Il policlinico sezione pratica anno 1940 parte 1 ocr parte4

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gJ<.indolare, 1ne11Lte l'infiltra lo precoce ch e si deter111ina in un organi.s1110 in ii5tato di all:ergi.a, non provoca a lcur1a partecipazione delle g landole deìl 'ilo. La reazione allergica fa sì cl1e intor110 al fo colaio tu1b ercolare attivato si d e termini una zon a reattiva infiammatoria che impe·d isco la pen etrazione dei bacilli n elle ' 'ie li1lfaticl1e. Non ffliste un ·r apporto· costante tr~ il g rado d ella a lJ.e·r g ia e la qu.a ntità di anticorpi specifici: in pazienti a scar sa reazione tuber colinic.a si possono di1nostrare abbo·n danti ant.icorpi , e viceversa. La formazione di antic.o rpi è la prima misura ·d ifensiva dell 'o·r g a11is1110 ch e con es5a cerca di in1pedire la dissen1inazìone del bacillo per via ematica: essa i1uò precedere l o stato allergico, ch e ha invece lo scopo di favorire· l a lotta contro il germe .' . . g1a penetrato n ei tessuti. Fattori aspecifici influiscono sulla allergia, esa ltandola oppure attenua11dola. La allergia 'ie·n e aumentata da infezioni lievi e inappareriti, era sosta11ze proteich e soprattutto se intro·dotte per via parenterale, da ormoni, e·c c. P er la pen etrazione delle sostanze ad azione allergica e ch e quindi aumentano la sell6ibilit.à hanno particol are impor tanza l e g randi superfici di assorbimento d elle vie aeree e del canale gastro-intestinal e. P olveifi, polline, proteine alimentari e in gen er e tutte quelle sostanze che sono in grado di provocare reazioni allergich e, aumentano anche una iperse11 sibilità già esis tente. Partic·o,J armente im1>ortante per la p ratica è l'aumento d e ll 'allergia ch e si ottiene p er m·ezzo degli ormoni sessuali: t estoviron e pil'ogynon .aume ntano la sen5ibilità tubercolinica di 10-1:000 volte. Effetti simili ma n1 eno spiccati si otte.n.g ono con prep,a rati tiro·i dei , con 1'or1no n e tireotropo, e con sostanze chimich e a d azio ne estrogena . La sensib ilità cutanea mig liora non so]o di fronte alla tuber colina ma a n che di fronte agli a]tri allergeni. Poi ch è migliorano c ontemporanea.m 1e1n te l e reazioni \1 asali agli stimoli meccanici (dermogra fismo) è probabile ch e l 'au111ento di sen sibilità diipenda d·a un'azio1n e eser citata sull'apparato vasale o sui n ervi va1&a li. Forse non si tratta quindi di un vero aumento dello stato allerg i co, ma di una mig Jiorata r eazione agli s tin·loli. T erapeutica1nente &i è così in grado di n1igliorare le reazini .allergich e e anche l e reazioni infiamm.at<)rio : infiammazioni cro nicl1e lievi, per es. d ell1ei articolazio·n i , clopo somministrazione di ormoni sessu ali presentano manifestazioni infi an1matorie più nette .e .guariscono a llora più rapidamente e 111eglio. Una netta diminuzione d ello stato allergico si osse1rva nel corso di m .a ]at tie altamente feb·b rili, di infia mmazioni cr onich·e, di avvel er1 amenti: lo stesso effetto è p r odotto da grandi fatiche fisiche e da ipo-alin1.entazione. J fattori er ed.i tari sono molto in111ortan ti per ]a inten s,ità d elle r eazioni aller.g·ich (\ e soprattutto per il d et.eT1nin.ar si d elle forIl1e reatti\'e ipèrcrgicl1e quali l ,asma bron chial e, l 'orticaria, il r a ffreddore d a fieno , l 'eden1a di Qui11cke , la emi c.rania , a]cu11e forme di 1

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eczema, di di s lu1~bi gastrici, di malattie arti(.Olari. Si tratta di una e·sagerata irritabilità er e·ditaria di a lcuni tessuti, soprattutto mesencl1i111ali. Le reazioni cutaneo sono un buo11 indice dello s tato allergico. Si disting uono due forme di i·eazione c.utan ea : la reazio·ne cutanea: l a reazio,n e immed1ata o tipo anafilattico e la r eaiiione tardiva o tipo turbecolinico. N·ella I;·r ima fo1ma, l'arros&a1nento della papula da iniezione intradermica e d ei suoi dintorni si rn.anifles.t a 1do·p o pochi n1inuti o po1che ore a l massimo, nella seco n·da si manifesta solo dopo 24-48 0 re. Alla d esensibilizzazione si attribuisce note\'Ol e im.p ortanza te:rapeutica, non solo per Je i11alattie da ipersensib·i lità ma da alcuni ancl1e pe•r la tuib1ercolosi. N·e lle allerg·o15i la efficacia terapeutica della d esensibilizzazion-e è indi scutibile, ma il miglioran1ento ch e si ottiene è solo temporaneo·: il miglior m e todo curativo è la eliminazio·n e d ei fattori sein sibilizzanti (nell 'asn1a bronchiale tener lontane detern1inate qualità di polv,eri , di miceti, di batteri, n &lle aff.e zioni reumatich e, in alcune 111alattie degli organi parenchimatosi e nella a]lor·gia biatte.rica , ricerca ed elirrtinazione di foc olai suppurativi cronici). Nella tubercolosi l JOÌ la dei5ensibilizzazione è dannosa e pericolosa. Il m etodo con1un eme11 te usato è quello di iniezioni cr escenti di tubercoJina, incominciando da O, 1 c1nc. di quella diluizione che iniettata nel der1na dà una reazion.e ap1p rezzabile . Nella n1aggior pa1te dei ca.5i di tubercolosi attiva si ha una reazione con diluizioni 1: 10.000 fino a 1: 100.000: una tale sensib1ilità va interpreta ta come b uon se.g no prog"Ilostico. l'oicltè le reazio·n i al] ergich e vanno inteirp:retato come processi utili , è -de l tutto errato cercar e di ind.e.b olirle per mezzo di misure deS€11sibilizzanti. È anzi opportt1no c ercare di aumentare le reattività quando questa sia scarsa (tubercolosi eh.e r eagiscono solo a diluiziorii di tuber colina di li: oOOO o 1 : 0000) : que5to &i può ottenere fa cilmente e innocuamente per 1r1ezzo ·de·g li ormoni sessuali. Un ind ebolimento ·delle r eazioni allergiche è la pri11cipale causa della riattivazione della l ubeivcolosi: poi ch è l'allergia è raramente d el tutto specifi ca, anche antigeni aspecifici possono l egare g li ai1ticorpi tubercoJari. Ecco l>erc11è dttrar1te malattie feh·b rili diminuisce la 1eattività alla tubercoli11a. Talora la diminuzio11e d ell 'o lle rg ia j)UÒ essere così s1ii ccata da abolire la dif.esa locale <li fro11te a focolai tub er cola11. l ate 111ì e ù.1 jìc.rmettcTe ai bacilìi di p enetrare nelle vi-e• linfatiche. e sanguigne: in tal 111odo si può 15 pi1egare la non rara dimostrazione di bacilli tubercolari nel sangue di an1maJati di reun1atismo articolare. P. 1

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Contributo allo studio del favismo. (S. VERAS . Arch. balkan. de m13'd. , chir. et leurs special., gennaio-m.arzo 1940). Non è prova Lo che gli antichi Greci ed Egizi.ani co no, sce~~ero il favismo. Quel ch e è certo


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è. che alla fine del secolo scorso cominciarono a comparire i primi studi 511 questo· argomento i11 Italia e in Grec ia . Il favismo d ell adulto 11on differisce n1olto da quello del bambino. :È più freque11te nel bambirlo, è eccezionale i1el "·ecchio. Quandoi si manifesta ne11 ·adulto il più d elle , -o It e si riesce a stabilire l 'inizio d ella sinton1atologia i1 elJ' infa11zia. I casi più i1u111erosi os~·erYati i1ell 'i11fanzia l1a11110 colpito ba1)1bi11i fra 2 e 4 ar1ni. La mortalità è pure i11agg io re fra ·i bambini più piccoli . La 111alattia è a11che note,1 olmente più frequent e n el ~esso 111aschile (12,3 ~/o n el sesso fem1ninil e, 87, 7 r1el r11aschile). 1: stata notata un.a di tribuzio11e geografie.a della n1alattia (diff usio11 e i11 alcune zone del bacino del ~lecliterraneo) . La 111ala ttia cor1lpare do1)0 in gestione di fave, per lo più crude, i11a può con1parire ancl1e per ingestione di fa, e cotte. L ' epoc~1 della malattia è <.tprile-1naggio, cioè l 'epoca d ella fioritura e ni aturazi\Jn e d r.Ile fave. Il favis1110 si è avuto ancl1e per fa,~e secch e, rotte all'olio, o bollite o in purée e può quindi c.ort1parire jn qualunque periodo d ell 'anno , quar1do dipende da fave e.c:ch e. In Italia è s tata de...,critta la 111alattia ancl1e solo per ~palazion e d elle en1a11azioni d ei fiori di fava . Nel 20 % dei casi F er111i I"t().{è attribuire i111portanza all'ere dità. ll proble1na d ell'etiologia n on € a n cor a risclto. Si tratta di una sostanza t ossi ca ~peciale o di u11 fenom en o a11afilattico ~ ~el 190± Co,,·zis e Bournazo ... tro,·arono n elJe f.ave delle tracce di a cido c ia11idrico . Nel 1933 rìoerc11e ,d i lvakimoghe per fa ve ch e avevano provocatù il favi.:;rr1 0 furo1lo rtegati,re per la presenza di a cido cianidrico. Ma kkas ha i10 tuto estrarre per filtra,z io•n e acquoSB. e p er distillazione d el su cc o filtrato peT m ezzo di &oluzion e acqu·osa isotonica di cloruro di sodio una sostanza ch e ha azio11e emolizzante in vitro, che corri pare all'epoca della maturazion e delle fave, ma non sempre, e ch e agi&ce anch e a :viccole dosi. Nell'anno seguenle (1932) Ar•ghyropais trovò r ]1e u11a sessantin,a di or e dopo ingestione di fave fresche l e urine, ch e nor1l1al1nente hanno azio1u3 ctnolitica ad uraa dil11izior1e con'ispond ente a soluzior1e cloruro-sodica a l 7 %0, provocano err1olisi a dilui zion e corrispondente a soluzione di 8,5 %0. Le uri11e d ei malati di faviib1no, nelle l)rime 24: ore d ella malattia, dànIlfJ emolifìli tot,ale a diluizione corrispondente a soluzione clorosodica al 112 %o·. Papava1Tiliou e Iliaki trovarono in fave che avevano nrovocato favismo mortale in un ban1 • bino una sostanza cl1e aveva in vitro prop1·i età aggl11tinanti sui g lobuli rossi del coniglio. Quindi gli autori greci son o partigiani d ella teoria tossica . Gli Autori italiani sono in parte a favore della teoria tossica e in parte a favore di quel1

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SEZIONE PRATICA

la anafilattica. La teoria d ell 'origine n1:iicetica o batterie.a si d eve ab·h andonare. A favore di un fenomeno anafilattico ci t:>on o questi fatti: comparFa rapida d ella malattia e I)Ure rapida guarigione (n·ei casi favorevoli), crisi er11olitica iniziale, ipot e11sione, na usee, , . 01niti, e1l1oglobinuria. Mana i riproduce la si11dron1e clinica del favibmo (en1oglobinerr1ia, e·n 1oglobinuria) n ei conigli sensibilizzandoli prima per via ·gastrica e poi iniettando n elle ' 'ene un estratto di fave. Queste esperienze si posso,n o criticare, perchè 11on si può escludeTe ch e ·&i tratti di una ~ensi­ bilizzazio11e p-roteica non p ecifiica. D 'altra j)urte Puxeddu non potè otte11ere -g li stessi ris ultati e le reaz1011i cutanee so110 state a volte l)<)sitive, a volte n egative. Li\.l tri esperimenti di Pia11a sono fa vore,roli alla 1eoria ai1afilattica . J,·A. no11 è favo1revole a questa teoria e propende semfJl'C per la tossica, a11ch e perchè ci sono d egli an11i in cui il favis1110 non ~i ha e degli an11i in cui € freque11Le. Quir1di è provocato d.a un fattore che i101t ·~i sa se dipenda dal terre no o dal ..orocedimento di ct1ltura delle fa, 1 e jn individui con pa1ticolare pre disposizione c tu:} è JJiù freque1lte nei ba nw ini rd i sesso in.aschi le. L e osservazio rii ana.lo·n10-patolo·gich e sono rare. Irl Grecia fu fatta una sola autopsia in un bambino di du,e «inni e 111-ezzo ; più num·e rose :-0110 ~ tale qu elle e.~guite i11 Italia . In tutte le o. servazioni si è tro,ra ta ur1 'iperplasia d el !&is le111a linfatico , u11a splenon1 egalia di tipo e rnolitic•o, una reazio11.e nor1110-b lastica d·el midollo osseo, una re·a zione più o meno intensa d el si~L en1~t t es utocitario e l esioni d egen erativé ·d el fegato e d ei reni . La sirilomalologia è uguale tanto nei bambini ch e neg li a dulti . La forn1a più comune è qu ella provocata da ingeFJtione di fave fr esch e ctude. L :i1lizio della n1alattia è h·r usco e 6i ha da 7 a 3t5 ore dopo l'ingestion e d elle fa,re. Il Lempo di jncuhazione è più breve n ell e forn1e da err1an azioni dei fiori di fave . si è avuto qunlc11e caso di sco1)pio d ella n1alattia 1nentre il r11alato ,a ttraver sava il can1po di fa,1e. I pri111i sinlon1i son o malesser e, astenia, t end en za alle lipo.ti111ie. Poi compaiono vomito .alin1en la re e biliare, sete in t en s.a, dolori a d'd omin.al i, diarr ea. Contempora11ean1ente al vo1nito si l1a febbre lie, 1e o elevata. L 'elevazion e di tèmperatura è preceduta da brividi e da pallore ell e si fa progressivamente più int.e11so . D a 36 a 48 or e dcypo l'in1g·e~tion e di fave, le uri11e acc1uis lano un colore rossob1uno. Ci sono stati vari casi i11 cui le urine e1nog·lobinuriche sono comparse an•che 8 ore dopo l'i11.g estion e di faYe. Il pall ore si accompngna {l subitteroi. _A,. ,,olte si ha itteTo inten so e il 11l alato &i asso,p isce. Si J1 a •i volte epatosplenomegalia Se il d ecorso della inalattia è favorevole, in due o tl'e g iorni scon1p.a iono tutli i sintomi. Sµecia lm·ente n ei b amb,jni € fr,e quente la presenza di di $lurbi di circolo : tachicardia, au1

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cc IL P OLICLINICO »

111• en t o d ell 'clia cardiaca, soffi s is tolici , ipotens 1one . L'ipote11sio11 e e l 'a tenia se 1nl1ran o dimos trare un ' insufficienza s u.r renale. Nelle forn1e g r avi , ra11id.a 111 e11te si ha conia o co11vulsioni. Spesso· c'è anuria . La n1oTte si 11a n ello spaz io d i 2 a 4 g iorni. Caratte ri · Lica d el favismo è la forti5sin1a eritr•opcnia, c11 e i 11a fin dall ' ini zio della m alattia. Il nu111·ero d elle em.azie può scendere a l di so tlo di un n1ilione. L 'A. ' ride g uarire un }ìambir10 in 1cui il nume ro d eJle en1azie e r:a di 5ç)0 .000. I lEiucociti a urrt e11ta110 di nu111 ero (fino an c l1e 1 60.000); n1a non c'è rapporto ·fra eritro:pe11ia e leu cocitosi n è fra l eucocitosi e g ravità clella 111alattia. (;i T>osson o e , ere dell e. ei11azi e granulof:i']ar<1 entose. Conte1t1pora11ean1e11te alla din1i11uzione d elle eJ11azie si o: e rva una nol evo le riduzione d el1,en1oglobin a (fino ancl1e al 15 ~(: ) e sempre con valor e g lobulare inferiore a )] 'unità. La forn1u]a l eucocitaria di111 ostra all'inizio u11 aumento ùei jJolinucl e~ti , poi au111ento dei li1lfociti fino a ra.g giungere il nun ler o d ei poli11u clea li ; poi ritorno al n o rn1al e. L ' A. non ha n1ai vedt1to n·è eosinofilia 11è n1on·onucleosi. La r e5is len zu g lobulare è.· Lata trovata norrnale ·da tutti ·gli autori g reci cl1e l 'hanno riee rc.at a, 111entre al tri l 'hann o trovata aumen111 entata o din1inuita . Il siero di sang·ue dà una r eazione di van d en Ber g-11 n ettament·e pos itiva e, allo spettro·copio , 1,resen ta le t rie di as.. orbirr1ento d el J 'ossierr1oglobina . È stata an.cl1e trovata e 111og·l o])i11a lib,era n el s iero di san g u e, per cui si d·eve ammettere l 'es ist er1za di una fa ,- e eJ11oglobinen1ica ch e è in rapporto co Jl.e1nolisi. Norma li &on o il Le1l1 po di c·o aglJ lazion e e la 1 c: trattilità d el coagulo. Il cal cio e i l m .a g·r1esio d el sie ro di san gu e s ono a volle inferiori al 11orn1ale; il sodio n o11 .. i modifica e il potD ssio a ume nta specialn1ente n ella fa e e1nog lobinuri.ca. Il pH è r1 ella111enle d eviato verso l 'alcalosi e l a t e11sio11 e su l?erficial e d el siero è più bas ... a .del norn1.a le. Le ur.i n·e cont.engo110 e111og'lobina e urol1ili1\a . Ptaram ente non con ten g·ono e1n1og lobina, rn a solo urobilina. C'è a n ch e, naturalme nLe, albun1inuria e SJ>e5so cili11d r uria. Qua l cl1e volta il sedi111 ento contien e e111n2ie inlegr e. Ci so110 d elle fo,r me lievi di favismo , senza febb,r e, con cefalo.a , nau .e e e sen s 0 di stan..c.b ezza. . La diagnosi clijjerenziale d eve far escludere tt1tte l e forme di e1noglobi11uria (da chinino , da acido pirogallico, da a cido cloridrico, da .acido fenico, da arsenico, da naftolo, da antipirin a, da .clo,eato di potas . . io , d a malattie infettive :1c u te o croniche). iB iso·g na anch,e escludere le vari e farin e di ittt:.ro . 1

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La progno·si è favorevole se l e emazie tendono, ad aumen tare. La cura. non 11.a 1·e~ficac ia rle.cessaria a gar a11tire il uccesso terapeutico . Alcuni hanno adoperato la colesterina, altri il cloruro di calcio, altri l 'iposolfito di magnesio. Quel ch e è certo è che c i so110 casi :1 nche g ravi cl1e guariscono spontaneamente . Nei casi gravi il solo rirnedio veramente u l ile è la trasfusione di sangue'. Nei ba mb in i si fa trasfusioni di 50 a 180 cc., ripetendo, se è n ec~ssario , la tei~sa dose n ei g iorni st1ccessivi.

L.

MEDICINA SOCIALE Lo stato attuale di diffusione del tracoma nell'Italia me1·idionale e insulare. (Prof.

VITTORIO R uATA

e dott. 1FnANCEsoo

1CAM-

Notiziario d'ell '1-lmministra.zione .SauiitaJria, cl·e.l l~ egno, anno III, n. 1, gen-

PANELLA.

naio-aprile 1940-XVIII,. f). 119). Quest o lavor o contien e l111a chiara e co.n1pl et a cspo ' izion e delle1 rice1~che condotte sulla base d elle direttive r ecentenle nte adottate dalla P ir ezio11e Gein eral e d e lla Sanità per l 'in tensificazion e d ella lotta contro il tracoma. L 'entità d ell '·endemia tracomatosa è stata in })rimo luogo Labilila da uno degli AA . (Ruala) median ie una s iste matica indagine compiuta r1elle t>rovincie colpite, con sistente n~ll a , ·isita di almeno il 10 per 100 d:egli a lunni d·ell e scuole (p.e rcentuale ·Suf ficie1n te ad una valutazione Latistica prelirr•inare) e di nucl ei cl ella popolazione civile adul ta, di masse1 operaie, di ,de tonuti n elle carceri, ecc. ; inutile agg iungere ch e n elle indagini venne seguita una ur1ilà assoluta di rnetodi e di r l as ificazione. È stato co ì raccolto un ricchissimo mat~ rial e, su cui è stata co.m pilaia una carta d el tracom;a n ell'Italia rneridio·n .ale e.d insulare, completa ed aggio·r n.ata com e non s'era n1ai avuto sinor a, corredata inoltr e da cartine di d1ett4glio p er ogni provincia, e di tabelle E>Lat istich e riportanti l'indice t r acomato•s o di ogni c:omune. Gli elem enti informativi ri ultanti da questo va st is.simo s tu.dio preli111in.ar e p ern11etl O·no di giungere a co n clu sion e di alta importanza pratica, l e quali costituisco·n o la ba· e p er l 'ap·p licazio n e ·de1lle provvidenze te rapeuti.ch e e profilaLLiche contro il tracoma. Uno d ei fatti più i1nporlanti messi in rilievo dagli A ~\. è ch e il tracoma è essenzialmente t1n a 1nalattia d1eill 'infan zia, inentre nell 'a du~to n<)n è che la f.ase finale d'un lungo pr·oceiSso rt1or])oso svoltosi .attraverso periodi alterni di acutizzazionì e r en1issioni ch e vanno ripetendosi dall 'infanzia e dall 'adolescen za. Lo s forrzo n1agg iore dev.e quindi essere dir ct to alla bonifica d ell'infanzia tracomatosa, sorge11te perenne di rnalattia cl1 ~ si protrarrà r,o i lungo tutta la vita de1ll 'adulto. E in base a qu,esto sanisisim o concelto cl1e la D. G. d ella s .a nità h.a inten . ificato la lotta . oprattutto nrel1

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SEZI ONE

le f:Cl1ole, 111t diante una sagg·io oper a j)ro·fi lattica ed a ssisten ziale, con . . istertte nel totalitario controllo degli alunni tracon1atosi , il loro i1;_solamenlo in classi speciali , la loro cura in appositi ambula tori scola· tici , co111e pure in colonie est ive e colonie sanatoriali , in i11odo da l)01tare alla sogJia della vita adulta non i:>iù dei tracomatosi di vecchia data m a dei gioYa n i no1inalizzati e libe·r ati dalla dolorosa tara infun tile. Rig·uardo .a lla diffu·~i one del trà co1r1a, daJle i11d.agi ni fal te ri:;ulta ch e s ulle 27 pro·vincie i11eridio11:tli ed insulari , ·esso è e11den1ico in 24 , c.0·1111)rendente un a popola7ione di 14 111i licJJ1i d 'abitanti, con 1111 indice traco1nato o nledio dell' 8 % eid un totale presunto cli poco 111eno d 'l1n i111lion e di affetti. La r e·gion e ln ag·gi or1n.c11Le col1Jita è la Pug lia, con le 1J.rovi11r ie di Bri11disi , Lecce e Ta ra11lo , il cui indice tracon1atoso è del 15-20 per cent o. Corist.atazi one di particolar e im1)ortan za p ratica è qu ella ch e il tracorna tende a localizzarsi nelle ,pian une e · opr1ttut to lung·o il littorale, i11entre decresce co11 }'altitudine ~ fi nisce ver scorn pa ri.re J.addove il territor jo 11a assurtt o caeatter c r11ontuoso e1d . alpestre. Infi n e., gli AA. richiam.an o l'attc·n zione ~ul fatto cl1 e il tracionia è un ' end!eni ia la (/U.al e nori t en de ai pro1)agat si nelle regiorii fin itim e; infatti le att t1ali 11egio11i lraco111 ato&e lo era no già nei ~ecoli scorsi , senza ch e l 'enden1ia si ia mai e: lesa ::tlle r egioni ci1·costanli : è questo un fa tto c11e può essere di grande portata n·ella d1E-1.ermin.c.?Jion e dell 'eziÌologia ·del :t1·acon1a e dei pr o''' edin1enti 1)rofilattici d.a a dottar i. ·L 'interessante pub,b licazion·e· è corredata da nun1er o... e fotog rafje, gra fici , tabelle o ca r'lin e, e. si chiude con la r.a ccol ta delle ]) ÌÙ r ece11ti ed in11)orta nti di sposizioni e111 anale. <l.ai servizi a11Litroco1n a tosi. R. P. 1

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PRATICA

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AccAoEMIE, Soc1ETÀ Mf3n1cttE, CoNoREss1 R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria d el 25 m aggio 1940-XVIII Presied e il prof. R.

ALES S ANDRI,

presidente

le iniezioni sottocutanee di ossigeno come cura elettiva delle azotemie. Prof. N. P ENDE. - L 'O.. r ifeTisce sui b en èfici effe tt i ottenuti 11.e l lasso azot emic o e sullo· stato g·ener al e di azote·n1ici n efrit ici e non nefritici p er inezzo. cli ge11 er ose somminis trazioni di ossig.e110 })~)· Yia so tt ocula11ea ; p on e in r jlieYo · il fatto che per o r a i1on p uò aver e un a icura ed ad eguata s1)jegazio11 e . Il prof. ARCANGELI ricord a l 'u so d el} 'ossigeno l)f OlJOs lo cl a Berriapei , })er clis teri i11 -caso di vizio co11ge11it o di cu or e . I l p r of . F1cAcc1 ricord a un 111ezzo semplice p er una cura di o s igc110 <:on linua n ei polmo11itic i.

Considerazioni clinico-anatomiche so 14 ca$i di meningiomi sopratentorial i. Prof . .t\.. C HIA SSERI NI. L 'O. si occupa breve111en le ed illu tra con i1 u1nerose proiezioni 14 casi d i n1en i 11 gio111~ ~01)ra l enlorial e oper ati i1 egli u lti1ni cinque an·ni, e preci sa tn e11 le un caso della cl occìa olfa ltiva , due clel ·Luber colo d ella sella , tre cl ella cr es ta sferoidale, clu e i)ara~a git.t ali , cinque co n local izzazioni varie : i1e d escrive g'li atti oper a liYi e accenna agli esili . Procedimento di controllo della malarioterapia particolarmente nei casi di presunta 11\ancanza di attecchimento. ~rof. A. DoNAGGIO. L 'O. riferisce i va11taggi i1ello s tudio d egli effetti d ella m alario terapia, del1'apJJlicazio.n e clella su a r eazio n e cl1e rivel a lo squilibrio colloidale an ch e quando 1a 111a11canza di febbre n on p er111el le cli apprezzar e l 'a ltecch im ento e 1o SYo]ger si d ella even luale m alaria provocat a . Il prof. ARCANGELI si associa al con .c etto d el Donaggio, cl1e l a febbre n on è la cau sa {l el n1igl iorn m ento in seguito a m alario lera1)ia . • Risultati lontani della gastroenterostomia nell'ulcera duodenale. 1P r of. A. C11"IJ NATA. l .'O. 'riferisce i risu l tat i . lo111ani d ella, gaslroenler ost omi a 1r an sn1esocoli ca posterior e u i s uoi op eraJ.i, m ol li dei quali risalgono a 10 ann i or on o. Qu e La r evisio11 e è stata e"eguila sia d al })un to cl j vis ta cl ini co . ch e r adio· logico. Ha lroYa to n el 5 % ulceri p e1) Lich e digiunali~ Nel 7 °o qualch e lieYe di turbo gas trico, di secondaria in1porta11za. "\ell '88 ~~ g u arig ion e con1pleta, sia cliniram e11 Le, ~i a r aclio1ogicam en I e. Si don1anèt a, })Oi , e tali risultati ver a111ente ot1jmi si a110 da a Itribuirsi all a tecnica e conclude c11 e l a g astroenteroanast on1osi po$t erior e tran sm esocoli ca è,.,u11 '01)er azion e ch e bisog n a sa1)er far e, ·in quan Lo vi so110 de i princìpi di t ecnica d a rispettar e in modo a~soluto , al trimenti si va 1ncontro a risu lta li i11compl e ti o, ad.d irittura cattivi d a-' im))Utarsi non alla gastroe11teros lomia, ma alla t ec11ica non appropria ta . P assa, quindi , a d escrivere la tecnica della gastroenter ost omia, fissand one i puuli pri11ci1)ali. Partecipa alla d iscu ssion e il p rof . EGIDI ch e ricord a i vantaggi dell a resezion e._ Il prof. A LESSA::\l >RI , ricorda ch e i1el con g r esso cl i F irenze del 1922 egli sos tenne i ' a11t aggi (]ella

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1680.

<< JL PO'LICLl ~ J CO

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r escz jone , e fece. n o lar e g-1 'i11co11 Ye11ien ii della gas lroe n ler os ton1ia (ulceri f)e1)ticl1e). rrutl i gli risposer o, com e ora sosti en e Ci111i11ata, ch e l a . gas troenter ost o111i a ])isog11 a sap erla far e. Le p o1en1i ch c 11an no con tinuato : e an .cl1e il Cin1i11at a ch e risus lil a la q uestio n e d eYe r egistrare 7 ulQeri p e1)tich e . Ch e l a gastroenter ostom ia dia an ch 'essa una notevole 1)er cen t u ale di risultali buo11i, an ch e pern1anenti, l 'O . h a cinpre am messo, an zi h a affer m ato ch e cl1i er a abit u a lo a far e l a g:ast ro-dig iun ost o111 io 0011tinuasse a farla e l asci asse l a r esezione .a chi l a p r aticava corren temente, p er ch è p er quan to I 'operaz ion e si a oggi ben r egol at a e n on troppo diffic ile, è p ur sen1pr e in m ani n ort esp er le, in ter Yen to })it1 g·ra,re e può d ar e allor a un a mort alità Sllperiore alla gas lro-enter ost on1ia, t og·liend o co ì il Ya11laggio .della r esezion e. ll ispond c j } Jlr-0 f. CIMINATA i11sis lc11do u i lJer i.coli della resezion e e sui van taggi clella gast 10c11 lcr osto111i a , quando l 'op er azione sia intesa co1nc u n 'oper azio11e p l as tica, 11ell a quale pur r estando aI!ato111izzat o I 'antro p ilor ico, ri ulta 1fisì ologicam e11l e ab oli lo. Il egrelario: T. PoNT.\NO.

R.• .Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli. , ccl t1ta d el 1° n1aggio 1940-X.\ ' III •

rP resiecle il prof . G. J APPELLI 1

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L 'O. si occupa poi dell 'a11aglife, o ~ si a di qt1el })r ocedi n1en lo fo logr afico ch e con sis te n ella riproduzio11e d elJ a i1111nagin e co,n due colori differ e11ti. con la soYrapposizion e d elle due riproduzioni e c:on l'osser vazione con lenti cli colori differ c nt i. I colori differ enti delle lenti filtrano ciasc u110 u n color e d ell 'in1m agine e così si 11a un a visio 11e bi noculare, in m odo p er ò ch e ogni occhio ved e u11 color e solo; si.cco111e i colori so110 co111plem e11tari. essi si fondono e si h a la vision e a rilievo. L 'O. cr ede ch e il m etodo possa r iuscire n1olto utile, sp ecie in anatomia, doYe c'è bisogno sopratLuLLo dcll 'e lc111e11 lo vi~ivo p crchè Yen gan o colte d isp osizioni co•m plesse ; e presen ta d elle ill us lrazion i ol le11uie con t ale m ezzo. 1

Aspetti clinici della infestazione in un nuovo focolaio di anchilostomiasi. ACQUAVIVA C OPP OLA ~I . e BrAvA L. - Gli 00. <lescr ivo110 breYeJ11e11te un nuovo focolaio endemico cli an chilos lon1i as j n ella r egion e cli VaJle cl i Pon1pei e precisa111en le n ella zo n a attraYer sata d al fiu1n e 1Sar110•. Gli individui infes ta ti fin or a ossei vat i son.o i n numer o di 16. Gli 0 0. es1)on gono alct111 e con si{lf>r aLio11i d i orclir1e i gieni co, epidemiologico e cli11ico. • Su un nuovo metodo per l'isolamento del cuore e per lo studio dél flusso coronarico nei mammiferi . CATALDI G . M. L 'O. , dop o aYer p assat o in r a}Jida r asseg11a i diver si inco11Yenien Li prcse11ta ti d ai m e todi adop erati per lo s luclio s pe ri t11~ n ta le clel cu or e isol ato d ei mammiferi, esp on e un i11et odo p er so11ale n1ed ianle i l qual e è i1ossibile r nccoglier e e s tudiar e il flusso coron ar ico e r en der e ·indipend ente l a circolazion e clel cu or·e si11iLr o cl a quella (lel dest r o. Con <{uest a tcrnica l 'O. si propone an cor a di s l u çliar e l 'assorb im en to e11docardico cd i r apporti Lr a le due ID(' tà cardiach e indipendentem en te d al sist em a n erYo~ o es lrin ~eco d el cu or e e dalle var iazioni fu 11zio11 al i d el g·r an de e p iccolo cjr.co·l o.

Ricerche sull 'atione antibatterica dei sulfamido-piridinici. BoccrA G . e CH1EFF1 S. - Gli 00. h a.uno eseg uil o ricercl1e sull 'azion e in vit r o d ei s11lfamidici e cl ei ~t1lfa 111 id o-piridini.ci Yer so i b a tteri d el tifo, par atifo A, coli, Mor gan , clissenteria, p ar adissent eria, inet adisse11 Leria . Comunican o ch e n essun a azion e e p1ica no Yer so del li ger n1i i sempl ici prep ar a li Sl1lfan1id ic:l, n1enlre i s ulfa n1ido-piridinici - ad eccezion e del B. coli - ì1011 per met tono lo SYilupJ10 dei gern1j insem en zali, a d osi Ugu ali Od infer iori a quelle ch e si r itrovan o n el sa n gu e circolarrle duran le l a cura su lfam ido-1)iridini.ca. Tale d ato !)Otrcbb~ r e11der e r agione dell 'azic ne del medican1ento an che in vivo, sen za ricorrer e acl ipoR.lcordlamo le Interessanti pubblicazioni r tesi j u azioni leu cocit arie o con1unque immuniDott. Prof. GUIDO EGIOI tar ie; e, per lo m eno p er i g·ermi ad op er ati , in . Docente di P a·t ologia Oh irurgica , Clinica Chirur gica e Medicina Operat oria nella R. Università b ase alle r icer ch e e egt1ile si p o treb be riten ere Chirurgo Pri m ario n egli Ospedali Riu niti d i Roma . ch e 1 azio11e d e i u lfam ido-p iridi11ici è essen zi al. m en Le ch e111ioterapica. . 1

ATLANTE DI CHIRURGIA DELLO STOMACO

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Stereoscopia a anaglife nella dimostrazione di co.nformazionl anatomiche. DoNADIO N. ~ L 'O . riferisce cl1e, occupandosi cli an at on1i a per corro ion e, h a allesli lo un a serie d i pre1)ar ati ch e p er ò non si prestavano alla com L1ne 'riproduzio11e fotogr afica, p er ciò quest a n on r en d eva il r ilieYo c·h e con tracldisti1Jgu e i prep arati st essi e ch e forn1an o il lor o JJr egio' principale; per c iò dopo un a l u ng·a "erie di t entativi, l 'O . p en sò alJ a rip roduzion e st f:(r eoscopica, l a quale 11a rag·giu11 t-o p ien am en te l 'ob b iettiYo di ridare al] a riproduzio11e le tre clj men sioni e di m e ller e in evid enza le tninime particol arità. Riferisce ch e in questi 1en1pi è Yenuta alla ll1ce un 'oper a }Joder osa cli · Be1ou su ll a s ter eor ad iogr afia d ei vasi di b t.1on a p arte d el corpo; p er ò, dice l 'O., si lr<t l la cli un a cosa differ en le : il Belou offre dei d ocu 1r1e11li fo tografici solan1e11te; l'an a tomia p er corrosion e offre i prep ar ati e la l<·r o ri p r oduzione stereogr afica .

in XXX Ta vole oonten~nti 59 nitid jssime figure i n Fot otipi a con t esto esplicativo· delle medesim~ in separato quinterno. Il tutt o è racchiuso in artistica custodia d i t ela. Prezzo L. 3 5 + 5 % e più le spese postali di spedizi·o n e. P er gli abbon ati: al u Policlinico 11 od a qu a lsiasi de~ n ostri quat tro Pe riodici, sole L . . 3 .3 , 2 5 , f r a n co . di por to i n I talia , I mper o e Colonie. P er 1 Ester o lire

3 4 ,7 5 . Prof, BENEDETTO SCHIASSI (Bologna)

MENS AGITAT MOLEM u

IN ARGOMENTO DI

ULCERA GASTRICA »

E una elegante Jnonografia stampata. in carta ~ati­ n ata, di pagine 88, in fo r mat o di cent 1m. 25 x 31, 1ll1;; str a t a con 14 splendide figu re. P rezzo L . 1 5 + 5 10 e più le spese postali di sp edizione. P er gli abb on·ati a l << P oliclinico ,, odi a ql.lalsia si de~ nostri quattro Periodici', sole L. .1 4, 2 O , fra n co d_ 1 p or to in I tali a , Impero e Colonie. P er } Ester o 11r e 1 4,90 . Inviare Vaglia P stale a lla Ditta LUIGI POZZl editor e, Vi a Si stina 14.• R OMA. .


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XL-VII, NuM. 40J

APPUNTI

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' SEZIQ)."E PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

SEMEIOTICA

g· r afican1e11te '-'

co:slitui,·an o il quadro clinico J!re~ n la lo clalla 1)azie11le, C I uadro cl1e porterebb e a co11siclcrarc questa malattia con1e una t1 ffezio11c di tt1lbi ~-li org·a11i 111eserl cl1in1.ali, cioè una Yera e Qro pria 111esc11c]li111osi . K ei fratelli della 1=>. i·1\ . l1 a riscontrato un quadro d,i ])Olicit e111ia co11 i pere1r1olisi. · :E ToSTI.

Le alterazioni del tempo di t:onduzione, della ampiezza QRS e della distanza QT nell'elettro• cardiogramma delle estremità dopo cure naturali. r~. l\.ic11l0 (flli1i. }~ ·oc lz ens. , 20 lug. 1 9.J:O) l'ileva el1c. 1urigh ezza del te11 i.po di · co11d uzio.11c•. ' a11tµie.zza di QRS e dislanza QT sono oltre alle alt e1·i1zior1i di T e di ST. g·li indicatori più Contribu~o allo st11dio della litiasi' biliare appen· di colare. fini di una lesion e del siste111a di co·n duzione e clella J11uscolatura del cuore. Così un prolu11 I cor1Ji estri:\ nei 11el l 'a p pe11dice i)OSi~ono p·1·0gato Len1 po di conduzione è - J)esiE-o l 'u11ico voca re l 'a1)1)·end.icite, ili.a vosso110 an cl1c nor1 sea-110 di lesione cardiaca 11 elle ,n1<.tla t tie in - dare di3.turbi o dar1te dei l i e\1 1~s i111i . Il trovare .... fetli' e; una se r1111lificazione di QI\S può esse re 11ell'ap1Je11 clice calcoli bilia ri n o11 è frequ ente. il ,solo ~elg·no elio consenta I.a diagnosi di 111ioF. De1 a,g·lio ( La Rifor1 ria 1'/ edica, 15 giucardile quando il c1u~dro clinico è oscuro e gno 19-±ù) 11e descriYe un caso . il cuo re non dilat a to . Te111 ni di co11du zione { i tratta·ya di un t101110· cli 36 anni , operato 11rolu11gut i di regola rit ori1ano no1~11'ia.li i11 seper al).pentl icite acula. L 'a1)pendice, alla base guito a cure naturali ~ 10 .giorni dieta a soli di i111pianto ... ul cieco pre cn tav-<.l una perforau succl1i d.i fruita, quindi altri 10 di ·die.ta cru- zione a cui si affacciava un calcolo g·1·osso da: frizio1li ed idrolera1)ia) : in· alc11r1i e.a .. i ll O Tl qu.a nto u11 cece, composto di colesterina , b.ili~ i ra ~rg·it1ngo no ,·alori nor111ali, n1a il 1?·rolu11·rubina to cli calcio e carbonato di calcio. ga111011to patolog·ico di111inuisce. In seguito a Il c<1lcolo" era s f~ ccettato , il cl1e din1ostra <..arico , se il ct1orc è norrn alP, PQ i acco·rCi<l: cl1e non era unico; l)er la n1oltep·licità delle il i1• nncato accorciar11 ento è :3JJesso il prin10 ·c- fa cce }1jsogc1a,·a a11che riterl er e cl1 e fosse proveg no di una lesione n1iocardica l.alente. 'Le cure fiien I e dalla cistifellea. naturali fanno ria1Yparire l'accorciamento da L ' csainr radiologie">, fa tto ·u ccessiYa n1 ente, c& ri co di PQ. La ttlLlJJ~ificazio ne :d.ell'-0nda non din10:-'trò l)resei1za dii calcoli nelle vie h·iQR è es1)re io11 e cli altera1a propagazione lia ri , n1a scarso rie.111 p1ime.nto e prova di Brondello stimolo nel Yen lri c!"olo: in seguito a cure n er negati,·a , q1ui11di colecistite. n aturali QI\S ridi ve nta norn1ale. iel cuor e -ell 'anar).1.n esi di qt1e to m alato c'erano dei sano il carico accorcia QI-\S: il man rato accor- l ~rccede11ti biliari : a 10 anni iltero e una volta c ja 111ento o l 'allargamento do1)0 ca ri co, Yen- u.ua colica addorrtinale no11 i11 eg,lio d efinita. I .!i-0110 elim in.a ti dalle cure natural i. AllunJra u .. L. irrenti di QT hanno in11)orta11za s olo e il cR 1cio <lel siero è n or1n.alc : i11 tutti i cas i ad ec C1tra dell'angina. cez ione di u110 solo, le cure naturali J1ann o di- , Recenti riccrcl1e, E. W es ely (lVien-. l(li11. rr1inuito l'allungamento a11or1rta] e, in a lct1n i VJI ocli en.scl?.1'. , 28 giugno 19-10) din1ostrano che casi la distanza QT è ritor11ata nor1nale. l 'é111gina !10n si inizia alla s1Jperficie. delle tonl -11 n1ancaLo accorci.ame11to e anzi t1n allu11 -. sill e, nla cl1e fi11 dal J)rin c ipio della n1alattia è gllrnc11 to della sistol e do·110 ca riro sono e!g111 a1111n;llato tutto il l)arrn cl1it11a. Fin d.a i primi s<li t1r10 stato di ·esaurin1.e,nto del Cliore : le cure sin1i s tadi si troYa il ]Jare11ct1irn.a d ell e tonsille 11<1 l urali a ttenuano od elin1inano que ~t e read i ~se 11tin ato di a ... ccs_olini cl1e poi si ro·m pezioni a normali al carj co. Ottimi effetti dell e ra11110 n ell e lacune. Gli za ffi giallas·tri cl1e dancurt' 11alurali ll PQ, QRS e QT si 'o $ser,·ano no alìa to11sillit e. il S HO a ., Dello caratteristico 11f lln i11s uffici enz.a. cardiaca da insufficien z.a sono soltanto la es1Jres~ion e. di ql1ella ]Jarte delco ron.nria: le cure. na lu.r ali mig]iorano dn11- la n1alattia cl1e si s,rolge alla uperficie. L 'anq11e la c.ircolazion e coro11aria. · p. gin a è dunque t1n a r11alattia infettiva cl~e' va l>resa in seria co n sidet·azion e. : irr tutti i -casi e~s.a de.tern1ina infiamn1azioni ·g·landolari reCASIS'fICA E TERAPIA. o·jo11al i tir>ì cl1e, produce co1n·p]icazioni alcune , Sulla malattia di CooJey. delle c1uali mettono in p eri Golo )a vita. L' amA. Brigan1i (Haematologica, fa se . IV, 19-10) n1alato di .an,zin.a dev.e rin1 anere a letto, anche cle .. crive un c.aso di nt.a l at ti ~ di Cooiley in un a nei c.a~i in ~t1i lo sfeb·b rar11 ento è lento e si l'élgazza di 17 .1nni , rifere1tdo anche J'esa111e 1)rot rae fino a 2 settin1ane. È util e ]a sommiclini co dei fan1iliari della 1)azient e. La 1nir losi nis l razione u11ica di a,s pirina , al I 'inizio della critre1nica cronica, J '0$l'eo11or osi , l ' in,g· ros~a ­ lr1alattia. c. iova n1o]l o la i1)erer11ia ]oc.ale. l1a si provoca co11 a1)1Jli cazioni calde locali rr1ento del cuore co11 in su fficir nzn mitra l irn e Lrsìoni 111iocardi ch e docnn1 r nt.1tc elettrocnrdi0- e co11 g·argarisn1i cli Jiqt1icli caldi. An cl1e le 1

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[A2'lNo XL' ' ll, Nul.1. 40)

« IL P OLI CLIN fj::O »

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l;e,·andc calde rag·g·i ung·o110 lo ste:s . . o sco1)(). VARIA · Ai>plicazio11i. f redcle 11011 11an110 sco1)0, si tra- ' la ... ceranno a11cl1e le pen11ellature ch e J)Osso110 Le donne in età feeonda. agire solo s ul lJrocesso cl1e ~i ~volgié i11 su1)erl -11 i 111 crcs~a 11L e uspe\to del settore de111og rafi cie e non ·su cru ello de l resto d el pare.n c.h in1a fi co d:e.lJ a Nazione è stato rile, 1ato dall 'I stituto to n sillare. Nell a angina d ella tol1silla palatina f:e11Lrale di Sta tistic.a che ne ·dà notizia i1el fadei .ba111bini s i i t,jlla r10 11el ii.aso g occie di col~Ljcol o di febbraio del l\'otizia.rio demografico. largol o al 5 <J~ . Si tratt a d ella distribuzio1n e delle· donne j11 e tà Sie l a r eazio11e ·d ell '01·ganis1110 è difettosa, la l'econ cla, cioè i11 -e tà da 15 a i ±! an ni , seco·n do ...i s lin1ola con iniezioni <li latte o di on1nadina . l e ca tego rie di a ttività econo111icn. e seco11do la 111 casi di . decor so protratto , con lem peratur e t,o~ i z i one d elle . tessie nelle J)rot'essjoni. <b e fanno per1sar e a seps i, una trasfusio11e di ..\l 21 april e 1936-Xl\i l e donn e in età f eco11sa11gu e può p o rtaro di coll10 a ·g uarig·io11e . In da attive a 111111011t.avano a 3.741 .550 pari al casi di sin1bio1s i fuso -s1)irill arc g iova il . al08, 6 % d e:l t o t al e d elle donne in età feco11da di · ' 'arsan . . c"al ego rie econo111icl1e, o di condizioni no11 l) l'O- . Tra ]e molte co111 plicazio11i vi so110 dt1e in l c~si on,a li note . cuj solo u11 i11te rvcnto tem ·p es ti r o d el cl1irurgo Tra le ca lcgorie (]i a l tività econ omi ca l e do111 r ·u ò sal, a r e vii a : l' ang·irta fl e1nn1on o a e la J1 e acldette .all 'agricoltura for1ì1ano il gru1)p·o apertura n el sistc111a vasal e. Si d e, ·0110 so~pet­ 1:iù 11u111eroso, oltre 1,6 n1ilio,n i pari a l 113, 5 %, tare ques.t.e co1n1)licazioni , se· com1)a iono bri' i:--rg·uìto (l a quello cl elle add ette alla industria di, dopo il co1nuEe brivido inizial e. Nella a p( l•lt re 1, l r11 ilio11i pari a l 29, 9 °fr,); tra l ei l) Og ina fle1n111onosa l 'i11f.3zione si est en de al t essizioni ]) l'O fcss.io n al i i i)rimi })Osti s petta110 agli s uto. parafa rin.geo e d-a q•1i fJ UÒ diffonde1si i n a rt~gi nni (ql1asi 1,± 111ilioni pari al 36,~ ~~) ed l)iasso (fl.e n1n1on e d cl co llo) fino a dare llna ngli ope·r ai (qu<isi 1,3· n1iljoni ·pari a l 34 ,1 %). rn e·dias tinit e'1 op1pt1re in alto oltre il fora 111 e Riferite al t otale delle donn e in ~tà feco11da o, ·al e, ter111Ìnando co n n1ening ite e tro1nbosi cli 115-44 le addetf·e a lla · agricol 1.ura forn1ano il del seno ca,rernoso Irt e.asi. ·poco virulenti l 'an16 ,8 <y~, qt1elle add·e tte al! 'industria l ' 11 ,5 %, crj r1a l) UÒ e~sere fi!lita <lllando dopo 3 sett in1al e i11dipendenti (p a drone ed a rtig·ia·ne) il 16.± · ~e si 3 nnun cia que-- ta 'irreparabile con11)lica - J>er cent0, le 01)eraie ·il 13 ,1 %. zione con una protrl1sio11e del b,ull10. L.'an g i Que·&ta classifi cazionej d elle clonne in età f r 11 a fle11t1r1ono a \ a ooe ra ta al l)ÌÙ presto. In c011da scco ndo la l o ro atti,rità econo1ni.ca o 1)0C.()SQ •di ai)eJ'Ìllfa nel sist em a \·asal e l a \·ena \T a . i1io n e profe~sional e ha ·notevole importa11za in scop·eTta ed estirpata nel fratt:1 a lterat o . Anqua nto ·cos lituisct- uno d egl.i elementi ])e.r lo . . ' . ' . ch e questo J11le rve11to -ar a J) lU -precoce 1Joss1- ~ tt1dio d ella fecondità femminil e . Con1 e co111bile . P. n·1enta una nota dell'Is tituto C:entrale di statist irc a , tale clas. ifi cazione pttò seirvire pe.r ò a qt1e lo fine soltan to se accon1pag·n ata da anaMEDICINA SCIENTIFICA lop·a classificazione dei na ti ed inte,g·r ata da I disturbi · del metabolismo dei carboidrati nel· qtirlla p e1r sta to ci,·ile, l'ipertiroidi-smo. (Arte Os t. , 31' lug lio. 1940). D<1 o~se r,·az ioni di T. L,. 1\lLJ1ausen . (J ou1r11. cuner. nie1..t . ass. , 13 luglio 19-10) ri~ulta ch e il P U B 8 L I C A .Z I O H I PERVENUTECI distur])o basico d el m e taholi~1no ù ei carboidrati 11ell 'i1)e r tiro idis1110 co1lsiste n el] 'asso rbi- L . .A.IELLO. St ud ; sug li eqltiv<ll enti anatomici del 1'allergia. Stab. 'f ip. << Il Res lo del Carli110 >L 1ne11to accelerato a.eg·li zuccl1eri e d ell a n1ido Bologna 1940. e n elJ 'au1n ent.o d ell .os:iclazion e del ,d e stro f- j o c. c .\ NTIERI. Urt caso di spi ro clietosi itter o-ern or11ei t e ·sul i, c l1e l)Orta a d u11 esauri111e11to d ell e . r aqica e tipo addorninaJe clinf.cae.rite dimostrato scc•rtc ~11 glicog·en o . e ·bi ologicame111t'e acce rtalo. Est. Riforma ~IecliI~a g liGO$Ul'Ìa , l 'iper gl ice111).a r>O$t- 1)Ta11d1 a~ e ca. Na1)o]i ·1940. · . e le c ur,·r. di e]6vat a lolleran za del d estr o, ~ 10 K. . \ GADJ ANIAtN. In troclucti on, a l 'E tu de experzmen11eg·li ipertiroid ei no11 ~tanno a d' indicar e la tale cl u Problem e de l 'H allucinatio:n . Paris 1940. F. P ATRIGNANI . Trattam ento della polmonite con. coesis.l enza di diabete n1elli.to, a m en o cl1e i1on in,iezion.i nel f ocolaio priemmonico di alte dosi vi sia u11 'rle.vata glice1nia a digiuno. di 11accino p11.eu1n ococcico. Tip . S. I. T. A. Ancona I JJazle11ti co11 ipertiroidisn~o d e,·oi:io a, ·ere In40. u11 a d i e t ~t acl a lto conten uto in cal orie e co11 _\ . SEGA. E-pat01sp,l en1 onieg,ailia . e polisierosite lu berf(lrti qt1antità (li ca rbo·i clrati , ri"partiti in pasti · colari. S. A. 1P oliarafici . Bologn a 1940. frcqu -cnl 1. .. . B. l~IBA SCIATI e s. °CARTBI . Osservazioni e riU evi La sou1 n1i11 i~trn zio11 e ·endovenosa d1 g·]ucos10 su1z ·anrlam en lo del(e f ebbri tifoidi in Pisa , Tip. è :indi ca ta pri111-C."t e d opo la tiroidecton1ia. L iscl1i Pi sa 1940. N-el 111ixecle111a, il cli111i11uito assorbi111ento <7. l~ovEsT1 . Il gin.epro ;talian,o ed i suoi prodott i. _i\rli Grafich e. Fcrraris. Milano 1940. d ei e_ arboid rati s 1)iega le })as5e ct1rve cli 'toll e_\. P.6u~TAKO_. Ca n ce r oge11esi e tera.p ia. Tip. Olivieri. r an za ù-el .gl ucosio. Genova 1940. fil. 1

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XLVII, Nu l\1 . 40]

1687

SEZIO:"E PRATI CA •

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NELLA VITA

P· R · OFESSIONAtE ~

· CONCORSI. ·Concorsi• a• premio. "ocie tà iVGLJJOl elana d i · ch.ir u r gi e b a11 <l i ~ce fr a i soci i quali llOn abbiar10 più di dieci a1111i cli Jattrea , u11 co11cor sò ad u11 i>re111io d i I... 1000, 1)er u11a ine1noria sul t eina : « Affez io11i artrilic l1c iscl1e111izzanti d eg·li arti ». Il 1er111i11c per la 1) 1Ce11tazion e del laYoro alla Segre teria <lell a ."'ocielù è fissato al 1° 11ovembre 1940-\..i_\. .

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NOMINE PROMOZIONI .ED ONORIFICENZE I

ll t cO ~IPENSE AL VALOR ~1IL1TARE

iYl edaglia di bro11.zo. Ar ge11li Carlo . fu Gio,·a1111i e d i Au nn G iulia J:.~e rrero , d a Cannes (Fr a11cia) , solto le11e11t e n1eclico r aggruppamento artiglier1a ~1 . C. d el C. r . V. (( (.) u ale ufficiale m edico, durante le azion i di .Bilbao, Santander , Zuer a e duran le tre11'la g ior11i ·Cli b a ttaglia s ul fro11te di Teruel, vince11<lo g r a ' i difficoltà di 111ezzi e di ambiente d ava co11li11u e e no11 co1nu11i prove di brillante capacit à profession ale, di ser e110 ardimento, di eleYa li s~in10 se11.. o d i a ltruism o e di 111ilila r e ab11egazion e· ». Fr o11te <11 Teruel, 28 genn aio 1938-XVI. ~fagli

Pietro di Antonio e di l\l aria \ i l<.1 li, da Bologn a, sotto ten ente m edico 1° r eggin1ento artig lieria d )assallo " Littorio " . « Ufficiale inedico a::-seg11at o ad u 11 g ruppo di artiglierj a soru l'ggia la so llo violento ecl inte11so· 1fuoco di arliglieria a' vcr saria, r esosi difficile il trasporlo d ei fer iti al p osto di inedicazione, si trasferiva s ulla lj11ea dei pezzi, prest ando co·n ser enità d 'ar1i1no e ~1)rezzo d el p ericolo lunga op er a d i soccor so m a teriale e· n1or ale. ~Iagnifico esem1)io di eleYa to sc11 so · (lel clo"·ere, di apnegazion e, di purissimo e cor. Yin lo sla n cio legio11ario ». Q. 21 l\tlo11te. Fosca, 31 clice111))re 1938-\.·vII . •

wla r a Luig i di Enrico e cli Piga 'f eresa, cl ~ Ha11 l\Ia na11a (Tu11isi), sottole11en le n1edico r aggruppa111ento carri _li. ·« Ufficiale m edico di u11 r agg· r u 1)p a111ento, si p r odigava portandosi iii :n1o lociclett a a soccorrer e feriti g r avi ii1 zoile i11tcn sam entc battute d al fuocc n emico . Feri to egli s tesso d a scl1egge di proie l lo a11ticarro, proseguiva il StlO co111p i to, d es tan clo ammirazion e ed enlusjasn10 » . 1Pi11ell-Mor a Ebro, 3-6 11ovembre 1938-XVII . G iovacchini Pie tro di Simeon e e cli Or sola Loclig ia11i, cl a Can ale di Verde (Corsica), cap o 111.anip olo m edico r aggruppam e11 lo artiglieria ì\1 . C. del C. V. 'f. « Ufficiale m edico di u n g·ruppo· da 149/12, in p osizio11e avan zat a e b attuta efficace1nente da tiri di artiglieria n emica , an ch e dura11t e i ncursio n e aerea Ch e Sp eZZOilaYa e milragliaYa, soccorreva feriti clel proprio. gruJ?p O e su ccessiva1nen te quelli di u 11 b attaglio11e di fa11teria cl1e fr a le.vittime aYeYa a"-u lo an ch e il·n1eclico. Cal1110 ser eno confortava i feriti con la su a arte e co11 Ja su a p arola, prodigandosi }Jer oltre ventiquattro or e, scar .. o di m ezzi ed in difficilissime co11dizioni . Chiaro esempio, n ella su a funzio·n e, di a lle virtù n1ilitari e nlor ali ». F r onte· d i Viver, 21 lug lio 1938--XVI ..

NOT tZIE

OIVERS'E . ·

III Convegno della Società • rap1a.

t~desca·

di psicote·

I l III Co11vegn o clell a Società ·1·eclesca d i Psié·o ter a1Jia h a u,·u lo luogo a Vienn a 11ei / g jorn i 6-7 1 se lten1 br e. · Tutto· il Co11Yegno h a avuto com e ·t eina gen era!~: « Psicl1c ed efficie11za. » ed h a p er seguito l 'intento d i d i1nos lrar e a gr ande importanza d elle ricer cl1e p sichich e a i fini d ell 'efficien za n azio11ale. Al co11Yegn o h anno partecipa to, oltre a .no li psi~ cot er a1)isti e 1)si.chiatri 1edeschi , an cl1e r appresent a11ti del Fronte clel La,·oro e p ed agogisti, ch e si son o o.cc:11)a ti di prob le111i educatiYi d elle varie fa:~ i d e ll 'età c,·oluliva i11 r apporto all 'efficien za 1>sicl1ica e.cl a j co1111)iti dell 'ad ulto. Son o interYen u,Li i11oltre circa 200 ascoltatori , lra i quali er an.o d a n o tar e r appresentanti della sanità n1ilitar e, autorità politich e e il prof. \\i°'agr1er vo11 J aur~gg (pr emio 'Nob el) . Ben cl1è si tra ttasse di un Co11veg110 n azionale er au o s ta ti invita li d al president e, prof. l\I. H . Goering, tre studiosi stranieri: u11 italiano, il prof . Ferruccio Banisso11i di Roma, ch e - ascola Lo con YiYo i11ler esse - 11a svolto il tem a.: « Au111cnto dell .efiicien za attraver so lo sviluppo dell 'en erg·ia p sic hica » ;. un giappon ese, il prof. Synzo ~aka, cui er a s ta to afficla lo il ten1a : cc P sicotera1)ia giappo11 ese e Zel1 )) ; u n o svecl€se, il })rof. Paolo Bjerre, ch e h a riferito St1ll 'argome11t o: « L 'inro 11scio e l ·aume11 lo de Il ' efficien za n. I11 appendice ·al .Co11 gr esso lo svizzer o prof. f'orcl h a fa tto una r elazio11e sulle applicazioni dello cle ltro-ol1oc, d el prof. Cerl etti, alle n eurç>si, din10 ·tra11clo con1e Ilel co~so di ·m0lte p sico·t erapie l 'elettrochoc p ossa « aprire u11a breccia )> utile, se con Yeriie11ten1ente sfrut ta la, con fini e t ecnica p sico ter apica. I n collega111e11lo con il pred et to Con ' egn o i 1en11.e a Vienn a u11 a r iur1ionc di Delegati {li alcu11e n azioni ader e•n t i alla Società · In ter11azion ale di ~sico tera pia e p r ecisa111en le d ell 'I lalia , della Germa nia, della SYezia, della Svizzer a e d e'll 'U11 gl1eria . Il p r of. Fer ru ccio Banis oni, ra1)prcse11 tante i ·Italia, 11a avuto l 'assicu razion e cli.e n ella prossima ri unione plen aria d ella Società In ter11azion ale cli Psicot er apia, vei.r à scelta com e secl \'3 del Con gr esso internazionale cli psicot er api a Rom a e con1e epoca q u ella (lell 'esposizio o e mo11dial e.

Congressi e con'Vegni Yari. Il 50 Con Yeg110 Nazio·n ale d ella Lega Ital ian a p er la lotta contro i tumor i , cl1e s'i cloYeva ten ere a Firen ze nel febbra io 1941, a11no X.IX, è rimandat o a clata d a st abjlirsi . La })r eside n za d ella .Soçietà })e'f il progresso delle Scien ze i11forma cQ.e la riunio11e già fissata a Gen-0va per i g ior n i 12'-18 ottobr e è })r or ogat a ad epoea d a destinar si . Si è t enuLo· a Caclice, d al 16 al 18 agosto, un Co11gr esso r egion ale di cl ermo ifilografia, pre iedu lo d al do l t. F . de la Por t illa presicle11te del1' ~\.ccad e rt1ia s1)ag11ola di d er111atolog·ia e sifilog rafia.

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POI.ICLINJCO

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[A-N.Nù XLVII, Nl..-~r. 4-0J

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Notizie sanitarie di guerra.

lalilà if1fa11 lile i1 clla pro\i11cia di Bergan10 . eh i~ clc tienc un tristi..,simo prin1ato fra le provincie Il Quartiere Generale d elle Forzr .Ar111n le. riel <l 'Italia. no11ettino N. 110, J1a c:o111unicalo che 1·a,'iazione· Una iIIlJ?Or~ante pubblicazione, oon i d ati s lai1emica h a bon'lbarclato 'fobruk colpendo con tistici riguardanti la provincia nel quinçiue11nio bombe es.plosi,-e ecl ince11 cliarie o·li ospedali civili 0 1923-19-38, è stata ora E!dita dalla Federazio11e . proe mili tari. Yinciale dell 'O.N.M.I. Una copia della pubblica1 Nel << 1\Iessagg.e ro >> clel 26 se llem))re , V. TaJa.: zion e è stata inviata a ciascuno di voi' per inirico d à notizie. sulla flotta ospedaliera della i\ii ar.iziativa del segretario federale Virginio Cadei, il 11a Il aJ jana: è la i11aggiore del 111011clo, co1n11o sta · q u ale con questo atto ha voluto significare il delle sei u11!tà cc Gradi~a », cc Aquileia )>, cc Arno >J, f'uo desiderio, che il Clero. collabori n el.la santa << ·r ever e », cc California » e « Po )>, capaci di 3550 crociata contro il grave flagello. La vostra colla1 • p os ti. ' jene d escritta la cc Gracli sca )) ch e è la . J)orazio11e, in un campo tanto· consono alla Yostra m aggiore' O }J UÒ accog·lier e 900 inalati e feriti. inissio11e cli carit à, no11 potrà inancare, ed io mi Un interessant e articolo Stilla ' (( G:r:açlisca )) è so110 reso garante per vbi. I modi con i quali popure .p ubblicato da O. Verg·a11i i1el cc ·Corrier e tete rnostrare la vostra collaborazione sono n1olti della Sera n del 26 sette1nbre. · ll1a il più utile sarà quello di p ersuade:re le madri ch e 'è loro dovere di coscienza attenersi alle L 'agen zia << Le Colonie » infor111a ch e a Càsi1or111e d ettate dai i11eclici }Jer ·1a salute d ei loro sala esiste uri ospedale, creato dagli ing lesi cai1ati ». pace di una .cinqua11ti11 a di letti, riccan1ent~ attrezzato e co11 un vas.to g iardino. La capienza Scuòla di perfezionamento in medicina del lavoro .. limitata d en.o ta ch e esso era d estinato ai funzioSi è p ubblicato il progFan1ma per l 'anno a.ccanari od, al m a's simo, agli euroi:>ei. ~er gl 'i11di· defr1ico 1940-41 clella Scuola di perfezionamento geni non si era prorvveduto. i11 i11.e dicina de l lavoro, ('On sed e in Roma (al Policlinico ~Iel Lavoro , piazza Gentile rla Fabria110 7) ,, Il « Jo.u rn. A. M. A. >> d el 24 Ftgos1o dà n otizie diretta dal prof. Giu seppe ,~Ioriani, per laureati su I « blocco >> 11ei riguardi d ei g ior11ali 1nedici eu· i11 m edicina e p er laur eati in g·iurisprucle.n za. ropei , direttj n egli Stati Uniti. I d ati sono 1ratti La Scuola co·11ferisce il diploma cli cc specialista iJ1 dagli arrìvi alle bibliotech e d el cc Quaterly Coi11edicina del lavoro » , il quale notoriamerite apre 1n ula tive Ind e:>,t ' Medicu s » e d ell \c J\.ssociazio11e la via a inolti posti ecl incarichi. Medica Am~ricana )>, le quali rice\7 ·J110, ah)tu alIl corso è d ella durala di un biennio e compormente, 1400 periodici medici da tutto il ino11do. · ta esami annuali di JJrofitto ed un esame di diL 'ulti1no g r1nde a rrivo dal! 'Europa cJ.be luogo J)lon1a. Le tasse a1111no11 tano complessiva111ente a il 27 m aggio: il 26 giu gno si ricevettero &olo 8 circ.a L . 2.500. periodi.ci ; l 'ultimo arrivo dalla Germa11ia fu il 22 La Scuola 11a i11izio i ·11 n o·Yembre; le iscrizioni ]tig lio e riguardava solo 2 p eriodici. si ricevo110 fino al 5 noYeÌ11bre. Dall 'Itali a g)i ulti1ni p eriodici setti111ana]i g·iu1i.sero à 1la fi11e di giugno e da allora si ricevet• 0111aggio a tutti i Medici d'Italia. t ero pochie pubblicazion i itali<,t11 e. (In Italia, dopo La S. A. « Farmita]ia » ha r ecentemente turata uri p eriodo1 di sosp en sion e clu~a to Yarie settin1ane, ia pri1na edizione de·J « Manuale Medico di Di~­ i p eriodici m edici so110 tornati ad arrivare d alle g nostica e Terapia n redatto clal prof. A. S. RoAmerich e, tanto del nor(l quanto d el sud e. clel Yf>'r si , ait1 lo della Cli11ica ~1ecli.ca della Il. l lniYercentro; n e è prova il fascicolo· da cui apbiamo desilà di Milano, co11 la collaborazione di un grup])Q sunto i d ati surriportati. In senso jnver so, cioè di cultori delle diverse specialità . (lall 'Italia verso le Am erich e, le speclizioni 11011 L'opera verrà offerta in omaggio a tutti i Mehanno cor so). · · dici d 'Italia, e la spedizion e è già in éor.so. Pii1 di cento clo11n e g·esta11Li sono state ospiPoich è da parte di medici che ancora no11 ha11tate n elle grandi sale clella Ca11ce·l leria del Reicl1 no ricevuto la pubblicazione ed anche da parte di per ordine perso11ale del Fuehrer. Si tratta di JJersone non facenti paTte della .classe medica condonne del popolo, dimoranti in zone dove si riti11t1a110 a perve11ire richieste per l 'invio d ell 'opescontra mancah~a di rifugi antiaerei be11 attrezra, la S. A. « Far1nitalia » r~liene opportuno renzati. ·Quest e doin ne sono s tate accolte . n elle sa]e cler e noto che: d el palazzo insieme a m edici ed infermier e. 1) non yerrà i11viata l 'OJ)era anche se ricbieInoltre, sempre p er disposizione d el Fuehrer, s ta a chiunque non sia m e·dico o che, b en ch è tale, og·ni sera circa 500 bambiri, d ai quattro ai sei non sja iscritto al! 'Albo Professionale dei Medici ; a11ni, vengono prelevati alle loro di1nore, situate 2) è nella assoluta impossipilità di poter riu gualmente in · zone di Berlino sprovYis te di risponde·r e per iscritto individualme11t e a t utti i rift1gi e portati alla Cancelleria. chiedenti a cau sa d el numero g'Ìà gran.de di queDurante alcuni allarmi aer ei su Berlino il Fuehs ti. Ter è sceso tr.a i suoi picc9li ospiti. ' 3) i1on essendo J>ossibile assolutame11te effet tt1are inYio .di una seco11da copia, i nomi dei Mr Prende se1npre più sviluppo, p er il trasporto <lici ch e la richiedes.seTo saranno prenotali pe.r dci. feriti di guerra, l 'impiego degli aeroplani . 1'invio cli una seconda. edizio·n e.

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La collaborazione del clero nella lotta contro la · Per 1' Università italiana in Corsica. mortalità infantile. Alla sottos.criz'io11e promossa dalla Soc. Naz. . Il Vescovo della diocesi di Ber gan1 0 ha diretto al Clero la segl1en le motivazione: ' << La vostra at1énzione è stat a frequ e11ten1enl e richiamata sul gravissimo problen1 a d ella 1nor•

cc Dante Alighieri >>

(Comitato; di Milan.o) e iniziata con uri offerta del prof. Prassitele Picci11ini ~ già. molti han no ad erito, da og11i par te <l 'Italia.


• EZIONE PRATICA

Col co11se11so del cc Gruppo .di azione irredenti:,tica corsa » cli l\ilila110 e del Co111itato 1\ililanese d~lla « ~ante Alighieri », l 'Ufficio Stampa Medica ~tal1 a.na apre pure una sottoscrizione per Ja l ln1Yers1là Italiana in Corsjca, Yersando direttan1e11te i singoli conlrihuli alla cc Dante Alighieri >L Ha11no sol toscritto a mezzo dell '« Ufficio S tampa ~Iedica Italiana n: dott. Pètru Giovacchini _còrso), pr~s idente generale dei Gruppi di azjone irredentistica per la Corsica, L. 100; dott. Pietro Sangiorgi (mutilato di guerra). direttore del1'« :\ Yve11ire Sanitario », L . ' 100· dott. Naldo Ben11~ti (medico della ~utua clel «, Popolo d'Italia »), rl1rettore del cc Pen siero 1\i!eclico n, L. 100; aott. AlYaro Barocci (del « Popolo d 'Italia n), presidente dc 1 Grt1p1Jo n1ilanese di Azione irredentistica per l<_L Corsica, L. 100; avv. Mario. Bortolan, vice-pre~1de'n le del Gru1Jpo A. i'rreden tis tica })er la Corsica (Mila110), L. 50,; prof. N. Pollavini, segretario <lel Gruppo ide111 (~filano) , L. 50; dott. Federigo Pellegrini: per i periodici cc Gazzetta Medica Italiana », cc Italia ~Iedica », cc Bollettino Consorziale »1 L. 100. Totale L. · 600, già Yersate alla cc Soc. Naz. Da11te ..t\lighieri », Comit. cli Milano.

'' Lavoro umano ,,. Potenziato dal Regi111e, lo sYiluppo progre siYo <lelle ricercl1e n el ca111po del laYoro , con sideralo 11ei suoi vari a })etti biologici, 11a re o· opportuna Ja f)libblicazionc di Lavo1·0 uma110, che ·sotto la ~lirezione di noti cultorj della materia, raccoglie 1n f a.:cicoli bin1t•strali cli circa 100 pagin e, ricerch e r :sludi <li Fi iologia, Palologia e C1inica professio11ale; arlico·l i sull'Organizzazione d el LaYoro ~ ulJ ·orie1Jta111ento e la Selèzior1e professionale ' ::-u11 ·1g ien e, la Prevenzion e, la Legi lazione e l~ ~tatistica delle ~Ialattie dei LaYoratori, su quanto ro11<'erne il lavoro un1ano dal lato medico, biologico e ~ociale . l ìna Rassegna. sis lemali ca dei periodici italiani c<l esteri spec inJizzati , permette di seguire, con 11ote,·ole rispar111io di tempo e di spesa, l 'attività -..Yolta nei vari paesi in t ema di lavoro. Rassegne .c:i nJeliche in ogni numero conse11tono di orientarsi rapida1nent e s:u d e terminate ques tioni di, at~ tuali tà. Oltre a Recensio,n i di ricerch e e studi, in ogni fascicolo sono riportate fotografie e ripro. <luzioni <li opere d 'arte di lavoratori n el loro am})ie11te profe ionale a dimostrare gli atteggiamenti pe<:u1iari d eJ]e attività specifiche, i mezzi di protezio11e, le n1o<lalità di in sorgenza d e1le lesioni caratteristich e, costituendo una original0 Icono-

168S.

J,otta antitubercolare in Spagna. Il « Patronato 11azionale della lolla a11 ti tuber-colare » in Spag11a si è adunalo· a Madricl olto la presidenza del prof. Palanca, direttore 'o-e11erale· di sanità, ecl 11a preso provvedimenti ir~tesi ad intensificar e la lotta. Il Patronato ha poi inau-· gurato, so lto la presidenza del ministro Serrano. Sufier, il sanatorio Thorraldo n elle . vici11anze di ~Ia~rid ; il direttore del sanatorio, dott. Codina, ha illus tralo le car at le risticl1e e il funzio11amento. di esso. La (( Òbra Si11dacal 18 de Julio » ha offerto al Patronato la costruzione immediata, per ~ uo conto, di sanatori caP.aci cli 4.000 lelti. Un 'o,rdina11za ~ninis leriale st abilisce notevoli agevolazio11i per gli studenti alle armi circa la loro presentazione agli esami di profitto ~ di laurea· 9 di diploma. Su proposta d el ì\ilinistero clell 'E. N. è stato en1ana to un R. Decreto con cui a decorrer e dal . ' pross1rno anno scolastico, agli insegnamen Li compleme11 Lari in medicina, scienze biologi.ch e scienze 11at~rali , chi~i~a e farma cia, viene aggiunta. la « scienza .rlell a11mentazion c ». . Il dott. Nicotera h a pubblica lo in « Cro1Jaca Prea1pina >> del 19 settembre, un ar'ticolo su « Luig i Sacco, ine(lico cli Varese, emulo di J e11ner }Jer· la Yarcir1azione antivaiuolosa n. « Actualidad l\Iedica n di ag·oslo reca un arti-rolo di J. V. Flo.r e ' sull 'orgauizzazionc ospedalier a i 11 Italia. · A Nc,;y York (Ne\v Rochel1 e e l\'Iounl Vcrno11) si" so110 accertaU 45 ca i cli trichinosi, tutli prodotti d al co11su n10 di cosiò ette (( sal icce da t è », prodolte da un unico fabbricante, con car11e suina rhe era s tata sollanlo « affumicata » per 24 orea circa 3()o C. La Società inedica berlinese 11a tenuto· .l '11 settembre urta seduta s.Lraordinaria, in cui furono· presentate relazioni da Stoia, di Bucarest su1 « Compito del radium nel trattamento dell~ malattie reumatiche » e da Gudzent, su (( Esperienze· riel tra Lta111en to delle affezioni reu1na ti che ». Nella Clinica ost etrico-ginecologica di l\Iilano diretta d al prof. Alfieri, è s tato organizzalo uA Centro contro la st erilità fen1minile.

è s tata celeJ)rala una Mes a in suffragio dell 'eroico sco1n1Jar so doll. Enrico Caretti, medico chirurgo, caduto nel cielo di Topruk coll'apparecchio del Maresciallo cl ell 'Aria Ilalo Balbo. Ultimato il acro rito, il retlore del Tempio ha ricordato la llella fig11ra òi combattente e di medico del dott. Enrico Caretti, rivolgendo poi il commosso pen~ i c ro alla 1nemoria d el Quadrumviro Italo Balbo e di l11Lfi gli eroici suoi compagni di volo. Fra la 'iva con1mozione di tulti i presenti il rettore dcl 1'empio 11a fatto l 'appello del Caduto, il cui nome è ~talo inciso nel Sacrario.

Il ~Iinistro degli Interni d el Reich 110. emanato un 'ordinanza che assicura l 'attuazio11e · regolare degli esercizi 'fisici cla parle della g ioventù anche i11 t empo di guerra, sotto Ja sorveglia11 za statale. Per un accordo tra 1'0pera d elle donne tedesche e la Croce Rossa tedesca, il personale· fE:·m1ninilf( di questa si mette a disposizion e dell 'Opera <c Aiuto al vicino », in tutti i casi nei quali ,.i siano dei malati da curare e, contemporaneamente, sia da accudire alle faccende domrstiche .

Celebrazioni nel Tempio di Dttno.

• I

'

1\. Duno, nel Tempio- votivo dei m edici d 'Italia,

per l 'estero di L. 130. Rich1ecler e saggi a I.T.E.R., <.:orso Oporlo 57, Torino).

\

Un po' dovunque.

La Feflerazionc Nazio11a]e Fascista delle Casse· mutue di malattia per i lavoratori d ell 'inaustria ha pubblicato le cc Istruzio·n i e nor1ne per 1'a sistenza degli iscritti alle l\1utue impiegati e loro. famigliari » e l ·elenco dei m edici autorizzati al:. l 'assistenza.' La « Gazzetta Ufficiale n l)ttbbJica un decreto con c ui viene revocata la dichiarazio11e di zona malarica })e ril Comune cli Treviglio.

grafia del La1Joro. · rL 'abhoname1rto annuo, per l 'Italia è di L. 60;

-

'


1690

« IL POLlCLINICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA ·A. FRA.~c1A ~l.\R1'INs. Diagn. sierologica della leishn1aniosi. Spitalul, git1. - I . e H. STonr.\. Reumat . cronico progressivo primiti,·o. - _>\. PAULll~Escu-Po­ DEANN e O. CARANGIU. Epatite a lur1lina. Nled. Espàn., mar. - ~1 . UsANDIZAGA e J. N. BEDOYA. Gang·r.e na del t essuto cellul. oo ltocut. R. VARA-I.. oPEZ. _Palologia della ida rlro ·i. Accad. Me'd . , feb . - F. Ancun1. Illero in periodo secondario di lue. - R. Gos10. La cc prova » del' l 'a11estesja tiroidea. • For ze San., 15 lug . P. SISTO. In sufficie11za rircolat. n ell 'ipertiroidismo. - C. Gu1nETTI . l\llala ltie nell 'Afr. sett. . . Ri11asc. 11/Ied ., 30 giu. - F. ·l~uG.\ZZOLA. lVIetrol)a lic emorragiche del climaterio e terapia radiologica. - P. STANGANELLJ. Vacci11olera1)ia coll 'anefen))latl Petragnani . • .4rcli. p. le s.c. Med., lug . - F. ~IoLFI·.:'iO. Vitam. B 1 e sccrez. gastr. Klin. Woch. ,. 13 lug. H. Hl.rNGERBAND. Sinclrome cardiovas.col . in decorso di glomerulonefril e. - E. WERLE e G. EFFKl\CANN. Metodo rapi(1{ .dj accer lan1. della gravid. Med. J(linik , 12 lug. H. STEFAN. Cl1orea minor infettiva. W. KAUFi\IA N. Regolaz. della clc'fecaz. . l?ass. Clin.-Stient . , 15 lug. - G. DbM1N1cr. In1sufficienza co·ronarica e sco1npenso di cuore. .M. ZALLA. Traumi e sindro111i parki11 sonia11c. - P. REDAELLT. Alghe parassite. Rass. di Clin. ecc ., n1ag.- giu . - C. SERONQ e R. lV[oNTElZEl\coLO. ,Sosta11ze acceleratrici nella pro1du z. dei tumori sperimen tali da be11zopirene. Deut. Med. Woch., 19 lug. - UHLENHUTH e 'Vù'Rl\r. Linfogranulomatosi. - E1cHHOLTZ. Azione paralizzalrice degli oppiacei sulla respir. A n. Paulisais de Med. e Cir., a1)r. -

..

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I

Klirt. vVoch., 20 lug. - D.\i\I . v·ilan1i11a K. H. AlJTTEn. Terapia con onde corte. Rif. M ed., 8 giu. - A. P1ERGRoss1. !\'Ieteori:;rno in radiologia . Min. Med., 21 lug. - Chirurgia. Giorn. di Cl. Med., 30 giu. - A. CATTANEA. Sindr,ome cli LoffJer. - G. S1ì\ION1N1 e D. ZANELL-O. Sindro1ne di Gtiillain-Barré. - O. BoxolTJl\"I. Poli. ar trite cc Lipo Still » . · Miirich . Med. Wocli ., 19 lug. - II. STORCK. Periatrite. - W. GLAUBNEn. Artropatia simmetrica Rif. l'tled., 1 giu. - M. AGRIFOGLIO. Distonie neu· · ro-vegetat. di alcuni tratti dell 'appar. diger . Nled. Klinik. 19 lu~ . J. Z1kowsKY. Terapia (l.ella dissenteria bacillare. - H. CoENEN. Gangrenà g·asso.sa. - M. Ror:LER. T:rattam. insulinico del1'ulcera e della gastrite. Rev. 1 V!ed. Brasileire, apr. - R. VAz. Ebrei err anti di clinica. - E . O. CoLOl\IBo. Relazione tiro. surrenale. - P. DE l\ifoRAis. ivietabolismo del colesterolo. SeNim. "IVI ed . . 15 Q"iu. --: A. SERRA. Tossicità dei prepar. s11lfamidici Yerso il sist. nerv. Riv. Osped., mag. - E. GIANNINI. Sindrome a: Mikulicz. Rif. Nled., 15 giu . F. DEL VAGLIO . Litiasi' bi. liare appe11dicolare . Mi:rn. Med., 28 lug·. - A. PARLAVECCHIO. Ulcere gastr. e cluocl. l{liri. Woch., 27 1ug. - A. SYL"LA. L ·.'\llergia e s t10 significato clinico. - G. S.{KER. Ir1iezioni in. tralon1bar i . Cl. Med. lt., mag.-giu. - G. GIRINO. Variazioni del pH urinario. - A. FRANCAVIGLIA. Azione terap. della lanadigina. Cl. Chir. , mag.-giu. - F. SPIAGGIA. Trornboangioile obliterante tratt. co11 resez. dei nervi spla11cn. - G. BENDANDI e l\tI. D'AGOSTINO. Spcrn1alo.cele. - F. DE .LEO. :Spina bifi<la occult.a.

'

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Indice alfabetico per mater·te. •

Allergia, suo sig·n~fi'::alo clinico, desensibilizzazione . . . . . . . . . . Pag . 1675 Anatomia: preparazioni . . . . .. )) 1680 Anchilostomiasi: focolaio . . . . . )) 1680 )) 1683 Angina : cura . . . . . . . . . . · · · Appendie(> : litiasi biliare . .' . . . . )) 1683 Arterie : embolia e trombosi : diag11. differ. . . . . . • . . . . . . . . . )) 1675 : ini ezio11i so ttocu t. di ossiAzotemie • geno . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1679 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 1665 Cloruro di sodio in soluzioni ipertoniche : azione ipotensiva . . . . . . )) 1672 Cuore : difendiamo il . . . . . . . )) 1667 Cuore : insufficienza: azione della di)) 1671 gitale . . . . . . . . · . .·· · · · · Cuore nella nefrite cron. . . . . . )) 1668 Cuore : ricerche . . . . . . . . . . . )) 1681 Cuore : trernori . . . . . . • . . . . . . )) 1675 G Lierra chimica : « difesa passi va >> • )) 1643

Donne in età feconda . ~ . . . . . . Pag. 1684 )) 1683Eletlrocardiog·ramma delJe estren1ilà )) 1677 Favismo . . . . . . . · · · · · · · · Febbre maltese: incoerenza del termirte· di brucellosi . . : . . . . . . )) 1662 Infezione })aramelil c11sc . . • • • • • )) . 1658 Ipertiroid is n10 : me tabolisrno dei carboidtati . . . . . . . . . • • • • • )) 1684 l\1alarioterapia : con Lrollo . . . . . )) 1679 Malallia di Cooley . . . . . . . . . . )) 1683 ~1eningio·mi sopra len toriali . . . . )) 1679 )) Sindromi ipertiroidee : terapia n1eclica . . . . . . . . . . . . e chirurgica )} 1653 Sulnamido-piridinici : .azio11e an li batterica . . . . . . . . . . . . . . . )} 1680 )) 167b Tracon1a 11ell 'Italia merid. e' -insul. . Ulcera duoden.: risulta li lontani della gastrocnterostom ia . . . . . . )) 1679 Uremia c.:irdiaca . . . . . . . . . . . )) 1667

Non è consentit4 la rist.ampa IM Lnlon pubblicati ti•l Poliolinioo se non sn. seguii.o IMI ckùla f'eàazfone. ! vietata la l>flbblicaV<>ne di sunti J,J essi senta cit4nus la fonte. L EorroR1

Diritti di proprietà riservati. out.riuab<>ne

fCritta

A. Polz1 . resp.

C. FRUGON1, Red. capo

Roma, Stab. Tip. Annani di M. Courrier


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VOLUME XLVII

Roma, 14: Ottobre 194:0-XVIII •

,

''

Num. 4:1

"

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

'

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE P R A T I C A ------REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medleo PREZZO Singoli:

D' ABBONAMENTO •

ANNUO

Italia (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 ( 1 a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L . 60 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensi le) L. 60 4

AL

<< POLICLINICO »

di Roma

PER

IL

Estero Cumulativi : L. 125 (2) ALLE DUÈ SEZIONI (pratica e medica) . . L. 'lO (3) ALLE DUE SEZIONI (p ratica e chirurgi'Ca) L . '10 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., m ed. e chir.)

Italia L. 125 L. 125 L. 165

1940 Ester o L. 180 L. 180 L . .220

Un n umero separa to della. SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L. 6; della PRATICA L . 4,00

..- L'importo dell'abbonamento, che p11ò essere Inviato oon Vaglia Postale oChèque Bancario, può anche essere versato, seaza tassa nel Conto Corrente Postale N.1/5946• dell'editore L. Pozzi, Ho.ma. se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amminlstrazi one, questa comporta l'aum~nto di L. 5 •

SOMMARIO. Lavori originali : E. Saija e G. P6ddino: L'eli·m inazione urinaria dei· cloruri e dell'azoto nei malati ' di polmonite -c.rupale, curati con sulfamide-piridina. Osservazioni cl iniche : U. Peratoner e G. Piacentini: Ittero oon decorso a ricadute, forma interstiziale periacinosa << angiocolitica » , Attualità: U. Serafini: « Difesa passiva 11 e guerra chimica.

Cenni bibliografici. sunti e rassegne : ORGANI ENDOCRINI: R. M. Wilder: Progressi nella cura del m'orbo di Addison. - W . R.

Henderson : Gli adenomi ipofisari. Considerazioni sui risultati chirurgici in 338 casi. - A. Giroud e A. R. Ratsimamange: L ' insufficienza surrenale nell'a;vitaminosi e nell'ipovitaminosi C. - TISIOLOGIA: C. Schonbeck: Per-0hè la tubercolosi polmonare viene tanto spesso misconosciuta in pratica? - F. Flarer e Mezzadra: Ricerche clinico-sperimentali sul meccanismo delle reazioni tUJbercoliniche.

ORIGINA~I

LAVORI

p A TOLOGIA

ISTITUTO DI E

METODOLOGIA

CLINICA

DELLA

ME'D ICA

R.

UNIVERSITÀ

DI ROMA

Direttore·: sen. prof. Nroor.A PENDE.

L'eliminazione urinaria dei cloruri e dell' azot o nei malati di polmonite crnpale, èurati con snlfamide .. piridina. .

Dott. E.

SAIJA

e Dott. G. P6nnrNE.

In un 1gruppo di 15 ammalati di IJòlmonite fra11ca

abbiamo studiato il comportamento d·ella elin1inazione giornaliera ·dei cloruri e dell '.azoto con le llrine, durante tutto il periodo ·della febh·re e i)er alcuni giorni (7 .1n) artcora dopo lo 15fe·bbrap.1ento. Abb ian10 volu · to ' 'edere cioè se la caratteristica ritenzione dei cloruri 1duran te tutto il perio·do della rnalattia (per la rc,u i patogen. esi tante teo1'1.e si 1

Divagazioni : Maometto e l'igiene. Accademie, Società · Mediche e Congressi : Società :Medico-Chirurgica di Catania.

Appunti per il medie.o pratico :

TERAPIA: Un probabile caso di' recidiva di Hein-Medine. - I l Novarsen,o benzolo Montecatini nell a cura della sifilide. - Una nuova sostanza per la cura di affezioni nasali. - Prevenzioni e cura delle ragadi del capezzolo durante l 'ailattaménto. - DIAGNOSTICA : Diagnosi Si)e· rimentale di: malattie congenite del cuore. - La contrattilità dell'ovaio ed il meccanismo di deiscenza del follicolo. - VARIA. Nella vita pr.ofessionale : OrÒnaca del movimento iprof es&ionale. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa med•ca. Indice alfaòetico per materie.

'

E

••

sono affacciate: ritenzione d·ei cloruri nei pol111011i, n ei n1uscoli, nel cuore,, nel fegato, ècc.; i11suCficiente intrQito giornaliero di essi; forte eliminazio1}e di essi in· u·n o stadio l)fiecocisRiIl !< tli 111alattia; au1nentata riLep.zione di acqua 11ell org·anisrno e num·entata idre1nia, e.cc.) e la 1\0tt~vole eli1r1ir1.azio·11e di es•s i al n1om·ento ·diella cri:&i; e se I '.aumento della escrezione uri11.aria di azoto al II1omento• della crisi (spiegato C011 )a reis cr ezione ·dei lJrodotti di lisi dell'e~su­ da1 o), fossero in qualcl1e modo influenzati dal trattamento con sul fa111ide piridina. I malati rla noi presi i11 os·s er\1azione erano tt1tti Roggetti gio, ani ìn buone condizioni ge~ nerali, ler1u I.i per tutto il periodo dell 'espe(rin1ento a dieLa co&tante. La terapia sulfamidica è stata i11iziata subito al loro ingre5so in Istituto in ·d!osi molto .alte (6-8 gr. subito in una \•olta + li) gi:a1nmi n elle prim.e. 48' •O•re). Dall'esa1ne delle ' urine è risultato: 1) una diminuzione nella escrezione urir1.aria giornaliera clei c1oTuri (che so110 rist1l-

,

1

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.,, •

.. CASTSTièA

I

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1692

« IL POLICLINICO >>

tati in n1edia di 1-2 ·g·r. %0) pei: tutto' il d ecorso della malattia , fi110 alla scarica dei cloruri cJ1e si è avuta . nella 11tagg'ior parte dei casi in 7a. o in 9a giornata coirt una p.e rce ntu.a le rr1aggiore in ga. giornata; in 2 casi si è avuta in Ila. e 12a. g ior11ata; Je cifre raggiunte allor.u clai cloruri so1ìo state in· medi.a di gr. 10 %o ; 2) l'e.liminazione d ell'azoto è andata au111entando dall inizio della osservazi:one r.ag·giungen·do verso la 3a._ 12a. giorn.ata le c.ifre IYi-èi alte (28-30 gr. %0) e scend·e ndo quindi in sieguito a cifre rnolto più basse (15-20 gr. %o); 3) la quantità giornaliera delle. urine· non ha dimt)Strato quell ~au1nento 'ch e caratterizza la crisi della l!Oln1onite. 1

,

1

1

1

1

Riassani.erido. Perciò : Jio <lintinuzione1 d1ella escrezio·n e urir,a :·ia dei cl'oruri s•i è avuta co1ne di regola durante tutto il corso della 1nalattia, anc.h e .a] di là quindi della crisi de~la temperatuxa; scarica urinaria dei cloruri ~ l 'aum-ento· della eli111inazione di azoto si sono avuti, come ··d i i1orn1a nella polmonite franca, e 1cioè nei giorni ( d·a lla 7n. alla l 2a g'iornata) i11 cui si sarelb1be do,7uta avere la r,1:isi della n1alattia, indipendent·emen·le d.alla crisi della febbre, che €1ra stata ottenuta precocemente dal trattamento · con &ulfan1ide-piridina.

la

1

OSSERVAZIONI CLIN ICHE . • ,

IsTITUTO

SEMEIOTICA ~iEnrcA

R.

UNIVERsrrÀ

OsPEllALI l~ruNrTr

Direttore·: Prof. A.

SIG NORELLI.

Ittero con decorso a ricadute, forma interstiziale periacinosa ''angiocoJ.itica,,. Prof. U. PERATONER a i11to della R. Università di Roma. Dott. G. PIAGENTINL assist. eff. Osped. Riu11iti di Ron1a:

Si tratta di un caso non frequente di ittero, sc!1stenuto anatomican1ente da un proc.esso in-

fiammatorio degli s~·azi di Kiernan, prevalente attorno alle vie biliari interlohulari. •

M. A.,. di anni 22, nativa da Montecompatri ove anche ri'siede, nubile, contadina, entrò nel nostro reparto il 29 ottobre 1938. Assolutamente negative I 'anamnesi familiare e fisiologica, si fa solo ·notare che la paz. non. fu mai una forte o sregolata, mangiatrice, nè una bevitrice. ,Soffrì di pertosse nella prima infanzia. Nell'inverno 1936, ossia due anni e mezzo circa prima dell'attuale episodio, ebbe improvvisame11te colica dolorosa n ell 'ipocondrio D., con irradiazioni alla spalla D.,. vomito alimentare e febbre. Insorse leggero ittero che scomparve dopo due, tre giorni ,, unitamente agli altri disturbi. U11 mese prima dell'ingresso, si ripetè un episodio

[ ANNO

XLVII, NuM. 41J

analogo, con dolori e modica transiloria elevazione febbrile , pare però, senza ittero . . Ventiquattr'ore prima di entrare nel reparto, insorse nuovamente dolore all'ipocondrio D . . e vomilo biliare, contemporaneamente a febbre a 39 preceduta da brivido, senza alterazioni dell'alvo e (lella diuresi. Obb. le condizioni generali erano buone, integro il sen sorio, indifferente il decubito. Cute di colorito brun.'.); subittero alle sclere. Sottocutaneo ben conservato; 1nuscolatura tonica e trofica. Scheletro regolare. Faringe indenne, lingua umida detersa. Tiroide uniformemente e leggermente a11mentata di volume . Polso 92, valido, Titmico. Respiro 28, a tipo misto. Temperatura 370,6. Torace ed apparato respiratorio, nulla di patologico, eccetto una viva dole11zia alla pal11azione della base dell 'emitorace D. e déll 'angolo della ::;capola D. App. cardiovascolare, nulla di 1>atologico. Addome, di forma e volume normali.' Vivamente dolente la palpazione del punto cistico, segni di Murphy e D 'Amato positivi. Non apprezzabile la colecisti. Fegato in alto al V sp. (ottusità assoluta), in basso si palpava un dito sotto l 'arco, di consistenza aumentata, a superficie regolare, · liscia, bordo alquanto ottuso, diffusamente dolente. Milza, in alto VIII sp., in bas·so non percepibile. Nq11 si apprezzava nulla di anormale, sia a carico del! 'apparato uro-genitale, che di quello emolinfopoietico, e del sistema nel'voso . Nelle urine vi erano solo albumina (tr~cce indosabili),. pigmenti bil. piuttosto abbondanti ( + +), e urqbilina ( + ); non sali biliari, nè alcunchè di particolare nel sedimento. La leucocitosi era di 11.600; la pressione arteria.sa 115/70; emoèultura e sierodiagnosi per tifo, · paratifo A e B,, rr1altese, negative; negative la R. Wassermann e la R . Kahn . Un paio . di giorni dopo questo esordio, comparYc un lieve ittero cutaneo che ben presto si attenuò, unitamente alla temperatura, mai superiore ai 37o,5-37o,8, e ai dolori all'epigastrio e all 'ipocondrio D. Obb. rimaneva dolente il punto cistico. Dopo una settimana circa di questo mite d ecorso,. ricomparvero impifovvisamente dolori epigastrici a tipo tensivo, con irradiazioni al dorso, la temperatura risalì a 38 e oltre,. e l'ittero assunse una certa intensità. In que·sto periodo la 1·adiografia diretta della regio-ne epatica non ~o­ strò nulla di anormale, ossia: « 12 ore dopo l 'ingestione di colefanina, buona opacizzazione della colecisti, di sede e forma normali, e che dopo pasto di Bronner si svuota e si r.ontrae regolar.m ente ». L 'Hijmans Van Deri Berg diretta pronta fu pòsitiva ( + + + ), pure positiva I 'indiretta ( + +-t-). Seguì allora un nuovo lung·o periodo di remissione, durante il quale la temperatura a tipo di febbricola oscillava fra i 360,8 e i 380 senza alcuna curva caratteri·stica. Più intensi erano invece i dolori con tendenza ad esacerbarsi a crisi, a par- . tenza dall 'ipocondrio e dall'epigastrio, co11 irradiazioni alla reg. scapolare D., ·e al d< rso tra le sc~pole, con sensazione dolorO'sa a sbari;a nella reg. lombare ; la paz. si lagnava anche di prurito. In questa fase .di calma le urine contenevano pigmenti bil. ( + +) e sali bil. ( +); l 'urobilina era assente. Ma a quasi due mesi dall'ingresso, nuova esacerbazione, con ittero ora di notevole intensità, e dolori particolarmente violenti in corrispondenza • I

t


I

[1\.sl\ o .\L , .II, Nuì\r. 41]

SEZIONE PRATICA

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16S'3

degli acn)i febbrili che sorpassavano ancl1e i 3~b; a quella del parenchima (sen1bra di pa11)are u.n a comparYe tumore di milza, dolente, molle, palmastite cronica). J_,a colecisti ripiena di bile e la pabile circa due cm. sotto 1'arco nelle profonde palpazione del coledoco per l 'jatus della retrocainspirazioni. Frequenti i vomili biliari. Le feci vità,. non dànno sensazione di calcoli. Normali erano quasi acoliche. Nelle urine presenza di pig- duodeno e stomaco. Si fissa la colecisli al1 a pamenti biliari ( + + + ),. di sali bil. ( + + ) e di urorete onde aprirla dopo. 48 h . Si aspor ta un cuneo bilina l + + + ). Nulla di particola:r;e nel sedimento. di parenchima epatico. Trascorse le 48 11 si apre Leucocitosi 19.000. Intradermoreazione ·di Casoni la colecisti e si drena con un tubo di gomma a permanenza ». positiva ( + + ), negativa la deviazion e d el complemento (Ghedini-"'\,Teimberg). Sond.aggio duodeLe urine due giorni dopo l 'intervenlo, contenale (prova di Meltzer-Lyon) : Bile .r\. cc. 30. Bile B . nevano ·solo tracce di pigmenti, s~li bil. e urobie C ,cc. HO, giallo oro, contenente ·rari fiocchetli lina, m en,t re le feci, da acoliche erano tornate. che all'esame microscopico si dimo·strarono essere coliche. di pus, contenendo numerosi polinucleati e rari Dieci giorni dopo l'interven to, la temperatura cristalli id i colesterina. Radiografia app. digefebbrile era completa1nente scomparsa, e così I 'itrente : « s tomacQ di forma e in })Osizione normale. tero della cute e qualsiasi traccia di dolori ; doBulbo regolare. Soltanto la seconda porzione del lori e febbre che ricomparivano però, se si toglie1 duodeno mostra delle incostanti ed irregolari con- va il drenagg~o an che per qualche ora soltanto. trazioni ». Curvai glice1nica dopo carico di galatREPERTO BATTERIOLOGICO: (( L 'esame batterioscotosio, normale. pico della bile prelevata sterilmente dalla cistiI fC'l lea alJ 'atto dell 'intervento, dimostra presenza 1.SO di forme diplostreplococciche, disposte talora a ·I\ piccoli g ruppi, ora a brevi catene di 4-8 elementi, 1. 7 o I e framnìiste a n1umerosi polinucleati. Le colture I 1.60 . dimos trano trattarsi di un diplostreptococco Gram ì 1 1 .50 positiYo che nasce bene in agar conì une (patina I sottile e trasparente) e in brodo (lieve intorbi~ 1. .i.o dam . con scarso deposito pulverule·n to, non pelI I• 1. ~o • licola)) più rigogliosamente cresce in agar-asci' ~ lico e agar-sangue (nei preparati dal brodo si dii .20 n1ostrano catene brevi). B anaerobio facoltativo in '1 .1 o quanto nasce ' bene in agar-fegato; in anaerobiosi '1 .00 assoluta non si sviluppa. Il suo comportamento . in agar-sangue lo fa ascrivere al gruppo degli ane0.90 molitici. Nei terreni con idrati di carbonio acidioh. 1 h. Sh. 6h. 2 h. fica, (non produce gas) con. glucosio, lattosio e, FIG. 1. Curva glicemica galattosio. saccarosio, non attacca la mannite » (Dott. G.

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Piacentini). Qu esta ricaduta presentando un decorso ulteriore piuttosto grave per l 'intensificarsi delle coR EPERTO 1sT0LoG1co : cc Domina il quadro una liche, dell'ittero e della febbre, la paz. fu trasfeinfiltrazione ,p arvi.cellulare, prevalentemente li11rita in Clinica. Chirurgica per una laparotomia focitaria, degli spazi di Kjernan e di tutto il cone·splorativa e colecistostomia a scopo di drenaggio nettivo interlobulare, che risparmia l 'interno ~ il esterno della bile. Ma per la gravità delle condi- centro d ei lobuli. A carico del parenchima, la zioni, venne rifiutato l'intervento. Questa ricanormale struttura lobulare è conservata, nè si noduta durò una ventina di giorni, durante i quali tano _gravi alterazioni del disegno trabecolare, ecla febbre a tipo intermittente - remittente, con cetto ch e alla periferia dei lobuli, specie in prosacmi serotini a 40,2 - 40,4 si accompagnò a p,ro- simità degli spazi triangolari, ove l 'infiltrato parfondo aggravamento delle condizioni generali, del- viccll. talora si spinge fra le singole trabecole dis1'ittero e dei dolori. Il fegato, uniformemente in- sociandone la normale architettura e separando grandito, dolente, apparentemente regolare, de- cellula da cellula; talora, invece . comprime e rebordava due dita dall'arco, e un dito la milza spinge eccentricamente, r_er co·sì dire, il parenpit1ttosto molle. chima s tesso. In queste zone, modica sofferenza Seguì una breve remissione, durante la quale della cell. epat~ca , espresso da lievi note di •degele feci tornarono coliche,. e le u'rine dimostrarono nerazione g rassa e dalla tonalità dei nuclei meno presenza di urobilina ( +), e di pigmenti bil. ( +), intensa ch e al centro dei lobuli, e dall 'incertezza assenza di sali biliari; quindi, quattro mesi circa dei limi li tra celi. e cell. Il connettivo peri e dopo l 'in.g resso, nuova ricaduta, di tale gravità , interlobulare appar e aumentato, fino a formare, per cui la paz. venne sc11z'altro trasferita in un talora veri anelli che abbracciano uno o più lo~ padiglione di chirurgia : buli, senza però penetrarvi all'interno. Negli spazi interloè. domina, come si è detto, una infiltraz. I NTER.VENTO (8 febbraio 1939. Prof. S. Muzii). parvicell., ma m entre ·essa, specie al centro degli « Laparatomia sup. D. in et eronarcosi. Nulla di anormale su tutti i visceri della cavità addomi- spazi appare in via d 'organizzazione fibrosa, ·s ì da nale superiore, eccetto modico tumore di milza. d eterminare una sclerosi particolarmente evidente IJ fegato presenta alterazioni esclusivamente a at torno ai vasi biliari, alla periferia, ove non esicarico del lobo D. che appare ingrandito in toto. s te alcun segno d 'organizzazio:µe , appar.e di data Sulla sierosa si notano striature irregolari bian- recente e danneggia il parenchima epatico, ed castre. Alla ispezione e palpazione, si notano su · oblitera i canalicoli bil. , che al centro sono invece tt1tta Ja superficie numerosi 11oduli sparsi, conpervi con modici segni di sofferenza degli epiflt1en1 i Yerso il inargine, di consistenza ·s uperiore teli , a contenuto biliare con qualcl1e J)Olinucleato.


1694

<< IL POLICLINICO

»

[ANNo XLVII, Nu!\1. 41] '

Frequenti i fatti di rigenerazio11e dei canalicoli biliari. Indenni i vasi portali e linfatici, questi ultimi un .poco dilatati » (vedi figg. 1, 2·, 3). Alla metà di marzo scomparve anche il subitlero delle sclere. Permaneva ancora, però, il drénaggio della bile, che fluiva ora limpida in quantità modica (feci coliche), e che venne tolto alla

~ 'esame delle

ùrvn1e era neg·ativo. Esame enio-

Eritrociti 4.000.000; Leucociti 8000; Hb (Sahli) 80 %; Indice colorimetro 1. Pro~ teinemia 7 ,85 %. Hijnwns V. D. Berg diretta negativa, indiretta positiva. Abbiamo rivisto la paz. nel mese di dicembre 1939. Le condiz. gen . sono ottime, tali che l1anno cromocitomctrico:

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FIG.

fine del mese: il fegato era ingrossato, duro, dolente, finemente granuloso e -si palpava tre dita sotlo l 'arco costale; la milza all 'arco, mentre in alto si delimitava nel VII sp. Continuavano di tanto in tanto dolori nelln reg. ipocondriaca con i caratteri della p seudocolica biliare, ma non ricomparvero n è l'ittero

1. 1)er1nesso alla i11alala di riprendere le sue faticose mansioni di contadina e di donna d. c. Tuttavia permangono le irregolari, inco'Stanti non giornaliere elevazioni febbrili a 370,2-37°,3 osservate da quando la paz. ha subito l'intervento . rnoltre si ripetono di tanto in tanto crisi · dolorose all 'ipocondrio con irradiazioni alla spalla D.

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FIG.

2. •

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riè la febbre , se si fccettt1i qualch e i11cos tanle elevazione a 370,2-37°,3 che si presentò irregolarm ein le n el pomeriggio ogni due o tre giorni. Il 3 agosto la malata uscì in ottime condizioni gen erali, senza ittero, con ferita operatoria chiu· sa. 11 fegato arrivava in alto al V sp. sull 'emiclav., in basso tre dita d all 'arco costale sulla stessa line~ , di con sistenza dura, superficie apprezzabilm. regolare. La milza non si palpava neppure nelle _uroforde Jnsnjraz.

o alla reg·. inter scapolare. Obb. scomparsa ogni traccia di ittero o subiltero. Si apprezza il bordo epatico due dita sotto l 'arco, pressochè indolente, mentre l'ottusità relativa ·si determina sotto la V costola; il polo inf. della milza si apprezza due dita sotto l 'arco n elle profonde inspirazioni, notevolmente consistente, mentre il polo sup. si determina nel VII spazio sull'ascellare media. Non si rileva reticolo venoso, nè versamento addomi,

naJe.


[ANI\"O XLVII,

NUJ.\II.

41]

SEZJONE Pl\ATICA I

Le ricerche di controllo, eseguite ultimamenle ha11no date,: Urine, urobilina tracce; pigmenti e sali bil. assenti. Proteinemia 6,98 %. BilirubineI m ;,.. 0 >·37 O'/ O• "'W

La lunga storia della ir1a lata riportata abbastanza per esteso si può così riassun1ere: . In una giovane altrimenti di sana e robusta costituzione, nella cui an.a mnesi non risultano er1·ori ·d i sorta specialn1ente, dietetici, ma bensì due episo.d i ·d i ·d olori fugaci all'ipocondrio P., con febbre ed ittero, uno durato qualche giorr10; con febbre senza ittero, l 'altro di durata egualmente b·reve, risp1et.tivamente ·d ue anni e in.azza· e· un n1ese prim,a ·dell~attuale malattia, 15-i instaura improvvisamente urta sindrome itterica con ·e pato-splenom·egalia, prevalentemente colurica e colalurica, ·sindrome c.11e ·d ·eco·r -

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L' esar11e •dunque del rep erto biopsico, ·dimostra · trattarsi di una periangiocolite, che coinvc>lge essenzialmènte. le vie ·b iliari intraepatiche, e precisan1€·nte interlo~ulari, con nulla ·o scarsissin1a comJ?rartecipazione delle vie bi- · liari sLesse, delle altre formazioni anaton1iche degli spazi di I\.jernan, e del pare·nchim~ ep·ati·co. La lettura ·d·el prep1a rato, inoltre, ci conduce attraverso le varie ·tappe della malattia, ITJostrando la sovrapposizione di fatti antichi ·e recenLi, proce den·d.o dalla sol.erosi peric.!lnalicolarc di antica ·d ata, ch·e si i1ota intorno alla mag·gior parte ~elle vi.e bili.ari interlobulari, alla recente infiltrazione parvicellulare non ancora in via di org-anizzazione d·eìla periferia di 1

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FIG.

3.

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re a P-eriodi alterni di remis.&ione dei sintomi generali ·e ·d i quelli IJrop1i della malattia, e in })articolare del tripo.d e: febbre, ittero e coliche dolorose. Per l 'aggravarsi del quaieiro cli- i1ico e S.[> ecialmente ·della sindrome itterica, ' divenuta ora an.c he intensarnente· uro·b ilinurica, durante una di queste ricadute, circa qu.at:. tro mesi dopo l'inizio, si sottopone la paz. a i11tervento laparotomico e a dre.nagg·io della bile (cole.c istos,t omia cutane.a).. All 'interve·n to segue una remi&sione quasi con1plet.:'l dei sintt)mi, pe~~istendo solo incostante, irregolare febbricola, 37<-,2-37°,3, e talora crisi do,l orose ~ tipo di colica nell 'ipoco11.drio lD., tanto ch e la paz. viene dimessa clinican1e11te guarita sei • n1es·i do·p o 1·01)erazione. Rivista tras.:: orsi undici mesi, in perfette condizioni generali, e senza ittero, si nota &olo il persist.e re ·della fel1brico1a, ·d elle crisi dolorificl1e e della epatos.r1leno·m egalia, e la ricomparsa di una leggera urobilinuria, senza emissione di pig·rr1enti e sali biliari. 1

detti spazi, ove si nol.a una e.e rta agg·ressione a11·ch e del parencl1im.a , nopil-e c.o-n degenera- · zione celi. e disinte·g·razione del disegno tr.abe- · colare· alla periferia dei lobuli. . Tali forme no·n sono fì-equ·enei, cos1 afferp.1a a11che H. Eppi11g-er i1el suo recente trattato, ove le considera una varietà clinica dell'ittero cosi detto·· catarrale. I11 realtà, limitando,ci al caso p·r.es·ente, clinic.amente esso h.a dei caratt·eri in comune sia èon il gruppo ·degli itteri così ·d etti infettivi, che co·n le ep,a titi del gruppo biliare, .e special meri te col . M. cli Hanoit e con la EpaLocolangit-e ·d i Naunyn e Umber. Prescindendo dal inon1ento etiologico e patogenetico e da una eventuale, presumib·ile evoluzione della malattia, si può ·escludere che si tratti ·d i una ·d i qu~ste ultime forme. ' Nel M. di I-Ianot, infatti, difficilmente si p·resentano forti crisi ddlorifiche, e1, semmai, sono per lb piii limitate all'ipocondrio, più eh-e al1'epig.astrio e al dorso. 1\ilanca poi l'ip·ocolia osservata r1ella nostra paz. nelle . fasi di mag-


1698

« l"L POLICLINICO »

[~No

XLVJI, 1'ul\r. 41]

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giore esacerbazione 0sse•r vandosi, piuttosto, pleiocron1ia. L'ittero si accorn11'agna subito a fc,rte e costante urobiilinuria. La s·ple11o~ega­ lia è per lo più,. no11 sempre·, cospicua, mentre nel caso presente è stata sempre 111odesta. Spesso vi sono emorragie, rr1ucose o cutanee, qui ~ai presentatesi. Freque11te è un ris·enti)Dento li11foghian·d0Jare, r11ai osservato in 1-! n1esi di degenza. La V. d. ·B. è positiva diretta, m·e ntre qui è stata t.ale s-010 nel periodo di massima acu.zie, qu.ando era posi ti va an1c he indi1·etta. Non si è nlai avuta l~ comparsa · del C05Ì detto reurnatismo biliare di Gilbe1·t e Fournier. Gli intervalli, i11fine tra l'uno e l 'altro episodio, anche interpretando quello ·di du1e anni e mezzo precedente l'attuale malattia come la prima nlanifestuzione del mo"rbo, sono tra di loro troppo ravvici11ati, ed il d ecorso ultimo troppo precipitoso. Nell 'cpatocolangite acuta e croniça (e lenita) di Naunyn e U1nber, la sintomatologia è molto simile; tuttavia. in questa forma , la splenomegalia è più accentuata, l'ittero di maggiore intensità anche nelle fasi di r·emissione, che non_ rag·giungono mai l'anno come nel caso nostro tra il primo e secondo e·pii&odio. La funzione epat~c<l è spesso compromessa, specie alla prova col galattosio; nel san·g ue r1on vi è leucocitosi ma leucopenia; ed istologicamente, &e· anche si osservano fatti di periangio.colite, ·d ominano le alteTazioni angiocolitiche, qui del tutto assenti, così cc1me scarse so110 le lesioni parencl1in1atose. IJa forma di epat-ite lenta, p·u ò essere esclusa p er l'as&enza di l~sioni endoc,ardi1,,.h e, ecc. e per l'isolamento di un -anemolitiro. Passando ora a con~iderare il .g ruppo degli itteri deitbi infeittiv·i , clinica111ente se ne l)OSsono ·distinguere tre quadri: I ) l'ittero catarrale semplice o apiretico; 2) l'ittero infettivo benigno; 3) lJ.ttero infettivo grave. Etiologicamente essi possono essere ·d a caQsa conosciuta, sia primitivi che secondari, e da causa sconosciuta, talora anche tossica, ir!. questo caso il quadro clinico polendo perfettamente sovrapporsi a q1uello da causa ir1fettiva , non- · ostante l'origine. H . Eppinge1·, rece11tement~ raccoglie tutte ques1 e forn1e. in un unico capitolo: quello d·e lla epatite sierosa, alla cui origine po·n e sempre una base tossica, per lo più di orig,i ne intestinale. Se.condo questo A., la causa patc>·gena determina una trasudazione sierosa dai capillari epa Lici , negli spazi di Disse, e, aggravandosi, a uno scon".:olgin1ento rneoc.a nico delle trabecole e·paticbe, e perciò dei capillari biliari, donde l~itter9. Tale infiammazione, che viene paragon,.<:\ta ad un « glaucon1a hepatis » , co11terr r1poraneamente al fegato può colpire pancreas e milza. A seconda della gravità e della natura della causa tos. 1

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sica, che può essere anche di origine i11icrobica, essa può evolvere verso la ·guarigione, l '.atrofia, o la cirrosi. Le forme clinicl1e distinte da Eppinger, sono tre: 1) forn1a i)(lrenr.l1imatosa; 2) for~1a ir1terstiziale angiocolitica; 3) forma dD occlusione <lella papilla di "\rater. Egli giustific~ qt1esta diistinzione, in base alla patologia sperin1entale, essendo nolo che alcuni veleni, p . es. il pirrolo, colpiscono elettivamente il centro dell'acino, ed altri , i). es. l 'allilformi.ato, 1g li spa~i inte·r lobulari. La terza forr11a trova la sua giustificazione in una estynsione detl'infia111n1azione sierosa al pancreas, ove talora può a11che predominare. Dal gruppo degli itteri infettivi, il ca50 p1resen te se n-e rlisco~ ta ver l'assenza di una urobilir:. uria i11izialc , premonitoria anzi, dell'ittero stesso, senza bilirubinuria, e per la mancata inversione di tale rapporto all 'acme della malattia; per il decorso a ricadute proprio piuttosto delle forme biliari, per il compo·r tan1ento · della Hijmans, sul finire della malattia· divenuta negativa diretta positiva indiretta. 1Caratteristica ,del nostro caso è, invece, il compoTtamento di alcuni sintomi: la febbre fu piuttosto una febbricola, che raramente raggiungeva i 38°, che. talora spariva per 24 h., e che di tanto in tanto, per alcuni giorni presentò cuspidi a 39°,5-40~ precedute da. brivido e per lo più di breve durata. Febbre dunque a tipo bilio-settico, che cadde dopo l'operazione i)er ~icomparire dopo alcune settimane, e permanere tuttora, sotto forma di piccole irregolarità termiche, no1n giornaliere. I dolori er<lno discontinui e di -d ue tipi, uno, sordo, rontusiforme, presspchè continuo, nell'ipocondrio D. con irradiazioni al moncone della spalla D., gli altri violenti, a tip10 di colica dolorosa, insorgevano col riacutizz.a rsi della febbre e dell'ittero, prevalente111·e nte a sede epigastrica, con irradiazioni alla reg. interséapolare, oppure venivano .avvertiti come una sbarra che· traversasse la reg. lombare. I primi sono certo da riferirsi all'infiammazione del fegato e alla tensione e al risenti~ento della glissoniana. I seco11 di sori o 1da riferirsi in r1arte a spasmi gastro-duodeno-coledocici, ri~ scontrati anche radiograficamente e in parte nlJa partecipazione del pancreas al pr0cesso. L'ittero osciJlante d'intensità con le alterne vic·e nde della malattia, si distingue per il predominare i11iziale della coluria e colaluria, accompagnata solo d.a modica err1issior1e di uroh·ilina nelle fasi acute, mentre nel p·e riodo di acme, pigme11ti, sali ed urobilina furono tutti €'·g ualmente e ab1bondantemente preseBti; scomparvero rapidamente e completamente do1Jo l'c•perazione, e solo l 'urobilina è ricomparsa qualche mese dopo, ed è preser1te ancora a un nrino ,di distanza da essa. La milza,. i11p-randi-

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(ANNO

XL \ ·11, Nul\r. 41 l

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SEZIONE PRATICA

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Lasi all'i11izio, due clita circa so tto l'arco, di consistenza n1olle, tor11ata norrrtale _dopo 1'01)erazione, è rico1npar:'>a un anno dopo, un dito sotto l'arco, du1·a, liscia, regolare. Ora, un quadro di tal genere si sovrappone esattamente a quanto H. Eppinger de-f inisce e descrive con1e forma (lJJ'>,gìocolitic: a o· pieria, cinosa del cosiddetto ittero catarrale. Pal libro di Eppi11ger, 0ui rimandiamo per i dati clinici, riporto, a confronto col nostro • reperto b·i opsico, la descrizione istolo~~rica della n1alattia: « nei carnpi p erìportali si formano grandi infiìtrali di natura cronica e infia111matori.a, infrau1ezzG' li da elementi linfatici. Contemporanean1e11 l8 si viene a u11a neoforn1azione di preic apiJlari biliari, e a .compartecipazione di sin·gole parti di lobuli; talora si I.>oSSC>no osservare a11cl1e fenorrleni di rigenerazione delle cellule epatiche n. L'espressivo allargan1ento d·egli spazi linfatici, può considerarai esJ1ressione della imbibizione sierosa de] tessuto. Secondo Eppinger si tratta di lesioni periangiocolitiche , ed aggiunge a\ er osservato che questo alleraziùni diventano sempre piiù lie, i procedendo ve rso i r.am i più grossi delle vie biliari. cc Sulla base del ciuadro istologico che ricorda già rno] tis.sin10 la cirrosi. si rende comprensibile come tali incipienti alterazioni, . in lJn ittero di lunga durata, possano progressiva1ne.nte passare, nel quadro di una cirros·i » . Tale passaggio \ errebbie denotato dal progressivo tumor di milza, me11tre il fegato divente1ebhe duro; raro e tardivo sa rebbe l'ascite; fre·quenti, invece, colir;he dolorose simili a quelie da calcolosi 1 tanto sin1ili da portare spesso alla diagnos·i errata di colelitiasi , daJia qua] e ci si può guardare te1tendo conto del tumore dì milza. Notevole il dato clinico riportato _d a Eppinger, dello straordin<1rio· miglioramento a,vutosi in qu_este farine di ittero in seguito ad interv.ento e drenaggio delle vie biliari, eseguiti per lo più ir1 seguito a]l' errata diagnosi di c0lelitiasi. Eppinger pone a ])ase qi tali processi an·gioc,olitici una intossicaiione alimentare. Nel noFttro caso essa m.ani">a comp.letamente, sia nel1'anamnesi prossinta che remota . Abbiamo però un dato anamnestico, e cioè che la paziente aveva sofferto precedentemente· di episo1di fugaci ·d i ittero e di colicl1e dolorose. all'ipocon,cb.·io D.: ~d uno di laboratorio, e cioè l,isolamento dalla ])ile prelev.ata sterilmente dalla colecisti, di uno streptococro . Non da tutti e noi• sen1p-re è stato dato ' 'alore all 'isolan1ento di ger111i vati dalla bile d~ ~imili forme, e specialn1ente n·el caso di streptococco anen1olitico, il cui polere patogeno è molto di scusso. Ma con lln quadro d'infezione 1

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quale quelle presentalo dalla J1o·stra inferma, e con una così evidente coin·cidenza tra derivazione. esterna della bile e inigiioramento ral)i·dissimo della sindro·n1e clinica, ci sembra poter considerare co1r1 e nlolto pro·b ativa la res1>onsabilità pato'.ge11a del .g errne ·d a noi isolato; germe cl1e con ogni prob1a bilità è responsabile anche dei precedenti attaccpi che hanno .colpito la paz .. tra l 'm10 e l'altro episo·dio es• sendo rima•s to indovato nell 'organis1110 allo stato di latenza. · Ora, l ' evoluzio11e dell 'ittero catarrale, in genere, avviene i11 tre direzio11i: guarigione, atrofia acuta, cirrosi. N.el nostro caso guarigion-0 ed atrofia possono esclu'd ersi, la prima }Jer il decor so a ta·p pe ma progressivo e sempre più g-i·ave; la seconda dal lato clinico per· chè l'organo non l1a mai accennato a diminuir e rapidamente di volurrte, perchè la paz. non è mai stata tachicardica, non ha mai presentato sj1> tomi en1orragici, o di grave disepatismo, nè l )11robilinuria ha mai accennato a diminuire o scomparire n elle fasi di n1aggiore gravità; e dal lato anatomo-istologico, perchè la degenerazione d-e l parenchima :è minima, le lesioni patologiche essen·do prevalenterr1iente ~n­ fi]trative e a carico del tessuto i11terstiziale in-1 terlobulare. · Infine, an,che l'ai:;petto n1acroscopico del feg·ato, organo ingrandito, SQeCie nel ~uo lobo D. e a superficie uniformemente, finemente gra11ulosa, non depone i11ter.amente per un qua• dro classico di epatite p·eriacinosa angiocolitica. D'altra parte, non può dirsi la malata completamente guarita 1)erch è perdurano irregolarità tern1iche con urobilinuria e biliru. binen1ia Jegg·ern1ent.e aumentate (es.p ressione di un ittero latente), 11onchè una modesta spler1omegalia consisten te, liscia. Chè questo processo sia l 'a11tica n1alattia a11cora in atto , forse soster1uta dallo stess.o slre·ptoc;oic co ancora viru1e11to, bench·è allo stato di maggiore o minore latenza oppure sia un nuovo quadro che si sta instaurando sul• l'antico, non possiamo dire poichè sarebbe prematuro e·d azzardato. t però lecito pro~pettare, ii;i base ai dati clinici e. anatomoistologici .e sposti, la possibilità ch e urt processo di cirrosi si stia sviluppa11do sulla base delle alterazioni a11atomiche determinate da una forma di ep·a tite ,p eriacinosa perjangiocolitica. Solo g li anni, se la paziente verrà a · farsi rivedere da noi, potranno dare sicura ri~po'5ta all ' interessant~ quesito. RLt\SSUNTO. Si descrive un caso di ittero con decorso a ricadute, sostenuto da un processo di perian-

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1702

« JL POLICLir ICO

giocolite d-egli spazi di I\.jernan , il cui age11te etiologico po~rebbe essere uno strepto·c occo a.11emolit.ico, coltivato dalla bile prelevata sterilmente dalla colecisti all'atto ope rato rio. i pros petta la possib·ilità della evo]uzione del C·aso verso una c irrosi .

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[ANNo

XLVII, NuM. 41]

' ATT·UALITA . •

DI CLI NIC ..\ ~1EDICA GENERALE E T ERAPIA MEDICA DELLA R. UNlVERSITÀ DI ROlV(A

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ISTITUTO

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Diret lore : Prof.

FntJGONI.

CESARE

BIBLIOGRAFIA.

''Difesa passiva,, e guerra chimica.

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Doti. U. SERAFINI, assistente volontario.

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,

(Coritin:uazione e fin e; v'edi num. p1r ecedente) PROTEZI01NE COLLETIIV.<\. •

I principali provvedin1enti pro lelti vi sono : - sEollamento; a llarme; oscurarr1enlo ; • • r1oover1 · rivelazio,n e ·dei g·a&; org.anizzazione dei soccorsi. Per quanto rigu.arda più particolarmente la 1Jrotezion e dall'offesa aer.eo-chin1ica, è• eviden-· t e che la massin1.a importanza spelta ai "rico... veri , alla rivelazio·1ie degli aggress·iv·i ch.i m.ici, .all 'orga.nizzc~zion e dei soccorsi. 1

-

5. H. EPPDNGER. Die h epato-li enal en Erkrankungen. Springer, Berlin , 1920. 6. H. EPPINGER. Die L eb erkrankheiten. S1)ringer , Berlin, 1937. 7. L uBARS CH. H artdbucli der Speziellen Patliol ogischer Anatomie u nd Histologie. Springer, Berlin, 1930. Bd. V Ts. 8. RoGER-WIDAL. Nouveau. Traité de Nl edecin e. Fase. VI, ~{asso n .. Paris, 1929..

)

1

Ai aignori Medici incaricati di preparare OTTIMO p er•onal*: infermieri•tico_ rammentiamo il libro del: \

Prof. CIA'CINTO QUARTA già Medico aiuto negli Ospedali di Roma Docente di P;itt1l0Ria Medica nella R. Univ. di Roma

.

I

R'1cov.ERI.

Come si assiste UD malato 7 Come si soccorre

UD

ferito 1

CCuida pratica per intermieti ed Infermiere) libro adottato Quale testo per I suddetti Corsi di· Istruzione In quasi tutte le città d'Italia SESTA EDIZIONE riveduta, ampliata ed aggiornata in conformità delle norme prescritte con Decr. Legge 3-6-1937 n. 1084 per l'incremento culturale del PERSONALE INFERMIERIST lCO. Riportiamo soltanto qualcuno dei giudizii emessi intorno a questa nostra pubblicazione fin dalle sue prime edizioni: • Nel Giornale Ufficiale della Croce Rossa Italiana, Anno VIII. Fase. 1, il prof. T. Rossi Doria, cosl si è espresso: « Riassum endo, il libro 'del 1>1'of. Quarta non potubbe essere più cbia.. ro, facile, completo, preciso di cosi. E:, nel suo genef'e, un .ero capolavoro e non una sola persona - medico od infe.,..,,,iera o madre di famiglia dovrebbe mancare di questo libro di Croce Rossa al qy11le auguriamo la diffusione che merita >). La Rivista Minerva Medica di Torino, nel fascicolo 1° del· rannata XIV, dopo una larga .relazione del contenuto del vo· lume, conclude : « Il Manuale del prof. Quarta è stato giusta• mente apprezuto nelle sue precedenti edizioni, siéchè è giunto in pochi anni alla terza ; esso, oltre che per l•istruzione degli infermieri delle famiglie nen·assistenza ai malati, è partico• larmente utile ai medici che debbono tenere corsi di insegnamento ad infermieri, a militi della Croce Roasa, conferenze di volgarizzazion6 sulla assistenza agli infermi, sul pronto soccorso e simili » 1 La Delegata della Presi-ienza Genel'ale per le Infermiere d ella Croce Rossa Italiana Signora di Targiani Giunti march. lrene ha scritto: « La ringrazio dell-interessanto ed utile pubblicazione ch'Ella ha t1oluto cortesemente inviarmi, e della quale lto fa• cendo ampia propaganda fra le nostre infermiere ». Volume in,8° di pagi:"le Xll 396 con 134 figure nel testo. Prezzo L. 2 5 + 5 % e più le spese postali di spedizione. 1

i>er gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi d elle altre nostre Riviste. sole L. 2 3.80 fran::o di porto in Italia. ln1pero e Colonie. Per l'Ester> L. 2 4 , 8 O. •

Inviare Vagli:t Postale o Cbèque Bancario a lla Ditta LUIGI POZZI editore. Via Sistina 14, Roma .

b·uon ricover o <leve . risp9nder e a detern"tinaLi r equisiti per ch è l 'off.esa aer ea può essere ·di dive1rsa n atura (bo1n b e incendiarie, b ombe e•s plosi ve , bo1nbe con. aggressi,•i chimici). · 11 problema della costruzio11e d·ei . ricoveri è assai complesRo sia dal pul'l.Lo di vista tecnico che economico . L 'ori·_g-ine1 1~ecente ·del problema , la rrtancanza di precise conoscenze scie11-· tifiche sia sulla r esi Len za -d elle strutture all'azione dirompente dell e bombe, sia sulle n·ecessità f1siològicl1e ·dell,a r esp irazione in ambiente chius·o·, n e a um e11tano ]a difficoltà. P er qunnto riguarda le norn1e costruttive di un ricovero antiaer eo perf.eitto ch e risponda ai requisiti richiesti i)er la difesa -d·ell 'effetto delle bomb1e espl osive, r imandian10 a l rec~nte lavoro di. Andro~o·ni (8) secondo cui la CO'&truzione antiaerea si <leve orient are n el sen so d e11la realizzazione di una sLrut~ura d el ' tipo an- . tisismico, e il mate.r iale ch e n1eglio si presta a questa ne;aJizzazio,n e è costituito dal cem ento arma to. I ricoveri si <lislinguono in ptibb.lici e priU11

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nait i. I ricov·erf; pubblici sono adib·i ti alla p·o pola·-

zione ch e si trova n el] e strade .al n1.0 m·ento dell'incursio·n e a·e rea. I ricoveri privali si disting·uono in individiiali (n elle singole case) e colleittivi (aziende, stabilimenti , uffic.i , scu ole) (Stellingwerlf). I ricoveri posso,n o esser e erm etic1i, filtranti 1

e misti. I ricoveri ermetici sonò costituiti da Jocali

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1703

SEZIONE PRATICA

resi in1per111 eabili ali 'aria ester11a n1edia11te la cl1iusura ei-111etica di tutte l e fess ure. Poich è tale chius ura è possibile solo teorican1ente, e vi si oppong·o110 innumerevoli fattori (poroFiiità delle pareti , scr epolature, ecc.), per evitare c h e l 'atmosfera intossicata po·s sa penetrare n el ri covero ' è n ecessario ch e in . esso sia. introdotto un volume d'aria tale da ottener,e u11a so. 1>rapress1one. Poic l1è un uomo introduce i11 n1edia d a 500 a 700 litri di aria in un 'ora, o ccorrerà una qu.antità di aria di circa due metri cu~i .per ogni due-tre persone. In genere t~le. n11n1mo si porta a u11 met1;0. c ubo, e n1egl10 ancora a due m e tri cubi per p·er sona-ora. I ricoveri ermetici costituiscono la soluzione i>iù semplice, n1a anche la più aleatoria, per la i)rotezionc di piccole collettività. Maggio re si curezza di protezione offre il rico,·ero ermetico che sia provvisto di un appar.ecchio a rigen·e razionc d 'aria (ap parecchio a rigenerazione tipo 1B er go1ni, tivo .I.C.A.). A n1ezzo di ,-entilatori l 'aria , ,iziat.a è convoglia 1<t negli ap~1ositi de1)uratori ch e assorbono l 'ar1idride carbonica e il 'apore ac queo, e quindi a rricchita di o·&sigeno contenuto irl bon1bole, è ridata . . all 'an1biente ed ·è utilizzat a p er la re1

~ 111raz 1on e.

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La costituzione di posti di pronto soccorso . . . ' ..

r. ei ricoveri e necessaria. Parecchi problen1i sono da risolvere. t neces~rio cl1e il ricovero pubblico, oltre a risponielie.re a tutti i requisiti g ià espos ti, 1c o111prenda nun1erose s tanze così divise [An, g1ade (11)1: 1) Posto di accettazione. L'arrivo i11 nj assa d elle vittime degli attacchi aerei esige cl1e l a stanza piiù gran·d e iSia riservata all 'accettazione e allo smistamento. Poichè in tale stanz;1 il ,d isordine, l emozione e 1'agitazione r-0 ggiung·ono g radi talvolta impres ionanti, ·bisogna che il n1edi co ~ia veramente all 'al~·zza del suo compito. 2) Spogliatoi. - Nei locali adibiti a spocrliatoi bisogna b1a dare .alla scomparsa sempre ~piacevole d elle carte i1er son ali e d ,eil d·enaro contenuto n ei vestiti: è sen11)re buona norma n·te ttere tutti gli oggetti in un sa.e co impeir11 teabile e .as icurarlo al polso d~1gli inter essati . P oich è non esistono 1nezzi ca paci di di~inf~t­ i are irrtn1edia tame11te ·gli indum-e nti personali, è necessario ch e i colpili vengano rivestiti co11 abiti prov-visori di cui i ricoveri d ebbo no abbondan Lemeinte essere forniti. 3) Posto p er interve1ii.i cliirurgici. Il J)r oble·m a d el trattamento d ei feriti .g·assati ·è i'n continua evoluzione, sopratt litto· in ciò ch e co11cerrte i di,-er si m ezzi di a n estesia ,da a1)plicar e a individui n ei quali esiste la p·os~ibilità... d ell,insorgenza di crisi dran1matich e di ede1l1 a J>oln1ona r e. 4) P o Siti per il traf t am,e rito cl ei colp iti da o.sf issianti, da ve.s1cicariti e <la: to1Ssi0i gen·era,li. 5) Locali annessi. - Poir l1è una parte del le p èrsone trasportate al pronto sorcorrso potrebbflro morire in que ti s tessi locali, è indis1>en abile cJ1e esista un a stanza ove si comJ)ia110 l e forn1alità in,disp ensabili m edico-legali (accerta n1e nto d·ell 'identità, certificato di mor- , te, p e1·n1esso di inumaz~one, avvi~o all~· fa!11i: glie, scelta d egli og·gett1 personali d est1nat1 a1 s uccessori, ecc.). 1

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I ricoveri filtranti (appareccl1i filtranti Bergomi , Drae.ger) con~istona in locali proYvisti di a ppositi filtri per n1ezzo d ei quali si introduce l·aria dall est.erno: i filtri n eutralizzano e <1Rsorho110 eventua li aggressi' i chin1ici. I ventjla tori di aspirazione cl1e, a seco11da d ella cap acità d el rico,1 ero, vanno dal sen1plice m a nti c-e sino ad apparecchi complessi azionati da motori elettrici , devon o in ogni caso a ic urare la sopr apressione i11terna occorrente p er I :eff~c.ace tent1ta del ricovero. I rioo.veri misti abbinano i due iste111i preced enti: essi comprendono un irnpianto a filt1 azione d,aria e un impianto a rigenerazion e di aria. Sono usati per le colle ttività n1olto nu1r1erose (ir11pianto S.I.C.A. ). Il problema della vita in an1bier1ti chiusi esorbita dai limiti ch·e ci siamo impos ti. D 'altra pa1te, p er la breve dtura ta del sog.g iorr no n ei ricoveri, è penne& o allontanarsi dalle regole prescritte per la vita in ambienti chiusi (atmo · sfera contenente almeno il 21 % di ossigeno e non più di O, 05 di anidride carbo·n ica, te1nperatura da 8' a 22°, umidità 50-70 %). L'aria di un ricovero può essere conf;iderata r e spirabile fino a che il teno re ·di ossigeno non 8ia inferiore al 115 ~lo e quello di anidridei carl ;onica non superi il 2 %. Oltr·e questi limiti $i hanno alterazioni del ricambio respiratorio . Per -0ffettuare il controllo delle condizioni fisico-chimic he dell'atmosfera esistono metodi semplici descritti da Cot e Genaud (9) . Come crite·r io per giudicare d·ell 'efficienza dei comuni ricoveri antigas a chiusura pratic.ar1lente ermetica possono servire gli stl1di sperimentali fatti da Lorenti e Sartori (10) . 1

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RIVELAZIO NE DEGLI AGCRE'SSIVI CHIMI CI.

Affinchè l 'o rganizzazione d ei soccorsi possa ag·ire con rapidità e sicurezza , è n ecessario esser e inforn1.ati 11011 Rolo ·s ulla pteisenza, n1.a ancJ1e sulla qualità degli ag~gressivi chimic.i: è questo il con1pito d el ervizio di rivelazione, ln cui i1nportanza si ilffernta sen1pre più in modo indiscutibile [Bruère (12)J. Rivelare ì 'ag.g r·e sivo chin1ico vuol dire ricollOScerne al più presto la p1r esen za nell 'an1bienle al fine di darei ra-pidlamente l 'allarme . e, i11 seco·n do t en1po, stabilirne ]a natura per n1ezzo di una o parecchie r eazioni di con~rollo . Qualunque sia il modo di attacco a cui ci espone lo sviluppo d el! 'aviazione , . . i~ ch e que: ste aggressioni abbian o Iuog·o di g iorno o d1 r1otte, sia il ten1po umido o secco, le sostan ze impiegate saranno sempre: 1


1704

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JL POLICLINICO

gas o liquidi, associati a solve11li di di~JJ.eusione o a fumogeni; solidi, ridotti in fine polvete o disciolti i11 liquido aggressivo o m .eiscolati con sostanze che funzio·n ano da ve.i colo. Gli ·s copi quin·di del Rervizio di rivelazione sono esse.nzialn1ente due : 1) la ri,relazione del1'aggre.s sivo in base all'odoir e; 2) la rive:l azione in b-a e a reazioni chimich e. Per rispon·dere a tali SC0 J}'i il servizio di rivelazione possiede una particolare organizzazione~ esso comprende delle squadre ·d i a1}r1usatori, incaricati della rivelazione di allarme, e delle squadre di rivelatori specializzati, provvif;te di ap·parecchi portatili adatti alla identificazione e alla delimitazione topografica delle zone periic olose·. 1

1) Ri·v elazione dell'aggre.ssivo chimico in base

all 'odoq·e. Annusatori. Alcuni aggressivi chimici possiedono un odore particolare; ricordie rò: il cloro ha un odore ch e è stato paragonato a q11ello d ell'acqua ·di Javel; il fosgene ha l 'odore di fieno in putrefazione; ,ila cloro·picrina ha odore picCli nle e punge·n tissimo ; l 'acido cianidrico ha odore di man·d orl·e amare; 1'iprite h.a odore di senape; la le,visite ha odore di geranio. La ri velazion.e id i un tossico nell'aria può efi6ere fatta da u omini, e da animali appositamente educati. a) U om.ini. Gli annusatori sono scelti tra gli individui il cui sen so olfattivo si è rivelato il più perfetto a certe p1rove e che hanno subito la necessari.a istruzione. l Tn h·u on annusatore deve percep1ir·e i~apidan1ente gli odori in uno stato di grandissima diluizione; deve analizzare gli odori compless.i e percepire facilm1e nte un o·dore nuovo subito doip·o una sensnzione olfattiva differen ~e e più inten1&a; deve conservare la memoria d eg]i odori e particol~ rmente quella dei to ssici di .g uerra , ch e egli deve natu:ral1nente conosceire assai bene. Gli a11nusatori sono rr1uniti di mascl1ere specia]i che pern1eltono una presa d'aria esterna, strettamente limitata, per mezzo di una valvola ad.a tta. b) Anim.ali. Per rivelare nell,atmosfera le f;Ostanze tossiche 6i è fatto app ello all'o·do1·ato pé.liticolarmente seinsibile del cane. I n1an1.m iferi sono gli anin1ali le c.u i reazio11i si .avvicinano di più al procep,so della patc1logìa umana. I cani, i gatti, le scimmie, reag jsco·n o con1e gli uon1ini , ma cori variazioni individuali considerevoli dovute all'età, al peso, allo s tato di s.alute, ecc. I conigli si pToteggo·n o contro i gas in-i.tanti con un bloccaggio riflesso parziale del loro apparato respiratorio . I cavalli e i cani sono assai poco sensibili all'azione dei lacrimogeni. La tossicità dell'acido ciani1drico è infinita1ne11te mir1ore per gli animali inferiori che per l ,uon10 e i mammiferi. 1

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[ANNO

XLVII, Nulti:. 41)

I topi e i piccoli uccelli, il cui ritmo respiratorio è as~i rap1do, si mostrano estremamente sensibili all'azione del CO a concentrazione inoffensiva peT l'uomo. Al contrario altri uccelli, co,m ·e1 i piocioni, so110 assai resistenti al fosgene. Gli animali senz.a emoglobina come gli insetti posRono vivere. senza alcun disturbo in un.a atmosfera contenente 1'80 <t~ di CO. Tutta via n e6'&un ani1nale può €ssere considerato come i·eattivo universale nella riYelazioJle dei veleni gassosi. Recentemente sono comparsi alcuni lavori e11e si fo11da no st11Ja stra ordina ria fa coltà che i)ossiede il Jon1b·r ico (lon1b·r icus terrestris) di re.agire con e::;tre1r1a sensibiJità ali' ~zione dei veleni. La costituzion.e a11.atorrLica del lombrico , la rapidità clell'a·s sorbime!Ilto dei veleni attraverso la superficie cutanea, la lentezza della circolazio11e d·el sangu,e che è ridotta ad un sen1plice movi1nento di oscillazione, fa sì che il lo·n1.b rico realizzi l'intossicazione --:egmentaria; por cui , mentre una parte del v.erm.e prese·nta i seg11i ·dell 'avvele11aroe11 t.o, un 'altra par-. te è perfettan1ente normale. Le reazioni che m.a1lifesta il lombric o a contatto con diverse so·stanze c.:,hi111iche tos~iche sono espof:lte in un lavoro di Icard (13), che illust:ra l'utilizzazione •del lombrico e della sanguisug;a co1ne rivelatolfi fisiologi.ca degli aggressivi chimici. Poichè la rive·l azione chin1ica di tali aggressivi con i mezzi usuali presenta difficoltà notevoli e richiede un tempo prezioso, è evide·n te il vantaggio che presenta la rivelazione fisiologica: che non solo è imn1e.diata, ma infinitamente p;i ù sensibile. Il metodo consiste nel provvedere le squadre di segnalatori di aie.u ni 101nbrichi e sanguisughe, che vengono portati sul posto in cui si deve procellere all'esan1e. Deposti sul suolo, il lomb·r ico e la sanguiEt1ga si muovono normaln1ente se 1'atmosfera è pura; i11vece se nell'aria esistono a1ggressivi chimici, an-e.h e in minima conce1n trazione, essi presentano movimenti disordinati di contrazio11e, anche 11el caso in cui, appe na deposti al suolo, sembrano inerti: l 'eccitazione dete rminata dal contatto irrila11te dei gas tossici è sufficiente a svegliarli e a farli reagire. La sangui&11ga, qualora venga lasciata nel recipier1te, a c,u i ·è stata tolta l'acqua, resta attaccata alla parete se l'atmof:lfera è sana, mentre, sei sono presenti gas tossici, spontanearne.n te ab1b andona la ·parete e si lascia ca·deire nel fondo del recipie11te. Sono in corso ri()erche per determinare la conc·e ntrazione minima dei vari aggressivi chirnici sufficiente a determinare le reazioni suddette: ma si11 ·da ora si può affermare che il -metodo della rivelazione fisiologica degli aggressivi chimi c.j pe1· m·ezzo del lombrico e .d~l..la sang11isuga presenta una grande fiempl1c1ta e una notevole sensibilità. 1

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XLVII, NuM. 41)

[Al\NO

1707

SEZIONE PRATICI\.

Rivelaizione clelCaggre..ssivo chimico in bctse a reaziorti e/timiche . Ri"tJelatori specializzati. Le .s quadre dei rivelatori specializzati ef2)

fettuano sul p osto con l'aiuto di apparecchi o reattivi sen1plici alcune con statazioni elementari che valgono a corrob1oirare le sensazioni degli annusatori. Numerosi dispositivi sono sta ti utilizzati per la rivelazio11e chimica rapida ~ul posto. RiCt)rderò le serie di r.eattivi liquidi o su ca1ta ch e sono successivamente n1essi in contatto COll l 'a ln1osfera sospetta per pilÌ ampi partiC·Olari coll6ultare la t esi di G·an1brini (14)] . Le squadre sono inoltr.e provviste di un picco]o 111ateriale da preleva.n 1ento dell 'atmosfera iI1q uinata e da recipienti d estinati a ri~:e.vere fram1rte1n ti di esplosivi e ca1r1 pioni di terra o di altri oggetti colpiti da aggressivi chimici. Questi recipienti vengono subito inviati ·ai labDratori speciali zzati per l lanalisi fisico-chimica [per quanto riguarda l 'analisi fisico-chinùca, cousultare Couillaud (lo), Boyer e Co,u illaud (116) l. Le operazioni di a nalisi ch e si svolgono n e.i laboratori in 'F ra ncia seguono lo , ~chema di ricerca di Wester (117). I ca1Dpioni di aria cv·n dotli n ei laboratori sono fatti gorgogliare attraver~o reatti,1i assai sensibili. GJi elem .e nti solidi (scheggie di proiBttili , tessuti e filtri di maschere) sono im1nersi in solventi (acetone, etere, alc.ool e tetracloruro di carbonio) che dopo evaporazio n e1, lasciano un residuo contein en le il veleno. Passando sott o sil~nzio lo studio delle cost.a11ti fisiche dei corpi tossici e l 'esp erimento del p 0tere patogeno n egli anin1ali, ricorderò solo alcune reazioni di orientamento ·più frequentemente adoperate: a) idrolisi: molti gas sono idrolizzabili Cllil formazioni di acidi che ve11.gono rivelati da reattivi assai sensibili alle modificazioni del pH [bleu di b·r omofenolo ch e vira al giallo [Kling (18)], rosso con go che vira al bleu, ecc.1. Danno questa reazion1e1 il fosgene, l'iprite e, lentam ente, la le"visite.. Sul principio dell 'idTo·l isi (pirolisi) è b·a sato l ·~pparécchio d escritto da Olivier (19). La S-O~lanza in esame viene idrolizzata jn un tubo poroso platinato e, s u ccessivamente, viene fatta pas~re in diversi tubi contenein ti diversi reattivi (cloruro d 'oro , acido osn1ico, dimie1tilanilina al 20 % ed acido cloraurico) ch e assumono colore .jiverso a seconda la n atura della sostanza in es.an1e Cl 'iprite vira il cloruro d'oro al giallo; la lewisite vira l'acido 0 smico al n ero ; I 'idrogeno arooni'Cale a nnerisce il tubo contenente acido clora urico; il fosgene d à un pr~ci­ pitato bia11co cristalljno in contatto ron acqua di anilina; la cloropicrina t ira al giallo la din1.etila11ilir1a; l 'ossido di c9rb·oi1io annerisce il tl1bo al palladio). L'apparecchio ha il vantaggio di essere di prezzo mod·e sto e di immediata attuazion.e aven.do biso~no per la sua cos tn1zione di un materiale riftotlissimo e di pochi elementi che

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si p.osso110 riunire secondo la pos~ibilità ei la in gegnosità d el costruttore. b) Cart e reattive : n e esis.tono diverse: carta reattiva all '.l(l e salda d 'aI11ido (colo·r azione viola in presen za di cloro); carta reattiva alla fluorescina bromura ta (co1orazione rossa in presenza .a~ cloro); carta r eattiva di Harrison (colorazione arar1cio in J)re·s en za di fo6gene, grigiastra in presen za di cloro, bruna in presenza di cJorop·icri11a); carta reattiva di Villiers e1 Ga:yolle (colorazione bleu vio1letta in presenza <li cloro); e.arte reattive picrosodiche di Grignard (colorazio·n e rossa co·n acido cianidrico). e) Alcuni coloranti azoici si sciolgono nell'iprite; nella cloro picrina e i1elle· ars.i ne a cui danno il loro colore coslituendo d elle vere soluzioni tirLtoriali (ricorderò il rosso Sudan III che dà una colo razione violetta con la lewisite e rossa con l'iprite e la cloropicrina). Praticamenle però questi riv,elatori ha nno .a"\uto, ·durante la g uerra 1914-18, :;olo valore di laboratorio e l 'arrivo del gas ·e ra generalrnente avvertito dai soldati stessi che lo desum evano dal sib·i lo del pir oiettile, dal diverso rumore di scoppio, da l colore· della nube, ecc. 1

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ORGANIZZAZIONE DEI SOCCORSI AI COLPITI DA AGGRESSIVI CHIMI CI.

I co1t1piti d ei servizi sanitari di soccorso sono ir1olte1)lici: essi con1vrendorto prevalentc11l.ente l.a r accolta dei gassati, il loro allonta11a:n1 ento da lla zona infetta, il loro trasp.oirto nei posti di pronto soccorso, la disinfezione dei luoghi colpili dai gas, il recupero delle derrate alimentari, ecc. Per .adempiere a tali compiti , è n ecessaria una mobilitazione • di servizi sanitari diretti e i11diretti : A) Servizi sanitari diretti (rivolti alle persone) co1n1prendono: vedette sanitarie per I.a ricerca e la seg11alazione dei colpiti; squadre di rare.c olta per il loro tras1mrto; posti di pronto soccorso; posti di prima cura e di smistamento; po~ti di bonifica un1an a; ospedaletti di settore; ospedali di con oentramento; stabilime nti specializzat.i di cu·r a; conva lescen ziari; B ) S·e rvizi sanitari indiretti (rivolti alle cose e ai luoghi) comprendono: squadre di &egnalatori; ... squadre di indicatori; squadre di bonifica ch ·e compiono l'op·era di neutralizzazione del terreno. 1

RQJ,ccolta dei gassati e loro allortta.nai.mento dalla zo·na infetta. - L'organizzazione dei soce;orsi, per quanto riguarda ]a raccolta d ei gassati, si b asa innanzi tutto su un dato di importanza capitale: la rapidità di intervento. t superfluo spiegare l 'utilità di intervenire il più


1708

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IL POLICLINICO »

rapida111e11te possipile nei con1.atosi per tossici gen·e rali, negli asfissiati, su cui la crisi di edert1a polmonare incorr1be, nei contaminati da gas ve•5 cicanti, nei qu.a li un pronto intervento riduce al minimo le g·ravi lesioni tardive, nei g.assati feriti, in cui l 'e1m ostasi o l'immobilizza. zione ·di una frattura po1s sono spesso salvare I~ vita. La realizzazione di questi pir ovvedimenti i11contr.a i11 J)ratic1a ·nun1erose difficoltà, la principia le delle quali è di 01idine economico1. È stata i)ropos.ta sin dal 1932 la creazio·n e ·di i)osti di soccorso mobili a tenuta d 'aria. I vantaggi di questi posti di soccorR.o sono rtumerosi ; essi r·endo110 po&siboife: il rapido p·a ssag;g io dei colpiti attraverso zo11e infette, il loro trattamento terapeutico assai prinla dell'arrivo ai posti di pronto soccorso = avvenendo già durante il trasp·o rto, e la loro eva,cruazio ne ·verso zone non i.nfette1 e attrezzat·e adeguatamente. Il posto di pronto soccorso n1obil.e a tenuta d :aria può es.se.re a c.h iusura ern1etica o ad a1nbie.n te ve ntila to. N.erl primo caso la permar1 f:'n-za ·nell'interno della vettura ·è ]imitata dal cons~mo ,çli ossigeno, dalla produzione di C02 e dalla elev.a zione della ten1peratura, nonchè dal pericolo di infiltrazioni di aria esterna a c:ausa ·della depres.sio1ne che Rii determina , essendo il volume del] '02 assorbito maggiore· di quello del C02 em·e sso a questo in conveniente si ripara però mediante' 1'impiego di bottiglie con aria compiressa. Nel secondo ca~o la ventilazione attraverso filtri ovvia all'inco11veniente della ·d epressione atmosf.€Tica. Il condiziona1n,ento ·dell 1a trnosfe·ra di questi ricoveri, la capacità totale de lle vetture, la forriitura di app1arecc.hi termorr1etrici e manometriie.i di coin trollo·, delle lampade di illuminazio1n e, dei dis positivi ·e rimedi di soccorso e la descrizione de1i vari tipi di tali 1·icoveri i&Ono esposti nei lavori di Cot (20) e Cot e Ge 1lau1d (21). 1

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La disinfezione do 1>0 attaceio aereo-chimico È compito della dif.esa passiva neutralizzare, dopo l 'attaoco, le zone infette per evitare le contaminazio·ni secondarie. Cessato l'allarme dopo l 'incursione aerea, ognuno vuol lasciare il ricoveTo, togliere la ma schera ·6 riprendere la vita nor1nale. È proprio ciò assai pericoloso ei imp·rudente poichè tutte le zone eh.e sooo state colp~te dagli aggres&ivi c.h imici non possono essere riabitate o rifr-equentate se non dopo disinfe.zione. l i) Disinfezione della - strada. Nel caso che l'incursione aere,a abbia riverfmto sulla st.ra·d a dlegli aggressivi chimici fuga1c i (tipo fosgene), gli effetti no,c ivi sono assai limitati perohè il gas si diluisce rapidamente nell'atm .osfera. Questa ·d iluizione è accentuata dal vento e dal calore. La pioggia p:oi diminuisce ~ annulla l'azione degli a·ggre5sivi chimici, che si idrolizzano e si FiCOmpongono in sottoprodotti poco o per nulla tossici. 1

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[ANNO

XL VII, NuM. 41]

Esistono dei n1ezzi di purificazione fra cui il più radica lei è quello d 'innaffiare la strada con t:oluzioni neutralizzanti finemente polverizzate (soluzione iposolfito tipo-Soilvay o miscela di i1Josolfito di sodio e di carbonato di sodio secco) . In Germania si utilizzano a tale scopo delle. grandi automobili-cisterne cl1e lanciano te soluzioni neutralizzanti pol,'erizzate. Gli aggressivi chimici semipersistenti (tipo Je\\'Ì·&ite e cloropicrina) e persifiitenti (tipo iprite·) creano una situazio11e più grav.e perchè l.a loro evapora.zione ·è lentiss1n1a . Il solo prodotto ch,e 1)ern1·e tta idi procc1dere .all.a disinfezione della superficie di una strada colp.i ta da iprite è il cloruro di calcio s.ec.co. Per ·disi11fetLare u11a strada ipritata, subito dopo il lavaggio , si Rpan·de sul suolo del cloruro di calcio in polvere in ra.g ione di 1 Kg. l'er 10 1netri qu.adrati ·e, dOJ)O urta-due ore, si fa un nuovo lavaggio con acqua . Il pr:oce-dimento ·di .disinfezione deve interessare1 anche la facciata delle case. Un second'o procedime11to consistR nel rico~ prire le chiaziie di iprite con sa·bbia che deve ve11ire poi richiusa in casse a cl1iusura ern1€·tica e bruciata: naturalmente :alla asportazione meccanica dell'agg·ressivo seg uirà sen11)"re il lavag·gio e l'uso del cloruro di calcio. Infi11e un altro procedin1e.nto si bai5a sulla di struzione dell 'iprite con i lanciafiamme. Una strada di~infett.ata d·e·ve essere sottratta alla circolazior1e per qualch e ora. 2) Di sinf~ione d!ei terreni &coperti. PresenLa una certa diffiéoltà l ' uso del cloruro di cale.io , p er la grande quantità di tale sostanza che sareb b e necessaria per la disinfezione di terreni ' 'asti. Per fortuna l'acqua, ar1che quan·d o è fredda, di strugg·e l'iprite. I fattori vento , terrtperat11r.a e piog·gia hanno a questo rigual'ld'o una !g rande importanza. I terreni bassi, erboS1i e anfrattuosi o in fon,d o a ' raìlate re ndono p1e1rò più 1difficile la diluizione dell 'aggre~·si vo chimico. Un terreno non disinfettato deve.. essere consid:eTato pericoloso per 8 giorr1i se il temp0 è asciutto e per 3 g·ior11i se vi sono forti pio·g ge. Le rovine delle· ca~ sono in1.JJio ssibili a disinfettare e restano pericolose per alm1e no tre set timane. 3) :Oisinfe.zio1n e degli oggetti. - In linea gicner.a le, bi1&ogna ·asportare ill1Jeccanicamente le chiazze di iprite e, succe.s si, amente, strofin.a re g li oggetti con cloruro di calcio. Dopo un quarto d'ora si esegue un lavaggio abbondante per evitare la deteriorazione prodotta dal cloruro di calcio. . Un altro pro·ceidi111ento consiste nel disciogliere l 'ag:gressivo i11 tetracloruro di 'C, petrolio, alcool denaturato. La disinfezione deve essere imme.diata per i pr1eumatici dì autoxnohili, nei quali assai ra- pi1d amente penètra l iip•r ite. In. ..genere gli oggetti disinfettati~ a11cl1.e se 1

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f.i\NNO XL, ·11,

NUl\I.

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1711

SEZIONE PRATICA

e5µosti all'aria e a l sol e, presentano pericolo fi110 a 8 g·iorni dopo la disi11fezione. 4) Disi11fezion e d ei ricoveri. - Ben cl1è il ricovero sia inaccessibile ai gas, v 'è sen1pre 1·eventualità cl1e una parte dtE>ll 'aggre si,·o c himi.co rieRca a penetrarvi. l..a ùi ~ infezione fi farà mediante la polverizzaziorLe di oluzio1li 11eutralizza 11ti . 5) Disi11fezion e d ei v·estiti e della b ia11cl1eria. - Gli iprr itati ven.g ono spogliati: i vestiti e la bianch e,ria sojn o lavati semp r e con ~0luzio11i 11t utra lizza11ti, ed es11o~ti all 'aria libe ra . 6) Disi11fezio11e degli appartam·e nti. I i11ezzi per dlis trugg·ere i gas in un apparta111e11to w no sen1pre g li s tes5i e si basano tutti suJla polverizzazione di soluzioni neutralizza11ti e di cloruro di calcio socco . 7) Di ..jnfezion e d egli alimenti e rec uper0 d elle deTrate ~1lirl1entari. - Il problema è di g rande i11ter esse perchè inte1~ferisce con l 't-concm1ia di g u erra. Gli aggré.:~i,·i chi111ici a·gisco110 sui prodotti a li1nentari in due modi diversi: fi sic.amente e chi111icam ente. Fi~i cam ente in lre modi: soluzio·n e , a clsorb iJ 11e11to ed ades ione superficiale. Soluzione: g li aggressivi chimici sono poco olubili nell 'acqua , nla molto solubri.li n ei gras · i. P er ciò tutti g li alin1en ti gra~si (burro, olio , ecc.) verra11no ad essere profonda m ente alterati. Adsorbime11Lo: è in rapporto co11 l 'estensione d ella superficie, con la co ncentrazione d el \tossico e con la durala d el ternpo di conta tto . u r1 alim ento poroso, come ad ese1111Jio lo zu cch er o, a dsorbe i gas più di un a lim ento a superficie, Jiscia. Adesio11e: in alcuni ca:&i (l egumi a cuticola d ura e liscia) i tossi ci liquidi agisco no soltanto µer adesion.e superficiale. Chimicamente: l,acqua conter1t1ta negli ali1r1enti provoca l'idroli si d el fo ~·e n e, d ell 'ip rite e <lelle ar sin·e. I prodotti di idroli ·i dEli prin·1i d ue aggressivi son0 poco to. sici. i11 e ntre qt1e1li delle arsine sono di forte tossi cità. L ' albun1ina e' g li Leroli d e·gli .a lin1e nti 1)05sono , in pre:-;en za di g·as da co n1b,atti111ento, d.ar e ori~ine a prodotti cl1iJ11ici cli g·r anrle tossicità. Tutte le derrat e a li1n ent ari ch e son o tat e esroste in zon a colpit<l da ag·grcssivi chi111i ci d ebl~ono , prima <li esser e utilizzate, venire so ttoposte a severo controllo. Le d errate riconosciute non co11s11111abili saTnn110 distr11tte solo '5·e· soir10 in.adat1e ad es5ere utilizza te a sco pio ind us i ria l e. \L.e d e;rrate riconosciute come con sun1 abili debbono , pri111a Ji e ser e utilizzn1e, ve.r1irr e t JO t e ad • • 111te11~a aeraz1011e. 11 rec upero d elle derrat e e. . µo s t.2 a]l 'azione dell ' iprite rir l1i ede l 'eb ol li1i o11e J)Cr 11ar ecchi e ore. 1

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Tutti gli aliJ11e11ti ch e ono stati a contatto con arsine d ebbono esser e con ider ati n on cons umabili in inod o assoluto. fl.HOTEZIONE DEI MICI.

B:\.1\IBINI

D.AGLI

<\.GGRESSI, tI

CHI-

ll pr-oblen1a d ella 11rotezio11e dei bambini i1t caso di attacco ae1eo è s t aLo se111pre poco considerato malgrado la sua en or111e imp:orLa11za. Il primo lavoro su ques to a r go111ento è quello di Tanon e Cot (23). Questi AA. , anch e i1t un altro recente lavoro (21), si occ.u pano ct:te&an1ente delle n1isure di protezio11e e di pre,;enzione d·e lle collettivit à infa11tili. Il p rin10 scopo della protezione d ella po·p10lazione infa11tile è quella d el rico, 1 ero al di fuori dtlla zona p eri colosa, cioè lo sfollamento. È nece~~rio ch e in ognuna delle g randi città l 'allo11tanan1ento d ei ban1bi11i sia pre.v i8to e organizzato in preccd e11za n ei 111inimi particolari; a tal fi11 c l e autorità r es,p onsabili debbo no classificare la popolazio ne infantile in diverse categorie : bar11bini che p artono ac- . con1pagnati dalla fa111ig·lia e b a111bini che· partono a ·gruppi e cl1e sono ri cove1r a ti in colonie o sc.u ole, istituite in località al sicuro da attaccl1i aerei. Se questa è 1 ~.t rr1ig lio re oluziorte, è n ec.e ssario d'altra parte prov, eder e, i11 tutti qu·e.i casi in cui è impossibile lo s f0Jlan1en to , alla p rotezione d ei ban1bini ch e si trovino esposti al i)ericolo. I i11ezzi di protezion e ono diversi a 6econda della età d ei b a11 ibini. Bam birii i11/ eriori n. 2 an 11i. - È evidente ch e nor1 si ·pusso 110 usare, JJer i bamb·i ni inferiori a 2 anni , l e con1uni n1 asch ere antigaR si1eci.alrr1 ente p er la scarsa potenza dei muscoli re~ri iratori. Le diffi coltà alle quali ci si troYa <li fro11te sono state s·u perate iico·r rendo a delle specie di ricorve ri in 1niniatura: i così detti rico,reri portatili . J11 qu esti il rifornin1 e11to d'aria non pole.i1do es er e ottenuto con ri5erve di aria C<)1111)r cssa, il ch e importerebbe un p eso e!~Cessivu c! c1l'ap1)arecc.h io (kg. 200) r l1 e d e,re es~ < ·re 1icriu I o dalla lna dre, è $lat~ assicurato introclu cen<lo aria attraverso il filtro p er rr1ezzo di di'5p ositivi speciali (soffietti, pon1pe, aspiratori) o , i)iù sen11)'lic·em~1I1te , p er rnPzzo d ella inasch er a del portato re (fig . 4). P er ragioni di tecnica, cl1 e ql1i non è il caso di e~porre, taluni AA. da11no la preferenza a un. tipo - di app.a recchio con soffietto munito di un dispositi,ro ch e p ern1 ette di guardare n ell 'inter110 i n1ovim en ti r e·spiratori d el bambi110 ; ci si può in tal n1 od o regolare sulla velc1cità da in1p·ri111er e al ventilatore. P er c.v itare poi c.h e n ell'osc urità n o11 si.a r>ossibile ·conlt·ollare- il- ritl-11-0 r e-&piratorjo del barnbino, gli ci\ .i\. con sigliano cl1e la capacit à de]l 'apparecr l1i o sia tale (la perr11ette re l ' in ~u ff]azione di una quantità d i a ri a dc·t Prn1inat a, in n1odo 1

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1712

«

IL POLICLINICO

che la madre possa regolare il movimento dtel soffietto in b·ai&e a l ritmo del suo proprio re•

~piro.

Non e.s sendo f 01rniti dell 'apparecchio descritto, in c.a so di necessità, co1r1e m·ezzo di forturta, si può avvolgere il bambino in tele impern1eabili mantenendo davanti alla bocca e al naso un fazzoletto ba.g11ato di una soluzio·n e iteutralizzante (iposolfito di sodio gr. 10, bicarbonato di sodio gr. 10, H 2 0 gr. 80). Bambini tra 2 e 5 anni. - J11 tal caso·, poicl11è il peso del bambi110 11on perniette l 'u so di un ricovero· portatile, si è escogitato un dispositi,·o intermedio tra il rico,·ero portatile

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. taname11to in n1a1ssa dalle zo11e pericolose del territorio, dan·do la precedenza a coloro a 1 quali l'età non permette nè di portare la m .asrhera n·è l 'uso ·di ricoveri portatili indi,·id11.a li, a llo scopo di proteg·gere i bambini costretti a rim.anere sul posto e in genere i ban1.bini tutti per le ore o i gioTni ch e intercorrono tra l'allarme a·e reo e lo sfollamento • PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DQMESTJCI DAGLI AGGRESSIVI CHIMICI.

Per la prote.zione d egli animali domestici dagli agg~e~sivi ~l1i~ici. si u sano. presso a poco, .tutti i mezzi e i iS1sten1i de5'critti per la protezione umana. Gli anin1ali in gen ere, :;:,pecialn1ente il cane e il cavallo, sono dotati di una resistenza or·g;anica llOt·~vo~ente is uperior e a quella del1 uomo, quindi gli aggressivi cl1imici hanno ::iu ·di essi effetti più lenti e più deboli. La protezione individ uale cl.egli animali sembr.a a prima vista assai semplice. Jl seccl1iello ripie·n o di carb·o ne1 o dii terra vegetale, che co-. stituisce per l'uomo un mezzo aleatorio di protezio11e, "P invece p er il cavallo e il cane un mezzo efficace di proit ezione contro ,ali agg ressivi chimici a prevalente azione asfi~~iante. Le difficoltà sono cof'>tituite dalla baYa prodotta dall'animale, che deve essere raccolta e sca ricata fll:o·r i per nlezzo di :-:tppositi dispo itivi, e dalla .1 pplicazione del morso per il controllo dell'animale, ch e rende necessario l 'u ~ o ,d i una maschera ad assestamento variab·i le e rnorso fisso, o di t1na rnaschera a morw e a 8ssest<:tmento fisso. La protezione contro gli aQ'gres-si,1 i a pre,'alen te azione ves.c icante è r ealizzata mediante fas ciatura e calzari proterttivi, non chè mediante l'applicazione sul mantello degli animali di vernici protettive per ora in stu.dio. Il pronto soccorso a.gli anirr1ali coll piti dagli .aggressivi chi1nici riproduce quello descritto per l 'uomo, ad .eccezione della respirazione artificiale che presenta negli animali una certa difficoltà. La protezione collettiva. degli a11imali richiede un ricovero in locali a tenuta d'aria o a filtrazione o a rigein erazio,n e d'aria. 1

4. - Ricovero portatile per bambini inferio-·r i a 2 anni. (da Chenevier) .

F1G.

e la n1ascl1er.a, cl1e proteg·ge però solan1en te la testa. La \1 entilazio11.e è assicurata da i1n analo6o dispo·&itivo esterno (soffietto, pera di ·g omma). Bambirii superiori a1i 5 arini. --: Vi sono ancora alcuni 1ch.e sostengono che l 'uso della masc.l1era è, ~e non impossibile, alrrieno difficiljgsimo n·ei bamb ini inferiori a 12 a11ni. È appe11a i1ecessario dire che questa o pini o ne è as~olutamente irtfondata . In Ptussia, in Germa· 11ia, j11 Inghilterra ed an cl1e in Italia, l'uso della maschera è realizzato a partir.e dall 'età 5-6 .anni. Naturalmente è necessario l'allenan1ento progressivo <lei ba.n1l1ini C·o t e Genaud (25) co·n sigliano di allenare i bam,b ini a portare una nl.aschera traspare.n te di acetato di cellulosa nella quale, con un dispositiYo speciale, i può aumentare progressi,·an1ente la resi~tenza al passaggio dell'aria : qu esta maschera, in caso di b·iso gno, p1u ò trasformarsi in maschera da 1)rotezione. Concludendo, il i)roblen1a della protezione dei ba111})ir1i è l~~ato, come il problema diella protezione della popolazione pasf.iva , all 'allon1

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P~ONTO SOCCORSO AI COLPITI DA. AGGRESSl''1 CHI MTCT.

!Benc.h è il pronto soccorso e la terap,ia delle lesio·n i da aggressivi chimici fuoriesca dal campo della dife&a passiva, non v'è dubbio cl1e la divulgazione e la esatta conoscenza del1c1 norme ·da seguire n ell'asfìi•s tenza ai colpiti da .a ggressivi chimici e, più che tutto , delle norme ch·e non si debbono applicare nel1'assistenza stessa, rientrano nei compiti della difesa passiva. A tal pro11osilo mi piace riportare 11na tavola di Ch'e:nevier (26), in parte modificata. che illustra scl1ematica1nente la sede di azion·e dei v<iri tipi di [)ggressivi chirr1ici, ciò c11e si deve 1

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(A1'1'0 XL VII, Nu l\r. 41]

SEZIONE PRATICA

fare , e, ciò che è più importa11te dal punlo di vi~ta pr.:.1 tico, quello che non si deve fare nel p ronto soc_corso de.i colpiti da aggressivi chir11ici. Tale tavola potrebbe, ritengo, esseire 111olto t1tilrrtente ·divulgata, non solo nelle infermerie re·g·gi1ner1tali e i1ei vari ambiein ti militari, n1a anche tra In po·p olazione civile (figura 5). CHIMICI

AGGRESSIVI LASSIF'JCAZION

PATOLOGIA

DA f"ARE RIPOSO

I

OSSIGENOTERAPIA

SOFFOCANTI

CARDIOTONICI CALORE SALASSO NEL LA CIANOSI EDEMA POLMONARE BLEU

(CLORO· l'OSCl~)

IP-

LAVAGGIO CON SOLUZIONE ALCAUNA

(l PAITt • LE"'51TC)

DA NON f'ARE RESPIRAZIONE ARTIFICIALE

HUOVER! JL HAJ.ATi SALASSO

LU

CIANOSI~~

IP(){)ERl'fOaJSI

STROFINARE LA

~RTE

COLPITA APPLICAZIONE OJ PCl..VERI INERTI ( . .SC(LA

H )

~

USO DI COLLIRI • l#TRATO UA/KJ10t11'-'1

LACRJMOGE.Nf

sa.mo [1ATRCJJW.t nrr11n LACRIHAllONt

USO DI SOSTANZE <;RAS SE STROFINARE

~

STERNUTATORI

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ASFISSIA

UIONE SUL (05.SIOO OI (A.DICM' IOllOGD«I

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A< IOO CJAl11111'llCO}

~NuU

M?f"ZZ. RESPfRALIONE AR T/FICIAL[ CALORE

SCOPRIRE IL aASSATO

CARDIOTONICI

I

1

BIBLIOGRAFIA.

INALA/IONE Ut CAR~ OGE~

TOSSICI

L ' A. ba ritenuto ope·ra non ir1utile raccogliere in una rapida rassegna le più i·ecenti acquisizioni in ten1a di difesa })as~iva contro g·li aggveL$sivi cl1i1nici. Pre11de in esame vari problemi : da quelli generali ·d ella org·anizzazione della difesa pa&si,·a n elle varie n.azioni, della protezio ne1· individuale e cl ella protezione collettiv~, a quelli speciali della protezione individuale· con !Ilezzi di fortuna, della rivelazioin e de~·li a1ggressivi chimici, della organizzazione dei soccorsi, della protezione d.ei bambini ·e d:e·l la pJ:otezione degli animali domestici. L'A. ripo·r ta infine una tavola dei vari aggres&ivi chimici con la c.lass.ificazione, le le&ioni, le indicazioni e le controindicazioni dei vari mezzi terapeutici, tavola che propone venga divulgata ne.gli ambienti militari e tra la popolazione civile perchè può contribuire, insieme con la conoscenza dei vari problemi esaminati, al succe-5so d·ella difesa p·assiva contro la guerTa chimica.

DEL HEDICA/'IENTO

INSTILLAZIONE 01 {jLJCERINA COCAINA A 1 fOO

w

to nel pronto soccol)5o e nella terapia, ma ancl1e nel creare fiducia nella popolazione in 1nodo da e.vitare la paura, la d emoralizzazione e il panico, mette.n·do in evidenza che si può lottare .e.on successo co·n tro gli aggressivi chirr1ici, una volta che siano state p1rese tutte le disposizioni per annullare o almeno attenuare le conse·gu·enze d ella lo·r o azio1n e.

RIASSUNTO.

DETERSIONE MECCANICA

VESCICANTI

1713

(da . elieiroevier, modificato) FIG. 5.

Concludendo, la difesa passiva contro• la guerra chimica è attuata da un complesso di 01 ganizzazioni appositamente· istituite, attrezzate ·e allenate, che, 6in dal temJX> di pace, acc11ratan1ente predispongono i mezzi oocorrenti per la difesa d.e.l la po ol.azjone civile. Tutti i cittadini de·b ono concorrere, diretta1nento o in,d iretta1n nte, all'attuazione dei var'ì mezzi di prevenzione e di difesa, allo scoJl'O di neutralizzare i pericoli di un 'incursione. Una rapida rasse·g na sulle più recenti acquisizioni nel campo dell.a difesa passiva in rapporto all'o·f~esa chi.mica che metta in evidenza i lati più importanti e interessanti di questo com·p lesso problema, contribuisce alla forrr1 azione, nei me:d ic.i, di una forte c-.o scienza cl1imica. Il con1pito d el medico, nei riguardi della popol'a zione civile, non coin&iRte infatti soltan-

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H

J'L POLICLINICO n

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è il capitolo s ul fa ttore psichico, cl1e anch e nello sport è il primurri mo-

vrerts e ch e n e subisce a sua volta l'influelllZa

Jorgiando le qualilà psichiche virili dell 'indi-' ·v iduo . E: questa tende11za all a virilizzazione ch e r:ende perples.&i di fronte allo s·p ort femminil e, questione esa1r1ina la poi dall 'A. con gra11de ponderatezza e d equilibrio. Dopo un capitolo s ull'i11fluen za dei fattori i11 eteorologic.i, I 'A. passa alla patolo·g ia d e llo sport, cl1e esam.ina i1e Ila parte rnedica e cl1irurgica, facendo· rilevare c he la pato·l ogia degli atleti è in ·gran parte conseguenza ·della poca conoscenza ch e g Ji istr uttori hanno della fisiologi.a. ll sagace contributo che il meidico specia lizzato polrà dare in n1ateria varrà a diminuire i po ·sibili danni e ad aun1entare il rendimento dei 110 ·trì s·portivi. fil.

Altre pubblicazioni sull 'argo1ne11to : BRoNzuoLc

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XL VII, NuM. 411

gr~n d e i11teressc

'fANON

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[ANNO

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1"'he J~ockefeller Fouridation. A nnual Reporl,. 1938. LTn vol. di 515 f)agg. co·n illustrazioni.

La benefica Fondazione Rockefeller presenta.

co11 'queE-to volu1ne il r esocon to delle1 su.e a ttività per l 'art110 an1 n1ini~tra livo 1'938 : 15 milioni di d ollari, spesi p:er il bene dell ' umanità ,. con co11triliu Li ,,11le scienze in edich e, natura lì, sociali , alla salut e pu.b blica, a l la coltura u111a11istica, alla rico~truzione sociale in Cina. Molti sono i paesi così aiutati, fra r ui 18' nazioni in Europa; co111p le ·iv.amente, il 25 % CENNI BIBLIOGRAFICI <1> della so1nm.a è · stato peso fra nazio11i estere V. CAssc:'-IIS. Fi siopatologia dello sporl. II edi- <•g1i S. U. A. IF ra l e sva riate al I ivj tà (·on o s,-olte. direttazio11e. U 11 vol. i11-8° di 215 pagg. Sta111pen1er.lte dalla ~ondaz i o 11 e que lle per· la salute ria e·d. Marviana , I-lo·n1a 19-1:0. L. 20. puib1blica) citia1110 la l otta contro la fe.bbre Co11 tanta diffusione di (( tifo >1 sporti vo, la gialla , con oltre un n1ilione di vaccinazioni e parte irtedico-scieniific.a de.Ilo sport no·n è da C<)ntro altre m.al.attie sociali, fra cui la mala11oi 111 olto curala. Non difettane> i singoli culto- ria. Nel campo d elle scienze pure, n1enzioniari (n e fa fede ancl1e la copiosa bib liografia ita- n10 i s.u ssi d1 per importanti studi sulla biololi.a 11a riportala dal p1rof. Cassinis) e vi è a11ch e gia n10J.e.c.;olare e s ull a biol ogia sperimentale. 11na F cd e razio 11e d ei medici sportivi , ma sono Alcune attività appaiono , invece, cleclinanti, i11 vece as.'5ai scarsi i libri od i trattati (dei quali · co1ne lo scambio di per on a le s·c ientifico, i esiste g ran copia ir1 Germania) dai quali l o iaggi , i progetti ,di ricerche, ecc., fatto spiestudioso possa appre·ndlere i princir>ì generali .gabile con l e condizioni d el ten11)(1 i1t Cl1i \ ie .le varie questioni connesse, senza ricorrere ·v iamo. fil. studi fra1nn1entari sparsi in diver e riviste. Bene ha fatto quindi l 'A. (che della inateria A. HAssEL''' ANnEn . .$teckschuss 11nd Roentgen è un pioniere, ave.ndo a l suo attivo, oltre a stra.hleri, i)ag. 8 7. Thierne, 1939, marchimolte pubb licazioni S.J)eciali, 1111 volume sull e 9,60. ba &i fi siologich e d'ell 'cducazio11e fisica) a pubDopo quello di Gr a l1ey ecco un altro libro ])lir.are l ~ ·~ cconda edizione di questo uo librro, sulla ricerca d ei cor·pi e ., tra nei : n1a il libro di cl1e l.ra Lta e1ss·e11zialI11ente la pa r1 e fisiologi ca dell o s port. Co·ns~dera dap1p1rin10. i fatti stiatici IIas.selwander è d edicato tulto alla modern a dell 'a11tro P' Om~ria e n·1orfolo·gia e po·i quelli ricerca d ei corpi estr anei rr•ediante la ster eoft1nzìor1ali respirato·r i e circol ato ri. T'ra i fattori radio·g rafia. Il m eto·do d elJ.a s.I e reora diografia Jlermett e· ·oggi in n1odo perfetto di loca)izzar e i dife11sivi , esa111 ina a mpian1ente la que•&tion e della fa li.ca -con t utti i suoi rifl e si n ell'or gani- proiettili di guerra. smo, derivandone l e norme per l 'allena.m ein to Il radiologo n1ilita re potrà tro,1are nel libiro €d occupan·d'osi poi dell 'ali1nentazione. Di di H asselwan,dte r tu t.ti i dettagli d ella tecnica nere.ssaria e il metorlo dovreb.b e oggi essere parte integrante di qualunque attrezzatura di (1) Si prega d 'inviare due copie d ei libri di cui un ospedale 111ilitare. M1LAN1. si desidera la recensione . 1

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POLICLINICO, ANNO

XLVII

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SEZIONE

PRATlCA

N.

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Sul nuovo derivato fiazolico dello Sfreptosil Lo STREPTOSIL TIALOLO è il più moderno dei chemioterapici solfa1nidici e rappresenta il prototipo .di quei solfamido-tiazolici ai quali, fin dalle prin1e sintesi realizzate da Fosbinder e Walter, il nostro Istituto ha dedicato tante cure di studi e ricerch e.

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L'esser e stati tra i primissimi a prendere in i studio questa nuova serie di preparati solfamidici ci permette oggi di presentare al Medico un prodotto che, oltre agli indiscussi vantaggi dei .solfamido-tiazolici, ha le caratteristiche di assoluta purezza, di costainte altissima attività terapeutica e massima tollerabilità, che tanta fama l1anno valso a tutti i nostri streptosilici. Lo STREPTOSIL TIAZOLO è un 2 (para-amino-fenil. solfamido) 4 1netiltiazolo ed ha la seguente formula di struttura:

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Questo· prodotlo risulta dalla combinazione cl ello strepto il (para-amino-fenil-solfaniide) con un a molecola cli nJetil-tiazolo. Quindi è del tutto simile alla solfan1idopiridina, della quale conserva le brillanti attività terapeutiche senza averne n essuno degli inconvenienti tossici. Anzi, esso va esente propri<;> dall'azione che questa può avere sullo stomaco (nausea, vomito) e sul sangue, quando somministrata ad alte dosi. Va t enuta ben presente una condizione assolutamente indispensabile perchè i solfamido tiazolicj corrispondano quali solfamidi più tollerati dei precedenti ed attivissimi: la loro 1nassima purezza. Lo Streptosil Tiazolo è stato ottenuto completamen le cristallizzato, ed in ciò sta la sua originale condizione optimale che giustifica le sue particolarissime caratteristiche di tolleranza ed attività. R degno di nota osservare co1ne il gruppo tiazolico costituisca parte della molecola della vitamina B1 , la quale risulta appunto cemposta dall 'associazione di un gruppo tiazolico con un gruppirimidinico. Sulla particolare rapidità di assorbimento e di eliminazione dei co1nposti di solfamide e Tiazolo hanno comunicato van Dyke, Greep, Rake e McKee in seguito alle loro numerose esperienze sull'animale. Gli stessi risultati sono stati riconfermati nell'uomo da Long, Ha·v iland ed Edwards, e precisati da Reinhold, Flippin e Schwartz, che videro la quasi totalità del medicamento ingerito, essere eliminata con le urine nelle 24 ore.

Altro pregio dello STREPTOSfL rfIAZOLO è la sua scarsissima tossicità, che lo rende ottimamente toll erato da tutti i malati. Su qu.este proprietà intrinseche dei solfamido-tiazolicì, hanno ampiamente riferito van Dyke, Greep, Rake e Mc Kee, i quali, con prove sperimentali sull 'animale, stabilirono che la tossicità del derivato tiazolico della solfamide rappresenta appena il 65 % di q,u e·l la del deriva to piridinico. Long, Hawiland e Edwards trovarono che il solfamido-tiazolo è tollerato dall 'animale in qu.antità all'incirca doppia della solfa1nido-piridi11a. Ma anche sull 'uomo tale fatto è rimasto chiaramente provato, come hanno potuto affermare, dopo numerose osservazioni, Flippin, Sch"vartz e Le Rose, Long, Gsell e tutti quelli che h a nno avuto occasione di servirsi di questo nuovo m edicamento. L'uso clinico dei solfamido-tiazolici h a dimostrato subito e CO•n fermato poi come essi vadano del tutto esenti da quelli che erano, i più ten1uti effetti secondari delle sulfamido-piridine ·e d ei diseptali, come le alterazioni ematiche e le intolleranze gastriche (Gsell, Long, L~roy , Cuilleret, Pellerat e Peissel, ecc.) . Lo STREPTOSIL TIAZOLO è un solfamidico di proYata amplissin1a polivalenza terapeutica. Esso, risulta esser e ugualmente attivo alla solfamido-piridina, se non anche superiore a questa, contro la n1eningite, la blenorragw, la polmonite. Ha una incontestata superiorità terapeutica nelle malattie dovute a stafilococchi e conserva le capacità curative clelle solfamidi semplici contro le malattie da streptococchi e d a germi vari. Dell'azione terapeutica dei solfamido-tiazolici n ella polmonite si hanno già numerose prove, desunte sia da esperienze sull 'animale, sia da appli- • cazioni in una ormai vasta casistica ·nell'uomo. Dalle prove sperimentali di Mc Kee, Greep e vai1 Dyke, Cooper , Gross e Lewis, Alleman e M~rz risulta che essi sono dotati dello stesso brillante potere curativo della solfamido-piridina con il vantaggio della minore tossicità. Tale vantaggio e tale netta e sicura azione terapeutica sono messi in evid enza da Long, Herrel e Brown, Gsell , Fornara, Abernethy , J anik, Flippin, Schwartz e Le Rose che curarono numerosi casi di polmonite e br~ncopolmonite nell 'uomo e nel bambino e videro la temperatura cadere quasi sempre nel breve spazio di 12-24 ore ed il processo passare rapidamente a risoluzione. Anche nei riguardi della meningite i pareri sul brillante potere terapeutico dei solfamido-tiazolici sono del tutto concordi ed affermativi. Basta leggere i lavori di Gsell, di Forn~a, di. Gourmay e Molitor per vedere quanto prezioso sia stato trovato questo nuovo m edicamento nel trattamento cli questa infezione. Con uguale ed anche maggiore successo i solfamido-tiazolici sono stati usati nella cura della bleriorragia. Cuilleret, P·ellerat e Peissel hanno rife-


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IL POLICLINICO; ANNO XLVII

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rito di prillanti risultati, che sono stati poi pienamente confermati nella casistica di Leroy, il quale ha potuto affermare che con soli tre grammi al giorno di prodotto, il gonooocco spariva dalla secrezione al massimo entro 24 ore e la secrezione stessa cessava in 24-36 ore. Tra i casi curati da Leroy, particolarmente interessanti sono quelli concernenti malati già trattati con ·solfamidici e la cui blenorragia era recìdivata e meritano tutta ] ,attenzione i tre malati nei quali gli altri composti di solfamide, compreso guello piridinico avevano fallito lo scopo e che furono in~ece 'facilmente guariti dal solfamido-metiltiazolo. ;3ulla brillante azione dei composti di tiazolo e solfamide nella cura della blenocragia insistono pure Gsell e Németh ed Elek e Célice, Weill~Spire e- Fallot. Mentre Hill e Pool e Cook ed Helmoltz ne hanno messo in evidenza I 'azione su tutti i germi del tratto urinario. Tutti gli Autori insistono sulla perfetta tolleranza del medicamento e, a questo proposito, meritano la massima attenzione i casi di Cuilleret, ai quali vennero somministrati 9-10 gr. di prodotto in una sola giornata e la cui blenorragia guarì definitivamente con una sola somministrazione di medicamento. Contro le malattie da st:afilococchi, che meno efficacemente risentivano I ,azione dei solfamidici finora noti, i solfamido-.t iazolici sono pure stati sperimentati con lusinghieri successi. Barlow e Homburger e Carrol, Kappel, Jones e Gallagher hanno nettamente messo in evidenza q1uesta superiorità, che è stata poi confermata, con ricerche su brodo-culture, da Lawrence e riconfermata, nel campo clinico, da Herrel e Brown e da Long. Una ulteriore e recentissima dimostrazione ne hanno dato poi Kelliner e Carlen, che hanno visto guarire con guesto medicamento un grave caso di setticemia stafilococcica, e Fitch, che ha potuto salvare un bambino con ascesso epidurale-.e setticemia con pioemia pure da stafilococco. Dalla numerosa e varia casistica di Gsell, Lo11g, Hawiland, Edwards e Bliss risulta, in modo indubbio, che i solfamido-tiazolici conservano la stes, sa positiva azione terapeutica delle solfamidi nelle infezioni da streptococco e da altri germi oori; fatto questo che è stato del tutto recentemente riconfermato da Stirling, con il brillanf.€ esito in casi di setticemia, e da tutti gli Autori che hanno avuto occasione di se.r virsi di questo nuovo me· dicamento. Ciò, del resto, era già risultato ben chiaram e nte dalle ricerche sperimentali di Mc Kee, Rake, Greep e van Dyke, di Cooper e Lewis, di Meyer, Allemann e Merz , di Barlow e Homburger, ecc. In conclusione, lo STREPTOSJL TIAZOLO rappresenta un innegabi1e e grandissimo progresso nella chemioterapia solfamidica per la sua P'Olivalenza, ter(llpeutica, perchè risulta attivissimo• contro la polmonite, blenorragia, meningite e tutte le malattie da streptococco e stafilococco, e la sua quasi nulla tossicità, che permette di somministrare dosi maggiori per ottenere più rapidi effetti o di mantenersi sulle dosi solite con ben più ampio margine di sicurezza co·ntro I 'insorgere di fenomeni tossici secondari, che sono resi ancor meno probabili dalla rapidissima eliminazione del preparato. Non ha nessuna azione tossica sul sangue e

SE>ZJO~E ~ft:\TICA ~. 41

non può ~are quindi anemia, leucocitopenia, metaemoglob1nemia, cianosi, ecc. È rapidissimamen-le assorbito e provoca raramente risentimento· gastrico. Lo STREPTOSIL T1~z0Lo ha soprattutto queste· principali . in.dicazioni normali terapeutiche: Polmonite; Blenorragia; Meningite; Stafiloeo.ccie. Tutti i casi di i11sufficiente azione di altri sol-famidici, o nei casi di cattiva tolleranza di questi, specialmente quando si debba ricorrere ad'. alte dosi. La posologia dello STREPTos1L 'frAzoLo data I ,eccezionale tolleranza, può oscillare entro limiti assai ampi. Per gli scopi comuni può servire di> base il dosaggio invalso per gli altri streptosilici. NELLA POLMONITE : Dose iniziale di 3 compresse, seguita da dose di 2 compresse ogni 4 ore, anche durante la notte e per le prime ventiquattro ore. Nel 2o e 3° giorno: 6 compresse, sempre nelle ventiquattro ore, e suddivise. Nei giorni segu enti ed in normale caso di decorso favorevole, ridurre la dose giornaliera a 4 o 3 compresse. Se il decorso permane grave anche in quarta giornata, si continuano le dosi dei primi 3 giorni. l\'ELLA BRONCOPOLl\•IONITE: Si possono ridurre parzialmente le sopraddette dosi di circa un terzo. Nelle affezioni polmonari dei bambini SI• con ..

siglia il seguente dosaggio: fino a mezzo anno : X di compressa ogni• 4 ore )) )) da mezzo a 2 anni: X 4 )) }) )) )) 2 )) 4 )) 1 4 )) )) )) )) )) )) 4 6 1 3 )) ' )) )) )) 12 )) )) 6 IX 3 )) NELLA BLENORRAGIA : Per i prin1i 3 giorni: 2 compresse 4 volte al giorno. Per i successivi 3 giorni: 2 compresse 3 volte al giorno. 1Per gli altri 3 giorni: 1 compressa 2 volte al giorno . 'NELLE 1\-IENINGOCOCCJE : Si usa la stessa posologia delle polmoniti. La dose giornaliera riuscirà più efficace e meglio tollerata se distribuita in porzioni da prendersi ad intervalli regolari. Generalmente è consigliabile ingerire le compresse (intere o spappolate, da mescolarsi, volendo, a zucchero, marmellata, ecc.) possibilmente non a stomaco vuoto. Il Medico poitrà variare a suo giudizio le dosi ed adattarle ai singoli casi.


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PoLICLINIOO,

ANNO XL' 'II

STREPTOSIL TIAZOLO

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INIE':r1'ABILE

Il prepa.-ato è stato confezionato anche in fiale da 5 cc., in soluzione al 20 %. Ossia ogni fiala da 5 cc. contiene grammi uno di Lreptosil Tiazolo. In tale forma il preparato si pr€sta molto utilmente per l 'integrazione della somministrazione orale dello Streptosil · Tiazolo in compresse, oppu~e per la realizzazion e della. sola terapia parentenca, con questo nuoYo solfamidico di così inte11sa altività t erapeulica. I risultati finora ottenuti con lo ~treptosil Tiaz.olo iniettabile, sono effettivamente superiori, sia per l'intensità di effetti terapeutici raggiungibili, che per tolleranza assolutamente completa, ai risultati ottenuti con qualsiasi altro solfamidico usato in precedenza. Infatti con lo Streptosil Tiazolo iniettabile usato esclusivamente, ossia anche senza trattamento orale, si possono cura·r e le forme batteriche più gravi, quali la polmonite, la meningite, nonchè le forme blenorragiche il cui decorso e risolvimento può essere rapidamente e nettamente influenzato dal solo uso di questo prepatato.

La posologia varia a seconda dei casi e può andare da una a quattro e più fiale entro le 24 ore. Lo Streptosil Tiazolo 'Viene presentato nelle seguenti confezioni : Tubetto da 20 oompresse da gr. 0 ,50 Tubetto da 10 compresse da gr. 0,50 Scatola da 3 fiale al 00 %

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SEZIONE ~P.ATICA

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IL

PoLrcL1N1cò,

ANNO

XLVII

IV

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SElfO'N..E PRATICA N. \

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Carafferisfiche '·differenziftli degli sfrepfosilici• Sl'REPTOSIL SE!\iIPLICE co1npresse; fiale 5 cc. e 10 cc.; pomata; ovuli E il n1edica1ne11lo solfamidico i)ecifico a11tislreptococcico ed antibatterico in generale, indicato nelle forme febbrili batteriche, anche non S}Jec i fiche o n-011 bene oefi11ibili. Si deve usare lo Streptosil semplice nella terapia « precauzionale » e precoce, 11011chè nel decor so cli tutte le forme per le quali non si ritiene necessario il tempes1 iYo u so degli slrcptosilici piridinico o tiazolico nelle affezioni di netta indicazione dei detti streptosilici. Fra le for1ne presu111ibiln1en le batterich e o non specifiche, va tenuta pre ente l 'influe11za coi relativi fatti secondari, co111e affezione banale quanto diffusa specialme11le 11ella stagiOile invernale, cl1e la pratica inedica di orn1ai due an11i 11a dimostrato co1ne positivamen te curabile con lo Stre1)tosil semplice, utilissimo 1)er le sue inspiegabili, n1a positive proprietà antiler1nic he, antibatteriche ed antitossiche. Lo Streptosil semplice rappresc1lta il solfamidico di impiego più semplice come inezzo terapeutico chemioterapico antibatterico, i11 quanto, rispetto a tutte le solfan1idi succesivamente create, è il solfamidico di scarsa tossicità e qui11di di uso assai più co11fidenziale. Da questo punto di vista è spiega lo l 'u o a11che profilattico adottato da molti medici, usando dosi passe ed anche per qt1esto con esclusio11e di qualsiasi disturbo (3-4 compresse al giorno, o 1-2 fiale).

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STREPTOSIL RO,SSO compresse

Si è parlicolarn1ente dimostrato il preparato di pratico u so nelle infezioni urinarie no11 gonococciche, e .d a bacteriun1 coli. · Ancl1e 11elle !nfezioni puerperali lo Streptosil rosso trova buonis ime applicazioni, quale chemioterap',ico azoico colora11le dotato di e1etlive proprietà a11tibatteriche.

NEO-STREPTOSIL compresse Per la sua struttura chi1nica, rappresenta il prodotlo perfezionate:> (perchè privato dei gruppi metilici tossici) rispetto alle disulfamidi che gli autori tedeschi h anno indicato come chemiotèrapici caratteristic i specifici per le forme gonococciche croniche o di vecchia data. Noi indichiamo qucslo Lreplosil1.co oome utile per il trattamento di cc consolidame~to » do:RO il periodo di riposo, ad avvenuto trattamento con lo Streptosil semplice, o con altri sfreptosilici, nella cura razio11ale e completa della blenorragia.

S'fREPTOSIL PIRIDINA . .. compresse; fiale 5 % e 20 % Ricordiamo questo solfamidico come il prototipo dei solfamido piridinici, ottenuto con speciale sistema di distillazioni frazionate. f)ata la facile intolleranza dei prodotti solfamido piridinici in genere, è stata studiata ed ottenuta una solfan1idopiridina in stato di particolari oondizioni chimiche, per cui la sua attività e soprattutto la tolleranza gastrica risultano sen' sibilmente esalta te. Le classiche indicazioni dello Streptosil piridina so110: le poln1011iti e broncopolmoniti, le 111eriingiti, le gonococcie. Al n1edico che già conosce l 'importantissima utilità della solfamidopi:ridina per precedente esperienza consigliamo la preferenza per lo Streptosil piridina rispetto alle solfamido piridine usuali, pur raccomandando sin d 'ora l 'uso sperimen- . tale del 11t1ovo derivato tiazolico, che va sempre più rico11oscendosi con1e il chemioterapico antibatlerjco pit1 perfezionato. STREP1'0 IL TIAZOLO compresse e fiale 20 % Rappresenta il solfamidico di più recente applicazione, quale chemioterapico antibatterico di più i11tensa attività e soprattutto di assai migliore tolleranza. Chi111lca111e11 te: 0Hfa1nido-metil~tiazolo c1·istallizzato purissimo. , , i arebbe giunti co11 questo solfamidico alla n1ela ·proposta dai ricercatori di tutto il mondo: il cheinioterapico antibat~erico di attività netta, m a soprattutto di scarsissima tossicità, e quindi di tolleranza praticamente completa. La solfamidopiriaina aveva già sufficientemenle ri olto la prin1a cd importante necessità: l 'atti vità chemioterapica. ~la non completamente soddisfatta la seco~c:Ia, ossia la completa toll~ranza per scarsa tossicità. A conclusiva affermazione dei }) Ìtt competenti ed accreditati sperime~tatpri, col · derivato tiazolico della solfamide si ritengono co1npletamente realizzate le caratteristiche di un ch emioterapico attivissimo quanto assolutamente tollerato, praticamente privo di tossicità. Va I en-µ La l)Cn presente una precisa caratteritica di questo nuovo solfamidico: se non è preparato in stato di assoluta purezza i risultati del suo impiego sono completamente opposti, per attività e tolleranza, da quellf 'sopra citati: lo Streptosil Tiazolo rappresenta il chemioterapico Tiazolico ]Ju1issimo cristallizzato. '' . Per uso iniettabile: · Sono in commercio le fi~le al , 20 %1 contenenti -' 1 grammo di Streptosil tiazolo cadauna. Realizzanò la più intensa q,u anto tollerantissima chen1ioterapia antibatterica oggi possibile per via intramuscolare (le fiale possono essere iniettate anche endovena). Scatola da 3 fiale. · 1

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fANNo XL VII, NuM. 4iJ

SUNTI E RASSEGNE ORGANì ENDOCRINl. Progressi nella cura del morbo di Addison (R. M.

V\i1LDER.

• Proceed. oj the Staff f\,f eet in gcs

of th.e 11fa,yo Clinic, 1° 111aggio 1940).

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SEZJONE PRATICA

Negli ullin1i dieci au11i è stata affrontala e 111odificata la terapia del 1n. di Addison. L 'A. ha ~oluto rivedere )'esperienza di questi dieci a11n1. Prin1a del 1930, qua11do Swiugle, Pfiffer e è.1 llri fornirono gli estratti corticali, le statistic,he dì mortalità per m. di Addi::;oh e ra110 gravi. La ~orte sopravveniva per lo più in i)Ochi mesi. Gli estrai ti corticali modificarono le cose: 111alati i11 i>eriodo di crisi, che pri111a era precurritrice dell 'esito falille , sono slali riclati alla 'ila . lJe rò questi estratti avevano debole atli'ilà ed era110 1nolto costosi , senza contare cl1e, JJe r a,-erJ11e e ffi cacia , .. e 11e doYeva no son1 l nini.. trare quanti là enor111i. Seco11do quanto rifer1 lo vcel 11el 1934, soltanto sette s u q u.arar1taei 1r1alati erano a11cora ' 'i\'i u11 a11no dopo l 'iniiio della cura con es~ratti. Nel 1934 si se1)pe da Loeb (e ci furon o poi confen11 e di altri) che la so1nmini~trazior1e di cloruro di sodio era efficac,e. Poi si notò clic i ca11i surre 11alec tomizzati elimina110 l)iÙ sodio ci1~ clor , per cui si r.;0111i11ciò a dare u que r,ti ca11i cloruro d.i sodio co11 citrato di odio. Clinica111enle si co111i11ciarono a c urare i inala ti con piccole dosi di e:o;tr.alti corticali più 10 g1. di cl oruro di sodio e 5 di citrato di ~01 dio ogni maiLina. Questi sali e rario sciolti i11 u11 litro di aoqua a cui si aggiu11geva un p rof111110 a lla frutta e -&i so1111t1inisctra,1ano freddi. Un an110 dopo si con1inciò a sapere ch e nel] 'addisonia110 ·i deve controllare anche l 'introduzione del potar&sio. Il potassio, in dose di 4 g r. al giorno, aun1enta -enorn1e1nente l 'eli1ninazio11e d el sodio e provoC<.t crisi anche g ravi se 11on si rico rre all 'estratto corticale. Clinican1e11te si vide ch e. l e miglio1i cor1dizioni per il ntalato si .111a11 lengono se non i t1 per ano i 2 gr. al g ior110 di potassio. Suor Maria ' Tittoria, della Clinica Mayo, pubblicò n el 1193'7 con1 e si {)UÒ preparare una dieta J.>OYera di polas io. Con qu e~to sistema di cura (corteccia , aur11ento1 d el cloro e del sodio e diminuzione d el J)O tassio). Ryn ea r son , S1nel e Hause r vide·r o n el 1937 2± casi su 43 ancola sopravviventi e in co ndizioni molto migliori di quelli resi noli 11el 1934. Risultati notevolme11te 1nigliori si eb·b·ero dal 1!\38 in poi , cioè da qna11do si ottenne un preparato· corticale cristallizzato , !,acetato di desossic-0rticosterone. :Pbr più di un a11no non si ehh -ero 1norti per Addison alla Cli11ica Ma·yo, dove 1

erano ricoverati 30 111.alati di questa niaJatiia . Inoltre questi nlalati si sentivano 111olto più forti cl1e colle cw ·e precedenti ed avevano Uil aumento d ella pressione arterio•5a (il ch e 11on si era verificalo n ei i11al.ati trattati p1recedentemenle all ' uso dell 'acelato <li de ossicorticosteron e). Dopo un a11110 ci furono dei casi di r11orte. I primi due n1orti si ebbero ii1 donne cl1e 11on .er.ano state curate adeguatan1e11te pri11la dcll 'ir1·gres-::;o in Clinica, <love· e rano· g·iunte in J)eriodo ,di crisi. Il terzo caso rig·uardava pure· una donna, in cui per due 111esi si diede aceta to di <leso:-:Jsicorticostero11e e che presentò cde1ni seguili da n1orte. Al l'a u Lo psia i11 questo caso ~ i trovò c uore dilatato. La quarta n1orta era s tata c urata col! 'innesto di con1 presse ali ' ace1ato di desossicort.ico .Lerone e la morte d eve al tribuirsi unican1 e11Le ad u11 ,in fezione acuta ùelle vie respiTatorie. Gli alt1i Lre casi di 1norle ~i cbb1eiro in due don11e e u11 uomo , c urati in Cli11ica coll'acetato di dei&ossicorticosterone ed avvennero pocl1ì giorni dopo la din1is~i o·n e d ei inalati dalla Cli11ica co11 fenon1eni di insufficienza ca rdiaca

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acuta. L' A. fa notare che nessuno di questi casi di rr1orte somigliava ai casi di n1orle· in p·erioda di. c .risi con1e avveniva prim.a 11e.g li addoso 111an1. / Dt1ra11le la cura coJ] 'ac eLal o clj desossicortif<)S terone, no11 so]o no1\ è n eces ario aunte11lùre ') Ja so1n1nini1:itrazione di cloruro di ~o dio , i11a non è n erLuneno necessario ridurre il po la ~ io. Ri cer che fatte da Took , Power e I\ eyle r 11a11n o di1no::,trato che durante la c ura co ll 'acetato di d esos~i co rticostero11 e pro,'oca una rite11zione d i cloruro, sodio e a cqua se contemporanca111 e r1 le si dà u1la quantità limita ·a di 1)otassio. La ritenzione di a cqua può essere causa di au1nt".)nto della f)r €s6ion e venosa e provocare l e 111orli i1l1p.ro, vise cl1e sono s tate d escritte. Quindi è n ec. e sario aun1entare un 1)0' la son111tini&Lrazione del p·otassio. La dose di acetato di desossicorticosteron e non de,re mai supe rare i 5 o 7 mg.; non si deve dare citrato dì "'odio e il cloruro di •s odi o n o n d eYe su1Jer ar e i 5 g r. e il potassio dc,'e e ere no11 i11fe riore 1

a ± gr. L n1alali curati con acetato di dcsissicorticoslerone sopportano il digiuno meno bene degli altri e più fac,ilrnente hanno fen o11teni ipoglicemici. La così dftta attività id rorarbonira r presente in al cl1ni r>rodotli cristallini che il J\endall ha isolato dalla co rteccia s urrenale e l 1agg·it1nta di questo co1111:>0 lo. Ed è p1ìoiprio quello c.11e ci ' ' uole per ·potenziare I.a cura. Però ancora non si può avere n è in forte qt1antità 11è ad t1n prezzo fa cil1n.rnte .a ocesc.::ibil e, qui11dì l)i sogna, con alimentazione adatta, oYviare :lg·lì ii, con venienti dell ' ipo~licem ia. L. • 1


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IL POLICLINICO

Gli adenomi ipofisari. Considerazioni SQ.i risultati chirurgici in 338 casi. (\V. R. HE1NDERSON . 1 h e British JoUJrnal of Surgerx, vol. XX\' I, 1939). 1

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In un lung·o lavoro ricco di cifre e di osSf'l'Vazioni personali e cl1e n1ale. si pi»esta p er(;ÌÒ ad una conci1sa recensione, 1'A. ripoTta i risult.ati d ella statistica d egli adenomi ipofisari o·p e.r ati 11el lBrigham H osrital ·d i Boston da H a rwey Cu shing. I 33'8 adenon1i ipofisari pref'i i11 esam e, tutti controllati istolo·g icamente dopo l 'interve·n to, ft1rono osser,1ati in l1n p·eriodo di 20 anni e precisamente d al 1913 al 1932 e costituiscono il 17,8 °/o di tutti i tumori e ndocr.a nici (2023) oper a ti entro lo stes80 lasso di tempo . Nella statis tica p1res1e ntata dall'A . non vengono presi in esam e i tumori ipofisari non trattati ·chirurgicarr1ente e quelli cl1e oTiginari.amente extrasellari possono aver invaso la g·J1iandola pituitaria in un seooJn do te m po. In h·a s.e1 al r eperto istologico i 338 adenomi ipofisari vengono così su.d divi si: adenomi cromofobi 26·0 (compresi 32 adenomi misti), adenomi acidofili 67, a d enocaTcinomi 111. Non è stato rlossibile ide11tificar e al cun caso di ad·e noma b·asofilo. Pre1nesse al cune considerazioni sulla patologia degli adenomi ipofisari , specialmente p er qua11to riguarda le vie d ,estrin secazi one d el tumore ed il conseguente quadro sintomatolog·ico e descritte somn1ariamente le varie tec.11i.ch e operatorie adottate (via trans fen oidal e, via transfro·11tale, decompressione suhten~')o ra le, len1b·i laterali), l 'A. passa alla trattazio11e d ei risultati operatori ott enuti n ell e singole varietà i stologiche, a ciascuna delle quali, co111e è noto, corrisponde in genere ancl1e un corteo p·a rticolare di segni clinici. A denonii cronio{obi: 1Dei 260 pazienti operali p·er questa vari età tu111or al e 167 lo furono J)el' via tran sfen oidale -e 93 per via intracra11ica; 40 pazienti , la ma·g·gio r parte a distanza di pochi anni i<ialla prima OJ.1erazione, fur ono sottoposti nello ·stesso istituto ad uno o più r einterventi a cagione d el Tipre.senta r s.i d ella sintomatolog ia . Complessiva111ente. gli interventi eseguiti in pF1zienti con adenorr1a cromofobo furono 304 con una mortalità g l obal e d el 4,9 %. Gli interventi 11Tatic:a ti per ,ria transfenoidale hanno d.a to ·una rr1ortalit.à operatoria d el 5 ,3' % (0 casi mortali), e quelli eseguit i p er via intr.a cranica d el 4,5 ~~ (6 casi). All'esame dei casi oper a ti n ella .second a decade di a nni la m ortalità global e si riduce al 2,4 %. Dei 9 operati p er ' ia transfen oidale con e•s ito l etal e, 4 m ·orirono di m eningite , 3 in con8e.g u en za d ella g rande estensione intracranica del tumore e 2 infin e per distul'bi ipotal amici con ipert.ermia. I 6 ,decessi dopo operazion1e per ' 1ia tra111

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sfrontale furono dovuti 3 volte alla forma zion e di ematomi pos t-operatori , 2 volte aù eden1a cer ebrale con segue11te alla notevole estensione del tumore e nel rin1ane11te caso ir1fin e a d en1orragia in una propaggine intrac1. a nic!a cistica del tumore. La formazione di un ematoma pos t-operatorio si è verificata n el 14: % d1eii c.a$Ì operati per via tran·sfronta le; essa costituisce perciò il più serio in co11\reniente di questo proce,d imento. Nei 3 casi n1ortali dov·u ti a tale complicanza il riconosc inlento di essa o non fu fatto o fu troj:rp·o tardivo. L 'en1atoma può esser e extradur.ale o sopr a sellare e n essuno d ei due è necessariament e fatale, ma il secondo è più difficile da rimuo' 1er si e può provocare anche ulteriori alterazioni d elle vie n ervose già danneggiate. Per quanto riguarda i risultati a breve distanza, di tem,po dall'interven.to (entro 6 mesi) ~t udiati n ei 2-!7 in·dividui f'OpravviS$l1ti ~ll'in­ tervento e con particol are riguardo agli affetti st1lla vision e, le stn tis ticl1e riportate da·ll 'A. fanno osservar e nel 68' °!~ risultati ottimi, buoni , o soddisfacenti , nel 29 ~la n ess•un mig lioram.ento, m entre n el 5 ,4 % la s intomatolog ia aveva J)feis entato una ulte riore e,~olu• z1one. Non è stato possibile valuta r e t1na e\1idente differen ZAa n ei risultati a brev.e distanza di t tlmpo dopo i due diver si n1etodi opeTatori, se si -esclude un ritorno alla n orma lità visiva più frequente dop.o intervento per via transfrontal e (n el 21 % dei casi , contro il 9 ~lo dli quelli pe1· via tran ~ fenoida le). P er quanto concerne i singoli sintomi oculari l' em ianopsia bitemporal e era presente in 166 casi (6·5 %) e di essi 129 presentarono uR risultat o otti1no, buon o o discreto. I casi con em ianopsia omonima (20) facevano osservare 1.) ri·&ultati otti111i, b uoni o discreti. Quando sia p1·esente questa ultima particolar-e alterazione visi,1a, secon.d o l'A. , sa rebbe da pre ferirsi la via transfenoidale. ·D ei 25 pazienti ch e presentavano una cecità unilatera1le solo 10 eb 1b·ero u1t b en eficio completo o sollanto parzi ale; gli altri 15 presentarono un tnigliQlfamento 1nolto modesto o nullo. Q·u.esti risult..'lti piuttosto sconfortanti dimostran·o l a neces&ità di ltn 'esplorazione intracranica J1r ecoce cruando insor.g a una deficienza virsiva unilaterale di origin e ind etermi-· n ata. Risultati an cor a peggiori sono stati osser vu ti n ei casi con cec·ìtà u.11 ilateralei e oom.pro1m.iss·ion e dell'aillro occhio (generalmente difetto visivo temporale) : n1 ortalità operatoria d el 14 o/o; u11 ris.u ltato talf' da permetterie u~ ritorno al loro norrnale lavoro solo per 6 d ei 2!5 pazienti. Dei 7 pazienti con cecità b·i laterale solo 2 ebber o una modesta ripresa d ella vi• s1one. Que3ti casi e quelli di cecità unilaterale fann o riten ere all'A. possibile 1111 mi.,~lioramento 1

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d ella capacità visiva in un occhio divenuto assolutamente cieco solo quando tale condizione si sia stabilita da meno di 3 m esi ed un ritorno con1pleto, o quasi , alla normale vision e solo quando la cecilà decorra da poc1h e setti1nane. In tutti i pazienti infatti, e sono la n·1nggioranza , nei quali la ceeità si era instituita d:a molto tempo (spesso da parecchi anni) non fu possibile osservare il ]J ÌÙ lieve miglioramento della ' 1ista. P er quanto riguarda gli scotomi od i· difetti dei quadrant.i infe.riori del campo visivo, condizioni tipiche ma rare a Yerificarsi negli adenomi ipofisari · cromofobi , i risultati sono stati molto soddisfacenti ( J G ca1si favorevoli su 17). Disc utendo la patogenesi di queste clue condizioni, l 'A. ritien e cl1e entran1-be 11os. . ano e ser e deterrninate d.a uno stesso m eccanisn10 e cioè dallo spostan1ento verso l'alto di un n ervo ottico, contro l 'a. cerebrale ant. o contro il margine del for arne ottico. Un difetto bilater a le sar eb1be do' 'uto al sollevamento del chiasrna per opera di un tumore r etrochiasmatico. In ± casi infine la ' 'isione era p erfetta111e11ti~ normale e l'operazione fu praticata i:-er altri sin lomi (cefalea, s,·asa111ento d ella sella, ecc..) . I risultati tardivi ' 'en.gono ricavati dall esan1 e d-ei 244 pazienti che fu possibile seguire d opo l'inter,rento: di essi 103 son o n1orti (79 pe r una recidiva del tumore , 2± J)er altre cause incidentali), 1±1 erano ancora yi, enti (dei quali 79 in buona sal·u te, sen za che a'1essero n1 a i accu sato seg ni di r ecidi, e, 29 pure in 11uona salute ina d opo ulteriori operazioni o trattamento con raggi X per la ricomparsa di ~intorni, gli altri 15 viventi a distanza di almeno 5 anni dall'intervento presentavano una r ecidiva (in essi però n on er a .stato prati cato alcun ulteriore trA ttamento) . l e statisti ch e riferite dall 'A. fanno rile,'are, a distanza di molti anni dall'inter,·ento , l'effetto benefico di lln pregresso trattamento con1plementare ro entgenterapico, nonchè i migliori risultati lontani offerti dall'operazione transfrontale. Infatti m entre il 65 ,3 % dei pazienti operati per via transfenoidale e trattati con raggi X non ha presentato ric omparsa di sintomi attribuibili a tu1nore ipofisario, la percentuale scendeva al 32 ,8 % nel g'ruppo d ei paziEnti pure operati per via transfenoidale, ma n on trattati con r aggi X. Dette percentuali 8ono rispettivamente dell'87.l % e del 57,5 % n ei pazienti operati per ' 'ia tran s front ale. Le cifre riportate so110 n1olto significative, però occorro tenere se mpre presente la .g rande variabilità nell 'evoluzione dei tumori ipofisari cromofobi, per cui. n1Pntre alcuni pazienti non hanno ·pre entato alct1n ulteriore disturbo per 20 anni dopo una felice operazione trnnsfenoid.ale senza alcuna irradiazione. in altri casi invece è s tata osservata una r ecidiva a di stanza di 2-3 anni dopo un 'operazione: transfrontale molto più radicale ed as ociata ad un trattamento con raggi X. In caso di recidiva del tumore (che si mani1

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SEZIONE PRATICA

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fe~ta gen eraln1ente n on ollr~ 5 anni da lla pri-

o perazione) un r eintervento si imporrebbe e sen za alcun indugio. I reinlerve11ti p raticati ri ella se rie d ei tun1ori riportati d a ll 'A. asson1rrtano a 4±. P er quanto riguarda i tu111ori c ron1o fobi ci s tici (17 %) , il tratta1n e11to è s tato di n1assima simile a quello praticato per i tur11ori solidi (intervento per via transfront ale, associato· a quello roent·genterapico). Ad'e1nomi a.cidofili. Me11tre la sinton1atologia ' d ei tun1ori cromofobi è in rapporto quasi €sclusi,'am c11te con i fenom eni di com1)r essione causati dal tumore· s tesso, quella presente nei casi di ad.e noma basofilo ·è caratterizzata oltre che da questa categoria di sintomi da quel co•m plesso di !JlOdificazioni cl1e vanno sotto il nom e di acromegalia. 60 ·d ei 67 pazienti sotto1)0sti ad intervento per .ad enoma acidofilo furono e·per a ti per via transfenoidale e 4 furono i casi 1nortali (6, 6 %). Gli altri 7 vennero Jperati per via tran s frontale e di essi 2 d eced ettero. ComplPssi vamente i casi di morte post -operatoria son·o s tati 6 (8,6 %), JYCr l a n otevole estensio ne ir1tracranica del tumore, 2 per emorragia (di cui una sul tavolo operatorio) ed un caso infine 1...)er causa rimasta oscura . La varietà dei sintomi. le possibili remissioni spontanee rendono oltren1odo difficile un giudizio sul decorso post-operatorio di questa categoria di tumori. In genere fin dai primi mesi i disturbi d ella vision e rispondono più favorevolm ente degli altri sintoqii all 'operazione. Il sollievo d ella ce falea è al contrario più incerto. In un controllo a distanza di almeno 2 anni e m.ezzo dall'intervento, dei 61! pazienti che .a,-e,ran o sopportato l 'a tto O])eratorio 33 era n o ancora viventi , m entre 23 erano morti per una recidiva del tun1or e e 5 per altre cause incidentali .. Dei 23 d eceduti per r ecidiva tumorale la causa terminale. della rr1 or1 e fu d'oYuta in 6 e.asi a diabete n1ellito, in 2 e.asi ad insufficienza n1iocardica, in 3 ca~ i a d iperten sio11e od apopl essia , in 7 casi ad in, asione intracr anica d el tumoTe, in .al tri.i 3 casi infine la cat1sa diretta è rimasta sconosciuta. Come si ' 'ed e la morte nell 'acromegalia è più spesso dovuta <).g li effetti secondaTi s u altri organi piutto to che all'azione intra cra nica del tumore. rnentre negli adenomi cromofo·b i ques ta ultima è qt1asi se·mpre la causa diretta d·e]Ja n1orte. J tt1m ori a c.idofili si sono dimos trati i più sen sibili alla terapia coin raggi X. Adeinoc.arcinonii: Negli 11 casi furono prati cati 4 interventi per via transfenoidale, 4 per vi.a transfrontale e 3 ~1Jl crazioni te1nporali. Ln mortalità operatoria è stata nulla. Clinica1nente alcuni di questi tt1n1 ori si comporlano come adenomi cr omofobi, a ltri in,·ece sono decisamente m aligni , infiltrano precocern ente la base del cra nio 1?r odu cendo paralisi multiple d ei n e·rYi cranici. L 'A. si riserva uno studio ulterior e su questa ' 'arietà di tt1n1ori ipofisari. G. ~fo1NT1\NARr.

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L'insufficienza surrenale nell'avitaminosi e nell'ipovitaminosi C. (A. G1Roun ~ A. Il. RA·r sI~\llA l\1ANGA. Presse NI édica·le, 11-4 maggio 1940). Gli AA. si do111a11da r10 se la sinto111atologia dell 'avi lan1inosi o ipovila111inosi e non sia do" uta in p arte a d ins uffici en za ~urrcnale, ricorda11do cl1e Jlello scorbuto, a prescindere dalle em orrag ie, du e se.g·11i i1r1porta11ti , che h a il110 si11 dai prin1i Lc1l1pi colpit0 g·li osservatori , il d i1111agra111ento e J 'a st enia notevole, ~osso,n o· ... la r e a t estin1011iare la diretta corupartecipal 1011e d ella g·hiandola surrenale ll el sen so di l1 11a i i)Ofu11 zione. È i1oto ch e la surren al e, co111e 11a din1o strat o ~·ze11t-Gyorgyi contiene ac . ascorbi co in qua n tità elevata pl"oprio e sop r1tu ti o i1efl e zone at tive d ella corteccia (zo11a fascicolat a e zona ret ic.olata), la qu al co·s a r e11de m olto prrob·a bile I 'i11t er,1·ento dfll'a cid o ascorbico s tesso n ella p roduzion e di or111 011e surrenale. L ' id ea ch e lo scorbuto sia d o vuto a insufficien za surren a le è s tata n ett a111e11te affer1113 la dia Loowood e Hartn1a1111 i quali , tratla11do g li a ni111a li in car e n7..a di vit.. C. con or111011e surre11a le, '~ 0 110 riu s,c.iti a ;r ita rdar e 1·e, -o]uzione dello scorb uto . I dati chi111ici ... 0110 p·u re favor evoli a que· t a c o11cezione : 111olt e 111odj ficazioni ct1imich e sono ir1fc:- tti identich e n ella ca re11zn C, n ella surre1•a lectomia e i1el i11orbo di Addison (disturbi del l11etabolis1110 cl ell'acqua , aum ento del l\., clell 'urea e d e11' acido la ttico n el sang u e , diminuzio n e d el g licogen o n el fegat o e n ei muscoli, c 1ea li11uria). Specialn1ente inter essanti sono i rD pporti tJ a il glicogen o e l 'acido cr eatin-fosforice d a un Jat o e l 'acido la ttico dall ' altro : 1r1a n mano ch e lo s tato car en ziale prog1 edisce, il tasso d el glico·geno e d ell'acido cr eatinfosforic·o· diminuisce m entre au111enta quello d ell 'ac ~do lattico. Inver samente , se si sovra ccarica 1·org anism o di acido ascorbico, il tasso dcl g licogeno e d ell'a cido cr eatin-fosforico aumenta r1 1entre quello d ell 'acido l attico diminujsc e. Sp erin1entalmente, clc le.r 111i11a11do la r esist enza alla fatica n ell 'anirn ale car en zato sottoposto a 1nar cia fo rzata n ella g abbia _girevole, si nota cJ1 e la r esis le11z.a alla fa tica diminuisce man 1r1a110 c11e lo s la to car enziale aumen t a: ciò parla in favor e di una d efic ien za surrenale prog r essiva i}oich è, con1e è n o to, la r esi stenza alla f<1 tica serve di t est per l ' orn1on e corticale e ll uindi per l e s ta to funzi onale d ella surre11ale. 1~· & tti ar1aloghi sono stati osservati nell'uomo. Anch e i d ati ter ape utici sono abbastanza dì1r1 ostrati,1i. La1e1d erich e coll ab·o ratori h.ann o f'tUbJJlicato un caso di i11o rbo di Addison g ua r ito con la so mn1inistrazione di acido asco rbico ad alte dosi ; Decourt e Gu111 ain a ssociano vantaggiosament e l 'a cido ascorbico alla cortin a 11e Il a ( llrl d e] 1l1 orbo di Addi ~on. 1

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Vi sono pure delle osse rvazioni anatomop alo.Jogich e che parlano ir1 favore di questa concezione : istologicamente è facile osserYare cJ1e Ja oe] lula su1Ten.ale in c arenza C è rr1ol to 1nodificata : il suo aspetto s,pugnoso classico è 5corr1parso , essa si presenta com e una cellula d al protoplasma più cornpatt o in cui molto di1n inuito è il numero <;li inr lusio11i lipoidee. Anch e n1acroscopicarnente la s urrenale è modificata : appare più grossa e lo studio del]e s ue Yariazioni ponderali in funzio11c d el] 'apporto di acido asco·r bi co dirnos lra cl1e si s tabilisce lina ÌJ>erlrofi.a progre ~siva dell a ·ghiandola, p,ropo rzionale :.li 1r1ìnore apporlo di ' 'ilamina. Ta le ipertrofia è pr<)babilmente com pen~atric e. La deduzione pratica ch e se n e rie.ava è c h e la surre11a l e p e r mantenere un b·u on funzion a 1n ento esige un continuo s ufficiertte a pport o di acido ascorb ico. M. ll A.sTEI .t.1. 1

TISIOLOGIA. Perchè la tubercolosi polmonare viene • tanto spesso misconosciuta in pratica! (C. ScnoNBECK. Dtsch. Tbk. bl. , giugno 1940). L' A. osserva che la tuber colosi va c-0n5iderata i1on soltanto come una n1alattia del s ing olo ch e esige il solo tra ttamento terapeuti co, ir1a anch e come una mala ttia ~ociale ; è quindi ii1ter esse del singolo , co111e d ella 11azione. lo sco;varla al più presto. Una lunga pratica in vari an1b ier1ti l1a co n,·into l ' A. ch e sp esso il m e dico pratico n elle g·randi città non a11profondisce il sosp etto, pure abbastanza palese , di tubercolosi in ·1n individuo ch e si presenta alla consultazione. Non si tratta di eccezioni, n1a di --asi ch e 6i r ipetono .a bba s ta11 za frequenten1enle. 1~, qua11do il ).)élziente l1a finito di raccontarci la storia d el suo male, si fa s trada la convinzione ch e il diagnosticar e ed il curare una tubercolosi orn1ai diventa ta t anto evidente sarebbe s tato più age· ' ole p er il rr1edico preced ente, an zichè c u.ra re un a così d etta bronchite ostina ta. Varie 50110 le ra·gio·n i c.I1e si a dclucon o p er g iustificare d ì non avf.r ricon osciuto la pifesen za di tuberco losi. Anzitutto la m an ca11 za di tempo, p er il 111edico &empre m olto occ u1)ato d elle grandi cittàt cosa ch e af>p ar e strana quando il r•aZif·Dte inCC•ll1incia ad accu sar e sin tomi c he deb·b 0n o d estare un fonda to ~ospetto, corr1 e tosse, espel tornzione, febb-r e. Dcl resto , se n1anca il t empo ·pe r un es.a1l1e fisico a ccurato, r1 u lla osta cl1e, fratta11to si faccia1Jo esan1inare ~li sputi, rice rca 'd i una g r a nde sen1plicilà, cl1 e no n &i d o ,~r ebb e trascurare e ch e può fornire dati import.;:}nti . lit caso di reperto pos itivo il nl edico che fosse tropp·o occupato i>otrehbe affidare il JJ3ziente sia all'Istituto assict1ra tore, · sia al Disp en sario. 111 .-:-aso di r epe rto n egativo , si po1

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SEZIONE PRATICA

trà fare ripetere l 'esame se il sospetto appare f(l11dato, eventualn1e11te 6omministrando <lapprima un té pettorale o dello joduro di p otas~io, ·_ROr facilitare l' espettorazione nei pazi enti cJ1e ne hanno poca o punta. È se1npre intere~se del n1edico stesso il potere riconoscere ter~pesti vam ente una tubercolosi allo stato iniziale, il che no n manca di accrescere la stima e la fiducia nella sua operu. Il più spesso, però, non ~i tratta di mancanza di tempo, n1a p·i uttos to di insufficienti cognizio11i sul 111odo di presentarsi e ·d i d ecor1 Ere della tuber colosi, spesso occultantesi sotto il quadro di uri 'influenza o di una b·r onchite ba1Ja]e, oo,n poca tende nza alla guarigione . È in questi casi, che si d evono mettere in opera i i11ezzi diagnostici necessari, fra c ui oltre al1·esame d ello s.puto sta in prin1a linea la radiografia. Non si deve attendeTe che i familiari d el paLiente ci vengo110 a dire ch e esso ha sudori r1otturni, perdita di peso, febbre, aspetto d a €tico, ecc. Bisog11a ten er presente ch e la ricerca a i raggi X è il mezzo 1nigliore e più sii cuBO l)e r scoprire precocemente la tubercolosi. Vero € ch·e, in pratica, le casse-malati fanno molte d ifficoltà per eseguire ·d elle radiog rafie; ma ~i deve considerare ch e, in presenza di un fondato so::-petlo è n ecessario proc·ed ervi e ch e è meg lio fare · una radiografia superflua , che non lasciare sf u gg·ire una diag nosi precoce di tul1ercolo i . ..\lle volte , il medico esita a fare diagnosi di tuber colo i , p e r il tin1or e di pronunciare un grave verdello, ch e atterrisce il paziente e la fa1niglia ed allora cura il caso come si tratt<:ts5e, per ebempio , di una bron chite non spef ifi ca; eventualmente, i sinto·m i si attenuano, 111a il p1 r ocesso continua ugu.a lment2 e la tubercolosi si presenta in seguito i11 tutta ]a sua gra,·it à, sicchè si deve dare la notizia tanto tem uta, che conosciuta in tempo avrehh·e' pe·r n1esso maggiori probabilità di g uarigion e. Un altro punto, che riguarda soprattutto i n1edici anziani, è la sopravalutazion e dei m e todi ascoltator'ì e percussori. Nessuna intenzione di svalutare questi m etodi preziosi; ma ogni cosa ha i suoi limiti . E se, in molti casi con questi solo metodi si può riconoscere una tubercol osi già inanifesta, lo sviluppo d ella tecnica inoderna ci fornisce a ltri mezzi a cui si deve 1·icorrere. Vi sono medici che, in a5senza di segni perclll5sori. e steto-ac11stici, rinunciano ad aJtri n1etodi di ricerc·a., anch.e se vi sono sintomi sospetti, quali facile stancabilità, perdita di appetito e di peso , tosse, ec.c . ; questi se·g ni v~ngono trattati come effetti di n·e rvosità, di disturbi ga·&trici poco cl1iari, ecc . , fino a che arriva un altro medico cl1e, con un a ricer ca radiologica, mette in chiaro la situazione. Un altro pregiudizio da combattere è la cr edenza de ll a rarità della t.u bel'Colosi in età avan1.J3ta. 1Se è vero che nei g iovani sono più frequenti le manifestazioni di tubercolosi, non si 1

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deve credere ch e ques ta sia n1ollo rara n ell 'età media ed avan zata. Si pen a trop1Jo spesso a hro11c.h iti cronich e, catarro dei fumatori e11fisema, disturbi di circol0, n1cntre è in causa la tubercolosi; in questi casi, 1 e arne dello sputo è decisivo e se ancl1e si facessero 10-20 e a111i n egativi per uno positivo, sa rebbe p ur sem1)re tanto di guadag11ato pec ial111 e11te dal punto di vista sociale, addita1tdo la p resenza ·di una igno ra ta sorgente d 'infezione . Urta frequente manifestazione primaria d ella tubercolosi, ad og ni elà e ·5pecìaln1ente i1ei gi:o' 'a ni , è la pleurite, una malattia, ch e spesso ' 'ien e con &iderata con1e autonoma , per cui dopo la g uarigione del processo, si trascura il nia lato. Si deve tener l)resenl e che l)ÌÙ del 90 % deìle pleuriti, p articola rmente dei g iovani, quelle secch e, Gom e quelle con 1rer ... amento, è di natura pura1nente specifica tubercolai'e e si cleve s·ospe"ttare u11 focoJa io n ascosto polmonare, a 11che se e&So non è ricon o cibile. I ·gio' 'ani ctte 11anno avuto una p]eurite devono es8e re esarrlinati ad inle rv.alli regolari per a lmeno du·e a nni , Ìil m odo d a scoprire a terrtpo le prim~ rnanifestazioni del proces . :o tuberco lare nell 'orga11isn1·0 da r ui i1·u ò d eriva re dopo u11 le1npo più o m e110 lungo un 'evidente tubercolosi ool1no1Jare . Molte d ello cose qui delle appaio11 0 ovvie, n1a è opportuno t en erle prese n ti. in n1odo ch e il 1rted ico pratico al minimo ·o petto metta in _ opera tutti i m ezli per scovare nl suo inizio la tu ber colosi , contribu end·o così al bene- d el paziente ed alla profilassi soci ale. fil. 1

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Ricerche clinico-sperimentali sul meccanismo delle reazioni tobereoliniehe. F. e MEZZADRA G. Arch. Itail. MedJ. Sper., 6, 3-22 · 81-90; 146-115 6; 209-226, 194 0).

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Nel compl esso imponente di ricer cl1e d edicate al meccanismo della reazione tubercolirtica, e ai suoi rapporti coll'imn1unità antitubeil'c olare. assumono un notevole interesse i ri ~ultati ottenuti nell'ambito della concezio n e di &il, seguita ed ampliata da 1F ellner, s11i fattori prevalentemente cutanei inibenti e atti,1anti l'azione tubercolinica: anticutine nel i)rimo caso , procutine nel secondo . Purtroppo 1&correndo la letteratura si osserva una tale discordanza n ei risultati ottenuti dai di, ersi AA. in qu.e sto campo, e.b e ·è · stato im.p ossibile fin·o ad ora arrivare a precise conclusioni chiarificatrici d,e.J p roblen1a. ·È merito del prof. fFlarer, direttore della CJ inica Dermosifilopatica della R. Università ·d'i Catania, di aver ripreoo questo studio , impostando cluaramente su una base nuova : questo A. infatti parte d.a l con cetto, espo- to am piam ente in una sua b ella e lucida relazione sulla cc Patologia generale d ella infezion e tubercolare cutanea n (XXXII Riun. Sor. I tal. di 1

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Der111at e Sifil., 19.)9) cl1e si debba ap plicare alle risposte allergiche cutanee verso i prodotti tubercolinici il metodo della valutazio11e palerg ica secondo ' ron Groer, tenendo cio~ n.e1l 111.a ssimo conto la distinzione n·elle due g~randi categorie degli iperreatti\1Ì (pleoergici) e de1gli ij )<erse11sibili (pleoes·tesici). Infatti, secondo questo A. , è sicuro, a parte l'interpretazion.e1 dei fatli, che dal punto di vi•s ta p:rognostico-evo]utivo e quind'i della capacità difensiva, queste due categorie rappresentano due condizioni 01)poste, e. di significato anta.gonistioo, almeno dal punto di ' rista della reattività cuta11ea . L'interesse dei risultati ottenuti da Flarer, in collabora zio n e con Mezzadra, risie·dono a ppun to , oltre c.h e nel rigore e nell'·esten::;ione co11 cui furono eseguiti tutti i nume·r ·o si ·e neces·s.ari controlli, in questo nuovo orientame nto di ri•c er ca , che già a priori non esclude che in in·dividui a cutireazione tuberoolinica positiva si possano avere risultati tra loro profondamente diversi. In una prima nota gli AA. stu·d iano i fattori cutanei capaci d1 inib irei o aumentare l'inte·n ~ità di una reazione (tubercolina) : provando la rapacità flogogena della pelle dopo che que·s ta € stata a contatto con tt1bercolina in vivo, tro,,ano una netta div·er sità di comrportamento a seconda d.el momento allergico-immunitario dei datori del materiale (pleoer~czici e pleoestesici). Ciò fa ritenere, sia pure con qual che ri&erbo1, agli AA che la tub·erc~lina iniettata r1elle 2 cate.gorie di malati segua un destino· diverso, sia cioè n eutralizzata nei pleoergici, m •rntre nei pleoestes ici manca ! ale potere. Invece il contatto in vitro con tubercolina di estratti di cute mostra un'azione' attenu.ante a carattere aspecifico , sia per gli «:·s tratti di papule tubercoliniche ch e peir quelli ,d'i cute normale. Ne1la seconda nota gli AA . f4i occupano p iù estesamente del rapporto tra ~tato allergico e presenza nella cut.e di fattori di incremento o di inibizione sulla intensità della reazione tuberc.olinica; e15si trovano che la pe·l le· normale di individuo pleoergico è dotata di alto pote.re flogogeno , che diminuisce notevolmente in seguito al contatto in vivo della cute stessa con tubercolina; invece la cute del pleoestesico, che n 0r1n.almente dimostra un'assai ~r­ s:=t capacità flogo·gena, l'aumenta notevolme·~­ te in seguito al contatto in vivo con tubercolina. Questi risultati ribadiscono l'opportunità della distinzione tra individui pleoe·r gi ci e pleoestesici, e confermano c:h .e1 nel plroergico lo is timolo tu.b ercolina viene prontan1ente ne·u tralizzato dalla rapida ed effica0e entrata in crioco d·el fattore reattività, mentre nel ·pleoe~E>sico, non entrando in gioco prontamente ed -efficacem ·ente il fattor:~ reattività , lo s.t imolo tl1bercolina mantien1e invari.ata la sua capacità flogoig en a. . Applicando' in_ una teir za n?ta ques!o orientamento di studio alla cute ·di f\oggetti con lu1

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pus eritematoso e con lupus volgare, gli AA. trovano un comportamento inverso della cute ·di queste due ·c ategorie di malati. In una quarta nota gli AA. di1nostrano che il potere flogogen·o della cute sottoposta a stin1oli aspecifici (R. diminuisce nella sua intenis.ità. . Nel con1plesso queste ricerche portano un co11tributo veramente notevole alla conoscenza del Jl1'eccanismo della reazione tubercolinica, sopratutto confermando il suo diverso significato negli individui c1assificati come pleoergici e in quelli c onsiderati come pleoestesici.

v-.)

C.

IF RUGONI.

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DIVAGAZIONI Maometto e l'igiene. Maometto .aveva in gran conto la medicina , di c1u i aveva .ap·p reso molte nozio ni da Hareits, il primo arabo veramente degno <li essere considerato un medico. Tutta la pred~cazione del Prof.eta è permeata di consi gli e precetti intesi a conservare la salute, che egli riteneva il più grande dci beni. Ad un credente che gli domandò che cosa dovesse chiede re a Dio nella ~ua preghiera, rispose: << Chiedi la salute ». Maometto ha detto a11c.h e: CJ Abbas, chiedi a Dio la salute e la cal1J1a ~er questo mondo e per l'altro; chiedi .a Dio il st10 peir·dono e la &alt1te, che è il ben.ef1ciu ch·e Dio p referisce gli sia chiesto. Chi è sano di corpo, tran·quillo nel suo interno, tranquillo J)er il pane quotidiano, può ritener~i pa.dro11e del mondo. Vi sono servi di Dio• ·d ai quali Dio tien lontana la morte e la malattia, che fa v~· ,·ere ·e morir.e in salute ed ai quali dà la ricomJ_lensa ·d ei martiri >;. Abon al Darda dichiara una volta a Maometto·: cc O p1rofeta di Dio, essere in sa]ute e ringraziarne il Cielo n1i piace molto più che J)rovare la sofferenza e· rassegnarmi ». E , Maon1etto rispose: « Il profeta è del tuo parere, preferisce la salute » . · Tutte qu·e ste espres&ioni confermano la sentenza del Profeta: cc Il miglio·re dii voi è colui che ba 1icevuto d.a Dio la migliore coF;tituzio-, ne fisi.ca ». I precetti .d ati d.a ì\tiaometto per conse~vare I~ salute sono molto saggi. Raccomanda innanzi turtto la so·b rietà d'accordo anche in questo con Harets. che \:onsidera,ra la fame il medie.amento per ·e ccellenza e l'ingordigia una malattia: Il Corano raccomanda la temperanza laconica• mente: cc Man,giate, h·evete, ma senz:1 .ecces~1 ». F Mnometto insiste sempre: cc Il d1g1u~~ e la r&alute, la dieta è il caposaldc) della med!c1na » . Come alimenti raccomanda la carne, il pane, il miele, alcuni legumi e alct1ni frutti .. Eg!i J1 a dett·o·: cc L'alime11to per eccel1enza degli ahi· tanti di ql1esto mondo e del paradiso è la carne. Si ha· il cuore contento quando si mangia la 1

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carne. Strappatela e ]aceretala co11 le dita: di'enta allora più morbida e saporosa .). ~la aggiunge : cc Siate cauti nell 'u::;;o della carne , percl1è qualche volta produce gli stessi effetti del 'ino n. C:o11sentiva di mangiare feg·ato e milza, pesci e cavallette. Il Profeta co·n siderava il pa11e con1e il r11igliore degli alimenti e speci~lmente il théridal1, inescolanza di l)a11e e carne . cc Rispettate il pa11e, perchè Dio lo ha i11esso al ,iisopra del cielo e della terra ». Raccom.1J1dò il riso, la lattuga, l 'indivia , il ~E: dano, il fieno greco. <t Il riso è la salute, non 11otrebtb e n1ai far n1ale ». (( T\1angiate la lattuga e l'indivia; non abbiatela mai in disg·usto, perehè 11on , , 'è gior110 ch e su di e~sa non cada qualc he goccia dai rosai d el paradiso·. Chi mangia sedano , ed in seguito dorme, ha la bocca profumata ed evita il n1al di d enti . Se, la mia nazio11e sapesse ciò ch e contiene il fie·n o greco ne co n1ppor 0bbe a peso d 'oro ». Tra i fr11tti dava la preferenza ai datteri. cc Il rnigliore dei vostri <latterri è il dat!"ero adjoiiah, che guarisce le 1nalattie. Le donn e che n1ang iano datteri socchi, partorisco110 bin1bi ben port.a11ti. Colui ch e riesce a procurarsi datteri te·cchi n e mang i per ron1pere il digiuno; colui cJ1e non troYa datteri seccl1i r on1pa il digiuno crJn l 'acqua eh.e- p'11rifica. LTna casa che non 11a datteri è una casa di perso11e c he hanno fame >) . Secondo ~f.aometto il d a ttero mangiato al mattino proteg·ge da ogni influenza mag ica e da ogni veleno. L'uya secca ristora dalla fatica, smorza la collera, profu111a l'alito, ravviva la céra: la \iigna è la ..,arella del l).aln1izio. Altretta11tG b er1è fici sono ]a n1elagrana, la zucca , I.a cotogna, la mandorla. Come condimenti e-0nsigliava 1 a ceto ed il a1e, e comel bevande 1'acqu.a e.dJ il latte. cc La bevanda per eccellenza in questo mondo e nell'altro è l'acqua. Essa è la pietanza più gustosa, e la migliore medicina per le malattie ». Ma voleva ·ohe fosse limpida e fosse bevuta a l)iccoli sorsi . Maometto lodava molto il latte di vacca. cc Il latte di vacca è la guarigio1te, il burro è medican1.eT1to. Usate il latte di vacca perchè proviene da ogni specie di pianta. Colui al quale Dio procura il latte dica: Che tu .s ia h en ed etto,, o inio Dio ». All'occorrenza consigliava anche di bere il latte e l'urina di cammello·. Il vino è assolutam.e·rl.te inib ito. « Tutto ciò che uhbriaca è proibito, pc.rchè fa perdere il d~scernimento del bene e del male J>. Un giorno Tank disse a Maom·etto: « Profeta di Dio, noi abbian10 nel nostro pa1 e~e molta uva , la pes.ter:emo e ne berre·m o il succo » cc No , - fu la risposta - rinuncia a ciò ». « Allora lo adopereremo per curare i malati n. E Maometto: cc Il vino non è un 1nedicamento, è per sè stesso tin.a malattia n. La pulizia del corpo è vivamente raccomandata. cc Lavate le vostre mani prima e .dopo i 1

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pa·~ti.

Tag·liatevi 1-0 u11·ghie, radetevi il pube e ]e asctlle ogni g.i ovedì. Profumatevi, carnbiate gli abiti, prendete un bag110 ogni ve11erdì ». c:o1tle pasta dipilatoria liba va il nourah a ba "e di calci0 ·e arsenico. Si p·uliYa i denti con pezzi di logno di Arak . l\1aometto ra ccomanda,•a i11 sistenten1e11te la j)ulizia d ei vasi e degli ute11sili adoperati per })eie e per n1angiare. (< Coprite il vaso, chiud ete l ' apertura dell'o lre, p er cl1è nel co rso dell 'a nno v i è una 110Lte durante la quale cade dal cielo la p·estilenza J>. Nt)n soffia va rrLai sulle bievandr o sulle pieta11ze, proibiva di espirare nel va 5o da bere per evitare che .P articelle di sali' ''-l vi c.a·d essero dentro e produces . ero cattivo odo1·e ». cc Qua 11do un cane. ha leccato in u110 d ei vostri v.a si o utensili , lavate questi du1e voltP e :1111 lCno una \ 0lta con terra » Co11si·gl i.ava i11oltre di sotterrare il sangue, i l)ezzi di unghia tag liati e i peli rasati o estirpati. · Racco111andava di evitare il r3ffred.damento cc IJrincipio di tutte l e malatt.ie1 n, il calore scottante e ìa stanchezza. Consigliava il riposo non il son110 do·po i pasti , e di dormire d.a ll'éché (u11ora -e niezzo dopo il lrarnonto) fino al mattin·o.. Dia va g rande i111 vortanza all 'ig iene fisica e 111orale dei rapporti sessuali. cc Il matrimonio con c.ilia alJa 111od€Tazione e·d evita l 'incesto e l ' adulterio. Evitate il coito con le vecchie, l e ba111bine e con le do11ne in istato di m .e struazione. Quan·d o uno di voi ha avt1to rapporti con la sua donna e vuol ripetere, è c·o11si·gliabile fa1':e: prima ·delle abluzioni ». In relazione a lla ru.'ilah (coito con una donna inci11 I a o :l1e :1llatta) Maon1·etto dist5e : cc Avevo pensato a p.roibire l a ra1lah , ma da come si ct>m portano i Ro·m .a11i ed i Persiani al riguardo ho visto clte nes511n danno viene al bambino se si pratica il coito co11 u.n a donna che sia g ravida o che. allatti n. Arr11r1etteva l 'azl (coitus in terruptus) purchè la donna fo sse consenziente. Il profeta metteva in guardia i cr ede nti contro i pericoli degli allettamenti ' 'oluttuosi. Egli disse:- cc Qu·e l ch e amo i1el vostro mondo sono le donne ed i profumi », ma aggiunge: cc Non conosc.o ·difetti nel dominio d·ell 'intelligen za <3 del]a religione maggiori di qtLelli prodotti da ·voi, donne, cl1.e siete capaci di far sco~parire il sCtfl tiO morale nell 'uon10, anche nie1l p1u prudénte e più ragionevole. Sì, gli allettamen~i voluLtuos~· far1no ~vanire il se11so mo1rale ». Giunse perfino a p·r oibire ai musulmani in pelle·g·rina ggio l'uso di abiti a Lirlte vivaci eccitanti I'erotism·o . Raccomandò infine di evitare l e emozioni ' 'iolente ·ed in ispeci e la collera, di contentarsi di ciò ch e Dio con cede, di no11 es~ere tristi e preoccup·a ti: cc 1Chi è ossessio nato dall1ei preoccupazioni ha il corpo malato ». 1

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argo.

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AccADEMIE, SocIETÀ

MEDICHE, CoNOREss1

Soeieta Medico-Chirurgica di Cat ania. Seduta dell '11 aprile 1940-XVIII

Su un caso di meningite otogena e due di gangrena far ingea trattati con i prodotti sulfamidici e con l'immuniterapia. P. CARCÒ. - L 'O. ha potuto constatare che in ur1 ca o di meningite otogena la t erapia sulfamidica praticala per via intrarach idea si è dimostrat~ 111olto efficace tanto da fare ;egredjre completa111 e11 tc 1a gravissima complicanza otitica. ~cr co11~ro , in due pazienti affetti da gangrena faringea, l preparati sulfamidici non apportarono al cun })011eficio, mentre si rivelò preziosa la sier ote.rapia. 111 uno dei due casi , a simiglianza di al l r1 precedentemente osservati e descritti dall 'O. s i dimostrò efficacissimo il siero anlistreptococcjco: n:en tre nell 'al.tro, in cui l 'azione di qucst ·ultimo s ier o fu quasi i1ulla, la guarigio11e del processo poté o ltcn ersi col siero antigangre n1)SO. Dal r affronto tra l 'imml1ni e la s n1fan1idoter apia, l 'O. Yiene alla conclusione che , n1entre nella g·ang·rena faringea la rhemoterapia s11lfamidica . di . solito 11on apporta a lc ui1 vr: ntag()'io e , ne!Ja m eningi te otogena può spiegare u11a efficacia cur ati.Ya c l1e talvolta - èome nel caso descritto pu ò esser e anche notevole. ·Consiglia pertanto in qu rs L'ulti111a affezion e di associare la siero alla s t 1I [amidoterapia, sceglièndo sempre la via intrarnchiedea che si è dimostrata molto pii1 efficace ò~l le altre vie di son1n1inistrazione. Sulla effi cacia della terapia sulfamidica e della immuniterapia in alcune malattie della gola. GrUE<'FRIDA E . - Sulla base delle su e o servaz ioni. sen za voler togliere alla sulfoamidoterapia il valore che essa ·ha n el trattamento di 111olte allre affezioni, anche otoialrichc l 'O. rj tiene che le « angine » non costituiscan o certa111e1Yte una delle principali indicazioni di questa terapia: e ch e, a persistere nel ritenere i sulfonn1idici indi cati nelle malattie della gola, si nuoce, più clic giovare, alla r eputazione di questi prodotti, perchè gli insuccessi sono frequenti. nelle affezioni piogene Allo s ta to attuale della gola che richiedano realmente l 'adozione di una terapia generale antinfettiva i sulfo·a 1nidici non sono certa·m ente in grado di dare rist1ltati superiori a quelli della immunoterapia. L 'O. ritiene pertanto di dover rimanere fedele ai principi della Scuola cui appartiene che ha certo il g ran.de m erito di avere introdotto nella pratica otorinolaringoiatrica e di avere sostenuto i m e todi immunitari, che ancora oggi sembrano dare i risultati migliori . Su un caso di pallottola di shrapnel! nel seno mascellare asportata dopo 20 anni. Prof. P. CARcò. - L 'O . dopo essersi intrattenuto sui corpi estranei in genere dei sen i mascellari , si sofferma in particolar modo su quelli costituiti dai proiettili di guerra o da frammen ti di q.u esti. Illustra le conseguenze che abitualmente provocano tali corpi estranei e a tal rig uardo fa rilevare l 'importanza del caso che forma oggetto della sua comunicazione, nel quale una pallottola di shrapnell penetrata nel seno mascellare sinistro, vi rimase per 20 anni senza provocare alcun disturbo. Fu soltanto in seguito ad t1n ~ sinusite, insorta in conseguenza di un raffrecid ore, che la pallottola venne messa in rilievo

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e su ccessivamente aSJ)Ortala per rendere possibile la completa guarigio11e dell a sinusite. Miopia da spasmo e angiospasmo retinico da sulfonamidi<i. Dott. C. TITA. - L'O. comunica l'osservazione di una miopia da spas n10 del valore di 5 D. e d i t1n. angiospas1no diffuso della retina insor to in seguit<? ~ somminis lrazione di un preparato sulfonam1dico. Le al terazioni riscontrate sono scomparse spo.n taneam ente sospendendo la somministrazior1e del preparalo . Sulfamidoterapia e immunoterapia in oto-rino-laringoiatrla. Prof. S. CITELLI. - L 'O. riassume i risultati d ella su~ vasta e lunga esperienza clinica per quanto riguarda la cura medica delle frequentissin:ie i1~fez~oni piogene nel campo della Oto-rinolar1ng·o1atr1a. Egli ha soprattutto adoperato i prodott~ immunitari (vaccini e sieri), e da parecch i anni anche largamenle i preparati stillélmidici . Di ~ol.it? .ha tr~v~to più efficaci dei J.irodotti sulfam1dic1 i vaccini - specie gli autovaccini - e i .si~ri . Tuttavia la recente chemoterapia sulfamidica rappresenta un nuovo mezzo di lotta che - spesso associato ai preparati imrriunitari contribuisce a migliorare i risultati della cura . m edica n e lle infezioni piogene. Sulla pretesa azione meta e sulfoemoglobinizzante della paraminofeni lsulfamide. Dott. A. CANNAVÀ. - È stata ricercata con m etoclo quantitativo, sia in vivo che in vitro la for1nazione di m e ta e di solfoemoglobina pe; azione (lel1 a paraaminofenilsulfamide. I risultati ottenuti permettono di escludere una azione meta e solfoen1oglobinizzante della paraaminofenilsulfamide. Modificazioni leucocitarie nell 'intossicazione da piombo. ~rof. F. N1coLETTr. L'O., in base ad opportune indagi11i sperimentali, ha potuto constatare ch e n ell 'intossicazione da piom})o si verifica un marcato incremento di leucociti perossidasici e di elem enti azzurrofili, ch e tale incremento si delin ea più precoce 11ei riguardi dei primi e che, comunque, i valori. più elevati si raggiungono verso il 3° mese di somministrazione del tossico. Tali modificazioni qualitative leucocitarie debbono, secondo l 'O., considerarsi legati a processi reattivi cli difesa organica: ciò sarebbe dimostrato dal fatlo che i suddetti valori si abbassano sensibilmente in tutti quei casi in cui lo stato d 'intossicazione è cosi grave da fiaccare ogni resistenza e reazione organica e d a provocare la morte deJ l 'animale da esperimento. Sotto questo punto di vista i dati avanti esposti potrebbero rivestire un certo valore prognostico. Il precoce incremento dei leucociti perossidasici potrebbe, d 'altra parte, essere utilizzato a meglio individualizzare un iniziale stato di satur• n1smo. le proprietà gruppo-specifiche M ed H e la loro applicazione in Medicina-legale. Metodi d'indagine ed osservazioni personali. Prof. F. N1coLE1TI. - L 'O. passa in rassegna i dati i n atto acquisiti sulle qualità sierologiche M ed N di Landsteiner e Levine, e si occupa i n moclo particolare della loro applicazione prati<:a n el campo della ricerca della paternità e nel campo criminologioo. Egli illustra i principali metodi per la det erminazione di essi fattori nel sangue fresco e nel sangue essiccato (macchie), p rospettando utili accorgimenti di tecnica. Descrive, infine, un caso di applicazione giudiziaria dei suddetti fattori M e 1'4. Il .. egretario : CornN1 .


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APPUNTI

SEZIONE PRATICA

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PER IL MEDICO PRATICO. •

CASISTICA E TERAPIA. Un probabile caso di recidiva di Heine-Medin. <J. :.VI. Dore (Rivista di Clinica Pediatrica set l10111bne 1 1940) riferisce u11 càso i11terres1sant~ di lloliorrLielite anteriore acuta recidiva11te. Si trattava di u11 ba1nbino di tre anni e n1«~zzo 111alarico, che presentò d<tp1p rin1a t1 e o·ior11i di feb1b re elevali cui sie1guì .Paralisi del fa~ciale· destro e I)Oi, dopo due mesi, nuova111ente1 feb1Jrf' elevata con vomito e .convulsio11i cui seguì parali i dell 'arto· inferri ore d•e stro e pare i dell 'arlo inferiore &inistro e de.i n1uscoli del qua(!rarite inferiore S. dell'a·d don1e. Queste pa1 esi. n ei giorni su ccressivi , reg·rediro·n o quasi coni j)letan1ente. . , L · ~\. discute il caso ed an1rnelte, in base ai c:riteri clinici , epidemiologici ed elettro·d~a­ gnoslici, che si siano a'ruti nel banlhino i11 c1uestione due · episodi di polion1ielite ante:riore a cuta. Questo fatto è interessante perchè i casi çli recidi, a di questa malatt ia sono rarj. j\lre1l caso in esa111e, se.co11do l 'A., si pruò rite11 ere cl1e la reci.d iva sia stata favorita .dalla infez~one it1alarica e ·da una parlico1lar'e scarsa re . . i.;:Jtenz.a del soggetto, leg·ata a fattari costituzionali e famili.ari d1ell'or~!"{anismo e s1)ecia]r11e11to del i le111a n ervoso, di fronte al virus polio111ielitico. A que&to proposito l 'A. ricorda cl1 e Ull altro fratello del paziente morlo per para li~i ascendente ti1)0 Landry : F. TosTI. 1

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Il novarsenobenzolo Montecatini nella cura della siftlide. A. De Amicis (Rivis·la Italiana di Teirapia., 30 aprile 1940) ha voluto sperimentare l'efficacia tea:apre utica del Novarse1nobe11zolo, fabbricalo· negli Stabilimenti ì\fonte.catini cc Farmaceutici Italia », in r.apporto .a ll·e ,a i,·erse manifestazior1i d1ella sifilide ed in c;onfronto con altri Neosalvar&an, scegliendo a qu,e sto scopo un certo nUlll€10 di infe1rmi, i quali , essendo ricoverati i11 ospedale, potevano ·es&ere seguiti e controllatj. e che, .avendo d 'alt-ra parte gruppi dli lesioni analoghe, potevano permettere di stabilire 11ei limiti d·el possibile un confronto :tra i ·effetto <lei vari IYreprarati sulle stes~e manife~tazioni sifilitich e·, pm· tenendo r.onto che u11 parallelo assoluto non può esser fatto con esattezza p.er quei fattori individuali, ch·e in ogni cas9 possono a ve1re la lo·r o importanza e la loTo i11fluenz.a anche in l·apporto all 'u so di un .clato n1edirinale. . L!.t\... riferisce le osservazioni fatte su 150 n1alati :che ·d ivide in vari gruppi, a seco nda d€l tipo delle lesioni e di .alctine circostanze speciali d.a essi presentate (età, .gravid~nza, ecc.). Il numero notevol e dei casi ~tudiati ed i risultati c.onseguiti dimostrano che il No, arseno})enzolo Mo1n tecatini è un preparato :ivsenoben . zolico cl1e Tispond.e con1pletamente allo scopo sia per la tolleranza rhe 1)er l 'i11nuenza tera1

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lJeutica sulle manifestazioni specifiche nei suoi 'è.lri stadi i. Le dosi singole massin1e usate Rono state di 0~60- 0, 75, spesso ripetute varie volte i)er arrivare a secon.da dell'età, del 6esso e ·del~ le condizio11i gener ali degli infermi a dosi con1plessiva1nente ,d i 4-5 gr. per ogni ciclo di r.ur.a. L'A. conclude quiin·di raccon1and·a ndo questo µrodot.to nazio11ale la cui attività si può riten,ere pari a quella di alLri Neo alvar an stranieri. 'F. TosT1. ,

Una nuova sostanza per la ct1ra di affezioni na· sali.

F. Cavazzani (Il v'alsalva, aprile 1940) ha St udiato l 'azione sulla IDUGOf'a nasale del cloriclrato di metan1etilan1ino-etanolfenolo con1posto racemico levo1g iro, in emulsione ' ol.eosa a bassa tensione su.p1erficiale. ESi$O prese11ta strette affini tà chimich e con l'a·drenalina , a cui si presenta sin1ile anche· per gli effetti farmacologici. A differenza di questa p·e rò ha _ . ' ' alla un 'azione meno inten.s a ed1 è inalterabile lt1ce, a ll 'aria ed al calo·r e. L'A. ne ha spe,r imentata l 'azione ~u 85 individui con affezioni nasali ·di varia natura , ril ev~ndo ~he esso prestnta: 1) azion·e protettiva e r1parat1va delle delicate slrutture nasali &ia in stato di cruentazione operatoria com~ in quello congestivo semplice od infiammatorio ; 2) azione decon.g estiva, particolarmente apprezzabile nei casi di rinite vasomotoria; 3) azione a11ticat..arrale e1d antiflogisLicà. Mediante misurazioni rinomanom·etrich·e l 'A. l1a anche ·determinato il g rado· e la durata' della vasocostrizio11e che la ~o stanza prorvoca, più lenta e più duratura che queiJla ·d~ll'aid're­ nalina ·e conclude rilevando e.b e tale Rostanza .· può essere utile nella cura di affezioni nais ali, quali le riniti v.aso-motorie', acute, le: rino-faTingiti catarrali, le otosal pingiti, le sinusiti rongestive, appunto per ]e proprietà c.aso·c ofil. strittiv·e elevate e prolungate. 1

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Prevenzione e cura delle ragadi del capezzolo dn· rante l'allattamento. Le ragadi del capezzolo furono riscontrate i:Q circa il. 31 .% <lelle donne allattanti che non :lVi<=YYano attuato alic una profilassi, ·dla A. Poershke (Mii11ch. Mediz. Wochensch.r., 16 agosto 1040). In molti casi le ra.g adi re~ero necessarie uno svezzan1ento orematuro . . sia a causa ·dei forti ·dolori ·Che per il pericolo di una mastite. La buo,n a .azione detJeirgente ed ·e pitelizzante es1e rcitata ·d:allo, ~UJCcheiro d'u'Va sulle '.~e·rite necrotiche1 e granulanti, ha indotto, l 'A. a sperirnentare anche nelle r.agadi <leil capezzolo una pomata a 11a1se di destrosio, con .1gg·il1nta del ~ % ·di anestesina. Su 500 donne trattate con tale pomata si ebbe n el 90 ~~ guarigione1 già dopo 24:-36 O·r e. Nei ·casi di forti difetti epite1

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cc IL POLICLINIOO

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liali, durante le pri111e 24-48 ore di trattan1e11- _l 'eteire iitdica la velocità della circolazione polto la 1nammella veniva svuotata cori una po1nmonare·: esso sarebbe di 5 ,3 " . Se nel cuore ·epa sterile. Con talo trattam·ento la percentuale siste un << corto circuito » con i11escolan.aa del di mastiti in donne allattanti si iiduf.se dal 3 % sangue delle due n1eità, sia il decholin che la all'll 1/2 ~~ ; ir1 n essuna si eb.b e fusio ne purufluore~.ina rispa1miano il tratto polmonare: lenta. _i\pplicando sistematicamente la pomata il saJ?ore del decl1olin viene allora percepito al destrosjo sui capezzoli di donne allatta11ti dopo 10,9 meno· 5,3", cioè dopo ~oli 4,6' ' , 6i ottien·e una buona profilassi delle ra gadi ch e sintomo i111portante., è allora abolita o per lo si manifestano solo nell'8 % anzichè n el 31 % :rn{etno sens.ibil1rtente 1accorciata la diff.erenz.a dei casi. Uti]e pe·r la profilasf4i è anche la pratra il ten1po dell'etere (tratto vena cubiitaletica doi lavag·gi giornalieri d ella mamn1ella capillari po11nonari) e ' il tempo de,1· d·eol1olin (tratto verta cubita]e-capillari della grande circon .a cq11a fredd1, a J:>artire da l quarto mese colazione). Ancl1e1 il ten11Jo della fuore scina ·d i gTavidanza. P. 11 ' 'iene dirninuito di 5,3' • Nurneroso p1rove e· St\-,oUite dall 'A. su individui sa11i, die,dero in DI AGNOSTICA. part e v.alori ·d i versi da quelli indicati: nelle Diagnosi sperimentale di malattie congenite del .prove col decholin, con la fluorescina ej con il cuore. .. niLr..1to di amile la ripetizio11e sullo stesso inli. Wilcke (Zentralbl. f. in.11. ivlediz., 20 e 27 dividuo diede pure valori incostanti. ·I tempi luglio 19~ OJ osserva ch e la ·d iagnosi dei vizi necPrsf*lri' alle diverse ·s ostanze per venir percongeniti di cuore, spesso molto àrdua, è oggi ceJ)Ìte o din1ostrate vengon·o1 influenzati da facilitata, oltre cl1e dall'esam e radiologico, fattori vari coiirte la concentrazione. jn cui la dalla prova della funzione circo·l atoria. La i111- so~.tanza arriva al luo.g o di pe•r cezione -e ]a diportanza di tél le provà nei vizi congeniti del verf'a capacità reattiva individuale. Solo se . il cuore si basa sul fatto che i1ella inaggior parte t e111po del ..<l~cl1olin è n101to basso· e se è abodì questi, il grande circolo è cong·iunto col Jj~ la diffiere·n za )tra il te·m po dell'etere le· circolo poln1onare in una specie di « c orto cirquello del decholin, il metodo conse1"va il suo cuito >> : qui11<li il tempo di circolazione risulta valore diagnostico: si tratta però allora sen1i)er d elerminati tratti 6ensibilme1tle .accorcia1o. pre di dif~ tti di cuore molto considerevoli. I.e sostanze c.h e permet~o1no di misurare la ' 'ePer din1inuire in µa1~Le gli errori dovuti alle loc.ità della circolazione sono quelle1 1)ropost e con·dizio11i circolatorie individuali, l,A. ricerda Bock e Fink 11el loro m etodo eter e-dechoca la Il11orescina iniettata nella vena del c.ulin-fluorescina. Put1te dai ,drue lati con can- bito1, nel sangu e estratto· dalla arteria radiale : nule1non troppo sottili le vene me dian e del cu-· ai riva così qua11to più vicino pos.sibile alla parbito, si inietta rapidamente da un lato una mi- te11za tla l cuor e sinistro. Il tcrnpo di passaggio scela di 0,2 etere, 2,5 eme. d·echo lin al 20 % medio della fluoresci11a dalla vena alla arte. e 2,5 eme. di soluzion e di fluorescina di Koch : ria radiale, è nel sano di 117 ,5' ', e ciò che è la estremità libera della siringa va abbassata in1portantissimo si manti.e.n e costante nelle forte1nente in modo d·a irtietta re an zitutto l e- p1·ove successive· sullo stesso i11dividuo· (' rariatere. A :tf>artire da 5 secondi dopo la iniezione, bilità 12-2±'') . Questa prova con1p,l etata da dalla cannula de.Il ' altro braceio si preleva110, que·l la d·e ll 'eter e in gen eve .R0no sufficie·n ti per og·ni 5 seco·n di, .5 gocoe di s.ung·ue cl1e si raccol- rie·ndere certa , ·p.r o·b abile op·p ure improbabile g ono in t·ubetti .da .c :entrifuga conten e·n ti 2 cc di la ·d~gno1si di u·n ·difetto d'el c110 r.e. Il t-en1po a]cool al 95 %, agitando1fortemente. (p er la pronormale :constatato ·d all 'A. per l'eter.e . è di va ·della fluore.scina). I tratti circolatori per i 8:5'', il tempo · di passaggio del circolo .POI· quali si misura il tempo di circolazione sono i monare 1è di G,5''. Nei difetti ·d i cuore il temseg11enti: 1) vena cubital·e-ca;piJlari del polr110- po de·l la flu·o rescina può essere diminuito n e. L·etere evapora da i capillari .e ,,ien e perce- quindi ·di .6,5": la ·differen za tra il t~mpo de] ~ pito ·dall 'odore. Nel sano, il tempo n1edio· è di l'etere e quello della fluorescina, 11ormali11en5-6 ~econdi, variabilità 3-9"; 2) vena cubitalete di 7,5'' , si riduce allora al''. capillari d ella ling ua. Il d ech olin provoca sulla Qu·esto m etodo può d'are risultati' positi,1i li1 ,gua u1t sapore an1aro. Tempo ine·d~o n el solo tJUando esiste un abnorme passaggio di sano, . lU ,9'', v<lriabilità 8-16'; 3) vena cubi- sangue ,d'a l è uore destro a quello sinistro: eS6o tale-v,ena cubitale dell'altro lato: la fluorescifa quindi ·diagnosticare soprattutto . la steyposi na vien ·dimostrata n ella luc e solare o ultra- ùella polmonare e que]l!e1 form1e di comunicavioletta. 1 e1npo medio 28'' ', va riabilitata 7.ion·e atriale o ventricolare in cui coe·sist.a:po 17 ,5-37 ,5 '.' . Un altro 111ezzo d'indagiqe è la in- o!f-tacoli .aiJ.lo svuotamento normale del cuore d·e stro. P. ~pir.azio·n e energ·ica . di nitrato ·di amil.e-, osservando dopo quanto ter11po si avv·e rte un sen so di calore e. di peso alla te&ta: tempo m eMEDICINA SCIENTIFICA dio n el sano, 22 ,6'' , variabilità 15-37' '. Se. si La contrattilità dell'ovaio ed il meccanismo di ammett e un eguale tempo di circolazione p er deiscenza del follico1o. i tratti cuore sinistro-capilla ri de·l la lingua e A. Cardin (Annali di Ostetricia e Ginec0locuore destro-capillari del polmone, la dif fcgia, 31 lt1,g·lio 1'9±0) ha in tra preso l1na se:rie· di ren za tra il tempo del d·ech olin e il 1em110 dcl1

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ricerche sull'ovaio isolato di i11a11u11iferi per :stabilire il valore fisiologico delle fibrocellu1e .muscolari riscontrate nell'ovaiio1 dagli istologi: I 'A. si è servito per le 1&ue esperienze dell'ovaio ·di ·vacca, prefe11.bilmente in stato di manifesta .attività funzionale (con corpo l11teo e con fol.: licolc• rnaturo). L'A. 11a potuto anzituttor oolJÌstatare che lembi di ovai, 1itagliati da ghiandole frese.b e o .co11servate e sospesi in n1ezzo fisiologico, pos.sono pr!efs entare movimenti contrattili, di tipo auto·matiC<l e che inoltre. sono capaci di reagire all'azione di stimoli elettrici ed a quella rd.i sostanze chimicl1e e ormonali : tra queste, Je :;0stanze parasimpatico•-rr1in1etiche aumenta no il to·n o o. promuovono movimenti contratti~i 1nentre le Ftostanze simpatico-mimetiche eser.c itano azione inibente sia sul tono che sulla i11otilità dell 'organo o'rarico, il che fa pen sare ·che la motilità dell'organo ovarico, i] che fa i)ensare ch e la n1otilità ·dell'o·yaio '"'ia dovuta .~tJla attività del sistema nervoso parasimpatico. Tra gli increti che influe.n zano· la motilità ·clell 'ovaio vanno considerati, con particolaL:e :i11teresse, l 'estratto forcipofisario e la follicolina. L'estratto d.e,l lobo anteriore di ìpofi &i , ·vaccina, preparato in Ii.inger, può risvegliare .nel lembo ovarico, fresco o conservato con.trazioni di tipo autorr1atico; il « prolan » invee.e non ef\ercita alcunà azione moto1ia sull'ovaio. La sosta nza estratta da un follicolo· più o meno inaturo od aggiunta al liquido di so·$1)ensione ova1ica agisce &ul pret}ar ato con un -pt·eparato con un m eccani~m~ di inibi~ione. o ..cli esaltazione delle contraz1on1 auton1at1che in .rapporto con la quantità di Sùstanza i111piega1a. Con un;altra serie di ricerch e poi l'A. 11a .cercato• di deterrninare la pr-essione ·en-dofolli{:Olare 11e]l'ovaio, sia allo stato di riposo che ·ir1 co11dizio11i di attività contrattile spontanea o provocata, allo sco,p or id i stabilirne· l'im·po1~·­ ·tanza nel m eccanismo ·d i deisce11za del foll1 001lo. Ha potuto co~ì constatare ch e la pre~sio­ n.e endofollicolare, da un valore no1·male d1 3-7 •C-Jn. di H 2 0, può giungere, con det erminati s.t.i111oli fino a 8 cm. di Hg selllza ch e il follicolo ' . . ·si rom·p a. Plitie·n e perciò che la pressione . e11dofoll1colare, contrariamente a quanto è &tato ·sostenulo fi11ora, non può costituire un fattore d0minanL~ 11el ineccanismo funzionale dell'o-visgra,'i<; che deve in, ece essere inquadra to in u,n. C<)r11p] ess.o di interazioni neuro-m.u sc·Jlo1F . TosT1. ..ormonali. 1

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gonorrea e le sue conse~· uenze ca t1sa110 in Ger111ania una mancanz.a di ±0.000 i1a-scite all'anno. La rivista cc Volk und Rasse » comunic.a !che è stato dimostrato che n el 20-30 % dei T11atri1noni sterili è stata accertata la .sterilità dell'uo1no. (cc Arte Ostetr. , 311 lugJio 1940 n) . · ; Una scaola di longevità • Si apprende dai g iornali americani la con:::.t atazione di u.n a nuova cc Scuola d ella long·evità · » fonqata da un certo Mr. Gerke, il quale afferma che l'uomo· può ragg·iun gere· non solo una perfetta salute, ma an.c.he1... un· paio di centinaia di anni se segue l'esempio degli animali ... ibernanti. Mr. 'Ge1rke peuSio:n almente segue. ·dal 191 O questo esen1 pio. Ali ' inizio di novembre ·d 'ogni anno egli si inette a letto e. r1on si alza fino alla prossima primavera, se non per i suoi biso1g ni naturali e per eseguire giornalmente un po' di ginnastica da camera. J./ali1n entazione, sebbene ridotta, è quella sua abituale. 1\lediante tale suo metod,o, afferma il dott. Gerke, egli, da 29 anni, non ha avuto la più piccola in·disposizion·e ,e,, ora no;vantenne, spera ancora di vivere, nello ste15so b eness·ere, almeno altri cento anni. Per quanto tale idea appaia alquanto' bizzarra le « le1zioni » settimanali del nuo·v0 1 apost~l<) di salute sono sernpre .affollatissime . (<t Arte Ostetr., 31 luglio 194-0 »). 1

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VARIA Sterilità e gonorrea. Alla clinica Saub1e.r bucl1 di !B erlino son 0 s1a't e eseguite ricerche pc.r stabilire le cau se dei rf1atrin1oni s terili. Si è così riscontrato cl1e 11na percentuale 111olto più alta : ch e i1on .. i i:.:retlesse, è dovuta alla ~ terilità qell ' uo1110. La 1

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Rammentiamo l'interessante pubblicazione:

Prof. PAOLO CAIFAMI

Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologi.ca , della R. Università di Roma.

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uso dei medici pratici

Prefazione del Prof. Sen. E. PEST ALOZZA Riportiamo, qui di segui.to, l'Elenco ~elle Pa~ti . che tormano I") . volume con la indicazione del solo titolo pr1nc1pale delle medesime: Prefazione .. Premessa .. PARTE PRIMA: La pagina del ~e­ dico pratico, . pagg. 1 a 106 •• - PARTE SECONDA: Cose vute (Pagine per ~l medico pratico), pagg. 107 a 170. PARTE TERZA: Errori ostetrici ginecologici, pag. 171 a 208. - PARTE QUARTA: Perizie. medico-legali, pag. 209 a 294. - PARTE QUINTA: Lezioni cliniche, pag. 295 a 384. - PARTE SESTA: Lezioni alle levatrici, pag. 385 a ~o. - . ~ARTE SETTIMA: Note 10Ciali, pag. 481 a 539. - Indice anaht1co, pag. 539 a 544· Per mancanza ~i spazio riportiamo soltanto le condosioni di uno dei tanti giudizi espressi, su questo volume del GAIFAMI, da una Rivista consorella : « • • • • • . • • • • • • • <<. •• • Il lettore, incuriosito dial caso partkol.at>e, teDlPre scelto con fine intuito giornalistico, vi.ene senza sfo,-zo a trovat>si nel vivo dell'argomento trattato\ facilitato anche in questo dalla forma suadente e bnU.ante, cdn cui. l'aurio,-e si esprime . « !'1 complesso una .,.accolta dj scritti, che costituilcono una MINIERA non aolo per il medico pratico, a cui co.n eccessiva m~e1tia l'A. li destina, ma per quanti specialisti ed oltre banno a cuore i problemi delle nostra SJ>eciaJità. (Da « Annali di Ostetricia e Ginecologia ». Milano, n. 1, 1934). F. Vou.A. Volume èi pagg. Il,544. Prezzo L. 5 O + 5 % e più le spt>se postali di spedizione. Per gli abbon•ti al cc Policlinico » od a qualsiasi c!~lle al~re nostre Riviste, sole L. 4 7, 2 5 , franco di porto 10 ltalicl, Impero e Colonie. Per l'estero L. 4 9 , 7 5 ·

Inviare Va.glia Postale o Assegno B ancario alla Ditta LUl!GI POZZI, editore . . Via Sistina 14. RÙMA.

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cc TL POLICLINICO >>

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VITA. PROFESSIONALE. Cronaca del movimento corporativo. Mutue e medici. rP ubblichiamo il seguente comunicalo del Sinclacato fascis ta dei medici della provincia di Roma: « Questo Sindacato tiene a ricl1iamare l 'atte11zione dei ca111erati che p>testano la loro opera presso gli Enti mutualistici sull'assoluta necessità di conciliare l 'interesse dei malati con guelJo della Cassa Mutua. Si raccomanda, pertanto., nel modo più vivo che il numer o delle visite sia quello strettamente necessario per g·arantire la perfetta cura del malato, e, siccome questo Sindacato (pur non potendo escludere che i11 qualche caso, anche per esagerate e non sempre giustificate ricl1ieste dei nlutuanti: può verificarsi qualche abuso) è pienamente sicuro ch e i medici tutti, di cui conosce l'alta comprensione e moralità, si attengano appunt-O alle dette norme così non può ammettere che le notule presentate dai m edici vengano senz'altro ridotte d&g1i ispettori della Mutua. In seguito quindi ad accordi intercorsi tra la l\1utua dell 'Ii1dus tria e questo Sindacato si è co,nvenuto cl1e le notule non verranno più decurtate e che qu-elle le quali soino ritenute eecessive per numero di visite verranno esa1:1i~ate n?n .d~i medici ispettori , ma dalla ~mm1ss1o~e d1 v1~1lanza in cui all 'art. 10 dell accordo integrativo provinciale, affinchè il giudiz~~ em esso sulle r.~­ tule corrisponda n el modo piu assoluto al p1u rigoroso cri terio di giustizia }) .

Servizio dei medici non abilitati. Un disegno di legge approvato dalla Cam~ra dei Fasci e delle corporazioni stabilisce che i ~re­ fetti, per la durata della g?erra,. hanno facoltà. di comandare a posti di ass1stent1 presso centri o :istituti di carattere sanitario i m·e dici laureati che non abbianoi ancora conseguito l 'abilitazione al1'esercizio professionale. 1P ertanto costoro entro quindici g·iorni dalla · ~aurea. dev?no dare le loro eO'ei1eralità alla Prefettura di r esidenza.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE •

Il dott. D. José Alberto Palanca y Martinez Forlun, diretlore generale di sanità della Sp,a~na, è nominato in esito a concorso, professore d igien e nella Facoltà m edica centrale di Madrid. Al posto di primario $lirettore clella r-lale~nità degli Ospedali Riuniti di Reggio Cal. sono .risultati i proff. : 1° U. Tropea; 2° E. Lauclad10 ; 3° A. Albanese . · RtCONIPENSE AL VALOR l\IIlLITARE \

Medaglia di bron,zo. \

Perri Teodoro di Gennaro e fu Rocca Eugenia, da Cirò (Grosseto) sottotene:p.te . i11~dic~ 2~ reggi1nei1lo CC. NI . cc In quarantasei g10~11i di operazio11i, dava, guale ufficiale medi?o d1 bat~agl1one, allo esempio cli sprezzo del per~colo. e di u!Ilaz:i.a })ietà, porta11dosi costantemente coi reparti più

avanzati e spesso p arlecipa11do all'assalto per potersoccorrere con la massima prontezza i numerosi feriti. Sen1pre sereno, costantemente nei luogh~ più esposti, fu sempre di fulgido· esempio alle CC. NN. confermando ii1 ogni combattimento !e 1nagi1ifiche tradizioni di eroismo dei sanitari com-· batte11ti. Già distintosi in numerose preced(~nti operazioni di guerra per eccezionale sprezzo de] ]Jericolo e per brilla11ti virtù militari ». Catalog·na-1Sierra rG rosa-Cog·uJi - g . 802 di S. Cologi1~ cr. 200 di Vildreras, 23 di cembre 1938 - 4 febbraio 1939-XVII. Franchi Giuseppe di Don1enico e di Bonacossa Silvia da Gazzuolo (Mantova), sottotenente medico 1° Reggimento Fanteria Legionaria. « Durante un vivo contrattacco, venuto a conoscenza ch e oltrela linea di occupazione vi erano dei feriti che non si riusciva ' a traspor lare causa l 'intenso fuoco n emico, incurante della orte quasi certa che lo attendeva, usciva per ben tre volte dalle linee, li ricuperava e li por.tava in salvo. ~~agnifico ese:r:n: pio di altruismo e sprezzo del pe~1 colo ». ~end1c1 Sud di quota 377 (Cherta), g aprile 1938~XVII.

NOTIZIE DIVERSE Seuola di perfezionamento in medicina del la· voro. La Scuola di Perfezionamen lo in Medicina del Lavoro della R. Università di Roma, con sede n el Policlinico del J.Javoro (piazza Gentile da Fabriano 7), n ell 'ani10 scolastico 1940-41 entra nel~ l 'undicesimo anno di vita. Es a ha lo scopo d1 perfezionare i laureati in M~dicina ~ C:11ir~rgia nella Medicina del Lavoro e di conferire il Diplom a di « Specialista in Medicina .del i:avoro .>>.. Tale specialità è particolarme,n te utile a! medici ?h.e aspirano ad essere Medici Ispettori corporat1v1, g"iacchè è .requisito indispensabile per l 'am1nissione ai rispettivi coi1corsi, 1)er la Leg·g·e del 6 lug·lio 1939-XVII n. 1231. Il Diploma è altresì titolo di preferenza, da' parte del'la ConfederalJione Fascista dell;'Industria, per la nomina a Medie~ di fabbrica; è ~a i t~t?li necessari per la nomina ad « Esperti l\tled1c1 >~ presso i Tribunali e le Corti di Api;>ell~., e d~ cc Periti ed Arbitri n n elle controver sie inerenti alla assict1razione obbligatoria degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali (R. D. l~ agosto 1935-mII, n. 1765); è alt~esì utile per i concorsi a Medici dell 'Istituto Nazionale Assi.curazio11i Infortuni sul Lavoro, dell 'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, d~lle Casse MulL1e ì\1alattie . ' e di Istittrli vari di assistenza m e. clico-sociale. L 'Union'e Fascista degli Inclu striali ~i . Ro1i:a h~ concesso, come ii1 lJassato, 6 Borse cli Stud~o, d1 L. 1000 ciascuna, 3 per l 'anno 1941 e 3 per 1 anno 1942 a favore dei migliori allievi. La' Scuola ha la durata di un biennio. ~s~a ~vr~ inizio n'lartedì 12 novembre pr. Le iscr1z1001 si ricevono alla Città Universitaria sino al 5 novemLre 1940-XIX.


[ANNO

XLVII, NuM. 41.J

SEZIONE PRATIC.\

(}ongressi e convegni. Si comunica che il 46° Congresso della Società Italiana di ~Iedicina Interna che d·oveva le11ersi a R'Oma nel corr. m ese di ottobre è stat o rinviato a<l epoca da destinarsi. li 5o . Congresso Nazionale d ella Società Italia11a di Chirurgia Plastica, che avrebbe dovuto aver luogo a Roma nel corrente mese di ottobre, è ri11viato acl epoca da df>stinarsi.

A.I Santuario di Duno.

Essi veng·on-0 base ai quali }llici, sia alla per quanto è

1735

so tto1)osli ad esami diligenti, i11 son9 poi avviati, con mezzi molteprima occupazione, sia ad attività possibile affini.

L'Ispettorato dell:i difesa ~ntiaerea civile del Reich ha stabilito che i medici e le levatrici chiamati a prestare ope-ra di assistenza durante gli allarmi aerei debbano portare, alle braccia, una fascia bianca (i m edici con fiamma bianca e croce run1ica; le leYatricj con la leggenda cc levatrice »).

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In occasione della visita pastorale a Dun.o dell 'Ecc. Mons. A. Macchi, Vescovo di Co1no, si è svolta un 'alta e significativa cerimonia al Santuarfo dedicato alla memoria dei medici e ad esaltarne il sacrificio i11 guerra co1ne in generale nell'apostolato ch e è esser1za della professione medica. Dopo la messa solenne nel bellissimo Tempio, da Mons. Vescovo e dalle personalità inter,-enute -venne visitato il ,Sacrario ove sono scolpiti i nomi dei medici di cui piangiamo la perdita; fra essi vennero aggi un ti di recente i nomi del dott. L. Necchi, del sen. prof. A. Pèpere, del l)rof. A. Bennati, del dott. A. Frabetti, del conte prof. G. Lorenzini. Il dott. N. Bennati, direltoTe . del « Pensiero Medico », si faceva poi interprete della rico~oscenza dei medici italiani verso l 'E~c. il Vescovo e verso Don Carlo Ca:mPiàno, che ha concepito e realizzato queste iniziative con lavoro tenacissimo e mirabile fede. Sempre alla presenza e con la benedizion e del "\rescovo Mons. Macchi venne quindi scoperta una lapide dedicata ai benefattori del Santuario. L'elenco si apre con la « Farmaceutici Montecatini », che ha offerto L. 200.000; seguono altri offerenti con somme varie e fra essi figurano il '< ~finistero Interni - Sezi-0ne Culti » e il pr-0f. Prassitel e Piccinini ciascuno con L. 3000. Tanto l'Ecc. Mons. Vescovo quant-0 Don Cambiàno pronunciarono elevate parole di elogi-0 per i medici, esalta11do la 11obiltà della loro missione. Il prof. Piccinini, ringraziando, espresse il voto che tutti assolularnente i nledici d 'ItaJia co11oscanò questo Santuario, nel quale la Scienza e la Fede si fondono insieme, così da costituire un esempio che potrà interessare anche oltre frontiera ed essere imitato da altre Nazioni. Si associava a questi concetti, con. alato discorso di chiusura, l 'avv. C. Mancini, in rappresentanza della « Farmaceutici Italia ». •

Notizie sanitarie di guerra. La deficie11za cli medici determinat.asi in Germania a causa delle condizioni attuali, si traduce in forti affollamenti nei gabinetti dei medici d cll·~ Casse inalattie; i pazienti sono costretti, a lunghissime attese. Il danno è specialmente· sensibile allorchè si tratta di operai addetti alle indus trie belliche. Per attenuarlo il Ministero dell >interno ha stabilito che, durante la guerra ed entro i limj ti del possibile, i m·e dici delle Ca~se si rech].no nelJe grandi fabbriche, ad ore determinate, e che le visite sia:Ùo fatte in m-0do da turbare quanto meno è possibile il lavoro. Al ~Iinistero del lavorro del Reich sono affidati i reduci di guerra che , a motivo di mutilazio11i , ferite o malattie, n0n possono riprendere l 'anticn occupazione o incontrano gravi difficoltà nel farlo.

La morbosità da tifoide a Milano. 1\ cura della « Centrale del latte

di Milano si sono pubblic::tti i casi di febpre tifoide ed infezioni paratifiche, accertati n ella città durante un primo decennio, dal 1920 al 1929, cioè pri.ma che fl.J.nzio11asse la Centrale e durante un secondo decennio, dal 1930, da quando essa cominciò a funzionare. Durante il prin10, la media annua dei casi risulta di 1280, oon 111assimo di 2260 nel 1920 e rni11imo di 881 nel 1&22; durante il secondo, la media annua si ridusse a 334, con massimo di 467 nel 19'30 e minimo di 284 11el 1934. Gomple"ssivamente la morbosità risulta ridotta di due terzi. A questo ris ultato· ha presumibilmente contribuito la pasteufizzazione del ]atte, mezzo efficace di difesa della salute pubbli.ca dalle infezioni di origine gastro-intestinale. >>

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Azioni giudiziarie. Da « Rinascenza Medica n del 15 se ltembre rileviamo che il podestà del comune di Anagni aveva inflitto al medico condotto dott. Ricci una doppia punizione disciplinare: la censura e la ridl1zione dello stipendio per 4 mesi. Il sanitario addusse delle discolpe; ma il podestà non si curò di accertarne la sussistenza. Un ricorso del sanitario alla Giunta prov. amministrativa venne respinto. Questa decisione fu impugnata davanti al Consiglio di Stato, il quale ha accolto· il ricorso per vari motivi, che possono così riassumersi: a) nè il podestà nè la Giunta avevan-0 accertato la sussjste11za del.le discolpe addotte; b) la Giunta aveva affermato che spettava all 'interessat-0 di provare cli non aver commesso il fatto addenitatogli, mentre spettava al podestà di provarne l a sussistenza; e) il podestà aveva affermato che la riduzione deJlo stipendio era stata applicata dopo la censura, mentre è risultato il contrario. . La « Co11necticut Mutual Life Insurance Company » di Hartford (Stati Uniti) aveva rilasciato, ad un certo sig. Woelfle~, due polizze d'assicurazione sulla vita. L 'importo doveva essere corri~posto soltanto qualo-ra la morte fosse avvenuta in seguito ad infortunio. L'assicurato mori il 9 settembre 1&132, per rottura dell 1aorta, e il beneficiario reclamò il pagament-0 delle due polizze, sostenendo che la morte dovesse attribuirsi ad una caduta, occorsa quattro· g·iorni prima della morte, durante una partita rli golf. La Società assicuratrice resistette alla richiesta. Ne è derivata una causa . Il perito addotto dalla Società, affermava impossibile che il subita11eo aun1ento di pressione detern1inato da una sen1plice caduta, potesse aver prodotto, nell'aorta, una lesione la quale, aggravandosi nel corso di quattro giorni, avesse per c~ i to la rottura. Quest a tesi poggia' a u e perien-

I.


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1736

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rL POLICLINICO »

ze conseg·nate nella letteratura medica. La parte cor1traria ripatlè che il perito non aveva eseguito .personalme.nte queste esperienze e perciò no1t era in grado d1 valutarle. Ma il Tribunale nel dispositivo della sentenza, osservò che sarebbe assurdo pre t~Il:dere d_a~ periti _un'esperienza personale per t11tti i quesiti su cui sono chiama.ti a pronunz~ars~ :. ciò p~ralizzerebbe ogni discussione ed ogni giud1.z10, poich~ le esperienze personali possono aversi, necessariamente, solo su campi molto ristretti. Il 'Tribunale si oppose anche al quesito, se la rottura potesse o non essere il seguito di una lesione preliminare, in quantò la risposta. avrebbe investito i poteri di giudizio del Tribunale. Questo, basa~dosi sulla perizia, ha escluso J'invocato rapporto causale ed ha attribuito la morte ad affezione preesistente dell'aorta; ha, quii1di, assolto la Società da ogni obbligo d 'inde11nizzo. Il giudizio è passato in Còrte d'Appello, la quale ha dissentito dal Tribunale di prima istanza in merito alla forn1ulazione del quesito periziale: il problema da porre era se la caduta fosse stata la causa possibile o probabile della morte. Ha, p erò, .confermato · in tutto la sentenza del Tribunale (<< J .A.M ..A. », 15 giugno 1940).

Un po' devunque.

I

11 1° congresso· argentino di puericoltura è stato organizza~o dal 7 all'll ottobre, s·otto la presidenza del dott. Alfredo Buzzo. Temi uffir.iali ,· accrescin1ento e sviluppo fisioo; sviluppo psichico; rachitismo; legislazione e assistenza. Temi raccomandati : profilassi della tubercolosi ,e profilassi della sifilide. .

Il .comm. Ernesto Mauri, morto a Roma , ha legato L. 60.000 di capitale nominale, in titoli de] Debito Pubblico, all 'Ospedale Maggiore di Milano, per l'istituzione di un letto da intitolarsi al ten. gen. med. Luigi Mauri di Eugenio. All 'Ospedale Maggior€ di Milano sono state fatte donazioni di L. 50.000 ciascuna: dalla sig.ra C1e1nentina Nova-Cattafesta, i11 segno di gratitudine per l'assistenza ricevuta ed in memoria del figlio Agostino Cattafesta; dalla sig.ra Pierina Lafranchi, per onorare la memoria del padre Davide.; dall'industriale Attilio Brivio, per onorare la memoria del fratello Giuseppe, al quale saranno intitolati due letti del nuovo ospedale. Nell'Ospedale statale cc Westand » di Berlino si è organizzata una Sezione per diabetici, con 244 letli; le corsie sono di soli 7 letti ciascuna. La Sezione è diretta dal prof. Umber. Vi è annesso un ambulatorio per i dimessi. , A Milano è stata organizzata una Mostra dal-

l'Associazione naz. volontari del sangue; ha sede nell 'ottagono della Galleria. •

A San Giovanni Rotondo (Roma) è stato inaugurato un ambulatorio d'igiene e profilassi. · Il 5 setten1bre venne festeggiat'o in F'inlandia il 3o centenario dell'Università, fondata a Turku nel 1640, per volere del]a regina Ctistina di Svezia; nel 1928 venne trasferita al Helsinski, che nel 1812 era divenuta capitale del Granducato, e · vi risiede tuttora. L'Università conta 365 insegnanti e 6461 studenti , di cui 4334 uomini e 2117 donne; ha una cattedra di Jingua e di letteratura italiana e un lettore d'italian o. •

[ANNO

Xf:VII,

Nu~1.

41J

Le clue Confederazioni fasciste dell'industria cioè ~uella dei datori di lavoro e quella dei lavoratori - hanno costi tuito un Comitato interconfederal~ per l 'assi~tenza sociale, col çompito di potenziare e coordinare l'attività che le assistenti sociali. sv?l~ono, sia presso le aziende, sia press<> le Unioni interprovinciali dei lavoratori. La direzione didattica e la gestione amministrativa della .scu?la superiore fascista di San Gregorio al Celio ~1 Ro111a sono state, con disposizione del seg·retar10 del Partito, affidate alle due ·C onfederazioni suddette. Un 'assemblea di medici tenutasi a Mosca il 7 e 1'8 maggio ebbe a rilevare come le condizioni sanitarie dell 'infanzia i1ella Russia siano peggiorate durante il 1939; ciò venne attribuito in parte alla difettosa organizzazione dell'assistenza medica : ·vi sono città di 35.000 abitanti senza neppure un ambulatorio e si hanno prove di referti medici inesatti. Fra gli Enti ])eneficiari çlella Lotteria dj l\!Ietano a favore delle opere assis lenziali del Reg·ime, è co1npresa la Federazione ital. fascista per la lotta contro a tubercolosi, la quale ha fatto appello ai medici percl1è si adoperino a faYore deì1'iniziativa. Nella Jugoslavia il cooP,erativis1no i)er l 'assi- · stenza sanitaria rurale, iniziato nel 1921 dal dott. Kojitch, è venuto diffo11dendosi e le .cooperative · sanitarie . (mutue con quote sociali) lianno raggiunto il numero di 110; vi sono addetti un'ottantina di medici. Notevole è l'esperimento compiuto nel villaggio di Sokolatz; questo cominciava ad essere disertato dagli abitanti; dopo che vi si è organizwta un 'assistenza sanitaria efficiente, che influisce non solo nel benessere igienico, ma anche su qu~llo economico, il numero degli abitanti è aun1entato a 3000. Nella Slova.cchia è andata in vigore una legge sull 'Università. Questa ha sede in Presburgo e comprende sei facoltà: medica, di scienze naturali, filosofica, giuridica, di teologi.a cattolica e di teologia evangelica. Lil)gue ufficiali sono il latino e lo slovacco; lingua d'insegnamento è lo slovacco. Il ~residente dello Stato è dottore onorario dell 'Università; il ministro del! 'insegnamento ne è cancelliere onorario. Rettore, prorettore, decani e prodecani non sono più elettivi, . ma nominati dal Presidente dello Statoi, per un bie11nio ; anche i professori dell'Università sQno nominati dal presidente dello Stato (« Med. Klin. >>, 27 settembre 1940). In Ru,s sia le assicurazioni sono gestite da J 63 Federazioni sii1dacali, sotto le direttive del Consiglio Centrale dei Sindacati. Gli assicurati sono circa 26 milioni. Il pilancio è approvato dal Con.l siglio dei Commissari del popolo. Durant.e il 1939 sono deceduti i11 Germania 980 medici. Poco più della metà (52,l %) avevano1 da 60 a 79 anni; il maggior numero di inorti (14,9 %) si e:P.be nel _quinquennio 70-74; 75 medi.ci sono morti da 80 a 89 anni ; 8 raggiunsero o superarono i 90 e tra questi 5 morirono a 92 anni , che fu il limite massimo. La durata media della vita dei medici è risultata di 60,48 .contro 59',86 della generalità della popolazione maschile (cc M. ~1. ,i\f. n, 27 sett. 1940) .

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[1\~'.'.\0

XLVII, Nul\I. 41]

SEZIONE

PRATICA

1737 '

Al Senato degli Stati Uniti è stata proposta i 'istituzione di una « giornata d-el medico », anRivista mensile diretta da PAOLO GAIFAMI nuale, <t peT il ricordo del g.r ande sacrificio, degli sforzi incessanti e dell'infaticabilità della classe Il Numero 10 (ottob1·e 1940) ~11t.1en e: . ~edica, . co~ _cui ess~ in ogni temp_o, sia per il Lavori originali: A. LA DELFA: Sul metodo di Class singolo ind1~1duo , sia per la comunità, n elle · V. Numers per la dia.gnosi di rottura delle m·embrane. g~andi c~tastrofi ed epidemie, offrì la ,propria · Fatti ~ documenti : A. DE PALO: Granuloma maligno e vita )). Il Senato ha accolto all 'uiianimità la progravidanza. - V. FIACCAVENTO : Due singol ari casi di posta. part o distocico in donne affette d a gozzo endemioo. Terapia: G. AR.MELLINI e c. VIRGILI: Del raschiamento Il medico triestino dott. Marcello Labor, il quale come causa d 'abo,rto. l1a eser citato per oltre un ventennio a .Pola ' chiaLa rubrica degli errori : G. FONTANA: Un caso di ulcera cronica tbc. della vulvai. · mato da una superiore vocazione, ha deciso di deRevisioni. ' dicarsi al ministero sace-rdotale. I libri.

LA CLINICA OSTETRICA .E, GINECOLOGICA

1

Il dott . .Jo hn 'Neil, apprezzato medico pratico di Stanger, nel Natal (Sud-Africa), ha legato morendo all 'Università di Aberdan (Scozia) uno Stradivari ed un Amati. 1

A Roma i vig·ili del fuoco della caserma ce11trale, in via Genova, sono stati chiamati pér il trasporto d 'urgenza di una partoriente, sig.ra Ernesta De Angelis, residente in via Lamarmora; quantunque il compito non fosse di loro spettanza, essi hanno provveduto al trasporto, effettuato nel reparto Maternità del Policilinico. Nel Yagone bagagliaio di un treno merci, tra Valmozzola e Solignano, sul quale era stata caricata d 'urgenta, per oocdine del capostazione ~ del primo paese, una partoriente, questa dette alla luce un bambirio; alla stazione di Solignano ella ne dette alla luce un second-0 . Il cc Giornale d'Italia » . del 5 ottobre reca , da Parigi, che si è avuta notizia di tre· infermiere, rimaste per ultime nell'ospedale di Orsay dp.rante l 'invasione tedesca; non potendo trasportare rapidamente 7 malati gravi e' non volendo ritardare più oltre la fuga, esse ne avrebbero uccisi 6 con iniezioni di stricnina; -venuta a ma11care la stricnina, avrebbero iniettato della inorfina al settimo m alato, che potè essere salvato. •

Riceviamo e siamo lieti _d i pubblicare : Lanciano, 26 settembre 1940-XVIII. Redazione ri!ista « Il Policlinico ))' 8ez. Prat. Roma N~l. vostro n. 37 . del lS~O, a pag. 1564, date not1z1a della morte in combattimento navale dell'ufficiale medico dell 'Espero, affondato da so~er.: chianti forze inglesi n el mar Ionio il 28 giugno 1940-XVIII. Credo doveroso per me farvi n oto che l 'ufficiale medico dell'Espero e'ra il cap. medico dott. Lorenzo Lotti , di Lanciano, ma ch e, per fortuna, egl_i pur essend-0 voluto rimanere a bordo, presso i1 Comandante de_lla nave, fino agli ultimissimi momenti, rifiutando di salire sulle zattere di salvataggio sulle quali si erano imbarcati gli uomini dell 'equipaggio - si è salvato, r.P stando prigioniero degl 'inglesi. Noi di famìglia ab,Piamo già avuto lettere dal campo di concentramento, oltre alla comunicazione ufficiale della salvezza. · • Con vivo ossequio · Avv. Gurno Lorn. Nella notizia cc §)cuoia, di perfezionamento in medicina del lavoro », pubblicata nel fa se . 40, . pag. 1688 1 vanno soppresse le righe 5a e 6a.. Cor1·igenda. -

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Dalle riviste : l'ovaio.

G I NECOLOGIA :

Tu.m ori funzionanti

del-

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Abbonamento per il 1940 : I talia L. 5 6; Estero L. 7 P er gli associati al « Policlinico »: Italia _sole L. 5 O; Estero sole L . .6 5 . Un numero separato L. 7 . Invia"'e Vaglia Pos~ale o • Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI. via Sistina, 14. ROMA.

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA .

Pathol., lug. -

G. -GIANNONI. l\ficos;i cecali non actinomicetiche. - S. CALABRESE. Idronefrosi. Riv. di Chir., apr. - S. VILARDI. Reaz . di Donaggio e anestesia. - G. GENTILE. Volvolò della m ilza. Ri1nasc. Med.,. 15 lug. - A. Guzz1. Terapia epato· vitaminica nelle malattie cutanee. . Giorn. di A!ed. Mil. , giu. CoRDERO. Terapia della poroadenite inguinale. Med. Klilro., 26 lug. - A. M. - MAMMESTEIMER. Critica alla dottrina dell 'infezione focale. - H. CoENEN . Gangrena gassosa. Ann. ·M ed. Nav . e Cul., mag.-giu . - L. ToRRAOA. Fra~ture degli arti in chir. di gu.e rra. -.,.- G. BEl\NARDINI. Cura d ella scabbia. Med . Welt, 27 mag. - A. BERNING. Cuore, . diabetico. - O. Buss. Rapporti tra malattie del cavo orale e malattie generali . Gazz. d. Osp. e d. Cl., 21 lug . - G.: Dr GuGLIELMo. Questioni di attualità sulla malaria . Gazz. d. Osp. e - d. Cl. , 28 lug. - G . .RA.n1c1. Tra_ttam. delle fratture delle coste con alccrolizzaz. dei nervi interost. · - V. RoNcHETTI. Stomaco senile. . . . Deut. Med. }Voch., 2 ag. - MAR'ITNI. Vi~ giuste ed· erronee n elle ricerche terapeutich e. A.ctQJ Med. Sca1nd. - V. T. A.i.~DERSON. Prolapsus ·<lisci intervertebrali e sciatica . - A. C. A . . I . \ SS.\N e S. THOMSEN. Trattam. delle mononucle0si i11fettive còn siero di convalescenti. Forze Sain., 31 lu.g, - G. Di GuGLIEL~ro. D11r1ni dell'iper alimentaz . nell'adulto. A. C11\1'M1No. Approvvigionamento· latteo nei grandi centri urbani. Rev. Méd . Suisse Rom., 25 lug. - F . 1Sc1m..ouNOFF e J. F!.AGG. Vitamina B1 _n eJ delirium tremens. Rass. Inter. Cl. e Ter., 31 lug. - V. RAo. Duocrina nei diabetici. • Med. KCinik, 2 ag . K. BECKl\fAM. Inf.ezioni b atteriche alimentari. ~ E. REHWALD. ·e ommotio e contusio uretr. ·Med . Welt , 3 ag. - A. BENTEL. Importanza della broncografia. - A. DoL1v1EN. Endocardite gon1ococcica g uarita . .

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IL

POLICLINICO »

Gia11ni. di Cl. Med., 20 lug. -

A. BARASCIUTII. 111ed. J(lin., 9 ag. - RuDELl\IANN. Cuore ecl iperMorbo di Flajani-Basedow e alterazioni muscolari. tensione. · MALTEN. Il trattament<> insulinic() - A. BORGHESE . Vitam. B1 in sindromi dolorose ambulatorio. di tbc . polmonari. Rif. med., 22 giugno. :rvI1NORI e :rvIAGX.\~1. J(lin. Wschr., 24 ag. ZA:.m>ER. Rapporti fra Splenocontraziorie da adrenalina e sost. adren .respiro e ciroolo. - PLuM e DAì\iI. La vitamina J{ simili. nella diatesi emorragica dei neonati. I oha.ku J.our. exp. !vled ., 5 luglio. - · NA.z.r,,·ARA. Am. J. Med. Se.., giugno" - R. M·AJOR. La sul La nozione di appallottam. nella tub. - NAKAfanilamide nell'endocardite. REINIIOLD ed al. GAl\IA. La proteolisi renale. Effetti della conservazione sulla protrombina deJ J aiur . A. lvl. A., 20. lug. - RAVITCH. La banca sangue citratato. ,- RoBINSON e BnucER. Ipertendel san gue all 'osp. Hopkins. - FnEEMAN. Il perossione e obesità. · sido di zi11co nelle lesioni rnaligne. Forze san., 15 ag. - BoccH, TTI. Il lavoro nei Deut. m. Wachr. 9 ag. -.- RoTHENSPICLER. Il sanatori. reumatismo ipertensivo i suoi rapporti con la g·otWiener kl. Wsc.hr., 23 ag. - BARENSCHEEN. La ta. - HABS. Comportam. della réaz. di Widal nei chimica delle. vitamine. - F1scHER. I nuovi ri. vaccinati. m~di sintetici nella malaria. I d., 16 ag. - RoTTMANN. Le indicazioni clel veRiv. pat. ne1•v. e m~n·t. ,. maggio-giu. FRA· leno di vipera. - LASCH. L'ipoglicemia spontanea cAss1 e DosH. Sindrome di compressione midolnei g·astropazienti. lare da aneurinoma cort. - FAz10 e ,SACCHI. 1Patofraxis, 8 ag. - BARCKHARDT. La biologia della genesi emor. cerebr. luce. Giorn . med. Al Adeg., febbr. - MATTEUCCI. ImDermosifilo,g r., ag. - BILANCIA. La reaz. di Ide portanza della radiol. in med. leg. nella diagnosi di sifilide. - CoRTELLA e ToRCHI. Praxis, 22 ag·. - RED. Diuresi e diuretici. Vaccinosi acciclentale. Am. J. Obst. Gyn:, luglio. - CRABTREE e RE1n. ~elonefrite della gravidanza. DIECKMAl~N e . • Rivista di Ralariologia KRA~IER. Trattam. dell'oliguria e anuria. PUBBLICAZIONE PERIODICA J. nerv. ment. Dis., giugno. - DAVIDOFF. AspetSorn1nario del N. 4 (1940). ... ti p sicb:iatri'ci i1ella terapia del criplorchidismo. Contributi orig inali : G. RAFFAELE>: Ulteriori ricerche lV[ACBURG. L'epilessia. sulla fase monogonica primaria dei plasmodidi nelWien J(lin. Wschr., 9 ag. - DE CR1N1s. L 'aul'uomo e negli uccelli (2 tavole e 1 tfigura) . - S. L. mento di volume del cervello. - DwoRAcEK. L'alBRUG : Exo-erythrozytare Malari~parasiten beim Menbuminuria di Bence-Jones. sohen (1 ta-vola e 1 grafico). - G. RITA: Tentativi di infezione dell'embrione di pollo con « Plasmodium Sett. med., 13 luglio .. S . BIONDO. Interpregallinaceum 1> . - C. BIANCHI: Oontributo allo studio taz. clin. delle extrasistoli. delle sindromi anemiche postmalariohe (4 figure}. J(lin, Wschr., 10 ag. ZAEPER. Rapporti reciR. N. OHOPRA, R. T. HAYTER, B. SE>N e TALUKDAR: Cri· nodora (Palusan) nella lotta contro la malaria in proci fra circolo e respiro. - KRAINICE. FisiopatoIndia. .logia d el ricambio lipidico intermedio. s t ud i r ia ssuntiv i : G. SORGE: Otto anni di esperienza su Med. Welt, 10 ag. H. WEBER. La costipaz. una n t1ova arma italiana per la lotta antimalarica. abituale ed il suo trattamento 1 - E. ·BUMM. La A.bbonamento pel 1939: Italia L. 6 o. Estero L. 1 O O; • sciatica ed i suoi circoli vdziosi. ai noetri ab bonati L. 5 4 e L. 9 O rispettivamente; un numero separato: Italia L . 8 ; Eetero L. 1 2 . Miinch. med. w;csh., 9 ag. - v. HABERER. La chirurgia vasale in guerra. - M. KNEER. Cause e Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, edi· trattam . delle metrorragie ovariche. tore. Via Sistina 14. Roma. •

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. Indice alfabetico per materie Bibliog·rafia

. . . . . . . . . . . . . .

Cronaca del mov im. corporat.

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1732

Cuore: diag11osi di malattie congenile Guerra chimica: «Difesa passiva» e I11tossicaz. da piombo: modificazioni leucocitarie . . . . . . . . . . . . . Ipofisi: adenomi: iD;terventi cl1ir. . Ittero con decorso a ·r icadute, forma interstiziale periacinosa « angiocolitic a » . . . . . . . . . .. . . . . • . l\Ialattia di Heine..;Medin : recidiva ~la ometto e l 'igiene . . . . . . . . . . . Morbo di Addison: progressi nella cura Nasali: affezioni - : terapi a . . . . . Ovaio: fisiologia . . . . . · · · · . Ragadi del capezzolo : preyenzione e

)~

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1728 1702

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1726 1716

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Pag. 1714

Diritti di proprietà riservat i. autoriaazi.one scritta dalla redazione.

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17~7

1715

cura

. . . . . . . . . . . . . . . .

Pag: 1727 )) 1721 Reazioni tubercoli11iche: mecca11isn10 Sangue : fattori l\f e N: applica2lioni )) 1726 giudiziarie . . . . . . . . . . . . Sifilide: cura co11 novarsenobenzolo Montecatini . . . . . . . . . . . . )) 1727 s~no mascell. : pallottola di shrap11ell )) 1726 · asportata dopo 20 a. , . . . . . . · · Sulfamìde-piridina nella polmonite crup. : azioni . . . . . . . . . . . . )) 1691 Sulfamidici e immunoterapia: applica• • • z1on1 varie . . . . •. . . . . . . . . )) 1726 Surreni : insuficieJ1za nell 'avilaminosi )) '1718 e nell 'ipovit. C. . . . . . . . . . . . Tubercolosi polm.: })erchè viene · spes)) 1718 o misconosciuta . . . . . . . . . .

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nei Policlinlco se non in $eguito vietata lo pubblicazione di sunti ài essi senza citarne la fonte. L'EDITORB

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. l:loma, Stab. Tip. Armani di M Courrier '

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Roma, 21 Ottobre 194:0 ·XVIII

VOLUME XLVII

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Num. 42

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PERIODICO DI

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MEDICINA CHIRURGIA E · IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO B,ACCELLI e FRANCESCO DURANTE .

SEZIONE PRATICA. • ' REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZO

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Sìngoli:

I talia (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settiman·a le) L. 80 - · (1-a) ALLA SO~A SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 60(1-b) ALLA SOLI\ SEZIONE CHlRURGICA (mensile) L. 60-

AL

«POLICLINICO»

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di _R9_gia

PER

Cumulativi: Estero L. 125 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) • . L. 70 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 70 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med.· e chir.~

1940

IL

Italia Estero L. 125 L. 180 L. 125 1 L. 180 L. 165 L. 220

I

Un numero sepa.ra.t<> della SEZIONE MEDICA o della (;BIRURGICA- L. 6; della PRATICA L. 4,00 •

..- L'Importo dell'abbonamento, che può essere Inviato con Vaglia Postale' o Cb,èque Bancario. può anche essere versato, •eaza tas~a, nel Conto C1rrente Postale N.1/6946 dell'editore l. Pozzi, Roma. S-e dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Ammlnlstrazlone, questa comporta l'aumento di L. s. '

SOMMARI.O. La.vori originali : F. Patrignani: L'uso dei preparati

di follicolina nel trattamento delle emorragie. .Note e contributi : E. ..&gostinelli : Oontributo alla te· rapia delle. !fratture esposte. · -Osservazioni cliniche : D. .Salvini: Considerazioni s11 tre casi· di uretere bifido. Sunti e rassegne : FEGATO E VIE BILIARI: D. Mircoli e M. Ferroni: Il quadro protidico ematico ed ascitico nella cirrosi epatica atrofica. - D. Cicovacki : Le tela.ngettasie cutanee stellari nella cirrosi del fegato e loro importan.za diagnostica. - F. Arcuri: Con· tri.buto alla Gonoscenza dell'ittero in periodo secondario di lue. - F. Nimz: Importanza clinica del . Bacteriu.m coli nelle malattie delle vi•e 1biliari. GBSTOSI: O. Viana: La malattia enigmatica: l 'eclampsia. - Th. Heynemann•: L 'eclampsia e suoi pre-stadi. - DERMATOLOGIA: .M. o. Loos: Malattie delle i1nghie e della pelle e .m alattie generali. .

ORIGINALI

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OSPEDALE UMBERTO

I -

ANCONA

SEZIONE MEl>IC:\

L'uso dei preparati di follicolina nel trattamento delle emorragie. ,. Dott. .F"RANCo

PATRIG1~ANI,

primario.

Sulla guida df»l tratta111ent·o della err1ofilia con vrerµarati ovarici .:;: 5timolato dal risultato ottenuto nella cura di un caso di Focorbuto dell '3.dulto, iy1 oui, dopo pochi giorni di son1mirli slrazione di follicolina, ~ssistei alla regressio11e dei sintomi morh-0si con normalizzazio11e delle1 prove vascuolo-entatiche, 110 voluto e . . Lendere l'uso dei preparali di follicolina, alla cura delle emorragie in ·g enere. La presente. nota 11a carattere esclusivamer1t e i:>reventivo, quindi , mi limiterò a riportare i risultati ottenuti senza pertanto entrare nel n16ccanisn10 antiemorragico della follicolina, di cui tratterò in ulteriore lavoro. 1

,

Divagazioni : T. Oliaro. Stranezze in terapia. N.otiz•a bibliografica. Cenni bibliografici . Accademie, Società Mediche, Congressi : R. A ccade-

mia Medica di Roma. CASISTICA E TERAPIA: Linfogranuloma.tosi inguinale subacuta e ipertrofia prostatica. - La terapia d 'urto con la vitamina D. - I rapporti della· vitamina BJ col ciclo riprodutti'Vo: - L'ossigeno ad alta concentrazione del dolore d•a trombosi coronarica e nell'angina pectoris • grave. - LABORATORIO. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Oronaca del movimento corporativo. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono·· rificenze.

Appunti

per il

tnediCO

pratico:

Notizie diverse. I n<tice alfabetico per m~terie •

La maggior pr.trLe delle 1r1anifestazioni emorragir.l1e trattate, riguarda l'apparato respiratorio irL malati di sesso femminile e qu.esto, non J!er scelta, n1a per i1ura casu1lità. CAso I. - Baldin. Bianca, a~ni 22. Diagnosi: Bronchietlasie emottisi. La paziente ha avuto a casa, Yarie boccate di · sangue ed ànche duran le l 'osservazione in Reparto, con colpi di tosse , emette abbondante quantità• di sangue. Non ha fatto alcuna' terapia. Viene praticata una iniezione di preparato di follicolina (Sintestrin da un cc. ). Dopo- poco tempo dalla somministrazione del preparato follicolare., l 'emottisi si arresta. Dopo sei ore, ! 'ammalata en1ette espettorato mucopurulen lo misto a poca quantità di sangue. La mattina seguente, l 'espettorato, è leggermente ocraceo. Ventiquattro ore dopo, si inietta altra fiala di preparato follicolare (Benzoestrofol da un cc.) e lo stesso preparato viene ripetuto il giorno seguente. In terza giornata, I 'espettorato è abbondante. mucopurulento, con assenza di sangue. L'esame broncografico dimostra l 'esistenza di 11umerose bronchiettasie a nido di rondine in ambedue i polmoni. 1

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<• IL POLICLINICO

L 'e111ol lis i nel i11ese di degenza clella paziente i11 o spedale, i1011 è più con1parsa. CA so II. - Capodag. - .L}.lba, anni 28. Diagnosi: Stenosi 1ni tralica emot toizzante. Da vario te1npo va sogg·etta ad en1ottisi che SJJesso sono s tate abbondanti e persis-lenti. DuranJe l''osserYazione, ha emot lisi in atto. Senza fare altra t erapia, si inietta una fiala di preparato follicolare (Be nzogynoestryl da un cc.) : poco dopo dalla iniezione, l 'emorragia può considerarsi arrestata. Dopo sedici giorni dal! 'episodio di cui sopra, l 'emissione di sangue si ripete e in quantità piuttosto considerevoJe. Questa volta si so:qimi11istra u11 preparato ovarico per os (sessanta gocce di Ginoestryl) : l 'effetto antiemorragico è pronto e completo. Dopo dodici g iorni , di nuovo, tina boccata di sangue ch e cessa dopo somministrazione di quaranta g·occe di altro p-r epar.ato· folli cola_re per os ·· (40 g·occe di Estrofol). Da allora è trascorso circa un n1ese senza che la malata, ancora degente in ospedale, ab.Pia più avuto emottisi. CASO III . Gril . Danila, ai111i 24. Diagno ... i: Infiltrazion e poln1onare bilaterale tbc. , en1ottisi. L 'e missi o·n e di sangue d~lla .bocca, si è iniziata cla due g iorni e, nonostante le nu1nerose inie.. ' zioni coagula11 Li ch e, a casa, le sono stat e praticate; l'emottisi persiste, abbondante: d_uran1 e la prima ora di degenza in O pedale, l a paziente em ette varie boccate df sangue. Si so111n1inistra, 11ello spazio di due ore, sessanta gocce di pre parato follicolare p er os (Gynoestry lJ; fin dalla prin1a ·somministrazione, l 'emottis~ diminuisce nolevolmente; verso sera, ,sputi ematici ; i;i.ella 11oltata si inietta una fial a da un cc . di altro pre1Jarato ovarico (Benzoestrofol) : il mattino seg uente, l 'espettorazione P.matica, è co·m pletamen1e cessata. La l)aziente rima11e flegente in Os1Jeclale ancora p e r un mese e mezzo senza altri episodi en1ottoici. · CAs.o IV. - Camill. Anna , anni 18. Diag11osi: Infiltrazione })Olmonare tbc., cavitaria bilaterale, en10 ttisi . ~ella matti11ata ha avuto· abbondanle emottisi cl1e si è ripelu ta anche dopo l 'ingresso nell 'ospeclale: non ha praticato alcuna cura per arre_ tare l 'emorragia . Si so1nn1ini tra una sola fiala da un cc. di preparato follicolare (Benzoginestril) e l ' en1ottisi si arresi a completamente. Duran le altri Yenti g·iorni di dege nza, non si è pii1 aYuta e1nottisi.

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CAso V. - Bell. ElYira, anni 26. Diag·nosi: tbc. poln1onare cronica bilaterale con e"caYazio11i, en1ot lisi. Da due giorni ha abbondante en1issio11e di sangue 'con i · colpi di tosse: a casa l e so110 state praticate varie iniezio·n i coagul anti, però I 'emottisi ha in sistito e quando vi~ne portata all 'ospeclale, si assis te ancora alla en1issione cli nu1nerose boccate di sangue. Si somministra in clue Yolte. a dis tanza di quattro ore, sessanta gocce cli preparato folilcolare (Gynoestryl). Fi11 dalla prin1a so1nmir1is lrazione, 1'emottisi si arresta. Durante tlue m esi cl1e l 'a1nmalata· rimane degente a~l '? spedalc, 11011 ) si notano pii.1 episodi emorra- . g 1c1. • \

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Caso VI. - Pomar. Ei1rico, anni 27. Diagnosi: i1tfiltrazione polmonare tbc. destra con J.1ic.cola cavità. Emottisi. , Da· ~irca un mese è. in trattamento con prepa1·a Lo d1 oro. U11 mattino presenta abbondante e1nottisi. Senla altra terapia, viene somministrata una fiala di pre1Jaralo follicolare (Estrofol) : I 'arresto dell 'emottisi, · segue immediatamente alla iniezione. La sera segu ente, altra piccola e111issione di sa11gue che è trattata di nuovo1 coi:i una: finla di Estrofol ottenendo, anche questa volta l 1arresto del sangue, }Jronto e definitiYo. CAso VII. - Gin1bart Emma, Bnni 36. Diagnosi : infiltrazione pol111onare tbc. bilaterale, en1otti ._ L Entra in ospedale perchè da due giorni ha abb ondan Le emotti si. Anche durante l 'osserYazione ~i assiste alla· en1issione di u11 a boccata di sangue. Si .inietta una fiala di preparato f()llicolare (P-erlatan) : l 'emorragia si arresta complet~mente e 1·an1malata rimane degente per cir·ca un m ese all 'ospedale se11za pre'"e11tare al tri episodi emottoici. C \S O -VIII. - i\111alie Aug u s to, anni 22. Diag110.i. ~ i: tifo, enterorragia in XVII giornata . L 'en1i ssioine di sangue dall 'alvo, si è ripetuta dµe YO] te a clista11za di un)ora. Si so·m ministra url l)reparato follicolare per iniezione (Estrofol) : l 'enlerorragia si arresta; dopo tre giorni , in seguito a clister€ eYacuatiYo, si nota che, le prime fecce, sono di colore nerastro mentre le ultime sono gial lastre con assenza cioè dì sangue, almeno i11acro copicamen le. No11 è stata 1)ratica nessun 'altra terapia an tien1orragica. . . CAso IX. - Orin1a11 Sante, anni 64. Diagnosi: iperleus ione arteriosa, arteriosclerosi; sindron1e aJternn da emorragia bulbare; cirrosi epatica in fase preasci1ica, meìena. Il paziente oltre alle lesioni nerYose i11ercnti all 'arterio·p atia, presenta un fegato durp ingranclito ed evidèrite reticolò venoso sulla cute del1'addome; 11on si apprezzano segni certi, di Yersamento addominale. La melena che si presenta durante la degenza in ospedale, è abbondante e si ripete in una matti.: nnta per tre volle. Si somministra una fiala· di estratto follicolare (Sintestrin ) e lo ~tesso preparato si ripete dopo , due ore: la 1nel ena, se11za . altra terapia, non appare più. CAso X. - PiLruc. ~Iaria, anni 28. Diagnosi : probabile n eoplnsma pleurico, emottisi. L'ammalata ò a Yari g iorni emette sangue rutilante dalla bocca senza che, le varie t erapie praticate, riescano· afl arrestarlo. Di fronte alla infrenabilità dell 'en1orragià i ine<lici curanti, tenln110 un pneumotorace ch e r1on riesce. Alla so11nni11is trazione di · preparato folli colare (Be11zoginocstril) che ii n1edico curant e ripete per n1io co11siglio dopo 6 ore, seg·l\e l 'arresto dell 'e111orragia che dal collega, 111i viene comunicato con la segu ente frase: le i11iezioni di follicolina hanno fatto miracoli. CASO XI. Are . . ~Iaria , anni 48. Diagn0~ i: n1orbo di Pott; infiltrazione fibrosclerotica dei lobi superiori poln·1onari, en1ottisi.

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L 'emissione di espet torato sanguigr10 avviene dura11te la degenza in ospedale, ma la quantità di sangue no11 è abpondante: si som1ni11i strano sei co n1presse di preparato ovarico . (Perlatan Calcico) nelle ·ventiquattr 'ore: il giorno seguente l 'emottisi è cessata.

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.r\. be lla pos ta , 110 so n11r1ini~·trato ' ;ari. preparati di folli coJin n, èsis lenLi irt com111ercio ra.ggiu11g·endo sernr:re lo s~esso effetto a11lie1rtor• 1é1g1co . , lfo i10.tnto ch e se l 'azione fr en ~l ttic.e dell' emorragia si attua ançl1e con pre1)arati a basso CAso XII. - Ascoles. :Nlario, anni 22. Diag11osi: eresipela de)la gan1ba destra, porpora secondaria. titol o cli U. I. (unità internazionali d ell 'attiLavorando, ha riportato u11a. ferita escoriata nel Yità .b iolog·ica della sos tanza follicolare) con1e terzo inferiore della gamb.a · destra; dopo ·qualche è il caso dei pre1)arati . di folli colin.a dati per giorno, 11elle Yicinanze della ferita, il medico ha (11s, essa è p iù intensa e p iù i1t1n1ediata , se si llOtato una chiazza di eresipela: pare che nella ~or11111ir1istrano preparati nd al ta concentraziospazio di Yentiquattr 'ore, abl>ia ricevuto un preparato sulfamidico bianco per os, nella quantità . rie U. I. (Benzoato di estradiol). di sei conlpresse. ~a casistica i11o co numerosa, non n1i dà il cliIl giorno prima dell 'e~trata in ospedale: ge11 . riLto di formul.çi.re un.a enurtciazione terape11givorragia, epistassi. All 'esame obbiettivo si nol.ic a definiti~va s·ull 'uso della follico]jna co111e ta: sensorio offuscato, movimenti ateto~ici degli arti, numerose petecchie sulla cute del viso, delle ~uJtie.rnorragico, pnrò credo che i risultati da braccia, dell 'addome e delle gambe, più rare sul inc ottenuti' possano essere efficace. sti1n.olo a dorso. Ferila lacero-contusa nel terzo inferìore delcon trolli e ad ulteriori os~ervazioni.. la gan1ba destra con zona circostante arrossata edematosa, dolente. La mucosa gengivale, è edematosa , sanguinante. Prova del laccio: inlensa, RIASSUNTO. 1nente positiva; tempo· di emorragia: di eoi minuti; tempo di c-0agulazione: cinque minuti. Nelle Sulla guida del trattame!1to· d-ell'er11ofilia con urine si nota alhumina in · quantità del tre per pre1)arati ovarici e per· l 'ottimo risul~ato ottemille, e nel sedime nto, emazie, cilindri ialini ed 11uto c urando un caso· di scorbuto con follicoen1atici. La R. W. n el sangue, è negativa. Azoli11 a, l , t\uto·re estende l 'uso de;i preparati di temia,: gr. 0,12 per mille. L'esame emociton1etrico daYa: globuli rossi 2.100.000; globuli bianchi : follicoli11a, alla cura de.Ile emorragie i11 ge13.000; emog1opina 40; valore g·lobulare 0,5'6; pianere. ' . strine 5000. La fo-rmula leucocitaria era: neutroIn una nota ·p re·venti va si limita a ripo.rtare fili 86 %; eosinofili 2 %, mononuoleati: 5 %, lintredici casi di en1on·agia ·con predon1ina11za e-fociti 7 %. Nello striscio , le rare piastrine ha.nno 1r1ottisi ' a.enunciando i ri~u]tati )tt.enuti che aspetto normale. ~ Si ini etta una fiala di preparato fo11icolare (Perclirnostrano ·esseir e l 'azione antiemorragica dei latan ): dopo poco il paziente ha abbo·n dan te elJr epiarati follicolari: ·1Jronfa, efficace, e dumate,m esi ; a distanza di quattr 'ore, si ripete altra ratura . fiala di follj colina con1e sopra. Il giorno seguente l 'e1)islassi è ' frenata; la ematemesi non · si è più presentata; le g-e ngi ,.e sono meno sanguinanti; la prova del laccio si dimostra meno intensa del '' IL PO CLINI CO SEZIONE MEDICA (Mensile) · giorno avanti. Nelle ventiquatt 'ore successive si . diretta dal prof. CESARE FRUCON• ripe tono altre due iniezi_9Ili del preparato follicolare. 111 terza giornata 11 quadro della porpora, può con siderarsi scomparso. Il conteggio delle Il Numero 10 (lo ottobre · 1940) contiene: • l)iastrine, clà l1na cifra di ·100.000 elen1enti per LAVORI ORIGINALI ~ mm. 3. La prova del laccio è negativa. Lo striscio · ' di sang·ue dimostra la presenza cli piastrine giUmberto SERAFINI - Sulla patogenesi délle poHglo.. ganti. bulie: poliglobulie neuroipofi· Il paziente è ri1naslo degente altri venti giorni ~ sari,e e funzionalità gastrica. ' in ospedale e le prove vasculo-em.a.tiche ripelu te •Sindrome· dolorosa scapo.loFederico J.fAROO·NI per altre tre volte si sono dimostrate sempre ome.r ale tireotossica nella m. noTmali. di Flajani-B·asedow. Francesco ' RECOHIA - Anisocitosi neutrof•la e << ma· C ì\SO XIII. Far1t. Eli s·a, anni ~3. Diagnosi: inc-ropoliciti » nella milza mafiltrazione tbc. polmonare bilaterale, emottisi. larica. A casa, i fa~igliari dico·n o, che la p·a zient_e ha avuto varie boccai e cli sangue: )e cure praticate Giovann·i' BORROME.O - Due anni di esperienze clini· da ur1 paio di giorni, .non sono riuscite ad arreche con insulina zinco protastare I 'emorragia. Dt1rante l 'o.sservazione i11 ospe• mina. dale e111ette piccola quantità di sangue con l 'e..- Prezzo del Numero L. 6 speltorato. Sì so1nministra due fiale di preparaannuo alla Sezione Medica: ltalld L. 60. • Estero L. 70 to follicolare (Estrolasi), una al mattino ~d una Abbonamento a sera : l'emorragia non si è più presentata. 1

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CoNsTnERAzroN1.

L 'azione antiemorragica dei J)re1)•1rati follirolari, i1ei tredièi casi sopra riportati , Sl. e' di1nosl rata 1)i:onta , efficace e duratura. 1

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Se cumulativo con• la Sezione Pratica: Italia L. 1 2 5, Estero L. 1 8 O ; se èumu lativo con la Sezione Pra.tica e c·on la Sezione Chirurgica: Italia L. 1 6 5 .' Estero L . 2 2 O. Inviare Vaglia Postale alla ditta LUIGI POZZI edi· tore Via Sistina 14. ROMA.

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1742

<e IL POLICLINICO JJ

J

NOTE E CONTRIBUTI CIVILE (( DE 1\1 ..\RCHI

OSPEDALE

))

/

l\ilALo (Vicenza)

Contrib.uto alla terapia ·delle fratture esposte. Dott.

ERMETE

AGoSTINELLI, direttore.

La questio·n e della chiusura primitiva delle fratture e~poste con 1, escissio11e dei bordi e la :SULUra, a1)passion.a da tempi .i chirur•'Oo-i in oae. n era1·e e i trau1natologici in particolare. Vi sono stati poi Autol'i c.l te hanno r eclamata la priorità di 'lUe'Sto i11etodo di terapia (Len1e tre, 1Chapul, J)epage) senza sapere che . più di quarantacinque anrti fa u11 chirurgo italia110 l'aveva adoperata con sucr,esso: il 1F abiani (14) nell'Ospedale dei Pellegrini di Nailoli, con1e. ha dimostrato recentemente Laz7llrini (22). . Ecco co111e descrive il caso nel suo trattato ' sulle ntedìcatu1~e,. fasciature ed apparecchi ·publJJicato 11el 18'84 a p. 378: · cc Un pittore cadde da una scala e Poi fratturò la ga·111ba al suo quarto irtferiore; e ravi ur1a ferita l:icera i11 di1ezionc tras,'ersale e l'articolazio11e del pi ede era aperta. Fu tt.asportat o ai .Pellegrini; ivi lavai l.a ferita '~on acqua fen ic<.tta, ridu&si la fratlur.a, posi n ei due ang·oli d ella· soluzione di continuo due fascetti di catgut, riunii la ferita ·con qiiattro o cinqtl<! r,t,1nti d i Sl.)Jtura stacca.ta., fatta con catg·ut, la c<~l)fi~ CO!l g·arza fenicata e feci un app·a1·ecchio al ijicato, -esteso dal piede al ·di sopra del g·i11occl1io. L'infermo no11 €bbe per 40 .g iorni gia.In111ai febb·r e e giam1nai dolor e. Trascorsi . qu esti quaranta giorni fu a1)erto l ' apparecchìo: la frattura era ·c onwlidata, i . drenag·g·i ed i punti di sutura scomparsi, lq ferita si era riur:ila per prima i11tenzione ». Durante l a grande guerra si ebbe, disgraziatam·e nte, 111olto &pesso occasion~ di sperin1 entarla e in 1f ran-cia una falar1ge di chirurgJ1i (Gandier , Sencert, Lagou ette, Tuffier, (J uillaume, l\Ionprofit., Leric;h e, Lemaitre, Barb ey, Gregoire, Lepag·e, Pscot, ecc.) I 'adoper.a1"(·,no con ftequenza. Ci .fu ·dibattito sul te111.p o utile ·di fare· la .cl1iusura pri1nitiva pe.rcl1è qua~cuno, seguendo l e i11assin1e di Frie drich (17) che stabiliva un , n1assimo di 6 ore (periodo di latenza d ei ger. ll1i , periodo pre-infian1m.atorjo) ha adottato · questo tempo (come il Nincier: 6-8 ore) altri 11a creduto di potere spostare questo tempo fino a 12-15 · 01Te (Gaudier). 1

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[.A.Nl\'o XL ' 'II, .NuM. 42J

Dall'e1Joca della gra1tde guerra ad oggi la questione.., l1a iille re sato i chirurghi di tutto il inondo. In Italia l1a attifato l 'inte.re:-.samento dei nostri grandi (Alessandri, Donati, Bastiane1lli) n1a come in tutte le 1ques tioni medicl1e i contrasti fra i partigi.ani della chiusura ·i111r11E.:diaia o sutura primi ti va, ùella sutura riiardata e della ferita aperta sono, corr1e· andiamo a esporre, vivacissirrti. . _Sorema (5) sostiene cl1e i1elle fratture apert~ s1 deve suturare la ferita. Egli d~sinfetta la fe~'ita con H2 02 e ia il tarrtponam·e.n to garza jodoformica. La disinfeziorle non Of-tacola la con., solidazione d el callo osseo·, la .o-uario-ione o o , controllata con i raggi X avviene fre quer.i1emente. Dom.auig (12) affern1a che bi d·e.v e t.rasfor111are la frattura apert3. in una chiusa, pur inettendo in rilievo che l'ideale (la copertura. della ferita con la pelle) 11on è •s e1npre · possibile.. Q1!alora n1anç.h i la J_)elle si d(?vono suturare i muscoli e poi curare e sorvegliare la ferì la. L' A. non è favorevole all'uso dei trapianti di pelle per la sutura primitiva, 1F ontaine (16J che 11a volgarizzato i metodi di Bolale.r in .r. rancia, fa rilevare che questo autore si preoccup.a di trasformare in chiu$a la frat.tura apetta. Egli escide i bordi .della fePita per 1-2 1r11n. e dopo la toilette della ferita ehiude e sutura la pelle. L'aspo1tazione dei frammenti viene giudicata un grossolano ~r­ ro1 e cc elle no11 si deve fare ». Su 127 casi di fratture !lperte (fe1norc, tib 1~, malleoli, omero, avambraccio) si sono oltenute: guarigioni integrali 111 casi 82,62 % esiti g·ravi Il » 8,ç6 '}~ i11orti 4 » 3, 12 % arrtputazio·n e immediata 1 >) O, 78 % » tardiva 1 » · O, 78 % Schepel (33) nei çasi osserYati 11-ella clinica dj Groning si ebbero insuccessi nel 16 % d ei ~.af.i. La cura antise ttica immediata (acqua fJSsigenata, tintura di jodio) ostacolò. sp·essissin10 i1 periodo dell'infezione. ~.,erite complicate in fratture 11on con1n1inutiv:e sono state sutu1·ate i1nmediatamente previa disinfezio.n e ed escissione dei margini. Nelle frattuTe comminut1ve con frantn1enti mobili l.a fe·r ita deve lasciarsi a1Jert~, ma ·detersa con acqua ·ossigenat~ e. protetta con garz.a ìodofòrmica. Str~!n (35) pu1r giudicando r.a:gionevole il nletodo della chiuf.ura prirr1itiva preferisce· un accuT·l to, rigoroso traltan1ento ant~e.ttico e soltanto in qualche caso ria:vvic!ina le parti rnolli. Masini (26) non ·è affatto convinto della superiorità del metodo sul trattamento conservatiYo a.Ila Carrel .

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SEZIONE PRATICA •

lmbei~t ( 21) i)refer.i sce l 'escissio.i1e F>enza su-

tiva da Furth1nore, Baldwin e Gilmour (18) <litura quando nelle fratture della gamba ' 'i son<? n1ostrano· a questi AA. qua11to f'-ia deficiente lesioni 1nuscolari. Ja sterilizzazione della ferita e. quanta poca fiSherm'ann (34:) di fronte ai casi osservati di ducia si !)Ossa accordarle. 1110Tte o· di a1nputazione, con~iglia molta piruChemit (7) afferma che ]a r.,hiusura primidenza pur· essendo persuaso c~e non è condan- tiv.a imn1ediatn deve essere bandita dalla teranabile l 'escissione e la sutura irnm'e<liata. " ' pia delle fratture complicate. Descarpentries (l'O) si dichiara assoluta111.en. Anche molto riservati sono l{oux e Seneque (~~2) che mentre non negano i bénefic:i della te contrario a11che in quei casi Ghe general chiusura 1~rimitiva, ricordano le evc;nienze r11ente si giudicano « ideali » pet· l 'applicagr.avi e irreparabili do,rute all'infezione. zione d el metodo. Arnaud (2) è più esplicito perchè affe'.l·ma ·Cr.eyssel (8) e Ar1nanet (1) sono i).artigiani r]1e la mortalità nella chiusura p1imitiva ese- della Fìemplice escissione dei bordi della ferita gui ta su~ larga ~cala è maggiore di quella c.h e n1a decisamente contrari all~ sutura primitiva_ si verifica nella terapia conservativa (disinfe- Se i rischi di un 'inf-ezione secondaria esogena zjone e i111mobilizz.azione). sono . esa-g erati gravissin10 ·è il deco·r so di una Charbonne] e Mass.è (6) insistono n·e lla grainfezione primitiva « che nessuna escis5ione , ·ità dei pericoli cl1e accompagnano la .sutura chirurgica, per qu.ant.o 1·adica]e e·d eseg·uita con i1r1medi.ata e quindi raccomandano molta pru- impec.c abile tecnica può evitare ».. denza. Sono stati i pe·r icoli dell'infez ione in focoGurd (19) illustra il n1etodo esperimentato laio chiuso e in 1111 arto ' fratturato che non nei feriti di guerra ne1l 'Ot-pedale Militare di solo n1inacr.ia l'arto n1.a ancl1e la vita dell 'inAlder Fley (dopo escissione accurata dei · bordi ff.r1no che h.a11no fatto· adottare la sutu.ra pri~ della ferita, si spalma la ferita con una pasta rriitiva ritardata, cioè dhpo . 24-4·8 ore. composta di paraffina liquida, ~ottonitrato ·d i ' Durante la grande gue.r ra Leriche nelle frathi$1nuto e iodofor1nio e TJOi si zaffa con garture e~poste con molte scheggie, sutura,·a al za sterile e iodoforn1ica i11trisa della tessa pa- terzo giorno i muscoli profo11di, al quinto i sta e bene zaffata in tutti i recessi della ferita) superficiali e al settimo la pelle. Picot (29) e e lo giudica niolto più pr11dent.e del1a chiusura altri AA. partigiani convinti della sutura pridefinitiva. rr1itiva, co1ne: ci ·d ice il Magliulo (25), rea]mer1Filippi ( 15) nella l\elazione d·el XXVII Con- te applicano la sutura immediata. gre:&so della Società italiana d'Ortopedia (1936) Magliulo riconosce che la chi~s-ura primitiritiene che l.'.:t sutura in1n1ediata possa essere va immediata rappresenta l'ideale della ter.1e~eguita, nella grandissima maggioranza dei pia çl,elle fratture esposte, ma, nello· stesso terr1casi, negli Ospedali di traumatologia s1:>ecializ- po, ritiene « pii1 sicura e più tran_quillizza11te » zati e perfettarnenle organizzati; fuori di que- la sutura primitiva ritardata. sti ospe·dali è 1nolto preiferib·i le la cura della ~1astrosimone (27) in ricerche sperin1entali _ f.erita a cielo · .ape1io, dopo le indispensabili c~·guite· nei can~, ha osservato che la exeresi cure· antisettiche delle. regioni lese. ~ intuitivo, chirurgi~a, seguita da sutura immediata, nelle osserva l'A., che la chiu·5ura primiti, a deve fìatturc e~poste inclinate, porta un aggravaessere subordinata a] tempo utile·. n1ento quando l'inquinamento è ·d ato d~-t gerQuesto suo convincimento si basa ~ui buoni 111i virulenti, 111entre, quando è dato da ge.r mi ri~ultati avuti neg1i Ospe.dali di traumatologia attenuati è di grande giovamentq solo ne.i casi ' di Vien11a e Bochun1 , nei quali la chiusura p~·i- di inquinarr1ento superficiale. Questo 111€todo 1nitiva delle f1<itture esposte è di pratica coi·- fuvorisce spesso I 'insorgenza e la diffusio11e rent.e. Ma l 'A., d'altra parte, tiene a ricordare del processo infettivo anche con gern1i attela conforte,ro]e ;.itatistica d el glorioso l&ti- nuati nei casi di inquin~m·e-nt.o pro.fondo. Intuto Rizz.o li cl1e dimostra con1e i n1etodi che fin e i ri~ultati operatori sono più soddisfacenti i)ossouo appariré antiquati diano risultati tan- quanto più pre.coce è l'i11tervento. , Lazzarini (23') n~.Jla recenti ssima statistica, to eccellenti da no11 far sentire la necesBità cc di Dltre più ardite ed eleganti, n1a, forse , anche consultata nel mese di ago·s to del corrente anno, più pericolose tecniche chirurgiche n (Putti). i·iguardante i 2609 casi di fratture, curate ·in Vi sono p0i pareccl1i AA. che condannano la quattro anni 11ell 'Ospcdale Nlaggiore di Aiilano sutura ·priir1iLiva imrnediata, alla quale non (Padiglio~e Ponti) ecco con1e espone i metodi ' 'ogliono riconoscere utilità alcuna. seguiti nelle fratture esposte: I sei casi di •g.'lngrena gassosa osservati in « a) La pulizia dellà ferita .e la sua sutura fratture esposte trattate con la chiusura pri1ni- primaria è ~tata da 11oi applicata· con successo 1

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[ A~~o

(( IL POLICLI:KlCO ))

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in 1turne rosi c::i:si · di fratture r ecentissin1e, 11elo senza s ulu.r a IJrin1ili ,a, prirna q dopo d 'aver lc quali fosse stato i)ossibil c i11t e rve11ire n elle rido tto la frattura? , i)ri111 i ·sir11e ore d a l trauh1a , e 11e lle quali no11 Sono i)arecél1i cl1e rilcngorto cl1e il 111.agvi f<? ·e una eccessi va d eYas lazion e d elle i)art i g io re lìericolo co11sisle 11ella conta111inazio11e 111olli ed un gra ,·e i11quiua1u er1lo d el fo colaio · d el f0colaio di frallura , ch e deYe e$sere a qualcon lerr\l o altro. si.«~i costo €\i lato. Qu esti AA . si occupano per Condizione prima del su ccesso .e i)e.r quef'to co:n:se.g uenza dell:i. ferit<t, che st1turano o la111e lod o, oltre all 'esatta indicazione, l a ccurdsciano ar)erta seco11do l e loro veçlute; in 2° tezza d ella d etor sione ael focolaio, d ete1sio·ne 1em1)0 riducono la frattura. ~ che d eYe esse re perfet tu e corri pleta e cl1e d eve B egouin (.3) cor1sig·lia Ja disinfezione di tutes::;e r c e eg·uila rigorosa111 e11te secondo le. norta la c ule d ell'arto, senz'.a1cqua, nla con u11a n1e d e llate da lla cl1irurgia .g·en era1e. }Jennell.atina ò i tintura di jodio; la disinfcEse 0 ·uila la dete.j-sione d el fo colaio n el 111odo zio11e d ella o d eJle ferjte con ti1tlura di j o,dio ; fJÌÙ acc ur.aLo., e proceduto alla ri duzio11e clei 1:es trazione e.v en.luaJ e di corpi estranei; l 'inie111011co11i os ~ e i , abbiamo p~·oce duto alla s utura zior1e di si ero antitetanico; la resezione clelle d ella p ell e i11 crine; so~o r a ra111e11te abbiamo IJunte d ei monconi , cl1e s1)orgono attra,·er o la ~cia to un drer1aggio i11 crine p er pochi g iorni. · la i)elle e. che d eY0110 co n sid~rarsi infette e i1tfin e la riduzion e d el]a fra ltu1:.a. Si è qui11di .eseg·uita la .in1111obilizzazione d elJ;a rl o 111ediante trazion.e a filo o m ediante co11lBoehler (+) cl1 e, co111c tutti sanr10 , gode di fezio11e di apparecchio g·e -sa lo fen estrat o. u11 a ·grandissi1na ri1)utazion.e ir1 lrau111atolo bo-ia . b) I1l tutti i casi nei quali , o l)Cr g ra, ità e specialmente 1)e r ciò cl1e rig uarcla l e fratcli ]e -ioni ossee e .d elle parti 1no]li o per i111- ture, rivolge c ura j)rio1a alle ferite e lJOi ril)ò ... ·ib·ilità a procedere ad u11a i1erfetta d eterdu·ce la frattura. La stessa tecni ca a cloperan-0 s1011e del fo colaio., non ,ri fosse assoluta ga- Can1oriano, C.arr1era , l{itler , (Della Mano , (9). ranzia d ella possibiliLà di 1t11 decorso asettico l\1a ' 'Ì sono al Iri au Lori ch e Ti1 en gono il con<l-f lla le~ior1 e, a b·b ian10 prefe rito lascilcre an1- . l rario e cioè cl1e prin1a· si de ve ridurre la frattura e poi curare la ferita, i)erc.h è so n~ r•ia111 c nle ap erta l.a ferita trottandola o no con lavaggi alla Carr el , a seco11do d ella n eces- con Yin ti cl1e « tutto 1 a nda1n ento clinico, tu t~a la patologia di u11a lf's ion e ost eo-.articol.a re sità. A11 ch e in que·sti e.asi , la 11ost ra 11ratica co - La nlr è stata di proceclere in prin10 luog·o so110 conùizionale da Il a c ura delle l esione ch e il trau111a 11a i)rodotl o n cll 'a1)parato di sostealla riduzione e d i1n 111obilizzazione d ella frattura; n on l)O. 'sian10 i)erò n egare ch e talora, a gno ~, j l :utti (3 1)1. Questo nostro ,g·ra11dis ... i1uo trau111atologo in cuu a clella g r avità s tessa d el processo tecnico , la ridu zione della fr,a ttura· e pa . sat a ii1 secon- una conlere11z.a LenuLa .alfa Società ~f edico ,C hir~rgi ca Bre&ciana 11.a sostenuto· cc che le fratda linea· in confronto· co11 l 'impon en za; acl ture, LJUalt111que c~en1piò , di un proce.sso settif.o .cb e metteva . esse diano., varino . ridotte i1 più presto possibile e i1111nobilizzate . .. Inoltre a r e1)c ntaglio '1on sofo l 'arto frattt1rato , n'l a l<> shoc trauma~i co, il i)iù pavenLab1ile ·di tutti be11-__ j_ la vita s tessa d el i)azie11te i })ericali ch e inco111b 0110 al lra u111atizzato è, 1\l ollo vantag'-g·io nella g\eneralità d ei e.asi irl sostan za, l 'effetto. di un , -eleno che i tesabl) ian10 avuto da ll'.a1)plicazione dell a trazio11e su t·i sco111110 ti, contu i, lacera ti versano raa filo cl1e ci ha con senlito di i1roccd er e alla }Jjd.amente in circolo e di qui in tutto l 'organled~caz~on e della l esione , pur n-i.anten endo 11na discr eta immobilizz.azione ed una bu on a r1i~1r10 e qu.esto vele110 sa rà tanlo l)iù abbond ante e pernicioso quanto più a lungo "Si n1anriduzione d ei i11onconi ossei l) . L ' _i\. e po ne., poi i vari n1·etodi adoperati per teng·ono l e co ndizio11i cl1e l 'hanno prodotto. in1111obili zzar e i framn1enti (ferula 1ngessata , 11icostTuendo l 'arcl1itettura dello scheletro, si ricon1pong·ono auton•alica1nente i rapporti e ap1)a recchi fen estrati, ferula di K1:am<er, di Jn struttura d elle n1 µsse rr1uscolari co111e la Tho1l1 as, ecc.) dice ch e non sempre si son o co11tinuità dei nervi, d ei v.asi e la trama del a,·uti buo,n i ~uccessj e che in qualche raro s1s t.ema linfatico, si ris tabiliscono con-d izioni caso si è dovuto· amputare I 'arto e cl1e in qual~ fa\·ore,·oli alla crisi · umorale si eliminano o c11e. cas o r arissin10 il pazie11te arrivato tardi si attenuano le cause del dolore, che tanta ·ir11era nlorlo i-) er s~tt.icer11ia o per altre compli• • )::J Ortanza h.a del determi,nismo dello ~ho c , e.d C<'Zl Ofil. infi11e si procura u11 g· rarlde sollievo ·al frattuOltre al trattamento della ferita n elle fra tI ètl o cl1e. ' rive sotto l'in.c ubo della frattura e ture espost~ v'è i11 discu ssione un altro procli e ri.acqu i sta ogni s.peranz~ quando la sa ble111a di tecnica chirt1rgica. Quando ~i · deve di$infe ltare la ferit a, con ' ridott~. E c11e dire d elle fratture esposte~ '.Ba1

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SEZIOi\'"E PRATICA

:::;L'-' la Itlia \ 1aslissjn1a esperienza della g u e rra 3 rj ~1>0 n (lcre abbondante111ente al quesito . Tutl i ~a tltlO L"Otne

l 'alt.a quota di ii io rtalità p er fratture e"'1)oste d ella co&c ia d1in1inuì di . un &U l~ it r> 1101t a1)pen a si a1)1)rese a ridurle ed in1111obi li zzarlB i111111 edia la m e11te » . Quc-sta è la lin efl di r ondotta· se·guita da ut10 dei 11ostri g randi I Lit uli Ospedalieri: l 'OsJ'.led~:le Maggiore di ~[il<>.n o ILazzarit1i 23)]. I11t i11e vi sùn.o cJ1irur.gl1i che riteng·ono cl1e i tluie. ol)iettjvi (ferita e frattura) s'integrano fra di loro n ella c ura e c l1 e si deb ba perciò <ia re i1111Jorlanza co ì a ll uria con1e al.l'altra. Quesltl · 01Jioione è sosl é 11 ula dal colonnello l1 1cdico l\1agliulo (25) e dal Don.ati (13), cl1e <lO} )O a''ere praticato 1a dis infe.z ion c e la cura 1 .cltlla ferita pass.a al la ridu zio11 e alla in1n10hililzatio1ie defi11iti'a d ell a fratlt1ra. 1

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. ella it1ia pratica chirurgica 110 sen1pre te :i1 u lo pr e~e11l e il precetto del Volkn1an11 , cl1e 1·itengo fondamentale n ella te1·apia d elle feri le: cc la 1Jrin1a medical ura decide l e sorti d Pl fer ito e inflt1en za il d ecor so ulteriore della ]E~iOilC » (3 7). '". •· 1questo è p er le fe rite; a n1aggio r ragio11 0 è J:>e r le ferite co111plicanti l a frattura n elle .c1 ua li il proble111a b asila re tera1;eutico è la 1)r e' e ozione d ell 'i11fezioJ1c f Uffreduzzi (36)]. Di fro nte· .a un caso di frattura espo ta 11on 11<) l>r\?concelti teraJ)Cutici. ])e rch è mi lascio .guidare i11 primo luog·o d a l tempo d ecorso fra l à l e ·ior1e e il lt101r1enlo cl1e il le~ ion alo a rri' ,, a lla i11ia osser vat. ìone, poi da lla 1iatu,ra , dallia uas lilà , daill'a~p1eitto d'e1lla ferit·cv e infine ·dal l iµo della fra.ltura (lineare, a ~ecco di flat1to, con1.mjrtuia, ~cl1 eggi a t a, ecc.). I>crl•t n tJ i o pratico l a riduzione d ella fratl u.ra e 11oi l a clisinf czion e e la c ura d ella fe1·it a solo quando il lesionato arriva dopo J10CO :l e111po alla mia osserYazion e e l e condizio11i cle1la. ferita me lo consentono . Così ho J)roce ò ulo 1tei casi V e Vl della n1ia IJiccola statist iciJ. Pre ferisco invece c ura re la fe riln (rescissio·ne dei margini, disinfezione acc urata , ..a . . port~i io ne dei tesf\uti d evit alizzati , S'pecialm ente di sch cg;gie), iiclurre la fraltura e. fare un a1)pa reocll.io ingessato e fen estrato. La n1edicat ura ,,_iene ri111ossa og·ni giorno fino a g·u ari• g tone . . I11 questi ultimi te1npi J10 adottato n el trattan1-c11to ultJeriore ·d elle ferite n elle flratluTe co111pre,e .di garza ini.b·evute nell 'olio di feg·ato ·di 1111e.rluzzo .grezzo e aJ)f)lic.ftte a ·giorni alter-

11i, co ~ ì co111e ho fallo n elle fe rite con1uni. Ritengo cl1 e le m e dicature· con l 'olio di fegato cli n1erluzzo, preco nizza to da Ma udillon ,' DejarJne e . So ul}1er ( 24) o con le paste s·e111~liquide fo rmata da olio con l ·agg·iunta <li tal co, an1i do e acqua distilla ta , farann o ritor11are ad e n oi e r-1. ue~to g·en er e di tra i t am cnlo cl1e per secoi'i è stato adottato in pace e in guerra. Seu1bra ~l1 e l'olio o. tacoli lo ·svilupvo di alc,uni ge r1t1i, fra i quali sp ecialmeilte lo 6tafilococco a ureo. Neìle f.erite così trattate ho 11otato un a ra1)ida 1t1odi(icazìo11e d ell aspetto: le j)in.g·he dive11ta110 rossf', ben granulanti , · i secre ti din1inuisco110, an cl1e la sup11urazione SJJa risce c1uasi do1)0 quatLro , cinque m edicalure, si osserva un solco 1Jeriferico i11 attiva \ flÀSC 1Jroliferati\ a e. spes!"o ' 5i notano isolotti centrali cli epi <lerr11izzazionc. L 'azione cic:atrizZ:-1 nle se111bra ri1)e lerc l a su a orig·ine dalle so-' sta uze co11tenute n eIL ' olio (corpi jodati, fosfor a li , colesteTolo , calcio) e sopratutto d elle ·vil81ni11e. De ,·o i11fine precisar e ch e a lcuni t e11tativ i da n1e fatli con 1 olio di oliva. non mi 11a dato gli stessi risultati. Non o$ la11te quaJ cl1 e OjJi11io11e cli: corde la ter a pia vit a111inica a~sociata a l calcio ·è entra t a t rio11fal111ente ne lla pratica c hirurgica, per i t isu lla li tera 1je utici cl1e 11anno dato conferma ai dal i spe1:in1 ent.ali l IIa11ke (20)]. Preferisco fra g·Ji allri 1·ascorbi11-c alcit1n1', , 1p1r0dotto italia no cl1e m'ha,.. dato risultati eccellenti n elle fra I ture sen1plici. 1

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e\~ O cl a

I. -

25 lug] io 1938. F. Lino di a11ni 13,

~Ialo.

De ler sione (lclla ferita; r ecen sion e d ei m·argini; disinfezio11e; zaffo i11olto las·so. Riduzione della frattura, A])par ec.chio gessat o fenestrato·. Trazione a pesi. fJopo ~)ochi g·jorni si· el)b e un 'os leite purulenta, cl1e f LL Yin la con 1er apia vaccinica, calcio-vi1 ami11ica e locale. Esce g u arito circa due m esi dopo. F rattu r a

C \ SO Il . cl a l\!Ialo.

esz}osta

f em ore

sinistro.

11 agos to 1938. B. Luigi , di anni 41, ~

F rattura. bimal l eola r e inferio1r e aperta . della garnl>a. destra. ·Acc11rata disinfezione dell a ferita,

r escission e cle i 1nargini. Riduzione della frattura. 1\111)li.cazione cli un apparecchio gessato fe11 c ·t r a to . . Trazjone continua a pesi. l\iledicatur a g·ior11aliera . ·E ce g u arito dall 'ospedalc il 19 se lternJ)re 1938. ·

III. - 19 se llembre 1938. F. Filippç, di ar1ni 27 , {la Malo. C .\SO

l ·'r al l ura commin1ula esposta d'e lla mano sinistra. e àe l pols01 corrispondente. Si d eterge accu-

r a la111e11te e si disi11fet 1a la ferita. Si riduce la frallura. .A.ppar eccl1io ingessato fenestrato. Rad ioar afi a di co11trollo. l\!Ieàicature quolidia11e. Esce clopo ::-·,.. i g iorni e viene all 'O·spedale ogni g iorno per 111eclicar si . Guarigione al 30 %. P erma11e una riclu zio11c d ella funzi011e d el 5 %.

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f AKKO XLVII, Xl:)f. 421

IL POLICLI:NICO >>

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1& maggio 1939. G. Giorgio, di CAso IV. anni 16, da Vice11za. ; Fral'tu ra· esposta perone d estro. Vasta ferita lacero-contusa. Detersione della ferita; rocensione dei inargi.ni; disinfezione e zaffo n1olto lasso. Riduzione della frattura. Apparecchio · gessato fe11estrato. Medicalura giornaliera; ogni due giorni vengono applicate compresse di g·arza imbevute nell 'olio di fegato di merluzzo. Terapia calcio viLa1ni11ica . La · guarigione della, vasta ferita avvie11e abba·stanza rapidamente. Esce · guarilo il 9. g·iugno.

gna co111b.atterla. Bene tScrive· recentissin)a111en-te. il Peter111ann (20) che eccezior1 fatta di qual-cll·a ferita netta del viso o del cuoio ca• i)elluto e quelle. nelle dei fu cili, ogni ferita ,.a conl5iderata come infetta. ' Ecco1 i)erch:è in linea di massin1a, preferi~co. i}rir11a rne.dicare la ferita, poi ridurre la frattura. Ma l 'opera del chirurgo non si esaurisce con la medicatura in1mediata in ·p rimo· tempo e CAso V. - 27 .g iug110 1939. R. Rose lla, di anni' poi quotidiana della ferita, çolla riduzione del-23, da V{llli del lPasubio. la frattura E- l 'ap,p licazione di un dispositivo feF rattura a.pertOJ tibia destro al terzo inferiorre· e nestrato che ~rmette la trazione permanente . frattura del collo femoraile. Prima vien ridot1a a pesi. e, è ar1cora un d ettaglio di tecnica ch e la frattura e poi si cura la ferita con la t ecnica (}ev,essere ricordato: la mobilizzazione precoce frià esposta nei preceden:Li casi . Anche in questo caso ho adoperato l'olio di fegato di merluzzo; delle articolazioni dell 'arto leso, che io ho adotma ho dovuto abbandonarlo perchè la paziente tato in tutti i i11iei casi, convinto come sono· ,. non ne sopportava l 'odore sgradeYole. Calcio-Yic1e Ila bontà d elJa terapia del Boehter: cc cl u-Lan1in terapia (ascorbin-calcium) . La guarigione avvenne lentamente. L 'arnWata fu dimessa jl 29 . rante il ternpo necessario alla consolidazione, ~ luglio 1939. ,> la masf:ima parte possibile delle articolazio11i - ..... ' o, i11eg·lio ancora, tutte le articòlazioni dell ' ar-CASO VI. 24 ottobre 1939. B. Elisa, di anni to fratturato deYono essere alli, amente n-iòbi41, da Malo. lizz.ate1, evitando però il ·dolore, alfine di pre- · Frallura espostfJi avambraccio sinistro. Lussazione antero1 inferiore esterna della testa delV( nire i qìst.urbi circolatori', J.es raideurs > ar-l ' omero corrispondente . Anche in questo caso priticolari e le atrofie 1l1uscolari » (La IF ontaine· 1na ho ridotto la lussazione,. poi la fraltura e ]oc. cit., pag. 21). irliine ho trattato la ferita con la tecnica già deForse anche in questo c'è un timore eccessrritla. La donna vien climes a il 23 110Yemb:re. ~ iYo . Di Molfetta (11) .~on e:sperienze be11 conl)isultati migliori no11 i potrebbero desiclotte ì1a dimos trato che immobilizzando gli derare , n1.a io 11on ne sono eccessivan1ente orarti fino a 270 giorni 11on ha riscont1·ato n elle· goglioso sia i)er cl1è le percentuali si fanno u a rticolazio11i in1mob1ilizzate lesioni di,' erse da 1 grandi cifre. e }JiO i p.erchè hert cono1s co'" i pro'quelle di uria modica stasi della sinoviale e ·di centi di. 1nortalità e di <.111putazione delle granur1a riduzione del te~5uto elastico, ~ia della si-cl i statistiche. · noviale stessa cl1e della capsula e dei legamen ti. Ai'Ii rif'ervo di torna re sull'argomento quanOccorre notare che l'agente rnotore d.e:Jle ar-do aVTò compJet.ato ·alcune- esperienze. in corticolazioni sono i muscoli. Qt1ando questi rn11so. Mi Ji111ito oggi a ricordare la r ecente stasco1li sono diver1tati rigidi , atrofici ex n·o n u;sq;· tibtica d i !(lager , cl1e su 302 casi di fratture allora un'arti colazion e s<lna non ft1nzion a più~ , l1ene .. co1nplicate, oss~rva le nella Clinica di Halle dal 1919 al 11937, Jarr1enta urla 1nortalità gloE dopo avere con questa osservazione n1esse· )_)ale d el 6 '}6 e un i>rocer1to di an1putazioni del d 'accordo la clinica (Boehler) e l ''esp1erimento lG % (22) . di laboratorio (Di ~lolfetta) chi111do qti:esta :Ore,:e. Ad ogni n1odo ritengo ch e le prime c ure noterella clinic a che le .attuali contingenze l-lOdapprestar si a un ferito devouo rivol.g·e rsi alla liti ch e r~ndono d'attualit-à. Ritorna in~atti alla sua ferita. Ridurre 'una frattura n1ezz 'ora o di,~cu~sion-e I 'angoscioso pr<>blema: con1e van-un 'orn. più tatdì non è l)ei·icoloso 1na ri111an- ncJ trattate le fratture esposte in tempo di guer-d~1re la n1edicaLura è pericoloso· ·per la r.a1)idità ra? Quale tratta11tento ricl1iedono )_e. ferite da colla quale atteccl1iscono · ui tessuti traun1atiz- sche·g gie di granata, che producono una p orta zati lo stafilococco e il piocianeo. ::on1 e bella- d :entrata relativ::tn1ente piccola n1a che ledon o· n1entc l1anno dimostrato P.azzagli e Zambel)i e ustion.a no in profondità i tessuti p· Ritornerà forse in onore la sutura primitiva percb& ]a nnc.h e quando il trau111a i1on 11:.. p1~odotto lescienza a1na' ripetersi esse11do sempre in via ·dr sioni di continuo (28). Distrutta la pelle (la grande muraglia che ricredersi ? Non è detto però la terapia chirurr1atura creò contro le invasipni dei ger111i); gica di guerra sia la n1igliore. Al contrario. 11este, contuse, lacerate ~e parti n10Jli; pre- Essa risente· della furia , dello ::;1)a simo, d ella· tor1ne.n ta. Quando vi sono cento soldati . fetiti. senti tes&uli devitalizzati (scheg gie ossee, inaTgini della ferita) l 'infezio11 e è alle porte. Biso·· cl1e devono essere lutti curati perchè, domani.

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SEZIONE PRATICA

ve ne saranno altrettanti non si può perdere te111po. J\ila s uturare p·rimitivarr1ente una ferita di una frattura esposlia no, non si deve. P er ch è €<:iSa è a ppe11a. tollerabile - è discutibilissimo anche 1--- isi fa ccia in u11 g rar1de I~tituto spec ializza to per le fratture co·me quello di An1e:.. rica e di Ge-rn1ania, quali p er esempio l'Ospedale cc Bergmannsheil » di Bochum, questa sbrigativa condotta terapeutica non può esser e fDtla s ui can1pi di battaglia o ir1 un osped:aletto da campo. Voglio pertanto a ug urarn1 i ch e questa breve e mo.destissima nota abbia per lo m eno il merito· di provoc~are la disc us ion e su quegto argomento d iventato - per disgr.a zia - di grande c ttualità. l11A~SUNTO.

L'A. illustra una s ua statistica di fratture ·te e d ife r1de la s ua linea di condotta n ella quale il tratta1nento d ella ferita precede la riduzione e la contenzione della frattura . Dopo aver e illu'"' trato bi])liograficamente la quistione della s utura primili va immediata si dichiara contrari.a ad essa ia i11 pace e magg iorrnente in t.en1po ·di ·g uerra e invoca un ' ampia discussione su que&to argomento di palpitante attualità. €SJ)O

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OSSERVAZIONI CLINICHE CLI NI CA C HIRURG I CA DELLA

BIBT. . IOGRAFIA .

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R.

l JNIVERSITÀ

DI ROMA

Considerazioni su tre casi di uretere bifido. .. Dott. ])Ecro SALVINI . La letteratura è ormai r icca di osservazioni su malfo,r mazioni r eno-uTeterali, i11 a i casi cl1e riporto acqui&tano ug ualmente un certo ir1t.eres.&e prima di tutto p ercl1è in essi si tratta di cc bifidità n, la quale è certame·n te la più 1 ar a delle n1alformazioni ureterali , s1Jecie se bilaterale com e in due di qu esti casi (12 sole os~ervazioni riferite), e poi per chè, dal fatto cl1e tutti e tre questi casi sono capitati in questa Clinica Chirurgica n ello spazio di pochi m esi, for&e si i1uò dedurre ch e. ]a stessa Lifidità è in r eal tà n1en o r ara di qt1anto lo scarso numero d·elle p ubblicazioni lasci credere. 1F ra i vari Autori non eRiste u n accordo su1la frequenza della Ì•iifidità ureter ale rispetto aJle altre malforn1azioni reno-ureterali : così rn entre nella Clini.ca Majo vien e riferita una cifra che si a:ggira intorno al O, 7 %, Mentz , basan dosi su molte osservazioni di ure teri duJ)]ici o bifidi, ha tro\ ato bifidità bilaterale IJel 3 % dei casi . 1

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POLICLINICO

Noi crediamo che il disaccordo derivi anche dal fatto che non tutti attribuiscono lo stesso valore anatomico al concetto di bifidità ureterale, e mentre alcuni includono in questa oatego·r ia ·d i malformazioni anche l~ b1iforcazione precoce dell'uretere nei suoi grandi calici ·e quindi alcuni tipi anatomici di b·aciIletti i quali a rigore di te.rmini andreb·b ero interpetrati co'l11e una esagerazione del tipo di « bia1cin etto 1~amificato » che per Terrier e !Baudoin co.stituisce una dis.p-0sizione1 normale, altri invece considerano bifido .solo l'uretere che si biforca a una certa distanza relativa 'dal r·e ne e ohe viene a sboccare in due bacinetti bene distinti. Comunq·ue, è certo che i casi pubblicati di bifidità ureterale bilaterale sono scarsi. Secondo le stati5tiche raocolte da Papin la forma meno rara di anomalia ureterale è la dru1p licità ur1itarele (1:07 osservazioni nella letteratura). Ir1 ordine di freq11enza decresc.ente seguono la b ifidità unilaterale e la du·p licità b ilaterale di cui so110 stati pubblic·a ti ri~pettivamente 58 e 36 casi. Di uretere bifido bilaterale esistono nella letteratura solo 12 osservazioni (di cui 2 ·d i P8pin) e 14 di malformazioni miste con duplicità ureterale da un lato e bifidità dall'altro. In questa Clinica-Chirurgica dal 1920 al 1931 su circa 600 ricoverati per lesioni renoureterali 6i sono osservati 12 ureteri doppi o bifidi unilaterali e un solo caso di bifidità bilaterale pubblicato da Lozzi.

[ANNO

XLVII, NuM. 421

tomatologia dolorosa lompare aumentò d 'intensità. Mai febbre. Alvo regolare. ~t~ualmente le sue condizioni sono alquanto m1gl1orate. Esame obbiettivo: condizioni generali buone. Temperatura afebbrile. Nulla a carico dell'apparalo respiralorio e cardiovascolare. Addome ben trattabile ed indolente in ogni quadrante. Fegato e milza nei limiti. I reni non sono palpabili, ma si nota bilateralm~~te una netta dolenzia dei punti costo vertebrali e costo muscolari. Punto ureterale medio

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FIG.

iR.ifleri~co

i 3 casi o·s servati recentemente nella nostra Clinica: CAso I. - Diagnosi: bifidità bilaterale degli ureteri. C. D. S. anni 32. Ingresso in Clinica il 23 gennaio 1938. Nulla di notevole nella anamnesi famigliare e personale remota. Mestru1ata regolarmente da1l 'età di 14 ar1ni. A 25 a . in seguito a gravidanza cominciò a notare pollachiuria e disuria con bruciori e lievi ematurie alla fine della minzione. Fu diagnosticata pielite bilaterale e cistite ed in occasione di un e·same radiografico fu messa in evidenza una biforcazione bilaterale degli ureteri. Dopo circa tre mesi di cura la paziente migliorò notevolmente, ma durante i quattro anni successivi continuò ad accusare lieve disuria e dolori alla regio·n e lombare S., fino a che, in occasione di una seconda gravidanza, i s11oi disturbi aume11tarono di nuovo e si ripetè la stessa sintomatologia di cinque • anni• prima. In seguito a nuove cure e lavaggi delle pelvi si ebbe un nuovo miglioran1ento e la paziente si è sentita per un certo tempo relativamente bene, ma tre mesi prima del ·suo ingresso in Clinica, se11za una causa apparente, le minzioni ricominciarono ad aumentare di frequenza , ricomparve disuria con ematuria termir.ale, ed anche la sin-

1.

D. leggermente dolente. Giordano lievemente positivo a S. E·splorazione ginecologica negativa. Esame delle urine: reazione acida . Albumina tracce. Zucchero assente. Urea 18 per mille. Nel sedimento: piuria intensa. Rarissime emazie. Qualche cellula della pelvi e numerose delle basse vie. Numerosissimi germi. Ricerca del pacillo di Koch negativa. Azotemia O, 60 per mille. R. W. negativa. Cutireazione alla tubercolina positiva. Cistoscopia: capacità vescicale 110 cc. lieve arrossamento della muco·sa. Anche il trigono è lievemente arrossato specje verso la metà destra. Lo sbocco ureterale S. è normale; quello D. è lievemente edematoso. Eiaculazione ritmica apparentemente uguale dai due orifici ureterali. Cromo cistoscopia : l'indaco carminio si elimina bilateralmente in 4 minuti. Con il cateterismo da ambedue gli ureteri fuoriesce urina torbida a ritmo ureterale. Radiografia diretta del! 'apparato urinario: non immagini riferibili a calcoli. Urografia: doppia circoscrizione renale bilaterale. Uretere bifido bilaterale e doppia pelvi. Lieve pielectasia bilaterale della pelvi inferiore. La paziente è cura la .con urotropina endoYeno-


SEZIONE PRATICA

sa e lavaggi delle pelvi ed esce dalla Clinica iJ 4 febbraio 1938 molto migliorata. CA.so Il. Diagnosi: Bifìdità pelvi-ureterale bilaterale. Aldo M. anni 29 entrato in clinica il 19 gennaio 1938. Nulla di notevole nella anamne·si famigliare e personale remota se si esclude una pleurite esudativa sofferta all'età di 2 anni. Nega lues ed altre malattie veneree. Nel settembre 1937 senza causa apparente e 11el coinpleto benessere ha emesso delle urine che avevano un aspetto ematico durante tutta la minzione. Tale ematuria si è protratta per 2-3 giorni senza accompagnarsi a nessun altro disturbo ed il paziente si è sentito bene fino all'ottobre. In tale epoca la ematuria si è ripetuta con gli ste·ssi ca ratteri e la stessa ·durata della precedente.

FIG.

2.

Nei primi di gennaio del 1938, il paziente ha incominciato ad avvertire dolori di di screta intensità al fianco S. con irradiazioni verso gli inguir1i. Non febbre. Urina di aspetto normale. Non disuria. Non pollachiuria. Alvo stitico. In queste condizioni il paziente ha chiesto ricovero in clinica il 19 gennaio 1938. Esame obbiettivo: Condizioni generali buone. Temperatura afebbrile. Pol so ritmico di media frequenza e pre·ssione. Decubito indifferente. Sensorio integro. Lingua lievemente patinosa. Nulla a carico dell'apparato respiratorio. Cuore nei limiti; toni pt1ri su tutti i focolai. Addome ben trattabile e indolen le jn ogni quadrante. Fegato e milza nei limiti. Reni non palpabili. Punti re11ali e ureterali indolenti . Esame delle urine: reazione lieYemente alcalina. Albumina e glucosio assenti. Nel sedimento: rare emazie. Cristalli di acido uri.co e ossalato di Ca. Non cilindri. Ricerca d el bacillo di Koch: negativa . Azotemia 0,30 per mille. R. \V. : negativa.

175&

Cutireazione alla tubercolina: positiva. Cistoscopia: capacità vescicale 120 cc. Mucosa vescicale normale. Trigono di aspetto normale . Meati ureterali in sede e di a·spetto normale. Cromocistoscopia : L 'indaco carminio si elimina a D. in 4 minuti e a sinistra in 10 minuti. Radiografia diretta dell'apparato urinario: non ombre riferibili a calcoli. La pielografia discendente mette in evidenza sia a destra che a sinistra due bacinetti e due ureteri che risultano uniformemente dilatati e incro~ ciati all'altezza del secondo disco intervertebrale loniliare. Il paziente dietro sua richiesta, viene dimesso il 26 gennaio 1S'38. CASO III. - Diagnosi: Bifidità ureterale S. duplicità ureterale D.; Olimpia L. a. 26. Enlrata in Clinica il 24 marz·o 1938. Nulla di nole"ole nella anamne·si famigliare e personale remota. Mestruata regolarmente dall'età di 13 anni . Nel 1935 soffrì di dolori addo·m inali che la paziente non sa procisare, ma che dal medico curante vennero interpretati come dipendenti da una appendicite. Nello stesso anno la paziente fu operata di appendicectomia, ma Ja sua sintomatologia dolorosa continuò con dolori che spesso insorgevano bruscamente, specie localizzati al fianco sinistro, per ·scomparire dopo un tempo variabile da qualche ora a qualche giorno. Nel gennaio u. s. la paziente fu colta da un dolore particolarmente violento localiz~ato alla regione lombare D. con irradiazioni verso l'ingui11e. In seguito a riposo assoluto e ad iniezioni di morfina dopo due giorni il dolore si utt-en11ò. Non febbre . Non vomito. Urine uorn1ali come aspetto e quantità. Esame obbiettivo: Condizioni generali buone. Decubito indifferente. Temperatura afebbrile. Polso ritmico di media frequt?nza e pressione. Lingua umida e detersa. Pupille uguali e reagenti . Nulla a carico dell 'apparato respiratorio. Cuore nei limiti; toni puri su tutti i focolai. Addome ben trattabile. Cicatrice lineare ben conformata e non aderente al quadrante inferiore D. esito di pregressa appndicectomia. La palpazione suscita una lieve dolenzia in .corrispondenza della regione ipocondriaca D. Fegato e milza nei limiti. I reni non si palpano. A destra sono dolenti i punti costo-vertebrali e costo-muscolare ed il segno di Giordano è positivo. Nulla di notevole a S. Esame delle urine : ~rine lievemente torbide. Reazione a.cida. Urea 15 per mille. Albumina assente. Glucosio tracce. Pigmento ematico assente. Nel sedimento: abbondanti leucociti ben conservati. Non emazie. Molte cellule di sfald amento delle alte e basse vie urinarie. Qualche cilindro epiteliale. Ricerca del Bacillo di Koch: negativa. Azoternia 0,42 per mille. R. -vv·. Negativa. Cutireazione alla tt1bercolina: negativa. Cistoscopia: Capacità vescicale 200 cc. Mucosa di aspetto normale. Presenza di due sbocchi ureterali a S. mentre a D. se ne.. vede uno solo in sede normale. Cromoci'stoscopia: Eliminazione dell'indaco carminio bilateralmente dopo 4 minuti con getti rit• • m1c1.


1756

I

cc IL POLICLINICO »

E·same r adiologico dell'apparato digerente: spasmo i11costante sulla grande curva . Stomaco e bulbo duodenale di aspetto norn1ale. Appendice non visibile. Colecistografia: cistifellea ben riempita, in sede e di forn1a normale non contenente calcoli. Buona funzionalità. Radiografia diretta dell 'apparato urinario: non imn1agini riferibili a calcoli. La pielografia mette in evidenza una doppia circoscrizione renale con doppia pelvi bilaterale e due ure teri da og11i lato. Mentre a D. si nota nettamente la duplice immagine ureterale fino al! 'estremo vescicale, a S. l 'uretere si piforca nettamente al livello della quarta lombare. Si dimel le dalla Clinica mig·liorata il 6 aprile 1938.

Si tratta dunque, di 2 casi di bifidità ureter ale bilaterale e di un caso di bifidità a sinistra e duplicità a ·destra. La bifidità ureterale ha la sua origine, corne la duplicità, in una deviazio·n e dell 'embriogenesi. Normal111ente l'uretere, nato da una estroflessione dell'e1&tremo caudale del dotto di Wolff (g·en1ma ureterale), si dirige in a llo ' erso il tessuto ne.fro,g·eno in cui si approfonda dividendof;i dicotomican1ente e formandi) en1pre nuove estroflessioni intorno ad og r1una delle quali il tessuto nefrogeno si ispe15sisoe disponendosi a cuffia. Jn tal n1odo in clefi11itiva, a svilupp·o avvenutò, il complesso rer10-ureterale risulta for~1ato di due parti di orig·ine dive rsa: dal tessuto nefrog·eno deri,·ru10 la capsula del ·g lomerulo e i tubuli contorti di 1° e 2" ordine icon l 'ansa di Henle, n1entre la prin1itiva gemma ureterale per succe&sive. n1odificazioni forma tutta la parte escretrice e cioè i dotti collettori, i calici, la pelvi e l 'uret.ere. Se per ur1a anomalia la p rima divisione dicotomica della gemina urete.rale avviene prima cl1e questa abbia raggiunto il tessuto n·efrogeno , si ha l'uretere bifido. Tale biforcazione preco·ce può avvenire in t1n pu1tto qualunque del decorso dell'uretere: al 3° superiore, al 3° n1e1dio, al 3° inferiore, nelle immediate vicinanze della vescica, o addirittura nell~ spessore stesso della parete vesc1icale. In questo ultimo caso ~ facile confondere la bifidità con la duplicità ureterale e per la d.iagno1&i occorre osservare con attenzione la par~te interna della vescica e tutte le alt.re sedi extra vescicali in cui può sboccare un uretere anomalo: in caso di duplicità infatti esistono sempre due ~becchi u1~eterali (di cui uno è sempre vescicale mentre l'altro può a,~venire in altra sede), mentre la bifidità, ancJ1e se ha inizio nelle pareti vescicali (come presun1ibilmen.t.e avviene nel nostro 2° caso) 1

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comporta sempre un ·solo sbocco ureterale in sede normale. Qualunque sia l'altezza in cui l'uretere sia biforcato, le su·e due branche di divi:--.ione verso il rene as&umono· sempre uno sviluppo autor101no cosicchè e&istono in ogni caso due pelvi o due loro analoglti cui fanno· capo due te1Titori renali funzio11alrr1ente indipendenti l 'un·o dall'altro. Talora anzi qu·esta divisione funzionale dei due territori renali è completata da una nelta divisione anatomica. Infatti, per quanto irt genere il rene resta di fPrma rtormale o solo un· poco ingrandito nel senso della lunghezza, qualche volta sulla ~ua superficie esterna si nota un solco c·h e corrisponde alla divisio11e intrarenaJ.e, dei due terr·jtori ur-eterali e che talora può approfondarsi tanto nel parenchima da dividere nettamente il rene in due : si giunge così a qu·ella malf()rmazio11e più con1plessa che comporta due ureteri, due pelvi e du-e reni distinti. I due bacinett.i irt og·ni caso rd i urete.re bifido ·&ono sernpre situati l'uno sopra l'altro (e mai di&po::;ti in sen&o antere-posteriore). Quello s uperiore in g·en·ere è il più piccolo e. riceve la secrezione solo ·d i una piccola parte del territorio renale (generalmente del 4° superiore del rene); talora anzi 1na11ca addirittura ed allora i 2-3· prirrti calici superiori sboccano direttamente nella b ranca corrispondente dell 'urete1·e senza l:intermediario della pelvi. Mentre la duplicità ureterale si rende clinicam.e nte m.a nifesta (come per es. in un caso capitato qt1alche tempo fa nella no stra Clinica in cui lo sb-0cco ano.m.alo di un uretere duplice avvenendo· nella vulva .si ave,,a una sintomatologia di incontin~nza pur restando po sibile la minzione voJo,n taria per il norn1ale sbocco in vescica ·d ell'altro uretere), la bifidità ureterale non si rivela con nessun sintomo, a rr1eno che non si accompagni con altre malformazioni dell' apparal o urinario o su di e sa r1on si impianti un processo morboso. Tali malforn1azioni, cl1e sono comp atibili con una vita perfettamente nor::nale, ·d unque sembrerebbero non offrire che un interesse relativo per la Clinica : ma basta considerare la possibilità che un pi·ocesso morboso impiantatosi su di esse può decorrere in ntodo particolare, fornire dei particol:lri sintomi ed offrire particolari po!&sibilità di cura, per.chè anche la bifidità ureterale assuma la &ua ;mportanza clinica. &lrebbe interessante precisare, sia dal punto di vista della patologia sia da un i1ur1Lo di \'i$ta strettamente chirur.gico, la frequenza co1l cui la bifidità (o la duplicità) ureterale si ac1

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(_.\NNO

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SEZIONE PRATICA

lo111pag·na con altre i11alformazioni congenite e la freque11za con cui. .., u tali malforrr•azioni si in11Jiantano i ,·ari processi morbosi. Sulla 1,rima questione è sta to discu so anche roce11ten1ente nel Congresso francese di Urologia del 1936 e Perrier sostiene elle un attento esa1ne dei sin goli casi n1o:::;tra CÌl'e co·n grande frequenza la bifidità (o la duplicità) ureterale si associa con u11a ptosi (limita ta o no al rene) , o con anon1alie vasali , o con una idronefrosi clie secondo l 'A. non è da metter.e in ra i1pc)rto con la n1alformazione ureterale ma è anch'essa congenita. Ma , ·speci e per quanto riguarda la frequenza e l~entilà d elle anon1a Iie vasali rispetto e in rap1porto a ll e 1nalfor. n1azio·n i reno-ureterali, i pareri dei vari Autori non sono tali da fornire dei dati p,r ecisi (forse percl1 è una gra11 parte di questi casi non è stata sottoposta ad osservazione operatoria o necroscopira), cosicchè allo stato attuale delle nostrei conoscenze bi•s ogna ritenere; con Papin cl1e ]e anomalie vascolari accompagnano quelle dell'uretere pil'e o a poco co11 la stessa frequenza con cui si trovano a l di fuori di ogni n1a1formazione reno-ureterale. Ricorda1ldo poi quella regola della patologia sec,011do la q11.ale un organ.- o un sistema è tanto f1iù sog·getlo ad ar11n1a l are quanto l 1i1'1 si a11.u1ttana dalla 11orma , bisogna dedt1rre che g li l1reteri mal forrnati arnmalano con una frequenza maggiore rispetto a quelli n1orfologica1nente nor.ma] i. Le manifestazioni clinicJ1e di un dato processo morboso sono .sostanzialmente l e stesse sia che questo si impianti su un uretere nor111ale sia st1 urto mal for- · mato, però, a cati -a dell'alterata conformazione, il quadro clinico può sub·i re delle \1ariazioni e richie·dere particolari accorg·imenti di indagine indirizzati, oltre che a svelare1 Ja n1n latLia, anche a dimostrare la presenza <lclla rr1alfor1nazio11e c.orl genita la quale rischia in ogni caso di pa~·5are inosservata : speicrie la Lifidità che r1on è rilevabile neanche con l 'e~a ­ nte cisto se. o11irc.. Bisogna considerare cl1e scop rire una bifidità ureterale è cosa ommame11te interessante r1on· solo per renderci conto d ella particolare fj&ionomia clinica che possono as un1ere le rrta lattie in1piantatet,i s t1 questa malformaziope, ma anche per r e·go1are l a condotta terapeutic1a : può accadere i11fa tli, rper es. che l 'esistenza di due territori renali funzionalmente , patolog ican1ente, e talora anch.e anatomicamente indipendenti; di cui uno solo pt1ò essere ammalato , me,11tre l'a ltro può restare cli11icamente ed anche anatomi camente sano, la (3Sistenza di due pel vi e di uri l1retere doppio solo fino ad una certa altezza, posso no consi -

gliare opportune 1110.difiche all 'abitu<tle tratt./i1r1cnt0 dellf) relative affezio,n i. Così ., ad es. questa eYe11ienza ·d à una 111aggiore. pos&ibilità di applicazione all e operazioni parzial1nente eonservat rici. L:.i bifidità ureterale può essere diagnosticata con ce.r tezza so]o radiologi ca1l1e11te: però, per ebeguire un esame radiograficc ·partic·o larmente diretto a questo scopo, occorre avere in i1recedenza sospettato una tale. 1nalformazior1e: cosa sen1plice solo in ap1J,a renza se si penSl c11e in condizioni normali la bifidità, ro1ne la duplicità, è una ìnalforr1tazione in se stessa completam ente asinton1atica, a menJ che non si accompagni con altre 1nalformazioni. Così accade 1c·h e in genere solo per caso vien e sco~ perta per un esan1e radiografie<) dell'apparato urinario eseguito fortuitamente e per altre indicaz.ion1i. Ma in a lcuni cas.i , ir1 certe con.dizioni patologich e, sono stati descritti dei sin tomi - che possono d efinirsi s'i ntorni di presunzione - i quali possono di per se stessi far supporre la malforn1azione e quindi ricl1 ie.àer~ di sottoporre il paziente ad altri parti colari ·esami , come il radiografie.o, per averne la certezza. . È stato così osservato cl1e, eseguen·do un sonda·g gio ureterale in un ammal ato c lini1c'a n1entei affetto da pielite, può accadere qualche Yolta che, introduce.n do il catetere in uno sbocco ureterale, si veda in primo tempo fuo;rjuscire pus m ·entre, spingendo oltre il catetere si ottenga in un seconùo tempo orina limpida di aspetto normale: se ne p uò dedurre che, fìno a quando il catetere era restato a valle clella biforcazione ureterale e raccoglieva quindi l e urine pro,1enienti da e·n trambe le pelvi, que.s te erano torb,i de perchè la parte di urine ]:Jrovenienti dalla pelvi sana si n1escola,·a con ]laltra parte pro;v.eniente dalla pelvi am111alata; in se·guito poi, essendo il catetere penetrato 11el ramo dell'uretere che fa capo alla pelvi san.a, l'orina raccol ta ha p·erduto i ca ratteri patologici . In tali t.'ircostanze. non solo si può S(lSpe ttare una bifidit.à ureterale, 1na si può giurtgere fino alla (!eduzion e che dei due segrt1enti uretero-p,ie.Iir i uno solo è grossolanan1e11te ammalato : quale d·e i due, ~e il uperiore o l'inferiore, verrà preci$aLo in seguito eseguendo per es. una radiografia l:1sc iando il catetere nella pelvi da cui si otti.ei11e orina J)atologica. Lo stesso p1u ò dirsi qua11do in caso di ern.aturia o di piuria da un la to si ottie11e con c~ttete ri smo ureterali: alterr1.a tivamente orina li1npida o torb ida o ematurie,.a a ~ec o nda del ran10 ureterale in cui il catetere è i)enetrato. ( ,osi quando si vede. alla cistosCllpia un n1.e a· 1


1760

« IL POLICLINICO »

to con lesioni 11etta1r1ente tubercolari mentre il cateterismo dell~urelere corri&pondent·e dà urina norn1ale., si può sospettare che esista un uretere :Qifido e ch·e il catetere sia penetrato r1el ran10 ureterico che con·duce alla pelvi norn1.ale·. Un sos petto ·<li 111alfor.n1azio11 e p•i elo-uret.erale può anc·h e i1ascere quando, ave.n do introdotto un 1catetere n ella pelvi per e·seguire una pielografia as.cender1te, la radioig rafia mostra un.a pelvi situata o troppo in alto o troppo in basso, atipica , o troppo piccola rispetto all1c>mbra disegna ta dal co11torno re·n ale come grande.zza forma e .sede. 'T ali eventualità polrebbero r11oltipli carsi. L'esame veran1ente dimos trativo per una rnalforn1azione pielo-ureterale è l'esame pielografico: però, una volta che per una ra-g iorte qualunque si sia sospettata tale rnalformazion.e , è bene e.s eguire questa indagine, alm ·eno per la prima volta, se1n1)re con il metodo ·discende·n te il quale, pure se non dà in ogni caso le immag ini più n ette della pelvi e d ell ' uretere, serve ottimamente come esame di orientan1ento. Ciò è consigliato dalle sorprese elle può riservarci il cateterismo ureteTale in caso di ure tere bifido: si evita co&ì, cioè, di int.ro·d urre il liquido opaco solo in u11 ran10 ure terale e di far paSMre inosservato l 'altro ramo di bifo rcazione ureterale e l 'altra {">elvi. Solo quando si &ia intravista, sia pure vagamente , con il i11°e todo discendente la inalformazione pielo-uret.erica , si eseguirà, per ott.en er e n1aggiori d e ttagli , la p ielografia a scend ente preferibilmente seg u.eindo il conlf:>iglio di Chevassu , cioè introducendo nell 'uretere apI)e;na 1un piccolo tratto d el catetere in modo ch e queslo non ve1lga a sorpassare il punto della 'b ifor cazion e u~'e terale . Così operando si I)Ossono iniettare con la m assima probabilità di riti.sci ta entran1b·i i ram.i ureterali ed e ntrombe le pelvi. 1

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I nostri tre casi si prestano a d elle con1&iderazioni: Nel primo caso si tr.atta di una pielite lMlaterale n1anifestatasi e recidivata in occasione di g ravidar1ze : esso non presenta un interesse speciale a meno ch e non si voglia ricollegare la particolare ten.a cia di questi disturbi pielitici con la malfor1nazìone ureterale che ha for&e favorito 1'insorg ere e il permanere del processo morboso. J\1a il secondo e il terzo caso hanno forse Ujl certo inte resse dal punto di vista clinico. Nel secondo caso si tratta di un uomo igi.o' rane il quale al momento d el suo ingresso in (Jinica ac cusava dolori a tipo di colica renale 1

presentatisi dopo due e.1r1aturie t,o tali interveIlUte una qualtro e una urt ir1e·s e prima. L'esa1ne cistoscopico non ha rivelato che un ritardo della eliminazione del colore a sinistra e niente di notevole a carico della vescica e degli sb·occhi uretE~rali. Per quanto non si sia potuta p.r ati.c.are una cistoscopia in periodo ematurico, si può affermare che le e.111aturie prec~denti sia110 state di origine renale : a parte ìl fatto obiettivo del ritardo della e1li1ninazione del colore a sinistra, Je ematurie sono stat e sempre totali, sono state seguite da doloci 1a tipo rd i colica renale e non si è }no~ tata -1 lla cistoscopia nessuna causa vescicale C·ui esse potessero esser messe in velazione. I.'es.ame ·delle urine non ha mos trato altro che rare err1azie nel .sedimento. L' e·&am e radiografico ha messo in evidenza una bifidità pelviureterale bilaterale. Il p azie nte dopo qualche giorno di p ern1anenza in Clinica si è sentito bene ed ha voluto essere dimesso. .S orge in que.sto caso la questione di stabilire ]a causa d elle f"m .a turie •prima e della si11tomatologi.a doloro·sa poi. Se in base agli esaJni praticati ----- contpre&a la prova della inoculazione nella cavia 5i può, almeno clinicame1nte, escludere ]a tubercolosi rena.le e le altre più freque·I lti ca~se di ematuria di origin e ~en.ale come il turno re e la c.alcolo·si) Te"' rtale, rimane la ipotesi suggestiva di riportare le ematurie alla r11:J.lforn1azione re11oureterale. Tale eve11ie11za in e.asi analoghi è stata più volte segnalata, ma l 'accovdo sulle cause intjn1e della sua produzione è stato tutt'altro c1h e 1agg iunto; c ' è infalti chi pensa che causa 11e 15ic1 la coesistenza di altre 1nalform.a zioni renopielicl1e com e anornalie vasali, ptosi renale cor1genita, idronefTosi cong enita, ecc.; altri invece insisto110 sulla frequenza di processi morbosi eh -e, p e.r il fatto s tesso di essersi impiantati su un insien1e· uretero-pielo-renale anon·1a1o, .a ss urnono un andamento clinico spetC.ial.e e sono di clia g r1osi complessa. Noi ~on sapremmo come po1 tare un contributo sulla questione, anche perchè il paziente si è sottratto a un più ]un.g o esame : citiamo il caso solo 1p cr s.om1n.arlo agli altri n oti e per concludere jr1 primo luog o che nelle .m alformanioni uretero-p-ielich.e ·è possibile avere una e1n.a turia forRe an'che al di fuori di process i morbosi clinicamente dimostrabili e poi ch e in caso di ematurie. senza causa a1)parente è perrn~sso pensare ancl1e alla possibilità della esistenza di una mal forroazio11e reno-pielo-ureterale. Qu-e sto caso, sotto questo punto di vista, è si111.ile al seguente. Nel terzo caso si tratta di una donna la 1

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{ANNO

XLVIY,

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SEZIONE PRATICA

quale soffre da 1circa tre anni di dolori e.ddominali ch e talora subi&cono una esacerb,a7.ione tale da ricl1iedere cure specia li. La &ua storia di dolori cominciò con un at Lacco di Jìeve entità riferito ad apper1dicite di c ui fu 01>erata' poco dopo. Noi i1on possediamo gli e]&menti per afferrnare o n egare la fondatezza di tale diagnosi , ma è certo che la sintomatolo·g ia dolorosa no11 è stata rnodificata dalla .a1,pend~cectomia e da tJ'e anni ha conservato gli stessi caratteri. L 'esame obiettivo dell 'addc>me non n1ette in evidenza nulla di particolare e cosi gli esan1i radiologici dell'apparato digerente e la colecistografia. Soltanto 60·n o n ettamente dolenti i punti costo-vertebrale e costo-n1uscolare di destra nel quale lato è ancl1e n etta.n iente positivo il segno d.i {;iordano. L'inda.gine radiologica ha messo in evidenza un uretere bifido a sinistra e duplice a destra: niente altro a carico dell 'apparato urinario: solo l 'esame del sedimento ha mostrato molte cellule di sfaldan1ento delle alte e basse vie urinarie, abbond.anti leucociti ben conservati e qualic·h e cilindro epiteliale. Non 6i è in grado neanche qui , con1e nel caso precedente, di stabilire una patogenesi ben definita alla sintomotologia dolorosa, m a i drue casi richiamano alla me1noria ìe varie discussioni alle quali ha dato luogo la questione della causa Idei sinton1i dolorosi che talora sono iStati d escritti in casi analoghi. Uno di quei5ti casi perr esempio è stato illustrato da ·Macquet di Lilla: si trattava di una fanciulla di dieci anni la quale non .a veva altro nello storia che una sintomatologia dolorosa di lunga serie ·d i crisi a ripetizione; nulla all'esarrte obiettivo, ma l 'esame radiografico nlostrò una dupli1cità t1reterale· unilaterale . La question.e è stata ripresa recentem ente da Perrier il qruale sa&tien·e che tali sintomi dolorosi in caso di 'malfo1mazioni ureterali sono dovuti ad altre malformazi oni , anch'esse di origine congenita , le quali, a suo modo di vedere, accompagnano con grande frequenza le prime: specialme.n t.e la idronefrosi. Egli a·ggiu11ge anche, ripren dtndo iciò che fin dal 1910 era già stato· .~J­ f.ermato da Pasteur e l\1ichon, ch e idronefrosi e ritenzione renale .accompagnano di frequente Je malfo,r mazioni ureterali e che spesso d~­ ' '0110 es&er m esse in rap·porto cori ptosi re nali , an1ch ·e e·sse congenite, talora tanto lievi da non ef:sere rilevabili con le co1nuni indagini cliniche. Del resto è noto che piccole idron efrosi ~ piccole ritenzioni r enali n1·entre in alcuni (.asi sono b en sopportate e decorrono sen za o con scarsissimi sintomi, alcune volte invece sc>no responsabili di una lunga sintomatologia 1

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dolorosa la quale l)UÒ raggiungere dei gradi elevatissimi di inten sità. Gli autori aggiu11gono ch e non esiste un rapporto tra ir1tensità della sir1tomatologia dolorosa e idro11efrosi : questa anzi può essere di grado cosi piccolo da p·assare inosservata e talora si può avere speranza di scoprirla solo se si eseguisce l'in·d.a gin e radiolog ica nel p·eTiodo della massima dilatazione ·d ella p elvi ed a pazie11te i11 pie.di p1er mettere in ·evidenz.a anche la ·e·v entuale coesistente ptosi renale, anch 'es~a talora li evissima e difficilmente rilevabile. 1

RIASSUNTO. Riferendo due casi di uretere bifido bilate. Tale e un caso di ureter e bifido da un laio o duplice ·dall'altro, osservati n ello sp·a zio di po· chi 111esi nella Clinica Chirurgica di Roma, con cludo che an.c;h e queste malforn1azioni di cui sono note solo pocl1issime osservazio11i n ella letteratura (12 di bifidità bilaterale e 114 di inalfo·r mazioni miste) forse sono meno rare di quanto 1ciomun·em.ente si crede. Essf) sono di difficile ,d iag nosi perch ·è, se non si associano ad altre malformazioni e non si complicano con processi morbosi, decorrono asintornaticamente e possono essere messe in evidenza con certezza solo in occasione di esami radiografici. Ancl1e questi esami radiologici però, perchè sia110 sicuramente dimostrativi, vanno praticati c·on speciali accor·g i1nenti: si con sigl41 di ese·g uire in ogni caso prima una pielografia ·d iscend·ente e solo in un secondo tempo la I?ielografia ascendente (quan·d o cioè si ·è già intravista la Jna lfo·r mazione) i11troducendo il catetere solta11 to per un pic(·olo tratto nell'uretere in n1odo che rei-5ti al disotto d·el1a biforcazione ureterale. Queste malformazioni riv.estor10 un certo inter esse sia perch,è oombra favoriscano J'inse·d iarsi di processi m orbosi, sia perch,è si a5soiciiano spesso con altre ano1nalie le quali posso110 rendeTe il quadro clinico .m olto complesso t- di difficile interpretazione. Sono specialmente la idron efrosi , la ptosi {]imitata o no al rene), e- i vasi anomali ch e possono coesistere con una m alformazione ureterale: potendo però tali mal formazioni mar1ifestarsi nei inodi più svaria ti (e·m aturie, dolori, ecc.) si consiglia in 0 g11i caso di dub1b ia o incerta interpretazion e pensate anche a queste possib1ilità ed eseguire. g li opportuni e a mi per cercare di J11etterle in ev idenza. 1

BIBJ,,IOG RAFIA 1. SEELIG Z. Ur ol ., 5, 1911. 2..BRAASH END SHOLL. Patii. cornpl. witJi. du plic. etc. Surg . Gyn . a11d Ob t., 1925.


1762 3. 4.

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cc IL POLI CLINI CO »

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SUNTI E RASSEGNE FEGATO E VIE BILIARI. II quadro protidico ematico ed ascitico nella cirrosi epatica atrofica. (D. J\iilR COLI e M. FERRONI. Rassegna di Fisiopa,tologia olinica e terapeuit ica; m agg'io 1940). Gli AA. h a11no studiato le modificazilQ·n i del. le si11gole frazioni proteich e eIT!atic.h e ed ascitich ei n eJ san g ue e n el liqt1ido ascitico di p·a zienti a ffetti da cirrosi di Morgagni-La ennec, ten endo pre ·e nte da t1n lato il J)l'Og ressivo d ecadin1e11 Lo organico, dall 'allro l 'azion e della i)aracer1le i. Le rioe:rche, cond otte su qua tlro· ci n ·otici con un Lotale di ol Lre cento d etermin azioni n el sangue e altrettante n el liquido ascitico, h.anr10 ·dato i seguenti risultati . Nel cirrotico si o erva una certa co tanza d.ei v:alo·ri ·proteici del sang t1e per tutto il periodo della n1alattia e.a in generale la qt1ota d elle g l1obuline upe ra in Jn odo sen sibile quella delle a lbun1io e. In rapporto alle para cent e i le· Jlroteine totali e le alb.umine ten·dono a d ir'11iuuire subito dOJ)O di essa per ripo1'larsi poi ' 'er o i ' Talari di partenza con · un a ndarne11to a ce1l gio nale, l e globuline invece tend ono ad aun1e11tare ubito d1o po la J1aracentesi p e1r poi decrescer e e raggiungere i ' '·alori più bassi al m om ento della paracentesi s.ucce siva. Ciò significa c.l1e i] liquido ascitico r1 ei primi giorni richia1na dal sangt1e una ni agg iore qua ntità ·di alb u111in e, in c1 uelli successivi una 111aggior e quantità -d i globuline. TutLavia le ecc1e zioni non mancano e con es'" e i e.asi ch e seguono tl.n a11da1nento oppo tq. I sin goli qt1ozienl i proteici del sangt1e m ostf'ano n ei cirrotici una m arcata tend en za alla di111inuzion e fino a]J.a in versione de11.a for111ula. Solto l'a7,ione diel1a para centesi il qt1ozieinte proteico au.n1 enta con n1aggir0Te frequen za di quello ch e nan dimin11isca . · Dal ounto di vista del liqui·d o ascili co ri. sulta cl1e i l)ro teici totali di esso si abhnssano a mis ura che dall e fa se i111ziali si proced e ve11·so q11ollc più a,·a11za le della malati ia , al con1

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XLVII. NuM. 42}

fANNO

trario di quanto avviene nel sa11gue in c.u i i J)rol eici totali rerstano a livello pressoc.h ·è costante. Dopo p aracentesi i proteici totali d-el ljquido ascitico vanno .gradatamente diminuendo ed in qruesto seguono un compo rtan1ento opposto ai pro·t eici totali d el sangue. I sin·goli qu.ozienti proteici del liqt1ido ascitico dimostrano nella grand·e maggioranza d ei casi u11a n etta pr€ivalenza della frazione glohulinica su quel~a alb.111ninoi·d ea. Sotto l 'azione della paracentesi il quoziente proteioo del liquido ascitico aumenta con maggiore freque nza di qute llo che non di.n1inuisca. I risultati ottenuti dagli AA., pur non possedendo l 'imporlanza ·di prove sperimentali dirette a favore di altre teorie, dimoi&trano· p1e rò a11c.o ra una volta la scarsa .cion sistenza d ella dottrina ch e pone nel ~e-gato il centro di form ·a zione dei proteici del ~angu.e e dànno u11 co~tributo indiretto alla teoria di quegli autori ch e a segnano ad altri oTgani la fun zione di centri pro1duttori de]lie) proteine del sangue. 1

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F.

TOSTI.

Le telangettasie cutanee stellari nf Ila cir-rosi del fegato e loro importanza diagnostica. (D . (~ IC<J V_'\ CKI. l J1 i ei11.

}( liri.

wach e1Lschr.'

}i4

.g iugno 1940).

La diagnos.i della cirrosi e1)atica in pi·e·n o sviluppo non offre diffi coltà. I1L nlolti casi l)erò i pazienti non avvertono alcun intorno che iitdichi dire ttam ente il processo cirrotico: la loro .attenzione è ricl1iamata da disturbi dispe]Jtici 1 &v~r.i riati, o ·da dolori \ a·ghi (polinet1ri- · te alcoolica) o· soltanto da una n1inacciosa emateme i. Quando i f'into1ni de1la cirì·osi sono til)ici qure1sta è già in uno stadio avanzato, no·n più ~usce tlibile di r egr essio11e, è d'esid erabil e ~n,1 ece una diagnosi nello stadi101 precoce, per lo più asinton1.atico, ·pcrch·è solo· in tale stadio i possono a ttendeTe b11011i risultati da un-a a datla terapia. Preziose p er la diagnosi sono le p·r ove fun zionali dcl fegato , soprattutto se no11 ci si accontenta ·di nna sola n1a si esegu ono .' prove contemporaneamente,: q11 este prove l)lU 1iesco110 però negative ir1 genere. neg]i stati iniziali dell a " irro~i epatica, e talvolta persino· in casi progredienti. Su 17 casi di cirrosi esaminali con Je prove fun1.ionali, 13 presentarono un all11ogar11ento del n.a tro di coagulazion e di ~..(\llmann: l<l de term ina7.ione d ei proteidi d el ~iero, eseg·uita in 12 casi , dimostrò :n 7 di es ~i un certo aumento delle g-lobt1line. Jnteress~ n­ te uno dei casi riferiti dall':\. , in cui la cirrosi presc-ntò lJn decorso feb1b1ri.le r e•m ittente })Cr anni , sen1a che si . p0tesse trovare alcuna cal1sa infettiva della febbre. La comparsa di violenti dolori colici al qu.adra11te supe1iore d e•f-.1ro dell'addorrie insjerr1 e '\•d itte ro fece r ·ensare alJ.a colelitiasi: 1'op erazio1te trovò Ja cisti f f' 1lea de1l tutto n ormale, din1ostrò in, ere la esis tenza fin o Rd allora non sospettata, di una cir1

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SEZIONE PRATJCA

rosi !\trofica del fegato. Le prove fu11zio nali d el So,n o stati d escritti nu111erosi casi di iltero f{11gato d~ Weltmann e di Takata-.~a , più , ,oli11 period-o· secondario. Circa la frequenza,-- S. le i·ipetute, .a vevano se111p1re dato risultato n eV\f erner lo tro·v ò 27 volte su 15 . 799 casi di lues gativo. Esiste"a nella paziente un segno diasecondaria., Gate,vood 3 su 4 70 , Simonesieu 4 gnostico la cui i111portanza era stata 11otata da su 1177. Gli an1ericani ·d ànno delle cifre percenEppinger: numerose tela11gectasie1 stellari sult,,uali molto ·pi.ii ba &se: due su varie rr1igliaia la cute della faccia, del collo, d èlle •&palle, deldi sifilitici nella stati tica di Vilendo e Wiley• le brraccia e d elle dita. Si tratta di macchie roSa1ns. tondeig-g·ianti, di color rosso-violaceo, grandi Secondo l\iiichael quest'ittero è più frequente d.a una capocchia di spillo ad un pisello, che 11egli uomini (77 ,5 ~~) ch e nelle d:onne (22,5 IJresentarto al centro un ril evarr1ento angiomaper cento). Chauffard invece trovò prev·a lenza loso da cui co1ne raggi J)artono ir1 tutte le dir1 elle donne . rezioni finissin1i vasi ondulati. Queste for111aL'ittero d el periodo seco11dario appare in 1ioni stellari si \ edo110 solo .alla p1<lrte uperio·r e slrelta dipendenz.a colla gen eralizzazione deldel corpo: esse v·e n n ero riscontrate dall 'A. in la 111alattia e coll'apparizione di .altre maniI)iÙ del 50 °/o dei casi di cirro i (in 23 6 U 4- 1). festazioni c utanee, o mucose. L'ittero l e preceTalvolta sono nu111 er o e, altre volte scar se; es e de, le acco111 pagna o le s e:gue. Di soli lo appasi riscontrano esclusi vai nente ne] la cirrosi. del re senza esse re preceduto da prodromi. Rararr1,ente e' è fe,b bre e, e c'è, è n1odic a. fegato tipo Laennec e in nessuna altra n1alatt = l epatica. Il loro rapporto con ]a n1alattia I ·disturbi ga troint·estinali conco111itanti sodP,l fegato ·è indubbio , perchè aume11t.a110 di no n1odici. Le: fe.c i 60110 ·IJesso acoliche, 1na numero con il progredire della cirro i: se i1e no11 .:en1 1M·e. C'è bilirub·inuria co·n o sen za uosserva uina in1 provvisa fioritura a1 .m on1 ento robilint1ria. A volte olo urobilinuria . Si può dello scompenso. Ini ezioni intracutar1 ee di i ~ta ­ a ,·ere .albuminuria co n1e pure leu cina e tirosimina no11 riescono a provocare la co1m1)ar~a 11a 11eJ le urine. deJl e telangectasie stellari, ma tutto al l)iù a Prurito e bradicardia sono rari. Di solito ci svilu1)pare rapidan1ente quelle in forrnazio ne. sono epa to e splenome·galia. Nel san g ue R. \V. Iniezion.i di adrenalina fanno parire transitopositiva e modica anemia secon.d.aria. ria1ri ente i rag·gi 11la non in flt1enza no affatto La dt1rata dell'ittero varia da 4 a 12 settiil sollevamento ce11trale angiL)111atoso. L'A. cre·- 111ane. de che lln unico fattore costituzionale provoLa diagnosi differenzial e si de,,e fare colchi nell'apparato vasale le speciali telangectaI 'ittero ca tarrale (cl1 e è preceduto da disturbi sie e ne] fe,g ato il proc.e s·so cirrotico. Nel caso gastroenterici, a1cco11 l J1iagnato da acolia , non ha descritto e isteva anche una contrattura di Du- urobilinuria inii iàle, ha p,r urito e bradicardia, puytren delle dita ulnari, il padre _della p.anon splenomegalia, non segni di lue ), coll 'itzien te era morto çli c irrosi epia tica circa alla t·ero in(ettivo (per cui c'è il criterio epiidemi·o._ stess.l età. La in1portanza di fattori costitu zio- logico, il reperto 8pecifico, il d ecor so febbril e, nali per la inso.rgenza di una cirrosi epatica e le mialgie, la n e frit e, la notevole splenom egafa1ta notare da c:11vostek: vi sono dei forti belia), colla colang ite infettiva (frequ ente dopo vitori cl16 no11 antmalano di cirrosi e vi sono colelitia i , colecistite, tifo , paratifo), c oll 'ittecirrosi del fegato in non bevitoTi. I.,'alcoo lismo 1\c erl1olitico. i:•rod-L1rrebbe la ·c.irrosi olo in individui con Per la patogenesi, alrt1ni han110 attrib uito cc l1abitus di Chwostek n: deficiente· svilUJ)PO l'ittero a comp-ressione dei canali b·i liari da di peli al tronco, a celle e inon , ' purb •is (peli a p art e delle lin fo"~landol e L)Orta]i ipertroficl1 e, ti110 ferr1n1i11ino), capelli ch e arri vano n1olto altri ad esanten1a ( roseole e papule) delle vie giù sulla fro11te e forte sviluppo· di barba. Di biliari, altri ad un 'c11atite int~ rstizial e p1r eicoce ·ed altri ancora ad ittero emolitico co tituzio17 casi di cirro i accuratan1ente esaminati daln.a le velato dalla ]u e. . l'A . , 112 pr~esentavano l 'habitus di C,.h wostek; L'A. d escrive due casi cli11ici la ct1i sinton1a2 avevano un sisten1.a pilifero norm al e1, in 3 i tologia s niQ"gerisce di ammettere un a patogeJ)eli al petto, alle ascelle, alle estren1ità, erano nesi complessa, in p·a rte ln eccanica e in p arte foTtemente &viluppati. Non è quindi lecito ·escluid1ere una cirrosi epatica ba andosi su] for e-patobiliare. È nece ssa rio che si facciano, quando si può, te svìlppo ,d el sistema pili f. ero.. Le te langectasie stellari, peT quan lo p•r ese11ti osservazioni anato111opatologich e, le so]e che possano risolver e in 111odo oerto il l)Toblema solo nel 50 °/o dei casi, 11anno una con siderepatogenetico d ell'ittero i1el p·e riodo ~cic ondario ·yole importar1za diagnos tica p er ch è esse si osdel1a Iu e. I,. '5ervano esclusi,1.amente n egli a n1n1alati di cirrosi. P. 1

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Contributo alla conoscenza dell'ittero in periodo secondario di lne. ( 1F. ARCURI. A ccadem.ia 1 i1 edica,. Bollett. e .4.tti R. Ace.

~Jed. di

Genova, fe1b·b ·raio 1940).

Sono interessanti i rapporti fra fegato e lue , SJ)ecial1r1ente 11e~li &ladi precoci della 111a Jattia .

Importanza clinica del bacterinm roli nelle malattie delle vie biliari. (·F .

NrMz.

Deut. 'A1edizin.

lVoche11schr. , 18

git1g no 1940). L'esame batte.riolog ico della bile e~tratta con il so•nda.O'gio duodenale di111ostra la presenza di roli n el 12 % degli am 111alati di fegato e ~ <.


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delle vie biliari (41611 casi) . In quasi la metà dei casi di infezione da coli delle vie biliari e .. isto110 calcoli. Le c olecistiti da coli ha11no spesso (30 ~~ dei casi) un de!COrf'o grave; gravi coliche talvolta con ittero, febbre alta, brividi, rapido ·decadimento ·delle ~o·rze . Per lo più la febbre cade p·oi per crisi a valori suh·f·E!bbrili ai quali si mantiene "Q·er alcuni giorni, per poi 11uovamente salire ' 'erso i 40°. Il nlalato continu-a a sentirsi n1ale e spossato, il .colorito è grigio-vizzo con tonalità giallastra, il fegato è g rosso, duro, dolente. Spesso i n1alati hanno l 'a~petLo di car cinomatosi. In oltre il 50 % dei casi di infezioni d!elle vie biliari 1da coli si ha inve:ce un decorso atip·i co·, cronico, subdolo. Per anni i soli sintomi sono .senso di pe8o all'epigast1'io, qualche accesf,jo di .colica, elevazioni termic,he serotine. Al contrario delle affe.zior1i biliari senza coli, lo stato generale rimane cattivo anche nei periodi interac.oessuali. Un fegato grosso e duro, b rividi ch e compaiono di tanto in tanto m entre i di turbi soggettivi i&ono lievi, un r·e perto radiologico negativo fanno sospettare la infezione da coli. Que;s te forn1e di infezione subdo·l a possono presentare gravi difficoltà diagnostiche: con la tubercolosi polmo11are se esistono dol ori punto1i al dorso e alle scapole e ten1peralure subfebbrili; con la tubercolosi d elle glandole n1ef'6nteriche se e&iste diarrea, co·11 la linfo1g ranulon-iatosi o la malattia di Bang se oltre alla te111peratura subfebbrile ·è ingrossata la n1ilza. Per chia rire la diagr1osi è necessario in tutte le n·t.alattie non cl1iare, decorrenti col quadro della sepsi cronica, procedere ad un esame batteriolo1g ic o ·d·el su cco bilia re. La infezione da coli delle vie biliari av,riene. per lo più per via asceilldente dall 'intesti110. Molto importanti per la asce11sione d·e1 coli sono le condizioni di acidità dello stom.a co: la ipo- e anacidità f.avori.Jb,c o·n o la infezione delle vie biliari. Il succo gaf.trico a digiuno di amn1alati biliari senza coli presentò anacidità nel ...1g % dei casi, ipoacidità n el 40 %, iperac idità nel 22 %; invece nei pazienti con infezioni delle vie biliari da coli si riscontra una iperaci,c idità nel solo 8 'ì~ dei casi u1ta anacidità ne~ 66 %. Gli an1malati di ulcera duod'e nale co.o i1>eracidità non presenlano mai infezioni delle vie biliari da coli , perchè Ja eccessiva a cidità ga$trica inibisce la ascensio n e del gerrr1e. Nel corso di •gastroenteriti acute la flora batte.r ica ascende spesso dal colon al tenue : perchè il coli possa da qui salire n elle vie biliari sono Jlecessari di~turbi ·di deflusso della bile. Disinfettanti per bocca, per iniezio·n e endon1u -scolare o endovenosa non riescono ad elin1irtare i] coli dalla b ile (saliformina, u.r otro,p·ina: <:oleflavina per bocca, cilotropina, pyridiun1, prontosil per vi.a endovenosa); n eip1p ure la triµaflavina riesce a lib·erare dal coli le ' 'ie biliari, le iniezio11i endovenose di tri'p·a flavina n1igliorano però ·en ibilrrtenle il quadro clinico ed a bbassano ]a -temper~ttura. Poich è le 1

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fL POLICLINICO

cure m ·edi,che non iiescono a debellare la inf6zione da coli .d elle vie biliari, si è pensato agli interventi c.h irurgici. La asportazione della ci&Lifeillea priva di calcoli, funzionante, infettata \da coli dà risultati cattivi e,d è quindi da sconsigliarsi. f>oichè nel n1antenere la infezione da coli ha molta importanza la stenosi del coledoco, buoni ri~ultati si possono ottenere dalla roledoco-duodenostomia che assicura un libero flusso della bile nell 'intestino. Per mant-e·n ere i buoni risultati sono necessarie adatte cure post-operatorie: di tempo in temP'O cu1~e di acque, farmaci colagoghi o somministrazione serale di olio di oliva per evitare la sLasi della bile: dieta adatta regolarmente distribuita, 5 pa•&ti giornalieri. Se vi è tendenza agli ~pasmi, piccole ·d osi ·di atropina e cataJllasmi caldi. P. 1

GESTOSI .

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Una malattia enigmatica: l'eclampsia. (0.

VIANA.

Gazzetta degli Ospiedali e delle Cli-

11iclie, 26 rr1ag·gio 1940). L 'A. ha stu.d iato 111 ca~i di eclampsia nella 1\1aternità d.i Vero11a. L '.e.clampsia fu ancl1e detta la malattia delle ipotesi, tante furono le teorie che cercarono di &piegarla. La t.eoria nervosa fu abbandonata e si ritiene il feno1111eno co·n vulsivante solo u11 fatto second.ario alla sostanza tossica circolante che lo 1>rov0ca. La teoria 11iiic.robica fu dimostrata priva di fondame11to. La teoria embolica o place1itare epbe il solo merito di r ichiamare l'attenzione c;ulle alterazioni di organi interni. Per la molteplicità degli organi colpiti fu negata anche la teoria 1

ez)aiica.

Per n1olto tem.p o· ebb·e credito la teoria reriale. M.a poi si riconob,b e che l 'insufficienza tenale non é neoessaria per l 'eclampsia, ma può essere provocata dalla stessa sostanza tossica che dà le co nvulsioni. La teoria antitossiw ha avuto diversi sostenitori, i quali ne hanrto data un :interpretazio'Ile diversa uno dall'altro. Secondo alr.uni le so8tanze tossicl1e de·r ivano dall'organismo fetale, seco~do altri da quello materno. Per certur1i si ha un f.attore intestinale importante. La teoria ormonica brancola anch'essa nel buio: qualcuno ·d à import.a nza all'ipo.fisi anteriore, qualcuno all'ipofisi posleriore. Ci sono animali 5oggetti all'eclampsia spontanea. (pecora, conigli.a,_ cavia). In essi si sono trovate lesioni senza carattere di •&pecificilà in vari organi ((rene, ftegato, surrene, ip o·fisi). NE:lla co11iglia, com.e nella donna, la sindro111e eclamptic:a si può avere dopo il p·a rto o 11ello stato di :QSeudogestazione. il he vuol dire c.l•e la sind1rome non è legata .al prodotto 1

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f ANNO XL VII, NuM. 42)

del co·n cepime11to con1e. ammettono le teorie ovulari delJa patogenesi dell,eclampsia. ~"urono fatte interessanti ricerche sperimentali. Dill e Ericl1son ebbero attacchi eclamptici in cag11e •g ravide colla costrizione lenta, progress1Ya e inco111pleta ,d elle arte.rie r enali media11te pi11ze speciali lasc iate ·i11 sito e li osservarono soltanto i1elle cag11e gravid1e. l~elle non gravide si aveva solo aurne11to i1 ella pressione arteriosa. ~ui11di ·è Q.,e rto che la si11drome ecla1n1)Lica è provocala nelle femrliÌil·e gravide da un rr1e,cca11ismo renale che produce ancl1e i pertensior1e arteriosa e che, per ora, ci ~ ignoto. Dal punto di vi.sta pratico l ' inter~sse per la ecla1r1psia è grande, perchè essa dà una mortalità elevata. l\i ella .N1arternità di Vero11a essa figura con 1, 11 % d el totale d ei ·decessi, nella Slt':::isa prO'.J:)Ol'Zione, P-l'eSS 'a poco , clella plaoenta Qrevia, essendo tiuperata solo dall'in1ezio11e i1uerperale . l~ella stessa Maternità 1Si e~uero ~± casi ~u J.4j88 fra ~rti e aborti \0,58 %) 60 in 1r1ogli 1egit,ti111e e ~4 in nubili, 60 in pluripare e 24 in primipare1. ;La si11dro1ne si inanifestò 43 ' 'olte i11 g r.a vidanza, 28 in tra vag·lio ·di parto e 13 in puer~rio. 111 una sola donna non c 'era albu111inuria; nelle altre variava ,da 0,5 %o a 36 e anche 4.ò ~oo. Q,uasi costante .era la cilinduria. La pressione arteri ooo era varia: la M,x. da 13'5 a 230. Su 8'4: ecla111pti.che si epb ero 19 morti (22,6 'Yo). La 1nortalità è stata del 21 % per le do11ne oh e partorirono -5ponta11ea1nente, mentre pei parti ope1~ativi la mortalità fu del

78,8 %. La inorlalità f e la le fu d·el 4 7,8

%.

Nessun rapporto si notò fra qua11tità di albumina n elle t1rine, numero d e.g li accessi e r11ortalità n1aterna. L ,A. ha notato una diff.e renza i1otevole di f~·equenza f1·a le statis tiche di due anni con sec.utivi e i. n uno di questi .d ue anni, mortalità molto più .el evata ch e n ell 'altro. Per la cura l'A. h a u sato quella media (cloralio, i11orfin.a, solfalo di magne i<.t , drastici, salasso, ecc. e quella o,s tetrica, ri1~orrendo spes60 al taglio cesareo ed evita11do n1etodi co1ne quello del parto forzato. Per la profilassi sono indispens.apili, più c he I 'esam e delle urirle, la n1isu razio1te d ella pressjo11e arterio &a e l'azotemia. Anche la più oculata vigilanza può non evitare aìcuni casi di eclan1psia, ch e possoJ10 c.01r1parire i1nprovvisan1e nte. L ,accesso cclampsico si deve inter1)retare come una crisi ·~orreBtrittiva, provoca ta d.a cause diverse, fra le quali può fig urar0 la vaisopl'essione secreta d al lobo ipofisario posteriore. Il compito ·d1e l r en e sarebbe quello di proteggere da ·queste sostanze. L 'azion e ·protettiva renale è ridotta o so ppressa d all,iscl1e1r1ia . 1

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SEZIONE PRATICA

La profilassi ~ certa111ente efficace, perchè nelle nullipare trattenute in Mater11ità n ei due u.ltimi J11esi di g ravidanza 1·ecla11lp isa è ecc·e . . zionale. L.

L'eclampsia e i suoi pre-stadi. (TH. HEYNEIVIANN. Deu.l. ~1 ed. vVosaJierischr.' i :2 luglio 1940).

La eclamp&ia è una particolare forma morb·o sa che compare solta11to d·urante la 1gravidanza. Vi sono molte a11alogie· tra la eclampFJia e la uremia eclan1pti·c a provocata da lla glomeruloneif rite : infa tti in lutti e ·due qu esti stati morbosi predominano n etUlrn ente gli spasmi v.&sali. La eclampsia g ravidica n on è però a.ssolutaniente u11a vera uremia: manca infatti n ella prima tino spiccalo auntento d ell 'azoto r esiduo, sinto1no qu,e sto costante n ella uremia. Il f~tto cl1e n elle mole vescicolari, in cui no·n esiste I 'uovo in via di sviluppo, :;ono relativarnente frequenti i pre-... ta·di ·d e1lla e1c lampsia e t8lvolta si riscontra anch·e !'-eclampsia stessa, indica che gli epiteli ·d ella placenta (cl1e proliferano n elle· mole1 vescicolari) hanno· una importa11za decisiva per la patog·enesi d ella •eclampsia. La placenta forma una quantità enorme di 01r1noni: n ella eclan11)sia ques ti sono ancora più .ab·b·ondanti ch e n elle .g ravidanze normali. ~·attori end ocrini anorma li sono quindi impoi1:t8nti p er la patogenesi d ella eclampsia: essi pr ovocano a lterazioni de l ricambio intermedio ch e pet~ via diretta o indiretta conducono ad t1na ·g rande labilità ed ipereccitabilità del sis l ein1a vascolare, do,n de spasn1i vasali e poi talora collasso . Gli sp.a smi vas,a li e le loro coin seguenze si posson·o1 c onstatare al for1do u culare e ai capillari cutan ei dove essi produco110 una spioeata iper.en1ia venosa. La cura dell 'eclam'p·s ia può e·s sere· attiva, o aspettante opp.ure intern1e1dia tra q ues le du e. La terapia attiva interrompe l a g ravidan za subito dop.0 il primo d.ccesso eclam ptico : con il Laglio cesareo vag·inale o addontin ale. se non è a11cora possibile provo·care il parto con un rivol gini ento, o una estrazion·e . emplice o strun1entale. La terapia aspettan te porta a tern1ine il parto solo o que to· è })O sibile con qt1esl i ultimi metodi e 11on ricorre in,1ece mai al taglio cesar eo : si limita jnvece al alasso, alla ornministrazione di narcotici e a lla eliminazione di tt1lli gli &timoli es terni. L' A. preferisce una terapia interm edia, ch e ten·g.a conto delle e~ige1nze ·del singolo caso, i1ur essendo di p r eferen za co1n s,ervativa e.d evitando soprattu.tto operaziqni ·d i qualch e entità se vi è minaccia di collasso . Ln ni o rtalità p,e r ecla.m psia è diminuita negli ultirni anni: questo dipende dalla tempestiva diagnosi dei pre-sLad1. Jnfatti la prog nosi d1ella i)re-eclampsia è di c ir ~ a 7 volte migliore di quella della eclamJ)Sia 15viluppata , se l a donna pre-ecla n1ptica è subi to rico,rerata. Il pri1

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« IL POLICLINICO »

mo seg no so1sp·etto di p.re-ec la1npsia è costituito· di solito, non p,erò serrrpre, dalla compar~a di e d emi alle gamb1e 11ell a seconda metà d elJ.a g ravida n za. T ali ed e.mi sono frequenti e possorlo essere· dov11ti a cau se J11olte·p lici: essi richiedono in tutti i casi .1n attento esam e d ella pir essio·n e ·e della urina, oltre a lla p r escrizione di p eriodi di riposo fino al riposai a letto , ad una d'i eta pover a di proteidi , di ?rasso ·e di sal e e limitazion·e d ei liquidi fine) a un litr o. Se nonostante le d ette n1isure gli ·e d.e111i a urnentano , o se a l moment0 d el p1rimo esame essi ·e rano già intensi o si est e.n devano· alla vulva e al viso , è n ecessario il ric overo imme diat,o d ella g ravida . Se 11ella urina s.i risco·n trano albumina e cilindri, si d eve diagnosticare senz.'a ltro una n.e.frosi gravidica : il ricovero d ella donna diventa n ecessario, se l 'albun1ina s.upe.ra l ' l %, o se essa non scomp ar e· dopo· cure adeguate, opp ure se l1na n etta dimin·u zio·n e d'ella quantità. di uri11<t p er sistei an ch e d·o·po ripo·s o a l etto . Il più im.p ortante 6eigno· 0 b1b i ettivo della pre-eclampsia è l'aumento d ella pression e· d el ·Riangu e il ricovero d ella gravida è in qu·esti casi indisp:e n sab·i le·. Durante la gestazio1ne u11a pression e sopra i 160 RR . indica c on qua si sicurezz·a , una pre:ssione so:pra i 140 RR. co·n p r oba bilità la esist en za di un.a p11~e- ecla mp1&ia . Ma in donne in cui la pressione abituale è d i soli 1100 RR., una p1rie.~sion e di 130 RR. può già .eisser e i p·e rtonia : no·n si deve- quindi b asarsi sulla sola p r essione I)1 a .c.e rca re sempre anch e se esi;&tono altri segni di pre-·e cla m p1sia. Se. la l1'r ess.ione a umenta n el corso dielJa osservazionè, si tra tta certam ente di pre--eclampsia . Tra gli altri segni di pre-ecJa m-psia i più importanti sono uno spiccato edema ,d'ell a fa•ccia , il r espiro acceler ato e profonc101, la spiccata di 1ninuzione d ella quantità di urina e l'aum ento d el suo contenuto in alb1u mina . Anch e la co mpar sa di segni di ·e n1oli1&i (emo·g lobinuri.a, em a tinuria) e di m a nifestazioni e patich e (ittero , aumento ·d.e.Jla b ilirub ina n el s.angu·e e n ella urina) in1p,o n gono un immediato ric..over o d ella gr avida . Segni O·b biettivi d ella p r e-ecl ampsia Foorio l a dimin11 zione d ella e·c.c.i tabiJità galvani ca (riscontrabile al n ervo m ·e-diano), gli sp1asmi vasali d el fondo ocu·la re (variazioni di ca libro o r etinite albumin.uri ca) e alterazioni di circolazion e n ei c a o,illari d el letto ungue.a le. Molto in1 portanti -sono i se1gni so,g:gettivi : la cefalea, i disturbi visi,,i e i disturbi g·astrici. La cefal ea ·è durante la gravida n za uno dei più importanti ,5egni di allarm.e . Nei casi dubbi si pir oced e a d un salasso di 200 em e. ~·e la cefal ea è 11n se.g no pre-ecla1nptico· essa sparisce per l o n1·e no tempora n·earneinte dopo t ale. salasso. I dis turbi visivi co·n sistono in b·a gliori dinanzi agli occhi o in vision e ir1de1c.is.a fino all 'am at1rosi completa. I di1&tu.r bi ga~tri ci c on si$1.ono i.n nausea ,· vo1n1to--e s 9asnii _n ella r egion e g·astrica. Se ver so la fine d ella gr avida n z.a compaion o &p asmi d e·l lo ston1aco , si ricerchino att entam ente gli edemi , si esamini l'urina e si inietti alla g r avida prima del trasporto 1 ct g . 1

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di m .01rfina o ·di pantopon 011de ·e vitare sicurar11ente· lo scoppio ·della eclan1psia per via. Se i sinton1i soggettivi sono inten si e se questo 11on ritarda il ricovero, si pratichi anche un salasso di 200 em e . Dt1rante il salas~o si controlli l a p re:ssione all 'altro b.raccio: una dim inuzione della p·r essio11e i1nprovvisa sig nifica min.ac!cia di collasso e in1pone la in1rr1.e1diata interruzione del sal asso. P.

DERMATOLOGIA. Malattie delle unghie e della pelle e malattie generali. (l-I . O. Loos. IVI eclizi1iis1c 1ie K lin ik, 3 m .ag·gio 1940). Le .alter a zioni d elle ung hie d elle n1ani e d ei piedi rappresentano· spessissimo sintomi dl malattie gen .erali. In e ffetti tra le un ghie e I 'intero organis1110 ef:li&tono r elazioni n10lto strette tanto ch e la loro forrri.a, il loro aspetto , il loro sviluppo h anno variazioni p1iù o meno profonde n elle varie età, nelle vari e stagioni , n·ei vari stati fisiologici con·te ad esempio n ell a g ravidanza. Le alter azioni ung'Ueali sono di dive1~se specie, da macchie piccolisSiime ed erosioni pu11- · tiformi a scabrosità fortissin1e con ~ol chi lon-gitudinali o trasver sali ch e possono pro•v o ca re lo soh egg·!amento o lo spezzame·n to d e:lla larr1ina ungueale (Onicoschisi, on.icoressi). Si può avere an che lo scollam ento (onic·olisi) o il loro di stacco completo (0•1iico·m adesii). Talvolta Ri può avere l'a ssottig·liarrl ento e ]' atrofia d,elJ a l:lmi.na (01n1ico'OJtro1,ia.), 1'!escnvazione (coilonichia) , l 'is:pessimento, con n o tevole· ip1e r cl1e.r a tosi subung u e.ale. Lo svilup1)0 ab n orm e neI sen so della direzione e·d a mo.' di artig'lio (onicogrifo1si). Sono frequenti a n che le a lter azioni cromaticl1e, p-ro1d otte s·pecia1me11te dai coism etirc i , con m acchie -e strie chia·r e ( l euconic.hia) o im.bizione di sangu e in seguito a traun1i (e.1na t om a ungu.eale, ecc.) . Le affezioni sintoma ti ch e 11nguea li p·o sSQn O' costituire un fatto concon1itante di m .al.attia ger1 erale · dell'org·anismo non a ccom1)agnata d a l.esioni cutan ee. A 1q11este form e s i devono a ggiunge1re quelle er editarie che per lo più sono in rap·porto· a di sturbi generali d ella. co rn eific.azione (disidheratosi). Cos1 n ella ,pl(J.chyonychia c1ongenita, o l-· tre ad a11on1alio rnolte1)lici d el tessu.to· corneo ()1ella palma della m.ano , nella pianta del pied·e, nella 1nucosa boccale, nella cornea) si h a 1lna notevole iper ch eratosi sub·u ngue:ale , d o nd e il noim ·e d ella malattia. l Jn 'altra discherato·5i ereditaria con alte·r a zioni un.gueali è ·1'ittio1si, nellJt qua le si possono trovarr a f'op erità d ella lan1i11a, gravi i1)ercb e1·atosi e perfin (} l 'onicog rifosi. Anch e n el kera.toma hereditariurri oolmare e plantare si possono siviluppar e lln~hie irtsrpessite a forn1<;1. di CL'rni. . Alterazioni nre,rale·n tem ente atrofich e d elle u·ng hie compaiono pure in qu elle mala ttie d el 1

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SEZIONE PRATICA

la pelle congenite, il cui sinton1a prevalente è

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lré.tscorso d alla loro comparsa. Le linee di IBeau cobtituito da t111 solle,1am.ento bolloso d ell 'e- si hanno n el tifo addontina le, n ell 'e resi pela, pid ermide (Epiderniolysis bullosa. dySrtrophir1ella pulmonite, n egli ef:iantemi acuti d ell 'inca). Le lan1ine ung ueali Ni assottig liano, s'im- fanzia, nelle n1alattie d el ricambio, n elle inpiccioliscono, si decolorano e presentano sol- t,>ssicazioni (pion1bo, arse nico, m er c urio), ecc. chi più. o n1·eno profon·di. Talvolta mancano A11aloghe a d.ette lesioni sono le macchie sed el tutto o sono rap1p•r esentati da un p~ccolo rr1,ilunari del color·e delle. lunule, con il ntaga 1l1n1asso di sostan za corn eal e1 alle estremità giol' diametro in se11so trasversale e c.h e si spod elle dita. s tano verso il margine libero con lo sviluppo Sono degne di n1e11zione a n che l e unghie a d ell ' unghia. Si risconh'ano r1ella pe·l lagra e dclppia cr esta lonig itudinale·, ch e es~endo &imili 11ell 'a.vvelcnamento da tallio , e ·SOilo a cco·m a quelle di al cune1 scimmie catarrine d evono pa g n ate da cadute dei capelli e da fatti n euconsiderarsi con1e un ritoTn o at avi co. ritici. Oltre che in quelle cutanee si possono riTutte le rnalattie di lunga durata fini scorto scontrare alterazioni ungueali anche in altre })er produrrer alter azioni ungueali: l e malattie IJtalattie ereditarie, sopra tutto in quelle n er- d ei pulmorni e d el c uore con le così d ette dita vose e me11taJi. Nel rtaevus mulliplex Pringle .a bac.ch etta di t.amb.uro con inspessimento e compaiono -n elle unghie strie long itudinali e deform.a zi one d ell ' u ng·hia , le rnalattie de·l l 1apn el sol co ung ueale pioceli fib·r omi ·d ella g ra nparato dig·er ente e del sang u e (ad es. la coid ezza di una capoccl1ia di spillo o di una lenlonichia n ella cloroanemia achilica), il rachiticchia. Nella sirin,gomielia si hann o alterazioti f..mo, le endocrino,patie, c·c c. Tutto ciò dirnos tra come le unghie risentono rli 11otevole · d elle unghie , iper- o atrofia, d·ecoqu al .. iasi l)erturba rl1ento avv-enga ne11 'intero lorazion e, ~ragilità ed anch e caduta total.e. Nell 1epilessia esse11ziale i può riscontrare la organis n10. Le loro rrtanife tazioni patolog·ich e solcatura e 1'assottiglian1ento d ell e ungl1ie . qua rttunque non res tituiscan o f en om eini sp eNell 'idiozia e n ella schizofre.n,ia a seguito d el- cifici e n ettamente carattc1ristici, poi&sono tutla tendenza a rosicchiar e le unghie (Oruycotil- . tavia c0~titt1ire t1n utile elem ento per la dialomania) o di altri traumatis111i volontari delle gnosi delle mala ttie con l e quali so no in r apunghie stesse si possono a vere alter.a zioni a n- porto. DR . c l1e ·gravi di tali p•a rti. L ' onycotillone 1mia è a 11alogia alla tricotillomania (te11de n za a strapDIVAGAZIONI parsi i caipelli) e co111e tutte le dermatomariie, è di per sè ~te.sso un sintoma di psicopatia . Stranezze in terapia. Le alterazioni ung ueali so110 m olto più f1»eIn un ·inte ressant e c onferenza t enuta a ll'Acquenti n elle iuala ttie cuta11ee :p.on ere ditarie, c·osì n ell ' eozema, nel pem.phigus vulgaris, n.el cademia di Storia d'C Jl 'Arte Sa11itaria in Ro11\a licfl en rtib er pl,artus si h.a11110 spessis.simo sol- e riprodotta i11 1\1 irter va m e;dica d el 17 lug·lio c hi, scabr osità, di cromie, inspesf.imenti, in- 1940, T . Oliar·o si occupa delle infinite varietà fiam111azioni d elle unghie. Neille micosi (trico- di te1~apie trane, elio on o ta te ten late dlalle fi zia , micr osporia , epider1nofizia, favus., ecc.) ir1finite ' 'a rietà di ter apia s tran e, cl1e sono &late si riscontrano ~ç1e so i fun gl1i sp·e cifici n elle tentate d all'anticl1it à a i nostri g·iorni. L 'indipa1ti alter 3te deìle ung hie. Anch e i processi viduo vuole s fuggit'eJ a lla sofferenza, alla verregressivi d egli org ani cut,anei (a tr-01fia , scl ero- cl1iaia, a lla 111ot1:e e cer ca in lutto quello ch e d ermi.a) hanrtÙ' le loro traccie n elle unghie; lo circ,ond a il ri111edio desii.de·r ato . Deg·li i11n uso1)ra tutto n elle sclerodattilie, n el corso d el- rn er evoli te ntativi , alc uni dei qu.ali app1a io·no l e quali si verr ificano fenon1eni acroasfitti ci, si di un ' incr edibile stran1ezza, qualcl1e cosa è rima Lo od è s tato rivalorizzato dalla t era pia oh anno g r~v i alterazioni ung ueali . La sifilide può, av·eTe la sua manifestazione diern a. I quattro elementi fondarnentali d el n1011do !=' rimaria n ell 'ambito ungueal e. Tale lesione vien e di solito ~e.ambiata con una paronichia sono stati cl1ian1.ati i11 soccorso, a co111incia re sen za importanza, .e1 viene dia1gn osticata esat- dalla t err a, di cui la più illustre fu quella d'i ta1nentc solo· quando co·m paiono i fenomeni Len11mo , im1)astata con san gue di ca1)ro cl1e, geJ1era li (esante1na specifico). Nel periodo se- pe·r i s uoi 111eriti , ebb_e l 'appellativo di sacra. condnrio si possor10 avere onichie e paroni- Del r esto , anch.e l a n1edicina ufficiale n on richie a dle corso l ento seguite spesso d.a di tru- fiut a le terre in terapia ed adot ta il <e bolus aJba n, ch e non è alt1io· cl1e arg·illa. zione delle unghie . Abbondante n1 esse for11isc.e - e lo si co1l1Straordinariarnente frequ enti son o le affezioni ungueali ch e rappre.sentano n1anifestazioni prende - il r egno vegetale, sceg·liendo spesso di malattie gen erali (intossicazioni , a lt.errazioni qu elle piante di cui 1'aspetto poteva ri,,elarne ! 'efficaci.a (la così d elta « 1 egn a lura »). Spod el rican1bio, n1n1attie febb ri li) . So110 be11 note le linee di Beau, co~tituite d a g liate d all'apparato n1ag ico che n e circondava strie trasversali dovute a di turbi trofici del- l a so mn1inis trazione n1olte p ia nte son o rin1 aste ttuale- fa rn1aco1log·ia e nella 111oderna tel 1€rpitelio germinativo · delle unghie. Dalla di- 11ell'a • rap1a. s1 anza. delle strie tesse dal m a rg ine occulto Anch e i I r eg110 i11 inerale si è prestato a 1le della lamina ungueale si può d edurre i] ten1po 1

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« IL POLICLINICO »

I)iù strane applicazioni ter.apeutich·e. La ricerc.a d ella pietra filoso·fa liè1 e tutte le espe·r ienze di alchimia portarono alla scoperta ed all 'utilizzazione dei n1eLalli e dei loro sali. Alcuni di essi ebbelfo grande voga e furono argome nto di vivacissime ·d isputJe a base prepo·n·d erante di arg·omentazio ni magari filo·sofich e anzichè di fatti con cr eti. Famo &a fu quella durata per secoli attorno all'antimonio, proclamato da alCUJili cc mano di Dio » e ·d a altri giudicato velenosis·simo. Ammesso con Decreto della Facoltà di Me dicina di Parigi, nel 1666, cadere po~ in disuso, per risorgere poi sul principio del secolo XIX, ad 01pera di Rasori ed è riusato oggi contro alcune malattie da protozoi. Alla marav~gliosa fiaba paracelsriana, si ricolle.g a la terapia con l'oro, altra panacea universale dei secoli Xv1 e XVII, intro·d'o tto soprattutto in base alla con cezione 6olare di esso ed u sato ~otto le più svariate forme. Se ne met~ tono foglie arro·v entate n 1el ,riino, se ne mesco,Ja la polvero agli elettuari; una lamina d '0001 si porla s ulla sutura del cranio per corroboTare il cervello o sui reni per combattere la niefrite ed i principi ne ten.e-vano .piccoli pezzi in bocca p.e-r pr eserva1~si ·d alle mala ttie. Al gio1rno d'oggi ]() &i porta in bocca per altri scopi, in.e-ntre per uso interno lo si utilizza per la crisoterapia della tubercolosi. Altra terapia da gran ricconi fu quella con le, pietre pirezio~e, di cui si occupò largam ente il I)azzini. Oltr.e1 r.;.h e servire come amuleti, portandole a contatto della pelle, esse vonneiro u~at e anche per via i11ten1a. App,r ezzatissimefurono anche le perite, ch e offrirono· argorrnenti di lungh e diatrib e e ch e si usavano· specialrr1ente contro la feb br'e maligna ed i morb·i putridi. Terapie più rn odeste, ma an ch.e1 più e•ffica ci fornirono l'etiope minerale (carbone ottenuto dalla combustior1e di alghe marine) e le spugne calcinate, entrambe usate contro il gozzo ed agenti per lo jodio in esse contenuto. Ma il maig.gior coin tributo alle stranezze ter a j)eutiche è stato indubbiamente dato dal :r.egno animale·. Largamente u sati furo110 vip ere, ro spi e corvi; '&opr.attutto le prime, ap plicate fin dall 'antìco Egitto, dalla Grecia, da Roma, C()nlro la lebbra e l'elefantiasi. Musa, il medico di Augusto, guariva con e·sse tutte le ulCére insanabili; la testa di vipei:ra, seccata e sospesa al collo dei bambini, era eccellente rirr1edio contro le con,111lsioni. Il rospo fu co·nsideTato come rimedio per eccellenza dlell 'impetigine e com e diuretico; fra le mie remini'5Cenze infantili, io ho· quella di un Y.ecchi101parente, che preparava l'ung uento di rospi, 1&e·.. condo una ricetta lasciatagli per gratitudine da ' ;ecchio men·dii.cante a cui aveva dato ospitalità e gli ·eredi eb bero anche l'in genuità di richiedere ch e l 'ungento fosse inclu:so fra le s,p.e ci.alità au torizzale I Anc.h e lo scorpio·n e ha larga parte nella ,m ,edicina popolare ed era un tempo frequente trovare n elle case un barattolo 1

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contene11te d,e1ll 'o1lio, in c:ui erano immersi deg li scor·pioni ch e si reputava miracolo,so i)er la cicatrizzazione: delle ferite.. Tutta Ja terapia anin1ale del passato ci appare do11 tina ta dia una co•n cezione (in cui può trovarsi un gernle lontano d·~1ll odierna o,r ganoterapia) cl1e cio1è ingeren.d o un dato organo animale, si acquistano o si rinforzano le qualità dell'organo co1Ti1sponde11te. Tale terapia tno;va la più larga .applicazione· allo sco·po di s' riluppare la potenza virile; del resto, l 'o·d ierna o.p ote.rapia si è v-enuta sviluppando dopo le prime ricerche di Bro,,·n Sequard sui te:sticoli . Numerose e svariate sono le applicazioni de.} sangue, specialmente di quello ,mestruale; posti onorifici hanno JYure le feci, le urine·, la bjle, la saliva. Persirto ai n10 rti si rioorse; plregiatissinJe fu1rono l~ n1ummie, specialmente se di giustiziati , o di fanciull e morte vergini. Nota è l'influenza della mu&icoterapia, m entre r1on va ·d imenticata anch·e la ve1rso·terapia, a pro·p osito della quale l 'A. cita dleì recenti lavori ch e hanno stu·d iato le diverse influenze dei vari tipi di versi. Anche i profumi ed i colori furon c1 largam1e1n t,e sfruttati . S:p e;ialme·n te num·e rose sono state le terapie i11tese a realizzar.e l'eterno sogno di Faust, fra cui l'A. menziona ancl1e la « geroco1nia n, con&istente n el contatto imm ediato dei vecchi con <.,orpi giovani e sani, di cui &i fa cenno anche nella Bibbia. L'uon110 ha cosà cercato attraverso i .secoli di ricavare ,d,a tutto ciò che cade sotto i suoi sensi le ar111i terapeutiche e sempre il inedico ha esercitato la sua missione, adattando la sua line.a di condotta .a lle idee ·domi11anti n·el temp10 e nel 1110.go. Del restai, si può aggiun-geire che l'appellativo dii strane a queste terapie ha t1n significato del tutto re1lativo, poi.chè quelle cl1 e 11oi chia,m iamo tali oggi potreb!bei:ro domani ritornare alla luce d ella ribalta. Chi aveisse parlato, u11a t1-:enti11a d'anni fa, di usare le larV·e di mosch e in terapia avrebbe. fatto sorricreire e<l iP.orrìdire, mentre oggi sono ampiamente confern1ati i successi ch e si 0 ttengio'llo nell'o~ t,eomi,e lite. II tempv ha de,g li eff.eit ti curiosi sull'evoluzione delle cog nizioni, de1l pensiero, degli atteggiamenti dell'uomo, sicchè questi dileggia 'Jggi quello che fu ono:rat0 ieri e1 ch e sarà forse esaltato domani. Queill<)l che appare veramente strano è ch e i11 tutti i temrpi e per tutte 1e terap~e si E>iano trovati dei seguaci e, ·d el resto, il rigido ou ltore della medicina ufficiale non può non trov3re strane la terapia omio.p atica e quella naturista. Qu·e ste considerazioni possono ingenerare un senso di sfiduciato nichilismo terape,u tico , contflo cui si deve roo1g ire pensando invece ch e in tutte le terapie vi dev,e esserei un e},em ento comune per l'effetto ed, al tempo stesso, diverso che, rivolgendo.si all'uno 01d al1'altro sistema, aiuta l'organismo a vincere la 1r1.alattia o ad alleviare il sintoma. fil . 1

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NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

Prof. F. LANnoGNA CAsso1N E. Il sis:t cmai endo-

c.rino-neurovegelativ·o nel diabete giovOJnile. Vol. 1°: Il sif1te111a endocrino, pagg. 2·0 4,

con 26 figure nel testo. Prezzo L. 35 + 5 %. ' ' ol. 2°: Il sistema n euro-vegetativo , pag g. 1 72 con 26 figure n el testo. Prezzo L. 30 + 5 %. Ditta Luigi Pozzi, editore. Roma 1940, XVIII. · Ci onoriamo di riportare 'ta Prefait,ione con la quale l'llEustre Clinico Medico &i. Genova presenta l'opera, in due volumi, deZ prof. Landogna Cassone.

« Aderisco di buon grado ali 'invito di presentare questo Jibro del pro f. Francesco Landorrna Cassone. non solo p erchè esso è diligente op~ra di uno studioso serio e p1reciso , ma perchè verte s11 un argomento. del più alto inte11ei&se c]inico, sia per le questio11i dottrinali che suscita, sia per i problen:1i pratici ch e imposta. cc Il diabete è oggi p iù che mai all,ordline del .giorno delle ricerch e di fisiologia, [>atologia e clinica. cc Una tc·r me11tata biochirnica , una semovente l'llatologia funzionale e,d una sempre più ansiosa Lerapia si agitan10 n ei laboratori e n elle corsio per penetrare i misteri dei processi i11ti1ni e deb ellare i danni di questa mala ttia, ch e de,,ia e turba una delle più i1nporlanti sorgenti nutritilie d ella vita; e che ap1p are sem})re .:Più frequ.e nte, n1an mano ch er non la ~i considera più .soltanto nelle su e forme clas ich e, compiete, conclarrtate, ma &i ricerca ed accerta nelle form·e fruRte o lievi e n egli stadi velati, iniziali, cr epuscolari ed anco,r a innoCtìnLi. cc La conquista terapeutica d ell 'in ulina ha ~osto nelle mani d el n1edico un ' ar1na poderosa per contrastare il cam1nino di qu esta tena ce e ·d estruente infe.r rnità e per arrestarne o rieutralizzarne gli effetti. cc Grande conquista: che p erò non ha valore risoluti vo della questione, poichè non potenza etiolo,g ica in senso aS6oluto; sicchè l'affannosa indagine per ottenere 1~arma veramente e definitivame nte cura ti,Ta resta tuttoira in pieno 1

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~Yiluppo.

P er giungere alla rivelazione e alla costruzione ·d1ei congegni che dovranno costituire quest'arma, i ri·c-0rcatori indagano ir1tanto quali siano i m eccanismi che ·determinano n e1ll,organismo la malattia. ~ infatti la lacuna di questa preliminare conoscenza che, almeno in linea razionale, si ritiene di dover p·r ima 0011 mare, per poteT poi giungeire alla co·n quista del vero e totalitario mezzo ·d ifensivo terap1e1u • tico. cc La fisiologia n orn1ale e · la chimica biologica sono i can1pi, n ei quali più inten6amente fTuga il ricercatore p ei:r co11quistare quelle rond.amentali indispe n sabili verità etiolog iche, e J-'*ltogenetiche, ohe per tanta parte anicora restano ignote. « Ma finora si è riusciti so]o a con cr etare cc

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SEZIONE PRATICA

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i11ot1esi dottrinali, aventi sempre valori r elativi e ten1pora n ei, e qui11di sostituentisi n el tempo J.e t1ne alle altre ; la noistra st eiss.a ge·nerazio11e ha ass~stito, nel b·r eve volgere di qualche decennio, al sorgente, imporsi e ·dec.a de1~e1 ·d i tante Leorie sul diabete. cc E pertanto si continua la ricerca : docun1 ento di essa è questo libro del prof. Landogna Casson e, ch e, adeguen·do:si alle idee mo·Ùe1rne1 ,._ J.e1 quali h.an tolto al pancireas1 il! mo~ nopoliio diabeto geno - porta l 'indagine cli11i-· c..a ' rerso u•l teriori , riconosciuti e modeirnamente valorizzati campi: le altre ghiandole endocrine e il sistema neuro-vegetati\'O. Questi ven1gono qui studiali soprattutto in rapp·oTto ad una delle più gravi, e· non ei&i:tiian10 a dire più tragich e, form,e; del diabete : quella che co.Jpisce i giovani, e ch e assun1e sempre asp·e tti d'inarresta1b~le andamento e gra\1ità, contlio i quali tanto spesso la stessa arma insulinica si spunta. cc Il contributo di faLti , di osservazioni e cli utili punti di r ep ere bibliografici, c.h e il prof. Lando·g na oggi apporta , Inerita quindi di esf'ere apprezzato e &arà certo lett.o con utilità d.ag·li s tudiosi e dai ricercatori. 1

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Prof. GlT.TSEPPE SABATINI Direttore della Clinica Medica Generale della R . Università di Genova

CENNI

BIB LIOGR A FICl' 1>

JGKERT F. Allergi(f und 1'uberkul.ose. Un vol . in-160 di 142 pagg., con 10 figg . cart. G. Thie me, Lipsia, 1'940. Prezzo RM. 5,?0 (25 par conto di sconto all 'e&tero. Rapp. in Italia , Jibr. Sansoni, r,irenze). Osseirva giust.am~nte l 'A. che nel decorso 1g-ener.alo delle malattie e d an~he ne.I~a tu~ier­ .colosi, l'a llergia 11a uaa prop na funzione importante, ch e non può ~ssere trascurata quando si co1n sid·e1ri il caso singolo e ch e trascende lo stuid io della ma lattia di un solo organo, per arrivare a que]]o di tutta la per sona e della schiatta . L 'in1 portante probleina che. ~p.ecialmente p·e r la tubercolosi, ha la s1u ,a orl!gin e fond~­ mentale n el noto fon em eno di Koch, è esam1n aio dall 'A. , .a cominciare dall'allergia generale, passando poi a c9n siderare ]~ tuber colina e le r eazioi1i allergich e nelle diver se form 1e di tubercolosi. Vari fattori agiscono n ella reazione alle:gica, a n che quelli. specifici , . c9f!1e· pur~ esi: stono delle reazioni alleTgo·-s1mil1; molti fatti possono essere interpetrati a tale str€b01.1a quali, p. es., le n1anifes~zion~ i~ rapp~r~o co!l fattori mie.teori,cii, con infezioni focali, i r eciproci rap·p-0rti fra tuberclo~i ~d. a]tre malat: tie, ecc. Di preponderante significato son o· .g li elementi costituzionali. 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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JL POLICLINICO

Dopo u11a chiara esposizione cii tali argorr1enti, l 'A. esamina i rap~·orti fra immunità e·d a llerg ia , la dottri11a ·di Ilanke e l e con s€gu1enze· che da questi s tudi possono trarsi per la t erapia . fil.

J. Le débit cardi01q ue. Eti1des expérim entales et cliriiques. Un vol . in-8° di pag. 224. Parig'i, 1940, Masson. Edit. Prezzo dol· lari O, 90. Dopo nume1rosi te11tati vi e do1)0 svariati m 1etodi cl1 e so·n o f; t.ati introdotti per risolv.er e ques t o a tfascin.ante probl.e1na dell 'efflu s~o cardiaco e d ella cc g ittata s istolica », ba·sati da un lato sul pri11cipio di 'F ick e d aJl 'altro ~ull 'i11troduzion.e n el circolo, attra\ erso l e \ ie r e::>jJiratori e di un un gas estraneo, ha og·g i ricevuto l 'unanin1·e con se11so il n1etodo all 'acetilene di Grollm.a n, ch e ha trova t o applicazioni anch e i1l Italia . In E uropa u110 cleg li spe rir11enta tori ch e più s i è applicato a ques to 1n eLod0 è sen za dubbio .l ean Lequin1 e di Bruxell e , della &cuoi a di Gov.aert~. Egli riunisce ora, in q u esto volu111etto il risulta to della iSu a es peTienza. D1opo un ll·r ev1ei sgu ardo storico d ella que&tione il li.b·r o c.ita p1ri.n1a l 'esperien za d1e;gli altr-i e quella dell'A. steS$O col principio di 1F ick , la cui a ttendibilità è fuori discussion e, per quanto n o n ugualm.einte lar,ga è la sua applicabilità all'uomo , speci.e nei casi patolog ici . Segue una accurata ill t1 ... trazione del m etodo di Grollman con particol ari tecnici .assai utili .a chi vog lia applicarlo. I risultati con e~so o ttenuti 6ono illustrati in c inque capitoli e d istrib1u iti co111 e se.g ue : n egli stati c,h e ·arcort1pagn an o a n-•odificazioni importanti d el i11e taboli n10 (com s uddivisione tra quelli ·c o 11 i p1ertiroidismo e quelli :1 rneLabolis1110 abhas .. ato), nella dit1resi, r1ella ipertensio ne .a.rterio a, n elle n1odificazioni della frequen za cardiaca, compre:s.a la dis&ociazione A. V. co11rµ l et a e n ella i11su fficienza c ircolatoir ia cronic.a . D elle nitide con clu~ioni ge11er.ali rias 11mon o il lavoro fatto e pern1et tono al lettore di conoscern e b·r evement.e i risultati assai in1.p ortanti: citian10 solo il fatto <·l1e n ell 'ir1sufficien za .circolatoria croni·ca si osserva una fo rte d iminuzion e del vo1ume-minuto, il 1quale l)Oi si rialza notevolmente d ur8nte la cc ricom pensazi one ». Alcune illustrazioni e diagr<.lmmi , P. u111erose tavole e una ricca biblio,,g rafia (in cui , con di.sp.i.acere, non abbi.amo ' risto quel sia pure poco cl1e si è fatto in Italia) arriccbi&cono il volume. SEB .

LEQU IME

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L ehrbu-cli der Bade,r- und H. lim<t.h ei~k1.i.n1d:e. D11e vol. di complessi,1e pagg. 1227, con 393 figg . e 4 tav. J. Springer, Berlir10, 1940. Prezzo R.M. 99. Sotto l a direzione di H . ' ' ogt, a cui è affidato il ervizio idropinico del Reich , e Con la collab·or azio.n e ·di 14 autori specializzati, si è pubblicato q11esto an11)io trattato ch e si occupa ·d ell 'idro·- e balneo·-terap1ia , ~otto tutti i s uoi aspetti scienlifici e pratici. L 'odl.erna ten1

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[ANNO

XLVII, NuM. 42]

d en za di ricorrere sernprc più a.gli agenti terapeutici naturali , di cui veniarl10 a Gonoscer e 1n.eglio i p10._derosi effetti, fa &ì C!h e. all'idro- e ba.111eo-te1rapia &i vada rivolgen·do maggio·r me nte l'atte n zio·n e e sei 11e apprezzino sem.p re più i Tisult.ati, sicc.h è u11 trattato che, com e questo, si occupi a fo·n do di tulte l e ,questioni che vi so·n o connesse, ridesta un g rande interesse fra i medici ed i tecnici. Il prin10 vo.l ume tratta d ell ' idrotera~ia; si ii1izia con lo s l11·dio d ella geologia ·delle acque mineira li e d ei fanghi (G. K11etsch). a cu~ segue l a tec11ica dello studio e della captazione d·elle sorg·enti (R. Kam·ps) e quella d elle conclutture e della sistemazione deg·li impianti (E. V\' olrna1111), e della preparazione d ei fan g·hi (C . Friedrich). A vari aulori è s tato affidato il capitolo sulla t ecnica nelle inalazioni, ·d ei g·argarismi, delle cure di bibite, ecc. Co1nrpleti ed interessanti so110 i capito li sulla chi1nica delle acque mi11erali e dei pelo idi (vV. Zor ken.dorfer) e sulla relativa fa rmacologia (J. Kuhnau) . Vari autori tratta no ·p oi il rl1odo di azione dei singoli tipi di .acque (clo.rur.at e, fe:r ru·g inose, solforose ecc.).Nel scco n·do vol un1e, trovi.an10 la bioclimato]ogi.a (K. Buttner), con nozioni generali sul cli111a e sul tempo e lo studio dell'azione de i dive·r si fattori (luce, vento, un1idità, ecc.) e quello delle i11odificazioni ch e inducono del1'o·r gani lll O e n ell·e sue funzioni. Segue una vasta sez ione dedicata alla balneoterapia special e d elle sin gol e malattie (cardio-circola torie, g inecolog ich e, reumati ch·e , ecc.) Da ulti1110 , II. Vogt si occu1)a d ell 'organizzazione e delle r ego le sanita rie g-en er a li dei luoghi di cura ed elen ca l e località d el Reich a da tte per i s i11goli g ruppi di m alat tie, cl1e sono segn ati sulle quattro cartine,. fiC. 1

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I. B EsANçoN . Les jou.rs de l'lior11.m.e. Editori Vigot 1Frères, Parigi. I>rezzo Fr. 15.

L ' A. a ffrorLta ancora una volta il veccl1io probl err1a d:ella lon gevità 111a con criteri nuo\ i e senza preco11cetti. La dura ta della vita del1

1'uomio• dip·ende solo in parte <.lal modo ~i vivere. La fru.g aliLà , la temperanza, la con.t1ncnza , g·li e~er.c,izi fisici , tt1tte le 1101-me. per ~an: t en ere in buona efficienza tJtte le fun z1on1 del corpo, servono solo a p.revenire gli infortuni d ella via , a fare arrivare irt buono stato al termine del camn1ino. Ecco tutto. La durata della vita dipende da condizioni ereditarie. Ogni individuo , indipendentemente dai fatti accidentali .c.h :e1 posso110 provocarne la fine p1rematura, ha il su·o d estino seg!li3.to. La durata ·d ella vita è ~ssen z ialm ente un carattere particolare d elle fa mig lie, con1e lo è d1e·lle razze um.an e e d ei vari anima li. Tutt 'al più a l)rolungare gli anni d·ell'uon10 po5r5ono vaìere il co~tante n1~n~enimento de~­ l 'attività degli 0Tn1oni sessuali il p~e&ervarc 11 siste.m a n ervoso ·da og ni fa tto deter1oranLe con1e il lavoro psichi co eccessivo, la noia e le em ozio·ni . DR.


[ANNo XL, .II, NuM. 42j

AccADEMIE, So.c1ETÀ

SEZIONE

MEDICHE, CoNORE·SSI

R. Accademia Medica di Roma Seduta ordinaria d el 27 luglio 1940-XVIII • Presiede il prof. C. FRUGONI, vice-p'residente

Ulteriori rilievi tonocardiografici sullà stenosi mitral ica. Dott. ssa A. MussAFIA e prof. V. ;puDnu. - Il l)rof. Puddu, an ch e a nome d ella dott.ssa ~Iussa­ fia, comunica che il primo elem ento del raddoppiame11lo del 2o tono. che si ode sui focolai della base n ella stenosi mitralica, si presenta sempre contemporaneo alla incisura del polso carotideo. Questo reperto esclude che possa trattarsi di asin~ cronismo · di chiusura d elle valvole arteriose per anticipo de lle semiluna1i polmonari, come voleva in molti casi la classica teoria di Potain. Il prof. FRUGONI desidera sapere se precede l 'aortico o ritarda il tono polmonare. Risponde l 'O. ch e precede l 'aortico.

·contributo alla conoscenza delle Infezioni uri11arie da bb. paradissenterici e metadissenterici. Dott. V. FrGUnA. - L 'O . riferisce storie cliniche e rice rch e di laboratorio di una malata n ella quale cau sa di cistite era un b. paradi ssen1 erico. Il prof. PONTANO · osserva c h e talora no11 basta trovare un germe n elle urjne per con cludere che esso rappresenta l 'agente pato geno d ella cistite: desidera sap ere se sono sta te eseguite ricer ch e n elle feci, e se è stata praticata agglutinazione col siero d ella malata. Risponde l 'O. che l 'esame d elle feci er a n egativo p er i paradissenterici, e che l'agglutinazione era positiva 1 :400. 1

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Sul! 'esistenza di portatori sani di bb. dissenterici. Dott. T. MARTELLI. - L 'O. ha isolato 13 s tipiti di bb . dissenterici atossici dalle feci di 400 bambi11i della prima e della seconda infanzia ch e non avevar10 m ai sofferto di turbe gastro-enterich e . Di questi stipiti, 7 appartenevano al gruppo d ei paradissenterici 5 a quello d ei metadissenterici, 1 era un b. di Schmitz. In un caso è stato possibile isolare contemporaneam ente dalle feci çl.i uno s tesso individuo due tipi di bb. dissenterici, di r ui uno presentava le propriet à biochimiche e sierologiche di un paradissenterico, e il secondo queldi un metadissente~ico. L 'O. tratta infine del: \} 'importanza di de tti portatori nella epidemiologia della dissenteria batterica i11fanti]e.

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Il prof. PONTANO rileva l 'impor1a_nza della. comunicazione per chiarire il dibattu lo problema dei portatori sani di germi; e vorrebbe conoscer e se S-Ono stati seguiti e per quanto tempo i portatori stessi e se essi sono apparsi negli ulteriori esami indenni . Il prof. SPOLVERINI d·e sidera conoscer e se sono s tati eseguili esami sulle feci dei familiari dei portatori, e eventuali ricer che serologiche p er accertare la fonte del contagio. Il prof. DE SANCTrs MoNALDI riferisce sulle ricer . che da lt1i is tituite su possibili porta tori adulti con esito negativo.

PRATICA

Il dott. CA1'IMARE4LA chiede ed ha la parola, sebbe11e non socio ; egli Yorrebbe sapere con quale mezzo si può escluder e ch e i portatori non siano slati malati, anche di -enterite in apparenza banale. Il prof. CRA:tVIAROSSA rileva l 'importan za delle ricerche dal punto cli vista d ell 'igiene e profilassi. Risponde~

l '0. ch e i portatori sono s tati seguiti . ed è- stato pratic ato un secondo accerlan1ento dopo 3 m esi, con esito n egativo. Son) st ate praticate ricerche b acteriologich e n elle feci dei fan1iliari, una sola volta, con esito n egativo . No n sono s tate praticate rjcerch e serologich e. L 'in.c hiesta accurata anamnestica pern1etle di escludere ch e si sia tratt ato di ex inalati o di portatori precoci. •

l 'assorbimento della sultamidopiridlna per via rettale. Dott. F . ~[ARco~1 e dott. L. ScALFI. - G1i 00. 11anno somn1i11istralo la sulfamidopiridina p er r eclolisi a goccia. :raie via di somm~nistrazione si d imostra utile e può esser e applicata in quei casi 11ei quali è in1possibile la somminis trazione per via orale. . Osservazioni sulla polmonite negli asmatici . Dott : A. CoLLICELLI. - Si distingu e la poln10nite negli asmatici puri da quella . degli asn)atiei bronchitici studiando il comportament o del polso e d ella temper atura, è in base alla reattività feb .. briO'ena allo ti1110Jo vaécinico venoso. Tale inodao lità di comportamento si inquadra nell 'ambito della situazione. o d el m om ento n eurovegetativo d-el sòggetto in base alle ~ontemporanee prove esplorative del sist ema neurovegetatiYo . Esplorazioni neurovegetative di 24 asmatici. Dott. A. 8oLLICELLI. - Il t erreno n euroYegetativo degli asm atici p u ri è rappresentato da ipertonia vasale e d a una anfotonia, mentre quello dei bron chitici asn1atici è risultato di tipo normale o ipoa{1fotonico o ipovagotonico o iposimp aticotonico.. Ricerche serologi<he sulle leptospire del tipo "Mettano ... Prof. B. BABUDIERI. - Col m e lotlo d ell 'assorbi1nento d elle agglutinine l '0 . h a potuto dh1~ostrare ch e i ceppi di leptospire cc l\1ezzano » isolati da lui e da Bianchi in Lombardia , sono identici al ceppo au straliano << Pomona » e costituiscono una sp ecie di Ieptospira . nuovo per l 'E11ropa e diverso dalle leptospire ittero-emorragich e. Emorragia cerebrale giovanile e complesso disturbo del ritmo cardiaco. · · Doit.ssa A. l\'IussAFIA . /- Emorragia cer ebrale nòn traumatica in sogg·e tto giova11e di 16 a11ni, con costituzione timico.,linfatica, - present a .un complesso dis turbo del rilmo cardiaco, atriale. J.. 'O. ricorda l 'i111portanza della costituzione timico-linfatica p er l 'in sorgenza della emorragia cerebrale nei giovani, e si prosp etta .13: possibilità di r ap porli di cau sali là tra emorragia cerebrale e aritmia . I l Segr etario: T. PÒ1'T..t.~o. •

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APPUNTI \

[ANNO XL VII, Nm1. 42 J

PER IL MEDICO PRATICO·. .,

CASIS'fICA E . TERAPIA. Linfugranulomatosi inguinale fila prostatica.

su~acutu.

e ipertro·

l\1. i\Ionacelli (Sez.' Sicula della So·c. it. i.li .clermat. ei sif., _3 marzo 1940) si pone· la do·1r1.anda se alcuni casi ·della. affezione che va sotl(> il no111e di ipertrofia p·r o·s tatica possono es.sere attrib·u iti eziologicam,e nte alla linfogra.Iiulomatosi ingui11ale· subacuta. Si soffern1.a su le rag·io·n i p er le quali questa ipotesi può esser.e sostenuta insistendo S·u ecialmente su le scarse 11otizie ch e attualmente si 11anno su la preci-;.a natura dell'Ìp·e rtrofi.a prostatir,.a, ~ ·d 'altra lJiarte su là frequenza cori la q·u ale, se.c o·n do rec:c11tissin1c ricercli:e i p rocessì infiatnmatori 11retrali 110 n gonocoocici sarebb·e ro da attrihui·re al ' rirus. d·ella l~nfogranulon1.atosi. A inaggior :sosteg'no della su.a tesi espor1e due osservazioni personali in oui l 'intr.adle1more;a zione di Frei ,diede ris.ultat10 po·s itivo in due casi di ipertrofia p·rostatica. In uno dei i)azienti re·o esisteva UJ).a sclerosi dei ·corpi cavernosi, altra forma rnorbosa che si ritiene essere il più delle volte dovuta ad una loc.a ]izzazione ~del \1irus linfogrartulon1.a to·s.o. L' A. espo ne infine il piano delle ri cer ch e cl1e si riprom·ette di svol.gere per meg·Jio ind~gare su la fondatezza dell'ipote.si da lui forn1ulata . · fil. .

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scita del feto , au,m ento· del rnetabolir&n10 e de.Il ie·scr:ezione uri11aria, alin1entazione ina·datta o disturbttta (vomiti neJla prima mè·tà, &l)()&tan1·ento del tratto gastro-intestinale nella seconda), eic c. La quantità sopra accenn,at.a do.v rebbc quindi e:sse·r e ele.vata a 500 unità al ·g'iorno . Dallo stu1dio dJeigli AA., risulta ohe i; du·<? te.rzi delle 91 donn0 prese in esa111e assumeva la -vita111i11a lB 1 in qiuantità inferio~re . alle· 500 unità ed un terzo nor1 arTivava alle 15 unità per 100 calorie. È stata riscontrata ur1a corr1e1lazione fra tale ·d eficienza •e I.a p,r e•s enza di sinto:r:ni ca1"e11ziali, co1ne r1aus·e a eccessivà e ,-romiti, stancl1ezz:t e ·parestesie. ,I/ elettro·car~diogram111a ha <lì1nost1~to i11 8 do n11-e delle mo1dificaz~ni, che sta, an.o ad i11dicare una c.arenz,a -d i tale vi1a1nin..:.t. . fil. 1

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La terapia d'urto con la ·vitamina D. 1F. Holtz (I1tscli. m edi. Wcli3r., = ! l giugno 1940) osserva che con la vitan1ina D (la quale ad alte dosi ha a11che. l 'azio1n ~ ·di fattore di calcinosi) ·è possibile .g uarire la. tetania. J?er ·agjr e, però, sullo s1p e1c chio· !_ang·uig·no· ·de.I calcio ed infl·ueinzare così la te1tania paratiroidea, sono n éce·s sarie altissim'.e· dosi. Si inizia la teraJ?ia con 200 mg. ·d i vitarr1in.a D2, continua~do poi con la samn1inistrazio·n e .g iornaliera di 4-20 l11g., i11e.ntre i)e·r la rachitidJei, sono generaln1ente i)rooc,r itte (}osi assai pi1ì piccc>le, che I rapporti della vitamina B 1 col ciclo riprodut· i)erò si dimo·s trano ii1s.ufficienti. I~e p11:escri' tivo. zioni g·o;vernative tec1e6cl1 e. p.er la p1rofilassi d·el 1 F. Williams, G. C. Griffitl1 e F. G. Fr.alii;i rachiti&lJlo cc,nsiiglia110 _u n.a ·dose totale di 6 (A m er. J. Ob·est. a. Gyriec.. , agosto 1940) 11an-· ing. (pal'i .a 2 volte 10 cn1c. di ,,igantol). Tali no stu1di.alo i rap·porli fra il contenuto della do·s i all'atto pratic.o s·o no ir1sufficie1Jti, poich·è dieta in Yitamina B1 ·e lo stato di 91 dorine g·rail 21 °;~ dei .' b1a mbini così tra.ttati sono di\ en vide tà ti ug·ualTu·ente ra(;hitici. • . ' ancl1e co n inda!.21.ni elettrol/ardiograficl1e. È .a ssodato ohe· tale vitan1ina (od il &uo equiNella tètania ·di 0 ri·g'in_e paratir.;>i·d.ea è di vl!lente sintetièo, il clo ruro di tian1ina) costi-. &01nma ·im·Dortanz.a il fattore calcinosi, . che può tuiscc un fattore nutritivo esse.nziale p1e•r l 'in- ~~&e~·c. ·da tÒ ::tnche se11za vi tar11ina D. 11) vece, \ <:lividuo adulto normale; il s.uo f.ab b·i sogno ·è r1elln sl_.)'a~nl.ofilia, la g·u.arig-ion e 11'U.0 ottein~rsi definiti'·~a1nente aumentato i11 gravidanza e la con la ;vitamina D , rr1a non già co.n il flatto re sua deficierlz·a. ·può p 0 rt.are a segrti di caren za calcinosi privo di essa, il -.ch e dimo.Sitra 0h ei la subclinica, che1 son·o· stati ·e.rronear11ente attri- ~1,asr11o filia 11011 h.a nulla a che fa1;ei oon le buiti alla gravidanza stessa; so·n o fra questi le 1)aratiroidi, ma soltanto con una car.enza di p.olineuriti , la tossie-mia d~lla ·g·ravidanza, l'a- ~·it.a111i11a D. . 11ernia ipo1cromica m .a çrocitic.a, le pareste1&ie, . Per quanto riguarda la profil.aSis.i del racbiecc.; tnle vita111ina ha ancl1e in1f)Ortanza nel tis1•10 , ris11lt1 · da e.s perier1ze fatte in du,e clini con1plesso de,} ciclo ri.p ro.dutti,•o, ne.I senso che cJ1e diverse che · la yit.ami11a D, coJJl-e p·ure· il · la( sti.a car enz.a è spesso· i·esponsabil·e di ~teri­ f~l1.tore. calcinosi, post-ono ·d·epositarsi nel.}' orgalità, ab10rti, scarse doglie ·del i)arto , inerzia ed r1isn 10. ·ed agire .a ft1ngo:. Con la somn1inistratin1·o·rragie del post-par-tun1. . zione idi una sola dose. iC:li ,ritarnina Dz si può D.a largl1e incl1ieste fatte agli S. U. A., è ricos'ì -r ealizz·a r·e la te1·apia ·d ·urto, che pu9 esse:re sultata in g·en·erale una d·eific]e.nza nell'assun- controllata personaln1ente ,d:al me·dico. Si siomzjone della ' iitan1in.a B 1 • Per gli indivi·dtui nor- mi11istra110 in una so·1a v·o lta 15 ing. di vitan)ali, si amn1ette1 la n·ecessità di · introdurPe Ir.!Ìna D 2 che, come. si è 1cl1ertto , s.i depositano giornalm.ente 10-15 unità internazionali <li essa 11 ell' o rg.ani&n10 e vi rimangono. peT 6-9 mesi, dopo ,d i c he si 'p11ò ri11novare la somn~inistra­ l)er o.g nj l iOO calorie, quindi circa 300-350, zit)ll·e, .a m·ena ch·e non siano intervenute altre quantità equiva11 ente a.d 1 n1g. ·d i tiamina. Nella gra,ridanz.a, came si è detto , il fahbi~o­ inisure antirach~tiche (1eisposizione .a ragg·i ultra\1ioietti, olio di fegato .. cli n1.erluzzo, e,cc.). g·no è aum.entato , p er 'Var1e ca us e·, quali: . ere1

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SEZIONE PRA11C.\

J\ essu n pe·r icolo b)UÒ derivare da dosi co~ì ele"ate anche J1ei [JO•l.J1J)a11ti, ed agis1:0110 efficaoe n1t~11te nella ntag·g·ior partei, salvo in alcuni JJoc hi ch e sono ' ' it.a n1ino-resiistenti. Queste ricer che so,n o con11 e ~ e co11 le ini&ure prese dal Gover110 del Reich , allo scopo di prever1ire ]a J>Oss ibilità di svilu p1po di racl1iti 1no, in conseg· uenza delle restriziio1ni ali1nentari, 11\a possono e' 'ider1te11 i ente ap11licarsi nella J')·r atica ge11era le. fil.

lo delle 'arie i11su fficie11ze o·v arich e ed accen11.a aitzi , i1ella pagina i-)lrecedente., clie· a lc u11e di q ue::; t.e van110 ri R-p1e lt.ate. N·e.i casi di i11 suffi cien za ov.a rica cl1e co·r11 p a re nel quadro di l111 insufficienza surrenale grave, ·sarebbe ii1utile il rivolgere la t errapia all 'orvaio , cl1·e va n:,csso i11, ece fuori funzio11 e il più co111pletanlente possibile; da ciò., l'indicazion e dell 'o·potera1)ia testicolare, c11'e. d 'altra parte . è anch e indicata riell'in suf.ficien za s urre~1al e. Be- · rLittLeso che l 'insll frj c:ienz.a s.urreinal e•, .d:i c ui L'ossigeno ad alta concentrazione nel dolore da quella ovarica non è che un ·e pif.cno.ineno di trombosi coronarica e nell'angina pectoris grave. · i11ino re importan za, ' 'a c urata a sè con la corti ca]ina e co,n g·li altri 111ezzi, ch e si l1a nno a ....·i a111melte dalla ltt aggior pa rlte elci clinici di &po izione. Se., invece, l 'insuffiricnza $t1rrecl1c ] a gen esi del dolore coronarico ' ada riferi- Détle ·è ·di ,g·ratlo lie ve., non si tra.scurerà l 'Qv.aio i a esse,nzi.al111ent.e ad iscl1en1ia ed a no sie.m ia. e si usie1rà quindi }"o poterapia O\•arica, i11 conJ3u~a11clos.i s u qu·e•" li ronce I ti , E. \\T. Bo·l and r1 essùo1n e. 1con la cura ·d ell 'insu.f fi r ien za surre(J. a,ni.e.r. m ed. a.ss. , 20 ap·r ile 1940) rip·otta al- 11ale. fil . cun i eai... i, r csislen li ad a lLre terapie, in cui Sii ' ·ehbe in una diecina di minuti la .con1ple•ta ces..sazio ne dei into111i , con la sommi11i trazione VARl 'A di o~sig·cno puro (r11.einlre era stata ine fficace ·quella di t1na 1l1i .. cela al 10-15 ~~) . C:ontempo- Sindrome oenlare da '' Ampleius ìnterru1>tus ,,. 1 anea1ncnte, sror1 q)arve ro ]o stato di a pp.renA. (:ucco (A 11nali ll l Oftalrrt·ol oq ia e Clinica s ic>ne. l 'inquieludi11e, Ju dis1J.n ea ed· i .i nto1ni Octllistica.. fase. 5°, 1940) ·e11tra in un arg·ocli u11 l~eve cc .sh ock ». 11lenLo ·da n es~ uno L'i11ora 111ai trattato, cioè le (:011 la le .nt•e Lodo, il sang ue arterio. o vien e n1anifestazioni JYa lolog·icl1e OCl1la ri in r~g·ion e · acl aun1e nta1·e la ua proporzione ·di o i·g eno a pralic.h e sessu ali contracettiYe. Eg·li rivorta in rarri.onc ,dcl 10- l'G %; ne veng·or10 quindi a l1r1a .c.nsistic.a di 55 ca i di cui 32 rife renti i a 1n1gliorarc ] e co11dizio11i ca rdio-circo1atori€·. clo11ne, in c ui era J)resente u11a sindrome 1ocu lé..t re carall 0rizzata an zitutto dall a in11l1e diata (:ontro la sor11111ini I razion·e di ossigeno IJUùiffi co]tà alla . ap1)]icazione visiva 11cr · i,nsorro, YÌ sono cl ei j)f'e.r oncetti, in quanto sii. t er1tc ch e possa determinare irritazione. poln10- g·enz.a cli un ba llo dei ca ratteri , tre1no re dell e· nare od anche ))Ol11i on ite. Oltre alle o ·serva- lelte re, so·hbalzo <lell·c ri gh e aprrena i11iziata la le t ~ura, e inoltre ·cla .acce11tuata po&iti, ità zioni del]' A. , che ne dimost.ra110 l ,.inn ocuità, del eg·no di Ros011bacl1, da ,reri e ·propiri s11a'i ~o no quelle di Boo tl1)' , l\'Iayo e Locelace, ch e c·c,n la 011111ì inistrazion e di ossigeno al 100 % ~:i11i 1)al pabr.ali, da cefalea, enJ icran ia, talor a i11 oltre 8'.00 1)azien I i n o11 l1anno o ser,1ato di- foto:µ sie. In tutti i casi Tifieriti il sog.gett o i~ra1ica va ù.a vari anni 1"ampfexus interru.pti1.s e· $ l urbi di 01t .a . IJc r la so1t1111inisL razion e è op1)Qrtu110 1'uso la sindro111e n1ig·liol'ò sc1 n1) re fi110 a g·uarire di tlna maschera adatta; evidentc m ·e nte , tale n egli iJtdi' idni cl1e si sottrassero a qt1e~ta a bit.11;Ji lJ l' . ter aJJia è da ap plicar ·i "'oltanto nei casi di doL '1\ ., riJe rato cl1e que t.a sindro1l1e da ani lore rnolto forte ed angoscioso, mentre è inu- i ~ l<·xus in lcrruptus rientra nel capitolo degli . til e quando il dolore è lie,-e, a n1eno ch e n o11 a n ~· j c~pas1 11i oc ulari , r>einsa cl1e la patogen e5i ' . , -i ~iano segni di de,ficienza cardio-circolatoria. di es.s:J si _possa clJiari.re oltre cl1e ro11 le con1

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fil.

POSTA DEGLI ABBONATI l 'opoterapia testicolare riella i11sufficienza o-i~. .· . 1., r·a ~

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Il dott. l\{. C., da L. N. ci scrive ril evando f 11 e· n ella recen sione del lavoro di Marano·n s uJle indicazioni · ·degli ormoni genitali (N. 30 del 29 ·1uglio u . s.) s i in,d ica (pag. li293) l'opolctapia testicolare nelle i11 s uffi .~ienze 0 \ aricl1e col legate adt insl1f ricienza ~u·rre11a le grave e Jle1lsa ch e si tratti di u1t errore, riten endo c.he s i debba ·direi invece opoit erapia corticale. L 'indicazione è in, e.ce e$atta. I /autore si ocC UJJia in <1uella v·artc del lavoro del trattam e·n 0

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seguenze a .carico. de] sisten1.a n er,roso·, determin ati~. ·dall a eccessiva tensio11e. e dalla ten6iOne ·diif~ttosa cl1e i 11ann o n·e ll 'a·m :plexiis i1·1 tcrruplus, anch e coin un disquilibrio della bil:lncia orn1onica sessuale e con l 'assorbi111e.i1to d E:: l'lc secrezioni utero-' 'agir1ali della donna es1)esse ·durante l'estro e n on combinate~ i , co111e ·<lo,rr el)l}ero, col liquor serr1inali . . . I~' ,.\. inoltre ce-r e.a · di eisaJn inare i ·d isturhi e hc l ' amplexu1s in.terru,ptu s, a ltra-verso disturbi dell 'erruili.b rio folli coli11ica-lutcir1 a, può deterrnin.a re nell'ipofisi e, a ltra,'erso questa, nelle altre ,ghia ndol e endoc rin e sboccando in <tl, t erazio11i a11g·ion eurotich e ch e si 11tanifestano co11 pasn1i arleriosi l'ipetuti tra i tJua1i in prima li11 ea l'an g·ios1>DS il'\O rei inico con ]e t1e· 1 co n ~e.g·u e 11 ze . F. TosTI.

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1780

« 1L P OLI CLINICO »

[_\~No

Xl... \ 'II, NuM. 421

NELLA VITA PROFESSIONALE. CON GO·RS I.

Cronàca del movimento corporativo. Commissione collegiale medica ist ituita presso gli 11.ftlci delle Mut ue. Allo scopo di esaminare i ricor si d ei mut• ati in · r apporto a questioni di ordi11e sanitario , presso ogni ufficio provinciale ò ell ~ ~Iutue viene, istitt1 ila una con1missione collegiale 1nedica di Lre sanitari designati rispettivamente dalla Federazio11e casse mutue malat lie lavoratori òe11 'industria, d alla Co11fcderazion c fascista degli iildustriali e dalla Confederazione fascis ta lavoratori dell 'indus Lria.

' Rivalsa dell' imposta s11ll'ent rat a. Ri J)Ortiamo la circolare n. 4267, in data 9 agoto XVIII, dalla Segreteria I azionale d el Sindaca Lo Fascista d ei ~fedi ci dire tta ai Segretari ProYin.c i ali, r ela Liv a a11a rivalsa <ilell 'Imposta sull 'E11tra ta: « A proposito della rivalsa d ell 'imposta sull 'entrala, i nledici h anno diritto ad una rivalsa generica sui compen si mutu~li s ti ci. Dato il fatto che i medici vengono a pag are, col sist en1.a dell 'abboi}amen lo, la d etta imposta ili misura di almeno il 4 % sull'imponibile di R. ~I., si dispon e ch e la rivalsa sugli introidi - 1nutualistici n o11 sia inferiore al 2 %; rivalsa che tutti gli Enti 1nutualistici d ebpono Yersare sui com1)en si convenuti per qualsiasi servizio sanita· rio mutualistico ».

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Laurea '' ad honorem.,, ed eser cizio pr ofessiona1e. · In m erito à ques ito prosp ettato dal Sindacalo Nazionale Fa scista Ingegneri se la laurea e< ad honorem » costituisca, oltre che titolo puramente accademjco, anche titolo che abiliti all 'esercizio professionale, il Minist ero · de11 'Educazione 'Nazionale l1a fatto presente ch e la la urea « ad honorem » in base al di sposto dell 'art. 169 u. c .. del T. U. 31 agoslo 1933, n. 1592, è da c·o nsiderarc }Jresen Lemen'te alla stessa streg·ua di una laurea ordin~ria e, con1e tale titolo avente e olusivam er1le Yalore di qualjfica accad emica, òa integrarsi su ccessivan1en I e con il corrispondente esame di Stato, ai fini dell 'abilitazione professio11ale.

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La carriera degli insegnanti e lo stat o di coniu· gato. . Un 'importante legge viene pubblicata nella << Gazzetta Ufficiale » n. 217 circa l 'adeguamento .al personale in segnante d elle disposizioni in v igore sulla valutazio11e rlello stato civile ai fini d elle n omine e promozioni. ' . Tra l 'altro viene s tabililo che p er l 'inclusionc i1ell 'elen co degli idonei a1l 'ufficio di preside e di direttore n ei Regi istituti d 'istruzione, la con.d izione di coniugato o di vedovo costituisce requi·silo indispen sabile. I vincitori d ei consorsi a ca ltedre univer sitarie, ·ch e 11on possiedano lo stato di coniugalo o di veclovo, 11on possono otteJ1erc la nomina se non dopo che abbiano, entro il biennio di validità ·della terna dei vincitori, co11tratto matrimonio. Il secondo e il terzo g raduato, che possiedano Io stato di coniuga to o di YedoYo, possono essere 11ominnti pri1na di coloro che li precedono in gra·<lua toria, qualora questi sia11 <.:elibi.

di studio.

Borse

FondJaJzione Stucli

cc

Antonio Grossich »

A tutto il 31 ·ottobre sono banditi per l 'aru10 scolastico 1940-41 i seguenti concorsi: a) tre borse di perfezioname11to da L . 4000 ciascuna; b) o~to borse di studio l).e r studenti universitari da lire 1500 ciascuna; e) ci11que sussidi scolastici da lire 500 ciascuno a studenti univer sitari che n on i Lrovino n elle condizioni di a·ver diritto alla borsa di cui alla lettera b); d) dieci sussidi scolastici da L. 300 ciascu no a s tudenti d elle scuole m edie st1 periori . Chiedere informazioni alla segreteria della Fo11d azione, Venezia.

N.O MINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE· • '

Il prof. A~turo De Amicis, primario dermosifi- · lografo degli Osped ali Riuniti di Napoli , è non1inato Segretario proYinciaJe d el Sindacato Medici (}i Napoli. .,, · , La Commissione 11ominata dal Rettore della R. Univer sità di Ror11a , presieduta dal senatore prof. Castellani conte di Chisimaio e di cui facevano parte i proiff. V. Puntoni e V. Vanni, h a giudicato l 'assegnazione d el cc premio M. Piccinini )> messo a concorso con bando del 15 giug110 1939-XVI a firma dell 'Ecc. P. De Frélncisci. La Commissio11e ha g iudicato alla unanimit à clover si divid ere il premio (L. 4750 nette) in parti uguali fra i dottori Augusto Corradetti e Mattia ' Sforza, ciascuno dei quali ha presentato « lavori originali di notevole importanza scientifica e pratica ».

, NOT t·z ·tE

DI .V ERSE

Scuola di perfezionamento in . Medi cina Legale e delle Assic11razioni. Presso la Segreteri a d ella R. Università di . Ro1na sono aperte le ·iscrizioni alla Scuo la di perfezionamento in Medicina Legale e delle Assicurazioni, diretta dal prof. Giuseppe Moriani ed alla quale collaborano attivamente i più importanti istiluti di assicui:azione e di pre'-idenza. Questa scuola - alla quale possono accedere tanto i laureati in Medicina quanto in Giurisprudenza - in-tende dare a coloro ch e si apprestano ad esplicare la loro attività n el campo della Me. dicina Legale, in quello d ella Magistratura e in quello delle Assicurazioni. una cultura adegt1ata ai con1piti delicatissimi che 'do,·ranno esser e loro affidati . · Il diploma di « Speria,lis:la in l\1edicina. ·Legale e delle Assicurazionì » conseguito dopo aver frequentato questa Scuola, è con siderato con1e titolo di preferenza Jlei concorsi per Medici e Di.rigenti, banditi rlall 'l sliluto Nazio nale delle Assicurazioni, dall 'Istitulo Nazionale Fa scista per l 'Assicurazione contro g]i infortuni sul lavoro, dalle Casse Mutue Malattia , dal Patronato Nazionale per l 'Assistenza Sociale e dall 'Istituto Nazionale Fascista d ella Previdenza Sociale. Oltre a ciò è 1

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[ .\NNO

XLVII,

NUl\I.

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SEZIONE PR.\TlCA

con sideralo litolo cli preferenza nei con-corsi per J,1 Magjstratura, banditi .rlal Ministero di Grazia e Giustizia. 'fale diplo1na di Specialista dà allresì la prcfere11za per la non1ina a Perito MedicoLegale (v. art. 314 del C. . P. P.). La Scuola ha la durata di un biennio. Gli iscritli hanno l ' obbligo di frequ entare le 1e,zioni, nojncl1è le esercitazioni · che sa.ranno loro i1npartite, sotto 'forma di internato, sia nell 'Isti1uto di Medicina Legale e delle Assicurazioni, ch e ]Jr-esso gli Istituti di Assicurazione e gli Enti di Previdenza che dànno la loro collaborazione scientifica alla Scuola. . Tasse complessive L. 2541,90. Chiedere copia <lel programma alla Direzione. La Scuola avrà i11izio il 15 novembre 1940; le iscrizioni si ricevono si110 al giorno 5 novembre 1940-XIX.

Nella Società italiana di ostetricia e ginecologia. Dato il particolarè m om ento, il XXXVII Cong resso Nazionale cli Ostetricia e Ginecologia, che doveva tenersi a r apoli nell 'ottobre corrente, è riu1andato a data da destinarsi . .L\ molivo de1la sospensione d ei concorsi, che interessa anche quelli a pren1io da parte di Accademie e Corpi Scientifici, il concorso per il Premio Guzzoni Degli Ancarani a favore dei soci della Società I taJiana di Ostetricia e Ginecologia, non viene bandito per il presepte an110.

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1783

Fronloni, adere11do alla J) rOJ) OSt a fallagli dal prof. P. Piccinir1i e ap1Joggia la vi' a11ìente dall 'Ecc·. G. Petragnani, ha disposlo ch e a tutle le Federazioni provinciali. d ell 'Opera siano mandati i due volu1ni: << L 'ostelricia e g'inecologia i:h Italia» , .com.p ilalo sotto gli auspici d ella Società italiana di ostetricia e ginecologia, e cc La pediatria in Italia », redatto so tto g li auspici d ella Societa ità• lla na cli pediatria. . · Edili entrampi dall'Ufficio Slampa Medica Italiana, i due Yolun1i, che rappresentano due grandiosi co11lribt1tì alla valorizzazione della Scienza j lalian a, so110 in vendi ln, a totale beneficio d egli orfani clei medici (« 01 fani dei medici caduti in guerra », comitato di assis tenza con sede in Ro1na; « Orfani d ei sanitari italiani >» opera naz. con sede in Perugia). La somma paga la dalla :Presidenza d ell 'O. N.M.I. per le i1ovantaquattro copie òi vol umi ch e sarann~ spedi te dal'l 'U. S. M.I. alle Federazioni ~rovinciali a11clrà i11tegralmente agli orfa11i suddetti.

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Notizie sanitarie di guerra.

Il gra11de· e r1otissimo ospedale « Robert Koch » di Berlino il giorno 8 oltobre è stato raggiunto da quattx:o o cinque bombe dirompenti, una delle quali, scoppiata proprio davanti alla porta della clinica chirurgica, ha investito in pieno con una pioggia di schegge un 'autoambulanza da cui .si stava scaricando una fanciulla che avrebbe dovuto essere oparata d 'urgenza di appendicite. L 'inferm a e una infermiera v.entidue11ne che ' si trovava acC ongres~i e convegni vari. canto ad essa so110 s tate u ccise sul colpo . ·I due Nel! 'ospedale militare di Genova si è te nuta, il co11ducenti della vettura, un'altra infermiera e due 30 settembre, una riunione di medici, organizm edici sono rimasti ferili ·più o n1eno gravemente. zata dal · col. prof. Perrier, per discutere la queUn 'altra borr1ba ha sfondato il soffilto della sala ~tione dei congelamenti ; n e sono stati disserenti 'operatoria devàslando tutto il ' locale e quelli cirii prof. Sabatini, il . ten. col. prof. Buglia.ci, i11costanti. Tutti i cri stalli dell 'edificio sono stati insieme col cap. dott. Canavero, il prof.. Bertocchi , franti e si deve s'Oltanto alle misure di precauzione !l cap. . prof. Cignolini, i dott. Borini e Matlì. tempestivamente ·p rese se centinaia di ricoverati Notevole la comunicazione d el prof. Cignolini (Gesono rimasti incolumi.· Son.o pure stati colpiti da 11ova) sulla marconiterapia, la cui efficacia è st abompe il lavatoio, la sala di disinfezione e quella t a confermata dai dottori Borini e Matlì (Torino) dei Raggi X. 5otto la direzione del prof. Stoppani; nonchè In un quartiere del nord di Berlino, uno dei quella del prof. Bertocchi (Torino), sull 'iniezio- . !)iÙ fittamente abitati dalla popolazione operaia, ne di sostanze anestetiche llel canale femorale, 1ler oltenere il ripristino delle condizioni normali . lo stesso giorno le bombe inglesi hanno pressochè raso al suole una fila di baracche in cui 11ell 'arto inferiore congelato. l 'Esercito della Salute ospitava trentadue partoDall 'l al 4 settembre si è t enuto a \ ·ienna il 67° rienti e puerpere con i loro piccini. Tre giovani co11gresso annuale della Società tedesca di pemadri e un 'infermiera sono st ate u ccise. A poca (liatria, sotto la presidenza del prof. Bink ; vi handistanza di là lii.Il ospedale infantile è stato parzialmente demolito. Due ba1npini so110 stati sei10 .p artecipalo una commissione ~i m edici giaP.:. ponesi ed una · d elegazione d el GoYerno cilen 6. . polli so tto le macerie. ~otevole fu u11a comunicazione del prof. Kurt Aviat<>ri ' inglesi h anno bombardato a llerlino Blome suJla lotta contro il raçhitismo, organiz .. l 'Os1)ectn Le d elle Diaconesse cc Bethesda » e l 'Ospezata n el Reich m ediante la propaganda a favore dale ' ' ircho'v. ' clel sole ,e tlell'aria. e mediante la distribuzione di I bambini u ccisi dal bompardamento del centro vitamina sintetica. Il prof. Vogt lumeggiò l 'imporsanitario cc Bethel-Bielefeld », ch e in principio t anza dell'allattamento prolungato.· er ano stati 9, sono aumentati a 12 in seguito a ' ' ennero dale notizie su 77 aulomobili sanitamorte di altri feriti- gravi. rie, vere ambula11ze pediatriche, apprestate a Vienna : esse portano la consulenza e ~a cura di m edici Nella notte dal 30 se tt. all 'l ottobre aviatori specializzati anche nelle zone più rem ot e. inglesi h anno lanciato due bombe in ceudiarie e In coincidenza con ques lo ·congresso se ne sono dirompenti st1ll 'ospedale cc Siloah » in Ha1111over , t enuti molti altri, rig uardanti pure l'infanzia; sebbene l 'edifizio fosse contraddistinto da t:na l'insieme ha cos liluito la « settiman a JJediatrica grand e croce rossa; esse non hanno recato d anni, di Vienna >» prechè una è caduta in un cortile e l 'altra in un pozzo di .luce, ove er a stato predisposta un 'effi Per la matttrnità e l'infanzia. cace protezione antiaerea; altre bombe vcr1ivano lanciate nei pressi d ell 'osp e<lale e dist cugge' ano Il presidente dell 'Opera Nazionale p er la protre fabbricati. tezione della Maternità e del! 'Infanzia, conte A.

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1784

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« l'L P OLICLINlCO n

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_ ei })r e i clell 'isola Sch ohu,ve11, u n a nave da g u erra i11glese ha affondato un a 11ave ospedale olandese, n aYigan Le n elle acque t erritoriali e des tinata al alYataggio di eYentuali profu ghi. Sebpene l a nave olandese avesse b en Yis jbili l e insegne della Cr oce Rossa ed il capita110 d ella nave aYesse rispos to alle segnalazioni in glesi conferrna11do t ratlarsi di 11aYe ospedale, nondjmeno essa è s tata bombardata pii1 volte ed affondala, causa11do ,Ja n1orle di sette marinai .

,·ori i11111orlan Li sin1i di Di Gugliellno ~ulla sis lemazio·11e 11osografica delle inal attie della 111ilza, di Villa sulla J)atoger1esi cle lle splenomegalie congestizie j)rimiliYe, di Introzzi sulla splen ecto111ia n ella iniezione m eli le11se, cli Pellegrini sullo statodel circo lo sanguigno 11elle anemie, di Beltran1etti sul gr anuloma 1naligno, di Baser ga sulle forme dissimulate dell'anemia perniciosa. di Fieschi sull e sofferen ze del r ene si11is lro i1elle splenomegalie. Son o. pubblica li i11ollre nel volume interessan1issjmi lavori deg·li altri allievi diretti e.d i11dir e tti d ella . Sieuola ematologica pavese e, fra gli al1ri, dei proff. S lor li, Barbar o-Forleo, Barbieri, CoJa11giuli. Lucchi11i , De Filippi, 'P ontoni, Signor elli, Ravetta, Bertola, Qu a ltrin ,. ecc. Il volt1me costi\ui ce nel suo co·m plesso un insie1ne <li lavori originali su argome11ti di ematologia Jn gran p arte prosp e llati d al geniale intuito cli11iro cli _>\dolfo Ferra la. Esso rappresenta un nu111cr o ·p eciale (il XXI) clclla serie dei volu111i cl i cc Hac1na lolog ica » ch e >·ien e pubblic<ìto i11 agg iu11ta alla r egolar e ai1n uale pubblicazione dell ' ArchiYio ossia m en tre è in cor so l a. stampa del Yolu1ne XXII . Per gli abbo11 a li e per i p eriod jci ch e ha11110 il cambio cori « Ha em a lologica n il prezzo è· di 100 ; l)er i non a])bo11n li è di L. 120. Tutti gli invii· . sar a11110 g·r ava lj J elle S})ese di ~ rJosta e di ])ollo Jìer l a s0rn1ma di L . 8 . Rivolger s i all 'amrr1i11is lrazion e (casella po. Lale Il. 149, Pavia). '

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Il cc D. N.B. » d el 7 ottobre h a . d eclica to un a no ta nlle forn1azio11i aer ee di pro11to soccor so g·ern1anico s ul rnar e, osservando co1ne esse abbiano dovuto s ubire, dopo l 'accentuar si d ell 'azion e t rd esca sull 'I11gJ1jllerra, duri colpi da parte d el n emico, nonos tante cl1e 1'op era audace e umanila'ria di quegli equipagg·i sia diretta tanto a favorire n at1frag hi L ed e~~l1i -quanLo inglesi . Il Mare dcl ord e la ~[ a n icu son o, infatti, continuame11 te p èrlustrati dagli idto\·ol a11ti e. dai b attelli di cui è dotato il serYizio d i salYa laggio e i cui eq'ui1)aggi d evono lollare, oltrecl1è contro le in sidie <lel 111 arc sp~sso irt te11 lpes La, anch e contro le arm i ing·lesi, poic.h è il Gover110 di Lo11dra n on h a volu to ricon oscer e a tale servizio il su o ~a rattere um an itario. Nei n1e J di agosto e se ttembr e i brila1111i ci ha11110 di s lrutlo, infalli, clieci appare.echi di salva tagg jo cl1c aveva110 tentato a più riprese di r aggiunger e e trarre i11 salvo n11merosi i1aufraghi. Solo n egli t1llimi due 1nesi l e formazioni di pro11to ~oc­ corso 11anno salva to 226 piloti in procinto d~ ari..n ega r e Q tra qt1e ti diYer si equipagg-i in glesi, privati i11 co1nha ltin1ento d ei l oro apparecchi .

Azioni giudiziarie.

L'attrezzat11ra ospedaliera dell'Urbe. ' _.\ , u o tcn11}0 apbiamo da lo notizia d egli jmporla11ri l a,·ori ch e, so lto la direzione d egli OspedaJi Riu11ili er ano in cor so n ei vari nosocon1i dell 'Ur' be. Alcuni di detti l aYori recentemente sono s lal1. 11llimali. All 'Osp ed al e d el Littorio , infatti , so11b st a1i co11dotti a t ermine vari l a,·ori, lra cui quelli cli a1npliame11to del gabin ett o chimico e quelli di rimodernamento del Gabinetto ist ologico. All 'Osped aie -di S. Spirito son·o s la li definitiva111ente sis te1nati gli allogg·i per i sanitari e l e su ore e so11 0 s lati com1)lelamente rin11ovati g li in1p ianti radiologici, fisioterapici e diagnostici . . Al Policlinico si è ampliata e ri1nodern a la l a l~lini ca os letrica e sono stati ultimati i lavori 11ella Scu ol a Convitto « Regina Ele11a » p er infermi er e, capace ora di 80 allieve. I11fine, al1'OspedaJe di S. Giacomo si son o eseguili impor- . tanti lavori p er port are a 300 il numero d ei l e tti . L 'at lrezzatura ospedalier a dell 'Urbe, q11indi, Yien e incr em entat a adeguandola al progr essivo au:1nento d ella popol azi one e sarà ancora maggior1nente pote n zia ta quaI\dO sarà ultimalo il gran d e sana torio ch e sa sorgendo a Mon Le Mario, capace d i .contenere circa 800 letti . I

Sc1·itti medici in onore di F... rrata. I ln o'ccasione d el Ventennal e cl ella fondazione

<lell 'Archivio « Haem atologica » un gruppo di allievi, costittiito dai proff. Di Gu gljelmo G. , Villa L., In trozzi P. e Pellegrini G., ha s labilito di pubblic&·r e in onore del Maestro e Fondatore dell'Arcl1ivio prof. Adolfo Ferrata, un '"?lume sp eci ale cli scritti m edici . Ques lo Yolume, ricco di circa 1000 J)aginc e corredal o d i figure e tavole a colori,· co11liene la•

,

1

Il dott. Principe, tifficial e n1edico del R . Esercito, er a s tato 11cl 1S'27 riforn1ato dal s~vizi o. e collocalo in con ged o assol11to l)er m otivi di salute . ~el 1935 chiese ed ottenne di esser e annn esso nel ruolo deO'li ufficiali di complemento; la Yisila i11edica ebbe esito 1)0 il iYo ecl egli prestò servizio in A.O .I . Dopo aYanzò domanda al Ministero per es er e r ei11 tegr ato i1el ruolo degli ufficiali i11edici in S. P. E., sos ten endo cl1e l a riforma e il colloca111ento . in con gedo i sar e.b hero ~ondati su t Je1nenti contralld e l ti dai su ccessivi accertamenti. Il n1inis ter o dc t le ri spos ta n egativa e 1'inter essat o la i111pug11ò avan ti il Clo11siglio di Stato. Questo non h a rico11osci.uto l 'obbligo, ma soltanto ]a fat ol tà , n el Mini stero di r eYocar e il primo pro·vvedi111ento. (P rendiamo ques ti dati <la « Rinasc. l\1edica n., 30 sette111bre 1940).

Un po' dovunque. Il dott. G. _t\.lberti ba pupblicato nella « Bibliog rafia Fascis ta n 1111 articolo su « Medici cò~si a l~oma n ei secoli XVIII e XIX »; esso è stato riprodotto n e cc Il rf clegrafo » e in cc Forze Sanitarie » . Notevoli i rapporti, cl1e risul.tan o in quest o a ~·ti­ colo, tra Ben ed e tto Viale e il st10 allievo Guido Baccelli. Al Congresso di scienza delle popolazioni t enut osi in Oporto hanr10 preso IJarte i ~~roff. Corrado Ricci di Ron1a e Fabio Frassett.o d1 Bo1ogna. Il 23 e il 24 settembre ve11n e celebrata al })a lazzo clello sport di Berlino, sotto il non1 e di « t:tiornata del m edico t ed esco1», l a prima grande adunata del mond o J11edico tedesco dopo l 'avvento del Nazismo al potere e l a forn1azion e della n110Ya gr ande Germania.

Un grande osped ale <1 i g ue_rra al le11cl.at?'.

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ne:

glj S ta li Uniti è s ta to organizza lo ad in1z1 at1Ya di


SEZIONE PRATICA •

I

1\lessio CarreJ e che è costato 100.000 dollari 2 milioni di lire it .), prima (lella partenza per l'Europa è s tato 1na11clalo all 'Esposizione di Ne"Yv York. (Scb. ~fcd. Woch., 5 ottobre 1940) .

Il chin1ico dott. Oskar. Dressel,, dott ore i11 m e<l icina « hon()ris causa », ch e ha avuto p arte n el1a scop erta della germanina, ha compiuto 75 a11ni il 19 sett embre. Nel Reich durante il 1939 non vi so110 $lati malati n è morti di vaiolo, tifo p etecchiale (sçtlvo un caso di laboratorio), colera, peste, febbr~ gialla.

Un grup1)0 di medici svedesi, con alla t est a il dott. Berlil Bager, ha compiuto l.ln viagg·io d 'istru:r.io11e in <iern1ania , dt1ralo tre settima rie; tra l 'a1t ro vennero visitali 15 ospedali , di cui alcuni militari.

,

Nella grancle Berli110 si contano 14.153 diabetic i, ossia -3,2 per inille; tra gli israeliti la proporzio11~ è poco clissin1ile : 3,5 })er mille (« Med. Klin », 4. oltobre 1940). •

Gli Ospedali Riuniti di. Roma dispongono di circa 6000 letti, così distribuiti : Policlinico 2000 (comprese le clinicl1e universitarie), Littorio 1800, Sa11 Giova11ni 1000, S. Spirito 450, S. Giacomo 300; è• i11 costruzi<Jne un sanatorio (a Monte Mario) ca pare di . cir..ca 800 lc t1 i ; l 'Osp edale di San Giovanni sarà ricostruito. I n1alati cronici, in nu111ero di circa 2000, sono mandati in ospedali di proYincia (Viterbo, Civitacastellana, 1'ivoli, Subiaco, ettunia, Sezze ecc.). Gli Ospedali Riu11ili forniscon'o anch e circa 500 111ala li al Bambino Gesù. circa 400 al sa11atorio For)anini e un al lro congruo numero al san alor io llamazzini.

'

Una cir colare d cl ì\tJi 11is Lero d ell '111 l erno, Dir ezione generale della ,Sanità pubblica, i11 data 3 settembre, n. 98, cl iramata ai 1P refetli ed~ al Go\ernatore di Ron1a , s tabilisce ch e venga seguilo il comportamento -d ei laYoratori m alarici reduci dall 'Albania e cl1 e sono, di vol La in volta, . egnalati agli uffici sa11ita:r;i provinciali dalla Presidenza del Consiglio dei Minis tri, Co-m n1issarialo per le migrazioni e la colonizzazione. L'Is tituto sc icr1tifico del l avoro presso il . Fronte rlr.l lavoro del Reich ha ca1colato la perdita di Jl roduzione inerente alla nlessa in riposo precoce per malattie. Così n el 1937 furono assegnate 12.000 pensioni per ca rdiopatie. I maschi avevano l'età media di anni 58,7. le donne di 58,3. La })erdita complessiva può valutarsi di 108 milioni di marchi. I . 'industriale cav. Francesco Thony ha elargito J.,. 50.000 al Comitato di Varese d ell 'Opera naz. 1nalernità e infanzia, p er onorare la memoria del suo genitore . L'Istituto per r i cercJ11~ s111Ja costitt1zior1e, organizzato 13 anni or sono nell 'Ospedale della (e Cha· rité >> a Berlino, è stalo a~sunto dallo Stato e annc so all 'Univ.er sità , come cc Istituto e ambulatorio per la _m edicina . costituzionale ». La Congr egazione del San lo Ufficio, che già nel] 'anno 1931 aveva em esso un decreto di condanna della sterilizzazione c-0n1e mezzo igienico, ha ora emesso t1n nuovo decr e to che dichiara illecita tale pratica, sia perpetuà cl1e ten1poranea, così per l''uo-

1785

mo co1ne per l a d o11na. Il decreto alfer111a cl1e la s terilizzazione P. con traria non solo alJe leggi di-· vjne ma anch e a• quelle naturali.. /

I, 'I stitulo di 1'erapia Fisica di Bolog11a ha troYato la sua definitiva sis lemazione nella sede della Cli11ica n1edica. I reparti della· Terapia fis ica , atLualn1ente in funzion e , sono: Foloterapja, TermoLerapia, Meocanoterapia , Fangolerapia , Idrolerapia

Per la protezio11e d elle ferite , ottimi risul~ali i o l te ng-0no dalla cellofn ne. c he pcrrp_ette di . eg uire, per trasparenza, l 'andamen lo del processo di gt1arigione. Se n e occupa Hoves in « Surgery », sett. lg~o.

~

In cc Wirtsch aft und Statistik » si calcola che la.. • popolazione del 1nor1clo raggiunga 2169 milioni,. mentre nel 1940 era, in cifra tor1da, fli un miliardo : in un secolo• si è dunque più che :raddoppiala (Med. Klin., 30 ag. 1940). Jn Olanda s~ :è s tabilito che l 'olio di fegato dì n1erluzzo - di cui si ha penuria - possa essere fornilo solo su prescrizione medica e olo in misura di 200 cc. a se llimana ed a pe_r sona. La lo lleria ' di l\ferano 11a reso un i1nporto di L. 19.300.000 di cui: al Partito Nazionale F ascista J)er l e colonie marine e inontane L. 254.000. alJ 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia L. 304. 708, . alla C.R. I. L. 406.126, all a Federazio11e NazionaleAn.lilubercolare L. 202.834 . J

Il ·en. lJrof. ~. Pen cl e, · p er invito della Società> di scienze meclicl1e e naturali di Locar110, l1a tenuto jn quella città u11 a conferenza sulla sua J1uova ct1ra dell e anomalie di sviluppo · essvaleclegli adolescenti. Del 1)rossimo fasc icolo di « Acta Medica Italica >>(e< L 'Oftaln1ologia in Italia ») la r.edazione è stata cort esem ente assu11ta dal sen . prof. G. 0Yio . Come è noto, gli cc Acta Medica Italica )) sono in vc11élita a tot al e b en eficio1 degli orfani dei 1nedici • n'lorti in gqerra, il cui Comitato cli assist enza è presieduto dal generale n'ledico prof. l,oreto Mazzeltj, direttore generale d ell a Sanità militare. A Torino l 'Ente nazionale per la preYe11zione clei"lj inforlunj e ~ 'ls lilulo d~ medicina industr~a­ le, con sede j11 v1a Carlo G1oda. h an110 organizza.lo un 'efficace lotta antiinfortunistica, attraverso u11 ufficio il cui se ttore medico è affidato al J)rof. Enrico Vigljani, llirettore dell 'Istituto J)redetlo. Durante· il l g38 vennero fatte ben 31.763 prestazioni, d'ordine svariato. Il clo ll. Ottaviano Paleani , di 56 ai1ni, nato e . r Psiden te acl Ancona, n1e·dico molto 11 0 lo ed apprezzalo, ha con1unicato. al Sindacato fa sc~sta n1edico provi11cjale di al1bandonare l a professione per r ilir3rsi in convento . Egli 1'11 ottob:i;e ha i11dossato j} saio fran cescano ed è entrato nel conven.to cappuccino di Loreto. Il dottor Peleani ma11ten eYa in sen1inario un cl1ierico poYero, la ~candolo libero n ella scelta d ella professione, e negli scor si giorni h a con segnato all a direzione del seminario carle11e di r endita per u11a som111a sufficie11te alla co11 linuazion e degli studi del suo beneficato.


17.86

(

<l IL POLICLINICO »

(ANNO

XLVII,

ì°'4UM.

42J

cker. ·Già allora era iiolissimo per la sua Lecnica • ope1ai.or.i.a sugli animali e per i suoi laYoti speriJ. W A.GNER·JA.UREGG I ine11lali sull 'origine e la funzione clei 'Nervi acceNel clopopra11zo del 27 se tle111bre ~ i spe11s~ ~ leru11 tes e · su quella del Vago . Passato nel 1883 coVienna P,er broncopoln1011ite il IJrofessor e J ULius n1e assistente a lla Clinica psichiatrica del prof. LeiV\' AGNER-JAUREoc, già Lilolare della Cli11ica Neudesdorf, per rag·i·oni di carriera, malgrado, oome ·ropsichiatrica cli qt1ell'U11i,·ersità, celebre per il egli s lcsso sovente diceva, non avesse avuto voglia suo inetodo di t erapia della clen1enza paralitica m ealcui1a cli diventare psichiatra, raggiunse a 28 diante l 'in oculazione ·della i11alaria t erzana, che si a1~ni (1885) la . libera dodenza in Neurolpgia e Psidifft1se rapid an1ei1 le per i suoi be1:iefici effetti sulchiatria all'Università di Vienna. Già nel 1889 fu la i1)alal tia, prima univer sa1'n1enle ritenuta incuchiai11a lo a dirigere la Clii1ica psichiatrica di Graz rabile. _i\. tale scoperla segnò precipuamente la via e n el 1893 quella di Vienna quale successore pril 'osservazjone da lui fatta an cora al prin cipio della ma clel suo maestro Leidesdorf e poi di Krafftsua carriera medica (1887), che malaltie febbrili Ebing·. come l 'erisipela, l a febbre ricorrente e la malaria · S 'occupò per lunghi anni ed in Len sam ente del sYiluppatesi a caso durante la paralisi progressiva, problcn1 a del Gozzo e dell~ sua terapia con dosi fi110 allora t etragen a ad ogni rimedio, ne sogliono mini1ne (mi-.crodosi) di jodio. di quello di Mixeinfluenzare favorevolment e il decorso e condurre dema, del Cretinismo endemico e sporadic<;> e della · jn una percentuale di casi relativamente alta a sua cura coll 'es tratto di glan·dola tiroide, dell'Org·anoterapia in generale, della sintomatologia e :re111issioni temporanee ed anche durature, con ripresa dell 'attiYità professionale cla parte dell 'amdella patogenesi somatica delle ~sicosi, special-malalo. Fu qucs la considerazio11e ch e lo condusse mente di quelle acute di origine gastro-intestinale. Argomenti suoi prediletti rimasero sempre : la all'idea di tentare la guarig·ione• del . terribile Psichiatria foren se éome pure il trattamento spemorbo, jnoculando nei paralitici agenti piretocifico e non specifico delle malattie mentali e della ge11i e precisamente prin1a derivati patterici (tubercolina, vaccini), p oii, dopo averne constatati Neurolues. Nel 1927 fu insignito del Pr~mio Nobel per la · i buoni effetti, malattie febbrili con tro· le quali Medici11a e n el 1928 lasciò la Clinica Viennnse per esistesse un rimedio, come nella t erzana il chinino, ch e permettesse di troncare ad ogni molimite ·d'età. U11 r.len co delle su e pubblicazioni trovasi nelmento l 'infezione provocat a a scopo cu~ativo . la « V\l'iener l\1edizinisch e Wochenschrift », 1928, _I suoi celebri esperimenti, dapprima aspramenLe .comhattuti da tendenze avvètsarie, fu,rono ri-. }Jag. 892. G . .BONVICINI. presi èon sorprendenti risultali nel 1917, anno in • cui su 9 paralitici inoculati con la t erzana , WaIl tcn. mecl. clott . ALFONSO CANOSSA è caduto sui _g11cr-J auregg ottenne tre r emissioni complete, che campi della gl-0ria.. nelle azioni (lell'A.0.1., du-ancora otto anni più t ardi poterono essere pr~se11ra11te il m ese di agosto scor so. t a lc com e tali alle diverse società mediche. D 'allora i11 poi la m alarioter apia si fece rapida strada È deceduto a 57 anni il prof. KEN K U RÉ, clinico nel mòndo m edico d'o_g ni paese. 1nedico dell 'Università Imperiale di Tokio. I suoi Nato il 7 marzo 1857 a W~ls r1ell 'alta Austri a, lavori n el campo della neurologia e del metabo. dove suo padre era impiegato del cen so, J . .Walismo 'gli avevano conferito fama internazionale. g·ner-J auregg stucliò a Vienna e r aggiunse a pie11i voti nel 1880 la laurea jn Medicina , come assi, stente d ell 'Istituto di patologia del prof. ,S. Stri• I

-

'

Indice alfabetico per mater·ie.

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r\.111plexu s interruptus » causa di s~n <lro1ne oculare . . . . . . . . . . . Pag . l779 1775 As1natici: esplerazioni net1r0Yegetative )) 17·75 Asmatici: polmonite negli - . . . . . 1775 Bacilli dissenterici : portatori sani di )) 1773 Bipliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1775 Cislile da pa,radissenterico . . . . . · ···Cirrosi epa tica atrofica: quadro proli)) 1762 clico ematico ed ascitico . . . · · · )) 1762 Cir.rosi epatica: t~lengett asie ~utanee «

))

))

I

Cr on.adal del mooim.

tOiT'])01'al f VO

• •

Eclampsia e suoi pre-sladi . · .. · Eclampsia: natura . · · · · · · · · · En1orragia cerebrale giovanile . · · · E1norragie: trattam. con pre1)arati di follicolina . . . . · · · · · · · · · · · Frattt1re espost e: terapia . · · ·· · · It tcro nella lue secondaria . · · · · Leptospire : ricerche serologiche . · ·

C.

FRUGONI,

Red. capo.

))

1780

))

1765

))

1764

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1773

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173f,

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1742

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1763

))

1773

Li11fog ranulomatosi ing·uinale subacut a e ipertrofia prostatica . . . . . . Pag. 1776 Opoterapia testicolare. nella insuffi• • )) 1779 c1enza ovarica . . . . . · · · · · · OssiO'cno nel dolore da trombosi coroo . . )) 117&' i1arica e n ell 'an gin a pector1s grave · Stenosi mitralica : rilievi fenoc·ardip · )) 1775 grafici . .· · · · · · · · · · Sulfamidopiridina : assorbim. per via )) 1775 re l tale . . .. · · · · · · · · · · · · )) 1769 Terapìa: stranezze in· - · . · · · · · · Unghie: m alattie, in rappo·r to a ma)) 1766 lattie -cutanee e generali . . . . )) 1751 Uretere bifido: casistica . . . · . · · Vie biliari : malattie: importanza del )) 1763 bac terium coli .- . . . . . · · · · · )) 1776 ' ritamina B1 e ciclo ripro.duttivo · · )) 1776 VitaJl\ina D. : terapia d 'urto con la 4t

'V

AG:NER-J AUREGG J.

• • • • • • • • • •

))

A. Pozzi,

, Stab~

Tip. Armani di M. Courrier

1786

r~p.


VOLUME XL VII

Roma, 28 Ottobre 194:0-XVIIl

Nuin. 4:3

''

'

"

.

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE •

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

-

.

CESARE FRUGONI

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZO

·PKATIC.A:

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

Singoli : I tali a Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 - L. 125 ( l·a) ALLA SOLA SE.ZlONE MBDICA (mensile) . L. 60 L. 70 (1-b) :A.LLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensi le) L. 60- L. 70 Un numero separato della, SEZJONE MBDICA o

Clinico Medleo di Roma

«·POLICLINICO »

PER

Cumulativi: ' (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgi'Ca) (4) ALLE TRE SEZION[ (prat., med. e ohi1'.)

1940

IL

Italia Estero L. 125 L. 180 L. 12& L. 180 L. 165 L. 226

•I

della CHIRURGICA L . 6; d ell a PRATICA L. 4,00

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L'im?orto dell'abbonamento, che può assera Inviato con Vaglia Postale oChèque Bancario, può anche essere versato, senza tassa nel Conto Corrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. se dovuto riscuotere contro Tratta Postale doli' Amministrazione, questa comporta l'aumento di L~ 5. . .

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SOMMARIO. Lavori originali: L. Armentano e A. Bentsath: Il valore della ·puntura sternale nella diagnosi differenziale delle splenomegalie. Note e contributi : V. Bruschini': Il benzoato .di sodio per via endovenosa nella cura della t u ercolosi polmonare. Osservazioni cliniche: G. Nalli: Su di un caso di osteomielite acuta primitiva del calcagno. - G. Ohidichimo : Sulla torsione dell'idatide di Morgagni in soggetto con testicolo ritenute. ed ernia inguinale congenita. Sunti e rassegne : ORGANI DIGEREN'.l'I: N. Henning. : Sin.. tomatologia. e clinica delle gastropatie organiche. F. W. Schembra: L'assorbimento dei grassi nell'intestino ed i s uoi disturbi. - F. Hamburger: Sull'appetito. - SISTEMA NERVOSO: M. Neyraud: L'emicrania oftalmica. - R. Soto-Hall e K. O. Holdeman: L'artropatia neuropatica. · Divagazioni : La tubercolos i nella medicina. indiana. Notizie bibliografiche. - Cenni biblografici.

Accademie, Società Med~che, Congressi : Accademi& delle Scienze di Ferrara. . Appunti per it medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: tJna caratteristica sindrome cardiovascolare nel decorso della glomerulonefrite acuta. - L'infarto miocardico senza dolore. - Patologia e tera<pia dell'açgina pectoris. - Cure naturali nei disturbi di oorlduzione atrio-ventricolare. - L'acido ascorbico nel latte. - L 'agar-pectin·a nelle diarree dei bambini. 1'.1 trattamento della morte apparente del neonato. La ter~pia ifisico-naurale delle lesioni infiammatorie e tossiche del muscolo cardiaco e della miocard•osi. - LABORATORIO: L'aipplicazione clinica della determinazione della viscosità del sangu e. - MEDICINA SCIENTIFICA : Sostan•:e estrogeniche e sviluppo del cancro. - VARIA. Nella .vita professionale : Conc.orsi. Not•zie dive rse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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LAVORI

CLINICA ~fEnI CA DELI4A

ORIGINALI I\.

UNIVERSITÀ DI

1

SzEGED

(UNGHERIA)

'Diretlorc : Prof. ] STV:\N ll usz~YAK . I~

valore della puntura ste1~ nale nella diagnosi differenziale delle splenomegalie.

lJott. L'\JOS ARMENTANO, lib. doc . e dott. ÀLAa \n RENTS..\TII. ' ~ella

'

riproduzion e del l)la::.modio. màl.ariC<) , finora :--.i sono disti11li tre · cic1i: la schizogon ia, 1~ g·a 1netogo11ia e la s porogor1ia I 1?ri1ni due di qu,esti si co111piono n el sa11.g ue, j] terzo nella z.anz.ar<.,, · siccliè in fi1t dei co·n ti, la malaria l' da considerar. i li na rnalattia che f;Ì svolge 11cì ~lob·uli ro s~i. J ell e letterature italiana e f1 él 11cese deg·li ulLi111i anni si sono avu1e abl ias tunza &pesso de]] e publJiicazioni che, oltre :l ll a rt1alallia del sangue, a1Tì11 L ettono una pos·.~ il)ile riproduzione ùcl pia ir10,d i0 in un a ltro 1

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sjstema e prccisa1t1ente nel Ristema reti~olo­ c11doteliale, ossia: ·i parassiti malarici a\ rebVE:to la facoltà di riprodursi anche nelle cellule reticoloendotC' lialj . Ir1 tal caso &i parla di ma- · ]aria relicoloe11doteliale e le forn1c cl1e si presentano nel si ·ter11a c;i chiama110 istiozoari . Secondo t.ale teoria du11que i t ratta d1 un ciclo doppio: uno svDlgentC;Ri nel sangue, l'altro nel s i ~ lc1r1a reticoloendoteliale. I dt1e cicli possono essere 1'uno .antece·de11te .all'altro e viceversa o possono ancl1e essere contemporanei. J\i(issirol i dimostrò cl1e dopo l 'inocul.azione con la sa li, a d ella zanzara, i parassiti del pl.asmodj um relictun1 si propagano attraverso le· vie li11f.aticl1 e e, fJiCneLrati i1ell 'organisrno. si dividono i11 otto p·a rti. Secondo 1quest 'A. le for111e chian1ate sporozoiti in \ erità sar ebbero sporoci·sti e i veri sporozoiti si produ1Tebbero 11el sisic111a retico loe11dot eliale. Raffaele, a i1ropo~.it0 clel .plns111odiu111 elongatum e re1jctuTl1, di-· THOSlTÒ elle 11elle cellule re li co.lo~ndD te }iaJi co1npaiono l e forr11e senza pigmento, 11lenlre

),

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<< IL POLICLINICO »

nel t&angue sono pre~enti le forme pig·mentate. Quest'affermazione venne successivamente assodata per altre forme - gallinaceum, cathemerium - della n1alaria. J(ikuth e Mudrow son riusciti a rinfracciare, già due giorni dopo l 'inoculazione degli sporozoiti le for111e senza pigme11to nel sistema reticoloendoteliale, , prima che queste forme fossero comparse nel • sangue. Il più grande riRùltato 1'ottenne pure Raffla ele ch e riuscì a rintracciare le forn1e ap~grr1entate anche neg1i uon1ini'. Inoculando Ilei paralitici il P. vivax e falciparu.m , nella puntura 1&ternale si videro comparire molto f>rima le forme apigmentate che i parassiti regolari ·del sangue. Quali sono le osservazioni e i sintomi clinici cl1e, oltre a quanto abbiamo detto finora , se111brano appog·giare questa teoria P È r1oto ch e i1essur10 riusc1 .a ripetere gli esperimenti dello Scl1audinn, cioè gli sporo.z oiti non po~sono i111nJediatamente IJenetrare nei corp11scoli rossi. R[iffaelè, con la &0111111inistrazio11 e endovenosa de.gli sporozoiti non riuscì a provocare 1'infezìo11e. Anche Sl1ute, co n I.a sali va degli anolil1eles lJrovocò solo l'emolisi. Le ricerch·e più recenti dimostrarono anche ch e· i primi giorni dopo l 'inoculazio11e il sangue non è infettivo. Gli e~Lralti del tessuto della milza e del fegato ' rjflultarono invere già infettivi. Nei primi trequallro o-iorni do1)-0 1~inoculazione artificiale 11essuna nledicina an'timalarica riesce a impedire Jo vjlup1)0 della malaria, nono tante ch e ·gli schizonti siano -sensibilissinti a questi preparati, Queste osservazioni, secondo Sicault e ~iesserlin sembifano affermare che gli sporozoiti non p e-ne tr.a no immediatamente nei cor~ puscoli rossi - come si è creduto finora -, 1r1a subiscono una certa trasformazione per acclimatarsi ali' organismo .d.ei ma1n miferi &uperiori. Per tale aecli1n.atazione occo1·re un certo periodo ·di tempo che rappre s~ nla l 'inc ubazione. Tutto ciò si svolg·e nel '>istema reticoloe11doteliale. Se1npre a questo. campo <lppaTtengono le indagi11i ch e dirrtostrar0no un 'aume 11tata eliminazione dell'azoto nei m.alaric,i, nohch è il peggioramento del quadro morboso della n1alaria in caso ·dell'estimazione della milz~'l o dopo il blocco del sistem~ r eticoloen·doteliale. r\J}hian10 riter1uto · n·e:~es&ario p·r emettere <1ueste teorie rec:e·n tissin1e p er · facilit~ re la co111])ren1sion e dei casi che intendiamo riferire.

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I. - La malata Sz. I., di 58 anni si presen lò in Cljnica, la prima volta il 13 luglio 15'30, dicendo ch e da due anni osservava un lertto e graduale accrescimento del v.entre di modo che negli ullirbi lempi er~ ostacolata anche n el lavoro. Alcune ~ettimane prima aveva comir1ciato ad avvertire punture alla parte sinistra del ventre. T11 m ezz 'anno era ·diminuita di circa 10 chili. CASO

Non aveva mai avuto accessi di febbre nè brividi. Dei suoi 13 figli, 5 erano in vita é 8 'erano morti nell 'infanzia di catarro intestinale. All'esame obbie~tivo no:r;i_ si risco11trò nulla degno di nota a car~co del ~1stema i:erv~so, degli organi respiratori e card10".ascolar1. L addome era prominente· tra l 'arcata costale sinistra e la piega inguinaJ~ destra si palpava bene la milza, come un tumore di co~sistenza sol~da e seguente i movimenti respir.ator1. II fegato i11vece non era palpabile. Esame del sangue : globuli (rossi 4.600.000; emoglobina 80 %; globuli pianchi 1.800; formula leucocitaria: polimdrfonucleati neutrofili 43 %, basofili 1 %, linfociti 55 %; monociti 3 %. Nel sangue non si potè mettere in e.v idenza il plasmodio della malaria neppure co11 le ri~erche ripetute e accuratissime. Le reazioni Wassarman11 e complementari risultarono ne.gative. Velocità di sedimentazione mm. 25. ·r utti gli altri esami di laboratorio risultarono negativi. L 'ammalata fu apirettica per tutta. la sua degenza in clinica. Il . 19 luglio si proced.ette alla provocazion e adrenali11ica mgt. 1 di , adre11alina sotto cute: le ricerche éseguite mezz'ora e un 'ora dopo non riuscirono a mettere in evidenza il plasmodio. Il 27 novembre 1939 l 'ammalata si presenta la la seoonda volta in clinica, con gli inconvenienti di prima, affermando ·p erò che a incominciare dal 26 ottobre, ogni quattro giorni tra le ore 15 e 16 si presentano degli aqcessi di brividi che durano un 'ora. Nel suo stato non si rivela diìferenza 11otevole. Milza della stessa gra11dezza di prima. Ora però, come apbiamo già detto nel1'anamnesi, ogni quattro giorni si presentano regolarme11te brividi, accompagnati dalla febbre a 3~,4-39°,6. Però 11eppure con l'esame condotto duranle e dopo ogni accesso per delle ore su preparali a striscio e a goccia si potè mettere in ev idenza il plas1nodio della malaria. Giacchè la puntura della milza pareva pericolosa per i rumori vascolari percepibili sopra la milza, procedemmo piuttosto alla puntura sternale, con cui si misero .in evidenza in numero oospicuo plasmodi malarici. In proposito però vogliamo additare due fatti interessanti: l 'uno è che insieme alle forme pigmentate si trovarono· in gran numero anche di quelle senza pigmento messe in evidenza da Raffaele nelle cellule reticoloendoteliali in proposito dei plasmodi elongatum e relictum; e l'altro che in tutto il preparato si viderv solta-nto macrogameti. Con la terapia condotta c0r1 atebrina si riuscì a sopprimere gli accessi, il tumore della milza rimase però invariabile, mentre· sarebbe · stato, importante poter chiarire se l'enorme ingrandimento della milza era dovuto alla malaria o a qualche altra malattia. Siccome secondo Sicault e Mes crlin nè il chinino, nè l 'ate}:>rina hanno effetto su gli istiozoiti, e non impediscono le recidive, ma solo la plasmochina che· a sua volta però non è abbastanza effica-0e contro. gli schizonti, dietro p.roposta degli AA. all'ammalata venn.e ro somministrati due volte la settimana 2 centigr.ammi di p'lasmochina. L'effetto d'i tale terapia fu sorprendente : la splenomegalia di proporzione er1orme . che ostacolava la malata anche in un minimo lavoro, retrocèdette fino il 7 febbraio 15'40 a m età e fino il 31 'marzo a un terzo non dando più all 'an1malata alcuna molestia. 1

CAso II. - Contadino di 30 anni ch e si presenta in Clinica con dolori localizzati all 'epiga-

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SEZIONE PRATICA

strio e alJa regione dell 'arcata costale destra. Tali dolori o.gni tanto si accentuano molto prendendo una forma convulsiva e r etrocedono soltanto allà so1nn1inistrazione di morfina. Il malato non ha mai avuto febbre . All 'esame del sistema nervoso de~li orga~i !espiratòr~, del cuore e vasi sangui~ gn1 non s1 riscontra nulla degno di n ota. Il f.egato si palpa due dita sotto l 'arcata costale destra ed è sen sibile alla palpazion e. Pure la milza oltrepassa di due dita l 'ar cata costale sinis lra e alla ~alp?zione risulta compatta, dura e indolore. · Esam1 d1 Jaborat-0rio: numero dei globuli rossi 4.200.000, emoglobina 70 %, globuli bianchi 6.000. Formola leu c? citaria: .cellule im1nature 2 %, polin1orfonucleat1 neutrofili 56 %, eosinofili 2 % basofili 1 %, linfociti 28 %, monociti 10 %. Si~robili­ rubina 0,8 mgr. %. Velocità di sedimentazione 8 n11?. .Le r eazioni d~ Wassermann e complemen!ar1 risultano nega~1,re. Nell'orina l 'urobilinogeno e aum~ntato. Colec1stograf~a: la colecisti è impregnata inten samente, calcoli non sono visibili. Gli altri esami di laporatorio risultano n egativi.

In base agli esan1i si pen sò a « dyskineSiis cl10lecystap » ~' per il n1o·m ento• anche la t era})ia fu confo1·n1e. Non si trovava ancora la :::,piegazione chiara della splenon1egalia e d ella 11lonocitobi .a 10 '}~ . I rit)etuli esflmi del sangue furOJ\O inutili: il p lasmodio malarico no11 'i si rintracciò. Anche le provocazioni - adre11alina, doccia sulla regione d ella milza - ri111a~ero senza effetto. Eravamo già rasse.g nati ch e la causa dell'ingrossamie nto della inilza non si potesse d elucidare, quando - ripensando al caso p.recedentc - pcrocedemmo alla puntura sternale, t&nto più ch e 1.ammalato diveniva ?empre più a11en1ico. Con nostra sorpÌ'esa, si misero in e' ide11za i plasmodi della malaria \1 iva~ e anche qui; accanto alle forme p•i gmentate si ri~contraro no alcune apig111enta le. Allora si iniziò anche . in questo malato la te,r a pia a b.a se di a tebrina-plasmochina, in se.guitQ a cui cessò la febbre. Passa te a,lcun·e setLi1nane, la ·m ilza tornò so tto l 'arcata cosLale; retrocedette anche l 'ing·rossameinto del fegato; l'anemia migliorò e il peso del malato creb1b·e di sette chili. In 11essuno idei due 1ea1si la rinitovata puntura sternale potè mettere in ev idenza pla~modi. La teoria della ma laria reticolo·endoteliale es1)osta n ell 'introduzaOIIle spiega tutto: r ende chiaro il fatto che la riceorca dei plasmodi nel ?n.gue .rì&u~tò n eg~tiva e come fu invece poss1b·1le ciò ricorrendo alla puntura steTnale; si spiega pure la sple11omegalia e la retrocessione di questa alla 1Somn1inistrazione della f>las111ochina. Non si compre11de invece il r eperlo di san gue n egativo durante gli accessi, .è però possibile ch e a causa dello· stato immunitario gli schi zonti abbi.ano pot11to giung·ere nel sangue in un numero così esiguo da riuscire inaccessibili ai meto,di di inv')stiigazione. 1

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i!~ ii1negabile pure cl1e n ei casi da noi osser~· a ti i plaf!imodi n1alarici erano sempre. inclusi.

ir1 corpuscoli rossi; nelle cellule reticoloendot~liali .non riuscimn10 a rintracciare i plasmo-di e ciò Rarla contro la teoria suesposta. ~ da i1 otar e però ch e Boyd non riuscì a dimostTareUJl parassitismo dei tessuti. Questo fatto sollev~ la q1uestio.ne : per cl1è non sono giunti que~~1 .corp·u scol1 rossi n el sangue ricorrente. Ciò SL ig~ora, c?111e p ure è ignoto quali siano i fattori che 1m1pediscono ai globuli rossi nucleati, ai mieloblasti e mielociti di venire in circ olazione. 11 nostro ca so, oltre .ali 'interesse teori.co, ha valore anche. .dal pur1to di vista della diagnosi differen ziale e con tale considerazione intendian10 additare l'in1portanza ,d ella puntura sternale.. Seco11do l 'esperienza d ella It?stra ~lini ca, n eg1i ultimi terrt})i a Szeged e d1ntorn1 le s.plenon1egalie di etiologia ignota sono aumentate not_ervo lm·e nte e non si riu~cì a chiarirle n eppure con le ricer ch e più accurate. Ora possian10 p·r esentare due casi in cui si riuscì a far la precisa diagnosi mediante la ~untura iS ternale. Giac.c hè la piu nturasplenica ~1t genere non è un procedin1ento indifferente, in certe alterazioni del sistema reticoloendoteliale la puntura sterrtale è un espediente diagnostico· impo:r tante con cui ven·g ono delucida li m olti casi nei quali il 1nedico finora si ·è limit.a to a fare la. diagnoRi generita : << splenomegalia ». 1

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RIASSUNTO.

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Seco11do· una · nuova teoria della malaria c'è la possibilità ·della riproduzione del plasmodio i1el sistema ret1colo ~ndot·eliale . In tal caso ~i I>rtrla di n1alaria r eticoloendoteliale e· le form e si chiamano i stiozoari. Gli auto·r i rife-risc.o,n o duf) ca~i con er1onne splenomegalia. Nel sa11gue non si pot.è n1ettere in eviden za il plasmodio della malaria n eppur e colla p·rovocazione adrenalinic,a, inv,ece colla p1u ntura steirnale si rr1isero in eviden za in numero cospicuo plasmodi m.alarici. Fra loro si trovarono in g·ran numero anch e di quelle senza pigmento. In tutti due i casi i m.alati so no guariti colla terapia di ateb1rina-plasmochina. la 1r1ilza tornò sotto l 'a r cata costale, l'anemia migliorò, ,ecc. Gli a uiori sottolineano l 'impo.rtanz.a della puntura sternale in casi ·d i splenom egalia. l3IBLIOGRAFIA . 1. G. 1S1cAULT et A. l\1ESSERLIN. La Presse ~1édicale, n. 77, 1419, 1938. 2. ' rV. KTKUTH und 1\·IunRO\V. Klin. ' 'TS('hr., 16, 1690.

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« IL POLIOLINIOO »

NOTE E CONTRIBUTI

Egli pr~ticava i s uoi esperimenti s u amma l a ti di tuber colosi polmonar e aperta e g iunOSPE DAL E DI SANTA :f INA I N s. G1MI GNANO ' geva :i.Ila cortcl usion e ch e il farn1aco modifica S E ZIONE SANATORI.V.E CHIRlT ~GI CA i car atteri or g ano-lcttici dell' espettorato d i Direttore e prima rio prof. G. Guccr. c1u,esti malati , n1i lig·a, e in taluni casi g iunge . fi1ìo all 'ab olizion e dell a tosse e della secreIl benzoato di sodio pe~ via endovenosa zione catarrale. nella cura della tubercolosi polmonare. In più n o tava com e ad eccezione di qualcl1e disturbo', quando si inietta,ra ad a lte dosi, n on D ott. VrNCENzo BRu scHINI, assistente. er.a a ccomp·a gna to da qu ei disturbi 'i ntensi ch e, a11cl1e. dosi mo deste date peT via orale Gli s tudi s ul b en zoato di sodio per via ene.r a110 capaci di , produrre, e conclud~va ch e, doven osa son o r elativamente r ecer1ti e, fi11ora , ha nno 1Jorta to a conclusioni r~ esso contra - se pure questo farm aco n on era C<tpace di portar e a lcuna n1odificazion e organica n el polstanti fra i vari autori. mone tuber colotico, er a tutta, ria un sintoim aIl be n zoato di sodio deriva dall'acido b entico di alta importan za da ten er si presente i11 zoi co (C 6 H 5 C OOH), compost o dota to di noalcune forme di t ub·er col osi polmonare. t e,1oli proprietà antisettich e , cl1e i elim ina acQuasi c ontemporaneamen te il Goldkorn di cop1Jia to con la glicocolla fòrn1a ndo acido Var sav ia , sp eri1nenlando l 'azion e d el far1naro ippurico. L 'acido b enzoico fu rité11uto in pas i11 n1a lati di tuber colosi po1n1on.ar e cavita ria sa.te capace di diminuire la produzion·e di a cifibro sa e ulcer o-caseosa, a seri,ra d i ·avere otd o urico sen za cl1e per altro. i1e fosse d.ata ditenuto non sol o una scom1)ar sa dell'espetto r11ostrazion e. rato _e della ,tosse e u n mi g lioram ent9 11elle Alc uni a uto,r i (l3uc;holtz , Vir1cer;tt , ,e cc.) atcondizioni genera li , m a anch e una regressiot)·ibuisco110 a l benzo:a to di sodio proprietà a rtn e d1ell 'infiltrato e, in taluni p ort atori di ca, tidoticl1e e antifern1enta.tive e, p er questo, fu verne recenti, una tenden za alla cica trjzz-0zione u sato in p assato in alcune ir1fezio11i gastro- di queste. ii1 te ti11ali e delle vie urinariè e biliari . Sicura Sol o in casi di fibro-caseosi avan zata I ' a ue la r gan·1ente conosciuta è invece l 'azion e € - tore n egava di a·ver.e ottenuto risultati dura spet to ra r1te e fluidificante ·d el b en zoato di so- turi; t endendo in essi , anch e l 'espet tora to a dio per via orale. La sua azion e fluidificante ritornare copioso d op o l a cessazione di tale te• è cer ta111 ente d ovuta al suo car atter·e di so- rap1a . stanza alcalina, per cui in contatto con g·li esLo stesso au tor e, estende11do l 'ap plicazione sudati b ronchia li conte11en t i mucina, a caratd e] b en zoato di sodio P'er ' 'ia endo,ren osa a t ere acido , si h a una fluidificazione di qu esti. rr1.al ati di ascesso e di gan gr ena d el p olmone, :F: in seguito a questa fluidifi cazi on e ch e il pa- riferisce di aver e ottenuto n ella m .asisim a par te ziente h a una esp eLtorazion'e m ag·gio r e, in tli questi casi, l.a .gua rigion e d el proces·so , q uanto eh.e· i sec reti si s taccan o n1eglio d all:a t1san·do dosi doppie e a n ch e triple1 di quelle d a 111 ucosà d elle vie respiratori~ , ·e, con voglia ti lui usat e n ella tu b e r colosi 1)oln1 on a:rie. m ediante il n 1·ov.jmento d ell e ciglia vib·r atili Questo ottimismo per ò n on è condiviso da clell 'epitelio b,r on chiale., da i broncl1ioli n ei 11essuno di coloro ch e h a nno &p erimentato l 'a gro~si bron chi , sono espulsi all 'esterno con i zion e d el farmaco. colpi di tosse. Me110 giusta quindi n1i semb ra Quara nta, in una pubblicazion e di poco pol'opinion e di alcuni autori i quali attribuiscosterior·e su questo ar gom ento, dichiara di aven o l 'azion e espettorante di questo farn1a co ad r e osser"·ato una diminuzione d ella tosse e d el. un a irritazione da .esso prodotta sulla mucosa l 'espettorato ; e, p arallelam en te , un miglior abron chia le. m ento delle condizioni ·g·er1era li d el m alato, Il ben zoato di 1&odio p er via e1n do, 1 en osa fu m a n essuna modificazion e radiologica a cariu sato per primo (1932) d.a Bazzane , n ella te- co d el toxace. , rapia d elle ulceri gas tri~he e . d11odena li , osNon altrim enti Grim a]di , jl quale p·u re all1:servando un ' azione n.eu.tralizzante e cicat rizn1 e1ttendo l1na dimin u zion e d ella quantità d el zante sull' e,p itelio della mucosa gastro-duode- 1~ es,p ettorato , e un .cambi am ento d ei su oi ca na le. IF u a n ch e il Bazi ano ch e a'rendo osserratteri organole tt i cj , non semb1:'a dispo sto ad , vnto n ei su oi inalati di ulcera cura ti col b enattribuirg li una n1nggior e im portan za . zoato di sodio , conte111poraneam ·e11te a ffetti da Bertaccini , in un o stt1 dio accurato di questi forme catarrali cronich e d ell 'appar at o respimalati , rileva in r appor to all 'u-o d el fa rmaco, ratorio , un n etto mialiorI am ento an ch e di que- una modifica im1Jor tan te della cr asi san gui~te· a ffezioni , introdusse l 'u so d el farmaco n elg·n a, ma nega ch e si possa O$s·er vare t1nn q11a1la terapeutica polmonare. siasi risoluzion e d el pr ocesso. 1

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SEZIONE PRATIO\

. Ne il Riva , dopo aver constatato l'azione purar)1e11te sinto1natica di questo farmaco, ag- ' giunge a}cunchè di uotevole a quello precediente111ente notato dagli .alt11. autori, 1C1nzi, frnde a negare l 'azione elettiva ammessa da altri per il polmone tubercolotico. Per ques·t o, date le divergenze che csj·f, tono fra i di, ersi autori , data l 'importanza d ell'argomento , poichè in questo Ospedale esiste W1a ezione sai1atoriale . cl1iru1;g·ica per malati di }Jetto, il i11io Pri111ario ha voluto prova re anc11e questa tera11ia. 1

* ** Sono sta ti perciò scelti 15 malati fra uomini e d o11ne. Sono an1malati da ll1n.g:o ten1110 , con }Jroce .. i e sudalivi in atto, o portatori di caver11e di ,-ecchia <lata, to·r n1entati da una lo ..se in sisl e11te con etbhondanza d 1 esprl torato 11luco-purulento, in altri \ ischioso, che .. oltre ad i111pedire loro il sonno, li prostra nelle loro cond izio11i gen·era]i, cl1e non hanno ritratto alcu11 giovan1e11to dai con1u11i , edativi della _1c,sse e. orn1ai sfidt1 ciati da lle solite cu re , hannc <lCcolto con soddisfazione qt1 esta 11uo,·a te• rap1a. È tato ad essi controllato il 1)ec:,o prima e dopo 1'aLtuazione di tale c ura; egualmente è st ato eseguito un esame dell ' espet to1 ato e ra. (liologico pri111.a e do1)0, per il controllo. So110 state praticate ad ognuno di essi trenta iniezioni e11dovenose di benzoato di sodio da 5 cc. al 20 %. Le iniezioni sono state conti11uale a giorni alterni p·eT u11 periodo di due r11esi. Debbo subito dichiarare_, che, se si eccettua qualche obnubilam·ento , verificatosi in pazienti particolarn1ente decaduti nell e1 loro condizio11i generali, queste iniezioni non hanno - prodotto alcun altro disturbo. Ciò è dovuto forse all'.abiLudjne da noi presa di iniettare il farma co i11olto l entamente., nel ten11)0 circa d i un min11to per iniezione. Corr1unque quel particolare odore aromatico descritto d.a altri a utori . g li ammalati , a quanto mi con sta , non 1'hanno mai ·accusato. Riferi~co breYe111enle i casi trattati: 1

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CAso I. - P. Florindo; a. 40. Cart. cli11. n. 2040. Anamnesi . - Dopo una pleurite essudativa cli11ica111ente guarita, è rimasta astenia, to~ sc, febllrico1e Yespertine per c irca tre ntesi. :Poi la fehlJre è nuovan1ente salita verso .i 38°. Ec.. obieltiYo. - Emitorace destro: i1>ofo11esi , din1inuzione di respiro a rantoli crepitat1ti a tipo . in· ~J)iratorio. Emilorace s.: ;('spiro aspro ro n qua1 ch e fatt catarrale in aJ1o. Es. raòiolog. - Emitorace destro alquanto retratto e<l opaco neJla regione media da infiltra1io11e parencl1in1ale essuda tiva con focolai di bron"Opoln1onile disseminati e affezione pleurica inte._

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ressante an.cl1e l a scissura interlobare. A sinistra, infiltrazione nodulare disseminata del parenchima. Peso. - J{g. 52. Temperatura. - 37o,5. Es. escreato - Positivo per il bacillo di Kock . Diagnosi. - Tubercolosi polmonare a tipo essudativa. Cura. - Si praticano trenta iniezioni endovenose di benzoato di sodio da 5 cc. al 20 % a giorni alter11i. Es. radiologico di controllo. - L 'esame radiologico a venti giorni dalla fine della cura mette in evidenza solo una lieve diminuzion e di intensità delle lesioni messe in evidenza i1el r eperto precedente. Esito. - i\otevole miglioramento delle condizioni ·g·enerali. Il paziente non ha più tosse; la temperatura è diminuita di uno o due decimi di grado ed è aumentato un Kg. di peso. L 'espettorato però è luttora positivo p er il bacillo di Koch. CAso II. - M. Anita, a . 28. Cart. clin. n. 1014. Anamnesi. - Da qualche m ese febbricola, tosse e dimagramento. Avanti di entrare in sanatorio, sputi emottoici. Es. obi ettivo. - Rantoli diffusi a medie e piccole- bolle su tutto l 'ambito respiratorio, con ronchi esibili. Es. radiolog·. -A sinistra, infiltrazion e ilare e n1odica opacità della metà inferiore dell 'emito. race da reazione pleurica, attraverso la quale si rilevano numerose piccolissime aree più dense, da infiltralo parencqimale nodulare. A destra, alquanto più accentuate le ombre ilari. Peso. - Kg. 73 ,500. ·r emp eratura. - 37°, l. Es. escrealo. - Negativo per il bacillo di Kock. Diagnosi. - Tubercolosi polmonare a tipo fibroso. · Cura. - Trenta iniezioni endovenose di benzoato, a giorni al terni. Es. radiolog. di controllo. - Nessuna sostanziale çlifferenza col r eperto precedente. Esit6 . - La p aziente è aumentata due Kg. in peso ; la tosse è scon1parsa, la temperatura è rim_asta s lazionaria, l 'appeti to è notevolmente aum entalo . •

CAso III. - M. Mirc na , a. 24. Cart. çliri. 1455. Anamnesi. -. In segu ito ad un attacco, a detta della p azient e influen zale, è rimasta as.t enia, febbricola , tosse con abbonda111e espettorato e sono comparsi sputi en1ottoici. Es. obiettivo. - Rantoli diffusi a tutto l 'emitorace sinistro. Es . radiolog. - A sin i stra, infiltrato interclavicolare e in sede. ilare; nel campo di questi una , immagine. cavitaria. A destra, marcata acce11tuazione delle ombre ilari. · , Peso. -. J{g. 43. Temperatura. - 37°,5. J~s . escreato. Positivo per il pacillo di Kock. Diag11osi. - Tubercolosi polmonare cavitaria. Cl1ra. - l ' renta iniezioni di benzoato con la stessa tecnica. Es. rarliol og. di controllo . - L 'esame radiologico di con lrollo · dà un reperto pressochè invariato; soltanto non riesce apprezzabile l a immagine cavitaria. Esito. - :La tosse e l 'espettorato, dopo un J)eriodo di breve tregua, riprendono con eguale

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intensità. La paziente è scarsamente migliorata n elle sue condizioni generali; tosse quasi scomparsa; ha molto app_etito. Peso invariato. Bacillo di Kock tuttora presente nell'espettorato. CAso IV. - E . Ulisse, a. 29. Cart. clin. 1016. Anamnesi. Entra nella sezione sanatoriale p~rchè da due o tre mesi ha febbricole pomer idiane ed l1a avuto pochi giorni or sono modica emottisi. ~s . obi~ttivo. Emitorace destro ipofonetico. Nei campi sopra e · sotto scapolari rantoli secchi prevalcn Lc1nente inspiratori. ' Es. radiolog. - Marcato addensame11to dei lobi superiore e medio di destra da l 'obite e affezione pleurica. La cupola diaframmatica è rialzala in seguito a frenico-exeresi. A sinistra, accentuate le ombre ilari ed il diseg no polmonare. 'Peso . - Kg. 72 . ' Temperatura. - 37°,4. Es. escreato . - PositiYo per il bacillo di Kock. Diagnosi. - Lobite destra. Cura. - Il paziente sottoposto alla s·1lita furl\ dopo un miglior;i1nento della dura·,.a dj circa u~ mese ha nuova1nc11te tosse ;- bbo11d!J11le con e5pettprato. rP ratichiamo nllora aJtre venti i11i t:·zio11i endovenose. Es. radiolog. di controllo . - L 'esame radiologico di controllo differisce d~l precedente per una maggiore trasparenza della regione di d estra, ·Che può essere riferita a migl ioramento del processo morboso. Esito. - La temperatura è rimasta stazionaria; 11011 aumento di peso. L 'espettorato è notevolmente diminuito; ma il bacillo di Kock è tuttora presente.

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CASO V. - G. Alice, a. 35. Cart. clin. 2020. Anamnesi. - Sei mesi or sono dopo un parto, incominciò ad acct1sar e astenia, comparve fepbri-cola e qualch e emottisi . Avanti di entrare in sezior1 c sana toriale è stata sottoposta a pneumotorace. Es. obiettivo. Emitorace destro ipofonetièo :Specialme11te in alto dove si ascoltano numer0si ran1oli subcrepitanti. A · sinistra, respiro leggermente ipofonetico . , Es. radio.log. - Emitorace destro alquanto retratto specialmente in alto e opaco per ir1filtrazione parenchimale diffusa a focolai di bror1copolmonìte disseminati; nella regione sottoclaveare una immagine cavitaria di recente formazio11e. A destra, una diffusa marezzatura del campo polmonare .clepon e p er 1'inizio, anche· da questo lato, del processo di infiltrazione del parenchima . Peso . - Kg. 55. Temperatura. - 37°,2. Es. escr eato. - Positivo per il b acillo di Kock. Cura. - La solita con la stessa tecnica. Es. radjolog. di controllo. - Differisce dal precedente per una minore visibilità della i1r·magine cavitaria. Esito. La paziente a un mese di distanza dalla fir1e del ciclo iniezioni non mos tra a1cun segno di miglioramento. ·N on aumento di peso nè din1i11uzione di temperatura. Appetito ar.cora diminuito , tosse persistente. B:•ci}lo di l{ock tottora presente. CAso VI. - S. Santi, a. 37. Cart. Clin. 1018. Anarr1nesi. - È affetto da dieci anni da questa malattia. Entrato in sezione due mesi or sono

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XLVII, Nul\1. 43j

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con febbricole, disp11ea, tosse con espettorato muco purulento, refrattario ai comuni sedativi. Es. obiettivo. - Rantoli diffusi a medie e piccole bolle su tutto l 'ambito, con ronchi e sibili. Es. radiolog. Infiltrazione bilaterale fibroulcerosa estesa a tutti e due i campi polmonari. Peso. - Kg. 73,500. Temperatura. - 37°,3. E8. escreato. - rPositivo per il bacillo di Kock. Dia_gnosi . - Tubercolosi u lcero 'caseosa bilaterale. Cura. - La stessa Es. radiolo·g . di controllo. - Nessuna sostanziale. differenza in ?onfronto al precedente reperto. Esito. - Il 1)az1ente, già durante l'attuazione di tale terapia ha comi11ciato a notare una progressiva diminuzione della tosse e dell 'espettorato. Attualmente, a un mese di distanza dall 'ultima jniezione, esso riposa tutta la notte senza essere P.iù torm~ntato dalla tosse. H1 maggiore appetito ; p esa 74 Kg.; la temperatura è 360 8. Il bacillo di Kock è tuttora presente. ' CAso VII. - P. Barbato, a. 35. Cart. clin. 2012. Anamnesi. Dopo una bronchite è rima&ta tosse umida, febbricole. Non emottisi . · Es. obiettivo. - Atrofia del cucullare sinistro. Ipofonesi nello spazjo in~erscapolare di sinistra con diminuzione di r espiro e rantoli a piccole e medie bolle. A clestra, falti seccl1i. Es. radiolog. - Campi polmonari percorsi specialmente n elle r egioni superficiali, da strie dense, cordoniformi, per fibrosi e disseminati da piccolissime aree nodulari leggermente opache, da processo d'infiltrazione paren chimale essudativa. Peso. - Kg. 62. Temperatura . - 37°,3. Es. escreato. - Negativo p er il bacillo di Kock. Diagnosi. - Tubercolosi polmonare essudativa. Cura. - Alla terza iniezione dobpiamo interrompere per una settimana in seguito a qualche disturbo accusato dal paziente. Dopo, riprendiamo ininterrottamente fino all'ultimo. Es. raùiolog. di controllo. - Identico al precedente . Esito. - Il paziente attualmente, ad un mese di dj stnnza dalla fine del ciclo di iniezioni, riferisce di non aver quasi più tosse. La temperatura è scesa ai 37 o. Il peso è rimasto costan1e, l 'es.an1e <:l ell 'espettorato è tutt 'ora negativo per il bacillo di J(ock. •

CAso VIII . - C. Gino, a. 39. Cart. cliP. 2008. ~t\.nam11esi. Da quattro mesi febbricole ; poca tosse; mai sputi emottoici . Es. obiettivo. - Respiro aspro su tutto 1'ambito . No11 falti catarrali. Es. radiolog. - Accentuazione bilate:rale della tran1a periilare. Apice sinistro meno aereato e m eno espan so d el destro. Peso . · - J(g. 65. Temperatura 360,8. Es. èscreto. - Negativo p er il bacillo di Kock. Diagnosi. - Tubercolosi polmonare a tipo fibroso. Cura. - La solita, con la stessa tecnica senza che la paziente accusi mai alcun disturbo. Es. radiolog. di controllo. - Identico al precedente. Esito. - La paziente è aumentata due Kg. in peso. Temperatura, la stessa. Non ha più tosse;


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o XL \ ·11,

NlJ ì.\L

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SEZIONE PRATICA

non è possibile ricercare il bacillo di Kock dato che la pazie11te non ha più espettorato. CA o IX. - S. Cesare·, a. 45. Cart. clin. 2430: Anam11esi. - Da tre anni tosse abbondante con espettoralo. Febpricola serotina, a p eriodi. Tre mesi or sono avanti di entrare in sanatorio, mo' dica e1nottisi. . Es. obiettivo. -- Rantoli crepitanti prevalentem e11te i11spiratorì su ambedue g1i emiloraci. l~s . radiolog. Accentuazione della trama periilare, , pecialmcnte in basso, con qt1alche nodulosi là 1u11go di essa. Peso. - Kg. 71. 'fe1nperatura. 370. Es. escreato . - Negativo ])Cf il b acillo di Kock. Diagnosi. - 'fubercolosi' polmonare a tipo fibroso. Cura. - Il paziente, alla prima injezione, , avYerte qual('he vertigine. La cura viene ripresa dopo una se t li1nana e conlinu ata initerrottamente fino all'ultima iniezione. E" . radiolog. di controllo . - La trama si presenta maggiormente accentuata, rispetto al pre~edente r eperto. Esito. - Il paziente è aumentato un Kg. in pe~ o. Ha la stessa .t empera\ura. Tosse molto diminuita. L'esp e ttorato è tuttora negativo per il ])acil1o di Kock.

C.\SO X. - B. Alfreclo , a . 28. Cart. clin. 2059. Auam11esi. - Un anno or sono frenico-exeresi. E: ... tato bene fino a circa due mesi fa: è comparsa allora nuovamente tosse . Ricoverato, dopo pochi giorni dalla sua entrata, ha avuto modica emolti~i

Es. Obie ttiYo. - Jpofon esi nello spazio interscapolare sinistro, con diminuzione di respiro e fatti catarrali. Es. radiolog. - Accentuaz ione del~a trama peri-ilare. A sinis tra , infiltrazione parenchimalé estesa a tendenza fibro ulcerosa. P eso. - Kg. 68. 'fe1nperatura. 37o,7. Es. escreato . - PositiYo per il bacillo di Kock. Diagnosi. Tuber colosi polmonare ulcero-caseosa . Cura. - Pratichiamo la solita cura senza che il . paziente accusi mai alcun disturbo. :Es. radiolog. di contro~lç>. - Reperto• analogo a quello preceden Le. E~i lo. Il pazien le rjferi sce di non · aver quasi più <pJsse; soltanto qualch e colpo, al mattino. Ha acquistato discreto appetito e può dormire inin.Lerrottamente la notte. Non aumento di peso. La temperatura. mos tra una diminuzione di dl1e -0 Lre decimi di grado. Baci] lo di Kock presente n elJ ·espettorato. CAso XI. . DirÌo, a. 32. Cart. · clin . 2142. .A.namnesi. - B a111malato da due anni. Provie11e da altro istituto, dove gli è sta to praticato jl pneumotorace, con. esito p er altro molto scarso. E ~ . o,p iettjvo. Condizionj generali · scadenti. A11 ·en1itorace destro falli cialarrali con rantoli crepitanti inspiratori. E~. radiolog. A d eslra, opacità parenchimale .all'apice e nella zo11a so lto claveare. A sinistra, falli infiltrativi paren chimli con una caverna d elJ a grossezza di una ciliegia . nella regione sotto cla' ear e. Peso. - Kg: 55. 'I'emperatura. - 380,8.

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Es. escreato. - Positivo p er il bacillo di Rock. Diagnosi. rf ubercolosi ca vitaria. Cura. - Dopo aver praticato Lrenta iniezioni endove11ose di benzoato di sodio con la sle ·sa t ecnica, il paziente non avverte alcun migl iornm . ent9. . . .Allora corttint1iamo fino ad arrivare a 50 in1ez1on1. Es. radiolog·. di con trollo. - Rispetto al IJr eced ente reperto si ha la comparsa di un 'al Lra caverna. in sede sotto claveare destra . Esito. - Tosse tultora insis tente. Il paziente è ancora diminuito in peso ; te1nperatura la st essa; appetito sçarsissimò . Bacillo di Kock tuttora prctsen'te nell 1espettoI1ato. Attu,a lmente il paziente non è più sotto il nostro controllo ; perchè dimesso da que~to islituto. CAso XII. - S. Tosca, a. 29. Cart. clin . 2057. Anamnesi. - .Febbricole da un anno, tosse insis tente. Da due mesi è comparsa afonia e qual. ' che emottisi. · Es. obiettivo. - Ipofonesi su tutto l 'emitorace sinis lro co~ diminuzione di respiro. In alto neJlo spazio fnterscapolare, sfregan:ienti pleurici. Es. radiolog. - A sinistra, opacità completa dell'emitorace fino alla clavicola da sclerosi pleuro-polmonare . A destra marcata accentuzion·e delle ombre ilari e d el disegno polmonare. Nella r egione iuxta ilare piccola immagine cavitaria. Peso. - Kg. 65. Temperatura. - 37o,3. Es. escreato. - Bacillo di Kock presente. Diagnosi. - Tubercolosi cavitaria. Cura. - La s tessa. Es. radiolog . di controllo . - Reperto analogo / al prece-O.ente. Esito. - La pazienle, ad un mese di distanza dalla fine della cura, ha assai meno tosse. ~eso e temperatura sono rimasti costanti. Bacillo di Kock tuttora presente. · CAso XIII. - S. Teresa, a. 63. Crt. clin.. 2147. Anamnesi. - Un anno or sono incominciò ad accusare tosse umida, dispnea, astenia, rialzi lermici vespertini. Ha avuto anche emotlisi. Es. obiettivo. - Condizioni generali scaclen Li. Fatti catarrali secchi nel campo medio di d estra. Es. radìolog. Marcata accentuazione d elle 01nbrc ilari e della trama bronchiale con strie dense, · cordoniformi, per avanzata fibrosi. Bilateralmente nella regione sotto claveare due im· magini trasparenti di aspetto cavitario. 1Peso. - Kg. 42 . . Temperatura. - 37°,7. Es. escreato. - Bacillo di Koch presente. Diagnosi. - Tubercolosi cavitaria. Cura. - Si praticano venticinque iniezioni senza ch e si possa proseguire più oltre a causa cli un modica sclerosi prodotta dal !armaco. Es. radiolog. di controllo. - Nulla di nuovo rispctlo al precedente reperto. Esito. - Condizioni generali invariate . La temp eratura è la stessa; così il peso. Il bacillo di Kock è tuttora presente, ma la paziente riferì· sce di aver m-01 to m eno Losse e di dormire qt1asi continuamente tutta la notte. · CASO XIV . - B. Girolama, a. 36. Cart. Clin. 1491 A11am11esi. - l,a paziente riferisce ch e da due an11 i è soggetta, a s·u o detto, a facili ],ronchiti con abbondante catarro e tosse. Es. obie ttivo. Rantoli diffusi a grosse e n1edie bolle sp arsi su tutto l 'ambito.

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cc IL

POLICLINICO »

Es. radiolog. -

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Opacità biapicali. Bi :rt l<:raJmente acce11luate le 'Jinbre ilari e I.a trama l:r cnco vasale, con -strie dense, ' cordoniformi, per ir1ter essam ento del tessuto p eribro11chiale e avanzata fil)rosi. P eso. - Kg. 49. 'l'e111peratura. - 36°,8. . Es. escreato. - Negati,·o IJer il bacillo di l\.o\:k. Diagnosi. - 'l'ubercolosi J:.>Olmo.q_are a t1r-·0 fil>roso . Cura. - Si 11ratiGa la ~olila c ura ~tnza ch e l~ paziente accusi inai alc u11 dis lurbo. Es. radiolog. di controllo. - Nulla di i1olevole risp etto al preced ente r epe rto. Esito. - Condizio·n i g·e11erali migliorate. Tosse inollo climinuita. P eso e temperatura i11variati. La pazie 11te riferisce ch e dura11te la notte non è più disturbata con1e }Jrima della tosse. '"-

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CAso X.V. - P. Romeo, a. 35.- Cart. clin. 2182. Anamnesi. - Proviene da altro i s tituto di cura dove g'li è stato praticato il pneumotorace . Presenten1ente ha febbricole, poca tosse . l~ s . obiettivo. Murh1·u re vescicolare affievolito su tutto l 'ambito, co11 qualch e cr epitio di rantoli a piccole bolle . Es. radiolog. - Bilater alme nte, falli parenchimali co11 t endenza alla fiJ)ros i. · P eso. - Kg. 66. rf en1peratura. - 37°,2. 8 s . cscr ea lo. - ~cgativo p er il bacillo di Kock. Diag11osi . - 1'u]Jer cqlosi polir1011ar e a lipo fibroso . ·C ura. - La salila, con la tecnica indicata. Es . radiolog. di controllo. ~essun cambia·111cnto rispe tto al precedente reperto. Esito. - Condizioni generali 1nolto mig liorate: tosse · $Comparsa. È au1nentato due Kg. i11 p eso; la LenìJ)eratura è la st es a. Non si è potuto eseguire I 'esame di controllo p er il b acillo di Kock d a la l 'assenza di espettorato.

Dall 'csa111e dei casi so 1>ra ci la li possiamo fare ]e seguenti osseil'vazipni: 1) Il b enzoato di sodio i1on apporta alc u-. na i11odifica organica. nel IJO]n1011e tuber coloti co . Se , co111e n ei casi 4 e 5, dall 'esame radiolo-.g jco di contro1 lo qualche modifica si è avuta, i1011 s i p uò 1)a rl a r e di un nìigl~oram·e11to d el i iroce&so IYlO·r boso d-ata la. sca rsa entità d elle modifich e avvenu Le; dato inoltre che questi pazienti con espe ttoralo p ositivo per 11 b<l cillo di J(oc.k , so110 rirrio sti se111p1:e· tali anch·e dopo la cura. 2) Il b en zoato di sodio n o11 l1a una infl11en za deicisa s ull e cqndizio11i 1generali del pazie11te. Mentre in al cu1Ji ·malati si_ è a'1 L1to un aulllento note\role di appetito e di peso con din1i11uzione ·d ella te1nperatura , in a ltTi non si è notat o ::ll cun carrtbiamento, in altri &n cora u1)a t end r n za al i)eg-giora1l1 ento. Dehbo ap-g iungcr e p errò l)er qi.1esti ultin1i che, questi , sc>no i e.a i l)ÌÙ graYi (vedi raso 5, raso ll )· sui quali abl) Ìan1 0 a ttu.a to t a]o t era1)ia , e avreb'-

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[ANNo

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XL \ 111, Nul\1. 43 j

bero 15eg·uitato la loro fatale evoluzione anc11e se sottoposti a qualsiasi altra cura. 3') Il benzoato di sodio es1Jlica un 'azione irnporla11Le, . eppure. lemJ)Oranea, sulla tosse e sull'espettorato. Tutti i ca&i trattati hanno risentito da questo punto di vista , i benefici e ffetti di tale 1crapia. Si sono a'7~li alcuni casi in cui la to:--~e è scon1parsa co111pJe lan1enle , p er poi incorr1inci~re di nuo, 0 dopo due o tre n1esi dalla rcssazio11e della cura, altri, in cui si è avuto . olo una remission-e più G> m eno forte p er ritorr1are poi }) lÙ in Len:a a bre\ e scadenza , a ltri DIJ cora, e questi sono i casi più gravi che 110 già citato. in ct1i llOn è ~ortito alcu1l b en e fi co e ffe tto cla t!ll~ terapia. Naturalme11t'3, scornpar r ndo o anrhc altent1andosi la to•s se, qu esti pn1Jjenti 11anno potut o riposare ininterr0tta1'1er1te la notte, hann o acqui stato p èrrciò una euforia, J11aggiore a r>p ctito e ~i è assi t~to di conseguenza in questi al miglioramento delle cc1ndizioni gen erali a cui ho già accennato . Date ques te osservazioni , n1i sento al1torizié\to a concludere che il b e nzoato <ii sodio p·e1~ , ·ia endo, enos•a l1a azione , seppure non duratura, fluidifi cante ed espettorante per alcune forme di tubercolosi polmonar~, e 11erciò è un f<lrma co da tenersi pre ente, fra i ~irJtomatici , rtella cura di questa malattia. 1

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RIASSUNTO. L'autore, .dallo studio dell'azione. d el Ben.zioato ·d~ Sodio per via endovenosa in una serie di n·1a]ati di tubercolosi ..noln1onnre. arriva a lla conclusione1 ch e questo farn1a co mit~ga, temporanean1~nt e, la tos.sc e l 'esr>e ttorato di questi malati.

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~f ANNO

XL' II,

Ul\I.

43]

E. La b en zo t era1Jia. en.doveriosa d ella tub ercolw i polrn on ar e. La Riforn1a nìedica, 11. 26, 1937.

·GRll.\IALDI

GRivA

F. Contribizto all' u so del b enzoat o sodico

n ella lb c. p olmonare. Fron le unico an lit uber -

colare,

Il .

1801

SEZIONE PRATIC <\

6 -7, 1939.

A rt i: ben e co u forina li e co11 articolazioni Ii bere eccello ch e all 'arlo i11Icriore {li cleslra. Co lonn.a v,ertebrale,

ge1lilali

este r ni:

nulla <li

particolarP Rifless i cu t ain ei e t endinei : prese nli cd un po·

vivaci.

·Q U ARA•NTA

L. Il b en,zoato di sori.io rtella terapia antitubercolare. Folia Medica, n. 24, 1936. TASCA G. Il b en zoato di sodio n·ella t erapia de l/ ~

Can l eggio l eu cociti: 16.000. l~o·nleggio emazie: 3.900.000. Tasso em oylobini co (Sahli) : 70 %. Ji'ormula l eucocita r;a: -eulrofili 83, Eo j11ofili O,

jorme suppurati ve croniche dell 'appar a·l o respiratorio. Folia Medica, n. 22 , 1937. ·Tt\Ol\IIBE'l"l'A U. Effetti ciel b enzoa t o di sodi o intravenoso in tuber colosi polmo11ari. Gazzella degli

Basofili . O, J., infocili 10, Monocj li 7. R.sam e d elle urine: solo tracce di albumina. Esame obbiettivo l oca l e: la r egio11e calcan eare dcl piede destro si presenta unifor1ne1nente tun1efalta; la ct1t e, tesa, arro ·sa la, lucicla, eclen1atosa, cald a, 11011 si lascia sollevare in pliche e

Osped ali e delle

Clin i ch~,

n. 51, 1937.

OSSERVAZIONI CLINICHE OsPEDA.LE ~1AGG IORE

nr

M t L ,\ ~o

PADIGLIONE B E RETTA C arRl: R GrA. Prof. V. PErrrNARI, 11ri111ario cl•i.rurgo.

:Su di un caso di osteomielite acuta primitiva del calcagno. ,

Dotl. l-;.ru Lro NALI. I , a. ·ist ente ' 'o]onta rio. La scar. ità dei ca$ i inora descritti , 1'interes e anato1no-patolocrico e clir1ir o mi h a11no indotto a comuni care questo caso di osteorr1ielite acuta primiliva del calcagno , os erwato p resso il Padig1ione Br reltn C: l1irt1rgia. 11'rB. J os. di anni 8, scolara, re icl en te a l\Iila110. llicoverata il 9 ger1naio 1939; dimessa il J 2 aprile 1939. . Anamnesi familia.re a.scenden t e e col l aterale : ·negativa. A n am.n es i personale fisiologica: nulla di ·particolare A narn1lesi patologica remota: morbillo a due a11ni e mezzo; gas troen terite a ·sei anni. Anam11esi patologica pro."sin1a: sc11za un a cau sa apparente il 4 geunaio 1&39 la bambina avvertì improYvisam entc un d olor e alla r egione calcan eare .di destra, r.he si prescn t ava uniformem e11te tumefatta; con1 emporaneame11 te febbre elevata a .38°,.5 con sen so flj for te m alessere gen er ale. 'fale stato rimase stazionario sino al suo ricovero in .o·spedale avvenuto all a ser a rlel 9 gennaio . Esan1e obbiett;vo gene r ale: bambina di cos l itl1zione sch eletrica 11 ormale, in condizioni mediocri ·di nutrizione e san guificazion e. •P anni colo adiposo sottocut an eo scar so. Cute e mucose visibili di colorito pallido. Micropoliadenia periferica. Polso 100, valido, ritmico. rf emperatura ascellare H9o. :Sensorio e psich e integri . Capo: r egolare, mobile, indolente; pupille isocoriche, b e11 reage nti alla lu.ce eò all 'accom oda zione. Lingua velala , un1id a. Faringi> arrossata. Col lo : cilindri co, 1nobilc, indol e1tl e; micropoliadPnia latero-cervicale. Torace: lon gilineo, simmetrico, ben e espansibile con gli atti respiratori; presenta obbiettivam ente ·solo u11 respiro aspro su tutto l 'ambito polmonare. Il cuore, n ei limiti fisiologici, offre .ali 'ascoltazion e un primo tono impuro alla punta. _4 .ddome: piano, simmetrico, trattabile, i11doJente. Fegato e milza n ei limiti normali.

*

FrG. 1. 11on presenta segni di lesione di continuità j 11 at lo o pregresse. I inovimenti attivi dell 'articolazione l ib1 o-s tragalica e della so tto-astragalica son·o impossibili. I inovimenti passivi sono limitali e provocano dolore vivo, ·spocialment e quelli di abduzione del piede. La pressione, anche leggera, provoca dolore inten so specie in corrispondenza d el la faccia !a tera le del calcagno; d olenti si presentano an ch e le regioni posteriori del })iecle e il terzo inferiore d ella g·an1ba . I.e ossa e le arl Ì·· colazioni d ell 'avampiede sono norm.ali e si rise-011tra solo un a. l1evc d o,Je nzia d e1le articwazioni tarso-metatarsali. Le articolazioni del g-inocchio e dell 'anca so110 integre. Non segni di linfar1gioite; linfoghiandole crurali p alpabili ed un poco dolenti. Esame 1~adiog rafi co: la radiografia (fig-. 1) · m os tra un add en·s(!inen to d elle parti molli in corrisponde11za d ella parte posteriore del calcagno, il quale, pure pre entando contorni netti, è più opaco ai raggi in corrispondenza del suo processo posteriore e del })Unto d 'ossificazione apofisario;


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« IL POLICLINICO »

tale alterazione è a t lribt1i})ile ad a·l terazioni (li composizione d ella parte midollare del calcagno, dovute ad iniziali processi di inielite, dato che la trabecolatura ossea si presenta a11cora quasi normale. Decorso clinico: il giorno 10 gennaio viene praticata una incisio11e di 4 c1n. orizzontale su1ln parte postero-laterale del tallone con esito òi pus giallo, cremoso, di discret a qua11Lilà. Per rag·giungere il focolaio purulento si asporta, media11te raschiamento, una parte dello trato corticale dell 'osso e dopo lavatura co11 Jiquido di Carre1Dakin si me~ica con zaffo di g·arza. Nello stesso g"iorno si inizia la somministrazione di gr. 3,5 di Strepto·sil frazionali i1elle 24 ore, ch e viene poi sospesa il giorno 26 dello stesso m ese. Si pratica n el m edesimo tempo una vaçcinoterapia con anatossina stafilococcica. L 'esame batteriologico d el pus rjYela la presenza di stafilococco piogeno aureo. La temperatura iniziale di 390,6 si abbassa nei giorni segu enti, con carattere remittente, so tto j 38G,5, Il giorno 14 gennaio 1939 viene l)r olungata l 'i11cisione per ottenere un migliore drenaggio della ·secrezione purule11 ta che si manterrà sempre abbondante nei giorni seguenti . Il 31 gennaio 1939 viene ripetuto l 'esarr;i.e radiog rafico (fig. 2) : in corrispondenza della tuberosità il profilo osseo, fÌn emen te seghettato (sovrapposizione di solchi della superficie confina11te con la cartilagi11e di accrescim ento: v. descrizione d el seques lro), appare doppiato da u11n

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male trabecolà lura è par·zialme11te scon1parsa, si: n.o tano Yarie zo11 e di rarefazio11e: una estesa ed irregolare 11ella p arte po·s Leriore dell 'osso (foco-laio pFiflìiliYO) e n11merose altre }Jiccole-, ~Rfle,..

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8.

be11e vi ibili n ella ii g·urn ju Y1c1nanza clell 'arti ... colazion e as lragalo-cal.can eare e del margine inferiore dell 'o so (focolai cli diffusione) che appare sfu1r1at o ed è interrollo i11 un. punto in cui si n ola u11a piccola zon a più scura (a) ch e rapprese11ta u11a })iccola porzione di osso i1on decalcifica to ch e si profila . u u11 a zo11 a chiara che al-

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2.

so llile stria chiara (b) ch e giu11g·e si11 dietro Ja faccetta articolare postero-esterna J)er l 'a·sLragalo. Questa strfa c hiara è data d a una raccolta purul~nta ch e ha soollato dall 'osso il periostio assieme col nucleo del punto apofi sario d 'ossificazio11e (c) che ritroveremo intanto n ella radiografia di controllo. Nell 'interno d ell 'os o, Ja cui n or-

l:.'1G. 4. terale.

Sequestro folografato sulla faccia la-

l 'esa1ne del pezzo aspor ta lo risulta essere una cavità ascessuale. La distrt1zione dello strato corti-cale dell 'osso ch e si rileYa a tale liYello al! 'esame del sequestro spiega ques li partioolari radiologici . Nello stesso giorno la temperatura si innalza· bruscam ente a 40<> e, dopo t1na remissione a 37"'


SEZIOì\E PRATIC \

1803

. . .i1el giorno seguente, torna a rialzarsi a 39o,4 il L'osleor11ielite acuta del calcagno è una del.'1: febbraio. . Il nuovo reperto radiolog"ico e 1:ag·gra van1c11 to le localizzazioni ineno freque1n ti dell 'infezione da germi piogeni nello scheletro e di essa i dello s tato ~enerale della pazie11te fa11no d ecidere utt nuovo intervento allo scopo di scoprire i nuovari autori rip,ortano ·d elle percentuali divervi focolai ossei. Però il calcagno , appare quasi se n1a sempre basse .e non su_p eriori al 10 % i11lera111e11le sequestr<ito per cui lo si asporta co11. ri.$pelto a tutti i casi di osteon1ielite in genere. iacilit à attraverso la breccia . precedentemente praLo Scl1midt, per esen1pio, pone il calcagno al ticata , avendo partic.o lare cura di no11 strappare al j )erio tio fran1menli di osso ancora vilali e prc?. quarto I)Osto, dopo la clavicola, la scapola e ziosi per un migliore p.rocessd riparalivo dell 'osso iliaco, tra l,e ossa previ e piatte. oh e a 1 ·osso. Si continuano a praticare quotidiana111ente loro ' rolta sono col1Jit0 in ra1gione di un settilavaggi con liquido di Carrel-Dakin, inedicazione n10 rispetto . alle "ossa lun·g·he. Pyrah e Pain su con zaffo di garza ed immobilizzazione del piede 257 casi , Platt su' 41 e Fraser su. 200 non inco11 apparecchio di gesso fenestrato. Nei g·ior11i ~eg uenti la temperatura, sempre con carattere recontrano caso alcuno di localizzazione nel e.al. . 111ittente, cadde sollo i 38°,5 e le condizio11i ge11ecag·no; Gaenslen in nove, an11i ne o~er,ra solo rali i11iglioraro·n o gradatamente. 9; Dubrostolsky su ±99 ne Tiporta 7 (1,4 %); Ripe tuti controlli -radiografici i1on rivelaro110 seOg·ilvie su 51 e l{.ulowsky su 155 casi hanno _g·no alcuno di reazione osleog·e11etica del perio.s lio ; le pare ti della cavità a~cessuale furo110 fatle uria percentuale del 1 % che per il Lannelonoollabire mediante la ricluzione graduale dello . g ue· lJ uò esset e po1ta ta al l tO %. .zaffo; la secrezion~ purule11ta diminuì nolevolMa, oltre alla rarità, ciò cl1e conferisoo al 11tentc e i1egli ultimi gior111 del n1arzo la ferita culcag-no uno speciale interesse è qu.al che par. j rin1argi11ava completamente. La paziente veniva clin1essa il 12 aprile i11 co11.ti colare aspetto delle lesioni a11aton1opatologi·dizipni di potersi servire discretamente dell 'arto cl1e alla cui migliore. conosoeÌlza un contrij)Cr la deambulazior1e e, dato l 'esito di un piede buto, .ancl1e modesto quale il n1io, può ril1sc.ire j)iatto, Yeniva consigliata una çalzatura ortopedica. di UD« qualche utilità. L n.a radiografia di con trollo (fig. 3), eseguita il 7 elten1bre 1939, nlostra che del calcagno sono Nulla di _s,p eciale offre invece· a considerare rirnasti i11 sede il punto di ossificazio11e apofiil lato eziolog·ico. La i11ag·giorartza d ei casi cade .sario (a.) , un frammento osseo (b) (corri~po11d enle · .alla faccetla arlioolare per il cuboide), saldati as- tra i 10 e 16 a11ni, tn un ep-0ca cioè successi,-~ alla con11)arsa dei nuclei co1nple,1nentari di ..., icme da un ponte di osso neoformato. ossificazione (7-8 .a nni) e quindi nel periodo Questa neoformazione di te·ssuto osseo inerita di essere particolarmente rilevata e di esser e stucli nlaggiore altivilà osteogen,etica della carti(liata in avvenire n1edia11te esami radiografici 1)er lc.g·ine di accres.c.i111ento . .Questo precoce e vipotere stabilire se essa è dovuta ad attività del ' 'ace &''ilu1Jpo del nucleo di os.sificazio11e , per j)eriostio o del punto apofisario di ossificazio11e. alcuni .autori (Rombeau, Princefon., ecc.) spie111 quest'ultimo caso, dato ch e la sua attività -Osteogenetica di accre"'cimento ·s i es tingue al 18° gherebbe. anche la inà.g gior frequ enza della loanno di età,. non si può e eludere a priori ch e calizzazio11e dell:infezione nel calcà·g no di . fron- , potrà effettuarsi una· ricos truzione spontanea del te aJle altre ossa d·el tarso. 11 ben noto rap.talcagno che, anche se rudi1nenlale, restituirebbe al piede una statica ed una funzionalità n1igliori · p~rto tra attività osteogenetica e localizzazione clelle attuali. clel proces$o ostf.on1i elitir o, confermato da ' Descri'zionp, del se ques lro: Faccia superiore : clivari autori .a nche SJ)erimentalmcnte (Col zi , .s t ruzione della corticale ecl orifizi fistolosi alcuni ec.c.. ), i1on ha avuto, sino a d oggi -µna spiegad ei quali sulla faccetta articolare per l 'a·strag·alo. zione dé'finiti va e di,·erse sono Je ipot esi che si };'àccia m ediale : qualcl1e orifizio fistoloso in visono avanz,a tc tra le quali la teoria dellò « stie ~11an za clell 'apofisi post eriore e della faccetta articolare per l 'astragalo. Faccia anteriore: n1a11ca una n1olo funzionale di Weg ner », l ' cc autonomia J)Orzi011e di osso corrispondente al terzo superiore va&ale di Uffreduzzi », le correnti 1)lasmatiche d ella faccetla articolare per il cuboide (vedi fidalla diaf~&i verso la n1etafisi (Mtiller , Schulgura 8 [b ]) ; nel rimanente ques ta faccia si prege) . Ptecente1nente Brancati ha attribuito la senta irr~golare e costituita da sola sosta11za spug 11osa. Faccia po·steriore: presenta varie solcature localizzazi.one rne tafisaria inizi.a le del processo ~erpiginose (ch e danno sulla radiografia la ~e­ osteomi·P.]itiro alla funzione e all'evoluzione cl1e g hettatura del profilo osseo in questo pu11to: fig. 2) e qt1alche piccolo orifizio fistoloso. FacGia J1i1 l 'istioblasto nei focalai di a ccr escin1ento osseo. I germi, che durante una qualsiasi infe.. l n tera le: dis truzione della corticale, in basso, dovu la 'i11 parte all'inlerve11to operatorio. Faccia inzione dell'organisn10 possono len1poran eamenfr riore: la corticale dis trulla in gran parte la- te trovarsi n ella co1Tente sanguigna, verreb bero scia vedere qualche tragit Lo fistoloso e nella parte <'c11trale una cavità asces·suale anfrattuosa su cui trattenuti , allo stato· vitale (111icrobi~mo l atente), ·dall ' istioblasto. Questo nell 'evolvere verso sporge, come uno sprone, una parte ossea no,n di~trulta (che nella radiografia dà il punto a: il condroblasto, cellula -connettivale fissa priva fi g. 2). di attività fago citaria,. eliminerebbe il germe Per una inaggiore ])revitò., qualcl1e con siclera prima incluso il quale sar. e bbe re~ponsab1ile .zjone riguarda11 te :;.l ca o v~rrà fatta nel trattare · i1oi del processo infia111n1atorio. Se tale modo i ·ar.go n1ento in generale. 1

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1804

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IL POLICLl)ilCO n

[ ANNO

XLVII..

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di ' ;ed ere si accorda con l'insorgenza d ell 'o -

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l<.~ sc1a,·a sc-0llal'e 111a solo p e rforare dal }) US c11er

steornì'e lite n el t essuto osseo in m.aggiore attia tlra\-erso i ca11aJi ì1a,rersia11i, a''eva raggiunto,·ità di a ccrescimento, non spiega, n el no~tro . l o strato corticale. c<.tso, la localizzazione · primitiva proprio n el Nel caso in es.a1ne si ebbe il diF-ta-cco d el p eCét lc.a·g no quando tutte le condizioni n ecessariostio, ma la formazione di una cassa da rie al ·' 'erificar si d el suddetto rneccanie.n10 parJ1orto n on ebbe Juogo principalmente -perchè togeneti,co e rano egualrr1,ente pre~enti in altri il !)eri.ostio d el calc.agno, come quello di tutte punti d elle scl1eletro·. A tale p.roposito-, nonol e ossa brevi (carpo, tarso, rotula e ossa se:;;astante la difficoltà di ac·c ertamento lo fa ccia n1oidee) è norn1.alme11te dotato ·d i scarsi poteri riscontrare :&olo nel 35 9'~ dei ca'si di osteo111ie- •rj1)a r.ativi, fatto cl1e si può osservare. tr·a l 'allite in genere (Re'i sh.auer), anch e pe1· il c.altro ne1la lenta co11::.olidazione eh.e in qt1este ossa hanno le fr,a tture. CDgno > alcuni autori hanno invocato, come de~ te;rmina nte ·di un « locus minoris resistenEsisteva infine ·n el calcag·no una estesa di. tiae », il fa~tore trau1natico, il quale anch e . sl.ruzio·n e d ello s trato co1ticale sulla sua facsotto forn1a di microtraumi ripetuti potrebbe cja inferiore, faLto che il Gaienslen non con5ia' er e indubbio val ore qaia la particolare e- dera avvenga di frequente. ~1)osizione d ell 'osso - ag·li ~ insulti este.rni. Non è Solo raramente il processo flogistico si difperò infin e da escludere ch e I ' infezion e po -- . . a fonde alle a rticolazioni p er invadere poi le ossa Yicine ed ·a11che n el mio caso, in cui qualch e originare da una ferita isettica , anch e j)iccola, orifii.zio fistoloso ·~i era costitui 1o sulle fa ccet delle parti n1olli vicine. te articolari d el calcagno, tutti i tess uti attiA11aton10-1)atoìogicamente uno d ei caratleri principali d ell 'osteon1ielite delle ossa brevi è ·g·ui soffrirono solo i)et rapporti di vicinanza e quello di non i11l eressa1··e p ò,r zioni estese di t es- rilor11arono 1:>erfettarne11te norrnali a -g uarigiosuto o~seo e di no11 dare luogo a larghi scol- 11c avvenuta. Questo potere eh.E! ha il calcagno fli circoscriver e e limit.are u1i pro.c esso infettilam enti perios tei , co111e avvien e invece nelle vo in .e sso istituitosi sia ac uto che cronico o~sa lu11gh e, ma di circo~crive rsi in piccoli (tbc.), può es~ere altrib·u ito anch1e all.a abbonfo colai. In ge11ere i1el calçagno il processo flodante prese11za di cartilagini articolari i1elle ·g i·s.tico inizia in ' 'icinanz,l della cartilag in e o~sa tarsali d el b a111bino: essendo la cartilagiapofisa1:ia di accrescin1ento, come n el c.aso in og·getto, oppure, m eno frequente1nente, n el tu- ne con1pletamente sprov,-ista di vasi, essa r·eag isce d ebolmente al processo infiammatorio, e b er colo ; l 'infezione IJUÒ r estar e ivi localizzata ma più s1)esso si diffonde· rapidan1ente a g·r a11 ço iituisce u na forte barrier.a a lla sua diffu• s1011e . l)ar le dell 'osso, p·er imbibizione purt1lenta d e].Clinica111en te la n1alattia e.Rordisce in n1odo l 'abbo11da nte sosla11za spugnosa , e ci preBenta il qùa:dro ·di una ' 1era calcaneite infe ttiva. La brusco e g·rave , con feb~re, dolore e tu111egravità ·d el l)locesso locafe sp~ega e sta i11 ra1J- fnzior1e locale; non è ~stato poss!b·il e nel .1nio ca~o accertare un trauma (c:ontusione, distorj)Orto .d iretta111 ente proporzio11al e con l~ grasione. d ella c.aviglia, ecc.) 6 una ferita verifiYità d ei fenomeni g·enerali (fe:Qbre alta , l eucatasi po·c1h i giorni prima. La febbre compariva: , cocitosi , d eperimento , e.e.e .). La diffusione d el bruscamente e subito alta (sino a 40°) e cori p r ocesso· flogisti.c o, n el caso· in esan1e , acqui, lievi r emittenze i n1anteneva tale sino a ch e s ta l ' as1Jetto di una disse1ninazione ·di noduli (fi g . 2) cl1 e te11dono re.pidamente ad accr e$cer- r1on si interven1ie cbirur gicam ente. La leu._i ed a co11fluire.· Il fatto però ch e, n ell a mag - cocitosi era' alta e lo s tato ge11erale gra,-e . I ,ocalmente si risco ntrav~ tun·Lefazionei arg ior parte d ei casi, la sola incision e d ell e parti 111olli sin o al periostio dà esito a pu s ci dirr10- rof'san1ento ed ed en1a d ei t eg·un1'enti in corri$pond énza ·della reg ion e' cal canear e e del collo s1ra ch e, anch e se j} fo colaio è radiologicad el piede, alterazioni ch e n ei g iorT1i successivi 111ente ce11Lral e, l ' infezione sin dai prin1i gior~i estendevano a . gran parte del I)i~de e della ni ha a' ;uto agio di rag.g iun·gie.r e l o . trato c.o rtical e, ·di perforarlo ·e di 'dare origine ad una ·gnm.ba. Il dolore vivissimo, che nei prin1i r accoltà purulenta spttoperios tea, che n el mio g iorni ··poteva essere ab bastanza a.gevolmente caso è radiologic.amente visib ile in un peri'Odo lo·c alizz.ato alla pression e, . divenne poi I?ii:J. difin oltrato d ella n1alattia (fig. 2). A tale propo- fu s.o per la -c-01r1partecipazione al processo flo-gistico delle formazioni anatomich e vicine (l e~ito convien e pure ricordare com e sia uno dei gamenti, tendini, apon evrosi, ecc .) che divecaratteri dell'osteon1ieJite d el cal cagno l 'a~sen­ zn di for1nazione di cassa da morto , cl1e il Ilirono pure es&e dolenti. Nel mio caso, con1e i11 quello descritto da Gaensl en spiega co11 la i)a_rti colare tenacità di adere1lza del periostio ch e, n ei suoi casi , non si P ellegrini, il piede prese sin ·dall'inizio un at1

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1805

SEZIONE PRATlCo\ \

t rggia111.e11to Yaro-equino, dato di u11 certo in1tresse cli11ico" che rappresenta I 'atteggjament o col quale ' 'iene otte11uta una 111inore tensione dei ·Jegan1enti n1ediali del collo del piede e del tendine di Ac.h ille. In seguito all'i11 ter·v cn to ope ratorio la .febJu·e si abbassa, a al <lisotLo dei 38°-38°,5 ed una 11uova ascesa clelìa ten1peratura , che in altri .cc.tsi può indicar e un.a complic.azio11e infettiva gtnerale (111etastasi purulenta alla rr1andibola 11el ca~ di Pellegrini), era dovuta 4lla forma zione ed all'aggraYarsi di nuovi focoìai nel1'O!:>SO stesso. ·, La secrezione purulenta dalla b reècia opera. toria si mantenne per lo più abbonclante, ma rion accompagnala dalla con1u11e ·es11ulsione di µiccoli sequestri ossej. Infine, una ·volta cl1e sulle pareti della caYilà ascessuale con1paiono delle buone g ranu.lazio11i, la g uarigio1te av·viene abbastanza rapida1n.e.n te e quando l' Of:SO non venga quasi «Ompletan1ente ·s equestrato , come nel mio caso: si può avere la rii:>arazione anatomica co1nple ta del cal cag·n o. 1

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L 'e~an1e radiologico p er una diagnosi ur-g ente 1

non ci può essere di rr1olta utilità poichè, nei casi di processo acuti ii11 0, solo alla fine della Jii-ima decade esso può rivelarci un proc·e sso cst.eilico con una o più zone di rarefazione os~ea a ,contorni irregolari nella porzione posteriore dell'o·5so (fig. l ); n ell'ulteriore decorso esso ·è di sicuro aiuto poichè ci informa dell 'e,·oluzione del focolaio e delle evenluali comr1Jicazio11i 11ell e articolazioni vicine a carico d·elle quali j)Ossono residu:tre . . inostosi astragalo-calcaneare, anchilosi tibio-tarsica, ecc. I • .

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Data la necessit~ di un i11terv~ nto cl1irurg ico i)recoce, per il 111igli0Tamento clella progr1os1 nelle for1l1e acute, l ' ir1dagirte- diagnostica acqui~ta u11 inleressc not e, ol e, anche perchè Yu rie .circo·stanze i)osso110 fare confondere 1'osleon1ielite d~l calcagno con alt.re affezioni flogif.I icl1e del piede e prin·cipalm ente con: 1) fle111n1one profondo, nel quale il reperto di unq pregressa ferita, ·van lato quale segno, differen1iale da alcuni autori, non .è costante e · può e~sere invece la causa dell'infezione del cal cagrJo; 2) una, loca}if;Zazione al pÌ ede de} gono< occo c11e per lo più colpit-ce le piccole artico· lazio11i del tar~o e quelle tarso-metatarsali ma · 1tel1e quali però ·è intensa la· co1l1partecipazioJJ~ delle i)arti molli , -icine; 3): a1)Qfisite del calcagno. 1

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Nonostante però la ~ede ce11trale delle lesio11i, la co1nples&ità clegli elementi anatomici che cii condano il calcagno (legamenti , tendi11i a}Jonevrosi ed articolazioni) e che, comparteci1)ando al processo flogistico, ostacolano princi1)almente l·esatt.a localizzazio11e del dolore, si11tomo cardinale dell 'osteomielite, ed infine , 11 negatività nei primi giorni del reperto radiografico, l'indagine: ·~iag·nostiea non presenta notevoli diffic.o.ltà e riposa essenzialmente su : 1) l 'età (dai 10 ai 16 anni); 2) la localizzazione ' :pri111itiva ·d el proèesso e qltincfi ·del ·dolore ad un punto osseo; 3) il carattere del dolore cl1 e è vivissimo e con1·pa1~e repentinan1ente , i fe11omeni generaJi •gravi ed il frequ.cnte. risenti1J1ento delle arLicolqzioni vicine. · 1

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Nel caso in particolare· del cal cagno n ess una differenza sostanziale .ha il trattamento chirurgi.co nel confronti delle .alLre forme acute di osteomielite de.g li adolesce11ti nell,e- quali Petli11ari ronsiglia di intervenire in fase acuta, 1 J11a a focolaio possibilmente bene localizzato, con l 'aiutq di ie.u re locali e , generàli (1nezzi cl1in1ici , biolo·g ici, im111unitari utili inoltre co- · 1r1e cura posL-opcrat.oria). In tal 111odo, data la i) recoce deli111itazione d.e.} J?rocesso infiamma.torio che si 11a nel calcagno, l 'ir1tervento acquif.!a inoltre un certo caratter e di urgenza riconoscit1togli da altri autori (Schilling, Rost, r·orni, Albanese, .ecc.). ' Ma con trariam,ente all:i tendenza ch e ,,i è oggi a differjre per qua1ito più ·è possibile lo se al1)ellan1~nto osseo nelle osteomieliti i11 . genere e{l all'o11porlunilà che si I-1a ir1 alcune farin e di preferire un tratta1nento a tappe (Pet,tinar i) n el caso particolare del calcagno, dato cl11e 'il semplice scoprime11to · dell" osso non è ~ufficiente per una buona eli111i11azione del ma· te1·iale settico, essendo la le&io1le a sede preva1e11tert1ente central e, biRogna 5oddisfare la necessità di soop1·ire an1pian1ente i focolai purulenti i)er evitare la facile diffusi<)ne del processo e ]a formazione di tra~fSitti fistolosi 11ella sostanz.a sp ug·n-0sa e.h o con1plic:ano le 111an0,1re lerapeuti·che. e cornpro r11ettono la b·t1ona restaurazione dell ,o~so . Nei rig-uardj della qt1antità di osso che conviene aRJ-1orta1·e, biso.: g·r1erà regolarsi di, ersame11te nei vari casi a secorJd.a dei reperti radiog·~afici , restando j)erò criterio i'rincip·a le quello di li1n itare al i11ini1110 la derl1olizione dell'osso per aumentare le possibilità di riparazione del tess uto · perduto e di ricos lituzio11e corr1pleta sp,o ntanea del ·calr :-,gno . Oltre al le con1unì Yie di acce&ç;o n1ecliale e

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1806

« IL POLICLINIC') »

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laterale, sufficienti per rag·giungere d ei focolai P ETTIN.\RJ. J\tti XL,- Co11g r . ~oc. llal. Chir. Ron1a ottobre 1938. ' ' circo scritti e corticali, nei qua li lo scucchiai.aIn Ascl1off, A11al. Pal . Ed G.T.E.T., 1930, rr1ento della I?Orzione ossea ammalf}ta può, se- ScH~'IIDT. pag. 221. co11do alcuni . autori, essere talora seguita da ' Sull 'ost eom ielile del calcag110: una sulura con1pleta delle J?arti molli (Ottolen- C1EzA RoDRIGUEZ. Prensa l\iiecl. Arcrent.. 24, 1338o ' . 1341, 1937. ghi , P ellegrini), m erita di esser e ricordata la GAENSLB~. J. Bon e a. Joi11t Surg. 13 759-772 fissurazion.e del calcagno per via . })Osteriore 1931. ' ' ' adottata da Ga·e11slen, m etodo sopratutto con- · !CLAN~ Cir. , or top. y lraun1alol. 1, 181-186, 1933. sigliato 11elle forme ·diffuse di os teomielite del KAPLAN. Vrach. Delo , 16, 799-800,. 1S33. _ C[tlcagno. Esso consiste n ei se.g·uenti momenti LAuRo. P oliclinic o (Se,z. prat. ), 46, 1761-1767, 1939. 0TTOLENGHr e DEL Rio. Bolet. y ttabajos d. l. Soc. 01)er.a tori: incis.i one delle parti 1nolli sulla · fa c• d. Cir. cl e Buer1os Ayres, Vol. 190, 1935. Citaci.a posteriore del ·calcag·110 sino· al piano os- · to da Lauro. seo, scolla1nento . del periostio (curando di no11 PABr,o GIORDANO e Tesono. Se1nana n1écl. , 2, 1899l edere il 11ervo e i ·vasi plantari esterni), sezio1901, 19'36 . ne m·ediana del calcagno con largo sc.a lpello . PELLEGRINI. Arch. di orlop., 45, 487-511 , 1929. • i ·l1e verrà più o rl1eno affondato · nell'osoo a .... OsPB DALI R1u.N111 01 RoMA sèconda dell '.este11sione del proce so morboso, POLICLINICO UJ.VI:BERTO I r ftschi.ar11ento dei fo colai ostom~elitici, zaffo I PADIGLIONE C rr1RURGIA ed appare.cchio gessato fen estrato , ch e verrà ri11nova to ogni 15 o 20 gior11i. Primario : prof. Y. P cccrNEt.LI. De,,e esser·e ir1fine ricordato cl1e n el caso in cui il .c.a lcagno venga quasi co1npletamente se- · Sulla torsione dell'idatide di Morgagni questrato, co111e n e1 mio caso, con e:-.ito in piein soggetto con ·testicolo ritenuto ed d e pi.atto, conviene a11zitutto fare . portare al ernia inguinale congenita. 1>az ier1le una c.alzatura ort~1Jedica confezionata Dott. Gurno CH1n1cHr~co. co11 o·p portuno· sostegno plantare in sede calcanear e. in n1odo d.a ridurre al minimo la diL'interes~e cli11ico del caso che credo opslocazione d elle ossa del tarso. Si ae,;e poi portuno di i) ubblicare, deri,·a non dalla raseguire con p~rio-dici esami radiolog·ici 1,evenrità d·ella lesione anntomic-a cl1c 11a determit11a]e for111azione di un osso, a l ])Osto d el calcagho elin1inalo, dovuta all 'a ttività osteogen·e- nato l 'int ervento (torsio11e del! 'ida tide di Morgt1gni), n1a dalla difficoltà d ella di~nosi e~ tica del suo nucleo apofisario o ·d el periostio salta f·reo,p eraloria dato la coe:;isterLZa omost e. so. laterale di un'ernia inguinale congenita e di Infine, quando non si aYi:à più rag·ione .d i una ritenzione inguinale i1lterna del testicolo. s1)e rare 11ella c;u~detta possibilità si i)otrà t e11.. t a r e un innes to osteo-1?eriost ec) rnodellato co n Arianinesi: D. Fra11co, di a. 9, scòlaro da Ro1na. l'ait1to di immagini radiog·rafir h e. 1

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An. familiare e pa!o!og·i.ca remota n egativa. • B portatore di er11ia ing uinale congenita, cort I-tIASSUNTO. t esticolo ritenuto i11 p osizione inguinale inter• na a D . Si studia un caso di osteo rr1ielite aouta priCi11que g iorni i)rin1a ch e Yenisse alla nostra osn1itiYa del calca.g no n ei suoi particolari clini- servazione b a incoininciato ad avvertire dolori moci , radiologici ed anatomo-patologici confron- . dici alla r egione 1ng uino-scrotale D., che aumentandolo con. i casi riportati n ella l~tteratura , 1avano leggermente d'inten sità durante il cammino e si calmavan o col riposo a letto. Nella 11otte co11 riferimento alla terapia . scorsa i qolori si sono fatti violenti con esacerbazione sotto i colpi di tosse e 11~i movimentf, sia BIRLIOGRAFIA. attivi c he passivi d el tro11co e dell 'arto inferiore D. Alvo reg olar e, non vomito nè febbre. La mattina . ull' osteomielite in ge11erale: seguente ha notato nella suddetta regione una tun1efazione irriducipile della g randezza di uria BRANéATI. Relaz. 450 Cong·r. Ilal. di Cl1ir., Bon1a, noce, dolente sponla11ea1nente e ancor più alla 1938. pressio11e, d a r endere difficile il cammino e la D u nclOSTOLSKY. Citato da Cieza Rodriguez. stazio11~ eretta. Nessun dis turbo dello stato geneFnAs En. Brit. Med. Journ., 1924. ·Citato da PYRAa:. rale . . I\.u r_.o,:v sKY. J. Bone a. Jò ù1t Surg. 13, 538-562, 1931. Esame obbiettivo locale: L 'emiscrot 0 D. · è più LANNITT..oNGUE. Citato d a CrEzA RoDRIG UEZ. piccolo d el S., esso è r etratto con piegh e cutanee 0Grr..vrE. Proc. Roy. Soc. i\1ed. (Sec. Orlhop.) 1928. pil.t pro11unciate, la pal1)azione })ermette di conCilalo cl a PYRAH. statare l 'assenza. del testicolo. Nella r egione inPL \TT e HARRY. Proc . Roy . Soc . ~Ied. GSec. Orthop .) guinale D. si nota all 'ispezione una tumefazio11e 192 . Ci la lo da PYRAH d ella grandezza di una noce, con cute di aspetto Ì~\. R.\H e 1PAIN . Brit. J. Surg. 20, 590-601, 1S'33. 1

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[.\NNO

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43]

EZIO~E

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PRATICA

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11orn1ale con ler11101alto leg·g_ermente au1ue11tato. all palpazione si conferma · 1a gra11dezza della tu1nefazio11 e, la su1)erficie ·è liscia, la con siste11za i11olle-elastica no11 flu1 tuan Le, n~11 è S})Ostabile, è irriducibile, dole11te, trasmette l 'impulso al dilo che palpa so tto i colpi di tosse. · · Testicolo S. i1ormalmenle sYiluppato. ~cgativo il resto del! 'esame obbiettiYo. Diagnosi clinica (di probabilità) : Ernia ingui11ale D. s trozzat a o torsio11e d el t esticolo D. rite11uto. Si fa un inlervenlo d 'urgenza. Operazione (dott. Chidi.chimo) : Anestesia gen erale et erea. In~isione nella reg ione ii1guino-scrolale D. sulla lumefazione. Incisa l 'aponeurosi d el 1nuscolo grande obliquo i isola la tun1efazio11 e formata dal t esticolo D. ritenuto. Aperta la vaginale si nota in essa scar sissimo liquido l egg er1nen te ematico : L 'epididimo è un po ' tumefatto. e nel solco tra esso e il didimo si vede l 'idatide di Morg·agni clella grandezza di un grosso chicco di fru1ne11to' torta su se s tessa~ secondo il movi1nento delle la11celte d ell'orologio, di colorito nerastro. Si passa un laccio alla base si asporta.

La coesistenza della rile11 zione ·d el te. ticolo e dell 'e.:r1tia a·ye ,·a110 dcviatQ dal·la diagnosi vera, cl1e ·Mreb·b e stato difficile far con sicu1 ezza anche se si . fosse sos1Jettata. Nel 1923· ~lb 1 ert ~1ou.chet ha introdotto in pa:tologia i11fantile questa affezione, già seg·nalf\ta l'an.no,· i)rima ìn In ghilteera da Colt, StalLick e Walton. come ~e1nplice. curiosità; egli ha richiamato l'attenzio11e .come cc n on tutte le sindrorr1i di orchi te a cuta' prirnitiva dei ban1bini di.t)endono da torsione del funicolo esse11do a lcur1e legate a to·rsio11e degli '

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1. L 'idatide di Morgagni a for1na di sa:ngt1isuga, di colorito bruno n erastro torta su se st essa. FIG.

Alla sezior1e ha l 'aspetto di un inf~rto emorragico. Isolati gli elcn1e11 ti d el cordone si trova una piccola ernia inguinale obliqua est erna , con sacco non comunica n le co11 la vaginale .del t esLicolo. ~i i ... ola il sacco, si apre - esso è vuoto - e si asporta dopo aver passa to u11 punto alla sua base. Si taglia110 i fa sci del cr emastere, il funicolo è sufficiente1nc11te lung o. Si fa u11a plastica muscoloaponct1rotica prefunicolare. Si abpassa il testicolo 11ella borsa . corrispond ente e si fissa con un punto ch e perforà lo- scr oto, alla cute della coscia D., cco11do il m etodo clell 'or chidopessia crurale di Ombredan ne. . Decor so })OS loper alorio: · regolar e. Il n1alato vie11e climesso co111 plcla n1e11tc guarito i11 o Ltava gior11ata. Diagnosi opera tori a: Idatide di 1\riorgagni torta in tr. ticol0 D. rit e nut o. · Er11ia inguin ale D .. obliquo.es ler11a co11gc uita (v. fig. 1) .

FIG.

2.

.i\. Testicolo - B. epididimo, con: b, sua testa; ))1 sua coda - C. cord on e - D. foglietto parietale

della :vaginale - D. foglie t ro viscerale inciso 1. vaso aberrante di Haller - 2. organo cli Gi- r.al<lès - 3. idatide peduncolata - 4 idatide sessile. (Dal 'f es lut).

.......

ar11\essi embrionali del . testi colo, e in gen ere dell'idaticle di 1\iiorga.g ni e ciò tanto più quanto più la sindrome è attenuata >) . In Italia · l'ultimo caso pu.b·b licato è quello di R. Gr.asso dal quale Javo·ro -- che n1i è ser·vito di scl1en1a i1eìl' esposizion e - h o ])reso 18 leiJeratura fi110 al l 93G . Cenn.i a,n.ato·mici. I residui .embrio11 ari. ann C$Si al testicolo so110 : 11) 1'iclatide. pc<l11ncolat.a .o apJ)en clìcite dell' epididi1110, unica o i11ulti1)1a a "·olle an cl1e se~si] e ; .


1810

« IL POLICLINICO »

[ANNO XL,.II, i\u~r. 43] •

b) l'idatide sessile o ap1J:.>endice del testisubacuta è do11li11at,a dal dolore spontaneo e colo, n1olto più frequ ente della IJrecedente, bru~r'J) a] testicolo e all'inguine corrispondente costante secondo Krau se. Detta se'"ssile n1a c he ben vresio si ~umefanno e posso110 pre·s1Jess0 è .peduncolata. :È una lin guetta c.a rnosa sentare rossore della cute, aun1ento -del calore e ·v ascolare non una ' 1escicol.a; a forma di <~I ter111olatto, non febbre. sporgenza appiattita o arf'olo11data, a virgç>la, La diagnosi il più delle volte non è possibile a chicco· di frurrlento , a sangui&lrg·a che· s'imcl1e all i111erven.to, confon·dend.osi con u11a copian.t~ secondo i casi sul~a te~ta dell'epididilica testicolare, con . un'orchite acuta, con uno n ·10 sulla estremità anteriore del testicolo o strozza111ento di ernia coesiste11te, con la tornell'angolo di ri~f1ione di questi due or,gani. . sione del cordo11e spermatico, con un volvulo I_Ja superficie ·spesso è liscia, a volte morifoTo un irtfarto -en1orragico del testicolo. E la lor11e, le di111ensioni sono n1olto ' ariabili in gecalizzazione della tumefazio11e e del dolore '-11 rtere fra 2. e 8 mm. pote11·do raggiun-ge1~e 15·-.18 davanti del globt1s n1inor e la palpazione di n1111.. .fi11 0 a 30 mn1. Nel caso nostro era lunlin tur11oretto rotondeggiante, liscio, dolente . ga 8 n1111.; che sfug·ge sotto il dito , che farà pensare alla -. e) il i:>aradidi1no o org·ano di Giraldés; or- · torsione dell'idatide (Cavi di Leveuf, Rutolo, . gano ru.dimentale costituito da parecchi gra- Paoli, Breo.s ter, Coyte, ecc.). Secondo Mot1ch et rt uli più l}Ìccoli, , situato alla parte anteriore r-d la transill11n1i11azio11e questa piccola tumefadel cordone sperrr1atic-0 ad 1 o 3 mm. sopra zione può a11che rendersi visibile come ombra la testa dell 'epididin10; IJiù opaca. Nel nostro ca·so, data la ritenzione d) vasa aberrantia dell'e1)ididin10 , di cui del testicolo non è stato l)O'Ssibile ricérc~ re queil più frequente è il vaso aberrante di Haller. sto sin torna. Sono canalicoli terminanti a Ì<)rtdo cieco che La prognosi è assolutan1ente be11i1gna ant~1e si ·distaccar10 .dalla cod. a dell'epididimo o dal~e11za l'inter.vento: Lambert e Smith consiglia• la rete testis. no ai 0011 operare nei casi di torsione dell'idaA i)arte i casi osservati da Michel e Sorre} tide 1:li ~f,)Tgagni, a 1neno che non sopr3:vve11di torsio11e deìl'organo cJi Giraldés, la patolo- g·a ir1fiJn1111azione o suppurazione. Ma data la gia di questi organi rudin1entali colpisce mol<liffico] 1à del la diagnosi è i11eglio interve11ire; to più di frequente le idatidi di Morga-g ni spe- l ' intervento ~ indica~o, anche dalle possibili recie quando hanno un lungo peduncolo e sono cidive (·B ergeret, Denoy, Rocker, Shattock) e n·1ollo ' 'o luminose; la ectopia d·el testicolo pare dalle e'rentuali conseguenze, edcrnèi. cronico si.a una causa predisporLente: così il caso no- cleJlo scroto, idrocele cronico (Costantini). ~t.ro e quelli pubblicati da Shaltve~e , , !F oucault, 1,,·01Jernzio11e è di una innoc uità assolu~a. Gorgia-Cucullu, l\IIoncalvi. Il lato non ha im(~on la con1u11e incisione scrotale o inguinor>ortanza, è .aff.ezione propria dei bambini. La scrotale, si apre la .vaginale, si lu ssa il testicolo causa vera della torsio11e no1t è conosciuta, e, se si trova urta torsione dell'idatide, questa posso110 favorirla i mo,,imenti b·r uscl1i e·, s.esi asporta do1Jo aver passato un laccio alia sua con<lo alcuni, la .masturbazione. I?ase. Sutura della ' a•ginale e della c ute senza ' dreHag3·io. Dal punto di vista anatomico si constata Se· coesiste o ectop[a testicolare o ernia. in~1ella fo r1na classica un leggero versamento e111atico all'a1)ertura della ' raginal& (presente guinale si i>ratica la cura radicale di queste af' fezioni (cJso J)G rsonale). riel nostro caso) che a volte è ispessita, la testa d·ell' epiclidi1no e il testicolo sono tumefatti e . RIASSUNTO 1·idatite è ài colorito n.ero o rosso-cupo· simile L'A. espone u11 caso opetato cli lotsione del:\ un coagulo (infarto emorragi co) aumentata l'idatide di Morga g ni, in u t1 ragazzo con ritendi volun1e. Nelle forme fruste manca qualsiasi zione . del testico.lo· ed eTnia inguinale congei·isentin1ento <lell '.apparato epididimo-teRticonita dallo s~esso lato. l\ilette i1t rilievo la diffi'lare. Il pedu11colo può. essere tanto brevè da C(lltà della diagnosi esatta i)reoperato1·ia e connon permettere di constatare il grado di t~r .. clu.de ch e quando I.a dia.gnosi di .torsio11e delsio11e e la direzio11~ di essa (~Ion calvi-CI-i:ape­ 1'idatide di ~1orgag·ni non è più cl1e sict1ra 1 è rorL), a ·v olte è lungo e sì v;ede cl1e la torsione necessario interve11ire d'urgenza. a\·viene secondo la direzione delle lancette del1·orologio (caso personale) ma può avvenire BIBLIOGRAFIA. anche i11 senso opposto. Fino al 1936: Yedi laYoro di R. GRAsso. Arch. Clinican1e~te i segni &o no gli stessi della torIt. di Cl1ir. Vol. XLIII fase. II. 1 sione del cordone ma più attenuati, a ' olte ad · l. . Al\t:BERT I. and R. E. ,S)IITH. Brit. J. Surg., 25 attarchi bre,·i e ripetl1ti. La sindrome acuta o pag . .556, 1938 . 1

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3:L PotrcLIN1co, ANNO XLVfl

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(Pagina di ptibblicilà)

SEZJO:XE PRATI C..\

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Sul nuovo derivato fiazolico ·dello Sfrepfosil

to STREl'TOSIL TIAlOLo è il più moderno dei chemioterapici solfamidici e rappresenta il prototipo .di quei solfamido-tiazolici ai quali, fin dalle pri111e sintesi realizzate da Fosbinder e Walter, il i1os tro Istituto ha dedicato tante cure di studi e ·ricer ch e . L 'essere stati .tra i . primissin1i a prendere in .istudio questa nuova serie di preparati solfami1dici ci permette oggi di presentare al Medico un prodotto che, oltre agli indiscussi vantaggj dei ~olfamido-tiazolici, ha le caratteristiche di assoJuta purezza, di costante altissima attività terapeutica e massima tollerabilità, che tanta fama hanno valso a tutti i nostri streptosilici. Lo STREPTOSIL TIAZOLO è un 2 (para-amino-fenil:solfamiclo) 4 metiltiazolo ed p.a la seguente for.n1ula di struttura:

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Questo· prodotto risulta dalla combinazione dello .s treptosil (para-amino-fenil-solfamide) con una molecola di metil-tiazolo. Quindi è del tutto simile .alla solfamidopiridina, della quale conserva 1e l>riJlanti attività terapeutfche senza averne n es·s uno degli inconvenienti tossici. Anzi, esso va esenAe pcoprio dall'azione che questa può avere sullo stomaco (nausea, vomito) e sul sangue, · quando so1nministrala ad alte dosi.

Altro preg1o dello STREPTos rL TIAZOLO è la ·su _, scarsissima t ossicità, che lo rende otti"mamente toll erato da tutti i malati. Su queste proprietà intrinseche dei solfamido-tiazolici, hanno ampian1e11te riferito van Dyke, Greep, Rake e Mc Kee, i quali, con prove sperimentali su11 •animale, stabilirono ~he la tossicità del derivato tiazolico dell~ solfam·i de rappresenta appena il 65 % di quella del d erivato piridinico. Long, Hawiland e Edwards trovarono che il solfamido-tiazolo è tolleràto dall 'animale in quantità ali ,incirca d oppia della so lfamido-piridina . Ma anche sull 'uomo tale fatto è rimasto chiaramente provato, come hanno potuto affermare, dopo numerose osservazioni, Flippi11 , Schwartz e Le Rose, · Long, Gsell e tutti quelli che hanno avuto occasione di servirsi di questo i1uovo n1edicamento. L 'uso clinico dei solfa1nido-tiazolici ha dimos trato subito e co,n fermato poi come essi Yadano del tutto esenti da quelli che erano i pii1 ·temuti effetti secondari delle sulfamido-piridin~ e dei diseptali, come le alterazioni ematiche e le intolleranze gastriche (Gsell, Long, Leroy, Cuilleret, Pellerat e Peissel, ecc .) . · Lo STREPTOSIL T1'Az0Lo è un solfamidico di provata amplissima polivalenza t erapeutica. Esso risulta e~sere ugualmente attivo alla solfarnido-piridina, se non · anche superiore a questa, co11tro la m eningite, la blenorragia, la polmonite. Ha una in con test~ta superiorità terapeutica nelle mala l tie dovute a stafilococchi e conserva · le capacità curative delle solfamidi semplici contro le malattie da streptocoçc hi e da germi vari.

. Dell 'azione terapeutica dei solfamido-tiazolici nella polmonite si hanno già numerose prove, desunte sia da esperienze sull 'anima1e, sia da applicazioni 'in una ormai vasta casistica nell'uomo. Va te11uta ben presente una condizione assoDalle prove sperimentali di ~.fc Kee, Greep · e va11 lutamente indispensabile perchè i solfamido tiaDyke, Cooper, Gross e Le,vis, Alleman e Merz rizolici corrispondano quali solfamidi più tollerati ,dei precedenii ed attivissimi: la loro 111assima . sulta che essi sono dotati dello stesso brillante potere curativo della solfamido-piridina con il van,purezza. Lo Streptosil T~azolo è stato ottenuto tagg io della minore tossicità. Tale vantaggio e tale ·completamente crisla·llizz~to, ed in ciò sta la sua netta e sicura azione terapeutica sono messi in -0riginale condizione optimale che giustifica le sue evidenza da Long, Herrel e Brown, Gsc11, Forparticolarissime caratteristiche di tolleranza ed nara , Abernethy , J anik, Flippin, Schwartz e Le .attività. Rose, che curarono nun1erosi casi di polmonite • t degno di nota osservare co1ne il gruppo tiae bro11copolmonite nell'uomo e nel ,bambino e Yi .zolico costituisca parte della molecola ,della vitadero la temperatura ·cadere quasi sempre nel breve mina B1 , la quale risulta appunto composta dalspazio dì 12-24 ore ed il processo passare rapida1·associazione di un gruppo tiazolico con un grup1uente a risoluzione. pirimidinico. , Anche nei riguardi della meningite i pareri s11 J brillante potere terapeutico dei solfamido-tiazolici Sulla particolare rapidità di assorbimento e di sono del tutto concordi ed affermativi. Basta leg.-eliminazione dei con1posti di solfamide e Tiazolo gere i 'lavori di Gsell, di Fornara, di Gourmay e hanno comunicato van Dylte, Greep, Rake e McMolitor per vedere quanto prezioso sia stato troKee in seguito alle loro numerose esperienze sulvato questo nuovo medicamento nel trattament o 11•animale. Gli stessi risultati sono stati riconferdi questa infezione. mati ne11 •uon10 da Long, Haviland ed Edwards, Con uguale ed anche maggiore successo i solfa-e procisati da Reinhold, Flippin e Schwartz, ch e mido-tiazoJici sono stati. u sati nella cura della blevidero · la quas.i · totalità del medicamento ingerito,norragia. Cu!lleret, PelJerat e Peissel 11anno rife·essere eliminata con le urine 11elle 24 ore.


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POLICLI!\"ICO, ANNO

XL' 'Il

II (Pagina di pubblicità)

rito di brillanti risultati, che ·sono stati poi pienamente conferma ti nella casistica di Leroy, il quale ha potuto affermare che co11 soli tre grammi al giorno di prodotto, il gonococco spariva dalla secrezione al massimo entro 24 ore e la secrezione stessa cessava in 24-36 ore. Tra i · casi curati da Leroy, particolarmente interessanti sono quelli concernenti malati già trattati con solfamidici e la c11i blenorragia era recidivata e meritano tutta l'attenzione i tre malati nei quali. gli altri composti . di solfami-de, compreso quello piridinico, avevar10 fallilo lo scopo e che furono invece facilmente guariti dal solfamido-me tiltiazolo. ,Sulla brillante azione dei composti di tiazolo e solfamide nella cura della bleno1rragia jnsistono pure Gsell e Németh ed Elek e Célice, Weill-Spi,r e e Fallot. Mentre Hill e Pool e Cook ed Helmoltz ne hanno messo in evidenza l'azione su tutti i germi del tratto urinario. Tutti gli Autori insistono sulla perfetta tolleranza del medicamento e, a questo proposito , meritano la massima attènzione i casi di Cuilleret, ai quali vennero somministrati 9-10 gr. di prodotto in una sola giornata é la cui blenorragia guarì definitivamente con una sola som1ninistrazione di medicamento.

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Dalla numerosa e varia casistica di Gsell, Long, Hawiland, Edwards e l3liss risulta, ih modo indubbio, cl1e i solfamido-tiazolici conservano la stessa positiva azio.n e terapeutica delle solfamidi nelle infezioni d a streptococco e da altri germi vari; fatto questo che è stato del tutto recentemente ri confermato da Stirling, con il brillante esito in casi di setticemia, e da tutti gli Autori che hanno nvuto occasione di servirsi di questo nuovo medicamento. Ciò, d el resto, era già risultato ben chiaran1ente dalle ricerche sperimentali di Mc Kee, Rake, Greep e van Dyke, di Cooper e Lewis , di Meyer, _.i\ Jlemann e ~1erz, · di Barlo\v e Hon1burger, ecc. In conclusione, lo STRÈPTOSIL TIAZOLO rappre~enta un innegabile e grandissimo1.progresso nella chemio'lerapia solfamidica per la sua p·olivalenza terapeutica, l)erchè risulta attivissimo· centrò la f)Olmonile , b lenorragia, meningite e tutte le malattie da streptococco e stafilococco, e la sua quasi nulla tossicità, che permette di somministrare dosi maggiori per ottenere più rapidi effetti o di 1naI1tenersi sulle closi solite con ben più ampio n1arg ine di icurezza contro l 'insorgere di fenomeni tossici secondari , che sono resi ancor meno probabili dalla rapidissi m a eliminazione del prepa rato . Non ha n essuna azione tossica sul sangue' e

PRATICA

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non può dare quindi anemia, leucocitopenia, mctaemoglobinemia, cianosi, ecc. È rapidissimamente assorbito e provoca raramente risentimentogastrico . Lo STREPTOSIL Ti t\ZOLO ha soprattutto queste· principali indiC'<l.z ioni normali terapeutiche: Polmonite;· Blenorragia; M~ningite;

S tafilococcie. Tutti i casi di i11sufficiente azione di altri solfamidici, o nei casi di cattiva tolleranza di questi, specialmente quando si debba ricorrere ad' alte dosi. La posologia dello STREPTOSIL TIAZOLO data l 'eccczioI1ale tolleranza, può oscillare entro limiti assai ... mpi. Per -gli scopi comuni può servire di· base il dosaggio invalso per g-li altri streptosilici. NELLA POLMONITE :

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Contro 1e malattie da stafilococchi, che meno efficacemente risentivano l 'azione dei solfamidici finora noti, i solfamido-tiazolici sono pure stati sperimentati con lusinghieri successi. Barlow e Homhurger e Carrol, Kappel, Jones e Gallagher J1ann0 nel tamen Le messo in evidenza questa superiorità, che è s tata poi confermata, con ricerche su brodo-culture, da Lawrence e riconfermata, nel campo clinico, da Herrel e Brown e da Long. Una ulteriore e recentissima dimostrazione ne hanno dato poi Kelliner e Carlen, che hanno visto guarire con questo medicamento un grave caso di se tticemia stafilococcica, e Fitch, che ha potuto salvare un bambino co11 ascesso epidurale e setLicemia con pioemia pure da stafilococco.

SEZIONE

Dose inizialé di 3 compresse, seguita da dose df 2 compresse ogni 4 ore, anche durante la nottee per le prime ventiquattro ore. Nel 2o e 3° giorno: 6 compresse, sempre 'f1elleventiquattro ore, e suddivise. Nei giorni seguenti' ed in normale caso di decorso favorevole , ridurrela dose giornaliera a 4 o 3 compresse . Se il decor so permane grave anche in quarta giornata , st continuano le dosi dei primi 3 giorni. •

'NELLA BRONCOPOLl\IONITE: Si possono ridurre parzialmente le sopraddette· dosi di circa un terzo. I

Nelle affezioni polmonari dei ..bambini si con-

siglia il seguente dosaggio: fino a inezzo anno: da mezzo a 2 anni: )) )) )) 2 4 )) )) )) 6 4 )) )) 12 )) 6 ~ELLA

X di compressa ogni• 4 ore> 4 · )) )} X ))

1 1

IX

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))

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4

3 3

)) )) ))

.

BLENORRAGIA:

Per i primi 3 giorni: 2 compresse 4 volte al giorno. · P er i successivi' 3 g iorni: 2 compresse 3 volteal g iorno. !P er gli altri 3 giorni: 1 compressa 2 voJte al giorno. •

NELLE MENINGOOOCCIE : ,, . Si usa la stessa posologia delle polmoniti. La d ose gio rnalieta riuscirà più efficace e meglio tollerata se distribuita in porzioni da prendersi ad intervalli regolari. Generalmente è consigliabile i11gerire le compresse (intere o spappo!ate, da mescoJarsi, volendo, a zucchero, marmellata , ecc.) possibil~ente non a stomaco vuoto. 1

. Il wledico po.t rà variare a suo giudizio le dosi ed adattarle ai singoli casi.


,

J

III

It POLICLINICO, ANNO XLVII

(Pagina di FUbblicilà)

STREPTOSIL TIAZOLO INIETTABILE

SEZIONE PRATICA N. 43

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Il preparato è stato confezionato anche in fiale da 5 cc:, in soluzione al 20 %. Ossia ogni fiala da 5 cc. contiene grammi uno di Streptosil Tiazolo. In taJe forma il preparato si presta molto utilmen1 e per l 'in legrazione della .somministrazione orale delJo Streptosil Tiazolo in compresse, oppure per la realizzazione della sola terapia parenterica, con questo nuovo solfamidico di così intensa attività terapeutica. I ris-µ ltati finora ottenuti con lo Streptosil Tiazolo . iniettabile sono effettivamente superiori, sia per l 'inten;ità di effetti terapeutici raggiungibili, che per tolleranza assolutamente completa, ai risultati ottenuti con qualsiasi altro solfamidico usato in precedenza. Iniatti con lo Streptosil Tiazolo iniettabile usato esclusivamente, ossia anche senza trattamento orale, si possono curare le forme patteriche più gravi, quali la polmonite, la meningite, nonchè le forme blenorragiche il cui decorso e risolvimento può essere rapidamente e netta- mente influenzato dal solo uso di questo prepatato. La posologia varia ·a seconda dei casi e può andare da una a quattro e più fiale entro le 24 ora. • Lo Streptosil Tiazolo viene presen lato nelle seguenti confezioni: Tubetto da 20 compresse da gr. 0,50 Tubetto da 10 compresse da gr. 0,50 Scatola da 3 fiale al 00 %

chemioterapica dei derivati di solfanilamide con amin e etero ci cliche . Proc. Soc. Exper. Biol. e

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,


f

JL

IV

POLICLl~lCO, ANNO

(Pagina di pubblicità)

XLVII

SEZJONE PRATICA N.

Carafferistiche differen~iali , degli sfrepfosilici

,

S'fREPTOSIL PIRIDINA

cornpresse; fiale 5 cc. e IO cc.; pomata; ovuli

compresse; fiale 5 % e 20 %

Ricordiamo questo solfamidico come il protoil n1edica1nento solfamidico specifico antitipo dei solfamido piridinici, ottenuto con spe·streptococcico ed antibatterico in generale ' indi. ciale sistema di distillazioni frazionatè. cato nelle forme febbrili batteriche, anche nòn Data la facile intolleranza dei prodotti solfaspècifich e o no11 bene definibili. Si deve usare lo mido piridinici in genere, è stata studiata ed :Streptosil semplice nella terapia <e precauzionale » ottenuta una solfamidopiridina in stato di partie precoce, i1onchè nel decorso di tutte le form e colari condizioni chimiche, per cui la sua attività per le quali non si ritiene necessario il tempee soprattutto la tolleral)za gastrica, risultano senstivo uso d!3gli streptosilici piridinico o tiazolico sibilmente esaltate. nelle affezioni di netta indicazione dei detti strepLe classiche indicazioni dello Streptosil pirit.osil le i. . dina sono : le polmoniti e broncopolmoniti, le meningiti, le gonococcie. Fra le forme presumibilmente batteriche o' no11 Al medico cl1e già conosce l 'importantissima .specifiche, va tenuta presente l 'influenza coi reutilità della solfamidopiridina pe_r precedente lativi fatti secondari, come affezione banale quanesperienza consigliamo la preferenza per lo Strepto diffusa specialmente nella stagione invernale, tosil piridina rispetto alle solfamido piridine usua-che la pratica medica di ormai due anr1i ha dimoli, pur raccomandando sin d 'ora l'uso sperimenstrato come positivamente curabile con lo Streptale del nuovo derivato tiazolico, che va sempre tosil semplice, utilissimo per le sue inspiegabili, più riconoscendosi come il chemioterapico an ti ma positive proprietà antitermiche, antibattericl1e . · batterico più perfezionato. €d antitossiche. · • Lo Streptosil semplice rappresenta il solfamidico STREPTOSIL TIAZOLO di im~iego più semplice come mezzo terapeutico comp'resse e fiale 20 % .cl1~mioterapico antibatterico, in qt1anto, rispetto a tutté le solfamidi succesivamente create, è jl Rappresenta il solfamidico di più recente· appli.solfamidico di scarsa tossicità e quindi di uso cazione, quale chemioterapico antibatterico di più assai più confidenziale. Da questo punto di vista intensa attività e soprattutto di as~ai migliore -è s11iegato l 'Qso anche profilattico adottato da tolleranza . molti medici, usando dosi passé ed anche per Chimicamente: isoS.lfamidoi-metil~tiazolo cristalquesto co11 esclusio11e di qualsiasi disturbo (3-4 lizzato purissimo. ,S i sarebbe giunti con questo solfam~dico alla co1npresse al giorno, o 1-2 fiale). meta propusta dai ricercatori di tutto il mondo: il chemioterapico antihat.terico di attività netta, STREPTOSIL RO,SSO ma soprattutto di scarsissima tossicità, e quindi di tolleranza praticamente completa. · compresse • La solfamidopiridina aveva già sufficientemeni è particolarmente dimostrato il preparato di te risolto la prima ed importante necessità: l'atpratico u so nelle infezioni urinarie non gonococtività chemioterapica. Ma non completamente soddisfatta la secpnda, ossia la completa tolleranza ciche, e da bacterium coli . per scarsa tossicità. A conclusiva affèrmazione dei Anche nelle infezioni puerperali. lo Streptosil più competenti cd accreditati sperimentatori, col rosso trova 'buonissime applicazioni, quale chederivato tiazolico della solfamide si ritengono mioter apico azoico colorante dotato di elettive completamente realizzate le caratteristiche di un proprietà antibatteriche. chemioterapico attivissimo · quanto assolutamente tollerato, praticamente privo di tossicità. I ''a 1enuta b en presente una precisa caratterj. NEO-STREPTOSIL .. stica di .questo .nuovo solìamidico: se non è pre• compresse parato in stato di assoluta purezza i risultati del yuo impiego sono completamente opposti, per atPer la sua struttura chimica, rappresenta il tività e tolleranza, da quelli sopra citati: lo Strepprodotto perfezionato (p ercl1è privato dei gruppi tosil Tiazolo rappresenta il chemioterapico Tiametilici .tossici) rispetto alle disulfamidi che gli zolico purìssimo cristallizzato. autori tedeschi hanno indicato come chemiotera.... ' Per uso iniettabile : pici caratteristici specifici per le forme gonococSono in commercio le fiale al 20 % contenenti cich c cro11iche o di vecchia data. Noi indichiamo 1 grammo di Streplosil tiazolo cadauna. Realizquesto streptosilico come utile per il Lratlamento zano la più intensa quanto tollerantissima chedi << consolidamento » dopo il periodo di riposo, n1ioterapia antibatt erica oggi possibile per via ad avvenuto trattamento con lo Streptosil semintramuscolare (le fiale possono essere iniettate plice, o con altri streptosilici, nella cura razionale anche e11dovena). Scatola da 3 fiale . e completa rlella blenorragia. I

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STREPTOSIL SEMPLICE ~

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SEZIQ:'ffi PR..\TICA

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1811

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SUNTI E RASSEGNE

Lazii one nìeccanica di elerne11ti nervosi sen~iti \'Ì,

Il « dolore di pe11etrazione ~,, qu :tndo il proc.f sso 11eovlaslic.o invade la sierosa è corr~­

ORGANI DIGERENTI.

dente e trafigg·er1te. Il ·dolore de lla perforazione è breve e v10iento . ~11 biev(• il dojorc r1ell e ·varie affezi o11i f!astr1(.lte ba1111 0 le seg·uenti caralLeristiche: n ella gastrite cr·)t1icél ç ur1 dolore precoce 0ssit1 c~u. ~i verifica subito dopo il pa~to, coi{ s.enso di pienezza e ch e dura tutto il g iorno; nell ' ul· cera gastrica è un d olore precoce; ne Il 'ulcera duodenale è u11 dolore tardivo, eventualn1ente notturno; nel c.arcinon1a ha forme di verse sec,onda la localizzazio11e del neoplasma. 11 YOrt1ito è un sinto-rna co11 si,_fSnifiGato var io. ~ell'ulcera duodenale il liquido er11.esso è i)er lo più limpido, a cido. L 'e.1 nissione di grandi qua11tità ,di alimenti d epon e per l'esistenza · di una ritenzione d.a . . tenosi pilorica. . Specialmenle nel ca11cro si h a mancanza di a1)p.e tito con ripugn.anza ' 'erso la carne. Nel can cro del cardias, 11el rardiospasmo e più di rado nell ' ulcera esofagea si hanno ·disturbi disfagici. La stipsi accompagna frequeritemente le fasi di peggioramento dell'ulcera duo·d enale. T1·a i fhtti ob'.i ettivi. il più imponente e sig1J ifica ti vo è la cacl1essia nel ca n ero. . La lingua è talvolta liscìa nella gastrite atrofica con o senza carcinoma. L 'esam e dcll 'addon1e fa rilev<tre a seconda dtlle parti colpite d.etcrminati l)Uhti dolorosi , 7.0D·e iperestesiche ( lfead) e. dolenzia alla percussionc. I turrtori deJla r egior1e pilorica sono palpabili e1 spesso anche visibiìi. · · Va11no· ancl1e osservati la peristalsi e l 'actasia gà·sti·ica nella sten~osi pilorica, le metastasi cu n~ erigne del fegato, la car ci11osi peritoneale (ascite) e le glandule di Virchow. Nella g.as.trite. e nell'ul cera ga~trica non si hanno quasi m.a1 e1norra·g ie occulte n elle feci rhe invece sonò presenti n el 100 per cento d ei cru5i di c.ancro. Nell 'ulc·e ra v'è teinde.Òza alle e1norrag ie abbondanti, che sono rare nella g·astrite e nel can cro. Nella gastrite '<leìl 'antro e 1lell 'ulccra· duode11ale spesso si riscontra all'esame €rr\ato1 ogico una le.g gera poliglobulia, forse dipenaen. t.e d ell'aun1entata p ro duzione ·di fattori antia11emici intrinseci. L e r esezioni dell'.antro l?O~so110 provocare l 'an em ia pernic iosa. .Nel cnn.c ro si ha un a 11e1nia ipocrom ica detern1i11ata da fattori tossici o da abbondanti en1orragie. S(;lo n el cancro si h'a u ·n aumento della · vE.locit.à di sedimentazione del ::tangue. i\.ll'esan1e del succo ·gastrico estr atto frazio1tatan1enle si risco11tra iperacidità ed ipersecrezione spessissin10 nell'ulce,r a duodenale soi:1rn t11tto a digiu110, i1)cracidità e acidità nor-

Sintomatologia e clinica delle gastropatie · organiche. .

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(N.

flENNING.

Deutsclì e ili edizi11ische

• l'Vochen-

scrijt, n. 25, 1939). • Le più co1nuni i11alattie organiche dello sto1naco, la gastrite·, l 'ulcerà ed il cancro, sono spe:sso inte1rdìpendenti, si s uccedono anche sinto1n<.ttologicamente sen7~a intc rruzione e talvolta i disturbi dell 'u11a si conto ndono con q.uelli dell'altra. Il più delle ,,o,l ce la scena è aperta da u11a gast1·ite, particolarmente · d a u11a gastrite iperplasl i ca-atrofica (iperr:lasia d ell:epitelio ·superficiale e atrofia dello strato glandulare), alla t1uale, se gue il can cro, che · può svilupparsi a n che sul terreno di un ' ulcera croJ1ica. • La peri()dicità dei fenon1eni ca1:atteristici dell'ulcera si riscontra ancl1e nelle forme di gastrite 11ura duranti da n1olto ten1po . Il sin~on1a s ubiettivo l)ÌÙ ~n1port.ante d elle gastropatie consi te in sensazioni mo•l este lo(:alizzatc allo s tomaco , .di ,-aria inteni&ità, e natura, e ch e l)IO&sono andare dal semp·l ice fastidio al dolore vioìento . . l "e sensazioni dolorose s-0110 di due specie, i11erenti rispettivan1ente alla dilatazione ed alla 11totilità d ello stomaco. Le tJrime F-0110 caratterizzate da un senso di pres::;ione ottusa, gravativa che si manifesta <,oi1 l 'introduzione del cibo e ce·s sa con lo svuota111e11to dello ston1aco. Tale dolore si ha soprattlt to r1ello sta dio acuto dell.a gastrite e ma11ca di solito 11elle dilatazioni gastricl1e c t1e s i ~tabilisconc • len tx'11r1en te in se.g uito a stenosi 11ilorica. · Il dolore vesisimiln1ente inerente alla n·10lilità dello stomaco è il doJore tardivo , il dolore da fan·1e che si h.a a stomaco vt1oto, ed è ca ratterizzato ·da sen·5azioni rli tors'ione, di cr~lllpo , di hruciore o di fame tormentosa. Si ha pe1• lo più nelle ul ceri localizzate in vici11anza d el piloro (ulcera J?repilorica o· duo·de-· 11~1le). La s ua genesi sembra indipendente da alterazio11i della mucosa e dell'acidità gastrica; probabi1n1ente è la gastrite legata all 'ul cera c l1e provoc,a le violente e qui11di dolorose <:ontrazio11i della parete g·astrica. La pirosi è d eterminata dal rigurg·ito · del con Lenuto gas trico nel tratto inferiore dell 'esofa·go attraverso il c.ardias ailerto . È indipen clente dal contenuto acido del succo gastrico e si spiega verisimilmente con l'aum ento della sen~ibilità della inu cosa esofagea. J...e sen sazioni dolorose date dal car cinom a sono in parte .d ovute a11a dilatazione ed in 1~nrte all 'ip·errn1otilità · della parete gastrica . E non è escluso che siano unrl1r rlcv ute ad irri1

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1812

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POLICLI~ICO

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n tale n ell ' ulce ra gasLrica, t e11de:Òza alla ip·o acidità i1 ella ina•g'gi1or parte d ei c~si <li g·astrite ·cronica , 11otevol ~ di111in uzio11c o i11an ca11za di a cido cloridrico n el cancro. La i11.ai'1 can za di acido cloridrico e la pTescr1za di acido lattico con l)acilli 111ng hi d.elJOne senz'altro p·er il canc ro. I_,'aumento del1;acido cloridrico co11 5ar ci11e d epone per l 'ulCér a stenosante. L 'esan1e r adiologico dà uLili r e1)erti in rap.l)Otto al lt 111odificazio11i della p osizio11e, d ella form a, della g·randezza dello sto1r1aco, del tono e della perisLp.lsi deìla p a ret e ga"'trica, del m odo e d e lla durata d ello svuo tan1ento, e d ello lato della secrezione. Segri'i anaton1ici in1port<:t nti so110 le nicchie d elle ulceri , il difetto di riempirr1ento e la rigidità della i)ar ete. L 'i ... pezione diretta d ella r11ucosa gastrica è ora resa fa cile e non pericolo..:a d al ga troscolJio flessibile di \ i\lo1f-Schindler-Iìe11ning. Esso c.011sente ]a dia.g nosi niorflog ica delle gastriti e quindi la distinzione d elle for111c cataTra le, lJ)erLro fi ca , erosiva ed atrofica. Al rig t1ardo è utile ten er l)Te e11te cl1e ìa for1tt8 i1)ertrofica,~e rru co&.1 è frequcnlis·, ima n ell 'ulcera , la forIJ1a a trofica n el carci11oma e generalment e ancJ1 e i1ell ' a11e111ìa ·pe r1ticiosa . Nell'ul cu , ' entriculi là gastroscopia può ·m e tter e i11 e' idenza la cicatrizzazione co·111pleta. In co111plesso i mezzi mod erni di accerta111·ento clello stato funzionaleJ e anaton1i co d.e llo sfon1aco 1er1dono essen zi aln1 ente alla diagnosi ]Jrecoce del ca n cro , d.a lla quale solta nto può' a1tendersi l 'efficacia d el trntlan1 ento.

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cr eatico , seco11clo le. ricerche di Pocska e Fiscl1cl , il gi·asso i11e,glio sop;µo-rtato ed utilizzato è il burro, me11tre il lardo e .l 'olio di oli,ra son o l )OCO assimilati e fa11110 aun1entare la qua11tità di grassi nelle feci. L 'assmbi111 ento ·dci gr,assi viene rnolto fa' orjJo dalla som1ni11ist razio11e di r~repar·à ti di p·an cr ea15-, i q 11ali a,g·iscono anche stin1ola11clo la funzio110 g4iandolare d el pa11creas. 2) Disturbi per in.srifficieri,za di bile': gli acidi biilìari sono i1e cef' sari p er tenere disciolti g·li acidi g rassi reude11done così possil1ile l 'a t:~orbin1ent o . Ma, se la funzione pancreatica è nor1nale, sono suffici enti ancl1e quantità · n1olL<l sca1 ~e di aciài biliari. P erò l ' insuffici e11i'a d ella se·c r ezio·n e bili.are. l)UÒ determinare alter &zion.i ancl10 note·voli · della secrezione· pa11crea tica, ro11 tutte . l e con seguenze ch e n e cleriYan0 I: Schnetz _parl.a allora cli i)ancr~opatic cola11gioo'en e · t'> 1

1

3) Disturbi di assorbim,e1ito per alterazionedJelle furizicrti iritesl'i1ia1li: rientrano in qu est d g·rurJ110 i . di turbi dovuti alla alterazione dell a 1

1

1

DR. I

L'assorbimento dei grassi nell'intestino èd i suoi disturbi. (F. W.

ScnErv1BHA.

11-liri. lf/ 01cli e11., 27 a1)1rile

1934). L'A., dopo .a''er e i:icordato la fisiologia del1'as o rbin1enlo· d ei g·rass.i 11ell 'ir1tc . . tino , passa a con si.der ar ei l e .alterazi oni ch e . pos&ono ' 1erificarsi · i11 questo assorbimento, alte1·azioni che attualr1rente vengono spesso tra scurate perchè non si n1ettono i11 u so i mezzi di ricer ca a no·~tra di ~po sizion e. I disturbi ·d ell'af'.sorbimento d ei ,~ra s1" i posso110· es.ser e riuniti, a seconda della loro etiopatogen esi, 11ei segu enti ci11que g·ruppt.• 1

1) JJisturbi d; assorbimerit o

del

s u a~o,

1

pancrealico·: q l1e ... te a lte1razioni

~i

111anifestano o per dis truzione di g ran parte del t es~11to 1)an r r eatir0 o lJer ostruzione d ei con<lot t.1 escr e tori d1el pan cr eas a causa di procf's . . i 1Jatol9gic,ì variati . P e r ]a mancanza d el ~u c ro JJ«11 cr eatico, e in parti colar e della lipasi , . i producono l e così d ette feci grasse, caratteri s ticl1e di alter azioni del 1)an cr eas. J\iii c ro~co1)icame11t e n ell e feci si riscontrano ancl1e gocce di gras.si l)eutri , di acidi grassi e di salJ011i. e. nei casi più g r avi , nun1erose fibre 1 1 1u·~col ari . In n1ancanz.a del fern1 ento pan1

p er 'insufficienza

n1 t1cosa gastrica e i11testinale e d ella r egolazioI;l e nol1rovege tati, a d ella peristalsi. Così nel inorbo di 1B asedoiW si l1 anno sp e~so, per alterazioni 11e11l'ove~·e tati ve dovute· ,c').l]n eccessiva St'c rezi on e dell 'arnione tiroideò, for i i diarree le quali, a ttra, 1er!'o irritazio11e e infiammazion e d ella nlucosa intesti11a1 e, disturba110 l '.assorbin1'ento . dei grassi e, in minor misura , a11che quello d elle ·pl'oteine e dei c.arboidrati. Così Je rr1n]atiic d ell a n1l1cosa gastro-intesti11ale d e1crJl1 in ano qua$i se111pre un 'affre ttata peristalsi con l e s lcsse con F.eguenze, con1e din1ostra la presenza ·dii ~· rasso i1c•l le feci, senza che venga disturbata ]a funzio11 0 J)anc. . r eatica o l 'escree.io. ne biliare: tuttavia in questi ca 'i la so1nn1i11i-· straziane di 1)re·p arati pa11creati,~ i esplica u11;.1 b en efica influenza·. Così puTe disturb·i di as·5orbime1n to i hannò n ei re~ecati gastTici o in-· t ~s tinali in con seguenza della di1ninuzio·n e d ella s uperficie mucosa di assorbimento, oltre ch e dell'infiamn1azione catarrale che si manifesta semp1'e dopo ogni r e ezione. Disturbi di assorlli1nento posso110 infine esser.e dov11ti all 'atnil oido~i intestinale e alla 5tasi portale.: qu o ta ullim-q si n1.anifesta particolarmente nella cirrosi e1Ja tic a, nella quale p erò si d.e,re ten e 1~ presente anche la i111m.anca.b ile prese11za di una gastroenterite. 4) Disturbi di as sorbimen.to per altera~ioni rl el sistema endocrino e nell ' apporto dJi vitamine: questo costituisce un capitolo nuovo e di alto jnter esse, •5ul ~ iual e ' ra11no facendo luce ~e111pre nuove ri cerche, ~1> ecie p er opera di Verzar e della sua sc11ola. Benel1è ar1cora i11oltf ~iélno le ipo tesi in questo ca;m1)0, ~uttavia 'i è già una serie di faLti accertati .: b e in cor~p-­ g iano a proseguire le ricer che. Disturbi di fl5~o rb1n1ento con1paiono sp1 c cial1nente in ra1)l)Orto con n1nlat.tie d ella corLeccia clelle capsn Je. surflein ali ; essi riguardano tl1tte l e sosta117t da as~orb,ire . Tra le n1alattie da ipofunzion e d ella coirteccia sur renale è slata an11 0,rerata nu 1


( ,\XNo XLVII, Nu~r. 43]

SEZIONE PRATIOA

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c11ei la cosiddetLa steatorrea idiopatica, nome co11 il quale veng·or10 co111prese ìa i11alattia ceJiaca , la s1Jirue 11o&Lrale e c1uell.a trop~cale Q'ue~té malattie ven,~ono in,·ece con.s.iderate da allri Aute>ri con.:.e i[)o,ritan1inr,si. Si d eve tener })i e&ente cl1e })er attuare1 una tera·pia di sostituzione con estralli di corteccia di ca1~~ule surJ'L'I)ali occorre dare dosi sufficienten1ente ab])ond1anti, , co~ì com e è stato d e1to per la tera pia con estratti di pa11creas.

prese11tazionc diel pas to per proyocare il vorr1ilo. Questi b·a111bini guéirisco110 solo se la 111adre in1para a ·don1i11arsi e a camb1iaré radicnlm·enle si:,t.ema. A u11 ban1bino che ha poco appetito si mette nel piatto u11a l)ÌC'cola razione: se i1011 la fi11iscP-, ·si mostra di non preoccup1a rsene1 affatto e al prof.si1110 pasto (dopo il regolare inler,'allo) si offrirà una porzione a11cora più .scarsa. Si r egolerà cioè l '9fferta sulla richiesta del ban·1l)ino, i&enza rnai mostrare di volergli imporre la propria volontà. 1F . TOSTI. Come per alcu11i b·ain·b,ini può diventare abitudine ,la inapp etenza e il non n1.ang·iare, ct>sì Sull'appetito. IJe1· altri ,d iventa abitudine ]a voracità: molti (t'. H ,\J\.IBURGER. Wien. /( lin . "Jt'Jt' ochenschr., 14 casi di adiposità dipendono da tale polifag·ia giugno 1940). abituale. Essa si &vilu11:p a ~u base n ervos.a e la cura è opr.attutto psichica. Sono note l e ricer cl1e di Pavlo'r sui riflessi I 11ì.edicamenti èhe si dànno ·per eccitare ·C<1ndizionati. StiI110 li i11diflerenti cl1e acco111l" appetito agi~cono prevaliyntemente p1e~r via 1>agnino ripetutamente altri c.h e de1.er1ni11ano suggesti,·.a : tanto è vero cl1e qùesti stessi ;me- _ Uli. dato feno111eno riflesso, finiscono col didican1cnli c urano talvolta anc.h e la polifagia l ' tntare da SQli ca1~ci di provocare quel riI risultati favorevoli che si otte1ngonp con la f lrsso. Così se si pre s.enta ad un cane del c ibo , so111r11inistrazione di tinture an1are o di sali di (jUestq provoca la secrezione di succo ga~tri­ Carl6b,a d arrivano al 30 % nei casi di inappe~ .(·o : se la presentazione del cib·o è costantementenza, al 10 % nei casi di eccessivo appetito: te preceduta da un suono di campanello, dopo il Tisultalo dipende in gran .parte dal modo in c1ualche te111po basta questo solo s uono a p.roc ui il n1edi.c-0 ch e J)rescrive la cura, irnpres' ocare la secrezione del succo g.aslrico. Al conf:iiona il hambino e ·p iù ancora la n1.a1dre. trario se ad un cane in cui la pre1&e11tazio·n e· d.i Anche durante malattie febbrili è bene se.; c ibo ha fatlo secernere del succo, si fa vedere guire g·li impulsi naturali : il bambino con u11 gatto, cessa im1r1ediatamente ]a ~.;crezio11e appetito si lascerà n1angi.are, il ban1b·i110 sen(1igesLiva; se }'.apparizione d el g·atto è fatta ogni za appetito rice, erà olo quanto d esidera. An .. , ·oita precedere da un suono di campanello, che nel tifo ci si regolerà su tali l)rincipi: i lJas.ta dopo qualche te111rJo il ~uono d el campatifosi lasciati mangiare entro limiti ragione11 2110 pér arreslare la secrezione digeb.ti,'a. Uno voli, l)erdono m eno peso e pre5entano molto , !;lesse· st1ono può quindi provoçare e ffetti oppiù di rado emorragie e perforazioni intestilJOsti a ~econda delle rap·p resentazioni che esso 11ali. Anche nella dissente1ia l'alini.entazione J.>er riflesso provoca nell'a ni111ale . Nel bam.b ino sarà r cg·o lata dall 'appetito del malato, il ca( 11e no11 vuolei ma11giare il rifl esse! condiziorattere d·elle feci sarà un fattore ·d i seco·n do nato che arresta le 1&ecr ezioni digestive e proordine e regolerà ~oprattutto la qualità d ella ,·oca la ina1)pelenza è per lo p iù la 'rista della .d~eta. In \genere sei le feci sono i1i.olto oattiYe, Jltadre che vuole i11durlo a i11an~·iare· anche. il inalato non ha aopetito; esso sente quali cibi qua11do non n e ha ' raglia. 11 ban1bino, se angli si confanno. SÒlo nella gastroenterite dei che ])rima aveva far11e, ora non può più man- ' lattanti la dieta .sarà r egolata in primo luog·o g·iare. L'errore è sLato con1messo dalla madre i1l b·a se al carattere delle feci e solo i11 secondo <he altre volte ha voluto forz.arei a mangiare il luogo i11 base àll'appetito. P. .])ar11bino m entre non aveva apyjetito. Una volta sviluppatisi i rifles~i co11dizionati anor111ali, SISTEMA NER.VOSO. è r1ecessario tog lier e lo sli1nolo che li provoca, cioè la vista della n1.adre: è osservaz.ione corL'emicrania oftalmi~a. ' 1ente cl1e questi b a1nbini cl1e n on vogliono (M. NEYRA.un. Pra.-cis, 12 seltemb.r è 194:0). 1)ren<lere cibo mangiano spesso benissimo se il pasto è 01ffe1l'Lo da una l)ersona nuova, e meNei casi di en1icra11ia oftalmica è n,e.c1èssag lio ancora se e&si vengono trortati in un am-\ rio fare una an.an1nesi esatta e dettag·liata .per b·ient.e diYerso. poter arriYare alla diagnosi. L'a11a111nesi n1etterà in evider.za. antecedenti familiari, talora In generalè il ban1bi110 sa da solo quanto consisl e11ti in e111icrania yera e propria nei i)aciÌ>0 g·li occorra: se ,e sso rifiuLa il cibo, non in1 enli , tall'altru, e più spesso, consistenti in alsistere. In quesLo co111e in tutti i processi fiterazior1i er1atiche, in ipe.r teI1sione, artrite, fisiologici auton1atici del :p.o6tro organismo, quanto n1eip.o si intervien e tanto meglio· è. Molti btOlllÌ , ecc. (;~li a ntecedenti familiari ino&trep ran110 che si tratta di indi,ridui a terreno, es})an1bini vomita110 se li si vuole costring·ere a mangiare contro la loro volontà : in alcuni · senzialme11te artritjco: l 'inf-Qrg-enza d1ella i11a<li que~ti ban1b ini cl1e h.an110 spiccala tenden- latti:l si v·e1·ifica ])er l o ·p iù al n1on1ento della p11bertà e Jt1 sca1cÌ1arsi delle crisi si può ogr1i za ai riflessi condizionati l , bas1A.'"l la sola rap-

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IL POLICLINICO

'olta co llegar e a circosle11 ze ora e1l<logene (es. 111esl i uazicn!) ora e&oge11e (affatica1n·e11to)o lJe rdita di sort110, ab1i~: o di alcool, fe110111eni i;:ei-Lereologici, (libt11rbi .g·astroenterici ed epatici, disturbi oculari, ecc.). Si com ·prende perciò ch e l 'eJX}.icr.ania oftal1r1ica può essere considerata com e una sindror11e . ri ~ ultant e 1d'.al con corso di una circostanza scatenante accidentale e h·a nal e e di un ~erreno CQ&tit u zion.al e speciale·. Qu€$ta sindrome, I)ei casi tipici, è c.<)15tituita : a) d.a feno·men-i visivi consis te·ntì in una lacuna r1e]la parte omonir11a ·dei due ca1npi visivi ·e d.c:! sen sazioni luminose parti colari; b) da una c.e falea ch e, insorta <lo;po i . fenon1eni visivi, d etenni11a uno stato di · nausea; e) dall'assenza di ogni conseguenza , una ' rolta finita ]a c1isi, col ritorno a una integrità organica a . o-Iuta fir10 alla c.1~isi seguente. In una c1isi p·ossono perciò dis ting uere i seguenti quattro periodi: 1) prodromi ; 2) fase visiva (sootoma e intillanteì; 3·) fase algica (err1icrania); 4) fase tc::rminale. I prodromi, variabili da un malato alJ 'altro, l10~so110 essere a carico d elle varie &ezioni d el sistema n ervoso (n1otore, · sen sitivo, sensoriale, T~si c.hico), m .a ·p ossono· ancl1,e1 111anca re del t.u.tto . La. f.ase visiva inizia con la comparsa di ·una rnacchia, per lo· l.> iù lu111inosa , nel caro.p o viivo , macchi.a che a un)'ent.a Tapidamente in &up erfi cie e si estende ' 1 erso la periferia d ella 111 età de~tra o sinistra dei dtze carnpi . ' 1isivi : questo è appunto lo sçoto1na scintillante costituito ·da una zona di cecità circondata da una frangia 1un1in1osa caratt·Clfistic.a. Questa fase dura 20-30 minuti , dopo i quali la visione ritorna e cominc ia la fase al·gica. Il dolore, d~p­ JJrima localizzato nella regione soprao-rbitaria, s i e1st ende poi fino a dive nire emicranico : è ' a1ro.c e ·e continuo e provoca un·o stato veirtigi~ r1oso e ·di J].·aU15ea analog-o .al mal di mare : i1e con segu e un vo·m ito· alimentare o biliare ch e e.alma un po la crisi. 1Fina~m ente , dopo un ' n um1ero ·d i ore, ' 'a ri.abile da 1..a 12 , la c.rirsli.: S•i altenua ·e il l)azie11te sente il ]?isogno imperio·so di dormire. Accanto a questa forma ti'Pica, vi sono forn1e cJinich e a b erranti di emicrania oftalmica per aggiunta o· per n1ancanz.a di s int on1i o peir inv·e-r sion e d elle varie fa i d elJa crisi. Dal punto di ' 'ista della tera1)ia occorre da una parte trattare il 1erren o e combatter e le circostanze sc.aLen.anti , clall 'altra curar e oip1porlt1name nte la cJ·isi. Il n1edicam.ento che .all 'A. è alYparso più efficace n ella cura dell'emicrania oftalmica è il . Gyn ergen, che deve. e·sser e sorr1ministrato precocemiente p e•rch è è ca:pace· di inter1"on1per~ fin dall'inizio · la criP-i. I- risulta ti i.»jù n etti ·e J1iù :rapidi si hanno praticando il Gynergen per v ia e ndovenosa : però questa via ·d à sp esso natisee, crampi muscolari e collassi . La via or ale è l·enta. e poco efficace e al più J.lUÒ essere utile per .prevenire le crisi sommi-

t-i slrando1 Lre CO ill pre.sse al ~· i orno de.} medicàr11ento cinque gior11i pri111a d ella pre&unta crisi. L ' A. perciò ritien e che la via / di introduzione i11igliore !'ia quel]a intramuscolare: l 'effetto si manifesta do1)0 20-30 m inuti. La <lo .. e utile è in geneue 1 111mgr. per via orale e 1; 2 mmgr. per via 1>arf'nterale. Alcuni individui J)r esentano p erò una iper sen sibilità al Gyne r1gen, peir cui ·è b ene saggia1~e1 la .sensib1ilità del rr1alato comincianid o con iniezioni ·d i 1/4 di rrtmgr. Il Gyne.: rgen è controindicato negli ip-e rtesi. Se c101p o l'iniezione del me·dicamento s~ 1nanifestanò cra111 pi 111uscolari è util1e praticar e lln 'endovenosa dì gluconato di calcio.· i

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!F. Tosn. ·

L'artropatia neuropatica.

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(R. SoTo-IIALL e1K. O. lIALnEMA.N. Journ . _.. n1~ 111 edic. A.ssoc., 2ò mllggio 1940). . L'altropatia neuroi:)ia.tica o artrite· di Charcot può ' 'ctificarsi, oltre ch e 11el corso .d ella tabe dorsale , anche i1cl cor .. o della siringomielia € della lebbra .ed a seguito di traumi mido,J1ari ·e di lesioni d ei n ervi :periferici. I fatti caratteristici ·d ell'affezio·n e sono: ing·rossan1ento 1d1ell 'articolare dip·e1ndentJe1 da. .ve1·samento endoartico.Jare, rilasciamento d ei lega1nenti che p ro voca i11stabilit~ e deforn1ità' dell'arto, as.sottiglian1ento. d .e1llo strato ca11ilagineo, Eratture i11argina]i, in aLcune aree sclerosi d elle parti ossee sottocartilaginee etl atrofia in altre parti, framn1enti ossei mobili n eJl'articolazione , p.r oduzione di neoforn1azioni ossee n ella ca, 1ità articolare. Molte di queste a lterazioni sono din1ostrabili con l 'esan1e radiografico. Il fenom.eno clinico l)iù in1p0Ttante è l 'a ·senza assoluta di dolore ancl1e negli stadii ·più <1vanzati d.eJ processo 111orboso. La serie delle a1te'l'azioni l)UÒ inizi.ar~i cort una frattura in u11 ' a11icol.azio·n ~· che ap1)a]·e nor1nale. Sembra cl1e il n1 ecca11i n'10 patogenico possa così compendiarsi. La 111.alaltia fondamental e (1abe, siringomie1ia. l ebbra, lesione traun1at.ica d e11 midollo, le!'io11e d ei n er,·i perife·r ici) provoca <lelle perdite deìla sen sibilità profo n cln con atassia, ipoto·n ia ed analgesia .articolare. _\ s~guito di questi disturbi sen s.iti vo-n1otori ~i può d ete.r 1ninare un trat1n1a acuto co·n frattura .a rticola re 01p pure un ,.1e1rsa1r1ento c.r onico e rilG1scian1e.'n to <lei lcga111en ti co11 sforzi e piccoli traun1!i c.r onici. T.ali fatti l)'l'Ovocano progressi"lD1nente e rosioni ca rtila·.S4inee, sclero~i subcartilaginee, n eofo·rn1.azio11i O·S~1Pe , fratture n1argir1ali e framn1enti e s.s ei lib eri, e: co·n ciò la di~o rgan.izzazione de ll 'articolazio11e. ~ Dopo quest e con sidcrai ioni , gli AA. fa11110 l ;analisi di 40 casi ·di artropatia tab etica, di cui la m età di dirette o~se rv,azioni. · Negli uorn ini l 'alter.azione è ·]) ÌÙ frequente, in rapporto al tatto che in essi la taJ)e è più frequente ch e rtelle <l~nne. I i1rin1i ~inlon1i si manifest an o 1

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SEZIONE PRATICA

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in n1edia tra i 45 e i 50 ar1ni di età con €sLre111i DIVAGAZIONI Yer-so i 29 ed i 68 anni. La influ-e~za die1l trau1na,. indica~ dal n1anifestars1 dei p ,1i.mi sinLa tubercolosi nella medici~a indiana. ton11 a . ~gu1to1 di un trauma ·acuto, è .p re·v aAbbiaino già data notizia della confere11za. lente~ La tendenza ·a lla bilateralità si risco·n ~enuta dal do~t. N. Kesarb·ani su q'lle.., to art ra. in li~ c~si nei quali sono colpite due o più oo~enlo, ali I stituto del 111edio e,d iest1~e.n1 o art1co~az1on1. In que&to gruppo an1bo le 10o-inocc~i.a sono colpite i11 se tte casi, ani.bo· le a n- Oriente, ~o~-e esi~te. un Centro per lo studio cl ella medicina as1a t1ca ed: african a. che in quattro, arnbo i gon1iti in uno· ed an1t interessant€ ritrovare negli antic~1issin1i bo. i po.l si in 1!-n ~ltro. Il fatto. ~he ne} 40 % « ,,Ve<la », i SU(,.!'~ l~bri in.do-~riani ch e risalgodei. casi. e~m.mat1 furo.no colpite pareochie art1colaz1on1 ·dimostra la vulnerabilità artico- 110 .a 4000 anni pr1n1.a d1 Cristo , vari coi11ce1tti sulla tubercolosi, cl1e vi ' 'ieò.e indi cata sotto' lar.e di alcuni individui. diversi nomi , accenn.a11do anche a n1edicaNel!~ grande mag.g ioranza ·d ei · casi e,s isten1enti che 1!-ccido~o iJ « seme » o cc spirito n ,.~n~ disturbi. pupill~ri, mentre1in pochi le reade~la m~latt1a. e .distruggono la tos~iemia : In ~io.n1 sero~ogi~he. risultarono positive. D9 ciò t?I1. sacri _te~t~ , si trovano i ])rirni a ccenni alil vantaggio dell esarne rli11ico neuroloO"ico su quello ·di laboratorio por l 'acce1rtamP.n~ della i el1olera1)1a, in qua11to che vi si rileYa ch e là n1a.lattia ' ien e a11nientata con i rag·g·i del sole· rtatura dell 'al'tropatia . , r1ascente . Gli e&ami !Ilicro~co.p~ci ri,reil~no che ~l p1roFin d'allora, si intravedeva, dunque, il eonce&so ;patologico p·r1mit1vo con siste ii1 una dee-etto .che la tubercolosi_ fosse déJta da u11 . gergenera~ion~ ed in. una scornparsa parziale c;lel111e (11 cc sen1e »), concetto che ' 'iene ulte·r iorla cartilagine articolare che è invasa da tesi11ente S\1iluppato in altri libri sacri, dove si suto fibroso. In alcune parti la zona di calciparl~ d.i . « .~rim.i », .che sono paras..,iti, visibili ficazion e preliminare dà distacco della car<:!d i11,r1s1bil1, d1 cui 7 si localizzano, nel santilagine. Al ·di -sotto di qu·e sta zona si ha una ~ue ·O d<i11n? Y~rie malattie, fr<\ cu·i pustole, proliferazione ·d ella carti1agi11e con te·ndei1za a trasformarsi in tessuto osi&oo. Si ha inoltre splenomegalia , 1ngrossan1.e11to delle ,o-hiandole 0 addo1ninali , ecc . atrofi~ generale dell·e trab.eco1e del]a parte Nozioni più con1plete tro, ian10 n ei libri d.€1 ~pon·giosa delle ossa. Solo eccezionaln1e·n to si periodo pre·b uddico (Brahmanas, l Jpanishads <..onstatano segni di 1·eazioni infia111n1atorie.. Oltre ai già accennati fattori ch e conduco- ecc.) elle costituiscono l:a fonte letteraria erigi~ no alla disintegrazione d ell.articolazione, si ll:-tle ? ella scienza ayurvedica, in un periodo c11e si estende fino al 10'00 a. c.. , 1>ossono avere processi suppu:rativi come. è ,d'iL 'i11tero sistem.a della scienza a~yurvedica è 1no&trato dalla prresenz.a in qualche caso di j)io,g eni (stafilococco aureo e streptococco e- foJ1damentaln1ente basato sulla teoria dei tre 1)·l incip1i ('f~·i-dosha Siddha!1t), 1c.h e spiega tutJl1olitico). La diagnosi di artro patia si fori cla ulla con- to qt1anto s1 osserva n ella sintomatolo c:ria nella diag nosi e i1ella c ura delle n1alatti e~ Grande statazione di una o più articolazioni ingros$airiteresse ci presenta quest.o co11cetto di « dote, ii.lasciate, disorganiz.zate., poco o niente sl1a », concetto con1p·r ensivo di fun zioni fisiodole·n ti, ed in lJiresenza di segni clini.e.i di l o~ic~e~ e di .alterazioni pat,olo.g iche. Qu.esti tabe, siringo,m ielia o· altre affezioni Jnidollari. pr1n.c1p1, ( dosl~a~ so•no prep,o sti ai n or1na]i pro L'artropatia può richiede1'e l'intervento chict: ~s1 m e tab 0 l1c1, escr etor1 , dig·esti,ri , ner,iosi , rurgico , ma questo deive essere preceduto sen1circo'l ator1 , n1entre il l oro €Ccesso o difetto , o J)le dall 'esame batte.r iologico del liquido sinocon1unque, uno "c1uilib·r io dà origine alla n1 a.... viale per iSvelare l' eventual e presenz.a di gern1i 1attia. L 'irregolarità n ei dosha ridu.ce la éapiogeni. DR. p1a cilà di re~iste.11z a . d.cll 'organismo , l).er cui 11ella c ura, !'I ·dorvranno portare i ·d os.ha alle R.ico rd/amo /'lnte ress inte p tJbbllcaz/ Jne: condizioni normali, e'liJ-11inan.d o così la n1aProf. Dott. TOMMASO LUCHERINI lattia. .. Primario Medico negli Ospedali Riuniti di Roma. Nella dottrina àyurvedica, le mal attie sono Doc. di Patol. Spec. Medica e di Clinica Med. Generale nella R. Università di Roma. indicate dal gruppo di sintomi, ch e sono preY.alenti e cara tteristi.ci e suddivise secondo i Nuovo trattamento delle artropatie croniche 1w1rticolari Dosha cl1e risultano alterati. I fatmediante l'uso di alte dosi di glicerofosfato sodico · tori etiologici turb·ano I' equilìb rio dei Dosha Prefaziona del Prof. OESARE , FRUGONI. secondo leggi d efinit e· ·e' l 'ano·r malità si rna~ Volume di pagg. VIII--136 delle quali 48 distri.buite in r.1ifesta con l.a din1inuzione o i'aumento di uno XlI quadruple tabelle esplicat ive, con 23 illustrazioni o più 'p,ri1?ci1J1 turb·ati, corrisJJondentemei1te grafiohe e 27 radiogra,fie nel testo .iPrezzo L. 2 5 + 5 % e più le SPE'.'Se posta li di spedizione. alla n.atura dei vari agenti patogeni. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei La condizione anomala di ciasc11110 dei tre nostri quattro P eriodici, sole L. 2 3.60 in porto ·dosha lJro,-oca l'i11sorgen za di sint on1i defif1•anco in Italia, l.mJ;>ero e Colonie. Per l'Estero liniti , ch e 111ostrano quale è il prin cip io cl1 e non re 24,90. . • • è in cqu ilihrio .cd in qu1ale· senso si a';vera lo Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta squilibrio. La cura d eve ristabilire l 'equiliI,UIGI POZZI, editore, Via Sistina, 14, ROMA.

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IL POLICLINIC')

brio dei tre nosha e <lei le ·suli, su cui agis cono i11 ni.odo ben delinilo i rin1edi. l\~i sòno un _µo ' dilu11gato nel riassur11ere questa parte della conferenz.a, percl1è vi sono attualmente ten.de,n z1e ed orie.r1~m·enti 1del}a i1.1edi.cina, di cui trovi.amo già un accenno negli antichissin1i testi a) urvedici. La dottrina della tubercolosi è ~tata parti.colarmente sviluppata n el i)eriodo buddistico, .speci:al111c11le dalla scuola di e< Charak ». Vi .trovia1110 n1olte nozioni sulla sintomatologia e la ·dia·g·nosi. Varì sono i tip1i di tU!b1eirco1l:osi c l1e si distinguono, secondo l'etiologia in quella data da ip·o secrezione delle ghiandole endocrine , da dolore, da vecchiaia , da affatica111ento , da traun1a; vi si parla anche della for111.D cavitaria. Ai fini diagnostici, la medicina ayuryedica fornisce molte nozioni sui sintomi clinici, l 'eS[tme dell '·e speltorato, i seg11i acustici, l 'esarne del polso (che è oggetto di una dottrina e di l1na tecnica r11olto sviluppala). Pei' la cura, vi sono in grande onòre anzitutto i n1ezzi naturali (aria pura, raggi solari, acque c urative diverse, la b·u ona alim·entazione ·e SOJ:J rattutto· l 'abitazio·r1e jn ar11b·i enti s.alub ri). Varia e talora st ran.a la ter.a pia, a base di vegetali e di sostanze inorganiche. lTra queste, . sono da . citarsi perch è hanno precorso la moderna terapia, l 'oro ed il calcio. Quest' ultj1no ,e ra in uso fin da 3000 anni fa, specialn·Lente sotto forma di perle bruciate. ·~""'ra le terapie ·S trane, è da citarsi l 1urina .di capTa g1avida, che viene somministrata ai ragazzi oo·n sc.rofola e tub,e rcolosi ghiandolare; le riCf·r cl1e mod ~ rne, ohe hanno din1ostrato l'e'"'i senza di or111oni antipofisar1 nell 'uri11a delle gravide e la credenza che la capra sia resistente alla tubercolosi, sen1brano in q11alche rnodo giustific are tale forn1a di tera1J'ia. · fil. 1

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NOTIZIE S.

BIBLIOGRAFICHE

L 'I nfezio1ie. bru.cèlla.re nell 'uomo. Un volume di 1)ag. 327-VIII con 43' fi- . SIGNORELLI. ,

g·ul'e n el te-sto.. Pref,azio11e del piro f. ·e. Di Gugli.el1110. Casa Editrice V. Idelsoin , Napoli, 1941:-XIX, prezzo L. 50.

L '.A. tratta il problema dell 'infezione brucellare n ell'uo1110 nei suoi \ arii a:&petti: batteriologico, ep·i den1iolo.gico, elio-1:>atogen eitico, clinico, terapeutico, profilaLtico . e 's·ociale. L'oI)era ·è divisa in ventidue ca p1itoli, ciascuno <lei quali ·è seguito da un 'an1pi·a, aggiornata, docum.entazio1n e bib1lio·g rafica. N.e.Jla prin1a IJarle, clopo un capitolo introduttivo con notizie storiohe sulla 1nalattia, l'A. tratta la batterio1logia dei .g er111i del ge11ere Brucella; se,gu e la diffusione d e:ll 'infiezione un1ana in tutte le parti del niondo1, trattando più èstesa111ente i d.ati epid-e~miologici che si riferiscono all'Italia ed ag·li a~tri paesi n1 editerranci; e 111e· prospetta il problema etio-p1atogenetico. Data la progressiva, sempre n1aggioi·e, diffusione della malattia in zone n1elle ·q;uali l 1infezio11e animale già pree isteva da mol~o tempo, l 'A. ne d~ la spiegazio11c ammettend10, accanto ad eventuali modificazioni del potere patogeno dci germi , una le11ia , prog ressiva prepiarazio11e del terreno uomo a risentire i danni 1ùell 'infellionre .atlra\'er ·o un'azione sen sibilizzante da rii1etuti contagi, era piccoli , ora n1assi, i, cl1e bisogna fare risalire alle origini dell'infezione animale. Il C<.lpitolo d ell '.anato mia patologica è quasi esclusivamente dedicato al problen1a d·el granuloma hrucellare, .al qiiale l'A. ne,g·a ogni carattere di sp ecificità. Sono quindi prospettate le pri11cipali reazioni diagnostich·e siero log·ich e ed in1munologich e,, e ne è di1scussa la importanza pratica. Nel capitolo dedicalo alla clinica generale della malattia ~ trattata l 'importanza dei ,-arii sintorni ed è pro·spieltata· la seguent·e classifica• zione in forn1e cliniche : 1 - 1F ·o·r m·eAacu.te ad e';oluzionc rapida: a) brucellosi acuta benigna; SEZIONE CHIRURfilCA b) brucellosi acuta n1al~gna senza localiz~io­ '' (mensile) ni viscerali; e) b·r ucellosi acuta maligna con loDirettori: prof. R. ALESSANDRI e prof. R, PAOLUCCI calizzazioni viscerali multiple. 2 - 1F ol'me ac ute If N. 10 (Ott-'>bre) contiene: C> su·b acule a decorso prolqngato: a) febb·r e 011LAVOfll ORICINALI: dulanle; b) feb1b re ti·p ica. 3. - ì.Forrn'e p.ttenuaSant e OIAN CARELLI - La via · addominale-transve· ' scico-peritoneale nelle affe. 1rute e inap.parenti: a.) bru.cellosi cronica; b) b zioni della vescica. oellosi amb,ulatori.a. Gioacchino NICOLOSI - Nuovi orientamenti nella terapia delle ter!te toraco· Delle varie for111e sono pros1)ettati i carat. polmonari. teri clinici fondamentali ed i c.r iterii diag110Alberto OBERHOIIrZER - Contributo clinico e speri· mentale allo studio della stici diffe-renziali in Tapr)orto ad altre fo1>me emostasi renale per inter· . morbose. Seguono· undici ~pitòlì , pe:r un composizione di tessuti, Giovanni SORCE lgroma della borsa pet· J)}e1sso di 136 pagine, i11 cui sono trattate le t•nea. complicanzo e l1ocalizzazioni viscerali della ma_.. Prezzo del Numero L. 6 lattia , in ordine ·di frequenza, con riferimento Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: ltalla L. 60. • Estero L. 70 ai f1ingoli organi colpiti. :f ra questi una me11Se •cumulativo con.1 la Sezione Pratica: Italia L. 1 2 5, zione particolare meritano i capitoli ·delle loEstero L. 1 80; se cumulativo con la Sezione Pra· calizzazioni polmonari (specie per i ra-p1port i tica. e con la Sezione Medica : I talra L. 1 6 5, tra brucellosi e tubercolosi), del fegato e siEstero L. 2 2 o. stema .epat·o1-lien.ale, degli organi emopoietici, Inviare Va.glia Postale o Ghèque Bancario alla Ditta dell'apparato cardio·-vascolare, ·del siste-rrla nerLUI~I POZZI editore. Via Sistina 14, Roma. 1

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'' IL POLICLINICO

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:->EZ IONE PRATJ C:A

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voso, dell ap1)a ra to loco1noto re, e degli or.g·au i Seguono lo 14 re Iazioni, ch e ri o·ua rdullO le genit.a1i , ca µit oJi 11ei quaJi , fruttando i <lati \. arie· provincie della 'Toscana € dell 'U111b-ria della le ttc ra t ura e qu elJi dell 'es1)1erie11za l)er ·a- (ir~ irenzc, Arezzo , Grosseto, ie11.t1, Pistoia L1nale su ogn è argo1ne111 o, I ' A. tratta ~mpi.a111 e n­ ro r110, Pisa, Apua11ia , Peru gia, T1erni) e cJ1 e te i quesiti di ordine clinico e patogeneti co l·e·- délnno u.n quadro preciso, docu111entato ed ef.L gati al1a palologia &J'>eciale d,ei ~i11 g·oli org·a11i ficace delle co1n d izioni delle abitazioni e deled apparati. Parti colarn1ente .tra lla to ·è il pro- 1·ende1nia tube,r c:oil are in tali 1)rovir1cie-, h.ene. ilble1r1a pato·g enetico del},e. loca lizzazioni b ruce l- lustrate anctte ~ia carti11e piante e dia o·ra111 n1i lari tardi ve al si te1t1a ne,r vo o, 11onchè quello Ne sono autoiri S. 1\iiazz~.Ja, A. Bo r11 ~ G. B~ di gr ande i.n1portanza· sociale dell 'ab·o·rto bru- 11oa·t la , S. A. Luzzi, G. 1fic:{i , r.. SilJi , . Cacellare nella don11a . rin oi, · M. Mazzitelli , C. Lollini, M. Francini Nel capitolo della t-e1ra1)ia ... 0110 pro"'}Je tta ti i l\I . Turillazz i, . ~1affei, G. Lep ri e G. Fabia~ successi ed i11 u.ccessi dei nu1r1 erosi ~ ::;in1i J11 e- ni. G. IBattigelli ha pr-esentato, un rapport o sultodi tentati in passato e og·gi ql1asi d el tutto lo ste&So ter11a 1je r Trieste e G. ~· alvioli ha teabbandonati, ed è dato il posto <l 'on ore ai in o- 11uto. Ui1~ co11fer-e:nza, pu-re, q11i riprodotta, sul]a d erni metodi antige11ote•r apici pecifici fra i vacc111az1011e antitubercolare. f il. quali in prin10 !)iano la vaccin o·terapia endo!\fin. Inter110. Is tituto di Sanità Pul)tblica . ALvenosa. oun.e caratt,eristiclie d'i Jno.1latli0 infeliive e Ci rca il prob·l en1a i)ro lila ttico J'A. tJros1p etsocio1li sog!Jelte a d·e nurizia. l Jn vol. i11-8° . di ta gli . tudi fin 'ora fatti ed i ri ~· ultati con eguiti , facon·do rilevare cl1e a11cora inolto c 'è da • 1ns· pag·g., :rilegato·. Ist. Poli g rafi co dell o tato , Ro1 na, 19·1 0. fare. Il lib,r o si cl1iude col ca 1.italo cc Brtlcfllllo~ i e Medicina Legale » i1el c1uale è 1ue. ~a (:on 1q tle·s lo volu111 e, si i11iz1a u11a i1uova atin evidonza la op po:rtunità .:;h e l ?infezione brt1- tività dell 'Isti Luto di Sanità Pubb·lica, ch e incelJ.are, la quale· fa la i11ag·gior 1)arte delle . uc teJ1d e L>ubblicare an11ualnrente l'elaborazione vitti1ne nelle categori1e1 rurali e fra quelli <'lt e si a tis.tica dei casi ·di malattie inf-etti ve e soper ragioni di i11 e ·Licre l1anno co11tinui ra1)- ciali ve rificatesi 11el Regno, in modo da p;r e1)orti diretti c,o n gli .tniruali infetti, abl:>ia, nei ser1tar11c la cara tleri tica fiso110·111ia in rap1porpae i a brucella. i ende1m ica, ~ l suo giu to po- lo con vari elen1e11ti (età, se&so, frequenza di sto tra le n1 alatti1e1 lJrofession aJi. a. p. sc.uole, vita in con1unità, ecc.). Le cle11uncie che J~e1rve ngono, depurate dagli eler11e11ti che pof<ono ris~ltare incerti, so110 raff'ror1tale per E N N I B I B L I G R A F I I (l) C1gn1 n1alatl1a co,n la popolazio,1l e, ~tabile nclo. l r1iene clell abila.zio1ie e cl iff usio1ie cl ella tub er- la 1l10 r1Jo ·i tà e .c,01n le denl111cie di 111 orte deJJ e colosi. Li11 vol. in-8° di 236 p.a gg. con tavv. ~lesse; si11 gole n1alatt1e., dete1~n1i11a11ùon e cos.ì la Jelalità. Vari grafici c. cartogran1mi rendoF.I.N. 1F. Lotta co11tro la tuber colosi . l\on1a no l>iù eviùenti i fenom,eni (de,nsità neJl e vaxvrn. r ie 11rovi1lcie, distribuzione per eit à, ecc.). 11 volume ra ccogli e le r elaz ioni al _,, ConTl J)aziente lavo·r o , che rigu arda l 'anno 1936, g1e. ·o r egio11ale della sezio11e, pe·r la To ca na ra1 >i)r ~senta una b,u ona font e ·per l 'epidemioe l 'l ; mbTia, doYe IJer la lodevolissima inizia- l?g1a in gene re e p1er qt1ella deJl 'Itali:i in partiYa dei proff. Mazzetti e Roa lta, è tato 111 es ·o t1col<1re. fil. 2 ll 'ordli ne del giorn o, il te.11ta d,ell 'ig·i1e·n e, d el) ·abitazione i11 ra,pporto con la diffusion e dell a Si ilJdi di J\1edicin,a tropicale. t\.n110 XVII, u11 tubercolo.si. A r1essuno può sfu.g·girc l'i111po r' ol . in-8° di 1·59 IJug·g. con ill u trazioni. Ed ita n za 111 edico-sociàle di un tale t e111a, q:na11do lo dal Con1un.e di Alilano, 19±0. si pensi al grand e pe. o· cl1·e1 ·può av.ere, la ca ~,a La 111edici11a tro1)icale con il co1ttinuo flu s:-o nlal. ana ·per il diffondersi dell a tubercolo i. e riflu&BO· da a ltri paesi ·e specia11,llente d.àlle l\:ecessità, q uincli , di conoscer e, le reali con dizio1li in cui vi ve la nostra popolazione anche Culoilie, h~ perduta que.l la ca ratteristica quasi Jiei piccoli oe1ntri e nelle zon.e rurali, in n1odo di un compartin1ento sta.g no ch e aveva un ternpo; rnoJte delle, n1alattie, ch e· se1nbravano a pd a poter in ettere i11 opera g li OJ> porl t1ni provvedime11ti, seguend o la pafloila clel Duce sul p.art ener e esclusiva111ente a·d es&a, si son o introdotte anc,l1e nella i1ost1·a patolo.g·ia, iccl1è dover e di pensar e all e case r11 rali . u na Yibrante prefazione di F. Ba cch etti de- il :r11 ed'ico 11on può ignorarle, almeno nei loro li11ea a ·gran di tratti la que ~ tione·, che vien e tratti generali. Senza co·r1tare p1oi ch e una b·uol}Oi esan1inata partitame·n le da l\fazzetti e Roal - na conosoefl2a dell a n1edicina tropicale è n ecessaria J?er i me dici che vadano· ad esercita rP. ta in u11 'introduzion e, in cui è anch e riJ)Ol'tato il questionario ch e i dirigenti della Sezione in colonia. Era ~1uin cli giusto ch e un a g ra nde Univerh<,nno i11, iat·o ai relatori, in mo do r l1 e lo svolsità, come quella di Milano provvedesse a tale g i111en to d·el ten1a a' 'es"'e u1la certa uniforn1 ità. i11segna1ne1n to. Per la fervida ini7.iativa del prof. C. A. Ragazzi , ufficia le sanitario del \.o. (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cu i si desidera la recensione. mune, si fondò d~pprin1 a lln Ambulatorio J1er 1

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1820

(( IL l'OLICLJNICO

l assi:ste11za SJ:>eci<lliz.zata ai reduci dall 'A.. O.I.,

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[ ANNO

:\L \ -II.,

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4a cui si trasse il n1ateriale ()er il corso di rttedicina tropi~le, iniziatosi nel ,g e nnaio 1937 , mentre il Con1une provvedev.a lJOi all 'allestin1entD1 di uno s pe.ciale µaùig lion e .di 24 le tti, d·estinato a Lali i11alattie. La g·iov.ane Scuola dei Lropicalisti rnilan esi l1a compiuto 111olti inte1·e5s:t11Li sludi e lavori , in rapporto SJJecialn1ente al l ·.ancl1i]os lon1iasi ed a ll'arr1ebia 1~i , cl1e so110 rit1niLi i11 questo volume, 1:he1 fortrla il s·u1.11Jln11l.e11Lo 11 . l ! dell )Archi, ·io d i rnedicirla e cl11irurg ia che il Comune di 1\1ilan·o pubbli ca: c0n la ·coll ab0 r::lzione d ~1i 1ne(lici da e ·so dipendenti . T .r:ovia1110 qui lavori dello ·-tcs ·o prof. Ragazzi (La n1ed. Lrop. e la nosografia 10111barda, ecc.) di F . Co lor111 ello st1ll 'a111e biasi, s ulla reuzione di Hen ry, aJtri ulla lebhra (Kl1anbeghia11, r:olon n ello), s ulla la1 11 b·1i a~i (Bag·Jiani ; Coll elta), sulla b.a lar1tirliosi (Orlandi), ere. Eccelle nte il n1ateriale il] u .. tra Livo e b ella · fil. l'e Jizio11e. 1

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Lelirbil.clt u11d A ilas d er Hau.t wnd Gesic lilechtskrankheiten, 5a e.dizior1e . Urb·ach u. Sc11warzenberg-. Be·rlino., 1039. ~fl\.. 6·0. La quinta ·od izione di qL1e lo le to-.at1a11tc di d erm.a tologia e sifi]o·g rafia segu.e ·dop10 solo jJOco più di cluc an11i l a quarLa ; il ch e elo.qu e ntemente testimon ia il ·v alore d ell 'o1)era ste a. Sono due g ro· i ·vo] u111i ·dri gr ande Io111iato, solidamein te rilegati , d ei quali il pri1no è d·edicato al testo (d escrizione ])en ordinata, pìl'ecisa, d ella m orfolo g·ia ed a11.a tomia patologica dell e· fo:rme morbose cutan·ee ·e vene.r ee. con i1u111ero e illu trazio11i in ne~r o d ei qt1adri istolog ici) ed il secondo alla parLe illu trati,·a .. Qt1 Gl o secondo Yolur11e-atlante ·è proprio quello cl1 e dà il 111aggio·r valore all 'opera e la differ enzia ·dia tutte l1e altre. Le figu r·c tutte a co]ori ir1 nun1ero di 3'7G ·d'isLribt1iLe in 196 tavole ripro·ducono fe d elmen te1 l e più dis1)a rate d·e r1l1atosi e d ei~uzio·ni ifiliti.ch e . La fedeltà e c,l1 ia1€-zza di queste fig11re r endono qu·esto atlante fJreziosi1&simo &ia allo s pecialista cl1e al 1n edicc gen erico, i quali potranno per esse f.a cil n1ente rico·n o ·cer.e non so]o l e de.r matosi rorrt11ni m.a anche l e p1iù r.ar e.,, quando la j1'l'<lticà li fa ccia Lrovar e inna11 zi ad esse. Z:1 ELER .

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MEINERI . 1 \\ •

ERNS 'f.

Ueber die

1i eue1i

« Unfa·llverhii -

tung s.v orschrifle.n » filr Anwenll'izng vo n Roenlgenstrahlen i1i m ediziniscliei11 Betrieben. Thieme editore, 1940, marcl1i 3,60, pagir1e 37. L'A. 1d'e scrive in brBtv i pagine i m.ezzi nuovi di pi'otezione contro ì raggi, contro l 'alta tensione, ecc., in ba e alle norme di l egge e alle prescrizioni che si ·d e, rono· osservare in coloro che si servono d ei raggi Roentgen a scopo te• rapeut1·co. MILANl.

AccADEMIE, SoctETÀ

MeotCHE, CoNOREss1

Accademia del Je Scienze di Ferrara. ~re8 id e11le :

prof. G. Boscn1. Seduta del 14 giugno 1~'40-XVIII Sindrome schizofrenoide guarita mediante la pneumoterapia ce- · rebrale.

e Ce1Liì\IAN. - Ricordalo il .caso fortuilo di Les11iowski ch e 11el 1927 l)rese11tò u11 caso <li emiplegia con epilessia jackso11ia11a guarito i11 segui Lo alla insufflazione d'aria 11el rachide, i t entativi e 1~,pj ris lic i di ~Iayer nel 1933, i buoni risultali co111unicali cla Rizzalli e Levy e da Paulia11, Den1elrcsco e Fortunesco 11 el 1934 11ella epiJc ia, ecl allri successivi, gli AA. fa11no 11otare co1n~ la pneumo.terapia cerebrale susciti una forte r eazio11e rhe11ingea linfopoli11ucleare; e, come tale, rie11tri nelle cure diaccfalorachjcliane preconizzale da Boscl1i , con1c <lel resto già era sta to rilevato <la ;E>olicheti al III Congresso d ella Società Radioneuro-chirurg ica italiana (Pi ~a) . U11a volta co11cepita cosi, la pn c umotera1)i a s les a as un1e ]argo estenclin1e11to di indicazio11 i. Ecl ecco l e a1)plicazioni an ch e alla schizofre11ia, di cui ft1rono d escritte guarJgioni (in seguito all 'i11lroduzio11e di aria o di altre sosla11ze) da Boschi s tesso , da Cazzan1alli, da Mo11lcmezzo e 'f clali11. Un imporla11te risultato d escrivono gli 00. Ottennero il riordin amento 1)sicl1ico già lr,e giorni dopo la pri111a ::ipplicazione; co1npleto quattro giorni dopo la seco n-da in una ragazza di 19 a1111 i , ch e })r esc11tava inerzia, 1solam e n lo, tra scurat ezza, disaffe tlività, so11niloquio, risa le esplosive immotivate. Avevan,o iniettato aria previa estrazione <li l .c.r.; a clistanza di giorni 10 u11a volta dall 'alLra. Gli 00. gius lan1cnte racco1na11da110 di aver pree11le qucs la i11c lodica cura 11on soltant-0 nella chizofrc11ia 111a anche in altre psi.cosi. Bosca1 , .ch e per corlese incari co degli AA. 11a presentato la comunicazione, esprime il suo J)ro:fon-clo co1npiacimen lo ch e scicnzi a U stranieri di all o Yalore come il prof. Pauljan di Bucarest, vengano autorevolmente a riconoscere l 'opera fondame11tale italiana portata in ques to campo terapeutico delle psicosi, e 11e convalidi110 Ja efficacia. PAULIAN

Presentazione di una sclerosi a placche in corso di cura. G. BoscHr. An I ica malata di 111eningite sierosa,

t c111poranean1e11 I.e guarita con la r achice11tesi. Recentemente era stata diagnos ticala dal! 'Oculista « aracnoidite ol.lico-chiasmatica ». Intervennero su ccessiv ame11 le, di r ecente, falli mo tori a carico d egli arti per cui l 'O. fece diag n osi di « sclerosi a placche » . Si prese11ta la m alata con l 'intendi111ento di farla rivedere a cura ultimata. L 'andalura è rigicla, alquanto st entata, con deviazio~i e perdite d 'equilibrio. Nistagmo 11on pronuncialo, segni piramidali, assenza dei riflessi addominali, pallore te~pora1e nel disco ottico di S. Sciatica e meningite sierosa.

Boscm G. - L 'O. ha osservato più volte la sciatica essere prodromica di affezioni diverse del nevrasse. Egli si domanda se anche la sciatica non possa avere in certi casi il signif~cato c_he ha. I.a patologia cli que lo o quello tra I nervi cran1c~, segnalatori di quella patologia ch e va so~to i~ norne di 1neni ngite sierosa, a seconda dei casi


r_.\~No xL' 11,

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SE·ZIO

E PRATIO•A

1823

C's$e11ziale (11euro-rn eni1~gio . . i ) o sin lon1a Lica. U11 da111rn lo della l:UrYa del be11zoino colloidale e delte111po ~i ritc11eva cl1e sol tanto u11a p apilla da la r euzio'ne di W ei chbr0dt per consta lare una las i, piu o 111 eno st1i ge11eris, o una· p aralisi del oven l t1le riatt iYazio n e u1noral e di affezioni lueti\ "I paio po le$ ~e ro essere gli esp9n e11 ti n ervei di ch e l a te11ti in seguito alla cosiddetta i11eningite a cttica proYocata. Allo scopo, tu~te le volte ch e · u11a m e11ing·ite sierosa esse11ziale. Oggi sappiamo fu p ossiliLe, u sarono delle reazioni di lde sul lich e la i11tere ~ s anza d el 11 er vo ottico, p er lo pii1 quor e sul.· sa11g u e quale controllo. Il materiale dì i1alura i11is la , in parte n euritica, in parte nleccl 'e a111e è stato prelevato i1n1nediata1nente prima> can i<'a (causa i p articolari rapporti anatomici e 1l1orfologici fra ve11a centrale. del]a r etina , guaina . 9 e 24 ore dopo l 'iniezione endorachidea. I risulta Li ottenu li sono i s,e guenti: <iel nervo ottico e dura ineni11ge : Deyl, Dupuy1) i1on p·a re ch e l 'eYent11ale rjattiYazione umoDutemps ) è la pii1 espress iva , forse la più facile rale della lt1e l at ente sia l egata alla natura della per la i11aggiore u sce ttibilità d el II paio, n1a cau sa provoca tric.e d ella meni11gite asettica, ,fat t a r1ie11Le affatto l'unica sede del risentime11to nerYco peT cui l a i11e11i11gite siero a ~ i pn lesi . La ' eccezione per la r ei11ieziono di liguor (69,2 % dei casi riattivat i); cosidde tta jlaralisi d cl facciale può esservi 111essa acca11lo, o il p ati1nento del Y~ libolar~, p. d el V 2) 11on paré n em1ncno ch e Yi i a r elazione co11 l 'i11t.ensi t à dei fenon1eni cli11ici d ella ineningite paio o di altri che no11 il VI tra i 11 ervi n1otori ase tt ica. oculari : E<l a11che la ciatica, per ·quanlo J:>r ovocata i11 molti casi da u11a i)at olog ia articolare 3) in sei casi su trenta (20 %) si ebbero reazioni di Yici1ta11za, e . . pri1ne s1)e ~ o una labilità o u11a a fisionomia d ecisam ente luetica nel secondo e condizione i11 orbosa d el 11 evrasse, g ià diffusa i11 t erzo esa1nc p er 1a prova di Weichbrodt, del be11lnte11za o c~1)acc di <liffo11dersi. Il <:oncetlo di zoi no collojòale e della r eazione di Id e sul liquor. neu rassite, che è venu lo <i<l a111pliarc qti ello , in- Prin1.a d ella n1eningite asettica dette prove erano llCrYa t j Ye · ro tn1)lc lo, di encefalite, è in a rn1011 ia con una o ' co11cczione este nsiYa d ella 111cningitc sierosa quale 4) j11 qt1attro ca i su lre11ta (13,3 %) fu con{• quella addo l la dall 'O. s ta la la l a V\Teichbrodt posi liYa con curva luetica d ~'l b en zoi no pure p os il iYa co11 seculi vam ente alla l a reazione di Weltmann sul siero di sangue in seguito alla proinc11i11g ite e 11on pri111a. La p:rova di Ide non fu vocazione della cosidetta meningite asettica. eseguila P.er mancanza di materiale; · L. TELATIN e G. Bt.rssADORI. - Gli 00. h an n o 5) jn tre casi su 30 (10 %) vVeichbrodt e Ide provocato la meni11gitc asettica su tren la nlalati · f11ron o con cordanti per un n etto r espon so luetico i11 · magg ior 11t11nero schizofre11ici , divisi i11 tre 111e11tre il benzoino si comportò indiffer entem.ente gruppi di dieci ciascu110, inediante iniezio11e ene ciò sen1pre in seguilo e no11 prirna d ella ·rea. dorachide di 2 cc. di acqua b}distillata, di 2 c c. zio11e m ening it ica; di feno]sulfonftal eina al 0,5 % e r ciniezione di 6) la · prova di lde sul siero ·rli sélngue d ive11ne ;) cc. di liquor rispettivamente. Il sangue p er 1a d ebol111ente positiYa .. olo in u11 caso (3,3 %). sierocoagulazione fu preleva lo Lre volle: immediaCo11cludendo,: in 13 casi u 30 (43,3- %) trattafi tan1en te pri1na, 9 ore dopo e 24 ore d op o l 'inies i el)l)e l a con1parsa .d_i r eazioni a tipo luetico e zion e endorachidea. ciò solo ripetia1110 jn seguito alla n1eningite asetI risultati o11 ent1li so110 i segu enli: tica }JroYocata. Si può qui11di affermar e ch e l a • 1) la nlalallia base d a cui è affcf Lo og11i sinin eni11gite asettica provocata, quale m etodo dia golo soggelto non ha d ato prim a d ella m ening·ite g 11os lico, }) OS a s1Jinger i ollre il si g nifi cat o di 'alorì car atteri. lici siccom e era d a a p e ltar si selt1e i1erYo a in atto o 111e110;-po Le11cl o forse riveco udo la 1etleratura; l ar e n ell 'amma1ato un 'affezion e luetica latente. 2) la cau sa p erturbatrice e proYoca lrice d ella 111011ingite asellica (acqua bidistillata, fe11olsulfonSopra un caso di mieloma diagnosticato mediante la puntura sterl'lalei11a, l iciuor r ei11iet la lo) non hanno n essuna innale. i nfluc11za car atterist ica ~ui valori ottenuti; • F. R1'E'rrr. - L 'O. riferisce la sto1:ia di un i11a· 3) i Yalori ott enuti in secondo e . ter zo esame ]al o, ch e er a s ta io giudicato n efriti co, ·111a n el (ri sr)e l tiva 1ne11lo 9 or e e 24 ore dal tratta111ento qttale l 'c an1e accura Lo delle urine dimostrò l a c ndorachideo l11an.cano i)ure di caratteri tica. Jìrese nza._ d i albu111i uosi, 11011 d ell a co111une albu'Con clt1dcndo: g·l i spostan1c111i d ella zona di coa·111i na. L 'esan1e Fadiografico di tutto lo sch eletro c-u lazjo11e (Kongulal}9nsband) sono indiffer cntei10 n d i111ostrò le a l t ese al ter azio11i car a Lt eristich e; 1nc11te a d estra o a si11istra se nza i1essu11a .l egge ina lll }Ju11 tura s ternale p ermise di porre facil a pparente. Gli 00. fan110 qt1a1ch e riserva circa 1nc n lc la <ii ag nosi di l11i elom a, in :Pa ~ e al r eperto et pprezzam c11 li sulla fallacia d ella prova di eitd elle l it>i cl1e cellu le (n1ielo1na plasl11acellulare). n1ann , perch è ai soggetti trattali erano 'stati preMeningite cerebrospinale epidemica e terapia sulfamidica nel Yru livam c nte son1.minis lra le alte. dosi di l)r o1n11ro di ~odio allo scopo di saggiare il comporla111~nto . l'età infanti le. . l\I. OnT(rLANI. L 'O. ri1erisce su due cas i di d C' lla pern1ea)) i}i là ine11ingca co11 il rne todo di n1l· uing· i le cer el)ro pinale epidemica in l attanti ''' alter d ura11lc la menj11gitc asettica . cn lra Li i11 renarto rispe l1 iYament e in ga. e 5a g"ior. 11ata <li 111alattia sottoposti im111ediatamenl c a Su alcune reazioni di tipo luetico nel liquor e nel sangue consec ura co11 i)r ep ar a li pir1din-sulfamide, somminicutive a provocazione della cosidetta meningite asettica. s l r a li ge11cr o an1c n1 c ia per os ch e per via raL. T E'LATI1N e G. B ussADORl . - Gli 00. allo scopo cl1idcn e d i111e si r i pel liva111ente dopo 7 e 6 giord c lerminare il quoziente di permeabililà 111.enin11i con1plelamc11te g·uariti. Lo sfebbramento ed <l'cn h anno inie ttato a tre g ruppi di malati , p er la 111aggior parte scl1izofr enici e in minima parte ' il rapido i11ig·1iorn111enlo delle condizioni gen el)Os lcu refalitici , 2 cc . di acqua bidistillat a, 2 cc. · rali si er a verffica lo in secor1da g ior nata di cur a . Dopo 'l u attro g·iorn i di cura a11ch e il liquor era di fe11o1st1lfonflaleina al 0,5 % e 5 cc . di liquor di,·e11t1lo i1uova'n1e n te li111piJ o ed i meningococl'l' i.nirllalo rispettivame1Yte p er via end or achidea. fiifcrc11do,i a prccede11ti os~ cr\azioni di uno di · cl1i co111plc la111c11le sco111parsi. I l Seg reta ria: F. BARISQN . loro (1'e1ati11 1933) f.er111arono l 'àttenz ione sull 'a11-

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1824

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[AN~O

1 L POLICL INICO >>

XL"VII,

~Ui\>I.

431

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI •

CASISTICA E TERAPIA.

Una caratteristica sindrome cardio-vascolare nel decorso della glomerulonefrite acuta. Nel co,y· o della g·lomerulo11t frit,e a cuta di bambini, H. Hungerland (/( li1t. vVocheriscl1r., i ;s lug·lio l 94Q) 11a osser,-alo e l1e. i11 un de:tea:-. ininato g·io1·n o J.a frequen z,a del polso scen·de a .cif1·e anorn ial111e11 t e . basse mentre la pre ion e d el sangue per1n.an e a u11.11enlala . P ochi g io1:r1i <loj)O tale lnar1ifesta.zion e, la pressio,11e comin(:ia a di15cender e e r.ito r11a a valori no·1 mali e11lro 1-2 1g·iorni. Aumeinta allora a n ch e la diure""i. Le .alterazioni d ella urina non mostrano ~~ lcun r apporto co n queste 1nodificazioni circolatorie. L' esa1ne elettroca rdiografico esegtiit (• in ·diue barr1bini n el perio do d ella i)lradicardia e ipe1io11ia dirr1ostra all eirazioni riferibili .ad una eccitazio11e del ·vag·o1: due settim,a ne più tardi, dopo cl1e polso e J? ressione e rano ridi,·en.ta le 11orrnali , I ' el eltrocardiog r amma 11on prese11ta più aJcuna a lte1razione, ciò cl1e per1nette di e ·cluderr. sia alterazioni miocarditiche cl1e infa rti. P.

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peratura r apidam ente crescente fino a 40°; in casi più tenaci , continuare l 'in11r1er ione del 'a rto la 38°-40° per 1-2 ore. 111 qualcl1e caso, ta1li 11'ag11i l1anno pro\ ocato un cert o senso di opp r essio11e. Molto t1tili .ris uìlan o an ch e il dig iu110 terapeutico (per 8- 12 ·g iorni con secutivi, un.. b,iocl1~er.e .d i ucco di frutta ± ·volte al gi\01 r no senza a lcu11 'altra nutriz1one) 11onch è gli orlttoni sessu ali n1ascl1ili. Co111e ultinia ratio , nei cai&i g·raYi, i ricorrerà a lla: irradiazio11e roentgen dei surreni. fil.

Cure naturali nei 1listurbi di conduzione atrio-1~en· tricolare. . I~e lesioni d el fascio atrio-Yèntricolare si di-

vidono (F. Kienle D eut. 'fl1 ediz. vVoch e,n schr., 1 1~ giug no, 1940) a seconda della l oro· g·ravità in conduzione JJrolungata, blocco atrio-,·entricola re pa rzial e e b locco totale. La forrna più lieve, il p 1'qlungam ento d,e} tempo di ro11duzione p uò c.0111p a rire come unico ~ egno di lesione cardiaca n el cor so di urta n1alattia infettiva e· quindi spArire : nella poli artrite reumatica è spe;&so 1'unico segno di una partecipazione endocar. di ca . n p r olungato ten1po di conduzione si L'infarto miocardico ~enza dolore. osser va . ancl1e n ei gio,rani sportivi: l 'elettro. H. ~I . Pollard e T. H. H ar,vill (A 1ner. j o ur- cardiogran1n1a da carico serve qt1indi a distinr1al med. soien ces, 111aggio 1940) . u 3 75 casi g uere i prolu11gan1cnti del tem i>o di conduziodi occlusion e delle cor oir1arie, studiati clini- n e innocui da quelli patologici: qu,e~ti ultim i .' . . . . camente, con osservazioni elettrocardiografi·ch e a11n1cntan o ancora p1u in seguito a carico, siaed, eventualmente, all'autopsia, hanno trovato n o e"si doYuli a cause i sc.h emi ~l1e . tossiche o il 4,5 % (17 casi) in c ui non vi er a r.r1ai tato i11fe tti ve. Nelle forme g·ravi il carico non è al-dolore, sen·so di pre sion e sotto&te rn ale od a l- t t1abi] e : la diagnosi è però allora chiara già tri sinto1n i a n g·inoidi. In a ltri 15 casi (± %) 1)er · è e non b a bisogno di ulteriori prove. La l 'infarto n1iocardico e r a stato so~pettato , se,b cur a l1alur.ale si inizia con ùna cura di a lmel)ene r1on esis tessero n è, dolore, nè sintomi a nnc. 10 g iorn i i11 1cui il paziente rice·ve solo sucg in1oid.i ed i segni el et trocar diogr afi ci non fo~co di frutl a, ,a l mass.imo 800 °gr. al g iorno , i n form,a frese.a o .&terilizz.ata; qui11di dif,ta cruda sero p,a togn o1nonici. · • Fra i ~ into1r1i n1anifestati·si durante l '.acci- per alcuni giorni (frutt a e \'Crdura). Contem 1)ora11eamente idroterapia e-ener ale c1 parziale ·dente dei i)1-in1.i 1 7 e.asi , in cui la diagn osi è (ped iluvi, bag·ni a~ce,ndenti delle braciei a), ~d r,o­ s tata. indubbia, 80110 ·da me11zionarsi aispnea , terapia a lternata e frizio11i seccl1è gen erali con nausea, vomito, stato ver tif~ri11oso e 5venimento spazzola. Que te cure n aturali migliorano la ir() co llasso. . fiR. . rora·zione cardi~c.a e quindi a n ch e la circol azion e cor onaria : n1igliora ]a funzione del ct10Patologia e terapia dell'angina pectoris. r e e il cl1imogram1na dimostra l a scompar sa di Analogamente come accade per l 'adren a lina, si possono sp,erimentalmente ri"prod·urTe1 tipici quantità anch e rilevanti di san g·u e r esi.duo d el .n•cces.si d i .an gin a pec toris, i11ediante stimoli di ventricolo ,t-inistro. In tutti i casi in cui l e l esioni. dcl fascio- di conduzione sono r evens.ibili , freddo lndub1b ian1ente num,er osi timoli del ,t utto diver si p o&son o p·o rtare allo stesso €1ffetto. : la ie.ut~a n.aturale· fa scomp:a rire. il prolungam ent o Durante l'accesso di an gina pectoris, O. ùp- d el tt;)n:1po di conduzione. Que:::ti buoni effetti pro s (~filric h.. med. Wsc hr., 3 luglio 1940) 11a si os cTvano sia nei disturbi di conduzione dopotuto talor a meltere in 1·ilie·vo delle n10,d ifica- vuii .a cau se isch e1nich e (alterazioni delle cor onarie) cl1c in quelli da cause infiammatorie :zioni elettrocardiog raficl1 e transitorie; come e d a cau se tossiche. Applicando l e cure natupur e ·delle diffr.renze di ten1.p eratura in punti co rrisp ondenti n ell'interno d ei 1essuti muSico- r,nli a malattie infettti ve con partecipazione miolurj dell'eminenza ten are. ch e indicano distur- .cardica , isi , -edono regredire rapidamente i disturbi di conduzione; indice questo della guab i della irrorazione san guig 11a . Nella tera·pia .accanto alle con su ete n1edici- r ig ion e d ei J) rocessi infiam,m atori diel miocardio nei pazienti coc:.ì curati. n e, l 'A. l1a trovato molto utili i bagni al bracP. <'. io (spe,cialn1e11te 15ini tro) ed al Tìiede, a tem1

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(Al\~O XLVII, Nul\11. 43)

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SEZIONE PRATIC:A

La terapia :fisico-naturale delle lesioni inftam· matorie e tossiche ,del muscolo cardiaco e della miocard.osi. F . Kienle (Zen tralblatt fiir inn ere M edizin,e, j agosto 1940) h a provato an.c ~e nel~·e lesio.ni infia111matorie e tossicl1e del 111io c~rd10 la diet a di succhi i11tegr ala da alim entazione co11 (;ibi crudi e co11 provvedim·ent.i fiisi ci, ·già così fu,·orevoln1er1te u sata n elle· nMlattie infettive. La# possibilità di segui're la favor.evo] e azione di questo n1elodo terapeu ti co sulle alterazi1~1ni i1.iiocardich e è data dallo studio elettrocard10g 1·afico, perchè i sintomi clinici delle mioca~­ diti reun1atich e o co111 plicanti n1alattie infettive son o molto scarsi. Orbene lo studio eleLLroc.a rdiografico di moltis~i1t1i casi ha 1t1esso i11 eviden za la n ormalizzazione. del traccia to elettrocardiografico nei casi trattati con la d ieta di succhi, m ·entre anc l1e sco1nparivano i di -Lurbi subbiettivi a ccusati d.ai malati. Di speciale imporLanza sono i b~oni risultat~ con . eguiti con questo n1et od·? ~1 cur.a i:e~li individui ipernutriti e co11 chiari segni di i11s ufficie11 za cardiaca . ..\ncl1c le lcsi1011i cardia·ch e da ipe·rli.reosi so110 favorevolmente influen zate dalla terapia fisi co-naturale, coine p·ure l 'insufficien za coroF. TosT1. n arica e l'exstrasislolia.

L'agar·peetina nelle diarree dei bambini. ' ~ 110 La la benefica azione d elle mele nelle di.&rree, specialn1ente dei ba.nlbini. P . J. Ho- ·· vvard e f~ . A. T o1t1pkin (J. ani.e-r. m ed. ass., 18 giugno 1940), p erò osserva110 ~l1e le n1ele "-p resentar10 talora qualche svantaggio e·, tenuto co11to1 degli ele111en ti cl1·e in esse risulta i10 atti vi (JJecl.ina e cellulosa), pro po11!gono la loro $ù..,litu zione con una rL1iscela ·di pectina e di é1gar . J... .a polvere da usarsi si .prep.~ra co~ : p,e.ctina 6,3 %; .a gar 4,3 %; destr1malto~10 8·~J.4 '-~~ . Una tazza (circa 230 grammi) contien e.· r irca 480 cal orie. Tale quantità si fa bollil'e ·r)er li) minuti i11 700 g·rammi di latte ed a11co~ boll e·nte la si di .. tribui$Ce n elle bottiglie-1Jo·p1p atoi. La n1iscela ·s i fa -g elatinosa col r affreddan1.e n lo ; per somi11inislrarl a :al pro pp<tnte, la si fa riscal d.are .a giust~ temp~ratur~ e la si dà con un p10 LJ.p1a to10· a fori larghi. Ogni oncia (circa 30 grammi), corrispor1de a 40 calor ie. D.a lle prove fatte, tale miscela risulta assai efficace; risultati ecc·ellenti si ott engo no an ch e in bamb1i11i gran dicelli . Trattasi di una terapia razion.a.le, per ch è <>.lle :proprietà ant~diar: roj cJ1e. del] ':ig·er-pecti11a , agg·1un.g·e le <fU.alità d1 l'en toll·erata, .a nticl1et.ogenica e ad alto co·n ter1uto nutritivo.

L'acido ascorbico, nel latte. ' :\-ei rig uardi del lattei, il significato di questa ·vitamina d eriva dal fatto ci1e si è ritenuto di l1oterc ~sprimere un g i1idizio sullo stato di -co 11 ::;erv ~:z:c:1e dal quantitativo di tale so. tanza rin1asta inalte rata ·dopo i vari trattamenti t ecnologici diret ti ~ Ila conservazione del latte. Il cor1tenuto in vitamin.a C dei latti dei diversi man11n iferi varia però ~eco ndo la specie. ProCOJJio, <li fatto (Soc. scien.ze m ed. Co n egl,ia11110 e ll iliorio, '27 3J.>rile 19-10) ha /trovato c h e più. ricco cli lutti ri.~ u lta j} latte equino a <u i se.auono quasi alla parf quelli di p ecora e di do;na e da ult imo quelli di vacca e di capra. L )inferioriLà del latte v<.tccino in confronto d i quello umano ,s.pi11g·e a proporre, n ell~ un1anizzanione d1el primo, oltre a i consu1et1 trattamenti , l 'aggit1nta di un certo quantitativo di vitamina C si11tetica. Nulla esclude, f'Oi, ch e con d etermi.nati tr~tt a~1e;iti pos a imp edirsi la denaturazione V1tam1nica d el I.atte, co111e ~i fa per il succo d 'uva . Ne lla discussione , Ven ezi a ed Opocher , h ann o fatto rilevar e eh c, p,u re ricon os.c endo in linea gener.ale l 'attività dei prodotti sintetici , esistono differenz·e fra questi e d il pro·d otto• natural e formato in sed~ d1all 'organo. Si può, di ' . . . fatto pensare ch e taluni acce:si~ori o~g1 ig norati Portin o tali rifodo~ti - con un 'a~ione di sinergism o - ad es1Jl1care t1na maggio.r e ~t ­ ti,-ità . • • • Indubbiamente, poi , il contenuto v1tamini<'O deil latte è in rapporto con i · a lim1entazione.

ll trattamento della morte apparente del neonato. U . Erede (L a Clinica; Ostetrica, luglio 1940) ha e co·g itato un nuovo metodo di trattam ent.o della r11 orte apparente del n eonato; esso cons1st f· n ell 'iniezion e di 10 c111c . di soluzion e ipertonica dì cloruro di sod io n ell a vena ombelic.nle del funi colo c he è sempre abbastan za te~s.a, perchè ripien a d i san·g·ue; l'ago v~ene introdol to obliqu.am ente , con la pt111ta r1 vol ta. verso l 'ombelico . ATla solu zion e di cloruro d1 s~­ d io, ] 'A.· h a d.ap·p rin1a aggi un la d el~ ' a·dr~nali11a (2 eme. «.iella sol uziorle a l 1/10·00) ~1d in. seo-uito ·del c.ardiazol. Nei .c-.asi fa vor evol1, pr1n1a ~n cor"1 ch e l 'iniezione sia t ern1inata, si ~·? l~ ri1)resa d cl battito .c~ rdi.a,co ; se ·passa110 p1u d1 2-3 m inuti , n on v1 e p1u nulla da sp~rar-e . Il procedimento va accom~agn.ato e fe·g u1to .~all.e con. t1ete n orme generalL , cl1e regolano l '(l ss1slenza a i feti asfittici. fil.

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fi.

LABORATORIO

. L'applicazione clinica della determinazione della viscosità del sangue. Descrizio·n e di llna pipetta viscosimetro e ris11l· tato delle. osservazioni nella tubercolosi. ·un secol~ fa il P oiseuille ent1nciò le leggi fi sich e. ch e regolano il pa~sagg'i o di l~qu~di n,ei cn pillari e queste furo110 la .base .d1 rice1~ch~ su l pa•s~aggio del san gu~ ne1 : as1 sangu1gn1 c.~tTJi llari. Dei vari . fatt?ri c.l1e 1!1!1~·enzano la circolazion e nei cap1llar1 la ,·1scos1ta e una dell e 1

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1828 ]:.)ÌÙ • •

cc lL POLICLINICO »

s.tudiate.

Però scarse applicazioni sono

sla le fatt e ul)a clinica. special1ne11te p er la poca i>raticità della ric1e.r ca. L'uso ·d el ~angue to1talc r1on è con sig1iabile p·e-rcl1è richiede. l i111pit!g·o cli u11 anticoarruo lante. B. H~ Y. T 'an g e S. H. vVa11g (Tlie Chin.ese 1\1 edic. Jour1t. , ·giugno 1940) feic ero d elle ric<er c.h è r1on ul san g· ue totale n1a solo sul '.plas1l1.a servendo i di u11a lJipetta viscosimetro1 da ]oro idea ta. E!'~·i:l richirde solo 1 crri c. dì 1

I

IJ1.<.ts.rn a .

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Per qua l1to rig·u.a rda i fal Lori cl1e i11 flu cnzano la vi ·cotìiLà, si può d.i re c,l1e l 'influ,enza ciel c lort1ro di sodio, del g·lurosio ·e d ell'urea sciolti nel ~i ero è trasct1r.::l])ile entro certi lin1iti, m entre l 'aumento· d el ro]1e st erolo , ·dcll'ur.a e della bilirubina di1ninui~ cono la viscosità. Questa è anch o in ·diretto rap1porto co l cont,onlJl.o proteinico del . ic.ro. Ci ·sono poi delle differ enzP secondo il tipo cli proteina: 1:aìbua11in a è meno viscosa della g lob·u lina. 1Su 232 n1alati di tUJberrolo. i i11 cui flu fatta l a det ern1in azio11e della ·visco:'i là, 176 a·vevano tub e1~colosi p101 l monare. La vi .. cosità d el p las111a v.a ,d i pari l)asso coll 'attività ·d ella malattia. C'è .un parallelis.m o fra ' ri ros.ità d1el plasma ··e ' ;elocilà ·di sedim en tazione delle emazi e, prol1abilmente l?eTrh è tutt'·e due di11endono dal fib:iinogeno e dalla g-lob·ulina . La visco ·i tà econdo gli AA·., è indice più sensibile della velocità di sedimentazione n ei riguardi d ell 'attività dell a tubercolosi. s·p,ccialrriente ne1i caRii lievi. L. 1

[ANNO

XL, ..II,

~UM.

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stanze estroge11iche son1111ini trate. Va però oss P·r vato ch e il tipo istologico dcl cancro e ra c;iiYerso dal coris ueto era .a cçomp1a gnato da diJatazione d ei dotti e da p1rolif.erazione e1)it eliale in t:~tta la man1mella , caratteri ch e sì osservano n ei c.àn cri d ell1e• 111an1melle in dlonJle ch e h,a nno ri c~·vu~o ._ ostanze estrogenicl1e~ Gli AA., .p ertanto, consigl.iano di evitare un 11.so troppo prolun.g·ato di questa te1·apia e co n dosi molto elo, 1 ate, sp,e ciQJmente se nella fanlig'lia vi s ono d,ei casi di carcinoma della 111au11nella. È necessario , prima di iniziare la cura, di far e un esame d ell e mamn1elle, da ri1)etersi poi si '"'te·n 1atic.an1 ente e di non a1)plica re la rura se ,,i sono mastite cronica. o qualch e forma di tumore del' seno, .sia pil'irna è"he d oipo il trattamento chirurgico' o r6ntgen/il. ter.ap1ico. 1;

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1

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I

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MEDICINA SCIENTIFICA . Sostanze estrogeniche e sviluppo del cancro. ,

1 -

1

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1

VARIA Le allucinazioni presenili dermatozoiche.

I\.. A. Ekbom (A eta p sycl1. e !\1ii_nch.

med.

ll1schr. , 20 settemhre l l940) riporta varie

Of;-

ser,1.azioni di individui che si lamentanD1 di sensazioni c11tanec , ·p,er lo pit1 iriten so pruTito. di cui incolpano dei para ~siti animali affatto esistenti, contrp i quali niettono in opera og-nì m ezzo . Trattasi per lo più di donne nel 6° de·cennio di vita, senza ·gr~vi difetti mentali . in c11i ~i l1 <l lin t erre110 favorev:ole p er J.e idee aJlu·cinat orie1, quali Sii o s~ervan1) spesso in indi virlui q11eru lanti e nelle idee' di .pers1e,c uzione d e-i sord.a stri . Il qundro morboso nòn rieintra nei c-0n s11eti sch emi p si chiatrici. fil. .. ...

Si fa ora un largo u ..,o di sost an ze estrogeniche , pe r i dis turb i d ella 111e11op·a usa, la sop J.)r essio111.e; d ell'allattamento, l:a horto abituale, la ·vaginite senile, l 'ac11e, ecc. e vi sono ·p1eir6ino dei preparati ,.di bellezza ir1 cui tali sotar1ze sono con tenùte in un eccipiente ,di 01~e­ rn e. È stato sollevato il so petto ch ·e dette sost4nze possano fa, rorire lo ~'rilu.ppo d el c.ancro. L 'osservazion e di H. A. At1chincloss e di r.. D. Ha.ag-.ens~n (J. amer . med. ass., 20 aprile ·11940) sem bra po·rta re 11.rta co,nfie1rn1a. ISi tratt a di l1na donr1 a di 4 7 anni, in cuj t)er con1batt ere d ei dil$tUTbi della menopa:usa è tato som ministrato un preparato estroge.i1ico (be11zoato di e:1radiol , corri spondente al Progynon IB) per oltre. 2 .anni , con un t otal e. di rng . . 79 , 067 , in TR g·ione di n1 g . · 0,33 ogni set·tim.ana . Mi glioran1e~to dei sintomi; do1 p o ]e p1rim ei ini ezioni , , le ·mam.ilnelle au1111e1ntaro110 di volt1me; la tcra11ia venn e poi lasciata e ri·p·r ,csa con dosi più forti e l)jù frequ enti. Circa lin paio d 'anni dopo l 'inizio della cuTa, sviluppo di carcino111a a lla rr1.an11n1ella sinistra, ch e ' renne asportnta. La don.na a1Tparten eva ·ad una famig·lia di c.an cer o1&i , quindi è più n1a lag·evole l'attribit1ire l a g·en csi del cal)cro della mammella all e o1

Rif1ol"cl'amo le inteTe••anti pubblicazioni: Dott. AZECLIO FILIPPINI

Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell'Istit.11tio snerimentale dPlle F .F. S.S. in Roma.

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA . Prefazione del

Prof~

GIUSEPPE SANARELLI.

Riportiamo uno dei giudizi espressi da illustri Maestri delJ'l~iene. 'lU questo Pront;.iario del FrL!PPINl: . « Ho preso in esame il ProntuJlrio cle1 dott. Fili1>l>ini, ritraen.. done la migliore (è la pura verità) delle impressioni. L 'A. h& fatto cosa utilissima e l'ha fatta bftne. eon amo'f"e, con giusta mi• sura, con modernità. I medici e gli U<fìciali S ... nitari ne trar.. rapno indubbi vantaggi ». Prof. ODDO CA'SAC.RANDl · Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Univ. di P adova

Volume di pagg. XVI-564, t·ilegato in tela. 'Prezzo L. 5 2 + 5 % e più le spese postali di spedizione. Per gli abbona.ti al <• .Policlinico » od a qualsiasi dei quattro nostri Periodici, sole L. 4 9 .5 O franco dì porto in I talia, Impero e Colonie. Per l'Estero li· re 51,90 . Prof. oott. AUGUSTO FRANCHETTI Medico Pr-0vjnciale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di' Legislazione per gli Ufficiali Sanitari Volume in forma~o .tascabile, di pagg. VIII-200, nitid<amente 'stampato. Premo L. 1 2 + 5 9'o e più. le. spese postali di spedizione. Per gli abbonati al. <1 ~~l1cl1n1co .» od a quarsiasi dei· nostri quattro Per1od1c1 sole 11re 1 1, 3 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. J>er l 'Estero L. 1 1 ,9 O. lnyiare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGJ POZZI editore. Via Sistina 14, ROMA.


IA~.NO

XL\'11,

Ul\if.

4D .

SEZIONE

PRATJC~\.

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NELLA· VITA. PROFESSIONALE. CONCORSI. •

Borse di studio.

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Borsa di studio « Edoardo 'Aiaragliai1io »

Per onorare la memoria del senatore Edoardo Maraglia110 è istituita presso l 'Islit t1to Carlo Forlanini u11a borsa a11nuale di studio intitolata al suo non1e. La borsa di studio consisle i1clla co11cessione di Yitto e alloggio neJl 'Isti Luto Carlo Forlanini per il periodo di u11 anno scolastico e propriamente dal 28 ottobre al 15 luglio dell 'anno succe:;sivo. Qualora il vin citore frequenti il Corso di Perfezionamento in malattie de-Il 'apparato respiratorio, verrà esentato dal pagan1ento delle tasse interne. Se il \ i11citore è assistente medico di ruolo dell 'Istiluto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, verrà trasferito i11 soprannumero nelf'Ist ituto Carlo Forlanini inantenendo tutti i diritti economici e di carriera. Possono partecipare al concorso tutti i laureati i11 Medicina e Chirurgia di nazionalità italiana, <li razza ariana, iscritti al P.N.F. e che non ah·· biano supe:r;ato il 350 anno di età . La domanda di parte.cipazione al Concorso, reflatta in carta libera e accompagnata clai documenli di rito e dai titoli di studio e di carriera, dovrà essere inviata all a Direzione Generale del1'I.N. F .P. S. entro il 10 J1ovembre 1940-XIX. 11 vincitore, alla fi11 e del Corso, avrà l 'obbligo di presentare al Direltore d ell'Istituto Carlo Forlanini ·una relazione scritta sull 'attivita svolta. Per eventuali schiarimenti rivolgersi alla segreteria dell 'I,s ti luto Carlo Forlanini, Roma. 1

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NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Mario Monacelli, ordinario cli Clinica Dermo ifilopatica n ella R. UniYersità di Messina, è s.ta to nominalo direttore òell 'Ospedale Clinico « Pic1nonle » di quella città. •

NOTIZIE DIVERSE

. Tutela della vista nelle scuole di Milano. Il Con1une di Mila11·) sta portanclq a termine, in modo che entri in funzione ques l'anno, un 'organizzazione eh.e non h a finora riscontro nel mondo e per la q1u.ale saranno sottoposti a visita medica, allo copo di accertare le condizioni dei loro organi visivi, tutti gli 80 i11ila freqt1entatori delle scuole eleme11Lari. Le visit e saranno scag1ionate lungo il periodo dell 'istruzio11e primaria a partire dalla seconda classe elementare, in modo da e~aminare ogni anno da 15 a 20 mila bambini. Si comincerà dalla seconda elementare essendo necessario che i piccoli sappiano almeno . leggere perchè tutte le ì11dagini cd i controlli si trovino facilitati. I ragazzi saranno sottoposti ad una prima visita rla parte di inedici speoialisti; questi faranno una selezione separando coloro che godono di vista normale ed hanno ocrl1i sani da quelli che presentano difetti o i11s11fficie11ze visive. 1Presso il Po-

licli11ico Comu11aJe (i11 vja Ospedale 7) funzio11a un ambulatorio oitometrico di recente istituzione, attrezzato con grande ricchezza di strumentario ·e capace di compiere i riliévi e g·li accertamenti più delicati. Coloro che dalla prima segnalazione risulleranno bisognosi di cure o di provvidenze speciali vi saranno sottoposti ad ulteriori esami, i11 m odo da determinare esattamen le la natura e l~ cause dei difetti o delle insufficienze visive rile·vate; questo lavoro si concluderà con le indicazioni dei provvedimenti o delle cure necessarie. Per ogni pamb1n.o sarà preparata una cartella con l 'annotazione dei risultati d eg·li esami e della cura adottata, e in successive visite si procederà ai necessari controlli e, alle even lua1i jn tegrazioni o variazioni. 1\el vasto quadro di ques lo nuovo servizio acquista maggiore risalto un 'altra iniziativa milanese: quella d el la scuola per gli an1bliopici, fondata dal Comu11e Lrc ann.i fa. Di recc11te la Società Oflalrn.olog·ica tedesca ha deciso di proporre la istituzione nel Reich dj scuole per ambliopici, cioè p,er bambini grave1nente minorali nella vista. Una sc uola d cl tipo di quella di cui gli specialisti t edeschi aus1)icano la fondazione, funziona - come si è detto - a Mila110 .da lre anr1i e con pieno su ccesso. J.,a scuola accoglie gu~i bambini che per l é loro condizioni visiYe non possono fr€quentare con profitto le scuole comuni. Prima della sua fondazio. ne questi bambini venivano accolli tra i ciecl1i e come ques ti educati. ~1a poichè essi no11 sono ciechi e dispongono, sia pure in limitala inisura, rli una certa capacità Yisiva,. si è studialo se non fosse possibile migliorarne la condizion e Yalorizzanclo, con una appropriata lecnica educativa, le loro ridotLc l)OSsibililà. E s i è creato un tipo di scuola nel quale l 'educazio11c e l 'insegnamen Lo sono il frutto di una coslan(e collaborazione- tra il nie<ljco e il maestro e si volgono con un indirizzo i] cui scopo fondamentl:lle è di conservare e, quando è possibile, svilt1ppare la capacità del] 'org·ano visiYo difel lato. Nella scuola si dj spone .Ji un ~ttrezza111e11to adattato alle particolari necessità degJi alli ev i ed anche i libri che vengono u sati son o stampa li con grossi caratteri, in inodo cl1e l 'allievo pos ~ a servirsi degli occh i ma en.za affaticarli. Anche altri orga11i Yengono educali perchè po sano intervenire come sussidio alla funzion-e visiva; come SlJ.SSid jo però, no11 come sosliluzio11 c, ciò cl1e invc.ce avvie11e n ella educaz:io11e dei ciechi. Così questi ragazzi r iesco110 a compiere i] corso regolare di s ll1di. La scuola è sta'ta insecliala provvisoriamente in ali;uni locali che il Comune ha preso in affitto dalla Scuola professionale Mantegazza (in via San Calogero 18) cd accoglie una oltanlina di allievi .

Igiene scolastica in Argentina. In Argen Lina il Consiglio dell'Educazione l1a approvato un regolame,n to il quale ha per scopo di migllorare l 'igiene scolastica nei princi1)ali .centri del! 'Argentina. Le province sono divise in distretti , ciascu110 dei quali disporrà di u110 o più sa11it ari, che si occuperanno sislen1aticamen le <lella salu le degli , colari , iSJ)ezion eran110 gli edifizi delle scuole pubbliche e }Jrivate, attueranno provvedi-

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1832

« fL POLICLINICO »

me11ti p er la profilassi d elle n1alattie contagiose e terranno confere11ze d 'igiene agli insegnanti. Si affidano a dentisti l e cure dei denti e l 'insegnamento dell'igiene della bocca, insegnamento che verrà impartito ai bampini ed ai genitori. Infermiere visitatrici si r echeranno nelle abitazioni degli scolari per insegnare ai g.enitori i metodi più idonei di assiste11za all'infanzia.

' Lotta contro la tubercolosi degli operai nel Bra· sii e. Nel Brasile il Ministero del Lavoro ha elaborato un progetto di legge relativo alla creazione di un istituto di previde11za sociale, allo scopo precip·uo di arginare la propagazione della tubercolosi negli ambienti operai e fra i lavoratori del1'industria, particolarmente nella m etallurgia, nella vetreria, n ella tessitoria e nelle miniere carbonifere ed aurifere. L 'Istituto avrà l 'incarico di organizzare la profilassi antitubercolare nelle fabbriche, nelle case di riposo e nelle abitazioni degli operai.

Il Corpo sanitario militare della Spagna. Il « ruolo » m edici era formato, al 20 agosto, di due direttori m edici (generali) con le funzioni uno di ispettore centrale della Sanità militare e l 'altro di ispettore di Sa11. mil. d el corpo d'esercito di Guadarrama , di 22 colonnelli direttori di Sanità (di ct1i uno ispettore dei servizi chirurt.rici ed uno direttore dell 'Accademia di Sani t.à Jflilit. ) , di 65 t en. colonnelli, di 139 comandanti (m c:ggiori) direl tori di ospedali, addetti ai vari qué11tieri ge11erali, alle .colonie penitenziarie, ecc., di 154 ca])ilani e òi 7 tenenti: vi erano inoltte 247 ufficiali n1edici alunni (di complemento), di cui alunni t en enti ed alunni alfieri (sottotenenti).

Notizie sanitarie di guerra. So110 in servizi presso la nostra Sanità militare i così d etti « erofornit ori sanitari », che vengono lanciati a mezzo di paracadute, tra militari che trovansi in d·i fficili condizioni e non possono ricevere altrime nti aiuti.

[ANNO XLVII,

Nu~r. 4~]

Un po' dev·unque. In occasione dei festeggiamenti pel 4Qo anniYer~ari~. dell 'Istituto d '~giene Tropicale · ad Amburgo, .. il Fuhrer della Sanità, dott. Conti, informò che sarebbe stata fondata ad Ambu:r;go. un 'Accad emia di medicina tropicale, poichè in avvenire si avrà ~is?gno di un elevato numero di medici tropical1st1. Il fondatore dell 'Istituto, consigliere privato prof. B. Nocht, il quale conta ora 83 anni, tenne una conferenza sulle origini e sulle attività del1'Istituto stesso. Per la prima 'volta nel 1939 è stata sottopos ta all 'e~ame con i raggi X l 'intera popolazione di una provincia, il Macklemburgo, con 640.000 abitanti, a cura del dott. Holfeder, coadiuvato d al dott. Berner, nel corso di 4 mesi. Così è reali zzato il « catasto roentgenologico » preconizzato fin dal 1926 da Bedeker. · Secondo il Bollettino della Società nazionale sulla tubercolosi degli Stati Uniti, in questa nazione d·~irante il 1939 sono. morte di tubercolosi 61.184 persone, contro 63.667 nel 1938 (il che corrispon- · de a 46,6 per 100.000, contro 48,9); si notano f?r~i differenze tra i vari Stati : la quota più bassa s1 e avuta nel Nebraska, con 15,8; la più alta 11ell 'Arizona, con 191,0. Nell'insieme, la mortalità per tubercolosi segna una lcontinua riduz'.ione negli Stati Uniti. •

A Detrai t (Stati Uniti) si è progettata una grande cc Centrale per il perfezionamento medico » . Verrebbero abbattuti vari blocchi di case e si costruirebbero 8 grandi edifizi. La costruzione importerebbe 10-12 milioni di dollari (200-240 milioni di lire circa); per arredamento , funzionamento , ricerche ecc., verrebbero stanziati altri 40 milioni di dollari (800 milioni di lire circa). L 'agenzia Domej di Tokio, ha avuto notizia da Hsing King che erano stati registrati diciotto casi di peste bubbonica tra quella popolazione. Le autorità hanno preso rigorosissime misure profilattiche, vietando assembramenti, ordinando la chiusura di tutti i locali di pupblico divertimento e dichiarando la quarantena per cinque distretti (cc United Press »).

Sul tragico episodio accennato nel n. 41, p. 1737, di se lle inferrhi avvelenati nell'osp edale d'Orsey, si so110 avute ulteriori notizie. L·'infermo salvato, Il vecchio maestro della chirurgia di guerra cert o Filippo Le Bren, era già stato chiuso n ella in Germania, prof. .Carl Franz - l'ultimo alliebara; il gjardiniere dell 'ospedale , incaricato di tuvo vivente di Bergmann - festeggiò il 27 setten11nulare i morti, si accorse con sgomento, che il bre il suo 700 compleanno. ' <'opcrchio della bara era caduto sul pavimento e Il prof. V\1ill1elm Aschiitz, consigliere priYato, cl1e il Le Bren r espirava ancora debolmente : 1'ingià direttore della Clinica chirurgica universitaria felice po té esser e ricondotto alla vita. L'autopsia d elle altre sei vittime ha escluso ch e fossero state , di Kiel, compì il 24 settembre il suo 70° con1pleanno. rincl1iuse ancor a in vita n elle bare. In Francia l 'Ammi11istrazione dell ' Assistenza Pubbli ca ha creduto opportuno di r ender nota una lista di 230 medici resisi responsabili di diserzione dai loro posti durante l 'invasione tedesca.

Nel Brasile era stato costituitn un ufficio per Ja tutela sanitaria dei lavoratori del distretto f luminense, paludoso e malsan·o,; è ora stato trasfor1nato in Ufficio sanitario nazionale, la cui giurisdizione si estende a tutto il Brasile; è all~ dipend enze del Ministero del commercio e dei lavori pubblici. Deve preparare ad attuare i piani per la difesa sanitaria, con particolare riguardo alle opere igieniche.

Alla Camera dei Comuni il ministro Mac Do11ald, parlando delle condi zioni ~anitari e della · Gran Bre tag·na , ha precisato che sono stati sgombrati, dal principio della g u erra , 730 mila bambini e 420 mila madri dalle c~ Ltà i11dustriali e ch e In Australia, che vanta la più bassa mortalità ciò ha r eso ·necessario di organizzare speciali serinfantil e del n1ondo con una quota di 23 per Yizi Sttnitari n elle varie zone di raccolta d egli mille, si è istituito un cc treno sanitario infansgombrati. I


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XL,.II, :\ t,1 ~1. 43] •

SEZIONE

tilc », i1 quale giunge in regioni re1notc, per assis.tere n1adri e pambini.

PRATICA

1833

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA

Arch. Scienze Atled., ag. - LENTINI. Azione d el t essuto tonsillare sugli organi genitali. Giorn. Batt. !mm., ag. - GuARNAccr e DEscoVICB. Batteri i11t. parassitosimili in feci di bamb. sa11ì. I d., sett. - SAGGEsE. Valore d ella vacci11az. antitif. per via orale e sottocut. Riv. Clin. Med., 29 febbr . - BASN. Orchite })arolitica prinì.itiva. _i\. Vie1111a si sono organizzat e varie 11uove opere l(lin . .vVschr. BLUl\1BERG. Ricerche sull '"effia si stenziali per la mater11ità e l 'infanzia: una Centrale. per il latte materno, varie Stazioni p er neo- . cienza d el cuore. Z. Blall. inn. :Nled., 17 ag. - B1NNEN\VITSCH. Le 11a li, annesse alle Maternità , u11a Clinica ginecomalattie sist ematiche d elle ossa . logica a Gersthof, una gra11de Scuola per levatrici. Rass . int. clin.-ter., 15 ag. - MELINE. La chir. Il preside11te della R epubbliéa del Perù h a apdel cancro dello stom. provato u11a di sposizione dire tta ad evitare che le Rif. m ed. 6-13 lug. - BoccIA. Il dolore al punto località poco popolate r estino senza il soccorso di so ll·o xifoideo nella diag. tra colecistite ed epamedicinali: si dispone che, in assenza di farmati Le ameb. cie o di agenzie farmaceutiche autorizzate, potrà Folta m ed. , 15 luglio. - GRrcco. Allo plastiche permettersi la vendita di medicinali in drogherie t endinee con lanital . o in altri n egozi, il cui 11umero non potrà ecceMed. J(lin. , 16 ag. - KLITZNER. La terapia ra'1ere due per ogni località. Delegazioni farmaceuzional e della gonorrea . GIUNKE. Le diarree tich e controlleranno tali n egozi. estive. Atlerlicin.a (Madrid), luglio. REBOLLo. GalatCon decreto i11terminist eriale del 21 agosto 1940, lorrca persistente. X'' III è s tato approvato il d ecr eto del R ettore della l(lin. vVsc]ir., ~ ag. - KNAKE. Rapporti fra colR. Università di Torino, ch e prevede un aumento tura dei t essuti e p:atologia generale. di due posti di assis tenti (u110 per l a Clinica MeJ . Arn. rn ed. As., 8 giugno. FETTER~IAN e dica ed uno p er la Clinica chirurgica) nella FaSLJT'LR. Dis lt1rbi vascolari dei newvi p eriferici. col là n1edica dell 'U11iversità medesima. W ELLS . Il tesst1to adiposo : un soggetto trascul ln Decr eto inini s tcriale stabili .. ce che il prezzo ralo. - V ANGBEN. L 'ibernazione dei tumori n'l etadi vendita alle Amn1inistrazioni ed En li pubblici st atici. del preparato anti1nalarico sintetico denomin~to I cl., 13 luglio. - . TnA UT ed altri. Profilassi cl eJla « atebri1l él » viene fissato in L. 2550 il kg. pielo-ureterite d elle gravide. - LEE e Ron'k-~sTEIIN I sulfamidici nel tracoma. In una fabbri ca di dolci a Odessa Ye11gono conRadiologia med ., agòsto. C. CoLosrMo. Stufezionati, fin dal 1930, dolci a base di m edicadio radiologico dell 'at elettasia polm. n1e11ti: cioccolata. con alpumina ferrosa, caramelle A rch. Sc.hiffs- Trop.-H yg., ag. - HINOJAR e Concon sali dell.'acido anidrossimetilendifosforico, marVACHO. Il pronlosil m edie. di scelta i1el vaiuolo. mellata con chinino, ecc. E stato ora proposto di Min. m ed ., 11 ag. - Bocco e RAVALrco. Tifo add concentrare a J\1osca tutte queste fabbricazioni, • .e auloemoterapia. - ZANCAN e MARENGO. Terapia aum entando l a produzione. d elle flagellosi int. cc Il popolo romano e la malaria » è il titolo di Proc. MaJyo Clin., 29 mag·gio. ,STALKER e un articolo pubblicato da F. J erace in « Riv . di HEYERDALE. F attori nelle recidive dell e varici. Ma1ariol. » e riportato ne cc La lettura del m edico » Gmzz . d. Osp. e d . Cl., 11..18 ag. - G. DI Gu(lug .-ag. 1940); è copiosamente illustrato. GLIEL1\10. Giovanni Filippo Ing·rassia. · Nella Serbia meridio11ale un e1npirico, certo ~1ar­ ~~!in. Med., 25 ag. W. PAOLINO, PECTINE, B co Pantovic r esidente nel villaggio di Krakovac , P1so. E<lema polmo11. co11secut. a trau111a cranio è stato aggredito da un contadino , certo J ankovic, encefal. · il quale si era cre·d uto gabbato; il m edicastro ven· Rif. M ed ., 20 lug. - C. BARBAROSSA. Prolanuria ne costretto a ingurgitare buo11a qua11tità della dopo trapian1o d 'ipofisi. _..._ U . FRASSON. Morbo di in edicina pre·scritta. L 'aggre sore è stato tratto in Hir ~ ch prung-Mya. arresto. M ed. W elt, 24 ag. - F. v . .BoRMANN. Epidemie di guerra e immunizzaz. attiva. - K . HoFl\'IEIER. Ncll ~ospedale munic ipale di Los Angeles, ove Inappet en za n el piocolo bambino ~ la sig.ra Frances Mahoney aveva avuto un bam1-laemet., Arch. D. SIBILIA e V. DALL'AGLIO. ])ino , le vennero portati successivamente come Splenomegalie pri1ni t. - A. FrescHr e G. AsTALDI. propri tre bambini diversi ; l 'ultimo le venne riCulture di midollo osseo . . pre o essendosi riconosciuto che apparteneva a(l Rinasc. Med., 15 ag. - A. PrERGRoss1. Pseudo· u11a sig.ra Boaz. Questa fu tacitata, in. vja pricalculo ve c . da ci stite vegetar1t e incr os tata. vata; la 'Niahoney h a intentato causa per contiAmer. J ourn. Med. Se ., lug. - J . W. GARDNER. nua1a sostituzione della sua creatura e perchè orEmicrania, iperten-sion e e cefalea da iperten sione. mai , incapace di rico11osccrla, la cre de definitiM. A. BRODGEO e l\if. R . lVIATTICE. Regolazione Yamente perduta ; ha chiesto un indennizzo di d ella reaz. urinaria . - D. J . ABRAl\ilSON e al. Azio25.000 dollari (pari a circa mezzo milione di lin e n ell 'ac. nicotinico sulla circolaz. p eriferica. re jt. ) . J our . A. M. A. , 25 m ag. - C. E. WARD e E. E. CoviNGTON. Emanazio1li . - R. D. McCLUE e C. È 1nor1o a Bos ton, in e1à di 55 an11i, ·il noto R. L.\ l\il. E1)arina. - F. KENNEDY. L 'ipotalamo. neurologo olandese J. G. Du ssEn DE BARENN:E. L '<e Ufficio del censimento » degli Stati Uniti ha pubplicato la statist1ca sulla mortalità infantile durante il 1938; nella par le continentale della Nazione (cioè escluse l e isole Filippine, ]e Figi, ~oc.), essa è ri "ultat a di 51 per mille; è la più bassa qt1ola registrata fino ad allora. ·Tra i vari Stati dell'Unione il primato è tenuto dal Co11nenctient, COll 36,3.

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1884

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I d . , 15 giti. - P. J. HO,YARD t? C. A. To~IPKINs. Pec Lin~-agar i1el tra l1am. delle d iarree infant . R. F. STEELY e W . A. J EPPÉRS. Haverhillia multifo1n1is, fc}?bre di Ha,vrill e sodoku .

Pathologica, ag. - A. l? ABRcs. Pio11 cfrosi colest erinipa. - G. LEcErsorn. In11nuniz,zaz . contro la 1 febbr~ onduJnn Ie 111cdi a1 t te lat Le inq t1i11alo e p ctstet1r1zzato.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI Redattori : G. MELDOLESI, C. PEZZI, ·v. PUDDU. A. SEBASTIAN1 Il Numero 10 (Ottob re 1940) contiene LAVORI ORICINALI : RUBINO A.: Tono miocard·icc. e fle bogramma giug·ulare. . FERRAR.I E. (jun.) : Ricerche sugli ef~etti dell a stas i sa n g µigna cronica ·sul muscolo cardiaco. I periodici specializzati. . Tra le riviste e i Congressi : EPSTEIN B. : Studi·o comparat ivo delle calcificazio ni valvolari nelle cardiopat ie :reumatiche e non reumatiche. - WALSB B. I. e JONES T. : La stenosi m itralica pura n ei soggetti g ioYani. - JOHNSTON F. D. e KLDINE E. M. : Studio acustico dello stetoscopio. - Hox1E H. I . e CoGGIN CH. R . : Infarto renale. - FLAXMAN N.: Altera zioni del ritmo e della frequenza cardiaca n elle cardiopatie i perten sive. - Mc CANN W. S.: Morbo di Bright . Mc EACBERl.'l, G. W. MANNING e G. E . HALL : Le conseguenze dell'occlusione c oron·a rica acuta, dopo resezione delle vie · cardi-0sensoriali. - WARING J. I ., A. RAVING e () . E. , WALC~R: Studio sulla d istrofia m estonica. - II. Aspetti· clinici e . terapia. - BERLIN.F.lR K. : L'uso dell'alfa-lobelina per la determinazio ne d ell a velc·cità di cir colo. - L ISA J. R . e E. Mc P EAK: Infarto miliarico acuto del cuore. - SALARD G., C'a. J(LEIN, H. ZURROw, A. GooTNICK e A. KATZ : Criteri di classificazi one e di diagn,o si delle affezion·i vascol ari pe riferiche. - GRAYHIEL A.: Malattie di cuore. - GORI SAVELLINI A.: Sull'azione ipotensiva dell'accesso febbrile provocato negli ipertesi. - PENATI F. e BRIGATTI L. : Il . blocco atriventri·c olare totale acuto da miocardite reumatica. - DE 11.:ATTEIS F. e ROVERE A.: Le tachicardie p a.rossist i·c h e .. Abbonamento per il 1940 : Ita lia, L. 5 6 ; Estero L . 7 O. Per gli associati al << Policlinico ,, : Italia sole L . 5 O ; Este1·0 sole L. 6 5. Un numero separato L. 7 . Inyiare \ Taglia P ostale o Chèque Ba n cario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

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RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da CUCLIELMO BILANCIONI Direttore : Prof. ARN"iLDO MALAN. Torino. Professore di Clinica Otorino-laringoiatrica . n ella R. Università di Torino ~edattore-capo: Prof. DONATO. DI VESTEA. · Roma. Il Nun1ero 10 (.Ottobr e 1940 ) contiene: F. D E VANNA: Modiificazioni alla prova colorica. R. MAL 0 HIOR : Cons iderazioni · s ull"et i.ologi a e sulla patogenesi· di 11na zona auri colare con generalizzazio ne. F . R..EDOGLIA: Contributo a lla con oscenza della pato· gen esi delle cisti s iero-mucose del vestibolo nasale. . U. SECONDI: Su di un quadc·o epilettiform e in sorto dura nte un intervento brachiale: suoi rappo11ti con l 'epilessia riflessa. E. DI LAURO : L e inal azioni v accinanti. Recensioni : ORECCHIO : Studies on a vestibularsyndrome ind11ced in guinà-pigs by alle rgie reaction. - Audiometriscb e Untersu chungen ueber das Verhalten de~ n ormalen 11nd schwerhortgen Oihres bei funktioneller Belastung nebst Renerkungen zur Theorie des Gehohrs. - A contribut'ion tq the ph ysiology of bone conduction . - FARINGE : Experimental and clinical stndies of the pharynx 1 larynx and ocsophagus. - La stroboscopie du l a rynx. Necrologio : ALBERTO PÈPERE. 1

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"bbonamento per il 1940 : Italia L. 6 6 ; Estero L. 80. P er g li associati al « Policlinico » : I talia sole L. 6 O ; Estero sole L . 7 4. Un numero sep a rato L. 7 . · Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico L\ c jdo ascorbico n el la l t e . . . . . . . Pag . 1827 1\Jlucinazfo11i prese nili . cler111atozoicl1e )) 1828 .-\11g·i11a p ectori s : })a tologia e t er apia )) 1824 Appetito . .· · . . . . . . . . . . . . . )) 1815 rlropatia 11europa lica . . . . . . . . )) 1816 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . 1818 1819 C:ti n cro : sYiluppo flel - e sostanze estrogene . . . . . . . . . . . . . . . )) 182 Ct1ore : disturbi di co11duz. atrio-ven)) 1824 tricol: c11re natl..tr. . . . . . . . . . . C uo re: i11farlo se11 za dolore . . . . . )) 1824 Ct1or c : le ioni infiamn1a1. e lossir l1e: )) 1827 t erapia fisico-natt1r. . . . . . . . )) 182'i Diarree clei banl.bin i: aga r -pec lin a . l~ rn icra11ia ofLalmica .. . . . .. . . . . ))_ 1815 Ga ~ l ropatic or ganicl1e: s i11ton1at ol . e el i11 i ca . . . . . . · · · · · · · · · · )) 1811 Glo111c rulo11efrite act1La: si11drome ~arI rlio-vascol ar e . . . . ...... . )) 1824 C"'i.r a. si: assorl)i111e11to nel! 'intestino e )) 1812 suoi dis Lur1i, . . . . . . . . . . . ..

IL VALSALVA:

p~ r

materie

ldaticle di l\rlorgag·ni: lor ione in sogget to con testic . ritenuto cd ernia inguin. co11g. . . . . . . . . . . . . Pan. 1805 ~If'ningile a e ltica : co idt>lta - : r ea. . . zio ni d el a11gu e e d cl lit1uor )) 1823 :\1[en i11gile 1c.e r.-s1)i11 . epid . e Ler a pia sulfamidica in Jatt nn ti . . . . . . . . )) 1823 ì\i[icloma diag nos lica lo n1 ed ia11te l a puntura sternale . . . . . . . . . . )) 1823 )) 1827 .~eo nalo: morte appa r .: tratlan1. . . b s t eomielite acuta prin1 . del calcag·110 )) 1801 ang u e: viscosità: applicaz. cli11ica . . )) 1827 Scialica e m e ning ite sierosa . . . . . )) 1820 )) 1'820 Scl erosi a plac~hc i11 cor so .cJi ct1ra . Sindrome schizofrcnoide g u arit a 1ne» l e 20 diante la J)n eu tnoterapia cerebr. Spen o1negalie : pt111tura sternale 11ell a d ì agn. cl iffer. . . . . . . . . . . . . )) 1787 )) 1817 Tubercolosi n ella medi.cina indiana . . Tubercolosi p oln1. : u so d e l b enzoato )) 1790 di sodio p er Yia cndove11. . . . . . .

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non "> seguito autorizzazione scritta daUa redazione. ~ vietata la pubbiicazione di sunti di essi senta citarne la fonte. L'EDITORR •

A. Pozzr, resp.

C. FRuGoN11 Red. capo. Roma. Stab. Tip. Armani di M Courrier


Roma, 4: Novembre 1940- XIX

VOLUME XLVII

PERIODICO DI

Nnm. 4(.

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE . I

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZO

D'ABBONAMENTO

CESARE FRUGONI ANNUO

,

PRATICA AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1940

Singoli : Italia. Estero Cumulativi: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 -· L. 125 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . L. 125 1 L. 180 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDJCA (mensile) . L. 60 L. 70 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgi'Ca) L. 125 L. 180 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 60 L. 70 (4) ALLE TRE SP.ZIONI (prat., med. e chir.) L. 165 j L. 220

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della LHIRURGICA L. 6 i della PRATICA L. 4,00

_.. L'Importo deH'abbonamento, che può essere inviato con Vaglia Postale oChèque Bancario, può anche essere versato, aeaza tassa, nel Conto Corrente Postale N.1 /6946 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Ammlnlstrazlone, questa comporta l'aumento di L. s.

SOMMARIO. Lavori originali : F. Corelli: Utilità delle trasfusioni ripetute nel cancro. Prospettive: G. Baggio: Patogenesi e terapia delle tnfezioni piogene. esservazioni cliniche: G. Tavani: Linite plastica in luetico. Resezione. Ane1nia agastrica. Cinque anni dopo la resezione. Sunti e rassegne : CUORE E CIRCOLAZIONE : K. Beckmann: I distul"bi cir-00latori acuti. - F. Ki-enle: Il tratta·mento naturista dell'aritmia assoluta. - R. Junet: La terapia. della tachicardia parossistica. - MALr\T· TIE INFETTIVE: H. Mark: Sul meccanismo di azione dei sulfamidici. - E. Neuber: Diagnosi e terapia specifica dell'actinomicosi. P. Miiblens: Diagnosi e . cura della dissenteria amebica. Cenni bibl•9grai ici. Accademie, Sdcietà Mediche, Congressi : Aooademia Medica Lom•b arda.

Appunti per il medico pratico : TERAPIA: Il mandelato d'ammonio .per via rettale nella pielite delle g1·avide. - Segni di saturazione delle (}ure con ormone follicolare. - Testosterone e secrezione lattea. - Il trattamento chininico della .polmonite nei bambini. - MEICINA PREVENTIVA: La profilassi del morbi•I lo con la globulina placentare u·mana immune. - TECNICA MEDICA : cause degli incon·v enienti tardivi della trasfusione. - MEDICINA SCIENTIFICA: Il princiipo anti· anemi•oo d el fegato umano nei cancri dello s tomaco· e del ceco. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

LAVORI ORIGINALI

fetti da cancro del canale diger ente (stomaco, esofago e colon), risultati talora più che soddi~ facen li .g ià sottolineati a11che in nostre precedenti l)t1bblicazioni. Noi parli.amo delle trasfusioni come t erapia medica sintom:atica delle co11dizio11i genf:rali del C!ariceroso perchè la terapia elettiva, qua11do si p11ò, è beninteso se·m pre quella chirurgica o irradiante o tutte. e duei a ~ecionda dei c1si. r~ t.rasfusioni ripetute non 1isolvono certo il problema, ma secondo la nostra esperienza esse rap·p re1sentano finora uno dei mezzi migliori per il tratf rrrriento m edico del cancero so e dell 'anem.ia neoplastica,. Co11 esse è ancora l)Oss it>ile ottenere ancl1c: in an1m.alati abbandonati a se stessi , buoni risultati, che se bbene tempo·ranei, trattan<losi . a~ ~pazienti rperduti, devono essere ugualmente apprezzati. I cancerosi se non si possono sottopo'l·re ali 'intervento i deale, all :intervento radicale od alla roentgen -r.adiu111ter.ap~a, praticamer1te sono considerati co111e finiti, senza possibilità cli ri11-resa n~ppure temporanea o sintomatica. In queste condizioni di inor>erabilità la tra-

IsT11·uTo DI

C1 INICA

MEnI.::::A.

E DI TERAPIA MEDJ CA DELLA

R.

UNIVERSITÀ n1 RoM.J\

Direit tore: prof. C. COMITATO

PROVINCIALE

if-RUGONI.

DATORI

Pre.5. prof. G.

DI

SANGUE

GALl.. J.

Utilità delle trasfusioni ripetute nel cancro F.

CoRELLI.

.aiuto di Clinica e diretto·r e dell'Emoteca centrale del Policlù1ic>o Umbei1o I. l l problem.a della terapia del can cro è uno dei più angosciosi della medicina mo·d erna. Data l 'attuale scarsezza di mezzi medici di c ura dell 'aner11ia neopla~tica e della sintomatolD1g ia generale delle neo plasie, abbiamo voluto provare l 'azione che le ripetute trasfusioni di sangue, fa.tte come cura abituale protratta, possono avere in questi pazienti. Ora 1·iferian10 i ri ·ultati ottertuti i rL ammalati af1

Le

Notizie d'i verse • Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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1836

« IL POLICLIN1CO »

XLVII, Nu1'.t. 44:}

[ANNO

~fusione

Conte si è già iicordato, io 110 fin dal 1936 di sang·uc non è abitualme11te consiorganizzalo 11ella nostra Clinica un Centro dì gJiata sia . per te.ma di reazioni, facili in sog·g etti ad equilibrio umorale, ir1stabile, speS5o Raccolta e di Trasfusione del sangue la prima con velocità di sedime11tazione elevata, quanto :E~moteca italiana nella quale abbiamo raccolto fi11ora più di 400 litri di sa11gue e fatte più J.>er convinzione con1une che non vi sia più nuldi 1500 trasfu.c;.ioni. Ed ora, come io avevo aula -Oa fa1·e. Si assisle perciò i11attivi al fatale spicato fin dial 19.38, per i11ler.essamento del evolvere· della malattia. prof. G. Galli direttore del Policlinico UmberAnche in fase di operabilità o di irradiazione, sia prima che dopo l'intervento, non è to I e presidente del Comitato Datori di Sangu·e, è stata pure i1&tituita nell 'amb·ito dell'Asuso fare sistematiche numerofwe trasfusioni. La volontà di non re&tare. inattivi a seguire isociazione Provinciale Datori di Sangwe, una J(moteca Centr.'.l.le che fornisce il sangue a tutla fatale evoluzio11c di questi poveri ar11malati, la spe.ranza di poter loro, sepp·ure tempora- · te le Cliniche e Padiglioni del Policlinico e di n~,arnente, giovare, ciò che dal lato rnedico è a1lri Ospedali di Roma e che attualm·e·nte fungià un tisultato, .e la possibilità di disporre ziona anche per esigenze belliche avendo a dif.acilr110nte dli sangue, pern1essami dalla no- sposizione qualche r11igliaio di cittadini che stra En1oteca, m.i l1a spinto a trattare (come ~pontaneamente si pr.eslano a questo nobile facciamo per altre fo1~me croniche: coliti ulscopo. cerose, leucentie croniche, an·e:mirs aplastiche, È serttpre così possibile avere sangue pronto ecc.) anche casi di cancro, con ripetute 5.uc per 1'uso, in qual~iasi momento, da inie ttarsi cessive trasfu1sioni di sangue. con tecnica sen1plicissima, (desc.:ritta nei laI vantaggi osservati nei primi casi, hanno vori precedenti), alla portata di qualsiasi meoorp,reso noi stessi. Il primo ,--as(ì trattato pe r dico, usando aghi comuni e senza do,Ter m~i es., e che fu anche il più fortunato , e1·a un sog- iis olare Ja V·e na. Conte re g·ola abituale si usò getto « paglierino » . profondament~ denut1-ito s.an.gue dello stesso gruppo del paziente, co.sì con 1. 300. 000 globuli rossi, a~tenico,, ob~liga­ le trasfusioni so110 rneglio soppo1tate. Il sai1t<) a letto, con un cancro inoperabile dello gue si racco·g lie di mattina, da da.tori a distomaco (scirro, non sanguinante, non steno- gi11no, da soggetti sani possibilmenle giovani,. e' e.G.tu.alm.ente da parenti ed ainici dei malati. sante). Con le sole trasfusioni riprese in modo in- Rarco1nandiamo ancora di raccogliere il sansperato, forze, appetito, aumentò d'i 11 kg. di gue al 1nattino, a digiuno·, perchè il san-g ue del peso 1 pa.s.s ò a 4. 200. 000 globuli ro·s si, e fu in pomeriggio ·dà più facilmente reazione. Non si grado di uscire e camminare. è fatta distinzione r1ell'iniettare ai vari paz1en~i 1~angu·e di uon10 o di donna (ciò in rapporto J\foDALITÀ DI TRATTAMEN'IO. - Per la trasfuai rece11li problemi ·d~scussi a proposito degli sio11e noi utilizziarr10 il sangue stabilizzato con 01moni sessuali). Talora si fecero pure. trasfu• il" nostro anticoagulanle (1), il novotrans. Que- sioni di plasma. sto, essendo a base di iposolfito, oltre all'azione Anche il sangue di ipertesi, iperglobulici è anticoagulante ha pure azione antitossica e de- buono. Non abbiarr10 11sato sangue placentare, 5ensibilizzante. Ciò è partfcolarn1ente utile in che potreb·b e per il suo contenuto ormonico quanto eis&endo inolti fenomeni reattivi da traessere in questi cai&i utilizzato. Per lo più si sfqsione riportabili a fenome11i di ordine alusò san·g ue appena raccolto., quindi fresco, o lErgico, si riduco.n o in tal modo gli incidenti di po·ohi giorni. della tras.fusione stessa c.11e così è meglio &ÒtpCo1ne ho ricordato varie volte· e recenteportata e resa possibile anche 3mbulato·r iam.ente al 52° Congresso della Società T·ed-esca n1ente. di ~fedicina Interna (\Viesbaden, 6-9 maggio ~orso) usan·d·o sangue conservato non si (1) F . CoRELLI: La trasfusione di sangue cond·e,ror10 fare dei record, us.are cio.è san1g ue vecservato con u·n nuovo anticoagulante. Metodo Perchio. È sempre preferibile iniettare sangue apsonale, Policlinico, Sez. Prat., 1938, n. 38. - Tra:nsfusion von Blut, das riach einer n euen Mepena prelevato, o da pochissimi giorni perchè thode konserviert ist. Klin. Wschr., 1939, 11. 20. col sangue fresco si hanno mig·Jiori risultati. La tra:Jsf usione di swngue conservato nelle armate in Infatti anche se i glo1b uli rossi , uno fra i vari guerra. Rif. Med. 1939, n. 7, e Athena, 1939, elementi iel!el sangue, si po~sano bene consern. 10. - A New Method of Conserv·i ng Blood for vare per un t·e mpo lungo, gli altri elementi Transfusion. Acta Med. Scand., 1940, V. CIII f. I-li. - Trasfusione di sangue puro e co1nservato. (globuli bianc.l1i, piastrine, alcuni fattori imForze Sanitarie, 1939, n. 23-24. - Quattro anni di n1;unitari, c.on1ponenti chimici, ecc.), tutto il attiv•i l'à del nostro1 Centro di Raccolta e di consercomplesso che co~tituisce l'attività biologica seroa.zione del sangue per 1.a trasfusione. Policlidel sangue, si va modificando col passare dei nico, Sez. Prat. , 1940, n . 14. 1

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Nu~1.

44-]

giorni. Oggi perciò non si fanno più lunghi t~mpi di conservazione ma si usa il. più possibile sa11gue fresco o di non oltre· 3-5 giorni. La quantità di sa.ngue trasjuso oscillò .fra 200-300 c1nc,. ~er le cure abituali non 6i superò la quantità di 300 eme., se .le tra~fusioni non si possono faciln1ente ripetere (pazienti lontani: ecc.) si può an·ivare a 400 eme. per '\"Olta. In ogni caso la trasfusiione è fatta lentaniente impiegando in media 115-20 m' pe1r 200 c.1nc. di sangue e praticando sempre la prova biol~gica di Oehlecker. Talora facend<.) cor1tcrnporaneamente 2-·3 trasfusio·n i, mentre si <tspetta in un paziente, si continua la trasfuf'ione i11 quello vicino, in 1nodo che in un tempo relativamente breve 6i fanno più traafu..~ioni assie1ne, pur impiegando un tempo relativan1en te lungo per una singola. È evidente che la trasfu..<;ione lenta è possibile solo con la trasfusione inrliretta, col san-

gue s,tabilizzaito. Quante trasfusioni si fanno ed a che distanza fra loro P Ogni caso richi.c1d'e un trattamento 1)l'Oprio a 6econdo che è un caso operabile o meno, ed a seconda dello ~tato di partenza e del beneficio che ritrae. Nei pazie1iti inoperabili e precisamente in q oolli che ritraggono ancora vantaggio dalle trasfusioni, è necess-aria una lunga $erie, le prime 6-8' si fanno ad intervallo di 2-4 giorni, le successive 6-8 ad intervallo di 5-6 giorni. Più avanti &i può allungare lo spazio a seconda del come si n1antengono le condizioni ger1erali ed ematologiche, tuttavia anche n ei pazient\ che hanno soddisfacentemente ripreso, raon abbiamo laGCiato paF&1re più di 10-14 giorni fra una trasfusione e l'altra . .Nell'intervallo ~ può consigliare ogni 3-4 giorni, della emot.erapia intramuscolare (20-4-0 cc. di sangue fresco). Nei oo~i operabili, e si sa r)urtroppo che questi non sono la 111aggioranza, .g ià al mon1ento della loro prima visita n1edica , essendo più che tt1tto urgente l 'interve nto chir ul'gico, si fanno, se le condizioni lo richiedon<), 2-4: trasfu~ioni con cui 6i risolleva110 le condizioni ge'Ilerali, le forze e la crasi ematica; si facilita cosi I 'intervento stet>so e si migliora il decorso, post-operatorio. Dopo l'intervenf{> , a seconda dei reperti a-vì.lti, le trastu.sioni si i)Qssono co1ntinu~re poichè esse co5tituiF-cono ur10 dei m etzzi migliori anche corr'e ricostituente, che può fa1cilitare la ripresa pure nel caso purtroppo non raro, che non si sia potuto fare una operazione radicale. 1

SCELTA DEI CASI E RISULì'ATJ.

--=I casi da noi

trattati finora sono 20 ei comprendono sog•

1837

SEZIONE PRATICA

getti in tutte le f<l si di malattia pe.rchè abhiarno voluto farci t.JD co11cetto preciso sulle possibilità di ripresa, vi sooo cioè caisi inopeirabili (alcuni in . condizioni ...relativ·a mente discrete, altri i11 fase di cachessia terminale) e casi operabili, trattati pri1l1a e dopo 1'intervento. La maggior parte erano pazienti <lella nostra Clinica, alcuni ci furono inviati dalla Clinica Cl1irurgica ·de] prof. Paolucci e ·del prof. l~. fBaF-tianelli -che vivamente ringraziamo. Tredici sono cancri del]o sto maco i più freque11ti a·d osservarsi in una Clinica M·e dica, quattro cancri del colon e due dell'esofago, uno u11 tumore probabilmente sarcomatoso delle ·g11ia11dole preaortiche (1). Ogni paziente ricevette con la nostra tecnica semplicissinta, numerose trasfusioni, da un minimo di 4 ad un massimo di 32, con un totale di 230 trasfusioni che ~no state, anche nei wggetti in 'g ravi condizioni, bene sopportate. Non ogni caso di neopla5ia ha tratto vantaggi: accanto a quelli che possono notevolmente giovarsi vi sono quelli che essendo in fase troppo avanzata ·del male, non rispondo110 al trattam·ento. ·Traggono specialmente giovamento i oasi clinicamente operabili, cioè quelli che sono in fasi precoci di malattia. Ciò è anche pe..i: . la pos~ibilità del] 'intervento chirurgico un dato i1nportante. Fra i casi inoperabili la metà circa .può ancora trarre vantaggi, particolarmente: 10 quelli ch e non sono arrivati alla fase t ermi1lale con cachessia di alto grado, anasarca, e quindi con degenerazione avanzata, irr eversibile ·d egli organi interni; 2) Quelli che non hanno febbri alte 38-39 per tossicosi neoplastica, per asso·rhimelll.to dei prodotti di d1e generazio,ne dieil tumore o per infezioni secondarie; 3) Quelli che non hanno metastasi tro.p po diffuF-e; 4) Fra i casi di cancro ·d ello stomaco • • • quelli che non hanno gra·v1• comprom1&S'lon1 degli orifizi, per cui si.a impedita la nutrizione o quelli che non hanno tend€,lll.za alle ripetute profuse emorragi e (più che alle emorragie occulte). Se il paziente può ancora trarre ' rantaggi, questi si apprezzano per Io più subito alla terza, quarta trasfusione e vanno progressivamente acoe·n tuandc:>6i. Allora si o,s serva che gli ammalati prima sfiduciati, aste11ici, d epressi, ripren,d ono gradatamente le forze per cui soggetti obb1igati a letto possono a lzarsi e cam1

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(1) 1P er I 'attuale richiesta brevità dei lavori non

si riporta singolarmente ogn i caso .


cc IL PO'L ICLINICO »

1838

ininare ed alcuni vengono ambulatoriamente <1 fare le trasfusioni. ~Iigliora l 'aspetto gene1·ale ed il colorito in acoordo con l'aumento dei .globuli rossi . Talora riconJpare anc.h e un discreto appetito e taluni di questi ammalati si sentono cc ritornare la vita » secondo la loro espr-essione, specialm~inte· .quelli nei quali e' era impossibilità ad alimentarsi (cancro dell 'esofago, del cardias) con f.luccessivo: 6-tato di denutrizione da mancato apporto. Il peso del corpo1, n·e i casi più favorevo·l i può anche aumentare, per lo più rimane· stazionario o continua seppure1 lentamente a diminuire (a parte gli edemi). Se alla .1a_5a trasjusion.e no.n :è co n1.parso miglioramento è per lo più inutile contintiare, evidentemente il cal5o è troppo avanzato, o comur1que si è oltrepassata la fase di ripresa . Nei casi, in gravi condizioni, cacb.ettici, per quanto riguarda la pos&ibilità di ripresa con le trasfusioni, si possono distin1gUtere due tipi: a) cac.h essia con e·demi; b) cach essia senza edemi. Nel primo caso, quando vi wno edemi notevr0li co·n ve·r sam.e nti cavitari , con anemi a spiccata, ecc. , generalmente, come si è de tto , non si ottie·n e risultato1 (fase terminale). Sei invece, pur es&endovi notevole ·d 'irnagrarnento e spiccata anen1ia, ecc. , non vi so110 ed·e-m i, non è da escludersi Rii possa ancora ottenere qualche vantaggio.. Fra que8ti casi senza edenti (c.'lsi « asciutti ») alcu11i anche in fase avanzata non hanno o hanno relativam:e·n te poco acre11nata l 'anemia, sono soggetti molto magri, asciutti, quasi disidratati, con sangue conoen1

tr~to.

In altri invece, come si sa, ] 'anemia è precoce, e costituisce il dato princi1)ale, è la no t<l varietà anemica del cancro dello stomaco. ~.,ra i vari tipi di cancro sono possibili di mag1gi1ori vantaggi quelli scirrosi ch e meno danno e.m orragie. Se l 'emorragia ha tendenza a ripete·r si imponente (l 'emorragia occulta per lo più rin1ane invariata), può essere coni&igliabile, qualora il paziente abbia la possibilità di superarla, la cosidetta « resezione palliativa n. Que~ta può essere consigliabile anche in qualche caso di cancro ·dello stomaco o dell'intestino oon febbre elevata, p e.r asportare più possibile col tumore, la fonte dei prodotti tossici ed i focolai di infezione 6econd·a ria, ed ei~entu:almen te la fonte irriducib·i1 e dell 'emor• ragia. Secon,cJlo taluni (Di Natale (2), ecc.) la re1

(2) D1

NATALE.

ertitore, 1939.

Il cancro della sfomaico. Cappelli

[ANNO

XL' ' Il, Nul\1. 441

sezione palliativa avrebbe azione favorevole 8nche sulle metastasi linfatiche e la mortalità operatoria non differi rebbe da quella per gastroenterostomia.

* ** I vantaggi che la trasfusione può dare nei soggetti operabili sono ~tati g ià se.g nalati da vari AA., Dogliotti, Introzzi, Bécart, iBasnuevo e Sutter, Land.oilfi, Jannene·y e Ilingenbaoh, Petro"'·sky e da altri , per lo più chirurghi. La trasfusione è con si,gliata prevalentemente rtei pazienti opera.bili conie preparazione all;interuento o per_ co·m hattere gli inciden·ti di esso (choc, emorragie, corr1plicanze post-operatorie, ecc.) e si segnala la possibilità di ave·re buoni risultati. In oomplesso però pochi si sono occupati del tema trasfusione e canc.r o , sia per la evoluzione se·m pre fatale di queste forme per cui ci si deve accontentare anche 11ei . casi m ig liori di risult.ati transitori, quanto peirchè i vantaggi non di una o due trasfusioni, co1ne genaralmente si fa, ma d elle multiple successive trasfusioni fatte come cura abituale non so110 perfettamente noti; il valore de] sa1igue come rriezzo tera.peiliico abituale, non è ancora sufficientemente apprezzato, non solo in q u;esto ca1npo n1a anch e in altri della inedicina e della chirurgia. Dalle nos-tre osservazioni ci sian10 convinti che i pazienti operati, quelli 11on operati, e quelli sottoposti o ·d a sottoporre alla .Rontgen o Radiumterapia, possono trarre dalle tra6fusioni ripetute, risultati superiori che da ogni altro « rnerzzo medico di cura ». Con le tra,.. sfusioni è possibile prolu·n gare la vita la quale, dato impo1~Lante, invece che in condizi,o·n i miserande, può trascorre·r e in co11dizioni discrete. Recentemente nella Clinica Ostetrica del prof. Gaiffimi anche D Erchia (3) ha trattato casi di cancro ·dell ' utero , con la radiumterapia a~sociata a piccole (50-100 cc.) trasfusioni ·d i sangue stabilizzato col mio metodo, ottenendo rii&ultati che seco·n d0 questo A. meritano grande attenzione. Nel can cr:o dell 'utero anche. la radiumterapia ·da sola può d·a re buoni vantag·g·i, ma I 'associazione di essa con le· trasfusioni può dare r.1e rtamente risultati migliori, 15ia perchè ~i regola ·meglio l 'anemia, quanto perchè le trasfusioni riducono i disturbi immediati e tardivi della ra-d ium o roentgenterapia stessa. L 'astenia, la nause·a , il malessere, e così l'anen1ia (da irradiazioni) ch e talora può manifestarsi ir1 modo evidente è bene infll1enzata 1

(3) D ·ERCHJA. La Clinica Ostetrica e Ginec., n 7, 1939. •


( .~'N~O

XL \ 1 11,

NlTl\[.

44)

1841

SEZIONE PRATICA

dalle trasfusio11i; come noi abbiamo visto (4) ancl1e ~n leuoen1ici sottoposti a questa te·ra1•ia. Le trasfusioni poi, per la loro spic.cata azione t·rofica possono curare anche gli incidenti più gravi d'e lla radio-roe.nt.genterapia, le radio-roentgenlesioni, le ulçerazioni, ecc. di cui -è nota· là gravità e la resii&tenza ai trattamenti. _,\ tal proposito accennerò di sfuggita alla rapida c.ic.atrizzazione che io ho osservato anche in gravi ulcere da decubito dopo lunghe malattie infettive (tifo, sepsi, ecc.) con le trasflusioni, con conte.n 1poraneo mi,g lioramento dello stato ge11erale. Con questo n1eccanisn10 possono riuscire utili le trasfusioni ripetute anche in ce_rti tipi di ulClera gastrica e duodenale in soggetti magri, defedati, ecc., co1ne noi stiamo ora vedendo, e nei quali si può ottenere 11n marcato miglioramento 1dello stato gen,e rale, il ritorno dell'appetito ed anche una notevole riduzione e talora sco.n1parsa dei dolori. MECCANIS!\10 DI AZIONE DEI.LE TRA SFUSIONJ . -

L 'azione principale delle trasfusioni è con molta probabilità sostitutiva, ma forse non è la sola. L'azione sostitutiva del sangue è da c-0nsiderarsi sia nei riguardi della parte globulare che di quella pla1smatica. Molta importanza assu·n10 in questi soggetti spesso fo,r temente aItemizzati, per causa neo,p lastica, o per emorragie .3Cule o più srpesso per croniche, occulte µerdite di san.gue., l'apporto di globuli rossi (e quindi di emoglobina e ferro). È noto che le anemie neoplastiche sono, eccetto pochi casi, i pocro111 i che e che in q1Ueste forme la terapia ferrica, il serr1plice fe1To ridotto può dare da ~olo talora Jlotevoli risul1.a ti, come le osservazio ni di Greppi, De Loo11ardi (5), Micheli, Villa, Sch.u lten (5-a), Terzani (6), Tais sinari (7), ecc. han110 ·d imostrato. Greppi fa tuttora questo trattame11to con dosi ele~ate di ferro ridotto all'H, (10~13 gr. per os al giorno e come mi comunic:ava perso,n.a11nente anche di recent~, ottiene marcati risultati. È da dire però che no·n tutti questi pa~ zienti, già .con sofferenze ga~triche, sopportano per lungo tempo le alte dosi attive di ferro. Le trasfu&ioni anche come sola « terapia ferrica » sono certamente uno dei mezzi migliori. 1

(4) CoRELLI, GAETANO. Rifor1na Medica, n. 6, 1940. (5) GREPPI, DE LEoNARDJ. Min . Medica, n. 28,

1937. (5a) ScBUl.TEN . Ergebn. Inn. Med ., Bd 46.. (6) TERZANI. Giorn. di Clin . Med., n. 14, 1939 (7) TASSINARI. Giornale di Clin. Med ., 20 gennaio 1940.

Noi abbia.mo trattato con le tra·&fusioni, ripet.uti casi di anemia ipoc.romica esse nziale, di anemie croniche da perdite emorrag-iche, di ane111ie cosidette agastriche, resistenti o scarsamente reagenti al ferro: la normalizzazione della crasi ematica ed il migliorame-nto ·d·e llo stato generale, sono stati rapidi e sorprendenti, dimo.s trando in queste forrne la superiorità delle trasfu~ioni che C05tituiscono una terapia più completa di ogni altro metodo dl cura. Oltre all'apporto di globuli rossi, che possono rimanere cirwlanti peiJ· molti giorni (anche 50-60 e più giorni) ed all'emoglobina ed al ferro d·erivante dalla loro graduale distruzione (con lo stimolo n1idollare che determinano) per sp~egare l 'azioin e nelle forme neoplastiche, come in altre malattie, è nece.ssario ri:portarci anche all 'aziorie del plasnia, cioè alle svariate tuttora non ben conosciute pir oprietà ·d el pla&ma e die lle sosta11ze che lo compongono: proteine, ~ali, ferr11·enti, orn1oni, vitamine, principi attivi contenuti nel sangue· di soggetti giovani e sani, di sostanze ad azione trofica, ecc. di cui il Cf11iceroso si trovi in stGito di c(i_ 1

renza. Il concetto di cc care11za » n.ei cancerosi dreve e.ssere ·leriUito in notevoZ.e oorisiderazione; non tanto perchè si tratti di carenzri primitiva, di mancanza cio·è di princìpi regolanti o frenanti la moltiplicazione cellulare, quanto di carenza secondaria prodotta dal tu.rr1ore o in soggetto con tumore. Questi pazienti infatti p er l 'anore ssia precoce e per l'alimentazione insuffir. iente, scarsa ·e spesso unilaterale a cui a :poco a i?oco inevitabilmente e talora spontanie•a mente 6i sottopongono, possono andare inco·ntro a stati di carenza. Nei neoplastici, specialmente fie del tl'atto digerente, stomaco in modo particolare, esistono spesso, co·m e s~ sa, dis,tiirb·i della digestione (l 'anocessia è un segno dominante) e disturbi dell' a:ssorbime1ito alintentare, dovu1

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ti sia alla gastrite o gastro-einterite preoedente, co.n .achilia secot1daria, quanto alla tossicosi neoplastica. .Si verrebbe quindi a poco a poco a creare uno stato dJi èarenw peir insufficente apporto e per ins.u.fficente1 elaborazio·n e ed assorbimento intestinale, tanto più facile nei casi in cui esistono anche disturbi meccanici di transito. Non è escluso che anche in seguito a questo possa insorgere ed in modo più o meno evidente unirsi al quadro prodotto direttamente dal tumore e con ·esso interferir.e ed aggrava1·rre il decorso, una sintomatologia simile a quella delle varie carenze., del] 'inanizione, dlegli ede1ni da fame, delle carenze da vitan1i-


1842

« IL POLICLINICO »

[ANNO XLvii, Nu~r.

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ne. ecc. Ognuno di noi può trovare fra le proprie osservazio11i, neoplasie con qua·d ri di questo tipo. Io ramme nto un caso di neoplasia dello stomaco nel qua.le spicca\'a la siridronie emorragica come nello scorbuto: ge11give polipose sanguinanti, ematomi sponta11ei, dolori periost.ei. In un altro carcinoma d ello stomaco osservato in Clinica, l'anasarca, con anemia, fu la man-ifestazio'n e precoce e ·dominò per un certo tempo tutto il quadro, poi si ridt1sse, quasi scomparve, indi riprese con versame•n ti cavitari ed- edemi in1ponenti come nel beriberi , nell'ede1na da fanw, e i1ei più alti stati di ipoproteinemia (forma idro pico-anemica del cancro gai&trico, come nel caso ·d i Sisto). P·e r quanto riguarda irLfi11e l 'anerr1ia si sa che essa nei vari tipi di carenza è un segno costante. Orbene, è proprio in alcuni stati di care·n za , specialme·n te « alimentare » proteica, che, secondo mie recenti osservazioni, le trasfu6io·n i ripetute costituisco.n o una -d elle terapie più attive ad azione rapida, co mpleta, talora meravigliosa, per l'apporto di sangue giovane e sano che entra a far parte dell'organismo, anche come apporto proteico a 1quanto pare e che oltre ai globuli rossi ed alle proteine plasmatiche, contiene sali, vitamine, ormoni, fermenti, ecc. Due nostri casi di edemi da fame in sog1gietti achilici, che con alimentazionei libera e,d a·b bondante e terapie generali, riprendevano stentatamente, hanno avuto una rapidissima n1eravigìiosa Tipresa: con le trasfusioni, la diuresi passò a 4-5 litri al giorno con relativa scomparsa rapida degli eden1i. Altrettanto b1u oni risultati si possono ave·r e in alcuni casi di scorbuto che non rispo·n dono rapidamente alla sola vitamina C. Nello scorbuto, a rr1an0 a mano che si stabilisce la carenza rli vita1nina C, non è raro che anche ~dtre carenze, spe·c ie alimentari, si associno; anta li casi i risultati migliori si possono avere associar1do alla vitamina e le trasft1sioni (8) che, con l'apporto di globuli rossi, correggo·n o l'anerr1ia spesso pres.ente, e con l'apporto plasmatico ristabiliscono l'equilibrio proteico spesso alterato e sul quale la sola vitamina e non ha influsso. Un nostro caso a ~l riguardo è quanto mai interessante. Questi dati nel campo de lle neop,l asie posso110 ~piega!}c.i i notevoli risultati talora ottenuti specialmente in quei casi in cui lo stato di denutrizione, oltre che dal tumore in sè , di1

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(8) Con una trasfusione di 300-400 cc. di sangue si portano dai 25 ai 35 mgr. di acido ascorbico.

penda anc11e da 1nancato apporto per disturbi meccanici. Oltre all 'azi.one sostitutiva, può essere consi1de.r ata anche l'azione stimolante che il sa11gue trasfuso p1uò esercitare· sulle attività biologiche dell'organismo. Qt1-0sto ci riporta ai buoni talora brillanti ri~ultati che si possono otte.. neire con le trasfusioni in pe;r sone di età avanzata,. in certi veoci/'ii in condJizioni gen.erali scadenti s.e nza una malattia preci.'ì'a, che non sia il d~cadin·iento o l'usura. dell' etò.. È da chiedersi infine se in qualch e rr1odo non possa agire sullo stato toss.ico creato dal tumore anche la solu.zione tla noi usata come antic.~gulante, a base di iposolfito, che, c-0n1e s1 sa, ha pure· azione disintossicante. È da ric~rdare che secondo taluni (Kabelich) · l 'iposolf1to avrebbe anche azione ritardante lo sviluppo della cellula neoplastica e che esso potrebbe anche agire sul glutatione· che nei tuIllt()ri maligni sarebbe ridotto. Se 6i debba poi chiamare in causa un'eventuale aziQne radiante. nel sangue trasfuso se·condo le idee di Protti, è tln problema d~ 1·icordare, anche perchè nel canceroso, come ricorda Introzzi, il potere radiante sarebbe scarso o assente (in tal caso potr-ebba e5sere indicata la trasfusione con sangue irradiato). Secon·d o !Bécart (9) che ha già sottolineato i vantaggi ·d ella trasfusione ar&sociata ad altre terapie (paratiroide, cloruro di ammonio, pe~ r-ossido di magnesio) , la trasfusione regolerebbe lo squili·h rio calcio J)O tassio esistente nel cancro. L'intervallo di 2 mesi, fra una trasfusione e l 'altra, dato d!a questo A., ci 6embra però un po' troppo lungo; se si vogliono avere dei rii&ultati discreti e mantenerli, le trasfusioni devono essere più frequenti. !f inora abbia.m o accennato al rr1igliorame·nto che con le trasfusioni ripetute si può avere IJella sintomatologia geilJcrale e sull 'aneinia JJeo.plastic.a, 1na ci si dorrta-nda in particolar rnodo: quanto tempo può durare il migliorar.nento ·e possono le trasfusiorti agire anche sul quadro locale dcl turr1ore, sulla ce1lula r.eoplasti.ca, si potrà parlare di un'azione antiblastica delle trai&fusioni? L'azion€ delle trasfusioni evidentemente non può essere duratura, i suoi ben.efìci sono purtroppo transitori, essi durano un tempo vario da caso a caso a seconda d-ell.a fase della malattia, del tipo e della sede del tumorei, ecc. Nei casi favorevoli i vantaggi possono durare, continuando le trasfusioni , J)Cl' mesi ed il paziente rimane in condizioni discrete, ematologicamente buone, fino a ~be il tumore, che continua il s.uo sviluppo indi-

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BÉCART.

Revue de Méd., n. 9, 1933.


I.ANNO XLVII, NuM. 44]

18'5

SBZIONE PRATICA

.sturbato, raggiunge una e&tensione notevolissima, con fenomeni secondari (stenosi, ntelastasi, fatti degenerativi, emorragie, ecc.) fin~o cioè a fasi avanzatissime del male. Allora si possono palpare, per es. nei casi ·d i cancro del'9 stomaco, largh.e ir1filtrazioni quali raram-ente è dalo di sentire ed il. paziente, dopo la fase di miglioramento e di discreto benessere, rapidan1ente e definitivamente crolla. Al tavolo anator11ico si nota p·er lo più il tumore molto F-viluppato con larga diffusione ed ii> fil trazione in tutti i tessuti vicini, quale ra1·amente è dato di osse·r vare. Tale grande diffusione neoplastica, più che ad .una azione accelerante sullo sviluppo del tun1ore da parte delle trasfusioni, come si potrebbe anche pensare, ci sembra possa esSf>Te in rap1p orto al prolungamento della vita di questi pazienti, per cui il tumore continuando .a crescere arriva a raggiungere uno sviluppo talora enorme. Dà quanto ora abbiamo detto è chiaro che l<.! trasfusioni non hanno azione inibitrice sulJ,) sviluppo della cellula ne-0plastica. Ricorpo i1afir1e che 1pure in un .g rave caso òi cancro del c~rdias con stenosi quasi completa e (~aches6ia, co~· tra.sfusioni ripetute si ebbe t1na ripresa not~ole ·d elle condizioni generali, dello stato di. nutrizione e del]e forze tanto che il paziente r.iu8c.ì ad alzarsi e1 camminare.

RIASSUNTO E CONCLUSIONI. Sono stati trattati 20 casi (operabili ed inopeirabili) {in varie fasi di decorso) di neoplasie. del tratto digerente (stomaco, rolon, esof3go) con multiple suc0e5sive trasfusioni di ~angue stabilizzato col mieiodo proprio dell'A ~ (uM del novotrans). le trasfu&ioni (200-300 cc.), eseguite lenta1niente, con sangue raccolto a digiuno e dello stesso gru.p po del riceNitore, sono stare sempre bene so1p portate. lDa queste osservazioni risulta : l) Che le trasfusioni ripetute costituisc-0nc~ un ott.in10 rr1ezzo di cura medica del malato neoplastico, de-ll 'a11emia neo.p lastica e della sintomatologia generale, sia nelle forane operabili che in quelle inoperabili. Le trasfusioni ripetute costituiscono anche una ottima cura coadi11vante il trattamento fisico o c.h irur.gico :s ia in fase preoperatoria che postope1·atoria; 2) Nei caJSi inoperabili o in ql1elli nei quali le cure fisiche sono inefficaci, le trasfusioni ripetute possono tuttavia dare notevoli benchè transitori vantaiggi. Alcuni pazienti possono eve~tualmente an~ora essere resi operabili o

atti a sopportare l 'inte1rvento Roerttgen o la radiumterapia. Risultati miglilo1ri si osservano nelle fonne scirrose, nelle foome se·n za emorragie notevoli, e senza edemi, nelle f.asi meno avanzate. del male. L'evoluzione locale del tumore non viene influenzata. 3) Con le trasfusioni nei casi favorevoli è possibile ottenere un miglio,r amento notevole dello stato ge·n erale, delle forze e deil l 'anemia. La vita di questi pazienti può essere prolungata e più che tutto invece• che in condizioni miserande, può trascorrere in condizioni discrete. Le trasfusioni ripetute pe·r ciò me·r itano di entrare ne1lla pratica corrente. 4) I buoni risultati che in taluni casi bi po~sono ottenere non devono tuttavia far esag·e nerare le s-wanze; tratt"n®si di un camJX> quanto n1ai scoraggiante e sterile di risultati definitivi, anche vantaggi modesti e transitori devono essere ugualmente apprezzati. 1

PROSPETTIVE CLINICA CHIRURGICA DELLA

R.

TJNIVERSITÀ

01 PISA

Patogenesi e terapia delle infezioni pio· gene. Prof. G1No

BAGGIO,

direttore.

La condotta abituale del chi1.-urgo di fronte all 'infeziorte piogena vorrebbe essere dominata dal classico aforisma « ubi pus ibi evacua ». J\{a, facendo come abitualmente fa, quest'.aforisrr1a, il chirurgo, non lo ri,s.petta, lo defor1r1a i11vece: perchè, dal Vllotamento di raccolte purulente. pas-sa a perseguire l'infezione e a preC<>rrere il pus, non a vuotarlo. QuandO) ·d ifatti, invec..e ·di a1Jrire un ascesso, egli inci·d e su u11 fler11mDne, il pt1s lo può trovare in sedi isolate e in piccole quantità, mal circoscritto e mai in condizioni tali da poterlo fare uscire per vuotamento; difft1san1e11te egli vi tro,,a invece soltan ~<> sie·ro e necrosi. E non può dire che precorrere il pus 6ia meglio cl1e vuotarlo, perchè ciò varrebbe soltanto qua11do il pus riassumesse l 'infezione o - per lo meno -· rie determinasse i danni. È vero cli.e l'uso abituale di espressioni improprie, di cui € prototipo la « diffusione de] pus », contribuisce . a far credere così. M9- che invece non lo sia, lo dimostrano le più elementari cono&eenze su ciò che il pus è. Il pus è formato di siero, di elementi tissulari necroli"i e disgregati e di leucociti neutrofili in-

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li46

« IL POLICLINICO »

globanti batteri e disfatti, 111entre altri hat.teri si trova r10 fra di essi. iE'asi della ·flogosi, ulter iori a quella d ella p:resenza del pus, non si trovano dura11te il d.eco1·so di un'infezione suppurativa, ·e, dalla co1nparsa del pus in poi, const.atia1110 inv ece - localme11te - che i batteri in esso contenuti vanno mano mano diminuendo di r1un1ero e di virulenza. Il pU!& è dunque il prodotto finale, con clusivo, d el! 'il1fezione che &i spegn e,, non il materiale c h e la sostie11e. Se1r1pre ,~l1e però lo consideriamo nella sua i1aturale eYoluzione di prodotto dei tessuti la scia ti alle Joro naturali difese, chè se invece pas~iartH> 11oi a disturbarli quei tessuti e il pus di una sede lo f)Ortia1no a contatto con parti di &.&si cl1e ne erano imm·u ni, allora, non il pus per se stesso 111a i batteri .a ncora virulenti in €sso contenuti e altri ohe fra i tebsuti suppu·ranti si trovino, avranno nuovo giuoco, e l 'inf ezione procederà nella nuova sede . E se ~ fatte le dovute distinzioni - si vuol i11ten.d ere per « diffusione d el pus >> la diffusione d~lla caus-a cl1e lo detern1ina, allora l 'errore da corregg·ere è un. altro: e ques to tSÌ che è un errore veran1 e1lt.e scientifico.

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Qualunque infezione su·p purativa , per circoscritta ch e possa essere ]a sua d efinitiva evoluzione, si 1)resenta in un prin10 tempo sotto forma di infezione diffusa. Ben si prestano a questo rilievo le suppurazioni del sot_toc ute, della c ui · esteilJSione possiamo g iudicare con sufficiente esa ttezza ·dall'arrossamento , dal turgore, dal calore, dalla 1dolorabilità, che si riscontrano sui tessuti superficiali. Una f)Ut1tura infetta, una pustola, alle qua)i segua in d efinitiva suppurazione d el sottocute, J>resenteran·no se1r1pre in un primo tempo attorno a sè arrossamento, turgore, calore e dolorabilità s u una sup~rficie a:;;sai più ·estesa di quella nella quale si risolv·e rà poi l'infezione, o presenteranno precocemente linfangite o linfoade11ite o l ·una e l 'altra, anche se in d efini fi,1a J.a flogosi potrà risolver&i separatamente e successivan1e11te n ella sede d'infezione pri111aria e n elle relative st.azio11i linfati che . La s tessa infezione, no1l più suppurativa nia n ecrotico..::s u ppurali,ia, d cl foruncolo, in un 1)ri1no tempo si i)resenta con diffusione tale da spesso 111asch er a re comple tan1ente la sua orig inari::.. e poi definitiva sede. ~i\ s uo le1npo, questi particolari patogerletici, io ho inteso di esporre co1npendiosamente ne]J.a f orn ta seguente :

[ANNO

t< Dicesi

f l er1i1none

XLVII,

Nu~1.

44:1

(·semplice, ossia diverso dal gas~so) una ir1fezione ·diffusa del connettivo lasso - sottocutaneo o interstiziale - · ad andamertto sup.p urativo. Dicesi asc~sso una raccolta purulenta in cavità formata dallo stesso processo s uppurativo ... I"'a prima azione dei batteri n el forrr1are uri fle111mo11e è parzialmente necrotica. J\d essa si associa una essudazione siero-fibri11osa, 8€guita da fufrio·n e purulenta. Quando il flemmone si circoscriv.a , pe1~ questa fu sione purulenta mette capo all 'ascessrJ » . ('Co1npendi0 di Patolog ia Chirurgica, Ron1a, 'fip. Art.e d ella Sta1nrJa, 1928, pag. 23'5 e se-g .). Continua ndo, avrei dovuto dire : i11 altre parole, il flen1n1on e è la farina diffusiva iniziale dell 'inf€zio11e piogena, I.a quale, incontrando le naturali dife15e del I ' organisn10, viene ad es. . sere p1u o ineno 1ntensa1nenle e precocernenle arrestata n Pll.a s u.a diffusione, e quando ciò 11on ::t' '' 'en ga, continua ad invadere, passando d a lla varielù di infezione locale a quella di infezione generale; l'ascesso ,è l'esito di quella localizzazione del flerr1mon e. Oggi s i leggo110 in vece ·delle espreRsior1i rig uardanti il decorso d elle infezioni suppura live e con seguentemer1te i rappo1ti tra fl emmone e-d ai&ces5o, ch e rispondo110, con mag·giore o 1r1 in·o re completezza di frasi, al con cetto seguente: il flemmon e è una supp urazione che, invece di rim.a ltere alla forma iniziale circoscritta d ell'<iscesso, va diffortde11dosi. Giustificato. a llor<l, seco11do questo co ncetto, c he, sul 1nalato il quale si presenta in preda ad infezion e fler11r11onosa si tenti di tagliare la strada ai batte ri aprendo i tesst1ti nei quali si andare a l di là del terir1filtr.ano (e biso!?'nerà ,_ r eno invaso) per tog·Iier e ai tessuti medesin1i la p1"oprietà di terreno culturale; ma profo ndamente errato - questo modo di i1roced ere rispetto a c iò elle il flernn·1one è e che te1ldc a di ven tarei. Chè, se Ja s ua e11 tit à patolog·ica è invece q uelltl ·ch e 110 espo sto io (inte·nd endo dire a quel modo , JJ.011 cose mie, r11a nozioni acquisite dall' c~pè ri enza di generazioni e dalle con&tatazi(ini di tutti i g ioTni) se -- dico - il flernmone è un 'iniezion e capace, p er 1n s ua stessa tl aLura , di circosc river si , la ct1ra di esso consiste, non nel tagliargli la strada , ma nel favorire c1uest.a circo ·crizione spo11tan ea . E c11e sia così e che i d ebba fare così , lo di111ostrano - 1rteglio di qualsiasi co11siderazio11e teorica - i seguent1• numeri.• Da cinque anni (1).er abbando11are tutto · ciò c.l1e è soltanto esperienza parziale) : su 84 fien11r1oni ed ascessi, su 55 rnastiti , che furono ri.co~

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[ANNO

XLVII,

NUM.

44]

1847

SEZIONE PR A'I'JCA

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v-e:rati, fra tutti i foruncoli e i paterecci che furono cu.rati a1nbulatoriame11te, non ho eseguito un'incisione o, se incisio11e fu eseguita, lo fu per motivi di contingenza che non rientrano affatto nel ·concetto ·della terapia. Tutte le infezioni sopraddette ho trattato invece con impacchi caldo-urnidi di soluzione fisiologica ri11novati ad irttervalli elle, a seconda del pe1 iodo della flogosi, ·e rano di 4-6 ore, fino a guarigione co111pleta; la quale· ~ avvenuta il più delle volte per vuotamento spontaneo del pus all'esterno, talvolta per riassorbimento. Vi sono co1npresi flemmoni della mano, con inter-essame·n to di tutto l larto fino all'ascella, flemmoni del viede, di gamba, coscia ed inguine. vi erano 10 flemmoni latero-cervicali, 1 sc>praioideo, 1 prelarin·geo, 11 paradentario, I del pavimento orale, 1 retrotonsillare, 1 angina di Ludwig, con fenomeni gravissimi, imponenti. Tutti sono completamente guariti in tempo che va da un minimo di pochi giorni a un massimo di 85 giorni in un caso di flemmone della mano. E, come non incidei pel' suppura.zioni ch e si svolgono n·e lle sole parti molli. cosi non incido nemn1eno quando la ;;;uppurazione p.ro' 'tnga dall'osso. Non opero più un osteo·I nielitico n è in fase acuta nè in fase di cronicizzazione, n è radicalrr1ente, nè parzialmente, av,e.n do abolito anche le incisioni per raccolte sottoperiostee o sottocutanee o articolari, e 11e ho curati 78 (Baggio, Società Lombarda di Chirurgia e Riforma Medica, 1937; La Cava, Società llomana di Chirurgia, 1940). Quando la iSuppurazione sia - come spesso è ~ appannaggio di ferite e· sia sostenuta da germi portati con corpo· estraneo, il suo decorso è enorn1emente influenzato dalla presenza del co·r po n1edesi1no. In tal caso, prrin1a del1'impacco s'impone l'asportazione del corpo estraneo. Ma anche questa l egge. deve rimanere subordinata a restrizioni che rispecchiano· i fon.damentali biologici principii della cura con impacco 0 l 'in1ponenza ·dei suoi ris.u nati, e cioè : l'asportazione del corpo estraneo è doverosa prima che la suppurazione sia istituita e .affermata, è invece controindicata se la suppurazione è già in atto pieno o quando non si dimostri giudiziosamente possibile. Anche in queste condizioni, ricorrerre all 'impacco - sempre do·m inatore della suppuraziolle, contenendola ed esaurendola - ed attendere pazientem.ente, costantemente. Sarà in tal .caso la suppurazione stessa che elimina il corpo estraneo e cun esso ogni causa di persistenza dell'infezione.

Quando la raccolta purulenta sia profonda i11 modo che·, non riassorhe·n dosi, debba superficializzarsi attraverso piani spessi e resii&tenti (come per es. nel caso di ascesso pararenale) e dato ch e sia ormai nettamente limitata, se.r1za coinvolgimento generale dell'organismo, compresa l'assenza di temperatu·r a, viene naturale la domanda· se non conve·n ga fare una piccola incisione evacuativa. Non oiso dire che ciò sia da11noso. Dico soltanto che in casi di tal genere, il più delle volte la sup1p urazione si esaurisce· per riassorbim-ento e che le incisioni e le stesse punture evacuati ve turb·a no il naturale decorrere del1'infezione e - in genere - se non danneggiano, non offrono nemmeno adeguati -wtntaggi.

* ** Ho delto con1e mi comporto sulle suppurazioni di regioni esterne dell 'organismo. Analogo è il trattamento che uso nelle suppurazioni viscerali. Però, se anche in queste il principio• della cura ·è lo ste&so, l 'applicazione, ,deve, invece, per forza, mutare, a deguandosi alle particolari e$igenze anatomiche della sede. J>ove, cioè, la suppt1razione sia di organi contenuti in cavità, non si può p·i ù fidare sul vuotamento spontaneo del pus all'esterno: c'è di mezzo la cavità. Perchè il vuotamento al!' esterno avven.ga, bisogna che siano stabilite aderenze: viscero-parietali. Se queste non ci sono, il vuotamento può avvenire in,rece in ca,·jtà e portare conseguenze disastrose. Bisogna dunque stabilire preventivamente l 'acc,esso al viscere. Perciò ad es., sull 'asce·&so polmonare· faccio da prima un piombaggio alla garza preceduto da resezione ·generalme11te· ·di due coste. Poi, sul piombaggio eseguo l'impacco· di tutta la metà del tora ce . Sul fegato, mi apro la via transdiaframn1atica posteriore. (previa resezio11~ della ioa costola) o la laparotomica anteriore c~eguita ·da esclusione peritoneale) e impacco largamente come su parete integra. E, analogam.ente a quanto· dicemmo per le ferite con corpo estraneo, bisogna distinguere dalla suppurazio·n e semplice, le flogosi nelle quali la formazione di pus sia la risultanza com· binata 1ji i11fezione piogena e di azioni che1 ~ui tes-suti privati del natura le rivestimento siano esercilate da liquidi tossici dell'organismo. Tali sono le flogosi sup1p urati ve· ·d elle ' ·ie urinarie. In esse, 1\azione antiflogistica dell 'impacco ·deve essere con1pletata da congruo drenaggio dell 'urina, che può richiedere incisioni 1


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IL POLICLINICO

degli organi 111alati (Qefroton1ie, pieloto111ie) se i1ure 11on è .necessario il loro sacrificio. Non parlo poi dì'. asportazione di calcoli, di soppressio11c di diverticoli, ecc.

* ** Particolare c.o nsiderazione a11cora richiedono le suppurazioni, non più viscerali, ma già oaw itarie, de~la pleura e ·d.el pie ritoneo. -In esse, la guarigione co11 iir1pa c,~hi non avviene più per vuotamento all:esterno; eventualrrlente avverrà per vuotarnento in visceri cavi (11e i bron c.hi, nel retto, in vescica, n elle· sulpi11gi e nell 'ute.r o). Può avvenire invece, &econdo una certa regolarità, ~er riassorbimento, ma anche tale evenienza è più o meno possibile a seconda della costituzio1Le an.atomica dei tessuti che prendon·o parte alla mippurazione e a seconda che persista o nleno ad agirei· il 1neccilnism.o gerietico della suppurazione rn edesima. In dipendenza di ciò,, conviene considera1~e separatamente pleura e peritoneo. 1

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Nella pleura, se facciamo astrazione delle ferite, la svppurazione, o è primaria o è secondaria ad infezione polmonare. In tutti e due i casi il mecaanismo di insorgenza d ella flogosi 11ella cavità pleuric.a è estemporan eo e cessa di 8gire con lo stabilirsi della flogosi medesima, oi.lpure (in certi casi di infezione secondaria a qt1ella del pol1J1011e) conti1iua ad agire sotto forma di persistenza della flogosi polmonare (dalla quale è derivata quella pleurica) anche durante lo svolgimento ·d i quest'ultima. Quanto ai te&suti che partec.ip:ano alla flogosi svolgentesi nella pleura, essi sono assai poveri di componente mese1ic·him.ale che .è poi quello dal ·quale derivano le· sosta11ze immunitarie ed antiflogistiche in ge11ere e in seno al quale si dovrebbero compiere i fenomeni di riassorbimento. Per que·s te ragioni io non lascio l' empie111.a pleurico alla sola azione dell'imp·a.cco caldo-un1ido, ma, a questo associ.o il vuotamento periodico del cavo pleuryco n1ediante aspirazione con ago cannula a tenuta d'aria. Tale aspirazione serve a sottrarre volta a volta tutto il pus. E l'aspirazione ripeto, a distanza di ur10 o I)iù giorni, guidandomi su eventuale dispnea e sovrattutlo sull'an·damento della temperatuT«l e delle condizioni so·ggettive. Tengo però a mettere in rilievo che l'aspirazione cosi !inte~ co::;tituisce parte sostanzia1e della cura, ma, non tutta la cura; il

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vuota1nento rappr.efienta cioè --: secondo il mio parere - il mezzo di evacuazione resasi necessaria artificialmente per le sopraddette ~on­ dizioni anato111iche ·della sede suppurativa; ma, per.ç.h è la su11purazion-e guarisca, al vuotarnento deve precedere, seguire e contribuire tutta l'influenzazione hiolo·g ica dello svolgi.m ento flogistico: la quale ·è data soltanto dal1'impacco. È frequente - p1er e!sempio - che a distanza di più giorni dall'esaurimento del pus nel cavo, si assista - mentre continua il • trattam.e1nto con irnpacchi - alla nuova com1)arsa nella pleura, di raccolte purulenti anche notevoli. E:videntemente ha continuato ad agire la causa piogena in forma attenuata, ed in parte si sarar1no fluidificati gli essudati fihrinosi che ave1v ano palesato la loro presenza sotto forn1a di isvessi111enti riconoscibili alla · percussion·e, all ascoltazione e all'esame radiolo·g ico. Altre volte, a lt1ngo periodo di assenza di pus dal cavo pleurico segue una vomica, la quale in pochi gio·r ni m ette fine decisiva alla raccolta purulenta. Ma, ·gli impacchi sono poi necessari.i ancora, per completare la dissoluzione e il riassorbin1ento degli essudati fibrinosi; dopo di che il po linon e riacquista la sua e~pansione e trasparenza normali. Anche di empiemi pleurici trattati a questo modo, n e contiamo ormai 32 (Loi, Società Tosco-Umbra di Chirurgia, 1937). 1

Notevolmente div·e rse sono le considerazioni ch e: si i111pongono quar1do la suppurazione, invece che nella pleura, si svolge nel peritoneo. Le su ppurazini n·el peritoneo si ·stabiliscono attraverso il me.oc:a.nisrno della propagazione 1)er conlin,tiità (dagli annessi, dall'~utero) o attraverso quello della perforazione o della lacer.azio11e (d,cll 'appendice, dell'intestino in ·genere, dello stomaco) oppure sono rprini;arie (1leritonite pneun1oc.occica, peritonite streptococcica). Nel peritoneo sono abbondanti i mesen.c.hinii: .abbondanti inei meso , ancor più r1ell'o1r1ento. Ora, quest abbondanza di tessuti rrlesenchimali favorisce la .guarigione per riassorbimento, n1a subordinatamente all ' ~nfluen.­ za esplicata ·d al 1n.e·c cani·srr10 di in~orgenza del1'infezione. Nella perito·ni.te da propagazione, flogosi viscerale .e flogosi nel cavo del peritorteo formano tutt'uno. L impacco agisce portentosa·mente a determinare la guarigione per riassorbimento, eventualmertte per vuotamento in visceri cavi. Altrettanto può dirsi delle flogosi primarie. Nelle flogosi da perforaziorte o lacerazione, la guarigione può avvenire lo stessç, nella maniera suddetta, ma bisogna 1

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SEZIONE PRATICA

che vi concorra l 'arrest.o della i1t1n1issione della causa infeLLaJ1te, l'arresto cioè di passaggio di cor1tenuto dai visceri nel cavo p1e1rito,n eale attraverso la soJuzione di continuo della loro parete. 111 questo caso ,du11que - impaochi sì, 1na s~sseguenti o associati a provvedimenti dai quali si possa ottenere il suddetto arresto di i1n1nissione di causa infetLant.e. A tale scopo le esigenze sono divers·e a 6econda della 'a rietà della breccia di passa·ggio. Nel caso di appendicite perforati,,a basta (in riferimento al giudizio cl1e ~i può emettere ~ul decorso clinico) la sola abolizione di ogni inge~to, compresa l'acqua (llaggio, Ace-ad. La11cjhiana, Ron1a, 1'9 37; Paggi, Soc. Tosc-0-Umbra di Chirurgia, 1937). Ma , quand·o la breccia sia determinata invece da lacerazione o da ferita dell'intestino in genere, è difficile poter ~perare ne1ll 'ab0Jizione dei movimenti propulsivi intestinali per solo effetto di abolizione degli in.gesti e di impac,c hi . A11aloghe sono le ... ons.iclerazioni cl1e si impongono nel caso di perforazione gastrica o duodenale da ulcer.a, nel - quale - pure non t1attandosi di solito di passaggio di materiale infettante, e tratta1tdosi invece di liquidi che agiscono prevalentemente in forma. chimica e quindi danneggiano direttamente per intossicazi~·ne o indirettan1ente per alterazioni deile pareti intestinali che vengono rese permeabili ai batteri ~ la quantità di liquido che &i forma e si raocoglie nei visceri medesin1i e da essi può passare attraverso la perforazione, è tale e la forrr1azione di ef,So avviene in modo così continu·o , da rendere assai proble111atico l arresto de·l suo passaggio per solo effetto di arresto di . ingestione. Raramente si constata che a11che la perforazione (coperta) dello storr1aco e del duodeno guarisca corn·e l a p e·r forazìone da appendicite per avere associato agli impacchi la sola sospenF;ione di ingesti. Perciò, nel caso ·d i perforazione da ulcera o ·di lacerazion.ei o di ferita , 6i ren.d e necessari<) generalmente, prima del trattamento con impacchi, l 'interv·ento dì sernplice chiusura viscerale o di ricanalizzazion.e per resezione. Anche in argomento di peritoniti così intese I){)tremmo port,1re, a suffragio della sorprendente. e.f ficacia degli impaccl1i, l'esperienza di casistica assai nu1nerosa di 5 anni ~la la complessità degli ele111e11ti e ·delle nozioni che nel! ;argomento medesimo si compenetrano, obbliga a far·e delle distinzioni che non permettono più di utilizzare il nume.re nella 6Ua nudità e che male rientrerreb bero - ·d 'altro canto nelle considerazioni generali alle quali è impostato il lavoro presente. !

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Si dovrebbe dire cl1e, facendo come hò esposlo, si viene a 1nutare, l ' cc evacua » del vecchio af<lrisrria in un « fa evacuare ». La cosa non è la stessa . e può. anche sembrare che. il muLamento torni a danno dell'org<tnis111(), in. quanto cl1e lascia persistere nella sua con tpagine un accu1110]0 di sostanze tossicJ1e (componenti del pus) che non possono es5ere irldifferenLi p,er l ' organisrno medesimo, pre.v alentemente pe1· i suoi emuntori~ E se ne possono anche· raccogliere ·le' prove, soprattut to sotto forma d,i persistenza della te1nperatura. Ma a qt1esto proposito c è molto da richiamare e ·da distinguere, ri.leivando in maniera fondarrtenta]e che una cosa è l'azione tossica esercitata dalle tossirte batteriche, altra cos.a è la tossici Là dei prodJotti de lla flogosi. In og11i caso, non solo l 'andamento complessivo delle m.anifestazioni cliniche ma lo ' varie stesso particolareggiato c·o ntrolJo delle funzioni organiche persuade facilmente1 che, a fare come dico io, .l'organismo non ne ha dan1Jo affatto (Can1pellor1e, Soc. Tosco-·Umbra dì (~l1irurgia, 1937). Viceversa, sembra quasi inco11cepibile che il cl1irur.go non ab1b ia saputo trarre. a suo tempo, nelle contingenze della chirurgia settica, g.li insegnamenti che gli venivano, i10n ··già dal1'e.mpirismo antico , 1na della s.cienza ·moderna. R1cercan.do 1difatti fra .le. nozioni dell'era scientifica 12 iù particolarmente rivolte a guidare l'opera chirurigica, si trova, ad esempio, che già nel 1894 Schimn1elbusch riferiva alla Società te desca di Chirurgia ·di avere constat&to in ricerche sperimentali che germi patogeni e non patogeni possono, da una recente ferita .sanguinante, ra.ggiungere in cinque minuti i grossi organi interni. Tale - dobbiamo rilevare noi - è il caso clinico dei piogeni c.h.e vengono a contatto con le supe1·fici di ir1cisione qu.a11do si i11cida su un focolaio di • suppurazione. Ora, giungere i piog.e1n i agli organi interni non ,è fatto che basti a riprodurr'e· quivi · !'' infezione. Difatti (per attenermi sempre ai ddcumenti più antichi) PaVv·lo\7\·sky (Z. f. Hyg. u . Ir1fektrankh., XXIII, 1900) ha dimostrato che ' stafiJococchi aurei e citrei iniettati sottocute e trovati progressivamente d'o:po 1/ 4 di or.a nel fegat~, nei Teni, nella milza, e dopo 1/2 ora nel sangu·e, andava110 I)Oi p1·ogressivan1ente scomparendo da tutte queste · s edi, e cominciavano a ridursi di numero · nel sangue già dopo ,d ue or,e., così che; a distanza di 2-3 giorni il sangt1e era completamente sterile e in 1

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14. giorni i batte·r i non ·e rano più dimostrabili nem111eno negli organi e tessuti e tutto l'organismo ne era libero. Io voglio anzi aggiu11gere, desumendolo dalla mi.a esperienza, c:h e·, mentre ~ in atto un focolaJo di infezione, questo sembra costituire qua~i una. misura difensiva dell'organismo contro l'insediarsi dell'infezione altrove·. Ma lo stesso- Pawlowsk)· ha aggit1nto poi, alle sopraddette, quest'altra afferm.a zione1: che, se ['infezione er.a grave, con esito mortale, 4-10 giorni prima della fine dell'animale o contemporanean1ente ad essa, i microorgani5mi comparivano . ·d i nuovo nel sangue penetrandovi dagli organi interni. Non è dunque razionale ammettere che, se si tratta di infezione grave, l'incisione e::;eguita sul campo di suo sviluppo possa deterqiinare v.e iramente la generalizzazione .cJell.infezio·n e medesima P D'altra. parte, se un 'infezione si svolge in · sito, con tutti ·g li attributi dell'infezione locale, cioè richiamando i concetti clinici dell'offesa. b~tterica e delle reazioni che ad essa sta opponendo 1'organismo mediante i suoi n1.ezzi, che. sappiamo essere mezzi umorali prodotti dai tessuti e riversati nel sangue e mezzi tissula.ri cioè esplicati direttarnente sui · batteri dalle cellule11dell,or.g aniemo, che a loro volta, in parte appartengono ai tessuti stessi nei quali l'infezione si svolge e in parte sono globuli bianchi ivi raccolti p,r oveniendo dal sangue, non è forse - in linea clini.ic:a - automaticamente tracciata la cura nel preoetto di favorire quanto più sia possibile l'accumolo dei· suddetti mezzi di difesa nel sito stesso nel quale l'inf.ezione si svolge, favorendovi il locale richiamo sanguigno? La dimostrazione de]l'influenza che l'aumentato afflusso sanguigno esercita sull'attività biologica delle cellule fu data sperimentalmente da Morpurgo· (R. Ace. Lincei, S., IV. Vol. Vl, 1890) mediante il fatto che l'iperemia .conse.guente ~d estirpazione del ganglio superiore del simpatico rende più attivi i processi locali id i rigenerazione cellulare. Evidentemente, è nell 'aumen.tata attività biologica cellulare che rientra anche l'azione benefica esercitata dall'impacco caldo-umido sulla flogosi ~uppurativa qu.a ndo si astragga dalle sostanze immunitarie portate direttamente col sangue. Ma: è la sola iperemia, il inezzo attraverso il ,q uale quell'azione si s';olge? ·O ve· ne concorrono altri? E quali? Sarebbe indubbiamente assai utile - a divulgazione della terapia suddetta --: poter dire

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per quali meccanisrni ed az,io11i (Particolari l'impacco agisce. J\ila questo ·è ·compito che richiederebbe altrettanti particolari e profonde e. dettagliate ricercl1e su argomenti numerosi, guidate da puro indirizzo scientifico. Non è quindi compito da svolgere a seguito di ciò che ho detto io : cìte è invece tutto improntato a rigore scientifico, sì, ma di scienza diretta a fare della Clinica, non della lE"isio·-patologia. Ed è prudente - io credo - non dottrinare di questa a proposito di quella. In linea dì dottrina applièata alla Clinica, i)arrni invece ·d i dover rilevare che l'impacco riunisce due rnezzi di azione: il calore e l'umidità. ,Difatti, posso affermare senza incertezze che gli effetti terapeutici del calore asciutto, quale è dato 1dal tern1oforo o anche dalla semplice :-ll)plicazione della borsa di acqua calda, sulle suppurazioni, non hanno a che vedere con quelli dell'impacco. Ora, che il calore possa esercìtare sulla a tti,1i tà biologica cellulare I.a mede!Sima azione che l'iperemia da n1odificazione nervosa, fu dimostrato da Penzo (A. Se. med., XVI, 1892) il quale sostituì nell'esperimento di Morpurgo J·estirpazione1 del sirr1patico con l'aumento artificiale di temperatura e constatò nelle oreccl1ie di conigli gli stessi fenomeni di maggiore rigenerazion·e fisiologica e riparativa e se gli animali erano ancora in via di sviluppo -- di mélggiore p roduzione di sostanza intercellulare nei tessuti di so·s tegno (connettivo e rarti]agineo), mentrei q'.azione del freddo si palesò opposta; tanto che Bizzozero e Sacerdotti (.R. Ace. Med., 'forino, l'f:s~6) ampliando gli e~perimenti di Penzo, giunsero a ·g eneralizzare la legge, dicendo che l'elevazione di temf'eratura (entro limiti vitali) aumenta l 'atti,·ità forniati va ·e produttiva di tutti gli elemepti cellulari dell'animale in via dì sviluppo e cioè, non soltanto degli elementi labili, ma pure di quelli stabili (tessuto connettivo ed osseo) e perenni (rnuscoli striati e nervi) con aumento della sostanza di formazi0n.e secondaria, com 'è appunto la sostanza contrattile delle fibre muscolari striate. E 1g ià Penzo, passando, nel commentare le sue dimofitrazioni, dal concetto scientifico all'inter.e.s se pratico, ricl1iamava, quali mezzi ipertemizzanti, i fomenti caldi d'infuso di carnomìlla usati dai vecchi oculisti e i più recenti fomenti ·d 'acqua calda prescritti ad attivare proc·essi torpidi delle parti esterne del1)occhio; e at::comunava l'azione stimolativa del calore sui processi di rigenerazione cellulare 1


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(ch·e so110 poi la Società) per capire ch·e cosa significhi invece una faccia, una ma~o, una mammella ritornate quali erano. Però, intendiarr1oci: Io ho inteso parlare esclTuSivamente di infezioni piogene. Di contro a queste . bisogna considerare in cl1irurgia le· infezioni gasso gene. Queste sono tutt'altra cosa: batteriologica1nente1 e biologicarnente in gen·ere. Ebbe11e, anche agli effetti della terapia con impa·cchi, queste, non hanno nulla a che ve .. de.re con quelle, ed io nulla intendo che ·di ciò 1c1h e ho detto per quelle possa esser& applicato a queste, anzi: dovrà e~ser.e1 ie.u ra preci&a <li chi intraprenda il trattamento, .acoertavsi che è di fr.o nte a sola suppurazione. Questo (cioè la diversità della flora batterica) deve essere anche il motivo per il quale non tutti i p·e ritonitici da appendicite perlorativa guariscono con la cu1·a d'attesa come avviene per la stragrande maggio,r anza e quasi totalità. E, d'altra patte, anche l'impacco per modesta misura che rappre~enti - ha le sue • es1genze. Voglio dire che, se, invec·e· d~ applicarlo conti11uame.nte e con regolare adeguata rinnovazione, lo Ni esegue una volta tanto o lo si rinIlova quando capita o lo si fa in misura ristretta, si può assistere a quèsto risultato· che sembra paradossale ed io· trovo invece, non solo spiegabilissi1no, ma istruttivissirri-0 : l'infezione, invece di avere be11eficio, ne· ha danr10: si atlenua magari nella sua gravità, 1na si prolunga: come se il quid n1esso in gjoco dall'impacco fosse elemento che deve agire per sopraffazio,n e e finisca invece per .gio·v are alla vitalità dei batteri q:uan·do il suo .. ;ipporto sia sem~'lice1nente aumentato ·rispetto al normale, ma non in tale rr1isura da avere il so• pra,rven to. Tale potre·b·b.e, essere appunto )l * san·g·ue: che può sterilizz.a.1~e con i suoi ele** Ricordo con rac·c apri1ccio l'accanimento col n1enti difen1sivi se ]a loro qua1ltilà è a·de.g uata, quale io stesso, scguen do precetti stereotipati, e ~i lin1ita a sen1plicemente nutrire se la quan ho dato1 la caccia al pus nel 1nio pa~sato, fino tità ·dei mezzi di difesa da esso apportati non è più tale da .a verla vinta sui batteri. a quando la .p ersonale critica i1on mi ha fatto Questa è la ragione - io c1·edo - per la guardare con occhi miei, e penso alle vittime (molte o poc.h e, ma certe) di que1sto tratta- quale l'impaoco - ben noto ancb.e, nell'uso mento, con la sofferenza di chi riconosce un dorr1estico - non ha mai avuto il credito che gli spetta: perch·è a casa si fa male e in luogo delitto commesso nella buona fede ·di aver fatdi cura lo si disdegna. to invec1ei tutto il possib ile per beneficare. Questa è inoltre la ragione per la quale Ma nvn sono soltanto le morti che devono farci guardare con orrore alla cura sb·a gliata l!i1npra cco - .e seguito invece a dovere - mi si di questi disgraziati (mentre invece è tanto è dimostrato enormemente più efficace di altri mezzi curativi pur basati sostanzialmente fa~cile e sicuro il ·guarirli), basta pensare alle cicatrici, alle· ·deturpazioni, .ai deficit funzio- sugli stessi principii, ma ·d i applicazione innali pagati cari dai pazienti e dalle. società tervallata, quali i bagni medicame.nt06i locali.

con quell:1, più con1plessa, del calore come antiflogistico in genere e antibatterico in ispe.cie, ricordando l'applicazione del caldo-umido raccomandata da }3illroth nella cura delle ferite contuse con estesissimi pesta111enti e c-0n lacerazione delle parti molli e riportando l'illu&trazior1e di tre casi di g·ravis&irne lesioni chi111rg·iche fatta da lntosh per dimostrare l' efficacia della r11edicatura media11te irrigazione continua di acqua c1alda. In confronto a que·s te nozioni riguardanti il calore, la parte che nell'azione degli impacchi contro le suppurazioni spetta all '11midità è as$UÌ ineno identificabile. iForse merita dii e8se.r e rilevato il fatto che l'im·_pacco caldo-umido agisc:e b·eneficamente a11che contro il dolore isolato, indipendente . daJia flogosi, e qualunque ne sia la causa, s1>ecie contro il dolore colico, e che anche per tale applicazione è molto più efficace l'azione co1nbinata ·del calore e della umidità che non e,ia q11ella del solo· c.;.a lo re. Ora (tornando alla flogosi) l 'um~dità potrebbe a.g ire pre.v alentemeÌlte nel senso ·di esercitare una più diretta e vasta influenza locale di dilatazione vascolare, media11te ipoto11ia simpatica, sirr1ilmente a quanto siamo soliti ricor1oscere con1e seim plice effetto ger1erale della umi1d ità dell'aria. Con ciò non inten·do esorbitare dal ca111po nel quale ho detto di voler contenere le mie confliderazioni. Tro, 0 invece in esso dei rilievi che maggiormente impongono rise-rvatezza nel valutare i dettagli delì'azione medesima, perchè, ad esempio, la constatazione che l' efficacia curativa dell'in1pacco si rileva sulle· suppurazioni profonde al pari che su quelle superficiali, obbliga a prescind·ere da influenze di diretto rapporto fra impacco e tessuti.

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mi illudo di modificare gran che della suaccennata abituale condotta del chirurgo di fronte all'infezione piogena. I fondarnentali concetti pratici che io propugno si trovano stampati in quasi tutto il corso dell'era anche. scie11tifica della chirurgja. Voci ripetute ma isolate. Le quali perciò dirnostrano cl1e le cause della Tesistenza da esse incontrate hanno radici profond.e nella rc•utine p-rofessional.e: e la pr.rofessione ha esigenze che non sempre C'.o llimano con quelle della scien.za . La scienza - che le d.eve vincere - deve però mettersi nelle condizioni di utilizz.are tutte le sue risorse, deve imporsi con tutte le sue forze. E la forza fondamentale della scienza è il principio. Ciò che si dice in suo r1ome deve avere valore di legge·. Ora, .a n1io mod-esto giudizio, tutto ciò che si trov.a in materia di trattamento astent;iionistico sul1e infezioni pio~ene è Je·s posto ma-g ari tassativamente ma sempre ristrettivamentc: limitare l'intervento, abolirlo ·dove la flogosi è diffusa, rise.r varlo alle raccolte purulente circoscritte. Invece io credo che lo scopo potrà essere raggiunto soltanto allora qu!lndo .sarà diffuso e sostenuto il precetto· che· l <lstension.e1 dev'es~ere completa, totale, perchè soltanto allora potrà farsi strada nel pubblico ~ prima ancora che nei chirurghi - la persuasione che la cura è quella, e che a quella cura . si deve dedicare tutta la solerzia che· oggi ·invece si ·dedi·CJa alla /irrazionale cura cruenta. 1

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Con · ia presente pubblicazione io intendo a1lpunto di dare ai concetti che propugno il valore di° principio, di legge, e perciò . li riassumo ·nella forma seguente : suppurativa tende natural.l~ ·L'infezione .. • • • rnente a c1rcoscnvers1. 2) Per questa sua naturale tendenza, deve essere comoattuta con mezzi che accentuino la capacità difensiva dell'organismo in sito. 3) Risponde egregia1nente a questo, scopo l'impacco' caldo-umido, di soluzione fisiologica, che io, vorrei c}:liamare « medicatura biologica », da solo o .a ssociato a espedienti che ne assicurino o ne, completino l'azione a seconda che si tratti di suppl1razioni ~n regioni esterne dell'organismo o di suppurazioni vi_scerali o cavitarie. 4) Tale affern1azione è b,a sata sui iisultati 'Pratici di cinque anni di applicazione ininterTotta." 5) Su ferite con1plicate ·d a corpi estranei, egf.rarre i corpi estranei prima di ricorrere al-

l'imp•a cco se la suppurazione non è ancora conclan1ata; impaccare soltanto se la suppurazione è in atto pieno. 6) La convenienza di non incidere su tessuti suppuranti è ·dimostrata anche scientificar11ente dalla capacità che hanno i batteri dì i11vadere rapidamente 1, organismo partendo da ferite che sanguinano. 7) Vettore e sorgente d.e.i mezzi difensivi diretti e i11diretti contro infezioni piogene è il sangue. 8) È dimostrata . sperin1entalmente l 'infJuenza della iperemia attiva, (diretta o per azione di calore) sulle attività biologiche dei tessuti. 9) È verosirnile che l'u1nidità contribuisca a quest~azione mediante una più facile dilatazione· vascolare· per ip·o tonia del simpatico. 10 L'irnpacco caldo-umido non agisce heneficame11te se ,n on è conti11uo, regolarmente rinnovato ed am1)io. 11) Applicalo insufficiente1nente., invece di giovare, nuoce. 12) L'azione dell 'impaoc·o è assai superiore a quella dei· bagni locali. 113) Esu]ano completamente da tutte le affermazioni riguardanti l'azione degli impacchi sul]e infezioni suppurative le _infezioni ·gassogene.

RIAS·SUN1'0. Il riassunto ris·ulta dai 13 punti che si tr°' vano· a t.ern1ine del lavoro. _.

Rammentiamo l'importante pubblicazione:

Prof. LEONARDO DOMINICI e

Direttore del R. Istituto di Patologia Chirurgica propedeutica clinica della R. Università di Napoli.

,

Compendio di Semeiotica Chirurgica Seconda edizione accuratamente aggiornata e notevolmente tampliaio

ccon Prefaz. del Prof. Roberto Alessandri alla 1• ediz.) Riportiamo t'lnàice sistematico del volume: Introduzione. PARTE I. Esame Clinico. Cap. I. Anamnesi. Cap. Il. Esame obbiettivo semplice generale. Cap. I Il. Id. obbiettivo . semp.lic~ locale. Cap. IV. Id. obbiettivo semplice locale delle vane. f'egio~' e dei vari organi. Cap. V. Id. obbiettivo con metodi spenmenta&S; Cap. \TI. Id. della funtione dei vari organi: PAR'T'E II. Esami di Laboratorio. Cap. I. Esame delle unne. Cap. Il. Id. del sangue. Cap. lii, Id. del liquido cefalo..rachidiano. Cap. IV. Id. del succo gastrico. Cap. V. Id. del succo duodenale . .Cap. ~I. Id. delle feci. Cap. VII. Id. dell'espettorato. a scopo ~iagnostsco in chirurgia. Cap. VIII. Punture esplof'ative. Biopsie. Opef'ationi esplorative. Indice alfabetico. Volume in...8°, di pagg. xvi..468, niti~amer;te s~a~pato in carta americana, con 216 figure in nero ed tn tr1crom1a tnt~_rca~ate n-:1 testo. Prezzo L. 5 6 + s % e più le spese postali dt speèi.. z1one. .

Per gli abbonati al cc Policlinico,, od a qualei!1'si dei nostri quattro Periodici s<;>le L. 5 3 franco ò1 porto in Italia, Impero e Uolon1e. Per l'Estero L,. 5 5 , 9 O· Inviare Vaglia Postale o Assegno Bancario circolare alla Ditta LUIGI POZZI Editore, Via S:Stina 14, ROMA


tANNo XLVII, NuM. 44]

SEZIONE PRATICA

OSSERV'A ZIONI CLINICHE OsrEDALF. CIVILE n1 AsTI.

Linite plastica in luetico - Resezione - A.ne mia agastrica cinque anni dopo la rese • z1one. Dot.t.

GUGLIELMO

TAVA.fiI, assist. voi.

Dal 18'59, anno in cui il Brinton descrive"Va quella alterazio·n e anatomo-patologica dello stomaco denorr1inata da lui linite plastica, si può dire che, se non vi sono state ,discu86ioni s11lle caratteristiche fondamentali aijatomopatolo•g iche, p(lr quanto riguarda l '€Ziolo.gia della li11ite le discussioni sono tuttora aperte. Il Brinton riteneva che• la noofo·r mazione plastica di tessuto connettivo fosse dovuta ad ur10 stimolo infiamn1atorio cronico. Un gran numero di fatlori è stato ritenuto d.agli autori succe..~-sivi causa della sclerosi ga~trica: arteria-sclerosi; stasi venosa; stasi linf<.ttica; gastrite· cronica; flemmoni gastrici ad e,·o]uzion·e cronica; ulceri; traun1i ripetuti ali' epigastrio; tubercolosi; granuloma a carattere speciale; carcinomi ed alt1i tum~ri; lue. G. Agen e G. Lion ritengono che la linite sia sempre una forma di carcinoma, a volte con caratte·r i speciali. Bret e Paviot sostengo·no che l'ipertrofia sottomucosa è dovuta allo sviluppo di un cancro epiteliale infiltrato, mentre Cornil e Pilliet negano il cancro. Duret, Lucén~, Letuche, R. ~!arie, Herrenschsmidt, ecc. riferiscono tutti casi di linite cancerosa. Si può dire che fino al 11915 era ammesso quasi in generale l'origine neoplastica della linite Anche ulteriormente, specie dai franC«~si, so·n o state negate le forrne di stenosi pilorica infiammatorie e sono 6tati indicati per C<lrcinomi tutti i casi di linite plastica (Roussy). Gosset e Petil-Dutaillis nel compendio di Patologia Chirurgica del Bégouin definiscono la linite p1lastica una forma speciale di cancro scirroso a cellule mucose, importante per la reazione dello stro1na. Negli autori più moderni, tuttavia, questa iden lità quasi assoluta tra lini te e neoplasia gastrica non è più generale. Konjetzy ammette un'origine anche non neoplastica della linite e in una bibliografia estesisSiirr1a passa in rassegna un numero notevole di casi citan,do Aoyama; Galbert, ecc. che riportano per la m.aggior parte casi in cui l 'infezionei luetica è sicura e molti dei quali descrivono lesioni 1 •

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dello stòmaco con endoarterite, endoflebite, qualche volta infiltrati cellulari periartEh-iali e perive11osi; altre volte, frequenza di pla·5macellule, di linfociti, di cellule eosinofile nelle pareti di ai·terié a VoQlte sono state riscontrate cellule •g iganti. Il l(onjetzy facendo la critica di tutti questi casi affernta che la deduzione cl1e essi dipendano da causa sifilitiche non è basata su argomenti validi poichè ritiene che i quadri desc.r itti dai sumn1enzionati autori po,s sono esse.re ~tati origin.ati da altre cause, per lo più da flemmoni con infiltrazioni di vasi e nega quindi l'origine luetica della linite plastica. Aschoff pure lasciando a parte la discussione sull, eziologia della linite la separa dai neoplasmi arpmettendo che è facile a confondersi con un cancro scirrotico se non sri fa un esa• • me microscop1co. Altri autori riportano casi che si pos.&ono staccare nettan1ente da una eziologia tumorale. Su c.inque casi riferiti da Oselladore tre sono in carcinomatosi, e ·d ue di origine in'fiammatoria; l 'A. ·e sclude peirciò sulla base delle sue osservazioni, l'eziologia costanten1ente neoplastica della linite. Poichè il quadro idella linite si ripete· pre&so a poco cogli stessi caratteri istologici qualunque sia il processo presu1nibilmer1te causale, l'Oselladore· è portato ad an1mettere che vi possa essere. una condizione patogenetica comune a tutte· le form-e di linite. Tale condizione patogenetica sarebbe in un certo se11so anche ammessa da Thomson, Graham, Bonz, Henke. che pensano che la proliferazione connettivale delle form·e di linite plastica turnorale· possa essere· doYuta a diverse cause, so.prattutto luie e proceda il processo tumorale stesso. Anche Costa :r:iporta11do due ca6i di linite plastica carcinomatosa è p«Yrtato a concludere che, poichè esistono casi di linite tumorale nei quali la proliferazion,e1 del tessuto connettivale può precedere l'insediarsi del processo tumoraie, il termine di « linite carcinomatosa 11on può significare in ogni caso linite da car• c1noma ». Si può arrivare a concludere, seguendo la lette·r atura riguardante la linite plastica, che negli ultimi ten1pi ci ·è f)tata una tendenza a scindere la linite dai tumori. Con questo non si è però arri,"ati a dimostrare la genesi della linite p1lastica da altre cause. (lue ecc.) ma è da ammettere però che la linite plastica molte voltei no1n è tumrale, no·n ~olo, ma stando ad alcuni autori i tumori gastrici concomitanti alla linite potrebbero non essere altro che una

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« IL POLICLINICO »

successione n1orbosa al fatto proliferativo cor1nettivale e non la cau·~ di esso.

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Mi è sembrato interessante riportare il caso qui sotto ~escritto po-ichè l'individuo· è tuttora vivente e sano alla distanza di circa cinque anni dall 'inte•r vento operativo. Si tratta inoltre d'individuo che sicuram-e1n te contrasse la infezione luetica. 1

G. F. di a. 39, da Revigliasco d'Asti. Entra in data 9 ottobre 1934. , Nulla di notevole nel gentilizio. Ha sofferto di pleurite all'età di otto anni da cui guarì bene. A 25 anni sofferse di broncopolmonite che si ripetè in seguito altre due volte. Durante la guerra confessa di avere contratto due ulcere che furono curate alla meglio in un primo tempo, un po' meglio solo tardivamente. Sposò 19 anni fa donna sana dalla quale ha avuto cinque figli e due aborti: il primo dopo la prima gravidanza portata a termine, il secondo dopo il terzo nato. Modico mangiatore e pevitore, fumatore. . L'attuale malattia sarebbe iniziata circa due anni fa. Il p. aocusa disturbi dispeptici vari che sono culminati negli ·ultimi tempi con vomito frequente a volte di resti alimentari, altre volte di liquame a sapore acido. L 'E. O. presenta un soggetto di tipo medio con masse muscolari bene sviluppate e scarso pannicolo adiposo. Cute e mucose visibili abbastanza bene irro-rat~. Sistema linfatico indifferente. Nessun rilievo importante a carico degli apparati respiratorio e cardiaco. Addome: uniformemente disteso, trattabile, indolente in tutti i suoi quadranti. Non si palpa110 nè il fegato nè la milza. . Esame succo gastrico : stomaco vuoto a digiuno; dopo mezz 'ora dall'introduzione del sondino pochi cc. di liquame anacido. D-0po mezz'ora dal pasto all'alcool pochi cc. di liquame completamente anacido. Esame feci: la ricerca del sangue è positiva. R. W.: positiva + + +. Citochol: positiva. . . . Esame radiografico : reperto toracico negativo. Esofago regolarmente pervio. Stomaco vuoto a digiuno, piuttosto piccolo in corrispondenza della regione antrale che è ridotta di ampiezz~ a margini rigidi irregolari, dolenti alla palpazione per probabile infiltrazio~e· neo·p lastica. Il paziente passa nel reparto chirurgico dal reparto medicina ova in un primo tempo era stato ricoverato e viene operato il 14 novembre 1934. Aperta la parete addominale si trova lo stomaco piccolo a pareti notevolmente ispessite, dure sclerosate. Si osserva una cicatrice stellata alÌa parte anteriore del duodeno con una briglia organizzata fibrosa dello spessore di mm. 3 che stira la parte anteriore del duodeno in basso verso la testa del pancreas. Resezione colla tecnica del1'Haberer. · L 'intervento conferma l 'ispezione, trovando le pareti gastriche notevolmente ispessite, sclerosate

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al punto che nonostante si voglia praticare la allacciatura sottomucosia ;.emostatica non si riscontra nessun ramo vasale e la superficie di sezione è assolutamente ischemica. <Stomaco: piccola curvatura della lunghezza di cm. 4, grande curvatura cm. 10. Decorso post-operatorio regolare. Do·p o preve periodo di benessere ricompaiono i disturbi gastrici: inappetenza, vomito, dolori alla regione epigastrica; Ja lavatura gastrica mette in evidenza ristagno alimentare; la radiografia rivela una stenosi in corrispondenza della gastroduodenostomia. Si ritiene necessario un nuovo intervento·. Secondo atto operatorio del 1° marzo 1935: si riscor1tra che la massa dello stomaco si è retratta in alto per coartazione delle pareti che sono fortemente ispessite e sclerosate tanto che la gastroenterostomosi alla Wolfer viene notevo)mente difficoltata dalla piccolezza dello stomaco, Decorso post operatorio regolare. Il 23 mo.rzo viene dimesso dall 'Ospedale guarito. Reperto istologico : la parte di stomaco asportata presenta un aumento di spessore ragguardevole poichè in alcuni punti lo spessore stesso è di quasi cm. 2. La consistenza della parete gastrica è anche nettamente superiore alla norma ed ha un car.attere di rigidezza del tutto particolare. Istologicamente si riscontra che le lesioni sono limitate alla mucosa ed alla sottomucosa; la muscolare è rispettata. L'aumento di spessore della parete gastrica è dovuto completamente alle alterazioni della sottomucosa : questa è costituita da tessuto connettivale non densissimo, oon fibre e fasci fibrosi scarsi di nuclei; si riscontrano invece numerosi infiltrati parvicellulari di discreto volume. L'irrorazione sanguigna è singolarmente copiosa: innumerevoli vasi di ogni calibro presentano il lume ingorgato di globuli rossi; l'iperemia è dimostrata anche dal gran numero di · capillari pieni di sangue. I vasi di medio e grosso calibro presentano infiltrazione dell'avventizia; in generale le pareti sono ispessite. La mucosa è gravemente alterata: i tubuli ghiando1ari sono ridotti di numero e si presentano per lo più raccolti in isolotti più o meno voluminosi. Fra i tubuli, al di sotto di essi, nelle zone dove mancano. sono constatabili segni infiammatori cer~i (essudazione cellulare). Le ghiandole della pars pilorica sono meglio conservate. Si può infine notare che nella sottomucosa si rivela anche un certo grado di edema (i fasci fiprosi e le fibre sono divaricati). Il quadro istologico corrisponde ad un processo infiammatorio cronico con alterazioni circolatorie singolarmente importanti. Non è possibile risalire dalle alterazioni istologiche a deduzioni eziologiche : in particolare non sarebbe legittimo . ritenere come di origine sifilitica le lesioni vasali riferite, se pur nessuno dei rilievi fatti autorizzi ad escludere senz 'altro l'eziologia luetica delle a1te• • razioni. Le alterazioni vasali ci riportano al quadro delle endoarteriti ed il complesso delle lesioni sclerotiche ci richiama singolarmente i quadri di sifilide del fegato nel suo tipo interstiziale con proliferazioni connettivali e lesioni vasali che difficilmente si differenziano anche qui da quelle le-


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SEZIONE PRATICA

sioni sclerotiche dovute ad altri fattori (cirrosi comune). Mancando dal quadro istologico osservato quella lesione tipica della lue che è la gomma, che accompagna, per es., anche sotto forma di gomme miliari le lesioni sclerotiche della polmonite cronica interstiziale sifi]itica, non. si ritiene pertanto di potere con sicurezza dare una e7,iologia luetica alla linite del caso riportato. Il p. che era stato seguito ambulatoriainente rier1tra in Ospedale il 26 g.e.nnaio 1940. Si aggiungono pertanto le nuove osservazioni che è stato possibile raccogliere. Da circa un· anno il p. afferma di avere notato un progressivo decadimento dello stato generale con progressivo impallidimento della cute e delle mucose visibili. Ha sempre potuto mangiare poco. Afferma di non aver mai notato presenza di sangue nelle feci; nè mai queste furono scure (picee). Nell'agosto e settembre u. s . ha notato pareste.; sie che partivano dal torace e si irradiavano alle braccia. Da qualche tempo le parestesie sono andate scomparendo agli arti superiori, e sono insorte invece agli inferiori (formicolio a~le dita dei piedi, senso di camminare su un tappeto). Circa quindici giorni prima del ricovero è comparsa diarrea infrenabile, l'appetito scomparso totalmente; non vi è stato mai vomito. L 'astenia ha raggiunto un grado estremo. All'esame obiettivo si rileva quanto segue: facies molto sofferente. Cute e mucose visiLili 1nolto pallide. Pannicolo adiposo scadente. Non edemi. Sistema linfatico indifferente. Masse muscolari ipotrofiche. Lingua pulita, lucente, con papille appianate, atrofiche; non vi sono ulcerazioni nè ragadi. Addome: normalmente disteso trattabile indolente in tutti i suoi quadranti. Non si palpano fegato nè milza. Sistema nervoso. Mobilità: sono possibili tutti i movimenti degli arti ma si compiono con scarsa forza. Tono muscolare ben conservato. Nè paralisi nè paresi. Sensibilità: termica e tattile ben conservata. Quella dolorosa un po' attutita bilateralmente dai ginocchi in giù. ' Sensibilità profonda : il p. trova un po' di difficoltà ad avvertire la posizione. lliflessi: patellare ed achilleo presenti. Cremasterico ed addominale presenti. Plantare in flessione. Le prove indice-naso e calcagno-ginocchio si compiono bene. Deambulazione : a parte la sensazione di tappeto ed a parte il grande decadimento della forza muscolare la ;deambujazi•<}ne pare huona, non atassica. Organi di senso: Kins normale. Udito normale. Esame morfologico del sangue: Hb.: 42; Val. glob . : 1,09; G~ob. rossi: 1.350.00Q; G:Iob. ,B.: 3700. Formula: ~ol. Neut. 58; Linf. 40; Gr. Mon. 2. Numerosi eritrociti di diametro un . po' superiore alla norma, ipercromici. Ricerca del sangue n elle feci: positiva (benzidina). .Succo gastrico: a digiuno e dopo prova all 'alcool pochi cc. di liquame giallastro anacido. Reperto radio·g rafico : stomaco ridotto a p•< colo moncone per pregressa ampia resezione. L 'ansa anastomotica funzio11a a pieno canale, .t anto che la sostanza di contrasto defluisce immediatamente ad iniettare le anse del tenue che non presen•

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tano alterazioni visibili. Dopo sei ore il colon appare iniettato fino alla flessura splenica .. Citochol, R. W. e R. Kahn: negative. Sotto l'azione di una intensa terapia eon fegato (per os e per iniezioni) stissidiata dalla somministrazio•n e di acido cloridrico, il p. è rapidamente migliorato , cessata la diarrea, ricomparso l 'app('tito, l 'an emia, che possiamo considerare come agastrica, è migliorata. Un esame del sangue fatto 15 giorni dopo il primo ha dato i seguenti risultati: Hb . : 60; Gl. r.o·s si: 2.110.000; Gl. B.: 8700; Val. Gl.: 1,43. 1Pol. Neutr.: 80; E.; l; B.: l; Linf.: 14; Gr. Mn. : 4; Reticolociti: 5,8 %. CONCLUSIONI.

L 'esame anatomo patologico delle lesioni riscontrate allo storr1aco· del caso riportato ci portano 6enz' altro al quadro della linite plastica non tumorale. Se il quadro istopatologico ci fa escludere che si tratti di linite n eo plastica,. tale fatto ci viene confer1nato in maniera sicura dall 'andamento clinico po·s t-operatorio. Il p. , che ha dovuto sopportare alla distanza di circa quattro mesi dal prin10 atto operatorio·, un secondo inte1·vento -causato !dall'estensione del processo sclero:&ante· alla rimanente porzione ·dello sto·m aco, si trova ora, alla distanza di cinque a nni .dal primo interv·e nto, in condizioni fisiche discrete. Riguardo all 'cziologia ·d el processo di linite riscontrato, pure trattandosi di un caso ve1~i­ ficalosi sicuramente in portatore di vecchia lue, non ci sentian10 di potere a::>crivere alla 6ifilide la causa del processo, perchè, nel caso presente il quadro istologico manca di specificità, non diversamente da quanto è fa cile rileYare in molte alterazioni di tipo infiltrativo sclerotico di vecchi processi luetici. BIBLIOGRAFIA. BRINTON. The diseases of the stomac. London 1859. KoNJETZNY. Die Entziindung des Magens. Handb uck ecc., 1928. OsELLADORE. Arch. it. malattie app. digerente, 11 marzo 1933. CosTA. Il cancro, Vol. 4, fase. 4. GosSET e PETIT DuTAILLis. Cit. da BÉGOUIN in Patologia Chirurgica. DuRET. Py loro-gastrectomie•s p our linite ecc. XXI

Congrés français de chir. de Paris, 1908. LucÈNE . .Bull. de la Soc. anat., Paris, 1908. RoussY. Quatre cas de linite ecc. Bull. de l'As· sociation fran çaise pour l 'étude du cancer, 1910. H:a~KE.

Verhandlungein der Deutschen Patolog. Gesellschaft, 1927. AscHOFF. Trattato di <Ilnatomia patologica. LEYDEN e KLEMPERER. Trattato di clinica contemporanea .

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IL POLICI..INICO

SUNTI E RASSEGNE CUORE E CIRCOLAZIONE. I disturbi circolatori acuti. (I\..

lltf edizinische /{linik'

13ECKMANN.

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braio 1940). I disturbi circolatori acuti si verificano molto spe sso in condiziQni ordinarie; nessuna mer~viglia quindi. eh.e 1.a loro frequenza sia più rilevante in p·er1od1 d1 guerra e fra i soldati. La funzione circolatoria è condizionata dal1'atLività di varì sistemi organici intimamente collegati fra loro, e ch·e per lo più no n sono alterati isolatamente in. quanto il disturbo dell'uno influisce fifavorevolmente sull'altro. In genere si suol riferire al cuore ogni disturbo circolatorio, ma in effetti n·ella grande maggioranza dei casi è un'alterazione della circolazione periferica che domina l'intero quadro morboso. L'importanza prevalente della circolazione consiste nell'assicurare un appo·r to adeguato di ossigeno all'intero. organismo e·d in particolar modo agli organi vitali. Se questo apporto è comunque disturbato il ricambio materiale risulta alterato, l'attività fermentati;va con la conseguente produzione di acidi viene ral1entata per il ristagno di so~tanze non b.r uciate e la funzione del cervello e di tutti gli a1)parati nervosi viene compromessa fino al1'annullamento completo. Oltre a disturbi dei vari organi e sistemi :>i possono aveire anche perturbazioni del ricambio generale: è noto ch·e nel diabete i primi disturbi del ricambio dei carboidrati possono attribuirsi ad alterazioni della circolazione. La irrorazione sanguigna 11ormale1 è còndizionata dal volume·- minuto· del cuoire. Il cuore sano ha ampii limiti di a·dattamento alle variazioni di apporto di o·ssi,geno. L'aumento del volume-minuto determina l'aum·e nto1 dell'ampiezza dei &ingoli battiti e1della frequenza. Una alterazione acuta della forza del miocardio riduce il volume-minuto: il cuore non può più assolvere il suo compito e compaiono acutamente i feno1neni proprì dell'insufficienza cardiaca co•n stasi deg]i organi e alla periferia. Anche i disturbi della circolazione pulmonare, come qu·elli dovuti ad enfisema o a proce6si indurativi del pulrnone, posso,n o provocare direttamente un sovraccarico deil cuore. · In contrasto a queste insufficienze proprie del cuore, nelle quali il sangue si ingo~rga prima di arrivare al centro, si han110 le insufficienze vasali nelle quali il sangue arriva in quantità troppo scarsa al cuor€., che rimane relativamente vuoto. L'apparato vasale perife.rico con le su e arteriole, i ' 'asti territori capillari, gli organi depositari del sangue, come la milza e il fegato, rappresentano ampi serbatoi la cui portata può 1subire notevoli varia1

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zioni con importanti interfer·enze sul cuore. Al riguardo va notato che la stessa attività dei singoli organi importa modificazioni circolatorie che possono essere rilevanti. Durante il lavoro corporeo si aprono nella compagine dei muscoli numeTosi capillari che sono chiusi allo gtato di riposo, e l'attività dei varl organi è accompa·g nata da una maggiore irrorazione sanguigna. Queste modificazioni fisiologiche sono controllate da vari fattori ormonali, nervo&i e·d autoic.toni in modo da evitare un eccessivo sovraccarico al la voro del cuore ed assicurare la quantità di sangue occorrente all 'atti,1ità dell'organo. A quest'ultima necessità S'ottostanno gli stessi vasi del cuore: il difetto di ossigeno nel sangue coronario e i disturbi della irrorazione del miocardio producono gravi ~Iterazioni del cuore -e possono influire direttamente sulla sua forza. I disturbi dipendenti ·da alterazioni acute del cuore sono quelli caratteristici dell 'insufficienza: dispnea, cianosi, fenomeni di stasi degli organi interni, ede1ni, ecc. I fenomeni clinici inerenti a disturbi acuti della circolaziione periferica sono quelli del collasso : pallore, 1&udore freddo, occhi infossati, lingua appuntita, polso piccolo, freque11te e instabile, caduta della pressione vasale e svenimento. Si distinguono due forme di collas..~o, la emodinamica, che dipende da un difetto o·e lt' autocontrollo della ·c ircolazione, e protoplasmatica, che dipende da una diminuzione del contenuto nel sistema vasale, come ad esempio in seguito ad abbondanti emorragie. I fenomeni clinici delle due forme sono eguali. l/al]e.n amento l1a un 'importanza notevole per ]a ci:colazione periferica. ~tediante opportuni esercizi corporei che mi·g liorino la distribuzione recipro,c a del sangue n!e•l le varie parti, si può ottener.e un aumento della r..apacità circolatoria. Anche l'iperec~itabilità nervoso-vegetativa generale, causa di disturbi v·asomotot1, può con l'esercizio essere sedata o rc~golata in modo che anche in Reguito a sforzi non si abbia nessunsun disturbo acuto o c ronico. Insomma mediante un'adatta ginnastica circolatoria si può fare d·ei vasolabili o vaso,deboli, individui resistenti. Sono da considerare come disturbi non pericolosi la sincope vasomotori3., il collasso psicogeno, lo svenimento in 1S1eguito ad emozioni, le cadute dopo lunghe stazioni in piedi. L'individuo con debolezza circolatoria reagisce al lavoro o al lungo stare in piedi in posizio ne più o meno immobii.le con la riduzione d 1ella quantità del sangue circ:olante e con la ca·duta della pressione diastolica e sistolica. Spesso hanno al riguardo una notevole importanza fattori psichici e la stanchezza. Per i soldati in ·g uerra naturalmente le cose vanno in modo diverso. Essi sono sottoposti a 1

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SEZIONE PRATICA

fatiche e disagi che superano quelli ordinariamente tollerati dagli individui allenati e con a1Jparato circolatorio sano. llertauto la produzione di disturbi circolatoi·ì acuti è più facile. Le cose si aggravano qua11do si porte la maschera antigas, perchè questa limita l'inspi... razione di ossigeno detern1.inando con·dizio·n i sfavoreveli a ca1ico ·d ella circolazione puln10nare e del cuore ·d estro Bisogna oltre' a ciò tenere presenti altre circostanze della vita del soldato in gue1~ra .. L'abuso dell'alcole e del fun10, le form.e catarrali a carico dell'a·prparato respirato1io aggravano la situazione. Nè va trascurato lo stato del ricambio materiale eventualmente turbato dall'alimentazione irre golare o insufficiie nte. È ben nota agli sportivi l 'i1nportanza dei carboidrati e specialmente del glucosio. Un 'iniezio1n e endovenosa di glucosio può avere rapidam.e nte ragione del collasso da sovraffaticamento. È ovvio che per la profilassi dei disturbi ·del genere d•e<ve essere a<leguatamente considerata l 'alimentazione. DistW'bi acuti del c.uore ·d a lesioni miocardiche si possono avere in se1g uito ad affaticamento, specie quando si ·è superata un'infezione lieve. Ricerche eJ.ettrocardiografiche praticate ne gli ultimi anni ha1mo dimostrato· che tali lesioni miocardic.h e sogliono verificarsi molto spesso· in seguito ad angina, influenza 00. altre infezioni anche quando non hanno clinicamente molta importanza. Le lesioni stesse non dànno alcun di&turbo subiettivo e passar10 inosservate fino a quando una qualche circostanza non le mette in evidenza. Lo stesso vale anche per le endocarditi di data reoe.nte. Da ciò la opportunità che tutti gli indi,ridui che hanno superato un 'infezione siano sot.to~ii ad esame elettrocardiografico e tenuti per lungo te1npo sotto controllo medico ed eventualmente1 esonerati dai lavoTi faticosi. Comunque è a tener presente che u11a lesione rt1iocardica anohe lieve si estrinseca con forte dispnea dopo sforzi e con una dirninuzio ne della capacità lavorativa. È noto che l'ipertonia essenziale può risco·n trarsi anche nei giovani, a pres l~inder€1 dai rapidi e intennittenti aumenti della pressione -vasalo che si hanno nei va&i lobali in seguito sporzi o ad emozioni. L'ipertonia essenziale, o ipertonia rossa, che può aversi ancl1e in b·u oni sportivi, consiste in un ipertensione costante che impegna più o meno fortemente l'interro albero circolatorio. Nei caFii iniziali, che si t1anno sopra tutto· nei giov.ani sold.a ti, non si ha alcun disturbo subiettivo nelle· con·dizioni abituali della yita. L'aume11to della pre&sione· sistolica può essere ancora non ecces~ivo mentre quella diastolic.a è decisamente alta. Ma se tali soggetti si sottopongono a sforzi e a disagi si ha acutamente un'alterazion·e circolatoria ico·n tutto il suo complesso di sintomi e rton è escluso il pericolo di apoplessia. Gli esami elettrocardiografici sistematici l1anno fatto rilevare la esistenza di un'insuffi1 •

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cienza coronaria latente, ch e in s·eguito a sforzi può improvvisamente manifestarsi con il quadro dell'angina pecloris anche con esito letale. Oltre a ciò in individui in peirfetto ber1essere si può avere l'infarto d el miocardio che, come è noto,· si estrinseca con forti&simo dolore precordiale e collasso. L'osservazion·e clinica ha dimostrato che questi gravi disturbi della circolaziorne coronària no11 sono legati ali' arteriosclero si dell'età avanzata, ma possono aver~i anche in in·divi·d ui con età al di sotto di 40 anni. La terapia d·ei di5turbi circolatri acuti deve tendere a ristabilire le condizioni normali del1.a circolazione. Nell'insufficienza primaria del cuore si praticheranno iniezioni endovenose di 1/4 di mg. di strofanlina in soluzione· di glucosio. La strofantina agisce me.g ]io della digitale. Nei ·disturbi della c,ircolazione periferica si praticheranno iniezioni sottocutanee di })reparati sintetici di canfora, cardiazol e simili, o anche inie1z ioni intran1uscolari di 3-5 c1nc. ·di olio canforato. Naluralm·ente ~i adoi•ererartno ambo i metodi (strofa11tina e canfora) quando risultano compromessi tanto il cuore ch e la circo]azione periferica. Quando l'individuo api~re molto affaticato gioveranno il caffè forte, piccole dosi di alcole, iniezioni endovenose abbondanti di siero glucosato. ~ ovvio che il paziente deve essere tenuto in completo riporo ed in ambiente tranquillo. DR. 1

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11 trattamento naturista dell'aritmia assoluta. CF'. KrENLE. M e·d. Welt., 14 settembre 11940). L'A. asse·r isce e.b e il trattamento naturista d·ell 'insufficienza cardiaca co.n secutiva a·d insufficienza d·elle coronarie è ·d i una S'O·r prendente effica,c ia ; no n 6oltanto· si riesce ir1 tal n1odo ad ·eliminare i sintomi -0·b·b·i ettivi e subbiettivi, ma si può anche raggiung·e:re un miglioramento nell'irrorazione sanguigna del 1niocardio ed eliminare cosi la causa principale del cedin1ento miocardico. Un effetto favorevole si ottiene n elle lesioni cardiache tossiche ed infian1m.atorie di 01gni sorta, nonchè quando l'elettrocardiogramma dimostra alterazioni di QT, QRS e PQ, ottenendone un miglioramento nella funzione cardiaca. In considierazione di tali buoni risultati, l 'A. ha applicato il metodo anch·e alla fibrillazione ·ed al flutler auricolare ed all'aritmia assoluta che ne ·ao nseg11e. Di 1·e.gola, il trattamento consiste nell'i1stituire per 1O giorni la cura dj ·digiuno e di succhi di frutta, di cui se ne fanno ingerire 800 eme. .al giorno. All'inizio, l'intestino viene vuotato con clisteri -0 con lievi lassativi. Genera Ime nte, entro pochi giorni &i stabilisce un ~abbondante diuresi e la retrocessione dei sintomi obbiettivi e subbicttjvi. Si iniziano 1

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allora i trattamenti fisici: lav.ature a temperatl1re alte-r11anti, frizioni a secco, pediluvi a temperature alter11.ate e. ~pecialmente ba1gni aJle bra·cci.a, a te1r1.pe1ratura saliente. Alla cura ·dli digiun'01 e succhi, eventualmente interrotta da giorni ·di frutta e latticello, 5i fa seguiro una dieta strettamer1te cru·dista per alcuni gio1ni, con passaggio graduale a quella Yegetariana. FIBRI.LLAZlONE AUI\ICOLARE.

tof1a (digitale o strofanti11a) ben condotta, si ottenga lo stesso effetto di aumentare la forza cardiaca. IVIa l 'elettr.orc ardio.g ramma dimostra la su1>eriorità della cura naturista, in quanto C'h·e con I.a digitale o la strofantina si hanno dcfoTmazioni e disturbi di ST, che sono espressione di insufficie·n za coronarica e miocardica, a11che se non rivelabili clinica1ne.r1te; mentre co11 Ja cura naturista, si ha una diminuzione d·egli abb«lssamen~i s1~, quindi uria diminuzione del bisogn10 di os.sige110 del miocardio. Tale cura risulta quindi indicata anche neil le fibrillazioni auricolari ad elevata frequenza di 1

La diag nosi di tale condizione può essere stabilita soltanto con ~'.elettroca1·diogramma, perchè clini1cam·e11 te essa no·n ·è sicuramern te diff.erer1ziabile dalle arit111ie extrasistoliche. Il trattamento coin sueto è costituito dalla digitale, strofantina, simpatol, con o se·n za chini11a; se ne ottiene u11a regolarizzazione ·d el battito cat~diaco e, se questa non si può ottenere, si ha almeno una din1inuzione d ella frequ enza v.entri1c olar·e. Trattandosi per lo più di CUJOII'Ì molto lesi , si sopprime gen eralrr1ente la chi11ina. Con la strofantina si tenta! mercè l'effetto ·d~ urto, di n:1igliorare la circolazione coronarica, eliminando le con·dizioni che determinano la fibrillazione aurioo lare. Si ritien·e gencralmein te che la forma di fib1illazio1n e auricolare a·d e1levata frequenza di polso - con prognosi ta11to .grave, - non rientri nel dominio della terai;>ia naturista, che invece l 'A. ha t entato anche in casi co n elevata frequenza ventricolare, ma non in condizio ni • • rn1r1acc1ose. Il successo fu sorprendente. Nella n1aggior parte d ei casi, si è ottenuta una diminuzione della freique·n za del polso, da 160 a 8-90. Lo scopo della terapia digitalica - di1ninuzion·e della frequenza del polso - era così ottenuto con la cura naturista, migliorand:o altresì notevolmente il lavo ro utile cardiaco1 emo·d ina1nico. Prima del trattame111to, la notevole frequenza dei battiti non permetteva una diastol1e dei ventricoli .abbastanza lunga da far sì che que.s ti si riempisse.r o. mancan·do la tanto i1npo1tante contrazione auricolare; con insufficiente riempin1ento d ei ventricoli, l'on·da non arriva al polso. Gli effetti della cura si rmles.arono con una ·diminuzione della frequenz.~ ·e, quindi, un allu1 ngarr1ento della diastole ve11triicolare, do11de rniglioramento del cjrcolo, scom:parsa d ella stasi veno ~a, miglio·r e ossigenazione d el miocardio e, nel]' elettrocardiograrr1ma, diminuzione:; degli abbasamenti di ST. Il 01iglio·r amento nell 'irrorazione sanguigna del n1iocardio viene dimostrato .clall'elettro·cardiogram1na . La frequenza ventricolare si abh.assa con il trattamento naturislico com·e con la strofaritina e la digitale. No.it si tratta di un effetto inibitorio sulla co.n duzione, che non è 1nai sta to rilevato quando il m eccanismo di conduzio n e era intatto od anche con blooao parziale. Si ·deve, pertanto, ammetterei che co·n Ja cura naturi sta. con1e con quella me·dicame·n -

b~lttiti.

La cura naturista giova anche nella fibrillazione auricolru.'e allo stato potenziale, cioè di semplice predisposizione alla · fibrillazione. In questi casi ~pesso l'elettrocardiogramma, preso .allo stato di riposo, non presenta alterazioni notevoli, che si manifestano invece dopo la pro' ra di carico e che non si hanno più dopo la cura naturista.

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(( iF Lu1·rER )) AURICOLARE.

Co1n la terap1ia de.Ila medicina elassi-ca, esso è più r esistente che la fibrillazione , specialTJ1ente usando la cl1inina; perciò, si raic comanda di mut.are. dapprin1a il « flutter » in fibrillazione n1edi·a nte alte dosi di digitale· e poi di trattare quest'ultima con la chinidina. Tutto questo non avvien·e sen za danni al miocardio, siccl1è si p·resenta seducente l'idea di tentare la c ura naturistica. L'A. potè così trattare e<.>n successo nlediante i succhi ed il digiuno u11 caso di nefrosclerosi con insuffici,e·n za cardiaic.a e « flutter » auricolare. Si trattava di un settantenne, in cu i le pessime condizioni cardiache eTano testim.oniate dalle alterazioni dlel1' elettroca rdio·g ramma ed in cui, dopo pochi giorni di cura ·di succl1i e digiuno, associati a bagni alle bra ccia a temperatura saliente, si er,be un notevole miglio·r amento d·ei sintomi; 1:ele·t trocardiogramnw. e:seguito do p'O 7 giorni dall'inizio mostrò un ritmo sinusale regola1;e, segno evidente di un 1ni.glioiramento· nell'irro1 azione coroin arica e d·el ricambio generale cardiaco. Tali condizioni perduravano ancora qual cl1e: m ·e se dopo. Il trattamento naturi ·ta dell'insufficienza cardiaca da insufficienza coronarica si è così djmostrato e.fficace, sia nella forma ad elevata frequenza di b·attiti •d ella fibrillazione auricolare, con1e nella predis posizitoine alla detta fibrillazione, no11chè nel cc flutter )) auricolare. I/A. intend·e raccogliere u.ina statistica, in mo·do da oppotr·e i11 ceTto qual modo i 1isultatì ottenuti a quelli che si hanno c on i tratt.amenti classici, rr1a esprime frattanto la convinzione che i mefJ01di naturistici offrano spiccati vantaggi nei casi adatti e che. non si debb·a astrarre da essi nel trat tam·ento razionale dell 'aritmia .assoluta. fil. 1

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i1uta con farmaci che a.g iscono sia su i nie·r vi cardiaci (atropina, tartrato d'.ergotamina, coliR. JuNE'r. Revue i°4l édicale d;e la Suisse Ro- na), sia direttamente sul sister11a eccitomotore mande, 25 ge11naio 1940). (alcaloidi del ·gruppo ·dc.Ila chirtina), sia su amLa tachicardia par05sistica, senza essere una bo gli elementi (digitale). affezione corrente, ·è tuttavia ab bastanza f:veIn pratica vi so·n o mezzi semplici capaci di quente e la sua terapia ha rr.i-olto interef'Se spe- arreis tare l '~ccesso spe,c.ie 1lelle forme le~gere: cie 1qruando le crisi Foano di lung.a durata e pos,- inspirare profondamente, provocare il riflessono perc.iò riuscive pericolose perchè il cuo- so oculo-cardiaco, provocare il vomito con il re finisce per ·dilatarsi fino all'asistolia mor- titill8monto della gola o con la somministra.tale. . zio111e di ipecacuana, ·di solfato di rame o di La dilatazio·n e cardiaca non è la causa ma apomorfina. la coriseguenza della tachic.ardia parosisistica, Nelle forme gravi, quando gli accessi so·n o ccmie fu rilevato da Huchard e Vaguez, ed i prolungati, bisogrLa ricorrere a mezzi più eprogressi <lell 'esplorazione funzionale della cir- nergici allo scopo di evitare l ' a~istolia da dilacolazione hanno precisato il meccanismo del- tf1zione cardiaca. 1'a::iistolia cor1secuti.va alle crisi prolungate. I medicamenti utilizzati sono ·d i due cateSchone ha dimostrato che la quantità di san- gorie: la prima comprende i farmaci che ag11e spostata da ogni sisto le. durante la crisi giscono r·cgoil.ando il ritmo sia attrave·r so i non raggiunge il ·decin10 della normale e il nervi cardiaci, sia direttame•n te sul sistema ·volu1ne-n1inuto il terzo o la metà del valore €ccito-conduttore del cuore: la seconda comabituale. Quindi il difetto f.istolico non è com- pr·e nde i cardiotonici che oltre ad '1gire su1 pens:lto dalla rapidità del ritmo. Kahlstorf al- sistema regolatore hanno un 'azion e I!liocardioi ie~me radiologico e radiochimografico ha notonica. tato dilatazione marca ta delle cavità cardiache Alla prima categoria appartengon·a i farmaci associata a diminuzione considerevole dell 'aor- che agiscono specificamente ~ul sistema vagota e dell'arteria pulmonare. Si tratta perciò si111patico (tartrato ·d'€.Tlgotamina, colina, pilodi uno stato che ricorda il collasso vasale delle carpina, fisostigmin.a, atropina) e· gli alcaloidi infezioni o delle intossicazioni con diminu- del gruppo della chinina. zione del sangue circolitnte, che però non si Il tartrato d' ergotarr:.ina (IV~ di mgr. pèT accurrtula nelle riservo addominalì ma nel cuo- iniezione ipod-e rmica) ha un'azione depreissiva re stesso. sulle fibre simpatiche eccitatrici c.d inibitrici, Nei casi i1ei quali la crif-i si prolunga fino e teinde a rallentare il polso. a 11' esaurimento del miocardio compare l 'a &iLa colino produ.ce un rallentamento del stolia: cianosi, dispnea , edemi, ed ev·entual- ritmo cardiaco. Si adio pera sotto forma di clomente sensazioni ar1ginoidi nella r egio·n e pre- ruro di colina (iniezione ertdovenosa di 5 eme. di soluzion·e al 5 <1~) o di acetil-B-metilcolina cordiale. La tachicardia paroFtsistica deve ·essere oo·n (gr. O, 15-0,30 per iniezione sottorcutanea), la si·derata più che un'entità morbosa una sin- quale ultima però sarebbe. incompatibile con drome la cui prognosi dipende dal terreno sul il chinino e dà talvolta disturbi penosi. È stata quale evolve. Se si tratta di una se.mplioe ipe- p1-ec1JJ1i7z.ata anche l'acetilcolina (g·r. 0,10-0,20 reccitabilità dell 'ap·p arato eccitomotore con per iniezione intramuscolare. com,parsa di un centro ectopico no·dale o auLa pilocarpina e la jisostigrriina non dànno ricolare, in individuo giovane un po' nervoso, gr.antli risultati nei casi ribelli. la p rognosi è cattiva solo se la crisi si p rolunL'atropina p·iù cl1e come curativo d•elle crisi in .atto è adoperata come preventivo. g:1 olti·e misura. Se invece in un individuo anziano l'elettro'"" Il fatto che medicamenti considerati antacardiogramma dimostra che si tratta di una goni5ti nella loro· :J.zione possano essere utilizt'arma ventricolare con p·u nto di partenza dal zati al rr1edesimo sco'P(• dimostra quanto sia tronco Go1r1une o da una branca d el fascio di e,1 npirico il trattamento della tachicardia paJ-Iis, si deve sup1Jorre una lesione is.c hemica rossistica. del iniocardio, un infarto, con p~ogno·si fatale Gli alcaloidi del grup1po della chinina agisco,n o ind.ebolcndo tutte le fm1zioni cardiache a scadenza più o meno bre, e. Nelle cardiopatie in corso di cura si deve e:.d allunga.o do la fase refrattaria: si ha dunpensare alla tachicardia vejn tricolare di origi- que diminuzione delJ ~eccitazio11e, dell'eccitabilità, d'e•l la conducibilità e della contrattilità . no digitalica. La patogenesi ·d ella tachicardia parossistica Il ritorr10 al rit1no sinusale sotto l 'influenza di è an·cora oscura, salvo per quelle tachicardie questi medican1e11ti si spiega con il fatto che ventricolari nelle quali si può mettere in evi- il nodo di Keith e Flaek resistono più a lund'enza un 'alterazione co ronaria o un'intossica- go del centro autorriatico ectopica alla loro azione ·depreSrSiv.a. Poich è determinano un'indezione medicamentosa. I risultati terapeutici farebbero ritenere at- bolimento d·el miocardio qu.este sostanze sono tendibili le due teorie, neurogena e miogena. controindicate nelle cardiopatie in scompenso. La ohinina si somJ11inistra preferibilmente Jn effetti l'arresto della crisi pt1ò esse1·e otte-

. La terapia della tachicardia parossistica. 1

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perr· via sottocutanea. cominciando con dosi deboli (•gr. O, 10-0,20) e continuando in caso di i11successo con dosi più forti I (gr. 0,50-0, 75). La chinidina, isomero della chinina, è più attivo. È sopTa tutto efficace come profilattico nei periodi di criisi frequenti, quotidiane o biquotidiane. Può essere somministrata per -via oralie. o endovenosa. I nl·edicamenti cardiotonici classici, la digitale e lo str@fanto, hanno da tempo il lo·r o posto nel trattamento della tachica1"d~a ,parossistica. ·Dapprima furono a·dope1·ate la digitalir1a e la strofantina alle quali Vaguez sostituì la ouabai'.na. I dig·italici, che ora sono adopei·ati sotto forme varie e particolarmente come digalen, digipuratun1, digilanide, per via oraJe o veIJ<.>sa, tendono a diminuire la durata, e frequenza degli accesi&i ed anche a sopp11.merli co1npletarr1enle. Sei malati affetti da tachicardia paro·s sistica (5 di origine nodale o auricolare, 1 di origine ventricolare) di etiologia div·ersa si sono av-va 11taggiati con il trattamento me·diante la dig ilanide, che, somministrata per via endoveTLosa, arresta le crisi in un lasso di tempo varj.abile ·d a qualche minuto a qualche ora. Sp~esso il ritorno al ritmo sinusale è preceduto <la un rallenlamernt©- immediato del ritmo ectopi ca . La continuazione del trattamento sembra eis ercitare un'azione preventiva contro il ripetersi delle crisi. DR.

MAT.1ATTIE INFETTIVE. Sol meccanismo di azione dei sulfamidici. (H. ~IARX. Klin Wochenschr., 29 sett. 1940). L'azione dei sulfamidici si e...~rcita in parte 8Ul .g erme infettante, modificandolo in modo d.a farlo soggiace11·e alle forze ·difensive dell'organis1no, si ·esercita però prevalentemente su l1' organismo infettato. I~ modalità della, azio11e sulfan1idica possono essere de·dotte roprattutlo da oisse·r vazio·n i cliniche. Così nella CUl'a della erisipela i sulfamidici fanno rapidamente tornare a valori normali la temperatura e il polso, ciononostante però .si osserva in qualche caso una €~tensio11e del prooesso eresipelatoso nel malato sfebbrato. In un caso di eresipela i11 cui i sulfamidici vennero dati al quinto giorno, l 'A. vide un rapido sfebbramento mentre però la eresipe.Ja si estese· fortemente, divenne bollosa e infine produsse un ascesso prof<,ndo c.h e arrivava fino alla fa~cia muscolare. ' l Tna analoga dissociazione tra l'effetto gen·elìale e l 'effetto locale si osserva in qualche caso di eresipela trattato con piramidone. E di osservazione corrente una simile dissociazione 11ei casi di polmo·n ite curati co11 l 'eubasina. •{t'ebbr.e, polso, stato generale e numero dei leucociti wno rapidan1ente riportati alla norma: il cor1trollo radiologico din1ostra però non di rado una estensione della infiltrazione del pol-

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inone, talora perfino ad altri lopi prima indenni. In un caso di meningite meningococcica a decorso cronico l'A. ottenne un rapido sfebbramenlo con albucid, ogni qual volta ne somministrava 2-3 gr .. al .giorno : mentre non diminuiva affatto il num€ro delle cellule del liquor, che anzi una volta aumentò considerevolmente nonostante il netto abbassamento della ten1peratura. I sulfamidici dur1que sopprimono le manif.estazioni della malattia infettiva, la febbre, la leucocitosi, la tachicardia, mentre ]a infezio11e f.ite.s sa può in un primo tempo estendersi. Si potrebbe riteri-ere che i sulfan1idici sopprimano le :ve.azioni utili con cui l'organismo lotta contro gli a.g enti infettivi e riescano in tal 1f1odo più di danno che di utilità: ma il netto n1iglioramc·nto delle .condizioni generali del paziente e lo studio comparativo delle cifre di mortalità escludono senz'altro tale ipotesi. Non possiamo ammettere che nella polmonite i sulf~n1idici agiscano diretta~·nte sui pneumococchi: in caso con la uccisione dei germi si libererebbero le enotof.iSine e l'organismo presente:vebbe una reazione corrispon dente. Invece in seguito all'uso dei sulfamidici le reazioni già esistenti si attenuano: 11ella maggior parte dei casi diminuisce e talora p1~ecipita anche il rium-ero dei globuli bianchi, sicchè si può anche esclu·dere la ipotesi che i sulfamidici agiscano primitivamente ~ul sistema fagocitario. L' A. pensa che l 'azione dei sulfamidici dilJe11da in ·gran parte dalla influenza che essi e&ercitano sulla regolazione nervoso-centrale dell'organismo : per tale via essi sopprimerebbero i fenomeni reattivi dell'or.g anismo in preda alla infezione. Una tale azione sul sistema 11ervoro spiega faciln1ente il rapido effetto esercitato dai sulfu.midici sulle condizioni generali, sulla febbre, sul polso, sulla disp nea dei polrnonitici nonostante la persistenza immutata della infiltrazion·e del polmone. t noto che la febbre, l 'au1nento del metaboli·$1r10 , la reazione ematica e midollare che .acco1npagnano le infezioni sono provocate. attraverso il mesencefalo. l.Jna grave obiezione alla teoria della azione nervoso-centrale dei sulfamidici € la cc ~pecificità » dei diversi derivati C(•11tro i diversi germi. L' A. cerca di superare l 'c•biezione am1nettend o che ogn.i infezione si accomJ>agni ad una particolare reattività « specifica » nervoso-central e dell 'organi5.mo. Anche i fenomeni toF-sici da sulfamidici si determinano: per la via del sisten1a nervoso , 1

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Diagnosi e terapia specifica dell'actino.. • • m1cos1.

(E. NEUBER. Klin. llio,cll!en., 20 luglio 1940). La din1ostr<tzione Latterioscopica e culturale dell'actinorr1y·c es, oltre ad essere possibile solo nelle affezioni cutanee, e in quelle profonde in stadi avanzati quando si son•) rammollite ed apert~ verso la pelle, no11 basta da sola per la


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SEZIONE PRATICA

d iagnosi. Infatti actinomiceti si po~sono riscontrare co1r1·e saprofi ti in svariati processi ulcerosi della p·elle. Con il vaccino preparato dal ceppo isulato si pratica al paziente una intraidier11loreazio·n e: se questa è positiva, il fungo è patogeno ed è la causa ·d ei ~i11to1ni morbosi. Preziose p1e1r la diagnosi ·d i actinomicosi sc;no la intradermoreazione e la deviazione del complen1ento : le 2 re~zio11i si completano a vi0e11da. Il vaccino per la intrade·r moreazione deve essere frc.s chissi1no·: si usino culture alle~tite dal piaziente1, chei abbiarLo s.uhito non più di 1-2 pas5aggi. La reazione ~ aegativa nei rr1alati anerg·ici: stato qu·eF-to frequente, dato il d.ncor&0 crortico della malattia e · il lungo " periodo di mesi ed a11ni che passa prima che si arrivi alla ·diagnosi, quando sono colpiti g1i organi interni. Lo stato generale ·d i · questi àncrgici va nrigliorato .con iniezioni ·di oro: si vedo .allora ·d iveutare positiva la ;ntrad.ermo·reazione. Il vaccino per queste reazioni sarà o un at1tovaccino, oppure un vaccino poliv·a lente pre1mrato con alme110 6-8· ceppi div1ersi. Per la deviazione del con1plemento si usa un e&tratto acquoso po livalente (4-5 ceppi diveTsi) p,r eparato da colonie giovani che abbiano subito al ma~imo un passaggio. R.e-azioni positive indicano quasi sempre l 'actino n1icosi (reazioni as1J.0Cifiche si osservano con sieri Was&ermannpositivi e oon sieri ,di tuher.colo~i), reazioni 11egative no.n la escludono. La deviazione del co1nplemento riesce positiva nel 60-70 % e 111alati : è non di rado che serva a riconoscere i11 qu esti la natura di localizzazioni n.a&co-s te e quindi ad indicar.e la via terap,e utica che solo J,}()trà salvarli. La v·accinoterapia is.pecifica dà la guarigione nel 100 o/o ·dei casi, purchè si usi un vaccino buono e·d una te·cnica·· razionale. Il vaccino è d.ar1noso agli ammalati anergici ~ questi de,10no prima es~cTe riportati ad uno stato· di allergia, e allora guariscono con la vaccinoterapia. Per riportare gli anergici a.d uno stato di allergia si preslano molto bene i pre1Jarati di oro. L' A raccorrianda so·prattutto il << So1gana1 R oJ. di Sherin,g , per iniezioni intramuscolari ogni 5 gior11i. Singole ·do&i gradua)i da 1 a 25 ctgr. coniplessivamonte 2 1'/2.J5 gr. N,e i par.ie11ti non anergici è utile ' combinare alla cura vaccinica le iniezioni di oro: la gt1arigio1ne è più rapida. Nella cura vaccinica è in1portante scegliere bene la doi&e iniziale: si userà per prima iniezione quella quantità di vaccino che r1el paziente provoc'..3 una netta re~zione allergica ~entre non p1rovoca alcuna reazione in ir1dividui di controllo (purchè non si.ano mal~tj di tubercolosi o di altre malattie· da funghi, Ilei quali casi e•&si possono preser1tare reazioni aspecifiche). La scelta delle dosi successive dipende dalla reazione generale e da quella focale date _d alla iniezione precedente. Evitare reazioni a focolaio troppo i11ten&e soprflttutto se s9no amn1..alati organi i1nportanti. Bastano in genere 10-115 iniezioni di vaccino per otte1

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r1ere la guarigione: •se questa non è con1pleta, si può . ripeLer·.e ,dopo 6-8 settin1ane la cura orovaccino. Per essere efficace il vaccino deve asF-olutata1nente essere fresco : non solo fres co di passag1gio ma soprattutto di recente preso dal i11alato. La cura d.eil l '.actinomico~i co•n siero di ·cori.valescente fornisce al malato le 5ostanze protettive già forn1ate: nei pazienti anergici n1olto e~auriti, che non tolle rano nemmeno più le iniezioni di oro, le iniezio11i di sie1~0 ·d'i conval~sc~nti salvano la vita: la guarigione è rap1 id1ss1ma. In genere è consigliabil0 cominciare sen1pre la cura con siero ·d i convalescenti negli ammalati molto anemie.i, deboli, deperiti. Se il focolaio morboso è situato in o vicino ad org,ani importanti, si con1inci con p·i ccole dosi di siero, perchè e&so eccita intense reazioni foca]i e potrebb·e provocare ran1n1ollimenti troppo rapidi. 111 geneTe si co111incia con l'in)ettare 20-30 eme. ·di siero nei glutei: ~i ripetono le iniezioni ogni 5-7 giorni, aumenta11do le dosi fino a 100 crnc. In gen.ere bastano 5-10 iniezioni di siero. Il siero peTde rapidan1ente la sua attività (tenerlo irt ghiacciaia) e r1on ·è trasportabile. Il siero, di actinomicotici ·g·uariti resta attivo per l j2 anno. Numerosi casi 1g ravi .e ·di medi.a gravità guariscono del tutto con le iniezioni di siero di c-011valescente; talvolta però si hanno recidive dopo 2-3 m esi. Per evitare queste recidive eh.e si osservano nel 20 % dei casi, è b 1e ne far seguire alla cura col siero una cura vaccinica. Se possibile si usi il siero non di un solo malato, n1a un n1iscuglio di sieri di più convalesce11ti, in mo.do da ottenere una buona p·olivalel'lza del siero. Guarigioni particolarn1e1\te rapide si ottengono· con la trasfusione di oongue di guariti da r.011 più di u11 .a nno : naturalmente1 questa sarà po1s.sibile so1lo i11 rari casi di convaJ.escente a disposizione, sangue co mp.atibile : l'f\. ha potuto eseguirla solo in 5 casi, sen1pre .e.on ottimo successo. Di fronte alle difficoltà che può pre~e·ntare il trovare siero o sar1gu.e di convalescente, acqui~ta eonsiderevole impoirtanza 1'affermazione ·de]l'A. sulla ·e fficacia terapeutica dell 'autoemoterapia. La iniezione del suo proprio sangue r•rovoca nel malato inteniSe reazioni di focolaio e rapidi rammollin1enti o riassorbirnenti di infiltrati anche gra·n di: si inizi quindi la cura con )ìÌcc.ole dosi onde e:vitare reazioni pericolose. Ad intervalli di 5 giorni si iniettano dosi di t>, 1 O, 115, 20, 25 crr1:c. ·di sangue. Per la -g-l1arigione bastano in genere 12-15 iniezioni. Otto J)<'lzicnti vennero curati dall'~.\.. con la autoemoterapia. P. 1

Diagnosi e cura della

~issenteria

amebica.

(P. M UHLENS. Deuts.che J\J ediziriische Wochenschrift, 7 giu·g no 1940). La guerra attu.ale ha riposto sul tappeto la questione della dissenteria amebica sopra tutto

I


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1870

« IL POLICLINICO »

i11 rapporto all 'ir11viego da parte dei francesi e deg1i inglesi di truppe esoticl1e. Già in con•s eguenza della g·uerra r11011diale in Europa era dilagata quest'affezione diffusa dai soldati di cc>lo,r e sul fronte di Salonicco, di !Francia e nella stessa Renania. La dissenteria arr1e·b·i ca, che una volta era una malattia esclusivamente dei paesi raldi, è ora di ve11tata endemica in Europa. Oggi parecchi sono g li indiviàui affetti da .Jisse11teria amebic,a e n1oltissimi i portatori d.e lle an1e·b e o delle loro cisti. L'infezione amebica e le sue conseguenze sono g·uaribili, e la g uarigione è tanto più possibile quar1to più precoce ·è la dia g nosi, che sia nelle forrr1e recenti come nelle riacutizzazioni di forrri.e cronicizzanti non è difficile. La diagno~i si basa essenzialmente sul risultato d el1~ esa1ne delle feci. Per l 'e&11r1e microsco·pico è bene adoperare la parte superficial e delle feci contenenti muco o muco e sangue. In caso di esito negativo si può far pren.d ere a l paziente u11 purgante salino. Il n1etodo di colorazion·e p·r eferib·i le è quello con ferro-emato S&ilina. L; amebe so·n o faci.lnte1l.te riconoscibili per i loro caratteristici mC1vir11e11ti, per la netta ·distinzione d·e ll'ecto- e e1tdo11lasr11a, per le emazie in esse incorporate. Più 11ifficile è la ricerca delle cisti. Le r:isti e le piccole forme di ameba possono riscontrarsi anche nelle fe ci di individui cli1)ican1ente sa11i. Tale fatto ha una notevole importanza perchè sono propri i portatori di cisti quelli che diffondono llin fezione. È noto in eff&t ti cl1e il contagio dell'infezione amepica av vi ene rnediante le cisti. La dissenteria amebica è una malattia essenzialmente cro11ìca. Solo di rado s'inizia con un attacco acula come la dissenteria bacillare <on abbond.anti f eci sanguinolenti, forte tenesmo e gravi fenomeni generali. Tali fatti acuti si riscontrano di preferenza quando la forma an1ebica si complica con quella bacillare o quando i pazienti sono indeboliti e poco resistenti per altre malattie o quando l 'infezione a':viene cio·n gran nu111ero di an1ebe. Sp esso i portatori idi ameb,a 0 di cisti hanno dis turbi g as tro-intestinali di vari e s.pecie che ' talvolta irldu·c.0110 i11 ·errore di ·diagnosi: gastrite anacida o ipoacida; dispepsia con catarro putrido e forte produzione di gas nel tubo gastroenterioo accompagnate spesso da ' iolenti {11nissioni ·di aria e dolori l ungo tutto il colon specie in corri &pondenza dell'angolo epatico e splenico nonchè d·ella re·g·ione cecale, non di rado coB fe·n omeni di appendicite; colite membranosa e ul0erosa. Talvolta a distanza di anni si verificano diarree con o s~r1z.:l sangue che r1on so·n o riconosciute di natura dissenterica, anche perchè non ~empre è dimostral>ile la presenza di amebe o di cisti nelle feci. Lo stesso JJllÒ dirf-i per altre conseguenze o complicazioni della dissenteria amebica, quali le epatiti e gli ascessi epatici e pulrr1onari. 1

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[ANNO

XLVII, NuM. 44)

Il tratLarr:a.e11 to sp ecifico d ella dissenteria specie rielle forme cronicl1e e 11elle successioni rnorbose consiste n ella somrr1inistrazione di yatren. Solo i1ell'epalite , nell ~ascesso epatico ed anche nel solo sospetto di co111plicazio11e epatica P. p iù ir1dicata l 1en1etina per via endovenosa a Jl a dose quotidiana di g r. 0,06-0,10 a seconda l a cos tituzione ed il p1eso dell'in dividuo. Quando l' affezion e è localizzata nelle parti oo::,S·C del grosso intestino, ossia in y_uasi tutte le for1r1e croniche, e specie quando 11elle feci, eve11tualn1ente dot'o un purga11te &alino , è dinl ostrabile la pr·esenza di for111-e vegetative di a1nebe, l 'yatren si son11ninistra per clistere (trattenuto a lungo) in soluzione al 1/2 per cento. • Qua11do invece a ll ' esamè delle feci si riscontrano cisti o for1n e minute di ameb·c è preferibile la somministrazione per os: dop...> ciascuno dei tre pasti 1-3 pillole di gr. 0,25 di yatren secondo la tolleranza. Eventualmente &i può combinare la somn1ini1strazione per os e per clistere. Anche il trattamento combinato di yatren e sp1rocid a giorni a lterni può riuscire utile. La dieta, specie nelle forme c.r oniche e quando sono presenti disturb·i gastro-intestinali, ha una notevole in1porta11za. Gli alimenti devono e~sere di alto valore nutritivo e facilmente digeribili. Eventualmente si somministreranno pepsina, pancreatina, colagoghi e vitamina. 1

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DR. CENNI

BIB LIOG RA FICI< 1>

,.~ . TANTTT):{Rì.

Trau1?iatològia e m.edicina legale e infortunistica in oto rino larin qoiatria, vol. in-8'0 ·di µagg . 500. Editori fratelli Bocca, ~Ji­ lano, 1939. L. 90. 1

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Nel leggere con vero godimento il bel libro de l T.anturri sui trau1ni della b rar1ca oto-rino~ luringolcgica, 1ni ·è totnato all11 m ie·n te ch e a !Firenze. quando 81'0 assistente 1nolti anni L1r sono alla r(:Linica di Pietro Grocco, ques.ti, che aveva somma cura nel forgiare ]a spiritualità e l'intelletto professionale d1ei suoi allievi. eb·bo a darmi un consiglio .c.h e, in seguito, mi è slalo di non lieve aiuto nella ulteriore s.p erin1entazione di 1n1edioo gen erico. E tal consiglio fu di isc.r iv·e rmi come astante per un paio di anni a.d un turno ospitaliero di otorinolaringoiatria (diretto a llora da Ad·d eo 'foti); non tanto peir apprenderne la pecul iare tecnica curativa, quanto lYer s tudiare le interferenze e.d i rapporti che siff.atta dottrina 11a col ~utt'insie­ m.e d ella patologia somatica. E i rapporti f;Ono tanti: basta scorrere le pagine del volume del Tanturri per renderci conto dei molteplici probl1e.m i che riguardano 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera Ja recensione.


[~.\~J\o

XLVII,

Nu~1.

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l 'otorinolaringologia, guardata dal pu11lo di yista della medicina sociale. ~ per questo che nel ca1npo degli infortt111ist.i (1to11 di quelli impr<)vvisati) non saprei ca .. pire come si possa presci11de1~· da certe cono6cenze (ah! l'e1npiris1no n1edico-legale!) as1raendosi p.er tutti i casi di cranio -lesione, dal sondaggio del veroo esplicito ed indi&CUSS-0 degli specialisti otoiatri, astraendo i per i casi di lesioni del collo dalla esperienza litile dei I.a. . . ' . r1ngo1atr1 e cosi via. Vi11oenzo Tantu1Ti è u110 di quei tec11ici d'(~,1~ la 1nateria otologica di cui 111i fido di più, ql11ando ho da periziare un c.aso d'Ì cranio-lesione; perchè in lui 110 trovato sempre una perfetta com.p rensio11e dei qu esili relati, i, e da lui ho avuto i n1igliori 1u r11i nei vari proble111 i proposti111i. Ecco perch·è è mio a\ viso che egli sia uno dei più adatti a scrivere un libro 5ull 'argo1ne·n to: e credo cl1e il suo libro non debba ollanto essere il vade m.ec.u1n degli specialisti della materia, ma bens1 di tutti coloro che inte11dono di dar dei giudizi nel tutt 'insie111 e della traumatologia cranio-cervicale e non accettando a p1·iori il 11.arere dell'otoiatra , n1 ~1 con1penetrandolo e discutendolo. ~Detto ciò non bo i1e ppure da detlagliare _guru1tu v'è di argo111e11tazio11e e di studio in tal libro. Basrti dire che questo mi è a'pparso 1ierfettamente utile sotto ogni riguardo ed in siffatto n1odo da classificarsi, al 1nomiento quale unico del ge11ere nel can1po bibliografico n~rano ed estero. _I\ . C1A:rvtPOLINI. 1

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1 ,

DuFOURMENTAL

1871

SEZIONE PRATICA

L. Cliirurgie ré1Jairatrice et cor-

rectrice des tégu1nents et d es for1nes, vol. 1

di 408 pag. e -1 5l fig. Paris. ~Ia&s-0n, 1939. Prezzo Do11. 3. Non !Sono nu1nerosi i trattati di questa brar1ca ·della chirurgia redatti nelle lingue latine onde è con gran·de inleresse che se ne accoglie uno nt1o·v o. Il termine di chirurgia estetica non piace molto al cl1irurgo ed a11cl1e qui esso è btato sostituito, poicl1è ' ri so110 legati ancor.a pregiudizi ed idee estranee a quella nobiltà di intenti che è guida e fine di ogni disciplina n1edica; ma quanto realmente 11el quotidiano esercizio professionale ~i.a vera te·ra11ia e quanto C'Ompiacenza o arrendr;volezza è questione del chirurgo e non della chirurgia estetica. D'altra parte chìrurgia riparatrice e correttiva delle forme è assai più di chirurgia estetica come viene .ancora intesa da molti; vi rientra I.a cura di tutte Je n1alforrnazio11i per eccesso o difetto, di tutti i postun1i deformanl i, -e difatti l'Autore, che pure ]imita la sua esposizione .alla faccia, tratta am1>•iamente delle inalformazioni palatine, dei difetti n1asce lJari, ecc. Il libro è di quelli che riassun1ono l 'esperienza dli retta e prolungata di un chirurgo che . ~,i .è d c·dicato ad un particolare ra1no de1l 'arte 1

e l1.a cortlrihuito al suo progresso co111e dimostrano le t">Ue nu1nerosissin1e J)ubblicazioni; le Lecnicl1e riferite o 6ono personali o so110 le altrui passate al vaglio della propria esperienza e quindi tudiate nei loro vantaggi e ne.i loro pei-icoli; perciò le operazioni illustrate sor10 rel~tiva1r1ente scarse, una o due pe.r ogni affez1011e. Tra le tecniche per~11ali una delle più note è il le111bo .a due l?edur1coli, e tra gli studi, irtteressanti quelli sulla cic:atrizzazione; importanti poi i concetti su]la restaurazione funzio1tale, sull 'imporlanza delle protesi, sugli i11nesli t egumentari liberi, ecc. L 'o pera de] D . non è un trattato ma un- libro di pratica chirurgica vissuta ed in ciò consiste il suo pregio e l ' interes&e che desta; per la 1 \ .asti tà e l 'in1portanza degli argon1enti e&posti 11on si rivolge ad una ristrclla cerchia di specialisti, ma a tutti i cbirur~·hi i quali troverar1no tra l'altro molto interessa11te il p.rin10 ca pitolo sui metodi generali e sulla chirurgia 11lastica d'urgenza. Nu111erosissime illustrazioni con1'Pletano efficacer1tente le descrizioni e doc umentano i ri·~ultati ottenibili e conse,..,o-uiti dall'Autore. MoRALDI.

~I1cHEL- BECHE1.· .

Localisatioris visaera,les et as[!ects Gliirurgicaux des Brucelloses, voi.

Il.

in-8'> di pagg. 168. l\1asson e C. Paris, 193'9. Dollari 1,15. Scopo di questo libro è di far c onoscere le· nozioni es.se-nziali concernenti le brucellosi ed i11 part,icolare le loro localizzazioni 'riscerali ed i loro a5petti c hiturgic i, ciò cl1e coRtitui ce t1n C<l pi Lo lo nuovo. È noto infatli che .alcuni \ i&ceri: fegato, vie biliari, polm.oni, cit1ore, si·&ten1a nervoso possor10 essere colpiti nella febbre nlaltese e queste- diverse localizzazioni co.m porta110 una fisior1omia clinica e·d~ una ev-olutione .assai speciali, determinando così spe~~o inte-re&&anti probler11i sia dal punto di 'ri sta diagnostico che d,aJ puntç> di vista c urati,10. La pri111a parte del voi um·e riguarda le ge11erali Là de]} 'infezione, I.a secon·d a le n1.a nifestazioni cliniche, la terza le diverse localizzazio1li della infezi<Jne 111altese, la quarta gli aspetl i rl1irurgici di detla malattia. Le escare de lla regione faccia1e•, co.sì caratteristich·e per la loro localizzazione, per c11i il rr1edico .accorto l)UÒ 6ubito formulare la diagr1of'i, i)osso110 a ' 'olte approfondirsi, ulcerare 1'arteria f Jccial e e ri cl1ie,d:ere qui11di in·dicaiioni operatorie delicat e. \ten go no poi i·icordate d.a1l'_i\. le osteoartriti da maltese, le cox iti, le spondi liti, ma sopratutto le osteoperiostiti, ]e quali d eter111inando di preferenza l1na 1esi·111e osteoperiostea che si rivela con una r~11i011c 11Jasn1ocitaria intensa, possono erro·r1earrlen te fa r i)erlsar e ad tm tu111ore 1~e tale 1

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1872

« IL POLICLINICO »

event ual1t:i n<Yll viene tenuta presente nell 'interi1retazio1le di u11a biopsia. La fisionomia coF<ì° particolare delle lesioni osteoarticolari maltesi, il fatto che esse possclno evolvere a volte in modo acuto, a vo·l te in 1nQdo cronico, fa sì che talvolta la diagnosi può presentare serie difficoltà, dovendo discutere un 'osteomielite a cuta, t1r1a tubercolosi torpida, ecc. :E'ortunatamente però 1&ussi·dii diag 11ostici r1on mancano: siero-diagnosi, intradermo-reazione alla melitina , e1nocultura , eve11 t urt ie esa1ne batteriologico di un essudat\) prelevatn con puntura, ecc. Tutto questo vien e trattato, unitarr1ente alla progno·s i alla terapia nell~ qui11ta parte del libro, parte quindi altrettanto inter.essante c.h e tutte le altre a. p.

Il.

Da.s subd-urale fl i.i.n ialom. Editore Springer, Berlino. Prezzo Jt~1 . 18. _ È un'eccellente monografia , perfettamente ag·giornala, sull 'ematoma subdurale che dal campo puramente anatomo-1~atologiro nel quale .era re]c.g ato è pas~ato, grazie a Cushing ~· Putnam, nel dominio della clinica e della te-. • rap1a. Dopo avere largan1ente esposti i ·d ati anatomo-patologici ed e:tiolog·ici dell'ematoma subdurale, l 'A. ne tratta ma·gistralmente la sintomatologia clinica, la diagnosi differenziale, la t era pia chirurgica e post'operatoria. ... DR. HANKE.

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Accademia Medica Lombarda. Seduta del 5 aprile 1940 lillevi clinici e radiologici in un caso di cisti da echinococco del

fegato. Considerazioni sul trattamento chirurgico delle cisti idatidee. BoRGHETTI U. - Descritte le particolarità cliniche e radiologiche di un caso, venuto alla sua osservazione per sonale 1 l '0. si sofferma sui vari metodi di trattamento chirurg ico d elle cisti idatidee, cd in specie st1i criteri che debbono guiclare n ell a t erapia.

R. -

Un nuovo strumentario per l'av . . v itamento delle fratture d el collo femorale. l\IARZANI

Trattamento dell'emorragia da ulcera gastro-duodenale. PIETRA ~. Nel trattamento dell 'em orragia da ulcera gastro-duodenale, tre punti fondamc11lali sono da considerarsi : 1) trattamento di urgenza: va in ogni caso praticata al più presto la trasfusione , che, nelle sue varie modalità di applicazione (piccola trasfusione massiva e perfusione), rappresenta il · mezzo di più sicura azione emostatica e riparatrice dell 'anemia post-emorragica; 2) alimentazion e : deve iniziarsi al più presto possibile, poichè attenua l 'azione lesiva del1 '.ipersecr ezione sulle pareti gastriche altera1 e; 3) interento chirurgico: da evitarsi quanto più è possipile in fase emorragica, attendendo il ritorno di quelle migliorate condizioni organiche - favorite. ed accelerate appunto dalla trasfusione ed

alime11tazione precoce vento d 'elezione.

che consentano un inter-

Il chirurgo dinami alle locali11azionl ghiandolari ed extragbiandolari della malattia di Mlcolas e faYre. FERRERO V. - Presentazione di due casi, l'uno di · rettite slenosante e l 'allro di sigmoidite.. l'aspirazione endocaYitaria nel l'ascesso polfllonare. TARANTOLA E. L 'aspirazione endocavitaria secondo Monaldi h a dato un brillante risultato in u i1 caso di ascesso polmonare.

Seduia del ]9 aprile 1940-XVIII Ricer cJie sulla slrutlura delia fibra muscolare sl'r;ata n.egli artropodi (insetti e crostacei).

LORETI F. -

Necrosi post-operatoria p1ogressiYa del la cute. SANTERo N. - L 'O. riferisce su di un caso di n ecrosi pos t-operatoria progressiva della cute, guarito con anatossivaccino stafilococcico e sulfar11idici associati ad applicazioni di infrazon~ alle qu·ali è pertanto giustificato ricorrere prima di praticare Ja classica es tesa escissione dei margi.Jli della lesione. Il trattamento lipidico come pronto soccorso nella intossicui1ne

da anilina.

C. - L 'O., i1ei casi di anilismo acuto, coRsiglia: 1) accurata ed immediata detersione della cute inquinata dal tossico, con batuffoli di garza assorbente, imbevuti con pochissimo etere solforico; 2) inlroduzio11e diretta nel circolo ematico di una certia quantità di lecitina, proporzionata alla quantità di tossico assorbita od assorbibile. BELLES1N1

Il potere fagocitarlo nella sillcosl e nella tubercolosi polmonare. T ALIN1 P. C. e ZANE'ITI E. - Gli 00. espongono i rilievi compiuti studiando il con;iportam ento del potere fago'Citario parallelamente nella silicosi e nella tubercolosi polmonare e mettono in evidenza l 'aumento degli indici di Simon e Wright riscontrati n ei silicotici in contrasto còn la loro diminuzione rilevabile nella maggior parte dei oasi di tubercolosi polmonare. Gli 00. ritengono che questi rilievi, se saranno confermati da ulteriori ricerche su di una vasta casistica, -potranno essere utilizzati , in correlazione con gli altri dati forniti dagli esami clinici e radiologici, per chiarire il problema diagr1os lico-differenziale tra la silicosi e la tubercolosi polmonare. _.. Pubblicazione Indispensabile per l'eserc/alo in condotta: oott.

Prof.

BERNARDINO

MASCI

della R. Un•i versità e degli Ospedali Riuniti di Boma

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del Medico~primario

pr~f.

ACOSTINO

CARDUCC~

,

e v. direttore sanitario del Policlinico Umberto I, in Rama

Vol111µ1e di pag,g . VII-845, con 273 figure nel testo. Pr~zzo · in· brossura L. 6 8 + 5 ~o ; rilegato in ~la. L. 7 8 + 5 % e più le spese postali di spedisk>™'. Per gli aibbonati al << Policlinico» od a qualsiasi dei nostri quattro Periodici, ris'Pettivamente sole L. 6 4 e L. 7 4 franoo di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero rispettivamente L. 6 9 e L. 7 8. Inviare Vaglia. Postale o Assegno Bancario alla Ditta. Luiigi Pozzi editore. Via Sistina 14, R-0D1a.


[ANNO

xuv11, NuM. 44]

APPUNTI

1875

SEZIONE PRATICA

PER IL

TERAPIA Il mandelato d'ammonio per via rettale nella pielite delle gravide. Nei casi in cui i preparati dell'acido man delico 1100 poSisono somministrarsi n è per via orale nè per queilla end·o venosa, H. Kunstmann (l . urol. Chi.r. u. Gyn.. e i\-1 ed. lìV elt., 14.i ti·e ttembre 1940) I' 11a introdotto per via r ettale. Non tutti i sali dell'acido n1andelico sono adatti; sono anzitutto da escludersi quelli insolubili in acqua e non bene asso1·bib1ili, come quelli di calcio e di i11agnesio. Il mandelato di sodio è solubile, ma non d etermina la nece.ssaria acidificazior1e dell'urina; riesce · bene, invece, il mand·e lato d 'amn1onio ch e po~siede in modo spiccato le proprietà della solubilità e d el potere acidificante dell'urina. Si sciolgono 10 grammi del sale in 100 di acqua, a cui si aggiungono 10 g. di glucosio., 5 cmc... di una soluzio·n e di pantocaina al 2 % ~ 10 gocce di tir1tura di oppio semplice. La soluzione. si risc.alda alla temperatura d el corpo 'ie si introduce 2-3 volt·e al giorno, il più possibile in alto n eJ r etto, mediante tin tubo ìntestinale. 1'a)e mc)do d'introduzione si continua fino a ch e lo sta to della .malata permette la somministrazio11e. orale, il ch e . i verifica entro pochi giorni. fil.

Segni di saturazione delle cure con ormone fol· licolare. La terapia con orn.1one follicolare si è potuta largamente realizzare con la preparazione sir1tetica della follicolina, la quale risulta utile ed ..attiva in molti stati g inecologic;i ed ha anche iJ .vantaggio dì poter essere usata anche per via orale. Molto giovevole essa è in var1 disturbi mestruali; occorre però invigilare per non eccedere nelle dosi e nella durata della cura, altrimenti si va incontro a disturbi vari su cui l'ichiama l ' atlenzione B. SorrBntino (Rinasc.. med., 31 1naggio 1940). I segni clinici di tale saturazione orr11onica sono: l ) ab·b ondanza e persi_stenza del muco cervicale, che si fa denso e filante; 2) reazione di tu·r gescenza delle mamn1elle, per cui la donna avverte delle trafitture ed un ser1so di tensione; 3) a1nenorrea temporanea, vhe compare quando si sia oltrepassato iJ lirnite i peroTn1oniico differenziale, cioè la soglia al di là della quale si inizia l 'azione inibente ,&ui ptoces5i secretori degli ormoni gonadotropi (blocco ipofisario). La durata d ell'an1enon·ea le1nporanea non è proporzionale al quantitati,10 di orn1one folli colare introdotto e, quindi, no11 è facilmente prevedibile. Tutto questo indi ca ch e gli schemi ch e si forniscono generalmente per l 'esecuzione della cu1·a van110 adatt<iti CLJso per caso , seguendo s-e,11~ f)f'e la paziente. Se n o11 se111pre si potrà sorpren.dere l 'au1n.ento del m11co cervi cale, cJ1e € il primo segn o di satura7,ione, si do, rà stare 1

MEDICO PRATICO. attenti alla congestione ma1nrnaria , ch e è il seco11do e che co111anda pertanlo la sospensione del rirnedio. fil. Testosterone e secrezione lattea. S. Giuffrida (An,nali di Ostetric·ia e Giriecologia, 31 lu·g lio 1940) h a trattato con dosii da 30 a 250 mgr. di propionalo di testoi&terone 35 puerpere allo scopo di bloccare la portata lattea post-partum: sii trattava di casi in cui la montata lattea, per diverse co11ting·e·n ze, era iuutile o danno~. I risultati ottenuti sono stati in tutti i casi 1)ressochè eguali, cioè si è aVl1to un effetto q·uasi nullo agli effetti della involuzione d ella lattazione o della regressione del processo della montata lattea già verificata,&i. Sicchè l 'A. r1on sa spiegarsi come qualche altro Autore, e.on dosi anche mo ll:Q inferiori, abbia ottenuto risultati favorevoli. Egli inoltre ritiene· eh-e non convien e au1nentare ulteriormente le dosi potendof'ti avere d etle rip·e rcu ssioni a carico di altri organi e sistemi, tali da far p1resumere superiore il danno al vantaggio che da un simile mezzo te.r apeutico c i si può ripromettere. Altri metodi molto p1iù innocui e tuttora largamente in uso (canfora, fasciature compressive, g hiaccio) po&sono del resto ò 1are in modo }Jiù serl1plice, economico e siicuTo lo steF-so risultato. F . Tosn. 1

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11 trattamento chininico della polmonite nei bam· bini. Da oltre un decennio si dibatte la questione sull 'efficacia o m,e no del trattamento chininico della polmo11ite n ei bambini. E, Schmid' e Il. W eber (Kinderil.rzt. Pra$ iS e 1'vled. WeU, 114 settembre 1940) hanno co1n tinuato peT vari anni le osservazioni su bambini trattati con chinina o senza; in entrambi i gruppi, venivano ino]~ tr~ adottati i con su eti m ezzi (cardioto ni1ci , te,.., rE,pia fisica ). Risulta ch e la durata e l 'altezza della febbre non ven.g o110 affatto influenzate dalla chinina ; anche la durata dei reperti fisici 1im<ise u·g uale per entrambi i gruppi. Nen1.111en o si potè rilevare la benefica influ·enza sullo stato generale ch e alcuni ammettono. Anche ]e complicazioni da pneumococco non ebbeno r1ei chininizzati un decorso più breve o più benigno. La cifra d ella mortalità è stata più elevala nei chininizzati. L irisuccesso terapeutico della chinina contro il pneumococco c.o ntrasta con il p otere antisettico che e.ssa ha in vitro conlro tale germe; tale differenza è da attribuirsi all'azione tossica della chinina. fil. 1

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MEDICINA PREVENTINA La profilassi del morbillo con la globulina pia· centare umana immune. H. N. Bundesen, W. I. ·F ishbein, I. R. Abrams e R. D. ~Iiller (Journ. amer. med. ass., 13 lu·g lio 1940) hanno fatto esperienze compa-


1876

Cl

IL POLICLlNICO

rati ve fra l 'efficacia ·d el siero u1nano di convalescente e la globulina placenta1·e pure un1ana, nella profilassi del morbillo , usando tali prepara ti n ei contatti co n individtti morbill05i, in an1bienti affollati. 1) Globulina placentare: 678 casi ; il 52, 1 % non co11trasse il morbillo; (lei 3'25 che si an1ma larono, il 90,1 % ebbe una formd lnodificata della rnalattia, sicchè la p1~otezione fYUÒ con siderarsi del 9·5,2 %. 2) Siero di convalesce11te: 299 casi; 73,9 % non contrasse;ro la inalattia; ,d egli 80 ch e si an1n1alarono, il .92,5 % ebbe forma modificata; protezione complessiva 97,9 %3) Controlli senza iniezioni di soTta: 328 ca&i; il 26,6 ~6 non ebbe n1alattia; dlei 2·11 ch e i;i ammalarono, il 76 ,4 % ebbe una oorma 1nite. Protezione corr1plessiva 8·2, 9 ~lo . In comple.s so, spécialmente per gli affollati a1nbienti di grandi città , il r11etodo offre notevoli vantag·gi. Il siero è indubbiamente più efficace, m.a la globulina placentare può esseTe ottenuta più facilmente ed in 1naggiori quiantità I.a dose d·e lla g·lobulina è stata da cn1c. 2 (sotto uri an no) a 3 e 1; 2 (5 -6 anni); quella del rsiero ·d a 3 a 5 cmic . n egli stessi limiti di età" :Per la dose si devor10 tenere in con siderazione i fattori se·g uenti: 1) se si tratta di un bam .. bino ·t1scettibile in casa od all'ospedale; 2) il lasso di tempo consecutivo all'esposizione; 3) l 'intimità del contatto; 4) lo stato di salute d·el ba:rrtbino; 5) il tipo di i11orbillo l)r e:valente 11-ell 'epoca in cui i fa la profil~ssi. fil.

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XLVII, NuM. 44]

quando si corr1pior10 errori di tecnica, sia nelle trasfusioni lente e che durano a lungo, probabilmente per modificazioni c h e il sangue subisc.e n1enlre sogg·iO'rna fuori dei vai&i. Non escludono, a priori, che le reazioni tardive possano aver~i per una pa1ticolare intolleranza ~ ir1a la questio,n e non può essere de·: isa che in bas0 ali ' osse.rv.azine di trasfusioni compiute con tecni1c a impeccabile, entro un tempo non r11Jo1lto lungo . fil. 1

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TECNICA MEDICA•. Le cause degli inconvenienti tardivi della trasfusione.

MEDICINA SCIENTIFICA Il principio antianemico del fegato umano nei cancri dello stomaco e del ceco. .f. R. Sc.h enke11, J. Stasne:y e W. K. Hall (7'/ie Americ . .1 orun. of the f't1 edic. Scienc. , luglio 1940) rilevano che la relazione fra secrezione gastrica e<l ematopoiesi fu ~tabilita dal C8stle. Essa fu confern1ata dall'esito della cura dell'anemia p ernic iosa fatta da Sturgis e Isaacs e Sharp mediante stomaco essiccato di merluzzo. Castle ha sostenuto che un fattore intrinseco i)resente n ello .F-ito1naco normale si t:nisce ad un fattore estrinseco J)resente negli alimenti per formare un principio antianemico. Generalmente! si ammette c he questo princi1Yio sia· formato dallo ston1aco e immagazz.i r1ato nel fegato . P erò anche ·u questo punto ci sono delle opinioni controverse. Ben ce, co1ne puro Goodmann e collaboratori, tTovarono ch e dopo la gastrectomia totale n1anca,ra il principio antianemico. f[enminy e Brugstl1 o servaror10 ch e il pri11cipio antianeJ11ico più attivo si ha dalla n1ucosa dell 'antro ].iilorico e il Neulengract, che confermò ~'>ta osservazione, espresse I 'ipotesi che anche le gl.andole sotton1ucose del Brunner po~sano e.~ . . ere sorg'ente del principio antianemico. '1Go1dhamer dimostrò l 'assen7.a del fattore in ... trinseco nel succo gastrico di un 111alato che , aveva un'an,emia macroc itica e cl1e radiologican1ente aveva un ca11cro scirroso dello storr1aco . Con1e terapia di controllo fu usata la _ ' 'entricolina. Partendo da quest 'os•s ervazion e si mostra va ir1teressante il saggiare la potenza a ntianemica del fegato di malati di can cro con distruzione di varie porzioni de] tratto gastrointe5tinale. Questo fecero gli AA. Un estratto preparato dal fega to di un rr1C»'to per cancro scirroso della pars pilorica non llTOVOCÒ reazion·e reticulocitaria in un malato di morbo di A,d.di~on in t">eri odo di quiescenza; r11entre ci fu reazione con pre1)arato di fegato cli morto per emorragia cerebrale. Si ebbe in,r.ece stimolata l'en1atQ1poiesi di un rnalato di ,a neimia ipercromi.ca n1ar rocitica m,ediante estratto di fegato ·di n1orto per oancro dello stomaco c.h e aveva ir1 vaso tutto lo stomaco .-ad :ecc.ezio11e .di porzione .della pa1~- pilorica. Il potere emopoietico era presente in un e st ratto preparato da fegato di t1n morto pe~ c-a11cro del ceco. Poichè l ' effel lo antianemiro della mu cosa gastrica -si ha per azione della pars pilorica, esso manca ne.gli estratti di fegato quand1} i I 1

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Fra gli inconvenienti tardivi de lla trasfusione, sono <la m,e nzionarsi la sensazione d~ freddo , i brivi.di, la febbre e, più raranl.~nte , l 'orticaria. Essi no.n presentano mai pericolo di n1or~e , n1a è desiderabile evitarli e perciò vanno studiati nelle loro cause e nella loro g·en eisi. 1F ra le cause possibili, sono d a annovera r si·: 1) differenze in·dividuali delle proteine siociche; 2) [)resenza di sostanze (tabacco, alcool) J1el -sangue del donatore, non prelevato, a digiuno; 3) trasporto ·di im1nuncorpi od antigeni rton tolJ.erati; 4) allergizzazione per ripetu·l e trasfusioni; 5) dife tti di tecnica ; 6) lungo, contatto del sangu e del donatore e.o n le varie parti r possibili lesioni d,e lle. emazie, per esemp io pe r eccessiva agitazione; 7) influ1enz e d·e lla tem1)erat.ura; 8) soluzione inadatta fisiologica o del ci1

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t1~ato.

F. Roth e .J . Scl1umach er (D eu.tsche m ed. l'l' schr., 211 giugno 1940) han110 studiato si~ stematicamente _ il .pr.ohlema, _incomin ciando con l 'eli1ninare le cause d a 1 a ± con il sisteJi1a ,deJle autotrasfusioni ed inve~tigando tutte J.e possibili cause. Ven.g ono .a lla conclusione ron u11a tecnica imP:eccabile e i)raticando la tra fu f,ione con una certa ra1)idità , mancan e le tardive1, anche· usando tubi di go mma 1

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{ AN~o

XLVII , Nul\1. 44.l

SEZIONE PRATICA

1879

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA

SOCIALE

sottosegretario all 'Inter110, h a dato inizio in nome d el Duce, Ministro dell 'Interno, ai lavori del nuovo Consiglio centrale ed ha impartito le direttive da seguire per l'assistenza materna e infantile, fissando gli specifici compiti dell'Ente in rapporto alle attuali esigen ze nazionali .

La prevenzione degli infortuni agricoli. A chiusura d elle campagne risicola e granaria 1940-XVITI possiamo fare un su cci11to bilancio <lell-1a llivilà preve11zior1ale antinfortunistica svolta dalla Federazione Nazionale Fascista Casse Mutt1e J11forluni Agricoli. La Federazione ha distribuito gratuitan1·e11te oltre 400.000 cappelli di paglia ai lavoratori .addetti alla monda e r accolta del riso e alla mietitura e trebbiatura d el grano. In quat tro anni i cappelli distribuiti sono st ati due milio11i. Un altro esperimento è stato pure eseguito dalla Federazione, con un nuovo tipo di masch erina paraocchi, ch e presenta, i11 confronto d el prece<fente dell 'anno scorso, notevoli miglioramen li s uggeriti dall 'esperienza . In due anni le masch er i11e distribuite sempre gratuitamente sono sta te centomila. . L'inchiesta, ch e la Federazione st essa sta svolge11d-0 per rendersi esatto conto d ell 'efficacia delJe mascheri ne agli effetti d ella prevenzione d egli infortuni oculari, così frequen.ti e così gravi , h a già n1esso in luce ch e le mascherine sono p orta le dai lavoratori agricoli senza fastidio; anzi sono molto richiest e e toller ate b enissimo anche durante m olte ore di lavoro, ed anche con t emperature estive assai elevate, come n ell 'Italia m er idionale ed in sulare. Oltre ai m ezzi di protezione e di difesa come i cappelli e le inascherine paraocchi ed alla assi. lenza m edica m ediante duemila cassette di soccor so, la Fed erazione h a provveduto ad inten j . ficare la propaganda antinfortunistica agricola. 1Pertanto, son o stati distribuiti dalla Federazione a i Corsi di addestramento istituiti d alla Confederazione d ei Lavor a tori d ell 1Agricoltura e alle Scuole elem entari a popolazione prevalentemente rurale 15 mila grandi cartelli di propaganda, 200 mila opuscoli e m ezz0 milione di cartoline illt1s tra te.

Il nuovo Consiglio Centrale dell'Opera Maternità e I nfanzia. Il Sottosegretario ali 'Interno, Buffarini Guidi h a presenziato la prima riunione d el ricostituito Co11s iglio Centrale dell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, istituito secondo le disposizioni contenute nel R . D. L. 5 se ttembre 1938-XVI, n. 2008. Erano presenti: il presidente dell'Opera n azionale MaterniLà e infanzia cons. n az. Alessandro Frontoni; i vicepresidenti Le Pera, direttore generale per la Demografia e la Razza e petragnani, diretto.r e gen erale della Sanità pubblica; Gioven ·co, direttore generale per l 'Amministrazione civile; principe Borghese, presidente dell 'Unione fa scista . famiglie numerose; il sen . prof. Spolverini; il prof. Gaifami; la contessa Daisy d j Robilant; il dott. Anselmi , direttore gen erale al Ministero d elle Corporazioni ; il r ag. Manghi del Minist ero delle Finanze ed il prof. Francioni. As-sente perchè richiamato alle armi il console generale Mazzetti . Do1)() il saluto d eJ presidente d ell 'O.N.M.I., il

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CONCORSI Concorsi a prenai . Premio di laurea

H

Motta »

La Motta ~anetto11i , S. A. , istituisce un premio {li L. 3000 da assegnarsi al laureando italiano autore della migliore tesi di laurea in m edicina e chirurgia , eseguita nell 'anno accademico 1940-41 nelle Università italian e e trattante d ell 'importanza d el dolce n ell 'alimentqzione, com e elen1en lo energetico e nutritivo, integr ator e ed equilibratore dei regimi dietetici , n ei diver si periodi d ella vita, con particolare riguardo all 'infanzia, vecrhiaia, s tato di gravidanza e puerperio, convalescenza, esaurimento, resistenza a fatich e .fisich e e cerebrali, sport~ ecc. Le t esi concorrenti d evono pervenire, pel tramite della Segreteria della Facoltà di Medicina, e 11 lro il lo marzo 1942, alla 1 P residenza del Comitato per la Biologia del Consiglio Nazionale delle Ricer ch e (piazzale delle Scienze 7-, Roma), che provvederà alla designazione della tesi con siderata meritevole del premio. Chieder e il programma alla Motta S. A. (viale Corsica 21, Milano) .

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Sono nominati em eriti i proff. Lorenzo Bardelli, già ordinario di clinica oculistica a Firen ze e Gaetano Cutore, g ià ordinario di anatomia umana normale a Catania.

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Il Re Imperatore, su proposta d el Ministro del! 'Educazione Nazionale, h a conferito ai segu enti professori univer sitari medici la Stella d 'oro al merito della scuola: Ecc. prof. Filippo Bottazzi, già ordinario di fi siologia n ella Regia Univer sità di Napoli; sen.. prof. Riccardo Versari, già ordin ario di a n a tomia u 1nana n ella R. Università di NaJ)Oli ; prof. Ruggero Balli, r ettore della R. Univer it à di Moden a; prof. Nicolò Castellino, ordin ario di m edicin a del lavoro n ella Regia Università i Napoli ; prof. Agostino Gemelli, r e tt ore d el 1'Univer sità Cattolica d el <e Sacro Cuore n di Milano; sen . prof. Giova11ni Perez, ordinario di patologia .chirurgica nella R . Un iver sità di Roma. IJ sen . prof. ~icola P ende è nominato rettore dell'Accademia Fascista di Educazione Fisica alla Fa rnesina . L 'Accademia Scientifico-Letteraria .A.rti lica « Albore » della quale è p residen te 1'Ecc. il prof. Antonino Anile, ha n ominato membri del Cornitato di consn1·~11z a per la Sezione Scienze i camera,fi dottori Gio·v anni Andreoni, Nando-Bennati, Guido Mantovani.


'.1880

« IL PO'LJ CLINICO »

NOTIZIE Anno XIX. · L'anno XIX dell 'E. F. si apre mentre maturano grandiosi avvenimenti e si crea, nel mondo, un nuovo ordine politico e sociale. Sovvertito il vecchio sistema di domi1iio delle democrazie imperiali,· interviene un nuovo orientamento, che avrà per mèta una più razionale ripartizione del lavoro e della produzione. Attraverso questa immane azione ricostruttiva, nella quale sono impegnate le Potenze del Patto tripartito, il nostro Paese, il quale dà magnifiche prove in guerra, svolge normalmente e serenamente, nel fronte interno, le sue attività economiche, culturali e assistenziali . Ne fanno fede le innumeri inaugurazioni di opere importanti, allo schiuòf>rsi dell'anno XIX; non poche di esse riguardano il settore medico e igienico. T11 tto ciò dà prova della saldezza dei nostri ordinamenti. Disciplinati e fiduciosi, rimaniamo come sempre agli ordini del Duce, che appresta le nuove fortune d 'Italia.

[ANNO

XLVII, NuM. 41]

L'attività del pr of. F. Bocchetti nelle unità sanitarie mobilitate. · In considerazione dell'opera apprestata dal professor Federigo Bacchetti 11el giugno scorso al fronte alpino, quale tenente colonnello medico mobilitato all'VIII Corpo d'Armata, «per cui così si esprimeva il suo comandante - in soli pochi giorni seppe imprimere alle unità sanitarie un ritmo di esattezza e celerità, confermando . a~­ cora una volta le ben note qualità di organizzatore, I 'elevato spirito militare e la sicura prepà- · razione tecnico-professionale cl1e sono sempre emerse nella sua carriera », il Ministero della Guerra credette utile richiamarlo una seconda vo1ta, derogando in via tutt'affatto eccezionale dalle disposizioni in vigore per i Consiglieri Nazionali. Da due mesi il prof. Bacchetti è quindi di nuovo mobilitato e va svolgendo, vivendo la stessa vita dei reparti divisionali e reggimentali, un 'a~tività -eh.e tendé ad elevare sempre più lo spirito militare e la cultura tecnico-professionale dei numerosissimi medici effettivi e richiamati, in linea o ripiegati. A questi· corsi da lu.i organizzati e diretti partecipano anche gli ufficiali di .Stato Maggiore. In essi egli tratta -i seguenti argomenti : 1) Alcuni contributi della Scienza nella guerra moderna; 2) Il servizio sanitario in prima linea; 3) Lo sgombero dei feriti in profondità; 4) Lo conoscenza del materiale sanitario in dotazione . alle varie unità sanitarie (esercitazioni pratiche); 5) L'utilizzazione dei mezzi sanitari a disposiione (esercitazioni pratiche; 6) Criteri discriminativi perchè si armonizzino le necessità di avvicinare il chirurgo ai feriti ed i feriti al chirurgo; 7) Aderenza del servizio sanitario alla dinami~~ della tecnica della guerra moderna; 8) Profilassi ed igiene dell'esercito mobilitiato; 9) Soccorsi ai colpiti da aggressivi chimici ed ai congelati; 10) I! servizio sanitario nelle camp~gne di Polonia, d'Olanda, di Francia; 11) Le caratteristiche tecniche, morali, militari dell'ufficiale medico nella guerra moderna; 12) In che modo il Corpo Sanitario Militare nella grande guerra rivendicò a sè l'alto onore di assersi allineato al secondo posto, subito dopo la Fanteria, nella statistica del sangue sparso e delle vite generose offerte in dono alla Patria .

Il Padiglione Marchiafava all'Ospedale del Lit· torio i n Rona. Tra le molte manifestazioni avvenute nella ricorrenza della Marcia su Roma, segnaliamo l'inaugurazione all'ospedale del Littorio in Roma, del nuovo Padiglione di Medicina intitolato a Ettore Marchiafava, sommo scienziato, preclaro maestro, clinico benemerito. Il 29 ottobre il sottosegretario all'Interno Buffarini Guidi, recatosi all'Ospedale venne ricevut o dal presidente del Pio Istituto di S. Spirito ed Ospedali riuniti di Roma Carlo Solmi e dal direttore generale di Sanità pubblica Petragnani, fiancheggiati dal direttore sanitari dell'Ospedale Littorio prof. Ferretti, assieme ai due 1n imari destinati appunto al nuovo Padiglio11e, proff. Ficacci e Pilotti. Erano anche presenti il segrethrjo generale degli Ospedali riu11iti avv. Vigr·aìi, il cor1sultore generale Mosso generale medico , l 'i11gegnere capo progettista del padiglione Carlo Gasbarri e l 'ing. Cesare Fan tozzi direttore dei lavor1.• La cerimonia ha avuto un rapido sv0Jgil11ento, • praLico e<l austero. Il Solmi e il Petragn;Jni bai1no La scienza medica per i voli di guerra. accom pc:gnato, seguiti dagli altri, 8. f~. Buffari11i Notizie provenienti dalla Germania dànno che n ella visita ai nuovi locali: edificio di sei piani, per combattere i disturbi del mal di mare e del capace di 260 lettf, ele.v abili, jr1 c;iso di nt'C(!Ssità, mal d'aria nelle truppe d'invasione in Norvegia a 300. La sagoma esteriore del vasto padiglione l'esercito tedesco ha delle pillole che il soldato è semplil'r-mente Jineare, ·;enz:i decorazi·1l·t i {1d orchiama con il nome di « pillole Goering ». In nau1e11ti 1i1utili; ma appare q1.iale un 1ns~f-me esse è contenuta una sostanza simpaticomimetica logico ed organico, strettamente inteso alla finache, analogamente alla simpamina italiana, delilà della sua funzione. • termina - per stimolazione centrale - un au11 Sottosegretario ali 'Interno, a cui il Solmi e mento della forza di volontà e della resistenza fiil 1Petragnani fornivano le illustrazioni dei vari sioa, mentre - per stimolazione simpatica - corimpianti, ha percorso i locali di degenza, le inregge lo squilibrio neurovegetativo proprio dei. stallazioni dei posti di guardia, le terrazze conaupatici. perte e a giardino, g'li alloggi del personale saDesumiamo da due lettere ospitate dal « Cornitario, sistemati nel seminterrato. riere della Sera » (e che sono state provocate apNon è stato pronunciato alcun discorso. ·Molti punto dall'informazione di cui sopra) come -in allievi del Marchiafava erano intervenuti alla ceItalia si sia presa in esame la questione, usando. rimonia e con essi due nepoti del venerato Scomla simpamina, già molto prima della campagna parso. Ad essi ha rivolto parole di memore gradi Norvegia e come n ei confronti eseguiti sperititudine, per il grande congiunto, l 'Ecc. Buffa- mentalmente e praticamente nel Centro di studi rini. e ricerche di medicina aeronautica, diretto dal


[.t\~~o

XLVII,

Nlj l\I.

44]

SEZIONE

PRATICA

1881

.

Rev. prof: padre G.e111elli, Rettore dell'Università Cattolica, la simpamina italiana sia apJ>arsa meglio tollerata ed abp·i a ' èlato maggiori vantaggi che non il farmaco tedesco. ·

Corsi di perfezionamento. Presso la R. Università di Ba.ri si sono riaperte le iscrizioni alla Scuola di specializzazione di medicina legale. Il corso ha la durata di un biennio e costituisce titolo di preferenza sia negli incarichi peritali e sia ancora per l'ammissione nelle varie organizzazioni sociali. Il corso comprende i seguenti insegname11ti: antropologia criminale, anatomia patologica 1nedico-legale, traumatologia forense, infortunistica e patologia del lavoro. Al corso sono amn1essi soltanto i laureati in 1nedicina e chirurgia. Le iscrizioni vanno tr-asmesse alla Segreteria della Facoltà di Medicina Legale e della Assicurazione della R. Università Benito Mussolini. Un ranti giene tassa

corso d 'igiene pratica sarà tenuto, per aspialla carriera sanitaria, nel R. Istituto d 'Idi Pisa dal 20 novembre al 20 gennaio; I... . 300; modalità consuete.

Un po' dovnnque. Al Ministero delle (;orporazioni, sotto la preside11za del cons .naz. Angelo Tarchi, si è riunita la Corporazione della Chimica. Sono stati decisi 11otevolissimi programmi di sviluppo in ·relazione alla potenzialità produttiva del settore per i prodotti farmaceutici, i quali non solo per qualità e quantità possono soddisfare le esigenze nazionali ed imperiali, ma hanno le _più granùi possibilità di espandersi nei mercati esteri. A Berlino sono stati organizzati da qualche tempo e hanno avuto buon esito dei corsi di lingua italiana, per medici, medichesse e persone delle loro famiglie. Hanno luogo la sera (dalle 20 alle 22). Sono di due gradi. Un corso di 1° grado si è iiniziato il 18 !Ottobre e continua tutti i venerdì; un corso di seconòo grado si è iniziato il 15 ottobre e continua tutti i mercoledì. Per informazioni rivolgersi alla Camera 1nedica del Reich, Sezione stranieri (Reichsarztekammer, Auslandsabteilung, Beethovenstr. 3, Berli11 NW 40); le lezioni hanno luogo nella sede del Fascio (Viktoriastr. 36, Berlin W 35). La 55a. Riunione annuale dell 'Associazione americana dei medici ferrovieri si è tenuta a Chicago dal 16 al 18 settembre sotto la presidenza del dott. L. A. Esminger di lndianapolis. Tra i temi discussi furono : il sulfamilamide nelle fratture esposte e nelle ferite; trasfusione di siero di .sa-qgi1e umano; leucoderma professionale; febb~1 d_a· zecche; i riflessi come causa di dolori anginosi; chirurgia plastica e riparatrice. L 'ospite d 'onore, W. M. J effers, presidente dell 'Unione ferroviaria del 1Pacifico, tenne una conferenza sull 'import<!_nza del servizio medico nelle industrie.

La Società svizrera di medicina interna doveva tenere in maggio un 'adunanza, che venne rimandata a causa della mobilitazione. Si adunerà il 16 e il 17 novembre a Berna. Il 16 ottobre si è tenuta a Berna la « Diéta medica svizzera », sotto la presidenza del dott. Garraux. Il consigliere federale Etter tenne una conferenza sulla r egressione delle nascite.

A Brescia, presieduto dal Prefetto, ha avuto

luogo un primo raduno di ufficiali sanitari di 50 comuni, indetto allo scopo di impartire direttive per lo svolgimenJo di tutti i vari servizi igienico-sanitari nei rispettivi comuni in relazione alle presenti circostanze ed alle specifiche esig·cnze locali . Un contributo di L. 2.000.000 è stato offerto dal Duce al Prefetto di Perugia per le spese di ampliamento ed arredame11to delle sale della R. Cli- · nica Ostetrico-Ginecologica del Policlinico di Perugia. Il Principe di Piemonte ha visitato gl 'Istitut1 ospedalieri di Santa Corona in Pietra Ligure. L'Avvenire Sanitario » del 20 ottobre pubblica integralmente il testo di legge per l 'utilizzazione dei sanitari nei ruoli degli ufficiali irtr congedo; la legge consta di 16 articoli. cc

Il dott. B. Erba preconizza, nel cc Pensiero Medico» del 15 sett., la ricostituzione in Italia dell'Associazione della stampa medica latina, ~ cui fu apostolo e animatore il dott. Pierra di Parigi, il quale dette vita anche all'organo ufficia]~ dell 'Associazione, « Acta Medica Latina ». Il 1P ierra ebbe coraggiosamente 1a sostenere la profonda necessità dei princìpi della rivoluzio11e fascista; ma · fu sopraffatto dalla interferenza dei politicanti. Gli cc Acta Medica Latina » del Piccinini possono essere il nucleo della nuova inizia~ tiva . La crocerossina :;Principessa Andreina Pignatelli 'di ·Cerchiara è l5tata insignita òella in edaglia di pronzo al valor militare, per la pre ... ziosa e infaticabile assistenza prestata nei giorni 11, 12 e 13 giugno 1940, dopo i bombardamenti aerei dell 'aeroporto di El Aden e della base navale. Invitata ripetutamente, durante gli allarn1i e gli attacchi aerei, a prendere posto in un ri.: covero, rifiutava energicamente di aderire, per con ti11uare la sua opera di assistenza. ·· A Littoria un bambino, Enzo Poletti di 18 n1 esi, dichiarato n1orto, è ritornato in vita; era affetto d~ una forma vio.l entissima di enterite. L'odontoiatra Leone Bettmann, esercente a Rom a, è stato condannalo dal Tribunale a 4 mesi. Lli reclùsione, 15 giorni di arresto e lire 1000 di a1nmenda p er aver dichiarato al Sindacato professionale di appartenere alla razza ariana, invece che alla razza semita, come risulta anche da un~. precedente denunzia all'Ufficio ~nag·rafe del Go~_ vernatorato. deceduto in età di 82 anni il prof. CARLO BERNA1~DO I~RH:\<CANN, del! 'Università di Wiirzbiirg; con siderato come il fondatore della odierna igiene del lavoro; ha compiuto anche ricerche di microbiologi1a e sulla nutrizione. È

Si è spento in P~ara, a soli 37 anni il baro11e dott. GIOVANNI TABASSI, primario ostetrico di quel1'ospedale civile, Reparto ch e egli fond? ~ diresse con passione e competenza. Era amat1ss1~0 per la gen erosità e bontà dell'animo; la sua fine ha des ~.to il generale rimpianto. Alla famiglia vada il sentimento di solidarietà della Classe medica. S. 1\1.


1882

« TL POLICLINICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA J ou. rn. ner-v. a. 1ne.nt.

Dis., ag. -

F. E . WEAT-

TERBY e N. H. W1LEY. Debolezza e atrofia ottica a s inistra. G. M. DAv1osoN. Te rapia insulinica della _schizofrenia e si st en1a re ticolo-e11dotel. Jourri. A. M. A. , 1 g it1. - ·w. H. CARRY. F econdaz . artificiale. - S. ,SHUE. Trattam. d elle distrofie 1nuscol. e for111.e affini. - H. E. KIENS e al. Vitami11a B 1 J1cl delirium tremens. · Id. , 29 g iu . - G. W. THORN e al . Dosossicorlicos terone. I d., 6 lt1g·. H. G. BEcK e al. Intossicaz. fam1liar.e da ossido di C. - B. K. W1sEMAN e al. Porpora trombope nica. H. J. CoRPER e al., L. CoBN. Is lamin asi. D eut. Nled. Wocl1. , 30 ag. - H EU.BNER . Chemoterapia con sulfami.de. - STEHNBBRG e R. :NI. E1.cefalite post vaccinatio11em. Giorn. di Cl. M ed., 10 ag. - C. RoNCORONI. Variazioni elettrocardiografich e in caso di appendi-cite ac. F. Dorr. Ostopetrosi (malattia m a rmorea) . - .A.mer. J ou rn1. M ed. c., ag. - G . E. FERRAR jr. e al. Aner11ia emolitica. - W . B. PoRTER. Aortite lue tica. - R. M. J oNEs. Puntura sternale . H. BLOTNEH. Liquido c .- s . 11el diabete in~ . Pediatr ., ag . - ~I. GERBASI. Anemia perniciosiiorme e allattam . materno esclusivo protratt o . Ra.ss . Inter. Cl.. e Ter. , 31 ag. - R. MosTI. Azione ch eratoplas tica cis to -riparatrice, dell'ormone testicol . - V. CATALANOTTI. L 'olio di tonno nella terapia infant . Riv. Cl . P ed., sett . G. ~I. DoRE. Probabile Tecidiva cli m . di Hein e:~Iedin . - E. MESSERI . Paralisi del frenico d. di natura poliomielit. Arch. lt . Pat:., lug. G. MusoTTO. l\II. di Still. A r ch. intern. Med ., lug·. - G. BLOcH e G. BoC.\ RDU . Car cinoma broncogè11ico. T. A. JoBNSON e H. L . BocJCus. Lipa si al sie ro. - D. GoLDMANN. L ·ele ltrocardiog r. nello shock inst1linico. - P. E. .STEINER. Roentgenterapia del car.cinoma polmon. Jour11:. A. M. A. , 22' giu. C. J. WATSON. It1c ro d a rigurgito. - V. P. SYDENs·rnrc xER e al. Ariboflavinosi. - E. L. KEENEY . L 'istaminosi nel tra tt am. d ella febbre da fieno ~

-

[ANNO XLVII, Nul\'.c. 441

. Klin. Woclt., 31 ag. - G . SiiKER. Aspiraz. di l rquor nel trattam. d ella meningite. - w. BLUME. Azioni cla11no~e d ella narcosi stil sisl. n<~r" . c<·1.tr Id., ~ sett. - H . HoRSTENU . Il problema dell~ scarlat t1n a. - W. STRAUB. Ormone ovarico. Deut. M ed. Wach., 6 sett. CuRnus e al. Prognosi. Wien. J(lin. Woc1i., 6 sett. I. BoTTERI. Mal a ttie subtropicali 11=i ~1 Ji 111edit e rra111 i Arch. Sch.-u . Tr .-Hyg., sett. - G. H1NOJAn e A. CARVESRO. Il pron tosil, medicam. di scelta ncJ vaiolo. Ann.. di Osl. e Gin. , 31 lug. - A. CARDIN. Conl r a ltilità d cll 'oYaio. - S. G1UFFRIDA. Testost eron e e secr. lattea. Giorn . M ed. Mil., lug. - E. LAMPIS. 1Proble mi sanitari della guerra inoderna. - SERRA. Pronto soccorso dei colpiti d a « aggressivi chimici », Speriment., g iu.-lug. -- G. MAzz.Er11 e R. DAvo·L1. Scomparsa d ei b . ·d i Kocl1 dal sangue negli [111imali norma li o vaccinati. -- SEil\IONE e ~1. AtrsTONI. Ricer cl1e e le ttrocardiog rafiche sullo shok n1tafila l tico. Clin. Med ., lug. -ag. - A. BOLOGNA. Metabolismo clell 'aloole n ei soggetti norm. e n ei diabetici. C. DoNEDnu. Ricambio d el cloro . Miincli. Nled. Woch., 6 sett. E. GM1NDBR. 'fr atta 1nento d ell a lebbra . H . MOlIR. Vitam. e i1elle patate. l~led. Klirtik. , e ~<..· : I. - G. FRANC ONT. Pél~O·( gja <lel n eonato dopo scop erta della vitamina K. - E. \ '01Gn. Operazio11i d 'urgen za sul neonato. Acta Med. Scand ., VI ~ F. PARKES WEBER e N. Al JBER . A11emia 1negalocitica in un caso di ulcera clig iunale pe rfora ta. - F . THUNE ANDERSEN e s. 'f u L1N11.1 s. Epatite cro11ica (cirrosi) speriment. da i nfezi-011i. Gaizz. d. Osp. e d. Cl., 1 sett. - E. RASTELT, r . 'frattam . d elle sindromi dolorose da carcinomi inope r abili o recidivanti. _Min . M ed., 4 ag. - DoMINICis. Angina pectoris e dolore a n g inoso . V. VrGLIONI Lombaggine acuta. Klin . W och., 14 se tt. K. H. H1LDEBRAND. Die ta aclorttrata. F. NrENDORF. Elimi11az. di is lidina .

fndice alfabetico per mater·ie. Pag. 1866

Ac li11omicosi: diagnosi e terapia . . .ArilrDia a solula: tra ttamento naturist a .Ascesso polm. : asp irazione . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . ~~anc ro: trasfu sioni ripetute . . . . (~jrcolazion e : (}isturbi acuti . . . . Cisti ida tidee: trat ta m. chirurg . '~u tr : necrosi post-operatoria . . . . . Oisscn teria amebica : diagnosi e cura Fegat o : principio antianemico n ei c ancri d ello s tomaco e d el ceco . . . l 11fczioni piogen e: p atogen esi e t e rapia )11 lossicaz. da anil ina: trattam. lipidico !.Ji11 i l e J)lnstica in I u ctico; r esezione; • a11em1a . . . ·. . . . . . . . . · · · !\1<\1[1 .l l ia di Nicolas ·e Favrc: casist. . .

1861 1872

)) )) )) )) )) ))

1870 1835 1860 1872' 1872 1869

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1876 1845 1872

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consentita la ristampa c1' lmlon pubblicati ,, ...1 Policl inioo se non in seguito virlata ka f'uh hlica7IOt'le da sunti ~ essi senta citMM la fonte. L'EDrrou

Diritti di p r op rietà r iservat i. -

-autmtza,zìone scritta dalla redazione. ~

)) ))

lvl edicina sociale . . . . . . . . . . . Pag. 1879 Trasfu sione: cause d egli i11convenienti tardivi . . . . . . . . . . . . . . . )) 1876 Morbillo: profilas i co n globulina placentare . . . . . . . . . . . . . . . )) 1875 Ormone follicolare: c ura: segni di saturaz . . . . . . . . . . . . . .. .. )) 1875 ~ielite d elle g rav id e: inandelato d 'ammonio per via r e ttale . . . . . . )) 1875 Polmonite nei bambini: trattam. chi)) 1875 11inico . . . . . . . · . · · · · · · · )) 1875 Secrezione la tlea e testos terone . . . . Silicosi e tub. polm. : ricerch e . . . )) 1872 )) 1866 Sulfamidici: nleccanismo d 'azione )) 1865 Tachi~ardia p a ross istica: t e r apia . . Ulcera gastro-duod. : trattament o d el1'einorr. . . . . . . . . . . . . . . . )) 1872

Non

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A Polz1. resp

C. FRUG0N1, Re<l . capo

· M. Co11rrier

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VOLUME XLVII

Nnm.

Roma, 11 Novembre 1940-XIX

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONB P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medieo D'ABBONAMENTO

PREZZO

ANNUO

Italia (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 (1~a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 60 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 60 Singoli :

AL

« POLICLINICO »

di Roma

PER

Estero Cumulativi: L. 125 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . L. 70 (3) ALLE DUE SEZIONI (pr atica e chirurgi'Ca) L. 70 (4) ALLE TR'l!l SEZIONI (prat., m ed. e chir.)

IL Italia L. 125 L. 125 L. 165

1940 Estero L. 18it L. 180 L. 220

Un numero separato della SEZIONB MBDICA o della CHIRURGICA L. 6; della PRATICA L. 4,00

.... L'importo dell'abbonamento, che può assere Inviato con Vaglia Postale o Ohèque Bancario, può anche essere versato, senza tassa nel Conto Corrente Postale N. 1/6945 dell'editore L. Pozzi, Roma. se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questa comporta l'aumento di L. 5.

SOMMARIO. G. Ricci·: Rrupporto fra comportamento della curva termica e sis tema neuro-vegetativo nei tifosi sottoposti a vaccino-terapia. Note e contributi : A. Setzu: Sindrome subocclusiva intestinale da grosso calcolo biliare. Osservazioni cliniche : C. Mona: Ascaridiosi e sindrome appendicol are croni·c a d'em·b lée. Divagazioni : G. Perilli : L 'antiumanizzazione di animali domestici. Sunti e rassegne : VITAMINE: G. Fanooni: La, patologia del neonato dopo la scoperta della vita.mina K. - F. Mollino: contributo allo studio dell' influ enza esercitata dalla vitamina B 9 sulla secr ezione gastrica. - F. I. Garcia: La glossite semplice com e manifestazione di ca.renza di guerra. - SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI : M . M. Wintrobe, A. Matthews. R. Pollàck e B . M. Dobyns: Disturbi emopoietici· familiari del tipo di malattia mediterranea (talassemia), in adolescenti ed adulti. - B. K. Wisem a n, C. A. Doan e S. I. Wilson: Lo stato attuale della porpora tromb-Ocitopenica con s peciale riguardo alla diagnoLavori

originali :

- LAVORI

ORIGINALI

ISTITUTO DI CLI NI CA DELLE AilALA1.'TIE I NFETTIYE uELLA

R.

UNJVERSITÀ D1 PtOMA.

·uire ltore prof. G.

CA t~O'N IA.

della curva

Rapporto t•ra comportamento termica e sistema neuro-vegetativo nei tifosi sottoposti a vaccinoterapia. l>ott.

GERMANO,

R1cc1, a&;istente.

"•

La terapia vacc.inica, al Jno mer1to attuale, è 1

iuduhbiamente il i11ezzo c urativo di maggiore efficacia per con1battere I ' infezione tifosa, rappresentando essa ì 'u11ica ter apia specifica di c ui ~i può disporre in que&ta i11alattia. IBenclt·è I.e espe ri enze in questo campo da più di un trentennio !SÌ sia n o moltiplicate, non si conosce anc0ra in 1l1odo completo il meccanism o con cu.i si esplica I:at tività vaccinica e nu1ne rose sono le ip-oles.i che si contendono il c ampo. Nonostante qt1esti dissen 1si , la maggior

si e alla cura. - A . A. Baserga e B. Rovatti: Patogenesi delle emorragie negli itterici. - G. Lanza: Aspetti a n atomo-funzion·a li d.el midollo osseo nelle anem ie tubercolari ..

Notizie bibli-ografiche. Cenni bibliografici. Accademie, Sooietà Mediche, Congressi : R . Accade-

mia Medica di ltoma.

OASISTICA E TERAPIA : Un caso di idrope-ascite ad andamento e durata ecceziona li. - Assuefazione ed adattaanento nelle conseguenze di lesioni. - La cura conservativo-biologica dell'os teomie lite aonta. Geloni primaverili e geloni autunnali. - LABORATORIO: La reazione d i Tri•b oulet per la diagnosi· precoce di tubercolosi intestinale (ci rrosi) basata sull' infezione. POSTA DEGLI ABBONA'fl. - VARIA . Nella vita professionale : Nomine, promozioni ed <>nori:ficenze.

Appunti

per

il

medico pratico :

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeticd per materie.

parte degli AA. è conco•r de nell ~a.mmette1'e che il tratta1nento vacci11ico n ella malattia eberthiana dà in con1plesso r is ultati favo1~evoli &pecie se si adopera la via endovenosa . Con i vaccini introdotti per questa via si vetjficano reazioni generali ·d ·intensità variabile, i ct1i feno111e11i p1iù caratteristici sono rappreSE'r1tati da insorgen za di brivido poco do:p o la i11iezi1Qne, rialzo termico n otevol e) seguito da di1nin.u zion·e a.ella lc111peratura fino alla norJn.(t o al disotto e da migliorantento di tutto il quadro sintomatico. Come è t5tat.o g ià detto , a r~guardo del m eccanismo di azio·n e del vaccino, esistono anccta molti punti oscuri. c:o1nunque, per l interpretazione idi ·qu.esto pro blema , è n ecessario riferirsi alle con oscen ze sull a fi~iopalogia de lla mala ttia. Nel tifo , come in alt.re malattie infetti, e, ~i realizza lino stato di alleTgia verso il bacillo di Ebertl1. Questa sensibilizzazione dell 'organismo \1ien e da alcuni (Rìrl1 el, L11n1ière) iden1

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« IL POLICLINIQO >J

tificata i:on l,an.afilassi, n1entre da altri (Caln1ette) 11e ·è 1i-ettamente distinta. A questo p rohlema si riconnette la specificità ·d.ell, azione vaccinica, non da tutti rico1los.ciuta. Senza volerci addentrare in questo argon1ento, il che e~ulerebpe dai compiti prefissici, rico1·deremo soltanto che lo shock vaccinico, se ·da un lato per alcuni caratteri assomiglia allo shock anafilattico, per altri caratteri inV·ece se ne discosta ro·n:&iderevolm·ente. Infatti, a parte le <lifferienze di alcune componenti del sangue, la specificità dell'attività vaccinica è documentata d.a lla sua stessa efficacia a piccole dosi quali sono quelle che abitualme11te s'in1piegano nella vaccinoteTapia tifica. Ri~ultati 1nolto favorevoli sorLo stati ottenuti in1piegando c.on1e vaccini sostanze estratte dal b . del tifo. Tra qu-esti, di lll&o molto comune, sor10 i vaccini lisizzati, di cci i più tipici sono quelli secondo ·Di Cristina e Caronìa . Anche con questi vaccini, che ir1 genere· vengono i11iettati per via en·dovenosa, si hanno reazioni generali simili a quelle prodotte da .a ltri vaccini, i cui fenon1eni cioè sono rap presentati da brivido, aumento e poi din1inuzione della ten1perat.uTa, talora fino ai lin1iti normali» accom pagnata da sudorazione. La temperatura si rr1antiene in genere elevata per alcun·e ore, al te1·mine del]e quali cad·e rapidamente per cri·· si. Il ciclo è della durata di 6-12-24 ore, e, dQ·po quef:tto periodo, il sensorio de.I malato si riischiara, e si preannuncia già il miglioramento ra.p ido di tutto il quadro n1orb oso. Talora, dopo un. certo peTio·d o ·d i apiressia, si ve·r ificano i1uovi rialzi termici, che possono essere influ·enz.ati da successive intro·d uzioni di vaccino o cede·r e spo·n tan-e amente. 1F ra i nu111erosi fenomeni che caratterizzano lo shock vaccinico la curva tern1ica è uno degli elem·e>nti più importanti e di quelli che più fedeln1ente rispe.c chiano il tipo di reazione dell'organis1no. L'innalzamento febbrile, come .è stato già ~egnalato, può essere variabile sia per altezza che durata ed è comunemente amnJesso c.h e le reazioni più intense· sono qu·elle che permettono di raggiungere più di f·requente risultati decisa1n.e nte favore,roli. La curva tern1ica post-vaccinica h.a spesso u:1 aspetto ·diffeliente da sogg·etto a soggetto, anche se le con·dizioni cliniche del malato sono molto simili ·e se: ]a quantità di vaccino impiegata è ìa ste-~sa. Data la n1olteplicità dei fattori che possono interferire nella realizzazione de:llo shock vaccinico, difficile riesce apprezza1~e il signific.a to ·d i questo polimorfismo della curva feb brile. Da lungo tempo è riconosciuta l 'importa11za del siF-tema n·ervoso vegetativo nei meccanismi 1

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dì termoregolazione. Fra le nun1erose ricerche riguardanti queisto arg·omento intereSBa ricordare le indag·ini co·n·d otte f'ulle variazioni tern1icl1e in anii11ali in cui era stata esc.lusa una delle due sezioni del s.n.v. Ca11non, Saw.g er, e Schol3sberg, hanno messo in evide11;za l 'in1portanza del simpatico nella termoregolazione. Pinkst.on, iniettando proteine nelle vene di alcuni anirr1ali, ha dimostrato che la reazione febbtrile che ne segue è ritardata ed è meno i11tensa in quelli in cui era stato e&cluso il simpatico. Anche Rigler e Silb·e rstein, p1rovo1cando ]a parali&i di questo sistema, hanno ottenuto a.b1bassan1ento termico. Altre ricerch·e hanno p·ern1esso di constatare c.:11e la sezio11e del parasin1patico facilita l 'i11nalzame11to della te·m pre ratura (F'ret1nd, ecc.), . tanto che si è giunti alla conolusione che mentre il sirr1patico alimenta la produzio11e del calore anirr1.ale, il parasirnpatico la diminuiJ&ce. Anche la stin-iolazione del simpatico provoca aumento di calore, nien tre quella del parasimpatico ha azion.e opposta . Questo sistema djminuisce le combustioni ed abbassa la temperatura pToducendo vaso-dilatazio·n e periferica ed aumentando la secrezio ne sudorale·, mentre il simpatico aum.enta i processi disintegrativi, e, attrave.ri&o una vaROcostrizione i)eriferica, diminuisce la dispen&ione del calore (Danielopolu, Tinel). · Numerosi altri fattori entrano nei c.om1)lessi n}eccanismi ·d ella reg·olazione tern1ica dell 'organismo, acquistando, · n·elle varie condizioni fisiologiche e patologiche, importanza più o rn.eno considerevole. !F ra questi vanno ricordati specialmente le soc1·ezioni ·della tiroide e della surrenale (Cramer). Nel diencefalo esistono centri di coordinazione che trasmetto·n o gli stimoli nervoRii ::tttrave:n&o il midollo spinale ed i centri simpatici e parasimpatici agli organi che regolano la produzione d·el calore. Piene di interesse sono anche le ricerc.he con·d otte sul s.n.v. durante la febbre. :Oanielopolu, ne] tifo esantematico, ha notato che la curva delle pulsazioni cardiache e della pressione san1guigna varia secondo il tono d·e l s. n. v., oltre che per eventuali alterazioni del miocardio. Questo A. ha dimo1strato che dlurante la feb·b re esiste ipotonia di ambe·d ue le sezioni d el ·s.n. v., ma 5Pecialmente parasimpatica, fatto che giustificherebbe la tachicar·d ia feb·b rile. Durante la convalescenza il tono del parasimpatico s'innalzerebbe e per qt1esta ragione il ritmo del cuore sare.b·b·e più rallentato. l\ila non sempre nella co·nvalescenza que1

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SEZIONE PRATICA

sta bradicardia sarebb e dovuta a vagotonia, ma talora ancl1e ad iposimpaticoLomia o ipo·a nfotonia con predominanza simpatica. Que~te stes&e variazioni del tono vegetativo si ri15c.ontrerebbero in tutte le malattie infettive acute. Numerosi altri AA. hanno . studiato il com.,. portan1ento del s.n.v. in corso di ipertermia servendosi dei più svariati r11€zzi d'esplorazione di q·u esto sistema (Schn1id, Richet, Garrelon e Santenoise, ecc.) e tutti sono concordi nell' ammettere eh-e con l ' apparizione della febbre si determina in 111od·o e' idente un aun1ento del tono simpatico. Se que~ti sono in 5intesi i rapporti fra te1nJ)eratura del corpo e s. n. v., riesce facile c.om11rendere quanta parte debba attribuirsi a que~lo sistema ed al suo equilibrio funzionale nei 111eccanisn1i di termoregolazione. Con le presenti rice1·che si è voluto indagare quali rapporti potessero esistere fra variazioni tfrmiche determinate dall'introduzione di vaccino per via venosa 11ei tifosi e s.n.v. In altre j)arole &i trattava di vedere se la eFrplorazione del s.n.v. avesse potuto fo rnire qualche elemento utile all'interpretazione dell'aspetto delle curve febbrili p<:>st-vacciniche, ben sapendo che nt1merosi altri fattori, con1e l'età del soggetto, l'attività e la quantità del vaccino, lo stadio della malattia, ecc., possono già di per i.è influenzare le oscillazio11i termiche in que• st1one. 1

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Sono stati esaminati 14 ammalati ricoverati in Clinica per tifo. La diagnosi di tifo, oltre che con i dati clinici, è stata accertata con l 'emocultura, che ha permesso di isolare il b. del tifo in quasi tutti gli ammalati, o con la sieroagglutinzione, o con ambedue q1ueste ricerche. Stabilita la natura della malattia i p. sono stati trattati, come abitualmente, oon vaccino lisizzato Caronìa, introdotto per via venosa , iniziando con una dose relativamente piccola (cc . 0,20). Quando la prima iniezionc non è stata in grado di far scomparire la febbre, il vaccino è stato ripetuto, in genere a giorni alterni, per lo più aumentando la dose (cc. 0,30-0,40-0,50). In ogni am;malato sono state così praticate 1, 2 o al massimo 5 iniezioni endovenose di vaccino. La temperatura, al momento in cui veniva praticato il vaccino, è stata registrata ogni on, e, durante l'acme febbrile, anche più spesso, · nell'intento di controllare il massimo rialzo t ermico raggiunto. Comunque, in queste indagini è &tata presa in considerazione non tanto la temperatura massima controllata dopo l'introduzione di vaccino, quanto la durata dell'accesso febbrile. Ciò perchè le differenze più evidenti nelle curve termiche dei diversi ammalati riguardavano non tanto il grado massimo d'ipertermia quanto la durata dell'accesso febbrile post-vaccinico. La durata dell'ipertermia è stata calcolata misurando il tempo che intercorreva tra jl momento dell 'iniezione ed il momento in cui la temperatura tornava al livello iniziale. Ben si comprende che l 'alte.iza della temperatura, prima di ogni iniezione, non era sempre la stessa, sia nello stesso malato

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che in ammalati diversi. 'Ciò, se da un lato rapp~esentava una difficoltà per la valutazione della durata della curva febbrile, d'altro lato permetteva di constatare che le differenze riscontrate nel! 'andamento fepbrile post-vaccinico variavano i1on tanto in rapporto al grado della temperatura esistente prima dell 'iniezione, quanto per altre condizioni, come sarà descritto in seguito. L'esplorazione del sistema nervoso vegetativo è stata eseguita a convalescenza inoltrata, cioè 15-20 giorni dopo l'ultima elevazione febbrile e talora anche più tardi. È stato esaminato in ogni ammalato il riflesso oculo-cardiaco, il riflesso seno-carotideo ed il riflesso solare. Siccome queste prove non esplorano il Lono ma l 'eccitabilità del s.n.v. , le quali non sempre. si equivalgono, ed inoltre sono anfotrope, perchè non pérmettono di studiare separatamente uno dei due gruppi antago·n isti (Danielopolu), è stata eseguita anche la prova del1'atropina e dell 'ortostatismo di Danielopolu, oome la sola capace di registrare separatamente i] tono del simpatico e del parasimpatico.. Per CJlliesta ricerca è stata applicata la tecnica descrilta da Da11ielopolu. Nel giudizio complessivo della situazione neurovegetativa del soggetto in esame il massimo valore è stato dato a questa prova. CAso I. - ·C. Maria, a. 21. 1'ifo, 9o gio.rno di malattia. Febbre pr.i ma del vaccino (cc. 0,20) 38o4, che ritorna a 38°,4 circa 24 ore dopo l 'iniezione, raggiungendo l 'altezza massima di 400. Guarita dopo una iniezione. Esplorazione del s. n. v. : Polso prima delle prove, 88; R. O. C., rallentamento a 82 ; R. seno-carotideo, accelerazione a S2; R. solare, accelerazione a 90. ·P rova de Il 'a tropi na e de]l 'ortostatismo : Dose totale d 'atropina per paralizzare completamente il vago mmgr. 1. Tono r elativo, 88; Tono ... impatico, 140; Tono vagale, 140 - 88 = 52. Risultato delle prove: simpaticotonia. CAso II. - R. Caterina, a . 19. 'fifo, 9o giorno di malattia. È stata praticata una sola iniezione di vaccino (cc. 0,20). Fepbre fortemente remittente, prima del vaccino 37o,2; temperatura massima controllata 41o,2, che ritorna a 37°,2 dopo circa 24 ore. Guarita dopo una sola iniezione. Esplorazione del s. n. v.: Polso prima delle prove, 73; R. O. C. rallentamento a 68; R. seno-carotideo, accelerazione a 82; R. solare, accelerazione a 80. · Prova dell'atropina e dell'ortostatismo: Dose totale d'atropina per paralizzare completamente il vago mmgr. 1. Tono relativo, 70; Tono simP.atico, 140; Tono va• gale 140 _ 73 = 67. Risultato delle prove: anfotonia (ipertonia simpatica, lieve ipertonia vagale). CAso III. - D. Maria Teresa, a. 25. Tifo, 15° giorno di malattia. Febbre prima del vaccino 37°,5, sia alla prima che alla seconda iniezione. 1a iniezione (cc. 0,20) : febbre prima del vaccino 37°,5, massimo 39°, durata dell'accesso febbrile 9 ore. 2a iniezion.e (cc. 0,30): febbre prima del vaccino 37°,5, massimo 40°,3, durata 15 ore. Esplorazione del s. n. v. : Polso prima delle prove, 86; R. O .C., accelerazione a 00; R. seno-carotideo, accelerazione a 92; R. solare, accelerazione a 90. Prova dell'atropina e dell'ortostatismo:


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« IL POLICLINICO »

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1

Dose totale d atropina per paralizzare completamente il vago mmgr. O, 75 Tono relativo, 86; Tono simP.atico, 126; Tono vag·ale, 125 - 86 = 40. Risultato delle prove : stato normale . CAso IV. - G. Rosa, a. 14. Tifo, 9° giorno di malatia. Sono state praticate 5 iniezioni di vac. c1no. l a iniez. (cc. 0,20) : febbre prin1a del vaccino 39°,5, massimo 40o,5, durata 12 ore; 2a iniez. (cc. 0,30): febbre prima del vaccino 39<>,5, massimo 41°,6, durata 6 ore; 3a. iniez. (cc. 0,30) : febpre prima del vaccino 39o,3, m assimo 41°,8, durata 6 ore; 4a. iniez. (cc. 0 ,40) : feb·b re prima del vaccino 38o,5, massimo 41°, durata 6 ore; 5a. iniez . (cc. 0,50) : feb bre prima del vaccino 37°,5, massimo 39o,5, durata 13 ore. Esplorazione del s . n. v. : Polso prima delle prove: 74; R. O. C.: rallentamento a 60; R. se110-car otideo: accelerazione a 80 ; R. solare: accelerazion e a 81. Prova dell'atropina e d ell 'ortos tatismo: Do e t otale d 'atropina per paralizzare completam ente il vago mmg r . 1,5. Tono r el ativo 74; Tono simpatico 130; Tono vagale, 130 - 74 = 56. Risultalo delle prove: stato normale. CASO V. - R. Albertina, a. 17. Tifo, 8° g iorno di malattia. Sono state praticate 3 iniezioni di vaccino. 1 a iniez. (cc. 0,20): febbre prima del vaccino 38°,1, massimo 40o,.7, durata 24 ore; 2a. iniez. (cc. 0,30): febbre prima del vaccino 39o,3, massimo 40o,2, durata 18 ore; 3a. iniez. (cc. 0 ,40) : febbre prima del vaccino 38o,4, massimo 400,2, dur ata 18 ore. Esplorazione del s . n . v. : Polso prima delle proYe 105; R. O. C. : assente; R. seno-carotideo: accelerazione a 108; R. solare: assente . Prova d ell'atropina e dell'ortostatismo: Dose totale d'atropina pe r paraliL.zare completamente il vago mmgr. 0 ,5. Tono relativo 105; Tono simpatico 142; Tono vag·ale 142 - 105 = 37. Risultato d elle prove: simpaticotonia. •

CAso VI. - F. Adele, a. 19. Tifo, 8° giorno di n1aJa ttia. E stata praticata una sola iniezione (cc . 0,20). Febbre prima del vaccino 38°,8, temperatura massima controllata 400 , durata dell' accesso febbrile 20 ore. ."Esplorazione del s. n . v. : Polso prima delle prove 84; R. O. C.: rallentamento a 82; R . senocàroticleo: assente; R. solare: rallentamento a 77. Prova dell 'atropina e dell 'ortostatismo: Dose t otale d 'atropina per paralizzare completa111ent e il vago mmgr. 0,50. Tono relativo 84; Tono simpatico 124; Tono Yagale 124 - 84 = 40. Risultato delle prove: stato n ormale. CAso VII. - C. Giacomo, a . 18. Tifo , 19° giorno (}i malattia. Sono state praticate 4 iniezioni di • vaccino. 1a iniez. (cc. 0,20) : febbre prima del vaccino 38o,5, massimo 40o,4, durata 7 ore; 2° iniez. (cc. 0,30): febbre prima del vaccino 37°,5, massimo 400,.9, durata 8 ore; 3a iniez . (cc. 0,40) : febbre prima d el vaccino 37o,5, massimo 40o,5, durata 10 ore; 4a iniez. (cc. 0,50) : febbre prima del vaccino 380, massimo 4Qo;5, durata 13 ore. Esplorazione del s. n . v.: Polso prima delle

prove 70; R . O. C.: rallentamento a 68· R senocarotideo: accelerazione a 80 poi rallentam'ento a 68; R. solare : assente. Prova dell'atropina e dell 'ortostatismo: Dose t?tale d 'atropina per paralizzare completamente 11 vago mmgr. 1 · Tono relativo 70 · Tono simpatico 126; Tono vag~le 126 - 70 = 56~ Risultato delle prove: stato_ normale . ·CAso. VIII. - 0. Maria,, a. 20. Tifo, 80 giorno d i m alattia . È stata praticata una sola iniezione di vaccino di cc. 0,25. Feb·b re prima d el vaccino 380 5· m assima controllata 410; durata 18 ore ' ' Esplorazione del s. n. v. : Polso prima delle prove 70; R . O. C. : accelerazione a 78 poi rallentamento a 61; R. seno-carotideo: accelerazione a 76; R. solare : assente. Prova dell 'atropina e dell 'orlostatismo: Dose totale d 'atropina p er p aralizzare completamente il vago mmgr. O, 75. · Tono relativo 70; 'fono simpatico 122; Tono vagale 122 - 70 = 52. Risultato delle prove : stato normale. CAso. IX. - S. Lidia a. 13. Tifo , llo giorno di malattia. È stata praticata una sola iniezione di vaccino (cc. 0,20) . Temper a tura prima del vaccino 37°,3, massima 40o,6, durata dell'accesso febbrile 27 ore. Esplorazione del s. n . v.: Polso prima delle prove 94; R . O. C. : rallentamento a 90· R senocarotideo: assente; R . solare: assente. ·' · Prova d ell 'atropina e dell 'ortostatismo: Dose totale d 'atropina per paralizzare completa· m ent e il vago mmgr. 0 ,5. Tono relativo 94; Tono sin1patico 144 ; Tono vagale 144 - 94 = 50. Risultato delle prove: simpaticotonia. CASO X. - D. G. Ignazio , a. 24. Tifo, 9o giorne di malattia. Sono state praticate due iniezioni di • vaccino. la iniez. (cc. 0,20) : febbre prin1a del vaccino 38°, massimo 40o,9, durata 15 ore ; 2a iniez. (cc. 0,30) : febbre prima d el vaccino 37o,4, massimo 40o,4, durata 15 ore. Esplorazione del s .n. v.: tP olso prima delle prove 50; R. O. C.: rallentamento a 48; R. senocarotideo: rallentamento a 48 ; R . solare: rallentamento a 48. Prova dell'atropina e dell 'ortostatismo: Dose totale d 'atropi11 a per p aralizzare completamente il vago mmgr. 1. Tono r elativo 50; Tono simpatico 100; Tono vagale 100 - 50 = 50. Risultato delle prove: iposimpaticotonia. C.\SO Xl. - V. Luigi, a. l'i. Tifo, 100 giorno di malat tia. È stata praticata una sola iniezione di vaccino (cc. 0,20). Febbre prima del vaccino 370,~, temperatura massima 40o,5, durata dell 'iperterJllia 24 ore. Esplorazione del s. n . v. : Polso prima delle prove 52; R. O. C. : si accelera a 54; R. senocarotideo: si accelera a 54; R. solare: si accelera a 54. ~rova dell'atropina e dell 'ortostatismo : Dose totale d 'atropina p er paralizzare completamente il vago mmgr. 1. Tono relativo 52; Tono simpatie.o 140; Tono vagale 140 - 52 = 88. Risultato delle prove: anfotonia.

-


[ANNO

CASO

XL ' ;II, XII. -

Nu~r.

45)

SEZIONE PRATICA

M. Rosa, a. 19. 'fifo, llo g·iorno di

nlalatlia. Sono s tate praticate 3 iniezioni di vac. c1no. 1a iniez . (cc. 0,20) : febbre prima del vaccino 38°,,3,, massimo 40<>, 7, durata 2·4 ore; 2a iniez . (cc. 0,30) : febbre prima d el vaccino 380 2, massimo 41°,2, durata 21 ore; 3a. iniez. (cc. 0 ,40) : febbre prima del Yaccino 37o.,3,, inassimo 40o ,5, durata 21 ore. Esplorazione del s. n. ' " : Polso prima delle prove 84; R. O. C. : si accelera a 92; R. senocarotideo : si accelera a 93; R. solare: assente. Pro~a dell 'atropina e dell'ortostatismo : Dose totale cli atropina per paralizzare completamente il vago mmgr. 0,5. Tono relativo 84; To110 simpatico 140; Tono vagale 140 - 84 = 56: Risultato d ell e prove: simpaticotonia. 1

CAso XIII. - M. Elvira, a. 47. Tifo, 7° giorno di malattia. Sono state praticate 3 iniezioni di vaccino. ia. iniez. (cc. 0 ,20) : febbre prima del vaccino 39o,7, massimo 41°,5, durala 6 ore; ~ iniez. (cc. 0,20): febbre prima del vaccino 370,l, massimo 40o,l, durata 12 ore; sa iniez. (cc. 0 ,30) : febbre prima del vaccino 37o,2, massimo 40o, durata 12 ore. Esplorazio11e d el s.n.v.: Polso prima delle prove 76; R. O. C.: si accelera a 80; R. seno-carotideo: si accelera a 80; R. solare: si accelera a 86. Prova dell 'atropina e dell'ortostatismo: Dose totale di atropina p er paralizzare completamente il vago mmgr. 1. 'fono relativo 76; Tono simpatico 118; Tono vagale 118 •

76

= 42.

Risultato delle prove: stato normale . CAso XIV . - P. Dante, a . 16, go giorno di malattia. Sono state praticate due iniezioni di vac• c1no. 1 a iniez. (cc. 0,20) : febbre prima de] vacci110 38o,3, massimo 400,8, durata 24 ore; 2a. jniez. (cc. 0,30): febbre prima del vaccino 36o,9, massimo 40o,8, durata 24 ore. Esplorazione del s. i1. Y. : Polso prima delle prove 78; R. O. C. : si rallenta a 64; R. seno-carotid eo: si accelera a 83; R. solare: assente. ProYa d ell 'alropina e dell 'ortostatism o : Dose totale di atropina per paralizzare cornpletan1ente il vago mmgr. 0,75. Tono relativo 78; Tono simpatico 150; Tono vagale 150 - 78 = 72. Risultato delle proYe: anfotonia. Osservando i risultati olle11uti si nota che l 'introduzione per via venosa di vaccino antitifico ha prodotto innalza1nento brusco della temperatura che ha raggiunto rapidamente i 40o-41°. L 'esacerbazione febbrile è stata della durata complessiva di 6-12-24 ore e talora anche più. Di queste variazioni tern1iche post-vacciniche prenderemo ir1 esame dapprima l 'altezza ma sima della tempera1ura e successivamente la durata co1np1essiva d ell 'accesso febbrile. Va subilo o serYalo ch e l 'acm e dell a curva t er~ 1nica, dopo _pratica la I 'iniezion e, sia i1 ello st esso '"'o ggello, per le varie dosi di vaccino impiegate (cc . 0,20-0,30-0,.40-0,50), che in soggetti di' ersi , per una quantità uguale o per qua11tità differenti di vaccino, di poco ha differi lo 11 ci vari casi, essendosi aggirato per lo pii1 acl una altezza compresa

1889

.fra 400 e 41°. In altre pé!role l 'ipertermia pos lvaccinica nei riguardi dell 'altezza non ha avulo u11 comportamento caratteristico da soggetto a sog·getto e, ad aumento della dose del vaccino, non sempre ha corrisposto un n1aggior innalzame11to della temperatura (caso IV, V, VII, X, XII, XIII, XIV). Ciò, b eninteso, limitatamente ai casi osservati in cui, alla prirr1a iniezion'e, sono stati sen1pre impiegati cc. 0,20 di vaccino, se si eccettu,t il caso VIII in cui la prima volta sono stati introdotti cc . 0 ,25, ed in quelle successive la qua11t ità di vaccino è stata aumentata di cc. 0 ,10 ognj volta fino a giungere, in un caso, ad un massimo di cc ... 0 ,50 alla 5a iniezione (caso IV). Da m ettere in rilievo inoltre è che l'altezza massima d ella febbre, dopo il vaccino, non ha mostrato di variare in modo· evidente con la temperatura controllata prima dell'iniezion e e ciò si è verificato s ia nello stesso individuo per le varieintroduzioni, ch e in individui diver si , nel sensoch e non vi è stat o u11 rapporto costante fra innalzamento termico post-vaccinico e temperatura co11trollata all 'inizio. Infatti il massimo grado di ipertermia, per lo più fra 40o e 41°, è stato raggiunto, r apidamente, sia che si partisse da una t emperatura elevata (come, per esempio,, nel caso III da 390 a 40o,3), che da una temperatura appena superiore alla norma (caso II da 37o,2 4lo,2). Anche nello stesso individuo si so110 avuti pressochè gli stessi valori n ell'acn1e febbrile qualunque fosse la temperatura prima che iniziasse la reazion@ vaccinica (caso IV, V, VII, XII , XIV). Analizzan.d o la curva termica rispetto al1a durata si riscontra che il tempo dell'ipertermia da vaccino ha oscillato da un minimo di 6 ore (caso IV e XIII) ad un massimo di 27 ore (caso IX). Inoltre vi è da osservare che le differenze nella durata dell 'ipertern1ia sono state s.p iccate non tan lo IJer quantità differenti di vaccino o per la t emperatura esistente prima dell 'iniezione, quanto da malato a malato, nel senso che in ogni paziente, anche se ripetutamente vaccinato, vi è stato, nella maggior parte dei casi,. un particolare comportamento .della curva termica,. simile anche per dosi differenti di vaccino. In altre parole è stato riscontrato che, per quanto si riferisce alle dosi impiegate, il tipo di reazione termica da vaccino varia non tanto per ogni sing·ola iniezione quanto da soggetto a soggetto . Infatti nei casi I e II la durata dell 'accesso febbrile è stata di 24 ore, nel caso III di 15 ore, nel caso IV, qualunque fosse la dose di vaccino introdotta, è stata sempre compresa fra 6 e 13 ore, nel caso V invece fra le 18 e le 24 ore, nel caso VII ha oscillato fra 7 e 13 ore, nelle varie vaccinazioni; anche nel caso XIII si è avuto una durata in genere breve, per. chè, per tutte le iniezioni, l 'ipertermia non ha sorpassato le 12 ore; comportamento opposto a quello offer1o dai casi XII e XIV in cui invece la ipertermia vaccinica è stata protratta, perchè ha oscillato fra le 21 e le 24 ore. Senza fermarci ad analizzare minutamente tutti i casi,. in complesso insomma risulta che mentre in alcuni soggetti I 'accesso febbrile post-vaccinico è stato di :Prève durata (6-12 ore) in altri invece, pur mantenendo le stesse dosi di vaocino, fu piiù prolungato (18-24 ore). Fra quest e dl1e categorie di individui che han no reagito così differentemente al vaccino vi sono stati dei casi in cui la durata dell'accesso febbrile è stata inlerm·e dia. 1


1890

« IL PO'LICLINICO »

Si potrebbe obbiettare ch e non. riesce fa cile calcolare con esattezza il periodo d 'ipert ermia postvaccinica, con siderando che vi sono tanti fattori che possono interferire nella valutazione esatta di questo dato. Però va tenuto presente che nei nostri casi si trattava di differenze notevoli di tempo che superavano eventuali errori di valuta- . • z1one. In una rapida visione dei risultati delle nostre indagini facile è convincersi ch e la durata della curva _termica mentre non ha presen.tato rapporti costanti n è con 1'altezza della febbre prima del] 'iniezione, nè con la giornata della malattia, nè ~on l 'età del soggetto, n è con la quantità di vaccino introdotta in vena, ha presentato invece particolari rapporti con il s. n. v. Come è stato già riferito, p er giudicare dello· stato neuro-vegetativo del soggetto in esame, è stato dato il massimo valore alla prova dell 'atropina e dell'ortostatismo di Danielopolu, come quella più adatta per studiare isolatamente il tono generale del simpatico e del parasimpatico. Nei 14 casi esaminati sono stati trovati 6 soggetti normali (casi III, IV, VI, VII, VIII, XIII), 4 soggetti con ipertonia simpatica (casi I, V, IX, XII), ·3 con anfotonia (casi II, XI, XIV) ed uno con iposimpaticotomia (caso X). Non fa meraviglia che in nessun soggetto è st ato trovato uno stato di vagotonia, quando è riconosciuto che non è frequente riscontrare in un individuo note chiare -O 'ipertonia parasimpatica isolata. Ponendo in relazione l 'ori€ntamento neurovegetativo di ogni soggetto con le curve febbrili da vaccino risulta che,. mentre non vi è stato alcun rapporto costante fra temperatura massima controllata durante 1'accesso febbrile e stato 11eurovegetativo, la durata deÌl'accesso febbrile invece ha mostrato, rispetto al s. n.v., un particolare comportamento. Infatti in 4 (casi III, IV, VII . XIII) dei 6 soggetti con stato n eurovegetativo normale, la curva ipertermica è stata di breve durata, compresa cioè fra le 6 e le 15 ore. Due casi (VI e VIII) si sono discostati da q1uesto comportamento, per.ch è in un caso (VI) l'accesso febbrile è stato di 20 ore ed in un altro (VIII) è stato di 18 ore. Quindi n ei soggetti con stato D.ellrovegetativo normale si ha prevalenza d 'innalzamenti febbrili cl1e tendono presto alla defervescenza (n elle prime 15 ore). R da notare che questo comportamento è stato presentato dai nostri ai11mala ti non solo per egual dose di vaccino ma anche per dosi differenti,. come se in ogni soggetto il tipo di r eazione febbrile fosse sempre lo stesso. Nel caso X, l 'unico ch e presentava note d 'ipos impaticotomia, la durata dell 'ipertermia è stata di 15 ore, sia per la prima che per la seconda iniezione di vaccino. I soggetti con ipertonia cli ambedu e le sezioni neuro-vegetative erano 3 (II, XI, XIV). In ciascuno l 'innalzamento febbrile da vaccino è stato protratto, perchè la curva termica ha t erminato la sua discesa alla 24a ora circa. Comportamento simile hanno presentalo i 4 soggetti con note d'ipertonia simpatica (I, V, IX,. XII) . Infatti in essi l 'accesso è stato della durata minima di 18 ore, massima di 27 ore. Questi dati, bench è riguardano un numero limitato di casi , non sembrano privi d 'interesse, quando si pensi alla costanza del tipo di reazio11c febbrile in un a notevole percentuale di casi.

[AJ'\NO

XL"\'II,

~Ul\L

45]

Riassumendo, mentre le reazioni febl)rili di minor durata (6-15 o.r e) sono state presentat e in prevalenza da soggetti con sistema neurovegetativo in normale equilibrio funzionale, quelle più prolungate (18-27 ore) invece sono state offerte d a soggetti in cui è stata riscontrata ipertonia sitnpatica o di ambedue le sezioni neurovegetative . Da simile comportamento si sor10 discostati due casi (VI e VII) in cui,, benchè il periodo d 'iperter1nia fosse protratto (18 e 20 ore), esisteva uno stato r1eurovegetativo no.r male. Comunque, fatto importante d~ rilevare ai fini delle presenti indagin i, è che in tutti i soggetti in cui esisf eva ipertonia simpatica la reazione termica post-vaccinica è stata più pr1o.lung<:nta (minimo 18 ore). Volendo attribuire valore a questi risultati, la ipertonia del simpatico sembra essere una condizione che faciliti l'innalzamento febbrile post-V{lccinico nel senso di protrarre la durata dell 'ipert ermia. Senza voler escludere l'importanza di altri fattori, con questa affermazione si vuol soltanto mettere in rilievo che anche il s.n. v., specie con la sezione simpatica, sembra giuocare una p arte considerevole nel determinismo delle variazioni termiche da vaccino. Del resto, come è stato già riferito, da tempo è riconosciuta l 'influenza del s.n.v. nei meccanismi di termoregolazione, e numerose ricerch e,. sia n egli animali (Cann.on , Sawger e Schlossberg, Pinkston, Rigler e Silberstein, ecc. ) che nell 'uomo (Danielopolu, ,S chmid, Richet, Garrelon e Sàntenoise, ecc. ),. hanno permesso di dimostrare che l 'ipersimpaticotonia è un a condizione quasi indispensabile per l 'apparizione della febbre. Infatti lo stadio iniziale della febbr~ è caratterizzalo d a fenomeni d ·ordine simpatico com e il ·freddo, la vasco-costrizione periferica, la secchezza della p elle. Riconosciuta quindi l 'importanza di tt1tto il sistema simpatico n.el determinismo dell'ipertermia non si può escludere che l'ipertonia di questo si · sterna rappresenti una condizione favorevole per l 'attività di una sostanza piretogena, rappresentata, in questo caso, dal vaccino antitifico. CoNCLt: SIONI .

È stato esaminato il comportamento dell;:t

curva termica in ammalati di tifo dopo l 'int1oduzione di vaccino lisizzato Caronìa, per ·via veno~a alle dosi quali abitualmente isi usano in terapia, ed, in ogni sogg·etto, a convalescenza ir1olLraLa, ·è stato esplorato il sistema nervoso vegetativo servendosi del riflesso oculo-cardia co, del riflesso seno-carotideo, del riflesso solare e della prova ·dell 'atropina e d·e ll' ortos.tatismo ·d i Danielopolu. È f'tato notato che, per le dosi usate , l'andam~11to ·dJella curva feb brile l1a particolari caratteristiche, ~on tant~. i~ :elazione con ]a temperatura ,prr1ma dell in1ez10ne ieon la dose di vaccino o con altre condi' quanlo principalmente da soggetto a sogzioni, getto nel s.ensò che ogni individuo presenta ~n tipo di reazio1~e, che si ripe~ ~ncl1e ~el~e introduzioni successive· per dosi d1fferent1 d1 vaccino. In altre parole sarebbe il terreno su c.ui 1

1


[ANNO XLVII, NuM. 4&]

SEZIONE PRATICA

il vaccino agisce a determinare un tipo di rea7.ione piu.tto1s.to che un altro., Esplorando nei soggetti trattati il s.n. v. ~ stato notato che le reazioni febbrili più prolun°gate (di 18-24 ore) sono state presentate da quelli in cui è risultala ipertonia ·del simp..'ltico o ipertonia di ambedue i sistemi, ~entre le p.i ù h·r evi reazioni febbrili sono state particolarmente frequenti in soggetti con s.n.v. normale. Consci della delicatezza dell 'apprezzamento dei risultati che riguardano sia la curva febbrile post-vaccinica che l ' ef:.plorazione del 5.n.v., è sembrato poter attribuire valore ai risultati, trattandosi di variazioni nette e ben evid~nti che superano indub,b iamente il limite di eventuali errori. Inoltre, c.h e le reazioni febbrili da vaccino siano state particolarmente prolungate in soggetti in cui esisteva ipertonia simpatica, non fa altro che rafforzare la verità delle nostre ricerche conoscendo già i l'apporti che esistono fra termoregolazione e s.n.v.

P-.IASSUNTO. In a1l11nalati di tifo sono stati esaminati i rapporti che intercorrono fra curva febbrile determi11ata dall'introduzione di vaccino antitifico lisizzato Caronìa inl.rodotto per via venosa, alle dosi comunerr1ente in1piegate in terapia , e lo stato neurovegetativo dei soggetti, durante la convalescenza. t stato riscontrato che nella maggior parte d.ei casi le reazioni feb.b·r ili J)iù pi~olungate si sono realizzate in pp. ch e presentavano ipertonia del sistema simpatico o ipertonia di ambedue i siste1ni, mentre quelle di minor duTat.a sono state caratterii5tiche dei p1p . in cui i due sistemi erano in equilibrio funzionale no·r male. Senza voler giungere a conclusioni definitive, data la molteplicità dei fattori che possono interferire nell 'an«iamento febbrile pos t-vaccinico e nella valutazione esatta dello stato neuro, egetalivo dei soggetti in esame, sembra poter affe·r mare che l'ipertonia simpatica sia una con·d izione che favorisca il prolungarsi della reazione feb·b rile da vaocino. 1

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<< IL POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI IsTrruTo DI ANA.TOMIA PATor.ocrcA DELLA R. U NIVERSITÀ DI BOLOGNA ])i rettore: Prof. A. BusrNco.

Sindrome subocclnsiva intestinale· da grosso calcolo biliare. (Contrib11to anatomo-patologico ). Dott. ALvEHIO SE·r zu, ass. vol. Il vasto c.a:pitolo della calcolosi biliare è or1rtai ricc o 1di un tale numero di osser, azio·n i cliniche, anatorno-patologiche, s,p erim-entali, operative , che ben pochi casi possono ancora offrire r1uo,;o interesse o, almeno, iton rappresontare una os&crvazione1comune. :Può tuttavia , capitare, con1e nel caso che sto per riferire, ch e an ch e in tema di migrizione anomala di calcoli biliari, fat to del re-sto tutt,altro ch1e frequente, si verifichi qualche partico]arità, opportuna a segnalarsi. L'osservazione di .c,ui :ni <)ccu.p o, perciò, brevem1e11te , 11.iguarda i1na donna (l\f. Albir1a (li anni 68), la cui anamnesi fa migliare non ricorda da ti p1articolarm·e·nte intereissanti. 1

Il padre e la madre moriro110 in tarda et à per broncopolmonite. Nulla di notevole negli ascendenti e nei collaterali. Neanche l 'anamnesi · fisiologica d à notizie di particolare inter esse. Infatti, la paziente, ch e nacque a t ermin e, fu allattata al seno materno, si sviluppò e cr ebbe regolarmente . Mestruò a 13 anni, e i corsi furono semP!e r egolari per ritmo, qualità, quantità fino a circa 54 an11i. Si è sposata a 30 anni con un uomo apparentemente sano, dalla cui unione ha avuto 3 figli di cui uno morto per polmonite. Il marito morì a 49 anni, pare, per tumore maligno. Il dato più sig·n ificativo dell 'anamnesi è ques lo: ]a donna, saltuariani.ente, veniva colta, dopo pasti pesanti, da dolori all '•pigastrio con irradiazioni ali 'ipocondrio e vomito alimentare. Spesso l'alvo era diarroico. Tali crisi duravano qualche ora, dopo di che l 'am1nalata si rimetteva completamente e stava ben.e JJer lunghi m esi; ripre11dcva uria buon a alimentazione, mentre beveva modest amente. Circa 6 giorni prima dell'ingresso in Clinica, avve11uto il 13 dicembre 1939, mentre attraversava un periodo di pieno benessere fu colta, al mattino, da cefalea, da lievi capogiri e da se:p.so di imbarazzo gastrico. L'alvo era aperto. Nonostante ques ti disturbi, la paziente consumò, co1ne al solito, i suoi pasti, senza aggravamento ~ei disturbi , che perdurarono per due giorni. Poi, i dolorj aumentarono d 'inten sità e comparve il vomito, ora acquoso, ora biliare . $ono soprag·giunti in seguito anche dei dolori lombari. L 'alvo si è chiuso alle f.eci e parzia1men Le ai gas. La 1nin.zion e è, a mano a m an o, diminuita da n1ezzo litro al dì n ei primi giorni fino a pochi c~nc. per '\ 0lla . La paziente riferiva di aver notato un aumen lo di volume dell 'addomc, specialment e 11e ll a region e ombeli cale. 1

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XL VII,

NUl\f.

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All ' esame obbiettivo·, si tratta di una polisarcica,

in otttime condizioni di nutrizione e di sanguificazione. Al torace si odo110 qualche ronco e rantoli a medie bolle tliffusi su .t utto 1'amltito. L 'aia cardiaca è ingrandita verso il basso e a sinistra. I toni s<)no impuri su tutti i focolai· il polso è ritmico e frequente (90 p . al m'). Pr~ Mx 150, Mn. 80 (Riva-Rocci). . L 'addome, globoso, è fortemente disteso, speq1almente al centro. La regione epigastrica e p araombelicale son o dolenti allà palpazione. Alla percussione si rileva un a zona di ottusità, del diametro di 15-20 cm., alquanto mobile. Anche l 'ipocondrio destro appare dolente. Data la notevole distensione delle pareti addomtnali e la mole della paziente, non è possibile apprezzare eventuali modificazioni degli organi ipocondriaci. Le regioni lombari sono dolenti alla palpazione~ I riflessi t endi11ei sono aumentati; i riflessi pupillari normali. L'azotemia era aumentata notevolmente (24 dic. : 2,770 %o ; 25 dic.: 2,243 %o; 26 dic.: 4,564 %• ; 27 dic. : 5 ,216 % 0). All 'esame r adiologico con clisma opaco, il liquido, dopo aver iniettato regolarmente l 'ampolla, si è arrestato per un certo tempo in corrispondenza del sigma. Poi la colonna opaca ha progredito senza incontrare ostacoli fi110 al ceco. Il sigma è un po ' spastico. Quindi, non si sono rilevati ostacoli alla progressione del liquido opaco nel grosso intestino, nè seg11i di alterazioni grossolane . All 'e.3ame delle urine, la ricer ca dell 'albumina era positiva. Nel sedimento si trovavano cellule di sfaldamento delle basse vie, abbondanti urati, 11on cilindruria . •

La donria, viene, così, a morte dopo cinque giorni di degenza con la sintomatologia d'tetta , ch e fe ce formulare, la diaJgnosi clin.ica di subocclusione intestinale, anuria, iperazotemia. Il reperto anatomico (autopsia n. 7940, fatta dal dott. Setzu, eseguila il 28' dicembre 1939, dopo oltre 24 ore dalla n10 rte), mise di fronte il icadavere di u11a do11na vecchia, di costituzione sch eJetrica r egolare co1n 5tatc, di nutrizione ottimo, polisarcica, m egalospla11cnica . La rigidità cadaverica eTa risolta. Nei rispetti ·del cranio e del suo contenuto era da rilevare solo un certo gra do di atrofia dell 'eucefalo e ateroiscl-erosi dei vasi cer ebrali. Poco interessante è stato pure l 'esame degli organi toracici: qualche aderenza circoscritta della pleura; un certo grado di tortuosità e di rigidità delle a1·terrie coronariche; un certo inspessime nto dell-e semilunari aortiche; qualche callosità miocardica, sparsi focolai. di addensamento hroncoIJ11eumonitico catarrale alle basi polmonari. L'attenzione veniva attirata specie dagli o·r gani addominali. La parete addominale era molto ìispessita (circ a 8 cm. ) per un abbondante strato di ,g rasso. Aperto l'addome, Je anse intestin.ali apparivano distese da gas. Il peritoneo parieiale e viscerale era li5cio, lucido, levigato, l' P.piplon libero , retratto in alto. 1


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Il diaframn1a arri,ava a D. , alla 5a costa , a S. , al ::> 0 spazio intercostale. l~ell 'i1Jocondrio de~ l ro si trovava110 delle acleren ze fibrosr p oco Lena.ci fra il cor1Jo della cistifellea e il colon , in vicir!a nza della fl essura destra, e fra cistifellea e g li::,sonia11a i11 11rossimità d ell 'ilo e1Jatir o. Ader e11ze maggiori e .n1olto. i)iù tenaci si riscontravano in corrispondenza del duodeno col quale la cis lifellea , 111olto d efor1n.a ta e ridotta, faceva corpo. La milza, di \ olume leggcr11 tenle a unlentato , co n ca1)s11la un po' in . . p essita g'ri11zosa, all a s uperficie di taglio era di colorito bruno-rossa tru, con polpa abbondante, n1odicamente defluente. Le g hia ndole s urrenali eran o IJiccole, con n1idollare colliquata . Il r en e sinistro era di Yolun1e e di config urazione r egola r e. La ca1Js.ula i svolge, a ton u11 a tert.a difficoltà·, la s uoerficie es te rna era ru bo'o ì 'a. Al taglio i li111ili fra le d ue sostan ze e ra110 co n fusi; la co-rlicale i11s1Jie si la . Anch e il g r a . . ~o <lei J)ac1n etti era a u111 entato. 11 p ar en chin1a f. ra di cclorito g rig·io-g ialla tro, piulto. to ii11én. o e finem ente g ra nulo· o. 11 1·en e destro l>' e ·e r~LaYa le stes e n ote d el sini~tro in n1odo 11te rLo .accentua to . Lo ston1aco era di volu11le tlropor zion a lo , con 1nuco a liscia e sp almata d i U ii tenue ca tarro . Il d 1.,ioclei110 era d'i calibro regolare; (1) pochi cm. dal P'iloro [Jresentava uria 1

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soluzione di continuo di forma ovalare, gra·nde qua.n to 50 cenlesimi , clie imr1i e tte1~a n ella cist.ijellea, la quale. dal co1itc. suo, appiariva rimpicciolita, con parele inspessita e forte1nen te odere.ntP;. La vescicliettr! biliare si p resentava. del volume e della forma di ii11 i1 ovo di piccio rie com e m odellata1 su un, co rp 0 in essa lung a~ m ente co1ile1n ulo. Il coledoco era JJer Yio, 11la 1

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ri stretto . Il fegato er a di Yolun1 e n ormale con l 'eriepa te li·scio, l ucido . Al taglio era un p o' slridente e la s u perficie era di colorito g rigiog iallas lro e di asp elto torbido .

Ne lle prinie }!orzio1ii del t enue si a.pp rezzaiva dall' esterrio, uria piccol'l 1nassa. molto dura, eh.e si pot eva far sc,orrere lun,go1 il tubo in.te.s tin()Jle, e ch e, co rri sp o 1 icl e~·a ad ri.P. calcol'o di jorrna ovoidale (peso gr. 9,5; lrin,~ h e.zza cni. ±.5; diam etro trasv e.rso cm . 3), cl1 e si a.d'a.l.lal:'L [)erjellam ente alla c1 a.vilù della co ~f.c is ti . Esso rtellOJ sup erficie di i.aglio , m o s1lrava rin. asp etto l~ strati/ icazioni concent rich e, in quanto un n 11cleo ceni rafe . lieve1n en.le bru,1iiccio , era con t ornalo da una fa.scia circo·lare , bianco-giallogn.ola, a sua volta ri veslita da rin, fJJltro strato esterno di sosta.riza di coilorilo bru,1io-sp1orco. 1

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di i11Ler eRsantc r110 tra, 'ano gli or gani del b acino. Gli or gani clella b,o cca, de·Jle fauci, d el collo, ecc. non 1asciaYa110 pure fare rilieYi importanti.

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Lei rctppreseritazione siriietica. delle mari i/ e. ~taz ic11vi niorbose ve1i n.e co1npen,dia.ta. n.ella sieguente diag 11osi artatom o-patologica1: colecistit e cron,ica e pe.rico lecistìte adesiva.. Fistola co l1'G Ìslo-d uocl enale. Colelitiasi e t rasmigrazione cli grosso calcolo a.rresta.tosi n el digiuno e o'ccu1Ja 1ile il lu.m e. Glom erulo-n,eijrite c,.onica non rei rae1ite e nefr osi gra.ve. Ip ertrofia cor dis, miocardo si, focolai di mioca,rdio,-sclerosi. Erifisem a pol1l1onare a.trojico. Lieve tiinio,re di mitza. EJJn.losclerosi liscia ed ep,atosi. A teromasic;, aortica . Bro11copolrn,0 nite deslra a fo co·la1i diss.3n1inali. 1

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Da quanlo è sla to as ·odat o, risulta facilme nte s1Jiega to il quadro 111orbo. o. I,o stesso eiSarr1e isto Jog·ico, p ra ticato su gli organi viscera li princi1)ali e su tratti co111presi n ella fistola bimuco a colecisto-duoclena le, poco a·ggiu11se alla cl1ia rezza del reperto n1acrosco11ico. Colpiva, in sintesi , all 'indagio11e istolo·g ica, su sezioni o ttenute dai fran1n1enli 11r eleva ti ill m odo da inter essa re ad u11 tempo cistifellea e duodeno, il di sordine, la confusion e e la iscompar sa dell e sjn gole trutlure parjeLali. I ' 'ari st rati , sia dell' u no cl1e dell 'altro org-.an o , sono cem en tati da · u11 d en o ed abbon dante co1111etti,10 ad'ulto . l\'.on si i1otano seg·11i di infian1m.azion e aicuta, sal,·o q uaìcl1e rar o in filtrato leucocito-linfocitario a liYello delle i)areti della cistifellea, m entre la i11ucosa duod en ale n on presenta modificazioni . In c0n1pl esso, esistono gli esiti di un JJrocesso ir1fiam 111atorio e ade ren ziale, da cui il t e1111Jo h a can cell a lo quasi ogni segn o di r eazio11e flogi Lica. Il feg·ato, ad u110 sgu ardo dt'insien1e, n 10 tra g·raYi lesioni atrofich e e degeIteratiYe delle cellule. Qua e là si t ro, 1ano in se110 .al 1)a ren cl1im.a , e 1)r0cisa1nente n egli spazi l)Orta]j , deg·li infiltrati leu cocito-linfocita ri diffusi ed un 110 Lcvole au1r1cn to del co11nettivo. I reni i11ostrano : i1111nagini di i)ro gr essi va sr~lerosi dei g lon1eruli : attra, 1 er so il saldam ento all a 1:.ap sul a delle a 11se glon1erulari, ricch e di e uclei, I ' a u111e11Lo dcl connettivo interstizia le e i11odesli fa l Li di i11filtrazio11e in terstjzia le dei , ·asi a.rl eriosi e d i i11 i)es .. irr1 ento e deg·en erazio11e jaii na della n1edia e delJ ' intin1a.

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1895

SE ZtO.NE PR.\TICA

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L'e1)ic risi, p ert anto, in dividua,ra n el calcolo olun1inoso, mig raute n el tenue, a ttraverso la fj ~ Lola colecisto-duoden ale, la r ag·ioP.e cle11 'osta- , colo alla canalizzazion e delJ 'intestino. Il vol u1ne. del calcolo , e i fatti di co leci~tite cronica e di pericolecistite .adesiva da van o u n a giustifi cazion e ·de11e crisi dolorificl1e un po' vagan1ente r icordate n ell 'anan1nesi r en1ota della 1

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1896

« IL PO'L ICLINICO »

don11a. La fl ogosi, propagata a grado a grado a Ile tonache della col ecis ti . e ·d ell .intestino con c11i la cistifellea aveva ad erito, l e .'.llter azioni trofiche, delerminate dal d ecul}ito, hanno prodotto ur.1.a soluziori e di continuo .:;he h a perrr1esso, in definitiva, la di sl ocazione1 del calcolo n el lume inteslinale. E questo, per le 6ue proporzio11i, n on ha potuto continuare il suo cam1nino e ha detern1i11ato ì sintomi di suboccl11sione, ch e ha11no do111in.n.to le ·i1llime scene d ella vita. Lo st ato di Lossir.osi sostenuto da ll 'ostacolata can alizzazione intestinale, somm ato , on le turbe detern1inate dalla ca ltiva funzio 11alità r enale·, per effetto della glomerulo-n efrite cronica (azoten1ia cr escente n egli ultin1i g iorni d eJla rr1alattia) h~ a,1uto ra·g ione die lla resistenza d ella malata e n e ha d etern1inato r apidam e11te l'exitizs. 1

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i\ppag·a tc), <:osi , il lato e1)icritico inerente ai ca.&o, ci se1nbra no opportuni alcuni su ccinti rilievi di ordine gen erale, co n1 e qu ello con cer rlente la formazioné d elle fistole col ecisto·in tc~tir1.a li e qrualcl1e a ltro d'ordi11e ,p1iù slrt. ltan1.ente anatomo-clinico, diag11ost.ico. Circa l 'instaurarsi di fistol e bilia ri col ecistoi11testinali s i p uò dire c.l1e questa evenien za p ur chiara n ei 15uoi n1on1enti p roduttori ed evolutivi , in pratica, non appare n1olto frequente. T.al e evenienza è be n descritta nei 'frattati , sia n elle su e tappe formative ch e n ell e varietà di d ecorso e n egli esiti. Ed ecco come , ad esen1pio, si ·esp,r ime a tale proposito , in un qua·dro si11te lico compl•eto, parlando d elJ e conseguen ze d ei cal coli biliari, il Ka ufm an11 .

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di esso. Colla for1nazione di queste fistole può Yeriiicarsi la guarigione spontanea della colelitiasi ». Al LaYolo a11aton1ico - ho accennato - la presenza di un a fistola colecisto-intestinale occorr e r elativan1enle di rado all 'o.&servazione. In ·p arecchie mig liaia di auto1)sie·, osservate dal ntio direttore, quesla ch e io descrivo rappreserJ la il primo caso~ m e11tre è molto frequente il riscontro di pericol ecis l ite a d esiva al duode110, al c olon, allo ston1aco e agli organi ' :icini , r1011chè quello di lesio11i s ub·a cute e c1'onich e clt"lla n1ucosa e clelle vareli cistiche, sia in pre sen za di calcoli che in con seguenza di infian1r11azioni non c,a lcolose. P erò , l a conoscenza delle fi ~tole biliari è completa n elle s ue manifesta zioni geneti ch e e n ell e con segu enze. È con1JJlela ed è r e111 0 La . l ,a prima d escrizione , i11fatli , cli fis tola delle \ ic biliari petre risalga al 1556, e tocca a Rea ldu s Col o1nhus che, praticand o l ;autopsia di S. I gn azio da Loyola, dic.e di aYer ri co11trato n,ella vena-po rl-0 Lre cal coli C·h e vi s i erano fatti s lrada dalla coleèis ti. Naunyn~ $ U 384 fistole bilia ri , i1 e ha trovat e 93 colec i stocluodenali ; in ordine decrescente veng·ono ]e fistole colecisto-colich·e, quelle con lo s tomaco r. infine, l e co111unicazioni cor1 ·gli organi i)iù Jontar1i , quali la vesci ca urinaria, le pleure ,. i b·r oncl1i, ecc. Un 'altra statistica è quella di Judd e Bu cl<len ·di 1153 casi, in cui 1'7 di colecisti aperte 11el duodeno, 26 n el col on , 6 nello stomaco e -t n el cluo1deno e n el col o11 , ecc. Fra gli anatornici , so110 da ricord.a•re le casis tiche più ' 'aste: quelle di Schroeder ch e ri1Jortò 43 casi os$ervali s u oltre 18. 000 n ecrosco·p ie e qllelle raccolte più !'en1ota111ente d.a Curvoisier, cl1e ne c ita 3S1:. 1~ralascio altre citazioni e ' 'en g·o a ricordare lo studio del !Bona telli che, in un suo :re cente studio·, rileva la relativa rarità delle fistole biliari intern e : in un quinquennio della Clinica C:hirurgi ca di i\Iilano se 11e osservarono solo 5 casi in un nun1 ero molto gra11tle di malati. Un altro autoee recente, il Rioci , dice che·, sLr ] 50 inter ven Li ese.guiti sulle vie bili.ari, l1a potuto o&ser, are un solo caso di fistola colecis toduodenale. Ancl1 e Dist ef.an o, pur non an1mette11dola con1e eccezionale, parla della re lati var urità di tale comp licanza. P.arrebbe,. però , •1alla le tl eratura che queste con1plicanze fistolose fossero più frequenti an · t ican1ente, forse in r elazione alle minori possir1ilità di tr.a ltan1 en to efficace offerte dalla vecchia n1edicir1a. 1

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I calcoli pil.1 grandi, attraverso ulceri da decubito dell a paret.e colla quale sono a contatto, o ]Jer . a1damen lo di essa co11 gli organi vicini, pen etrano n ell a cavità di questi . Se ciò accade imm ccl iat a111ente, si dice esistere un a fist ola dirett a; si <lice tra l larsi di fistola indir.et la , quando fra ci. ti fcll ra ecl organ o cavo, dove pen e lra11 0 i calcoli , e is le un ascesso biliare fis toloso... ella ci lifel1 ca, l 'ap erl11ra fist olosa si fa tra il fondo e il colon trasYer so, specialmente n°ell 'an golo des tro di esso o, più spesso, fra la parete posterior e e il collo della cis tifellea e la parete del duodeno siluato al disopra d ella papilla ciuodenale. Di rado si forma una fist ola che si apre nello stomaco, nell 'ile-0, a ttraverso la pell e della regione ombelicale ,o negli organ.i uri11ari , genit ali , n egli organ,i r espiratori e, p erfino , nella ve11 a porta. Qualch e volta esistono più fi stole .contempor an eamente. Att1·averso queste con1unicazioni anomale posso110 giungere n ell 'intestino e trovarsi n elle feci i calcoli più volumin osi . Questi possono esRere così grandi. che, n ell 'i11testino tenue e ge11eralmen l·e nella p orzione inferiore dell 'ileo, si arres tano, si dispon gono alle volte trasver salmente oppl1re Yengono abbracciati spasmodic.am ente .dall 'intestir10 , e possono essere cau sa d1 occlusione «

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Ma la n1aggiore o minore freque11za, che può essere influen zata, con1 e è nolo , da Yarie con•

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XLV II, Nu;\f. 45]

1899

SEZIONE PRATICA

dizioni, cl1 e posson o ar1cl1e conti.n ge11te1ne11Le incidere s ulle statisticl1e, ì1a u11 valore· r elati,·o . Il lato di maggiore interesse p rati·co di . . . .' . questa osservaz1011e con sist e in c10: in soggetti ch e hanno sofferto coJicl\c biliari , la i111J:>rovvisa comparsa i11 un p e rioclo ulterio re cli f enon1 eni disturbanti la canalizzazione intesti Itale , de\'e far mettere in discussion<e:, ag li eff(•tti d ella dia.gnosi , la 1X>s1sihilità di un cosidetto ileo biliare, e, di consegu enza, ind.urre all 'ado:z•ion·e- d elle ·p ratich e <liagìn ostich e O·p port u11e (F rugoni) . Il ch e, co111e si intende, 11a u11 sig11ificalo p r ati co e p rog1\ostico, lanto più 11ole\ ol e qu.anto più t e111pes tivan1e11te si esperi $Cc110 le indagini dirette a 1)1recisa re il diagr1ostico. 1

sleva una g-lon 1erulo-n e fril. e c ro11ica. All 'a Llto psi.a si trovò n el digiuno un grosso cal colo, causa della disturbata ca nali zzazione inte tinale, i)assa to n ell 'intestino attrave rso una fi stola col ecisto-duoden ale. Si rileva ch e, nonostante tale e' enien za sia ben con osciuta n el pro filo della c.alcolo i bili.are, ·essa, in p ratica o a l tavolo anaton1ico seg nata1n·en te, apr>ia r e una manifestazione rara. Il rj co1ydarne la po· sibilità p·uò c ontrib 1ui1~e a im11ostare t empestivament e la diagnosi e ad indirizzare più effica cen1ente il trattan1enlo e la 1

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BIBLIOGRAFIA.

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Al tavolo analo·n1i co, si può troYare il cal colo biliare, migrato n el lun1 e i11testinale e arr estato&i in un tratto di q uesl o, dove è i)ervenuto o per le viei n aturali o, co111e in questo e in a1 t.ri c asi ~11aloghi, l)er co111 uuicazioni ano1rta le. Quando il c·alcolo giunge i1el lume intesti1tale non è, poi, tanto ec.cezionale la s ua elir11 i 11azio11e con le fec i, dopo avere ri s.ve·g·liato d ei dj ~ turbi più o m en o sen sibili . Ma n ei casi in c ui si trovasse la fi stola col ecisto-i11testina le, e non il calcolo, si può 1)r esumere ch e la fistola , n ella g· rande magg ior anza dei ca i , ab,b ia conseguito ad una cal colosi , sebb en e n on sia sempre e solo ques ta l a rag ione d el forni.a rsi di una fi&tola biliare int erna. T alvolta sono in cau sa, invece, una colecis tite fl e111monoSG'l ·e un empi ema della ci tifell ea (caso di 1\lartinotti) . Con1u11que, se si prescir1de dal fatto event11almente disturbante la funzi one intestinal e in modo più o n1eno g rave e lun go , co me si ha n ei casi di trnsrr1igrazio11e di g rossi cal coli, l'ap·eTtura d ella cistifelle.a, calcolotica o infetta, i·n un seg1nE'nto d cl t ubo-gastro-intestinal e, rappPesenta t1n dren aggio natura le, t1n esito spesso felice e d e fi11ilivo (li so ffer en ze dolorose e di nu.ove accensioni infia1n1natorie . La natura, spo11tanean1ente, realizza t111 drenaggio na tur ale; così essa, attraver so la sua n1uta el oquenza d ei fatti h a prima indicalo alla ])r ati ca op eratoria quanto d eve farsi. per po r~tare a buon esito certe situazioni morbose, n cl] e quali non si può pra ticare ex a1brup1lo, o è peTicol osa, l 'ectom ia ·d ella colecisti. 1

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Una d onna di 68 a i1ni , dopo lungh€ vaghe soff"erenz.e di ti·po colico , fu portata a morte da una sindron1e st1b... ocrlu ~iva intestinal e. Coesi-

..

e M e morie della Soc. Chirurgia. Vol. VI, n. 1-2, 1938. Bu onEN. Ci La to d a 13-0N ADELLI. CuRvo1srER. Citat o da R1cc1.

B oNATELLJ. A lti

Lon1bar cla

di

D1s1'.EFANO. Calcolosi intraepatica in sogg ett o con

Il 1Po1ic1inico, Sez.

fistola colecisto-duodenale.

Chirurg ., n. 8, 1S'35. FRUGONI . Ca.l colosi del col edoco e fistola col ecis to-

duod enal e. 11 Policliniico, Sez. Prat., n. 2, 1933. ì\(AnTINOTTr. u-rt caso di fi st ola co l ecisto-duodenale, esito di una cole cistite tifica. MinerYa i 1Iedica, Il.

8, 193.2.

Rrci.;1 GREGORIO.

Su un

caso

di fi sto la co l eci slo-

duodenale. Il Policlinico, Sez. Prat., n. 28, 1938. ScHROEDER.

Citato da R1cc1.

OSSERVAZIONI CLINICHE !scaridiosi e sindrome appendicolare croniea d'emblée Dott. CORRADO l\tloNA, ten ente medico in S.P.E. Pi etra1Jertosa (Poten z11) .

La di agno Lica dei rr1orb i addonJinali co:31i 1

luisce, &en za dubbio , il p·i las tro più scab·r oso d ella scien za m edica , che l)Ur tante ·vittorie ha Sél j)Uto c0gliere con l'ar d j111e11to d elle in dagini , con la fnti cosa, l enta ela borazion e di nuovi si5lemi e di ·piiù moderne vedute, nei cam 1)i va~ l.issi1r1i dello scibile, sop,r a tutto in qu esti u lti ·111i c.i nquant '.a11ni. Le difficoltà i11olteplici ch e .n ffiorano in tutti i bellori dell 'arrtb·i to a·d domi11ale tro vano, d 'altro canto , g·i11stificazioni as: ai r1otevoli sia i)er la vicina11z.a \ier a1nente in1im.a d~i ' :ari organi, ia i)er l a cospicu a 1110bilità di molti di essi, sia a ncora peT i con111l essi rapporti di n atura linfati ca, vascolare e 11 er vo·sa ch e a r11101tizza r10 jn misterio::;o, fa11tastico mosaico le \ 1arie f11nzioni dei visceri e le alteraziorti ch e i11 essi si i)roducon o. 11 ,,i,10 senso di discri1ninazionc, la raccolta e l a classifjcazion e d ei vari el?isodi morbosi ch e non pre~ e nta no en1pre lo stesso volt o, l a scissione ragio11ata d ei sin ton1i. lal, olta sovra P'I)O . . ti in maniera lumt1ltuosa, sono la base fond.nrl1 entale 1

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1900

cc IL PO'L ICLINICO

su cui g iuoca 1 abililà del cli1tiro; 111a ~ 1)e . . so t al~ el en1e11ti la ciano lJUr tutlavia in e sere quel dubb,i o dia.gno sLico ch e è fon Le di am.arezze e ' scrYer1te, di irreparabili g·uasti. Era nece sario tracciare que ta IJre1nes .. a non ta nto IJer sotto lineare l 'in1portanza del caso c]1e n1i accingo acl illustrare, quanto per precisare in i11a11iera ca tegorica che questa n1ia 11 todesta esp·osizione non vuole esercitare una critica sia pure bla11da, ma si l?ro1Jone di esJ_Jorre le sorprese c l1e sp untano . . ul en liero della .diag·11osi qua11do essa percorre le ' 'Ìc dell 'ad(lon1e.

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Caso clinico: A. R.., di a11ni 24, casalin ga, da Pietraperto a. .411amn esi fa.miliare: Genitori Yiven li e sa11i. 'rre fratelli e due sorelle YiYenti ed in buo11a a-

lule. Anamnesi per sonale r emotai: l\ata a tern1ine da

i)arto eutocico ebbe allattan1ento materno. I i)ri111i atli fisiologici furo110 normali; non sofferse le co1nu11i malattie esa11le1natiche del! 'infanzia. Ebbe ]a prima mestruazio11e all 'età di 16 an11i, le Sl1c.cess jYe furo110 se111pre regolari per ciclo qt1anl ità, qualità e durala. All 'età di 18 a11ni sposò U 11 UOJTIO S3110; ora C n1adre di una fl orida ba111bi11a. .t n.am.nesi [Jerso111cvle prossima: Tre anni fa, se111a cau se apprezza}) il i, la pazieu le co111inciò acl aYYertire d is Lurbi dell 'apparato g·as tro-enteri co caratterizza li da i11ap1)e te11za , se11so cl i i1 au ea, do-lori addominali vaghi, i11cos lan li, localizza li l)reYale11 Len1e11tc n ell 'a1nbilo sotto 01nbelicale. Col Yolg·ere ·del te111po tali feno111e11i non subirono n10clificazio11i clegnc di rilieYo, senonchè 1'i11fer111a . co111i11ciò a notare u11a graduale p erdita clelle forze con nlodico di1nagrin1 ento. Do1Jo qualcl1~ ine e,. aYe11clo rileYalo cl1e il dolore . sem1Jre IJiit in lcnso e IJersis ten le, si era localizzato in corrisponde11za della fo sa iliaca des tra ecl esse11clo stat a colpita pi-L1 volte da Yertig·ini, consultò un sanitario il quale fece diag11osi di appe11dicite cronica e prescrisse l 'i11terven lo 01~eralorio. È da i1otar.e ch e I 'alvo i era n1ante11uto . ein1)re prc sochè regolare, che n1ai Yi era110 state colj che classiche, mai Yon1 ito, 111ai fcb))ri, i11ai en1a te1nesi o inelene, inai di ·turl>i i1el ca111po del sistema i1ervoso, ove si escluda110 le frequenti vertigini. RicoYerala }Jresso l a sezione ..cl1irl1rg·ica di un ospedale civile la pazien le ft1 tra tt enuta in osservazione per qualc11e g·ioi;no clo1)0 di cl1è :fu senz'al tro operata di a1)J)enclicecto111ia e, succes iYame11 te, in quindice i111a g·ior11ata, di1nessa guari ta. Malg·rado l 'interve11to oi:>erat orio, ch e non era slato preceduto dall 'esa111c radiologico del tubo digerenle perchè, a eletta dell 'inferma, la sintomatologia clinica, specialm ente quella obbiettiYa, aveva pien a1nenle rischiarato il cl1irurgo, i dis turb i non subirono alcuna ren1issione. Chè anzi,. dopo qual.che inese, il qua.dro i11or])oso si orientò verso una nuova fa se di recrudescenza, costilui la questa Yolta da 'iYa dolorabilità addomin ale, cla s liticl1ezza co11 inte11sa cefalea, da dis tu rbi cospicui clel islen1a i1ervo_o .

La. }Jazie.ule, infatli, })rccisa111ente i11 tale epoctl ch1e.::;e d1 esser e da ine Yisita la e nel riferir1ni l u s~or1 a sopra d escritta, aggi11nse ch e d a una verit111a di giorni soffriva spesso di Yertia i11i viYa a~11b~scia, dislur])i transitori visiYi, freque~te ag1 laz1o nc 110 Lt urna. Dall 'esa111c ob})i ettivo IJraticalo risultò quanto appres ... o: Do1111.a cli cos lill1zion e S·ch eletrica regolare con n1asse n1uscola ri ipoto11icl1e cd i1Jotrofi ch e 'scarso i)annicolo adiposo, cute secca, sollevabile i11 })lic l1e so lti~i, mucose visibili piuttosto p allide . Polso, r espiro, temperatura, pressione arteriosq co111e cli 11or1na . CazJo: LiJJcro i1ci i11ovin1en li ; i1ulla a carico del q~i11to e. clel setti1110 })aio cli iierYi crani ci; pupille d1sugual1 i)er inodica iniosi a sinistra ]Jene rea g·c11ti all a lu.ce ed alla accomodazione: lievi note di co11giu11tivite ca larrale pila lerale: dentatura s.a11a, lingua umida, pulita, con i1olcvole ipertrofia clelle papille fungoidi. ulla a carico delle fauci. Collo: Cili11clrico co11 tirojcle 11ormale. No11 si a1) pre~za110 i1npulsi alla IJalpazione clel giug ulo, i11a s 1 consta la la J)rese11za di rumor di trottola sulle g iug1.1lari. Tora ce : Cilindrico con ai1golo cl i Louis ])en marca lo ed angolo epigas lrico acuto. La mo]Jilità d ei clue en1itoraci è sin11netrica, be11e appàriscent e, g·li spazi i11tercos tali sono be11 clelineati; nulla dj }Ja lologico alla percus ione ed alla ascoltazione. c .u ore: ~ ulla cli 11 01evol e all 'ispezjone, alla palpazion e ed alla i)ercu !;sion e; dolce soffio s istolico a11orga11ico, da a11emia, sulla punta. Addome: Piuttosto avallalo con cu te sottile ed asciutta~ non 1narezza n1er1 li venosi, non pulsazioni a})11orn11, i1è i11oyjn1enti vermicolari; cicatrice omJJelicalc infos ala; cicatrice be11 consolidala da laJJnratomia })regressa secondo J al aguier , in sede ecco-appendicolare. Co11 la palpazjone si proYoca 111od ica dole11zi a sull 'epigas lr i o e sulla regione peri-on1])elicale; con la percu io11e si h a r.eper1o 11or1na le su lulto I 'ambito. ~lilza e fegato sono nei limi li. A}J})arat o uro-g·e11itale i11de11nc. ì\ulla a carico dcg·li arli e clella colon11a Yerte])rale. l?sa1ne rteurologico: L 'csa111e p sicl1ico dell 'am1nalata non i11e l te in e' id cnza rilievi p a tologici degni c14 1ne11zione. L 'esan1e clc1la 1110Lilità e della sen sibilità non 1110 tra segn_i n1orbosi ; n1aricano del t u llo i riflessi patolog·ici (Babinski, Oppe11heim, ecc. ) ; i riflessi cutanei e mucosi r1on prese11ta110 dcYiazioni clalla norma. Per t11ancanza di i11ezzi opportuni i1on furono eseguil e le con1uni indagini cli laboratorio. 111 seguito all a son11ninistrazione di un anteln1intico, t1110 dei 1Juo11i prepar_ati del commercio, la i~azienle emise Yenti a caridi in tre sedute. Dopo una clieci11a di giorni i disturbi accusati si dileguarono come per inca11to. Attualmente la })aziente che ho rivi la 1)er co11trollo, sta pe111s ·1111 o. i

. CoNSIDERAZI0 NI OLJNICTIE . 1

Vas ta è là l ett er atura 111edica cl1e· si occupa dei parassiti intesLinali, delle nlanifestazioni 111orbose cl1e essi dcter111inano, del loro con1-

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SEZIONE PR.\TJ C ·\

i1lesso e })Olin1orfo 111ecca11is1rLo di azio11e. ))a lJ >pocrate e Gal en o i quali a111n1ette-ya n o IJr o·ve11 ir·e ef: ... i dalla pu l r efazio11e d egli u111ori , da I\oederer, V..1agler, ai11n1 erdan1 Vallisnieri cJ1e li rit c11e,·a110 il prodotto di gern1i i)ree!'istenti fi110 ad oggi, lun go è. s tato il c.a1n111ino ]Jer co rso d a1la scien za ch e l1a potuto inqua drar e d efiniLiva1nente in sis te111atich e cl assifj ca;.·ioni i ,~ari gru1J_p i cli 111e tazoi patol)·eni i1er l 'uo1110. L' ascaride è il l)ÌÙ anticart1er1t e n oto , il più larga111ente diffuso ed il J)iÙ frequente dei ,·er111i ii1tes tin.~li, s1Jecialm·enl e n f l ban1bino , tanto ch e sar ebbe SUtJe rflt10 1ntra1Jr encl ere l a cl e._,crizior1e della sua n1òrfologia e clei car a tteri l)iolog ici cl1 e l o s lig 111atizzan o . :È più opp·o rtuno in vece es1>orre, in rapi cl a . . ì11te. i , la su a dZion e patogena Yera1nente con1J1lessa, la quale SfJifg.a agevoln1ente il proteif orm t, quadro 1norhoso ch e n e risulta: 1) azione 111erca11ica o diretta , e'"' erci tata d <1·g li ascaridi quando si tJresentano ago·rovigliati in a1nm assi nuJ11erosi , si110 ad ostruire il 1u111e int e ti11al e, proYo cando, così il quadro <.lell 'occlu ..: ionc jn te..: Lina le; 2) azione 1 rat1111atj zzante d ell a n1ucosa (sos tenuta in parlico]ar n1odo da Gujart) sino a produrre fcno111eni emo rrag·ici coni.e in un caso cl i e111ate111ef:i osli11 ata, citato da Lin1on celli. T ale azione è s,-olta dai paras iti coi 111ovir11enL! atl ivi e 1Jiù an cora con l e ab·r asioni ch e possono cos tituire l 'a1nb·ie11te proficuo all 'inn·c;sto di germi i)a toge11i ed esse re CO$Ì il IJu11to cli partenza di p rocessi infia111matori cl1e, talora, prolung·andosi lun go i linfatici , pos. 0110 dar luogo finan co a 111anifestazioni di nie e11teriti (Busi, Vespignani , Vielti, Le11arduzzi); 3) azion e para..: itaria car a tterizzata d a ot!razione di sostanz·e nutritizi e 0glicogeno , gras~i, alb•umina) a d etrjmento dell ' O ~ !)ile ; 4:) azione infettante, nel sen so cl1e essi fa' 1orirebbero l 'attecchimento dei virus IJatogeni, agendo sp esRo da convoglio; 5) azio11e 1nig r o.tri ce con penr,trazione n r 1 i1eritoneo, n ello s lornaco, n ell' esofag·o, nella t1·ach ea, n elle vie b·i liari (casi di l\1:ya, di R onchelti , di Botelli), n ella tro111ba di Eustachio ; 6) azione riflessa cl1e spieg·a certi disturbi co1Jsueti 1Jell 'eln1intiasi, quali il prurilo 11asale , le vertigini, l 'anj socoria , la tosse, la cefal ea ecc. 1. ali fen.on1eni sar ebbero d o, 1uti a . ti111olazione del g ran s im1)a lico ch e, p er via rifles. a, incider:ebb.ero su lerritorj diversi d el sist en1a n ervoso centrale; 7) azio11e tossi c~, &icuram ente di1J'1ostrata con la presenza di a11tico epi i1el .. an gt1e di in-

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1903

cli' idui por Latori di e1111inti e dovuta a di' erse so~ Lan ze studia te da ,-ari a utori , qu ali r\l essa11clrjni, P aolucci, Bastian, Ro. t. La diagnosi clinica di eln1i111.iasi intestina le è in molti casi assai facile pecialmente 11ei ba111bini, in altri invece estren1a:r11ente diffic j le qua11do non i ricorre a n1ezzi d i indagi11e EJ.>ecifica (esam e m acro-microsco1)ico, esan1i di l 'll1oralorio, esame r adiol og·i co, ecc.). La ascaricliosi è J.Jer lo più c.aratLerizzat a da due o rdj11i cli feno111e11i n1orbosi: disturbi d ell a111::ia rato ga:-: tro-e11tcrico, dis turbi del sister11a n ervo ~o più rr1arcat i questi ultirr1i n ei b an1bini llf rch1è tale appa rato è i11 essi paiticolarn1ente irri Labile e certa1r1ent e più fragil e. Nel n ostro c:lso, in assen za di fenomeni a EJpariscenti a carico dell'asse cer ebro-spinal e , fu in 11n J.J rin10 te1l1po posta la diagno i di appendicite cronica 1:ier ch è lal e affezione era presumibile in ba e agli el e1nerlli obbietti,ri raccolti. La dol orabil ilà d e·l la Io . a iliaca d·estr a, l e verli·gini, 1'anii'iocoria, IJO tevan o da sole gi11sti(icar e il so SJ1etto, diagnostico, n1a l'ind.a gine r.adiologica prn ticata terr1peslivamente avrebbe reso , intanto, un dUJ?Ìice ottin10 servizio: avrebb·e fatt o ~cartare la diag nosi di appendicit e, a, ·r ebbe jnoltre im posto. sen za fallo la di agnosi di ascaridiasi. È b en ,-e ro che l 'appendi cite c ro11ica . p arlo clell 'appendicite. cronica d 'emblèe ra1)1)r esenta u11a eventualità clinica di cui bisogna ten er ·Conto tutte le ' rolte ch e si n1anif estano disturbi rJel tubo di.g·er ente con caratt eri l a rva ti , di ton o m ii1 ore, con oscillazioni di t e111j)O e di sede, 111a è alt.rett~nto vero c l1e proprio i11 tali ca~i l 'esam e radiolog·ico trova la sua indi cazione l)~Ù opportuna. At.tra,1 er so lo scl1er1110 sfilano lucidamente i vari car atteri {lell 'a1Jpe11di ce, l 'osser,1atore cori id ero la pervietà del lt1111e ap·p endir.olare, n e studia l e lacune di rie111]Ji111ento, la prolu11gata p ersiste11 za del n1ezzo o1)aco n el lume, l e ano111alie di con forn1azio11e, cli ede, di s postab·ilità , la fi ssità, la corrisponde11za ad e a d·el dolor e provocato; 11a inoltre la possibilità di ~velare ectasie d el cieco, i)ericoliti a de i'Te, perivisceriti d el cr oriccl1io sotto- epatico. L 'ind:..tg'Ìr1e radiologi e.a può ir1olt re 111eller e in evide11za abba la 11za fa cil n1e11t e. ]a presenza d e.g·li ascaridi .an ch e qua1Jdo t ale e a111c ' en g·a i s tituito per al tre affezioni addon1i n nli , p e rch è la tec11ica 11011 richiede speciali accor gin1enti. « Do1Jo un pasto a l b·ario, l'ascaride risulta in n1ezzo agli in·g·esti 01)acl1i del digiuno e d elle parti alte dell ' i] eo, con1 e lJnfl s triscia tras parPn Le larga da tre a dieci 111il li111etri , lu n g·a parecchi cen tin1 etri (da quindi ci a quara11ta) a contorno del tutto li scio, J)aral1


1904

[A~~o

« IL POLICLINICO »

lelo, ~alvo cl1e n ell 'eslren1ità le quali sono affu: o1ale, a decorso raramente rettilineo i11a più s11es ·o S\'Olgenlesi con volute dolci, to11deggiar11Li » (Busi). I progres .. i dell'igiene 11anno reso assai n1eno frequenti le malattie parassitarie da el1ninti, r11a nelle ca 11111ag11e, n ei villl1g i, nei l)i ccoli centri rurali ove tali misure r1on trovano utile app·l icazione, il sanitario deve sempre t en er p1r.esente l 'eventualità di insorgenza di Lali episodi morbosi. Senza g·iun.g·ere alla rsagera la forn1ula di un en1ine11te clinico dell'I-Iè·lel-Dieu il q11ale sostiene ch e l 'esa rn e delle fe.ci dovrebbe essere di 1>ra111n1atica i11 llitte le .affezioni del tubo dig·er ente, alla ste ·s<:l slreg'ua della Wassern1ann, della Khan nel la sifilide, io opino elle sar ebbe certam ente proficuo istiluire i11 lutti i ca~i dubbi, la t erapia cx-juvantibus so1)raltutto perchè pe•n·bo ch e un antelminlico ingerito a scopo diagnostico non r ec h erebb e grave 11ocu111e11to a11 'organ:i&1r10. l\1 etschnikoff, Lannelongue f uro110 i primi a rilev.are cl1e gli ascaridi, i tricocefali ed altri Yer1ni introdotti a n1ezzi di acque i111 pure, di frutta o di foglie Ji vegetali i11quinati l)Otevano (le term.in are una sindrorn e ap·pendicolare vera111ente classica; cons.ig·liarono pertanto di son1ministr are del ti111olo µrirrta di p reoccuIJarsi della c ur.a cl1irurg ic!\, ecl in numerosi e.asi coslala1·ono con l '·e~clusio11 e dei vern1i 1.a scon1par ·a di tutti i fe 110111eni li torbosi. r1 drar11n1a appendicolare in dipe11denza della asca ridiasi di ·5olilo è assai vivace, perchè esso è con eg·uenza della penetrazione del parassita nel lun1e ver1nicolare cori risen1tin1cnto dcl co111 µ Je3so nervoso vegetali ,.o; lo Ritesso si apJ>éllesa alla lapa talo1nia , co11 u11a caratteristica erezione dell 'ap1Jendice l a quale si presenta ip,cre1111 ra, mentre all , esa1ne clinico· risulta co &til uilo dai co·mpone11Li con su eti del qua·dro del}'addome acuto (doìore in11)rovviso violento, ' '0111ito, co ntratlura lo·cale, febbre, facies ca ratteristica, ecc.). Il caso descritto fn in un primo t en1po sca111biato peT appendicite cronica in l llt e ai seguenli elementi: turbe gastro-entericl1e di ca rallere so1)rattutto dolorifiro, vertigini , a11isocoria. Esiste un.a ' r.er1i g i11 e di na tura ~ddon1irtale riflessa, a s lo11taco leso (Trou sea u) sicu r a niente dimostrata; ·e siste più particolar111e11te una vertigi11e .aj)_p endicolare ines ·a i11 luce e .d esc ritta i11 m .a niera esauriente da due autori ro1neni A. Borcesco ·e V. Jon esco Mo·vila 11el 1938 e st1ccessiva111en le rla Colog n ese nel 1939, considerala nel i&en .~o l1atog·en·e tico, c,ome ri[]e so a p p·e11clicitico labirintico. Tale , -crtig·ine, n el caso in esa111e, cli fronle al silen-

XL\ 'II, Nuftt. 451

zio di un.a fenor11enologia nerYosa, do,•eva senz'.altro sr}ing:ere la diagnosi verso l'appendicite. Alla Etessa nlaniera la 11tiosi 12 u pillare sinistra (segno di Iezierskj) non co·~ta11te ma assai frequente nelle .ap1p en.dicopatie, in una con g li e·v entuali pu11ti dolorifici ch e rappresentano Ja costellazio11e prevalente nel qu.adrartte inferiore d·estro del! ' addo me, convalidò evidente·m ente tale sospetto diag11ostico . Io, intervenendo in u11 ~econdo tem·po ed in migliori possibilità di obbiettivazione, poichè il quadro morbo·so a veva assunto un aspello più ser eno, ·dopo l 'ineffic.acia dell 'atto operalivo, fui fo1tun.a.to . La sindrome n ervosa, la cefalea per~i·5te nte, la cong iuntivite, la presenza di ipertrofia d elle papille fungoidi li11guali, il de1)eri111E:nto organioo con cospic ua ancrt1ia, giu tificarono il tentativo terapautico ex-jui-cantiuu s ch e d etern1inò la riYelazione defi11itiva della malattia. 1

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l\IASSUN1'0 . L'autore, altra' er o la ·es posizione di u11 caso clinico capilato alla s ua oRiservazione, ri111arca la possibilità di confusio11e fr.a asraridiosi e ·sindron1e appendicolare. Ele111enti discriminati,,i l)Ossor10 esse re l , esame ra iologico tempe8ti,,.a1ne11te çondotlo, l 'csamc coµ rologico, la t er apia ex-jil'vanlibus, il rilievo dellag·liato della sinton1atologia n er vosa e l 'a senza, n ella storia, del quadro addo1ninale a c uto.. \

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XLVI[,

NUl\I.

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DIVAGAZIONI

L'antiumanizzazione di animali domestici. Per quanto il titolo possa, a IJ1in1a vista , indurre i11 errore, pure biso·gna accettare questa deno1uinazic,n-e usata l<:i ·p rirna volta dal dott. Louis D,artigues, n.el 193-t:, ·in occa. ione dell e s u e ~!)€Ciali JYrove. di lrapia11to di g·hian·do.Je di ~r1i1r\ali dorrteslici sull'uon10, ·dopo a' er 1)rin1a <i~.:uefatto l 'anirrtule .ad iniezior1i di sieiro del sangu e d ell'in·di viduo isul quale l 'innesto, dove,-a e&.ser ])raticato. Gli studii del Dartig·11es sono uni versal111ent e i1oti, co1n.e. è noto pure agli Italia ni il uo ~ i11ceiro atlac.:camento alla Patria no tra, la ua ~cortfinata adorazio·ne. l)er il c,ulto· della roma11ità. la ~ua entusias lica an 1mirazione IJ<er il Duce e per il 1F asci nlo. Louis Dartig u e&, un1 a ni -t,l e cl1ir\1rgo di g r an valore, ha de to un 110Levo le co11tributo ancl1e alla lotta contro le r11alattie . . ociali, et d a lui , r1el 1926, ebbi incoragg ia111ento ad uccuparrni , col collega ;\rnaldo :Pozzi, de l la traduzione del olun1e d·el Hainb,r idge: « Il 1)robl cn1.a d el canc ro n. l~a co111u11i cazione falla alla So·c ietà di Medic ina dt Parigi , anche a non1e d el dolt. PhilipJ)e r(fot1ti., n el ~·iug110 19.3 h, sulla e .p ansione ciel don1inio ·dlo11 'endocrinoterap1ia chirurgica, f H}l' mezzo ·de·l l 'in11e I o cterog·en eo all'uomo di ghiandole di a11in1ali Jome Lici, previa1r1e11te rjr eparati con l ' (( aritiiurrt.anizzazio1te )) ' ·diede l o SfJllftlo alla tesi ·di l aurea d el clott. Leo11a rdo A. l\ladricl , ora 1c apitano n tediro 11el l'Es·er cito d c ila R op,ubblica d <:J l ' f~quador. L 'addetto 111ililare di quest o Stato amico, t e11. colonnello Alomia, n1i ha ri.fe rito dell 'interl·BSo suscitato nel suo J)aese clag·li e15peri11te nti del g jov<:ine collèg·a esp erin1 enti ch e, se •tr1co ra i1on hanno dato risultati sic uri, p·u re scino, da ritc·n ersi r11olto inco rag·g·ianti per l e lJrc-..,.u n1ibili fulur c r oolizz.azioni. <.~iù i1e l 1935, in una seduta dell.a .So1cictà di ( .l1irurg ia plas.lica e ricostrutti·va d i Ne'v Yo,r k (' oc.li: La Chirurgia Plastica, anr\o II, vol . II), il c]ott. Lyon Hunt, n el Tiportare l e consider c.izioni su ·più di 800 casi cli lra1}ianti zoo g·landolari, face,1a os ·ervare cl1e il 1esst1to an i.n1al e gl1iandolare trap ianlato si rl1.a 11ti~n e solo·. pe:i.· 1111. teinpo variabile dalle· lre sett1n1a11e n J tre 111 e~i, però g·Ii e/ f e·t ti be.7iefici esercii ali .da essl? l}06sono prolu11gar i i >e r u11 lun go periodo d1 1

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1905

SEZIONE PRATICA

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sr, ieg·a qt1e.._ ta apparc11le co11traddizio ne col fatto che il le "Uto ~111i1nale1 lra1)ia ntato, ut Livo nel co rpo u111a110 dove fJrodu rreb.be l1or11 t.011e mane.ante, co11 ente• si.n all n g·l1ia11dola (i1eficiente I.a J)()S~ibi l il'à ·d i ri 1}rend cr e t1na certa attività ci di esercilar]a aucl tc dopo l 'a, sorbin1e11to del tessuto 1ra1)ia ulato slc::- o , ~ ia ~tl t c - ::;.uto tra~1'iantalo d i ;~plira re t1n';1.tion e direll.:l stimolante su l111a g·l1 iandola 11or111ale 1na i1tattiva. 1,

Ed a ri.prova cita, tra 'g·li altri, il e.a.so di u11 sogg·,eLto « ·depresso n1oraln1e11le al J)Ll tlto da volersi suicid.ar-e per assenza com1)leta di pe] i s ulla faccia » e cht} tre 111esi do1)0 l 'inn esto di g·l1iartdola pituitari.a aYcva già baffi e harb<:t di lung·l1ezza norn1ale. Siccome i fatti sono quelli cl1e contano no11 è fuor di luog·o, ricordare quanto un chirurgo ilaliano1 scriveva, com e int1·oduzione ad un su o ' 'olum et lo orn tai ra ro , n e l 1804: « J)egli inncti anjn1ali »,{li Git1 ep,p e Ba:i.·onio. cc Pocl1e sono le Jeggj così stabili e così costanti , dalle quali la sen1pre ' 1aria n a tura non si allon la11i. Ciò si· osserva particolarmente nella s 1)ccie urnana O\ e le legg·i p.i ù g·en e rali d el l 'eco110111ia a nirr1.al c de, ia110 b ene spesso daJ loro c orso, tanto r1el progresso naturale ·d·el i1o~tro indi viduo, quanlo n el rif~cin1enlo delle cli 11ti J>arti dist1utte. « I Fisiolo1g·i ed i Nalura listi , essen·dosi ri\'O] li ii1 questi ultin1i tempi ad os.serv.are 001n l a .n1agg·iore atte11zione g·l i a ndamenti ed i d cvia1n"11Li della natura i1ell.a f0Trr1.a zione e nella riproduzione ·dei cor1)i organizzati; ·e bbe)·o lur11inos0 pTove ·di quelle tante risorse, d elle quali è su cet tibile la m edesi1na : videro cl1e sono jncommensurabili le sue forze , e p1~ose­ guend·oi a d interro.g·a re la natura a ~orza d 'occl1io , 0 di dito , molte l egg· i e. n1olti segreti n e di·~co 1.)rivano a co·111unc ' 'al1tagg·io dell'umanità; qt1indi il Filosofo naturali la guidato dal1

l:esperienza, d'ogni cosa ma.estra, e seguendo la so·la via t'ie·i fatti , com.e. la pit'L sicura, trov\J 1

11eces$ario di scu ote re m ()1d est.a1ne11te il g iog·o dell'autorità, ]a qua le impone sen1pre assai simo .a clii non ha il cora g·gio e la pazienza di s11ia re cla sè inedci..,imo l e arcane OJ)ere d ella nntura, e squarciare la parte più d ebole del velo , Cl1e copr e l e sue o·p eirazioni. In tal n1odo la 1F i iologìa riceveltc· i1on n1en 111ce, ch e nu1ovo fon.d o e· ne derivarono grandi risc1liia1ramenti alla chirurgia pra.tica ». Ed a distanza di quasi un . ecolo e• mezzo })Ossi.a1no aggiur1gere ch e ono appunto gli es7;erimenti di en,do cri1io-terapia chirurgic·a, ch e dàr1no og·gi 11uova lu.ce alla cl1irur.gia ])ratica. Il i11eto1d o dell'antiu1nanizz,azione consta dì t1na 1)arte biologica, cio è J)r eparazione dell'aui111ale doI11estico cl1e d ovrà d:tre l 'innesto ·e prep1araziooe ·dcìl'individuo ch e do vr à riceverlo, e poi di t1nn parle ope•rativa, cioè dell'im· n1 ission e dell 'inn·esto . L'a1n.fiu,m,a,nizza.zione è lln fenomeno b~olog·i­ cn :specifico consecutivo all 'introduzione ri1)et11 La -11cll 'a11i111ale di siero sar1gu i~·no un1ano , 01) 1;>or:lun at11ente dilu ito in s.ie,r o di Lock, per via endo,1·c11osa. Questo fenome·n o biologico dipende dall a n ola l e1g·ge g·enerale ch e regge il n11e1cca.nisr11.0 in tirno d ella neofo rrnazion e ·d egli ant1corp1. rL1eccanis1no provocatore d'e lla reazione di difesa llll1orale, ·pecifica dell'organismo ch e l1 n rice'' ul o previamenLe anlig·eni , per ' 'ia parent erale . 1

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1906

« JL POLICLINICO ))

[ :\ .NNO

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Detto· arlificio b·i ol·o·g·i co Si]_)e;rìn1ental e co1l1u- po~sibili ed in1mag·inabili, percl1è, nel caso 11011 11ica ag]i i11nesti e tero ge n ei uno stato di "difesa riescano ad .a1Jiport..are quei. ' 'ant.a1g·g'i cl1e ci rit1morale e tissulare sufficie11te - difesa s.p:e ci- prom.e ttiamo, alu1e110 di' sicuro non arre·chifica antiumana, cioè che co·11fe ri ce loro la far10 d.anno alcun10 contiuuano adì essere alcoltà di resii ste,r e in 1nanie1ra ef fic.ace all 'azione l:ordin.e1 ,del giorno· i11 og11i J?aese civile. f.ago·citica o distrutti\1a dei tessuti u.m ani, a E se il sog·no di Faust dovrà rin1ane1"e se1l1cont.a ttb dei 1qualì sono ca-stretti a vi\rer e. Cos ì p·r e. un 1.sogno, non ,è .a.e tto cl11e non si ~:loo1b1a i tessuti etero·g e1n e.i1 si assic.u r:ano un lJosticino, fare di tutto peT pro.g redire se1n1)re più nella d<.)\re posso110 essere tollerati e dove po·si&ono . con ser,1 azio11e, fino .ai limiti del po15sibile. deJla continuare .a svo]gere la l orro· atti,rità se·c retiv•a, J?ien.a efficie,n za di tutte J.e facoltà fisiche ed in ,i mbiosi 1con i ·tess·uti dell'indivièluo ricetir1tellettuali, così da ridurre al n1inimo l e ra-· tore. g·ioni cl1e f.an110 pa,'entare l 'av,ricinarsi della In c o11se1gll e11za si ottengono .111odificazio,n i v ecclliaia. l1n101rali, controllabili a11ch e in \ 1itro con la È un fatto c.h e n1alattie, ir1ìscria, abuso <lei siero-ag·glutinazio11e1 e 1 la siero-1J1·ecipitazio1n e. :pi·aceri voluttuari e ta11te altre c,auEie. involo11L ' aniiuni,a,11i.zzazionc l1.el coriig lio si ott i~il1e t.arie e. .. volontarie tolgono .all 'uom1oi n10Jt.i e }}Cr iniezioni e11dovenose di . .,,i,ei·o um.ano , i5en - rt1olti anni di vita serena. z.a e·n1o·g-lo·b 1ina, il quale, i)rodt1'Ce i}rogressiva .. Possa110 inve·c e J,eJ p 1rovvide11ze pTeve11tive e n1-e nte la neofo.r n1azione di sieroprecipiti11e a11 . curative , sollecitate da.g li studiosi ·d'ogni 111arte tiuma11e ed! il raff·orzamento ·d el poterei a.ggludel 111ondo, far tor11are n egli a11irni la ceir tezti11ante d el suo siero ' rerso le emazi e dell 'uon10. z.a di poter ragg'iungere, seriza l ' acC'ompagnaCo·n le prove di l abora to rio ci as.sict1rian10 .1nento cli inutili sojfe r e1ize , u11 età n11o!lto ptiù de] progressivo· sviluppo dell 'antiun1anizzazio- tarda di quella cl1e .a ttu,al1111ente è l ecito as11eit11e, c.11e si realizza in maniera \iariabile - giu. tarsi. T. Col'. ~led. GrovAN~I PEL{ILLI. sta J,a prova d el ·dott. ~Iaclri1 d - tra l a 2oa e l a Ilon1a, 30 ol tobre 19±0-XIX. 33a i1riezione. L',anin1.ale (co·n ig·lio) .acql1ista così una prol}l'ietà 11111orale, indice di u11a v.ariazio·n e b iologica l)rofonda, che i1oi abbia.1110 pro,'ocata e c}1 e I1on si lin1ita al solo tessuto san~~g110., VITAMINE. m.a il cui car.aiter e antil1111a110 .a.gg·r essi\'O si es tende a tutti i differ enti tes uti ed 0 1rgani, tra La patologia del n~onato dopo la scoperta i quali s.t.a il siste.n1a endocrino , ·che sp ecialdella vitamina K. 1nente ci intereR>sa. (G. 1F AN CONI. ~I ecliz. I{ liri., 6 setten1b1re. 1940). Con quest e condizioni biologich e nuove., antiun1ane , gl ' inn esti ghiandolarj del co·n ig]io I "f=Jirimi giorni ·della vila extrauterina 00110 caralterizzati da un.a ·Se.r ie ,di gravi sinto,n1i l)Ossono lottare con efficacia coil.tro la fagolisi d!ei teis,s uti ed umori organic i un1a ni ed opporre 1J1io1rbosi che, - sei non p·o rtano all.a· mo1~t.e i J)ropri m e1zzi ag·gTe.s&i,ri àntiun1ani - a cqui- g uariR·c o·n o rapidamente e senza lasciare residui. Es.si sono : siti cio,è co11 ] 'antiun1anizzazione - per 11eutr.alizza re l '.azion e distrl1 ttiva ed elirr1ina toria I ) Asfissia bianca e blu subito do.p o, il dei tessuti un1ani, a li,•e]lo della reg·ione ope- [Jiarto e1d aiccessi ·di aprtea dei giorni s,eg.uie-111 ì. rata con l 'innesto. ' 2) Convulsioni, toniche 01 clonicJ1e più o 111eno• .gem.e·ralizz.a te. La sieirop1recipitazion e1 climostra la specifi3) Itterizia , che p·u ò assun1ere tutti i gracità ·d eill 'antiun1anizzazione e tale sp.e cificità si di, dal subitt8ro senza ir1odifica:zioni urinari e eF-tendo a tutti g·l individu,i dello stesso g·rup• _· nll 'ittero gr:a\ 1e co11 b1ilirubinuria . po sanguigno. 4) E.demi, .an ch 'essi di vario grado. dal In1oltre, siccon.1e valgono J?er g·li i11nesti le l)'l'e:edear.1.a rilevabile con .sola bilanci,a fi11 0 aJ6tesse. le·g·g·i dei g·rup,pi S:angl1igni, un altro im ~ l'iùir 01J_)e.. portante vantaggio è quello di pote r preparare 5) Ar1e111ia di tutti i g·radi . « animali datori u11ive.rsa]i » di innes1 i endo·· cri11i a11tium.anizzandoli con sierr a di sangue di 6) Elrtorra.g ie intern e (en·d ocra11iche, ce:fln10-e111.atom,a, i1ei ~1ur·.re:ni, ie.c c.) 01d es terne datori universali. In ultin10, diciamo· cl1e il dott. Madrid ha (me le·n a, en1o r~·agie ombe·licali, cutanee 1 e 111ascelto, lJer le sue esperrie11 ze il coni1glio p 1erchè turia , ·ecc.), cho l)Ossono portare rapidam·e-11le - olt1~e a diversi altri vantaggi - è l 'anin1ale .ad1 un'anemia r11ortale . 7) Oscillazio11i della temperatura con t111a <e più genitale e più prolifico » ed 11a un co slo punta v·e.r so il 4° .g'iorno. r11inin10 a p)arago·n e di quello degli antropo idi, il ch,e 11a son11na ~ importanza speici e· ~e si vuol Non si p1u ò direi c.he1 vi sia una disp,psiiziolfle i)rocedere s.isten1aticamente ad innesti pluri- .alle infezio.n i; co1nu11que qu este, se si n1anig Jandol.ari per ottenere la n1.assi111a 1sineTg·ìa. festano, decoITOTLO i11 modo particolare, co11 funzionale en·d ocrina. convuli5ioni, ittero , e111orragie (Malattia di Questi tentativi, co11dotti con scru.po]o~a 'B uhl). tec11ica scienti fica e con tutte l e precat1zioni Al tre caratterìstiche im1Jortan ti 1Jo-sso11 0 ri1

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SUNTI E RASSEGNE

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1907

SEZIONE PRATICA

)c,-a1' ·i e cioè : 1) modificazioni d el liquor , cl1c l)IUÒ essere e1 1 norragic.10: o :xantocromico, .cl eva-

111ento della i)ressione e del contenuto cellulare, fino a1la i11el1ingite. abatterica, puru]enta, post-traumatica; 2) i1Joc.alcemia e raramente , iperfo fa ten1ia, in certi rtefJ11ati facili alle conyuJsioni ( telania d ei n eonati);· 3) spesso, eritrob 1astosi di a llo g rado n el sangue periferico; ±) 1lotev1ole rallenta111enlo d ella capacità di coa.gulazione, che si ritiene dovuta a defi cie11 za di J)rotromblin,a e viene riferita a <l una caTer1za di ,·ita1r1ina I(. Nel i) ro clo tlo si11tetico cli t ale , .,_ La111i11a, si tro,ra ora un attivo ag·ente· 1e ra1Jeuti c:o. 1\folti ·di cruesti si11 to111 i , come Ie con' ulsioni, l 'ittero , la i1Jotrombinen1ia e , ue con se g uenze (en1orrag·ie, anemie, e.cc.) la febbre, si 111ar;,ifestano dopo qual ch e g·iorno, in pre\'.al enza a l quarto. Tc:: li i fatti cl1e si osser vano € ch e van1101 riferiti a di, er se C4USe. Alcuni (convulsio ni , asfissia, ille ro prolu11ga.to ed il t e ro g r ave <la assorbi111enlo di ,·e r&ar11 enli san g uigni e11docTanici) -vanno, riferiti a traun1i d el parlo e co11·eguenti lesioni del fìist en1a n ervoso e entrale . In alcuni casi, però, il r eJYerlo autoptico è d el lulto n e.gali vo, il cl1 e r e11de incerta e ]JI10ble1n.a tiL"a l 'attrib11zion e cle·i d etli quadri rnorbosi ad e lnor1~agie enclocranicl1e. D ·altr;i pnrte, bi ogna guardarsi dal sopraYal11 l ~ re a] Lre possibili cause recente1m ente i)r ese in co11siderazion.e.. Co~l. il fat to cl1 e l' eritrobla. ·tosi clcco rre· spesRo i11sicme con l 'idrope congenilo, l 'ittero grave e l 'ane1l1i.a <lei n eonati e c.l1e t al e, sintoma ·i trova talo·ra rip·etuto in pareccl1i fi g li degli s les i genitori, aveva fatto pen sar e alla eritro b lastosi co1J1e l111a causa co111une a cui .andava110 riferiti gl i altri fatti. .S i vide p e-rò cl1e la ·pre en za cli questa ur1i1arn ente agli altri fa tti er a Lutt'altro cl1e cosla11t e, con cludeudcsi cJ1e l 'eritr•Jbla~to i no·n è altro ch e lo ri po~ta con cui il feto cd il i1eonal o :r eagi1s conio .a cause n oci,1 e .a 11en1iz.zanti. P erò , il non rarq r eperto di critr:obl as losi senza a11e111ia r c11<le l)l'oblematico anch e qt1eslo rnodo, di ve d1er e e ci l)O rta a rite.n e r·e ch e . ri e l iteo11alo, eS&a non ia ch e ja conseg ue11za {lel p ersi&Ler e d ella .attività vitale· d el feto, qujndi cor11e un di lt1rb,o di i11aturi1à dcl f egattì. Un fatto nuovo, ch e h a parlato la riYoluzion e 11ella patologia del n eonato , è I.a sco1)erta ·della vitamina I\.. e dell.a SU<l influ e.n za sulla i)atolog ia delle diatesi e111orragich e d·el n eon at o. Alcuni autori, di fatto, hanno ir1cluso n el c.an1])0 delle ricer ch e s ulla vitamina K a n ch e. l 'ittero g rave d ei n eo11ali, in c ui ha·n no rileivato l a ))I'e5en za di ipotro111binem i.a , cl1e 111ig·liorò con la som1ninis lrazione ·d i ta1e ·vitar1,in.a . L'A. J>erò , anche in b ase a sue o er,1azi.oni , ritien e eh~ l "ipotron1bin·emia l)UÒ esscr 8 occa ionalJn€nto la co11seguenza, ma llo n m a i la cau sa deJl'iLLero gr.a\1e d ei n eona ti . 1 ,

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Sulla basr, d elle i11oder11e \ edule, le co 111pJicate 1condizio11i cl1e si osser ano i1el 11eolnat o 'a11no co11sider a lc a.n 1m e l tendo ch e una &e.rie di funzioni cl'in1port a11za \ i.tale, per lo più i 11dipendenti le une dalle altre , vé11gon o tur .. bate in n1odo t ran i torio , n el passaggio dalla -vita intra- a quella extra-u t e rina, con u11 1nassin110 verso il quarto g iorno . E c.h e ap'l)1u11t o la funzion e e pa ti ca ven g·?- !Yal'ticolarmcnte dan-neggiata in que·· to l)assao·gio lo i con1pre11de J>er il fatto, d ella 111odificazìon c. <l'el circolo· ·anguig 110 <la tiu ello placen tare mater110 a quello a uton o1110 clel n eona1 o; n e \ 1ien e i11 erila l a circolazio1le d€l feg·.nto, il quale· ,-ie11e così a tr101v ar ·.i acl a'"' sol e re nuovi com1)iti. Seco11do. il g raid o di 1l1aturilà d el feg·ato , ch e di1~en·de ir1·dub·b ian1c11te· an cJ1e da influen ze fan1iliarì special111cn te l11 atr.rne, ]'a<lat 1.nn1 cnto si fa più o n1erto r.a1)ida1nente e qui11di , co11 n1inori o n1agg·iori d'i turbi. Il cedin1enl o di una fn11 zion e può a ..,sun1e re pnrecchi g radi , da q·uello i10 n ancora rilev.al1ile :clinican1entc fi110 a llo · facelo t otale. I oi sian10 b en lung·i 01ggi <.lal conosce.r e. tutt e 1e funzioni di que-Lo grand e laboratorio centra le rap,pre;;;e ntalo dal fega to ; co11tun.q·ùe , le J)ri11 ci1)ali e le i11eglio cono ciute son o le eg·u entj : 1) La scissio11e d el s is'.te111.a anulare d ei + r1ucl ei pirrolici della en1ina p rovv ede al sisle111a r eticolo-endot eliale e. specia lmen te all e cel lul e te ll~tc cli K11 pffer. Rarn111ente 1 si 11a lln ced im ento1 dì tale funzion e, n e111111 eno n ell 'atrofi.a .acula del fega to. F er il i1eo11ato, non è i1oto 11e sun dis turbo parzial e di que ta fu11 zione. 2) L 'elin1inazione d ella b ,i lirt1bina for111ata d!al sif1ten1a r eticolo-endo telial e è una funzione delle cellule BJ)ia;tich e. st esse, di cui u11 disturh·o ai1cl1e lie,·e i J11anifesta co11 l 'ittero c111ale si osserva in 11101ti n eonati, t anto c h ·e u11 certo· gr..1do <li ce di.n1 cnto di questa funzio11e può consid,e rarsi co111ei fisiologico·. Seconcl o l 'A., l 'ittero g raYe differì ce 0Jta11to quarltitali\ an1cnl e da qu ell o1 li ev·e; 1rtentr e· a ltri aut o,ri ritengono· cl1e. i tra tti di due fatti differ enli, b asand·o:s i sul fort e au111 enlo clc llo si1ecchio b ilirubinico n el san g·u e, s ulla l10sit iYità d ella va 11 den Beil·gl1 e ulla b ilirubi11uria , qu.ali si osservano n ell 'ittero g ra ,·e . Ora, tali r eJ)erti p O$ sono es ere dissociati e tran itor1 e i 11a l 'in11)r es iorte specialn1en Le ch ·e la bilirubinuria, i1ell'ittcro t1 uale, si inserisca con llna Yan d en Bergl1 n cgati, a . T ali b iljru]}inurie_ tra11sitori e s·i o sse.rvano a n ch e i1e.Il 'itte ro emolitico, s1Jecialmente all 'acme <li un at tacco itteric101, p e r eis ., qu alch e g iorn o <lo1Jo la splenect on1ia. I / ino11dazion c clel f e.gato con Jabilirubina ave\ ' D J)Orta to ad una st a i n ei capillari biliari , con svilt1ppo seco11da rio di ittero da st af'i. 3) lJn dis turbo n ella funzior1e di a '"' ~ orbi1r1enl·o del fegato pier l ' u robilin ogen o in 1)arte riabsorbito dall 'inte ti110, n on si e sser' a n el n eon ato, il cl1e è tanto j) ÌÙ or1) reJiide·n t e, in quanlo. ch e tal e funzione è facilrriein te alterata 11el bamb ino p iù gr a11 dicello (r eazione po iti,,a 1

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1908

« lL POLICLINICO »

dell'urobilinogeno n e lla sclarla ttina, i)olmo11j te, ecc. ). 4) T ...11 cli~turb·o1 di n1aturazione d el feg·ato .co11s iste11te n el _p er durar.e un ' e;r il rob ~agtosi .Perife rica, SJ)eSS<) di g·r.ado el evalo; istolog Lca- ) 1rtente , si o&se r vano nel fegato ing· rossato numer osi fo colai ·d i forn1azio11e <li sa11.g·ue . 5) Anc.11e1 la funzio11.e parziale del fegat o i11 rig·Li.ard·o al ricambio qell 'acqua e d el sal e non .è s.e.rn1)r e })en r egolala s.ubito do'{JO l a nai5cita; d a ciò, la forn1azione. di ed err1i di divers.o gra·do fi110 a ll'id rope co11ge1ri ta . 6) A11cor nieno conof;>ciuto è il dis turbo r1ella r eg·olazio11e· d ei carb·o idrati; a lcuni auto:t i a t tribuisco110 a questo certe con v ulsioni, c.110 i1)terpetrano come ipog licerrticl1e. 7) Da qual ch e a nno· si viene attribuendo .al fegato t1n particolare sig·nificato n ella forn1azion.e. i}arziale ·d ella ·p·rotro mbina . U n a for111a di i1)olro111.b·inen1ia sen1p lice o lieve si manifest a, al p ari d ell 'ittero, in quasi tutti i n e<?rLact:i re ·viene più o n11e1n o a ccentuata ·d al deficiente assorbin1·e nto della , -itamina K , d all 'intestin o sterile d el neo·n ato a digiuno. La forn1a lie,re s i ricono.sce soltanto con la determina7.io11e del tempo di protrombina; del r esto, g ià da LB111po , Raiss. h a tro\1ato ch e n el 64 % d ei 11eonati si 11.a11110 emorragie occulte· n el n1econio. L 'ipotron1b inemia gra\ 1e, cl1e arriva fino alla 111anc.anza di coagulazion e d el sanguei, .va i11vcce1 riferita ad lln disturbo t)rin1ario d el fefato ,e si n1anif0st a in l) resen za :di altre ico,n ca11se. 8) I disLurbi di altre n11'111erose funzioni (colesteri11a , rican1bi o ·de i li1)oidi, ecc.) n on sono a n cora stati clinicarnente riconosciuti nel ri(·onato. U) Per la tenden za . all 'i_1?oc.al cemia e d aUl 'iJ)e.r fosfate111ia, n on sappiamo ~e e co111e il ~e ­ g·ato enlri a delern1inarl.a. Si li.anno fo1rme 11e' 'j rico11os.cibili R<Oltanto dalla tJr esernza ·d el fen~n1e110 cli Schnauz .e forrr1e igr avi , che non o~ l a 11t e og·11i ler apia so110 l etali. 10) Cos'ì lJure è ig·r1o la l a sed.e; del disrt1:1rb·o· cl1e d el e rrrl.i11a J'an cn1ia d el n eioinato, se· cioè si ·t r.a t 1i di defi·ciente r1eofor111azion e di sauoue o cli aL1111e11to del la dist ruzione·; sebben e ~posso ·$i ossè l'\ i contem i}oran e~1n1ente la bili1·ùb in uria , q L~es to no11 ·è un tfcnon1eno c osta rltc . Tutt e r1t1ei le for1r1 e 1)1a tologicl1e del neon.aLo po,_;'0110 l!l'e..,en ta r si is~la1 e od insiem~, .in uno o n ell 'altro 1nern.b r o ·d1 l111a data fam1g·l1a, n ell 'u1l o una foir1n1.a e nell'altr o un'altra; s i rioe' 'e co11tunque l 'in11Jre:ssio1l.e cl1e i rlistuirbi ·d ell 'ada tta1ne11to n el f} OJ& sagg·io dalla \rita fetale a quella e.x.traute1tin.a si accu111ulino in d at e fa1n ifi·lie. i-~u r s·enz.a c.h e vi sia urta &pecificità p er og·ni farrtiglia e p1ur sen za cl1e si possa €!$·S.e}l.ie .autorizzati u considerare co111e st1i generris e corne i1elta111ente fan1ig liari que$ti quadri mor110 i della l)atolog·ia d el neonato. · 1

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[ANNO XL VII, NuM. 45]

Contributo allo studio dell'inftuenza esercitata dalla vitamina B 1 sulla secrezione gastrica . (1'.,. MoLFINO. A rch. p·6r le scienze n1ediche, lug·lio 1940) .

C '·è un chia ro rapporto fra vitan1ina B1 ed n1J1)àrato dig·e:r e11te e precisan1ent·e1 i disturbi d ell '.a·pip arato diger ente possono deriv.a re d a carenza vitan1inica con1e pure· possono esserne la causa. . Uno d ei caratt eTi fon·darr1entali d.ella car enza d a vitamina B 1 ·è la perdita dell 'appetito, e l1e sco1npare subito colla sorJ'11ni1)isLra zio11e di lievito ~i b irr.a. AJtro .sinton1'l in11)ortante è il vomito. Anatomop~tologicamente, la carenza di vita1ni11a B, d à ·d eig·enerazione e atrofia <liffuse a 1utto 1'api>arato· diger ent e e a tutti g'li ·s trati d ella parete con fenomeni congestizi. D a ldorf e J(ellog o&servaro no fatti ulcerati'ri d·ella mucosa gastrica simili ali 'ulcera }Jeptica . ))al p·unto di v i ~ta secr etorio si ha diminuzione d el su cco g·astrico, acloridria, assenza quasi di trips ina, a rnilopsi na e steapsina. C è pure una compromissio11e della motilità e d el tono delle pareti gas,tro-intestinali n el se11so di din1inuzio-n·e d ella l11ot ilità co11 s tipsi <:.t8so1ciata ad atonia. Tutto questo si sa d a ricer cl1e sperin1entali S ll animali e fu confermato ·d a osser\razioni cli11ich e nell ,uomo . Wr.rl1a11s, \i\7'illia111 e W atermann ottennero so111n1i11istr an·do vitar11 ina H1 g uarigione di 6 r.n si ·e miglioran1ento di 2 ch e pTesentavano stra11i clis turbi gastroenterici. Altri a uLori e·b bero buoni risultati dall 'tiso dellà vitan1ina B1 in gastroenteriti cro.n ich e, <.llonie1 intesti11ali, a noressia. Gottleb e ottenne a u111ento dell'acidità totale e d ell "acido· cloridrico son1ministrando vitamina Bl a·d i_p ochilici, m~ntre non ottenne mudificazioni in achilici in cui l 1istamina era i11 effic.ace . .t\ .ncl1e Benacchio ha avuto gli stessi risultati. · Inveoe: n on ottennero mo.dificaz~oni .d ella ,5ecrezione gastrica Voit e Arnold. L' A. h.a voluto controllare queste ricerche . Nel .o-rup,p o dei soggetti con .1cidità pres.~o a ·p<1co ll~rn1.ale la sorr11ninistrazion~. di vitamina !It 1 h a dato \rariazio ni incostanti e di lieve, entità e lo st esso si è notato n el grup•p10 degli iJ)erclor idrici , 1nentre n eg-li ipoclo·r idrici c 'è st.clta t1na forte perc·entuale di aurnen to inten~o dell'acidità totale e -d ell 'IiCI.1 libero. Probabilment·e la vitamina B1 a1gif:ice sui centri vegetativi i1el ·&en so vagale . !Bisogna don1andarsi ~e alcui:i r~gin1i diete ~ tici severissin1i no·n JJossano r1usc1re .d annosi per d efi cienza ·di vitamina Bi anche p erchè n ei gastroenleropatici la capacità di assorbimento della vitarr1ina B 1 è ridotta . 1

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[_\NNO

XLVII,

Nt:l\I.

45 J

1909

SEZIONE PRATICA •

La glossite semplice come manift>stazi<Jne di carenza di guerra. (.I:· . .J. GARCèA. R ev. clin. es/J. 1° ette111brc 1940).

di remissione e di agg· rava111ento dei disturbi f.ubieltivi, en ~a cl1e si r11odifi cassero le lesio11i obbiettiYe. Come sintomi sec.oridarf, so,110 sta Li rile'Yat i: parestesie g·ustati,re, alterazion i visive del ti110 di neurile o-Ltica retro·b ulbar.e (a nneb1bia1l 1enti della vista, ·diplopia, ·din1i11uzione dell 'acutezza visiva, ecc.), acropare Lesie, causalgie con esece rb·azio11e dei dolori a lle piante dei piedi ed alle i11ani, disturbi ·de11 'a 1}pelito , talora voJ)1ili o diarrea o stiLicl1ezza, i11 qualch e ca ·o alterazio11 i dei peli e deil·e un·ghic. Spesso, IJ1resenza di i11dacano nelle urine. Dal punto di vista deil l' eziologi a., questo tif)O cli glo 6ite può co·nsidernr::;.i co111e· una deficienza alin1'entare del com11les~o vitan linico B e, più special1nen te, di qualche fat.tore co11osciL1to ·di questo, comunqL1e diffe1re11te dall 'acido nico tinico e dalla rib·ofJavina. · La carc11za di que to fattore , produltore cli glossite se111plioe, è co111u11e ~\ tutti i proces ·i in cui la glossite e11tra co1ne s intor11.a (pellag·ra , sindrome pare steico-ca u1. . algica, neurit e ottica retrobulb·are, colite ulcerosa , s1)ure., ar1emia µe-r11ic.: iosa, ecc.). Co1ne t erapia, i1essun risultato })fatico si ottiene ·con la medicazior1e locale, nè e.on le vita111ine A, C, D o con la lattoflavina ; qualcl1e 111iglioran1ento (sp ecialmente subbiettivo) CO Ll 1'olio di fcg.ato cli n1erluzzo in alcuni o con l,acido nicotinico i11 altri ; ter<rpia efficace. con i pre·j)arati di , ·ita111i11a B (lievito di birra ocl esLratti); bt1oni risullati con gli estratti e11atici ed , in ge11c re, con una buona alirn entazion c. 1

Durante la g·Lterr a clj · ~)ag 11a, si o servarono ~ Madrid nur11 e ro1i r asi di g·iossile autonon1a. I,·_\ . ne l1a osserva Lo 336 .:a i , 111a ritie11e cr1 e lOIJ1ple.ssivanienle siano stati delle 111igliaia, 11oich è gran j)arte della I>OJ)olazione a ccusava J;, cc scotLalur.a della lì11 gua ». Tulte le età ' 'ei11 i ,·ano colpite; si osservò ti ria mag·g·io r e pre\ il lcnza fra le <lon11e la co111pa rsa della n1alattia i11 forJ11a qua ·i epidc111ica dal ~et len1br e al dicen1bre 1938. Ne1l'i11Yerno e pri1navera del ] ~•3 7 , i ebbero a11cl1e altre for111,e carenziali ( neurite a ltica rel robulba re, 11eu ritc uditiva, J•ellagra). La JJe rclita di pe~o d ei ·in.g·oli indi' idui fu ca.stanle, 'e•h·bcne in grado di,1er50 (dal 5 % al 50 %). il che i1011 reca maraYiglia quando si pensi cl1c l 'ali111entazio11e i11edia della popo lazio·ne ci' ile di i\i1ad rid fu infe riore <t lle 1000 calorie g iorn alie re, con 4:1 g. di l)l'Ol f'ine , 13 di gras~i e 170 di carboidrati ; i con1prende cl1e in tnlc dieta do' eYar10 difetta re ancl1e. le ostanze 111ir1erali e le ' 'itan1ine. L 'A. ne disti1lg·ue tre for111 e : acuta , ubacul.<1 e cronica. Nella forma acuta (J·s ~~. dei ca i) i ]J!azient i si prescnta, a110 co11 ur1 'in te 11sa scialorrea, tale (}a doYer Lenere il fazzolett o alla bocca, ed e~ pre . . sione di grande offcre11za. Sen$.é\zione di i11lenso caìo rc i11 lJocca e dolore a lla d1eglutizione; alin1e11tazio11e difficil e od imp ossibile, Lleglutizionc a:3sai dolorosa, ()e so .afonia o, co1 u unque, difficoltà di ])a rlare. . Il 'e ar11e ob·bii etti,·o, ricJ1ia111a'a l,atlenzio11c la notevole cong·e-- tione di tt1tta la cavità ora.le; lalJbra g·o11fie, gengiYe tun1 efatte, nu111-e rosc, ])iccole ulceraz iou i sulla mucosa. Li11gua den u·da La di mucosa, con . com1)le1a aLrol'ia f)apjllare nella n1elà anleriore· e con solchi 11iù o l11eno' profc)ndi; ul ocrazior1i al fre11ulo; 111argi11i ·g onfi com e I>'Ure g·o nfi i g·ang·li glo~ ofn ri 11gei. Forrna subavata (82 °/o cleri casi). ~1[o l e ·t ic subbielli\ o di inlensità varia])i le, fi110 a far i i11tollerabili al n10111ento dci i1a ti. All 'esa111e obbiettivo, lesioni varial)ili da una sen11)11 cc i pert ro f ia l!ét J)il la r e ed a r ross.aJ 1t er1 to <le1ll.a p un ta e dei ii \argini a forn10 t)iù es-1 ese; in tutte, J)erdita della mucosa, sia estesa, ~ia a zone, clando l'aspetto di carta g·eiografica, t.anto più 1>er il contra ~ to· con zone a pa-pille ii;>ert rofic l1e Gengi, e pesso irrilale e angt1inanti. c:ong·estio11e dcl velo paJatir10 e della faring·e. 111 qualche caso, si aveva110 11tini1n e molesti e subbiettive, pure avendosi clenud.azione· estesa; itl questi casi, le lesio11 i erano limitate a lla 1i r1gua. Forme cro1riiclie. Si11ton1i e segnj an,alog·l1i a qt1elli della for;in a subact1ta , 111a con pe riodi 1

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SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI . Disturbi emopoietici fami Jiari del tipo di malattia mediter1·anea (talassemia), in adolescenti ed adulti. . (M. M. "'1 1~TROBE, E. l\1AT.fIIE\VS , R. PoLr..~ cR e B. ì\il. DoBYNS. J. arrier 11ie-d. a:ss ., 20 aJ)rile 19±0). Gli AA. dc, c ri vo110 t1n quadro morbo o emo poictico os~e r Yat o nei 111 er1lbTi aclole cenli ed adulti di tre fa111ig;lie di italiani J,esiden ti in Balti1l1or.a cd orLgin arie l ' un.a d,alla Sicilia, ]:altra dal Napoletano e la terza dalla r egio ne col linosa dell 'Ita lia ce11lrale (s i c) . Tratt a~i di l1n distur})o cro11ico ·d·ell 'e ri tropoiesi , ch e1 ric.hian1a molto da vicino l,llnemia di C·oolev (~ln en1ia eritroblastica , n1alattia m editerranea. talassemia) su cui in Italia sor10 stati portati in-1porlanti con tributi, sp·cci.al111ent e cl.al Corcl1i e d.alla sua scuola, cl1 c 1'l1 anno risco·ntr.ata con una oeTta frequenza i11 b~1n1bini di d iver• • se reg1on1. L'osser,razior1e J) ÌÙ alien1e consiste n ell a pTe5cnza Il{\} "angue di t111 certo grado <li mirra- e poichilocitoisi e di i pocron1ia, clcl tl1tt o spro1101:zion abe1~ q na11to si l)Ote,ra aspettare dal 1

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1910

(( IL PO'L ICLINICO

[ 1\ ~~o \.LVII, Nu~r. 4.5J

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licYc grado di a n e111in. T ali alter azio11i m 10TfoI e.asi 05. er,·nti sar ebber o l111a forma })e11ilogicl1e . . i '"' 0110 riscontra le ai1ch e i11 a se11za di g·na o l a len te d ella t11alaLtia di C:òoley e tale a11e111Ìa . Inoltre . j è os r er,·at o in 1Jar eccl1i la i1)ot esi s.arebbe s u ffrag·ata ·d.al fa tto c]1e. r el )l] n teggia Lura delle e.n1azie , ch e in d ne e.asi cente,111ente, d a parte ~pecial1Ti.ente di aut ori era ta nto m a r cata d,a far sos11ettarc un 'intossigreci son o s tati riferili d ei casi familiari ~oC"1zio11e da J11etalli lJesanti . ~Iancava110 gene- prav,,issuti n ell 'ad ol esce nza e 11ell'età adulta, r a ln1ente allri segni - di dis t11rbii d ell 'en1 011oie- si cch è si d evono a111111ett eir e dei gradi, cl1 e a rsi ; soltanto u11a lie,re policroma t ofilia in qualrivano fino alle condizioni di benignità trocl1 e caso ed , ocGasio11al111ente, la l)['esenza ·d i vate nei ])azienti d egli AA. rio rn1 oblas ti. In un caso, eri Lro blas tosi n el mi1Sen1l>ir a ·probabil e ch e, :al ])ari :dell lil tcr o cl o llo· 1f; ter11.a l e, i11 ct1i er a ancl1 e din1ostrabile e111olitico fa111iliu re e àell 'an 1e.111ia a celll1l e fal1111a li eve o l1eopo1·osi , con din1in11ita d en sità ente, i ·disturbi e11101)oietici d ei casi deg·li /\ .b.,.. ront g·en eolog·ica , con corteccia oss·ea assetti - co1ne a n ch e n €1la mal attia di Cooley siano ir1 gli a la . . ra l)porto con un ùifetto1 e re.di Lario· n ella forJ_,a 1)oi cl1ilocilosi era l)iù 111ar cata n ei l}r e- 111.é•zio11·e d·elle en1 azi e. L e caratteristicl1e i11 or fologiche di que t e fa11n·o pen are ch e tale dife lpti r a li a frc ... co cl1e in qt1elli fissati ; in q~alcl1e ra o, er an o assai nun1erose le forn1 e· bizzarr e to consist a so1)rattutto n ella form.azion·e di t111a clescrilte da Cool ey, dette cc a ber"a alio » (t aradeguata e for .. c a n ch e ecce .. iva men1brar1a, gel). per l a pre ei1 za di un .cer chio contc11ente i11a con l)OCa sos tanza corrm colar.e·. Seb.b e11e e111ocrl obi11a i1el centro di un co11)u -.: co]o a11u - il diame.tro d e·lle emazie n o1n fos e molto ril a re "pa 11 i cl o. dotto , n el co111 !Jl e so esse· appari,rano l)Ì cro!e !\ltra ca ralleris tica cli que. Li sa11gui era la e sottili. Nei prerH:t ra li color ati , si mostra,·ano Jtotevo le. resis t e1n za cl elle en1azie ag·li e ffc l li d elp allide ed anulari , d c for111a t.0 e, dall 'ap1Ja ren l e ol uiiioni ~aline ii)oto11icJ1e . Il liqui dlo· so- za a b e1,&aglio . li. ec.c\·n ti og.ser,razioni tendon o a l1ra tanle all e entazie non acquis ta, ra il color e dimostr.a re ch e qu est e ultime for1ne nei lJr eros . . o (in clice dell ',a,ryenu ta e~11olisi) clJ e c1 uan- péJrati oolorati l)ro ve.n gono· da quelle ch e i11 do s i t1sa,·a u n a solu ziorle al 0,36-0,30 °/o, 1ne n- quelli a fresco hanno 11n 'apparen za a sco·d·e·l la tre co11 il ai1.g·u·e nor111ale· i ha g ià alla con- e sar ebb,e ro ,da .attrib·u irsi .a ripiegamento del -rcn l razione a 0,42 ~~ . l a m en1bran.a . Si sar ebbe a11cl1 e osser,rata 1111a Jl ' ;olt1n1e t ot al e delle en1azie e.d il con tenticorrelazion.e fra ]a l)re en za di tali emazi e a to en1 0 g·lobinico del sangue e.r ana l)OCO o punb er sacrlio e l 'au,m ento di r esis ten za .all 'azio11e lt) al di o tto d el n orma l e; il nu1)1ero d elle em acrnolitica della soluzion e, salina ipotonica . zir 11o rn1al r od anc.I1e. el e, 1at o (in un ca 0 di L 'aumento di r esisten za delle emazie , -iene n1ili o11i 6,4:3 con g. 10,3 di en1·o•g lobina. T ale spiegato am111ette11do ch e un a cellula ~ottil e è r ep erto di e riLrocitosi è ~nt eres. a rrt e, l)eìf:ch.è $Ìn1 il e ad una ' 'escjca a ff1osciat a e qu.asi v-uota ; man n1an o ch e d,el liquido vi penetra , es~a 1>t1ò Ta1)1)r esen tare il tentativo da parte d el miéloll o o~, eo di con11)en s are la form.a zione di si dist ende, m a llon si h a aumento di t ensioe111~~io djfe ltose, ])'ro,d ucenidb'n e lln 11iaggior n e d ella cellula fino a ch e non raggiunge lo . . rtu n11er o. s1ato di sfera. Si ri centrarono inoltre , i11 vari ·d·ei c,a . . i esa- . Altre caratteristicl1 e d el d isturbo e:n1opoie111 ina li splenon1egalie, lieve ittero ed urob1ilin11- 1ico ·possono, v·enire s pieg·at e arnn1ette.ndo cl1e ri a: 11on Ri l)Otè s co1prire n ess,u11 ag'entc eziolo- vi sia il t entativo ·di co111p,en B·a re la difettosu fioTr!Ilazione ,cellula'Pe·. Sii prr oducono perc iò g ico; l a leTUl)IÌa co,n ferro fu i11efficace in du·e d ei 3 cas.i trattat i : n1olte cellule (er.i lrocitosi), compaiono <}elle Il co111plesso ·d ei casi co ì f>tudiati assom- celJule imina ttùr c (l)llnteg-g'iatura, policroma111a a 1±, appartenenti come sj è ·d etto a tre tofilia eritrobla tosi), il 111idollo ois seo dri'v enta f:,111ig1ic' di 2-3 g·en erazioni. : tutti ave,1.an·o i1)er.atti vo (erilro bla!'tosi) € si ha osteopo1ro~i Ql1alc:uno d ei C\~ni citati dj distu1·bi emopoie(riconoscibii.l e .ai r aggi X) e splenon1egalia. ~a ti r i, c11e erano molto marcati in o tto. . bilir11b.i nemia e l ' urobilin11ria non sono sp1eTre son o i ti1)i morbosi a ct1i si lJOsson o rto·nbili,· non è fors e sen z.a importanza il r eperf eri re i di ~t t1 r bi en1 opoie.ti ci. os er, a ti : 1'ittero ~ .cl~ 1 e111 0 litico fan1ili ar e·, l 'a11e111ia .a cellule fal cate to -in ' arl inemhri dell e fanli glie stlldiat·e, 1 e 1'a11e1nia e ritroblastica di oo1ey . L e m .a.g - er:iazie scu;re ~in1ili ai fragili s ferociti d ell .it , 1· tero emolit ico. g ìori ras omiglia n ze ~ono p e.r que1s t .l1 t1n1<.l m a: La ca usa d el difett o· è oscura. "'Thip1).J e e l a l l ia' la qt1ale differisce p erò p er i cara tter1 IBradford ritengo.r10 ch·e la « in.a lattia n1e1diter1

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~,;(f ~n;~ln~~:e Tbac:ibi~~, ~~n p~~=n~~ 1.:!mJi

. a ve e g-.encrr.alm ente f.atal e·; ,,i e, Ci<}an e1111 ia err · n1· n·1t1ne l an l et1 cocitosi e vi sono mo d'r f.icazio· c~.ra tteri tich e d ell e oss a e gen eralmente l'a~pe tto n1 on goloide. Si. d€,,e per ò ?mn:ieittere r ll e esis ton o ,ra 1•ì g radi d ella malatt1 a di Coo· e pu ò so p-ra.v, 11,re· l e, 1 e cl1e, q11i11d1. , 1·1 pazient re·, pre.' enlando d·ei segni n1eno n1arcat1 . 1

rnnea » 5Ìa un disturbo metabolico od unda lT1ala ltia da ·deficienza, cl1 c clctern1in,a un islt1rbo .c}lell 'erjtropoie. i e<l un d efi cieute s,·ilu ]Jtpo . 11 d elle ossa e d el corpo , con de posizione di P g n1ento n ei tessuti . Altri 1}ensan d o a disturbi ·a · ena· docrìrti, 111a null a fi11 ora è a con s1 erars1 1n·1os trato .

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l. \:"l' U XL \ 711, ~Ul\I. 45J

.Lo stato attuale della porpora trombocitopeniea con speciale riguardo alla diagnosi e a li~ . c u1·a. (B. K. VvI SEMAN, C. 1\. . D O.\ N e s . J. 'f Wi.LSON. T/1e Journ.. of llie Arn eric. Aledic. A ssoc., G l u glio 1940) . Den)·s fu il i)ri11to clic nel 1887 notò ch e la l)O rpo ra di Vv. .er ll1of è ca ratterizz,a ta da una ·<l iJ11 inuzion e delle l)Ìa · tri11e. Da allora • i con1inr iarono a diYiderc le i)or1)o·r e in trombocito11c11ich e o non tro1n bocito1)enicl1e. Le trombo( ilo·penich e furon o di' i-se a loro· volt.a i11 :dJu.o g·rLt})pi: idiopaticl1c e sin ton1atich e. ~e lle forn1e i<liOJ)a ticl1e l'i11ter,·ento chirurgico p uò spe~ s·o sa lvar e la vita a l i11alato , n1e11lrc nello sinto111alich e la cura è 11tedica. L 'i11' eri iro que5li principi tera~e ulici fon dan1e11 lali LJUÒ provoca re t1u di a tro i)er il n1.alato. G·li AA . si occu1>ano in que ' Lo a rticolo solo dell e for1ne idio1)a licl1 e o cssc11ziali. 1

PATOG E:~~?;SJ .

1 ~ MecoaJn ismo della le11de11za alle eniorra9ie. - La · ola alLer:izione eJl1.atologica eh.e si l iocontra i11 queste. forn1e di J)Ol'!Jora ,è la ·d i11J i11uzion e d el n u111ero delle })iastri11e. Poich è è ncc·ertata l 'im po rta11zia. delle piastri11e su.I 1 11eccanismo di 1)rod1Jz i0i1e del coa gulo, può ~en1brare n1ollo se111plice i)1ieg·are la IJatoge1.esi del san g uin.a111ent·o. Ma il co1•1 port am enl o cl l l n u11ter o clclle piast rine c.101)0 la . : 1_,,l en ectoJllia indica che il 111eccani~mo1 è· più co·11tpleso .di qt1ol cl1e ~embra, per r l1è sebbene le pia. l 1111e possan o, ridu rsi di nl1r11ero dopo u11 C·erto t en1po, 10 111anifes lazio11i clinicl1e clella 1l1alat1ia- non r ico11111aiono IJjù. L'ipo tesi cl1e ol tre alla Lror1tbocitopenia ci ia anche una 111odificazion e dell a per111eabil i t ù ' 'a&ale non è slala co11fe r111 ata da ricerch e ~pc ri111e r1Lali . Certa L11e11te l '.a ll erazione della i1er111eabililà Vclsal e lJllÒ dar e le e1n orragie, n1<.t nella p1oir por.a no11 so110 sta Le di111osLra le alte1azioni. Si de re ìJerò pensar e 3d u na vul nera])ilità va~l e . La i11aggioran za (111a r101t tu tli) dei malati ·di 1>orpora 11a un le1llJ)O cli cn1orrag·ia p rolt1ngato e ques lo, seconclo alcu ni , di µe n·d·e da altera7 ioni dell 'endotelio , -a-ale . . \~'è .anch e e.arsa r elrattilità del coagulo. 2) .1'Vf eccan,ismo della trom bocitopen ia. ---,. Si de\c cer care n ella 1l1ilz.a e i1el n1idollo osseo. C' he la 111ilza abbia in11)ortan za non c'è d ub})1o, s1Jecialmente dopo il ris ultalo t erapeutico o lle;nu lo colla sp len ecto111ia . I>er ò .com e. la rnilza agisca è poco chia ro ancl1e · perch è non è ft1cile din10 trare nella m ilza as11ortata scq ues l ri e faigocilosi cli pia trine. Le ricercl1e fa tte colla tecnica 01)raYitale h a provato la specificità ·dell a ttivi tà fag·o·c iLica dei plasn1 atociti SJ>le11ici . La lisi delle piastrine si ritiene un co111 pi to normale. della rnilza. La con ta ·dell e 1

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1913

SEZIONE PR.\T I C..\

i 1 i~s lr i ne fa lla din1o ~ lra t o cl1 e

al i11011tc·11lo dc11'i11Lcr\ento 11u il contenu to in 1Jiast ri11 e è u1i11ore i1clla ' ena s1)le11ica e 111 agg iore 11ell 'arle r1a . . 1\in1a ne da' s1>ieg·ar e co11t 'è cl1e il nu1uero d,0llE> J>Ìas Lri11c, cl1e au111ci1 la cloi)O la &ple11ecto111 ia, rilor11a l)'OÌ a ci [re a \'v ll e bas ..i ~::5 i 111e (a "io)t e <.lILCh e con r ico11tp·a rsa della cl iate ~ i e1ttorJ'(1g ic.a). Un a &prieg·azio11 0 r ag io11eYo le, i11a ìns ul'ficie n.le è ch e ·i ab·l)ia u11'ipertrofi.a clei te su I i ~i , J enici accessori con i1Je r1Jlasia IJlas..111atoci tica 01)p ure cl1e i i1t.a cr ofag·t clel ~ i ·te11 1a i clicol o e11dolcliaJe i1ell 'as::su111ere la fu11zio11c della l'l iilza i1e J)ren dono a11cl1e l iperatti' ità J>u Lologica d i disl r uzione delle J>ia tri11c. ...:eco11do F ra11k la n1ilza dc·prin1e rebbc, coi1 Ull i11ecc.ani 1110 i111ile a quell o cleg·li or111011 i. i 111eg·ulariociti ùel i11ido llo. osseo, donde tro111Locitop·e nia . Gli Ai\.. non l1an110 potu to confern lare nelle loro rice•1'cl1e l 'esisLe11za di u11a sos1a 11za cc Lro111bocitope11 » J1ella 111ilza, cl1e riclu cp il 11t1111ero delle pia lrin0. Ne;; una allerazione1 del 111iclollo o se.o. fu tro"i a ta clic po ·a giu ~ t ifica re la lro111i)ocito1)e.n ia d i orig·i11e n1idolla re. 11 ra1)porlo fra condizioni a ller·gir l1e e lra111bocitoj)C11ia è certo i11 alcu11i casi; 111.a quies li cu::;i . ., 0110 di porJJOra si11to111atica , i1on esse11zia le. 1

..\NAT OMI.-\. PATOLOGIC.-\.

La sola 111odificazion e coslaì1te è la 1Jre_e11l'A.t di en1orrag·iei diffuse 111acro e u 1icrosco1>,i cl1e. La l l 1aggior par te deg·li o . . ::;er,·atori 11a troYato nor11tale il i11idollo os ~ eo . La i11ilza aj)j)Cl re n or1nale, 1~0 10 q ualcl1e volta è ~ieYe1 1 te11l e in·gro ~ ala. Og·ni ca . o in cui la 111ilza ~ tanto irtgros . . a la da esse re i)a l1)1abi le a1)11artiene all e fo rn1e di i)or11ora si11ton1atica. r "'REQt:E'N ZA.

La ])Orpo ra è l'iù frec1ue11tc i1eJ le donne cl1 e ueg·li uo111.ini. l1 uò co111 parire a tt1l te ]e età e i1t tulle le razze, i11a è j)iù frequent e i1ei g io~ v&11i. La 111ala Ltia è a ' olte cou.g·e11iLa; l lùa il _p roblerl.ta dcll 'eredilà ~11 eriLa l1lteriori inda d:..g·ini.

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El\iIA TOLOG I..\..

La nol0Yol '-" tron1b101citope11ia è il solo re1}er tn coslantc . Il t en11)0 (li ~ang·ui na111e11to è a vol te at1111.en lato , 111a l)t1ò a n cl1e es_,cre 11or male. Il tem po di coag·ulazione è i1orn1ale. n1a abitual111ent e n o11 . . i retrae . 1 g·lo})luli biiancl1 i so110 i11 nun1ero n orn1.ale o lieve111e11t·e au111ent[(to in rappo rto colla g·ra,·ità e col te:11i,po trascor~o da11 ·erl1orra,g·ia. La })l'OYa cle l la cc.io è ahi tualn1ente po i ti va. No11 c'è n ulla di a11or111ale nel 111idollo 06se9 all 'infuori di quello ch e· può di1)ettderc dall 'abb o1n danza del l'en1orrag4ìa. T·ei casi deg·li AA. i nlegacario,citi no11 so11c 111ai dìn1 inuiti 1 "'


1914

[ ..\.NNo XLVII, Nu~I. 45l

« IL POLICLil'iICO »

d i Jiu111 oro o alte rali qualitati va111 c11te, i11 vece spe so sono aur11entali. DIAGNOSI DIFFE RENZIAI.E .

L a diag·nosi è qu.al ch e ·yolta ùi ffi -- il e. E 1e1ne11ti essenziali so1Lo: la sponln.i1eità d ella 1)01'JJOra oppure sponLanea entorrag ia dc1lr 111uco5c (o i due f.aLti a. soci.a ti), il t eirr1po dii coag·ul.:lzio1n e norma le, a n.e1t1ia i)roporzionale alla i1c-rdita ·di 1San g u·e, as.seinza di elerr1e11ti p·a lolo.g·ici del sangu e. o d el mido1lo osse10, n o111 in,ges tion e di i11e dican1enti ca·paci di pro.d urre Lro1n bocitope·n ia, non -1.pp·rezzabile l)l en om egalia rtè i1Ycrtrofia de i lin fatici. 1

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DE CORSO.

E o è per lo p iù caratterizzalo da a lternative di rem i io11i ed esa·c erbazioni, senza u11a reg·o l a co, tante i1 è n el Titmo d elle esacerbazioni i1 è n el r1umero. l\l cuni cr edono di e. er e guariti da anni qu.a11d\o li.anno nuove 1t1.anifestazìoni. Il Wi11tro b è ' 'ide i11 un caso co11l·p arire il 15econdo e1)i. odio a dista n za di ' rentisei ann i cla l 1) rirno. 1

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r4ua 11do le e11lorragie ùura110 i1iù di una ~tti1ua 1i a o pe r..,is Lono dQ1)Q Yarie· trasifuisio·n i. o quando la tras fusion e è in1praticabile lPer i ca i cronici. :\fei casi acuti c.' è l 'indic.azio11e quando l ;en1orrag ia non ce~ sa subito dopo la trasfu sio11e . La 51pl e nectomia co11tro indicata n ei ca i di rliagnosi dt1b b·ia, n ei ca·s i dipcn·d 1enti d a n1edic.a n1enti , n ei casi comparsi clurante. o su])ilo dopo u·n a 111alattia infettiva, :·1 ei casi ir1 e ui il 111iclollo osseo h a scarsi n1sgacarioci ti. ]Ja legat11ra ·d1ell 'arteria &p1 l enica non è co111sig liabjle nella po r1)ora anch e J)erch·è in questa 1n.aJattia la J11ilza è generaln1einte p·i ccola e . . enza aderE"n ze c1uindi 1nolto facilmente asport-'.lbile .

e

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PROGNOSI.

Varia da clinica a cli11ica. Gli AA., ~u 9 a111n1alati in cui si fece la ·plen ectomia , n·e han110 Yeduti ~' opravv i vere 8, che da cinqu1e. an11i ·~ L anrLo b en e. Secondo l 'e!-ìipe·rie.nza di Giffin la n10 rtalil à ope~ alo ria non deve ~upera1·e il 5 ~~ · Nel ~O ~lo d egli O·p·eira ti ci sono r ecidive, m entre qu.eiste co111paio n o J1el 70 % dei non op·erati .

L.

CuRA.

Cwra. niedica. -

La roentgente.r a1)ia 11a clato

ri s ultali favor e,roli ad alc.uni, s favorevoli a·d altri. Gli AA. p·er esp·eriertza loro J.a rit en gon o inutile . Inefficaci i)ure sono i r a.g gi ul~1)1vio·1E>t1.i. Il Yeleno ùi se rp·c ntc ha da to 1l1ig·lioran1e.11to j11 ,.-e11lidu.e Ca $i su tre11Laquattro c ura li dal J\osenthal. Esso è u sato da P ecl\ e Ro ·en tl1al a c.opo prognostico : n ei m a l ati curati col veleno di serpente in cui si i11ietta110 intraic1u.te 0: 1- 0,2 cc. di 1s olu zione d e] vel e110 All ' l :3000 co11 1r·eazio11e posiLi va e n ei quali l a re.a1,z i·o ne di,'enta n e·gati va ·do1~0 una cura d ello s tesso veleno , si può p·r o,g nosticar e u11 bt1on e· ito dall ~ intervento chirurg·ico. Que.sto t11eLodo prog·no~l.ico· merita di essere i11eglio s tu cliato. IJ'estr.atto· p·a r atiroideo, associa to a l g·luconato1 di calcio., 11.a dato buo11i risultali ai LO!"' e11burg· e Gius,b ur-g , 111entre g li AA. non ne l lanno avu Li , come non 11e. 11a11110 avuti d al le di ete di elin1inazione i)roposte .da ~faoison e Squie r . La ~ra f usio11e cli sa11gue 1101t d à ·u11a sostituzione delle pias tri11e·; però giova per l 'ane111ia po L-e111orrag·ica e, in qual ch e c-a so , a1·1c.. ta l 'e1no rrng·ia. Co111unque è utila n el pre1)arare il 1t1alalo a ll ;o•perazic1ne . >ia f<itla a d of;i ·g·en erose, cio è non nter10 d i 500 c c.. per gli ntlulti. R·is ulLaLi i11c.c:rti si han110 da v.a ri altri rirneic1i: l)J'Oteinc e ter ogenee, ca ll·io , adrenalina, vio terolo, acido a&corbico , o rn1on e tireotrop·o . Cura chirii1rgica. - La splenect o·m ia è seguii.a da un .a um ento d elle piusL1ine e ·dalla cesSéli..ionei dell 'cn1orr.agia (.aumento ·d elle piastrin e si ha però sempre do1)0 qualsiasi intervento c.Jiirurgico. N. d. R. ) . L'intervento è indJicato 1

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Patogenesi delle emorragie negli itterici .. (A. A.

BASERG.~

e B. RovA·rTI. I-la1ematologica.,

fa~ci .

VII , 19-!0) . Le en1orr.ag ic d egli itle·r i(:i hanno avute ,·arie ii1 ter1Jretazio11i palogeneticl1e; si è invocata la d er:icieT17.a di Jibrino·g eno , 1n,a negli ultin1i ten1 _pi quc .. La ipo le.si è s tata scossa essendosi rin1es.sa in di sc u ~ io11'e tu tla la teoria della ge 11esi e p~ ti ca d eJJ e 1)11·ot eine ematiche. In g.en erale g·li ;\A. cl1 e 11a11110 s iu·diato il contenuto di fib1 ir1 0gent\ d el f-H ilg ue i1 elle , ,ari.e erpatopatie , ·10 h a11no trovato di111i11uito., n1a r ecent en1e1 tle (193t)) il \\lt1l1rn1a 11 affern1a,ra che aln1eno 11e11 'ill ero da s tasi il conte1n uto di fibirir1oge110 risultn i10T111al e o a11ch·e leggern1ente aun1er1tato. Pure· aJ)ba ndo11ate so·n o l e teorie cl1e c.l11ian1a,·a110 in causa g·Ji iorii di calcio (variazioni d ell a calcen1ia 11egli itteri) e la ridt1zio11 e qua11til a li \'a d elle piastrine d el sangue. Gli AA. ll.anno Yoluto co1n1Jier.e osse1~vazioni ni speri111e11tali i)er poter apprezzare il ten1l}C) di prot i on·1 bir~a n ella coagulazione d el sang u e . l .e lor o O~$er,·az i oni hanno dimostrato cl1n n ell'i11 sufficie.11za e1)a lica, e particolar.111'-ente n ell 'itlero da o Lruzion e delle ' 'ie JJ-iliari , Yi è u1t notevole au1l1 e11to d,el ten1po di prot.ro111bina , ()1 i11 Dll.ri ter111ini il taF-so di protro mbina ,è da cor1siderare 1l1olto a b·b ·assat o (in r.a1J·porto ali~.t c11rva riportata p er il normale). l)irì tardi l'osservazione di vari sperimenta tori è stata ricl1ia111 ta sull'im·portan za d ella \'Ìtamina K n eJlA coagul azione sangui.gna , e si è poi ' 'is.;-) eh e la 6ir1dro111'e emorragica dell ' itte1~0 dei i1eonati (e for111 c analogh-e) è le-g ata a11 c.l1 ' es a ad una deficienza di vitamina K . Su qt1est 'ordin e cl~ fatti i du.e autori hanno r~ cco lto os~er,· az i o 11i clini cl1e dalle quali r€1


f~.\NNO

XL,II,

NUi\l.

45]

sterel)l.'B rorlfer1l1ato cl1e negli itteri da occlusi·one: 1) e·siste una note,1ole deficienza d el tasso di protrombina; 2) questo tasso si rialza in 1na11iera 1.... µecifica d·o·p o so n1ministrazione di 2-1T1etil-l ,4-nafloidrochinone;,. 3 :) il .suddelto co111posto riporta i11 u11 p·erio.do di tempo molto bre, 1e tale ta&So a valori .assai ,-icini alla norrria o addirittura norn1ali. · Si tratterebl1e du1lque negli itteir i da occlusione <li un deficit di protrombina da avi1amin osi K. secondaria .al mancato assorbimento della vita1nina sLessa in seguito .all' as&e11za della bil e n ell 'intestino. Sol L<.1 ua farsi p e1rò delle riserve a qu e ta s1)ieg.az.ione in qua11to dal momento ch e in patologia u111a11a è difficile i-i&eo·n trare c asi p!Uri ·d i ittero da occlusione senza da11n·o1 diel paren chi1l1a , è problen1atico stabilire c.aso per ca1 ... 0· fino a ch1e. pu11to Jo s tato di avila111inosi K sia 1da: olo il r espon sab·i le della tendenza emorragica. Anch e più oscuro poi è il 1)roblema d ei r a pporti fra. ' 1itamina I\. e protro11l1bina, cioè del c·o1ne i nuclei naitocl1inonici ~iano n eces. ari per l<t fon·1i' zione della l)rotro1nbina ; gli . A.A. ac.c ennaI10 aJl'ipotesi ch e la vitan1in.a J( poB·s a e. . ere ir1 qualch e inodo essen ziale p er 1'01)p1o rLuno ft111zion.a m ento dei tessuti co nnef' si all a f:\bbP: r azi o1ie clella protrombina , tra i qt1ali è dai ri·i ù ritent1to il pia rcn chima e•p ati r o. CA . 1

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Aspetti anatomo-fnnzionali del midollo ogseo nelle anemie tubercolari. (G.

L.\NZA .

Arch. It. , A rtatlomia e Js:t . Pa,t ol o1

gica., settcrnbre 1'9±0). In 28 tubercol osi , i quali presenta' ano seg ni 11o l.ev0li cli arie111ia , l 'A. h a s ludiato il n1idollo O!--Seo. Si tra tla,·a di pazi-e11ti ricoYeral i in 1)3 rte n el Sa11atorio1 antitub.er colare Ferrarotto di Ca tania e in p arto n·el R.eparlo Tisia trico d ell'Ospe dale ~ia g·g·iore di ì\ililano i quali present avano 1$egni di anen1ia più o m eno prion ·u11ciat.a. Lo .. tudio d el 1r1idollo osseo si effett11ò co ri j) untur~ st ernal e. L ' A. pren1 ette alc u11e 11ot.izie sull ~ s indromi a r1emiche n el cor so· delle i11alattie tuber colari ; si sa che qu.e st.a ieventu,a lità non è r ara , s.pecialmen Le gì ·ave e fr equente è l ' an e1n ia 11elle localizzaztioni intestinali s pecifich e 111a anc1h e n elle for111e essudative poln1 ona ri l'an emia è co111u11e. (iu esta ai1 cmia ' 'ien e gen eraln1ente def.C rit.la co1i. e una ane111ia ipocro111ica norn-10citica o r11icrocitica , ina altri avrebbero osservato ch e· il v.alore glo·b ulare n elle an e1m ie diei tube1rcilotici si rr1antien e p e.r lo più atto.rno a]lie unità e talor.a p ersino lo supeTa , e ch e la formula eritrocitometrica n1ostra s1)esso una te11.cJeirt1,a all >aumento· d el dia m:etro inedia onòc l ' l1 n.PrTtia tubercolare si distin.gu er ebbe dalle comuni anemie se1co11darie dell.e1 1nala ttie to~.~ir : f ettive . Quanto alla patogenesi, qua ndo l 'an er11ia tub e1~c olare non è in dipendenza ic.o•n fenom eni c111on·~~·ic i , f:ii a ttribuisce a fatti di iperemoli&i. 1

1,

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1917

SEZIONE PRATICA

Fino. ad ogg·i le rice rcl1e sul co1t11)o rta11te11Lo del midollo osseo n elle ane111ie l ub·erco1a ri sono s lale piuttosto se.arse e i loro risultati contraddi tto.ri ; 111en lre alcuni h a11110 i10 Lato. SJ)es~o una r eazione eritrobla slica più o 111 eoo cospicua , a ltri h a11no 111esso i1L e,·id cnza Ja riduz,ione della, quota ·eritrobla l ica pe11sa11do J}iultosto ad u11a i11 sufficier1 za anato111ic.a di genesi tossinfetti, a . P er questa ragio11e 1'1\. h a voluto portare un su o co1\tribulo alla i)atoge11 €' i ancora oscura dell 'ai1e1nia tub·ercolare co11 lo ·~tudio d el i11idollo osseo clei tub er colotici. Nel co111pl esso lo studio dell'A. h a rileYa to che le fo.rrnie di .a11emia t uber colnre n ei lo ro primi stadi n on a p1)a1ten go110., dal i)unto di 'ista .an.a to1110-p.a Lolo1gico, .alle anen1ie ÌJ)Oplastich e, ar1zi il les. . ul o erit ro poietico a ppare ~µes 1~0 più rj cco di cellule clre i1ei caRi n o r111.èl(li. I Tef:JerLi fondan tentali n e11 'esan1 e cLe1 ll) idollo sono rapprese11tati d.a fatti deg·en er::ltiYi a carico deig·li elen1e ut i r11i·eloid1 co111preai gli erilrot ilas ti; inoltre si J1a i1?errJlasia del S.R.I. cl1e è· rile,ra to s·pecialn1ente dall 'au111<' nto clell e plasrn ac.e·l lule e dalla presenl a di ele111 cnti r eticol.ltri in evoluzio11e p.Jasmocita ria e i11 attivitli ma cr ofagica, dalla deYiazion e l'u11 zio11a]e degli elemc11li r11e ... e11chin10-i ·Liocit<.l ri e ~ pesso ~i1 cl1~ dalle tt1rbe delle funzioni cellulari deg·li eritroblasti s pecie a carico del process101 cli n1aturuzione. Nella gen e~ i dell e d ette alt era zioni si d.evouo ten.e r prese11Li fattori di 01·cli1) e to~ ­ sico (111 icloto ss i co~i tuber cola re) di ordine carenziale (s.p1ccialmente cro1110-g·r na) e for e a11ch e fa llare 11liel·oregol.alor e (ip.er ple11isn10). In conclusion e l'ane111ia tubercolare 11a u11a l)alogen.e si a sai comple ~sa , n ella qu ale, oltre ai 11oti fa ttori l)eriferi·c i co.n1.e. perdite cli san g uer iperen1olisi , en1 o to ~i cosi , si .de,rono ten er presenti i fattori centrali o n1idoll ari cl1e possono· avr.r e 11n'in11}orta nza fond.an1entale; essi sou o rapJ;1't' ~cntati , dalla mielo t o ssi co ~ i t11b er co]a re cror·ica , dalla ipera LLività e deviazio11e funzion.ale del S. R .I . 1nid o.l lar e e dalle turbe dcl J)lrocesso di n1a turazio11e de.g·li eritrob l.a 1i (nslenia citoe, rolutiv.a). Solo r1 egli ultin1i 1adi della Il1alat Lia e 1Jiro1b ab·i ln1en to in sog·getti r11e g ià vi f.On o predi .. po. ti costiluzionaln1 e11te Lalvol t a ·si p uò rilevare una , 1·e ra in suffi cie,11za a11a Lon1ica dcl tessuto: ~ritrop·o i-e ti ro . CA. 1

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_.. Pubblicazione indispensabile per /•esercizio in co "dotta : oott. Prof. BERNARDINO MASCI della R. Universit à e degli Ospeda li Riuniti di R-0ma

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del prof. ACOSTINO CARDUCCI

Medico-primario e v. dir ettore sanitar io del Policlinico Umberto I, in Roma VolUtlile di p a gg. VII-845, con 273 fi gure n el testo. P rezzo · in· brossura L. 6 8 + 5 '10 ; rilegato in tela L. 7 8 + 5 % e più le spese post a li di spedizione . P er gli abbon ati al « Policlintco » od a qu a l si a.s i dei nostri quattro Periodici, risp ettivamen t e sole L. 6 4 e L. 7 4 fran oo di p orto in I talia , Impero e Colonie. Per l'Est ero rispett ivamente L. 6 9 e L . 7 8 . Invia r e Vaglia Post a le o Assegno Bancario a lla Ditt a LUIGI POZZI, editore. Via Sistina 14. ROMA.


1918

NOTIZIE

BIBLIOG·RAFICHE

UFFR:i:;ouzzr O. , T ENEFF . , Cliirurgia. di guerra. \·~ol . di pa1g·g. 127,i . L1.'f.E.T. cd ., 19~0 . Quc Lo volur11e di cl1irurgia di g uei·ra , do·vuto a lla p·cnna del clit1ico chirur·2·0. cli Tori110 e del suo allievo Tenefl', è sta Lo prese11tato al~ lettoTe 11 tedi co iLaliano i11 un ll tOn1'e11to del tutto fa·vorevo1e, n1entre la Pa tri a I a·va l)Cr cl1iamare <l1le ar.n1i i ~uoi fi gli e Iltolti n1edici già; vestivnno il grigio·-verde. Perciò cor11e non n1ai era i1eccs ·ario c.11e ' 'eni so colntalo questo ,ruolo della letteratura i11edi ca italiana, alla quale J)t ancava un t1~attalo org·anico cl1r.; raccoglie se l 'e ~J)erie nza no tra e deg'li altri ui ' 'ari pond ero~ i µro 1 blemi cl1e il ine dico deve affrontare e risolvere i11 g'uerra. La let 11a dalo· alle tar111Je co11 la con&ueta j)ro·p rictà il volu1l1e l }Cf il 4. uale [orse si 1)10t c\ a tu dia re u11 allro forJ t 1a Lo e caratteri p1iù jJÌccoli ch e 11.duces. ·ero la n1ole dcl l:bro. Esso deYe lo1gicamont c accoiln pag11are il i11edico co111lJia llente e tro,are qui11di po L8 ne l breve I irau11ico1s pat io delle due e.a set le 11 ii]itari. Per lltla i}crsonale e al tu.alo es1.;erit'11za i)enso ch e il lratlato, di' i ·o i11 Lre volun1elli, · la1l1J)ato. su ,-a rl~ i11ollo ·s ottiJ e, co11 le illu.strazio11i ft1ori l e:~to , a' rebbe • oddisfalto 111aggior111 ente le e~igenzei del lelto·re, cl1 e lo deve co1 n sultare1 i11 CO·;'Ì ,-arie condizioni di le1111)0 e di luo,g·o. I pro1b le1ui sanitari (o p.i ù SJ?·ecial111enle quelJi c11irt1rg·ici) sono, p er u11 e... ercilo o_pe ra11te, di co~i for1da111 entale in1porta11za cl1e sola111entc c1ti 11a ' 'issiulo da n1 edico nel r Jin1a a1 dente di una ca.n1pagna bellica l JUO co1n i1rend erli e Yalularli in ])icno. Inoltre il g·enio (lella guerra è Vilrio o J11ul eYole e i falti s1t1e11ti cono tro1p 1)0 .$ pcs·so tutte le. pre' isioni, lJer cui nella p1a rola in 1J>revis lo c red ian10 1}ossa110 esse re ria sun t e 1ul le le qu e tion i relali,re alla i11edic.ina ca.s l ren1se; la quale quindi 11a dei ca ru lleri peclll iuri ,'lloi prop1·i cl1e clc,011 0 esse re co11osciuti del Itlcedico, pe.rcl1c l a . u.a opera possa esser e vc ra1r1 enle profic ua. .Ne1la inlro1duzione al trattato l Jffrecluzzi ·espon e, it1 un quadro ge11er,ale tutti gli .eleil11enLi c11e I 'e perie11za dei pas ·a ti confl~tti, 111a specie dei r ecenti, 11a dir11ostrato , allravcrso errori di og·11i gc11ere, esser e le li11ee direttri ci p·e r 10115volgi111e11to di una ana 01Jera cl1irurgica : quale deve. essere il ·p.er onale, il 111aLeriale, qt1.ule· siano le difficoltà per la in tallazione e il funzionain1enlo di una forn-i,azionc eil1irurgica ayanzaia .. E affc rrn.a cl1e i n1utati m·ezzi di o·ffesa , come l'i111pieg·o dell 'aviazio11e irt ·grandi masse i11 pa rticolal'e, d.a1·ar1no una fisio1101n ia S'P1eciale ai feriti di questo co11flillo, aumentando g·randemente il nun1ero delle ferite1 esplosive, le quali sono difficilmente curabili nelle for111.azioni sanitarie di prin1a Ji11ea. L'esercito Te• d1e1sco ha risolto· in par~ il pro b1lema nella h·a lt[tglia di F'rancia im11'i eg·ando Sll larg·a scala gli 1

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cc IL POLICLIXICO >>

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XL,~II, Nul\1. 45]

afrei per il tras1>orto dei feriti g·ra\ i, i quali veni .a no co·&ì sn1isLati direttamente nei g·randi o. j)edali delle lontane retrovie. Le generali tà sull'organizzazione sanilaria jn g·.uerra (giusta111.e.n te j)C r più an1pi 1Jettag·li si r11t1anda al ' 'olu111e del Manga11aro), sull'oraar1izzazio11e. e sulle atti,rità chirur~;iche (a~n­ bienli, ... Lrun1en l.ario, personale, metodo di narco~i e .~ ne.s ~esl.a, di n1·e1d~cazione e l)cnda,g·gio) .. t11 i>ro1ett1l1 e la loro az1011c , ven·gono svilup!H:tte i1ci !Jarticolari cl1c riguarda1Lo le speciali co11dizioni in cui vie11e a trov.arBi il cl1i.rurg·o in guerra. Il 1Jrimo tratia1nento dell0 ferite d 'arrr1.a c1a Cuoco (in ra J>lJO·r to alle en10 rrag1.e e aìla tra·... fu ione di sanguej, la frequenza, 111ig·razionc e loc:.alizzazio11e ·dei lj1roiettili ritenuti, i1oncl1è le. co11rµl icazioni infeltive delle ferite, vc11go110 es1Ju'· ti i11 un an11)ia ste ura. Questi capit('li so110 l111a fatica L)arlicolare di Teneff il qt1ale poi dedica amp1io spazio al la leg·atura elci i.lsi anguigni, alle r e ·ezjo1li , arlro lon1ie e pun1ure delle articolazioni , alle an1r>utazio11i e diarti colazioni, .ai r11011roni d 'an1pulazione e alle 1u·ote i. Li11 'a rp."é1 11 1E-11Lo, certo fra i ·più imi.)orta11ti della cltirurgia Ji gue rra , è quello delle fr.a tture per la ·g· ravilà di que te ferit..e e per le diffi( oltà della c ura; co1n1 e questo argo111enlo, così l<? feri1 e d 'arn1a da fuo co .del] e a rtico)azioni, dei vas.i sa11guigni, dei nervi p e riferici, con i loro po· Lu111i, ve11gono esposti in capilo1li or.g·a11ici 11ei <t uali si parla della freque.n za, etioJogia , a11aL01rlia i>atologica, sinton1.atolog·ia, cliag·nosi, Ll'aLLam·ento, prog11osi ed esiti con indicazior1i ~u l trasporto e la Lra~portabilità dci feriti. La guerra aerea e i11ariLLima 11a11110 dei loro as1)etti particolari, cl10 ve11gono trattali, nè rr1a11ca110 alcu ue notizie sugli a gg·re. siYi cl1iIJ1ici 0 le lesio.n i termiche, elettriche e da cau._: Licazione nei loro ra1)p·orti colla chirurg i.a. La parte sp1eciale. si a t>re cori un C·a pitolo su le ferilei 1cl arn1.a da fuo co del cranio' e del CiCrvello, della rolo11na 'ertebrale, capitoli ch e l 'Uffreduzzi i1luslra mag·i·5traln1 e11te 1Jrin1a di q urllo rig·ua rda11te l 'acldo111e, problen1a t,uttora d1ran1n1atico o sul qu1ale n eppure l'es1)erie11za della g·rande g uerra, ·e di quella di S1)ag11a, ha11no ·portato prog·ressi decisi, i. Te11eff ·desic.r ive le ferite d'ar1na da fuoco della '~accia , del collo, del torace, del siste111a uro-igenitalc, ·d1r::1g'li arti. Ad ogni capitolo fa seguito· tu11 !i.ndice bil)liografico molto accurato. Que t 'opera è degna del mo111enlo e diffusa a l.arg·a cercl1ia di n1edici f'·a rà certamente di grande utilità. Una annotazio11e ci pem1ettian10 id i fare : quando si ricorda cl1e i Franicesi e i Tedescl1i l1anno organizzato delle equipes chirurgicl1e in g·uerra, pl'endendole così con1e erano i1cl lavoro del te111po di pace, si poteva 11on din1entica1\~ quanto P.aolucci ha fatto IJer p'l'in10 durante 1a guerra in A. O. Eg·li costituì quella che fu cl1ian1ata « An 1bt1lanza Chirurg·i1

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t.\:\:\o XL\'II, ~l.·~1. 4JJ

ca Speciale >> « E » e della quale faceYano parte come ufficiali i suoi assistenti della Clinica Chirurgica di Bolo.g na, e come soldati i suoi infer1nieri: ese111pio unico di una o rganizzazione che in tutti i suoi el en1enti fu trasfeTita dalle attività cl1irurgich e di p·a ce a quelle d i g ue rra. . Gli AA., ch e h a11no. an1bedue una loiio. preziosa esp€rienza personale di guen~a, hanno compiuto un ·opera ch e mancava e che era n ecessaria al n1edico italiano . BENDAI'\ DI .

eE N N I B I B L I o GR A F I e I e~.

A.

WELTZ.

1919-

SEZIONE l'R.\Tl CA

(l)

J\1CDgerip hysiologie fiir Roen.le1

genzweck. Tl1ieme editore 1940, pag. 76, 12 marcl1i.

L'A. si è g iovato del processo chimografico (regif"trazione avanti alla fessura ·del movim·e n to) i)Cr studiare alcuni proble111i di fisiolog·i.a gastrica specialn1ente il to110 e l a peristalsi e il vuotamento dello stomaco. Questo nuovo m ·etodo di studio del movin1ento per mezzo della chin1ografia volgarizz.ata da Stumpf nlette in eviden za al c uni dati iriteres~anti di fisiologia r.adiologica gastri ca. MrLANI.

J. Onoo. La 1nedecine d'urgen.oe, 7a ediz., vol. in-8=> di pagg. 840. G. Doi11 e C. Paris, 1939,

1F r. 120. Il fatto ch e quef.to libro è giui1tc in p-0chi a11ni alla 7a. edizione sta cl1i.ar.a11lentei a din10~tra1~e

quanlo favore esso abbia incontrato fra i medici pratici. F in dalla prima edizione infatti scopo d ell ' A. è stato quello di riunire in un libro ch e il medico pote55e sco rrere ra J)idam·ente, portandolo eventua lm ente anche co11 se per consultarlo di caso in caso, i principali eleme nti d e1lla pratica me·dica d'urgenza g iorrialie ra . Sempre mantenendogli il carattere essenzialmente clinico e pratico, l 'A. 11a ora rirrwneggiato con1ple tamen lie· quesL'opera, sia 2ggiungen dovi i perfezio11an1e nti che la t ecn_ica e la terapia 111oderne har1110 apportato, ~1a mettend•) a punto al cune questioni ch e i concetti attuali perm etton o di vedere sotto as1wtti di,:-ersi da quelli di una volta , quali l'asma, l e insufficienze cardiach e acute, l'an1gina di pelto, l'uremia, l »epilesi&ia, l"isterismo, l a gotta, ecc. Vi si trovano inoltre trattati , con !o stesso s1Jirito, un certo numero di capitoli, di 11ote e di tavole ~inottiche nuove rig uard.a nti affezioni m ediche d~ur-gen za ch e non avevano tro,·ato posto in questo libro fino ad ora co·m e l '1nfarto d el miocardio, g li incidenti d el pneru0

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

n1.otorace terapeutici, il co1na insuli11ico, ] e i11tossicazioni barbiitu1~iche, ecc. Aggiornato in quef~to n1odo, sia il 1nedico pratico cl1e l o studente troveranno in questo libro tutto ciò che neo 11a fatto il successo, co111pletato dalle cognizio11i I)iù 111oderne· della • scien za . A. P.

F..

Lehrbuch der physiologi$c11e11

ABDERHALDEN .

Ch emie. VII e dizion·e. Un vol. in- 8° di 313 1

f>'a gg. con 39 figg. Urb·a11 e Sch,varzenberg·, llf:rlir1, 1940. Prezzo RJ\11. 12. Il nor11e di Ab derhaldcn è be11 noto agli studiosi e d è <li per sè stesso affidan1ento dell'alto , ·alare scie·ntifico d el libro, a cui n on è m.a11cato il favore avendo raggiunto o-ra la settima edizjo11e. In confronto delle precedenti, questa si presenta snellita, avendo, i tralasciata la bibliografia (ch e aveva raggiu11to propo,rzio11i n1ollo 11otevoli ed in gon1branti) e molte n ozior1i genera li di fisica, chimica e chin1ica fisica, cì1e si debbono con siderare con1e patrimonio com un e dello sttidioso. Notevoli e numeirose le aggiunte e gli aggiornam·enti, ta11to n,e cessari in questa branca di scienza in continua e m.ara.,1igliosa evoluzione. La materia vi è svolta sotto f0Tn1a di 28 l ezioni. Nella prima ci si offre uri vasto sguardosul campo della c himica fisiol0i_~ica, in cui fra l 'altro I ' A. n1ette in guardia con tro i troppo facilc>ni sperin1e11tatori ch e! dall '·e sperien za i11 un.a provetta o s ul 111uscolo isolato di rana, vorrebbero co11cludere per i proceS'&i ch e si cc)mpiono nell'organismo. Sono poi co11siderati i principi a limentari (lipidi, g·Iucidi, p rot idi) con tutte le loro trasforrnazioni nell'organismo, l e vitamine, i fern1enti i principi i11organici, i m inerali , il . rica111bio n1ate,r iale ed en er getico, il tutto es1)osto con magistral e chiarezza . 1

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fil.

II. H1RszFELD. lmpo rtariza ;le.lla co stiluzione· nelle niatlaitli·e irifeltiv e dei bambi11i, voi. di 1

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pagg. 150. Edit. 1\ilasson e C. , 11939. In clinica &i intende per costituzione il co.111plesw ,delle reattività 1)a1ticolari agli stimoli die•l lo sviluppo·, endoge11i, e a diversi stimoli esogeni ine, 1itabili quali 1tice, cal o'l'e, alime11t i , ecc. Tra ·: ruesti fattori esoge11i ~ impor1 ~lnte il conlatLo con i batteri diffusi nell 'a111biente. Oltrechè c.i a lla virulen za e massa dei l•atteri infettanti , dipende infatti dalla costituzione il risulta Lo di ntn 1.a ttia o di « infezione in appa rente » co11 l e r elative i1nJmrtanti n1o dificazioni in1m11nitarie, e ]a e11tità ed efficienza di tali n1odificazior1i. In diversi capitoli sono· trattate le differenze immunologicl1e nei due sessi , nelJe di.fferc.n.ti età, e a seconda 1

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1920

«

IL

POLICLINICO

[ANNO XL, .II,

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Nu~r.

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dei vari gruppi sanguigni; l 'A. cerca a11che di identificare più e&attamente le modalità d!ella ereidità ir11111unologica e la localizzazione d ei 1·ispett1v i cc geni » . Così se1n·h ra che la sensibilità alla difterite e alla. scarlattina (e prob~­ bil1ner.lte alle malattie infettive in genere) si erediti come una pro·p rietà recessiva, la imn1unilà invecie come urla proprietà dominante. P.

Modificazioni elettrocardiografiche in corso e dopo somministrazione di emetina. IProf. T. LUCHERINI. - Nello studio di 12 casi l 'O. ha n o•t ato modificazioni del tracciato co11sistenti nell'appiattimento, difasicità, e inversione clell 'onda T specie nella 4a derivazione. La con1parsa è graduale, v'è accentuazione q:u anèlo si insista nella sommistrazione del rimedio, scompare lentamente. Il metodo può costituire un utile mezzo per giudicare sulla tollerabilità del rimedio.

an~1ioarchitek ton.ische

Il prof. G1uDICEANDREA chiede se è stata misurata la pressione.

f', .

ARWED PFEIFER.

Die

a;reaile Gliederung der Grosshirnrin de. E,ditore Thieme, Lipsia. Pr:ezzo Rl\tl. 38. È uno stu·d io anatomico di ·grande interesse, condotto con una tecni ca rigoro1~a quanto die1icata. L'A.. ·è riuscito a rilevare la vascoJarizzazione più sottile dell e circonvoluzioni otten1endo in1agini precise cl1e sono riprod·otte n el libro con numerose nitide figure. Dai rep erti morfologici e strutturali sono d 0dotte importanti deduzioni fisiop atolo·g iche, cl1e dàn110 conto di molte manifestazioni clir.jche. DR. 1

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia ·M edica di Jtoma. Sedula ordinaria del 22 giugno 1940-XVIII Presiede il prof. R. ALESSANDru, presidente. 1ostanze acceleratrici nella produzione dei tumori sperimentali da benzopirene. · Prof. C. SERONO e dott. ssa R. CoRDERO DI MoNTEZEMOLO. - Gli 00. somministr ando a ratti albini sostanze ad azione analgesica ed iniettandoli successivam ente con piccole do~i di penzopirene ottengono una maggiore r apidità e frequenza n ello comparsa di tumori speri1nen tali. Prime osservazioni di una speciale sindrome dolorosa articolare scapolo·omerale in corso della malattia di Flaiani-Basedow. Dott. F. iVL.\.RCONI. - L 'O. ha raècolto e descritt o 13 casi di m. di Flaja11i -Ba . . edow t ulti prese11t anli uria speciale si11drome dolorosa articolare scapolo-omerale, tireo lossica, ad andamento progressivo, con esilo in contrattura. Di tale sindrome morbosa l 'O. d escrive e discute l 'e tiopatogenesi, la sintomatologia clinica, i r eperti radiolog·ici, la diagnosi, il decorso., gli esiti e la terapia.

Il pro·f. LUCHERINI prospetta la possibilità di una origine priilljaria della si11drome dolorosa, che troverebbe la sua origine nelle stesse cause tossich e della sindrome basedowiana. Il prof. SERONo chiede se sono state praticate ricer cl1e sul ricambio del calcio per una eventuale partecipazione paratiroidea. Risponde il dott. MARCONI: al prof. Lucherini cl1e non è necessaria una t eoria quale l 'O. si prospetta , tenendo conto dei risultati curativi che ha Ja strun'lectomia Sltl dolore; al prof. Serono .cb e nei suoi casi la calcemia era nor1nale .

Risponde il prof. LUCHERINI che è stata notata ipotensione. Osservazioni anatomo-patologiche in due casi di paralisi del plesso brachiale del neonato. J?rof. A. CoLARIZI. - L'O. illustra dal lato clinico e anatomo-patologico due casi di paralisi bilaterale del plesso brachiale in neonati. In uno di essi le lesioni più gravi (trauma in parto co11 presentazione podalica) furono, trovate a carico delle radici spinali; 11ell 'altro caso (trauma in parto con presentazio11e di vertice) coesisteva un ematorachide, che provocò la morte per compressione bulbare. Si diffonde sua patogenesi, prognosi e cura. Il prof. TANCREDI ricorda i risultati degli studi della Scuola di Roma che facevano intravedere le alterazioni dimostrate dal Colarizi. L'O. raccomanda che i pazienti siano affidati precocemente all'ortopedico per una esatta diagnosi, e curati con l 'applicazione di (loccia i1nmobilizzante, con fissazione dell 'arto in abduzione rotazione, esterna n elle spalle, in flessione ad angolo retto nel gomito, m a110 in supinazione. 1

Fattori stimolanti di germogliamento delle spore di B. pertringene. Dott. G. RITA. - Il terreno di Klodnisky (agar 1 % in brodo di carne) che non è utile per lo sviluppo delle spore di perfringens, 16 diventa con l 'azione di fattori fisjci (sapbia, cotone). Con ogni probabilità essi modificano la superficie al con· tatto, e i fattori chimici (acido ascorbico, glu. t a lio11e ecc., at liv i rjducenti) e i fattori a1imc11Lari. Sempre un particolare tipo di B. metadissenterico. · Dott. G. RITA. - L 'O. descrive un tipo particolare di B. inetadissenterico, isolalo a Roma , con caratteri intermedi tra il ceylonense B e il B inadampense. Uno studio sull'agglutinabilità di questi stipiti ha condotto l 'O . ad ammettere che il soma di questi germi sia costituito da due frazjoni autigeniche: l1na specifica chiamata a , I 'altra in comune col B Cey lonense B, chiamata p. Alla di scussione prendono parte il socio prof. PuNTONI . e il prof. BABUDIERI ricordando le analogie col B. Tiphi e con le lepto spire. 1

On caso di meningite pneumococcica guarito con la tera•ia suita· midopiridinica. Dott. F. ~IARCONI e dott. L. ScALFI. - Gli 00. 11anno descritto ur1 caso di meningite pneumococcica trattalo con esito favorevole co11 terapia sulIa1nidopiridinica per os, per via endovenosa e per via endorachidea. l l Segretari o : T. PoNT ANO .


[ •.\NNO

XLVII,

NUl\iI.

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PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA. Un caso di idrope-ascite ad andamento e durata eccezionali. Tale caso, ricoveralo n ell 'Ospedale di Lugo , diretto da l prof. &iugni, vie11c riferito· da E. Ma1agola (Riforrria Med'ica, n. 3•3 , ag osto 1940). Si tratta di un individuo che1 a 73 anni r1resenta un versame nto ascitico, e dopo una vrima parace·n tesi ne ~ub1i•sce altre 161, n el corso d.i 3 anni e 2 m ·esi, con t1na sottrazio n e regolare settin1anale di 8'- 10 litri, che ha importato complessiva1nente a 1400 litri il liquido estratto. Tale quantità sare·b ·b e ancora au. 1ne·11tata se il p. , ancora in discr ete condizio11i generali , no11 veniva a morte per una frattura del femore, consecutiva a caduta. Ne ll'anam· nesi era da notare un i11tervento 01:>eratorio su] fegato, subito 48 an11i pri1t1a, ch e però non aveva meno,ma111ent.c infìuito poi s ullo stato di salute del p., conf.ervatosi ottimo fino a 73 1

<lllill .

La 11ecrot:co1)ia eseg·uita dal prof. Businco, i11ise i11 evidenza un vasto fo colaio fibro-s cl eroLico clte a,·endo per centro la cistifellea aderiva alla pHrete costale destra, erd era fo.r mato dall'€fJif1loo1~ stirato in alto e aderente al pe· ritoneo parietale. Il coledoco era enormeme nte dilatato; cor1te11 eva ca lcoli biliari, uno grosso quanLo u11a noce; però il d eflusso d ella bile attraversD la p a1)illa del Vater non e ra ostacolat· ). Il dotto epatico destro présentava una 6erie di dilatazioni ch·e si co·n tinuavano d entro il parenchima, e conten evano liquido 'biliare e calcoli di pigmento (p seu·do-cisti biliari). Il negato e la milza era110 ingranditi e presentavano faLti di scl erosi atrofica, i1on Laen11ochiana. La vena porta e ra cos tretta a ll 'ilo d a un c i11golo cicatriziale, col 1urn e assai ristretto, e a lla s11a biforcazione La branca sinistra si perde v·t i11 u11a i>lacca fibrosa. L 'A. interpreta l 'orig ine pri1na del v·ersa. 111€11to ascitico , co11 le accennate caratteriR-tic,.b e, come con segu enza d ell'intervento operatorio risalente a ±8 anni p1rima, ch e do'Veva aver i11odificato o alterato fin d'aJlora qualche via di scaric o d el sis tema ven oso portale , e soltanto in tarda età, per l a din1inuita vis. a terg o, dDveva poi far rise11tire i suoi e ffetti e le sue conseguer1ze. Ricorda11do alcune ir1ter essanti esperienze del P erroncito sulla genesi de ll'ascite, l 'A. ritie11e però che la pilefleb ite per sè, cioè il semplice ostacolo 111eccanico all'afflusso del sa11gue portale, non sia sufficiente a spiegare un.a produzione, specie c osì insistente e protratta, di liquido ascitic-0, ma deb1bia an1111erttersi l ' as~ociazione di lesioni del parenchima €J)alico, con immissio11e in c ircolo di autolizzati e1}atici , i quali espljcberebbero una spe· 1

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t

1923

SEZIONE PRATICA

cial e azione s ulla diaped esi d ei capilla ri. In questo caso le dilatazioni ·d el dotto epa tico destro, con forn1azione di pseudo-cisti biliari intra-epatich e, che probabiln1.ente erano di data relativarnente recente, avre~b 1b ero co ntribuito, unitamente a lla s tenosi della porta , al determinarsi del ver san1ento ascitico. 1

A. P. Assuefazione e adattamento nelle conseguenze di lesioni. M. IIac kenb·r och (~1 eci. Klin. , 16 e 23 ago1

s to 19 lU) t.ratta l 'argomer1to specialmente dal punto di vista delle lesioni di guerra, ma evic1e11temente la p1ortata della questione è molto più vasta, perch è co1nprende il campo degli infortuni sia de l lavoro, sia 6tradali od altri, d a cui si tr.1sri11.a no sempre spinose :qu estioni. J. . ·assuefazione co·n is iste n ell ' abituarsi passiiva1nente ad t1n cam.biam,ento ·d i stato d e1ll '0Dgani.s1110 detern1inaLo da uria 1esio1n e; l 'adattamento è invece un fatto attivio del corp, una som111a di processi di aocomodamento in parte intCoscicnti, in parte coscienti. 1 residui delle lesioni possono consisi.tere in: 1) difetti o p erdita di sostanza , d:a cui d eriva una rrlodificazione della 6tatica (p·erdita parziale1 o totale di n1asse di arti o sezioni di essi , accorciam enti); 2) danni alla cinetica ed a lla dir.1arr1ica: atro,f ia, paralisi, contratture, irrig idin1ento (muscolari ed articolari); 3) n1odifì c.azio1n i di direzione nelle linee portanti ch e, n el loro effetto, possono ugualmente d etermi· nare degli accorciamenti, ma ch e determinano <111che disturbi dinamici muscolari (p. es., l 'ins-t1fficienza ·d ei glutei nella co·x a vara). Jn linea gen e rale, il grctdo del possibile adattamento dip·ende: 1) dall '·e tà e dalla personalità del malato (con tutte le limitazioni psichich e e fisiche); 2) dal tipo della funzione d a sostituire, cosa tanto più difficile quanto più complicata è la funzione stessa . La semplice fun z ion~ d 'appoggio d ella gamba è la più fa r.ile da ·pareg·giare; l'adattamento a difetti di que,s.ta s.p ecie è se1npre agevole ed ampio; invece la funzion e d el movimento d ella ste.ssa g.amba è g ià più difficile da comp.Jetar e ed ancor più lo è all :arto superioTe, corrispon·d enten1e·n te alla magg iore varietà ed ai .gradi diver$i di funzi10,n e d el braccio e d e·l la mano; 3') dal}'apparato .artro-1r1u f:lco·l are i1lter essato; l 'adatt a1nento vien e facilitalo dalla molteplicità delle articolazioni , come a lla colonna vertebrale, o da un apparato muscolare molto sud·diviso·, come per ese1npio all 'articolazione d ell'an ca e specialrr1ente alla mano. Il raggiur1gim.e nto de l migliore sta.d io fina· le do'pO una lesione è connesso con l 'abbin.arn ento dell'assuefazione e dell 'adattam ento. Dal punto di vista medico, vi sono molte possibilità di favorire n el m odo mig liore e l 'una e l 'altro, &ia co·n l 'impediTe l o stabilirsi di 1

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processi di ad.attame·n to non convenienti , sia mediante interventi ch e favoriscono i processi di a dattamento utili, sia m·ediante a datti esercizi . :F inora tutte tre quest e pio ssib·i lità non sono s tate sufficie,n temente &fruttate, mentre ò n ecessario farlo per dli.minuire le consegu enze di lesioni di g uerra o·d altre. fil. La cura conservativo· biologica dell'osteomieHte acut21. Nella Cli11ica c.11irurgica ·cli Pisa , si segu e il metodo astensionistico p er la cura de1ll'osteo1nielite .acu ita, procedendo come siegue·. Con1e provvedim erili gen erali , : riposo assoluto in letto, u&o di rin1edi sinto m a tici e, n el primo per iodo, di frequenti purganti, norme diet etich e. f'rovvedimenti loca.l i: riposo d ella parte Golp ita con applicazion e di docce m eta llich e o di ferule ed applic.azio11e di impacchi caldo-umi.<I ; questi si praticano mediante largh e' pezze di gar za, imb·e vute ·di 6oluzio1n e fisiologica e d a pplicate sulla parte i11 modo da sop,r avanzare 1.a rg amente la parte colpita; al di sopra , si applica una tela impern1eabilie e poi del coto.ne asciutto; l 'in1 pacco si rinno,,a ogni 4 ore e vier1e mantenuto caldo 1nedia nte te·r mofori. Durante tale trattamento, l e vaste r accolte p urulente si evac.ua110 ~ponta11eamente n1e.. diante fistolizzazione ·della ct1te, oppure i rias sorbon·o; soltanto r aran1ente è n ecessario incid er e l 'ascesso. In considerazione d ei risultati ottenuti , il trattamento co·n servativo può esser e p rolun.g ato, nella maggior parte d ei ca i , fino a guarigione cli11ica . L. Loi (C linica chirurgica, luglio-ag·osto 1 ~40) ha seguìto radio logicam ente l 'evoluzione di 12 casi cos] trattati ed ha potuto metterei in rilievo che la g uarig·ione avviene attraverso rigen erazione dell'osso, co11 m ·o dich e alterazioni di morfologia o struttura della parbe colpita. Si h a inoltre assenza di o~teosclero1&i e la circoscrizione d el processo entro i limiti presenta tisi fin dall 'inizio . Non interv en en,do co ì qu1ei processi ch e portano alla forrrtazion e ·d i grossi sequestri , si elirr1i11ano le cause della cr onicizzazion e d ella malattia. Nei 1'2 casi , osservati , fu n ec.eR,s ario l ' int.~rvento radicale in un o solo, nlentre g li altri guarirono clinicam1ente con il solo trattam ento' eon servativo. 1

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fil . Geloni primaverili e geloni autunnali. Con.dizione essenziale per lo svilup po di le f)ioni da freddo è la ·pre.s e11 za di anomalie d el1'irrorazion e san·guigna p erife rica, quali si o . . er vano frequ enten1ente n eg·li individui stigm atizzati vegeLativam·ente, fili uno sfon·do di d·e bolezza vasale primaria prob·abilmente in rap1. -orto con la costituzione Come osser va E. Keining (D e;11riat. Ws ch.r .. 1940, n. 110) i geloni non vanno con sider ati soltanto come di$turbi invernali, o-sserva11dosi a11che in altre stagioni, corne in autunno od in prima,1er a . Jler la l oro gen e i , sono n eceF-sarie alcune d e1 •

[ANNO

XLVII, Nu1vr . 451

terminate cor1dizioni di tempo , ch e a.g iscot10 sopr.a un sisterna vasale debole e turbato . I g·eloni autunnali si manifestano specialmentei in donne g rasse e ben nutrite , specialn;t~nte n~lle· b enestanti rurali; quelli primaver1l1 colpiscono pure prevalentemente l 'a1r1biente rurale1, 111a quas i esc]usiva1nente il f.fesso l11a chile. Ancor più ch e i g·elo·n i autunnali , que lli i)rimaYe1ili , con la loro tipica localizzazione alle mani e.d a l do·rso delle dita , nonchè a11·01 ecchi o, a})paiono legati a ll a stagione e n1erit ano particolare con si der.azio11e ])er l 'an a lisi delle condizion i c.11e li favoriscono , per la loro b.ase ~1atoge11elica e la ·p recisa d efinitizione. Si n1anifesLa110 (i11 Germa nia) dalla n1età di aprile alla n1elà di maggio, quando si verificano le C'ondizioni c limatich e favore, 'ol i. fi~l. 1

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LA B O RATORIO La reazione di Triboulet per la diagnosi precocedi tubercolosi intestinale ulcerosa.

La tub·ercolosi intestinale nei tubercolotici 1Joln1on ari è molto più frequente di qu.a nto si sospetti ge11.e raln1ente : il 70-75 °fo, con1e risulta dalle a utopsi e . Talvolta, tale · complicazione Ilon ·e' i1ernmeno sospettata, nie11tre essa c.ortl1 ibuisce j)es o a ll'esito infausto. l Tn buon rt1ezzo per la dia.gn 05i pr·ecoce di essa J) UÒ ess.ere costituito dalla reazione pro posta da Trib-0ulet e diversan1cnte a1) f>'rezzata seco11do i . cator1.. van" r1cer P er la sua o ecuzion·e, sen za bisog~o di prescrivere una die4 speciale come si fa per la ricerca d el sangue occulto, si preleva dalle feci u11a massa d1el vo]u1ne di una noce , l.a si stempera -con acqua distillata e si filtra. A 3 c1nc. del filtrato , in u11a prov·etta , i ag·gi11ng or10 15cm c di acqua distillata e 15 ·g occe d e·l reagente; si a llestisce un'altra provetta con sin1ile , 1r1.a &en za reagente, con1e controllo. Nei casi {Jositivi si forr11.a, entro 5-15 ore un precipitato più o rnein o voluminoso , di colore brur1icc.io. Il reagen ~e è forn1ato con: Subli"n1at<> C<)rrosivo g . 3,5; Acido acetico 1; Acqua dist. q. b. per liOO. J. Obstn tayer (ll f ed. l(li11 ., 23 agosto l 94l0} 11.a eseguito la r eazion e su 200 n1alati, controllati poi all ;auto1)sia. Ne ris ulta che t ale r eazione è i11 grado di scoprire la tubercolosi intestinale ulcer osa con comitante a lla tisi , con lina 1)rol>abilità de ll '8.6 o/o; s i d eve però tener conto so]Lanto d ei casi in c ui il precip1iiato si forma entro 5 ore. I11vece, il valore della reaz.i one è lin1itato se il precipitato si farni a e n tro 5-15 or e. La diagnosi è as~i c urata' quando la r eazio11e positi,~a entro 5 ore si ripete costantem en te; soltanto f>i d eve avere una ce rta· Gautela se coesistono amiloi·dosi gene r al e, diab ete n1ellito o i)olmonite. La reazione, _p erò, non è specifica; la s ua causa ed i processi chimici cl1e si s' 1 0Jgono in essa non sono anco1·a cl1iariti. fil . 1

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'_\XNO

XLVII,

NUl\'1.

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MEDICINA SCIENTIFICA Epatite cronica sperimentale (cirrosi) basata sull'infezione. L'etiologia e la paL0 g·e11esi d ella cirrosi e patica nell 'uoim o sono state oggetto di nun1.erose i1rve. tigazioni e molti tenlati~i sono stati fatti pe1· provocare ancl1E- neg li animali le tesse alterazioni . , T . T. Ander sc11 e Tulinius (Acta J\/ e•d . Sca1nd., 27 agosto 19±0) si sono occ upati solo clelle cirrosi di origine to:ssica o b·a tterica . L 'esper1 enza clinica circa gli effetti dell'al··ool sul fega to 11a fatto pen sarei ch e l 'alcool fosse la causa della cirro. i epatica . Ma recenti r icer che pt1r a ffern1ando l 'importanza ·d ell 'al• ool non lo con side rano con1c a.gente tossi co t J> l'Ìn1itivame11te attivo. · Coll'alcool sperimentalmen te vari ricercatori 11on riuscirono a riprodurre il quadro della cir1 osi nta solo una d egen erazione grassa d el fegato. SoJo i11 alcuni casi ii1 cui le quantità di al( ool usate superava110 di n1olto le doi&i assorb ite dall 'uomo si ebb·e1·0 alterazioni omigli.a111i alla cirrosi. La so1l1n1iniutrazion e di clo rofor11tio p1rovo(·a d egen erazion e e n·e crosi d el fegato. La son1J1linislrazione prolun1gata di '::loroforn1io e paraffina l1a prorvocato 'C irros i del feg·ato , com e pur e il t etracloruro di carbor11o , il fosforo in <.ombinazione coll'alrooJ, il cloruro di mangaJlese e il catran1e. ~Ieno netti f,u rono i risulLa ti s-p,erimentali c~ ttenuti con batteri o t ossine. Gli AA. fecero degli e&peri1n enti sui porc i. [&Sì provocarono ..epatite cr onica in du e anilJ>ali, uno nutrito con succo duodenale di un 1nalato di e1patite acuta epidemica e uno con fegato di maial e affettq ·d a ittero a cuto. Essi ritengono c.h e le modificazioni istologiche os·ervate ra Pl)Tesen Lino il primo stadio di alterazioni cirrotich e.. L. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI L 'abb . \B. P. , n . 8367 , d a M. cl1iede: 1) Quando i pratica u11a cura a11tiluetica ÌJ>Odermica co n sali solub1iJi di Bismuto , se, <.ontemporaneam-e nte ~i dà, per « os », I oduro fl]i Po.ta·s.sio·, mi plélre cl1c, teorica111e11l e, debba , t )CT doppia d econ1posizione, forrr1 arsi , n ei t ess uti e· specialmente n·ei Vasi, un 'io1duro inrolubile, ch e, soprattutto n ei Capillari, può dar1uogo a coaguli , ernboli e, ecc. gravissime, in f>articolare, n el circolo cer e·b ral e. 2) Ora, se cos ì fosse , ·era1nente, non sa 1·ehbei, mi sembr~ , consigliabile,. n eppure, di tiare ad un vecchio luetico, con forme 'tardive, del q11ale l 'intestino fo sif>e intollerante per l 'ioduro ·d.i l'ota~io1 , provocante di Enterite o Diarrea , di dare•, ripeto , per os, il Sottonitrato di !Bismuto, quando l 'ioduro fosse stato assorhito, g iaccl1è, esse11do la sua insolubilità non a~olutissima , la piccola, anzi minima, quantità entrata in circolo ·d i e.~o, potrebb€ col1·ioduro circolante, formare un sale insolubile 1

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SEZIONE PRATICA

di Potassio, ca pace di da1111eggia re . .f'ebbene i1l questo caso , la quantità di sale precipitato sarebbe rninima e, forse, trascurabile per g li effetti nocivi. 3) Si potreb b·e però, 11el caso s uddetto d e l vecchio , rico rre1·e come curativo dell 'Enterite da Joduro, alla so1nrrùnistrazio1n e ~imultanea coll'Joduro, di piccole dosi di oppio , per o - . Uno o due centigrammi pro die? Sarebbe· anch1e, cosi p ericoloso? 1

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Risp·osta: 1) Dando sali solubili di bisn1uto contempo-

raneamente1a io1duro ·d i potassio si forma veran1ente per doppia decomposizion e uno ioduro cJ1e è insolubile nell 'aaqua rrua soliibile m u.n eccesso di ioduro di potasisio. Di fatto alternando cure bisn1utiche con c ura ·d i ioduro di potaftsio , in 111odo che, peir la non compl eta elirr1inazione di bj smuto, si fonna co·m e. s'è detto uno ioduro di bisn1uto, non si r eg·istrano inconvenienti . D 'alLra parte fra l ·im po·n ibilità e la detta solubilità n ell 'eccesso di K ) v'è una zona di transizione rap1p1r esentata dalla possibilità eh.e &i forrrtino , di fro11te ai colloidi -prote lto1i dell'org anii&mo, co1nplessi al lo stato di dispe nsione più o m eno e levata (colloidi). 2) Sali insolubili di potassio n ell ' organiRmO non se ne formano; se si voleva dire·: sali in~olubili di bismuto, valga quanto sopra è stalo detto, il sottonitrato di bismuto, a voler essere ultraprudenti, può eFYsere b1en e so•&tituito d,a altri antidiarroici . 3) Dando cioè l'oppio (o altri farma ci) non si corre a l cun perico·1o. MEss. 1

VARIA Cattiva alimentazione dei bambini negli S. U. Esiste attualmente a New York un 'associazione die Lelica ch e si occupa escl11sivamente di p·robilen1i ali1nent.ari. Il ·d ott. !JT. Bondreau , che ne fa parte, ha recenterne11te portato a termine u110 studio sull 'efficienza d ei r eg·imi alimcn1ari n egJi S. u. Da un 'inchiesta fatta in merito a·d un 'epidemia di scorb·u to nello Stato del ~faine è risultato ch e circa la m età d ei 4000 b.an1bini non avevano assa.g giato la tte da du e a11ni. Dall 'esa1ne d el sangue di 95 bam.b ini risultò cli.e in 66 la con centrazione di acido ascorbico era al disotto d e l normale. All 'oiSpedal e di Toronto dovettero esser e a ccolti p er insufficienza alimentare 155 bambini di cui solo 16 avevano un tasso normal.e di acido ascorbico n el sangu·e. In un altro ospedale d ella Geo.rgia il 15 % d ei b.a mbini accolti presentava un ed e, ma dovuto a d eficienza di proteine e n el m e. desi1r10 ospedal e il -3·5 % de i malati er.a affetto da anemia da d enutrizione. Nel 1938 vi furon o n egli S•tati del su·d l i0 0.000 casi di pellagra da il1oalimentazione. Non è tanto la que~tione fi n<tnziaria ch e d etermina questo 6tato di cose, qua11to il fatto eh.e l'alimentazion e h.a altr~ basi ch e risu]t.ano d eficienti degli elem enti e sen ziali. ~a <e L 'arte Ostetr. » sett.. 1940).


1928

<< IL POLICLINICO ))

[ANNO XLVII, NUl\i. 45]

NELLA VITA .PROFESSIONALE. CONCORSI Concorsi a premi. Per l 'autarchia nel campo farmacologico

Con decreto 15 giugno 1S'40 registrato alla Corte _ dei Conti il 12 agosto scorso, è stato pandilo llil concorso a premi fra gli Istituti di Farmacologia e le Cliniche Mediche delle Regie Università, per studi e ricerche atti a dimostrare, mediante la sperimentazione farmacologica e clinica, la possipilità di sostituire alcune piante esotiche con altre indigene aventi analoghe proprietà farmacologich e. L'avviso di concorso di cui sopra è visibile presso i Sindacati Provin c~ali Fas.cisti Medici.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

parto si fosse trovato , in seguito allo svolgersi del1'azione, esposto al vivo fuoco di fucileria nemica, prestava con ammirevole calma e coraggio la sua opera di soccorso ai numerosi feriti che vi affluivano. TJ ltimato il suo compito nel posto di medicazione, accorreva sulla linea di fuoco, dove , nonostante l'intensificarsi del tiro nemico a causa di un violento contrattacco, continuava a soccorrere i feriti in linea fino al termine dell 'azione. Esempio di abnegazione e attaccamento al dovere, di valore e sprezzo del pericolo ». Caser, 18 giugno 1937, a. XV.

NOTIZIE DIVERSE Notizie sanitarie di gueri·a. La Croce Rossa danese ha mandato in regalo alla presidenza- della Croce Rossa tedesca un autotreno s-anitario, in segno di colleganza. Esso venne trasportato per mare da Copenaghe11 a Warnemunde, ove fu effettuata la consegna.

Il premio per l'encefalite, messo in gara dalla Facoltà medica dell 'Università di Berna, è stato asseg11ato p er il 1939 al prof. Giuseppe Pan egrossi, direttore dell 'Istituto Reg·ina 'Elena di Roma; con Ci sono pervenuti i numeri della « Nederlandsch ciò si è voluto onorare 1'ellicace attività svolta Tijdschrif voor Geneeskunde » (di Amsterdam) dal Panegrossi nel campo della terapia dell 'encedall '11 maggio al 26 ottobre, in perfetta regola, falile m ediante il mete.do bulgaro, nonchè i suoi emi11enti lavori sc.ientifici sullo stesso argomento . . di mole consueta e ricchi di materiale, il che attesta come la vita continui normalissima nelc:e ne congratuliamo vivamente con l'insigne 1'0landa occupata dai tedeschi. clinico e studioso. Fondazione universitaria •. Il Re Imperatore, su proposta del Duce, ha conferito il titolo di conte al sen. ing. Natale PramIl gr. uff. prof. Ruggero Balli insieme ai frapolini, presidente della Società per gli studi deltelli Ariberto, dottor Dante e agr. Francesco, tutti la malaria, r~alizzatore delle grandi opere di bodi Carpi, allo scopo di onorare e perpetuare la nifica della Parmigiana Moglia e dell'Agro ~on­ memoria dei genitori Ciro ed Elina Meloni , hantino. Egli è stato anche incaricato di attuare la no fatto una Fondazione con sede nella R. Unibonifica dell'Albania. Ci compiacciamo col sen. versità di Modena a favore di un laureato in mePrampolini per l'alta distinzione ora conferitagli. dicina che si. sia distinto nello studio della radiologia. La « Gazzetta Ufficiale del Regno » ha pubIl prof. Celestino Gozzi, direttore del Laborablicato di recente il R. D. 12 giugno 1940, n. 1162 torio Batteriologico della provincia di Milano, recol quale detta Fondazione viene eretta in Ente dattore capo di cc Idrologia e climatol?gia >> e di morale, approvandone anche il relativo statuto . e< Acta medica italica », segretario generale del1'Associazione medica italiana di idro.climatologia, Azioni giudiziarie. talassologia e terapia fisica, è stato richiamato Due medici del Connecticut, dottori Nelson e quale colonnello e nominato direttore della SaGoodrich, sono stati processati perchè ad una nità di Milano. donna avevano prescritto un prodotto spern1atecida e un dispositivo anticoncezionale, ciò che in R1co~IPENSE AL VALOR MILITARE quello Stato è proibito (Statuto generale del Connecticut, 1930). Il processo è stato es.teso ad un 'inCroci di guerra. fermiera, Clara MacTernan, la quale aveva messo Frau Alberto di Giovanni e di Ortoli Maria Virin pratica le istruzioni dei due medici. La difesa ginia, nato a Pula (Cagliari) il 31 ottobre 1.903, sosteneva che, nel caso specifi(;o, i mezzi antitenente medico complemento del XIII battaglione concezionali sono stati attuati per difendere la coloniale. « Ufficiale medico dirigente il servizio << salute generale >> della donna. I tre sanitari sosanitario di una colonn·a, con calma e serenità no stati condai1nati. Il processo è giunto alla Corte curava i numerosi feriti, restando impassibile suprema, la quale ha trovato giustificata la conall'azione di fuoco violento che per lungo tempo danna in base allo statuto cl1e regge lo StatG si abbatteva sulle posizioni occupate dalla colonna ed ha' rilevato che, se mai, l1'appello flVrebbe ... stessa ». Accò lesus, 27-29 luglio 1937-XV. dovuto essere indirizzato non alla Corte, n1a al Parlamento, affinchè modifichi la legge. Napoli Vito di Filippo e di Sansone Carolina, nato a Mazara del Vallo (Trapani) il 27 agosto Un po' devunqne. 1899 tenente medico di complemento dell'VIII batL'Istituto d'Igiene della R. Università di Rotagli1o ne arabo somalo. <~ Uffici~le medi~ di un ma con D. M. 8 luglio 1940-XVIII, è stato a11tobatttaglione d "avanguardia, seriamente impegnat o, nonostante che il posto di medicazione del re- rizzato ad eseguire analisi particolareggiate per


[ANNO XLVII, NUl\I. 45 )

S EZIONE PltATI CA

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le acque minerali 11on solo per la parte b a lteriologica, n1a anc.he per la p arte chimica.

J)er g (.Sel va l er a), h a fest eggiato il 20 otto])r e il suo 7fY' compleanno .

Il sen. R. Bastianelli ha tenuto r apporto in Firenze ai radiologi delle Sezioni t ecnich e radiologiche, convenuti da ogni parte d 'Italia con i rispettivi fiduciari provi11ciali.

Il prof. Robert Gat1ff, già direttore d ella Clin ica p sichiatrica di T~bin ga, h a festeggiato il 3 ottobre il su o 700 compleanno .

Il Mi11istro dell 'E. N. Ecc. Bottai h a 'isitat o i J1uovi Padiglioni d elle Clinich e di chirurgia, ocu listica, patologia e oto-ri110-laringologia dell 'ospedale di Garegg io. in proge l to la cos lruzio11e di un osp ed ale psichiatrico a Long Island (Ne"v York), cap ace di 8000 ricoverati. È

Il « J ournal Officiel » fran cèse pubblica un;\ legge che limita l 'esercito professionale m edico a persone di nazionalità francese. Questa d eve datare dal padre. Ven gono fatte eccezioni per coloro ch e si sono dis li11ti scientificam enle n ella patria d 'elezione o ch e, durante la guerra 1914-18 o g:uella d el 1939-40, hanno prestato servizio militare in Francia. La legge è diretta contro molti medici di nazionalità straniera, profughi, ebrei. Non si ha di mira una guestione di razza, ma soltanto l 'esclusione di numerosi m edici immigrati ch e rendono difficile l 'esist e11za · ai medici francesi (« Munch . M. W och. », 18 ott. 1940). La Società svizzera per la psichiatria si è adunata il 13 e il 15 ottobre a Solothurn, sot to la presidenza d el prof. J . E. Staehelin di Basilea. Le rela~ zioni con cernettero la p sichiatria militare e di guerra. La Lega svizzera contro la tubercolosi si adun erà il 24 novembre a Olten. L'Istituto tropicale di Ampurgo aveva org anizzato una Stazion e p er lo studio d el tifo esantematico. Essa è stata annessa all 'Istituto d'Ig iene sta~e di Amburgo, come Sezione permanente. La Societ à d ei m edici oto-rino-laringologi t ed eschi ha bandito un concorso riguardante il t ema: cc Sulla patogen esi, terapia e profil assi d ei g ravi disturbi uditivi d eterminati in gu erra da forti detonazioni »; scadenza 31 m arzo 1942. Nella nuova Dresda , alla « casa per l 'igiene » è stata annessa una scuola materna; an ch e alle tre altre « case per l 'igiene » d ella città verranno annesse d elle scuole materne. Queste saranno organizzate in tutt~ le grandi città della Germania. Tutte le m adri o le aspettanti madri saranno invitate a seguire i corsi. Fin 'ora esistono 33 scuole materne e cattedre ambulanti n el Reich e son o state frequentate d a 176.000 donne, oltre a 900 fidanzate ch e hanno freque11tato il Nido « KarinGOring » a Jonsdorf. A Varsavia, n el quartiere Mukotow, è stato organizzato un ospedale tedesco, nei locali d ella « Casa Sant' Antoni'O >>; comprende 200 letti ; è attrezzato in modo da reggere il confronto con i migliori osped ali d el Reich . È stato organizzato a Praga u11 n1u seo medico ,

Il sacerdote Carlo Cambian o, ch e h a fond a lo il 'l'e1npio d ei m edici d 'Itali a a Duno, è st ato 110minat o « Cappellan o segreto extra urbem », ch e comporta il titolo di Monsignore.

11 direttore d ell'Ufficio di sanità d ell 'Illinois (Stati Unili) è stato eson erato d al ser vizio e mult ato con 100 d ollari, per ch è ebbe a trascurare l a d enunzia di una epidemia di tifo, S'V iluppat asi n ell 'osped ale st atale e ch e d eterminò la m orte di una sessantina di persone. Il d ir e ltore d ell 'osp ed ale e la assistente per la diet etica sono stati assolti . In Val Cam onica, comune di Bienno frazione di Prestine, si sono verificati sei casi di carbonchio, d ovuti a n1ai1ipolazione e inges tione di carne di una p ocora m orta spontan eam ente. La « National Defen ce Advisory Commissio11 » deg li Sta ti Uniti, n ominata d al presidente Roosevelt per d are consigli al Governo in materia di armamenti , ha rilevato ch e un ter zo d ella pop olazion e nord-am erican a (ossia circa 45 milioni ) si trova i11 con dizioni di nutrizione deficiente. Il Ministero r om eno dell 'istruzione h a stabili lo di riconoscer e gli studi m edici compiuti in Ger m ania : diplomi, esami statali e corsi parziali; questi daranno diritto all'iscrizion e ai corsi immediatam ente superiori in Romania . Il Collegio d ei m edici di Bucarest h n approvato, a gr ande maggior a11za, l 'esclusion e dall 'eser cizio professionale d ei m edici ebrei , i quali in avvenire potranno esercitare solo tra gli ebrei . È m orto a Bari un bambino, Nicola Cramarossa .

di due a11ni, per avere ingerito sette confetti di chinin,o, eludendo la vigilanza dei genitori. Al nuovo t eatro-cinematografo cc Smer aldo >> di Milano, capace di 3000 posti, è annesso un « nido n per i b ambini d egli spettatori; il locale è suddiviso in due r ep arti : uno per i piccolissimi, l 'altr o per i più g r andicelli ; vi è addetto un per sonale femminile specializzato .

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profond a commozion e e cost ernazio.ne è stata appresa la morte d el prof. V1rroR10 p urr1, avve11uta 1'1 n ovem!:>re n ella sua abitazione annessa all 'Is tituto Ortopedico Ri zzoli in Bologna . Del1'illustre cl1irurgo ortopedico, la cui fama er a m ondiale, pubblich er em o un a biogr afia prossi~na­ m e11te. C.011

Si è spento a Roma, i11 et à di 80 ann i, il prof. Tol\rMAso JACOANGELI, il quale per un 1re11tennio fu ispettore d 'ig·ien e del Comu11e (poi Governat or ato). Egli si occupò in specie del r isan am ento edilizio e de lla vigilan za sui prodotti alim entari. Era docente di farmacologia e il suo insùg11amento si faceva molto apprezzar e. r. p.

nei locali d ella biblioteca della Camer a m edica . Comprende docume nti storici , strumenti, una copiosa raccolta di amuleti; nella sezione libraria v'è un'edizione d 'Ippocrate del 1526.

È d eceduto in et à di 89 anni il dott. W ILLI AM R u&SEL, già professor e di clinica m edica all 'Uni-

Il noto ti siologo Georg Schroder, m edico capo del nuovo sanatorio per tubercolotici a Schon-

ver sit à di Edimburgo, not o per i su oi studi sulle m alattie del cuore e d ella circolazion e.


1930

« IL POLI CLINICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA M. GERBASI. An.emia p erniciosiforma e allatlan1. m a terno protratto . Clin. Chir., lug'.-ag. - G. CATALANO. Ipertrofia. prostat. ~.perimen t. - 1p. TnECI. Operaz. Bassini. - E . SAVARESE. Cistostomia. - G. ?JccAGLI. Ope1·a li trattati con l 'insulina. S. F'ERRANDU . Ascesso ling uale acuto. 1lrch . It. MOJl., Ap[J<JJr. diger., giu. - C. LE0N1 ~ 1\. . SunTEGNI. ,Su cco gastr. d egli indici normali. - F. QUAGLIA e A. BELLUNO. Ulcer a gastr. e ÒllOd. in età prepuber. J ourn. A. NI. A., 10 ag. H. N. CoLA e al . I11iczio11i di bismuto n el cor so d ella malarioterap ia. - L. C. GoLDBERG. I staminosi sul trattam. -dell a dermatosi allergicl1e . Riv. di CJii r. , mag. -giu. G. SANDRINI. Enterite region ale acuta. Deul. Ivled. w oc li. , 13 sett. - Kocn e al . 1'ro1nb osi ed embolia. - BOBNE. Asb estosi. J ou rn . A . M. A . , 17 ag. - If. A. F LETCHER e ~l . Argomenti di oto-rino-l ari11g. I . NEUTON KuGELivrAss . Vitam. ~ 11ella porpora vascolare. T. D. SP1Es e al . Acido panto le11ico. Giorn. di Cl. Nled., 30 ag. - C. NEGRI. Radi oterapia splenica d ell 'em oge11in. - G. R1cc11IBINT. Iniezio11i tifico-paratifiche. Rass. internQIZ . di Cl. e T er. , 15 sett. - R. CRoVERI e B. ZANcAN. BiJJ1arz iosi o schistosomiasi ve ... ci c. Rif. Med., 10 ag. - T. V1RNICCB1. Appendiciti para- e 1net adissent erich e. Rass. Cl.-Sci ent., 15 sett . L. Do~rIN1 c1. Fratture traumatich e d elle vertebr e. ~[. CoRNEL. Disch erat osi . Klin . .WocJi . , 21 set l . G . ZAEPER. Rapporti tra r espir. e circolaz. - F. CHR01"IE1' ZKA. Ritmo ~s.t ivo-i11vernale n el ricambio uma110. Pediatr . , ag . -

[ANNO XLVII, Nul\it. 45]

Milnch. Nled. rV01c}i., 20 sell. -

LAUGE-SUDERl\[ANN. Trallam . delle ferite di guerra infette. D eul. J\lfed. Woc h. , 20 sett . - GRAFE. rP rog·nosi cl ell 'obesil à. - M'UHLEus. Capacità al servizio eoloniale. Riv. Medica Tropi c., feb.-1nar. A. ANDRUi1zr. Acclimatazione n elle regioni a clima torrido dell ' A. O. I . - M. CARPANO. F ebpre biliare emoglobin. i1ell 'uomo e negli animali . R {]JSS . di Fisiop . cl . e t er., giu. U. SERAFINI. lleaz. di Abderhalde n. F or ze San., 15 sett. - Chirurg"ia di g·uerra. Med Welt, 2 sett . - G. ScHOLTE'N. Ipnotici n ei ca rd iopatici.

ANNALI D'IGIENE. PERIODICO

~!ENSIJJE •

Sommario del N. 10 (1940) Memorie originali : G. RITA e c. CAMMARELLA: RicerchG batteriologiche e osservazioni epidemiologiche sulla. dissenteria batterica infantile (2 graf .). - A. SPAND• DA : Sulla frequenza dell'infezione da paratifo B di Schottmuller nella provincia di Ca.gliari. - G. SAN· GIORGI e S. LIDDO : Sulla possibilità di sterilizza1'e i portatori del b. t ifi'Co. Note pratiche : M. TALENTI : Un particolare surrogato del sapone. Recensioni : Loimologia. Atti ufficiali. Notizie. Abbona.mento per i l 1939 : Italia L. 7 O ; Estero L. 1 2 O; Per gli abbonati al << Policlinico ., r 6 4 e L. 1 1 O. Un numero separato: I talia L. 8; Estero L. 1 2 . Invi are Vagli a Postale o Assegno Bancario alla Ditta. Luigi P ozzi editore. Via Sistina 14, Roma. Numeri di saggio gratis. Farne richiesta alla Dir& zione del Periodico, Via. Antonio Salandra 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie Alimentaz. dei b a111bini n egli S. U. Pag. 1927 Anemie tubercolari: midollo osseo . )) 1915 Animali domestici: antiumanizzazione )) 1905 Ascaridiosi. e sindrom e appendicolare cr onj ca d ·emblée . . . . . . . . . . )) 1899 . . . )) 1920 Bacillo p erfringen s : ri.cer ch e Batterio m etadissenterico : tipo . . )) 1920 Bibliog rafia . . . . . . . . · . · · · · 1918, 1919 Ernetina: modificazioni el e ltrocardiografich e indotte . . . . . . . . . . )) 1920 Geloni primaverili e autunn ali . . . )) 1924 Glossite semplice come ma11ifestaz. di )) 1909 carenza in guerra . . . . . . . . · · Idrope-ascite ad an cl amc111o e durata eccezion. . . . . . . . . . . . . . . . )) 1923 Itterici: em orragie: })a l.ogenesi . . . . » 1S'l4 Lesioni: assu efazione e adatta111en lo . )) 1923 Mal attia medilerranea: dis lurbi emopoietici familiari del tipo . .. )) 1909 1v'Iielite pneumococcica g u arita co11 la )) 1920 ter apia sulfamidop-iridinica . . . . · Diritti di proprietà riservata. autoriz_zazicne scritta dalla redazione.

eonato: paralis i del plesso brachiale Osteomielite acuta: cura conservativobiologica . . . . . . . . . . . . . Porpora tromb ocito1)enica . . . . · . Sifilide : cure . . . . . . . . · · . · · S indrome dolorosa scapolo-on1 erale i11 cor so di m. rli Flajani-Basedo\v . . Sindrome s ubocclu ~ i va intes tinale da g rosso calcolo bil . . . . . . . . . . Tifosi sottoposti a vaccinoter apia: rapporto fra curva termica e sis t. neurovegetat. . . . . . · · · · · · · · · · Tuberc. in test. ulcerosa: reaz .. di Triboulet p er la diag n. prec. . . . . 'Tumori d a benzopirene: sos l. acceleratrici d ella p rod11zione . . . · . Us lio11i: trattamento . . . . . . · . · Vitamina 8 1 : influenza sulla secrez .

gastr.

. . . . . · · · · · · · · · · ·

Vitamina K e patologia del n eonato

·

Pag. 1920

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1924

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1913 1927

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è co-sent1' t,. ..J: lavori "'ubblicati nel Policlinlco se non ,, ... la .,.;stampa ,.. WIJ y L'El>in seguito vietata la 1>ubbljcazjone di sunti di essi senza citarne la fonte. ITORB Non

~

A. Pozzi, resp.

C. FnuGoN1, Red. c apo. Roma, Stab. Tip. Arrnani di M Courrier


VOLUME XLVII

''

)

Roma, 18 Novembre 1940 - XIX

Nnm. 46

PERIODICO DI

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MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZO

D'ABBONAMENTO

PRATICA

CESARE FRUGONI ANNUO

AL

Clinico

Medi~o

« POLICLINICO »

di _:Qoma

PER

Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settiman·ale) L. 80 -- L. 125 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 60 L. 70 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgi'Ca) (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (m ensile) L . 60 L. 70 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., ~ed. e chir.) Singoli:

1940

IL

I talia Estero L. 125 L. 180 L. 125 L. 180 L. 165 L. 220

I

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della GHIRURGICA L. 6; d ella PRATICA L. 4,00

..- L'importo dell'a.bbonamento, che può essere inviato con Vaglia Postale oChèque Bancario. può anche essere versato, senza tassa, nel Conto Corrente Postale N.1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Ammlnistrazione, questa comporta l'aumento di L. s.

SOMMARIO. Sindromi addom inali acute pseudo chirurgiche da empiemi e da perforazioni' polmonari. · Osservazi-0ni cliniche: S. Stefani: Traumi crani ci in neuropatologia. 1. Afasia post-traumatica, in due giovani soggetti. Note e contributi : D. Longo: Sull'ittero dii Weil. Vittorio Putti: R.AFFAELE PAOLUCCI. sunti e rassegne: ORGANI DIGERENTI: D. Black e A. Leese: Meta,bolismo dell'azoto e dei cloruri· nell'emorragia gastroduodenale. - H. Junhanns: Miglioramento di s uccessi opera,tòri nella perforazione dell'ulcera dello stomaco e del duodeno. - P. Rochet: A :proposito della operazion~ di Heller per -0ardiospasmo. - M. Jazbasi:é: L e basi per tratta.mento chirurgico delle ~a,ri oi esofa,gee. P. Rostok: Emorroidi e fessure anali. - MALATTIA DI DUPUYTREN: M. Ferrarini: Sulla Lavori

originali : E. Ruggieri:

ORIGINALI Clinica Chirurgica Generale della H. Università di Roma. ~Diretto,re: Proif. R. PAOLTJCCI Dl YALMAGGIORE . Jstituto C. forlanini e Clinica per le Malattie delle vie Respiratorie Direttore : Prof. E . MORELLI. (llEPARTO CHIRUR(~ l CO

tliretto dal prof. R. PAOLUCCI

DI

y ALMAGGIORE).

Sindromi addominali acute pseudochirnr· giche da empiemi e da perforazioni polmonari. .Dott. E. RuGGIBRI, aiuto e 1. dooe,nte. Che &indron1i d ol orose addominali po1&~a no n1ascherate .affezioni acute dell 'app.a ralo· respiratooio e, in casi non rari, possano indurre ad una ·d iagnosi di <e addorne acuto n e ad una «onse·guenie imn11e diata lap.arotorr1ia, è nozione ormai general e, e g·ià. consacrata nei tratta li. Si sa cl10 è specialmente la polmonite lol'tét.re al suo inizio a·d es&ere, sogg·e tta a que~te f enomeno,l o·gie addon1inali cl1er s-imula110 per1

anatomia patologica e sulla etiopatogenesi della malattia del Dupuytren. - T. Marti: Il morbo di Madelung-Dupuytren. Divagazioni : G. Alberti: Pensiero e linguaggio n ei casi di resezione ·d i un in·t e.ro emisfero cerebrale. Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Sul

morbo dii St.i·ll. - La cura del polso lento permanente. - La cu.r a dell'angina pectoris mediante l'infiltrazione sterile. Gli insuccessi· dell' insulinoterapia nel diabete. - MEDICINA SCIEINTIFICA : Significato del rapporto albumina-globulina del siero. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale: Concorsi. - Nomine, promo. zioni ed onorificenze. Notizie diverse. I nd•ce alfabetico

per materie.

forazio11i gastro -duodena li , occlusioni, e particolar111ent0 ap1)endiciti. La letteratw·a medie.a 1~eoeinte è ricca di osserv.a zioni siff.atte, e dimogtra che l 'evento occorre i11 rnodo peouliare nei bambini , che un attento .esan1e clinico consente per l o più un.a lJirecisa discriminazione cliag·nos tica, e ch·e solo in una ef'ig·ua minoTanz1a dei casi il processo i)neur11onico ,è asiwlu tamente silente e non ' 'iene nep1) ure sospettato. Meno nota, invece, e più rara, è la possib ilità c.h ~ sindromi addo1ni11ali acute siano eSJ?ressione di pleuriti ·ef'su dative e di perforazioni polmonari . Essendoci imbattuti negli ulti1ni anni in cinque casi di tal gene-re, vogliamo h·r evemente riferire sulle nostre osservazioni, cl1e si p restano a qualche intere ante co11statazione sino ad o•r a inedita - al meno a qua1lto1 ci risulta ed a qualch e ·c on &iderazione di ordine patoge11etico. 1

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I. - G. Giovanni (R. Clinica Chirurgica di Bologna). Portatore di un ascesso polmonare putrido d el CASO


1932

« IL POLICLINICO ))

Jobo inferiore destro, ir1iziato da circa 40 giOT11i, Yiene trallato con cure mediche in attesa di interYe11to chirurgico. Dopo pochi g iorni di dege11za, durante i quali ha sempre accusato distl).rbi di!3pepti.ci (pesantezza postprandiale, eruttazioni, rigurgiti· acidi), viene colpito da un dolore vivo al quadranle S'Llp·e rioTe destro e all 'epigastrio, accon1pagnato da Yon1ito ripetuto (miarzo 1S'37). L'addome è teso in tali r eg·ioni e vivamente dolente alla palpazione. Gli altri quadranti sono trattabili. L 'esame obbiettivo del t orace e un controllo radiologico clepo11g-0no p.er un vers'amento pleurico a destra. Una puntura esplorativa dà esito a liquido purulento. Toraco-pleurotomia immediata e dre· naggio acl aspirazione. La sintomatologia addo·m i· i1ale r ecede imn1ediatamente. L'ascesso viene trat tato in secondo tempo. CAso II. - S. Re1no (R. Clinica Chirurg·jca di Bologna) . Affetto cla ascesso polmonare sinislro ad evoluzione cronica, i11iziato da ollre un anno. Operai-o i11 un Lempo cli resezio11e opercolare della sacca ascessuale, pre ~en t a u11 clecorso r e.g·olare per circa due l1'lesi. In1pro"\"visamen.1e, in pieno benessere e senza causa a1)prezza])ile è colpit-0 da viole11to dolore all 'epigas lrio, che si diffonde rapidamente a tutti i quadra11 ti superiori dell'addom e . Ha vomito alimentare e biliare (marzo 1938). Il pazien le è ansioso ed h ia un polso lievemente aume11talo di frequenza. Le parti alte dell'addome sono in netta contrattura, e l a palpazione dà la sensazione del cl assico acldome di legno nei quaclranti superiori , ine11tre nelle reg·ion i sottombelicali la pare te è discretan1ente tratlabile. Si pensa ad una }Jerforazione gastrica . Un attento esan1e op·b iettivo del torace dà assai scarsi e confusi rilievi p ercu·ssori e{l ascoltatori. Nep·p ure un esan1e radiolog ico è probativo, poichè mette in evide11za 0111 bre ]Jasali di difficile interpreta· zione. Qùel che si rileva co11 chiarezza nella regio11e sottostante alla breccia toracotomica, è una 1nanifes ta egofonia. Sulla scorla di gues lo unico segno si pratic~ allora una J)Untura esplorativa, che dà esito a pus. Si pone diag·nosi di empiema acuto, forse da perforazione polmo11are, e si attribuisce la sintomatologia addomi11ale a questa condizione morbosa. Eseguita i1nn1edi1a tament e una nuova toracoto111ia jn punto declive, si trova un empiema circo· scritto alla base clell 'emitorace, completament e indipe11den1c dall 'asçesso. Drenaggio ad aspirazione. La sin loma lolog·ia addominale si risolve rapidam e11le fino a scon1parire in un giorno. La manca ta colorazion e ò ell 'escreato e del pus ascessuale, rlopo introduzion e n el cavo empien1atico di qualche cc. di bleu di metilene, permette di esclud ere in 1naniera definitiva che il processo pleurie-0 sia dovuto ad una p erforazione dc;-1 polmone.

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CAso III. Adriano (R. Clinica ·C hirurgica di Bologna) . Affetto da suppurazione polmonare putrida des tra è operato di r esezione della sacca ascessuale. Dura1Yle il decorso postoperatorio , a circa tm mese di distanza dall 'ìntervento (luglio 1938), viene col])ito ,all 'impro.v viso da una sintomatologia addon1i11.a le sin1ile a qt1ella presentata dal soggetto precedente. Le indagini semeiologiche e radiologiche so110 incerte come n el caso precedente. An· che qui l '·u11ìco s intomo obbiettivabile con cer-

[ANNO XL VII, NuM. 46}

tezza è l 'egofonia. Una 1)u11tura esploratiYa di1nostra la presenza di un versamento purulen lo al di sotto della breccia pQlmona:r.e. Toracotomia, pleurotomia, drenagg·io ad aspirazione. I fenomeni dolorosi del} 'addome regrediscono con rapidità . Anche in questo caso, l 'introduzione in pleura di un po' di bleu di metilene non colora nè l'espeltorato, nè la secrezione della cayità ascessuale. L 'empiema quindi no11 è doYuto a p erforazione polmonare. CAso IV. - F. Giovanni. Raccolto dalla pubblica strada vie11e portato cli urgenza 11ella R. Clinica Chirurgica di Bologna i11 preda .a violenti dolori addominali. Il soggetto, u11 111enclicante mentalmente ottuso, non forni~e i1essu11a 11olizia anamnestica di una qualche ulili Là. . Lo stato ge11erale è grave. Il polso e il respiro sono frequenti, l 'addome è teso in totalità, im1110bile durante il r espiro, e la minima pressJone· in qualu11que punto della parete esacer~a il dolore . L'esame O·b ·b iettivo· del torace "è assolutamentemuto. Si pongor10 in discussione varie possibilità : u11a perforazione gastrica, una pa11crealite acuta emorrag ièa, una torsione del tenue, una trombosi dei Yasi mesenlerici, senza per altro risolvere il quesito diagnos tico. Forse non si tiene · debito conto della frequen z3' respiratoria ·e della lieve cianosi labiale present at e dall'infermo, alle quali si darà valore solo più tardi. Dinanzi al muto reperto toracico e alla tun1ultuosa fenomenologia ·addominale, pur nell 'esitazion e diagnqstica, si reputa · doverosa una im111ediata laparotomia. Ma l'esplorazione di tutti i visceri addomin;ali, atlraverso una breccia medianasopraombelicale, è completamente negativa . Dopo l'intervento la frequenza respiratoria diventa u11a vera e propria dispnea e la cia11osi aumenta . Morte dopo 18 ore. Il controllo autoptico dimostra un ascesso der lobo polmonare inferiore ·destro, perforato nel mediastino ·inferiore. CA so V. - V. Nicola. Ricoverato all 'Istituto C. Forlanini, affetto da: t.11bercolosi polmonare. sinistra dal dicembre 1938,. ed in trattamento pneumotoracico· dal marzo 1939. Il 5 inaggio dello scorso anno, mentre ~ a .casa: per un breve permesso, accusa tin dolore addominale acuto improvviso ed ha Yomito ripetuto. Condotto immediatamente al pronto soccorso di. un ospedale romano, i sanitari di guardia diagnosticano una appendicite acuta, e consigliano ar inalato di tornare immediata1nente presso il luogo della sua degenza. . Visto al Forlanini il giorno. successivo, il paz. presenta addo111e spianato, difesa n1uscolare diffusa ma i1on eccessivamente accentuata, dolore· palpatorio spiccato in sede appendicolare. A carico• del respiro non si nota nulla di importante. Ma I '.esame obbiettivo del torace di1nostra segni di versamento a sinistra (succussione ippocratica). Infisso un ago colleg·ato con un manometro, si' rileva che la pressione della camera pneumotoracica è fortemente aumentata. Inoltre si estrae qualche cc . di liquido fluido, grigiastro, di cattivo odore . Pleuroton1ia immediata con drenaggio ac] aspirazione .Cessazione quasi immediata dei do1ori addominali .


[ANNO XL \'Il, Nl.' ~l. 46]

Morle (l-O})O 5 giorni . L'autopsia din1ostra u11a 1)erforazione. polmo11are sinistra discrelan1en Le ampia, a livello di u11a caYerna tubercolare situata ~ulla superficie conYessa del viscere.

Co.m e ~i ved,e, 11ei pri111i tre e.asi si è tratta lo di un.a ~indro 111 te addo111inale i\Cu.ta da em1JÌen1a i11 i11di ridu1 affetti d·a ascesso p-0lmo11are; negli altri due la fenomenologia dolorifica dcll'addon1e er.a do~uta ad una perfor.azio11 n del po linone. Scorre11do la letteratura di questi ultimi anni, si trova che casi di sinielron1i a·ddo1l1ina~i acute da ' 'e t sa111e11to1 vle11rico sono stati osser' ali e descritti da Serge11t, Coi11tb ra, Del CamllO, Ishchenk.o, Gt1gliel111·etti. Una n1·enzione 11articolare 111erita il la,roro di quest'L.ltimo , in quanto cl1e tratta di 37 casi di sindron1i a.ddo111inali con5ecuti\'e a versan1enti pleurici, in roggetti sottoposti a pneur11otorace terapeutico pe r tub1e1'c.o lo·si polmonare. Dalle s to1·ie ripor· t.ate ,risulta che al.1n0no dieci di tali ca&il p1resentarono una feno1l1 enologia addominale acuta, con dolori vi,ri, difesa n1uscolare, ' 'omito, stipsi o diarrea; eh.e in cinque fu inizial111ente })()~ta una diagnosi di app1e·n ·dicite acuta o di }1eritonite; e che in llno si procedette ad una in tempestiva appe11dicec1omia. Dal che chiaran1e11te si <le&u1ne cl1e la possibilità di false sindro1ni a·ddo1nir1ali acute è a~sai frequ ente nelle p le uriti che intervengono ri el corso di l1n già esistente pneu1notorace. Ma nelle osservazioni di tutti i precedenti AA. si è traltato costante111ente di pleuriti ~en11)lici, a versarne.nto sieroso limpido, 111eutre nei no stri tre ca~ i il versamento era fran caJl 1ente purulen lo. PTecisando ancor.a n1eglio , la sinLornatologia ad.d0-1nina]e era sostenuta. da e111pie1ni con1plicanti una l)ree~istente suppurazio1n e polmonare. E di tale evenienza non a'bbiamo tro,1 a to cenno nella J.etteratura ·d a noi • csan11n.ata. - Ancora p i1ì singo1lari appaion o gli altri due car-.i nei quali i fenon1eni addon1inali es1)rin1-evano una perforazione· po11r1onare. Osservazioni paragonab·i1i .alle· nostre sono state rmbblicate da Jacquelin, Kyaergaard, Oechs]i e Skillen, 1,ronch·e tti, Sallui&to , Castex e Mazzei , St·e igmann e Singer, Mazzei e Pardal, i qua li ~ i sono in1ibattuti in sin.dro111i dolorose adclominali acute d.a pneumotorace spontaneo. Anche son1iglianti ai nostri casi sono al c.l1n i d·e~critti da Jones e Gilb·ert i quali, raccoglic11do nella letteratura 24 osserv.azioni ·di emopneu111oto•r ace spo·nta11eo, trovano che ben 9 volte· l'evento lllOfbo so si ma11ifestò con una tijntomatolo·g ia addo111jn.ale acuta (dolori, vo1n ito, stipsi o diarrea). 1

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1933

SEZIONE PRATI CA

I11 5 di questi casi fu co11 iderata l 'op1)o rlunilà di .rr1is11re· chirurgiche, o in 2 si proced·ette ad una laparotomia (o.ss. di Fiscl1er, e o·::;s. di Morlock). Ma non ci consta cl1e sia stato descritto un simile quadro clinico in una i)erforazio11e del 1J'ol111011e. n·e1 n1 e·dia.stino, co111e è accaduto nel nostro IV sogg~etto.. E, fatta eccezione i)er due jnteressanti casi di Jore ~ s, risulta parimen ti eccezional e' una fenon1enologia ~i addo·rrte acuto iJer pcrfo r.azion e dli 1)ol1none collassalo, in corso di pneun1otorace lerapeutico. Nei n1ala~i di questo A. , uno dei c1 u ali era in trattam·e11to· pneun1otor.acico da 5 11lesi e l 'altro da 114 n1esi, la sinto111a lologia semb,r a abbastanza vicina a c1uella d el no ~tro \ ì soggetto, per la vivacità dei dolori addon1i11nli , per la mancanza di ·d ispnea, e i)er il giudizio· di « .addon1e acuto » esp re·sso da un chirurgo. Le nostre osseryazioni, dunque, din1o::;Lrano r11e manifestazioni addo111inali acute po. so1to })tiesentat·si no11 o l tanto nelle bert note e' entualità di i)oln1oniti, .a.i vc,rsan1enti pleurici sierosi, di pneu111otoraci e di emopneumot6raci s1)011tanei , rr1a possono essere espressioni anche di empie·m i, di perforazioni nel n10diasti110 e di rotture di polmoni colla s~ati da un pneu1110tor.ace terapeutico. 1

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Dal pt1nto ·di v:iista diag·110.stico , <.iuanùo 1a sindron1e addomi11a.le· è doYuta ad una p1Jc,vrite essu·dativa, non è difficile pervenire acl una precisa discri111inazione, sol che si ab bi.a cura di non fer11 u1r i .al rilievo d ei soli sintomi acldo·n 1inali, n1a di estendere l 'esame ob:biettiYo anche al torace. I claf"sic.i segni del versan1ento pJ.euri co e una ·p untura di prova positiva risolveranno facilmente i dub·b i e· con sentiranno una p1recisa diagnosi . Non sen1pre, porò, il torc1ce offre dati se111eiologici sicuri. Acca.de talvolta cl1e i si11to-' 111i fisi ci d el versamento si rendano chiari sol o qualcl1e tcr11po dopo l'insor1ger0 della sindrome ad1d.o n1inale, la quale r.ap1p resen la qt1incli la lJ'rima 111ainifestazio1n e del pro ces~o p·l eurico. Ciò ris.t1lta ·evidente da qualch e caso fra c1 uclli d(' ... critti d agli AA . precede11ter11ente citati. È allora più che mai necessario ricordare la ]>O·&sibilità di queste incon suete manifes ta zio11i ~j nto n1uticl1e clella 1)leurite, per evitare 1111 errore diagnostico che porterebbe senz'altro a.cl un errore terapo.utico. Sono i segr1i collater8li gen e·r ici dei proce~i pleuro-1Joln1onari che 5a1a nno ricercati con la n1assin1a attenzione: il tipo e la frequenza del respiro, il decubito , il pinnismo1, la cianosi. Ed i11 pari ten1 po l'ad1


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cc lL POLICLINICO »

don1e, se rigorosarnente e ri1)etutan1ente esa1t1inato, for11irà assai t&pesso g·li eler.r1e.n ti p·er un g·iuslo g iudizio . Si rileve-rà così cl1e la difef'a llarietale non è in vi11 cibile i11a .ced e dopo uoa p·a lpiazion·e pTolung·ata, ch e non vi è u11a iJ 1ereslesia cutanea, ch e l 'es plorazione r ettale rJ.011 d.e,s ta dolore n el D o,ug·Jas: segni , questi , ch e b en di rado mancano nelle; appendi citi ac ute e tanto n1eno n elle p erito11iti perforative. Nè de'Ve esiSer e ·dirne nticato cl1e, ~pecialm e11t e r1elle algi e. a sed e a lta, la sindrome può ei&ser e soste11uta da un.a l esione inizia1rnente. ~itu.ata l1Ella IJle ura diafra1111natica (Bolog·n esi). Non si trascurer à , quindi, d i esp·l orare g·li sp·eciali pun1i ·d olorosi d escritti da Guénau D o Mu·ssy fra i due capi d ello sterno1-cleido-11ta. . toideo, 5ulle apofisi spinose delle ' 'ertebre ce.r ,ricali, &ui prin1i sp.azi intercostali presso la n1argino-sternale; Ii.on si tralascerà di cer care il cosid.dJestto « rifl esso r e&piratorio ·<lella parete addo1ninale ,, d escritto ·da Sohm1dt, con si&tente in una rap1ida con trazio11e d ell'estremo s uperiore del -111usco'1 01 retto ·d ·el l ato i11fe·r n10 , a.11 'apice di 1un.a profonda inspirazione; nor1 si dimentich erà, ir1 fine, ch e il d olore non è sollanto anteriore, ma anch e l)Ostericre ·e lateral e. a Jivelloi d elle. ul Li m e co stol e, cl1e il r es piro è frequente e a tipo ·C05lalc sui)eriore, cl1e spet5so esiRte dol o1~e alla deg-Iuliz i o n ~ . In d efinitiva, a chi abbia di1nestich ezza con i divelì~i quadri del << ·dra.mrr1a a d.don1i11ale », sarà possibile pervenire ad una esatta ·diagno~i nel i11a·gg·ior nun1ero d ei casi o , per 101 m1en o, <.tJ)parirà g·iusta la d ecisione di una vrudente ed oculata attesa. A stare a lla noslra es1)erien za, la sindron1e pre .. enta mag·g·iori difficoltà di in·te1rp1retazione riel caso partic.olare ·d i un , ·er sam ento ohe si instauri dopo una toraco·p n.eumotomia p er a- . ~cesso polmonare. Su queste difficoltà dia-g nostich e ci siamo1 g·ià intratte11uti in un i)recede11te la·voro sulle com·p licazioni p·le-urich e d ell e suppurazioni polmonari. Dicemn10 allora e ripe tia1110 ogg·i ch e l '·esarne obbiettivo più accurato , a causa della breccia operatoria ch e n1uta ra dical1nente le condizioni fisiche d ella cassa toracica , non ·d à rilie·v i si curi ; e dicem rr10 an ch e ch e gli esami radio1logici mettono in evidenza ombre le quali, sovr apponendosi o confo·n 1de ndo&i ·c,o·n quelle c0Tri spor1denti alle l esioni polmonari, non sono chia ram ente int erpre tabili. Richi.amiamo l 'atten zi one F-ull 'impo1 tanza Ji un sicuro segno diagnostico, l'ego fonia, ch e noi abbiamo rilevato costanten1ente in s imili c ircost.a nze, e non solo nell e oondizioni d ei sogg·etti qui Tiportati (II e III), ma anc~ in 1

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11umerosi altri casi a sinto111atologia non addo111in.ale. Le s te .. se cose pDtre111mo ripetere per l a diagnosi del10 sin·dromi adtlominali da p e1fora zio11e l:Jol111onare sp10•1ttanea . L 'esan1eobbietti,·o del torace ·ed il rapido r11utarsi delle condizioni res1Jira Lorie ( <li::>p11ea), n1et1 erannò i11 evidenza g1i inconlroverlibili segni d el i)11eiun1otora-c.e spontaneo. Se rnai, difficoltà potranno in cor1 trarsi n ei casi di perforazione rhe inter veng·ono quando è g ià in corso u11 lJin eumotorace terapeutico. In tale. e \'enien za, più eh€: la semeiologia, lw importanza la ditipnea, la quale dovreb·b ·e in·dirizzare v·er so il g iu,s to sospetto della perforazio·n e p 01lmonare. L 'esplorazi on e dell e pres. ioni e ndopleuriche cl1iarirà allora la dia g11osi. l\1a va detto cl1e in Uit certo 11umero di l)Il·eurri.otora.ci spontanei (.J a cquelin, Castex e Mazzei , Jones e Gilberl) , ed an ch·e in alcune perforazioni i11 corso di 1.J1n eumotorace te·r a1>e.utico (11ostro caso V, ed entrambi i ca i di J oress), n1ancan o assolutan1ente i seg11i di difficoltà r espirc.torie., scar!'eggiano inizialn1ente i sintomi fisici a 1carico d el torace, ed il tun1ullo ad doni.inale è l'u11ica espressione del] ' evento inorposo. Jacqueli11 insis te su questa pos5ibilità, e distingue un particolare tipo clir1ico di pn·eun10Lorace t5pontaneo, ch e egli chiar11.a t< pneu111otorace peritoneale o appendicolare ». In questi cafvi, 1evidenten1entei, l 'errore diagnos tico è fa cile, e la <lecisior1e di un intervento esp·l.o ralivo· è scu6abile, tanto può aprparir e necessaria e d urgente. Tutla,-ia, anche in sin1i1i c ircostanze, almeno a giudicarei dal nostro c.aso V, il qua·dro a ddominale non h.a quella classica cOITT1pJetezza di f en on1eni ch e per lo più si risco·n tra n egli addomi cl1irt1rgici. Il ch e d eve invitare ad una atte&a prudente, dura11te la quale possono delinear si sintomi cl1iarificatori a carico ,d el to·r ace. D 'altra p1a rte·, qu.ando la sintoma tologia intervie·n e n el corso di un p n eumotorace t erapeutico, ancl1e in assenza de.Ila dis pn ea e di ogni altro sintomo toracico, l'esame .delle pressioni end o pleuriche forr1irà elern enli diagnostioi dec isivi. 1

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P er .quanto si riferisce a l problema dia.g n o61i co d elle si11dro·m i ad·d o·n1in.ali che potrebbero presentarsi nelle condizioni del IlOF-tro IV c.aso, ci sembra che un segno di , ,alare patognomonico d ebba essere l'enfisema m 1ed1asti- , nico, con. le b en norte Siu e1 n1anifestazioni al giugulo. Dinan zi ad un rilievo siffatto la diag11osi di rottura di un. organo a contenuto g·.assoso n el m edia•s tino f1i in1pone. E se l'in-


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SEZIO.l\TE PRATICA •

daginie anaJl1ne&Lica sarà i}ossibile, non sarà difficile stabilire quale sia l'organo perforato1. Nel noslro caso, tuttavia, sintorrti di enfise111a mediastinico erano as&e11Li. Non po5si.aillO agevoln1ente s pri egare questa n1.anca11za, se non rif.erendola ;il fatto ch e il pqlmone si era perfo1w ato in un tessuto che, lungi dall 'esserfr lasso, era invece ·d en so e sti_i}ato. Co11dizio11e anatomica, questa, ch e forse a ve,,a in1pedito la diffu1sione vierf\o il g iu1gulo dell'aria uscita dal r1oln1one. Co1l1unque sia, il caso din1ostra ch e segni di enfisc111a n1ediastinico i)ossooo n1ancare, e che i11 tale r ircostanza un significalo deve essere a ttribuito alla polipn·ea e alla cia11osi delle· l.ab·br.a, che nel nostro n1alato era no pre enti e che furono debitan1 ente valutate solo do·po la laparotomia e.splor~i iva. In que~to· tipo di lesioui, a nostro avviso d eve es ere posta u11a distinzione. fra le i)erfo1 azioni totalmente. endo111ediastinicl1e, e le })erfnrazioni ch e sii aprono in parte nel i11ediastino e in parte nel -g rande cavo t)leurico. N·elle pri~11e, la dia1gnosi si fonderà sui suddletti seg·ni di enfisen1a nledia~tinico o, i11 Jo1ro asse11za, sì sospetterà dalla polipnea e dalla cianosi; nelle &econde, presenti o assenti i sintomi dell'.e nfisema mediastinico, la diagnosi. può esse.re chiarita dai segni fisi ci deJla i1londaz1on e gas~osa d·e l ca, ro pleurico. 1

Secondo Gugliel111etti, i n ervi re ponsabil i delle sindromi addo·m inali acute i&arebbero gli ultimi intercostali, l 'ileo-Ì'po·g aslrico, il frenico, il v.ago, il gran si1rtpatico . Gli ultin1i inter costali , inviando rarr1i all1e1 regioni superiori della parete addominale, potreb bero giustifiC.[tre la com parsa di fatti dolorosi alle basi degli emitoraci e alle sezioni superio·r i dell'addo1ne. L 'ileo-ipogastrico potrebbe anch'esso d etermin are dolori pari€tali n el suo t erritorio di clistril1iuzione addominale, in qu anto, rice,re u11 r.a1no ana&tomotico ·dal XII intercostale. Il frenioo, da parte sua, 1)otrebb1e a\rere. un in1por .. tante ufficio in quanto', dopo il suo ~fiocca­ rriento· nei plessi diafranlmatici, invia ra11tuscoli al peritoneo con1preso fra sterno ed on1helico, filamenti ai legamenti coronario, tria111g olare· e sospensore d~l fegato, e ran1i al plesso celiaco . Il vago ed il simpatico, i11fine, potrebbie.r o essere chiamati in causa per la loro com1)artecipazione alla co5tituzione di qucst'ulLin10 p1lesso . Tutti 1qruesti nie rvi posso·n o e11 t.ra re1 nel deter1ninisn10· delle sindro1n1i a ddominali acute in manigra diretta (soltanto, l 'ileo-ipogastrico $Urebbe s timolato indirettament e, n1edian te la su non1inata an astomosi), p e·rchè h anno stretti rapporti an ato mici con la pl.eura. Si tratterebbe i11 de finiti.,~a di una irritazione ner, osa di n atura flogi.:&tic.a, di una vera e prop ri.a r1e\1rite conco1nitante alla infiamn11azio ne pleuropoln1onare. La dottrina ·è cert.an1ente suggeSitiva. Ma, sot1oposta ad un.a attenta analisi, presenta punti deboli ch e non resistono alla critica e che possono essere C·O·&Ì sch ematizzati: 1) P erchè si hanno sindromi addon1inali acute in fasi di n1aJattia in cui l~ p11.cure non 60 r1 0 ancora colpite, c.ioè quando i 1ronchi nervosi n on po::::so no .an cora a vere subito alcuna irritazione flo.g istica? ·È questo il caso della p·oln1onite. centrale e del p11eu1notorace spontaneo. 2) Com e piegare la fulrninea concon1 itan za del pro c1ess-0 polmonare e delle manife. . 1azioni .a ddo1ninali (co n1e accade per €sen1pio nelle perforazioni), se la sup-posta ma non conce&&a flogosi pleuri1c a ha certan1ertt~ bisogno di un ce.rto tempo per guad.ag·n are i tronchi ri ervo~i vici11i? 3) Se di. irritazion e1 n eurogena infian1n1atori.a si tratta , con1 e s·p iegare il r<lpido risolversi dei sinto1n1i addo,n 1inali, dopo toracetntesi o do·p o aspirazioni di aria dalla pJeura ~ 4) Con1e spie.g·ar e ch e del nervo ileo-ipogastrico· si.a dolente soltanto il territorio di di1

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*** A quale meccanismo sono dovute le 5indro111i addominali acule ùa affezioni pleuro-polmonari? È, questo, un probl.er11a cl1e deve ess1ere. a11cora risolto. Una antica ir~otesi attrib1u i va i fenon1en i addominali ad un.a flogosi peritoneale secondaria a quella degli o rga11i toracici. L 'infiammazione guadagn·erebbe l'addome altra.verso le ri cche comunicazioni linfati che esistenti fra le due grandi cavità. Ma , per ragioni f'ulJ.e quali n on è nepp1u re il caso di ·&offcrmarci, sin1ile· supJ>osizionc non i>uò esser e in alcun n1odo invocata, .e non g·ode pi1ì di nessun credito. La dottrina ch e in vece oggi riscuote la pres~ ocliè totale unani1nità dei consensi è quella ch·e' riporta lo scatenarsi delle algie addon1inali a i.)roic,es&i di natura neurogena. Irritazioni di d·eterminati tronchi i1ervo~i , ·e consecutivi rifl essi a di stanza \ e·n gono costanten1ente chia111ati in causa da quando Mirande , nel 1900, attribuì i. dolori addominali alla particolare distribuzione d.el XII nervo intercostale e alle 5ue anastomosi simpatiche. 1

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« IL POLIC'L II\'.I CO n

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slrib1uzione del ran10 parietale, e non quello· del .addive11ne ad una laparoton1ia bianca, han110 rn 1110 genitale? posto d ina nzi alla n ostra it1ente il pro•b lent-<l 5) P cr ch è i dolori colpi ·co110 spesso tutto se nella patogen esi di queste inconsuete manil 'addorne quando la lesio11e toraci ca è soltanto fe stazioni clinich e, non debba e&sere dato pounilaleral1e; e perchè talvolta il dolore è situato sto ad un faLtore di ordine cardio-circolatorio. nell 'emiaddome opposto a quello dell 'emitoIl punto fond.amentale1 da cui ì)aI tire, n elr~\ ce co]pita? (vedi nostro caso V). l'interpretare J!essenza dei feno1neni di cui ci G) Se i1cl detern1inismo della sindrome en- s ~:i.amo1 OCCUL)ando, èi è &em1b1~ato il se·g uente: . trano il frenico, il vago, il c:;irr1pa lico, p1eir chè le sindromi addon1inali acute si manifestano no11 sono· rilevabili (I.a le tter.a tura è muta a soltanto n elle· pleuro-pneurl1opatie acute (pleuquesto rig·uardo) fe·n on1eni a ca rico del diariti con forn1azio11e rapida di ' 'ersam ento, inonf1 a111ma, o "egni collaterali di irritazione vadaz1ion1e gassosa imp rovvisa ·da p·n x s1JOntag·ale 0 simpatica~ rteo, poln1onite loibare) , e i11articolarmenle i11 Per tutte q u ei::..te obbiez ioni senza risposta, quei proce&si c.h e rapidan1 e nte porta110 alla sugg·eril eci 1Ja1ticolarmente dal no&tro caso soppressione funzio11al c di vas te a ree di su"'\T, nel quale n1.an caro110 gli ele menti essen- perficie pol1nonare. La qual cosa è come dire ~iali per attrib 1 u ire il quadro clinico alla irricl1e si presentano solt anto in quei processi cl1 e taz ione flog istica di uno o più troncl1i n er vosi com1)ortano un bru:co disordine del circolo (i d olori a1)parvero n el m o1t1ento stesso del] ~ r)olmonare. p erforazione poln1onare, qua11do non esisteva Nella tumultuosa fa se cong·eslizia della polar1co ra alcuna flogosi della i)le ura parietale; 111o nile lobare, n el collas:;o repentino di un l a perforazio ne era a sinistra e i dolori preva}lOln1one p·er p1neun1oto race spontaneo o per l e11te1nente .a ·destra; i dolori si calmarono Siupleuri~e a rapido sviluppo, si stabiliSice velobil o dopo1 la pl euro tomia e l '<ls.p irazior1e), si.aoe1nente una riduzione del letto vasale, cl1 e 11to indotti .a conclu·d ere cl1e l a dottrina n e.u - . e,quivalc ad un imp:r ovviso ostar.alo m ·eccanicc' rogena è insufficiente a chiarire ]a i)a tog.enesi a ·c ui il cuore destro è in1pre111a rato. Accade d elle sindromi add:omin ali acute da ~ffezioni cioè lJ:Ualche cosa, che. ,è paragonabile a quanpleuro-polm onari. to avvi ene n ell 'e1L1bolia d i un ranìo d ell 'arteE a llora? Jacqueljn , prendendo i11 con si d:e- r ia pol1 11onare di ragg ua rdevole calibro. Il cuor az io11e le form.ei addo11ninali da pn eu111otorace re des tro si Lrova in11)rO\'Visan1ente dinanzi ad SJ)O n tan co, crede cl1e nel detern1i11ismo d ella ur1 p iù o meno forte au111ento d i resistenza n el sir1dro11!e siano da tene re in co nto la sed e ba pc>lrr1one, con la imrr1ediata necessità di vi11sa d ell a pe•rfor azion e volmonare, e la ra1)idità cere un ostacolo m eccanico di notevole entit à. e la i11tensità della inond.aziorte gas~osa. Co- L(: condizio ni, dunque, sono con1plet.c mentc .m ,e queste circo•s tanz.e possan o, sc.aten.a re i fe,diverse da quelle ch e isi verificano in processi . r1ome11i ad·d!ominali, però·, l \A. n on spiega. È a lento svilup1p o, n ei qu.ali la riduzione d -e1 J.etforse il diaframrna C·h e in si1nili condizioni t<) vasale polmon.ar1e ·è g·raduale, e può essere entra in patin1'ento? Ciò potrebbe &embrare facilmente corr1pen &ata da un proporzionale ~umento del lavo·r o cardia,c o. Nelle1 Gircostan})la u ibile per i dolori cl1e si n1 a1rt.engono localizzati ai distretti superiori dell 'addome; ma ze da n1Ji considerate tutto si svolge con estrerton ce rto per i d ol ori diffusi n t t1tti i quarna !apidità. E ~e il muscolo ca rdiaco è valido dranti, o p er quelli limit.ati sol tanto alla f;ede e l'ostacolo polmonare facilinente supe rabile, seg·u ei presto un equilibrio all 'in1p rovviso didell 'appendice. Tron ch·e tti , sien11)ire a proposilo del i)n et1m o- sordine . ~a se il territorio vasale- escluso è va$toi, ·e se il c Utoire n o11 11a una forza contn·attorace t-onlaneo, fa osserva re r l1e il dolo r e in t i] e sufficiente, de b1b ono n ecessariamente insede ano111ala può e~ere dov uto ad una &pina terYenire stasi e dilatazion e ventricolare d ef;tra orgarlica esistente nella stessa sede, d1el dolore. Ma Ja n egati vità dei l"epe rti 01)eratorl , n elle e, per rapida con se.g·uenza, con o senza l 'in1'1ervento di una in1sru,fficienza funzio;n ale della Iton infrequen ti laparoto·n1ic. ·e seguite in ta]i tricuspide, stasi e1d aun1ento di pressione n elcirco~t.anzo, ·co·n tr.a sta an ch e con questa ip·o tesi. l'atrio e n 1ell 'amb ito delle vene cave. La nozione ch e sir1dron1i di a·d don1e chirurL 'ostacolo nella cava inferiore, allora , n o n gico acuto possono intervenire, ol tre ch e per n1alatlie p.Jeuro-pol111oin ari, ancl1e per ca rdio- può restar.e1 limitato' a l tronco venoso princi1><ale, ma deve ripercuote rsi su t11tte le collatepatie (angina pec toriis , infarto m iocardico, inrali: quindi con1gestione n ei territori tributari suffi cienza acuta di c uore, ecc.), ed il ricordo e particolarmente co ngestione d el fegato, atdi un caiso d i tal gen ere occorsoci durante jl t raverf'o le sovraepa licl1e. serY izio n egli Os1)edali di Ron1a , nel quale si

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SEZIONE PRATICA

La congestio11,e epatica, .a ,s u.a 'olta, di,·cnt.a t1n osld.colo per la circolazio11e portale, con la co11se.g·uertza di una stasi in lutto il territorio SJ>lancniro . Le cose, forse, i1on si svolg·ono così &en1plicemente; n1a sta il fatto che , ali ·ostacolo del circolo pol1n9n.are ri. pondo110 J)resto una i f)erten ione e una dil.;;-1t.izione riel tronco della cava ir1fe riore, e accti11to a ciò , I1na pletora ad·don1inale totale, ch e colpisce i11 111odo particolare il fegato . e la ir1ilza i quali, i 1er la loro costituzione anato1ll ica, e per il loro li ffi cio fisiolog ico1 di ser])ato i sa ng·uig11i, l1a11no la po sibilità cli acçoglic-re le inaggiori (l uant ilà di sang·uei. A 11ostro n1odo di vedere, qt1este condizioni del circolo a1ddo n1inale i1cn posson·o essere t raf-reurate. nell.a i11Lerpretazio11e patogien,eti ca dei fenor11eini clini.ci di cui ab]Jia1110 trattato. La dilatazione i.n1provvisa d el tronco della ·ye11a (.ava. la d is lensio11e b ru1 ca della ,g lissoniana e (le1la caps ula s1)leni ca, la cong·eslione c~ei m esa e quindi di tutto il tubo digerente, se1111brano cl t-menti più cl1e sufficienti a scatenare fe no111e11i acuti nell .a11tbito addo111inale, in qua11lo cl1e rientrano tutti fra le stimolazioni adeg·ua te allo sviluppo cli sensazioni dolorifiche. Siffatto i11e cca 11i~1l10 paio.genetico è perfctl l1.n1enlr.- ])lausibil c. 1Jer lutti i casi da noi riferili. Ne.i Lre empie mi, la condizione del brusco ~quilibrio circolatorio poln1onare è stata realizzala dal rapido formarsi d el versamento, che 11a funzional~1lc11te ridotto· un polmone già f ··t esament e coi n pre>1n~sso dal i)rooesso suppl1ra tivo JJre·esi&tente. N·el V caso l e condizio11i ~0110 s late pre ochè identicl1e, poichè la r ot1ura polmoin are· e la couseguente f~lminea ipe~·­ trn sione endopleurica hanno rap1d amente d1 ~·e1q, uilibrato la g·ià ridoLt.a circolazione di tin 1>olmo11e da lungo ten1po :ollas ·ato N.el. en o, infine, p1ur restando 11be re le po.$is1b 1J1ta (lel c ircolo po11nonare, la perforazione, essendo a, Yen u La 11el n1ediastino in fcriore, ha rapp re~entato un enor1110 ostacolo, ·direttarr1 ente esercitato s ulle pareti della vena-cava, ·e forse eulJo stesso atrio destro. Non andian10 .al di là cli q11esti brevi e s<·l1ernaticifìsin1i ce11ni sulla i1tteressante que8 ( ior1e cl1e qui .abbiamo l) l'OSJ)etlato, n1a rirr1andiamo p er magg iori deLtagli alla più estesa trattazione di un altro i10,stro l& ' oro in corso di s tan1pa n e cc I ..a Clinica Chirurgica n, 11el quale ,~ien e fatta esposizione di ri cer cl1c anaton10-patol0g·icl1e, di indagini sperin1entali e di addentellati co11 a ltre condizioni patol~gicl1-0, ch·e se·m brano consentire una soluzione aff erm.ativa del quesito da noi preso in esanle. 1

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RIASSUNTO. L'A. riferisce

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5 e.asi tli ::;i11ùro111i addomi·

nali acut,e. da ple uro-1J1n eumo1Jatie, si1r1ula nti fl ffezio11i chirurgiche. Le osservazioni din10._, lra110 cli-e. l 'in·consueto qua dro n10 rboso no11 si ]1a soltar1to n·e lle polmoniti., n_elle J)leuriti sierose e riel pn eumotorace spontaneo come è -orrr1ai co nsacrato nella lelter.atura, ma può essere esJJre&&ione ancl1e di e.n11Jien1i, di perfor<tzioni del poln1011e in corso di 1)neu111otora ce teTapeutico·, e di perfora zioni polmon.a ri n el 1r1ed.iastin o. Gli ·ele111·enti dia,g·nois tici dell'eve,n to clinico veng·ono br'e•vern ente discussi. Pre11dendo in esa111e i possibili fatlo·r i patogenetici, l 'A. arriva alla conclusione cl1e le 111anifestazioni addominali so no sostenute P.p1ecialmente da una pletora che in1provvisame11te colpisce l 'intero lerrilorio della ·circolazione splanc11ica. 1

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« IL POLICLINICO »

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0ECHSLI

19. 20. 21.

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22. 23.

24. 25. 26.

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OSSERV'A ZIONI CLINICHE Traumi cranici in neuropatologia. I • Afasia post-traumatica in due giovani soggetti.

Dolt. STEFANO S T EF ·\N I già aiut o i1ella Clinica Neurologica di Roma .

I multi formi aspe tti ·s ot to cui ci si i)rese11ta la Lrau1n-0.tologia crani ca nei rig u.adi d ella Neu ro p,a tologia e d-ella P sicl1iatri.a, la varietà d ei e.asi , la di versità de] decorso e dell 'esito i rl rappo,r to all a prognosi e alla cu ra, la in1portan za ch e o·g ni sing olo caso può assu mere e, il ·,p iù ·deJle volte, asis ume n ei rispetti ~della m edicin a leg·.ale, indu co·n o lo studioso spassion ato a n on trascur.1L"e1alcun a eveni en za ·n ella qua le la trau·m atolo gia cranica stessa possa fornire o q ualch e dato nuovo, o p oco cur.a to , o, al111en o, q u alcl1e ·0ffic.ace riconfern1a di q uello ch e già era noto n ell ana tomia n orn1ale e pat ologica e n e1lei fu11zio1n i e d isfunzioni dell e i1ar ti più n obili e n ece sarie d el 1

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S. N. C. Con la ~ p era11za, n on for se ir1fondata, di poter pre~er1tare , di quando in . ~ua ndo, . d~ 1i casi ch e rientran o sott o qu&Sto titolo mi 11n 1ito ora a tratta re bTevem .e.nte ·di du e giovani soggetti n ei quali, in se.g uito a trauma d el capo, si n1aniferst.arono dii5turbi afasici e <lis fasici, n o11 indegni di p1articola re con siderazione. Po tei a suo tempo osser, are e stu diar·e i due casi n ell ' Osped.a le Civile di Ti,10Ji , 'per invito e con cessione del collega prof . Colucci , direttore e chirurgo pr imario di quel Noso .. comio, al quale r endo pubblich e grazie. 1

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[ANNO XLVII, Nt:-:M. 46J

P asso .alle storie cliniche e all 'es1)osizion e . . d elle. rn iei person ali osservaz1on1 . CAso I. - C. VinceI1zo. Dalla s toria e dalla cart ella clinica d el 'osped ale, ch e in parte trascri\·o, in pa rte riassumo, si apprende q1. s . : C. Vincen zo, genitori viven ti , n at o e dimoran le in TiYoli, anni sei . En tra in osped ale il 26 m ar zo 1~'36. È caduto• il ined esimo giorno da una ringhiera, dall 'alt ezza di m. 5 circa , com e riferiscono quelli ch e lo acco111p agnano . E . O. : Stato gen er ale gr ave. Stato completo di inco·s.cien za . Polso piccolo, r aro, ipoteso. Epistassi, perdita di san gu e d alla bocca. Si nota em a tom a d ella region e t emporo.-parielofron t ale di sini tra, della region e parfet ale ùest ra, e d ella regione occipitale. Contusione con em atoma della regione p alpebrale sin . Posizione a carie d i fu cile. Pr ogn osi riser vat a. Si pra tica al p. jpod erm oclisi ipertonica al 20 %, si fa iniezione cli coagulen o, si applica borsa di ghiaccio al capo. P . L. Fu oriesce liquido ematico, d i cui si estraggon o alcuni cc. Press . iniz. 45, finale 25. La 1p _ L . si pratica il g. 28. In questo giorno si I1o ta n1igliora men lo d ~l !e <.;011 dizjoi1i gener nii. ~ 'J­ tan si segni di em ipar esi d estra ; pupille isocorich e. Durante la no lle piccole em orragie per lesioni della bocca. Non scosse convulsive. · Sta tus 3 aprile: n o tasi paresi d el VII di d . 4 aprile: il p. comincia a b albe ttare qualch e parola. 5 : scosse clonich e a carico d egli arti d i <l. G: i m0Yin1en li d ell 'arlo sup . di d . accennano a r icon1parire. 19 aprile : il bambin o presenta imp rovyjsa1nent e scosse tonico-clonich e gen er a1.izzate, sen za perdita di coscie11za, della durat~ d1 po: chi is tanti. Dopo di esse rimane stordito. Gl1 ast anti dichiar an o ch e dett e scosse sarebbero com in cia le d al lato d . 2 m aggio: per siste lieve par esi d egli arti di d . Il p. vien e dimesso il 2 maggio 1936, in Yia d i • • gt1arigione. Diagnosi clin ica : 1rnt l ura cr <.l ni( a , emiplegia destr a : Afasia . sen so-motoriçt. Epilessia jaksonian a. Gli esami n europsichici praticati direttamente él a 1ne sul piccolo paziente furono quattro: il 13 aprile 1936, a 19 g iorni d i djsla nza dal t1 a Ulna, il 21 aprile 1938, a 26 g. cli disla11 za, il 16 ~ag­ g io 1936, a 52 g. di di slan za, il 6 agosto 1936, a n1esi 4 e 12 g . circa di dist an za . Di essi om e tto, bre vi fatis ca1iisa, tutta la part e i1egatiYa, riassu mo soltan to i sin tomi n eurologici non afasici , trascriYO let teralmente le osserYazioni fa tte su ques ti ultimi . St atus : 13 aprile 1936 : Il piccolo p._ è. tranquillo; giace sul letto ten endo l 'ar to d . 1n posizio11 e di semiflession e. La fision omia è discret an1ente i11telligen te, lo sgu ardo vivace, m?bile, la mimica facci ale poco accentuat a. L 'occhio segt1e i n1ovimenti del sanitario e degli assistenti . II p . si inter essa discr e tam ente di quello c~e .si ~Yol­ ge intorno a lui; alle domande c~e gli SI rivolgon o risponde spesso con un sorriso. Mostra.nd~­ O'li d elle incisioni e interrogandolo sul loro s1gn1ficalo eO'li con la In imica, con qualche breYe o·esto ' e ~on sorriso ade·g uato, fa vedere di b e11 ~on oscerlo e cli saperlo disting uere da altre in 1 erpretazi~ni, S}Jesso lon·Lan e .ed . arbitrar~e, . J~ s1nt1ategli a bella posta d al sanitar10. Se gli s1 in1-

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1943

SEZIONE PRATICA I

parte qualcl1e ordi11e, cerca di eseg·uirlo del suo m~glio, co111patibilmente con la emiparesi d. Fa.cendogli eseguire dei movimenti particolari (occhi, li11gua, arto sup. si11.), li es~gue. L 'esame neurologico rivela paresi del VII sup. e inf. di d., deviazione della li11gua protrusa a d., paresi dell 'arto sup. e inf. d. , iperreflessia dell 'achilleo e rotuleo di d . ~pille i1ormalmentc reagenti. Craniopressione e craniopercussione non dolorose; alla domanda se dette inanovre provocano dolore risponde costantemente: nessuno. Linguaggio : nelle parole che il picclo· p. pronunzia spontan.e amente, (sig11ora, papà, cosa ecc.) non si notano difetti particolari; appare invece a pri1no esame che il }J., p.u r tenendo conto dell 'età e della sua condizione speciale, non è sempre in grado <li assegnare a ciascun oggetto o persona il vocabolo adeguato, che spesso sostituisce con surrogati approssimativi, ma più generici. ~ralora sostilui~e il gesto e la mimica a p~role o frasi che pur dovrebbero rientrare nel palri1nonio verbale. Riesce a cantare qualche frase di canzonetta popolare conosciutissima. Interrogato sul nome dei cibi (polpetta, fagioli ecc. ), fa cenni adeguati sul loro uso, ma non 1•e ripete il nome, nemmeno se gli si ripete Jli\1 volte dal sanitario. Le parole più comuni da Jui pront1nziate sono: papà, signora, esso, a questo, no. Status : 21 aprile: I famigliari del p. comunicano che egli prova più spesso difficollà a ripetere paro1le o frasi com.andate o suggerite, cl1e non a pronunziare parole o frasi spontanee. Osservando il piccolo p. e interrogandolo <:011 opportune domande, si nota, anzitutto, che egli comprende, in genere, il senso delle do.ma11de ri. voltegli, ed eseguisce sempre gli ordini che gli vengono i1npartiti, anche se il sanitario g li parla senza che egli possa scorgerne l 'e pressione e j movimenti dei muscoli mimici. Il p. è in grado <li rispondere talora con qualche frase completa se si tratta di parole più u suali: n1am1na sta él casa, papà sta ... sta ... .con papà... (coir retto) con mamma .Talora pronunzia egli stesso qualche frase spo11 taneamen te in relazione all'ambiente e · alle circostanze in cui si trova. Se il sanitario gl 'imparte dei comandi, senza farsi scorgere, egli li esegue con precisione: caccia la lingua, chit1di gli occhi, apri la bocca, prendi il pupazzo. D.: Come si chiama questo? - R.: È un pupazzo. - Chi è P È Peppino? - R.: No, è un ragazzo. - D.: Che c'è là P - R . : La staccio (stazione). I>.: Poi P R . : Casa, casa (parola che ripet e ~vesso). D. : Guarda bene più giù; che c'è? R. : L 'acqua (il fiume Aniene). (Mostrandogli dei cioccolattini): D.: Cos 'è? - R.: Si1nmangia. D. : Di che co.Iore è? - R. : Carta ri ... ri.. . (la carta inarg entata è gialla). (Mostrandogli un orologio) : D. : Che cosa è questo ? - R. : È, è .. . ce l'ho pure io (fa vedere un orologino legaito al pol:.'lo). - D. : E uguale ? - R. : No, il tuo è più .grande, il mio è più piccolo, io so' più piccolo. - D.: Questo è un orologio; di ' orologio, o-ro-lo-gio. - R. : No, io quanno che so' piccoilo T1on so cammà (chiamare). - (Entra in sala il giornalaio): D.: Chi è quello? - R.: È ... ha .. . (fa

sm

,ce nno dell'uso

del gio,,ni01le) . -

Mos.trandog~i

u11a penna da scrivere): D. : Cos'è? - R. : È . .. J1i11 0 ... pino ... - D. : Papà perchè non viene? ff. (gu.arda la finesf'ra ) : Coso ... perchè ... perchè .. .

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(a.cce nria in alto). -

D. : Perchè piove? - R. : L'acqua. - (Nel partire gli si dà un altro cioccolattino) D. : Questo di che colore è? - R.: E; }lino... pino... pino... pure io. In complesso si nota diminuzione dei disturbi afasici, discretto progresso d el linguaggio spontaneo, minore facilità, invece, talora impossibilità cli ripetere parole suggerite o pronunziare nomi cl i oggetti a I ui noti . Status: 18 maggio 1936: (Fuori dell 'ospedale). Nel presentarsi al sanitario il bambino cammina da sè; solo si nota che il piede d. cade un po ' p il.1 pesantemente sul terreno1, che il s.; lievissima astenia nei movimenti attivi degli arti dj d. Il p., dopo eseguito q·u alche movimento co111andato, lo reitera spontaneamente da sè più volte. Lievissima deviazione a d. della lingua protrusa. Lievissima astenia dei muscoli periorali di d. e del constrictor palp'ebrarum eiusdem ÙlJt'e ris; scomparsa l "iperreflessia del rotuleo, di d. Linguaggio : per il 1. spontaneo si nota che jl piccolo paziente è in grado di sostenere un discor so in modo continuato, non solo a frasi staccate, anche se non lo si i11terroga espressamente. Parla di sè, del suo ambiente, di una sua piccola con1pagna di giuochi di cui spieg·a la condizio11e sociale ecc. Quello che si nota, è la impossibilità talora, più spesso la difficoltà di pronunziare qualche parola meno apituale a lui, e di significato più comprensivo, che egli sostituisce co111 la parola coso e coisa. ,Se però, notata questa difficotà, si insiste l}ell 'esigere da lui proprio il termine preciso, allora egli fa sottovoce dei tentativi, prima sillabali, e che riescono poi nella pronunzia dell'intero vocabolo. Talora inYece qualche altro vocabolo è pronunziato semJ)licemente con ritardo , dopo uI)a pausa più o meno lunga. Difficoltà maggiore mostra il p. nel ripetere d elle parole comandate, quelle cioè cl1e egli non riesce a pronunziare da solo, spontanea· mente, che però si restringono1a un numero spiccatamente minore di quelle degli esa~i precerl en1i. Qqalche volta, an.che, invitato a pronu11ziare qualche parola, dopo vari tentativi sillabali, prende quasi come la rincorsa e pronunzia in fretta tutta la paro,l a intiera. L 'esame psichico rivela una intelligenza particolarmente sviluppata rispetto all'età; il piccolo p. comprende i discor si che gli si fa11no, eseguisce tutti i co.m andi imparlitig·li, sa dare notizie precise (a parte i residui disfasici), dei luoghi, d ei suoi genitori, delle sue occupazioni. Se qualche parola gli manca, la sos tituisce con gesto e con mimica anche di una certa complessità, ma adeguata allo scopo. I.1 'attenzione è vigile, la percezione rapida e pronta, intelligente lo sguardo, nessuna traccia di disturbi psico-senso,r iali (nè in questo, nè nei precedenti esami), conservata la memoria. Il p. riconosce da lon.lano il sanitario , che ha visto solo due volte, ricorda be11e anche persone e fatti dell'ospedale, ove fu ricoverato. General1nente, il p. è tranquillo , lieto, docile ai comandi e alle varie prove, cortese ... La mamma del ban1bino afferma che questo , dopo il trauma, ha ora dei pensierini e delle iniziative che prima pon aveva, come la sua i11lelligen za, dopo il traun1a stesso si fosse affinata.. Una sola particolari tlt, riguardante il tono ~ert­ timentale, notata dal a11itario 11el presente • ,


1944

« IL POLICLINICO »

[ i\NNO

XLVTI,

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più, nei. precedenti esami, si è che talora, Ilei tentativi non riuscili di pronunziare quc.lche parola o frase, lo sguardo del p. assume un 'e~pres~ sione penosa, quasi supplichevole e irlvocatrice, in armonia,.. anche questo fatto, con le impazienze, gli sdegni e l'irritabilità attribuite agli · afasici, ma qui raddolcite dal carattere del piccolo p. stesso. Status 6 ag·oslo '36: La madre del piccolo p. mi riferisce che, questo, rare volte ha presentato dei disturbi consistenti in brevi scosse della mano destra, della durata di pochi secondi, inanifestatisi, a preferenza, la notte. All'e. o. : lieve astenia del VII (sup. e ir1f.) di d. e della mano destra. Nulla nell'arto inf. eiusdem lateris. Nulla all'esame psichico. Linguag·gio : il 1. spontaneo è facile e sciolto; a11che la ripetizione delle parole comandate è, in genere, pronta ed esatta, tranne che in qualcuna (D. : elefante. - R. : lefante, elefante). Talora appare qualche intoppo in qualche risposta ad interrogazioni. Il p. riconosce, nomina e descrive bene varie incisioni presentategli. Tale il decorso dei disturbi n eurologici, in genere, e di quelli fasici, in specie, del piccolo p., nel lasso di quattro mesi, e 12 giorni circa dal trauma.

Sareb·b e fuori di lu.ogo, e non conforn1e· agli scopi del p1re·s ente lavoro, dilungarci qui sui ca1·att~ri e sul tipo diei disturbi fasici d el nostro pi1c.colo paziente: 'fra i principia li disturbi, e più ·p eTsiste·n ti, verificatisi in esso si notò già la irtcapacità e,, _non di rado , la 'impossil)ilità assoluta, di ripetere parole di p1rova; altre volte la ripetizione di certe i)arole avve11iva co11 difficoltà e ler1tezza, « 1normorando1e prirna fra le lab·br.a, pe·r qualcl1e istante, corrLe· an·dasse alla ricerca del lo ro suono verl)a le » ( ~1ing-.azzi11i), ·en1ettendole poi in ultin10 cc i11 n1odo esplosivo e rapidamente, quasi l'infermo ave.sse paura di dimenticarlo se non le avesse pq·oferite pre;s,t o ». Si 1101tarono poi riel 1). alle volte qualche impunta111ento inizja le, qualche ripetizio·n e di Rillab·e, co.m e 1Ju1·e, talora, p1a rafasie ve·r bali e sillabali, e ljevi accenni di jar·g onofasie : di&turbi tutti , che gli autori 1iferiscono partiic olArmente al tipo di afasia, ·detto sensoriale incom·pleta. D'altro canto nor1 mancarono .ne] p. altri disturbi ch e mettevano in evidenza la sua inca.pacità , in princip·~o quasi con1pleta, in seg·uito seimpi:re· p iù ]imitata cc di trovare le indicazioni verbali (con1uni) e di esprimerle con l 'apparato fonatocio », non solo, n1a anche di « rip,e tere lettere, sillabe, ·e parole che ve·uivano pro,n unziate a·d alta voce dina11zi a lui » quantunque cc ne.'5tf.lun diEiordi11e e1sistesse a c.arico ·dei muscoli destinati all'a1ticolazione e alla fonazione delJ.e paTole stesse n (J\fingazzir1i); disturbi che rientrano nel cam110 dell'afasia n1otoria. E a tale sirldro me si 1

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élddice anche il fatto che il p. poteva c.a·ntare · qualche strofa di canzonette popolari, anche se11za il sussidio della musica, mentre provava dii fficoltà, anc he se aiutato a ·p·ro11ur1ziare singole parole. Diren10 dunque f.rattarsi di afasia totale incom·p leta, i cui ·intomi e la cui este·n 1sione nel p., si vennero man n"Lano e con pirestezza' riducendo, più tardi però degli altri sintomi ch e accon1pagnarono il trauma cranico del p . slosso, qua li la paresi dell'arto inf. e sup. di ·d. , ·del VII di d. Che n ella graduale scon1parsa dei disturbi afasici abbia potuto influire una rieducazione vera e pTopria, p1raticata o dal personale ·dell 'ospe1d'a le o dai f.amigliari, è cos.a da ·dover11e dubitare fortemente, giacc:.h è eran.o proprio i te!Iltati vi di far ripete'I·e <ll piccolo p. parole singole e b1revi frasi , qu1elli che riuscivano più infruttuosi. Po.tremo con più v·erosimiglianza perlare di t1n.a rieducazione ::tutonom.a , personale, s ul tipo di quella del bambino che impara da è a parlare per Ja IJrin1a vo]ta, nella quale la personalità psichìca del p. (precoce intellige11za, attenzio,n e i11olto vigile, percezio.11e 1)ronta, m ·emoria viva) ha avuto la sua i)(lrte, come pure l'hanno avuta le spe·c iali condizio1n i anatomicl1e de1i centri che regolano I 'intricato rneccani&mo del linguag1gio parlato. Per quello che riguarda gli effetti del traum.a in disco rso su ·detti centri (semplici of- · fese se11za lesioni alrrteno grossolane1 e lesioni vere e proprie), e l'estensione corti cale, e ven. tu almente. sottocorticale, di essi, gio·v a ricordla re: fin da principio che questa non può essere valutata alla stregua dell'estensione e dc-1l 'entità degli en1ato11ti sottocuta11e1i presentali ·dal p In secondo luogo è ben vero· che una frattura di un osso c ranico con eventuale depressione dell'osso stesso , un ematoma intracranico sopr.a o sotto durale, possono agire direttame11t0 n ei limiti di una 'determinata zona del cortex, ma non è men noto che J.c ripercussini di detta azione si risento·n o sovente l)en oltre ·detti limiti, che cioè, « specialmente nello stadio iniziale, del disturbo, vengono. messe fuori ·dii attività (sebbene tempo ranean1ente) le zone cere·b ra]i (sane) circostanti al' focolaio produttore dell'afasia >, (Mingazzini), sia per 1'edema collaterale·, sia per i fenomeni di ·diaschisi (Monak.ow), che impo rtano una ripercuss.ione, ·d iremo una cointeressenza, in parti ania he lontane dell'encefalo nei riguardi della parte lesa od offesa diretta1n·ente. ~el riostro caso le les ioni e le offese d·e ll' emic1o rtex sinistro, te11endo conto, oltre che dei disturbi conconl.itanti all'afasia, (en1iparesi -<:lesitra de1

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[A:\~O

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SEZIONE PRATICA

g·li arti e del VII), ancl1e de1i ·d~sturbi afasici si-ocie i11iziali, ·aovettero essere di non liev·e gravità ed estensione. Gra11 parte di Tl e1 di 'f 2 (centro della p€Jrcezio·n e dei toni verbali) e, in primo Lem·p o almeno, anche del rimarien te della co1teccia tem.p orale con le sottollOSte \'ie a•s sociutive interlobari e inteir girali, la pars operciilariSI di IF3 (zona di lBroca ·proprian1ente detta), la pars triangularis e l 'in,sala a1ilerior che eserciterebbero le stesse funzioni (Ming·azzini), ]a regio11-e m·eidia del1·irisula e l 'op·e rculum praecent:ralis cui si attribuiscono funzi oni miste, fasico-moitorie e· ,·erba-articolari), (Ming.azzini, confermato da Henschen), non rimasero estranee all'azione direlta o i1ldiretta d1el traun1a. Tuttociò seml)rerebbe venire in co11trasto, almeno apparente, sol rapido dileguarsi dei si11tomi d'en 1iparesi e, rispetti,ran1ente, dei disturbi afas ici , ptr i quali ci possiamo permettero di parlare di un.a restitutio ad integrur>i fiinzionale del linguaggio, se non si tein e se co nto di altri elen1enti cl1e rientrano nella discui5sione anato111ica del Celso. Elementi però • he ci riservian10 di prende·r e in co11 id·erazione dopo I' esan1c del secondo caso . 1

CAso II. - I. ~Iario. Dalla s toria e dal diario clinico del J). traggo i seguenti dati.: I. ì\1ario, di anni 13, da Cerreto Laziale. Vic1te portato in o peda]e il giorno 11 luglio 1936, con autoambulanza, accompagnato dal padre, il quale narra che il p., il giorno 10 alle ore 18, fu inYeslito e trascinato da un 'automobile. Status: il p. presenta piccole ferite contuse nella regione parietale destra, ematoma delle regioni parietali d 'ambo i la ti; di sotto dell 'ematoma riscontrasi discontinuità ossea alla pressione a ca:riico di an1bedue i parietali; presenta inoltre contusioni escoriate alla regione zigomatica cl., palpebral e s., alla spalla e alla regione '"'ca polare s., ai gomiti e al polso d., escoriazioni multiple alle mani, escoriazione della reg. lombare d. , nella cresta iliaca post. , escoriazio11i ai ginocchi, contusione dell'anca d. Il p. non risponde alle d,o ,mande· e alle chiamate; durante la medicazione si agita e si lamenta appena Yiene toccato o se vede istrumenti di medicazione. Pupìille midriatiche, reage·n ti, non disturbi oculo-mot.; arto sup. di d. paretico, no11 deficit motorio a carico degli altri arti, paresi del VII di d ., non disturbi della sensibilità. R. R.: Fessure d·ei parietalli, perpendicolari, nella parte posteriore, che si spingono in basso fino ai temporali, ove non sono più visibili. Il diario clinico rivela che il p. dal g. 11 (ingresso) al 16 luglio presentò elevazioni termiche, di carattere continuo remittente coin massimo di 3go, m. di 38° nei primi due giorni, che andarono gradatamente decresce·n do nei giorni successivi, pur essendo costanti i rialzi serali; in ~eguito si manifestò solo qt1alche elevazione subfebbrile, a carattere intermittente. Dal g. 14 luglio in poi si trovano frequentemente registrati

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nel diario clin. attacchi convulsivi a carico dei inuscoli innervati dal VII di d. e dell'arto sup. d., che poi vengono gradatamente dimi11uendo d'intensità e di durata, primi a diminuire queÌli dell'arto, alquanto più persistenti quelli d ei mµscolì mi1nici di d., c-0n carattere di scosse cloniche. Al 20 luglio (10 g. dopo . il trauma) si registra che il p. è sempre in istato di semicoscienza, agitato; piange spesso.. Le scosse cloniche sono diminuite e limitate come sopra. Meno accentuala la paresi dell 'arto sup. d. Debole la forza muscolare dell'arto. Il p. mangia da solo. Do'.PO l 'ipodermoclisi, praticata il g. 12, e le ~ltre cure sintomatiche, si era deciso I 'intervento, praticando una breccia in corrispondenza del pie~ de della circonvoluzione rolandica di sin.; ma la constatazione del lieve miglioramento e la presenza di spessi foruncoli fa desistere per il momento dall'atto operativo. Gli esami da m e direttamente praticati sul p. furono tre: Il 14 luglio, a 4 g. di distanza dal trau1na, il 15, a 5 g. di distanta, il 31 luglio a 21 g . di distanza. Anche per questo p. ometto le parti dell 'esame risultate negative, riassumo o trascrivo, secondo l'importanza, le altre. Status 14 luglio: il p. giace sul letto assicurato, in posizione -alquanto scomposta, appare alquanto agitato, emette di tanto in tanto dei ge1niti . prolungati, unitoin i; la fisionomia è scarsamen'-e intelligente, l 'espressione dolorosa, gli occhi spalancati, lo sguardo poco mobile e poco rivolto ai presenti. ,Se si tenta di fargli cambiare posizione, emette gemiti dolorosi e presenta reazioni di difesa. Non appaiono disturpi grossolani della motilità :volontaria, tranne che nell'arto sup. d. e nei muscoli mimici di d. Impartendo al p. qualche ordine, si nota che egli parte li esegue, parle no, pure facendo qualche sforzo per eseguirli. Non è affatto possibile, invece, far pronunziare al p. alcuna parola di risposta ad interrogazioni anche facili e il cui CO;n tenuto dovrebpe essere ben compreso da lui. Né dall 'atteg·g·iamento, né dallo sguardo si può dedurre, n el p., l'esis tenza di disturbi psicosensoriali, almeno uditivi o visivi. II p . appare unicamente assorto nelle sue condizioni di sofferenza, generali e speciali (punti dolenti). Emette feci ed urine, ma allo stato attuale non si può dedurre se ciò dipenda da effettivi disturbi degli sfinteri anali e vescicali o dall 'impossibilità di manifestare oralmente i sui bisogni. Si ritiene necessario riprendere I 'esame a breve scadenza. Status 15 luglio: ore 17: (Il padre del p. riferisce ch e questo, subito dopo il trauma, riuscì a dare a chi l 'interrog·ava, il nome di lui, poi non parlò più) . . Il p. appare tranquillo; e lo si sposta, er11ette qualche gemilo, se lo, si imbocca, assume il cibo, lo ·m asti.ca e deglutisce regolarmente. Conserva tuttavia il mutismo abituale, pur mostrando di percepire il contenuto almeno generico delle domande e d·ei comandi ricevuti. Invitato a mingere, esegue l 'ordine. Viene portato in sala di esame. Ore 18,15: Il p. viene colto da due attacchi convulsivi, a intervallo di 5 minuti, della durata di 2 m., ciascuno con sisten ti in scosse cloniche dei muscoli periorali di d., stiramento i11 fl;ori e in alto dell 'angolo labiale di questo lato , costrizione ritmica delle palpebre d 'a1nbo i lati, J>it1 accen-


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cc lL POLICLINICO >'

tuata a d., co,n trazione dei nluscoli frontali, più accentuata a sin.; gli occhi, durante gli attacchi, sono deviati a d . Tali attacchi sono preceduti d a qualche scossa dell'arto sup. Insorgono e cessa110 improvvisamente. E. O.: Stato di nutrizione generale scadente, colorito della cute e delle mucose visibili roseo , tendente al cianotico. Costituzione scheletrica : fronte bassa, corta e sfuggente, cranio dolicocefalo, faccia allungata, pro·g natismo evidente, tip-0 longilineo. All 'ispezione si nota lagoftalmo a d.; non disturbi grossolani dell 'oculomozione, l 'eJevazione delle palpebre si compie b en e d 'ambo i lati. Lieve · p aresi e astenia dei muscoli periorali di d. Non si riesce a fare eseguire al p. determinati movimenti 1nimici. Al comando reiterato di protrudere la lingua, il p. si limita ad aprire la bocca. I m ovimenti passivi del collo provocano reazione dolorosa; il p. indica come sede d ei dolori provocati la nuca e l'occipite. Notasi anche paresi dell'arto su.p . di d. Ipotonia e paresi di minor grado nel! 'arto inf. d. Riflessi: plantare : a d. flessione dorsale d el piede-, dell'alluce e di tutte le altre dita; a s. retrazione vivace di tutto l'arto. Achilleo vivace a s. Rotuleo debole a d. O. C. )?. 68-64 . Non disturpi accentuati d ella sens. dolor. Cranio: alla palpazion e si percepisce un avvallamento della larg·h ezza di una mone ta da L. 20 (scudo) n ella parte medio·- pos teriore dell 'osso parie tale sin. con limite sup. prossimo alla sutura sa gittale; la cranio-percu ssione in tal punto riesce dolorosa, r11entre in tutto il resto dell 'emicranio sin . no·n prwoca reazione di sorta. A d. si percepisce un avvallamento/ della reg. parietale anche più vasto di quello d el lato opposto , che nè alla pressione, nè alla percussione provoca reazione dolorosa. Negativo, in tutto il resto , l 'esame della sens. dolol'. Alla fine dell 'esame il p. presenta un altro attacco del gen ere su descritto. Notasi che, in questo, la palpebra d. viene contratta clonicamente con maggior e energia di quella dell 'opposto lato ; notasi anch e un lieve movimento di lateralità della mandibola e battito di denti. In complesso notasi la permanenza ancora complela d ei disturbi del linguaggio . Status 31 luglio (a 21 g. di distanza dal trauma) : E. N. Nulla nell 'oculomoz. Lievissima astenia dei muscoli periorali di d. Limitati i movimenti di estensione d ella m ano d . Limitati anche i inovim. di esten sione d elle t1ltime falangi d elle dita, specie del m edio. Paresi accentuata del]' oppones pollicis di d. Astenia degli estensori della mano d. Lieve astenia dell 'arto inf. di d. Dea111bulazione normale. Alluce talora in fless. dors. a d., più spesso indifferente, rotuleo un po ' più vivace a d. Pupille midratiche, reage11ti alla luce e all 'accomodaz . O. ·C. Leggiero vagotonismo. Cranio: notasi nella reg. pariet. d. la p er sistenza di un avvallamento di forma semilunare, scomparsi gli ematomi d'ambo i lati . La craniopercussione è indolente. Linguaggio : - D. : Come ti chiami ? - R . : a , a, asio, as. - D. : Tuo padre? - R. : a, a , asio, asi, aa. - D. : Che hai mangiato oggi? - R. : Un dado, un dado, .. . il brodo. - D. : E poi, che altro ? - R . : Un guado, dado, guoa. - D. : Come si chiama questo ? - R. : Uguodo, ndodo, r1doo . Lettura: a domande analoghe il p. risponde che

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è stato a scuola, facen clo dei cen11i col capo. Gli si coma11cla di leggere alcune vocali stampalr. Egli legge bene O; per le altre A, I, E, talora ripete o , talora dice : u1ndi, tindo , se però gli sì chiede se una lette ra è quella o un 'altra, con cenni del capo, affermativi o negativi, fa Vt>dere di riconoscerne esattan1ente il significato. Esame psichico: il p. in . principio si rnostra alquanto ir-.paurito, piange e si agita tfua·1do :o s i trasporta in sala di osservaz!o11e, poi, nCJ 11 n1ano ch e procede l 'esame, si mostra più tranquillo. L 'attenzione è vigile; dallo sguardo, dalla rr.irnica e dal gesto d el p. appare che la percezione dei com a ndi e delle domande non presenta almeno delle inesattezze grossolane. Egli, infatti, generalm ente, esegue con esattezza tutti i comandi, trann e qualcuno, talora, dei l)iù complicati o poc-6 a lui abituali. Non appaiono in esso disturbi psicosen soriali. Se lo si interroga con metodo acconcio sul modo con cui passa la 'giornata, sui suoi disturbi, sui cibi, non risponde verbalmente, n1a col gesto e con la mimica d à, in genere, risposte soddisfacenti . In complesso no11 appaiono nel p . clisturbi psichici. Il p. 11on fu più cla 1ne esaminato, direttamente, perchè dimesso clopo tre giorni ; ma sette n1e!'i d opo la su a di1nis ione, avendo io inviato un minuto questionario al collega cav. dott. P. Man11i, sanitario çtel luogo di dimora di lui , sulle e<.:11rlj zioni generali e speciali del p . stesso, ne ebbi cort esemente la rispos ta ch e trascrivo alla lettera, con1e documento di essen ziale importanza, ai fini clel presente s Lu dio: « Ho potuto rintracciar e quell 'I . ~I . fu S., ch e fu ricover at o ali 'Ospedale di TiYoli per trauma al capo, cagionato da investimento auto111obilistico. I suoi disturbi afasici e psichici , ben marcati al 1)ri1no momento, sono andati man mano scomparendo , ed oggi l 'unico ch e permane è il seguente : Talo.r a ad 11na domanda ch e gli viene rivolta, egli risponde pronto e preciso, ma il più dellè volte non riesce a pronunciare la prima parola. completamente, in tutte le su e sillabe. l\!Ia quanrlo s 'invita a ripeterla, la sa ripetere al completo. Null 'altro da riscontrare: sviluppa bene, si applica ai st1oi lavori, e riesce anche a bene eseguirli ... Dott. P. MANNI .

Ancl1e ii1 que~to caso , ,com e nel preced·e nte, il trau111a provocò delle lesioni e <lesi disturbi di r1otevole intensità ed e tensior1e, commozione generale in primo tempo , stato di agitazio11e, fenon1 e1ni irritativi nella zona motoria di 8 ., enliparesi d es lra, a fa&ia totale cornpleta · disturbi che si sono andati m an mano rid~cendo, p·ers:istendo solo, ,d a ultimo, in mini1na parte, quelli del linguaggio, ma 111 0 stra ndo. a11che questi i sintomi di un av,1iarn·e 11to verso la restitutio co·m pleta. Dal quadro afasico idei pri111i g·iorni, i11fatti, ch e &i sarebbe potuto identificare con quello di un vero m.u tis1no , e che mo strò , nel primo m ese, &olo un lieve mig·lioramento, consist ente nella possibilità di combinare un i1ur11ero ben r~­ stre tto di parafasie sillabali, letterali , verbali , si arrivò dopo sette mesi circa, a un tipo di 1

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SEZlONE PRATICA

Ji11gu.aggio i cui disturbi si riduce,·an o solo .a un ritardo 11cl n1eccanis1no de'l centro verhomo torio. Date l e condizio11i oci.ali, fan1igliari e di a111biente pae ano , i11 cui il p. tor11ò a tro,-ar-si , n en1n1e110 un n1'ese dopo il trau111a sofferto e i disturbi ad es --o r elati i, d ata la pe rsc>nalità psicofisica d el p . stesso, di g rado t utt'altro cl1e el eivato (v. Status, e. o.), non si 1-)uò IJ.arlare, n el caso prese11te cli qual ch e 110tevole contributo a1Jportato alla rieclucazione fa.sica cli lui d al detto con11p ]esiso. An ch e i11 questo ca-so adunque il p . si trovò i1elle condizio11i di u11 ba111bino ch e i111para a parlare, i11 co11dizioni be11 a ltri1ne11ti che favorevoli. D altro canto, ]e r.on dizioni anatomicl1 e dei centri del lin guaggio e della zona n1otoria aln1en o di s . , g iudicale alla stregua dell 'e1. o., <lell'esan1e rad.iogr.afico e fu11ziona]e, dov.ettero essere tali da richiedere un con1plicato i)rocesso di restaurazione sufficiente a lla rip r·esa funzionale dei centri ·:lel lin guag·g·io

stesso. Nè, pertanto, ci 0 perm«~1 so lin1itaTci , sia ne] presente caso che 11el precedente , a considerare 1'1re.a di Broca, sensu strictiori , e 11emm'6110 1'area verbon1 otoria n el se11so del MingaLzini , e l 'area verbo acu stica di sin., oome' C-tl usa sol tanto della r elativan1ente rapidta ri presa funzionale del lingu aggio nei due g'iovani sog>getti da n.o i esar11inati. Confrontando i due casi , ci si p r esenta ·uhiw il fatto ch e nel p1·imo , in quello cioè ch e inlere5sa t111 p . di aln1eno sette :•.nni p iù g iovan e di età del secondo i)nzieinLe , il proc·esso Jj 11estituziorie funzionale del lingu aggio r, perciò , della scompa rsa dei r elativi disturb·i afasici e disfasici, &i svolse con maggiore r afJid ità e facilità. ~ ha pertanto una co11ferma, in t1ues.ti casi, del fatto osservato dagli autori , che la g iovane età, qualo ra n on vi ostacolino a ltri fattori , è lln elen1en lo favorevole alla guarigione o aln1eno a un notevole miglioraL'len to delle afa~ie , .anche e in primo ternpo tali disturb·i ~i presentassero con una gravità rimarch evole. Ma tale fatto, osser~-ato d i sove·n te, ei confermato ap1)ieno dalle. i1ostre note nei casi da r1oi presentati, e·s~ge, n a turalmente, u.n a spi egazione .anato.m ica, ch e serva da sostrato a·d esso·. Riass.111n iar110 .a ta le .sco·po, per somn1i capi quello ch e dal dJo,t trinale anatomico d elle afasie pl1ò gio,rare al n ostro a5sunto. Già ahbia1110 ricordalo, inta11to, come 1'area di Braca, nel senso più ristretto e classico, non possa es~ere ritenuta come esclusiva se.de d el mecca1

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r1i&n10 ' 'erbomotorio. Ag·g iung iamo ora che, per quello che riguarda tale meccani5mo ocC(•IT-e te11e1: conto a11che delle fibre associati,,e d eco1·renli nella corona raggiata sotto ~t a 11te , proYenienti sia ·da ll 'art>a di Broca di sin. e dalle aeiroo li111itrofe già da )10i accennate, sia <lall.a r e.a .c o11Lrolater ale di destra che r1ei prin1i a n11i d·ella vita al111en.o contribuisoe an ch 'essa a lla con cezione d elle in1n1'a.ao ini motrici deJ ling·uag·gio (Mingazzi ni). D alle otise1\7.azioni an.atomopatolog·ich e d el ~Ii11g·azzi11i e di altri risulta che1 cc i fo colai morbosi l ed enti direttan1e11te o indirettam ente il segrr1ento antera-laterale .del p utamen .sini·~ tro o sit uati subito di11a11zi ad esso produco110 a fasia inotoria; « Questa dt1n-que può es·ere delern1in.1 ta » a 11ch e dalla distruzion e a sinistra iton ~o lo dell 'a roo sinistra di !Broca ma anche d ella corona rag·g iata ad essa sotto-' ~1 ante e ·d ell'e.s tren1 0 anteriore1 del lenticulari~ sinistro » (Mingazzìni). Foco·l ai anche ·e stesi, 1na sen1p licen1entei distruttivi ·del cortex in dette zo11e· po1sso1n o d.ar luogo a un 'afasia i11otoria faciln1ent,e ripara bile, rr1·entre lesioni anch e li111itate c he interessi110 dietto pu11to co·m portano una afasia r-•em1ane111 te. Supponeva il Mingazzi11i ch e gli impulsi verbali 1provenien Li dalla corticalità cerebrale non orig in a ser o soltanto <' dalla region e sinis tra di Braca, n1n anch e da quella omortin• a d i d es tra ». Le radiazioni 1nidollari (Yie fa, ico-rr1otorie) le· q uali , si staccano dalla re.g io11e sinistra cli Br01ca, secondo ·d etta ipo1e ·i, percorre11do cc il oeinlro ovale sottostante, si con centrano imme·diartan1ente· n ella estre11;it à jronta:le de] lenticularis omolaterale; qu1elle prov·eni enti ·da lla r e·g io·n e destra d.i Braca, invece, .d:ecorrono trasver a lmente lungo il l.erzo1 an leirior e della trave e ·j uniscon o - nel i1unl o in cui (a sinistr a) forn1ano la corrispondente irradiazion,e Lrabeale - a quelle del lato si11 i tro p eiT portar i all 'e lre.1110 anteriore d el lcn,ticirlaris, _ cioè 11ella r egio.J1e pra.esup ralenticularis » (Mingazzini). È b en 11oto c.h e l 'H ensrh en r,l1ian1ò tal p·u nto ca r111)0 o zona del l\1in,gazzini (Minga2zinisch e E'eld oder Punkt); dette fib·r e riune.n dosi ir1 d etta zona si mettono in rapporto co11 un sccon.do fa scio di fi])r e, Je verb-0·-articolari , flep utale cc a trasport.a r e ai nucl ei bulbari l 'im1pu]so motorio corris po11deinte a11 'imma.gine verbale di cevuta diallc fibre. n1otorio -fasicì1e » (i\1ingazzini). AttraYer so t ali vie la zo,n a di Brac a (in senso lato) ·di diesrtr a p uò po1~tare il st10 contributo a ] meccanif~r110 ' rerbo -n1otorio. Ciò ch e av,1 enga fu di1nostrato anche dagli s tudi di Righetti ch e concluse nel senso di d etta .iffern1azion~, e 1

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« IL POLICLINICO »

dalla ois servazione 1di molti casi fatta dall'Henschen che arrivò P.Ure alle medesime conclusioni. Che nei nostri casi viò j){)~ essere avvenuto potrebbe dedursi anche dal fatto che d ei due pazienti ·da noi esamin.ati, quello no-' t <:·v o1lrnente mi11ore ·di età si avviò, come gfià abbiarrt1 notato, a una gl1arigio1n e più rapida e completa dlei suoi disturbi -1fasici, proprio p:erchè l 'area ,d,esitra di Bro ca, e, jJOtremmo ag·giun.g erc per nostr'O co·n to, com·e pe[fso11ale s u.p:p osizione, art che l 'area destra ,d i W ernicke tra Ltando~i ·dei pri1ni sei anni di età co11ser' avano ancora tanta. effioienza funzio11ale .d .a ~ ~sociare a quella delle zo,n e di sinistra cont1olaterali, se non di sostitt1irla del tutto. Nel secondo caso, invece (ragazzo di tredici an11i) , la regione destra del Broca, pur conser-vando le sue connessio11i anaton1iche con qooilla &ini&Lra, <loveva aver 1·i1dotto i11 parte non i1iccola le su.e co,n nessioni funzio,n ali; ciò potl'ebb1e spiegarci il fatto, che, a pa·rte le altr<:: cc1n dizioni sfavorevoli 1d a noi accennate, la ripresa e la restitulio del Jir1guagg·i0 no1rlll ale nel seco ndD paziente., ab1 biano ,d ovuto "501ggiacere a maggiori in1pedì111 enti e più du1(' . foli. . _i\11cl1e i nostri due casi vengono, a conj er.rnare l 'esattezza della tesi propugnata a suo i c111po d a l ~1i11 gazzi11i sulla compartcc.ipazio11e della zor1a d ei due en1isferi a lla funzione d el li11 guag·gio n ei primi anni di e tà, .1:-~a rtecipa­ zione ch e, in seguito, verTebbe gradualn1e.nte a .. ~ u11La <lalle r elative zone de ll 'emi&feiro sini ~ tro soltan to. Qualcl1e inse.g 11amento può anche trarsi <lall'esa1ne1 .di qu esti due casi rig·uardo a lla chirurgia cra11ica ·d 'o ccasio ne, cl1e in e1ssi, si è ridotta, per felice i·ntuito d el colleg·a p rof. Colucci, a un.a :)e111plice, ma non ineirte aspettazione (c ure1 sintomatiche). Le condizior1i ge I)erali g ravi n,ei 1due casi , e il sop·r avvenire, anche , di un11 foruncolos i, n el secondo di essi , di·~suasero l 'oper.-1 tore ·da un interve·nto specifico. Resta an:ch e qui co11fer,m ato ch e la norn1a d·el caso per caso è quella cl1e deve pre, ;.a le.re in simili occas-ioni , lasciando la d ecisione ali 'intuito d el chirurgo, co1Toborato da un dottrirtale e da un eisam e clinico qruanto rr1ai precisi. :Dottrinale, ch e solo una conoscenza anatomica, ro·b·u sl.amente a cquisita, d·elle vie e• dei ce11tri .del ling·u:aggio, sarà in grado ·d i cos tituire .appier>.o. I legami tra anatn·m ia e clinica su c ui il compianto n1aestro Giovanni Min.g azzini fermò il perno della sua 6r uola e d ella sua pratica, si rivelano ancor.a una vo1lla, in questi ·d ue: casi di .,raumatologia cr a11ica, come il pre&upposto indispens.:-Abile di cg·ni seria diag nos tica, di ogni ocu.'.ato prog11ostico e di ogni effi cace t erapeuti ca. 1

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NOTE

XL VII, NuM. 46]

E CONTRIBUTI

OsPEDALF. ~IrLITARE nr GoRIZL<\.

Sull'ittero di Weil. Dott. DoMENrco LONGO, n1ag.g iore medico. Lo studio dell'ittero nella spirocl1etosi ittero e'Jnorragica ebb1e inizio colla prima 01&&erYazìone clinica di vv"eil ed è f.Jtato in seguito a1npiar1Lente svilup.piato in tutti i sen si. ·~ noto co1n1e l'intensità ·d ell'ittero sia variabile, che si l 'ossono aver.e persino 1dei casi di spirochetosi ser1za ittero, che vi sono casi più 0 1 meno· atipici che si ·dlii&tac:cano ,dal quadro clas~ico della r11alattia. Mi occuperò qui dell 'ittero conclamato quando costituisce il si11to·n1a palese prinCÌj) a le della spiriocl1etosi. Nella seduta del 6 febbraio 1933 della Società M€·d ico-Cl1irurgica di Verona (1) riferii sopra un caso di ma]attia lii Weil che presentnva in J?ieno tutta la sintomatolog·i.a con pro·va bio]og·ica positiva. Dallo s tudio del ricambio della bile .e da tutti gli altri ·d ati inieirtenli al rica1nbio1 emoglobinico in. tutti i periodi della r11alattia, ottenni risultati ~quantitativi cl1e, n el periodo c,olemico, de~o11evan1) per un ittero da ritenzione e eh.e ulteriormente rendev.a no 1Seu1pre più evidente una componente emolitica. Il sunto di questa con1unicczione fu a1lora riportato d.a gran parte dei periodici rn.e.di1;i italiani. f)opo tre anni dalla mia comunicazione comparve un lavoro d eill 'autore giapponese if ujita (2) di cui sono venuto a collOscenza in ritardo, ch e confe r1nava i risultati ·d .a m e otler1uti. Mi sert1bra quindi possa esse1·e non prr ivo di inter1esse ritornare' sull 'argomento ·e riportare i dati salie11ti dell 'os.servazione · clir1iic.a. Si tratta, a di u11 soldato (Gaiga Guglielmo) ·dli 22 anni ch e dopo cinc1ue g·iorni di tbrte fe!hbre continua, oofalea e .11ìialg ie ' 'eniva ricoverato nell'O.spedale ~lilitare di Verona. _.\ll 'entrata presentava i segni di un'epato-nefTite in coincid enza co11 la caduta della temper~­ t U·r a: fe1gato ingrandito , ittero intenso, olig uria , albuminuria d el 7 .Yoo, en1aluria, cilindruria . b ilir11'binuri.a, azotemia d el 2 %o·, leucocitosi (20.000) c·o1n poliriu cl eosi, feci scola r.at e con presenza scarsa di s.tercolina alla pro·,,,f\ di S·c l1mi.d t. Do1po al cuni gio1rni la prova biologica cori inocula zio·n e {]i urina ne l 1)eritoneo ·d ella ca via died e ri8ultato positivo e nei prepa eat.i per a ppro sizione di pezzetti di fegat o 1

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(1) D. L ONGO. Comunic. Soc. l\Ied.-Chir. ' ' erona 6 marzo 1933. (2) F UJITA. J apane$C J ourn. of ined. Sciences 1 vol. IV, n. 1, febbr. 1936.


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SE ZIONE PRATICA

dell 'animale spren1uti sui vetrini si misero in evid1e11za abbonda11ti spi roch e te ag1g1 ovigliate e ·51parse n egli spazi intercellulari (i p·r e·p arati ernnero controllati dai r>r off. Melli e Chini della R. Clinica Medica di llorr1a). Il decor so fu 1tipico: ~si eb·be un p e·riodo di invasion·e1 o setticemico, un perio d 0 colen1ico· apirettico, un periodo della ricaduta febbrile, 2° periodc colemic-0 apiretico più attenuato del prinlo, co·n valescenza. Scarsi furono i fenomeni e.moriagici , J'azotemia aPdò sen1pre più scem ando fino a 0, 40 in 18a. giornata, n ell 'ultimo periodo si osse1·yò per parecchi g·iorni glicosuria senza i}pe1·glicemia (fatto frequ·enten1ente os&erva;to da autori g iapponesi e messo in rapporto con a bbassamento di tono del sim1)atico). \

fronto) tra peso, Jlh e le L". T. di bilina fecale e l1 rinaria del so·g getto in esar11e con il pe~ , Jlb e U. T. di un soggetto i1o·r male· tip·o, si <1ggira intorno all'unità c o11 oscillazioni più o meno ampie ten·e ndo co·n to dell'influenza d el fllttore pe·so, di ev.enLuale ple.to-ra plas111atica ( 1Greppi (3), ecc. Nel nostro malato il peso era di 53 kg.; era 11iuttosto deperito e l' emissione delle feci era abba_s.tanza r egolare. Le deter1ninazioni de.J] a bilin.a focale 1e·r a no fatte su feci di tre! g:~orni e co.n temporaneam.ente venivano raccolte le urine e1d eseguiti gli esarr1i del sangue. Lo studio de·l rica1nhio em o.g lobinico n el decon5o di un ittero tossi-infettivo può esser e disturbato ·da fattol'i vari: in un primo tempo il n1anc.ato o ·diminuito flusso della bile n ell'intes tino, ulteriormente 1e scarich e di abbon d.ante· bile (1)leiocromia) cl1e h a nrto caratte.r0 episoctico. Nel nostro caso 1r1entre n ei primi gior11i non era possibile aver e dati suffi<:.ient i per il diminuito passaggio di bile, i sucoossivi dosa~i della bili11a fecale ci davan.01 r eperti di aumento che durava no pa recchi giorni, si accom.p agna vano a ·diminuzit)D e precoce e persist ente dell 'emoglob,i na e dei glo buli ro·ssi, a n1odificazioni della Van d.en iBer gh nel se·n so di u na reazion e ch e da diretta diventava .progressiva mente b,i fasica e indiretta, a bilirubinen1i.a aur11 en tata : tutto qu·ef'to parlava qui11di per una cornponente e.m olitica. È lo,g ico pen sare ch e risultati eguali si po sono ottener e ii1 altri itteri co11 inten sa comp1·orr1issione d·ella cellula epatica La fisiopatologia dell 'ittero, spiraoheto~ico rientra n el capitolo deg li itteri to·s siinfettivi. Lll colemia nel m orbo di Weil ese rciterebbe un a v~ra e pr opria ir1fluenza sul processo m orboso Secondo C e~a Bian chi la bile in vitro e in vivo t e11de a n eutralizzare l 'azione del virus e co11 1

1

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35 ~EIUODO

PERIODO COLEMICO •

DI QICADUTA

FEBRILE

APIRESSIA

Il ri can1bio em oglobinico fu slucliato in tutti i pe1iodi e per det ermin arlo seguii il metodo di l\lelli (.m odificazione di quello di Terwen). P\icordo ch e le cifre m edie fisiolcgich e di elimir1 azio11e 1della bilina fecale so1lo di circa 300 U, T (unità Terwen) .eg·uali a 120 m gr . n elle 2·l h. equivalendo un U . T. a 0,4 mmgr. di b il)n.a p er cento cc. di solvente; ch e la bilina urin aria è in tali minin1 e quantità n elle urine 1Lorn1ali da non essere rile,·ahile nemn1e.n o q nali lati va111ente·; clic l 'indice -em olitico di Ter wen-GxepJ)IÌ c.os tituit.o da l r a1>1Jorto (con1

Giorna te di malatt ia

11 - 13

t-

-

Unità Terwen Feci

-

.

192

-

319

18 - 20

-

25 ·- 28

-

32

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C. R

V. C.

F ERRATA.

L e e1nopali e, vol . I , p . 1,

Van d. Berg h . Resistenza Globul ar e

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Ind. Em ol.

I

Bilirubi· nemi a ~-

89,6

76

4,')....

0,9

60

3,6

0,8

115

173,6

58

3,4

0,8

894

-

377,6

53

3,1

0,8

576

-

230

158

3,5

0,8

( l ) Prova di Shmidl.

in

I

+ -+- + (1)

14 - 16

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I Urine

Tot a le m g.

G REP PI

San g u e

Bilina nelle 24 h .

Bilirubin a nelle uriae

I - 8

(3) 1933.

l

Mn. 3,8 Mx . 2,6

l

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-

++

-

4,2 3

-

.

++ ++ Mn. Mx.

1,7

+

-

+ ++

3,6

8

4,5

3 mg. %


1954

[ANNO XLVII,

<< l L POLlC"L JNICO >>

ciò si può spiegar e l 'attenu,a zio11e d ei si11to111i iit coincidenza colla con1pa rsa d el! 'ittero osservata in parecchi casi (Callerio). S. Ry&s (1) dell 'Acca.d-0mia Medico-Niilitare di Lenin·gr ado ha studiato il ricambio d ella bile i11 55 nLalati di forme epato-"ple.n iche, biliari, anen1icl1e c-0nfrontato con quello di 250 malati senza alterazioni clinich e n ei detti organi e sistemi ; non sono riportati casi di s1piirochetosi. P erò nei casi di ittero infettivo comune che corrispo·n de ali 'ittero ca l arra le o epato-o ellulare h a avuto i seguenti risultati. Nel primo peTiodo d ella ma lattia il cologramma parla per una quasi completa o ccl usi o ne d elle vie biliari, n el secondo la bile comincia a passare 11ell 'intesti110 e n elle urine la quantità di biliru•b ina diventa più piccola, J11el 3° s i h a urt netto aum·ento deill'leliminazio11e della b·i le nel duodeno', n el 4° ritorn a -g radatan1e·n te alla norma, lJitrò dai dati ch e 1'A. riporta no11 si desun1ono segni di a u;n1entata emolisi. L . Aschoff (5) affer1n a e.b e n€41le forme specifich e di ittero1 infetti,10 come nell'ittero 'di \i\,.eil s,i ha -u na inibizione della secrezione della cellula ·epa tica a ccanto ad aumentata elaborazione dagli eritrociti abbondantemente dif1trutti , cioè una con1binazion e di ittero da rite11zione e di ittero iperf unziona le . Le ricerrch e d·ell 'autore gia ppo11ese ·E'ujita furono condotte su sette malati di spiroch etosi ittero-emorragica, n ei periodi febbrile, itterico e ·di convalescen za. Questo autore ha studiato il ricambio del ferro, della. bile e dell'azoto. Pe r quanto rig uarda la bile risulta ch e n ello stadio ii1iziale le feci sono acoli:ch e P corri5pondentemente a ciò si ' ede un basso v.a lore1 ·di bilina nelle feci in contriasto con l 'alto valore di pigin~~nto uTinario. Nie·llo iSta:dio ulteriore Ri vede un !\11al1o·r e abbastanza alto di bilina fecale. Rispetto ad una anerrtia ch e subentrll. rapidan1ente n egli stadi febbrile ed itterico· gi d·eve an11rtettere ch e l 'it1ero ·di Weil sia dipen·d·e nte sia ·dalla stasi bi.: liare cl1e dall'aumentata emolisi. Queste con clusior1i dell 'auto1·e giappone e, dei5unte da ur1 rr1ag·gio,r 11u1nero di osservazioni qu ali si pre;;ent.ano n el Gia1)pone, confer111.ano i dati ch e av·evo trovato tre anni prima 11el 111i.o i11alato. 1

VITTORIO

NUl\{ .

461

PUTTI .

, -iltorio l)ulli e ra figlio tli un chirurgo, l\larcello, ch e fu primario del vecchio e glorioso Os1>cdale Maggiore di Bolog·na. Dal padre 1Suo aveva lralto l 'a111orc alla i1oslra arte ed alla Patri a, ch è il })adre fu anche bcrsagli~re e decorato al • Yalore, come lo zio e il fratello e ntrambi persaglieri, entrambi d ecorali e caduti in terra d 'Africa. Dalla n1adre Assunla Pan zacchi, e clallo zio E11ri.co, il po~ta cd oratore dell 'aurea Bo-

1

I

RTASSl JN1'0. D.a Jlo s tudio del rican1b-io €moglobinico i.n 11n caso di n1orbo di W eil si d esume ch·e, in questo caso in un J)rimo tempo si è trattato di un ittero ·da· riten zione., 1nentre ulteriorJl1·ente ~ i r endeva palese una con"lpon ente di ipere111olisi. Ciò viene co·n ferrnato da ricer r-h e po steriori di autori giappo nesi. 1

(4) S. R"ls . Zei l cxp er. Med., B. 69, 1936. (5) Asc noFF. KliJl Woch , n. 39, 1932.

log·na dei tempi Carducc ioni, aveva tralto il suo t11na11esimo claJl 'ampjo r e piro, l 'amore alle cose ]Jelle, lo scri ver e p erfel lo, il parlare incisivo. Era nato in Bolog r1a il 1° marzo 1880 . Aveva cinque an ni q,u ando lo zio Emilio cadde a i\fas~aua, aveva 16 anr1i quando il fratello cadde ad Adua: non furono lieti p er ciò i tempi della fanciullezza e della adoles.cen za, i1ella casa segnat:.} clal dolore eò i11 cui 1'orgoglio anche se t enace fu amaro, })Oich è quelli era110 i tempi della Yillà. Es uberante di ingeg110 e di en ergia, t roYò n e[ lavoro fin dalla più giova11e età la ragione d ell n esistenza. Laureatosi n el 1903 diven ne assistente di quel grande che fu Alessandro Codivilla, direttore d ell 'Is tituto Rizzali , e fu subito apprezzato p er la sua capacità di lavoro, per la dedizion e appassio11a la agli infermi, p er le doti preclar e .tiella i11tclligei1za. Nel 1905 e n el 1907, Yi111a u11a borsa di l)erfezionan1en to all '~s.tero , fre-


[_~:sNo

XLVII, Nu .l\I. 46]

SEZLONE PRATICA

quc11 lò as idua111e11 le le cliniche orlopedicl1e e chirurgiche di Berlino, di Dresda , di Colonia I dj Amburgo e di Heidelberg e furo110 di questo periodo i suoi studi sulla deformità di Madelun g nonchè il suo lavoro fondamentale sulle d cfor111ità conge11ile della colo11na verlebrale. A questo lavoro giovanile còme a quelli anteriori d el 1504 (aveva 24 anni!) sulle deform1tà nella siri11gomiclia e nella tabe nulla si può aggiungere oggi, che no11 sia stato già detto e<l illustrato allora da Lui. Nè molto si può aggiur1gere a q uan Lo ~crisse i11 due preziose m emorie nel 1908 sulla deviazio11e co11,genita della scapola, trallazjon c completa d ell 'ar gom enlo d a l punto di visla 1)atoge11e lico, patologico e terapeutico. Si diffond eva intanto pianamen te in Itali a l 'impicgo dell t rneravigliosa scoperta di Roer1tgen , che doveva rivoluzionare la diagnostica 1nedica e 11ei primi tempi i11 maniera partièolarc quella relativa alla Jlalologia dello sch eletro . 1,ra i primi impian li furo110 quelli di ~1aragliano a Ge11ova, di Augusto Righi, di Aristide Busi e <.lell 'Istituto Rizzo] i a Bologna. Fin dal sorgere di questa i1n1)orlanlissima bra11ca (lella diagnosti(-.a potè dunque Vittorio Putti esaltarne la i1nportanza e eguirne gli s.viluppi, g iungendo attraYerso gli a11ni ad u11a così a111pia e \Omple la conoscenza , ad una così infalli.bi~e inter'pretazione dei più difficili radiograrnn1i, ch e il Suo giudizio i11 materia poteva definirsi ed er a inappellabile. Nel 1909 avcnclo già avuto possibilità di mostrare le Sue alle capacità di i11 egnante, le Sue doti di oratore gar})ato e per su asivo, fu nomir.cto vice1dire ttore \dell 'Istituto Rizzoli , n on1ina ch e \OJ.~,-a premiaxe non ,solamen·Le la sua ormai olida abili là n el campo tecnico nla a11chc quella piena òi promesse, nel campo scientifico e didattico. J_,'a nno segu e n~e conseguì la libera docenza in Ortopedia , e nel 1911 riuscì n ella terrta di concorso per la cattedra. A questo concorso Egli era rilulta11te a presentarsi: i sentiva troppo giovane per l'onore troppo allo, ma Alessandro Codivilla insist e tte, quasi presago d ella sua prO$$itn a fin e, così ch e a s u cced er gli fosse innalzato il suo allievo diletto , cli cui aveva valutalo le infinite cap acità e la sic ura promessa. Riuscì, e I 'anno seguente, spen Losi il Maestro insidia to d a un rn ale inesorabile, la F acoltà di Bologna elevò Pulli alla ca ltedra. Aveva 32 anni: una vita davanti a se. Coloro che era110 git1n Li di qt1esta età alla ca! tedra si chiamavan,o I..uig i Porta , o Augu sto Murri, o Camillo Golgi o Paolo Mantegazza, o Edoardo Bassini. Egli non s.arebbe s tato da m eno. Breve e dai t)iù so llovaluiato, o ritenuto su sce ttibile di facili soluzioni era il ca111po del su o lavoro: la chirurg ia degli organi di moviJl1 e11lo. Egli avrebpe portato questa branca delle discipline chirurg icl1c ad altezze giam1nai conosciute, la avrebbe imposta alla attenzione d el campo medico, n e a' rebbc esaltalo la importa11za con1e fattore St;ien tifico e sociale, e dal centro d el s110

1955

lavoro avrebbe acceso u11 faro per irradiar11e luce di g loria sulla chirurgia italiana. Così fu . Tutti i problemi più ardui clella chirurgia motoria furono da Lui affrontati, dalle a11chilosi alle paralisi, dalle pseudoartrosi ai trapianti ossei, dalla lussa1:io11e dell 'a11ca alla cin ematizzazione dei monconi; dalla cura delle fratture cli guerra e dei nervi periferici alle artrol)lastich e, dalle artrorisi ai tumori ossei; e dovunque i)ortò il Suo contril)ttlo geniale, la Sua parola spesso definitiYa. Durante la grande g uerra rifulsero le Sue doti di orga11izzatore. L 'I stituto Rizzoli divenne la Mecca risan atrice d ei più g ravi feriti, ai quali Egli prodigò tutta l 'anin1a Sua. Creò in quel tem1)0 l 'officina ortopedica dell 'I tituto , perfetta, n1irabile istituzione ch e dava e dà lavoro a cen li naia di operai ed i cui apparecchi valicaYano i confini ; essa ft1 d a allora riconosciuta come officina nazionale di protesi. f\1a solo chi cono ce minutamente l 'Istitut·o Rizzoli , n ella sua orga1tizzazione multiforme, h a polulo co1npre11dere quale spirito superiore abbia portato a questa perfezione: basterebpe l 'archivio e di111ostrare co1ne nulla andasse perduto d ell'enorme materiale passato al Suo controllo dura11te i 28 a11ni clella Sua direzione. Norì u11 a11golo dell 'Istituto stes o non })Orta le traccie dtl Suo occhio vigile, del Suo lenace amore; della ,Su a anima di artista: un tempio d ella scienza, u11 sogno d ell 'arte, e clovu11que la poesia della ua a11i1na g r ande. oJo chi ha ass.islito acl alcune sedute operatorie, OYe si affollavano chirurgi di tutte le parti del mondo, può clire co a Egli valesse n el campo tecnico, e come avesse portalo alcuni più difficili i11l er venti arl una semplificazione mirabile. 'f.utlo se1nbrava facile e pi an o n elle Sue mani, lutto era signorile e perfe tto, nes$un movimento più del n·e cessario , n.essuna parola superflua: armonia, rapidità , clcg·a11za e ])ellczza res1)iruYano in quell'aula con grande respiro. Solo chi l1a in teso a1l 'Est ero portare la St1a parola 11ei congressi Intern azionali o n ei con vegni stranieri può valutare a pieno quello ch e la Chirurg ia ilalia11a h a p ercluto con Lui: oratore n1iral)ile spoglio di ogni r etorica, lim1)ido, cristallin o, padrone d elle lingue, dominava subito e dovunque la c1 iscu &ion e. Si imponeva per Ja chiarezza d el lin guaggio, per la novità delle idee, per il fascino ch e eman ava clalla su a figura fisi.ca di autc11Lico signore. A Varsavia t1el 1934 fece, con1c Egli voleva e clcsiderava, in lin gt1a i laliana la Sua relazio11e sulla terapia della tuber colosi osteorticolare, illus lrando il Suo dire èo11 proiezioni magnifiche? e poi riassun se i11 francese, in i11glese, i11 tedesco, perfettame11 le, corre ltamente, senza t1n foglio o un ai)pu11 lo. La sala fu in tumulto , e pit1 ch e applausi furo110 grida, grida di un entu siasn10 t otalitario, irrefrenabile ed ardente: chi scrive queste povere parole e presiedeva quel giorno il co11gresso ne ebbe g·onfio di orgog·lio il Cltore per la Patria e per Lui.


1956

I

(C

TJ"' POLICLINICO »

E così dovunque. Se in Italia non esisteva non dico un .cl1irurgo o un medico ma un indiYiduo qt1al siasi di media elevatura cl1e ignorasse il Suo nome, questo aveva all'estero e specie nelle Americhe una risonanza vastissima, e non solo r1rgli ambienti scientifici jn. genere e chirurgici ~ 1u1 Li: olar111ente, 1na in tutte le c l a~ ~ i e gli strati ~oc iali. Chi scrive ha visto a Parigi , alcuni anni fa una pellicola americana i1 el suo t esto origi11ale, in cui per una frattura grave di u11 gran personaggio gli ami.ci consigliano di far venire <lall 'Italia the great surgeon .Ptill"i ! Egli era dunque noto a lutto il ino11do, ed i11 i11ani era particolarè in America: dal s.uo primo viaggio a Nuova York nel 1919 subito dopo la g·rande g u erra, all'ultimo dell 'anno scorso, qua~i tutti gli anni era andato all'Estero, a Sue spese, a tenere discorsi e conferenze, e cor si di lezioni e dimostrazioni operatori e. Boston, Amsterdam, San Paulo del Brasile, Rio de J a11eiro, San li'rancisco, Los Angeles, Cl1icago, Filadelfia, Londra, Berlino, Liverpool , Bruxelles, Varsavia, Lima del Perù, Cordoba, Montevideo, Rosario, ~ari gi, La 1Plata, quasi tutte le Università, quasi tutte le aule scientifiche del mondo hanno Yibrato della Sua voce e cento teatri operatòri 11anno visto il miracolo della Sua arte. In ques ti viaggi guadagnava somme enormi cl1e lasciava integralmente agli ospedali locali, <:on preferenla a quelli i laliani. E che dire infine della Sua opera di Maestro ? I11 questi ultimi anni, lu11gi dall 'arrestarsi, la Stia produzio·n e scientifica si intensificava, oh, quanto in ques.to diverso dalla maggioranza di coloro che giunti alla cattedra credono , err ando, di potersi misurare alla sola stregua del su ccesso professionale, per questo trascurando la scie1lza ch e vuole estser e servila 6enz·a pause, ' <'.On fervore religioso e in purità di cuore . .In ques,ti ultimi anni, quasi che avesse voluto cominciare a ripiegare le vele della grande Sua naYe dopo fortunosi viaggi, pur per seguendo i1uove inclag·ini, Egli raccoglieva principalmente la somn1a delle esperienze a Lui venute dallo studio òi migliaià e migliaia di malati, onne fi s are i risultati ottenuti n ei vari campi della cl1irurgia ·motoria ed additar11e la strada defi11i liva. J.. e Sue ultime pupblicazioni sulla lussazione clell'anca, sulla lomboartrite e sciatica vertebrale, sulla •c ura operatoria delle fratture <lcl collo del femore, opere mag·nifich e, già tra<loltc o in via di traduzione in varie lingue, i11os.trano infatti questa tendenza. Egli era infin e un umanista, un bibliofilo, tino s lorico della medici11a, un amante dell'arte. Qt1an lo era stato fatlo clagli a11tichi chirurgi ern da l ..ui ricercato con profonda passione del passato. Nella Sua rivista (( La chirurgia degli organi cli inovimento » co1nparivano ogni tanto Suoi articoli su antichi chirurgi Italiani,. su anatomici, fi iologi, medici. Il Suo magnifico Yolume st1 Berengario da Carpi è un sagg·io non solo di storia della medicina ma di storia vera e propria. E la St1a. biblioteca di libri a11tichi di n1.edicina, <la Lui donata co11 testamento al Rizzoli, era 1

[ANNO

XLVII, Nur.1. M>J

una !delle più preziose, :florse i.a più preziosa d'Italia. Figlio, nipote, fratello di bersaglieri, con passo cli bersagliere, Egli è passato nella vita, infat icabile, senza risparmio, senza riposo, tutto d o~ nandosi alla St1a arte cui ha intrecciato corone non periture. Anima di fanciullo Egli pregava ogni sera per $ ua ~ladre, certo anche la sera prima del trapasso, quando doveva ricongiungersi a Lei; e nascondeva le sfumatt1re sublimi della Sua anima dietro una ruvidezza apparente che gli sciocchi confondevano con la superbia. Certo Egli considerava il tempo un dono di Dio, un tesoro da non disperdere, e Gli davano fastidio i med~ocri, perchè i1on soppo·r tava la banalità e disdegnava le apparanze; ma era un fanciullo, un modesto e grande fanciullo, cui gli onori decreLatiGli dalle Università e dalle Accademie straniere ed i suocessi sempre più grandeggianti clella Sua arte non avevano guastato il cuore. on mi fa velo la amicizia, nè mi fanno velo le lagrime e questi miei occl1i già vedono il grande nome di Lui inciso a lettere d'oro nella lu.ce del futuro. Lo comprenda questo e lo senta la Sua Bolog na, ed innalzi alla Sua memoria i segni perenni della gralitudine; e riporti nel Suo bel San Michele, nella chiesa che Egli riaprì al culto, il figlio diletto ch e l 'ha servita ed onorata, servendo ed onorando la Scienza e la Patria. Lo sent ano soprattutto i Suoi allievi, destinati a tenere ancora viva la fiaccola che Egli accese e che irradi ò tanta lt1ce di gloria sulla chirurgia italiana. RAFFAELE

PAOLUCCI.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI

DIGERENTI.

Metabolis1no dell'azoto e dei cloruri nel· l'emorragia gastroduodenale. (D.

e A. JJEESE . The fJuart. Joarn. of JJ1ed., aprile 19±0). La scoperta che l 'azotemia è aumentata n ell 'emorragia gastroduodenale ~ stata fatta dal Sanguinet.ti nel 1934. Gli AA. ne osservarono tre casi . In tutti e tre i caisi' 1'azotentia è stata modica1nente aume,ntat.a. Es&1 11on ha n1ai raggiunto i gradi elevati trovati da altri. Quest' aum·ento inodic.o dell'azoto non si può a ttriib1t1ire alla scarsezz(a rd ell 'emorragia' perchè in un caso essa fu tanto grave da condurre .a 111orte l'an1n1alato. t difficile stabilire in questi casi il bi1ancio dell 'azoto, percl1è non si co11osce con esutt.ezza la quantità di sangue perduto coll 'emorra.o-ia. (Si è cercato di stabilire la quantità di sa~gue perduto dosando I 'emoglobina del sangue1 e il ferro delle feci). Ino-l tre una qua11tilà di azoto viene introdotta coll e trasfusioni r lina ql1antità di ar.oto · BLACK


• •

[AN1'X> XLVII, NuM. 46]

SEZIONE PRATICA

icne assorbita per vie intestinali dal sangue perduto . Nei tre casi esaminati il bilancio dell'azoto è slato posili,ro ne.I periodo di en10Tragia e l 'eliminazio,n e di azoto nelle urine era normale o aumentala.. In un caso che fu potuto seguirei auche qualc11e te111po dopo la guarigio11e dell'emorr:igia il bilancio dell'azoto div·enlò J)egativo. L'azoto ureico delle urine 1si i11antenne nei limiti normali e pui··e nei li1niti normali si rrJ.antenne l 'eliminazione de ll'acido urico e della creatinina. In un caf'.o si ebbe creatinuria . Alto conter1uto di elettroliti nel sangue e st: arso nelle urine fu notaio in uno solo dei tre rrtalati. Quest'aumento di elettroliti 11el sangue si può spiegare col passaggio di liquido dei tessuti nel sar1gue. Il bilanc io dei cloruri ha dimostrato aurrtento dei cloruri del plasma. l)er quanto riguarda il n1etaboli·sn10 de.Ilo zolfo, si ebbe au111ento dello zolfo tanto nelle urine che nelle feci, n1entre il rapporto N-S nelle urine era ridotto·. Il volume del sangue era ridotto in Lutti e • • tre i casi. Ci sono due possibili sorgenti di azoto nelle €n1orr<l!gie gas~To-·duodenali: la proteina del s~ngue nell 'intestino e la proteina dei tessuti. Probabilmente è la proteina dei tessuti che J1a la maggiore importa11za. Certamente i reni, a1>pena terminato lo stato di shocl~ da emoTragia, sono in grado di elimi11are rapidament e l'eccesso di urea. Questa nozi0ne è importante dal punto dii vista della terapia, specialnlente dietetica . L 'alimentazione dovrà co111pre11clere libera ingestione di Jiquidi (in modo da favorire Ja diuresi e, con essa, l 'e1liminazione d eJl'ure.a e d~ rn.anteìlere l'idratazione dei tessuti), e somministrazione di cloruro di sodio e. di proteine. Utilissime sono p ure le trasfusioni san.guiO'J).e ' non essen.do dannosa la somministrazio.<:> ne di urea contenuta n el sangue trasfu so. 1

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1

1

L.

1957

rrtessi a confTonto i risultali lontani di pazienti operati e viene· fatto rispettivamente il confronto fra i pazienti trattati co,n m ,e todi paliati vi e pazienti resecati. L'A. afferma sulla base oltre che della sua slati~tica, anche di quella di altri, e.b e il miglioramento reale attuale è dovuto · a due ordir1i di fatti: Primo : la 1naggior co11oscenza che hanno i n1edici pratici del quadro morboso ·d ato dalla perfo razione di un 'ulcera sia dello sto·m aco che duo·denaìe e quindi l'abbreviato spazio di tempo inte,r cedente fra il rilievo diagnostico e il conseoutivo intervento d el c·h irurgo. Secondo: che la resezione in confronto con tutti gli altri atti operato1ri che si praticavano su tali malati un tempo e talvolta anche oggi (drenaggio della perforazio11e, sutura immedia. ta , copertura con l 'omento, escissione e 6utura dell'ulcera, sen1plice sutura) si è dimostrato essere. l ' i11terv·ento che dà i rnigliori risultati sotto ogni punto di vista. In base alle sue statistiche l'A. ha rilevato cJ1e fino a sei ore l 'intervento paliativo h a dato una mort.alità del 35, 9 % cioè vi sono ·s.lati 14 dece·s si su 39 operati, la resezion·e invece ha dato una n1ortalità sempre nelle prime sei ore del 7 % e cio·è vi furono 4 d·e cessi su 57 operati. La statistica riguardante gli interventi fra le sei e le dodici ore hanno dato i seguenti risultati: su 43 interventi paliativi si è avuta una percentuale di mortalità ·del 32,6 % mentre su 25 resezioni non vi è stato alcun dect-sso. Nella stessa clinica l'A. ricor·d a che è stato fatto un lavoro di 1icer ca d .~ Kruchten il quale ha seguito a distanza di tempo 76 ~ zienti cl1e erano stati trattati cl1irurgicam.entc per perfo1razione e dei quali 28 erano stati trattati paliativame11t.e e gli altri 48 resecati. Da tale ricerca risulta che il 95, 8 % dei resecati erano dopo l'intervento ben atti al lavoro , mentre dei pazienti trattati con intervento non radicale solo il 53,5 % era senza dolori dopo l'intervento , e solo il 67,8' <}'~ e.r1 atto a l laA. DoRIGO. voro. · · 1

Miglioramento di successi operatori nella perforazione dell'ulcera dello stomaco e del duodeno.

A. proposito della operazione di Beller per cardiospasmo.

{lfERBERT JuNHANNS. Zen;traiblatt fuer Chirurgie, aprile 1939, n. 1:'7).

(P. RocHET. Lyon Chirurgical, vol . 36, faf.c. 6, 1939-1940).

L ' A. espor1e in quattro tabelle i dati stati-stici raccolti sul materiale ·della Clinica nel periodo di Len1po intercor-rente fra g li anni 1914 e 1938, relativi agli interventi per ul~ cera dello stomaco o duode.n ale, perforata. Nella l)rima tabella sono consid·e rati, gli inter-venti fra le prime Rei ore e oltre le ventiquattro, nella seconda, gli interventi fra le prime sei ore e oltre le dodic i. Nella terza tabeJla I' A. pone a raffronto gli interventi paliativi e la resezione specie nei riguardi della mortalità post-operatoria. Nella quarta tabella infine sono

un l1omo affetto da parecchi anni da fe110111e11i disf.agici e c.h e pre·se·n ta va ad un esaroti radiografico1 un meigaeso fa.go con r.estringilne11lo notevole della regione· del cardias senza irregolarità o lacune ch e potessero far 11ensnre arl un carcinoma, l 'A. ha praticato l )operazione di HelleT. Egli si è limilato .ad attirare in :Jas5o l'ei5ofa~o per un tratto di 5-n centimetri attraverso all'orificio esof.ag·eo del diafrarnma previa laf.laraton1ia mediana sopraoinbelicale . Dc:·corso post-operatorio n ormale~ not e\'Ol~ 111


1958

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IL POLICLJ i{ICO »

n1igliora111ento funzionale ancl1e a distanza di ten1po. Qualo·r.a in tal genere di interv.ento non si r iscontri una ipertrofia de lla tunica muscolare <lella porzione tern1inale dell 'esofago, come apl-'UI1to -si è verificato nel caso riportato, c i si potrebbe perciò lin1itare ad un allargame11to dell'orifizio eso fageo del diaframma e ad un <tbbass.amento d ell'esofago senza recid·ere la ~ua tunica Jnuscolare, co·m e vorre.b·b e 1a op·erazione classica di lieller. G. Mo~T,\NARr.

Le basi per trattamento chirurgico delle varici esot·agee. (~I. JAzBASIÉ. D eut.

Zeit. filr Cliirurgie,

v.

252,

1939) . Tra i probìemi terar.Jeutici riguardanti xnalaLtie esofagee una notevole irr11)()rtanza han110 le varici cl1e, an.c.,-0ra oggi, nella ·g ran magg ioranza d ei casi, si tratLano conservativ.a11te nte. Da ·q uando n el 18-10 fu d escritta , per la 1a. 'olta, una emorrag·ia 111ortale da varie.i esofagee, numerose ip·o tesi son o 1&late fatte sulla loro etiologia e patogenesi e successivamente, 11 1olte 1)roposte per la terapi.a . In prima linea f uror10 p ùsti i rr1ezzi m edici d i Tiposo, son11ninistrazioni di emostatici, ecc. Successivan1ente furono proposti: tampona111ento dell esofago per almeno 24 ore, gastroE:-tomia ten1poranea e tampor1amento ·d·ell'esofago, .applicazione di ·d·ilatatori esofagei, operazion e1 di Talma, splenectomia, i)roduzione di una iscl1emia spl enica per1nanente a m ezzo di rf.stringin1ento d ell art eria con legatura ~ pari iale con aponevrosi , legatura d ella vena cor or1a ria gastri.c a, in casi di varici in cirrotici epafj ci, ecc.; He·nsch ere ha pro·p oslo, ultimarr1en te, la legatura del plesso p erieso.fageo. In verità si deve riconoscere che nor1 &i può stabilire un procedimento schen1atico, ma si dovrà ~tdat tar.e la ter apia caso per caso a seconda della causa e d ella estensione d elle formazioni 1

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v~ r1 c ose.

Le varici e ofagee si possor10 dividere in 3 g rupµ,i: 1) varici che si estendono a tutto l 'e~o fago ; 2) varici del 1/3 superiore dell esofago; 3) varici del solo I;/3 inferio·r e. Ques.te ultime f3CP10 Je più frequenti .e sono dovute a malattie d el sisten1a epato-splenico; a m a lattie che r e"' I ringono il lume d ella vena-porta comprimendola dall'esterno ; .a proce~si ch e lo occludono :par zialmente o to·talmente (lrontb·o si, atero1)1a, ecc.); a trombosi deJJ e vene della milza. Nei rigl1ardi dell 'etiologia il primo fattore· n e.1l 'insorgenza d e] Le varici esofagee è Ja debolezza delle pareli vasali, si.a essa con genita o acquisita. Tutti ·g li altri n1on1e.11ti agi·&cono in via ~econdaria. Dopo aver esposto r apidan1ente iJ q11adro clinico e la dia.gnosi ·delle v.a rici esofag·ee, 1' A. pass·a alla terapia ospo·n endo le ricerche. da lui fatte. Negli indiv idui 1norti, che i1 . . ' 'ita a v0'\ ano prcserttato iperten sione portale 1

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o ' arici esofagee, ba studiato quali sono le vie di deflusso che bisog·na interrompere. e in cl1e 111odo e in quale punto raggiQngere I 'effetto voluto. Secondo il modo di vedere dell'A. ogni procedimen lo che voglia curare radicalmente le varici esofagee deve rispondere .ai due seguent.i i~ril).cipi fondamentali: occorre impedire con s1curezza che la vena porta invii 11 suo sangti.e a lla cava con iì g·iro attr.a verso I.'esofago. Al posto di ques ta con·d uzione interrotta occorre ·i ntercalare urt'altra che sia :tmoia e non pericolosa . Il 1Jrocedime11to operatorio consig1~ato. da~l 'A.; si corrtp1011e d ei 3 seguenti tempi fi'r1nc1pal1 : 1) legatura di tutte le vie venose d ecorrenti n el picco]0 epiplon; 2) interruzione d t,l deflusso vertOS'O dal te.r ritorio· splenico· 3) creazione di una nuova po&sibilità di ·defl~sso del sangue p1o rtale nella ver1a cava a n1ezzo di uria inodifiGazione dell , operazione di TaJr11 a . 1

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SALSA.NO.

Emorrof di e fessure anali. (P. Ros·roK, lJ et.ll . Medizin . lfl ochen.schr. , 1° marzo l i94.0). Esis te indub·bian1ent.e una predisposizione cos tituzionale alle ernorroidi (debolezza connettivale). Accessibili alla profi]assi sono però i fattori coadiuva nti della n1alattia: la vita sede r1t.aria e sopratLutto. la stasi d elle materie feca li n el Tetto. Quest'ultima producre una stasi ve11osa cl1e ha poi per conseguenza la dilatazic>ne d elle vene n ei dintorni dell'ano. Gli sforzi della d·efecazione aumentano la pressio11 e dilatar10 le ' 'en e e aggra,rano i dolori; i pazienti cer cano perciò di trattenere le feci , la c.u i stasi aumenta il dis turbo circolatorio. P er anni e cleC{ln11i continua questo circolo vizioso e il n1ale s i ag·gra va. sempre più. Le n1ani fe~tazioni clinicl1e so110 variabili e non senrpre proporzionali alla entità delle alterazioni anatomicl1e. Si 111anifestano dolori quando compaiono fer1omeni infia mn1atori .alla apertura anale e quando ques ti producono una trombosi nei ·noduli emorroidari. Le emorroidi trombizzate si trasformano in noduli ·duri, molti dolorosi 11ella posizione seduta e soprattutlo durante l e de fecazione. E1T1orroidi interne possono i)rocidere dall 'ano e slrozzarsi (11ecrosi della mucosa e d élla parete venosa); in questo sta dio si h anno forti tenesmi. Se·gno irr1portante di emorroidi progredienti sono le emorragie; esse avvengono soprattutto nella defecazione e di rado Sl)no molto imponenti, pure ripe tendosi di conti11uo possono pro·d urre gravi anemie. Una del-· 1e c:omplicazioni più gravi e pericolose è la e111orragia d1a ulcera da decubito o gangrena di tessuti. La c.u ra delle emorroidi dipende dallo stadio della malattia. Se la infian1m.a zione è ancor a lieve ·e provoca :solo prurito, perdita di muco e simili, la cura è conservativa. Dieta e l a1ssa ti,1i salini p-rovvederanno ad ottenere feci giorIl.aliere formate e molli in modo da evitare


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sforzi nel defecare. Carta da .g·abinetto ~ tenera nel periodo di irritazione. Sono consigliabili i se111icup1, specie dopo la <lefecazio11e. Supposte e po1nate sono utili, in nessun caso però se ne d.eve prolu.n·gare l 'uso oltre il necessario, percliè applicate per s,ettin1.a ne e mesi mantengono uno stato ii~·itativo della muco~. Anche singoli piccoli noduli trontl>osa ti possono guarire con la cura conservativa: una cura radicale si ottiene però solo co11 la operazione. Iniezioni sclerosanti possono essere utili 11-e·g li stadi iniziali : il nodulo viene b en·sì trombizzato ma esso persiste in tale stato. La estirpazione delle e1no1Toidi si fa in .aneste&ia locale. Affe·r rato il nodulo co11 la apposita pinza e strozzata la base, si perfora questa e la si leg·a con filo di catgut: aSi)ortato il nodulo col coltello , con lo stesso filo si sutura la superficie cruenta che risulta. Si introduce nell ,ano un tan1pone di garza spalmato di po1nata -e lo si fissa con un punto di sutura alla cute. Riposo a letto, dieta leg·gera e povera di residui, 3 volte al giorno gocce di oppio, pe1· 3-5 giorni. Si interrom.p ono però l e so1nministrazioni dell 'oppio se compare febbre. Al 4°-6° giorno si taglia il filo che tiene il drenaggio, il paziente viene purgato. Nelle ettin1ane seguenti semicupio gi.orn"\liero. Si cer ca di evitare, con adatta dieta, la ricon1parsa di emorroidi. La fessura anale p·uò essere isolata o assoc ie ta ad e1norroidi. Se1njcupi, dieta adatta, supposte o pomate anal·g esiche. Se dopo 2-3 setti1nane I.a ragade 11on g uarisce si ricorre alla dilatazione incru-enLa dello sfintere in anestesia loc.a1e. Se coesistono emorroidi queste vengono c ontemporaneamente estirpate. P.

lVIALATTIA DI n ·u PUYTREN. Sulla anatomia patologica e sulla etiopa· togenesi della malatti,a del Dupuytren (,1.

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FERRARINI.

1961

SEZIONE PRATICA

Archivio Jtalia.no di Chirurgia.,

fase. I-II, 1939). Questo lavoro1, frutto di lunga meditazione su un ricco materiale pazientemente· studiato e minutamente documentato, rappresenta un a a utentica aoq•u isizione alle conoscenze anatomo-patologiche e· patog·enetich 3 su quello stra110 proces.so di retrazione dell,aponeuroi&i palmare, che va sotto la denominazione di malattia di J)upuytre11 . 'F errari11i, avendo preso in esame 5 casi di m. ·d i Dupuytre11 in fase di evoluzione non avanzata, ed avendo esaminato i tessuti patologici della n1ano c on tagli in serie, ha po.t uto· cogliere aspetti .1natomici sfuggiti fino .ad ora all 'o&servazione degli a ltri AA., che· dell'argo·m ento si erano occupati ma che questo metodo non avevano seguito; ed in b1a se a tali rilievi oltre ch e a precedenti contributi pe1,wn.ali s ull a morfo~~ene:;i dell'apon evrosi palmare, è J)Ott1Lo pervenire alla e1111nciazione ' di una dottrina patogene tica assolutamente originale.

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Le lesioni anaton10-patologicl1e essenziali s-ono dall 'A. localizzate n ell 'aponeurosi palmare e SOI\O distinte in pri1nitive e secondarie. Le primitiv-e sono rappresentate da un ispessin1·e nto e da una fusio·n e d ei faRici aponeurotici c.Jie co1r1prir11ono e strozzano i va1&i, specialn1ente i linfatici, con la co11seiguenza di una stasi a valle cl1e dà luogo ad u11a lrasu·d azio·n e d ella linfa e quindi ad un e dema cronico dell'a1x:>neurosi palmare. .c:iratteristica. è la sede di queste lesio11i ,p rirn1t1ve, le quali sono localizzate verso l ' apice defl 'aponeurosi palmare, all'altezza della piega del pollice, e particolar11tente evidenti nelle zone ce1ttrale ed ulnare. Le lesioni secondarie , cl1e l 'A. pensa deriva11ti dalle precede nli, ~no rappresentate d a una i~tensa proliferazione c ellulare dell'aporieuro~1 palmare con ve:ri e propri centri proliferativi, specialme11te a livello della piega pal1nare media . La proliferazione aumenta in senso distale, inentre degrada prossimaln1 ente dove le lesioni sono rappresentate ·d a un addtnsamento idei fasci aponeurotici . Di pari passo con quest.e a lterazioni :connettivali, i vasi li11fatici so·n o forten1·e nte dilatati in corriE'pondenza delle zone di proliferazione. me11lre ~ono ristretti e poco i1un1eros.i n elle zone di .addensamento. Le lesio11.i a carico dei tessuti che circondano l'aponeurosi palmare: trasformazione fibrosa ·del grasso sottocutaneo, i s1)essim.cnto del peritoneo, a ddensamento dei fa5ci collageni del derma, fibrifi cazione de.Jla fascia e del sottocutaneo ·delle dita, wno fenomeni tardivi, ch,e appaiono n elle fasi avanzate d e'lla malattia, e sono espressio111e d·el i)rogredj re dei processi precede11 ti. })al punto di vista etiopatoge11etico l ' A. altribuisce grande importanza alla stasi linfatica, in quanto che la trasudazione ·d ella linfa e la proliferazio11e d ei fibrociti procedono di pari 11a ~:so: nei punti di più spiccato edema, maggiore è la proliferazione cellulare (centri proliferativi su nominati): mentre là dov·e l 'ede111a è più modesto , l a proliferazione cellulare è ininore e prevale l 'addenisa1•1ento in fasci del tessuto neoformato. Di guisa che l'evoluzione della malattia può es&ere coR-ì ri1costruita : dapprima si ha un is·p esf!.imento e un addensamento d:ell 'a pi ce ' dell'aponeurosi pal1r1.are con slrozzamen t.o dei vasi linfatici e conseguente stasi; la sta•s i linfatica sollecita e provoca la prolife.r azione fib1ocitaria; cessata la trasudazione di linfa (forse per raggiunto equilibrio di pre.'>sione), segue la fihrificazione del t·essuto neo formato: questa fihrificazione provoca a sua volta una stasi linfatica a valle, con tutti i fenon1eni co11~ec.utivi e co~ì via, fino a ch e, procedendo in dirP.zione distale, tutta l 'aponeurosi palmare fir1irà _cori l'essere fibrificata Per quanto rig·uar<la il momento primo che provoca la iniziale lesione dell'apice dell ' aponeurosi palmare, l'A. crede si debba pensar• 1

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a fenomeni regressivi co11::;eguenti .a d un alteevid·enza che vi so110 for111e più o meno iJrora Lo i11etabolisn10. Itunziale dell'affezione, o 1neglio forme tipiP er i rilievi a11aton1ici per la prima volta se:- che ·e forme larvate. Mentre la forma tipica e grJ.a lati, e per la seducente dottrina patogenepro-n unziata della de.fo1n1aziorne è molto rara, tica espressa .d all'A., questo lavoro apre un le forn1e ineno accentuale sono abbastanza frenuovo orizzonte ·&ul quadro pato~ogico del .. quenti. Queste forme leggere passano spesso n1orb·o di DupuyLren, ed è degno della mass.iinosservate, nessun dolore, nessun disturbo funzionale accompag•a la deformazione . D 'alIrJa co·nsiderazio11e. tra parte non tutte le sporgenze della testa del * cubito costituiscono la malattia di Madelung, ** tenuto conto ·chei tale fatto si riscontra frequen· Nel segnalare a g li studiosi italiani ques to ternente in individui normali. lavoro di Manlio F errarini , r endian10 omaggio Le idee sull 'etiologia della deformazione di a l Camerata eroicainente caduto, la cui n1 emoMadolung sono ancora n10IL0 confUJSe. La conria arderà sempr e viva n el n·ostro cuore com dizione ·è stata attrib uita da Dupuytren, come r110R>so . RuGGJERI ETioRE. si è d etto, .ad una distensione dei legamenti articolari ch e consente a poco a poco ai muscoli Il morbo di Madelnng-Dnpnytren. (T. MARTI. Revu.e Al éd~cale àe la. Suisse Ro·- flessori di lussare le ossa del carpo in avanti e·d in ba•&so. Madelung l 'attribu] .a disturbi delmaride, 25 genn.a io 1940). lo sviluppo pur ammettendo l'importanza d el [>upuytren descrisse un.a specie di deformafa ttore :1neccanico. Delbet, Dupley e Kirmis5on zione progressiva dcl _polso 15i;n1ulante una lusrit engono che si tratti di una n1anifestazione ' sazione, che attribuì a·d urta distensione dei lerachitica. Qu1esto pu11to di vif'ta è con.diviso ga1nenti articolari provocate da trazioni vio<la altri ed in is·p ecie dagli italiani Merlini e le nte e ripetute degli arti supre riori. Mazzini. Altri pensano ad un 'osteite, a disturSuccessivame-n te Malga jg ne descrisse un'anabi ormo11.a li analoghi a quelli dell'osteoim alaloga ·deformazione che attribui a lussazio:n e cia (la co11dizione è in effe tti più frequente spontanea. Poco d opo n e descrissero un altro n-e lle donne), a l ef.iioni n ervose centrali. Kayon C'lf.O W eh·er 0 Busch e , il quale ultinìo rite:arnn1ette l 'origine co1n genita. R.akansky sostier1endo, come Dupuytren , che la def1.)rmazione 11e ch e il n1orb10 di Ma.delun·g· sia di oTig·ine fos.se p·r ovocata da lla co,n trattura dei muscoli traumatica (traumi non avvertiti o microtrauJ>lessori, sezionò il cubitale anteriore cd il lun- 1ni ripetuti•) e lo paragona ad <tltre lesioni d elgo palmare, operazioI1e che non produsse alla cartilagine epifisaria, com·e le maalttie di cun vantag.gio. P e rthès-Legg-Calve, di I\.ohler o di Osgood'Nel 18 78 Madelung esaminò 12 casi d ell 'afSchatter. fezion•e alla quale1 dette il norr1·e d'i sublus~­ In complesso sen1hra ch e la malattia si svizione spo11tanea della mano. Rilevò ch e la con- luppi in individui con sistema osseo origidizio·n e ·&i manifesta ·dura11te il p errio,d o dello r1ariarnente alterato e a seguito di 5'forzi funsviluppo dello sch eletro ed è caratterizzata dalzjonali eccezion.ali o di piccoli tra11mi ripetuti . l a sporgenza dorsale d ell ' estrea.110 distale d elNell 'os.F-ervazio ne del Ma rti risulta la con]' ulna e d·ell' incurvan1ento cubito-palmare cordanza di tre fattori: un fa ttore di minore della piarte dis tale del ra·d io , ch e risulta anche 1e&isten za cong·enita della diafisi radiale come raccorciato. La mano è t enuta in posizione di cau sa primitiva: influenza sfavorevole delle leggera abduzione cubital e. I nlovimenti d·cl .m odificazioni orn1onali al n1omento della )) Upolso son·o: lib1eri e normali; solo la flessio,n e b ertà; fattore m eccanico· consiste11te. in microdorsale ·è ridotta in rapp1orto all'aumento del- lesioni ripetute, prodotte da movimenti frela flessio·n e p.almare, l'abduzione radiale è quaquenti della fl essione paln1are e di abduzione . j nulla mentre quella cubitale è aumentata. Il cubitale. della mano . . d ecor so dell 'af fe.zione è pirog·r c·ssi vo e quasi I~'affezjon·e è ~tata variamente curata. In re1~1zio,n e al fatto ch·e la deformazine &arebbe dose1npre indo1lore . All'esame anaton10-patologico constatò che vuta all'incurvamento della varte distale del ra dio è stata tentata l 'os1ootomia di quest'osf.o i rapporti d ell'articolazione radio-carpi.ca e·r ano lineare o cuneiforme co·n base d·o1·sale, alla qu.a si intatti ·e ch e lo ~postam·ento palmar.e de]la mano era dovuto essenzialmente all'in- qu.ale si aggiunge poi la resezione diafisaria curvamento della p1a rte distale d el radio ver~o bassa dell 'ulna o la riduzio n e della spo·r genza il lato p almare, il ch e mo1dificava i rapporti. cubitale. I risultati di qt1°e sti i11terventi non furono sempre convince11ti. anatomici d ell'articolazione radio-cubital•e. Oggi si prefer~sce il trattamento conservaNuovi studi sull'argom ento furono fatti da ti,·o: immo1b ilizzazion·e del polf'o con apparecDupley, Kirmisson e Delb-et. Quest'ultimo in base a·dl esan1i .a natomici co·nferrr1ò le vedute di chio gessato allo sco1p o di radrizzare J'inour?\fadolung dal ·q!l.1ale si discosta solo . nel fatto vamento del radio ed .e vitare l'accentuazione della d·eformazione, e successi,ramelllte massa gcJ1e n ega l'esistenza della 6uhlussazione radio• gi, meccanoterapia e oipoterapia ovarica. Solo rarpica. qu.a n·do con questi mezzi non si riesoe a nulla Gli esami ra,diolog ici praticati Fm·Ccessivap!Talicare l'osteotomia del radio e la resezio11e mente dettero risultati ch e confermarono ]e diafisaria dell'ulna. DR. opinioni cli Madelung e Dell)et , ma mi.001~0 in 1

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1965

SEZIONE PRATICA

DIVAGAZIONI

_ i\1·olto. p~·ol)a~iln1ente nel b.aru bino, prin1a cne egli d1ve11t1, con 1e,d.ucaz1one, co·m pletamente destrimane, i centri d el linguag·gio sono localizzati nei due en1i:sferi; cori ]a p re,ralenza dell 'attività dal lato d estro (e quindi dall'emisfero f'inistro, p·e.r il noto ìn croiciam ento a un d.e1ter111inato· liYello delle vie n ervose); l 'er11isfero destro si n1 e tte, per .alcune furtzioni, in una S~)ecie di riJJ0 so, li1nita11closi ad llil compito di · rinforzo ·delle funzioni d ell 'err1isfero sinistro. Si sapeva g·ià , da qualche .a 11no1~ che era possibile la resezione d ell :emisfel'o d 'ef\tro senza .g·1avi dan11i rlella personalità psichica; prin1a ~11cora si sapeva cl1e l'abluzione del ]ob·o• front~ le destro non portava consegu enze n1olto gravi, tar1tocl1è alcuni 11eurologi ritengono eh.e anco,r a n el cervello , ,i siano d ei distretti cc vergi11 i n ch e l'un1anità potrà forse utilizzare in aYvenire q11ando il progresso incessante richiederà un'attività p·.-ichi c.a r11aggiore. QuesL!attiviLà ieerf' b rale con il moltiplicarsi d ei mezzi d ella ci,riltà moderna dovrà certamente aun1entare 1T1a troYe rà zone , ,ergini cereib1rali ad·egua te. (Già la ci,riltà m eccanica esige semp1e più l 'a111bide tris1110 per la comp1licazion e e il i)erfezjo11an1 ento. dei corr1a11di delle maccl1ine). E up·erior2 attiLudine S.J)eculativa quella ·d i riu~cir·e a ina11te11ersi i1eutrali nelle disp1ute di i)arte, ed esser, co111e scienziati, intenti solo allo studio dei fatti e CLeì fenorrr1eni. Ma no11 sempre accade. ,t\ .utorcvoli avversari del positivismo s,i dor11andano, a fine -µo1emico, se i ri:sultati della scienza n1oder11a 11011 impediscano, di sosten·e r e (an·cora sen1pre n ei lirrtiti d cl dualismo psico-fisico) che l'emisfero cerebrale sia il solo rC}rgano ~e de di cc psiohis·r110 » ad es-cluis ione delle altre sezio11i en cefaliche, e se non si debh·a, essi dicono, prend1ere orn1ai il vocabolo i11 senso i11etaforico come jn retorica si ·prende la parte per il tutto. Si am111ette oggi lo <( psicl1isr110 » dell'ipotalamo e ciò alla streg·ua dells osservazioni cliniche. Dioe' Aristotele: cc Barebbe cosa difficile , solLa11to irn1ì.1ag·inare qual' è la parte ch e còntiene l'inteJlig·enza e in quale modo la contiene » (D e An,ima, 1, I, ca·p. V, p.a r. 25), e s~c­ c0me, afferma anche il filosofo : cc è tutt'altra c-0 sa se11tire e per1 sare », si può inferire aristotelicamente cl1e la resezione o l 'ablazione di un emi ... fero, come non sottrae il lingua1ggio , c051 non d ebba inolto sottratTe a]la vita i11tel1ettiva dell,individuo· anche se molto sottrag1g.a alla vita se11~1il1va. Gli antichi ammettevano una specie di cc cu·rolazio11e » psichico-nervosa come cc condizio11e n dell 'i11telligenza. Dice l :autore ippocratico1 del libro Dei venti : cc Seco·n do m ·e nìente concorre più all'intelligenza d el sangue ». Anche Platone ammette 1

Pensiero e linguaggio nei casi di resezione di nn intero emisfero cerebrale. e•, Le 1nigliorate conoscenze sulle funzioni dei 'arii distretti cerebrali , ì'introduzio11e della elettro-chirurgi<i, il perfeziooa-111e11to i11 cessa11te della tecnica operatoria .e 1a possibilità di do111inare le1n101rragie p1ri111a di og·g·i assai pericolose, han110 pern1esso di aggredire organi àlel sisten1a n ervoso una 'olta l'ite11uti ii1langibili. Oggi sul cervello si è giu11ti a resezioni 1nolto vaste per cercar·e ·d i JSo·ttra rre ad una soo:te ineluttabile i portatori di tu111ori cerebrali. 11 chirurgo i1ord-a111ericano Da11d) nel 11928 tentava la :r.esezione totale della i11età d estra del cer,1ello in cinque casi. Un caso (si tratta· , .a di u11a vecchietta) riserv;.1va qualche ~orpre­ sa allo stes ....o operatore. Col solo i1 tezzo cer yeflo di destra, l 'i11fern1a poclle ore dopo l 'o!Jerazion1e riacquista va pie11a coscier1za e poteva parlare se11za apparente fati ca. La b1reccia operato·r ia .guari,,a b·e n pre&to i11a residuava~ naturalm.ente , p·aralisi co1-rt1)leta del braoc.io e della gar11ba clel lato si11ìstro. Dopo 22 m iesi l,ìnlelligenza dell ' i11ferma era as. ai migliorata, persistevano alcuni disl urbi della sensibilità, i feno·m eni paralitici erano diJ11i11uiti, la loquela era quasi norn1ale, pltr nia11ca.11d·o ii oerv.tro della parolci. Assai più aleatoria pareva !1rese11tarsi in altri casi di tun1o·r e la resezione (co1ne n el caso del.la veccl1ietta) d ell le1r1isfero cer·eibrale sir1istro nel quale, co111 'è noto, f'i tro,1ano i centri della parola articolata e dell,udito verbale (di Broca e di ~. . e1nich.·e). L'operazione fu es·e guita da Zollinger i11 una dorJna di quarantatre a11ni, or1nai cortrlan11.ata , 11ella. q11ale un tu111ore del l' ern i~fero sinistro a'reva già p rodotto paralisi e perdita della p.a rola (afasia n1oto·ria e sordità verbale). L'operazione, arditissi111a, riusciva te.c11ican1ente in pieno; dopo alcune ore 1'infe·r ma b eveva 0 poteva mostrare i denti e a tutt ~ l e do111ande rispo,ndiava cc all rigl1t » e i1ei gior11i susseguenti all 'operazio11e riacquistava altre i.)arole. Soccombe,·a ad u11a infezione al 17° giorno; il che impediva di poter coordinare e interpretare i ri&ul La li delle osser\•azioni fatte 11el breve ma irtt eressantissi1110 periodo postoperatorio. Allo stesso n1odo ch e dimostrato (dal Baglioni) per l 'a llività della scrittura della nlano Jestra e sini~tra, è n1esti-eiri an1mettere che n ell 'emi:;fero destro esi ~ta allo s1.ato pote11ziale un barlume di ling uaggio emotivo, che a nulla serve finchè il oentTo d el linguaiggio dell 'emisfe.r o sinistro è integro, n1a ch e può manifestarsi in caso di 11eces·s ità. 1

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(•) C(H11unicazio11e al XIV Co11grcsso italiano rli Fisiologia.

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1966

[ANNO XLVII, ~Ul\L •6J

« Il.. POLJCLINlCO »

una specie lii <l circolazio11e » non nel senso .c.esalpini.ano, ma i11 senso n eurO··psichico . ~ lecito ammettere ch e Platone credes5e· alla realtà dei cerchi (alle circonvoluzioni?) ch,e seg·uono i moti d·ella ,,olta celeste? Timoo, 43 !J0-73). Sul 111olo circolatorio indicato da Platone })arn1i i1otevole un pensiero di Ber11ardo Segni. Que~to filosofo fiore ntino del cir1quecento IJel 'frattato I tre libri di Aristotele dell 'Aninia, scrive: « Tu dì, o, Plato11e, che I 'intelletto è cerchio, e che e·g·li è mosso; iì moto del cerchio è circolazione e il moto dell'intelletto è i11tellig·enza, · 011de stan,d o eh.e. l 'intelletto sia c eTchio, per neces~ità l 'intelligen za sarà circolazione. E questo non è be11 detto, perch è nel 1n·oto della circ olazio11e nor1 è i)rir1cipio nè fine e nel i11oto dell 'i11telligenza è l' uno e l 'alt.ro » . Non è <;letto nè si è di11106trato che sia perc iò niecessaria la totale integrità del cervello. i\llentre la scienza spe1in11entale progredisce, ri~chiarand'o tal volla e.on vividi I.ampi qualched1u na delle inolle oscurità superstiti, la filosofia s.i può orienlare verso la si11tesi di id,e·e suggerite ·d all '·esperienza, rilevando· con precisio11e concettuale l 'at5petto tangibile della r.ealtà . Sian10 01mai certi cl1e le rjserve funzionali d el cervello sono tali da as~icurare u11 substrato bastevole ad ogni progresso, ad ogni nuova affern1.azio ne dello pirito e ad ogni ardito illogisn10·. l centri nervosi, acqui15izion e J>Ur ragti·uardevole e se1ni)lificatric.e, sono negati talvolta nella tradizionale irLterpretazione ]JosiLiv istica ('B rugia). Con le accennate conquist,e della chirurgia la irrealtà dei centri nervosi diven realtà nel seinso di una capacità vi(..() riante su1)1)l etiva. l}uest l' recenti acquisizioni giovano al cam1nin1) della filosofia, i cui progressi risiedo·nO· n ella più chiara edi esatta enunciazione d·ei p1·0blen1i, alla qt1ale, talvolta in modo inopinato, poten teme·nte conlribuisco110 le accresciute cono cer1ze scientifi che. Ecco un'altra rag·ione p er plaudire al fervid o connu'b io tra i&cienza spe.ri1nentale e filosofia; ecco uno dei vantaggi certi , pratici dello· studio filosofico, tanto più che sono oggi a ~ua disposizion e i laboratori, e che la tecnica chirurgica ha osato l 'inosab1ile. Co1t1e an.a l o·g·o effelto la scienza sperin1.entale ric-e,,e dalla filosofia illu·nLin::ito ausilio, e, 1ni sia conces o dire , per l'utilità di questa specie di si1n:bio&i , è 11eces>Sario che lo· sc-iien~ .ziato tor11i ad esser filosofo. Queste righe no1t pre5un1ono di risolvere una questione tanto co1n1)lc5sa : la prospettano per invogliare .altri ad 11na pi\1 ampia trattazione specifica nell'inter esse g·en·f ral e degli studi e della ~cienza . Dolt. GrusPPPF: At..BERTI. 1

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NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

Lu1s

BARRAQUER 1lTERRÉ, lGNA C10 DE G1sPERT CRuz, EMILIO C:AsTA fiER )'TENDRELL. Tratado

de En.fe.rmed.ades JVerviosas. Salvat editores, S. A. Barcelona-Bue11os-Aires, 11936-1940, 2 ,,ol. di compl., piag·. 2262. Pr. non specificato . Qualità p1~cipua e direi inevitabire perc11è un trattate, di medicina, o di u'f\a sua speciale branca, p<)Ssa giudicarsi buono e utile, e. abbia ragio.n e di esse~e., è che e:;so rappresenti uria sobria, co1npleta e chiara sintesi di ogni r,og11izio11e teo r0tica e pratica, clinica e speTimentale aoquisita, selezion ata e accettata nel tempo· che l'opera :,i crea e appare al giurlizio del pub1b li co. E ad una giusta esigenza di questo il nostro con cetto rispor1de., poichè in es.50 la g randissima m.aggioranza, ch·e non h a tem]-}(), nè po~ibilità, n è voglia di ro·v istare periodici e riv15te, ingo·m brate da tartto materiala inutilè, vuol trovare 11ei Trattati quanto di rreglio e ·di più attuale possa irtteressarlo n.ella stia coltura ~e,nerica e sprcifica. Altro requisito di llna buona o pera del gene.re di grande mole è che la sua compilazione e pubblicaiio11e si svo·lgano nel minor tempo possibile., perc.hè 11011 acca·da che la prima parte sia già antiquata qu.an·do .apipaiono le ultime. Questi intrinseci a ttributi si trn,'ano tutti nel Trattato deJle malattie nervo~e dato alla mia os. servaz·1one. Se, 11ella valutazio11e del lavoro si conside1 ario i suoi caratteri di una ~isten1atica e mietodica, veramente originali ne11.a differenziazione e ne.i raggruppamenti delle singole forn1e, la completa esposizione, con i riferimenti strettamente necessari, di quanto di più recente e di più serian1ente scientifico si è fatto nel campo dia1g nostico e clinico, com~ in quello etiog·enr.tico, 1natom.o-fisiologico e ter<ipeulico, l·e ri1p roduzio·n i fotog~afic:he, in specie .a.e lla sfera radio,l ogica, ·del tutto personali, gli orig·inali disegni, la uniforrnità di metodo, di concetti fon.damentali, di form·c e di - stile delle ,,arie parti, i1on è esageir.ato affermare che debba ~·iu1dic-a rsi la maggio re e migliore opera com.p lessiva e sintetica 1ppiarsa negli ultimi tempi sulla Patologia delle malattie nervose . Per b·r evità, trascura1tdo i singoli e nume·rosi pregi ·d el Trattato:, ricoroeremo, tra le prin1e impressioni tratte dalla sua lettura, una se, n1·ejotica e <liagnostica sottilm ente analitiche, chiarame11te e fortemente rapp1re.sentative, quindi didattiche per ecicellenza; l ' as~enza di in1bar.azzanti divagazioni do!ttrin.arie; la 5icuTezza d1ei giudizi; l 'i11quadrame11to, tutto perso11ale n·1.a razionale, di forrr1e nuove, o sostanzialmente n1odifi-cate. in con1plessi nosografici di utile e ~)ratico orientan1ento. se11za ingenerare quel cu1)fusionis.n10 framm entario ch e trovasi ir1 111olte opeire sim ili. I>articolare rilievo meritano i capitoli st1Jle 1

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[ANNO XL VII, NUl\I. 46)

1967

SEZIONE PRATICA

polinevriti da l ebbra, sul1 e rr1alattie d el sin1IJaLico e di quelle con 1)redo1ninante partecip,a zione dcl Bimpatico , sulle n1al.a ttie extrapiira111i.dal1 e con le&ior1i extrapi1;a1nidali don1inanti , e quello, ch1e.i per la pri1na volta Jeggiamo sintetizzato in un trattato, sulle malattie d el talan10 ottico e d ell'ipotalamo. Sarebbe stata disid1erabile una · più amplia e più dettagliata trattazione d elle n evrosi, intese, con1e deiVono esse.re, quali psico-nevrosi, cliffcrenzia11do com1e noi facciamo l a n euroJ)& icas tenia (n e,urastenia costituzionale, n el quadro delle di3ti1nie) dalla n euraste11ia sintomatica o secondaria ( ·emplice €Sauri111 ento nE>rvoso) ; nè è com iJ ren~ibile, d.a la la 111odernità d ei concetti ch e into11ano l 'intero lavoro e l 'etiopatogenesi d ella malattia com e l a intendono gli stessi autori , cl1 e d ell:epil'essia si tratti accanto alle nevrosi. Ma, Gon1e fu d etto, n el con1plesso è una g randiosa, p:c:ege, ole opera di g,tud'io e di consultazion e, utile .a studenti, a n1edici gen eric i e anc11e .a chi si d edica da tempo alla più importa11 Le, più difficile, p iù el evata branca della inedicina nloderna cl1e è la NeuTolo,g-ia ,, '· e. infin e e·ss.a .è ·di facile l ettura p er gli itali.ani, ancJ1e se scarsam ente a cognizio11e della lingua sorella,, e quindi da augurarsi ch e tra esRi largam ente si diffonda. G. MòGLIE . 1

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aJJ Co ra lJiù svilup1)ati ed assai b en aggiorn.aLi niella p1r e6ente e,d izione. Un nuovo capitolo riguat>cla l'eredità ir1 oèulìstica. Malgra-d o' le nol1evoli ìnnovazio·n i e gli ag.g·iorn-a menti , J\.. ~. . u,c h s ,è riuscito a co nservare l 'armonia dell'opera d el padre, l11anten endone a11cl1e il pregio di una sen1plicità e cl1ia1-ie·zza di 6tile ' rcrnm0nte J.nirabili. Particolare cura è stata d.ata a11cl1e alla parte dedicata alla tera1?·ia., la quale non solo ~i ~ra­ va esposta in un ca p,itolo· di in.d ole ger1erale, r11a ìa11cl1c alla fine• di o·g11i d escrizion e! d~1ll e varie form& morbose, d ove sono segnalate le n1iglio.r i in·dicazioni p er la cura delle singole n-1.alattie oculari : ancl1e qui il n1edico gen-erico tro,1 er à dei con sigli preziosi.. 1

SCHL'PFE R.

e.

JANNE~EY

e G.

Trait é de la Masso11 ·edit . Paris,

llrNGENBACH.

tra1isflisio11 sangi1iy11e. 19±O. Do11 . 2 ,5O.

Ques to .trattato ·di Ja nnen ey e Ringnbacl1 è 11scito in un mon1.ento molto lJr opizio , qua ndrJ cioè si iniziavano l ei oiStilità e quandoi lnei vari Paesi ·e d eserciti , si org.a nizza,r,a no s.u larga scala i &ervizi1 d ella tr,a sfusione del sa1J g·ue. Ja nnen ey - cJ1irurgo - b,e11 nolo lJer le ~ ue 1rr~eced enti ricerch e in que5to can1po, specie ~ ul sangue con servato, e Ringenbnch, capo del laboratorio di. t r asfusione all 0S'pedale TastetGira rd di Bordeaux, 11a11no scritt oi un 1ibro cl1e pur 1no n avendo l a n1o] e di qu ell o' d'.el nostro J11trozzi , r accoglie in n101do chiaro, qua11to è oggi di 1naggior e interesse, sul can1po d ella tra&fusione dire lta o indiretta e con sangue con servato. Dopo la part e introdutti,1a ed i cenni storici sono el en cate in n1odo breve e co1n cis_'OJ le ' 'arie indicazioni ed i risultati. d ella tras.fu sion e n1,edica e chirur.g ica, e l e ' 'a rie controindicazioni di essa. JarLne11ey, ch e 11a &emp re n1a11ifestato IJarticol ar e s.impa lia l)er la in1mu11o trds fusion e, lé.1 descri,rei estesan1ente nei sl1oi e ffetti biologici e ·chimici, bencl1è ogg·i non goda p iù quél f nvore1 ch e ave;va un temp:oi. È trattato poi della !Scelta d ei do11atori , d ei vari antico1a g·ulantj1 usati i)er la st abilizzazione de l sangue, (fra gli italiani non s-0110 ricordf.( ti gli iposolfiti indicati da Corelli ). I ' ari p1 oblemi del sa n g ue con ser, ato, le lecnicl1e della trasfu si,on e di1~etta ed indiretta, coi ,-ari nppar ecchi son o chiaran1~nt e illustrati. I11fi11e si tratta d egli incidenti della tras fu sio11e qui11di seg·ue il capito,l o· d ella org.anizza7 ion e· d ei ce11 t ri d~ t rasfusi on e .e d ei proble,rr1i 1J1edico·legali d ella t ras fu5ione stessa . Con11e si 1è d etto è u11 libro o tratta~o con1e. gli AA. pref eriscono chian1a1·lo , certan1e11tc util e a chi si intere sa dell 'im1)orta11te probl e1T1a della tras fu sione del sangue 1

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eENNI

B I B L I o G R A F I e I (t)

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FucHs. Lehrbuch de r Augenlieilkund·e (Trattalto di oc.ulistic a) . Eclit. F . D eutickei, Wien. , 1939). 16a. edizion e. l)rezzo RJ\1. 27, l egato RM. 30. ~ uscita! la; 16a. edizione del f,amo5o t·r attato di o oulistica di E. Fuch s 1--iveduta ed a111pliata 1

dal fi1g}i101 idel grand~ 0 fta]n1ologo ,ijennese. (juesta nuova e1d1izione eRice b en 50 anni dopo la IJtri111.a , che e1b b1e ujna g randissima rortun,a e difft1sionc in tutto il 111ondo; C·d il su ccesso J1a sempre an'iso a questo aureo lib·r o , ammirato p er la perfetta esposi zio.iJ.e d ei qu adri clinici lei per la sua Gomplet~zza . In questa edizione _A. iF uchs ha ,·oluto• aggiornare 1'0pera paterna, soprattutto nei c.up1itoli sui tumori, sulle mal attie d el fondo ocula1·e e dei mu,scoli oculari. Inoltre ha notevolm e nte ampliata la parte istopatologica, \ralendosi dtilla pro1p ria larga esperienza e cultura in proposito e m olte fig11re, in p-a rte a co]ori, illustrano chiaramente i diver si qua dri mi• • C.fOSC01ptC, 1. Al medico .g en erico inte•r ·esseranno i11 p1a rtic,o lar :modo i capitoli sui rapporti d ell·'oculistica con la n1.e dicina generale e 001n la n eurologia: sono questi a1~gomenti, sui qu ali g·ià F~ . IFuch s aveva in &istito m ·olto, ch e si trovan o 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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F.

CoRELLr.


I

1968

cc IL POLIC"LINICO »

[ANNO

XLVII,

NUl\I.

46)

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

Qua lora non ..,i riesca a Yincere il distur1Jo si ricorrerà alla cura sintontatica. Sul morbo di Stili. La digilaile non ~arebbe i11dicata percl1.è deG. l\Iuaotlo (Arc.hivio italiane d.i aJiatomia e terrnina un rallentan1ento a11cora più P'r onuni stologia palo•logi ca, luglio 1910), che ricorda zinto. 1·utlavia quando all'asoo•ltazione- si nota la sinton1a tologia clinica del n1orbo di Still, i ur1 ru1t1ore sordo e ]ontano dovuto ad cxtra(:ui elen1-enti fonda111e.ntali soiio rap1)resentati istoli ventricolari, piccole dosi di digitalina dallE? a rtropatie, ·dalle adeilopati~ . e ·d.a l tumore (11 I o IY gocce 3-4 volle la set.tim.a na) trasf<?rdi n1ilza, riferisce diffu.s ame1n te il J'eperto ana- n1ano .q ueste c ontrazioni abolftite in contraz10to-patologico di un caso di tale n1alattia a lui n i con1plete ed il nun1ero dei battiti ~t1111enta , occorso. Sulla scorta di qt1es.to caso e di IJO- a cl' es. d·a 18-20 al minulo può portarsi a 30-35. chi .altri dc~c ritti n ella letteratura , l 'A. trattegQuando il polso lento sia accompagnato da g ia jl quadro arl.alo·n10 Jì:ato1og ico d el morbo crisi sincopali l 'infern10· de,,e rimanere a letdi Still rilcvai1do che le lesioni articolari sono to e clev·e osservare una dieta ridotta. Gli Fi·i sopra ttullo a cari e<? del~~ ~apsula e d~l te~suto lJra tich eranno iniezioni di canfora. IJeriartico la r~ con inlegrila lfi\rece d ei caJ?i arLa teobromiria è un buon medicamento (50 ticolari ; inoltre l'A. nota ch e, oltre· la milza e c.gr. a P'I~anzo e a cena p er 10 giorni al mese), le liilfo o·l1iand'o le, la n1alattia colpisce co iansp ecie se associata alla trinitrina (3'-10 gocce t.er11ci1teb le sier o e e, in manier a \ a riabile., lil cli ·&oluzione al oentesimo). 1niocardio, il feg·ato , i r eni, i Iltuscoli striati La caffeirta riesce male· pe rc.I1è eccita troppo. periferici, ecc. Istologicam ente, u? elemen~o L' amin ofilli11 a può essere impiegata _ a piccoml1ne a rcuasi tutti i caisi, c.h e s1 osserva in cole do ~i. Jl1.a nicra più o n1eno· pronunciato, ,è la preiser11\.nch e lo strofarito va usalo con precauzione. za cJeg-Ii elen1enti reticolari (a~ ociata ad inIn capo a qualc.h e settimana anche se il filtrazion e di ele111enti linfocitari, polinucleati, pol~o rin1.a ne lento s.~ pot~à auto~izzare l'inferpl~ s.n1a- cellulari) p·rinci1Jalr11ente nella milza ~ n10 a levarsi eid .uscire d1 casa in carrozza e rtelle linfog-11iandole, n1a ancl1e in altre sedi I>Ossibil111 e11Le senza scosf1e. Come in tutte le co111e fegato, tonsille, r eni, e c~ . . a ff.ezio11i ch e dura no l ' or.gan~smo tende ad a L ·A. infii1 e si pon·e il quesito se il morbo d.atlarsi al 1>olso per111anente ed il pericolo è di Still ra1) presenli una form.a 111orbosa eti?lo- allora minore. ig·icar11e11 te a se stanty o soltanto una ma~1era La condizione Ler111ina con ]a guarigione J)articolar e1 di p·resen~a rsi ·d i u11 re·um.at1smo do1)0 alcuni a~ni o .coi: la. ~101te . e ronico articolare. L A. 6Carta l 1potes1 della Vi sono polsi lenti <l1 origine nervosa e c~e eliolo o·ia LL1bercolare di que la n1a lattia e, durano a11ch e parecchi gio·r ni. Il ralJ.e·n tamenconsiderando c.h e es.sa, tanto dal punto di vi- to del p·o,Jso è · prece duto da c ris~ si~copa.li o $la clinico quanto da quello an.aton10 patoloepiletlicl1e. Se1nbra cl1e 5i Lratt1 di lesione gico, presenta solo diffe ren~e di g rado con la · b·u lbare. poliartrite c ronica pirin1 aria, è di .avviso. che 1Si hanno inoltre p·o lf' i lenti falsi di origine il morbo di Still debba co11sid erarsi come una riflessa g astrica o cardiaoa. Le prim€ form e vc. rietà di detta affezion e. Il tun1orc di n1ilza si curano con un regime dietetico adatto e con e le adei1opatie le quali non 11anno delle ca- i1olveri 111a·gneso-bis1rtut.i~~e . Le ·sec?nde, c he raltei·islicl1e J)roprie· ·deb·b ono riportarsi ad un~ si 11anno in alcune def1c1enze cardiache con s1>eciale cai)a cità proliferativa degli ·elementi CÀtrasistoli, si curano co,n la digitalina sempre del t'is ten1a r eticolo· endotelial e che si riscon- .a j)iocole dosi. DR. tr.a in deteirn1ina ti sogge tti; co111e reazione al vi1:u & che produce il r eumati 1110 cronico priLa cura dell'angina pectoris mediante l'lnftl1ra· n1a rio. Difatti il rr1orbo di Still si o,~serva per zione stellare. lcJ 1)1ÌÙ nei ba1nbini ·do\re la ca1Jacità proliferaL 'angina pectoris dipende da un ' eccitazio~e ti,~a cleo·li elen1enti r eticolo-endoteliali è IJiù s1Jiccat ab percl1è e~si son_o p·~ù vicin~ all~ 11ri- anorrr1ale del p lesso· cardiaco con la prod uz10miti Ye cellule n1·e~ench1nMli embrionali con ne di un riflesf.o vasocostrittore di cui il ganglio stellare è la via ed il centro. Basta blocla loro estesa p os ibilità di S\'iluppo. care l 'attività di ·que&to ganglio n1ediante l'in1F . Tosn. filtr.azione con novocaina per migliorare la La cura del polso lento permanente. situazione. M. Audier (Jo•u rna.z- des Praticiens, 3' febIl ·l)Olso lento permanente \ ero ,è s·p esso di braio, 1940) riferisce il risultato delle sue espP- . . ori o·in e sifilitica, ed in tal caso è do.vuto ad una lesi~ne di un'arteriola ,d el fascio di His . Bii50- rienze adoperando al riguardo la tecnica di Leriche e' Fontain-e . Il malato è coricato sul dora 11a quindi procedere innai1zi t11tto all'ac~er­ lan1ei1to dell 'esistenza o meno della lue , ed so 1con un cuscino sotto la i1uca e la testa riin caso a [fer111atiYo istituire il trattamento spe- ' 'oltata dal lato opposto. Si infigge l.'ago, lungo 8-10 cr11., in1mediatan1en te al d1~op1ra d el cifito .

CASIS'fICA E TERAPIA.

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{.\'..\'NO XL \ 'Il, NUl\I. 46]

1971

SEZIONE PRATICA

})o rdo e nel punto n1edio della cla\ricola ed in direzione d ell 'a1Jo fisi trasver8a d ella &ettillta vertebra cervicale . Non appe11a si rag·,g·iunge il contatto osseo si stacca l 'a·go dalla siri11ga e si sp osta la sua punta da ll 'alto in b asso di circ.a 2 c1t1. Si all e11de qualch e secondo J1er acce1·Larf.i ch e non coli s angue o liquido ce falo-ra chidiano; quindi s,inl1e ·la l 'ago alla t:iringa e si inietta no 10 em e. di una soluzio11e ali ' l i % di novocaina. Se il ganglioi è b e11e anestetizzato si constata inio.si, restrin-g in1 ento della rin1a pal1,ebrale, t.•softaln10 (sindron1c :B ernard-Horner). Oltre a l iò l~. faccia e la n1a110 dal la lo inie tta lo si ar• 1'0$SlSCOilO. Si possono a\ e re accidenti <li ,·ario ger1ere : 1>u 11lura ldell 'arleria sottoclavi co Jare e vertebrale, penetrazion.e dell'ag·o r1eg-Ii spazi ~trac ­ noidei attraver ~ o il foro di coniu·g azione; in tali e.asi si ha fuorit1sciLa dall 'ago rispettiva111enle di sangue e di liquido cefalo-racl1idiano. Oltre a ciò n e.gli enfiseni.atosi 1'ago può lcdt"\lr e la cupola ple urica e l'apice puln1onare. Te nuto conto de11e difficoltà d ella t ecnica ,e clei rischi cl1e si corrono e tenuto conto cl1e g li effe tti, quando so110 positivi , non f;ono dt1r a turi ch e dopo p ar ecchie iniezioni, vien fatt o· cli domanda:n&i &e il n1etodo l)Ossa essere un 1netodo sfruttabile st1 lar ga sca]a. Tutto sommato all 'i11 filtra zione del ganglio tella r e dovrà ricorrersi solo quando non rie~ce il trattamento n1edico, cl1e dà risultati p iù ~icuri e non è affatto Tischioso. Questo tralt.amento }è be n noto,: riposo a letto per 15-~ g iorni; dieta lacto-idrica n ei primi g iorni; trini trina e piccole d osi di m orfina p e'l.· calma re il dolore ; piccole <los i di ,d ig italina (V gocce) alternate a p eriodi di 4 gior11i con lo strofanto (pillole di estratto da 1 .n1g r. ) per manten ere la tonicità del cuore. DR. 1

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Gli insuccessi dell'insulinoterapia nel diabete. Le ragioni degli insuccessi d ell 'in sulino>terapia sono numer o1se. Ra tl1er y (Les A rchives de thérapeutique) li attribuisce a cause evita1•ili e da caul'e inevitabili. ~ ca·use e\1itabili sono: il ritarclo dell'ini ... zio del trattamento, il tratta1ne11to difettoso, le cot11pl icazioni cardiacl1e. Il ritardo l·appresenta una delle cau se più co1nuni dell'inefficacia dell'ins11lina. Il com a d iabetico richiede un trattan1ento di estren1a urgenza come l '.a ppendiciLe, la i)erforazaone i11lestinale e si111ili. Ogni ora i)erduta grava sulla p rognosi e può comprome tter e la ·g uarig ione; l 'intervento tardi, 0 potrà rimediare a i di turbi umorali, rna nor1 J)o (·rà nulla sulle o.Iterazioni viscerali definitive. L'in -ufficienza della dose d'insulina costit 11i~ce un'altra causa in11)ortan te d 'ir1successo . Non si potrà co1n 1battere un coma diabetico co n 80-100 unità e n e1)1)ure con 3'00-400 una ,·olla ritenute sufficienti. D'altra parte la c,t1ra 1100 d eve ,essere· cessa la co11 la scomp a1·sa del 1

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co1n.a : 1'amm.alato deve essere sorvegliato percli è l) UÒ ricadere n el co111a e i11orire.. 1.,n l volta il i5ogg·etto uscito d al co11na o ap·p ar enter1tenle guarito i11uore intp1rovvi"'a.n1ente q ualcl1e ora dopo. Si tratta di fenomeni di collasso car1diaco, ch e si può prevenir.e so1nmi11istra rt<lo prirna e do1Jo l 'insulina tonici cardiaci e f<.i(endo osservare al 1rtalato l'assoluto riposo a ]etto in tutta tranqi.1jJlità. Le cause ineviLaL·i li sorto : l e' com plicazioni pulrr1onari, le associazioni morb·o &e, 1'insulinor esir-,.te.n za. Le co1nplicazioni puln1ona1·i sopravvengono 24 -48 or e ·dopo "la scom i}arsa del cor11a. P er prevenirle giova cura re durante. il co1na la disinfezione della bocca. Le associazioni 1110 rbose so no ra·p1)r esentate dai coim i dii altra natura: urerr1ia, e·n 1orragi<i e rammollin1ento cer eb rale. La tuber colosi no 11 costitui·sce per sè una causa d 'in~u cc.esso;, n1a spesso dopo il ·coma subisce un aggravamento. Vi sono co111i dia betici n.eri quali la glico&u ri~.t , la g1icemia , l '·escr ezionei dei corpi aceto11ic,i e n e:p p ure i fatti clinici rimangono in1111<.)dificati anche quanclo· 1'insulinoterapia è i11iziala tempestivame11te cid eseg·uita corretta1n·e·n te 3 ·d.osi considerevoli. Non si conosce il meccanii&mo di q-uesta insl1linor esislen za. Si 5on o tentati l)er corr1.batterla Ja so n1111i11istra, zior1e di cloruro, di sodio ad a l te dosi, l'lirra àiazior1e ipofisaria, e .alt une ~ur 0 or1no na]i ma con es ito i11c PJrto . OR. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Significato del rapporto albumina-globulina del • siero.

Ba andosi isu detern1inazio11i d ella solubilità, S,pren sen sostenne ch e .alcune ·p1rot.eine solubili, Con1prese la siero-albumina e la sierog lob1u lina , non sono -e ntità chimiche n1a esif: tono co111e un sif:iterna di con1po n enti dissociabili r eversib ilmen·t e tenuti insiem e da forza di valen za secondaria. R ece11ti ricer ch e, €seguite secondo questo con ce tto, h anno fatto sorg·ere iT1olti dub·b i sul signific~ tq a ttrib·u ito in cli11ica al ra1Jporto alb.u mina-gl oibulina d el siero. Ri cer ch e fatte coll 'u ltr.acentrifug·a hanno dimostr.ato che e~i ste um. equilib rio fra le specie m olecolari che cof~tituiscono il complesso proteinico 1del !Siero . Così il rappor to fra picc,ole inolecole e ·g randi molecole in uri campione di siero può essere m odificato dilu endo con acqua o con liquido di Ringer o con ·prese11 z,a di . altre pro·teine n el liquido solvente. Coll'elettrofo-resii (misurando la n1ig·razione di molecole proteiniche del siero ir1 un campo elettric o) si è dimostrato, ch e i preparati ottenuti 1nediante agg·iu11ta di sali n on son o omogen ei. OsseTvazioni sulla pre.f'; sione osmotica con cordano col contenuLo totale di l)roteine non col r appoTto alb·u mina -g·lobuli11a. Questi studi h.ann o condotto all'ipot.esi del1' <' 01'lo•sipa », secondo la qu ale i.I con1plesso 1

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1972

« IL POLICLINICO »

])ro tei11ico del iero è so n1posto di du e o più sis temi i11. tabili di copr ecipitazi o11e in n1utuo e,q uili brio. Quest 'ipotesi fu s tudiala s1)e ri1l1enlaJm,ente clag·li AA. Essi esposero sin1ulta11ea1)1ente sieri i1ormali e ipot)totei11en1ici a ll 'i11flu enza delle s tesse con dizioni a111bientali n1ediante dialisi di uno coll'altro per vari periodi p·r ima di moclificar,e la parte salina. )~~si n on ottennero, eori quo.sto procedi111e1tto, 11ei:;su.na rr1odificazio·ne· <lel r a ppo r Lo fra una frazio11 c proteica e l 'alLr.a. Qu i11di 1'i j)Otesi d ell' cc orosina » 11on è confermata . 11 rap1)0,r to albun1i11a-g·lobulina l1a b en poco val or e co111,e indica tor-e· d ella l) l' CS i o1n e oncotica in ' 'ivo . Ri111ane però il fatto cl1e m ·c11tre s1>erirne11taln1eri.te questo r apporto 110n si riei:-,ce a n1odificare, e. . so ~i n1odifica in un m odo costante in a lcu ni stati patologici. L.

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POSTA DEGLI ABBONATI IJ'abb. n . 7255 clott. A. A. da F. se ri \'e : a) Un,a i11iezione e11dovenosa fatta m ale, p1ro-

duce n el TYaziente flebite € perifle·b ite con di1ui'bi di .. ei1f'ibilità .all 'avam ·b raccio : d eve esser e consi clerata la lesio·n e malattia o infortunio P b) Il pazjente è assicurato contr o g·li inforf or Luni ·e contro le m a lattie : il m edico curante deve d enunziare la lesione co1)1e infortunio o con1e n1.alattia, o per ambedue? e) In ca o, che il paziente· intentas e un 1)rocesso· al me dico ch e ha esegui1o l 'i11iezion e, que~ti è suscettibile di pena? 1

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Rispost,a.: •

1) D elle co.n segue11ze ·d i un 'ir1iczion e endo,·e11osa ja.ttcri nia1le ris1)onde il m edico ch e l'ha e8eg·uita. Que t i potre.b•b .e es~ere assi curato pe·r i ·danni da ll1i a 1Tecati a te r ze ·p·ersc n e : e d .allora l 'I sliLllto a ~i curatore., co11 cui egli ì1a tale contratto di garanzia, risponde d ei d.anni st r.ssi entro il m assimal e fissat<). 2) (])'altra 1)arte, se il le.so è an!:h 'esso a~i ­ ( ura to contro g li infortuni , può .avan zare i '· uoi diritti 1Jresso il prop1rio I stituto : alvo la l)OS ibilità di rivalsa di questo ultin10 n ei confronli del r espon ffibile o di chi per es O'. P erLa u Lo si 1)r oced.a alla dent1ncia ·d ella odierna l e~ i(\.fje, r ·r e(etibilnìentè carne infortunio: n è ~in1u]tan en m,ente com e n1a la ttia. 3) :Esiste n el Codice Penale un articolo1 c he l)rev6d e anche la n eg·li.gen za , l 'imperizia , l ' im1)rudertz.a del n1e dico n ell e risp ettive azioni c urative ; occo rre p erò la r~rov.a certa, non la ·~e 1n I il ice 1)re8unzione di un a di tali in1putabilità (a prescindere a ltresì da lla l'evis c,u.lpa ch e difficil1nente il 1\ilagistrato prende in coniderazic1le !) : non· baf'ta in on1n1a affermare cl1e iasi prodotta una flebite, laddove si praticò un'iniezione endoYeI1osa , per d edurre sen'I. > a ltro l a cau sa incri1ninabile a caric o dell 'opera to re: si de,·e din10,s lrare cl1e ogni a ltra rng io11e, all ' infuo:ri dell 'in1propri c1 111anualità

[ANNO XL \ TJI,

NUl\I.

4611

del n1edico, non ebb·e a ffatto riverbero di pre' alenza n ell 'e tio.g enesi d e11 e. s11ccessioni m orbose •ch e ora ~i lan1entano. . A. CIAMPOLINI.

VARIA Gli escrementi in terapia. P·e r portare un sollievo ai suoi mali l ' uo1110 è ricors.01 a tutti i l11ez2i , a11ch e ai -ç,1iù s,tr.arni e ri1)ugrtanti ; i1ulla di stra110 qtrin·di c.h e siano s1ati provati anche g li escrementi; quelli um a11i, .a11zi, 11anno se1rvito in un lontano p(aissato on che a prepara r 0 dell·e cr en1e di b ellezza .. San Girolamo, - n·el secolo IV - sentì la r1ecessiLà di s ti1gn1atizzar e violenten1ente tale tiso: n ei s ecol i succes. ivi e fino al XVIII, oltre alle applicaziorli dire tte d egli escre111e11ti, si p·r epa raro no anch e l 'acqua e 1'olio stercor al e. Lo strano ... i è cl1e un n tedico 11ell'ianno (li g razia 19±0 riYoJ.ga '"'cria.n1et1te alla posta degli ab,b onati d el J 0 111 rn me·d. arner. aissoc . , 20 lt1glio 1940, una d o·n1a1lda per s.a1)ete se gli esc.r em.f~nti furorio· o sono nsa tì 11ell.a t erapia un1a r1a , se vi è ·pericolo di leLa110 o di altro nel} 'usarli, se l 'aggiunta di varie sostanze (con1ei fellolo, olio, ' ra15elina , ca11taridi, ca·psico, acoriito ne n1o·difica 1 azione; se. ,,i è differenza Itella •c.omposi zion e chin1ica o n~g·li 01inoni fra !g li e~crem1 enti di bue e qu elli di vacca e . . e! n e p1u ò fa r e un e tratto . Don1ande particolar eggiate ch e stanno ad i11<licare che il n1edico d ella California sarebbe probabilmente· int en7.ionato ad applicare tale sorta dl. te-rapiia , forse potenziando n e l 'azio1le con le sostanze co11 cui vorrebbe m escolarli, o sperandone n1agari un effetto da e''entuali ormoni contenuti. Senza rilevar e l'ingenua i11congruenza della domanda , il giornale risponde che in realtà 11ei tempi priniitivi gli escr ein1enti furono usati al l 'est erno e1d all 'interno , e fo,r nisce rispos te a deguate- all e .altre don1 and e, disilludendo inoltre il collega sulla pre·sen za n egli escrem_en ti di. prmoni 1ch c vi s i trova110 soltanto se vi ~i in escola I 'urina di Yacca in cinta. 1D' altronde ,,a ricorclato ch e a l cuni anin1a] i, co111e il coniglio, c;ono dei coprofagi (pare clte attingano d ei fern1enti da c·erti tipi di feci) e che alcuni .a11ni or so110 Danysz ehbs ·a preronizza1·e· la tera pia con b·atteri fecali. fil . 1

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Come dire la verità al malato. Il malato si indispe ttisce se il n1 edi.co 11on· gli dice la verità: egli vuol conoscerla tutta r Sul princip io , quan.do ero ancora ingenuo e· gi1ovanilmente ones to, di fronte all'ostinal o d esiderio de.I inalato, gli palesavo tutta la ' 'erità . 1\1.an n1ano, però, ho compreso ohe qu a11do il malato ' ruol sapere la verità, assicurandoci che egli non be.1ne la moTte, cjò significa soltanto -{:.h e allorc.h è non esiste a lcuna speranza, egli desid era di essere ingannato così .abilme.nte da no11 dl1bitare l11ai della ,-eridicità delle nostre i)arole (Vcre.sSR iciff. I~ confessioni di un i11edico). fil. 1

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~-\.S:"CO

XLVII,

NUJ\I.

4.6]

SEZIONE PRATICA

1975

VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

·Posti vacanti. apert o un concorso per titoli. per un pos.to di medico .giornaliero presso il Sanatorio Giudiziario di Pia11osa alle dipendenze del Ministero di Grazi.a e (~iustizia, con il compe11so giornaliero di L. 40 .lorde. Inviare documenti e titoli alla Direzione del anatorio Giudizi'ario di Pianosa (Livorno) av' ertendo che, p er detto concorso, si fa deroga J:ter i limili di età stabiliti dalle altuali dispo:-,izioni di legge. Il vincitore ha diritto al}'alloggio graluito per ~è ed eve11 tualmente per la fan1iglia, senza le !:> uppellettili. Rol\1A.

1\tlinislero cli Grazia e Giustizia.. -

È

<Concorsi a premi. (:oncorso p er pian.l e iriclig ene farmacologiche.

aventi ]Jropri età

E indetto un concorso a pre1ni fra gli Istiluli di Far1nacolog ia e le Cliniche m eclich e dell e Rl-l. TJniversità per s tudi di ricerche alte a din1ostrare, 111-edianle la sperimen Lazione farm acologica e clinic.a, la possil)ilità di sostituire nell 'indus lria farmaceutic a le .. eguenli J)iante esotiche con altre indigene aver1li analoghe proprietà farmacologiche: l ) Cascara sagrada (Rl1an1nus Purshiana lJ. C.); 2) Efedra (Epl1edra J). v. ); 3) Idraste (Hydrastis canadensis L. ) ; 4) lpecacua11a (Uragoga ipecacuanha Willdeno\v ..Baillon); 5) J aborand i (Pilocarpus jaborandi Holms); 6) ~oclofillo (Podophyllu1n p eltatum L.); 7) Poljgala (Polygala senega L.); 8) Quassio (Quassio amara L. e Picroena excelsa L. et ;Planch ); 9) Ualania (I{ra1neria triaridra R. et P.); 10) Salsapariglia (S1nilax officinalis. Kunt); 11) Sena (Cassia a11guslifolia Wahl et Cassia .i\ cu tifolia Delil) ; 12) Viburno (Viburnum prunifolium L.). Le m emorie illustrative degli studi eseguiti, i r isultati delle sperimentazioni cliniche ed ogni altra pubblicazione originale diretta a dimos trare la identità dellt'azion.e terapeutica delle piante i11digene in confronto di quelle esotiche, devono essere accompagnate dalle preparazio11i galeniche ottenute dalle piante indigene proposte per la .sostituzione, nella forni.a e dose adatte all 'imp iego. Per l 'ulteriore analisi e controllo di effi.cacia le preparazioni devono essere presentate in c.iuantità sufficienti per la sperimentazione clinica. Le domande di partecipazione al concor so, in carta legale da L. 6, dovranno pervenire al Ministero dell'Interno (Direzione generale d ella Sanità pubblica) insie1ne con i campioni d elle preparazioni entro il 30 giugno 1941-XIX. Per il presente concorso sono istituiti sei premi da L. 2000 ciascuno, da assegnare ai sei prodotti che meglio rispondera11no agli scopi del concorso .

L 'Accademia germanica « Imperatore Leopoldo )) dei naturalis ti in Halle (Gcr1nania) h a nominato mem})ri cl 'onore i proff. : ,~i11cenzo Palmieri , dirett ore d el R. Is lituto di m eclicina legale e delle assict1razioni di Bari; Ari tonio Gazzaniga, diret tore clel R. Istitt1to di i11cdicina legale di Milano; Gino Frontali, d irettore della R. C.linica pedi atrica di Padova; Fra11cesco Pe11 limalli, direttore del R. Istituto clj J)a lologia generale di Napoli. Alla cerimonia inaugurale dell 'anno accademico dell 'U11iversità di Milano è stato con segnato il diploma {li }Jrima classe per }Je11emerit i dell 'istruzione al prof. gr. uff. Prassitele Picci11ini. Ce n e compiacciamo col dinamico e solcrle Mecenate deg·li s tudi, il quale è nostro buon amico. I 11 esito al concorso ba11dilo dal Comune di Ri1ni11i il 1O novembre 1939-XVIII, iner e11te alla Fonclazio11e Elide Piccinini Stramezzi e riguarda11t e lavori o bene111.er e1Jze 11el can1.po della talassologia, vennero premiati, ciascuno con L. 1000 e diploma di b enem er enza: il prof. Oddo Casagrancli dell 'Univer sità di P·aclova, il dott. Giu- · seppe Monti della Direzione generale clj Sanità, j l dott. Guido Nan11i, ufficiale sanit ario di Rimini, il prof. Achille Sega e il dott. Luigi Silve$.Lrini di Rimini, per originali s ludi di tal asso. terapia. Diplonìi di pen en1cr en za, con specifiche n1olivazioni Yennero pure a cgnati al comune di Rimini e al prof. Anto11io Ceredi (i11 memor ia) . RrcOl\1PENSE

AL VALOR

~IILITARE

Croce di guerra

Bolog n esi Raffaele di Plinio ·e di l\!Iarotla Clot ilde, da Rooca ,Sinibalda (Rieti), sottotenente medico lo reggimento artig·lieria, volontario del Littorio. << Ufficiale medico di un g·ruppo d 'artiglieria in successivi combattimenti dimos trava sere' . n o .coraggio, alto senso del dovere e oompre11s1one della sua missione. Per portare più sollecitamente le cure ai numerosi feriti, non esitava ad abbandonare il posto di medicazione e ad accorrere sulle prime linee forte111e11te battute dal tiro avversario ». Alcarisa-La Codonera-Strada di Tortosa, 15-20-30 marzo, 2-11 1938-XVI . Ricordiamo I Interessantissima pubbllca.zlone: Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI

Professore inc. di Me di·c ina del Lavoro nella R. Università di Roma. Direttore della Scuola di Perfezionamento in Medicina del Lavoro e direttore sanitario del Primo Policlinico Itali·a no d el Lavoro.

LE MALATTIE DEL LAVORO V~lume

TERZA EDIZIONE 1 (con 20 figure nel testo)

Vol. in 80, di pagg. XXXII-488, con· 20 figure nel testo. Prezzo L. 6 5 + 5 % e .più le spese postali di s pedizione. Per g li abbonati al « Policlinico n od a qua lsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 61 ,9 O. franco di porto in Italia, Impero e Colonie. J>er l'Estero L . 6 4,9 O.

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Inviare Vaglia Postale o Assegno Bancario alla Ditta Lui'gi Pozzi, editore. Via Sistina 14. Roma.


1976

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IL POLICLINICO »

DIVERSE

L'attività svolta nel 1939 dall'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Nel 1939 1e istituzioni de11 '0pera Nazjonale Maternità e Infa11zia si sono accresciule di 269 unità raggiungendo il nutnero di 9617 cosl ripartite: 3611 consultori ost elrici; 4405 consullori pediatrici ; J63 asili nid o; 1276 refellori n1alerni; 162 case della 111adre e del bambino. Il complessiv.o numero di persone assistite è s lalo ·di 1.704.737, cui corrispondono 4.265.605 J)rovvccl in1 enti assistenziali e visi te sanitarie. La 1111?(1ia di as istenze « pro capila n è s la1a di 3,8 p er i lJnn1bini , 2,51 per le ges lanti e 1 per le allre ca legorie . L 'onere f1nanziario è stalo di L. 133.340.000, di cui il 23 % p er l 'assistenza alla maternit à, il 61 % l)er l 'as.. is lr 11za all 'infanzia ed il 16 % p er assi, le11ze Yarie. Dal r apporto tra somme erogate e person e assi lilc deriva u11a sp esa m ed ia di L. 72,42 per ogni ges lante o n1a,dre e di L. 63, 84 J)Cr ogni ])a111pino o fanciullo. Contro la mortalità infantile. Il Minis lero d ell 'Interno ha m esso in concorso·, j)er ques L'anno, 25 borse di L. J000 ciascu11a, tra i nledici de1le provin ce con più alta mortalilà infantile, cl1e accettino di frequentare per un m ese almen o una delle Cliniche universitarie e dei consultori pecliaLrici dell 'O.N.M.I. Ha pure s labilito che medici provinciali, ufficiali sa11 i tari e medici sco1astici tengano le lezioni sul clima, Yestiario, 1e pidemiologia e profilassi n ei C'O r si di puericultura disposti per le scuole me<lic fen1minili tla'1 f\1inist ero dell'Educazione Nazion ale. L'attività ospedaliera in Germania. Secondo u11a s tatistica recentem ente pubblicata dallo StG!tistische R eichsamt , gl 'Islituli di assis lenza s,anitaria funzionanti n el 1938 ammontaro110, per tutto il territorio del Reich , compresa la Marca Orientale, a 4888, di cui 2204 apparte11e11ti ad Enti pubblici (città, con1u11i, consorzi comuna1i), 1535 .g estiti da enti paras latali (assicurazioni sociali , Croce Rossa ed allre associazioni assistenziali) e 1149 privati, cioè diretti da m edici ch e sogliono esserne i proprietari. Il numero complessivo dei lelti disponibili in ques te istituzioni ospedalier e è risultato nell 'a11no in esame di 695.490 , ,pari a 92,3 per 10.000 abitanli e, precisamente, gli is tituti pubblici vi figurano co11 450.067 , quelli di diritto pubblico con 201.063 e gli is liluti priYali con 44.360 posti. La m aggior })arte degli ospedali, 3091, sono a caratter e gener ale, m entre quelli con scopi specifici sono 1699, tra .cui 266 istituti p er epilettici e frenastelici, 236 maternità, 202 istituti sanatoriali per adulti, 163 is tituti per lattanti e b ambini i11alati, 125 istituti per cronici, 112 isti1.llli g·in ecologici, 96 istituti oftaln1ologici, ecc., sen za ten er conto cli 98 infer1nerie dei vari istituti carcerari. In tutti gl 'is.tituti sanitari del Reich sono sta li curati, durante l 'anno 1938, 6.459.483 malati, pari a 856,9 su 10.000 abitanti, contro 799,3 n el 1937. Il num ero totale d ei giorni di degen za r egistrato per t ali casi è risultato di circa f212 milioni

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XLVII, Nu:M. 46}

(193 nlilion i 11el olo Yeccl1io lcrrilorio del Reìcb conlro 186 milioni nell 'anno precedente); men:

tre la durata 1neclia dei singoli casi di malattia duranle lo s tesso periodo e })er il solo vecchi~ t erritorio del Reich, è discesa da 34,3 a 33,3 giorni. Negli is tituli sanilarj del Reich, il totale dei decessi è s tato di 309.923 pari al 4,8% dei malati curali (5,3 % per gli uomini e 4,4 % per le donne). Con.rro:r:tando la mortali là regi s.trata negli istituti san1tar1 con qu ella gen erale rilevata per il vecchio territorio del Rei.eh n el 1938, il 34, 7 % dei d&essi ris.ulla avyenuto in istituti di cura contro il 30, 1 % n el 1934 e il 33 % 11el 1937. ' Nei rig·uardi. cl ~Jl a r1at ivilà so110 avvenuti 458.368parli IJegli is liluli sani tari (431.040 nel Yecchio territorio clel Reicl1) il ch e segna, nei confronti del 1985, un at1n1en lo cli ol lre un terzo.

Notizie sanitarie di guerra. Il Quartier G~11erale delle Forze Armate h a informato, nel bol1el lino 11. 137, che l 'aviazione n ell 'Africa se lten lrionale i11glese cc ha portato la sua offesa su due ospedali da campo, .chiara111ente rico11oscibili, nella zona di Bug-Bug colpendo otto ricoYera li n; n el ])ollettino n. 142 che dura11le il bo1n bar(la111c11lo n emico del 20 ottohre ..u .\ ssal> «è stato co}J)ilo l'ospedale con danni al ])adiglione cl ella maternità e agli alloggi delle i11fermierc e delle suore »; nel bollettino n. 155 ch e « durante un 'in cursi{)·n e del nemico su Torino sono cad u le bombe presso un Ospedale di malernilà, il Sanatorio di S. Luigi, l 'Ospedale militare ed u11a caserma, cagionando un 1norto e se lte feriti » . Nell 'aggressione co11 tro Libreville, capita}~ del Gepon , da parle dell e truppe del generale De Gaulle, bo1nbe inglesi sono cadule specialmente I1el cortile dell'ospedale.

La catastrofe tellurica dell'E11ropa sud-orientale. Il disastroso terremoto che ha sconvolto e gettalo nel lulto la Romania e ch e ha cagionato dan11i anche alla Bulgaria , all 'Ucraina e alla Jugoslavia, è stato seguito da in1mediati e provvidi soccorsi. Il Ministero della Sa11i là della Romania ha rivollo un appello, allraverso 1a radio a tutti i medici , per chè si presen tassero negli ospedali. Gli ospeclali di Bucar est , presto ingombri di feriti, si sono din1oslrali del tutto ins.ufficienti. Si è proYveduto con mezzi di fortuna. Nell'opera di prin10 soccorso s.i sono distinti ce11t odieci accaden1isti della Gil, insieme ai camer ati della n1is ione mili lare t edesca in Romani a ed alle camicie verdi, presenti a Bucarest, 0' e erano r educi da J asi . Azioni giudiziarie. A J3erlino un empirico, certo Bernhard Schubert, era stato condannalo, nel 19'36, perchè a\'eva avuto in cura dei venerei senza possedere u"I1a J)reparazione ad ho c e senza aver sostenuto alcltn esame che lo autorizzas$1€ a tale cura (in Germ ania è consenlito l 'esercizio professionale agli en1pirici, sotto certe condizi{)ni e garanzie). Egli ora è caduto nuovamente sotto le sanzioni della legg·e, poicl1è dall 'ottobre 1937 al marzo 1938 ha avuto in cura una donna 3<:ienne, colpita da cancro delle man1meJle. La trattò i11 modo del tutto 1


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SEZIONE PRATICA

i11congruo; la inalatlia progrediva, i11a egli e:Pbe a dichiarare cli « potere più di 10 professori ». ~el marzo .1938 interruppe la cura, adducendo il motiYo che una sua prescrizione non era stata seguìla. La malala sJ rivolse a medici regolari, che })rovvidero a farla subilo operare; ma nell'agosto successiYo ella venne a morte. L 'empirico è stato j)rocessalo per avere fatto ri1ardare l 'interven lo; se questo, a giudizio peritale, fosse stato eseguito più tempestivamente, la malata si sarebbe s.alvata. Lo Schubert è stato condannalo dal Tribunale di Berlino, per omiciclio colposo, a 3 a11ni di prigio11e e sospeso dati 'esercizio professionale per 4 anni. La Corte d 'Appello ha confermato il giudizio, con sentenza d el 10 ottobre (« l\1tinch . l\1ed. ~'och . », 1 nov. 1940). In una città ledesca un medico incaricato cli compiere delle Yisite seltin1anali alle case di t olleranza e di attestare le condizioni di salute delle donne, aYeYa più volte r egis.t rato, sui libretti p ersonali, un buo11n stato sanitario di queste, pur astenendosi dalle visite. Le donne venivano co ì nutorizzate a continuare il loro mestiere, con rischio dei clienti. Il medi co è stato denunziato, l)rocessato e condannato per cc falso » (« Med~ Klin. », 25 ott. 1940). Il cl icn te cli un medico ebbe il soprabito rubato durante la visita. Egli intencleva render11 e respon sa])ile il m eclico e intentò un processo gittcliziario. Il caso è occorso in Gern1ania . Il Tribunale ha sentenziato che il 1nedico non è tenulo all 'i11d cnnizzo; difatti non risulta che i meclici abbiano l 'inlenzione di prendere in cus todia g-li oggetti lasciati nelle loro sale d 'aspetto: perciò non si può invocare un tacito contratto d 'affitto temporan eo. Chi $.i reca da un medico , è in diritto di attendersi che i suoi indumenti siano pro letti dai furti n eJl 'ambiente chiuso in cu i ha luogo la visita, ma non in un ampiente OYe possono capi tare perso11 e sconosciute (« l\1ecl. J\.li11. », 25 ott . 1940).

Un po' dovunque. Con decreto clel Duce del Fas.cisn10, Capo del Governo, i11 data 24 agosto 1940-XVIII, sono imJ)artite « I struzioni per la disciplina dei rapporti tra gli Ospedali e le Regie Cli11iche ». Il decreto consta di 46 articoli; esso è argomento di una c ircolare n. 103, in data 18 settembre 1940-XVIII, clel Minis tero dell'Interno (Direzione generale Sa11ilà pubblica). . Con decreto del Duce del Fascismo, Capo del Governo, in data 11 ottobre 19'40-XVIII, sono impartite istruzioni p er I 'eser cizio professionale d elle ostetriche. Questi alti ufficiali sono pubblicati integraln1ente in cc Forze Sanitarie » d el 31 ottobre 1940XIX (Supplemento corporativo). sta lo pubbli ca lo un reg·io decreto con cui viene approvata e resa esecutiva la convenzione s tipulata tra la R. Università di Parma, l 'azienda patrimoniale di S1ato « Regie Terme di Salsomaggiore », la Provincia di Parma e il Consorzio provinciale anti luberco]are di Parn1a per il finan ziamer1 lo di un pos.lo di professore di ruolo in aggiunta a quelli già assegnati alla Facoltà di inedicina e chirurgia p er l 'insegnamento della clinica otorinolaringoiatrica. È

1977

In questi gio111i so110 Yenuti in augurandosi gli anni accademici degli I tituti superiori di studi. All 'i11augurazio11e dell 'anno accade111ico dello, Studiu1n Urbis 11a presenziato il Ministro dell 'Eclucazio11e Nazi onale Ecc. Bottai. La Scuola cli specializzazio11e in radiologia n1e<lica diretta dal prof. F . !?eruss.i a presso la Regia UniYcrsità cli Mila110 (I stitulo di Raclio.Jogia inedica, Città d egli s tudi, J)iazza Gori11i 20) ha ])ubblir;a to il 11rogram111a J)er 1'anno accacle111ico 1S'40-1941-SIX. \'jer1e invia lo a richiesta. Le is.cri zio11 i sono aper le presso la Scg·r e teria della Facoltà cli ~Iedicina , R. UniYersità di Mi lano, cor so Ron1a 10. Alla presenza della Principessa di Pic111on le, Ispettrice Nazionale delle Infer1nier e clelJ a C. R.I .. sono lali, il 10 .corr. i11augura1i a Ro111a i cor::,i per infern1iere volon Lari e e assi ten li sa11i Lar ie . L 't\ugusla Prj11ci1)essa i è compiaciuta di co11seg11are per onal1ne1Yle le onorificenze spagnuolealle infermiere che hanno prestato servizio i11 terra di Spagna e sulle navi-ospedali; ha inoltre· con segnalo· i dip1orni alle inferm ier e Yolontarje,. professionali e as.sis1enti sani Larie cl1e ha11110 ulti111ato i loro corsi di preparazione. L '11 corr. a ~1ilano il Prjncipe di Pien1011te h a

Yisita lo i11 dono .

~1ilano

il g.ra ndioso Os1)edale del Per-

A Ki el si è fes teggialo il 275° anniYersario di fonclazione dell 'U11iversi I à. Il ministro dell 'istruzio11e d el Reicl1 , llus l, 11a t enuto u11 discorso i11 cui h a dello, tra l'altro, ch e la lib~rt à della ricerca è gar an li I a; il nazionalsocialis1110 non prescrive 1nète obbligate alla ricerca, i11 quanto non ne ha bisogno e in qua11to la scie11za non sopporta interferenze. I benefizi immensi che l 'Università ha già r eca to al popolo tedesco saranno mantenuti e as ic urati p er l 'avvenire. Il 1ninis.tro J1a i11formato c h e in avvenire gli studi superiori verra110 resi n1olto accessibili anche ai non abbienti e che le cattedre e gl 'istituti Yerranno riorganizza li e Jnig]iorati.

Si apJ)rcnde da Berlino che la sign or a ,Curie,. direttrice clell 'Istituto del Raclit1111 di Parigi, ha ripreso i suoi esperimen li e ricerche in seguito a ordi11i dati dalle aulorilà tedesche di rimet1er e a sua disposizione tutto il malerialc scientifico, ch e le lrt1ppe tede che confiscarono , me11tre il Governo francese Lentava di trasportarlo nella zona non o.ccupata. Il 4 n0Ye1nbrc 11a avulo luogo, n ell 'Ospedale} civico GariJ1aldi di Catania, l 'in augurazion e di un· grande padiglione dedicato a Costa11zo Ciano e destinato a islituto di patologia n1edica e dì metodologia clinica d ell 'Università. L 'ArciYescoYo jmparlì la bene.d izione. Erano presenti il Prefetto, il Federale, il !P odes là, altre autorità e g·erarchi.

E s1at.o inauguralo a Pontecorvo (prov. di Frosinone; l 'Ospeclale c ivile, intitolalo a P a quale Del Prete. A benefi ~io clel Comitato fiorentino della Croce Rossa Italiana venne rappresentata a Firenze, la sera del 6 corr., l 'opera cc Il matrimonio segreto n di Cin1arosa; allo spettacolo intervennero la Principessa di Piemonte, unilan1ente alla Du-


1978

cc IL POLICLINICO »

cl1cs .. n di Spole to, ed t111 g·ru1Jpo di fcrili di guerra; qt1c Ll ricevel ler o, tra t111 atto e 1 allro , la g·raclil a Yisila clel l 'Altezza Reale.

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La Ca1nera a11itaria t ede ca di Prag·a, fondata i1cl luglio 1939, è stata riconosciuta il 28 settc111bre u. s., con1e ente d 'utilità pubblica. Il d o ttore in 1nedici11a Rudolf Campbell è stato no111inato j)res.iclente d el Club alpi110 svizzero. Il prossin1 0 fascicolo di « Acta lVIedica Italica >> sarà dedicato alla « Oftalmologia italiana n, a cura <l ei se11. prof. Giu seppe Ovio, il quale, oltre acl aver data preziosa opera didattica in varie fra le i)ri11cipali Univer sità ilaliane, co1npresa quella di Roma, si occupò sempre di storia della 111cdicina, come attestano alcune sue pubblicazjon i. Come tutli i precede11Li tale fascicolo sarà i11 vendita a L. 10, a totale beneficio· d egli Orfan i d ei Medici caduti in g uerra (presso l 'Ufficio S La1111)a ì\Iedica Italiana, via Vallazze 39, ~Iilano) . u di una nave inglese proveniente d all 'Africa e cl1e ha fatto scalo in Londonberry (Irlanda) si so no manifestali 5 casi cli febbre gialla, di cui uno ebJ)c esilo letale. La nlalatlia si dichiarò dopo cl1e la nave el)be toccato il porto di Freetown (Africa occidentale). 1Si sospetta che due scimmie in1barcate siano st at e le ettrici ; una di esse è inorla spontanea111ente; l 'altra è stata uccisa . Si è i11iziala in G ermania la pupblicazione del periodico cc Natur und Gesundheit », organo uffic iale d ella Fed er azione d elle Leghe p er la vita e J)er Ja m ecticina naturali. Il prin10 numero reca lln 'i11troduzio11e del dott. Conti, Fuhrer della profession e m edica d el Reich. Direttore di segr eteria è Georg Gustav Wagen er , Reichshanptstellenleiter im Hauptamt fur Volksgesundheit, Berlin , ~ditore: Hippokrates-.V erlag Stultgart.

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Il clolt. Giuseppe To1nn1asin, medico di Aquileia, <li 43 a11ni, insie1ne ad una studentessa in Jnedicina, che preparava una tesi di laurea sulla 1naJaria, })ercorreva in automobile a gasogeno una s trada <lell 'Udinese; sul canél;le di I songeto, presso Fiumicello, la maccl1ina veniva sistemata in una zattera, per essere traghe ttata; ma essa scivolava i1ell 'acqu a; l 'autista riusci a saltar fuori, ina annegava ; il medico potè salvare la s.ignorina, ma la pres ion e d ell'acqua richiu se lo sportello dell 'automobile e l 'infelice m edico annegava. A Montirone (Bresr,ia) si sono avuti una quarantina di casi di avvelenamento da salami confezionati co11 carni guas le; sette se ne sono avuti a Como per la stessa cau sa . Il sanitario di Montirone è s la lo de11unziato per omissione di referto medico . Il preside nte del Consorzio per la Guardia ostetrica 1)ern1nn er1te di Napoli h a richiamato l 'attenzione, su t ale utile e provviòa istituzione med iante una pubblica leltera a ciò è stato inclot.t o da un doloroso iepisodio occorso nella città: una donna ha partorito in piena via, sotto la pioggia.

IL VALSALVA. RIYISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da CUCLIELMO BILANCIONI Direttore: Prof. ARNALDO MALAN. Torino. Professore di Clinica Otorino-laringoiatrica n ella R. Università di Torino Redattore-crupo: Prof. DONATO DI VESTEA, Roma. Il Numel'o 11 (novembre 1940) contiene: F . OA VAZZANI : Il contegno anatomo-patologico dell'iipofisi' nelle neoplasie endocraniche. - A. PETrnRINO-PATRIARCA : La nevralgia del nervo grande occirpitale di Arnold e le sue interferenze sintomatologiche auricolari e mastoidee. - E. DI LAURO : Oontri1buto all0 studio d elle cisti congenite del mascell a re superiore. Recensioni. Notizie e questioni.

A Rostock è s lata indetta, dai liberi docenti, u11a riunione t edesco-sYedese, in cui ve rrà discusso lo stato attuale del problema d el ca11cro; i proff. v. Euler e Forsell cli Stoccolma e Auler di Berli110 t erranno delle confer enze il 24 e il 30 nove111bre.

4bbonamento per il 1940 : Italia L. 6 6 ; Estero L. 8 O. Per gli associati al « Policlinico » : Italia sol e L. 6 O; Estero sole L. 7 4. Un numero separato L. 7 .

Il dott . A1bert Koch er ha r egalalo all 'Ospedale c ivico di Berna l '« Ospedale Kocher » .

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. An g in a pectoris : cura m ediante l 'infi ll raz. - stellare . . . . . . . . . Pa.g. )) Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) Cardiospasmo : operaz. di lleller . . . Cervello: r€sezione di un emisfero : )) p en siero e linguaggio consecut. . . )) Diabete : insu ccessi clell .insulinoterapia Emorragia gaslroduoden. : metabolismo )) d ell 'azoto e dei cloruri . . . . . . . )) Emorroidi e fessure anali . . . . . . E creme11 ti in t erapia . . . . . . . . . )) )) Esofago: varici: trattam. chirurg. . . I11iezioni endovenose: sequale: responsabilità del medico . . . . . . . . . ))

).968 1966 1957 1965

1971 1956 1958 1972 1958

1972

Ittero di vVeil: r icambio emoglopinico l\1orbo cli Dupuytren: a11at . patol. ed etiopato·g enesi . . . . . . . . . . . . l\llorbo di Dupuytren: g·eneralilà .. ~Iorbo di Still . . . . . . . . . . . . iP olso lento perman. : cura . . . . . . Pu"TI"r ' ' .

. . . • • . . . . . . . . . •

Siero: rapporlo albt1mina-glopulina: significato . . . . . . . . . . . . . . Sindromi addom. ac. p seudochirurgiche da empiemi e da perforaz. polmonari . . . . . . . . . . . . . . . Traun1i cranici in neuropatologia . . Ulcera gastroduoden. : perforaz.: m iglioram. d·e i su ccessi operato·r i ..

Pag. 1952 )) ))

1961 1962

)) ))

1968 1968

))

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19il

)) ))

1931 1942

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Non è consentita la ristampa di latJon pubb1"ati fl•I Poliolinioo se non in seguito IUI I! wef.at4 l.a pubblica:ti<me di sunti di usi senza citame la fonte. L'F.Drrou

Diritti di proprietà riservati. aut.f'iua;6one scritta dalla

C.

FRUGONI,

f'e~e.

Red. capo.

A. Pozzi, resp.

Roma, Stab. Tip. Annani di M . Courrier


Roma, 25 Novembre 1940-XIX

VOLUME XLVII

Nnm. 4:7

''

"

fondato

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE S~ZIONB

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZO

D'ABBONAMENTO

PRATICA

CESARE FRUGONI AL

ANNUO

Singoli : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 L. 125 (t~a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (m ensile) . L. 60 - L. 70 (1-b) ALLA SOLA ·SEZIONE CHIR URGICA (m en si le) L. 60- L. 70 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o

Clinico MedJeo di Roma

« POLICLINICO »

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Cumulativi: Italia (2) ALLE DUE SEZIONI {pratica e me dica) . . L. 125 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgi'Ca) L. 125 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chir.) L. 165

1940 Estero L . 180 L. 180

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_. L'im)orto dell' dbbonamanto, che può .;Ssere inviato con Vaglia Postale oChèque Bancario, può anche essere versato, senza tassa nel Conto Corrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questa comporta l'aumento di t. 5.

SOMMARIO. Lavori originali : R. Martinetti e G. Andreani: Terapia d'attacco della polmonite con sommin·r strazione per fleboclisi l en ta di sulfamido-piridina. Note e contributi : A. Gualdi: L'anemia ne i nefritici. Valore prognostico e trattamento. Osservazioni cliniche : F . Patrignani: Anoressia mentale, s corbuto; trattamento con foll i'Col ina. Sunti e rassegne: VITAMINE: G. Mouriquand: Reumatismo cronico ed avitaminosi. - H. Brieger: Sulla regol azione della vitamina C in gravidanza - SECREZIONI INTBRNB : Landogna Cassone : Sulle alterazioni del rit mo endocrino nella .grande e piccola pubertà. - G. W. T hor n e W. M. Firor: L 'acetato di desoxioorticosterone nella cura del morbo di Addison. - M1scELLANHA: F. Marcolongo e L. Bianca.la na: lper-reiflessività del seno carotideo con accessi sincopali spontan ei. - I. L. F ettermann e D. K. Spitler: Disturbi circolatori dei nervi periferici.

LAVORI C Lt N CCA

R.

UNIVE'\Sl TÀ

DI FIRENZE

Pirettore : Prof.

ENRICO

GREPPI.

Terapia d'attacco della polmonite con som· ministrazione per fleboclisi lenta di snlfamido· piridina. Dott.

RENATO M ARTI NE'r T1 e

lJaii ·dell '.argo11~ento· ed hanno pubblicato le viù vaste casistiche italiane di polmonitici trattati con la sulfamido-piridina, ne valorizzano senz'altro l'impiego terapeutico ed anche il nos tro g·iudizio, basato sull 'esperienza di oltrf' un anno, è S'enz'altro favo·revo·l e. Di particolare importanza, specialmein te di n·o·n te alle i11negabili possipilità tossich e1, è il problen1a della posolog·ia . Gli AA. americani sosteng·ono, in genere, le do~i piutlosto elevate, talvolta an zi elevatissi1r1e : così pe1· es. M.a:r&hall, per vi~ orale•, so·m ministra una dose i:niziale massiva di 4 gr. ~e­ guita quindi da l _gr. ogni quattro ore. !Bisogna tenere pr·esente che la mag1gior parte {lella casistica .a1nericana è rappre.&e·n tata da i1egri, i quali prob:abilmente p resentano una particolare tolleranza di fronte al farmaco. In I tali.a il Campanacci si ·è atte11uto allo. schema di Durel : 3 gr. al giorno per i primi tre gio r n i e ·q·u indi 2 gr. e l! gr. sempre; per periodi di tre gio·r ni per ciascuna dose. Il Rubegni ha 5e guito un.a posologia analoga: 3 gr. pro die nei primi due, tre -g iorni e quindi 2 gr. A tali dosi 1

ORIGINALI

MEDICA DErLLA

Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia medico-fisica fiorentina. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: La spirochetosi itter o-emorragica nei lavoratori dei campi. - TERAPIA: Oura dell'ulcera emorragica dello stomaco. Il trattamento del megaoolon. - La cura della dispepsia dall'it i asi biliare. - I r is ultati mediati e lontani della colecistectomia. - MEDICINA SCIENTIFICA: Studi sul parassita malarico del 'POllo. - VARIA. Nella vita professionali! : Cronaca d el movi•m entQ corporativo. - .Medicina Sociale. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. I nd•ce alfabetico per materie.

dott. G1A.NFRANco

ANDREANT.

L'applicazione terapeutica della sulfamidop iridina nelle affezioni pneumococcich e· è problema ancora largam e.n te aperto: Bullowa, la (;ui autorità n el campo1 ·d ella polmonite non può es&ere discussa, afferma di r eoente ch e tale derivato sulfamidico è an cora in una fase di studio sperimentale. In Italia , pur attrave1~so qualch e voce discordante, la inaggior parte degli Autori se.mb ra favorervole alla nuova ch en1ioterapia delle affezioni pneumocoooich e: Ga111na, Clerici, Rubegni1 Campanacci, Terzani, ch e si son o occu1

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XL VII,

NUJ\II.

471

ci atLenian10 pure nella nof:!tra Clinica, son1n1istillata), tuttavi.a i)referi.scoi10· la via intra1nu11istrando 1gr. 0,50 0 1g ni 4,6 or·e e1 ponend.01 sco.J.a re perch è più f.a1c.ile ad attun rsi i•.ella cocur.a, con1e giusta111ente sottolìnea anche il Rumune pratica medica e più raramente1 &eg·uita h egni; affi11chè la son11r1inistrazione ·d el far·dia s:eg11i ·d 'intoller.anza. maco· sia Tegolarmente continuata .a nch e ne1Jle Kolme1~ u sa la dose di 1 g·r . del sale S(01dico or e notturne. della sulfan~ido1 -piridina disciolto, in 25 :C1C1. di La via ·d i so111ministrazione1 pa1~enterale è sol uzio1n t~ fi&iolo:g ica e Ti p1e le l 1iniezio1n e ogni per il ·drerivato sulf.amido-piridinico1, assai mequ.a ttro, sei oi·e. no sp erin1entata ch e n.0[1 1a via orale; oltre alla Nell 'insiie.m e la J.et.teraLura s ulla so111minii11aggior t&err1plicità dì quest ' ultima, ciò si deve str.azio111e1 en·doverno,s a del la sulfamidio-piridina an ch·e .a l fatto ch e solta11to di r·e cente è stato è .a11cora scar sa ed ince.r ta sopratutto nei riintro dotto l 'uso d el filale solub ilc del derivato g·uardi ·d ella posologia. Noi ci siamo p1roposti sulfamidico. Inf.atti la siulfamìdo-piridin.a è di di sp1erim1e ntare tale via di son11ninistrazio1n e,. 1) 81' Sè ulessa sçarsissi1nament.e so1 l ub1ile COSJ ric·orro11do ad un.a particolare tecnica , che, olel1e Havilan·d e (Blake, eh.e s,peri111on~aro·no la tre a·d offrire rapidità di entrai·a ih circolo,. vi.a parenterale utilizzando, il derivato, pur:o1 anµe1~mett·esse, se1n pre peir via paren terale di zi ch èi il iStUO· sale so·dico, pur rico1~rendo1 a in.n1antenere p er un t;empo relativam.er1te pr·o luntro·duzio1n e1 endovenosa 1di forti qua ntità (fino g~n to, un tasso alto di 5ulfamiclo-piri1dina nel a 100·0 ·CC.) ·d i so1lvente (soluzio·n.e g·lucosata al - sa ngue; più precisamente I.a tec11ica a cui noi 5 %) non potevano somministrare ch·e ·d'Osi r e- ·s i.a mo ricorsi è queJla d t lla fl eb-o clisi lenta , « gocrc ia a gocci.a », 1g·ià ir1 precedenza u tilizlativ.cun·e nte1 b·a sse ·di farmaco. zata .a s.c o·p o tera'P·e utiéo: I).ella nostra C1iLa via intra1nusrolare no,n sembra offrire 1)1,anifesti v.antag·gi su quella orale se no·n ir1 11ica (1). quei casi di particolaTe into·l leranza g·astric·a o Tale mo.d alità ·di sommir1istrazio1n e , oltre di sospettabile1 in11)erfetto Tia&sorbimentoi da che della do.se, tien conto1 di altri ·d ue fattori, parte d ell 'ap1par.ato ,diger ente. Alla via en.dovei11 pratica nç>n s·e mpre abbastanza con&ide1rati ~ n os.a , che, an a lo1gan1ente a ciò che a"\rvien·e pe.r e c.io1è, ·della ·diluizione del farmaco e d e l ritmo con cui viene iniettato : quEsti fattori sembragli altri farn1aci, 1orf fre· il ' rantag-gio d ell 'imme·diata entrata in iciircolo1 d el medie.amento., si no rendere possibile la somministrazione in ur1 temip o r ielativamente breve di farmaci con una rim prove1':a I ' elim.inazio1n e eoce;;;sivamelllte ral'Josolo·g ia sino· ad ora impen.sabile corr1e singola l)Ìda, c.os·ì ch e riesce· difficile mantenieire nel do15e e ,cd.ò non soltanto con sostanze facil1ne11Le san-g ue quel] a dose di sulfamido·-piridina nedis Lruggibi1li come l'adrenalina , ma anche con ce1ssaria pe1r combiattere1, co11 meccanismo, anfar1naci c.h e presentano potere d'accumulo· coCOJ'a {liscusso, l 'infezio1n e pneumococcica. In lln re:c entis1s.imo. lavoif'0 id i vVhitten1.ore, Roiyster 1n1e la digitale (Lore per) e gli .aTseno])enzoli (Hye Ried1el , ch e hanno· sperimentato la sommini- m.an e collab., I-lamos e Montes) . La nostra terapia del]e ~orme pneum.o coccis1tazio·n e sia per via r ettale, ch e p er vi.a en·dDcl1e polmo.n ari consiste i11 tre tempi fra loJ"O ,·enoM, si afferma ch e il miglio·r m.odo· di so·m strettarr1ent.e ravvicinati: u11a ~rin1a iniezione n1inistrare la sulfamido-piridina n,ei p1olmo,n iendovenosa r elativar1l.ente rapicla .di una _picti·cri. è l ' asso·ciazione ·della· vi.a endo1v en101s,a con co]al .d ose ·di sulfamino•- piridin.a , a questo priqu,ella OTale: le d01Si u sate p1er l'inre·ziolne: endove·n osa dargli .a utori am·ericani erano di gr'. 2 1no trattamento si fa i1nmediatame nte seguire di sale so dico d ella S!Ulfamido·-pi~idina sciolti ]a fl e1b o·c lisi l enta a .d ose ma1ssiva , quin·di (terir1 20 cc. di soluzione• fisioilogica e tale dose ve1- zo tem·p o) si continua la son1.rr1inistrazione per ·via orale. 11iva ripetuta ogni 6 ore. Per le nostre esperienzo noi siamo ricorsi al I~a posolo·g ia seguita dagli allri ./\ utoTi che h a r1110· ult ilizzato la via ·e ndoven.os.a ' Taria da sa le sodico ,della para-a n1irto-benzen-sulfamidòpìridin.a (2) : per l 'iniezion€ endovenosa « Taesperien z.a .a esp1erie1n za. Marshall .e Long ril)ida » (prima parte ·del trattamento come soc,)rro·n o a u1n a soluzione 5 % d el tSale sodico 1)ra è d·e tto) ,s~ utilizz,a va una fiala da 20 <cc. d e.Ila . i;rulfa11iido-piridir1a in .acqua distillata , della soluzi'o"n e al 5 '1~ ch e veniv.a iniettata nel i11iettanclo con ritmo di 5 cc. al n1Ìrtltto1, circa tre grammi di n1edicam ento e ripetendo, l 'inie(1) v. M ARTINETTI R. e M ES SINA R. Rassegna 71ione /ogni sei ore : ·gli s tessi autoTi associano Fisio•p at. Clin. Terap. , 1939, 6, 3.53. alla via endovenosa ]a vi.a orale (I gr. ogni (2) Abbian10 usato i preparati del commer~io quattro ore). Gaisford € collaboratori pratica« Piridene n e « Tioseptale >r gentilmente messi a no un 'iniezion·ei endovenosa ·di 1 g·r. di sulflanostra disposizione dalle rispettiv:e Case farmamido-piri,d1ina (s.ol.u zione al 33· % ìn aoqua diceutiche. 1

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[ANNO XLVII,

NUl\I.

47 ]

1981

SEZIONE PRATICA

ten1po di 3' ci1x:a. Immediatarnente dopo la pri- · elisi, mostra una caduta della feb,b.re. ne ttameinte più rapida con la terapia endovenosa in.a iniezione si iniziava la fleboclisi lenta secondo la tecnica e l'apparecc,.h iatura in uso nel(vedi •g rafico). Quei&to confronto acquista magla nC)Ntra Clinica ( 1): v er questa fleboclisi la g ior valore per la terapia erid oveno·s a se &i tiene presente che, mentre 16 casi S1U 118 trattati dose totale di sulfa111ido-piridina (a seconda ron la flebo clisi sono rapidam.e nle crisati , per dei cai&1 .da un minimo di 2 a un m assimoi d~ avere 10 casi a caduta rapida ·della te1nperatura 5 fiale della soluzione al 33 'J~ , corrispo ndente a gr. 1 di sale sodico p e·r fiala) era diluita in (entro 24-3 6 ore) dopo som1ninistr.azione Q00 cc . cli soluzi.one glucosata al (4 7 %01) e csclusivarr1ente orale ·della sulfamido-pi1idina inie1tata nel ten1po di quattro ore c.i rcia. Alla si è d1o·v uto sel ezio11.are i casi stei&st sru di una cinquantina di sog.g etti così trattati (v. grafico). fin e della fleboclisi si iniziava la somministrazio11e per via o;rale, a ttene1ndoci alla dose m edia di gr. O, 50 ogni sei ore e tale pQsologia 1 ' eniva continuata i)er du e tre giorni al mas3s 1

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Le. Jlostre esperienze con1prendo110 un grup-

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po di 18 pazienti, ch e rapprese11tarto pa.rte di una pii1 estesa casistica di pol1nonitici (circa 60 casi) n ei quali si è sperimentala la sulfamido-p ii·idina sollanto per via orale. La dia gnosi di po1ln1onite si bia sò su dati clir1ici , radiolo·g ici e batte-riologici (iniezione dello sp.u to in topolino) : come risulta dall 'unit.a tabella la maggior parte dei nostri soggetti era nelle primo giornate di malattia. In 16 dei soggetti trattati con la fleboclisi di su]famido-piridina si ·è notata (come si può oS6ervare negl~ uniti .g rafici) u.n a rapida ca·duta 1della temperatura a ,,alorj· di norma o di poco superiore a questi: tale caduta della tenLperatura, manifestatasi da 6 a 18 ore dall 'inizio del trattamento si asso:ciò a un n etto miglioramer1to d el ,P·a zie·n Le con attenuazione suhiettiva ed obbiettiva di tutti i sinto·m i tossici . Il Jilievo semeio tico d el focolairJ pne umo·n itico ebbe comportamento vari<): ta lvolta già a distanza di 24 ore dall'inizio della terap)ia il· s-0ffi'O tubarico scomparve e · v·en11e sostituito da un respiro aspro acco·m p·a gnato a rantoli grossolani; in gener e· il reperto l.ocale si modificò gradatam ente in 3-4 giorni sino a scomparire se~za mai ·dlar luogo a compli·c anze. Particolarrr1ente sorprend·ente fu 1'attenuarsi de1 reperto semeiotico in un caso (caso 2) n el quale ~si­ stevano due evidenti fooolai basilari controllati ar11ohe radiologicamente e ch e a distanz.a di 21 ore appena erano apprezzabili, mentre il r epe!I'to r8.diolog ico rilevava la n·etta attenuiazione delle ombre di epalizzazione. I leu cociti, sislematicaruente studia ti in ogni caso, mo.&trarono una netta caduta in evidente rap•p orto con la defervescelilza febbrile . IJ con fronto della m edia fra le curve termich e di 10 ·casi curati r.sclusivamente perr via orale ·e crisati rapidam€inte e di 10 casi in cui si ricorse al tr.a ttan1ento iniziale con la fleho(l J '".

:\1ARTINE'ITI

R. Policlinico, Sez. Prat., 1939.

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48h.

~1edie

delle cure termich e di 10 casi a rapida caduta della temper atura in seguito a trattam ento per via orale (linea tratteggiata) e di 10 casi trattati con la fleboclisi lenta (linea i11tera). Sia per via orale che per via endovenosa, la curva t ermiiCa co111incia all 'inizio del trattamento terapeutico.

Come si è d etto in due soli sog·getti trattati i1er via endovenosa no11 si osservò una modific.azio,n o ·della curva t eirn1ica in rappQrto ali ·intervento terapeutico: il pri1no caso era al quarto g·iorno· di malattia, presentava un netto fo1colaio .alla b.ase sinist1~a ed ·era 1già Eitato in precedenza trattato con sulfamido-·p iri·d ina per via .e11dovenos.a. Questo caso si risolvette in ottava giornata ·di malattia se nza cl1e si potesse attribuire cori certezza la guarigione alla s ulfamido-piridina oo·n tinu.a ta , dopo la fleboclisi iniziale con g r. 4 ·d i farmaco, per via o rale a dose abbastanza elevata (g·1~ 3 al giorrto). Il secondo cai5o a risposta negativa €ra in quarta giornata ·di malattia (foco]aio basilare sinistro) : la flebo clisi (gr. 4 di sulfamido})iridina) .a cui si asso ciò trattar11en.to per via ,orale (gr. 3 pro die) non sembirò influenzare l a11'damento della cm·va termica, ch e mostrò u11a pseudocrisi in sesta gior1lata per poi: crisare definitivamente nell 'ottava. Gli inconvenienti osservati nella n ostra casistica in seguito a lla somministrazione per via en-d ovenosa di sulfam ido·-p,i ridina sono stati in genere ·di p-0·c o conto: un caso di modica ema t11ria totaln1.e nte scomparsa in ~8' ore (si tratta,1a di tin giovane ·di 17 ai1nj in cui si erano iniettati per via endoveno ~ a 4 gr. di sulfami1

1

1

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1982

do-piridina), un ca,so di collasso cardio-circolatorio manifestatosi alla fine d ella fleboclisi e pro·n tamente scomparso in seguito a somministrazion·e di analerttici (si trattava di una ba1nbina di 10' anni, in cui si iniettarono gr. 3 di sulfamido,- piridina). In 8 casi su 18 si è manifestato modico senso di nausea protrattat\.

39

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Caso 3 (II)

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Caso 4 ( II ) I\

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38.

è 1sempiie stata perfietta e no,n si sono mai! ri . . scontrati segni d'irritazio,n e nella parete della vena soelta per la fleboclisi. In conclu~ione riteniamo che il trattamento da noi attuato rapp1~esenti l 'optimum dell'attu.ale chemioterapia delle forme pn·eun11oicoccich e e; che ad esso si debba ricorreT1e specie in

Caso 2 (II)

Caso 1 (I)

NuP-1. 47)

[A.NNo XLVII,

c< IL POLICLINICO ))

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Cu rve termiohe dei 16 caisi a risposta positiva. - Ogni curva termica comin cia all 'inizio del trattamento per via endovenosa. Il numero romano tra parentesi rappre senta, per ogni rispettivo caso, il giorno di malattia 1n èui fu iniziato il trattamento.

tosi per qualcl1e ora dalla fine della fleboclisi, i11 quattro di questi pazienti è comparso vomito, per altro non mo lto· insistente e prontam·e nte attenuatosi in seguito a somministrazione di al.ca lini (bicarbonato, pozione di Riverio). E da tener presente ch e la nausea e il vomito si possono osservare con r elativa fre,q ue.nza anche nei sogge1tti trattati esclusivarr1ente per via oTale. l.a tolleranza locale, nel punto dell'iniezione 1

quei casi ch·e sin dall'inizio si presenti110 i)art~c:olarme·nte gravi. La dose media di sulfamido-piri·d ina che rite11iamo più opportuna per la fleboclisi è di 3 gr., preceduta dall'iniezione, sempre per via ,en dovenooa secondo la tecnica esposta, di 1 gr. del derivato sulfamidioo· ~tesso. Ci si .p uò chiedere se la tecnica della fleboclisi le.n ta sia realn1ente indispensabile e se


... [ ANNO

XLVII,

Nu~r.

47 J .....

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Posolog ia sulfamidopiridinica

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Caso

1985

SEZIONE PRATICA

Diagnosi

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via endovenosa

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via orale

I lenta

Caduta della febbre

Inconvenienti

E sito

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1. C. L

16 m. Polmonrle · b asilare sin.

gr. 1 g·r. 4 gr. 3+3+2

in 24 ore

nessuno

• • gu ar1g1one

2. P. _,.\ 13 m. Doppio focolaio pneumonitico basilare II gr. 1 gr. 4 gr. 2+2+ 2

in 18 ore

nausea vomito

guarigione

3. F . I. 10

f.

Polmor1i Le lobo medio d. II

4. G . S. 17 m . Polmoni le basilare d. 5. G.

~[.

18 f. Polmoni Le basilare sin.

6. T. R. 4 8

I

gr. 1 gr. 2 gr. 2

in 8 ore

collasso cardiocircolatorio guarig·ione

i n 6 ore

modica ematuria

guarigione

(

II

gr. 1 gr. 3 nulla

II g·r . 1 gr. 3 g r . 3+3+3

in 24 ore

nessuno

g·u arigione

f . Polmonite ~

b asilare d .

II

g r. 1 g r . 3 gr. 2+2

in 12 ore

nessuno

g·uarigione

7. G. G. 51 m. Polmonite basilare d.

II

gr. 1 g r. 5 gr. 2 + 2

i11 24 or e

modica ... nausea

• • g·uar1g·1one

8. C. G. 45 m. Polmonite

basilare d .

JII gr. 1

gr. 5 gr. 3+2+ 2

in 6 ore

vomito

guarigione

gr. 4 gr. 3+3

in 18 ore

vomito

guarigione

IV gr. 1 gr. 3 gr. 2+2+2

in 18 or e

n essuno

gu arigion e

11. J\f. :\II 18 m. Polmonite b asilare sin .

IV g r. 1 gr. 5 gr. 3 +2

in 12 ore

vomito

gu arigione

12. N. A. 25 m . Polmonite b asilare d.

V

gr. 1 gr. 4 g r . 2 +2

in 18 ore

nausea

• • guar1g1one

gr. 4 nulla

in 24 ore

nausea

g uarigione

9. ~. F. 62 m. Polmo11ite lobo m edio d. III gr. 1 10. .A.. D 28

f. Polmoni le basilare d .

13. P. F. 40 m. Polmonite basilare sin . III gr. 1 14. S. A. 48 in . Polmo11ile pasilare ~in.

V

gr. 1 gr. 5 nulla

in 30 or.e

n au sea

• • gu ar1g1one

15. C. ..\. 48 m. Polmonite basilare sin .

IV gr. 1 gr. 5 nulla

in 18 ore

nessuno

• • gu ar 1g·1one

in 18 ore

n essuno

• • guar1g1one

16. M. S 32 m . Polmonite lobo medio d. III gr. 1 gr. 4 gr. 2+ 2 17. C. G. 16

18 . ."i..

)J

Polmonite basilare sin.

IV gr. 1 gr. 4 g1r. 3+3+3

ritardata

n essuno

• • g uar1g1one

19 m. Polmonite . b asilare sin.

IV gr. 1 g·r. 4 gr. 3+3+3

ritardata

n essuno

g u arigione

f.

N. B. Nella posologia della sulfamido-piridina per via orale ogni singola dose r appresenta la dose totale per ogni successivo periodo di 24 ore. La caduta della febbre è considerata a par Lire dall 'ini;Zio della fleboclisi.

gli stessi risultati i1on si potrebbero, ottenere iniettan·dlo i)er via endovenosa la stessa dose di farmaco con Fvuccessive somministrazioni. In qualche ·c aso, in c.u i si è voluto ricorrere alle se·m plici iniezioni endovenose, si è notato per le stesse dosi so,m ministrate, ~uccessiva­ mente nello stesso ten1po de]la flebo,clisi lenta,

una intolleranza nettarr1ente n1aggiore e risultati non così brillanti e decisivi come per la tecnica ,d a noi descritta. Come già di cevarr10 a1l'inizio della presente nota, il ritmo e la diluizione con cui un farmaco viene somministrat<) per via endovenosa hanno un 'importanza not-evoli&sin1a , troppo spesso trascurata nella


« IL POLICLINICO »

1986

pratica; i1è bisogna di111enticare che con la fleboclisi le11ta si viene a iniettare' una certa quantità di soluzione glucosata il cui potere antitofYSico generico è noto1. L 'unica obbiezione ~ quella della tecnica naturalmente un po· p1iù con1.p lessa e meno comoda che non la semplice somministrazione pet vi.a orale, rr1a dii fronte alla possibilità di 1->oter combattere più rapidam·ente una malattia spesso così in1s,i di.osa come ]a polmonite le Telative difficoltà di un più efficace trattamento non possono arrestare il terapeuta e d'altra parte con un po' di pratica la tecnica della fle~ boclisi lenta è facilmente attuabile anche al d1 fuori id i aniliienti os:pitalieri e una volta ohe il rned·i co ha fatto :p enetrare· l 'a·go nella vena, lo ha fissato· .a lla cute del braccio ed ha regio:lato il deflu.sso del liquido, chiunque può sorveo-liare il seo-uito dell'ir1iezione e togliere . l'ago e o alla fine della flepoclisi o qualora, eccezionalmente, si present~sero seg11i d'intolle ranza alla fleboclisi stessa.

[ANNO

XLVII, :\ul\r. 47]

NOTE E CONTRIBUTI Is·r1TUTO DI SEMEIOTICA MEDI e"

.

R. UNIVERSIT.\ DI R.01\'IA Direttore : A. SIGNORELLI.

DELLA

L'anemia nei nefritici. Valore prognostico e trattamento. Prof. A.

GuALDI.

aiuto.

1 ,

1

Gli AA., n e1l corso di esperienze sul trattan1ento della polmo.n ite con sulfamido-piridina , hanno fltperimerttato· in 18 casi la so,rruninis.traz.ione· per via endovenosa mediante fleboclisi lenta a cui h.a fatto seguito il trattan1ento ·p et' via O['ale. Ad ec·cezior1e di due casi in cui il rd,eCOffiO cli11i1 co non risu]tò palesen1·ente influenzato dal trattamento con sulfamido-piridina, in tutti i soggetti si osservò ir1 seguito alla fleboclisi una rap1ida caduta de1ia febbre (in 6-18 ore) con ottimo deco.rso della 1nalattia. Gli incon,renie.11ti osservati in seg11ito, al trattamento furono di poco co,n to· e per lo più rapp.resentati dn senso di nausea seguita, talvolta, da vomito. Gli AA. rite11gono che r.on la somministrazione iniziale ·di ,5ulfarr1ido-piridina per via enclov·e11osa e con la tecnica del]a fleboclisi lenta si offra al n1edioo· la possibilità di una p·i ù· v.antaggiosa ter:apia di .attacco delle afee.zioni1 pneun1ococciche. 1

1

1

N·ei nefritici è ·dato Tilevare, con notevole frequenza, uno stato anerr1ico, d'intensità variabile, che ri,resle tipi e caratteri di, eTsi, secondo le varietà cliniche e lo stadio della lesione renale. Nell'indagare, quindi, il rappo,r to tra lesion·e renale e modificazione dell 'emi0poiesi è ne1c essario di sti11guere anzitutto., le lesioni renali acute dalle c.ro11iche e a loro volta , lesioni renali cronicl1e a rene ancora s.ufficiente e con insufficienza renale conclamata. Nel nostro studio che riguarda 60 o ~serva­ zioni distin.g ueremo : 1) l'anen1ia che .a ccompagna 1e fortne acute ·d i g·lomcrulo nefrite; 2) l'anemia osservabile nelle for111e croniche di ne·f rite a rene ancora sufficiente; 3) l'anemia rilevabile nelle croniche affezioni renali, accompagnate dalle rr1anifestazioni cliniche ,ed ematocliniche dell'insufficienza ren.a le assoluta co1ne ·è dato1 rilevare nell'uremia cronica vera da ritenzione Il primo gruppo rig·uarda malati affetti, alcuni da O'lon1erulo nefrite acuta diffusa, altri da ~lome;ulo1 nefrite acuta a fo colaio. Nei prin1i l 'acuta malattia renale si accomfiagna''a ad au1nento dell'azoto ureico del sangue, di lieve, n1edia e più intensa entilà (0,60-0,8'0-11. l() per 1nille) in rapporto sopratutto ai periodi di più intensa oliguria, din1inuito, infatti, rapidam€nte, con il riprisLinarsi di una normale diuresi, e con buona capacità del rene a concentrare ar1che nei pe·r io di di inteu~a oliguria (10221

1

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1

1028).

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In qt1esti inftermi, in cui no11 abbia1110 111ai osservato manifestazioni 1cliniche uremiche, con indacanemia, fenolemia e reazio11e xantoproBIBLIOGRAFIA. teica normali, l'anemia può mancare e quando è presente è in genere di scar~a entit~. ~ssa riCAMPANACCI D. Giorn. Cli11. Med., 10, 1939. v.e~te i caratteri delle comuni anen11e ipocroCLER1c1 . Min. ~led .• 51, 544, 1939. miche caratteJ'izzate da oligocitoemia , · oligoGAMNA C. l\1in. Med., 3, 1940. HAVlLAND J. W. e BLAKE F. Am. J. Med. Se., 3, cromo'emia, valore, globulare infe.riore all'uni385, 1940. tà. con moderata poi.chilo e ani·5ocitosi che in KoLMER J. Arch. Intern. l\lled., 4, 671, 1940. , genere non altera la configurazione ~ella ~or: GAISFORD w. , EvANS G. e WHITELA\V W. Lancet, mula eritrocitometrica. Il nume1·0 dei globul1 2, 69, 1939. ftfARsHALL E. e LoNG P. J .A.M.A. , 112, 1671, 1939. bianchi si mantiene nei lirrtiti normali e. nella R UBEGNI R. 1P oliclinico, Sez. Prat., 35, 1&'39. formula leucocitaria si osserva pe·r lo più una 'iVHI'I"fEl\iIORE W ., RoysTm C .. e R1EDEL P. Journ. r1eutropeni..a relativa e talora assoluta in fase A. ·i\f. A., 114, 940, 1940.


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SEZIONE PRATICA

acuta che tende r a1)idan1ente a ritornare alle cifre 11011·mali, sen za vaTiazioni costanti della formula di Arneth. Nelle for111 e a fo colaio , n elle qua li in ancano, di solito i fenorner1i ure·m ici, l ' ematuria può essere così cospicua e prolungat.3, da costituire ·di per sè u11a v era ed inten sa emorragia. In questi n1alati si può anch e arri,rare ad eritropenie tran &1torie di due tre rt1ilioni, con ·valori emoglohinici -che oscillano tra il 0,40 e il 0,60, con presen za i11 circolo costante di emazie nucleate e granulo>filamentose capaci di rag g iungere, quest 'ultin1e , cifre anch e d el 30-±0 p e·r mille, espressione di un n1idollo altamente fun74ionar1te, in inten sa ~attività rigen e·r ativa e ritropoie tica. La li~'1 ità dello stato anemico può però a ccentuarsi anche n elle a cute forme diffuse, quando si presenti sin dall'inizio una l}l ecoce e g rave insufficienza r enale, caratterizzat.a, non solo d a iniziale· ed elevata ipera7otemia, espres~ion e d ella :rapida ca duta della .capacità del r en e a concentrar e (2-3 per mille} .an ch e n elle fasi di più inten sa Qliguria, i11a C OD: contentpor a11eo precoce e paralle lo aumento d ei \ 1alori d ell ' inda can emia e .con r eazione. xantop rotei ca spesso positiva i quasi se-m pre .a11ch e con p r eco1ce ed e levata ipert·ensione , con p allor e d ella cute ed ed emi , e p r e s ioni dell~ g rave isch emia ge1n er.alizzata e d el 1Jatimento diffuso d el sist e111a arteriolare e ca pillar e. In queste forn1 e 1)0 sono osservarsi forine anen1icl1e spiccat e. ch e dal la to quantitativo i1on <liver ... ifican o dalle forn1e a n en1ic.h e osserva bili i1elle a cute forme emorragich e a fo co1<-tio, n1a se 11e distaccano p er la n1ancan za d ei segni p eriferici en1atologici d 'in "8rtsa rigen erazione n1idollare specie eritrocitomia }) l'O'l) l'Ì <li questa for1na . Nel second·o g·ruppo si lra tta,ra d 'in clividL1i a ffetti da r en e g rinzo secondario , in p eriodo a 11cora di suffi cien za r en al e, con ' 1alori azotemici variabili tra il 0,50 e il O,fìO p er mille <on valori 11orn1ali d ell'indacan o, d ei fenoli e d ella reazio11e xan to1Jrot eica, con buon e c101n dizioni di nutrizjon e, sen za .alcun a m a nifesta zione clinica d ell'uremia cronica ,,era d a ritenzione, li11titandos i l a fenon1enologia, in questa fa ~e , all P cç>11segu enze d ello stat o ipe rten sivo e d ell a iµ ertrofia cardiaca, con a ,,olte tr.an sitori e piso di d 'in suffici c11te irror azion e a c arico di organi ed ap parati di,1er si (pseudouremia an·g·ios p astica), n efritici cronici in quella fa se ca pare di durare a n ch e p eriodi a sai lunghi , r1ella quale· la dimi1tuita capacità de·l rene a cor1centrare (iposte11uria) ' 'ien e c on1pensat.a dalla poliuria coatta , cariace di m ante11ere attra,'er so l1r1a 1r1aggiore eliminazio1n e di urina an co ra un b·u on compenso r en-ale. T11 1

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queste forn1 e 10 s tato an emico, co1ne· n ella fase acuta , può an ch e mancar e e quando è pre·sente, n on r iveste i)er qualità e .qru.a ntità caratteri dive r si da quelli ·d escritti n elle forn1e lie,:i acute, 111a11ten er1do l 'aner11ia il tipo ipocromico, con seg·ni rigen erativi periferici in l'app orto alla entità d ello s tato anemie.o , sen za 111odifi.ca zioni pa rticolari nun1e.rich e e qualitative d ella serie bian ca con nu111er o di piastrin e norn1a le. È nelle forme cr onich e di nefrite, accon1pa g nate d aìle tipich e manifest azioni clinicl1e ed einatocl1in1ich e dell'uren1ia cronica vera da ritenzione, corL insufficien za r enale con cla mata ed assoluta, cl1e è dato osservare stati anemici che posson·o· raggiunger e i più alti gra.di , ag g ravando di per sè, anch e notevol111ente, le condizioni g ià assai se ver e di questi n1alatì, conduce11doli a morte , an cl1e in brevissin10 tempo. In que. to g rup·p o, stadio Lern1 inaJe del r ene grinzo , n ei no.stri m alati, era presente al con1pleto la sinton1ato,l ogia 1d ell 'uTemia cronica vera d.a riten zione. con le sue p eculi.ali n1anife._.t azioni c linich.e irttestinali , r espiratorie ·e n er' ose, dirett:i1nente intreccia11tesi tra loro , co1ne. è comun e11t0n te· dato osser,rare i11 questo l)eriodo, co tl la Lir1i ca po liuria iso1&tenurica e il c.ar a tLe;·if< IiC(> cDmportarrt c11to d elle prove d el ·] a ·diluizione e d ella c oncentrazione, con le1 pecu liari con1p lesse e n1olte1)lici n1odificazioni· e111atochin1ich e· (iperazot en1ia, aumento -d1ell ind acano , dei fenoli , d ella r eazione xantoprotei r a) e d ell a riser va al calina , con compron1issiorte ·grave d elle condizio11i g·.ein er ali e dello sta i o di nutrizion e. In questo s tadio l 'a n e111ia è car atterizzata d a forte din-1inuzione n urrt erica d ei globuli rossi (un m ilion e e i11czzo-du e milioni) con dim inu zione propo·r zional.e a volte (O, 20-0,30), sp esso più accentuata d ell'em oglobiria , con ind ici d i colorazione inferior i o vicini a ll 'unità , scar sa a11isocitosi , sen za variazio11i cara tteristi cl1e della formula eritrocito111etrica, ino~iica poi chiloc,itosi , n o1n polir.ro111.atofilia, non b1a sofilia, no1t r ritroblas ti n e ll e ·di ver se Ea ~i di n1atu1 azion e, non aum e11to dei r eticoloeiti. Lo studio del ri ca1nbio em og·l obin ico , no11 dirrtostr a u11 au111ento di esso , n orma]i essendo le resiste n ze g·lob ulari , n on aum en tai-a l a bilirubi11a .a r ea1ione diretta n el sier o di sar1g ue, con eli1ninazion e g·iorn ali e1~a di urobili11a .e d e1l bilinogen o fecal e in lin1iti an c.11'essi n or 111alj , co11 a· senza qu i11di di proìc essi emolitici . I g'lobuli bin.n c.hi si p·r esen ian o g·en er al1nen te in nur11er o 11o r1n a]e , i)er lo più con t endenr.a alla i1eutrofilia, 001n variazioni incostanti e r1on sig·nificative d ella fo rn1ula di Arnetl1 , co11 1

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« IL POLICLINICO >J

a~::,enza

di elen1e nti iirtrr1a turi, con nur11et o di piastrine normale o sub·n orn1ale , come in alcune 11ostre: osservazioni (30. 000) in c ui ·veclerr1n10 con1parire rr1a11ifestazioni einorrag-icl1e a carico ·della Cllt e e d elle n1ucose. Riepilogando, l 'anemia riveste in questo perioclo il tipo ipocrorr1ico, .ane m olitico, arig·ene1aLivo, con no te çli apla>5ia o i1Joplasia 1t1ieloid e, talvolta rilevabili an che istologicamente. Secondo taluni AA. 1'anemia può. rivestire i11 questo· periodo anche il tip.o pernicioso, con ' 'alori globulari superiori all'unità (Piena, Aubertin, ecc.). A questi) riguardo ricordiamo ch e per p1arlare di anerr1ia di tipo ])ernicioso, 11on b asta rilevnre un o stato anem ico anch e g rave , con valore glob ulare superiore all unità, Jl1a occorre la presenza peculiar e della ~indro­ n1e ematologica delle anen1ie p erniciose, caratterizzata dalla n1acrocitosi i percromica (megalocitosi), con leucopenia, gr.anulocitop.enia e linfocitosi rela tiva . L 'esame d·ei nostri casi e quelli riportati dalla letteratura non permette di affer1r.1are la i.1re&e11za di questi caTatteri nelle an·emie n efritiche. Noi ab·b ian101 se1npre rilevato in casi severi conclamati di uren1ia cronica vera, stati a n emici ancl1c assai gravi , con oligocitoemia e oligocroen1ia inten si e indice di colore anch e superiori a ll'unità, ma rriai abbian10 i1otato la tip·i ca inacrocitosi ipercromica delle anemie pernicio~e , pure essendo spesso presenti eritrociti più grandi d ella n orma ch e nulla ha nno di co111une con i macrociti ipercromici (megalociti) J)e rchè normalmente colorati (mac.r o-normo-citosi), senza la conic omitante leu copenia oo·n 11e1utropenia, ma ' 1alori normali o ai1chre superiori alla norma dei leucociti, •&pesso con n eutrofilia, con valori normali o subnorn1ali ·d ei linfociti , senza segni d 'i per.emolisi. Per qua11to rigu arda quindi la distinzione tra anemie: ipocron1ich e e ipercr omiche o perniciosiformi, concordi amo perfettamente con quanto afferma Criva, che le ·vari·età di anemia che accornpagnano u no stato nefritico, non d ebbono essere co11f1.iderate com e a nemie diverse, ma come g radi di, ersi della 1stessa fonna morbosa. A rii1rova di questo con cetto , cita casi, in cui u11'ane mia .a tipo ipocromico dive niva, ad un ~e rto momento ipercromica o ' ice·versa, rite11endo legato il di-. vens.o comport.ani.ento del valore glob·u lare alla J)resenz.a, a volte, no•n, di forn1 e ipeTcron1iche Ill a di macrociti normalmente colorati, com e a1ì1cl1e. n elle nost.re osservazior1i , espressio11e d el diverso modo di r e:agire del midollo osseo, di fTonte alle caus.-e anemizza11ti, cl1e non pote11do esplicare la sua attività dal lato quantitativo, la esplica qualitati ,-an1ente, imn1ettendc~ in circolo, ele1l1 e11ti più gra11di della nor1

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i11a ch e, a i)arità di nu11tero, contengono più e111oglobina in quantità assol11ta, degli el err1enti norn1ali. Si tratterebbe in altre parole d ella macrocitosi normocr omica, comyensatric,e , ·d escritta da Gamo.a . Illu&trate le note dell 'anemia osservabile n ei nefritici sia nella fase acuta che n elle forme croniche, car.alterizzate dalla sintomatolog·ia clinica ed ematocl1imica delfuremia ge1n uina cro11ica d.a rite11zione, dob1b iamo stabilire quali raJJporti intercedono tra. stato anerr1ico e nefrite. In altre parole stabilirn)e la patogenesi. P.e r que::;to ·~ n ecessario distinguere nettarrientù le forn1e acute dalle c roniche. Nelle nefriti acute trovin.1110 di solito anemie di lieve, talvolta di lievissimo gra·do , con nu1nero di globuli rossi che si aggira tra i 4-5 1)1ilioni con valori g lobulari norn1ali o appena i11feriori all'unità, ch e non si accompagn an o a feno111eni renali g ra,1i ·e !5opratutto a ritensione azotata, con indacanemia, fenole11 nia e reazione xantoproteica normali, nelle quali il fattore ali111e11tare (riduzione !quantitativa e qualitativa) il riposo in letto, la causa stessa della nefrite (angina , scarlattina), costituiscon o elementi sufficienti a spiegaTe il lieve danno dell 'emo~oiesi , rr1entre nelle acute forme di rLefriti e111orragich e a focolaio, l ' ematuria può es&ere a volle così notevole, intensa e prolun•gata, da rappresentare la perdita materiale> giornaliera, di sangue, la causa più che 6ufficiente a spiegare lo stato anemico. Nelle forme croniche, al contrario, la etiopatogenesi si presenta assai più 1c omple5'-Sa ed ef,Sa s'identifica con le moderne ve.dute, che cerca• no di spiegare la .gen esi ·dell'uremia cronica, vera, ·d a ritenzio11 e. A1le• antiche concezioni, che con un indirizzo si potrebbe1 chiamare unicista, attribuiv:a1110 a questa o a quella 1Wstanza ritenuta nel sa11gue o n ei tessuti , la causa unica della fiindrome uremica, si è sostituita attualmente una concezione pluralistica, eclettica, che considera la sindrome uren1ica come la risultante di uno stato tossico con1plesso, d 'ordin.e chimico e fisico-chimico dovuto alla ritenzio11e di prodotti t·o ssici, numerosi, non potuti eliminare dal ren e malato, cui 8'i agg·ìu11ge una tossieiri1ia legata alla i.n sufficienz.a funzionale di altri organi ed err1untori (fegato), profonda111ente alterati nei loro fenome11i h ·i o1log-ici, dalla prin1itiva e concomitante insufficie11za rer1ale. Sindrome umorale quin.di , complessa dovuta ai co·mpone11ti d·ella ritenzione azotata e prec.isan1ente all 'azoto ureico (indacano, creatina , creatinina, xa11tina, leucina, tirosina , ed altri aminoacidj), costituenti n el loro insieme l'azoto incoagulabiìe. L 'azoto n o11 ureico può n elle fasi a1

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SEZIOi'\E PRATICA

va11zate e tern1i11aJi. dell'ure1t1ia vera costituire seconùo alcuni Af\.. il 4:0 :7~ cd a11cl1e ,·alari piLt elevali dell'azoto incoa.g· ulabile , coincid endo il s.uo a un1c11to. con l'ag·gravarsi irre1?a rabile della feno111er1olo~ia i11orbos.a. Le cause dell 'au111ento finale dell'azoto 11011 ureico so110 inolteplic i, aun1ènto del consu1110 cli proteine endog·cn e per il fabbisogno e11erg ctico dovuto .a l d igiL1n·o, al Yon1ito e· alla diarr ea , e sopra tutto un vero ~talo di autolisi tossi ca dei te&suti (v\roll1ard), cl1e conduce ad ltil<l distruzione delle i1roleine dei tessuti , co11 liberazione dei prodotti di incompleto n1etabolj smo (Nonnenbru cl1, ~la11naberg, Barlocco , Maragliano). L'a111n1oniaca , i11 condizioni di uren1ia vera, no·n è stata risco11trata aun1e11tala 11el sangue , probaLil1l1ente l)C I' la deficiente n n1moniogenesi r enale (Cipriani, Pinolini, , -alle, A. Gualdi). L'aurnento· d ell'azoto i11coagulabile d el ang ue , ·5i accomp.agna 'di regola ad una din1i11uziorie della riserva al.calina, che può p1·e ~ e 11tare gra di diversi; inte11 i 11elle forme gravi. Alla 1>resenza nel sangue di ac idi organici ed inorg unici, si aggiunge una alterazion.e della crua11tità e dei rapporti dei ing·oli elementi n1in erali del siero (disionia), cl1e a sua , ·alta ag·g rava l '~cidosi . Si osser\ra il più frequenterrtente una forte din1inuzione del catione· Ca (Zondeck, Peto,,"-, Siebert) che può giungere fino a 4-5 mm. %, mentre il catione potas ~ io è notevolmente at1n1e11tato. De,gli anioni sono aumentati, in ge11erale, nel siero, g·li a11ioll i fosforico e •w lCorico, n1entre il cloro nelle fa i !inali presenta spesso una notevo·l e di111i11u2i on e (Cip·riani e l\folfef'e, Nog·ucl1ie, Coll,vitz er, Nelken e Steiniz, Peabody, Va11 Slycl\ , Cullen , Labbè, Dèlore, Violle). Particolare im1)()rtanza ha11no assunto in 1questi ultimi ten1pi gli studi di Becl1er, sul1·at1mento n el siero di san.g ue dei corpi ar·o1t1.a l i ci , derivati dalla putrczione intesti11ale. Bech er ei Litzner h anno l)Otuto di tlto trare c11c 1tell'ir1suffi1cienz.a renale la fenolemia è au1nen ta la, e che, n ei casi graYi, con11)are i)rima ·dei feiì.0111 eni uren1ir i e dell 'iperazotemia. Questi corr>i aron1atici si forn1a110 n ell 'inte ·tino , e r aJJpresentano il p rodotto final e· della putrefa zioIlP i11icrobica degli ali n1entj ]:Jiroteici. Le pro1t ine attaccate dai fern1enti digesti,-i d el] o ~t o 1n a•co , pancreas e intestino C1)e 1)sina), tri1?si11a , c rep·sina.) , si trasformano in polipeptidi p er ult eriore scissione si for1nano gli aminoacidi. ! .'azion e .dei batteri 1dell 'intestino si e plica con la fern1entazion e .a carico dei carboidrati e la putrefazio11e a ·carico delle ·p roteine. La IJUt refazione a carico di queste ultin1e dà luogo .a sviluppo di fenolo , indolo; scatolo, c resolo, \

e o~s iacidi arorr1atici per demolizio.r1e dei g ru1Jl'i aromali c.i delle proteitle; so110 questi con1I)OSLi ch e a ssorbiti in parte attraverso il siste111a !)Ottale, giungono al fegato , ove sono ossidati e coniug·ati con acido so1lforico e con acide> 1g 'licuronico. Questi processi di ossidazione e co111bir1.a zione che avvengono nel fegato, hanno lo scopo di rendere meno tos!'iche le s·ostanze così assorbite (azio ne disintossicante epatica). Il fenolo, infatti, con1bi11an·d osi con lo zolfo i)roveniente dalla disas·&imilazione dell'albun1i11a, forma gli acidi fenilsoforico e cresis0lforico (sost~nze solfo-coniugate) e l'ecce denza di que~ti corpi ~i con1bi11a con l'acido g licuro11.i co formando gli a cidi fenil e cresilglic urortico. rrutti questi acidi sono allora elimiIl8ti co11 le urine sollo forma di sali alcalini. Se il r ene presenta un grado d'insuffìciemza più o n1eno compl~to, si ha una ritenzione e aun1en1.o di queste . ostanze nel ·sang·u e con feno1ncni g·eneralj e i)articolari di natura tos~ sica. Becher h a visto che n e1l sangue, e in altri liqu1di , si può con la reazi(}n e xantoproteica dopo dealbun1i11izzazione, mettere in e, rfdenza co,111posti aron1.atici · ch ei ·di:::.tingue in due grup]Ji: uno insolubile i11 etet·e ·e contenente azoto (rt1nino-acidi aromatici) ed un altro solubile in et ere do1)0 idrolisi e non con teper1 te azoto (fe11oli cresoli, ossi.acidi aron1atici). Nell 'insuffi1cien za r enale ·e.s istono e·nLran1bi questi gruppi au111 entati e specialmente quelli solubili in etere. Da ciò deriva l 'importanza della reazione x.anLopir oteica con1·e ·p rova dello stato ·d 'insufficien za renale. Una reazione xantopifoteica. al i a è indico di ure1nia vera e il suo prog·ressjyo e ra p ido accentuarsi , co~li tuisce un elernen lo di pro1gno. i infausta a breve· scadenza . Il sÙ01 rapido ridursi, .è seguito a ltrettanto ra- , 1Jid.a n1ente, anche se in contrasto con altri dati di laboratorio, <la n Liglioramento reale d elle condizioni ·dell 'infer11'10 , come può rileva rsi in e.asi di uremia da le·&ione renale .acuta, che 'ol g·a a guarig·ione (Bech er, Volterra): Il fenolo n el sattg·ue nor111ale 11on si tro,va, o se è pt ese11te 10 è serr1pre in pi1c colis:;;.m ia quantità (20 n1Jr1g r. pe r nlille); nell'insufficienza renale g·ra, e, qu·esta cifra i>uò esser e supe rata anch e di n1olto. · Qu este Ticercl1e dimostrano co·m e la complessa sindro1ne un1orale dell'uremia vera, n ella fase avanzata e t erminale, '5Ìa dovuta non solo .ad i11s·u fficien za fl1nzionale del rene, ma anche ad insufficienza di altri org.ani e d e11·1unto·r i e soprat utto ·del potere di:: -intossicante del fegato, ch e non riesce _p iù ad abbina re .a lracido solforico e ,g·licuromico , fenoli , cresoli e ossiacidi aroma tici, derivati dalla decom1)osizion e intesti11 ale delle albu111jne, ren1

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inoffensi Vi fler 1'o rg·ani$111'0 , pre~ent.i, al 1 c ontrario, n on coniug·ati n el sang·ue, e n ei p6riodi t ern1inali an ch e n el liquor deg·li uremici cronici. Il r apido ed inte1;so aume11to deJJe sosLan ze ar on1.a t.ich e n el s~-tnig u e n.el1 e ul ti111e1 fasi d ell uren1ia, secondo alcuni AA., è dovuto, ollre ch e ad u11a diminuzion e dci poteri di svelan1e1_ 1to dell ' o r gani~1110 (fega to), a d una produzine tu111 ultuosa di corpi arornatici, · forn1aLesi di1,etta111e11te dalle proteine dell 'or·g"ar1is1110, per distruzion e tossica di esse e liber azion e di g rosse Il ttllecole aromatich e azotate e n o11 azotate. • Ric.o,r date le attu.a li · con cezioni sulla gen e"i clell 'uren1ia cr o'nic.a ·vera, da rite11zio11e e l e 11ote fondan1entali deg·li s ta ti a11en1ici ch e ad cs•5a possono .as. ociarsi , occorre })r ecisare, per qu anLo è pos ibil e, i rapporti cl1e i11ter cedon o fra s ta to uren1ico e ar1en1ia. Alcuni AA . (f\.ub·ertin -e· Jacoel, Lemierre, Widal, Pa teur \ ia llery R adot), in base a ll o"servazione ch e stati ~nemici di una certa i11te11sità , coincidono con at1m·enk'lti v.alori del1!urea del san g u e, ha11no avan zato l 1ipo1.esi cl1e l :a n ern ia sia in relazione co11 la rilenzione di questa so~ta nza nel san g·t1e. Quèsta ipotesi non trova pe rò conforto i1 ell 'o servazior1e di altri ricercato·r i. M. \t'olLerra , in inferu1i a ffetti d a sola ril,en zione di azoto ureico, anche el evata, sen za le n1anifestazioni clinich e dell 11uremia Yera , n on ha osservato mo dificazioni evidenti d el quadro 0111aLico, e così ·o·ure Gherardini non ritiene cl1 0 vi sia110 r elazioni tra anemia f" ritenzione ·d elle sostan ze .azo tate. Lo stesso A.ubertin., in un successivo ~tudio , n ega ch e l a gen esi dell 'an.e111ia abbia Tap porti 1c·o n l a u1 n1ento d ell t1rea, d ell 'azoto i11coagulabil e e d ella c reatinina. Interessanti ci 1&en1 brano a questo proposito le nostre osservazio11 i d 'inferrni affetti d.a glorJ1eru lo n efrite acuta diffusa, con iperazoten1ia an c.h e elevata (fin o a gr. 2,10 ·per Jnill c) ma transi Lo ria, sen za a lcuna manifes tazion e .c liri.ica uren1ica , co11 inlensa olj guri~ , con peso 1 s1>ecifico ancor.a b 1uo~o (1020-1025), jn cui l ip erazo ten1ia r a1Jidan1e1Lte tor11ava a lle cifre r1o rn1ali cort il r epris tinar i della diuresi , ni alati n ei riua li abb ian10 rilevato quaclri en1atologici de l tul t.o norn1ali, al cun e volte con oli1g·ocitoen1ia e oligocron1oen1ia aµ 1)ena accennate, da riferire in g·r an parte a lle severe r estrizioni d ietitiche. Ancl1e in ir1di~-idui a ff,etti da r ene .g ri11 zo seco n dario , no1l abbi.amo rilevato c.11e sta ti an en1ici ·di lievissi1na entità, a n ch e in ])eriodi n ei quali p,er una di1r1inuzione d ella b eIle fica e riparatrice po,l iuria coatta, con1pen satrice •d'e lla 11erduta capacità del rene a con cenLr~re ·e legata a transitorie d eficien ze cardio' ascola ri., il Lasso dell 'azoto llreico d el sangue d endoli ill tal

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prese11tava i101evoJ111 e11te elevato (gr. U,801,20 p er i11ille), assente 1)erò og11i manife~ta­ zione clinica di n a tura ure111ica. Anche in nefropatici af.lielLi d~ 1·en e r etratto secondario con aurn enti non tran sitorii ma stabilizzati dell 1azoto ureico d.el san.g·uc, rna .an co ra non uren1ici e ìonta ni dall 'exitus, non abbian10 ri s~on ­ tralo aìterazioni di qualch e sig nificato del quadro e1na tolog·ico, limitate, se prese11ti, ad un.a lievissi111a eritrop·enia ed oligocrornoe1nia d a riporta r e, a n ch e. in questi casi, com € n elle fc1 rn1e .acute, alle cospi cu e e a ' 'a lte esagerate li1nilazioni alin1er1lari In tutti qt1esti mala1 i , 1nnto in fa se acuta ch e cror1ica, l 'indacan e.111ia , la fenolemia , la r eazion e xantoproteica si prese11tano ,co n ,,alari <l el tutto normali. Becker , ritiene ch e l'anemia sia dovut a al1.<lzione tos&ica esercitata dai fer1ol-deri,'ati 6Ul 111idollo delle ossa, e così pure \Tolterra, ripo rta all 'accun1ularsi d elle sostan ze aron1atiche e SfJecialmente all 'a111ento <lei cor pi fenolici, I 'a rlE-111ia grave . osservab il e n egli uremici affetti da r ene ·grinza , i11 fa se .a ,'anz.a ia, le cui n ote· e1r1.a tolog ich e ab·b iamo so1pi·a ricordato. A conf(irto di questa ·c oncezione patog.e·n etica, de1)on gono ricerche :;;.peri1ne11tali , essendosi potute riprodurre negli animali di laborato rio , .a,·yelenati con corpi fenolici, p'a racreso]o. ossiacidi aron1atici, a Ltra, rer so un lt1ngo period o di tempo , quadri e1natici assai simili a quelli osservati n ell 'uon10 C' 'olterra , Ciaranfi) . con itote alquanto di,:er se , u sando come sostanza tossica, l'ind olo (!Baser go). Altri AA. riportano le alterazioni ernat icl1 e· dei n efritici , ad una emolisi di natura tos ica (Aubertjn, ~,ie~chi ). Se questo 111ecca·nismo può i1lt eTv~ni1~e in casi. particolari , non può esser e cc>n siderato come l'abituale processo patoger1etico, presentandosi lo studio d el ricambio en1oglobinico n ella maggior parte dei n efritici, non a.umentat.o (Ceconi, Grig nani, Gherardini, Beker ) con1e p ure dimostrano le 11ostre· • • osserv.az1on1. Griva, i11 base a lle sue osservazioni, dallcqu ali rii&ulta es~rci un diretto rappo1rto tra g rado di a110111ia ed ~ entità dei fenomeni d ,j11sufficie11za r e'n ale, <.t tt rihuisce al con1p1es o delle a lterazioni c h e costitui scono lo stato di i1J s ufficie·n za, la cau sa vera ,dell e anemie nefritich e, ch e ag·ireb·b e in via tossica, inibendo· la funzio·n e1 eritropoietica d el 111idollo osseo e forse ancl10 la piastrinogenesi, n1entre inte r es:::.erebb e 1ne no la leuco1)oiesi. Da questo il ca rattere jpoplasico e ari gen er.ativo delle ane1)1ie n efriti,c.l1e. È quindi al complesso delle modificazioni l1morali , d 'ordine chimico e fisico chimico, c11e secondo l e vedute più 1nodern.e costituiscono I.a b·a se d ell'insuffi c ienza rena le assolut a eE;Ì

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[ANNO

Nl · ~i.

XL VII,

47 J

i)er riflesso anche d ella insufficienza di altri <:'n1untori (per es. fegato), ch e biso1g·11a attribuire la causa , ch e ag·endo 6ul n1io dllo delle os~a, altra' erso al Lerazio11i istolo.giche o funzionali, deter111ina l 'aner11ia i1ei nefritici, in fase di assoluta e con clamata in . . uffici enza re11ale. Da quanto .abbia·n10 esposto s'intende come 11on sia i)ossibile modificare con trattamenti p<lrlicolari g·li stci.ti 1lne111ici gravi osservabili 11el corso d ell 'in&ufficie11za re1lalc assoluta, rappresenta~.1do l'ane1l1ia una m.anife~tazione del grave sta to tossico generale. che agendo i1arallela1nen le oltre che sul midollo delle ossa anche su altri organi ed apparati (app. digere11te, respiratorio, nervoso, ecc.), crea la sinlo1n.atolog ia n1ultiforr11e, n1a pur tipica, del1'uremia c ronica, vera, da ritenzione. Solo in quei casi i1ci q u.ali lo stato ane111ico non è tutto l egato a] fattore tossico, n1a ad altri concomi1anti e le111en li corne ad es. ]e restrizioni alin1entari troppo ·severe, irrazion.3li e unilaterali, cl1e pongono questi malati in ~tati gravi cli car enza è possibile con opportune n1odific. .azioni della diela e con cure polivitaminiche migliorare lo s tato an.en1ico, con1e anche la sc>mministrazione di ferro, sopratutto sotto for1na .di ferro ridotto all'idrog·eno, alla dose di 2-4 ,gr. pro die, è ca·p ace di initigare l 'intensità dello stato anemico snecie n elle· fo·r me con .. bassi valori dell'emoglobina. °È intuitivo ch e questi n1igliora1nenti non rappresentano ch e episodi tr.an &itori 11cl cam])O de!l 'eritropoief'i, segue:n do la malattia il suo j)rogrP ~sivo e f.at«le decorso. Nelle fo rn1e acute, l'anemia nella 1naggioranz.a dei casi è cosi li eve, quando è 1)rese11te, che non bisogna. di cure particolari. Nelle form e più accentuate, perch è a d ecorso protratto, con lu11ghe dege11ze in letto, a volte con so1111t1ini s~razione di diete irrazionali, gio ' 'eranno le slesse norn1e consi,gliate i)er i nefrjtici cronici, alimentazio11e cicè opportuna 11on lro11po carenzata e unilaterale, as~oc;iata e terapia po1ivitaminica. Le anernie ra1)id e, inter1&e, ch e possono insorgere 11elJe forme e1~1orrug·i.che a fo colaio, cau sa l 'intensa ien1atu1·ia , si r iparano rapidan1ente JJe r l)roprio conto , appena cessa l'e111orragi.a, data l'inten sa r eattivilà 1ni<lollare, e specie eri trocjt.aria, che accon1pagna queste acute forme. Ad og11i modo anch'esse trag·gono buon giovamento dalla conten1poranea son1n1.inistrazione ·di ferro a buon e dosi e di vitan1ina che sembra e~er­ cit.are u11'azio11e fren.atrioe non indifferente sul fallare emorragico. 1

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RIASSUNTO .

L' A., ricordale l e

1995

SEZIONE PRATICA

m·~d e rne

conc ezioni patogrn e tichc su]l'uren1 ia c ronica vera da riten-

7ionc, desc ri,1 e l e a11en1ie o~·servabili 11el co r~o cli sta Li i1efriLici diversi, Tiferendo il risultalo delle sue osservazioni u raticate su nu111erosi · nE-fropaLici, studiati in periodi e stati diYersi, g·iung·endo i11 baf.e .a i dati rilevati alla con cluione ch e, perchè si producono stati a11 emici g ra, i è necessario che sia p•r esente, co11 n1 agg iore o minore ricchezza di sinton1i, il quaclro clinico dell' ui·e111ia c ronica V·e ra, espression e cli uno s tato d·insufficienza renale a. solula , caral Lerizz.a ta d.c.11 lato ematoc.l1i111ico, da un grave e co1nplesso stato tossico, di natura chin·1ica e fisico-ct1irr1ica.

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1996

«< IL POLJC'LlNICO n

OSSERVAZIONI CLINICHE Anoressia mentale, scorbuto: t1·attamento con follicolina. Dott. ·F RANCO l)ATRIG~ANI jlri111ario n1ediro d ell'O pedale U111berto I di Ancona . • Nel 1789 so tt o· il titolo , di n1alaltia nerYosa :a cc o1111pag·nat~ da un tlisg·u sto · i·raordj11ario i)e r .gli .a.Iir11enti, Naudeau , descri\re,ra un tipo di :1J ico i ch e più Lardi fu definita anoressia in en\~A~ e .

La n1alattia inlercssa so pratutto ]e g·i0Ya11 ette e le donrle, rr1a è ancl1e co111une 11ei 1attan1 i. Lasciando la desc rizione della for111a cl1e interessa il lattante , in ·c ui &en1b ra ch e s,o•n o da por~i ne lla di..c ussione ezio1)a log·enetica, fa t t ciri di c.nrattere er·editario, a1nbientali e fattori rig uardanli la nutrizione, dirò i)o cl1i ce1111i s ull 'a11ore sia m en la le dell 'adulto . Coni e car attei:iE- lic a µrin cipal e d ell 'aìterazio11e p s icJ1ica , .i è un a j)rcgressiva lt ndenza a lla r eslrizio11e vol ontaria d ella a li111entazior1e clic g·en era un cli111a·g·ram enlo con~iderevo l e del n1a lato, fino a co11dt1rlo, non infrequente.n1e11Le, a r,nor te j)er cacb e sia o n1aia ttia inler cor rentc, se no11 si ricorre all ' uso d·ell alin1e11 tazio11e con so nda. S1)esso v i è un netto co11Lra to tra la co11ser' ;nzione ·d ell'.a ttività fi~ic a del soggetto, lo stato di di111agrezza ch e eg li IJr escnta e la euforia c-011 n1an canza di critica sul r11iserevole slato 1

fi~ico.

'fulte le sollecitazioni ·per u11a alime11tazione I) ÌÙ r icca e p iù co111p leta, troYa n o 01J1)osizione e . . 11e ~o il 1r1aluto sir11u]a d i aver con s u111ato il . .: uo ,·itto , 11ascondendo g'li <l.li1ne11!i sot t o gli .a bili od anch e tra i mate ra·&si del l etto. Oltre al din1.ag r a111er1to spiccato, un si11to11to quasi Sl' i111Jre freq t1ent e n ella d o11na, è l 'arres to d elle r eg·ole n1e Lrua li. Le cau sa ch e ·po ano g·en erare que lo quadro di p sicosi , so110 rile11ute n1ol le plici , p erò c~i st e ~ emp1~e o quasi , un fon d o nev1·opatico s u c.u i la :i.nalattia si ÌffiJ)ianta. Spes e ,~olle a generar e il quadro contribui con o traumi adduminali , interve11ti chirurg ici sulle ' rie dige• i enti . In questi ulti111ì anni 1·att·e11 z"io n e è stata ri,,olta 8pecialm cnte aìl 'a lterala funzione delle g·l1iandole a secrezio n e in ter n a e p iù di tutto, a ] Je ovaie. Cogli studi s ulla caci1r:ssia i1)ofi saria o sin·· d ron1e di Sir11n1ond. n1olti autori h a11no tra ' c:~ lo r ap·p orti tra al terazione dell ipofi s i e·d a1101 e::.sia mental e. 1

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I ~ i11tomi d ella 1t1alaltia di Si1r1monds ~pesso si ide11Lifica110 con quelli ·d ella !lnoressia m ental e : di111agr:lrrte11to fino .a lla c achessia mortale, a111 enorreu, disturbi p si chiGi ,. a.n oressia .. ~~arce ll e L ab·bé &crive\'a a riguardo: « i0 nli. don1ando e in. certi casi di cacl1es ia. co·n e-. slre11 1n tlin1ag·ra 111ento, pubblicati ].)er il pasMto ecl attrìb·t1i t i acl anoressia rr1e rrlale·, in tempi in cui non si co11oscevano le l esioni ed i di ·tu1bj ipofisari, i1on erano da a·ttriliuir~~ .ad al terazioni dell'ipofisi n. , La ide11tilà p·erò tra le n1alattiet spe &so. è· solla nto a pp.a r ente poich è n ella sindrome di Si111n1011d5 con1paion o seg·ni cl1e quasi mai si ri scon.Lrano i1ell a11 ore~ 6i a 111entale : caduta ,d ei capc]]i e dei d e11Li, bradicardia t abba ssan1ento. del 11letabolisr110 b,asale. Il c riterio tera1Jeutico stabili~ce inoltre la diag r1osi precis.a , i)oicl1è, i11entl'e n ella malattia: di Si111rnonds il lr.atlarr1ento OL)Oicrapico con es i.ratti i1Jofisari, ir1s ulin a, est1·alli tiroidei r o-varici e surren ali , a i)porl a spesso una guarigion e clinica d el i11alato , i1 ell 'a11oressia mentale l 'ollot era1Jia ri1nane senza effetti e si deve. ricorrere all 'i 'Ol amento e a ll 'a limentazione forzata se i \ 1 t1ol e o ll erter e l a g ua rig'ione d el 111a lato. L'anarcl1ia i1el r eg'i111e ali111e11tare porta n1a .. luti dcl ge11ere, co n una certa frequenza , a i11alatti e d a care11za , ·i Lan1inica. 1

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È ca1Jila lo alia it1ia o:--se rvazio1te un cl assico

caso d i scorbuto d el! 'adulto, insorto in una i11alat a ch e I ' ar1an1n esi e l 'esplorazio11e psichica facevano riten ere esser e affetta da anoressia 1J.1 enta lc, con ripu g nanza µer qu·ei cibi cl1e sono par ticolarn1e11te ricchi d i v ila111in.a C. Pri11t1 di illustra r e i] caso clini co ricorderò l}OCl1e not e sullo sGorbuto a ti~olo ancl1e di agg·iornamento. Le c o1tos.c enze sul qnadro inorbo5o rimo·n ta110 a ll ' epoc.a delle· (~ro c j ate e · fin dall 'ora era r1oto cl1e a i>rodurre l a n1alattia 11a n1olta parte, la 1nan canza di ali1rtenti fre~chi, f;Opralutlo di frutla e , ·erdura; però è soltanto in que Li ullin1i trenta .an11i , cl1e fu precisata l ':.itti,·i tà bioloa-ica. d f:lla snsta11za antif5corbu'--' t ica pos ... c'd u.la dalle Jrutta e dalle ' 'erdure frescì1e, sos tanza c ]1e dag·li aulori. fu d efinita \ it a111ina C. Il n1erito della ide11tificazio11e cl1intica dell a ,.i la11 tin a C e• i d eve a Szent. Gyoryi ch e a sse.g·n ò alta sos tanza .antiscorbu tica la forn1ula C. 6, f(. 8, 0,6 cioè quelJa di un idrato di carbonio a funzio11e ac,ida, e ch e cl1ia111ò acido ascorbico p er la pro1)rielà clic a\ eYa di proteggere la cavi,a dallo scorb·u to. L 'acido ascorbico è con te11uto in genere ii1 1


[ .:\N~O XL VII, ~'L' )L 47]

SEZIONE PRATICA

. . .Lu lte le ~.er<l ure fre .. cl1e, 1na i11 iuagg·1o re q uantità, 11elle frutla, n eg·li a g·1·u11 ti', 11el i)e1Jcrone .rosso., nel cavolo. Dobbiamo arri\ra re al 1933 lJer ott enere, per o,1>era di Reich sLein e Ha'' ost, la si11tesi delJ'[•cidc ascorb·ico otle11uto traLLando 1'ac ido cianidrico con ozonicle dello · xiJo ... io. Più tardi s.i è :visto cl1e a11ch e organi ani111ali 0 110 riccl1i di cvi tar11ina e e tra e i p ri111a di tutti la sostanza ·corlicale del urre11e, il feg·ato ed il CfJrvello u111an9. Si è din1o ~ tral o cl1e co111e ·nella frutta a11ch e nel I 'o rgan i~ n10 u111ar10 la vita 1nina e varia a seconda dell 'e tà: abbo11da11tc 11 elI'i11fanzi a e nflJ e frutta acerbe, l'adult o e l e frutta 11talure 11e l1anno do~i n1edie, n1e11tre 'i l vecchio e le fru11fl passate, n e ll a11110 quan.. ' - - .. it1t(l 1111111n1e. Cosi ccl1è "i i~ uò dire cl1e dalla fan cit1llezza ·1 l] a ·vecc11i.(lia la ct1rva clell 'ac,,ido a corbico ·va J>1'ogre iYar1l enl c scendendo. L 'osser,·zione Ya 'dcl res to di pari pas ... o con il potere o ...... ido ri·c1uttore di c ui è dotato l,ac.iclo a cor])ico, ch e, ·è 'i ntenso in or gani. mi ani111alj o ' eg·ctali con n1etaboli 1110 in attivQ, sca rso in organisn1i in senescenza, co n n1etabolisrrlo rallentalo. Le nole clini cl1e prin cipali dell o corbuto ~0110: a11.emia ipocrC'1nica, arl cn1olitica cl1e ric orda l ~a n emia clorotica, gc n·g ivite fungo a fac 1ln1ente sangui11ante ch e int er e. _a esclusiva-. J11ente le parti d elle gen gi,·e che rico1Jrono i de11ti o residui di essa; e111orragie osteo-n111scolari localizza le so1)r.at.utto ao-li arti inferiori con pseudo 1)a rali ~i dolorose . Le prove \7asc ulo-en1.a tich e del la cc io e dcl martello risulta110 })Ositive, il ten1po di coagulnzione· si mo ·tra not evoln1 cnle rit ardato ed il tcn11)0 di en1orrac1 in spes o lJr olun gato . 1

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La malata Yent1la a lla mia os~errazio n e è una clonna di 49 anni , sposata . Da un pri1110 marito n essuna graYicl an za; dal secondo ttna gravid a11 za a ler111i11c; rn en opausa a 48 anni. A 23 anni contrasse lue per .cui h n fat to cure lJi mu licl1e e m ercuri ali ; m orp illo n ell 'infa11zja; cl a g iovin etta J1a sofferto <li febpri reurnati cl1e che 11 011 i sono più ripetute. l..'a11no scor so fu r icoYe ra ln in osp c·dalc per fle.bi le d ell a gam ba d es lrl. Da qualcl1e n1ese l a pazie111 c UYYer le clolori 1anci11anli al p ied e sinistro, dolori di lieve clurata cl1e i)erò si ri1)et o110 durante la giorn a ta, diYer se volte. H a 110 Lato inoltre d a cir ca un in ese in1possibilità d ella deamh11lazi o11e. 1\l, o s l itico, ini11zion e nor1nale. · Interrogata ulle abitudini di Yita e sul r egime alimentare, la })azient e r acconta ch e da cir ca tre a11ni, in segt1ilo acl i11gerimento di \lil fico· ch e le fu d e llo cli esser e · a\ Yelenato , in co111inciò ad a\' erti r e for l i {lol ori clu·ra11te il })as lo, ch e spesse ·yoJte si acco1111Jagnano a en so di soffocamento.

Sulla base cli qt1este sensazioni sgr adevoli , in con1 i11ciò piano pian·o ad eliminare dal pasto i cibi che secondo lei , le proYoc avano i distu rbi cli cui sopra: n el pane elimina tutta la cr osta perchè crede cli non poterla in gerire; rifiuta le Yerclure IJer ch è dice che le si arrest ano in gola; è diYc11uta n emica dell~ frutta. I p asli si riducono all 'ingerjmento di un poco di riso molto co tto , un })OC'O di bro<lo e tl ella carne lungan1entc n 1acerata al cal ore . L 'esart1e o})bie ttivo dimostra: donna di co tiluzio11e 111edia con sen escenza precoce; in co11dizio11i generali scadule, sen sorio integr o, dect1b il o su1)in o; la cut e è cli colorito pallido ecl ir })il11n icolo aclipo o 11oleYolmente ridotto; polso ritn1ico, celer e, cli m edia freque11za.; r espiro ritn1ico (lj 111edi a freque nza. Li11gua u111ida , cle ler sa; i de11li dell'ar ea la ~upe­ riore sono co1npleta1nente mancanti e · n e r csillu a110 1Joc11e radici ricoperte da gengive aume n tal e di volu1ne i11 forn1a di cscr es-0on ze lung he circa 2 cm. cli colore rosso viol aceo, facil1ne11te sang1ri11a 11 li. . .:\ n ch e ne ll 'arcat a inferi ore,. intorno ai lJOchi d e1l li ri111a U, le gengive presentano le stesse altera zioni sopra descritte. Le parti di gengiYa OYe 11on vi sono de11ti o r esidui di essi , s i presentano di a ·pcl lo nor1nal e. Il torace è ch ele lrico e non si apprezza110 lesioni j)Ol1no11ari. , A carico d el cu ore, si nota un ingrandin1ento d ell a sez io11e sinistra ed all 'ascoltazion e si apprezza110 segni di in sufficienza aortica. L a JJr es io11 e arteriosa è . di 180 m assima , 80 111i. 111111 a . ~on i a1)prezza11 0 alterazioni . a carico degli organi add on1 i11ali. L 'esam e del sis t·ema nervoso, tranne utia iporiflc ... si a del1 e pupille cd una iperiflessia d ei t e11dinc i d egli ar ti inferiori, è i1 cga tivo. 111 corri s ponclen~a della r egione n1alleqlare cle· tra e dorsale del piede sini stro , si nota una g ro sa chiazza di ufft1sion,e emorragi-ca sot1 oculanea . Sul dorso d el dito pollice d ello s t esso pj ede si osserYan o clue piccole ulcerazio11i. Zone di iperpig 111 en lazione si osservano a11cl1e su ll e altre dita d ei pìedi. · r L 'esame p si chico .fa rilevar'e che l a pazie11 le è .pene orientata n el lcmpo , i1ello p azio e n el luogo, con i11c1noria co11 scrvala .,ed ,jntellig(enza .abhasta11za YiYace. L 'uJ11ore no11 è cost~nt e, poich è esi.sto11 0 frequenti p as aggi clall a euforia alla deJ)r es jo11 e . Interroga la "ulle abitudi11i di Yita specie J)Or qua11 lo riguarcla '.l.!n.lin1e11lazi0ne, di ce che jf . . lJO or ga11 i n1 0· J) UÒ ricevere, ~olt.ant o. alc;uni çibi e confezionati i11 n1oclo d a nq11 a\'ern e fast~clio. l 11fat li nonos tante· le 11 0 · tre insi s tenze per t111a ali1n e11 lozi0ne r>iù ri-cca, la dieta ch e l a 111al ata ap1)rossi111a I iYa111e11 le .con sun1a è l a segue n le : ini11es l ra cli ])rodo, ri so lnoJto co lto, p an~ g·r. 200, qun.1cl1r u oYa , frt1l~a co lta, l att e b ollito. Al p ane Locr)ie tutla la crost a co ìcchè il panino. appare i1azjcntem ente bucciato come ·Un 'aran cia. Rirer cl1e pratica le all 'entrata in ospedal e : uri11c\ nulla cli pa lol ogi.co; r eazione cl] V\Tasser1)1a11n : i1eo·a tiYa; g·lice111ia: 0,88 per mille. Esam e r adiolor.ric0o <l el r r(l11io: i1 cga tivo }Jer alterazioni sell ari; Esan1e r [ cliologico cle l ginocchio r piede d estro: i1011 s i nolo.110 lesio11i ossee. Me labo]ismo .basrile : + 10. E. . cn1oc i lo111 c lri co : g lo])ulj r os i. 2:960.000; ~


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cc IL P OLI CLINICO >>

g lobuli b ianchi 6. 700 ; Hb 56; V. Gl . O, 98. For111ul a le ucoci laria : n eutrofili 50, linfociti 32, b asofili 2, eosinofili 4, 111011on tH.J ea li 10 , inet ainielociti 2, Emazi e be n color a le; m od i.co g rado di a11isoci lGSi, n o11 poichilocitosi . Piastrine circa 200 .000 IJer mm. 3 di aspetlo 11ormale . ~P roYe vasculo-en1a lich e: proYa d el n1ar lello: posi Li va con formazion e di grosse petecchie. 'f en1po di coagulazion e: fortem cn te ritarda lo; oltre 20 minuti la fibrin a n on si è a n cor a for111at a . Il g·iorn o segt1en le, n el braccio ove fu p r aticata .. la proYa del laccio, si osservano, 11umer ose peteccl1ie e d alla p iega del gomito un a ver a e propria su fft1sion e emorr agica della g r and ezza fii u11a m o11ela. Due g iorni d opo d alla osservazion e, nella regio11e p oplitea ... inistr a , si osser va un aumento d i Yolun1e, con cute di colorito gi allogn ol o con lutti i caratteri di un emato1na p r ofondo . Riassumendo : s ia i d ati clinici cl1e i d ati em a to . . log~ci p arlavan o per un c lassico caso di scorput o d ell 'adulto. La n1alattia da car en za di vitam i n a C d oveva co11sider ar si provoca la d all 'a11orr esia men tale ch e faceva ript1g11ar e alla m al at a i c ib i co11le11enti vil a1r1i11a C.

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ll1rc, si r iesce .a riportar e il te m po di coagula -

zion e del san g·ue, r1el n1 alato di ernofilia, a 11cl1e se te m1Yor.a11carl1 cn te, :-Jl 11orr11 aJ.0. l)er quello ch e risulta alla trtia esp erien za, rj corderò u n caso, di emofilia irt cui r iuscivo sisi c1na tican1ente, con sbmminis lrazio n e di fo llicoli11a, a ri1Jo rtar e il ter11:µ0 di coagulazi o n e d,a oltre Jrtczz' or a a 5 o 6 Jltinuti. Sospendendo J)er ò il tratta1n ento o rmonico, clopo pocl1i g io rni , l 'alteraziorie d el t e·m po di coc:,(gulazio11e d cl s.a~~ uc., si ripr esentava . I~ linea d i condo tta ch e h o llSa to n el tratt a n 1en to dell 'an1111ala la di scorb·ulo è la ~eg u ente: l>opo aver ri pe tuto l)iù volle ]e p rove va5c ulo-en1.a tic l10, o tten endo sen1 p r e i risultati $(1J)ra riferiti (pr ova d el laccjo p·ositiva; prova d cl rr1arlello p o..: i Liva ; ten1po di coag· uJazior1e oJl r e 20 rr1 inuti; t en1po di sR 11 g uificazione 2 n tinuti) h o sornmini5tra t o E s t rof ol e Gyn eost 1·y J, in q ua11tità di 20 gocce 3 volte: n ell e 2± o re; d opo d ue g·ior11i so11 iJ<l.·sato a d al Lro preparalo d i follicoli11a ir1troducendo due fiul e al g,io r110 di })erlat a11 se1111>l ice. D 'accordo con qua11t o è ripo rtato n ei t esti Fin dalle prime introduzio ni d i follicolina di pat ologia, n el n C?s tro caso di scorb uto oltre l 'asp etto d elle fun gosità ·gen g ivali i11igliorava a lìa gen givite car a t.Leristi ca, agli em ato1n i sotto n o levo1111ente ed al terzo g i o r110 cli cura si 1)0i)erioslei , a lla prova del laccio posit iva, si n oLeva dire qua r1lo segue : fun go~ilà gen g ivali , tava un r1otevole rita rdo n el Len1 po di coagula in·11)allid1te 11eg·li n1Ji.~ i ; prova clel laccio leg·· zio n e d el sa11 g ue . ge r111e11te p,o sit iva e certarr1enle men o inten sa Il dato ria tolo,gico vascolo-erti.atico richiam a di q t1ella eseguita lre g·iorni [>rima dall 'iniva alla m e nte d eìl , o::ise1·vatcre l 'e1nofilia , i11a1io d ella c ura foJlic:o]a r e; terr1po di ooa g ulaziola Llia er edi t<tria ·1d eziop atoge11esi an cor a n o n n e n on oltr e i ~i 111 i11uli , p er ciò circa un ter zo ben cl1iarita, in c ui il p r olung·an1en to d el t em- d el d ello ri ·co11l.ra lo a 1Ltec urit. po di coagul azion e, è car a ttere patogn om onico J>er escluder e ;l1e i] ris uJt alo ter apeu t ico poe5se11ziale . . tE:$Se a ttribu irsi alla differente confezione di Il ricordo d el d.a to pat ol ogico comun·c alle urJo o·d altro p reparat o di ft)llicoli11a presente d u e n1alattie, i11i ha indo tto a provar e qua le in v Olllllte l'ClO , h o Uf:.ato lJl'ep e:.; r,a ti di varia etiri5ultato t er<lpeutico si p o tesse otten er e tratc}1elta: p~ssundo d a quelli so1-.r n ripoì·tati a d tando il caso di scorbuto capitat o alla n1ia osaltri come il P rogjnon p er i11iez ioni ed il C riSér vazione, con ·est.ra Lti o varici , seconclo la t e- . st a ll u,:a r pe r b occ:i. Dopo una s eltin1a n a di c ura di follicolina r n pi.a u r--at a oggi p er l ' en1ofilia . . l '~sa111e obit:tli vo d ::iva : fung osità ger1givali noNel 1931 Ca rrol IB irck dimostr ò ch e si p ot ele,·o]J11e1l le rido tte: il colo re rosso bluastro è va nligliora re ten1poran e·an1entc l 'emofilia , n el lin1itato soltanto alla b,a se d elle escr,e scen ze suo da to p,at ogn o111011ico cara lteristic:o , il temge r1g·i \·1li . Le p r ove d el laccio e d cl n1artello rilJO di coagula zio n e prolungalo, somministrany;elute con la t ecnica p·r ei:ede ,n te, ·sono dived o agli e m o filli ri e~t'r~1tti ovarici . Il lJirincip io nu t o n egative . Il ten1po di coagulazion e è torc11 e m osse l'aulc1 rc a d u sar e l a follicolina n el Ita to a lla n or111a, ag·g·ira ndo'5i sui ± min11ti. I11 tra t tan1ento d ell :em o Cìl i.a, par e fosse b asato isulla crP-d enza ch e, i11t.anto la do rina è -e sente d al - d odicesir11a g·io r11at a di trattam en to, oltre alla scompar sa dei segni di dia tei5i emorra-g ica, Je le m anifestazio·n i em ofillich e, jn quan to ·è sotg·en give l1anno perduto il ca ra tter e scorbutico : to I 'influen za d e,gli o rmoni 0\ 1arici. 'f r a lasciando d i fa re la c1·itj ca alla cr ed en za son o di,1 e ~1ute r osee, a d erenti .a i d enti od a ll e d el Ca rro l Birck, c.;be se1nbrer ebbe un p o' t roJJ- r a dici d en ta rie. ,i\n cl1e l e e111o rragie n ot ate r1elle r eg·io ni pepo sem p licista, b isogr1.a d ire cl te sembra or a ria rli cola ri , son o pre~ochè l'iassorbite. H o son1ai r icon osciuto da t utti ·g·Ji it ut ori cl1e h ann o u5ato il t ra t ta m e11to, ch e co n la ter a1)ia falli co - s1Jeso la cura fo lli colar e per ved e re se con l 'in1

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l~\.~ Nv

XLVII, Nul\1. 47]

SEZI ONE PRATICA

2003

ter!·uziouc <lel tra ltar11c11Lo la sin to111atolog·i:l . co rhutica, r iaL)i)a ris&c; inYccc l'a n1111aJata t' ar1(lala sem pre 1niglio ra11<lo, g·uaclag na11d o 11cl peso e 11e lla sa11guific0zi0He. Ri sogn-a n o Lare cl1e d11r.an1 e la degen za i 11 ospeda le, i 'an1rrtalata ha 111an tcnu10 il ·uo ostina to att.acca 111e11to all<.1 ùi eléY '"' 011'ra ri i)o rtatn. C0Nsrn 1~ R :\ Z I ON1.

Lt' brevi 11ot e so1Jra rifc rilc cl1i n1·an1e1110 cl i 1 1\o~lra rLo che, in tin c...a~o d i ~c o rb11 L o i11 ·o rt o t>er clifetto di nli n1cn Lazio11e in 111a lata di a110re.~s i<.l n1P.ntale, il tra tta111 enLo con folli colina 11·1 appn rl ato la gu:1rigio11e sia J1elle i11a 11i[estazio11i cli11icl1 e, $ia n ei tesli va~c ulo - emati c i. Clie. tra la cura follicolioica e la g uarigione dello scorbu to da n1c ri1Jorta Lo vi sia stato un rapporto ide ntico a quello della ca usa c,on l 'efJcl to, lo dimostra l 'im n ledia tezza del n1igliot a111ento osservato fin dalla pr in1a introdu zione d i so ·t..a11za ovarica . È da eF-cl ude re d 'altra parte .c l1e alla g unrig·ior1e dell 'arn111alata ab b ia coni rib ui lo .anch e se n1inin1a111ente , il J?1igliora11 tento della dieta n el senso di appo rto di vi.1an1i11a e poich è, co1rte sopra ho detto, la n1ala la durante tutlo il pe riodo di degen za i11 ospcclalc è rima: Lrl at lacc.ata ,t r! uel s110 pa rticolare 111c,clo d i 1r1a n gi.are : p ocl1i alin1enti ter1uti lu r1ga111 en te al calore, con assen za di verdure, di frùlt~l e di veget ali in gener e. P\i ll1ane allora il dato di fat to : sul filo conò u Lto re dell'uso d e.i prepa ra li O\'arici per J.a c u ra sintom a Lica -dell' en1 ofilia si è riuscito, 11or lando lo stes o trattar11-e11lo ad u n ca .. o d i scorbuto dell 'ad ullo, acl ottenere 1111.a ra i)id a e con11)leta •g uarig ione della n1 alattia da ca ren za vi ta1n inica. 1 1

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* ** Le ipo tesi da forn1u] are ...t1l n1 oùo con1e il 1rai la111cnto con la sos.La11za ovarica abbi a ·pol u lo a1Jpor tar e la gua ri glo11c dello sco1l)uto, })C>S ono essere v.arie; n1 a Lra esse cluc. mi en1hrano le i:>iù prob.abili: 1) La follicolina po . . sie de u n pri11cipio an1

it.i ~co rbutico.

La forn1ula dell 'ac ido ascorbico è, come sopr.a 110 dello, quell a di un idraLo ·di carbonio u fu nzione acida r:he si enuncia; C 6, II 8, O G. fc r-1 1tnla assolutar nc11 tc diffe re11tc cla q uell a della follico lin.a .cl1e è da la carn e ( 18, H 22 , O 8, con pot ere estrogen o dovuto alla fu nzione c.ltc tog·e: nrt della irtolccola cd alla pr e.. enz.a j11 es.:a <..li t111 i d ros~ ilr . J>er la econ dl i po lesi, cioè elle la follicolina Ìrtieltata nell a Jll a]ata in car en za di \ritan1ina (: DbrJia pern1e.·so all 'or ganismo di co 1ruir i la S0$ta nza .a nt iscorb ul ica per u n p rocesso di sintesi er1dogen.a, dobbia tn o rifarci a stu di recen ti cl1e l1ann o ap1)ortato 11uova luce sull e \ it an1ine e sulla loro p:rov·enie nz.a . Per il passato si c red eva all'csclui&i vo ap,p o1to cli v i L~min e belle e confeziona te, con l 'alin1·e nto. Og·gj , dop·o le ricer ch e d i chi1nica e biologia s1)c ri111entalc, si ]J UÒ rli re ch e questa cr eden za è errata. i\1olti esempi ~i b arino a dim ostrazione d ella elubo razior1e endogena di ·yitamina : il lJiccioJl e ·1)er es. non va so.g·getto a rr1alattia da carenza di vita'mi11a C co1ne avvie-n e n ella cavia J1er cl1è si r i t.iene cl1c il vola tile possa fare la ~ i nle i della ,,i tamina e sopper er1do ai hiso011i della •5oslan za antiscorbutica, anch e se q11e·ta non vien e apportata con l 'alimento. Ne1l'uo1nc è din"lostralo ch e le ' ritan1i11e liJ:)Osilubili A e D si pos:;ono produrre p er elaborazione endog'ena, da sosta nze definite pro·vitan1inc. Ncl caso della. vi Lam ina A, la provita1nin1 snrcbbe fo·r nita dai vari carotinoidi diffusi jn ri1olLi alimenti . Anch e la vitamina D si crede. possa forma rsi rtell'origanismo un1 an o in seg·uito alla tr.asforrr1azione di steroli esiste11ti nella pelle, 1~er opera della ener gia solare. ì\fa rico·no~ce re ch e esista, da par te dell 'orgu.nisn10 umano, la l~o ssibilità di co111pierc la sir1tesi della vitart1ina, 1)Qrta come co11seguen za a formularsi la don1anda : la si11tesi, da quali Less11Li, da quali or ga ni , da quali ener gie cl1ir11icl1e e f-isicl1c· è j)l'0\1oca tn od alrr1eno r eg·olata? Le conoscen ze e.b e abbià 1no finora, non r.i pe.r n1etto·no di dare un.a rispoi&t a precisa. Un e~empio di en er g ia cl1e regoli o l)ll'ovocl1i . addiri ttura la si.n tesi di vitarr1i11e, potrem n10 \·E·derlo n ell 'cner.g·ia f'Olare che n1olte es1)erienze dimo~trano , · com e sop ra ho accen n.ato, produca la sintesi della vitamina D ~d agli steroJ i csjstenti nella pelle. Abbiamo altri esen1pi sull 'argon1cnto ~ 1

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2) L'apporto di estr atto o 'ra rico l1a Jnes::;o l 'organis1r!'.o dell'a111r11ala la i11 con dizio11i ·di

.J1oter elaborare il 1J'rinci1>io a11ti·E-corbutico per . ir1 lesi endogena . La prima ipo tesi. cjoè che Ja follicoli na contr11ga ac ido asco rbico od al 111 eno llll p rincip,io ~l. 1 1tiscorbu tico , per c1ua n to io sa ppia non è diu 1ostra ta. 1


2004

(< IL FOLI CLINICO

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In ques ti uJ Li111i anni si è din10 .. 1rato cl1e lra or111011i e ,·ita111ine esis tono affinità chi111ich e, correlazioni fisiologiche , stretti rapporti di . . sine rg ia. i ricorderanno a riguardo le affi11ità cl1e sono s tate precif.ate tra le , ,itamin·e liposolubili A e ·D e g·Ii o·r moni sessuali ·per la prese11za . d el colest erolo . Si è dimostrato anche ch e or1no11i e ,,itan1in·e esercita110 tra loro azioni ant.f1gonis ti ch e od azioni c oadiuvanti: Ja tiro sina fa ·diminuire il p.eso dei ratti; il caroten e riporta l 'ani1r1 ale al p·e so n or111ale. La tiro•s ina accele ra la n1elarrtorfosi ·dei g irini; la vita n1i11:i A l a ritarda. Constatare I 'esistenza di rapporti cosi inti111i tra o rn1oni e vitan1ine no11 fa forse p en are c:l1e a pro,rocare od aln1eno r egolare ·la sintesi er1cùoge11a delle ,. ita1nine, gli ormoni d elle g·l1iandole ei1docrine possano a' ere una IJarte irnportante ? Il caso di scorb·uto da n1e Tiportato ch e g uarjsce celern1e11 Le con il solo trattamento di o rin one ovarico, sen1brereib1b e offrire un e~cn1J)io din1os trativo IJ.er rispo11dere affern1ati,1arn ente alla do111and.a 6opra formulata. 1

RIASSUNTO . L 'Aut01re1 dopo .a'rer breve1111ente ricordato 1, cc Anoressia rr1entale » riporta il caso di u11a donna iii cui , per il r ifiuto degli alimenti ricchi di vita111ina C, SÌ venne ad instaurare IUll classico quadro di Scorbutc· dell'adulto'. Su di un s intom.a n1orboso con1unc all ' cmofi]ia ,e d allo scorbuto : . il tempo ·d i coaguluzione del sangue prolungato, l 'Autore tratta il ~uo caso co·n pre1}arati di folli colina cura adottata 1)er il trattc111i.ento ·dell'emofilia. I risultali furono: norn1ali.zzazione del tempo di coagulazione d el sang ue, scon1parsa delle 111anif es tazioni cliniche d ello &corb·u to: il tutto in brevissi1110 s1)azio di ten11}0. L'Autore c rede che il ri ultato da lui ottenl1to pos -·a essere u11 esen1pio din10 ... trati,·o degli intin1i rapporti che debbono esister e tra • • or111on1• e , ,1tan11ne. BIBLIOGRAFIA.

SUNTI E RASSEGNE VITAMINE. Reumatismo cronico ed a vi' taminosi (G. l\founrQUAND. 1lrt1iaìes cte nléllecine, Il. 4,. ì 940). L,etio1)atogen esi del rcun1alisn10 cronico ri-n1a11e osicur<l : i ·infezione, I 'intossicazione, l 'autc,i11tossicazione, la dise11c1ocrinì.a, l 'allergia e si111ili non sen1b·ra110 capaci di s 1;>iegare tutti i cn. i, e Lutti que5li J?retesi fu Ltori r e1u111atoge n i po 5ono 'n cleler111i11alc circostanze· proYocare Jnanifestazioni osleo-:lrticolari identiche o a11aloghe. Le ricer cl1e più r ecenti tendono a mettere il r e·u1l1alis1110 c ronico in conto di carenze dive r. e; . opratutto niine ra]i e Yita1niniche. Queste ull1n1e sen1brano le più probabili. L' a' it.41111i11osi C è stata la più inc ri111inata. Essa provo1·a alte razioni sopra tutto a cari co dei tessuti (o... ~'l, Iftuscoli, articolazioni) lJro,renienti dal 111e o dern1a, ed il r e.un1.atisn10 c ronico è la « rnalattia n;ésodern1ica » per eccellenza . · Le indagini speri111entali non 11anno dato- al riguardo risultati conclusivi perchè finora sono state provocate solo avitaminosi (: a cute e s11})acute, n elle qu·ali, in.a lgrado si ab·b1ozzasseTo le. ioni ossee, J11anca va i] ter11µ0 n ecessario pcL~ lo ~ tabilirs i di profo11de alterazio11i osteo-a rticolari. Solo dall'avita111i11osi c ronica si pote,·a~o attender e effe tti d·ecisi,1i. Essa si l)U9 o tten ere con una dieta sc.orb·u tig·ena e la co11ltn1poranea omn1inistrazion e quotidiana di 11/Z n1illigran1111a di ' ita111ina (~ 1 sotto farina di a cido ascorbjco o di succo ·d i limone (un cn1 c .). Le cavie così trattate. do1Jo 40-60 prese11tano i prin1i segni di carenia e verso 1'80° giorn.o· la ~indro1ne del reun1atisn10 croni co. TI treno posteriore ·si salda progressiva111 en te, ~i s tabilisce una r e trazione p.iù o meno acce111uata dei mu coli ch e lin1ita l 'estensio11e d ella coscja e più anc ora quella della g ambi\. come :::e esistesse una vera anc.h ilosi da a1vtrite ad('. iYa. All'autopsia ri.siulla ch e l e articolazio11i ~o no pPr sè ste ... se inder1ni e che le anchilof'i dipendono da cal cificazioni periarticolari e cla r etrazioni dei 1nuscoli degenerati e scle.r osati. .t\.11 'esa111e radiografico si Tileva un in-spessin1en to periferico del fen1ore e della tibia con d ecalcificazion e d elle re1gioni epifisarie, c11lcificazion-e elci tendini e d ei n-1u c.o•l i. Si ha una ' era nligrazi-0110 calcica ~erso l e regioni perios le e e· p erios!Se e . Oltre a ciò con l'andare· ·del tern1J>o, Yer so· i ] 20-200 g·iorni, si sviluppa110 l esioni osteofit icl1e. Si. stabilisce in~o111n1.a u11a sindron1e re111r1atica cronica r on osteosi e p eriost eosi. La son1111i11i str~ zione di acido ascorbi co n e<r}i. anin1ali co ì trattati dà risultati , ,ari a ~ e­ ri 1

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CBc0. 1. i\1[ ediciria i:nt erna.

L ~ariorexi e 1n e11t al e et son I r ai l ern ent d ' urgerice. La ~res .. c l\ilédicale,

CKATAGN ON

e P.

S o KERRER.

23 agos to .1 939. RAv1 \ A. Traitem erit cles 11é1norragi es gra.ves de / ' 11 ém o/Jliilie ]Jco· z·ex lrait · ovari en. La Pre"sc ~r édi cale..,

7 cl ice111J)re 1939.

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[ANNO XL ' iII, NUJ\i. 47 J

2005

SEZIONE PRATICA

condo i diver 5i s Ladi d ell'evo I uzione dell 'a,,ilan1inosi. Nel 1)eriodo delle i11anifest azioni scorbutich e i>ro1Jria111ente d etle (tumefazio11i èmorragicl1e) l 'a c ido ascorbico agisce raL)ida m ente e fa scomparire i11 qualcl1e gi.o·r no i di&Lurbi. ch e hanno una t e11de11za naturale al ria ... sorbimento. Nelle f a..i successive l'acido ascorbico non dà alcun bene ficio; le lesior1i ossee , t rl11dinee e inuscolari olo quando so110 ap1Je11.a accen11.aLe pos 0110 regr edire, i11 seg·t1 il o per111.an g·o110 immutate, di' entano irre, ·ersib1li. Qualche cosa dì analogo avviene n ella i)atQlogia un1an a. Nell'uon10 la quistione ... i co111plica pe rch è il fattore patogc11etico è ig noto o: essendo co11osc;iuLo , n on è i11 rap1~orto ad u11 fattore 1Jecifico co11 te n el caso d el reun1atisn10 cronico da aYitaminof;i C. )) 'altra :p1a rte i1ell 'u or110 l 'a ffezione non 1)a ·sa clinicamente per una fu e revérsibile ch e sf ugg·e di solito al1'esa111e : quando i ùisturbi e l e l esio·n i cronich e si son o affermale, ono quasi empre irre' 1er sibili o poco reversibili. 111 o·gni caso l 'inerr1endabilità dcl r eun1ati n10 c ronico sarà a1r1Tl1essa solo qua11do risulta ine fficace un a cura i11te n a e ·p rolung·ata. 1\lla un al1ro fatto rende .a11cor.a più intr·icata JH ques ti.one in qua11to è po &sil}ile che la si11dron1 e .a,·ita1l1inica i j)roduca anch e en za la rj ~pettiva care11za n egli alin1e11ti. È noto , i11 e f'fetLi, cl1e le avilan1ino ... i possono produr. i per ll1 an c-anza clcll a vila111inu n egli ali1nent.i (care•n za ali1ne11tare), per difetto di as orbimeutp (car en za digestiva o e11terocaren za) o i:>er inancata utilizzazio11e d ell avila111ina stessa a seguito di di turbi gen erali (care11za nutritiva o endogena, e ndocarcn za). L e Of; ""a, i Lessl1ti e i 111l1 scoli l}eriar·Lico,lari l1anno bisogno , p er la ]oro r e.golare nutrizio11e , di ' r1la111ine ch e j)OSsor10. lor.01 n1a11care l }Cl' difelto n el] a r eazion e alim entare, per di turbi dell'ap1)arato diger en t e o a n ch e perc,b è i te~,­ sutj stes ·i n on sanno lJ Lilizzarla. Questo « fen omen o '4i rifiuto » è stato din10strato per tutte le vitamine A, B, C. D. 11 fenomeno è l)artico]ar1r1er1te e' 1idente n el rachitisn10 clinico o St)erin1 entale: l a vitan1ina .. D è rifiut ata o non utilizzata dalle os a p rofondan1011te alterate n eJJa l oro nutrizione, e que · to rifiuto fa J)rog 1·eclire l a cc noJ! calcificazione » delle ossa ma] g·rado l 'ap1)o rto t er a1)el1Lico abbonda11 Le e p·r ol ~ln g·ato di ' 1itan1i11a D. ' Qualcl1e cosa di analogo avYiene per l 'a,rita111inosi acuta ~·i11nta .alla fa e ·d istrofica : ]a SOT11111lilÌ trazi one di vitarr1ina (: l) UÒ an•cbra j J\ fll1iTe ~ u i fen o rn e11i di car e·n za, m .a no,n agi·~ce ~ulla dis trofia ge nerale, co1ne se al ri guardo csisl e se uno squilibrio cellular e çl1e ir111Jed'isce l' u tilizzazione clella vitami11a co111 e probabile fattor e ossido-ridt1llore . Così n ella for111a subacuta l'intes tino e la nutrizione g-en e rale oppon gon o il n1c;d esimo fen omeno cli ri-

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fi u Lo di utilizzazione d ella vitUJlLÌJla

e . Olll l1ll -

trata a11ch e a dosi forLi. Tut to induce a ri Lene·r e possibile 1' esis ten za di un rcu111ati mo cronico ·d o uto .a d en clocar e11za . È noto infal.Li ch e le alterazio11i di al cuni or g·ar1i IJUÒ co111pro111ettere I 'utilizzazion e e l 'azion e di una , ,itamina o di urla provita111in.a ~ La deficien z.a clel fegato ch e ,è uno d ei più in11)ortanti orga11i d el metabolis1no d.e.Jle di, er . . e vitamine di cui il s uo parencl1i1na è cari·co no11 co11sente l a tra ... for111azione d el caroten e in ' it,a111ina A. E n on ripugn,a perciò a1l11nettere clic le manifestazio11i cliatesico,-r eu111 a l iche d eg]i e pa t o·-arlriti ci . . ian o in rap1Jorlo ad un disturbo d·el Jnetab1olisn10 d ell e vita1nine. Alcune caren ze &embrano ca pac i di d et ern1irtare il disturbo cl1i.amato d;; Loep cr « d{·ate ì l)recipiLante » : i calcoli r e11a]i sono freicru enti r1 Pgli ii1di,ridui o lLOIJQS.ti all 'avitami11osi A.. Vi sono te uti, ·e ·pa rL ico]a rrllen t e quel Io osseo, ·c h e O])po11gono il fenont eno di rifiut o q uando sono a d u11 graclo avanzato di di trofia . L e l e~ioni di •nen cl enti d a ' osteo-a rtrit e infelt i'1 e, ~peci e qu ell e tuber cola ri n on risen1 on-0 l ·a~ i one .del fi satore di calcio (vita111ina )) 1 ecc.) fino a quando il J)roces o il ~ fet1i'o no11 er1t.ra in fa se di r e,g·ressione . P er si fatte rag·ioni è prob1abile ch1e un ele111ento osteo-articola1·e ch e abbi.a llbìto una qualsia i aggressione l1atogena (carenza , tossiinfczion e, dise,n dor rini.a , .allerg ia, traun1a) il quale alleri l ei sue condizioni nutriti,,e, è n1esso in posiziorte di rifiuto con le conse,gu enti car enza n t1triti, a e di&tro fia locn lr. Bisogna anche: t ener pr·esente cl1e. l'organisn101 1d ei g iovani è ricco di a·c ido ascorbiico r che que to decr esce con l'età ed è scarsissimo 11 ei vecchi . Potrebb·e qu·e sta c.a r en za quai i fi. iolog ica spiegare la tendenza a l r eun1atisn10 distrofico, sempre l) ÌÙ n1arcat a con l' andare degli anni. D a tali consider azioni si possono dedurre l e ~eg u enti ap•plicazioni. lJr ofilatt ich e e t e rape111icl1 e. . Per in1J.1e·d ire lo s' illll)PO d el r e11111n1 i ~n10 cronico occ.orre ch e la dieta sia ri cca di alim enti frescl1i, in l eg-r1n·1i vercli, in frutta, af-. .. iCl1rando co1r1u nque 1'equilibrio alin1 cn1 a re con sostan ze 111as in1 ali, gen za eccessi di li!)icli o cli 1>r o1idi. In caso cli nro·babile r .n ren za si agQ·it1ng·cranno dosi ~ l1ffi ci en ti di a·cid o af;corbico e I li.

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vitamina D. P er e]imi11a r e l 'e, en1 ll a~i1 à di 1rn.a r are'nza digesti,ra , i cureranno tutli i disturbi clell '~ 1J 11ar ato <li ger e11te . In J)r csenza cli 11na sindron1e T 0t11 l1 a l ira insie111e alle cure cla ~sic.h e si 1)raticl1 erà la vit a n1 ino·t erapia : ' 1ita111ina per \ 1 ia 01·.a le e l):\ren terale, sotto forma di st1cco di lim one o di aciClo ascorb i co . a•g git1ngendo ·eventl1a)n1 e111 P , ;j_ t::\rr1ina D. Nell e forr1i,e con dia1 esi prerip ita nte (litiasi r en al e) .. i ng·giung·erà l a , ,itan1ina _\, e nelle forrr1 e 1)arti ro larm entc dolorose la vita111 i11 a if3,. DR. 1

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2000

·Sulla 1·egolazione della V·i tamiDa C in gra· vidanza. {I{.

Zeitsclir. f. Geù . u. G1 11., vol 121 , 1

B RIE.G ER .

J'ag" 8·0, 1910) . Il v resenLe· lavoro cer ca di s tabilire l 'altera..zio 11e d ella sen sibii.lità . ris1)etto all a i·povitami..i1osi l~ e della po s ib·ilità di n1i surare riparatorie di fl'Ollte a una c:a1~enz a di vitamina C, SO~to l 'i11flue11za della g ravidanza . :NI,ouriquand affer11 ta elio c.aviei s:o·tto·p o8te i1e]la seconda metà d ella g ravid.a n za .a .diet a ta le da ·dar luog·o a .scorb•t 1t.o , rin1an~·on o esenti da feri.01r1eni care1lziali e, ll1a eh.e questi s ub·e11trano· subito e.cl in i11i::;u ra i11.a gg·ioro dopo j 1 parlo. Così questo 1\.. ·p arla direttarr1en te di azione l)l'Ote ltiva d el l a g ra Yiti anz<.-t.. Ciò va1Teb b e ai1ch ·e ·per il coni.g1io . Neu"' ' ei] c r non potè pe r: ·altro, confer11.1.ar e tal e azion e protet trice d e]la g··estazior"; ; così Motta . · Dal i c111e1s.ti co·n tra&li l 'A . rip·re~e in e san1e la crn estio r1e e si valse di diete l)Overe e non jJl'i ve cli \ itarr1ina p•er a\rvici11arsi a lle condiz ioni cl1e si pTesentano a n cl1e i1ella donna . 111 h1 a sei .a i r isultati d elle sue es p erienze I ' A: dicl1ia r a conferm.ata l 'azio.n e i)ros1?'ettiv.a d·e ll a ·o-r.a vicla11za con t ro una d eficien za di vitanli11a ·e; tale .a zi o·n·e p r otettiva s i r ealizza n1ediante un ' a11m entala au tosi11tes.i d ella ' itan1in.a da · J?a rte d c-g-li orga11i d e1ll.a rnadre (n ella cavia e r1ell a ç.011i.g·lia; solo da pa.rte d el r en e n ella ratta) e ' 'e rso la fin o .d ella. grav iù a 11 z.a an che o a' pnrte d ella l)l.ace11ta. Per contro gli or gani d el feto Q1.anno una capia cità di · fi intesi p er la ·vit arnina e n1olto inferiore a quella d e.g li o r gani r11aterni , o non n e posseggono a ffatto'. 1F a ecC{:-z~o110 - solo il fe1g.ato dei ·ratti . Se l' eco•n o n1ia vita.m inica nonostante d ett a re~·o l(.1 z ione ripara trice si rende. ·d·eficitaria, i11 l0r vie11e un secondo mod o di compen sazio·r1e, ancor a sco11osc it1to n el su o m ecc.anis.mo , a lJreserYare da ll: inc:~pacit à a n·la11ten er e costante il l n 0l.abolis1l10 b asale , segn o obietti,To qu es to cl1e , fuori di g ravidan z.a , serve a indicare l)er p·rin1 0 l 'i11sorg·e1n ia della ip,o·v i tami11osi. · Ven.g·o no infine discu sse lJossib·i.li illa zjoni per rrua 11Lo ·i:ig·u arda l 'oconor11i..a d ella vitami11a C 11ell a ,g·Tavidan za d ella <.l onna. '. 1

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E.

DEBJASI .

SECREZIONI INTERNE. · .

Sulle alte1·azioni del ritmo endocrino nella grande e piccola pubertà. ( L AN DOGN..\ C .i.\SSONE . Accadenlia "A l e:dica, n . 4, 1

a1.> rile 11940). Gli org·a11i ·endocrini p ossiedono 111L ciclo fisiolog·icJ dalla c11i r eg·olarìtà di1)en:de I.o svilt1ppo J1011I1a le dell~organis,ino . 'fal e ciclo, o ri1i110 c r1do·c ri110, si mo.difica specie a lla crisi J) U.b erale. cl1e ' 'a d.ag·li 11 a i 13 artni nella femniina, d.a i 12 .a i 15 a11ni i1el 111ascl1io, e·poca· in c11i ~i Yer ifica la ·più inten 5a e vt) lu.zione som.a 1

[.A.~NO

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C< IL POL1CLINICO

.:\L \ 1!I, J\Ul\r. 47]

·1ica e vsichic.a , car atterizzata da una brusca e rapicia cr escita i11 allezza dovt1ta 1111 'ul tirna ~·pinta di .a llun ga 111 en~o, delle ossa tubolari d eg li .:.rLi i11feriori, da llo spuntare d ei secondi rr1olari, dalla co1r11Jar sa d ei i-:·e li a l 1?1u·b e e.d alle ascelle, ·d.u l carnhio d ella voce n el niaschilo o d alla con1parsa d ella .n1estruazi on e e sporge11za <lel se110 n ella f.en1mina . È in ques to perio·do ch e a lcu11e gl1iandole r 11cloc rine , 1&pecie la tiroide, l ' i~'tofisi e 'le go1n a-d i, costrette ad un vero e l)l'01)rio sforzo fu11zion.ale , ì)Ossono presentare le rna~sim e i1Tegola rit à ed i tJiù g r andi turbame11ti n el loro ritn10 fi siologico, inter,re·n end o ora p r ecocerJ1 ente, ora t.Elrdi va111enLe , ora tro·prpo en ergica111en te', o ra . troppo d e.b,olrnente e.d orig·inando così le più a ri e siudron·Li plurig·hiaudolari di. squilibrio. Tra tali sin·dro1)1i, µ er la lo ro frecruenza so·n o d.a ricorda re quelle car.atte1ri zzate da: a) c.o,m r>arsa precoce dei pri1ni segni d ella crisi i) ubc r ale, mentre la S·J:)inta in lun-g,h ezza e.d il &uccessivo ir ro b ustimento d el corJ)O tard&110 a ve1·ificar si ; b) tu multuoso svìlupfJO p1repub·erale· in alt E'zza in cui iio-n si trova associata la differenznzione s,e ss.ua 1e p1uberale ; e) insufficie11le sviluppo g·enitale. con t encle11 za all: int e-r~essualità n ell 'epo ca pre.J_)Uber e; >d ) crescita rapidissi111a in .a ltezza e 6f·g·ni d.i ii)og·enitaJisrr10 co11 te11d.e nza a ll 'inY ersionc ... essu.ale alla pube rtà ; e) d e viazio11i sessuali e ' morali , frequenti ri el p,e riodo J?OS.t-J?Ub,erale; / ) i j)O - 'e d iper-evol uli::nr10 ·!,)a rziale d ell 'adolescen za cl1e p·e rò si correg·g·ono in età p,iù a "-anza t.a. Acc ennato breven1ente tutto ciò, l ' A. rifejrisce so·pra du-e ca15i giunti alla s ua osser vazionè: Nell 1 u1ìo si tratta ·di una sindrome endoc rin o a ril111ica d ella pubertà (ipertir11ismo, dispitu i tari&rrto, i po geni talisi 110 ; ip:o surrenalismo; orientan1 e.n to prevalentem .ente v.a gale del n eurotono vegetati voj; n ell 'altro <li una sindrome eiidocrina aritmica della piccola pubertà (distitoidi r1Lo, dispituitn.ris1no, ipogenitalisri.10 , ipo surrena li15mo; p.rev.a lenza vagafe). Il secondo caso s la a d:imostrare come i p;·eceid e11ti acce11n~ti squilibri .endoc rini, pur es sendo ca ratteristici della c risi lJuberale, 6i manifestino anch e n ella così d·etta p·iccola pube(l.'tà (da 5 a 7 a nni), p eriodo in c ui l ' organisn10 t1ma110 p r es c11ta fenor11·eni di rnetamorfosi fisica e ·psicl1ica ch e1 ricordano· quelli della g·ran.d e cr isi puberale. S·pecie g li squilibri della tiroid e, dell 'ipofisi e d elle gonadi stanno in quesLa crisi d ella fa11ciullezz.a al centro d ei com~;.lessi dis turbi ch e i11 es::.a si verificano, riv·e lando le ins.ufficienze costituzio 11.a li di tal i gl1iahdole. Le descritte endocriilo-aritmie1trovano l a loro ori1gine ·nel disbrn1onisn10 lJatologico ereditario; infatti s i possono e r editare atteggi.a mer1ti funzionali o ghiandol ari e·c.ced enti. o ppure di car attere 01) posto a qu ello dei geni'tori (diatesi 1

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XLVII, NUi\f. 4 I J

[_\NNO

SEZ!UXE PRATICA

p:l1i.a ndolare endocrina) , cl1ianta te dd.lla Clini{;a enuocrir1opalìc fan1ilia ri (ipotiroidis1t10, ~la ­ t o ti i11ico, i1Josurrc11a lis1r10, ecc.). Tali anoma lie ghia11dolari eredita rii:1 si n1anife tano s1>ecia ln1ente 11ei ..oeriodi crilici della Yia extraut e. Ti11a ~o qu.ando l'inLerYcnto di fattori occas:io11ali con corra ad ag·gr aYa re la 111orbo ilà co'"' ti1uzio nale d cg·li o rgani e11docrini . La te.rapi.a delle sindron1i accennate 6arà a base di estra tto i pofi sa rio, unito ad estratt o urren ale (essendo in esse r;.o ta11te l'ipo&urre11ali ~ n1 0), associa11do, 11ei ca~ i i11 cui Ria p r e:'entt' l 'i1)e·1ii111i ·1110, la Ront.gente ra1)ia d el LiillO. 1:\ . F UMAROLA . 1

L'acetato di desoxicorticosterone nella cura del morbo di Addison. ~G.

e \\. . ~[ . Frnott. Journ. A n1er. 1lleclic. Assoc. , 29 ·g·iugno 19-~0) . 11 desoxicorri co:-; Lcron e è un~l de·l le tante so.. l.a.nze crista lline isolate d ,1,gl i cs lra lti di cor.l c.. ccia surrenale e ra p11 re~e nt a ~ i cutam enle u110 tlei j)l'inciJ)I LJiù ~1 Ll1ri dell 'or1u o1te surrenale. J ." ac e t ~ t o di de ~ oxi co rlico~ l e ro11 c è tato adoJJC r aLo l'O tl st1ccesso n ella ct1ra del 11totbo di 1\d·tii ·on . L e fficacia di c1uesto tr.!ltta111ento ru speri11Je11Lala in un g rup po cli 30 ca i n ei <1ua li la ".Jiag·nosi fu accerta la ir1 b-a~e alla pre . . cnza dci ~egr1i e dci sintom i c l as~ic i (ir>erpig·ut entazio11e, i1)0Lensio11e, as te11ia , perdita di i)eso, di.: :; turb·i g·a tro-inte ·tir1a]i) 11on c l1è della 2ro,·a J>O ·iti'a dall 'elin1i11 azionc dal cloruro di sodio tlalla dieta , c l~e dctern1in a u11 'accentuazione di lu tti i . ir1to m i . È noto cl1e gli addi so nia11i pc son o e ~e re in.an lcnuti in vita i11 edia11l e una clieta ricca di c loru ro cli sodio e 1 ~0 , e ra di 1)o l.assio, J11 a i11 J.al 111odo i ottj enc so lo• cccezional 1nentc 1111 Jr1igl ioran1 c.nto n o levo lo e durat 111·0. Tl de:-;ox i<·o rlicosterone i.Jroduce effelti più <'' icl en li e J)iù J>C r istenti. i adope ra la solu zione in 1111 cn1 c. di oli o ·di se artto cli 5 n1g·. di ~o~ 1 n.n zn cri iallina. T11 ·l{!e11erc ba, ta t1n iniezic)J\ C intra1nusco1a re a l g jorrlo, riserva11dosi quell a clj 10-25 m gr. ~o l o r\c r conlhatlere le crisi o nf•i ])eriodi di p·PgQ·ioJ'a111 e.1l t o. È OJ)j•ortuno clurantc L1 c ura :0 111111ini. t.rurr J•er })ocea 6 ·8 n1g r. cl i cloruro di ~o dio sia pt\ r CYit.ar e le µo ssibil i con1plìr azion i (lal e d.al <lt' sc>xicor1i.\:·osterone (c(lc111i , ipcr1·c11 : io n0, 111 s11ff'i c.e1l z.a miocarc1ica) sia pe r ridurre Ja dose clr·l JJrodo llo cl1c è i11olto costoso. (; Ji effetti iinn1 cc.Jiati della c ura son o : a1 1n1 ento rapid'o del peso corl)Or e·o co n rj Lenzione di sodio, cloro e accru n, n ot c\' ole a11111ent o ·dcl volum e del µl asr11a (c111o>Clp nj zion e), rnarcal<1 rid11zion e di tt1l ti, i fatti clinici. J~ dosi quotidiane di de ~ OXÌ1 ' 0 rtico te ron c e di cloruro di sodio d~Yono es~e re reg·olatc i11 b,1-se ag·li effetti oltenuti: il troppo r.apid o a u111e11to clel peso d·c,·e co n$ig·liarc a ridurre le \\

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THORN

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dcl far111aco , la forr11azion e di edemi a 1·iclut re la qu.a nlità di cloruro. di sodio. Dura11t 0 le cri ., i si a11n1enla110· le do . . i ùi d (' soxicorlicos leron e e ~ i j11iel I a110 i11 v0na o o1t Ocute e ·tralti acquosi di SU rre11 ali e j)J'CCisa111e11te : · nel 1° giorno: n elle pri1ne dodici ore 25-35 J1tg r. di d esoxicorticos.tero ne divi si in 3-4 iniezioni ir1lra n1 Ltscolari , 25 cr11c. di estratto acc1uoso in cl.ue • iniezio11i ol Locutan ee, fl eboclisi Jer1 La 1di 1 000 c111c. di soluzio11e tli clo ruro di so dio all ' l ,5 % e d i 1·000 c111c. di so lu~ i o ne di d eslrosio a l 5-10 <7~ ; i1elle ~econde 12 or e ri1)çLere la fl eboclisi di 500-1'00(} crr1 c. delle d ette so luzioni; n el 2° giorn o: 10-20 rt1g1:. di d esoxicortico5Lero·n ·e e 1000 c11t C·. dell e due dette s olu zio11i 1}er r ia e11doveno a; (re4uenti bcva11d e l)Cr b c.>cca, ali111 e11li liquicli , succo di frutta ; n el 3'' giorno·: 5- 15 111g·t'. di desoxicortico: tero11 c e 3-G g·ra111111i di c lo ruro di sodio lYer 1

l )CJCCa .

Le con1plicazio11i, no1ì fr·cq ue11ti , verificate$Ì durante la cura' sono slate : a) feb bre, n1alE'f'::;,ere, a rrossa11Lenti locali, dolore n el punto clell 'i11iczio11e; u) ede111i e ce.falea; e) dis1)nea co11 seg11i di odc111a i)ul111or1a re; d ) iperte11sio11e; e) i1Jog·lice n1ia; j) debol ezza e Jla resi n1u c.o lCJ ri; g) <l11on1alie del ciclo 1r1eslruale Tali co111 JJlicazioni furono detcrn1inale da dosi eccessive di <lcsoxicorlicosteron e o ·di cioruro di so dio. Ollre cl1e per via in tràmuscolare il far111 aco si 1>uò so1t1n1inistl'a re in1pianta1ldo n el sotloc ula11eo delle 1)alloltolinc di c rif: talli di · desoxico rticoslero11e con e ffetti più notevoli e più duraturi. La tecnica è semplice. Co11 tutte le 11r ecauzi0H i anti ·ettich e e a!sEttich e si ·p ratica una ii1 cisio11e di 3-'i ci 11. a pochi cn1 . al di sotto della J>i11a in feriorc cli una capola dopo avere fatta l'an es tesia loca le con clo1·u1·0 di lYrocaina I: 200. Si divarica il g rasso per una J) l'Ofon<lità di 4: c111 . , si fa l'en1ost.nsi, si tiene di ·va ricata la ferita , si collocano le p alluttolc cl i far1rt aco e si sutui-a. G·li effetti di 100-150 111gr. cli desoxicorticoster o·n e così S<)mmimistrato d ll · rano fi110 a 9-10 -ni csi . In tulti 1i 30 pazic1•ti tru Lti.a~i ~si.ai coilJ inie7 ioni intra.mu co la ri ia con impianto ·ott ocui aneo) i ris,u ltati furo110 raricTi· e· 11etti. 1\ttuaJmente 22 <li es~i a ttendono r eg·olarn1ente alle loro abiluuli occupazio·n i, 2 non 1)0lollcro seo·uir·e r eo·olal"tn ente Ia c ura ' 6 0 n u ~ b 1tole·vol1rlc nte ru ig-Iiora li n·1.a non l)OS on o rir,,·c nd cre 1ot.a l1 rtente le loro occupazio,n i. 2 l)l'€~c 11tano con1pl icazio11i (tube rcolosi) ch e 11 an nc> r icloll e le possibilità della eura" Trn i fatti più n orcvoii r egfsfrè1l'i fu l 'aun·1cnl o dell a 1)res &ion e ·v.asaTc r I1 e i' ottenn e in tut·ti. 11 Jncrnbolis1no de~;I1 iclrafi di C:l r})or1i o rilorn ò n11a nor111a n10Tl o Ie11t nrn enl e. La ip(' rpig·111·cnraz io11e din 1inui in tutti' n1.a 11 011 scon1r)èl l'YC clel I utro in n e:--$uno. T11 ogni caso si cl)be : 11orn1alizzazione d'eTlrecrui'li'l1rio so dio1

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« II.. POLIC'L IXICO n

clo1·0, au111 e11to dell 'escr czio11e re11al e di lJotas~i o e fosforo , rilor110 al nor1J1ale del co11Lc11uto del 1Jlas111a in sotlio, cloro, pota::;~io e azoto 11011 i)ro leinico. Si ebb·e inol lre ::-e 11 ~0 <li be11e ·serc e cli forza , 11011Cllè Ulll1l CI1lO cffettÌ\O <lE:lla forza i11u ... colarc. DR.

MISCELLANEA. Iper-1·efles·s ività del seno carotideo con accessi sincopali spontanei. (1?. 1\lAKCOLONGO e L. BI.t\.ì\fCAL.\ N:\ . Gio·rn. lt. Jt ccac.le1n.ia illed ., 'l"'orino, fa c. 10-12, 1939).

Le i11c.lro111i ca rdio-Ya5colal'i e i1erYo . . e dclern1i11ale da uno sta lo tli iJ)€l'-refle" i' il à clel :-:e110 carotideo si so·g lio110 di ... 1i11gucr e in due li pi, second o cl1e siano ad in. orgc11za !5l)Onl :-111ea O]}pt1re pro·voc.ata da 1l1 a11 0Y re Jne ccan ic Il e . ·nlì uno o sull 'altro <.l ei . e11i ca rotidei. Que to econ do 1i110 (~ in cl ro1r1e 111ecca11ica o da con1p re ·sio11e), cono . ciu to da lun go t e1111Jo ì11 clinica e largan1ent e 1lidia1 o, è ·velab·i le ·SC1l lanlo .a tlraYer . . o la Llas ica pror1 cli co~ 11]J re ... io ne ·Yiag.a le al collo la quale, co 111 'è i1oto dopo lo ri cer cl1e di Sicilia110 e di Hcri11g·, corri:--ponùe in rcctltà a una sti111o]azio11e, del seno cn rotideo, l)1Ìù faci]rr1ente di quello de t ro. Co11traria:n1e11te all 'indi, iduo 11or111alc, 11 el q11alc con freque11z.a variabile second o i , .a ri tucì io ~i s i 11a soltanto una lie, e e tra11 ..;itori.a })radica rdia , i1ei ca. i con iper-reflc · i'il à .. i1111 ~al c la co111pressione del ·seno ca rolicleo 'P"O' oca ~e 111 pl'e una b-radica rclia 1)articolar1n c11le j 11ten!':\ che l)UÒ g·iun gere all 'arre ~ to di ]) revc clurata (2-3 fino a 5- 7 secondi) delle l)t1lsazioni cardiacl1e : la pre. sio11e .arteriosa per lo J)iù si abl :a ~ sa e l e·k g . din10 tra no11 di raclo a]l era zior1i de l co1nplesso atriale e di qt1c]Jo entTicolare , b.Iocco p.nrziale rit1110 nodal e, ecc. R,arnn1 cntc si h anr10 n1anife'-Ctazio11i n er,1ose e. ·p allore dcl ' 'nllo, tt1tt.-1,'ia [urano d e$rritti SJ~·i ccati feno111en i sin copali talvolta n1orta]i , ro1r1e in casi di traurni ' 'iolenti sulla region e seno-rarotidea (colpi di p ug il ato. inter,·en1i chirurgici, ecc.). Queslo ti1)0 di i1)er-reflessi,'ith. n1ecc.Anica si o~ . crva abitualmt:nte in sogQ·et1i arteriosclerotici . s1)esso con cl1iare note cli ateron1a~ia delle r:-tr olidi (con1e già il n o~ tro .Concnlo a' eYa indi calo), in iJJertcsi con le ioni .gcler otir l1 e delle c: 1 r otidi, più rara111 en I e i.n ~ ltri in di,1irlu i. A~~.ai n1 e110 cono~ cì.uto i11 Et1ro1)n, n1entre è s lalo irn1~) iam e11te ·descritto in A111erica, è l '.nltro Lil)O i11 cui la sinc1ron1e sì rrianifest.a csser1zia]111en te con a·c1c.e.sf'ì sì.11 copa li s11on1 a11ei, i q11 ali l)OS$Ono tt1ttavi.a es·~erc ri l)rodotti faciJrricnl'c ro n la con1ures~ion e della r egion e si' r111~nle.·Sìccomc abit.ual111 ent e 11 on . i 11r n:3a di pr at ira r e q11r s1a r.i cercn ch e niet ter e})~) Il stilla a-i11sta ' 'Ìa della diagnosi, co ~ Ì. l)11asi $em1)re l a 1~ind ro111c ~i r>re~enta · ron l1nn . toria di ac <e ~. i sinco11ali -o ro11,·t1l. i vì di ]11n ~·~ cl11r élta - 20 anni con1 r nel r n ~o ' ill11strnto (fi110 n oltre (lagli \ .\.) rl1r ìl ])ÌÙ delle ' 'ol1 e YC'11g-0110 inter1

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IJret.ati co1r1e eiJiles . . ia o rico1l clotle all'affezione car<lio-, ascolare di cui spe so i 1). soffro110, e i)ertanlo no11 sono trattati opportuna111c11te o. lo sono in i11odo a ddi1~iLtura pericoloso r>er i pazienti. Le ,'incopi, precedute talvolta da feno111e11i 1Jire111onitori, insorg·ono .abitualn1e11te in deter11.1i11ate posizioni ciel corpo e sopratutto del ca1>0; qu e lo fallo, 1)el' .q 11.a11to 11on · costa11 le, ù così ·c.aratterislico d.a indil'izzare subito Yerso Ja g·ius la diagilosi. I ir1ovi111 enti di este11sion e -b.r usca del capo, il passaggio dalla posizion e orizzonlale .alla ' 'erticale o viceversa. tletcrn1inano a])ilualn1 enLe le !"incopi e talora og11i 'olla cl1e i p. a. u111ono t.ali po..,izioni: a]tre Yolte sono invece i 111ovimenti ..di flessione del capo·, con1e, n el cn o degli aa. in cui il p. era colpito da sir1 c o1~ e o·g 11i volta che si chinaYa per 1nellcrsi le . . ca r pe. Le in co1J'i sono 1alora di breYe talora di 1u11 ga ùurata, si acco11q)agr1a110 in circa la 111 età tlt:1i ca . . i ad accessi e1JiJettifor.n1i , i11 111odo n1 cn o caratteristico ad alterazioni del r e:;p iro, g·astroirile:3tinali ecc. Nei riguardi del comporla111 ento ·d el j)u l~o C' della r>re sio11e si µos ono <li ti11guere· seco11,.. do g·li AA: .a 111c rica11 i 3 fo rn1 o di verse di qu esto tipo ·della s.inclro1ne. Nel ti1)'0 ' 'aga le, ch e costituisce oltre il 30 °/o dei casi e di c1li 1111 e, e111pio tip·i co è qu ello ·desc ritt.o dagli AA. , . i l1él s11b·i to· s1)iccata br.adicar<lia e quindi arresto del c11ore, per blocco· seno-auri cola re o ntrio-,Te11tricolare c.lo,,uto aJl 'ab·n orme sti111olazion e ' 'agale tra .. 111estSa da l seno carotideo atlrltVer o il ple o inter carotid eo ed il glos~o faringeo. Questa for111a si osserva per lo 11i'l1 in soggelti anzia11i, iperte ,i cd .ar1eriosclerotici spesso con alterazioni vascolari nella regio11e sinusale, corr1 e 11el caso ·dei~·li AA. in cui ,.·era a terosclero$i con calcificazione di entran1be le carotidi interne. Nel tipo de.pressorio, ch e si o·ss.c.r va solo n el 3 °k> dci casi .in ogg·etti i prrtesi, arteriosc.le.ro1ici, ecc., si 11.a· bradicar<lin senza .arresto del ct1ore e caduta im·prOY\' i ~a dell'alta pressione. san g11igna: il riflesso ~e n o ­ Cllrotideo1 in q11c to caso non 1)rende J)ÌÙ la ' ria del vago, n1a quella clei n. depressori aortici. Nel tipo cerebr ale (63 °!~ dei casi) ~i l1a hradicardia n1a non a rr~ 1o del cuore n è r a<lnta i111pro v,risa della pressione : il riflesso in questo caso si es11li cn diretlar11ent e dal se.no ai centri nervosi atl ravcrso n1 odificazioni del r irrolo cerebrale. (ili individui che soffrono di questa forn1a dell n indro111e r.aramr nle so110 i1 >erte~i. o arteria .. cleroti r i , l;.iù spesso preseJ1ta110· anorn.r\lic ' ;asali. della r egione seno-carotidea, ~egn i di net1rosi, di c.ostituzio11e, Yaso111ot ori.a, ecc. e s1)esso l) l'E\ entano adeniti cervicali ch e 1)er alc-l1ni avrrl)brro im!_)Ortanza l)<ltogen ctica (possibili Là di I ra~ mi ssion e clell a fl og·osi alla r e,gion e si11u salc). In tutte le 3 forrnr n11ro elemento car atteri stico è la ri1)roducibilità degli accessi sinconali e tnlor<1 ctn\·t1lsiYi ro11 n1anovre di ro1111'1·e·ssion c sl111a regio11e dcl •seno , specie ~ll ql1ello di destra. ·.\ ,·olt e questa riproclu1ione1

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S E ZIO.KE PllATJCA

t' lH'O\"OGaLa irlvo lo11laria.11 te11tc, ad es. qua11ùo i IL 111etto110 u11 collello s.Lrello o quando 11c1 ra dersi la barJ)a stir.ano forlerl1e11te· la c ute .sulla regione s.i11u ·ale (co!'ì delio cc ~i1 Llo111 0 clel Ln rl)iere )) ) . La riproduzione ~a parte <lel 111uclic-0 'a est:!.g uiLa con v·rude11za (no11 con1pri11 tere i11ai enlra111be le r eg·io11i siuu ·ali i11:,ien 1e) : g·li acce&si inco·1Jali so110 sp0 ~o identici il c1t1el1i SJJontanei. ]~ siuclro11t6 a d ir1 ~ rger1za sponlanea come quella provocala 11anno ·gra nde 1111portanza i11 cJ1irurgia , l)Cl' la po ·sibilità che es e insorgan o cori esiti talvol La g ra' i sin1i e perfino letali durante intervenbi cl1irurgi ci s.ul collo: i11oltre alcu11i .a11estetici , ern.brano accontuare la Ìj le r-refle Ì\ ità e110-carotidea. J_.a tera1>ia d ella sindro111e acl insorg·enza SJJ011t.a1Le.a \raria se, cundo il tipo cli11ico•: nella for111 a ' 'agalc e ~ ·a si aie,, a assai d ell 'atropina, ch e è ·capace (co111 e""' nel .ca so degli A1\. ) di sopprime.r e o di li111itare. le sincopi sia spontanee ch e i)rovocatcl i11 entre le sostan ze del gruppo <lell '~1ure11alin a a vrebb0ro m en.01 e ffe tto : al contrario que le agi -cono nel ti1)Q ·<lepre.ssorio itl cui occorre in1pedire la cacluta della pre ione e n el quale ratropina , 11on essendo in giuoco il ago , r est<t sen7.a e ffe1to. Si è consig·liata sopratutto nel ti1)0 cer eb·r ale cor1Lro il qt1ale non i conosce 11f"As un ri111 edio a d azione i11tn1 ediata, l 'an e. te~ ia d el seno-caroti<leo , cl1 e i1uò dare buoni risu ltali: qua11<lo es::. a falli ce ·si deve ricorre re al la E.:nerv.azione della r egion e ser\o-carotidea cli un la to ed evenlual111 ente di entr1111bi . I ri,·u ltat i d el] 'i11terYento, per qua11l o non cos ta111i , t-ono . pesso · ec.cellenti ·e conducono alla .g·uarigionr a11cl1e se l 'enervazior1 e è u11ilate- ~ ale, ccm e n el ca o dc.gli AA. })0110 l'e11erYa7ion o si può osscirvnre aun1 ento ! )C l' lo più li e,-e e transitorio della pre io11e arteriosa , e 1alora ipotensione ortostatica . A. P.

Le. le ·io11i tra ur11 ali cl1e tlci

~1 e r'i

(sezione. COll lil)t"e . . s.i0'116, ali Ul\ g·antCiì lo del l ro nso 11er\ 0so) r-;0110 .abb1starlza freque11li. ~f o lt o ra re e l'OC1ù no I e so110 le alterazio11i 'lei Lroncl1i n er,.o i d iJJcnden I i .r}a traun1i eh.e J>rovoca110 le· sioni dci t asa 1i erv·orii1ri. Ga1tt1r1el 11a riferito l111 caso di un indi Yidu<.) cli ±8 anni c l1e in · eg·uito ad un'i11ieziol1e inlraglutca di bis1ltuto e tarl i a lo di lJotassio so ffri Ya tlolore irra diantesi dall 'a nca fi11 0 alla J)ianla del 1)iede stesso.. Al1' esa n t e1 si risco111"rò l~arali f'.i dei it1usc.01li l)Cron ci ccl i1Joe. tesia 11clla reg·io11c laterale d el pi ede. l ,a cu·11dizio11e fu attribuita al]a 11en ctraziorte del Jiquido, i11iettato i.1eli 'art 0ria g'lutoa inferiore cl1e n1anda un r a1no a l 11ervo sciat~co. Lo te o Ga111111el riferì un caso a11alog·o· proclotlo ·i 11ejle nledesi111,e1 condizioni , e r1el quale la bio1)sìa d ella pelle ~ del sotto 1 ~ utanco fece rilevare la pre on za di c ristalli di bis t11 t1to i1ei \ 'asi t:; 11oleYolc reaz ione ir1fiamìJrt,a tori.a d el te~s uto 1:er1\·a ·aie. L ' e111bolia dcll 'arleiria i)ri ncip.ale di un arto lH 'O\"C1ca alteruziorii g·ravi cl1e· sov erc niano qu elle deter111inate dalla co11co1t11Lante · schemia <lei 1terYi periferici (pallor e, ipo e~ te ·ia, r affredd a1ue11io, indebolimento o scon1parsa dei tiflessi. 1:>ara li.·i). ivla ' 'i so110 ca ~ i n ei quali l e n1b.o,Jo occlude arteriole ch e i di~ tribuisco r10 ai tro11r tti n er' osi pl'O·\ 'Oc.ando la coSiì detta n eurile iscl1er11ica : il dolore con t enden za 1}ar ossistica ~ forte, è localizza lo tt un '<t.rea abbastanza e tesa e non se11 1p·re corri&f?On·d·e ad un definito LeTrilorio n er\'O o. Tali condizioni si Ye rificano so jJl'a tutto 11ell·e i·n fc,zioni fel)b rili (tifo, pul11101li le) · in rapporto verisi1nil1ne11lo ad e1 m boli ])é.i ll erici. Tirte 11a riferito l)a reccl1i ca i di · n eurite e di r1E·t1ralg·ia di orig·i1Le a1J0 j)lettica (piccolissi111c entorragie 11e-Jle radici o n ei 11er,1 i tJeriferici). Critcl1ley 11a riclti.a1t1ato l 'atten zio11e s.t1 i diDisturbi circolatori dei ne1·vi periferici. sturbi sub·ietli vi , dolori e d.ises.te. . ie, ag·Ji a ri.i i11ferio ri s17e . . _o acc~ 111 r,.a g·11 a ti d.a di111i11u zion (l (J. L. FETT·ERIVt.\.NN e D. K. SPiT1 E n . •fourn. della sonsib·iliLà vib·r~ toria o di tutte le forme _,.t mer. Metciic. Assoc., 8 giug·no 1940). di sensibilit à, no11 cl1 è da indebolin1ento dei I n ervi l>eriferi ci so110 irrora li da11 e a rt eri e rifle~-si , cl1e. o.g·Iion o col1)ire. gli i 11dividui al ])ro. si.m e ai lQlro troncl1i, le quali a ' Tarie nl- cli sopra dei 50 an11i di età e cl1e si' t en·dono l ez70, en1e tl o 110 r.arni .:h c pe ne.irati n el n erYO ·c'!l1J)re j)iù accentuati 0011 il pro·g redire d ella ~i diviclono in varie bran c he as,ce.ind "Ilti e dise11ilità. Si trat ter eb b c. di al1 er.azioni d ei n ervi ~cendenti ch e a lo,r o· volta si a11a tomizza110 i)e riferi ci ·det cr111i11a·te. dall ,.arterioisclerosi clr i tra loro. Queste anasto n1osi rJ s.ic ura no la cir- v;cJJ.sa 11 er voriini . co]azior1e del n ervo .an ch e Ee qualcl1e arteriola Ancl1 e la 11eurite diabeti ca viea1e or a consiè occlusa, per n1odo ch e alterazioni rilei\ abili derata co·1ne u.11a n europatia isch e111ica di oriclinicamente si 11ann.o solo quando difetta la g·i ne arteriosclerotica. circolazione d·i u n tratto abb·a stan za lt1n go dcl Nella tron1bo-angioil e obliterant e il do lore 11ervo per l 'occltIJsione1 ·d i un ramo· arterioso ò il faltb e.sse111ziale. Buerger attribu'ì q1uesto in1 JJOrtante o di pareccl1ie delle stie bran cl1e. dolorrl) .all a eler os i del 1ronca i1er\'OSO ch e I11 tali ::a i ~i ha 11na d eig·enerazion e d•él n ct'\'O :irco11L pag'11a i ;Ya i a ffetti. Br0\\711, .Allen ~ i1eJla parte di talc1 ul tratto iscl1e111izzatb. . . l\1al1orr1 er rileng·o,no ell e la 1esio11e ·del n erYo perife1rico ed il clolorc SOllO Call"'ati d~ll 'iscb.eLe lesioni dei n e1,ri p 0rife1~ici da a]I eraz1or11 e y e 1"11ller , 111 ' .1sali 1)0 sono essere. diterrt1inate ·da : 1) trat1- J11ia locale prolunga ta . Melen. ' . t1no· studio fal to· sulle estre m1ta an1 put ntc, T1n1i · 2) emboli· 3) arterio'sclerosi e1 ·di.abet e rn e1lit~ - 4) troimbo-ang·ioite· obliterante (n1orbo di sc ontra110 l'occlusion e con1 1ple1a del vasa n erBu~1~ger) ; 5) periarterite nodosa ; 6) sifilide; 7) 11oriln1 i11 un a bt1ona n1etù dei ca . . i . An cl:ie (; ods.111ith e Brot111 tro ,~a rono, in 1'0 0 ca . . i di 1Joli1citic.n1ia \ era e1d altTe cause. 1

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POLI CLI~lCO

tron1J)o-ang·ioi le ol>lile ranl e, dodici yp]lc l a i1eurile i ·ch e111ica. Barker in base ad es.ami fatti .. ll 17 a rti am pu t ati da p·a ziein ti di tron1b()a 11g·ioit e obl itc ra11te , riliene ch e l e J.e~ io11i a caTico dei n er,1 i 11on sono do,·ute acl alter azioni clei vasa nerùo rum n1a alla µ1rolungata i6ch e111ia p r ovocat a dalla occlusio11e del tron co art crio so 1)rj1n ci pal·e. In Lutti i casi n ei quali e 'er a il d olor e n euritico si notò t1na i1etia dige11E~raz ion.e vaìleriana dei n ervi. Le l esioni eraJJ C' molto più pro11unziate cli qu·e lle riscontrate 11el diab·ete e nell 'arteriosclc f'osi. Le l esioni dei n ervi p erif.erici n ella sifilide IlOil sono con1.u ni .m .a son o s late d esc ritte. Marg·t1lis e Papovv 11anno i·iferito casi di n euriti f'ifiliti ch e con infiltrazio1n e d e ])e p ar eti d ci vasa 1te.rvor11m ed insp essin1ento dell'er1dote]io. Casi a n~loghi sono stati studiati da Hassan , Simon e !Ber111an. Questi ultimi hanno trovato ch e le 1tr uriti posso110 ' 'erifica rsi in tutti g1i s tadii d r-lla s ifilide e sono in rapporto a le· ioni d elle pareti dei va i c.aralterizzate d a -endlo1~rt crit e ed en doflebite o·b.Jiterante. Anche la pe:r iarterite n o dosa p·u ò clare ir1.a11 i festazioni n euriticl1e. L 'a f f.ezione arteriosa :pr~gredis.c~ attrave.rso stadi cli dege11e•r.azione, inf1a1l1m.az10n e, g·r a11ulazione e.d infin e scle roi . Specialme11te n ell 'ultimo stadio· si p1uò a' 'er e trombosi co11 isch emia del t erritorio 0011·1·i~po11de11 le. Arkin e l\_ernol1an e Wolt111an l1 anno riferito una serie di casi n ei quali si era ll!'~ dolta u11a dege n ~razio·n e dei n erYi perifer1c1 ca usata dalla lesione ,,a,5ale. ella policite111ia si hanno fattori (au111ento d E- lle em azie, di111inuzione d€11a ' 'elocità di circol azione e d aun1ento d ella vi .. r osità del sangue) che predis1)ongono ad un difetto della c ircolazio~e. loca~c ed alla tro111])osi . D 'altra pa,rte la cond1z1one e acco111pag·natc'l di solito d a marcata a rte·r iosclerossi rispetti, a111ente e scler osi d elle arter·i ole e dei capillari. Parecchi osservatori. hanno trovato cl1 e n ell a policiter11ia posso110 riscontrars i ·parestesie ·ed :l ltr·c· inanifestazj0,ni simili a quell e deJJe n euriti. Di sùlil o ~i hanno dolori -la n cinanti e d urenti alle estr en1ità, la cui ca usa v.aria n ei sin goli· casi, perch è la lesione può ri sied e1~e a li., ello ?egli o'1·gani r ece.ttoir i d ella ·p·elle e de1la corl~cc1a cer ebrale sen sitiva . 1\1a non si può e~clud ere ch e talvoil ta si tratti di fatti n euritici ir~ J»ap•JJ?rto a. dist1;1rh·~ ?ircolatori n ella cornpag11J e dP.1 nervi l)er1fer tc1. AItri tipi di .affezioI1i arterio1&e son o st ati a~s.oc iati alle lleuropatie. Barker e Brown h an110 ri1)ortato un caso di arlerite oblite·rante disse111inatn progressiva con paralisi d el radiale (n1ano cede11te) e d ei p eron ei, non ch è un 1 'D~o di irlt.in1itc çon sintomi di n eurrit e p·eriferica ·e u l ceri n ecroti ch e ri co rrenti. 1F etter1nan e Spitlcr h a nno descriLto 11Tl caso di ncu1·o pnlia isch en1ica da intimite pro]ifeifativa. Tn con clusion e tt1lt.e Je affezioni vasali, qualunque• n e $lR l a n atura e Ja ·orig·in e, possono !ll·ovocare l e i101ni dei n ervi i1erriferici prodotte 1

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d[lll'isch e11)ia di t1r1 tratto J)ÌÙ o m eno esteso del ~ronc o· nervoso. TaJi n euroip atie di origine ' ;asale 1Josso11 verificarsi a seguito di traw11i , t' nllJoli , nel :~ors'O· d el l 'art ~rrioslerosi, del mor})o di Buerger , d ella 1sifiJide, della periarterile J1o do~, delJ a po liciLemia , del! 'arterite obliter a nte disse1m inata lJrog ressiva, d ell'intin1ile. I sintomi !oc.ali sono irt ciascun caso in ra1)porto al nervo leso. all 'e~tens.ione clell 'alterazione patolo·g ica, clelle cor1dizioni generàli dcll 'infe1·mo . Il trattamento d·e, ,e eisser e indirizzato a ri~ 111uover:re jl p r101c·esso patolo1gico che è alla base della neu·r opatia e. ad a ll eYiare le sofferein ze· locali. DR. 1

N OT IZI E

B I BLIOGR AF ICHE

Per l(t tu.tela della ll1a.t ernilà. La dij eso della. slir[Je. Scritti medico-sociali

El\11L10

ALFIERI .

( 1905-1 939) r accol Li e o rdi11ati dagli allieYi n el XXX anno di in1::;e g11a1ne11to. Vol in- 8° di _pp. 1004. Fide·nza , Tip. Edilrice A. Mattioli , 1

1939-XVIII. Gli allic·vi nu111eros·i di un vero princip·e <ll'.lla g inecolo·g ia italiana Ernilio· Alfieri, h.al)no fatto 01peifa non solo dii in t.e res-.: e• storico e s.e111i111e11tale n1a di inl erc1~se ·1}ratico e nazion ale 110 Levolissimo, raccogJi e11do i11 questo ,-olurne quanto dell '01)era pji1 cl1e lre11tenna d el Mae s tro con cern e i s uoi co11tri]) uli alla .gine·cologia J11edica e n1e dico-sociale. Si sa 'Ch e oggi p iù ch e i11ai la n1 edicina della clonna si distin g·u e clalla cl1irurg ia geneTale e <lall' ostetricia pura 1)er lln ca111J)O non ancora ab·b ·a stanza rr1ie tuto , ecl al quale te11gono ri''olt~ ,g li occhi Yig ili così il 1nedico ~nterni ~ ta co111e l 'uon10 di la t.o, ell e com e il n.ostro DucE, c ura la co11tìervazion c del patrirr1011io i1azionale. più prezio . . o , quello costituito dai r1uovi nati t- rtalle l o ro g.cn eralrici, garanziia di i·ob·u s tezza e . di lon gevità della razza nazi-o·na1€. Ta le campo è la g inecolog ia i11edica ch e è essenzialmente n1ed icin a oost itl1zionale e preiventiva d ella clon11a, 11on solt anto d ella .gravida e della partoriente, 1na della d onna in tutte le sue fasi di svllu1)po e. di d eclino e d in tutti gli <l~l)etti sani e n1orbo . . i del la fen1minilità. Medicina costi tuzionale l)Te, renti,1a ed ort ogen etica d ella donna a . copo di con ser,'azione , < correzi o11e, migliora lne11 lo. potenziamento l11assimo d ella fe111111inilità , 11el} ' jnter esse dell'individuo, .dello Stato. d.rlla razza: ceco il t err eno . sul quale og·gi si i11i~urarto , più che s~t1 quello chirurgico d ella . fe ra g'e11itale fern n11nile o su quello p1ura1lt ent e os,tetTico, n1ente e c.l1orc dei g·i11 ecologi di tutto il mndo. È eYidente 'C.l1e l)C'l' i >os ecler e compiuta111(ln l r questo gra11d e ca111po del 6apere ginecologico, il g ir1erologo cle' 'C' C'$Ser e inn anzit11tt o medico interni s ta, e , p-0s . . ia111 0 aggiungere, endocrinologo ~l1ffici e11t em r nte profondo , clato il posto 1)r e111i11c11fe c--lt r 11 elln deter111i11a-


2015.

SEZIONE PRATICA

zione elci fe11on1e11i d ell.a fen11tiinilità so1l1atica e p :sichica, e delle su e fa:-i , l1ann o le ituazio·11i funzio11ali n or111a]i od anorma li d egli orJ uoni e clel sist e111a r egolatore chi111ico e n er, ·0·5 0 11cl ~ uo co1np lcs o. Ma il lat o iu·edico so\°~.iale di questa n1o der11a gi11ecologia ri cl1iede1 a n c-l1e una i)rei:>ar azi one ig ienis lica ed un g ra ride· buon en ~o n el 11roporr e a l lc:g·isla t.o·r e i n1czzi prati·c.i J} ÌÙ efficaci, ed i 111eno astra lti od ir1·eali.zzabi li, p err la prolezione clell a do11n a 1tcl su o triplice as1)etto socia le di ··posa, di ~1aùre, <li Lavorai rie e.

togen etic.a, cl1e riJuonta a l 1912, e cl1c . . i completa co11 g li scriLLi i11Leres ~a 11 li cl1e rigua rda110 la profilassi clella slerilità n cJle g·iova11i ' . . . ~11ose, merc·e acce rlan1enl1 e co rTez to111 tc111pe~ ti ve delle nu111ero e ca use di teril ità €'i. tenti 11ell ' orga11i~n10 infantil e, :PTC'J_)Ubere e pub ere . 1: si co1t1pleLano coll 'allro i11Lcres~ antc studio della J)r o.Jilassi d el la tubercolo ·i gc11it ~1l c nelle fan ciul 1e1 ed .a dolescenti, e. d ella lotta co11t r o la i11orlalità infantile con 1J-ro,·vetli1n e11ti ug·geriti e·d .atluati d a ll; Autore i1clla città di Cag liari sin dal 191'9. . Assai inter essant.ì e pieni di b uon , e11 o son o. i c apitoli ch e riguardano le 1r1adl'i illegitti1110 : il pri1Lci1)io p roclan1ato netta111 enle rlell 1\lfieri P, cl1e : cc La. ni.01d.re ill e1gitti1n..a nori solo ch.iede: alla .Società moderna maggiol'e pi1J'trì, n1 a re cla1

Pos o, sen za t ema di c . . ·~o re• tac·c iato di int enti aclulatori , affer111are ch e in qu est o , ,ol u1 Ll€ · ·di lavori clell 'Alfieri si trova un t esio·ro ·d1i nc·zioni ch e fann o di lui un ~·inecologo nicdico t) n'le dico-so•ciale di primo ordine. L ' Alfieri era conosciuto uni versal111e11te co111 r. OJ.' t ra tore ,·alent e, e i "'t10i 10.557 a tti oper a tiYi celiatomici co·n11J1it1ti in un solo dodiccnnio (dal 16 o ttobr e 1927 al 31 d1ice11ibre 1 ff39) da lui e dalla s u.a c uola; l a n101-talità })rula d<!l 3, 19 % e quell a epurata dei casi in ( Ui l ' inlcr Yento r api:n:escnl a, a l 'estren1 0 t en t ati,ro tCii sal,·czza, d el 2,3'2 %, b a tano ad a tt estarlo. <:on c1ues Lo , ·olu111e d i scritt i n1edico- ociaJi . eg·li i dimostra un Yer o pio11iere tra quan1 i in /Ita lia si sono occu1Ja li e si ocrupa.1101 dcl ]Jr 0Lle111a clelJa protezion e clell a cl or1na e <l ei fa11rc.i ulli. Dal lut o s tori co po&sian1 0 dire cl1 e se il Bos . . i or son o 4() anni i111po t ò , pri1110 fra tutti lYer jf , ·alare delle ue ricerche ed iniziative ·prati< h ei, la p rofilassi de ll a donna s pos<.1 e J)ladr e, 1>rofila ... i inlesa no11 ~ol o corrt6 cura di l e~ io11 i g in ecol ogich e ca1)aci di $O·PJ)rin1 3re o Ji111it c.1re g li a ltributi della donna , ma con1e a cce rla111ento re cura di ì esioni ir1i ziali o ]a.tenti a ·c op-0 ·p·re,·e11ti,ro, si d eve in, ece 1 01Jratutto ad Alfieri qu ella cl10 io chiamo l 'Ortoge11esi dé1la donna, futura posa e futura ina dre, cioè Ja !C.roc iala lJCr il contr.ollo, lib·ero da rp1re?g~iu­ cl izi sciocchi e fun e ~ ti ancora dominantj, <l·el corpo fer111ninile e sopratutto della fi siologii1 e ·p atologia deJl'a1Yparato genital e fcn-in1 inil e, durante lo svilu1) PO della d onna, a con1in cia r e dalla n eon·a:ta, «~ fino alla. crisi puber.e" Profila~ i g i11 ecologic.a in fanti] e e prepuber ale ch e, secondo r11e, è tro·1J<po· trascurata oggi in ogni J>ac e, cosicch è a n che JJC r la don11a , come IJer l 'uorr10 , il i11edico, il legi l a to re·, il ginecolo·go <)1'l'i va110 tardi sp esso n ella preven zione e cur<'l <li .al c u11 e .gravi piaghe sociali quali la s1te1r ili tà fen1minile, l e a n o·111alie d ella sessualità , fi sich ·e e l) ichich e, della <lo11na, l e n1alattic clella gravid an za, molte anomali e di co tituzion e1 ·del ·p1rodotLo d el con cepime nto cliJJOnde nLi da a n om alie materne n orn corr ette a ten1110, pri111a ·d el con cepin1ento stesso. Gli otlo capitoli di questo libro &ull a pro filassi g inecologica son o ca.m e un prezioso tratta I o di Ginecologia ch e poss.iéln10 cl1iam are Or1

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ma sopratulto maggio·re giuslizia ,> . ~Iag·istral e

capi1 olo, di :i11oderni:Ssin10 i11te1 esse i1azionale, ò : cc La sterilità matrim1 01n,i ale· se.con.do l e 111io.ve ved i1te » (Soc. Med . Cl1. di. J)a, ,ia 1923) e. la cc Profilassi à clfc(. sterilità in, rapporto all; eu.geriica >> (1935). ,, ,, , È pie110 di osservazioni ]Jrczio. issi1r1e e · sug.g eri111enti L)ratici è il ca1)iilolo « Lavoro e. n1a-~ terni là » ( 19 29) . egn a lian10 a n cl1e lo . crit to fon lan1e11talc: 1

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La collabora.zione me·dJica 1t e1ll01 p.rolczio11 e·

dJelll a materni·tà n (1927) o l' altro : cc La protezio11e de lla 1nat er1iità di f ro11te al probVema clemografico » (1·930). Sa1)o re di at tua lità l1a poi il rapitolo d en so di acute osservazioni e di µ·r o µostei scientifican1 ente a.g·giorn.a te: « La p1ro·t czione delle m.adri ed il µroblem:aJ del ripo1p o1lame111to ,n el d·o7Joqu.9rra n, .. critto quando la g·r a11de g·u e1rra é'\llcor a no11 fa ceva preyedere una 1)rossin1a fin e· e inent1 e &i ·profilavano -g ià ~ull 'o rizzonte le· gravi IJerLurb·azioni d emo1graficl1e cl1e n e· s.ar ebi'\ero derivate . Oggi cl1e il pTobl e l11a de1110-grafico in Italia, fondato sop1ratut10 sulla ])r O-· tezione dell'altitudine gen eratrice dci con it1g·i e sull 'i11cremento ·delle n.aRc.ite e sull a lotta contro la m ori alità infan Li le J)recoce, è al ce111ro d ella poli tic.a d ella fa111iglia e (lclla r azza , quesli s tudi dell'Alfie ri, cl1e. ·eb·b ero inizio J1rl l on la n o 1905 e 1conce1ìtrarono tutta Ja st1a a1 t.ivit ~ di sc.ic11zialo e di fil antropo clurant e e r1ell 'imn1ediato· ·do p·o gu 1'1';\' per le in evitabili' conse.g·u enze1 della guer ra sulla fertilità 111atrimo·n ia ]e, :ruesti studi, dico, a cquistano 11n valoTe 1&torico di p rir11.at o e cli leg·itliJ11 a riYe11dicazio11e ·d a parte dcl Nost ro . Noi non ab·b iamo fallo qui ch e indicar e a i lcLtori - cl1c non dubitiamo , aran110 nun1erof.issimi _ .. di quest o volL1n1e le pie tre 111i]iari, per così dire, l)Osle dall'Alfieri da T~iù di 30 nnnf cc>n se rietà cl i. sc·ien ziato e· ])assione cli a1)ost olo 1 ~ ulla g ra nde strada maeslra dell a t ~1 ! el a n1edic:n e s latale cl ella re\~·ina bella e bt1on a della fa rr1ig lia, ·della de1)oi&itaria :più s tabile• -e 1Jiù si r nra d elle YÌ rtù El cll a r~zza nazio na l e, la don1

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NICOL.\

P ENDE.


2016

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e ENNI

[ANNO

IL POLICLINICO >•

XLVII,

l\>u~r.

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B I B 'L I o GR A F I e I (l)

It . .JE LVIMA. N/a,nua.le d'i pedialria. Edit. Soc ietà · EdiLricc Librari.a, pag·. 110 0. Prezzo· L. 140. 11. TILLÉ e A. {_.:ouAoA u. ,ill'as ali11iqiie d' opt.a lQue~ta opera d el 1cl1iaro p•ediatra ·d i Napoli, rn,oscop,ic zy,hotographiqtLe S) 11droines cl in icorredata d.a 212 illustrazio,n i, tratta tutti i qwe1s diu1 .fof'4d ·d e i' oeil. Edit. Masson , Paris, l)rinc.ipali alìgornenti che si i·iferisco.n o al bam1939, ~.. r. 28'0. t~ino. Perciò, oltTe alle · n"J.al.attie d el b·a mbino L 'o pera di ques ti due f\utori rapp res einta una ve1·e o t) ror~rie, vi tro·vi.a1110 ar1che l a i)ueric ulb·ella 110.v ità n el ca1tt po oculistico·, g·iac·c hè fitura, le ir1.alaLtic cl1irurgiol1e, le malattie den or.a l 'oftal111olog·ia p·o ssed.e·' a l)e.n sì d.e;gli atlan.gJi ()rgani di senso , l1e n1alattie della pelle. ti di oftal1nosco pia (ricordiar110 p er ~s. q·u elli Ai nredici .])J:atici e agli stude11ti ·riuscirà m ·o l.cli O<~ller, \.Vil1r1e.r , Di wlarzi o) Il1a I11.a111c ava to utile trovare riunite in una sòla opera que.qu.as.i con1plet.a111ente ·di una ra·c.c olta di foto8te. varie nozio11i . ~a ìl preg·io princi1?-ale di :g·rafie .d .e l fondo oculare in forr11a ·d i atlante. quest0 manuale di pe·diatria in due volumi, è 1.'illé e Couad.a u. han110 affro ntato· il pro blema di co11t.ener·e non nozioni teoriche tramandate .servendo.s i della can1·er.a d'i Nordenso111 pe1· e&eda aulore ad ' auto 1·e, ma i frutti della lunga .g uité le fotografie, e· ripro·ducendo . ·q ueste ul- . esperienza ·personale dello Jemma: il 'che renti1l1e do.p o averle notevolruente ingrandite con de i singoli ca11itoli più Yivi e più adoc.e·n ti alla _piroce dime:nto ·d ì starr1pa s iil11il ra111e. So110 anrealtà qu·o·t idi.ana, e perr11ette al n1edico di troIlol.ate con partic.01lare cura Lu I.te le irr1periev.ar·e quello che è più es;::enziale egli sa pp,i a al .:tio11i, i rifl1esisi, ecc., cau sati d alla 1 ecnica di letto del ban1.bino infer1110. P. f>reR:c.l, in modo da rendere i.acile l ' int,e1~p1re­ lazio11e dei proce1s si patologici veri e p1ro p·r i. Pe r qt1.anto nei qua,d.r i oftaln1oscopici, rip1roAccADEMIE, ·Soc1ETÀ MEDICHE, CoNORES51 dotti r1ell 'atlante, siano rap.pTese11tate molte Accademia Medico-Fisica Fiorentlna. delJe alLerazio·n i .congenite· e .Patolo.gicl1e ·d cl fonclo oculare cl1e si p resentar10 più fr·equenSeduta del 30 maggio 1&'40-XVIII t e:111ente · alla osse.1.yvazio 11e, tuttavic.t una larga Presidente: A. Comolli parte1 delle figure è de dica la alle alterazio·n i reti11icl1e di origine vascolare. E (1uesto un caModerne vedute sul la narcosi in chirurgia di guerra. _l)Ìtolo. al qu.ale la scuo·l a fran cese, e so·ptratutto A1Az.z1 MANCINI M . L'O. dopo aver illustrato , JBailliart., ha portato notevoli 1contrib1uti, sp0s ·o alla luce delle più moderne vedl1te della fisiofo11da1rte11tali ·e·d ·è lfuindi co111p r·e nsibile che s u logia .e clella farmacologia, la differe11za forldat aJi .iltcrazio11i, di ·g·r.a11'de in11)ortanza anche n1en.tale cl1e esiste fra so11no fisiolog·1~0 e na,·ccsi, p er il 111e-dico· 1g·ene1~ale, si sia insistito· i11 par- . passa ad indagare il n1eccanismo di azio11e dei vari anestetic.i in rapporto alle esigenze mililari, ticolar lllo·do. Il m .ate1riale i conog·rafico, s.ceil to precisa11do le premesse di O{dine militare e queltra quello accUI11 ulato in un decennio di ef:.p·eJe di ordi11e farmacologico a cui debbono rispon-rienza dagìi AA., è ·v·era111erLte b uono, s alvo radere g·li anestetici da preterire nella chirurgia 'di ri ::- ii u,e ecc.e zio·n i; la ,·es te liJ:.>ografica è maguerra. g·11ifica. ScHUPFER. Ha concluso rilenendo che la assoluta prefe1

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J.-ll. 'fRABAUD. Les J)laladies du tiibe d'i geslij el des ses an.11exes. Un ' 0 1. 'fnABA.UD e

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i11-16° di 243 p.ag·g. Vigot fr,ères, P,a ris, 1940. Se11za indicazio11e di p r.ezzo.

. Il volu111e fa ~parte ·di u1ta coll~z ione ch e si l•Ul)'b.Jica s otto iJ i101ne di t< Guida t era.p eutica·

1icr il n1e·d ico i)ratico· » e .:11,e. corripre11de 8 vollnr1i.

Se1tz~1 ·prefa zione~ !g·li ./ \/\. e11trano Rùbito in

a rg·o1uento , jncorr1incian.clo clalle af(ezio·n i delJu . bocc.a e proseguendo co n l 'esofago, lo sto1r1.aco, l 'ir1testino ;(ivi cor1111resi i parassiti), t1attan·do :poi il feg«1to, il pancreas, il peritoTl eo. T..1a trattazio,n e è concepita secondo uno &rl1e11 u1, che co·m :pil·ende p er ogni affezione bre' 'i richiami clinici, il re.g·inLe, l'igiene·, la te1r<q iia ez iologica ·e quell,a rr1e.dicame.ntosa, la fisio-, creno-tera·pia ,· ·ecc., con n1olte ricette. Libro essenzialn1ente p·r atico, che sarà molto .a.y.1pr0zzato dai n1eaici. fil. 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei librj di cui • :Si desidera la recensione.

renza deve essere data agli anestetici enctovertosi di cui l 'Ev~pan Sod i co è di gran ìu11ga jl più ra.ccomandabile in base a11che a studi di Donatelli, Narri, · Ap·b ate, Ingiulla d ell 'Istituto di Far1nacologia dell:a ll. Università di Firenze. In seoortdo luogo vengo110 gli anestetici lo.cali . · Questo per la chirurgia di guerra in g·e-:.lerc: .se poi si ·tratti di feriti che ad un tempo sono v1t-. ti1na a11che di ag·gressivi chimici allora non e 'è via di scelta: l 'Evipan resta l 'anestetico di assoluta elezio11e. L 'O. ha combattuto l 'opinio11e di quei chirurghi che tenderebbero di riabil~ta~e il cl?roformio contro il quale stanno 50 a11n1 d1 esperienze far1nacologiche e cliniche. L 'etere, pessimo dal punto di vista militar~ p~r la sua infiammabilità è ass.olutamente contro-1n.d1oato r1ei feriti gassati, nei quali, non avendo di meglio, si può usare il cloroformio. c~rcandò dj rid11rre al minimo la dose da somm1n1strare mediante l 'uso di preanestetici tipo dilaudid-scopolamina ecc. Se buoni sono gli anestetici gassosi dal t1unto di vista farmaeologico essi sono pessimi clal p11to di Yista militare per la pesantezza e I 'ingon1bro delle loro is tallazioni per la loro attit.udi11e ad esplodere .

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NUM.

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2019

SEZIONE PRA'l'ICA

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA La spirochetosi ittero-emorragica nei lavoratori dei campi. C. Cantieri (La l'Ylutualità 11urale Fascista, giugno 1940) afferma, in J)ase alla sua e,sperienza ·ed ai ·dati fo1rnìti dalla letteratura, dhe la spirocheto8i ittero- errtorrag·ica, dovuta alla leptospira i. e., è una forrrta molto diffusa anche in Italia; basta infatti che esista quel minimo di condizioni ambientali sufficiente per ospitare lil ratto, che alla sua volta ospita ed elimi11a I.a leptospira i. e. Quindi non solo fog11e, p·alud:i 1e fiumi, ma anche pie.coli fo85i , rista~ni d'aoq•ua, ecc. (cioè l'ambiente comunei di molti luoghi ·di ic arrtp a-g na e quinci:~ ,di Jnolti c<Jntadini e di molti lavoratori agricoli) sono sufficienti per spiegare l'insorgenza di !JU·e sta Jnalattia. ~ L'.affcrn1azione di una maggioTe estensione della 111alattia ad una più larga cerchia dii lavoraL<...ri 1e1 ad una più larga cerchia regio·n alc è stato possibile perchè si sono· IJOtute diagnosticare accanto alle forme classiche anc.h e le forme più strane e larvate che sono molto numerose. L' .l\... riassume il quadro classico della 111alat. t.ia e })Qi de.scrive J.e forme: atipiche di essa cl1e son o le più nun1erose e che bisogna conosce re se si ,·uole avere un id'ea precisa de·l la diffusione del male e se si vuole convenient1e1nente tutelare la salute e l'interesse econorr1ico dei lavoratori colpiti. L' A., tra qu·e&t e forn1e alipJche, di c ui rip·o rta anche casi a lui o ccor sa, distingue: 1) le forme anilteriche; 2) le forme an·e morragiche; 3) le forme a tipo meninge'o e meningo--encefalico; 4) le forn1e a tipo settico con adenopatia di esordio. L'l diagnosi della spirochetosi ittero-emorragica, 111el 1suo qu.a dro classi co e nelle suel oorme atipiche &i deve basare 1&ui seguent~ dati: l ) etiologia: rapporto dell'individuo con .acqué presumibilme.nte in fette anche sei di scarsa entità; 2) carattere stag·ionale data la presenza della malattia nel perio do esti vo-autu1Jnale; 3) esordio brusco alta1t1ente f.eb bri]e; 4) h erpes labiale o nasale; !>) iperemia co·n giuntivale; 6) dolori inuscolari, particolarmente alla sc.h it.na ed ai polpacci ; 7) risentimento renale· precoce (albuminuria con cilindruria); ) esame culturale del sangue n ei prin1i 3-4 giorni di malattia; 9) esame culturale dell'urina prel e, 1ala sterilmente a fine de.Jla prin1a setlirnana e n ei giorni &u ccessivi per molti g iorni ancora; 10) prorva biologica nella cavia con l 'inie: zione. intraJ>eritoneale di sang·ue prelevato. nei µrimi giorni, oppure di urina dopo lai prima ~ettimana o di liquido cerebrospinal e nelle forn1e .a tipo n1eningeo. Ne1 casi fJOSitivi la ca, ìa 1

i11iettata diviene itterica dopo una diecina di g·iorni e muore. All'autopsia si trovano fenon1eni emorra.gici i1el sottocutaneo e nei polmo11i, co•n gestione degli organi a·ddominali e fatti degenerati,1i nel rene; 11) prova di agglutinazione e lisi di Martin e Petit ch·e deve pratiic.arsi dopo l'VIII-X giorIlata di n1alattia. È una ricerca di grande· importanza diagnostica ma richiede una te cnica fi11e ed un laboratorio b ene attrezzato. Dopo aver·e accennato alla terapia, l 'A. ricorda la questione medico-legale clìe si conrtet.te a quc&ta malattia. Nessuna Assicurazione S]Jecifica esiste 'per ]a spirochetosi jttero-emorra1gica nella legislazione italiana: ma in qual!c>he caso· di morte già si è a·ddivenuti aid 'un ir1dennizzo. Il Mori sostiene cl1e questa malattia. deve essere consi deTata co111e una lesione · da infortunio, pe1,chè co11tratta in occasione di lavoro, per causa violenta. Anc.h e· l A. è di questo avv1so e ritiene che dovrebbero poter accedere all'indennizzo tutti i lavoratori agTicoli cl1e lavorano in località dove esistono -g li eleDlenti di p~esur11ibile ii1feziosità, purchè si escludano cau se extra lavorative, ~.apaci IJUr et~se di avere deteT1ninato l 'infezio11e. 1

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F. To·sTr.

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TERAPIA Cura dell'ulcera emorragica dello stomaco. È necessario anzitutto il riposo aSi5oluto a leLto, che, in unione ag·li altri medicam·e nti abituali, arresta le emorragie e caln1a i dolo·r i. La dieta deve essere presso cl1e assoluta . Nelle prin1e 48 ore saranno dati due cu cchiai d 'acqua ogni 3 ore e di tanto in tanto qualohe piccolo pezzo di ghi.accio . Successivamente si daranno1 ogni 24 ore 400, 500, 600, 800 gr. dij latte allungato per m1età co·n acqua zuccl1erata. L'idratazione del! 'infermo sarà assicurata con la somminis trazior1e rettale a gocci.a dii siero 1glucosato, 250 gr. mattino e :;;era . I grandi enteroclismi di acqua calda, una volta raie comand.ati, provocano movimenti peri taltici e rischiano di p rolungare le eroor• ragie. Nelle prirr1e 24 ore non si somministrerà nessun medicamento per bocca. Nei prin1i due giorni si potrà pratica):e un'iniezione di 5~ gr. di siie ro -g eJatinato , e, per an·estare la penstalsi, un'iniezione ·di m ezzo centigr. di morfina. Le iniezioni di cloridrato di en1etina dànno scaui;.i risultati, quelle, di adrenalina e di ergotina .sono inefficaci. Dopo 3 g·iorni si so1nministreranno quattro eu c.chiai al giorno della segu·e nte pozione: Cloruro di calcio gr. 6 Acqua distillata » 150 · Il malato comincerà a levarsi do110 3 o 4 o·iorni ed allora per combattere la stipsi si ~dope1:eranno supposte· cl i gliccn1.iu ed in seguito, se sarà ne cessario~ olio di paraffina o 1

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di ricino. Non si doVTanno dare· mai purganti f1ali11i o drastici. In genere si prescriverà il bismuto meglio sotto forma di carbo11ato, cl1e alla dose lassativa (8-110 gr.) è meno ir1·itante déil sottonitrato. Nei casi gravi si praticherà la trasfusione di ·S angue che ripara l·e perdite suhìte· e favorisce la coagulazior1e. In .g·enere· la dose di 8'.0-100 gr. è sufficiente per a1restare le emorragie recii1divanti. Nei casi di perdite abb·o ndanti occorrerà t1na trasfusio·11e di 200-300 gr. 1 Solo eccezionamente è necessa1~io l inte1rvento cl1iÌTurgico immediato, che è particolar1n·ente. indicato nelle uloeri callose con erosioni vasali (J our1wil desi Praticieris, 3 f.eb·b·r aio 1940). DR. 1

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Il trattamento 1lel megacolon. Si ritiene generralm·ente ch e· il rr1eg.acolon è dovuto ad uno squilib1rio degli 1&timoli del sistema aulonomo sul colon. Al rigual'dio sono state avanzate due ipotesi·: per una si tratterebbe di un'iperattività ·d el simpatico a s~gui­ to ·della quale si ha un 'inibizione delle contrazioni del colon ed uno f.pasmo dello sfintere a11.a le, d•oin·de la stipsi; p er }'.altra si tratterebbe di un'ipotonia del paTasirr1p:atico in tiegui1o alla quale si paralizzerebbero le contraziomi pe·ristaltiche del colon e si avr.ebbe un 1ilasciaJJ)ento insufficiente1 dBllo sfintere. Sulla base di queste. ipotesi e . ulla scorta dell'es.perienza clinica J. L. La\v (Journal Am erican ~1 e1dical Association,, 29 giug·no• 19-:l:O) i ih.~va ch e ~i :posso110 tentare due meto1d'i per la cura d el m egac olon: la simpatectomia ch e blocca gli stimoli inibitori sul colon , e la som1r1inistrazione ·di ..1cetilcolina. Poich.è I 'intervento chirurgico· ~ tropp.o risc.h ioso conviene ricorrere .alla cura farn1acologica. In pratica l1a dato buoni risultati il bron1uro di acetil-b·eta-metilcolìr1.a,. che ha· sull'acetilcolina il vantaggio di ·dare un'eccitazione più duratura del p·a rasin1patico. Si somministro una tavoletta di 10-20 cgr. n)ezz'ora do·p o la colazio.n ·e, e.d in ca~o ·d i necessità anche dopo il pranzo. E da notare c.h e se dato prima .ctei pasti produce sudori, nausea, dolori addomin.a li e vomito. Contenlporaneamente1 all'inizio ·della cura , si sommini~ l ra l.>Uraffina liquida. Il tratta1)1ento .apporta rapidan1ente un i1 0 t1e\'Ol·e n1iglioramento : s i hanno defecazio11i quotidian.e, la disten sione addominale dimirtuisce, le condizioni gen.erali diventano b uo11e, il peso corporeo aumenta. La cura va sospesa perio dicamenle, in n1edia ogni tre me~i , e co·n tinuata fi110 a sco1111Jlll' "U co111plcta dei sintomi. DR.. 1

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La cura della dispepsia da litiasi biliare. Capita 0 \rente cl1e disturbi ·dis.p1eptici di1)en1denti da una colecistit e litiasica sor10 curati con1e sofferenze di sto·m aco. Pertanto in pre·senza ·di tali disturbi ocoorre sempre pen. F-are all 'e,rentualità di un '~ffezio 1ne della cistifellea. t\l riguardo 1~ossono n1ettere ~ull ' av,·iso 1

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la tenacità delle sofferertze, l 'i11efficacia dei rimedl abituali e delle diete speciali, l'esi tenza di una lieve ip·e rtern1ia serale, la sensil)ilitél della regione della cistifellea. Aocertata la diagnosi c•onviene subito i11traprendere ii trattamento che il più delle ,-olte. ha ragione del male. Il riposo a letto è 11ecessario almeno per una fi!ettimana o iil ogni caso fi110 alla scomparsa dell'ipertermia. La dieta deve essere veg,e tariana, senza carne, senza l)eSci, s.e11za u·o va. Sono consigliabili legumi al burro, pasta, brodi n1agri oon legumi, frutta cotta e marmellate, e come bevanda solo acq,u a. Come farmaci si preferiranno le po1,-.e ri n1ag r1eso1-hism.utate a ·digiuno ~ la fh·elladonna pri.m a dei pasti : Magnesia calcinata gr. 1. :?j )) Solfonitr.1 to di bis.r11uto O.òo Zucchero· i11 polvere )~ 2,Essenza di rnenta goccie 1 ± 1

per una cartina. Una cartina a digiuno di.ie1ci J)li11l1I i J-' rin1a della colazi one. Estrctto di belladonna : per una i)illola gr. 0.00'5 U11a pillola immediatamente prima clel pasto di me.lzogiorno o della sera, per 19 giorni. Non bisogna a·ck>perare in questo periodo i l)I0 dotti b iliari, il solfato di soda, le acque 1ninerali, .alle quali si ricorrerà quando i dolori sono sco111parsi. (Jou,rnal des Praticiens, 13 1gennaio 19±0). DR. 1

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I risultati immediati e lontani della colecistc· ctomia. W. H. Parsons (A rin01ls of Surgery, fajsc. 5<•, 194-0) l' A. presenta una serie di 100 pazie11ti, i quali furono tutti accuratameinte ~tu­ diati 1e seguiti .d o.p o che1 fu eseguita un.a oo·lecistectomia, 23 erano uomini, 77 donne: sei 1norirono dopo l 'interve11 to· (2 di peritor1ite, 1 di shoc·k , 1 .d i occlusione Ct)ronarica , 1 ip.er insufficienza epatica e l'altro renale). Il 9.3 % fu operato di colecistectomia , il 7 % di coleci5totomia, il 33 % di coledocostomia. _L\. distanza ·di 2 anni: 3 morti (apople&sia cerel:>rale, occlusione inle~tinal.e1 acl1ta.. insufficienza e1)utica), di 4 anni 2 n1orti (ferita del cuore·, pancreatite acuta), di 5 anni: 11 (apoplessia cere·bil·ale), di 6 anni (i11 seguito ad u11 in cidente). Risultati ottenuti i1ej pazie11ti sopraV\1issuti: g·uariti 66 % n1igliorati 27 ~), i1011 guariti 6,3 % - di questi p·az!ienti 11 i.315 c11e erano ~)ortatori di ca]co li della cistifellea o. ·del ·dotto o di an1b edue. hanr10 dato .qu1eiste percentuali sui ri&ultati: mo1ti 11 % - guariti 83 %, migliorati 6 % e il gruppo der pazienti non calcolosi (65): morti 3 %, •guariti 51 %, n1igliorati 37 %, non guariti 9 %. Pall 'e~me di queste cifre si possono trarre le eguenti conclusioni : la mortalità immediata è bassa e i risultali a distanza ottimi segue11do g-li attuali i11etodi di tratlan1 e·nto chirurg ico clella J11alatti.a della coleci ti. I ri ~t1ltati :1 di;

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NUl\1.

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2023

SEZIONE PRATIOA

stanza sono1 indub bia1n·e nte i11igliori J1 ei pa..zienti operati per colelitiasi, che per se1nplice infiammazione ielella cistife•l lea. Tutti g li inrerventi fatti per disturbi leggeri o per fatti patologici non ei&istenli o lie·vi della cistifellea .danno risultati ·del tutto S'carsi. Il dotto colo·docico de,,e sempre essere esplorato . 1

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B ENDA NDI.

MEDICINA SCIENTIFICA

catoria: e c.i oè 74 o/o di q ue ~ti pazienti apiparten evano al 3° e 4°. · I portatori di affezioni ga ... Lro-duodena li acco·m pag11atesi oo·n iperacidità ha11n o in gcr1e:re una buon a d enLatura. BENDANDI .

Gemelle mostruose. 1\nokhine (Avv. Ostetrico, setter11bre 19-!0) 11a illustrato un caso notevo·l e di gemelle, il cui coi-po è fuso a l di sotto d elle braccia. 5~ osserv.a no due. marr1melle, u11 solo ornb e.lico, un ... olo organo· g·enitale, l111 solo ano1 e du e a rti inferiori ; vi sono però due ston1achi e due cuori con circolazi oni in1 e rco1nt1nicanti; due colonr1e ,-ertebrali, due sis ter11i. nervosi cent rnli a1)1pareintemente distinti. Questa constatazione è inlJ)O·r tante, contratando con la t eoria i11 voga d elle ipnotossine J)er s1,.ieg·ar e il :sonno: il de lell·minismo d el quale 1d eve. risieder e n el sisten1a n ervoso centrale . Le presunte~ modificazioni del san1gue, ~e esi.s tonor, devono riten ei-si effettive e no11 ra·u sa d el sonno. fil . 1

Studi sul parassita malarico del pollo. G. Rita (11iv . di Mal. , 19±0, n. -1:) 11a fatto iun rilievo interessante. Prem ettiamo c.h ·e i polli sono molto sensibili ad un parassita maJaricoi, scoperto da Brun1pt in Oriente1 ecl ora largamente u sato n e1i laboratori di micro1b ·i olo.gia e di parassitologia : il Plasmodiiim galli.naoeum. Il Rita l1a rile, ato, a confer1na di precedenti ricerche di Chorine e di. Gavrilo·v , .che l' ernbrione di pollo non contrae l ' infe zio11e. Ha inoltre accertato che tale r efrattarietà ·si mantiene fino al i11omento preciso· d ella n a·scita: appena il pule.i.no è dischiuso, si mostra in grado di contrarre. 1'infezio11e, e in forn1a :grave. Che cosa avviene al n1on1ento della i1ascita, che possa ti·asformare l 'aiSs.ol,1ta refrattarietà in recettività ? l' A. pensa ad un ' influen_z:a. dell'ossigeno atmosferico, r esp·i rato direttamente e non più attraverso la m embrana alJanto~dea: in modo quasi r e1:.ientino si d eterrnina una nuova condizione delle emazie (e in .~enere delle cellule1 parassitabili <lell' org·aniSì11J01), per cui es5e dive11gono r ecettive al pia1·a&&ita. e tale recetti,rità pernlan e poi durante rt:utta la vita. J\ . P. 1

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VARIA Esiste una incapacità di masticare nelle affezioni gastro-duodenali~

In una unità n1ilitare cornprende11te uo111i11i ·di ' 'aria età, è stata fatta una inchiesta tadler H. (Praxis, 30 m a rzo 19-10) &ullo stato .della dentatura. La capa1cità di IT1.a~ti c.azione .era quella c.h ·e1 inter essava di ' 1ed-e r e. in rapporto alle affezioni gastro-duoden ali. Gli indiv1dui sottoposti .alJ'inchiesla sono Lati c.li·visi in 4 ·g ruppi a seco11da d ella capacità cli 11La-sticazion e : un 1° pruppo nel quale era buona {dentatura contpl.eta con al massin10 mancanti 4 molari o premo]ari), un secondo n el qual e .tale capacità di masticazio ne era 1&uffi ci ente riel 3° difettosa e n el 4° cattiva (.gravi d efi cien:ze nella d entatura., p remolari mancanti co11 1pletamente o in parte e nlo•l ari · ~·c om1J1arsi; IJrotesi pessime e stato della boc1ca clifettoso. .Si constatò che su liOO individui, 56 °/o appartenevano al 1° gruppo, 16 al 2°, 7 a' 3° e, 21 .al 4a.. Ap1)arve così ch e su 150 pazienti cli forme val'ie1 gastro-intes tinali 25 ~lo solan1ent.e .appartene,rano al i11 in10 gruppo. Nei e.asi <li gastrite cronica si I'invenn e il più foTte nurr1ero di individui co11 catti,-a ca1Jacità n1asti1

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Rlco-dlamo le Interessanti pubbl/cazlonl: Dott. Prof. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica della R. U niversit.à di Roma

Sistema nervoso centrale. Midollo-Spinale Riportiamo l' indice dei Capitoli: CAP. I. Cenni di anatomia e fisiologia del midollo spinale, pag. 1 a 29. CAP. II. Local.iaa.zione segmenta.ria spi>nale dei muscoli del tronco e degli arti, pag. 30 a 35. CAP. lii. Topografia vertebrcnnidoUare, pag. 36 a 38. - CAP. IV. Diagnosi di Sede delle affet;iorn del midollo spinale, pag. 39 a 45. - CAP. V. Divisione delle 11UJlattie del midollo spinale, pag. 46 a 48. - CAP. VI. Affet.ioni pnmarie del midollo spinale, pag. 49 a 150. - CAP. VII. Atrofie mU.s'colari progressive, pag. 151 a 191. - CAP. VIII. Affezioni secondark del midoUo spinale, pag. 192 a 215. - CAP. IX. Affezioni della Conus Medullaris e della Caucla equina, pag. 216 a 223. CAP. X. An~alie congenite del midolle spinale delle sue m embrane, pag. 224 a 231. Volume di pagine 238 con 66 figure nel testo. Prezzo L. 3 3 5 % e più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 3 1 , franco di norto in Italia, In1pero e Colonie. Per l'E· stero sole L. 3 2 , 9 O.

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Sistema nervoso centrale ... Il Cervello Ne riportiamo l'Indice Sommario: CAP I. Preliminari anatomo·ciinici e fisiologici sul cerv ello, pag. 1 a 47. CAP. II. MalatbVe del Myelencephalon (Medula Oblongata), pag. 48 a 62. - CAP. Ili. Malattie del ME>tencephalon (Pons varolii e cerebellum), pag. 63 a 83. - CAP IV. M w lattie deL Mesencephalon (Corpora quadrigemina, Brachia quadrigemina, Pedunculi cerebri, Substantia perforata posterior), pag. 84 a 88. - CAP. V. Malatbia del Diencephalon (Hypothala· mus. Thalamus, Metathalamus, Epithalamus), pag. 89 a 121. - CAP. VI. Malattie del Telencephalon (Pallium, Corpus .Stria· tum, Corpus callosum, Commissura cerebri anterior), pag. 122 a 171. - CAP. VII. Hydro cephalus, pag. 172 a 180. - CA?. VIII. Tumori e ascessi del ce?'V<?ll:o, pag. 181 a 241. - CAP. IX. Ma· lattie sifilogene del cervello. pag. 242 a 253. - CAP. X. Encefaliti non purulente, pag. 254 a 270. - CAP. Xl. Paralisi cerebrale in· far.tile. Hemiplegia e diplegia spastica infantilis, pag. 271 ~ 2?~· CAP. XI I. Epilessia, P.aG. 277 a 288. .- CAP. Xli I. Menmgi:f;i,, pag. 280 a 3k6. CAP~ XIV. Sul valarre deUe alte-rationi del liquor nella diagnostica delle m alattie dei sistema n ervoso, p ag . 307 a 342· Volu·1ne di pagine 350. con 66 figure nel testo. Prezzo L. 4 2 + 5 ~~ e più le spese postali di s pedizione • P er gli abbonati al « Policlinico » od a qu_alsiasi d~i nos!ri quattro periodici, sole L. 3 9 , 7 5 franco di por to 1n Italia, Impero e Colonie. Per l' Estero L. 41 ,9 O.

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'.nviare Vaglia Postale o Asseg.."10 Bancario alla Ditta LUIGI POZZI , editore, via Sistina 14. ROMA .


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« IL POLICLINICO »

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XLVII,

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VITA PROFESSIONALE. Cronaca del moyimento corporativo. Le facilitazioni fiscali per i professionisti alle . . armi. Con provvedimento' legislativo fu dispo-sta, nei confronti dei professio·n isti richiamati alle armi, la sospe11sione dell 'im1Josta di R. M. e dell 'imposta generale sull'entrata. La legge stabilisce che nei casi nei quali, malgrado la cessazione dell 'attività personale del profess.i onista richiamato, continui la produzio·n e d el reddito tassato, dovrà farsene speciale menzione nelle domande all'ufficio competente. Ora, a questo riguard,o, si precisa che, secondo lo spirito e la lett<era della disposizione di legge, la sospensione d.ella risto,ssione può acco.r dars.i soltanto quando la · cessazione dell 'attività professionale del sog·getto dell'imposta, per effetto del richiamo, abbia dato luogo a:q.che alla cessazione totale d el reddito· che è oggetto di tassazione. Per il fatto del richiamo alle armi, pur verificandosi la ce·ssazione dell 'attività pers.onale del professionista richiamato, tuttavia può avvenire che non consegua anche la cessazio,n e oggettiva del reddito, in quanto l'attività professionale continui anche se in misura ridotta, a opera di sostituti o di incaricati, oppure che il reddito seguiti comunque a prodursi, oome avviene per i redditi accertati cumulativaménte a più professionisti. In tali casi la sos.p ensio,n e non può essere accordata e gli uffici esamineranno la possibilità cli pro.p orre eventuali facilitazioni nel pagamento·, quando la mancata presenza del soggetto abbia avuto tali ripercussioni da giustificarle. E stato disposto, inoltre, che qualora permanga il richiamo e i1ei riguardi del professionista sia stata accordata la sospensione della riscossione degli accennati tributi, gli uffici devono sospendere l 'esecuzione sui ruoli del '41. Un'altra notevole facilitazione è stata stabilita a favore dei professior1isti richiamati alle armi. Il Ministero delle Fina11ze ha invitato gli uffici a adottare anch€ opportuni temperame11ti per carichi insoluti non sg·ravabili relativi a rate anteriori alla data del richiamo, consentendo la ripartizione del debito ir1 un numero di rate, di regola non superio·r i a dodici, proporzionate all'entità di esso e alle condizioni econo1niche d èl professionista richiamato.

MEDICINA SOCIALE Assistenza ,ai parastatali residenti in Africa Orientale. Tra l 'Enle nazionale fascisla di previdenza e cli as,sistenza per i dipendenti da enti parastatali e assimilati e g-Ii Istituti d 'assistenza dell'Africa Orientale Italian.a sono in corso delle intese per, chè anche durante la l1<}ro permanenza i11 Africa i dipendenti dagli enti di diritto pubblico possano fruire dei benefici d erivanti dalla legge del 28 luglio 1939 che comprendono : 1) in caso di inalattia, cura n1edico-chirt1rg·ica gratuita e son1ministrazioni di n1edicine e cli altri mezzi terapeutici a favore dell'iscritto e delle persone di famiglia , dal })rincipio della i11alal1ia

e11tro i limiti e con le modalità stabiliti dal re-golamento; 2) assistenza ostetrica a favore dell'iscritta o della moglie dell 'iscritto; 3) in caso di morte dell 'iscritto o di persona ·della sua famigli a : al) per la morte dell'iscritto che· apbia perso·n e di famiglia conviventi, e a t<Ytale· suo carico, una mensilità della retribuzione per · cias·cuna di dette persone con un minimo com- plessivo di clue mensilità; b) per la morte del1 'iscritto che non abbia persone di famiglia con-viventi e a suo totale carico, ana somma pari a. una mensilità della retribuzione; e) per la morte <lel co11iuge una somma pari a una mensilità dr! retribuzione; d') per la morte di un componente· della famig-Iia diverso dal co.n iuge, rnezza mensilità di retribuzione co·n un minimo di 300 lire. 1

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. RICOMPENSE

AL

V A.LOR

MILITARE

Croce di gue·rra Si1none Nicola di Simone e di Baldassare Laura ,. da Castellana (Bari), capomanipolo medico ia. sezio11e sanità clella 1a brig·ata mista. cc Addetto al-la sezione di sanità di una grande unità impe-g·nata in sei g·iorni di battaglia, dirigeva il nu-cleo avanzato della sua sezione, sovente risultante· nei pressi immediati della prima linea e sottoposto. a frequenti offese nemiche, dimostrando ener-g·ia, capacità e ardimento esemplari >>. Malaga,. 5-10 febbraio 1937-XV. Cannarile Leonardo fu Leonardo e di Girolamo• Giuseppangela, i1ato il 2 novembre 1904 a Martina Franca (Taranto), sottotenente m€dico c~m­ plemento del comando F. A. della Somalia. « Durante un colnbattimento, sprezzante del pericolo, rimaneva costantemente sulla linea di fuoco, pro-· digando serenamente le sue cure ai feriti ecl i11-· cuorando i combattenti. Saputo che un ufficiale· di altro reparto era rimasto gravemente ferito ~. cl 'i11iziativa si r ecava sul posto , attraversando uni tratto di terreno fortemente battuto, dando prova di coraggio e di altruismo n . Uara Comb, 3 mar-zo 1937-XV. Cardella ~Iichele di Giuseppe e di Stella Vin-· cenzo nato a Caltanissetta il 5 nlaggio 1911, sot-totenente medico complemento del gruppo bande· altopiar10. « Medico di un gruppo bande, sotto in tenso fuoco nemico, curava e medicava i feriti colli calma e sprezzando il pericolo a cui era esposto >>Eggeré, Gimma Arari, 7 ottobre 1937-XV. Iapichino Luigi fu Giovanni e di Lucia Annino nato a Siracusa il 16 luglio 1911, sottotenente m edico complemento del XXI battaglione coloniale. « Ufficiale medico cli un battaglione fortemente impegnato in co111battimento, con calma e serenità, dimostra11do g·rat1cle spr ezzo del pericolo, allo scoper lo, in zona forteme11te battuta dal fuoc<> avversario medicav·a numerosi feriti n. Scin11ò Iessus, 27 ' luglio 1937-XV. 1•

Il dott. Amdeo J. Rey è n o111inato presidente della Sociietà argenti11a di tisiologia.


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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE L' Ospedale italiano di T1tnisi. Le vicende dell 'ospedale italia110 di Tunisi vengono esposte in una monografia dei dottori Cortesi e Papa. Una prima iniziativa, che risale al 1879 cadde· il t entativo venne ripreso nel 1890 m~ il l\ili~ i1istero degli Esteri di allora inforr'nò che no11 avrebbe assunto impegni di sorta. La colonia italiana reagì con una pubblica so,t toscrizione e il 18 dicembre di quello st esso anno sorse, nell ,'A fauinà, il primo ospedale coloniale italiano di Tu11isi, capace di 100 posti. Il Governo italiano sta.bilì, per esso, una sovvenzione di 36.000 lire l 'an110 e prepose il Console al Co,n siglio d 'amn1initrazione. Tra difficoltà economiche ed ostilità politiche, l 'Ospedale adempì ben e i suoi com})iti e potè anzi istituire una Sezione oftalmica, per combatt€re 1'endemia traco,m atosa e altre infezioni oculari. Nel 1899 la comunità italiana riuscì a far porre la prima pietra di un nuovo ospedale, sulla montagnola della Giebilà; ed esso .cominciò a funzionare i1el febbraio seguente: dal1'architetto ai medici, tutti prestarono la loro opera gratuitamente. Il Governo italiano, frattanto, aumentò il s.uo contributo a 42.000 lire -<ln11ue. Nel 1908 1'azienda era in clisavanzo per ·circa 11.000 lire; eppure nel 1~'1 1 si creò u11 Co1nitato per aumentare la capacità di altri 100 letti. A tale proposito, si ricorda che il prof. Cirincione (il qu;:, le era stato oculista del noso:eomio) fornì le lenzuola . Dal 1915 al 1918, per fronteggiare l 'incremento dell 'endemia tracomatosa, venne istituito, con notevoli sacrifizi, un <lispensario oftalmico. Nel 1922 il Governo elevò il sussidio a L. 104.000 annue. Con l 'aYv€nto del Fascismo il Duce accrebbe , di s ua personale iniziativa, il contributo a L. 180.000 (corrispondenti a oltre 260.000 franchi). Nel luglio 1926 il i1os lro Gover110 fece devolvere le rendite dell 'Opera Pia « Eugenia e Carlotta Fasciotti » a benefizio degli ospedali italiani all'Estero e una gran par le di tali redditi andò all 'Ospe<lale di Tunisi. i el 1930 1'immigrazione italiana in Tunisia aggravò l 'insufficienza dell 'os.pedale ; sicchè il Duce dette istruzioni per la costruzione di un nuovo grande Ospedale, stanziando all'uopo la somma di 5 milioni di lire ~ la prima pietra fu posta il g maggio 1938. Esso· avrà una capienza di 400 letti e consterà di tre fabbricati in collcgamen to, dotati di tutti i servizi t ecnici e scientifici necessari; i compartimenti saranno di soli sei posti. Al riscaldamento per le cu.cine e per l 'asepsi provvederà una centrale termica.

Pellegr inaggio di medici 1nilanesi al Tempio di Duno. Per festeggiare la nomina di Mons. Don Carlo Ca1nbiano, .fo·n datore e rettore del santuario dei inedici italiani, a cameriere segreto cc extra urbem », « l 'Ufficio Stampa Medica Italiana », <( L 'Italia Mediaa », « L 'Avvenire Sanitario» hanno indetto per il 21 novembre una gita-pellegrinagg·io dei m,e dici milanesi. La cerimonia è stata annunziata per le ore 11 a Duno (Varese), alla presen z,a dell 'Ec.c. Mons. Macchi, Vescovo di Como.

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Servizio . . sanitario militare in Germania • . L~ Croce .Rossa - la 9uale ha quasi 76 anni di vita e ·cui hanno aderito più di 60 Stati civili - i11 Germania è stata organizzata con criteri vastissimi, i quali sono diretti non solo ad assist er e le vittime d ella guerra, ma anche a migliorare le condizioni igieniche dell 'Esercito . Durante la guerra del 1914- '18 la C. R. Tedesca impegnò, in cifra tonda, mezzo milione di per s?ne, alla cui operosità - in stretta cooperazione con la sanità militare - si deve se di 12. 700.0?0 mili lari feriti o malati, il 96 % potè essere ricuperato. Anche le truppe dell'abnegazione umanitaria si prodj garono. Esse vanno fiere del loro operato; durante la guerra mondiale s'immolarono, i)er ~ '~dempimenlo di un superiore dovere, 1783 med1c1, 18.183 sottufficiali e militi di Sani·tà, 620 portaferiti e infermieri, 243 suore, infermiere e assistenti infermiere.

Lotta contro le malattie veneree in Inghilterra. Dal « Journ . Amer. Med. Assoc. n del 5 ot1opre rileviamo ch e la « Federazione delle Donne Medichesse » dell 'Inghilterra ha organizzato un 'attiva campagna contro le malattie veneree. In un appello, essa rileva come la mobilitazione abbia reso importante la profilassi e com e il i11iglior mezzo per conseguirla risieda nel diffo,n dere nozioni riuardanti l 'igien e e n el moltiplicare i mezzi di ricreazione sana. S'insiste sul:. I 'utilità di creare una coscienza sanitçlria in materia sessuale e d 'impartire n ozioni sull'igiene s.essuale a tutti ·i mobilitati, siano uomini che donne. Le donne mobilitate (infermiere, visitatrici ecc.) ch e contrag·gono malattie veneree no11 devono essere dimesse, ma curate in m odo efficiente; ed all'uopo conviene rendere loro accessibi li delle m edichesse. La Federazione manifesta il convincimento ch e le case di tolleranza costituisco110 un pericolo per la salute, poichè })Osson o diffondere attivamente le malalt.ie ve11eree. L 'impiego dei cc p acch etti profilattici » a volte giova per preve11ire le infezioni; ma la dis tribuzione di essi pres.uppone una sanzione ufficiale dei rapporti sessu ali illeciti, e perciò tende ad accrescere la promiscuità, ch e porta con sè una .mag·giore incidenza di malattie sessuali. Anche per gli operai addetti alle fabbriche di munizioni la propaganda, le cure e i diversivi sani costituiscono i migliori 1nezzi di lotta.

Congressi e convegni. La Società svizzera per la m edi.'.cina interna è stata convocata a .Berna il 16 e il 17 novembre. Il 1° Congresso brasiliano di ostetricia e ginecologia si è t enuto a Rio de Janeiro dall '8 al 15 settembre, sotto il patrocinio del Governo, con la presidenza del prof. Arnaldo· de Moraes, presidente della Società brasiliana di ginecologia. Le terze giornate peruviane di nipiologia si sono svolte a Lima dal 25 al 28 settembre, sotto gli auspici della Lega nazionale d 'igiene e profilassi sociale ; il comitato ordinatore era presieduto dal dott. Gerardo Alcarco.

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JL POLICLINICO >>

Al 14° Congresso italiano di filosofia, che que~ t 'anno ha assunto particolare importanza (è stato inaugurato con un discor so programmatico dal Ministro Bottai), una relazione era d edicata n « Pen siero e linguaggio ». · Hanno p artecipa to alla discu ssione alcuni m edici, tra i quali, con uno studio p sicologico riassuntivo d elle sue ricerch e originali sull 'organizllazione sensorio-motrice del linguaggio, Padre Agostino Gemelli; tra le comunicazioni segnaliamo quella d el dot t. Giuseppe Alber.t i, g'ià riportata n el i1ume-ro ~corso. I... c prime Giornate clinich e d ella Federazione

odon tologica latino-americana si terran110 nel febbraio 1941. P.e r informazioni rivolgersi a: dr. i~icolas Rodrig u ez, secretario d el Consejo Nacion al de Chile d e la F. O. L. A., Casilla 2575, Sant iago, Cile.

Notizie sanitarie di guerra. Il Comando Supremo clelle Forze Armale t edesche in data 17 novembre comunicava ch e apparecchi britannici penetrati in Germania nella 11otte del 17 aggredirono principalmente Amburg·o, Brema e Kiel ; fu atlaccato un osped ale inilitare, m a le numerose bon1be lan ciate caddero n el giardi110 adiacente, senza recare danni.

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plia111e11Lo clegli Istiluti Ospil alieri, si è provved~to a trasformare },a divisione ostetrico-ginecolog1ca, ch e ora dispon e di 90 le tti, invece dei 50. della Yecchia maternità, a creare ex novo, ricavand olo da una sala m edica, il re11arto operatorio della s l es~a divisione, corredato di tutto il conforto e di impinti 1J1od ernis.simi, a r estaurare il compart o contag iosi e l 'ospedale dei bambini. :È stato inaugurato n ell 'Ospedale Morg·agni di

For1l u11 nuovo padiglione adibito a reparto Mat errùtà . ]~sso , dovuto alla munificenza del sen. Morgag·11i, che volle r endere un tributo di affetto alla 111err1oria della madre, fu cominciato a costruire i1ell 'aprile dello scor so anno ed all a P.OSa della prima pietra presenziò il Duce. L'edifizio occupa circa 1000 mq . ed è a tre piani; la dis.ponibilità è di 50 letti; gli ambienti sono stati arr ecl at i d allo stesso donatore. Il 28 ottobre ven11e i~ugurato a ~Ienton e il nuoYo Osped ale civile, presenti ger archie e aut orità.

Il 28 ottobre, n ella città d e L 'Aquila, l 'Ecc. An1icucci, accompagnato d a tutte le Autorità locali, h a inaugurato presso l 'Ospedale Neuropsichia t rico provinciale un nuovo grande edificio destin a to a padiglione industriale, la sede del Dopolavoro infermieri dotato fra l 'altro di una vastis.si111a sala per proiezioni cinemato·g rafich e, la nuoL'Ospedale « Rudolf Virchow » di Berlino è stava cucina, una grande serra per floricultura e un Lo nuovamente colpito da bombe inglesi ; un inlaboratorio con relativa fornace per la fabbricacendio prodottosi potè essere subito domat o. zione di vasi e di t erraglie; sono stati inoltre inauLe autorità inglesi hanno stabilito cl1e n ei ri- · gurati i laborato.r i scientifici e il gabinetto radiolofugi antiaer ei capaci di più di 500 person e debb<t gico. L 'illustre ospite, a cerimonia ultimata, dopo esser e disponibile un medico. . esser si compiaciuto col direttore prof. Marino Ben· venuti, ha lasciato l 'Ospedale fra ripetuti, scroNegli ,Stati Uniti si è allestito un ospedale pe r scianti applausi, la11ciati, d al numeroso personale feri ti di guerra , d estinato all 'lngl1ilterra . E dipresente, all 'indirizzo d el Duce. retto dal prof. P. D. Wilson . Il p er son ale comprende un chirurgo generico, 5 chirurg i ortopeIl 23 ottobre fu inaugurata l 'Università di Kodici, 1 chirurgo « plastico », 3 infermier e e 2 seloszvar , n el territorio recentem ente restituito algretarie. 1'Ungheria; alla solenne cerimonia intevennero il Reggente e il Capo· del Governo; fu prestato giur a111ento dal ·C orpo accad emico. Dopo 22 anni l'uUn po' dovunque. 11iversi tà- torna ad essere u110 dei maggiori centri La sessione d eg·li esami di Stalo per l 'abilitadella civiltà n1agiara. zion e all 'esercizio della professione di m edico chirurgo è st ata indetta nelle RR . Università di BoPresso l 'Istituto slalale d 'igiene di Varsavia si logna, Cagli.ari , Firenze, -Messina, Napoli, 1P arma, è organizzato un reparto pel d ermotifo, trasforP avia, Perugia, ,Sassari e Torino. n1azione di un post o, di studio stabilito dall'Istituto tropicale di Amburgo. La Confed er azione dei commercianti e quella Il 15 ottobre venn·c inaugurata ad Amburgo dei lavoranti del commer cio sono venute ad un · l 'Accad emia per il p erfezionamento in m edicina accordo per la vigilanza sulle norn1e dell 'igien e tropicale; essa ha s.ede n ell 'Ospedale cc Gerhard del lavoro. Wagner n; è presi.edu!a dal prof. Holzmann. Il Mi11istero d elle Corporazioni, jr1 reìazione a Il 6 giug no il Servizio di Sanità i;>ubblica devarie segnalazio11i ricevute circa sfasamenti di rrli Stati Uniti inaugurò n el porto d1 Boston un prezzo rispetto alle quotazion i al1torizzate p~t i ~uovo ospedale per m arinai , capace di 360 pos.ti prodotti chimici e medicinali , ha invitato, con e ch e .sorge un 'area di circa ettari 4,8. r ecet1tc cjrcolare, i Cor.lsigli Provinciali d E-lle Corporazioni ad inter~enire, seguendo attentamente E entrato in funzion e il primo vagone-ospedale l 'ar1damenlo d el 1ner cato e stabiìet1do contiJjui nelle ferrovie canadesi; è capace di 18 pazienti contatti con le organizzazioni professionali intee di 5 per sone d'assiste nza (m edici e infermiere); ressat e , in m odo da eliminare i lame~1t.1ti abusi. varrà di modello per altri vagoni-ospedale. Nu ovi r eparti dell 'Ospedale di t-: rcmo11a so110 I" 'Ufficio sanitario del Reich 11a diramato una slati allestiti nell'anno XVIII. Contiot1a11do l 'atcircolare jn cui am111oni ce le direzioni degli os.petuazio11e del programma di rinnovam ento ed arri•


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SEZIONE PRATICA

dali e dei sa11atori per tupercolotici, i n1eclici tisiologi, gli specialisti oto-rino-laringologi ecc. a . . . ' 1100 impiegare persone giovani tra il personale d 'as~istenza, poichè più esposte delle p er sone adulte a contrarre la tuperc-0losi. Il divieto con1prende l'assistenza nelle ore di consultazione. I contravventori verranno resi responsabili civil1nente e 1)enalmente delle conseguenze. In Germania è s tato organizzato un Servizio di co11sultazione e di esami per gli alimenti. La segreteria generale ha sede in Tiergartenstrasse 15 Berlin W 35. ' Il Fi.ihrer sa11itario del Reich, dott. Conti, h a visitalo la Camera m edica jugoslava in Belgrado. È s tato discusso il problema degli scambi di m edic i tra Germania e Jugoslavia.

L '« Istituto tedesco per la scienza s traniera » ha organizzato un corso p er stranieri, alla chiusura del c1uale i medici che vi hanno partecipato, appartenenti a Yarie Nazioni, sono stati invitati dalla Camera medica tedesca acl un co11vegno cam eratesco. A Marburgo, in commemorazione di Behring, si t errà un convegno di immunologi d al 4 al 6 dicembre; verrà scoperto un monumento d el grand e scienziato . Nella Finlandia non si produce più olio di fegato di m erluzzo, perchè le zone marittime di p esca sono s.tate annesse all'Unione sovietica. ,

Ir1 "'eguito alla comparsa della peste nella Mancittria , sono state adottate severe misure da parte del Giappone e d ella Russia per prevenire l 'importazione della malattia. La Russia ha stabilito due stazioni quarantenarie e il Giappone una stazione di controllo. Questa sorge a H sing-ling e controlla !l'intenso traffico verso Sc himonoscki (giornalmente più di 7.000 persone) . Fino all'ottobre erano clenunziati un migliaio di casi: è la pii1 g rav€ endemia prodottasi dopo il 1923. Dl1rante il 1928 in Inghilterra e Galles m oriro110 77.028 persone per inalattie cardiache ; n el ] 938 Il~ morirono 12().482, di lcui 150 % sotto 1 'clà di 65 anni. Negli Stati Uniti la durat~ m edia della vita si calcola attualmente di anni 62; ne] 1870 er a di anni 41 e mezzo. !\egli Stati Uniti, in seguito all'est en sion e del r eclutame11to, sono state predisp-0st e cento commissio1n i m edich e d'esame, ognuna delle quali sarà compos.ta di tre internis ti, un chirurgo generico, un chirurg·o ortopedico, due oftalmologi, un otorinolaringologo, un n europsichiatra, un patologo labora to1rista e un dentista; si prevede ch e gli specialis.t i delle c ommissioni per gli esami medici potranno venire assunti tra i professionisti civili o nella riserva e compensati pro diem . Il 20 settembre si è tenuto a Chicago un convegno, organizzato dall 'Associ azione Medica Americana , ~ ugli esami medici militari (il resoconto n e è pubblicato in cc .Journ. A. ~I. A. », 5 ottobre 1940.

Cor;·igerida. - Nel fase. scorso, 5a not ., ult. periodo, leggere: aooademisti della Gil, presenti a Bucarest, ove erano r educi da J asi, insieme ... can1icie Yerdi.

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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Rinasc. Med. , 31 ag. -

C. i\[ \RTE"LLT. Dosi n1inime. -· J. W . GROTT. Diab e te consecutiYo a pa11cr eatite cr. Min. Med., 15 sett. Vitamine. Rev. Clin. Espan., 1 sett . - M. UsANDIZAGA e C. JtMÉNEz D1Az J . e al. TA AlTRtrc . Cirro i epatica infan lile. Wi en Klin. Woch. , 27 sett. - A. PrLLAT. Avitaminosi A. - J. v. PALUGYAY. Roe11tgenterapia dell 'asma br . J(lin . .vVoch., 28 se ll. - H. MARC. Modo d 'azione dei sulfan'lidi . - E. KARTERl\fANN e K . E. VoGT. Ii11munizzaz. contro edema gass. e tetano . D eu·t. Med. TiVoch. , .27 sett. - KA'LINKE. Co ...idd etta resistenza del fegato n ell'anemia pern . e trattam. di essa con corpi sulfidriljci. PaJthol., sett. D. FROSINI. Micosi orale a ~< Cryptococcus co nglobatus ». RADAELLI I. G. 'TACCONE e N. 0RLANDI. Tumore epit. prim. d el pericardio. Nlediciria (Madrid), ag·. - R. CouLLANT e M . V. Rrz . Djagnosi differ. delle splenomegalie. lvli1i. M ed. 29 sett. - L . SERUT1N10. Vitam. Bi nello scompenso card. Speriment., VIII . S. BroLzI. Sull 'azione d ei disinfettanti. - R. SEVERI. Neoformazioni ossee d a innesti di epitelio urin. Rif. Med., 17 ag. - I. C1Acc10 e .A.... VADALÀ. Car enza sierologica in corso di sifilide second. florida. - N. 'foRo. ;pomata di Lohr n ella pratica chirurg. ambl1lat. A rcri. inl ern. Med., ag. - D. MELNICK e al. Rapporto albumina : globulina n el siero. - S. C. RoBINSON e ~[. BRUCER. Costituz . e iperten s . - J . ~1. BRovELs. Arterite dei vasi temporali. .Joarn. A. M . .A. ., 31 ag. - F . T. HrLL. TrabocP. A. ch etti cliagnostici del naso-faringe. O' LEARY. rvialaria e febbre artif. nella dem. para1il. Pe-diatr., se lt. A. R..\.EUGNO. Vit. B1 nella terapia d el m eg·acolon. Med. W elt. , 28 sett. - H. H. MuTSCHLER. Amputazioni e trattam. d eg·li amputati. - A. ScHuBERTH. Trattam. d elle ca,•erne polm. con aspirazion e-drenaggio. Gesh. d. Osp. e d. Cl., 29 sett. - V. MELAMAN1 Val<)ire fisiolog. d ella splenocontraz. Se tt. Med., 31 ag. - I. GATTO. Mielogramma niella m. di Cooley . Ann. di Med. Nav. e Col., lug .-ag. - R. BERGER. Gang liec Lomia lombo-san. s.ulle ulceri tropicali. - R. R u ATA. « Male da calore » e cloruro di sodio . Giorn . di Gin. M ed., 20 sett. - G. PonnINE. Vit am. B1 e fun zionalità epatica. - L . COTTI. Maretina nelle febpri ondul. e tifoidee . A r c1i. BalkClJn. ·de Méd , Chi r. ecc., lug .-sett. L. TANON. Ipoasfissie digestive . - N. LORl\NDO e M. LANGERON. Mice toma actinomicotico. 1p. BoGDANov1c . Trattan1. preventivo dell'an g·ina di petto. l11ien. Klin ..Wo ch., 4 ott. - S. THADDEA. La funzione d ella corteccia surren. - F. W. LAPP. Trattam. d ella gastrite .. . Arch. f. Sch .- u . Trapen-Higg., ott! MENK e. W.. MoLER. Che1noterapia del linfogra11uloma ingu111. 1

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2030

« IL POLICLINICO »

Chinese Med. Journ., lug. - l\IIcQuERRIÉ e al. Meccanismo delle convulsioni da insulina. Rif. Nled., 24-31 ag. - G. MA0ToL1. Studio elettrocardiogr. e fonocardiogr. degli stati ipertiroidei. i1.Vled. J(linik, 4 ott. A. SH. MALLINCKRODTHAUPH. Ricambio dello zolfo in dermat. - G. DENECKE. Trattam. della diarrea al campo. Deut. Med. lVoch., 4 o·tt. - EILLICH. Tonsillite e ft1nzione ren. Rinasc. M ed., 30 sett. - G. D1 MAcco. Sulfamidici e glicemia. FOlrze San., 30 sett. - R. GRASSO. Terapia delle malattie arteriose obliterative e trofico-vascolari deg·li arti. M ed . Welt, 5 oit. - E. MARTINI. Sulla malaria. Riv. Clin. Ped.. , ott. - S. FoLENA. Sintoma di Hochsinger. - G. CADEDDU. Iodemia. - A. L10TTA. Il cloro nell 'intossic. difterica. Riv. di Parass., sett. - W. GARRILOV e al. Coltura dei . tessuti n ello studio dei protozoi: i tripanosom1. Deut. Med. Vf' och., 11 ott. - ScHREus. Chemoprofilassi e chemoterapia della gangrena gass. EsuzuK1. Studi n ell 'actinomicos.i . J{lin. woch.' 5 ott. -- K. APITZ. Plqsmocitoma del midollo osseo e mieloma multipld. - H. T. 1SCHRENS e W . GAHLEN . Metaemoglobina provocata da sulfoni. Ha.em wt . , vII. N. QUATTRIN e E. F1LLA. Tbc. polm. ed emopoi·e si. - A. B.\.SERGA e B. RovATTT. Emorragie negli itterici. Wien. klin. Woch., 11 ott. - W . DEUK. Trattam. chirurg. dell:ipertonia. - R. FRIEDRICH. Volto degli ulcerosi. 'Min . Med ., 13 ott. - B. NARDONE. Sindro·m e di Amodei Zorini. Bronchioliti bronchiettasiche. Arch. It. Chir., giu. - M. TABANELLI. « Maschera ecchimotica » . - F. GAVIOLI. Neurinoma allo sciatico . ..:_ M. M1GLIETTA. Anestesia del ganglio stellato n el trattam. delle complicaz. bronco-polm. post-~perat . Mii~nch . Med.

Woch., 11 ott. ScHENKEL. Il nuoto nel trattam. se condario dei feriti di guerra. - A. BosToEM. I querulanti.

[ANNO XLVII, Nui\r. 47]

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GAIFA.MI Il N. 11 (novembre 1940) oontiene: Lavori originali : M. GEYER: Considerazioni sulla, cura chirurgica dell'incontinenza d'urin·a nella donna. Fatti e documenti : L . Cosr.\: (Jontributo allo studio delle rotture spontanee dell'utero gravido. - R. ALA· MANNI : Oontributo allo studi o del didelfismo uterino. La rubrica degli errori : G. P1ROL1: Un raro corpo estra neo nella cavità uterina, che fa err-0neamente sospettare l 'esi stenza di un oan.cro del corpo dell'utero. Terapia : G. REVOL';I'ELLA: Slt un utile impiego dei sulfamidici n el corso della radiumterapia del cancro dell 'utero. Ru1brica coloniale: A. CONSOLI: Osservazioni· sulla fisiologia ostetrico-ginecologica delle suddite dell'A. O. I. - Nota I: Cenni di etnologia, antropologia e costituzione. Dalle riviste. Varietà. Notizie.

Abbonamento per il 1940 : Italia L. 5 6 ; Estero L. 7 O. Per gli associati al « Policlinico » : Italia sole L. 5 O; Estero sole L. 6 5. Un numero separato L. 7. Invial'e Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistina., 14, ROMA.

Rivista di lllalariologia PUBBLICAZIONE PERIODICA Sommario del N. 1-4 bis {1940, Sezione II>: Recensioni : Parassitologia. - Patologia. - Clinica. Terapia e ·f armacologia. -- Epidemiologia. - Profilassi. - Ent omologia (una .grafica). - Geografia della malaria e campagne an·t imalariche. - Mala.rioterapia. - Generalità. - Miscellanea. Rivista bibliografica. Note biografiche (2 figure). Notizie (2 figure) . Un fascicolo di pagine 164.

o.

Abbonamento pel 1939: Italia L. 6 Estero L. 1 O O; ai nostri abbonati L. 5 4 e L. 9 O rispettivamente; un numero separàto : Italia L. 8; Eetero L. 1 2 . Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, edi· tore. Via Sistina 14. Roma.

Indice alfabetico per materie Anen1ia nei n efritici: valore prognosti- , co e trattam. . . . . . . . . . . . . Pag. 1986 Anoressia mentale e sco·r buto; traltam. )) 1996 con follicolina . . . . . . . . . · . Bibliografia . . . . . . . . · · · · · · 2014, 2016 Colecistectomia: risultati immediati e lontani . . . . . . . . . . . . . . · · )) 2000 Crona1ca del mmJli mento corpor. . . )) 2024 )) 2020 Dispepsia da litiasi l>iliare: cura . . )) 2023 Gemelle mostruose . . . . . . . . . . )) 2006 Gravidanza: regolaz. della yit. C Masticazione nelle affezioni gastro-duo)) 2023 denali . . . . . . . . . . . . · · · · Medicina sociale . . )) 2024 • • • • • • )) ·2020 Megacolon: trattam. • • • • • • Diritti di proprietà riservati. autori;aatione scritta dalla redazione. t

l\1orbo di Addiso·n : cura con ace tato di desoxicorticosterone . . . . . . . P ag . 2009 Narcosi in . chirurgia di guerra : nlo)) 2016 derne vedute . . . . . . . . . · · · · )) 2013 Nervi periferic i: clisturbi circolatori . . )) 2023 :P arassita malarico del pollo: studi . Polmonile: terapia d'attacco co·n $.ulfamido-piridina per fleboclici ~ . . . )) 1979 ;pubertà grande e piccola: alterazioni )) 2008 del ritmo endocrino . . . . . . . . . )) 2004 Reumatismo cronico e avitaminosi . . Seno carotideo : iper-reflessività; accessi sincopali spontanei . . . . . . . . . )) 2010 Spirochetosi ittero-emorragica nei lavo)) 2019 ratori dei campi . . . . . . . . · · · )) 2019 Ulcera emorragica dello stomaco : cura

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicat4 nel Policlinico se non in sqvito vietata la pubblicaz,ione di sunti di essi senta citaf'ne la fonte. L'EDrrom

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma, Stai>. Tip. Armani di M Courrier

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XLVII~

Anno

2 Dicembre ·1940

'' I L P O LI C L IN I c:o

PERIOD-100

DI

~'1EDICINA

CHIRURGIA

E

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Sezione Pratica N. 48

IGIENE . ;.

(VOLUMI N. 41, 42 I, 4211, 43, · 44 DELLA COLLANA. MANU A.LI DEL ''POLICLINICO,,) OPERA DEDICATA AL· MAESTRO NEL SUO XXX ANNO D{ INSEGNAMENTO DAGLI ALLIEVI ASCOLI M. ROMA - BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI ,R. PARMA - CERMENATI A. fEftAl\10 - CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ s. R01'1A - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGI! - GHIRON V. ROMA - GUSSIO s. CATANIA - JURA V. ROMA - LOZZI V. ROMA - MARINO-ZUCO c. ROMA - MATRONOLA G. ROMA --.. ~l'INGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. ROMA ·- PAGGI B. ROMA - VALDONI P. ROMA • STEFANINI P. ROMA • PROSPETTO D•LLA MATERIA TRATTATA NELL'OPER 'A VOLUME PRIMO. VOLUME SECONDO ( PARTE I). 1. Anestesie e anestetici - Prof. 11_. Ghir on, Roma, 1. Chirurgia dell'orecchio - Prof. G. Ferreri, Pe2. Infezioni chirurgiche in generale e lora cura rugia. Prof. V. Jura, Roma. 2. Chirurgia del naso e dei seni della faccia • 3. Chirurgia dei vasi sanguigni - Prof. ll . Gliirort, Prof. G. Ferreri, ~erugia . Roma. 3. Chirurgia del viso - Prof. S. Gussiv, Catania, 4:. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiand<1le 4. Chirurgia dei mascellari - Prof. G. Matronold, linfatiche - Prof. 11 . Ghiron, Roma. Ro1na. 5. Chirurgia delle parti molli degli arti: Pelle 5 Chirurgia della bocca e della lingua · Prof. e suoi annessi; Sotto~utaneo; Muscoli ; TenA. Chin.c;serini, Roma ; Chirurgia delle ghian· dini - Prof. G. Pacetto, Roma . dole salivari - Dott . P . Stefanin i, Roma . 6. Chirurgia delle ossa : Generalità; Malattie si6. Chirurgia della faringe e della laringe . Prof. stemiche dello scheletro - Prof. P. Valdoni , G. F erreri, ·P erugia. ·· · Roma; Malattie infiammatorie acute e croni che - Prof. ·v. Jura, Roma ; ·rumori e malatVOLUME SECONDO ( PARTE II). tie parassitarie - Prof. R. Brancati, Parma; 7. Chirurgia del collo: Malformazioni congenite; Fratture in generale e in particolare _ Prof. Malattie infiamn1atorie; Tumori - Prof. P. ~'. Ghiron, Roma. Valdoni, Roma. i. Malattie scheletriche della crescenza - Prof. 8~ Chirurgia della tiroide - Prof. NI. A.scoli, Roma; C. Marino-Zuco, Ro1na. Chirurgia delle paratiroidi - Dott. B. Paggi, 8. Chirurgia delle articolazioni : Generalità Roma. Prof. P. Valdoni, Roma; Flogosi acute 9. Chirurgia della mammella - Prof: R. Brancati, Prof. V. Lozzi, Roma ; ~"'logosi croniche e Parma. · tumori - Prof. P. l' aldoni , Roma; Traumi 10. Chirurgia del torace: ~areti toraciche; Media- · delle articolazioni eccetto le lus·sazioni stino e timo - Dotto toracico; Esofago; PleuProf V . Lozzi, Roma; Lussazione in gene~ ra - Polmoni; Cuore, pericardio e grossi vasi; raie e in parlicolare; Anchilosi e contra.tture Diaframma - Prof. M . Ascoli, Roma . . Prof. ~' . Ghiro1i, Roma; Malattie di cre11. Chirurgia dell' apparato genitale maschile : sce~z a - Prof. Marino-Zu co, Ron1a . ·resti<::oli, deferente e scroto - Prof. G. Ma9. Deformità congenite e acquisite degli arti lronola, Roma ; Vescichette seminali; Pene Prof. C. A.fal'ino-Zu co, Roma . Prof. V. Lozzi, Roma . 10. L'indagine radiologica in chirurgia - Prof. A. 12. Chirurgia dell'apparato genitale femminile .. Dott. A. Cermenati, Teramo. Bianchini, Roma. f \ l \ / \ f \ l \ l \ / \ l \ f \ f \ l \ J \ l \ l \ l \ / \ l \ l \ / \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ / \ l \ l \ / \ l \1\1 \ l \ 1\I•

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Stacc•re · · · · · · · · · · · · · · · · · · · • · • . · · · · · · · • · · · · • · · · · • ·

Signor LU/01 POZZI, editore -

R.OM A

Avendo preso conoscenza di qu'llnto trovasi pubblicato 1iel MANUALE DI CHIRURGIA dedicato al Prof. ROBERTO ALESSANDRI, da voi edito, come trovasi specificato qui sopra e nella pagina seguente, mi impegno, quale abbonato al vostro Periodico « Il Policlinico » di acquistare una copia delfu. intera opera al prezzo di wle Lire Quattrocento anzichè di L. 446 stan'te il decretato aumento del 5 % sull'antico prezzo di L. 425, da potersi pagare, con iUn primo acconto .di lire Centoquaranta e le restanti L. 260 mediante dieci rate mensili di L. 26 ciasouna sino al completo saldo. Pertanto vi invi-O '!Ontemporaneamente il mio primo versaniento impegnativo di L. 140 e mi obbligo di pagarvi le ri1l'Ulnenti L. 260 in dieci rate mensili di L. 26 ciascuna, col rimettervi ogni mese mio relativo Vaglia Postale o Bancario o di versare mensilmente detto importo nel vostro Conto Corrente Postale N. 1/5945, fino alla totale estinzione del debito. (Coloro che preferissero ricevere i volumi pubblicati in pacco gravato di assegno del primo acconto J

di L. 140 e delle relative tasse postali, all'uopo occorrenti, ne scrivino l•autorizzazione a tergo della presente • nel posto riservato per le comunicazioni del mittente).

In mancanza del mio diretto . versan1.ento mensile come sopra, vi riconosco il diritto di riscuotere da me l'importo della rata median'te Tratta Post,al,e aumentata di i. 3 per le occor· renti spese e tasse. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente mio impegno, eleggo il mio domic;,:i,o in Roma, presso il vostro Ufficio. ( R'esidenza. data e indi.rizzo ben chiari)

............................................................................................ . ......................................... .

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2030

« IL POLICLINICO »

[ANNO XLVII, NuM. 48]

VOLUME 1'ERZO.

VOLUME QUARTO.

1. Chirurgia del cranio e dei tegumenti cranici· • Prof. A. Chiasserini, Roma.. 2. Chirurgia del cervello - Prof. A . Chiasserini , Roma; Chirurgia. del midollo spinale - Prof. L. Dominici, Perugia. 3. Chirurgia dei nervi periferici - Prof. A. Chiasserini, Roma. 4. Chirurgia della colonna vertebrale - Prof. S. Crainz, Roma. 5. Chirurgia del bacino - Dott . P. Stefanini, Roma. 6. Chirurgia dell 'appara&to urinario: Reni e ureteri; Vescica - Prof. E. Mingazzini, Roma; ~rostata - Proff. E. Mingazzini e V . Lozzi, Roma ; Uretra - Prof. V. Lozzi, Roma. I

Chirurgia del! 'addome : 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.

Pareti addominali - Prof. P. Valdoni , Roma Peritoneo - Prof. P. Valdoni, Roma . Ernie - Prof. S. Gussio, Catania. Fegato e vie biliari - Prof. L. Dominici Pe· . ' rug1a. Pancreas - Prof. L. Dominici, Perugia. Milza - Prof. P. Yaldoni, Roma . Stomaco • Prof. G. Raggio, Cagliari. Duodeno - Prof. G. Raggio, Cagliari~ Intestino tenue e colon - Prof. P. Valdoni, Roma. Appendice - Prof. P . Valdoni, Roma. Retto e ano - Prof. P. Valdoni, Roma.

Prezzo della inter'l opera in quattro volumi, uno dei quali (il secondo) in due grosse parti, tutti rilegati in piena tela, di compiei· sive _pagg. 4300 con 2396 illustrazioni nel testo delle quali 106 in ..tricromia. L.

4 25 +

il decretato aumento del 5

%

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L.

4 4 6.

franco di porto in Italia, Imper o e Colonie.

N . B. -

Esclusivam ~nte agli abbonati

al << Policlinico » od a qualsia.si delle altr . noitre Riviste l' opera è ceduta per sole L.

446

ed anche con la po11ibilità dì pa.rarla trradualmente, 011ia con un Primo versamento dt L . richiesta da farsi accompagnata daU'impegno scritto di 'Versare le nmanenti L. 2 6 O in 10 rate mensiLi da L . anzichè L .

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alt' atto della

cadauna, fino al

saldo. Alla richiesta unire la fascetta comprovante la qualità di abbonato ad una delle nostre Riviste.

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AVVERTENZA. • L'impegno del pagamento dell'intero ammontare di L . 4 O O (ridotto a t anto esclusivamen te per gli abbonati a qualsiasi delle nostre quattro Riviste), può essere stillato e 1ottoscritto nel predetto. Bollettino po•tale .

Riportiamo un altro del tanti giudizi espressi pel nostro '' Manuale di Chirurgia ,, : « È inutile ormai ripetere tutto il bene che di questo trattato è 1tato detto ; con questi cl·u e 'Volumi viene completata la P•rte spin.le

cAt esso: il volume che conterrà la parte gen erale, è atteso fra pochi giorni. Nei volumi pubblicati è compresa la chirurgia deU'orecchio, del naso, faringe e laringe e dei seni della faccia, scritta m•1istral• mente e con ricchezza di osservazioni personali da Ferreri 1 la chirurgia del viso redatta accuratamente dal Cu•io : la chin1rgid ~ mascellari cla Matronola : la chirurgia della bocca e della lingu<J da Chiaa1eriDi ; Stefanini ha raccolto tutto quanto risuarda la clii· rarsia delle chiandole salivari: Valdoni ha trattato in maniera completa la chirurgia del collo; Ascoli la chi,-u..gia della tiroide, deUa parete toracica, del mediastino, del · timo, pencardfo, cuore, &rossi vasi, esofago, ti.otto toracsco, pleura, polmot1e e cliaframma: , t_uaio questo dell' Ascoli veramente completo sotto ogni punto cli vista e ricco di ouenaz.ioni 1ea1Ate e di equilibrio· Brancati ha redatto la chirurgia della mammella ; Paggi queUa delle paratiroidi, capitolo nuovissime che manca ancora Mi comUDi

trattati : Matronola la chirurgia dello scroto, deUa vaginale e del · t esticolo ; Lo;:zi la chirurgia delle vescichette seminali e La chi"'rata 4el pene; Cermenati la. chirurgia dei genitali femminili .

L 'Edizione, è, come ormai la Casa Ed. Po;:ti ci ha abituati, 1plendida : Yi aono delle tricromie che, oltre ad eeaere tipecra&ce=·a t• (Da « RSnasc:enza Medica », 15 giugno 1934, Napoli). G. L. belle, sono tante piccole opere d'arte•·

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LUIGI POZZI

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Editore

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ROMA

c106)

VIA SIS rINA, 14

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VOLUME XLVII

Roma, 2 Dicembre 194:0 ·XIX

Nnm. 48

'' PERIODICO DI

'' .

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE .

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE P R A T I.C A - - -REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZO

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

<e

POLICLINICO»

di Roma

PER

Italia Estero Cumulathti : (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 80 - · L. 125 j (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . ( 1-a) ALLA SOLA SEZIONE . MEDJCA (mensile) . L. 60 -- L. 70 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURG ICA (m ensile) L. 60 - - L. 70 I (4) ALLE TRE SP.ZI.ONJ (prat .• med. e chir.) Singoli :

Un numero

~epar ato

IL

1940

Italia Estero L. 125 1 L. 180 L. 125 L. 180 L. 165 1 L. 220

della SEZIONE MEDICA o della GBIRURGICA L. 6; della PRATICA L. 4,00

..- L'Importo dell'abbonamento, che può essere inviato con Vagi ia Postale o Chèque Bancario, può anche essere versato, aeaza tassa, nel Cont o Corrente Postale N.1 /5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Ammlnlstrazione, questa comporta l'aumento di L. 5.

SOMMARIO. Lavori originali : E. Giarla: Iniezioni e11doperitonteali

come cura del dc·lore e dei riflessi n·eurovegetativi patologici nelle perivisceriti ed in altre affezioni endoaddc·minali. Note e c.o ntributi : A. Onratolo: Gli u a cridinici ,, nella cura della giardia. i. Osservazioni cliniche : F . Recchia: Su di un caso di vaccino generalizzato ad esito letale. Sunti e rassegne : PATOLOGIA ADDOMINALE: M. G. Spiesmanll': La visceroptosi. - • potsch: Ferite penetranti dell'addome. Studio a.nalitico su 46 casi personali. M. Oelaja e V. O. Olguin: La malattia di Crohn in patologia addominale. - DIABETE : W. Falta : Questioni di attualità nella cura del diabete. - H. F. R.oot: Controllo dietetico della sufficienza calorica nella cura del diabete e tu•bercc.losi polmon·a re. MlSCELLANEA: L. B. Goldtnann: Il morbo di Hodgkin . - A. Bécart e B. Philippe: Il plasma umano s u lfamidato. Suoi vantaggi nella trasfusione d ' urgenza in assenza di un donatore di sangue fresco.

LAVORI ORIGINALI 0

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dirett o· dèll p·r o f.

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C: 1A RLA.

Iniezioni endoperitoneali come cu1·a del dolore e dei riflessi neurovegetativi pato· logici nelle periviseeriti ed in altre af· fezioni endoaddominali. <1) Prof. ERNESTO

C:rARLA.,

ll1 cdi\·o p·ri111ario.

Il segno dello s pecohio e dell'autobio.

Divagazi·oni :

,grafia.

Notizie bibliografiche. Cenni bibliografici, Accad em1ie, Società Medi·che, Congressi : Società

dico-Obirnrg ica di Pavia. Appunti per il medico pratico : TERAPIA: Tentativi di

cura abbreviata cbemoterapeutica del linfogranulc.:na in,guinale. - La dose dei sulfamidici n ell<t prevenzione della infezione delle ferite. - Il sangue come m ezzo di prevenzione dell e aderenze e della ,peritonite. - I.ia tossicità degli antielmintici in soluzion·e oleosa ed jn emulsione acquosa. - SEME10rICA: La sindron1e dello scaleno con e senza costola cervicale. - VARTA. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. - Cronaca del n1ovimento corporativo. - Medicina sc.J iale. - Uoncorsi. - Nomine, promozioni. ed 0110rif icenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

lle$si :scnsiti\i, 111olo·ri (della n1t1 ·co]alura striala o lificia), sec retorj. Si Lra I la spesso di pro ees ,i ·p·e.ri vit'ceritic i , co1 11 c 11erig·a ~ trit e, periduod cr1it e, pe ricol ec i~ li­ l f. JJrri cp,a lite·. pe ri ~ pl c nit e; di sieronili circo::scrit Le intor110 ad a11se del ter1u e; cli peritif1ii(·, . pe riapj)endj citc, pE'ri colile; <li JJerian11e .. iLè; rl i fiindronl e addo 111inalc de tra di Leo lta o si11 dro111e 1 ._ ociata èLcll 'addo11te de·t ro. Irl tutli t1ucsli e.asi ]'affczio·n e1 <.· i)re v.ale11ten1entc a carico ·d ell a i ero ·a e soltosierosa, 111en l re quel la dcl visc·erc rela Li, 0 pa 8a di solito jn eco11da linea o è d el tutlo a Re11tc. : le alterazio11i c:--enzia]i ~on o c.ostituite da for111 azio11i c icat ri ziaìi co11 aderet1z·e dei visceri , con interessltrn e11to dell 'C'pip10011 , clei m ese11Leri , dei legctn1 enti peril oncal i. Or.a no·n ono n1olti i m odican1e111i i11t eirni ef ficaci contro i di. turbi n ervo i peri v1... ceriti c i (non ci occu pia.1110 dei cl islu rbi di o ri·g·inc I)1.c rct1 nica, di f)etta11za e clu ·i,·an1entc c11iTurg·ica) : contro iJ clolorc 1)0, sia1l1 0 ricorrere a p•re)Jél rali oppia1cei, cl10 non con ,-ien e ·però co11l i11 ua rt: a 11111g·o; co11Lro lo ~1)a~rr10 ag·iscono l'a1

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Sono assai nun1ero ~c le affezion.i n elle qual i tln proces ·o i11orb o~o u 0·i :-:c~ in corri i)onde11 za di un trallo clella ier·) .. él ]Jeriloneale e del la so l Io i eros.a~ cosLituc11do j, i per le t e'r111 i nazioni e i >c r i ra111i n·c r\'o~ i uno .. li1H olo doloro ..·o o uno sLi111olo cl1e è l)lt11to di µarlenza J>e r ri(1) L 'argo111e11 lo fti g ià ogg·ctlo di una comt1n icazione all 'Accadcn1ia Medica Lo1n])ard a (Milar10, secl11 La del 31 n1 aggio 1940).

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JfJ POLJ CL l ~l CO

tropi11<i, la trasentin.a ed altri riinndi, i11a in via tra11sitoria IJerchè non infll1 enzano lo sti111010 <la cui origina il riflesso• spastico. Dai Tin1edi esterni , c on1e applicazio11 i calde s ull 'addor11·c., unzio11i di pomate a bas(: di g·uaiacolo, iodio, b elladonna, ecc., si può a1)1)ena a ttenuerc una qualche azione a11algesica o risolveinte. Modesti son o a 11ch e .g·li effetti <.lella di ate rr11ia, a ttinoLerapia, 111arconitern1)ia. · Un«:l rccertte terap1ia ·effic.aoe•, ma lin1itata ai dolori ucllo ~\1111e &s·iti· ll011 u·p·jJUrative, è costituila ·d all 'infiltrazione novoc.1in i ca (o bloc caggio a 11e~te tico) del plesso ipog·a ·trico i11fcriorc, escgui la i)er \1ia \1agi11ale (C: . Danicl). In a lc uni casi i l) UÒ· ricorrere, n11 cl1 c co11tro i into1 11i 11e r·vo ~ i , ~lcl atti opera tjyi sbrig·liando delle ade renze, 1l1a l 'esito n o11 è 11ea11 ch e ·empr-e fa\'O·r evolc i>er la facil e 1Jroduzio11e di 11uove a de re nze, a causa del p(trl icol.a rc ter' re110 organi·co clic a(L e~ e pr·eclis1)011 c qu ei <leter1lli 1lati sog·ge tli. Da qt1'e te c.0 n&iderazior1i mi o r~c l 'idea <li l}Oter ulil1n c11l c ]11flucn za r0 a] cu11e sindro111i 1>erivisceriticl1e, 1)ortando d ei ri1r1cdi a11.a l·g·csici e ri~ol vc11L.i a co11 tatlo del la ~ i ero ' a periton·eale, flall.a c1uale1 sa rebbe ~ l..ala facile la loro diffu. ion e al la so ttosiero&'l : es i avrebb ero poi uto 1n·ire ~ ulle ter1t1inazioni 11er\ 080 drl fog·li etto 1)ari ctale, e :ulle ter1t1i11azioni e ·ui 1·a111 i ne rvo ~ i c]1e clccorro110 J1 ell a ~o ll a ie rosa 'i ·ce rale. I prin1i casi trattati n1i cli clle ro esili faYo revoli, e r·il C·r111i pe rta11Lo o 1)porluno l )l'C C i .. rt re u llcri or111.e n Lc le intli caz ioni e: la lccnicu. Acca nlo .alle peri,risoeriti , a pr1arivn 11 0 ben cficiab.jli da iniezioni e11dop·critorteali ni. c]1 e 111t1l1e rosi ca ~ i di vii ceriti , po~c,l1è è a n1rn e.sso <la lungo te11t1)0 che in queste ultin1e a ffc~ j oni un a l)ltrle elci dolori C dci ri f.les~i l)é\tologici ]Yrc ndrt orj o·in r. eta stin101i esercita li ul pe rjt o11 co J-'u rielnlc e Lrasn1es· i J)01' la via elci i1 cr' i spi11 aJi. i n111111C'tle a11cl1e })BI Ò ch e al Lri ~ lin1o]i ]JOS~ano partire <liii \'isceri ed e8~e re Lra 1n e~::3 i l)O r le Yiu del :'i1rt1)atic.o·; e propria111 e11tc ch e i vc rifi cJ1in o: rj fl essi viscera- ensitivi (él 1 ~ raverso i centri ~c11 itivi Sl)Ìna 1i) cl1e ~ i ìl lan ife ta11 0 co11 iperc:-;tc ·ic e con dolori rifl es;-\ i nrl ca11\1)0 (lel i11e ta111t' ro ~ 1}in ale corri. ·po11de11tc: ad esen1pio, co11 l ' i pcrcstes·ia cutan ea della fo ..a iliaca cle5 tra n ell 'a1>1)endicite (Lai Lg·e, I-Iead , ~[ack en ­ r. ie); riflc -.:~ i viscero-111otori (attrav er .sc. i cen tri :-: pina] c 111o lori) cl1e d àn110 o rig in e n contrazio11i i11uscolari nel territorio dcl metan1ero ~ pinalt' corris pondente, ad esen11)io a1la difesa 1nu colare nell'ap1Jc11dicite (~fa c kenzie); rifles i ,-iscero-viscerali (attraverso i centri spinali drl ~in11>ntico). con1c :1t1elli. sl1e deterrninano la 1

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[ANNO

XLVII,

~Ul\il.

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J>Ollacl1iuria d1uranle u11a colica ~pp~ncli colar~· (,\lacken zic); rif] c::s i ax:o11j ci 0 ps.eudorifles~i (J~ang·ley), che si S \ o]gono <i ttraYerso i gangli del simpatico, e che sono sta ti constatati co11 C$j)erie:n ze1 sugli anin1 ali. Ed 1è 1s tato af fe.r1nato ,ìi recente che per le vie si1111)atich e l>Ossn.110 esse r·) trasm e~·s i anch e· sti111oli cl1e, g·iunti ai centri sensitivi spina Ii ~enza ùete·r min.are riflessi, proseguano l~ulle-­ ric)re 1)ercors.o fino ai centri sen:;iti vi cere,b·r al i,. e \'e11gano i)ertanto _,)erGe•piti diret ta1ne111e co1nc doloro::;i. Qu.a11lo a localizzazione, -essi sareb]}cro ::tlcune volte riferiti in sede del plesso < eliaco ( « ce1 ntralc dolo1"1~l• addominale » di l$runi11g·), aJtre YOJl e loca lizza li, come quelli o ri1ginati dal: -peri ton eo p·a rietale, in sede del ,-i.. ce re a111n1alato (Cin1inata). Ora, i)er i llO ·tri fini ci clo111a11dian10 se, 11t" J detern1inisJl10 a:1 tutte queste forn1e di dolore e di riflessi n eurovegetativi di origine visce1ale, g·li sti111oli iano -cgt1.aln1cnte effi caci <111ando ~1gisco110 sull a . iero ·a 0\ \-ero sulle all rc: tuniich c. Per dare una ri .. post..a, siutetizzian10 le at-tuali conoscenze. al rig uardo. La pr.atica clinica i 11ostra cJ1e i distur})i i1 e·rYOsi n elle ' 1isceTiti sor10 scarsi finch è n o11 ò intcres .. ata la ... iero~a, e divcn.gono invece . pe._. o spiccati quando la radiografia o il riscontr0> c.J1irurg·ico ri Ye la no fotti aderenziali, o si verifica una i)erforazion-e del tubo gastro-e11tel'ico . I chiru·rgi l1ar1r10 co11statato ch e si può tag·liare o cauterizzare un tratto di parete i11tt·s tinale o di :;l)tro viscere, ~e11za ·1)rovoc.are1 <loJo re, 1l1entre la lrazi.one o la leg.atura del Jnese1rtere 1)cr:-ovocano <lolo1 c. Gli an.a t.01110-1)atologi ha11no osservato che al-. terazioni ap·p endi cola ri intra.m urali, macrosco-· piche o microscopiche, ison o frequentissime 11·èlla g·e11cralità degli u on1ini , m entre i si~to ­ m i clini.ci erano stati scarsi od1 a~senti · se i11vece lo alter.azioni erano giunte ad interessare· la ier osa, aveva 110 spc so dato sinton1i rileva11ti o g·ravi. 1\.pparP- du11que cl1e anç.h e nelle· visceri1 i 1 si11ton1i ncr,·o . . i sono dO\'Uti prevalentemente a ti1noli ese.r cit ati sulla sierof'a e sottosie.1·osa. :È' (la c1uest·' ull i111 a cl1 c per lo )) ÌÙ si o-riginano (oJI r o ch e; dal l)eritoneo parietale) i vari riflessi 11euro-\ eg·etativi palologici cd i dolori viscerali veri o diretti, in seguito agli stimoli t:ihe· ~ i eser citano in r apporto allo svolgimento del processo morb<)SO. Jn Yece, i)er la ml1sc0Jare e ]a mucosa ~ono 1i~ultati &timoli .adeg·ua ti a deter111inare i) dolore. la contrazion e e la disten -ione di un 'an:',t· inteslina lL'. Le fibre sen. itive i)er g·li altri sti 11loli sarebbero, 11elJ c tt1nicl1e stesse, se('ondo 1

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[ A NNO XL\II, ~l_ ~\f. 48)

~E ZI OI.jE

la co11ce1.io11 e di Lug·a r.o r ela li,·a a lla gen e i <lel d 1Jlore , sca rse ed jn ordi110 s1)arso, e ))C rta tl1 o <liffic il111 e11le r aggiu11g·e rebber o u11 'ad clizion e i11 tensiva e<l e . . ten f"iva sufficiente a d elcrm ina re il dolor e. La con,c lu . . ione eh .e a 11oi inte ressa r icavar e ùa queste con siderazioni è che 10 iniezioni en()ope riton eali a1)paiono indica te, n elld n1aggior pa.rLc. rd ei casi a 11cl1e co11tro i d ol ori C:'IÙ i riflessi n curo-ve.ge la ti,,i palo] ogici clte1 acco111 t 11agna n o lo visceriti . In rig·u arùo alle indicazioni , n1eritan o una considerazion e a parte due spe,cia li g rup pi sind ro1ni c i. Il 1>ri1no è cos tituito da lle app endica1g· ie o sir1dro111i a1)1Je11<licolari sen za a 1)p endicite (t1ppc11dical g ia is teri ca, .a11p endic ite fantas111a o iln111~ t gin.a ri a), per spiegar e la cui .go11esi si t e11<.le a rilc rterr clic. e is ta un pror.es50 m o rbo5o 1nic:r oscopico il quale jrrili le te1·minazio·n i n er,·os e peria1)j_)enùicola ri , OY,icr o ch e e ist a 1Jn a n e,:rile o un.a n evraJg i.a cli Ull r an10 ne rYoso ' 'i cera le con irradiazio1t1i i11 snde a ppendicolare. Jl secondo g rup p o si1tdr omico < omprende le ~ indro11ti ùo lor osc ch e r csidua110· l ll 'a p ortazion e di un viscer e a J1\n1 aJa to, particolar111ent e <i ell 'al)pcnd ice. La ca usa <lei distt1r})i r e iduali si può c1ui a ttribuire a proces i n1 o rbo::;i , i11 ac ro ~ropici o mi c rosco pj ci 111a e ~ sen zial1 rtent e i)erivisce rali, svelah·i li in r e.gio11i vi cine a ll 'appendi ce a ... i)ort ata (specialn1erl lc 11el cero e n el colon); o,·, ·ero, a n.c l10 in quc 'lo ca o, si arnmett e1 I ' e~ i stenza cli i1 evra lgie o di n ev riti \ 1isce1r ali, orl.g·jn.a tc da llo ste ·o p rocc . ... o morboso vi ... cera l e pe r ' 'ia 'lScendeilte e ina nifesta ntis i l)OÌ come u ffezioni auton ome con irradiaziooi dolorose. Ora, 111 e11tra n1bi qu.e sti due g ru p pi sindrort1ici·., dak'l l a lor o presuTnibi l e gen esi d a i1fritazioni d ei filan1en t i n e r,·os i sot tosierosi , .ap1naiono indicate l e jnie.zioni e11do·periton eiali , alrnen o c111.ando n on sembrin o• _p refe ribili interve nli cl1irL1rg ici ch e r cic en1 e11 tente son o s ta ti eseguiti con es,i ti felici l)()r ta11ti a g·uarigion e (IGfin i ti,,a. f~ontro i d o·lori resid ua Ji all 'appendi cect o1n i.a, l a chirurg ia di .p on ei oggi di lln inte rvento effi cace cru.al' è l '01Jer azio n e clel Pi eri , con is ten te n ell a r esezion e d·el 1)lesso iJ eo·-colic.o, cl1e' si a itt1a resecan clo fra due l egature lJn seg'111 enlo lung·o 2-3 c:n1. d el fascio va scolon er vo o ilcocolico. . 'ccondo la l!l'Ol)Ost a d el1' Autore, quand.01 s i ope r a per apv·endic ite e quest 'affezion e n on i trova, è bene eseguirei ubil o la r esezion e del pl es... o ileocolico, per f>t'eve niro ln n ecessità di un ulteriore interven lo . Co11 dire ttive ana logh e Scalo11e, in soggetti (·on d olori r esidua ti aìl' np pendi rect oimia, p r ocecle alla r esezione d cl ple so i1)ogastrico (n ervo 1

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PR \TJ CA

11re::;acrale). E d a ncl1'cg·Ji con siglia, qua1)do i11 e.orso di a1)1>endiceic lomi a i1 011 si riscontra n o l(1 ~i o r1i d ell 'appendic.c·, di p ra lica rei sen z'al t ro In r esezion e d el i) Ie so ipoga ... t1~i co1 . Altre· ~ indromi .a n cora pe r l e qua li po:::.son o gio, rar e le i11i ezioni endo1)etilon e.a li son o qt1el le con secutive a perito-n iti 1J•ri111itive circoscritle o· 4ln cl1e diffu . . e : l)er lo ·p·i ù esiti di p·c ri1011ile tuber cola r e fibrosa. Jn.o.Jtro al cun e ernie d olo rose, cd i po~tu n1 i dolo rosi di tra un1i a ddomin ali r h e i n l er es~a1·0.n o· il perii on e.o:. 1\n ch e in tali casi lo s ti1l1olo n1o·r bo·s o· (è fl u e~ to il pu nto com u n e a tutte l e a ffezi oni. ricor<l'a te) ris.i ed c essen zial111en te n el] a si e ro~a i)e til oincal e e i1·ella o ttosier osa . Delinea i e le indicazioni d elle iniezioni cnùop e riton eali , con''etniva con siderarn e il pr o})lt bilei 11 tf.ccani ·mo d 'azio111e.. Con esse er a p r es11mibile ch e si r ealizz.as e un 'i11lbibizion e d ella sier osa, i)er os11i.0 i e per as::;orbime.nto d el liquido, iDiettato; il qual e poi r.a.g·giungesse n ell a sottosie r osa 10 ricch e reti sanguig·n e e 1infaticl1e d estina t e al drenag·gio, e 11ello stesso ten1I>O le. Le rn1i11.azioni ed i r an1i n e r v·o si viscera ] i. Gli e ffetti ter ap eutici di una t ale iI11bi b·izio11e po tevan o perta nto essere para.g onati a qu elli clell ' i11filtrazion e d ei tessuti alJn J~rich e, sebb en e n on pot esser o esser e così circosc1i tti . P er circosc.rivere, in n1isura pratica1n en te effi cace, in u11a d.a ta r egion e d.a influen zare·, il liquicl o1 inie ttato , 1·i1 c11ni p o·i er si utilizzare l 'azione d el] a g ravit à : fa cendo cioè 111anten c re al pazienle, subito do}JO l 'iniezio11e., p,e r pJ r ccchi 111in11ti , un decu.b ito tale ch e la r egion e a ffetta ' 'inisse a co ti luire il p unto più d ecliv€J d ella G·lrvità a d clominale; e quindi n ella r egione st es$a si , ·erifica&.Se u n a spiccata imbibizion e d ei cl ue foglietti d ella sierosa p èriton cal e. Alla im])ibj zionc sar eb·h ·e poi eguito l 'asso·rbi1nent o.. E seguii a Jl 'uopo pro,re iniel tar1do un liqu i<l<) colora t o n ella cavità ·perit.011eal e di ina l.nI i1 i11 if-ita lo p r eagonico (10 cc. di s.oluzio,n e di vio]E;I t o di g·ern zia n a , pr ep·a r.ata p er ini ezion i e,n d1oiarteriose) sull a linea on1bellico-p ubi ca all 'unio n·e del t er zo superior e. coi due t erz i in feriori. Qu.ando il i)aziente er a rimasto i11 d ecubito u pino, alla s ezion e (l ' « exit11s >' .i vcr ificò da a lcune oTe a d uno o due g io·r ni tlo'lJO l 'iniezion e) 5i ri sco11trò ch e il color e ...i era cliffus.o per un ra·g~·io d i 8'-10 cn1. i11t orn o <11 l,)Unto d 'iniezio·n e , colorando il p eritoneo, parieta le e quello \ i scer al e : q u e t'ultimo spec i~ lrn e11l e intorno a quaJch e an sa scoperf a tlul grand e epipl oon , il quale tutt.uvia \ en i Y(1 attraver su to da l color e, sia 1)81" diffusio11 e, sia graz1ie a i n t1n1er osi fori da c11i è . dis. e11 1in ato n cll 'aclu lto . 1

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· Qual1c.lo i1r\CC<.· dopo l'ini ezione il 1·1azie111 c ave' 'a co11 'e1·\alo iJ dec ub il o ~O f)l'a un fian co, il liquid o co loralo· . i ri~contrn\H in 1n·e ,alen ztt i1el ]f\lo de l clcc u))ito. · Si os~e l'Yt'\ ,·a110 inoltre :-. l ri e di a~~o rbi ct1ento clecorrerrlì i1cl1a fiO ll o~ i cro~a, <.laJ J)o rd o intc~ lì11al c YCl'::'O la radice c.lel ln e ·c11tere. · · D tLe e ra110 d u11 t1ue i (allori cl1e reg·ola\'an o la di ·Lril)u zion<' <.l ei liquiclo: in u11 J_Jrin10 te1l1f>O, l.a g·ravi1 H, c ltc po·lc\a far variare Ja zon rl in c ui :-;i eff2llua'a in i) r·e, alen za l 'inil)ilJizio11e iniziale; iit scco11do t e11 11>0, l 'asso rbi1•t e11lo. Qua nto all a g·ra\Ìlà. era <la co11tplela re la co110 cen1.;\. clclL\ s ua !1111.>orl a 11za, rice rc.a11do ciò <:11.c si pol e'"':--e ot lcnero co11 i più di ,·ers;i 'Ca11tbian·tc11l i <li J.JOs ir,ione ~ u])ito clo1}0 1' i11i ezio11e: non i1otcn do i1npri111 er e lllO\Ì.11•e11ti. a piacer e a d un 11tala lo i1\ ' lato preag·oni co, eseg·uii. prove u· cacla' cri ) co n~tat a n t~o i fatti e.g·ue11Li: 1) Ini'el l a11clo co11 ag·o dire Llo obiliqua11 tc11te ver o de tra o ,-crso ~ in i tra, ' erso l 'alt o o ' er~ O iJ ba~ ~o (c iò ri e~cl' 111 eg·lio 11ei 'enlri co11·vess i c lt·_• i11 queJli pia11i o r e.Lratli), ~ i o llie n_e uria oor la iJl'eYalen za di <li l'iusio111e lun g·o la clì rezionc 'alula, 111a i11 g·ra,tlo lin1itato, 1)er cl1è il liquitlo \Ìe11 e arr tato · dall' e11i1)loo11 o dal]<:' pri111e .e:t1L..:e él1 e i11 contra, e cli e so110 t ant o l)iù <..1ddossa lc ·alla 'pa rele CJl1<:1 nlo più il ve11tr,e è r c.tralto. 2) TI c.lertthito ~ upin o l a~c ia (listribuiro il liquido ii. l1 \i11tor11u c.lel 1)ur1l o cl'i11i.ezione cort1e ·n el og·gè tto ,i, o . Il tlecul)ilo late rale de lro o ~iuis tro ov \ er o qu·ell o che dà a lla ca' i Là addo111 i11 a le u11 a ir1.ag·.g·iore clecli viLà i11 alto o i11 })a::-so 111ante1tuti pc·r 10 111'i11uti nl111e110, fanno di tribuire il -liquido CO·ll I1 elta [>revalenza 11 ei puJlli J>lÙ declivi. S i <colora da una 1>arlc il i)eri.to11eo• pia·1·ietale, dal l 'al Ira quello Yiscerale fi110 a ll 'i11serzior1e elci 11 1e -entere ed oltre. 3) Se 'i111pri111 0110 all 'addo111e movi1ner1Li i11 var ie..· d11·c..·z io1li , si rj.c ce fa cil111ent o a far ·pervenire il litt u itlo in 1u l Li i re·ces ·i della c.a ·-Vità .addo11tin.a le: fra le an ·e del le11ue, intorno ra l colori, a1lo ton1aco, al feg·ato , alla n1il·7.a, n ella retroca \·ità ·cleg·Jj c.pip.Joon, inl ~rno .aglli org·ar1i cle I piccolo ]}acino; in corrispor1denza a i ·1Jc du11 co li n e.r' o i 'i cerali: della l)iccola curva tùra dello slo1r1aco, della co·leci.~ ti , del m esen lere, cle l I1teso coJ011 ; èlel rr1 e enleriolo appendi colar e. · Que ti risultali conco rda1l o co11 quelli otte. nuti su an in1 ali da P. 'Ba~si , il quale, 1)e r aYerr un crit erio stilla posizione da far assu111e1re ai ·n!alati JJO t·La tori <li ess uclali endo·_perito11eali , iniettò, n ella cavit à i)·eritoneale di conig li, d ej · li.quidi radio-01Jachi , .con sta tando radiolog·ica1

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niente cl1e , tlefJc cJ.i,· e 1·~e p,o~ iz ioI1! del co r1)0 , i liquidi .., le ·~i obbed isco110 alla l eg,~e di g ra' ità. Il desli110 del lic.fU ido iuiel la lo n cJ] a c,avitfi addo111i11.a le, ,~ dtt11que i11 n olevole parle ~cg·11 <1 to daJla pos izio11e cl1e 11 cor1110 a s u111e subito (lopo 1' iniezior1e dall 'az io1le cleJJ a g·ra' ilà. Per url 'allf'a 1J>arle L~e rò de,·c n ecessn1ia·111 enl e e sere i11 ra 1>porto co n le 1notlalilà tle11'a :-;orJ)1Ì1t1en to. Q11.a11lo a queste ulLirttc, i 1)o le \a avere un<~ Jlresunzio,110 <lalle co110 . . cenze ~ ulla fisiolog ia clel i)eritoneo, e _particolarJ11 e11Le tenendo conto cl1e i1ella "Oltosiero a C' i::; Lono riccl1is ·i1J1 c. reli ~n r1 gu ig· n e e linfa tich e: t1ue -te. verosi111il111 ente, de,·on o sev' ire a co11' og·li<! re i liqt1idi i11 ieLLat i. In oltre, tc11cnLlo co11to ch e l' as orbi111 enlo cl1 (· si effetlua Ilei i11c ·enteri e n e,~·li 0111enti è più le11lo cli quello cl1e ·i e.ffeLLua dalla cavità ))eril on eale n e lle reg·ioni a l te, so lloùiafra111111HI icl1e, r>ercl1è in que~Le esi::-le una pre:::;sio1 11e n ega li va cl1 e i·icl1ian1a i Jiquidi r1elle lact111e o pozzi linfa lici del centro fre,11ico; se si ,·uoll' rilardar c l'as o rllintent o cli liquidi iniettali i1e l perilon·co dopo ch e quc1· Lo n e è ri111 as to ir11 bibilo, c.:011vien c far a s u11tere al sogg·etl o la s tazio11 e erct La o seduta. 'ulla g uida delle p rercde11Li co11:: ; talazio1li e con sideraziòn i, 6 Ì potova11 0 . . tabiJire le seg ue111 i nor111e r1ell '<lPl)licazionr Llcllo iniezio1ti c11doperilo11eali. 'e la l c~io 1 1 c risiedeva i1t 'ict11a11la <101 fJ>Ull lo d 'iniezio11e, n el g·randc e1)iploo n ; si IX>Le,·a otler1crc fa cil r1te11 le· l'effetto face11do 111anl <' tlef'e, 1>e r alcuni 111i11uli do1)0 l ' iniezion e, il decubito supino. • Se la l esione era perivis.cera}e, d el le11 ue , il cleic ubito su·pi110 dove,va {Joure ·essere 1u.anl.011uto dOJYO 1'iniezione, in triodo ch e il liqt1id o a' Te · P Pgio di attra,1eTsare i fori epiploici e di. i}a:3~a re pe,r di(fll ·ione l r a1 1::;QJ1l e llla }e. (:on\ e~iY~I pe rò , a seconda e.l ei ca1. i , clirigere i11 i >1arto j l liquido an cl1 e ver ·o i la ti e ver o il J)as~o ( Il' a n e1 }1'i ù ba~ e del tenue _·ono spe o :5coperl c daJl 'on1enlo). Se si ' 'oleva agire parlicolarn1enle s ul 1)ori Loneo, 1)arj ctalt:, b1e11 cl1è qu es1o vc1lga imbibito Jl01evol111ente già in d·ecu])ito supi110 , co11v1?I\iY.a far as u111-ere la 1>0 . . izio11e boc coni , co11 e,·entuale inclinaz..ione a seconda della sedC' {lella le ion e. Nella l)tagg·iora11za dei casi , dov e11do::; i localizzare I 'azione del rim edio in p1un I i lon1 ani d~t c1ucllo d'iniezione, ·i l:JOleYa c01Jl1i11ciarc col djrig·er e l'ago, dopo a,~e rl o introdotto ' rertic.alJT!.ente, vc r ·o la e.do affet la e con t pleta re p 0 i l 'azio11e di localizzazio11c facendo, . 11bito dopo l' iniezio1n e) decomhere il sog·get lo 1)er circa 10 ~.

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[.\ 1 ~o .\ L\ ·11, \t ~I. 48 ì

posizio11c tale cl1e il liquido· :-,Ì raccog·Jie•&'"'e per g ravi tà n ella sede indiziala. In I ulli i Cé). i era eia riten ere cl1c i] lirq1uiclo cJ1 e. r e~ itlua·ya (101)0 l'in1bibj zjo11e iitiziale : i (liffo11<le~:::e TJiù o ln e 110 i11 tutta la ca, ità oddor11i11ale; cd ap1p.a riva ulile cl1e . ~1 bbanùon a ia In po:-:. i1.io11e ~ pcc i a l c, il og·gctlo reslast'c in posizio11e ' erti cale o seclu La l)e r ritarda re l 'a . . :-iCJ rb1iJ11 Cl ll O: CÌ Ò ÌJl• j>arlicola1· 111odo ne])e a f'fezio11 i del jJliccolo buein o. I11 ]Jasc a qua11lo 110 es.posto, co11cre Lui la lecnica 11 el 111oclo =--eg·t1e11Lc : I)oro 1}rÌ1na d.rll 'iniezione, far as._ un1cre per l) l' O' a al ~ogo·e t I o la l)O~ iz i one c]1 'cgli e.lo' rà i11anl c11ure p·e r llilreccl1i 111i11u li :'t1l)ilo cloJJO l 'i11iez io11e sle tìa. La !>unlt1ra della par e.te a<ld o111iJ1J lc i e~e­ g ue 11 ei pulll i Ji elezione già p rese ·I ti pe r I 'e~ec uz·io11 e tle1 l) l 1<'1 111l·O1)e ri Lo11eo, 1r io è : ·"' u lJIa Jinea 0111 b elJico-pul)ica , all'unio,110 (lel suo t c r 70 upcrior e col lerzo l\1 edio; lu11 g·o il ll)a rg in e e~ l er1 10 del 111u ·c.o lo rclto· acldo1u ir1ale di ~ i ­ Jli8lra duei dita al e.l i ·. ol io cl ell 'o111l)€ lli (·o. ll 0 ag1rr iu11t o a n cl1e lln terzo t,unl o : lungo il 111a r~,jne c~ L c 1 ·110 d el r Llo cli d e ~ tra, pari111e n ti a (luc di la ~o lto 1·01nbclli co; qt1est' ulti1110 r>u 1110 è utile 11ell e. l'reqne nli nffeizio·11i dolo ro-:;e <l e]Ja fo s. . n iliaca cles lra (~a J\ O ca~ j ~ p t:r i a li di procr:::si infelli Yi acuti ). In og·11i ca o occorre a~ i c 11,ra r ~ i che nel pu 11lo pre~cc JL o n o11 ' i ~ i a no org·H ni j11 posizio ne H11 nor111e. Qua11(lo l 'ag·o è g·iunl o J1..·lla ra ,i1ù 1Jeril o11eale, lo si dir i fre alci uan Lo ob liq L1a111en te, "eJ1za for.larc la re:' istr 11 za dci i<'s.. uti , ' c r~o il 1a1o da influ enzare, e ~· i11iella 1ent a111 c11Le. ' i r ipo rta l' ago in l ,o:-; izio11e ve rticale, e ~ i est rae. Subit o do p,o ~i ra c.l eco111hel'c il ~og·g· ·tto nella posizio11e ch e g li fu in clicata prinia dell ' inier i o 11e, e r 11c ~ i fa J11a11t cne re I.Jer 10 1nin t1li o an cl1 c più . .\b•b anclona la Lalc po$izion e. il ~ogg-·c ll o1 r e~ L el'à J)O·s. i])il111(•nte i11 p·icdi o elllinult 11l u11a

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d lliO.

L'P ffell o ana l g·c~ i co vie11e co~ l aJ1I C' 111 r11t c cl c11nr1ci;1lo ùa l pazienl e pocl1i 111innti cl opo 1·ini czi0 nc: ~e es o 111a11cn, ~i pnò l'i1 en crc r l1 c l ' ini czio11 e 11on giur1f.ir <'sallf\n1 cnl e n el cavo pcril or~ cal e .

l\iferisco un ~ agg, i o dci ca~ i ru rali. OssERV\ZJONE

toqa .~t ralgiche

2037

SEZIO.KE PRATIC A

I . - P eri col ecis fil <> co n col i ch e ep a. e rifless i d'i7J ert agolonin ca.rd;aca.

B.. Celcs lin n, cli anni 68. Da a 1111 i affetl fl d a per ivi .~cerj Le d ell 'aclcl o111 e dc. lro co11 J)eric olecis l it c . Va sogge lt o a cri s i clo1lorose n11 'ipoconclrio clr lro e a1l 'epiga s l rio, cli c in · sorgon o n J)r c fen za })Oche ore dopo il 11a ~ lo, accompag11a le lfllvolla <l a ,·o;n1il o e d a fel)hre di brcYe (l11ra ln. Il 9 gPun nio 1939 le col icl1 r , on c"I ivr nut e i11 -

le11 e e s ubenlran.li . L 'ar ca cli o l~ u. il à Ppai.i ca è n1o<lina1111e11le au 111en la la, <lel)ord and o due dita clall 'ipoco11dria . Il c uore è s1Jjcca la111<' 11 tc at1me11 ta lo di volt1me a d estra e a s in i. Ira; i rilevano ariln1ie cxlrasistolich e irregolari e acrr n Luat c. Non ' 'è accc11 n o cli I a i p eriferica. Con ·idérale le frequenti r eciòiYC cl cl1 e cri i n o11 0 tanlc i·u o cli n1 orfi11a, a lrOJ)in a, e di altri ri1nedi , i pratica i11iezion e en<:l operil on rale (nel }Jlll1tO di elezion e 111edian o) di SIOYaina 0 ,10 jn 10 cc. cli so1. fis.; a])j)ena es trailo l 'ago, i f a sollevar e il b acino i11 rnod o .c]1e l 'ipoco11drio d e~ s lro ro liluisra l a r rg·io 11c pii1 cl ec·liYe . DOJ)O })Ocl1i 1n i11uti , n e ll a cl in1inuzionc nei dolor i. 10 gt •1111. : Scorn pars i i dolori acft; or11innli. L a J11n lat a è solleYa l.a a11 cl1c l11 oraln1e11lc. Hi<lolt a l 'aia cnrcU aca; n1olto cli111i11uile le aril111ie. 11 genn.: N"on }) Ì t1 ln rn nli i dolor i. Ie ri la n~a­ la la, contro il ~ t1 0 ~ol il o, ~i alzò; e qt1 e la ,·11otle , i)ure con Ir o il u o soli lo, 11 a {lorn1i lo. Qu asi n èi Ji1nj I i i ·njn cardi aca; })fC so.c11è ro n q H1rs(." le ariL~ 111i r · rièl ot la 1'a in epatic:n. ::31 g·e nn .: La pazicn lr è r in1u la 'Jin ora c1111)t'l' hr ne, n1 t' n lrc' })r in1a l e cr isi erano ri'\Y\ il' ina te. 26 fcb])rnio 1939: So110 ricon11Jar '"' i d ei clis lurbi. 11Hl n1e110 irtle11si cli J)ri1na: Yo11i.il o e e11 so · cli . iriug i1n e11lo all 'epigéls lrio. i })f a tica 1111a 2a inieìi:ÌO l h .. e11do11crilo11eale di !' IOYn i11 a 0 ,20 in 20 cc. :o l. fi ., a11 ror a 11el })Unt o cli elez ionr 1nediar1 0; e, a1l pc11a es lra llo l 'ago, s i fa -olle' are il b acino co111e <lopo. l 'j11i ezione preced cn le. 27 f e] )] ) r . : Cc. :-:a li i d is lur]Ji. 30 (l1Jrile 1939: Be n es er e fin o a ieri. Og·g i si ·è \Ct ifica lo ~ 0 1 0 u11 en so <li s lri11gi111 c nl o all 'ep·i ga lrio, sen za cl olor e. i j)r a ti ra llllél 3a in jcziono ro111e ln prc<'c<l c nlc, cl OJ)O la q11 a]c• scon11)aion o di 1

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nuOYO

i di st urbi .

27 g'iu g·110 1939: Torn a n o coli cl1e all 'i1)oco11dri0 <lcs tro, co n cl o1orc all a 11r e., ionr del pun lo cjs tj co . Iniezione e11do1)eri lo11et:l c di 110Yocai11n 0,30 ;11 20 cc. sol . f'i s . , faccnclo indi oJleYarc il ])nci110 it1 nl lo e\ n cl ''"'lra. 1Poro dopo di111 in i_1i scr mollo il <lolore. 1° lu g ]jo J939: Rl'1 1r ~. rre fino acl og·g·i. Orn° cli 11uovo cìi lurbi , 111n l)iÙ li<>' i r l1e in pa . . ~a l o: se11so di péna e cli s lra1)pan1c nto nll 'e pigastrio , nau sea, con oli <li Yorn il o. Non pi1'1 clolorc alla ])r es. . ·ion e <lcJ pu11to c isl iro, nP cl eJl ' ipoco n<lr io cl c ~ lro e clell 'e11jga , I rio. Jnjczio11e cn<loperj lon cnl r dj i1ovoca iu a 0,30 i11 20 cc. sol. fi ., e· su])ilo cl op o, p er lo ~ l e so ag·o. iuiczio ne cli olio iod a to Cl l 5 % (C. E r])a J cc. 25 .. Si fa, ro n1e cli co n s uc' IO, ·o11cYa r c il JH1ci110 i n nlt o e a <l es lra i)e r nlc uni n1i11uti ; poi i fa astiurn ere una po izion c ·emi scclul él. Poco <l oJJO si ca\111a il ~e11 so rli J)Cn a e cli ~ I rappa111e11lo. (L 'in iez io11c cli olio iocl a1o h a scopo anél Jg·csico a le n.lo effc tlo, e risoJ, e nl r: :- i Fa u ~o .dell 'olio leg·gero p er o t le11 cre un 'azjon e a prefer1?11za nelle ~ez io11j a l le dcll 'ncl cl o1nc. Es o 'i en e l)C rfetlamen le lollcra to). 2 lu g·lio: Ln paz icìll c no n l1a l)iÙ cljs turhj. Con -; Lro il suo sol i to, è 1ie la e sorricl cnte. 26 n1ar zo 1940: Nor1 i . 0110 p iù r iJJr oclol te le . c ri si ; il Cl1or c è cli vol nn1r n or ro alc, i s uoi Lo-;i i 011 0. rit111 ici.

OssEn \ZJ O~ E Il. -

cli c1·a 1n1)0 cecton1 i(I.

senso resicl ual; ad a.p1)ençl.i-

Dolori arldornincdf e

alt~e/) igastrio

I

'


20:3

« IL POLICLINICO »

R. Lucia di anni 45.

l°'<' I i uglìo 1937 fLt roll a cla colica ap1)erld icolare .co11 febbre a 3Sc.>,3, e fu OJ)erala cli a1)pe1)dicecto111ia ( [u riscontrala a1)1)e11dir ite acttla). Nel d ice1nbre 1937, lorna la in r e1)arto n1cclico, accu sò dolori e parestesie clifft1se en lro l 'addon1c, disturbi che i1 on so110 più sco111par si , e ch e di accentt1ano a periodi. 11 g·cnnaio 1939: I dolori a·dclomi11ali pern1angono e si accompagnan J a sen so di cra.lllpo :i. Il 'epigastrio. Si pra li.ca iniezione endoperi loneale di s toivaina O, 10 in 10 cc. sol. fis., nel punto di elezioi1e n1ecliano , facendo subito clopo ::iollevart· alla n1alala il I}aci110, indi facenclola decon1J)erc s u ccessiva1nente sul fianco destro e sinistro per a1cu11i i11inuti , ccl infine facendola restare in pie(li. 12 g·e1111. : At tenuati i dolori addominali e il se11 o cli cran1po all 'epigastrio . 14 ge111). : Qt1asi scomparsi i clisturbi . 20 ge1111.: Scomparsi i dis turbi. 15 febbraio 1940: La pazicn le non si è pjù lag11ata. O::>SERV.\ZlOi\!E III. - Dolori addominali vaga 11t1.. p ostumi di peritonite tubercolare secca. T. Ida, di anni 30. All 'età di circa 10 nnn i soffrì di i)eritonite cronica secca , clinica111ent e tul1er.colare, con dolori addominali diffusi , clic 110 11 sono in seg uito mai pii1 cessati : ora più int e11~ i a clestra ccl ora a sinistra, prevalentem ente sol tom])ellicalL 20 ge11naio 1939: l a paziente pi ange perchè i dolori addon1in ali sono particol armente inten si (alqt1an to al di so llo d ell'ombellico , a sinistr a d ella li11ca nledian::i) . Si prati.ca la 1a iniezione endopcriloneale lungo il 111argi11e es terno del r e lto addominale di sinis tra, due dita al di sollo dell 'ombellico. ,S'inietta s tovai1)a O, 10 in 10 cc . di sol . fis. Dopo 10 minuti cli dccubilo supino, i d olori cal1nano. Si fa r es larc i11 piedi la malata p er ritardare l 'assorbi111e11 lo cl el liquido iniettato. 24 ge11n.: Il migliora1n enlo i è mantenuto s1>icca to fi110 a ieri; oggi i cl olori cominciano ad aun1e11tare di nuovo. za iin!iezione endoperi1onea'le (ancora . .lalerale sin i tra) di s tovainA O., 15 in 15 ice. 1sol. ·f is. Poco dOJ)O i dolori i att enuano noteYolmc11 te . 30 gen11.: Tornano acl aumentare alquan lo i <l o lori . 3a i11icz ione endopcritoneale (mediana, attraYersa11do una Yeccl1ia cicatrice oper a loria) cli Triod Zan1beletli 10 cc ., e subito dopo di st ovaina 0,20 in 20 cc . sol. fi . (S'inietta il lriod per provare se esso accresca i ·azione analgesica e ne esplichi u11 a risolve11te : si nota .ch e non provoca alcuna sen sazione dolorosa). 31 g·~ 1111.: Mollo attenuati i dolori . 1 => febbraio 1939: Quasi sco111parsi i dolori . 17 febbr.: Da alcuni giorni i dolori sono gracltttl 1111e11te ritor11ati. 4a. iniezione endoperitoneale (n1cclia11a) di triod 10 cc. Subito dopo, puntura endoperitonea1 c a sinistra ecl iniezione di stovaina 0,30 in 30 cc. sol . fis . 19 febbr.: Notevolmente di111inuiti i dolori. 20 febbr. : Scomparsi i dolori. 18 luglio 1939: Da una qt1indicina di giorni soito rico111parsi i dolori addominali. Si pratica t111n 5a iniezio11e endoperitonea1e (mediana) , di 10 cc. di olio iod alo al 5 '?~ (C. Erba), YOle1ìèto

[ ANXO

XLVII, N"Ul\i. 48J

osservare se questo riesca evenlualmenle efficace <l a solo, senza st0Yai11a. 14 luglio : Nessun gioYamen lo . 19 luglio: Ancora nessun giovame11to. Si vuol o. ·crYare se l 'olio iodato esplichi azione analO'esica . o in conce11traz1one maggiore, e s j pratica una 6a iniezione endoperiloneale (laterale sinis tra) con 10 cc . di olio i odato (C. Erba) al 25 %. 23 lug·lio: L 'iniezione r1011 ha recato alcun dis lt1rbo, i11a neanche al.cun giovamento fi110 ad . ' oggi. · Nei 111 esi cli agoslo o se llen1brc 1939 i (lo1ori si ono gradualn1ente inollo attenuati. (Forse l 'olio iodato cs1)Jicò azione analgesica con rilardo m a cl ura tura) . 14 110Yembre 193&: Vengono dalla pazie11te acClL ·ali (lolori a sinis tra dell 'ombellico. Si eseg L1e t111 a 7a iniezione endo1Jeriloneale, co11 novocaina 0,20 in 20 cc. sol. fis., nel punto di elczio11e ~otto ombellicale sinis tro , dirigendo l 'ago i11 allo, e facendo subilo dopo sollevare il bacino d el la malata, in modo <;l1e il punto più dec.:liYe corrisponda a quello dolente. Poco clopo scom})aiono i dolori. La J11alata riprende l a stazion e er c ll a. 111 seg·ui to i cl o l ori clivcn lan o rari e leggeri, e fi110 al g iugno 1940 la inalata non ha chiesto pii1 iniezioni, n1e11tre prima l e cer cava spontan ean1e11le, lalvolla in 1nodo in1pcrioso. OssEnv.\ZTONE J,-_ - Punta d 'e rnia inguinale dol or osa. P. Ida, cli an11i 52. È affetta cl a punta d 'ernia in g uinale des tra ch e da alc1111i anni le provoca dolori locali sempre più inten si; d 'ultra })arte ella 11on tollera il cjnlo. Nello sco rso an110 le })raticai, a sco110 analgcsi.co, ripe lute infiltrazioni noYocainiche d ei tessu li molli della r egione inguinale soprastante all 'cr 11ia, con 1nigliorame11to se11sibiJe ma tran sit nrio. J dolori son o ora divenuti così in len si che · ]a malata d eve rimaner e in letto per non '5entirli. 21 gennaio 1939: Iniezione endoperiloneale, nel pun lo di e lezione mediano, cli s tovaina 0 ,10 in 10 cc . sol . fis., dirig·endo l 'ago a des tra e in basso, e facendo , ap1)en a es tratto l 'ago, decombere la malata sul fianco destro e qt1asi bocconi per })arecchi minuli. l\ilentre è ancora in ques ta J)Osizio11c, subentra una cal1na spi.ccata del dolore inguinale, cialma che perdura per otto giorni: la paziente affc rn1.a cl1c l a din1inuzine clcl dolore è assai mag·giore di quella che si verificava in passato co11 l 'infill razione clelle pareti addomil1a]i. Può perta11to alzarsi a periodi . 29 g·enn. : I dolori sono, a poco a poco , tornali , b en chè m eno intensi di prima. Pratico una 2a. iniezione endoperitoneale, di stovaina 0,20 in 20 cc. di sol. fis. , con le n orme seguite nella pre.ceden te. L 'effetto analgesico è anche più spiccato ch e in seguito alla prima iniezione: dopo un giorno la malata si alza , ·r imanendo in piedi tutlo il g·iorno. P er pit1 di due settimane non avverte dolori. 20 fehpraio 1939: Tornali i clolori , ma . . note. volmentc attenuati. Pratico una terza 1n1ez1one endoperitoneale: dapprima triod 10 cc. (a scopo analgesico e rjsolvente), subito dopo stovaina 0 ,30 in 20 cc. sol. fis. Il triod è ben to11erato. I cl ol ori scompaio110 st1bito.


[

NNO

XLVII' N CJl\I, 48]

24 fe])br. : La pazie11 le ogg i accusa dolore in corris ponde11za all 'cpigas lrio . l~rati.co una 4a. iniez ione e11dopcritoneale cli s t0Yai11a 0 ,20 in 20 cc. sol. fis., facenclo s ubilo dO}JO sollevare il bacino. I dolori epigastrici co1111)aio11 0 . I>er tre sc l Li1na11 e ·vi è asse11za di dolori. 24 n1arzo 1939: Sel)benc 1)it1 leggeri , i dolori ·er11iari tornano a infastidire ·la malata. Pratico u11a 5a inirzion e cncloperito11eal c: s lovaina 0,20 i11 10 cc. ol. fi . I clolori re la110 111olto atte-

nuali. Poro clOJ>O la i11alala 'ien e trasferita in altro Os f)r.rlalc. Nel no,·e111brc 1939 i11i sc rive ri11grazia11 clomi, }Jerchè i dolori erniari , seb1Jcn e talvolta l e vengano a11cora, 11on ·ono lJerò così frcquen li 11è ·CO~ Ì ir1le11si come 1)rin1a. OSSERVAZIONE

V. -

ApjJenclicil c cronica.

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CO-

lile spas tica. M. Fernanda, di an11i 30. Da qualcl1e 111ese accusa ei1 o di crampo al} 'epigastrio, di barra colica; stipsi interrotta di cquando in quando da cariche dolorose. All 'esam e si ri contra dolenlia clifftLsa alla palpazion e d el.1 'adclome, con preYalenza alla fo ssa iliaca destra. All'esame radiografico, r€perto (li ap1)endicite cro11ica con adere11ze l1eriappe11<1icolari, e di colile . p astica. Il 17 gennaio 1939 esegu o iniezion e encloperi1011cale cli novocaina 0,10 i11 10 cc . sol. fi " (11 el ])unto cli elezio11e rne(l ian o), facendo subito d opo 'olgere il tron co ' cr o clc ~ tra. Già dopo la pri111a i niezio11c, la 1)nzic u le avYerte ca1111a no leYole d ci ·disturbi addominali. 19 ge11n. : 2a iniezior1c endoperitoneale, con1e la precedente. Il migliora111enlo si accentua. 21 genn. : 3a i11iczio11 c con1e le precedenti. Nei giorni seguenti scompa io110 clel tutto i di:sturpi inles linali. Per otle11erc t1n effetto più durevole, s i esegt10110 a]lrc tre i11i ez io11i imili , a ;giorni alterni. In seguito i clo1ori non sono più tornali.

Os

, .I. -

Col i ca apperidi co lare. : Stella, cli anni 22, infern1iera. Nel seti.emERVAZTO:NE

· l)re 1938 fu colta da colica apJ)endicolare viol enta, 111a senza febbre; rimase in le tt o per 4 g iorni 1'·011 ghiaccio sul Yentrc; poi in con val escenza per :26 g iorni continuando acl aYYertire notevoli dolori. J n seguito p o lè ripre nd e re serYizio, sebbene i dolori non fossero clel lutto scomparsi. Il 16 gennaio 1939 fu coJ1)ita cla una inalala <'011 u11 c alcio al lato destro dell'addome. Il 13 giu g no 1939 i dolori nella fossa iliaca de. tra di,·e11gono violen li i11 forn1a cli coli ca. ~ i prnl i1·a iniezione endoperilo11 eale di novocaina 0,20 in 20 cc. di sol. fis.: poco dopo i dolori si a lle11t1ano, ·cd il iniglioramen lo persiste p er più di una · set-Limana. Ji~ssendo p erò in seguilo i dolori gradualmente Ti l-0rr1ati, fu con sigliala l 'operazione, la quale i11nstrò i)roccsso di appe11dici te cronica. (L'effetto analg·esico dell 'i11iezione fu evide11 le, n1a esso non poteva costituire che un aiuto t er aJ)Ct1lico temporaneo in un processo nlor])oso climillla bile solo con intervento 011eratorio). VII. Co li ca appedi co lare. P. Rosa, di anni 42. Nel n1arzo 1938 e 11el luglio 1939 11a soffer1o OssERVAZIONE

2041

SEZIONE PRATICA

cl i coliche addominali di natura non ben precisata. Il 24 novembre 1939 viene colta da colica a1Jpent l icolar e li1)ica, con dolore alla fossa iliaca destra l·he si accer1tua alla J)ressione specialm ente n el punto <li ~Iac-Bur11 cy, con i1)erestesia cuta11ca, di fesa 111uscolar e, subollusilà alla percus ion e; feh])re 38°,5. Pralico injczione encloperiloneale, nel pu11to cli elezione 1necliano, di novocaina 0,20 in 20 cc. sol. Ci ~ ., dirigenclo I 'ago in basso e a destra ; e, subilo dopo estrallo l 'ago, faccio dccombere Ja paziente sul fian co clcs lro. Poco dopo il {lolore climinuisce, i11di gradual1nen lc scom1Jar c. Il g iorno seguente, solo ad una forle pre sion e sulla fossa iliaca clestra si provoco l ieve clo]entia. La fepbre scompare. OssEnVAZIONE VIII. Dolori addominali, preva leril i alla f ossa iliaca destra, residuali ad ap· JJendi cec i 0 111ia. B. A1111a, di anni 32.

Nel 1SJ8 cominciò a soffrire di dolori alla fo s, a H inca <:leslra, e fu g'iudicata affetta da appendici te e da an11e~sile destra; 11-ell 'oltobre d ello stesso anno fu 01)crala di appenùicecto111ja e .fli unne ·. c.c lo rnia cles lra. Dopo l 'operazione, i dolori addo1ni11ali climinuirono , ina non scomparvero; l 'anno scg·L1e11te p oi s i accentuarono cli nuovo . All 'esame (ottobre 1939), con la pressione della fossa iliaca destra, peci aln1e11 le in corris1Jondenza del punto di ~1ac-Burney, si provoca dolore spièco lo; clolorc 1neno intenso i })rovoca alla prcs. io11c clell 'ipogas lrio e della fossa iliaca sinistra . Il 6 11ove1nhre 1939 vien e praticata iniezio11e e11cloperit on cal c, n el punto di elezione rnediano, <li 11ovocaina 0,40 in 20 cc. di sol. fis. , dirig·endo l 'ago , -er o destra e verso il ])asso. Subito dopo l 'i niezion c, s i fa cl ccombere la inala la sul fian co clc ·tro, co11 ]a parle u11eriorc del tron co sollevata. l)ocl1i n1i11u.ti dopo , eJla dice di 11on avvertire più i dolori adclomi11ali, di avverlire però sonnolenza e o llun{limento, sc11sazioni che le rammentano quelle ch e provò quando fu e terizzata per l'atto operatorio. La pressione della fossa iliaca destra 11on pro\'oca l)it1 dolore. La sonnolenza e l 'ottuncl i rne11 lo scompaio110 dopo alcuni 1ninuti. (Qucsli intorni vc11gono attribuiti alla dose ele· vata cli novocaina inie ttala , con Ja quale si t cnclcva acl agire con magg·iore effi caci a sui dolorj dcnl.1nciali intensi; ma dopo la prova fatta, si ritiene cl1e la dose era troppo elevata. Dal confron lo con altri casi i g iudica che lo st esso effe l lo utile si sarebbe rag·giu11to con 20 cgr. di 110Yocaina, venendo l1.n a parte di questa rapicl a111ente assorbita nel circolo generale: appa:re qui11di preferibile rip·et ere, a distanza, due o più iniezioni in dosi minori , anzichè eseguire un a sola iniezio11 e a dose mag·giore) . 13 110Ycmbre 1939: Perma11c il g r a11dc migliorr1111enlo del (lolore alla fos a iliaca destra, sia òi quello spontaneo cl1e di quello alla J)r essione . 'Nel 1940 la malata viene riveduta, ed informa c he i clolori addominali sono pressochè . co111parsi.

IX. -

Dolori addominali r esidua li acl appendicectomia e ad annessectomia. P. Egidia, di anni 26. A 23 ann i (nel 1937) sofOSSERVAZIONE

frì cli annessite bilaterale, con dolori intensi e quasi continui alle due fosse iliache. Cominciò i11ollrc ad a11dar sogge lta a coliche appendicolari, 1re delle quali f11rono Yio1ente ed accompagnate cla febbre.


[ A ì\NO XL VII, Nu~r. J8]

« IL POLICLIN ICO ))

Il 2 g·j u g·no 1939 uri . csa111 e r aclj ogr afico clcll 'np1)ara lo g as lro-i11 Lcsti11al e n1ostrò ch e il colo11 P.ra 110 Levolme11le contratto i11 tolalilà e dole11te aJla J)re ·sio11 e in lutte le su e sezio11i, con seg·ni cl i u11 inte11so processo diffuso <li ljflo-colite a tipo n1u co-catarra1 e SJ)as lico . L 'appe11dice 11011 er a iniet1.ata , i11a l a pressione localizzata sulla sua area di 11roiezione ri svegliava dolenzia e~ ettiva , vivissima c(l i11 Lo ller a])ile , co11 irra(liazio11i d olorifjch e verso l u l ti i qt1aclra11 li acld o111in ali (proces o appcnclir ili co croriico) . Poco clOJJO l 'esam e r acljografico , l a l)azien I e fu op er a ta cli appe11dicec lomia e n ello s les o t em1Jo cl i an11essec l 0111ia d estra . Guarita cl all '01)erazio11e, n o11 ha avl1to pii1 crisi G]JlJenclj col ari ac ute, ma l1a «'01Jti11uato a soffrire cli <lol ci ri ~dle du e fos.sc iliacl1e, C[uG : j l)Ìt1 i11l cn ~i <li p r j1n a. I.a 1)ressio11e d cll 'addo m e cl es la })jrca I o ri sen 1i111c11 lo d ol oro .. o se pra tica la 11ell r clu e .fosse ili nr h e, rne110 11clle r egioni superjori. Il 15 gen11 aio 1940 si esegu e i11iezio11e enclopcri Lon eale cli J1 0Yocain a 0 ,10 i11 10 cc . di sol. f j . (111oclica <lose 1)er cl1è l a 1)aziente è ·di b assa ·la·1u ra ), n el l)Unlo di elezione m edjan o. Sul)ito· clopo inie I lato il l iqt1jcl o, si f fl sed er e s11l letto la i1a7.ien le, i 11cl i ln si fu Yolg<"r e per al cu11i J11i nu I i ' c1so si11i lra r p er alr l1ni altri n1j11uli ver so d e~ lra . Do110 c iò, l a in al a la 11011 avverle i1ii1 d olori , 11o n ·~ol o , p o11lan ea111er1te; m a n ean ch e a lla press io11e st1lle fosse jliach e . ~ . g·r nn. 1940: S11ontan ean1e11l e lì On avver te i)it 1 <l ol ori ; l a pres. jone s1Jlle fos e ili ncl1e li ri Yeg·Ji a ~olo sr IJr ofor1 cl ;i e ciu a i solo n cles lra . 20 m ag·g·io 1S'40 : Si 11a occasjon c cli rj yed erc l a 11l alal;.t, e cli a1)1)re 11der e d a lei cl1e j d olori so110 $.C'o11111ar si . Au r-hc l a pres io11 e }'J rofo11cll1 d ell e clue fosse jliacl1e 11 011 cl r . la pit1 ri sr ntin1 e11to d oloroso. X . - D ol ori arlclorn in ali cla ]Jt o.c; i fj{(.slro- coli ca e da ap[Je n d i co.pat i a cro11i ca. ·G. Clauclio, èli anni 21 , soldato (cl a 111e Yisi La to nll 'Os1Jecl ale 111ilit ar c di l\iiila110 clurante un i11io J)reve richia m o alle ar1n i). Fi11 clall 'i11fa11zia soffre di d olor i all 'acl clom e, ora cliffusi , ora (11iù frequeri ten1cn te) })r evale11ti n el]a fos a iliaca clestra. Poco (101)0 i. p ast i avYerte j11ollre dolori all 'cJ>igas lrio . .S liJ)f:,i abituale. Ull a di ag·11osj p r ec isa g li fL1 fall a oJo dl1 c anni or son o .ron esame r acliogr af jco il c1ual e clj111.os-1rò seg·rii di Jìericoli le e dj doli.rosigm n, e cti appe11dicil e .cro11ica. Numer ose c ure praljca lr 1 j111asero se11za effetto . A1l 'esa111e s i rileva: addome dole11 le alla 11ress ion e si a all 'cj)ig·as lrio cl1e n egl 'i1)oc·o11drj , J1ell 'ipog ns tr io e 11ell e fo:-se ili :1ch e, p cc ial1nen I e in <ruella d es tra ecl in particol ar rnoòo al 11unto di l\[ac-Burney. . t\.1l 'esa1ue r adiog rafico: Slon1aco n ot evolmente n hlJassato con polo caucl alP se lle dita sotto la {' rcs la . 1'0110 diminui to; })eris talsi poco valida. Ceco }Joco n1o])ile, lieve11'le11te. a lonj co, .con ap11endice i11ie1 ta Lu in p a rte, molto . <lolen te alla prt?s. i on.e. Trasver so e <lisce·n den te plo.sic.i. Diag·11osi r a.diol og·ica : a1)p e11clicopatia cronicà .. Il i11ilita rc si d .ichj ar a dispos to a qualunql1e cur a }Tllr cl i l enire le su e ~affere n ze, e<l accetta l 'iniezio11e en cloperitoneale ch e vien e praticata il 18 g·er111:ljo 1940, 11rl p\1nto cli elezion e m eòia110 con Jto voca ina 0, 10 in 10 cr . cli sol. fis. Poco clo})O OssEH VAl lONE

egli uvverl.e un se11 so {li Jeg-ger o u10Yi111 e11 lo enlloaclcl omj11 ale (proJ)ab i1e ecc i I arn c nto cl ella p eris tal s i), al qt1 alc poco dopo sube11tra u11a caln1a d ei <lo1orj , -ja di quelli s1)onla 11 ei ch e cli quelli proYocali r on ]a IJr cssjon e . Do110 il pa s lo , 1Jo.11 ba pji~ j .consu eti dolori. 11 g iorno segu e11le .~ i so lto1)011e Yolc11licri U{l u11 a 11u0Ya i11 iezion e e11cloperilo11 ealc cli novocain a 0,20 in 20 cc. rli. sol. fL.. . : a11 cl1 e clopo di essél egli acc11sa d ap1Jri1na seu sazio11 c cli 1nov jrnen lo c•11lro l ' aclò om c, e })OÌ di1ni11t1zione d ei dolori at1eor a 1Jiì:1 spicca la che do1)0 la i1rima i11iczione. Il soJda lo rin1an c pi acevolm e11 le in11Jr essionat o. d a1la c ura , e ·orpre:-lo, i1cr r h è, eg·]i di.cc, d opo la11li ar1nj cli ~offere11z e e clj lenta l ivi, 11011 sa-· peYa :in cora ch r sj potc!"SC otten er e 1111 11 o teYo lcg· io,·<l n1 c11 lo ·co n in i<"z io11i 11el Yc11 lrc .

Co"NcLus10N1. (011 i11i e7,.io11 i >t 11d o1)eriLon0nli . e.l i . o~ lan ze a11algesicl1 e quali to,ai11a e i10,-oraina , bi -r}nò olte11ere 11tilei .a zio11e raln1ante ~sui dolori e Slli rif] e.. ~ i 11euro,-e0·e tnl j, i J)U'tolog·ici c au ~ a-1i t.:l a -· ti r1l oli agenti ... t1lle Lc r111 i nazioni ·O s ui ra nl i i1er vosi dei clue foglieili peritonealj. Occorre 3 tal fi11c c1l1e la . 0 l11 zio11e i11iel ta1 n in1bibisca 1)'r e, ralente111 ent e Jél rc1g·io1) e da ii?flu enzare : c:iò si ra g~p:in11 g·e. f.ace11do , l1bi lt) do110 1'iniezione, a. f' ll111 e re e 111anlener e per pa recchi n1inuli u11 a po~ i z i o111 e tal e clte la r l' g·io 11p s l c:3~D <li' e11ti la più ùec]i, c. Can1po d 'azion e1 di la]i i11iczioni cndope ri-: 1c,ncali1 son o nu111 ero1~ i r.nsi di ·perivisccriLi; cl.i Y i ~ce rili acco111.piag·11at e da pe rivisceT iti macr o~r.o·p icl1 e o n1icr osco11 ic]1e; di appendicalg ie; d i dolorj re~idnnti n.<1 :.rp1)e11dicerto1l1ia o nel altre 011·crazio11i en clo.u d{lo·mi11ali; o Tesidua ti a pe1 it o niti , l l traumj acldon1in a]i cl-1 è inl e rC's:-:n r o no il J)eriton co , ere . . Se la· :n1if51io·r ·e· i11clìcazion e delle ÌX)Ìezio11i eJ)clo peritone-ali a11alg·esicl1e l' cos tituita da .~ in ­ cl ro111 i addo111i11ali cro·n icl1 e, tutta via an ch e i11 è~lc une sind1ron1i .ac ule esse ·p,o sso n o ri11scire lllili, acl e:&e1npio 11ell e coli cl1.e .np11;~ r; dico]r.ri , i1t attesa d ell ' j11te rvc11to cl11 rnrg ico ·: ia lJC r culn1 a re il d olor e. e lo s.p a~1110 . sia 1)ier i11it.i1g·arr la r eazio11e i11fian1111 a to ria , i11 virtù d ell'a 7. ÌOin l' cle1)ri111ertto ~11e ] 'ar1alge ico eser cit-8 ~ ul s i ~1 r. 1n .a n et1ro,•ege tatiYo , e, ~•l1 r<-r,, cr~o c1ucsto , suf proc·e~so flo gisti co. Ad att enuare dure-volmen1 e il dolo re e j rifl e~1s i ·1Jiatolo.g ir j , ~i ri chiedo.n o in n1 edi.a ±-:> i11iezio11i di no,·ocaina (0, 20 in 20 cc . sol. fj s .),. ripetute ·all a ricon1par sa de4 di ~tnrbi , 11\a rJr eferibil111enle, f}ri111.a ch e cru esti rico111 pa ia11 0, a b1 r evi interYalli ·(a gio rr1i alt erni ed1 a•n r l1e quotidia n e). Alle iniez·io11i cli novocain.a !Si può f:1 r11e st.-g·uire, oc1corTe11do una di o·l io iodato (10-20 cc.). legg·ero 0 l' esante a ~e r.011d a clie la secle d a inflt1en zare è nelle sezi0ni alt e1

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SEZIONE

basse dell 'addome. Non di ra·do pe.r ò basta allo steS5o scopo un n1inor nu1nerr·o d'jniezioni, ed ,a11che una sola. I risultati duraturi (miglioran1enti e talvolta guarigioni) si Q·osso1lo veirosimil1nente spiegare amn1ette1n do che le so·s tanze analgesiche innalzino la soglia di e·cci~bilità delle tenni.nazioni e delle fibre nervose, e ne riducano il numero col meccanismo di i·ece·nte reso noto nelle iniezior1i anestetiche sperimentali 1Suben~ <tranti alla Donaggio. Questo Clinico1 jnfatti ha potuto ·din1ostrare, grazie ad un m·e to·do istologico originale, che la comune anestesia novooainica, transito1'ia, non è un fenomeno puramente f11:nzionale, ma bensl effetto dli le.sionè vera e pro pria della fibra nervosa : lesione reversibile se l 'ini:ezio11e anestetica è uni.ca, ma che può diventare irreversibile se nuove .dosi del tossico anestetico investono la fi.bra mentre è 1n corso di reintegrazione. Peir tale meccanismo si può ammettere che -ve11gano decimate le fibre nervose, e propria111'ente quelle meno resi~tenti, fra cui le maJate. La riduzione1 numerica delle fibre spieghe:i ebbe, secondo l'ipotesi di Lugaro, la diminuzione o la scomparsa del dolore, determi.r1ando un innalzan1ento della soglia del dolore. Analogamente si può ammettere ~he la' stessa ·d iminuzione numerica di fib:ve ·determini un ìnnalzan1ento della soglia -d ei vari riflessi neurc>v egetativi. Accanto alla stovaina e alla novocaina, sono stati ·da m ei speTimentati pel' via endoperitoneale due preparati iodici: triod e olio iodato. Entrambi furono ben tollerati. All'olio iodato .sembra si possa attribuire un'azione analge""ica, tardiva n1él di lunga durata. ~ po ssihile .c.he i due preparati esplichino, anche ne1l peritoneo, l'azione risolViente clic ad essi è at.t.rihuita in generale. -0

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PRATICA

In. Giorn. di anest. e di analg. , 1937 e 1938. Gioìn. di Psichiatria e Neuropat-01., 1939. Le Forze Sanitarie, 1939. GREPPI E. Come trattare scolasticarrienle il tema medica delle « Perivi sce1iti croniche ». Le Forze Sanitarie, 1939. LEO'ITA N. Sindromi O;SSOCiQJle d'e ll'ccddome destro. Arch. ed Atti della Soc. Ital. di Chirurgia, 1931. LuGARo E. Fisiopatologia del dolore. Riv. di Patol . nerv. e ment., 1930. PIERI G. Sai dolori residuali all'appendicectomia e sulla cura chirurgica di essi. Giorn. veneto di Scienze mediche di Venezia, 1938. SCALONE

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)31BLIOGRAFIA.

I. Di una nuova c0tncez,ione sulla paito-

genesi dell'appendicite cronica e tentativi di cura neurochirurgica. La Medicina Internazio-

nale, 1939.

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NOTE ISTITUTO

P. Ricerche sperimentali sulla distribuzione

dei liquidi liberi nella cavità peritoneale in ra pporto coi cambiamenti di pasizione del corpo. Ann. I tal. di Chir., 1938. ·C IARLA E. Nuovo mezzo di cura dei sinto1ni ner. vosi ;n alcune affezioni endoaddominali. Atti 1

dell'Accad. Med. Lomb., Sed. 31 maggio 1940. A. Il meccanismo del dolore viscerale dell 'addome studiato sulle osservazi0ini di appendiciti operate a caldo, specialmeinte in sede ectopica. La Riforma Medica, 1933. DANIEL C. Traitement des annexiles par cc blocage anesthésique ». Bruxelles-médical, 1938. .lDONAGGIO A. DimostrDlZione dell'esistenza di una lesione 1org.ariica. reversibi.l'e ne Cl 'azione d:e!Jili anestetici sulle fibre nervose centrali e perife..riche. Bollett. della Soc. di Biol. , 1936, 1937.

·C1M1NATA

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DI CLINICA MEDICA GENERALE

R. UNIVERSITÀ DI ROMA ,diretto dal prof. C. lFRUGONI. DELLA

Gli '' aeridinici ,, nella cura della giardiasi. Dott. A. CuRATor.o, .ass. v. È ancora molto diffuso tra i medici il con-

cetto .~he il repe·rto della Giardia intestinalis rtelle feai di enteropazie·n ti non debba considerarsi come un elemento diagnostico degno d'interesoo. Ha avu~o· infatti più fortuna tra i medici il criterio secondo cui la Giardia vie- · ne considerata come UJl innocuo saprofita intestinale. Questo criterio ·de,r ivò in gran parte dall'osservazione di alcuni studjosi eh.e, spesso il parassita in pa~ola era stato trovato in perso11e san·e, mer1tre d 'altra parte in molti c11teropazienti la scomparsa del p·a rassita non sj accompagnava alla g uarigione della .sindrom·e inLeistinale. Da un tale scetti cismo, agigra' rato dal fatto che i mezzi di cura , in uso fino a qualche anno fa conLro la (;iatrl'ia, riuscivano quasi semp1re inefficaci eid erano s p esoo 1nolto in da.ginosi, è derivata la frequente incuria de.Ila flagellasi in parola. Noi siamo invece convinti deil l 'importanza patogena di questo flagellato che inva·de e tappezza irtteramente, o per vasti tratti, la parete intestinale. Del resto, mentre il concetto di 7Jorta.t ore sano non esclude la capacità morbigena della Gia,r dia, d'altra parte nessu.n a Jneraviglia può desLare il fatto· che il flagellato in paro!a, dopo una larga e non ostacolata pern1.a nenza n;el lume intestinale, possa avervi determinato cos1 profon,d e perturbazioni che r1on ])asterà più la guari,gjone 1)arass.itologic a per avers.i u11a com1)1eta guarigio•n e funziona](). E qu.a.5i sempre, infatLi, la giardiasi viene 1

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·BAssr

E CONTRIBUTI

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riconosciuta tardivamente ir1 indivjdui che ' han.i10 llna lunga storia di sofferenze intestinalj. Non è tuttavia nostra intenzione di ,d iscutere in questa nota sul poiteir.e pia togenç della Gi.ardia. Ci dispensano dal farlo le auto·revo,l i voci di num,e rosi parassitolojg i, gastroenterologi e tropicalisti che .s ul tema clinico della giardiasi hanno detto cose chiare e· definitive in f.avore d:ella patogenicità del flagellato in p.a rola. f~ì proponiamo irlvece tli portare, un contrib1uto pratico, ,d i terapia. Questa flageJlo si deve i11f.atti eisserei sen1pre trattata, anche quando sii ha m.01tivo di suprporre che la Giardia non rappresenti la sola causa eziologica ·d i una enteropatia. Elimi11ata la Giardia, il medico potrà egualm ente e co11 maggior€ pirobabilità di successo ,d irigere il suo compito diagno15 tico e curativo verso le rimanenti cause ·d i peir turb·a zione intestinale. Insistiamo anche, sulla nec,e ssità di com·batterre la giardiasi, pure quan1d o il reperto, d!el1a Giardia 11elle foc~ sia puTamente, occasionale. A tal p['oposito condividiamo il co,n cetto di vari autori secondo i quali la Giardia v.a sempre combattuta, poich·è non si può mai dire se. e quanto la flagello,s i in P'arola rimarrà silente. Ma la cura ,d ella gia:rdiasi fino .a poco tempo fa non ha dato ai medici risultati 00 nfortanti, tanto che gli assertori della neoessità di deb.e llare la Giardia, hanno dovuto fare appe~lo a tutta la pazienza loro e dei loro mala ti p'e r raggiungere qualche risultato soddisfacente. Infatti dei numero,s i rimedi tentati co•n tro1 la giardiasi, nessu.n o fu mai sicuro e bisognava sperimentarne ed associarne molti e p1er lungo tempo·, e no·n sen1pre c,o·n i risultati desiderati, e quasi semp~e .con grande p·r obahilità di re. ci dive. Senza ·dilungarci in una 1ninuta e ,d ettagliata rasse,g na di tutti i rimedi fi n qui. ado'.Pierati cio ntro ]a giar·diasi, ·d iciamo che il timolo, ]a santonina, l'estratto, etereo di felce maschio, l'emetina, il bleu di metilene, l'essenza di trem·eintin,a, il naftolo, il carb onato di guaiacolo, il bijo,d uro ·d i bismuto ed emetina, il sottonitrato ed il salicilato di b ismuto, il violetto di genziana, la tintura di coroh1inha, lo ~atren, lo stovarsolo, il salolo, la naftalina, l'arsenobenzolo, il neosalvarsan e·d infine l'acido cloridrico, il nitrato d'argento e,d il liquido di Lab·arraque peir istillazioni intra·duodenali, rappres·entano tutti dei m 1e todi ·d i cura che, isolati, associati e varian1e·n te. combinati, hanno dato, volta a volta, più fugaci speranze che risultati vori. Anche il trattamento dietetico., nell'intento di mo·d'i ficare l'ambiente intestinale per

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ren.derlo sfavorevole allo sviluP'PO d,el parastSita, ha dato risultati negativi o, quand'o mai,. poco dUI·aturi. Si era quindi molto lontani dal possedere un rimedio specifico· co.n tro la Giardia quando l'attenzione degli studiof1i si rivolse ai pr:e;paratì acridinici. E parve che h·r illanti risultati ci si dovesse attendere dall 'impiego di preparati d 1e l tipo della Triparflav·ina. Qu.e1sta è un cloridrat<>del cloruro di 3-6-diammino-l 0-metilacridina,. che1 !ha ]a segu1ente forn1ula di struttuTa: 1

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Questa so·s tanza, che si trova in co1mn1erci<> con ·diver:Si sino11i111i (Gonac:rina, Acriflavina, · ecc..), fu largamente i1npiiegata pe1r vi.a oralee per istillazio·n i duodenali, ma 1e sper:anzeche su ·d i e·s sa erano sitate fo n dat e an·darorno completamente deluse e,d i buoni risultati dei p rimi ricercatori non vennero succesf~ivan1e.n­ te confarmati. ~{a nel 1931 Brun1pt comuni cava a Parigi alla Società ·di Bio logia di avere ottenuto, nella gi.ardiasi ·dei mu,rid.i, brillanti risultati cura tivi dalla somministrazione• di Quinacrine ~n · sol. 1 % pe·r os e per 5 gio·r ni di seguito. Lò stesso· A., nella steRtsa seduta precisava d'av·e r potuto constatare in vitro la ·diretta azio ne parassitici1da della Quinaorine su la Giard'ia. La Q1i.inacrine, usata da Brump,t , sinonimo fran cese· .d ella Atebrin. di !Bayer e ·della Italchina della Montecatini (IF armaoeutici Italia), è u1n ·d icloridrato del cloro1 6-·dietilamminope.ntilammino 9-metossi 2-acridina, con la segu~1nte formula strutturale: 1

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differe·n ziandosi dal precedente composto acri-·dinico per la comparsa in posizione 2 dell'essi-

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n1eLile, e, fonda111 ental111e11Le, per l'addizione in posizine 9 della ca1ena dietilar1tmino-pentil.amminica. Do110 i· incoragg·iante comunicazione cli Brun1pt, Galli-Valerio, in Svizzera, impiegò l '.11tebriri nella giardiasi umana con risultati cJ1.e possono dirsi brillanti. · De ~1uro, subito dopo, con1unic.ava di avere ottenuto risultati altrettanto buoui mediante l 'uso dell'Acranil Ba) er. Infatti l'Acranil è un nuovo preparato acridinico della cc Bayer » c:he essendo un cloridrato del cloroossimetilacri1dilan1mino-dietilamminopropanolo, ·è molto simile ai preparati tipo .4 tebrin, da cui fondamentalmente si differenzia per la so~titu2ione della catena dietilan1r11ino-pentilamminica con la catein a dietilamminopropanolica. La concordanza dei risultati degli autori citati, la bontà e la rapidità con cui tali risultati venivano raggiunti, me diante l'impiego di quest'ultimo g ruppo di a cridinici, ci hanno i11dotto a prrender.e in considerazione il nuovo metodo di cura. . Abbiamo trattato 12· casi di giardiasi occorsi alla nostra osservazione durante• il 1939. Di questi casi la mag·gior parte presentavano, i segni clinici ·d i una duodenite, o di una colecistite, con reperto di nun1erose -forme v:e geta tive nel succo duodenale e di num·erose cisti nelle feci , mentre in 2 casi, coo segni clinici di colite, il reperto paras-sitologico risultò negativo all'esan1e del suoeo duodenale, ma positivo per numerose forme vegetative e cisticbe all ·esam·e coprolog]oo. In tutti i casi la somministrazione di 3 compresse al giorno di Acranil, per 5 giorni consecutivi, portò alla scomparsa definitiva del parassita sino dal terzo gioTno d~ oura, sempre con guari·gione o migl.ioramento notevole d1ella sintomatolog·ia clinica, mai con recidive. Infatti in diversi casi abbiamo potuto praticare ripetuti esami coprologici a distanza di qualche mese ·d al trattamento e1 sem,p re con • • e~1to negativo. La posologia da noi seguita fu quella consigliata da De 1\iluro, e cioè: fino a 2 anni di età I i2 compr. (0,05) al dì p:er 5 giorni; da 2 a 5 anni di età 1 co·m pr. (0,10) al dì p er 5 .oO'iorni '· ' ·d a .5 a 10 anni ·d i età 2 com,p r. (0,20) al dl per 5 giorni; oltre 10 anni di età 3 com.p r. (0,30) al 'dl (leT 5 giorni. Inoltre ab1b iamo· associato al trattamento con A cranil, diretto contro la Giardia, anche un adeguato trattamento diretto contro erventuali 7

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deficie·11ze dig'estive, pa11creatica o peptica, che frequentemente decorrono con la ·giardiasi o che da qu•esta sono provocate. In tal modo, oltre alla guarigione. parassitologica del malato, abbiamo ottenuto il n1a ggior nume~o di guarigioni cliniche. I risu.l tati ottenuti da noi, e que~li .già comunicati dai precedenti ricercatori, ci autolf izzano perciò a riten·e re che i derivati acridinici sopramenzionati, ad eccezione. ·della Tripaiflavina., m·e ritano di essere considerati veri rimedi specifici contro la giardiasi. Data la diffusione non trascurabile, benchè spesso n1isconosciuta, deilla giardia:;;[ nel nostro territorio nazionale e. specialmente in quello co loni.ale, e.d in considerazione deJla siempre più larga partecipazione del nostro popolo alla vita colo niale, abbiamo ritenuto do\1eroso, con la presente nota, di contribuire alla divulgazione di un meto·do di cura che per la semplicità di atluazio ne, per la rapidità e costante bontà ·dei suoi risultati, merita ~i imporsi all'attenzione dei m edici in genere e diei tropicalisti in particolare. 1

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RIASSljNTO. L' A. ha trattato con A cranil Baryer alcuni casi di giardja~i umana ottenendo sempre la scomparsa definitiva del p·a rassita nei malati trattati e confermando i risultati di .ricercatori p1recedenti. BIBLIOGRAFIA. CASTEI.I.AÌNI A. Brittsh. Med. Journ.,. 779, 1915. KENNEDY A. M. and RosEWARNE 'D. D. Lancet, 1163, 1916. • YAKI~iOFF W. L., WASSILEVSKI W. J. and Zv.' IETKOFF N. A. C. R. Soc. Bilo., 80, 1917. KoFom C. A., BoEcK W. C., M1NNICH D. E. , RoGERs J. B. Journ. Med. Res, 293 , 1919. DEGLos E. Lyon Med., 434, 1920. MAROHoux E. ;Bull. Soc. Path. Exot. , 325, 192·3 . DESCHIENS R . . Bull. Soc. Path. Exot., 737, 1923. VANNI V. Rinn. Med. , n. 17, 1924. GARRET F. D. ,Southw€st Med. Journ., 172, 1925. KAINTOR J~ L. Arch. Int. Med., 693, 1925. GARIN G. Riv. C1in. Med., 899, 1926. SORGE G. Policlinico, Sez. tPrat. , 156, 1931. CHANTRIOT P. Arch. Mal. App. Dig., 36, 1933. PECKOLT W., PRAno A. C. R. de Seance de la Soc. de Biol. de San Paulo, 117, 1934. BnuMPT E. C. R. Soc. Biol., 1040, 1937. GALLI-VALERIO B. Schweiz med. Wschr., 1181, 1937. LEBEAU P. et CoURTOIS G. Tr(l)ité de pharmacie chimi<iue. Ed. Masson, Paris, 1Si:38. DE FRIEDRICH L. Arc1'. Mal. App. Dig., 693, 1938. HEILMANN K. Miinch. med. Wschr., 1226, 1938. Gnon J. W. Rinascenza Med. , n. 13, 1938. DE Muno P. Deutsche Med. Wschr., 262, 1939. Io. Acta Med. Scand ., 17, 1939.


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scesa fino a 38° si manteneva a tipo continuo lievemente remittente. CLINICA DELLE MALATTIE INFETTI' E . La .sera del giorno 20 (al 150 giorno dalla vacDELLA R. DNIVEHsrrÀ DI RoMA c~naz1one) la madre notava sulla cute della bambina la comparsa di piccole zone arrossate (madiretta rd al p1rof. G. CARONIA. culo-papule) in corrispondenza della mano destra del tronco, degli arti e della faccia; il giorno se~ Su di un caso di vaccino generalizzato guente queste lesioni si trasformavano in vesci ad esito letale. cqle, m entre nuove piccole zone di arrossamento erano comparse sulla cute degli arti del tronco Dott. FRANCEsco R ECCHIA , as:;istente della faccia. ' ' Il giorno 23, essendo le Jesioni cutanee trasforRitenia1no opportuno illustrare il seguente n1ate in grosse pustole alcune altre in ulceri caso di vaccino :generalizzato p er alcune parti- se~ernenti pus, .l'inferma fu po~tata in un pubcolarità da esso presentate. bl1~0 ?m~ulator10 dove furono consigliate ap.plicaz1on1 d1 pomata allo str eptosil e vaccino piogeno polivalente. Anamnesi. D. G., di anni due, da Roma. Ge· nitori viventi e apparentemente sani. Malgrado la rigida osservanza di queste norme terapeutiche le manifestazioni cutanee non si ar~a piccol~ paziente nata a termine da parto eutoc1co ha avuto allattamento materno fino a 17 restarono nella loro evoluzione, anzi alcune si este~ero ma_ggiormente. mes~ .. Den~izione, deambulazione, loquela in epoca f1s1olog1ca; successivo sviluppo fisico e psichi· Dal 23 al 27 la bambina fu visitata da un m eco regolare. dico che alla precedente terapia aggiunse polvere all'antipiol. Le condizioni dell'inferma andarono La madre assicura eh~ la bambina non ha mai sofferto alcuna malattia degna di nota. sempre peggiorando, comparve vomito incoercibile, persistendo la temper atura intorno ai 380. · Il giorno 6 ottobre 193!1', in perfetto benessere, fu sottoposta a vaccinazior1e antivaiolosa. La vacIl gi?rno 30, . perdurando le gravi condizioni gecinazione fu eseguita da un m edico, in un pubnerali e Qont1nuando ad aumentare l 'estensione delle lesioni cutanee, la pambina fu portata i-n blico ambulatorio ov.e contemporaneamente e con altro Ospedale, ove un sanitario , pur non nala stessa linfa vaccinica furono vaccinati numerosi· ba~bini. scondendo ai parenti la gravità del caso, consigliò bagni al permanganato di :potassio (1 :5000), e Dal gio,r no della vaccinazione fino al 10 dello stesso mese la bambina non ha dato segni di sof. pomata al vioformio da applicare sulle lesioni cuferenza, ed è stata perfettamente bene. ·Il giorno tanee. 11 i genitori notarono che era un po' svogliata, In seguito a questa terapia le lesioni cutanee giocava di mala voglia, piangeva senza cause ap- assunsero un colorito nero, cessò la secrezione del parenti; misurata la temperatura fu riscontrata pus, il braccio si detumefece tanto che la bamnormale. Il giorno 13, a otto giorni dalla vaccibina, ~he prima lo teneva immobile, cominciò n nazione, fu riportata allo stesso ambulatorio, ove muoverlo; le condizioni generali però non ebbero . alcun miglior~!Il~nto, persistendo il vomito, il venne tolto il cerotto e sostituito con fasciatura; in questa occasione fu notato in corrispondenza profondo abbattimento e l'intenso pallore. delle due scarificazioni la formazione di due puLa notte tra il 2 e il 3 novembre la paziente stole di colorito giallastro, circondate da un alo- fu irrequieta e non riuscì ad addormentarsi. La psiche rimase sempre integra, com e durante tutto ne rosso. Il giorno 15 (10 giorni dopo la vacciil periodo di malattia. Al mattino del giorno 3 nazione) la madre notò che la bambina aveva febbre a 38° e· che era abbattuta. La temperatura i genitori trasportarono l 'inferma al Policlinico ove giunse cadavere. fepbrile si mantenne a .t ipo cqntinuo: alla sera Particolare importante del! 'anamnesi familiare del giorno successivo raggiunse 390, al mattino è il fatto che la madre ed una zia, vaccinate del giorno 17, 40o,4. Per questa ragione, put non presentando l 'inferma altri fenomeni, oltre rispettivamente 26 e 17 anni prima e che durante l 'abbattimento e l'anoressia, fu. chiamato un sail periodo di malattia della paziente le erano nitario, il quale potè notare che il braccio ove era state particolarmente vicine (la madre accudendo direttamente alla medicatura di tutte le lesioni stata praticata la vaccinazione, nei 2/3 ~uperiori, della cute, e la zia spesso cullandola e pog·giando era _fortemente tumefatto, arrossato, dolente alla pressione, e che le due pustole erano notevol- abitualmente la fronte contro la testa dell'inferma, sede di pustole vacciniche). Tra il giorno 2'6 mente estese, avevano un colorito giallo grigiastro, erano 9mbelicate al centro, che appariva rie il giorno 27 ottobre ebbero comparsa di m aculo-papule localizzate: sul dorso delle mani la coperto da una zona nerastra. Consigliò impacchi madre, sulla regione frontale destra la zia. Tali con liquido di Dakin (4 volte pro die), chemioterapia (J>rontosil rosso due compresse pro die). Nei lesioni ebpero successivamente l'evoluzione in giorni seguenti le condizioni locali del praccio, pustola .e poi in escara. La nostra osservazione malgrado la terapia scrupolosamente attuata, an- diretta ci fece constatare sia nella madre che neldarono peggiorando; infatti il braccio appariva la zia lo stadio pustoloso con tutti i caratteri delpiù ,tumefatto, le pustole, che nel frattempo si 1e pustole vacciniche e successivamente Jo st.adio crostoso. erano rotte, secernevano pus e la zona di arrossamento sempre assai vasta era ricoperta da cute Esame obbiettivo. Si limita ad un esame estermacerata (la madre dice cc il braccio appariva com~ no praticato subito dopo la morte, quando il cadavere era ancora caldo e non c'era ancora tracse fosse lessato »); contemporaneamente le condicia di rigidità cadaverica: bambina dall 'apparenzioni generali dell'inferma subivano -gn successivo aggravamento, mentre la temperatura; che era te età di circa due anni; sulla cute, pallida, e an·


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wra calda più che di norma numerose lesioni, Yarie per forma, grandezza, estensione e colorito. Il braccio S., sede della recente vaccinazione jenneriana appare tumefatto; nella parte prossimale si nota una vasta zona di colorito nero che si estende dalla regione sopr~lavioolare, · .s~no al gomito e che circonda il brac.cio, a mo' di manicotto dalla faccia anteriore fino a quella posteriore, integra restando solo una zona di cute in corrispondenza della faccia mediale. Questa vasta zona, di colorito nero, a margini frastagliati, è avvallata rispetto al p1ano della cute che la delimita, per distruzione dell 'epidermide e del derJila; la superficie è secca il fondo crostoso. Al centro di questa lesione e più precisamente in corrispondenza del terzo superiore del braccio si delimita una zor1a lunga 7 cm. larga 5 cm. a margini ancora più irregolari; i11

A carico delle mucose visibili' (orale, nasale e oongiuntivale) non si riscontrano lesioni. Apbiamo praticato l'esame batterioscopico del liquido contenuto nelle vescicole e nelle pustole allo scopo di identificare la presenza di eventuali germi patogeni. All'uopo abbiamo allestito strisci che abbiamo colorato con Giemsa. All 'esame microscopico abbiamo notato la presenza di rare emazie, di un discreto numero di leucociti, non germi patogeni chiaramente identificabili; viceversa abbia:rp.o osservato la presenza di numerosi corpuscoli singoli o appaiati o aggruppati, molto più piccoli dei comuni cocchi, per lo più extracellulari e raram,e nte anche nel ·protoplasma dei leucociti, tali corpuscoli crediamo di poterli considerare come corpuscoli elementari d el virus Yaccino. Con la linfa prelevata sterilmente dalle pustole

questa zona le lesioni maggiormente si approfondano nei piani sottostanti per una maggiore distruzione <lei tessuti. Anche questa regione, che corrisponde alla sede di inocu.lazione del vaccino, appare di colorito nero, con fondo secco ricoperto da crosta. La vasta lesione del braccio S. ora descritta, nel suo limite distale è circondata da numerose ulcerazioni rotondeggianti, a stampo, e da pustole, anche queste di colorito nerastro. Sulla cute del volto, del cuoio capelluto, de] tronco sia anteriormente che posteriormente, del1·addome, degli arti sulla loro superficie flessoria ed estensoria si notano numerose lesioni di grandezza varia ,e che poss~ono essere così raggruppate : a) piccole vescicole appena sollevate sulla cute di cui mantengono lo stesso colorito, di forma rotondeggiante, di grandezza varia, da un grano di miglio ad una lenticchia, contenenti un liquido sieroso; b) pustole, sollevate sul piano cutaneo, di forma rotondeggiante, di grandezza variabile da u11a lenticchia ad un soldo, alcune tese, altre ombelljcate al centro, che in questo caso appare di colorito ' bruno, contenenti un liquido biancastro, di aspetto purisimile; c) ulceri, di colorito nero, di forma per lo più rotondeggiante, di grandezza variabile da quella di un soldo a quella di un uovo di piccione, isola te o confluenti, a margini per lo più netti, circondate da cute normale approfondite nei pia11i della cute per totale distruzione dei tessuti, a fondo necrotico non secernenti.

abbiamo anche innestati parecchi terreni dj cultura: brodo, agar, agar-sangue, ma non abbiamo ottenuto sviluppo di germi. Abbiamo voluto inoltre tentare la cultura sulla membrana corion-allantoidea dell 'ernbrione di pollo, innestando nelle uova fecondate, al 100 giorno di sviluppo, piccole quantità di linfa filtrata attravérso càndele Berkefeld. Le uova .così iniettate vennero tenute in termostato per 4 giorni, do,p o di che ven11ero aperte e dimqstrarono il feto vitale, normalmente sviluppato, senza alterazioni macroscopiche apprezzabili. Viceversa nell'esame della membrana corion-allantoidea furono constatate notevole alterazio11i macroscopiche consistenti in numerosi noduli di varia grandezza dalla punta ad una capocchia di spillo, diffusi in quasi tutta la membrana. Noduli di dimensioni maggiori, a carattere ulcerativo, vennero riscontrati in corrispondenza alla zona di inoculazione. Con l'emulsione di tale membrana abbiamo praticato diversi passaggi in più serie di uova, ottenendo costantemente le stesse alterazioni. Ripor~iamo una fotografia di una membrana innestata con virus di 2o passaggio e prelevata in 3a. giornata dall'inoculazione. L'autopsia eseg·uita il 4 novembre 1939 nell'Istituto di Medicina Legale (settori E. Rogari e A. Massi), diede il seguente reperto: cc Rigidità cadaverica assente, non macchie verdi di putrefazione .nè al! 'addome nè in altre parti del corpo. Visibili vaste macchie ipostatiche di colorito rosso scuro diffuse a tutto il dorso e •


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alle regioni posteriori degli arti e del collo. rP er quel che riguarda le lesioni esterne, molto numerose, queste possono essere raggruppate nel modo seguente: a) alla radice dell'arto superiore S. visibile una vasta zo11a di colorito nerastro dall'aspetto necrotico, occupante la regione della spalla S., la regione del deltoide S. e per i 'lJ/3 inferiori le facce anteriore, esterna e posteriore del braccio S. Sia l'epidermide che il derma appaiono in corrispondenza di detta zona completamente distrutti. b) sulla cute, sia del viso, che del tronco e degli arti, si rinvengono numerosi elementi di forma per lo più rotondeggiante, in alcuni punti confluenti fra loro; tali elementi risultano di diversa entità morfologica, essendo alcuni allo stadio vescicoloso, altri allo stadio pustoloso. La m ag·gior parte di essi però si presentano allo sta-

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un 'iperemia spiccata e diffusa a tutti i vasi del cervello. Null'altro di patologico è repertabile attraverso I 'indagine autoptica. Vengono prelevati per l'esame istologico pezzi dei seguenti organi : fegato, rene, milza. Reperto istologico (dott. Rogari). - Del rene: sono allestiti diversi preparati dei guaii alcuni colorati con ematossilina-eosina, altri con la colorazione tricromica di Mallory ed altri infine con il .S udan III. Gli epiteli dei tupoli contorti appaiono in molti punti alterati, le cellule epìteliali hanno perso il loro normale aspetto, alcune si mostrano rigonfiate, altre prive di nucleo e mal colorabili. I glomeruli in buona parte sono molto più ricchi. di nuclei che normalrnente. 1\011 segni di degenerazione grassa messi 111 e';ider1za dalla colorazione con il Sudan III.

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<lio di ulcere con totale perdila degli strali superficiali. e fondo necrotico. Null 'altro di notevole fu nota lo all 'esame esterno del cadavere. Si procedette quindi all 'autopsia , iniziando con l'esaminare gli organi della cavità toracica: fu rinvenuto un timo di forma e volume normale per l'età del soggetto, nulla di notevole a carico del pericardio e del cuore, nè sulle pareti. qei vasi sanguigni; i polmoni al taglio apparvero iperemici senza però presentare alcun segno di alterazioni patologiche. Nella cavità addomi11ale nulla a carico delle pareti e .d el peritoneo ; fegato- iperemico, congesto, senza seg·ni patologici apprezzabili macroscopicamente. MiJza dura al tatto, notevolmente congesta, con follicoli molto evidenti e notevolmente rilevati. Normali. lo stomaco e l'intestino, sia per il loro contenuto, che per lo stato delle pareti. Reni iperemici al taglio con segni evidenti di degenerazione torpida. Capsule surrenali normali senza alcun segno di e1T1orragia parenchimale. Nulla di notevole a carico deg·li altri organi e apparati . Proceduto all 'apertura della cavità cranica, nessuna lesione fu rinvent1ta a carico dello scheletro e delle meningi. L'encefalo al taglio n1ostrò

Nei preparati della milza, allestiti n11 ch 'c\ssi co11 le tre suddette colorazioni: corpuscoli di M aJpighi ben evidenti, segni di notevole attività proliferativa con presenza di numerosi linrociti e leucoci.ti; nella polpa si notano anche delle celll1le a forma fusata mal colorate: r1on tracce di deg·e11erazione grassa rilevate dalla colorazione cln il Sudan TII . Nel fegato, anche esso trattato con la s~essa t ecnica, il disegno strutturale appare di r;.ol'ma ben conservato. Si nota soltanto la presenza di qualche zona con cellule rigonfiate e poco C(~lorat e a limiti indistinti. Non fatti di degenerazione grassa. In complesso segni degenera~ivi diffus~ , acce~­ tuati soprattutto al rene con. i cr.ratter1 ciel rigonfiamento torbido. CoNSIDER,\ZIONI.

L'interesse del nostro caso sta nel fatto cl1e ci sia1no trovati di fronte ad uno dei più tipici e 1·ariI casi di vaccino generalizzato, purtroppo ad esito letale:. Questi casi già noti sin dal tempo di Jenner, si sono fatti sen1pre più rari: Bou-


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SEZIONE PRATICA

<lerson ne osservò uno su 39.91!5 vaccinati, (~haveau uno su 100.000, vari Al\. ne ha11!10 segnalali altri &ingoli casi ed in ILali.a un caso ·è stato seg11alato ancl1e. da Drago. • Che il nos tro sia u11 caso di vaccino gener.alizz.ato QeT diffusione di .linfa vaccinica per , ·ia entaLogena non è dubbio: tutto, il decorw c linico, co&ì con1e ci viene raccontato 1dai parerl ti, ! 'assenza di qualsiasi de1·111012atia prima della vaccinazio11e, la q11a5i sir11ultanea diffusione a tutta la cute del corpo delle lesioni ~ ;;tCCiniche, la imponenza dei fe11o·m eni gene1ali 1c:J1e tale ·diffusion,e accorrtpagnarono ci fa11no escludere la possibilità che po56a es6ers.i trattato di un caso di vaccino da auloi11oculazione a distanza per gratta1nento o per lesioni cutanee p1·eesistenti. ..\è si può neancl1e avanzare l 'ipotesi che si pobsa essere trattato di uno stato setticerr1ico <lovuto ad ai.ssociazione del virus con altri ger111i pato·g eni, s•i a perchè la li11fa delle sing·ole efflorescenze esan1inal.a microscopicamente 11on 21resentava alcun gern11e piogeno, me,n tre l·onteneva corpuscoli elerrt·eniari del vaccino, 5ia pBrchè le lesio11i cutanee presentate dalla i11ferrna erano tipiche pustole vacciniche, co1ne tipiche pustole vacciniche erano anche quelle _presentate ·d alla zia e dalla madre, che s i erano contagiate pe1 contagio diretto dal.la. inferma; sia infine E'Brch~ il reperto a11atomopatologico ed istolog~co non danno elementi a fa,·o·r e di uno ::;tato settice111ico da piogeni. Con1e i&i sia determinata la generalizzazione del vaccino è difficile affermare. La p atogenesi di queste forn1e ~ tuttora oscura. Si .ter1ta di spiegarla invocando vari fattori: particolare virulenza della linfa, tecnica vaccinale, fattori costituzionali. Nel no·s tro caso volere pensare ad una ,e cc:e ssiva virulenza della linfa adoperata è fuori di luog11 p erch è, a parte la sc1upolosità con cui oggi questi vacc ini vengono pre·paTati e controllati, sta il fatto che conten1poraneamente alla nostra infe1 ma, nello stesso giorno, nello ste&so amb ulatorio, con la stessa linfa vaccinic?. contenuta nella stessa fiala, furono vaccinati nun1erosi bambini per i quali il decorso successivo è stato quello di una regolare reazione vaccinica. In qu,a nto alla tecnica vaccinale u sata rtulla possiamo affermar.e, ma i&i deve ritenere, data la speciale compe ten za d ei medici 1Jreposti a questo ufficio n ei p.u bblici amb·u latori del Governatorato di Roma, ove la ba1nbi11a fu ·vaccinata, che sia stata c orretta. In qu anto ai fattori costituzionali (particolare .sensibilità dell'onganismo vacci11ato verso il '7ÌDJS vacci110, scarsa reazio1te difensiva) nulla

possia1r10 con ~icutezza dire per ql1anto riguarda il ca&o in esan1e. Pe11.anlo la causa di r.r1orte in b ase alle va rie considerazioni cliniche. ed in base .agli acoerlam e•11ti di laboratorio d eve essere .attrib1uita unican ten te ~111.n in .. fezione da virus vaccino. I vari trattamenti e maltraLtame'11Li terapeutici , tutti e ... ingo larmente possono no11 ave1r e giovalo all'inferma, l Lla in n essun caso nociuto sino a <lete1minar e 1\esito letale. In quanto a lla tecnica vacci11ale una consi<l1eraziono ci prerr1e: mentre ci auguriamo cl1e al più presto i&i generalizzi l 'u so della cultura del virus vaccino agli ~copi vaccinali, insistiamo sulla necessità di ridurre al minimo il nu. i11ero e l'ampiezza ·d e1lle scarificazioni. Agli effetti vaccinali b asta un 'unica piccola scarific.:azione praticata n1agari con lo scarificatore di Pi.rquet . Ciò a parte le cicatrici ·deturpanti, ridurrà di molto lo stabilirsi di infezioni secondarie, e se· è vero que1llo ohe alcuni AA., e tra questi Camus, s·oi&ten-g ono ch e sia la quantità di virus assorbito a determinare la generalizzazione del vaccino, potrà apportare vantaggi anche in questo se nso. . In co·n clusione nel nostro caso, il decorso clinico, il tipo e la configurazione delle leioni (sia quelle riscontrate sul corpo dell'inferma sia quell·e. cher si erano &tabilile per conta·g io nei parenti), il reperto dei corpuscoli elementari nella linfa pro;yeniente dalle pustole , le. alt·erazioni tipiche da virus vaccino sulla inembrana co,r ion-allan loid ea ji pollo otter1ute con l'innesto di filtrato di 'linfa sulle uova, la persist\jrlza di tali lesioni in passaggi successivi, il repe1·Lo anatornopatologico ed istolog ico confern1ano in 1nodo definitivo la diagnosi di vaccino ge11er.alizzato e la causa di llJ orte. 1

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RIASSUN1'0.

L 'A. riferisce s u di un caso <li vaccino· g·e11eralizz.ato insorlo· in Ùna b.a mbina di due a11r1i dopo l 'innesto della li11fa vaccinica .a scopo ' "accinale. L 'interesse è d.a to dalla rarità di questi casi, dal fatto ch e dalla linfa fuoriuscita dall e p,u stole si sono contagiate altre pe1ì5one, dall 'aver potuto o:servare nella linra rirltasta sterilp, per i con1uni g·eTmi patog"e,n i i tipici corpuscoli ele1nentari del virus, e cli .a' ere oltenuto su n1.embTa na a llant oidea di uovo di pollo innestato con filtra lo ·di linfa le Lj l)Ì1ch e alterazioni da virus vaccino. L'A. prende occasione per raccom andare una più acc uTala tecnica vaccinale, riducendo al minimo il nun1ero e l 'arr1piezza d ell~ scarificazioni. 1


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« II. POLICLINICO »

[ANNO XLVII , KuM . 48:

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parte b assa della pelvi e della s pina d()trsaie, m entre la parte. a lta di qiuegta viene inclinala· verso l'indietro. T ende a scomuarire la norP A~fOLOGIA ABDOlVIIN.ALE. rrtale co11cavità superiore della ~pina stessa ch e si fa diritta , n1entrc J)er lo . forzo di tenere la La visceroptosi. ·~ eista diritta in posiz ion e normal e, si viene a (l\1. G. SPI ESl\iIAN. Rev. of gastro- entero·logy, formare una curva delle spalle, ch e determimaggio-giugno 1940). n a la « gob ba pLosica ». Gli sti.rarr1e·n ti sui n ervi viscerali e sui plessi simpatici influisco·noLa p tosi non ·è una malattia vera e propria, n-1a un'a nomalia di forrr1azione ch e iSi incon- sulla stabilità ne_~vosa ·d ei pazienti, ch e ven gotra nella pratica ,giornaliera &d è più frequente no non a torto classifica ti corne i1eura,s tenici. S intomi subbiettivi . La visceroptosi, di per n egli individui che accusano disfunzioni e malattie del tratto intestinale. Si calcola ch e il sè stessa, no11 -provoca disturbi , t anto è veroch e vi sono pazienti in ct1i ·essa è ben marcata,. 15-30 % d·ei pazienti con sintomi intestinali abbia qualche for111.a di vifo.-Ceropto si. u 612 pur senza accusare sintomi o disturbi di sorta. c:ts.i p~rsonali ·~i affe~ioni intestinali radio,g ra- L~~ n el1r.astenia cosLituzionale di questi pazient_i: entra in g ra11 parte n el determinismo dei sinfa tI , 1 A. hia tr01Vato il 26 % con q11alch e forrna . di coloptosi. L 'in·dividuo tipicam e•n te ptosi- tomi subbietti vi, che si attribuiscono alla vico è quello ch e si e t}c.h etta ge.n eralm·e nte co- sceroptosi. Lo spostamento .agisce inizian·do od! ag\,OTavando g li effetti n eurastenici , per la con1ne ast.enico ; no11 man~ano però d egli p1Losicj tinua frizione dei v~&eeri spostati sul n1esenteche non presentano un tale ha.bitus. La ptosi , da sola, J) UÒ provcare tutta una E>e- rio, ch·e mette il simpatico addomina]e in uno rie di sintomi cronic i , noiosi, come pure può stato di irritazion e conti11ua. I I:>a..Zienti si lan1entan o di svariate rnanifecomplic.arsi con 1nalattie. organich e od anch e st.azioni nervo~e, co·m e stan ch ezza cefalea soresistere sen za dare diFYtuThi . Nell 'eziologia, ha la massin1a impo rta n za il da , incapacità ·d i lavoro, depressione mentalefattore ereditario, n1a possono entrarvi an ch e e debolezza gen erale. I sintomi gastrici consi stono in sen so di pression e, ripien ezza, i1audei fattori meccanici (traumi, parti frequenti, sea, e·r uttazioni, talora dolori alla region e g·a-· denutrizione, fatich e fisiche). Lo sviluppo della ptosi gen erale si fa n el strica. Sen sazione di bruciore allo stomaco., ipera cidità e vaghi disturb i a didominali dopo if n1·0 do seguente. Nel pazier1te (c·h a nell'80 % ·d ei e.asi è un.a donna) con difettosa fissazione peri- pasto; appetito gen eralmen.te scar so. La gaf'tro-enteroptosi è sp esso ac.conlpagnata , tor1 ea]e cor1genita, all'età dell ?adol escenza, il specialmente n elle cl onn e, da dolore alla schiecolon incomincia a scivolare sullo psoas ed i nv ed al collo, e, spesso, al quadrante· inferiore· reni (dappTima il destro e poi il sinistro) si abbassano. Per lo stiramento eser citato dal co·- destro . Queste condizioni si accompagnano a• lon asce nde11te e dal cieco, si spostano verso costipazione ois tinata e colite mucosa. Sintomi obbiettivi. L' ab·i to en teroplotico è· il basso dapprima la porzione media e pilorica dello stomaco e, poi, il duodeno , il fegato ed g·eneralme,n te caratteristico. Individui piuttoan ch e il pan creas. La perdita di ·gr a:::so, conse- sto alti, con braccia lungh e·, collo sottile, toguente alla cattiva nutrizione (si tratta di in- race lungo e stretto, addome lungo piatto, corr dividui ch e an ch e da han1bini hanno cattive predisposizione al piede piatto ed alla lordosi . digestioni) diminuisce la pre·s sione endoaddo- Ossa e muscoli d eholi , notevole diminuzionen1inale e riduc.e, quin·di, il supporto viscera] e del tessuto adJiposo; co.Jorito pallido, ch e dà fornito· da tale pressione. \ ,-iene cosi permesso l'i1nipressione della ])OCa S-alute. S·pirito depresso .. un accun1.u lo ·dii. gas e di liquidi nel tratto inSpalle curve, an.g·olo epirgastrico molto acutestinale, per cui i visceri si d'ilaLano. La stanch ezza delle fibre muscolari, ch e n e è la con- to , spazi inte rcostali affondati , i-)areti ad·d ominali sottili e flaccide, di tanza xifo-ombelicalesegu.e n za, riduce i movimenti p eristaltici e, quindi , l'efficienz.a dell'ap parato diger·ente. Per 1naggiore che ·di norm.a. La r egione epigastrica la stasi che n·e risulta, si h a produzione ed as- è affon·data quando il paziente si trova in sta. sorhim ento di tossine, che contrib l1iscono ad zione eretta, mentre l 'addome sotto l'ombelicoun 'ulteriore diminuzione del torio n1uscolare. è sporgente per i visceTi addomi.n.ali discesi . Gli organi v·e ngono così occup ando l 'addorr1e Vi ·è spesso diastasi dei n1uscoli. retti; m oltoir feriore, mentre il torace subisce un collas- f1 equente (70-80 <y~) I.a fluttuazior1e d ella X cosamiento , 1&ia per }'.assenza deg·li organi, come sta. Specialm.ente n elle donne, si può palpare per la t.razio n e sul diaframma e sulla fa scia tol'aorta a 1dldomi.nal·e, che- ~pesso è sen sibile .alla·\ • r.ac1ca. pressione; segni, entrar11bi, di n eurastenia. L' &n golo co ·Lo-verl.el) r.ale si fa l)iù acuto ·e si Gen eralmente, il polBo ·è mo lto frequent e eaddiviene ad un restringjn1 e11to· della parte bas- so.pratLutlo esi·s te una n otevole differen za sesa del torace ed .alta dell'addom-e.. JJa n atura condo la stazione eretta e supina , il ch e indie~ t ende ad opp,o rsi ai d ann i derivanti da questo l 'intensità del r iflesso addomino- cardiaco. Sinstato di cose , -r111ziLu tto con l 'i11cl inazio·n c d ell<l ton1a comune ·è l'ipotensione.

SUNTI E RASSEGNE

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f.\NNO XLVII,

N U l\I.

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2053.

S EZlONE PRAT I CA

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rara m e11te son o ace.u sati d olori al qua drante inferior e destro d ell 'addome, il ch e fa supporre ch e ~i tratti dì appendicite; 111.a al i 'intervento si trova l 'appendice n orma le·, talora p,erò abnormem ente fissata o con perito1100 cecale arro~sato ed ede~toso. L'aspo rta;.ione dell ' app en dice dà a lle:viamento d e i si11to1ni soltanto quando presenta a b·nor111ità di fissazione o· seg·ni di in ala ttia . Talvolta, in seguito alla co slipazion e con dis ten sio11e d a g as d el ci eco., si produce (n ella l)losi d estra) u11 'in co11tincn za delia valvola ileocecale, ,p1er c ui il co11te11t1to d el cieco p•uò r efluire n ella pa rte bl(.l.Ssa d el te'l1ue, con evid enti coruseguen ze. Com e co11segt1cn za della cad u la pto. ica, ~i 11a forn1azion e cli ing inoc·chiature, c11e si scoprono all a ra diogr a fia e cl1e po so110 a n ch e <l-eterminar e occlu ion e. P er la cli((;{/nosi, si u tilizzera n110 1'i81)ezio nc la perc ussion e ascoJtatoria e d i r a1ggi . L'A. ·d·à grande importa n za a l dolore cl1 e si risveglia con la :pTession e co11tinua m ediQ11tc le p unte d elle dita ul p lesso celiaco all'epigastrio; la loc.alizzazion e del pu1lto sen sibil e va ria seco11·do g li individui. La i~i cerca di tale punto d oloroso si fa col p azi ent.e in posizione er etta; m e ntre si ten gon o u di esso le dita , l ' infe1~­ n1iera , ch e si t r o,·a d ietro al paziente, pa Sc'l le br a:ccia attorno ad esso e con l e n1a 11i, ,c:h e . i i11 contran o sull'ipogas trio, solleva l 'addome in t utta la sua esten sione. Allora, n on ostante la forte p r ession e eser citata dalle dita del rr1edico, il dolor e cessa. per ricom.p arire poi qu.a ndo l'infermier a rilascia l e mani . Questo segn o è cosi ante n ella visceropto~i , m entre n elle lesioni o,r ganicl1e (ulcer a, can cr o·, ecc.) i] dolore r imane a J1ch e qt1 ando l 'addon1e vien e rialzato . Vari son o i 111ezzi con sigliati per la terapia. 10 Us o sislematico di clisteri, ch e hanno effetto disintossicante e diminuiscono Ja te11sione. del colon sovraccarico. Si u sano· soluzio ni dive r &e, p er esempio, ])icardonato di ~odio se vi è p1 H acido. 2) Cura m edica e della co stipazione. l111J)Ortante è la cura gen era le : olio dii.. fegato di m erluzzo , ferro e p r eptl rati di feg·ato·; n el caso di ast enia, ar enico, st r ic11ina e ferro sotto forma di glicerofosfa ti ; n oce Yon1ic.a prin1a d ei pa ~ti e cascar a alla se ra. In caso di ipocloridria, acido cloridri co pri1n.a d ei pasti . Utile, per m o dificare la flora intestinale ed impe·dire la forma zion e di gas, il caolino colloida l e (g. 4 per os, e 30 per clist er e); in caso di co li.te, si somminis tra unitamente ad estra tto ·d i 1giusqt1iamo· (mg. 16) e fe11obarb•i turici (cg. 3) . Piccol e dosi di ,insu,l in,a mig·Iio1r ano l ' appe tito ·e la funzionalità pan cr eatica; si sommistra 1/2 a d· 1 ora pri1na dei pasti. Ct1ra de·lla costipazion e. 3) Dieta ei ci1Jra d'ingrassam ento. È sopr attt1tto n ecessario iper alim entar e il paziente e fo•r n irgli d e] g·rasso, ch e g-]i se rve d a ri e1npim e·11to € soste,g n o. Nella di eta, i l latte ed il ]Jnrro <le1

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Yon o aver e g·ra n parte; i d eve p er ò te11er conto delle capacità digestive d el ·pazie.n te e n on i11flig.g·e1·g'li cerle diete, come quella consigl iata da v. Noorden , con 200 grammi di bur ro e 300 di cr em a, ch e finiscon o an ch e per t o·g·lier e l 'appetito. Si sarà la r·ghi co,11 gli idrati di carbonio, di cui si daranno 180 g_t·a1nmi al giorno. Le proteine v.anno som11tinistl'a le in form a di carni , uova , formaggio . 4) Ese.raizi fi sici ed QJbitridini di po1·tar1 ,,ento. Dop·o, ch e· il paziente l1a gu a dagn ato' s ufficiente-peso , si penserà a prescriv ere a·d·atti eser cizi fi sici , per attribuire al portam.ento .c·o n ·etto, cl1edovr à entrare n elle abitudini del paziente. Notevole significato ha , sotto q uesto rapporto, l a fascia cervical e, ch e continuando· i pe1· il pericardio costiL.uisce il l egam ento di sostegn o d el diafra mma, con tutti i ,,isceri ch e vi son o sospesi . Questo spiega il d olo re al collo, accusato. dai viscero.pto&ici. Per alzare lo ftlon1aco l·endendo la fascia cer-vi C'a le nel perio d o ·d ella digestio11e .g astrica, l 'A. consigli~, in questi lJazient.i , di m etter ei.I pazie·n te sdraia to con un cu scino so tto l a XT.t-XII costa e niente so tto la t est a ; star e ·Così pe·r m ezz 'ora e p o1i, r)er pochi minuti , in posi zione g enu-petto,r a l e. 5) Sostegni add·oniinali. So n o· indispen sabili,. sp ecialmente in individui cl1e n ort p osson o seg·uir·o una cur.a ri·goròsa . Son o, in gen era le, da preferirsi i cor setti a11e cinture. Essenziale è ch e gli uni e le altre sia n o fa tti su misura del paziente e ven gano applicati in posizione sul)ina, prin1a di alzarsi. Alle volte n on r ec.an oal cu11 sollievo, sia p er cl1è fa tti mal e, sia p er la pre&en za di adere111,e, ch e fis~a 110 i visceri ; sia pe.r ch è lo stomaco si appoggia sul panicTeas O· sul duodeno. 6) Idroterapia, clte l) UÒ· esse.r e fatta si.a con· in1p a cchi caldi , che con :l.pp·l icazioni di aoqit1a· a te·m peratur:a g ra·d atamente d.ecr·escente . 7) Chirurgia. Deve esser e l 'u.ltinta r()Jtio n eiÌ oasi ch e non ris1)on1d ono a d un trattamento· n1 edic0 1~igorosan1ente scelto -ed applicato , in pr-E.sen za di lesioni or.g·anich e ~P'ecialm·ente d 1at lato destro, con sintomi di occl11 sion e o d olorof'i . L ' interve11to, però, n on es~Iude il trattam ento n1cdico d ella pto·f.i . fil . 1

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Ferite penetranti dell'addome. Studio analitico su 46 casi personali. (STORCK A. H. A nnals of Siirgery , vol. 111°, fa se. 5°, 1940). Accura to &tudio a n.a liti co su 4·6 casj di ferite renetranti d el] 'addo,m e ·da arma da fuoco (3'5)· o da punta (119 a vv.e11ute n ell a pratica, ci vile.. Tutti i casi di sospet ta o accertata ferita p€nelrante d ell 'addom e furo·n o da ll 'A. sot toposti a laparotomia, esclusi qu·elli ch e al m omen to dell 'arri,To in og.pedal e era110 moribondi per <'n1orragia o per r b è il <l.a11 no d ei , -isceri e cfc lla pa rete addon1inal o era110 irrepar.al}il i per 1a-


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« lL POLICLINICO >>

[ANNO XLVII, NUM. 48]

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· vicina11za a lla quale. erano sta ti sparati i colpi -o quelli ancora n ei qu.ali il ternpo passato· dal trauma era troppo grande. Vien e con siderata la razza dei fieriti (17 bianchi ·e 29 i1eri) il sesso (32 maschi e 14: fem111ine) l'e tà (peTcentuale i11torno ai 30 .anni). Le ferite da arnw .d;a fuo·CO erano ·da pistola e quell e pen·etranti .d a co1t.ello; le prin1'e ge·n ;e1ralmente da un solo proiettile. 11 te1npo medio irttercor so fra la ferita e il .tr.a&porto in amib,u la nza all'osp1edale ·d i 131 ,8 rrJinuti. I sintomi pll'eoperatori erano dolori diffusi all 'addome in molti ca~i, ma spesso as.se11ti. La t en1peratura corporea non int1uiva J>art1colarm ente sulla sop·r avvivenza ·o· m·en o, eccetto ch e n ei casi in cui era sub·n ormale; co:sì il numero .de.Ile pulsazio11i, la pressione sanguig·na era più bassa in inedia n;e~ casi a·d .a11dan1·ento fatale (910/62) cl1e n·e gli altri (120/ 67). L' addorne rig·ido fu trovato in 111 casi . L ' esan1e delle urine r ivelò ematuria in 15 .c~a si. L ·e~an'le ra·diologico v·e 11iva sempre eseguito, p1er lo·c alizzaro il proiettile e per -0sser' '.are &.e esjsteva pn.e umotorace o fratture de1lle est1~emii:à. ;Lesioni del torace erario p1r esenti in due. casi; u·n a .donna era gravitd a al 5° mese·. Lo stu·dio ·del foro d Jentrata .e d 'u scita della ferita può o no in,d icare se questa sia o· no penetrante. Nel~' inoertezza la lap.a rotomia si in1pone· e f-,e l 'inter vallo fra il momento. d el fe.rirr1ernto ·e quello dell' interver1to è breve ciò è favor,evoile per il risultato·, n1a se, il f.erito no·n s~ è riavuto ·dia.Ilo stato di schoc grave è· bene. atte·ndere. L '.e ste.nsi one della ·e m orragia è fondamentale ai fini d el i·isultato finale e quando sia grave una trasfusio ne ·è n e·c essaria duTante e suibito ·d op·o l;intervento1 fino a 3·.010:0 .cc. di sangue.. L 'anestesia sarà scelta per o·g ni ~aso s ingolo; nes.&una m-o.rtalità .e b·b e l ' A. nei e.asi in cui usò la rachianeste&ia, notevole co·n . l 'etere. Bisogna tener.e presente la pressioin e sa nguigna,. La inortalità ·è stata bassa n ei casi con largh e lesioni dell'inte!&tino; g ravi sono quelle 'd ella cistifeilea, ·delle vi'.e1 b1iliari extraepatiche, d el pancreas e dei reni.. La perfo-razio11e ·d ella milza richie.d e la splen ectomia . l.1 'err1orr.agia da rottura del fegato qualcl1e volta è stata fermata co11 la sutura, a ltre volte è stato n ece·s sario· dre11are. N·ell'operare fare atter1zione perr evitare ·di I.ascia re ·de.i le perforazioIli senza suturarle (freque11temente l' A. ne ha vi ste .a ll '.autop.s.ia) e all 'e·n 1ostasi: evitare fin do·ve 18 posi&ib~le id i pe:r.der.ei tem.p o· j1~ resezioni d·ell'intestino. È preferib,i le· i1on lasciare dre11aggi in cavità, n1a se·m ·pre bisog na drenare la par-ete quan·do vi so·n o lesioni dei visceri c.a·vi; rr1eglio ·è suturare e legare con seta e filo ch1e non. col ·catgut i vis1ceri cavi e la pac·ete1 Cure po5t-opera torie c.o·n1e ·di norm1a (morfina, ÌJloderrr1oclisi, sulfa1l1idici, vitan1in.e); s·o no f°l eCJ!Uenti le ateletta&ie e le· brqnco-polmoniti. J..Ja mr0rtalità è trop,po alta i1 elle ferite p€•n e tr.011ti dell 'ad.dome, nonosta11te tutto: n ei casi clell' A. 3 7 °/o i11 ·t otale. 1

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BENDA NDI.

La malattia di Crohn in patologia addominale. (IVI .

CEJLAIA

e. V1TTOR10 V.

0LGU1N.

Latino-America.1w1, lug'lio 194:0).

Rivista Med.

· Nel 1832 Crohn i11 C·o llabo·r azio n e con Ging·burg· e Oppenheim€r 11a nno individualizzata una for.m a Il1orbo1s a inLeistinale che fino allora ai1dava confu~ sotto varie de11orninazio1n i , co. i11e « g·ranulor11a i1on specifico, g·ranuloma infettivo,, g ranu101m a o tuuiore infiam111ato.r io clell' inte:s.t.ino n. Sembra eh.e la prirna osse rv.azio1n e dii questa entità n1orb·o sa risal1g·a al 1828 p er Of·era di .T. Abercro·m ·biie ·di Edimburgo; in seguito le o·s servazioni si ri pete·1·ono n1a senza che si pen&as~e a dare alla forma n1orbosa una entità clinica sua propria. 1Crohn e collab1 0 ratori definiscono il processo mo·r b·o so, dal pu11to di vista a n.atomo patolo1g ico, come una infian1mazio11e subacuta o ·c ronica ·della parete ·c1e1ll 'ileo seguita da necr osi, e e.on ·eccessiva r eazione del co·n11ettivo cicatriziale che ·p rende la sotton1.u cosa, la muscola·r e ·e1 la !'ierosa. Q1ue&to ·1)rooesso si limita n ei 20 o 30 cent. ·d ella parte ter1nina.Je dell'ileo, ar1~estandosi i1nprovvisan1en te al livello della valvola ileo-cecale. L'esam e radiologic.01 ha fatto rilevare uno sp.a~mo del 08'C0 deficenza di rien1pin1ento della porzione t€·r n1inale ·d ell 'ileo cau sata dall e oaratteristiche lesioni d ella mucosa, ectasie n·e lle anse iliache sup·e riori al 6egm:e·11to, malato per 1'ipertrofia stenoRanLe· ch e affetta la porzione dell' intestino colpita. Fin.alme11te il cosiddelt-0 « segno del coudone· n, cl1e sarebbe il ·d ato radiologico p iù importante (quantunque non costante), il qu.ale consiste ne1lla comparsa ·d i una immagine lineare fissa filiform·e cì1e cocrrisponde al tratto intestinale n1alato e cl1e s i distingu·e n.e.ttan1ente tra il cieco di calibro normale e la parte dell 'ileo n orn1ale o dila tata ch e preced·e la parte :inalata. Clinican1ente I.a n talattia può prese11tar~i sot to quattro forme ·distinte : la forma pseudoapp6D.dicola 1'e la forn1a pseudo-colitiic a, la stenio sante o pseudotu111or.ale, e la foiJ.'111a fistolosa. A quale agente e;t iolog·ico de,re attribuirsi . qu.eslo comples.s o si11ton1.atico ogg·i b1en definito r Fino1·a un germe patogeno :.specifico non f'i è potuto ind.ividuare; n elle lesioni si sono trovati il b. coli, vari tipi di anae ro1b i, lo stre·p tocooco anaerobio, il diplos.tr eptococco di Bargen , ecc. ; ma non semb•r a che ab·b iano valor e etiologico. Quantunque il bacillo' di Kocl1 no11 sia stato n1ai riscontrato, alcuni AA. non escluderebbero u11a etiologia tub ercolare. La diagnosi d ella rr1alattia di Crol1n dev e ·differ en ziarla ·da varie altre lesior1i infian1111ato1·ie e n·eiopl.asi:eh e del tubo intestinale. Nella ~u a for111a acuta o·ccox re evitare di confo11derla con l 'appendicite e con la flogo~si acuta d el . diverticolo di I\1eckel; i1ella forma pseudocolitica, la µiù con1une, l' esame ra·diolo·g ico è 1

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SEZIONE PRATICA

di i111t:>orLanza ca_µ itale; la sig·111oidoscopia corroborerà i dati 1ad1olog'ici. . La tubercolosi i1eo-.cecale 11a poluto si111ulare talvolta la malaLLia di Crol1n, però la p r i111a raran1e11Le si osserva co111e les1011e so11taria nell 'o,r g·anismo, i11olLre l 'im111ag·i11e radiografica è u e11e due alfeiio11i assai diversa. 1 t u1nori i11 Le:::; Linali si escl udera11110 -µer cl1è ii1 genere es~i n ell ' ileo sono n1olLe plici e i feno1neni di ~Le11osi si veriiica110 qui11di i11 vari punti; i11oltre l 'osservazio11e i·actiolo·g'ica cl1iarirà la diagnosi. L 'acLinomicos-i ileo-cecale sar à esclu$8. d.all} €6a111e microscopico del P'Ub, e il sifilo111a ileo-cecale (del r esto estren1an1e11te raro) sarà escluso per i ·a11.a111nesi p er le i eazioni sierologicl1e e 1.esart1e radiografico. !Finalmente I' ai11ebiasi e i.e, parassito1&i i11testi11ali saranno 1ivelaLe dall ',esan 11e delle f.eci; inoltre l 'esa111e radiolog·ico garà negativo. La cura d ella n1alattia di Crol1n è una sola : la resezione dell: ansa intesti11ale malata, seg uita da una ileocolostomia; in genere l 'i11tervento porta a gu?rigione, n1a ·va tenuto· co11to d ell 'eventualità rece11 Le111.ente acceTtata, della presenza di lesioni a carico anche del colo11 o digiuno-iliache coes1&tenti con la primitiva ileo tern1i11ale. CA. 1

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DIABETE. Questioni di attualità nella cura del diabete. ( \iv-. F ALTA. vVien, ft liri. l ~·ocl11eris clir.' 7 giug no 19,! 0) .

La importanza d el j)roblen1:i della cura dei diabetici dui·ante la g uerra risulta chiara se si p ensa ch e la p ercentuale dei diabetici n ella popolazione v.a1ia da 1 a 5 per 111ille.. Oltre agli an1nialati di diabete i11a11ifesti vi è poi un nun1ero 2-± volte mag~·iore di ·diah·è:tici latenti (alta glicemia a dig·iuno o iper1g licerr1ia alimentare). NonosLante il dimostrato effetto pro' ocante ag·gravan te jl diabete ,d elle e1no'Zion.i .e dei traumi psichici e fisici, i1on sembra au1nentare la 1nortalità per diabete tra i soldati .al fronte; si osserv.a 110 p ru:ò al cupi casi di diah e Le inso1itarnente ,acut o, (spie cialme,nte per ritardo ·di cure OJ.JpOrL1-!~e) . rfra la popolazior1e 11on combattente si osserva una n·etta diminu.zione d ella morbilità per dia bete durante la guerra: essa è do,1uLa soprattutto al più ~carso ('On surr10 di protein.a e di grasso, per cui il dia bete manifesto spesso si tras.Ior1ua in diab ete latente. Dopo la g r ande guerra si è osser vato un nuovo au111ento .d1ei casi di diabete con il mi glio,r<J.re della situazione eronon1ica ed ali1n.e ntare. 11 diabete va curato co n la inf.lulina se con la sola1 dieta non si Tiesce .ad ottenere u11 uffici ente s Lalo di nutrizio11e1 e una suff.icien le validità. La cura senza in ' uli11a consiste anzitutto n el clin1inuire gli idrati di carbonio ·e le _proteine fin o a cl1e scom·p are lo zuccl1ero ,d alla urina. A qu esta e< dieta basulc » . i ag·g·iungono poi idrati di carbonio in d os,i cr e$c.enti fino .a ricomparsa di zuccJ1ero, n ell ' urina. Si pre1

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scrive qui!1di u11a dieta co111posta ,di quella ba~le e dì un.a q ua11tità di idrati di carbouio c:orr1spond-ente ai "2/'6 ·<li quella tollerata. Di ta11Lo in tanto è uL11e dare p er un g10rno solo verdura oppure. l a sola die ta basale . . t?er 1' aduli~ in tempo <ii pace questa consiste di _15u g·r. d~ carne, ~ uova_, 50 _gr. di forn1agg·io, 6uu gr. d1 .erbaggi ' 'erd1 e iS·U-12U g·r. di burro. ~ssa c.orrispo11de a 90 gr. ·dii proteina, 60 g·r. di idrati di carbonio, 20U gr. d1 grasso e fornisce 2400 c.alorio. Cort gli ali111-e uti razionati ve11 o·ono, forr1ili 4U gr. ·di proteidi, 220 gt. di idrati ,d i car- . bonio, 50 gr. di g·r.asso•: l òUO calorie. Ag·g iunge11do alimenti I1on ralionati si può arrivare aJ1e calo·r ie n ecessa1'ie, ancl1e alla s~e~sa quantità di proteine·; queste sono però prin.cipalnlente di origi11.e veg,e tale, 1nentre la dieta basale contiene sop1·aLtutto proteine animali. Ì\{entre J)Oi la dieta basale è povera di idraLi di carbonio e ricca di gras·s i, la dì,e ta possibile c:-01 razionan1ento ,è ricca ,di idrati di carbonio ~· pove1·a di g·rassi. ~er adattare la dieta razioJtata .ai bisogni del diabetico ~ necessario aggiungere ad essa supplerr11eti settimanali di l j 2-l kg. ·di carne·, 160-20 0 gr. di b.u rro, 300 gr. formaggio, 7 uova. Quanto migliore .è nel . sing·olo caso la Lolleranza verso gli idrati di carbonio, tanto rninori potra11no es~ere questi supplementi. Alc uni diab etici alirr1entati razionalmente 11.anno b iiso·g no solo di tanto1 in tanto di iniezioni ,di insulina: 2-3 volte per settimana &i inietterà il farmaco, prin1a di un pasto in cui gli idrati 1dli carbonio sara11no abbondanti. In questi giorni i supp:lementi di carnei e di grasso verranno ·diminuiti in rapporto alla ma1ggiore quarttità di idrati ·di <:arbo nio·: n ei giorni sen za insulina saranno necessari i f-tupplementi completi. Utile è un g iorno settimanal e di dieta ristretta. Neri ·diabetici costretti a continuia te iniezioni di insulina è ap1plica~ile qualsiasi fo,rm~ di dieta, purch è si manter1ga un certo 1·appo1io tra i singoli el en1:enti e si dia ogni giorno la s tessa quantità di .essi. Si potranno quindi i1ei ~ingoli casi dimi11uire i suppler11,e nti di p1roteiti e di grassi, tanto più quantu è maggiore la quantità ie1i idrati di carbortio ch e la insulina p orn1ette di utjlizzare. Negli ultim i an11i si è osservato eh.e rtei casi di diabete sensibil e alla insu1i11a, tend0:1te all 'acj,dosi, ' 'i en e spesso toìlerato un sensibile aun1ento d egli idrati di carbonio senza ch·e au1ne.nti il fa.bbisog·no di ins uli11a : po~sibilità quindi di ri ~ J)a r111iare supple1nenti ed insulina.

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P.

Controllo dietetico della sufficienza ·calorica nella cura del diabete e tubercolosi po1mooare. (ll. F. lloorr. Tlie Am.e ric . .Joi1rn. of the "f\1 edi c. ci;e1i.c., 1u,g·lio 19±0). La · u._ cel Lib·jli Là d el cliab etico .alla Lubercol o i è ben nota: L 'A. ricorda cl1e lo \' Ìluppo della l t1bcrcolosi 11ei diabe l ic i è l egato , secon-


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cc IL POLICLINICO »

dro alct1ni autori, al c-0ntrollo piì1 o meno rig?ro~o dello. sLato diabetico. D.a questo punto d1 vista egli ha esaminato dal 1920 un nur11ero rilevante di ca,s.i, 3·96. Per st udiare questo rappo·r to è necessario esaminare l'incidenza della tu•b ercolosi polmor1are nei diabetici ·dividendo i malati ·in tre g1u.p pi secondo il concetto· terapeutic101 prevalente. Un primo g·ruppo· va dal 18'98 al 11914, epoca nella quale, sebbene si limitasselfo ai diabetici i carboidrati, si dava loro, una noif...eivole quantità di protei11e e ·d i .g ra1&si. Un secondo gruppo va dal 1914 al 1922 in c,u i i diabetici erano trattati co·n alir11entazione a sca~ potere calorico. Dal 1922 in poi no11 si fecero più lin1itazioni caloriche grazi1e all'insulina. Nella statistica dell'A. la percentuale dei casi di tubercolosi fra i morti per diabete non 11a dimc:strato differenze fra questi tre1 gruppi. Prec1~an1ente su un con1plesso dl. 3575 diab,etici morti la tubercolosi era i11 queste percentuali: dal 1897 al 1.914 4,9°/o; dal 1914 al 1922 4,9 <}~; ·d al 1922 ·a l 1929 5,5 %; dal 1930 al 11935 4,8 %. Invece, te·n endo conto d:eJla durata della vita del 1diabetico, ·d al 1!922 al 1D28 la morte per tuhecolo·s i si ebibe in 4, I per mille diabetici, mentre, ·era stata dell'll s.u 1000 dal 18·97 al 1913 e ·d ell'lll,3 su 1000 dal 1914 al 1922. Percentuali molto a lte dii n1orti pe1r tubercolosi fra i iltiabetici dànno le statistiche di Labbé, Ponteva , Bertrand, Hirrtsworth in Europa. Lo stu·drio fatto dall .A. sui suoi 396 casi ha dimostrato ch e la diminuzione delle calorie .al1portate coll'alime•n taziò,n e1 ha minore influenza dell'assenza di controllo del diabetico sul d ecorso ·e 1&ull'esito della malattia.. L'acido,s i e il co1na hanno preceduto l'inizio della tuberc.olos.i n el 20 °/o dei e.asi certam·ente e, proJ)abilmente, n el 50 %. Ne.Il'a]irne11tazio·n e del diabetico non si deve u&are l 'i.n sulina tenendo co,n to soltanto ,dJel bilancio dei carboidrati, dei grassi e1·deJle proteine, 1na ·è necessario tener conto d·el co•n tertuto1in ' ritamine e in sostanze minera]i.. L. 1

MISCELLANEA. Il morbo di Hodgkin. (L. B. GoLDMANN. Jorirn. Amer. ft1edic. Ass., 27 aprile 1940) . Si tr.atta di uno studio condotto s u 212 casi di morbo di Ho dgkin, la cui ·diagno1si fu confermata dall'esame istolo·g ico. La malattia si verifica in tutte }'.età; infatti 11ei casi ,e saminati figur.ano individui dai 6 ai 76 anni. Tutte. 1e razze possono essere colpite. La ])roporzione nei due sessi è dlue terzi per gli uon1i11i ed un terzo per le donne. Non si è riusciti a mettere in evidenza alcun f.attore predisponente. La malattia non è 1nai familiare, sai vo le due eccezioni cono1

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[ANNO XLVII, NUM! 48}

St;iute. In quattro casi nell'anamnesi figu1·ava un traun1a della re.g ione affetta. I~ si,nt~?1a inizi~le più freqi..1ente (80 % deii cas1) ~- :t ade~opat1.a; rr1olto men<;> fvequenti sono 11 deper1111en to l 'astenia la tosse la, dispnea, il prurito. ' ' Le glandole ingor•gate si trovano unite ag~ppi di 3-5, S.OIJlO dure, a sup·e rficie irrie·g olare, di grandezza 'variabile e finiscono pe1,. ad·e rire fra loro. ' · Le sedi abituali sono il collo, gli inguini ,. le ascelle, la regione so praclavicolare1. A ·d iffeTenza di quel che avviene nel linfosarcon1a non son.o q~asi ma.i colpite le glandole antibrachlal1, ep1toclear1 e po·p litee, e 101 sono talvolta le g-Iandole parasternali. L'adenopatia è per lo più unilaterale all'inizio, n1entre è più spe55o simn1etrica n el linfosarcorna e nel]eJ leucemie. La suppurazione tenace del siero nel mo1·bo di Hodgkin è di solito c.ausata dalla tuberco]osi. In genere no·n si riescono a palpare lie· glandule ad·dio.m inali quantunqru,e e~istano fo·r n1e gastro-intestinali. In effetti si pruò avere itt~ro ,da ritenzione e, idron·e frosi da compress1011e. Su 8f• casi esaminati allo stadio iniziale ~i è tTovato splenon1egalia solo tre volte ·e d epatomegalia una volta sola. Viceversa in 123. e.asi avanzati si è trovata la rnilza ingrossata 64 volte e fegato grosso 45 volte. Quando vi è im1n·ersione riel mediastino i sintomi più frequenti sono la tosse e la dispnea. La com pressione dei ' rasi determina versamento. All',è same radiologico non si ha un'imagine specifica. Co1r1unque si riscontra ingrandimento dei noduli mediastinici si troverannc, sempre ingorghi delle g·Jandole superficiali al collo, agli inguini, alle regioni so•p raclavicolari. Negli 8'9 casi iniziali 6i notò 30 volte· la com·p arteic.ì pazio.n e del me1diastino e 4 volte versamento; nelle forme avanzate queste eo111plicazio,n i sono più frequenti. Nel liquido pleurico non si trovano cellule caratte-ristiooe. · Lo stesso pulmonre può essere in, aso dal processo morboso. La pelle è lesa nel 40 % circa dei casi. Si può av-ere dal semplice prurito alla dermatite· ge11eraliz.zata. Le le1&ioni da grattam1ento , le papule ulcerate possono far pensare alla scabbia. L'eventuale herp·es zoster è in rapporto ad· alterazioni dei .gan·gli p1'1ossimi al1e ra.d ici corrispondenti. Le mucose e ]e tonsille sono colpi·te ffit)lto Taramente. Lo sc.b eletro è r.isultato .a lterato nel 6,6 %. d·ei casi , 1na no11 è dubb,i o cl1e tal1e1 p~opoTzio-­ ne sar·e bbe inaggiore se si fa ces5ero esami sistematici. Le ossa lungl1e sono le mano lese. Gna complicazior11e, n1olto importante ·è la1r1ielite trasversa (dieci casi, di cui otto C-Oll' localiuazione do1rsale) dovuta a compressione diretta o più frequentemente a disturbi circolatori. 1

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Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

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Il reperto ematologico: è molto vario'. Il i1u- del plasma sang·uig·n o sia puro cl1e « a p1iastri:111Jero dei leucociti ~ in generale normale o 11e n preparato con p articolari moda lità tecnileggermente ·diminuito; la leucocitosi coim pa- che e le su~ qualità ~ no di i1on esser,e sottore con il progresso della malattia. Si ha qu&Si rr1esso alle regole dei g ruppi sanguig ni , ·di .serr1pre i1eutrofilia t,;On mo noci tosi relati va e essere .di facilissima conservazione e di esr iduzione del numero dei linfociti. L 'eosino- seTe privo di el·en1'enti figurati i quali d efilia è pres~te nel 20 % ·dei casi con un ·tasso te.rminano colla loro, ·dec omp,osizion e la diffi110 al 28' ~~. L ' ane1nia ~ secondaria. A 6eg uito fusione del p,o tassio. e quindi feno m eni no.dell'irradiazione il numero dei _leu cociti può civi. Il plasma può esser e inoltre1 trattato :ridursi fino a 3000 con linfope nia. con la sulfamide, la quale presenta il van tagDi solito si ha una temperatura subfehbifile gio di stabilizzarlo e di evita1~e in modo asso.c ostante che aw11el}ta con l'avanzare della maluto lo p.,viluppo1 di germi, cor11e è stato prolattia. Il tipo di febbife :01n dulante è r ar o. vato n el sen so non di un batteriolitico o di u11 Il polso è semp~· e più frequente di quel che · antisettico, m a agendo in modo da r en·d e,r e il .comporterebbe la ternperatura. Se il polso e rrtezzo non idoneo allo svilup·po de1i germi e di Ja temperatura hanno un certo parallelii&mo si facilitare l' azion.e dei fagociti contro i germi. deve pensare ad un 'infezione sopraggiunta e Come il pla·&ma a n ch e il sa11g ue può essere c omunque la febbre può mancare anche ir1 sulfami!dizz..ato. Nei g ra ndi feriti infetti di nLalati che hanno adenopatie generalizzate. gu err.a qu·esta trasfusioJlie fatta cio n sangue o L'unico trattamento che ha qualche influe11- plasm a sulfan1idizzato riveste 11na importanza .za sulla inalattia è la radiote.r apia. Ma il d ech e i fatti potranno dimost rare ecceziona le . .corso è sen1pre fatale. La durata medlia della Il plasma sulfan1idizzato costituisce un m ezm .a 1attia è ·di due anni e m.ezzo co,n un minizo di viscosità sod1disfa ce·nte, idoneo a ri.alm o ·di ·d ue m esi ed un massimo di 11 anni. z.are lo stato di collasso in Clli si trovano Le r eazioni individuali alla radioterapia sono i grandi traumatizzati , so pratutto se è intron 1olto differenti. dotto in modo ritmico, eccitando il i.Sistema L 'estirpazion e d elle .g landole n on ha alc1111 vascolare ; la st erilità ·è assicurata , no,n si alte-e.ffetto, nè buono n è cattivo. DR. r.a coli.a tenr peratura anlhiente e può esser e trasp o rta to, si pref'enta in ·a mpolle è assente il .Il plasma umano snlfamidato. Suoi van- J)ericolo ·della incompatibilità per a.g glutinataggi nella trasfusione d'urgenza in as· zione e in assenza ·di donatori catalogati potrà dare dei risultati pregevoli. ' 1

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senza di un donatore di sangue fresco.

l BÉcA.RT A. e PHILIPPE 22-25 mag.g io 1940).

B. La Presse JVI édicale,

La trasfusione d 'urgenza è un t empo fondan1entale n el t1·attamento dei g randi traumatiz.7.iati: il problen1a è di avere a ·disposizione u~ n1ezzo di rimp iazzare il f\angue quando non s1 p ossa o LLenere un datore. Questa eventualità si '.p r esenterà molto frequ,e·nteme~te ~n. tempo di Q'Uerra allorch·è il numero dei fent1 e le condr, izio11i' di ambiente possono· e8&ere ta l'i da ren.d ere impossib ile l~ p~esenz~ di ~n n11:ffi~er_o sufficienLe, ,dii da tori. Uno dei mezzi u sati .e 11 sa n1QUe conserva to , ch e si m antiene per 1·5 gio~ni in cim polle 111antenute in ghiacciaia e ~11e f.li ottien e u sando come anticoagulante il .citrato di so dio. Tuttavia si è visto ch e aVV1e1naono d elle a lterazioni sia d egli elementi figu'=" rati (lisi quasi imnledia ta ·dei leu cociti , fram n1entazione, apparizione di vacuoli, ecc.) dei .,-:aratteri biologici (principale l' aum:ento del -potassio nel l)las111a) : questa evoluzione degli ·-elementi del sangue con servato, equivale ad una alterazione a ssai rapida la quale con1porta d e·i ,disturbi notevoli n el ricevente, perfino casi di ·n1orte . Il siero .artificiale è da t en er.&i in g ran··d e c onto e n elle• g randi ·emon·a gfe n elle guaii rton sono n è le en1azie n.è l "en1oglobina ch e ·mancano , n1a solo la sostanza circolante il suo ·i mpiego è mollo più utile del sangue conser. 'ato. Esperien ze sono· state• fatt e sull 'impiego 1

iBENDANDI.

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DIVAGAZIONI

Il segno dello specchio e dell'auto biografia A. Delmas Tiferì alla Soci età

medico -p~ico­

logica di Parigi di a vere rilevat o un sintoma particola re della dem·enza precoce, ch e chiamò il « seg·no dello sp ecchio. ». Si tratta di una tendenza ad esaminarsi e s tutd iar$i lungamente e minuziosamente n egli specchi o n ei vetri . All 'inizio del ma le i &oggetti si sp e.c chiano d a soli, in segreto nel p1roprio gabinetto, ma poi finif:.c ono p er rimanere dava nti allo specchio anc.h e in presen za di estra n ei. IJ' arnrnala to si avvici11a al v eitro fino a toccarlo ; si allontana e t&i riavvicina più volte in{lugiandosi a osserva re tutti i punti della p elle d el viso; si guarda ·di faccia e di profilo', ora a destra, ora 1a sinistra; contrae in più m odi i m .usco1li de l voil to provando e ripTovando i v·a ri atteggiamenti mimici. È un 5intoma n1o1to precoce: si pu ò n otarlo ' quando gli ammalati present.an o sintoJ11i menta li appena accennati e vaghi , e tali comu1lque da non c onsentire una diagnosi pr ecisa . Per lo più i malati h.anno disordini poco ca ratteri.J$tici: indifferenza, .a pia tia, bizzarrie d.ella con·dotta , preoccupazioni ipocon·driach e, .i~ ­ stabilità dell 'umore•, automa tismi semplici, impulsività, leggera dissociazio,ne p sichica . 0


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. I~ fatto si può attribuire allo . tato d 'inquie-

tu·d1ne d·el m.a lato ~he av,rerte nel p1ro.p rio e·S. ~re qualch€ cosa di strano e d'insolito· e cerca cli ren.dersene• conto, non essendo intellettual1nente Lanto d·ecaduto ·d a no1n averne· consape'1olezza € non ·e ssendo ancora tanto· indiffer~nte d.a non preoccuparsen e. Tutta, ia uoces' 1iva;m.ente l'.a tto può. rapp•r esentare una ster~ot1p11a, una ripetizione puramente automat1ca. Alla co1nunicazione de] Delmas seguì una la11ga ·discussi..0111e alla quale presero p1a rte .Jar1et, Séglas, Abély, Hesnard, Ptevault , D ' Allones e Courbon e ìvlinkows1kj cl1e confermarono I' osservazio·ne e l 'interpretazion·e ·del r elatore. . L'anno succe~ivo Abély, che a ve•va rilevato il seg·no ·due anni prima del Delm.as, rito·r nò sull'argomenLo pubb licando l1n interessante studio con le se,guenti co11clusioni: l'ammalato inquieto, depersonalizz.ato, cerca di controllare la sua €sistenza n ello specchio·· l 'an1!11alato autista utilizza la sua in1magin~ come interlo·c?tore del suo ~.oliloquio·; l'ammalato spesso imbellettato 1&i contempla per autoer:otismo. 1

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~· Bèttic.a-G~.o~annini (Gazze~tta degli Ospe-

da~i

rANNO

« IL POLICLINICO »

e delle Cliniche, 30 giu.g no 1940.) nel ri-

ferire ~uanto sopira in m erito al segno dello specc:h io osserva che q:uesto ~intoma ha alcun che di analogo .al cc segno dell' autobioQTafia n da lui studiato. Al riguardo ricorda ~h,e nell 'o.nalizz,a rre1 la malattia di Giusep,.pe Giu,~ti fu sorpre&o dall 'imn'lenso num ero di lettere se.ritte ·d al 1)oeta ù ~elle quali s'intratten eva sempre Slll suo s1ta~o di salute. Sono letter e nelle quali sono n1ess1 a nudo brandelli di anima ed esposte confidenze intime. ~ una s'f)ecie di a.uto1b iografia nella quale il Giusti s·o·n da il suo esse.re scendendo nelle profondità d.e.J suo or• • • ganismo minacciato·. A ben studiare tutte le autobriog-rafie di u·o1mini eminenti, ·da Cellini ad Alfieri, da d e Mus&e t a Rousseau, da Ma s~imo <l'' Azeglio ad Amil, ·e ben studiare gli ep1istolari di. 'uomini come Leopardi, 1Carducci , Giusti. si riscolltrano ·elementi per desumer e che si tratta di person.a lità che sono ai margini o hanno addirittura oltrepassato i con fini de'11a nor.m.alità. Al riguardo il Bètti.ca ricoTda che il Cellir1i era in fondo un criminale, ricorda le bizzarrie e le anomalie d e] de l\1usset e d·e] Rousseau, le orirg inalità dell'Alfieri. La t esi ,è certa1nnete ardita e· p·ocç> convin cente. Per quanto vi ootf~sano essere analogie fra 1.a t endenza .a rimira~e il p·r oprio volto e e· quelle ad! investigare e riprodurre la propria perso,n alità sDirituale n on sembra che il fatto di avere scritto i casi della propria vita: sotto qualsiasi foifm.a (diarii, l ettere , autobiografie) possa avere un valore sem eiologic:oi pari a quello del <e segno dello specchi.o », un sintorna ben definito e risco11trato nelle sue m·o1dalità esclusivam.ente in individui affetti da deterrr1inate psjcopatie. DR. 1

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NOTIZIE

XLVII,

Nu~r.

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BIBLIO GRAFIC H E

E. TEMPE~TlNI. En:docririologia e sto,matologia .. . Salpietra Editore, 178 pa~·g. coi1 27 ta\ìole.. l-)alern10, 1940. Pve1zzo L. 30.

. L 'autore, non nuo, 0 nel cam1Jo stomatologico, ha voluto conden sa1·e in un nitido ,rolun1,et~o, edit·o: da Salpietra, tutte le dottrine e le teo.rie suff~agate da criteri clinici e sperimentali, 1~he nguardano i rapporti tra la endo·crir1olog1a e Ja stomatologia. Dalla rnole· delle oper:e consultate, circa 280, e dalle innun1erevoli citazioni fatte, traspare. la 15Q"f.ande accuratezza ~~n ctli l'autore· ha voluto raccogliere tutto c10 cl1e era stato detto sino ad ora sull.'argomento, metterlo in co·n fronto critico e ncava1:ne p~i ~e conclu1sio ni che egli presenta agli s tudiosi del]a materia. Il lavoro si inizia con una introduzion.e n ella quale1 so·n o esposte le moderne te·orie sulla endocrinologia , dagli studi sulle secrezioni delle si~gole 1g~ian1 dole a quelli Fiui rapporlti int.erghiandolar1, dalle. inutue azioni di consenso a qu e~l~ di anta.go11i~mo che collegano questi organi in un unioo. 6istema funzionale. Vengono indi chiariti i rapporti intercorr~nti tra la pat?logia d·ell 'apparato dentario, il s1stem.a endocrino e le correlazioni con la co~tituzion.e organica. A tale· sco,p o si passan·o1in i? .rass~gna, in succeFsivi capitoli, le relazioni f~s1ologiche e patologiche tra apparato dentario e ·qruelle ghiandole. endo·c rine· che dimostrane: di esplicare una più decisa influenza sulla· morf06o-enesi e sul trofismo dei vari tGssuti dentari: paratiro!di, t~mo, tiroiid e, ipofisi, ghiandole surrenali, gl1iandole sessuali. Gli ormoni :paratiroidei influiscono decisan1ente· sul ricambio del calcio·, sia nei casi di ipoparatiroidismo, dove accanto a manifes1.azio1n i spasmodiche e tetanjche ~i hanno disturbi trofici dei de·1ti, (decalcificazio·n e di ·e~si , fr-equente accavallamento: dei denti fra.g ilità o c.a·duta sp,o ntanea ·degli jncisivi,' ipoplasie dello smalto , defi1ciente ~truttura e calcificazione idei tessuti ·duri), nell''ip&paratiroidis1m o dove i pochi sturd i fatti tendono a m ettere in evidenza c.h e la decalcificazione non si osserva n ei tessuti den tari, ma nel tessuto o~­ seo (si h.a cio è perdita dei denti per decalcificazio1n e e riass·orbime11to ·de,O'li alveoli ' men. ,..., tre i denti re&tano b en calcifica.ti). Sperimentalm1e nte i r.a pporti tra timo .a aprato dentario sono stati poco studiati. Pur tuttavia si è potuto constatare che una disfunzione ·d·el timo nei fanciulli, m·entT"e porta a perturblazioni de.Jlo svilupo·o gener.ale d'ell 'organismo, pro, oca un ritardo della eruzione denta ria e dentizioni difficili e inf11iisic·e sullo ~svi. luppo1, forma e colorito delle corone dentarie. Secondo poi esperienze personali dell'Autore su gruppi di cani neo1n ati a ct1i era stata praticata l'ablazione o la suia irradiazio1n e, la mancata funzione del timo altera Ja normale stru t1

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tura dei te.&suti dentari , parade11tari e delle Do·v o un breve capitolo in cui l 'autore esaossa inascellari. 111ina a~la. !~ce de~le consi~'erazioni precedenti La tiroide dimostra, special111cntc dal p t1nto le p oss1b1l1ta d·e ll 0 poterap1a in od·o ntoiatria di vista clinico', un.a in1Jlortanza 11el procesiso sjntetizz.a i ca·pito li p r eoedenti, venendo ali~ ~i ~o~m.azione del dent o,_ cJ1e i1ei casi di ipoconclusione che, poich è la patolooia d entaria t1ro1d1s1no grave (cre t1111s1110, i11ixoede11 ia) ' ripo a oggi sulle b asi ·d ella n1e·dicina costitugiung·e. sino all'arreSito di svilup1po., irr·eg·olare zionalistica, 11on si può escludere a Tig·or di loposizion~ dei denti , a1101 nalie ir1arcate cli st1·t1tgi·ca e.be le alterazioni del siste1na endocrino tura, forte percentuale di carie d entaria mens rolgono una .azione distrofica che p1·edispon. ' tre nelle forn1 e m e110 graYi si hanno ritardj ga il den le e il paradenzio ai vari proce~,si mordella dentizione, ai1ofl11alie· di Rttruttur.a o fre- bosi. D1E VEccHrs. quenz.a <l'i carie. Nel! 'ipertiroidismo ~morbo di &.isedo,v) si sono no tati i11vece cruzi::>ne de11taE N N I B I B L I G R A F I I (1) ria precoce, sviluppo e ag·erato delle corone, <llterazioni a carico d elle geng ive che div.e nta111...\z BoBILL01. Paitolo,gia del p1c rilo nc~o riel latIJO iperemiche e fa cilmente sar1g·uinai)ti. la1ùt e. Edil. El Ate11eo, Buenos Aires, 1939, La ipofisi, co111e su tutti i tessuti, influisce pag. 180. ancl1e s\l llo svilup·po dci tessuti ,d ental'i e paLe perit-o;n iti del latta11te non sono fl'equenrad.entar1. ~a ln.ancai1za degli orn1oni ipo.fili: :qon sono però nepp1UJre eccezionali ed ·èsnr1 d eter1n1na una più intensa calcifi cazione }')ene il medico pratico n ei conosca la esi.6tenza della rdentina e UJl inaggiore de1posiLo ai cee il ·q.u adro clinico onde non incorrere in grarnento secondario. La ipofisi , i11fluendo sullo vi .(3-Irro·ri diag·nostici. Di.az Bobillo· tratta la ma!Sviluppo· delle ossa mascellari, h.a t1na sicura teria /in 180 paig·ine., in forma semplice le piaazione nella etiologia delle malocc•l usioni. Nel r1a, corredandola con 21 illustrazio•n i. P.a rticaso di ipop ituitarisn10 oltre ai caratteri d'el colarrr1ent e utili per il medico sono },e, 27 sto11anisn10 a tipo senil e (i11fantilisi1101 della fa crie clinic1l1e ch e vengono ·dettagliatan1c11tc ricia e dei masoellari, volta palatina piccola e ferite alla fin e di ogni sin g·olo capitolo. ,Oltre stretta) si hann o nlalocclusioni delle arcate, l)ersistenza dei denti decidruj, n1icJrognazia delalla pcrito11ile appendicolare sono trattate la mandibola, microdontismo e fragilità dei c1ueille pneumocoic ciche ·e stre.ptococcit il1·e, denti. Nell'età dell'accrescimento ogni distur- quelle da perforazione di ulcere d ello stomaco, dell 'inte·s tino, del di,1erticolo di l\feckel , e· bo d ell'orinane ipofisario può procl1rrre deviala p·eritonite tubercola r e. P. zioni n ello sviluppo dei ma5cellari e conseguente n1aloc clusione. Nell 'iperpitui.Larismo (acrom egalia) vi è una J>. l\1A.u R1c. La patliogènie ltes oedemes, vol. disparità di sviluppo . dei mascellari con prein 16° di pagg. 88". l\it.asson {~) C. Fr. 1'6. . valenza di qu·ello inferiore·, p1·ogenismo ac:È una piccola monogr.afi.a n ella quale l' A. centuato e mancanza dei rapporti di occlusiobasandosi sulla esperienza p er~onale assai va-. ne dei denti per spoFiitamento all'esterno degli . ta in argorr1ento, approfo11disce alcune q tre·inferiori. Vi può essere anche elefantiasi genstioni ancora co11tro verse . Così egli affer.n1a gi,1ale e piorrea. Le ghiarl.dole surrenali influisca.n o in spe- .ch·e, per ohè g li edemi si ·producano, bisogna che si realizzino, nei tes&uti e 11egli u mori , alcune cial modo 6ulla dentina. Esse svolgerebbero eondizioni fisico-chimich.c. di cui Je più in111n 'azion.e difensiva sui denti per aun1ento delportanti sembirano· ·esseir e· turbe ,d.ell 'equilibrio· la secrezione salivare, che è più 1icca di al1olismo p·r oteico e lipidico, 1rJin.era le, del m.etah cali, di mucina, di sostanze minerali. E&se arn odificazioni delle pareti 1capilla ri, variazioni vrebbero .anche azione correttrice delle. ipodel plI; in tutto qu,esto petve11.imento, la pofunzioni . tiroidee, tin1ich e, ipofisarie. larizzazio·n e e I.a pe-rmeabilità delle m·e mbran·e· La insufficienza del pancreas insulare ha una si modificano ed il pot,eir e d'imbibizione tisi11fluenza spiccata sulle malattie del paradensulare aun1enta. zio tanto che la piorrea al veol.are da molti, era Tali condizio·n i no11 si verificano1 per ò cl1e" considerata come un sintomo d entario' dello in alcuni stati morbo&i: malattie car.dio-,rascostato diabetico. Nella rr1aggioranza degli affetti da piorrea alveol.a1·e, vi è una glicogenoli1::ii 1.ari, r enali, netvose, equi1ib·r io endocrino, capiù o meno facilmente esaltab·ile. Di conse- renze alimentari, ecc. Le sLe.s se condizioni fisico-cl1imiche· possonoguenza una tera pia insulinica ·dà un notevole tuttavia essere realizzate tanto d·a turbe funzion1i1glioramento della p aradentosi. I pro oes~i di • • rJali renali quanto da insufficienza cardiaca, carie· in questi• casr• sono rari.• Le ghiandole sessiiali inibiscono o modera - come pure edemi clinicamente. differenti possono avere una identica spiegazione no lo sviluppo dell'apparato dentario· e· inola. p. tre, per i rapporti reciproci con gli ormoni pr·e ipofisari, esercitano una influenza sullo LSVi (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cuii luppo dei mascellari e quindi sulle. malocclu1

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si desidera la recensione.


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.S. L1rzNER. 1° Gutartiç1e Albumi11itrie11; 2° iVeph·ritis - Nephroskle.rose. JV ephrose. P. 35. Thien1,e, Lipsia, 1940. RM. 2,50. L ·albuminuria per gli urologi è qua lcl1e cosa ·ch e si pu() paragonare alla oefalea per i neuro~tclo~. . Si trat ta cli un sintoma e non di una si11<lro1n.e, e J?Ure qualche volta ei&Sa si presenta iso]ata al111eno per lungo tempo. ;La su.a esatta i11terpretazione quindi è molto difficile. ~\uante· cosi d1ette albuminurie ortostatich e ~i rivelano più tardi per una tubercolosi renal.e ! Tuttavia accanto a queste, esistono realme·n te n1olte specie di alb1u minuTie benigne vere·, e ·che bisogrìa conoscere per non istituir€: una , p rogno:::i diversa dalla reale. Il capito·lo .delle affezioni inediche renali è urto dei 1 iù complessi, e l 'aver ·esposto in po.che pa1gir1(; i con cetti fondamentali e ba&ilari -delle nefriti e delle nefrosi, sostenendolj con lo; studio di più di 500 casi personali, m erita ·di esser'3 segnalato. È ur10 st.u.lus p·raesens delle cognizioni sulle 11efriti dU:itinte 6econdo· la clagsificazirone di Volhard, esposte in stile piano e semplice, fa-c:;ile a·d essere ritenute. MrNr:.AZZINI. 1

di tubercolosi ·di cui 21 dopo l 'inizio della guerra; 25 casi di esiti. di re1rite o dl proiettili di cui 16 durante. la campagna di PoloIJia; altri casi sono riportati come diagnosi differenziale. La def.crizio11.e ·di quei&ti casi è interessante sp1eciailm.ente n€Jlo studio delle lesioni ai guerra. E. MrLANI. 1

11~. PFLAUMER.

Gang urid Technih: d!eJr Roentgenuntersachtin.g a1if Harnsteirie. Thie.ni.e,

1940; 90 pagine, 120 figure, 8 marchi.

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L e foi e clirdiaqu,e, vol . in-8° di pa~g. 180, ~Iasson e C., Paris , 1939 Doll. 0,70. ' È una piccola monografia in cui l' A. h a .riunito tutti i dati classici sull 'argom.ento non·ch è uno :;tudio critico delte condizioni attuali. Lo studio anatomopatolo·g ico preci.5a le diver.se modalità evolutive. del fegato cardiaco e la loro ragione. Autop1sie assai precoci hanno l"lermesso infatti ·d i oSb:ervare da vicino le modif~cazioni anatomiche ch e condizionano il fegato1 car,dJiaco e I.a sua evoluzio·n e.; così pure l 'A. ha fa tto uno F7tu-d io anatomico deJ]e vene so1?faep·a tiche, ed in particolare del clasfìiico .~/intere di queste v·e ne. n el n eiQ·n ato, nell 'adulto sano, n el vecchio n ell 'asist.olico cronico, 11el cirrotico. La descrizione· dello .sfintere sopraepatico si integ·ra n el capitolo della patogenesi, n·el quale l 'A. passa in rasregna le nun1erose teorie ch e .sono s tate avanzate siu lla ge11esi ·d·el feg·ato ca·r -Oiaco. Antica e nuova. la question·e d el fegato .cardiaco è esposta al completo in questo volun1etto, sicch·è potrà riui&cire utile a tutti colo1ro .che d esiderano n1etter si al cot'r·ente sull'evoluzione r ecente· dell e ~indromi da lungo t em po ·descritte·. a. p. f.

VAGUE.

1,

W ehrdienstbe,sichiidigung bei Li1Jrigentu.iberkulos0 und Lrin,genschiissen in J~ oentgenbildern. Thien1e, 194.0, 111 1 pagin·e·, 142 figure, marohi 13. Il 1na teriale studiato· comprende una settan'tin a di casi: il libro è coslituito da questi •\asi corredati da radiogrammi e ·d es·c ritti paraitarn·ente co·n la ri·s pettiva epicrisi: 37 casi

'().

S1·ErNMEYER.

È un lib ro a scopo essenzialn1ente pratico: 1

poche pagine sui m ezzi di ri·c erc.a, poi qualche pagina dì critica e· ·d i analisi sulla immagine roentgen quindi un a ventina di pagine nelle quali sch em atican;iente son o esposti i dati che si possono ricavare ·dall 'esarne roentgen sia direttan1ente Fiia attraverso i r11ezzi di oontra5to . Un.a quarantina in tutto di pagine di testo: il re•s tante lib·r o è costituiito di radiogrammi co11 testo esplicativo. EuGENIO MrLANI.

Nl.

LoEPER.

Aux 0011.fins de la dyspe.pStie, val .

in-8°, di pagg·. 308, con 3'3 fig. Masson e C. Paris, 1940. Doll. 1 ,8·5 È un libro d estinato alle dispepfìiie 5econda-

rie. La dispepsia ·è r aran1e11te limitata allo stomaco1; più s·p esso è digestiva e totale, e1 ciò co1nplica la sua diagnosi. Alcune di51p·epsie sono autonome o prin1itive, vale a dire si rifeI'~cono 1&01amiente allo Rto1naco., altre e sono le più numerose, sono, in dipendenza di malattie o turbe extragastrich e. Com·e il funzioname.n to· gastrico si riflette su vari organi, sul sistema n ervoso, sui vasi per tutta una serie di azioni riflesse, toffiich~ o car enziali, ugualmente le malattie n•ervose, le discrasie si riflettono n ello stomaco, provocandovi turbe varie . Q1.iasi sempre la sindrome. disp1eptica si ritrova con i suoi caratteri tipici, alcune volte però può assun1ere a&petti diver~i in rapporto nlle cause1che la sostengono. Vi so no ·dispepsie sen sitive, mot1ici, secretorie a seconda che il cli&turbo circolatori(>, }!irritazione ner,,.o sa, la cau1&a tossica a·g iscano sul muscolo·, s.ulla sensibilità , sulla secrezio·n e . Questo libro, essendo1dedicato sopratutto alle dj spepsie gastriche seco·n darie, seµi.p lici o com.plesse, 1nette in evidenza come bi-5ogna cercare l 'origine di esse all'infuori dello stomaco e di conse.g uenza come anche il trattamento va1d a orientato. Il libro è diviso in 9 capitoili, ognuno1 di qu1esti riguarda una particolare forma di dispepsia: alin1entare da eccesso o intolleranza, epatica, vascolare, renale, parassitaria infettiva e tubercolare, endocrina, umoifale, nervosa. L'~i.\... tratta però delle dispepi:;ie che egli ha p otuto vedere e non tutte le dispeps ie di cui n-iolte sono ai1co·r a sco11of;ciute. a . p. 1


(ANNO

~L\.lJ , ~ U?.I.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

SEZIONE PRATICA

MEDICHE, CoNOREss1

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta d el 26 lu glio 1940-XVIII. Presiclc11le G. Moazu .

Contributo alla conoscenza della sintomatologia psichica nell'insulinoterapia. Al\IBROSETTO C. - L 'O. f a alcu11e con sidcrazion i i11Lorno alla s j11 lo1na lolog ia }Jsichica })resentala cl n nn meclico, affe tto da indron1e rlf>J)ressiva, sot lo1..0 lo a lcr a1)ia in su1inj ca. Il decorso d ell e crj i com}Jle lc è ~ tato carat teri zza to da : ai d c111olizion e d ell e facolt à p::; icl1ich c fin o :1 pe r.cl i la con11)l c la d ella .rose icn za J1 c]J a fase comnlo:::ia; b) j11l c ressorn.e11lo g lo])ale r 1)aralJ elo di lull 1' Jc en ilJili là ro n11)rc a Ja dolorifica , fino all 'a11e:-; lcsia a oJ u la d ella fa e anzidetta; e) quadro cl el ri s, cglio pesso ' a riabjlc da 11n g iorno all 'altro ; d ) ]Jarzia Jc amncsiu re lrogr ncln, e tesa a un I rallo l)Ìt1 o 111cno lt1ngo d el periodo 1)reco111alo o; SuJla l)asc cli ques li clal i disculc brevem ente le opio11i di c1u cgJi 1\ A. cl1e asscgna110 un a fi io11omin j)UTI i colar e alla crisi jnsu lini ca proYoca1 a. Fenomeni metabolici legati alla trasfusione di sangue. l\ ETTA~1 e TnAvrn so . Nel quadro d elle i11od if icazioni <lei fe110 111c11 i n1 e la1Jolici 1rga li alla lras ftt io11e <li sa n gu e è sta to })reso in con si.fl cr azione il .con1 po rt n111cnlo d el ri c:i n1hio gassoso i1) sog·g·c Lli affc lli <l a nncmia cli cli\rrsa i1alura e Lra ltnli co n lra sf11 io11c di ::;an g·ue. 1\ prescincle re dal di, c r o 1·01nporlam e1l lo risco11tra lo nelle differen ti fo i·n1c <li anemia, })rimitive e secondarie, il q11ale 'cro!:'itnilrn erll e è i11 rap1)or lo co11 fattori 111 oltepJicj, è ~, lato i11 linea rl i m a ·sirn a riscon tra lo cl1e la 1rasfu ion e di a1lg u c j)r e]eva lo d a d ona lor e le11t1to n d ig iun o 1n OYoca u11 .~ e nsibile ralJ c11 Lamen lo clel 111c taJJoli ·111 0 lJa ale ec{:e l tuato n e11 r for1nc d j lcucem ia, m c11I re co11 Ir as fu s ione cli sangue pre]c,·at o dallo sles ~o do11a lor e d ura11 le il j)erioclo d c]la diges tion e e d cl] ·as, orhjrn en Lo si è po l u to di 1110. lrare un .ros lan1 e at1n1 c11I o del ricambio basale, a 11cl1e i1e i r11 1Ja li r l1c 11 on pre enl aron o fr u on1c11i d i scl1ok JJOs l-lra ft111 . io11ali . Ricerche sulla mielomatosi trasmissibile dei topi. Nota lii. la prova di Gordon con il mieloma trasmissibile di Furth. 13ALnu 1 r 1\1 \RCO. T... ·o. ha rjce rra lo co11 11na proYa li})O Gor<lon la presen za cli agente mielo<> ncefal il ogr 110 stil n1ielo111 a lrac:111i ~ ip il e d ei topi, i ola lo rl t1 l"url 11. ln t ale rn a terinlc, lìrevale11tc111rn lr ro tilui lo cla n1ieloblasl i pron el1lro fili la pro' a d i Gorclon ha sempre dato ri sull a li n ega li' j. B ,\LDU T1 1 ì\ L\Reo . L ·o. rjferi sce u .rli l.111 ca. o di c<l cn1n act1to (lolla glol Licl c in sor to dopo unn ·cco11da ini ez io11e fli vocc·in o preven li\ 0 a11ti"lifopara lifi1'0 C·d a11lilc li.111 i<'o (a11a los 1na) (T ...\ .B. Te <l cll 'I . S .~·I . ) . Dopo aver clisru s o tille 11ossibilj inl erpre lazior1i J)a logen c t icl10 d ella 111a11jfes lazio11e eden1a1 osa, con clt1de sos ten endo lra ll ar i cli .una 111anifes tazio11c a11afilaLI ica, lega ta alla pralica Yacc i11ica e co11 1r1agg·iore proha})ililà ag·Ii allerg·e11i completi, icurnn1c11 tc ]Jr r . c11li nell 'an a los jn;1 le la11ica . 1

2003

Ricerche batteriologiche in decorso di brucellosi, con particolare riguardo alla billcultura. B \ LDU1N1 w1Anco. - T. . ·o. l1a .co11<lo l lo jn casi <li hrucello i, ricer ch e ])al1 eriologicl1 e ~ t1l ~an gt1e, n1iclollo o_seo, tlri11 e e ])ile. Soffe r1na11dosi i11 lnodo })ari jcoJarc u i risulta! i o11 c11ulj co11 la c111i11a d.i JJil c otte1111la co11 "'oudaggio duod en aJe, costanlc111c11le i1ega liYi per la lJrucella, anch e 11ci casi con epatomegalia, 110. conclude affer111a11clo cl1e le e1)a lon1egalie ·c111plici · cli gra<lo modes lo in decor so di ]) ruccllosi, i1 011 sono rifer ì bili ad u11 i n11Jja n lo d cl gerrn e 11 cl parencl1i111a ei)a li co e r h e il fega to e le Yie b ili ari nor1 co lilui sco no 11 na co1nunc 'ia cli elin1i11nzio11 c delle brucelle. Un caso di occlusione da stenosi traumatica del grosso intestino. S1LANT CESARE. - T.J ·o. ilJ n ~ I r a 1111 ca o di occlu._ ionc da t eno ~ i ri.cnlriziaJe del pri1no t r a tto de l colon . ig n1 oicl eo, co11. egt1iln cl a lt11 lraun1a. )lc llc11do i11 cYi<l cn za g Ji cle111en li cli11ic i, r fl rliologici , cd a11a lom o- palolg ici pec uliari <lel rn ~o, clin1 0 tra Jn i)nlu r<l lrnt1111alica clella s1en o i ; i i11lral ti en e Jìarl ico lt1r n1 c11lc s ulla nal tir a d elle })O~~ib ili Jesion j ini ziali e ~u J loro evol, er e YCr o tale rar i s~ irn .1 co11 rg·ncnza l:i rcli' a <lei lrau1ni aclrlo~ 111i1H1li chiu . i . la reazione chimica di Visscher e Bowman per la diagnosi di gra· vi danza. BnAGA Arr1r.10. l ~·o . 11a . prri n1enlnlo ln r enzion e originaria cli e B. in 203 casi clj jcurG gravid anza, in 37 cnsi cli nl)orto i11 a l lo, in 32 ca. i <li controllo r i11 17 ca i co11fron la nd o]a con la reazione di A. cl1l1eiln e Zo11 rlek, jn lolale sl1 2 9 ca i. La 1)6 ili,ilà ncllC' gra,idan ze llO rmali è cl el 54,18 %, nei conlroJJi ciel :):3, 13 °6. Co11 le n1oclificnzioni ili Frrch e Frj cclrjch l1 a o l Lcnt1lo jn g ra' idn11ze 11or111ali aglj uJtjmi 111e -i <l j g C's lnzior1e unn po il ivi là r L 1)e lt i\'c1111 en1e d el 09,09 °la e (lcl 26, G 01o . Co11 la <l eter1n in rizio11 r r· o 11 le111 por a11ca <lPl J)e~o spc.cifico e del li.1 , o di os la nze riiluce11li <lei can1J)ÌOni estl 111 in a ti , cl h110. ln-1 l n dipcncl e11 za cl ell a posiliviliì d ella r cllz io nr cla qu e .. li clu e fa ttori e in lJasr n ciues1i re per ii e a con $id erazio11i cli orrli11e I eo ri co co11cJt1clc n c:za11c1 0 all a R. cli \ ' . e B. i I CéJra l ler c cli rcaz io nr o ·jclaljya {legli or111oni gona<l olro1)i urin <lri. TI 'alore <liHg11 os li ro d ella R. rli V. e R. e d ell e su e 111orlifir C1zio11i è cinindi 11 t11 1o, non cli1)e nclend o la posif jyi là <lr lla r ea zion e d al con len ti lo <l i or111011 i go11nclol ropj. rn n clal pe o specifi co e d al lns o urinario cli so· . lan ze riducen ti , ch e Yerso Ja f ine <le11a gr aYicl a11za è ,a-e11eraln1elll c elevalo.

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Rammentiamo l'interessante pubbllcazlon e : Dott. PASQUALE FERRICNO

tl-ella R. Clinica Ostetrico-Ginecologica d ell'Un. di Roma

I metodi di diagnosi precoce della gravidanza (Sierologici-Ormonali-Biochimici) Volu1ue di ·pagg. IV-158. Pr e~.zo L. 20 + S % e le spese postali di pedizione. P er g li abbonati a l " Policlinico 11 od a q ualsiasi n ostri qua.ttro periodici, sole L. 1 8 .9 O franco porto in Italia, Jm.per o e Cc1loni e. Per l'Es tero re 1' 9 .90 .

più d ei di Li-

Indirizzare Vaglia Po. tale a lla ditta LUIGI POZZI. edit ore. via Sistine 14, RO!.!A.


:2064

« IL POLICLINI C.)

APPUNTI

"Tentativi di cura abbreviata cl1emoterapeutica del linfogran11loma ing11inale. l\!l ~ nk e V\r. Mol1r (A r ch.. f. Schiffs ·1 ropen-l-Jyg., otlol1r e 1940) così dice : Negli ulti1r1ì anni , in seg·11ito ai prog ressi l atti dalla cura cons·ervativa ,d el linfogranul o111a ing·uin.a le, la cura chirur1 g-ic.a è passata in -Seco11da linea. O·g·g'i uÌ è in g·enerale abban don a to il 11 teLod·o· cle ll a eslirpazio11e d elle glart.dole : acc.a11to alla cura conserv.ativa , ci. si li J1tita in casi ,cli n ec·essità alla ]) Unzione o inc i_sio11e J)Un Liforr11e d ei focol ai cli ran1mollimento. I 111e1·odi co11 ~ervativi di ct1 ra d el linfog ra Il l1lon1a i11g·ui11.a le sono cl1en1ot erape utici, a- ~ J >ecifi c i e in1n1u11oterap1eLtti.ci. QL1est i ultin1i , i J>jù r ee.enti , h anuo da to o LLi1r1i ri . . nllati do1Jo cl1e· iSi è sco 1)crto ch e la 111alatti.a è cla la d a un ,·iru s e .dopo cli.e si utilizz.a per la diag~n o& la r eazio11e di Frei ; 1'a pJ>licazion e· lJoerò è for zata111 e 11t e ~i1Y1 it.ata , perc11è so io clinich e "'e osp1e··<l:il j .:.tLtrezz.a t i so110 i11 g·rado d i 1:,rep·a r arc l 'an Li.o·e11e1·di Fr1ei \e·d esso n on si c.onserv.a . 1~1·a 1ii 1r~tod.i ·d1 cura aSij)ecifica qt1ello cl1e dà i mig·liorri ri ~ ultati e' Ja provoc.azior1e ·d i iperpires·:::ia 1}€r n1 ezzo del <( Pyrifer >> : lo s l:a~o generar alr i11ig-Ii o ra , la feb])re sco111·pa re, i feno•n1-e·n.i jnfia111J11alori locali r eg·r ecli·~co n o, la gua1·i,g,ion e è più ra1) i~ a . P er. la c ura -~h emo1ter~~ic.a s i us.a110 la fuad1na e i µr epar at1 sulfan11d1c1 .cli cui .alcuni se111bran·o eser cita re una n etta az io11e s ul ' 'irus clel linfog·r a11ulo111a inguinal.e . Es 1}cri en ze cl ~g'li 1\A . indica110 ell e la cura. e.o·~ la [uadin,a. con j l l)yrifer , coJ1 i sulfam1d1c1 }J01' c1ua11to otfi cace n o11 lo è l)CTÒ i11 g rad.o -s pi1cca lo . Es i ll a1tno pel"c iò cercato d.i co·m b111ar <· insie1r1e a la Cltra con Ya ri di ques.ti p relHl l'ttl i: f't1adina-pyrifcr , ri.r onLo-il-p1y rifer e ul i1'011-]))f'ifer. Que. t ' ulti1na coJnbin.azione h.a cla.Lo i 111ìg'li " ori ris llltnti la11lo cl1e gl~. AA. . la r1-. t e11 g·o1lo la l1'i ù. ada tta .e p ro1nel.tente!, sia n e~ .c.a s.i aculi cl1e 1n cru ell1 ..,t1bacl1t1 e g1a curati . i11etod i. È difficile ottl:'n ere risultati c.011 . 1llri ·decisi vi :·pt·ima di 4 ·set lin1a11c in media . A.1] 'ini zio ·e .alla fine a.ella cura si danno p er 5 o-i orrt1 3 ,.g·e. al g·ior11 0 di ltliron ; n el co rso1 ·d elC ll f' à si i11terc.a ln lln g·io r110 di J?·y rifer tra 1-2 .Q·io r11i di solo ltliron. Si J)rovoc.a no ii1 tutto circ~ l O a,cc.essi f e])}) rili. P.

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XJ.... VII, NUM. 48-:1

PER IL MEDICO PRATICO.

TERAPIA

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:La dose dei sulfamidici nella l)revenzione della infezione delle ferite. Qua11clo si ·11a ra.g·ion·e cli t e111erc l 'infezion e cli una ferita tin o. certa 1c·o11'c entrazio11e .di sul fa111ide deve esser e m antenuta n ell 'organisn10 lJie r molti e 11101Li g· ~.o r~i e l?~ichè la '~ulfa~1~. rCle è r apid.a111e11Le cl11111n ata s1 deve son11n1n1, t ra re a inter valli r avv icinati ; bisog·11a ch e il t a..:so di stil fa1rticle i1 el Mng·u e sia il più el e-va to possibil e e r ]1e ql1est a con centrazion e sia

r ag·g·iur1l a ])iÙ 1Jreco·c en1e11le e la dose utile cl.a usare è que1lla ].)iù piccola i)Qssibil e. 11 rag·g·iungimento ·d i questi presupposti presc1Lta ·delle r1otevo·l i difficoltà e. 111olti tentatiYi i11fruttL10!5i sono ~tati fatti e fino 3d ora il s1sle111u mi gliore .ap pare qu ello di somn1inis l.rare la sulfarr1ide in questi casi nel modo sf\guenle : gr. 1,50 s1ubito dopo la ferita, in soluzio·n e, g r. 0,50 ir1 con1:presse due ore dopo e la stessa do ~e ·tla ripetere ogni 4 ore. Così A. T. lfLill er e G. V. Jam es (l;a,n ceit, 16 rna rzo 1·940~ . B ENDANDI . 1

Il sangt1e come mezzo di prevenzione delle aderenz'e e della peritonite. E. G . .Tose,p h (A1inals oj Srirge1"')', aprile 1940) i10Lò n el 1936 ch e r1 tolti in·d ividui rico,,cra l.i n ell'ospedale di Gerusalemme con g·ravi fc·ritc a ddo111inali g uariYano se n el p eriloneo ._· i era versata una oerta qu-antità cli sangue , a11cl1 e qu1a r1<lo e iste.,ia lesioJl e deJl 'intestino co11 fuoriu scita di feci . In ba~e a tali osi ervazio11i istituì esperir1tenti su conigli e e.ani allo s.co.p o di accertare l 'influen za d ella presein za del sa1lg ue n el cors.o ·di lesioni a ddomi11ali lrau111atiche. !F urono fatti tr e ·g·rupj)i di esperi111·e11ti : 1) fu aperto l'.addon1,e e introdotto nella cavità peritoneale u11 po ' di feci 0 ·qruin·d.i suturata la ferita; 2) !Fu eseguito lo st esso proce-di1r1ento de1l 1° g·ruppo ed i11 ag·giunta fu 11·ratic.a1 a un 'ir1°c.isio•n e del : jg 1r1a : uturata poi con c.atgut; 3) 1F u esegLiito lo s le ~ so procedi.mento d-el 2° g·ru111Jo ed i11 troclo tla n ella cavità p eril<>rl eale una certa q t1a ntità ·d i san.g ue citratato. Si ottennero i seg·u,enti risultati: n el })l'Ìn1 0 g· tuj)'PO in uno SiOil o dei dìeci conigli O·p!eeati si svilUJ?l)Ò la p eritonite ed ii1 n ess uno dtei du e cani; 11el secon clo g·ruppo si sviluppò la p eTitonite n el 1010 per cento dei co11igli e nel.l '85 i.>er cento, dei cani; n el terzo g ruppo si clJl)c p eritonite solo n el 25 per cento· dei cani, el1e furono i soli anin1a1i trattati con il sangue. Sulla scorta di ques.ti reperti il m etodo fu np plicato ~gli u on1ini co11 risultati ~oddisfa­ CiC'J1ti. Tra g'li alt ri è notevole il caso di un ovan e con ulcer a ·dt1ode11aìe 1)'erforata con '~Jj .. . 1 ab.b endante ' ersam e11to di contenuto g·astr1co e- Cl in tensa infi.arl1n1azione p·e rito·n e;élle. Dopo 1~ o per.azione fu1"ono introdotti n el pe1itoneo 200 cn1c. ·di sangue l?Tel evato dallo stesso pa7. jente ei n1escolato con 30 em e. ·di soluzione cli citrato so.di c-0 al 2 %. Si ottenn·e la guarigione com·pleta . Da. ~

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Gli inconvenienti delle iniezioni di chinino. I &ali di c hinin o· in soluzione concentrata n ecrotizzano i tessuti pToduce ndo un ecoellente n1ezzo di cultura p er i gern1i patogeni. Donde la n ecessi1 à, come ricorda l\{. BotreauJ~ oussel (C lin.iqu e criirurgica.le des pa.y s


l .\NN·O XLVII , Nt..:i\r. 48]

2007

SEZIONE PRATICA

.cllal.J;cis) di un '.asevsi rig,oro-a nella tecnica, di .~o luzioni

perfella111e11te slerili , di mani e refrione. dov·c· si pratica l 'i11iczione berl diisinfettate . Se i1on si usa no tt1lt e queste preaca112ioni J1ot ranno v ilu JJIJar::;i og1 ti sorta di com1)lica.zior1i. dalla se11111lice rcazio11e i11fia111n1<llo ria fjno all 'a cc ·so, a] fle1111r1one diffuso, aìle inft·Lioni g ra' i proclolte clag·li anaerobi, alle eJl iorragie seconcla ri e. \Tince11t l1a di111ostrat o c he le i11iczior1i di cl1i11ino possono faY orire .ancl1e lo vilu1)1?0 del bacillo clel teta110. Le i11iez.ri oni l.ntranlu:scolari e sopra lutto ( f Uir lle so1toc11tanee 1Jroduco110 talvolta ]Jiccoli nod·uli fiJJrosi cl1e '"' i S\ ilu1)pan o i1 el i}u11to dcl]· iniezione. Quo ·ti piccoli tu111ori sono c11ia11 1ati cis ti cl1i11i11icll e, n1a i11 cf[elli non l1anno -t ·~1,it~' ci ... Licl1e. Ila11no tina grandezza ,·ariabile cL.1 :t1 11 g· rosso pi ello ad lltl u ovo di p icc.idtie ie 11011 ::;on o clolorosc. JJosson o ]Jersister e fi110 i\ :)u ai1ni , n1a co11 il te·1111Y o clin1inuisco110 <li 'olur11c. Po sono alcificar si. tra~forn1a rsi i1l .n:--ce~o an cl1c a cli Lanza di decenni ccl .UJ)rir ' i j 11 f i ·t o1e. · Fiolle 11,1 co ns lala lo la Lrasform aziorte e1Ji~c.· J101 1t at o ·a di uno ùi ciue. Li 1)iccoli tu111ori \\t'11ti:--t·ll c anni clopo l'i11iez io11 e di chinino. l)or e,·itare la loro produzione occorre O ... $C f'' are 1·a sc 1 > ~ i J>iù rigorosa e ~1rati car~ l 'inie.1Ì t) TJ1: i11 t ra111u colare. 1n og-111 ca o e prefc1ri lli le . . 01111ni11i ~L ra re il cl1ini1).() l>Cr 'ia ora]c e 1(111 a11do è 11cce ·sari o ri o rrcrc alJ a \ ia endo,·e.l 1

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sentanti i se.g·ni della sindro11te dello 5caleno e clella costola cerYicale , sedici d~i quaJi 11011 e:rano as~o ciati con uria costola cervicale, in di cando ch o la indron1e ·d,e:llo scale.no è 111011 o i,jù frequ ente cl1e non c1uell a <la costola cer\ icale. I sintomi sono causati dalla compre 5io11e del j}les ·o bracl1iale e d·ell 'arte ri a Sttcc]a via da parte dello scale110 e so·no più 111arcati i se, gni o·b bietti vi quando ~i associa una costola <"erviicale. Alcuni fattori co111e il trau111a, ]o sforzo ' "iole11to ecc., aggra\1ar10 la sinto111atologia. 111 Yi..: la ùei fatto·r i eliologic.i e d cl quaclro cli11ic.o con ide11tici caratteri delle du.e sindror11.i dello scaleno e dell<t costola cer~vicale , l' 1\.. ])f' 11s.a cl1e il tern1irle ·d i « sindrome del] o scaleno n sia da a1)plicarsi ad a111bedue le si11d1omi specificando, se esiste, la 11ref'-enza di unn costa cervicale. Questa si11drorno appare essere r>iù [reque11le di q ua11to n on sia i1ormal111entc ri conos ciuta ie·d è la cuus.a con1une della· .lrl.eurite ,d el ])lesso bracl1ia]e e di disturbi ' 'as colari n etiologia ig11ota deg·li a rti :;uperiorj. La Lera11iit è a seconda dei ca i conser,·ati,,a o chirurgica.; i casi lievi si g·iovano dell a prima ~i ,c asi -gra,,.i della sclenoton1ia , cJ1e clà 0Ltin1i ri ul tati; 16 ca i clei 21 dcll ' A. furono 0·1)erati: 14 con con11)leta sco111 par a della sintornato.]o,g·ia, g·li altri con rip resa dri disturbi lievi <) s.o]n1ne11te a in terva]Ji.. 1

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1

BENT'.\NDI .

1

~IO~:l.

DR.

La tossicità degli antielmintici i11 solttzione oleosa ~d in emnlsione ac<1uosa. ])a te11tpo . i dibnlte la question e se la tos~ i < itù clcig·li antielr11intici a u111enti o 111eno <1u~1 11clo . i so1111J1 ini.., Lra110 di~ ciolti in olì o "'·ras.: i o . i fac c iano sc.g·uire dall 'uso di u11 l)Ur~:inte oleo o. ~e ' 'iene cl1e alcuni co11siderino ; (•mc nellan1cntc co1Ylroindj cato l 'uso d ell 'olio (li ric ·,i110 cor11c pLtrgar1le st1cce ·i,1a111,e n le al] ·ac1Lieln~intiaco , n1cntre a11 ri lo riteJlgono ina10cuo ocl anche g jovervole. A. Oelkers (.1\liirich. med. ll .:;c/ir. , 20 seltc1r1l\ro 194:0) ha fatto nun1er o e e61)erie11zc cor11i )~1 raliYe co n \rari a ntieln1i11tic i, da cui risulta lJJHl netta di111i11uzj on c della tos~icità usando ]a ~ 0 1 uzio11e in olio (a11zicl1 \ in acqua) per• il tj 111010 ed il p-Cs1 n ol e l 'asc.a1:idol. (q_u~sti cll1e ttllimi ono i co1nponenti anl1el1n1nt1c1 e senYiali dell'olio di ch enopodio). ll grado di tossicità non si r~ocli~ica c on la soluzione in olio per la sa11lo11111.a , il tetraclo1·uro di carbonio cd il tricloretilene. Con1un<J~e , ir1 n cS1&l1n caso .la so~t1~i;>ne in olio !d~ter1 n irta un a umento d1 toss1c1la. fil.

SEMEIOTICA La sindrome dello scaleno con e senza costola cervicale. B. IF. 1\i[orlort (A ri11al s o1 su r {1ery, fase. . 5°: 194-0) clà l ' illu ~ trazione cl in i ca di 21 casi IJrc -

V A RIA Il callo dei bt1rattinai. G. SJXldaro (F'olia. ft, f edi1~a, lu.glio 19-10) dcsc rive un callo ch e si 111anife ta , con1e do,ruto a ca uis a ])Tofession.a le, n ei burattinai ch e devon o nlan eg·,g'iare i)upi di i1otevoli dimensio 11i e peso. La Jesione ir1 parola , cl1e l)UÒ essere cla.ssifiieata fra le ·d e rn1iti c.r onich e d.a ca u e 1necca11ich e e di cui l 'A. acce·nna anch e l 'etiopato,g·en·esi, i p~·esenta co11 l' a petto di t111 ca Jlo di colorito bruno-cl1i aro , a for111 a ovalare, la cui sede di elezione è i1el terzo 111edio-t e·rzo 111ag·giore e' idcnza cl1e a de tra , a ini tra co11 T11ag·gio re eviden za ch e ,a cleslra , ed intet es$a la region e tlor ale e quella latero-u]11arc, rag·giung--endo la i11assin1a inLensitll al confine di que5te. due re~·ioni. Per l 'azio11e rrteccan ica conti11t1a la rt1te . . i 1>resenta scarsa di l~eli e nella zona cen,trale, la l)ÌÙ e111ergente, \ i è assen za completa e.li quc·ti el:3mentì. La cute non è faciln1ente solle,·abiile , :inzi al centro è a·derente ai t essuti sottostanti per e' 'i·d1e11ti fenon1eni reattivi cicatriziali. La lesion e è indolente; nella sed,e· di essa si l)O:&sono forn1.are, cori un a certa frequ·en za, piocoli asces·si sottoepic1e1rr1ici, cui si ncco111pagnano ovide11Li p rocessi cli linfang·it c e lir1foadenite. 1

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F.

TOSTI .


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« IL POLJC"LlNICO »

XL\ II , Nu~1. 48)

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA., Gli Istituti Pubblici di cura devono obbligatoriamente fornirsi di farmaci nazionali. Il ~[i11islro clell ·111 terno ·11a <1irarl1at o alle EcceJlcn zc i Prefe t Ii d cl Reg110 e all '.Erc. jl GoYernalorc <11 Ro1na lo cg·ue11 le circol are n. 116: È s la lo riloYalo cl1c molti j litt1li di c t1rH segui l ~u10 ad acqu i ~lare J)rodolli farrnarcutj ci es.Ieri a prc fere11za cli qu cllj 11nLio11ali . ~el n10111e11lo a llu a lc ciò è co11dnn11eYole in c1n a11to (le11ola car sa fiduc ia 11ei loclevoli iorzi clell 'i11dus tria far1naccutica 11aziona1c 11er porre a cl i ~J>O izio11 e {l ell a c] n;-:;se 1nt"(li ca l t1 l li i 1ncdicinali occo rrenti all a nl odrr11a lcra11ia. Bene ,.ceg Uer1do nella estcs iss i111n procl11zio11e naz ionale si lrovn lullo qua11lo ~1 \Cra111r 11le n ecessario , ~ i cc l1è l 'o])]JJi go cl ella ])refer e nza d el procl o l to 11azio11 ale, ~.an c i l o dalla 1cgg·e 9 gerlnaio 19!3S-VJJ , 11 . 189 ull a « L11LcJa <l PJ l)ro.d o1lo ilaJian o >> , ,-a i11tegral n1e11lc a1)11lica lo. Ciò l)re1l1es o, si di sporle cl1c lt1lte lr 'olle i11 cui t111 i ·Litu1o pubb]ico di c ura rile11 ga cli dover fare acnui. ·to di ·proclol li farn1acet1 lici s lra11ieri, sia pure i11 qu:lnl.ilà lin1ilata , il i11edesimo dovrà preYian1cntr richi0d er e cd o lte11cr<=> 1'at1torizzazione cli q11est o \[inis tcr o. Le .d ornande cli cui trattasi clo'r~tn110 e._ r re })fC e11 lale a ll a Pre fet tura con1pelcn le e il a que la ri111e e a ques to Ufli.c io col n10l iYa lo l)ar er e delle l~ ccell~11ze 'To~.tre . 1\i Diret tori sa 11ilari d egli is liluli pul1l)licj di cura va f a llo preciso ol)l)lig·o cli rifcrirr pro11ta111enlc ai J11c.>cli c i proYinciali og·ni i11 n(l r nlpie11za, per g li eYen l 11 ali lH'OYYecl in1en li . "' j l)rega110 Je l~ I~ . v\1. di })Ortarr qu a nto O})Ta, con ogni soll el' i Ludinc, a co110 cen zn d elle dipen<lcn li a111 111in i ~lra1.ioni degli i liluli <li cura e rli 'igilarc J)er . 11 1>ro nla rigoro ·a a ttunz ione, infor111ando d1 ogni c111cr genz!l qt1 es lo i\Ii11 i s lero .

Cronaca del movimento corporativo. La t11ssa sulle insegne e i titoli accademici. La Con1n1i s ion e cc11 lrale <l.rll e in1 •no~ t e l1a eme ~o t111n dispos izione cli }Jri11r ipio in rneri lo all a ta ~a bilità clc'll 'illcli.r az io11c <li titolo nccadcn1ico: La {;0111n1issionc, i11 forn1a l 'Age.11zia Nazionale, ha s i a]Jil ilo cl1 e per qur111 lo j} titolo accaden1ico j11dicl1i t1n a qualità e n o11 u11 'a lliv ità, })O le nd o essere ·porlnto cla cl1i l o l1a c·o nseg· uilo ancl1c e i1on e ert i I i effe ltiYamer11 c la ])rofess ione> corri j)Ondente, l 'i 11dicazion e cli e so i1e11 a t ar ga por la11 Le il nome cleJ professjonisla é.l J) PO la a]] 'ingrrsso dello s lab ile in c111 ha :::.ed.e lo s luclio ha ey jcJe11te e dirci lo riferirr1c11lo all 'atliYjtà })ro.fe. ion a1e cui ser,·e (li ri cl1i an10 co11 fi11 c di lu r r o e q ujncli r e11de lcg i 11 i n1a l '<q)pl icaz ionc d ell a la!:isa ~ ull e in seg11 c.

Distintivi di categoria. Co11fccl crazio11c Fa, c i ~.l a cl ei ))rofe ion is li e<l .\rli · ti con circolar e dire lla ai Segre tari <lei Sindaca li u<.tziona]i r ai Prc~ i cle11l i .delle l 1nioni Pro' j11 cial i aYY.Crl e .e l1c, ro11 rifer in1c n t o nll a norma confe<teralc n. 361 <l cl 30 111arzo '' · s., desidera che I u 11 i i i> rofe si onis ti e gli a rl i sl i i a110 freI.Al

g ja ti a e11·011ori1ico e ~.peciale dis li11tivo istituito, a suo Lempo dal P . N.F. per le proprie categorie. A tale SCOJ)O i Segretari e Comn1issari dei Sin<1aca li Nazi.011al i e i Presiden li rle1Jc U11io11i diflon<lera nno la co110 c·c n za dei disli11 li' i , Le si fra oir)i associa li .. aYYal rnclosi anche <lr llr rivi s te> di ca tego·r ia , ]J0 11 er1clo i11 rilicYo J 'i1111)orl anza <leJ]a con.ce sione e l 'o pporltn1ità che J1 e~:t111 0 11e ia 1)rovvisto. Affi11ch è Je ricl1ies lc d ei si11goli poi::1sa110 c.·ssere in1n1rdialan1en le sodd isfalle, la Co11fede razione è cli })Osta, a richies ta, a dotare ciaLct1na Unione di11e11cle11lc d i 1111 congruo 11111ncro <li cljst inli ' i (li ca tegoria, n<lcl ebi ln11òone il rela liYo in111orto.

MEDICINA

SOCIALE

L'Istituto della p1·evidenza sociale. Il J) ucc ha ricc' t1 lo j] co11 s . i1az . La11tini , pre. iden Ie (lell 'I ti lu lo nazionale fascis la d ella PreYiclcn za ociale, jl q ualc gli ha fa I to un 'am1)ia r elaz io ne -ull 'a ndan1enlo d ell 'I lilut o, j11 ])ase alle 1i s ulla11ze .clri rcJ1di co11ti per J'esrrriz io 1939, rC'ce11lc111e11 te :ll >l)fO' a le dal Consiglio di an1111inistraz1ouc . :\ cl l S'J9 fnrono ('011 cesse 110.568 r1 uove }Jensio11f per i11Yalict i là e 'ecchiaia, i)er l 'an1luo in11)orlo di 70.430.796 lire, contro 61.507 pcn . io ni per annuP lire 49.573.483 11 el 1938. All a fine ·d e] 1939 era110 co l jn cor so di pagan1ento 19.555 ])ensioni per I 'in1por lo a11n110 cli L. 528 .048. 159. Furo110 er oga le .per indenuità di di socc.u1Jazjon e 167.181.636 lir('.I comprese le i11aggiorazio·n i per i fi g·li a cari co, pitt L. 3.500.081 }Jcr l 'i11den11ilà s traord i11nria 11atalizia e lesa ai di . . occu1)a li . Gli ind ennizzati .furo110 Zl ì nii1a 981. Alla fine dell 'anno era110 ricoYerate J)er effe tto de ll 'assicurazio11e co11 lro l a tubercolosi 25 mila 978 p er so11 c tra assicurali e fa n1il inri d i assicura ti. Le giornat e di })rcsen za 11 ei sa1la lori e n egli sla1Jilin1enti idrolcr1nali anu11on taro Il o 11ell'an110 a 9. 795.084 e dal l ' ini zio d ell 'assic urazio11c (1° ge11naio 1929) a tu l lo il 193&' se 11 e so110 r egistra! e 66.665.457. \ Te11ncro erogati i1el 1939 11. 183.9~9 as egn i <li nal ali là per L. 30.288.27 4 . Il Presidente flell 'J. I .F.P.S. 11a quindi riferito ull 'a ltiYità sYolla per la Colonizzazione dcn1ografi ca i11 J..,jbia, s u gli assegni famili ar i, ui pres·t j1 i rn a Lr j 11)011 i ali , ecc. Tf co11s. 11az. Lanljr1i 11a con . . eg·nnlo al Duce la son11n-a cl i u11 n1ilion e, clelibcrala cl al Consio-l io cli a1T1 n1inj lraz io11e fl ell 'I lilt1l o, per quelle ~ l LiYilà assi te11zia li a1le quali Egli in Iend e cl e. li11arle.

Il Du.ce l1a elogialo l 'attivi1 à sxoll a ed ha assc-

g ll a lo lire 500.000 })er. l a bonifica tlcll~ case rura!i del! 'agro })t'l lnvi110 e J1re 500.. 000 })Cr l os1)edale r1vile di Ravenna.

Regolamento per l'esercizio professionale delle ostetriche • Co11 Regio {lecre to 26 inaggio 1940-1 \ ·111, 11. 1364, publ) icato 11ell a Gazzell a Ufficiale n. 237 del 9 otlo])re 1940-XVIIl è s tato approYalo il regolan1t~111 q l)Cr i ·esercizio l) rofcss jo11ale dc] Je o~ Letriche. 1

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SEZlONE PRA:TIC.-\.

111 es·o è ·Labilil o clic J'o ·lcl rira, oltre al co111pilo SJlec ifico clcll 'a · ~ i s l c n za alla donnn , cluraule la gcs loz iollc, il p nrt o, il 11t1er1Jerio 11or111a]r e dclJ 'a~c:i - t c n ra ·al i1conal o, 11a qu ello ([ella vig·ila11za della n1aclre e dcl 1JaJ11biuo, fin o nl terzo anno d i clà. Ì\c ll 'r. crc i1.io delle fu11zio11i di vig ila n za clclla 111éHlre e dcl ban1bi110, la o tc trica coadiuva i a11 il ari Jl Cll 'a ~ ·i ler1za don1i.ciliare JJ.Cr la nlalernitft e iJCr l 'infanzia, e seg11ala all 'at1lori là co111pe le11te, ljCl' le n cce~. arie l)fOVYicl cn zc a ·i ·te11ziali , le eve11luali ·de1i.c ie11ze C(l i )Ji og11i accerlal j . Sollo la direzio11(' dcl n1ed ico 1'os lel ri<.:a cliffou de lr 11or111e J)ratic he <l i igiene i11al er11a e i11fa11 lile. Oltre alle fa coltà co 11 se nlile all ·o · Lclrica Il('ll 'e ·crciz io d ella sua a lliYilà 1)rofcs io11alc per !'assi ·Lenza alle gesla11li, al le J)a rloric•nti e alle puerpere, a 11or111a delle j ' lrt1 zio11 i d cl ~1Ii nis lero cl cll 'In lcruo , 1 ·o~ l cl 1 ica 11uò l)fali care lutlo qu a11to i..• co.11se ntito dall e di.po ·izio11i i11 Yigore alle i11ferm ic ce g·c11erich e i11 possc... o d ella lice11za cli cuj C1 11 'a rl. 140 .del Les~v u11ico delle leggi sa11itarie o clell 'a lle~.lato cli abili lazionc co11 egui lo a 11orn1a dell 'a rl. 6 clella legge. 23 g itLg·110 1928, 11. 1264. In og11i ca o è Yielato a li 'o lelrica di prc lare ass i ~t c11za a i nfern1i affe lti cla inalat lie 0011I agio e.

CONCORSI. Concorsi statrili dell ' 4 nno XIX

Con Decreto del Duce clel Fasc i n10, Capo del Go,·er110, in <lata 19 ottol)re, ·0110 autorizzati , tra altri pubblici co11corsi, i seg uen li : i1el l\iiinis lero -<legli Ir1ler11i, a 4 po .. li di 111cclico prov. aggiunto cli 2~ classe; 11cl i\[ ini ~ lcro d ella Guerra, a 288 !)O ·Li di len ente medico iu .... p. e.; n el l\linitero d ell a l\lari11a, a 25 pos ti di lene11te 1ned ico in s. p. e . ; 11el lVIi11islero dell 'Aeronaulica, a 40 pos li di lenente n1ecli co i11 ·. J). "; nel Mini stero <lellc Co1nt111 i.cazior1i , a 7 J)O li di allievo i J)etlore in proYa Lra gli abilitali alla i)rofc , ione clj n1e(li co-c h irt1rgo.

HOMIHE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE So110 s ta li lrasferi li i . rgue11ti i)rofc f'O ri unjYersilari: Eugeriio l\1aurizjo, cli cli11ica o letrica e gi11c<.:01. , da Sassari a Catania; Gjorgio Do111i11ici , dall a patologia i11ccl ic:a alla clinica 111edi.cn ge11er a]e e lera11ja me(lica in Perugia. Il ùol l. Osvaldo Poli111a11ti, g ià 1>rofessore cli fisiolog'ia alla R. U11iver ità di ~crugia e direttore della Rivjs la di Biolog·ia , " 11 on1i11ato oci o clelJ 'Acca.de111ia germa11ica LeopolcH n a-Caroli11a dei nalurali~li i11 Halle a S., })resiedut a cla E. 1\]Jclerhalcl en. Il con:ole rnedico com1n. tlol l. Giu seppe Masciadri cli Co1r10 nell 'annual e della ~1arcia ....u Roma è ·tal-0 no1ninato gra11dc uffi.cjale nell ' Ordir11~ della Coro11a d 'Italia, su proposta del Duce del Fascismo , Capo del Governo . Corclial i ra 11eg·ra1nenti. L 'Associaz io11-c l\ilecli ca A11lrrica11a , n el suo ultjmo congre:3. o a11nuo, ha co11ferito la i11edaglia per servizi importa11ti al lçtringolog·o clot t . Cl1eYall icr Jack on di Filadelfia.

l lcCOi\CPE~Sl3

2071 \L

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J\l edrtglia di bron::o

San1111arli11i Pjer Fra11 ccsco cli !Jaolo e di Bo111lag io Rosalia, 11ato a Buslo J\rsizio il 4 i10Yen1brc 1905, tcn e11 le i11edico co111plcmen Lo, o pedal e li.eg in a l~len a 2418. « l\1edi co d i una colon i1a operan l e in diffi cili co udizio11i di an1hier1Le e di cli1na , con1piYa la sua 111is.. io11 c din1oslra11clo belle <loli clj c:oragg·io e di ca1)acilà professionale. 1P er 111cclica rc ed 011erare Ceri li , r iportali in uno co11lro con forze riJ)el]j , volontarian1ente si staccaYa d alJ a colo1111 n cl1e raggiung·eya dopo t1n 'intera giornala di 111arcia, pro lel lo da e ig·ua scorta. 1:sc111pJo di allo cn o del dovere ». F.jccè-Lim111ù , 110Ycn1l)1 c 1936-"\I, - - 23 inarzo 1937-X, -. 1

NOTIZIE

DIVERSE

Società italiana di anatomia

pato~ogica.

Rice' ia1110 : So110 lieto <li })Orlare a co nosce nza d ei .ct1llori <li a11alo n1ia pat ologica e ·d i Lut ti g li sludio~ i <lel Jc l)ra11chc affi11i che , dopo lu11ghe 11ratj cl1e, è s la ln accorcla la l 'au lorizzazionc uifi c iale i1er la creazione <lella « ocielà it al1an a cli A11a tomia patolog·ica n . 1.' id ca e il 1)roposilo di dar vita a ques ta «Societ à ilal iarla cli Ar1alon1ia J>a ·tolog·i.ca », era uclla coscien za di lt1lli. 111 u11 i11contro a'ulo qualch e a11110 fn a Ro'l11a - prese11ti 1p·f>pere, ' ranzctti, , oll i, Businco - si stahiliro110 le li11ee g·cnerali clel proo·ra111111a, cl1c Iui i11curjcato di sviluppar e. In qu e~li giorni 111i è staia con11111ica ta dalla 80lcr lc J)irezio11 c g·r11cralc del Mini s tero cl ell 'Eclu caz io11e -azionale, la g ractila 11otizia che anche lo St.a lltl o rle1la Società, che dovetti predi SJJO rre, è lato a1)J)ro,·aLo co n R. Decreto 13 e tl. 1940-X, -IIT . Co11te111poranean1e11te allo svolg·i111ento cli quesle pra lichc , si e11tì l 'oppor luni là di co11 ,-ocar r una r iunio11c sc ientifica , cl1e avrebbe dovuto tenersi 11cl n1ese cli dicembre dcl corr. a. a Mila110. Era s tato anx:he st abililo il len1ia: cc Twnori d cl Siste11la reticolo-e11cloleljalc ». La i111n1 al tira n1orle d cl se11. prof. Alberto Pcperc, titolare della ca ttedra di lVIila110 e· rettore di qucll 'Univer ~ ilà, e l 'a lt'L1ale st ato cli fruerra, l1a11 no, purtroppo, d e terminalo una balluta cl 'arresto u ques.la cleci ior1e. Il ço11Yegn o rest a, perciò, . ri111andalo . a le111po .cla d eterm inarsi, cl1e sprr1an10 }) f O imo. Fratl.ant o, ono ai)erte lt'· iHscrizjo11i alla Societ à. Es e, fi110 alla clefinitiYa costilt1zione d el Consiglio Direttivo , clovrel)bero e sere riYolte al prof. Arn1a11do Bt1si11co, I lituto di Analon1 ia patologica, via Irr1 crio 48, )3olog11a. Le con1u11icazior1i ufficiali clel Co11 ·iglio Diret t ivo saranr10 dat€ co11 circolare o a mezzo della ta111pa med ica della disciplina. L 'organo ufficiale della cc Società italia11a <li Anato111ia patolog·ica » è l '« Archivio Italia110 di A11aton1ia e I~ t ologi : 1 patolog·ica », doYe verra11no puJ)blicati g·li Atti della Socie tà e quanto con cerne la sua attività. Prof. A. Busrr co.

Corso di cultura in igiene. Con nota 11. 25348 del 26 ol lobrc u. s., il ~Iin1 slero delJ 1Educazione Nazio11ale ha consentilo clic si i titt1issc 11ella Facoltà di ~fcdic i11a <lj ì\'a1)oli t1n


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IL

POLICT~ l~ l LO

co r o cl i c t1 l Lura j11 l g ie11e, p a rlic0Ja r111e n I e d e d ica lo a Jl 'ig je n e scolas tica ed a lla a ~ sis len za ocial c. Il .co r o ~ arà sYol 1o n ell 'I stituto d'I g iene (vi a Inc urab ili 3) cla lle or e 16 alle ore 17 d ei g ior n i p ari (m a rt edì , g iovedì e sabat<>) , a com11ir jare d al 10 dicemb re e sarà cliret to d a l dire tt ore deJl 'Istituto cl 'Jg ie11e. P olr a11no iscriver si i l aurea li di og-r1i l1"'acoll à e lull e qu ell e :per so11e colle, anch e n on l aureat e (in. cg·11 a n li , e.ccl e iastici , vig ilatrici scola lich e, assi· tc u li sa11itarie, vi$,ita trici , ecc.) cui inter essa la co11oscu11za <lei p roblemi d ell 'ig ie11 e e d el! 'assis tenza socia le, sp ecial111ent cleìll 'i11fa n .zia e deil l 'et à g iova11ile. Il p r ogr a1111na st abjlito .co111prc11cl cr à q u aran la lczio11i e (liec i eser cit azio ni pra tich e i11 L ab or at orio, no11cl1ò Yi sitc d 'is truzio n e a lle principali op er e ed t1ca liYe cd assis le11ziali d e lla provinci a di Na poli . Le j Lcri zio11i i r i.ceYon o a lla Segr eteri a d ell a Facolt à cli l\Icdicin a d ella R. Univer sità, accompag11an do la d o111a.ncl a a l ~I agniiico R e l lo re j11 cart a legale con la b ollet ta di p agam e11lo di lire t rrcer1to di t assa di i scrizion e. 1\lla fin e d e l Corso i frequenta11ti ch e i1e fa r a1111 0 clom a11<1 a e ch e avranno J)agat o u11 a sopr a la, a tl 'csa111c di lire ci11qua n ta pot ran110 es er e so l loIJOs li acl esan1e. A lnllj sar à rilascia lo (la lla R . U11ive r .it à il cr rlifica lo òi freque11z.a, e per color o cl1e av r a11110 sost e nuto l 'esam e qu es to sar à indicato nrllo ~ l esso certif ica lo. 1

Il XXXV annuale della nipiologia. L 'l l n <>vembr-e- eb be luogo a Capu a, pro1110 sa cl al 1Podes là e clal Preside d cl R. Is ti lt1to ~Lagi lr::ile, p r e c11ti l e autorilà ed e le tto p ubblico, j11t er Ye11u to :ir1ch e tl a Nap oli, la cel ebr azi<>nl' elci XXXV a n n u ale d ella fondazione d ella n ip jologi n e d el primo Is ti l u to Nip ioig ienjco, c<>n una elevat a ecl a ppla udita ronfer en za d el gc11. p r of . A11 gelo d ella Ciop pa, j } qu ale pose in r ilievo l 'in1porta11za ed il luminoso cammino del~a . ~ipi~­ logia , cr eat a d a Ernest o Cacace, e le l?r1or1~ à n~ ­ l) io logich e .ch e Capua va11tia p er m e·r 1to dJ. Ju1 . Dopo il ~.aluto al Re ed al Duce, fu i11vi a1o <l al P od est à u11 t el egr amma di om aggio al Pre$icl ell1 e <iell 'Op er a Mat ernità e Infanzia.

Notizie sanitarie di guerra. 11 () u ar tier Gc11er al e d elle }i"or ze Ar111a lc con1u 11ica, i1el bolle ttino n. 169, ch e aer ei n en1ic i h anno llombard a lo Càssala in c enòiando u n osped al e da ra1npo; 11cl bolle llino i1. 171 ch e a d Apolloni a ~Al ­ llania) è s ta to at tacca lo co11 b on1b e e mitragliat o a bas a quo ta u n osp ed ale r ecante visibilis imi i $Cgni d ella Croce Rossa; si l amen t a un f erilo. Il i10 ·tro coJlab or a lore p r of. F r a n e.esco Gr aziard , i)rin1a rio chirurgo a Zara, richian1 a to a sua tto1n a1ntda quale m aggior e m edico, h a t enu to alcu11c 1czio11i di aggiorn arn.e11 to di chirurg ia <li gu e rra ug·l i uffic iali inedici d el su o se llore. A l valor oso 1') rof . G r azi a11 i l a 11ost ra cordiale am rr1i r azion e.

»

[ .{\ :\:xo XLVII,

1'1--:.\J.

48)

~ i 1110, a lcun i s1lez1.oni , t u1 caccia scese di quota e

1ni lragliò J)er d u e Yolt c co11 cculi Ye le tende. A11p ren c.l ia1110 da1la « ~Ii.in.eh . l\ll cd. 'i\' och . » (da c ui t<>·g l ia1no a11ch c altre n o lizie) ch e dura nte i l n1e~ e di ottobre g l 'i11glesi b on1ba rd arono l 'ospec1a1e cli L a1nb cr en c n ella colonia fra n cese <lel Ga})on . Qu est a fond azio n e uma nita ria, gen er alme nt e 11o la, Yen .n e cr ea ta <la i ted esco Alberl Sch,Yeitzer, medico, f ilosofo r elig ioso e in u jO<?· ~ 111 I nghilterr a si è cl e lc r111 i11 a la d eficien za di Yar i i11 edicinali , in s j)CC i~ cardjo1 011ici , calma11 (i , jJ)11o lic i e sieri a1Ylinfe llivi . Si er a fatt o largo co11sun10 di questi }Jr oclot1i dura11le il primo anno· di g11crra; es i proYeniva n o d a fabbricche i11gle ... i e d a faJ)brich e a m crica11e. Ora i11olte fabbrich e i11g lesi son o t a t e fortem ente d an11eggiat e dai b o1nbarda1ne11 ti e 11an n o (lovulo 1in1ita r e l a loro p r od uzion e. In Turchia si a' 'erte d efi c ie11za cli m e <lici11ali , a 11<: h c in seguil o a l 1na11ca lo rifornin1e11to cl a parte <lella Ger1na11i a. Gli or gani g oYe rn atiYi h a nno· fa ll o np pello al! 'eco n omia n ell 'u so d ei int'd ici11 a1i e a ll 'au n1e u to d e lla ])rocluzion c i1 azion n)('. L'u oi, cr ..;il à H ar Ya r cl (<li ·Ca1yibridge n el Nl assac hti.. e t I s ) e l a Cr oce Rossa An1eri can a ha11110 s ta !Ji lito d 'i11Yi ar c in l11ghilterr a una Unità n1eclica co1np l0 ta, !1er lo Lucli o d c i l)r O])]cn1i cli11ici e· i1r ofila tlir i <lcll 111a lallie infc lliYc 11ellc co11dizio11i d i g 11ctr.\. L 'U11ilà risti Ila dj u11 os1Jed a le e un labor a lo rio; è dire tt a d a l }) l'Of . J . E. Gord o11. Le '"'11ese so110 sos le nu le dia Ila Croce Rossa 1\.merican a _ P re ~ O la C roce llos:::.a cl i NC\Y York si so110 iscritti 300 Yolo11 ta ri co111e (l a tori di san g u e per i feriti in I11g·l1i]lc rr a .

In memoria di Giorgio De Blosi. È : t a lo asseg11a lo })er l a scco11d a Yolla il Pre111i<>

« Gio rg io D e Blof:: i » e rogat o dalla appos ita fo11 dazio11 e i s lit11ita presso l a R . Univer sità di Ro t!J fj. coi pro,re11ti éli p11b])li ca sot l oscrizione promossa clall 'A soci azion e Ita lia na Fasci st a p er l 'Igiene on d e on <>r ar e la inem oria d el g iova11e ero e G iorgio De Blasi $O ltot e11en le .cli comJ)l em ento n e lla R . 1\ er o 11 au Lica, i seri Lto a l 5° corso d ella F.tcolt.) di ~1 edi ci11 a ilella R . Uni ver il à di Roma , caduto n el cie lo <li Littoria clurante u11 audace volo di addetra n1e n to b e llico, il 14 ot topre 1935-Xlll . Vi11cilr icc d el i1r e1njo, ch e Yien e a~" eg·n ato dal ~facrnifi.co Re ttor e d ella R . U11iYer sità su pro·p<>s1a 0 del Prc ide d ella Facoltà Me dico-Chirurg ica , è ~ 1aI a in ques l 'a11 n o l a ~ lune11t es a l cl a Bian co.

Un po' dovunque. _.\l Ca1npidogli c, i1 ella al a Giulj o Cesar e, con: I 'inter vento d el l{c J1n 1)e r:i lor c e delle Autori tà d ello St a t o, fu sol e 11oen1en.lc in au g urato, il ~4nove1nbre, il XII a11n o d ella R eale Accad{'n11a

· <l 'Italia .

L 'ao-e11zia « Le Colonie » 11a riferi lo, in cl a1a 21 11ove;1b re ch e n elle r etrovie d el fro11 te egizian o,

Jl ~e11. prof. Nicol a P cn <.le, Re ltor e Mag11~fi co d cll 'I\ ccademia d ella G.I .L. ha t enuto la prol11s1on e pe r il 14° a nno accad em ico, i~ augurato a.I Foro ~·Iu ssolini , l)r esc11le il .~egre l ar1 0 d el P artit o.

rluran Le u11 ch iar o inat tino, venne bomb ardat o d ao-li av ia lori i11gl esi un osp ed ale d a campo: d op o ~he clue bo111bard ieri ebber o fa tto cader e, Yicinis-

Presso il ~[ini s l cro (lell' _l\g ricollura e d elle Fores te si è riu 1Yita Jn Git1nta esecutrice J:>er le


SEZIONE PRATICA

pian le officinali, di cui alla legge 6 genn. 1931-IX n. 99. La Giunta ha riconosciuto necessario un aggiornamento dell'elenco delle piante soggette alle clisposizioni d ella legge. Il Comilato per la celebrazione del co1nplean110 del presidente Roosevelt ha potuto annunziare, il 24 sette1nbre, di aver raccolto nel 1940 l a somma di oltre 1.400.000 dollari, pari a circa 30 tnilioni di lire it. , per la lotta contro la paralisi infantile. Fino al 7 se tlen1bre erano stati acoerlali 4037 casi della malattia, co11tro 3454 nel corrisponden le periodo del 1939.

Nello Io,Ya (S ta ti Unili d'America) durante il i11ese di agos to furono denunziati 176 casi di poliomielile, e durante le prime tre settiman e di sett en1bre altri 200 casi . Le sct1ole sono tate chiuse; si è vieta lo di portare i b ampini nei teatri, nelle piscine e in altri luoghi di riunione. Il podestà (li Ge110Ya, su unani1ne de]i))erazione della Consulta, ha deciso di tumulare la salma <lei compianto prof. sen . Ed oardo Maragliano nel Famedio di Staglieno. La cerimonia si è s,·olta, i11 forma solenne, il 18 novembre. È stato inauguralo n Modena, presente il ~Ii­

nistro Bollai, l 'Istitut o p er le malattie 1ropicàli (l sublro1)icali , 11ella nuova signorile sede concessa alla R. Università dall'Opera Pia Rr:tint1 sso. L 'Istituto è diretto dal prof. Giovanni Serra , il quale fu g ià direttore degli Ospedali di Albertville nel Congo Belga. In « Lijecnicki Vjesnik » cli .Zagabria, n. 10, A. B. Pericic <1cdica uno s tudio a Giorgio, Bagli' i. Il 17, 18 e 19 n ovembre Ja Pri11 cipessa di PicmonLe, n ella su a qualità di ispettrice nazionale <lella Croce Rossa , ,,i itò vari ospedali militar! e centri sanitari di Bari e d ella provi11cia. TJ·ambasciatrice del G iappone a Roma 11a visi-

t a to i feriti ricoYerati 11ell 'Ospedale militare del Ce1io . Nella grande sala dei concerti di Francoforte sul Meno Ja sopr ano Toli Dal Monte e il b asso Augusto Beuf hanno dato un con certo in onore dei ferili di guerra germanici . La n1anifestazione è st ata patrocinata d al Consolato generale d 'Italia: dal locale Comando inilitare e d alla « Kraft durch Freude. ». 1\l con cert o hanno assistito le più alte au torità citt acline e i incmbri della collettività italiana. Un a circolare d el ~1inis t ero cleJl '111 lern o dcl Reich, in data 29 o l t obre, richiama gli ospedali , le clinich e universitarie, i tubercolosari , i san atori per tubercolotici , le case di salute per tubercolosi extra-polmonar e - in sp ecie ossea e cutar1ea - all'obbligo di d enur1ziare tutti i casi di 1nalatlia o di morle, allorchè si tratta di tuber<;olosi polmonare o laringea contagiose, di tubercolosi cutanea o d'altri organi. La denu11zia dev 'essere fatta agli uffici sanitari entro 24 or e dopo la dimissione o dopo la mort e. L 'obbligo compete ai tlirettori d elle istituzioni predette.

La vacci11azion e an tivaiolosa in Spag11a è cosl })OCO diffusa, ch e il Governo si è indotto a conce•1ere le t esse'• e a1111011arjc soltan lo a cl1i provi di avere subìlo la Yacc in az ione; in prossj111 il à d egl i uffici per i] rilascio d elle le. er e, 0110 in11)ianl alc

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lazioni j)er le 'accin azio11j, i1elle quali questa può essere esegujta gr a luita111e11te. A Dresda il )luseo cl 'igiene ha orgarljzzalo, per la prima Yoll·a, cl al 17 al 24 i1o·Yen1brc, t111 a « selLimana cl 1igiene n; si $.0110 tenute conferenze e proiettale cin ema togr afie, tra c ui u11a nuova dal lilolo « ;\ YYia111ento all a salulc ». cc La « 1Soie là tedesca cli ricerche n 11a cclcl)ra lo

jJ suo 20° anno di fo11d az ionc inaugurando t111n. · ua 1)ro11ria sede a Berli110-S leglitz . L 'associazio11e h a stan zia to 200.000 n1ar cl1i per ricerch e 11cciali . Sono preYisti con tribuli (la a] lre i)arti. Pres o la Società an onima ~liniere carbonifere della valle V\' oli eg·g·-Traun, nel distretto gerrnélni co dell 'Alto Danubio, a Th omas1rYi th, è lato fond alo u11 o ped ale con attrezzalura con1pJ c la per l1a r adiologia; cla esso clipe11do110 3 arn})u la lori , <lislo· ca li 11ella regione . Le 111 i11iere 1)redel le i111pjega110 3000 01)er ai. 0110 le più i1111)ortan li della Ger111a11ia e ...ono s la l0 quasi improvvisale cluran Le la g uerra , per fron Lcg·giar e i bisogni di carbo11e. rell 'an1p jto d ella cc Setti1na11a p er l 'i11fa11zia », svoltasi a Vienna, ebbe luo·g o la ga Co11fer enza i11cdica (lelJ a « Lega tedesca per la l)ro tezione dei lat lan li e dei piccoli bamJJi11i », ch e trattò il terna: cc L a tt1bercolosi alin1e11 I are i1ell 'et à i11fa11 ~ tile » . La r elazio11c e le comu11icazio11i son o ... la ll' raccolte in un Yolumetto, in vendita al prezzo di Jll\il 1, presso l a sede della Lega (Ei11em str . 11,. J3crlirl W 62). 111 Fra11cia so110 s la le e111a11ale i1uove disposizioni j JC'r Ja d isciplin a (tella professione m edica. Per l 'c~e rc i z io j)r ofessio11a1<:> è or a necessaria l 'iscri zio11e nel « Co11siglio dell 'organizzazione professionole 111edica », ch e è suber1trato ai Si11dacati , i quali sono stati sciolti. Ai inedici è vietato di aver e rapporti i)r ofe io11ali co n organizzazion i commerciali. L e infrazio11 i alla d eontologia n1edica Yen-. gono giuclicale d ai Con s igli di-partimc11tali. (Ripor-. liamo qt1esti dali dalla cc Det1l. ~Ied. 'ì'\' och. >), clal ... la quale d esu111i n1110 a11ch e altre nol izic). I11 Spa g·rla s i è sYolla. a I>tDr lire (lall 'l oltob: e_, una cc SelliI11a11a i)er la lotta co11t ro la mortal~1a i11(antilc », co11 speciale rignnrdo alla 1nortal1t à. dei latla nli · Yi l1anno aYlllO i11-0lta parte le Associazioni fe1~minili della Fal:111ge. L'azione è con ... is.Lila ir1 conferenze, ))reYi corsi, })roiezio11i ci-. n en1a tog·raficl1e, i11ostre. L 'Accademia Yiennese p er il p erfezio11a111e11to 111edico, d'intesa con la Facoltà meclica di I11n-. sJ)ruck , ha org·anizzato, in quest a fa col~à, .u11 .corso acceler ato di perfezionamento sulle les1on1 e I dan11i dello port . Il cor so i lerrà n ei g ior11i .10 .e 11 ae1111aio. Per infor111azioni e progra1n1n1 r1Yolg~rsi, al più presto, a: Sekretariat cler WienerAk ademie fiir lirztlich e Fort))ildung, Alser str. 4, ' i\Tien IX, Germania. Seco11do il « Sou ll1 Afr. Med. J ourn. » il nt1n1ero dei medici nell 'Unione sucl-africa11a all:.i fine del 1939 era di 3259. I n1edici erano s tali 1346 n el 1913; 1791 nel 1923; 2478 n el 1933; 3088 nel 1938. A Jaen (A11dalusia) vien e cos truito u11 g·ra11rle as ilo psicl1i atrico, del cos to <li 6,5 1nilioni di pe alas.


~'074

« lL POLTC'LlNICO »

Si 11:1 da l\c,,· \ "vrk ch e Jn s igu orc1 l ~o ·e' l\Ic~Iul­ Ji n s d o po e~!"crsj fall a \ llrc i11 i11t· co nt ro g·Ji s lrcplococrhi , l1a for11ilo il !:- RllgtH' per Ja lra::;Iu i o11<' 200 YoJtc a 29 111 ala li co lpiti cln sc ll ice111ia s lrC}Jtococ.cicn, dei qt1ali 18 0110 guari li, lra cui un a 1d1Jotin a clj 4 a1111 i : è I ala ]a 1>rjrr1a lra l la la e in a 111esj r ice r cl te 29 vo] le la trasfuR ionc cli }Jjcrolc qua11lil it cVi .. ang·ur cleJla zia.

Nel porl o cli Cosla uza s.ul .\'f nr Nero i palo111bar .i l1an no tJortat o a galla tre rH~~c· i11elallicJ1e chiu .. e, co11l r n e 11li 50 I\.g·. d i OpJ)iO cia~c u11 a. Un nl r dico dcgl j la li 11iti l1a i11 c ·o da p a rt e lull j i fogl i e gli o pu ·r0 li di llubùlicil à a rrivatig·li dLtra11tc il 1939; j ] lJeso l1a :super alo 300 liblJrc ! l« J. 1\ . l\I . .\ . », G ot tobre 1940).

Il 17 o llo hL c u . . è j111prov,j ·a1uc 11l c Jl1 R11ca lo, jn Mazara d cl , .al lo (1'ra1)a 11i), il prof. dot l. co n1111 . .AAELF. .\.J ELLO, cl1irurgo i)ri111at io d cll 'ospeclalc c iYilc di P [llcr1no e libe ro cloccn1e cli patoJogia 1.·l1i r urg·ic-a i11 que lla Univer ità. Per stLa 011cra all 'ospecla le di Palern10 ~ orse u11 a Iiorc11 l i: s in1 a Sl'llO]a <li chirurg ia, cla .cui so110 11 cil i ,·alor os i a llieYj , ch e 011ora110 tuttora la cl1il'Ltrg·in il alitt lltl . r~ ra st alo UllO cl ei l)fÌDli acl in l<.' r\ c11i re ::'·l ll ct1orc e })Orlò i10Le,·oli co 11 tri})u ti cli11ici ccl opc ralòri , oltre a tan ti alt ri 1)r OJJlc1ni ar1che alle ga · troe11lero to1nie. Pel · u o al lo Ynlor e , d ttra n le la g L1erra liJJ i.ca, ro n crrelio11alc J)r OY' ed i 111 cu lo . ebbe la clirezione cl i lulli i repa rti chirurg·ir i clcll 'Ospeclalc lnilit ar c cl i Pa l er1110 cd 'il suo sanat-0rio !)riva Lo , che allora accolse alc1u1i dci j)ii1 g raYi fra i valoro i uffi cia} i Ieri ti, e' bhe I 'al lo OHore clell a visita <li S. fvl. il Re. 1\!la ol lrc all e ~ u e r 111i nen Ii qualità cli11icl1e cc.I O})Cra lori e, r 11c 110 l t'cero un vero i\faestro di Chirurg·ia , fl1 t 111 l 'on1 0 do la to di cl evalis irrte dol i ~11ora]i e fa1nili ari. ,S. 1

Xf_, \ilJ ,

[ANNO

'' IL PO LI CLINI CO

''

J\Ul\II.

48}

SEZIONE MEDICA (MenslleJ

. diretta dal prof. CESARE FRUCONI Il Nu111ero 11 (lo novembre 1940) contiene : LAVORI ORIGINALI: L. DONATELLI e A. PAPINI - L 'azione dei derivati sulfamidici sui leuco(:iti. S. CHIODI e M. GEMMI - 11 comportamento dei bronchi di drenaggio nell'aspirazione endocavitaria studiato c~n introduzi-one di olio iodato. I. DI MARCO - Sul contenuto di az-oto purirìco totale dei globuli rossi del sangue umano.

19

Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Medica: ltalld L. 60. • Estero L. 70 Se cumulativo con· la Sezione Pratica: Italia L. 1 2 5 , Estero L . 1 8 O ; se cumulativo con la Sezione Pra· tica e con la Sezione Chirul'gica : Italia L . 1 6 5 . E stero L. 2 2 o.· Invia re Vaglia Postale alla di tta LUIGI POZZI edi· tore Via Sistina 14. ROMA.

''IL POLICLINICO ''

SEZIO~E

CHIRURfilCA (mensile)

Direttori : prof. R. ALESSANDRI e prof. R. PAOLUCCI 11 Numero 11 (15 novembre 1940) contiene: LAVORI ORIGINALI : M. C.A.. NA VERO - Sul valore clinic·o dell'albumin\,lr•a reno-palpatoria. L. LAZZARINI - Sut v.olvolo dello stomaco. C. SCARTOZZI - Metabolismo dell' acido ossalico nei malati di suppurazioni 'pleuro-polmonari.

_.. Prezzo del Numero L. 6 Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: ltalla L. 60. • Estero L. 70 Se cumulativo con l a Sezione Pratica: Italia L. 1.2 5 , Estero L. 1 8 O; se cumulativo con la Sezione Pratica e con la Sezione Medica: Itali'a JJ. 1 6 5 , Estero L. 2 2 O. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZl editore. Via Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per mater·ie• .111n1ni n i sl raz. scu1i laria

. . . . . . . .

Pa.g. 2068

A11tiel1nin lir i i11 olll zio nc oleosa e i11 emuls ion e arquosa : lo ic ità )) 2067 • Bibliog rafia . . . . . . . . . . 2058, 2061 Brucel Iosi : ri rc·r ch c })al [,r riolog·i.r he )) 2063 Callo d c i J)t1raltinai . . . . . . . . . )) 2067 Chin ino p e r j11icz io11i: iu co11,·e11ie11li )) 2066 Croncr.ca d el n1ov1.1n . corporal. . .. )) 2068 Diabe te: ro n lrollo dicl cliro e t])c .

)) ))

2055 2055

))

2()6

))

2053

)) ))

2064 2043

e Bo, v 111a11 . . . . . . . . . . . . . .

))

2063

Iniczion·i e 11doper i lo11eali n ell e J.)erivi sceriti ccl in altre affez io ni acldomin .

))

2031

j) O]n1.

. . . . . . . . . . . . . . . .

DialJele : ·C LLra qt1cs tio11i cl 'allualità. Di9.h r le i11si1).: calcio r fosforo n e] liq. c .-s. . . . . . . . . . . . . . . F erite p e11etra11 li cl<•l I 'addo11 1e . . . . . Ferite: j)re,·cn zio11c clell ' irlfezio11 c m rrlian l r st1lfa111id1ci . . . . . . . . . . G iardi as i: c ura çon acriòi11ici . . . GraYicla11 za: r caz . c l1i111i ca cli \' is . . cl1er

Tn uli11o ler a1)ia:

sjn lo111a lolog ia

p

.

J-

cl1ica . . . . • • • • • • • • Pag. 206:~ • • Tn l cs ti110 ~.rro ·~o: occlusio11 c da slr110 . . i )) traun1n tira . . . . . . . . . .. . 206:3 l . i11fogra nu lo n1a ing ui nalc : ct1ra a h)) l>reYia la . . . . . . . . . . . . . · · 2064 )) [al a l Li a rli Crohn i11 patologia é\{ldoii1 . 2054 M ed i cina soci a l e

. . . . . . . . .

))

2071

)) Mielornatosi lra sn1 iss ibile dci topi .. 2063 )) Morbo cli H odgki11 . . . . . . . . . . 2056 l)er itoni le e aderenze: prevcnzio1le i)er m ezzo di sang·ue . . . . . . . . . . 2064 )) Segno d ello specchio e au t obiografia 2064 Sin.clrome dello s.caJcno con e 8.en za )) costola rervicale . . . . . . . ... 2067 TrnsfL1sio11 e di sa11g uc : Ic1101ne11i 111 etalJ0Jic i . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 2063 ,.f rasfu sio11e d 'urgenza co11 J)lasn1a sul)) fumidato . . . . . . . . . . . . . . 2057 )) ' ' aerino ge11eralizza lo ad esito le lalc 2048 \.i!'crroplo. i . . . . . . . . . . . . . . ))· . 2052

Diritti di proprietà riservati. - Non è eot•entit.o " rsstampa t1' lmlori pubblicati ..., Policlinioo se non in seguito 1M 11Ut.rizta,6one scritta dalla re.à aDone. ~ wetata la pubbbc;a.vone ti; mnti di essi senta citame la fonte. L'Eorrou

C.

FRUGON1,

A. Pozzi, resp.

Red. capo

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier


Roma, 9 Dicembre 194:0-XIX

VOLUME XLVII

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 da ·GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE P R A T I C A -·--REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Cttnfco Medleo

di Roma

@)------------------~~--------------------------------------------------------~~--@ -PREZZO D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO» PER IL 1941 Singoli : (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) ( 1-a} ALLA SOLA SEZIONE M.EDICA (mensile) \1-b} ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile)

Italia. Estero L. 80 - L. 125 L. 60 - L. 70 L. 60 - L. 70

Cumulativi: Ita.lia Estero (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . L. 125 L. 180 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgiea) L. 125 L. 180 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chi1•.) L. 165 L. 220

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L. 6; della PRATICA L. 4,00

Preghiamo i Signori Abbonati di i;rovvedere con, cortese sollecitudine al RINNOVO DELL' ABBO. NAMENTO per it 1Y41 oriae evitare internuzioni o irregolarità nehl'invio <ki fascicoli. Il pagamento nell'Impero d'Italia e sue Colo1iie può essere effettuato 1iel modo più semplice ed economico versando cioè la somma negli Uffici della Posta nel Conto Corrente postale N . 1/ 5945 dell'Editore Luigi Pozzi, Roma, usanllo il Bolletti1io che aU1'uopo qui si .allega.

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N. B.

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SOMMARIO•

C. Frugoni : Sindrome taJamica (da tumor o da. tubercoloma?). .Lavori originali : M. Torrioli: Azione cicatrizzante di estratti lirpoid-ei testicolari sulle forme ulcerative cutanee e mucose COlì particolare riguardo alla colite ulcerosa. Osservazioni cliniche : P. Guglielmetti: Sull'aspirazione endocavitaria di Mon·aldi. Sunt i e rassegne : MISCELLANEA: B. A. Gauley: La d egenerazione iuiocardica associata all'uremia nell'ipertensione avanzata e nella metrite glomerulare cronica. - Da.hl - Jver1'en E. : La malattia cistica, sua patogenesi, sua prognosi e s u o trattan1ento. - G. Takts e J. H. J esser : Embolia pol1n-0nare. - E. Rastelli : L'iniezione s ubaracnoidea di alcool assoluto quale trattamento delle sindromi dol·orose da carciuom i inoperabili o recidivati.

Divagazioni : P erch è la fecondità diminuisce nella don-

LEZIONI

lecito. so1s petl.are la nalura spe.cifica. E qu esto sospetto e avvalorato dal fatto ch e., come vedrer110, a11c.J1e il nostro an1malato è uno pec.i fico e noi sa1)pian10 quale gr·a11de importanza abbia il fattore1 a1r1bientale nel d et erminis1110 -e n ello S'Vilu.p po ·d ell 'i11fezione tub-er col-0 re e tanto p1iù quanto ntinore ·è l 'età e più dtilicata la costiLuzione di chi è eve·n tual1l1ente ei&11os to .alla carica bacillifera. L 'an.amnesi fisiolog·ica, normale per quanto rig·ua11da naFicita e sviluppo , permette di rilevare che il 11ostr o paziente ft1 sempre gracil e, tanto che aila }e.v a inilit.are fu riformato l)e r debolezza ,d i costituzione. J-la abitu1dini corrette., e non ha mai avuto alcuna malattia ven-erea. L 'aua111nesi paLologica re;rnota è muta fi11 0 ai ll 9 anni: a tal,e e.là il paziente, acK:tusando 11ntevole aslertia, si faceva visitare e in queJS.1a occasione gli· veniva con sigliato il ricove1·0 in a1nbie11t~ sanatoriiale. Cos.ì fece, e rirnn e degente per cinque n1esi 11el Sanatorio di P·o r~ Furba ove, a quanto iiferisce, g li fu 1:i.~on­ trata una lesione dell ':lniirP il P~ 1r()

Lezioni :

DI CLINl(.;A M8DICA GE~\fERALE E TERAPIA l\tlE DlCA D GT. L:\. R. l JNIVERSIT;\ DI ROMA

1STITUTO

DireLLore: p1·of.

e.

~,RUGO•J\I .

Sindrome talamica (da tumor o da t11bercoloma ~)

Lezio11c del ·prof. C. ~"'RuooNI (*) . L'ammalato che oggi vi presento ( 1) è u11 ~iova n0 di 27 anni da Roma, celibe , ·di professiJone pittore di pareti. Nel gentilizio v :·è da rilevare soltanto che Ja 1n.a·dre morì in giovane. età a seguito di una malattia cronica laringea, affezio·n e sulla quale il pazie11te F1a fornire ben pochi particolari, ma della quale, per la gravità e cronicità ·del de,.. corso e l'esito in un soggetto ancor giovane, è (•) Raccolta dal dott . A. Guarnaschelli-Raggio. (1) La lezione fu tenuta a fine gennaio 1939.

na anziana .

Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico :

CASISTICA E TERAPIA: Il complesso prima.rio e l'imPortanza della cosiddetta via di Ghon. - Diagnosi e terapia delle stenosi j nijammator.ie non difteriche della tracheà e dei bt·onchi. - Il trattamento della pleurite pt1rulenta aouta dei bambini. - MEDICINA SCIENTIFICA: 11 calcio e il fosforo del liquido cerebro-spinale nel diabete insipido. - VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimento corporativo. -- C-c.ncorsi. - Nomine, promozioni ed on·orificen ze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indica alfabeticJ> per materie.


« IL POLICLINICO »

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])urante la s uo degenza la sinto111atolo,g ia sogg€ttiva fu qu.anto mai modesta e limitata a·d uno spiccato senso di aste1lia; non i)resein tò D)ai elevazioni termic.I1e., n è s.udo·1·azioni, nè t<>$S'e. n è dima gramenLo . Il riposo e le cure g en erali fecero svanire ogni sen sazio11e .anor1na le ed! anche in seguito il piazie11te non ebb1e più a lame11tare alcun disturb·o 1~·spiratorio. La malattia attuale risale a circa tre n1esi or s.o noi e i iniziò con d o·l ori 11on mo·l to intensi, sordi , che il paziente riferiva alle 01ssa dell'arto superiore1 destro. Questi dolori avevano1la caratte.r istica di la&ciare indenni le articol:izioni e di scon1parire dopo 5-6-7 giorni p·e r ri1>rese11larsi co11 .g·Ii s.tessi caratte ri dopo brevi tregue . I·: rano i11 co1·so questi disturbi da una qui11dicina cii gio1 ni quand10 l 'an1malato . i av,1ide . che il braccio d tstro &i era indebolito e che tale debolezia andava accentuandosi se mpre di più; dopo u11 rnese anch e l 'arto inferiore de.s tra inc•J1ninciò a farsi a st enico; no11 fu sede di veri dolori ~ rr1a solo di {_111alche fu1gac~ a:rtralg i.--l. In t al e p eriod o an ch e v eniYa n otato 1dai conos· enti un d eficil a carico d e~ faccìaìe d estro e1d un n1e<lico cons ultato· - e1i1))ra cor1fer.n1.as&e· l ,esiste11za di ut1a p1a r esi cJ1e a vrebbe intere&sato , dalle deposizioni d el j )a ziente, t utto il t erritorio di inner·vazio11c d el facciale , ·par·es1i cJ1·e .abbastanza rap1i 1d.a111c11te i;·o.i r eg·r edl. Intanto l 'asteni.a d ei due a rti ù i c.lesLra i a11da va .acc·entuando, sp ecie a c.ariro d ell 'arlo SU])eriore., ci<Y&iccl1è una ' 'entina ·d i g·iorni prirr.aa d el suo ricQ•v cr o i11 C linica il nostro a 111 1nalato fu co::; tretto a d a bb·a ndona re i I :-:-uo lavoro abitu·a le. A questa sinton1a tolog·ia :si è d a q u.alc.h c g ic>r r10 aggiunta ì11ten sa cefalr.1 [ ro11tal0 l)ttros is tica , ch e ced e proniame11tc ai co111u11i analgesici .e mai ~i è a cco:npag nata a ' 'omito o a disturbi visivi. D eve esser notato c.h .e paralclla1nen t e alJ 'in ~taurar:'i d ella sintomatologia de scritta l 'a 111mal.a l0 ha osservato p·r i1na in·d eb o1i1n·ento e })Oi ,sco111p a1 a d el sen &o gen csico . In tutto q uesto1 p e riod o n on ' 'i è lat o di111 a g·r~ m ento, n è febbre ; l ' al,,o e la min zi o11e . . i n1antennero r e.g·olari. E voi ,.E:d e te t111 g iovan e, .ap parl P11e11te a lla prim a cos tituzione morfologica di De Gio, anni, in con d1zio11i g~en era li alql1anto sca dute e sca d e11ti. - La cute è le 111uco se so110 1}iutLosLo J:>alli<ll', il pa1t11icolo a di po~o è se.ar so. All'a·5eella si t1istra e a gli inguini si p alp·a qualch e piccola linfoghiandola dura, mobile , i1ldol e11te. Il 1)101so è ritrr1ico, P.or111oteso e r elativamente. r a ro (62 pul sazioni al n1inuto) ; il r espiro è nor.n1al e; , ,i è e vi è &en1pre stata apires ia. Nulla di p atologico si r.iscon t r a a carico d e l collo. L'ispezione del torace ci m ostra un notevole iJ)fossamento delle fosse· S'Opra- e sottoclavea1·i e sopraspinose. Con la palpazi on e n on si a1)1

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[ ANNO

XLVII, NuM. 49 }

prezzano rnodificazioni deJ fre1Ttito vocale-tattile , ma c on la p er cu ssione s i ru ette in e-videnza riduzion e ·dell 'area apicale destra ed una r1etta ipo1fonesi .a carico di tutta la metà superiore d e11 · e111itorace destro. Le basi sono entran1be p oco espansibili. Nulla di anormale si a.scolta a carico tlell'e111ito1~ac.c si11istro, m e11tr e a destra si o·dono sfreg·ame11 I i diffusi e r1 ella fossa s.o·p1'a&pinos.a ra11toli a m edie e a I)iccol~ bolle e respiro a sp•ro . Il c uore è no·r male. Addom e, 01·gani ipocondriaci, ap1Jar.ato ge11itale nulJa presentano di anormale. La psiche dell 'amntalato : che al suo ingres·&o in clinica era i1or1nale·, è .1ndata p·r ogressiv.amente 0Ltunde11do ·i ed attualn1ente è notevoln1ente dej)re~5a e ·i h.a c1no a volte fenon1e ni a tipo alluçinatorio. Non &i è mai osservato Jtè riso , 11è 1Jianto ~i1 a ·tico. Il pazie·i:it. él si lag na di cefalea. . Il ca po è i1orn1.al111r nte conformato con cra 11io-pcr c us ione indifferente. I globi oculari sono alquanto &porgenti , 11on 'l'Siste ptosi palpe11ral e e le pupille son o a con torni r e1gola1·i, ma rr1idria tich c. ed anisocoricl1 0, es~e 11do ]a pupilla des tra notevolr11ente pri ù ampia della sinis.t ra _ F.nLra n1he r ea·g·iscono a lla luce ed all'accom·oda zione, m .a in modo torpido e., come potete· osser"'t ar e, si ridilatano ra ~)idan1enl e pt1r per~ i­ st e11do lo stin1olo luminogo. L 'oc ulomozion·e è integra e co5ì jl can1po Yi ·i,ro: n on esis te ei11ianopsia, dati questi con ferJnati d all.a ' ris j La :::·pecialistica cui abbiarr1<> ::;o Ltopos.Lo, il pazierntc. A carico dei .globi oc ula ri i n ota a n cor a cl1 e bilat eralmente il riflesso co11giunliYale è a se11te, i11entre è presente r nor111ale il cor11eale. Il 'is·o è così alta1nente ai&i11u11etrico ch e pei. . spiegare questo fatto , non essendo su1fficientì· i lievi fatti p ar etici , ch e con le adatte m .anovre si riescon o a nl cttere in e vid·ein za ne l t erritorio d el fa cciale inferiore d estro, bisogn a aluJ11eLter e I 'esist en za di una a simmet r1a congenita. I f)U11ti di e r11er g·enza d ei ,·a1i n ervi cr a11ici so110 i11dole11 ti e nul] a si rilei\ra a carico· della lin~ u a r d-ella b occa , Siol o la loquela n on i'• Jn olto cl1ia ra e t.al e in1p erfezione, ch e n on, arriva al qua dro di u11a vera .disartria, 6Ì r j11&iaurata di r ctc enl e. L' esan1e della 111otilità dimostra 111odica en1ipa1'esi d estra, e l)iù a carico della gamba , ~e nz.a ipotonia , m entre la motilità passiva è Dn ch e in ques to lato normale. A d estra vi è a n ch e astasia : se fa ccia1110 soJl evar e contem Dorane.amente le due braccia o· le duei gambe · vedia·mo l 'arto destro oscillar& come in.certo e p oi ahba1ssarsi spontaneal]lente, spec.i e1 se si t ogli e il c~ntrollo ·visivo. A d estra sono· pure presenti dism etria ed a1assi.a , infa tti ]e P'r ove indice-n.aso e calca.gno-ginocchio sono compiute falsarl1 ente ed entrambi questi sintomi si sono .accentuati duTnnle la d eg enza. Se invitia11to poi l'.a mmalatio ·a comp·i ere, a b-r.accia este&e icon le mani d ei ra pi,di su cces0

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SEZIONE PHATlCA

si,1i 1novimenti di pronazione e supinazion e· osserviaLr10 1'incapacità del n1alato ad eseguire tali movi111enti con la ina1l.O destra, osservia1110 cioè cospicua adia,d ococinesia destra. A1 quale proposito va ricordato che la adiadococinesi.a perde d.el suo sig 11ifica to di sin torna c.ereb•ellare se coesiste paralisi o paresi, poichè I ;alterala motilità dei n1us.coli supinatori e l) fOnatori è da sola sufficiente a produrla; tuttavia in questo caso così modesta è la paresi, e, ·viceversa, tanto cospi c.u a l'adiadoco·c inesia, che il sintoma con&erva il suo Yal or e. A carico dei riflessi superficiali v ' è d.a nowre che gli addominali sono vivaci a sinistra , mentre a d estra sono torpidi, facilmente esauribili e talora, specie il su1)eriore, non provoc.abili. Il rifles·s o plantar.e a s.inistra è normale, a d estra in,·ece, saltuariamente all 'entrata in Clinica, ora in maniera cotStante, si ha un accen110 al Bab·i nski, però le manovre di Strum.il'ell Oppenheim, non p·r oducono e· s tensione d ell 'alluce. I riflessi osteo-tendinei sono presen1 i ed eguali bilateralmenle, eccètto l 'arhille·o che è più ,-i vace a destr.a. . Nor1 sì provocano, clon i rotulei; solo si ha t.éllora lieve accenno ,ji cloro a caricai del piede destro. L'esarrie d elle sensibilità 6uperficiali mostr<J u11a en1iipoest.esia destra tattil e e dolorifica. Nei riguardi della sensibilità termic.a all 'ipoe. stesia si associa anche disestesia, infatti lo stimolo del ca J.do non viene mai percepito co:me. tale. Il senso di posizione, la sensibili1 à profo11da, il sensù di presi&ione1 e la palleslte.slia so·110 con servati; a destra si 11a cornpleta astereognosia: con la mano destra infatti iJ paziente non solo non è capace di, riconoscel!'e gli og·getti più comuni, cosa che gli riesce b enissimo .quando li sente co11 l 'altra mano, n1.a 11eppure sa riferire sui caratteri d ella l oro superficie e d ella materia di costituzione. Anche nei riguardi d ell 'astereognosia ricorcl ererno che essa non ha valore quando vi sia a nestesia, ma anch e p er qt1csto segno ,rale I.a considerazione analo·ga a quanto dicem1110 a })roposito della adi;jdococinesia e c ioè ch e rq ui Ja scarsa entità della ipo·estesia non è tale da . sp~egare una così com ·pleita astereog·oosia. Integri sono i sensi specifici, se si eccettun una lieve din1inuzione dell'udito a carico del1'orecchio destro. L'esame ·d·e lla deambulazione mostra che ]'ammalato can1mina falciando leggeTmente co11 la gamba destra e senza che il bra ccio dei.stra eSE\.,oU·a i normali movimeriti 'Pendolari. Però non s.i ha nessuna nota di andatura e.e. rebellare: l 'in·C·edere ·è corretto, senza oscillazioni n è deviazioni, non -esiste segno di Rom· berg. Le ricerche collateTa]i hanno dato i seguenti risultati: Urine e era.si sa1iguigna: n o rmali , non eosir1ofilia. 1

Pressione arteriosa: 134:/70 mn1. di Hg. al I liva-Rocci.

Reazioni per la lues nel siero (vliassermann ~1 einicke, Khan) : riegativ·e. t Cutireazione alla tub ercolina: lieven1e11Le J)OSitiva.

Esa1ne del fondo dell 'occliio: un prilt10 e~'3n1e dà liev.e turgore bila1.era1e delle papille,

cl1e appaiono a contorni sfumati. ·in un secondo esame, di qualche giorr10 fa, si riscontra un pro,gres.so ·d ella lesione in quanto si ·è fatta percepibile una iniziale pa1)illa da stasi bilaterale. Esame otoiatrÌJco : infiltrazione delle 'aritenoidi, arrossamento ed Edenta delle corde fal1&e. Esame radiografico del cra.riio: sella turcica e seni normali; lievissima accentuazione d-e1lle i1n.p re·s&ioni digitate. Esame radiografioo del torace: sp1iccata tr etrazio1n ,e di tutto l'emitorace destro con fatti di fibrosi e notevole spostamento d el n1ediastino verso des tra per attrazione. Nelle1 regioni sottoclaveari gruppo di immagini areolari a ni1do d'api. Rice,.ca del b. K. nell'espettorato: positi,·a. Esame del liquor: pressione iniziale 45, pre. sione terminale 25 (in posizione sdraiata). Liquor limpido· con Pandy + e Nonne-Appelt + +. Il. vV.: negativa. Cellule 1,6 p er n1m c. Ln manovra di Queckenstedt inn alzò la pi.1.·es5ione a 80. D el decor so noteren10 solo cl1e le· cefalee sono andate aumeintando ·di frequenza e di i1)tensità, tanto che è stato· necessario ricorrere ai sedativi, ei si acconìpag11ano a notevole br<l dicardia. Durante una di queste crisi cefalalgiche il polso scese a 48. pulsazior1i al I'; una volta insorse ancl1e vo111ito, che fu alimentare e preceduto da nausea. Questa mattina per la prima volta, mellltre :i la.g na·va di intensa ce f.al ea, l'am malato i111J) l 0"'1 i ~· an1 ente, senza. nessun seg·no pr-emonilore, l1a presentalo u11a spiccata ipertonia di tutti i muscoli del corpo , tanto da assum ere la posizione di opistotono con ·deviazio·n e d el capo e dello sguardo verso sinistra. Questo att.acco ipertonico non si è a ccompagnato a pte rdita di co11oscenza , nè a inco11tinenza d eg·li sfinteri , ma solo ad acceu tuazione della bradicardia, e dop,o· 11-2 minuti 1&i è risolto senza che comr>arisser0 movin1enti clonici o comunque anormali. Prima di discute1~e la sindrome r1e11rolog ica, è utile richiamare l'attenzionf>, sulla possibile. eventualità ch e una fo·r:n1a ·d i tuber colosi polmonare gra:ve, con1e la i)resente, di tipo fibra-ulceroso, aperta e bacillifera, decorra co1nple,t amente sil ente, senza la minima febbricola, senza un col1Jo di tosse. La conoscen za di auesta po·ssibilità è molto importante perchè sono questi gli ammalati socialm ente più 1)ericol osi rapprre~ e n tando una in sDspett~ ta, larga fonte di contagiò. -· Dal punto di vista tera11eutico, bench è q11i 1

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IL POLICLINICO ))

siano pres·e nti tutti i segni classici della sinechia pleurica : base depressa, ·diaframma rialzaio, i11ediastino attratto, ecc., bisogna rico-rdare. eh.e no·n si deve a pili.011. rinun.ciare alla possibilità di tentare un i)neun1oto race tera1>eutico, percl1è talio·r a tutta una obbiettività si111ilare .QUÒ essere non g·ià dovuta a sinechia pleurica, ma a cirrosi o fib·r osi p·o lmo,n are; in tal caso il ·p olmo:ne. non può espandersi ed allora ne vie11e che il diaframma, la p·a rete1 toracica e il n1·e diastino vengono attratti e si ha una sin·drome ·di appar·ente sinechia, mentre la .p leura è libera e1 si pos&ono allora avere le i11ag·giori dep ressioni pleuriche e l'e miglio·r i co11dizioni per l 'instaurarsi ·di un pneurr1otorace te·r apeutico. Con questa speranza è stato tentato un p11eumotorac.e1 destro, che però fu inattuabile a causa ·di estesa sin echi a pleurica, c.11e toglie ogni possibilità di intervenire ir1 questo senso. Sarebbe quindi eveintu.a lmente il ca so di attuare una frenico·e xeresi sempre c11e la sindrome n eurologica 1Jo11 divenga come se·m bra - do·n 1inantei e travo·l g·ente. La sindrom·e ne·urologica è essenzialmente ra j)prese11tata da una en1ip1a resi ·d estra di se11so e1 di rnoto. A s,o lo .scopo didattico, ricorderemo., per esclu·derla !Subito, la forn1<.l isterica o funzio11 <:.• le. I11fa tti i· en1ianestesia isterica è sempTe totale e. 11on si h.a , come ,q ui , 6olo ipo estesia; l anestes.ia poi è a carico ·d elle sole sensibilità superficiali, specie della dolo·r ifica, non interessa le sensibilità profo11de e non si accomp·a g'11a, e1ccetto r.a re eccezioni, a f oo·omeni dolorosi. Inoltre la psiche .d el nostro ammalato non prese.nta nessuno dei caratteri , che abitualrnente ·&i risco·nt1~ano negli isterici e infi11e tii ha11n.o, spiccati sinton1i di org·a11icità. L'aumentata riflettività, le cefalee con bradica1~dia, l'attacco tonico, la distribuzione e i car.a tteri della disestesia, il lBabinski, l ' iniziale p·a pilla da stasi1 ecc. so·n o tutti se.g ni che portano a·d affermare l'esistenza di forn1a organica, cen·~rale, c.e1rtan1ente cer·ebrale e co11 iperte11sione endocranica. Affermata una lesione 01~·anica , quale lu sede? Non può certo tratt.ar&i di una l esione corti·c.a l e1: dovrebbe esse.r e troppo va &ta tanto iu senso sagittale che verticale i)e.rchè ·d ovrebbe IJ-ello stesso ten1po interessare la zona preiroJ.andica o i110Loria e la po&lroland~ca o sensitÌ\'a ·e d ·essendo la paresi ·d i ugual misura al braccio e alla gamba, la. les.io ne dovreb·b ·e intere·s sare zo·n e di corteccia assai estese e n el ter1i.tìo•r io 1,tanto dell'arteria ~ereb•rale !ante1io1r1e cl1e me dia; inoltre una lesione corticale no11 su·ole es.sere causa di sin·drome dolorosa in c<U n1po· en1ipia1,etico. Così la P'r esenza dei dolori e della adiadococines.ia tolgo·n o senz 'altro di cat1s.a un.a lesro11e ·d·e lla regione pRico-111otoria. l Jna sintomatologia abbastanza ·~imile alla 1

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XJ., , .II, Nuì\ir.

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· 1?resente è quella ·dovuta alla t osi·ddeita sindro1ne -.:en &itivo·- parietaJe, sindrome di qua~i esclusivo do·n 1inio dçlla patologia traumatica e ch·e si è m ·eiglio conosciuta in questi ultimi ~nni per il grail·de 11u111ero di lraun1atizzati cranic.i osservati dura1\to la guerra europea. Consiste in una lesio·11e di qu~lla parte del lobo par~etalei che co1mp11·en·de la pari.etale1 a.soen·deate con il fo·n do della sci&st1ra di Rolando·, il terzo posteir io·r e de·l lo·b ulo1 paracentrale; le du.e ciococtvoluzioni parietali orizzontali e fo-rse anche la 1>arte posterior.e delle prilne circonvoluzioni tempo'l"ali. La ~.:indro1me in question·e è caratterizzata ·d alla rarità de.i disturbi subbiettivi (per quanto vi sia la possibilità di crisi parestesiche), ·d alla qua&i .c ompleta integrità <lelle sensibilità supeirfic.iali (tattile1, tormica, dolorifica), dalla conservazio110 della sensibilità ossea con perdita del ser1so di posizione, stereognosico e sopratutto di ]o.c aJizzazio ne. Ora nel r1ostro paziente noi troviamo ben ·d:i più, perchè oltre .all'alterazione della sensib1ilità profonda figurano emipare.si di senso e .d i n1oto, astasia, adiadococir1esia ·e ·dolori, sinton1i tutli questi che non si riscontrano n1ai nella si11·d ron1e sensitirvo-pia1 ietalei e1cl1e quindi, unitan1ente alla manic anza di u11 pregresso traun1a, tanto frequente in qu·e ste forme, ci permettono di escluderl:a. Così basta solo accennare alle lesioni del centro ovale e della capsula interna, con le q11ali si. potrebbe spiegare, è ' 1ero l 'emiplegia di Ee11so e di moto, per quanto qu.esta sia r10Tmalmente in tali le·.&ioni più accentuata , n1a non tutto, il rima11ente della sintomatologia e i11 specie i dolori, l 'atass.i.a, la adiadococine• si.a , ecc. . E cosi dicasi p e1f quanto rigua:r.da le J.esio·n i dei tuoorcoli quadrig·em elli, lesioni rare, ;nelle quali la atassia ·è preisenle, Irt·a a caratte.r e netLa111errLe C·ereib·e llare, e ' 'i è anioocoria, ma qu.a1&i sempre .a11che iigidità pu1pillare, mentre rare sorio le p·aresi di moto e ancçr più rare e sempre sfun1ate. quelle di senso. Pt"'e·d o·JYtin.a rto ir1 vece le paralisi bii1'a.terali dei muscoli oculati estrinseci innervati d.al III ·p aio, ca ra.l le.r isti ca la i)aralisi v·e rticale d·ello sguardo (~' indrome di Pari.naud). Inoltrei si hanno ncc.entu.a ti ·disturbi uditivi se la comprom.is~ io11e è dei quadrig·emelli JYO·&terio,r i. Rico1~deiren10 ancl1e le lesioni del pe1duncolo cereb rale1. Qu.este in un certo senso possono Sj)iegare il deficit {li tutto il facciale destro ])resentato dal nostro ammalato. perchè per <1uanto 11tta :si1nile l esione nei rig·u.ardi del faccià le\ sia sopr.anuclea1·e e quindi sia già avv~,-4 nut.a la divisio11e fra le fibre del facciale superiorei e quelle del facciale inferiore, si può ancora qye11sare, d,ato cl1e i due fa sci clecorro,n o nel peduncolo .a rtcora n1olto vic i11i , che una lesio ne unica, m .a ahb·astar1za estesa, li _ possa ir1teressar e contemporancam/2•nte. Ma d'.altra parte la paralisi co.rr1pleta del fa cciale è· un dato più anamn~stico cl1e ohJJiettiYo e in 1

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SEZ I O~E

og·ni 1noclo è reg·r edit..a in maL~in1 a parte, i11e11trc tutto il ri111ane11te de l] a ·into111n lo]o gia è a carattere prog·r ess jvo. Non è 'poi il caso di d i~c u te re le . i 11c.1r o·1ì li aJte rne p~;durtc ol.ari ( . di V\"e})cr , '~ . di BenL'dikL , ecc.) p erchè qui Ja s i11loru alolog· ia no11 è a Jte rr1 a, sicch è n e1n n 1eno è i I c aso cli parlare d ella sindron1 c di · Millard -( ~ (.i}) J cr , <ln lesio11t' della parte nnteiro·- infcriore de ll a j) l'OI u l liera11za, nella qt1alc la ·parali si clel \ 1 TL paio i' co 11tr oIn tera le.. Così la preser1za di i11to 111 j cc r<'beJlari 11on ;_. ~uffi cient e per affer111arc u 11a ·i11Jro111e di <~ la ud e., cJ1e si 11a qua11do u11.a lesion e p·e1dnn colaro coi11,·olge a11 cl1e il nt1clco ro ... o : la parali1s i dell 'oculo111-0tor e co111 t111 e con1une è i11 tal ca~ obbli·~<itoria e l ra i s in Lon1i cer ebellari dominano i di~ tu rhi d e.lì ' equilil)1io. r h e qui 111anca1lo. Tre so110 le sedi ch e po~ . . ono c11tra re in discu s ion e. in questo caso, e prec.i~ n1ente la patte ~.uperiore d el ponte, il ce r velle tto e il ta lam o. Si tratterà <li u11a '"' jndro1rLe prott11)e ranziu1e . uperiore o di Ray111ond-Ce ·tan ~ Molti clei inton1i d cl nostro e.a o r oinci<lo110 con quelli dell e l esioni d ella parte superi.ore d el ponte, nelle quali si trova emipares i di stnso e di 111oto controlateral e alle lesione e do, uta all 'i11teressan1 ento d ell r vie piramidali e serlsitive, parestesie, Lre111orj. incoordinazione, disartria e talora an ch e astereognosia; r11a è necessa ria , pe r affeTmare CLuest.a diag11 0si , la presenza di una paralisi associata d ei rr1ovin1enti di later a lità d ei h·t1lbi oc ulari, para lisi evider1tf>, sopratutto verso il lato1 d ella lesione. T ale deficit qui n1 an ca, inoltre vi sono troppi sinto·n1i di 01~dine cer ebellare e trop])O acc,erltuati sono i dolori. Sarà dt1nq ur il paziente un cer eb ellare? Cerlan1 e nte ·prese nta i cinq11e segni fondan1e11t ali J -el deficit cerebellare: astenia, astasia , dis111 eltia. a tassia. a diad oroci11 e~ i a. Cr edia1no tutta Yia cl1e non ·i i)oss.a t)nrlare di lesione cer eibellare , ma sclo di lesio 11 f- acl in1pronta oorebel1are. .1 ncb e c;e questa 111.nlt.ina i1l nostro arr\111alnlo h a presentato d ei segni <l 'ordine irritatiYO·, con 1'attacco tonico d ef\c ritto , ch e possan o richian1are le cosideitt o crisi ipertonich e C€rc·b ellari. 111fatti qui l11 a11 cano le \ 1 ertigini , il niis la.gmo e . o pra lutto l e alt erazioni della ~tati ca, non vi è Ron1ber g r 1'a nd<itura non ha n e ... uno· d·ri carat I cri d ell 'a11datura ccr ebel]are. Inoltre co11 Lro l 'esi . . t en 7Ai di u11a l esione di tale gen.c re sta la consid.erazio11 e del la t o· de lla :'t1a localizzazio11e . Se la si11ton1ntologia a tipo cereb ellare fo·:;.sc do,·uta al cervelletto. que Lo ::N1 r ebbe leso' a d estra , e io è da llo1 st esso lato , per ìa d oppia d e cl1 ~sazione de lle fibre cerehello-oli Yo -rub1~0SJlin ali , n1 a 11- defirit llte>-tu11.0 qui 11011 è ad in1pro11ta cerebicll ar c m .a J)arai11idale , Babi11 ki ])O .. il ivo informi , sicch è ricJ1ied c u11a l e. io11e co ntrolater ale sir\istra . 0

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PRATICA

No11 ci ri111 arte du nq ue c l1e pensa re alla indr o1 11 e talan1ica , o i11e·glio .__, con1 e v uole Mi11·g·azzini -- alle si11dro111i lala111ich e, variando la ir1l 0·111.a tolog·ia a s ec onda cl1e il t alan10 è l eso p re, 'alentem ente nella '" t1a parte a11teriorc e posteriore. L' indi,id11a lizzazio·11e di qu esta sir1dro1ne è piutto lo r ecente, i)et cb è se per ]a prima ' al ta f'u tl e~c ri l t a i11 l111a ecch iu d onn a di D éi eri nr e Eg·g·er i1el 1903 e così chin111ata da Tho1n.a e Chiray , ch e. 11el 1904 n e pre~ntaron o due casi, fu solo i1eJ 1906-07 ch e Déjerin e r f~OU5'&)1 la descri sero i11in nta 111 en t e. È un.a "'indron1e .a l)a:e in g·enere vascol are , p1opria d e~·]i individ 11i tli 8tà a\ran zata , ca ra t t erizzn1a q un nd o contµl eta d a : 1) P·erùiLa delle sen sibilità su perficiali e sopr atutto profonde ·dal lato cle1 corpo 01)Jp Ost o alla l esio11 e. Questa aneF-teuia preval e ne,g·l i arti ri ~ pe lto al Lronco, e n e.gli arti n elle loro i)art i disla1i , e1~orpassa di 1-2 c11l. la li11ea m e d ia11a. Ve ra111ènte più cl1e di n11 e~tc ia i d e, rc p.Drlar·e ·di ipoei&tesia con sp·i r 'dt n di est esi.a. 2) Eil1ìpl egia, per lo i»ù r apida11l ent e rt"' gre ::::~i va , n1aggiorn1 e11te accentuat a a l ' ;iso, n1a con i n.teg·rità d el facciale su1)ie rio re e d ella ling·ua. (Jues tn emipleg-i a si a cco1r1pag·na ad ip·olonicità d ei muscoli , a di1J1inuzione d ella fo rza muscolare e· a d esagerazio,n e d ci riflessi l)'f Ofondi, sol o r11olto rara111ente a Babins ki. 1F atto i111 portante poi. , µer ch è co11tra rio a quanto avvien e n elle emiparesi d 'altra orig·irte, J cl1e n·o rrr1almente si h:.1 r egre sion e d el deficit i110t<Jrio m ·e ntre i disturbi d ell a sen~i­ bilità non si modif.i cano. 3) Lieve .atassia con aste r~og·no ·in più o rn en o g ra·vfL 4) Dolori intensi , persi ~ te11.ti e con e ... a ce.r bazion.i paro5.5iistich e nel lato co]f)ito-, ribelli ad ogni trattarnento, sp.~sso a ccresciuti da] f recl1d o e che n e1g li arti s·i irr.a diano secondo l 'a St'. rispettantlo le artico lazioni . Per l o JJiù ono tardivi , 1na talora ~1 ccor11 pa·g nan o l'ictu s iniziale. 5) Movin1 c11ti cor.e·o -ateto:-: ir j. Svariatissimi ·o,n o i sin ton1i cl1e- a questi si pof:'son o ag·git1n ge1·e, per ch è ra rnn1 ente la lesion e rir11 anc circoscritta al . o lo talan10 , n1.a ' 'ie11e a r oi11volgere altre for111.azioni , ·icinc e spec.ialn1ehle· I.a ca psula interna; infatti secor1do1 1-\ou~:'Y - deg·li s~e ~ i sint0Jr1i fonda;rne ntali !Sol o i disturbi d ell e ' 'arie e.n :5itb ilit à sono riferib.ili al tala1110. inenlre il defi cit r11 0tc.lrio . a reb,b o d ovuto all n co11q1a rteci pAzi on e d·ella c.ap~u ln in t er11a. Tra i ·irtto111i acce ·sori e in cehi;;ta11ii d ell a s1ndro111e talamica va nno· ri co rdati il te1n esn10 re1ta1e e \ 7escical e, le a lterazioni " ~" omotorie e trofiche a carico delle. n1ani r dei p,i e1di, la f n1ia no·p&ia bila-terale- on101}-i 1na. ,dovuta alla co1111)artecipazion e o d el tra i lo 01tiro o - co1ne l)iÙ SJ)es o aYvie11e dell e j rradiazion i dcl Gratiolet o d el co rµo µ·e n irolato e~ t ern o. 1

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« IL POLICLINICO »

Holmo · e,d Ilea,cl :insist etlero poi sulla frequE>nza di una dirninuzione dell 'udito, ipoacusia di solito bilaterale, ma sempre più spiccata dal lato dell 'emi.plegia. I si11tomi motori della ~i11clron1e furo110 stuclit:tLi accuratamente da Hiller11and, cl1e li raggrup1'ò nelL'atas·&ia , ne-ll'e, .contratlure e nei Jr10,ri1nenti anorn1iali, non co11siderando tra essi l 'e1nip~egia ancl1e da lui riferita alla com]Jromissio11e ·della capsulu i11terna o dei pe<:lunco,l i cereib r.ali. Questo autore ritie11e cl1e l 'a lassia talan1ica si.a n1olto me110 acce11tuala della tabica per· ch è i1ella tabe le fibre delle sensibilità profo11clc ~ono colpite ·d a u11 processo meningitico n el punto in c ui entrano nel rr1idollo e quindi 11on ,~engo,110 .ad esser e più in rappo·r to 6t.1•etto e 1d:iretto con il sistema n ervoso centra1e , mentre nella &indrome talamica sono colpite solo quelle fih·r e che trasmettono l'infor1r1azio1te della posizione del l·e .estren1ità e lr. altre sono i11talte. La somiglianza di que. ta a tassia con quella cerr e·bellare sarebbe poi clO\' uta al fatto che della via effere11te, ch e dal cervelletto lung~o il :P'edu11colo cerebellare su1)€I~ioTÒ va .a l ·11ucl eo rosso per lo meno un terzo delle fibre. non vi si arresta, 1na contì11ua sino al tala1110. Allri auto1i pen,&ano che 1·a t.assia talamica ~ in i u voct.l solo i11 funzione d ell'alterata sensibilità profon·da 1e più speciatr11ent0 de1ll'alte:r.a10 sc11.. o di posizione. Per altri più in1portante e caratteristica dell 'ata:. ,s ia sarebbe la l1radiLelocinesia, cioè la lentezza co11 la quale le manoYre che se·rvor10 a svelare la presenza dell 'at.1 s i.a isono co111piute. · I i11o vi111er1ti anorrrtali so110 in funzione dell e .alLe.razioni d ei i1uclei basali. Caratberl6tica è poi la for11ta di contrattura ch e si tist.or1Lra in questi amn 1.alati: l 'aTto superiore è n1ol 1o pi.ù colpito d,ell 'inferiore e si pre se11l ::t forten1ente1 flesso al gon1ito , n1entre il 1JolbC· è solo in lieve flessione e pronazione, la 1l1ano 11a le dita disLese e present.a alterazi oni vç:tsOIJ tO Lorie e troficl1e s_p es o notevoli, tanto (la .aversi un as1)elto ql1asi pato.g no1monico cl1e cl1e. p er1ue1,te di parlare di cc r11a110 talamica n. Contrasta con l 'ap.,t'Urente inLe11sa contrattura la facilità con la quale ~i com1)iono i i11ovi1rlenli 1>a ~1 Ì\'i, e~egu eindo i quali semb·r a che l 'i per to110 si ·discio1g.a. Certi autori l)Oi l1anno richiamato l'atten7io11e ~ LI I fatto che ·&pesso in qu esti an1rt1.alati e~ i ste a 11iso·coria i)upillare, n el senso ch e cla l laLo tlella les-ione esi ste n1iosi , m ,entre ·dal }(llo c.l oll 1emi1)arcsi la pu·p1illa è più grande. l .1a pupi Ila <:1nor1) la le sa rebbc la rr1iotica e ciò i1''"iene verchè dall'ipotalamo partirebbe una via cl1e controlla l 'i1111ervazionr simpati ra de 1l r, ])Ul)illc, via cl1e è diretta . J.Ja JJO~sibi.1 ità cli tina cos•ì µroteiforrne sinto·111a tologia conll'ibuì , 11egJi a nni cJ1 c .. eg·t1irono la de'"c rizione di Déjcrir1e e Ro·USS) a i11 g·e nerare confu sion e nei rigl1ardi d ella s in1

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drome1 stessa e certament•e le furono attribuiti e.a&~ •Cl1·.~ urt attento· esa111e cril ico fa o·r a J.1,i,tet e11ere ad essa ~in,d'rome del tutto estranei . Da ciò la necessità di una accurata revision e ·d i tutta la sindrome, cosa cl1e fu fatta da 1]1.oi:x. 0 Ma&son e ·da Foix ed Hillemand negli anni 1923-25. A queslo Rcopo eletti autori i·iLtnnero n ecessario studiare mi11uz1o&amente le n·1od.(Jlità di irrorazione della regjonf' talartlica irt Il1odo ·da poter discri111inare C!uanto 1d ella sinto1natologia è in1,pL1tabile alla lesion-e del talamo e quanto è dovuto aliil co111pron1issione, quasi sempr0 inevitabile, di fo1mazioni vicine. E Hillemand IJroposc di sostituire al n o1r1e troppo irr1pognativo, e restrittivo di sind1 0 1ne talarrJica qu1ello più esteso di cc sindro1r1e dell'arteria cerebr.a le posteir iore n, cioè dell 'arteria le cui diramazioni provvedono alla vnscolar1i:zazione della region e in qu.e.stione. E stato visto così che l'arteria cerebrale po6te.r iore ·distribuisce a lla regione talamica cinque collaterali, e cioè le arterie genicolate, che irrorano la parte f>Ostero-inferiore del nucleo esterno del tal.au1.o (parte cor11prende11te i nuclei ventro-laterali, ove tern1inano le fibre &enriLorio, si trova la porzione a11teriore del nucleo di Luys) e la zona di ter.rr1inazio11e delle f:Lb·r e cerebrali; l\.artei-ia lenticolo-ottica nel c.ui territorio si trova la porzione anteriore del nucleo P~terr10 e d el 11u·c.l eo anLe.riore; le aiterie taJur110-perfora11ii e l e arterie coroidee, che pro-vvedon(• alla li.ahenula e alla rr1aggior parte del · pulvinare (e~se11do la parte antero-inferiore di questo alla dipe11denza ·delle ar~erie 1genicolate); e i11fine l~ arterie preman1milari e postrr.!amrnillari destinate al nucleo inediale del tula1no. Di tutLe 4. ueste arterie è 11ota la 5intomatolog ia dovuta all 'occlusione 1di due ~ole, e pr€ciEan1ente d elle genicolate• (responsabili ·della vera e pro:pria si11'dr0imc di Déj13rine e Roussy) ·e d elle r etro1r1an1milla1i (con1prendendo con queste le arterie peduncolari e le talamo-perforéJnti) re.sponsabili di una seconda sindrom e talamica i11 cui predominano l'incoordinazi·one ed il tren1ore inte11iio1n ale , 111entre i movim ,e nti coreo-atetosici e le alterazioni deJla sensibilità sono meno evidenti e costanti perchè i11 qu0sta varic1tà spicca la co111pro111issione d el nucleo roi&so o a lmeno d elle fibr€' rubro-tala1r1iche. ,C o,n1e. si è L1ctto, ìa si11dro111e tipica è dovuta all 'occlusione dell e arterie genicolate, però si è anche visto che una µart e' d ei sintomi più [requenti è imputabile alla obliterazione di altre diramazioJ1i. Co~ì, a(l eisempio, la e1nianopsi:a dip·en·de dalla lesion e dei rami cortica li cl1e irror.a110 tulta la zona c..alcarina, la f<tocia m edia del lobo tc111porale. 11m-e ·del giro ippocampico e lo Sf)leniun1 del corpo calloso, e r>iù precisan1ente dalla distruzione del1'arca di proiezione. visiva situata attorno alla fessura 1;ale<1rina . Un .altro s~·n:o, assai più r<aro , l' alessia, è invece do,·uto ad una lesio1

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SEZI ONE PRATICA

Ile d ello fibre d ello spleniu1n del corpo calJ(Jso . E stato ·poi osservato cih e le alterazioni ob·bie tlive e l 'inten sità d ei dolori sono di solito iti proporzione inver sa: le prime sono I ' esp1 r ess ione d el grado di con1p1r 0im i1bsione d el nucleo ctntr<'l le 1dti Lu·y s e del nucleo 5emilunar e, ine-ntre il d olore - secondo H ead - è dovuto a lla liberazione d el talamo dal controllo corticale. Da ciò deriverebbe - sempre secondo Jl.ea d - una scissione tra sensibilità protopatica e sen sibilità e:picritica, avendo la prima !Jer ceintro il talamo, la seconda la cor teccia parietale. aturalmente l 'eslensio11e d e lla lesione, ch e r1ecessariamente deve interessare sempre il nuc leo esterno del talamo, ce11tro di relazion·e delle vie bensitive cerebrali, può variare da caso a caso spi·egando cos ì la notevole varietà della sintomatologia. lit base a questo s i sono diesc.ritte alcune var ietà d e.Ila sir1drome, dette sindromi talamic J1e dissociate, e preci1s amente : I ) la form a emialgica pura di Lhermittc e !f umet, assai rara, in cui ai -d ol ori atroci , (;ontinui e strett.amente locali,z zati ad una m et à die1l corpo &i associano alLerazio1li Yason10torie e trofiche, mentre la sensibilità, la inotilità e la r efl ettività sono ir1tegre; 2) la forma con accc11 tualissin1i n1ovirr1.enti cor eo-atetosi ci di 1-'. ~1arie e Bouttier , r1ell<l q uaìe don1ina l'in coo rdinazione muscolare involontaria;. 3) la form a tala1110-pit;l111idale di Roussy , i1ella quale alle altcrqzioni ·se ns itive proprie della l esion e ta lamica :si ag·g iu11,g·o110 spasticità, arifies~ia cutanea e pa ralisi ; 4:) la for1r1a tala1no-. lriata, f) Ul'e <li Rou S)' , nella quale a i di turb·i . en siti'i si associan o rigidità musr.olare, sintoni e d a automatismo ed ipertoni a intenzionale; 5) la forma !bilaterale cli Oh1ri6tiansen , dove la sinto1rl a lo logia cla. sica inter essa contr1nporaneamente l e due rn e tù Ll el corpo; 6) la forma cerebello-taìamica di P. Marie e ·F oix, in cui l a con1prorrLi s~ i o r1e d el peduncolo ceTeb1e llarc supe riore è cau sa d ella comparsa cli entias inengia con ·dism etria , di ipertonia e tal volta di adiadococinesia in agg iunta al1a solita ~ intoma tol og i a motorio·-sensiti,·a della c1ua lc fa quasi sempre parte anche l 'emia n opsia bilat erale1 orT1onim a. ./\. seco11 cl a del d ecorso si può poi parlare· di furn1a r eg·r e ·. iva o cli form a ['Togre iva . Infatti se abitualrn enle ]a sindrom e si instaura brusca m en Le e dopo un br-eve. perioc;lo1 di mig Jior.arr1 c nt.o, si s t.ab ilizza. ·vi so no. òei casi n~i quali - in rapporto al fatto ell e spesso i fo colai emorragici p r esentano l1na grande espan ibilità , lna t1na scar~a for za di$truttiva - si a siste a<l l1n n progrc . ... iYa riduzione d el l a maggior parto d ei intorni . IJa forma p rogressiva invece sar eb 1b e 1)ro prio d ei tl1mor t a1

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lalnici o d elle ler1tc scl erosi con obliterazione dcl l etlo vascolare. L 'et~ologia di g r a11 lunga più comu.n e è la vasale, r ari:&si1ni son o i caBi dovuti a tur11or . r\. s ua volta la lesio·n e vasale può consistere ill un focolaio emo rragi co o in un fo.colaio di enct.falon1acia da tror11bosi. Nel primo caso di norn1a si ha un ic tus iniziale di breve durata con g rave en1iplegia, che regredisce lascia11do poi piredontinanti l e alterazioni della sensibilità. I ·dolori caratte ristici in sorg·ono precocemente e spes5o il sangu·e enlr.ato· ne l sistema ventricolare si rinviene n el liquo1r allti puntura lombare. Nel seco11do caso invece i ~intorni si instaurano più lentamente e i dolori possono co1nparire persino a distanza di mesi da lla c0n1.1)(lrsa d ella erniplegia. Questa la sindrome tal.amica. Ora il nos tro malato indubbiamente presenta molti ·de i iseg ni che le appartengo1110, ma vi sono an ch e delle discordanze e di non lieve e ntità. Con la diagnosi ài sindrome talamica inquadrano benis, imo la modica emiparesi, la em iipoestesia superficiale Gon p r eval en za d ella disestesia (per quanto questa . qui sia solo te.rmica), la a~tereo·gnosia, la aistasia , l a atassia, la di1& metria, la a·diadococi11€sia , l 'ipo·a cusia, ]a disartria e il torpore dei riflessi ad·do·1r•ina li destri. D'altra part~ si .può obbietare: l 'età a n cor gio·vanile, la mancanza di un ictus i11iziale e sop·r aLulto la mancata regressione dell'emiparesi. i11otoria, i dolori C·h e n on .so n o C()SÌ te.n ebranti e furoin o iniziali (ment1·e· data la i11an can z.a ·d i t1r1 ictus dovreb·b 1ero esseire tardivi se la sindro·m e fosse su base v.asale), la sensibilità profonda lesa . solo n el senso stereognostico, la presenza di leggerro Babinski (che abitualmente m an ca perch è n elle lesion i clel t alamo la capsula interna viene ad esse·r e interessata . solo n ella sua 1netà po terioi:e)., .la n·1a n ca11z.a di movirn.e nti cor eo-atetos.ici. Dalla a11isocoria (che ~ descritt a nelle si11dro111i talarr1iche, ma come dovuta .a miosi dal lato d ella lesione, rr1entr e qui è . data da l1na più accentua La midriasi d ell'occhio destro) non sembra _p os ibile tratte ne un ausilio <l~agno:&tico, anche i)etrch·è è n o to come n egli specifici a•p icali s i possano avere alterazio1n i pu·pillari, p er lo più dovute, pil'1 c:he a paralisi , ad· irritazione .d elle fib·r e cl cl simpatico. Nor1 essendo possibile quindi i1 cl nostro am1n.alaLo sap e1re quanto della sinlornatol og·ia pulJillare è ~ carico delle l esio11i pplmonari e q11anto è dovuto alla l esione endocranica e com e) queste due . lesio11i possa110 i11 lr1ferire tr.a ]o,r o, dovren10 a questo ri1guardo lin1itar ci a far n otar e ch e la sua anisocoria non co·r risponde a ql1ella descritta n elle lef:ioni dcl ftt l amo. La diagnosi di sed e non è 1>oi certo agevolata dalla presenza ·del deficit a carico dei] fa cciale, e a ql1esto riguardo eP.cll1.. c, per le ragioni sopraesposte, le locali zzazioni cere br~1li 1

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IL P OLI CLIN I CO

con ìc qua li lo si 1Jo l eiva spiega re e n o11 ri entrando esso· di cc.rlo n ella sir1dro1111e lul :1111ica (1), n or1 ci ri111.an e ch e seg11.ala rlo co1ue u11 fa tto di assai difficile e dubbia i11te rprc taz io nc . Volendo restare nel campo d elle sir1dro111i talamich e 1 la prese11za di tanLi segni <l 'orc..li11e cereb ellare ci .P o1ta a·d esclude r ei la Li!Jica sindrom e cli D éjerine e l\ou ssy e a pe·n sa re i11 vcce alla sindron1e tala1110-cer e1b ellare 0 ipotal a1nica dovuta ad una lesione, cl1 r a-µ _p·r ofo11de11dosi in ])asso ,r,en g·.a a led e.r e le vie ce reb elJari. 'Tuttavia anoh e per queis.t a diag nosi ,,i è un.a seria obbiezione ; la ma11ca nza di e111ian o1) ·ia bilate rale omonima. Qui11di pur a mme L.ler1<lo c l1c le si11ùJ·o1 1li Lalamicl1e sono c1u e·l le che più si ace.o ta110 a Jla s.into111atolog ia ,d el pazie1ntc, biso gr1a co1n ,1enire ch e caso 11tai si tratta di una sindro1n c anon1a la, infa tti da un lato ma11can o d ei ,'into m i d.a li co111e cos Lanti e cara tt eristici , da 11'altro . 0110 in J.> rim o piano 5egni d e crit1 j corn e l'ari o , se ·presenti , ap·p e11a abb·o z~1tt'li. Qual e sarà la natura d ella l esionei) Po5.5ia1110 senz'altro escluder e la lues in base all 'a na rnneis i , alla obbi ettività e an ch e :tlln negatività delle r eazio·n i sp ecifich ·e: ne l sang ué e n el liquor. Non può trattarsi di u11 asc·esso i:11ancan·d'o ]a febbre caratteris tica, la leucocitosi e un focolaio infel t.ivo al quale riportarlo ; n è i può pen 5are ad una e1iologia vasale ir1 un ·g iova ne. norn1 o te... o ad é\]li.)f.tra lo c.ardio-vascolare integro. Ri111angono quindi due possibilità: o lln tuber colo solitario o lilla neoplasia. In<lt1bbiamente la coesisten za di un a grav·e lesio11e tuber colare polmon ar e rende n1ollo sugges tiva 1'i1)otcsi di. un tuber colo solitario , t~nto più ch e }'esam e de-l fondo oc u]are non ha m o ... trato la pr esen za di un.a vera e J)ropria papill a d a s tasi , e ch e fra i turrtor endocranici ir1 en so lato è pro·p rio nel tuber colo ch e di solito una ve ra l)apilla d a stasi n1anca. Tuttavia bisogna a·ya11zare 11ote, roli riserve al1'affermazione e p er ch è sono il cer, e]l ct to , il pont o e il n1id0Jlo che fig uran o con1c ~e di a hi1

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(I ) A ques to pro·p osito ricorderen10 cJ1c r ccenteme11tc V. Nieri ha clescritto i11 4 casi cli tumori cer ebrali coinvolgerl li il t alam o una p ar nJisi del VII cor1trolaterale alla lcsio11e t alamica . Questo autore i11 b aso a r cp crli op er a1ori r autopsici, i sente in grado di n egare I 'esist en za cli un centro mimico J1 cl Jobo fro11tal r', e invece si associa a Bectere,,r n el J)e11sarc ch e la corteccia, a l lraYcr~n la corona raggiata, tra~ n1otta al talamo gli in1p11J i p sichici , i1npulsi ch e il lalame a :-\Ua Yo la tr asforn1er el>lJc i11 n1ovin1enli emotivi . i]>er cj ò 1 ~ J·DJalisi mimica controlater ale riscontrabil e 1Jellc lci:ioni tala111ir l1 r esprim ereh]Jo un talamo })]orca lo, cor11 e il rj so e il pianto . J)astico sa rr l)l1oro e~1) rrs~ion e di Lala n1 0 liber a lo dagli influ s ·i inibi1 ori corticali. L 'n11to r o inollro riporla la r a rità di d e llo r eperto iii fa tto ch e la gTa11'd c 1n nggiora11 za delle sinclrorn i t él l<l mic Il e• <l eseri tta son o delle ·j nòromi i]Jo la lan1 ir h c è 110 11 si r ei Ia 111r11 le Ialan1icl1 e .

l L1ali

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[ A NNO

XL \i fl,

Nu~1.

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preferilc d·el tuber colo . o1itario e an cl1e 1

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J>e l'ch è - a 1rtia nozio11c aJ111 cno - sino·r a i1on ·è stato ·d escTitto i1 essun Cè\ SO di tuber col(>ffia a sed e talamica . Di più l 'i111 er1sa cefalea e• la cri·si ipertonica i11 lcr' e 11 ula .·0110 poco rilJOl'Labili al concelto di Luber colo ::;olitario, forn1azione a sintomatologia più fredda e uniform·e, e d epon go110 invece i11 fa vore di u11a e' entuale n eoplasia. La diag nosi di turnar sembTa poi attenuare in g ran parte l e ob})iczioni alla diag·nosi di sede, n or1 trl ltandosi di una si1n dro me a b.a se vascolare è ·1)ossib·i le1 ch e la sinto111atologia sia i11 un certo eniso pau cii11tomaLica p cr chè le formazioni vicine al talan1 0 non vengono n ece sarian1c11te coinvolte sin dall'irtizio ; lo potra11no1 ii1vece esseir c in u11 seco11do te1npo in via infiltrati-va o co1n1p1re~.­ ~ i v a e per ed cn1a. Quin1 d i non ci Lu pire.m o f-.e l'a tlual e sinlo1na tolog ia si amplierà e si r ender à priù caratterr istica r ealizz.ando1 cosi una . indrom .e a tipo €'1olutivò. ,. \. . sosteg·no diag·11ostico ci sen1b r a utile rico rdare un caso di Ro us8y, controllato autop sica1nente·, ch e offre non poche analog ie con il nostro : in de tto a111111a ]ato i dolori i11i zi.a li r egr edirono , le sen sibilità tattile e dolorifi1c.h e erano poco con11)rom esse, p erò si os'. . servava un aun1ento di ampiezza ·dci cer chi di '\7eber ed esi5teva qualch e errore. tra il caldo erJ il freddo con zon e di ipere tesi.a pe r il r nldo ; i11La li a er a l<l sen,&ibilitn vib·r atoria ~ a l]a pressione , inentre , ,i era spiccata astereognosia. I riflessi erano no1·mali , non clo11i, i1c'n Babi11ski, solo i riflessi addominali er ano più d eboli nel lato colpjto. ' ' i erano 1no,·i1r1enti coreo-atetosici e ne.Ila marcia .andatura ' un po' falciante con iperto110 d·c-11 '.arto ~u 1)eriore1 e tremoro dell'avambracc io; contra tava poi con l'abitual e ipotonia u110 ·s1)iccn to ipertono intensionale . Concludendo , . fatla qualc.J1e ri ser va per la in,dro111·e pontina s uperiore (ri erva iic.hi c~ ta dal fatto c.h e n elle sindron1i tumorali di Ray11 1on·d-Ces ta n la paralisi dell'oc ulomotore ptiò q ualcbe rara volta insorg e1·e tardivam-ent ~ ) , noi pro'_pe11diarno per una for11~a pro(l.utt i' a a se·d e tal n n1i ca , forse n eo1)las L1ca, ma <.:011 gr ande rise rva per il l u·b ·er colo1T1a. Dala la diag nosi di ede c i 1ro, 1ia1no terapet1ti ca1n0nl e, prati ca111cnt e pnrlando, di :--n r1n c.1Li. • 1

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Decorso :· <lo po la presen I azio ne 1

i verificò

un progressivo notevole aumento dell 'ij)e ~l o ­ no a carico• d egli arti d estri e l 'arlo superiore di que·s to lato ·d ivenne sede di vivissimi d olori e di ..attacchi tonico-clonici , m entre n.el1'inferiore si instaurò Babin ·ki pontan eo ecl nrifl1es5ia ; l a motilità atti,·a ri111a e inlegra . Su ccessivamente anche a carico d e.gli ar1i sini stri si notò un modico at~111 e nlo del to·n o e l:arto inferi ore ·diven11e iperrifl essico cori :-:.c gn o di Babin ki. po itivo ; l)O i co1rq)arYc t1n


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f ANNO XLVII,

N l -i\L

J9J

SEZIONE Pl\ATIOA

·('lono inesauribile del piede e uno 111en o nc re ntu.ulo d ella rotula. La cefa l ea di,renne 1>(' r1l1ane11te e il d ecadin1ento ])Sichi ro accentua! issimo. Nel mese di aprile inRorse feb·bre cli c ••scillò lra i 4-0° c. i 38°,5, il 11'0 150 ·cguì la c urva te rmica . Nel m ese ,di n1a.ggio si o .. ·er' ù 1

FIG.

J ' i11:s taurar~i

di u11a tumefazion e a carico ùelJ a 1 r gione del ·gomito des lro . Un esam e radio~11·a fico 111o'"' Lrò assenza di fratture, ma note di 1r\odica d ecalcificazion e. Dopo qualche g ior no la tumefazion e, la c ute sopras tante 1-in1 n-

F1G.

11enùo di colorito e <li tempera tura normali , ~ i 1~ece fluttuant e cd i11cisa died e esito ad lln u -011or111 e quantiLà di pus . Ver so la m età d ello s.tes~o n1e ·e gli sfinteri .anale e vescica]e divcn11e ro incontinenti e il 1'0 .g iugno 1939 il J)(lzie n te, enorn1en1ente scaduto fisicamente e

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:: n c~r ~Jiù })Sicl1ica1nenle, d eced.cva, do·p o sei 111es1 circa di degenza, essen.d10 sta to ricovera lo 110lla Clinica il 17 dicen1b·r e. 1938. Re1J0rto anatorrio-islolo1gico (pro f. G. Sotti): ~Ii oca rdio flaccido , an emico ; cuore d estro lJlocca to da coa g uli fib·rinosi. Estesa sinfi sj

1.

pJcu rie.a bila ter ale. 11 pol111one sini:slro mo::; tra u11 i1ro cesso di tuber colosi miliare cr oni ca a di l)O ·izion ei bronco-pol111onare; ·il poJ111onc1 d estro n el lobo inferiore bronchiectat'Ìc· Luber:colari , n el lob·o s uperire un ede1na 1

1

2.

nc ulo. Milza a un1 ontala di volu.n1e e fibroadenica. jF egato ind·e.n ne. Stasi ac11ta bi1aterale dei r eini. Il gomito destro presenta tin proceRso di periartrite tubercolare , l 'articolazione è indenne. · "'i\1)erta la ca·v ità c ra11ica ..: i notano segni d i


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(( J L P OLTCLlNl CO

iiJerlensione clurale : le irr1prr e1ssio ni ·d ig'itifor:111i sul ta,rolato inter110 della calotta so.no a t11r1er1tate, l.a diploe è irregolar1r1e11te di~trilJui­ l<l. Fissato il cervello ir1 soluzione cli for111alina:, un taglio frontal e - condotto seicoJtùo le co:n s ue•tc i1orme <li tecnica - a tutto spes'-ore al di so p·r a delJ.a l egione· c.h iasmatica, i11 prossimità ·dell'inizio clelle hen·d€1~e lle olfa Ltive, .co1l11)r cndenle la circonvoluzione central e .a11le rio·r e e le circon vol uzioni t e:rtl'l)Or ale suJJerio·r e m edia ·ed infe·r iorc, di;r11o·stra la asi111111etria e la din1inuzione. dJ. a111 pie.zza d el co r110 anteri o1·e del ' 'entricolo laterale s:inistro·, )11 rappo·r lo con un.a ·g ross·a 111.ai& sa no dulare., g·rigiastra, friabile, i1regolare, cl1e fa corpo con ]a r egion e talan1ica {lell o srte.sso la to, s p·osta11do il for11ice ed il cor1)0 oalloso (fig-. 1) . In t1n taglio su ccessivo, al disotto clel for.an1 e cli j\forro e al davanti ·d ei corpi n1a111mill.ari , - inLercs:&ante la circonvoluzione t emporale 111edia e qu ella ·dell'ip11or am po <letta formazio·n e n o.dt1la re as.su,111 e proporzioni an ch e m.agg·io ri e n o·n si riconot>ce più la &trutlura del tala111 0 nè la ·dis.11osizio11e caratteristica d elle fib r·e 1121rvoiSe. Pro·ce de.ndo an cora 1J1ÌÙ post eriorm e11te, con un .a ltro tag·lio pa rall0lo .ai precedcn li , la formaziot1e di,'e11la .1ncora più volu111i11osa J'r eser1ta11do le seg·uo111i rnisure : ·d iam etro long·itudi11ale cn1. 3, dia111etro trasver sale cn1. 4, cl.ia'm eitro antero-post e(tiore c11t. -1 . ' '·erso il corno uosteriore d el ' re11tricolo la ter ale la ma s~ è fac.ilmente einuc}~,abil. e dal l e~ ~11t o 11 t· rvoso contig1l.q, eh-e spos1.a e compri111 e 1)iù che ]rrfiltrare (fi.g-. 2). L 'esam e istologico corle&e111e11te co111u11icato1nì ·<lai 1)rof. S·o tti, cl1e -y j,ra;n1 ente ring·r:azio, di11l.01$tra ch e1 il tessuto .g·1·a11ulor11atoso costiLue11te I.a to-rmazio·n e occUJp·a nte estese .~o n e della r egio,11e tala111ica , J)lresent a in lar1ga uperficie· le car.a tt err is tich e fo·n d.a m entali della degenerazio·n e caeseosa, pe,r la presen za di nu1r1:erose e1d irregolari lin ee ·d i frnt1ura , elle int ersecano un a sost anza 0111og·e11ea, a 111orfa , con scar sissi.n1 i residui nucleari. Nel tesi&uto n ecrot ico frequenti lesio11i n e.i asi 1lon b en.ei cliff€\rc11 zjabili i1·r r i l1roc0~s i itecro,b iotici in a tto ed in esito. 1\iI.anca ogni acce11no alla fib·r'osi ed alla i)re·senza di fatti 11roclutt i,ri. Soltanto alla pe·r iferia, dove e:sisl 0 110 sc.a r. i r:e15idui di soslan za TH~ r,1of',q. ~i n ota n o fo·colai en cefalitici r apprescin tati cla ede1r1a, da i1u111 ero sei cellule epiteliodi, da cellule di ti1>0 linfocita rio in m inor n u1n c ro. e d a r arissime· cell ule ,g-.iganti tivo La11.g·l1 ans. Nel In Z(>na en ce f.aliti1 c~ contig·ua al t1oclulo e in <ll cuni tratti della leipton1 enin p;c si T.i ~ro 111 ra110 a1tr esì infiltrali linfoc.il.«ri <l 1T1n1ì1 ro1to Lli ~1ri1Yniti intorno ;1 .i '1 a~i. Diagn.'Jlsi a11a.tom o-isi alog i ca: 1uber colo111a c011g·lo111er.ato, casooso, a svilup p0 i nfi]trat ivo :nella J;> arte a nteTìor e e 111e·diana della zona ta·1.1111ira. Menin ~to·- en cefa lil' e ·t uberrolil rr . Il rd€1CO l'SO e il r e1)e.r to cioè h ann o d ata pie)1[ì co nfe.r111 c:t cl el] a clir1 g110$i c]inic.a . 1

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LAVORI ·o :RIGINALf , IsT1Tu·.ro nr C.L rN1 CA i\il:EDICA OB LI.A ll. UNIVE R'S J'I'.À. DI ROMA Direttol'e : prof. e. •f 1\UG0 1'l.

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......

. .; .

Azione cicatrizzante di flstra1ti Ji}loidei tflsticolari sulle t•orme ulee1·ative cutanee e mucose con particolare riguardo alla colite ulcerosa. (*) (Nota 1, reventi\'a). 1)011.l.

l ~"

l\rlARIO

1,0l:\RIOL I , ~·iuto

e llocent (>.

l 1 re11JiC1 ·se leoriclle c:J1c l1nnno ~ u·gge rito

c1u,e·:s.to J;>rimo lentativo di ap1)licazione pl'atica ùeri v?.cto da t111a lunga serio. di ricerch e su c ullur<: di t c~~ulo in vitro e st1 ani·1l1ali esC!!liill'" da 111e è c:o-llab·oralori in (.}U e~ li ultjmi a r111i_ Da y_ 11cst e ricerc.11.e deri ,. d il co ncello cl1e goc ciole lipoid0e di o rg:ani di, crsi i1111)rimano U ll indjrizzo c.itoevolt1tiYl) diY ~ r~o alle cellule i11c-...c11 c t1i1t1.ali c1ualora rile~:e diretla1t1 c'n1 e a co11- · t~t tt 0 corl q11 c~ l c, 1.,., ia .l.)C' l' apr)licazion·e 10c.a,l J·,, ::;ì·l per so111111i11j str::l zio11 r t) ndove11(1sa. Il testicolo proclurrebl)e un i1etto indirizzo ' ' E''l so J,a evolL1zione fibrobJa&ti(Al ch e sp·ie.gl1c1 c-'bbie Ja g'ià cono ·c.it1l a éll io11e cicatrjzz<tntc .. La pa rl ico]a ri là cli azione ril~hiestu SJ.)Ìeg.a la1 l}i1:rltcol a rità cl ella ·1ccnica usata per l ,est r a• ZlOno. La toc11ica ti:sél la co.n ·ist E·t.tc, infatti , 11 e.11 ·er11ulsionare cliretla1nente i11 soluzio11e fisi olo~ti ­ c.a u r.. e&Lr allo etereo totale di J)OlJ.>a testicoJar L'" dal qu.al e er~1 slata ll llo11ta11a ta la fTazio:il•E'I solnl)ilc i11 acetone. Q'l11esto ])O rlerebbe a e red·c re cJ1e si ·do,cc:5se rice1~care iJ .i;>rincipio atti' l> i1el .g· t:llJ)po d ei li})!O:idi , 111a, a' 'en-d o i prin1 i tentativi di frazionan1ento 11orlato a d una inatt i yaz iorlc ùell 'eslra t 1·0, .:\b b j(l.1110 J?er il m o1ne11 t o rin u11cia to a q ll·esio coni pito rin:1.a nd.a11do ·:l' 'l >ÌÙ la rdi ]a so]uzio11u llC] l>l'Ob1lem<1 ( 1) .. I=t o ql1i11clj i1111Jieg. ato tlirel,ta111:ente le e111ul-6ioni cl n 11oi ottc1t1ute cb c $i erano dimostra I e· .c:d.livi. s.j1nc SLl culture cli tes~ttti ·e i1egli a11i -. 111.éJli ti~l 0sr1erin1ento ed c ra110 i}erfeita111ente· ]}en tollerate ar1 cl1 c &e son1111ini __ trate in ve nai a.cl alte. clos i. (~ 0 111 c p ri1110 g· ru J?.PO di ricercl1e n1i ror1 0 i11diri zzaio verso lesi·o·n i ulcerali,re cutanee . di c.li,1 er~a 01·ig·ine, c]1.e pre.. cntas:-:;e ro una particoln rc Lo r ui clità e sca1~&\ o n11Jln londenz.n fl ll a· •

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(1) L 'o rrt1o n <' ... <'s ·u nl e' n1aschil c è certa1nen lcco n1 e 11u to Ilel n os lro cs lr:l. lto. Per ò preced enti co111rolli l1 é111no di1nos lra lo ch r esso, ei a ] nostro pt1nto' di Yi:-.la è jn a ltiYo.

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[ Aì'NO \) ,\ fT. \1

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49J

. EZ I O~E PH.\TI C..\

111 L LiJe~L o

.g·ruJ >po \ e11nrro t1uindi <.OJlll) l'C5C ulceri lro picali , \ arico ~ . disr rasil'1le, ecc . Il I rnl U.l111e n1 0 con . i ~l·l' l1 e in al)J>lica7io11i local i di u11a -- n1uJ ~ i o n c· <li e~ Lratto co rri s po nùcnlc a ·c inq li <' g ra1nn1i di o rg·ano fre ..co J>Cr cc11to cc. di so lu zio ne fi : : iol og·ica. J ~'a 1)1)lir.azio 11 c ' Clll\ <1 cffèltuala L) er i11 czzo <li la 1111>o ni cli ga rz.a s le1il c i1r1bc,ruti c.lel 1ic1t1i1Clo cl1c1 ' e11ivan o· rica.1nbia li og11i 2! o re . I' t1 Ji s ultati a l la111 c nle sdùi s l'ac ~'·nti di qu e~to tratla111enlo 1111 1111 0 co11 .. ig·IiaLo l111 a C=-' 1>criei1z.a su JJ ÌÙ ,~ as ta ~ca la cli c ui ~·c 1 rrà r e.so co nto a s.uo guarig· io tlt'.

lt 'JllpO.

l\irer ir ) i11vecc clc• ll<..g li ata111vnl c

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cl1e J1a dt~L O· ] o Sl) llJ1lO } ) ( ' I' Lutto ll J\ Cè.UllJJO <li appli Ci.l/,i1onc cl1ei ~e1n lJ1ra din1 oslr1trsi fin da U l'.t\ d ei 11iù frutliferi. Uit

I . - ,,'i tral la'a di t 111 tto u10 di .51 a n11i, rommercia n le, senza <l alj an c.1muc. tjc i T<'1no li inl 1;ortan li , ch e da lJll anno e ra affe t Lo d u una dj arrea i11frena)) ilc con 7-10 scarich e quo lidian C'. Lr fec i liquid e rra 110 ricch issi111e cli n1t1co <' di ~ a11 g u e. Alcun e . ca rich e erano compos te cl i sangue JJUro co u qu a lcl1e fi occo <li i11t1co . L 'c a111c radiologico, co prologiro e rcllo- ig1noi<losco1)ico cl i1110t- trarono lrallars i <li l1na for111a gra'C' cd r . lesa di .coli I<' u l rc ro~a 11 0 11 par a:-; itariu . Il J>llz ie11 le ' <' 11 11c trattalo con :-;ca r.· i ris td lnli con son11nini trazio11i gen ero e cli Yi la111i11e e Jr r111e11li diges ti' i. Tra i provve<li1n e11ti lcrapc utic i urgenli :ill 'ju c r csso <lel pazie nl r ''' n11 rro J>rcscrilt e ipocl rr1noo <·lisi abllo 11cla 11ti r r i11clt1l t'. l)rhr11e, 1nenlre l a l1 r1.1ua di LILI C~ l <' ' enne p c rfc llatu c nlc n - ~or]))la , Ja cconcln })fO,ocò 11 1H1 Ja rga r l1i nz1n 11c<'ro lica ·l1e, d<'ler as j, lasciò u.1u1 vn s la ul ce razio ne, a b o rcli scol la.ti, cl1e scopri' a n e] fo11clo I ' a pon euro: j in u colarr e ch e per 1uugl1i g iorni 11 on ac.:re1111ò i11i11i1na1ne11 lc a e-()'ra11ul ar c. l)eci:;; i a]Jora cli IC'nlare il trat1n m e11lo so1)radc~sc rill o .co11 ri st1lla li cJ1c , orpas, ar ono di g r a n 1t1nga <ttie]Ji prc•ceclcnli o llr.11 u.li iu casi cliYc rsi. Il fo11do gr J nl1lò rapicl a111e11 lc e c11tro pochi g iorni j11iziò l 'c1)i lcli zzazion c clic }JOi proccclet lc lcn l;n11rn le 111a rcgolarmc11te. E end o al corrente clcl fa llo cl1e t1lcrraz io11i d<'1 gen ere cli <1uella clcsc.:ritta son o frec1ue 11l.i l~<·i ~olj~i ci. ~1lce­ rosi r ch e acl cssr si Yu ol al i r1pu1rc 11 s1g n1f1cat o lli scarsa tenclr111.a gc11 erale alla cica trizznzio11 c• ch e trovn ]a s. ua 111a. sil11 a es11rcssjo n e i1el co1011 colpilo d a ltll ng<' n le in o r})O. o Iu l l 'ora non cl rf in ili, o, ' olli r j pcler c .~ tilla Illuco'- a clrl .colon lo .. le~so lrnt lnn1cnt0 r~cg· ujt o stilla ul ce ra cutan ea . Prati.ca i a l! ' uopo d ci r li ·lC'ri11i 111 olt o alti (75 rn1 .) <li 100 cc . cli es trall o corrj '- po1Hle11li n .5 gr. cli o rrrano fre co n c ui aYc,·o aggi Lt11t o di cci gocce cl i lauclano alJo ~ropo di fnYorirc il tr;tll L'Hi111 cnl o. Gii1 a l dcr i1110 g io r11 0 f11ro no eYi.clcn li i rgni clel 111 i11liora 1u cn I o. Le carich e si rid u er o di i1un1 er o, ~com1)n r' c prin1a il :an gt1c, })O i il lll.t1co, le fec i (1ssun ser o pri 1na aSJ)C'l lo 1101lacc,... i101 .co1n12ost n. Vennero a ll or n 1>ralicat e a11ch c qua ttro 1)1rcole 1rasfusioni. l >o po un inese cli cura jl p azic11l r '<'11iva <lime .. o clalJa Clinica in con cl izio11i sodd i~fa cen li e co11 un esarnc r e lto-sig·n1ojcl oscopico cl u· dimostrava la ~co1nparsa di l11ceri , Il paziente conlinl1ò a nço1a i)er u11 1nc:-;c il lra tta111en lo an1bt1CASO

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lalorianH'nle e !)Oi :,os pC'sc rilc ncnclosj <l efin il i, an 1 p 11 le gu a r i t o . A clist anza cli sei m esi tor11ò n farsi ved er <' p1~ r ­ chè aYcYa comj neia lo a nola1·c nu ovan1e11 I<' llu c sca rich e al g iorno Jiquicl c con tr acce cli !".a ngue e c1uesla Yolla ronsiglj ai, acca n Lo a u nn cli ec i 11a <lC' i' ~o·1iti r lis lc ri11i di e. lra llo, ciuqu c' c11do, c 11 0:--l' d ell o tesso ad una co11cenlrazjo11c cqui,a1c nlj :1<l \111 g r amn10 di or ga no fre ·co per CL'. J11 pochi :.dorni I u lt o I or nò alla 11orma e il i1azjc11 le ste tt e ])cne 11er a ncor a qua tt ro n1csi. l Jn n1esc fa , circa, an cor :1 accenno cli r ee icl iYa subilo tro11 cata cla ur1 nuo' é.>' ciclo cli curél. ;\Llt1a]mer1le h o consigliat o il pa·zie nl c (ch e cgt10 (l a se<l ici 111esi) di pra lica.r c og·ni d LLr 111ès i c irca u11 })1 evc tralta111cnlo preveitliYo . lllcoraggialo da questo })fi1no t ('n la tivo i'a' orcYolc 11 0 t r.1 l la lo al lri ca ·i cl i e tti rjporto ))re' cn1e11 tc i <l ati. (_, \ ~o

TL - \. B ia11 ca, a n11i 2!5, co ul a<lin a. Dt1ru11te l 'all allarnc 11lo d ella })rima JJambina 'ie n e c.;0]1)il n <la inalallia altamente feb})rilc 9iag-11 os l.iC'ala j)C' r tifo r l1e 11a un clccorso prolu11gid o di t·irra dlt C rn c i. In co11" nlc ·r cu za è J>rcsa d a ... ca1ir h e d1arroich (' .clic• raggiun gon o 'l thil o cifre (1uotiòi an e alli s irr1c (fin o a 00) ccl a ·st11H o110 }) f <'roce111c nle ca ralle rc .-chic lla1Y1enlc (•11101r agico. \'ic 1H.! JJOrla la i11 clinica in condizioni di, l)eratc . l) i t111 u 111agr c\zza ~cb elc l ri ca, sc1ni-i11co:-:r icn1 r, perclc quasi jn continuazion e feci .costituite qu nsi l~sc1u ~ iva1nc~11 te da n1uco con forti quanlit à di a11gue. Si in1ervienc L1bilo con 1r asfusio n i i110dr.rn10 r flc hocli. i, dosi ger1oro e cli Yi lamjne e di fcrmcn li d jges l iYi i11 iernc a(l acido <'l oriclri co . Lenlissiman1enlc la pazien le riprc11de , si rifà cociente, con1jn cia a tratt en ere le fec i. Le · c ari~l1 e ·ono sempre i1umerosc, ·angui11olc11 le. AJ)pena lo conùizio11i gen er ali lo 11c•r111elto11 0, l 'e~a n1 e ra<liolo o-ico e r ello-s igrn oicl o co1)ico confcrn1a 11 0 la diag n°osi cli coli le ulcerosa già post~ clii:iica~1~n le: \ 00 ao·iu11 00'0 allor a il trattamento d1 cli t er1111 d1 c stralto Lesiicolare com e n el caso precedente. Enl ro una quindicina cl i giorn i il sangue e<l il inu co scompaio110 })Oi l 'alvo t end<' a nor111 nli 1.zarsi, i11cntre le co11dizioni gen erali inig1ior a110 :--em1)rc l)ÌÙ r ap iclamcn le. ~sce c1i11i cam~n.tr 6ruar i ta clopo qual lro mesi <11 d cgrn za. Jl1v1~la tr e. 11trs j d opo 1)erman e i11 buo11e ro n cl izi oni . 1

III. B. .I\ lfon so , anr1i 53, i11a 11 0' nl e. \Calaria a 26 an11 L Da ri11c1uc a11n i. og·ni due o lrc inesi, pe riodo di scarich e cliarroich e c~ n 11~uco " Lrie d i . angue. Da ~ci Jne i l ' u l ti rn~ i~e r1 ?cl o cl iarroico co11tinua e n o n acce11na a cl1111 11t u1rc. l~ n tra i11 (~lini cu il 2 inarzo 1939 i11 con<l i 1 ion i nolevo]men lc scaclulc. E ·an1c c i11-rolog·ico r rrl lo~jgmo icl o ... co pico ù c1)011~0 11 0 })e ~. ~111.a rolitr . lil cr ~. rosa, con 11ircolc ulcerJ st1perf1 r rnl L a11gu 1na11 l~ e Yege lazio11i l101ipo.j cli scarse <lcJl n gra11cl r zz1~ cl ~ un 11 occ iolo <lj cilieg ia . Dopo .e t I ~ lra, f11 .. 10111 c he mi o-lio ran o le co11clu ~i o·11i gen erali Yi e rt (! j ·Lilu i lob un lrolla rt1c n lo inislo 1>cr cliste re c<l r nd ovenose. Al clec i1n o g· ior110 il m ilioramr 11Lo .è e' ic.le11Lc. Do}JO Yen li g iorni di tratt ame1.'t.o ~l pazicr1lr 'ic'1tc clirn esso. È in l)u.ou e cond1 z1on1, ha due scarich e al g io1n o, co11 Irc1 con11Jos l ~, senza san g u e con tracce di inuco: 1\. <lt1c. in <'. ! d:n !ln <l i1n issione il paziente ha fccl nor111al1 e ... 1 r1 t1 e-_ r1e guari lo. CAso 1,7 • - ì\1. "Nlario, anlli 2•G, i111picgn to. 'f iJo .i <1 iec i n 1111 i. \ cl 1930, fehbrc dura Ca u n 111 cse, C .\.SO


2092

« IL P OLICLINI CO ))

r\on diag·11osli ca la c on sicurezza. clic si accompagn ò a nun1erosc scarich e diarroich e . Dal 1933 J>ruc iori allo ston1aco, dolori lievi senza ri tino ben d efin.il 0. Dal 1937 conti11t10 alter11ar:s i di periodi cli stipsi e di diarrea. Ripetute ricerche c.J ella ameba i ~tolitica neg alive. Ne l gennaio 1939 entra in Cli11ica. Si tralta di ulceri scarse m a fo rt em ente san g uin anli e con abbondanle produzione di n1uco . Durante u11 m ese vien e praticato un traltam c n Lo a b ase <li ferm.en ti diges tivi vitamine e trasfusioni generose e ripetute . Lo stato gc11eralc mig liora notevolmente e r aJ)idamenle 1n a le .condizioni del colo11 no11 inuta no. Come t1na nuova sig111oicloscopia din1ostra: le feci non inula110 di caratter e e son sempre r icche di sangue. Sosp ese tutte le altre terapie, tratto il pazie11le con clisterini ed endovenose di e ·tra tto a g ior11i alte rni. Il miglioran1ento è evidonle al decimo g iorno e dopo un inese di tra ltam -enlo il pazie nte si ritiene g uarito . La r ettosigmoidoscopia dimostra la chiusura delle ulcer e . Seguo il pazi c11 t.c d a cinque m esi e le condizior1i dcli 'alvo si mau ten go110 normali . Non si vedono J) ÌÙ ulceri. Og·ni m ese pratico dt1e end ovenose e dt1e clist eri co111e lra tlamento di con solidamento. 1

P e l' bre vità dirò cli.e il crui11to cais o , Uiil ufficiale d ell 'ese1,c.ito, malato da cinque .anni , e ,_ u.bito diag nos ticato co1n e colite ulce rosa c rÌJ) logeneLica, a veva ritra tto giova u1.c1n to solo da ripe tL1te tra fusioni ch e a ' evan o notevo l111en te 111ig·liorato l e s u e condizioni generali e )a su a crasi sang·uig na. P erdura ndo invee.e in1! tl u t-at o le condizini d el colo n , ten to il tratta1r1c11to c~11 il solito r11ctodo. Il 111i gliora111.e,nto . q u·esta volta ritarda , manifest andosi solo ver so il ventesi1rio g io,rn•o, ])'Oi pro· ·egu e fino a d unu r ela tiva norr11aJi zzazio11e d ell 'ul,·o. ]L p a zie nte è a ucor.a in c ura. Pur essendo q ue ti d a Li di fatto a ltam ente ttgges tivi , rite11g·o s.i d ebba a n·d<ir n1olto cauti 11e l le conclusio·n i e c i si d ebba g·u.&rdare dai J>Pt'C,oci ottimis111i sp eciaLm·e11te so si Li en cor1Lo d·c:. ll'·estrem o polimorfisr110 d ella rn ~ lattia e dC'.;l] a su.a g· ra n<le GaJ)ricc io~ ilà di decorso ch e co r11se11l.e a n c i1e re1nissioni &lJ0 11L.nn ee di a nni . È {).n°c h1e :ver o 1)cr ò ch e sp ecial111e11te il pripi.q Cc.'lSO, cos ì a lu.n g o seguilo , se1u llr.a stabilire un 1tetto r app·orto tua sosp en sion e d ella cura e ac,ce11no -di ripresa ch e sco·m1)ar e imntediata1c1ente al rip:rcin·ÙCI' d el tr.at ta111cn to . Si pu ò dire a d og 11i i11odo ch e uno s lu·dio ulteriore st1 qu e:;to campo è p icn.a111cnle g ius tificato . E sarà ta1llo più frutLif.ero se ·Condotto a lung o s u un g ran nu1r11e ro di l)azienti e da s p ecialisti gas tro1cnterolo·g·i cl1 se.g·u.a no pa . . so J)a s.so il proced ere d ell 'event ual e decor~o di cicélt11.zzazio ne. Qualora, com e io sono intim.a111 ente cor1vinto , quesLi risul la ti con fe r1r1.1~se ro l ' ef fica.eia d~ l tra ll,am e nto sar e·b1b e g ius tificat o un t~nta­ t.i,·o di es.tension e d el n1e t o,d o a molte d ell e form e ulcerati,,e gastro·-i11testir1 a li. LaLSciando 0

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[ A NNO

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49 ì

infatti iml)l'E\~· iuJi ca to J?er ei · ~C' , co111c d el resto J>er la colite ulcerosa , il vrohle1na etiologico e 1.)a togen e lico , è indubbio ch e d'e bha l'isultare g iovevole un.a terapia che abbia ditnos tr.ato ltna n etla a zione cicatrizzante ·tilla n1ucosa i11les linale. LVe i sei m esi i11terccrsi il<1llo sv'Olfliniento r1ellct co1riunicazio1I c qiii ri1;ortnta , 11 es. u110 dei

casi rica.rd.ati lta presie.11ta.l v acce11ni a reic i11'iue. ,4.llri n,iiov'i casi sorio stati tralt-01ti1 con, esit.o in. gi11arigionc. Solo il c c~so cli e dti.rcwo da: ciriqu e an,ni, dO/)O u.n fug ace ni iglioranierito è riead u.to. Jt IASSL NTC>. \ ten g·ono <l esc ri Lli i ))uoni rj :-; ullali o tlet1uti iu colitic i ulcerosi m eid.ia n Le J'aJ)plicazion. e per clis le re e la so·n11t1inis trazio11 e cndove11os.a di CJ)1ulsione di Ji poidi t esticolari . 1

OSSERVAZIONI CLINICHE OsP E DA.LE SANAI'ORIA.LE nELL ' I.N.F.P.~.

GR01SSETO

Dirett ore : Prof. PLINIO GVGLIELMETTI

Sull'aspirazione endoca-vitaria di Monalti.t. Contributo clinico. Pro f. P.

Guf;1,1ELME'fTI.

Dato l 'inler e se cl1e l1a . u scit a lo i11 t utti g ~J a111biC;nti lis iologi<· i il procedi1n ento di aspira zione e i1docavit.a ria riten go utile pre ... c11tare i i1rimi risulta ti o tt e1tt1ti s u un p rin1 0 g ruppo ò.ì sogge tti tra tta ti con t ale 1r•e loclo. L 'a p·p li cazione fu iniziata i1 el sette1r1brc 1939 n el Sanatorio d el] ' I. N .:J~'.P.S. di Chieti e proseg uita ne l1'Ospeda le San a tori ale di Grosset o . Si tratta in tulto di n ove ... ogge Lti la c ui scelta fu fatta seg uendo d iretli ve a t>plicat e da ~fo r1aldi n e11 'Ist ituLo C. Forla nini e ripo rta le n elle pt1bblicazio11i d ell 'Autor e . l)er l.1:\ tecnica a bb·ja1110 seg·uit.o l e i ~truzioni e ~1<lotta lo lo s lrun1e11tario di Bottari e lBab oJini c.l1e 11.a corrisp os to assai ])cn c all'u so. Iliten endo cl1e l 'i1111nission e <lelia sortda p er via i1osterior e avrebbe s ignifi cato un costante e n on lieve dis turbo n el p eri odo d el trattamentP J)er il i1 talat0 , a.bbia1no sen1pre praticato l 'introduzione l)er via anteriore ancl1e IJer cavità situat e in l)Osizion e del tutto po~teriore . Individuata sul t1ocosco1)lio la c.aYità e s egnaton e il ce r1tro sulla proiezione ct1 tan ea, siamo e11tra ti iu essa direttamente col trequarti senza 1>r evia pur1t11ra esplorativa \:on ag o sottile d·e1la quale non a b·b i an10 ravvisata la n ec essità ... 1


[ A)JNO

Xl. , .II,

\L .\1.

±9J

SEZJO.l'ìE PHATI C.\

L"i11Lervenlo, t>receclulo da a n estesia co11 110' ocairta 1 % con adrer\a lina, è stato sen1prc in clolore e i1 on 11a 1~1 a i clalo luog·o a l be11cì1è i11 iI \ Ìn10 incidenle. 1 \ distanza di 2± ore .abbian1 0 i11n estato il si tc1na aspirante variando per al1ro, secondo quanl o dire1rio n ella d e .. crizio11c d ei sog-g etti , la Iec11ic,a cl i asp·i r 1.Zior1e da ca~o

cl1jn1a sollecitalo <l al processo de len si vo . Nei prin1 i g iorni Ja cad11 la <l ell 'acqt1a 11ella botligli a è n ~ sai rapida. U11a ricca serie di radiogramn1i per111e lte di seguire passo p asso l a su.ccessiva evoluzion e ad a n.damento r egressiYo clell 'immagi11e ca,·i tari a . 1I r adiog ramma di cui alla fig. 2 è s tato i)raliJ

a caso. Jn tre sog·ge lli il 1Jl'Oce rlirr1 e 11t 0 L' ·,t.ato giit portalo a ter111i11e; cinaue sono i11 tralta1l1rn1 0 • recent e e il decor so è d e] tutto 11 orn1aJ e. D . C. Ce. ari11 0 a. 4~. hracc ja11l c. ~ulla cli n o lc,olc i1r lla 'u1a1nne .. i fa111jgliarr. \ el 1935 J)le uril c es uùaliYa cle Lra. Ln n1 a lnllia a lluale inizia 11rl 1937 co n iporrs~ ia, ~t1clori 110 1turni , a. tenia i)rogressi, a , (lolorr uIJ a ~ palJn cl rtra. vTi ~il ato })r es .. o Ull dispe11 ario ~\11lilul lerco­ ]are fu l'J CO\ Cralo ll <'l ~analorjo « v"j]l n ~J aria n <li S,. SeYe ri11-0 lR:o·la o ' e iniziò 1)111. D. ch e, per essere riu scit o parzial e r inefficic11t c, i'u al>J)ar1donal o clo]JO c;jr.ca Ire 1nrs i. DO})O U!1·fl jc i J1·1c~i fu tra ferito al .. a nalorio di Cl1jc ti O\ (' p11 tra i n d a ta 2!5 fc])braio 1939 ..l\ll 'i11frre o i)rese11 la eg11i e] inie i e radiol ogici di I IJc. fibro ulcer a li' a d cl Jo])o superiore destro co n dissc1ni11azjo11e l)Odularc 01no e co n lro laleral e . Il 10 111arzo i11jzia <leclivo ter apia co n ollevam e n lo clei J)Ìedi i11feriorj rlel le i lo dap1l ri1n a cli 10 ccnli111e tri ))-O i di Ye11 ti , fino a quaranta. La posizio n e, m an le11uta fi11 0 nll 'agos to, 11 011 })r oduce di . Lurbi ·u]Ji ettiYi n1 a 11011 arreca alcu 11 beneficio; in falli la t osse e l 'cc rea lo r es tano cmpre abbo11danli e la ca vilà i11 scl d estra n1anlie ne intatto il pro11rio ,Yolume e la J) rop;ria fi sionomi a :- ])e t ermina tosi però un ccrl0 111ig liora1ne11to tlel1 o lnto g·e n erale. e un a t c11dc nza alla r rgr essionr d c1lc formazio ni nodu la ri diffuse , il 10 agos to il 1)az. icnlc è Ira ferit o nl Forla11i n i }Jer i11te rYc11lo di Loraco1)Jas lica . cco11<lo ~[on aldi . Il malato però 11011 'iene operalo e il 28 se llen1JJrc è rin' iat o al Sa11 a lorio di ori gine. 111 cruest ·ep oca le condizioni gen erali so11 0 discr ete, l a l o. ~<' i11 f'j~t c nl c tlura11 te l a noll c e al 1Tiallino; l a q t1 Hnlil à di escreato ~ j aggira fr:i :35-40 g rnm111i n c11 ? YC11tiqu a llr 'o rc; il secr e to è denso, g iallastr o riccamente bacillifero . Un radiog ramn1a in data 30 set lem bre 1S39 (fi g-. ] J 1nostra u11 not evole a<ldc n sa1n enl o jn r egionr apico-solloa11icalc des tra con g·ro ~a caYer11a sc l oYoid ale, a n1agg.i. or asse verticale, c i~conda La da rc r Qiuc compatl o cl e11 so, sp'esslO. Ne~ rest o d<' t cluc ram pi poln1o nari on1hrc nodulari di . semina le a co11Lorr1i n et t i e d1cn ilà 0111oge11ea. Si d ecid e cli i 11iziarc Lratta1)1e nto di tlS}) irazio11e cndocaYitari a e, il g iorno 3 o llo})rc, s i })fatica 1'intcrvenlo di .i. n tubazione d ella ca.vi Là co n la solita t ecnica d escritta. Si r.i.c:-,ce a localizzare b e n e l a cavern a O\ e i penetra subito co 11 il trequarti. I .. 'unico fatt o <legno di rilieYo è cosliluito dalla 11otcvolissima rcsis te11za incon (rata 11 ell 'atlraYe rsare lo spessore d ella pare le caYitaria ; s i ha quasi l 'impressione <li pnssare attraverso un o s trat o cartilagineo e occor r e adoperare se11sibilc forza . Tale 0l en1e n lo ripor labile al1 a J)r cser1za di un a <lcn sa ga n ga fibrosa J)Crica.vita ria , ci fa sttbi lo 1>en sn rc alla cliffi coJt ù cli ri e~pa 11 s io n e d cl Jlar e11CAso I . -

Fio. 1.

ca lo a 6 g iorni dall 'inizio d ell 'as1)ir;:iz jo11e: i11 esso è facile ri scontrare una eYide11le 111odificazione cli fisiono1nfa e più ch e tu t·t o gi à una s1.·n~ ibili ssima riduzio11c d el volun1c cavitario. Nel radiog r a r111n a d el 24-10 (a 2'1 g·iorni dal trnllan1c11lo) 11 on è }Jiù Yisibile il contorn o cavitnrio. Già i11 q ues la e poca il }lazic11te h a subì I o t111 se11siJJilc 1nig liora1ncn1 o <l cllo stato gen eraìc; è au rn cn la lo d i 3 chilogramn1i i11 ·:c11ti g iorni ,

F1 0. 2.

la I osse è sco1TI p arsa e co11 essa I 'cscrea lo. 11 I iquido as1)ira lo è in qua n li là assai s.carsa e })li re è• a n coro cli as pet lo lor]Ji<lo e ])ac illifcro all '01l10gcuc izzaz io nc . l ,a ca<l u la <1 ell 'acqu a 11ella JJo lli glin è a 11dala g r adualn1c11le riducendo la r ny)i di lil. Si co11linua il tratlan1e11to co11 d e lc11 io11 i in torn o· a 1n r 110 40, 111cno 50 fi110 ol 1.5 i1 ovc111]Jr1:> 11 lla q u al c c1)oca si con sta la l ' a' ' en u la chiu ·ura clr l bro nco di clrc nag·g io 11 011 a hb a~~a nd osi pii1 il


.. . « rr, POLl CLINit..O »

liYe llo d cl 1iqujdo 11e lla bol lj gli a più eleva la . Gjit . i 11 dal! 'esame clell '8 n 0Ye1nbrc il cer e lo 11cll 'Er lc11 - ~f aycr è divc 11uto ba.cillifero e la]c rimari o n ei controlli u ccessiYi. Il g ior110 3 clicembre a clis lan za cli 60 g iorni esal ti clall 'inizio dcl .lrattame11lo i t og·Iic il tu])o.

[ 1\ N.:\"O

XL ' 'fI, Nul\f. 49]

CAso II . - D. A. Ban1])in a, a. 27, don.n a di casa . Plcl1ritc essudali' a 11 el 1935. La i11alattia attuale ri~aJ e ngJi ll ltimi 111csi d el 1938 inizianclo .con a lc11ia. cl eperi111en lo progres i' o, febbricola vcSJ)e rtina, t os e con e ·c rea lo. Il 5 lug lio 1939 enLra nel ,Sa11atorio di Cl1 i c li 11rcse11 tando segni

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3.

Frc. 4 .

Da quell 'epoca il i)aziente è s la lo

en1pre in o l· li111c condizioni; i radiogran1mi seriati mostrar10 la p e r sis tc11le scorriparsa della le jonc cavitariu . (Jupllo riprodotlo dalla fig. 3 è. clel 27 genn . 1940. i ridu.ce I 'a pj razione n pre sionc via via m eno

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e lL'' 3. le: 111c n o 35, n1eno 25, I11c110 13. TI hro n co di drenaggio è s<:>mpre perfe llam enl c chitl o e il . <'rr e lo s i è rid ol lo a pochi cc. di ·i ero 1im1)id o.

5.

Il 9 o lt o])re . i 1)ra li.ca inlubazior1c cle1la ca,i·t à <'on il solit o i1r vcedi111rnl o. !11 una SC'cond a i;adioo-rafi a (fi.Q-. 3) a c l le g·iorni cl all 'in lerYe11to, la o ' -

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SEZJOXE <'avi là appare rid o l la sen sibil111en le 111en Lrc in qu ella rife re n lesi all 'e ame radjol og·jco <lei 23 ol lobre . ossia a 14 g ior11i dall 'i11lupazio11e 1 il cer-c iJ1c cavi1ario 11on è quasi }) ii1 vi s ibi1 e . Ir1 qt1 r-s lo caso il Lrallan1c nlo aspira ti vo è st a io i >rali .cato con un criterio di dete11sion e elcYat a J)Cr •

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l1ida111enl e rillo lla e mantenula a pressioni tra 1ne 11 0 20, 1ne no 15. Il tubo è . la t o la ~c iato i11 s i lo 11er lttngo periodo , poichè i1rr Jn troppa rnpicla relrazior1e <' quj11di sca r~n c iu1e11l azion c d cl pnrc l.i cnYilaric, alJhian10 lc1nuto cli 11 on ave r ragg·iu11to le co·n dj zio11 i 111ig·li ori 1)er lo SYolg in1 c n lo d ei proces i <I i salcl a111011 lo ei a 11arl e del l a s u1)erficie dcl cer cin e re lrallo. Tale timore e r a faYYalor ato d al caratt er e del ccr e lo n1a11 lc11ulos i a lt1ngo puruloicle e ])ac illifero. Dal };) cl icen1Jlre p er al l ro il ])a.c iIlo è ~co n1 par so e jl sccre lo si è riclo Llo n p ocJ1i cc. cli Jicruido siero o Jlcllc Ye11 Liqu at Lro o re . 111 qt1es to sog·gel Lo ancl1 e iI ])ro11co di clreuag·g·io 11a ta rd a to a chiude r i pur nYe11cl o inos lra lo, co t1 il -raJl c ul a 1n~nt o cli cadul a dcl liquido 11ell a b ottig lia , una r a pid a lendcn za (11la len osi. Il racl. clel 20 ge1111aio 1940 mos lra la co · La11tc eli ·io11c d ell a ca' i là. Il lo fe]Jbra io ::, i toglie il dre11aggio; 1·climin azio11c d cl d o tt o lJarj cLa],c è rapida e con1ple la. La fi g·. 6 n10 tra u11 rn; cliog· ran1n1a del 9 febbraio 1G'40. Il n1igliora u1c n.to d ello s tato g·e11e rale è s tato rn} i1iclo e co11siderc,ole; 1a p. è aumcnla la di o ll Q cl1ilogram111i di p eso i11entre in dnl dicen1])r e Ja tosse e l 'escr.ea to sono del Lu llo s.co111parsi.

1,.

III. I . ~Iario, a. 20, j111picgalo. Un frnlcllo ricoYera lo in Sn11a lor io per tbc polmonare. Ncll 'a u l u1t110 1936 plcu 1 ile css L1cln Li va S. curala !-=C11 za cs trazio11e dell 'cssudato. Nell 'aprile 1938 cou lt•1111>e r a lur;i febbrile, tosse, escrea to e rapido <lepc rirne n lo in sorge la mala l lia n lt u a lc. L '11 aprile 1938 è rjcoveralo in al lro sn1Jatorio OYe si i sti1ui ~cc p 11 l . a D. ch e conli11u a a111J)uJa lorjan1ent e all 'e110cn d ella dimi io11c a' Ye nu la 11cl se ltcmbre d el lo s l c ~ so anno. i\cl gcn11aio 1939 ri co1T\J1ar e la lo se co11 escr ep lo ill sic tne a ))Un le fc hhrili ' e ·p e rliJl C e 1'11 a1)riJ c 1939 il paziente è di 11 uo,·o ri covera lo 11el Sanai o rio di Chieti. AJI'iugre so presenta pnt. D . effi ciente e ca ,·cr11a isolala in ~l sin i tra. Si continua il tra l1a rn e n lo col]a so- l.c ra1iico m· clc ·lra e il paziente C .\ SO

1·aggiungere il ! liti r npida111en le })O si.' )il e, l 'cli ~ ion c della ca·vc rnn. Infatti già al sc ltjmo g ior110 s j ·p raticavano d c le11 sioni di inen o 40, 1neno 50 e a.l dodicesim o <I i 1ncno 60, n1 c no 70 inante-

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PRATICA

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:J1e11do il sistema jn ~u questo }iYelJo

fu11 zionc 11 cllc ' en liquallr·ore; cl c lcn slivo i11a in1 0 al1]Ji am o ('011tinuato per circa quindi.ci g jorn i. R aggiu11t a i 'elisione la d e ten ione è s ta ta ahJ)ns la11 za r a-

F1G.

7.

rifiuta cJi esser e o ll o})O lo ad inle r, cn lo cli lornropla ... t ira a 1. e·. a . ]Jer il quale era "' la to i)ropos lo. Quand 0 i1 el ~c LI C'1nhrc il n1alnlo acro u senl c al lra tlan1 c11to di as pirnz io n c e nd oca,·it nri a il qun-.


209·

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IL

POLlCLlNl CO »

clro clinico e radiologico è a::-~nj n1ulalo ri J)(' ll o a quello d 'ing r esso. Le condi zioni genera li ono infalli as ai srad tt1 ~, ·la t e1nper atura è deci nmenlc fcbJ)riJ e, Ja t os~l! e J 'escrea lo abbo11dan l j. La fig. 7 ri1)roduce il ra(liog·r a u1111a del 4 se l 1c1nbre 1939 g iorno preced ente all 'i r1tuhazio 11 c. s i nota i)nl . a d es tra parziale con bolla gas:-:.o:::n prevalente i11 alto; a sinis tra ollrc la g·rossa C i 1Yilà scl n e è comparsa un 'altra rotonda in regione parailare che n.e l radiogramma d el 5 sctteml>rr (fig . 8) eseguito subit o <10110 l 'inl erYe nto , appare atlmenla1a cli Yolum e.

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XLVII, Nu~1 . 49i

lJo l l igl ia <li esser e i) ressochè ste11osato per intiero. J~ p er siffat le con siderazioni che si riduce il g racl o di aspirazione parlandolo a valori di men o 15 inen o 20. Nel g·c11naio 1&'40 apparendo ormai con cguila da t eH1po la cornpleta chiusura d cl bro n co cli dre n aggio si decide di sospendere l 'af' pirazjone, prim o passo per l 'abbandono del pr()ced i n1ento. L'essudato attraverso la sonda, Koc h 11egati,·o dai primi gi-0rni d el novembre 193S', è r ido llo a qualch e cc. di liquido sieroso, limpido Jll('n tre J 'espeltora1o cl1c i11 quest'epoca è del I u l lo scomparso s i era man tenuto i1ositivo per il })(1cillo più a lungo fino - alla metà di dicembre . t~i ò non polc' a . piegarsi se 11011 con la ritarda1 a e lis ion e d ella caverna inferiore clalJ a quale proYc11i,·a lo spulo })acillifero. Sospesa la detensione l)erò ricon1parYc <1uasi su])i lo un po ' di tosse co11 e crea lo bac jl]jfcro e il radiogram1na mise in evid enza la rjco111parsa di una pie.cola area cavitaria. j n })arailare. Ripresa l 'aspirazione è di nuovo scon1pa r~a I 'ombra ca' il aria erl è per jl timore che non :- i ~ ja ancora raggiunta nella cavità bassa (fig~ 9) u 11a ri parazio11c i.111a Lon1ica ch e co11tinuano ancora li c' i d c lensionL

(;,so I\·. -

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I11izia lasi l 'as1)iraz io11 e co.11 j)ressio11i neg·ati,·c rapi(lan1e11te r rescc11ti fj11 0 a raggi11ngere cl O})O 15 g ior11i i 111.e n o ()0 me ~ o 70 ·i rileYa 1)rog rc. siYa (' raJ)id a eli sion e delle lcsio11i cavitarie. 11 radiog·rn1nn1a pratica lo il 30 se I lernbrC' 1939 n1 ostra infal1i ncca11lo alla lo la le sco11111a1.. a d cl] ·0111bra

33. Nel 1933 pleurile c ~::-u{lt1 I iYa de lra. I) rimi segni clell 'affezione pol111on nre 11ell 'ago lo 1936 .co11 fc 11ome nologia toss ic)1nica. RicoYera I a j11 Sa11alorio 11 el gennaio 1937 co11 cliag·n osi di loJJil e s uperiore clestra ulcerata , è o prrala n el lug lio 1937 di frx . clopo vari tentati\i di is liluzio11e di pnf. Da quell'epoca ha girat o Ya ri : 1nalori ; il 20 JlOYen1brc 193&· e ntra in quello <li (;rosse lo prese n ta11do .. la lo generale discre to con 1Ju o11a i1ul rizio11 e i11 e n tre è e ,·idc n.le u11a sc11:-- i hiic delicic11 za c ircolal o rin . La malata accu~lL cl i~1>11ea da fac ile sforzo , 11a tosse pressochè con ti 1n1a e ribelle ai co111uni edati,•i e abpondantissi1110 <·~rreato (300 cc. 11c1Je 24 or.e) fortemente bac i1 lifc ro. Vel d. scd.: I. K . = 53,5 CV. = lOOOr _\I I 'rs;1111c r Ji id eo ::-i 1 iJ c,·nn-0 111a1life Li segni ca-

F 1c. 9.

F1c. 10.

an ulare upcriore u11a seu s ibili ·s in1a rjcluzio11 e n nch e della cavi là parai] a r e. Le condizioni ge.11 erali del pazie nte 1t1igliorano sen sibilmen Ue. \ a I asse scon-ipare e l 'escr eato si riduce a qualc he s pt11o al n1alti110. Già a clista11zn cli clue JTtesi dal l ' iulcr, enlo il ]) r on co di clrenag·gio mo. lra con 1:1 riclo ll a Yelocilà cli caduta del li' eli o d ·acqt1n n ell i1

' il uri sul terzo Sll})Criore dell 'a111bilo d c lro me11I re radiologicamenle (fig. 10) si mette i11 evidenza. a destra u11a grossa ombra cavitaria, tondeggianle,. a cavallo d ella clavicola ; l 'emidiaframma destro è . ensibilmente solleva lo. Il 24 gennaio 1940 si procede all 'i'nlubazione· d<'l1a caYità con i nterYe11 lo regolarmente condo1 to~

F':r.. 8. '


[ANNO XL \ili,

NUì\I.

49]

SEZION E PB .\TICA

e il g iorno seguent e !.' i in11 cs la il sis lema as11ir1u1le. Si inizia con dete11 ione di 15-20 per 8 g ior11 i. La secr ezione è abbondantissima cosicch è l a qua11 tità di secreto i1ell 'Erlcn Meyer oscilla tra i 70 t' 100 cc. nelle 24 ore; i11 seguilo s i a un1e11ta a - 30 la depressione; la caYerna si riduce gradualn1cnte e, a <.listanza di 15 giorni, è già dimin t1it a pii1 d ella ine là. Il J4 febbraio sotto · violento colpo cl i tosse la sonda, 11onos lant e fosse fi ssata alla pare1 c fuori esce e, riuscili vaI1i i te11tatiYi di j11l1 odu zione atlraYerso il foro fi stoloso, si cle,·e n.uovamentc i11ler~e11ire co11 il tre quarti il giorno seguente. Conti11uando l 'aspirazione la tosse e l 'cscrealo si riducono progressivamente e così pure la quan.tilà cli secreto aspirato . Le co11clizioni g·e-

rie. 11.

luna llHlll O \l'a , Ja pu ·1z1011c c.l cl lu]Jo si è 11o lala. tn })ar i te1111)0 u11a nuoYa ripre ·a cleJ l)roce so di ricl1tlion c clel lu111e cavitario; i1er altro il bronco .di <lrcnn gg io è lt1ll ora perYio . CAso ' 'I. - P. Cas lig lia, a. 30, donna di rnsa. ~tilla c}i i1ole,·0Ic 11cl l 'anamnesi famig liar e e personal e r em ota. I 11ri1n i segni cli11ici della 111 a] at lia 1:isalgo11 0 al 1932 epoca in. cui, in period o cli g·i:av1danza , chllc e 11 tofl oe per cui fu ricoverala in analorìo. 1\C'l 1933 d opo nt10Yi episodi emoftoir i fu le11tato }Jnt. a S. sc11za esilo. Tornala a casa s le ttein co11<lizio11i <li '"'r rc te fino al cliccml)re 1939 c; tta11clo in sorge nt10' a cn1of1oe. Entra n el sanat ori o. di Grosse to jl 28 gc11naio l S~O prese11ta11do .. egr1i cli llici e r ldiolugi.ri clj tbc. l11rcr a liYa clel lobo ·u]lcrior e . . '. ron g ros~a cavità infracTa' care e di sse-· ltlinazione nod1tlare 11 ella JJ'\c l ~t t1perio rr di 1). L · · fcb .b r:do 1940 ~ i procede all 'in l u])azio11e d ella· ca, er11.a co11 l a soJila tccn jca. i i11i zia il g io rno. seguente aspirazione con d epressione di - 15 - :20 ;: la caYit à inizi a una r apirla riduzione di v0Ju111e· n1entre Ja tosse e I 'escreato si riducono e .. con1-. paion0 }Jr cssocl1 è d el tutto i11 capo a una sc tti1na11a. Il secre lo n ell 'Erlen Meyer , discreta111cr11e· abbondan Le nei primi g io rni, si riduce g r"ldt1al111enle così d a 11or1 ·orpassare dopo 10 g iorni 6-8 cc. nelle 24 or e . Lo stato generale d ella p azientcm igliora sen sibilmente e scompaiono con es lrema rapidità i ]Jreceden Li segni di grave in lo. si cazione. Gli e ami radiologici in serie rr1os l ran o· l a rapida ricluzionc <lel volume cavitario. CAso VII. - F. J\11lonio, a. 37, 01)eraio . Nell 'agos lo 1939 pri1ni segni di inalatlia con sinto111aloJogia ac uta ,. febbre elevata, tosse cd escr ea lo ab])ondanti. Ricoverato in u11 })ri1no lc111po n el set -

i1eraJi 111iglio rnuo ~c n s ibilme11t c n1enlrc in u11 radiogramn1a clcl 28 n1arzo 1940 (fi g. 11) l a .cavità appai e pressocl1 è elisa.

l). A. Domenico, a. 33, 111uralorc. Nel 1927 })leuritc cssudativa si11istra. Il 7 g iug·11 0 1939 entra n el sanatorio cli Chieti presc11 laudo ~t · · gni cli:qjci e radiologici di lbc. ul cerativa <l e i lol ii superiori con gro sa cavità scl S . e fatti dis tru lti' i ])iÙ 1nodes l1 11ell 'apicc cor1lrolalerale. Riuscjti 'a11i i tentativi cli is ti tuire i)nt. a S. s i prat)ca i l 14 agosto J'inler,·r nlo a D.; la boll a gas~o n . i cli spone }Jrevale11t cn1enle in alto i11 sen so el ci livo e il tralta1nc11to diYirne in ]Jreve effi cient e. Il 18 sctle111hrc i proc~c all 'intuba zio11 c cl cl Ja caverna ; il radjog·ran1ma preceder1te l 'interve11to è del 2 sctte111brc 1939; i11 esso s i rileva la prese11za clel p11 l. cli D. circoscritto, prevalenlcn1e11te localizzato i11 al lo e di un a grossa ca Yi là i11 scl S. o·Y oidale a inaggior asse obliquo <.lall 'alto in basso e dn Jl 'i11t0r11 0 aIl 'estern o. Si in i zia J 'aspirazio11e co n pressio11i i11iziali di - 15 - 20 })Orla11<lole g r aclt1 al111 en Le s11i - 50. La serie radiografica i11os tra una 1~rogres. iYa e rapida riduzione di volume fino al 110Ye111))re 1939 quando il processo r egressivo s i arresta quasi t otal1nente. Nel succes.. ivo, periodo )0 condjz io11i a1)paio110 i1nmutate p e r lu11go lrm})O fin ch è ci si accorge che l 'estre1n·ità <lella son.d a è pc11elr~la in t1n bronco di rlren ag·gio; infat I i la ca.du la d 'acqua n ella bottjgJja era rli,1c nt1 I a qua11 lo i11ai rapicla m entre inizialmente si rra fortP111 e nt c r idotta ; migli o r~ta , con opporCASO ' ' · -

F1 c;. 1».

tc111bre 1939 abbandona d opo cjrca t1n 111esc il . a11a lorio OYC 1ie ntra p er ò i1 el novcn1brc uc.ce~~i,·o. All 'ingresso diug n os licata tbc . ul cerativa <le] lobo s uperiore d es lro co11 grossa cavità i11fracla' car e, si i Liluisce il pnt. ch e riesce parziale , i11efficienle, lirnitalo a u11a piccola polla latero-lJasilnr e. _\bba11donato tale traltamento e l asciato rie pandcr cil lrallo di i1ol1no11e in collasso, l 'esa111c r ndiolog i co non inostra sen sibili Yariazioni ul quadro polmo11are d 'i11g r esso; è sempre ben vi sibile u11a grossa area cav itaria a cavallo della cJavicola cle-


.2100

«

IJJ POLICLINICO

. Ira ci r<.;o n.dala da zo11c aclde11sa le oltre a pi ccoli

fitll! inlillral i\'i d cll a1)ice co utrolal r ra] c (fig. 1~ 1.. Il 21 fcb])ra io 1940 i }) I occde aJl 'in l ubazionc. l1111eslato il ·i ·tema a pira11t c la ca' iltl ubi scc u n a rapida rcg·re5 io11e di ,·olu111 e ; g ià a di · tan1

CA so , .Il I . -

R. Rosina, a. 36, {'Olona. Nel 1935 j)lc· urilc css uclatj,a a si11is lra. J11i 1. io cJinico clella

[ 1\ N. o XL VII, Nul\r. 49 J

.. .

il 26 fE;))braio 1940 ~ i proced e all 'iu I u bazione d ella ra,ilà (fig. 15). Iniziato il procedimento di aspirazio11e la caYerna ubi. . .ce u11a r a pid a r cgrcssio11e co n1e cl imo lra jl r ndiogra111 n1a del 27 rnarzo 1~'40

(lig·. 16).

1·. . iC. i·)ù.

za cl! JO g·iorn i J'imn1aginc areolare 11 011 è• J)it1 ,· i ::. ibil t~ r;Hlj ologicanJc11le e Ja cnd ul a d 'acqua r c·lla Jio tli !.!'li n ·uhisce arresti to tali nnr11c })Cr l)i·l.1 g iorni ci i :-;cg·u·i lo cl lo s le . o lcu11)0 le c,011d·izio1l i go n L'ra li del soggello 111 ig lif)t;11 10 sci :--jJ)il111 r 11t r : In _u n racliogram111a eseg ui lo a u11 ine:,e -< li di ~ lat11.a dall'i1tizio clc] trattnn1 c11to p er i le l ' (1:0::-:p n z:a d e l 1·0111bra cavil aria ( f ig·. 1;3 1. 1\l)ha 11 <Jonalo il procccli111r11lo a ·piratj, o 11cJ 1rtaggi o J940 il }J. è s talo di111e s~o guarito.

»

F1c. 1.3. IX. - i\I. 1\i[ ario, a. 33, operaio. l)l curile e ·L1clati,·a i1el 1925. l)ri1ni scg·ni clinici dell'attuale malattia ncll 'apri le 19:J<J. E11 l ra ~el Sana torio di G rosseto il 16 ge1111aio ] 940 ·prc entando segni cli nici e radiologici cli tbc. ulcero-fibrosa a sinis tra ro11 caYerna oYalare in rcgiou e infraclaveare; a cl estra i11fil lra lo a pico- o l toapicalc a nocli confJt1enti con inci})ie nli t1l<.;cr az jo11i. Riusciti vani i lentati\'i <li is tituire il pnl. a S. si inizia il trallamenlo a D. OYC la })olJ a gnssosa si localizza cletti,·a111er1te all 'apice . IL 2 1chJ)raio 194.0 si pratica l ' inlt.1bazione della caYità 1é.l quale,. iniziat a l 'a~ pirazion e, i riduce progre sivan1ent c di valu.me C .\ SO

·;)

F1c. 16. lTtuL1lli a 11cl ni11g·g·io 1939 co11 ~ inl on1[1l o!og· i a 1J scu­ clo i11f1urJ1 7alc. J~ 11lr a nel Sanato rio cli Gr osseto jl 20 fchb r nin 10~0 J)re en ln1l<lo . rg11i c1inic i e r a<l in log·ir i cli l])c. ldccra l iYn dcl loh o UJ)erjore si11j ~ lro ro n p- ro.~ a caYil à infrac:laYcarc e cli ssemi11nzionP 110<l ulare sott oslnnl r (fig. 1-!). Sta to ge11 <'ri1 IP ;•:- .... ai drprr ilo: lo , ~c ecl e errato ah1)o ncla11ti. Riu . . c1t i 'a ni i lcnlnliYi cli i$ lilt1i1c 1)nl. a .,

cos iccl1è, a cli lan za di 28 giorni, n e è visibile s11l rad iogru111n1a so]o u11 I)iccolo residuo. Il inalato è sen sil)iT111e11tc n1iglioralo i1ello s tato g·r·r,erale, Ja tosse e I 'escrea to so no pressocl1è scorr1parsi .

L'es1)osizion e di questa brcYe ca~ is lica ci j)C r n·iette inna11zi tutto alc une co nsiderazio11i di or-


S E ZIO:\ E PRATI CA

dine g-e·n eralc ed altre f) ÌÙ i)articolareggiate i11 i t-lazione ni vari casi tratta ti. ()ccorre i11 l.Jl'Ìil10 luogo IÌl C\'<ll'O gli esili dcCÌS.U ill entr far orevoli , se 1)ure aH rora non ::>c m IH·c con1pleti , risco11trati i11 tutti i sogge tti il <..h e (iimostra che i casi adatti sono i1ii1 11 u tn e1·u:;;i di quanlo si possa i)e11~~-irc e con1 c alcu11 c concezio11i di rig·idilà caYil a ria n on r eg·ga n o c·g·g·i più al Ju111e <l oll e 11t1ovc co 11o ~ce 11 ze . ~ c l CtJSO t)ri1110 .acl e 'eJll!) ÌO l·a ua111n csi; i ca ratteri .c f inici e radiolog ici J cl l) fOC:é'~ ·o lJa rla \"() 11 0 pe r un.J for111a ad a11d a1n enl o nel tn11 1cnt0 sclerosanln co11 le. . sulo lJc rica\Ìlari o l'ilJro..:o, r csisle11lc <1lla distc11 ione, scarsn 1ucnte irro rato . No i s l c~­ s i co nfessiamo di a ve re ritc11uLo assai 11il'.1 ù.uro

1uIJgo il lra ll<.t111 c11lo e di c._ er e stati in ce rti ~u ll 'es it o final e. l [a lti ci 11ann o di1110 lra lo il Cl•nlrario co 11 la raJJid a elisione dell a ca ,·c ru a e J.a ·ollecila cl1il!s ura cle1 })1·01u·o di drena g·g·io. l i11 altro eleu1 ento di i111po1t a 11za fo nd~l111 c 11l l1le c i è dato oltre cl1c dalla ert1f)]icità <.lclJ· in te r\ e n t o, e qu in cli dal l ' a::-~olu ta sop j >ortal) i)i tà a ne11 e cla I. H.l t te ({i n 1al al i i 11 ca t li Y o . . ta lo .f!'Cr1eralc, daJ rap·ido 111i cr.lio ra111c nlo de]] e ro n~.li1 io ni cli nutrizio ne e <li &l ng uificazio n c che .:--t' !.{na110 jl lc11lpo di t111a di'"' int os~ i caz io11 c c1ua nl u 1nai intensa ccl a vYertita fin dai lrri111is·~ in1 i teiTl{)i dcl trat1n111 cnto. :\l)bian1 0 \ i.. to J11 ltlati rifi o rire n el sen so YCro d<' J ter111inc i11 du e o lre sc· tlin1~ n e con un -<'l:o- t~tto obbiettivo e t1no s lalo t1bbietti,-o di l:;enesser e qt1alc in 11ef's un r aso di pnt. , ])er fa, ·oreYole c11e fo · e il lrattan1 ent o, abbian1 0 inni '(.),;;se r,·ato i11 ])erioclo co ì brcYc. T-0l e se n ~n ­ 'l io11 r <li riprrsa fi !:lica ius i0111 c al: a l·iclu zio nc fin o all a '-'C01nparsa <lcll a tosse r J ell 'e5creato <l ·Ca usa cll'l <lre11agg·io dC:lla cavità, so110 elc111c 11ti cltc ng·i sCO TlO co n r,a rlico la re \'alore di favorevole azione sul 111orale d ei 111 a la ti in c ura. l Tn elen1 ento ch e. n1erit a indubl,1inn1c11te la lnflg-•g iore con siclerazione- e rl1 e rappresent :-t il 'frtf tore ]Jrincipa l c n ei rig uardi dell e n1n sin1c i1n . . Ribili Là ùe l me tod o è r a Pl)l'Cscntato dal co111l 0 1 L1 1r1ento dell 'azione aspi ra li va st11 b.r on co o i11eg·lio sui h-ron chi di drr nagg·io dell a caYit ;'1. Ji'. infatli poich è la l) er-.:i ~ l en z.a clclla ]o ro 11'C r\ i età r appresenta la ca t1 sa o m en o del sl1 ccr~~o ..-Jcfiniti\ 0, è n e·cessa rio do1n a ncl nrs i iJ111 nnzi lutto se è i)Os·ibilc arri, nre all n clli t1 ~ ura a11atc· rnica del bit·on co. Tn tc11Ht di poss ibilità n o n ci ·s on o e non Yi l H)~..;0110 c~ ~ c re di .. c u ...... ioJ1i di so rt a. Cl1it1nqu c ~l) hia tra ttato d ci sogge ll i sa ch e, n ei cas i faYorevo]i, la ridt1zio11 e d el lu111 0 ])roncl)i alr l)ll Ò €~sere seg·uita rr1inl1larn cnt e: I ) nl Lrn, er so ln r:11iiclità di ca duta d el liquid o 11 rlln b ottig lia ; :!) ro r1 la l11isurazio11e a 1n rz10 cl rl dctensio1n r t ro (l ella p er'Sisten za d ell e d cp r2~~ i o ni n ell'int ern o <.'

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<lel]a cavità. I11faLLi interron1 µ-c11do la cletensione e m.antenend o cl1iuso il ~is l e 111 a a-1>ir.ante è f,ls iic determinare il t e111po occorrente i)er jl ril o r110 della pressio11e allo zero e quindi il calibro di ap.ertura bro11cl1iaJ e r e:sidua; 3) un allJ'O m ezzo di g ra11de sen11)licità è o(fcrl o dall 'esa n1e r adiog·ra fi co prev ia i1t11 11issio nc a lt r,1vrr so la 5011 <.la di rad io po i; con Ln lc n 1ezzo <li contra lo si po ... son o individ l1ar e i \ nri b 1·01lchi [1J.1e rli r1eJJ a ca ve r11.a e, a un dit)l'esso , 1)r eci·arne il ca libro. Dopo u11 <:e rlo pe riodo, a: ai Y~ rial1il c da ~'l.SO a ca o e per il qua le ap1Ja rc prcssorl1 è in11)ossil)ilc , a nostro pa rere, :s tabilire lh clura ln , com1'~ 1 0 110 seg11i indub l) i ùellil rn.g·g·it1nla Lotal c cl1iu ura . Pri1 110 fr[t lutti l 'a rre... lo di cadu l.\ dell 'acqua o1Lrc nel una tllleriore rid uz ion e del . ..fc rclo n cll 'J~ rl c 11 l\ifcr' cr. PerLunlo n on· v'l1a dubi})io ··bo n ella g r.a11de 111nggior.a11za dei sog·g·e l ti si r ag·g·il1ng·a la ... I er1os i co111ple1a dcl bronco cli dre11ag·g·io; nl a a ques to vur1 to \ og·lian10 ricord ar e cl1e spes&o, e a volte an cl1e .all 'inizio di u11 tratt,a111cnt.o, si o ervDn o c1liu 11re a11ch c totali , .m a del tt1tto tc1n1>or't.tr1 ee, n1 c nire .altre ' 'oll.o c o111p<iiono 111anife8lazioni ch e simula no 1'avvenuta occlu io11e e son o leg·ate a cau se diver e e occa ion al i. l~ o sì i11 la] uni ca ... i s i l1 a c •?~sazior1 e d el I.a caduta d '.l CC{l J.:\ e d·clla ft1 0 riuscita d i ._'ec relo a c.a u sa di occlusio ne per ing·in oc~hia ntcnti dell a sonda deler111inati dalla riduzi on e del lu11l c cavitario so tto l'azio n e as1)ira11tei o per stretta npl)licnr.ionc dell a parete cl elln caverna cl1 e av vilu11 ~')f\ l 'estrfln1ilà della Eo ncla . tcs a. È ufficientc in tali eveni enze i111l.l ri111cre {\I tuÌ)O lir11itati 111 0Y i111 ~nti di trazion e o cli rotazion e pcrcl1 è il sister11 :.i rip,rend a il r eg<JÌar e fun zi\)na1n ento. P erln n lo noi g iudicl1i a1110 ,' o m pleta e sk1biJe la cl1it1suru bro ncl1i•1le, e r:c 110 r-apprc ~r nti a n1 0 11n .: icuro riferin1ento a.g·li e ffetti d cll '11lterior e tr.nLLa n1enl o, c111aJ1cl o i seg·nj di occll1 ~i on c siél no lotali e p·er si ·tenti p er Ja durata d i <.t1n1 eno un llt csr llel qu ale l1eriodo conli11uin mo a Jnanten erl"} l 'aspirazione ch e sos1)endi an1 0 poi 111a n1cn endo la ·s ond a in l)Os lo l)Cr altri di eci-quindi ci g·iorni. Pt1ò accaclere in f::.tti cl10, qu alora In r hit1sura del b·r o11co no n ri ve 1a car tt1ler e cli solidit à. essa pcrrnan ga so tto l'azione cl ete11siYa e ~compaia al terrninc di ql1 c.. t é\. Circn la rrrocl alità di cl1 iust1ra <lei ]) 1 o ncl1i cli d rc na.g·~io essa no11 p11ò essere rli, er a n ell 'as1,irazion e end ocav jtari a d i )fon aldi , e n ella massim a parte dei ca~i no n lo è, da q11 nnto si verifi cn in altri tra tl .a111 c11ti di lesioni cavitni:ie, l)l'i1no fra qu e ti il 11ncum otoracr. Ini ziato il 111\;cesso cli 'ìalùa1l1 en!o nn nto1r1 ico tra ]e 1)are ti clclla c:1Yerna , ·enl1t<' n contatto , no11 inl11ortn 1)er qt1 ale n1eccnni sn1 0 , e~so J1r o1

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2102

cc l L POL ICLINICO »

ccdc in ogni i1u 11Lo i11globando g li sbocrlli 11ro-I1chiali g ià stenosali <lalla coartazione del cercine. Ma in corso ùi aspirazione endocavilaria può <)ccorrere lln differente 111crr an i r110 d'azione, del genere di quello ch e si ha nella chiusura di fistole pleuro-pol1nonari a seguito di ,,iolenta azio1l e detensiva endopl e11rica e ch e h a suscitato diver sità di opinio11i · .: ull e 1rlodalità dj c~ trin 5 e caz ione. Che flccada qualco -a cli . i11ti1e lo tlin1 ostra110 quei Cflsi di vera stenosi, t e111 por.anea o defi11iti va ch e si osserva110 i11 alcuni soggetti già all 'i11izio del trattamento a'- J) Ìra ti, 0 (caso 7° della 11ostra casistica) _I\ questo lJunto ci sarebb·e da 11rer1ùere in c.011siderazione l'obiezio11e a' anzata. da aJcuni .\ 1\ . J)Cr i quali la chiu sura del bro·n co di drertagg io a" rebbe solo caratter e di te111 por~ J1 r ità. in quanto a distanza di ten11)0 l)llÌ o 111e110 brrvc. tornerebbe a riap rirsi r.on coi1 seguente rico11l pars;l della cave rn a. l Jna si rr1i le eYeni en za 1111ò verificarsi di certo così co111e avviene con ait.ri tratttl.rn e11ti n1a no11 vi è alcuna 1·agione pPr la quale si delìba 11ens-a re ad u11a frequen za nì.aggiore nel lll etodo in qu es tio11e poicl1 è, co111c si diceva i11 precede11za. l 'ir1conveniente si ' ·erifica nei casi i1ei quali, per rag·ioni ch r il pilì spesso s ft1 gg·ono , non avviene un co1l11)leto ])roc0sso di ri11araz ione connetti va le. 1\Ia e'~ anco ra da don1 a11dnrsi se in effetli l n 111.a11ca ta chi11sura del b-ronco di drcna~rg i o r a p])rescnti uria condizione inibe11te ir1 se nso assoluto l'ulteriore J)roresso r eg· ressivo di una ca vità in tratla111ento .asoirativo. Nella casistica • di l\!Ionaldi abbian10 visto µiù di t111 ~oggett o nel quale per causa fortuita era avvent1ta la fuoriuscit a della sonda dalla cav ità .ancora b·eante e a l}ron co di dTenaggio tuttora perYio. Nell'11lteriore evoluzione in ~1uaJ ch e caso era ~eguit a ridt17.ion " del lu111 e rav itari o fin o .'lll'elisior1 c lolale. ·Nei no ·t ri soirg·e tti n on tl)l)in.1110 111ai a. si~ ! i to n di ff11 ~ ion i del proce,so tbc. i11 altri terri I ori orno- o co ntrola tera li . feno1neno ten1l1to da qu a l..:h c A. l)el' riatti v1ta c.ircol..1zion r <l 1i·" e ll o d ""' i 1na1\~· ini l1ericav1tari. -~bbi a 11 lo. nl conlrario , oss·2rvato a~sa i ~pesso mip-lioran1 en1 0 cli lesio11i preesistcn tj sia lontan e sia in vi cin anzn rlclla s.:\ver11a i11 trattan1entt). P er le lo"ali zznzioni situate :l distanza il fatto si c;piega ro111r 1'effetto d ella r egressionP :-1eJ].a le&ione ])ri n r ipa]e cui corrispondr. so.v r ntc ]1e n·~ fi cio òi ql1clle di 111inore entità. Ma tale n1 ccca11is.nto i1011 -yale a darci ragi.or1c del rapido riassiorbin1ento di infiltrali a carattere fortemc11 te essudati,•o o della riduzione fìno alla sco111parsa di c.aYE:r11 e po-te i1ei pres~i clella ca,·ità intubata. Nel prin1 0 caso ,-ale l'in 1érprela1 iora c ùi ~1011al di ~rcondo il qu a1e la clr \'.= 11sior1 e cl '""' lcrn1 i11a o faYorisce il r1cl1ia1110 1

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[ A~i\O

Xl.. \ IT,

~Ul\i. 49}

all'int eru o dell a caver11a di co rrenti centripete cusicchè , conYog·liandoisi in esse l ' elern ento liquido , si provoca un processo di disidratazion e a livello dei territori infiltrati i quali perdono il cara ttere e st1dativo. Nei casi che si riferiscono poi all 'i11fluenza cl cll 'as1)irazione st1 cu' 'ei:ne vicine non credian10 , i l)OSsa in o·gnullO sospettare l'esistenza di comunicazioni inler cavitarie e1Ssendo dcl resto dj111ostrata la possibilità di ripercussior1i del! 'azione aspirante a (]istanza co11 effetti r eg·ressi, i sulle lesioni ca Yitarie. Guglielmetti e Bottari hanno data tale c1i111ostrazione descrivendo una serie di casi nei c1u.ali, determinandosi forti aspirazioni nel ca,·o pleurico in corso di piopneu1notoraci, trattali con aspirazion e e lavaggio , si erano verifica te in pii1 ò i un ·oggetlo r ep-rc'"' sioni di caverne fino all'elision e tota le. No11 voglia1110 e ntra re in cY SClJ sionc nei r ig·uardi del mecc:l n is n10 tl 'azione del metodo che •Cr eflia n10 1lo11 l)OSsa co11ccj>irsi all'infuori cl i quanto es1Jon·e Mona ldi traLlatldo delle basi teoriche delJ'i11t er\'e1110. C.:i at)1>arc infatti fu ori di dub})io che sia 1'ele1n·ento Jn cccanico a giuocare il ruolo d :azio11e l)l'in ci1»alc eliminando lo .·lato co1111)rcs. ivo es1)iratorio e11doca, itario, cu i :\1 ore lJi :1ssegn.a lanta i1n1)ortanz~l 11el 111an leni1r1ento delle caver11e e nel]a loro prog·ress io11 e, e più cl1e tutto ricl1iama11do, attraverso l'azìo11e deten siva a r el razione concentrica, il cerci11e cavitario. Tutti gli altri fnltori, i .quali vengono poi ad .acquistare grand e importanza neT J)rocess<.1 riparati, 0 , primo fra gli altri quello· circolatorio, no11 rappresen la no c.l1e elementi ·u bordinati al fatto rr•ecc.aJ1ico ell e li 1·endie 01Jeranti o i1 e riattiva l'azione. Res ta da dire qualcosa sui quadrj r.adiologici con1e sj presen lan o a11 ·osser,·a·1,io11 e durante il decorso del tral"ttl1t1ento. Essi sono ' arl: a noi i11teress.a ricorda re i1111a11zi tul to , qua le nota· di 1r1agg·iore rilievo clo~lo t]ueJln ch P. si riferiscealla .g raduale regrr~s i o nc dr 11 '0111 bra ca, itari:1. il con1porta111ento delle i1111nagini a livelJo dc 1 territori paracavitari e degli esiti radiologici dopo l 'elis·ione d.clle caYerne. J11 l1iù soggetti si è con sta tato i111 i11tenso ri schiara1nento in r egioni ·posle ii1 ,,ic inanza ·d cl le lesioni, nelle c1u.a ]i i1rin1a d el tra t.l am cnto era facile rilevare0111bre più o n1 eno dense da infiltrazior1e a ]rrevalente co111r>o11ente essudativ.a. Il ritorn o· cli tale ripulitura non è iSe111pre ugualmente· ~:rradu.ale e p.araIJ elo all 'anda111 ent.o regressìvoclella in1n1 a g·ine anl11are, cl1è .alcune volte, si assiste co11 grand e ra1)idità .all~ sco1nparsa o nt.tenuazione di estese e dense opacità. Spesso d11ra11 te 1a fase di aspirazione, spocie [l retrazion e accentuata d eì cer cine cavit.ario. questo appare co11Lornato di 0111J1re ùenPe ct1e per111 a n.g·ono fi!1 c11t è in fu11 zione il si5ten1a 1

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• • SJ~ZIONE

(lete11~ivc,

ccl anc.11e dot)O lo sfilamento d ella ~onda sco111pare11do tutt<.\via a lieve Jistanza di t en1110 (caso IJ. 2). Nei n ostri casi condotti a Lern1ine, dopq l 'cliininazioue della sonda al poslo del! 'immagine t avilaria [:>ersisto in genereJ lJJla piccolissi1na on 1b·ra di addens.an1ento circondata da zona JH~ ~feltamente lu1r1inosa. Il li1rL itato i1umero di ~o,g·gctt1 Lrattati e più r.l1e tutto il troppo breve p e1riodo di osserYa7ione non consento110 en1elter e giudizi di ordine generale. Non appare in alcun n1odo dubhio tuttavia che l'aspirazione endocavitaria, a1Jplicata nei c...asi appropriati e condotta con buoltél tecnica, può apportare gra ndi henefici: i rit:ltati imn1ediati certan1.ente l\On trovano confronto con al cun altro i11tervento chirurgito.

RIASSUNTO. Sono illustrati nove casi di sog·getti portatori fii grosse caverne tubercolari trattati con aspirnzione end·o cavitaria alla Monaldi. In essi il trstta111ento 11.a dato risultali del tutto soddisfacenti. BIBLIOGRAFI\. F. Empleo de un apa r uto origin ai para la obserua1ci6n, endoscopica de las cauerrias tuberculosas. Uso rlel mismo en la realizaci6n d e la f ecnica d.e a,5]>i r aci6rt endocat~i I aria. de Monal di. Rev. Epafi. (l e Medie. y Cirltrg ia de G ucrra II. 233, 1939. lo. Nuovo lrocar ])Clra la aspiracio1r1, endocat•ildriu de .Moricildi . l "J rnpleo de loracoscopio oriyinal para la r eali za,ci6n de diclta tecnic(t. Sema11a Mèdica Es1Jafi0Ja, II, 1940. \nGEMI LLOVERAS .J. Bases teo1·icas de la aspiraci6n endocavit<ir ia de Mo naldi. ~Iedici11a Espafio1a . n. 6, 193&'. Io. La aspi racion endocavitaria de -~Ion.a.ldi en el tratamie1ito de las cavernas tuberculosas del pulmon.. ~{edici11a Espanol a II, 1940. ..\RGEMI LL.-1\iltiLLER. Die perilfavernosen Ateleklasien und ihre Bedeuturtg fiir die J(avernen Saugd rainage Monaldi. Bcilr. zur Klin . der Tbk., n. 6, 19!39. ..\HNOLD. L 'aspiration endoca,vitaire de 'AIJ onaldi dans le traitemenl des cauernes tuberculeuses du porimon. Journ. Méd . de Leysin, n. 5, 1939. IlAcr~IANI. Sul reperto radiologico di caverne. Comunicazione tenula a Siena l '11 f0bbri1io 1940, F.l.F. p. la Jotta c. la Tbc. In. .Singolare evoluzione di caverna tubercolare. Radiologia !Yledica, 1~'40. BoccHEETI F. L 'aispirazione en.docavilaria nella curn delle caverne tubercolari cle l polmone. Lot1a contro la Tbc.,. n. 9, 1939. lk>TIARI G.-1)..\BOLINI G. Strun1entario e tecnicai per l'attuazion.e pratica del procedimento di aspirazione endocavitaria di Monaldi. Annali Is titut o Carlo Forlanini, n. 5-6, 1939. J~URNAND R.-FRANKEN W. Premiers essais d ·aszJiration des cavernes pa.r le J) r océdé de Monaldi. Tecnique de la Méthode. ReYue de la Tubercl1losc, n .. 9, T. 5, 1939-40.

. \ SELLÒ

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PRATICA

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2105

R. Il pll del conten ulo delle cave rn e tubercolari del [Jol1n on e. l.a Sel ti1nana l\1e-

CANOVA-FERRETTI

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2'106

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POLI CLI ~ I CO

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11, 1939.

Iu. Irist r u1n en tal J' t ecrtica z>ar a la aspiraci6n. endo,cavitaria de J\llonaldi y aporl.acion.es a su 1neco.nismo de aci6n. Jlev. Es11aiio1a d e 1~u])erc. , 11. 60, 1940. PtRERA . L 'aszJirazi 011c en.docavitaria 11 el le ca1·e r11e tuber co lari. Ri11n sce11za l\IIedica, 1i. 23, 1939. RATTI

E. l) escrizi on e anato1no-istologica di cavc r -

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Zeit. f. 1'bk. H. 4, 1940. Io. Die Deliciridln ng cler tuberh'ulosen J(avernc mit der J(avern c11 :saugdrii n.agc. Zeit. f. Tbk. H. 4, 1940. Scoz. Su d i un aprxirecchio 1nultipl o a d.erivazio ni in dizJe1iden,ti 7Jer aspirazi on i. J.,a llifor111 n Medica. Dicembre 1939.

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-actual.es ])a.ra !u. lra l an1.iento con, es7JeCLa1l r e/ erenicta al rne l'odo de NJonaldi. J_,is])o a c ~6nes

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Isti l ulo Carlo Forlanini, n. 11-12, 1939.

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[ AN~o

XLVI"!, NuM. 49}

SUNTI E RASSEGNE :NIISCELLAì~

EA.

La degenerazione mioca1·diea associata al· l'uremia nell'ipertensio·n e avanzata e nella nefrite glomerulare cronica. (il. _;\. Gour.EY. Thc _t rri.eric. J ou..rri of the Mecli c. Scieric., luglio 1940). C ~è

n ell ure111ia u·n ti)po no·11 con1une di d eg(•J1erazion e 111iocardica che è sfu.g·gita aJl 'atle11zion c di a11ato.1110-pa tologi e clir1ici No·n è l ara n ei m al.ali cli i11s uffici e11za r(·11aJe con 110t evole i l./Crten·sio·n e e e' ç an.oh c rt-ei i11alat.i di g·Iomerulo11efrite cro11ic.a . Quesla 1r1iocardiopatia è vrobnbiln1c11 le flll Lor e, Ìll 1 p·ortar1t·e n e.Il 'ins u ffi cie11za ca rdiaca cleJl' ure1nia . .Nell 'ur·~ inia furo no trovate 1t1odificazio1li €letl roch rtliog·raficl1e, polso altern.tnlc, 111iocardi t~ e111orrag·ica. . L '_i\,. riferì ·ce u 3·~ . o·~sc·r,.azioni 11ecroscopicl1 0 cla lui fatte re cl1e so,n o diverse da qu€lle cF-ser,-a I e <la altri ~utori. Ollre 1·j p·ertTofia d el cuore fu n o"lata Sf>es~ù u11a n1od.ific.azion e di coloTe· del 111 uscolo . più 1na re.a la sulle pare ti _µo steriori e la lc rali del ventricolo :;ini tro . La se.zio'lle ri,rcla l 'a1&petto gialla~1 ro-g·rigio caTat~c ristico della de.g·ene razione 1, ,j o c~1 rdica in fo ci ell e variano ùi g·r andezza e di fo r111 a, sono deli111itali dal L e~s ut·o' circostan16, s-11esso c'ò iµer e1111i.a clell 'e1Jica rd'o tant o ir1tensn da claTc l 'as.petto a..: Carlat1inifor1ne al 1

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C ll () l' e.

(:i so no 1)erò e.lei casi .J i ure111ia co•11 segni cl1ia ri cli .ins t1fficie.n za cardiaca i11 c ui il c11o re Ji011 1110·- tra le alterazioni s ni1idi cnLe. Sui 3± casi studiai i dall '_i\. 7. ])resenta va110 111iocar<liopatia t1re1l1iC<l asso<:i,a ta a pericardil e. J>iù fre·q ue-11l0 era inveoe l,ipe.ren1ia se.r11 p1icc dcl perica rdj 01. _Al 111i cro~coµiio le alterazio11i ri]evab-ili so110 J 1ìolto scarse, co11tr.a rian1e11te a quanto si 1>0t 1 t bbc j)~in sare i >er l 'e(·isle11za delle vaste zone a ll c.r~te · ch e b.a nno l 'n ~petto di n ecr osi focali . Ije lesio11i 1l1icroscoµi che co11iSist ono o i11 ,.~ t­ c nolizzaz.io1n e da cle.g·e11e-razio11e grassa o in tu Jl1e fazio11e cl c·lla fibra iniocardic.a o jn tut ti e d LlC: Cf ueste 111odi fi cnzio1) i. Si j) llÒ .a11 ch e a vere de·gen eraziono jali11a. Le artc1·ie cot·o11arie so110 .at.rrosc1'e·r olic.l1 c; &olo raran1e1 1te 1.a 1eRiione ate ro13c) e1~otica è t.a11to grave~ da ·d1are lilla forte sten osi co,ro11a ria ·e irt qualch e caso ,è "tata acco111 pa.g·nat.a ·tl n lJ11 i1rf.arto miocat~dico . I 3·! casi osservati rig-u.a rdavano 17 uo111i11i e 17 ·do11ne in ·età ' 'aria , dn 18 .a 72 anni. ta JYlug·g·iora nza ·prese 11tlrva n ote.,role inerten, ione (al ·d i sopra di 200 111111. di .Hg) con p1ressjo11e dia&tolica fra 120 ·e 140, 1·ara111ente 180. 111 16 rasi l 'esa1ne .o,c ula r e -cla,ra alterazioni en1o r1·a,•!!ie h e. ed a ngio&[:>astic.J1 e. Cliri.icamenle i ir1ala li s i poi e\1 ~110 dividere ir1 clue ,g·ru1Jpi: uno in Clli l ' in ~11ffi ci enza carcliaca era fa cil1ne11te ri con oscibil e e l'altro in 1

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[.\ :'\!NO XL\ Il,

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SEZIONE PRATI CA

ui' essa .era osc ura la <..lalra111L·lio1~ ia, ccfalc.: .; ;. von1ito, l)Ol'j )Ora e dis turbi I's.ichici . I11 quest: ulti.mo gru Pl)O si IJOleva co11 difficoltà rico1toscore la pre enza di ure111ia ed e11cefalo1)atia iperle11si' a . La di J)n ea era a cco1n pag·11aLa <.la e.dJema .progre&si, 0 con tutto il suo cort eo ·intor11.atico : ritmo, ·cli g·aloppo, . espe tto ra lo ~a 11 g·uig 1to, l)<llj )itazionj. Lo• stato co11 1Jredo1ni1tHnza delJ ' i11 ~ uffi c i e 11 za cardiaca du1 a a lcu11e ·e tti1r1ane e. as·u111e in1 'uortanza scco11da ria ~ol o q·ua11do si fa l'azotc1n1ia e la si t ro' n co ·tant e11•ente alta. Di so lito e' è u11 'o·br1ubil.az io n P J nentale ch e L >O i conduce. al co111~ 1ermin alc. L'insufficien1a cardiaca è di solito del tipo ' €.11t1ioolare inistro; in un caso ~ol o era dcl tipo ventricolare d estro L'iperl011sione per siste, 1)e.r lo l)iù, fi110 nl la mr0rte nonostante l 'i nsu fficien 7.n 1r1iocardica . Plara.mente i ha. un a caduta ter111inale d ella • 1)1ess1one. !F requeJ1lc ·è s tato , n ei ca~ i dell' A., il re pert o <li . . offi car·diaci, ch e l 'auto psia rivelò esser e fun zionali . In 6 rnala ti e 'era ]l ritn10 di galO])pO. Sol 0 alcuni 1)re e11tavano frcque11za dc] 1>01... o di 125 al 111inuto a l loro i11gres-. o ill OSJ)edale ; i11 a l 'alt.a f req u ei1za del })O]so, ced e' a ra pida111ente al ri1.,oso e alla digitale. Tre n1ala li a ' e' an o brad icardia 1Jer ))]occo . . r IJ oa uri colare. Gli esan1i di laboratorio in qu esti ~± l11~tl<1 i i clava urine con pero pec ifico b.a... o. I11 28 l 'azotc1nia era a l ·d iso pra di 0,60 %o e n el i11ag·gior nun1ero d ei c.a ~ i fra 1 e 2,5. De-gli altri G dure moriro110 l)l'ima cl1c si po1 essero coni pl c·t aro le ricercl1e e :1: nve,;a 110 azotc111ia 111oder nta . Ci sono ancl1e a11e1tt ja e a cidosi. In 5 la ~'u~­ senr1 ann e ra ·po. itiva. Gli esan1i elet trocardiografici d in1ostraro110 in 12 casi s ui 18 tudiat i una deviazion e· a .. ~ i ale sinistra ; i11 1 c'era ritmo nod.a le, in 11r10 fibrillazio11 e auricola re e in 3 ex traRii stoli ven1ricolari. Frequenti le m odificazioni d ell 'onc.la T e lo dcYiazioni d el traLto ST. In sei casi ~ i e1 bbe. ingrossa111ento o <leviazio11e. ·di T 1 e di 'J'2, una ·yoJt a 1110,d ific.nzione di T2 ·e T3 e ~1 Yolt e di Lutt 'e tre le onde T . Nonostante la sinl o111atologi.a car clinca non si 11a quasi mai ang ina pec tori e quc lo si l) UÌ> 5J)iegare colla dimi11uit a sen sib·i lità al dolorr cl1 e 11anno g li ure1nicj. La patogc11esi della ll1iocardio1)atia ure1nicn JJ OJ1 è an co r~ chiarita. Certam.e·n te deve ave re i111porlan za l' anossiernia cl1e è l)l'OYocata n o11 tnnto dalla sclerosi coronaria quanto dagli spas111i ' 'ascolari. L. <.

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La malattia cistica, sua patogenesi sua prognoii e suo trattamento. ( J)AllL-lV E RSEN E. Jo·u.rnal ru.1~gie , fase.. ·2°, 1940).

i1ilernnti on.a.l de chi-

Dal 1935 al 1039 i ca. i di 111ala tti a ci~ti ra del sc110 capi1H li all'os ervazion c deil 'A. sono ~ ltll i 250: t1n 11t1111cr o ' cr a1r1Entc cor1, iclerevole 1

cl1e j)U rntelle una \ iJ~ La Lrall <:lz ione d(· ll . ; 1r~·o .... 1n enlo. Seco11clo l e a llt1a li id <:c sulla pal og·l!11f:;Si della 111ala ltia ::-i a11111tt ll e u11a ~I re i iH relazione fra la 111al.a llia ·i::; t ica e t111a a1l crazio11c fu11zion alc clel1 'oyaio. L' 1\ . J1a dosa to J 'r li111ir1o zior1 e della folJi coli11a e dcjl 'o r11 1on<· ~·0 1Ja" clotro1>0 11elJ c urin e di 70 1ualate, du ra11tc il i~erioclo int er1n e~ 1ru a l c. !\ cl 7U ~s uci ca~ i l a f<>ìlicoli11 u1·ia <:' ra 11or111.aJe, Ilcl 30 % l'::- is 1e \ il i1Jofollicoli11urin. 111 tuLLi i c.a~i , cccetl o t11lo i11 CL1i era ba sis~, 1, c.Iin1in azion e d r 11 'o,r111 011c g·c_1r1 adotropo si sYolge' a n o r111 a l111 e11tr. . DalJ a ct: perien za dell .A. si de''O a 11 cl1e detl11rrc cl1 e l 'in o rg·onza di u11 ca11cro dall a 111alalt ia ei -1ica sia un }cve11iea1za 111olto piii rn ra <li q ucl lo ( lle llO Jl i 1JC11SÌ COlllU I'1Clll Cll'l C. _\ffcr1nare eJ1e la r11.a la tlia cistica s-ia l lll i\ affezio ne preC[lncc rosa è ìn1po sibi] e. Il Lraltan1e nt o or111011ico co ll a fo llicolina èJ)referibile al t ra ll a111ento c l1irnrg'ico : 175 casi s ono ·Lati so lto1 ..>ost i a cura follicolinica (i11iczio110 g·ior11aliera di 6.000 l 1 • dllr~tnl (' 3--! 1r1e~ i ) e &i è aY uto 1, 8 · ~~) ù i 1lligli o ra111c11t i . % cli i11igli ora111en to parziale € J cn i di in ~ u cce:-:.~o . Pli,;i.,ti a distanza di ten11)0 fra i 3 e 9 11te·=- i do])O la fi11e della cura esi tevn 11na r ecicliYa ·n ella 1n età dei e.a si i11igli o rati. Qu a11to 1Jit1 I ardi la recidiYa cor11 1)are 1an to 11iù cnsibil ~ <1pparc e ·ser e all a ripresa dcl lralla111e11to; -! <.1rJni dOJJO il lr~l l la111 ·11to l..: irca 1/3 delle 111alate .a 1>pari,-a ~ 11bbiettiY.au1 e11l c e o,b,b ietti,·a1nenl c 11Lig·liorala. -~._ a n1i istolog ici co1111:>araLivi co11 casi 11 on tra ttati din1ostra110 cl1e. la : 01n111i11i . J razion e di fol licoJina agisce ul tess uiQ. conr1elliYo intralob·ular c ipcrpJa tico, face11tlo,g·li ripre11dcre l 111 as1Jc l1 o nor111ale. No11 sen1·bra a.gire inv ece 5: ulle alterazioni c iis.ti cl) c~ irregolari , 11011 iI)I JJCcli ce Ja proliferazione epiteliale e n o11 fa ce .. are la descft1a111azion e cle1l'ep,i telio. Il tra tla111cnto con f0Jlicoli11a è c1u(_·Jlo di scelt a, 1na 11elle malalr d i +0-!50 a1111i , 11elle quali lo s vilu j)pO della 1nalatt ia cistica s i ac:corr11>~~· 11 a co11 Ja presen za <li pa]Jillo111i 11l' i canali galattofori , i do,rà C"Crc itare una . lre1ln sor\ eg·lia11za e alla J11i11i1 11 :\ 111odificazio11c: riv ela~a <la una ])iùJ). ia int crYc11ire cJ1jru 1 '.~· i c.a1)1e11Lc. B ENDA NDr . 1

Embolia pulmonare. (G. T 1\KA.1·s e .J . II. Ji::ssE'-'. Jou rn . .4rn_er. ~1lec7 _ Assoc. , 13 ap ril e J 0±0). L"e111}}olia p11 ]111o nar c suole tlis tin·.~· ner~ i i11 rr1edica e chirur g·ica . .J\lla pri11 1a npparlr11g·o110 i ca i ch e si veri fi ca no i11 j od i vi clui affetl i d a cardiopatie o da tu1n0ri 111alig11i n ella l':lse t er111in alc, .nlla . . èconda le {'a11bo lir 1)ul1n ona ri cllt' si verifican o a seguito <li int er,·en ti cl1i rur ~: i.c i o di p·a rto . Su 100 C-3~i ~ luùiati i1cl1 · 0.~ pcd.al c cli l. Lt1kc n ei llescarcl1 a11d Edu,ca li o nal 1Hò ... pilals di (:11icag·o 25 eran o cli i1 at11ra rn ccl ica, 7J di nntur<l c11ir11rg·iu'l e l di naturr a ostct ri ca. Nel g·rupJJO 1l1ed it~o . i t r(lYavano 18 card io1)atic: 2 flebili , 2 can cri . l tun1orr c0 rf'l >r aJc. 1 r 11f1 $C' rna l)t1l111 011are, 1 pi e1on c fri1 c. "\1"el g·rnp110 chi1


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« IL POLICLINICO . >>

.1 urg·ico . si trovn va11q 33· laparaton1ie µe1Yich e, :8 ·p rostaLecto,m ie, 5 colec. ist ecto·m ie·, 5 ernio.lc1Jnie, fj av p eJ) clicect oill li e, 6 fratture, 3 tu1r11ori JJ1 alig·11i, 3 o s Lel1rnieliti , 3 a.m11utazioni , 1 lolbec tomia, l i franicolon-Ìia, 1 i11l ezion e del cuoio. c a1)elluio , I larnincc:ton1ia. I sinto1)1i inizia li sono irt Ol'dir1e di fre{{Uenza i ~-egt1enti : clispnea, dolore lior a c ico, cianosi , .Polso d ebole e frequenle , s c.11ock , irrequiet.ez.zc, nausee e ,,o.n 1ito, d o.lo re a<lclo1ui11ale, bri., ido, convulsio11i , ·v ertiginj.. 'l'alYolta si ha l.n n1orte ir111)rovvisa. I sinto1rti imn1 ediati l)iÙ si:~·11ifi cati v i son o la clis p·11ea, il dol or e t oracico. l.tt ci.a n osi , J.;t d e.b·o lezza e la fre·q uenza ·Jel polso. Per la csatt:i diag·11osi può riuscire lJtile l 'es a11t0 r adiogr.afi co, &~pe.ci e· SE; j)raticato· n elle "!;>l'i111e o·r e o il giorno s egu ente . L 'occlu.s ion·e di tlil 'arteria p11ln1on are l;.r oclu ce llll i r1farto ernorragico s olo se si det erm ina una tro1)1bo" i yeno~a s eco·ndaria. L 'i11farto a 11en1ico dà il r ellerto <li. l1n e11fi&en1a !ocalizzat<) a causa d elJ.é\ o.-·clusio·n e bro11cl1i.ale concon1it.~nte di so.Jito in cornpleta, p·cr n1o·do cl1 e l 'aria può ess.e,rc i11 ~pirata n1a non espirata. . J fatto ri ch e p ossor10 cle lern1i11a re la produzi 011e tlell' cn1b olia pul1i1onare i1on sono a neora b e n n oti. 'fut.tavia i11 1)ar eccl1i casi son o i t'L .c.aus.1 g'li s forzi fisici , i n1ovimenti passivi clel co1,.p·o·, la peristc'llsi ,g'astrointes ti11ale, le J11o·tlificazioni delle condizioni fisico-chimiche e for se. anche le variazi.01n i atn1osferiche. JJa 1nortalità per embolia J1u l1nonare è ab1b a.. sta11za eì evat a se si tien cont(I so1)ra tutto dei casi diag n osticati a l tavolo .'\11aton1ico e ch e nor1 1)oletter10 essere..accertati clinicameinte per l,iinp rovvi·so decesso o per l 'incertezza della sinto1natniogia. La n1ortc 1Jer e111b·o li n pu l 111o·nare n on s~n1prc ·è ·p rovocata clall 'as fis. ia , ctal]a debolezza del cuore d·estr o o d.all'iu st1ffi c:ie·n za del san,Q'U e di ritorno al cuore si11is tr·o·. Oueste co.n di' ziuni sono in ,g·iuu•c-0 &olo c1t1ando è occlusa l 'nrteria l)uln1onar e princip·a le o ·&ono oieclu's i amb o i suoi ran1i il dest1~0 ed il sinistro. Sta cli fatto1 però cl1e l a . morte può verificars i a11che in seguito· ad un piccolo ·eri1bolo c h e. com·p·r omeLte I.a funzione di un'ar ea pulmonare insignificante. Ta l e fatto , in accorclo con i ris11ltati d elle e&p.e·rieuze fatte sug·li animali, pr oYa ch e la morte, co111e la eventua l e dramm atica sintom atologia clinica da en1l,-o lia p ulmonare, è dovuta allo f.c aienll111ne to di lln rif]ess:o cl'e provo·ca un,ec.c it<lzio1te ~ri ù o meno fo-rte d el v·ag·o edl il conse.g·uente arresto d ·el cuore. I11 rn eri to· ai mezzi atti .1 1)1r eiv-enire l 'embolia 1)'u lnl onar e: in oocasion e di inter,·enti. chirurgici si de,ro no co11sicl e.rare i g·ià .a c"e11nati f.att ori i:letern1inanti no nel tè i fattoiri predìspo11enti d ell 'acci clente. Tra i m olti fattori 11 rcrli S!ìDn en. l i a lla tron1ousi pos t-op·err,atoria e c on:se~· · 1 et·t ~ clii5t a cco del1·e.111bol o vanno ricor cl at·o ]e Jnodificazioni della con1pos izion e del sa11gt1 e : au1nento cl elle J)iastrirl e ch e r.ag.g·iung·e il n1ass in1 0 tra l 'ottavo r 1'undecimo giorno ùel]'opf'rnzior1e ; nun1enLo d el fibrinogeno ; variaz io ni drl ra PlJorto a lbu1

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1nin.a-glo b·ulina a vanta1g·gio d:ella glob.ulina; a u111e11to della ' 1i&cbsità .d el f angue. A tutti que·s t i fattoiri ch e au1•1e1ltano Ja coagulabilità ~el san·g ue v.n .agg·iur1ta la leu co citosi. La i1rtpiorta11za di irtcis ioni n ette senza inutili tl~a umi d ei tess uti ·0 di elin1inazione di o·g11i :sor g·Gnte d 'infezio1l e è b,en nota. co111e € b·en n olo ch o l ,e_tà , la corpule oz.a, le operazior1i s ul basso addorne, s11lla JJtel,·i, s ulle e.. t.reJll it~ infe;riori favoriscon·o la produzione dell'e1n]Jolia pulmonar c-. Sono· fu ori discussio11 e con1e fatto1·i predisp0nenti il clima, la I" t ''.'io u c b;a ro1l1.e trié:a,. la 'dieta, le 1ipetute i 11 iez j o n i c11do v e·no·s·e·. Il ri s Lag·n o di san g u·c ve11oso n o•n pro·d uce l 'ng·g·l u I ii1aziont: ·delle piastrine e la loro fissazioilL' a ll.a pa1 ele ' asalé n m eno· ch e non interven g·ano altrÌ fatto.ri co1ne quelli ch e determiJtal) O la Lro1ttbosi µ·ost-operativa. Al 1·igu!lrd'o è 0! llOla r e CÌte le ve~e ue lla l)elvi e tlegli arti i rlferiori .f.ii trova no n elle co11<lizioni l)iù favorf:, -oli j)01' la -st asi , spec ie t1egli Ot)er1ti a l etto , 11ei (j tt;l li i.I re3p·i ro ·u l}C rf1ciale, il rrteteorism o i11Le&tiJ1tilc, la 1011tezza d ei 11to·v in1enti d el diafra11tn1a, la fasciatura addorninale. e l 'immobililà re<:~ Lli' ù ai dolore 11on a\~· e,•olano il d eflus:rJ del sar1g·ue venoso. La 1>osizionc più fa,-01r c-vole per il j)rodursi d·r.lla s tasi ve11osa n elle vene l)elviche è quel]a c11e uria v.o lta si d ava s1)esso a i malati: posi1.io11e quasi sedt1ta con sollevan1ento <l-elle gi11oc<'l1ia co11. un cu scino posto al di so tto delle ga r11})e. Cosi il sang·u·e è costretto a fern1arsi liel j )Uf1t.0 più declive ossia ·d.o vie il tronco fa a ngolo con le coscie. La posizion e da ·d ar&i ag-Ii or•erati per evit &re og11i stasi venosa è quella di Trendlenbur,a . IL rti.ala to è disteso , se1n za cuscini sotto il rapo) i11 un letto il cui estr emo anterioire è sollev:ut.o ii1 confronto ·di quello J?'O steriore di 2025 cn1c . Al }Jlaziente bisogna inoltre consigliare di r e.spirare . quanto i1iù profon·damente può, ed ar)vena è possibile fargli fare eser cizi di pedalc1gg·io con· 1)13dali sin1ili .a quelli d elle biciclette applipati all'estremo · del letto·. La c tira dell'e.mholia ·p u ln1011arc pr·e8uppo·n e u1l 1es.n l té\ dia.gnosi che non sempre è facile dato ch e ]a con.dizione può essere se.ambiata con altri aceide.nti (d ebolezzf). d el cuor.e., infarto coTon.ario , schock, e1r1orra g ie. 1).ro.fuse, peritonit~ , etle111a pn l 11)011are, :1p0 plessia cerebrale, ec·c.). N-elle forn1e i1elle quali i sintomi preva]enti sono la d1.ispnea e la cianos i , c o11 d eficienza di c~ssigen o n el san1gue .arterioso, giovano ]e inalazioni di ossigeno, m edia nte il tub.o tracheale o m eglio COI). I.a nuova ma~cher.a di Boothb·y . Nelle forme di en1bolia pru1111onare massiva c.arn tterizzata clinicam ente da pallor e, ; caçluta cleJla p.ressio11e. e dolo1~e retrosternale, c?n no~1l1ale saLuraz101n e nel sangue delle arterie p er1fe1 i ch o si 01~a ti cherannò iniezioni endovenose di pàp~verina (gr. o:o3) ét di atrorpina .gr. 0,001) irt 1soluzione preparata al mom ento del] 'liso. 1

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SEZIONE Pl\ATICA

L'iniezione subaracnoidea di alcool assoluto quale trattameno delle sindromi dolorose da ca1·cinomi inope1·abi1i o recidi vati. (E. ltAE>TELLI. Gazzella degli (Jspedali e delle Clinic·he, seltembre 1•940). ·

L' A., dopo aver ricor•daLo brevernente i ' a ri n1 0zzi con cui si C·e1~ca di ovviare ai d o lo ri i1tolle volte strazianti di cancerosi inoperab·i li o in preda a r ecidive, es-pone i ri~ultati da lui o tte·n uti in 19 casi con l 'iniezio11e subarac11 oiclea di alcool etilico a1ssoluto: m e todo pro1>osto dal D ogliotti. L 'A. ha segt1ìto la seg·ue11te tecnica: la p1111 tura 10111bare viene fatta te11 endo il i1tal ato in1 de cubito l aterale, o, e la p ressio11e qlel l i'quor e scarsa, ad an1n1alato sedut0. Una vo lta rag1g iunto l o si)azio ubarac11oideo si lascia 111 posto il n1andrino d ell 'ago c. si pone l 'a1111 11.ttlato prono s ul lètto 0 peratorio c.h c vie11e inclinato in mo clo_ ch e la test\t dc l piaziente s ia più baissa d el Lronco, qt1esto più b<1sso del bacin o e gli arti inferiori in .csten siou e pur e leggerrr1enLe abbassati ri8iJ;>etto a l b·acino . Si la sciano allora d efluire dall'ago, d a c ui si toglie il mandarino , so]o qu ell e pQc h e gocc,e cli liq11o r che ci dàn110 ]a certezza di essere n ell o spazio st;baracnoideo .e· si inietta l 'al cool con dolcezza: si rimette in posto il n1andrino e ]'ago vie ne ~tratto do110 · un qu~rlo d 'ora. Il malato de,1 e essere ]asciato per unn tre11tin.a di minuti nella posizione ~pra indicata e quindi portato a 1etto ·o ve dovrà continu.are .a g iacer e prono p er un 'ora ciTca; 10 si n1 etterà in seguito in ·decubito o rizzontale supino, sempre con la testa bassa. La qu.a11tità di al cool assoluto i11iettata non supera n1ai il centimet1~0 cubico. In a lc uni casi l ' iniezione venne rìp1etuta dopo clte l 'effetto .analgesico d e lla i)rim a er a --comparso. Pochi minuti dopo l 'iniezio,n e di a lcool apJlare nel t erritorio dei pl e5si l o111bo-~ cral.e· una zona d'analgesia ed ipoestesia cutanea, ch e periste da qualch e ora a qua] c]1e settimana. Dei 19 casi trattati d aJl '.i\ .. o tto non e·b bero a]c uP. apprezzabile sollievo del dolore: gli altri invece eb bero delle r e1l1i ~ sion i d e] dolore variahiÌi, d.a un n1àssi1llO d i q·nu.rant.a g·iorni ad un mini1no di diec i -gorni. L'e ffett o fa,1ore,-ole d eli 'a lcool-terapia s ub.ara<.11oidea si n1a11ifestò . .. opr.attu1 to n elle algie pelvicl1c cla calici11omi d ell 'uter o d ella prosta1a e d ella 'e ..c.i ca ed in ques te so pratt11tto ]'A. co1l.s igli a di lJsar e il d e~r rilt o ·111 elo do . F . TosTJ. 1

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La critica al letto d'e l n1alato no11 giova al nialato , nuoce alla Medicina. G U IDO BACCELl .. I.

DIVAGAZIONI

Perehè la fecondità diminuisce nella donna • anziana. La fecondità d ell.a <lo·n11.a è condizionala Ja un co.m1Jlicato con1plesso di p rocessi ormo1l-0li ·e neuro,1eg-.e:tativi cl1e ag·isco no i11 i11odo· coor <li11alo ed i11terferendosi l ' uno sull'altro. La ca11acità di con cep·i rc è i11fl11en z.ata non solo ,d allo t ~,t.o d ell 'apparato g·e11ilalc i11.a anc]1c da q11 ello g·c1n er ale, ~)e·r r1t1a11Lo i.a feco11dità l3ìO·~sa c:sr1e co11 er vnta a 11cl1e in condizioni di vita clt e ... r1nbra110 II tolto ~favore Yoli. Tuttavia la feco.11 dazio11r è i c ura1n~nte co1up1ro111essa qua11<lo eEi 10110 dc l4ern1i11ate a.lter.azio11i dell 'apparal o geni k1lc, ~pecj e quando n e risultan o pregittdic.a tì il ca111mino e l' i111p·i anto d·cll ' uovo. 1\l rigu ardo ' 'a11no tenule presenti, olLr·e ai po~l u 1 ni infia ll11natori l e a lter azioni cl1e soglio i to colpire ra1)ida 1ne11te le donne anzia1)e . H. iegn1und ( lfi i ener J(ii11iS1che 1'flocll ensc~i1rijt, 20 setten1bre 19±0; rileva ch\31 )'elcer1li ricer ch e han110 i11esso i11 evidenza c]19 uno dei i.iiù 11 n portanti fattori d ·iu fecondità è costituilo dalla se<le d e11 ·01ifizio de lle salping i J lell ' t1Lero, e precisan1ente quando esso si tro•Yn. n el]a pa rte in terstiziale . 'f .ale co11dizione, cli c JJrovoc.a l 'crcc lusion.e d ello . bocco d elle tro'inbic, è il ri -u l ta lo di un proc.9 so in fiammator io deter111inato cla infezi one ~·ou ococc1c·a, da infezioni puc r1Jera li , <la ab·o r ti e p iù rado an cl1 e da tt1bercolo i . llicer cl1e istolog·icl1e ha11110 111esso ir1 eviden za cl1e i1clle trorr1be ·posso 110 ·, ·ilu1>1}a r:-- i alLerazi o11 i Jlodo e, do,rute ad infia1111rt.azio11 r dello strato epi telia le e ll1U co]are , ·l1e dànno il qu.a dro clinico1 d ella ·5alping·ite i11Lerst izi.al e Ilodosa, 1t1alaltia da i1 o n confo11d1er i co11 l 'endo111etrio ·i ·del1e: salpin g·i. Qu e·~ ta è do,1 ut,a al fatto che la 111ucosa ll teri11a si rliffo nde inir1t.errottan1ente sulle pareti interne d·elle tron1])e e di qua diffondendosi fin ~u ll e ovaie . Le sal1)ingi pos..ç:,on o in qt1esta co·n dizione diventare i1111)el'vie ir111Jie.dc1ìdo cosi ]a di scesa dell 'uoYo. i ha i)e rciò l i1lfe1conclità della do·n n.a. Se ~ i lien co11to c h L' il pe l'i ocio clurante il quale la donna ·a n a è ca 1ra cr d i co11repire du ra oltre 30 a1111i sorpre11de cl1e la sua f1ec011dità co1ni11ci r apid.a111e11te a de c]i11ar e Yerso il 300· a 1t110 di et à . "f ulto so1111n.ato una do11na ana ch e s,i posi a 35 a11ni e ell e h a davan l i a s'è an cor a 10-12 art11i ·pe1· pote r co111cepirc p uò a' ('· re a 11co ra quattro o cinque Jig·li , 1al ·C[u.a l · cos111·c l 111.a clo11na clic si ::;ia ·sposata a 20 an11i. Naturaln1ente in 1) r<lt.ica la don11a cli.e si S J) O'S.él tardi ha ineno fiµ:Ii per co11dizioni affallo ir1di µenc.le111i da quelle dell 'ap,p arato genitale, e f'O!lra tutto pie r motivi p icoloJtici: la donna cl1c affronta la JJ1 at e rnilà i11 elà 11011 pi1ì g"iov.a TI (· re·r ca -di evitare d i i·in1an crr 111 cinl a p·er ur1a i11ag·gio re pn 11rn d el J)a rto ; c1·a1trn ])arte il co11sol't e j11 .ava 11ti con gli a 1111i h a lri l)11eocc.l1J)<lZio11 e e.li au1ne11t.ctrc la fan1ig lia. 'fut l:1r ia bi:'Pg n a te 11 C' r pr,. ~l· 11l c cli c nell e lr en1

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Lcr1ni il ·d esiderio di a vere figli è nlolto rorte, Il~ enlre Le. IJiù g iov3ni vogliono ,·iver c e g·o<.I \:'r e.

Co1nu11que la fecon clilà cl ella do11na , a11rlt c qu~ndo sussiste il d e~iderio àella 1n.atcrnità , sco1n p·a r·e spesso a tre11L 'an rti , percìt.è n el t cnlIJO tra&co.rso sono aumentate l e probabilità di affezioni della sfecr:a genitale. 1\.l rig·uar<lo h a ur1<.t notevole i1n·portanz·a sop·r a tuLto il 11tio111a , c h e i1on solo può disturbare ]a g ravidanza ccl il i)arto n1a irrLpe·dire il C<)ncep·ìme r1to, p er cl1 è molto ~p·e·SW il n1ioma si accompagna ad e11 domelri0Sii ·delle tromb e cl1 e, com e si è <letto, ostacola la discesa d ell 'uovo. È vero ch e l 'e11don1etriosi delle tromb e può risco11trarsi in tutle le e tà d ella donna, ma è pur certo1 cl1e la s ua frequenza aumenta c on g li anni. P e r .&piegar·e la diminuzione d ella fecondità Jtegli ultirr1i dieci anni prec.;eder1ti I.a menol'ausa si può amm.etteue, quantunque non n e s ia stata data la dimostrazione , che le uova di,·enlino sen1pre m eno 'f econdabili. E a pen are i)iuttosto ad una dirninuzione d ella capacità di fecond.a re d e·ll 'uomo, che p•er essere marito di l1na do11na anzi.ana si deve sup·p orrc ancllc -Of'SO avanzato, di anni e quindi con potenz~1 sessuale ridotta. D'alLra parte r1on è da esclt1ders i ch e le l1lLj1111e n1estruazioir1i siano incomple te n el sen o .ch e si tra tti id i p erdite di s-a11gue n on pt1ece<lu te ·dall 'ovul.azione e sen za l a con comita11tc ~ecrezion e da parL.e della mucosa uterina. Qu es to ciclo inc-0r11ple lo è in rapporlo a <lifetto <lel sistem a n euro-vegetativo sessuale, e l)UÒ , -erificarsi sia all 'e.p oca della pubertà s i.a pii1 tardi in funzion e di disturbi g·enerali e 01)rt\lutto· n el preclimaterio. Inoltre bisogna t ener presente ch e le ntc.&truazioni ripet endosi inces anlen1ente inducono 1t1odific.;azio11i d ella mucosa d elle tro111be <·h e a lungo andare ostacolano il pa ssaggio <l1ell 'uovo. È forse p er questa rag ione ch e le do1111e ch e si maritano oltre il trentesimo, an rto e le c ui 1nest1Liazioni non sono state intei'rott e <lulle g ravidanze hanno probabilità di aver e fjgli 1ninori di quelle ch e. ne ha11110 l e d o111\c• . . . ' .' . rr1ar1taLes1 1n e la p1u giovane. Neg·li ultimi tempi son o: stati n1e. . i in o µcru parecchi espedienti per eliminare le co11(lizi oni or ganich·e· ch e ~err1brano es"'er e cau a e.l i s lerilità, in.a i risultali nort s o no sLati in.cor a.gg·i.a 11ti. ~fo lto e fficac,e si ~ din1ostrata tuttavia l 'o perazio ne co11serva tiva dei n1io·m i n el sc11::;0 di .a~J?Ortare il tun 1ore lasicia11do iI1tegra la f n nzior1e dell'utero. T diffi cili interventi ne·n tati allo SCO.tJO di l'OJl1Cl<~ rc lo lro111be pervie al passaggio d el] ' uo·vo ::;01lo ta li l)OCO ,promettenti. \ -è n1ig'lio ri rj ~ t1ltati si son o o ll e11111j <lai i11eizi im pi eg·ati p er eli111inar e i clisturbi ck l n1cccanisn10 endocrino-neuro-\regetativo l1 e .controlla il progrc so d elle uova n elle Lro111 ])r. 1

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Sta ·d i[a tto c l1c la tli111inuzio11e della feco11 dità della don11a n ei dieci .111ni che precedono la 111enopal1sa si può µr evr nirc 11ta 11on co1n})att er e dire ttan1cnle. E questa prev1e11zione consist e solo n ell 'in cor ag·gia1·e il matrimonio l-il·ecoce. La donna ch e i 1nn rii a ' cntenne co11 un uomo g iovane l1a 111aggiori probabilità di a ve r e fig·li ar1cl1e quandl1 divr11ta anziana. Il proble111a pe.rla11to esl1la clal ,:a1npo d~lla te1upia per entrare in c1l1ello dr 11' economi a e clella politica. argo•. 1

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CENNI

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BI B LIOGRAFICI '')

U. N1s10. T rallat o di traunialol 0~1i·a infortiinistioa dell'a.pparllto urinario·, pp. 36+, ±5 fig. fuori testo. P ozzi , Ro1na, 1940, L. ±2. È uscito con i tipi del olertc, in t'la11 cabile iutelligen Le editore ~ozzi , un libro llel quale er.a intesa la mancanza, qui da noi , in Italia. Esso è un trattato di tral1111atologia i11fortunistica. degli organi ù ell' ap1p arato urinario, libro che i·ia:-;sume tutto quanto . . i co,n osc:e in merito ai trau111i del r e11e, c1ell'ure ler e , della \ -escicè.l e alla valutazione dei r elativi da11ni. Il trattato ha veramente il rr1·erilo .di colmare una lacuna: basta co11slatare da u11 lato quanto sia ~reve e succinta la trattazione ·di tal€ ritate ria 11elle op er e di co·mun·e consultazione, e daJl 'altra la i110Je d ella pubblicazione clel Ni~io. Bi og11a pur co11v incer ::;i cl1e l ' L r olog i.a :;ta asst11nendo c.01ne tutte le Specialità cl1e l'han110 precedu~~ . ,. . un 1111portanza sen1pre i11ag·gior e e come 1101t ~ia p~ù poss ibile i1gnorarla. 11 Nisio si è andato occupan(lo cli ques ta i111 porla11te ed attuale branca d el nostro sapere da parecchi anni, co111c n e fan1to fc·d e e.' pubblicazioni o la l\elat.ione al X\'III Con1gries:so d·ella Società Italiana di Urolog·ia : ·in tal modo egli ha potl1Lo con1prender e, assirr1ilare ed in fi11 e critica re quest.a delicata rnateria fi110 ad em ellere opi11io11i p erso nali , ideo originali. E se a11ct1e qualc,h e volla 1' an1ore ch e egli porta a l s uo lavoro pare facc ia velo alla ·critica e 110·11 &i possano accettare e11z 'altro l e su e con c·111sioni, tuttavia e~se sono così \alidanveinte ragionate, così ben difese, ch e 1neritano il ito._.tro pi en o ri:petto· e la ll05l ra ir1ter.a ·còn ~ ide• razione . ~ Llil b el libro, coraggioso, p·ole11lico, O \ e sprizza la scintilla della µe t·so11alitù, e r lti lo leggerà e l o con ~11lt e rà non ,·e rr~l inai clel11.s9 11.eJJa ricer ca di u11 ·pit"trer e, n•ella c,lo111.a11ùn di un 'opinion e. Siamo e.erti clire il nu1)1 ert) tfL'r lettori sarà grnnd·e, e co11 ti ue:::'I o n t1,g·u rio , ~ ia ­ mo a11ch o certi di t) in r l tert' una fa cile. ~)rofezia. ~~ - ~1l1 G.\.Zz1 ;\'1. 1

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---(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di ct1i si desidera la recensione .


SEZIONE PRATICA

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICOe

CASISTICA E TERAPIA. Il eomplesso primario e l'importanza della cosi· detta ,.ia di Ghon. La do~trina del con1plesso 1; ri111ario della tuber.colos1 polmo_11are h,a tro,-ato oppositol'i i100 r~r~; L. Be1:n~rd", Se-rgent, in ~.,rancia; Co..;tant1ni ed a ltri 1n Italia, per ricordare solo alcuni , 11an110 ::30stenulo ch·e i bacilli ttibercolari possono infettare il p-0ln1oi1e per 'ia retrograda in seguito a processo infia111111aiorio i11izialosi nei g·angli cervicali. Si è tentato ancl1e (~ergent! Costantini, ecc.) di di111ostrarc per "!a speri111entale la possibiltà della propagazione del J?l'O~esso tuberc<?lare dalJ,e, linfogl1ia11dolc cer\ icali della cavia alle tracl1eo-bronc:hiali e al poln1one. Questi esperi1nenti non sono slati ritenuti persuasi vi da rr1olti autori, i quali riten o-ono che più eh.a una vera docun1entazione t:> formino semplicemente dell~ ipotesi onde iÌ fondamentale ~oncetto del con1phe·sso prin1ario polmon~re r.1mar1;ebbe tutto1·a iii l)iei10 vigore. A. Dell Aquila (Gazzetta Ospell. e Cliriicl1e 13 ottobre 1940) i:iferisce i·ecentemente un ~aso c.Iinico nel qual.e all' esa111e raclio(l'rafico furo110 rilevati grossi nodi linfogl1ia;dolari di aspetto sclerocalcifico dell 'ilo 1)()ln1onare e del1~ cate11a paratracheale ®stra; al pia110 basalt si vedevano due noduli ad 0111J)ra inarcata con i cara~teri ~i reliquati da focolai prin1ari. Esisteva ispef.is1mento pleurico basale. L ·_.\. . discute se i suddetti grossi nodi li11fo~l1~ai:td0 J ari .sia11~ da ritene·r si l )espressio11e di infezione pr1mar1a o ·di una reinfezione in adulto. Com·e si sa, ad interpretare qt1este adeIto:patie mediastiniche si ~ono en1;e.sse più ipotesi; s~con·do una, la lesione pri111aria avrebbe a\ uto il tempo di sterilizzarsi e quindi, cessato. lo s~ato allergico, i gar1gli :r.eagirebbe·ro alla x:e1nfez1one come alla ·prima infezione.· a ltri in. ' v~ r1.tengono che si tralli di più infezioni det~rn11~ate da .g.er1ni un po' differenti, alcuni ~e1 quali provvisti di un p'a rticolare li11f9trop1smo ; econdo allri .ancora le ader1opa~~e ?8-seose sarebbero Ja l'l~po-sta a ... oprainfez1oni esogene lnas~i ve. Comunque nel caso clii1ico illustrato dall 'A. lél lesione tubercolare delle -g·hiandole li11fati<;he 1.t1ediastin.iche è stata l1na co11seg11e.11za e una .fase. ulteriore d.el comple so 1)rinMrio. Lo studio d1 questo caf'o d.ai dati anamnestici che J'A. ha ra cco~ti, ver.~·ebb1~ a conf.ern1.are pier1an1e11te l a teoria dell infe.zio·n e .aerogena I.a qual e perta11lo, ·cco·n do l 'A., dovrebbe rile11ef1"Ì tuttora fe t111an1ente sta])ilita nel s uo el c111e1~­ t~. fondan1ent.a le, e cioè la lesio11e al pun10 di d 1ng1:·esso. la .quale concorre con quella dcl -ganglio 1111fat ico prossin1iore a costituj re j] <'01111)J.e ~ ~o prinl.ario. Inoltre le m ol('l alilà di processo ade11ilico din1ostrere ])bero l 'i1111)0 I'1

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l<tnza da attribuirsi alla co ideltu ' 'Ìa di Gl1on c}1~ clal.le li~fo1ghiandole degli ili polmonat~ arr1,;a ai confluenti venosi . CA.

Diagnosi e terapia delle stenosi in:O.ammatorie non difteriche della· trachea e dei bronchi. ~ol n_o1n,e di p seudocru.p, veng·ono talora ~les11g·nat1 ancl1e dei casi di • te11osi tra,c.he.ale i1tfluenz.a le, che hanno una prog·noisi h·e n pii!t . g:ra"-e cl1e l~ stenosi lariJ1gee d'indole n-euToL.1ca non difteriche. Co111e osserva · F. Koch (1)~ecl. f(lif!ik 1 n. 35, 1940) in crup influenzale ne~. bainb1ni non è affatto raro . Popo dopo un ii1[luenza non ancora del tutto guarita si ha llrr turgore infian11natorio1 della mucosa trac?eale e, per l'ingombro d ella. vie respiratorie con del secreto vitreo aderente, si manifesta un~ di~pnea, sp~cia]n1ente. espiratoria (nel c.ru.p difterico, essa e prevalentemente inspiratc>ria). La voce si fa un po' rauca ma non J11ai co1ne nella laring·ite difterica at~·nale. · !Fi110 a e.b e il circolo i~e1siste bene , la laringotrucheo-bro1l'chite i11fluenzale no11 porta mai ad una vera. cianos.i, che si marLifesta con 1'abbassa~·si ·d ella resistenza cardiaca e p1o i improvv1sa1r1ente col d·e cadere d elle forze. I bambini. co~. crup in~l~erJzale s~no, sul princip1i6 , aE-sai p1u tranquilli che g·J1 a ltri orupo&i; la terr1peratu~a ~ per lo più subfeb.brile e per nulla car8:tter1st~ca; la .tosse può, com e1 negli altri c~upos1, ·farsi abbaiante. ~1.enlre, poi, . i ban1bini con altre forrr1e crupose rifiuta;no il cibo que lli con tracheo-bronchite influen zale ma11~ g'iano volentieri e ricl1iedono a vidam,ente delle l}evande, che de·vono essere so1n1riinistrate in abbondanza. · . La dia.g·no·si, differet1zi.ale co11 jl ç1u·P. ,.<lifte r1co i1on v.a fatta basandosi sull "erom.e b1a tter~~log:i~o, .d.at~ ~l gran 11u111ero dei portato'f i difterici, s1cche il r eperto dei bacilli non comr)rova ~ ' origine difterica . D'altra parte, per f•J'ecauz1orte, l 'A. consiglia di usare il siel'o ar1tidifterico anche se si an1rr1ette un se1nplice crup influenzale. Non vi è, invece, bis.o•gno di tl'acheoto111ia, n è di jntubazior1e. L' A. raocon1anda, pe~· la cura, le nel}ulizzazioni ·a vapore con sal e d1 Err1s (clorato di sodio 1, bicarbonato di sodio 2), la so111rr1inistrazione di abl>andanti bevande -1lcaline e di espettoranti· nie11te calma11ti, n è c.ura all 'aria libera. ~ l_)l'·0 g·nosi però è gr.u ve, in quanto ch e, dei 1 O barr1bini trattati, so1tanto 5 supeTarono la n1alntlin. · fil. 1

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Il trattamento della pleurite purulenta acuta dei bambini.

R. B. Y-annicelli (A rc.h. ped. UrugtlCD)' e Jour1i. a.n ie,r. med. ass. , 7 se tten1bre 1940), ha ol le11uto risultati so<ld isf.acfn ti nel trat tar11ento della pleurite purulenta acuta in 20 ba111bini


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cc IL POLICLI1'1ICO »

d a 3 111esi a 5 a n11i, col drenaggio to•r acico c:l1iu ~o . Att.ra ,·er so il foro di pt1ntura col tre<-111a r li , eg'li i11troducc l111a élaton del 11. 16 , J)r atica11do ri pe tut e a pirazi o·11i con una siringa e la.&ciando in posto il catet c·re cl1iuso con una pinza ed ass.i c urato alla par et e toracica. l\l la prim a .a"pirazine e -lrae solta n to 100-400 c111c . ; l e su cces si ve· a spirazioni ~i fann o a d intervalli con,·c11ienti , estrae11do1le n on ·pjù di 20 c111c. l)C.r , ·olla. Quanclo è ir1dicata un a lieve dec·o rltpressi on e e quand o. la c1uantità d el liquido è scar a , il dren ag·g·io si fa p e1manente, co11g·it1n gendo il cat e ter e con tubo da ifona1gg·io, di c µi 1 e tren1ilà dis tale pesca in u11 re.c..i·pie11te con urta solu zion e di ipoclorito di sodio. Le lavature con soluzio n e di ipoclorito di o·d io . 0110 indica le q1J.ando il p us è pes so o fetido, in presen za di pset1don1embran e 01)pure J\·ella f)l eurite .ga11gre11osa , n1a non quando si J1 a il J&ospetto di una fislola broncop.Jeurica . Il trattan1ento, è efficace in 2-5 settimane; il catet ere viene. e~tratto oltanlo dopo la con11}leta evacuazione del l) llS, co11lrolla11do dap11rin1a l e condizio11i con un esa111e radiologico. Sui 20 casi . vi sono s tate 15 guarig i oni; alcune morti so·n o d a attrib.u irsi più alla sepsi o·en eral e cl1e alla pleurite. In tal n1odo, non n ecessario l)rocedere alla r esezion e costale·; caiso m a i se 11e prcse11la ~se la 11ccessità, i pinò rapidamen le eseguirla . fi li. 1

[ ANNO

XL VII, NuM. 4j]

c'è un a1rme11to ùel calcio del liquor. Ques l 'aurr1cnLo fu trovalo ancl1e i1e] l 'iperµara1iro1di&1110. I casi studiati d a 11 'A. erano 8 i11asc l1i e 2 fen1mi11e, in età varia da 16 a 67 ~11ni. Tl cal•"'i-01 fu tleter111i11ato col ir1etodo di Clark e Colli}) (.n1odificazine d el m etodo di Kr~ 111er-Ti­ sd ale) e il fo foro co11 quello di Fi ke e Su])-

baruv\' . Mentre una se ri e di casi esan1inati per controllo no11 din1ostrò differenze d ella con cen1razione dei calcio-ioni fra liq11or e siero, n ei di eci ca i di dia bete insipido ci fu sem1)r e t1a au1nenlo. N·e ssuna differenza fu notata invece per quanto riguarda il com.portamento d el fosforo, del cloro e d elle proteine. L.

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MEDICINA SCIENTIFICA I l calci o e il fosfor o del liquido cerebrospinale nel diabete insipido. H. Blotner (T11 e. AJ11 eric . .Joiirn. of th e IV/ed. Scienc., agos to· 1940), s lu.diando il san1gue in u11 gruppo di 26 111alati di dia b ete insipido ha ~l'L"''.a to un a u111e11to, l ic ,·c n1a n etto , del cal cio d el si er o in a l cuni <:.asi . E gli ha voluto allora tudiare il content1to di calc io ,e fosforo <lel liquor cerel)ros.pina le jn dieci malati di dial>et e :;nsipido per poterlo confrontare oo·n quello d el siero ·di sarlg ue . C:o11te111 poran·e am e nte eg1i ha dete r1l Li11.a to =1 nche il contenuto in cloruri e1 in proteine d el liquor. I1 r,ontenuto di ralcio n el liquor è note,~01l­ n1entc costante t anto n ei 5ani ch e n ei n1alati, ' 'aria11do: fra 3,5 e 5,5 mg·. l?er cento (in, m•e'dia m g·. 5 %) ed essendo quindi il 45 -50 o/c, d el calcio 1d eil s iero di san gue. 11 fo~ foro ' 'a ria fra ing. 1 e 1, 5 % (ieioè il 38 % di quello del sier·o). Il r..a lcio d el siero è c101rrn.)Qsto di urta frazio ne diffusibile (50 % d el calcio totale) ch e pas~a .attraverso llJta m e1n 1b·r ana in11)er111eabile alle vroteine e di una frazione n on diffu s ibile ch e rin1ane n elle lJroteine d el siero. Jl calcio (fiffu s,i bile d el siero è I t1lto o quasi tutto ionj zzalo e quindi è _url a rni s.ura della c9ncentrazio11c d ei calr io-io11i. ì\lc. I . en n e H esting·s riten gor10 ch e il calcio df\ I liq,11or r a1Yp-rese11ti la i)orzione ioni zzal'a d el CC:\lcio del 1sie ro. P erò ci ~o 11o cl e110 111a 1 a t 1i e ( p . e . l l l <' n i n g i t e) i 11 e11 i 1

VARIA I l contenut o dei cavoli e delle f ragole in acido ascorbico. Oltre .1flc pat.ate, agli s·pina c i e i.\(l altri vegetali, t1na buona so·r g·ente di a cido ascorbiC<1 l a troviarno n elle fragole e n ei cavoli. Da ric.er chJe, fatte a l Food R esearch ·degli S.U.S. e riferite dal Journ. Qlmer. nied. ass. del 7 sette1nbTe, risulta ch e in 100 gra1n111i di cavoli freschi si trovano da 48 .a 18'1 mgr. di acid<) a sco rbico e che i11 100 gr. d i fra.g ole, se ne tro,rano da 36 a 65 m·~· Per un buon ' fabbiw.g no di tale vitan1ina , corr!SlJonder1te a 1000 unità (50 mg.) possono bastare, quindi da 77 a 108 gramn1i di fragole o 28-104 di cavoli. lrl co11side razione ancl1e di al tre possibili sc,r.genti di ac ido ascorbico, si spiega con1e llJla carenza di questa 'ritamir1a non sia molto f1·cquente fra gli a·dulti degli Stati Uniti. Bisogna p e·rò evitare eh .e , con i proces$i di c·onservazione o ·d'i preparazione degli <llir11enti , la vitan1i11a in questione vada di&trutta. Un altr;o; p roblema 1du tenersi presente da parte degli agricoltori è lo studio del l.e· condizioni d ei t erreni ch e fa, oriscono o rt1e110 l 'accumulo di ' rita111 in e n ei l>rodotti della t c11·a . fil. . 1

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PUBBLICAZIONI

M.

PERVENUTECI.

Stato <1Jttuale del'l'assiste1iza a.g li imm.aJturi nelle collettiv·ità osped(JJliere. Editore BoScAn SE'L LA.

na 'forino, 1940. G. 1P .\NSrN 1 ed aJ. Impiego di prodotti antimalarici e di m ef;odi coadiuva,n.ti. Tip. Aldina. Ro111a. 1940. P. P1cc1N 1N 1. L e aicque minerali della Corsi ca. l -ff . StaIDJ)l\ l\tfedica italiana. Milano, 1940. E. ALFIE RI. L'attività della Clinica Ostet1~ica. e Ginecologi ca cc L. MangiCIJgalli » della R. Uni1 •er~ sità rli Mila1n o. rfip . A. Mattioli. Fidenza 1940.

Il medicò µ j ù bravo è q uello che sbaglia meno.

Gurno

BACCELLI .

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SEZI ONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronàca del movimento corporativo. ltlellici italiani iu Frn.ncia. .

Il jfii1is le10 degli _L\.ffa ri Est eri ha comunicato alla Co11federa1.ione fascista dei professionisti e negli arlis li , cl1e 11e ha informalo il Segretario del Sindacalo i1azio:nale fascista (lei medici i11 da la 30 o llOJ)re, co111e il r appr ese11 lante del Governo di \· 1cJ1y a Parigi abbia fla lo assicu raz ioni al 11ostro ll. Conwl e Gc11erale circa la situazione dei 111edici i lalia11i i11 fi'r allcia. I provvedi111e11 li sui inedici stranieri furono pre i (con decreto del 19 ag·os to) unicame11le })Cr epurare la classe, es !icnclo,·i s tala, pecial111e11Le negli ullimi anni , ur a i11 vnsio11e di lnedici s lra11ierì rift1giali poli lici ( v. ques lo periodico, n. 45, p . 1929). ~la le situazio11i <lei 111e:dicj ilalia11i 'erranno esaminale i1el se11so di salvagl1a r clare gl ·inleress.i già acquisiti. Il rap]Jre 'C11lante J)redelto rilie11e ch e tali s ituaziioni 11011 sar an no j n nlc u11 i11odo lese.

Studi e di1,Iomi a medici italiani in Romania. Il (~0Yer110 ro111e no ha s tabilito cl i rico110.r.;cere, oltre i di1)lo111i e g lj s tudi parziali di 1ne<licina tiella Ge rn1n.11ia l"· questo periociico u . 45, pag. 192'91, a11cl1e Cfttelli dcll 'ILalia.

CONCORSI. Con.co r si statali dell:Anno Xl.X

Co11 Decreto del Duce del Fascismo, Capo del Gover110, i11 data 19 o ltobre, so110 au torizzati , trn altri pubblici concorsi, i segu enti : nel rvlinistero -d egli Interni, a 4 posti di medico prov. aggiunto di ~:l cl asse; 11el lvlinislcro della Guerra, a 283 i>osli di lencn le medico in s.. p. e.; n el Minilcro del la l\Iarina, a 25 posti di Len e11 Le i11cciico i11 ~. }). e.; i1 cl 1\Ii11islero dell Aero11aulica, a 40 posti di le ncnlc 111eclico i11 s. p . e.; nel ~lini tero delle Co111uni~uzio·ni , a 7 pos ti di alJieYo i spe ltore in prova tra g li abil it a li ulla })rofc ~i one e.l i i11crli co-c hirurgo. 1

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .

Al })rof. Pietro l\Ia ·c hcr1>a, <lirc tlorc clell.Is li1ulo d i Far1nocologia <lcll 'L Hi' cr i lit cli Pavia è ·tata asseg11a la dall 'Ecc. 1'assinari, lVIi11is tro del1 'Agricoltura e Foreste, Ja l'viedaglia d ·arge11lo a l Merito delle ]Ji a 11l e officinali cc p er l a propag·a11da svolta con pu])lJlicazioni e coll'insegHa111ento univer sitarjo i11 favore della conoscenza e d ella valorizzazione della flora officin ale ita1ian a ». ..'ono s la li r oce11le111e11te dis1)0 li i seg·u en li trasferi111e11li <li i>rofessori di RR. Università: prof. S a1nmartino Ubaldo, straordin ario di 1a r11lacologia, da Peru g ia a Bari: prof. La111herlini Gasl o11e, o rdi11ario di an ato111ia un1a11a i1or1nnlc, <l a .. ic11a a i\apoli; prof. \ "aldo11i l)ie lro, s traordin ario di }Jalolog ia speciale cl1irurgira e propede utica cli11ica, d a l\1odena a Firenze; prof. Olivo Olj v iero l\lario, ord. cli is tolog ia cd c111briologi a gr1teral<.) n ella li'acollà cii i11 erlici11a e chirurg ia <.l clla R. l jniver ilà di Bol og na ~ alla ca ttedra di a11alomia l1n1ar1a i1or111 al c della .. l e~. a Facoltà .

NOTIZIE DIVERSE Il Duce visita l'Istituto 01·topedico di A.riccia • Il Duce ha, il 27 novembre, concesso l 'ambitE> 011o re cli u11a sua visita all 'I li luto Ortopedico che :iOrge all 'Ariccia (Roma). 1\ cco1npagnato d al Sottosegretario agli !11 Ler11i Buffurj11i, il Duce è s tat o ricevulo all 'ing resso det~ L'Is liluto dal Mi11istr o della Cultura )?opolare, P a,-olini , dal direttore senator e prof. Spolverini e clal prin1ario vice direttore prof. Piantoni . Il Duce, con l a g·uida del sen . Sp olverini sosta 11elle sale di m eccar1oterapia, di 1narconiter apia , di radiolera1Jia, di g·innas.tica inedica, n ello. moder11issi111 a. e al lrezzali ima pisr in a ortopedica; ai IJianj ~ upe riori vi ili.i poi i refettori, i dormitori, l a cappella e la sala per le operazioni cl1i1 urgj ch e. A visita con clusa, il Duce, do}JO avere espresso al ·c11. Spolverini - e il suo alto riconoscimento "a i>ure ai m edici , agli assiste11ti e alle inicr 11 suo vivo elogio p er la completezza 1uierc raz io11ale dell'Istituto, ch e risipo11d€ ai più rigorosi cri teri cl ella cien za medica e chirurgica m ocler11a, lo i11carica di orgar1izzare cinque grandi j li Lu Li a11alog·hi a Genova, Milano, Nap oli, Paler1110 e Bn r t. J_, 'l ::; tilulo di Ariccia sorse, com'è noto, t1tiliz-

za11do u11 cospicu o residuo d ei fondi raccolti m e<lia11tc urta. l o·t leria orga11izzata dal « Giornale d 'Italia » per sovYenire le famiglie dei richiamali roma11i ali 'inizio d ella g u erra 1914-'18. Su desig11azio nc dcl en . l\Iarchiafava e di altri illustri n1cd i c i, u11 a ilo n1odernissimo, ch e er a stato fondalo u cl l)ar co cl1ig i ano di Ariccia clall a Prin cipessa Cl1ig·i L! i10 11 er.a ancor a in eser cizio, ve11ne d estinalo ad Istituto san atoriale. Esso rag·giu11 e una grande efficienza, a11cora rr1antenuta d opo la trafor111 azio11c ope rala cl alla Croce Rossa in Istitulo Ortopedico p er polio11rielitici. L'Istituto di Ariccia rlispon o cl i 115 le tti ; i bimbi ricoverati sono attual111011 l<' 96, di ogr1i J)ét rte d 'Italia, dei qu ali 45 al cli ~o tlo d ei t re anni.

Convenzione tra gli ospedali e le cliniche. Co11 cl ccre lo i11 le rn1 inisteriale d el 24 agoslo 11. scor o o uo s tate a1lprovatc le is truzioni 11ecessar ie per la di ~cipli11 a clei rapporti tra gli Os.peòal i e le l{cgic Cli11icl1e, g iusta l 'art. 92 d el R. decrclo JO set le111bre 1938, n. 1631. (~0 11l 'è., n o to, fi11 or n tali rapJ)Orli son o st ati r eg·o tat i solo _p er I alu no m at erie nelle linee gen e1·ali deg li articoli 27 e 35 del T. U. 31 agosto 1933, 11 . 1592, ull 'is lr u zion e superiore e dal reg·olan1e nlo 4 l11aggio 1925, 11. -1144, ed h anno for111ato, per il r es to , oggetto di particol ari con ve11zio111 stipula Le di volta in volta, e con cr·iLeri diffor.m i, tra gli Enti i11l<:'r essati . E5~c nd osi , ora, ritenuto opportuno dare u11 unico i11çlirizzo alla materia, anche in applicazio11 e ciel cit a lo .ar l. 92, d i accordo col l\1inistero òcll 'Edu,cazione 'azional e, il Minis.tero d ell 'Intcr 110 l1a en tn11al c le su ccitate istruzioni.

Nuovi posti di rnolo nelle università. 111 r ela zion e alle aumentate €sigenze didatliche dell e l~eg· i c Univer s it à e dei Regi Is tituti Superiori


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cc IL POLICLlNICO

ed ai progres. i compiuti dalla s.rien za, t:iu J)r opos ta d el ~[inistro çlell 'Educazione 1azio11 ale, verranno isti tuiti 1 a d ecorrere dall 'al lualr ~ 11no accad emico, 38 nuovi posti di ruolo di s t riJ) uiti fra le varie Univer sità e Facoltà. Per la parte che riguarda gli insegnamen li d ella m edicina e chirurgia i posti assegi1a ti sono: lln posto alla Facoltà di m edicina e chirurg ia d ella R. Università di Genova; un p os to alla Facoltà di m edicina e chirurgia della R. Università di Napoli; un posto all a Facoltà di medicina e chirurgia della R. Università rli Roma; un posto alla Facoltà di 1nedicin.a e chirurg·ia della R. Ui1iver sità cli Torino.

Congressi e convegni. L 'Associazione aero-medica degli Stati Uniti si è adunata d al 25 al 27 ottobre, in 1vie11fi (Tennessee); h a discu sso i temi: « Elettrocardiografia, elettrotatogr afia e cardioscopia combinate i1el riconoscimento precoce d€lle cardiopatie, con sp eciale appli cazione alla selezione dei piloti n; « Ricerche eseguite n el laboratorio pel metabolismo della Clinica Mayo »; « Effetti d ell 'anossia sulle funzioni diger enti ». La Società tedesca per la medicina interna è convocala a Vienna, dal 20 al 24 aprile 1941. L'A ssociazion e dietetica americana si è adunata dal 20 al 24 ottobre.

Società medica berlinese. Il 31 ottobre 1860 la cc Società m edica b erlinese n teneva la sua prima seduta, sotto la preside11za d el çhirurao von Lange n'Qeck . Durante un ottantennio 0 i so.ci son o gradatamente aume11ta1i e l 'attivj1 lt social e i è inten sificata ; molte impor tanti scoperte sono state annunziate p er la prima volta alla Socie tà , alla cui presid enza si son o av,jcenda ti sanitari r eputatissimi, com e Vircl1ow, von Ber g·mann ecc . Per commemorare il cinquanten ario d ella prima comunicazione sul siero. an!idift~rico fatt a alla Società , questa tenn e t1na r111n1on e, il. 27 n ovembre scor so; il prof. Bassau parl? .sull. « importanza fo-ndam en tale del sier o ant1d1fter1co )>.

Notizie sa11itn1·ie di g11frra. B gi unto il 25 novembre a Genova un primo scaglione rli feriti tedesc~i inviati in .Italia pe~ inizi ativa rlel Governo fasc1 sta . Lo scaglione, cos.t1 tt1ito di 20 ufficiali e 163 gradu ati, p er la marrgior parte aviatori e paracadutisti, . e accompa: gn ato da du e ufficiali medici e da cinque soldati dj sanità germanici , era. stato acrolto al Bren 11ero da u fficiali m edici italiani i quali h ann o viaggialo con i tedeschi fino a Gen ova i~ un tren~ sp eciale. 1\.lla st azion e si trovavano a ricevere. g~li ospi ti il prefetto, il federale, il pocle.stà ,_ ca.m1c J t~ nere e <tonne fasciste, che hanno d1str1b~it? ~1 solct ati t ecleschi doni, bevande e mazzi d! .f1or1. Durante la sosta d el treno a Genova i fer1t1 g·ermanici h anno intona to cc Giovinezza » insieme alle camicie r1er e genovesi . -~nche a Rapallo, c1ove i feri I i er ano diretti, sono state tri~ut~te loro feslosissirne accoglienze. A cura d ell a direz1one ge: n erale d el t urismo i feriti son o stati p oi a.isl~cat~ n ei vari alberghi di Rapallo . . Altri .scagli.on1 d1 feriti aermanici giungeranno in Italia nei pros• • • • s1m1 g1orn1

)>

lANNO XLVII ,

1\Uì\l.

49 J

Da :\0,,- \ -ork ~.rit111 go110 notizie di u11 'epidenlia di tifoide SYilu1)pata i in Inghilterra. Un 'ordinanza mirn s.t eriale tabili ce di far bollire il latte e di clorar€ 1'acqua . .\. Londra sono i11 cor so inezzi attivi di lotta . I11 Egilto si sarcl)bero 1)ure sviluppate delle epidemie, favorite dallo stato di miseria d ella popolazione e dal vagabo11daggio .

Azioni giudiziarie. Una vertenza giucliziaria si è svolla tra l 'ufficiale sa11itario di Roma e un isp ettore d 'ig'iene cut era stato assegnato u11 servizio di guardia in lifficjo, con determinato orario. Un ricorso alla Giu11ta provinciale amministrativa da parte del designato , era stato accolto ; ma il Governatorato vi gravò innanzi il Consiglio di Stato, il quale , dopo aver rilevato ch e l'ufficiale sanitario di Roma dipend e dal Governatore e che questo aveYa confermat') l'ordine di servizio, 11a aggiunto ch e, nel pro·vvedimento, no11 può riconoscersi un eccesso di poter e. quando 1ale vizio non sia in alcun m odo dimostrato (La vertenza viene es1Josta nei })arlilari su cc Rinasc . Med . », 15 nov . 1940). In m erito al 1ice11zian1ento di un inedico colo11iale, la Iv- Sezion e d el Consiglio di Stato ha cosi . _.e ntenziato: Non nlerita cen sura il Mini lero dell'AfJ·ica Italiana cl1e licen zja dal servizio·, p er incapacità, ai termini del contratto tipo stipula to fra le parti, un medico coloniale, quando il 1)rovvedime11to trovi conferma n egli alti. La ca.p acità di t111 impiegato .. 1)ecialmen t e se tecnico ecl i 11 servizio in colonia - non d eve riguardare solo la i)r eparazione professionale, ma comprende tul lo ui1 complesso di elementi, non esclusa l 'attitudine e la costituzione fisica in rapporto alle condizioni locali. Si 1ratta cli una valutazione complessiva che è deferita escl11sivame11te alla amministrazione. Il dott. Giuseppe Cecchi di 65 anni, medico chirurgo a ~Iilano, la sera del 27 aprile scorso ve11iva invP~t i1 o, in viale Gorizi a, da u·n moto·f urgoncino o-uidato dal ventisettenne Alessa11dro Bruflchi cli Luigi. Co11 lo st esso automezzo e aiulalo da un cittadino accorso, il Bruschi acco111pagnava il m edico, ch e aYeva riportato gravi lesioni, alla gu~rdi a 1nedica cli porta Ti.cin ese. Senonchè per eVItare l 'investi111c nto di una donna, il gt1idat ore frenava cl i colpo s ter zando : manovra ch e .fec~ capov~lge~e il fr~lai] e , eicolo · lo ~ l e:3so Bruscl11 e 11 Caorlin rii:" ' portaron o ciasc u110 l rs i o ~1i n on lievi ; .al dott. Cocchi n ell a Guardia 111 ecl 1ca furo110 riscontrate la frattura clcl cranio emorragia cer ebrale e una Yasta ferita alla fronte. Trasportato all 'Ospedale. Yi decedeva la notte del 30 successivo. Il Brt1$.C'l1i , recidivo in t ema di investimenti, .è stato dal 'fribunale di Milano condannato per omicidio colposo a 7 mesi di reclusione. Si è . av11to uno strascico del processo per l'uccision.e d el dott. Ri11 nlrli d elle 1P i nzze (Sie11a : ne 11anno dato notizia i giornali.

Un po' dovunque. Un cor so complementare d'igien e pratica per aspiranti alla carriera san!tari~ si ~errà _nell 'Istituto d'Igien e della R. Università d1 Bari, dal 1~ marzo al 10 maggio; n1odalità consuet e; ta~sa 11r e 400.


[.A.l\NO XL,·11,

• ì\{.- )[.

49J

È an11u11ziato un provvedi111en lo legislativo di-

retto a disciplinare in modo l1nifor1nc e definitiYo le istiluzioni ct11turali ::; lraniere che svolgono la loro opera in Italia . L'atti,'ità culluralc stranie ra è sub~dinata alla preYe11tiva appro-· vazione dei l\tfi11isteri degli Affari Esteri e d ell 'Educazior1e ~azionale. Il co11 trollo ltcccssivo $<lrà affidato al G.N.J.M.S . Ad iniziati' a d ella Direzio11e dell lOspeclale Militare del Celio si è celebrata una solenne Messa fl111ebre in suffragio d ei Caduti, in piazza Celimo11tana. La rr1essa è sta ta celebrata dall 'A. R. il 1I)ri ncipe Giorgio di Baviera. In ·occasior1e di un 'adu11anza cullurale stude11tesca (gruppo professionale per la salute del popolo), tenutasi a Praga, il Fi.ihrer <lrJla professione medjca gern1a11ica, dott. Co nti, inise in rilievo ccme la salute del popolo possa e ·ser e assicurata solo dai inedici ; ma affinchè questi po. san o dare il maggiore r en<lin1ento, si richiede la libera scelta, che assicura la fiducia del nialato n el inedico. II d ot t. C. Chaga , direttore d ell 'Istituto Osvaldo Cruz di Rio d e J an eiro e ordinario in quell 'Univer sità, è rimas.to u cciso nello scontro fra due aeroplani sulla b aia di Bolafogo, in Brasile. Egli era r eputalissimo })er i c;l1oi tl1if i. Al dott. Fra11cesco .i.\.rienzo, chP per un quara11tennio è st ato m edico co11dotto cli Scisciano (Napoli), sono stati offerti una m edagli a cl 'oro e un albl1m (li firme, in occasione d ella s ua andata a riposo. Una persona che desider a ina1l.ten ere l 'incogujto h a elargilo L. 50.000 all'Ospedale Maggiore di Milano, per onorare ]a n1emoria <lel J)adre, 111 orto r ecen leme11te. Il Consiglio d 'A1n!nini&trazio11r c1t 1l:i I~ftTtCH Popolare di RaYenna ha elarg ito u11 milione di lire per I 'erigendo n ll OYO ospedale in ql1 ella città. Il commerciante Giuseppe ignoriello, deceduto a Napoli, h a ]asciato , p er b eneficenze, 3 milioni 600.000 lire, di cui 200 .000 a11 'osp ed rtle civile di Cagliari. A 93 an11i si è ~pento su u1l i -ololto deno111inato Vivara , ch e si erge a pochi i11e lri d ell 'isoln di Proci.ù a, il dotl. Dom en ico S.colto, proprietario <lell 'isolotto, un originale tipo di medico misantropo ch e h a vissuto quasi se111pr c solo . Egli 11a legato quasi tutta la su a fortt111a , ammontante a cir ca otto milioni di lire fra proprietà immobiliari, titoli e contanti, per · Ja costrt1 zio11e di un grande ospedale in Procida. In Svizzera, durante il d ecen11io 1927-1936, sono morti cli cancro· esofageo 4269 uo·m ini e 583 òonn e; la forte differenza tra i due srssi vie11c dal prof. Roch di Gin evra attribuita al cli' t' r so .ro11 sl1mo di alcool. Negli Stati U11iti va diffo11dc11d.O$i tra i n1edici r urali l ' u so di un piccolo ri1norchio attaccato a l. l'automobile; esso può con t en er e lln dispen sario farmaceulj co, un assortimento di ferri chirurg icj, piccoli impianti per la sterilizzazione e per la r efrigerazione. morto il primo soggetto che cla Pa slcur ve11nc trattato col vaccino antirabbico: Joseph ~Iei s1 er. È

212!

SEZIONE PRAl'ICA

Il lratla1ne nto risali' a al 18 5. 11 ~f c j s1 er rima~e i1cll 'Istituto Pasteur, JJrin1a co1ne i1) serYic11 le di laboratorio, poi come inaestro cli casa. Viene segnalato dal Belgio <'h c 11cl villaggio Beheg.en, presso Bruges, il con.ladin o. Paolo Jonckh eere l1a avuto il suo 29° figlio ; egli si è sposalo due volte; dalla prima moglie ebbe 11 figli e dalla 1noglie attuale altri 18; d ci 25' 11nti 22 sono. i11 vita. Nella rivista « D'Ospedale ~Iagg·iore » di !\iliJano si avanzano delle riserve sul n ome di cc Osp edale d el Perdono » - ch e fa pen sare non si sa a qu ali colpe -· dato al 11uovo grandioso osp ertale di Mil·ano, sorto a Niguarda in sostituzione della vecchia cc Cà granda », cli cui si tracci a la storia; s i propone il nome di cc Nuovo Os.pedale Maggiore ». ~Iaestà del Re Impe rator e si è l 'Os,pcdalc ~1ilitare del Celio in Roma,

La

recalo aJove ha vi-

sitalo i feriti di guerra degenti. Il Sovr a110 si è anche r e.cato a vi : -:i lare l 'osp e<lale « Cesar e Battisti » della Croce Rossa· in Roma, ove so no ricoverati i n1arinai feriti in gu erra. I Sovra11i e la Principessa di Pie1nont e h anno Yisilato i11 Roma l 'O ·p eclale Sacro Cuore della Croce Ro ·sa , oYe sono ri.coverati militari feriti dell 'Alba11ia. I.J 'Al I ezza Reale Pri11ci }Je di Pie1no11 te ha vi.., i-.

ta to a Vi l.erbo l 'Ospedale dei grandi infermi. J11vilalo da nostri istituti culturali e scienti fici, è stato ospite di Zagabria il cons. naz. professor Eugenio Morelli, direttore dell'Istituto Carlo l~orl a nini . Dopo aver parlato all 'l stitu to di Cultura i Laliano sul} 'organizzazion e antitubercolarP iu Italia , b.a· tenuto una conferenza a1llà Società ~Ie{lica sulla fisio-patologia dell'apparator espiralorio , òimostra la con roentgen-cinrmatog rafie. Il Go, ernatore di Roma, p er m eglio tutelare· 1'igi en e d ell 'Urbe, presi gli opportuni accordi con i IJr opri clari degli stabilimenli di bagni, ha autor izzato l 'l Jfficio d 'igiene e sa11ità ad acquistare i11 un pri1110 len1po e a tilolo di esperi1nento dieci111ila puorii p er bagni e docce . Detti bt1011i vengon·o dis tribuiti g ratuitame111 e dai Jneclici condotti, qltalora Il<' riscontrino l 'opJ)OJ'tl1nilà, alle p er sone iscrjtto nell 'elcn r o d ei poveri. La Polizia 11ord-a1nerica11a 11a coperto un 'or ga11izzazione in g r ande stile per i ·auto-lesionismo ; tra l'alt ro , venivano provoca le arlificialme11te fra1ture deg·li arti.

Il presidente d ella F onèl azion e Roc)re~eller, R. B. Fordicl , a11nunzia cl1e l 'Is tituto da lui presiedt1to h a deliberato d i allest ire un milione dì fiale di u11 11u ovo siero contro· 1'influen za , da spedirsi a quei paesi belliger anti ch e n e avranno bisogn o e c h e vorranno provarlo. Questo siero è g ià stato perimentato i11 An1erica e avrebbe fatto (( qua-si d c i miracoli » 1na in casi isolati e non jn co11rli zioni di ep"idc111ia influ en zale. ll Co1nn1issario generale tedesco per le ze e I 'indu stria in Olanda sta proceclendo Lra verso l a direzione d ei serYizi sociali orga11izzar e u11 serYizio sa11itario per gli

fi11an- atad operai


2122

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JJ.

POLICLINICO »

oJnnde~i, ~cco11do i IJri11cìpi da le1npo applicati in

Germania, cioè 11011 limitatamente alle cure, 1na allt1ando anche il co11trollo continuativo deJln salule e deJla capacità lavorativa. L 'Ospedale psichiatrico dì Bergan10, su propos la clel direttore, prof. A. llostan, è stat-0 tras.formato 111 l)spedale neuropsichiatrico, con reparto di nel1rolog·ia; pros imamente entrerà in funzion e <l nclte lt11a czione per malati paganti. Nell 'Istiluto s tatale per lo studio dei tu111ori 1naligni a B11ffalo (Stat-0 di Ne"v York) verrà eseguito l 'impjanto di t111a unità per la roentgen t~rapia, .col potenziale · di u11 milione di YOlla. , ,iene cos trt1ita, all'uopo, una nuova ala edilizia cli Ire piani; vi saranno 78 p osti-letto. 1\ differenza dei precedenti analoghi impia11ti, quello attt1ale peserà solo circa 2 ton11ellate e non ~cct1perà che t1na ca.mera.

B in progc t to la trasforn1azione di una })arie {tel Ye.cchio Ospedale ~Iaggiore di Mil a110, la }Ja r1r ~.rorzesca, in centro cultura.l e per istituzioni civiche cli a rle, s loria ecc.; l 'altra parle rimarrà in -tl:'i O· agli I stituti ospedalieri. 0

Il 'l'rìbu11ale di Roma ha giu-clirato 28 im1)u I a li «lj delitti contro Ja maternità, condan11andonc J4, tt1Lte tlonne; ]a principale res.ponsarbile è s tata condannata a 8 anni di reclt1 sione e dicl1i ara1n . ocialme11 lc 11cricolosa. All 'Ospedale Polj cli11ico di Ro1na uno squilibralo ,acco11o 11el reparto deposito in attesa di e rrr ricoverato in corsia, si scagliava co11 lro gli a ta11Li; l 'en ergtirneno, dopo aver ferito t1n infermiere e S€ i pazienti che furono giudicatj guaribi1i tra 4 e 8 giorni, fu ridotto· all 'impotenza e traspor1ato nel reparto neuropsichiatrico.

Jl Laboralorio farmacologico Recordati 11a realizzato la s intesi della dentoina (5-5 difenil-idantoina), un a11 liepiletti co dotato di qualità superiori; ne ha largamente fornito saggi a Clinicl1e e Ospe.dali. Il nuovo rimedio ha già una copiosa .e promettente bibliografia (Segnaliamo un art i·colo Ciel dott. Zanello in cc Rif. Med. », nn. 34-35, 1940) .

[ANNO

XLVII, NuM. 49]

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA l olia !\-led., 30 sel t. E. PALUMBO. V,.~ (i1la ~ .co11nclliYomi (importanza j11forlunislica). J ourn . LVerv·. a. 1\tleril . Dis., sett. - J. C. YASKIN. Encefalite no11 su1Jpt1rativa localizzata consecutiva a infez. clell 'osso t emporale e dei seni paranasali. :\[. ZErFFRL e al. Trattam. convt1lsiYanti di ma.laltic inent. - A. G-0RDON. Aclipositas cerebralis e\ emaeia tio .ccr~bral is . lt'ien. Arch. inri. Afecl., 10 o li. - J3. ZEMPLÈS8. Co11te1Yt1 lo clcl sangue in fosfalasi ne11e malattie d ~l fegato. - D. CrcovACKI. PunspJenopathia splen 1ca. Rif . .1\led., 7 :::.e t l. - V. PATRONO. Estrogeni urinari . .l1ell ' uo1no. - 1\... D 'Avi o. Polipi pelosi far1 nget. ~'-Lerl. l\lin. , 11 ott. - · 1\1. l~ LTZE. Spondylar~ tl1rilis a11kylopoelica. K. H11'ZENBERGER e W. L~LU:NJENcuo . Ulcus duo<l e u i C' ricn111bio del ferro. ~ett. Med.' 7 se t l. R. vAR~A'J,LO. 'f erapeutica per ' iu art er. . lrcl 1. di An,frO[J. crim. ec., 3-6. - Atti dell '8° (;011gr. <lell'Ass. ilal. cli i11<'d . lcg. e delle assic. (17-19 i11ar. '40). Journ. A. 'lvi. A., 7 se t! . A. l\I. l\ilASTER. <ìuarig. <li occlus. coronarica ac uLa. E. D. SPrEs. l)cficie nza di vitamina B 6 nell'uomo. - '"'· W. SPlK e A. E. HANSEN. St1lfaliozo10 . J(li11. 1Voc1i., 12 ott. E. KESTERl\IANN e K.1;. ' ' OGr~. Immunizzaz . attiva co11 Lro la dissenl. H. JlrEDJ<;J ,, ·Capac ità acL. orben le cl ella po lv. di 11

<'a rrr.

l ei. , 19 oll. -

A. JoRES. Or1l1011c n1alanoforo e :tclallan1. al buio. - F. ~IEYER. J~cie1na precordiale. - vV. i\[E I R' l'l\.R e \V. HES1.'~nl\ifA N. Sulfonamidi (\ al I i I udj ne al vo lo. Ga.zz. d. Osz). e cl. Cl. , 20 oll. - G. Dr GuGLIELì\10. 1Vlor1.lo (li Ba11Li e splc110111rg·aJic congestizie . Selt . .Aled., 14 set t. A. (~ARl 1 so. Sieri tes1o e ~. iccati ~ grtt]J]Ji sa11g. Hi-l' .Osped., lug.-ag-. D. "'rn1L1A. Tipo emiJ)legia della sclerosi laterale amiot . DP!1f. Nled. vl' ocli., 18 olt. - BERING. Contributi nl problen1a dell 'allergia. >- PXTZOLD. E1et1 rocra1111J0 e ... tic Lns i f isiche.

Indice alfabetico per materie Aciclo. a·scor1Jico i1ei cavoli e n elle fragole . . . . . . . . . . . . . . · Pag. 2116 As1)irazio11e c ndocavitaria di Monaldi )) 2092 Bibliografia ............ . )) 2112 Croinaca riel movim. corporat. . . . . )) 2119 .Diabete in~ipido: calcio e fosforo i1el liquido c.-s. . . . . . . . . . . . . n 211G Emboli a polmonare . . . . . . . . . )) 2109 Jì'econclitf1 : 1)erchè climinuis.c e 11 ell<' cl onne anziane . . . . . . . . . . )) 2111 J})Crlensio11e avanzata e nefrite g lo1nerulare cron. : cl egeneraz. miocardica associa l <1 nel uremia . . . . . . . . )) 2100 )-lalattia ci Lira: patogen. , prognosi e . . . . . . . . . . . . . )) 2109 Lratta111.

Pleuri Le pu rt1le11 I a ar. dei l>c1111bi11i : l r a I ta1l1. . . . . . . . . . . . . . Sindrome talamica (da I l11no r o <l.1 Lubercoloma ?) . • . . . . . . . . . ,, i11.flromi dolorose da carci110111i i110p crabili o r ecidiYan1i: inicz. subaracnoidea di alcool . . . . . . . 'festicoli: eslratli lipoidei: azio11e cicatrizzanlc nelle forn1e ·u lcerative ct1tanee e mucose . . . . . . . . . 'J'rachea e bronchi: s tenosi infiammatorie non. difteriche: diagn. e t erapia 'fnbercolosi polm. : compl esso primario e cosidde l ta 'ia cli Gl1on . . .

Pag. 2110 ))

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consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non an s~g~l" .avton.u:azione scritta àalla redazione. ~ vietata la pubbiscazjon-e ài sunti di esss senta citarne La fonte. L ' EDITORB

Diritti di proprietà riservati. -

Non è

A. Pozz1, resp.

C. FnuaoN1, Red. capo. tton1a. Stab. Tip. Armani di M Courrier


''IL POLICLINICO

AllO XLVII, 16 Dicembre 1940

PERIODIOO

DI

l\1:EDICINA CHIRURGIA

E

''

IGIENE

Importante pubblicazione a disposizione dei nostri abbònati:

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI

Sezione Pratica N. 50

Direttore della R . Clinica Oto-rino-laringoiatrica di Roma

Manuale di Oto-Rino-LaringOiatria . ' Naso e cavita annesse VOLUME 1° (Parta generale)

I

INDICE SISTEMATICO - Introduzione. - Importanza, intenti e oonfind moderni dell'oto-rino-laringologia. Parte prima: NASO: Sviluppo sto.r.ico delle comoscenze di rinologia. - Anatomja e fisiologia del naso. · Sviluppo delle eavità nasali. ~ Preliminari di anatomia del naso. - Preliminari di fisio-patologia generale del na.8<>. - Esa.me del naso. • Sintomatologia generale : Ostruzione 111.aea.le. Secrezione ri.asa..le. Disturbi della. parola. d'origine nasale. Disturbi oculari. Disturbi olfattori e g ustativi. Anestesia. IperesteeJa. Par& stesie. Disturbi eensoriali. Epitassi. :&iflee&i nasali. Turbe d'ordine endocrino. - Profilassi. - Fondament.! nella terapia delle fosse nasali. Parte seconda: PATOLOGIA DEL NASO : Dermatosi del na.B<>. • Anomalie e deformità del naso. · Traumi del naeo. · Corpi estranei n el naso. - Riniti: Riniti acute. Riniti croniche. • Tumori del naso. - Parte terza: SENI O. CA VITA' ACCESSORIE DEL NASO: Seni frontali. • Seni masoel· la.ri. - Seni etmoidali. - Seni sfenoidali. Parte quarta: IPOFISI CEREBRALE E FARINGEA. - Parte quinta: L'OPERA DEL RINOLOGO NEiiI.A CURA DEIJ,A DACRIOCISTITE PURULENTA CRONlOA.

Volume di pagg. XVl-524, con 224 figure nel testo. Prezzo 58 + 5 % e più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 4 , 7 5 in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per ]'Estero L. 5 8.

VOLUME 2° (Parte I).

Bocca

- Faringe - Timo

Tiroide

tHDICE SISTEMATICO. - BOCCA: Sviluppo storico delle conoe-cenze di patologia della boooa. ·Profila.sei. - F,eam.a della bocca. - Patologia generale. - MaJattie della. booca: Labbra. Gengive. Denti. Mascellari. Lingua. S.t vmatit i. Glandole ealivari. - FARINGE: Sviluppo storico delle conoscenze su le malattie della farln g'3. · Preliminari di anatomia e di fisiologia della farilnge. Preliminari di patologia. genera.le della faringe. • Esa.mr della. rarillge. - Sintomatologia genera.le. - Profilassi e terapia generale delle malattie della. fa.ringe. • Vl:i di oonformaztl-One. • Lesioni del palato molle {velo, ugola. e pila.stri). • Corpi estranei. • Patologia dell'a.nello di Waldeyer • TonBille palatine. - Tona.i.Ila faringea,. _ Toneilla linguale.• Malattie della faringe propriamen detta. - Lesioni nervose delta fa.cinge - Tumori della. faringe. - Chìrur.g ia della. faringe. TIMO. GLANDOLA 'l1IROIDE.

Volume di pagg. VIIl-339 con 234 figure nel testo. Prezzo L. 4 5 + 5 % e più le spese postali di spedizioi Per i nostri abbonati sole L. 4 2 , 5 O in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per t'Estero L. 4 5 / \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l\l\1\1 \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ / \ l \ l \ / \ . f \ / \ f \ / \ / \ J \ / \ / \ f \ f \ / \ / \ / \ / \ l \ / \ / \ / \ / \ / \ l \ / \ / \ l \ l \ l \ l \ / \ l \ / \ l \ / \ J \ l \ f \ / \ l \ l \ r \ l \ / \ l \ l \ l ' / \ I

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Staooare

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Signor LU/O/ POZZI, editore -

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ROMA

Avendo preso c-onosce11za delle condizioni per l'acquisto del MANUALE DI OTO-RINOLARINGOIATRIA, del prof. GUGLIELMO B•LANCioNr, da potersi ottenere mediante paganiento rateale, mi impegno di acquistare una copia dei tre volunii ( ih secondo dei quali iri due parti) clie costituiscono d etto Manuale che quindi mi farete pervenire subito. Pertanto, contemporaneamente alla prese11te, vi invio il mio primo versamento impegnativo di L. 68 e mi obbligo di pagarv i le rimanen,ti L. 180 in 4 rate me11sili di L. 45 ciascu1ia. col rimettervi ogni mese mio re"lativo Vaglia o versando le L. 45 11.el vostro Conto Corrente Postale N. 1/5945 fino, ~ioè, alla totale esti11.zione del debito. In mancanza del mio diretto pagamento mensile, vi riconosco il diritto di riscuotere da me l'importo della rata mediante Tratta Postale aumentata di L. 3 per le occorrenti spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal presente 111io impegno, eleggo il mio domicilio in Roma presso il vostro Ufficio. 1

( Re$idenza, data e indirizzo ben chiari)

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(Firma ben leggibile) ..................... ..................... ...................... (Paternità ) ............ .. ...................

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(Luo110 e data

di nascita) ........................... ..................... .

(......... . . ... . .. . . . . . ... .. .. .. . . . . . .. . . . . . .. . . . .

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2122

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IL POLICLINICO »

[ANNO

XLVII, NVM.

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voLUME 2° <Parte 11>

Laringe - Trachea - Esofago

/DICE SISTEMATICO. LARINGE : Sviluppo &torico delle conoocenze di Lari'Illgologia.. - Parte Cenerai• ~ en luppo della laringe. Prelim.in.ari di runatomia e fisiologia della laringe. Pre1iminari di patologia gen~ral & della. laringe: Esame della laringe. Profilassi e terap.i a genera.le della laringe. - Parte Speciale: EPIGLOrl'· TIDE : Malattie della epiglottide. - LARINGE: Malformazioni, asimmetrie, spostamenti, torsioni della la.· ringe. Prolasso dei ventricoli. Laringocele. Stenosi della laringe. Turbe di circolo della laringe. Edema d"lla laringe. Laringiti acute: primitive, secondarie. oroniehe seml)lici. Flogosi del pericondrio e delle eartilagbai. Laringiti croniche epecifìche. Forme tubercolari. Forme sifilitiche. Forme di a.ltra matura. (lep.ra.. sel&roma, micosi. ecc.). Oorpi estranei della. la.rim.ge. Traumi della laringe. Lesioni di senso e di moto deDa laringe Malattie della voce parlata. e cantata. Tumori della laringe. Chirurgia della. laringe. - TRACBli E BRONCHI. - ESOFAGO.

Volume di pagg. VIIl-592, con 404 .fig. nel testo. Prezzo L. 6 8 + 5 % e più le spese postali di spedizioae. Per i nostri abbonati sole L. 6 4 , 2 5 in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 6 8.

Orecchio

VOLUME 3°.

'NDICE SISTEMATICO. - PREFAZ!ONE. Parte Cenerai&. Svdluppo eto~ioo delle oonoecenze di otologia.. Prelia.i· nari di anatomia dell'orecchio. Preliminari di fisiologia. dell'orecchio. Patologia generale dell'oreoohio. Sin· tomatologia generale. Esame dell'orecchio. Esame funz ion a le dell'udito. Esami di lab-Oratol"iO più in •se nella pratica otologiea. Profil.akdi e terapia. generale dell'orecchio. - Parte Speciale: Malattie del padiglione. Malattie del condotto uditivo esterno. Malattie della membrana timpanica. Malattie della tuba. Malattie della c-assa. Traum! Infiammazion.i. Complicanze delle otiti medie purulente. Flogoei croniche epeciftnhe del· l'orecchio. Tumori. Malattie dell'oreoohio interno. Turbe di circolo. Infiammazioni del labirinto. Malattie del nervo e dei centri acustìci. Interventi chirurgici. Mala.ttie professionali e medicina legale. SordomutisID<>.

Volume di pagg. VIJl-568, con 312 fig. nel testo. Prezzo L. 6 5 + 5 % e più le spese postali di spedizio11e. Per i nostri abbonati sole L. 6 1 , 5 O in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 6 5.

AVVERTENZA. - Tutto il Manuale si compone di complessive pagine XL - 2022 con 1174 figure nel testo. Prezzo della iotera opera L. 248 ivi compreso il decretato aumento del 5 %, da pagarsi anche gra ... dualmente con un primo versamento di L. 68 e le residue L. 180 in successive quattro rate mensili di L. 45 cadauna. N. B. • Esclusivamente agli abbonati al ''Policlinico,, od a qualsiasi dei nostri quattro periodiei che intendono pagare subito l'intero imnorto dell'opera, questa è loro ceduta per sole L. 220, in pacchi pestali franchi di porto nell'Impero d'Italia e sue Colonie. Per l'estero, alle L. 220 aumentare L. 27 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione. N. B. -

I vari volumi qui sopra annunziati si possono acquistare anche separatamente luno dall'altro al prezzo indicato.

7anto i Vaglia per- l'acquisto a con,tanti, quanto le richieste a pagamento frazionato vanno indirizzati ali« Ditta LUIGI POZZI editore - Via Sistina, 14 - ROMA. Staccare

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ROMA

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VOLUME XLYII

Roma, 16 Dicembre 194:0-XIX

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"

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

sEZioN~

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REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

CESARE FRUGONI

(

Clinico Medièo di Roma

-----------------------------------------------------------------------· «POLICLINICO PER IL 19~1 PREZZO D'ABBONAMENTO ANNUO AL >>

'

Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimana !~) L. 80 - L. 125 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 60 L. 70 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 60 - L. 70 Singoli :

Italia Estero (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . L. 125 L. 180 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 125 L. 180 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat.• med. e chir.} L. 166 L. 220 Cumulativi :

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L. 6; della PRATICA L. 4,00

Preghiamo i Signori Abbonati di provved~re cori cortese sollecit11dine al RINNOVO DELL' ABBO. NAMENTO per il 1941 onde evitare i11ternuiioni o irregolarità 1iehl'invio dei fascicoli. Jl pagamento 11.ell'lmpero d'Italia e sue Colonie può essere effettuato nel modo più semplice ed economico versaiulo cioè la somma negli Uffici della Posta nel Conto Corrente po~tale N. 1 / 5945 dell'Edit-0re Luigi Pozzi, Roma, l.LSando il Bollett,ino che alZ'uopo è, st,al<> ariTU!sso ne~ I>recedente "/\7• 49.

N. B... Se l'abtonamento deve essere riscosso contro TFATf A Postale deli'Amministrazione, questa comporta l'aumento di l.

5,

•-------------------------------------------------------~~----------· SOMMARIO. Lavori originali : R. Rivano: I vari tipi di pneumo-

eocchi nella etiologia nella polmonite. Note e contributi : A. Tarabini Castellani: L'autoem~ teravia nei t ra-q·m atismi cranio-encefalici. Sunti e rassegne : CUORE E CIRCOLAZIONE: o. Mulazzi: La portata ed il v-0lume del letto ooronarico nei cuori normali e patologici. - O. Sholten : Basi sperimentali e terapeutiche diell'uso di sonniferi nei malati di cuore - OSTETRICIA E GINECOLOGIA: c. P. Gaunn: Terapia biologica in ostetricia e ginecologia. - W . Wolff: Sull'eti-0logia della rottura intempestiva del sacco amniotico. - R. Briquet: Trattamento moder•o dell'infezione puerperale. - MISCELLANEA: B. Nardoni: La bronchiolite bronchiectasica (sindrome di Omodei-Zorini ). - R. De Luca: Tentativi di chemioterapia nella brucellosi umana. Divagazioni : Diatesi alcalina e neurastenia. Cenni bibliografici. Appunti per il medie.o pratico : CASISTICA E TERAPIA: A-

!iione della vitamina Bi sulla funzionalità epatica

LAVORI ORIGINALI ISTITUTO DI CL I NICA MEDICA DELLA

R.

UNIVESITÀ

DI GENOVA

Direttore: Prof. G.

SABATINI.

I vari ti pi di pneumoeocchi nella etiologia nella polmonite. Studio clinico e batteriologico. (1) D'o tt.

RENA'fO l l JVANO,

as&. voJ.

Da parecchi anni le ricer cJ.1e s11i p 11eumo1

c:occhi hanno a.&sunto uno Fiviluppo con sidere' 'ole , e costituiscono attua ln1ente lln corrpo di dottri11 ,3 quanto mai com plesso, nel quale nozjoni di b·aLterio lo.gia pura si connettono inti1

(1) Le ricerche sono state in parte compiute nel l'Istituto A. Bruscheltini di Genova, a cui rivolgo doverosi e sentili ringraziamenti.

indagata con la curva ammin<>-acidemica. - :La. fuB . . zione della vitamina Bi nel delirium tremens. Azione della vitamina B 1 nella terapia del megaoolon. - Studio clinico, metabolico e anatomo-11atologico di un caso con iperplasia paratiroidea e ipel'· plasia del cuore destro da deformità toraciche e ieficienza di vitamina Bi .. - Carenza di vitamina B~ - Idrofilia tenulare anafilattica e ' itamina <J. - lt& centi acquisizioni sulla vitamn a P-P. - .Anemia ve:rniciosif orme osservata in bambini ad allattamento materno esclusivo e protratto. - IGIENE: Rilievi epidemiologici sulla malattia di Heine-Medin (desunti dall'episodio epidemico della provincia di Modena nel 1939). Nella vita professionale: Argomenti culturali. -

·m inistrazione Sanitaria. - Cronaca corporativo. - Medicina socia.le.

Am·

diel moviment.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

ll1a111er1te con questioni immunitarie· e si rifletlono n ella .clinica e nella t€rapia. La sier-01terapia della polmonite ha segnato la più bella vittoria della biochimica applicata alla immunologia e alla terapia; la conoscenza <l.i strutture chimich e diverse,, se pure a11aloghe., quali compone·n ti cell11lari di •germi morfo·l ogic.amente · 11on differenziab·i li giustifica la f'tretta flpecificità <li r eazioni immunitarie altrimenti no•n s1)iegabile. In un lavoro precedente ho -a ccennato aJ1'evoluzion e ch e hanno seg·uito le 11ostre conoscenze srulla classificazione dei pnc., specie nei riguardi d elle appìicazioni pratiche di e sa. In questa nel.a n1i si offre l'occasion e di soffe:rrnarmi con mag·.giore estensione sull arg omento , portando ad esso un contributo, frutt o de11e Of-,serva1ioni raccolte nello spazio di due 1

flDnl.


2124

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IL POLICLINICO »

prin10 luogo ricorùare ch e le pri1ne os-servazio11i r e lati ve all'esistenza di « tipi » divensi di pnc. costituisco110 un n1erito della Sc:uola italiana (Banti, IFoà, Panichi). Banti, in base. a c.aratteris tiche i11orfolog ich e e allo studio d ell 'infezione sperin1entale d el conig lio, dis tingue\'a 4 s1)ecie di pnc. ;F oa, in base alla 1r1orfolog ia ·dei ger111i e all aspetto dell·ei l·~~ioni a n a ton10-patolog icl1e, distingueva varietà fibrinog,ena, ede·m .atoge11a, a meningococco. Pa 11ic.b i descriveva la varietà r1e\1 ro tossi1c.a del pnc. Si tratta di os... ervazioni i11atur1tc attraverso acutezza di i11dagine e ·genialità di intuito, ch e dovev.ano avere 11a recchi anni do1)0 sic ura confe l'1na su basi sperimentali. Sono infatti l e ricer che di Neufeld e Hae11de\ che ·din1oj~tr.ano la possibilità di ·differenr i.are i pnc . al traverso le reazioni in1munitarie. Nel 11913 Doch ez ·e Gillespie, d el Rockefelle r l1lstitute, distinsero Lre tipi, clesig nati I, II, III, accanto a i quali riu11iro·n o , co n il nome di g" uppo IV o X tulti i . ceppi cl1e i1on rientravano nei prirni 3 tipi e dovev.a110 qt1indi conside rars i sierolog ica11t;e1r1te diversi . Contemporan eamente, Lister, d el South Africa Inst. f. l\:Ied . Res. , di111ostrava l 'esisten r.a in Sud-Africa di 11 cc lipi » da lui d esignati con le l ettere d e:ll' alfabe to (A-I). Successive ricer c h e identificarono i r.c tipi » I , II, III di Dochez e G·il1 es1)ie, rispetti, arner1Le con i ti1J.i e:, E,, E di Lister. Avery riscontrò l 'esiste1n za di ceppi, di tipo Jl i quali dava no, col r.;iero corrispondente agg lutinazione rita rd.ata o incon1ple ta e dis tin e u1t sott.ogrupJ.)O II-A e un sottogruppo· II-B. Stilln1ann ·distinse b en 12 so ttogruppi nel) '<l n Lb1 ito del tipo II. Altre ricer ch e furono co n1piute da Olmstead; ( ~ ]ough; Robinson. Un pazi ente lavoro di r evisio t1e, unifi·cazione ed esten ione d elle ricerche prec.e·denti si deve a Cooper Ed,va1:ds e Rosenstein, che id-e11tificarono 10 tipi design ati con i numeri rornani ·da IV a XIll. Fu accertato cl1e il tipo V corrisvondeva al sottogruppo II-A di Avery e al g ruppo IV-E di Robin~o n ; il tipo VI a l sottogTu ppo IJ-B di A,·er y, ere . Infine le 1·icerche id i Cooper, Rose11stei11 , \i\.-alster e Peizer portarono a 32 il numero dei tipi co nosciuti. Si deve notare, però., cl1e atlualm·e nte s i identificano il tipo VI col XXVI e il XV col XXX. La tenacia c on cui tan t i AA., specie 1gli An1erica111, si cledicarono a questo gen ere di ricerch e trova la sua g iustificazion e sia nell'interesse puramente scientifico di esse, interesse f;t1·aordinuriamenle potenziato ·Ùalle contempo• ranee ricerche di Heid·elb1e rger , Avery, Goei11

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1

[ANNO

XLVI[,

~UM.

OOJ

b el, ecc. sulla costituzione del pnc; sia nella poi tata pratica che i primi successi della sieroterapia loro conferivano. Si indagò la frequ.enza dei vari tipi, con1e agenti di 111alaLtia (specie, naturalmente, di pol111onite) n ell e varie località; e ovunque si co111pilarono statistiche, da cui traevano ele1ue11ti di allo inter esse l ' epidemiologia ,_ la clir1 ica, la tera pia. · . Anche in Italia so110 sta te co11dotte ricerche discr e tamente numerose in questo campo, pur essendo 1r1ancata, per 1·agioni di ordine vario l'applicazione &istematica d ella sieroterapia. Struntia a Torino (1920), s tudiò 28 casi, c-0sì Ti partiti : tipo I 18 (64, 2 %, Il 3 (19, 7 %; II u atipico » 1 (3,5~~) ; III 4 (14,28 %); gruppo l'.' 2 (7,1 %). I casi .a d esito infausto furono 7 (24,8 %), ·di ,c ui 5 di tipo I e 11 di tipo III; l'ulli1no r appresentava un 'infezione mista da tipo T r III. L ' A. non l1a notato differenze notevoli di deco rso da tipo a tipo. Pontano -3. l\on1a (in,1 erno '20- ' 21) s tudiò 70 polmonitici; p erò , avanzando dub·b i sull'attendibilità d ei ris.ulta t.i for11iti dall'inocu]aziO'Ile dell'espettorato n e] topino (metodo allora comunemente seguito), prese· in ronRiderazio1n € solo i casi in cui il pnc. fu potuto isolare dir ettamente d a l san gue, d al polmone (per puntura in vita), da e·&sudati; in tutto 27 casi così rii>a rtiti: tipo I 14 (51 %) ; II 6 (22 %) ; III 3 (Il %); gruppo I\i li (4 °fo). La mortalità glo})ale è stata d·cl 16 '}6 . L'A. non ha riscontrato nette particolariLà di decorso iner enti ai vari tipi; rileva però la maggiore gr avità dei casi sostenuti da l tipo III; la frequenza di complicazioni pleurich e n ei casi di tipo I , articolari 11ei casi di I -e III. A Siena (marzo '21-fe·b braio '23) M.angine."u e Corda, in 46 e.a si di pol1l1onite, rilevano massima f1·equenza di tipo J (3'1, 78' %), seg·uito dal g ruppo IV (30,43 cy~) ; d al tipo II (21,73 %) e dal III (13,04 %). Nlortalità m edia 23 ,39 %, più el evata per il ti1)0 III- (33,3 °/o). Gazzotti a Torino ( '29-' 30) ha esaminato 3'0 e.asi, di 1cui 13 (43,3 %) appartengono al tipo I; ~ (26,6 %) al II ; 7 (23,3 <;'~)al III; 1 (3,3 °/o) al gruppo IV; uri ultin10 càso ra1)r>resenta un 'infezione mista da tipo I e II . Anche da queste ricer che risulta la gravità d elle infezioni da tipo III , essendosi avuti 3 d ecessi su 7 e.a si. La stati'stiic a di Colombo e Roversi, a Torino , ( 1~13'2 ) comprc11de 19 casi: 14 (79 <}{)) di tipo T: 4 (1:6,6 %) di tipo II; 1 (4 ,4 %) di tipo III. Levi a Firenze (marzo '31-marzo '32) studia 85 casi ottenendo le seguenti per centuali di frequenza: ti1)0 I 29 ,5 ~~ ; tipo II 24,3 %; tipo III 18,9 <J~ ; gruppo 1'1~ 27,3 <;'~ . L'A. ha rilevato ]a mag.giore g r.avità ·dei casi di tipo III (m·oir talità 56,2 o/o), la freque11z.a di con1plicanze nei 1


[ANNO XLVII, Nui\r. 50]

21~7

SEZIONE PRATICA

TABELLA

I.

Percentuale di frequenza Au t ore

Loc a lità

Jo

11°

111°

....,.

I

Percentale di mortalità

X'

10

11°

.

-

-

-

-

24,8

30 ~43

25

10

33, 3

28,5

23,39

14

-

-

-

-

16

12,5

45

16,66

-

27,1

Torino 1920

64,2

14,2

14,28

7,1

Ma rginesu Corda

Siena '21 - '22

34,78

21,73

13,04·

Ponta110

R.oma '20 - '21

51

22

11

rr orino '29 - '30

43 ,3

26,6

23.3

Gazzotti

-

-

-

-

-

] 8,9

27,3

20

23,8

56,2

17 ,7

20

10

26,6

-

-

-

40.7

43,4

10.5

5.3

12,5

15.1

37,5

-

15,9

50,5

20,5

2,3

36,4

-

-

-

-

12,9

Colom]Jo RoYe rs i

Torino

79

16,6

4 ,4

Levi

Firen ze '31 - '32

29,5

24,3

Chili

Pisa 1933

4.3,3

Lccc hini

Sie11a 1934

Dad cli e Fabri

Ro n1a 193!5

.

\iiazzco e Visco11ti

Na1)oli '33 - '34

34.6

Bo 11a1111 o

Saluzzo '31- '33

Dacl d i e

Media

X

.

Strumia

111°

7 ,7

.

.

6,66

25

21 ,7

22,7

60

14

23,2

8,3

33,3

-

-

-

-

-

13,58

29,62

23.25

26,31

43 ~75

21 ,90

18

13

22

-

-

-

·-

-

23

11

33,8

-

-

-

-

9,7

-

28

45

41

-

-

8 ,5

-

43 ,7

28,1

44.,4

-

33,4

20,7

42

41 ,6

29,2

-

66

-

51,4 .

-

-

23,07

17 ,3

50

8,3

Ro1na '36 - ·37

48 ,14

8,6 4

N. Y . 1912

47

N. Y. '20 - '29

32,l

N. Y. '28 -

23,7

8,4

42 .8

12,l

.

3 ,3

6,66

Di Marc o Doch ez e Gillespie (~ccil

e

Plumme r Bullo,va <' \\ìilcox

· ~5

. F ranc isco

Kohl e R ciz€l

·32 - 35

Cccil , l ..ars e Bald,vi11

X. Y. '21 - '25

33 6

19,1

13

33,31

'fillg l1n1a n n

Bo ton '32 - '35

28,81

Il ,66

16 ,52

43,01

5'

57

'

S tn illic

Bos ton 1932

28

20

9

43

·-

-

-

Cl1ris li e

Lo ndra 1931 - 1932

42 ,4

37,3

1,7

18 6

24

25

100

Cowan e col].

Cilasgo"v 30 - '32

37,6

34,6

4,2

21 6

JO

17

29

f)a Yies e coll .

l .on -d ra. '32 - ·;3a

40

36

-

-

-

-

-.

Vikloroff e coli.

Mo sca '29 - '31

38,1

39 ,1

JO

26

12,5

l l ,4 .

9

15

15 7,8

3

4,5

22

9

-

.

Dresda

Haller111an n

27,3

31 ,9

34,8 .

-

6 .5

-

-

.

-

-

e Kahler

.

Gar(l e coll.

S loccolma '35 - '37

33,2

5,4

10,4

Bas ilea ·24 - ·;10

35.7

20,2

28,6

-

35

Schmidt e

-

-

15,5

-

-

-

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-

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« IL POLICLINICO »

cabi di tipo II; di l1erpes 11ci casi di tipo I; di d ecor:so atipivo 11ei casj di t.ipo IV·, e, in. fine, l' esistenza di notevoli oscillazioni stagio.P.a li di frequenza dei vari ti1)i. Chiti a Pisa (193.3) riporta 3() ca~i di polmonj.te e broncopol1r1011ite, di c ui 13 (43,3' %) di tipo I; 6 (20 %) di tipo II; 3 (10 %) di tipo III; 8 (26,6 %) di tipo X. Mortalità: 6,66 <J~ . Riferisce sulla gravità dei casi di tipo III; per il resto nor1 ritiene ·esse.re dim.ostrabili partic.olarilà <li d ccol'so iner e11li all'uno o all'altro tipo. Bona11no a Saluzzo (1931-11933) su 8'0 ca-;i trova 1naggiore f1~equenza d el tipo I (50 %). seg·uito ·dal gruppo IV (33,3 <;t0 ) e dai tipi II e III (~', 3' %). Nella !Statistica di Lec chini , ~-t Siena (1934) è notevole l 'alt a percentu.alc dei r..asi di tipo II (43,4 <J~) , seg uito dal I (40, 7 %). JII (10,5 % e dal g ruppo IV (5,3 %). Mortalità 15,9 7~ . Da nolare l'alta 111ortalità di ti1)0 IJJ : (37,5 %). Daddi e. iF apris, a Roma (n1arzo-magg·io 1935) 1·ipoTtano 85 casi di polmonite lob·a re, di cui il 50,5 % .a pparteng·ono al ti1)0 I; 20,5 % al II; ! ,3 % al III; 26, 4: <(o al grufllpo IV. Ancora a Ron1~ Daddi a Di-Marco (dicemt>rf'. '36-marzo '37) riportano 81 casi di polmor1ite e 3'5 di /Bron·copolmonite. Nei 1c.a~i di pol111onite prevale il tipo I (48 , 114 %), seguito dal VII (16,04 <:~), III (13,58 96), 11 .(8, 64 %). Mazzeo e Visco11ti a Napoli (1933-1934), su 52 polmoniti trovano il tipo I 18' volte (34,6 %); il II 12 (23,07) ; il III 9 (17,3 % ); il gruppo I\' 13 (25 <y~) . Mortalità g lobale 23,2 cy0 (c_ornprc~i ac1cl1e 64 casi di btoncopoln1onite). Anche i1t 1questo studio è d a notar e l'alta 1nort.alità d el tii>o III (GO%). Pticordo a11cor.a le ricerc he di Chiovenda e quelle di Virdi , · che differiscono dalle precedenti p er e&sere s tate eseguite e sclusivamente s u mate riale anato1110-patologico. I dati s u ril'eriti sono ria&~unti nella tabella 1 Nella stessa sono raccolte al r u1le fra le principali statislic l1c si ranie1·e. 1

11

1

* **

Irt co11siderazione d ell 'in11>orlanza pratic a, oltre che ]>ura1n·e n lei scientific11, di que5to g eI\ere di ricerche; e del fatto cl1e esse in Italia sono state condotte incompit1tamente, (i soli AA . cl1e ab·bia110 u~ata la serie con1pleta di sjeri diag-nostici , a quanto 111 i risulta, sono Daddi e Di l\il.nrco , e, 111 ca1ttµo i)ediatrico, Pouchè) mi ono proposto di studiare: 1) frequcr1z.a dei vari tiJ)i di pr1c. nelle J)Ol111oniti; 2) e' e nlttal e rapport o l ra clecorso clinico e fa ttore batteriolog·ico:

3?

[ANNO

XLVII, NuM. 50)

frequenza e signific~to della batterie-

n11a.

. L~ ric erche sono state condotte in due pe11od1 : 1° ottobre '38-3ù aprile '39 e 1° ottobre '3 9-30 aprile '40, su an1malati d ege·n ti in CliJlica l\iledica e nei Padiglioni medici dell 0spc1

dale di S. l\1artino . Per l ' identificaz.ione di tipo dei ))n e . mi sono valso di sieri di co11iglio (per la reaz. di Neufeld) e di cavallo C1)er le p.r ove di aggluti11azione) messi a inia dispo~izione dall 'Istitu to A. BruscJ1ettini di Genova. Lt ricerca d el pnc. è stata praticata sull'es1)e ttorato, n1edianJe la reazione di Neufeld e I 'inoculazione nel topino. Per la descrizione d ella r. di Nct1feld, ri11la11do al mio lavoro citato; per le prove di agglutinazio11 e, 110 seguito Ja tecnica corrente: l'espettorato (raccolto in capsula ·di Petri sterile, dopo che l 'an111talalo si è 6ciacquato la bocca con soluzione fi siolog ica terile) viene inoculato sottocute a una co1)pia di topini, n ella quantità di cc . 0,10. A 1r1orlo .a vvenuta . 1)ontanean1e nte o proV(>cala CfUa11do il topil10 dà n1a11ifcsti se.gni di soffer e11za (in genere dopo 18-24 h. ) si pratica l 'autopsia: si semina un.a go1ccia di sangue, prelevato dal cuore con pipetta di Pasteur, e un fran1n1'ento di milza risµettivan1ente in due tubi di terreno ~r. -~ sviluL)PO avvenuto (1'8-24 h. ) e dopo controllo 111içroscopico drlle culture, si es.eguono le prove di agglutinazione: s 11 un vetrino cop,r i-ogig etto, a bordi spalmati di J)araffina, si porta co11 l'ansa d'i platino una goccia di coltura; si aggiunge una goccia di siero diagnostico, si mescola acct1ratam·ente; si applica sul copri-oggetto un porta-oggetti cavo. ;Dopo 5' di soggiorno in tern1ostato, si osserva al mic roscopio con ]e regole solite per l'esamr i11 goccia pendente. Queste operazioni si tipetono con tutti i sie-ri; ciasc.u110 u sato nella diluizione indie.a la dalla casa pTodt1ttrice. Per rj s parrniare Lempo1, ò co11 , ig·liabile preparare 1ni ce le di 5-6 sieri: tali n1i:'cele, se inantenute sterili, in provette chiuse con tappi di gont1r1a, si conservano per mesi . . I11 tutti i caisi in cui 111i è sLllo J)Ossibile ho eseguito l'iso]an1ento del g·er111e clagli essudati o da pezzi anato1nici, a con valida della diagnosi ùi tipo; ho eseguito inolt1·e 100 err1ocultt1re. Co mplessiva111ente i c a·~i da me osservati :-: ono stati 152. I dati relati,·i alla frequenza <lei singoli tipi sono raccolti nel la segt1ente taJ1{· IJa ( tabell~ 2a). Dall'esame ,di quesla si rile--v a: forte predoJ 11 inanza del tipo I,.. che è stato presente in 69 C'asi (38,81 %) ; seguito dal II con '27 casi (17, 76 %) ; dal III con 117 (l 1, 18' ~~ ). Il grup1

1


[ANNO XLVII, NU?\-I. 50]

TABELLA

Tipo

%

1° (1)

..

2131

SEZIONE PRATICA

II.

1' i po

N.

%

IX0

4

2,63

xo

2

N.

%

.xxo

2

1,25

1,25

xx1°

2

1,25

Tip o

59

38,81

.110

27

17,76 .

111°

17

11,18

XII 0

1

0,65

XXV 0

1

0,65

vo

8

5 ~26

XI11 °

1

0 ,65

xxv111°

1

0,65

v11°

14

9,21

X\TO

3

1,97

non cl.

5

3,28

VII1°

3

1,97

xv11°

1

0,65

str. em.

]

0,65

'

(1) In un caso, era presente, col tipo 1 anche il X. 1

i>o IV o X ~ rappresentalo co111plessivan1ente da 4:3 casi (28,28 %). Nella ~ua figura generale, la mia statistica è riavvicinabilc alle preced enti, clte, in genere, riportano la stessa gerarchia ùi frequenza di l1pi. Tra. le statistiche italia11e, ·i di ~ t.a cca da <1uesta n1ia e dalle altre quella di Leccl1ini, cl1 c re.ca prevalenza del II tipo (lo stesso si verifi.-·a nelle ricercl1e di Ch iove11da e di Virdis, cl1e i:.erò, come h o già detto , IYeit' il particolare cril~rio seguito dagli AA., l1a nno si,g nificato a sè). Le altre, h anno un comportan1ento similare : le divergenze sono facilmente spiegab ili (·on il probabile influRSo di fattori ivegionali o ~tnche stagionali. ~ noto in fatti ·da ricerche precedu11ti ch e in una stes ·a. località la frequenza relativa dei vari tipi l >UÒ pr·ese11tare Vèt.riazioni ancl1 e se'I1sibi1i di anno in a11no o nel le varie stagioni. Ad es. : Rullo,va e Wilcox. j 11 ricerche condotte J)er 7 anni conis ecutivi . riscontrano -oscillazioni dal 20 al 27 %, p·er il i ipo I; d a l 6 all'll % i)er il tipo II . ecc. Christie, nel 11933, in un a serie di polmoniti 1Jost-influ·e nzali, riscontra una netta prevalen1..<l dcl tipo II, inentre durante i n1esi prere<l<;nti era stato più frequente il tipo I . Levi rileva n el periodo gennaio-fe·b braio 1932 fo~ diminuzione dei casi di tipo II , in f; ien1P 1on un aumento dei casi di g ruppo X. Un fenomeno del gen ere ho potuto o servar~ nel corso ·delle n1ie ri c~ r cl1e; ed è rilevabile da 11'esame della seguente tabella (tahcll3 3a). 1

1

J\l e11Lre la frequenza r elativa dei tipi I e II , considerata separata.men le per il '38- '39 e per il '3n -'40, non ha subito oscillazioni note'voli, iJ Lipo III, in,rece, che ne] '38-'39 è stato rappre·enLalo da 1'4 casi, n el '39-'40 è stato· preoonte i11 o li 3 casi, il che :;ignifica una variazione di frequenza dal 16,27 % al 4.54 %. Al conlra rio il tipo VII: 2 casi nel '3·8'-'39 (2, 32 %) ; 1.2 1casi nel '39-'40 (18, 18 %). Il grUJ)PO X, con iderato 11el suo insien1e, è stato present(' ncil 20,93 % dei casi del '38-'39; nel 37,87 ~~ dei casi del '39-' 40. Nei riguardi del gtuppo X, devo rilevare alcuni fatti. In primo luogo la ua frequenza nel campo delle polmoniti lo·b ari (28', 28 %), frequenza alla quale n o11 tutti -g li AA. sottoscri- · ' 'ono. Gu11del, infatti, in t1na serie di lavorj , ha sostenuto c,h·e quali ag,en ti di p·olmonite lof)a re i r iscontrano pre~soch è csclu:-;.ivamente i lipi I e II, in una bassi&sima pe·r centuale j} tipo III, mai o quasi n1ai il gru PPO' X; al con trario di quanto avvic11e n elle· bronchiti, b r. poln1oniti, sostenute per oltr-e il 90 % dei casi dal gruppo X e dal tipo III. Jl s11ddetto A. in fir1na le statiis tiche prcced·enti , ap1Je]landosi a prest1nti errori di tecnica. Ho già espofiito nel 111io lavor o citato qua]i cla ti ·di fatto· ci con sentono di g uardare alle tecni.cl1e solite di isola111e11to e identificaziont' dei pnc . con su ffi ciente fiducia; ho ()t1re giil detto come le asserzioni di Gu11del non abbia no trovato &eguito e che la più gran p·arf.e degli AA. confern1a la frequenza de] gruppo l'".

TABELLA

1

1

III. III 0

VI1° X I - - - - - - ----=-----•----,------ - - - - - - ----=--110

Ann o

N. .

I

%

1

N.

%

N.

18,60

14

16,27

2

16,66

3

4,54

12

I

%

N.

. 1938 - 1939

. . . 1939 - 194.0

35

40,69

16

24

36,36

11

I•

I

-

N.

%

2,32

18

20,93

18,18

25

37,87

%


2132

« IL POLICLINICO »

Un altro fatlo de.g·no di nota n ella n1ia statistica è che nell'ambito del gruppo X, alcuni tipi hanno una frequenza discreta; specialmen te il VII e il "\7 , rispettivamente con il $J,21 % e il 5,26 % della totalità dei casi. Ciò è già stato notato da altri AA. Ad es., 1tella 's tatistica di Daddi e Di-Marco, il tipo VII occupa addirittura il se.condo p 0 5to in ordine' di frequenza (16,04 ?lo).- Reicentemente DiMarco ha descritto :alcl1ni casi di pol1no11ite di tipo VII, sofferr11an·dosi sulle loro ca ratteristiche cliniche. Anche le ricercli,e di AA. americ,.ani met10110 i11 evidenza la frequenza dei tipi V e VII (Finland, Smillie, Sutliff e Finland, Bullo"'-a e \Vilcox, Kohl e Reizel). Nelle ricerche di questi AA., però, ;l tipo ' l precede il VII; e p iù frequente ancora di essi appare il tiJJO VIIT, ch e, n ella inia statistica , rappre enta S{)lo l ' l,97 o/o dei casi. ì~oto ancora c.he i tip1 i I , II, III, V, VII , insien1e riuniti, corr1prendono 1' ~2 , 24 o/o de i ca sì. 1

1

1

1

* **

ì\'li so110 1)roposto di ~tudiar e se esistano eventuali rap porti tra p.r e. enza di un .d ato ti1)0 e caratteristicl1c clinicl1e ge n e.rali della malattia. A taJ e scopo ho preso 111 esame: A) freque11za dei tipi in ra1)porto all'età. b) frequenza dei tipi in rapporto al ses... o · e) caratteri stich e ge~ e rali di decorso e . n1ortalità. 1

'

'fABELLA

Età

'fipo 1°

IV. Tipo 111°

Tipo 11°

Tjpo VII 0

• •

12- 19

15

20-39

29

12

40-59

12

8

10

3

4

5

59

I

I

Tipo 1°

,

7

6

Tip1 11°

Tipo II lo

Tjpn VII 0

~{aschi

45

21

8

9

Femmin e

14

6

9

5

I

11) fre4ue11za dei tipi ir1 1apporlo al'c1à. Ho divi o i ca ~i della n1ia statistica in -!

gruppi , a econda dell 'età. L'e a1ne della tabella relativa (tab . TV) di111o ·tra: il Li1)0 I. 11l1 spiccata predilezione per Ja gio,-a11c età; in fa 11 i

[ANNO

XLVII, NuM. &>J

su 59 casi ben 44 son-0 rappresentati da soggetti al disotto ·dei 40 anni. Il tipo II ha distribu zione più uniforme, pur din1ostrando una certa predilezione per l'età media e giovane. Del tipo III è caratteristico il fatto di colpir·e in pl'evalenza sog·g etti in età adulta o avanzata. li tipo VII sembra p·r eferir e la giovane e n1edia età, ricalcando in certo mo·do le caratteristic}w} del tipoi Il. Osservazioni analog·he trovia1110 n Qlla letteratura. Nella casistica di Di-Marco (tipo VII) prevalg·ono i soggetti di ·età rnedia. Sutliff e Finland trovano alta frequenza dei tipi, 1 e II n ei g iovani; del tipo III in età avan~ta. secondo Co,va11 e coll. il tipo I è più frequente neg·li adoìescenti, il II n egli adulti; il III non pare· avere particolarità di comportam€nto in confronto all'età. Per v"\riktorov e coll. il tipo I prevale n ei giovani e n el Ressa maschile; il tipo ·I II n ei vecchi e nel sesso femminile. La grande frequenza del tipo III n ei vecc hi è anche registrata da S1nillie, Cecil , Ba1dwin e Larsen, Cruickshank. B) iF requenza dèi ti11i in rapporto a1 sesso. Le mie ricerche ri gt1ardano 112 soggetti di ::;esso maschile e 40 di sesso fen1minile, 1.Suddi,,jsi per tipi così come dimostra ]a segu ent<~ tabella (tab. 5a). Face11do il ra1)1)orto numerico tra uomini e donne, sia totale sia nell 'am})ito dei sin.g oli tipi, . i può rilevare: prevalenza del ~esso n1aschiJe l)er il tipo Il; prevalenza re·J ati,,a del sesso femminile per il tipo Vll ~ assoluta e relativa per il tipo 111. 11 tipo I non 111ostra particolari1à di comIJ-Ortamento. C) C.a ratteristich e gen erali di decorso . I casi di tipo I presientano un qu~dro in ge11ere molto vicino a quello di classica desc1izione. Nella quasi ,totalità dei casi, l 'esordio è stato i1T1provviso, in pieno benessere·, con i si11lrJmi classici (brivido , dolore puntorio, feb bre, talora vomito). Solo in J)Ochi casi (m eno rlel 10 9b della totalità) lo ir1 lau rarsi della i11alattia è stato preceàuto da sinto1ni vaghi 1Ji malessere o da disturbi cl1e g·li a111ma]ati un i~ormernente defi11iscono infll11 enzali. Il decorso (Lenendo prese11ti le variazioni i11dividuali) hn presentato in genere .g ravità media (polso·, respiro, senisorio). Raramente è colpito più di un lobo; te11tperatura di solito continua o subcon linua; h erpes presente in 1 -1 casi (circa 1/4 deJ]a totalità). La risoluzione è avvenuta per crisi nella qua~i totalità dei casi ; per lisi in 5 casi. Uno '·di questì ha avuto decorso, proJungato (17 gioT11i) con le caratteristiche di polm.onite migran·t·c · -1 casi si sono romplicati con empiema (d i 1

1

1


f.\l'il'iO XL\.11, .\ l: .\t. .30]

SEZJONE PRATICA

cui uno bilalerale), l i con pleurite siero-fil>rinosa, 1 con me11ingite'. Co111plessiv.amente, dunque, si sono avute ·con1plicazioni nel 10 % c irca dei casi. Su un insie111e di 43 casi (tralasciando qu.e lli t1attati con s1u lfan1ido-piridin.a), si wno Tegistrati 4- decessi (9,30 J'o). L'gtà dei deceduti era di 314: anni, in un caso, di oltre 40 negli altri. Le pol1noniti di tipo II colf•iscono prefetibilm1e nte, corr1ie 1g ià abbia1110 accennato, soggetti ·di inedia età. (.on d iscreta frequenza so110 Ct)lpiti più lobi o i lobi superiori. Il decorso ,è in g-enere di discreta gravità: più facilmente c he n·elle ])Ql1noniti di tipo I, si nota co1m pro1n~&Sione del sisterna ne·r voso (pur con le rise:r,,e dovute all'.e sistenza di fattori individuali). L'i111pre sione generale da Jne avuta, traduc ibile in dati ùi fatto attraverso le cifre di mortalità, è cl1e le pol1noniti di tipo II 1~ivestono .ca rattere cli n1aggior gravità rispetto a quelle di tipo1 I. Su questo, vi sono dati contrastanti t•ella letteratura, non mancando gli AA. (Wikloroff e co il., Kohl e Reizel, ecc.) che hanno riscontrato più b asse cifre di 1nortalità per il tipo lI. Tra i casi da 111e co11. iderali (23) hanno avuto esito i11fausto 3 (13,04 %). Un fati o ab1hasL.a1tza f rcquen le a riscontrarsi ~ la n1a11canza di una crisi c lassica: spesso la temperatura torna alla norma nello spazio di 2-3 giorni; pure con discreta frequenza, la risoluzione fisica d el focolaio è ritardata e si n1a1!i festano febbrico1e, di qualcl1e durata a crisi a,·,·enuta. Ri::;oluzione per .crisi c lassica si è avuta solo in 13 casi, <.lei 23 studiati; i11 u11 caso il proc-es~o ha interessato successivan1ente 4 lobi, risol' 'e11dosi poi per lisi dopo 29 g ior11i di malattia. Un ca o si è complicato con j)]eurite sierosa, ur10 con O!ile; con11)licazioni, lunque, nel 7,1 t per cento dei casi. Herpes i)re:zer1Le i11 9 ca~ i (su 28), cioè in un te1·zo circa della Lot.aiiLà. Le polrrioniti di tj po III hanno decorso g1a.ve o gravi ssin10: ciò è confermato dall'altissi1na cifra di i11ol'lalità: 9 ca6i su 15 cioè 60 '1~ · :E: questo un fatto corrLune111ente registrato ·dagli AA . (vedi tabella), 1na ,di c.usso nei riguardi delle ue cause, vole11do .alcuni AA. Wiktoroff e coll. , Blal~e) riportarlo, J)ÌÙ c.h e a una virulenza particolare del tipo , -al fatto che ea~o colpisce in prevalenza so,g getti in età avanzata e quindi debilitati, sia per l'età, sia per la più facile co11 r omitanza di co11dizior1i di minore resistenza (iperte11sione, les ioni renali, ~11io· ·cardi te). Pur senza escludere l'im1)Qrtanza anche, noJ1 i11differente di quef'ti fattori, ritengo però ch·e 1

1

1

*

possa escludere uria particolare \'irulenza .del geirme. Consideria1110 infatti la mortalità relativa1ne11te all'età, cor11e è U.i111ostTaia dalla ~e.guente tabella (ta'b 6a) . Si rileva da essa che, nel.l .arr1bilo dei vari g·ruppi di pazier1Li, divisi secondo l'età, la mortali Là registra cifre più alte per il tipo III. Mi pare a11che, a conferma della mia opiIlio11 e, che si d e b·b ano tenere presenti le particolari caratteristich1e fim1nu1titarie del tipo III, per il . quale a nessun A. è riuscito ·d i otteIterc un siero ad alto titolo protettivo. L'herpes è s tato presente in 3 casi (circa 1/6 de1la totalità. ))ei 6 casi ad esit obuono, 3· si f.iono risolti i)e.r crisi, 3 per lisi. Il quadro clinico è stato cli notevole gravità in tutti i casi. In un caso (ler1r1inato con la morte) si è avuto einp,i ema. Le polmoniti di tipo VII 11anno la loro massi1na frequenza in ,s oggetti adulti o d'età media. Il quadro clinico è generalmente quello classico per esordio, decorso, risoluzione·. lJ11 caso ha avuto caratteristiche di polmonite 111igran Le e si è s uccessivamente complicato co n • cmp1en1a. Notevole la grande freque·r1za di h erpes: G casi su 14 (43 ~~). Il d·ecorso è sta to in ge11ere· di notevole g'ravità; la mortalità ·d iscretamente elevata: 3 casi $U 13_ consider<tti (23,06 %). Di ciò troviamo confer111a n el]a . letteratura: Di-Marco, su 16 casi, 11a ossei·vato una mortalità del 43, 75 %; S uL]iff e t,inland 29,8 <y0 ; Bullowa e Vilcox 10 %; :Kohl e Reizet 21,4 %. Le p0ln1oniti de1 gruppo X (con1prendendo in e ~ o tulli i Li pi presenti p,ccettuati : I, II, JJJ, VI.l) hanno .avuto comportamento vario; nè n1i pare opportuno, data la rnolteplicìtà dei ger1ni i11 causa e l'esiguità della statistica, vole re traccia re u11 quadro complessivo . Riferisco solamente che d ei 3 casi m oTtali (su 29 stu.diati) uno er.a di tipo V; ·Uito di VIII, u110 di XXI. Rie:p ilogando i dati relativi alla mortalità , Yedian10: a) la mortalità media è stata 1'7,8'8 %; b) es.sa è n1.as~ima per il tipo III, eseguito dal VII , II, I. e) è più elevata in età aYanzata (vedi t a bella VI) . Consultando le cifre di n1ortalità riferite dai vari AA., si rileva no divergenze talora cospicue. Ad es., n elle statistiche italiane, si ~a da un rrLi11im·o di 6,66 CJ~ (Chili), a t1n 111assimo di 27, I % (Levi). Ciò può spiegarsi co1t c.ar at Le ri$tic he epidemiologiche co11 tingenti; non è escluso naturul111ente }"intervento di fattori regionali a ca-

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2134

« IL POLI CLINJ CO ))

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Rife,r isco infine u11 fatto· d ,u11a certa in1po1_·tanza oc corso alla mia osserYazione. Si tratta di 3 casi di poln1onite ·di tip 0 VII ad insorgenza ·evide11len1ente conlu g iosa, osser cati nel marzo 1940. Pri1r10 ad am111ula re fu il padre, con l1na forma molto sev.e ra; dopo una degenza di qu.a lr.h e giorno a ca sa, fu trasportato in ospedale, dove venne a morte . Durante la malattia ave' 'a avuto co11ti11ua assistenza da parte della figlia e ·di una 'bOTella. Ambedue l e doTJ.ne amma1aro110 , la p rin1a g ià tr·e •giorni avanti deila morte del padre, l'altra due g iorni clopo1. La r eazione di Neufeld eseguita sui tre espettorati, l'emocultura del prim.o• caso , ·dimo&traTono presenza di prtc . di tipo VII. È ·da nota.re ch e· la malattia, pur provocata con quasi certezza dallo s tesiso ceppo, hia a vuto art·dam ento clinico di,rerso nei tre casi : una sola d elle due donne presentò fenorr1eni di una certa· .g ravità; ·e fu l 'unica ad a\1e•r e eruzione herpetica. L,insor genza talora epidem~c.a, ·conta.g·iosa, d ella polmonite è già stata segn.a lata da più parti. Robinson h a desc ritto un,epidc111ia da tipo VIII ~ Schro·d e e e Cooper 11na da tipo V; ·vorficatasi in un ricovero di f.a11éiulli con manifies tazioni cliniche varie (polmoniti, bronchiti, corizza). Ca~i di poln-ionite d'orig ine contag iosa ripol'tano ancl1e Be11j.amin e coli. , Bonanno . Queste: osservazioni trovano riscontro in una serie di f a tli sicuramente accertati: a) 11elle. vie aeree di persone sane si tro·v ar10 assai raram ente pnc . di tipo I o II ; più facil1ne1n te p·n c . di g·rupp'O X; b) i convalescenti di polmonite, talora per lungo t emp:o1, continu.a no a·d albergare il pnc. ager\te d ella loro n1alattia n elle , rie aeree su • • per1or1 ; e) i soggetti ch e vivono a contatto di polmonitici (famigliari, p·e~~onale di assistenza) con gran frequenza albergano n elle vie aeree 10· 1&tesso; pnc. a g·ente d ella malattia; d) nell~· bT. polmoniti d egli adulti, ne lle poln1oniti infantili, si ritro, ar10 pnc. d~l g-r?p~ po X jn assoluta p1revale nza rispetto a1 pr1m1 due tjpi. . (Vedi: Stillm.ann, R osenau e i.::oll., W1htoroff e coll., Smillie, Gun·d el e Linden , ecc.). 1

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rattere co,n tinuativo. A.d es. ·è caratteri stico il fatto oh.e la mortalità osservata dagli AA. a111erioani è notevolmente e costanten1ente niù ele·• vata di qu ella osservata i11 al Lri pae~i (Yedi tab1ella lì'1).

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Sor\0 questi gli argon1e11ti su cui si biasano gli AA. che soste11gor10 essere la polmonite una infezione esogena, contagiosa; n1 entre la br. fJOl111011ile dovreb b e più p1rop~i a1ne·nte con·&iderarsi come u11 'infezione endog·ena, da germi già i)reser1ti nelle vie aeree ~uperiori. Ad accentuare maggiormente la differenza tra l 'una e l'altra affezion e i11te.rverrebbe il diverso atte.ggiam-ento im111unitario: la i1olmonite sarebbe la malattia dei sog·getti iperergici, la br. JJCl'l111011ìte dei soggct li normoergici o ipoer• • g1c1. . Ora, che la poln1onite possa 111anifestare caral tere di Gontagiosità pare cosa ]:>iacifica. Sta p€rò il fatto, di front e alla diffusio11e della malat ti.a, della rarità dei casi sicuramente accertati di origine contagiosa; il cl1e fa ritenere c:b e, avvenuto il contagio (molto facile ad aversi , con1e sopra abbiamo visto), i] germe debba trovare particolari condizioni di sensibilità o di ipersensibilità perchè si possa ~volgere la r11.al.attia: c iò che può essere confermato dalla freq11e11za con cui la polmonite si ripete nello s tesso soggetto. (Dei so1g.getti ven11ti alla mia 06socvazaone, bert 16 avevano nell'anamnesi una polmo11ite; flltri 5 due o più polmoniti). Si può quindi ritenere che i pnc. con grandt facilità possano assun1ere diffusione epider11ica, ma che solo la presenza di particolari con·dizioni in,d i,1id11ali pos8'<1 potenziare questa loro e;ontagiosìtà. Frequenza e significato dr.Ila batterriemia. Veramente considerevole Q il numero degli AA. ohe si sono occupati del problema della hatteriemia nella poln1onite. Ad esaminare i risu'ltati conseguiti, c~e già facevano notare Coto11i, 1,r11che ·e Raplìael e ',è di che rimanere stupiti delle disoo rdanze registrate; e nei riguardi della fre,quenza, delle cau·s e; del significato patogenetico e prognostico del fenomeno. Non voglio dilun.gar1ni 11ell'esposizione dei dati della letteT.atura; basterà che io ricordi che accant1:-, ad AA. che .l1anno riscontrato batterien1ia nella totalità o quasi ·dei casi, altri la riter1·gono fenomeno raro ,e eccezionale; accanto studiosi che conferiscono ad essa Rignificato prognostico infausto, altri lo negano; accanto a eh i fa risalire la causa della batteriemia alle caratteristiche particolari del germe·, vi è chi invece oo·n ferisce m.a ggiore in1portanza a condizioni di d·ebilitazione dell'organi smo, a stati di anergia con mancata risposta immunitara. Per maggiori particolari rimando alle pregevoli pubblicazioni di Petrini e Mazza, Borsetti e Melloni, Cellina e Piola , Wiktoroff e coll. Allo scopo di oompl0tare lei ricerche pro·p o1

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SEZIONE PRATICA

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sterni, ho p raticato l 'en1oct1ltura irt parte degli ammalati venuti alla mia osservJzione. Per ogni ammalato ho ese.g uito• una sola e1nocultu.r a: co mp1lessìvam e11te 100. Ho u sato il metodo al « Liqu·o id » che· rni ha dato sempre ottimi risultati nella comune pratica di labora, torio : 5-6 cc. cli sangue ' engono raccolti in una provetta cor1tenente 1 cc. ·di cc Liquoid » ltll ' l %; dopo .24-18 h. si eseiguo,n o trap·i anti in terreno· T ,e in .ag·ar T, e si procede all'identific.azio11e· ·d el germe eventualmente S\'iluppato. Ho avuto risultato p·o sitivo irt 26 casi. Per lo Ritudio della mortalità, ho preso in considerazio11e solo i casi non trattati con sulfar11idici, in tutto 88. Di essi dimostrarono1 e1no1c.u ltura positiva 21; eb,b ero esito infausto 1'5, di cui 11 batteriemici, 4 llon biatteriemici. La mortalità è sta la quindi 5,9 % n ei non batterie,m ici; 62,4 % n ei batterier11ici. I dati relativi ai vari tipi sono raccolti nella tab ella seguente : 1

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RIASSUNTO.

Le mie ricerche com~·rendono 152 ca•s i di 11oln1<Jnite lobare osser,1ati in Ge11ova nei due 1)eriodi : 1° ottobre 193•8-30 aprile 1939 e 1° ottobre 1939-30 aprile 1'940. Agente eziologico· è stato dimostrato il Pneumocòcc0 in 151 casi; lo Strepitococco1en1olitico in un caso. Tra i vari tipi di pn c., ho riscontrato co,n la massima frequenza il tipo 1°, seguito, nell'ordine dal II, III, VII e V. Il decors-0 delle polmoniti di tipo I è in gertere 111olto vicino a quello di classica descri. zione; più facilm·ente ho notato decorso irreg·olar~ nelle polmo niti di tipo II ·e lii. Ho rilevato caratteristiche ·P.i mass.in1a g·raviLà ne] le polmoniti di tipo Ili, nelle quali la mortalità raggiunge cifre ch e assolutamente si distaccano da quelle degli altri tipi. Ciò è presumibilmente- dovuto al concorso di due fattori: da una p arte le caratteristiche di particolare virulenza del germe, dall'altra il fatto che queste pol1noniti 1colpiscono di preferenza sog.g etti in età avanzata. • In or<line di gravità, seguono le polmotn iti di tipo VII, II, I. La b·a tteriemia, dimostrabile, secondo le mie ricerche, in poco più di un quarto <lei casi, è in gienerale1 segno di gravità e osct1ra il p ronostico: è presente con particolare frequenza 11ei casi sostenuti dal tipo 111. L'herpes e le complicazioni si manifestano con frequenza varia per i vari tipi. In base al complesso delle osservazioni ·rac... colte , p·o ssiamo ora i1orr~ la ·domanda se ad 1

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ogni tipo di p11c. corrispo1lda un tipo di deBIBLIOGRAFIA. corso clini1co; o, .in altri tern1ini, se l'insieme 1. AVERY. J. E. M., XXII, 804, 1915; J.A.M.A ., dei dati clinici ~ornisca ele111enti sufficienti per LXX~ 17, 1518. éi"Yanzare una diagnosi di tipo, almeno in cam2. BANTI. Lo ,Sperimentale, fase. IV e V, 1890. po di probabilità. Mi pare che a questa do3. ,BENJAMIN' RUEGSEGGER, SENIOR. J .A.M., CXII' rr1anda si po~sa in linea di massima rispondere 1126, 1939. 4. BLAKE. An.n. Int. Med., V, 673, 1931 . negativ:an1enle. È innegabile che le polmoniti 5. BoNAtNNO. Boll. Soc. Int. Microb., VIII 120, cli un de1ern1inato tiQO, considerate ne] loro 1936. , compresso, pres entano una fisionomia abba6. BoRSETir e MELLONI. Rass. Clin. Srient ., XVI, stanza bene deli11eata; ma questa consta, non 549, 1938. 7. BULLOWA e WrLcox. Arch. Int. Med., XLIX, t;:1nto cli elernenti diversi da tipo a tipo ,d i pDl394, 1937. lJJonite, quanto piuttosto dal ricorrere cop 8. CEcIL, BALDWIN e LARSEN. Arcl1. Int. Med., XL, i11aggiore o minore freiqu.enza di questi ele253, 1927. 11teinti. Di fronte al singolo caso, nessun crite9. CELLINA e Guzzr. Atti e Me111orie Soc. Lombarda di Med., V, 493, 1937; , .I, 529, 1938. rio clinico ci tè 1dato per la dia,g nosi di ltipo : i1on l'età ·del paziente, non l 'esordio della ma- 10. CHrTI. Il Policlinico (Sez. Prat.), XLI, 443, 1934. 11. CH1ovENnA. Boll. Ist. Sierot. l\ililan., XIII, 781, lattia, non la loèalizzazione, il decorso della 1934. te1nperatu·r a, I 'herpes, la inodalità di risolu- 12. CHRISTIE. Lancet, CCXXIV, 469, 1933. zion·e, ecc.; tutti elementi che non rivestono 13. CLAUGH. Cit. da CooPER. alcun carattere discritninativo, sia perchè non 14. CoLOMBo e RovE>RSI. Min. Med., XXIII, 745, 1932. segnano differenze 11ette1 tra l'uno e l 'altro 15. CooPER, Eo"vARDS e RosENSTEIN. J.E.M., XLlX, tipo; sia peTchè fattori individuali molteplici 461, 1929. (i1t rapporto all 'h.abitu,s, alla resistenza, all'età, 16. CooPER, RosE:"fSTEIN, WALSTER e PEIZER. J.E.M. , . LV, 531, J 932. allo stato funzionale dei vari orga11i ·d el maHARRINGTON, CRUICKSHANK. Lancet, l.alo) possono intervenire a modificare il qua- 17. CowAN, CCXXIII, 8, 1932. dro ,d ella malattia. 18. CRUICKSHANK. La11cet, CCXXIV, 621, 1933. Possiamo dunque affermare che la diagnosi lS. D1 MARCO. Il Policlinico (Sez. Prat.), XLVI, 240, 1939. di tipo di pnc. è esclusivan1ente una diaignoF-i 20. DAnor e D1 MARCO. Boli. e Atti R. Ace. Mecl. di laboratorio. di Roma, LXIII, 134, 1937. In un caso di _Qolntonite, la ricerca del tipo 21. DADDI e FABRrs. Il Policlinico (Sez. Prat. ), ÀLJI, di pnc. riveste notevole interesse, non solamen1623, 19:35. te Leorico, n1a anche pratico. La diagnosi di 22. DAVIES, HooosoN e WHITBY. Lancet, CCX.Vili, 791; 849; 919, 1935, tipo può fornire infatti sia un elegante comple23. DocHEz e GrLLISPIE. J .A.~I .A., LXI, 727, 1913. 1r1ento diagnostico, sia un criterio di una cexta 24. FINLAND. Ann. I11t. Med. X, 1531, 1937. utilità, che P.UÒ concorrere alla fo1mulazio11e. 25. Fo..\. Atti R. Ace. ~in.cei, p. 290, 185~; Zeitschrf. f. Hyg., XV, 3G9, 1893. Ò·e l prognostico. Si .agg·iunoae, naturaln1ente, che nei paesi 26. GAzzorr1. Giornale di Batter. e Immun., ' :II, 432, 1931. dove si p·r atica s1ste111aticamenle Ja sierotera- 27. GuNnEL. Erg·eb. Inn. ~led., XLIV, 592, J932 ; pia della polmonite, tale ricerca riveste caratZbl. f. Bakt. (orig.), ·CXXVII, 467, 1933; Zeit. f. Hyg. , CXIV, 659, e CXV, 495, 1933; K~in. tere di 0bbligatorietà, poicl1è è « conditio f1ine Woch., XII, 89', 1933. qua non >) per la ·razionale applicazione della 28. GRUNDEL e LINDEN. Zeitschr. f. Hyg., CXII, sieroterapia. 1, 1932. Ho già ricordato come questa, in lt5ilia, ab- 29. KoHL e REIZEL. J. A.M .A. CVI, 1557, 1!1'36. bia avuto poca 0 1 punta fortuna~ e non è diffi- 30. LECCHI!NI. Atti R. Ace. dei Fisiocritici di ,Siena, Seduta del 20 luglio 1934. cile prevedere che nuo,re iniziative in questo 31. I.Evi. Il Policlinico (Sez. Med), XL, 38, 1933. cami;r0 dovranno ora ur.tare1contro un 'altra dif- 32. L1sTER. Cit. da CooPER. difficoltà e cioè la diffusione della sulfan1ido- 33. MARGINEsu e CoRDA. Il ~oliclinico (Sez . Med.), xxx, 610, 1923. terapia, ch9 mettendo a disposizione del medico u11 mezzo di applicazione relativamer1te, 34. MAzzoo e V1scoNT1. Folia Med., XXI, 743, 1935. e H<\.ENDEL. Zeitschr. f. Immunit. , facile e,d efficace,: potrà in·d urre a dimenticare 35. NEUFELD. III, 159, 1909; Berl. Klin. Woch ., XLIX, 680, la terapia serica. A que.sto proposito è h ene ri1912. le,·.are come in America le due terapie, più che 36. OLMSTEAD. 1Proc. Soc. Exp. Biol. a Med., XIV, 19, 1~16; J. Immunol., Il, 4:25, 1917. in concorrenza, sono entrate in collaborazione, con risultati quanto· mai brillanti, così da 37. 0No. Ree. in Zbl. f. Bakt. (Referate), CXXIX, 3, 1938. fare ritener-e ormai ben definito in tal senso 38. PANrCHI. Il Policlinico (Sez. Med.), X, 1903. l'orientamento terapeutico più razionale e com- · "&9. PEr'RINI e MAZ4ZA. Archivio I. B. I., fase. IV, 371, 1938. pleto della polmonite. 1

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SEZIONE

40. PONTANO. Ann. d'Igiene, XXXII, 525, 1932. 41. PoucBÉ. Boll. Ist. Sierot. Milan., XVIII, 640, 1939. 42. R1vANO. Il Policlinico (Sez. Prat.), XLVII, 59, 1940. 43.. RoBINSON. J. Infect. Dis., XLI, 417, 1927. 44. RosEl\".\.U, FELTON e ATWATEn. Am. J . Hyg. , VI, 463 e 570, 192u. . 45. ScHRO·l>ER e CooPER . .J. Infect. Dis., XLIV, 384, 1930. 46. SMILLIE. J .A.M.A., CI, 1281, 1933. 47. STrLLMA!N. J.E.M., XXIV, 651 , 1916; XXVI , 513, 1917; XXLX, 251, 1919. 48. STRUMIA. Archivio per le Se. Med., XLIV, 188, 1921. 49. S1J TLl.FF e FINLAND. J .A.M.A., CI, 1289, 1933. 50. W1KTOROFF, SEMZO\i\' A e MASEL. Zbl. Bakt. (Orig. ), CXXX, 35 , 1933. 51 . WJKTOROFF, ,SEl\IZO".\' A e 0BTTINGE1l. Ipid . , CXXIX, 324, 1933; CXXXI , 162, · 1934. 52. WIKTOROFF, Dol\ilBRO"\VSKAJA, EROFEFF. . Ibid.' CXXXII, 413, 1934. 53. V1Rn1s. L'Igiene Moderna , XXVIII, 451, 193'5.

NOTE E CONTRIBUTI

PRATICA

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· Nell'Istitutc> ·di Cli11i(:-a d{·l]e malattie del sistema nervoso di Mo,d ena, che, avendo secle 11el~'O~pe1dale Civile, ha la p1 ossi.b ilità di accoglier8 t1·aumatizzaii cranici allo st rttO iniziale, si è ìstituito un progran1n1a terJpe utico per la toura di questi caisi. Ci si è proposti· d'i sperin1er1.tare i diversi sussicli terapeutici su.g·gt:ritì ·d ai vari AA. co·nfere11do la preferenza ini1.iale .alle. f)·raticl1e autoen1otera1iicl1e, dato• i notevoli ris.ultati ottenuti oon la s ud,detta teira.11ia in altre affezio·n i e1norragiche in g·enere e 11·ell'emorrag·ia cere,b ral,e, in ispecie. I risultati, che_: Mr:anno ap:p·r e&so illustrati, sono stati così vantagg·io1&i e $Orprendenti, da permettere di desistere da1l 't1lt·e.riore speri1rtentazione ·degli altTÌ mezzi tera1)e.u tici r1rog·ran1Jf1&ti e di fer111are. la nostra attenzio.n e solo sulla pratiic a d·elle iniezioni di autosangu·e. Riferirò i ·C«lS~ JJiù com.p lessi 1Jer sinto111atol(llg'ia e gravità . 1

CAso I. - B. Olimpia, di anni 38 <la ~Iode11a . Storia clinica n. 35. R. UNIV:ERSITÀ DI MODENA. Viene ricoverata il 27 febbraio 1940 in Clinica ( :LINIC..\ PER LE MALATTIE DElL SISTEMA NERVOSO. chirurgica per commozione cerebrale ed il 3 marzo 1940 fu trasferita nella nostra Clinica. « per Diretlorp, inc. : Prof. V. LoNGO. disturbi psi.chici co11 tentativi di suicidio ». La B. riportò il 27 fe.b braio 1940 grave trauI11a L'autoemoterapia · al capo in seguito a caduta dà sc1.vola1nento sul nei traumatismi cranio-encefali"i. ghiaccio. pres.e11 la varie ecc~imosi al ca.p-0 specie alla r eDott. AGosrrNo 1·..<\RAB1~1 CAS1.'ELLANI, aì&S. e.ff. gione parieto-occipitale sinistra ed alla faccia. E ' ii1 istato di co1na vigile; a volte Lra11quilla, pil.1 Nella relazione sui trau1ni cranici, svolta al spesso in preda ad agitazione psi.comotoria; duCongresso della Società di radio-neuro-chiruTrante 1e crisi di agitazione mormora e g·rida frasi e parole senza nesso.. A volte è visibilmente allugia, te11ulasi a Pisa nel ·etteim bre del 1938, Lacinata, disorientala nel ten1po, nello spazio e 11elI>i<Ìari, ~Iuccl1.i e Porta si soin o estesam·ente. ocle persone, d·e lirante. I delìri hanno tl'n contenu1o cupati, oltre che dello SV()}gi1r1ento clinico € particolar1nente terrifico. diagnostico, anch.e della trattazione terapeiuAll '~same neurologico n.o n risultano segni di compromiss.ione del sis lema ce11tra1e e periferico. 1ica dei trau111i cranici. Le pupille sono piuttosto miotiche, a contorno Nella interessante relazione, che è stata l)Ubregolare e reagiscono bene alla luce ecl all 'ac.coblicata recente111e11te s0tto ve&te n10110 g·rafica modazio11e. rter le Edizioni C.E.L.A.S. di Belluno, sono L'esame radiografico metlé i11 evid enza ·u11a frattura lineare della volta cranica. ~ lati passati in ra~segna, ampi.(!111ente discus1&i, La rachice11'tesi, es~guita dopo 6 giorni dal traucriticati ed infine se:g11alati i vari sussidi tera1na, il d·e cubito laterale sinistro, ha fatto no lare : Lleulici che, secondo la personale ,e sip erienza pressi<}ne iniziale 32; pressione fina]e 28. Quantide-g li AA. e f)econdo i dati racc·o lti dalla vasta tà estratta cc. 10. Quoziente rachidiano: 8, 7. Maletteratura sull 'argorr1ento, dev.o•n o servi re di novra di Quekenstedt-Stook.ey: notmale. Aspetto: xantocromico. Albun1ina: gr. 0,22/1000. Reaguitla al medico i)er ]a terapia de i gravi quazioni di Nonne, PanCÌy, W -eicl1brocll: negative . dri 1r1orbosi consecutivi ai· traun1atismi cranici. Reazio1ti colloidali : normali. Elementi corpùscoNo n passerò in rasseg·na per b,1-revità ed anlari: numerosi globt1li ro.s si in ]Jarte integ·ri , i1l che perchè :-;ono estesamente· riferiti nella sucparte i11 disfacimento. Reazione di V\Tasserma1111 e di Meinicke: negative. · citata 1l1onografia, la serie veran1ente compil eLo stesso g iorno dell 'in.g resso dell 'am111alata in ta dci 11 tezzi terapeutici ricordati e consigliati Clinica si inizia la terapia di autosa11g·t1e: due dag1i _·\ -~. suddetti, n1i pr.e1t1e s01lo richiamare - iniezioni al gior110 <li 20 cc. l'una; si so1nmi1nil'atte11zionc sull 'acce·n no, s.u gg,erito da Buscaistrano inoltre, per Yia ipodermica cc. 500 al giorno di soluzione · glucosata al 5 % e cc. 20· di sol11no e da Pozzi, riguardante le pos:sih·i1ità te:razione ipertonica di glucosio al 50 %. peutiche dell'impiego delle iniezioni di autoDopo tre giorni di tale , trattamento l 'amm. si sa11g11e :p er la cu-r a dei lrat1111atismi in parola pr~senta notevolmente migliorata: è pii1 tranqui~­ complicati da e1r1o·r ragif in atto o pe,r la p1rela, si alimenta, ma è ancora disorientata e <l€l1vcnzio11e di qnes1 e. rante. 1

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« IL POLICLINICO

Al dodicesin10 gior110, dopo 24 i11iezio11i di autosangue, 1'A. è quasi del tutto rimessa: è orientata, tranquilla, si alimenta; presenta solo disturbi della memoria sul tipo della an1nesia r etro-anterograda. Al diciottesimo g ior110 dal traumit all 'ammalata vier1e praticala una seconda rachicentesi co11 il seguente risultato: pression e injziale 45; pressione finale 34; quantità estratla cc . 10; quoziénte rachidiano: 7,5 ; manoyr·a di Queckenstedt-Stookey: normale. Aspetto: lin1pido come acqua di rocca. Albuinina g·r. O, 15/1000. Reazioni per le globulin e e reazioni colloidali : n egative. Dopo l 'esito clella 2a puntura lombare si so~pende il tralla111cnlo auloemotera1)ico. L 'ammalata resta degente in clinica sino al 4 marzo, in osserYazione, epoca in cui Yiene d ime~ sa in per_fette condizioni fisjc h e e psichiche. CAso II . - F. A., di annj 31 <la S. Possido·n io (Modena). Entra ii1 Clinica il 22 aprile 1940. Es.ce il 9 1naggio 1940-XVIII. Sto,r ia clir1ica n. 55. Viene trasferito jn Clinica dal posto di pronto soccorso con diagnosi di « commozione cerebrale ». L 'infermo presenta numerose ecchimosi al capo - r egione frontale e parietal~ destra - ed t1na ferita lacero-contusa al gomito di d estra. E in istato cornùtoso: interrogato e chiamalo per nome iad all a voce no11 risponde, ma emette solo qualche lan1ent-0. Le pupille sono uguali , t c11clenti alla miosi , r eagenti alla luce. Nessun segno apprezzabile di lesione a focolaio. Il tono muscolare, ·sagg"iato con i movimenti passivi è pre&socch è normale; i riflessi cutanei, tendinei e periostei sono tutti d epoli; nessun segno di lesione piramidale. Esistono segni di lieve reazio11c meningea: è provo-capile il segno di Groer bilateralmente; negativo è il sPgno di Kernig e gli altri segni ffi ('ningei, ad eccezion e cli una lieYe rigidità nucale. Rachicentesi in decubito laterale destro : Pressio11e inizi ale: 35; pressio·n e finale: 18. Quantità cli liquor estratlo: cc. 10. Quozien1 e rachidiano: 5, l. ~Ianovra .d i Queqkenst edt-Stookiery : normale. Aspetto: torbido per 1a presenza di sangue. Colore: emorragico ; dopo cen lrifugazion e : xantocromico. AlJ)un1ina: gr. 1,15. Reazioni di Noni1e, Pandy, W eicl1brodt esegt1i te sul liquido centrifugato: fortemente positive. Elementi corpusooil ati: numerosis imi globuli •

TOSSI.

Reazioni di Wassermann e di :Nleinicke: negative. Sin dal prin10 giori10 d ell 'i11gre so in· r,linica si inizia una serie di iniezioni cli autosangue: cc. 20, due volte al giorno. L 'indomani dopo la 4a iniezione di autosangur l 'infermo ha ripreso, la conoscenza, si alimenta, si presta ad essere e5(aminato ineglio per un sesecondo esame neurologico, che nor1 fa notare segni di localizzazione àll 'infuori d(lla persjstenza della lieve sintomatologia meningea . Psichi.camente è 1ieYeinente disorientato e presenta disturbi d ella men1oria st1l liJJO del} 'amnesia retro-a11 lerograda. Il migliora111en to consecutiYo è così rapido cl1e dOJ)O 10 gior11i di cure at1toemoterapichc l 'inf~r1no

)J

[ANKO

XLVII,

NUl\f.

501

lascia il lello senza accusare alcui1 disturlJo sia somatico che psichico. Il 7 maggio 1940 si pratica la 2a rachicentesi c?n il .se~1:1ente risult.ato : J)Osizione seduta: pression:e iniziale: 55; finale 42. Quantità estratta oc. 10. Quoziei1te rachidiano: 7,6. As.p etto: limpido come acqua di roccia. Colore: i11colore. AJ- _ ]) u~ina: gr. 0,15/000. Reazioni di 011ne, Pandy, 7 V\ e1c hbrodt: i1egatiYe. Elen1enti cor1)t1scolati: 2,5 p er inm. (linfe.riti). As='e11za di globuli rossi. C\so III. - V. Carolina di a1111i 44 da f\fodena. Ricoverata nell 'Istit_u to di Palolog·ia chirurgica dal 2G 1nagg· io 1940 al 15 gi ugrlo 1940. Lo st esso. giorno dell'ingresso i11 Ospedale, ~o­ ch e ore prima, la paz. fu inves lita da un automobile e Yenne proiet Lata c.:011 violenza a terra Traggo dalla s toria le ilotizie più interessanti : Condizioni generali piuttosto graYi. La paziente 11or1 ricorda l 'i11ciden le occorsogli. nè sa do \Ye s.i trovi; riconosce un p o" a ste11 lo i familiari. Polso: ritinico, valido, 62 puls. al m '. Sulla st1periicie cutanea si rileva: soluzione di continuo del cuoio aapelluto - regio11e parietale sinis tra - di circa 5 cm ., profor1da sino al piano osseo, che è i11tegro, a margini un po ' scollati, poco contu si e poco sanguinanti. Nella regione zigo1na lica ini ~ lra la cule è cianoti1c a: sullo zigomo soluzio11 c cli con ti11uo di un c111., a n1iargini netti, inleressan1e cute e sottocute a tulto .spessore, forte1nente sanguinante. Alla pal 1)azio11e si rileva un crepitìo su detta zona e rumore di « scroscio ». Presso l'orecchio pare di palpare un framme·n to os eo quanto un cece, i11ohile. La palpazione del1 a udd ctt a zona è dolenle. Nulla a carico dell 'a1)1)arato cjrcolalorio , cardio,.a scola re, digeren I e . EsaJme ri eurologico: (eseg·uit o il 28 inaggio 1940, dopo 48 ore dal trau111a , dal 1)rof. Longo) : Sta lo comatoso. Paralisi totale del III paio di sinistra. Pupilla sir1istra inidriatica rigida. Occhio sinistro d evialo fortemente all 'esterno. 1Pupilla destra miotica, r eage nte d ebolmente alla luce. Paralisi a tipo centrale del VII di destra. La lingua giace sul pavimento clella bocca deviata lievemente a sinistra. :Paresi dei muscoli degli arti di des l ra. Nei movimenti passivi si 11ota l1n netto aume11to del tono 1nuscolare a destra. · Dei riflessi cutanei e mucosi è p o ibile provocare il congiun li vale ed il corneale destro; gli acl(lominali di sinistra, ed il plantare di sinistra. I riflessi tendinei e periostei sono marcataJ11ente più vivaci ,a ·d estra, dove è facile provocare i segui di Babin ·ki, di ÙJ)pc11heim e cli ·Schaffer. 26 magg-io 1940. Si pratica la racl1iccnlesi: pressione iniziale 65; es.trazione di 25 cc. di liq1uor ; pressione finale 32. Il ljquor è en1orragico. ,Si pratica la iniezione a11tileta11ica, la sutura (lelJa ferita e si applica la borsa cli gl1iaccio sul capo . 27 inaggio 1940. Condizioi1i generali peggiorate. La paz. è sonnolenta. Forti stimolj possono sveg liarla, ma non risponde alle do111ande ch e I.e vengono rivolle . Polso ritmico, 40 ]Juls. al m '. Si pratica una iniezione endovenosa ipertonica di g lucosio al 50 % di 10 cc. 28 1nagg-io 1940. Stato co111aloso. Polso 64. E1


[ ,.\..;\.\o Xl, VII,

1~l_Tj\if .

50]

same 11e urologico eseguito dal prof. Lon g·o come sopra . llacl1iccn Lesi: Pres io11e iniziale 55. Liquor e11lo rragico . .:\ cominc iare d al p om eriggio d el 28 ve11go110 prnlicate le iniez ioni di autosan gue ollre aJJ e iniezioni iperlo11icl1e <lì glucosio 2 al giorno. Ali1ne o lazio1• e con la onda. 30 ir1agg io 1940. La p nz . è. lieve1nen l e n1ig·liorata. Rispo11de e chia1nala p er i1ome e reagisce a g li s tin1o li dolorosi clella n1edicatura. L esa1nc radiologico m e tte in evidenza: fra Llur a de l jJro.cesso zigo1nalico d el Lemporale di si11i1

!:! Lra. .Pral ica sc1111)re I 'autoe111o lerapia e le io ieziouj

jperto11icl1e <li g lucosio . 1 giug;10 1~'40. L ' i11f. è i1olevolmen I e inigliora ta . Perma11c la dimi11uzione d ella for za 111uscolare d egli arli cli d es.Lra, più accentu a ta al supe1·ior e, ch e, p er altro, è i11 is lato di lie' e co ntra l~ ll

2143

SEZIONE PRATICA

ra. Ha ripre.-o la co n o ce11za e si ali i11enta spon la-

n eam cnte . Continua le iniezioni di autosangue. 5 g iug 110. Gradu ale ripresa <lella m o ljlità d eg li arti di des tra, più evidente nll 'arto inferiore d estro. L ·arlo superiore destro è sempre in con tra ttura. 15 giu gno 1940. Si11 clal gi or110 7 g iug 110 1940 l1 on pralj ca le i11iczio11i di aulo an gu e . L 'inferma vje11e din1essa og·gi i11 buor1c condizioni. Presenta sollan Lo una lieve dimi11uzione d ella forza muscolare dell'arlo s.up. d estro con aume11lo d cl lono e accentuazion e della r cflettivi la profond a . Il rima11en Le esam e n eurologico è n egativo. CAso IV . - C. llomolo, di an11i 30 . Entra in Clinica il 4 1naggio 1940. Esce il 12 inaggio 1940. A c au a di u11 investimento a utom o bilistico riporta viol en lo trauma al capo con ferì La lacerocontusa e Yasto ema Loma alla r egion e frontale . E in is lalo comatoso con torpore clei riflessi iridei e improvocabilità dei rifessi profondi. . J_a racl1icen.tesi in posizione sedu La 11a fornito i seguenti ri s ulta li: Press.ione iniziale 57, pressior• e Iir1alc 40. Quantil à del liquor e stratto cc . 10. Quozien le rachidiano: 7. Asp e lto: limpido. Color e : incolore. Reazioni p er Je glo1)uline: negati ve. Linf.ociti: 2 p er mm c. In ques lo ogg·etto si sono pra li cale sollanto le iniezior1i endovenose iperto11] ch e di glucosi o du e al giorno . L ·autoemo terapia non fu pratica la, i)er ch è, prt~­ sentando l 'infermo un vasto en1atom a alla region e · frontale, si è stimato sufficiente, p er i bisogni dell 'autoemoterapia, la quantjtà di sangue raccolta n ello ematoma. L 'infermo migliora rapidamente, la11 lo da J>O· l er es ere clin1esso il 12 maggio 1940 .

Si è credulo opportu110 riferire solo i casi in (·ui il traum.a tisrt10 cranio-encefalico ~i n1anifestò con un:\ geave sinton1atolo1gia, in alcuni ca&i anche a foco]aio , trascurando l 'il]ustrazion e dei cas i in cui le lesioni determi11ate dal trauma furono di lieve entità· - e ·nei quali tuttavia la :n1edicazione autoen1oterapica si è m ostrata acl effetto vantaggioso - perch è si i1-0t.eva obbi·ettare eh-e , nei casi in cui -g~i :ef-

fetti del trauma c.ranio-en cefalico ~ ono di lieve c11tiLà, le le io11i lJosson o g· uarire pontanea1nenLe senza alcuna t·erapia . Nei soggetti, inYece, illustrati in questa n ota, n ei. quali ;le lesioni 1)rodo t1 e dal tra uma ~­ rano e;osì gr avi da rasenlare l' obituis si può $enz'altro affe1n1are cl1 e la l~ rati ca d elle · iniezjoni di autosa11gue, associata a lJ.1 m ·edicazionf. di soluzioni ipertonic'b e ·di g'luco·&io•, ha dato :1·isultati v.antaggiosi iri. Lui Li i casi trattati.· ~è si può ~b·bietlare che i r5og·g·e tti sarebbero gt1ariti anche senza la tera1)ia d·ell e iniezioni di autosar1g u.e, percl1 è a dimostrare il contrario fita la documentamone d·el caso 3° in cui le cQndizioni della infer1na sono pro1gressivamente r>eggiorate n-ei due gio rni di ii1tervallo tra ii.I trauma e l 1ini zio della autoen1oter apia. Subito dorpo le prime iniezio11i di auto an.g u e le cond jzioni dell' infer'n1a 011 0 g radualmente migliorate. Credo o.p rportuno, quindi, richiamar-e l 'atlenzione 6·U ·qiu·esto ulile, quanto se·~1.>1lice sussidio terapeutico, il cui imp1iego n·ella cura d ei tnaumatis.n1i cranio-encefalici si è mostrato, alla luce dei risultati consegui Li in qu·e&to Istituto, .ancl1e più vantagg·iois o ch e per la tera1)i.a dell ~ :ktu s da emorragia cerebra ] e. 1

L A. l1a trattato con la nledic.azione auto: emoteìJ:apia, associata alle iniezi oni ipertonicl1e di glicosio , diversi traumatizzati cranici , d ei quali illu&tra solo i casi più g r avi. I risultati sono stati così vantaggiosi in tutti i soggetti trattati, da p e1rme·ttergli di segn~lare, sopratutto .a i n1 e:dici p·r atici, queisto sussidio teTapeutico, il cui impie·g·o ·è tanto utile ed effica ce quanto sem11·Ji ce ·e d alla portata di Lutti. 1

Nel Pasoicoli del prossimo 1941 pubblicheremo •

oltre la LEZIONE

CLINICA

d el prof. CESARE FRUGONI Clini'co Medico di Roma

l1INFOSA.RCOMA. DELL'INTESTINO TENUE (con 3

ill~strazioni) .

pubblich eremo : dello stesso prof. FRUGONI

STENOSI AORTICA CONGENITA DI TIPO BOTALLIANO del prof. LUIGI FERRANNINI Clinico Medico di B a ri

ALCUNE DIRETTIVE PER LA CURA DELLE l\IA.LATTIE DI CUORE


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2144

« IL POLICLIN ICO »

SUNTI E RASSEGNE CUORE E CIRCOLAZIONE . . La portata ed il volume del letto coronarico nei cuori normali e" patologici. (G . l\fuLAZZI. Are/i. Ilal. Anat. e lsf<)l. Patolo-

gica, setten1bre 19±0). P-er quanto n1olti abbiano cer cato di valutare quar1tilat.ivanJ e11te sia dal punto di vista anatomico ch e da quello funzional e . l 'esten'~ ione <lel sisLer1la coron.aTico. finora le nostre c onoscenze in ques to cam'l)D comprendendo t<t11 Lo le arterie ch e le ven e . i capillari ed il sistorrta dei vasi .anas tomotici, non so·n o ancora . chi.are e ·definitivei. L ' A. ha voluto quin·d i J10rtare un contributo alla conosoenza e alla risoluzione cli questo problema <leterminando . la portata cd il volume d el letto coronarico e i] , ·olume dell e. cavità c.a rdiach e e 1c:er ca11<lo di stabili r·e i rap·porti che i11ter corrono tra 1' estensione d el si ·t ' 111a vasc:ola re del elio re e la · 1na -~ a cardiaca. L ' A. ha .adottalo u11a tecnica . d edoL I a da quella del Crainicianu ei Jl1·o·d:i ficata, la quale g li p erm e tte-va di ottenere i1e]lo stesso te1r1po la mis ura della po rtata coronarica e del ' '0lume del letto coronarico. Il materiale u sato è ·consistito in 60 cadaveri (35 di sesso 1naschile e 25 femminile) di €tà variantie tra i 3 e gli 8'6 anni, ·d ei quali · 44 norn1otipi, 8 longitipi e 6 b!fachitipi; nella , ·a ]utazione d ei valori llt e.di no11 venn e p:erò tenuto· conto dei dati rile vati •s ui cuori di 4 individui non a dulti, quindi la statistica d·e ll' A. si basa su soli 56 casi. Lo s tudio ha cer cato di st.ab ili1·e rapp0rti trn. il volume delle cavità cardiach e , la portata e il volume del letto coronarico e rapportj col l'.>eSO del c uore allo scopo di 111ettere in ,evidenza come il c ircolo coronarico i adatti per volun1e e portata ai diver si gradi di jpert1·ofia della 111assa miocadica. Jl ' Talare r11edio normale dell'i11dice co ronarico trovato dall 'A. è ri~ultato ,d i 0,423; in quattro g·rt1ppi di cardiopatie ·5tudiate esisteva l1na diminuzione progve·s siva di taLe1 valore dal g'ruppo de·g li arterioscl erotici (valo·re n1edio tJ , 307) da quello dei n efritici croni c i (' 'alare m e dio 0 ,265), .a quell o, d ei vizi val, olari (valore n1edio 0,275) con t111 rninimo assoluto risco,n trat.o in alcuni casi di insufficienza aortica associata co11 11efropoti e cronich r $Cler o santi. lnYece si è notato n el g·rt1ppo d ei r uori :--ttrofir i u 1lo ~l)irr a to al1men.t.o di que. to vnlo r e (valore n1edio O, 697) at1n1enlo che clc, 1 e esser e inte rpiie.tato co111e clovulo 11re, al e11t en1 ent e sia a lla noteYole ridt1zion e 1)011d era] e del Yiscere (peso 111edi o gr. 230) ~i<' n condi zioni tecnich e no11 sempre f.elici. L'indice coron.arico· considerato n ella totali I à d ei casi &udù j,ris i Ìti I re 1g·rt1 p pi in rapporto al pe~o del :et1orc ((ino a 350 g ran·11ni . tra 350 0

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[ANNO XLVII, NuM. 50]

e 500; ?llre ?OO) è risuJtato di 11otevole i111por1anza, 1nf.att1 .da un valore di 0,424 l.Je·r il prin10 gruppo s1 passa a 0,375 per il ~e condo e 0,281 per il terzo il che convalida il concetto generale che con l 'aurl1 e11to della 111assa 1l1io cardi?l non si ha uno s viluppo J)l'O·p o1rzionato ~,e} .s1ste·m a vascol~re cardiaco. :E: questo squ il1br1~ che det1e:r.m 1na u11 pe~g·ioran1ento pro·g~,-e~s1vo d·el t:of1sr~o mio·c ardico, il quale p egg1oran1 ento s1 ina111festa con alterazi o·n i di 'aria tipo ~ia citolo·g iche che struttt1rali . Il g·ru1 >po dell.e c.ardiopatje ch1e è ap'jJarso accompa gnato d a peggiora111e nlo più evidcnle del rapporto tra circo]azione c oronarica e massa mio' ardica sa reb·b c quello dci vizi aortici; . ~eguo­ uo il gruppo delle ipertrofie c ardiacl1e da n efropatie cronicl1e s cl erosfl nti ·e in fì ne j r a i ·<ii . c le ro~i cDro11arica e 11 uocardica. CA . 1

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Basi sperimentali e terapeutiche dell'uso di sonniferi nei malati di cuore. ( < ~.

S11uLTEN .

A1ediz. lVell ,

2l

~ette111bre 19±()).

Le malattie di cuore so·no sem µr e accon 1JJagna le da d'1&turbi d ell 'equilibrio J>~ichi co : reazioni ,esage.r ate a<l i111pressioni psicl1icl1e , ipocondria, insonnia, irritabiJità , ::;enso di paura . La inflt1enza eser citata dalla psiche sulla attività cardiaca è da11nosa per un c uore a111 JJ1alato peiic.h è si estrinseca con u11 &uperla , ·oro (tachicardia en1otiva). Freque nte sintonto con comitante delle 111alattie di c uo·re è l 'insot1nia: ir1.e.ntre il son110 rappresen la per questi pazienti, oltre a un completo riposo son1atico e p sichico, ancl1e un 11otevol.e. sgravio circol atori0. I sedativi-ipnotici i11 dicati per c.almare I.a ·eccitabilità r>sic:hica e la in&o·n nia dei cardiaci si dis tinguo110 in leggeri e forti: i l)rin1 i ~ono i derivati dall'urea, i seccndi ~ono i barbiturici. I clerivati clalJ ·ur.ea so110 ·· oprattutto sed1ativi. e Ìf)notici blandi; 1Je1·ciò si pos~ono Stlmrr•inistrare anche durante il ~·iorno, se.11za clie il paziente di ,·enti sonnolento. Ess.i ~'gi­ ~co,no so1Jrattutto s ulla cortec<·ia; combattono Ja tachicardia, le esag.erale r eazioni ve.g·etal rve , i lievi gradi di ipe1iireosi e la i11sonnia dei cardiaci. I principali ra rprese1r1tar1 ti del gruppo sono i] bromural , J'adalina e il sedo1·1nid . Ti bron1ural è un d erivato dall'acido valeanico; la stta azione corris po11de a c1uella deJl e valeriana e non a qu·eilla del bronlo il cui contenute llella molecola aumenta soltanto l'azione ipnotica. In cardiaci avvezzi a forti so1111i feri, si otti.el!le nor1 di i·ado• lo s tesso effetto ipnotico con tre corrtµresse di bromural. In 1utti i casi la somnlinistrazione contem·poranea di brorr1ur.al pern1etle di dimint1 ire considere' 0l111 ente la dose d el son11ifero fort e. Lo si son11 n i11i~tra utilmen le di g·i·oir no n ella I acl1icardia, :-:iH di origi11e f unzio,n aJe cl1 e1 orga11ica e nelle ipe1tireosi (dosi più e)e,·ate, ·b-5 compresse). I·:g·ualì indicazioni ed eguali effetti ha l 'ada lina, lltla }}romo-dietil-::\retil-t1rea ; e il s~dortnid , 1


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\.LVII, N1:l\r. 50]

SEZIONE PRATICA

2145.

un.a. a] lil-i~o1J ropil-urea. Enor111e è la quantità 11arcotico di breve durata e dato per 'ia c11dei prepat·ati barbiturici: rece11te1t1e11tc ~i è do,1e11osa, dato per bocca J)rovoca u11 sonno. ce.real o di ol tene re p·reparati cl1e ad u11a azioprofo11tlo: esso si eli1rtina 1r1olto ra1)id.an1ente. ne erterg·ica ur1iscano uno scar::;o accu1rt ulo· e ~e si 'uole aggiu1Dgere all'azione addormenuna rap,i da distruz.i o•ne , ed elin1inazio11e. Nei laJl te una 'azione &edaLiva più ·prolungata -si cardiaci scorrtipe·n sa ti u11 sonnifero energico danno iusien1'e .a nche 1-2 con11)resse di adalina costituisce sµe.::;so la sola possibilità di procuo di })romural. I barbiturici dati nelle do•s i inrare u11 sufficicr1te riposo dùrante il g·iorno e die.ate no11 riescono, mai ·d annosi al cuore an1su fficientc sonno· durante la notte; l azione sen1alato1: solo dosi altissime ag·iscoino in senso dativa sulla p ·ic.J1e aiuta efficace1ne11t e la te~ favorevole sulla circolazione, ·Sulla µrrssjo11e ra pia ca rdiaca vera e prop1ria. .i\._I}1)ena 111ig·Iioe s ul l'espiro . Nei 1Jazienti c'llJe Roffrono preval i tte le co11clizio·11i d el c.u ore si cercherà di p1 asJente1l1:e11te la notte di µ,a ]p1itazioni, ·e11so cii sare ai sedativi del grui)po dell ' u1·ea. Alcu11 i peso a lla regio11e cardiaca, do lori ])u11lori, ·è l)arbiturici si elimi11ano lenta111ente, .a ltri l'auii] e d.are .accanto ai o·n niferi, s.ia ureicA che J)ida11 t1cnte. :Se è 11ecesuario j)rolung·are ~,. barbiturici, far111.ac i antispasmo dici: si riesce· qualch e t cmpo ]a ene ngica azio11e ~rdativa, i irt lal 111odo ad e\1ilare di ._ on11ninistrare g·] i ricorre ai prirl1i: i principali loro ra1)J)l't:scnj p11otici l)ÌÙ ene:pgici. Sono 1)re ferib ili i pretanti ~o no il veronal e il lun1inal , jl µri1r10 t' purali a11ti pasn1odici ·intetici, 1)riYi di alcaoggi poco u salo a cat1sa del suo forte accnlo idi: octi11u111. trase11tin, d·o lantin. Co111bin1u1o. LT11a assuefazio11e al farr11aco e qui11di 11ando questi faTn1iaci )con ipn·o tici l)i11tts·t p la ne<:e~ ·ità di dosi se111·1)re mag€!'iori si o ~ erhla11di si riesce a p1~oc urare ai l)azienti un 1·i' a solo se. i danno closi Ruperiori ai 0,3 g iorposo 11otturno indi lt1rba lo , e11za caricare· l 'o rn<.ilieri: n ella terapia dei c·ardiaci no11 s i argn ni sn10 di ip11otic i lrop1)0 forti. riva cl1e di ra<l:o a tale dose e no11 ]a si ·uI>. 1).f}ra n1ai. Si cla1·à il lun1inal olo 11 ei c asi di forte agitazione motoria ·e di scon1pen so, qu.a11OSTETRICIA E GINECOLOGIA dc• si voglia ottenere una ~zioPe forl c111e11te ~c­ dativa di giorno e t111a azione ipnolic.a per le' Tf:'rapia biologica in ostetricia e gineconotte. In genere si dan110 allora 10 c tg·. di ll1logia. r11inal ' fcrso 1•1ezzog·iorno e altrettanti la ::;era. ( (~ . P. G_~o ~. ]J·tsc/1. 111ed. lJ 1 sclir. , n. 1-2 ,. (:ol J)1·ogredire ·del con1pen o si darà il lu111i1940). na] ~oltanto ]a , eia, di gior110 l C' i so tituirà con derivati di urea; infine si sostituisce anL '_.\..., clirc ll o re d el ia Clin ira (J~I etrica-Gi11eche la dose serale di lu1ni11al co11 J)rcpa rati cologica di \v-urzbur.g·, ricl1ia111a l 'attenzione più blandi, dormovit, noctal o e' ipa11. ~ei ca~ i sull'indirizzo s trettan1e11te b iologico nella te• in cui si vuole ottenere una rapida azione 1.apia ost~trico-ginecologicit ~cgu ìto nel suo, Ii pr1otira . cnza che continui 1·effetto :-;ed.ulivo . tituto. Lin1itazion·e rna. :--i111a cioÈ' de~·li i11tel'<l<>po cessato il sonno, si dà11no invece del 1uventi. operalorj. rninal, j] phonodor111, il nocta] o il dor11to•vi1. IJ GINECOLOGJ _\. 1 1ionii: Pre ·so,c hè total1I1e11te 11rin10 11.a iJ ·so]o in conveniente di ])rovor are ir radia ti. Ven·g·ono opera ti u•ticame11 te alcuuna euforia: quindi possibilità di ab l1so tlcl 11i di quelli sottosier.osi o so tto111ucosi pcd;unri111edio, che è 1)erò del tu-t1o in11ocuo. No1c lal colali o che provocano gravi fenom eni di co111e pemo·c to11 provoc.a110 un sonno del]a dt1ratn pressione o se la paziente è in gio,·~lne età. A1e111edia di 6 ore; del pri1no la i11ag·gior par1 ·C' t ropatie preclimo.teriche: él'brasio in rari ca --i, si elimina entro le 12 ore, il secot)do prepairr.adiazione n ella i 11ag·giora1lza, inte rvento orato si può dare anc]1e per via ipodern1ica. li n perativo 1l1ai. Ca!rai11or.·w dell: iitero: dea 15 huon J)reparato adatto ai casi leggeri e nlcdi ar111ì ·~o ll anto trattato con Radiun1-roentg·e11di insonnia , è il dorn10,rit: i ottiene co11 c..,~o ler.a1)ia. Il risultati ottenuti dirrLostrano co1t uri so11no abb·a~tanza profondo, della durata cifre con 1e il n1etodo n on sia certo' infierior€ di circa 6 ore. 'Bar&ta J1er lo pii1 una sola taalla· tera1}ia chirurg·ica. Per il can cro del collo voletta da 0,2, ~olo in casi di i.n son 11ia ~l)lC­ lt.l perrent uali di g·t1arigion e ri sultano 1e secata i devono dare due ta,ro]ette, do e ch e g·ue11li: casi 01le·r·.abili: 62, 1 CJ~, ra~ i li1nite 2:-3,7' del res to viene Lo]]erala bene, senza fenor11 011i accesS<)ri nè strascichi di alc:un genere. 1011 · p,er ce11Lo , casi ino11)e r.abili: 2±,2 %, c asi l11c11rabili: 3,7 °/o. Per il ca.n e ro del cor1)01 : casi so1·passare n1!ai Ja dose di tre ta, ole tte, n1a in caw di necessità ricorrere l>iutlosto a clo~ i opcr.abili : 59,1 9~, c:aR i li111ite: 46,2 °/o, casi i1101?erabiJi: 25 o/o, rnsi inc urabili: 14,3 %. rriinori di llU ipno tico l)iÙ crlergiro. Nei c.arCarcinoma, d·ell) ova io: qui Ja terapia è i)er co11dia·c i che no,n riescono ad addorn1ent~rsi pcl' tro costantemente opeeatiYa, però combit.a tise puran1ente psichicl1e e manca l1r1a cal1n.ata con succe sivo tratta1nento Ptadil1111-Ron 1sa org:anica d·el] 'i11so1111ia sono indicate sostang·.en . In tale 111odo nei e.asi ope r~bi li la per-. 1..0 che provoca r10 il sonno ma che iroi non lo f'enlua]e di g uarig ione sale al 60,5 %, il dopprolungano: entrato in ~zio11e il mecr.anif:1l10 l)ÌO circa ·di qt1ella cl1e 'iene riportata con l'o--diel son110, es:'o prosegue in ques ti ca·$i autoperazion P ~oltan1o. RetroflC'ss ;on e dell'1zfero :1nat ican1ente . Si usa a tale ~co110 l 'evi11n11 cl1 e, 1

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cc JL POLlCLINICO »

[ANNO

XLVII, NuM. 50]

Un tr:itlam·e11to attivo viene sol1 anto p.r aticato it1 quei casi in c ui sussi stono le seguenti ind icazioni: terilità , .a bot·Lo abilu.a Je , rctrofles~io 11c di utero gravido , conte111poraneo IJtr.oJ.a sso de1le pareti vaiginali, fatti adere11ziali col perito11eo J;>elvico con si11io1n.atologia clolorosa. l'rolass o va~7inul e : Il pilì precocein enle 1)0' sibile overato. A1111.essiti: Pl1re lin1itandosi alle ::;ole for111e c ro11iche il tra lta1ner1to è il IJiù !)Ossi.bile c o11ser ati \' O. 11 Lr.a ttan1e1lto operativo è sLalo1 ridotto cial 192~ al 1933 dal 32, 7 % dei casi al 3, 8 % e qua ·i ::;olt.ant·o &e co·n coJ11itano alt'l'e indicazioni. Questa linea di co1ldotia ·è confo rtat.a ·d ai b·u ou i risulta ti della t erapia co11s ervatiYa (e se11zialn1.e11le Lerapia fisica) , alla ,qu.a lc spesso fa se·g uito la gra vid.a11za e da1ìe 111utilazio11i, s µes ~ o e' i tabili , a cui ~ i giung·e con l'op·erazio110. 1'ub eroolosi geriitale. An ch.e a questo proposito "ien e 1Jreferil a la Lerapia fi ic.a all 'intervenlo operativo si.a J1e1· l 'alta i11ortalità lìri111aria , . ia pe r le fistole che talora i-:; uss.cguo110 all 'o perazio11e (con l 'iTradiazione oli a11to , guarigio11 e clinic a nel1 80, 6 % ,d·e i rasi) . Gra.vid·anza. e.xtra.u,t erina: Sebbene ne3 un du.b bio s us i ta u lla ncr e8"s itù cl.ell 'inter\'e11to chirurg i co, si . egvuono . i met.odi più conser,r.a ti,·i: e. cission c d ell a ola 1u ba g·ravida e si'\ pos ibile s.utura di e •... a dopo a~porlazio11 c d·ell'·uoYo. Go11orrpa: Si è fautori clf' Ila n1ala rioterapia (g·uarig·io11e n e1 93 , 8 9b) quando il tr.a ttamento co11 i s tt lfa111id i fa Ilisce .

clinica, p·e r dimostrare che assai spesso con i illecessari .accorgimenti si p1uò ottenere il i>arlo di feto vivo per le \ ie naturali. Sorge orr a la qu estione .Più in1portante· e 6e cio·è tale limitazione del taglio cesareo è consona con un punto ·di vis ta social1e e politico. L' A. afferma ·c.h e b p e r lo n1cno dub1bio se un feto o(t-tenuto a questo p r ezzo rappres,e 11ta un vero guadagno per la ~.l?<l1niglia, il Popolo e lo Stato e ciò con:::;.ide·rando· la sorte della ma·dr·e. La vita della ll1a·dre è eSJ)Osta ad un reale perico lo: in base a RlatisLich e. ,d i 59 AA. la rrtortalità pe1· l 'inLervento è i11 c ifra a&soluta del 3,8 o,1n, in cifra depurata de] 2, 1 %. La rnortalità materna complessiva per parto nel Rieic·l1 tedesco. è di 0,3 %, quella e.al colata dall 'A. per en1briotomie, forCiJ)Ì, Ti volgimenti, vizia tura pelv~cia, inferiore all '1 <}'~. "\i anno tenute poi pres enti le CO!f1plicazioni post-ope·ratorie (fatti p-0lm,o·nari, infezioni, lesio~i vescicaliJ iJeo, ccc.) e le conSiegueirLze tar.cli ve co,n1 puese. la limitatissin1a fertilità succes&iva della do1rna. Con la 1Y1a,s.sima frequenza, i11fatti., la do·n na rim.ane in, olontarian1ente o volo•ntaria111 e11te· sterile, e talora con I' interve·n to Ri pralic:.i la stc·riliz.z.azione. Secondo Siegel la don11a ce earizzata ha in inedia 11,6 figli, s ec ondo Helln1utl1 due figli, ir1Yece ·di una n1edia di 3,46. In base a tutto ciò l 'A. ritiene. che anche le i11dicazioni al taglio ce... areo do,1 reibbero venire il l)ÌÙ p o~sibile rjdotle. E. RoBECCHI.

OsTETHICrA. A questo pro·p osito va prem essa l 'uti lità di µr ecosi n1ovin1e11ti in t:>u e rperio , esercizi g·i1111.a stici e ma. saggi. ~ condan11a I a una -µrolun g ata dege nza in lelto. 'Projl'la1's•i della febbr e puerperale: I p1uerperi febb rili sono anda ti gradalam·einte din1inuendo seguendo un.a prolu11ga~a d1egenza in le tto. Pro1il(lJSSi della tro1nbosi ed embo.lia: Altrettanto vale .a questo rig·uardo, e. i)rop·r io p er ciò l'im,111obilità itel letto può rappre entare un ~·ra''•e pe ricolo (rr1 ortalità in peurperio p er trombosi ecl ernbolia del 0,05 °/o di fr·o·11te al 0,001~ %). Parto: Lirnitazione d ella applic azione ,di forcipe spe cialm,ente forcipi alti p e r ·viziatt1ra pelvica e·d ag li int er,·enti o•pe ra.tivi i11 genere , co1111Jreso il t.aglio cesareo. La lin1itazrone del tag·Jio ce,s areo è b,a sala . ullc seg·uenti òs ~ ervazioni: 1) N1e'lle n1.alattie org-anich·e i11ate·r ne c on u11a a c curata terapia è iSIJesso lJ-Ossibile evita r e il tag·lio· cesareo; 2) Dal 1nateriale ,della Clinica del1' A. risulta ch e il taglio ce'"'ar-e o lJer 1)lacenta lJre,ria non tappresenta affatto un g·uada.g·110 p er ln salut e e la vita d ella n1ad.Te. Viene appli c·a to s ollanto quando si p•u ò oo·n t.are in n1odo as5oluto sulla ' 'ita e sulla ' 'italità del fe.to; 3) Altrettanl o vale per l'eclampsia in cui è preferito il trattame11 to con narcotici (Pernocton); 4) Nei casi di vizio pelvico e nessun du·b .b·i o esit e su la linea di condotta allorquando l a c 0·Iliug·ata 'Tera è inferiore a c1n. 6, n eg·li altri cn i il Laglio cesareo rapi)resent.a 1111 i11tr 1"Yento per indicazione fetal e . Ora ancl1e qui 1'A. ril lOrl a cifre riravate dal J11at.eriale dell~1 s11a

Sull'etiologia della rottura intempestiva del sacco amniotico.

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vVor.F. lbl. Gy1Liik , bre 1939)

( \i\'11LLT

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36, 9 settem-

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Le 11u1l1.er osis ... irti.c • p·iegazio11i

u l la rottura inte1npestiva d el a cco anlniotico non sono J"iu5cite a soddi ~ fare co111pleta11 lente c.h i vog·Jia furn1arsi un 'idea netta di tale argomento . Neg·li ulti111i anni si era perfino in.essa in voga la così ·detta terapia psichica, che cercò trarre. la spiegazione d el fatto in reazion i ab11ormi della psic he, nla nep pure eRsa è riusc.ita all'intento ed al g'io·r110 d 'ogg'i si tende nuova1ne11te a ritornare alla ,,eccl1ia teoria mec• c.an1ca. Al fin e di s tucliare a fondo la questione, amr11es o cl1e il fatto deb·h a considera1'&i co1ne fe1tomeno purai11·e nte m ·e.ccanico, occo,r re prendere in esame. dettagliatamente i diversi f.atLoTi c l1e concorrono a lla 1·o·ttura del. acco e più precisa111e11te devono essere .ben vagliati i seg·uen1 i ci11c1l1e punti: pressio11e 11ella porzio11e delle 111e1nbrane posta anteriorn1·e nte al]a part e IJ rese.ntata; velocità della forza agente; in cl1rva111ento d el ~olo inferiore d1eJl sacco; resis.te11za cl elle 1nembrane. Tra dri e~si , indi,_cutibil m en le il più i111portante, ·è ].a pressio·· ne ·esi stente sulla porzion e di n1e111brane posta .a nteriorn1 ente alla p·a rte presentata. . La teoria vigente sul la rottura precoce delle rnernbrane l1a la ·sue\ 11a~1~ ~u lltl ' 'ari azione di 1

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~ i\~No

\.L \ II, J\ l rl\r. 50 J

S'EZIONE PRATICA

l-lressio11e ·csi ~l e nte ·nell'inter110 1dfell ' u~e ro e precisa111e11Lc, qua lor a 1a par l e lJ1r esen tato. bi a datti ai dia111etri d el b aci110, I.a pressior1e e1.aorn1e esistente i1ell\interno dell 'ut·e ro viene imperli La a<l esLc11d<..:r::>L a l 1J01u i11ferio re dcl !X~iGco, il quale ultin10 si ron11)e. soltanto qu.a11do u11a g·ran parLe d ella sua su1)erfice ò e&posta alla . lJressione delle. .acque .anterio ri , cioè te1npest1var11e11Le; se però n on si 11a una sepé:lt.azione perfetta Lr.a acque ia11teriori e lJOStcriori, con1e a vvien o r1ella pres.e11Lazio11e <li ~pa l ­ la, ecc., la bJl'essio11e inter11a ·dell 'uter.01 ~i propag·.a se11za in1pe1dir11ento alcuno al polo· inferioTe d e·l sàcco ch e c osl si romp e qua11d'o a11.cora la bocca uleri11a è quasi c}1iusa e qui11di precoce111en Le. La suddett<.t Luoria deve però co11siclerar si oomyle la111e11te errata quando si a111n1etta ch e, durante il tra, raglio , la pressio11e 11ell ' inter110 del polo i11f eri or e sia u guale a quella esistente i1ell 'i11terno dell' utero, sia .che i dian1etri 111a.terno-fetali si combini110 o ppure no. È appu11to questo1 che l 'A. in b,a se ad acute osservazioni criticQie, es pe.rien ze s ugli a 11in1ali ~ con siderazioni fisich e è rittscito a stab ilire. Seco nc1o ta li i1uove ·vedute, in caso di diarr1etri co11lb 1in anti ~i , la Lesta fetale vi e·n c sp~ nt.a in avanti dalla p r e&sio11e esistente 11ell ' i11te rno ·dell' ut ero , a guisa di s tantuffo, e ciò fli11.cbè ven ga ragg·iunto 1'equlihrio tra pression e 11ell 'intcr110 dell uter o e quella 11el sacco a 11tcriore. In tale i1ta11iera la pressione ese rcitata .dalle doglie 'errebbe integral1n ente tra n1 e.:~a al po]o ir1 fcriore del sacco, ecce ttuati r1aturaln1ente i casi in c ui ·µ a rti niolli o• b aci11 0 ri .. ~tr~tt o 11,1 f)Cdisco110 il progredire · d ella I e ta. :Nel caso i11' ece cli 111ancato a dattamento di dian1etri , il i)e rcl1è di ·c o1111e f.i abbia la rottura <l,·1 ~acro è di per e stesso chiar o. Inti1r1 a 111 c11te lega to .a lla maniera di lJl'OJ.>tlg.ar. i oelel lu pr ession e è il g·r.a.do cli essa e la velocità co.11 cui qt1esta r agg·iu11,g·e il suo 1naxir11u.m , fatto·ri a111beclue di1)ende11 Lj 11on solo dall,i11te11 ità d ell e doglie - a sua ' 'olta in r elazio11c con il più o me110 igrande conte11uto lJt€rino - 1na anche d alla forza a11 iliaria col it.uita d a lla pre&... ione addorr1ina le do,,u I a ai iriuscoli on 101lin1i. A lale ·pu11to l1 a la sua a iJpl icazio11 c u11 a })c11 nota le~gc fi ~i ca cl1 c dirr .co1 11e ogni lavoro co rrisponda .al J)irodotto della i11età de)Ja forza agente per il quadrato della s.ua 'elocilà, ed è n1rpun to in 1nlc c a~o cl1r noi .abbia 1110 un'a1r1pia confer111 ;t cli q11 c~t n ]e,g-ge. . Oltre la p res~io n c è in1J_Jo rla11tiss jmo, 11 ellt1 rotlul'a cl rl :acco amniotico, il raggio sul qu ale il polo i 11fe rior·e ·è ca·p.acc di confro1rn1a rsi clurante lr clog Jie, l)oicl1è .an ch e qui, seco nd10· una leg·g·c fi ica, la te11iSione- di una ' 'esci.ca ri s·u lta proporzionale alla Silla p1'cssio11e int cr11 n per il ll O raggio. Tl1tte le condizio11i ch e· a11menlano tale r aggio a un1entano anche ]a le11 sii0n 0 d e1 polo inferiore e favori scono così ]a rot.tu'l'a precoce, m entre tutte quelle ch e n e cl iminuisco110 il ra1ggio dimin11is'lo110 la len . io11c <l e] nolo inferiore e fa ,·oriscono 1~1 rottt1ra tr 1111

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1)es ti va o la riLardala. 111 base a tale alt r o po~Lulato fisico, 6e la t esta e·para le acque anteriori dalle p osteriori in11Jeg·n andosi con <lia111-etri maggiori degli u suali , si av rà poco liquido n el polo infe riore del sacco e quindi essa i.n111orrà a quest'ultimo u n raggio grande ~ ·ot­ Lopon endolo a forte pressio11e; è questo il caso di l u t1e le presentazio1n i cefali.cl10 con testa d efle·... sa, d ell 'idramnios, clel parto g·en1eJlare e cli tutte le presentazioni trasver se . ·viene peir ultin10 , tra i fatlo·r i cl1:e co11corr o110 alla ro Lt ura ·d el s.~cco , il dis:t.acco· d elle ad er enze più o m e.no t-cn ac i -d el _p olo· inferiore d ell ' uovo dalla pare'L·e ut c.rin~\ . P er aversi un facile distacco d ell'u o vo è nece~sa ria una g rande clistensione d el .segmento inferior e per opera di una parte prooedente di g·rande volume ch e dia un '.elevata te11sio11e· delle inemb rane e quindi un grande raggio del polo inferiore dell' uovo. Ciò sµi ega corl1e tale distacco sia <lifficil e qua11d o la parte J>rc. en lala sia piccola, come pure 1g·iustilica la rottura preco·c is.sim a 1<l-el ... acco che si ha n ella presentazione podalica, ir1 casi di t esta mobiile ed .alta con associazione di baci110 ristretto e nella placenta JJrevia . 111 questo ull in10 caso, in particolare, lo a d e ren ze del polo1 infie:riorc d ell ' uovo c101n la· J'·a r ete dell'utero, cor1 ser·van d o~i fino .alla fine della g·ravida n za od .a11 'i11izio del J)arto, l'intera JJrcssio n e d·e ll ' utero J)ef'erà s nlla p ji ccola por1 ion e ti.i 1n e111bra11 e libe re ·111 collo sen za ch e q u est a parte d cl acco ahl1ia lu p1ossib1ilità di a ttirar e d.a sopr a, co11 il n1e ccani ~mo antececlc11te111enle accennat o, a 1Lro 1l1ateria l e per il uo sgravio; si trover à co ì la detta porzione sn tlo una te11~ i o 11 e Lal111rntr a llè-1 ~l n a' rersi una. roll ura precocis ... in1a. . Se i11vece presenta 11na b uo11.a n1o·b ilità - del pol o· ìnfcrionr clc ll' uo ' o as ·o<'ia ta ad una chiu11ra in . . u ffici en te da par Le della t esta, il polo jnfr ri o re acc1ui;-;ta g·ra r1de possibilità di attirare da SOJ) f,;t e così r.a ccog·Jic, re l a p1 nes~io·ne s.u di urta gr a nde .~ lll)erfi ce co11 j)iccolo raggio 11...en lendo, ,dura11te l a dogli.a, solo, un piccolo a u111er1lo d ell a l) res io·n e. Ch e e· 1?0i il polo inferiore a ffior a n el .c ana le Yagir1al e ' 'ien e da que lo pinta ad assu1ner e Ja f'orn1 a di un dito di n-11anto n1 ai1tertendo cosi u Jl, l ba 1&<1 1en sion.e cl1; può dur.arc fi110 .alla t1a a11µari zio11e o.Ila ,·ul,,a e daf"e la r ottura ritardata {lel sacco . Buon cliulacco ci el J>Olo· inferiore dell't10,'o, i11 su ffici entc cl1iu .. ura d ella parte pre·&entata ed adattan1ento del polo in ferioro al can.a le va.g in.ale sono qui11d i l e ro11dizio n i Il ecessarie per la ro1 tura ritard ata d e·l 8acco. Per le r111i11are, oltre le t-a11::;e c.I1c· abbian10 prese in con siderazione e l l1 c sp·ieg.an o nella g-rande. n1aggioranzà di caf: i l e r o·tture ·pr·ecoci del ~acca hanno, alcune volt e, 1111 rt1olo in1porta11Li s~i1110 a11chc· alterazioni fi s iologich e o patol og·i cl1e d e]le n1e111brane dipendenti d.alla pil'opri a s tl'uttura o da proces . . i i n fia1nn1atori del1·en clometri o; q11este ultir11e co11dizioni si devo110 però più spesso inv·Ol '\ r e f>e r spi.eg·a re l a rott 11r:i ritardata d el sacco. 1

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.\ . iFUMA.ROLA.


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cc l L POLICLINICO

Trattamento moderno dell'infezione puerperale. (BRIOt' E'I'

R. A1ia.is Bra!sileiros e.l e Gin,e.colo1giai,

vol. 9, n. 1).

1 sulfamidici furono sinte tizzati per la priu 1a volta dal chir1ti1c o t edesco •}el1110 nei 1908 e, se111pre per la pri1t1a volta, in1piega1i Ji eli ' uon10 da IF ors.ter n el 1933 in u11 ca:so di settice1nia con em ,ocult ura posiLi va p eT lo· staffilococco. Nel 11934: Griitz, n·ell' eriten1a tossico e settico, e ·veil Ilel re u111.ati~lt.lO , Ottennero g io van1enti insp er a ti dall'u1w <li t.ali ll1 cdicament i. Nel 1935 D o111ag·k. pubb.ficò i risultati otlc11 uti in ani1r1ali infettali con ~ t1 e plococco e l 11 0lit ico e trattali con ulfan1idic i riscuotendo larga riso·nanza e sicura c onferi 11~1 tla , ·ari ../\A. di rrtolte altre· n.azioni. Ne1 1937 co11 Maye r iniziarono Je rice rcl1e s·ulla tossic ità ·del m edica11te·n to iH question e ·venendo .c osi ·tabilito con1e l ' int o ~ s icazione C<)1npaia da un quarto d'ora a <lue ore dopo la sua oomn1.i11i trazione. I sinL0111i cui e sa diede luogo , furo110: atassia loco n1otrice. 111 0' 'i1nenti atetosici , rigidità o ·l1ccessiva l t te11I e e1)istotono, contr.azio11i clor1i co Lo11i ch e, ed infin.e com.a. In tale peTiodo fu an1c.l1e ri ce rcat a la Jo ro az ione n ello stato igravidico g iun g·endosi all<· seguenti con clusioni: esiste t111 passag·gio d alla circolazio11e nlaterna alla feLale, pur ei5send<) in qucst'ultin1a, la co n 1~e nlraz io11 C', 111i110re; n el liquido amniotico la lor o· l)resell za i.· costante; con fa cilità , i1ell 'anin1.ale g·ra,rido , quando si ragg'iung·e· sia pure 11n d ebole. grado .di tossicità , d 1ànno il ·parto 1n·err1aturo ; n egli indi\ idui ch e allattano, se ottopo ti a ·amministrazione di preparati sulfa1nidici, ft1 ~em­ pre ritrorvato, sebbene in d ebole quantità , la prese:n za d ella m~dicina n el latte , pur non a'ie,ndosi rrt.ai ripercu&sioni nefaste n è sull a fur1zione materna n è sul neonato. Ne ll a secr eziione cervicale la quanti1 à d el l)reparato riscontrata è talmente ·piccola ch e e ~so non esplica alcuna azione battericilla , a1 contrario di quanto riferivano alc1uni a\rer o1tenuto nella endocervicite go·nococcica. La eliminazio11e in un. individuo normal r avviene. do,p o quattro or.e n ell.a ·o:mministra zione ·per via ora le. Alla sedicesi.m a -,1 en te im a ora ln r o11ce11trazione san g·uig na ,è n1inima; tale t empo però sarà prolung·ato n ei casi di insufficienza rena- · le (quindi spe1&so in gravi_dani'...a) per l.a elimill aziorie 111inor c' è quindi r1iù ri t tl l'd.ata. L 'escr 0zione urinari·a at1111or1 Lando con la quantità dc i liquidi inge1·iti sarà utile prescrivere 1nolta a caua p err fa cilita re l' eliminazione. Nei riig·uardi de] 1neccan·is1l10 di azionei Mayer pen~a ch e si abbii a o lin o ~tin1olo tlelle f<1rze difen sive dcll 'or-g.anis1110 o tina trasformazione d el con11)1osto in 11·n d e rivato ch e a.gil'{lbbc direttan1·ente st1i g·e.rmi; a ltri J)8n$an o ch e g li st re1JtococclJi pri,ra1 i dalla caps11Ja , ·~ n1

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[ ANNO

XLVII, NuM. 501

rebb ero fa.~il111c11Lc ing·lobati da i fag·ociti, fat tQ t1uesLo ::ruflrag·ato da 11u111ero:se es µerie1u e. In ogni 111odo il ,g·rado· di con ccnLtazione sa11g·u ig·na è. i ì f<ltlo più i1r1porlante n ei ri au.ar(J i tl1e.J1.a azio11 e Lcrapeu.tica. Seco11do i più il lafiso J1le<lio da rag·giun,g·ersi sar eb·bc di. O,OOf> .a 0 ,010 n1 gr. per l<)(t cc. di san g·ue, tas...,o cll(~ de' e l'$&: re 111a11te nuto cost an Il\ per tutto il Lratlal1 ten lo. In Lale inanie ra si avrà presto rH g-io11e Llell 'i nfczione seb·] )enc n<·lle forme Rrutc. esso rispo11da n1eglio ch e nelle cronicl1e e co&ì nella fase i11izia lc d ell 'infezio,n e più c h o itl quell a terr1tinale; Ja ~piegazio1ne di ciò i J1a osservando le e p erien zc. in vitro· in ct1 i l'azione Lerapet1Lica del n1eclica111ento ' riene anl Lullal ~\ (la un nu111ero tropfJO elevato di germi J1<lloge11i . Se1npre n ei riguarcl i del l·a to teraptu l ico , non va dimenticato con1c i r isultati più b rilJ.nnJj ~ i ~ ian o rag·g iunli in ca:;i ùi f)roJ~a~·azi?n c se ttica al tes-~·uto cellt1lare e le g·uar1 g1on1 ottenute nella 1)a.ran1e lrite puerp.er.a.1e 11 e s ono la più an1pia }Jl'OVél . L'az io11e dei s ulfamidici s i i..\ invece di1T1 0s tra ta in effica ce qt1ando l 'a ·ces o si sia già f0r1nato, quando le cellul e sang·uigne presenti cla ' 'a rii ·g iorni nell 'o~"g·an i smo si.ano arrivate a 150.000 per cc . e nella l)t:riL<)nite diffu1&a, in r ui l 'es~udato ·i è g·ià g·rn eralizzato ;a: tutta la r avità Hddominale. Ollre r l1e T1ell.infczion r puerperale SJ)ecir da si r eptoc occo cn1oliti co· ( ri &l1 ltat i inferiori si ot.1en g·ono in cn ~ i di s laffilococro e stre1)t.oc occo nnerol1lio) il 1111edi·c a 1n enl:o in questione diede 11111ner0Re e durevoli g·u-a rig·ioni n e11 'infezione p;on occcic.a, co, ì freque.nte nel l)UDrperio pa1?lo·g ico, e n ella pielite, solo però, in quest' l1l t1rno caso , qt1arldo 1'infezio11e urinaria sia so~t e nula dal proteo, la lr rapia ron l'acido n1and elico con siderando. i come- eletti,ra n ei casi <li 11ielili di~w nd e nti da strepl:ococro fecale, Da tutto ciò sraturisoe cotT1 e n ell '·e·same bat1e riolo~·i co, i sulfamidi ci devono essere semp.r c in i piegati sia a scopo l)rofilatt.i r.o che c urativo, an che se in tale l1lti1110 ca so i risultati r1on sia no stati così c ffi cari co1ne n rl l)~· imo. . Non e. i::;tono rontroindicaz io ni ·pro1)riame11. te d ette alla Ill ed iieina; in ogni nl•odo 11'r·o ced er e con n1olta pruder1za n eg·li Rlal i di nrido.'Ì e di a ne1n i·a err1oliticn acula. R egola fondaTn€ nl ale è <li 1)irolung·arr i1 t ratl"<l111e11to da tre a cinql1e g·iorn i dopo la cessar ion o ·dei sinton1i clinici OPl) llf'" per diversi ·g·ior11i dopo 1'ul tin1 n e1r1oct1l tura n eg·ativa; i11 t.<1le ultim o ca o p er cn1.attro-c inoue g·iorni f'idurre a J11 ctà l.a dose cl1e s,u cceissivan1enl.e , per nitri ql1.n LI ro-cincru c g·iorni , ·~arà ridotta Rrl t1n 1

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1erzo. P er la dose te.n er presente cl1e la co11.c1entr~•1ione deve ess er e O,OliO mgr. per cr. di ~angu~. -~ tale sco1)0 riuscirà util e, nei casi g·ravi (setticen1ia e peritonite), associare alla ' ia orale qt1ella p er ini ezioni. J,.1 qt1an tità I otal e giornaliera da ra~!r i un ger&i è, 11ei J}rir11i .g·io·rni, di ~{-5 ~rr. e prec i ~ nm e ntc dj 1-1 ,:5 g·r. og-ni CJ11att ro 1


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X.l,\· II ,

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2151

SEZIONE PRATICA

.-Jre; la co11le1111Jora11ea so1111l1111i::>lrazio11e <li rr1olLo liquido (3500 cc . giornalieri) f~ c iliL c rà J' elin1inazion·c. ·d el sulf.an1idico. Pu1·a nte iJ tratta1ne11lo van110 ~o r vegliaLi altentame11Le polso , lemperalura e r espiro og·ni .quatlro ore e, gior11.al111cnte, il tasso e111og lobiriÌCO e la quantilà dei g·lobuli rossi. (~ iò pe1 u11a setLimana. Al :X e À \TJJI giorno le ricer-\.,h o sul sangue sarar1110 ripetute percl1è l'an·crnia e111olitica si h a nell.a pri111a ~e-Lti111 a11.a e: la . (Jgranulocito si al X-XXVILI ~~·ior110 , se1111)rC d all 'inizio del Lra lta1t1er1lo·. , Cor11e seg·ni cli inl olleran za sa ra11 l!) ro11::,i<l c1·ati la cef.alca, J '0L lundi111enlo, la n n u ~ea, il ''01nito, la febbre ·e l' itterizia. Accidenti to."sici ch·c posso110 conl µari re clolJO u11 U f'O ir1con g·r110 {lel in ed ica1110nto ~0 110: i di ordini n euro p ·ichici ; la cianosi senza aJlerazio11i re piratorie; la aciclosi ; la febbre 111rd i carl1e nLo~; l e deirn1atiti s1:>ecie <lll l' regio11 i g lutec, i1al1110 della nt.a110 r 1)ia11 La d0i ])iedi; ]\itterizia; l 'anemi a C'Jlt o]it ira arti I:, r In agran ulocitosi. P et la .. l1lfoa111idote r<:t pia no11 !:'i può i11\ 04 .are 1'3.zione <liretta so1)ra u11 tl eler111in.Rlo parassiw, m a l)iutlo to t111' esaltazione della difl'~a -gen er ale <lell 'organi-&n10 cl1e eleva i poteri l"eattivi dei t essuti e degli ur11ori ·e d in ])a rti < olare del sist1e,111a reticolo e11dotetial<•. cl rl siero san gu igno , della linfa e de.1 liqtror . Da quanto .c on una rapida scorNl è :-;t a1o nrc.e11n.ato scaturisce co111c n e1 trata111 ento l)Tofilatt.ico dell'infezione puerperale accanto ai prrC;elti clasSiici di as istenza oste I rira , all ' u~o d ella m asch era bucco-nasa le ed all' oct1lata or,·eblainza dell 'am bie11te, trovano un 1J o~ l o in1portante i sulfamidici, co111e lo tro1va110 nel t rattamento cura tiYo specie <il1rAnt<' la fase ini 7 jale dell 'infezion e. /\. FuM<\ROLi\ 1

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MISCELLANEA. La bronchiolite bronchiectasica {Sind1·ome di Omodei-Zorini). (Il. NARDONE. Mi1ierva ,l\tJedica, 13 oltobre 1940)

Una varietà 1Jartico]arc d ella lJron chj crtaRia è stata segnalata da On1oùei-Zori11i ch e J1a potuto rile·varla per l1t ezzo dcll 'es11lorazione i ~ \c 1natica dell' .albero bron chiale dopo iniezionr .e ndo-tra ch ~al e di olio .iodato. Il Zorini descrive questa for111a con1e u11 gruppo partir'llare di dil a tazioni bronc.h iali in miniatura b cioè di bronchioliti bron chi ec tasich e circoscritte situate in ge11ere ad una sola base polmonar{', poco secernenti , spes:r-,o ·emoftoi.che ch e facil me nte sfuggono .all 'esan1e fisico e anche, a quello ra diolo.g ico, o dan110 la sen sazion e· di stati latenti di tubercolosi .p olmonare. L'indagine bron co -gr~ fica per solito din1ostra m odi che dilat,azioni cilindrich e c on rigidi1 à di un distre tto bronchiale corrispondente. Questa form.a non sarebbe rara; da lino ~ Ltl­ dio di Benedetto Nardone nell'Ospedale' Sa11~11

Lo1io ùi Go rizia i11 du e a11ni circa 11e sareb·b ero : tali ri ·co11lr.ati 19 ca i . Il pr·edetto A. ne... rife risce a d e.~so lre cl1e desc rive detta.g-liatamente. ·v-ari fattori so110 stati ,chiamati in causa per t'51Jlelare la fo r1t1.azionc di qu este !Speciali bron chiectasie; se11ibra inla11to ch e una certa i1T1JìOrLanza 'i abbia ancl1e il fa ttore ereditario , inoltre la disnosizio11·e costit t1zion ale ar11n1 eS·&a ' già ai &uoi tempi dallo Strun1µ ell h a certam onle t1n 'i111portanz.a n oleYole; si S>a ch e a lc u11i AA. parlano di c1iatesi broncl1iectasica c.or11e una 1n eio pra1g·ia c.:ostiluzionale ch e. isar ebJ)e tJtunto di 1)art.en zu di for111e j)atolo.g iche dive rse. La llis 1>o~i z i-0 11 e cost iluziona le vuò essere inler prelata. cor11·e l 'e po11 ente di una miopatia circosc riLLa con genila o an r l1e ·i parla della 11ersistc11za llcJ do•tto e111brionale di Cuvier ch e forn1erebbe ostacolo i1 teccanico dond'e la forn1azione i1el lobo inferiore del pol1none sinistro dei cata rri fi ~si bron cl1iolnri , fattori d ella bron< hi EL taRia . An ch e le in [ezioni di,1erse con ideraLe in g·eitere con1e fattori l)r ecli p10 n e1rl.i e quelle bronc.o-vleuro-poln1on a ri con ide.rat0 in,rece co1ne detern1inanli , sono chiarr1ate in causa; esse però no11 avrebbfero altra fur1zion e cl1e r endere palese una frag· jlità g·cn etica a b·iotr.o·fica del te.s s uto broncl1iale. Tra le i11fezioni croniche va s pecialn1enl e ricorda ta la lue cl1e però da numero i AA. è· c:clt1sa ùall 'elio p atog·en.esi delle bro11chioli ti broncl1iect a ich e. Questa esclusione è assai di cuusa notantlosi co111e la lue sia ncquisita ch e er ediLaria cont1ibuisca in modo as ai i1 oteY01le a ll e le io11i deil le vie aeree. Nel cc>111plef'l o la p~tog·e rt csi dell 'ectasia insien1 e ad l1110 dci tanti fattori etiologici eh.e 1t1en on1.ano la lonicit à della Jj.ar ele dcl bronchio]o d eve le11er corti o di un'azione puramen1c 111cccanica, dLLrartle gli atti inspiratori si fn rn1a al confi c1e del bro nr l1 io]o con l' in [un(lib1olo u11a bru&ca variaz ione di pressione tra l 'a ria ins1Jirat.a 1e quella e~ i s 1 e r1l e n ell'alveolo; qu es ta ,·ari azioll e di pression e po:r tere_bbie le 1>a1~e ti dell e ulti111e tern1in az io11i bronchiali a cedere n ei lo ro pu11Li J1-iù ipo plastici ; donde forn1azio11c come di una ·piccolis in1a cisti ch e i1tquinata da gerr11i ])UÒ cla r luogo a produ zio11e di pus. Qua11do 1'ec tasi.a })ronchia le è di 111a·1·o·ior dian1etro ·i 11a in evilahilmente deponr ~ j Lo di ~ec rez ione b roncl1iale e la sua lJarete si ~fia n ca per t1n.a ,·era .atonia funzionale. In pTog·resso di tcm 1Jo at1mentando la seG.rezio·n e co11 i colpi di tos ~,e-, , i l1n t1na pre%ione eccentrica sulla pa retJe h ro11cl1iec t.a ira la quale ' ienc1 ~,c mpre più iSfi.ancata . La broncl1iolite b ro11cl1ieltasica p uò essere 111ulti·pla , o isolal a e oirc·o scritta ed .a . . s:ime l~ fo rn1e p iii ·variate; n ell e forr111e i)er1fer1ch·e si 11a f:pe~so t1n risentin 1er1to ip leu rico z0na le; pjccoli focolai ul ce1. a1i,·i ·po 0!10. dar luog~ <:tcl emot tisi ch e in gener·e ono l1m1tate a F-put1 Gmatici. Il derco r o ·dell a le ione è quasi sem11r e a febbrile; to~e $e.arsa espettorato co·n e1

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2152

C<

IL POLICLINICO n

l emen t i che indicano un ·processo infian11uatc,rio d esquamativo e suppl1rativo, ma con a . s.enza co~Lante ·di bacillo di J(och , cli cellul1e .eoiSinofilei, di fibre elasticl1e e di for111e spirillari e micosich e. La dia.gn osi di questa forn1a può fartii per so petto in S~CY'Uito a broncorragie non rifie.r i bili .ad alt r e cause. Si ri co rrerà a lla bi-or1copneun1ografia. Per la c.u ra sono indicati il soggiorno cli111ati co , una dietetica speciale unita ai coJn·u ni ricostitu enti; p uò ricorTersi al pneu1l10torace co1ne 1eim .o sitatico. T ra g·li espettora11Li il primo pos to è da far-e ai preparati jodici ; ancl1e l o zolfo, la terpina, l 'acido b en zoi co e il cloruro ·di an1monio sono indicati. Ottimi effetti 6i sono avuti ·dal siero· glu·cosato ipertoni co al 25-50 °/o per via end1o•v enosa alla dose g iornalieri 1di 25-50 em e. CA. 1

Tentativi di chemioterapia nella brucellosi umana. B. D e Luca (Rivista Ital. di 1'era.pia) fa un breve cenno critico di tutte l e sostanze n1edicame11tose u1sate per la cura d ella b·r ucell'osi 11mana, «3: p r ncisarrtente ci ta il isublin1·a to , l a chinina, n eo::;al varsan, la tripaflavina, l 'acrif]avina, il mercurocromo, l 'argocflo•m o, l 'elettraor golo , il solgan.al, il inan gan esei colloidale , l 'urotro·p i11a, il bismuto, il rivarolo, il balkanol, il viole tto di n1etile, i ali di ramre , la fulmarigina, J'omn a·dina, ecc. Nessuno, ·di qu e&ti rin1edi costituisce uno specifico·; molti h anno ·d ato q·ua l ch e s uccesso. L 'A. riporta i primi tentativi da lui fatti nell 'uon10 coll;Abor tosan, prodotto adoperato per u·s o veterinario dal Lanzillo fin dal 1928 (} r.appresentato da una misc el a di cloru1~0 di tetrametiltionin.a, esametilentetr amina, blu di i samina , a cridina in s.o luzione acquosa sterile·. Quesrto prodotto fu a doperato· esclusivamente per via endovenosa in so]uzion e- dal 1/ 2 a l 2 %, facendo 8 iniezioni in 11 giorni. I casi curati furono 26. In nessun caso \Si osservarono fenon1eni di intoller.anza al farm aco . Solo· per l e concentrazioni più forti si sono avuli transitoriamente bruciore· agli occhi e .alle fauci e sen sazio11e• di cal or e diffu so e, r.arissim.amente, ga.&tr.a l gia e vomito·. L'.eliminazione è rapida e dà colorazion e g·ia llo-verd e d elle urine che l?e rsi , t e al cuni g·iorni dopo l 'ultima iniezione. Il m eccanismo· di azione sarebbe, &econdo l ' A. dup1lice, cioè ch emiotera pi·co (per l e tre sos tanze coloranti), e più generica1n ente antib·a tterico e .a ntitossico (per l 'urotropina). I risultati clinici sono stati i segu enti: già dopo la 4a iniezione, prima anch e ch e si modifichi l a curva termica , il m.alato ~i sente r11eglio', mang·ia con più appetito, si sente più forte. Questo miglioramento progredisce durante le altre quattro iniezion i e coincide a llora coJ gradu.a l e climinuire della curva termica che tende ad esaurirsi per lisi. 1

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[ ANNO

XLVII, Nul\11. 50]

L 'A. fa 11otarc cl1 e tempe rat ure JieYi subfel>~rili persistono .a volte .ancora per q 1ualcl1e sett11nan.a . ,. Il ttimore splertico· re.g redi·t>ce ra1lidarne1lte l J no ·a torna re al normale in poche settimane. Mig·liora110 pure lo stato di ang,uificazio.n e e cli nutrizione. Le r eazioni ierologiche i1on ·co111 paiono• d r, _ lJO la c ura. ~ ' f:..· no11 ha registrato· n cs u11 vero e proprio insucces1s10 ; p.er ques•to con sig lia l 'u so· de Il' Jtbortosan. L. 1

DIVAGAZIONI ,..

Diatesi alcalina e neurastenia. È di vecchia osservazione il fen omeno par a·dossoi cl1ei si verifica n el n e urastenico , la

sen sazion e cioè di spos~ateiza a l levar si .:.t[ n1attino, la quale $O tto l 'influenza d ell 'attività g iornaliera invece di peggiorare tende a &conlparire. È certo ch e il lavoro n1oderato , sopratutto nluscolarc, elimina ne l nevrastenico1 questa se11sazione originatasi n el periodo di rippso. Or·a poichè l 'esercizio fisico, com 'è noto )> provoca forma zione d'acido latt ic.01 n el mu scolo, si è pensato ch e il ini·g·lioran1ento della sen sazione di 1stan ch ezza possa esser e in rapporto con l 'acidificazione di u11 organismo orig inariamente a lcalosico. P ertanto alciUni 4 . (Joulie .e Goiffon) avrebb•ero con siderata la n evrastenia come una diatesi a1lcalioo, es~ e ndo. la sta11ch ezza muscol are collegata coò' u110 stato ·d i alcalos-i d el san-g ue (1). Ch e la d1iatesi alcalina f ois se d a considerare come· uno stato inorhoso d efinito, era nozione g·ià antica; « vera malattia cr onica, dice il Goiffon , questa ·diatesi provoca direttam·ente disturbi funzionali dei vari fe.n omeni chimici ' ritali ». In questa serie di di sturbi quelli a cari1co ·d el sistem.a n ervoso sar e·b·b ero• i più importanti, e in modo particolare quelli che costituiscono· l a .sindrome n eurastenic·a. Come in patologia nervosa si sono in1putate .alla al calosi, per esempio , l '~micrania , l'epilessia , la tetania, certi stati ansiosi, ecc. cosi' essa baster.e1b be a realizzare il quad.ro della neurastenia provocando i sin to·m i ch e a questa vengo110 attribuiti. In tanto è notorio che il n eurastenico come tutti g li a lcalosici sopporta male l e cure alcaline e il regime vegetariano, i quali aggravano la su a astenia , mentre a'!)·p etisce vivamente l'a}jmentazione1 carnea; è poi stata osservata frequentemente nel n evr.astenico ]'o•ss~tlemia _(Loeper); la sua stanch ezza s'ag-grava notevo•l mente con l'ingestione· di 01s salati (Cacao, cioccolato, ecc.). L 'al calosi diminu.e ndo la ventilazione polmonare , fa ridurre. la capétcità respiratoria appunto come si vedei nella r espirazione su·p er1

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(1) M. Montassut. Lcn dépression constituti0ne-lle. 1viasspn et C. ie, ~arigi.


~15&

SEZIONE PRATICA

ficiale del nevrasleniro·; e l'iperpnea ch·e agegetariana , p er111ettendo i11vece ai r11alat i l 'agrava in 111odo· cos1 evide1n te la sta11ch ezza di lime11Lazione carnea a loro piacer.e'. Gli acidi questi n1alaLi è anch e una d elle' ca use prinmi11erali, cloridrico ·e fosforico , so110 u ati larcipali n ella sperimentazione del l 'alc.alizzaziogamente; specialmente il secondo è ritenuto ne fisiolog ica. co111e una terapia di scelta d ella d ep·reis sione Identità di manife~ tazioni circolatorie n elc.ostituzionale e il j\1ontassut non a\rr{~tbb.e 11tai l 'alcalosi e nella n et1raste11ia; sono· co stanti con s tatato le r eazio11i ep ati.ch e ~1 ltribt1il c a 1'ipotern sione .arterio a con accelerazio ni paros- ques ta so stanza . si&tich e dcl p olso l 'ipc.r g lobulia e l 'ele, azion e Naturalmente qui si IJarla di un solai d el Ladel la vi ~cc.1.., ità del sang·ue. glio della cura di qu·esta malattia proteifor111 e, Se osser,·iamo· il s isten1a u ri11ario·, corr1e è g uello· che n1ira a combia ttere il terreno costinoto la fo ~faturia è ::; taLa da lu11go te11111Jo co11tuzio11ale tara.Io, second.o le vedute della dol·:5iiderata un sinto1lLO patogno111onico d ella ll C' t rina a lcalof-ica . ' 'rastenia: ora precipitazione dei fo·s.fa li t erro i e alcalosi ·ono fisiologicame11tc ·ino11imi. Si ~'l che· alc uni l1a nno a ffern1ato di ·poter n1i CENNI BIBLIOGRAFICI <1> gliorare i 1sintomi n evrastenic i e la fosfaLuria E. ~11LA N1. 1'cc1iica. cli esa1rie e semeioitic'lr, racc>n la orn1ni11istrazion e di a cido fosforico; fidiologica dello scli eiletro e sue affezio11i, ' oJ. n.a]mer1l e è stato o..,servalo cl1e ]a 1nenopal1 a, iii-8° ùi 1Jagg. 456 e 188 fig. Ediz. Celas. ~ia fisiolog·ica ch e cl\irurg ica, ron1e la vec l3ellu110 119,10. L. 90. c.l1iaia, po so110 provocare ~tati di !ll calosi e spe1&so ancl1e la nevrast enia . La diatesi aJcaL'A. in u11 a lin1pi-da eù esauriente es1Josilina dunc1ue, sar.eb be il terre110 su cui la n ezion e Lralta ed inquadra ordin.atam·entJe1 tutti i vrastenia 8i viluppa. capitoli dello ~tudio r adiologico d elle ossa parIl Monta sut ha ' Toluto, a c0nferr11a di questa t endo dalla tec11ica r a diolog·ica e ·paRsando po i teoria, rice rcare se il cosidelto Titmo paraa~l, a na lo111ii.a r adiografie.a no rm.ale e 1piatolodo~so ,d ella stanch ezza del ne,r ra sten~co (n1ig1ca . glioramento d ella s ta11cJ1ezza 111.a ltutina con L '.\ . 'JJie.g a in modo· piano e a tutti a cc·essiJ:attività g iorna liera) i 111anife. tava anche co11 l)ile con1e 'a eseguita l ' ir1dagine Ta diog rafica una variazion e parall ela d ell 'equilibrio acidodelle ossa , perch è alcune i1n111agini possa n o r ibasico, e l e prove di Jabo·r atorio· J1anno co11su llare d eformate ·e, col confronto di niti·d e fermato ·q uesta ipotesi . illuslraz.ioni , ci dice che cos.n è norn1ale e che Nel n ev rastenico l 'a lcalo::ii del n1attino r110cosa è ·piatolog ico in una do cu111entazione ·r adio~tra un pH di cir ca 7 ,55 e un.a risen ra alcalin a g rafica d elle ossa. da 65 a 70; più tardi i1e l p erio d o di be11esMa ciò ch e più vo.g·liamo rileva1~e e inetterc se·r e si t or11a all 'equilib rio ac ido-basico n orir1 gius ta luce ·è c.11e l' A. n on l1a fa tto una sem1nale (pH 7 ,40) o più sp·esso an cl1e ad u11a plioe espof11izione d el quadro radiolog'ico di oalcalo·si a ttenuata (pH 7 ,45). gni r11alattia - n o·n esistJe. infa tti n e sun quaStudia ndo le alterazioni ch e l 'e1J1otività d el dro radiologico caratteristico ma ha innf:vr.astenico apporta n ell 'equilibr io minerale vece raggru1Jpato le rnalattie in base alla loro plai&matico, il Montassut ha potuto constatare les.i·o ne fond.am en tal e. Nel capitolo osteopiatie con.àensa·n.ti a1 ca·ratsperimentalm·e11te ch e cc l'emoti,rità p·r o du ce u11 au1nento costante del K plasmatico; il tas ~ o di tere puro on infa tti illus tratie. l 'osteopetrosi , questo n1etallo è in ,,ia generale f unzio•n e d·ell 'os teopecilia, la n1el ereo tosi, ecc.; Ri passa 1'intensità delle manifestazioni emotive al n10poi, in un allro capitolo ali.e forme prevamento d ella puntura d ella v ena ». Aum enta lenl e111ente n1is Le ·di osteopetrosi ·ed osleoscleJ>Oi duTante i parossisn1i, e s'att e·n ua col miro ~ i ·e c1ui sono r:ag.g ruppate l'osteosi piagetica glioran1ento clinico S·pontan.eo o pro, ocato ·p er a r r o111eg.a lica, la form.a i pertrofizzante pneumezzo di farma ci o con la psic·o terapia. 1J1ica di l\iiarie . l e l esioni luetich e, ecc. Queste vedute ch e sono condivise da molti So110 p oi esposti i compl essi Ren1eiolo·g·ici l eAA. s1Yecialn1ente francesi, h anno 11aturaln1enga ti alla os teolisi , ad· esempio, osteolisi n eote una log ica con seguenza n,ell 'in.dirizzo teraJ1lastica, osteoliisi infiamm.a toria, osteolisi ·d a ])eutico. Prima di tutto non si somministrera11lesioni cis tiche, ecc. no m .ai sa li di potassio al nevrasteni co; il MonIl libro, r·ealizzato seco·ndo que. to piano, ta&&ut afferma di aver più volte 11.sc·o1ntrato il rneLle lo studioso di 1·a diolo1,gia nelle co~di­ re~gioram ento del} ' emotività dietro UfìO· di j ozioni di ori entarsi n ella le ttur.a ,e n ell' interpreduro ·di potassio. Vic erver sa la ter apeutica n1itazion e. dei radiogr.am111i ch e riguardano un verà ad introdurre i1ell 'organismo e a fissare . ca1npo particolarmente com pl esso ed intrigato, il calcio. Al tro m ezzo di cura diretta sempre il campo d elle inalattie. d elle ossa. nello slesso sen so è 1'cc aci difirazi one· organ·iA. Pozz1. cu n prodotta co11 purganti e col alo.g hi, c·h e (1) Si prega d'invia re due copie dei libri di cui portano alla riduzion.e della riserva a~calina , si desidera la r ecensione . e con 1>evitare gli. alcalini e l'alimentazione '

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H 11. J>OL fCLlNICO

A-B-C der Hoe111lgen lec/1.riik. Th~eme, 1940; 400 pa.g ine, 107 fi.g·u r e, :2 tavole. Marchi 19. Questo libro tascabile di il3auer ·è in fo11clo ur1 com .o do dizjonario ove tutta l a materia è <>rdinata pe1r ordine alfabelic:o e d ove il ratliologo medico e il radiologo tecnico p-0s or10 tr~vare la definizione 1e la s.piegazio11e dei vari termini e dei vari prob1e111i, non ch è le d efinizioni dell e , ,arie unità fisic'l1e, d ei m ezzi <li • Jn1sura, ecc. Chiu!d·e il libro ·u na se rie di Lavolc pe·r fal'C' •·..11nprc1ldere i possibili erI~Qri nel c.a1upo t"tt diografico e fotog·rafic o. 11· Jibro è di pra tica lltilità e erve .adrg·uata1r1ente - senza cercare· irl ta11ti tra tta i i ___. al radiologo in icer ca di una d e.fir1izione e di t111a :;pieg·azion e. l\il1LANT EuGENl(). KARL

R.

BAUER.

BENSAUDE

et coll. Jltlalad.ies de l'i11testin.

(Les hemiorroilles, Fissure a.no.le. Recloico l i tes, ecc..) . vol . in-8° di pag·g. 37 co r1 07 fi1g'.

11939. 1Fr. 90. . Questo volun1e è il -1° di u11.a serie dedica i i a lle 1nalattie de.Il 'intestino, utile tanto a i i11edicì ch e ai chirurg·hi chiamati a trattare in co1n une le affezioni r ectosi.gmoidee e a collaborare quotidianamente n ei repia rti di l)l'OCtologia d·egli ospeda1i. Corne i preceden1 i , anchl· quesLo volun1c ,è ope·r~a di Bensaude, cli cui è Itota l'alta co111petenza in argo111ento, c on la collabo r.azione d ei s ui migliori a llie,,i. Es o tratta delle e1norroidi, d ella fi tola anale , clel r ~rurito anale, della r ettocolite emo1Tagica purulen La , delle sten osi infiamn1atori e del retto , dell 'actinomicosi ano-rettale prin1iti\ a . Per· quanto consa·c rati ad argon1enli di,·e.r si, in·di.p en,denti gli uni .cl.a gli altri, i 4 volumi delle cc m .alatlie d ell 'intestino >> fo rmano un tutt·o unico, p·erchè tutti gli argomenti e senziali ·d ella patolo.g·ia digestiva vi sono· trattati ed in particolare tn:tti quelli ch e, sono stati 111essi a punto negli ultimi anni sia per i nuovi :rr1ezzi d'ind.agine che 1)er il tratlamento curativo. A. P . ~fasson e C. Paris,

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II.

Ko1nserLmive und chiru.rgis·C•het Behandlu1ig des Harnleilers teins. P. 60, fig. 37, Thien1e, Lipsia , 19JO , RM. 4,50 (per BoEl\IIINGHAUS.

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l'estero riduzione del 25 %). Ancl1e in Ger1n:i11i.a, co,m e da noi d al D e• Gironcoli, è stata g ià iniziat<t la pub:b Jicazion e di una collana, direLta da H. Ho1en1 inghau~, su singoli arg,omenti urologici. Lo scopo di que~ta edizione è .q uello di p ern1ettere ai medi e~ µratici, a m e·dici co nclotti, a studenti che· si interessino in 1no do particolare di un dato arg'Om·e11Lo, il forma rsi un c o•ncetto, esa tto, pratico ed attuale, di tali lin1itate questioni in un te111 po tJrevissi1110. Caratteri~tica di questi fa scicoli è anche i] preg io .e· il f a$ci110 di tutte quelle ope1·e nelle quali spicca il contributo per~onale d ell'auto1·e o l'impronta d el compilatore che si rivela nc-ll'acc,ettazione· di qu·est.a o quella teo·ri~ pa· 1

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[ANNO

XL VII, NuM. 50J

1oge·n e li~a, ne l.la deser~zio11 e 1)iù o n1e110 partic0Ja1~egg1ata d1 une) piuttosto che di un· altro

si11 to1ua. Cosi 1 r esertla ti, i 'ari fascicoli non hanno più bisog1; ) di lilteriori delucidazioni. Si racco1~1 J 11da110 eia Jo~o st·essi, essertdo11e gli auLor1 perso11e i1ol(1r1arnente conosciute e· particolarmente co1n1Jetenti . l ln primo volumetto è proprio di fI. BoeTflinghau ~, pri1n.a rio chi .. rur.go t1rologo e pro.fesso re di ur.o·l ogia a !Berli110, sulla cl1ra c hirurg·ica e s u qt1ella conservativa ,d·e i calcoli dell ' uretc re. . In un 'affeZlione così diffu sa com 'iè quella ~ella ~·.a l colo~i urinaria , il f)l'Ol.>·le111a terapeutico s1 1·o r;c a5.~ai SJ)C so , l 'incertezza è frequente, la dec i~io11e s11esso aBsai ardua. . Il cono ~rcre quind'i l '01)inion e in prop-0sito ·di c lii ab·b·i.a a l pro1)rio ntl ivo u11a lar,aa •aspe. 1 g·randc aiuto. o r1cnza e' certo Li P e r questa evide11le r agione la l etlura de] te.:Lo, agevoJ ~1l a coni 'è, da scl1 emi , fio,ure , casi 0 c linic i, es iti pro~·f- i n1 i e a dis lanza d elle varie i11odalilà cl 'inter' ento, riesce di · ~·ran.cl e utilità ,e. severità spesso nel du b b,io a ~ug·gerire• u11' esatta linea cli co nd otta. E. MrNGAZZINJ. 1

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.l\LFREDo Cucco. A n?pl exus in t,~ rriiptus. Editore Boc ca, 19-1:0. Il libro > cl1e il prof. J\.lfreclo Cu cco h,a scritlcJ i5ull'A1nplexu.s i1tterru.ptus, rispo11'de ad 1111 'alta finali tit n1edico-sociaJe, quella ·della ·propaganda a11Li111a ltu .. ia na con arg·o111enti no·n j)iù e non 010 111or ali e polilic:i, n1a scientifici e m e.dici. Di più il libro ri e111pie, con ìa sua più cl1e con1plcta tra ltazio11e dell 'argom.ento, l1r1a ]ac una della le Lte raLura 111ed ica-n1odernD. . Entran1hi g·li co1)i 0110 s LaLi raggiunti egr·e giamente d all'A. ch e l1a profuRio· n ell 'opera un Lieso ro di con o cenze 1110.dernissime di endoc;rinolog ia, di n eurolog ia e psicopato·l ogia , di storia , di sociologia. A noi basta qui mettere n ella giuista ]uce la perfetta clin1ostrazione che il Cucco ci dà d·ell e s inistr e ripercussioni ,che il co1ito i11t1c.rrotto h.a stilla sf~ra vegetativa-e111otiva-endocrina subcorticale, ~1trav er so i riflessi i1eurog'la11dolaTi e sensoriipofisario in patlicolar i11odo. Nella donr1a, co·n1e neJl'uor110, che usano . 1qu eslo antples o intie rrotto, ven gono così a c.r earsi sindro1ni nlorbose e sopratutto stati B-ubmorbosi svaria ti, dalle b en note sin{tromi ansiose ed ossessi,1 e e ·µ icon·eurotiche·, che poi costituiscono la croce di mo·lLe far11iglie, a sindrorrti oculari ch e l 'A., valoroso ·o culista, ha J)erfettumente illu trat e e che erano p rima as .. sai mal note ai me·d.ici. Il li.bir o non si presta ad ·eSisere brr evemente riassunto:: ma ,c1011 tutta coscie.nz.a no·i lo :raccomandiamo· a m e.dici ·e non n1e dici , perchè esso possa se·m pre p·i ù combatter.e la diffusissima pratica, la j) ÌÙ danno a di tutte Je 11ratichie1 maltusian e, n1edjante il rnonito dei gravi pericoli a cui ,.a icuramente incontro, nella 6tragrande magg ioranzD dei ca~i , la salute d-ell 'uon10 e della donna. E. PENDE. 1

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[ANNO XLVII, ·NuM. 50J

APPUNTI

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SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO. •

CASISTICA E TERAPIA. Azione della vi te.mina B1 s11lla f11nzionalità epatica indagata co11 la curva ammino-acidemica. Il fegato esplic.a certamente azione impo,r tante sul rnetabolismo di varie sostanze e particolarm·e nte dei g·licidi, nel qru.aie è dimostra ta l'importanza della vitamir1a B1. P erò no1L sono conco·r di le o·p inioni d ei vari autori . l1Ì rapporti tra fegato e fatto·r ·e antine uritico . Alcuni hanno tro,rato nell'avitan1inosi Bi iperg'lic en1ia, ·glico-&uria e din1inu zione del glicogen e epatico; altri hanno trovato il contra rio. G. Poddine (Gio rri. di Cliri. Medica1, 20 5e ttembre 194:0) ha volu Lo s tu1diare il co1u porta1nento dell'an curin~ sulla funzione d eamina11te del fegato e precisan1ente h a studiat o l a c u·r va aminoacidernica ·da carico di g·licoco lla, secondo la t ecnica del Bufano, p:r ima e d op.o la soilnminis trazio11e ·di ' 1ita1ni11a B,. I risultati sono s tati questi: la sQmministrazione di vitamina Bi in tredici casi di ~og·­ getti sani ha dato 9 volt€ Jnigliorr ame11to della funzi on e dea11imante e patica, e 4 volte n essur1a n1odificazione, n1·e ntre d egli e1)atopazienti s tu·di.ati 3 non hanno avuLo· n1iglioran1ento d ella curva aminoacide1m ica e uno sì. In tutti i malati studiati c~ è stato· un n1igliorame11to n etto delle condizioni .g e11erali dovt1to all'azione eutrofica della vitami11a B1. Il 1niglioran1ento ottenuto nella curva a111i noacidemica n ei sani si può spieg are in due modi: o come intervento d:e l fattore antinelIritico sul ricambio non solo d ei carboidrati ma anrl1e delle proteine o come consegu en za de] migl'iorato trosfismo di tutte le cellt11 e dell'or.o-anismo e quindi an cl1e della ceJlula e palicà~ Mentre 11on ci f'ono elementi per affern1are la prin-..a ÌJJO E~ i, v e n e. son101 a favor e della seco.n da. L. 1

Nel 90 % d·ei cais i di a.lcoolis1no· cro·n ico· si h a ar1oressia, ch e s compare 1"a1)idarrlen t.e in 2·4 h. se si iniettano 40·0 unità di vita mina B1 . Il deliriu.m trem en s ·è u110· st a.d io irritativo della neuronite .e.entral e ce'l"eb rale ·d ipe n.d ente da l disturb·o ·del J>tetab.o lisn10 d ei carb oidrati e delle vitamin e. Gli AA. osservarono dieci casi d i deliriu11\ trem·en s . In 5 casi adopera~o·no la vitamina e contempor a n ea rt1 ente died ero ivhisky per bocca ed cbb·ero ra·pida g·ua.rigiorte.. In 5 casi os~ervati per controllo la scomparsa d ei fatti tossici acuti .avven11e solo, i11 un po' più di 4 giorni (contro 2 n el g'l·uppo p r ecedente). La vitamina ft1 e111 pre u sata }Je r via e nd o·ven osa. I risul lati o tl.Pnuti ottenuti co·nferr11an o la 11o tevole. i111µ o rta n z.a d ell 'a, itarrtinosi , per ch èil 1nig·liora1nenl o , i ebbe pur continuando fl darei a l cool. Prob,a bil1nente l a causa ·d el d elj riu111 Lren1cn s è un'avitan1inosi B1 in presen za cli alterazio11i <lel rica rn·b·i o· cl e1 r :l1·bo.i drati. 1

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La f11nzione della vitamina B1 nel delirium tremens. La vitar11ina B 1 è stata usata con ris·ultali i11co·r aggianti 11ella n evrite p eriferica di origine alcoolic a. Un tempo in qu·esta forma di ne,, rite si dava importanza solo all 'alcool. Dal 1928 in lJOi si è comi11ciàta a rico11osc ert· la ]).arte che ha i11 qu esta n evrite l~ av ita111i11osi. · Molti b·evitori di a lcool i1)geriscono con1plesi&ivan1e11te co1g·li .alirnenti u11a scarsa quantità (li vitamina. ~1 a, secondo Ornst e·en, se anche la dieta è sufficie1ìle ta11to 1Jel c o11tenuto calorico quanto per quello vilami11i co , n e.1l 'alcoolisn10 cr o·nico din1inuisce i ·assorbimento vit.minico e q uin<li la riserva di vita1ni11e. Secondo H. E. I~i e:n e , n. J. Streitevieser e ~1. Miller (The .Tourri. of tlic Arr1 eric. Med. .4ssoc., 1° giugno 1940) la causa. ~el deli~· u1~1 tremens è esse11zialmente llna def1c1e·n za cl1 ' r1ta1r1i na B1. 0

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Azione della vitamina B 1 nella terapia del megacolon.

La concezio n <' µa toge11etica tlel 111egaco!o1t con genito si o·rienla a ttualn1e11te ver so un di squilib-rio 11e urov6get.ati vo· dovuto acl una d o1ninante 'i1)e ratlivil à del sin1pa ti ro lombar e, j11 ha ·e ai l a o ri di nun1erosi ~ltt oT i. A. llacu g·no (La Pediatria , ~~ lte1nb·re 19<!0) riferisce infatt1 u11 caso di i11egacolon in cui I 'esame d el sist en1a 11euroveget ativo· ha messo i11 evi clenza una n etta l)Tevalen z.a d.el ~impati ­ co. Jn base a C{llCSt e rlOOVC C011Ce1,i o·n i ied ilì ]}nse .Qg1i s tudi condotti 11cll a Clii.i ra P ediatri ca di Cagliari Slli rap·p orti clel] e azioni vitami11icl1e con le l.L1u11 zioni clell 'aµ·par at o -g,astroen terico e col ~ 1 t.err1a i1eTvoso- \'eget a liYO·, l 'A. ha ,roluto trattare il s uo caso ·d i 1ne.g ac olon co11 vitan1ina B 1 . Ha ·potuto rosi o 'servar e, per dosi di 8-10 111illi g· r. ( = 5000 l J.), la riduzion e r on1pleta d el fen on11e110. co.' li pativo co11 1-2 sc;1ricl1é o.g·ni g·iorno , a l1n1en I o clella i11otilità in 1·estinal e e riduzio11e dell 'ectasia colica , osser-vata .a l controllo r aclj oJogico . .Dos i inferio1i ui 5 1nilli,g·r. risultavano i11 efficari 0 «.t uasi. Il rj tiro del barnbi110 da ll a Clinica l1a i111pedito· di os&ervare se p·rolu11g.a ndo la terap ia per 'm oli i mesi non ·~i potesse a cquisire una Jìiù d ecisa e più stabile atti ,·ità motoria del rolo11 p er un a Q.'1:-aduale ri -r·i·c:-:a rieducativa. F . To sTI. . 1

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Osteomalacia. St11dio clinico, metaboliro e anatomopatologico di un caso con iperplasia para· tiroidea e iperplasia del cuore destro da deformità torneiche e deficienza di vitan1ina B 1.. Il caso fu osse rva to da S. .l-I. Liu , K. \ -. CJ1 'i1L , H. I. C:hu e . H. e:. Pni (Th e Chin es{> .1/edic. Journ al, .a.g os to 19+0) rig·uard a llna •


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« IL POLICLINICO »

(ANNO

XLVII, NuM. 50 J

ùo11na cin1e8e quarantacinquenne , apparten·e nscrisse I 'iperparatiroidismo con osteite fibrol r. ad una fa1ni·glia poverissima in cui praticasa-cistica, si l)Otè stabi lire con esattezza il n ~111ente 1n.a ncavano corr1pletan1ente nella aliso che c'è fra paratiroidi e oF-sa. L. 111entazione la carne e le t1ova. Si era sposata Carenza di -vitamina B6 all'età di 22 a11ni ed aveva avuto tne: grav.id.a nze normali all'età di 23, 28 e 35 anni, tutte 1\lc uni autori americani descrissero già l'angiu11te nor111aln1ente a te·n nine e seguite da. r10 scorso quattro casi di una sindrome carat(~llatLamento pro·l ungato. terizzata d·a « nervosisn10 intenRo, insonnia, irL 'ultin10 allattame.o.to· era durato tre anni. ritabilità, ·dolori addominali ·e deb·o lezza specie a lla dea111bulazione » . Q,ues to complesso di Da allora (e precisamente 7 anni prima di es~ere osserYata dagli AA.) si è lame ntata di d·osintorµi scompar,·e in modo addirittura sorJore al ginocchio d . Il ·dolore era !flOdico e so·l o prend-e nte in seguito ad i11iez.ione endovenosu 'altuarian1ente la costringeva all'immobalità. di 5 ctg. di vitan1ina B(j sintetica (pyridosEsso durò un anno e• rico·m pa1)'e un anno dosi11a). po. Successivam e11te e precisamente da quat.T. D. Spies, 1\. K. IJadisch e W. J3. 1Bea11 1 ro anni si larn.a11tava dì d o'1or1 diffu si alle Jou1rn.. A11ieric. 11ed. Assoc., 7 settembre 119 !0) ossa tanto da eFJser e costretta àl 1i.1)Qso as5oripirendono l 'argon1ento riferendo su 20 casi luto per al•c uni periodi. Intanto la . ., tatura deldi un.a sin·drom.e del tutto analoga in sog·getti 1·am11talata era diminuita e il toraae si era d ei quali erano già stati c urati senza ri~ultato formalo. con .acido-nicotinico, con clo1·idrato di tiami Negli ultin1i <lue anni a,·eva avuto tosse e na e co11 riLoflavi11a sinte tici. Ai detti p·a zienti Lun1efazione ·della faccia e d egli arti inferiori e gli AA. 11anno iniettato ·e ndo1v ena 5 c.tg. di pyfrequ enti attaccl1i di spasmi muscolari. ridos&ina, misurando p oi la quantità del farRicoverata in ospedale l 'amn1alata era der.:1aco escr-eta con le ltrine durnnte l'ora sucre siva all'iniezio11e. formata in n1od0 g rottesco. Era in condizio11 i gravi, con cia n osi P. ·d~&pn ea. E tiu U giace, 'a in ·È risultato ch e i11entre nei soggetti nor1nali f)ermanen za sul lato destro. Deformati notela quantità di pyrido·ssina escreta era del 7, 9 lJer ce1tto d ella dose iniettala, in soggetti pel' olmente il torace e il bacino. <: 'era a11cl1e noi evol1e· ipertrofia d ella tiroide. F.rano p.r eRer1tj lagrosi era d ell '86 <r~ , n1e11lre in altri pazienti i segni idi Cl1vo tel~ e di Trousseau. La calce- , .con sospetto (lj carenza di vitan1ina B 6 l 'eliminazio1n e e.on le. urine della pyridossina ri111ia era 7,63-8,51, il fos foro· inorganico del s ultò n1inin1a . .(~ precisamente del 0,2 % della ·a ngue 1,97-2,35 n1g·. %, la fosfatasi 9, 10. L ·esarr1e ra diologico dava o · teop1o~rosi di tutclose i1tiettata; finaln1 ente i11 tre altri pazienti con carenza clinic.a1ncnte accertata e che fuLe le os·s a c:sarr1i11ato e nu1n1cr ose fratture (corono tenuti ad una dieta ·d eficiente di vitaste, bacino , fe1nore ·d.). L' a111malata morì dopo roina B a, risultò c1uasi total111er1 te assente l' e7 settiman·e di clegenza, dur.a11te le quali si era li1ni1tazione del farn1aco; cosa che indirherebottenuto col Vigantolo (vita111ina D) un miglioràmenlo ·d;eil rican1bio d el calcio e del fo·- be. essere l 'ais sorbiimento d ella vi ta111ina anch e foro . Inoltre c'era deficienza di ,·itamina B1. in di11endenza della diet~. In conclusione lo studio d·ei tre autori ameAnatomopatolog ica1ne11te si trov·arono d ericani conferma l 'importanza della vitamina l'oT1nit.à morfologich e d elle os ri r on osteopo• B6 nell 'alim e11tazione umar1a, e porta inoltre : ~) Sl. nuo1v i elen1 enti a sosteg110 dell'ipotesi che Jr C,era no t1n note,·ole aurr1er1to di l)eso d.elle sindromi cli11ich.e da car-er1za no11 si presentaf)aratiroidi (cl1e i ·tolog ica1nente appariva110 110 co111e entità n e ttamein te definite, ma coo ·i iperplastich e) e del cuore che era aumentalo earatteri di fo:rme più complesse. CA. spccialme.nte 11ella sua parte ,d. Il polmone d. era collassato per com1)ressione dell 'emitoraIdro:H.lia tessutale anatllattica e vitamina C. oe d . Il polmon·e: sini f'tro aveva delle· zone1 tuL' azio·n e antianafilattica Ticonosciuta all'acibercolari ca cose (in· nun1ero r11i nore ce n'eradio ascorbico· è attribuita d.a alcuni ad una ini11 0 ao1che a d.) . Lo stu·d io della com posizio11 e cl1i111ica delle bizion·e ·della liberazione dell'istamina dei t.es~ 11ti, ·da altri ali.a pro1)rietà di desien sibilizzaossa di1nos trò dimi11u zione d el calcio e d el f oze direttamente l'antigen e. !' foro ù au11tento d cl magnesio. A. Le-naz (Bu ll . Scierize mediohe, settembreGià Erdl1e:i1n nel 1907 aveva raccolto 8 casi <li oste0·m .a lacia 1.n -c ui erano state stu·d iate le ottobre t 1940) ha cercato di chiarire questo ir1 eccanismo d'azione, st udiando l'idrofilia tis·paraliroidi e soltanto in un ca ' O c 'era una sola ·~ulare anafilattica d el muscolo striato di aniJ}lélJ'atiroid e aumentata di volu1ne e in un altro rnali normali e di a11imali trattati con vitauna paratiroide macrof:co picamente ingrandita 111i11a C. Ha usato p et· l e sue esperienze cavie e iperplasia inicroscopiica ·d ell e altre paratiroinorm.ali e ca vie anafilattizzate p er il siero di di, in un terzo caso aumento di volume di cavallo, le ·une e le altre trattate poi con vitatutte le paratiroidi, mentre nei cinque casi rnina C. Ti ma nenti ques.tc g·biandole non erano alterate. Dagli anirrtali sensibilizzali si prelevav.ano , Do po il l avoro .di l\iian(l] , cl1·e 11.el 1'926 de1

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XLVII,

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SEZIONE PRATICA

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dopo 21 gion·1i dall iniezione sensibilizza ti te, frammenti d ei glutei che si tene, ano poi per un'ora in liquido di Tyrode sia puro, sia run aggiunta di siero di cav~allo ovvero di vitamina (~ in proporzione del 0,5 %. Dalle sue esperienze I' A. ha" potuto· accertare che nello shoc k anafilattico prodotto in vitro nel muscolo di ca. via scnsibaliz7.ata, si verifica u11 effettivo aun1ento dcli 'idrofilia tissulare ; e la vitami11a e 1tc>n solo ha l'effetto· di inibire questa idrofilia ;anafilattica, n1a fa diminuire an.ch e l 'idrofilia fi&iologica . CA. 1

Recenti acquisizioni sulla Yitamina P·P. ~eltembre

101:0) dopo .aver brevemente ricordatat la s toria e i dati cl1i111ic.i d ella vitamina 1'-P, pagsa in rassegna l 'azione di essa in svariate affezioni .1 norbose. l{icorda cosi la traordinariamente efficace azio11e· di e~sa n ella pellugra, n elle l)Orfirinurie, i1ei disquilibri aljrrtentari ·e 111clabolic i con1ple ·si, l'azione favo re,·ole in svariate affezioni d ell 'app1arato digerente, nel i11or})o di Ra)·naud e n ella sclerodermia, cd i co11lrasta11ti rì-ultati oltenutj J1rl J rattam·enlo del le r·1t1opatie. Infine rif'eri src i rist1ltati delle sue ri ce rch e cJiretlo .a(l i11clagare t1n 'eventual e effi c.acia terapet1tica d·ell 'acido nicotinico nel n1ale <lit f ~aggi X, ricer cl1e condotte su co11igli. Dal complesso <lolle es1)erienze ri ulta che, .al co11.lrario di quan lo a' Yierte 11egli anin1ali solarnenle irradiali . ln so1111nini~tra z ion-e /)rofilattica di acido r1icot ir1ico limita i1otevol111 c11te lt· 111odificazioni d el cruadro en1atico nel S<\11g u(· c:ircolante: la somministrazione a sco1)0 curatlvo riesce in vece meno e.fficace. In bai&e a tali ri ultati, ecl ancl1e i11 biase ~' 0&servazi101ni favo.r cYoli già fatte su paz1ientj colpiti da tna]c 1da ragg'i :X, l 'A. so stiene l 'utiJjtà di sos tituire a.gli inr1um·e·revoli rimedi pro}.lOSti per qt1ef.iti disturbi da varj a uto,r i , e di1nostrat.isi tulli indis tinta1uente ir1effi caci , l 'uso profilatti co e curativo della ,,ita1nina P-P , c he. deve essere s.0•1n n1inislrat.a a dosi d eboli ('pc· evitare scn sazion i fastidiose ecl azioni I o::;;icl1 c) f! ad inLe rYalli di ten11>0 intc\rralat.i <la brr' i 1F. 1,os·r;. perio<li di riposo. 1

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Anemia perniciosiforme osse1·vata in bambini ntl allattamento materno esclusivo e protratto. M. Ge.rbasi (La Pe.dia.tria, agosto 1940) ri(;ordat.e le cio gnizioni attu a li sulle anen tie a li rnentari del lattan te, a ffern1a di avere osservato a lcu11i casi di ane111ia in bambi11i ad al laltan1 ento i11a te rr10 esclusivo e p rotratlo . di "ersi, nella ]o ro sintornatol o~·ia cli1l irn ccl c· rr1atologica, da quelli di ane1t1ia ipoc ro111 ic.a f<~r­ r<lSen~ibilc g ià descritti nella letter at11ra . · L' A. rifcri ce due di. ques ti casi ri·g·t1ardan ti l>a111bini ,ai 12 e di 20 Jn~i. alla ttali a l seno n.iatorno i11 n1odo esclusivo ed irrcg·ola rr. i 11 (' Ui le riccrcl\e elnalologich c 111i~ r rn in ~Yi dr111

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za uri grado ve rame11te cospicuo di anemia iJ)er cromica, cori anisocitosi e megalocitosi e 1turn1oblasti ortocromatici a i1ucleo picnotico, r1 eutropenia e iperbilirubinerr1ia; l'esame del J11idollo osseo din1ogtrò la presenza di feno1n.eni anaplastici e di un certo orientamento ir•.egaloblastico. 11 primo baa111bi11u presenta,,a i11oltre una ulcerazione in corrispo·n denza del pavim·e nto ·della bocca e petecchie !Sulle geng ive, oltrei lin mo·dico tun1ore di inilza. Il tratl.an1ento1 curativo (son1r11i11is lrazione di lie'Yito di birra ed a.gg·iunLa di i>ap·p·e di frumento alla <lieta) è stato 111olto efficace it1 arrtb·edue i casi. L'A. ritiene c~1 e . questa sin drome morbosa, l'l1c si. può 111anifest{!rc a lja 'fin e Jel terzo o <1uarto trirnesl1~e di vita iit lJambini allevati c-~r. lusivamente al se110 n1alerno, è dovuta es~ cnz ial111 e nte ad una c3rcnza a li1r1ent.are del « fattore €'strinseco » di (~a Llc. F. TosTI. 1

T. ·nati (Archivio pel' le scienze m edicli c,

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IGIENE Rilievi epidemiologici s11lla malattia di Heine· Medin (des11nti dall'episodio epidemico della Provincia di :31odena n el 1939). Questi rilievi furo110 fatti. tl R I). 'f olc1ltirlo (la Pediatria, ottobre 19±0). Nel 1939 furono colpite da epide1rùa ·di 111. di Heine-!vledin nu1nerose l)l'Ovincie italiane (Arezzo, fBologna, Modena) in n1isura 1J1ai raggiunta n egli anni precedenti. l i11a]ati della provincia di Mode11a furor10 215 (e di questi 170 furono ricoverati) n el 1939 , mentre d.al 193'11 a l 1938 erano stati co1n1)]e . . ivamente 5fl (con un ininimo di 2 n el 1·9 33 e 193± e un l11assimo di 14: nel 1935 e 1936). I primi casi furono d e11u11ziati nella terza <lecaclc' di aprile; poi la Glil'\ a aumentò alla fine di n1a1g·.g io e i11 g iugno· e Tagginse il massin10 .ai p rimi di lug'lio; ·p·o i discese· per risa]ire, ma a un liv·ello 1ni11ore del ])rim·o· acme, · all a metà di !'ettembre. Poi clisce:se ancora fi110 a giu11.g·ere ad un solo caso in dicembre. La n1ortalità fu del 7 <J;, . La in.assi111a morlalità coinci -e coll 'i11izio e l 'ac1ne d ella curv,a, n1e11tr-e nella fase discendente di qu e ta s i a' e\·a110 for111e 1ie,·i di l)a resi e di ind eboli1l1c111o <..lei riflessi. Per c1uanto !·ig·uarda i fal lor i a t111osferic j. ~en1Lra che abbia irrtporla11za la tem1Jeratt1rH ~olo i1el senso che l' epidernia si € volta in i)e1 iodo con tc111 f)eratur.a al diso 1pra di 7°-8°, i11e111rc più ne1ta è ap paf'sa l 'influenza d elJe precipitazioni atn1o:·ferich e,, nel senso che l 'ini z ie dell' epiden1ia e l 'aumento di morbilità so11 0 coi 1tcisi con a ur11e11to delle precip1 itazioni. 1\1.n il nesso· non è n1olto siruro, lJie.r -c ui è p iù probabile pensare .ad tin 'i11fll1enza dello stato elettrico dell'.atn1osfer.a. l )erò di questi dati l' 1\. 11011 i1e l1a avuti a clisposizione. JJ n1a ' Sin10 della J11or1alità · i ebbe n·ei co111uni a popolazione intcr111edia (da 10.000 a ~5.000 abitanti) e a traffi co discreto. La morhilità fu nl1lla nei co1nuni con meno di 3'000 1

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« IL POLICLINICO

abitanti." Lo scarso nu111ero di n1alatj i1ei paesi di 111ontag11a è i:>iù imrutabile , secondo i~ A. allo scar so tra ffico ch e alla bia sa temperat ura. I periodi di crescenza d el l 'e1)idemi a coincisero coll' arri,·o della n1alaltia i11 zone vergini per co1n ~gu·enle virulentazione del ' 'irus. 11 periodo di inc ubazione fu, con la mag·g ior frequenza fra 7 e 11 gio rni . I du1e1 &essi furono u~~ual111 ent.e cclpiti: 108 rn.a clii e 107 fen1mi11e.. Per it[uanto rigu ard.a la familiarità, furono colp·i te. solo ei coppie di fratelli. Per l 'età, il 111a on o·,<rior nun1ero di casi si ebbe i 11 età superiore i11 duo .anni ·e il n1inor num ero in c là a l d i._ opra di 15 a nni. Solo in due casi c'era lu es dei g·c11ito1ri, co11 vVa errr1ann ne.g·ativa d ei pazienti. I fn t tori socia li pare non ab1b iano avuto nessu11 a i1r1porln11za, percl1è amrnalaro n1) b :1111bini di condizioni disagiate e abb1ienti e i1on a1n111.alaro110 fra telli di it1alati conviventi in condizio11i cli affollamento . H anno a vulo in1porta11za, s perialme11te IJer 1:-t g·ruv·ità della n1al attia, i traumi, g li strap1azzi e le n1alatlie preceden Li. L' A. ·d à n1agg'iore imp o rtanza alla disposizione individultle ch ei .al g·crli o· e p ide111~co per la g·ravit à d.e.!. 'i11 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Il midollo osseo umano dello sterno negli sta'ti ipertiroidei e mixedematosi. Sono pochissin1i i l avori sul comportamento d el m idollo os&eo n elle dis funzioni tiroidee. J_.e ricerc.b e fatte d a R. 1\1. Jones (1'he Americ. J ourn of Th e Media. Sciena. , agosto 1940) h an11 0 dimos trato che, mentre in 11 8 individui n or1nali il midollo osseo aveva il 6, 2 °/o di oellule nucl eate, in 12 ipe rloridei le cellule1 nucleatt erano in proporzione d el 13,5 % e in 7 ipotiroidei erano in proporzioni d el 2, 4 %. In cinque casi di ipo1ti roidismo cura ti con tiroide dissecc.a ta o co11 tirotoss.ina c'era un netto aumento d el1e cellul e· nu cl• eat e, ch e invece 1erano diminuite in un caso di tirotossicosi da ing·estione di tiro ide quando fu 006pesa I.a somn1inistrazio11e di tiroide . Lo stesso fu notato in casi ·d·i i pertiroidi smo dopo la tiroidec.t ornia subtotale. L 'i perpla uia del lt1i<lo1lo os!:3eo 11e1g ]i ipertiroidei è a car a tter e lnieloid e e no·n si manife~ta nel san gue periferico. L. 1

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L.

fezione.

SEMEIOTICA La facie s ulcerosa. ll. F'rictlrich (ll.ie11er kli1iisch e TVoclie.llsclirif L, 11 ottobre l !D40) ricorda ch e orn1a i ~i cle,,o rite11e rc I' uìce ra g·a t.rica o duodena]c come es1)r cssion e d ·una malattia gen er al e del sis t er11 .1 .11eu roveg·ctati,·o e d ice ch e chi h a potuto vrder e un.a g·r.a11de c1uanlità di l1l cero . i è porta lo a parlape. cli una faci:es ulcer o. a. Gli Au1(Jl'i a1nerica11i h anno i·ileva to tre ca ratlcri sticl10 freqtienti a riscontrar ·i n el vol1 0 d egli nl rerosi : ,g·ttance in.ag·re, sol chi orizzontali ai due l.ati della bocca e:d in fin·e· i cl·enli ii1cigi vi ispo·r · g·e11li in fuori. L 'A. , oltre a i detti segni, 11a TJotuto no tar e in i11olt i porta tori <li ulcc1·a u11 <lifetlo ~ o a ccresci111c11to rlella l)arba <lell e guanc·e. l\[c11lrc d i ... olito i1ell'uo1110 ad ulto l 'in1 pianto dei lJeli de.l la ba rba segue una linea cl-te dall 'an golo della bocca ragg·iun ~.rc l 'es treni o uperi o re dell · o r·ecchio, n·egli u l cero i invece ~ i Of-!serva frecru en ten1entc che qt1esta lin ea n o11 ,·ien e l'('l·g·g·iu11La e cl1e u1la i1otevo](' zon a d ella pa rle i11ferior r.· tlella g·ua n cia è priva di barba. Tn ]JUl'CCClli po i JlOll re.' è affatto ba r})a stlll r g·uan cc , rrtentre e sa è norm.alnl ente svilu p·pa1 a ~ul Jabb1 r o s upe•riot\, ed i11fe riorc <' sul n1 cn10: in oltre la cute ·presentll una ·più o i11cn o n1arca la ~cbo rre u. Qucf-Lo difel toso svilu p po <lcl1a·.. h.a rba , pre~e11l r -n el 70 °!~ d eg·li ul cero~ i (aln1e11 0· in c1uelli cli Vi "n11n), n o:r1 J)UÒ esse r e eo nsicì crato ro1ne 1111 ~ cgno di u l cer1, n·1a piuttosto r<>trebbc es·enle t11la $Lig r11 a 1·a co~til uzio11al e. :b., . TosT1. 1

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''' IL PO LI CLINI CO

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SEZIONE MEDICA (Me1sfltJ

diretta dal prof. CESARE FRUCONI Il Numero 12....,(l o Di<'en1bre 1940) contiene: Lavori originali : ?tl . PIROLLI - Azione dei lipoidi ipofisarir testicolari e spleniti sull'ev0ruzione della tubercolosi sperimentale della cavia. R. FERRET'I' [ - Le condizioni di circolo nel e S. UITTODI sistema dei piccoli vasi polmonari dopo ~pertura dell'addome. A. SPREUH E·R - Ereditarietà nella psoriasi 1 e E. STEFANETTI volgare. S. G. LIVER.ATO - Sulle infezioni assooiat e e A. G. SIMC>NETO Kala-Azar-Malaria. I O Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Medica: ltalld L. 60. • Estero L. 70 Se cumulativo con• la Sezione Pratica: I talia L. 1 2 5 . Ester0 L: 1 8 O ; se cu.m u l ativo con la Sezione Pra· tièa e con la Sezi one Ohirurgica : Italia L. 1 6 5 . Estero L . 2 2 O.

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IL POLICLINICO

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SEZIONE CHIRUROlfA (mensile)

Direttori: J>r'Of. R. ALESSANDRI e prof. R. PAOLUCCI I l Numero 12 (15 Dicembre 1940) contiene: Lavori originali : G MICHEùET'l'I - Inversione totale della vescica. L · TORCHIANA - Necrosi acuta della e>Jlecisti complicante resezione gastrica per ul. cera peptica digiunare. E. TOSATTI - I colloidi dell'urina negli indivie M. PARR.A - d1ui affetti da suppurazione cronica del polmone sf udiati per mezzo della reazione di Donaggio. N. TRUINI - L'osteoc!lntfrite dissecanté del ·gomito. I J Prezzo del Numero L. 8

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: ltalla L. 60. • Estero l. 70 Se cum ul ativo con· l a Sezione Pratica: Italia L. 1 2 5 ,. Estero L. 1 8 O ; se cnmulativo con 1a Sezione Pratica e con Ja Sezione Medica: Itali·a IJ. 1 6 5 , Estero L. 2 2 O. Inviare Vaglia Postale o Cbèque Bancario alla. Dit ta LUIGI POZZI editore. Via Sisti na 14. Roma.


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XLVII, NuM. 50]

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SEZIONE PRATI CI\

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NELLA VITA PROFESSIONALE . ARGOMENTI

CULTURALI

Per la serietà degli studii. Credo r l1c J11olti avranno letto - co111e 111 e -· con un certo tal quale ~en.so di disgu to, la noliLia di u11 C() JlcOrt'o bandito della ~. A. Molla Panettoni ])er la D)iglior tesi <li laurea i utorno all 'i 111porlanza clel dolce. ne ll 'ali111 u.11 -

lazio11e. Indurre i1on uno ~olo n1a molti giovani a ..,cri vere inolte tesi sul pa11etLone o s ulle cian1he ile ·C i1o ri C<.)lla r11ira di una indagi11e severa c-.d i11 t1>arziale, bensì con 1' a11sia di ir1tascar c Je I rt111ila li re di lJl e1L1io, ch e per ,111 la ureando ono un <.l llcttam·e11to da faT girare Ja t r.sta, llli pare un 'idea assai poco con1n1ende"ole dal punto cli vi ·ta della . erietà d egli stuùii e for 'an che discr eta111ente in1p·cnua d a quello dell'i11ter esse. .. sociale (inte11do dire d ella S. Ji.). }~ co11te n< ·11 era affatto i11dispe11 ~a0 iir' che al Cons~~lio Nazionale d elle ricerch e vcrtissc offerlo i l i ·atr :J1~.a to <li un sirllile C(; c1c0r.so di di c u Libile te111 pesti vità ne 11 'a u steroi mon1ento attuale, co~ì farebbe u11cor più 111e'l·aviglia che domani si trova·~:ero - ed io non lo cr·cdo -=- n1olli ilJ us tri Professori disposti ad nvallare dell e tesi di laurea, la cui tr.a11ta fosse ispirala ad un così alto e disint eressalo pro·~}o~ito scie11l i fico. i>ensino ]e S.S. A.A. ai Joro dividendi e la~c ino che i giovani s,·oJgano, co111e l1anno sertLpre fatto, i tem.i di laurea quali vengono suggeriti dai loro Inseg11anti secor1do la capacità , le aLLilu<lini d ei ~i11 golj laureandi e secon cl0 l e libere lendenze della proi; ria Scu9la . D'altronde c' è ta11to ternpo per adescare ]e 'oscienze deboJi, cl1e i1011 ·è TJroprio n ecessario di co111in ciarc coi pul cir1i qt1a11do anc ora nt>lt sono JS< iti dal ~u~cio. G. S1·11An101'TI. 1

Cremon a, 5 di cembre 1940-XIX.

Il Ministero si assume }'o.n ere per J 'intera diaria, salvo a de terminare I 'eventuale contributo degli Enli obbliga tivi per legg·e. Conseguenten1cnle, all 'atlo deJ ricovero n el Centro o Reparlo cli recupero, occorre fornire a questo Ministero, le segu en Li notizie : 1) generalità dell 'infermo. e condizioni B~ono1r1iche della famiglia , cui appartiene; 2) dichiarazione medica di recuperapilità; 3) indicazione clel Centro o Reparlo di ricoYero e della data di ammissione; 4) aminontare della diaria. ~er il preventivo• accertamento della disponibilità dei posti-letto codesta Prefettura potrà rivolgersi al più prossimo dei seguenli Centri: 1) all 'Istitu lo Orlopedico « Principe di Napoli n jn Ariccia. 2) al Centro poliomielitico presso la Clinica 1Pe<liatrica della R. Univer sità di Bologna; 3) all 'Ospedale Marino « Duchessa Elena d 'Aosta » in Valclollra; 4) al Ce11tro regionale « Regina Elena » pres~o !'Ospedaletto Infantile « G. 1Salesi » Ancona; 5) ai cenlri di Milano, Napoli , Cagliari, -paler1no, -O·r a in corso di allestimento . Pregasi assicurare . P el l\1i.nistro: B u FFARINI

P r ofilassi della lebbr a. :Il Ministero dell 'lntern~ (Direzione generale della Sa11ità pubblica) ha diramato ai Prefetti del Regno la seguente cir colare n . 121 in data 15 novembre 1940-XIX: Queslo ·M inistero, ancl1e in con siderazione del] 'attuale stato di em ergenza, ha stabilito di ricoverare, a proprie spese, in Preventori comuni, i ])ambini sani, esist e11ti n elle famiglie di lebbrosi, lJrovv.edimento sulla cui opportunità si è già ri_ chiamata la Vostra altcn zione con circolare n. 20300, 21 A. G. del 13 apr. 193G'. Preg·ansi, i)er ta11Lo, le VV. EE. di disporre co11 la massima urgenza gli opporl11ni accertamenti e segnalare al Minislero i b ambini da i11viare nelle is tituzioni sur ricordate. P el f.1iniistro:

)?UFFARINI

AMMINISTRAZIONE SANITARIA;

Cronaca del movimento corporativo.

A.ssistenza e cura dei malati poveri · recuperabili, aftetti da postumi di })Oliomieli te. Il ~Jjnislero dell'Interno (Direzion'e g·ene1'<llP della Sanilà pubblica) ha direlto ai Prefelti del Regno e, per nolizia, al Governatore di Roina la segu en le c ircolare n . 122 jn data 22 novembre 1940-XIX: Al fi11 e di intensificare la lolla contro la poliorniclile c111es to Ministero desidera che, cl'ora in-

Una 1·ionione di medici delle Casse Mutue di Genova. Nel s.alone della Casa dei La1vor a lori dell 'lndt1stria ha aYu1 o luogo una r)unio11e di tutti i m edici, circa 400, che prestano servizio presso le Casse l\1utue del! 'Industria. Erano presenti il Segretario generale dell 'Union e dolt. Amadio, il segretario del Sindacato medici, prof. De Martini, col col1 alJoratore prof. Gorrieri, il Capo del Servizio Sanitario dell a Federazione Nazio11ale delle Casse Mutue, clott. A11gelini. il direllore dell 'Ufficio pro~inciaJ e del Patronato Nazionale, il dott. Mesiti capo ufficio 1nuLua1ità e legislazione del lavoro dell 'Unjone, il ragionier Leto commissario prefrttizio delle lVIu Lue interaziendali AnsaldoSiac, i dirigenti delle altre Mutue azie11dali, i inempri del Comitato clcll 'ufficio provinciale e dei Co11sigli delle Mutue Aziendali, capi gruppo, ca1)i ufficio, delegati di zon a dell'Organizzazione

• na nz1:

1) i maiali di polio1nielite, poveri, cessato il periodo ac11 Lo, ove presenti110 esiti di paralisi, ~o n possibilità di r ecupero, siano s:ubito Lrasfe_ riti dall 'Ospedale o d alle famiglie .in uno dei centri o reparti all'uopo istituiti; 2) analogo provvedimento sia adottato p er gli affetti da postumi di poliomielite, anche se nor1 di data recente, purchè in condizioni cli recuperabilità e di povertà.


2166

<< IL POLICLINICO

sin<lacale, fur1zio11ari clel Le n1u tue (lell 'indu stria. Il Scgrelarjo d ell 'Unione lta acc011nato allo scopo del la r iunj o.ne con sisten le i11 u11 esame approfo11dito del funzionamento ~ l el servizio sanitario rnulualis lico jn i)rOY incia di Genova e p er prospettare alla categoriai d ei i11edici a]cune situazioni di fa tto che i inedici d ebbo110 sen1pre tener presenti, n ell 'esercizio delle loro funzioni, nell 'in leresse loro, d elle Mutue e d egli iscritti. Dopo aver affermato che l 'istituzione d elle Casse Mulue, voluta dal Regime, è una r ealtà che non . i disc ute, ha dello ch e è essenziale garantirne il migliore ft1n zionamento affinchè le Ca8sr corrispon.dano alle finalità per le qu ali ono s tate creat e : cioè la cura della salule d ei lavoratori. Per far ciò è essenziale la collaborazione elci lne<lici ai quali s i dice lie to di poter rivolgere il ~ uo . aluto nella casa dci lavoratori d ell 'indl1 _tria. Da u11 esan1e del bilancio e del consu11 tivo del primo semestre dell'Ufficio provinciale si rileva come vi sia stato 1.ln aumento d elle pres tazioni medicl1 e e un consegucn le, notevolissim<Jo aumento n ella so1nmin islrazione dei medicinali. Il 1Segret ario d ell 'Unionc fa un approfondito esam e de lle cause che possono avere determinato quest o aumento, a rimuovere le quali afferma essere essen ziale la collaborazione dei medici . A ques to proposito illustra quelli c he d ebbono essere i ra1pporti tra medici e lavoratori e fa appello ali 'opera di persuasione dei medici verso quegli operai c be ancora non si sono falta una m en tali là rr1utu alis lica. f~ s lala fal la presente la 11ece silà che i tubercolotici non sia110 curati dalle Mutue, ma bensì clagli En ti a·p posilamente costitl1ili, pur ritenendo 11cccssario e urgente garantire, mediante accordi con l 'I 5tituto assicuratore, a tal e categoria di malati un 'assistenza economica non inferiore a quella che gli allri malati hanno a carico· delle Mutue. Raccomanda ~he la denun cia di n1alattia dell 'operaio sia fatta immediatamente alle ditte, soprattutto in questo perio(lo di guerra aif finchè non ne derivir10 all 'operaio delle consegu enze, ~pecie se presta la sua opern in s tal)ili111c nti atl· sili ari. Hanno parlato il segretario d~l Sindacalo dci medic i prof. De Martini e il dolt. Amadio nella sua qualità di con 3iglière ammi11istratore d elle Mutue. L 'adunata si è sc iolta con un vibrante saluto al Duce.

MEDICINA

SOCIALE

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[A1'NO XLVII, NuM. 50}

g li infort u11i s ul lavoro e le 111alattie possano gestire anche l 'assicurazione malattia degli addetti agli uffi ci delle società di navigazione e dei loro fa.n 1iliari. Il contralto colletljvo dcl 7 giugno 1940-XVIll con lempla soltanto l 'assicurazione degli impiega ti amministrativi del~e società di navigazione accennate sopra; si è rite nuto tuttavin cli autorizzare le Casse marittime ad esercitar1· l'assicurazione malattie degli in1picgati ammini strativi di tutte le società (li i1avigazione per iJ caso in cui detta assicurazions sia successivamente grnera]izzata a tutte le az iende di navi• gazione.

Assistenza malattia ai bancari. La Banc a commerciale italiana e il Credito italiano ha11no disposto il passaggio del pefsonale da loro clipendente dal trattamento B al trattamento A di assistenza malattia dell'Istitu1o nazionale fa scis.ta assiste11za ai lavoratori aziende credito, assicurazione e servizi tributari. Il maggior contrib1.1to clell'uno per cenlo s11lla r etribuzione che dovrà venire versato. al predetto istituto sarà per metà a carico delle aziende e p er metà a carico d ei lavoratori. I11 tal modo le Banch e di interesse nazionale - Banca commer ciale italiana, Credito italiano e Bain co di Roma - vengono incontro alle direttive della politica assis lenziale del Regime.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Carlo Matino-Zuco è stato nominato titolare della cattedra di Clinica ortopeclica della R. Univer~.ilà lli Roma, in sos lituzione del prof. Riccardo Dalla Vedova, che h a chiesto di essere collocato a ripo o . Il prof. Dalla Vedova è un benemerito dell 'Atc . 11 eo ro1nano, ove ha impartito per un trenten nio il suo insegnamen Lo , ha creato un grande Islittito <li clinil'a ortopedira ed ha sentito e svolto il suo mandato come una missione. Gli suc cede il suo più diretto collaboratore ('b e ha già fatto largam cn le apprezzare le sue quali là d 'insegnante, di studioso e di sanitario. l

Il prof. Francesco Delitala, titolare della cattedra di clinica ortopedica di Napoli, è s tato chia 1nato per la stess.a cattedra all'Università di Bologna. Il Delitala assumerà anch e la carica di d·irettore sanitario dell 'Istituto ortopedico Rizzoli. Sono slati no1ninati prèsidi di Facoltà di medicina i pro.ff. : Felice Baldi a Siena, Enea Giu_ seppe Scolari a Sassari, Arturo Beretta a Bologna.

L'assistenza sanitaria ai dipendenti delle società di 11avigazione.

NOTIZIE

La Federazione nazionale fascista' degli arma tori e d egli ausiliari <lell 'arn1amento e la Federazione nazionale fascis ta d ella gente di 1na re stabilirono che l 'assis lenza san itaria e farmaceutica fosse est esa anche agli addetti agli uffici delle ocietà di navigazio11e di premjnen le interesse nazionale, della Socie tà Fiumana e delle Società sovve11zionate locali, nonchè ai loro familiari, e L'he la relativa assicurazione fosse affidata alle Casse che , oltre all'assicurazione infortuni, €sercitano anch e l 'assict1razione per le malat1ie della ocrrn te di 1nare e <lei familiari. . • Ora è stato d eciso che le Ca~se marittime J:>er

Notizie sanitarie di guerra.

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DIVERSE

L'Associazione· dei Cavalieri Italiani del Sowa110 Ordine di Malta, che è nota come la più antica organizza1zione di istituzioni ospedaliere, ha allestito un primo treno ospedale che è lungo circa 300 metri e consta di 9 carrozze con barelle, 2 bagagliai, 1 ca1nera operatoria, 1 carrozza per la farmacia ed altra per la cucina, oltre all 'a11oggio p er il perwnale addetto al servizio del treno. Comandante del treno è un Cavaliere d 'on<Jre e devozione dell'Ordine di Malta col grado di Magg iore; vi sono inoltre un Capitano medico, Uil Tenente medico, un Cappellano militare ed un


[ANNO

XLVII,

Nu~r.

50]

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SEZIONE Pl\ATI C \

'fenenl c di A1nminis lrazione, 4 s uore dell 'Ordine <li S. Vincenzo dei Paoli, 2 sottufficiali e 36 uomini di truppa infermieri. La villa Zirio, una delle più belle del la riviera di San Remo e che un tempo fu abitata dall 'Imperatore Federico infermo, è s.tata donata al Fuhrer, e da lui post a alle dipenden ze della Casa di salute per i combattenti tedeschi in Davos (Svizzera) affinchè i degenti jn questa possano fruire di un clima m eridionale. Essa venne inau gurata alla presenza delle autorità di Imp·eria e di San Remo, di un rappresentante dell 'Ambasciala di Germania a Roma, del Capo del gruppo nazista ~ del dott. Rath Karstedt, inviato dal Governo del Reich , il quale ha parlato per illustrare il significato della cerimonia, inneggiando all 'immancabile vittoria dell'Asse. La villa ha cominciato a runzionare dal 1o ollobre.

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ver so il Centro chi, a loro giudizio, ne ha bisogno. A collaborare ool medico capo, dott . Decio Fabricci , in tale attività, è st ato chi amato il prof. Mario Massazza, ch e è l 'aL1tore della relazione.

Azioni giudiziarie. Il macellaio Francesco Vismara eserce11te a Rho, era stato condannato dal Tribunale di Milano ad un ann o e due mesi di reclus.ione, ad una multa ed ai danni, per avere venduto della carne ~quina ch e cagionò aicune tossi-infezioni, delle quali una. ad esito let ale; la Ci-Orte d'Appello ridusse la p.ena, affermando trattarsi di un 'ipotesi colposa di reato ; la Cor le di Cassazione annullò la sentenza, per difet lo cli motivazione, rinviando la cau sa ad altra Sezione della Corte milanese, ch e dichiarò il Vismar a responsabile di reato colposo contro la sn.lule pubblica e di omicidio colposo. condan11andolo a 10 m esi e 15 gi~rni di reclusione; un ricorso del Vismara alla Cassazione è stato respinto.

Il cinquantenerio della scoperta del siero antidif· terico celebrato in Germania. Tutto il mondo civile, rappresentato dagli scienLiali di 23 Paesi d 'Europa e d'America, s.i è inchinato davanti alla gloriosa ombra di Behring Un po' dovunque. in -0c.casione della solenne celebrazione del cinAnch e nell'anno accademico altuale si svolgequarantenario svollasi a i\i[arburgo il 4 corr . ranno presso l 'Univer $ità di Parm a i cor si per la Behring, morto il 31 dicembre 1917, è stato Scu ola di perfezionamen lo in idroclimatologia evocalo n ell'aula universi lari a in cui egli ha inclinica, diretti dal clinico m edico prof. M. BusPgna to. fano. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria IJ Minis tro tellesco dell 1edu cazior1e e dell 1igiedell 'Un.iver sità. ne dott. Rust h a esaltato la provvidenziale opera d el Behring che ha salvato in pace e sopratLa Fecl€razione Naz. Fascis ta Cas$e Mutue Intutto in guerra milioni e 1n ilioni di vile di ogni fort11ni Agricoli a cui è affidata, tra l 'altro, la paese preservandole clalle atr oci sofferenze della prevenzione degli infortuni in agricoltura, h a soffocazione difterica e dall e co11vulsioni tetaanche quest 'anno, come gli anni scorsi , pubblinich e. cato il <e Calendario dell'agricoltore » che viene11 Rettore dell 'lTniY<'r~.ità di Marb urgo 11a reclis Lribuito gratuitamente in pareccl1ic centinaia cato annuncio dclln fon dazione di tl.n « Istituto di m igli aia di esemplari per la propaganda e Ja clj rircrphe per la terapia sperimentale Emilio clivulgazion e delle norme di prevenzione antinfor von Behring » che, crea to in occasione dell 'attunistica tra i rurali. tuale cinquantenario, diverrà il più grande cenSi è riunito il nuovo <Jonsiglio della Federatro cli studi di questo gener e in tutlo il mondo. Qui non verran110 sol tanto educati i giovani stu- zione Nazionale Fascista degli Is tituti di Cura . Il presidente confederale con s. naz. Magnini h a <liosi tedeschi ma saranno accolti pure, com e post o in rilievo la funzione delle Case di Cu:a ospili , studiosi di ogni paese. nella clifesa sanitaria della Nazion e. Ha preso 1n Hanno parlato an ch e il segretario di Stato·, esame i rapporti con 1'Istituto Fascist a della PreFuhrer p er 1'igien e, dott. Conti, e il gauleiter viden za Sociale, ch e ha accolto le richieste dei di Marburgo. Quindi la folla delle autorità e san atori privati e adottato nuovi e più rispon clegli uomini di scienza si è r ecat a nella piazza denti criteri nel ritiro degli infermi dai sana dell 'Univer sità dove è stato scoperto un monutòri m edesi1ni. mento commemorativo davanti al quale il borgomastro di Marburgo h a pronunciato parole di Il Sovrano h a visitato i feriti ricoverati alcircostanza. i 'Ospedale del Littorio in Roma ; è stato guidato Alle celebrazioni di Marburgo, proseguite il dal direttore prof. T. Ferretti . La vis.ita è durata 5 e il 6 con una inter essante serie di dibattiti .circa 2 ore. scientifici e di visi le alle istituzioni universitaLa Regina Imperatrice ha visitato i militari fe rie e clinich e locali, h a partecipato un folto riti ricoverati a11 '0sp€dale del e< Sacro Cuor e >> a gruppo di emin enti perso.n alità m edich e italiane fra ct1i i professori Petragnani, Rondoni e Azzi. · Monte Murio ;· la visita si è protra tta per circa due ore. Centro demografico di Trieste. Il Prin,cipe di Piemonte ha visitato a Napoli l 'Istituto « Paolo Colosimo », che ospita i solidati cie_ Si è pubblicata la r elazione del primo anno di vita del cc Centro demografico » istituito dalla chi e provvede alla ]oro rieducazione. Cassa provinciale malattie di Tries te coordinanIl Prin cipe d i Piemonte ha visitato l 'ospedale do alcuni dei propri a,m bulatori specialistici in militare di Caserta,· soffermandosi in specie nel •1c1 organo di collegamento, aJlo scopo di provreparto di chirurgia. ve<lcre alla remozione delle cal1se di sterilità maLa Prin cipessa di Piemonte, proscgu cn<lo i1 elJa schile e femminile, all 'assistenza m edica pfe- e su a opera di ispettrice generale della Croce Rospost-natale d el bambino ed a quella della madre sa italiana ha visitato gli istituti sani tari di Boin ogni fase della gestazione; e ciò valendosi dei logn a : sede della Croce Rossa, Scuola convitto m c(li.ci <legli ambulatori rionali , che indirizzano

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« IL POLICLINICO »

[ANNO XL VII, NuM. 50]

per infern1iere, Is tituto ortopedico Rizzoli Poli- Nell 'Ospedale Sa11 Giorgio di Amburgo è stG.to clinico di Sant'Orsola - ove si è recata aÌla· cli_ \ crealo un padiglione per la tubercolosi aperta, nica chirurgica e al reparto di chirurgia infantile capace di 70 posti. - . e Osped~le . cli San Leo11ardo. Ha poi visitalo A Gottinga è entrato i11 attività un nuovo Istig11 Ospedali d1 Ancona: quello militare e queltuto d 'igiene e di chimica medica. lo civile. Il dott. K. Blome, vi.ce-Fuhrer sanitario del Il Segret ario del Partito ha visitato i feriti di Reich, preconizza, in cc Die Gesundheitsfuhru11g » guerra ricoverati all 'Ospedale Militare del Celio la fo11dazione di un « Istituto centrale del Gran~ in Roma. de Rcich ted esco per Io studio e la lotta contro L'Altezza Reale la Duchessa di Genova è i11i. tumori 1!1-alig:rii »; esso accentrerebpe quanto _ l€rve11uta in divisa di Dama della Croce Rossa 'iene compiuto in queslo campo, nei riguardi clialla inaugurazione del corso allieve infermiere 11ici, scier1tifici e organizzativi. volontarie della Croce Rossa Italiana che ha avuto Il Consi~lio di Stato (IV Sezione) ha discusso luogo il 15 novembre a Venezia: ' .--ctt11 ri cor so relativo all 'inquadramento sindacale di alr.t1ni dire ttori cli farmacie appartenenti a soAll '0 speda le « cesare Battisti » si è svolto uno cie tà anonin1e; 11a dichiarato la propria incoms pettacolo teatrale organizzato dal Dopolavoro Mapetenza. ri11ai d 'Italia; vi hanno assistito i mari11ai feriti jn guerra, ivi rlegenti. È inorto in Svjzzcra il paslore evangelico di ~fontricher jl quale pesaYa 274 kg. Il capitano medico, dott. U111berto Nobili di Bologna è s lato ricevuto dal Re Imperatore cui ha fatto omaggio del s uo libro s.ulla chir{irgi~ cli guerra. -

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA

Sono s tati organizzati efficienti servizi sanitaJ'i per i 280.000 tedes.chi, che rie11Lrano in Germani dalla Besserabbia, dalla DoJ)rugia e dalla Bucovir1a: è questo forse il più g·ranclioso movime11lo 111igratorio che la storia r egistri. Si sono i11traprese energ·icl1e cure pel tra.coma (che i11 .Ger1nania era sco~parso d a an11i); si è provvecltlto alla disinfestazio11e; uno d ei prople1ni sani_ tari più g·ravi, è consistilo 11ello stroncare un 'epidemia di scar1altin:"\ . Sono in cor so le trattative per la creazione a Milano {dell 'Ospedale PolicJinico dell 'Universilà; esso sorgerebbe n el cuore della citlà, utilizzando i pacliglioni -Ospedalieri di via Francesco ,Sforza , anzich è alla Ci Llà Universitaria, secondo l'antico progetto Mangiagalli, il quale importerebbe urt q,u arto di iniliardo, gravoso an che per una città ricca come Milano (poichè la spesa verrebbe sostenuta dalla ci l ladinanza e d agli E11ti cil tadini). TI Policlinico sistemato secondo· u11 programrr1a minimo disporrebbe di 2250 letti .

Rivista mensile diretta da PA.010 GAIFA.MI Il Numero 12 (Dicembre 1940) contiene: Lezioni cliniche A. BERTlNO : La evoluzione della t&rapia del cancro dell'utero nell'ultimo quarantennio. Fatti e dooumenli : F. OAGINETTO: Di un mostro umano acefalo-acardiaco. G. GuGNIOLIO: Mostrosità fetale in gravidan·z a gemellare complicata da cospicuo idramnios e da fibroma uterino, cause di singolari errori diagnostici. Terapia: P. ALFIERI: L'associazione dei sulfamidici con la f ollicc·lina niella terapia della pielite gravidica. La rubrica degli errori : R. DONDI: Torsione dell'idatide peduncolata di Morgagn1i sim11lante un'appen- . dicite acuta. Problemi s·o ciali: G. RBVOLTELLA: Il <<Calendario Gine-0ologico 11 nella pratica medica. Rubrica coloniale : A. CONSOLl: Osservazioni sulla fisiologia ostetrico. .ginecologica delle suddit-e dell'A.O.I. N·ota II: Anat<>mo4isiologia dell'A.O.I. Dalle riviste. I libri. varietà. Abbonamento per il 1940: Italia L. 5 6; Estero L. 7 O. Per gli associati al « Policlinico u : Italia sole L. 5 O; Estero sole L. 6 5. Un numero separato L. 7. Invia,..e Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistina.. 14, ROMA . •

Indice alfabetico per materie. A..mministra.:z. sa nitaria -: . . . . . . . Pag. 2165

.il-I edi cina sociale

Anemia pernicios iforme in bam})ini ad alla l tam. ma lerno . . . . . . . . . Bib liograiia . . . . . . . . . . . . . . Jlronchiolitc bronchj.eclasica (sindrome di 01nodei-Zorini) . . . . . . . Brucellosi u1l1ana : tentativi di chemioterapia . . . . . . . . . . . . . . . Cardiopazienti: uso flei so11niferi

l\ilicfollo osseo negli stati ipertiroidei e mixedematosi . . . . . . . . . . . . • Osleo1nalacia -E· d efic. di vit. B 1 Ostetricia e ginecol. : terapia biologica p arto: r ottura inteinpestiva del sacco }?oln1onite: tipi di pneumococchi nella etiologia . . . . . . . . . . . . · · ·

Cronaca llel mou . corpor.

. . . .

Cuori nor1nali e patolog.: portata e volume del l etto coronarico . . Diatesi alcalina e n eurastenia . . . Facies ulcerosa . . . . . . . . . • . . Infezione puerper ale: trattamento mod e1·no . . . . . . . . . . . . . . Malallia di Hein e-1\iledin: epide1niol ..

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. . . . . . . . . . . Pag. 2161

Studi: per la serietà degli -

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Trat1n1atismi cranio-e11ieefalici : autoemoterapia . . . . . . . .· . . . . . Vit. B1 : az. sul1 a funzionalità epat. V i t. B 1 : :funzione nel d elirium tremens "'\'it. Bt : nella terapia del n1cgacolon Vit. B 6 : carenza . . . . . . . . . . . Vit. C e idrofilia tessutale anafilattic:rt Vil. P-P: r ece11li acquisizioni . . . . 1

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Non ~ comsentit.a la ristampa di lavori pub~IU:ati ,,.., Poliolinioo se non in seguiUJ 441 vietat4 la f)ubblicaz;ione d. sunti di usi senta citarne la fonte. L'Eon'ou

Diritti di proprietà riservati. 11t1teri,aa,tione scritta dalla redazione.

C.

FRUGON1,

Red. capo ,

e

A. Po.iz1, 1esp.

Roma, Stah. Tip. Armani di M, Courrier


VOLUME XLVII

Roma, !3 Dicembre 1940-XIX

Num. il

''

"

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE •

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE •

. SEZIONE> REDATTORE CAPO: PROF.

'

'PRATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medlèo di Roma

i)----------------------------------~------------"-----------------------------@ PREZZO D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO » PER IL 1941 Singoli:

Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settimane.I~) L. 80 - L. 125 (1~a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 60 - L. 70 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CBIBURGICA (mensile) L. 60 - L. 70 Un numero separato della SEZIONB MEDICA o

Cumulativi: ·

Italia Estero (2) ALLB DUE SBZIONI (pratica e medica) . . L. 125 L. 180 (3) ALLB DUB SEZIONI (pratica e chirurgi'Ca.) L. 125 L. 180 (4) ALLB TRE SEZIONI (prat.. med; e chir.) L. 165 L. 220 della. CHIRURGICA L. 6; della PRATICA L. 4,00

Preghiamo i Signori Abbonati di provvedere con cortese sollecitudine al RINNOVO DELL' ABBO. NAMENTO per il 1941 onde evitare interm:r.ioni o i"egolarità neU'invio dei fascicoli. Il pagamento ~ll'lmpero d'Italia e sue Colonie può essere effettuato nel modo più semplice ed economico versando cioè la somma negli Uffici della Posta nel Conto Co"ente postale N. 1/5945 dell'Editore Luigi Pozzi, Roma, usando il Bollettino che aU'q,iopo è stato annesso nel N. 49 del 9 co"ente mese. de~e

N. B. • Se l'obtonomento

essere riscosso contro TRATfA Postale del.'Amm:nistrozione, questa

com~orta

l'aumento di l. 5,

@ •

P e r l'a.n.:n.o 1941.·

A i Medici Italiani,

.

.

• •

.In un periodo di fatti e di . tensione spirituale ad unico obbietto, - la Vittoria - il programma,

~nche

nel campo delle mani/estazioni scientifiche, tecniche e culturali deve

.essere uno solo e per tutti : lavorare e tendere lo spirito, la volontà e la propria attività

a migliorare e a rendere sempre più larga !a produzione, più efficace il rendimento. ''Il Policlinico,, inspirandosi a questo principio tutto farà onde potenziare il valore •

spirituale ed il pratico rendimento del lavoro e della produzione medica italiana, che proseguono con ritmo intenso e sereno, non rallentato dalle esigenze del momento. Ognuno cosi nel proprio campo di azione deve cooperare ali' elevazione culturale e •

spirituale del Paese, fattore primo di virtù e di vittoria . •

LA RBDAZIONE I


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<< IL POLICLINICO

[ANNo

)l

XLVII, NuM. 511

Abbonamenti cumulativi con ''Il POLICLINICO,, per il 1941 Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla Ditta LUl<ìl POZZI, editore .. ROMA concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLICLINICO,, per l'anno 1941. Gli associati al • Policlinico•. a qualunque Serie siano essi abbonati, potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno du1 ante l'anno 1941 di qualsiasi delle t r e segu~nti Riviste, di nostra edizione, di speciali branche della medicina ~ chirurgia, alle condizioni qui sotto indicate i'l. ciascuna delle stesse e cioè:

CUORE

CIRCOL.A..ZIONE

periodico mensile illustrato diretto da CESARE fRUOONI, Clinico Medico di Roma MELDOLESI (Qatania), c. PEZZI (Milano), v. PUDDU (Roma), A. SEBASTIANI (Roma). Segretario di Redazione i Prof. A.- POZZ 1 Ogni fascicolo si compone di 48-56 pagine di testo distinto in 3 parti : a) Lavori originali, lezioni e conferenze; b) I periodici specializzati; e) Tra le Riviste ed i congressi; d ) Notizie bibliografiche. Redattori:

c.

ABBONAMBNTO AN,vuo:

Italia l. 56; Estero L. 70; Un num. sep. L. 7: Per all assoc. al Pollcllnlco: Haifa L. 50; Estero L. 65

_.. N. B. - I nuovi· abbonati del 1940 _possono ottenere le ultime cinque annate (1936 a costano L. 2 5 O, per sole L. 1 9 5 in Italia e per sole L. 2 6 5 all'Estero.

~

1940 incluse) che

LA CLINICA OS·TE TR I CA. E GIN E c O~ L o G I e A Rivìsta. mensile per

Medici pratici

1

-

diretta da PAOLO OAlf' AMI

Professore di Clinica Ostetzica e Ginecologica nell'Unirversità di Roma Ogni fascicolo si compone òi 48-64 pagine di testo distinto in 3 parti: a) Lavori originali, fatti e documenti (clinici e anatomici), la rubrica degli errori, la rubrica coloniale, la pagina del medico pratico, ecc.; b) Recensioni quesiti e con1menti, bibliografia; e) Varietà. notizie. . ABBO.VAMB.Vro AN,VU.J: lt111i11 l. 56; Estero L. 70; Un num. ~sep. l, 7; . Per gli assoc. al Polldlnlco: Italia L. so; Estero l. 65 ..N. B. - I . nuovi abbonati del 1940 possono ottenere le ultime cinque annate (1936 a 1940 incluse) che costano L. 2 5 O, per sole L. 1 9 5 in . Italia. e per sole L. 2 6 5 all'Estero.

V A.LS.AL V A

Rivista mensile di Oto-Rioo-Laringojatria

Fondata da GUGLIELMO B•LANCIONI Direttore: Prof. ARNALDO MALAN, Clinico Oto-Rino-Laringoiatra di Torino. -

Redattore capo:

Prof. DONATO DI VESTEA, Roma.

Questa rivista che è ormai al quattordicesimo anno di vita, si è affermata vittoriosamente. essendo oggi fra. noi il più completo, agile e ricco periodico d~ll_a specialità. Argom~nti d 'indole pratica e d i. alto rilievo s~ientifico _si fondono armonicamente, formando una rivista moderna. ln cui ha degna sed~ quanto s1 produce negli Ospedali, nelle Cliniche e negli Istituti d'Italia. ABBONAMBNTO ANNUO : Italia l. 66; Estero l. 80; Un num. sep. l. 7; Per_gli assoc. al Pollcllnico: ltalla l. 60; Estero l. 75 N. e. - I nuovi abbonati del 1940 possono ottenere le ultime cinque annate (1936 a 1940 incluse) che L. 3 O O, per sole L. 2 4 O in Italia e per sole L. 3 2 5 . ali 'Estero. Per abbonarsi inviare Vaglia Postale o Assegno Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, edjtore, Via Sistina 14 .. ROMA

Altre Riviste, non di nostra ediziJne, concesse in abbonamento cumulativo con 'IL POLICLINICO,, -pel 1941 l

RIVISTA.

DI

CLINICA.

Periodico

mensile

PEDIATRICA

illustrato

Fondata dai proff. Giuseppe Mya e Luigi ·Concetti nel 1903. ~ ora diretta dai proff. CARLO COMBA, - c. a. ALLARIA, CENNARO FIORE, CINO FRONTALI, DANTE PACCHIONI, L. M. SPOLV'ERINI, ordinari di Clinica Pediatrica rispettivamente a Firenze, Torino, Pisa, Pado va, Genova e Roma.. Pubblica memorie originali e dà ~peciale cura alla rubrica della rassegna della stampa preoccupandosi di forniTe al lettore una raccolta, per quanto è possibile completa, di ciò che si pubblica. in Italia ed all'Estero, intorno alle malattie dei bambini. Abbonamento annuo: per l'Italia L. 7 O - per l'Estero L. 1 1 O. - Per .gli associati al « Policlinico » : per l'Ita·l ia· sole L. 6 5 - per l'Estero sole L. 1 O 5.

'

Per abbonarsi 1nv1are l'importo all'Amministrazione del Giornale « 11 Poli clinico », Via Sistina 14 .. ROMA. '·

LA

P~EP. A.RA.ZIONE 1\t.IA.TERNA . . .. E LA CURA E PROFILASSI DELLE AFFEZIONI INFIAMMATORIE CRONICHE E DEL RICAMBIO Rivista

Spientifica

(bimestrale)

Direzione: prof. sen. Nicola Pende (Roma), Emilio AitieFi (Milano), Antonio Casbarrini (Bologna. Redazione: proff. L. Antognetti E. Berutti (Gen<>va), · Vito De Blasi (Salsomaggiore). Abbonantento annuo: Itali·a e <Jolonie L . 3 O. Estero L. 3 5 . Escusivamerite per gli associati al Italia sole L. 2 O. Estero sole L~ 2 5. Per abbonarsi inviare l'importo all' Amministrazione del Giornale « Il Poli clinico », Via Sistina 14 • ROMA.

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Policlinico • :

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VttLUME XLVII

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Roma, 23 Dicembre 194:0-·x1 x

Nnm. ol ,

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SOMMARIO. Lezion i: A. Ga9barrini: Due .casi di endo-arterite obli· terante. Prospe&.t2ve: G. Sabatini : Oligo-idrurie e cure di diuresi. Lavori orig•nali: G. La Cava: La bilirubinemia e il suo significato negli ulcerosi gastro-duodenali e nei colitici. Rilievi e comment a : R. Gr·a sso : Patogenesi e terapia delle iniezi'Oni piogene. Sunti e rassegne: MISCELLANEA: F. R. Fergusson: Dia. gnosi e cura. dellà neurosiiilide. - W. Denk: Sulla terapia chirurgica della ipertonia. -. K. W . Schultze : .Morte intrauterin·a del feto .

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LEZIONI •

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IsTITOTO DI CLINICA MEnJ~A GENER.<\LE E TE1\APIA MEDICA. DELLA R. UNiiE::lSirÀ DI BOLOGNA

Direttore: prof.

ANTONIO GASBAIIBINI.

Due casi •di endo-arterite obliterante. <l> l due casi ch0 oggi -vi p1·esel1to si rassomP.gliano n1olto nelle i11anifeslazioni cliniche e ci i)ermeitono di addentrarci in un ca111po interessante della patolog·ia, il . quale r~guarda alcune angiopatie periferiche ~la causa oscura, 1r1eritevoli di tuLLa la vostra attenzi.9ne.

riferi~ce

ad un uomo di 42' a ., S. · C., di p1 ofessione vendi tore am,Pulan le. Dall 'anamnesi familiare risulta che il padre è vivente e sano. La 1nadre è morla a 30 a. per un 'atiezione puerperale; aveva avuto due figli, non aborti. L 'unica sorella fu operata per colecislile ca1colosa e per appendicite. La moglie, vivente e sana, ha avuto sei gravicJa11ze, di cui le prime qualtro a termine e le due ultime co11 esito in aborto; i quattro figli godono buona salt1le. Dall 'a. fisiologica apprendiamo che era stato rifor1nato dal servizio militare per vizio cardiaoo. Forte mangialore, JJuon bevilore (1 lilro al giorno), buo.:.1 fumatore (30 sigarette al giorno) . Ha co11dolto s~mpre vita piena <li strapazzi. An.amnesi palol. remotaJ: Nell 'i11fanzia a11dò soggetto ad aflezioni bronchiali acute. A 20 anr1i co11t1asse blenorragia che persiste tuttora . A 2l anni fu operJlo di appendicectomia, poi $tette bene fi110 a 17 mesi fa. A. patol. recente : A tale epoca risalgono i primi disturbi riferibili all 'attuale malattia; un mattino, dopo essersi alzato, venne collo da violentis. simo dolore alla mano sin., con irradiazio11e meno intensa verso la radice dell'arto, che era divenuto intensamente pallido, b~ancastro ed aveva perduto ogni energia. Per 3 mesi vi residuarono dolori tra• i ' 1, siucroni con battito del 11olso. L 'inf. venne sottoposto a vari trattame11ti medicamentosi (vaIl I caso si

(") Lezione Clì11 ica del prof. Antonio Gasbar.rini, rn.ccollu clal dott. T. Postc1li, assistente. ;

Not izie bibliografi che. - Cenni bi b liogr afic i. Appunti per il m edico pr at ico : CASISTICA E TERAPIA: Meningite melitococcica cronica. - Recidive di morbillo - Forma emorraigica della rosolia. - I clisteri di alcool nell ascesso polmonare. - SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA : Diagnosi differenziale delle splenomegalie. - MEDICINA SCIBNTIFICA : Squilibrio alimentare e nozione di « terreno ». La litiasi' urinaria legata alla avitadllinosi A . - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professiona le : Amministrazione s anitaria. , Nomine, promozioni ed onori1ficenze. No liz ie d iverse. Indice a lfabetico per m ater ie . '

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sodilatatori, iodici) e açl applica2io11i fisioterapiche (iorni, massaggi); si parlò di embolia del! 'arteria omerale. Succe8sivamente i clolori scomparvero e l 'arlo riprese la sua funzionalità pressochè no1male . Da circa 17 mesi il malato ha cominciato ad avvertire anche disturbi dispeptici, rappresentati da dig·estioni laboriose; 3-4 . vo1le fu colto da violenti coliche no,lturne, cosliLuile da dolori a11 'ipocondrio d. e da vomito biliare; non ebpe mai it tero, 11è ieci acoliche. Da 4 mesi 11a cominciato a· .soffrire senso di fre, ldo alle eslremità inferiori. Due mesi fa, nel n1arzo u. s., e sLato colto, per 3 volle, da accessi d olorosi epigaslrici con irradiazi0ne relrosternale , diversi dai tre attacchi precedenti che era110, invece, localizza Li a11 'ipocondrio des Lr()., accompagnati da vo1n ito e privi di irradiazioni. Una selLimana fa insorsero improvvisamente violenti dolori traliltivi, di tipo neuralgico, agli art.i. inferiori, che gli impedirono di r eggersi iii piedi e lo costrinsero a lello. Nei giorni successivi i dolori perdurarono all'arto inter. s., mentre scon1parvero al d .. Da allora il p. è costretto a ma11 tenere semiflesso l'arto infer. s.. Non ha noLa to mouificazioi1i di volume e di colorito del 1'arlò. I disturbi doloro~i no,n erano accompagnati da febbre. L 'obiettività mette in evidenza quanto segue : soggetto brachilipico, pletorico·, di aspetto legger1ne11Le sottere11le. Giace in decubito semisupino con l'arto ii1ler. s. in sen1iflessione. Accusa crisi dolorose trafillive al poplile di s.. Costituzione scl1elelrica regolare, . masse muscolari to11iche e lrolic11e, buo110 slalo di nutrizione. e di sangui ficazione . Nelle regior;ii ingui1)ali s.i palpano alcune linfoghiandole della grandezza di un pisello, piullosto dure,, indolenti. Null~ a carico de~ capo. Nulla al faringe ed alle tonsille. Collo di conf0r1nazione regolare: normale l 'aspetto della regio11e tiroidea. Non Oliver, non Cardarelli, no11 Grocco. . Ber quanto si riferisce all 'app. respiratorio, si può co11c1uùere che non esiste nulla di anor1nale, sia all ' ispeLÌO.L~e che alla palpazione, percu ssione ed ascoltazione. App. circolalorio: ilto della punta JJ.o n vi8ibile ed appena palpabile al V spazio i11tercos tale, inezzo cm- all'esterno dell'emi.claveare. N()n si apprezzano palpatorian1ente, nè urti, nè fremiti. I rr1ar1


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« IL POLICLINICO

gini cardiaci sono: il destro in sed·e normale~ il sin. leggermente spostato all'esterno. Il fascio vascolare appare un po' allargato. All 'ascolt. toni cardiaci in suocessione ritrnica, validi, ben udibili; 1)au$e libe.re. Primo ~ono stil focolaio <lelle s.emilu11ari aortiche impuro e seguito da lieve soffio sistolico; 2° tono accentuato. Polso radiale d. valido ritmico. Prcss. omerale d. (al Riva-Rocci) 158/100 mm Hg. Polso radiale e pressione omerale sin. non rileva];> ili. App. digerente: dentatura in parte guasta, li~­ g ua umida biancastra, fauci pressochè nor111al1. L'addome è di volume e forma regolare, ben trattabile; vi si nota una cicatrice nel quadrante infer. di d. da pregressa appendicecton1ia. La palpazione, sia superficiale cli-e profonrla, non pro,oca dolore in nessun quadrante, tranne che al] 'ipocondrio d., ove si provoca modico <lolore in tiedc .colecistica . Non segni di versamen lo lillcro nel cavo addominale. Fegato1: margine superiore dell 'o t t u~ita reìéltiva ulla V costa a livello dell'emiclaveare; il limite inferiore sporge lievemente dall'arco costale. La milza è nei limiti fisiologici: Arti: nulla di patologico al super. d .. Il sin. appare mo<licamnte ipotrofico ; Ja cute ci-ella mano, specie delle tre dita centrali (indice, medio, anulare) appare liscia, sottile, splendente, anelastica , con evidenti marezzaturè venose. I i11ovimenti attiv:i dei segm enti prossimali .sono tt1tti possibili . , . ed anche cliscretamente energ1c1 e cos1 pure I movimerJti passivi. Impediti sono, invece, sia attivamente che passivamente, i movim.en ti interfalangei e metacarpo-falangei, a livello del medio, indice erl anulare; quest e tre dita si presentano rigide in estensione. L'arteria radiale e l'omerale sin. non si apprezzano pulsanti. I òue arti inf. hanno Iìormale trofis.1no cutaneo e muscolare; il sin. vie.ne mantenuto in atteggiamento ,a~ liev~ semiflessione èlei tre segmenti; il Le:r:itat1vo d1 estensioi1e completa della gamba sulla coscia provoca dolore ]ungo lo sciatico, specie al cavo popliteo; i punti di repere di . tale ne.rvo, sono m~òicamente dolenti. Non si apprezza la pulsazione della pedidia e del tronco tibio-peroniero sinistro. In stazione eretta, dopo breve tempo , si manifesta cianosi del piede sin. con evidente replezione e turgore venoso. A destra si apprezza poco distintamente la pul sazione della pediòia. Al termotatto il piede e la g·amba sinistri appaiono meno caldi delle corrispondenti regioni del lato opposto. Si.sterna nervoso : sen sorio integro. Pupille isocoriche a contorni r egolari, normalmente ampie , ben ~eagenti alla luce, accomodazione e convergenza. I riflessi ten<linei agli arti inferiori sono piuttosto vivaci. All'infuori del risentimento sciatalgico sopra accennato, non si rilevano disturbi delle sensibilità obbiettive superficiali e profonde. Riassunto dei diari. Nei due m esi e mezzo di rlegenza (2/1-15/3/40-XVIII) il P. notò un progressivo miglioram ento dei disturbi dolorosi lungo il decorso del n ervo sciatico di sin.. Come terapi;1 dei disturbi circolatori furono praticati vasodilatatori (acetilcolina) ed antispastici (papaverina, spasmalgina), iodici. fleboclisi clorosodi~he e~ applicazioni fi sioterapiche varie (massaggio, ginnastica , bagni di acido .carbonico, diatermia). Durante il soggiorno in Clinica venne eseguita l'oscillografia delle arterie tibiali, previa iniezione

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di due fiale di Doryl Merck. Dopo un quarlo d 'ora la press. omerale d. era di 110 mm, dopo mezz'ora si manifestò una reazione farmacodinamica paradossa, con crisi ipertensiva che superava i 200 mm Hg. Al inomento della dimissione, la sciala1gin sin. era del tutto scomparsa, persistevano lievi disturbi" dispeptici, rappresentati da peso epigastrico ed all'ipocondrio destro dopo i pasti. La sede colecisti.ca era lievemente dolente. All'arto super. sin. mancava il polso radiale ed omerale ed agli arti infer. non €rano percet libili le pulsazi oni nelle pedidie e delle tibiali. Nel periodo di 1 mese, che seguì alla di1nissione· dalla Clinica, il P. venne colto tre volte da violenti attacchi epigastrici con irradiazione retrosternale: tali dolori non appariYaDO in rapporto ai pasti ed erano accompagnati da von1ito. Non vennero notati rialzi termici. L 'ul.timo attacco si prolungò per pareèchie ore ed era accompagnato da sudorazioni fredd e. La sua intensità indusse il p . ad entrare nuovamente in Clinica (13-4-1940). La press. omerale d. era allora di 120/80; ·si notava la persistente assenza del polso all'omerale s. ed alle pedidie e tibiali d 'ambo i lati. Gli arti infer. apparivano piuttosto pallidi. La ede colecistica si presentava dolente alla palpazio·n e. I riflessi tendinei agli arti infer. apparivano piut1osto vivaci. Le sensibilità superficiali e profonde erano inlt'· gre. Assente il segno di Lasègue. Esami di laboratorio. Dopo ques ti rilievi clinici _ ecco che cosa ci dicon o le varie in(lagin i di labo -iltorio. .. · 1 ' Negativo l'esam e delle urine. Sangue: glo·b uli r. 4.500.000. Hb. 75%; val. glob . O 84· leuooiCiti 10.664, linf. 41 ,5%', mon. 5%. neut;of.' 53%, e'os. 0,5%. Intradermoreazione aJ]a 111bercoli:Q.a: fortemente positiva dopo 48 ore. R. 'V. sul sangue e sul 1iqt1or negativa. Es . del liquiòo cefalo-rachidiano: press. normale, aspetto acqu.:l di roccia albumina 0,33%0. Reaz. Pandy: n egativa; zucchero: riduzione normale; elementi cellulari: 7 leucociti per mmc. Fundus oculi: nlt lla all'infuori di un modico turgore venoso. Azote~ia: gr ò,456.%0. La prova di carico c~lr­ glucosio (1 gr per kg di pes10) non ba messo in .evidenza glicosuria. Il dosaggio del calcio nel sangue ba fornito un valore di m gr 10,lc:Y>/o. Met. basale = + 11%. L'es . radiografico àell'ipocondrio d. non ha òi=mostrato presen za di calcoli della colecisti o <li ima~rini riferibili ad --una .colecisti direttamente vi·sibile. La colecistografia non ba dato l'iniezione della colecisti e tale reperto indica un patim~nto delle vie escretrici epatiche. L'es. radiologico del tubo òigerente non ha dimostrato alcun fatto degno di nota. L 'es. radiologico dello scheletro ba messo i~ luce, in corrispondenza della mal?o sin. , una. diminuzione è el tono calcico a carico delle ultime falanai e degli estremi epifisari delle prime e 0 delle seconde ed ha fatto rilevare piccole irreg~... larità a carico delle diafisi delle prime falangi ; tali alterazioni sono verosimilmente espres~ione di disturbi trofici di origine angiopatica nell 'arto, in cui sono assenti il polso radiale ed omerale. L 'es. ortodiagrafico ba .confermato un.a certa prevalenza ventricolare sin.; l'aorta appariva poco allargata, ma presentava un tono Ò 'ombra più CllpO


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NUl\l.

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SEZIONE PRATIC.\

che cli norma. Nulla di notevole è risultato all 'es. radiografico del! 'apparato respiratorio. Il tracciato elettrocardiografico, eseguilo nei periodi di tregua degli accessi epigastralgici, ha messo in evidenza segni Yaria.!>ili di soiferènza miocardica: una volta (11-1-1940), inversione del1'onda T in D 1 ed un'onda T molto bassa in D 2 ; un 'altra Yolta (27 .. 4-1940), una profonda onda Q i11 D 3 • L'ecg.1nma, eseguito dura·n te un accesso doloroso (18-4-1940), risultava 11otevolmente modificato rispetto agli altri riscontri, per il forte innalzamento delle T nel sensoi della loro normale polarità e per le inodificazio11i (spostamento verso sinistra) dell'asse elettrico. Tutti questi reperti, i1otevolmente variabili, erano verosimilmente da attribuirsi a turbe del circo1o coronarico. L'oscillometria delle arterie degli arti ha dimostrato: assenza di ogni oscillazione manometrica all'omerale s. ed alla tibiale dello stesso lato; riduzione dell'indice oscillometrico (un grado fra 100 e 80 mm) alla tibiale d. . Reperto nei limiti normali ·all'omerale d .. Dopo circa 2 mesi di d€genza si è verificato un aecenno di miglioramento del] 'oscil1on1 etria tibiale s. col ripristino di una lieve oscillazione (di X grado a 80-90 mm), precedentemen le assente. Il controllo comparativo oscillografico, pri1na e dopo l'iniezione di rlue fiale di Doryl Merck e prima e dopo l'immersione dell'arto nel! 'acqua calda (prova ai Heitz e Babinski), non ha dimostrato notevoli modificazioni, se si eccettua la già citata crisi ipertensiva (elevamento della Mx da 110 a 200 mm Hg), registrata all 'o·m erale d. X h <lopo la prova farmaco-dinamica. Due ore dopo tale pTova, la press. arteriosa omerale d. era di 145/70. mm Hg e ta pressione ve11osa alla pie~a del gomito d. 195 inm H.,O. L 'es .capillariscopico, praticato all'anulare della mano d. e s., l1a dimostrato un fondo a toi;ialità rosa-pallido, con presenza di 16-18 anse per ca1npo; le an~ eranç> esili, a forma di forcella o di otto, raramente più irregolari. La corrente apparjva lenta, senza dilatazioni aneurismatiche per il ramo venoso e l'arterioso. La differenza di reperto fra i due Iati era rappresentata soltanto da una maggiore esilità delle anse all'anularé di s ..

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prima g·11erra europea ha J)rcslnlo regolare ser' izio militare nell 'arsena]c cli Capua. Non ha mai difil.orato in zona palus lre. Si sottopose s.pesso · a strapazzi di eccessivo lavoro fisico e mentale; buon tnangiatore, i11odico be\ itore, forte fumatore di sigarette (25-30 al giorno). A. patol. remota: nul1a fino ai 16 anni allol'' duquando ebl>e a soffrire, per circa 15 g·iorni, rante la stagione estiva, di febbri d0Yt1 le a probabile infez.io11e intestinale . • A 19 a. fu colto. da deperi1ne11to organico cori cefalea ed astenia, che scomparvero dopo un mese di riposo in campagna. Durante il servizio militare riportò una contusione alla regione sopraciliare d., da cui resid11ò cefalea frontale periodica, ora scomparsa. A. patol. recente. La presente malattia si pub far risalire al 1928. In qucll 'epoca, a 32 a., il P. cominciò ad accusare slanch ezza ag·li arti inferiori, per cui gli riusciva gravoso il lavoro ch e doveva eseguire, per la m aggior parte, stando iii. piedi. Tale sintomatologia, che aveva colpito al! 'inizio entrambi i piedi, i localizzò in un secondo tempo solo al d., dove si manifestarono ben presto anche parestesie dolorose, dapprima modi che, ma in seguito sempre pii1 accentuate. Alcuni mesi più tardi, aume11tando tali disturbi, il p. notò ancbe che il colore del piede d. ~i andava facendo nettamente più pallido in confro11to al s ., mentre la temperatura cutanea in talB . sede .diventava progressivamente più fredda , fino a dargli la ' sensazione subiettiva ed obiettiva di cc piede gelato ». Durante il cammino era obbligato a fermarsi di tanto in lanto, p€rchè veniva colto da stringin1en lo doloroso alla regio11e sopramalleolare d. oltrecl1è da impotenza fun zionale dell'arto. Fu visto da un sanitario , che gl~ prescrisse un ::\ cura di acetilcolina, senza alcun giovamento, ed in seguito di trinitrina (per os), , dopo la qua.Je il P. el!>be immediato sollievo e potè ·riprendere . con1pletamente il suo lavoro., godendo ottimél salute per circa un anno. Nel 1931, improvvfsamente, nelle prime ore del porperigg·io, mentre aveva già ripreso il lavoro. accusò oscuramento della vista, senso di mancamento e sudorazione; caclde in deliquio per qualche istante; dopo fli ch e rinvenne, sentendosi *** spossato e bagnato di profusi sudori. Dopo avervi fatto conoscere i dati anamne- fortemente Tornato a casa, accusando imbarazzo gastrico, si ~tici e clinici e le inda.gini di laboratorio riprovocò il vomito, alla fine del quale venne imguardanti il i:c malato, vi presento ora un uoprovvisamente colto <la un violentissimo dolore • retrosternale (alla parte media . dello sterno), a n10 di 45 anni (D. 1\1. P.) , scultore: carattere trafittivo, non irradiato, non accompagnato da stato di angoscia o da sen sazione d~ Anamnesi familiare: padre morto a 81 a., mamorte imminente, ma solo da profondo senso d1 dre morta a 42 di setticemia da aborto. Essa ha stanchezza particolarmente spiccata agli arti suavuto 17 gravidanze, di cui due (8& e l 7a) aborperiori. Tale sin torna tologia durò per circa un '?ra. tive. Nove figli sono viventi e sani; cinque sono Venne curato a letto da un med1co e dopo circa· morti in tenera elà per malattia imprecisala. un mese e mezzo riprese il lavoro, godendo ~ Una sorella del P. è morta a 26 a. per una affetima salute per circa 8 a., ossia fino a 4 mesi o.r. zione gastrica non b~n precisata. Nulla a car)co sono· solo di tanto in tanto, sp€cie nel camm1dei collaterali. La moglie ebbe due parti prenare,' avvertiva lievi parestesie alle dita del piede maturi: uno al 7o e l'altro all'8o mese. I figli d., disturbi che passavano prontamente dopo t111 sono vivi e savi, se si esclude una malformapo' di riposo. zione di piede varo congenito nel primogenito. In principio del gennaio u. s. il. P. si .sottoA. fisiologica: nato a termine da parto fi siolopose a disagi per il forzato ritorno in patri~ dal gico, ha avuto allattamento materno, sviluppo paese estero dove eserci lava la sua professione; p$ico-fisico normale. soffriva d 'in'sonnia e di preoccupazioni continue; Conseguì il diploma di abilitazione all 'ins€gnafumava moltissimo (40-50 sigarette al dì). · menlo del disegno. Si occupò sempre come sculLa notte del 12 gennaio fu svegliato improvYitore, prima in Italia poi in Francia. Durante la '

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IL POLICIJNICO ))

da se11sazio11i dj freddo e parestesie al piede d., disturbi che 8co1nparvero. in stazione ·e retta. La notte seguente comparve identica sirì.tomaLologia, che però non si attenuò nè con la .stazione eretta, nè coi bagni caldi, durante i .quali i1 piede assumeva colorito rosso-bluastro e le pares tesie si tramutavano in veri dolori. Tali disturbi durarono, accentuandosi, per tutto il mese di genriaio ed o·b bligarono il 1P. al letto; erano resist_e nti al trattamento con trinitrina e papaverina, tanto da indurlo a fiarsi ricoverare in questa Clinica Medica (13 febbraio 1~40-XVIII) . E. O.: Soggetto di costiluzione . scheletric\;\ regolare, con note longitipiche. Masse muscolari alquanto esili ed ipotoniche. Stato di nutrizione piuttosto scadente, pannicolo adiposo scarso in ..ogni sede. Cute sottile, abbasLanza elastica, senza fatti distrofici evidenti, di colorito pallido ovunque. ~lucose visibili, pure lievemente pallide. Sislema pilifero: normale. Sistema linfoghiandolare pressochè indenne; si palpa qualche linfonodo piccolo, mobile, indolente, alle regioni inguinali. . Capo: mobile, indolente. Pupille isocoriche, a contorni regolari, normoreagenti alla luce ed all'accomodazione. Nulla a carico del facciale e degli allri nervi cranici. Lingua rosea, umida; dentatur~ i11 parte n1ancante. Nl.1lla alle tonsille ed al cavo · farir•geo. Collo: esile. Nulla alla tiroide°' Non si palpa l 'aorta al giugulo. App. respiratorio: torace di soggetto longilineo, a conformazione tendente al cilindrico. Respiro di tipo mis to, fequenza 18 al m'. Spazi intercostali piultosto ristretti. F. V. T. normale ovunque. St1ono chiaro polmonare in tutte le regioni; basi bene esp ansibili, all 'XI spazio lungo le paraYertebrali; campi di Kronig normali. Murmu re vescicolare normale ovu11que, rari sibili e ro11 chi. Non sfregamenti pleurici. · Mediastino: indenne. Cu ore: itto non visibile, percepibile alla palpazione in V spazio un cm all 'esterno· dell 'emiclaveare. Limite d. dell'aia di ottuf-ilà relativa X cm all 'infuori dell{l margino~s lernale d.; normale l'angolo epato-cardiaco. Limite sin . lievemente spos talo in fuori nella porzion·e compresa dal ventricolo sin. Toni puri su tutti i focolai, non rumori di soffio , nè sfregamenti pericardici e peri aortici. Fascio cardio-vascolare: ampio come di norma. Polso: ritmico, piuttosto piccolo, teso come di norma, frequenza 80 al m '. Pressione arteriosa: O. D. (Riva Rocci) 120/70 mm Hg. Addome: di confor~azione normale, indolente spontaneamente ed alla palpazione superficiale e profonda. Non segni di versamento nel cavo peritoneale. [legato: margine superior~ dell'ottusità relativa - • al VI spazio lungo l 'emiclaveare; lungo la stessa linea si palpa il bordo inferiore sotto l'arcata co1 stale,. debordante di circa 1 dito trasver:so, Jjsc io, indolente, di con sistenza normale. Alla sinistra lievemente più all 'infuori della norma. Mil.za: non si p alpa il polo inferiore sotto l'areato cosi ale: alla percussione il limite superiore si trova all '8° spazio lungo l'ascellare media. Loggie renali: integre. · Arti superiori: non esistono segni di lesione dei tronchi arteriosi: le arterie radiali ed ùmerali

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sono hell percepife e presenlano al Pacho11 1111 indice osc. ilìometrico prcssochè normale. Arti inferiori: il piede d. è più pallido e più frecldo dc! s .. Non si 11otano fatti distrofici cutanei, ma solamente modico turgore venoso. D'am-l)o i lati 1nanca il polso delle arterie pedidie e ·popii tee; le femorali pulsano meno che di norma specie la d.. ' Gli indici oscillometrici al Pachon dimostra uo completa scomparsa dell 'osciJlazione arteriosa a Ila gamba d., diminuzione nelta a quella s.; pure alla coscia d. i valori oscillometrici sono notevolmen le diminuiti. Alzando passivamente gli arti infer ad un livello sùperiore al piano del letto, si noti.1 dopo un po' di tempo modica accentuazione dcl pallore del piede d.; invece, ponendo il paziente col piede d. penzoloni sul letto od in posizio11e eretLa, si nota che la cute dell 'arlo, dapprima pa 1lida e fredda, va diventando gradatamènte più rosea e più calda. Facendo co1npiere al malato a]c~ni passi veloci, si osserva che, contemporaneamente alla comparsa di un dolore a cintura alla regione sopramalleolare d., il piede diven I a più pallido: alcuni is lanli dopo ricomincia gracla - · tamente a ~olorarsi. La .forza muscolare degli arti superiori ed i11feriori è pressochè normale.Sistema 1iervoso: psiche e ~ensorio integri. Normali i riflessi cutanei e mucosi. Riflessi tendinei (rotulei ed achillei) debolissimi, a mala pena proYocabili con le inanovre più sensibili~ Tono muscolare diminuito; motilità alliva e passiva nor1nale. Sensibillà normali. Non segni di atassia a carico degli arti e del tronco_ Riassunto dei diari. - La si11tomatologia soggettiva ed oggettiva perdurò invariata oltre 20 giorni, resistendo a forti dosi di papaverina ed al trattamento iodico. Solo dopo tale periodo, il P. con1inciò a notare regressione delle parestesie do lorose, del pallore e del senso di freddo del piede d., e ciò in coincidenza ad un trattamento• cou papaverina (25-30 cgr. al dì), associata a fleboclit-> i di soluzioni ipertoniche di cloruro di sodio. La cura fu sospesa dopo alcuni giorni per sopraggiunta trombosi delle vene cefaliche de11e praccia, accompagnata da dolori alle spalle che persistono tuttora, malgrado la scomparsa delle manifestazioni tromboflebitiche. Quindici giorni fa insorsero dolori alla coscia d.; un nuovo esame fece rilevare una riduzione dell 'indice oscillometrico (da 4 a l ' alla -femorale. Le condizioni del piede d. sono stazionarie; persiste la mancanza del poJ so pedidjo e popliteo d'ambo i lati. Esami di laboratorio. - Ed ora passiamo agli esami di laboratoJio. l\ egalivo l 'esame delle urine. Sangue: glob. r . 4.405.000; Hb 73 %; voi. glob. 0,82; leucoc. 7440 (li11f. 28 %, mon. 4 ~~' neulrof. 65 %, eosin 3 %) . . I11lrarler1noreaLione alla tubercolina debolmente positiva; R. W. sul sangue e sul liquor: negative . Es. del 1iquido cefalo-rachidiano : press. normale. aspetto acqua di roccia, albumina 0,33 %, Pandy e Nonne-Appelt: nega livie. Sostanze tiducenti: in quantità normale; ·elementi cellulari: 2 let1cocili per mmc. Azotemia O 391 %, glicemia O, 111 % caJcemia 10, 7 ~{:,, cloruremia 479, 7 %, inetabolismo basale + 10 %. L es. radiografico del torace ha messo in e videnza cl1e il legamen Lo freno-pericardico appare più opaco e più netto che di norma sul suo contorno sinistro e posteriore (probabile esito di pericardite circoscritta); non si apprezzano tratti del I


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SEZIONE PRATICA

contorno cardiaco ectasici o non pulsan'ti. L 'omI11oltre, abbiamo constatato agli arti inferiori, bra aortièa non è allargata, ma più cupa che di n·e i quali 4 mesi fa insorsero parestesie e donorma. lori i&pecialmente a &. , un polso pedidio asse111L 'es. ortodiagrafico ha fatto rilevare un lieve te da questo lato e poco distinto a d .. ingrandimento del cuore in toto, con prevalenza Nel ~eco1tdo malato abbiamo ap1)1-.:30 che 12 ventricolare sin.. ·· a1.1ni fa aveva ·accusato stanchezza agli arti inII tracciato ecg. dimostrava segni evidenti d 'in· feri?ri e ,~,he su~cessi~ame nte soffriva di paresufficienza coronarica (grandi onde Q ed ·onde ·r coronariche in D2 e in D 3 ). stes~e e. d1 dolori al piede d. che si presentava L 'oscillon1etria delle arterie omerali è risultata ' I).f.t]l1do e freddo. A.b1biia1no saputo ino·l tre che nor1nale; riportiamo, invece, i dati oscillo1netrici dopo 8 anni di b eness1ere inoorsero improvvi<1C'gli arti inferiori che si presentavano alterati: sam.e nte nuo·vi episodi di parestesie e ·doloifi 19 fephraio 1940: indice oscillom. gamba d.: O, allo stesso pied-e, cl1e in stazio11e eretta diven- ... gamha s. : o:s; press. arter. omerale 115/75. , tava di ~olor 'r osso-bluastro. Corris.pondenteIl '2fl 1narzo 1940: indice oscillom. gamba d.: O, Jll-O·n te ai -disturbi riferiti dall '.anamnesi, l'esag amba s. : 1,5; cos.cia d. : 4,5, coscia s. : 4,5; press. 1 1~1e. ~0 biettivo ci dim?s~ra ]a mancata percetarter. omerale 125/70. t1b1l1tà del po lso ped1d10 e popliteo d 'ambo i Dopo i11a.lazione di 5 goccie di nitrato di amile, lati, un' os-cillom-etria assente alla -pedidia e ri·eguite pron lamcnte da vasodilatazione e senso di dotta alla femorale d., forten1ente diminuita calore a1 Yollo, i ebbe modica diminuzione della alla pedidia 6 .. press. art. omer.ale (110/65), nessuna modificazione a carico dei valori oscillometrici. . In entrambi i malati non notian10 una vera 26 aprile 1940: indice oscillom. gamba d.: O, C(lmpartecipazione del circolo venoso. Solo nel gamba s. : O, 75; coscia d. : ·1, coscia s . : 3; brac- · 1° caso si osserva al piede s. un ritardo del circ io d. e s.: 6, press. arter. omer. d.: 125/ 70. colo vefluo e cia1101&i in stazione e·r etta. Questo Conclusiorie: indice oscillom. assente alla tibiale rilievo · ·della mancata compartecipazione de] <lestra, debolissimo alla sinistra; netta ridl1zione circolo v·enoso nei nostri due casi ci tornerà alla femo rale destra. util-0 più tardi! quando .acoennerento ai rapDopo 1'iniez .di .5 cc. di acetilcolina Erba per porti edl alla f1·equenza delle Jesioni venose- nel ,-ia endomuscolare, il p. non accusò alcuna senco1·ro di ·. alcune affezio1n i arteriose1. sazione speciale; si è potuto oss·ervare, dopo 15', Acca11to ai disturbi circolator1 .arteriosi d einodica- diminuzione della press. arter. omer. d. gli arti, diail.zi .descritti, don1inano nella sin(110/70), n('ssuna 111odificazione t]ei valori oscillometrici. tomatologia di entrambi i nostri 5oggetti gli Capillariscopi.a: anulare della mano d. , fondo: attacchi di tipo stenocardico. 1onalità ro~ea. N. 20 anse per campo, in 1naggioRico1·date che il 1o, malato è stato colto 3 ranza a forcelle, otto; poche a cavatappo, rare a Yolte nel m ·ese scor~o da accessi dolorosi altrifoglio. Corrente granulare, plessi subpapillari }'-epigastrio ·con irradiazione retrosternale, difturgidi. ferenli ·dai tre o quattro ~ttaccl1i più :reimoti Alluce d el piede d., .fonclo: tonalità roseo-vinosa, ch1e erano, in,rece, localizzati all'ipocondrio d .. n. 30-32 anse ~r campo, irregolari, con dilata.arcoim pa.g nati da vomito e privi di itTadtiazio11i zioni aneurismatiche nel punto di passaggio fra do lol'lose. ramo veno o etl arterioso. Pur dominando la forRicordate a11rhe ch·e il 2° malato ha presen1na a forrella corta e tozza, si os's ervano anse pii1 1.ato1, 9 anni fa, un episodio di ossuran1ento irregolari, tortuose, ad otto, a racchetta, qualcur1a di vista, di deliquio e ·d i ·vomito, · se·g uiti ida a trifoglio. Accanto ad anse dilatate a corrente torpida, I)e esistono di esili, spastiche. Plessi subYiolento dolore· retrosternale, s1e11za proiezicr1e papillari, lurg-idi. lor·t uosi. in altre sedi e 'della ·durata di un'ora.

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Tn J>O:--sesso dei dati. necessari, pos.sia1)10 i11iziare la discussione clinica, rileva11do c.h e ci tr()viamo di fronte a dt1e soggetti· giovani, n on luetici, in quanto la sierodiagnosi di Wassern1ann sul is angue -e sul liquor risultano , al riguardo, negative. Avremo peraltro occasione , più o] tre, di accennare al sospetto di lue nel p1i1no soggetto, la cui moglie ha avuto, due ahf_)rti. Il primo malAto è forte n1angiatore1, b 1evitore e fumatore, il secondo è un ::nangiatore ed Ull intOSSl1C1ato da fumo1:. entrambi si erano sotto1:-,osti i1el passato ft vita molto· strap azzata. In entran1bi l'orientamento diagnostico ci porta ad ammettere una fase de·cisamente circolatoria ·d ei rli turbi. N€l 1>rinto inalato abbiamo, i11fatti, riscontrato l,a ssenz~i. della pt1ls.azione a1teriosa radiale edl -0mcrale all'arto di sinistra, il quale 117 nt-e-si fa ft1 sede di 1m<\ 'ri olenta' c risi .doloro~a. 1

Qual '.è il significato. di questi attacchi? Nel l!o malato si .m anifestaro110 du.e tipi cli attacchi che rite1n go di 15ignificato diverso. Il primo· tipo è rappresentato da coliche notturne con dolore all'ipocondrio d. (senza irradiazione) e vomito biliare; esso tro:va corrispondenza nel reperto clinico· della colecisti dolen te e d1el fegato modicame11te ingrandito e nel rilievo radiografico d elJa cc colecisti €'8clusa ), . Se i primi attaccl1i so.no una manifestazione tipica ·d i colecistite, i tre recenti ·n e rappresent;.1 no forsé una var~età aLipica, la varietà epigastral1gica . di Groieco e Cardarelli o una ' 1 ariante pseudoa'n ginosa? Prima di ris.pondere a tale quesito, conside riamo il reperto ·cardiaco del no~tro malato : il cuore è risultàto plessicamente e radiolog icamente un po' ingr·andito con prevale[lza della sezione ve·ntrioolare s.; iJ fascio vascolare è tm po' allargato; sul fo cotaio aortico si ar1

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IL POLlCLINICO >>

[ANNO XLVII~ Nul\t. 51]

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p r ezza un so ffio sistolico e·d un 'accentuazion e N eill 'esposizio11e del reperto cardiaco 'rilevai del II tono, la p1r es.s.ion·e aiteriosa è le,g ·germe·n te , che il cuor.e; con urto puntale non visibi~.e , :i nn.a lzata (158-100). · L'es. elettrocardiògrafico, nè palpabile, presentava un'aia liev.emente inpraticat o n ei p eriodi di treig·ua ·e' durante un r egrandita; la pressione' arteriosa era norn1ale cente attacco epig·astrico }1a rrtesso co·s tante(120-70); l 'ecg ..rnma dimostrava evidenti segni n1ent.e in riliev,o. segni di sofferenza mioc.a1~dica d 'ìn s uffici-enz.a coro.nari.ica: L'·esame radiologii1nputab1ili, p·er i caratteri ecl anché· per il loro· co n1e.tte.v a in evidenza ·un'aorta ·più cupa ch e di norma, ed in ·corrispo nde.nza dell~ regione rr1ute1v ole asp ettQ·, a turbe d el circolo co·r ona• p untale·, ·d al lato sini~tro e po·s teriore, seg~ni 11.CO. I 1Conclu·dendo: 'il 11os1Jro m alato· p1·esenLa ·una 1)robahili ·d i pericardite adesiva circoscritta . Tenerl,d o· presein te il prolungato ~ ttacc-0 stel esione ao1tic.a ed .alterazioni coronaricl11e ed il 11ocardico di 9 anni fa, rileviamo che il quaqua1dro clinico .dei tre r ee.e nti attacchi 'e pigadro doloroso1 co1r1hacia con la possib,i lità dì ur1 stra4~'ici , con irradiazione r e trostern.a Je, rienin fa1-to mi.o car.dico a &intomatologia ·gastrot r a n ella sind.r ome coleci&to-cardio·-.a ng·inosa. car1dio-angihosa, infarto, di c,u i possian101 ra-vCort ·q1u esta d efinizione io escludo La varie, tà ·pseudo1a n.g inosa d e·1la colecistite, in c ui la visare t uttora g li esiti tardivi elettrocardiografici (segni d'in&ufficie1~za coronarica) e radiolo6into1nalologia atipica precordiale è costituita gi:ci (p ericardite c.irco~ritta, senza -.tneu1isma, ,ffil una sen1p1lice riper cu ssiq·n e· algica, s€nza alammotte ndo che l 'i11farto fosse stato. superficu:n a notevole compartecip·a ziòne cardiaca, ciale). ·· contrariainente all 'evidente co·n 1promission·e Concludendo.: .anche ne1 secondo malato le c.ardio-aortica, e1d i11 partiic olar-e, coronar·iic a, rilesioni vasali intereis sano, oltr·ecl1è le arterie J.e,·abile· n el nostro cat:>o. · de~·li arli, le coronarie e. l 'aorta. , N·el vasto ed an1c,oir'a ·poco esplorato cam ·po Quà l 'è l~eziologi.a JJ. ~ali lesioni artoci,ose? Ardelle rip 1e1rc~ssioni viscer.ali, lè correlazioni fra lerio1scl erotica o luetica? Il c.a'1~attere del1e alvari org·ani, .an ch e lont~tni , µo ·so110 n1 ~tJ1ifestar­ ter.azìoni dell'aorta, ·rile·v ato. .a ll'·e1same . . clinicosi non solo attraverso feno111eni doloros] , rn a iadiolo·g ico, e d il criterio di fre.q ue11za p•:revaa n ch e attraverso feno1r1 e11i sirnpaticil ·cli ti po le11t0 cl~·li i11farti iniocardici di origine aFterioar1giospastico.. Avete ai:r )•reso con1.e gli a tta'Ccl1i dolorosi, localizzati '· ·prirr1iti,~arnente .all'ipo- scl erotica, ren·d orn o, pil:obativa la prima ipotesi. Nel seco1Ldo n1alato i dati ana11111e5tici, clinici e condrio d. ' abbiano s.ubìto uno Sp1osta1nento sierologici i1on offro n o alc·u n e.le'me11to favorev er so l'epigastrio , con pro·i ezio·n e r etroste'l·navole ad a1nmette·r e tm' eziologia ln~tica d'e.i dile·, di tipo 1&teno car.d ico. f.Lurbi. Q uanLo mai u11 so·~ p1e tt o di lue potr·eb·:È insorta ·oosì una i1uo" ,a ~i11dron Le riflesb,e es:&er e av·a nzato n el primo sog·getto , la cui · sa. viscerale , in c ui il dolo;r:e della 1spi1'1a irri\.. mogli.e ha .avuto due a borti. Ma torner emo Sll tat.iva coleèistica non aveva più S1ed·e: .all'ip.oquest.) punto più ol tre, a r~roposito ·del procondrio cl. i ma si avvicinava ) ·per le· ·peg·gio,r ate grn.1111n.a terapeutico. · condizioni d el · cuore, al preco1·dio; ,ri si rip etP rocedondo n ella discu ssio11e, cer ol1ian10 cuote,ra , f.acendo· prese:l s ulle coron a rj·c· alterate ora ·d 'inte·r pretare un .altro dato· rilewato all 'Qsa·d in istato ·di l abilità v.asomotoria, pro' ocar1~ervazion·C1 del ·primo mala.io : qual'è il signifi- , done lo spasmo' e d ag·g1·a,randon e 1' inst1ff'irie11 C.()tO d ella scomparsa ·d ei polso radiale· e d om eza oir·g·an i• c,a: rale sini~t1·0. ? Chiusura iniiprovvisa. d01 embolia>· Questo caso n1e1·ita ·di ricl1ia111are la 'ostra. cli cùi parla l 'an.a 1nnesi P Tale jnt·erp1•etazio11e attenzione so·pr.a una diffeT-eI1te rip ercussio'l)C i1on è so1:;t,enibilc·, se no11 ci è dato di s vteil are i1ello s tesso arytbilo viscer ale : sopra l ' interu11a n1a1attia ·err1bolizzante 'cardiaca (stenosi d ipend·enz.a fra la sindron1e p,1:e1cordiale €- la 1nitralic.a, c ondizio·n i ·di tron1bosi intr.acarid iasindron1·e ipo:c ondriaéa clestr a., rrLa ad e.ffetto ric.a), o· non ci è dato di co•11statar:e gli esiti, sofl-esso inver:"o', risp etto a quello ora co,n sidelitan1ente gravi, in g·a11grena, seg·uenti a·d u1ìa Tif.t·o . Ricotdate il caso di infa rto n1iocar,dico) i1nprovvisa cl1iusura embolica. 1 oggetto di un.a mia p r eced ente lezione, in cui Non possia1110 pre11 1 d~ere in con~ide1~az ion e il dolore:, inv·eCe di manifestarsi al precordio , u11a trombosi d'a cotsta cer·vicale soprannume·era all 'ip·o condrio ·destro , ricl1iamatovj . dalle 1·a1ria1, escl11i&a del resto anch e dal c.<;>ntrollo r.aminor.ate co,n dizioni della coleci sti. rlib1lo1g ico., ed acc·e·n niaino' app1en St all'ipotesi di Parl a1rLrn.01 allora di «'infarto 111iocaraico a un' a.rterite obliterante; tra..u,ma.f:ica. . sintomatologia {)Oleci s:titica » le citan1mo anc he Se il p. avesse presentato t1n a r e,c ente s.i nto.J un è.aso 1s.imil0 di « infarto miocardi·co· a s.in:· in,at,o logia acuta, in11pon·ente, pr0io0Tessiva, .a-' tomatologia ·pre, ralentem ente pseudo·col·ec.istiti,,.remmo potuto ammetter e UJ7.) arterite irtcon1.-· ca >> illus trato• d.a IF rugoni) in -eontrapp-0sto· al pletam,ente obliterante col.i u.1io spasmo in s1it·11 caso attualCT il q·u ale cof;tituisce una « sindro- improvvis,a.,meirite so.v rappiosto, e~enienz~ es·p rescol1e cisto -cardio-anginosa ;> . ' ·&.amepte ricordata 11ello r elazioni di Scala < Ed1 ora studia1110 il significato, d ell '.a ttacco Lìan . M.a oggi è trascorso _rr1olto te1npo da tale ~t·e nocardico (b reve d eliquio , ·vomito·, . eguiti e1>iisodio , la scomparsa ·di(31 ])Ol&o o·m erale si n1.antie11·e· costante 1e la prova deJ bagno caldo da violentai dolo·r e r etrost€rnaJe·, durato 1 ora), di Babinski e Heitz e dell '.acetil colina , rirrian~ avvenl1to 9 anni .fa nel nostro· secondo i11alato. 1

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\ 'oi sapete 1 ch~ in diabetici di a11tica da,t a ~ osser~a110 .arteriti, che inso rgorr10. senza pro<iro1n1, presentano, ·dJeco1~&0 assai rapido ed evol vo110 non rara111ente verso la gangrena. Noi escludiamo che nei nostri .casi si tratti di arteril.e diab1etica per l 'af.senza di dati cljnici e di laboratorio (glicosuria, iper glice111i.a, gli cerr1ia), favorevole a questo· concetto. NorL abbiarr10 nen1n1eno ele111enti per sospet13re 11n,arterite post-irifettiva, j)Oichè mancano i p re•cedenti .di n1alattie che 11otoriam·ente la l)OSS.Qno determinare (influ·enza, scarlattina, tifo, maltese, poilmoniteJ difterite, Teumati&mo articolare acuto, infezio11i setticl1·e in genere). Tali art·e:riti colpiscono di 1)rèferenza gli arti ir1fer.iori, si accompagnano a parestesie,_ pa1lore, .cianosi, dolori ed alla scornpiarf;a d el p-01so pedidio ~ posso,n 10 evolvere i.t1 gangrena, con 11ecessità di amputazione chirurgica. · Accenne rò n1olto r.apidame11te ad uffezio11i cau sate ·da disturbi tro.f ici d·elle estre1nità, ir1 cui fenomeni nervo·s i e circolatori vanno cornrnisti , esse11do11e Tesponsabile i)rincipal o il s i~tema n e1uro-vege tativo. È questo i] g1'"uppo delle i11alattie vasomotorie o trofiche 0 angiotrofoneurose, a cui appartengono anzitutto l 'acrociariosi (Crocq ) o ao.roasfissia cronica (Cassirer), ,c,h e va scartata, perchè l 'affezione * ** Diag11osi di/ferP,1t.ziule. - l'ossia1110 1H..:11"tia rc colpi1&ce ·di preferenza do1111e dalla pubertà .ai ad una s indrorr1e dolorosa , espressione <li u11 30 artni e più rarairtente all'epoca della 111e noproc~sso neuritico, cl1e deternti ni anche u11a ~usa, più d'inverno che d'est.ate, e si loc~t­ irr1potenza funzionale d ell'arto? Lo escludian10 lizza sempre alle n1ani , l e. quali so110 tun1-eper rr1anca11za di alterazioni <l·elle. f\en sib1ilità f.atte ed as"' un1ono colorito, ch·c dal ros.soi-fosco obbiettive e del re~·ime dei rifle si. Nel secon- \·olge al vio1aceo. Raram·e nte compaiono dodo ma]ato i riflesisi tendinei agli arti inferiori lori, me11tre assai spesso si trova as. ociata la sono bensì d·eboli ed associati ad una certa iJ.>0lensione arteri 01sa. In tali og·getti la i)atog·oene i è cl1iara : squilibrio n e uro-,1 cgetati,10, ipotonia 1nuscolare, ma vi sono soprattutto co8picue· alterazioni ·dell 'indice oscillo1netrico, i11ovarismo , ipopar.atiroidismo. Ma il quadro che· non tro·v ano · spiegaz ione in una lesio11 c cl1e vi ho tracciato è trop1po dif;simile da quello 11euritica CY neuralgica. Qua11to mai, nel nodei nostri casi, per non dover esser.e·· e~cluso. stro pri1110 i11alalo , affetto da ~ciatalgia s., pof'- J: tant·o1 1neno possiamo invocare l'eritt·om.eilalgia od acro patia vasonioto·ria cl i M1 eil -A1il eh ell, siamo •s upporre cl1e fra Ja forn1a morbosa vala qual e ha in con1une co i nos tri casi solta11tc, scolare e l'affezione 11crvosa vi po. . sa essere crisi doloro·5e .ag·li arti. Ger1e·r alrr1ente :i nch e g li <.jualch-e nesso patogenetico e no11 una sempliarti ~upeiriori partecipano a questa forma, le ce coincidenza. Sappian10 quanto grandr· è I.a parti dii . tali colpite F-ono torpide e r o·ssastre influe11za del sisLema nen;oso sul trofif.imo dei fi110 9.1 ros&o porpora, le crisi compaiono più tessuti e sulla funzi101n e dei vasi periferici , ed facil111ente d'estate ch e ·d'inverno. A base .del io Yi ricordo u11 caso, presentato a Pado.v a, di proces.s o sta t1n 'ipere111ia attiva , in contrasto un'arterite obliterante giovanile in og·getlo con i disturb·i ischemici arte riosi prr. rnti nei e.o n lesioni del nervo iscl1iatico, in cu i abbiamo preso in considerazione, dal. 1)unto di ,.i la nostri casi. Piuttosto, c't' d.a co11~iderar · la pob~·ibilil ~i . patogenetico, la singolare co in c idenza di tali d i uno stato acroasfittico S l l base ca.rd10- v(Jsco.affezioni nervo~e e vasali. · lare; c ito il ca$O descritto cla Chalier ei quello Nel ca1n1)0 delle affczio.ni d el sistema nercli Gl1·e-rardini i11 soggetti affetti da s leno. i Jnivc>so si polrebb,e in' OCit re l ·eisisterJza di una .tabe o di una siringon·1.iel'ia per spieg·.are1 i di- t.ralica. La sintomatologia -è dominata <la fcJ1omeni asfitti,r i e gan,g·r enosi, con locali z2asturbi dolorosi o trofici (in veritù assai carsi). zio11e simmetrica alle l)arti distali. La ·patog<·presentati nei nostri sogg·etti; nessun a1·g·ome11to peraltro anan1ne~tico .od .obbiettivo· (distµ r- ., 11esi è dovuta a depire~·sione c ircolatoria ca1,diaca , assocjata a lesioni aTt.eriolari (i pcri)Jasia bi di 1&ensil1ilità) o ~.i c r o 16~· i co convali.d~ tale <lell .i11 ti111.a e dJegenerazione della n1L1. colare, lJ)Otesi. · su ba e tossinfettiv.a). Scartian10 questa })OS ·i1\fa itei n o~ Lrj dul' 111alati la lesio11e .l'o1t LJ.ilità per assenza della stenosi 111itralica e de1·dame11tale rig·uarda iJ .re·g·intei v.a scolarc arte1o f.COlTIJ.)enso ca.fidiaco e per la diYcir~ ili't d el .;1·ioso, ossia u11·affezione arteritica. quadro Illorboso. J>ossiamo pen~arc ad 11n 'art <·rite diabetica? gono senza effetto. Nel no . lro i11alato dobbiamo pensare pertanto <l(l urta chiusura arteriosa co1npleta -ch>C) i11cl i11ia1no· a localizzare a rr1onte dell 0111erale, jn un tratto della succlavia. Le co111parteci1Jazioni flebitiche, facili a verificarsi lJer prop·a g·azio11e ·di continuità là do ve !,arteria e la ve11a so110· a contatto, ;mane.ano nel nostro caso e ci fa11110 pertanto su1)1)orre c)1e l 'occlusione abbia sede 11ella IJorzio11e ii1terscalenicu della s ucc1a via, là dove il vaso venoso è allonla1l.aLo daJl 'ar terio ~o per 1nezzo del i11u colo scaleno anteriore. Per quanto riguarda il m e ccani_1110 dei distm·bi circolatori agli arti inferiori d ei nostri due soggetti, e particolarr11ente all'arto inferiore· sinistro i1el primo caso e al d·estro neil secondo, dobbiamo ai11mettel'e un 'ischemia da stenosi arteriosa let1ttam en.te /Y.rog ressiv.a., aissociatCll, 11 el 1° n1a.la/.o, at1 tin. ritardo dlet C.1.i11.. colo r eflii o (turgore ' eno. o e cianosi , specie i11 s tazione eretta). Co111le vedete, c i trovian10 tli fro\l.1te a.d u11u for111a n1orbosa con ne tta ·1>redor11inanza di alterazioni ' rasali orga11iche, n1enlre l'elemento ::ipastico, a c ui accenneren10 più oltre, riveste in e·s sa minore irnportanza clini ca. • 1

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<e IL POLICLINICO ))

[ANNO

XL' 711, NuM. 5~1

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E neg·hian10 i1'e:i nostri casi anche l 'e1&i~tenza . di una periarterite nodosa di Kussmaul ·e Maie.r, n-.aalattiia aQ. . .ezìologia oscura, che spesso· fa sieguit.0 ad un'.infezione (reumatismo articola- . re acuto, scarlattina 1 influenza, difterite·, erisipela ~ . tifo, gon,o.rrea) -e si ~v1olge c·o n quafdro· di sepsi ad inizio. talora , acuto, decor50 piutto- . sto rapido, febbre, anemia progr·e>ssiva, i'n.t ensa leucocito·s i neutrofila, dolori .articolari e1rnu~colari, .albun1inuria CQil1 cilinqruria. e nte1'o·r ragie, sil)to~i peritoneali , .d.i sturhi cardiaci. Si palpano noduli, non soltanto lungo l e pareti dei ' 'Dsi, m.à. .a nche; nel sottocutaneo e nello . spe..~re ·d ei m ·u scoli. Il lun1e va·~le 1iman ~ pervio pér la norn1alità dell 'intin1.a , essendo le les ioni limitate alla m ·e dia. ed all'avventizia, oon esito, talvolta , n ella forniazione1 di piccoli • • ar1eur1sm1. Possiamo noi pe11sare ad una ga.rig1•ena1 si1nnietrica delle eslre11tità del morbo di Rm) n.aind.? Il JYrimo i)eriodo, . di sjncope l<)cale, ed il terzo,, di ·ga11grena ' simmetrica, devono ·essere qui seJ1z'altro esiclufìi. Rimane da consid·e rare il 2° :periodo, es.sia la fase asfittica ((cianos i, dolori, occlusione dei vasj arteriosi con scomrMrsa 1del J)0lso e lfj()OD1parsa dei dati lo(s~illo ­ Trtetrici). Il n1oi~bo co1lpisce pe~·ò pre·v alenten1ente donne con . alt~e1~WLio1ni del ~istema 111er' 1oso . ·vegetativo o·d endo·c rino. (specie genital e) e si lo.c,a]izza più spessa, ed in moid o _simm-etrico, agli arti s·u periori; per tutte• qu·e'St e ragioni .esc;ludiamo tale po5sibilità. , Riman·go.i10 da con·&iderare. o-ra due malattie. chP col-,:>isicono , in"\rete. qt1asi esclt1s-iva- · 1nentc i rnaoc.hi : 1'arteirit:e obliterante giovanile e la lromboa.11.qioite olJlif.era.nte o morbo cTi 1

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Biirge.r.

Si tratta i11 ve rità ai forn1e cl1e non è faci1c tenere dis.tint·P· pratican1ente. L'arte-rite obliterante giova11ile, :'tudi,a ta ne.J 1879 da Wini~varter, l1a u11 inizio· sub·d:olo , ro n .a,nteceden.ti i11fettivi o tossici e decorso a~sai lento. La si11l 01natologi.a è cal'atte·rizzata da dolori, ·da claudiçazione intern1ittente co11 -e volnzio11e· ab1itu.a le in gangre·n a. Il 11ir0rbo di Burger (descritto n el l ~.1ro1) ;o tromùangioite obliterante primitiv a.· delle a.rterie e delle veri e peri/ eriche, insorge in asi5ie11za ·di ogni antecedente (i11 parti colare df o·g ni pl'e·c·edente specifi:c101) ed e vol,re a.d ondate -subiacute o recidivanti in 3 periodi: il }primo p erioclo è carattèrizzato da manifestazioni trombofletiche sub·dole , con lievi n101,1imenti febbrili e trasformazione i11 cordo11i duri, talvolta con a spetto a rosario per nodùli dis~.minati 1l1n.~o. il v~so, eh-e poi si riassorbo·n o. ll second·o periodo è caratterizzato1 dal pas1~aggio del proces.so alle arterie , con stenosi d el lu,nle per opera di tro111bi, rivelata olinican1ente da parestesie, pallore, dolori , claudica- , zion·e : i di~turbi si attenu.a110 con posizione ciecliv·e dell'arto ed ·è .c.aratteristico· l 'atteg·g ia1 ne11to delle g~ambe a per1zolo11i (ta 1 l (ltto, <)~ ­ ~endo rr1a1 so1)orté\t.a la i1osjzion e o ri 7.7.0 n1 a le 1

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dell·e estremità'. I distul'bi posSOI\<01 in set.gui1o scomparire i)er ricanalizzazione del tron.1l)o. Il terzo i>eri(1do porta, per. l'a.g gravarsi clc>]ie le5-io11i, alla g•\T.lg·re11a . . _ La .differe11za fra l 'endoar~e1ite g.ioNani1e di~ ' 'Tini,varter e la tro·mboang~oite si basa su criteri di no11 ·deci~a probabilità e in pratica si p·u ò assist.er~ ad ir1sensibili passaggi dal1'una .all.altra fo,n na. Nel n1. di !Biirg-er si trat.~ ta di · una trombang"ioite primitiva venosa ed arte.riosa, nel morbo di Winiwarter ·d i una pura ang·ioite· ·e più precisamente di una en·do~ arterite proliferativa primitiv~, con eventuale formazione1 &econdaria di tro·m bi. lJn criterio, idifferenziale dovrebbe esser-e rapp1resentato aneli-e da fattori ezi<:>lo·g i1ci, infettivi nel morbo . di · Biirg-er, tossici (ad e·s. il taba1gÌsmo) nel m . di Wi11iwarteT; ma tali criteri eziologiéi sono.i da . considerare co·n riserve. , . Si tratta del · morbo di lBur·g er o di Wini-'"'arter nei nostri casi? In ·verità nè dell'una n è dell'altra forma. Quanto rn.ai , la nostra arterite si, avvicina di più alta mala.ltia di Winiwarter, pe·rc11è non vi sono vere lesioni v·enose, · manc'a no segni di tro1m boflebjte. Il turgore ve-no~o e , la cianosi che si st.abi1iscono nella staziont} eretta .indicano bensì un ritardo del circolo retflu<}, ma si tratta di disturb·i , che si" pos~ono spiegare per isemplici influenze vaso:_ motorie, più ch ej p e·r vere alterazioni organi- -: che delle ven·e. . E n·o·n ·potrebbe essere tutta la si·n tomatologia riferibile a spasrno a.rterioso? L'abbiamo già escluso nei riguardi della scomparsa defi11itiva del polso radiale sinistro ne·l primo .m alato; po&siamo ora escluderlo con tranquillità· anche nei riguàrdi delle altre arterie colpite, _. per la mancata efficacia della prova del bagno· caldo (prova di Babinski-Heitz), la quale ha, invece, azione ri~olvt\nte nell e sindromi s~- · stiche. ' · Abbiamo pensato i1ei i:iostri que malati an- . che alla possibilità di u,n 'arteriosctl~tosi capil-· lare O· arteriolile di Gull e Sutton.. La ·n te·ghi.a mo non solo perchè i nostri malati -non hanno· mai presentato1 il segno del cosl detto « dito-· mòrto » (espre5sione· di w10 spasmo ar.terio- ' l<tre) o f.Ìntomi similari (amaurosi tr-0.nsitoria , • afasia) -0 noteyo]e ipeTtensione essenzia]e o da· r·ene grinzo,, ma sop·r attutto pe'I' il reperto capillaricoscopio, . prati<ùamente nega~iv0·. Ammettere un'<trterii.e luetica sarebhe· qui" nlolto discutibile. Essa ~uole decorrere in modo acuto, con i& 1ntomatologia iropoDente, progressiva, in contrasto corl l'evoluzione ·lenta della forrrna nei nostri rogget.ti. E da tenere . inoltrei n·r esente la frequ enza di lesioni v~nòse : (flebite· sifilitica) n·el corso di tali lesioni arte- · riose1; non solo si può .osservare la tromhoai della vena 1satellite dell '.arteria colpita, ma an-· che di un.a vena lor1tana. cornei in un caso (di .. Langeron f' Barbier), in cui, accantò. all'·oblite-razione d ella femorale destra, •s i constatava anch e ]a cl1iu ~ u rn (le]la saf.ena, la quale è lontana> 1

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f ANl\o XLVII, Nu~1. 51]

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SEZIONE PRATICA

.tialla fen1orale. In certi casi la sinto111atolo.gia · elusione d elle pedidie, tibiali e pop1litee, e n el flebitica può do111inar.e sulle manifesla.zioni arpri1110 caso la chiusura della r acliale e d ell'ol·criliche, tanto da n1eritare la distinzione in 1ner.ale sinif'.tra. Il proces·s o· ha colpito in ent1na. te forn1a flebiLica dcli' obliterazione a rtctra mbi. an.cl1e le atlcrie coronariche, provocanriosa ». Nci nostri casi, in.v ece , a.bbian10 già do in uno dei in.ala li un infarto miocardico. rilevato la 111a11cata comp arteèipazio11e delle Qual· è l 'eziologia ·d ella forma morbosa nei lesior1i venose alle lesioni arteriose. · noslri dl1e n1alali P Essa rin1ane· oscura, finL 'asscr1z.a di una vera ectasia aortica i1ei noch,è 11on ven·à chiarita l 'essenza d elle lesioni ~l ri due soggetti e l 'in, orge11za in uno di essi an.ato.micl1e· dell 'e11d,oarterite oblit.e rante•. Alcli ir1farlo niiocardico (dall 'eziologia general- 1)el en1ento organico predominante si associa'. rr1e11t.c arterioso-sc lerotica) d epong·ono pure una oo·m ·ponente1 spastica, sulla quale dobbia-..favorevol111ent e per un'arterite luetica. mo ricor1oscere I '·e ffetto potenziatore del] 'inNei n•JStri soggetti 111.ancano criteri obiettivi tossicazione tabagica. La concomitanza· di ma<~ $Ìerolog·ici in favore di una infezione: spiror1ifestazioni angiospa1sticl1e ci è rivelata nel no.•~11etica; .qu<.l11Lo ial .1° ;5ogg.elto, l'incertezza stro primo malato dalla crisi ipertensiva (ele~ ulla e.a. usa cli due aborti n ella n1o~lie può renvarite111to d ella presf.i. Mx. da 140 a 200) da acedere sosp.ella l 'eziologia luetica (~· ciò influirà tilcolina e dall.a v.ariab ilità d ei seg11i elettrici -- ul1a n os tra condotla terapeutica , co111e diree.l i perturbalo circolo coronarico; n el secondo n10 fra poc o). rn.alato d.all.a sintoim .atologia di claudicazio,n e Voi sapete che un '.arterite (quasi &empre lue - inte1n1itte.nte . tica) a Ji ve ll·o del rigonfian1ento l ombar e può Tra .i fenomeni vaso1noto ri, osservab ili nel realizzar e una forma 1n idollare d ella c laudica- c·or so della r11alattia, vi ricordo la cosi detta zione intermittente (Die.jerine), ·dominata da '' pulsatilità parado&~ d eJle arterie obliteTa.i olori e dis turbi p·a rapai·etici, m entre rimante » (Bard e · Poupart-Ravault), per cui la egono i11tegre le arterie periferich e . scursion e oscillatoria del vaso ricompare taloGli argor11enti più so11ra addotti per esclur .a n\aggiore ché dal lato sano, ciò ch e 1dimo-ti erc l1n' eziologia luetica e l 'esi tenza di segni s tra co111e la progressione del san.g u e e la puld i a rte rite periferica nei nostri soggetti e.i au.. a'tilità della parete arteriosa possano essere fra tori zzano a non consid erare tale possibilità. di loro 1dissoci.ati. Ma olLre a lla for1na n1idollare , esiste anche Qua l e ri111a11e la progno·si d ell'affezi on e enla forma i)eriferica di cla udicazione, la clarudidoarteritiL·a n ei n ostri due n1alati? I disturbi cozione i1iterm.ittente di Char co t.. I malati, duora sont) ltìigliorati, i11a f;appiamo ~he l e leranl e il ca111.m ino, sono colti da crampi dolosion i h a i no t e11denz.a ·l entam ente P'r ogressiva e rosi, da parcs te~i e, da i11capacità funzionale d edol11b·i ~ r . 10 terrlere l'evoluzione verso, fatti gangli arti, cl1e diventano J)a llidi e freddi, con gr e n osi alle estremità inferiori o l'aggravarsi scomparsa d el P'0 lso p edidio; col riposo il didei disturhi di circolazione coronarica , che n el 'turbo sco111 pare. Ricordate corr1e il nos tro se2° 1nalalo h anno g ià provocato. un infarto. cor1do inala lo presentasse u11a sintorr1atologia D opo le precedenti considerazioni p·a togenedi ques to tipo: durante il ca1nmino,, di tanto Li che e di.ag nostich e', quale sarà il progranima i1t tanto, eg·li era costretto a fermarsi, pe1~chè terap eulic o? \'eni va colto da f\.trjn g ime11to d oloroso al1a r eCo111i>attere1)10 an zitutto contro un agente ~ione sopran1.alleolare d eslra, oltrechè da in1Lo•s.sico , rap1)resentato d.a l fumo. pòtenza fun zionale deJl 'arto. La c laudicazione Insi ~te re1 l10 sul riposo fi sico e psichico e interrnitlente di Cl1arcoL si riscontra in so1g sulla vita i rrie11ica dei n ostri malati; continu e~eLLi co n atero1nasia d elle arterie femorali , cui ren10 co 11 ~ure iod ich e. va sodilatatrici (acetil~i sovrap·pone urao spas1110 local e. Ma nel nocol ina, angioxyl) e cardiotonich e. stro 2° soggetto, pur essendovi n ot e ateromaAttun lm·e nte n on :c rediamo i11dicati inteirs ich e, la sindron1e aveva b·ase diver f'a, perchè ven ti cl1irurgici, i quali possono essere rappreil µolso pedidio riman eva a.s se11te anche· nel risentali: poso. I ) da JH~ ratiro id ecto·n1ia , secondo i1 su ggeE n on p olrebb e f orse trattarsi di disturbi d a rimento di IJ~:::f.lai e Dogliotti , i quali in due alerornasia con sovrapposto angiospasmo d a cas i di 1n . di Bi.irger hànno ottenuto risultati tabao·is-r110 ricordando ch e i n ostri pp. e·r ano fa,r•Jr.evc li. NC'i no~tri casi la mancanza delforti\"") fl1111~tori? Molto si è sc rit.1o e discusso l'iper ca lce111ia non autorizza a penf'.nre ad una c irca l 'inOuenza dannosa d el tabagismo, e d i o Cl)n1J>CJJ1E:n1e iper paratiroidea ,. la qu~le ~tl!'a­ ricordo a '\Toi l e ricerche sperimentali -d el Pari, ' 'erso t1n corr1r1lesso nieccan1smo b1o ch1m ~co Saccl1etli, Nalin, dalle quali risulta che l 'azione vasocostl'ittrice è dovuta particolarment~ prOV(JchereL1Jcl i.peradr:en.alin~mia ed ~na s1118ll 'an1n1oniaca ed alla piridina contenuta nel drorn e 5j1111Ja1ira ang1ospasl1ca (Bastai e Dogliotti), fu1n o mentre la nicotina non determinerebbe 2) la sirr1patic·e ctomia periartcriosa alla lesioni v.a sali. l erich e; . . Concludendo, nei n ostri cas~ dobbiamo p en3) t5urren a1ectomia unil atera~ e (~ ~~ec1.e s;N.tre ad una end'oarterite obliterante, che l1a ni &tra), qu.a ndo esistono elem enti cl1n1c1 d1 d1determinato ormai in entrambi i 6oggetti l'oc1

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sto11ia n euro-vegetativa e ·d i iperfunzione sur-r énale. Benchè i nostri .m .alali non siano degli iperglicerm ici , ritenia1110. ch e una cura ins·ulinica a piecole dos.i possa essere indicata , non ta11to per il sosp·etto di un.o squilibrio orn10 nico, quanto co1t1e inisur·a pTotettiva per il normale . ricamh·io del 1niq1càrdio. :N e.Jle crisi dolorose 1:i correren10· .agli .antisptas.tici (pa-piaverin.a e1d atr opi11a) e, se· nece.f.sario., a lla n1orfina. Nel :primo· m alato, i11 cui l 'esist enza di due ·gravid.anz,e abortive· n ella moglie induce n el sospetto di un ' eve•ntualc infezione spiròch etica , attu ereJ:110, col criterio. ex itivaintibu1s, nr1a cura spe.cifica m er curiale, bi 'It1utica e io(lica. Dai du e· .cai&i d i end.oiarterile obliteT.ante· ch e vi- ho es1.>osto , risulta c.hiaro C·Ome le nostre co11osè·ei11ze in q·u.esto i1nporta11te· carnp10 · d elle a11giopatic so·n o tutto·r a l}OCO ·sic ure e fo·r mulo l'au1gt1rio· ch e1 lo studi o s i~tem.ati co" so:prattutto istolo.g ico, da J;arte di attenti ricercatori , possa m eglio illu1ni11arJo in un pro&simo avvc.. r11re.

zioni ed interfe:renze, degli i1n teri org·anismi: le a lterazioni strutturali sulb1te per alterato aJ' i·ivo o se.a mbio di acqua , d.alla materia vive1n Le· e lei ·&ue1 sofferenz.e funzionali '(c.h e attraverso. J11inorazio·n i o deviazioni .co·stituenti la malattia, possono· giu1lgere fino alla cessazi,one 111o·r- · tu.l e) s.o no st.a te stu d.iate dalla pra tolo1g ia vegetale ·ed animale, e dalla clinica umana pa1~1.'i­ cola1n1 0nte precisat e e classifica1 e. Sicch è :oggi noi s.apipiamo cl1e fond.ame·n ta·li. · leggi bio·l ogich e ed altre ttante indeTogabili nor1r1e e leg·gi bio·fis.icb e, - b·iochi1niche, fisi·o1log icl1e reg-.g ono e rego J.ano· queJl 'ir1dispcnsabile elen1.ento ·di vita e di funzio·n e organica, che è I '.acqua : costituente org.anico di p·r imordia.le· intei,e:5se tanto. se 1c.on si.d1e rato n ella fissa n ece~.­ gità della :prop·r ia p 1re~e nz.a , quanto e·d anc<Hpiù, se conside.r~lto n elle n ecessità d el ·s uo in arrestabil e. .1novin1ento rinnovamento· e ricam ·b1.io. o com·e su ol dirsi con parola scie11tific.a, di mrtaboli&rr10. E tali basiJi.a.ri co·n os.cenze di leggi . for1n ule ·e 1101. me cstituisce· inderog·abil0 e vasta' premessa i~form.atri ce di qual&ivoglia studio scientifico o di ~1n i11a cljnica , ch e 'r1guardi · PR'OSPETTIVE I' .acqu a studiata sotto i suoi aspe lti biologici <: Oligo-idrurie e cure di diuresi. m edici. Pro,f. G1usEPPE SABA'l'INI No·n occorre qui dire ch·e siffa tt·e1 premcssr dotLrinaJi noi diamo senz 'altro come note e· direttore della Clinica ·Medica (;enera]e teniamo ognot·a presenti nell 'occup1a rci .de·1della l)t. Unive rsità di Ge11ova. l'argo1nent,01, ,5ul q·uale breviffsimam e111te voL 'acqua è i11dis.pe11.~abiJ e veric.l1è 11asca e su:- g~i.a m o portare la nostra atte:n zio ne: quello a1>-sista ·1a v iLa: essa è il con1po1ne11te fonda1nen - punto di taluni precisi e precisa.bini disturbi, eh.e si m ariifestano iri soggetti, i. q,tiaiEq iincl01ntale della rn.aLeria organica, su s.tanziazione delsapevoli, o 001isap·e voli, 01 con ira1i.;1ven1go1no .alle l 'essen za r.11isteriosa, ch·e. si ·denomina v)t.a : se1l, . V. . z ac.q ua· no n e:s1ste mater1a vivente. f ondam entali necessità vitali d'i SlLffiCiien.te ap·Ma n o·n solo so·rge:nte di vila è l ' aGqua, n e po1rto quaint~nati.vo di aie.qua p·er i biso1grnii _kl!~ ; l oro org~nismo : · disturbi ch e so·n o tanto più è anch e fltiire. Affinch è la vita, una volta ace.es.a n ell.a . materia or.ganic.a, continui ad a1,de- interei&santi in quanto ller lo più p·ass.ano re·, occorre cl1e in ·q uesta non si arresti mai il sconosciuti, ed agli i_n izi restano inavvertiti e e011Linuo ri11no·vellarsi ·del r acqua . Ove l "afflus- quando affiorano possono. g ià rivestire un cerl.9 s.o .di acqu:a semp.r e nuova sia in.adeguato, la aspe tto di -g ravità . vita jll.an guidisce ·e la sua fiam1n.a ·d ivien e i10P er una migliotre interpretazione e una .pi rr ca, quando &e n e arresti i J 111ovirr1e11to d:i aprapida e fa,c,i lei 1e sp·osizio11e ·de11 'argon1ento, sa porto e «li ric,a n1bio a 111oh e la vita si an'esta r r.anno utili alcuni elem entari 1~1cordi di r.apida1rle nte si sp:e·g n·e. . derna fisio·~tologia renale. . Queste so·n o leggi di bio.Io.gia , cl1e no·n conoÈ noto ch e l ' 01~ganis11110 umano è costituito, scono ·eccE;zion e p·e1· n eSisu11 esse re vi\;ente, sia nel suo p·es_o glob ale, dàlle seguenti «piercentu.ali: v·egetale od .a nimale, dalla invisib·ile muff'.a a l - ()() % di ;icqua , 16 °/~ d'alb·umina , 13 'Yo di gra~-· 1,alb·e ro secolare, dal nrotozoo all'11omo. sq e ·circa 5 <y~ di ceneri, vale a dire sali. Nel] ~ Le. leg.g·i e le r egole. dell 'acq·u a ch e po tre;rr1m o costituziorte dell 'a1b umina l '.acqua a fùa vo1t<'l chia1r1are vitali 5,p ecie n elle su·e ql1alità e qua n - rientra per un.a note,1 01-e perce11tuale. Del 66 Oj, tità e 11el suo inarres·t abile n1ovim-e·r t o, sono di co·n tenuto tota]e ·d i acqua. de ll'organismo t1:state s tu.dia te e· prre·cii5at e· ·d.a ll.a biofisica, dalla · nla110, i 2/3 circa so·n o intra.oellulari, eintrano· biochirr1i c.a t:~ dalla · fi siologia. Esse riguardano · cioè n ella costituzion e ma teriale de11.a cellula, i b1isogni - · ~ 0 1lo i11 ap1µ1a renza elemen1 ari -· - ed 1/ 3 è intf»'s1f.i ziale, cio1è si trova ne·gli interdella coi&tituzio n·e e. della vita delle c.ellule FJin- stizi fr.a le cellule. e n eille maglie dei tess.uti ing"().J e: e qt1elli , assai co·n1·plessi , per coordinatra•c.ellulari. 1

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SEZJONE PRATICA

L '.acqua ingerit,a ed eintrata in circo1lo, IJassa orga11ic..:o; i11eLabolis1no che, come si sa, è con dappt·ima per una tap1p1a intc·rstizi.al e, d·urante di.zio1101t.o non solo, dalla 0 r ora ricorola,ta o~~ I.a quale si arr1mette subisca unn specie di adat. ti vità ed integri Là r e11ale, n·1<.l ar1ch e daJ la ci r tan1ento , cl1e la rende atta alla &u cccssiva elicolazione san guign.a dei re.ni, e dalla co:rrlJ)b~i­ 111inazio11c renale. L '.acqua « eterogenea » dizione .~l1i11 rica del sa r1gue (iJ re11r, ad; ecce.zÌQ\l('n La CO$Ì cc aulo1gena » (·~"'~e ingcr , Gajdos, ne del] 'acido if•puric.,o e d cll '<.l111111oniaca o foT P.a11ayatopo·ulos): è questo u11 j.) Unto anco ra ~on se dell 'urocromo·, non fabb·r ica alcuna sostan chiarito e delicatis imo del 111etabolismo <le.Jza specifi ca uri11aria n1a no11 fn ch e estra1yrc l1ac(1ua, ch e da mirierale di,·errebbe in un cerda ] sa ng ue le sostan ze cl1e ' i i trovan o) ed a to enso orgariica1. stia v·oilta condiziona il dete11nitla r ,i ed i I p.::\lesarsi <li di , turbi , qua11d0 sia turba to. No111 po so qui espon'e tutto il ,,asti F-imo e Nell 'eli111inare i ·acqua 0 le sostanze in e&'-a C(>Tll]Jles o argo1t1ento del ricarr1bio o rnelabodi scio1lte, coi&Lituenti la n1assa u1~in aria, il r en e li ~ r11 0 dell 'acqua e dei fattori fi sici, c.hi.n1ici, u])hidi ce a l e~gi in duh,b iam enle uitalistic 1ie : fisi cochimici, or1n onali, n ervosi, tis urali, che lo regola11oi: è qu esto un capitolo ttuanto mai 1n~ p1ratic.~:rn P'nte· poi q11este , si lradu cono IJJer . larga parte> in leg·gi fi sico .c.h im.i('l1e, le qua]i vasl,o· e inr gr.an parte ancora ·d·i scus 0 e fcon~0110 ._ta le largar11en l ~ 'a ccertate o ri ~ultano tratroverso. du cibili e tradotte in fo,r rnule n1al cmaticll e. Nel s t10 continuo movi111cnto 111etabo1lico Nel s uo lavoro i.I re1n o 111elte in giuoco .tre· l 'acqua ha , rispetto all 'organismo, evidenteprop1-ictà: qu e1lla di filtrazione, quella d~ dj n1ente, una jaiSe iniziole d' arrit'o, ch e· è C-.'.)SiliJu1zione ,e t1u ella di co·n centrazio n e · le quali 1.uita dall'alto della sua in1gestione, sia com.e rtei .casi di ~o fferrn za o di alterazio,n e re!IlaJe. acqua liquida, sia come. acq11a facente parte dcposso110 essere .g·l9.J)almcr1t,e o di:-;:-;.o ciatamentè g1i z.lin1 enti assunti (i quali , anch e se solidi lese. fo.rniscono all'organismo - è be1Jc ricordarlo - una pcrce11tuale tutt 'altro clie trascurabile So1) ralutlo il 1)otere di con centrazione del ren e 11a grande in1p10 rtanza ·per ]~ co,mp.osiziodel suo fabbi ogno idri< o) ed lina faise final e tli espulsion,e, quand e, sa abba11don:1 l'organine d el] ei urin e e ·per la n111zion e elimi·nato.ria ~1110 attraverso la superficie re piraloria (vapo·ia dell' acqua (diure i acquosa) .'ia d ei s.a1i e re aogueo), la superfi cie cutan ea (t1·asp1irazio·- d,elle soiStanze solide (diul'csi solida o rno] econ(> i11. en ibile e sud or e), il canale in te. tinal e e , lare). E a tlan1ente. l1a ~critlo l 'A111b·à rd ch e per per la sua più larga percentu.a l(I. i reni. il r·e ne « &ecerr nere , ignific<l concentrare>>. La secrezione ed esc1·czione d ell' aqua da Q·u.ando il rene è 111alato esso non riesce piir ()D rte dei reni rapJ)f C ·entano u11 altro compli- . a co11centrare, ed allora elimina g rar1 d1i quan ca lo·, e non ·d el tu Lto chiaritrr, m eccani sn10 fitità di acq;ua c.on p·iccole qu.ai1tiià di ~ostar~e. solide disc.iolle (poliuria delle n efriti croni ch e ~joJogi co: la diur0 i renal e, ch e costitusce l 'ee delle sclerosi ren ali). lt-111 ento più i111 porlante della fa!&e m etaboli.ca fi11al e· dell'acqua organica è evi.d1cntemente Ma il rene no n h a ne · t1r1 interesse ad ab·ucondizionata in prima linea dalla integrità € ·are di qu-eslo suo po tere di conce•11Lrazjone perdalla attivilà del filtro r einale. Ogr1i alterazione c.J1e l '.abbas&11nento della concentrazione uri di q11esto di tradu ce essenzialrrtente ed in ervi11a ria costi t.t1jsce per et;so u11a condizione di tabiJm enl e in una gravo turb·a d ell 'eliminaziom aggi.ore o n1igliorc rendimento er di minor ne idrica dell 'or ga11isr•10: essa può semp-re rifntic.a (C ottet). A reg·ime n1edio normaJ e <li. aliV(l,. t ire1 i due aspetti solo ap!parenternente ann1entazion e, il rene i assurnc l'im peg·r10 (l 'aJtagoo i tit i, in qt1.11ll(> son o du e esp•ress.ion i <li tra ac quu è eli1ninata dai f)O]moni, d a 11.a cute> i1ls11fficicn za renal e, cii ril e1nzione. e di p·erdi1a · C· dall 'intestino) ·di elimjn a re n elle 24· <):r·e circ.a P ( ·rcc.;siva <li acqua. · l 500 cc. di acqua ed in esso discio.glir agevo·l LP leggi ch e rego k1110 la fil1.razio11 c· acq110 a rn ente e senza f.ati c:a le .&ost.anzc solide, t h (' h;.1 rlel r en e c no· l1oto.rirtn1 ente abba ~ t a nza h·ene l 'ob·b·l icro .fli fiìtrarc n ell o slesso i}r r~i odo (le r~reci~a le e s i 11 1anifrst.a no ~e n sib 1 ilm ent e rol Cn1po. st::Jnli e fi :-:sr. In talunc condizioni (0 Yed r e1n o rresLo 4 ua1i) il r en e può e... f:e rr pe.rò C() trell o a la,orarc Ncll 't1rina, cos tituita pe r oJLre il 90 % da acqua , le o tanze ·alide eliminate da l rene, si ad un tasso di con centraz ion e r11agg·io rc ·i.a 1)€r ch è - ferma rcf' tando Ja n·1assa di acqua ctrovano di sciolto· in co·n cen trazion·e variab i le, sa1lp i.an1,0 ro m e i ùat i della con centrazione', ia lirninaLa - deve co111piere l ef:cr ez jon e (li quangloba1 c, ·ia riferit a alle ingolc· sostanze ali - titativi ma.g,g iori di o. Lanze solide, Ìil IJcr chi· ri esce a·d eli.m inare oppure l'la, però la sua pard e, costi l'uiscano oggi un o dcgl i e.]e,m enti più i11tportanli l)er ]o ..;t ndi o dcl metabolismo idri co te, a disposizione solo 11na quanlilà di acqua 1

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ra1i11ore di quella no1111alme11t.e. spetta11tegli e disponib·ile ·e che ·è l 'opLi111alc per l.a sua {i1un• z1011e. Questo obblig.a to lavoro .ad alta concentrazio t1e, so,p r.affatica il rene e d. a lungo andare fiIli~.ce col l ederlo . . La di1r1inuzione qua11t iLativa delle urine ri~· spetto al volume 11or111ale è indicata col non1'e di oliguria; l 'olig·uria vera, assoluta, 6i h a quan·d o, 11ellc 24 ore. ln quantità globalei delle orine discende più o ineno i1otevolmer1te al di~otto d·ei lUùO cc., p·e rarriva1·e anche a pocl1i g1:.a rr1111i, corr1e in n.oLe oligurie stre1tta111cnte patologicl1e (nefriti acute, 8COillpenso c'i rcolatorio). Noi qui no11 cons~deriamo però queste oligu~·ie patolo·gicl1e in s enso· str.etto e p.o rtii11no invece la nos tra attenzi,01n e su quelle oo.rme <;li oliguria, per lo più valutabili solo con attento esa~1e, nelle· quali l,irrt11ortanza 110 n è :tanto assu11ta dalla dirr1inuzio11.e ql1.a11titativa dell'urina quanto" dalla iperco·n centrazion e, nella •quale le &ostanze solide escrete vengono in e~sa a tt•orv.arsi . Que~te oiig·u.r ie, ch·e sotto un· certo senso potrebbero anche n1erit.are il nome di relative , po~so1J10 essere deteT111inate:

per cosciente ·e volontaria iir1titazi,)ne dell,in-

g·estione ·dii .acqua e delle · })eva11·d_e in gener.e, a~tuata a sco1Jo dimagrante o non ingr.assaJ1.te. a11110 purlroppo crescendo ogni gioi no giì a1)parl en eJ1Li a questa llltima categ.)ria, special111et1te rapp·r esentata dal s.es&o1 fen1n1inile, cl1e con un.a l e~gerezz.a, un 'inicoscie11za, e.b e sono, al ·di so p ra ed .al di fuori di o.gni discu&siu11e, raggiun.g ono li1niti estren1i Ji c,a1-renza idrica. ' Queste olig11.rie relative, che vanno distinte · .dall 'oligurìa nefritica, o ,per ritenzione di acqua e sale, e dalle altre. oligurie. patologie.b e extrarenali, che noi i11dJc.h erer110 c ol nonJe ·d i oligo-idrurie, li.anno le caratteristiche .individualiz.zatrici essenzialmente costituite da diminuita n1assa idrica eli111in.ata e con conse~· gu·e nziale presenza di ipe1yc-0nr.en trazione delle sostanze :&olid.e nor111aJi urinarie, senz,altri segni di sofferenza renale, .almeno fi110 a qu.a n1do· r- ciò che prir11a o dopo .avviene --- ·.que-, sti non appaiono p·e r effe·t to di secondario pir o-. · dursi di vers lesioni par·encl1i1r1atose. Nelle forme iniziali o lievi, e p·e1· lo più. etiologicani.ente non ancora p~ecis.ate1 , qu:esti. oligo-idrurici o oligurici ip.e rconcentrativi prese11ta1lo sinton1i clinici costituiti da: indefi11i1) da con<iizio·n i pa;tologtc·h e extrarenaili, bile stanchezza, cefalea, 111osche ,rolariti, ron-. per, ~.ffetto d elle quali il rene viene ad avere 1.ij, vertig·ini, l) ruriti, l).arestesi~1, nevralgie! a propr,~a· .disposizione una minore quantità di ac:q01l; OQ1sì accade i1e]] e diarr·ee profuse, in ecc. L'esa111·e delle urine· è ql1alitativamente. 1tol'111ale; le prove di funzio·n .çilità ren.ale. non oer~e .a lterazioni del fe.g ato, nel difettoso aspresentano alterazioni ap1)rezzabili. :E: I' oliigu~ . . &orbi1ne1n~o ga:&tro intestinale; ria quella che può mette·r e sulla straq.a della . 2} ·da a.o:ndizion.i, che p otrern.mo definire diagnosi. Sov·ente perp si mette in evidenza 11n. ·di, ecces.sii fis·iologici: con1e 6i verifica nei sog·g.e.tti ,. i quali l}a.n no abitualmente ·profusissiin.·e n10·dico ::tumento dell '.azoten1ia : dato di al tis&i1n·o inte•r esse ie.liniro, sotto o.g 11i riguardo:. e . co·ntinuate sudorazioni o pTesentano noteed a sua volta efen1.en to di guida per la dia: voJ1r1ente aoc.resci uta per . eccessiv:a ·se•cch ezza gnos~, qu.ando 1con11)are - e per lo I)iù inatte-. dell'aria o i)er ip·e rventilazione dei poln1oni, l 'e,~aporazior~e. attraverso la su p1erficie J"espira- same.n te - come primo, unico, e·d altrirneriti .j n esplicabile reperto positivo. to~·ia: . que&t'ultima condizione si risco11tra n eColpita in questa fase inizi~le, la soffere~za gl~ .abitanti dei p·aesi caldi e quivi sp·ecialmen1·en.ale, coi disturbi che la imper·s on.a no, è (.a:te n egli inad.atti residenti di razza bianca, OJ:1)11re in individui sog·getti ·~l~ 'esplicazione di cil1r1ente elin1inabile mediante ùn apporto idripatlicolari professio·n i quali i maccl1inisti, fuo-· co sufficiente e so1p,r atutto, con1~ vedren10, con un.a vera CUl'a di di1uresi. r 11is.ti, gli a·d detti ai forni, ecc.; 3) p .a insufficiente in·g·es.tior:1e di a oqua, ~{a se il sop-ral.a.voro iperconcentrativo del insufficienza che può ·essere o Ja conseguenza n:e110. idura a lt1ngo, se i reni .soi-10 cong.enita-· di u11 particolare .atteggi.ar11ento fisiologico, co - mente deboli o vengo1n o intercorrentemente 1ne accade nei !Soggetti che non b e'Vono perchè. indeboliti da caui&e 1.ate,n ti, infettive, nefrotosnon hann o ma~ sete (oligodipsia p·r imiti,•a) (1) o siche ' o se il l.av:or.0 ren.a le vie 11e ulteriorme1tte, accentu.a to da continuala esagerazio11e di rj- ' (1) Esis le t1na Dlig·uria costituzionale, renale, c.11iesie eliminatori~ dì scorie, ciò che .acca de primitiva, sover1te fa1nigliare descritta da Bauer, in 1 soggetti con funzionalità renale normale e con aL- . S].JGsso, tr.att.ando ~i di soggetti forti 1)1.angiator.i , ob·esi, got1osi, ecc., allora si istaurano nel r·ene · nDrme escrezione idrica e:xtrarenale. Questa Dligoapprezz.a b·i li lesioni organiche, in-itati ve, p·adipsia co11 Dligutia è collegata dalla in aggìor parte . degli autori . ad un~ patog·enesi diencefalica, r E:nchin1ali e l 'individuo diviene un ver,o· r1ead 'uno sladio iTritativo dei centri inibitori delfropatico or.ganico . la diuresi o ad una primitiv~ disfunzione ipoLe urine presentano in tali casi tr.acoe e piefisaria.

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cole qua11lità dosabili di albumi11a, le1ucociti in nu.n 1ero accresciuto, globuli rossi, qualche cilindro e sopraLulLo i11asse di crisLalli di acido urico·, di ossalati, di fos[ati, cl1e for1ttano· un clt-1)osito 11olverulento quando, nel raffreddamenL01 urinario, i delerrnina la precipitazione dell e . ostanze solide, ipercòncentrate e sopra-

saturanli. I11 taluni indiviLlui si stabilisc.c t1n quadro ttTinario di litiasi ren.ale1: ed il sos1?etto diagnostico di queRta inalattia viene rafforzato dal fatto ch e }Jer lo più si hanno di front e sogg·et.ti diutesici, chiesi, che si la1nentano di dolenzie lombari, ecc. È a propo 5ito di questi e asi che J. Co teti. ha p·a rlato di IJitia.si crist01llin a, a1n1nettendo 1'esistenza di micTosco p ie i cristalli salini, favoriti nella loro p1ro·duzione da 1Ja j per roncentrazione urinari.a i qua li avreb·bero azione irritante e più ancora traum1tizLa nte s til filtro renale: qualche altr.o· autore a1111)lia1tdo qnest'ulti1110 ·Con cetto, ba affern1ato cli e, ove .. ul rene così traumatizzato arrivino g·e r1ni pioge1ni, anche facoltativi (e peir lo più ~ono g·ermi d·e lJa flora intestinale), si ha insorg·e11za di pieliti, pi urie e stati febb·r ili, consegne11ti o talora i11a]e in I et pre labili. · D 'altronde è 00111pre11 ibile .ed è i1olo ch e la l'e r111anente en1 is ~ ion e di urine ipercon centratc costitui1&ca pred.is.posizione e freq11(ln ~e p·r emes$3 per la litiasi rer1alc conclan1ata. Violle ricorda che n ei regi1l1i alimentari, sia110 det.erminati da un capriccio, siano effetto di rt1ale attuabili prescrizioni mediche, le coliche llefriliche non tardano a presentarsi; co ì i>t1re la litia i si presenterebbe, sec.ondo lo stesso autore, in perso·n e che b~vo no molto , 1na orinano poco e co·n alta con centrazioin e : r.>et "r. one che no11 su1)pon.g.0·110 di b·ere insufficic.11 ter11ente, onde, p1er convincerle, bisogna ohb·ligarle <l n1i suraTe, per alcuni giorni le loro orine , si aggiunge allora alla ir1aspettata constatazione di eJiminazio11i ori na1·ic quotidiane. di 4.G0-600 cc. soltanto. Seu1 prc a questo pro·p osito· il , rioll e af fe1rma di ave r con stala a Vittel q uar\to ·grand·e sia it ·11u1nero di egizi.ani ed indiani affetti da lii ia s i r ena le che egli ritrova determinata, nono5t.an te una aboit11a1e soveu te cosl1icua ingestione di liquidi , dalla elin1inazione di orina relbtìva111ente sèa rsa e ipercon centrata, per effet.t.o d elle fo1·t i di·5·pcrsioni acq11ose attraverso la pelle e ]'albero respiir at,orio , che si l1anno irt t[UPgli abitatori dei paesi caltli. Sono ventilo così richiarr1.a1•do l'attenzio11c ~u 1111u forma 111orbosa rennle, ch e è tt1tt'altro c.f10 rara poicl1è la s un r<lrit?l è apparente e dovuta sopratutto al fallo elle per lo più essa no11 1

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SEZIONE PRATICA

viene· individualizzata, restando così i disturbi ( J1f e.s sa provoca senza esatta ·p1r eci &aiion.e· ed identificazione, ciò che 11011 solo lascia insodclisfatto il medico, ma danne,g·gia il malato, sia perchè le sue don unciate sofferenze ( co1ne al)biamo visto più sopra n1ollo vaghe. e clii in dole g·enerale) una volta eti.0'1ogican1ente co:nosciu Le posso110 ·essere opporlur1am e nle elimini.• te, sia perch-è - e.d è quel cl1 e più co·n ta Ln li sòffe·r enze, se tempes.tiv<ln l en I e acceir tate, p0Rso110 essere ir11 pedite di evolvere verso stati ranali ulteriori, cl1e alla fine di,·on·gono orga1

. .

llJ (' l.

Da quanto si è detl o appare J>Oi JLl tera1>w di (1 ueste for111e, cl1 e è deduttivan1ente chiara e fa ci] e: b·isogna al p·i 1~1 presto eliminar e lo stato di sopralavoro· dei re ni con le conseguen~i ma11j fe stazioni irritative congestizie e di piccola ir1sufficie11za. Ed a ciò ..,i a~·rjva combattendo i ·oliguria cl1e è P-ssenzialmente oligo,idriiria e 1'i1)erconcentrazìone urinaria. Già una fondan1 entale 1r1i::; urà' tel'ap·e utica 11l tale dirE>zione aJ?pare subito co·s tituita dalla di 111in11zione d1e lla quantità di scorie solide of1\'l rte all 'elin1inazione renale: c iò si ottiene . . innanzi tutto so·p rrri111endo, quando esi ste, l'ali 1nentazio11e eccessi,ra, com'è appunto nei Freqt1enti casi di forti n1angiatori o di ind1vi1dui ad alimentazione tro 1ì1po · ricca di scorie urinarie. L'altra, ed ancor ·µiù fon da:nlen tale, rt1isura lPrapeutica, consiste nel l 'al1bo11dante inge·s tio11c :~i acqua lirn mo,do da. au111entare la mia&"e idri·ca >nessa a disposizio·n e dal rene. Quando ~i tratti di indivi,dui ~he hanno trop·p o· profuse Ru·dorazioni, se q uesle sono dovute ad ambien te di lavoro surriRcaldato, bisog·na mo,dificare t alo ambiente; se invece dip·endono dal sogg iorn.o in clin1i troppo caldi, det·CTJninando ahnorrr1e diaforesi ed iperventilazione poln1onare , bisogna pre11dcre i provvedimenti climatici O])portuni. I/oligodipsi.a 1>rimitiva v~1 a sua volta corretta con o·ppo·r tuni avvertime.11ti <lati a] malato costringen·d101]0 alta prntic.a di b ere acq~a volutamente ar1che al di fuori drl man c~ntr. (lJl so su bieLti,10 di sete. Accanto a queste mi:;ure, cl1 c ~ono 11el comlc11npo curative ·e profilat1iche, un posto di pri1n '01~dine spe tta anche alle c ure dil1retiche. 1ch e sotto molteplici punti di vista, son-0" se1n prr da prescrivere a questi sogg·etti. A11zitutto quesle ru re si p·r esen tano come il 11iù r.1:pido •e dra s tico dei rin1ed i quando1 non .. i<J possibile o fa cil e cl i111inarc le cause pro,10cn1 rici dire tte ù e11 'ol i1g uria , costituita dallll n1ancanza di sel(' (olig.op sia) o dalla volontaria ~ holizione delle ])cvand e (po tofobin volontaria ) 1

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2192

..

« 1L J>OLICLINICO

o <lalle cause indirette oligoidruriche rar>pre::,er1iate dalla professionalità e dalle co·ndizioni cli1r1alich e. Una c.ura diuretica co titui oe i11 tali casi almeno un periodo iritensivo di s·a11ievo del rene, di elirr1inazione massima delle scorie tt>ccumu.late' nell'orgo•n ismo·, di lavaggio deciso a vcnte effetti diretti e indiretti, al n1 ert o · J•er un certo periodo. ·p.er quanto poi concerne l 'a1)porto idrico, c.onsi·d·erato a sè "tante, l 'acqua diuretica in1gerita 1durar1tie. la cur.a t1or1 11a solo valo·re diluitore· rappre entato ·dalla sua n1a sa, n1a, per le proprietà accertate ·delle acqu·e diureticl1e, que- · ste har1no .azio11e eccito-sec.rel.oria sul rene, che può tanto meglio esplicarsi i11 quanto· esso viene 1nel contempo acl avere a propri:a diisposizione anche una massa idric.a sufficiente, per poter lavorare a bassa diluizione e quindi senza fatica . .Bi~ogna inoltre tener conto del fatto che l'ac c1ua diureti ca ha un 'azior1e g.cner.alc. s.ull 'o>J·g·anismo, ur1 'azione uro.orale e Lissula1·c c di dre .11uisçe for1nnzione n1etabolica d ell e scorie, · 1t.!3g·gio del ·s ist01n ~l lacunare, oltre, ad u:n 'azione ;eccit.ante s ul rica mbio generale: quindi dimile rnob·iliz.z,a, le spo·s ta e ne esaurisco g1i aulnentati d epositi. ·uria non tra c urabile ragione dell 'i11dicazio• 1te· delle rurc· diureticlte è allre&ì rappre, entala ·dal fatto cl1p esse vengono .eseguite nella slagi~ne e ·1iva, e precisa111enl e· 11'el peri.o·do neJ .<Juale il rene, per l'aun1·entala evaporazione ar.quea tag ionale, ~ottoposlo al ciclo di oliguria fi siologica. . Prim.a .di terr11i11are que._t a b·r eve noia vog-Iic> iii .'1r1odo sp.eciale segnai.are la pa1tico1.are op portt1rti tà di prescriv·ere queste cl1re a quel] e ri.Ùmeros1e pe rsone, spc·c.: ie ·do11ne, clie s-i sottoi.. 1

la

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f !Ongono, a, sc.OQO ~s.te.tico a.

prcnlu.nga.ta e talora inconcepibile li.milazion e dcll'acqu,a e dedle bevande in genere. Queste perso11e ch e no·n be-

~ono, hanno .-pesso non olo l.a c-011vinzion(· {Ji dirr1agrire , (e·d effettivamer1te nei primi te.111f}i, ·posso1lo otte11ere I.a p erdita per di.sidrata.zione di qualcl1e chilo di pew) 111a ritengono che la ·oppress ione delle bevande ia pratica innocua ed i1npedi1s(;a J.oTo ·di ing rassare1. Errore la prirna crede11za, ver.a illusion·c 'la seconda., io. qua'n to J.a riduzione dell '~pporto i drico, dop·o l' n.a pri11ta fase ·p·ositiva, llOn determir1a affatto, ·d i regol~, l'atteso ·dirnagra111ento: e prima o tardi ·e ne convir1cono le praticanti st.~s ·é dell'astinenza dell'acqu<1 , cl1 e n o'll sa11no capa<;itar&i co1n-e, pur no11 beve11do, non «lin1ag rino ,e, ta lvo] La conti11 uano a d ingra sa re. ·Non di rado , nella mia J..>r.atica clir1ic.a, riscontrand o j cJ,] ~ l.llrbi SOpTa elen cat i dO\ lltl alfa 1

[ANNO XLVII, ~:U l\[ 5J]

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oligoiururia co1t iJ?erconcentrazione, ho pre~c; ritlo a quesLi volontari e talora martiri della sete, le cure tliuretiic.h e· (con1e quelle notissimo di Fiuggi); i11a ho visto cl1e il più d elle voil ta il nuo consiglio non è stato eseguito per una i11sor1nontabile loro prevenzione, che qu.alunque acqua, ivi corr1pre a quel la diuretica, 1i .{1vrebbe p,o,rta1 i .ad u11 aur11enlo di peso. Eppure la realtà r )inica è diversa. So,·e·n tc, JJroprio con la c11ra diurol.i·ca, si è verificato l'atteso di1l1a,g r.amento; e ·c1uesto si pieg.a col fatLo che la cu ra di diuresi l1a faLto eliminare q·ue1lle scorie di ritenziorto, so·p ratutto costituite da cloruro so·dico e d.a co1nposti liric.i, che il rene, pur lavorando ad alLissi111a concentrazione 11011 riusciva a sr11allire e che fungevano come traltenittici di acqua, ed .anche1 per eiffetto dell 'azio11u eccitante metabolica. riconocjbile .alle acque diuretiche. H. Paillard e R. ~.,au vert, ·tudiando alcune 1nodificazioni b·iologicl1e. dura11Le 1a cura di ' rittel, hann.o· constatato un dim.agra1rter1to di due o tre chili in sog.geitti, che ave\ ano una obesità moder·a ta, e cio è a Il 'infuori di . qualsiasi restrizione· alinlerttare. Secondo que.5ti aut ori il dirnag ramento durante la cura di Vittel si 1nanifesta sollo ·due aspetti differe11ti: un primo tipo cara LLerizzato da un dimagran1ento rapido, producentesi qua ·i per inte1~0 dura nt(' Ja pTi111a settimana di c,ur.a, con molta gio1ia dei soggetti, che sperano una pe·r dita pondeTale con lo &te ·o ritmo durarttc tutto il soggiorno; ciò che µerò n on si avvera, perchè, dopo i pcinti 8 giorni i] lttalato· ha s1nal~ito sotto la diuresi p·rogressi va, i su.oi eden1i tissur.ali latenti (con 11.na rontemp1oranea sca1·ica clo·rurata costilu·e.n te I.a p.rova e la ragione d'i €Ssi): lm seieondo tipo caratl.·erizzato çlal]a fierdita dii du e o Lre chilogram1ni dt1rante tutto· il soggioL110 cural.Ì\'O (i11 i11ed,i a un chilo per set: . ti111an.~1), perdita a~crivibile al mig·lior.a1ne:nto nutritizio e rnelaboli co JJ'rodotto dalle .acque diuretiche. Queste constatazioni. di dimagran1ento 11on son.o solo importanti dal punlo di vista teorico e c.renoterapico·, ma divulgate, pos~ono costiluire a inio giudizio, tin'arrna importantissima ·p er quei soggetti, S~Jec i·e ·d i ses o femn1inile , <C~b e· si rifiutan-0 di escgi.1ire il t.ratta11tento crenoterapico diuretico loro suggerito per la cura ·dei dis.tt1rb i p resentati o diagnosticati con·1e dipe11de.nti da olig·oidruri.a con ip1 e1~ro11cevt raz io. ne urinaTia, prod1olto da rr1a11c.alo ap·po1to idrico volontario. Si tr..itla ·di n1.asse cospicue di perso11e da iudirizzare così alle c ure di diuresi . per rin1ediare a diLturbi e soffcre·nze, cl1e oggi "' ono 1

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·~ ANNO

XLVII, NuM. 51]

l.>ene precisabili e p er prevenire in es5e pos. . ibili alterazioni renali orgar1icll e : ch è se que~l.e 11on si n1anifestano con la freqL1enza, con l a llUale pure dovreh1b e.ro apparire , data 1'invalis.a, {!Stesa abitudi11e e non ir1nocuità d elle prolun.!{ate deficien ze. di apporto acquoso all 'organi~rr10, I.o si de ,·e al fatto cl1e .ad u.11 ce.rto punto l{uesti volontari ·e i11a r tiri clella sete si d ecidono a smettere- i I loro atteg·gia1tte11to .d;a11r1oso ed .<.l n l.ifisio l o gi co. 1

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LAVORI

2193

SEZIONE PRA'l1C.t\

ORIGINALI

Clinica Chirurgica de.la R Un1vPrsità di Pisa Direttore: prof. G. BAGGJO.

La bilirubinemia e il suo significato negli ulcerosi gastro-duodenali e nei colitici Dott. G1usEPPE L.\ CAVA, assistente. La biliriibi11a (C3 3 H36 N-t 0 0), pig1r1ento princ ipale d ella bile urr1ana, (ch e contien e anche in 1>a rte la biliv·erdi11a) deri'va dalla e m oglobina J.>er un proccs o di ern0lisi , e&sendo ,la porzione J>Orfiri11.i ca (Jiber,a da g·lobi11a e d.a ferro) d ella 1nolecola di P,111,u·globina. E sa costituì ce da] l~ al 20 % d ci solidi totali d ella bile . La sede di formazion e d ella bilirubin,a è ~ tata ·ogge tto di controversie per 1nolti a11ni ed è ~ollanto r ecentem ente ch e s i è ri :s.posto defi1! itivamente al t>roblema . La scope1ta, in vecchi ~travasi di angue, di un pigrnento con le pro1>rielà chir11i ch e d ella bilirtibina (Virch ow ), è ':':!tata una d elle prim e osservazioni c·h e ha fatto ~rgere d ei dubbi su] concetto printa prevalente. clte il fegato fosse la sola sed e di formazione -clei pigmenti biliari. Investigazioni più recenti , di questi ultimi _.,nni, hanno + d imostrato ch e n ei rnammiferi il rr.galo non è n ecessario pe r la formazione d,ei j) igm enti biliari. Dopo l e e~peri e n ze di "1 hip!Jle e Hofer, confermate poi da Mann e alli·ev i, è ora universaln1ente accettato ch e sed e di formazion e d ella l>i1irubina son o g·li elen1enti de l reticolo endole ]io, situati in varie parti del corpo (milza , ghiandole li11fati ch e, mido]lo os·5eo, connetti,.o i11 gener·e). Rich l1a uotuto dirnostr.are cl1 e la tr:.• , fo,rm.a• 7.ione emoglobi11a-bilirubina è u11 process'o int.racellulare, 1C'h e si può otten·er e anch e n elle colture i71 vilro di cellule d el r eticolo. Fra i vari or.g ani, il pii1 irr1portante come sede di Corrn<lzione d e1la bilirubina è probabilmente il 1rtidollo osseo: in un animale privato di milza Q di fegato , la b·i lirubina continua ad esser for1

rrtata in quantità pressoch,è normale . È ~tato l.Ja lcolato ch e 1 g ra 1tt1110 di en1o·g·lob in a produ ce !O mgr .. di biliruhi11a. U na certa quantità di bilirubina è norn1<ll11tente presente riel sier o u111ano , cor11e risultal o della tr.a sfor111azio11 e da pa1'le del R.E. dell'e11 toglohina liberata d alle en tazie distrutte, pc 1 c1uanto vi sia110 AA. i qua li da11no come n on at-solutame,n~e cosLnnto una bili rub·i nemia n el) \uomo (Grep·p i, Sab·flt ini). Le cellule poli gonali d e l fegato, escluse, ;.• quanto og·gi si cr e·d e, ·dalla (orn1 aziorte d ella bilirubina , avrebbero i11 vece la funzjone di distog lierla dal c ircolo san_.~ruigr10 e di ·e111ette rla con Ja biJ e : esse tras fe ri~·cono c ioè la bilitubina dai crtpillari vascola1i a quelli biliari. Sembra cl1e Ja bilirubina sia in q ual cl1e 111odo modificata in questo suo passaggio, 1ne11tre, secondo altri AA., e &sa , -iene seni plicer11 ente liberata dalla con1binazione con ]e .glob,uJine del siero . 1

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(;ircolazio1ie eritero-epiatic.a dei pigmenti bilia.ri . La bilirubina ch e er1tra 11ell 'intestino è i vi ~ottopoi;ta a d una riduzione per opeTa dei J,a tteri intestina] i e si trasforn1.a in urobilinogeno (o s t.er co·b iJinogeno) sostanza priva di colore. La nlaggior p arte di qu·esta viene emessa con 1e feci , e, attra·ver so un proctlsso di ossidazione, trasfor1nata in s tercobilina. Una certa proporzione di urobilinogeno è in ve-:e riasso rbito nella circo]azion e portale (secondo Retzla f tale riassorbimento .avvien e pe1 via linfatica e qu.asi esclusi van1ente dal tenue), p·assa a l fega 1o .cd è qu.asi completa1nr nte reescr eto con la bile: quel poco di uro,b ilinogeno {;he può, sfu ggire riel circolo general e, vien e esc reto d.al r en e e p er ossidazio11e si trasforma in urobilina 11or1 ar~pena l'urina vuotata vier1e a contatto con l'aria. Normaln1ente però no11 vi € urobilina rte1nmeno in tracce nell urina; il eh.e significa cl1e il pig1nento ria sorbito è tutto reescr cto con la bile. 1

Sta.to della bilirubina 11el sa1igue.

È qui O}J-

I>Ortuno efipo rre brevc111cn te alc1111e osservazioni riguardanti ìa n.a tura ·d ella r eazion e di ' ia11 der Bergh , osservazioni cl1e lJOrtano u11 po ' di Juce sullo s ta to i i1 c ui )a l)ili rt1bina si trova 11el sangue. NeJ 1913 \ Tan d er if.~e.rg·l1 c.'s le:-\C a lla clinicu la diazo-r·eazio·n e di El1rlicl1, e dimos trò ch e la reazione poteva .presentarsi sotto due forn1e , cl1e egli mise in r.appo rto con 1-itenzioni i1ig1nentarie di etiologia differente. La prima riSJJOnde alla com,b inazione della soluzion e dia:noica senza alcool ed è la reazio11e d1ireitta., • ]a seconda o reaziorie indiretta , si m a n i festa solo in prese,n za dell'alcool. 1


2194

« IL POLICLINICO >l

lANNO

XLVII,

~UM.

51 J

La R. D. (reazione diretta) è sempr e patologica; la R. J. (r eazione indire lta) si trova anch e allo st.ato i1ormale, oltre che nelle itterizie e111olitich e e n elle anen1ie perniciose. Sin dal principio si pe~sò che il ·diver8o co1n1>ortamento della r eazione fosse do,ruta a diversa natura della bilirubi11a (Van der Bergh, Pie lra , Weltmann e J ost); 111a ben pre·sto nun·1erosi AA. en1isero l 'ip,ot esi ch e le du·e r eazioni dipendessero dal grado di con centrazione della lli1irub i11a nel si ero (Brulè, Bior1di, Weissrr~ar111). Recenle1nente 1BaTron, riprendendo in p<ir.Le i concetli. g·ià esp1 re~si da altri AA. (Bruckac r t, llose11 Lhal) e in base a dimostrative esperienze personali, h a potuto ' con cl uder e ch e. in co11dizioni nor1nali, .alcuni costituenti d eJ siero di ·san gue, probabilmente le globuline, tendono ad .a ssorbire la bilirubina, ·e eh.e qucst n assorbi1ne11to impedisce l 'aocoppia111ento ·ir11111ediato d ella biliruh·i na co11 i sali di .diazonjo: , qt1esto accoppia1nento può avvenire s-0lo dor}o l'aggiunta di / llcool , .avendosi . cioè una . reazione di Van d·er ·B er gh indir~tta. (~ uar1do i11vece nel sierp sono presenti sostan_,.e a bassa tensione •s uperficiale (sali biliari , còJE}slcrina) quest e ven·g·on o a iJr efcre11za a~sorbitc ~iall e globuline, e la bilirubina resta liber a, p oi endo quindi r eng·irc iJr1n1ediatan1e11te· con i sali di diaz0nio : si ha c1u.~ndi una Teazione dir·etta. .Nel soggr. Llo 11or1)1aìe, 11011 appena la bilirubina e11tra nel to·n~ente circolatorio, dopo la sua formazione d alle cellule del r. e.: essa ' 'iene assorbita dalle glob1uline seriche: qu esto assorbi111e11to impedisce la eli111inazion e ·d ella B. L . (bilirubina) attraver so i reni , l e impedisce inolt.re di essere rapida111cnte ossi-d ata, e a.al r eagire i·: rtme,di.ata111ente col diazoreag·ente: con la prova ~i V. d.. tl3ergl1 si h .a dunque 1).n.a r eazion e i ridiretta anche in condizioni n orn1ali. Quando la dis truzione clelle emazie }J.r oieede con url r itrr10 anorrt1.almenle el evato e l e cellule poligonali d e l fegato son o ii1cai)aci di eliminare la B . L. in eccesso cl1e così ' ·iene forrr1ata , <1umenta ìa qu.anti tà di 'B .· I~ . n el si ero, ma i1 f ipo di r eazio11e no11 c.an1bia. Se invece n el sier o cli 'bD.11gue sono prese11Li a11che sostan ze a tensione ,su p·erficiale bassa (~uli biliari , colesteriu a) co111e a\'Yiene n ei soggetti affet Li d.a ostruzio11e d elle vie biliari, la biJirubiH.a è lib er.a e r eagisce irt1111ediatamente in presenza <lei sali di di.a zonio , dando una r eazion e diretta. Ne conseg·ue ch e la n. I . è caratteri"stiC<l delle forme di itlero n or. ostruttivo, m entre la · R. D. si ha n elle forme ostrutti,1e, in cui vi è rjtenzione n el 5a11gue anc:h e dei sali biliari . 1

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Questa regola non è ·p erò assoluta, potendol'i avere una R. D . n egli ulti1r1i stadi delle for111 r· i1on ostruttive, m ent1·e, · 11ei primi stadi dellr forme ostruttive, la reazione può essere indi r<;tta, e inar1teh er si tale quando la ostruzion<· 11on sia con1pleta. In altri tern1ini , il carattctx· clella r eazione di V. d. Bergh dipende ancl1e dàI g rado della bilirub-inen1ia, ollre che dal tr1 1c ~ de1la lesione causale.

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Jl alori n;o,J'm.a:li d'ella ·bilirubirirniia La concentrazione di b·i lirubina i1e] sa ngu " dipende:

1) dnl

i1t111 1 e~·o

e perce11tual e cli dis lruz io11 t

delle en1azi e; 2) d a ll.a fun zio r1 e d1ell e ccl ll1le r eticol o-endoteliali; 3) dalla ft1r1zior1e d elle cellul e poligo u al i del fegato; 4) dalla pervietà dei dotti biliari . . In. condizioni fisiolog'ich e idea li, la qua11tftà di bilirubina circolante n el san g ue d ov rchb f> e:=;ser e , soltanto quella ch e risulta dalla tras for. rn.azione dell 'emoglobina da parte d elle. cellu1 ~ del r. e., e ch e nor1 è ancora giu111a n el fegato J)er essere eliminata: n è un au1n ento, pur.c~.h;· nou eccessivo, della err1oli~i d ov1:ebbe provo, care un accumulo di hilirt1bina nel sangu<·.. 11erch è ·i l fega to, in condizioni 11o rr11ali , dovrehl>e esser e capace ·di trattare una quantità mo lto maggiore di bilirubina di quello che rtorm al m ente è chiamato ad eli111inar·e. Abbiamo visto d'altra parte come vi siano· degli AA. i quali danno con1.e non assolu~.111ente costante una bilirubi11en1ia n ell 'uo1n.o, non avendola trovata coi 111e todi più fini in sqg.getti tuberc.olo>&i o affetti d a altre m alattie f<l in alcuni soggetti sani (Greppi, Sabatini). Secondo la maggioranza d egli AA. in, ece i valori fisiolog·ici della bilirubin emia \ aria1lt • entro lin1iti ]Jiuttosto a1n1)i: Van der Br r·gh con sidera come n orma le il tasso d a 1 a 3 ln gr. J>er · mille·, Castex d a 1 .3 8 m g·r.; Do.tzian ,. '\\:rien er d a 1,5 a .7; Stra u s e Buerlmann da 1,i a 5,5; Hasrlho ~t e White 5 mgr. rpe r n1ille-. . dei valori di bilirub·i nemia fino R 20 n1g r. pe r Vi son o poi AA. i qu ali dia.nn·o co111e i1 or1nali n1ille, com e, per es. Gibson e Goodrir h 8 a 20: M-Uller e Engel 6 ~ 20; G·reen, Snell, Walter da 0,5 a 20; Ch abrol _e Buisson da 8 a 16 n1gr . p{lr · lrlille. , .. Q,u este cifre po&.. ot10 essere -anch e ca lcol<i~_e i-:1 Unità Bilirubin emiche (1J. !B.) secondo Van cler · Bergh dividen~olè p er 5 (5 milligr. pèr mi.Ile corrispond.e ad 1 unità bilirubin emi cà). c:alcolando in u. !B., la bilirubinP..mia fisiolo~ira '

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[ANNO XLVII, NuM. 51] <.\

2198

SEZIONE PRATICA

dunque, seco11do Va.11 der Bergh, di 0,20-

U, 60 U. B. · Co111e si vede, l '.a·o cord0 è tutt 'altro che completo sul tasso di bilirub·i nemia da considerare cor1te norn1ale, troppo notevoli ·essend 0· le differenze fra i valori normali minimi e quelli rtorr11ali ma-&sir11i. Da questo punto di vista s i J:> UÒ pe1lsare cl1e fra i valori strettàmente fisiolog,ici e quelli con sid.erati come nor1nali perc:hè trovali in soggetti senza alterazioni clini< he apprezzabili <t carico del fegato, esista· url a111 pio divario, in cui dovreb·b ero esser poste le , form e di cosidc tta i11 eiopragia epatica, allargandone il conce tto i)er ir1 cludervi, oltre allH ij1sufficienza f unzio11ale iniziale della cellula poligonale, a11cl1e i d isturbi a ·c:arattere funzjonalc \spasr110 dello sfintere di Oddi, discinesi·t biliare) del deflusso della bile. La ·gravità di queste fonnc , ferme r e ta11do le condizioni di emoli" i e p~r quanto riguarda la sola funzio11e escr etrice del fegato, dovrebb e esser e p·a rallela al livello d ella bilirubin~l neJ sàgnue. 1

11alore clin.ico à!ella bilirubi1iernia.

D.a tutto quanto precede risulta evid€nte il valore ch e può assumere in cli11ica la rice1~ca clella b~liruhi11er11ia, quando sia necessario mettere in -evidenza la eventuale presenza di uno stato di insufficienza epatir...a, nort sempre apprezzabile clinicamente. Secondo Sotgiu, che la pratica in tutti i soggètti con sofferenze epatiche, la ricerca della bilirubin emia ·è ·di grande utilità; « si può ben dire - egli afferma - cl1e la reazione di Var1 der Bergh ha dato alla diagnostica funzional r de l fegato molto, ma molto più che tanti metodi complicati. A differenza della glicemia. colcsterinemia e ami11oacidemia, sul li vello della bilirubinemia influisce . pratican1 ente solta11to il fe.g alo, eRcluse anorrnalità d·e ll'emolisi. Il suo valore sen1bra qui11di veramente specifiGo ». Inoltre essa diri1ostra una estrema sensibiliti1 nel rivelare, ron piccole elevazioni dei suoi valori, d elle ·sofferenze epatiche anche di lieve> grado ed in rap1)orto con altre malat tic . speci<ilm·e nte dell'apparato ·gastro-enterico .

/_,a bilirubinemia 11egli ulcerosi e n ei colitici: , reperti di altri AA. C:he in soggetti affetti da m a lattie de]l'apr):11·ato digerente vi sia frequentemente una elevazione dei valori del]a b. J. e., è un fatto già r1otato da vari AA.; anzi questa estrema sensil)ilit.à clella b. 1. e. i1el rivelare .5tati <li so ff cren z~• anche lievi da parte del fegat o, secondari ad 1

alterazioni .aventi &ede in allri <Jrgani, toglie, secondo alcuni AA., alla b. 1. e. gran parte del suo valore n ella diagnostica differenziale fra affezioni epato-biliari e altre 1nal.a ttie dell'addome. . A noi seml:>•r a che tale modo ·d ì p,ensa re sµo.st i i termini della questione, in quanto, inentre non si può cerl.amenle chiedere ..alla b. l. e . di stabilire una i1clta differenziazione clinica per es., fra ulcera ·duodenale e colecistite (differenziazione ch e si può olte11ere d ,altronde coll r1urnerosi altri r11ezzi .a nostra disposizione) i I fatto che la b. 1. e. sia più o i11e110 elevata 111 un s<?ggetto affetto da ulcera ga tro-du ode11ale, viene ad essere, secondo i1oi, una indicazio11e preziosa per la compren -io11 f' rlini·r a del malato.

Nell'ulcera gaslro-duodenal e un aun1e11to d ella b. 1. e. ·è stato &egn:tlato n eJ 1922 da Jiadlicl1 . 1

o succeFvsi v.amentc confern1il.to da Sp1eick e d a Reicke . fF'ra gli AA. italiani D ocimo ha studiato, nella Clinica di Bolog·11n i valori d ell;1 b. I. e. in soggetti .affetti da colecistite, litia sica o non, e ~n sog·.g·eLLi co11 ulcera g.astro duodenale (15 casi): d.a i risultati otte11uti egli viene alla conclusione cl1 e « le affezioni prese in esame ·altera110 in buona parte d ei casi l n funzione biliare ». Questa alterazione sareblH· più intensa i1egli· ulcerosi gastro-duodenali ch e r1ei co]ecistitici, ed è svelab i1e princip.a1men1<• con il dosaggio della bilirubina nel sangue. Titone, dell.a Clinica dti Leott.a, ha studiato la funzionalità epatica in . og·getti a ffetti da sindrome addominale destra: di questi 10 p resentnvano anche ulcera .g:astro-duode.nale. Qua . . i co.s tante111ente la b. 1. e . si dimostrò supeTiore a] tagso normale , talvolta co n elP,1azioni molto Accentu·a te. Picco e F errando, in una con1 unicazione alla Società Italian.a di Chirurgia (1938'), riferi·sco11 0 di aver eseguito una serie di i1cer che sulla fur1 zionalità epati·c a (compresa l a biJirub·i nemi<1 ) su nove malati affetti da ulcera duodenale, e ili él.ver potuto con statare co111e nel fegato. deg·Ii t11cerosi esistano alterazioni fu11zionali. La bilirubinemia « oscillò en lro li111iti norn1.ali H . Essi non rip-0rtano però i dat i analitici dei r eperti ottent1tj. 1

1

1

1

Anch e nell 'aµ iperidicite T. Shoj e Saza' ky hanno trovato valori di b. 1. e. in ~.:rl:. n ere a lti. Srcondo Shoj tali valori au1nenta110 nel corso de]) 'appendi cit~ e subito dopo l' in Lervento , per ritornare a l n o•r n1a]e al mas inl o dopo 15 giorni. T nJc co111portamento della b'. l . e . dimostra . econdo l '1\ .. ch e n ella appr ndirite acuta o


2196

«

IL POLICLINICO

( ronica com e jn altre malattie addominali , · il l'o.g.ato è coinvolto ancl1e se in lieve grado, per t 1r1a in lossicazione che spiega l'innalzamento -tiella bilirubina n·el s.ie1·0.

>~

[ANNO

XL ' ' li, ~UM. 51)

~t.andard (2), che corrisponde al colore di una ~oluzione di azobilirubina all :l / 200.00·0. Con-

sidera1tdo come U.r1ità Bilirubinemica (lJ. B.) soluzione 1/ 20 0.0 00 1 Van der Bergli dà come valori norn1ali n el siero umano valo:i di U.B. : 1

1

Nelle coliti , l'esplorazione fu11zionale del feda 0~20 a 0,60. g·ato· è stala praticata da Garcia mediante la Esposizione dei risultati. IJC1 bilirubinemia è prova del rosa ben·g·ala, la galallostlria e la bilata da no·i ricercata in n. 25 pazienti, di cui lirubinen1ia: su 1100 casi &tudiati si è avuta la riportia1110 nella annessa tabella i dati clinici J >ositività di alr11eno una prova n el 59 % dei cor1 accanto i valori <lelJa bilirubic.aisi, -0 più precisa1nente uno stato di insuffi- · esf:ienziali • ite11 t1a. l.ienza epatica riRultò nel 38 o/c) con la prova Si tratta di 25 malati, di cui 7 a Efeit ti da co<lel rosa bengala, i1el 25 % cori il dosaggio della ]). I. e., e n el 12 ~~ con la pr<Jva del galattosio. li le c ronica e1n plice, 16 da uicera gastroduod e11al0, 1 da colite e colecistite, 1 da uloe.I'a Concludendo, i risultati ottenuti ·d agli AA. r an(.: ro dello stomaco. ~opra citati din1ostrano c he i1ella maggioranz.i Se si confrontano i valori della b. 1. e. in dei ,,pazienti a ftetti .da determinate malattie (jue&ti 11talati con qu.elli dati da H. Van der ,dell'apparato dligere1Lte (ulcera duodenale, ai1J>E'IJdicite,. co,l ite) esiste un au1rtcnto dell.a b.l.e. , !Bergli come normali (e cioè 0,20-0,60 U . B.) si ·de,re dedu1,,e c,h e in tutti i m,alati ulcer~i i n ~lice di un ce rto grado di alterazione della e colitici da noi studiati i valori della bili111runziont3 biliare, e ·di cui r esta ancora da dibine1nia sono da considerare come patologici. n1os Lrare l'esalto 1neccanisn10 di produzione. Il .)aso n. 25, in c ui la bilirubin,en1ia era I?i cerche personali. entro i limiti nor1n.a li, non rientra i)er la sua diagnosi nel grup.p o di nlalati da noi studiati: Con l 'intedirr1ento di ·portare un contributo nt<t c i è parso intC'res5ante riportarlo ir1 quanto ~ ti lo studio dei rapporti ch e intercorrono fra la diagnosi clinica in questo 1•1.alato era stata l ~sioni dell '.aJ)LJarato· gastro-enterico da una di ulcera gastrica, n1entre l'intervento e l'esaparte e alterazioni della funzio11aljtà epatica 111e 'lnatomico dello s to111aco asportato dimoclall' altra, abl)1a1•10 stabilite un piano di ricers11 arono che si trattava di un car.cinoma. È int:h e su pazie11ti affetti da ulcera gastro .. duodele ressante notare corrne qu~sto sia il solo c~so, nale o d.a colite , rico·v erati 11ella nostra . Clini-f'ra quelli studiati, in c ui la b. 1. €. era entro ( ·.1: ed ab.b iamo continciato con lo stu·d~are i limiti normali. i aperti della bilirub1nemia in que· ti soggetti, D 'altra parte in nessuno dci pazienti da noi l>ri1n.a c h e essi fossero sottopo ~ ti alla terapia :::l U·dia.ti erano presenti alterazioni clinicamente t hirul'.g ica. 111 questa .PTirna nota ' '611gono coHJ.>prezzabili a carico del feg.ato. 1 n unica ti tali r e·pcrti. ' Se si confrontano i ' 'alori della biJirubineTecnioa. La ricer c.a della bilirubinemia {\ 1ni.a nei soggetti colitici con qu.elli dei soggetti s tata ·da noi praticata col s iero di 1&angue preul cerosi -g astro-duodenali, si p·otrà notare che levato a digiuno , ed eseguita col metodo co10i1 egli ulcero..,i, in li11ea di massima , tali valori 1i metrico. ono LJiù alti. Difatti su 8 c olitici solo in 2 1~ P er il do agg·io cc. O, 5 di siero ven.gono 111eb. l. e. è superiore a 1 U. B., n1enlre su 12 ulscolati ad 1 cc. di a1C'o ol a 96: si centrifuga cerosi un tale r eµ·erto si trova in 6 casi. lfa.cendo poi la media ·d ei ,T.a lori 1lei soggetti ulcerosi per 10 n1inuti e si prc·n de 1 cc. del liquido sopi!·astante .e l o1 si mette nella va&C'b etta di un e in qu·elli colitici, R'Ì viene ad avere nei colicolorin1etro. Si aggit1nge cc. 0,25 di r eattivo tici un<:i media di 0,86 U. B., mentre negli ulfl7o ico (1) r. cc . 0 ,50 di alcool. Allora si dosa cerosi essa è di O, 96 lJ . 1B.; la differenza però fJa ragonando il colore a quello della soluzione fr.a l e due affezio11i non è notevole. Concludendo: i r e perti della b. 1. e. in 2·i (1) Il reattivo cliazoico è co~ ì composto: . og·getti affettj da ulcera gastro-duode,n ale o da Sol. A. : colite ci autorizzano ad affern1are che in ~li 1 Acjdo· solfonnilinico . . . . gr. malattie i.I conte11uto in bilirub·i na del siei.·o Acido cloridrico eone. . cc. . 15 di san-g ue ·è superiore alla norr11a , senza· che Acqua di lillata , fino a. . . )) 1000 Sol. B.: 0,5 Nitrato di sodio . . . . . . gr. Acqua distillata , fino a .. cc . 100

(2) Abbiamo u sato i] prisma co11 la. sol. stan<:far~ già preparata, esistènte in commercio, e forn1toc1 dalla Ditta Alchcra di 'forino.


XLVII,

[ ANNO

NUM.

51J

2197

SEZIONE PRATICA

I

I

Generalita

:-i.

1. Tozzini R. f., a. 33.

Colite

2. Dini G. f., a. 26

))

l\1ala la cla 5 ar1ni. Alvo stitico co11 periodi di arroici .

0,80

s titico alter11alo a

O. 75

Da tre anni dolori addominali , alvo stitico alternato a diarrea.

O,90

Alvo

Da t1n anno dolori ai quadran Li . iuferjori de1J 'addome. J\lvo stitico .

)>

J. Lugli L . m. ,. a. 35.

p eriodi diarroicj , Lemperat11ra febbrile, pollachiuria. ))

7. Dalla \ tentura

))

24

é\ .

l,2F5

Da u11 anno dolori addominali, alvo stitico olt.err1alo a

))

6. Salvador i G. f. , a. 29

l~ . •

Bilirub. n U. B.

'

c liniche

4. Fucini A. m., a . 25

Il1. I

Notizie

Da 5 anni dolori addomina.li. diarrea.

))

3. Paperini I. f., a. 36

A. ,

Diagnosi

0,90

J)a 18 anni dolori ai quadranti destri dell 'addon1e. Appc11 diccctomia se11za 1niglioram en1o. _!\Ivo stitico alternato co11 periodi diarroici.

0.65

Da n1ol ti anr1i dis turbi dell 'a1Jparato digerente. Tre anni fa nppendicectomia. Breve miglioran1e11to. Da 4 Inesi dolori addorninali. 1\lvo tilico.

1.10

Bellandi (). f a. 34

-

Co1ilc-colC'cislitc

Da 18 u1esi dolori ac.ldominali, alvo s titico alternato a periocli diarroici. Dolori diffusi anche all'ipocondrio D.

0.65

9. SaYig11ago E. f.' a . 2a.

ulc. duod.

i\;Jalata da 5 anni Crisi dolorose ad andamento stagionale. Appendicectomia se11za giova1nento. Ematemesi 5 volte. Spesso Yomito alime11tare.

1,10

Da 1r e a11ni crisi d olorose e1Jigastriche. Alvo stitico.

0,75

•I

10. 1'riòcn li (;.

n

m., a. 34 11. Moschini <r. m .. a. 32

Ulc. })ilorica

12. Pratelli G. n1.,. a. 60

.Clc. dt1ocl.

s teno~.

13. Brur1elti G. m .. a. 32 14. Fornaciari m. , a. 47

))

A.

lG. Allegran li f .. a. 19

Da due anni clolori epig·CJ.strici. alin1entare, pirosi inten sa.

·oa

qualch e mese yomi1o 1,.10

Da tre anni dolori €})igas lrici , vomito frequente, alvo i11tensamente stitico. ·

1,35

Da due anni ifo]ori epigas tricj. P erforazio11e pregressa del1'ulcera trattata con sutura.

l,Or-;

Ulc. gastrica Da 5 anni dolori ep igastri.ci, piros i talvolta '0111ito alimentare. Ematemesi 1 volta. UJc. duod .

ltL Cecchi G. lTI .. a. 36 17. Gorini L. 1n .. .a. 24

JR. Di Sandro G. m., a. '1;7.

))

I I

))

))

Da 5 annj cris i dolorose epigostrich e

pirosi.

0,95 0,65

Da tre an11i dolori e p igastric i, acidità . Da circa un anno Yomit o frequente .

1.05

Da l111 anno dolori epigas trici , nausea. Alvo stitico.

0,75

l)a un anno dolori epigastricj , piro i . En1atesi 1 volla.

0. 90

19. c;uidolti z. m :, a. 53

Ulc. gas trica

l\l[alalo da 20 anni, ro11 dolori epigas tri ci clco. Spesso alvo diarroico con muco.

20. Salvadori F. m., a. 29

Ulc . duocl.

Da c irca \In " n n o dolori epiga trici . RicoYerato di urgen za r on sosp ett o cli perforazione.

1,05

21. Birinclelli M.

Ulc. p eptica

(7 ià operato ili r esez io11e g·as lrica 10 anu i fa. Da dolori e vomito ali1nentare.

0.95

22. Fattori T. m., a. 36

Ulc. ga8 t rica

2~3.

D 'Ascanio G. m., a. 35

Olc. cluocl.

f)a 12 anni clol ori epigastrici periodici; alvo s titico co11 I>er.iodi diarroici. Da circa 7 anni dolori all 'epig·astrio, seg·ui tj !SpC.. so da vomito post-prandiate .

.24. Della Rosa C.

Ulc . duo<l . colite

l\ifala lo da un anno co n dolori addominali e alvo stitico alternato a diarrea·, se tte m esi fa operato di r esezione . gastrica. Persistenza dei dis turbi.

0.90

Ulc. can cro gastrico

Da alcuni anni dolori epigastrici periodici, vomito. Entra con ematemesi\ e n1elena. Diagnosi ulinica :' ulcera gastrica. Diagnosi operatoria: ulcer a can cro in corrispo11denza d ella grar1de c urvatura.

0,50

m., a. 30

m., a. 45 25. Giuntini G.

m., a. 43

<t

caratter e pe~ io­ 0,90

u11

an1Lo

0,65 0,75


2198

e< IL

POLI OLI!~ICO

rier 'altro si.ano· n ecess·n rian1ente p1resenti altèrazioni clinica111enle CJ Pl)rezzabili a carico del ft:gato.

Interprelabilità dei risriltaiti. Stabilita dunque, ·d~ lle ricer ch e di altri AA. e 11os tre, I ' esiste11za i11 soggetti affetti da ulcera g·astro-duotienale e <la colite di un aumento della bilirubine111ia, convie11e don1andarsi qua l e sign ificato questo fenomeno possa aver e. ]).alla fisiolo·g ia 8n ppiarrLo che u.r1 aumento d e l Ja bilirt1bin.a n el sie ro può esser dovuto: 1) ad un au111cnto della e1nolisi; 2) ad una alterata l'u1izione delle cellule t->oligonali; 3) ad un ost acolato deflusso della bile. La pri1t1a di queste cau se ci sembra possa esse re C elusa clalla in terpTetazio11e deJ feriome110 da noi &tt1diato, i1on essendo nota l , esist enza i i1 sog·ge lti affetti d a uJ cera g·. d. o da colite ài lln aumento d ella e1nolisi , i1è esistendo in tali sog·gett.i particolari co11dizioni organiche cJ1e t ale a1 1111 e u tata er11oli·$i favoriscano. Certo la c1ue.- ti on e n1 e rita di essere studiata sep1aratan1ente. La seconùa possibilità, e cioè ch e la iperbilirubine111ia sia dovul,a ad una defi ciente fun zion e d ella ce lluìa p1o·l ig·onale, è ipotesi clic può ti-o ' a re u11a sua giustificazione 11egli streiti rapJ •O rli fisiopatolog ici esistenti fra funzioni epatich e e l'ur1 zioni gastro-i11testinali, rap1)orti di c ui la clinica ·dà quolidiana -c·o nfern1a. Il fatto che J11a la ttie d ell 'a1)parato diger ente si a ccom ri.a.gnin o ad alterazione funzionale e talvolta an ch e a natort1ica d el fegat o, è st ato messo in evide n za da i11olti A.A. (Chiray, La·5ègue, Flandri11, Leotta) : ricordiamo ]a desc1·izione d el g rosso fe 0 ·n.1o aµ11 e ndicolare d ell 'in f.ar1zia fatta da Gosset. Si è penRato ch e 11eJle appendiciti, n elle coliti, ecc . , piccole erosio11i d ella inucosa. l)ermettano il i)assa1ggio di gern·1i ch·e' ·p ossono g iutlg·c re al fe~ato 1)roducendovi delle epatiti <' ronich e. D 'altra parte iJero alla insuffi cienza ep atica e più µariicolarn1entc alla piccola ·insufficienza ~o r10 1s la ti allribuiti ur1a se1·ie di disturbi <l1ell;a1)p·a ra to gastro-enterico : non solo la lin g ua $a burr~ le , la bocca a111a ra , i crampi e bruciori cli s to1ttuc....o, n1a a n cl1e le gastriti e le dispesie ir1 tut1 c lr lor o fot1nc, L le coliti, e l'ente1·0-·coJi te i11uro-111rn1])rn11osa (Glc11ard , Castaigne). E si è p ensato ch e causa cli t ulti questi disturbi pot esse esser e · una alterazione sia quant i lativa (11el senso di t1na d efici enza) ch e qualita tiva de] l a b ile. E qui sorge spontan ea I.a dorna11da: è la di.·1't1nzio11c eJ)atica 1n questi soggetti la causa o l 'effetto dell e a lLerBzioni intef't inali? Com e git1s tan1ente affern1a Sotgiu, ~e si stu1

~

[ANNO XL VII, NuM. 51 J

>>

dia no att 011tar11ento le storie d egli s titici crei ~ r1ici clei dispeptici , dei colitici che siano co1lt. ~mJJoraneamente d·ei sofferenti epatic,i, si p·u ò riconoscer e ch e, .a lmieno nella magg·ior parte d ei casi, lo turbe imputabili al fegato sono co1nparse tardivarr1ente1 e quindi co11 Lutta i1roLnbi lità scconda riarn entc. Cort questo naturalr11cntc 11oi i1on vo-g liamo escludere l a possibi li Là ch e u11a alterazione co11genita o acquisit<1 d.e l1a funzio11 c epatica dia orig·ine in d et e rn1i n.ati ca·~i ad alterazioni fu11ziona li dcll 'apparato diger ente, be11sl porre n e] suo g iusto val ore il f~l Lto ch e nei ::;og.getti di c ui ci occ upiamo la · sinton1atologia si inizia in· gen ere come gastroi-r1 testinale e .50]0 in seguito . diver1ta epa tica. Seguend·o que. to co11ce tto s i può p en sare ch e },aumento della bili1ubinen1ia negl i ulcer osi ~ 11ei ·colitici sia . uno dei primi se,g11i di so f fer<.'.11za da parte d el fegato e cl1e esgo possa istituirsi quando ~ncora non siano i1r e enti <.i1tr~ ' :n 1anifestazioni clinich e d ella deficient e funzi 1) IJ Ulità epatica. Sul m eocanisn10 di protluzionc <li questa alt erazione epatir.a n ei so ffcr enli d eJl'app·a rato ga&tro-.enterico n.ulla può es er e affermato con certezza; m a non è jpotc i in g iustificata il penS<Jre cl1e essa si.a causata dal r)as~ag·g·io o dal1,accumulo ne l fe,g·ato di sostar1ze tossiche, o J)er lneglio dire abnormi, i)rovenienti dal tubo g-astro·-enterico e orig inate da una anormale digestion e d egli alimenti , quale è quella che notoriarn.e•nte si l1a i11 t.uLti i s ogg·etti dispeptici. « Il fegato sarebbe l'org:ano di elettivo accun1ulo (di tali sostanze) dove mettono capo i d eriYati dell 'as~OI.'him ento intestinale, e al qua](' ~i attrib uiva, ahchc secondo le id ee ]1rimi t iv(' d el pas&1to, ur1. compito di svelPnamento· dell 'organismo·» (Baggio) . L 'iperhilirubin en1ia degli ulceros i e dei colitici an·drebbe dunque inclusa , almeno per cert; · s uoi asp·elti, 11el grup·p o rlelJe iperbi]irl1bir1emitdi origine tossica, gruppo che raccoglie formP morb(JSe d ella più svariata etiolog·ia e che ~ cnrattcrizzato essenzialmente daì]a insufficien za funzi1111a]e, di , vario, grado, della cellula poligo11 J le Questa ipol.eRi trova u11a diretta con f6rma n ei r.e.perti di vari AA., i quali hanno trov?to alterazioni d egen erative a carico del]tt cellula poli gonale (vacuolizzazion e, .atrofia, deg·en erazion·e grassa), i11 soggetti affetti da ma lattie dell'apparat o di~~·erente (Flint, Leotta). T rr1>erti di Leotta acqtlistano particolare imporlan za 11erchè si riferiscono a framrr1 enti di fegato prelevati durante l'intervento operatorio. Flint stesso , in uno studio anatorno-ft1nzio11 alc su11 a epa tite da -colecistite , ha trovato un grado p iù el evato di biìir11binemia n ei casi in cui era po~e,ibil e dim:ostrare istolog ican1er1te t1na epatite più o meno spiccata: il risultate 1


[ANNO

XLVII,

51)

NUM.

SEZIONE PRATICA

f ur1iio1tale coincideva duri.que perfettame11te 1.011 il risultalo della osservazione isLolo gica. Si può pensare cl1e i1eg·li u]oero~i, come nei co1iL.ici e i1ei dispeptici in ge11ere, questa soife re11za da parte d ella cell ul.a poligonale, si istituisca grada La111ente, è di ei::;sa la bilirt1binemia ..:ia il rivelatore sq uisilar11ènte sensibile; in seguilo, prolu11gandosi o aggravandosi la causa 111orbosa è da presumere possa avve~ire la graduale Lrasfo1n1azione in insufficienza epatica . vera e propria. Per quanto riguarda poi la t erza possibilità e c ioè i·eve11tuale esistenza in sogg·etti ulcerosi di' un ostacolo al d c rtusso àielle ' 'ie biliari, varie ipotesi interpretative, posle dai vari AA. che si sono occupali dell'argomento sono orien tate 1tel se11so di a11 1111 ettere questa possibilità: si <~ pensatq ad una stasi biliare per inginocchian 1ento <lell 'e1Jalico, o del coledoco da aderenze (Sc.l1r11ilt, Barron ) o da. spas1110 rifl,eisso delle vie biliari ·extra-epatiche (Reicl1ez, Scherick) o da ederna peri1>apillare della ampolla di Vater. Titon c pensa alla possibilità di una parziale oslruzio11e dei canalicoli biliari i11traep.a_tici, dovuta ad una proliferazion e di i1atura infiammatoria del connetti, 0 d egli spazi porta, e.on conseguente retrazione cicatriziale di ~4'SO . La prin1~ di queste ipotesi esplicative può for:e a vere la :sua app1 icazio11e in determinati casi, ma non c redian10 possa essere generalizZ<l L.a, sia perchè l 'esiste11za di aderenze. che alteri110 la nor111ale n1orfologia delle vie biliari extra-epaticl1e è tutt'altro eh«~ costante negli t1loerosi, sia anche perchè la stessa ipotesi non S}lieghcr ebbe a noi l 'au111ento d ella bilirubinerr1ia nei colitici. Altret tanto potrebbe dirsi dell 'ipotesi avan1.a l~ dal Titone, perchè u11 processo anatomico d el g rado da lui am1ne&so, richiedercb·b e pre~u11til)il111ente u11 d ecorso di malattia rel.ativan,iente lung·o, 111entre la bilirubinemia 8Ì tro,.~ eleva la a11che 111 sog,g·e tti in cui le sofferenze sono di breve daLD. Più accettabile, at1cl1e percl1è applicabile in tutti i e.asi, ci semb·r a l'ipotesi che ·un r elativo c,stacolo al deflusso della bile esista i11 questi soggetti 111a causato da os truzione funzionale, di tipo , spastico o ato11ico 1)iuttosto ·che meccanica. Si è i)arlat0 r11olto i11 questi ultin1i anni di cc ostruzione fi~iologi ca » delle vie. biliari, riferendosi a stati di spasmo d ello sfintere ~i Oddi, e ad un irregolare funzionamento di esso. Molti e r ece11ti sono 1 progressi fatti in questo campo con ricer che si.a cliniche che speTiment.ali le quali~ sfruttando pri11cipalmente l'intubazione del coledoco o dell 'ep-0.tico in soggetti gani o n1aìati, l1anr10 per111esso di portare note,·oli contributi alla fisiopatologia della sfin1

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tere di Oddi ed a lla co11oscrnza tiella re ·iste111.a c l1c -essio. .off r c, al d cfl u:sso della bi l e 11eil duode110. Si è riusciti perii110 a ri1Jr0durre una colica biliare a vie biliari i11teg·re, stir11ola11do la cistife llea a contrarsi in p,re.,enza di u110 sfi11lere spiasti co : la colica sp,a ri va se 6i i11ietlava 11el duodeno <lel solfato di 111agn esio cl1e far eYa rilasciate lo sli11te re (Meltzer). D'altra parte non è da esclude re ch e l 'ostacolo al de,flusso biliare pos~a essere ca usato, ollrP elle da fenomeni s1»astici, anche da stati cl i a tonia delle vie biliari exlraerpaticl1 e. Ricer ch e in corso 11ella nostra Llir1ica ed attuate· dal radiologo prof. Beccl1ir1i, dimostr c1 ebbero eh e i1c lla i1 t.a.g·g io l' an za d ci ~og·g et ti u lc1erosii si ha un di&creto ritardo 11ello svuota111ento della c istifellea con la :prova di Bronr1 er. Il elle fa supporre ch e esisla in questi soggetti u11c1 stato, di dis.tonia del le vie l)i}iari, che deve avere i1u 1,orlanza non lieve n ella inter111etazione patogenetica d ei fenorn e11i 111orbo i, di c.ui trattiamo. Da tulle qu.esle ricer ch e il concetto di disciItesia o dissinergia bili.ar·e, e cioò la ·p ossibilità di una ostruzione a tipo funzionale delle vie b iliari risulta cl1iaramente di111ostralr). Arr1n1ettendo questa possibilità, la iperbilirubine111i~ da r1oi risco11 tr.ata nei sogg·eLLi ul cerosi e colitic i potrebbe esser dovuta, a lru eno ir1 parte, a d ~ Iterato m eccanismo fu11zionale delle ' ìie bili<.J ri e~traepaliche, e rientrer ebb e, da questo i1unto di vista, nel quaclro ~elle ipe rbilirubi:r;iemic di ori·g iP.e ostruLt.iva Ma· quali siano l e cauRe prin1arie di questo alterato g iuoco funzionale delle vie biliari, questa è un 'altra ie1uesti one, ch e 1r1erita di esser e affrontata, ancl1e se non · è fa cile il ri solverl a. Varie ipo tesi so no slale avanzate p,er l 'inte1·1)r etazione del feno111e'no della di ~cin esia biliare: la infiam1r1azione dell'an1polla })Otrebbe agire rendendo le fibr& dello sfi11t ere d i Oddi ipereocitabili, r11a que•s to Jlon è piiù un clisturbo riuramente ft1nzion-al e. L'ipertrofia della muscolatura dello sfintere è stata anche provata, n1a la sua causa è ignota (1Giordano e Manr1). Infine s.ono state invoca te d elle cat1se rifle?se. Ji ecentissirr1 e esperienze di Ai\ . an1cricani din 1ostr.ano sperimentalmente quesl'u ltirna possibilità : Ivy e Goldmann , ad eser11 pio, hanno s tudiato nei cani le rrtodificaz ioni nella re si s ten za clello sfi11t er e di Oddi e dcl tono del duode110, 11san<lo un metodo d esc:rjtto da Sandb1001r1 e che co nsiste essenzial1ner1te, do1Jo aver e intulJ-ato il colecloco e l eg·ato il ,-istico, il el1'.aumentare ]a pression e n el col edoco fin elle si stabilisce il deflusso nel duocl e110. Se in qt1est(' mo111e11to viene stimolato il col on, il defluf-60 cessa. La pressione viene di nuovo au-

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« Jl.. POJ,,ICLINJCO n

11te11tala fincl1 è il <leflu s~o riappare : co11te111p(>rurtcarn·e·n te ven g o11 0 r egist rate Je 1nodificazi011i d ella n1otilitù duodenale co11 un p·a llon l ino. Nel 90 % degli cs1ierin1 enti c h e vennero ripe tuti varie volte in 13 ani111a li , la stimol azil'ne d ei n ervi del colo11 p11:ovocò un au111ento ù ella r esis tenza del meccani n10 coledoc o-duoJ e ua lc a l deflusso i1el c1u odeno di u n a soluzion e sa-lin~. Gli AA. concll1<lono il ìoro la, oro uice11do e. be n o11 vi è rag·jon e di dub·itare a i;ri o1·i· cl1e lo s tesso fenomeno r1011 a·vvenga n ell ' uoruo. I\1 a q ue. te ipotesi r a p11r aserltano d ei t entati' j c1 i interpretazion e patog·en etica · j)ÌUito·st o cl1 c \ C:' ra e propria ricer ca di un fa ttore ca11 ~ale . No i c.r edia1110 cl1e il probl e1na d ebba esser e s l u diato in se11so J)iù s trettan·1c11te etiologico , e ch e da quest o l) Uil to di vista l e possibili là ca u~ali siano fonda1n e11ta ] m ente due. La prima ·è c.l1e la discinesia bilia re Ria _p ri111itiva, dipendente (for se) da fattori di origi11e lt curo-vegetativa : i perbilirubin en1ia e fenon1e11 i di s peptici sar chbe r:o consAg·u enza d ell 'ori·g inario alter ato deflt1sso della bile ll·el duodeno. :È il concetto d ell o s1)as1no ]Jrimitivo quale C<tusa prirr1aria d ella d i ·pepsia , sostenuto da Bnggio, e sul quale egli b·a sa la condotta t e ra peutica in ques te forme n1orbose. La ~econda è cJ1e la disc inesia biliare (c. <1uindi la iperbilirubi11emia) sia in ver.e seco r1ctaria a sti1r1oli tossic i o irrita ti,1i, o rigina nti si Jl el tubo gastro-enterico quale con segu e n za cli u n a alterazio11e a natomica · o fu11zio 11 ale <li esso. Stabilire con certezza crual c di <l u cst c du< ~ €' \"entualità sia r ealmente in g iuoco n el n 1ecca1 li ~mo i)()to-g en e tico di ciascuna .de] le fornJ c rnorbose d a n oi s tudiate è èerta m er1te diffic ile; è però pienan1ente giustificato l 'a1l1mcttere cl1 P le due cause po 50110 con c.atena r . i l 'una all 'altra, cr eando un circolo v izioso patologico , di c ui noi cog·lian10 soltant o le rr1a nife tazioni cljtlich c: l 'aun1ento cl.ella b·i lirub i1l cn1 ia potre lJl1c esser e una di tali 1n.a nifei~ tazi on i . f:o n clud en~o : I ) nei sogget ti affe tti ·d a ulcera g aslro-duodenale e da co lite i ,,al ori d ella bi lirubiinenLi .1 sono superiori ai valori ricono ·ciuti ro1ne i1o r11 lnli da H. ·van dcr Bergh. 2) l 'ipate i p iù ei11plice ( rig uardo a lla g~ 11esi cli t ale fen omeno) è eh ' esso sia ca u sato da ltno stato ·di so ffer etlza d ella c ellula l:>Oligon ale. il •c.u i 111e·ccani$n10 di insorgenz~1 è verosin1 il 111ente collegat o all 'asso1~bimento d i sostan 7.c lo -5i cl1e di origine intestinale; 3) resta a veder e se alla d eterminazione. del fenon1eno possano co11tribuire a lt erazioni funzionali di origi11e ne11ro- vegetativa o r iflessa a ca ri·co dell e vie biliari extra- epatiche·, ·e s·e. que1

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[ANNO

X.LVII, NuM. 51 J

: le aller azio11i abbia no iiuporta 111.a prir1titiva o

seco11daria in ciasc un a delJe due form e morbo~c da tlo·i s tudiate. BI RLfOGR~'\.FIA. Per uno s luci io rjass untivo sul rj l..)un1b io , nor111a le e p atol ogico, d ei pig n1en li biliari, vedi: I. REsT. and TAYLOR . The physiolog ical basis of 1ned1 ca l praclice. Aa illi ère-Tynrl nJ J a. Cox, Lon<lon l 938 . 2. 'J'RU.i\lPEl\-CANAT \l\Q \ V. Biochemislry in internal 1ncdicine. Ed. Sa11nders. Phi_adelphia, 1933. 3. R o LLESTON · e ~'f c .~EE. Diseases o/ Liver , Ga.[l bladder artrl Bile ducts. Ed . Vfac1nillan Q). , 1929. . lJ11a vas t a e r ec(' n I<' uillliografia s ul valor e clini<·o d ella bi1irubinc1n ia trovasi in : 4. MAZZIN I O. F. Jn.r;;ufici en ci.a epati ca en la Ci r ugia del h igçldO. l~ò . el Ate11 i n , Ruonos Aires, 1938 .. Lavori co11sul tali: 5. BARRON Rilirubin.emia. Nlé<lir ir1c. n . 10, p. 77. 1931. G. l3 E&1· e Hic Kt:l'i. /Ji liar.'' D 'YSSYll<' l'yin. Surgery, Gyncc., Obsl. . d iceml)re 1935. 7. ÙIABROL E. e<l al lri. Le dosag e des pigments . biliares dainis le sn.ng. Presse Méòira1 e, n. 11 G febbraio 1932. 8. Doc1i\ro. Ricerclt e. su lla f un.zion,alità epali 1~a n elle affezi oni rlel / 'addome rfe.r;;Lro. :\nn ali 11 a· liani di chir11rg ia ,. 1937. 9. DoUBTLET e COLP. R esi stance. o/ lhe Sphincter of Od di ; n lhe H uman. 1Surger y, Gy11ec., Ob l. 1narzo 1937. . 1.0. GA RCTA J. Esr>I0 r. fune. del Higado en la colifi s cr oriicu,, J\rch . soc. c lin . dc H abana , vol . 31, n. 4, 1937 . lJ. lvY A. C., GoLD~tA~ L. Physiology of the bilit1 r.v tract . J ourn . of Am. ~1Ied. _\ ssociation , 30 di cembre 1939. J 2. Iu. Pli<\'S iologic clis Lurbanccs i 1icidental to l 1>stru cf i ort. J o ur11. of Ainer. Med. 1\.ss ., 19!10, ·µag. 10G8. 13. I vY e S .t\ N DB LOO.l\ 1. Bilia ry dis k i n.Psia. An11 als of internal Medic in e, agosto, 1934. 1 t. KL0P1>, CAi~TAHO°\V. L ' ittero n,elle n1alatti e delle 'lJ'ie biliari. Surg. Clin . . ~\mer. , 1936 (riport at o jn Z. Org. , vol . 80). 1.5. Prcco, FERR.\NDO. Furizi on.e e[Jalica rieg li ulc1'rosi. Atti d 0l 450 Co11gre so clcll A Soc. ltalin1

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de Mrò., Cl1ir. Med.,

J8.

19.

20. 21. 22.

23. 24.

y -l~ ~Jlecj aJ. (Riporla lo i11

Rin .

1, 1940). . C' TAROw. Th e ·1 . cl. Bergli reaction and the Br o•msulphalein Test in' the estimation of patic funclional impairment. Amer . .Journ. Med. Se. , voJ. 184, 1932. ADLER e STRAUSS. Klin. vVoc}1., n. 46, 1922. (C-itato cla R ONDONI). Ro~oo~1. Bi ochimica. Ed. UTE1'. 'forino. R ETZLAF. Ze it ~hr. f . d. ges. exper . Med. 1 vol. XXXIV, 1923 . (Cilato da RoNDONI) . "frTONE . La Cl1n ica Chirurg ica, 1933 . SoTGIU. La Clinica. 1g33, VAN DE R B ERGH. Pres~e Médicale, })ag. 441 , 1926. 11.

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[ ·\NNo XLVII,

Nu~1 .

51]

. 2203.

SEZIONE PRATICA

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RILIEVI E COMMENTI

~1a i veri fl.en1111or1i suppurat1v1 Lcndono alla

Patogenesi e terapia delle infezioni piogene.

. pontanea c ill'C·O crizio11e, con1e b e n dice il p·r of. Baggio, e la nos.lra terapia d ev·e· non « di~turb1are n rr1a (< aiutare n qt1 esta 11alurale te11 - · clcnza. Ln qt1csto p,eriodo l'impacco caldo-u111ido ,. felicen1e11te de finito « m edica lura biologica n dal p1rof. Bag·,gio, tro,·<1 la su"l « n etta in·dftcazione >>. Sono· co11 vin Lo as..,erlc)'r e d·ell 'influen za b e11efica d ell ' i111pacco caldo u1ltido di solu-zion e fisiologi.e.a frequent0111 entc rinnovato , i1 elle suppurazioni . · Ciò io debbo al n1.i o se r' izio· di a ssistentat o µressa l 'l sola1n ento d el Policlinico di Ro111 a (1930) a lìor<l ·diretto dal Ch .1no prof. Pontar1 0 1'., ed allu ullc,riore e&p erienza clinico -ospedaJiera. 111 ·tale r e parto ho visto g·t1uc·iro « tutti n i casi ·d i eresiJJe la Jocalizzata e di carboncl1io cutaneo con e 111111li ci ed esclu s ivi in1pacch i caldo-un1idi di ~olu zi one fisiol og·ica, senza sieri , senza far 111 a·r i . E 1) urc ancora og;gi nel be] trnLLato di Chirurg ia d' t1rgenza d el Lejar - . i lc,gge ch e i I carbonchio ·Cutaneo va c urato precoce·1nent (' <e c ol ferro e col fuoco e con do~ i ge·n erosiei di ~ ~eTo I ». . Per quanlo rig u.a rda il 'fo rt1n colo ed il fav o , per c ui dobbia n10 pure ap,pli ca re l e direttivl' le rapeutich e d elle su1Jpu razion i circo· c ritte , rni per1n e tlo fare o ervurc ch e l'impacco caldot1mi1do va eseguilo , con éviderite vantaggi o. TLon con "·ol uz1one fi sio1 ogi1c·a :rna con. cc i I Yecch io i1111)ias tro di fari11a di serri j di lino ». Per i favi d el viso 110 trov.alo utile la cc allac -. r ialura ])r e,•enliva » dell1e vene' emissarie a ngolare e faccial e. Su di un ù e llaglio t e rapet1tico dei idero ri chian1are l 'at Le11zion e e cio è ull ' importan z~ d ell'« immobilizzai.Zione )) n .el tr<ltt an1ento d e]l(' sup,µur.az ioni di a] cu.n e regioni. Non po~·$ O più con ce·pire Bn flemmone d olla mano, del p·i cd e, Ù·elle dita, lieve o g.ravr. circosc ritto o diffuso , i11ci o o non in.ciso , tra ttato sen za una irr1n1obili zzazio11e corretta {'

l ll. n'lo Sig . Direttore dei cc Po liclinico », Vi sarò g·ra lo se vorrete. JJUb1b licare q1neslo < 0111111enlo all'articolo d el pi·of. Bag.gio co1tt1>arso i11 l)oliclinico, Sez . Prat. , 11. 44:, s u « Palogeriesi e terapia. delle infeziorii piogen e ». L 'artiçolo del (~ linico di Pi.&a, c r eclo rnerjti l ~attenzione d·ei ehirurgi e d ei in.e dici pratici, 1>er ch è rigua rdn un inte·r e ·. . ante pro·b1ler1 1a d ella « cl1irurgia seLLica » .d ella coside lt.a cc piccola c.Jiiru1·gia » affidala in genere ai cc g·ioYani » ed ai cc m edic i generici ,; perchè ritent1ta ! ( facile » << alla µorlata di lutti » e per c ui vengo110 purl ro t}lJO utilizza Le. nozioni s1)es:::.o (' inesa tte per (tuanto dog·rn.aLir h e » che a11cora i tra1nan<la Ho· nei comuni testi. È invece u11 <lt~gomcnlo u11cora t·i1)r eso 11ellc l\ccad c1nie e n ei Congre:-s.i, <' ~ll c ui no11 part· r i ~ia uniformità di 'edule. Per quanto il prof. Bagg io no11 abbia bisog·110 · di « so tenitori >> .._ l l alcuni prin ci ])I con~erva LiY i .clj chirurgia settica cl1e da anni prol'.essa, p ure des i(l ~l'O sottolinearo a lc uni punti clel sino s critto e :::H>Ltoporn 0 altri ad u11a obic1 t.iva disc u sionc. on 1)re11'do a c on ~ ic..le rare il lraltan1enlo drgli .a ·cc si 1Jrofo11di, di org.a11 i Yiscer.ali , <· le· iufezioni suppurati\ c clelle s ier ose. Anch e per qu·c. Le il prof. Baggio è cc co o8ervato1r e » e :osle1ì ito I'(' ùclla n1eclira Lu·ra h·iologica al] 'impacco caldo-un1ido. No·t l avendo po I uto rnai applicare su la r 6·a scala tale tratta111.enlo in sin1ili e.asi , manco di esperienza e qui nd\ cli argo111.enti in pro o contro. D e-bbo però c:ticl1iarare non esse rn1i dovuto lnai lJenti re di aver ir1ciso u1t a!'cesso. pararer1.ale ben maturo, un asce·&SO iliaco a ·pp·end.icolare o del Douglas b en circoscritto, ecc. , ere. In quanto a ll 'empiema cr edo cl1e , o1tre evacuare il pus, si d e b·b ia pensare a fare e pancc com,p leta. >> . <Je1 e preSito il polmone onde e lider e la cavità L 'a Len sio11is ta o l 'i11terve11Lista rton posso no c111·pie1nati ca. E ques Lo ~i otti ene fa cilm.ente f.are a 1neno .d ell a i1nmobilizzazione. col cc drenagg·io ad aspirazion e conlinu.a >) ti po In regio11i sottop osle a fr·e,qt1cr1ti J.11ovi1ne11ti. Mo relli, Storc k, ccc . la diffu,s ione del processo dipend e· dai mo\i iQues to metodo 111i 11a <lato b rillantis:'in1i ri 111enti, ed esclu ivamcnte da qur ti (esc]11se !'ultati .anche in casi g r avissin1i e bilaterali. Mi :offer1nerò q ltindi a con s iderare le flotare co·sti tuzionali). U11 paler eccio di un dii o, u11 flc· n t111one di gosi s up1)t1rativ'c d C'lle p·a rti n1olli e d ello ch et1na mano, <lo1oro i sirr1i, co n fe b·brre ed enlctro. fia gione f]ogistica estes& <l11cora non in fasP Sottolinf•o pienamente il con ce tto , ch·e c redi circoscrizion0 s1Tp·p11r.alivn, carnb iano il loro clo co ndiviso da quasi tutti i c'11iru r.g·i , di n on 4 ua:d;r·o sinlon1ati ro SU1b•i to , dO~)O llna a.SSO·llJl<I ir1cidcre « µil processo inf-i an1malorio in fasr immobilizzazi on e ùella IIlano iH posizione aracli ing orgo », i11 fase flen1mor10 a. n1ati ca di se n1 iflc ... . _ ion c ùelle. d it,a , ch e si o tIl principio, ~egt1ìlo· anco ra da a lc uni n1 cdi L ien e facilin ente con d ue fa ... cie ge. sat e a p ell P C' i rraLi ci e ri[JOrtalo da qu.alch e t e.~to , di <~ i11 cid ere precocemenle un fl em111 orte p•er evitar- o soor.a una n1 edicatura con poma ta all'olio di n <' la dijfasione è errata µe r i flemmoni su.p- fegato di 111erluzzo, ch e furse, co11'e rta dall 'a1)11uralivi ». I flemm.(1nj rapidam ente. progrcss.i' i 1)arecchio .g e sato, ha azio11e ron ~ irnile al] ' in1 pacco caldo-umido. del callo 1son o1 ad infezione· plurimic robica , miIl dolore, ro11 grande sod.tli ~ fazi one d e)l 'i 11~La, a tipo g.an.g renoso, e così p1ure i fl emn1011i uri110 i, stercoracei , p er co111partecipazione di . fen11 0, cessa onc.he i11 g io r1la ta e doipo 8-1·0-112 g·ioTni; rin10 . ~o l 'apparrcchio gc~sa to, il fl enllìqt1idi tossoci. 1

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u IL POLICLINICO »

[ ANNO

XLVII,

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111one si trova circoscritto, maturo, a volte Anche in . questo . periodo il prof. Baggio, • : 1Jo11La11ea111e11 Le roLLo:: , i , in via ,di guarigione. a nch~· .l.Jer g l1 asoess1. superficiali, .ancl1c p er le E di fronte a lla ~u p purazione c ircoscritta 111as L1t1, IJiropope I 'impacco caldo-u111ido rebe11 fluidificata delle dita o della 111ano la pro· l)Ìng·e11do l 'i11cisione g·rclnde o piccola ' o il .. g·n ~s i è fa vorevoJissima .(con o senza l 'i11ci1 s iov uo tarnento, in .attesa dell'apertura spontanea ne) 1)urchè . si conlii1ui l' irl11nobilizzazione. dell'ascesso a] 1'esterno. · Co.n qu·esta co11doLLa sen1plice, economie.a, Pure ave~do visto p arecchi casi di a1)ertura g radita dal 111aia to, .a lla IJOrtaLa di o-g ni n1espontanea d1. a scessi a ll 'es Lerno, . . . . seguili da .auao uico pr.a LÌ CO, si evita llO quelle incresciose COill11g1one, 1111 i11an ca e~per1enza ·&uffi1ciehte in i}roposito. · 1>licazio11i La11 Lo freq ue11Li , che spesso ricl1ie<.lono i11LervenLi più g·ravi e ntutilanti. Non riten go quindi g·iusto dif~cuter e cc in b.a se Il 11teLod.o· h.a p·urc il i11crito di dai~ tempo a. quello c~1e ho letLo » 11tentre il prof. Bag·g·10 d iscute cc in base a quello che ha visito ». a l 111edico di inviare i l pazient e in an1bien ti ~l t trezza ti. Ri111ane sernpre il dubbio ch e qualch e ascesso1 possa cronicizzarsi e ad ogni 111odo tarQuas i tutti i fJe111111o·n i clella in.ano son o inidare molto ad aprirsi. ziali coì11e 111odes ti p·aLer ecci sottocutanei , eh.e Rirriane il duhb·i o che possa aprirsi in posto si sareb bero circoscritti se11za i11v~·d·ere la g ua i· r1a t e11dinea o l 'articolazion·e o la mano. o l 'ar1- ' non desidera to. Ricordo un ascesso d ella spalla ossifluente tibr.accio, se non fosse inter venuta quella preda os teon1ieliLe acuta, volontaria111ente d.a 1ne coce ir1c ision e, s.pesiso fatta 1nale per chè in r1on inciso, aprirsi spo11tanea1nente al ·paln10 co11dizoni ir1a d atte (ser1za assis tenza, sen za della i11ano (sen za con segu en z,e!). i ch e111ia , sen za a n estesia). E po~chè in pratica il r11etodo ultraast en sioE cosi pur.e. ins is to n el racc.:on1a11dare l'assor1is tico seg11ito ·d al prof. Bagg,io, anche p·e r r aluta cc i1nmobilizzazio·ne i1i apparec.chioi gessa.l o dei monconi d 'ampula1zio1ie », bloccante g ioni conting~e nti da lui accenn ate, può es&ere seguilo solo raran1en te, ini p-iace ricordare per µu re l 'a1ticolazio11e soprastante, specie p er l e la cura d egli ascessi esterrti b en 111aturi, un a111pu tazio11i se ttiche, in c u-i J.a sutura dei lemn1etodo n1olto antico i11 a altretta nto efficace',. b i è inco111pl.eta. i11noc u0, ad ottimo risulLa~o esteti co, il cc rneIl decorso po ·t-operatorio è in 1genere in,do1O'd o· del dre11aiggio filif orn1e n. lore e s i evitano co 111p]ica11ze settiche locali o Passando un grosso filo di seta, meglio ~enerali. clO]Jpio o a treccia con g rosso ag·o e lasciando il Questo con cetto della immobilizzazione pref~lo a pe11l1.a ~ enza, si ha una g raduale, pro1grest oce , prolungala, . cor11·pleta, cc ajfafito personas1va, ma otl1111a evacuazion e d al p us, ch e p·uò ~e, rr.,ollo anlico >> l 'h o a-µplicato ,_:on g ra nde essere accelerata impri111endo o.g ni tanto 1•10vantag·g io n el trattame11to inc ruento dell 'osteo·' 'in1enti di va e vieni al filo·. . 111ielì t.e acut a .e1nalogena degli adolescenti, Pur essc11do lo scarico filiforrne, la presenza 1 ralta111e11to che in l lalia è stato rimesso in n.el cavo1 1ascess·u ale d el filo, che si comporta g ius to onore d.al prof. Baggio e ch e sono conda corp·oi estran eo , facilita ed a·s sicura il drevin to seg·uiranno tutti coloro i quali sap~ranno naggio , ch e viceversa n1al si compirebbe da pGt zicntare .a vedeT feb·b ricitare p er un mese un.a piccola incisior1e. l 'osteon1ieliti.co senza usa1re il bisturi e cl1 e a.S i evitano p·u re così lo m edicazioni, che s i ,·ra nno ap1)r eso ch e « la J)rimit iva immagine riducono a se1nplici m ed icazioni assorb1enti . radiol og ica di esteso sequestro osseo è in E per finire dirò c h e, qu.a ndo ci si d ecide > g·e11ere1 falsa », co1r1 e in altra sede sarà inconad incidere un ascesso, si d eve a ttendere la sua f uLabil1r1ente din1o&tralo e come g ià da altri compl eta i11aturazione, prefer endo ritardare lo è stato. qu.a lche giorno anzich è a11tici pare (la. guariTutti i casi di osteon1ielite acuta em atoig ena g ione sarà più r.a p ida). osservali n eg·li ultimi due anni (11: casi) n el E qua nd o si è in ci&o bisogna zaffare con Padiglion.e del prof. V. l)uccinelli, quasi ·tutti garze abbondanten1ente cosparse di pomate g·r avissim i e con en1ocultu ra positiva, sono g uag·rasse (di cui è preferibile qu ella a ll' olio di ri ti con o LLir110 risulta lo estclico e funzionale, f egato di merluzzo) ch e va11r10 rimosse non e sen z.a nlcuna co1n1)licanza locale o gener ale , p·r ima· di 6-8 g iorni (salvo· eccezioni). l·ol traLlarnento co1lscrvativo, immobilazz.ante, Si trover à allora la ferita g·r.anulant e, ch e e sen za an.alossina, vaccini , sieri, sulfa1nidici. Creclo rriolto d1anno so1 aver f atto credere ·a~ egual1nente si avvanta,gge rà deg-li impacchi n1edico pratico cli e i moderni e pregevoli pre- caldi o di altra medicatuTa all'olio di fegato. All 'inci sion·e di un ascesso· ben n1aturo non p,a rati sulfarnidici, più o 1nerio eomposti, abho n1ai vis to seguire co·m plican ze . l-iano azione sullo stafilococco. Certo, questi prin cip·1 gener.ali non pos&ono Ho vislo p·ortatori. di g r a,1 i pater ecci g irare essere. se,g uiti ciecam ente in tutti i casi , e l e con mano appena fasciata, con in tasca il l oro suppurazioni gassogene, come il prof. iJ3ag"gio tube tto dei ])reparati suddetti , da cui atte11 ha b.ene sot lolin eato, si sottragono ai su.d detti d evano la regressione ·del rnal1e., e l a scompardettami. sa della febb·r e e del dolore ! R on1a 12 novembre 19±0, XIX. Passiarno adesso a discu ter e il trattamento Dott. Ros.\.RIO GRAsso d ell'ascesso ve ro e prop1rio, della raccolta di docente di patologi.a e clinica chirurgica . f) U S bo11un1. 1

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I A"'JNO XLVII,

NUI\I.

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22.07

SBZIONE PRATICA

SUNTI E . RASSEGNE 1'IISCELLANEA.

Disturbi della rriirizione : c.tffe1.ioni Jella prostata . e della Yesc.ica, . . tu.1 norc dt::lla ca l1-d a e-

t[UIIla .

Impoteriza: sclerosi a placche, tu111ore della

icauda iequina, i~~rismo, l esioni endocrine; iteurasl en ia. ( ~,. R. lFERGUSON. Practitidner, aprile 1940). Ulceri p•e,rforariti·: &pin a bifida, iJet1Titc d iatH:~ti:ca, atrofia i11uscolare peronie.ra. La sifilide può attaccare qudlsiasi patte del l)a.raiplegia spastioo: sclero.: i a placch e, sistema nerVO!'O - sostanza bia11ca e grigia del 111ore midollare, dcg·c11erazione com·b inata ~u ­ .l'encefalo e td el midollo, n·e rvi periferici e rabacut.a del 111i do1lo, :-;c]crosi la1·era1e an1iot.rodici J1erv.0se, m eningi e arterie di tutle quesLt· fica, siri11g·o1r\ielia: $trutture dando 1na11ifestazioni r linicl1<' Ro71iberg: n eurite periferica , dcgenerazjo1\{'" molte plici e più o meno con1ple ·se. Dal punto di vi&ta pratico ])llÒ tiuscire utilP co11t'bin.ata subacuta del i11idollo. Accessi e11ilellici: t.un1ore cerebrale1, affezio la seguente classificàzione delle ~lffezioni sifiliJl i cer ebro-spi11ali, epil&i;;sia idiopatica. c}1e del sistema nervoso : ·Crisi ga.slriche : l1lcer.azio11c Ò . perforazion l~ I. Affezioni congenite: paralisi .1Jrog r e 'iva, tlello stor11ilco o d el dL1odcno, cole'Cistite acu.t a. t.aboparalisi, idrocefalo., m eningite, arresto di .1ssen.za dei riflessi leridin ei: J11iopatie, atroS'\tilur~po mentale, paralisi dei nervi cranici, efia r11 l1scolare prog rc•&s.i,,.a. clegenerazione co111pilessia. parali i degli arti. ner,·osis.111 0 d1ei })i11at.a subacuta d·el Jllid ollo. atassia di Friehamhini. rlreicl1 , ;-;iÌ1d ro111 e IloJ111es-1\die (piU])illa :miolo11ica). Affezion; acquisite. · PcrLanto i11 J)re. c11z<.1 di uno qualsiasi di tali 10 Cervello: sifilide c;erbrale · d.isturbi o segni co11vic.11e le11er p1:e ente la a) meningo-vasale: pacbin·1 e1~i11 g,itc, ler~t ol>O&sihilità cl1e si t~r.atli cl.i origine ·&ifilitica. ' 11le·n in·gite gommosa, trombo&}. çerebr'ale · Occorre i)erciò 1)•rocedcr e ad ur1 'es:tl111,ei a11amb) parenchimatosa: parali.~i progres~iva. 11estico accurato. e a t11tt c le pròYe atte a 2) Miaollo spina.l e: ~ifilide ll 1idolla re: SYelare I '-esistenza della 1ut'. a) n1e·ni11go-va8.ale; go1nn1e, pacl1i111 enin Per quel cJ1e ri.gi.1.nrda la p·aralii:;ii g·eneralegite, me.ningo-mielile , paralisi ~ pin::ll e ~ifi11 . la <liagno i cli11ira non t' i11 genere difficilctica di Erb, .trombosi n1idollar?, ra(}i rolite ' raspecie qua11do si · 1·ileva110 in ien1è disartria! rie vertebrale. l.re111ori, e Ilot e tli decad i11tento 111entale carat b) parencl1i1natosa : tabe dor'-nle. terizzate 'Opr.a tu i l o da difetto della 1nen10 ria, III. Cervello e midollo srrina.le. idee 1>a rado&sa]i di t:rrandezza ed euforia. -°'elléi fase ir1izialé Ja para 1i ~i 1) rog·re:--siYa può essere a) m èningo1..vasale: ~ifilide cer~brospinaie, ' b) taboparalisi. sca111biata co11 tLn a n eur.aste11in banale e su cce.sIJa diagnosi diffe.re11ziale d elle ' 'arie forn1 <' ~ i v.a111c11 te coJ1 il tt1111ore cereb rale, la co rea di di neuro5ifilide con altre affezioni 1lel , isten1a H1111tingto11, l'alcoli!'n10 c ro11,i co e J-'intos irnrtervoso rieF-Ce spesso diffic.i le in ragione d elln zio11 e barbituri ca. Ctlmuna11za dei molti-sintomi e segrli.. Al riguar- , (~ 0111un1c11u e iit og·11i caso ~o petto di i1euros1do si deve1 tener presente ch e le ~eguenti · n1.a--' filide è 11ecessario µr occdeTe alla rt.'azio11e di 11ifestAzioni possono 1is.contr.ai-si o]t1·e ch e nel- ~rassG J:111a11n n el sa11g·ue ed eventualn·1-e nte r1 el liqu ido cefiJ lo-racl1 icLi.ano. la 11euros.ifilide nelle co11di7.ioni a fian ro clrncate: ,ella W.bc <1orsal c la vVa. sc·ru1a11r1 è ·positi'a Cefalea: tu111ore ce;rebrale. ::tffezio-rli dei :-;rni. nel sangue e 11el liq11or, nel 65 '}~ cl·ei e.a i, solo n1alattie cereb·r o-vasali , n1 enin1gite. nel liquor 11el 10 ?~ dei casi , solo 11el &anp-ue · DiplOfJia : .. clerosi a placche, n1yastenia ·~ra- nel 5 °/o d~i casi e n egati' a ta11Lo nt' l liquor ch'p ris, a.neuri n1a cerebrale, en cefali~ e. ( J1'el .~ a n g·ue i1el 20 o/o dei casi. Oltre a c~ò i1 el Atrofia ottica: ambliop&ia tossicn, sclero6i e 90 % dei casi si risconl ra IJ el liquor aumen1 o rloll.a ,g·lobuli11 n e sp·e · o ancl1 e delle ciellule. pla cche, tumore dell'ipofisi, T11 en in~ion1 ;1 in• tra.cranio, anc11risn1.a cerebrnl e, ararnoiditr Nella p~1rali~i prog· res.. iva la W as5ern1a nn èdel chiasmn. positi,'a llf'l a11g·t1e nel 100 ~/; dci r asj , perta n10 in i)ratica tal e. r opcrlo è ·t1fficicnte i)er co nDolote fa.cciale.: i1euralgi a del t riae111ino . Dolori folgo ranti: reu1n.atismo, fib1'o&ite, ar- fcr111nre. ln ~~ iagnosi ~r P,za ricorrere . 1ll'esa111c trite, 11e·urite periferica. dege1Jerazio11e s11l)acudel liq11or . . Nella sifilide 111enin,~·n-,·a ~·a lc iL1izialc la W <"\F\ta combin.ata <l'e l midollo. lperesitesia del tronco: psic<1n e11ro::::i , n et1ri - s,e rn1arìn è abitualn1en lr positiva , ma può ri 1r , ra.di colite, tun10Te n1idollare. su ltare negativ.a qua11do l 'esa1u c si JJratica i)oco Atrofia dei mus•c oli della n1nn..0 atrofia m11- d0po u11 a cura s1)ecifica. l)crci ò è 11tile l)Tat.iscola1·e progress i,1a, sclerosi laterale .amiotro- care l 'esan1€. del li Cfl10T quand o quell o del sa11 fica , siring-on1ielia , tun1ore J11idollar0. gue è negativo. In gene•r e il reperto del li quor ( on cordil cOll A rtropa.tia. n eu rogrna di r:h.arcof : ~ iri ng·om ielia . a rtrite>. il dccor .. o clinico n0l se n ~o cl1(' c~so tende a

l)iagnosi e cura della neurosifilide.

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XLVII, NuM. 51J

ritornare nor1n.ale co11 il migliorame:i1tu della .. Sulla terapia chirurgica della · ipertonia. f.i11Lor11a tologia e viceversa, 6J:>ec1e nella menin(W. DENK. Wiener Kliriisclie ll'ochenschrift, gite s1J111l1ca e neJla new·os1til1de vasale. 11 ottobr.e 1940). Senza ch e con ciò si µossa svalutare l ' in1 • L' 1\ ., cons~tat~ il sempre inaggiore inteportanzJ. d ella reazione di W asserrr1ann per la ress~mento ~e1 chirurghi per la cura dell 'iperdiag11osi di n eurosililide, ~ si deve tutlav1a i:it ensione , r1t1ene opportuno _offermal'ISi sullo le.vare ch e talvolta eS&l ~ positiva anc11e quan~tadio a lt uale d ell~. possibilità della chirurgia do la :i1atura dell'affezione non è sifilitica. Da in questo carr1po. ~1 pone p erciò tre do1nande: c.iò la i1ec.essità ·cli dare $t-111pre jl do·v uto Y.aiore .all '.esa1rte clinico. , 1) Esiste il bisog no di un a terapia chi·r ur- . g·ica del.la ipe rto·n ia ? • 11 tralta111ento ·d e,1la neurosifili de può essere: g·enerale, sinlou1atico, specifico, ·piretotera pico. 2) Se sì, quali forme di i!>erten sione posL 'individuo1affetto da neurosifilide d eve con - sono ~~sere ~rattate chirurg·icam·ente e quali m etod1 011eraL1vi sono consiglia])i]i P durre una v.it,a re·golare evitando qualsias.i ec3) Quali :.sono i risultati finora conseo·uiti cesso: specialmente sessuale, deve esser e i11odecon .i di,'ersi tipi di. intervento chirurgico pt:> rato nel b ere e r1el fun1are, non affaticarsi mental111e1tte e iisica111·ente . · Riguardo all.a pr111ia queslio11e l 'A. ritien\! 11 trattan1enlo sintomatico consiste e$se11- ch e, .se nel ,maggior numero di ipertesi 11on è n ecesf:.a ria l' 01)el'azion·e, tuttavia i risult..iti zi.al1r1ente n ell' alleviare le soffe.renze, i dolori [i11~ra cor1seg·uiti d alla chirurgia, speci~1l1uen­ cu11 adatti a 11ti11evralgi.ci, l 'insonnia eventuale con ipnotici, g·l1 stati di ec.c.itazio,n e con calte in base alle sta tistiche americane consimanti. gliano ~i ricor_rere ai J11etodi cruenti' !1ua11do la terapia n1ed1ca non clà i risultati sperati' e Occorre a11che vig·ilare i disturp·i intes lir1a]i e vescicali dei tabetici. La stiµ&i si co·mbiattcrà · se nz~ 1 as1iet.t.are che la maJat tia giunga in u1\0 6tad10 troppo avanzato. con adatti purg·anti. Per la tende11za all 'inconti11enza .d:ell ' urina si Riguardo alla :sete.0111da ·qu.c1sLio11c, n1,e11LJ.·c 1110] ti .chil'w·g·i rìtengor10 cl1e l 'interYo.nto è aid opera la b ella,d onna e p e.r la riten zione la stricnina. L'.eventuale cistite o pielone [ri1 e a- ~11ecialr11e11té i11dicato n elle fo·rn1e di iperten sc.e ndo11tc si curerà adéguatair1enle sor·r eg·Jiansione essenziaìe in individui al di sotto di 50 do continuarr1ente Je urine. anni, Nonne11b ruch invece indica con1e do1r1inio ·della cì1irurgia gli stadi i11iziali della L'atassia può essere migliorata : on adatti cseTcizi fisici e con il c onti11 uo co11trollo isivo. sclerosi n1alig1t<t e dell 'ipeTte11s.ione bia11ca ed Pe:r colmar-e le crisi gastric;he ~i adoperer à a lui si associa a nch e Peet. D'altra parte, nelle statii&tiche finora pubblicate no11 vier1e indil ~atro•pìna ed .alterna ti,1ame11Le l 'adrenalina. Solo nei casi particolarmente violenti e ribelli fiii co.to. c1o n c~iare.zza e precisione il tip·o di iperten sione, n ttntre sarebbe utile che i chirurg·i ricorrerà alla 111orfina ed eventual1nente a11a cordoton1ia. appro fo 11dif.~e ro 101 studio della forma 111orboI dolori lancinanti si cu1~eranno co11 i co- sa, per poterla giust.a111·e11te classificare e dare cos ì QPJ:JOrtuni riferimenti per l'ulteriore ap111 uni an tin.evralgici, con le iniezio·n i di soluzioni saline ipe rto1nich ·e, con iniezioni di una plic.azio11e del nieto·d o. Tutti sor10 però d 'accordo n el riten er-e . operabil·i sol.o i malati al . ' sol.a dose di vaccino antitubercolare e infin e di sotto ·d ei 50- at1ni con pressione al d.i so.p ra ~on la morfina, sempre co·m e ultima ratio . di 200 inm. ·di Hg· ma capace di diminuire Le ulceri p·erforanti si cureranno con l 'applicazione di poniate a base di iodio e co11 il notevolmente col riposo (a pressio.ne quindi non fis~a) : così pure è indicato l' intervento · riposo del piede. Per e'ritarle il tabetico n on -O.o,·r ebbe m ai tagliarsi le unghie. chirurgico quando cominciano a manifestarsi 1.xt l)aralisi i)rogr essiva i&i .. cura co11 g·li pe- .alterai.ioni del fiondo dell 'occh:io·, idebolezz.la capacità di cific i a11tisifilitici specifici e con la piretot'"'- irtiocarctica e di1ninuzion.e della concentrazione dei reni. 1·.a pia . .t'iper len11ia si può ottenere con l 'inocu}iizione della n1a laria, con I 'iniezion e di sosta11Corrte conttoindi..cazioni all 'inter·vento chi- • 1·urgico ' ;er1g·ono additate l'età superiorre ai ze chimich e. (zolfo) o di vaccini b attei-ici , e c.011 111ezzi fi&ici. L' esp.e rienza ha dim.o strato cl1e la · 50 anni (con opportune eccezio·n i), I 'aumento • 1)iretoterapia con n1'ezz,i fisici dà risultali mid·e ll 'azoto r.esiduo al di sop~·a d1~i 45 mg. %, gliori e i11eno pericolosi ch e cori la malarioteralo sco1npenso cardiaco e l'iperten sione fis~a. 1 pia. Atlual1r1ente sono in uso vari apparcccl1i La rna.ggic1r parte .d ei m etodi chirurgici ~i (ra dioterm, induc'toterm, iperierm di Kette- · biasa ~ul concetto che l 'iportonia ·è dovuta a un restri11.gi1J1e11lo delle arteriole re11ali; di-· rin•gs, appal'ecchio di Honsaker) che. sj ~o n o i11ostra ti ])ratic.a n1ent e ecceil lenti. scu sso1 è ì] ruolo d elle sun·enali e di una aum entata sec:rezio11e adrenalinica, co1ne pure La pì ret.otera1)ia può· essere integratn dalla terapia spe1cifica . A tale scopo si so·n o mostrati discu sse so110 le relazioni fra rene ed ipert~n­ inolto effi cienti la triparsa1r1ide, ]o ' sto·varsolo , sion·e, n on(JtS lci nte i numeros~ lavori eseguiti i prepara ti bi~n1uti:ci. ~ opportuno cl1 e le iniein proposito. I rnetodi chirurgici finora usati zioni di tali <5ostanze Siia no praticate a dista11za ~i possono Tiurtire ìn tTe g ruppi: .n meno di t1 n mese dall'ultir110 accesso iper1) inter,·~nti sul rene: ~cnpsular11ent o·, del ern11co. Dn. 1tervazione clel peduncolo renale; 1

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SEZIONE PRA!fl CA

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. 2) inter\i-.enti sul urrene ; Nella seconda nletà della o·ra vida11z.a in 3) inLerventi sullo splan·c.nico. condizioni a settiche, si ha 111ac;r azione n~u111 . I.metodi più interessanti, sia percbè più usan:ificaz~one ,e~ a ' rolte pietrificazione; l' es pu]t i, sia percl1 è seguiti da l) ÌÙ fa,rore,-oli ris u lt.ati, ~1on e s1 avra 1n un p eriodo eJ1e Ya cla una a sono quelli de1 terzo gruppo .e rig·uarda110 i ' 'ari <lue settimane. tir>i di ?per.azioni sullo &pla!J.cnico (Pen·dc, Ad- , P·er la piro filassi i5em·b1ra abbia im l}Ortanza la son-Craig, ecc.), come risulta anche da ltna , ·itamina E. serit) di 5tatisLich e citale -d all 'A., compre~n una Il tr~tta111c nlo sarà as pettante i11 casi asettipersonale. c i, ccl atti,10 i11 casi settici. Invece d ella r e ezione dello s pla11 c nico i11 A. F U MARO·L A . .. Italia è stata a11che praticata una alcoolizzazione d ello splanc11ico , pr,evia i10,ioc'a inizzazione di esso, con buoni risultati. NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE L' A.. co11clude affern1ando che la tera1)ia cl1iL\.. .PAOLuccr n1· ' :ALMAG (.,IORE. Se.i a.n ni lli cfiirurgica dell 'iperte11si-0ne è ancora in Yi.a di ~vi­ ru1rgia lt Bologna.. Vol. di p·a g. 403. Licinio luppo , 1r1a che i risultati finora conseguiti ( :a1Jpelli , Edilore, Bologna, 19.J O. . (buoni i11 ,un t e.1zo dei casi, discreti in un a1tro te~rzo e nulli nell 'ullimo Ler-to) spronano a l.Ju sottotitolo a,,,,e1·te trattarsi di « un r e11seguitare· ton tle c i~ io11 r n ella ,·ia intrapres.a. diconto clinico statistico r,edatto a cura di Giiova11ni Bazzocchi », c.;011 i11 ap pendice lln 'F .. Tos1·1. • rE:ndiconto radiologico. .Esso· ~ quindi il r.D p!)Orto final e · dell'atti,1ità ch e il Paolucci ÌJ.H Mort.e intraute1·ina del feto. &vollo dura11te là sua per111ane11za nella Clinica · I (ScK.u r TZE K. W. Ber iiber G. G-vnèi/,·. iz.rid. G. , Chirulìgica ,di Bologna e segue e11unciar1do lo luglio 190•9, vol. 3~) , fase . j ). · ~tesso spirito e. volendo 1·aggiu11g·cre g·li ste~.i 8copi i « 1,r o anni di chirurg·ia a Parr11a ». La MorLe i11traulcri11a del feto d ev(· i11te11<lersi ::tlatisti ~a è una scienza ch'e ·dice m ,oilte cose ~ la morte dell'uovo de11tro l ' utero i11'dipende11a1nmaestra profondan1ente ·re11U.endo evidente .t emente clallo stalo di dis ... o-lvin1·ento c h e può l landan1er1to di alcuni feno111eni riie.e rcati · e trovarsi. La mori e cndout.eri11<t d el feto in tra' particolarn1enle cosi in i11edicina con1e in cl1ivaglio ·di parto è un GaJ Jito]o co111pleta111 en1e rurgia. Ma è necessario che isiano eli1r1inato .a parte e cl1e I' A. qui non tratta. tutte quelle ca use di errore che possono ~Ite ­ , I fe ti 111aschili 'i ~ono più l'requ e11 l€n1e111 e rare complclam ente i ri s ultali e quindi falsar e soggetti ch e i fe111111inili . la verità. È quindi n ecessario trattandosi di · Attual111e11te la causa è legala µe r Jo più al chirurgia., co1ne avverte l' A. n ella sua i)r efac osì detto fattore cc letale », fabtore di caraiteTe zione « essere onesti fino allo scrupolo, no,11 e reditario e legato a J cron10..,0111a , ch e1 obbe didirttenticare p er ,·ia ... alcun 111orto nella som s ce alle l eg·gi d ell 'er editarietà. 111a delle stati·stiche » . Questa raccomandazioEsi&t e p erò un allro gruppo <li fattori , quali n6 lianno seguita gli allievi ,d el Paolu.c1ci che le infezioni sofferte d a lla inadre , lu torsion e }1,anno compilato cor1 1n.o lta ac.c uratezza e didel covàone ombelicale, l'idro1J nnios , la rottuligenza i vari capitoli, i1ei quali si ritrova tutra del C(1rdone 01rtbelj c,ale, che si incontrano ta la chirUJ.·~·ia che è stata praticata in se.i anni frequente1nente nella pratica coerentè . Le lesioni d:ella placenta anéhe n o•11 rara- per un totale di 77 40 i1tterve.nti, e verame nte si può dire cc tutta la chirurgia » d 'elezione e mente possono cond'l1rre a 111orte il feto, siano cl 'urgenza scelta, fra J,ei n1olte mig'liaia -d i ca si .esse di carattere traumati co ir1fian1matoTiO· o ricove1rati in t al e periro1do , nel Policlinico di neoplas tico'· come· ar1oh e· il di:;>Iacco di place11S. Orsola. ta di orig·ine to ~sica. . La chirurg'ia enclocr a11ica 11a un suo pos to Un igruppo di cause di ~ o::;La11z<1 ·l'~ clu iv ~­ rlefinito p er la varietà dei casi illustra ti e mente materna sono cost.ituilc dalle infezio11i 1)nrticolarn1 ente ~rillanti sono i ris ultati i1e ]]a a scoo<Cl.enti o discendenti tra le quali ha s1pecmle in1portanza la b lenorragi a cervicale e così chirur g·ia <:l elJa tiroid·e·: 41 interventi sen za al le perturbazioni d el m etabolisn10 degli ormo- cun d ecesso , p er gozzo sen1plice. La chirt1rgia del tot·a ce occupa un a ntpio ca~pitolo: 77 sog. n i , delle. vitamine e d ci sali r11i11e rali. Tra le for111c i11fet1 i're . la sifilide .o ccupa il , g·e tLi fur;o110 Aotto]Josti a toracopla$ tica con u11 towlc di 90 op erazioni con risultati a dist a nZil primo posto, seguìto da polrr\o·n ite, tifo, mee hc si 1)osso110 definire vantaggiosi ; 103 op eningite. · · rati p er a sce&so polmona re, ch e 11anno riPer la diag·nosi abbia1110 due punti di g1.'aJìcl1iesto un totale· di 213 interventi e sui qua li de valore : la reazion e ·di A. Z. e, nella seco11cla li ~ riferito an1pi{lm ente il Paolucci n ella su a metà della gravidan_ia , la radiog·rafia. relazione .al 45° Con-g·r e1 so rlella Soc. It. di N°ella l)rima metà ·della g·ravidanza è l'aro il ·Chirurgia ; oltre a lesioni delle pareti , t11n1ori riassorbimento totale del feto, pill f.r.equente si della ma.111rr1ella , e.mpie1n i, tun1ori pol111on a ri. ha la forn1azione dr u11a n1ola 6angui.gna o di e p erica rditi cr o:Òicl1e . · La cl1irurg·ia g·a~ l rica (· una 1no·l a carnosa; in ogni raf'o l'espul ion 0 rn 1)p,re~e nlala da 170 µ·n~1 roe nl ero~t o 1mi e e 26+ del felo n1orto· si ha i11 qu~ l tro a sei settiman<' . 1

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<' IL POLICLINICO »

r esezioni con lina mortalità de}. 5,3 o/o nelle resezioni e del 5,8 ~h n elle gastroenl.erosto1n1ie; 5S ulce•r e peptiche post-orpie r.atorie operate radicalmente (un caso pe1·forato) con 8 decessi , pari al 113 %; 83 can cri con un.1 cifra percenfti al e . di mortalità p c:r l a resezione nei casi pos6ibili b assissima d el 1'5 ,2 °/o; 66 interventi per ulce ra .g astro-duod enale perforata; 344 sono gli operati di col ecistecton1ia con una mortalità d e ll'l,70 o/o (6 d ecessi, 13 sp1len ecto,m ie per an.emia spleni.ca, sp1lenomegalia tro·m boflebitica, morbo di v\7h eTloff·, ittero emolitioo, eoc.; 28 casi di tt1mori malig11i del 1grosso intrstino. la m .età ape.rati radicalmente·: 13 intcr'V€·n ti radicali IJer can cro d el r et:to. Tutta la rhirurgin dell'app.a rato uro-genita) e e quella degli <lTt i (con particolare riguardo a cruella del Bu·e1·ger) oltre a un.a -espo~izion c di rasi rari (ipertensione e~senziale, poliartrite an cl1ilo8<tnte, <'steite. fibrroso-cisti ca di R·eklina hausen. in dromi d a _ con1 n r essione _J!lidollare) v:r.ng-on() rr1in11tarnen1P ill11stra te. I 120~ interventi di chirur,c·ia infantile hanno una loro -esi1osi1ion e dettagliata, e.o.s ì com e· le parti di chiru rg-ia d 'urg'enza non d escritte n ei- prered·enti capitoli. DuT.ante l P e-11erra italo-f\tiopi:r·a l a clinicn chi r-urQ'ir,,a ·d~ Bolo·g na si tré\ sfe.rì in tt1t1i j suoi el0n1ent.i , d~ l direttore: ~gli a·~isten ti (' agli in fermi eri. volontariamente in A.O. e .n e.gli 8 1n e~ i di azione fì1r ono es.eQL1iti 1378' inte:t:venti . Somm~ di esneri.E>n za note.vole p int~ressa nt e (flle ll~ relativa iJle fratture ~&noSte COn 21:9 Casi nPl 011::l.li si Bbbero 4 dec essi e 6 amputazioni : rig11ltati otten11ti m ed.iantP. direttive partirolnri. clt fl! ~i w n o, <limos tratP. ~ ll a proi\7a d ei fatti g-i11 fo;1.issime. TnfinP t11tto il la,roro r adioloQ'ico r0mpi11to n ell<l r linica Rl -rliret.1 o se.rvizio cl ella (ìhin1T~ia è annotato, ro·m n1 en1 ato ron · notr tecni ch e e c·asisti ch e ·e r:l11p.r esr nta ltn n o·1C'vo·l e ron t.rib.11to st1 molti difficili probl emi l"éldioIoiQ"ici chP· ·c·o nvern ientementR• ri~olti ~orlo cii · rc,sì rrran de ' '·a nta.Q"cio al rhir11rao. IJ ,rolum e è. com e scriv·e l'A11torP ne11 u l) l'<'fazione, cc d edicato· alla l Jniver sità di. Bolog-na , ch e chiam.a ndomi al s110 studio secol.arr rni conferì uno dei p iù alti onori de~la lnia Yitn P per essa a l suo illustr:e bene.me.rito 1~ettore, il C:on. N.nz. ·Prof. Aleissandro Ghigi, ch e ai · n1i ei coìlabot.atori ed a m .e ft1 largo• di incorn.Q"gia mento , di amicizia e· di affetto, ~entime0 nti c h e trovaro110 e ronser, a no eco T1rofondissima . 11e] nostro ct1 orP ». G. :B ENDAN n r. 1

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[ANNO

XLVII, NuM. 511

:p ubblicazione <li dis~rLazioni cliniche ch e atLirarouo sub·i to l 'atten zion e dei lettoTi di quel periodico per la genialità con cui venivano ' presentate. . La dissertazione cli11ica era i11fatli prece-cluta da poch.e righe che co·n ci5amente riassurr1evano e delineavano le note l)iù im·p ortanti e fo ndam~ntali . d el caso, di1~10B trando·ne l'im pc~rta nza pratica é il proble1na dia,g nostico pr~­ m1nente. Trent a di tali o ssc:rvazio11i cliniclie sont) s ta.te. ora i~iunite in questo volume. ìt un modo nuovò di prese11t.are. delle lezio1• a·· clinich e sì da cr eare interesse e cu1i0&ità sc ie1\tifica sin dalla prima n etta in1postazione. In esse chiara m ente a ppare ch e nella discus-. ion e diag11ostica. p uT t enendo conto dei sin- . t omi e d ei d ati di labor.at Qrio son o sempr(\ fl sopratutto la logica e.. I int11ito clinico cl1 e guidano al .giudizio: ed og·ni , ·o]ta la discu."t. ione. apÌ)are e fficace, brilla11t e l)er la profon dità d'elle idee, iper lo s Lilr. })e r la lin11)id,• chiarezza la maturata esperi e11 za con r11i P. &volta . J~ poderosa cult lira analo lr1 0-11atologica d·~ tutti riconosciuta a1 Gan1na aurnrnt~'l natl1ral1nente il ' 'alo-ce di q ·ueste. lflz ion i . i11 qu rtrl.t r... oesso l'A. è ~u essa rh4> b asa j] ragionamrnt.oc]inico r, ciò Po~sono ro:-:1 lwn far e !'01.amcn t0 , coloro che . rom e il (i-an1fl.[1 h.n11.no ve1•arnentf?· 1

1;eduto; eg-li p ert anto r on 1<' . UJ' magnifirll~ lezioni l1 a fntto oprrfl. poci r rosa f\ di grand'rin1portanza. Edito 1n ])ella veste tipog1·nfic:1 q u est o vol11n1e oltre ad acrre~c·e rr co11 su rre~ ­ so la raccolta (li Iezio·n i nei r ]inir i medici i1 a liani f.:i onore alla scuola elinica di Torino alJ.1 direzione d el]~ qualP il J)Tof. G:lmna ~i mostra· ~P.n1pre niù deg·no nllir,'o· del Grnnd<.3 e cori"-·· pianto Mne~tro pro f . Mi r l1 c·li . (-... . F RlJC:ONJ . 1

M. Anr.IA r.oRo . Fisiopatologia. della. V'ar1irta. Un vol. in- 8° di 87 pagg. T,,. Salpie tr::.. Palerm(1 , 1

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L. 15 .

. co~ tituisce t1no dei . odier11i; ~i intrecc.i~·l-

La biologia del]a va.ginR.

])iù inter essanti ·pro·b lemi 110 in essa influ enz(\ ormonirhc e batteriche. 11rocessi biocl1imici e fi ico-chin1i ci . e~nlic.an-­ tjsi con particol.ari attività 'biologicl1e. rh~ co s1itt1iscon o i mezzi dife.nsivi atti a stabilire UD()' 1ato di .s.ìn1hio~i fra la vagina e gli f'peciali· bacilli, che rappr esentano ltn coefficie'Tl t e di pTimo ordinP ron tro lél vi r t1lr 11 za <l ei g-~rmi p.-1 - .

1'oQ"eni. L' appass.10 n<l n te Tlroblern.él 1

~ tra ttato' dall 'A.

col st1ssidio cli una ricra bibliogra fia e basa11 dosi s11 ricel'clre p e,r sona li . Egli es:pon e cosl (~. GAMNA. Sintesi di dia9nostica m edica. Vol. l'azio·n~ clegli ormoni ovari ci ~ull' er)itelio vain-80 di pag . 450, Edizione 'fltli17erva M<>rlicn-. . ,g-inale 1- la flo·r.a b atterica <'d i g-radi d:i purezza· · d ella v.agina a llo $lato 11or111ale ed in graviT orino, 1940. L . 60. · Il · titol o Sintesi di diagnoslirn medica r J1e .danza ed arc'cennen·d10 da 11ltin10 ai moderni l'illustre rr1 ed ico dj Torino l)rof. Gan1na hn concetti di terapia del f]uoT. . dato a questo vo·l ume è lo st esso con il quale Il librò è ·p Tesentato d<l t1na prefazionie Jfcl' iniziò in ~1inervcr i\/ edica. nl éiini nnni fn ln 11rof. S. Scaglion e. fil.

CENNI

BIBLlOGRAFICl


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1 ANNO XLVII, Nù ~1 . 31]

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SEZIONE PllATICi\

APPUNTI · PER IL MEDICO PRATICO. CASIS'flCA E TERAPIA.

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ebbe soltanto. 6 giorni dopo la pri1na manifel.azione, co11sist1ta in u11 tugace esanten1a, quafil_ car!illere urticarioide. t2uesta osservaiione v1ene a confer111are le vedute recenti cr1e co.nsiderano il 111orbi110 come un tatto• a11ergico ed indica che l 'irn111unità lascial-a da11a _precedente infezior1.e; è t.anto r11eno elficace ,quanto più lieve· è stata la p•r in1a 111a lattia. fil.

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M6ntngite melitococcica cronica.

clue c<1s i clinici de&critli dal dott. G. Pin1.u::; (1ilinerva Ailedica, 28 · ottobre 19-1 0) si è for1nulata la diagnosi di 111enin.g1te mel1tococc.ica iperplastica spinale. . . In u11 caso si trattava di Llo1110 d1 53 a11111, 11el c1001o da un anno si erano manifeB Lat~ si1lto1ni dL ·oncofalopatia, ·seguita tlop·o alcu111 nteForma emorragica della rosolia. · Mi da seg11i ·di 111ening1ie g·e11era1izzata a de- Le complicazioni della rois olia sono rare; corso l e11to ~enza sinto1ni g·enerali 1gra vi. 1\ si osserva110 tal-volta aff.ez.ioni della laringe, dieci · mesi di ·distanza dall'i11izio, permaneva dei bro11.chi ed in q ualcl1e caso anche bronco.111euingite spinale con particolari reazioni apoln1oniti ed anche pol1si1Joviti. La co~pli­ l'acno1aee itl corrispondenza del tratto 1011.Lbocazione più seria 1 finora osservata è la n1en111go<lorsale, o inoltre interessa111ento di radici 1omencefalile e meni~·o1 1nielite, di c ui esigtono 30 • bo-5acrali coin n1odica c.oru~r essione n1idollar~ . casi nelìa letteratura. L envefaio·p atia era co1ltra::;.segnata da LreCon1e co1npiicaz1one r.ara è stata anche der11ori e da disturbi psichici. Nel secondo ca .. 0 scritta quella emorrag·ica, che può anch.e anobi trattava ·d i giovane di 24 anni con quadro dare fino alla port>ora tro1nbopenica (h1orbo i.:;1nto111atòlogico interpretato co1r1c Lu1nore ccdi Wfe-rlhof). lJ,ei lievi si11tòrr1i e1norragiici, reb·ra1e, iii.a 1' esame del liquor e del s~cro sa11però, non n1.ancan o llcl quadro sinton1atico guigno dimoRtrarono la vera u~Lur~ d~lla si11della rosolia e. i&ono da lerr1~0 note le e111011adro.u1c clinica, e cio è di una 11le111ng1le cer(! gie della mucosa orale. J. t;Lr6n1 (Acta med. hro~pinale i11elitococcica con . accentuat.e .r~­ scartd., 30 se tte111bre 19-10, val . çv, fas~ . I) Liion1 .a tipo i_perplastico, localizzate prenerib1ldescrive due casi di rosoli.a in adulti ir1 cui non 111enle in corr1spo11denza del tratto dorso-lon1esistevano .soltanto tali en1o rrag·ie d ella 11t11hare del nlidollo spinale. cosa orale, ma ancl1e un esanten1a che av·eEntrar11bi i casi sono guariti 111edianle l' u::-o va, in complesso, un rilevante c~rattere· em?r~ di vac,cino polivale11te curativo p·e r la melirao-ico. Si poteva110 escludere, in er1tra111.b1 i teni5e. Da notare in entrau1bi l 'inizio molto c.a~i , la concon1itanza cli una diatesi e111orratardivo clell'affezione meningea in rapporto al g ìca; in entran1bi, esis teva special111ente ~n ~o r­ presunto inizio dell 'infezione, fatto assai frerispondenza delle efflorescenze, una d1m1nu• qu~nte i1ella r11eningile m.elitococcica. zio11e della r esistenza capillare. Per la diagnosi i11te1:essa differen ziare la f o~In questa forr11a e11torrag·ica della roso·l ia, si ·1na n1elilococcica da quella tub·ercolare; la pr1potre..b·b e trattare di uri ·a.i ionc . é~tr~n1a1r1.en te n1a ha .decorso assai ·p iù tento e reazioni geneen.ergica sui capillari, che non s1 11n11ta a dare rali 111eno accentuate: la for1na tube.rcolare c.r oemorragie delle rr1ucose, n1a .ch e. port~ ancl1e nica è rara negli adulti, m entre ·è rela~~var11e11alle effloresce11ze. Per analogia con 1 analo1ga te freque11lc quella 1rteli~oco ccica . . U11 dato asforma del 1norbillo , l 'A. 'propon e di dare. a sai caratteristico nella s1ndro11te liquorale delquesta forma il no111e di r.01solia ecjc.himot1ca. la .forn1a melilococcica è la scarsità d el con fil. tienuto in 10-lucoSiio d bl li.quor; sar ebbe questo n . . • rorse il sol o dato che· appare car.at tcrfst1~0 · I clisteri di alcool nell'ascesso polmonare. della meningite rnelitococcica e ch e può f~rla <lifferenziaro da quella tube1·colare o da aitrc · I buoni risultati ottenuti con l e iniezioni endove1no!'Ye di alcool n ell 'acces.:'o pol111onare hanfor1n·e linfocitarie con le quali potrebbe con110 suggerilo a S. I. l\lazel (Soviestk. {med. e fondersi. CA. J Amer. Mell. Ass., 28 sellen1bre 1940) di usaRecidive di morbillo. r~ tale rimedio p er via rettale. Eg.li ritien e che l ~ al cool venga diretta111enLe assorbito dall~ vene K. I-Iantzscl1el (i\tlilrich. 1ned. lt'sch r. 25 oteinorroidarie inferiori e r ag·giu11·g·a 1.a c1rcolatobre 1940) ha o&servato 4 casi di recidiva di ;r,ione i)Ol111onare. senz.a p~::isarc fier ~l. fegato: rr1orbillo, durante u11 'epidemi'a di tple rr1alatL'alcool esercita un' a21o·n e batter1c1da s L11 tia fra i rin1patriati dalla Voli11ia. Cor1cordefocolai suppurativi poln1oz:tari ro ce11~i, ~ti~ola rr1ente· alle osservazior1i cli .altri, le recidive si il &if;te111a reticolo-endotelia le alla formazione manifestarono più f;pesso1 (3' casi su 4) fra il di a11ticorpi e favori sce l 'obliLcrazione de~la :20° ed il 2J 0 giorno dop o· il '11<rimo attacco . cavità. . Altro rilievo concorde a quelli di autori preIl m ·etodo consiste n el praticare g1or!la 1men. c ede11ti è la maggiore g ravità della seconda te un clister e di pulizia, facen clolo ~eg u1re dopo malattia ch e si è avuta in 3 dei 4 casi del2-3 ore dall 'introduzione nel r etto d1 60-75 cr11c. l'A. In ~no clei casi di questa, la recidiva ~ i 111

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2216

cc IL POLICLINICO n

d i al cool al 110 % i11 soluzio11c fi&iolo~·ica di c1oruro di sodio. Durata m euia del trattamento ~1 0-35 giorni. Dopo una vcn tin<l di giorni , ge11er.almen te., la ten1pera tura cade, lo puto· dirninuisce di quantità e p erde l' odor e r·i1Yug·n ante, scom p1aiono le fib re elasLich e e n1iglior a lo ~ l.ato gen era le . Con ti11u.ando la t erapia, 1'infi'ltr.azio,n .e: e le cavità scom paio110· all' esa1ne radiologico. L'A. riporta i i·iR-t1Jta ti o ttenuti in 29 ca&.i. Durata· del processo., in 25, da 2 settima11e a 5 m esi; in 4 da 8' a 12 m esi; 110 pazienti guarjrono, Il miglior.a r a n o m olto, 4 miglio~'arono , in 2 n on si ebbe n essun ris.ultato . 2 altri m orirono. L·' A. n e con cll1de ch e que to m eto·Q.o € effi cace quanto quello dell e iniezioni endove r1 ose, purch è sia applicat o n ello stadio della infiltrazione suppurativa prirr1a ch·e1si formi la cavità e, con1 t1nque prin1a dello 6tadio c1·0• riico. fil . 1

SEMEIOTICA E DIAGNOST ICA.

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c1ue::>to i11or11e11lo al reg·i111c car enzato ' e11i va a.g·giunta una goccia .cli carotene c~e· in qual c h e .g iorno gua riYa i seg·ni oculari. Appena ottenuta la gua ri1g·ion 0 nuo,·an1 ente i to pi venivano ISIC>ttomes·si a r eg·im·e di .c·are11za assoluta e ·oo&i di seguito fin cl1è si avevano di nuo- . vo i segni oculari in modo da aver:e una se•rie. di rica dute. Si o tten e.Ya co. ì un terre110 cr oni-c.am ente in squilibrio e i1 egli animali m a ntelLUti per parecchi m esi :ln avitaminosi cro·n ica gli AA . · h an110 visto con1parire frequ entem ein te lesio•n i sp ecie calcolose dell' albero urir1ar io . I. 'esa1nc dei calcoli h a di1nostrato che si trattava di calcoli di fosfati. La profonda n101difi .cazio·n e deg·liJ ele·m enli C·ellula ri delle ' 'ie uri'1tarie, la loro cb er a tizzazion e ch e a lte ra graven1 en te le difese locali (in t1n wggetto a direse gen erali in·d-ebo]ite dalla caren za) p ermetton o l 'infezioì1e Lielle ' 'ie urinarie e ]a cal colosi.. l/imµ·o rtanza di qu eRiti fatti sperin1e11taJi è tale da po1Te problemi im portanti dal pu11to di vita di qu ella ch e fin qi1i si è chi.am ata di.at esi . 1

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B END..\Nl>I.

Diagno~i

diiferP-nziale delle sp1enomf>galie. R. Coulla ul e ~I. Valder Ruiz (Medicina , a~osto 1940) propon go·n o la seguente classificazione delle sple11 om e·g-alie : I . lnfiam .m azio•n i: a) c1·onich e : 1) con epatite : cirro&i , Ban ti ; 2) sen za e1Yatit e : tuber colar e, sifilitica, lei&rr1.a11josica , m alarica : l)) ncute : 1) epa tosplenite da ina lattie infettive; 2) splenite suppurativa . Il. Con sect1tive ad a]t er v,ioni del san gue : a ) Schuller -Ch r is tian ; b) G.al1ch er; e) ~i\mil oi­ d of:ii ; d) LellC f.min; e) E ritremia : f ) An emia per r1iciosa; g) Linfa -adenite ; h) Hosrdkin: i) Granulom a t11ber cola r e; l) Gra n11loma sifi]i1 ico . III. Consecuti,re ad altf r azion e dei ,-asi sple11ici a) 1neccaniohe: 1) con gesti on e; 2) infarto;. b) infiam.Jna.lorieG trombofl ehi te. IV. Neo pl astich e. V. P ar aiSsitarie : cisti idati ch e. Gli Autori passan o in rivist a tu tte le sud d ette forme m orbose. fi;:;san don e i caratt eri salienti ·e ril evand·o le differenze fl~a l'un.a e I 'altra forma : ·essi in 0ltre riferi ~cono ra~i illllstr.ntivi delle ·varie forme spl en om egn lich e . T erminan o il lavor o arrennando .a d a lcuni n"letodi di esplor azion e dell a 1nilza m olto 11tili p er la diagn o·si differen zial:e d ell e spl enomegalie e pr ecisam ente alla s11len ocontrazio·n e ed alla p·u ntur a splel}ica. F . TosTT. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Squilibrio alimentare e nozione di ''terreno,,. Lo litinsi t1rinaria l egata alla avitaminosi• A.

G. Mouriqt1and , J. Rollet , V . E del e Pape-T·è te (Presse Médicale, ~2-25 maggio .. 1'94.0) i:ilevano ch e ·è stat a r eal1zz,a ta u rla .av1tam1nos1 cronica da vitam ina A n ei r atti ron la seguente tecnic.a : i toui venivano sottom essi al regim~ classico dell '~'1 i ta1ninosi A ·e dopo 3'Cl'-40 gio rni si svil uppa,ran o d elle lesioni biomicr ?scoIYÌch e oculari e poi dei segni di xeroftalmia. A •

POSTA DEGLI ABBONATI .i\ll 'abbonat o dott. A . J: .. cl a V . P . (n . 3096):Nei e.asi di ipogcriitalism o, os ia di ipoplasia genitale o eunocoidism o, la somm inistrazione di propion ato di testosterone vanta buoni ri sultati. Se n e con siglian o dosi alte evitan·docosì il rischio di sicu r i in"' uccessi . Se n e som ministran o, 20 1ng . il d1 , in veicolo' oleoso, così com e si trova110 n ei p reparati del comm er cio , per 3 giorni con secutivi. La cura puèY ess ere ripetuta dopo ± settima ne . • Ben efician o di cruesra terapia il ·p en e e la prostat a ch e diven gon o più g randi, ma non i t esticoli ch e n on aurr1entano a ffatto· o di poco il lor o volume. Le erezioni diven gon o più frequ enti, m.a ].a libido e la pot e.n za non si accrescon o. R quind i da escluder si il p-ropiona~o, dal nt1_m e-ro degli afrodisiaci. E .· M1NGAZZINI. 1

Nel Pasclcoll del prossimo 1941

oltre la LEZIONE fLI'SICA d el prof. CESARE •FRUGONI Clini•c o Medico di Roma

LINFOSARCOMA DELL'INTESTINO' TENUE (con 3 illustrazioni).

p ubblich er emo:

del1o st esso prof. FRUGONI STENO~I AORTICA CONGENITA

DI TIPO BOTA.f,TJTANO .

d el prof. l.1UIGI f ERRANNINI Clinico Me dico di Bari

ALCUNE DIRE~TITE PER LA CUR~ DELLE MALATTIE DI OUORE .


[ANNO

XL' ' li,

Nu~r

51 J

2217·

SEZIONE PRATICA

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VITA PROFESSIONALE. Col 1941 sarà ripresa attivamente la RUBRICA DI LEGISLAZIONE SANITARIA E GIURISPRUDENZA

AVVERTENZA:

AMMINISTRAZIONE SANITARIA,,

za lo IH'lla radium-terapia , :;i dispon e d i due « bon1 !Je di radium » da 6 grammi l 'una; ad ogni allarme esse vengono ca late in un pozzo profondo 17 metri , e ciò accade più volte al giorno.

Importazioni nel Regno di acque minerali estere. È s tata autorizzala ai sensi dell 'art. 199 à el T. U. leggi sanitarie. approvate con R. D. 27 lu glio 1934, n. 1265 l 'importazione n el Regn o d0l - Un radiodiscorso del sen. R • .Bastianelli. lc seguenti acqu e minerali: Il 16 i1ovembre il sen. Raffaele Bastian elli , segretario nazion ale dcl Sinciaca lo Fascista dei Germania (Cecoslovacchia) : 1. Mattoni Carlsbnd l\Iedici, ha rivolto , media11t e la radio, « parole ai (Karlsbad); 2. Sprudel (Karl sbaci), bibita ; 3. Sch oenbrunn , bibita ; 4. Mt1lbru11n « Kanl sb ad H, , i1on n1edici e un poco anche ai m edici ». Dopo aver fatto rilevare qt1anto difficile e delicata sia bibita. la inis ·io11e del inedj co, · ha sottolineato i sacri.Jugoslavia : Radein, Slatin a Rad e11ci. fici ch e esso va compiendo ogni giorno, affermanUngheria: 1. Huniady J ar10~; 2. J\.pen ta (Buda do con1e abbia s.entito l 'influenza dei nuovi tempi pest), bibita. Francia: 1. ~lèstin, Vich', artificiale :_ 2. Hopi- e saputo render si conto delle esigenze professiol1ali cl1e in clima fascista mirano alla salute ed tal. Vichy ; 3. Grande G rille, Vicl1y; 4. Grande al be11esser e della collettività per il potenziamen,So uree, Vattel ; 5. Source Hepar, Wit t el ; 6. Evia11 Cachat, Evian les Bains, bibita ; 7. Perreir, bibita ; to della Pa tri a; ricon oscendo com e il m edico s'ia 11na fig ura di primo piano n ella vita e nello svi8. Chance! Vich y, Vich y bibita ; 9. Ma rie Cristjne, lu1Jpo della Nazione e com e a lui si debpa u na Breuil. 111aggior e Yalorizzazio11e in tutti i servizi mutuaSlali Unili: Pola11d, South. bil)ilé\. lis tici. TI segretario nazion~a] c ha inoltre ricorda to l 'opera del 1nedico non solo in paoe ma anNOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE · ch e in guerra, o' e ha dato e dà prova di fulgido eroismo sanzionato dal martirologio che lo pone In orcasio11 e rle] 40° anniver sario cl ell 'Istituto subito <lopo la gloriosa Fanteria. Ha incitato infitropicale cii Amburgo, è stata conferita la m edan e i medicj a stare uniti al Sindacato n el compig·l ia cc Bernarò Nocht )) P'er l)cn,emerenze n ella 111e11 to dei loro doveri e vogliono che siano rea·meciicina tropicale ai proff. A. Hauer (Berlino), Jizzat c le loro giust e e legittime aspirazioni. W. H. Hoffmnnn (Avana), W. Kikuth (Wupper tal-Elberfeld), R . T<udicke (Fran coforte), E. Ro- A.li' Accademia di storia dell'arte sanitaria. den,Ya]rft (Hciclelhcrg), H. Schimid t (Wu1)1)ertalIl l\rljnistro dell 'Educaz1on e naz . è in lerve11uto ElberfeJd ), Vl. SchuJemann (Bonn), P . CTble11il 15 clicembre, in llon1a, all 'inaug·urazione delJ1uth (Friburgo i. Br. ), W. W eek . 1'anno accademico di Storia <lell 'Arte. La cerimoUn attes.tato di l)en e1nerenza al valore è st a1 o 11ia s.i è svolta n ella serle dell 'Accademia , presso conferito dal Duce àel Fa c;cismo e Capo del Gover - J'Ospedale di Santo Spirito in Sassia. no al dott. Palmerino L]ber atoscioli , di GuaròiaErano presenti il Carci inale Datario Tedeschini . grele, e al suo assisteq1e Raffaele Gattone, i qt1ali , l 'Eoc. PeCr agnani, gli Accaden1ici Ferrazzi e Gjonel genn aio scorso, noncuran li dei p ericoli , si re- van11011i, il direttor e del R. Is li.tuto di Storia d r·]cavano di nolle a} capc>zzale di t1na partoriente, la N'ledicina in Roma prof. Pazzini e numerose cammin ando per sei ore durante un a tempesta di perso1 1alità del inon<lo scie11tifico. neve, caduta abbo11dantissima. Il presiden te dell 'Accademia, r rof . C·11:p<troni, 11a ri11gr azia lo il Ministro Bott ai per jJ cost ante in coraggiame11to ciato agli studi d<.>]J (: ar t j Séird t ~­ rie ecl -ha illustr a lo i progres i cl1e la storia della NOTIZIE DIVERSE n1eru ci11a deve al con tribu t.o del I 'I tali a. Notizie sanitarie di guerra. Il l\iinistro ha quindi con segn ato ii di1Jioma di medag1lia d 'oro dei ben emeriti dell 'E(lu·cazione Il Re Imperator e ha messo a cli ·posizione <lel le au L-0ri Là sanitare il nuovo palazzo r eale di Tirana, nazionale, al con s. naz. Serono per la sua proficua per organizzare un ospedale, clestinalo ad accoglie- attività di scienziato , a favore anche dell 'Accademia , sottolin eando il con tribut o dato clall'Acre i feriti di guerra sul fronte greco. caciemia st essa all 'attività scientifica italiana. In una c~rrispondenza da Lon<lra al « Journ . Infine il presidente del Pio Istituto di Santo Amer. Mecl. Assoc. », del 19 ottobre, è detto ch e Spirito ed Ospedali Riuniti di Roma, Carlo Solalcuni gran ò i ospedali <lella metropoli britannica mi h a illus trato i restauri eseguili al complesso ' sono stati danneggiati da bomardamenti aerei. Il m onumentale di Santo ,S pirito. ' più gran de, il cc London Hospital », venne colpito da tre bombe in una setlimana; u11a be111- Associazione fascista di medi cina del lavoro. ba esplosiva d'alta poten za cadde tra il reparto L 'Associazion e fa scista d i medieina del lavoro, fisiGterapico ed un posto di pron.t o soccorso: due n ell 'ultima assemblea 1enuta a Milano, ha deciso infermiere rimasero leggermente ferite da schegdi costituire dei consigli r egionali <la aggregarsi ge. ..i\1 « W estminst er Hospital », che è specia]_iz•

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•e 11. Plll.ICLINH'O }:

.alle Cliniche l111iver silari "di .\apolj , !\iliJ l1110 , Toll 0 \1Te (Lella t alli per l ."e~plcla111e11 to del parlo . I ~ J'ino. il Tribunale, seguendo la lesi del difensore, l1 i1 In t a l modo. dovra11110 venir~ razionul1ne11le svia ~f.o·lto l ' h111)t1lata . luppate ed utilizzate l e ricerche realizzate nel La Corll' d 'appello de l i\laryla11d 11a giudicato ca~po de_ l la fisiologia del lavor o, d ella pre,·enzio- , il seguentt' caso. lJn 'operaia di una c.ucitoria era ne contro le malattie e d ell 'assis.ten za -j gienica ai .~ Lala acldctla, p€r un paio di se ttimane, ad una lavoralor:L A tP adova avrà luogo ne] se ltembre 1941 inacc'hina in cui era nece ssario esercitare col gi ' il congresso cl 'ig·jen e clel lavoro. n occhio l1na pressione laterale e ciò 288 voltl' l 'ora; ma ;1 causa del ca tlivo funzionamento della -Oonferenze. macchin a, ogni tanto ' enivano ad essere battutj Nel quadro c1ellc rnanifest az ioni organizzale dal<.lei colpi sul g inocchio ; un colpo pjù violento d<·1'lstituto Nazional e di Cultura di Sofia un post o gli altri produsse d elle lesioni, cui sekuì infian1 ~i pri1no piano occupa il rece11 te viaggio in Bul1nazionc.·. L 'operaia r l1icdeva di essere indennizgaria del prof. Eugenio Morelli . Dopo essere stato . . zata p er infortunio sttl lavoro; invece la ditta soricevuto e tratte nuto in lu11go e cordiale collos teneYa trattarsi di malattia da lavoro, poicl1è .quio 'da Re Boris e clalla Regina Giovanna, l 'il: 1 'azione dannosa era s tata continuativa. Il · Tribt1 lustre tisiologo ha t enuto un a conferenza sug·l1 11ale di prima istanza e la Corte d'Appello, coi1« aspetti sociali d ell.a tubercolosi po1lmonar~ », f errn an don e il giudizio, hanno stabilito che u11 -Oesta1ldo particolare interesse n el foltissimo pubtraumatisn10 può esser e accidentale anche se li' blir-o con i suoi riierimen ti alle mète elevati sime co11dizioni rla cui d eriYa son o continuative ed ll a ra.o-giunte in Italia e durarrtc ques ti ani1i Cli r egiriconosciuto il diritto all ' inclennizzo per inform~ fascista g razie alla Jotta a11tilubercolare . tunio. Sono s tate annu11ziate visile d el prof. Morelli a J::ilippopoli e .1'irnovo per t en er vi al l r e ·conf~renze. È s tato condannato alla sedia •ele ttrica il doll. Ifincky {.;ollins dell 'Istituto del r adium 'di Los An gel es, i l quale, per su ccedere n ella direzione del.Azioni giudiziari~. l 'I s titut o a l d ott . Allan · Schoemakcr, offrì a queAd un concorso per 16 cor1dotte inedi~l1c i11 ti un orol.o gio d 'or o ove era celé,llo del radium . provincia di 1P aler:rpo, il posto di Mis.ilmeri. e~a Si determinò una l esione cancerosa al polso, la stalo scello da tre d ei concorrenti r1s ullat1 in ' quale condt1sse a morle il paziente, dopo lunghe graduatoria. Fu n omina lo il più avanti n e1la grasofferenze; d a due ai1ni egli aveva acquistato la duatoria, doll. Ales; ma essei1dosi poi r esa vacertezza d ella m orte p er gli effetti del radium . (;anle la conclotta, la scel ta ,n on è caduta sul conAll 'atlo cii chiuclere l a bara, un altro m edico d e1.correr1te ch e aveva il posto interi11eclio, dott. G. l 'Is tituto, ùolt. Milles O' Connell, volle prenòer<· ll.izzo (che aveva d ato alla condotta di Misill 'oro tog io come ricordo dell 'amico p erduto, quan ~ meri la 3a prefer enza), ma s u quello· dei tre che 1.unque il Collins t e11Lasse d 'impedirlo. Nell'au aveva il posLo :tne110 avanzalo, cl o ll. C. 11,·r anco (ch e tun110 dcl 1939 il dott. O 'Connell osservò per la .aveva d a to alla stessa condo tta la 2a. preferenza). prima ·yo] la u11a l esione da radium al polso • P Il dott: Rizzo reclainò al Prefetto, . che sottopose jl l a mostrò al Collii1 s, cl1e frattanto era diventato quesito al Minis tero; ques lo Tispose cl1e il dott. direttore dell 'l s liluto. Il Collins si mostrò imba1-tizzo avrebbe dovulo essere interpella lo. Il Prerazzalo n el dare un a spiegazione e turbato. Il fe t lo così fece e il Rizzo acce l tò. È seguìto un dott. O' Cu1111el si recò a Boston per fare ésami Ficorso da parte del dott. Franco · al Consiglio di naTe l 'orologio e cosl ft1 accertato ch e esso con Stato, il quale ha respi11to il ricor~o ~ Le::;,~~ e conten eva una forte quantità di r adium . Informata dannato il ri.corrente alle spese di giud1z10 e alla Polizia, questa svolse delle indagini, in. esi1o l 'onorario di avvocato. Le vicende sono esposte alle · q'uali si è potuto ricostruire il d eljtto. in « Rinasc . Med. » d el 30 n0Ye1nbre. La condanna è s tata eseg·uita. Il truce episodio è destinato a far e1) oca negli ann a1i rlel delitto. La siQ'Ilora Elvea March e tti nell 'ottobre dello scor so ~nr10, .sei1 lend·o·s i prossiina a dar~ alla Un po' dovunque. luce il suo prin10 figlio, si fece visitare dall '<?stetrica Elvira Lalli che ,constat© la presentazione Il <( Consiglio ministeriale p er la difesa d e l podalica d el feto. Nel. pomeriggio ?.ello . stesso Reich » in dala 27 ottobre, ha modificato la legge· giori10, avverl.ita t elefonicam enlc · dell 1mminenz t~ sulla Idtta contro le malattie sessuali, portandovi del P.arlo, la Lalli accor se in casa della .rvlarchet!L la seguente aggiunta: «.Chi soffre di una malale prestò la su a opera, riuscendo a liberare ~J tia sessuale contagiosa e non può sostenere 1<· felo dalle viscere malerne. Sen-0n chè . la creatur1spese del trattamento, riceve il tra.ttamento gra.1Ja, colpita da asfi:::.sia, soprav.visse appena un 'ora, tis con mezzi pubblic i». ·11 compilo del tratta no11 es::;e11do valse ad impedirne l a morte nè le m~nto gratuilo è deferito all'Ufficio sanitario , cure della ostetrica, nè quelle di un pediatra. ' Si è inaugurato il Consiglio della nuova. « .OIJ<'Sotloposta la Lalli a procedin:ei1fo p er1ale per ra antitubercolare >) del Reich , sotto la presiden -0micidio colposo, p er aver abusivamente prestata za del dott. Otto Walter, con l'intervento del seI 'opeua sua in un parto irr"~g?J are, è ~omparsa gretario di Stato dotl.. Conl~, Fuh~er della ~anità di11anzi la XI Sezione del lribunale d1 Roma . del Reich. Venner o discu ssi molti problemi, tra La difesa ha sos.tenulo essere il parto podalico cui gli esami r oentgenologici . s ist~matici, ~ 'uti­ non irregolare e non pericoloso; che ~ 'a sf~ssia lizzazione razionale d ei dimessi dai sanatori, la cia11 oti.ca è comune a tutti i feti provenienti da propaganda popolare, ecc. Venne stabilita la fo1.1 parlo p0.dali~o; tin~lmente che. i:ian?ava qualunclazione, a Berlino, di una Centrale per lo studio qt1e n esso di causalità. tra l asfissia -_s ia pur~ mor. tale della cr eaturin a e le lecite e necessarie :rp.a- della tuber colosi, con ospedale e venne approvato 0

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[ANNO XLVII, NUM. 51J

un bilancio preventivo di 1. 700.000 marchi ca 14 milioni di lire it.).

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Nel Messico si è approvata una nuova legge per la lotta .contro le malattie sessuali; il trattamento di queste malattie vie:ce reso obbligatorio. Nel personale direttivo degli ospedali cittadini di Vienna sono stati portati numerosi cambiamenti durante gli ultimi mesi. Il pri1no corso di studi oolle Università tedesche durante il 1941 avrà la durata di un trimestre nominativo, inveoe che di un semestre; esso andrà dal 7 gennaio al 29 marzo. Seguirà il semestre estivo, a partire dal 24 aprile, ma per gli studenti universitari che partecipano alla guerra e che sono stati costretti a interrompere gli studi, saranno organizzati corsi trimestrali corrispondenti a un semestre. Nel Cile, con decreto del Ministero di Sanità, &i è creato un Consiglio nazionale di odontologia. Il senato del Messico ha approvato un disegno di legge col quale la malaria viene ad essere aggiunta alla lista delle malattie infettive professionali. In cc Medicina Espafiola » di agosto è descritto l'Istituto « Carlo Forlanini »; l'articolo è corredato di 9 illustrazioni. La Regina Imperatrice e la Principessa di Piemonte hanno visitato in Roma i feriti di guerra ricoverati n_e ll 10spedale della Croce Rossa n. 3. A Copenaghen verrà fondato un Istituto per lo studio del cervello; vi sarà annesso un ospedale. Nel 1939 furono rilasciati dalle Università ledesche 5232 diplomi in medicina, ossia il 59 % di tutti i diplomi (che furono 8824). A Norimberga si è nominata una medichessa per dare consigli e pareri nel campo sanitario, particolarmente alle giovani; quest'azione si svolgerà nell 'Ufficio statale di sanità.

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SEZIONE PRATICA

Nel Manciukuò si è stabilito di socializzare la medicina. Tutti i medici e dentisti diverranno impiegati dell 1Ufficio di sanità, e ad essi verranno applicate le disposizioni riguardanti gl'impiegati civili. La statizzazione è cominciata dagli ospedali pubblici, col 1° noVlembre, ma verrà estesa ai medici pratici e d,entisti, che sono in cifra tonda 5000. Ad Amsterdam venne organizzata, alla fine di novembre, una mostra dell'alimentazione, ..çhe aveva prevalentemente lo scopo di dimostrare la composizione più razionale del pasto principale e il migliore allestimento dei cibi. Il Prefetto di Messina ha visitato il Sanatorjo antitubercolare di Campo Italia, dell 'Arciconfrater11ita dei Rossi, .diretto dal prof. 18 . 1P uglisi Allegra. A Polçi è stato inaugurato il Centro provinciale 1 d igiene e profilassi, che consta di .due istituti autonomi: Laboratorio provinciale d'igiene e profilassi e Dispensario anlitubercolare. L 1edifizio sorge tra le vie Tommaseo e Trieste; occupa un'area di 6500 mq., di cui 1200 coperti; consta di una sessantina di vani utili.

Il 12 novembre si sono riaperte le l 1niversità belghe di Brusselle, Liegi, Gand e Lovanio. È previsto uno sca1nbio di professori . (OD la Ger. inan1a. L'Università di Kiel, che di recente ha :Cesteggiato il suo 275° anniversario, è la più giovane delle Università della zona del Baltico; le altre quattro, Rostock, Greifswald, Konigsberg e Dorpat (Estonia), datano rispettivamente dagli anni 1419, 1459, 1544, 1632. Il f-tettorato deJJa provincia di ?{orna ha UJ)provato l'elenco di forniture c ·c,J·tren ~i (•gli Istituti ospedalieri provinciali nell'esercizio ll141, . per. un ammontare complessivo di oltre 15 milioni di lire. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge per l 1istituzione dell 1Ente per l 'assistenza agli orfar1i dei lavoratori rnorti . per infortunio sul lavoro. · 1

La Consulta di Milano dovrà esaminare alcune nuove deliperazioni relative all'aumento da 55 a 60 dei posti dei medici di reparto, nonchè alla istituzione del Corpo delle assistenti sanitarie visitatrici e il regolamento di servizio sul funzionamento del Corpo stesso. L 'Opera Pia Catena dopo il . felice esperimento d ello scorso autunno, .di far partecipare ai bene:Ciici delle acque .salsojodiche · di Salsomaggiore la donna fino dalla puerizia, lper predis.por la tempestivamente ~Ila maternità, ha quest'anno intensificato tale iniziativa inviando al proprio Ospizio di Sals.omaggiore oltre 150 bambine dai 6 ai 13 anni, bisognose di rinvigorire l'esile organismo, per un· turno di cura di 19 giorni totaln1ente gratuita. Le operaie di Tirana si sono offerte di lavorare giornalmente mezz'ora per i s.oldati, onde confezionare calze ed altri indumenti di lana. .

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L 'intera popolazione del Wiirttemberg ver;rà assoggettata all'esame · radiologico, per l'accertamento della tubercolosi polmonare. L 1esame verrà fatto a scaglioni: in primo tempo operai e impiegati delle grandi .aziende, poi scolari, in . terzo luogo artigiani, negozianti e commercianti, donne di casa a. altre persone non comprese nei dl.te gruppi precedenti. La « Med. Klinik » riferisce, nel n. 46, che di 85.000 ragazzi immunizzati contro la difterite a ·Diisseldorf, nel corso di 7 m esi ne sono ammalati solo 15 e nessuno, con esito letale; dei non vaocinati, ne sono ammalati contemporaneame11te 787 e di essi 28 sono deceduti. Durante il 1938 neg1i Stati Uniti furono denunziati 15.111 casi di vaiolo, di cui 14.166 negli Stati a nord dell'Ohio e ad ovest del Mississippi, cioè negli Stati ove non è obbligatoria la vac· cinazione. Si tratta di forme miti. , Nel Laboratorio per studi s.ull 'aviazione annesso alla Clinica Mayo in Rochester (Stati ·Uniti), due medici hanno fatto costruire un nuovo apparecchio per la respirazione dell 1ossigeno in alta quota. L '« Opera del Reic~ per il pane int.egra~~ » ha bandito due concorsi con un premio d1 R.M. 2000 per ciascuno, sui temi : « Compito dei gras-

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22~

« IL POLICI ·11' 100 »

si nei ger1nogli di segala, nell 'ambito della nu-

Il dott. Tito Jarussi, medico condotto di !stonio (Chieti), è morto in età di wli 44 anni, vittima di un 'infezione contratta nel curare un malato; era invalido di gu erra.

i11orto a Hudson (Stati Uniti) il nano africano F1anz Taibosch, in età d-i 114 anni, confermata <la esperti del Museo di· sto-r ia naturale di New York. Un concerto dato il 24 novembre a Berlino dalla celebre cantante italiana Toti dal Monte e dal baritono italiano Augusto Beuf a favore dei feriti di guerra germanici, assunse proporzioni di grande avvenimento musicale. L'incasso della manifestazione, interamente destinato al secondo soccorso invernale di guerra tedesco, fu considerevole. A llapallo, protagonisti il tenore Giuseppe Lugo e la soprano Nora Visciole, si è tenuto un concerto vocale in onore dei feriti di guerra germanici, che la città ospita in numero di trecento. V'intervenne il Console di Germania a Genova. I giornali hanno dato notizia su due asportazioni di emisferi cerebrali eseguite a New York dai dottori Garner e Zollinger, in due donne .

CUORE E CIRCOLA.ZIOYE

IL VALSALVA.

Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fondata da GUGLIELMO BILANCIONI Direttore: Prof. ARNALDO MAI.AN. Torino. Professore di Clinica Otorino-laringoiatrica nella R. Università di Torino Redatto.re-ca,po: Prof. DONATO DI VESTEA. Roma.

trizione del! 'uomo con i grassi »; « La vitamina E ha per l'uorno un compito quale vi.lamina della fertilità? ». Ha anche bandito due concorsi con finalità pratiche. •

XLVII, NuM. 61J

!ANNO

La cc Radio Stefani » ha da Mosca, 2 dic.: Il vasto edificio di un ospedale di Mosca viene trasferito, senza demolizione, in un altro punto della città mediante rotaie ed argani, mentre la vita continua a svolgersi nel suo interno. La massa trasportata pesa 13.400 tonnellate . A Roma, nella Cripta dei Fascisti Caduti, l 'ordinario militare ha celebrato una messa per i Caduti in guerra appartenenti alla Croce Rossa.

Redattori: G. MELDOLESI. C. PEZZI, V. PUDDU. A. SF..BASTIANI Il N'1mero 12 (Dicembre 1940) oontiene : D. SIBILIA : Pararitmia con ritmo reciproco. E. FERRAR!: Su alcune interessanti malformazioni della. vena iliaca comune di sinistra dell'uomo. Briglie congente tese attraverso il lume. A. FORTUNATO e M. MATTIOLI: Il cuore malarioo. Ricerche elettrocardiogra.fiche. G. LIUZZO: Sulla echinoccosi cardi·o -polmonare. I periodici specializzati. Tra le riviste ed i Congressi : w. CALLI: La rimpamina nella pratica medica e nelle ipotensioni circolatorie. - O. PINOrrI; Sigmogra.fo a trasmissione ad aria. ed a registrazione elettrica. - R. HEGGLIN: Problemi circolatori nei casi di alterato ricambio dei carboidrati, specialmente nel conia diabetico. - 8. V. LARDAY : Si•gnificato degli assi elettrici momentani ciel cuore. - A. J ACISB: Riflessi del circolo provenienti dal cuore. - O. PINOTTI: Metodi fisici per la determinazione della gettata cardiaca neu·uomo ,ecc. ecc.

Abbonamento per il 1940 : Italia L. 5 6; Estero L. 70. Per gli associa.ti al « Policlinico ,, : Italia sole L. 5 O ; Estero sole L. 6 5. Un numero separato L. 7. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

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Il Numero 12 (Dicembre 1940) contiene: G. SCALORI: Criteri differenziali diagnostici fra. angina fuso-spiri'llare e i;ifiloma iniziale. tonsillare. A. VENEZIALE : Riflessioni ai margini dello studio e della prassi rinoiatrica. - I. VJI,I.ATA : Riflessi respiratòri d'origin•3 nasale in determinate condizioni spcrimen.tali. - V. FORTUNATO: Considera. zioni etiopatogenetiche su due casi di malattia di Quincke. In biblioteca. Recensioni : Ouccmo: Esami• della funzione uditiva e p.rotesi uditiva. - Del trattamento ormonico della sordità da senescenza. - LARI'NG'.B : Tubercolosi la,,. ringea nell'infanzia. - FARINGE: Poliomielite ed otoritnolaringologia, - CAVO ORALB: Iniezioni di lolio iodato nel dotto diltenone come cura, delal parotite epidemica. - Cura delle lesioni leucoplastiche per mezzo dell'ormone estrogenico. - VARIA. 4bbonamento per il 1940 : Italia L. 6 6 ; Estero L. SO. Per gli associati al u Policlinico n : Italia sole L. 6 O; Estero sole L. 7 4. Un numero separato L. 7. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI. editore. Via Sistina 14. ROMA.

' per materie Indice alfabetico

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Amministrazione sanitaria . . . . . . . Pag. 2217 Ascesso polmonare : clis.t eri d 'alcool . )) 2215 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . 2211 , 2212 Bilirubinemia e suo significato negli 21!13 ulcerosi gastro-duod. e nei colitici . )) Ende-arterite obliterante . . . . . . . . )) 2171 Feto: morte intrauterina . . . . . . . . )) 2111 )) 2293 Infezioni piogene: patogenesi e terapia )) 2208 Ipertonia : cura chirurgica . . . . . . .

. . Ipogenitalismo: tratta111. Litiasi urinaria e avitaminosi A; librio aliment. e « terreno >> Meningite melitococc.ica cron. • Morbillo : recidive . . . . . . ·. . Neurosifilide : diagnosi e cura Oligo-idrurie e cure di diuresi . . Splenomegalie: diagnosi diff. •

. . . squi-

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2186 2216

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Pag. 2216

2216 2215 2215

Fine del Voi. XLV 11 (1940) è 11 N. 1 dell'Annata XLVIII uscirà il 8 Gennaio .. 1941. rr N. 52 contenente il Frontispizio e l'lndtce Generale di tutto il Volume sarà spedito nella prossima settimana. Diritti di proprietà riservati. autoriua,tione scritta dalla t'edat;ione.

C.

FRUGONI,

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Non è consentita la miampa di lavori pubbllcalli nel Policlinico se non •n seguito Wetac-a LI f)ubblic~one di sunti di essi senza citarne ~ fonte. L'F.Drrou

A. Pozzi, resp.

Red. ·capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M Courrier


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