Il policlinico sezione pratica anno 1944 ocr parte1

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Annata 1944 - (Volume LI)

Roma, 25 Dicembre 1944

Num. 52 (fine)

,

IL •

PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA ED IGIENE

I

• \

FONDATO NEL 1893 DAI PROFESSORI

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO .DURANTE •

,

diretta dal Pl{OF.

CESARE FRUGONj

Cllojco Medico di Roma

Volume LI - Anno 1944 •

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL Singoli : Al·LA

SOL~

SEzIONB

PRATICA

ALLA

SOLA

SEZIONE

MEDICA

11-b) ALLA

SOLA

1) (1-a)

. • . • • . • • • • • • • • • • • • •

SEZIONE CBJRURGICA

. • • • • • . •

Un Fascicolo beparato della.

Italia L. 300 L . 175 L. 175

SEzION» MEDICA

l<

POLICLINICO» PER L'ANNO 19t5 Cumulativi :

Italia (2) ALLE DUE SEZIONI (prat ica e medica) . . . . . L 450 (3) ALLB DUE SEZIONI (pratica e chirurgica) . . . L. 450 (4) ALLE TRB SEZIONI (prat., med. e chir. ) . . . . L. 550 o della CBIRURGICA L. 40; della PRATICA L. 30

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ROMA Editore: LUIGI POZZI N. 14 Via Sistina N. 14

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Il -

I

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Collahoriifori : effettivi della S~~ione Pratica per lanno t 944 Alictta dott. Nicolà - R.oma.

Fernan dez Mal'jd _ MugeJlo di Firenize.

Patrono prof. Vito - Roma.

Angeli dott. Aurelio - Prato.

Ferraro dott. Dante - Roma.

Pecorella dot t. Gi-0vanni - Perugia.

Arduini dott. Mari-0 - Roma.

Finocchiar-0 dott. Rosario - Roma.

Pich-ezzi dot t . Lupo - Roma .

Antonucci prof. Cesare - Roma.

Frugoni prof. Piero - Roma.

Sabatucci prof. Francesco - Roma.

B aggio prof. Gino - Piea.

Gasbarrini prof. Antonio . Bol<>gna .

Salsano dott • Domen ico - Roma.

. Barbieri dott. Pierluigi - Roma.

Giordani· dott. Ar naldo - Roma.

Salsano dott. Piet ro - Bologna.

Grassi dott. Giuseppe - R-0ma.

Sannino dott. Mari - Roma. Schupfer prof. Francesco . F irenze.

Bia nco dott..a Ida - Roma.

Gueli dott. Franoe.sco - Roma. • Iandolo dott. Cesare - Roma.

Campeanu prof. Liviu - Bucarest.

Ia-ndolo dott. Costantino - Roma.

Silvestroni prof. E. - Roma.

Oaronia prof. Giuseppe - Roma.

I mpiomba to prof. Gastone - R-Oma.

Stefani dott. Stefano - Roma .

La Cava prof. Giuseppe - R.oma.

Stefanutti prof. Pietro • Roma .

B-ertoli dott. Ra,ffa-ele - Roma. -

Bertolini dott. Alberto · Roma. •

Chirusserini prof.

.!\ ngelo

R-0ma.

I

Si.bilia dott. Daniele - Roma.

Tarantelli prof. Eugenio - Roma.

Ciarr-0ccihi prof . Luigi - Roma. ·

Li o netti pr-0f. Giovanni - Roma.

Coppo prof. Mario - Roma.

Lo Monaco Croce prof. Tommaso • • Roma.

Torna i dott • Evandro. - Rom a

Lueena dott. Renato - Roopa..

Travia prO'f. Luigi - Roma.

Da lla Fior dott. E . - Cles

Man cini prof. Ugo - Roma.

Truzzi dott. Enzo . Sermide.

Dragotti dott. Giuseppe - Roma..

Marcucci dott. Dante - Faenza.

Valagussa prof. Fra ncesco - R-0mR..

Duca dott. Vincenzo • Roma.

Mele dntt. Donato - Galatina (Lècce).

V.e.rney dott. Lorenzo - Roma.

Ducci dott. Leon ardo - Firenze.

Milella dott. Michele - Bari.

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Corelli prof. Ferdinando • Roma.. Cr<"ci ,prof . I1uigi - Roma.

..

Tegoni prof. Guido - Roma.

ittur elli dott. Dario . Cles.

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I

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IND I CE

GENE R ALE

.

VOLUM E LI - 1944 •

Indi e .e per r u b rie.a LEZIONl GASBARR1N1 A. : Tumore primitivo del fe~ato a lento decorso ...... . .... . •

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OSSERYAZIONI CLINICHE

389

LAVORI ORIGINALI

c.:

I nervi interrostali, materiale per autotrapianti nelle ferite con perdita di sostanza dei nervi periierici . . . . . . . . . . . . . . . BERTOLI R.: Oeservazioni sperimen<tali sulla permeabilità. della pleura al NaCl ed al glucoelo (ARONtA O.: Tentativi di vaccinoterapia della febbre eruttiva mediterranea (dermotifo benigno) Ca1AsseRIN1 A.· Ulteriori tentativi di cura nelle sin· dromi da sezione trasversa del midollo spinale: l'anastomosi intercosto-lom ba.re . . . . . . . . COPPO li. e BERTOL1N1 A.: Influenza di alcune nefropatie e della inermiti alterazioni protidem.icbe eull'e51ito della reazione di Takata . . . . . . . CORELLJ F.: Peritonite diffusa e trasfusioni di pla• tJma. o siero . . . . . . . . . . . . . . . . . CoRELLI F. : Un segno pressorio di dieidratazione di essicosi iperazotemica . . . . . . . . . . . . lftLELLA M.: Azione dell'an·t itiroidina sulla protèi. nemia, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • ~ILVESTRON I .E. e BIANCO I.: Sulla prcse.n.za di fat· tori di crescita in estratti di connettivo fibroelastico (aorta) e dell'ipofisi . . . . . . .. . TRAVIA L.: Sulle variazioni del pH delle emazie in funzione del pH del siero . . . . . . . . . . . . ANIONUCOI

45 449

188

l

476 505 569 603

149 537

NOTE E CONTRIBUTI Lo }fONACO CROCE T.: Azione di alcuni farmaci sulla resistenza del pilota all'alta quota . . . . . . LUSENA R. : Un semplicissimo rilievo ispettivo del faringe per dis tingu ere la mocosa faringea norntale da quella patologica . . . . . . . . . . . 1IARCUCCI D.: Esiti lontani dell'appéndicectomia . PATRONO V.: Il fattore disgenetico mesodermale nella patogenesi dell'osteomalacia . . . . . . . . . J>EcORELLA G. : Gli elementi fondamentali del r icambio delle porfirine . . . . . . . . . . . . . . . . SIBILIA D.: Oseervazioni sulla prova dell'etere in alcuni cardiopatici congeniti non cianotici STI:FANETTI P. : Artropatia scapolo·omerale nel goz. . . . . . . . . . . . . . . . . . . zo esoftalmico TARANTELLI E.: Rieultati ottenuti su aloune dermatosi tbc con un nuovo composto sulf onico . . .

Pae-. .A.RDUtNI M.: Li poma della lingua • . . . . . . . . 514 BARBIERI P .: Il sign ificato de1I-e forme di Gump. re eht nel trattamento roentgenterapico della ·linf oadenosi leucemie.a cr,onica . . . . . . . . . . . 578 BIANCARDI S. e PORTA C.: Raro caso di distacco traumatico dell'epifisi distale dell'omero con· grave dislocazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 451 Ducc1 L.: Mixocondroma. maligno del gastrocnemio 119 FERNANDtZ ?tf. : 5u un caso di reticulo-sarcoma 405 F1Norca1Aao R. · Osteomielite a<'uta primitiva della clavicola con necrosi totale della dtafiei, eliminazion~ e rigen erazione . . . . . . . . . . . I GIORDANI A. e CROCI L. : Considerazioni su di UD caeo di paralisi isolata della convergenza . . . 487 GRASSI G.: Su di un caso di pn~umatosi intestinale cistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 GUELI F. : Polineurite cla sul1amido-tiazolici non metilati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162 LtONETTI G.: mcera semplice contagiosa primitiva in sede atipica ex.tragenitale . . . . . . . . . . 361 MARI S.: Su di un• caso di tubercolosi cutanea fun· gosa, framb oesiforme e verrucosa . . . . . . . . 543 8ALSANO D .: Terapia chirurgica coneervativa in gravissime ferite-fratture d'arma da f11oco dell'avambraccio a caratte1·e esplosivo . . . . . . . . 51 VrTTURELLI DARIO: Di uu caso gravissimo di frat tura e.sposta della gamba, guarito .... 89 VITTUR'ELLI D. : Occlusione in tcstinale ad inizio in. . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 solito VITTURELLl U. e DALLA FIOR E.: Di un caso di ascesso della regione pararen·a le sin. di origine, difficoltà diagnostica e decorso non comuni . . . . 158

540

481 113

RIVENDICAZIONI · !fELE D .: Apparecchio per pneumotor.acenteei e lavaggio cavitario . . . . . . . . . . . . . . . .

587

~

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI

606 81

I.o MONACO CROCE T. : L'iID.J>ortan•za del metodo di somministrazion e dell'ossigeno nel trattamento delle ·anossie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . TOMAI E . : Per l'immobilizzazion-e del bulbo oculare

308

572 344

619 271

PROSPETTIVE CAMPEANU L.: La biochirurgia in guerra .... PICBEZZI L. : Determinazione dal seeso. Meccan·ismo citologico . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · •

221 483

,


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I V-

SERVIZI MEDIC0-4-SSISTENZIALI

Pag.

Pag. CORELLI F. : Il centro di trasfusione dell' Ospedale Militare (Celio) di Roma . . . . . . . . . . . . .

618

RESOCONTI CLINICO-STATISTICI SABATUCCI F.: Il r eparto di Elettrologia e Terapia. "'fisica dell'Ospedale Militare del Oelio . . . . . STEFANI s. : Il Reparto. N~ur.:>pGichi.atrico nell'Ospedal.e. del Celio in Roma . . . . . •. . . . . . . .

433 93

TECNIOA MEDICA CoRELLI F.: La trasfusione giugulare. Le endovenose per via giugulare .. . . . I

o

I

I

I

185

EtPIDEMIOLOG IA FERRARO D. : Diffusion e e ricorrenze ci11lo-epidemiche delle malattie in rapporto ad influenze esterne TauzzI E.: La cura sclerosante d elle emorroidi . . I

131

618

11fE.D IOINA LEGALE

I

DucA V. :.,,Iden·tifica: ione d€1i cadaveri. La bocca in medicina lega] e . . . . . . . . . . . . . . . .

447

RIVISTE SINTETICHE STUDI RIASSUNTIVI Co&ELLt F . : Allergia edi emopatie . . 189, 253, 325, 364 MANCINI ...U .: Le menin•giti purulente "nell'infanzia 230 SALSANO P.: La sch.armografia nell'Esercito . . . 10 ARGOMENTI D'ATTUALI'f A' IANDOLO C.: Un nuovo chemioterapico: la penicillina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA -OAVA G.: La penicillina: sua storia, natura e • . . . applica zioni chirurgiohe

425 473

DIVAGAZIO.iN I VERNEY L.: L'insegnamento medico in Russia .. DRAG01'TI G. : La_ febbre medicamento natufale DRAGOTTI G. : La sensazione della f.ame . . . . .

494

626 591

TRIBUNA LIBERA ANGELI A. : Ancora s ull'etiopatogenesi dell'app enrlicite acuta nella polemica del Baggio . . . . . , . . BAGGIO G.: L'influenza delle .mie ruffermazioni sul problema. dell'appendicite . . . . . . . . . . . . BAGGIO G. : In risposta. alla 2a. replica di Angeli sul· l 'eziopatogenesi dell'appendicite . . . . . . . ..

58 24 585

CENNI BIBLIOGRAFICI

,

A.LBERS H.: Kol1oide, Elektrolyte und Hormone BARGELLINI G. : Breve oorso di Chi1nica organica per studenti e med ici . . . . . . . . . . . . . . . . . .

530 179

BORDONARO F.: La de1via.zione del complemento e l'intJ1adermoreazione nella d iagnosi delle turbercolosi chirur.g iche . . . . . . . . . . . . . . . 140 HRUMfr E. und NEVEU·LEMAIR El ~1.: Praktoscher Leit. f ader der Para.sitologie des Mensohen . . . . . . 103 OAPPUCCINI B. : i1a guerra m.e;ravigliosa . . . . 280 CASASSA P.. M. : I versamenti delle grandi cavità sierose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497 CONSIGLIO V.: Patogenesi dell 'en.f is ema sottocnt·a neo consecutivo ai tr.aumi del t orace ....... . 140 D'ESTE e ALBERTI: La chirurgia del nervo pudendo nelle distonie a carattere algico del peri.neo . 569 Dr GUGLIELMO G.: Trattato di patologia s peciale medica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 DoTZER w.: Entkaimung, Entscheukung und Entew.e13ung . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 FRONTALI G. : Pres ~ rizioni pediatriche . . . . . . . 316 GIORDANO o. e GALIGANI D.: Studi sull'ipertension-e sperimentale. Patogenesi d ell'ipertesione arteriosa. da inieiioni di caolino nella cisterna cerebello midollare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 . . 176 GOGL!A G.: Guida pratica di terapia clinica 463 LEGA G.: L'infezione malarica . . . . . . MILAN I E. : Introduz ione a-Ilo stud io della radiol ogia medica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385 NrCOLETTJ G. e VIRGILI c.: Ormoni sessuali e glico-regolazione nello stato puerperale . . . . . 103 NUVOLI U. : Conversazioni sui raggi X . . . . . . 35 OSTNER K. : Studiien iiber clie Heparinsen·kung•3rf t 1on und. Heparintitratbluts~nltnngasreaktion . 4(4 PANCRAZIO F.: .Attraverso ocean·i per una. missione 212 u·manit.arta . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 PERONA P. e VESP.GNANI A .: Corso di radiologia 100 PONZIO G. : Chimica inorganica . . . . . . . . RAVAZZONI F.: La sezione endopleurica delle aderenze nel pneumotorace artificiale 140 RODRIGUEZ DEL OASTILLO J.: Patologia dell'appal'ato digestivo . . . . . . . . . . . . . . . 100 THIBL R. : Ophtamologische Operationslehre . . . . 353 THOR .SALLSTROM: D.a s Vor kommen . und die Ver. breitung da.a multiplen Scklerose in Schweden 418 67 TOSATTI E. : Le in!filtrazioni del simpat.i co . . . . ZANE'.CTI L.: Studi e ricerche di patogenesi· sul. l'occlusione intestinale . . . . . . . . . . 316 Rendiconti d ell'Istituto Superiore di .Sanità 464 AOOADEMIE.

SOOIET.A.'

MEDICHE,

Accademia dei Fis·i ocritici di Siena R. Accademia Medica di Roma . . Riunione d ei Medici pratici di Bari

. .

.

36. 103, 141, 498 .

. . .

530, 561 68

PeJr le altre rubriche v. Ì'Indi ce delle materie e alla fine dei fascicolii.

.

CONGRESSI


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-V -

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Indice alfabetico delle Méj.terie Pac.

A Pa~.

Acido a scorbico e ~ ua az. n ella riparaz. del t.e&uto osseo . . .. . . . . . . . . . - nicotinico e sua amide : impiego nel morbo di Werlhot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - ; vedere anche Alope<"a aerata. Acqua ossigenata a 130 vol. ; v. Latte 1\ddison·; v. Morbo di - ~ Adeno-carcinoma. primitivo del seno sfenoidale Aerobaoter aerogenes; v . Escherichia e ili. Affezioni addominali acute: trattamento Agglutinazione; v. rrtfo esantematico. Agglutinogeno P; v. Sangue umano . AgranuJocitoei; v. Angine agranuloc:itar'(e. Alin1entazio11e in guerra . . . . 182, - per via endovenosa . . . . . . - : rendimento òi culture erbacee A li menti e concimazione ohi mica - . Alim r•ntaz.; v . anche Frumento, Pinoli, Zucl'a, ecc. Allergia. ed emopati(lt. . . . . . . . 253, 289, 326, Alopecia. aerata: trattam. con acido nicotinico Ammoniaca urinaria . . . . Ampolla di Vater: patologia, . . Amputati : ipertensione arteriosa Anastomosi intercosto-lombare; v . ?tftdollo spinale. Anchilosi; v . Articolaz.ioni. Angine agranaluoitarie: eziologia e trattam~to Angiopatia traumatica di Purtscher; v. Ret]na. Anossie; v Oesigeno nel trattamento delle • A Antisettici di superficie; v. Flavine. .Antispasmodici; v. Parto. A.ntitiroidina.: az. sulla prot.einemia . . . . . . . . Antivitamine; v. Vitamine. •

.AeNDO

A.

I

e

I

. . . . . . . . . . . .

. . Apoplessia nei giovani soldati Apparato digerente: patologia .. Apparecchi gessati: semp]i,f icazioni per la oonlfe· zione

. . . . . . . . . . . . . . .

Appendicectomia: esiti lontani .Appendicite acuta: etiopatogeneei . . . . . . . . 58, - : cura, nuovi orientamenti - : problema . . . . , - ; v. a Tifo. Articolazione della spalla: qual'è la mi.g llore post. zione nell'anchilosi Artrite l<>mbo-sacrale . . . . . . . . . . . . . A.rtromalacia .. .. . . . . .. . . . . Artropatia sca..polo-<>merale nel .gozzo eeoftalmico As<'esso della regione pararooale sin. di origine, diagnosi e decorso non comun·i . . . . . . . . Asma. ce:rebrale - morta•l e : casistica . . . . . . . . . . . . . . . Aepirazione endocavitaria; v. Tubercolosi polmo· nare. Atebrina; v. Malaria .

78

Autoemoinnesto; v. Gravidanz.a. Autotrapianti nervosi; v. Nervi initercotilali. Azotemia : determinazione dal punto di vista pra.. tico . . . .. . . . . ... ... .. . .. .

.

212

B 141 181

Bacillo del tifo: ricerche - - - : identificazione del tipo teriofago Vi . . . . . . . . . Bell; v. Paralisi periferiche del Benwato dL benzlle; v. Scabbia. Bibliografia . . . 35, 67, 100,

46, mediante il ba t. . . . . . . . . .

422

faccia le.

140, 176, 212, 249, !80 314, 353. 385, 418, 463, 497, 530, 660

379 469 217 529

Bleno.rragia: resistenza al trattamento chemiote.rapico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 628 Bioohirurgia; v. Guerra . Bismuto; v. Coliti. - ; v . Inifezione g<>nococcica . 11Z BORROMEO P. . ...... . . . . . . !71 Bulbo oculare: per l'immobilizzazione del ~

364 357 664 103 386

37

603 43 31 100

e Cadaveri : identificazione: la bocca. in medicina legale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Calcagno; v. Frattura del - . Calcolosi renale e lesioni cerebrali Oancr-0: recenti ipotesi sull'origine - : recidive . . . . . . . . . . . . Cancro; v . anche T.abacco, Tumori. Cai>acità fisiea; v. Malattie . Cardiopatici congeniti non cian-otici : pr<>va dell'etere ............... . - : ossigenoterapia. . . . . . . . . • Carie dentaria e gomma. da masticare Oarotinemia. . . . . . 0 ASTRONUOVO G. . . 0ATTERINA

696 113 583 695 24

63 63 62 572 168

213 590

A.

4'47 '465 568 41

309 20'4

285 321 632 110

Cefalalgie oculari: cura con l'an.eEtetizzazione dei nervi ocoipitali maggiori . . . . . . . . . . . . 217 Cervello: preparati terap.; v. Emottisi tubercolari. Ohetolisi; v. Vitam.ina. B •. Chimica inorgan-ica . . . . . . . . . . . . . . 100 • - or,g an ica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179 Chirurgia; v. Malattie operatorie, 0per.az1on·i, ecc. 9S Ciroolazionie: malattie : cura dietetica . . . . - ; v. a. Oardiopatie. • Cisti retr1>peritonea.le; v . Sindrome addominale. Clavicola; v. OsteomieJite. 523 . .. . . . . . Colecistite sclerocaloolosa Ooliti: tera.pi.a succedane·a dei sali solubili d-i . . . . . . . 7J bismuto . . . . . . . . . . . . Colture erbac~; v. Alimentazione. Concimazione chimica; v. Alimenit i. 38 Congelazioni degli arti i9i - : trattamento . . . . . •


-

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VI-

.. P ag.

Pag. Congelazioni: t r a.ttam. con onde cort.a . . . . . Congiuntivite da n1afta in naufI'aghi di guerra . Convergenza; v . Paral·; si isolata della -. Corri spondenze . . . . . . . . . . . . . . . .... C<frticosterone; v. Morbo di Addison. Costituzione; v. Ulcera gaatroduodenale. Cr ampo degli scrivani: è un'affezione organica? Cronaca del movimento profeesionale 42, 470, 502, Cult ura superiore . . . . . .~ . . . . . . . . . . Ou ore : malformazioni con•genite ,m ultiple .. . . Ouore; v. a . Cardiopatie, Diifterite, Endocarditi, V·i zi volvolari. Oute: ipertermia ed _.altri segni locali di disfunzione tiroidea . . . . . • • - : ma.echi e pigmen t-arie . . ·~

Epilessia: accertamento diagnostico ..... I - t r aumatica . . . . . . . . . . . . . . . . Eritr odermia desquamativa generaJiz.zata del lattante: vita,mina B. nel san•g ue . . . . . . . . . . Ernie addominali voluminose incoercibili: fren icotoma a sin. quale operazione preliminare. . . - diaf rammatiche congenite . . . . . . . . . E schericihia coli e Aerobacter aerogenes : rapporti ·Eseicosi; v • Disidratazione • Estratti di connettivo fibro·elastico e dell'ipofisi: presenza di fattori di crescita:. patogenesi del cancro . . . . . . . . . . . . . Estratto testicolare; v. Ormoni sessuali.

167 146 534

213 565 1565 317

318 312

. . . . .,· . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

DE A.NGELIS L. Def ormità traumatica di Ma.delung e suo trattam. Dermatosi tbc trattate oon nuovo composto sulfonico : risultati • . . . . . . . . . . . . . . - ; v. _.a. Cute. Dermotifo benigno; v. Febbre eruttiva mediter. ranea, Tifo esantematico. Diarrea degli adùlti : trattam. mediante sulfamidotiazol .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diarree ·i nfaniti.li; v. Vomiti. Di·a teei emorragiche; v . ONnoui seesuali. Dieta ; v. Alimentazione, Circolazione. Difter·ite: campagna contro la - in In·g hilterra - : disturbi cardiac' e l oro tr:attamento . . . . Diges.tione; v. Organi digeren ti. Disidratazione (essicosi) iperazotèmica: segno pre.s. sorio .. . . . . . . . .. . Dispnea nell'inf an~~ a . . . . . . . Dietocia non comune; v. Parto . Disturbi oculari; v. Isterismo. DI VESTEA D. . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . Dolori al dorso nelle mal. del tratto gastro-intestin-ale e degli organi iannesai - epigastrici : classifica . . Donaggio; v. Reazione di DORE F.. . . . . . . . . . .. .... .. . . ..

.

\,

'

E

531 38 180 146

149

F

D DE ACHANIS A.

499 530

504 252 63 344

76

380 317

569 246

388

629 415 536

,

Edemi da carenza . . . . . . . . . . . . . . . 496 Elettrocardiogramma da sforzo nell'età senile . 202 Emazie; v. pH delle Emopatie; v. Allergia. Emorragie; v. Emottisi, Ormoni sessuali, Vita· na K. 613 Emorroidi : cura sclerosaut-e .. . . .. . Emottisi tubercolari : trattam.. con preparati di cervello . . . : . . 146 - - patogenesi ... 698 • -; v. a. Vitamina K. Empie.ma : trattam. e prof il assi . . . . . . . . . 563 Endocardite batterica subacuta: trattam. con- sulf amidici ed eparina . . . . . . . . . . . . . . . 317 Enfisema sottocutaneo consecutivo a traumi to· racici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140 Eosinofilia ; v. Polmoni. Eparina ; v. Endocardite. Epidemie; v. Difterite, Malattie epidemiche, Nau: l!ea e vomito epid~mici, Vaiolo, e.cc. 627 Epididimiti aspecifiche . . . . . . . .

Fame : la sensazione della . . . . . . . . . . . Faringe: r ilievo ispettivo per distinguere la mu' . cosa n ormale da quella patologica . . . . . Farmaci med·i atori sinajotiGi . . . . . . . . . Fatica : v. Reazione di Donaggio. Fattori di crescita; v. Estratti di connettivo. Febbre da Phlebotomus papatasii . . . . . . - eruttiva mediteirranea: v. V accinoter·a pi a • - medicamentosa naturale . . . . . . . . . . . Febbricola ìn genere e tubercolare in rarticolare Fegato : tumore primitivo a lento decorso . . Ferite d'arma da fuoco; v . Uretra posteriore. - dei vasi sangu igni; v. Vasi sanguigni. di guerra dei nervi periferici: _ trattam. se conda.rio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - e piag·he : trattam. con dermophane . . - fratture d 'arma da fuoco del.l'avambraccio a carattere esplosivo gravissime: terapia chirurg. . . . . . . . . . . . . . . . . . . conservativa .. . . -. . . . . . . . .. . . . . . . FERRETTI T. Ferro al:Lmentare: funzione gastrica e assorbimento . . . . .. . . . . . . . . - : ricambio Flavine come antisettici di superficie Fluor albus vaginalis: cura .. . . Fobia : v. Ipertensione. .. Follicolina; v. Ormoni sessuali, Vasi sanguigni. . . . . . . . . .. Forunco1osi : trattamento .. .... .. Frattura del calcagno : trattam. - esposta. della gamba: caso g ravissimo guarito Frenicotomia; v. Ernie addominali. Frumento : valore alimentare del glutine e del . . . . . . . . . . . ...... germe

.

591 481 416

627 626 230 389

139 555

51 286 629 629 551 105

37 558 89

146

G P. . ........ . .... . . .. Gastro·enteropatie: andamento bellico Gastrologia; v. Vitamina K . Ghiandole linfatiche: tubercolosi, granulomi e tu· mori . . . . . . . . . . . . . . . · . · · · · · · Glicemia; v. Insulina. Glicoregolazione; v. Ormoni sessuali. Glucosio nella terapi~ protettiva del fegato · . Glucosio: uso terapeutico in medicina interna Gomma da masticare; v. Carie dentaria. GOSIO B. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gozzo escftalmic<>: artropatia , scapolo-omerale .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n el Grafologia sci®tifica: G. Baldi fondatore del. . .. . . . ,. . . .. . . . . la .. . . . . . . . Gravidanza: autoemoinnesto . GAI~'AMI

.

.

218 458

526

500 499 322

572 601 498


VII Pa.:. Gra.vida.nza. extra.uterina.; v. .Peritonite incapsulante. - : prevenzione della tossiemia mediante vitam. B, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Onerra : biochirurgia in . . . . . . . . . . . . -; v. a. Amputati, Ferite, Intossicazione. Pigmentazione, Traumi, Uretra, Ustioni, Va.si sanguigni, eco. Cumprecht : forme di -· v. Linfoadenosi. '

.

421 221

t;.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

359

I Inchioda.mento midolla.re; v . Pseudoartrosi . • Infanzia.; v.. Liquido intestina.le, Vomiti, eco. Infezione gonococcioa. resistente a.i sulfamidici; v. Penicildna.. • - malarioo. ..... . . . . . . . . . . . . . Infiltrazione cronica. con eosinoftlia; v . Polmoni. Iniezioni endovenose per via. giugula.re ; v . Tra· sfusione giugulare. lnseonamento medico; v. Russi&. insegna.mento supeTiore . . . . . . . 147, 470, lnsulina: depressione glicemica da. - : a.z . degli ormoni testicolarì . . . . . . . . . . . . . . Insulinoterapia. flperimentale : alternazioni del si stema. nervoso centra.le .. . . . . . ... . . Intossicazione da lavorazioni chimiche di guerra lperten~ione : fobia dell' - arteriosa sperimentale - - ; v. Amputati. Iperte1·min. cutanea; v. Cute. Ipofici; v. Estratti di connettivo elasLico, Nanismo ipofisario. · Ipopion; v. U\'eo-retinite recidivante. Ivotireosi . . ,. . . . . . . . . . . . . . . . . . Ischialgia . . . . . . . . . . Isterismo e disturbi oculari Ittero catarrale epidemico

..

.

463

597

41

417 454 97

176

R.

1671 594 36 496

252 184

'

L Lari ngotraoheobronchite pseudo.membranosa. . . 141 Lattante; v. Eritrodermia desquamativa genera.lizzata. Lattazione : basi ormoniche e riflessi sulla te. rap1a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 J,atte: trattam. con aÒqua ossigenata a 130 vol. 36 Lattoflavina; : v. Steatorrea cronica. Linfoadenoei leucemica cronica: roentgenterapia.: significato delle forme di Qumprecht . . . . . . . 579 Linfoci tosi acuta infettiva . . . . . . . . . . . . . 627 Lingua : lipoma . . . . . . . . . . . ... . . . . 514 Lipoidosi cutanee . . . . . . . . . . . . . . . . . 356 I..:ipoma; v. Lingua. Liquido interstiziale intercellu1a.re nell'infanzia 141 Lupus eritematoso disseminato simmetrico . .. 68 Luteina; v. Ormoni.

M

\

lfa.cohie 1.f ACRl F. I

pi~mentarie;

.

v. Cute.

. . . . . . . . .. . . . . .. . . . .

Madelung; v . Deformità traumatica · di -

.

131 78

A.

. ..

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.

N

J •) ANNUZZI .TURA V .

554

424 536 . . . . . . . . MASCI B. . . . 42. 251, 358, 423, 470, 502, 565, 697 il leàicina. sociale ~1eningite pneumococcica : trattamento sulfamidico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214 629 - stafilococcica : trattam. con penicillina .. 230 Meningiti purulente dell' infa.nzia . . . . 104 Mestruazione: influenza. sul tubo digerente . 180 ... .. .. .. . ~Ieteo rismo addominale ~{etrorragie funzionali: trattam. con ormoni sessuali maschili . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421 ~ficosi eritema-squamosa . . . . . . . . . . . . . . 498 68 Micosi nel periodo premicosico . . . . . . . . . .Midollo spinale: sindrome da sezione trasversa: 1 anastomosi intercosto·lombare . . . . 147 MlLANl A. . . . . . . . . . . . . . . . 119 Mixocondroma maligno del gastrocnemio 359. 502 MONTESANO V. . . . . . . . . . . .. . . . ?lforbo di Werlhof; v . Acido ni oo~inico e sua ami de. Morte apparente, morte relativa e morte asso. . . 352 . . . . . . . . . . . . . . luta. - improvvisa; V• Polmonite ad in amica. . . . . . . . . . 595 ~1:yastenia grav1s: timectomia MARCBElTI

H lit'ARD

Malaria: casistica . . . . . . . . - : profilassi e cura. atebrinica - ; v. a. Infezione Malarica. Malattia operatoria . . . . . . . . . . . . . . . .Malattie 1 diffusione e ricorrenze oiolo·epidemiche in rapporto ad influenze esterne .. . . . . - e capacità. fisica - infettive; v. Virus .

Pag. 37 37

43

Nafta; v--. Congiuntiçite da -. ?r1:anismo ipofisario . . . . . . . . . . N a.rcosi con tricloroetilene . . . . . . . . . . . . N a.usea. e vomito epidemici . . . . . . . . . . . . Necrosi muscolare ischemica da schiacciamento o da compressione . . . . . . . . Nefrite di guerra . . . . . . . . N ef1·opatie; v. Reazione di Takata. . . . . .• . Neonati prema.turi : trattamento - ; v. a. Oftalmia, Vitamin•a I{. Nervi intercostali per autotrapian~i nelle ferite oon perdita di sostanza dei nervi periferici - : lesioni traumatiche . . . . . . . . . . . . . - periferici; v. Ferite di guerra dei - . Neurologia; v. Vitamina E e sue applicazioni. Nicotinamide; v . .i\cido nicotinico, Steatorrea ero. nica .

142 500 495

412 166 105

45

595

o Occhio·; v. Bulbo oculare, Isterismo, eco. Occlusione intestinale ad inizio insolito - - : ·patogenesi . . . . . . . . . . . Oftalmia dei n èonati: tratta·m . co111 penicillina OJf atto : fisiopatologit' . . . . . . . . . . . . . . Omero: distacco traumatico dell'epifisi distale: .. . . riduz. cruenta: guarigione On.de corte; v. Congelamenti. O.Pera.ti : bioterapia. . . . . . . . Operazioni; resistenza alle . . Opoterapia; v. Estratti, Ormoni. Organi digerenti; v. Apparato digerente, Di~e­ stione, Gastro-enteropatie, Mestruazione, Steatorrea, Vomiti, ecc. ,

71 316 628 272 451 522 31


VITI-

Pag. Ormoni sessuali e glicoreazione nello stato puer· perale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - nel trattam. delle emorragie e delle diatesi emorragiéhe . . . . . . . . . . . . . . . . . - - masoh,i li; v. a. Inaulina, Metrorragie fun.zio · nali. - ; v. a. Lattazione, Opoterapia. Ospedale militare del Celio: reparto di elettro· logia e terapia fisica . . . . . . . - - - : reparto di neuropsichiatria O:;sa; v. 'fessuto osseo. Ossigeno : somministrazione . . . . . . . . . . . . Osteomalacia : patogenesi; fattore disgen1ico meaodermale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Osteomielite acuta primitiva della clavicola con necrosi totale della diafisi; eliminaz. e r1gene· . . . . . . . . . . . razione . . . . . . .

103 168

-

Protidemia; v. Reazione di Takata. Prova dell'etere; v. Cardiopatici. Pseudoartrosi : inchiodamento midollare . . . . . Puerperio; v. Ormoni, Stato puerperale. Purtsch.er ; v. Retina: ang.iopatia traumatica di-.

64

R 433 93 619 605

I

p Pancreas : diagnosi del canoro - : malattie . . . . . . . . . . • • llaralisi isolata della convergenza .. - periferica del facciale ~ segno di Beli : varietà superointerna . . . . . . . Parassitologia dell'uomo . . Parto: distocia bon comune - e antispasmodici .. . . . Pt'Jle; v. Cute. PELLEGRINI E. . . . . . . . . . . . . . . . . PenicilJina: chemioterapico nuovo . . . . - : storia, natur:a e applioaz. chirurgiche - nell'infezione gonococcica resistente ai sulfamidici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Meningite stafilococcica, Oftalmia dei neo. nia ti. • Periduodenite; v. Ulcera duodenale. Peritonite diffusa e localizzata : trattam. - - e trasfusione di plasma o siero - incapsulante (o tubercolare o tumore ovarico e gravidanza extra.uterina) Pertosse : complicanze . . - : vaccin.azione contro la pH delle emazie : variazioni 1n funzione del pH · del siero . . . . . . . . . . . . . . . . . Piaghe; v. Ferite e-. Pigmentazioni cervico-facciali di guerra . . . .. Pilota d'aeroplano: resistenza all'alta quota: funzione di alcuni farmaci .. . . Pinoli : valore alimentare . . . Pleura: permeabilità al cloruro di sodio e al gluoosio . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pneumatosi intestinale cistica Pneumoperitoneo da perforazione : segno Pneumotorace artificiale: resezione delle aderenze . . . . . . . . . . . . . . . Pneumotoracenteei e lavaggio oavitario: apparec· oh io per . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Polineurite da sulfamido-tiazolioi non metila.ti Poliomielite anteriore : trattamento con siero di fanciulli convalescenti . . . . . . . . . . . . . Politica. demografica : revisione . . . . . · . . . . Polmoni: infiltrazione cronica con eosinofilia Polmonite adinamica e morte improvvisa - : ricadute a breve distanza . . . Polmoniti resistenti ai sulfamidici Pc.rfirine : ricambio . . . . . . . ' Porpora simmetrica fulminante . •. Proteinemia; v • Antitiroidina.

Pag.

109 528 487 287 103 103 105 568 425 473 465

181 505 250 211 628

537 166 540 41 449 125 106 140 587 162

21 450 562 208 562 318 81 527

R.adiologia.; corso di- . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Raggi Roentgen, Schermografia. Ragade anale . . . . . . . . . . . . . . . . I-<iaggi Rontgen : pericoli . . . . . . . . . . Reazione di Donaggio come indice di fatica Reazione di Takata : influenza di alcune nefropatie e delle inerenti alterazioni protidemiche Reni : alterazioni dJl, sulfamidici . . ' . . . . . . . Reticolo-endotelio : tumore a sede mastoideotempora1e . . . . .. . . Retina : angiopatia traumatica di Purtsbher - : spas mo dell' arteria centrale . . . . . . Retroflessione uterina;' v. Utero. Reumatismo infettivo : olassif icazione . . . . • Ros 1 U. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R.t!GGERI A. . . .. . . . . " . . .. . . .. . . . . Russia : insegnamento medico . .. . . . . .. .

. .

176

357' 64 181 476 171 405 141 36 207 388 .424 494

s '318 .. . . . . . . . . . . . Salasso 498 Sa.ngue placentare di origine fetale ·- umano : agglutinogeno P 561 Sangue; v. a. Emopatia. 483 Sesso : determinazione; meccanismo citologico 387 Scabbia: cura . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 - norvegese . . . . . . . . . . . . . . . . - trattata con unica apJ>licazione di benzoato 465 . . . . . . . . di benzile • 313 ·Scarlattina: clinica e terapia . . . 10 Schermografia. nell'esercito . . . . 594 Sclerosi multipla: è un1a ma1attia twbercolare? 142 Secrezione lattea extrapuerperale . . . . . . . . Segno di Bell ; v. Paralisi periferiche del facciale. 213 Sclerosi multipla : quadro clinico tipico . . . 347 Shock : patogenesi . . . . . . . . . . . . . . 556 - postemorragico : siero umano nella terapia 351 - terapeutioi : meccanismo . . . . . . . . . . . - ; v. a. Usti<>n•i . Siero di fanciulli convalesoenti; v. Poliomielite. Sifilide primo-secondaria: trlattam. . . . . . . . 552 Sifilide; v. Ulcera. Sigaretta: l'avvento della - . . . . . . . . . . . . 279 Sindroms addominale acuta da cisti retroperito· neale di origine embrionale urogenitale . . . . 386 Sindromi da se.11ione trasversa nel midollo; v. Midollo gpinale. Sistema neuro-vegetativo-endoorino·endoteliale . . 531 Sordità : reperti anatomopatologioi . . . . . . . . 533 Spasmo dell'arteria centrale della retina; v · Retina. Specie umana: avvenire . . . . . . . . . . . . . 388 Sterilità maschile : trattamento : . . . . . . . isn Steatorrea cronica: az. della nicotinamide, della 68 lattoflavina. e del corticosterone 68 - cronica; terapia . . .. 53~ St.0ma'!O : ca-rcinoma: prognosi 29 Sulfamidici: applicazioni locali 386 - : az. protettiva, di alcune ~ostanze nei - . - ed eparina.; v. Endocardite subaouta: trattam con - . - eliminati con le urine: controllo . . .


I

IX -

-

Sul.f a.midici: meccanismo d'azione - ; v. a. lfeningite, Penicillina, Polmoniti, Reni,

u

Pag. Z17

Pag.

l Jlcera del de!'!erto : ricerche . . . . . . 561 - duodenale: periduodenite da - : sludio radic.. . . . Jogico 285 - , gastrica : t.erapia 532 - - : terapia medica . . . 73 - · gastroduodenale e costituzione 72 - - e terapia medico-dietetica 53J - - e lesioni int.racraniche 532 - - : frequenza in rapporto alle r estrizioni ali1• • • mentari .. . . . . . . . . 457 - semplice contagiosa primitiva in sede a t ipica extragenitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 Ult.ravirus neurotropi in rapporto a lle malat t ie infettive . . . . . . . . . ... . 549 Uomo : definizioni . . . . . . . . . . 596 Uretra posteriore: ferite d'arma da fuoco 32 tirine: . or1g1ne dell'ammoniaca ..... . 564 Ui::itioni a bordo delle navi da guerra durante il combattfm. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311 -- : terapia dello shock . . . . . . . . . . . . 530 Utero: retroflessione: richiede un t r a t tamento? 106 l;veo·retinit.e recidivante ad ipopion . . . . . . . 103

~oc.

Sulfamidotiazol; v. Diar.r ea degli adulti. Sulfamidotiazolici non metilati; Y. Polineurite. 8ulfoni; v . Dermatosi tbc. Surrenali : insufficienza funzionale ::iecondari.q,

i2fl

T

-

masticato e cicca.to nell'eitiologia del . . . . . . . .. della . bocca . . . Sigaretta. v. Reazione di-. 'IÉDENANT E. . ~ . . . . . . . Terapia clinica : guida pratica - empirica e terapia scientifica 'f essuto osseo : v. Acido ascorbico. Tetano : ricerche . . . . . . : . . . . . . . Tjflo-appendicite cronica, causa abituale dei dolori nella fossa iliaca destra . . . . Tifo addominale e suo trattam. . . - esanremaitico : agglutinaz. rapida - - ; v. a. Febbre eruttiTa. 'fimootomia; v. Myastenia gravis. Timo : il problema del . . . . . . . . . . . Tiosolfati di calcio; v. Tubercolosi polm. Tiroide; v. Cute, Ipotireosi. Tossiemia gravidica; v. Gravidanza. , • Tracheite necrotizzante . . . Tracoma - : eti<>logia e terapia Trasfusione giugulare. Endovenose per via giugulare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : centro all'Os pedale Milita.r e di Roma Trasfusioni di plasma o siero; peritonite diffusa e -. Traumi toracici; v. Enfisema sott ocutaneo . 'l'ricloroetj]ane; v. Narcosi. Tubercolosi chirurgiche : intradermoreazione . . - cutanea fungosa, framboesiforme e verrucosa - polmonare: caver ne: aspirazione endocavita.ria . . . . . . . . . . . - - : diagnosi precoce da parte del medico pra· Tabacco cancro - ; v. :a. 'fakata; :

.

tioo ,

.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- - : tiosolfati di calcio nel trattam. . . . . - ; v. a. Emottisi tubercolari, Febbricola, Ghiandole linfatiche. 'l'ubo digerente; v. Organi digerenti. 'l'umore mastoideo-temporale; v. Rericolo endotelio. - 'Primi(ivo a len•t o decorso; v. Feg.ato. Tumori; v . a. Oanoro, Estratti, Fegato, Ghiandole linfatiche, Tabacco.

109

43 176 32

250 1ll0

73 77

V

421

Vaccinoterapia della febbre e1·uttiva mediterranea (dermotifo benigno) . . . . . . . . . 1• • • 180 Vaiolo: epidemia a .Glasgow . . . . . . . . . . . ~16 Vasi sanguigni: ferite ed affezioni: terapia follioolinica . . .. . . . . . . . . . . . . . . . 145 Vecchiaia: insuffici enza di organi ca vi, primo 466 allarme . . . . . . . . . 624 Vescica : lesioni traum.a.ticih e 175 \t-inismo : prE>sente e futuro ?.81 ~itamina B 1 : influenza sulla chetolisi • - -; v. a. Gravidan7a. - B 6; v. Eritrodermia desquamativa. .. . . 213 - E e sue appHcazioni in neurologia 281 -- K ed emottisi . . . . . . . . . . . . 281 - - : im~iego in gastrologia . . . . . - - nel trattamento dell'emorragia endocrina 21 . . . . . . dei neonati 18! Vitamine e anti-vitamine . 68 - : fabbisogno nel.l'uomo -- ; v. a. Acido ascorbioo, Acido nicot i nico, Ca· rotinemia., Lattoflavina, Nicotinamide, ecc. 97 Vizi mitralici : scompenso cardiaco n ei . . . 74 Vomiti e d iarree infantili . . . . . . . . . . . . 106 Ve.mito aceton emico n ei bambin i: trattamento - epidemico ; ~. Nausea.

562 551 38 185 618

140 543

561 74 563

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Yalore alimen t are

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Indice alfabetico degli autori . •

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A

P~g . .

.6.GOSTINI A. AGUSTSSON ALBERS

1l.

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H.

ALTEMKPA?.>IP D. .AMREJICB

. . .

A. J.

ANDRÉ- THOMAS

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ANTON UCC) U. ÀRDUINI

M.

ARMSTRONG .ASTOLFI

B.

R.

AZZOLINI

.

498 628 . 530 595 105 213 45 514 423 76, 104 146

B 24, 585 BALCONI ~i . 171 • 208 BALLOTTA F. BARBIElU P. z17, 57i BARDENHEUR F. 250 BARGELLfNI G. 179 BASEX •. 354 ' BASTIANELLI li. 531 BATTEZZATI M. 347 BAYER R. 145 BECCAR! E. 416 BECK H. 532 B EHR 528 BENAZZI TYl. . 36 BENEDET'Il C. 202 BERK I. E. f t9 BERNARDINl G. 311 BERNI A. . . 77 BE:aTACClNl G. 68 BERTIN 386 BERTOLI R. 449 • Bl:lRTULIN l A. 476 59i BETTMANN 451 BIANCARDI S. BIAN CiHI F . . 459 BIAN CO !. 149 318 BICKEL BONAVIA S. 499 BONCINELLJ U. 68 . ' .. 37 · BONDI R. . . 140 BORDON/.RO F. Bo ~S·\RELLO G. 417 524 BO:tSATO E. BOSELLI A. 217 BRADLEY ·W. H. 468, 495 379 BRECCIA G. BRIN CH'ER ~. A. H. 380 BROWNE F. J. . 421 BROWNI NG C. H. 551 BRUCK D. . 318 . 103 BRUMPT E. • • . . . . . 63 BUETNER G. 501 BUSACCHI V. .. . 250 BUTTURINI U. . . . ~12 BYWATL:RS E. G. L . BAGGIO

G.

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Pag.

Pag.

DUNGAL

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CADARIU

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Redattore capo

A. PozLt . resp .


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XII-

Affinchè i lettori possano apprezr'are l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione .Medica (a per~odicità bimestrale) del ''POLICLINICO'', riporti&· mo l'Indice alfabetico dei contributi stessi pubblicati nel Volume LI (1944) : LAVORI ORIGINALI

nella - ). Dottori G. Giunr.hi e U. Serafini. Pag. 81.

Acido pantotenico (Ricerche sperimien tiali sull'azione emopoietica dlell '- ). Dot t. G. Leonardi. P ag. 22'0.

Prolan (azione del -) su:l 'equilibrio proteico del san gue in soggetti normali ed epatopazilenti . Ricer che sul meccanis mo di azione del prolan nell 'asma bronchi ale. ~rof. V. Scaffidi jr. Pag. 225.

Anem ia micro~itica costi t.u zionale (Nuov1a entità nosologica ecc.). Prof. E. Silvestroni. Pag. 197.

Radioterapia ; v. Insulinoter apia. Resezione gastrica; v. Stomaco.

Asma bronchtale; vedere rP rolan.

Relicolociti midollari ecl ematici. Proff. Mario Torrioli e Mario Massari. P ag. 43.

Bacillo d.e l tifo e del paratifo B; v. Sierodiagnosi.

Cleum1a tis1no; v. S,po11dilite re uma ti ca. \

Cirrosj d el fegato ; v. Infezione tubercola cr· .

Sangue; v. Acido panlolenico, Pollinosi, Prolan , Reticolcci1 i , S lomaco, Vit.tJ mina C.

I

Corporra am.y la1cea nel midollo spinale (Su · -

l 'orig ine dei -). Dott. S. g in a 139. I

Stefani. Pa-

Secrezione gastrica; v. Sto111aco. Sieroan atossiterapia del! 'infezione difterica. Dott. Visa110 .A rmelindQ. 1Pag. 14.

Difterite; v. Siero-anatossiterapia. Infezione tubercolare e cirrosi de: fegato. Prof. G. Fabri e dott. I). Parmegg i 1ni . P ag. 105.

Sieroding·nosi con vari antigeni del b. tifo e del p aratifo B (Valore pratico del~e - ). Dott. P. Santambrogio e dott. G. Lapponi. Pag. 1. .

Ist amina com,e poss,i bile fattore patogenetico dell'ulcera gastro duodenale (L '-). Prof. Lino Businoo. Pag. 50.

Splenopatia r eumatica; v. S.pondilite anchilosante. Spondi.li.te anchi:osante (.Sulla pos.izione n osografica della - ) e sul significato della «splenopatia reumatica ». Prof. T. Lucherini. Pag. 150.

- ; v. anche Pollinosi. Insulinoterapia (Il proble1na radiobiole;gico ne:! 'abbinamento dell'--V con l a . terapia rad•iante. Prof. Annibale Gasa ~.i . P~a .. . J 17. •

I

Ittero cata1·rale e tubercolosi polmonar e. Dott. Ugo Paolantonio. Pag. 66. Leucernie umane (Studio sulle -). Ricerca dei fattori di crescita e dimos trazion e di sostanze proteo-ci tol i tiche i_n estrat li d·i g lobu :i bianchi leucemici (esperienze su culture in vitro). Prof. E. ,S ilvestroni e dott . I Bianco. Pag. 160.

Terapia r adiante; v. l11sulino-terapia. Tubercolosi polmonare ; v. Ittero catarrale. Infezione t uberco ·are. Ulcera g;as.t ro-duodenale; v. Istamina . Vitamina C nel sangue .e nei liquidi p atologici di p azienti in varie condizioni morbos,e. Studio comparativo fra il contenuto della - ). Dott. R. Cerciel:q e dott.à W. Passalacqua. ~ag. S .>.

Midollo spinale; v. Co7:p01'Q. amylac~a. Pollinos1i (L'equivalente istaminico del sang ue in varie condizioni fisiopatologiche C.

FRUGONI ,

Stomaco (Quad!ro ematico e secrezione gas lrica dei resecati dello - ). Dottori A . Guar~aschelli-Raggio e U. Serafinj. P agina 182 e 22S'.

A. Pozu . reap.

direttore Abbonamento pel 1945 alla SEZIONE MEDICA: lt--lia L. 175

Un fascicolo separato L. 16

4ssumendone

l'a~bonamento

Insieme alla Sezione Pratica, l'importo co11plesslvo

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di L. 450 per l'ltalla.

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XIII -

!.ftlnchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei_contributi originali che vengono accolti nella Sezione Chir11rgica (a periodicità bimestràle) del ''POLICLINICO'', riportiamo l'Indice alfabetico dei contributi stessi pubblicati nel Volume LI (1944): Meta tarsi; v. Resezion e de i - .

LAVORI ORIGINALI ·

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Mon cone appendicolar e (Trattamento speciale del -,) . Dott. V. Cam pélgnoni . Pagina 27.

Acido asoorbico (L'influenza 'del tasso ematico dell'-) s.u lle ossidasi :eucocitarie dell'operato in n ar cosi. - Dott. M . _flt.rdu ini. Pag. 48.

Narcosi ; v. Acido ascorb ico.

Acido nicotinico (vitamina PP) (Contributo clinico sull'azione dell ' -) s ul callo di frattura. Dott. G_. Togni. Pag. 7.

Occlusioni intes,ti11ali dop o appen d!icectomia . (Contr ibuto al :o studio 1delle - ). Dott. C. Spampina lo. ~ag. 87.

Appendicecto.m ia; vedere Occlusioni intestinali .

Pancreatiti ·subacu te con esito in pseudocisli (Contribut o alla con osce n za delle - ). Do lt. E . Spampin ato. Pag. 239 .

,

Appendicite; v. Moncone appeI.J.dicolàr e." Congelam ento (Contributo al:o studdo d ella ter apia degli ésiti di --:). Dott. G. Chidicl1imo. ~ag . 185. -

dei piedi ; v. Resezione dei metatarsi.

Emoperitoneo (Sull ' -) di origine ovar ica. Dott. B. Picardi . Pag. 164. Eritrocitosi e velocità di sedimentazion e • n egli ulcerosi gas tro ..auoden ali. Do ~t . S. Ciancar elli . Pag . 199. Ferite di g uerra (Inclusioni gassose trauma-. tich e e g angrena g.a ssosa ne lle - ). ~of. G . Guerreri d'An tona. P ag. 2·25. Frat ture; v. Acido nicotinico . Granuloma peduncolato pioge11ico ; v. Tu• m,ori cutan ei. Gu err a; v. Ferite. In lcstino ernia lo (Su:la rottura sottocutan ea <iell ' -). Prof . G. Cat alan o. Pag. 169. - ; v. an ch e Occlusioni intestinali, so intestinale.

~rol as­

Prolasso intes tinale sottocutan eo traumatico. Dott . G. Cat alan o. 1Pag. 60. Resezione dei m etatarsi esegu it a n egli esil i • di congela.mento del piede (Con sider azioni su 67 casi di - ). Dott. M . Daine~li . Pag. 149 e 205 . Rotl1la; v. Tuber colosi. San gu e; v. Acido ascor bico, Er i lrocitosi. Se tlice m.ie stafilooocci·dhe sp erimentali ; v . ·S iero 8ntireticolar e cito tossico. ,Siero antireticolar e c: totossico (Azion e <l ei - ) sul:c s,etlicemie t afilococcich e sper im entali. Dott. L . Gang itan o. P.ag. 1. rf ubercolosi della r o tula (La -). Dott. G. ... Ba rber a. Pag. 73 . . Tumori cu tanei a tipo an giec tasico ed an1gioblas tico (Sull a d iagn osi differen ziale is.lopatologio~ tr a piccoli - ) e granuloma ped uncolato p iogen ico . Doti. R. Finocchinr o. Pag. 37. Ulcerosi gastro-duoden a li ; , .. Eri trocitosi. •

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Abbonamento pel 1945 alla SEZIONE CHtRURCICA: Italia L . 175

Un fascicolo eepa.rato L. 16

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ALESSA~Dru -

Assumendone

l'ab~onamcnto

Insieme alla SczJ01c Prallca, l'lmpitrto complessivo ~ di L. 450 per 1·1talla.

R. PA0Lucc1, diret tori Roma - Società Tipogr afica Ed itrice Italian a - Via C. Fracassini, 60


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D ocenti nella R. UniversiLà di Roma ·

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P.rof. dott. GIULIO MOGLIE ,

Docente di Neurop:nolog1a del Ili R. l' n1 versi tà J i H<1ma Consigliere della Sezione df'f!a R. Corte d'Appello per i minorenni

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Prefazione del _,pfiil. U CO CE ALETTI Dir. dell~ Cl in. Neuropsichiatrica deJla R. Università di R.oma

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Ci :: ri st1 1 in confor1nltà ai nuovi codici tanti giudizi espressi dalla stanipa n1edica su quest'opera Jel pn.•f. Giulio Mògl ie: 11 portia1no un" dei

' .. Interessantissimo h•voro, improntato ad.., una grande ·sinctrità di opinioni e di convinzioni, formate attraverso ad una vaste esperienza personale ed impersonale: è uno studi.o ana.litico e critico nel quale l' Autore insigne neuropatologo dell' infer• m..1 di >»ente che l.J legge perdona perchè inconsapevole delt' atto criminale dii esso co1npiuto, ma nO'JJ liberamente voluto. <• L'Autore clae non amniette il . concetto del delinquente nato, 1 i conosce pC'rÒ /J parte che il somatismo, /' antropomorfisf10 e sopnittutto coslit"zionalism? ereditano e congenito hanno nella struttura dcl delinquente e nella determinazione al delitto ri· tiene però, e su ciò richiama egli stesso l'attenzione in un'auto.. (>re/azione che sintetiaa mi,.abilmente il c.ontenuto dell' opera, ccc .. ecc. . . . . . . • • • . (omissis) \< È questo ii concett o fondamentale del libro, del quale è impossibile enu1nerare i pregi e riassumere il contenuto tanta è la vastità dell'ar gomento che è trattato magistralmente • compl()tarnente i invano si cerche,.ebbe 11n a lacuna in quest'opera, à a cui t raspare la competenza e il f ne spirito di analisi del suo Autore. i< È in . conclusion i:: un lib.ro in perfetto ac~ordo coo lo spirito dei nostri Codici e non deve manca re nella biblioteca di ogni psichiatra o giurisha, essendo il più COMPLETO NEL CAMPO DELLA ·h!EDlCINA LEGALE » . (D1 Rinasccnia i1lcdica, Napoli, n. 12, 30 (j iugno) . Carlo Martelli

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Dott. w. SPIELMEYER .Professore all'Università di A-louaco d1 Hav1era.

MANUALE DI TECNICA per la ricerca microscopica del sistema nervoso Quarta edizione tedesca accresciuta Traduzione italiana del Dott. C. Lippi Francescon1 con Prefazione del Prof. C. B. Pelliz:ti Dirett. R. Clinica Neuropsich iatrica dell'Univ. di Pisa

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Riport iam o uno dei tan t i lusinghieri giudizi tspressi dalla stampa medica su questa ooera : 1.1 Questo libro nuovo e 1qui1itam ~ nte i t4li, no. onora l'Italia e ,a,à ,udubbtam ente onorato alt estero se vi sono ancora nel motl.ltl kttori ed intenditori. Poi che i n Cl Su lo lpecialista arretr"to riacootrerà ooo aeoza meraviglia i nuovi modi che la terapia ba di1chiu10 alle malattie nervose e mentali, ed il medico pratico e 1enerico ai eleveranno finalmente al dilopra delle solite pillole da valeriana o di fosfuro di zioco e deJl'abituaJe bromuro, .rutioarìo bagaglio per t1ualaiasi · siodrClme nervosa o mentale. u Sa tratta . di un i. ero l.1attato di nuova terapia come a/I erma nt:lla Prefazione iL Pio/. CeYlctti, direttore della Cliflica N"uropsichiatrica di Koma. (< È facile quindi wtendere com" il nuovo Jibro, iadispemabile allo specialista, sarà utiJisaimo a tutt1 i medici che amino coltivare le proprie conoscenze. <> \lari esperti, tutti della scuola ro1naria, hanno concorso " ' r ope:ra prodigandole i frutti della loro esp.,nenza onde eua ri~ velui non come la solita accozzaicJia di notizie colte qua e là e malamente coordinate, mo come uo tutto annonico che alla detta1liata aBa!isi uni.ace la sintHi logi~a. « 1 temi trattati sono io gran parte singolarmente piccoli ca• po lavori cui l 'editore Pozzi ba dato veste editoriale bella e desna . • (Da Rinascfnza Medica, Napoli, n. 13, 15 Luglio). Carlo Martelli

Prefasioni del prof. V. ASCOLI Volume di pa.,g~. XII-646, con 49 figure nel , testo e 6 tavole a colorì fuori testo. Prezzo L. 1 8 0, plu le spese posta.li di spedizione. Per c:ru rubbona.ti a. qualsiasi dei quattro nostri Per iodici,0 sole L. 1 6 5 franco di porto in Italia..

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Pe:r le inserzioni nei Fogli di fl ubb icitìi rivolgersi 4ll'Agcuzia PRATf.Ll~I f lOC1 Hl. Via d~lla Vite N. 1 - ROMA (107)


Num. 1-2

Roma, 3-10 Gennaio 19-J.4-XXII

VOLUME LI

,,

D: MEDICINA

PERIODICO

''

CHlRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE •

I>~A'I'ICA

CESÀRE FRUGONI

REDATTORE

CUnico Medico di Roma

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO» PER L'ANNO 1944 Italia Cumulativi : Italia (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA . . . . . L. 130 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . . L. 200 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA . . . . . L. 85 (3) ALLE DUE SEZIONI (prat ica e chirurgica) . . L. 200 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA . . . . . !J. 85 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chir.) . . . L. 260 Un Fascicolo separato della SEZIONE MEDICA o della .OHIRURGICA L. 16; delLa PRATICA L. 7. I num eri, ab i ozogooo scrupo 1osa oeotè spediti, s~ non reclamali entro un mese dalla loro pubblicazione. si rinviano soltanto a pa·gament 0 Singoli :

L'importo dell'abb1namento, che può essere Inviato con Vaglia Postale o Chéque 83nc3rio, può anche essere versato, sea za tassa. nel Conto Corrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questo comporta l'aumento di L. &. JC

SOMMARIO Lavori originali : A. Chiasserini: Ulteriori tentativi di

cura nelle sindromi da sezione trasv.e rsa del midollo epin-ale: L'ana.stomosi int.ercosto-lombare. Osservazioni cliniche : R. Fin-0cchiaro: Osteomielite acuta. pri·mitiv.a <Lella clavicola con necrosi totale della diaifisi, eliminazione e ri.gener.a.za:iione. Studi riassuntivi : tP. Salsano: La soherm·o .gra,fia nell'Esercito. Trib<una libera : G. B.aggio: L'il)Jfluenza delle mi-e a,ffermazion·i sul problema dell'appendicite. Sunti e rassegne. MISCELLANEA: H. Tecoz: Le applica· · 3ioni locali dei s't1lfamidici. - E. Novack: La resistenza alle operaziond - J . Klettler: Sull 'apopl~s s·ia nei giovani soldati. -· H . Schwerdtfeger: Sul trattamento delle ferite d'arma d a fuoco dell'uretra posteriore. Divagazioni : Terapi•a empirica e terapia scientifica. Cenni bibliografici.

Accademie, Societ à mediche, Congressi : Accademia dei

F isiocritici di Siena.

,

Appunti per il medico pratico. CASISTICA

'J'l!lRAPIA: Etiologia e trattamento delle angine agra,nulocitarie. - CasiiStica malarica. - ·Contributo alla profilassi e cura atebrinica della malaria. - Il trattamento della foruncolosi. - Eziologia e terapia d.el tracoma. - Con. gelazione degli arti. - La frenicotomia a sinistra, quale operaZJione preLimin.ar-e in-el trattamento delle ernie addominali voluminose incoercibili. - Le recidive tar&ive del canoro. - · Azione d egli ormon1i testicolari nella depressione glicemica da insulinica. Dietetica : Val-0re alimental'€1 dei pinoli. Nella vita professionale : Cron·aca del movimento corporativo. - Mediciaa sooia.le. - Ooncors·i . - Nom·i ne, promozioni ed onorificenze. E

Notizie diverY.?. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie .

.

LAVORI

ORIGINALI

le radici poSlte al disolto diella lesione (·fig . 1'-2-3). Essa etra una filiazione d ell.e a·naston1 0 i irtterradicolari, e venne denominata: .4 nast0COil

1

1

Ulteriori tentativi di cura nelle sindromi da sezione tras-versa del midollo spinale· : l'anastomosi interco.sto-lombare. Prof. Dolt. ANGELO• Cn1ASSE1RI NI Chirurgo Primario Djrigento il Cen lro Neuro-Cl1irurgico dell'Ospedale del Celio in ltoma

Circa 10 anni fa ebbi occasione di comunicare alla Accademia Me·dic;i di Rorn1a (R. Ace. ~fe,d.

di Ro111a, 193±) alct1ni casi di frattura d~lln colonna lon1bare, con sindrome di sezio11e tras,,ersa del inid1ollo, nei quali avevo c st1~t1ito un à.ntervenlo consistente nella ana... ~ t o n1osi dogli ultin1i nervi initercostali con le l\ tdi ci clella cauda equina. Quest.a ·01)erazione, l)raticata per la prima volla ·nel 1932, aveYa lo sco1>0 di ristabilire, aln1e110 in parte, la conducibilità midollare in1terrolta dal traun1a, anastomosando t r.oncl1i nervo&i a1)partenenti a segn1enti so1)ralesionali,

1nosi intercost-o-rad·icolare. Quest'ult i1na forn1a di ana1&ton1osi aveva sul la pri111:1 il vantaggio di una maggiore sen1 plicità di ~ ec.;uzionc, in quanto l)ern1et1teva di riunire Lronr.hi n ervosi , già form a ti, ad' un ci l!ffo di radir i, al quale veiniva costituita una g uaina ar.tificiale a n1ezzo di un n1anicotto aponevrotico . fn i)ubblicazio ni e con1unicazioni riferii s ugli in Lerve111ti da m e j)raticati s ino al 193-1 e sui i isul1tati co11sistent i }) ÌÙ p e o n el rÌ$tabi li111en lo d ella continenza urinaria, e, in u11 caso , ne] ri pri . . tjno di alcuni 1110,imenti dei muscoli deslle cosce.

* **

f: cosa be n cono-c iuta ch e, 111 entre 11elle sir1clromi di interruzion e d ella condu cibiJità 1 ni~ tloll.a r~ dipe11ùe11li da fat•tori con1pre~ ivi }tl terapia chirurgica l1a fa tt.o n ole, oli i)rogre.. si


/

{( IL POLJ.CLIN eco

ed ha c<);n &enliito ri1)ristini f11nzio·n ali' talora completj , in quelle in ~ cui la sostanza del mitl101llo . s1Jiuale ç direttan1ente ini eressa·~a, sia per rn.a )atti:e, sia p er tr.aun1i,_ b en l) OCO è stato j)vSsihil0 (are , a,ll'i11fuori del tratta111en1to di alcun e corJ1pli cazior1i e dell 'u·so di appiare·cchi 1

))

lANNO LI;

NU l\[.

1-2J

~

Su dì una cinqua·nrt ina di feriti verteb·r o-mj·_ dio-Ilari, osservati nel noS1tro Reparto neuro. chiTurg~ic.o ·d ell 'Osp·e dal e l\'Iilitare dlel Celio durante .q uei&ta g·uerr:a, non m ·e no di 20 p1resen t3.vano: i · segni di una lesione midollare trasversa. ·

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.. •

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'

..

, FIG.

1.

FIG.

orL01)eidi ci. Ciò rapp-resen ta senza dubbio una lacu·n a grave, B· t al e g r.a vità 1a pp·a re anche i11.a·ggiore quando si consideri' la n o(e, ole frequeinza di queste, lesioni, e il crude.l e d esti no che ·atte11d0 questi p:azien ti.

3.

1, 2, 3. - · ,Scl1em i dim.o stranti 1alcuni tempi della « anastomosi inter cos to-radicolare » (Chiasscrini - ·S·oc. Frane. éle Chir ., 1934). .

FrGG.

1

11 tragico destin~o di q1u ·esJ~i pazienti è

no t.o : rr1olLi di ·e ssi ven·g o·n ,o a mort e, talora dc·po 111olt i n1·esi, per co·mpli cazi,&ni . infeittiver p·a rtenti dai decub :ti , o di orjg i·n e lltinaria. · La sorte di ·quelli ch e sop·r avvivo no è r11iseuanda. Og ni razio nale t entativo ·dire tto a rnig·l ior.a-re questa sorte .ap·1)are qui11di leci1o. Se i~ oi il t e11tativo •sa rà diretto alla soluzi,o•n e del rrobl·e111a fon.d!a111 entale - quello del ristabi Jirr1P.n to della conducibilità d el mido.Jlo - .esso a.vrà ancl1e maggior ragion.e di essere speri111 en tait o . N·on ci sembra ·Ch e la sutura d elle sezio·n i n 1id'ollari, 1tent.ata ·da alcun i cbirurg·i, possa ~~ essere aun ovérata fra i tenta1tivi razi,on ali. ,,·•' ,, ,, ( fos &iar110 subito dire ch e la rnassin1a }Xl.r te ~\ • 1 I d elle Ticerch e, spe rimentali e clinich e, intese I I ·~~.' al ris.tabilin1e·nto d ella con·duci1b ili1tà n1iclo1lrtre, 11a11no s-eg·uito un con oett.o fon·d:an1eniaF1G. 2. le: quello cioè di riunire radici 11er ·vose so. pr alesionali con· radici situa1tei al disotto d'ella Secondo un Rap•po.rbo ·di Sc hn1icde11, che dilesi·on e 111i,do1lar~ , con lo s copo di 1pen11ettere versi au:ni fa ra·ccoglieva d alla leiJteratura e la neurotizzazio·n e di · q.ueste a 8'1) e6e. d ·e lle dall.a! sua i)rati ca 'p er sonale 301 4 casi d'i frattup·r l1ne . ro della colonna verlebr.ale, no n meno del Il con ceVto no·n è nuovo , in quanto è b a20 70 d j questi trau1natizza1ti 1)r ese1ntava la 1&in rlro111e cli una lesione trasversa del inidollo .. E sa.te.> su g li stessì prin·cipi che governano le La le paurosa frequ·e n za, ch e può essere conva- anastomosi fra n ervi periferici ' orani·ci o SJ)Ìnali . Esso. in1porta tuttavia una ·specie di cor li·data d.aLla esperienza dei singoli cl1irurgi , è c0rta1neutE.~ au n1en1tata da i trau111i di guerra . . 1to cir cuito n el sen'blo· della .e sclusron e1 di tutto 1

1

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I

3

SEZlL)NE Pl\,l\.TICA

il .. cgr11er11Lo midollare dalla sede della lesione E:J)rovvisti di una guain.a re i tcnte. 111 quanrlo solo u110 di eissi (i nervi intercostali) è f.orni1to reirso la periferia. La J1ossibilità della neuro1Lizzazione delle ra- di tale guaina, mentre quella artificial11lente <lici sj l ual e in· corrisp{1 ndenz.a della lesione r r ea1a intorno alle radici delJa cal1d1a incontra nella })ratica oslacoli non indifferen•li. 1nic.lol lure, e periferica niente a questa, an1mesCredo clic tali difficoltà abbiano ·coTaggiato so. da J\ilonro, fu din1o·srtrata ·&perimenta.ln1ente da v-iùal (1909), Budenko (19'1!0), Moskalenko, . ar1cl1e al·Lri chirurgi italia.ni, cl1e h.a nno s1)eSerra e 1F erraro (1922), Crescenzi (1924). ri111e11tato il rnetodo dell '.anasto1111osi ill tercoI,a 11rjma apJ)licazi·o·ne clinica della anasto- ~ Lu- radi colare. n to&i interradicolar.e spinale rimo.n ta a KiCi sia1110 i)erciò ripetu1la111ente posto il prolington e Bi.rd (l 9C-O): il risultato· dell 'inter- ble111a <li .scmpl ifiC{lre l 'anastomos·i servendove11Lo ftt n ega I ivo. Al co·n trario Frazier e Mills ci di elc111e1)ti nervosi so1)ra e sottolesionali ,, (l!-112) oltbnnero in. un paziente, ch e ·p resenta- già provvi Li =d ella loro guaina, e cioè da un va fliara1)1egia e inco ntinenza ~ssol ut.a, come l ~to dei nervi intercostali, dall'altro delle raconse,n-uenza di u·na frattura della seconda ver- dj ci lo·n1bari dop·o la loro fu1c·ruscita dai fora,, tohra lombare, il r~SJtabilin1ento· della conti - 111j di conit1gazione. . . Il no ~ tre i>rog·etto era tu1ttn vi·a rima to allo ne11za urinaria. Pi1ì recenten1ente Puusepp ha .applicato il stato te.o rice, quando ebbi occasione di leggeC·Gn cetto della ai1aston1osi a:n·che. a dei casi di r o un lavoro di Oppolzer della Clinica di parali ,;, non traurnatica : in 4 giovani con pa- Scl1ocnbauer (Zentr. f. <Jhir., m arzo 1942). ralisi da J)O.l iomielite, nei quali altri sorrorfli Que1slo A. aveva n el 1937 impiantato nel cerorlo'l)edici ~ chirurg ici si erano d1imo str.a1li vello di due cani l 'esitrei11ità distale del n erin efficaci , P. a:n.a uo·n10 ò le radici D. 11 , D. 12 vo ulnare, cl1e p.reviam ente era i&L.a to sezioro1l l.1 . 2, L. 3, L. 4. In due. casi si verifico la nato a li,·ello dell'arLi co1azione tibio--astragalica, ri pro ·a di alcuni n1 ovi1m enti. In altri dl1c n!obilizzato fitDo a11 ·~1scella, e1 quindi fa.tLo lJè:l.:>ra i ron lesioni di ordine traun1atico egli a·na- sare sorlto cute sino alla regione te111pora]c. Neslorni.. - sò la 12a. D. co n radici della cau.da e- g li anin1ali, ~e rificalli ùopo t.re anni, non fu qnina. SI e.b be il ri1)ristino de.l la continenza rinvenuto alc11 u feno nl€1Ilo degenerativo a carive, ·cicale. (Chirurg. Nf)uropa,t h., II, Ban,d, co cli questo nervo, 1t1·entre i1ella zo1n.a <l'i im1933•). 1•ianto en I ro la sostanza bianca del cervello si 111 tervc11Li di ordine un po' diverso sono osserva va una ricca pro·l iferazione di fibre proquelli praticati da Schoen·b auer (cit. da Opvenien l j dalla sezi one1 del nervo. 11olze·r ): egl i i1111)ia11taYa aJ cune radici a11(erio1'f1 11 constatazioni s.er vivano di con fer1na al ri so11ralesionali , a111pi1a111ente pre1)aTa·te, nel fat I c. (già più volte <limo trato) che un ner,·o, seg11le11to di n1idollo siituato a vall~ della le- le c ùi connessioni centrali so no state rispeltsio11c, o e r1guiYa il trapianto libe.r o · di ttn tale , pliò e~seTei IllOb·ilizza1Lo per buona })arte trat t-o di nervo surale, in mo1clo d1a riuniùel suo percorso senza cl1e la sua nutrizione re i tlue seg111e11ti n1idollari: sie>ipr.a e sotto 1e- ve11ga a soffrirne e scnz.a danni alla sua capa5ionali. Tali intervenili, teorctican1ente più fi- cilà proliferativa. sio logir i. in quanto n1ira110 al ristabili1nento .Parte11do da quest i dal i sperin1entali 01)1JoldiretLo della ft1nzione midollare, senza esclu- zor 11a pensa to di se.rYirsj dello stesso 11ervo dere il egn1ento sitt1ato ])erifericame · 1 t ci alla quale mezzo di neurotizzazio11 e in casi di Jelec;:ione, cozzan°0 iu realtà contro difficol1Là sione trasversa del i11idollo, .anasiloi11o~andolQ le: n ic l1 e for~e in .. or1non 1 L~b 1ili. con le racl'ici del 11l e o lon1barc. Ed ha si·te:mr11.izzalo sul cacla' ere l 'intel'vento, che co11 'ero11clo il nostro i11odo di ve<l rre an che i - isle nel pre.P<1rare l 'ulnare dall 'ascella al i)()l· ri ~u1 lati pi ultosto scarsi ol lenuti dopo ll!l vaso, i1el ::;czionarlo a questo li' ello e nel farlo rie oµera~io1ii di anastoniosi interradicailari l1.:l. sare dall 'ascella lungo il torace e il fian co ~onc in bu0tna parte da aliribuire a difficoltà di ordine tecnico e sopra1tutto alla quasi ini- (1)er ttJnnelizzazione solt ocutanea), por anaposs;bilità cli una sutura esalta tra fascetti s•ttlmosarlo con una o <lue radici del I les o radicolari 1) 1 li' i di n evrile1nma . lu1nbarei (fig. 4). A q uest0 gra' e incon' enien•le intendeva ovl 1n tale inte-rYento fu lJrati cato sul 'ivente ' il' rp i] 1>rocedi111ento di ana ~ tam.o i i11terro- 11el diten1l)re 19±1, in un ca o di })ara1>legia sllJ·rndicolarC" da 111e 1)ro1l0sto e me. . o i11 pra- da frattura della XII D. tirn. · ~In .ancll(l q llC"to è lu11gi dall' e~ ere LA. fa o .. servare che, co~ì fa cendo, la J:>a· srnlt}lice, e ri ... o},·e , olo J:><1rzialn1ente il pro- rali"i uni- o bilate1ale dell'ulnare J>a'-'erebbe 1,Jcn1a pri11ci1)ale dcr1 la t1tura tra elementi i1t econd;\ linea ii1 ra1)1>orto ai benefici, cl1e 1

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4

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IL POL'lCLINICO »

lANNo LI. NuM_. 1-2)

dovr·ebbero derivare alla inriervazione · degli · 111 qu_alche inter·vento abbia1110 eseguito anarli inferiori e d'egli sfinteri. D'altra partte, che und anastomosi del cordone omolaterale sempTe secondo I' A., la· par.alisi ulnare potrebdel ·si·rn1latico lombare, sezionato e mobilizbe e&5ere a•ttenuata ese,guen·do un impianto la- . z·a to, con uno dei cor~oni del plesso (fig. 5). Lera]e dcJ r11oncone periferico dell'ulnare nel Dal pu11to di vista teonico l 'intervento noi!l vicino nervo n1ediano. pr{\&cntp. ·difficoltà ed è di gran lunga più semNon si può negare cl1e, a parte questo in- . plice· della· anaSltomosi intercosto-radicolare. conve·nie11t-0, ~i tratta di u·na o·perazione piu1tl i11 u11ico taglio è suffi cente per meiltere in tosto vasta; 1nentre va ricotn·osciq.to ch e essa evi.denza i 11ervi ed eseguire l 'a11asto1t10 si da dovrebbP, lJrestars.i anche ·per lesioni mido·l laun. lato. T a1i.t o gil i eleme1n1ti neUJrOtizzatori (inri .~lei seg1nenti do1rsali aJ1ti . ter costali) ch~e; qwelli neurotizza1nidi (rami lomNoi abbiamo :p.ensato che, almen,o· per lesiobari) so1io forni ti di guai ria; ojfron,o cio1è il rejli cJ.el midollo lombo-sacrale e fors6 anche per qu.isito principrale per u.na neurorafia effiiooce: quelles dorsali più basse, la neurotizzazione po i .a spiroporzi one di calibro fra i nervi intertrebbe essere. 01tten11ta .a nlezzo ·degli ultimi costali e 1€ grosse radici del pless-0 è notevole; 11ervi inter costali, i quali, convenie·n temente 1

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FJG. 4. Scl1em a dimostra11lé l'anastomosi ulnare-lombare (Oppo:zer. Z. f. Chir., 1&'42).

rnu.b ilizz.a ti, possono es.sere p1o·r tati col lo!l·o esL r 0n1c.r a livello delle radici del plesso lomhosa r.:r.n le e con quest·e a:nastomosate. C:i.ò abbiamo fatto la pri1na volta nell'aprile 1942 e su ocessivam•e nte in a.1trr pazienti. L'intervento, esegui~o traverso un taglio parallelo alle ultime ooste !} prolungato in basso e in avar1ti lun.go la regio11e lombare, consiste1 nel n1obilizzare gli ulti!fii nervi in tercosiali presso a 'pùi..'O dalla li·nea co rrispon,dente alle apofisi tr.asvers·e fino alla aiscellar·e medi.a o an.fteriore. A questo livello e.s·si vengono· sezior1atti. Le radi ci ·del pleisso 10111biave vengono repert,al e, fa ce11do·si strada traverso i fasci del rr1uscolo p8oias presso a poco a liv,eJlo ·della p·n rte superiore del! 'osso iliaco. Due di esse (di solito la 3e._4a) vengo n tagliate in vicina nza dci fouami di coniugazione e mobilizzate perifericamente per 5-6 cm. Alle sezi1oni di queste: vengono suturati ·gli estremi dei nervi in1tercostali già preparati. 1

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5. - Schem1a dimostrante l 'anastomosi interçooto-sim1patico-lombare.

F1G.

rr1a ef>&a no1n costitu.isce u1n ostacolo inso·r mon-

tabile alla riuscita .idella anastomosi, che ·può essere eseguita sia capo a capo (come abbian1 0· fallto fin qui), sia in senso termino-laterale. A tu ttoria non sappiamo quale efficacia funzionale possa avere l' anasto·m osi fra i rami 101r1bari e cordone d'el s•i mpatico, che noi ab. biarno- occasionalmente eseguita. 1ln ogni modo la sezione simpatica i;n,duce nell'arto omolaterale le note modifioa:zio·n i, che certamente fa,·or iscono la ·g uarigio ne delle concomitantti allerazioni trofiche . La esclusione de·g li ul1Limi netrvi intercostali, l1tilizzati quali ~genti neurotizzatori, provoca deficit fun zi1onali appena rilevabili. · Questo interv·e nto che illO-i abbi.amo prarticato in 2 feriti di guerra con lesio ni vertebro-midollari, ed in 3 pazienti con paraplegia da frat1tura dèll 'ultima vertebra dorsale e della in-2a L. (due volte bi]ateralmente i~ tempi diversi) è, come abbiamo già deVto, incompara1

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[ANNO LI ,

Ntil\I .

1-:JJ

SEZl01\E

bil1nè11Le ·p iù sompli·ce d ell 'ianaston1osi intercost.·\)-rad1colare . In paragone anche il procedin1ento di Oppolzer ci sembra più complesso e non• scevro di inconvenienti . Ques1 'ultimoj haJ 1tuttavia il vantaggio di utilizzare, come agente neuro1ti1zz.atore, un n~rvo _p iù voluminoso·; ed appartenente a segmenti rnidcllari tali ch e ne perm·ettt>n,o· la utilizz.azi·o111.e ancl1e in lesiotDi dor$8.li alte. Nella pratica civilet le fratture de lla 1-.II L. so•110 le più frequenti, e queste il nostro procedin1·en1to. sembra poter&i prestare. Mentre nelle fratture della colonna cervical~ anch e l 'anaston)osi secondo Oppolzer nion è p iù ' ar•1)licabile. l\ila nelle lesioni di guerra il midollo è non rara1l1ente. inLeressa1to anch-e n ei segmeulti dorsali inedi o alti. In questi ultimi casi , oYe norn f;Ì r>otes ~ e ricorrere al si~tema· dell'anastomosi diretJLa intercosto-lombare,, si potrebbe utilizz.aro l 'ultimo· nervo in1tercostale, }.argamente r11ol1ilizzato .e sezionato· .ai ·d 'ue estremiJ quale aut0Lrapi.a111to, fra n·e rvo interoostale sopTalesio t1alo e il ))l esso lon1bare. 1'ul•lo ciò n.a.tur.alm·ente costituireb·b o una · con q >licazione teionica , e sopratutto re nderebbe più l)ro·b len1atica la neurotizzazione. P er q11an to. riguarda I' anaSJLon1osi diretta inLerco::,to-lo1t1bare, dian10 un breve riassunto dei cu~i in cui essa è sta•t.a a·do1)erata : e \SO I. - Pe trone: Le ion e del miclol' o lombare d·a arm·a da fuoco, riporlata il 16 aprile

per

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1941. Paraplegia flaccida. Rapida insorgenza di decubiti. Interve11+0 per osteomielite delle l a.

m1ne.

Il 23 aprile 1942 ·annstomosi intercoslo-radicolare-S. (Utilizza11clo i nervi intercostali X e XI). I : paziente vie11e a morte il 25' luglio 1942 (cioè dopo c irca 3 mes,i) per complicazioni settich e. CAso II. - Grioni: Frattura chiusa della XII D. con paraplegia (26 giugno 1942). Mielog rafia: par-

-

6.

Anastomosi intercos to-lombare datante d.a 5 mesi (caso II).

F1G.

ziale arresto del lipiodol a 1iYello della ÀII D. Il 3 ottobre 1942 anastomosi intercosto-lombare sin.

7

Pft.ATICA

utilizzando i nervi X, XI e XII . Si anastomosa con una delle due radici lombari sezionate e mobilizzate, anche il simpatico lombare sin. tagliato al disotto del III ganglio. Il 6 febbraio 1943 (dopo 5 mesi) m.orte per nefrite bilaterale apostematosa con pie10-11efrite purulenta. Il segmento corrispondente alla anaslomos.i viene prelevato· ed esaminato. Come si può vedere dalla figura (fig. 6), i1 n ervo intercostale 1adoperato è be11 riconoscibile, e così pure un grosso tronco lombare. Il primo appa1'e decisamiente aunientato dJi ca. libro, e la sede; 1deVla a,na.ston1osi non è più direttan1 ente

visibile.

Istologicamente siJ osserva l 'av·uenu lai n.eurotizzazione del moncone p eri/erico. · CASO. III. - Germani: Paraplegia da frattura d ell1a, II L (14 marzo 1943). Il . 15 g iugno 1943 anastomosi fra XI e XII intercosta'e D. e due radici loro.bari. Il 13 luglio 1943 anastomosi intercostoradicolare sin. Si utilizza in questa anastomosi anche il simpati ...:o lombare. . Alla fine d.i novempre 1943 (cioè dopo più di 5 mesi dal primo intervento e più di 4 mesi dal secondo) non si notano moclilicazioni sensitivo-motorie evidenti a carico d egli arti inferiori. Tuttavia i muscoli anleriori d ella cos.ciu destra sembrano_ più tonici e il quadrjcipile femorale presenta accen11i di co11trazione volontar ia. L'arto inferiore 'sin. è più caldo e più as.ci ulto di quello di destra. Conrlizioni gen erali buone. Non febbre. E siste un IJicco ·o dlecubito lroca11 terico sin. deterso. Gennaio 1944 (a 7 e 6 m esi risp e llivamente dag li i11 leryen li) : il pazien le è ca11ace di abdurre con notevole forza la coscia D. ; co n minor forza quella sinistra. CA so. IV. -

Cc~co:

F erì I a region e dorso-10111bare (26 ottobre 1942). 1Paraplegia. Rientra dalla prigionia nel giugno 1943. A11 'ingresso del paziente 11el reparto s.i osserva , oltre a 'la paraplegia completa d>egli arti i11feriori, Ja esis lcnz;a òi 'as ti decubiti. Il 4 agosto 1943 a11a to·mosi fra i due u1 timi i1\tercostali di D . con clt1e radici lombari. Il 24 settembre 1943 si esegue la s tessa anastomosi a . S. Attualman te l e condizioni generali· del p aziente sono molto rr1 igl iorat~, e i d ecubiti si sono quasi completamer1le chius i. "el gennaio 1944 inizio di picco:i n1ovin1enti di flesso estensione del piede destro. CASO V. - Galli: oper a io. Frattura XII D. con p araplegi1 il 3 luglio 19·13. Rapida insorgenza di decubiti. Il 2C sc l tem ure 1943 a na tomosi fra il X intercos tale D. ~ una radice d~l Illcsso lombar e. Morte il 22 ottollre 15'43 con ·intorni di sep si gruYe. L 'autopsia n o11 fu co n c~sa.

L'alta mortalità verificata ... i in questi pazie11ti (3 5t1 5) i1on va attribuiita al trauma in ra Jlporlo con gli interventi di anaston1osi nervosa. Ciò è dimos lra,to da lliil lato dal fatto cl1e nei due pazienti , in cui fu eseguita una anasloniosi bilaiterale, tale duplice interven to non :;olo è stato perfettamente sopportato, ma su\::cessivamente ~ i è ve1ifi ca1Lo un note,•ole miglioran1ento delle co ndizioni generali e dei dec ubiti. · D'altra 1>arte in u110 dei ca5t venuti a morte


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e< lL POLIOJ.-l NICO

si polè constatare che l'esito era stato d'eterminato d~! llna grave infe,zio.n e renale bila1te•r ale (nefrite aposten1atosa); in un secondo pure d·a conìµli cazioni infiam.matorie I'enali e perirena. li. Nel 1terzo caso• .(in cui l·'autopsia no~ potè essere esegui La) la morte si verificò COln· sind rorfie uremica . A l)art-e que&t~ cons.idera.zi,oni di ordine ob biettivo, · no'i ci siamo formaita la convinzione che l 'an-.astomosi intercosto-l9mbare ra1)presenLa u11 inteTve11to di abb1astanza facile esecuzio11E:i e scarsamenJte. truumatizzan.te, che può essere eseguito bila1t~·ral1n e1nte con un interva]Jo di 2-3 settirriaI}e. Nè \ ' él di1ne-ntir ato, che le complicazio ni che oonducon(\ a morte i pazjenti, si verificano in a5se11za di q11.alsiasi interveinto; sono di origine i nfettiva e assai s1)esso cul1ninano in u:na n,e frit·e en1boligena (nefrite a1:Jostemat:Josa). Di ta 11 gr avissim e co•ni.p·l icazioni sono cer· tar.1-en te r esponsabili i decubiti. E ad essi ~o~o da rife1rirc nn ch e le non rare f] eb·iti. J_ 'i11fezion e urin.aria asce:nden1 e, consid'era ta c:onte la complj cazione più freq11ente, può i11 re:.nlt.à essere evitata 01)e~ando preco cem~nte i n:ialat1 di cisto~1ton1ia soprapubica.

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lANNo LI,

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RIASS NTO. L' A. riferisc€1 su di un n1elodo di an.as1ton1 osi nerrosa (fra g·li ultirmi nervi interco. tali ed alcune radici del ple·s so lornbare) :1)1rcat.i ca lo i11 alcuni ca i "di sezion e t rasYersa di or1ginc ...., Lr8u·m atica d1ella parte bassa del J11i<loll'b spinale. Bench è il t·eI11])0 decorso da qnct ti" in1ter· venti non &u pe.r i i 7 rr1esi, è stato pos ihile osserv3 re segni iniziali di rip·r i tin.o funzio·na]e. 1

OSSERVA ZIONI CLINICHE .... OSPEDALI R1uNIT1 DI RoMA

Il ten tfH) decorso dagli interventi di a·n asto·mo~i nei due r1talati sopravissuti è ancora troppo breve, perchè si po•s sa i)arlare di risultati fu11zio11ali di portata prati.ca. Il p eriod,o· di obse:1 Yazionc più lungo è infa1tti di 7 mesi circa (Ft gcnn aio 1944). 1"ulla via nel paziente G·er1nani, oii)te.r ato nel giug1to e lu·g lio 1933, è possibile avvertire la co1itrazi one del quadricipite femorale destro, e q ueslo ~tcs o arto può 0.sser0 v o•lonta·r ia1metrlte ab d·olto· con note\ ole energia. A &inistra l'nL·tl'uzio n.e della co•s cia è n1eno ampia. Nel seco11tlo l>aziente (Cecco), operato, in luglio ed a·0 ·o ·Lo 19±3, si sono i;n. 1ques ti ultin1i g·i orni resi ina11 ife s ~i logg·cri rn·o vime.n ti di flesso-esteu iv ne del IJiede destro. 1?i110 a qual ]Junto potrà arriv.a.r e il rÌJ)rist.i· no fu11zionule non l)UÒ o·ggi es.sere affer1n.alto. Prol>t! biln1ent e sarà n eces ario attendere ancor(i parecc11i i11esi. Si lJen si infatti elle, d·o110 resez io11e di cica tri ci d ello ·5ciatico ·e1 co1nsecu · tiv11 rafia, ,fl bbiaJ)lO in qualch e caso osservato l 'i1lizio del ripristino funzionale solo dopo 1415 n1 asi l · A parl c que te osser,razioni di inizial e rip1ri l i1io fun z{·o·n ale,,. ci se1\1bira OJ)l)ortu·n o rir l1 ja111are l 'a1Lte,oz.ione sul rep c:ir~to anatomico ccl i~ t olog·ico del ca . . o 2° (Grioni). ·Il pezzo opera I 01 io , as1)ortalo· do1)0 5 n1 es i dall 'intervento , 1

1-2]

non. solo d'i.mostrava la solidità ·della ana1ston1osi , ltta rivelava all 'esame istologiço la neu:roLizzazione ,del n1.o·nco1ne periferico della anaston1o·sì . . Queste considerazioni di ordine clinico ed anatomo-i&tologic.0 ci sen1brano rappresentare u11a confern1a della razionali1tà dei principi sui quali il no.s lro itTI teT\'ein,to si b-a sa . Noi ci auguri.anl-o ch0 esso v·cn·g a s1)e1rimentato ar1che da altri chirurg i: po ichè dalla1 esperienza allarga ta nost1~a e di alt1i potranno even tua] mente derivare o 'servazio,n i tali da renderP il r11etodo stesso più effi ca ce.

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Nu~r.

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POLICLINICO DM.BERTO I. Dircil tore Pro,f. Gu rno VERNONI.

Osteomieli te aenta primit iva della clavicola con necrosi tota1e della diafi si, elirn inazione e r igenerazione. Do·tt. RosAruo1 F1Noccn1A.RO. 'Fra le ossa lungl1e ch e vengo·n o con1li.n,eme11 te colJ.)ite dall'osteomi elite acuta la clav1icola occupa per freque nza l 'ultimo p ot:1to do110 il femore, la 1tibia, il petrone, il radio , l' om1ero , l'ulna. Rara · è la lo calizzazio11e p·rimitiva; in genere eFsa ~ conse cutiva ad u.n processo osteomielitico in period 0 di e' oluzione in ll!Il' altro os&o. Le parti .d1ell 'osso che vengono colpite so.no lET due e·st1ie1n1ità isolatan1ente, ma vi può es.sere !u11a localtizza21i10 ne co•n ·Lempo.r a1nea i·n entra111 l>e le ·eSltTemiLà (osteomielite bipolare). . L 'ìns•or genza e l ':evol uzio11e clinica della n1ala1~t'ia co•r ri8poiThdOn·o al g11adro clinico d:Oll 'ost.eo1n1ielite .acuta co•n fe1b b re elevata, dolore e tu1n efazjo1n e infia,n1matori.a locale. Data la J)osiiionc sottocutanea della clavicolél il l)l"01:es &o sup[)Ura1Li vo ·divienie subito a1J· J?l ri cen·te co·n i caratteri di un comune flem· mon~ rlella parete ·e consecutivamente di un 1

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[ANi\O LI, NU?\1.

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SEZIONE P]!.\TlCA

ascesso che si apre all'esterno in pros imità d.ell 'elJifisi colpita , residu·antlo u•na fistola. I ~eqt1 e tri sono rari (Tixiar e Pa.t el), 111a in c1ualc.J1e caso si 11a necro·s i di porzioni l1iù o 111e1to estese e d in co.si an.oor più rari la necrosi toLalo della clavicola ( Payr). Tllu sitriamo brevemente un inte.1 ~e.ssan1te c aso clinico in cui ab biamo as&istito alla eli111,i nazio11cj della intera .d1iafisi ·d ella clavicola segui1rt dalla 5U.a com11leta rige.!1·erazione.

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R. Atlf io cli a. 13 da Roma.. Il 4 febbraio 1943 . si pre~cn la al Reparto Acoettazjone del Poli cl inico cloHdc viene invi.alo i11 R eparto d i cura. ~-1. P. R. Nato a lermine eta parto eu locico, ha a' u Lo 11orm1ale svilt1ppo. J\on ha ~ offerto malalt ie d egne di riola primà dell' al tuale. ,1. P. Pr. - Qu.a ltro g·i-0rn i fa comj11ciò ad ayYert ire (lolore in corrispondenza d ella regio11r claYicol11rc clestr~ che divenne rapi da mente assn i inlen ~o e si accompag11ò a febbre la qual e ra g-

FIG.

1.

.giu u~e u11 grado eJe,·n to (40°,2) man le11~nd o~ i n ei gior11 i s uccessivi quas i im·.:nu lala. Con lemporanean1en Le con1 p::lr' e 11clla strCld etta regione ll na tumefaziouc arrossat a e clo :enle. E. (). - So·g gelto i11 buone condizion i· <li nutrizione generale. Sen orio integro. 'femp. 390, 7. Non ol lcrnzioni a Oé1rico rlej vari arparaLi organic i. E. O,. L. - La regi()nc cl avicolarc nes tra s i prese11k1 nolevolmenle tum1efatta ecl arrossala. La t un1efazione ha form.a ovoicla le co11 il mog·gior asse di spos to parnJlelamente alla clavicola e I im1iti . fu mal i nelle regjoni ci-rcos.t anti. Con la palpazione la 1urne fazione risulta notevo :men Le d()J enle. cl i consistenza duro-èlastica. Al disotto di questa si apprezza la r esi Lenza ossea_ della cl avicola In quale è forlemeTl le dolente lungo il suo decorso con parlicol.nre intensità ai dt1e estremi. J) iario cli.nico edJ esa1ni radiologici. 8 fe bJn·a io 1943: Esa·me radiologico: negatiYo per al· tprazioni radiologican1c11te apprezzabili a carico della claYicola clc, lra; 14 fchbraio 1943: Essendo la tumefazione <li,cnuna i1eltan1cnte fluttu.a·n ,t e viene pratica la un.' incis ione c he clà esi to ad abbondante pus. Dopo alcu11 i gi()rn i i : pazien le Yiene dimes o pe r co11liHuare l e medi cazioni ir1 an1bula lorio; 14 marzo 194:3: Eseguendo la com urie m ccl icazione i nota nel fondo della pi aga un Lrat lo della diafisi clavicolare scoperta e di a j)ello 11 e cro lico . ..\ffcrrato l 'osso con una pinza ecl e ercilan{lo una lie ' issin1a tr az io11e si e ... trae un gra11cle ~eq u e::- lro che r a111)resc11ta tutta i11Lera la cliafi:~i rh.' Ila e laY icola (iig. 1) : 18 ·mar10 1913: L 'e ame raòiologico dà il _egtte ulc r r pèrlo: a!:>Senza dei 2 3 media'. i della

FIG.

2.

Frc . 3.


10

H

IL l'OLICLlNJ CO

diafisi della clavicola desL1·a . La trabecoln.lura del terzo esterno dell.a cliafisi appare irregolare .eçl è circon<l·a ta da un m1anicolto. osteoperiostule che si continuai verso l'epifisi sternale (fig. 2) ; 22 aprile ."1943: Successivo esame radiologico: il manicotto · osteope-•iosteo a.p pare di volume ridotto ed ai contorni più rego~a ri in confronto al1'esame precedente, rr1entre lo spazio· fra le due epifisi della clavicola appare notevolm€nte ridotto sì che fra di esse vi -è una distanza cl i circa 2 cm. (fig . 3); 30 · luglio 1943: Esame rad iologico : r igen erazion~ completa della cJa". icol~ des.tra che appare di aspetto nor.m .ale (fig. 4). 1

»

!ANNO LI,

RIASSUNTO.

NU.l\L

1-21

tu

L'A. illustra un caso di osteo·mrielite acuta primitiva de lla clavicola con necrosi totale della diafisi, ·e liminazione e riigemeraziofle completa . · 0

1

BIBLIOGRAFIA Bn~NCATI n_: OsteomieVi1ti a;cute e cronicry,e aspecifiche. Arch. ed Atti ,Soc. Ital. di Chir., XLV Adunanza, Cappel:i, Bologna, 1939. KI.APPE, LANGE, 1PAYR, ecc. Chirurgia delle estremità. U.T.E.T., Torin0r1 1914. T.J10TTr. Gazz. Internaz. di Medie. e Chir., n. 6, 1934. TIXIBR .e PATEL. In B EGOUIN , €CC. Pathol0igie c: Jiirurgicale. Vol. VI, l\1asson, ~aris, 1937 . .

ST.U DI RIA~SUNTIVI •

I STITUTO DI RAD101LOGIA MEDICA DELLA

R.

UNIVER~TTÀ_

Djr. : Prof. G. G. OSPEDALE

DI

PALMIERI

MILITARE DI BOLOGNA

'Dir.: Col. Med. G. )

'•

1

l ) IE'l RO SALSANO,

Maggiore meid'ico

Dirigente il · Gabinetto

l

Radio~ogico.

Nel tratta1:0 l 'argo111e11to li1niterò lo Etudio ai problemi riguardanti l' applicaziono della · scherrnografia ne11 'Es~rcito, essendo ben r1oti i òonc.:etti gen·erali s ulla i)ar1t icolare inda.a ine. Tralascio quindi tutto _ ciò ch e si riferisce alla storia di questa, allo stru111entario e alla 1 te~nica, argomenti già più volte e da molti trattati in Ìl1odo esauriente. Il n1io intein din1ento è di n1ettere a punto lo stalto .attua le della schermografia nell 'Esercito, am.b iente particol.armen te adatto ad un tal ge11ere di ricer che, · precisar~ quello che il metodo ha dato sinora, quello che dà e trattegtgiare q·uello ch e potrà d are in mani esperte. Certamer1te il metodo ha in sè i germi di an1pi sviluppi, anche all'infuori della medicina militare, i11. consider.azione del notevole in.. cremento che va prender1do la medicina sociale, assicu·ra1:iva , l)r~v·e ntiva, in considerazione ancora 1dell'interve11to semp·r e più a ttivo dello Staio 11el cor1trollo della salute della collettività. È proprio u:na buona ventura ch e la tecnica l NTROìllUZI ONE .

r

R1NALDI

La schermografia ne1 l'Esert·i1o. <l> Do lt.

,

lBOLOGNA

---

1

1

' FrG. 4.

Il caso ch e abb.ian10 illustrato, più che per la rarità della localizzazion e primitiva, riv!€st0 un ceirtic1 in.t eresse per la panticolare evoluzio11e del processo osteomielitico che ha de1te1rmi11·a to la totale sequestrazione della diafisi clavicol<Jre e la •s ua rige,ner.azione completa e perfetta nello: spazio di cinque mesi. {}ua con&i der.azione utile ch e si può trarre da qu esito caso è la seigue11te: che cioè vale anche pe.r 1:.osteomielite acuta della c1avicola il criterio di non ag·gredire tempestivan1ente il fo colaio osseo con tr.apanazionei o re&ezione, ma di a•tlendene la delin1itazio1ne spontanea della necr'O"F-i più o me·110 estesa dell'osso e la successi va e.Jimli1az.ione, che può avvenire ancho spantaneamen.te. • 1

1

0

1

1

(1) ll presente lavor:.> era oggetto di una Correlazione Ufficiale al XIV Congresso Italiano di Radiologia Medica, fissato per il 9 e 10 ottobre 1943 in Modena, e che poi non ha più avuto luogo per superiori contingen7.e.

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[ANNO LI,

:'\Ui\l.

1-2]

13

SEiIONE PR.ATICA

.

moderna ci ha messo .a disposizione un mezzo economico f} sbrigativo per esam.inare in serie grandi i11asse. di ind'ividui, che no•n sarèhbe rossibile sottoporre Lu·tti all'esame radiologico ordinario. Nell'ampia bibliografia oomparsa. sull'argon1·ento ri sulta che la gran m ·aggiorrunza degli Au1Lori è concorde nell 'affern1are I 'utilità pratica; dnl Jn·eL01do e che poche, pochissime sono le voci d1scordanti, ·p.e r moiivi no11 d el Lutilo accétt-abili o ver cause n·on. ben pTeci sabili. Nei mie.i due anni di p·r a1tica schermografica mi sono formato un co1n oetto1 personale sulla r:n rtic(Jlare ind1a1gin e, avendo fatto impiantare u11a sezio11e sch ermoigrafica n el! 'Ospedale Mililar0 di; Bologna sin dal m·aggiq_ 11941, che da allora l1a funzionato in modo continuativo1 ed i11 Lensi vo, in locali ad1aceniti al Ga.b inetto Ra dio logico. P.arlerò dei rjsultati della schern1ografia nei r ·r es ur1ti sa.n ,i e ·d·ei rist1lta1ti nei presunti n1alati. çcch erò quin·di di precisare quale è il momento, più opportuno per · l 'ado1zio ne d el rr1etodo nell 'esa m~ d ei giovani ch e ogni anno entrano n el l e fì]e dell'Esercito e in.fin e accennerò ai progressi ch e1 sono in vista . 1

1

LA

Si riferisce a·llo stadi-01 dei ·r isulta ti di questa indagi11e 11e1 soggetlti eh.e non, sanno1 di essere J111malaLiì in quei giovani ch e, sottoposti alle tre visite-filtro pr~esso i Consigli di Leva , i Distretti l\1ilil n,ri e al loro arrivo ai Corpi, con i lnezzi ordir1ari di semeiotica fisica, sono stati riconosciut.i idonei al servizio, militare incondizionato. La ricerca sch ermografica, fatJta in ques te co,u dizioni, ra1ppiresenterebbe l 'in1pi ego che più co111uneme·nte se ne è fatto sinor.a, con lo scopo di riconoscere se esiste una deviazi.one dal quadro no·r ma,le. Scoip o precipuo della sch ern1ografia , almeno sino al m·omento aittuale, si è rite11uto quello di scovare il ma1gtgio-r numero dh ammalati, n0tn quello di ricercare t11tti g·li arr1ntalati di tubercolosi di una comuni1tà, cosa cl1c n on è possibile ottenere nemmeno con la radiografia ordinar~ia , ocooTrendo alla bisogna tutto un insiem·e di ricerche clinico-radi0Jogicl1e e di laboratorio. Seguendo quesLi criteri dj i1111piego, la scl1ern1o·g rafia è stata pre\1ale11le111cnte adopera1ta n ell 'esan1e di grandi rn3 sse di persone, tutte in apparenza sa11e e ro111unque in piena attività lavorativa, per il rico nosci1nento di eventuali lesioni pl europolmonari e la conseguente selezione, seguita d a opportuno tra ltamento curativo. Cosl considerata, la sch ermografi~ ha un valore indicativo d 1i 1)ret~ unzione. Anche il Perussia ha soSCHERMOGRAFIA NEI PRESUNTI SANI. -

0

1

*

.sLenuto c.;l1e la sche rmografia deve essere con te•n u ta n ei lin1iLi ·di un m ·etodo di sel~zione. Con1e La:le· essa tr.ova impiego ideale, come già abbiamo accennato, n ella grande comunità dell 'E·s ercito. Il Torelli ~ stato ·uno dei pri·n11. assertori del4 utili1Là di qu~sta in1daigine n elle r eclute. Egli sin dal 1939 (A.nn. Istituto Forl., 3, 171), affiermava ch e ogni anno veng9no ricovera1ti negli Ospe·dali Militari n.u merosi giovani affetti da tuberooil osi 1polmo nare, j11 cui, co·n og·n i · probabilità, almeno in un certo nun1ero di casi, la malattia era già in atto all'epoca del r eclutamento. Ciò costituisce un notervole dispendio· per l'ammi1nistrazione n1ilitare. Se a tutte le reclutte fosse fatto l'e&m e sch.erm·ografico d'el torace, affeirn1ava il Torelli,, s.i evil~rebbe di dichiar.are idonei al ser· vizio mllitare numerosi an1p.1alati di tube·cor· colosi poln1onare. Oggi, con il richiamo alle armi di numerose. classi anziane, l 'ooame schern1ogràfi·c o appare ancora più n ecessario, poichè le disagiate condizioni ambientali per causa .d ella guerra provocano un rapi·do, divampare delle lesioni s tabilizzate, con con segu ente aggravio· per le amministrazioni militari. Alle st·e sse con clusioni è giunto recentemenite anche lo Steinme;yer. La qur-sLione, oltre che da un punto di visLa puT~n1ente amministrativo, è i1m portante an che dal lato socia le, in quan.to- p ermeilte di por1"e l a di~gnosi di tuberco losi polmonar~ in soggeitti incon•s ci del lo ro stato d1i malattia, dando quindi la possibilità di una salutare selezione e di una precoce terapia. A principio ·d eill 'anno 19-13' l a Direzione Generale di Sanità Militar e, al corrente degli sviluppi ·pres.i 1dalla schermografia, 11a fatto fare un es1perimento su di un gran nun1ero di soggetti, (Jirdir1ando ch e a questa particolare ind agine fo·ssero sottoposte le reclut~ del secondo e del ·terzo quadrimestre della classe 1923, con lo scopo di vedere se convien e initrodurla si ten1ati cament~ nel recluta11tento annuale del! 'Esercito. T.ale es.perimento è statoi fatto anche n ell'O spedale Mili 1tare di Bolog na su n1ille r eclute della cla ~ 'e d etta. Espon o-o breivemente i risultati olltenuti , prospettandoli n ella seguente tabella. 1

1

1

1

1

1

TABELLA

Casi esami n ati . . . . . . . . . . . . . . . . Reperti n egativi . . . . . . . . . . . . . . · Al lerazione della trama polmon ar e e degli ili Ad-enopa ti a ilare . . . . . . . . . . . . . . . Comples o primario ca, cif icato . . . . . · · Nod u~i apicali .. . . . . . . . . . . . . . . . Esi ti di processo pleurico o segni di processo pleurico in atto . . . . . . . . . . . . . ·

1000 560 240 11 23 11 15


I

I

...

14

«

Processi infiltrativi polmonari in atto . . Segni di" fibros.i e presenza di noduli dens.i Velamento dei campi .p olmonari . . . . . . Lobulo dell 'a.zigos, di cui uno con lobite . Ingrandimento dell'omb·r a cardiaca . . Deviazione d.el cuore . . . . . . . . . . . . Scoliosi rachide dorsale . . . . . . . . . . Opacità retrosternale (gozzo) . . . . . . .

. . . . . . . .

10 26 6 S 83 8 16 1

·J

~ella taib ella figurano elencati 10113 casi inV€ce di l 000, 1p·e rchè 13 sono stati presi in cons~derazio11~ due volt.e ciascuno1, p1 r esentan.do contempor.aneamen1t.e delle alterazioni che ho dovuto segnalare sotto due voci, ad esempio esiti di processo pleurico e co·m plesso· primario, sco·liosi ra·chide ·d-0Tsale e accentuazione della tr::l.ma ilo polmonare,- ecc. Consiùeria1r10 ora pii ù ·da vicino le cifre ripo:ntate nella tab·e lla. Risulta che in 560 casi no·n si so.n o riscontra1ti fatti patologici; in 240 si ~ nolata alterazi.01ne della 1tran1a ilo·p oln10nare, consistente, il più sp·esso, in accentuazione di essa più o meno i11.arcata, talvo·l ta irregolarità del disegno ilopolmonare; altre volte co·nsiste111Le in a:ddensamento delle om.b re ilari, ingrandimento di qu·este o· l 'uno' e l 'altro insie-mei. Di frçquente si sono risconitrati i1oduli calcifici agli ili: tutti faitti di scarsa o di nessuna importanza patologie.a . Pertanto i 240 casi che fiig·urano· s.otto la voce di aliterazione ùella .trama ilo•p olmonare, si posso·n o aggirung·e re ai 560 risulta~i negativi e considerare com·e praticamer11te risultati negativi n. 800 casi su I 000. R estano p ertanto a considerare 200 ca•s i. Jn 11 d~ essi l 'ingrandimento delle o•m bre ilari era di tale e11tità e la loro morfolo·g ia aveva raggiunto asp·eltti tali da fare .ar11meltere gli es.iti di ade.nopatia. Se in cludian10 tra le fo,r me di in1ìltrazi 0n·e •polmonare, consiiderandoli come tubercolosi spen1la, anche i complessi primari in fase calcifica o fib·r osclerotica, i noduli apicali d1ensi- e le ca lcificazioni n ettamente parenchimali GOil fatti di fib·r osi, abbiamo· la cifra di 70 su 1'000. 1Di ·<Jll.lesti però solo 1110 sono ra.ppres·e11tati ·da forme infiltra.tive rp·o lmo·n ari in atto1 ~ i soggeitti. sono stati immedia tamente eliminati dalle file dell'Esercito. In due dei 10 casi si sono riscont:r:ati dei fatti escavativi del paren.c hima polmo·n ara e uno apparten·eva alla locale co1npagnia di Sussistenza. L'importanza dell.a cosa è m essa in rilievo d.a ll' apparte nere la recluta alla Sussis1tenza . Gli esiti di rpleurite e le forme pleuriche in .atto si sono riscontrati 15 volte. Il l obulo derlla vena azigos (Wrisberg) è con1parso in 3 casi : in uno era addensato, nettam ente opaco. 1

1

1

[ANNO LI, Nu~r. 1-2]

IL POLICLINICO n

1

L 'ombra cardiaGa si è trovata i11tgrand'i·ta S3 volte: in <:f ue di questi sog·getti, trattand~i di ~n e11orme ingrandimento ed essendo positivo il reperto steto·a custico, si ~ pro·c eduto alla eliminazione dal proprio reparto. Richiamo l'atter1zion-a su questa cifra (83), che · potrebbe se-rrd)ra.re una cifra elevata, n1a che peT I 'entità lievi~· dell 'ingrandimen•to stesso, non pr-eoccup1a . 111fatti solo due casi sono stati elin1in.ati,. c·ù·rrle ho precisato, raggiungendo l ingrandim er1lo proporzioni Itali da rientrare netta1r1e·11te nel patolo·g ico . Nella quasi ·totalità d-ei casi jr1vecc tattavasi di lievi o lievissimi ingrand'i1nerlti, riferibili piuttosto a fatti di modica ipertrofia cardiaca, che pertanto si possono far rientra.r e nei limiti d·e lla normalità. La deviazio·n e dell' o·r nbra cardiaca, risc:onrtra ta 8 volte è sempre molito· bene apprezzabile e da ritener5i dovuta a esiti di processo pleurico basale co.n interessamento d1el pericardio o a so·p raelevazione abnorme di uno degli er11idiaframmi o a scoliosi derl rachide dorsale. lF.ra i 15 e.asi co n esiti di pleurite o con p1rocesso pleurico in atto e fra i rim·a neinti 81 casi di ingrar1dimento dell'ombra cardiaca, 13sono stati segnalati all 'ufficiale m e dico del corcpo, come sc1g•getti da so1rvegliar~ attentamente,. specie duranite il primo periodo delle istruzioni, che è sempre· stato· il più delicato (5 ip1resen-tavano fa.t·ti pleuri·ci, 3' fatti di fi·brosi e noduli d1ensi, 2 velamento' dei campi polmonari, 2' 1l1arcato ingrandimento dell ombra cardiaca senza corri&pondente reperto stetoacustico, I opac.amen,Lo d el lobo azigos) . Nei l ì2 sogget:Jti eliminati e nei 13 segnalati pe1· l 'attenta sorveglianza, ho fa1tto ·e seguire an.che la teleradiogr:a.fia o·rdinaria , per il ·confro nto e questa. ha· confermato i dati raccolti con la schermogra-· fi3:, riproducendo solo dei dati più dettagliati. Solo i11 5 c·a si, in cui lo sche rmogramma. aveva fatto sorgere il sospetto di qualche lieve fa.tto pato logico, la radiografia ha dimostrato· in.fonda•to· 1,ale •&osipetto, dan·d1oci un qua•dro· perfettan1·en1te :norn1ale ed escludendo la esi-· st-e·n za di fatti ·patologici •p regressi o in atto a. carico de1gli organi toracici . In conclusione, su 1000 casi, 12 sono stati eliminati (1,2 %), 13 sono sta.ti segnalati come· da sorvegliar~ atten1tamen1te nel mo·d o di reagir·e alle fatiche d{Plla vita militare (1,3 %). Si è avu~ così una percentuale comple'8Siva del 2,5 % tra soggetti da eliminare subito e sog-· getti da. sorvegliare. I 16 casi di scoliosi del rachide dorsale, di. entità sem_pr€ lieve e di nessun.a im.p ortanza: m•edico·- le-g ale, i due di lobo della vena azigos 1

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1

1


.. [ANNO LI,

NUM.

1-2]

SEllO~E PR~TICA

e 4 111aggior parte degli in,g.randimenlti car· diacitt si pos~ono far rien•trare nei casi risultati negativi, e pertantO! la cifra di questi aumenta di molto, ra~giungendo quasi i 900. Segnalo che, nella lettura dello schermo... gTamma, bisogna ten·er conto del4 eventuale, anche li~ve rotazione del soggetto nella ripresa sch·e rm·og·rafica, che prod1uce una soenitratura deJl 'omb,r a vascolare, apprezzabile· sotto forn1a di striscia opiaca ·p aravertebral@, in genere nel campo polmonar~ destro. In al~ri cai&i invece, tal~ aspetto non ~ aipprezzabile, perchè il fascio vascolare ·è esile. . Dalle indicaziorui fornitemi dal dott. Molajoni, radiologo d·ell 'Ospedala Militare -del Celio in Romai, nei riguardi dell'esperimento schermografico .fatto1 sulle reclute .della classe 1923, rilevo che i ri-sultati otltenu•ti' nel ' complesso, coincidonQI· coi miei. Su 11000 reclute il Molajoni ha riscontrato 8S6 casi negativi, e i casi da n1e riscontrati negativi sono 898. I casi di tubercolosi polmonare trovati dal Mo1ajonl assommano a 62, n1'entre nelle mie ricerche essi raggiungo·no la cifra di 70. Le forme cavitarie d 1a me riscontrate 6ono rdue, quelle nota•Le dal Molajoni sono itre" Q11est~ avrebbe riscontrato un maggior .n1un1ero di forn1e tubercolari recenti (28), rispetto a quello· dai me tro·v ato1 (8) . Il divario però è in1putabile ad un criterio strettamente soggettivo, non facilmente contro·l labile n è valutabile, specie se il giudizio è basato solo sullo scl1€rmogran1ma, dato clie con esso riesce in1possibile, n el maggior numer-01 dei casi , precisare ì11 quale fase si 1trova l'infiltrazione poln1onare, .addivenire cio·è ad una diagnosi qualitativa. La differenza poi riscontrata nei reperti cardiaci ·è anche essa da riferirsi al criterio adottato d'a ciascuno. Infatti la mag·gior parte degli ingrandimenti cardiaci, che ho segnalati, per i motivi esposti nel testo, ~ da far riem.trare nei limi1ti della norma; mentre è tr-0ppo generico il temine di « anomalie cardiache », .adottato. dal Molajoni e no.n permett·e di istituire un sicuro confronto. La conclusioni del Molajoni sono molto favorevoli alla introduzione della schem1ografia nell'Esercito: secondo lui, il metodo , opportunamente applica•to, e con la introduzione di apposite aurtoambulanze radiologich e, potrebbe rendere assai rpiù selettive le operazioni d+i reclu tiamento. 1

TABEIJ.A

Casi esaminati . . . . Reperti negativi . . . Foco!ai calcificati .

• •

• •

.

. •

.

1000 886

31

15

Tubercolosi recente . . . . . . . • • • • • • • Tubercoiosi cavitaria . . . . . . • • • • • • • Anomalie cardiache . . . . . . • • • • • • • Reperti v.ari (esiti di pleurite, lopo azigos, anomalie s cheletriche> . . . . • • • • • • •

28 3

22 30

MoMEN'rO IN CUI DEVE INTERVENIRE LA S CHERMOGRAFIA NELLA SELEZIONE DELLE RECLUTE. -

La schermografia a scopo selettivo della nlassa dei so·gigetti che entr~no ogni am.n o a costiLuire i reparti organici dell 'Esercito, può' essere .faitta in una delle tr~ vi·&ite che i a iovani subiscono •tutti gli anni, e cioè nella visita presso. i ·Consigli di Leva, ne lla visita presso i Distretti Militari o in qurella al loro giungere ai Corpi. Servirsi della scherm(\,o-raf1.a n el pri·m o momento della s~lezione, ci.oè nella massa dei giovani presi direttamente dalla vita civile, dalle lo·r o famigli~, signi·fichevebbe servirsi tempestivan1ente di questo mezzo, equivarr~b­ ge applicarlo nelle co·lleittività civili, in. masse di individui d'ella stes~ eità, e 1darebbe dei risultati certam{3nte interessanti, in quanto verren11no a conoscere i malati e i sospetti, che ~0ittoposti subit.o alle altre .o•pportuna indagini, sarebb ero immedia1tamen•te ·eliminati e dispensati a n cb.e dalle visite · successive. Potremmo avere così deii dati m olto interessanti riferibili alla morbilità nella! p•o polazione civile, in quella delerminata età in cui, comiei è noto, sono abbastanza frequenti lei forme iniziali e quelle attive di. tubercolosi polmonare. Ma difficol•Là di ordirte pra1tico si oppo,n gono alla introduzione della sch.erm.ografia in questo particolare n1om·ento ·d·el lavoro selettivo, i:nsiem e a,d altre consid1erazioni contingenti. Una vo'lta poi eseguita la schermo•g rafia so rgerebbero delle difficoltà per il su ccessivo S\ iluppo delle indagini. Infatti spesso il r cpel"L O schermografico n on è d efinitivo, rappre ... enta solo un ·punto di partf'nza per su ccessive inda gini, iilli quan1to fa nascere il sospetto di una iniziale forma morbosa che va esplorata ed accertata con I 'esame radiologico ordinario. Mentre si sa che n-ei Consigli e n·elle Comn1issioni mobili di Leva è necessario prendere d ei pro,·~edimenti m edico-le.gali alla fine id i ogni seduta, p~rchè i giovani non sono presi in forza e- d 1e von,o tornare alle l-0To famiglie, in attesa della chiama•la alle armi della classe. Diifficoltà dello stésso genere, presso a JJoco, si incontrerebbero &e si volesse applicare la sch ermografia alle reclute ch e a ffiui scono ai Distretti ~filitari . Si sa che ai Di" t retti, nel periodo della c hian1ata alle armi della Classe, gi ungono ogni.i giorno, centinaia di giovani, che , dopo una son1n1aria ' 'isita medica , ~

1

1

1


I

16

cc IL POLICLINICO n

(ANNO

LI.

N1J~[.

cievono e•s sere 'immediatam·e·n te avviati ai co·r Ma u11a soluzioÌl.e ,~ ncora più praµca per la pi diii assegn~ione, p1er cui . i Distrteitti Miliintroduzione siS!tema1tica della scl1e1JI1ografi~ tari soil O da cònsi4eir.a.r e come po:sti ,·d i a dunell 'Esercito sar1e:hbe quella di ass~nare dalle mata ei ·di smi.stan1•ento1, CO·f fie luoghi •d i /tranautoan1.bula.nze .r adiol?giche per schermograsito, e :o.g nuno ·d'i noi medici n1ilitari cono&ce fia, sul tip·o ·di quella già costruità per. l 'I.N.A. per esp.e:r ienza qu,anto ·a ssillante sia il lavoro a Torino , c.011 un .a;pparecchio· di elevata po1cl1e ·si . deve cornpiere n ell 'e sammare , anche tenzialità, m ontato sull'autovettura, a ciascun sommariant·ènLe, i gi·O·vanii ai Distretti. Sareib·Ospedale· i11ilitare in 1s.e:d:e di Coiipo d'Armata. b e dunque n1aterialm~nte in1!!)ro ssib·i1e i n.t ra- In questo1 caso non vi ~ b·isogno del- gruppo durre la sche rmografia in ques1to· particolare. ele1~Lr~ge.n10, in qua.n to eh.e, la er.o·g:azione ·d ella 1110me,n to1 della sel,ezion·e d·eil con-t1ngentte di corren t,e elettrica. viene fatta direttamente dalla rete della cor.rente stradale. leva. Quando in vece le reclu~ so.n .0 giunte t,li. CorA ciascun·a autoambulanza ra·diologica per schermografia dovrebbe essere assegnato un pi, nell ~am.bi.ente reg,gimentale cui entrano a far parte e do·ve\ do\rran11.o rimanere, d o1po che ufficiale m ed1co· radiologico e «l'el p ersonale 1'ufficiale m·e dico ha fatto la visita e la s.~ le­ t ecnico prati co., L 'auto:a mb.u lanza· si sposterebzi_o ne dei .1gio,, rani coi fil,ezzi or1dinari di se- be· anç]ando in g'iro p er le varie caserm_e, d9po m .eiotica fi sica, invian·qo in o·sseTvazion·e- ospe- · a:ver fissa•to, d'accordo coi Comandan1ti, un con vienielil,t e i tinerario; ·essa stazionerebbe · in diali1era g'li abh isio1gn~voli, quando, inso mma le giova·n i reclute sone già p·a ssate attraverso i.I · luogo a·datto d ella ca.sen11a, possibi1'rnente vicin.01 all ' inferm eri.a, di fa cil·e accesso. a che per1-erzo filtro , avie:nd101 su.b ita la t erza visita men1etta un atiflusso1 e deflusso spedito dei milidica pTes.critta d a.i reg·o,l an1enti , in un, tpeTiodo tari , ch e 'Saranno -p rima istruiti sul mo·do c0n1e che potremmo fissare in 20-30 giorni dall 'arcomportar si n·ella ripresa sch.e rmografica . rivoì ai (~·O·rp 1i, ·è· allor.a il mo·m ento più O•]J p or.Sa1·eb·b e ·c osì possibile, senza spo·s tamento di tuno ·c l1ei in.t erve.nga l 'indag·ine sch ermogr·ain ili tari; ese1g,uire l ' esan1.e sclteTmo·g rafico in fi ca a selezionare aricoira i prr esunti sGJn1i . po chi giorni, n :ell 'amb~toi 1del c .orp·o di ArQuesto, creid·o·, si.a stato il concetto cui si è m a1ta . jspi.rata r ecenteim ·ente la Direzio·n e G·e.ne·r ale ' di Sanilà l\1ili1tare. del Ministero· d ella Guerra, LA SCHERMOGRAFI A NEI PRESUNTI MALATI. ordina11do , co•m ei esiperin1ento pir·eliminar e , la ' ti il 1neiL0 d10 della foto.g r afia ·del] 'ini.magine rasch ermografia ad alcune migliaia di re cl t1te dioscoipica aprplicato· ai soggetti ch1e a ccu sano del second'o ·e terzo quadrimestre della classe affezioni tor.acich e in atto· o .a s.sicu.rano: di a· 1923. vern.e so fferto n 0l passato,, p er cui a l moménto L·a seid·e più in!d'icata pie r e1sseguirè ricercl1e n.e lamie ntan o gli esiti. · si.m ili è certame.in.t e l 'Osp e dale· Militare, in cui Nell' ambi,e nte militare in cui mi sono troè; opportuno· ist ituire una sezione sche rn1o·gr a vato ad u sare qu{3sto mezzo· di indagine, moltto fica , ove non lo sia g ià stato fatto, che funestese, sono stat e le· ~ue a1p1plicazio·n i, in quanto zioni ir1 modo continua•tivo, p·er 1tutto l 'anno l'ho adoper ato1 ancheJ n ei so1gg eitti ammalati, (ritenendo, u~ile la schermo1grafia anche nei presunti malati), e in m ·odo inten sivo n el pe- n ell '.amb·i to d·e l].a1 diagn ostica ordinaria. Ho1po· tuto così conis.tatar:eJ le reali possibilità ch e ha rio1do di arrivo ·delle reclute ·ai Corpi. Presi gli la sch ermo,gra fia d\ dimostrare lesioni pl~uri­ o pp o-rtuni accordi coi Comandi r elativi., i gioch,e o p olmo1n ari', di precisarne ii limi1ti e la difvani , inqua·drati , affluiscon.o all 'Os.p,edale Militare p1e.r la .ripresa sch·e:r mo•grafica, in1di rié n-· fu si101n e . Gli individ'ui esaminati'. sono ·d iversi per età, trano ai ·c orpi di provenienza. Successiv.a m_e nte condizioni di vita e d'i lavoro: reclute di 20 e con solleciitudine, saranno seg·nalati all 'uffici.ale irreidico di ' ciascun. Corp·o i casi risultati anni e ricbiama1tif d elle ·c lassi anziane; agricolposi1tiv1 e i casi sospetti, p.erch è s.i ano inviati tori, m.eccanici, 0 perai: di industrie vare, comdi nuovo a ll 'Ospedale Militar e, per un coo·r di- mro-ci1an ti, impiegati, pro1fessionisti. Il numenato' a·ccertamento diagnostico, ch e d~ciderà se ro d ei pazienti schermografati ascen1de a più di 2 0 mila, ma. p·eir i dati statistici ho p:reso in i militari siano· da eliminrarB temporan·eamenco nsiderazio ne 5 mila schermogrammi del tote o in modo· _d€1finitivo dalle file d ell 'Eser cito. In t al caso si invita l'ufficialte medico del Cor- race,· convinto di ave.r racco1lto d ei d alti suffirien.ti , .aven1do constatato ch ·e po,co o nulla vapo a regolarizzare la p osizione sanitaria d~gli elirninati, perchè abbiso·g nev-oli id i provvedi- riavano le percenitu~li prendendo in oon·&iderazio·n e tutti i 20 mila casi. m ·ento 1nedioo1-legale. 1

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(ANNO LI . NUM. 1-JJ

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I soggetti esaminati accusavano affezioni 1)resenti o passate d1ell 'a1pparato respiratorio: dalle pleuriti o esi1ti di es-se, alle infiltraziollli polm.ontlri, dai catarri bro·n chiali all 'enfisema polmonare. P.rernet to che, in linea di massin1a., i risul tali olteniuti non si discostano m .01lto da quelli degli altri autori, sia itali.ani eh.e stranieri. Ho ritenuto ·di suddividere nelle seg.uenti voci le schermografi1e ·p rese in 'èsame: casi n eg·ativi, .accen'luaziol!le ·d·ella trarr1a ·polmonare, a.ddensan1en to e ing r:an di·m·ento · d·egli ili, noduli e calcificazioni ilari, adenop·a tia ilare, esi1ti o segni1 d'i pr.ocesso ·pleurico~ calci ficazion.i pleuriche, scissuriti ie. periscissuriti, esiti ·d i costo•tomia , velatura degli apici ·p olmonari , sclerosi .apicale, segni di infiltrazion.e polmonare (esiti o in a tto), pneun1otorace, fib1rotorace, formazio·n i rotond~ggia:nti od O'Valari opache, in·g randinten1tj· totali o p arziali d ell' on1bra cardiovascolare e i1n1p iccolimento di essa, iper diafania <lei' ca11liJi polmonari, prieseniZa di schegge' melalliche, 1s.col i1osi de l rachide 'd orsale, sch er11 iog rafie nQn utilizzat«~· p er cat1se varie. Questo el en co è da c101nsi1d'e1·arsi co·m .e una divisione delle v<lrio fo,r me morb·ose ch e h a scopi en1i11en le111 e-11t.e i)ra1ti ci, cl1e. permette cioè di avere ~otto ccl1 io tutlo il materiale di ·e sam e. In 200 ca i 110 confrontato· il reperto <l'ella cl1c1~m ografia co·n qu el lo qella r adio copia; J>er alLri :200 ca i l 'h o confrontato con la 1teleradiografi1a, st udiando tutti i particolari e n1ct1endo in 1·ili eivo le l) ÌÙ l)iccol·e. differenze di ren dim ento . Tn tali ca ~ i il co·n troll.01 radioscopj co o r:adiog rafico non ·era n ecessario in sen so assolut o , cs~ e11do sufficient e pe·r la diag n osi lo sch crrn ogr.t1111ma. Ma. ciò è servi1to 1per averei id ei dati relativi alla differenza 1tra i risl11tati ottenuti r1cllo ste&so indi, iduo con le diver se indagin i. Di questo confronto riferisco quanto• ho potì1to con certezza render·m j obbietti,1 0. Le ombre degli ili polm onarri appaio110 più dense i1oll.o. scl1ermogran1m:a : i noduli in esse evcntnal111en:te lJresenti sembrano più inten&'\111entc 01)achi e sono pertanto' più ap1Jariscer1 ti , for~e 1)crcl1è raggruppati in uno spazio più i ·istretto; n1cntre è m eglio ai1a lizzabil{) la loro morfologia, il loro aspetto e ton.o· di ombra n el radiogr a1rlma ordina,1..io, percl1è in questo, trovandosi ri•prodotti su di una superficie 1l1olt.01 più an11pi.a, sono 111eglio dis ociabili. Lo a·drnopaitie il ari ed1 in 1genc re le n1asso opach e in sede ilare o ch e su que 1la .. i proiettano, sono ben doc umentabili con la ch ermografia. La trama poln1on.are è 111eglio esplorabile, nei 1

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PRATICA

~uoi

più fi11i d.cttagli , con la ra diografia ordinaria . Le ramificazioni perife1 iche di essa, 11elle condizioni norm.ali o subnorn1ali, non sono a1111rezzab·i li o 101 sono in 11\ani•e ra 1r1ol lo incompleta nello scl1ermogra1nn1a. ei casi paLo1ogici in,·ece l 'as1letto abnor111e della tran1a ~p eci·e a.Ile basi dei ca 111pi (us11etto di r eticolo a magl ie irregolari e d1ense, di strie opach e e srJe&se) è b en€ a1pp:r ezzahilc an ch e nello sch ermogr.a m111a . I prooessri pDe uric:i e gli esiti di essi, quando hanno 1'.ag·g·iunJto ·una ce1,La estJe.nsione, sono ben dim·ostrab ili con lo sch er111ogramn·1a; quando in vec:e sono limita ti alle basi e poco estesi, ~orio 1negli0 rilevabili ·e d1ocurn entabili con la ra1diogralia ordinaria e la radioscopia. R. da i10:.u1·e l:h e alcune Yolte, l->1e:r l 'alone <li fumatura cl1e si ha nelle parti· per1fe·r ich e del campo , si rir11aneYa incerti sulle r eali coifldizioni dei seni -c omplean-entari d1ella p leura , non essendon0 possibile una ·cor1vpleta es1)lorazione. In tali ca "ii si è r a\ visata la noce sità di 1)roced ere ~ dop,p ia ripresa sch ermo1gr·a fica, co.n l 'artificio dello sipost.amen lo caudalie: de l itubo n el second.o ra,d1io·g ran·1n1a, oppure si sono1 fatti ritorn1a1~e i pazie!i_ti per un esame radioscopico, o radiografi co• ordinario. Il lieve ispessin1ento rd el la scissura interlobare m edia come tria subcapi llare, non ~ appr•ezzabile ch e rara111ente con la sch ermografia; lo stesso dicasi l1er ]a S·Ottile band er ella oJ}aca n1argjnale ch e, docun1en ta un lieve ispessimen to d€lla· pleura parietale o la presenza di un sotJtiJe \1elo liquido. Processi pleurici in•terlobari o p·a ri etali più estesi sono ben documentabili a n cb e con l o sch erTnogT,amma. Gli esiti di costio.to mia so110 stati riscontrati in 3·± casi. Più sipesso er.ano a ca rico .del tratto posteriore o post eroe terno della ga. co)~la . 1 0 costotomie .appaiono ri1Jara te con neo formazion e tli ponti ossei irregolari tra i d'ue n1onconi , t end enti a ristabilire la continuità della costa J1er il tratt0i aspoPlato, ridonando alla g·ahbia Loraciça la sua resisten za e funzi one l)rotettiYa 1degli organi vi cerali _ Tittte le alterazioni tr aumatich e del'la gabbia t o1'acica o g li e ·iti di e a, le 111alforn1azioni co tali e le coste soprannun1crarie, le asin1m€trie della g·abbia toracica da a lter~z ion i scoliolj ch e o cifoscolioliche del tra tto d 1orsale del ra cl1icle, ~ 0110 in genere b en documentabili nello sch ern1ograr11ma , con qualch e riserva in alcuni ca i per la particol arei sede del processo traun1a tico, ri~erva ch e rend'e alquanto superiore la radiog r a fia ordinaria n el rlocu1nentarle: con que ~ ta i ])UÒ m eglio ... t udiar~ la eYentuale 0

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sc0i1nposizione dei monconi idi frattura, la morfologia ·e struttura ·del callo osse-0 ,d i consolidazione. Lo 1S1tesso dicasi per le malformazioni costali, che pos.5ono sfu·ggi:r.e nello scherrr10tgra111ma. Anch·e1 la calcificazio·ne delle \:;artilag·ini r.ostaii è ·m ·o lto m.eglio apprezzabile nel r:a·diog·ramma ordinario, 1perèl!è n:ello scharmogramma le immagini relative facilmente si confondono con le stri:e ·della tr.ama ileopolmonare e risulta difficil·e· o quasi impossibile la dissociazione delle immagini sovrappo•s te, per la notevole ristrettezza del campo. Le Sicolia.si del ·tratto dorsale del rachixlJei sono risulta•te alquanto numerose, ma in genere di lieve entità, . tanto ch e erano sfuggite all'esame clinico: sono in !lliumero di 250 (5 %). Essendo di lieve entità, non h anno importanza medico-ìegale, ma bisogna tenerne conto nella lelt.ura de]l.o schermogramma, perchè la· scoliosi può determinar~ un li·e ve restringimento della regione apicale ,dal lato d1ella coo.v essità scolio•tica e anche fare apparire tale regione un po' i11eno trasparente, determinan·d'o un falso velamento. Pochi sono i casi in cui ho riscontrato un,a scoliosi dorsal e rnolto acc,e ntuata, accompagnantesi a deformità id.ella 1gabbia toracica , di importanza medico-le,gale. 1

sabbioso che conferiscono al campo_._ Talvolta però le on1brette miliariche, anch·e se non sono direttamente individuabili nello schermogramma come noduli isolati, si riconoscon.o per una diminuzione di trasparenza del campo polmon1are, che fa nasoere il sospe.bto della loro presenza e giustifica la esecuzione di una teleradiografia ordinaria. I fo·c·olai infiltrativi ·della miliare subacuta, meno numerosi, più intensamente opachi, di di,m ensio.11i maggiori, sono dimostrabili anche nello sch~n1ogi1amma, rp urch,è ·te·c nicamen:te ben riuscito. Le forme in.f iltrative polmonari in .fase più avanza1ta, nelle rq uali il ·p rocesso·, facendosi strada .attraverso il conneittivo in.t.e racinoso, diventa sublobul.are ·e lo:P,ulare, fino ad interessare più lobuli, sono ben 1documen·tabili con lo schermogr.amma. Queste form.e d'i infiltrazione ho indicato con la denominazione di infiltrazione no1d ulare.

Le aree infiltr(J!tiv<?t di dimensioni maggiori,

qualunque sja la loTo forma e struttura, le O!llbre a focolaio di opaci1tà calcifica, sono sempre ben ·do·cumentabili con la schermografia; spesse volt.e anzi mi è parso ch·e le om·b re calcifiche sian.o· pifl appariscen•ti nello schermoLe infiltrazioni polmonari; alla indagine gramma. Gli elementi ,d el co•mplesso primario di Ran. schermografica. Alcuni autori si sono occu'Pati di stabilire, in via sperimentale , quale è il licke, in fase fibrosclerotica o· calcifica, sono mite m.inimo ,d i visibilità dei focolai infiltrativi pur.e bm1e . apprezzabili nello schermo·gramma. del parenchima polmonare. Janker ha usato Il comp.Jesso, primario è stato· riscontrato moldelle pallottole di cera con potere di assor:bito più di fe·q uente a destra (41 V·0 lte) che a sinistra (23 volte), e ciò concorda con l'osservamento uguale all'acqua e aventi diametri di 3, 4:, 5, 6, 7, 8, 10 mm. e conclude che la scherzione fa.tta ·dal Collari. Talvolta in. cafs i parlticolarmente favorevoli, mografia viene sub.ito ,d opo la radiografia ed è netitamente sup,e riore alla radioscopia . Delo- perchè sch ermogrammi tecnicamente ben riurenzi e l\1azzola hanno a,d'op erato reticelle me- sciti, mi è parso possibile distinguere anche talliche differenti per diametro del filo e iper lei prodl1zion·i infiltrative fibr.o sclerotiche d'a lle dimensioni delle maglie, modelli di ebanite con caseose, in quanto ques~e si manifesitan-0 con opacità omo,genea, mentre le prime appaiono fori di diametro decr·escent.e e di spessori vari. Il Torelli ha eseguito delle ricerche comparati- come on1bre. o·p ache -d1isomogenee, essendo attraversate da strie e co·rd·o·ni spessi :e densi. Se ' 'e sulla visibilità dei fo colai polmonari con la radio,g rafia e colla schermografia e ·con clude poi si accompagna ancl1e la retrazione della g.a bbia-foraGica, semp re bene ap p·r ezzabile nelche i noduli con diametro al di sotto d1i 2 mm. non sono visibili sul fo·togramma, men tre lo lo schermogramma, allora non vi ·è più dubbi·o sono, nella maggior parte, quelli con diametro sulla diagn.osi di fibrotora,c e. Le region.i; apicalì .sono meglio e più comtnaggiore. Sulla n1orfologia delle ·o mbr e :Qodupletam·e11 te e&pl·OTahili COil la teleradiografia e l~ri, secondo il T,o relli , la sche~ografia dice nulla perchè non perm-ettte di distinguere chia- con proiezioni speciali tendenti a li~rare i campi apicali dalla sovra pposizione dell'omramente se un nodulo ~ calcificarlo o meno. Nel complesso ho potuto oonfermare, n·elle bra della clavicola e delle prime coste. Per mie ricerche, ,q uan1to so·p ra esp!ost-0 e cioè che ren,d ere meno deficiente la schermografia nelle ombrette piccolissim·e, come 1grani di mi- la esplorazione ·degli apici ~ necessario ricorrere allo spostamento cranial e del tubo radioglio, di tenue opacità, uniform,e mente disseminate nei cam·p i polmonari, n.on som.o riconosci- geno, ·c he ·permette ·d i ottenere urn a rappresentazione miglìor·e e più completa. bili con la schermografia, mentre nel radioLe immagini escavatiV'e del polmone sono gramma orciinario si riconoscono per l'aspetto 1

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bene apprezzabili nello schennogran1ma, a m·eno che non sia,~o in dova te in zone poco bene e~plorabili (regione retrocardiaca), o, in mezzo a zona di Lessuto ·polmo,nar~ sclerotico o in ·p ol1none retratLoi per •polmonite fibrocaseosa. Queste lin1itazioni nell'accertamento diagnostico della cav·c rne polmonari sono1 difficilmente superabili o addirittura insuperabili, per quanto affinaita e ~rfezionata s~, la •teon.ica schermografica. Esse si incontran.o· a·n che nella teleradiqgrafia. or1dinaria ~ si riescono a superare ricorrendo ad altre indagini radiologiche (radio·scopia, stereoscopia radiografica, broncografia, stratigrafia), o di laboratoio, ai dati obbiiettivi della semeiotica fisica e insistendo su~ dati anamnestici. / Talvolta è necessario prendere in considerazione le. imn1agin1 pseudocavitarie (bolla di enfisen1a circonda•la da tessuito polmonare add'ensato, pneumotorace pari·etalei circoscritto, pneumotorace o idro•p neumotorace saccato, versa1r1ento interlo·b ·a re saccato misto a gas, rpolmo·n e p1olicisitico o sacch~ bronchietitasichc). La diagnosi diffèrenziale·, argomento molto interessante e difficile, e sce fuori dagli sco1)i prefi ssi. Posso affermare che tutti i fattori della visibilità radiologica della caverne polmonari, cioè il co11le nuto, la forn1a, le di111ensioni, lo stato del Lessulo polmonare circos•ta.nte, sono valeV·O ~i ed applicabili anche nella schermografia. Il pneumotorace 6 l'idropneumotorace, quando l1an no raggiunto una certa esten ione, sono h en riconoscibili con la schermografia . Si possono .1 pprezzare abbastanza h,e ne le condizioni de.I parenchima polmonare compresso, le condizi·oni del polmone controlaterale, l 'eventuale ~postan1ento dell'ombra mediastinica e la coesistenza 1d'i aderenze pleuriche a telo di tenda, a cuspide, .o· cordoniformi. Le sottili falde di gas 11el cavo pie.urico, espressione di pneumotorace iniziale, non sono apprezzabili con la schermografia e anche con la teleradioigra fia il pnet1motorace inizia.le sfugge se non si è de.1terminato l'ispessimento della pleurai visoerale che lo metta i.n. evidenza. Le / Or1nazioni rotQndeggianti od ovalari opache,, a contorni netti sono in ge nere ben documientabil i con la schermografia. Nella inter pretazione di.agnostica di esse bisogna avere grande prud.en za , considerando che non ~ possibile formulare la 1diagnosi solo in base al quadr.o radiologico, non avendo cara1tteri patognomonici, .ad eccezione che per qualche cisti dermoide con inclusione di denti. In questi casi bisogna prendere in atJtento esame la sed'e, la forma, il numero, il grado di opacità, lo stato del polmone circostante, 1c stato della 1

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PRi\.TICA

pa~te

toracica, delle pleure, e tener conto di 1tutti i dati anamnestici, clinici e biologici. L e ~pEirdiafanie die.i campi polmonari in sog~etJti sofferenti di asma Qronchiale o di enfi sema p-0ln1onare, son.o bene appr~zabili nello schermo·g1-amma e cosi pure la posizione prèvalen temente inspiratoria della gabbia toracica, quando ~ presente, si rivela con la tendenza alla direzio·n e orizzontale e con gli spazi intercostali espansi. L 'ombra cardiovaiscOla,re 1è sempre bene esplorabile con la schermografia e son.o agevolmente apprezz«):bili gli 1eventuali ingrand'i menti toLali , parziali di essa, gli sposta.1nen•ti, le alterazioni 1norfologich.e. ll~tengo molto utile la schermografia per una sempre r11igliore oono~ cetnza della m ·o rfolog ia del cuore e d ei grossi vasi : permettendoci la visione d 1i un numero grandiss imo di immagini ca~dia che , osservabili ra·pidamente, scorre·n do il filmo, ci dà la possibilità, fino a<l un oerto pun to1, e tenendo conto delle variabilità individuali, d'i f armarci un concetJto esatto ·del no·r male, del limite tra norma le e patolo·gico 1 e del patolotgico , per quanto· riguarda l'ombra car,d iovascolàre. Inolit:r e vie11e facilitato il confronto d elle dimensioni del cuore con quelle della gabbia toracica, per chè il tutto è ri pro·dotto su di una superficie molto risitretta e quindi più .agevole riesce la valutazione all' occhf.01 dell' osservatore, per quanto non molto facile sia stabilire un rapporto tra un volume ed una. superficie. Su 5 mila schermogrammi d1a me esaminati , l 'omb,r a cardiovascolare ha richia maito l 'attenzione 120 voLte, cioè nella per centuale del 6 %, ~ia che si trattasse di cuo·r i ingra nditi (99 casi), cl1e di cu,0 ri di dimensioJl·i inferiori alla norma (21 casi). Si sono se.gnala•ti gli ing randimenti totali· ';t i parziali o prevalenti in una sezione piuttosto cbei i.n un 'altra dell'ombra cardiaca . Nei 21 casi in cui questa si è riscontrata impiccolita, essa: aveva l'as·pe.tto del cuore a. goccia , ipoplasie-o, in sede mediana. L 'in grandimento in toto del! '•Jmbra cardiaca è stato riscontrato 58 v·olte: l' ing rand'imento prevalente n ella metà sinistra del cu()re si è riscontra to 38 ,·olte; in 2 casi l'ingrandimento del cuore sembra prevalente nella m e tà destra; in un caso .:_ stata riscontrata destrocardia . Ho avuta anc ora l'im1pressione ch e, attraverso la lettura dei numerosi sch ermogrammi , si possa dare un giudizi.o· sull'indice di robustezza d'ell 'individuo, sullo sviluppo soma1tico del 5oggetto, ne-I suo complesso. Le schermografie non utilizza·te sono sta te 183' su 5000, cioè il 3,66 °~ . Le ca u e che h a nno determinato ciò sono Ya rie : soagetti che non erano starci perfettam ente immobil i ed in ap1

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ne.a i11spiratoria durante la presa fotoschermo- passare inosservata anche n ell'esame rad~ogra­ gralìca., p·ellico1la i1on im·p ressionata, schermo- fi co ordin·a rio, sebbene in misura 111ino·r e, e ,grnmmi trvppo1 deboli o macchiati, sovrappo- al -con1plesso delle ricerch e clini~he. Non si sizioni rd i due jn1magi.Ò.i perchè non si era fat - JJUÒ, ii-è si deve ·dunque imrpu•tare alla sola lo scattare il meccanismo iper lo scorrimento scherrn ografia quella eh.e è una deficiem.za di d ella pellicola, tratti di questa ch·e hanno pre· t-.u tta la med'icina. 1d iagnostica, ra.p pr-esentando so. luce. In tutti questi casi si son.o fatti torna- il limite di errore insito. in tuit le le indagini re i pazienti. p er ripete.r e l.q: schermo,g rafia o · me,dich e. · per prat.icare ad essi la radioscopia ò la radioPosso dunqu~ affermare che la schermogragra~a. Gli inco·n venienti . elencati ooin un.a· ma1gfia n ell 'a1rtb·iente militare s1 è 1dimostrata mol·gio~e .a1Ltenzi:one ·da part~ del personale tecnito utile e ricca di iprometten•ti risultati. co, si. posson.o cei·tame·n te rirdurre al minimo, Ecco j va11taggi derivanti dalla sua appli• ma non del tultto eliminare. caz1one. : 1) pos~ibili,tà di esamin.a re co•n ten,ue speCONULUSIONJ E GIUDIZIO RIASSUNTIVO SULLA sa 1tutte le reclute che arrivaino· ogni anno ai SCHERMOGRAFIA IN GENERE E SULLA SCHERMO- Corpi ; GRAFIA NELL .ESBRCITO IN PARTICOLARE. - Sulla 2) nolevole· ra1p idità e spe•di.tezel'.l d,ell1'e• base dei risultati che ho1 a·p ·p,r ezzato ed esposti ~ame; e che .d'eri,·ano dall'applicazione del i11etodo 3) 1r1a~sjn1a utilizzazione nell'impiego' del schermografico n e:i presun ti sani e n ei pre- p1ersoriale Jnedico e tecnico; sunti 111alat.i appartenentti all 'E&ercilo, mi sen4) I)O·ssihilità di rtrasportare l 'apparecchio . to autorizz.ato ,a,d affeamar0 che 11'el giudicare n elle varie caserme, senza distogli·ere con spo-· tl~ll 'effetli vo r.en1dime.n to della schermografia, stame11ti i militari dalle istruzioni e disturn on bisog11.a a,b·bia·n donarsi ai f.a cili entusiabando in misu.r a minima l 'attività adde trativa sri, affern1a11do che con essa si o•Ltengono ridelle reclute ove venga adottata l 'autoamb·u sultati pari a quelli che dà la radiografia OTdi- lan·za scl1errno1grafìca. Questo ~ in1po·ssibile otnaria, e neppure bisogna emettere giudizi ec- tenere c·on qualsiasi altro mezzo id i inda.gine. cess iv arr1·~n t.E.. rigorosi e dire che la schermoTutto ciò _co•n ferma quanto già ho potuto gr.a fia serve poco o nulla. · .assodare in un mio prece.denite lavor01 e fa eQuesta v.a con siderata come una indiagine a sprimere ·parere favorevole ·p er l 'adozione sisè, che occupa cioè nella semeiotica r adiol ogi- stematica della particolare indagine nell 'Eserca un poslo tutto pariticolare, con ·c arat te-ri é cito, no11 solo oon finalità selettive di massa fisiono1uia special i, insiti nella natura del menelle reclute, n1a an·ch.e co·m -e m'ezzo diagnostitodo. Essa ha dei limiti di rendimenito, che co nei p·r esun•tt malati, insieme agli altri meznon si possono, n è si ·d'eivo no sup~rare; p€r- zi di indagine r.adiolo·g ica. tanto non le si deve chied·e re quello che non Non intendo con ciò dire che la sch ermoè in g·rado ·d i dare, ma .n on si deve n~mmeno grafia possa .e ·debba sostituire la radi ografi.a 111etterla tutila d.a parte, afferm1a!Il1do ch e non d'iretta e la radioscopia, so·]o intendo affermaserve a i1ulla. Un 'reperto risultato negativo le cl1e essa può essere adoperaita n ei presunti con la scherm ografi8J non ne i!n,f irma uno ri- malati, come €1Same idi orientamento iniziale, sultato i1.cJsiti"\1 0 nel radiogramma ordinario. ch e p·erm.etta di faro una selezione tra i casi Nel can1po di aipplicazione .alla tmeidicina pet i qual~ è sufficien te da sola, e quelli i n cui militare-, è indubb~o eh.e la sch ermografia laoccorr e e si impone la radiografia ordinaria e scia· ne11. Esercito qualche individuo .affetto. da magari tutte le; altre indagini clinich e e di laform.a i11filLrativa t.u bercolare. Ma ciò. non com - bor~torio. pro1nette, in linea di massima, la sani1tà. degli· In attesa eh~ venga diffusa l'adozione delle altri, ancl1e perchè l e formei che p.o ssono· s-fu1gp~llicole..dJeJI formato lp:iù gratn1de (1nm1.. 60 gire a questa mda.gine n on :5on.o· quelle evolu- per 60), cl10 certamente renderann.o di più, tive, ·di rapido decorso, le bacillife·re. Quindi con le lir11itazio·n i impo-ste dalla naitura stessa del! 'indagin e, che credo d 1i avere ben ·p recisa11on vi è da nno- collettivo . Il danno individuate n ella r elazione, con gli accorgimen1ti di tecle potrà essere riparato in un secondò tempo, tenendo presente.. che il militar~ è sotto1post.o: a nica che si sono dim·ostra•ti utili , con un buon co11tinuo controllo1 meJdico; esso. dunque sarà esercizio nie lla le ttura d e1gli sch ermo•g rammi, ripreso in co·ns idera zione per pro·gressione d el- si può affermare ch e il metodo scherm ografico 1a forn1a mo.r b·osa e gìi sarà riconosciu1lo· quel- è un 1po,t ente mezzo a ·di1&po,sizione nell '~same lo ch e in effetti! ha. :E: da tener presente in tut- radiologico degli organi toracici, da ammetti i modi, cl1e la JJercentuàle che sfugge può tere specia]m,.ente in particolare periodi della 1

\

LI,

1

1


[ANNO

LI, Nul\I . 1-2]

'

SEiJO~NE

viita nazionale e in paesi poveri~ 1p er il not~­ vole risparmio che con1porta e per estendere l'indagine all e masse o come sostitutivo di radi·ografie, ovei occorre controllar~. idei fatti grossolani e seguirne la evoluzio·n e . E. na1turale che non deve inancare la stretta colla.borazione col clinico e col tisiologo e, quando· è ne·cessario, bisogna alternarei la radioscopia e la teleradio· grafia ord inaria alla schermografia.

RIA.S.S.ONTO.

BELLI

1

Viene .a n r l1e discus . . o il mon1ento e la sede r>iù opporitun i peri l 'in11)iego della schern1.ografia nel lavoro di selezione d elle reclute. Secondo l 'a11tore, ·per considerazioni di o•rdine pratico e tecnico ,, l'e ·ame scl1er1nografico dovrebbe essere })raticato dopo la terza ,·isita-filtro, e~eguita presso i Cof11)i. Mol•l o utile sarebbe l'adozione di auto·a n1bulanze Tadiologiche per schermografia, che permetterflbbero di es.eguire 1'indagine ai ·C orpi, col 1nini111 0 intralcio al servi zio e all'attivi1tà adclestratiYa delle reclute. 1

1

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Ka~aekliv- untersiichungen

s~J.ettive.

AnnEu

M.

berkulose mit Hi~fe der Schirml)ildn.hotogrophie·

L 'A. cerca di mettere ~ punto lo staLo attuale della sch ermografia toracica nell'Esercito , ambiente particolarmente. ada•Lto al suo impiego. Consid·er.a il rendimento1 del m~to.do1 nei soggetti presunti sani e nei ·p resunti malati. I primi sono rap1)rese:nta1ti d.a, gipvani reclute della Classe 1923 , che, ·sottoiposti alle, tre visitefilitro e dichiarati idonei al servizio militare incondizionato, erano da 1p-,:esumersi sani an che dal punto di vista delle affezioni toracich e; i secondi sono rapp-resentati da so.ggetti a1ppartenen1ti a varie Classi, ricl1iamati 01 trattenuti in ser,rizio, e inviati all'Ospedale Militare in accertamein1to diag·nostico, perchè a ccu savano .affezioni toraciche in atto o, pregresse. Dagli csa1r1f schermografici così praticati sono· affiorati i11teres . . anti risultati che giusttificano in ·pieno. la introduzion.e e la diffusìone del meto·do nell 'Esercito ed in pariticolare nello espletau1en1lo delle o·p-erazioni di reclutan1ento, cl1e, ]m, tal n10 do, so no1 rese molto1 più 1

23

PRATICA

chir111bildaufnah-

Fort-cl1r. Ronl genstr., vol. 61 , pag. 35,

durch

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l..T,

Nu~1.

1-2]

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. WALTER

ZAKOVSKY

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[ANNO

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Altre indicazioni bibliografiche sull'argomento sono riportate nel lavoro del I' A. pubblicato in cc Riv. di Patol. e Clin. della tuberc. n, a. XVII, fase. II, sopra citato.

TRIBUNA LIBERA CLINICA CHIRURGICA DELLA

Il.

UNIVERsirÀ - DI

PrsA

L'influenza delle mie affermazioni sul problema dell'appendicite. Prof. G·rNo

BAGGIO,

diretrtore.

N1el 1~935 docun1entai co1n reperii c linici, ope.r atori ed anato·mo-pa1tologici che I ,.appen dicite non è la malattia ·d·a infezione che si crede e la presentai con1e dipend'ente invece da perturbate, azioni ·d igestive. . Nel 1936 ne p0rfezionai la patogenesi &econ·d o il conceitto di malatlia sensibilizz.ativa. Lo silesso anno addussi categ·oricamente a p1ro,·a delle nuove vedute il fatto che l 'app endicite no11 si presenta associata a per.i to,nite se l 'appe11dice non ò perforata e p·r o·por.Si alla Società J talia11a di Chirurgia di studiare questo .argornenit.o ridotto, al 1tema « la. p,a t ogenesi della periLonite da append1icite ». L '.in vito no1n fu accolto. Nel 1937 trassi allor.a le deduzioni per co nto ' inio e .all'Accademia Lancisiana dissi: a) che, se fino allora ! '~appendicite era curata logica m.ente con l 'operazione d 'urgienza diretta ad asportare I 'appendice al primo insorger1e dell iin feziione e quindi •p1rima che ne fosse in1tere&sato il peritonieo, da allora, con. sideraitu che di · infezio•ne non si tratta, che l' a1 terazione dell 'appendice si stabilisce colla rapidità .d 'una reazione chimi ca, eh.e se tale reazioì1c 1Jorta al~ ·p eritonite vi porta allo stesso s uo i11sediartSi e se la peritonite non insorge 5ubito non si forma più, l'operazione d'urge·nza non è più giusitificata perchè o è in11Lile o diventa pericolosa; b ) cl1e la J..>er~ton,ite da appendicite si C01m batte :riù proficuamente con mezzi astensionisti ci, che propon·evo e, oittenuta a questo mo. do la ri &oluzione della peritonite, l 'operazione radicale di aspor1tare l 'appendice ·per evitarè 1

1

1


(ANNO LI, NuM. 1-2]

il rir>etersi del pericolo di morte diventa innocua; e) che i risulitati dei casi trattati a questo modo conducevano .alle 1Seguen1ti conolusà.oni: operando ·d1'urgenza si rnandano1 all'altro mo11do dei malati che potrebbero salvarsi, Operando a, freddo previo i~ trat1tamento consigliato si può perdere qualche malato che salvarsi non può. . Le 111ie affern1azioni e i miei consigli non ebbero effetto, tanto che nel 194:1, ~n, un resoconto del mio lavoro richiamai tuitti coloro che possono, .f~rlo al dovere di ·demolire « la congiura del silenzio ». Il silenzio fu rotto n·el N. 5 del « Le Forze Sanitarie » ·del :1942 con un articolo di G. Stradiotti, 111edico di Cremona, che metteva in rilievo il d'isorientamie nto da n1e po rtato nei medici prati'ci e · si augurava ch'io ri1tornassi • • a sp1egarn1i. L 'ocr,asione era pro·p izii e se n e 6areb1b.e p·oluto ritrarre oip·e ra assai utile se l 'argomento fosse stato tr.atta to sulla guida del problema e$altan1ente riconosciuto· da Osvaldo· Bajardi medico di Milano che in1terve·n.ne a conte-starr lo crittoi di Strad.io•tti e si espresse così : « Novità costituisce Ì·n vece, almeno• · per me, l 'affer11iazione del chirurgo di Pisa « chie tutte l~. appendici ·destinate a perforarsi si perforino arli i11itio, fin dal primo mani~estars1 d ell 'attacco appendicolar~ . Quesito è il punto es-senziale d ella ·d'ottrina ·del Baggio e su di' esso si de,;e concentrare la critica per accoglierlo -0 respinge1~lo. Se il Baggio ha ra·gione su tal pu11to 1 cr.etlo per quanto 1p1recede che il suo "Sist1e111 a terapeutico astensionstico si debba accettare se1ua alcunai ri.serva ». Lo svolaime· n'to no1n fu invece qu,ello pre0 ronizzato. Ma un ceI'lto1 interesse ne derivò lo stesso. ;Dopo un mio articolo pubblicato nel 17 .al quale a'revo posto come titol01 cc per 1 orientamento del medico pratico sull'appendicite », seri ssero Ì1Tll n1eri to : Spartaco Minelli, Primario medico del I 'Ospedale I\faggiore di Bergamo; . · Vit1torio .Puccinelli., Primario chirurgo de.gli Ospedali di Roma, incaricato di. pa1t~logi~ çhiruTgica (II cattedra) nella ·R. Un.1vers1tà d1 noma; . . Giorgio Iacobelli, Maggiore medico della R. Ma.rina .. Sanite Solieri, Direttore d 1ella· Divisione -chirurgica del! 'Ospedale G. B. Morgagni in lForli. Vincenzo Aloi, Chirurgo primario e direttore ~anitario d ~ll 'Ospedal~ 1civile di Cata1tlarP; 1

1

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25

SEJ;IONE PRl\.TICA

l

1

1

:w-.

GioYanni Cavina, Chirurgo e direttore dell'Ospedale S. Giovanni di Dio in IFirenze. C.on1.r ,lessivamente 3 rnedici, 4 chirurghi e un n1edico di Marina. Ne •è rjsulta1to che: . ,dei tre medici, Bajardi ha scr~tto quello che ho r:iferit·o , gli .altri due grid1arono invece allo scandalo; d ei cl1irurghi, Solieri e Cavina lodarono i loro :risultati con int1ervento1 d'urgenza che li indu cono a oontinuare nello stesso sistema : cc ~la aggiungo subito (scrive Cavina) intervento 1nnn sistematico, come vorTebbero aleuni• ». Pu.ccinalli, .che ha con1inciato a 6crivere: « A .1ne sem.b ra che, anche in questa con troversia, con1e in ta·nite a1tre simili occasioni, si possa aff.erm are che la veri•t.à sta nel mezzo » e mi ha indotto a risponder1g li ripetutamente con 1tre articoli ch1e hanno per titolo: cc Le oscillanti ·b asi dell'interventismo d'urgenza nell '.a!.P'Pendicirte »; cc Empirismo e scienza »; cc Alla scie11z.a, no:c. si può Tin·u ncia·r e » nell'ultimo a-rticolo si è espresso •C0 SÌ; cc Accet.to la definizione di Baggio del mio en1pìrismo: '' metoid o pratico ·d erivante d:al1'esperienza '' e, per quanto Tiguarda }a cura dell 'appendiciJte acuta, mi a1CCO!D.tento di ferma.r mi ]ì senza 1passare alla '' ·&ci·enza " e alle "leggi " ». Aloi , che ha provoca.to a fare come dico io (cc 11el semestre 1942 i casi trattat~ so-no dive11uti frequenrti n, scri,1e testualment~: cc Ed allora ·do;po1 tanta lunga esJ)erienza... io ho dovuto don1andarmi ansiosamente se ·pe,r caso il metodo dominante d'el pro11 ta intiervenlo armato ·da me sostenuto... non do- ' ~esse essere responsabile di alcuni casi e dei quindi ci casi letali su 511'7 appendici1ti acute di cui io parlo a pag. 7 del mio resoconito » E si rivolge ai medici: cc Per dire loro che in quesito primo mo· rr1ento· essi · dovrebbero mandarli questi' casi ' al chirurgo che voglia trattarli come ho detto. Sarà questa in pri1110 ten1po la pietra di paragonie 6ulla bontà del metodo e più tar~ co~tituirà una tesitimoni.anza autorevole efficace ed obbiettiva dei risultati eh~ otter1·e;n10 ». Iacobelli, maggiore medico di l\larina (che port:..a l'esperienza! di chi deve fare e il medico e il c-l1irurgo) ha scritto : e< Ora è un fattto che quasi ~n1pre 1'appendicitico non operato per causa di forza maggiore guarisce con il trattamento medico '>. Dunque. il problema, dico, non fu svolte> 1


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tl IL POLICLINICO

come do·vie va, .m a ~· ·pilr tuttavia risultato che, da partle d1i chi rigetta 11 mio indirizzo non s·è .porta1La contro· di e&so ragio•n ·e miglio re che gli· afori.smi del passato (e piuttosto attenuati), clii invece il mio indirizzo ha voluto co·n siderare alla st1'.'1egua dell 'esperienza, o ha ricono5ciuto che ·d ev' essere studiato nella sua e&se11za doVtrin.ale (B.ajar;di) o ha saputo dire che è confermatto da fatti (Tacobelli) o l 'ha addiriLL ura acoettato• corri& nuova .regola di co·n dotta dopo esse:ne stato co·nvinbo sostenitore del co 1nt~rario· (Alai) . Ac·che iri riferimentoi al... con cetto !teorico fu fatto qualche passo, perchè BajaT<l'i ha scr~tto di « metodo n e di « dottrina » miei, Puccinelli ha se.ritto di cc i.p otesi patogenetiche di Bag·gio », Cavina l' ha deillta cc nuova ·d o·t trina » (e quest.a espressione di Cavina ha n1olto valore in quan_to ch e nel 1937, quan·do riferii alla· Società Tosco -1 Tmbra, egli disse invece che la ·sp1ie·g azione ch:io davo dell 'ap pen1dicite g li sen1br~rva cc o·p inione assai az.zardata per cui occorra una di.m ostrazione più convincente»). Aloi l1a intitolato l 'articolo di cui dièevo cc un nuovo i11cl'irizzo di cura chirurgica ». Così c he sem1)re più mi riescono· estrane·e alla re.altà le parole con le quali il Se·g·retario Nazic111alc d~l Sindacaito1, Sena'to.r e R. Bastian.elli, h a posto termine alla discussio•n e sul cc Le. :b,orze Sanitari.e » ricusando e dimostrando , di no·n av.e re nemr11«~no b ene int{3sa la richiesta che g li era stata rivolta nel mioi ultim o articolo, di intere&s.arsi af.f in chè i risultati ch e noi otLenian10 fos&ero co•n Sltatati da chi vuol0 e anche ·d a chi noni vuo1e. L:n,a l ettera che _gli scrissi a chiarin1ento, con I)fe·g·l1iera di pubblicazio ne, e1bbe1 la risposta seguen le : « Ho rice·vuto• lai Vostra lettera e sono dolente di non a. ver'Vi risposto · subito Ho· pen&1 to b e11e alla cosa ed ho deciso ch e non ~ opp ortuno pubb licare la Vos1tra ·1e1ttera . La discussione su ql1esto argomento io r eputo· d ebba esse,re r,l1iusa defin:itivan1en1te ». Vi ceversa, co111e ed1izione di « Le Forze Sani tari e n l\0 111.a 19!3 è stato pu·~blicato un suo scritto cl1-0 h a per titolo· cc Lo sta1to aittuale del le i11dicazioni per la cura dell 'ap pendicite acuta ». P-er q ua11to 110· capito , l e indicazioni dovrebb ero e&sere le seguenti: « La cura dell 'appencli cite a cuta non perforata e perforata diagnosticaita 1tempiesti va 1nenLe è l' interv:ento precoce. La questione è ri&olla d efinitivamente, e ncm v 'è bisogno di . . re VJSI on er. A p11endiciti i.n via di limitazione con for1

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mazio11e di tumefazione co,n tene•n te -0 no pus dehbo110 esserie cura1te conserva1tivar11ente. La veritonite v~ curata ch1irurgicamenteall'inizio q.u ando ~ in via di progresso. L 'intervento è utile e relativamente ben.i·gmo . Se la diftusio:ne è vasta e le cond1izioni generali sono gravi, l ,1nl·er,·ento giun.ge in mo1m ·e nto· no·n fa vorevole e non deve essere ·es.e guito se non·- per i·n·djcaz ioni speciali, ad ·es. raccolta libera ) ben. dimoS1tra1la e a·r en.abile e solo se dopo1adeguata preµarazion .e lo stato generale migliora ». Non posso· tace1~e. che tali- ·c onclusion'i mi fan110 i ·impr~sione di molta acqua buttata sul fuoco dell'interventismo d 'urg'enza che erava11 to .abi Lu.ati a v·e•der divampare, ma ch e .p er lo n-ie110 aveva un significato preciso, menll""E' fra le n tolite diSltinzi.oni che si richiedono ora sarà b e·n difficile che chi incomincia sa·p pia orien1arsi . Ma veniam.o a q}1alche cosa di più sostanziale. Qua le è la giustezz.a di questo contegno che ra'J_Jpresenta pure il frutto cl'i indagini bibliografic he e ·di {3Slperie·nza personale, asson1n1ante unJ ci nquantina di pagine? Co Jo di ce Ba&tianelli stesso alla fi11e ·d el suo non indiffere1nte lavoro: « Co11clusio,n e è che la mortalità per ap, pienclic jte mositra nell'insien1e una cur,ra ascendente n. Ql1ar1do si pensi ch e il materiale b·i bliografico oo nsultato in ar.gomento da !BastianelJi si e ~tende p eir un perio do di 45 al1Il1i , parrebbe, di doYer dire . che fa cendo al modo sud.d'etto si . di1nostra é:li iessere fuori strad.a. Tale giudizio tro1ra conferma anche nel disaccordo pur·e segnalato1 da !Bais tianelli , fra mortaliità ~p,er appendici1~e (ch e ò in aumento) e n1ortaliLà per ·p eritonite soo.za causa dichiarata (che è in din1inuzio;n,e). Infatti io p·enso cl1·e il disaccordo sia spiegab ile co·n· la maggior~ tendenza già da anni .d'imostra ta n e.i casi senza prec isazion~ di ca usa a procedere con 111eizzi ch e almeno, ritardano l'intervento. [Baslianelli scrive in\ ece: a La chirurgia rispo nde ch1e la n1orttali'tà op·era l ori~ · è nulla o quasi nelle appendiciti operate nelle prime 24 ore e quin·di non può essere riter1uta respo11sabile, e ch,e solo1 lo è il ritardo n 1ella cura. Se qu·esto non avven4sse la mortalità per appendicit e dovreb~, ridursi a queil . ntinin10 inevitabile in ogni malattia di ~a qualch e gravità ». Ma personalmente 11on può fare a meno di domandar si : « Se Ja chirurgia •non vi è rius·ci1t.a ora che la Slta •tecnica· e le or ganizzazioni di soccorso 1

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ha11110 raggiunto• una notevole perfezione, potrà far lo quando una prop·agand'a b en diretta per l'ir1tervento· precoce e per un comportàn1ento i11edico e ri·goroso nel! 'inizio di ogill.i .caso di affezion-ei addominal e acuta avrà con~vi11 to i medici e il pubb li c 0? O l'avv~nire è 'Solo nel] a c.u ra di attesa s~stematica? ». Sol1ta111to che si crede in dover~ di aggiungere: « A que.sta. dom·a n da oggi do·b bi,a mo ri'Spor1dere no, riaffern1ando che· 1per prin.ci pio ~ per C·speri enza prati'cQ. la cura iniziale. tempestiva può p:rerv,enir~ le co·n 1plicazio ni ». . Al che altri p.o.trebbe. ·ohiettare: ìl fatto• 'che « 1~ curél ini zi~le tempestiva p·u ò prevenirie le .complicazio·n i » è da riten1ersi argom•ento sufficie:n1te i.»er etscludere ch e l'avvenire· sia proprio nella cura di' cc attesa si·sttemati~ »? Perchè lo si.a è necessario dimostrare che mediantie l a cura di attesa sistematica le cc co·m plica• • • • • z1on1 » 11011 s1 p revengono· 'QI no n s1 guar1sco·n o. E siccome a me risulta invece ch e si pr everngor10 e si guariscono, vo·g li 01 agg iung ere cl1e « fuori strada » ·è, non la ·Cura ma tutto lo s tudio de.Jl 'a ppendicite quale si fa ora , e per lJersuad'ersene b asta rii.levare nello s:oriLto stesso di Baistian elli, oltr0 al p1a radossale risultato del] 'aumento di mortalità, le innumerevoli clisco·rd.anz ~· di opinio,ni e di cifre, che dall 'A. stesso s ono se1gn.ala te. 1

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d·o a fr eddo premo il trattam ento consigliato si può pe rdere qualche mailato che salvarsi ' non puo. Questo concetto richia:rp.a a tutt~ le singole tr:agedie ·c he :s~ nasco,n ,do·n o sotto il sigm.ificato 1

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co111plessivo dei numeri, e dovrebbero ammonire cl1e .n essuno può dettare indirizzi opera torii ii..n argo,m ento ·di attacco' appendiciti co ,&enza a v·er preso 0o·n osc,13nza diretta di ciò ch e .io ho avuto. la fo·r tuna di co;nslalta.re e sulla sua guida oitten.e re. 7 ottob·r e 1943 .

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Lo i&tudio sulla· cur:a di una 111ala!Ltia n o11 po:riterà 1nai a buon risultato se D0!.11 ~ia s tata detGr1r.linata ·a lmreno· la. natu-ra ·d ella m a lattia da curare, e nel caso dell 'appendicite questa pre1n essa richi ede eh~ ci si fermi rpir ima a Sltudiare sulla sua anatoim ia pia tologica . Qua11d·c ciò sia fatto non si parlerà più (probahil111ente) di appendicite e sue <' complicanziio1ni >> e Jton ci si attarderà a rintr·a cciare il n10111ento. e. i sinJlo11ni della perfo:r.az.ione; e voleir1do procedere a traittan1ento conser vat1vo (dell 'attacco) si in1parerà cl'le ogni ttrasgr essione a11cb c minima dei severi amn1aestram enti ch e per esso bo· dato1 può avere consegue11ze disastrose, per cui si capirà di non P"Oliere affatto· inglobare il trattamento da n1e consig1ia1Lo col tra'tta1n-en.to astensioni.stico, in genere (sia pure quello di Och sn er) e si comprenderà la rag ione ·p er la qu.ale mi trattengo da i)ubl11icare a questo .p roposito risultati num erici e indefessan1ente persegu o in,rece. il n1i glioran1ento e il con·s olidam ento di q11elli clinici in gen er e ; i quali sen1pres più n1i inducono a ripeter e la conclusione espressa alla Lancisiana i1el 1937 e già qui riportata , cb ie operando a~nrg<mza si ma.n1da1n o all'attiro mondo <)ei nuilati che potrebbero salvarsi, operan1

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SUNTI E .RASSEGNE MISCELLANEA. Le applicazioni locali dei sulfamidici. (II. TEco·z . Praxis, 21 g·enn,aio 1943J. Le prim.e pubblica·zioni sulle ap1)licazioni Ic e.ali ·d ei sulfamidici rin1onta al 1936: Iaeger li adoperò per la cura d elle lesioni dern1atolog·i che e vaginali. Poco più tardi Cuilleret li ad op·erò nelle inf,e zioni streptoco,c ci ch e e sitafilo coccich e della i)elle sotito fo~ma di pomata o in. 's oluzione 6otto forma di impacchi umidi. Co·n statò sem.p1r e una disinfezione ra p·i da delle lesioni se11za irritazione dei tessuti adiacenti. Iens en, Iohnssrud e N·e.lsion instituirono studiii i&ptlrimen1Lali: infetrtarono con una cultura di stafilococco aureo lesio.ni pro·dotte m e di ante fratLure esposte delle ossa di cavie . Nella serie di controllo (7 cavie) l 'infezio11ei si deter1ninò n el 71 , 4 %, nella se1i.e (1110 caY ic) trattata co,n ap plicazio1ne di n1·ezzo milligramn10· di su1fanilan1ide sulla l e5ione l 1infezione i ebbe n el 20 ~{ , ed iufineJ .n ·ella serie di animali ai quali fu iniettato s·o11Lo cute m ezzo· ;n1illi·g rarn1no d i sulfanilatnide l ' infezion e· si eb·b e in più d el1'8·0 %. l~ iò ~i spiego. con il fatto ch et con I,ap· plj cazione lo cale la con ce11trazion e del far.m aco ra·O'giunge la proporzione di 200 n1gr. per l 00 c~11c. , m entre con l 'iniezione sottocuta·nea tale proporzione è di 15 m g. per 100 em e. 111 39 cu. . 1 di fra1Ltu1..e con1 plic.ate .e in 2 casi di lussazione co mp licata n ell 'uon1 0 m edianle l 'aprlicazione locale g li s1tessi autori riusciro110 sempre ad evitare l ' infezione. Procedettero innanzi tutto allo shrig lian1ent10· co111pleto del le lesio11i seguito dal} 'emostasi et dall 'introdu zio11 c di 5-15 mgr. di sulfamide cris tallizzata ed infine da lla chiu ura primaria della :pelle. Thomson r h e ha trat1tato nello ste 50 modo r1u1nerosi casi di frattura sostiene ch e l ei ap· plicazioni locali associate alla son1n1 ~ni ~razi.o­ n e orale di sulfamid~ ono n1olto effi caci . A1Jalogl1e comunicazion i fa, ·or evoli sono b~­ te fatte da numerosi chirurO'i di tutti i paesi. Kcy racc0111anda il sulfa•tiazol localn1 ente per 1

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le feriie 1operatori·e e per via orale in caso d ' inf~zione

piogenica. Livingslon in J3 mastoilldi.ti acute ha constatato una riduzione del periodo post-operatorio e un aumenrto ·della pt;roontuale d!i guarigioni primarie in seguito all 'applicazione locale di sulfanilam.ida o di sulfatiazol. rl'hl(),111p~on, IBrabson e W~lker raccom·a ndaJlo pe1,. ia cura della peri1lonite ! 'iniezione di 8 mgr. id i r&ulfanilan1i·de per via intraperitoneale e di 4 nigr. nei tessuti della parete dell' a9,do1n·e. Secundo fl errel e 1B rown il mi glior rno doi di applicare la sulf~ni~amide o il sulfatiazo1l è quello <l'i fl(lre una sospensione concen~rata in una soluzione isotonica. Ha"v king ha .dimostrato che la ·m igliore pro·tez.ione co·n.tro la gangrena gassosa è costitui1ta da.tl 'applicazione locale -di 6ulfamide, meglio di suJfatiazol, ~ssociata ad iniezione di antitos:sine. . Il trattam·en~o ~ tan1~0· più ef.ficace ' . . . qua11tQ p1u precocemente in1,zi.ato. Colebrook e Francis hanno ottanulo buoni ri5ult..ati pro·ced·e ndo alla pulizia d ella lesio1n e, cos_?arg~ndola ·di :p·olve1·e di sulfanilamide e quindi coprendo· con compresse imbevuite di acqua salata. Il sulfa~iazol è meno efficace co11tro gli 1&treptocchi e più contro il piocianei e il proteo. Coperr1an ha impiegato1 con ·d ubbio success0 l 'irrigazione con sulfamidici n e.I catarro na&a.le. Cosgrove ha utilizza1to con . più vantaggio u·n.a so·l uzione al 0,8 % <li sulfanilami de come bagno oculare nel trattamento del tracoma. J:lei,n 1 e Tibbets raccomandano· un traittamento identjco (soluzione al 5 % di sulfanilamide ~ acgua salata) per la congiuntivite gonococc1ca. Mayo e Miller adoperano una· soluzione di sulfar1ila1nide al 0,8 % per irrig~zione o compre5se umide do·p o la resezione posterior·e o adclomo-peritonea.l e per il cancro del retto. De.y h a utilizzato co n pieno· su ccesso soluzioni o '!Y.ùmate a b·a se di: sulfamide a1 215....5 % per il trattam€1fllto idi varie lesioIlli; '{)UTu·l ente: s·cottature, ulceri, ascessi, oelluliti, ecc. L 'u so di pomate a ba·&e di 5ulfamidici si è ra1Jidame11 te diffuso. Kenney, P embroke, Cha1tard () Ziegler l 'hanno adoperata in 69 casi: di infezlio11i cutanee (ecz·emia•, 1d·e1rmat11ìte ).Se>borrocia, i1npeitigo, a cn e, folliculite P,atterica, fu;ru11colosi). 1\n,a lo·g o succes.s o, hanno avuto dallo stesso 1netodo neì trattamento di 33 casi di scotta'turB e 33 di ferite. Vaal e 1\..lepser in 140 c~<Si d~ fer·~te con i11 {ezione piogena hanno avuto· dall' applioazione delle poniate al 10 % di sulfamid'e e 2 % di allautaci11a risultaiti migliori d ell'applicazione diretta dalla polvere di sulfamide, forse perchè la aontinua iazione d el farmaco in forte co·n contrazione ostacola la proliferazione del te&f.)U to sano. Per quel c he riguardai la 1Lossicità dei sulfa 1

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1ni<lici a.]JJpli cati localmente l e p1~eoc cupazion1i der1v.a11Li dal maggiore assorb·imento o:rorio da una superficie rr1olto estesa sembrano· esagerate. È :ovvio che i pericoli non possono essere n1a5gi0ri da quelli dati dalla so1r1ministrazione orale e parenterale, a meno che la d'uriata dell 'app.Iicazion~ e l'este,n sione della suj>erficie d assorbim~nllo 1 siano tali da determinare una con·centrazione detl farmaco nel sangue 1tro11po· alta. . L 'ind:a·gini clinich·e e 6p·eri.m·entali ha11no· per altro din1ostrato che i sulfamidici non h.a1•no un 'influenza inib~tri ce sul proce,sso di riparazio•n e d ei tessuti sani. Per quel ch e riguarda il modo d'azione dei prodotti su]famidici la quistione ri1ha11e ancora aperta. Si arhmiett-e generalmente che l 'aziorte ifl. vitro varia da una leggera batteriostasi fino a<l1 una certa aittività b·a ttericida in rappo-rto alle co ndizioni dell 'espierienza. Alcu·nfJ so·~tanze di -OTigine a.n~male o batterica di111i11uiscono il potere dei sulfamidici sui bat.teri. t"'atto im.p ofltante·, perch~ le infezioni delle ferite sono quasi sempre piogenich~, questa soistanza inibi1trice è sempre presonte nel pus. Ia neway ha trovato ch·e l'acido para-a111ino-benze11e deter.mri.na la batteriostasi delle ·c ultu.r e pro,v enienti dai s-0ggetti soit topo~ti a: trattamento sulfa.n 1idico. Qualu11que sia la forma di applicazione lo cale è necessario pulire accuratamente la fe1~ita. e sbrigliarla largamente, allo scopo di liberarla di tutlti i tessuti mortificati e di grumi di sangue ch e imp·edisco•n o la p enetrazione del med'ican1en1to. Seco11do Long p er ottenere un effetto· u til&ed evitare p-0·&sibili intossicazioni è in·dicata la doi;e di m .g r. O, 1 al giorno per cmq. del tessuto sul quale si applica il farmaco. DR. 1

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· ·-~ La resistenza alle operazioni. (E NoYAC.K. VJlien . P.1ediz. Woch~nschrf~, n .. 5. 1943). La poca resistenza dell'organismo. agli interver1ti chi1"llrgici ~ di rado imputabile al cuore: il pericolo è rappresenitato ·piuittosto, dalla i1ns11fficienza del ciroo lo, dei reni, 1del fega1to e dall 'insorgenza di una •polmonite. La esperienza di moo1ici co1'01n iali dimostra che i popoli 1)rimitivi tolle.r~no· b·ene ~e ope~a~io~.i;. in~ fatti in tali condizioni di vita glr ind1v1dm m·eno resistenti hanno già dovuto1 soccombere da lai tan1ti· o da bambini. Nei popoli ci vili la r~istenza ad interventi chirurgici varia a seconda d el clima, delle abitudini di vita, d ella alirr1e11tazione (l 'ali·m entazione carnea altera la flora intestinale, quindi maggio r fa cili~à di gravi infezioni n egli interveniti sull 'intest1no), d ello stato igie.niico. Gli uon1ini sopportano le operazioni meno hene d·e lle donne (vita più fati cosa, preoccu;paz·io,n i per il guadagno, abuso d'i fu1no e ~i alco10). Le più in1portanti di~fe renze n ella r esi1

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ster-za alle operazioni si osservano però in rapporto alla eità. Così il lattante soppo11ta molto male 1e perdite di sangue, gli .alimenti p overissimi di ferro uon possono sostiture quello perduto·; male sopportate sono anche· le variazioni di temperartura arnbientale connesse con un interve11to chirurgico. . I lattanti sono· poi n1olto se.nsib·i li ai narcotici, il cui dosa.ggio dive·nta .assai difficile; per cui è preferibile op1erare i giovani lattanti in anestesia locale. J_,a sensibilità a•g li interventi è massima subiito dopo la nasciita (soprattutto· durante l 'eventuale ittero) &i .devono perciò eseguire nelle prir11e settir11ane di vita soil o gli interventi: assolutamente indispensabili per la vita. Col crescere del .Qambi·n·o· aumenta gradatamenite la sua resistenza agli atti operativi: numerose .p iccole lesioni !ed infezioni immuniz;z·a no a poco a ·poco l'organismo che quindi tollera senza complicazioni un atto operativo. Però operazi101n i di maggiiore entità sono .to+llerate dai bambini solo ·se si pone ogni cu·r a ad eviitare i ~naltrattamenti di organi e tessuiti, soprattutto gli schiacciamenti e I.a disi·dratazione. Un fattore favorevole è che manca n-e i bambini 11 fattore psichico che è danno so pe·r gli aù ulti. È 1no1to che gli aittì chirurgici e la narcosi so110 mal tollera1te. nella età avanzata: recenten1e11te però una più .accurata sorve glianza degli organi del pazien.te e un ad·e guamento d'ell 'at.to o·pera1tivo allo stato· di essi, permette <li ottenere risulta1ti molto migliori che in pasiato. Così si opere1..à in anestesia locale e si eviteranno i maltrattamenti di tessuti, il raffreddan1ento e la disidratazio·n e; mollo rara1nen'Le si ricorrerà al drenaggio -e al 1tamponame11to. L'intervento va limitato al r11inimo· indri.spèr1sabil~ e com,p letato in un secondo te111pn, quando l 'o,r ganismo si sarà rimesso dalle con:;eguenze della 1nalattia: così in caso di ernia i11carcerata irriducibile (se n on vi sono' indizi di necrosi -intestinale) si eliminerà solo la in car cerazion~, mentre l 'er.nia sarà rimossa iuccessiv11rr1ente, quando l'organismo si 6arà rimesso dal d'a nno subi1to ·p er la occlusione in1testinale e sarà stato convenientemente preparalo. . . Nella c;ol~ cistile ci si limiterà alla fistola b1lia1 e, rinu,nziando alla colecistectomia o esegu&u d'ola al caso successivamente. La gasLroenteroan~sto1no ... i sostituirà la gastroresezione a meno che la sit1enosi sia data da un carcinoma. Si ricordi che il carcino11ia nella età avanzata cresce lentame11te e ci si Ii.miti quindi piuttosto ad in1terventi palliativi. Oltre cl1e dalla età, la r esistenza alle operazio·n i vien e influenzata da eventuali al1tre n1alattie, ifilide, tubercolosi, focolai infettivi e sopratutto dia betLe. I diabetW.ci vannol operati solo in caso di assoluta 11eceosità e dopo conveniente preparaIio1le medica: non in1porta tanto se la urina 1

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co11tiene ancora un po ' di zucchero e se la gli· ce11tia supera il ·n orrnale, putchè manchino a8so1utan1ente i corpi chatonici. Si ev.iterà la a11eslesia generale che sposta l.ai reaz·i one verso la acidosi; nella anestesia locale si iterrà con to della vulnerab·i lità dei tessuti, si useranno quindi per 1~ .iniezioni can•n.ule sottili e ci si li111ilerà possibilmente alla ane&tesià di con .. duzio•ne. I foco·1ai suppurativi dei diabetici de .. vono esse1·e tem:piestivamen.t.e aperiti; ne•l la gan .. gr-ena si attenderà pos·sibilmente la demarca" zio11e spo ntanea, eviitando estese mutilaziooi. 1

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Sull'apoplessia nei giovani soldati. · (.J. l\.ErrLER. Inn. Med. u.. Klin1. Pharm., fa .. scilo X, ottobre ·1943, da Dtsch. Mil. Arzt, n. 2, 1942). . L' A. co11sid'era tre casi osservati di emorragia cer·e hrale mortale in giovani soldati dai 17 ai 26 anni . · In tutti i repeflti non corrisp ondono a quelli dì una propria emorragia m1a ssiva; la massa cruorosa stravasata assume forma a volume di una mela, :verso• i gangli ba·5ali ·D'e lla zona del. la cer·eibrale 1nedi1a" Essa respinge ed è com-· P'TeS~·a dalla trama nervosa del cervello, nla piuttosto che una perdita massiva si rilevano· delle piccole ·e mo1rragie con reazione gliale; viceversa non si notano alterazi1oni o cambia" r11er1t ~ n ei vasi cerebrali in modo da ~ddisfa­ re s ullà ori·g ine della alterazione anatomica. L'etiologia non n e è chiara. Ston·in.g (59a riunione d·ella Soc. di Med. Int. Ted. dal 193·9) già rilevava l<i progreissiva constatazione di apo,p lessie cerebrali nei giovani, ch e egli aouuet:teva a fatti di encefalite, sclerosi n1uJ ... tipla e forme meningee infettive. Nord111an,n , faceva cenno ne l settembre 1926 ai rap1)ortj (Soc. di Patol. 1tedesca) dell 'ap·o .. plessia con l 'ip,erto,n ia, ciò specia lmente n ei giovani i11 ·&tato di t en sione ·psichica , o per isolato spasmo vasale, ch e porta a zon e di anos, sien1ia; ciò era uniito a florti cefalee, emicra, nie, in rapporto an ch e a tcndemza costituzio-nale. Non è da escludersi cl1 e n ei tre casi riporitati dall 'A. vi sia sta to 11ell' ana n1n esi (però n1a.ncante) alcolism o ed abu so di nicotina , ma cerLo vi cooperò la forte t er1 ~ion e p ichica ed un rapporto con influssi m etereologici. N.B.: Cito al propo5ito quanto r iiporitato in un mio arti colo (Forze Sanit., fa se. 8° d el 30 aprile 1942) : Garrup n el l'rl ed . J(linic, 24 ottobre 1941) riiLrovava già che ]a guerra porta un aurnento d'egli insulti a.popletti ci , ch e dal 6 ~f salì al 16 % fra le cause di m.ortalità (in rapporto a qu€lle generali). Con1e mortalità specifica di gruppo deilla malattia, nel 1939 a Lipsia essa sali a l 38-4 0 % dei colpiti, rico,rerati in Ospedale. In I talia invece ho ri~c ontra t o cl1e la quota di r11ortalità per em orragie e tror11bosi cere· 1

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cc IL POLICLINICO »

bral i Eu d·e1 10- 12 ·% in rapporto a quella per .tutte le cause. Og·gi si t i ti e·n e che nella causale oltre a.11'i n fJ u ·so deJ la circolazi1one genera.lei, esisibano falli d i autoregolazione locale per meccanismo - chirn ico 11crvoso; r1on sarebbe esatta la dotJLrina che .i vasi cerebrali sono terminali ma . . . inv ~·C<l ess11 s1 ana&ton11zzan·o per una rete preoa:p1llare. L'insulto apoplettico avviene in due modi : n el prin1.c 1 'emorragia cereb,r ale è ·massiva con spa n·din1ento. nei ventricoli, n ell'altro si ha por arresto 01 diminuzione spastica di afflusso sa11glligr10 in un dato· territorio, con essudazione e richiamo sanguigno nella zonia che p·oi .si r·ar11mollisce. An cl1es qui in maniera pr·ogr:essiva si hanno per p,r imi sintomi : la ·d'eviazio1ne co niugata 01Y1ologa del carJ'o, e,d i segni di e,m . ~p·aresi , con l'aria, che a ·pazie·nte in stato subcomiatoso, sfug·g e dal lato orale paralizzato .... Ne Il 'insieme la guerra con le su.e reazioni estre1n1e ci porta .anche tali quadri clinici nei g iovani, in cui sono meno, abituia li nella vita di pa·ce. D. FERRARO. )

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Sul t rattamento del.le ferite d'arma da fuo eo dell'uretra posteriore. (H. ScHWERDTFEGER. Z·tbl. f. Chir., 19 giugno 119±3). . L'A. rip·o,r ta in su ccintb cinque casi di ferite da arma d.a fuoco dell 'u.r etra posterio·re trattate con un suo· metodo particolare. Il lavoro è corredato. ·da cinque disegni i&chematici ch e ch iariscono la tecnica segllitt a dall 'A. Tale t ecni ca brevemente ~ la seguente: si prepara un· tub o di gomma della lunghezza d'i ci.r ea 601 cm., a questo tubo viene. praticata una l~gatura in mo·do d.a -dividerlo· in. due parti ·del le 1quali una ·è lunga 20 ·cm. e l'altra 40 cn1. ;· al di sop·r a e· al di sott·o della legatura si pra1 ~icano s ul tubo ·di gomma ·d ue aperture che serviranno• di drenaggio ·d·ell'urina 1poichè ltale tubo \Tiene introdotto per mezzo di due ca11delette ri·gide nella vescica per via endoti r e tra le ,da un 1abo e per via vesci cale ·dal1: alLro . Grosso modo si veng·ono ad avere cosi due drenaggi tubulari , ano •p er la vescica e l '.a1tro p1er il fondo de.Ila vescica e per l 'uratra riuniti m:a non co·municanti fra ·di loro e che vengono lasciati a dimorr. A. D o.RIGO . 1

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Rammentiamo / 'lat.eressaate pubb/loazloae : Dott. Pr.o f

r.1ag~io re

F RA C E.NSCO GRAZIANI

Merlico di Complemento : Primario Chirurgo nell'Ospedale Civile Principe di Piemonte in Zara

IL POSTO DI MEDICAZIONE ( RICHIAMI DI CHIRURCIA DI CUERRA ) Lezroni t enute n e ll ' ott<> bre 1940 a g li u ffi c• a li medici de l s uo Settore. Vol. in 16° di pagg. 48. Prezzo L. 1 O + 5 % = 1 0,50 e più le spese poeta1i dii spedizione. P e r gli abbonati al « 1Policlinico 11 od .a qualsiasi dei

n ostri quattro P eriodici, S{'le L. 9, 2 dn Italiia_ Per l'Estero L. 1 0 .40 .

5 f'ranco doi porto

Inviare Vaglia tPoetale alla Ditta LUIGI POZZI, edito. re. Via Sistina n . 14 ROMA.

lANNo LI , NuM. 1-2]

DIVAGAZIONI

Terapia empirica e terapia scientifica. La ter.apia dovre b be tendére a e-uarire I.e mao 1

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_att1e, ad alleviare: le sofferenze .attraverso un p~o ce~s~ ra~ionale che elimini l a lesione organ 1ca ~ 11 distur~o funzionale . E da quando è Rt_a~ 1n.tr:odotto il rr:ietodo; sperimentale la med1c1na Sl e sforzata ·di raggiungere questo scopo· perchè la finalità supr·en1a ·di tuitti gli stu di è quella ·di de·b ellare il rnale, le inda1gini non sono che una necessità d ella -cura. Vi è riuscita la med1ici na scientifica? Non è azzar1dat.o aifferrnara che il suc?esso non è stato proporzionale al lavoro compiuto·. La tera·p ia razionale trovasi a:icora al di '5otto di qu.e lla così detta em1pir1 ca. Grazie al metodo sper.i:n1entale la seconda n1e~à dell 'obtocento e le prime decadi del secolo in. c~rso ha vislo· trio·nfare nuovi procedi-n1e11t1 d.1 cura, c.on1e la vaccinoterapia, l 'ormo1n?tGrap1a, la v1.L<J1nino Lera·p ia, la piretroterap1a, la scbocktcra1)ia cl1e hanno d.ato spesso su ccessi in.irabolanti, e grazie al con co-rso· della chin1ica ha visto trionfare prodotti non n1e110 ·efficaci co111 e g·li arsen·oba-nzoli, i preparati bism·uitici , i b1arb1iturici, e ultimi i sulfamidici cl1e l1anuerprofondamente mo·dificata la pro.ano0 1 si d elJe infezioni. Ma tutto questo armamen1tario t~rapeutico, tenuto con to dello sforzo fatto e dei mezzi messi a ·dispo·sizjona da tutte le scienze, non ap:p aiono gran clic di fronte all 'arsenale tera peu1tico che il così ·detto empirismo h a messo su attraverso secoli . Senza dire che anche alcuni dei me~odi che la scienza 111edica vanta hanno un punto di pari enza n·eì caso o nell'empirismo: o anche so·n o n1etodi già Lentati nell 'a.ntichità andati in disuso e·d ora ripresi con :una vernice 1di razionalità cl1e non ~ ne1}p·u r convincente. ' ralga p·er 1tutte accennare alla piroterapia, all 'ormo·noLerapia ed alla s tessa vaccinoterapia. Gli an1tichi m·e d'i ci greci sapevano· ch e la febbre ])UÒ guarire l'epilessia ed altri distt1rbi nervosi. La terapia ai primi· ten1•pi d el cristian·e&imo utilizzava gli -organi degli an.imali: i testicoli del cane o del toro co·r11e afrodisiaci, i calcoTi biliari e il fegato per le affezioni epatiche, e i partrizi romani bevevano il sangue dei gladiatori morenti lJer rin vi,gorire le loro foTze esauste. Dobbiamo la vaccinazione jenn eriana in gran pa:rte al caso, ad una r11odesta osserv.a zione analoga a quelle alle quali forse si 1devono· la n1a ggior parte delle cure en1·p iriche che non sono n1eno· efficaci solo p1ercl1è non •s i conoscon·o i nomi dei primi rilevatori . L'em•piris1no è s·tato troppo d'enigrato·. Gli si devono rimedii che hanno tenuto il campo per secoli, e lo tengono tuLt' oril anche se la scienza sperin1e.n1tale li ha perfezionati nelle forme rp1iù cl1e nella ~ostanza, e hanno co·Sltituito lo spun1 ~0, il punto di p•a rten2a pier rimedii nuovi. 1

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[ANNO LI,

1-2]

NlJ l\[.

SEllONE

In fondo, come giustamente osf)e1~a Roger, J'en1•p1irismo noo -è la negazione della scienza, ma i1e è il pri'!110 scalino , è u·n €Sperienza non i11etod'i<!:a, il fru,t1t.o di u;n.'osserv·a zion·e non consapev·ole del fine e _che la tradizione ha trasme5so e convali diata. E non per questo i b enefici sono stati me n·o· rilevar.ti. Se si sfronda il conitributo dell 'emipirism·O· di tutto ciò ch e sa di fantasia e idi mag'la, che hanno in.quinato· ·per .secoli la m edicina com e •tutto il pensiero umano , si può affermare ch e esso ha dato forse d'i più di quel che ha dato la scienza razio.n ale. All 'err11>irism·o si devono m etodi di cura e medicamenti dj ecce·z ibn.a le efficacia · ch·e non ~ono m.ai abbando11ati, e alcuni dei quali si sono dovuti riabilitare dopo averli \ienigrati: la china , il n1erc11rio, lo zolfo , il .fer·ro, la safranina1, l 'aco nito 1'0pp io, la coca , l 'ip·ecacu.a na, la canfora, il gi11squian10, la belladon na, il colchico, la canta.ride, il salasso, la l>alneotera p.ia e così via. ~: si p·u ò aggiung·er e, senza far t orto .a ll~ scie11za 111 edica, ::11t> r11algra·do la magg·iore di~c iplina dell 'ind1ag ine e l 'in ,·entiva ipiù razional e ch e fantasiosa la terapia ni.odern a ha anc0r~ i1tollo1 di en1piris.1110. E questo non è u.n to1,lo, Jna solo il 1giu5to r icono·s ci1nento ch e finora non si è potuto far di m eglio. Senza dire ch e an ch e da IJarte degli infer111i l 'empirismo co11serva .ancora il &U·O fascino. :Xoi abb,ia11to dato una etich etta scientifica al sortile~gio e alla n1.ugìa d ando il non1 e di 1)sicotera1>ia a quel ch e si oittiene dai medicamenti agendo sulla nl ente degli infermi, che a11c;·0 ra oggi h an·n o fede nei rimedi segr eti , ancora oggi tra•g gono beneficio d1all' in1gan110 . argo. 1

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BIBLIOGRAF·ICl' 1> G1ovANN1 Dr GuGLIELMO. Trattato di pa-

CENNI Prof.

t ologia specia.l e m,edica, vol . I, Edi1t. iF r . Vallardi , Milano 1194:3, XXil, L. 120.

Il trattato è dire tto dal prof. Di Gu glielmo insegnan1Le della n1ateria n ell'Ateneo d'i Napoli, con la collaborazione dei proff. A. Della '\rolta di Modena , E. Greppi di Firen ze , L. Vil la di :\Iilano, A. Baserga di F•avia, L. Pon1~a11i e S. Sig n·o relli ·di Napoli e G. Sor.ge di Cata11ia. Dobb.i:.\11•0 riconoscere oh e ~ tra ttati di tale n1nteria fond<1°n1entale sono scarsi oggi in I talia i11 rappo1,to alle esi gen z-e del rinnovar11e11to· di cultura de.gli stt1denti ei dei m edici , ch e -pur troppo <lebbo,n o ~ rv1rsi di tradliz·i'()ni sJtrani~re. L 'editor e ha voluto :pi-·ovvedere alla sost1•luzitQ11e delle i11iglio1i d~ gueste ulti~1e, affidan~ do ora la con1pilazione d el testo ai professori 1

(1) ,Si prega d ' inviare due copie dei libri di cu i si desidera la recens ione.

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P~ATICA

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ed Aiuti delle nostr e Ca1ttedre Un iversitarie, e n oi ci auguriamo eh-e a qu-esto I volun1e scritto egr egian1en 1te, seguano (.nonosta;nte le diffi coltà d el m oime·n to) in m o·do :ra1Yido gli altri volumi destinati a com1)lettare l 'opera. So1no svolte n el itesto con 92 illustrozio11i in parte a colori e ra di~grafich e, n ella prima parte r.< le malattie degli organi respiratori » co· lni11cia.ndo a.alle ' rie aeree superiori (ton ille , farin1ge, laringe); seguono qu elle bronchiali acute e cr qnich e, bronch~ecta·&ie, poi in capi· tolo d€ttlagliato, mode,r no aggiorna1to anch e per le diagn osi batteriosco1pich e e assai esteso, quelle d ei polmoni acut e e cronich e, insi eme alle altre dell,a ple ura e m ediastino. I)er ciascuno oltre i sin to·mi o la diagnosi diretta e differ e1n,ziale, anch e i d'a•ti ana1ton10·pato]ogici , e le cure generali del.itagliate. La ~arte della tuber colosi ~ co111pletam ente &vjsce:rata e classifica ta. . Nella seco,nda sezione so·n o1 esposte le « mala.l Lie degli orgOJni . iirina1i » (nefropa·tie, al. l)u1nint1rie, disturbi circolatori) e loro riflesso g·en er a le sull 'organisrtto di iper azote1 11ia, iper1

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1ter1~io110.

Sono ind ica le l e ano111a]ie e fo r mazio11i cistich e d el r ene, la n ef1oliti a i, cui' fainno ~e­ g ui to quelle ·del bacinetto., uretere e vescica . Por le singole 1nalattie l ' A. de~crive anch e il decorso, le no te ana1tomo-patolo·gich e, le t·on1 i)li can ze, e si da11no le indicazioni tçra peu tj clic, i().li111 en tari p!ìo·fi la1Lt ir Jie, seg·n.a n do u I iln1entc in cor sivo le co e sal ienti dei "ari tEir11 i. . Scliza citazio·ni d'iffuse bibliog·raficl1c, nrlle si11tç~i <lei vari argani-enti vengo110 ricordati i cor1tribu1Li ìtaliani . Co111e p rec ision e e buo na " este lÌJ)Ografi ca il volu111'e invoglia all 'acquisito, e e qu<.l11to pri111a ·e.gua no g li altri Y•o lu n1i , si p otrà <lire di aYeire un tr al tato nostro <la Lenr1)'0 dcsiderai a i;er la cultura 111edica e degli st udenti. v-urremmo ch e ])er il dopo g uerra si troY l\~ ero ])ronti varcccl1i di ~ i11ti1i tra1Llati d elle J.11alerit. ol)bljga tori e uni' cr si tari e, percl1è gli studonli i10,n do' e - ~ero Lro1>1>0 spes o affjdarsi alle dispense o a tra<l'uzioni di libri 5'l ra11iéri &enza .aYere d ei -testi cl1c li pote ero })Qi seg uire [edeln1~te anc he nella loro can im:a di tlleclii·c i· pra tic i. D . FERRAHO. 1

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Xuvur,r li. Co11versazio1ii sui raggi X. Edizioni cli ~Ie <li c ino e Biologia Editrice -azio1lale, R.0!11a, 143, pag. 270. In questo volu11 te :\" u' oli l1a ra ccolto alcu ne delle lezioni ch e 1>er 111olti anni l1a tenuto agli Lud erili i11 un corso ria ... sun1Livo, c1uanto otto ln ::,a piente g uida d'el uo mae -Lro, prof .. e n. !\ri!)tìde Busi, era aiuto alla (:attodra di Radiologia l\ledica. Ilasla solo enu111erare i titoli clegli argon1enti S \ olli :per dare una idea della difficile e 'a-


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[ANNo Lt, Nul\1. 1-21

POLICLINICO »

sta 11H1ter·ia traittala. L;A. 11a illus1trato nelle Il comp ortamento de·gli aminoacidi nel latte tra ttato sue lezioni con rara competenza la struttura con acqua ossigenata elettrolitica stabile 130 Voi. deìl 'aton10, i rapporti fra ato1r10 e mate11ia;! ha Doit t. A. P REVITERA. L'O. ha studiato se nel dcLLo poi 11·el 111odo più e5aurien1t·e, d·elle sotratta·mento igienico ·d el latte con acqua ossigenata sLnr1ze reattive·, della trasmutazione d·e lla maelettrolitica stabile a 130 vol . per azione d-i questo ossidante vengano attaccati gJi amin~acidi con teria, c.l1è11lu radioattività artificiale; ha. parlato delle .itozioni cli e.lettriciltà , del m•crd o· con cui formazione dj cheto acidi e a·m moni aca. Dai risulta.ti otten uti conc: ude che, con le inobi produ cono 1 raggi X, dell·e caraitteristiche dì d ali_tà seguile nella pratica, l'acqua o5sigenat a u:a fa. cio radiante, delle r eazioni secon·darie, aggiunta al latte non produce desam inazione dedei filtri; delle p·r o1p1rietà e· ·d egli e1ffetti b~o·Io­ gli aminoac1di . .o·ic1 delle radiazioni, degli apparecchi racl1olo·1 (t1·asf.orn1·atorri, ~nterruttoiri, \valvole terSulla persistenza degli enzimi nel latte vaccino trat111c ion ich e, ecc.) ed1 infine ancora degli aptato con acqua ossigenata elettrolitica 130· vnt. 1:-a recc L1i di te.r.a pia e della difesa dai raggi X. Dott. G. CrMrNo. - Per la loro· labj lità sono- s.tati J\1a il gr.and·~ 11regio ~ questo libro è la presi in esame fPa1g:i elementi chimico-biol. del latsua cl1iarezza . t e vaccino gli enzimi per studiarne i l COm·p ortaL 'A. ·uor1 ha voluto elencare una se.ri e di rr e11to di fronte al ~ ' aggiunta del 3 e 2 %o di H 2 0 2 elettro I . .a t. a. f.ra 20° e 3Qo. Si concl ude aride e i·ioro·r ose forn1l11 e n·è ha voluto fornire cl1e a m.ilasi , fos.iìatasi, lipasi e triptasi sono poco dati . J>Uré.u11e11 le e stre.ttarnenit.e sciéntifici.; il suu pt'OjJOsiLo, i)Crfetta1nente riuscito·, è stato i1lf].u enzale; c.at.alasj, p erossiclasi e reduttasi sono a ssai cl anneggiate. c1 ucllo di dar ci , di una fisi ca alt.a e cli fficile, id ee Jo11 cla1r1entali , di grande lin11Jicl1czza. ~1. BENAzzr. Sess11 ailità degli ibridi jra _"rilon cristat us e T. laenialus. L::t leltl1ra di questlo libro rispar111ia a mol·ii una o·rand.e fati ca: la fatl. ca di .afferrare, di ~I. BEN Azz1. Nu ova specie di [>lanaria. tro1•ata a1 ) pre~1cltire e di n1a1Ll1rare llOa lun g·a serie di n el sen ese. · con·nizior1i di fisica attra' el'so libri il •più delle\J ,rolte diffi cili o ad1cl~rittl1ra inacc.cssib~li .. Semiotica Roentgen della r egione valeriana nel normale e ne I patologico. Ql1 e.~ lo gTand e sforzo , ba&a lo ullo stud1io .e Prof. A. SALOTTI. - L 'O. con ricerch e eseguite s u ~ ull a n1eclit azio·n·e , è stato fa1Lto dal NuYol1. Egli, con il suo inconfondibile stile , l1a sa- viventi portatori di fi sto.la biliare é s u duodeni ca1)ut0 dir,e p, seriYer e q uar1l o l)fin la aveYa ]Jen_e daYeric i ri cerca quale si a l 'as petto r oentgen della .assi111ila1to e renderlo IJOi i;.iano .e ccm1lrens1- r egione vateriana 11el nor·male . 1·i1 0 a tutti. Rammeatlamo l e Imp ortanti pubbllcazloa/ : Sian10· sincera111ente grati .al Nuvoli che con Dott. FRANCESCO CRAZ IAN I la sua inesauribile p roduzio11c cien tifica 11a Primario chirurgo specialista ancora u11a volta assolto il · suo co·m pito con nell'Ospedale « Princi pe di Piemonte » - Zara ]}iena soddisfazio1n1e de,gli situ di osi . 1

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lMPIOI\IBATO.

AccADEMtE, Soc1ET À MEDICHE, CoNaRess1 Acc.a d emia d ei F isioéritiei di Siena

Sulla chirurgia dell'appendicite nel periodo intermedio Contribut o clin ico, radiolog ico, istopa tologicp.

Volume di pagine 72, con 17 figure intercalate nel testo. Prez-i0 L. 1 2 + 5 ~~ = L_ 1 2 ,60 e più le spes_e postali di s ped.izione. Per gli abbonat i al « Policlinico» od a qualsiasi dei nostri quatt ro Period-ici, sole L . 1 1 ,4 O franco di porto in Itali a . P er l 'Estero L . 1 2 1 9 O

Sezione Medi co-Fisica A·dunanza ordin<:t ria del giorno 11 gennajo 111'44 ,

Spasmo dell'arteria centrale del la retina e suo 1rattamento con Eupaverina Merck. Do lt. F. NuTr. - L 'O. dopo una r a1)ida rassegna sul~ a eziologia e patogenesj d ell 'embolia :ae ll'arteria centrale d ella retina, e sui concel ti m ode rni terap eutic i di de tta fo1:ma .m orbosa de8.crive un. Cél•s o a risoluzione favorevole con trattamento d1 Eup averina l\Ierck a forti dosi.

Isteri smo e disturbi ocul ari. Doll. F. NuTr. - L' O. dop o una disamina delle con cezioni patoge n e I i che .(fell ' i t e ri smo, Yiene ad illu.strai:e i quadri oculari di detta affeziou e, ri1)ort ando la descrizione di sette cas i clinici. Conclude sull' importanza diag11ostiça e terapeutioa. di tali fol'me, n on troppo rare a Yerifi. cars1.

I\ 111to

oott. E. FJORINI nel Repar to Ch i r urgico dell'Osped. C'iv. di Verona

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Sfudio anafomo-pafologico e cli nico INDICE. - STORIA E DEFINIZI ONE, pag. 7 a 10. TOMI, pag. 11 a 20. RAD I OLOGIA DELL ' APPENDIC! TE

A S I NCRO-

DIAGNOS I DIFFERENZIALE, pag_ 31 a 56. - APPENDI CITE CRONI CA EO OCCLUS ONE INTESTINALE, pag . 57 a 5'.J. - APPEN DICITE CRONICA ED ERNlE, pag. 60 e 61. APPENDICITI CRONUJHE APPARENTEMENTE . O REAL· APPENDICITE CRONICA E MF.NTE A S INISTR~, pag. 62-63. ALTERAZIONI DEL SISTEI\oI \ NERVOSO, pag. 64 a 68. - · APPEND: CITE CRON I CA E TUBT!}RCOLOSI POLMONARE, pag. 69 a 71. !A.PPf)NDICITE CRONICA E ! N1'AGJJNAZIONE INTESTÌNAI.iEJ, pag 72-73. ANA'.IOMJA PATOLOGICA, pag. · 74 a 94. LA CURA, pag . 95 a 100. - B : BLIOGRAFIA, pag. 141 a 117. NICA,

pag. 21 a 30. -

Volume di pagine 120, con 18 figure in tavole fuori t esto. Pre zzo L. 1 4 + 5 % = L. 1 4 , 7 O e p iù le spese postali di spe dimone . Per g1i abbo·n atii .al « p ·olìclinico " od a quals iasi dei n cs t ri quatt ro per.i odici, sole L. 1 2, 7 5 franco di porto in: I t a lia. Per- l'Est.ero L. 1 4, 6 O . Inviare Vaglia Postale a lla Ditta LUIGI POZZI edi· tore, Via Sistina. 14, ROMA.


(ANNO

LI. N"L"i\l. 1-2]

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SE llONE PR \TlCA

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APPUNTI · PER IL MEDICO PRATICO

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CASIS'fICA E TERAPIA. Etiologia e trattantento delle angine agranulo·

cita rie.

L'u&o sempre più diffuso di m e·di ca1i1 en1Li t0ssi~i per i globuli bian chi 11a r e o di g iorno in g iorno· l)iù fr equenti l e angine agr a n·tl locilarie. P. Dust.in (Brux. Méd.. , Yol. ·XX, nu1n ero 16) elenca le rau s~ ell e i1ro' ocano lei a] , terazioni del midollo osseo elle so·n o a base d e ll ' a,~·ran ul.c·c ito si . Es~e, oltre ai · r aggi X o• y, SOJlO il })onzene, il }Jiramidon l~ e :i su1fa111idici. Tn og-ni c~'. o il fa1t tore costitnz iona1et ha una ..... 1

il I l])O rta112a notevol~.

cent:maia clecor.si norn1aln 1e1n1Le os~ Etr \'a Li iu Alba11ia e n ella ex-.Jugo ]avia. Si tratta <l i l1na p erni ciosa larvata estivo- au1tunn~l e e di u11a 1ter zana bc11ig11a 1 }e r11i cio~i­ f0r1 l 1e. Il l)r.im10 caso era ca·ra lterizza lo d all 'assenza di bri,'id'i e d ella , intornatolog:: a .acce1;; s uale classica, sostituita da urn quasi continuo e irlodico senso di fre ddo, d u arit ralgic e n1ialg ie co11tinue e da t ras1)iraz.1·o ne a ppena ensib·il0; la curva terrnica1 er a irrc·g:ola r~; n otevole i ·an en1 ia . Il secondo caso ve1111·e ca ra1~1Le rizza ~o 1 al -1° ac·ces O febibTile, 'd a delirio a c uto, duralo e irca 12 ore; il sugget1 o non era dedito all 'a lcole rna e-ra jn iriE1rio d·o ·di slra1 1azzo fi, ico; cari ra 1)arassi laria elcYata . rel primo caso tcra1J'ia aL·ri rl1inica ei p :-- i chininica (n otian1 0 cl1c, nelle f orn1e r e.- iste1n Ii al ~a cura , i di 111oslr.1 utile ricorre re ai du e lraiLa111cn1t i) ; nel eco11do ca~o' LeraJ lÌ;.l chi11inica. A. P. 1

Le alter azioni non sono del n1ed e in10 tipo: i1 c]ì' ag·ranul oci to~i d'd. b enzen e si 11a ipo·pla:::;ia ntid,cl.l are n1arca1ta; in quella da pirantido11 e. il J11idollo è sen11)re ricco di cell ule b iaI1r l10, · ma cor1 arrEi.sto di 1l1a l urazione; n~ll 'agranuloc ilosi da . nlfan1idi ci il f.a1to più nol cvole è 1) crisi emolitica. cll 'intc !-· ~ · cazione (lu 11 ira111i~o ne sen1})ra elle la sinclro111 c 0n1ati·ca ·g·ra·ve co1n1)aia doJì O' ll ll p-criodo lt111 g·o d ' i1 n.g·e tione del farn1aco, os8Ìa clo·po cl1 e ~ i è dclur111inata la sensil}ilizzazio11ei d el ~og·gel l o. In effeLii ol1tre all'ag rantl' locilosi si l1an no altre 111a11ifestazio ni {l1i carattere aller g ico , co·n1c l'urtica ria, l 'c dc111a di Qu i11cke, · 1·as111a , ecc. t\.ncl1e 11ell 'ag·r anu locitosi da benzene i hann o altri fe110111en i, co111e la por11ora e l'a. 1

ll Clll l a.

L 'n.granl11oci1osi da su.lfa1niclici è IJiù rara r• non si· 11 a .&e11 ·ibilizzazio·n e con1r 1)er i l 11i1 i• i11iùone. Non è da e ~c ludcr e r lle e sa ·ia cl oYu La .agli altri mccl ica111 en1li cl1e i l)r endono i11sic111ci :-i i s ulfa111 icli ci, cd ancl1e all 'infezioue 1

~l C!'Sa .

L .:i patogenesi dell 'a,g·r a·nulocitosi da aurolera1;ia i1or1 è chiar a, se111bra d ovu~a ad alter.azio11i Lo"si cl1e d el n1id ollo o sset> o a fe nomeni al lçrg·i e i. J\l Lti 111e.dica111e11ti ca i)aci d i i)rodurre l 'a· frra n u locil o ~ i .:on o g li arsenobenzoli. il din il ro t'ea o lo , la cl1i11ina , il bisn1t1to , ecc. Il Lrat•t a111ento consi te neil la ~ 0111111ini ~1tra­ zio11 e d1t p cn1~,o. _cnu r leo1ticli (--10-50 c111 c. cli 30luzio11c con1n1 erc ialc abhondante111ente (liluit a ro n siero , lJer 'ia c11ùo' c11osa; qua.11do la leurocitosi aumenta si ridu ce la d o, e). Bl1011i ri ulta ti da11no anelie gl i eistraitti cJlnt ici, i r ag·gi X a d o. . i cccit a11 Li , le tra ' fu io· !li , n o11c l1ò la er oina leti rocitaria l)I epa rat~ 111odia 11t e centrifugaz io·n e di 100-150 crn c. <1'1 ,an crue un1ano i11o r 111ale e il 111idollo o soo ~riallo di a nin1al i (e tratti in$a11011ificab ili). DH. 1

CnR i sti cn 111a lari (':-t . R. Bo11di (Ri v. cli ll al .. Il. -!-G. 19-!:3) d c<:.cri' e due c asi 11011 co11su cl i di n1alaria. ll'è\ 1

Co ntributo nlla profllnssi e curo atebrini<.'o delln • mhlarin. Due ( ·a~ i di n1alaria insorti l1no subi•Lo d OJ)O, l 'alriru d urunite una cura atebrini ca 1011 c ui si con cludeYa la lJro.filassi atebrini ca in zon3 !11ala ri ca sono rifeTiti d.a O. H. l a11ler (Dcitt. ~1 edizi11 . ll1 achle1riscli r., 3 setten1b·r c 19-:1:3). P oi rebbc tr::tltiarsi di una coi'n cidenza ca . . uale nel se nso Ll1e la ·n1alaria si è manife ta1a nonostante la J>ro filassi at~brini ca . Que...:to si è rproba})i]711 f11te Yerifica,lo ,n el 2° cas10 in oui i111azic11le s i sent i,~a febbricitante g ià il g·iorno i)ri111a d ella so1mmi11istrazion e di a te.brina. el 1° ca o è in \CCe evid ente un, r a1)11o·rto casuale tra i 5 g ior11 i di p:ro filas .. i atebri11ica (3 'olite al giorr10 O, 1) -e lo sco1)1)io d ella ni alaria. Si sa ch e le piccole do i di cl1inino po. sono aYcre azion~ proYo cnnte 1)er la n-1al ·1 ria. Co$Ì in rnri ra~ j è po ~ i lJile cl1e ancl1 e la nlebri na faccia in11netl cr e i1el sa ng uci i pJ a ~ 111otli c11e rifJO~ n o n egli orf!'ani , l3catenando così u n arre~so. Qu r ~ te o~­ ~crYaz i o 11i no11 tol rrono nulla al 'alorr })tofi laltico del la a1lebrina, co nYalicl ~1t o tlalla ~1)e­ r ie11za di an ni. In t111·0 d ei cnsi ~i i11anife . . ta· 1ono ì1 cvi 111an ifestazioni Los. ir l1c cerebrali (}O~ >o la 5on1111ini. trazione <l i 2.7 gr. di <itebrina n.el co rso di 11 ~:iorni ; sinton ii r h e . ro111 par\ cro st1bito clopo la so. p·en ion e d el far111a co. I.a l>rofila .. si étttcl) rinica det01111in ò in tutti e cl'uc i ca, i 1111 cert o .g·raclo di r e i. lenza <l tel)rini r a, r l1e i11 uno di r s, i cat1 ò una r icaduta subit o cl0110 la cura ~ L ebrino-1llasn1orl1i n ica. P. Il tratta m ento d(.'Jf a forn neo1oRj.

I l Q'errrH.li cl1c proYoca ]a forun col o i f. ta fil otoc ro, cl1e a YOlt e cleter111inn !!ra' Ì· rr111iE- e 3 ' oll e ])ro. l)crn co1n e 1ara--.:'ili"l fl' n' i ,·o o è ca u ~a cli J>1 oce.'i croniri e

è ]o

ettiinofin,i -

(} io~ i .

La· t 0 $SÌna prodotta dal gerrl1 e Ir--so l1 a 11101 -


38

•l

IL POLJC.T. I N I C-0 »

ta irri1m rta11za p.a Logenetica per il suo potere cuagulante . E~ s.a · det erffili·n a lina tron1bo~ i dei va si d ella r egione del foruncolo, che se da 11n,a parte cii~ co scrive il processo . infettivo , dall'alt.ra os:Lacola la rea·zione difensiva generale d ell 'orga11i1no attraverso la pro~uzion·e di anti1tossi n e. In b ase a q11:e sti con0e1tti patogenetioi si spi ega , osserva I. Mondry (Mwnch. Med. W ocJi., 1943', n. 11) con1e il t1·attamento· local e , in 111ollo mig·liorato• con il procedimento J. . ro po$Lo da Kla p·p, consist ene n ella es1tirpazio11e ta11gen ziale d ella .punta del forun colo, previa an·estesia con polverizzazio·n e di cloruro di e tile. Tu 1ta1 m odo la pa1 te interna n ecrosata fu orie~ce spontanea1rlente1 spinta dalla pressione dei t essuti circos1tanti, ed il dolore pro·d olto da lla ten sione cessa rapidam ente. Acl a ffr ett ar e il processo, .di gu·a rigion·e giovano 111ol1to le aJ>plicazioni ·di còmpresse di decot tv ca1c1o di .c ort eccia di quer cia rip,etute par ecchi 0 voll e al .gi orno . Neg li ·in1lerv.alli si ap~ j)lic;a 110111a ta a b ase di a cido b oriro o meglio (1·i ttj olo . !11 ca&o di r ecidive ~i sog11a ricorrerei all 'auto va ee i i1azio·11e. D 'aitrtt 1Jarte bisogn a curare lo -stat o gen€r.ale 1t0nu tu conto che la. forunoolosi è sempre d eler n1ir1a ta c11a indeboli111ento dei :poite ri di . fc11 siv-ì tlell 'or·ganismo piro dotto da condizior1i f" fa' 0 revoli ·d'i vita , int ossi cazioni cronich e, affezio11i infet tive 10 di altr o genere (diab ete, avita1t1i nosi , le ucemia) o da disposizion e co&tiluzionale. DR. 1

Eziologia o tcrapin del tracoma. E. Moretti (R ass. !tal. Oftalm. , 11941, n. 3-4) l.\derisce alla c~o·n c ez ion e cl1e il tra c·o1na non sia una m ala ttia IJr o,v ocata da uno ·5p eciale parassi1ta , ma p i111Lt ost-0 una si1n·<l'rome .alla cui is tilt1zione concorr o·n o svariati fattori: abito linfatico, diatesi essudativa , endocrinopatia con p r evalenza di ipotir·oidi srno , disturbi cro11ici gastro-int eS1Linali e car enze vi1taminìcb e . L 1\.. st0s~o , contagiato da un 11iaziein1te, a·m malò di una forma diagnosticata co·m e tracoma , e ch e er a sostein:uta da un diplococco cosicch è g u arì in 'f>Ochi g iorni c o"ll '-optochina . D. !F. 1

1

Con gP In zio n i df\gfi nrti. Sau erbrt1cl1 (Deutsche1 Milit. · Artz. , agesto 194 2), be n n·oto· come chirurg o stabilisce net1tam ent e qualch e ide a basilar e per la cura del1 ~ con gelazioni , di cui al cune già ·n ote. Il freddo umido nuoce più di qu ello seeco; non biso·gna cr eder e ch e le cong·e lazioni si i1r odu can o soltanto sotto 0° , e bisog n a evi1tare gli og·getti di vestia rio troppo stretti. _ Nei tessuti con~ela1ti si a ssiste ad una vera .... disitruzio11e nel protoplasn1a cellul<i r e. I primi sinto·m i con sistono in un senso ·d i calore e g onfia n1ento len sjvo, con pr11rito; poi a1ppare 1

lANNO

LI,,

Nu~1.

1-21

lo stad'io d'ischen1ia e gli arti si presentano bianchi per c-0strizione vasale, ma in seguito si ha la vasoparali si e le membra si presentano cianoitiche e dematose. La division·e delle cong·elazioni in tre gradi, come 6i fa per le sco·t 1tature, spesso non è possibile n è g iusta , _p er il passaggio progressivo da uno n ell 'altro grado, mentre nelle scotta ture sino d a.11 'inizi·o n e è delineato il grado . Come trattamento b1isogna astenersi dal riscaldare rapidamente l'arto gela•to e cointen tar si (se non vi -è già ulcerazione) di frizionarl o magari co·n la neve, o co·n un drappo a 5ciu tto, imbottendo poi la parte nel I ' ovattta. Nello• stadio· cian·o ti co Bergmann consiglia di mettere l 'arto in pos izione verticale per facilitaret il circolo di ritorno, e si ved1e 8'.pesso dileguare la cianosi , dimi.nuire g li edemi , ma talora n ecessi1La fare qualche incisione rper far d efluire la sierosità. Se esi6t e g ià mortificazione (n ecrosi) bisog n a attendere la delimitazio·n e della gang r e11e, cer cando di evitar e l'infezione. Se esiston.o piag h e è m eglio spolver..arle dì derma1tolo , io·doforn1io·, n1edicandole senza co1>rirle, e non m ettere n1ai m edicazio.n e umida , essendo preferibile far~ applicazioni d1 a ria caTda. · Devesi n otare ch·e la caduta di un dito , o p arite dell 'avampiede, n·on costituis·ce ch e un piccolo dann10 sul totale, p·e rch è J)ersiste n e]lc n1embr:a colpite il disturbo vai5omotorio e c11taneo (eczemi , ulcerazioni). La cura di itali l~esidui non è fa cile e bisogna evitare nuo,·i raffreddai 11enti , illg giiu.n.g iamo ch e col me.todo vitale di B. S chiassi di bag·ni caldi , o ool rn·e1todo del cc pa'1ex n (pressione .ar teriosa , -.a scolare exer citium) ottenuta con s1)eciali vasch e n elle 1q.uali si può ot•ten ere un aumento e diminuzio·n e di pressione est erna con dispositi V·O Sj)eciale, si son·o a vuti n~lle cliniche ita. l ia·n.e b-u oni risultati , d el pari con l 'applica zione della l\ilarconiterapia ~d onde corte (Cig nolini e sua Scuola). Le p·r o1tesi applicate precocem ente sono n1.al Lollerate , a causa della poca vitali1tà , anzi frag ilità d ella pelle e tegurn.enti dei m .o nconi. D. FERRARO. 1

L:\ frenicotom ia a sin i~tr;1, qun le OJH•rnziQne preliminare nel trnttatnf\nto df'Jle ernie addoua!· nali voluminose incoercilJili.

G. D 'Agaita ( fViener Kl i n·. W ochenschrift, n. 39, 1943'), in base a c·onsiderazioni fisioclini che ed ai risultati di provata esperienza operaLiva, consiglia pel tra.t1tamen1to delle ernie a<ldon1inali volun1i·n·os e incoercibili di procedere al taglio del n ervo freni co di s inistra , qualche settimana prin1a dell 'operazione ra dicale d1ell 'ern.ia . E ciò allo &copo di cr ·earei nel}'interno de lla cavità addor11inale un maggi-0re &pazio, atto a ricever e fa cil111entP. i visceri,


{A~"NO

LI, NilJM. 1-2)

41

SEZIONE PRl\.TlCA

c he non rieintre.rebbero in altro i11od·O', avendo l .erduLo il loro d irittto d i doim icilio. L ' A . riferisce l'esperienza clinica dlei 1pTin1i .casi operati nel 1928 e s uccessiva1nente di altri casi, ri1Jortandone · 1'ottimo. risu.lta·t o. 1•~g·1i ha voluto c•onfo·r ta,r e i dati clin.ici con u11a se.rio dì. rieer cl1e sperim·C'Iltali, a.t:Jte a di111o:;itrare la· giustezza della avanz·a ta proposta, ancl1e ·dal l1ato· dottrinale. Se ~i co•11sid1err ano, peirta.nto, le va•r ie prorpo~te for111ulate d ai. vari Auto ri p·er il tra1~tamelil­ t o lle.II.e ernie v·olum-inose incoer ci·b 1ili , 1J1ropo·.; ste cl1e vanno ·dalla forn1azion.e di urn 'ernia diaframn1alica (Ma·d·elung) alle =varie ·r esezioni del tr.a1L L0 ·d 'intestino erniale, si co·m p.r end.erà co]ne debba tto\'are accogl.ier1za 1d ai pratici il prelin1i11a.re accorg·imento 1tec11ico· propiJ sto· dal D 'Ag·ata , dti eseguire) cio·è preventivameinte una fr<:.r1icoti01r1ia a sinistra , ne i casi di erI) i.a acldo1r:iinale voluminosa incoercibile. a. p. 1

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Le recidive tardive del cancro. È noto1 che Je recidive 1prr~coci d el cancro sor10 d-ir11in·11ite a ·&eg-uito del migl.ior.amen1Lo della tecnica oi:>eriatoria . Freq uenti rimarrebbero invece Je ~·eicì.d1ivie tard1i·v e. H. H artn1an11 (Academie d1e CJ1iirurg1ie, 11942 1 n. 1) h a studiai.() 123 ca&i dl recidiv.e. La1~div e cap·i1tate alla ~ua os.servazione personale . Si 1trattava d 1i iJ1dividt1i che er~ano tutti rim.al:ilti in perf~t.ta salu•te t>er tre anni aln1e·n·o .e che successivamente a·vcvano a.v ute recidive do1p 0 perio·di più 0 n1eno lungl1i , in un. ·caso dopo 26 anni. Da questo studio risulta ch e le recidive possono n1anifestarsi n·e lla reg io·ne o·p eratoria o Ile1le &ue vicinanze, come n1etastasi a distanza o co·m e can cri · s.econldarii in un altro organo. Tra le r·ecidive J.o·cali se n~ co·n s.tatarono 13 11el corso ·del quarto anno, 13 nel corso d el quin!to anno, 9 n el co•r so del sesto .anno, 7 nel corso del &ottimo· anno, 8 nel covso dell 'otta' o an·n o , 3 nel corso del nono an·n o, 4 n el corso d el ·d1ecirr10 .anno·, I nel cor so d ell 'undecimo a.nno., 3 nel corso del d o·diceisimo anno, 1 ite 1 corso del tredi,ce·s in10 anno, 1 nel corso tlel quattor·dicesi1110 ann·o. [n ;ge11ere· queste recidive sono gravissin1e e sono seguìte da morte al più tardi quattro an11i clopo c.;he se ne è fatta la con sit.a1t'azio ne, in <1ualt1nque rnodo siano tratJtate (eschssione o l adioterapi.a) e indipendenteme11te dalla d'ata d el la loro comparsa . Talvolta la co1111parsa di noduli sulla r·egionc O'})erativa è prç-c,eduta da uno stato di iderperi111en Lo ra.pidamenle progressivo, il C·h e fa pensare ch e i n1o·duli ste'"s i no11 siano ch e una 111anifeistazione esterna di una c.an cero&i ge11ero.l~ ancora ignorata. In tali casi bisogna astenersi <la ogni in1tervento, iche non fareb])e che affrettare l'esito' fatale, n1entre .quan do il deperimento manca si può ritard1are la catast rof~ con interventi anche ripetuti. I11 3il casi le n1etastasi senza recidive locali 1

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sono comparse .110 nel qt1arto. an.no, 3 nel quinto-, 1 nel 1&esto, 6 n el setttin10, 2 nell'ottavo , 1 n el nono, 3 nel d ecimo, 1 nel sedicesi1110, 2 nel ·dicio·ttesimo e 2 n el ventesimo. Le metastasi so·n o se·guite da morte in rnedia 1-2 anni do·p o la loro co·n tp•al'sa. Quaich e raro mig'lior:amenlo· si ottiene con la i·aidioterapia. nelle metas1tasi della colo·n na \'ertebra 1e. In 21 casi ·di an111)utazione dcl seno si w n o .t.\ , ..ute .n 1etaSitasi ;al ·collo, al ·colon, allo ston1.aco, all 'e sofagoi e all 'ovaio. Viceversa 6 volte si è avuto cancro 1d el seno come melastasii d i rancri di altri organi. DR. 1

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Azione degli ormeui testicolari nella depressione glicemica da insulina. V. Malomanì (Fisio.Z. ~1 ed., fase. del 20 dicer11bre 1942) ch e appartiene alla Clin. Me d. Gener. ·di Sassari (pro·f. G. Pellegrin.i), riferisce di aver studiato 22 casi d i norma li e diabelici, co n glicemia d a l 0,50 a l 3,50 %o• e glicosuria dal 10 al 45 %o, ·&amministrando ad essi I ~Androstiina Ciba a d10 &i ·di g.r. O, 05-0 ,.i O. Osservò che ·deltte ·dosi erano utili contro la depressì·on e glicemica anche in rapporto alle c ure insuliniche. D. FERRARO. 1

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DIETETICA • Valore alin1entare dei pinoli. Seco11do ricercl1e ·d i P. Palmerio (A nnali d'Jyien e, 19-!3, n . 8-1 2), i piJnoli o semi de l pino rn.arit1~imo hann·o un valo·r e alin1en Lare J'liarag·o·n abilei in tullto a que~lo ·d elle mand·o·r le: le a11alis.i dirr1ostrano· in essi un conteiniu to in g·r~ssi di p•oco i'nferio·r e (40 % con·tro 55 %). me.11 tre è alqua nto più elevato il conten·uto di ;prrot.eine (3'0 % ·con~ro 22 %) e quello d 'idr1o·carb ona1li (18·% contro 13 %); quol che i>iù impo11ta. è m ino·re il co n1tenuto· di cellulosa (2 1~ oontro 3,5 'Yo), il cl1e deve co·ntribuire alla n1agg.t.ore digeribili.t à (scarsa per le 111and.o rle e le noci, a mieno di 111,a sticarle .n1olto· bene). Corr1e. .altri sen1i oleosi (r11ando rle e noci), i pino·l i son·o relativa11 tente riccl1i di vitanuna B1; anzi lo sono1 p iù ·deJle n1a11dorl0 (n1g. 0, 15 contro U,10 o·gni 100 g.); la dete·r n1tinazione ne fu eseguita co1l mel·odo d el tiocromo, modifi calo d a 1\il. P:yke. Questa Yita.n 1ina è una delle poclte che d 1ifettano nell 'alimeintazione abituale . Il i:)aJle di guerra, ed alta~ r~a, ne contene n1olto più del pa·n e bianco; ma, siccome è co·n tingentato, il benefizio che ne d criYa viene ad essere ridotto. Came al1tri sen1i oleosi, i 1pinoli sono privi d.i vit:trr1in-e A, C e D. TuU~a co1nsiderat-0, rist1lta cl1e, n elle altuali conti11genze di penuria ali1nentare, ~1)ecialn 1en1te di grassi, di })J'Oteine, di vit.amina B 1, i ll-i11oli ,possono for11ire un otti1110 alin1ento con1plen1en1tare, che gareggia con le n1andorle e G. T . le supera. 1

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t -~NNO

IL POLJCLiNI OO »

LI, Nm.ir. 1-21

VITA . PROFE.SSION A.LE . •

Cronaca del movimento corporativo Negli Ospedali Ri11nit i di Roma.

cessione d i permessi ,di_ circo:azione sia n ecessarja ai m edici i quali sono privati anche della biciclett1a dalle or e 17 in poi. In s.istiamo su]l 'argomen lo rilevando che dei perm essi precedentemente concessi pochi ne sono s tati rilasciati ai medici e tra qt1es ti alcuni sono dentisti, professionisti cioè, cl1enon hanno bisogno di r ecar si a fare visite don1iciliari.

Il « GioTnalc d 'Ital ia » del 23 dic. 1943 reca: « U11 gruppo di m edici , nei riguardi dellra decision e presa dal 1President e degli Ospedalj Riuniti del la capita:e di Jicenziare, nel termine di otto g ioi·ni, cir ca sessanta meò ici assìtSten ti nei va ri nosocomi dell 'UrJ)e, fanno rilev ar e ch e men lre le numerose am.ministrazioni ch e r ccenterne11te hanno MEDICINA SOCIALE dovut o ridurre il numero 1degli assi ~.tenti lo hanI servivi di pronto soccorso in R oma. no fatto p€r m otivi 1d ipenclenti d all 'od iern a situazione, l 'Ammi11istr.nzione degli Ospedali di Roma La « Voce d'Itali·a » del 9 gennaio prende in esa_ non ha d•a addurre nessun.a delle ragioni prodotte me la quest ion e r elativa ,ai• servizi di pronto soccor-. d al1e suddette aziend e . Questa Amminis trazione, SOì. p er ciò che particolarmente si rifer isce alla dopo avere assunto nuovo person ale fin o a pochi grave insufficienza delle auto-ambul anze di cui giorni fa, h a deciso òi eliminare in mo<io r.ap·i do attualmente dispongono :.a ·C roce Ro·s sa ed i Vi g ilf del Fuoco in Roma . ed intempest ivo i m edici assunti in servizio dra più mes.i o òa p ii1 anni pe1· occupare i posti vacanti o Casi pietosissimi si verificano in continuazione· per soslituire i co'leghi chiamati aJ.] e armi. Ess.a per ]1::1i iimpossibili Là, da parte di detti enti , di l)Oter compiu.tél!mente provvedere al solleci lo trasporrrette ora alla porl•n -- con ti nua la lettera - una n otevole a.1 iquot a <li m edici dopo .aver d a to loro gli • t o di feriti , inforl una li, donne p artorienti, ecc .., n ei luoghi di' cura. otto g iorni , afferm ando ch e son o venute a m a ncare le rag ioni cl1e d eterminaron o l•a loro assunÈ s tata espressa 11na propos ta, la quale potrebbe, zione negli Ospedali. 1\ la le r agioni ch e h·élnno spin - in certo m o1do risolvere il gravo probl ema : riprito l ' Amministrazione a prendere questa i11aspetta- stin ar e, cioè, l 'uso delle lettigh e a ruo te, di cui ta decisione, gli interessati vorrebbero conoscerle fino a poch i anni fa si valevano· le benemerite Ol.'g anizzazioni di pubb:ica assi'sten11a d enom.i natepubbli oa.m en le. Son o· forse tornati in sed e t u tti i medici 08.p edal.i e-ri ch e i nuovi aveY.ano avuto or- « Cro~e . Bianca )» 1< Croce Verde », «Croce d'Oro>>, dine di sostituire ? o. Sono forse stati gli Ospeecc. A tale rig uardo il cc G iornalè d' Itallia n del i2· da:i ro·m ani soggetti a bombarò a·m enti ch e, riduc,endo il numero · delle corsie, h anno det erm1inato genn·aio scriveva : Non sar ebbe, certo, sim1p atico rivedere transitau na sovr abbond•an za d el persona le sanitario ? Nepr e per l a cjt1à lettighe sp inte a m.an~ . ma qu•ale pure. LJAmministrazione tu LL' al più potre})be tlssoluzione m igliore si p o trebbe prospettare oggi, servare ch e sono troppi i m edici , ques to è vero, v1s ta la materiale imposs.ibilità di portare il numema allo ra p er ch è n e ha assunti fino a p ochi giorro dei n1ezzi m eccanici all' alt ezza delle necessità ni fa ? Nè ess.a tiene debito conto nelle liste di eson ero di un fatto irr-p ortante : cl1e esjs le1 <;!ioè, di un•a popolazione d i quasi 1d·ue .m ilioni d i abit anti? un diritto di anzianità di se1:vizio al quale i meCirca il personale da impjegare in tale servizio, dici non sono dispos ti a rinunciare p er n essuna abbiamo pro·p os to quel·o dell ' U.N.p.A., la cui orragione ». La l ettera inviataci dai •m.e dici con clude e.f fer- ganizzazione è t ale d a offrire ampie ~a ranzie di ott imi risulta li. mando ch e di fronte a queste obbiezioni l 'Ammi· L 'U.N.P.A., che già vanta tante benem ere11ze 1 nis trazior1e potrà trovare giustificazione dal fatto siamo certi vi si prest er ebbe con appassionato fercl1e ha agevoliato· ed· assistito, con alt o spirito di vore e con lo s pirito .di sacrificio che h an n o semumanità, i m edici sfol~ati ch e ad essa hanno chiepre caratterizzato l 'attività dei capi e gr egari. sto au silio. Ma anche tra quelli ch e oggi Yengono Essa inqu·adra trentatrè co·mandi , sp arsi in ogni m essi alla porta ve n e sono molti ch e non possono zona dell1a citt3. e n ei quali, gior110 e notte, risiede più I"aggiunger e l a .loro famiglia e non h anno alper son ale g ià addes trato anch e nelle opere di imtrei fonti di guadagno all'infuori del l avoro profes_ m ediato soccorso anitar io. sionale . Ma si può dire di più: il provvedimento Chi, meglio di questo p er son rale - sem pre pronche pure ha colpito tanti m edici ne h a esclusi to e disponip il e - potrebbe oggi svolger e i: servialcuni ch e a~ rr~eno apparentemente aveviano gli zio in p arol.a? · stessi meriti degli altri ». Per ciò che si riferisce alle lettig he, ci risulta Evidentemente-_ aggiungiamo noi - se la queché esse sono tuttoTa ben conservate; ma l 'U.N. stione è es.al tarnente in questi termini essa m eriP.A. st essa , valendosi dei propri lavoratori , rjteta d 'essere esa.min·ata con particolare interesse. niamo sar ebbe jn grado di riporre in effici enz!cl quelle ch e eventualmente risultassero ·d eterio~ate. Le auton1obili per i medi ci. Si potrebbe così fronteggiare la grave situazione Nel cc Messagger o » è sta la rilevata la 11ecessità attuale, assicurando un servi zio id i triasporto in<li un a r evisione dei p erm essi di circolazione delle fermi , sul quale la popolazione p otrebbe contare auto private, revisione che dovrebbe ~ssere fatta '.a . . Yantaggio dei medici e del] 'opera di umana ass.1- i:a ogni ·ora de: giorno e dell.a notte. Ci auguriamo che-~ n ell 'interesse d ella ci~ t ad1sten za ch e questi professionisti compiono. Il penianza, le competenti autorità vorranno es.a:rn1n ar e rjodico ha riC'evuto, al rig u ardo, numer ose lettere di ia desione. 1'ra gli atri scrive i], dott. Nastri (12 sollecitamente la n 0s lra propos ta, r en dendola di gennaio) rilevando come or a più che mai l a con- pratica attuai.ione. 0

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,


l ANNO

LI,

NUM.

1-2]

SEZlONE PRATICA

CONCORSI .

Con cors i n prem i.

Premio

cc

Gustavo Gasperini »

Presso l 'Università di Firenze è aperto· un co11corso per un prernio dell' amm-0nt•are di L. 3000 in1i lo lato al nome di << Gu·s tavo Gasperini » da conferirsi al .migliore lavoro ·Originale pubb1icato sopra argomenti di idrologia medica ·a preferenza con indirizzo bj0logico e sper.i·m entale. I conoorren Li clovrano presentare entro i: 31 ot_ tobre 1944 nlla Segreteria d egli affari generali della Università do·m ·anda d'ammiissione e docume11ti. 1Per le altre condizioni ch.iedere copia dell'annunzio al Rettore .

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Alla « Société m édicale des Hopitaux de Paris » s.i è proceduto, il 17 dicembre, aJla costituzione dell 'Ufficio di presid1enza de~ 1944; esso risulta così composto: presidente di diritto Lemière; 'icepresidenle Clovis Vincen t; segretario generale Huber; tesorier e Mauric; segretari annuali Fouquc t e Brouet. •

NOTIZIE Obbli ~hi

D I .V E RSE

per gli osp e dali milit ari e civili di Ro·

ma. Per ordine 'del Comandante Ger.mar1 ico cli l{on1a tutti gli ospeclali mjlitari e civili, n oncb è tu Lte le altre istituzioni sanitarie e i medici d.ebJ,ono seg nalare e11tro le 24 ore tutt e l e ferite cansate da esplos.ivi o (la armi d•a fuoco presso gl·i sless,i curate. 'Verrà punito in base alle :eggi militari germaniche colui cl1e farà .false dichiarazioni od omel lerà la dc11uncia di feriti. Le segn al11lioni debbono essere trasn1essc per iscritto al Comando Germanico di lioma lJff. IV B presso l 'Alber go Flora. Deve essere in d ica to: Nom e. cognom e, preciso indlirizzo, profe8$io11e, età, m odalit à, caus.a e ora d el ferimento. Notizie Ppiden1iol ogiel1 e. I giornali l1anno dato molte 11olizje òi l.tna e1)j_ den1ia cl 'influenza ch e ha colpito l ' l11gh i 11 e rra, gli SI ali Unili , la Germ ania e andava es tendendosi. T.. a mort·alità delerm.inata (la guesla pandemti.a era Yenuta aurrent.anclo con rapid'ilà. UnJ Polizia da Stoccolma, pubJJl icat•:i nel « Corriere del1 a Sera » d2l 17 rlicrn1'bre, rrca,·a che neglJ Stati Un iti il numero dei morti aYrebhe super.ato il n1ilio11e, di cui non ·me110 <li rentomila a Washinglo11. S< condo una nolizia da Lisbona , pubblioa ta nel <e Giornale d'Italia » del 21 dicembre, in Inghilterra, a quant o riferiva i: mini stro dell ' igiene, la 1norlalilà gen erale . ., '.:lrebbc aume11 lata a causa dell ' influenzn., di oltre il 400 per n1ille, rispetto alla mortalilà n Qrrnalc.. Per fortuna, l 'epidemia è andata rapiù~­ menle ri<lucB nclos i in violenza e in djffusionc , così dia non costituire piì1 un•a· ·m inaccia. 1

Un 'epide mita di tifo esa11tematico si è n1anifcst ata a Napoli. 1

Nel.l'India sono segnalate graYi epid emi e cli malaria, colera, Yaio·o e tifo (esa11temalico ?) ; e ~e aggraYo n o gli c-ffc tti ·della graYi~sima cnrc:,lia.

Secondo notizie. da Lisbona (19 dicembre) a causa delta carestia, mig liaia di persone muoiono e tenuate per le strade.

.Azion i g i ud iz iarie. La Corte d11 Appello di Genova l1a condannalo la Socielà Anonima Linee Triestine per l'Oriente a corrispond ere L. 60.000 ad un 'operai•a, GiuscppinaPireclda, e alla rifusione delle spese di giudizio e di consulenza tecnica, per i d'an ni cagionati n·1a sua salute d•a.Il 'im.p iego, come d e tersi"i nella pulizia delle navi, d1i acido mt1riatico e formaldeide. Il g iudizio era passato per il Tribunale di Genova,. la cui sentenza è st•ata riformata i11 pieno. Il Tri]Junale aveva affidato, la p erizia tecnico-sanitaria a: dott. comm. Mariano Cugusi; alta perizia d'uf-. ficio ili Lloyd aveva contrapposlo una serie di 11 ote critich e critte dal prof. 'Nlaccaggi . Le Yicende rlel giudizio sono esposte n el « Popolo dli Roma>» del 27 dicembre _ 1~'43.

Un po' doT'unque . Durante e dopo le recenti incursioni aeree su Yarie ci ttà d'ltafì,3 l 'oper a d i soccorso d ella Croce Rossa! Italiana, dei Vigili del Fuoco e dell'U.N.P.A .. è stata ovunque, com e sempre, Tapida ed\ efficace .. La cronaca d ei quotidiani ne h a dato ampie e docu ... n1entat e notizie. 1

'

Si sono svo:ti a Roma vari pettacoli nei teatri e n~gli ospedali a favore dei feriti e mutilati di guerra italiani e tedeschi. A Torino u11 comitato di. don n e fasciste ha com~ piuto una visita nell'ospedale militare ove sono ricoverali militari feriti e mutilali, tra cui alcuni germanici. Il Consiglio niazionale d~ll 'Orcline dei !\ledici in Francia h a discusso il problema dell 'org anizzazio-. ne (a base corpor ati va), il. tralt.amento di riposo dei •m edici (a base di u11 proge l to mini steriale), il codice deontologico e la nomenclatura delle. malattie; ha in co-rso di esame altri problemi, come il mutualismo, l a qualifi cazione degli specw:isti , il regime fiscale dei m~d/jci, la difesa legale dell a profession e, ecc. 1

Si è ricostituita a Bord e.at1x la Scuola clel servizio s3nitario della ~f ar ina ; è dirclla dal generale medico J eanniet. I! Consiglio dipartimentale della Senna ha approvato un credito di 20 milioni di franchi per l a lotta antitubercolare nel Dipartimento.

Si è spento in Rom a il dott.

FILIPPO ~l<\CRÌ,

adclel to alla Commi . . sion e medica uperiore per le y)en sioni di guerra, m edico . . colaslico del Governatora to. apprèzzato pedialra. 1

È cadu to in Montenegro il giovanis imo clotl. J\.NGELO AoNoo, tenente n1edico del 3° •.\lpini, Bat-

l ~ glio ne Pinerolo.

t m orto in età di E~IILE TÉDE~A:\"T,

92 anni a ~[on lpe1lier il doti .

prore ~ore onorario dj c:inica chi· rurg1ca in quella uni,ersità.


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« IL POLICLINICO n

RASSEGNA DELLA S'rAMP.! MEDICA

lANNo · LI, Nul\1. I-2J

' so linguale e allergia. - . G. F. DE GAETANI. Liquido ascaricleo. Giorn.. di Ba.tter. e Immun.;, sett. A. Azzr. Infra.vir·O·s,i e iD:fezion.i simi~i delle vie respirat. Rass. clv Fiszol!_atol. clin. e terap., s.ett. - E. BECCARI . . Sostanze mediatrici simpatiche.

/ MiJn Me;d. , 6 ott . .- M. A1Azz1 MANCINI.. Avvele11amen to. da o·s sido di carbonio. - N. OBERDAN. LAFUGTA. Azio·n e della cl1ini11.a s.ulla coda febbrile nelle malattie infettive. , lidi., 13 ott. - M. A1Azz1 MANCINI e P. GALLONE. Inalatore per ossigeno · e carbossigeno-terapia. Altre interuaqnti pubblica:zsiol)i a diapoai:zsione dei nostri Osp·ed. Magg., giu.-lug. - A. SuTEGNr. Trattam. abbonati: · J del (liaframma intervescico-prostatico. D. B~R­ . Dott. E. FIORINI n1ERT. Sindrome da insuffici enza 'm ieloide. Aiuto nel Reparto Chiru r gico dell'Osp. Civile di Verona Boll: cl Sop. It. di Mrc.robiot., gen. -mag. - A. diretto dal Prof. Saverio Spangaro SPANEDDA e M. GRANATA. Tipi biochimici del B. tifico. Dermosifil.?'97'.. lug. - C. CANNATA. Vitiligene. (CONTRIBUTI ) Rass. 1dz: Fzsiol!_atol.. clin. e terap., ag. - ·G. Mo Volume di pagine 246 con numerose figure schematiche nel testo e molte fuori testo. Prezzo L. 2 4 NA.STRRIO e A. LATTANZl. Ipersiderinemia quale in+ 5 % = L. 2 5 . 2 O e più le spese postali di spedidice dt'insuffic. epatica. zione. Osped. Magg., a,g. - A. Tol\irAsELLI è E. POLLI. Per gli abbonabi al ~ ti Policlinico» od a qualsiasi dei M ::!tabolisn10 lie i lipidi n eil' insuf f ici e11za card. n ootri quattro Periodicj, sole L . 2 3 .2 5 franco di porto in Italia. Per l'Estero L. 2 3 ,9 O. Wieri. ,Arch. Klin, · 'A.fed., 30 giu. - ST. J . LiE!TNEs. Anom,a1ia ·ereditaria dei leucociti. R. ·SToDott. CIORCIO IANNUZZI GER-. Patog·enesi de~l a po·licitemia vera. assistente ordinario nell:i R. Clini~a dermosifilopatica . .. ,Min. Med ., 3 nov. A. ' B~oMo. Ap·p arato dell'Università di Roma. -surrenale. - F. V ACIRcA . Filtrato g:omerulare ed ·eliminaz. dii veleni. I d., 10 nov. - G. Scoz. Traltam1. delle emottisi (con 45 figure nel testo) .tbc. con preparati di cervello . · Prefazione del Prof. PIER LUDOVICO BOSELLINI Id ., 17 nov. A. BAncAGLIA. F1:agilità capillare • Eccone il Somtn:irio: -negli ipertiroidei. A. BELLOl\<Io . e F. QUAGLIA,. C;ÀP. I. CENERAJ... •TÀ E CLASSIFICAZIONE. CAP. Il E. ·Ghiandole endocr . e appar. diger. - G. BENU S!iI. PIDIDIMITJ E ORCHITI DA CAUSA TRAUMATICA (semplici Lesio·n i d.a conge~am. : roentgenterapia. e con infezi<?ne seco.1daria). - CAP. III. EPIDIDIMITI E ORCHI· TI DA INFEZIONE PER VIA URETRO-DEFERENZIALE. Giorrn. ·di Ba_tter. e I1nmun., l'u,g. - G. NEGRO. CAP, IV. EPIDIDIMITI E ORCHtTJ DA INFEZIONE PER VIA Saponi disin·f ett anti. - E. DE ALEssr. Tifo esant. ARTERIOSA. - CAP. V. EPIDIDIMITI E ORCHITI DA INFEId., ag. - A. Azz1. Parassito·s i d.a virus neuroZIONE PER VIA VENOSA. - CAP. VI. EPIDIDIMITI E ORCHITI DA INFEZIONE . PER V IA LINFATICA._ - CAP. VII. tropi dell'uomo e virosi affini. EPIDIDIMITl E ORCHITI DA INFEZICNE PER VIA VAGIRadiol. Med., nov. - G. DE ANDREIS e F. B1ANNALE. - CAP. VIII. EPIDIDIMITI E ORCHITI DA INFEZIO· ·cH1. Ulcera g.-d. F. G1ANNONI. ·Sarcoide del N·11 PER VIA CONNETTIVALE (per con·tiguità con gli invo. luc!'i scrotali). - CAP. IX. EPIDIDIMITI E ORCHITI DA CAUpolmone. SE OSCURE E RARE. - BIBLIOGRAFIA. Lavoro Urn . , lug.-ag·. - L. GALEAZZI e G. BARVolume di pa.gg- . VIII-120. con 45 figure nel testo. Prez.. 'BERA. Denatalità e solfocarp-011ismo. L. 3-2 più le spese. p-0stali di epedizi.o ne. Per gli a.bDe rm os iijilografo, ag. - F . FRANCJIJ. L 'ulcer ~· 'ltO b-onat~ al « Po·l icli•ni-co » od a quQlsiasi dei nostri quattro del deserto . per io.etici, sol3 L. 2 8, 7 5 franco di porto in Italia. Per l ' Estero L. 31 ,9 O . ·M 0d'icine Infaln {i, ag. - V. G~NOESE. Enteroco- ----lite dissenteriforme nei bambini. Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, edito"/\feclic . Sperim ., lug.-ag . ;- S. FERRAN~U. Ascesre. Via Sistina n. 14 - ROMA. 1

La Chirurgia dell'Intestino lleo-Terminale

Le Epididimiti e Orchiti Specifiche e Aspecifiche

1

Indice alfabetico per materie Angine ·agranu.Jocitarie : etiologia e trattam·e nto . . . . . . . . . . . . . . . Pag. Apoplessia nei giovani s,o1d.aU . . . . . » Appen dicite : problema dell '. . . . . » Bibliografi·a . . . . . . . . . " . . . · » iCancro: recidive . . . . . . . . . . . . 1> Congelazioni degli arli . . . . . . . . » Cronaca del mov imento oorrporattvo . » Ernie addominali voluminose incoercibili: frenkoto1mò.a a sin. quale ope'. . raz. pre.1m1 1 nare . . . . . . . . . . » Foruncolos.i : Lr·a.tta.1.n . . . . . . . . . . » Insulina: depressione g·licemica cla - : azione degli ormoni testicolari . . . >) I sterismo e distur})i oculari . . . . . . » ~Latte : trattaim . con acqua ossigenata a 130 vol . . . . . . . . . . '. . . . . >>

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41 36

M·a.Jaria : casistica . . . . . . . . . . . Pag. Malaria: profilass-i e cura atebrinica . » Medicina soc;iale . . . . . . . . . . . . » Midollo spinale : si11dromi da sezione trasversa: anastomosi intercosto-lom.bare . . . . . . . . . . . . . . . . . » 01Jerazioni: resis tenza alle . . . . . » Osteomielite acuta primitiva del:a clavicola con n ecrosi totale della dii3fis1, elim1inaz. e rigeneraz. . . . . . . n Pinoli : valore al im.e ntare . . . . . . . » Retina : spasmo dell'arteria centrale . . » .Scherrr.ografi·a nell 'Esercito · . . . . . . )) Sulfamidici: ~.ppJ.icazioni locali . . . . » Terapia empiTica e terapia scientifica . » Tracoma: etio~ogia e ter apia . . . . . >> Uretra poster. : ferite d.' anma da fuoco . » 1

36

Diritti di proprìetà riservati. -

Non è consentita l.i ristampa dei lavori pubblicati nel Polictinìco .autorizzazione scritta della redazione . E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

.A.

C. FRuGoN1. Red . capo. Roma ,Soc. Tip. Editrice Italiana

37 37

42 1 30

8 41 36

10 29 32

38 32

se non itt seguito L'EDITORE

Poz•1~

reep.


Roma, 17-24-31 Gennaio 1944.-XXJI

VOLUME LI

Nvm. 3-4-5

" ,

PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA. E IGIENE

"

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE R.m>ATTO~

P~A.'I'ICA.

CESARE FRUGONI ====================================================== CAPO: PRoP.

Cllalce Medico di Rnu

MEZZI D'ABBONA MENTO ANNUO AL «POLICLINICO » PER L'.l\NNO 1944

Singpli : Italia Cumulativi : (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA . . L. 130 (2) ALLE DUE SEZ IONI (1-u) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA . . L. 85 (3) ALLE DUE SEZ IO ~ l (1-b) A LLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA . . L. 85 (4) ALLE TRE SEZIO NI Un Fascicolo separato della SEZIONE MEDICA o della. CHIRURGICA L.

Italia (pratica e m edica ) . . . . . L. 200 (pratica e ch irurg ira ) L. 200 (prat. med. e c hir .) . . . . L. 260 16; della PRATICA L. 7.

I aumerl, cbe oengooo tutti scruvolosameote spediti, se non realamau antro uu mese dalla loro pubblicazione, si rloolaoo soltanto a pagamento

_.. L'Importo dell'abbonamento, che può èssere lnYlato con Vaglia Post11e oChèque Bancario, può anche essere versato, •eaza ta••a, nel Oon t~ Clrrente Postale N.1 /6946 della Ditta L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Ammlnlstrazlone, questa comporta l'aumento di L. G,

SOMMARIO. Lavori originali : ('. Antonucci: I n ervi in·te.rcostali, materiale per n.utotl'apianti nelle ferite con perdita di sosta nza dei nervi periferi ci. Osservazioni cliniohe : S. Domenico: Terapia ch irurgica l'Ons~ .r\ ativa in gravissiu1e ferite.fratture d'arme da fuoco dell '.ivamhraccio a carattere esplosivo Tribuna libera : A. Angeli :. Ancora su ll'et.iopatogenesi clell 'app~ndi c-i te acuta nella p olemica del B aggio. Sunti e rassegne : J . -~ . Oh a -çany e .J. Raimbault: L'ar. t1·owalat·ia. - D . Pacini: Dell'artrite lombo-sacra le. - L. Stu mpfegger: La d eformità traumatica d i Madelung e il suo tratt amen to. - G. Buetn ~r: Qua.le è la 111igliore posiz·ione di ancbi.Josi dell'articolazione della ~palla? Th. Cellarius: Sull'inchiodam ento midollare nelle psendoartTosi. Divaga zioni : I perico:oi dei raggi R oen tgen. Cenni bibliografici. Accademia, società mediche, congressi : Riunione dei Medl<:i Pratici di B ari.

Appunti per il medico pratico : DALLA PRA'J'ICA CORREN1 E: Dario Vitturelli: Occlus ione i ntestin a l e a d jn izi-0 i ns olito. CASISTICA E TERAPIA : Costituzione ed ulcera gastro-duodenale. - Terapia medica dell'u lc:~ra gastric a. - L 'enterorragia nel tifo addominale e suo trat . tamento. Una 1uedicazione succedanea d ei sali solubili di bismu to nelle coliti. - Il t1·attamento della diarrea. degli adulti u1ediante il sulfami&otiazol. \Tomiti e diarree i nfRn til i. - DIAGNOSTICA: La d1agn-Osi precoce della tubercolosi polmonare da parte del medico pratico - LABORATORIO: .Agglutinazione rapida n el tifo esa.nteniatico. - MEDICINA SCIENTIFICA: Acido ascorbico e sua azione n ella ripa raz.io n<e ciel te ·s uto osseo. - VARIA. Nella vita. professionale : Go ncor i. N~tizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetic~ per ma ~ rie .

LAVORI ORIGINALI

va <lal 1 n70 circa a l 19] G: il seciù1nc10 cl1 c co1111ire11de il perio·d·o d ell a. prin1a g ue1,r.a n1011<liule: il terzo cl1e roin in cia nel 1935 quando (;osset , r iiprenclendo u11 'eccl1io tc11Lat i \'O di 111entic:ato di l\layo Robso·n, si .. crvc di t1n ci1i ndro di ·111id ollo J)Ìnale di co11iglio o d 1i ga tto qua le i11al~riale da innesto. Con la g uerra al LuaJ e, ~ co111inciailo un quarto pe1·ioclo, del <1uale 11ulla o quas i si può dire, 11oicl1è la ch iusura per 11oi di quasi 1tutte le frontiere ci l1a tolto ogni possibilità di sra1nbio c ulturale, al con trario di qu el ch e a'' en11e 11cill' al lra g u erra . In Italia si sono occupati di cl1irurgia delle fer~te ·nerYose Cl1ia ~ sc­ r1n1 , Picri, caglietti, , -aldoni. Uno . tudio ' r>eri111en tale sulla riparazion e delle perdi le di :ostanza <lei ll.ler vi periferici con eteroin11e~to di midollo pinale era stato fatto da G . _\nto11ucci nel periodo in1niediata1i1en1te ]>recedente la nostra entrata in guerra . Data l..t diffi coltà di {Jrocura1-..i i11 tiu e~ to 1nomento il materiale bibliografico necessario. 1to11 è po~:::-ibile r1uindi orc upar ... i dci ri.:::ultati

OsPEl> ·\l 1 R1 u

ITI n1 RoM.-\. -

PAn.

~IoRCAGNl

I nervi intercostali, materiale per autotrapianti nelle ferite con perdita di

sostanza dei nervi pe1·iferici. Prof. D ott . CESARE A NT ONuccr Prii11ario Chirurgo, L . D. d i Pat. pec. 1

(~l1 ir .

La questione dei trai 1ia1111i e inn e"li 11er' O"Ì Ilelle f~rite dei nerYi periferici l'O ll perdita di sosta.nza torna ·periodic.:a111 e11tc d1i attualillà og·11i 'olta ch e u11a guerra fa affluire n ei r eparti cl1irurgici più o meno specializzati un 111ateriale piut1tosto abbondante di casi cl1e ricl1iedono l'applicazione di tale met-0'<10 di cura. Il Duma . . , in Franc ia , al ludendo appWlrto a que sto riapparire a periodi d el l 'a1~go 111 e nto e al .. uo intern1ittente ritornare (li attualità. l1a llarlato di una « chirurgia ad ec li . . si ». La storia dei i11etodi fino all .epoca at tuale pote' a di' ider .. i in tre peri0<li: il pri1110 che

1


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et IL POLI CT.lN l CO ))

<li· queslo ulLi111iei 1l·e1111Jo; n1a è cer1 o· clic n1etot li e 11101dia.lità iruo,·e cli cura i1on s.o1no ::;,tat1 11 re~pr1 tati. Nel JH'i111u .p1erio·d o ·da noi. rico·rclato i n1eto <li sor10: la suiLl1ra a d1ista11za, la tub1u lazione, j lrasp·ianl i 01 in11es1li nervosi. Ftt ques L' ulti1u10· il i11etodo che ri cl1iar11ò l 'atte11zio1ne di Lu·tii i1el s econdo· periodo, che è quello clella.1 pri111a g·uerra inon.diale. Il p·r irrto i1111csto· .n,e rYoso, u11 0 111oinnesto , ft1 eseg·uito i1el 1876 da ·Albert e fu 11n insu ccesso. Fino1 al 1916 Duric.u x e T.ngel1ri:::1Len 1trov·a ro1110 sollanl o 3'2 casi cli i11nesti i1er\rosi co·r ris po·nde11ti .11el.la qu.asi tota lità acl insu ccessi. Sicard co11clucleva: << .Siamo ob·b lig.atì ad arn 111.eti ere ch e, fatta eccezione fo1rse l)er un. caso ·d i Gosset Th·o1n1as e Le rj-Va l en ~ i ·C' 11er lLn .altro cli Delage11i.ère, pubbli ca1Lo cla Tin.el, 11on €S·l t ll·e os~e.rvazio1n e1 i})ene circosta11zi.ata cJ1 c r>ermetta cli const·at.are con certezza la ri 1)arazio::n e f1111zioill ale ·d'i l111 11er,ro clo,yio i-nneistol ne.ryo·~9 . Se r i si ri,·ol g·e })Oi ai clo curn e-11ti s1)erin1 e11tali , non si otten·g ono cla vver o fi1101ra dei dati · più precisi, mancando cs11erienze. for11em 1e11te b-n sa1 e ·Sng·li- esan1i clini ci o islo]og ici • n eressar1 J) . l\1a il 1)eriodo b ellico e in11n edia1Lan1 e11l e l)'OSt-l)e}]j c.o• fr1 p·r in·ci1p1al1n ente c.a r1at1·e rizzato <lai I11'0to,clo cli Nageotte, cl1e co1i suo il trap ia.n ti di n e.r vi di Yitello c o1n serva~i i·r1 alcole C1J )l'Ì Ul1 i1 uoYo carr1J)O alla sp1 erim·en.t azio11e e alla ~hirurg· ia. 11111ana. In reia.ltà l 'c,Lcroi11neS1to co11·d a n11ato ~1)erim enlalme1111te dall0 ri.ccr cl1e .cli I .r. ge])risLe11 ebbe un ri1tor110· di a1tuali1à e 1'11 ripreso da m•olti Sip,e rinl e.i1tato'.l:i e cla 1n) olti (' l1irurg·i con ]e ll~od1alità t.ecr1ich c ~l1 g·geri1t c cla Nag·eotte: Lerich ei (1926) c-0110,sceva llU solo ' ll·CCeS$ 0 COIOJJlei:o r1ubl1licato1 'da Dll\'al e G11il"lnin n el 192 11; ripri sl ino· compl eto· della f-un..7.io11e in 15 n"l esi . in t1n caso ·d i ~ e zio1D1e co1111)]e~1 a del cub1 i tale. Pe.r s,onaln1e11 te Le.ricl1e aYeva fatto 20 i1i:n esti alla Nag·eo11te : . 3 preico ce·111en t.e 'SU ferite n ervose r ece.11 ti , 17 I nrdiv.an1 ente . Su qu e. ·t·o n 1n11ero eg·li i1on eb])e clte d110 s.i1 creissi (!Ua&i com1pleti ; .un caso cli j.n11esto p1recoce cli -~) cm. &ul .racl'i.a le al b r accioi, con ri1)rj stino n101torio 1J1J.'O·g ressiivo c1uasi completo in 1tre anni ; un in11e&to· tardivo· ·dri lG om. sul cubitale .all 'ava111h ra ccio ch e, dopo· 4 an·ni , aveva r einnervato g·li: inl er ot:<f.f"Ì. Eg·li. conclll'de : « I,'e1Lcl"~oim.neisto morto ,a ll.a Na:g"eot1 t e può du.n qu·e l"i u·scire, 1n a, è certam énte inferiore nll 'ctiuto1

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le a ri11licazi·oni cle11 'au.toin11€JS I o 11 e i1oi Yog 1ia111 0 i1lS i ·1eire. La ~ l orj a clelle· a]lplicàzio11i d 1ei trapia·n·1·i alla Nag·eott e. cli11l os lrt1 EUlC·OTa l1n a

'olta , cor11e ancl1e i1clle i1os tre questioni scienLifiche l 'aulori1tà di un ricercatore o speri111em· Latore rillo1n 1ato pos.sa deviare la Ticerca ve;rso direzio1i.i 111o·rr· fruttifere e ritardare, i11Yece che acc~ler·are, il progresso ·d elle con,oscenze, Tutta 1 'es1J'e-rienza detl'altra guerra è i~1 f,a' ore d eigli ir111esiti autopla&tici. L 'auloin·ncsilo ~ stato ·so1)·ratu1 ·lo i111pieg·ato cla Go~s·et (32 casi), cla Sicard. e Da111bri11 da ' Dcla,g·eni ère, cla. .Joyoe, da Pla tt. Gos~et e1 CJ1a.r rier (ri p1 o rt.a ti da Lerich e) l1a11110 pu·b blicato uua statisti ca cli 20 aut•oinne~ l.i ri r eduli su 32 casi. So1n·o s.ta1li fatti con ne.rvi ~e11sj ti,ri supe•r ficiali (brachiale-cutaneo inter110 ,e 111u•scolo·- "uta11eo cFelli1 g·a1l1bia), c·o-n i risultali $eg·ue11Li: sul c ubi.t aJe, 5 risulta1ti soc..lcli ~·fare11l:i , 5 ·mediocri, 2 1n&uccessi ;· s11l m edia110 , 2 1 isu·ltati assai b•l1oni , 1 n1ecliocrei, I i11slt.rcesf-io.; su.i radiale,, 3 riStt1l1ta1i m ediocri, I instJ ccesso. In co,11clusio·n.e, 35 % cli: ri&ultati ])uor1i e nlecli , ±15 % d1 i11ediocri, 20 % di insuccessi. Gli 0 1r1oin1n.e.sti, 11tilizzati sopra1t.11~to· da Du1 j arier , con fram11 t ent i fl_;1r elevati da .a rti a111pl1ta1i , e c011serva ti in ' 'asollinn frec.~d a , S!l 30 casi , del re1~tO poco seguilti , 11Gil diecl1eT'O cl) e. tln solo risultato soddisfacente . Gosset , nella i~elazi,one al VI Cong·resso I111cr11ozio nale di Cl1i1 rurgia a LoiJ.1clra , conclu d eivn-: << Il 1rapia1n,1·0 nervos o ·dev{3 esser e riserYaLo .a llé .g·ranc1i peirdii e reli os1Lanza cl1e r endono in1possibile la sutura clìretta 11i.al·g·rado g·li1 a1tteg·g·ian11enti di -flessio11e de.Il'arto Il trapia nto devo e·ss·ere· .r,.r e·ferito a sacrifici limil ali dell·e es1tren1ità cl1e.J nervo, c11e condur1·ebberio al riavvi·ci11,a m 0n.to , alla sutura di due estr·cn1i fibrosi senza alcun J) 0 t.ere di rig·enerazione; e, a l)ÌÙ fo1'te ragione, .alla s11tura tub11lare e alla s utura a dislanza che n·on ha·n no dato, che deg·li insuccessi. I,' a·utoin11esto clarel)l}e i ·n1igliori risultatf. Es.clucle11clo qualcl1e. rara eccezione , l 'e1t~r o­ i11nesto· rr10.r t10 cli Na,g·eoit.t c l1a d.a to n1olte clisillu &io11i e no.n co11111orter eb be cl1ei il -1: % di buo11i risult:aiti )) . Fr.azieir (60 innesti am·eiri c.ani) e Platt di .l\1an cheE;Lcr c:o11clu sor o l)er l ' i.n 1~u cçes&o· c1ua ·i completo del melto·do dei tra11ianti. ChiaStseri11i dice,: cr Su c ces~ i ' '·e ri s i sono ayuti ta nto con g'li auto ed c·11101.rapìan1ti , quanlo ro.u i trapia11tj co1n ~er\-.ati , 111 ~ r cJntivan1e·n.Le i11 r ocl1i e.asi ... No n ,,'ha dtib·b io che g·li aut otrapia1iti > o a1111cno g·li 0 ~11òt1:'apian1ti fr e:sclii sarebbe:ro ida. 7Jreferirsi.. . Gli 0111otra111ianti pre~i da 11er vi omo.n imi dcj nervi. <la riJ)él t:J t e, co11servati ·p1er· un ten11)0_ non tro·p po }l1n go, cqstitl1i::>con o. i n difef.t o 'èfli a,utotrapia.1ili ndntti , il n1 a1tcriale i1iù convenie·n tè ». · · 1

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rifcri :::ce, cJ1e F oersleir s u J. 9 ca~i di auL01Jlaslica J1a a vulo i11 5 ca ~i g· u~ri gio1nie, in 12' r11 ig·liora11tc11to, in 2 ir1su ccesso. <J1ia:s:seri11i , ri.feres11c.lo re ce11le111 e11te s ulla sua e ri ~ is lir a della g uerra attuale, seri' e : cc I tra J' ia 1ul i 11 crv .J ~ i. ac.10perati co11 una certa fret1ue111.tl cl ~1rci11t e il pri1110 a11no di la' 0 ro , sono ~ ta•l i i11 !:'cg·uit o qu.asi con 11)leta111 cnt e abl)au uonal i .. . In 17 casi alJ,b ian10 ricorso ai tra: Jl 1unli Ji Cl'\ù i, <.li solito cli ner'i t1ma11i con!--C' f' ali (e d abbonc.la11ten1eu1te la' ati i11 soluzioll l' t'i. iol·c~· i ca JJl'i1na dell ' u ... o); i11 altri ad au11o i1t11e~ li (11ervi ~e11 iti,i) ... Da ta la qua:-:i i1n JìO ~ $i JJti]i Là di j)rocurarsi 1naterial c autogeno s uffi cie11tc111e11t e .abbo,nda11te, e la llifficoltà , 11cl n1io ltcp arto , di 01t1 enere 0111oi1111es·t i, ci :-.ia1110, nella n1agg·ior JJ·a rlc dei casi, ser,iti di trnpia11ti co11ser, a Li ... ». 111 con clusio11 e qui·ndi ,, il })ar erc di 1tutli i c h1rul'g·i , cl1 e .. i sono ·occ u1Jati c.l ell 'ar go111e11to dura11t e e dopo )a 11ri111a g uerra n1ondiale. 0 su~ tan 1, ial111 e nte favorcYole all 'i111pieg·o de.i tra11ia nil i a u lo i)last ici. l Jla d e:vj azione da qu es ta i11dicazione si tro' u da una jJa rl e nei risul tali 1ncll ' uo-1110 e S} )el'itll <' ll t al~ J>U})hJicn1t i cla ~t . Blo11<lin , allieYo di l; us . cl, cl1 e in un a ~c ri e di 5 casi, co11 eteroi1111t,~l u f rc~c o preleva lo da ca ne o, a' r ebbe <·ll euul o Lre bu•J11i ri ~ ulll ati e nesst111 i11 t1 cce ~­ ~ lJ t·o111i.1le.to e: ro nr 1ud·e : t< Qu esto a.p1}are al l ua lnlt J1t c co111e un _ proccdi111e11to fa cilJt1 e11te al luabile e cl1e conse11tc eccelle11t i risult.ttli »; d a11 ·~lllra nei ri ulta.ti ' peri1n entali e 11ell' u o1110 otl enu•l i da Go. se1 (1935) (cl1e 11a i·ip rc~o una idea di ~Jayo Robso11 ·g·ià da quesl i al lua ta i1 el 1· t110111 0 11el 1890 e l)Oii stt1dia la ~ peri111e1ltnl111011t e e.la Dustin di Bl't1xe]les e eia Hiclscl10'".::k'. e L1n o(l'er di !Berli110) ' da Sau,·a gt . da 1>arL·o11rl . da i13aille ul , da Gotol1 e <la Jl1 c-1i ( in t uit l o u11a tre11Li11a- cli ca"' i), aclo1Jera ndo LO J11 e i11atc1ial e da interporre tra gli e tre11 ii del n eir' o da ri1)arare un c ili11dro cli J11ido]Jo =:: j)Ì11a lc di g·a.tlo e di co11igli o acconcia 1uc·11te f}I'e1~)arato. (~ . .\.11tu11u cci, cl1 e si è •Jcc upa to speri111enl lt l1ll e nl er del la Llll e~i i o n e arri' n' a nel 19:39 all e 1

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~t"t: l1 {' 11•1i conc lu ~ i o ui : (( ... ( ~ rec.li a 111 0 jlOlcr

con clud0r e cl1 e il nlidollu 5JJi11ale, 11re~)(t 1ato .seco1n1do g·li accor gi111 c:... n1 t i ~ u g ·geri ti da (~ Q~ et . c·cstitui. ce fra i ' ari 1ttr:11 i di in r1csto :p ro J·O' ti , t1110 dci 111 ig l i ori . 1 1 1~• n c11 i] 111ig·liore in ~e n so as.;:ol uto. J.:~~o eo11,e11 te u11a bt1onu 1)r o I i f e r~ z ion e e ltna b uonn ~1 rog ression ei dei 11 eurit i fin o al cai-o pcril't.•r ico da i·n11t•1,are . ..\Ilo ::-la to aittuale d el ] · e~1 le rie11 za (a11 cora $Car&l) . . ull ' u o n1 0 e d el1·e...,11e riJ11e ll tazi·one ::-ug li a 11i111~t l i, ci ~e-111 bru

Pl\ATI C..\

e.li JH11Le.r fare Ju • c.gu ent c;i .g·r acluut o ri a <l e] valor e dei di Ye r~ i 111a leriuli c.r i innesto .. . I n1ig'li1Jri sare])bcr o gli 'in nes ti nerl'osi au t·o1Jlasll1ci fr eschi, cioè fa lli prele,a nd o un 11er 'o se n ·i1ti\ 0 sullo ·te::.so ani111 ale 0 ~t1ll ' u o111 0 01,erat o, e . ezion a11clolo i11 Yari eg·111c1nli di lun1

gl1ezza a lYJ)rOJJ-ria ta i·iuniti l)Oi a fa r io (ralllegrnilts) pr r ollc ner c tino ... J)es . . or e ug uale a qt1cl lo ,d'el nervo 1 n otor o da ri11)arar r. Vari e d iffico lt à s i 01)pong·ono· aJ1 'ad oz ion e di c1ucs to 111aLcria1e (tra cui 1)rin ci])<tl e la cl cl'in iti va alloli zio ne d ella e 11~ ibili1là i11 u11 tcrril ol'i o c ut an eo p iù o 1ne110 'aslo, la q11 ale ~ a rç ] )])e 111olte> n1aiYol entieri a crrlllat~ dal 1ì·azieint e , SOJ)r at11tto quando i >oi l 'in·ne 1o n er Yo. o . u] n er vo 111 0t orc non avesse J 'e ffetto •fa vorcViol e sp,c1r a1to) n. 1\1et l e })Oi i11 .s econd a lin ea ~· ]i i11n r. l i ctt'!rOJJ]ast ir i frescl1i ( Chia ~ $Crini e P Pr otli l1 a nn o ro n c Ju ~o faYore, oln1 r.n1lei J)er 1'11. o di o n1 o i1111est ì c;n1ser\'ali in alrole) seco ndo I 'indi r a zio11e <1i Blon din; al te rz-c) 1) 0 . lo ~·l i i11n <'sti l1ticl olla1·i alL\ l\fayo Rol). on-G o~set ; e al c1uar1to ed l1llimo p0$1o g·li eteroi1111esti alln Nag·co·tlc. cl1 e ~c111 l)r an o o r111 a i da ~ ra rtar e r i sol ull a 111e11 te. R d un q uci P' icl r n l r el1e I ' un a n i 111 i t à e1cg1 j a u tori t·orn a scin1p1·c él lla c~i cl1 ia ra7i o nc cl1 r f! li i nn e.1'fi r111fopln.sl ic ; fre::;clii ~o n o cln ])ref erire1

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nlirc rnateriale.

I~' i den t e n1e 11 le

la rag·io11e 1Jer cui l 'a dozio11 c di ·L 1uesto iua1le1·iale d 'inne!"lo 110 11 ~ i è .o·e,.... l1r1a lizzata e non è <l.i, e11t.ata u11n pra ti ca st a11 d:\ rdiz7_a ta e a cc cll lata da lutti è il1 qu el r l1 Pdi ce l.hiasseri.ni della cliffi rol1tà e.l i a' ere deg·Ji a utotrtl])Ìantj adatli . del « tlil'ello ùi aulotra])ianli n<l1at1li >i co111c più 11r cci::a111ein le eg Ji t' i c·s p·ri111 e : in <.1. ucl cJ1e cnre G. A111t0 Hu cc: i clella ri1)ug·11a n za cl1 e il c11irnr go ]Jlf'O' a a c rc•a l'r tin ter1 itori o au esletico e (1uin cli u11a i nino · r azio11e cert a111c11le ::-piacc , 1010 e qu a] cl1e 'o lta s u .celtibile tli inco11, eni e111Li, i n lluant o clic i chirurg·i. J1e 11a n110 fi110 ad ora u ·a to il 1nelodo, si "0110 r i, ol1t i ~ pcc i al111e11t e r r r cclo c1uasi esclusiYa111en1le (a lni en o JJeir 4u ar1to \ a 111i.i co nosc.;e11za) a i1cr' i ~r n ._ it iYi degli art i . (jo...,~e t i)er ese111pio 1ta infatti i r u 1j)l 'o111Lut.J i ~u o i inn e. li ùn] bt aciale -ru tan eo i11tcrno e dal 1 111 i ~ co l o· cu1tan eo ùella {2a n1ba . l i1 a ltro in c o 1~ ' èn ic:ntC't 11011 facil111 e11te e' ital)ilc è ancora la no t-e r ofe diff~re n za d~ ca libro tra c1ue'-ti .ot tjli ne r\ i se n ~1tiYi e i 11c1·, i n1olori da ri ( ~t ra rt•. dl'di11aria rt1ente ll lOllo l >it1 a r-0 ~ i. È s ti a no con1e in un arQ·on1e1t to co . . ì di ..... b~1 11t ul o, r l1e 11a ~ ttratto l ' at1ten zion e e' lo ~t t1di<> di la n'lì cllir urg i. 11es ~ un o t1 a i 111en1iuna li qui . cl1t w 110 cerla111ente q uelli che t>iù -..j :--o ll <J OL'rup.a ti della qne!'t i-011e. abbia n1a i ricordato cl i :l \ l'l'e :1 11ort a ta di 111ano 1111 n1at eria) e d a


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<< IL POLICL IN I CO n

utilizzare co::;ì alJbo11da11Le o oo-si, direi, co1110do, quale ·è <..Juello· fornil·0 da.i 1iervi irite1rcosf ali. Tro' ia1110 i11 questi u11a ·vera min-iera di n1.ruteri·a le autoplastico. Unico tra gli AA. cl1 e hd polu1Lo consultare, T eno.f f ( (; 1• ì r. di gue1'ra , p. 482) scriYe : cc Risultati buoni , 111a i nco~ta11:ti può dare il mie to·d·o di plastica 11er·vo. . a ir1 difesa con. tratti d·i nervi lJreleYati dallo stesso· i11divid1uo ... a questo &capo, si ~Yra11dor10 lratti di un rl1erYo poco ii11po1rlante, c 0111e alc uni nervi cutanei, i nerrvi intercostali, il ner' o safeno n. Non ·e certo necessario oh e io i11eitta in ri.Iie,,o la fa.c ilità di prelevamen·to cli uno o più i1ervi. intercostali secondo la lung hezza desiderata, e in se1g·menti molt,ep lici da po ter riu11ire in fascio per r.a g·git1ngcre din1e·n&io1ti di &pessor e e di diametro uguali a quelli del ner· YO da rii1ar.ares. . Il nervo ·in!tercostale è t1·n J1ervo sen sitivoll10lore; n1a l 'abolizione di uno o più di essi non arreca danni apprezza,b·i li e l 'area aneSll5sica e ipoestesica che si determina, e&sand'o jr1 territo rio cutane·o ri1parato ·dag·li abiti , no11 porla i.1 fa ~t idio e il pericolo di un'area aI1este ica in u11 arto , più , cl1e no11 il tron co~ espos to ag·li insulti esitern i. P·oich è l'unica v1era difficoltà della adozion e sisten1a l ica clell·a autoplastica n elJ e perdi.te di sostanza d·ei nervi J>eriferici co·nsiste~ra n eJ · la quasi in1,p 0ssibililà di trovare ntateriale a11to1)lastico s ufficienle, . era necessario ricordare e iJ1diCare Ì·Il qual 111o·d'<J clivioene I>-OS ibile StOIlllOilltare sempre questa difficolt_à. l\T·oi crediamo cl~e .sia d ella massin1a in11)ortanza1 i)er il prog r edire della pratioa e de lla t,ecnica dei t.ra111ian ti 1ne-rvosi ·5Labilire d·efinitiva 1)1e11te nei ·n er,,i intercostali il material e d a adoperare sista111atica1nente. Poich-è tutili si è d 'a ccoir do nell 'asserire che il n1ateriale au.toplasrLico nella p1·atica de.gli in11esti ~ tra. pianti n ervosi è il migliore ; allo stesso r11odo r l1c ir1 tulll~ gli alLri ~nnesLi €1 . trapianti, Tà di- . r·ezio11e gius1La della ricer ca è al)pu11to· nel se11so di - tro\'·a•r e o per lo n1eno indicar.e dova esiste il i11ateri.aie a11toplastico in qt1antità sufficiente, e utilizzabile senza dan1no ·d e l rpaziente. Non è necessario dilung·arsi sulla tacnioa del prelevan1e11to dì u·no o più i11tercostali p er la lun1g·hezza necessaria a :rioo1n1aTe la perdita di soSltanza del neJ."VO. Può esser preso un tratto di un solo inrtercostale per la ri p~.razione di t1n ner\'o· sottile; per la riparazione di un ner· vo volu.m ino so può .adoperarsi il &istema dei cable-grafts e allora Qisogna riunire a fascio segmen.ti congrui rd,i un s olo o più intercostali. Su questo pa~ticolare di teonic·a ho fatto· ·inizia1re, malgraclo le difficoltà d'el n10111eDJto, del1

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le ricerch e speri111e.n I.ali cl1e sper·ia1110 di po1ter C0 ndurre a ter111ine, clirette a rioo11oscere c1uale sisle111a oia il i11iglior€, tra quattro che 111et.Lia1no alla ·piroYa, di confezione d ei fasci di ~egn1enti i1ervosi da innestare. lndica1Lo il ·m ig·lior i11ateriale di in·ne&to, è b e.ne, a noi sen1bra, riprendere lo s tudio del n1iglior r11odo del suo i1111)iego. Lo rag·ioni della no11 riuscita ·degli in,nesti i1erYosi so110 certan1en1Le mol.t eplici e no11 tutte d1ipende11ti soltanto dal di, ersio· .p iù o meno adétl,Lo , n1a1te-rialé innestatoi. L 'attitud1i11e tecnica ·d~ 1 c'h irurgo a que-&ti intarvenJti di 1nia·tura e rr1anualità delicatissime è certamente in primo piano; non baS!ta essere u11 -0tt.in10 chiru·r go per .a vere attitudi11i certe a simili interventi; bisog11'a av~re qualità speciali cli pazienza, di delicatezza, e di finezza itecnica, cl1e non sono di tutlti. A!s~raentClo dalla possibilità del fatto grossolano di UJna con1pl~cazione settica della ferita operatoria, ovpur,e dalla eventualità di una 1Jre1)arazio.11~ non buona, ·d'e l ca1n1)0, di tessuti i11 cui si adag·ia il n1a1tariale i11nesta1to (tessuti fjbrosi ci catriziali s11'e&si e poco irrorati e quindi i>oco a t ti a fa,·orire l 'atteccl1i11~e11to degli i1111esti), bisogna considerare anche, e in pri1110 luog·o forse, la capacità di rige·nerazio.ne del i1eu1u te da parte dalla cellula n·e1~~osa . QueSlta può essere in s.taito cli atrofia e di deg·enerazione; e ciò è Lanto più possi bi·l e · quanto più l' inte1·vento-.è tardi ,.o o necessaria.m enta ritar1diato in caiso che la ~erita pri11utiva abh·i a masso te.n11Jo a g·uarire per com·p li·c anze supipura.tive. l\1Ia11cano daLi statistici sulla influenza del rirt ardo ·dell 'interven11'0· sug·li esiti : e non .'urà i)ossibile av-erli atten<l1ibili se no11~ quando ~i lJOtrà fare lo studio di u11 g·ran numero di casi LraiLta ti allo stesso modo e pref.e_rj·bil1r1e11 te claJlo sLesso chirurg·o. QueSlta è rS tata la condizione del progresso in tanti carr1pi della chirurg·ia detl sistema nef\1oso; .ed è ancl1,e in questo . Altro e i1r1portantissin10 ostacolo alla buona riuscita ·dell 'iiinnesto, ·oltre la sua 1unghezza 111a.~rgiore o minore (m ·i gliori risultati, quando si 11a quest'ultima condizione), è il fa 1tJto cl1e, se anche il neurite riesce -a p enetra.r e nel trapjanto e a percorrerl 0 in tutta la sua lunghezza, 1tro,rt\ u11a nuova e i11aggior-e difficoltà nel Lessu,t o di ci caitric~ già ·p iù adulto foTma.tosi ·n el f1·attempo, tr.~ l 'estremo· distale d'el travianto stesso e l 'estren101 prossi111ale del 1tratto periferico del nervo; cica1trice che ha avu to il t empt0 ·dii. bene org·ainizzarsi, ed ~ d.i ventata di ardua traversata a perciò atta a disorientare e a fern1are il .p rogredire del filamento .cilindrassile in ri·gen-erazione. TuJLto questo _è ·da tener presente nel consi-1

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SEZIONE PRATICA •

dorare i 1troppo scarsi successi in questa tera·

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1>ia delle ferite dei nc·rvì 111algra·do tanto stu <l1io e ta:nita ·a pplicazione da par.te degli speri1nentatori e dei neuro-chirur·gi. I .nostri eisperimenti ruttuali son-0 direVti dunc1ue a studia.r e il mri·glior ·mOd·o· di utilizzazione del m.aterial~ autoplastico, indicato n e.i nervi inlercostali, e considerato per le ragioni sues1)0S1te, quello da preferire in ogni caso. Siccom-0 la tec:nica del trap1ianto a fascio· è quella che si re11derà più frequenten1ente ne{'es~aria, appunto. s ulla maniera a i mezzi di n1a11lc1nerà il fascio si r ivolge il .nostro studi'°. È evide1n te che la produzio.n e di g rand'e quan.1 ilà di connettivo a1btorno al tr.apianto può di!.-ilurbare il buo·n atlecchin1ento1 di esso . ·~ pe1~­ ciò 1tocessario ricercare siperìmentalrri,e nte qua1o dei vari ma1Leriali adoperati iper mantener-0 ì cal)le-gratits sia il ·p1iù ad.aitto, e cioè qu·al-ci di t1 ~sii deler1nini ·m inor reazi0tne atto·r no• al trapianf o stesso e quindi mi11or produzio,ne ·di Lrssu 1o ci catriziale. I cahle-g rafts o cavi o faosci, che dir si vo g liano, sono fo1,mati in questo n1·odo: 1) I seg·inenti di nervo si 1tengo•n10- a sie111e :u11en cl1olii CO·ll· •tre o quattro legature di beta sot1ili ... ... i1na (per sutur€1 vasal1i), senza n1inin1a111enl9 stringere. 2) Essi sono tenuti u11iti. con masilisol . • 3) 80110 com presi ii1 u11 tral to di parete ·venosa. 4) 80110 r irco11dali e tenuti assie111e co11 tin lcu1lJo rcittn.ngolare di an1ni·u p last ina (l 'uso d el l 'a11111iot>lastina è .stato .., tudiato nel n1io reparto cln O rassi nelle .. ue svariate applicaz.i·oni , per 11ln !--I ich o di so5ti1Lt1zio11e della dura, IJer a' vol~ er e sut\1re tan·diRee o nervose, per artro1>la~ 1 iclie. Dal S\10 llSO è lecito sperare i migliori i·is u ltali a11ch e n el campo che ci interessa a1t.t u a1n1en·Lc) . t aug u1 nbile cl1e i cl1irurgi, che dispongono clel 111al c1ri~le casistico adallo, voglian·o 5eguire {l e I in.i Li va111e11te il i11eto.d o dei tra piiant i .aultoJ)l nst ici , d'a lo cl1e nei .nervi intercostali è loro jlOSsibile a \'ere un n1ateriale di innesto auto1)l a~1l i co nell.a qu<\n.t i1tà 11ecessaria in qualunque c aso, facil1nente prelevabile,. e tale che la pcrcli La con . . eg uente della funzione relativa non ~lrreca 11ocu111emto o n11norazione i111pqrta11te al r>aziente. • RIA . "-C XTO. 1

L '.\.., sulla base d ei ri~ ultati sperin1 cnt.ali ed o j101alorì <li qua11li si sono occu;pati de lla ripo.4 razione con trapianti delle r1erdite di $ 0 ·la·nza clei i1eTYi p€1riferici, affern1a che sono senz 'altro Ja preferirsi i tra•pianti con Jl1aterialc au•

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top1astico; e. indica e consiglia nei 11ervi i.ntercoslali il ma1Leriiale da u tilizzare si~tematica­ mente1 esc.lu1den1do dall 'uso i nervi sensi ti' i degli arti , finora invece quasi <!sclusivan1entc ad1operati dai cl1irurg i nei casi d·e lla letteratura in cui il metodo autoplastico è sta.to usa1to. 0

BIBLIOGRAFIA

riparazione delle perdite di periferici con eteroinn esto ~i 1nida.llo spinale. Riv. I t. di Endocrino e ·et1ro-

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08SERV'A ZIONI CLINICHE 54:0 OSPEDALE DA CAMPO

Direttore Ca1p. Medico di complemento DE1 FA vERI D o1tt. L uIGI

Te1·apia chirurgica conservativa in gravissime ferite-fratture d'arma da fuoco dell'avambraccio a carattere esplosivo. T en . lVIed. di compl . SALSANO DoMENico Specializzato in chirurgia nella R. Università di Ron1a. 1

Durante il n1io ser\'izio di Cl1irurgo n el 54° Os1Jedale da campo, in zona di operazioni, 110 a\1uto ocr a5ione di prestare la n1ia o pc1ra a due nostri milit,ari• gravcn1e11te feriti all 'ava1nbraccio D. Il feli ce e ilo, ottenuto oolla le ra}Jiu con::;erva1tiva , di lesioni g raYis in1 e, cl1 e se111bra vano imporre, sen za esitar e, la im111ediata de111olizione dell' ayan1bracc.: io, i11i SJ)in.g ono a comun.icare i d1ue c a ·i, cl1e si pr_e~ I nno a Yarie considerazio11i, ~ i a ul 111ecc<l 11i 1110 di i)r oduzione delle lesio11i risco ntrale, ~ia 5ulla t era1)ia.

e \ SO

I. - Car abiniere, ~. .\n lonio . fll ~icoln , classe 1906, dia Giug liano (Napoli), d el 150 Ba lt nglio11e dei l'\R. CC. di NoYo l\les to. É ri coYe r ato cl i urgenza alle ore 21,30 del 19 m arzo 1942 p er g r nYe ferita d 'arma d a fuoco d ell 'a, am1>r acrio D . a carattere esplos ivo nella metà di tale, con frattura con1n1inu~a delle due ossa dell ' a,·ambracciò e m aciulla m ento delle parli m olli, riporlnta in uno scontro con ribelli comuni ti . Anan-inesi fa1niliare : nulla di import a nte . Ana111n esi person. r enzot a: n o11 ricord a cli aYer offerto malat l ie degne di n o ta n ell 'adolrscenza e n ell' infctnz ia. 'el 1931 fu ri co' er a to a Il 'O. 'fil . di Caserta oe r itter izia: n el 19:34 con tr.1...-

se ble11orrag i3. Ana111n esi J>ro~ s;111a: ' c r~ o le o re 20 d i oggi ,-. . s tat o ferito in t1110 .sco11tro con ribell i. 11 colJ)O


... -02

« IL POLICL1N1CO »

gli è stato sparato molto da vicino ; eg~i ha pe r_ duto immediata·m ente i sensi per alcuni minuti, e, subito soccorso, è stato trasportato al vicino ospedale da campo. Esame obbiet_tivo gener<lJle: NÒrmotipo; con d-idizioni generali cattive: stato di shock tra.umatico; pallore <l ella cute e delle mucose visibili, . polso piccolo, di frequenza 100, alquanto ipoteso, .r itmico. Negativ0 l 'esam.e dei vari organi ed apparati. Es<1171ie obbiettivo locale: la metà distale del:' avambraccio D . è gravemente sfracellata: la mano ed il po:so pendorio inerti. All'ava·m braccio, in corrispondenza del terzo superiore, è applicato un laccio di fortuna. La regione colpita. mostra vastissin1e ferite d'arma da fuoco, a· carattere esplosivo. Da esse fanno ernia masse muscolari maciullate, ten.d ini strappali , ed altre formazio11i anatomiche gravemente a:tera.te, commjs1e a piccoli brandelli di ve8tito. La ferita più ampja si osserva alla faccia volare, altre ferite hanno sede aJlà fac- · eia dorsale ed ai mai gini dell 'avambraccio. Si ha l'impressione che il colpo sia s tato sparato m olto d a v~cino, nella zona esplosiva, e che il proietto, n cll 'attraversare ~'avambraccio, ne ab pia dc termi- · nato lo scoppio. A prima vista lesioni così gravi giustificav.ano pienamente un a terapi a demolitri ce o di tale avviso erano tutti i colleghi presenti. Io volli invece tentare la ter npi a con servativa con sidéran·do : 1° che trattavasi <lell' avambraccio D. jn uri giovane nel pieno vigore d ei suoi anni; 2o che· erano passate solo due ore dal trauma; 3o che, nella peggiore delle ipotesi, sarei s.tato sempre in tem.p o ad a•mp•1tare. InfJervento operatorio: al:e 22,30 (due ore e mezzo dopo il trauma), .i n narcosi e.Lerea, dopo a.ver provveduto a combattere lo shock e lo stato di anemia e sostituito il laccio emostatico provYisorio con uno cli gomma alla. radi ce dell'arto: si procede al~'aspo.rtazione economica dei margini cutanei contusi e laceri delle ampie ferit e; successivamente si asportano il grasso, il connettivo sottocutaneo e tutte le masse muscolari devitalizzate e maciul:ate, nonchè i tendini s trappati, le fasce lacere e tutto quanto potrebbe costituire un «ca.p ut morti s. » si allontanano accuratamente i brandelli di. vestito ritenuti nel· focolaio trau·matico, nel quale sono contenute num.e rose scheggie ossee in rapporto alla grave frattura commin.u ta <liel radio e dell 'ulna . Nessuna di tali scheggie è asportata, essendo esse rimaste, a:meno in parte, aderenti al p eriostio. Tolto il laccio dopo la toletta soprades.critta, si pro_ cede all' em1o stasi: in tutto si fanno solo· 3 legature e l'emostasi si mostra sufficiente. 1Punti stacca.ti~ in seta sulla sola .p elle per ricoprire il massimo possibile di masse muscolari .. Medicazione ed immobilizzazione provvisoria in un palmare, dopo aver lascia ~o un drenaggio tubu~are ne~ punto più d eclive. Il giorno suvcessivo si fa eseguire una i:adiografia che dà il seguente reperto (v. fig. n. 1) : vasta frattura comminuta del radio e dell 'ulna D. ali 'unione del terzo medio col terzo distale. Nella proiezione antera-posteriore si osserva spostamento ad latus, pei due terzi dello sp essore della d~afisi, del moncone distale dell'ulna, rrentre i framm enti del radio ap·p aiono in asse. Nello spazio interosseo vi è qualche scheggia di osso. In proiezione laterale, anteriormente allo sche~etro dell 'a.vambraccio, osservasi un blocco di scheggie quasi tutte a spese <liel radio. Non si riscontrano ombre di oor.p i estranei metallici ritenuti.

· [ANNO LI, NuM. 3-4-51 \

Le lesioni che è sta.lo possiibile individ.uare i11 mezzo a tes,suti così gravemente alterati, sono: recisione della radiale all'unione del terzo medio col terzo jnferiore; grav~ lesione del muscolo cubitale anteriore, il cui ventre si è dovuto, in buona parte, asportar~, lesione del muse. gracile e del grande palmare, d ei quali erano stati anche asportati i tendini dal trauma e del lungo supinalore. · Diario clinico: Nei primi 10 giorni l 'infermo presentò mo,dica febpre che non oltrep·as.sò i 38o,2; successivamente rim1a~e sempre apirettico . In terza giornata, assicuratisi del favorevole decorso, si applicò apparecchio gessato circolare esteso dalle artjcolazioni metacarJ.10-fal a·n gee al- terzo superiore del braccio, immobilizzante :'avambraccio in semipronazione 'e ad ang·òlo retto sul braccio. L 'apparecchio venne fenestrato su :la facci.a volare_ Nell'applicarlo si cercò, con adatte manovre di trazione e di contro-trazione, di ridurre, nel miglior modo possibile, i frammenti. Nei primi l& giorni si ebJ:>e suppurazione piuttosto - abbon-dan Le da eliminazione dei residui dei tes... uti 1

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L. FIG.

1.

necrotici. SuccessiYamente essa si ridusse sem.p re più, le superfici sulla faccia volare priva.t e, dal trauma, d el rivestimento cutaneo, si epitelizzarono rapidamente; la tumefazion e ed-ematosadell'avambraccio scomparve in qualch e settimana,. tanto che, in 18a giornata, si fu costretti a cambiare l'apparecchio gessato divenuto troppo la1·go~ si constatò allora _la quasi completa epitelizzazio~ ne anche delle ferite dorsali rimaste seppel:ite sotto il gesso. In 4Qa giornata s.i praticò radiografia di controllo che dette -il seguente reperto : I numerosi framm€nti posti tra i due monconi in asse, sono inglobati in callo fibroso che presenta, in molti punti, accenno di calcificazione (v. fig. n . 2).. Il 30 aprile 1942, a 41 giorni dal trauma, si rinnovò l 'apparecchio gessato. ~in dai primi giorn1~ si ebbe particolare cura di mantenere bene estese :e dita onde evitare una possibile paralisi ischemica di Volkmann. Non fu tr~scurata la terapia funzionale (movimenti attivi e passivi). In 54a giornata si t aglia I 'apparecchio gessato trasformandolo in due docce, una dorsale e l 'altra palmare esi constata un chiaro inizio di con solidazione ossea. Le ferite sono cicatrizzate. ·Sulla faccia volare si nota la presenza d-i un orificio che immette ini


(A~NO

I.I,

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53

SEZIONE PRATICA

un tragitto fistoloso che porta ne~ focolaio di frattura. Per necessità di sgombero il 15-5, assieme ad altri feriti, l'infermo è trasferito all 'ospedale militare di Gorizia. Ecco lo sta to dell'avambraccio al momento del trasferimento: I movimenli de ll 'a1·ticolazi-0ne del polso ~ono limitati in rapporto alla :unga immobilizzazione; alla man-0 sono possibili movimenti di flessione e di estensione abbas tanza estesi delle d·ila. I movimenti di opposizione del pollice esisto110, ma molto limatati. La sen sibilità non presenta disturbi degni di rilievo. I movime11ti di flessione ed es ten sione del gomilo si compiono quasi normalmente. No11 si indaga s11i n1ovimenli di prono-supinazione data :a no11 ancora completa consolidazione della frattura. Ulteriormente si so110 a' ule le seguenti notizie: il. 20 giug110 1942 gli è stata incisa e drenata una piccola r accolta di

4) L 'arteria rad iale è rimasta lesa, ma l'ul~ nare e l' int erossea sono sl a Le s ufficie n li ad assicurare la nutriz1one del pol .. o e deHa mano. 5) Gravi lesioni ncr,·ose non si sono avute, come è dimostrato d-allo s tato fun zionale dop o 55 giorni d al trauma, al momento d e: trasferimento dell 'infermo in altro osp edale. 6) E stato opportuno il n on asportare n essuna d elle numerose sch eggie ossee evitando in tal modo un più facile e sito in p.geudarlro$.l.. Solo a dis tanza di tempo noteYole dal trauma, es~endo residuata una fis tola ossea, s i è proceduto alla scheggectom.ia, sicuri di aYer asportato unica mente quelle porzioni di osso ch e non si er a110 r evitalizzate. 7) Dopo la conso~idazione della frattura si proced erà all'e~ame defi11itivo e accurnto clell 'arto, e si potrann o appli care Je ulteriori c ure (ci11esiterapia, balneoterapia, i11 lerven li sui muscoli, sui ter1rlini , ecc.) atte a riguarlagn are quanto più e quan lo m eglio è possibile alla funzione dell'arto. CAso II. - Carabiniere ~. Francesco, fu Giusep· pe, classe 1907, da Erice (Trap ani ), di stre t~o di Trapani. È ricoveralo di urgc11za alle ore 20,30 dell'8 maggio 1942 per va la ferita cl 'arma cl a fuoco, a carattere esp:osivo, del! 'avambraccio D. con

FIG.

2.

pus, asportato un sequestrino e t olta definitivam en le l 'immobilizzazione . Il 3 agosto 1942 è sta lo din1esso <lall 'ultimo ospedale di ricoYero con tre mesi di licenza di convalescenza; :a frattura era ben co11solidata a: momento d ella dimissione. Il caso descritto suggerisce le seguenti considerazioni:

1) La feri la-frattura è s tata pronot t a da un proiet lo d 'arma da fuoco m entre questo attra' ersa' a la cosiddetta zona esplos.iva. 2) L 'avambraccio è stato colpito alla superficie d or sale. Il proietto, data la notevole forza vi' a }JOsseduta) nell'attraversarlo, ha determinato la frattura comminuta del radio e dell 'ulna al t erZ-O inferiore con gravissime ~esio11i delle parti molli, dovute anche all 'azione delle scheggi e cl1e h anno fatto da proietti secondari. 3) Che l 'avambraccio sia talo attraversato in sen~ dorso-ventrale, come è dimostrato oltre ch e dai caratteri della ferita. molto più grave ed amr pia alla faccia volare~ anche d1ttlla sede delle nun1erose scheggie os~ee c he sono tutte al davanti dello scheletro antibrachiale (v. la radiografia di profilo num . 1).

FIG.

3.

asportazione di g r an J)ar te d ella sua n1e là ltlnare. Ana~tnesv fa11i i liare: 11ulla d·i notevo1e. A naninesi personale re niota: h a soffe rto i l'O· muni esantemi dell'infanzia. ~on ricorda m ala ttie degne di n ota. Nega la lue ed altre m alattie veneree. Ananinesi 1>ersonale r e1nota: riferisce cl1e rientrando dalla licenza alla s tazion e dei RR. CC. di Zuzemberg, nei pressi di Zagrades, è st ato assa ' ito da ribelli comunisti. Ha cercalo di difendersi, ma, mentre puntava la pist ola contro uno di essi., un altro gli s paraYa d a die tro e lo ferì\ a all'avambraccio D. ch e era in posizione di pu ntare la pistola. ubito egli peròeva la con OSC'en1a . Dopo 4 ore dal ferime nto è s ta to tra~1>0rlalo iu questo osp ed ale. Esanz e obbiet~ivo generale: conclizioni ge ner ali cattiYe; colorito pallido dell1 cu te e delle mucose visibili. Stato di sh ock . Polso piccolo, freq uen le. Appar a to r e_pira torio: torace di forma c ilindrica, scapole alate, spazi interco_ta'i infossa ti. opici e basi in sed e. F ., · .T. conser,·ato. ~olla di importante alla ascoltazione. Apparato card io-' ~1 ~co la•


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cc lL POLICLINICO J>

re: nulla di patoiogico, tranne una nolevole concitazione cardiaca . _ Esame obbiettivo locale: ali' avambraccio D. si osserva una vasta ferita lacero contusa con sfacelo d ella metà ulnare d•i esso, a cominciare a tre dita trasverse a: di so tto del gomito·, fino ad un dito trasver so al di sopra dell 'apofisi stiloide dell'ulna (v. fig: 3 e 4). Nella vastissima fer ita si osservano : masse rn1uscolari maciullate, varie scheggie dell'ul-

[ ANNO

LI, Ku:1"1. 3-4-5]

mito e di quella s.uJla faccia anteriore dell 'avambraccio (v. fig. 5) . Immobilizzazione provvisoria a mezzo di palmar'3. Le lesioni che è s tato possibile individuare in mezzo a tessuti co.sì gravemente lesi sono: lesione dei vasi ulnari al terzo superiore; lesione ·,ae: muscolo cubitale, dei fasci mediali dei flessori e diegli es.tensori, che erano stati, in grain parte, asportati dal trauma. 1.1 nervo ulnare è rimasto illeso.

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FIG.

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FIG.

5.

i1a che si presume sia st ata in buo11a parte asporDiario clinico. Il giorno su ccessivo al trauma si t ata <lalla forza esplosiva del proietto. Le masse fa eseguire la radiogr afia che dà il seguente remuscol ari pendono a brandel ~ i assien1e ai tendi11i perto (v. fig. 6). Frattura commin.uta, a carattere sbrind·ellati ed .alle fas.cie gravemente laoere. Scarsa quantità di sangue fuoriesce dalla ferita. Sul lato dorsale della r egione del gomito, alquanto medialmente, osservarsi altra ferita r oton.d e11ggiante del diam e tro d1 circa un. cm. e mezzo, dalla qua'e fa·n no ernia masse muscolari. La pelle circostante non presenta nè abbruciacchiature n è taluaggL Sulla faccia volare dello stesso avambraccio osser• va$,i altra ferita lacero-contusa, cli forma ovoidale e dell 'es tensione di D:na vola di m an o; tale ferita int er essa soltanto pelle e sottocutaneo, che sono . stati comp:etamente asportati. Ogni più piccolo movimento nell'articolazione ·d el polso e <le~ gomito è accusato atrocemerite doloroso. Il radio clinicam ente risulta sano. In lerv·ento ope:ralorio: n arcosi eterea preceduta cln i11iezione di morfina : r egola.r e. Applicazione di u11 laccio emostatico àlla radice dell'arto. Toletta completa della vasta ferita come ne: caso precedente. Nel vas.to focolaio traumatico si avverte la pTesenza di numerosissime scheggie ossee di va1· ·ria gr and ezza appartenenti alla diafisi ulnare e rin1as l~ 1 sia pure parzialmente, adere11ti alle parti molli: esse sono lasciate tutte i11 sito. Dopo aver rimosso il laccio ed assicuratisi dell'emostasi con • la legalura de:l'ulnare l esa e di qualche altro vaso, si sutura ~a sola pelle, lasciando tre drenaggi tuFIG. 6. bulari n el focolaio traumatico così trattato. Per esplosivo, dell 'u:na ·D. in Leressante quasi tutta la poter suturare la pelle si è dovuto ricorrer e ad un taglio di s])rigliamento sul margine radiale del- dia:fisi. ~Iancanza di notevole quantità di sostanza 1'avambraccio, interessante solo pel:e e sottocuta- ossea, ritenzione di numerose schegge metalliche d·i varia grandezza. Subito dopo l'intervento si è 11eo. 'fratlamento per pi·ima della ferita· al go-

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~ANNO

T.JI,

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51

SEZIONE PRATICA

pratjcata iniezione di siero antigangrenoso col .m etodo Bezredka. Nei primi .5 giorni sono stati somminis trali gr. 25 di tioseptale. La te mpera lura è sta ta lievemente febpri.l e nei primi 10 giorni, sefr za mai olLrepa-ssare i 38°0 poi è tornata normale. I drenaggi sono stati rimossi definitivamente dopo pochi giorni. In questo p eriodo si è avuta discret a quantità di se·cr ezione purulenta-ematica, dovuta alla eliminazione di t essuti n ecrotici : tale secrezione si è gradatamente ridotta , fino a scomparire de: tutto. Sono stati introdotti, per alcuni giorni, attr~verso ai tubi di drenaggio, vaJ'i cc. · di sos.pensione di tioseptale. In 4a giornata, assicurat isi del favorevole decorso di quest a, si è iI11l111obilizzato con apparecGhio gessato, ponendo l'avambraccio in semipronazione ed in flessione ad angolo r etto sul braecio e la ma,n o in modica iper es ten sione. L 'apparecchio gessato è stato fe-

al polmone D. p er cui il mala.to fu trasferito nfl'Ospedale Milit ar e di Gorizia il 30 giugno 1942, cioè in 52" giorn at a d al trauma. Il caso in esame s i pre3ta ad aJcu n e c0tnsid'era.zioni, specie riguardo al meccanism o di produ zione tlel' e lesioni: 1) L'arto è Sitato colpilo da un proietto cl1e

aveva un decor so parallelo al la posizion e dell 'ul11a n el p airticolare atleggiam~nlo di puntamento de1la pistola. Il punto in cui il proietto ha aggredito la d·i afisi ulnare trovasi sulla superficie dorsa:e dell 'avamp.r accio a circa due dita trasver se dislalment e all 'olecrano (v. 'f ig. 3). 2) Il proiet lo ha preso di infilata quasi tutla la diafisi ulna.re ed è u scito ad un dito trasverso pros· s.imalmente all'apofisi .stiloide. 3) Per il fatto ch e il colpo è stato sparato da pochi .metri, quindi n ella zon a esplO\Siva , nell 'a t traver sa1re la ddafi.si per quasi tutta la sua lungh ezza, n e ha d eterminat o la frat tura comminuta , m en tre m olte delle sch eggie ossee h an n o fatto da proietti secondari e sono fu oruscite d a~ m argine m ed ial€ dcll 'ava.m braccio, contribu endo a determin are il vas tissimo squarcio osservalo al Jnomen lo del ricovero. "' 4) Degno di rilievo il fatto ch e, accanto él lesioni così gravi diell'ulna e delle parli m olli della n1e tà ulnare dell 'avambracclo, faseva con trasto la completa integrità del r adio e tlelle parti molli dell a metà r adiale dell 'avambraccio, 11onch è l a in tegrità delle articolazioni del gomito e del p olso.

Da 11' es.arr10 d ei due casi urriferiti si })Osson a 1rarre Je seguenti CONCLUSIONI

F1c. 7. -

A 50 giorni dal trauma.

1) In e111bedue i casi si è trattato di lesio11i n1olto graYi ch e, ::pecie nel primo, &embravar10 i1111)orre· l 'amputazio•n -e im111edia1la. 2) In ambedue i feriti il proietto h a col•pi1Lo l 'ava111braccio deJtro partendo da brevissj ma dista11za, ci101è m entre percorreva la zona e.. plos i va. 3)' La direzione del i)roie1l to è slala complela1n ente op1)osta n ell 'uno e nel! 'altro caso : n el lJrirno l 'ava111braccio ~ stato attraversato in sen o dor 5o-' entrale e perpendicolar111ente all' asse d1ell 'arto; nel seconc1o· in senso, prossin1ale- d istale ie 'IJa rà llelamenite all '.a se dell 'ava111 braccio, co r1 dizione (1uest'ultima non froq ue11 le a Yerifi carsi e cl1e l1a ricl1ic~t o la co11con1itanza di due c irco~! anze: la }Jal'licolare }JOsizione dell'avambraccio ch e i>un Lava l 'al'· 1na contro uno d egli a8sal itori e la IJOs izione ùell'altoo assalitore cl1e l1a col1)ilo il ferito standogli dietro. -!) La tera1)ia con "'ervativa dell 'a1 to, con as1)ol'tazione, in b loccç>, con1e un tur11ores, di tut ti i tessu1Li m olli devita lizzati e sudici, con1inciando dai margini della ferita e rispettand'o accurata.111ente i va i ed i ner' i, . . eguita dalla t-utura •J)ri11liti,·a 11arziale della sola J>eJle e sOlttocutaneo , n-é'lle in·i111 e 6-8 orr. clal t r:1u 1

nestralo. Dopo 20 giorni esso è s tato rinnova to e sos tituito da un altro completam ente chiuso. In 40 g iorna ta si è tagliato l 'appareccl1io gessa to in modo da formare due <loccie: una dorsale e l 'altra pa:mare e si è constatato co·m e tutte le ferite erano quasi compl e l am~nte epitclizzate. L'esame lunzio11ale , e5eguito dopo 40 g iorni dal trauma, ha da lo: i movimen li dcll 'articolazione d el gon1ito sono limi t 1 ti del 50 °-b, quelli di flessione erl estensione del' a mano, i1onch è di adduzio11e e cli abduzione sono llresen ti , ma limi la li; all a m ano il moYime11lo di opposizio11e pollice-i11dice è pre ente; incomp'eto quello con le altre dita. I movimenti di fles ione ed esten sione delle dita sono ancl1e essi l imi Lati; i moYimenti di chiusura del pugno non sono possibili. Sen sibilità tat lil e, termica, do· lorifica., barica e di posizione normale. Il decorso della le&io11 e procedeva così abba ~ tanza favorevolmente, qt1ando l'inferm o cominciò a febbricit.are per t on illite .. Furono praticate le cure del caso, ma la. febbre non cedeva. A mezzo de:l1esame r aclio1ogico e dell 'esan1e dell 'espet Lorato venne accertata una lesione specifica tu bercolare

1


,

cc IL POLIC'LINICO »

58

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[ ANNO

LI, NU?\l. 3-4-5]

ma , lasciand10· -un .drenaggio nei prir?i giorni, T .RIBUNA LIBERA mi 11.a. dato ott!mi risul1!.ali. OsPEDAI.E . CIVILE DI PRA.TO (FIRENZE) 5) È consigliabile non -e seguire, in simil i casi, alcuna schegg·ectomia, all'infuori delle · Ancora snll'etiopatogenesi dell'appendicite schegge co.mpletamen~ distaccate, ;per evitare acuta nella polemica del Raggio. un più f<i ci1e esito in pseudartrosi tardiva: le Nelle sua puntata polemica del n. 41, 1943, scheggi e os&ee, anche se in parte destina te alla il Prof. Bagg io dichiara di ammeJttere un ennecrosi, servono di ·guid~ alla ossificazione riterotropis1110 microbico qua l 'è stato sperim0n.: parativa, ne costiituiscono com·e altrettanti centalmenite dim·ois trato dal Sanarelli. E, bontà tri , forn endo ad essa il materiale. Si prooesua, riconosce sensa•ta l 'ipo•te&i che l 'azione derà a consol~dazione avvenuta, ad' asportare patogena dei germi ab·b ia inizio nel tessuto le schetggie ossee necrotiche che mante:n.gano li.n ratico della sotJtomucosa. in vita una fistola .. L 'ammissione è. irnp·orta11te ·perchè sap·p ia6) !Bisogna essere sempre J110lto cauti pri roo co1~1e la porta ·di. entrata e la prima stama di deoidere. una terapia demolitiva in lezion-e d i fermata. di tali gor1ni sia tappresensioni tanto gravi, perchè, seguendo le norme taita drula retrobocca e dal 6uo ap1>flrato linfasuddette-, anche casi che sembrano, a prima ti co.. t noto· che, pur nella loro· grande variev.ista., dispera1ti, possiono aver~ esito favorevole llà, si deve riconoscere fra questi il prodomicon Ja terapia chirurgica :conser vativa, ridan- 11io ·dei germi comu1ni; primo fra tulti lo do ferito il suo arto si.a ·pure alquantp m estreplococco, no·n escluso il b. coli e co1npresi nomato nella funzione, e forner1do al chirurlargan1ente gli an.a.ero~i. go 1a. soddisfazione di aver ev it<ito di' accresceSono ·quegli fjtessi germi ch e, .nella loro 1 xe il numero ·d ei n1utilati. pri111a slaziono d'i fer1nata, divein tando patoger1i, cond·u cono alle diverse forrn~ a~a1 l?mo RIASSUNTO. cljnir he di an,g ine; da qnella semvl1ce inf1a1T1Vien riferito su due casi di gravissime fe- n 1a toria, ca larra] e, .a quelle più con1 ples-5e ulrite-frat ture d 'arma da fn·oco dell 'avambraccio ceros~, a scessuali, fle;mmonose. So·n o gli stes·des tro a caraitt ore esplosivo. n ei quali fu, ap- si qt1aclf i n1orlJosi che, 1nodificati d~l.la sede, si plicata, con nortevole su ccesso, la terapia chiprésen1Lano a chi o•p1e~a l '.a·pp·end1c1te acl1ta. rurgica. conservativa. Seguono alcun e consideI ,'otJeratore trova qt1i larg·a~ente rappresenrazioni ~ u l meccanismo di ·produzione d~lle ta1ta l '.a pp·eridicito fo11..i c_o1are infiammatoria, lesioni descritte e s ulle n·orme da seguire n·e lla l 'e111piema, il flemmone con o senza perfora. terapici chirurgir.a di ess.e-. ZlOJle. Quel f'lemn1011e che io no.ii. ho mai pensato BIBLIOGRAFIA dj negare checch·è ne scriva il !Saggio con oriAI.ESSANDRI R. Man u aJe di Chirurgia. Ed.iz. ~ozz i , ginale 1netodo polemico. Quel flem~o·ne eh.e, 1934. dopo _a ver invasa la parete appendicolare 1n BEGOUIN. Precis de Pathologie chirurgica!. Ediz. s1)essore e in sup:erfici~, o continua a esp~~­ ì\1asson, 1937. · BOHLEiR. Tecnica c!el tratt(hnen~o d eOle fratture! E- d0rsi pe~ C·ontinui.t à "di tessuti .e allora f1•n1-: , diz. Vallardi, 1940. sce per inlaressare anche il fondo ce~ale (ca5~ BETIO. Direttive pra.tiche sul trattamento dei fenon frequenite ma c.ap·itato sottocchio a tutti riti degli arrti da! incursioni aer~e. Policlin., Sez . ·gli operato·r i) o conduce alla per.fo·ra.zione più pratica, n. 45, pag. 1545, 1942. 1 o meno lJ reco c~ · e provoca la per1ton1 te. CAFORIO L. R endiconto statisti co e conside razforti Il meccanismo con cui ciò possa avvenire è cliniche su 1003 f e1,iti di guerra. Ediz. COzzolino. Napoli, 1~22. descritto a suff.ici·enza mei testi e non v'è a ETTORE E. Chirurgia di guerra. Ediz. 1940. tal proposito ness·UiD·a ·r&co·perta da fa~e. . LE DENTU A. e DELBET P. Nouveau traité de chiAd ogni ·m odo , poniamo pure l occhio ~l rurgie, vol. IV: frRctures. Ediz. 1915. LoGRòscrNo D. Trattw1ne nto co1nf?letamente aperto n 1icroscopio: ecco, scegli~mo 1questa appen~I­ ce p erf.01rata alla sua base, da m e asportalta in o chiuso n elle fratture esposte d 'arma da fuoco. Congres.so naz. di chir. di guerra . Roma , 24-27 3,, giornata dalla colica quando già aveva dato maggio 1942. un ascesso r eitrocecale da coli. . TORl\ACA I ... Il trQJttam enloi delle frwtture degli arti n1ucosa appare dis trutta e colliquata in in chiru rg·i'cn ài gu er ..a. Annalj di m ed icina n ase.no a crravi fenom e·n i necrotici e di essudavale e co'onia.le, fase. ,,_,.I, 1&'40. In. A proposito del trattan1e nto delle fxatture di zione p~ruJenta. Piccoli framm enti di essa gu erra con il così dello « 1netodo occlusivo». La sono lnescolati a noteYoli amm.ais si di granuRiforma medica, 1941. le tuUFFREnuzz1 O. e TENEF J? S. Chirt1rgia di guerra . E- lociti n.eutrofili ch e infiltrano • anche • • • 1i ch e rnuscolari fino ai connett1v1 ~01ttos1eros1. 1 d iz. UTE ~r. 19·4 0

La


{ANNO

LI,

1'UM.

3-4-5]

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I Yasellini sanguigni della mucosa primitiva sono in parte tro1r1bizza Li, in parte · dilatati e 1

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i)icn i di sangue con ricca corMiai di granulociti che interrompono e dissecano anche i fasci muscoJari fra i quali son 0 pure evidenti g~i stravasi emorragici. Fra i cc glopuli del pus » appaiono piccole e, irregolari ma&seirelle, colora te in violaceo scuro dall'eosina, den se e nello sLe&so tem'Po pulverulente, da interpre tarsi , con og ni prob·abil~tà, come ammassi batterici. In nessun can1po n1icroscopico si 5corge isto-eosinofilia, 11on cellule gigan1Li, non 1nicronoduli di cellule istioidi, lllOn fatti di turgo-re dell 'endotelio vasale. Solo nei connettivi lassi lontani dalla p1e rforazione, i Sellti deJ tessuto adiposo inostrano una iperplasia di collule istiodi roton·degg ianti . Ecco adunque n ei SHOi caratteri tipici il quadr·o di una appe11dicite n ecr.otica, purulenlt.t rd e1 norragica, i)erfora ti va, n ella quale ancl1c dal J.Junito d'i vista anatomo-patologico n es~un o potrebbe trovare incompatibilità con la •teoria batterica. P er negare la quale d.el resto lo &te. so Daggio ricorre a un m ezzo n1o·l to SC' n111licc e radica.le: la so1)pr essione del fl e1n 111 on e appendicolare! E co11 ciò cr ea una preJT\1essa. fa cilo e como da ch e ha il solo di·fett o (l j essere art i ficios-a e toglie ogni valore alla affer1) 1azi()ne. Per<.J tè &e Sii vuol dare valo re a.Ila « forza d ei fa tJLi », la realtà del fle.m1none appendicolare è t1n. fatto cho ;JlrOn ~·uò e ·sere n e.gato ; co•m e 11011 può esser e negltto l 'e111piem a ch e a vol te, nelle 111anovro dell 'a1}J)endiceclor11ja a caldo, si J)UÒ ftver e o·coasione di aprire i)er r o1Ltura tra un1aLica. nel punto dov €1 1'infezio11e aveva già ugiLo necrosando e preparand10 ]'e·vcnt u<A le J)ros i111a peirforazio110 spontanea. l\la i1·on v 'è dubbio ch e l'au1tore dell'appendicite d.a, sensibilizzazione endogena per sos temere l a 15ua t esi l1a a11ch e giustar11en Le bisogno cli di111ostrare ch e quesla 'perforazione è i ~riu1ili' a; su un len·eno n on l)l'ep·a rato dai ger1ni i11a dalla t ossina d ispep•tica e ha credulo di poter a1ffern1are ancl1e questo in base alle cc prove » di cui già s i è discusso. Dalle <-iuali ris.u~ta che, operando dopo due o tre t \le ·j , il chirurgo può rend'ersi conto :non solo dcll,'\ !)regressa perfo-razione, i11a a n ch e della sua i)rin1itività ch e g li si era palesa ta a pri·ori cliniCi1mente. Ed io clinicamente mi con g ratulo con lui 1)Qicl1è a m e più , ·ol·le all'oper azione è successo di tro\'are non perforata o perforata una appendice, in contra ... to col i11io g iudizi•O\ pTeoperatorio ! Si ro n11lrenderebbe ad ogni modo ch e, su 1

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SEZIONE PRATICA

61

qu~Lo

pia=no, il Ba·ggio si sen1Lisse di affer111<ir e una perforazione precoce (ch e natural· rnente non esclude I' e1tiol·cgia infetti va) ma non ·si ved e s u quale base egli possa affer1naiiDe la primitività. A un certo punto dolla sua polem·i ca il Baggio n1i domanda poi per quale scopo io in si&ta1 tanto sul rapporto fra appendicite e dis1)epsia e io gli ri&ponderò ch e qui s tiamo facend10 « la critica dell 'etiopatog1einesi di sensìbilizzazionie endog ena nell 'cnppendicite » com·e egli s tesso , ·a prendo la 1polemica·, ha intitolato la sua lez.ione del 24 marzo 1943'. E tale cri1tica1 può partire dalla dimostrazion e che la teo-ria infettiva c·on serva sositanzialmonlei la sua ragio·n d 'essere, ma deve so•prattutto dimostrare ch e la nuova con cezione n on si r egge ai lumi ·d ell'analisi. E ssai infatti parte da · due premes5e indispensabili pe.r poter essere enu;n cia1ta e sostenuita : la perforazione prir11itiva «~ l' alterazio·n e dei succhi digerenti . Ho g ià m esso in evidenza i lat1 .deboli d ella prin1a affermazioin e. che è la pi etra di volta sulla quala il Bagigio ·s i fo•nda per n egar e la teoria infettiva. Qua nto alla seconda, alla dis1.eµsia, n on mi serr1bra di esser ca.duto co i inie i i11terrogativi in conl·rad<l.izione alcuna. Se l 'a p·pedicite infa1L ti è u:n1 fenomeno anafiln lt.ico o allerg·ico d eterminat·o da quella , la disr>eJ>sia derv e essere dimostr ata; sia essa imtesa nel sen so clinico come tutti i medici u&an o o sia an.cl1e in1tesa n el sen so fisio-pat ologico com e il Baggio h a scritto. lVIa sarà egli i11 g rado di din1ostrarccla? Non credo se dcbLo dedurla da quanto ha risposto·. <t Capisco ----. egli dice - cl1e il medico non cc i;u ò acco11ten1tar i del concetto· fi siopatologie< co gen erale ed h a p ure bisogno ù'i a·pj)()g.gìarlo « a un riferimento clinico; rna per far questo n << prOJ)Osito di d1spe psi« co n1 c cau sa di sen i« biljzzazione endo.gen a, bisogna saper utiliz<' zar e tuitti i n1ezzi cli s tudio cl1 c la cli11ica ci C< offre fra i quali n on ultin1a la terapia ». È arpe na necessar io con sidernre questo O'iro di frase (airtifizio 1di :;corsivo lo cl1ia111 ercbbe il Br.gg io) per rendersi conto cl1e a11cl1e ll1i, come gl i altri medici. per riconoscefl'e u.na di$pepsia ri corre n è più n è meno ch e <llla clinica con1e, del resto, è confermato dai due ese1111-1i riferiti di ecze matosi e di colitici. Ci sar€fffimo piuttosto aspeittati q11al che esempio relativo ad a.ppendici1ti a cl1te ma , n1olto probabilmente, tali esempi sono diffi· cili n troYarsi ia.nche ~e si considerano le cose clinirame11te. E d''altra parte non ne 110 tro Yati in qua.nito ho letto fin qui nelle pubblicazioni del J3nggio . a n1rno che eQ'li non voglia 1

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[ANNO LI, Nu~r. 3-4-5]

(( JL POLJCl. 1'.NICO )) '\

intendere cl1e il -so1lo fallo della i)resenza di un 'appe1r1dici1te acuta è la prova di una preesjste11te disp·e psia, e cl1e la guarigio11e dei p·azienti dopo l 'ap1Jendi cectornia 11e è la cònfer1na. A'Ia in tal cas·o il Raggio 1no·n i11 tendereb1b·e l)iù la di spepsia cc in seuso 1}atologico generale >> ben sì rientre·r ebbe scientem.e n1te fra quanti l'intendono cc in senso sintomatolo•gico c·or1Y enzì onale » il ch e iOon è, come lui stesso l1a a ffe•rrna to. 1

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l·~d ora ù u-e i)arole su quel la JJ.arte deillel n1 ie

conclusioni che il prof. !Baggio· non troYa sen~a ta tanto qt1a11to la priu1a ; quella. cioè d'o ve scrivevo cl1e i germi a velite possono giungeir e éllla apl? endice in stato ·di esaltazio11e ·p atogena d:i fo·co·l ai lontani di in·fi.a.m mazio·ne e dare ese11111i di forn1e così dette ipel"tossi che. Ques ta · ipotesi, da me avanzata come con clusio,n e di uno studiQ analitico &ulla ~tio·paitogencsi dell 'a.p pendicite, (ved. fa se. 11), era la decluzi.une J.o·gica .secondo me d1erivia·n te da co nsi derazioni su certe forme ipertossi ch e di apJ)€ndicite lega1te a ~ e l.erminate e pid en1ie influenzali Ma il i11io critico che trascrive le conclusioni, dimentica del itutto le considerazioni da cui quelle sono derivate; tanto più \ 01J entieri forse in quanto il te ma deJI~ appe.ndiciti influ enzali n o·n ·&embra. servire eccessivamen1te ·di appoggio a chi pensi <li dover n egar e l 'eziç>logia infettiva all 'append'icite acuta. Il iBag·gio cl1i~merebbe questa una « deficienaa >> io m.i limito a segnalarla c·o·n1e una pwetern1is 'ione che, a quanto sembra, il 111io cè11sore ha creduto ·d·overoso indulgere al suo metodo didattico e al suo personale modo di con ce.pire l e « esigenze indispensa!bili-. alle di1

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scussioni scientifiche n. Egli ha anche scri1tto che di fro nte alle ·n1ie co11cl usioni, o,g nuno ]) UÒ intendere l 'api)eJldicit e .a n1 01do s.u o e 1qui fo r se ha ra gio·n e se si pe11si al di, ario ch e passa fra due comcezioni di cui una è basata st1 una r ea11tà co.n statata sr~·r? rin1e11l.a]m.ein1te e clinicamente, . quella deii ger111i a 1)J)endicolari; l'altra ancora in periodo for1n a ti, 0 e mutevol e, pogg·ira su due 11r e111.esSG conYei:1zioiilali in quanto n·on d.in1 ositr abili. Pra.t o, gennaio 1944 . 1

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AURELIO ANGELI .

I

La salute è I 'unità che dà valore agli zeri

JJ ===d=e=lla =

v=it=a=.==================

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SUNTI E RASSEGNE ARTICOLAZIONI. L'artromalacia. (J. A.

J . RAIMBA.ULT. Presse Alédioale, 111-t .agosto 1943). C·a AVANY e

S10Llo il non1e di artro·n 1alacia Ravina e Péch et ·designarono un 'affezione o&teo-legamentare familiare cositi1tui.ta da malfor·m azioni 01S-see essenzialm.ente digitali e da u·na &.indron1e o~teio·puti ca sec01n1daria che colpisce specialmente le ossa sp:ongio~e con lesioni pro,gressiY·e e rareface11Li c he v.ann·o fil).o alla forn1azione dri c,ist.i ossee·, jd a lesio·11i n1alar,i ch·e co·n gravi defo·n 11a zion.i sen za reazioni periostee, senza· o-· ~teoifiti e ·da l.assezlP dei legamenti specie alle .' estremità. T.ale Siindr·ome si differenzia dalle distrofie c.artila.g inee (aco·n dro·p,J.asia , disos1tosi clèfdocran.ica e cra11io-f.a cciale), dalle ·distro fie 05. . ee .fa111iliari progressive specie dall'o&teo.m alacia fan1iliare, dalla i11alattia di Lobsitein, dalla n1alaltia di Morquio ch e. si av vi cina all 'artromalacia per alcuni a·spetti (lesioni 111alacicl1e epifisorie con lassezza dei legamenti s:pecie al ré\ chid,e e agli a11ti inferiori) ma c11e se ne 1di&costa per lo sitat-o ùelle n1ani e per la suai origin.e con·genita che spiega forse le ·defor- 111azio·n i caricaturali dei soggetti. Gli A.~. 110.nno iaVl1Lo occasiic•n1e di o&servare un .[l.ltro caso dell'affezione, il cui interesse $ta .n,e l falto ,cJ1e l 'inifern10 è stato eisaminaito r1ella f a:;e acuta ·deJ pr·ocesso morboso· e . . eg·ui1to i;,· et~ ur1 i >er.iodo ·d·i d1ioiQtto mesi . Si lratLa ·di una d O!Il·D<l. di 40 anni che alla r rim·a visita d·ichia1;ò di so·f.frire da tem•1)0 crisi di e111irTa11ia . dis turbi mesitruali e manif.estazio11i dolo1 ·0~.e osteo-articolari ·d iffuse al ra · chi.de ed alle estrenutà. All 'e~arr1ei ·s u1nn1li.c o quello ch e colpisce di più era l '.asr>E't~I) delle 1u.ani : raccor ciam-e·n.to llO'l.evole di tu lt e le ·dita COrn rungros&amenlt10 delle a.rl.il olnzioni falango-falang~niee. Il raccor cia111enL01 interessava so1p ra tutto le falan ge tte dain·do all'eSltremità digita1e, &pecie al pollice, Ll.D .as1>ettor globoso. Le unghie eran·o l arglI<e, cor1c. e&t'llianti. Si niotava ir.o1tre: tremore con,tinuo clella n1a110 de~1ra , dolore vivo alla pres&ione sp eoie . d·el quinto n1etacarpo, lassezz·a notevole d ei legame.nti ~i)elje <1 carioo del mignolo e del pollic0 i cui r11ovi1nenti erano do.lo.rosi. Il rachiùe prese11tav.a un.a leggera ·oifos·i! l'al1Lezza d!ell 'infer111a in otto· ann,i si era I'lldo~La di 4 cm. Ai p iedi si notarono a lterazioni ainalog·h e a qu elle ·delle 1rnar1i , n1a n1e110 pronunziate. All 'e.san 1e radiologico si rilevò raccorcian1ei1Lo più o in e110 notevole dli, 1tutti i 1n et~ car1~i, specie d-el 5°, il cui corpo era molto ridotto rr1e1n·tre le b asi era110 in gro&sate e globose. 1

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lANNO LJ,

~ (il\{.

3-4.-5]

Le prin1e falangi avevano grandezza normale , 5al \'U quella del pollioe che era ipiù corta, le f.aJangìne dell'in<lice e del 111ignolo e le falang€J'. te deJ n1&dio e del pollice nettarnente raccorciat>e. N essun.'altra al1teraz.i1o·n ·e• im1p!ortante .a caric o delle altre ossa. Gli esa1ni di laboratprio non dettero risultali de.g11i di nota. Gli a11 tecedeiniti familiari rivelarono I.a, tras111ibsio11e della .malarttla in linea paterna percl1è la 111adre d1e1 pa dre e in mi·n :o r gra·do· i 1 JJadre stesso dell 'i1nferm~ -ebbero· ·d eformazioni analoghe. L 'ilfl'ezione ebbe carattere nettan1ente evolu . ti'o J_.>ercl1è in ·dicio·t to m ·e&i le mani , ·che erano inizialr11ente normal1i, s.i defoi·maro!Ilo progre&sjvan1ente 111algrado i] trattamento (iniezioni endo·v-einose di al1Le dosi ·di . calcio·, vi1tamina D , terapia fisi ca varia). Nessu11 fatto .autor.izza ·q ualsiasi' ipotesi pa · to·g en.etica. Lo stato r1eur:o-psi chico della paziente (in capacità fi sica ; stato depressivo e ansio&o e ·i rri1ta bilità) d1cvo'n •o coD;si derarsi più che la causa ·l 'e.ffut•to delle .so1ffere1nfl1e •dell 'iLfbr-r11a. Dn. 1

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nell'artrite lombo-sacrale. ( J) . PA c 1N1.

G3

SEZIONE PRATICA

Rolletlt. A cca.d. !rl ed. Pi$toì•ese, di-

cc111 bre 1942). L'arl t'itc lombo-sacrale è 5pesso acoornpagnata tla neuro-ischialgie che la fanno co·n fonderc con I.a neuri•l·e sciatica. La con1t1ne sciatica infia1n111atoria o reuma1ica n ella quale il sin.ton1a di Lasègue è uno dei più 11oti, ~ ben localizzata all 'a1~to ~ffetto, finiscei i >Oi per -OSsere g uaribile con varie cure an t ire ulnaticl1 ~ ed in riposo a letto. La for111a siritomatica in ra·pporlo con la ·1on1baggine è diversa, e corrispondente cioè alla jorrna lratimalicai, ~ si accentua in Tapporl o ai l11ovin1e.nti e .alJe le5ioni ossee delle verLe bro 1oinbar~ e d el sacro . In q U(\Sl a for111a si 11a un Lasègue legger 1uente 1>0 itivo in. entrambi gli arti; il · pazient e nella posizione supina in letJto, quando Ja colon11a Yertebrale è in as soluto riposo sta b e11issi1110 e non accusa alcun 6inton10 dolo r oso. L'A. dopo oo,n trollo in moltissi111i a1nmala1li a·ggiun nie ora un riuovo segnio, ch e s ottoposto a controllo radiologico g]j permette di affermare, che an cbe senza ricorrere all 'esam e coi raggi X il medico pra tico può fa.re la diagnosi di un'arbrite lombo-s~cral e)· ed il sin1ton1a è questo' : alla percu s ion e d1clle apofisi spinose d elle Yertebre, giunti a quelle lesion a te si risveglia un vivissin10 dolore bilateral e, e pren1endo coi due .p,ollici sulle foss ette aurico lar,i del sacro in direzione del musoolo J)iriforn1e, n el 1)unto di e1r1 ergenza del n ervd sciatico si risveglia un forte dolore bila.teral e. Congiungendo que ·t e tre li·neie imn1agina rie si ol tiene la forn1a di un triangolo con lar·g a base , cl1e l 'A. chi a111a tria11golo doloroso. 1

Nelle 1-esioni specifiche manca il dolor e alle fossette auricolati del sacro. Nella n.eurit e; ischia lgicai reu.m atica, 111a11ca il dolore alle apofisi spin·ose e lombari o sacrali, e n,ella forma puram ente artritica 1on1bo-sacrale vi ~ la cara•tteri.stica d el <l·olore risvegliato alle fo sse.tte auricolari <l'el sacro. 1

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D.

FERRARO.

La deformità traumatiea di Madelung e il suo trattamento. (L, S1u1"1PFEG GER. Ztbl. f. Chir.., 15 maggio 1943). Nel 11899 Madélung descrisse tale deforn1ità che consiste in una lussazione o sublussazione <i.ella pa rte distale dell 'estren1ità d el radio <l'a un lato·, ri JJetto all 'a,diacente carpo d al1'altro. I s egni clinici sono ince1,t~ e mutevoli; il più costante ~ il dolore spontaneo. Secondo i diversi i.AA. s.ono state chiamate in cau ~a le ]Jiù diverse iJ)Otesi patogenetiche (disturbi di creseer1za, osteite, raref.a c€nte, rachitide in1rauterina , n1ala1ttia eredi•taria congenita, e infine 1rau111a). L ' A. afferrna di iavetr ,potuto osservare le cartelle di 25 ca si in cui tale affez.i one era di nalura traun1 a ti ca e riferisce su due casi r ec€nti. Secondo l 'A. le norm e da seiguire nel tr:atla11lento di tale lesione trauma•Lica sono le sea uenti: OSlteotomia , allungan1ento dell 'ulna ed aJ)pli cazione di apparecchio gessato comi}:rencl'e nt-e braccio, avan1braccio -e n1ano con abduzione ulnare -di quest 'ultin1a. La guari·gione . i ottiene in 10-1± settin1ane. 1

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A.

DoR1 Go.

Qaale è la 1nigliore posizione di anchi- . losi dflll'artieolazione della spalla 1 (G.

B uETNER.

·Zeinrtrn1lbl.

f. Chi r. ,

15 n1ag-gio

19±3). L'A. , fatta una breve scor a n el can1 po d ella leitteratura :r-elatiYa all 'argo111ento, p·rir11a di lJassare alla descrizio11c di .alcuni casi 1)er sonali , ricl1ian1a al~ a 1nemoria del let•torc l e princi1)ali co·g nizioni ~natom ofi~io ] ogi cll P r c1:-tlive alla arlicolazion e d ella spalla . Vi son o i11dubbiamen le delle ca.r atteristich e indi,•idt1ali inerenti sia al la a rlicolazio ne della spal la pro1)rian1 ente d e.t ta cl1e alla m u scolatura della r egione. ' 'i sono in oltre an ch e i fattori età, s ta•to di trofisn1 0 dei t es5uti degli uo1n ini p ortiYi e di quelli che m a n1 en gon o un ad at to tenore d11 \'Ìl a di m ovin1ento i qua li fa ttori ()"iocano un importante ruolo n elJ a d ete-rminazioine del trat•ta111er1to clella .a n c11ilo i ~t e~sa. /\. que"li fa1Llori si- deYe aggiun !!"er e inol tre la ;1111)ortan za della cli truzi cn ei cle11a a r ticolazione n ei su oi ,·ari elen1enti costi tu liYi, o .. ~'\ 11tu scoli, tendini, lega m en ti ecc., la qt1ale dis lruzio n e n on con sente ta l, ol la cl1e una ·orr ezio11c 01X'lral oria l iù o 111eno lirnitaln . ~c­ co nd o 1· .~. eù a n rl1 e Meco nd o F ran7. l·hr· di


[ANNo LI, NuM. 3-4-5]

cc IL P-OLJCLINICO »

c•l<tle arg·om.~r1to si è occupato·, la mi·gliore posizion·e di anchilosi della articolazione d:ella spalla è 1quella data dalla 1posizione in abdu.zione di 30-315 gradi con lo ·sp10 5tan1ento in .a.vanti del braccio sul piano· frontale ·di 30-40 ,gradi. A. DoRIGO.

I

Te11uto conto ch e in .on è possibile proteggere del tutto g li an1bien1ti nei; qual~ si adopeiran·o· appareccl1i di r3.!g.g.i Roentgen si so·n o adottati metodi capaci d'i misu1ia1r e l 'irradiazior1e residua di ragtgì duri e d'altra parte detern1i·n are l 'irradiazion~ che p·u ò a5sere wllerata senza danno dell 'organism-0 u111ano. I-'oicl1è l 'azio1ne dannosa dirp1a n1de principaln1e-11te dall'assorbimento, che a sua volta è in ra l)l)OJito alla d1urezza dei raggi duri nonchè ~ alla 11atura dei corpi col1Jiti, al rpeso ato·m ico d~i loro costituenti elementari senza I\,auardo alla loro costitt1zio.ne chimica , il n1etodo di misura deve tener con~o di ambo. questi elementi. L'aria consta di elemen1ti (ossigeno, azoto) il cui peso atomico ~ uguale pre&SO a poco agli elemen1ti fonda1r1entali del corpo urr1<,no, f.aitta eccezio.n-0 de.Ile ossai (ossigeno, azoto, carbonio). Per la misurazione quindi ·s i devono· sfruttare i fenomeni di i01nizzazionei d.ell 'aria, cioè d'e gli stessi e.ff~tti dell'irradiazione. La dose capace ·di pro durre un .arrossamenito d (;lla peile è di 500 R, 1nentre n.el trattarne1J1t~ dei tumori · si .aidoperano dosi mol•te più alte, fino a 10.000 R, e .p er t1n periodo di te111po rel.ativament0 lur1go. E il ten1po impieg·ato dall'energia assorbita è di grande i1nportanza per ·g li effetti &ia curativi eh-e lèsivi; esso influisce sul processo cli aurtoriparazione ~ <ll. rigenerazione delle cellule dei Lessu1ti vitali sottoposti .ard ' irradiazione. Determinate dosi &ono J11eglio tollerate se distribuita su un più luRg·o periodo di tempo' o a·doperate con 01 portu11e in1terruzioni. Irradiazioni di piccola iniLensità sono tollerate a lungo anche se ro11 l 'andar d~l tempo Ja loro somma diventa Jr:ollo alta. M.a l 'importaniia del tempo· nell'azione di determin.a·t e drosi non è eguale :p1eri· le diverse parti' e i diversi tessuti del corpo. 11 rapporto tra l 'i,nif luenza dei raggi Ro1entge11 sui tes su1li viventi e il danno risentito dal ' soggetto irradiato non è così semplice come J1llÒ sen1hrare e non ~ affatto· chiaro1. Comunque i sinltomi ·Che posso·n o· verifioair si sono di due :>peci-e: generali e locali. Ai prin1i appartengono l'astetnia, la svogliatezza, la de.pressione psichica, le alterazioni del sangue. Qurate ultime r.iguardano sopra tt1llo la prod1u2io·n e degli .clementi morfologici che negli individui .p1a rtic0Jarmentei sensibili può de1~erminar:e fatti n1olto gravi . I disturbi generali s ono p er lo più prodotti da irra·diazio·n i deboli pratica•te per lungo tempo , agenti su tutto l 'orga.n.i.smo o di volta in volta su diverse parti del corpo. La dose che si I)UÒ toller.a re se·n z1ai pericolo1 è di. 1/4 R n.e l cor: o di un g iorno o di 5/4 R nel co·rso d 1i una seL•timana , ossia una dose molto più piccola di quella capa ce di pro,d urre l'arrossamento della p·e lle. I.,e alterazio ni locali interessano sop,r a•tutto la pelle e sono provoca.t e da forti dosi co·n cen trate su ~t.errito1i limitati. Si tratta d~ lln ar1

·.

:Snll'inchiod·amento mi.dollare nelle · pseudoartrosi. ·(Tn. CELLARrus. Ztbl. f. Chir., 22 maggio 1943). Vengono riportati ·dall 'A. numerosi casi di · ~pseudoartrosi sia dell'arto superiore che infeTiore venuti a guarigio·n e per mezzo dell 1 in.chiodamento midollare praticat-0 sia con chio..do metallico che con frammenti ossei. La tecnica consiste nell '.apertura della cutte a dei itessu•t.i sottostanti .fino a raggiungere l'osso e la pseudo.a .rtrosi che viene, previa apertura ·del p·e.riosti·o che deve ~ssere il rpiù possibile .ri5pettato tratJtata la recentazione dei 111onconi di frattura 1eJ con rimo·z io,n e dei tessuti in.terposti; ciò fatto si apre in altro punto la ca-· vità midollare e si introd'uce il chiodo che vi~ne lasciato .fino a formazione del callo (con-trollo radiologico). A. DoRIGO.

DIVAGAZIONI I pericoli dei 1·aggi ·Rontgen. I perico.Ii de1~i·va.n1ti dal l 'a zipne dei r~··gi lloe11tgen sul corpo un1~no sono noti da ten1po. Essi sono tanto più i:n1portanti ~n quanto.. in piri.mo 1ten1p·o, a•n chè quando l ' irra·d:i~1zione· è forte er prolungiata, i1on si avverte ne·s sun ·di&turbo generale e localmente nessuna 68p.sazio11e n10'1esta, .n·e ssu1n p.ruri1to e neppul'e• il più piGcolo ·senso di calore. Le alterazioni so.gliuno comparir{} dopo qualche ora O· <lopo qualcl)e g"iorno . Si suppone che I 'influenza dei raggi Roe.ntge:1 s ugli es&eri vi,renti proceda d'a l fatto che -essi so·n o costituiti da par ticelle di e:sitre:n1a. pi·ccolczza , proiettato con velocità pari a quel-: le della luce. -Quando esse. colpiscono i !tessuti ·e pe11e trano in que&ti det..ermi:niando ·u·n a1 sco·m :p osizione degli ato1111i e d elle moleco•le, e gli -el etlroni a loro vol1L.a libo.r ati p·roducono ultleriori .alterazio·ni 1d1eille mo~e!CO·le vicine. Se le l ì 1olecole colpite cli una cellula so•n o ahba-stanza 11umerose si ha la perdita della vitalità ·d ella cellula sitessa, e in. r ·e lazione al ·num ero d egli ele·1 nenti distrutti si ha la con1·parsa d'ell' alter azione n1acroscopica dei 1terssuti. La distruzio1n e dei tessuti è tanto più grave -ed es tesa qua:n to più r1um.e rose .so.n o le pariti-celle assorbite e trattenute n ell 'organisn10. Poicl1è i raggi duri hanno una capacità di penetrazione molto r11ag·giore ·d i ·qu el1a dei rag.gì molli, riescono m eno dannosi; la loro pericolosiLà in fonido· sta n el fatto c he essi atJtraversano n1e.glio tutli i 1nezzi di i)rotezione. 1

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67

SEZIONE PRATlCA

ro~san1cnto

çui segue tl·n abbrunin1e-n1to , come si ha in seguito all'azio.n e del sole o. di. altri raggi o di •g ravi lesio11i aperte, difficilmente guaribili con tendenza a d1iventare semprei più . gravi €1 ad invadere la profondità della pelle. Il posto niel qu·a le eon1paiono Itali alter.azi'°ni è irt rapporto all'ubicazione dell 'apparecchio, a]lai dispoSiizione rd.ei 1nezzi protettivi, alla· po·sizione del sogge•tto :nonchè ai movimenti che e(Yli com pie . Le parti più esposte sono la faccia o le mani, seguono le gambe e i piedi spe~ cie quando si adoperano pro·t ezioni a mo' di paravento, ch e lasciano non difeso uno spazio verso il pavimento. , Cur11e mezzo <l'i protezione vale s.o lo l'in&erzic'lle di un.a. sostanza fortemente assorbenlte tra la sorgente irradiante e il soggetto. ' ' ar1110 perciò adoperati m eilalli ad alto peso· atomico o Je loro combinazio ni chimiche: piombo, barile . Qu€st 'ultima va adoperata nella m.al1ta 11e1 la costruzion~ delle pareti , il piombo sotto farnia di larnine o p ias tre da usarsi al posto delle lastre di vetro alle finestre e alle porte, _ co111e schern10 , OJ incorpora1to a.Ila gomma ip1er g r cn1biali e ·guanti. · Na1Lural111ente l 'idea1 6 sareb·b e ch e l 'attrezzat ura foss·e fatta in una cabina ermeticamecntei cl1iusa e con pareti c ostruite o rivestite di m~ 1Le ria] e assorbent e (pion1bo). Ma malgrado· tutte le precauzioni i pericoli n o n sono del tu1tto eliminati per chi lavora o prntica in tali gabin€1tti , d onde la n ece&sità cl1e colo·r o ch e <l'dop1erano i raggi R·oe·nt gen siano sc·n1p1--e ' 'igilanti e scrupolosan1en1tc d'isriµlinati' nell 'attein er si alle norn1e di J>rotezione. argo.

CENNI J~G1n1 T osATTI .

BIBLIOGRAFICI

<1>

L e .i11.fil traizioni d el sim.patico 1

con 108' fig ure. L. Cappelli , edit. , pa.gg. 147, prezzo· L. ±5. La fisiopatologia d-01 si·mpati co r a1)presenta una. delle più grandi conquiste d ella n1edi cina 111 o·derna ed' è il can11Jo· in cui, f.o·r se più che in al1tri , si è 1nanifesitiata utilmente la coo·p erazio11e dei chirurg hi coi 111edici. Essa ·n on è ancora s tabili zzata (e ch e- cosa, si 'Può riten ere vera1ncnte e definitivan1ente stabilizzato in 111edicina ?) e il suo continuo progrodi·r e remde u Lili ssin1i i lavori ch e aggio1inano l' argomento anch e se alcune cose sarann·o poi superate. P~r quest•o è lodevole il la, oro del Tosatti . E n on }Jer questo solo, i11ia anch e pC1r. la chiarezza dell 'esposizio·n e, l 'ordine con 001. sono sv_olli i , ·.ari capiitoli , le figur e m·olto d1moslrat1ve cl1e acc-0111pag n ano il tesl o e n es ~endon o la r<>.nsu ltazione utile e la lettura fa cile. La 1 ettura di queisto volumetto sarà UJt ile 110.n solo ai cl1irurgl1i, n1a anch e a i n1 edici , 1

1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la receusione.

che potranno trovare in queste J)agine Io spunto ad indicazio ni chirurgi.ch e di ma la ttie che 1

essi sono in1potenti a c urare coi mezzi i11edici a loro disposizi()tne. Il lavoro, preceduto da una prcifazione deil prof. Raffaele Paolucci di Valma·g giore, r accoglie la Yas la esperi enza che 1 A. l1a dell 'argor11·e nto. Ha u.na breve paute int.r o,duttiva che riassume le conoscenze attuali sul sistema nervoso vegetativo e sulla sua fisiopatolog ia clinica e 1tratta anche ·de lle infiltrazioni d el sim1}atico considerate da· un punto di vista generale circa le indicazioni e la tec nica . La secon-da pante, .molto µiù a·m pia, trattai delle infiltrazioni d el simpatico in tanti capitoletti c1uanti sono i segmenti di questo sistema. Per og.ni capitolettio1 sono raccolti cenni a11a1ton10fisiologici; llecnica, indicazioni e risultati. Nel raccomand'a rne l'uso a chi voglia aggiornarsi in maniera coH1pleta sull 'ar gom ento mi J.>ermetto cons igliare all 'A. l 'agigiunta, n el lellro·ssime e dizioni ,. di un indice analitico d egli autor1 e delle materi.e, che con1plet~rebbe ber1issimo l 'a·ccurata1 bibli•o·grafia raccolta in fine clel volu1n e. L. !

Ricordiamo l' ineeruaante pubblica21ione :

Oott. Prof. ANDREA FERRANNINI Docente di Patologia Speciale Medica e <li Clinica ?vJ ed i ca nPlla R. Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME

AD USO DEI MEDICI E DECLI STUDENTI Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Istituto di Patologia Spec1a.Je Meciioa nella R. UniveTsità. di Roma.

Riportiamo u no dei tan ti significativ_i giudizi es_preesi da.ila Stampa Italiana e da _personahtà della scienza. .., ._t questo libro del prof. ANDREA FERRANNJNI "Non si tratta 11ef'amente cli un trattato, ma cli un breve esac•

« coso riauunto di Patologia speciale Medica, di u~ " Epito~e •: u come sa esprime l'autore, il quale, neUo spavo di poco ptù di e 500 pagine, ha condens.tt.o quanto di più essenziale . e di più •i• e caramente acquiaito esiste ai giorni nostri !>ell ' a~bito d~lla P?' " tologiJ J el Cuore e dei V asi, d elte vie respirato"te, del n camb•o e materiale degli of'gani endocrini, dcl sistema nen.oso, d elle ma.• lattie infettive, ecc. Si può affermare che in genere. I• sin tea « fatta dall'autore è riuscita fel\"8 e cba"'ta• cosrcchè il medico e :< Lo studente possono tf'ovare nel libf'o di Ferrannini un compen« dio di patologia medica molto ben condotto e bene ~­ « giornato, che varrà a richùim~re ~a~ùfam.e nu al~ !ua .memona " gli elementi fondamentali etiologia, fisiopatologici, sintomato« logici, e diagnostici delk varie forme rno.rbose. . . cOttim a la veste tipografica tkl Manuale, f'dtto dal Pozza di Roma. FBRDINANDO MtOiBLI ». Da (Min crvaMedica)Torino, n . 9, Anno Xl della Seconda Serie) Caro Pozzt, a Grazie per l' " Epitome " dell 'ottim~ collega ~ndrea .Fe~"an­ nini, che vi siete compiaciuto man-tarmi. Non esito a dt'111 subito che nella produzione libraria del nostro Paese mancava una così aoella ed utile guida del medico al letto deJJ'ammalato ... (da u Il Policlinico 11 . 6 maggio XIV). GIU SEPPE SAt..JARELLl.

Volume di pagg. XII-524, con 151 fi gur e in n ero ed. a colori n~l testo. Prezzo : in bro& ura L. 5 6 + 5 °, = h re 58 .80 . rilegato in tela L. 64 + 5 °0 = L. 6 7 .20 e più le spese postali di spedi zion e. Per gli a.bbon-ati al " Policlinico n od a. qualsia~i dei quattro nostri Periodici, rispettivan1ente sole L . 5 5 e sole L . 6 4 fra.n eo d i porto in It31ia. Per l'estero L. 5 8. 7 O e L . 6 3 .9 O . lnYiare Vaglia Postale o A ~s egno B anl·ario Circolare alla Ditta LUIGI POZZI, Editore, Via . b.tina, 14 - ROllA._


.. 68

t< IL

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AccADEMJE, Soc1~TÀ.· MEotcH·E, CoNOREss1 Rinnion.e dei Medici Prati.ci di Ba1·i.

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Seduth di marzo 1943

1Presiede il .Prof. L. FEllRANNIN1 . '

. Un caso di." lupus eritematoso disseminato sim11etrico,,

. ~rof. G. BERTACCINI. - L'O. ·:presenta un Òaso di rara varietà di lupus eritemato_so, descritta da tourain e .Golè nel 1933, della quale 1a letteratura e-0nta finora solo 17 casi pubblicati, e no·n tutti indiscutibili . · ll prof.· Arme·n io prende la pai·ola ricord:ahdo ·~me ·il ~:upus eritematoso fu dal B~rhier e da ... a1trf riportato in qualche caso. a infezioni focali s,t o·m ia.togene· ·a nzic;hè a: infezioni attenuate da mycoacteriun1 tuberculos,i s; chiede al prof. Bertaccini se nell'infermo furo·no riscontrati patimenti di organi interni cl1e pòssano orientare sull"interpretazione ezio-patogenetica de11a dermatosi riscontrata. in questo ammalato. e se eventualmente furono , fatte particolar.i ricerche di l aporatorio. Ciò gli vien·e suggerito dal fatto che tra :e sin~romi orali capa~i di assumere il valore di foci, pr,i m·ari è da ricordare non jl solo granuloma apico radicolare, ma a nche le pericoronatiti da disodontiasi, i dentil inclusi, e,. sopratutto, le l)iorree alveolari, che non le numerose tasche -paradentali suppur.ate pOiSsono, secondo il Goadhy, equivalere superfici ulcerose di a·mpie dimensioni. Pertanto chiede al prof. Bertaccini il suo pensiero sullè pos~ibilità di forme di lupus eritematoso da infezioni focali od·ont ogene, essendo sempre vivo e appassionai;ite il :p roblema delle dermatosi di foci e delle dermatosi come fqci. Il prof. Bertaccini risponde . 1

Un caso di ·scabbia norvegese. •

,

,

..

-

Dott. U. BoNclNELLI. - · Si tratta di una donna di 69 an-n i, in condizioni ·g enerali piuttosto scadenti, la guaJe preser1ta una derm.atosi preva'enten1.er1te squam·o -cro·Sitosa ed er.itematosa estesa a tulto l ' ambito cutaneo. Spes,se fo.rma.zioni ipercheratosiche e eroto se ·ricoprono vaste su.p erfici della cute, speci'àlrnente al lato clorsale ·delle mani e (}.elle di ta , .al1e regioni del pois·o, alta sup~rfice anteriore del torace e al collo, all a nuca, alle spalle, al ca,pi:lizio: .(ove si notàno vaste aree alopeciGhe), ai padiglioni auricolari, alle gua11ce,, al mento , al labbto superiore e alle sopracciglia . Dette formazioni, che in alcuni punti raggiungono lo spessore di oil tre un centimetro, s1o·n o di colorit-0· g rigio g1allo,g nolo sporco·, presentano specie alle man~. ai polsi, alla nuca, profondi' spacchi ragacl.iform1i cl1e sanguinano co11 fàci ~ità nel t entativo di rimuover1e d alla loro base. L 'esame microscopico delle squame <là un rep erto ricchissimo di acari nelle .diverse fasi ·di sviluppo. La }Jazien te è amrrnala ta cla un anno e m ezzo circa, m a fin o a 3-4 mesj fa la derm1atosj non aYey.a asst1nlo l ' asp e tto attuale, sibben e quello di · un a comu11e scabbi a, che tras mdse al m.ar.i to e successivam.ent~ a una figlia e a u11a njpote, con viventi. · · L' interesse del caso s ta nella sua grande rarità. Dal 1844, infatti, epoca in. cui i medici norvegesi D arj ielse11 e Boeck descrj s,s e,ro per la prim,a volta 1,

. -

PC>LlC'.J;.,l~lCO

»

questa f.orma,, ne sono stati des.c ri lti 57 casi fin<P al 192'8 (Kiess), u11 'altra ventina circa dal 1928 ad O·g gi, .rn•eno {li 100 cas i cioè in 100 -a nnj; le que-stioni re~ative alla sua patogenesi sono tuttavja.ancora insolute. · . Dott. B.

Un caso di m. icosi in periodo· premicoS'ico (con presentazione della malata) .

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CERRI. -

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Considerazioni teorico-pratiche sul fabbisogno vitaminico de.fl'uomo. • Dott . M. MrToLo. Premessi .i concetti fisio-.Iogici di fabbisogno ·m ·i nimo é di fabbiso_g no me-dj.o vatamrinioo dell'uQmo, l'O.. afJierma che è impossibile calcolare col metodo statistjco detti fabbisogni, enum.e rando i princip~li fatt-0ri fisio-· logici (clima,, costituzjone individuale~ età, abit-q..dini al imentari . còmposizione chimica della dieta, slato di nutrizione, Ìavoro·, grav.id.a.n za e al latta~ mento, ecc.).. che fanno variare individualn1,e nte il fabp·i sogno vitaminièo giorna 'i ero. In base a s.ue recenti riCèrche, fa una distinzfone tra fabbisogno re·ale e fabbiso~no apparente di vitamine (riferendosi sopratutto alla vitamina A) .

Sull'azione ,della nicotinamide, della lattoflavina e def corticosterone in due casi di steatorrea cronica. Prof. A. FERRANNINI e Prof. C. MALAGUzz1-·VALERI. -· Gli 00. rifèrisco'Qo su due casi di steatorrea cro11ica insorti in soggetti gastroenteroanastomiz.zati per ulcera gastrica, nei . quali periodi successivi di trn:tt.amento con niGoti11amide, con 1attoflavina e con corticosterone determinaronò soltanto un miglioramento taìnporaneo dei disturbi subiettivi, 11el numerQ delle scar1iche e nel co!ltenuto acquoso . delle feci con abb·as~amento dell'indiee di Zoia, senza. però modificare in m,anier.a apprezzabile iI sir.torna fo-ndamentaJ:e della sindro-me, cioè l 'abnorme eliminazione dei grassi . · Gli 00. ritengono che nei loro -casi l'alterazion e. primitiva sia stata u11 'alterazione dell a funzione- intestinale e come consegu.enza di essa si si'a àvut-0, un 'ins.ufficiente assorbim ento vitaminico donde gli scarsi risu·l tati tetapeutici ottenuti. Non es.cludo·n o però la possibilità in altri ca~i di una orig·ine .veram.ente avitaminQs ica del~a 1;indrome~ casi, nei quali la somministrazione llelìe vitami- ne J)fO\tocherebbe risultati ver.a.mente brill1anti. Non es:sendo ,p erò facile ·e possibile distiriguere a priori i cas i di steatorrea da avitaminosi da quelli determinati .da l esi<Jni intestinali gli 00 . consigliano di tentare sem.p re una terapia polivitaminica- in- questa form·a morbosa, perchè anche nei casi in cu.i non esiste un 'avitaminosi primitiva il trattamento polivitaminico determina~ sia .p ure ta:volta soltanto temporaneamente, l'atter1uaz.ione o I.a scomìp arsa di alcuni sintomi. · 1

Ricordiamo l'Interessante pubblicazi one: Prof. BENEDETTO SCHIASSI (Bologna) « lfi ARCOMENTO DI ULCERA CASTRICA »

1'1.1.ENS

A.GIT ....~ .T

~OLE1'll:

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Volume di _pagine 80, itn· formato di cent. 25 x 31, stampatò in cart a patinat a, illustrato con 1~. splendide fi- , gure. Prezzo L. 2 O + 5 % = L. 2 1 e p1u le spese poe tali di sp edizion e . Per gli .abbonati al u Policlin·i co ,, -o•d a qualsiaei dfil n_o_ stri quattro Periodici s ole L 1 9 fr anco di p or to in I t alia. Per l'Estero L. 2 0.9 O. l n'Viare Vaglia P -0s tale ailla Via Sistina 14 - Roma.

D~ tta.

Luigi Pozzi, Editor e. ·


1Ai'IXO LI, l\1 ·i\r. . 3-4-5 1

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SEZIONE PRATICA

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PER · IL

APPUNTI •

DALl-1A PRAT1CA CORRENTE O SPEDALE CIVILE CL.E S. _; TRENTINO REPAR'fO CHIRURGICO

-Occlusione intestinale ad i_nj zio insolito. Per ·il Dir'ettoire-: Dott . .DARIO

VrrruRELLI.

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De1sidero descrivet,e b·reve mente u·n caso di <>cclusio·n e intestin.ale ad insorg·enza acuta, in cui la r~usa .avreb·b·e do·vu lo ·dare sintomi di oc·clusione .già da lun.g a pezza, nel 111entre che 1'insorgenza fu improvvisa. 1

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A. M. di an11i 65, ca-salinga, che ebbe i10Ye p 3rti, ce sàrebbe stata se·mrJre be11e,. anche riguardo le vie d igerenti, eccettuata qualche i11digestione. Viene a me portata. durante la notte sul 18 agosto 1943 per sintomi cli Qcciusione intestinale a rapi<la in sorgenza. Alle ore 16 essa fu colta improvvis.amente cla dolori acuti al ventre, dopo un trauma psichico, -dovuto al passaggjo · di aeroplani in g lesi , creden<lo la malata cl1e fosse stata bombardata un località posta a 25 ki1n. in cui si trov·a vano due s.uoi figli. Il ventre ebbe a gor1fiar si . Verso le 18 ebbe an cora. due scariche e qualcl1e ventosità. Poi più nulla. - · Al d isopra de~la cica Lri ce ombellicale, e~s a si accorse di 1.tna tumefazione a, decorso trasversale, cl1e prima mancava. Successivamente ebbe vomito· e .malessere ognor crescenti. Verso· l a mezzanotte. ebbe a entrare in reparto. II caso si presentava p-0co chiaro. Ernie esterne conclam·ate non esistevano. La cjcatrice omhellicale er l spianata. Una tu·m efazio11e esisteva. al di sop·r a d ell'ombelU co, ·d ura, da at tribuire, se n1ai, ad ernia epigastrica. L 'addome doveva essere evident emente già prima m o:to ampio. Trattnvasi ji1oltre di donna mol!o adiposa,. Del resto polso va~jdQ, non febbre, 11ngua umida. Il medico l 'ha mandata con diag nosi d i: ernia ombclllcale incar cerata, mutata in seco11do t cm1po in quella di: torsione di u11a cis ti o cli un fih'r oma. La palpazione adclo·minale d·à ]a sen sazione d~ una notevole ten sione. Non s.i avvertono dolori arlclomina:i, nea11cl1e all '·as.collazione. Gli organi ipocondriaci sono a posto. Non si vedono eli se~ gnarsi anse intestinaii dilatate. In ·m ancanza di una qualsiasi pOS$ibilità di precisa: e m egl io. l a cat1sa dell 'occltisione, decid-0 di aprtre dap1Jr1ma I 'eventuale ernia soprao mpellicale. . Operazione: pratico pertanto un ~aglio tras' ersalc al di sopra del~a cicatrice ~m~cll1cale, ma ~on mi riesce di troYare tracce d ernia n è ombell1cal e, nè epigastrica . . Esist e un lipoma (che allontar10), 11 qunl.e . r~11presenta la tt1mefazione est ername11te Y1s1b1lc. Non rappresentaYa adunqt1e nen1meno u11 lipoma presacc ulare. , . . Decido allora di aprire l addo me, per 1 ~.pez10nare il peritoneo paTieta:e dal lato interno , no11ch è le anse intestinali. Pratico infatti un' incisione sagitt ale della fascia

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~ MEDICO

PRATICO ~

e d·el peritoneo. Non ci sono ernie. Si prc5enla invece alla vista ed al tatto allraverso alla piccol a . breccia laparatomica un intes Uno enormem er;i.te dilatato, grosso q.uan to e più del ~dgm a . Decido allora di am!pliare i: taglio verso il basso a T . Cosi mJ riesce di avere un 'ampia visione della situazione. Un grosso blocco di anse 11P•11Pnte rlililt.ate, ripiene di conte11uto ( ~ù· lido), liquido ed. in parte di gas, viene estratto dalla b·r eccia. Traltiasi di un oongJJomei::aLo (li anse del tenue, bene nutrit~, formanti una matassa inestricabile. La lunghezza è di circa un metro'. Inizio Jo sbrig:iamento delle an se clistac:cando vaste ad erenze tenaci, di vecchia data, cl1e accollano in mille modi le ans.e l ' una coll 'altra. Pure il meso appare- accartocciato ed aderente con se stesso. Il· processo è di data an lichi ssima n on essendoci alcun segno· {li flogos'i recen te, ed essend o le aderenze tenaci 1 di color grigiastro, quasi tendineo. DopO' parecchja fati ca mi riesce <li disgr egar e tulto il tratto colpito a g uisa d i un ventaglio. Si praticJno dei massaggi per spingere anche passivamente il contenuto verso la parte abora:e. Noto che nè l 'an sa afferente, nè quella efferente si dimos trano dilatate. Da lo che l' an sa è b en nutrita, decido di soprassedere p el mo men lo ad una resezione, nella sper anza che avvenga la canalizzazione. Chiu sura a s trati. Decorso : sintomi di paresi nei primi guatlro giorn i. Poi sblocco e liberazione completa dell 'intestino con scari ~he di gas e soljde abbond a11 Lissime. Sul sesto giorno ia ma:ata sta beniss imo. CONSIDERAZIONI El>ICRITICIIE.

Il caso presenta qt1alch e lato interessante p.cr il suo n1od-0 d 'insorger e e lJer ·1e diffico ltà della diagnosi iniziale. L'insorg·cnza è stata brusca con dolori con un im1)rovv isa tun1ef.azion e d1ell'a1ddon1e ch e ebbe n1ag·g iorn1entei a estrinsecarsi l )CtJ'Ò al lato cra.n iale clell 'orr1bell ico. ap1.1 j <11110 ch e le anse dilatate ebber.o a solle·vare la region9 111 edi ogaslrica, n1ctte11do 111ag·g ior111en le i:u rilievo un Ji:pon1a preesiste111le. Do}JO i p ri111 i dolori si ebbero an cora delle- sc~ricl1e. D opo 2 ore lJiù nulla. I/ ini zio è stato vera111ente eccezionale, c.o-mei causa sca tenante : uno shok 1psichico. una crisi di nervi, Con1e s1)iegare un tanto ? Il reperLo operatiYo ci dà u11a sufficiente 1

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spiegazione. Evidenten1 ente molti an11i fa la pazien•le nve,'a sofferto di una for111a di per' isco1ite tu ber colare. o di al•tra natura, cl1e aveva fatt o acl0rire quasi tutta la n1atas~a delle .a nse del tenue , in un groviglio, ch e le aYeva co111pletan1ente c·onglutina•te. Però. come Sj)C ... ~o si Ye· cl.e, la pervietà ~ rima sta int egra. Il }Jro~esso era a,·,·en uto lentamente, }PC I n1o<l'o che le n n ~e aYevano sa11uto ad,\ltarsi alle nuove con-


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« IL POLICLINICO »

ùizioni dinan1icl1 e e per111e1ttere il passaggio del contenuto. Quando ir1terve11ne l~ crisi nervosa-, essa ebb·e ·d ei riflessi anche sulla zona dell 'a1)'1>arato digesti-v.o. Ci fu una paresJ. riflessa ·d elle vie digeren ti la quale ebbe ad averei con·seguenze be·n p·i ù gravi s·u l tratto1 conglutinato c:he s u que1lo libero. Infatti, in que·sto traLto ' la p arte dilartata ebbie a trovarsi im'1.1,igliata col peduncolo mesenterico in maniera tal E1, da aversi uno sitrozzan1ento per ingin.01cchiamento ·d ellei anse afferenti ed -efferenti con ristag110' rdel contenuto e successiva formazion1e d'i. circolo vizioso, per modo di avere alla · fi11e una bisaccia intestin.a le forttemente dilatata. nutrita da uno str-etto p eduncolo. L'afflusso & lo scarico d el contenuto risultava così in1provvisamente occluso per inginocchiamento1 din1a1nico. L'al!to operativo economico è stato qui come lo din1ostrano i fatti! efficace e suffi cente. Pur essendoci s tato in princi·p io ur1a minaccia di paresi post-laparaton1ica, essa ebbe a dileguarsi meroè la cura is1tituita. L'idea di res~care l 'intei&tino co·m pre.so, n ella strozzatura, balemata in principio1 e non 111essa in opera, sarebbe sta1ta errata. Si' dirà: forse le aderenze si ripeteranno1. °È. possibil~, ma finchè si riformano lentamente, l'intestino· ~ il tempo di adattarsi lentamente alle nuov.e con<l'izio,n i senza che si avverino s•te·n osi del suo lume. È vero che 1:>er ·e vitarle avrei d ·ovuto imn1et1ter e in cavità dell 'olio. ·di 1paraffina; non p·o téi farlo, essendone l '0 spedale sprovvisto·. La immediata r110bilizzazione ·d el tubo intestinale deve avere però contribuito notevolmente ad ·e vitare nei limiti del possibile lai formazion,e di nuove zone sten.01tiche. 1

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[ANNO

LI, NuM. 3-4-5]

Esiste q~indi certame11te una ·« massa ereditaria H che favoris ce l 'insoTgenza delle i11alattie dell 'apparato digerente.. Bauer sostiene i 'esistenza di u.n a pred1sposizione ereditaria a11ormaJe dello stomaco che chiama « inferiorità organica çostituzionale », che si co·m portèrerohe ccme un carattere recessivo. Questo concetito1 11a il suo· fonda mento morfologico i11 parti{.;olari lesioni d ella mucosa gastrica (isolotti atipici dovuti a difetto di sviluppo) che ra p prese11terebbero un locus n1inoris r esistentiae. Tancller, per quanto rig·uarda il d'uodeno, sostiene che esistano, i11 esso anomalie di svi1uppo e1nb·rionale. Poich è alcuni ha.n no sos1tenu to che l ' ulcera duodenale dipenda da alterazioni vascolari, si è cerca1to negli ulcerosi la tras111issione eventuale di una tara ereditaria cardiovascolare. Barbara e Garaventa hanno trovato in più del 2p % d ei casi seg11i di fragilità vasale e vari autori trovarono cifre. percentuali di disturbi cardiovascolari negli ascend'enti che vann-0 dal 2. al 6 %. Nei casi di ulcera duodenale familiare si è osservata un 'ideu1tità frequente nelle rnanifestazioni cliniche nel decorso della malattia (si ripete in una stessa far11iglia la perforazione o · l '~morragia) . Dal pun1to di vista costiluzionale ~abbiamo ripo,rtare i dati rno·r folctJ ici. Essi mettono ~n evidenza che la maggioranz.a degli ulcerosi sono del tipo lo1n gilineo astenico, con angioipo plasia, co·n ipotonia arteriosa, con atonia e ptosi g·astrica. Vio·l a divide .gli .ulcerosi gastro-duodenali in due categorie: una costituita da individui ipotrofici, ar1emici, deb·oli, e1s pon1ente delle ulcere g·iova nili, e una costituita da individui ipernurtriti, p1leitorici co11 ulcete eh-e insorgono nell'età matura. Dal punto di vista n eurochi111ico gli ulcerof:li p resentano il quadro co1n1pleto della s1)a&111ofilia costituzionale : g ra11de irritabilità n eurorrtu scolare , vasomotoria, con t~ndenza a·g·li angiospasni.i, alla lab1ilità della fu·n zione cardiaca, agli s1~asmi d·ei. muis coli lisci degli origani cavi. Sull'ipereccitabilità ·di tutto il sisten1a neurovegetativo predomina la debolezza irrirtabile d 1el parasimpati co. In ordine di frequenza Barb·ara e Lan.dog na-C:assone hanno tr-0vato su 20 ulceros i ipertiroi·c1is1no. i·p o·p a·ratiroidismo, ipo&u.rrenalif>mo, ipe·r- o- ipopi1L1uitarismo, ipogenitalismo, ipo1Liroidisn1·0. Nella m<iggioranza ·d ei casi esistor.o disfunzio·n i plurighiandolari . Questa sit!l·dron1e neuroendocrina è accompagnata da ipocalcemia e iperpotassiemia. J>er P ende nel! 'ulcera duodenale sj ha una chemion eurosi Ghe si insedia su un terre:no carat Le rizzato ·d alla triplice diatesi spasmofila, allergica e neurodistonica co·n vagolabilità. Il reperto di iposurrenalismo è per alcuni costante e queisto co·n fermerebbe l'esistenza di uno stato linfatico o meiglio timo-linfatico. 1

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RIASSUNTO. L ' A. descrive un caso di occlusione intestinale ad inizio e cause· no1n comuni (traun1a psichico che ebbe a 1dilatare im provvisamente d 1ellè anse imb:fi,gliate in un. vecchio processo di conglutinazione aderenziale). 1

CASISTICA E TERAPIA Costituzione ed 11leera gastroduodenale. Con trib·urto allo studio dell'ulcera gast·r oduode11ale fan1ilia:re. · Un fattore costituzio:n ala ereditario nell 'ulcera duodenale fu an1mes-so da vari autori in percentuali diverse : nell'l,06 % su 3·0 8 casi da Pennetti, nel 7, 10 % su 334 da Ugelli, nel 4 % su 250 <la Polacco. Gastroonterop·a tie ge11eriche furono riscontrate neigli ascenid enti con frequenza notevolmen1t.e maggiore da: 15,86 % d 1a Ugelli, rl13 % da Stoll e, cifra che si ritie11p esageraita, 61 % da Spiegel. 1

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tA~NO

LI, ~ 01\I. 3-4-5]

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SEZIONE PRATICA

La nTagg·iore recetti vità all'ulcera d 1uodenale dei sog·g·et~i con appendicite si p·u ò inter1Jre-

111 ediche e dieteticl1e, controlland'o ne l'av,·enuta guarigione ai raggi roentgen. Vanta·g gi speciali n e sono l 'abolizione della dieta rigoT·osa, e del riposo a lçtto, d el caldo fo cale, dell 'a1tropina. Esso ~ più ra1)ido di effeliti della folli colina, ed è u sab ile n·ell ' uon10 i11 cui essa risponde me.no b en.e. Poich è estirpando il surre11e, corr1paiono lcsj oni ulcerative emorragich e, si deve supporre un 'azione pro1:e~tiva sulle mu cose digestive, forse co1ne quella eh~ apporta la vitan1ina B 1 • Second'o g li AA. la con1par sa talora dissociata di eil ev.azione d ella pression e arteriosa,. r1on deve da.re appr en sioni, i)otendo tali sinton1i venire n1odificati da ridu zio·n ~ dell 'orn1011e e dcl NaCl gio.i·11aliero. D . FERRARO. 1

tare o come una maggiore vulnerabilità del sistema linfatico dell'apparato di1ger ente che si ha in itutti i soggetti timo-linfatici o per alLri addirittura come una causa dell'ulcera da ricer carsi nell 'appe.ndice. L'appendicite provochereihih·e disturbi motori e i11fia111n·1atori dello s tomaco e ·del duodeno come riflesso appendic e-gastrico e appendico- d1uodenale o anch e co,n1e la conseguenza di affezione del ganglio celiaco che, n·ell'ap·pendicite, ~ semprft_ alterato. R. Astolfi (La sett.imana m edica) 6 luglio 19±3) dopo questa rivista sintetica descri\'e un caso di ulcera duodenale familiare comparsa in tre su cinque fra1telli. L'ulcer a ha avuto in questi casi un ·d ecorso particolare comu11e a tutt 'e 1Lrei: scarsa e silente sinton1atologia e t endenza all 'en1orragia. Non esisteva eredità di- L'enterorragia nel tifo addominale e suo trottu· retta . Morfologicamente i malati app·a rtenevamento. no al tipo longiline·o1 astenico con 6egni più G. Ca dari u ("JtViener Nl ediz. i~' oclien.., 1943, o i11e110 evidenti d1i spasmo·filia e vagotonisn10. I11 due dei tre fra1telli colpiti si aveva: conter11- . 11. 3!-35) riferisce ·dei risultatii ottenuti nella: 'f 1·even zione e n ella cura d ella enterorragia, i n poranea1ne11.te appendicite.· L. r1 u111erosi casi di 1tifo a d dominale osser'Yati Terapia medica dell'ulcera gastrica. presso la clinica delle 111ala ttie infettive d1ell 'Università di Klausenburg. L ' A. affiern1a cl1 eIn· tre note fatte sulle ]?orze SClJnitarie n e Ja percentual€ di en1orragie i·nttestinali ve1·ifitratLa ~1. Porzio. ca t8~i i1egli infermi di tifo ricoverati nella ~ud­ Ncll8: n o ta ia. (fase. I , p. 11) in·d'ica i vanta·g gi de tta cli11ica, è stata sc1npre assai bassa per d'e lla pituilrina; ma essa giova soltan 1to nei sogesser~ stata altuata sem1)re, fin dall'inizio delgetti che hanno u11 tasso cloremico a.l to, e cl1e la m.alattia 0 insieme alla. cura di €Ssa una proessa abbassa elevando 1qiUello urinario, mentre fila&s i dell 'eniterorrag ia. Tale cur a pre,rentiva din1inuisce invece il po tassio. La follicolina giova invece n ella ipoclore- consi ~ l e i1ella somministrazi one per via endo v e11 0~a, sottocutanea o intran 1uscola re di 11tia, cho essa tende a mantesnere in un tasso « Claudcn ». alto. Korbsch. A volte detto i)r epa r ato è sta1to impiegato in Nella 11ota 2a. (fase. VI, pag. 304) insistei Gul fat1to eh.e la follicolir..ClJ giova n~lla U. G. au- .associazion e al calcio o insieme a trasfusione· mentando n ei limiti normali il tasso del cl o- dj sangu e. In questi ul1timi t empi sarebbe sta·to usat() ro. Il testost.e1rone abbassa il tasso del cloro e ar1ch e u11 p1~eparalo di pectina in combinaziogiova nella ipercloren1ia , ma però c1"esce n el n e co11 vitamina C. I risultati son o sta ti - a contempo quello urinario. dire dell 'A. - sempre brillantissi1ni. Nella n·o ta 3a (fase. VII di IF . S.) pensa ch e ALIOTTA. il corpo luteo possa gio'Vare non come la follicolina, e riconosce che tra le ulcere gastriche ve ne sono di quelle ch e cor.rispon,d ono ad un Una medicazione succedanea dei sali solubili d~ tasso cloro ematico :normale, e tasso urinabismuto nelle coliti. rio alrt·o·. Le difficoltà ed anche i1n1)() ibilità <li Di un nuovo 1netodo di cura d ella ulcera 1>r escrivere in 1)ra1Lica i a li cli bi~n1uto, gastrica-duodenale si occupano J\ohle.r e Fl eks1)ecialme11 Le solt1bili , il cui t1 o è elas ico ne]]e ten tein nel n. 19 d ella Deut . Med. Woch., co1iti infeliLive ed tin cc i te JJaras_ito i (o.. ~iu1 ì 1942, pag . 476). ed a ca1idi), h anno fatto inten ificare le ri cer Sulla base allergica d ella malattia indicano prima le c ure con gli alcalini , bismuto e c!- che SJ.">erimen ~tli. R. Deschiens, Decourt, A. Provost (Pres."etrato sodico, coll'istidina e gli ormoni (f-oll11lf éd., agosto 1194-3). visto l 'aun1ento di ri. c0'1ina e testosterone spesso e fficaci). . c;J1iesite d!i tali rimedi perchè sono più freEssi ora u sano l 'acetato di desossicort1 co' . quenti le affezioni d el colon in rapporto agli sterone (percoten) in dosi iintorno a 1 2~ 11\.g'. n e trovarono l'azion e a caso ltsandolo in un crtorn1 i residui di cellula a per l 'ali11lenta1ioJ1c ' egetale preYalente ed obbligatta, hanno intencirrotico epatico con ulcera d11odenale con~i fi cato le ricer ch e. clamata. . . Lo st udio cl1ir11ico sul caolino (silicato di Ne estesero l ·applicazi·one a molti casi di l T. G. e duodenale resistenti alle comuni cure nllu111inio) cl1e è il preparato più disp001ibile, 1

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« IL POLICLlNICO »

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prova cl1e es5o, pur offren.d10 pro1>ricLà topiche, l 'azi<:>11e locale del farma co, i1 che fa suppoITe lflon è bat•teriostatico· nè antisettico con1e il Bi che in, casi detern1inati 5i possano avere huoil quale col suo sottonitrato si sdop·p ia in sal~ n ~ risultati anche ·d'a lle somminislrazio~i per basico· ed ·a c. ni1trico. via rettale. DR. Il caolino con aggiu•n..ta .d i bacilli lattici (nei • Vomiti e diarree infantili. gatti nei quali era stata cr eata una C·o lit·e subacu1t.a da baciilus coli) op·pure con aggiuITTita di I vorr1iti e le diar.ree infantili ·possono avere lJitato di cale.io venne .sperimen1t.ato .i.n 5 serie una origine tossico-alimentare ·eid una oriaine di ·gatti , ciascuna. d1i 16-20 an.imali. . i·11f~ttiva se11za che p €t1" altro vi si:a n•etta 6~pa­ Le concl us ion_i so·no le seg·uenti: ra~10ne. tr~ le due f~1:-m·e1 : nella m ·a ggior parte 1) J.a cura o·r.a-le del soittonit·I"ato· di bismuto· ~e1 casi s1 tratta d11 un -complesso etioloo-ico ~i d.in1ositrò efficace a dosi di O, 40 gr. pro die co111binaito tossi-infettiv·o. b e per kg. di .p eso dell 'anim~l e, pqrtando alla Seguendo questo punto di vista R. M. Campguarigione dopo 10 giorni sen.za mortalvtcì. bell e ~· A. Cunningham (Arch. Dis. Child., 2) le cure fatte col c·a o1ino associato a 25 191:1., .N. 16! distin'.guon~ i seguenti gruppi di milioni di ba;oilli pro die, e kg. di peso dà v.oni1t1 e diarree infetJt1ve: 1) gruppo specifico· compr endente il tipo infetti,ro (dissentea11aloghi risultati con risoluzio,n e in 10 g iorni rico, tifopara1tifico) e tossico (stafilococcioo); e stato nor111ale in 15, nel 6± % degli' animali; 2) g·r-uppo da infezione loca.le o sintomatico 3) la cura col caoii•n o JJiù latta1to di caldi uri 'affezion·e generale; 3) gruppo alimentacei gr. Ol 15 (pro dose e kg· dà la guari·g io·n e re; 4) gruppo alimentare-infetJtivo associato o 11ell '8l1 % degli ani.m 1ali, n1a con n1ortalità del n:on u11'i11fezione parenterale. 6 ' 2D- Of ,o ; Gli 1\.i\. sì occupano particolarmente di que4) il caol~no solo alle stesse do5i ha dato risulta•ti inferi.o ri; ma col 52,6 % senza segni di st 'uJti11'.lo gruppo del quale 11anno osservato colite al 15° giorno,, e mortalità del · 10,5 % 574 casi co? un.a mortalità d·el 27, 7 %. La r11.agg1or parte di ba1r1bin\ co·n trassero (1 gatto su 19). In conclusione ritengo·n o g·li AA. che la cura l 'infer1r1if.à i1e.lla propria ab·l tazio·n e e i&olo il 20 ·~·G provenivano . da vari istituti . La morbidelle- coli1ti con associazione di silicato di allu1r1 i·n io (cao'1.ino) e bacilli lattici, o di latta1Vo· lità più 11un1eriosa si ebbe in estate e in autunno. ·d·i calce, realizza u·n succe1daneo dei sali inAl 11101nen to dell'ingresso in clinica esisteva so lubili di bis1l1uto, sup eriore al solo u so del 1 un~ ir1fezione parenteI·ale in ineno d i un !terzo .caolino; esso può essere sosti tuito ad essi, ora cl1e non ve ne è più dis1)onib1i1le per le forme dei c.;:i&i e di qu·esti 1'80 % presentava un'affeziOI'e dell 'alh ero respiratorio; meno frequendi enteroco liti. Nella associazio·n -e d'el ca·olino ai b·. lattici, 11.i furono le affezioni dell'orecchio e ·d ella mastoide. 1J al latL<ilo cli calce esso agisce -per virtù topica, J_;(l infezione parenterale no·n influì sulla r11a anche con gli altri m0zzi associati si ha n11c·rta.i i t a. una fer111e1n tazione lattica dei glucidi in ac. latPer quel cl1e riguarda il trattamento s i piroLi co, ·di cui è nota la vjr~ù o:~si· dante antinf et1~iva ed an1tÌdi-arroica. 'Ciò l·o avvicina all 'a- cu1ò innanzi tutto di comb·a1ttere1 la ·d isidra.zione· classica de·l .magistero1 di bisn1uto ohe t.azion0 m,ediante iniezione costan te di liquido lJer via sottocutanea e nei casi gravi anche per di so, c ia1~0 nell 'intestino libera acido nitrico, via èindoveno·s a ,e intra1Jeritoneale. fattore ossidante-antisettico. D. 1F E RRARO. La mortalità in 28'3 oo.m bini disidratati fu del 53 %, e in 29111 no·n d.isidratati d1e.J 2,4 %· Il trattamento della diarrea degli adulti mediante L'.alin1entazionei fu assicura1La per via parenil snlfamidotiazol. terale somn1inistrando elitre l'acqua , sali, vl. N ur1ez e Sanguineti' (Pre·nsa fil édica A rgenLamine, idrati di carponiio·, grassi e aminoacidi .tinlQ, febbraio 1942) espongono i ri1sulta•ti del es&enziali. tratlJ.r11e11Lo con il sulfan1idotiazol in 53 casi I~ 'esperienza deg·li AA. co11fer111a ancora una di diarrea con etiologia diversa (tube:tcolosi volta iJ valore profilattico dell' alimenitazione pu lr111o nare cori o senza lesioni . intestinali, disaì pe.t to n·e i riguardi del vomito e della di~trrea sen tct·ia b·acill1are, a1r1eb iasi, ·discinesia coJica). infantile. Dn. Ln ùose in11J1iegata fu in tutti i casi di 2-3 DIAGNOSTICA g·ran1111i µ,er ' 'ia orale·. Nela 111ag·gioranza dei casi sia ch e la diarLa diagnosi -precoce della tubercolosi polmonare .r ea dipendesse da discinesia colica, che da da ·parte del medico pratico. lesioni prodotite da bacilli dissenterici o tuA. Sa.tt}er (Wien. Mediz. Wo·che·nis1., 16 genn. bercolari e anche non specifici, si ebbe· un 11943) dice cl1e la tubercolosi po ln1onare incin elto 1niglioram~nto. Nella diarrea da ameba istolitica non si eb- piente dell 'a·d1ulto, per lo più si manifesta in due ·farnie diverse: la.i for.ma a focolai dissemibe alcu11 vantaggio. nati ematogooi, spesso ma ·n on sempre limiSembra che l'effetto curativo sia dovuto· al1

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tata alla regio11e apica le, e la for111a jnfillrati' a il cui ra pprese11tanle 1)iù nolo e p·1al ica1nenlc j)ÌÙ jr11porta11te è I 'infiltrato precoce. La im porla1nza di qliest 'l1ltin10 di i)e11d e dal fa t lo cl1 0 f'$SO 1ende allo sfacelo oon con se· .gu.e11 le forn iazior1e d1i caYerne e qui11cli gra Yità dell 'ullerjore. decorso. La tub·crcolo i apicale, u11 1ten11)0 :::;opra,alutat.a tanto da rierr1.i)ire i sanatori di Lali an1 Jn·ala ti, è 1)oi passata in seco11cla li11eé\ da q uu11do sj è l'i conosciuto . che la tisi bron cogena, ad' inizio acuto è in rappo flto co·n· la forma e~su­ dati ,-o-infiltra1ti, a di tubercolosi (infiltrato precocP.). Oggi· però ·si animette la l)OSf' ibilità cli urn rapporto tra la tubercolosi a1)icale e processi i11fil1rativi dal cara1ttere di infiltrato J)re <..oc·e, cl1e JJUÒ derivare da dissen1inazione da hron cl1j apicali Lubercolosi. La 1tubercolosi avicule non va qt1indi 111ai lJfesa alla leggera e si deYc cer care con tutti i i11ezzi clinico-cl iag nostici di stabilire o di escludere I "attività del processo. Le for111e atti v·e J1anno bi· ogno di cura sanatoriale, ancl1e le ina1ttive l1anino però J)isog110 tl'i accurata sorveglianza , rp·e r le an:lide1lLe rag·io1n i. I i)rocessi a cuti e qu elli e111at.og·f·ni estesi vieng·ono difficilmente mi's conosci uti. Poco nota è però un1a forn1a a c~ta , l)feYa]cnten1e11te essudativa , che detern11na precoce.me·n'le, SJ)esso rrim a di ogni altra in.a ~ 11ifc·:-.l.a1.iun c• cli11ica 11ol111ona1~e, gra\i proces 1 <'~~udati' i d('Jl 'adilo laringeo .. 1 J'azienti a' Yr rtono i11ter.si di ~1Lurbi i1ella <len·it1lizio11e , 111e11lre la Yoce può lél lungo reb ~lare nor1nale ciò che puo trarre in 111gan110: tt·n f{)JllJ>esliv o csan1e laringolog~ co è !1ec.essario Jll' r e;l1ia1irei a ten1po la d1agnos1.. Nelle lo rn1ç ])O ln1onari infil1 ra1ti, e la cliag1~os1 _p re<·orL doYrebbe i)rccedere la caYern1zzaz1one <lell 'it1fillralo: spesso però jl 1)'aziente ricorre al 1t1eclico quando ha già u11a ca ~· esrna .disscJniu n11tc. Sì j)ltò i1arlare cl'i vera d1ag no 1 prerorc nel la I u bci·colosi pri111ari~ clell 'a dulto. Sap1)ia1no i11fa1Lti cl1e nella J)Opol•azione la LulH' l'co losi pri111Aria 11a su.bì•lo uno .. posia111 e11t o <falla t·ti't i11fantile allie elà l)iù avanz«te, si cl' h è uu1n<:>t·o:--i adulti \ engono pesr la 1)rin1a ,olla jnfotla ti da })acilli di l\.ocl1. Qu e~ te for1ne 11011 as::-u 111ono IJerò il decor so grave ~h.e si ~a rel1l1e 11ott1lo 1Len1ere. Tra le forrrl·e cl1n1cl1e iuiziali di tubercolosi si desYe ricordare la Jllcurilc es!'-t1da tiv.a idiopatica . Que 1te for111e ha n11 0 bi son no di una accurata vi·gilanza, pert'l1'è •negl i '("I nni ~l1r cessi'i 1nolti pa1i€nti ~n1111alano cli t t1bcr colo i pol111onare progred1ente. Per la diagnosi di atti,·ità o n1eno di 11n 11roce ~o 1tltb{llrcolare è i1eces~ario .ri?o.rrcre a tutti quanti i mezzi d1i i ndag1ne e11n1c1 ~ sussidillri. on esiste infatti alcun n1etodo d1 esa· n1e (eccetto la din1ostrazio11e di bacilli ~i Kocl~ ne11 'e~ pel torato) cl1 e r on'" enta ·da ~010 in OO'n~ caso la diagnosi di attttività. Così in alcuni rasi i dati più importanti so~o forniti d.a)l 'e.san1e clinico (alter~'\1io 11i plen1r1che. alteraz1on1 del co11lenuto aer eo dei i1oln1oni , affezioni pre\cl1

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PRATICA

lcnl cH1enlc L1 oncl1iali), i11 altri ca~ i l 'esan1e cli11ico è negalivo e solo 1'esame radiologico può, chiarire la diagnosi. Esislo110 :poi, specie n0Jl.a età gioYanile, 1Lubercolo i ape:rtte con forte disseminazion e di baciJli in cui sia 1'esan1e clinico ch e quelJo r adiolog·ico· d'anno reperti c,os1 scarsi da inganna re cirra la infettività e il carattere grave della J11ala t tia. In casi dul)bi l 'es.an1e dell 'espettorat o, si fa in serie, per 5 g·ior11i consecuti vì: •Se il serr c1Lo ~ itroppo scarso si ricorre a uno striscio laringeo·, nei ba111bini all 'esame dell'acqua di lavagg·io gastrico. Nella ar1an111esi 11anno importan za il fatt ore ereditario, le malattie passate, la identifi cazj 011e di una fonte di infezion e. Sangue n el lo ~1)u to è sempre un· si11lomo di all ar111e e spe s·o contiene- i bacilli; d 'altra parta una {3mopI oe ~1ella tubercolosi polmonare n on è necesScti'ia111·ent e un segn o di attività . ~Iolto :i!mportante per la diag1nosi precoce è I.a constatazion8 di i1Jefllern1ia. i dev~ Jìreo1d1ere la 1te111})eratur:a retta.le, ch e nor111almen1 e al mattino 11on su1)era i 36° ,8 -e durante la g·iornata/ n on su1)era i 37°5. Fatich e fi,sich e e p icl1iche provocano lin rialzo, cl1e i1el sano, scampar~ poi do1Jo 111ezz ~o1ra di riposo· me1lltre i1el tuberrolo·&o persisLe più a lungo. Ve.Jocità di ~ edin1e11·lazio11e d'elle e.mazie e qu.adro eima tologico non so110 carat terislici lìer la 1tt1bercolosi, n1a· utili perchè ap1p oggiano la diao'no~ i <li attività e co11 Lribuiscono a giudicare il decorso. La secli111entazione pern1celte di g·iudicare sopraittut. to lo stato n1ome n•laneo, il quadro en1atologi ro 11a ])ÌÙ t1na importanza 11rog nos tica. P. ,

LABORATORIO Llgglutinazione rapida nel tifo esantematico. Per la diag·nosi de] l ifo e$a n ten1a1tico ha as· sunto, com 'è noto , in1 po rt anza foncla.n1entale l 'aggluti11azione del Proteus ,\', l,, i11 modo inl.ro1d0t to da Weil e Felix. 1\. Ber.n i , dell ',Js1itu1to rl 'Ig-ien0 clrll 'l "'rn iYer~ i I à cli I\ orna , h a a ppli c.a to a qnest o meitodo la re11trifugazione, conseguen do risul lati ra p1d i e p1r ecisj (Annali d'Toiene , 1943, n. 8-12). . 11 11 umero dei pa1 ie111li l udiali è ~?1? d ~ ·I , 11;a i risultati sono 111olto din10 tra l1v1 . ' en ner'l\ preleYati 12 cc.\n1pioni di sie1·i , e saggiali co11 due tipiti di Protcus. La reazione col metod(\ c la~s.i co i ottenne lasciando le pro,·et le in 1t8r111o~ l a to a 37° (~ . per 2 ore e poi a ten1peratura ambiente pc.~ 22 orei. La ..reazi~n.e rapida si ollenne cen1tr1fugando a loOO giri per 10 111inuLi e procedend'o, uhit.ci' dopo , .alla let · tura. -011 si sono avute discordanze tra i due 111etodi ; ina quello rapido si è dimostrato di sensibilità superiore, salY? una sola. pro,·~tl~, nei riguardi di un solo dei due ceppi 5agg1at~. Note,11Qle è un caso. in cui il m etodo classi co ri1nase negativo, m entre quello rapido d~t ~ te ri ultato deboln1ente po itivo; in su ccessi' I 11rE: lie\ i di siero, d'a llo &tes... o individuo. la rctl-


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IJ. P(lLICT, TN TCO ))

zio11 e dj, cn·nc neilta111ente po&iti,-a, a1Lt e land a co ì . la superiorità clel i1Jelodo rapi do 1ic1· la diagH o ~ i !Jl'ecocc, la qlìale as ~un1e i111porta11 za i)e1' l« t(l,rn1)esti,·ità de.g-Ji interYenti 1)rofilat1Uci e curntivi. F . J. 1

MEDICINA SCIENTIFICA A.ci tlo ascorbico e sua azione nella· r iparaz·io ne

del tessuto osseo. Sei ne orcn r ·arono "arie ri' i~ t c di 0 rto pe1d1ia, di fisiolog·ia r biologia &J)C~in1en ta le n el 1938193 9 e .1910 , e ne l) U bblicò l111a sin1tesi editor i ale JJroj1' ln s1si i1el fa~c . -! del lt11g·l io-a g1 c ~t o ] 941. L' uffi cio cli favori.re lo ~Yil u p1)0 os eo, fu tra le vitan1i11e ' at tribuito alla vi ta111i. nri111a f Ii i\ - D, i11a clii recente G. Gia11gros o (l st. rat. cl1ir .. Ro1r1a) clin1ostrò con ri cco docum ent ario islolog·ico e radiografico cl1e atl e 'Sa pe1Lta sol ta11it.o l1na. fun zione cal cio fis~ atrice, meintre l 'accelerazio11e ~ul J)rocesso <li g·l1ari gio11e, ·d ella frattl1ra è d·ovuta e~ clusivan1ente alla Yila111. C . 1Di fatti anclle SJ)e·r'Ìn1ental111ente ne i ratti para1iroicl ccton1izza1ti in c11i è noto cl1 e le fra t tl1rp 11on g uariscono, 1'ac. ascorb·i co .a ntir i})a la fornLazion e d'el callo osseo, sopperc nclo alla caren za cl el l)arator1no·n e. Il ·ri ~ t a }) i I i l·si del tasso n o r111ale d i .es o fa' 'ori sce l ·an ti ei po clella g uarig·ion e in pr o,1e di co11 fro11l o e la ca1)acità cli funzion e lavoral iva ag·li scopi sociali ed ec·onomici, ed a11cl1e psi cl1ici in g uerra . l.on1e pro,ra può usar . i ]a i·eazio11e cuta 11ea di Rot1ter. TI s i ~t en1 a re licolo is tiocitario cl1e h a note, olei in1 1)ortanzu i1ella· r·i1)nraz~0tne delle f~·a t­ lure. viene .a.. ~a i ·sti111ola to dall 'ac. .ascorb1co, din 1oslritndosi i11 tor110 ai fo colai speri111entali di f'ralltura una inl en a 1-H'ol ifera·zio11e, con effetto ri pa ra•LiYo con fern1ato dalla clini ca. . D. F ERRARO. 1

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VARIA

lot1tare con Sllcces!'o ccl u11a gio' aneitta ch e a\ e YiJ u11a }Ja-ralrisi di 11u111er·O~ i inu . . ccli della g·::tn1ba e dell 'anca cles1ra e cl1 e luttavi'a era una sl re1111a 1111otatri ce. Parli colarn1ente i11lere sa nti so110 le r elazio1 11{ tra ca.paci.tà tis icl1e e a,( fez io11e carc.lio-Ya~ ali. Un ca11111ion e di n1ontag·11a er a affetto d.a s te11o~i 111ilralica co11 in snf.fj cie11 za ao1ilira e 25 atleli ~rano <i ffelti da i11st1ffi cienza ao1ti ca. Dall 'anal,isi cli 67 1norti i1111:J<r o·yy·ise aY,en11te dt1rante ·O J)OC'o c101Jo 1111 .eser cizio· fi'5,ico si so110 riscontra ti fa liii n on 111eno 1101tcvoli . l T11 rino1n1a.to1 g·i1rora Lo re dj })al1 01n·e a' cYa 1111a li])Oiclosi a"\a11za la dell 'aorta, dcHe , a], ole aorticl1 e C' anche dell<.' arterie cor o11aric l -n c.a11111ionei di te11ni s m orì dOJ)O t 111a r·al'~ ita a eg·u i1t0 cli rottura desll 'aorta; du e corri(lori ca<lcl'ero 111orti, e a] J·a uto11~ ia :::. i tro' ò r 11e l \1110 aYeYn la ro ttura cli un ·a n euri ~n1a un una caverna tuber colare , e 1'altr·o L e n o~ i aortica e1n ' doc.:i rdi1Le cro·11.ica e tror11bo organi·zzato cl1ella bra 1tca de s lra clell a co1~o naria ; llna g iova11e d,a11za trice 1J1'orì balla11do, a ' e''a· u11a ~t eno~ i co n.ge nita so·p r.~ao rti ca , ipertTo·fia 11otevole ·d el n1ic ca r1dic e un' arteri:a co1·011n ria ll 1ollo ~ I rr•t.· la; l1,n g i11ocatore di ru gby .n1orì dura11te 11111ia · ]Jarti,t.a d.i allcnan1r11to, ave ' a u11 r e·nc ci ~ t.i co deg·en erato e g r an de co111e - l1 na i1oce, I 'altro re11e in olto ipertro fizza lo , desg·enerazione del 11ùocardio con ater o111·a a ]Jlaccl1 c ùelle ar tcr: e coY·G11 arie, aorta ipO]Jlasti ca e li1110 co11 11101t o· 1 es~uto a t1LJ, o. Que~ L·~ o se1-v·azio11i non lta1n 110 solo un int ere~_ e d 1i curiosit à, 111a iindu co110 a rivccl eret l e co111uni con cezioni della capaci1là fi sica e su lle }J«)Ssibilità di ada ttamento cla p·a rte drl1'org·a11,i.~11 1 u c:u n una p.JasticiLà n1ol1to più gra11dt: cli q uella ch e sii può i'1n111ag'inare. Date q11 es te poi5...:ib1l it à si ]JllÒ tr.a1rre da lln c.l ato i11cliviLiuo u,n rendimentoi, sia fi sico cJ1e 1ne;nt.1lè, st1perio·r e a qu ello ch e può aiL:tender si d a ltn e.. ·am e n1edico , e ciò •pe r tutte lei atitività ~lc.l ci' iii cl1e mili Lari. Da. 1

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Capacità fts ica e malattie.

li110 elci fenon1eni ch e clesit.a 111e:ra,ig·li:a neJ 1~ ubl) lico e run c.:l1c 1ra i n1edici è cos t,iit uito d!al fatlo c11e alcuni indiYid'ui cl1e fanno esib izio11e di 111olla forza. e resistenza fisica so 110 p,o rta· !t·ori di 111alattie g ra,·,i e an ch e n1orta1i. Iokl e Clur er (J-0·u rn1. A 1n.e1'. Med. Ass. , ' rol. 116. n. 21) l1 nn u o studi a to la. questione e ric ordano al rig UHrdo UU ca11-rµione ·di !Il!UOto che er.a affetto da parali i pr·o·g·re,ssiva , un asso. dello sci cl1e a' 'eva u11a g·amba an11)ufata a] d.i'sottto d el gir~ occhio ed ll·I1a gìio,-a,n·e atl eta ch e· av8'ra u·na g·a1nba più co11ta diell ~al1t.ra _di cinqt1e cm . in seguito a res-ezio·ne, di a11ca per .tub·ercolos1L Essi l1ar11no inoltre esamin.a to i1un1erosi proffs .. 011i ti di boxe c h e aVeYano affez.iO.J1Ì' CBrebraJi ava,nzate ·riportate a !- egu1ito dei colpi riCEY11ti all a testa e clie continu.avano an·cora a

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Ricordiamo l ' Importante pubbl/c11zl oa e :

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Dott, VITO PATRONO

Aiuto nell'Ist.. d i Patologia Medica e Metodologia Clinica d ella R. Università di Roma.

FEGATO

E ORMONI

SESSUALI

(con prefazioTJ.e d el Sen. Prof. NI COLA

PENDE).

Riportiamo i t.itoli dei soli capitoli, tralasciando, per mancanza di spa.-:io, quelli dei tA>ttotit.oli che li sviluppano. CAP. ! . - Gli ormo"li sessuali. CAP. 11. - Basi dottrinali d~ un possilnle intervento del fegato nel metabolismo degli ormoni sessuali. CAP. li i. · La sessualità negli epatici. CAP. IV .. - Ri-cerche personali. CAP. V. - Sintesi conclusiva.

·volume di pagg. 190, con 6 figÙre nel testo. Prezzo L. 3Ò + 5 % = L . 31 .50 . P er g li abbonati al << Po~ licli•n ico n od a qualsiasi dei nos tri quattr o periodici, sole L. 28.50 franco di porto in I talia Per 1':€stero lire

3 1. .40,. Inviare -vaglia Poetale alla Ditta LUIGI POZZI, edito. re. Via Sistina n . 14 ROM.A..

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SEZ IONE PHAT JC.\.

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NELLA VI T A P R.· o F ErS SI ON A·LE. CONCORSI Concorsi

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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA

pren1i . P~ ·c n iiu e•

G u i cl o B a1tli » Presso I' Univer sit à degli Stuà i cl i Firen ze è aperto un co11cor so IJer il prem,io hien11ale cc G u ido Ba11ti >' i tituito coi pr0Ye11ti del' fondo r acco]. to a.a} dotl. Sj}yio Dessy' al. Ì6YO 1clcl prof. Gui rlo Banti , fra i medici di Buenos Aires per onor are La 1ncn1oria d el ~laes tro, da conierirsi nl 111i gljor l aYoro originale so1)ra ar gome11t i cli nna Io•n1i.a o istologi.a patologica a prefere11za con j11 ò i rizzo et iolog ic o e patoge11ico . Posso.n o p artcci1)nre al ooncorso s i ucliosi ita :ia11i o ar gentin i, pul'cl1è le r ic ercl1e d a loro fatte si;l110 state eseguite in I s.t itl1lj i laliani o Hrgen I iJ1i . 1 l·a ,-ori d ebbon o esser e scrit1i .in italiano e prese11ta li ir1 ci11quc co1p ie .

Si IJOsso no presentar e al con cor so anch e-lavori già IJU})b .lica1i, I) urch è n on a 11 Lececl enti :di clu e nnnj all n cl1iu stll'é1J rlel co11cor so. I con correnti òo ,·ranno ))l'e~e11 Lar e c n lro il 30 g jtLg 11 0 1944 a lla Segrete ria negli affari ge n erali della Univers ilà . i l avori 0rl i (loc u n1e nlj. Per le a~ tre co11clizioni chiedere copia d ell '·aYvi ~o cl i co11cor so al Rettor e . 1

NOTIZIE

DIVERSE

Opera di soccorso nelle inc11rsioni aeree. ~ell e in \ u r s.ion i fle r ee cleg li an glo-rtm.ericn n i su Ynri cen I ri .cl ' fL·nli n ·i ~er ' iz i di !-'Occorso sj so110 s.rmr

rapid il à ecl cffj cien za. Xo l ia rn o. in llnrUcol.nr e, el1e d o po ]0 j 11ct1rs ion i clc•l 2:2 gcnn «io su ''elletr~ . 1n en tre si su cce<leYnno le on da te cl i JJr·n 1'l)ar di eri i1enJ ic i. pél rli, an o rl·a Ron1 :\ i pri111i ~occors i : nnn colonn a cli 22 n1olocflrr·i d ell ' l .N. p. A. C(ll l c irca 300 1t On1i 11i \ e n11c r>res l cl i r1Lira lu11go il p er cor so, j] cl1e ]) TO\ ocb t1na 11101..te e alcuni fer i1nenli , al1ch e gr-:1 vi ; a]lre sq uadro ~0 11 0 accor ....c cl a Pal estrinn , r.ill à cb e Sl.lbiva 3 i11cur ioni ; j n1iJili de ll a Cr oce Rossa, i ' rig ili del Fuoro hnn110 ii urc co11cor . . o a l UYn n1cnte all 'op er a di sorcor~o . \ re11 n c c0l11il o l 'O~ perl·aJe Ci, ile di \ el}J l'•' orp·•ud zzati con

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]e lri.

Ri v. di Clin.. fi l erl. , I. - D. PARI\fEGG IA :'.'J T e ~l . LuccHESI. In d iJgi11c lap ar oscopica i n pleurjtici . - G . W e1s s VALBRANcA. Polinevrile da sulfan1 iclici . Arch. )JP. J' le c. !){ed ., c li . vV. P .\O'L JNO.

St ati a11en1icj sperjmen t- ali. Id ., i1 ov. - L. S ·rROP ENI e IVI. B ATIElZ.\.T I. Pa logen esi òe llo sl1ock . - 'V. P A0L1 No e E . .Z Al\fBELLJ. Ricnmbio idrico. --. G . Rrv·rrrl. Test col ecis Uco. Se ftini . lltfed. , 3 ag. G. l\IORA nr. Chirt1rg i a d ei 11eryi p erifer. - 1\ . T E n Z \ N I. Segn o 'd j Beli. A f t ual . .~1ed .• 4-12 . - E . ScAl\rATJ. G i necom as l ia

n1(lsrhile . - L. VERNEY. Emicr ani a qual e all e rgop ati a. Clin 1• Ped., t1ov. - E. L AVA GNA. F un zionalilà re11ale J1ella difterite non tossica. S . SA DRL Lepto-m1e ningoen ccfalit e, a·n 1auro · i e 1er a})ia <liencefa lo-r achi rlia n a . B u l,l. ri . Se. 111ecl., lu g .-se ll. - Rend iconti cle.llc a~d un a11ZJe d ella \Socie là m erl.-'c.bir . rli Bolog n a. ft.1i n . l'vl ed ., 29 cli c . - G . ScARTozz r. 'f er:l p.j a clello sh ock. 11ost-o per a lori o e fJOst-t ra11n1atico . - G. l\'IoNTESANO . S ingolar ci tipo di st1ic icl io . D er111os11f i lo1grafo, sett. - C. C .\ NNAT.\ . 'Irfl ltam. <1ell 'alo1Jeria ar eat a con Re . ~1ico ti ni co . . Pathol ogica , g iu .-l ng . - P. CAi\fPE'LLO~E . Eziop nt ogen es.i d cl p seu.domixon1a appendicolar e. - L. G. RovEas 1. Sierodiag11osj éli Widal in m alari ci . l rl., ag.-se tt. - A. Bcs.\ RO. Tperplas ie rlcl rr lico'o enrlo1el io. - /\. S \RP ERJ e ~1 . Brnror.1. Diet a })fOYora lricc ·li le lnn in sperin1°e n l. ID., otl.-nov . - F. \i Ac11tCA .. \ll i,il i\ a nl iha tl t'1

r ica clell 'aciclo amj noce11rop ion jco. Se l ti111. Alfecl., 24 f\g. - E. SArrA . 'leccn nisn10 (l 'az ione d ei f erm e11Li la lLici . - F . ~I. CFir ANCONP.. Azion e ::111 tagon is la d el :'nc. })an to lP11 jco sul la t rom~ bop en ia •S}Jerim . da ac. nliciJ ico. l ii., 31 ag·. - 1\ . J)! AGRINI. Quadri clinici dell 'ins ufficje11za fu11 zion ale secondaria delle . urrPnali . - L. F \RJ \ 1 L Cisti d entifer a ~.l1 p p u rn l a d ella m n1td ibo1n. -~ l ec7. del, Lavoro, clic. C. Cr:ru~sA. Intos. icaz. cr o u . spcriin. d a t r itolo. - H . ' ''-\XrBK. J)in1inuz. cle l }1ericolo d i _jlico. i in una fonderi ri.

Notizie epidemiologic11e. (( ]I ~[cssaggero » il ei ì4 g·c'n n Hio rera cl a Li sho13: L ' Age11r,ia l Tffi rio··n Bri taunica an11ur1cia cl1e i I c11tart ier r gc11 era le dcl m edio or jen Ie 11a e111 e-so ln1°u cli cl1iar uzio11 e in cui si afferm ·a ch e l 'ep·idc111ia d.i Li.fo a i\apoli è orn 1nol lo pi i1 ' iolcnla di qua n to i10 :-i fo~ e cllie n1esi fa. ' Il g enerale Fox, cn1)0 cl el co rpo :--a11ilario, 11a tl icl1iara lo : «J\a1Joli corr e i1n g paYe per icolo, che si eslc· n<l 1::1il forse acl al tre reg· io ui dell' TL aliCt n1ericl io11nle. Con1unque - 11 a :-iggiu11 lo con c inicn i11rlifferc 11 zn l)er la ::>Orte de l la po p ol-azio11e ìtali ana - l HJ I1 "r111bra per or a ch e l 'epidetn ia di tifo t r a 1a popo· laz ion e }JOssa co. til u ire tln a rilcYa11le mi nacc ia per lo s for zo bel:lico d c.gli ·alleat i i_n Il alia n . Nel progr an1 n1a p er con1batter e l 'e1)icle1n ia elaJ)orato d a Fox si ·preYed c-' lh r icerca rle i ca i o&pet li ·· n ei .fa scgg·ia li, i1Pg-li èll)pa rlan1e11 l i. nelle res.iden1e rr1clle \il ie rli "\a poli e la rli $i1Jfezionr in n1as~a cli se i cr11to n 1i la a 1>il an ti. l ~I r·f ani 1.

ANNALI D'IGIENE.

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P ERIODICO ME NSIL E Somwario del N. 1-2 (1944). Memorie originali : G. VOLPINO: Rapvorto tra presenza e numero dei bacilli tuber colari ed infattività di aJcnni organ•i ;,n cavie sperimentalm ente i n fet tate di tl1bercolosii. - E. SATTA: R affron to tra ipoclorito sodico elettrolitico e ipoclorif-0 s odico ottenuto per ~intesi nei r ig u ardi della stabilità e del potere hatt ericida. Problemi d'attuati tà : L . \'ER~EY: AUmentazione di guerr a . R ecensi~ni : Loi1nol cgia. - Microhiologia (Generalità l. ~Iiscellan ea.

Notizie diverse. •.\.bbona m ento per il 1944: Italia L. 1 2 O. Estero Li· re 2 O O ; per gli abbonati al •< Policlinico,, L . 1 O 8

e L . 180 .

Un Fascicolo se pa1·ato: Italia L. 20 . E ~tero J,. 35 .

P ostale o A~segno Bancario alla Ammini~ trazione d el Giornale " 11 Policlinico•, \ ·ia Sistina 14 . .Boma . Inviare

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« l J. P OLIC'LINIC'O

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Al lettori de '' // Poliollnlco 11 rammentiamo le Interessanti pubblicazioni 1 Prof. C. FUMAROLA e Prof. C. MOCLIE Dott . Prof. CIACOMO PICHINI Docenti nelJa R. Università di Roma

Dit·ettore dei Laboratori Scientifici · «Lazzaro Spallanzani» del) 'Ist. Psichiatrico di Il . Emilia Docente della R. Università di Parma

La terapia delle malattie nervose e mentali

Le Correlazioni Chimico-Nervose

con la collaborazione dei Professori C. ENDERLE, D. PISANI. F. SABATUCCI

con Prefazione del P1rof. CESARE FRUCONI, Direttore della Ulinica Medica di Roma Volume di pagg. 'TilI-172, con 39 figure neJ. te. to. una delle quali in tricromia. Prezzo L. 3 5 + 5 % = L. 3 6 , 7 5 e più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al c1 Pol iclinico" od a qualsiasi dei no. tri quattro per·i odici eole L. 3 3 . 5 O franco dii porto in Italia. Per l'Estero L. 3 6 , 7 O.

Prefazione del Prof. UCO CERLETTI Dir. delli\ Clin. N europsichiatrica della R. Università di Roma Riportiamo uno dei tanti lusinghieri giudizi espressi dalla stampa medica su questa ooer a : u Questo libro nuovo e 1quititamente italiano. onora l' ltalta e sarcl indubbiamente onorato all'estero se vi sono ancora nel mondo kttori ed intenditori. Poi che in esso lo specialista arretrato

riscontrerà non ·~nza meraviglia i nuovi modi che la terapia ha di1cbiuao alle malattie nervose e mentali, ed il medico pratico e 1enerico lii eleveranno finalmente al disopra delle solite pillole di Yaleriane o di fosfuro di zinco e dell'abttuale bromuro, rutiaario bagaglio per qualsìasi sindrome nervo1a o mentale. «Si tratta di un vero tiattato di nuova t eyapia - come af· ferma n~Ua Prefation~ il Prof. Cerletti, direttore della Clinica Neuropsichiatrica di R.0tna. « È facile quindi intendere come il nuovo Jibro, indispemabile allo specialista, 1arà utiHssimo a tutti i medici che amino col• ti•are le proprie conoscenze. « Vari esperti, tutti della scuola ?'omana, hanno concorso aJ... l'opera prodigandole i frutti della loro esp~rieoza onde essa ri• •elasi non come la solita accozzaglia di notizie colte qua e là e malamente coordinate, ma come un tutto armonico che alla detta• sliata analisi unisce la sintesi logica. « I temi trattati sono in gran parte singolarmente piccoli ca.. polavori cui l'editore Pozzi ha dato ve1te editoriale bella e degna. (Da Rinascenza Medica, Napoli, n. 13 , 15 Luglio), Carlo Martelli

Volume di pagg. XVI-706 con 47 figure nel testo, prezzo, L. 7 5 + 5 % = L. 7 8 . 7 5 e più le speee postali di spedizion e. AVVERTENZA. - Arli abbonati aJ " Policlinico ,, od a qual• 1ia1i dei nostri quattro Periodici l'opera è ceduta P•r sole L. 74 franca di porto in Italia. Per l'Estero L. 78,65.

Dott. W. SPIELMEYER

~Ionaco

Professore all'Università di

di Baviera

Manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nervosn

Quarta edizione tedesca accresciuta Traduzione italiana del Dott. C. Llppi Fran cesconi

con Prefazione del Prof. C. B. Pellizzi Dirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell 'Univ. di Pit1a Riportiamo l '·i ndice dei capitoli : I. Dei priiilcipi della colorazione e dei metodi elettivi dì colorazione, pagg. 1 a 13. - II. Scopi e metodi della. ricerca microscopic.:i, del sistema .nervoso, pagg. 14 a 31 ~ - III La fissazione, pa.gg. 32 a 43. - IV. L'inclusione e il taglio, pagg. 44 a 59. V. Q11adri d'insieme. pagg. 60 a 71. - VI. La m.e. ·sa in evidenza delle ce L lule nervose, pagg. 72 a 84. - VII. La messa in evid·enza delle neurofibbrille e dei cilindrassi, pagg. 85 a 100. - VIII. La m essa in· evi denza delle guaine 1nieliniche, ·pagg 101 a 116. - IX. La inessa in evidenza dell.a nevrogl!ia., pagg. 117 a 140. - X. La messa in evidenza di sostanze di disfacimento e di deposizione. pagg. 141 a 157. - XI. La ricerca sui vasi e sulle mening-i del sistema nervos:l centrale, pagg. 158 a 167. Appendice, pa.gg. 168 e 169. - XII. La. ri·c erca del sistema nervoso periferico, pagg. 170 a. 180 - XIIl. La dimostrazione di alcu..'.li microrganismi patogeni, pagg . 181 a 192. - AppeudJce pag. 193. Indice pagg. 194 a 208. rolume in-160, di pagg. VIII-208. Prezzo in br~aura Ii. 2 2 ; + S % = L 2 3 , 1 O ; rilegato in tela lire .2 8 + 5 % = L. 29.40 e più le spese postali di spe-dizione. Per gli abbonati al << Policlinico n od a qualsiasi dei nostri quattro J>erio.dic:i, rispettivamente, sole L . 2 1 e L. 2 7 franco di porto in Italia. Per l'Estero. L. 2 3 e L. 2 9 . 1

1

l nviare Vaglia Postale o assegno Bancario Ditta LUIGI POZZI, Ed itore Via Sistina,

Circolare alla 14 ROMA

Inviare vaglia postale alla ditta LUIGI POZZI, edi. tore. Via Sistin ~t 14. - R-0ma.

Indice alfabetico per materie.

Acido ascorbico e sua azio11e nel~a riparaz. del tessuto osseo . . . . . . Paig. Artieolaz. della spalla: quale è la m i)) g liore pO$.tzione delJ 'anchilosi • )) Artrite lombo-sacr al e . . . . . . • )) Artromalacia . . . . . . . . . )) Appendicite acuta: e tiopatogc nesi • )) Bibliografia . . . . . . . . . . . . Coliti: t erapia su cce<la11ea dei sali so)) lubi:i tl i bisrruto . . . . . . . Deformità tra·u m1atìca cli ì\Indelu11g e )) suo tralt am. . . . . . . . . . . . · · Diarrea degli a.dult i : trattan1. media11)) te il sulfamidotiazol . . . . . . . . . Ferite-fratture d'arma da fuoco dell '·avam·p raccio, a carattere esplosiYo, gravissime: tera1Jia chir11rgica cor1)) servatiYa . . . . . . . . . · . · · · · Lupus eritematoso clisseminato s1m)) - n1etrico . . . . . . . . . . . . . Pubblicato il 6 aprile 1944

78 63 63 62

58 67

73

}falat lie e capacità fisica . . . . . . . ~ervi in tercostali per autol rapian1i 11 elle ferite con perdita di sos1ar1za tl e i nervi periferici . . . . . . . . . Occlusione inte. ti11ale ad iniLio i11solito P seudoartrosi: inchiodame11to midol1nre . . . . . . . . . . . . Raggi Ron tge11: pericoli S_cabbia nor' egese . . . Steatorrea cronica : tel'apia l 'ifo addomi11 a~e e SltO trattan1. Tifo esanten1alico: aggluti11az. rapida Tl1bercolosi polm1. : diagnosi prerore <ln parte del n1edico pratico . . . . . Ulcera gast rica: terapia medica . . . TJ lcera gastro'Cluodenale e cos tituzio11e Vitamine: fabbisogr10 nell'uomo ' ron1iti e d•i arree infa11tiJj . . . . . . .

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Autorizzazione della Prefettura di Roma del 90-3-1944

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa dei /:z':Jori pubéJlicati nel Policlinico se non in seiuite> da :uitori2z1iz1011e scritta della red1izione. E vietata la pubblicazione di sunti di es!i senza citarne la fonte. L 'EDITORE

C. FllUGONJ

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Roma, ,Soc . Tip. Editrire Ita liana

PoLZl,

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Nnm. 6-7

Roma, .7·1.J: Febbraio 1944-XXII

TOLUME LI

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PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO ·DURANTE

SEZIONE

P~A'I'ICA

CESARE FRUGONI

REDATTORE

Clinico Medico di Roma

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO» PER L'ANNO 1944 Singoli : ALr.A

SOL\

SEz 1 0:-.~

<!·Cl) ALLA

SOL,\

SEZIONE

(1·u)

SOLA

(1)

.ALLA

PRATI CA MEDI CA

Italia. L . 130 L. 85 L. 85

. . .

SEZIONE CR I RURG;C.\

Un F ascicolo separatò

d ~lla SEztONE

Cumulativi :

(pratica e medica ) . . ALLE DUE SEZ IONI (pratica e chirurgica} (4) ALLE 'IRE SEZIONI (prat., med. e cbir .) . MEDICA o della ('HIRURGICA L . 16; della PRATICA L. 7. (2) (3)

ALLE

DUE

SEZIO NI

Italia L. 200 L. 200 L. 260

I numeri, cbt oen~ono scrupo losa.Deot~ spediti, se non reclamall entro un mese dalla loro pubblicazione, si rlooiaoo soltanto a pagamento

_. L'importo dell'abblnamento, che può essere inviato con Vaglia Postale o Chéque Bancario, può anche essere versato, sea zs tassa. nel Conte eorrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questo comporta l'aumento di L. &.

SOMMARIO Note e contributi : G. P cc-0rell a: Gli eltnnenti f ondan1e11tali del rjcamhio delle porfirine. Osservazioni cliniche ; D. Vitturelli: Di un ca ·o gra· ~i:;;si 1no di frattura esposta della gam ba, guarito. R~sooonti : 8. Rt<:>fani · TI R epal'to Neurop-s ichiat ri<: o n el· 1'01-{tH'dale del CeJio in Roma .

Sunti e Rassegne : K. ll! uller e H. l{ othkopf: ('ontl'ihnto alla Qucatio11e dello sco1npen so nei vi?.i mitraJir.i. D . Fcrra.1·0: La fohia de-ll 'iperte11sione. I,. R . Ci rote: Cu r a dirtctica delle mal attie circolatorie. Cenni bibliografici . Accademie, Società Mediche, Congressi : Accade1nia dci Fi:sioeriti<'i cli Sie na. Appunti per il medico pratico : CASIST ICA E TERAP IA: Iu-

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fluc nz:i dello stato mestruale sull a funz io n alità dl'l t u bo d igerente. - E ' l a ret r oflessione deJl'utero una fe rma n1orbosa e h () richiede un tratta111ento lC'rapeut•c:o? - Cura del fluor albue vagi n alis. - P1.rto e antispas1nodici. T rattamento d ei neo11ati pre. u1aturi. - Nola eul trattamento del · vomito ac-cton emico nej bam bini. - •'El\IEIOTICA E DIAGNOSTICA ; Un segno cli pneum0periton·eo da pe1~for.azione . Dia.· g n osi del cancro d1el pa n c1·cas. - \ 7AR1A. Nella vita professionale : Note hiograficl1e. - Nontine, promozioni ed onor ificenze . No•t izie di verse.

Indice al tabetico per materie.

NOTE E CO-NTRIBUTI l s·11Tf ' TO J>I r : LI NH..:_L\

1\fBnICA

GENER \T.B

J\. 1: J\"EHS JT\ DI I ERUG J \ l>irt'llore: [>rof. ({1 onc;10 Dol\11NJC1. DEl..l \

(~li

elen1enti fondamentali del ricambio delle porfiri11e. ] )o l l . l"'r1ov \ ~NI PEconBLL \ .

~' in

<li.ille 1 1 ri111j ~::; i111es inclag·i11i :;.ullc 1>orfiri110 ::-i t: t él clelin eH ta l 'e._.i · teinza tli intin1i r a1l· J•Orli di quc le sosl a11ze• con l 'a tti,i1Là de1 fegato. J•p1 lt1n gl1i a nni la qt1esl ion e i·imase fcr1l1a n quel pt1r11lo. }lO i, 1)arlicolar111cnle g li luc.li clii rn i ci cli Il . Fiscli etr , e quelli anato1110-fi ici cli Ror :--1 o f\ (inig cliirfer li anno attrilJu it o iu1· J)()rt a nzlt 11oteYole ai pl'Ocessi ed ai t e ~ ~uti c11.ìo11oict ici o attual111enle il feg·a to da l 111 lato , il sisii e111a 011101>oicli co dall_'a]itro rap1)1cse11t~ no i due poli a ttorno a cui n1~ggiorn1 ente si .agj ta110 i prol len1'i <lella biolog ia e d ella cl i· 21i.c<1 delle i>orl'i_riue . E:. i11dubbio tutta' ia l·l1e

i J).fo·b le1ni delle 1Jorfiri11e 11rc~c11tano t111tora i111u1C·ro i 1>u nti o curi o il par<.'re dcsgli \\ . j JÌ Ù co11111ele111Li è <iJ ri g uardo cliviso da co1t.· tra ·Li cl1e al }JTe ente no11 so110 con ciliabili. Nella 110 ·tra Cli11i ca •111ollo si è lavora to ul]e IJO r[iri11c e · l1l rica111JJio 11ig 111r11tario i·11 !.!<.' · i1cre, per cui J\l i sc111])ra· .11on i1101 >portnna una J)l'etvc si11tesi s ulJ c iclco <lo111irtanti il tra \'a gliat01 argo111ento cl cl rica1ubio delle 1>orfi1 i ne,_ J1ri111a di es1)orre le ricercl1e per. anali. J 11 ' ia r l1 ematica è ))e11e distLi11g ucre 1H1 rica1ubio porfirico e ·ogeno ed uu· r ica1nl)io I or· ri riro ei11 doge.no. Il rican1bio J)Orfirico c::-ogc110 t' dalo (!alle tJoi·firi11e ai 'l)Orlu1lc all 'organi~1110 <.lall 't'stt ruu e preci a111cnle in questo g 1tl t>l'O ùel)l>ono t•sscrc 1·0111111·l' -c : a) L e 1>orfirin o e:,istcnti 1>reforu1ate 11cll 'al i1tte11t o, le c.1uali s ouo gcne1aln1 cnte in .carsa q11a11tità. b) Le porfirine cl1e 11el tratto d1icrcr nte si lor111ano da -oslanze 111ad1 i cou•lenute nei cil)j (cc~id1c ll e ~os l<t nzei 101firi11u eneJ ~olio l 'éJl1

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-ti vi tà dei n1 icrorga11is1n i inite. . t i11ali. Queste in altre porf'.i rin e e ciò avviene eisse nzial 1ne11tepor (iri11e pos o noi e,s sere r11ol1to ab b o·n clant i 1r1a j}er J.a p·ro1t 01)or firina la qu·ole, rjassorb·it .i dal~. co1nunque &ono sem1p re in· dipenclenza della l >jntestino e arrivata al fegato 01J1p11re ~orn1aquanti!tà e della· qualità dell 'ali111cntaziot1e. Le tasi ·nell'o·rg·a11isn10 $lesso , è dal fegato trasford ~ tl e cirrosta11ze spie,g·a;,no 1)ercl1l· il rica.mbio n1ata i11 copro P. e corr1e tale elimina1ta. Que~ 1)orfirico e. . ·oge110 sog·giaccia a. forti oscillazi 0 - sta a tliv~tà d1el feig·ato a trasfor1nare la proto P ~ ni qt1antitati,·e. in copro P. f.· IRta dimostrata cla H. v. d. Sos,t anze for1nat1·i ci di porfiri1n0 so110 appor- l~erg·l1 , Grotep ass e ReYers, i q11ali l"erfo·ndenLa Le all 'org·anis11 lO cl.alla ca r11c, dai cerea:li, dalLlio· il feg·a1Lo sop ra v·iven te di coniglio con p,r o-. la verdura ecc. La car110 fr esca è r 1ratic-a111cn- lo }J. 11an110 Yi to forn1arsi della C•01p ro P. L'e te priva di l>orfirin e, n1a a 1L0.n1 j)eratura d'i s.perin1ento è sta1io co·n trl\d el to òa Vigliani, cl1eca11 lera o clopo alcuni gior11i tlj g·J1iacciaia per inicttanclo lng. :JO di lJroto P.-TX in t111 uon10 i:r1i7.iale au,Lc li~i dà orjgine a }Jorfirine. Picco- ro11 fi~to]a bili.are 11a y·j-sto· c]1e ~ j PTl in1inava i,n ll1i 11in1a qua111lith c:o11 la bile e ])er il Tes~tantele qt1anti.tà di 1Jorfiril1e si trovaino in spinaci, fa gioli, 1r1ele, ecc. , t1n J_JO' cl i più,. nel pane, secon·l]).a·r iva senza essere ricu JlrrnLi 1<'. Vigli.ani lt1ol4, birra , ecc., di J?iù ancora i11 p,o•n1iclo1"i, inle:riprr eta j re1)erti di I-I. v. cl. Bcl r,g·l1 e C·oll. carole, er.c. IDalla Hb e dalla Jniio globina, co- nel senso che ~ i trattasse di copro P"1I che il l11 e pure ·cl.alla: clorofilla , 11e1· nzion e dei' batfeg·aito $Oprav' i' c11 te dcl co.nig·lio continuava teri i11te Li11ali origir1ano Ja proto-, dùpro- e ad rlaborare dal materiale in1.n1ao-azzinato. deutero-porfir·i11a (I-I. Fiscl1e r, Scl1t11nn1 , Ka1nNell 'esperi111ento d'i Vigliani aun1ie.n tava ·n o111erer, ecc.). La tras.for;miazione avviene }Jrinte' ol111en1le l 'elin 1i11azione clella bilirubina. cipal111en1te nel' tEtl·u e ·ef nell e IJtc'lI'lti alte del co- l/espe1rin1ento di H. v. d. Berg h e Coll. Yetnne lon , 111entre 11cllo .. ton1aro ro1ne i1ei segrip·etulo .da ,.\_ Jakol) il qual e ,c rf,e ttiva1nenle 111ent.i i11 feriori <l el co1011 no·n si forn1a no . cton ~1- a I ò cl1e una parite, sia pure 11Tinima, delporfirine, neppure ad es. do1J.o emorTclg·ie lo proto P. si trasforn1ava in cop·r o P. In com i~ loco. Seco11do J(an1mer er l)Cr la forcl11~ione si deve dire che la rapacità del femazione della proto P. dall 'Hb acl op:era dei g·ato a trasformare la proto P. in copro P. non batteri in te ~ Lin al j occorre il siner1gisn1·0 di ' 'a- l)UÒ e~s-ere esclusa, p11r non con11)ien·dosi jJ rie specie b·a11leri'che, 111a A. .Takob nei1 suoi prores·so cl1e in ,proporzio11i _limitate. sperin1ern.ti vide cl1e -ciò i1o·n è, p1erchè an.cl1e 3') Una p·a rte, cl1e sen1J)ra non gra·n de , èct1lt u.re p ur.e cli germ.i j11te·s tinali son.o in gralra srorrr1ata in biliwt1bina (Scl1reu5 e Carriè,_ do di fo·r mare porfiriin·e, e in terre11i cl11turali , -annotti, ecc.). privi di ·porfirina e di e111atina 1nolti germi ±) UITTa parte è nuo,rart1ente elimi11ata con n-erobici sono capaci ·di for1nare copro P-I.JI. la bile. . La l)'Orfirina present-e nell'in1testino (e cito1è Per qt1esta rag·ione le }Jorfirine cl ell 'intestile porfirine prefo~·111ate cle11 'alirr1ento e• le po·rno !'Ono in buona1 pant.e costituite da porfiri11e firi11e cl1e ori.g·i11a·n·o· dall 'alime111Lo· peir· l 'attivi- eli11linate, dal feg'alo con la b•i]e e 1ques10 fa1tto. tà batiterica nell'intestino) i11 }>arte viene -elii)roverebb,e la reale esist~nza di un ciroolo111i;nata co·n le feci , n1.a i n J)arte ' riene riassorén tero-ep1atico delle porfirine, (analo,g o al cirbi1ta e col 8ang ue J1ortale .arri'va al fegato. oolo entero-€f}Jatico dimostrato per varie altreQt1iYi iì destino ein1bra essere n1olt epli ce: sosta11ze), cl1e qu.aì cl1e _.\.. lt1lllavia 111ette in 1) Una parte. è distrutta. La ca1Jacit.à del dubbio. L 'esis.tenza del r irr olo ein•teroe-ei1)atico. feg·ato a d1 s1ru,g·g·ere la fJOrfirina è di111ostratn d'ell'e porfi:ri~1 e se1nl)ra, . seconcl10 Va·n1n otti, di~ aperimentaln1 em•te in ' 'itro e in vivo·: S1u11er n1ostrata fra altro ancl1e dal fatto che il sanvid1e che pol•tig·lia .di fegato a 37° ·di-5tfug·g·e g·uei del circolo J10rtale l1a t1n ro nitenuto cli co 1n.p letan1entc l1na soluzio11e di porfirinei i11 porfirine assai più eleYa to del sang11e delle 2±-36 ore; nel cane a,·velenato da fosforo la Ye11e sovraep.a tiche , e dal fatto cl1e la quantità so111111inistrazione di porfirina è eg·uita cla di i1orfiri11a che norn1alme11te la bile elin1ina 111ar caita p-0rfiri11uria, essendo vent1ta a n1an- µer il coledoco è nelta111e11te sup-eriore a quel care la prop•rietà del fegato a cli st1·uggere la la 0li111inata nello . tes&o periodo, i)e r le orine. l)Orfirina ; reperti a11alog·hi han,n o .a vuto PeSe la - quanti•Là di porfirjne assorbite dall in-. Illtz nel co11i,g l io e Gi.intl1er nella ca' i.a. È lia 11esLino è ecce s.iva in modo da su1)erare le anotare che ne1 fe gato no·rn1al e la disitrt1zion€ bit uali .atti vi tà del fe,g·ato (ca }lacit à di distrug-di po1'firina p-0rLa ad aun1e-11to di bilirl1bina ·gerrla, di trasforn1arlé\ in altra porfirina, o in (S1111er, Bru·g·scl1. Vannotti, ecc.) In contrap- bilirubina o di eliminarla) i:>assa in circolo e J1-0sto .al fegaito , il re1ne, la n1ilza, il miocardio, viene eli:minata per le orine. A d1ire il vero €CC . non distruggono porfirina. llna porfirinuria fisiologica · esiste, 111a ridot·la a 1.Jro1Jiorzio11i n1in·in1e,· }'.introduzione di quan-. 2) l T-n ... 1J:·:>a 1··te d lln... p6rfirinl'.l(\ }.. tl~a<::.forn1ata ._ f 1

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1tj tà 11olr ,oli ùi porfiri11e 1.>reforn1 ale, o (li so~la 111.c [orn 11.t lrici cli IJorfiri11e, dà luogo ad él11 n1c11 1l ala clj1uina tioue di porfirina co n la JJil P (<' c1uindi co11 l 'inlcs1i110) e, co111e si è {letto, a•nclic' 11er le or.i11e. Ciò si osserY a ad -C!". dopo so 11u11i11i ~ I raz ione orale di por firine {>l}p·urc e.li alin1enli da cui ]>Ossa no o rig·iinare i>orl'irin e (sa11p·ue. < arne, feg·alo cruclo, ecc.); così pure Brug·:-.r h !'0 111tni11i~tr.cu1do j) Ctl" 2 giorJ1 i ~ r. :]30 di f eg·ato crudo "i dc ar'c re cer . i for 1e 111 e1l1tc i ·e1in1i11az io11c ori11aria (li J)Ol'firi11 e ~t·111 a lutt a, ja che fo~scro . t11)erati j 111.g . 0,07tl .08 nr llc 21- 01e. e si i11ietta i1€1ll 'a11i1nalc dcli <' 111<tlo P. l orfirina e Lra11ea all 'organis1no) la ~n:- l a1111a i11 f>'Ocr1i 11dnulti 001 11l )are 1l oll a hile dn 1·ui è elin1i11ata totaln1 e11l e; se l '.e1r1ato P. i· cla l a per os in JJarle è r lin ti nRla c911 .l e fe r i n1<1 in J>art ri è· rias~o rbila· clall 'i11testino e .p'e r la Yia purlulc acJ.d o1L la al fegato, tlo\e è subito <' li1i1i11ala prt la bile senza e::,~c re i1 el feg·ato ~ lCS"O n è cli::;truita 11è 1Lra: for1n ala \ -an11011i . 1\in a1n!.!J111c ut e sen1l)ra cli c si co111porli l'uro P. l . t1 c·o I tYOpo rl'iri11a cla la iper os ro.1npal'c · ra1Jida 11 rPn110 11 r ll c ori11c e tlclc1111ina aun1c11lo n€1le feci e nell e orin e. \' icc\•orsa l 'i11iezion e endoYe nof'a cli ('0 j>l'O P .-J lla J1 6l'Jl1 C~SO a "\T,j,g}iaJI Ì i li' ri cupernrn e "o lo la 111clà, lu quale rra in !..! 1·a11 pl't'l\ i.d c 1111a cJi111i1tala l1C r la bile e i1n mi11i1 11 a ·pari e - D 'o lt ei n1en·o - per le orine. \ 11aJoga111e nl c ~ i ro111po rla\a l ' i11iezione end o\ e11 0:--a cl'i e• p•ro l'. -TIJ la quale 1lultavia se 111lrodnlla n for ti dosi for11iva una 111agg·j·o r<~ elin1iua1io nc l)er le orine e• 111eno i.rer la bile. In d<•J'inili\a i ri~ ul11 a ti a1ipa iono pi utt osto co n1

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ll'<l:-.lct1lli .

11 1 icn1llhio r ud o~e , 11 0 con ~ i le . n el i11ovi111e11 l·o cl1e p1 ese nta110 le }Jorfirine fon11 atcsi JH' r ,ja "i 11l (' li ca ncll'or gnni ...n10. E ain111 esso t hcs nt•ll 'o rµa 11i ~n10 le 11orl'irin e si for1n-i no per -..i nl<·<.: i dn 11urlD i pirrol ici pr·ovc11ie1nli o clalla <li::-g rt>g.11it1ne tli altri co n11)lessi 11irrol·ici (a d t'~. t'111ogloli1 nc1. 1>i li1 ubi 11a, ecc.) o da cleri, ali p roll l' Ìl' L i11 parti1·u lar c dag li n1t1inoac·idi, pl"Ol i 11a, o...,._i,11rolina , triptofano. Ora è cli1uo"" l rato lte l'i..., iolog ira111en le nell 'or·g nnisn1o l 1111nn o ~i prn~--n nu for1nare p·o rfirine: . a) Per f'Ìnl esi b a lterica della fl·ora ii1t es ti · n ale (i1tclipcncl c111lcn1ente {l1all 'atlivi là dei ger111i ne l [or1r1arc porfiri11e dal sang1Je e dallél carn e). o 11. Fì ~rl t e r a111111ettci c h e J1Cr c1 ue"t~1 'ia .;j ll0~:--•1no for1uare n1i11in1c qua111lità di i•orfit ina-1. [, ) .\ c l 1nido1lo llelle o ....... a dura11t e il nol'· 11 1a lc 1n·ol·c~~o di ~ ir1t es.i dell'llb (Bor st e Ko11i!:!·~d orl't"' 1 ). e ( l\.lim111erer) cli resint e~i clella !Ji lirubina acl lllJ. e) N'ei 10--~uli bilige·nctici. durante il }lfO<.'e~ . . o di sci-.sio11e <.i'ell 'Hb. Talr. origi11c non 1

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8EllO:NE .PRATI G \

è <li111oslra•ta i11 r11odo sicuro; l 'ar~o rn e n to ch e ~ 1 1cs ·o \iene porlato a questo ·copo, della prcse n1.a già in condizioni n·or111ali di tra cc ie di J>rot o P. 11cllcs crnazie non è pro bativo, es entlo più verosimile cl1e qu esla 1>orfiri11a en dog1obulare s tia a tes tirno1niaro la sua forn1azio· nr nel ])'ro·cesso di sintesi c1noglobinica . In favore di qu esto concel Lo parla ancl1 c il fa1t110 cl1e ·particolarn1cntei riccl1i di p·orfirin a so no i rcticolocili. cl) Nel fegato deve for111a r~ i sia co l>l'O P .-1 cl1e 1>rolo P : Secor1do Scl1rellf:S e c:ar1 ·i0 la l>O ll i !.!·lia d·i fegato è in g rado di forrna re por[irina <l'all 'Hl> -e seoondo i detti A . qu esito J>r oce~ ·o 11on è lega1to alle ceillulo vi ven l i , n·1a è Lli natura fern1enlati,va. Ktt111n1erer 11a n1e so in du])bio qt1estn al tivilà del frga1to. n1a \ 'an 11otli l 'l1a ùirr1os lrr ata no11 solo nei rig uardi dell 'llb 1na an cl1e della 11 rioglobi11a. Per qua11to co·n ce1~n e la cà1Jaci1là (lel fega to de1l 'acl.ul to a l'oru 1are della 11ol'firi11a-J , :-iccond o ' ' a n11otl ~ il processo avvcrreb])c ;nelle j)arLi pcril ericl1e del lobulo e11aLico . l~ . J?i.·cl1er ritic11e ch e i11 quesli casi il J H1 ~sag·~io cla]l 'llll alla i)orfiri11a-I . i faccia iJer il faMo r l1e l 'en1.i11a cl1ell 'IIJ). è co111pl etam e·nle scissll 11ci suoi i1u clç:i lJÌrrolici , cl'a i quali 5 u cccs~i' a111 r 11t c il feg·al o s111lelizza la P .-I. T11 RjJ1]10ggio di cru csl a 01piinione1 s ta il r i.. , ulla lo d r·g li esprriin cnli di Va11notli clopo in1lr>Qduzio11c i1are1nt crale di pirroli (vedi oltre). e) _ ell a 11orn1alr sci._ ·iouc del]a n1iog loLinc_)i i11 c ui si f Ol Jlla OLt})l'O IJ.-111 (R . r..,i::.cl1er). Il ricu1ubio cncloge110 è rnpprescitlalo {la 'alari ini11 i1ni 111a è ar1 r l1 e 11orn1 «l 1nenlc as~a i u11ifor111 e. L 'cisisite11za e l 'imporlanza tli t1n rica111l>io e- og·eino cl ell c l)O rfiri11 e è i1 cQ·ata da taluni ,\ .\ ., i}er i quali le por f'irin e c. L.tcnti 11c ll ' inte~ti110 11011 ~are l>b cro i·ia ~ -orl1·i1 le o lo sar ebber o in JJI'O!)O rzio11i 111in in1c e ro111 u11c1ue la porfirina fi~io log·ica 111e11ie elimina la per le ori11c ( cu· prc•, I>.-[) non dcri, erel11Je {Jar zial111 en te da c1uc ll a i11lesttin ale n\a . a r cb bc tut1ta cli i)ro<l uzionc cind ogc11a_ Lo sles J si <loYr ebt>c 1 itcn<.: re per Ja ttorfiri11a esistente 11ella bil e 1· l1 P notor ia11tc11tr è c1uasi •tutta co pro P .-1. ~c.·c o 11d o lJ. llC ·ti _\ \ . l 'ali111cu1 la1i·one a11po1terebl)e f-.Ì dll 'i11lesti110 clellc 11orfi1~i n <1 pro forn1ate o tll·lle ~os l a n ze p vrl'il'in ogeine, n1a il quantitat1' 0 total e &\1 r ])be assai scar .o: lo d iruo lrc1ellJ1e il fa•tto cl1c le 1>orfirine delle feci ... ono a]>bnnclanti e~ _ cnlialn1cm Le <111a ndo I 'a li111en Io <'onLe11Q"n clell 'Illl o della 111ioglol)ina. d.1 t' lli i ll·1tlcri intc..,ti11ali fann o dcriYare 1101 J ~ JlO l'firin c e c he le i>or firin c cl1e si prodtH ono on lal e 111c c c~n i~n1 0 "0110 porfirine-I lf , 111 eulre Jlcll · urin e e nrll:1 l·ile. co111c ~i •" n-iù dt"lt o. cJi 1

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POLICLl~IGO

reg~ola

so110 pr€senti porfirine della. I serie , e il i1assag·g·io da u i1a seiTie al I 'altra d1elle porfirine i1on1 sareblJe ])OSsibile se11za t111a r o111 p·le1ta den1oliz·io11e della i11·olecola J)Orfirica. Uin altro argo111en1to cl1e que&tÌ' AA. adcl~co1no è cl1e nell 'ittero n1eccanico da occlusione totale le feici so·n o quasi prive di porfirina (a meno che J1on si. abJ)]a110 delle €morl"agie .nell'intestin·o il cl1 e cor11 p,r ova cl1e le porfiri11e cl elle fe ci no1r1n.a li so110, irn1·gra11 preva]e11za , le })Orfjri11e eli111i11ate oon la b 1ile nell'intestino. l\f a con-tro quesl e de d UZÌoni si c1e\ e O·b·b .ieJl.tare C}1'e VValtSOil lla isplato· dalle -orine cli t111 soggct to norn1 a·l e t1né\ copro P. -TiII, sia l1ure in pi ccolissima qua ntità , e cl1e' Brugscl1 ' ' ani1otli, cc·C' . ricorr endo a cari chi di porfirina , e d1i so, tanzer p0rfirinog·e·n e, ha11n·o visto au.m entare il con-tent1to di j)Orfirina nelle orine; 1Brugscl1 ste'"'sio ha JlOlla to ell e fa c~ndo ingerire qnan1t.ità 11ote,-oli d•i cloTofilla pass·ava nelle orine t1na clo· rofill o- po1.firi11.a, r l1e l 'A. deno111ina e<, teTkop1horb-icl ». ~ cla a,gg'iu11.g·ere c11e· H. Fischer da ten11)0 _a1111n elte clJ e i)artic olarrr1e11Le 11 e] fe.gat'o . ia p·ossibi·)e, la sin1t~si at1tono·111a cli porfirina della J)l'in1.a serie d-a nt1clei p.irrolici isolati , e Va11notti iniattando per via parenite·ra.Ie , g·iorn aln1 ente, e per più giorni, mg. 2-3 pro die di r11el il cl1ctopirrolo in un i)orfirico ebbe t1n for1 e J un1e11to di COJJro P. -I ·nelle 01·in e 0 i1ella })ile, inen tre cl1e la Proto) P. 11ei globt1li ro ~ i no11 si mod1ificava : Questo partti'colare con11)0rtan1en lo d e.i valori, per cui a11ment.a la p•Jrfi.ri 11a nella bile meD:tre r esta i11v·a riabiJe nelle en1azie·, rende m 0-lto verosin1ile il co·n eett·o di VanJnotti ch ei la forn1azione di porfi ri !Ila ,d.ai J1'i rroli sia r€alme.n te. avvenuta nel fegato . Tullto1 ciò i1n1Jedisce cli 11eg·a re i11 n 1ocl o assolt1Lo che una frazione di versamen!t,e g·rande delle porfirine int-estinal:i '}Yossa: essere riassorbita e pervenga al fegalo ; solo è da discutere se que ta porfirina possa essere eliminata dalla bile e dalle orine c-0n1e tale o i1or1 Yeng~a in-· 'ecei rli . . trutta e i suoi fran1rue11ti ele111en•l ari (11uclci 1>iro1i ci) utili zza1ti IJer altre si11Le i e . oprnlul lo })er la ·intesi qi altre porfirine. 111 dcfin iti\ a p-er varii AA. il circo1lo delle 11orfiri11ç ne11 ·or,g·anis1110 si 1p11ò ri.ass un1ere così: la porfirina ·di o·r igine endogena è po11tata al fegapo, dove in p arte· è .n.eutralizzata pep distruzione o tra formazion e e in parler per le . . vie biliari e la bile el.i111inaila nell 'intestino. La p·o rfirina, deflu,i ta con la bile nel! 'intestino, si uni sc~ a qu-ella· apportarta con I 'alimento o clall 'al in 1ein to origin.ata per atti,·i tà batterica e<.l è in parte eliminaita all 'esterno con le feci ~d in parie di nuovo 1iassorbita dall 'intestino; qt1est 'ulti111a fraziione arriva al fe€a to do, e sog1 ),

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g'ia ce a vario de-stino: i11 parle distrutta, in parte 1trasforn1ata. i11 }>a rite di i1uovo elir11inata JJer la bile, lita tl'.n 'al lra 1Jo1·zio11e cli qt1esta i)orfirina oltrepassa il feg·ato, entra rnel circolo g·enerale e ab ba11don.a il cor1)0 per i reni , e pr·ecisamente i)el' i tu·b ·u li e i11 s1">Ccie lJer la i)al'E' rec la <lei t11b111 i ço11torti et i1er le an~e <l1i Hen le. Per ..i nf' gaLori . del rin·ss.orb,i111en lio intestin:lle ·delle · }J01rfiri11e, o dell : i,n1~1:01rtanza di q11() sto riassorbi1nen to, il r ica111bio J.10·r firico sì e ffettt1erebhe se11za j 1 con t l'ib.u1to cli q11esta quo. ila esoge11a. Per essi il n orma le ricambio porfiric.o ra ppre~·e!n I erebbe il resid llO cli co11çlizion i prcnata]i: i1ell 'en1brionei ~i c:~ 1111Jirebbero co 11 te1111Joranean1en le tanto la si11tesi1 delle por:fjrine della serie lii (corri p-011de111ti alla ·norn1al e Hb dell 'adulto), qua11to la si11tcsi delleJ) Orfirin~ d1ella I serie (c11i rorr ispondereh])eur1 'Hb, 1non r ej)eribile nel] 'adulto normale) : 01 ·a nella ' 'ita extrau1teri11a si ron11)ireb1b e ~ol o. pit1 la sin te&i della serie I. N0·11 si esclud.ere.l)b9 però t l1e ol~ref al fegato ·p1rendesse.ro· partealla produzio ne {]elle porfi1·ine anche il siste111a reticolo- einclote1'iale e il 1r1ido]lo, giusta ì clal i di Borst e Konig. dorfer -e quelli di Due ~ . be rg. fJi conseg·uenza "erondo q11csti AA. leal terazioni 11.el 111ctabol is1110 della copr o1)-J i1elìe- porfiri11uric sin1Lo11i:1Li cl1c1 ton i ~t ereibl)ero « ora in t111 au111ento della sua produzione, òra in lln. clist11rbo d1e1la s11a e lin1inazion~, ora in n111bedue CJllfJ:ìti fal 1li ,·ar1a111ente intrecciati >>C'ii g~l i·a11 i). Ln qt1r'lnlo nlla CO f)l"O fJ.. Jl,I cl1e è la po1~firi­ na p·rop1·i:a (non esclu$ival) dell 'orina dei salt1r n i nj · CV{glianì e. (~ o.11. ) essa se111bra pr·odursi lJ·e r ~in1Lesi endog·en·~ nel processo di ~ormazio­ ·n e dell 'Hb. ·vi l1a chi' µe11sa (Schreuss e Carrit', Preiti , eèc.) cl1 e la 2opro P. -III possa pro~ du·r i nel processo di en1og·lobinolisi. Vigliani ritien e poco '}Yrobabile qt1esta 1p ossibilità, co n. tr-o la qtiale l1otrflbl)e anche stare il fatto or1n.ai bene acce1~tato cl1 e il pas5ag·gio dall 'Hb al lJig·111ento ·biliare t: i fa prin1a del distai"co. clol ferro (Yerclo-en1 og·lobina). 1

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** 111 coindizioni }Jatolog·icl1e alrteraz.ioni del ril.'.n.111b·io esogeno . po ssono insorge1~e p·er 1no" i11 enti \ arii, di ct1i i p rincipali so•no: a) Eccessiva intro1duzione d1i porfirine pre-. forniate o di sosta1nze porfirinogene. In tal caso. se il fegato è funzionaln1ente ,sano si ha una aunJenta ta elimin~zion e hiliar~ di porfirine (& spesso pu1~e di bilirubina), ma se il fegaito è letio ed è dimi11uita la capacità porfirinodi~tr-uttrice 1 d~ll 'i0 rgano unai parte delle porfi1

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:.\"<NO LI, l\ U:\I . 6-7)

rinci lJassa in circolo e viene elin1inata com le o rine, 011d·e J)iù spiccata porfirinuria . b) Abnorme flora batterica intestinale, t:l1e favorisce la formazione di porfirine d agli .. ..alirn er1Li: co1ne ad es. aun1ento d elle porfirine i11lc~Linali n el! 'achilia. e) J)iu11nuzione -d etll 'assorb.i.1n ento in testi11ale d elle i)orfi·r in·e , con1 e si ha . ad es. nelle cu tero-co,liti gravi, ·n .ella sprue, n ei gravi d1iS1turb·i fu nzio·n ali del IJ•ancreas., ecc. : 1n ques ti casi J'eliminazione intestinale di po rfirine è aurue11 tata sen za corri&J)Ondemte aun1'ento d ella ìlOrfiriria orinaria. d) D i111inuita eliminazio ne orinaria i)er ridt11ione ·d,c lla funz] one r enale come &i può u..:~c1 vare nelle .n efriti c roni ch e, n el r en e grir..10, ecc. In 1 questi casi l'eliminazione 0 r inarin (> assai scarsa 111entre è aumentata la porfirina nel sangue (Vannotti). Le a}terazi·oni d el ricambio· endo·geino sono ì'iù co1111)lPsse, n1a in b ase a quanto si è detto per l~ condizio•ni fisiolog ich e, pos sono· es· sera co&l elen cate : ·a) Aument·ata 1p1roduzione intestinale di po ri irinc a l . eg·uito di c rt torrag·ie inl o..,.tiuali: ò eia notare per altro c.h e l 'e111 orragia d eve es~l'' e n' vc11uta n el tenue ·o n elJ e parli pi ù a lle d'c> 1 colon. t significativo in qu esta condizione l 'n u111e!.1lo tlella porfirina anch e se scar a è l 'i nlrocluzio11c di carne o di sostanze n o1Loria111cnte por firi·nog·en ç . l.J) Per a})norn1e at tivi1tà batterica è ·club})io cl1e si l)OS~a arrivar e a prod11zione dii sen,j })ili quantità clj f)ìOrfirine: Scl1re u&s e Carriè 10 an11nctto11 0, n1a V.annotti. lo n ega . e) Disturbi della si111Lesi d ell 'H·b· e d c lla l'C'si11.Le:::,i c.lella biliruhin.a ad Hb·. A1)lpa rten go-~ H G c1ni le i)urfirinurie rilevabili neille a11e111ie l'u n al lernta rigeinerazione midoJlar~·, co·n1e ~t<l es. z1ell~ an e111ie da pio·m bo, da sulfon al, 1 da Lcnzolo, nelle a11en1ie a plastich e, n ell 'anen1 ia lJe r11ìcio a, e forse nell 'emoc 1'omu1tosi. Al 1'i11 f uori d1ell 'ulti111a condizione, nelle forn1e i10111inate. ser11bra cl1e il feigato , a 1neino cl1e 110!n &ia alterato, i1on prend a parte essenziale 1lla f-Yl'od uzionc cl i porfirine. d) r\lterazioni della scissione dell 'IJb a J>ig 111enlo l)i lia1e. I; questo il caso cl1e i i)rc:--e11ta i1ell c c·o·ndizioni di iperen10Ji i i11 ge11cre - itlcr o e111oli1tico, an e1nia per1ri ciosa, e111 oglob inuria lXtro s i tica , ane111ia da fe 11ili ~ (lrazir1a, ccc. ~ e seco11do cl1reuss e Carr iè .a c cl1e i1ell 'au111e.111tata porfirinuria clclla febllre e tlopo inieL.io11c di neosalYarsan. f: tutta' ia n101to 11r obabile cl1e in que te ulti111e circo · t~n za .an cl1e il fega to parteci pi, i1n 111isura <liver . . a. alla i1>erproduzione di porfiri11n, es::-e11zial111e11te per il fatto ch e la a ..,sai fre\1ue111

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le n1inorazione funzionale d el fegato rid1ucc la capacità d ell 'organo a dis truggere le porfir·ine. t da osservare per a l1tro ch e nor: ogni i1)er emolj si è causa di iperporfirinuria (He ilm e.yer, VannotJLi, ecc.). e) Au·n1em.lata produzi·one di porfirina per a bn·orme distruzione di mioglob~na (Vannotti, Waldenstrom). T ale evenienza d eve spe1~i.al1n ente attu arsi n ella « po-rfliria » in cui 111asse muscolari co•r.. rapidità vanno incontro .a rapida dissoluzione co·n fol'lte perdita d ella .&ois Lanza colo·r a:n!le : il fenon1eno era gi'à stat·o ii1tra"i &to e supposto fin dai •pri.mi studii sulle porfirie (We~&, Mich eli 0 Dominioi), ma so lo din1ostrato su ccessivamen te (H. 1Fi'sch er , V.annotti) . f) Alterazio ni anatomicl1e e funzionali d'el fegato. lll meccanismo con cui per questa via M ,arri-va a n1·odificazioni ·d1el rica.m bio po·r firico è ir: certo. Poich·è n elle affczio·n i d el fegato au1nen 1!a ~ssenzialmetnte la quan,tità di iporfiri11a elin1inata con le orin.e e spesso aum·e nta pure fino a r endersi dimoslrab ile la porfi, r·ina · nel plas111a sanguigno, i p iù pensano (Schreu ss e Carriè, flru·gsch, Vannr.otti , ecc.) cl1e il fegato arnJmalato perda la sua capacità di di5truggere le i)orfirine. eco1ndo· Vigliani e Coll. in,·ece, -in conforn1ità di quan1to si è d-etto , sar ebbe al terata La eliminazionie di })Of Iirina J)er la bile e forse a11 ch e la produzione di J_Jorfirina. g) Abnor1ne p11'o duzione di po.rfi1~ina d ella prima serie n el 1nid'ollo-. Secon·do Bor&L e l( 6nigsdorfe1.. 1n·ei p rimi mesi di vita d ell 'en1brio.ne pre' alei fisiologicament e la sinlesi della P-I midollare, la ,c1t1ale l)Oi è sostituita dalla n ormale si11te&i en1oglobi11ica : r1ella tJ'O rfiria co11g·enjta specialn1ente la n or111nle Hh è so~tituiita neg·li ·eritrol)last i dalla P-J, avendo "' i oosì un ritorno a condizio1ni e111b1ionali. Co111e si dirà fr~. poco, una tal e concezion e è i11cer ta e eon1unque non può esser e ge11er.ali1zata. h ) In quanto alla uro P. si rjtiene (H. Fisc11er) r h e d erivi clalla co110-P. quando questa sta per atlraver ... are il r ene e pare che r a1>1lresenti Uiil 111ezzo a c ui l 'organis1110 rico!rc per favo rire l 'eli111inazione d ella copro P. essen do la uro P. p iù facil111ente eli1ui11ata <lal r e11e. K·o c1 è tuittavia i>ossibilc C1Sclud ere che una frazione sia pure piccola ·di u1·0 :P. !)i formi nel fe,gato, essendo fra I 'altro din1o_tra lo ch e i ·11roces i di ca rbossilazio11e possono co111])iers i pure nel fegato (la uro P. è co1>ro l'. con quattr-0 aru tYpi carbo_ ilici in i>iù). i) Volendo es ere con1plcti sulle a]te r tt· zio11i t:.atoJogi ch e d el rican1hio porfirico eu 1

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SEZIONE PRATICA


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<< IL POLICLINICO

[ANNO LI,

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NUJ.\I.

6-71

dogeno dirò pocl1e parole sulle porfirine elir.anico che in quello epatotossico (Vigli.ani), r1i~nabili nel1e a·ffez~o·ni not.e c'Orne cc po1 rfi.i110·1'Lre nel saturnis1no (Proito P.-Vigli.ani; corie ». In passatoi si Titen{}va che nella forma p!'o P .-Ill, Waldenstro11t); in affezioni renali congenit" di porfiria si trattasse sempre di (Vigliani), Jorse i>er cl1è vengono male €lin1ipo,rfirine della I serie (Borst e Konigsd-Orfer, 11a1te per i reni; nel! 'anemia perniciosa è stata Sc.h reu ss e Carriè), ma ora si sa cl1e l)OSSO()n pure trovata po·r firina ·n el i)lasma, forse qui essere elim inate sia, porfirine del1a I serie cl1e passa la lìer disilruzio·n e di elementi rossi. porfirie d·ella III serie. Lo stesso &i può dire Nelle ·en1azie è costante la presenza di IJOrper le porfirin·e ,e lin1ir.ate nelle cosi.dette for- . fìrina (H. v . d. lBergh e Grotepass) che si è rr1e toss]che di porfiria. Queste inozio·n i tol- di111o&Lrata !3Ssere proto P. -LII (Gro.t epass), cioè g·ono fondan1ento, alla clnssificaz.io·n e biochi - i1orfirina 4ella stessa serie della nor1)1ale Hl> 111:i-ca delle po~firie avanzate ·d1a SchTeius~ e dell'adulto. Le ricerche di Watson e Clark0 Carriè. Dove però si formino le porfirine nel- ha11n·o dimostra1to che pa.riicolarrnente ri cchi 1.a forma idiopatie.a <l1elle malattie porfiriche di porfirina sooo i reticolo·ciiLi, il reperto è non sappia1no co:ru certezza : è vero i1nile che stato con.fermato da De Langen e Gro,te·pass~ la loro pro1duzio1n 1ei eccessiva si f.accia propr:.i·o1 ** negli organi e sisten1 i ch e già fis}olo·gicamen* 1te sono interessati alla porfir:iinogenesi. Al riQuesto nelle grand1i linee il ·dottrin·a le bioguardo però nor: .abb-i arno c11e indicazioni iso- logico ·s ul inov'imento delle i)orfirine nell 'oTlate e ·p iu.ttosto v.aghe, e tutLa,ria è su que:stei, ganismo vivente. E per il mo111ento ·n o n è anle quali sono in buo•n a parte &en11plici intuiziocojr a possibile sisten1are la massa delle ricerni, ch e ])O•g gia la concezione a.tJtuale dell.e porr11.e in un, ordì.ne che concilii i numerosi e firie, intese com1e un pertuf1hamen1t o prin1·aspesso ·di'l~parati r eperiti. V·a nnotti ha pontato r io del ricam·b :i o pigmentari o generale :e sp·ealla que&Liop.e u·n elen1ento di notevole in1cialn1e11!t e del ricambio por.firi~o che si basa ]Jortanz.a~ quand·o ha cercato di avvalers~ dello su di una dis1Yosizio·n e costituzionale sp·e sso studio ' dcl ferro· nei te&su.ti e nei l~qIUi.di orlatente la quale in deterrnin:ate C·On dizio·ni o g·ani ci i)er giudicar.e dell 'O·r igine e d ell a sede· nel . decor ·o idi una malattia intcrcorre.~ t e i _ <li for111.azione d-elle pol'·firine; .ma non è ·d~tto re11d~ 111an.i.fesita. ch e po·r firine e ferro p1ercorrano le stesse ,,ie anaton1icl1e e sòggiacciano· allo stesso destino. * ** Osservazioni si })ot1~ehbeir0r pur fare circa quelun ultilllO punto desidero trattare, e rioiè le 001ncezio ni le quali amn1e1ttono che porfiri1 quello ·delle porfirine ·del sangue. Seco·n ·d 0 Fin e si possano ·for1n.are l111u re nel fesgato i1el scher e Zef\\:eck il plasma normale cont ie11e processo di biligen.esi (Scl1reuss e Carriè, Vanseinpre delle porfirine e a tale opi1nione aderì notti, ecc.), essendo or111.ai be.ne accertato cl1e s u elen'l.enti teorici H . v . d. Berg·h. In r ealtà la lJroduzio·n e ·del i>ign1enio h·i li.are non si fa · ' . . . . . . l'ero nun1·e:ros1 r1cer cator1 succes s1·v1 n•o·n riun elle cellule epaticl1e, le qu·a li so1n·o deputascirono a confer1r1are il reperto. Il succe so te solo alla sua escrezione pur opie rando su. negati ,.o sen1br.a essenzialn1esnle d.a attri1buirsi cli ess,o un 'ultin1a modificazione . Ma di quealla .quan1tità relativan1e11te picco·l a del' 111.a.te- ste ·e di altre im!p ort.anti q ue·s tio n,i tr·a1tterò in rjale i111·piega.to alla ricerca, p erchè la 1p rie·s enmodo particolareggiato a suo temp10. za delle porfiriine nelle orine e nella ' bile rende OV\;ia la sua presenza ·nel p1las111a , a n1e110 RIA SSlJNTO. c}1e n on sia il r·ene stesso cap1a ce <li· pl..o·durre L'A. Tiferisce e ·&otto'J)Olle a disa111ina criti ca delle porfirjne, ciò che finora non risulta ·ditutti g·li studi e ricer cl1e sperimentali rig11ar1nostrat·o. dain•ti gli e le111en1ti fonda111entali del rica111bio Al con trar io nel ·pilas111a ·di e111])1rioni e di delle porfirine 11'ei rig·uar.di del ricambio cn a;nir11ali ,nei :p rin1i stadii ·di sviltlp])O si trocl1ogeno che esogeno' ~ dei ra·pporiti d 'interfe' rat10 se1 n i)r e ·delle i)orfirine (Do·r st e Konigsd'è)rfer), l)ì e11tre n1a11c.a· nel p1asn1a ·della ma- renza rd el fe•g.a to, del siste111a e n101poietico e di qu~llo rolicolo istiocita1·io. Tra tta infine dèlle · <l1T1e (Fikenlscl1er). . « porfirie >J ir1tes~ con1e un )Jerlur-ba111ento JlriPo1~firin e 11el 1Jlasn1.a si trovano· a sai s1)esso in cond izio11i 1Ja tologi cl1 e, fra lei quali so1no 111ario del ri cambio pigmentario generale e della conitro·v ersa. questione delle IJorfirine del sanda anno,1erare le aff.ezion.i n·o·te come ]}Orfir·ie, gue, esami1nando così in g·randi lin ee tu•l to il senza ·j)ier altro cl1e. il reperto s ia : :1Lato finora dottrinale b·i ologico 5lll 111ovir11ento delle porficos•Lante. Ugualn1e·n le :porfirine si tr0\ ano· negli itleri (H7' v. d . Bergl1), .sia mell 'ittero mec- rine ne11 'organismo \ ivente.

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[A ~NO Ll, I\ Ul\f. 6-7]

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE CIVILE DI CLES

REPARTO .C n1RURG1co

f)i un caso gravissimo di frattura esposta della gamba, guarito. •

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SE.lIONE PHA'ITC.\

Dirct tore: Dott. D.\Rro

V1TTURELLI .

No·n deve de9lar r11eravip-ia se mi ])C'rm1el.to <li l'<'ndere noto un caso di frattura vera.me111te µra' issima, fra le 1taT11te da me curate (e spesso Ycra men te g ravi) in qt1 es1t.01 O ·pedale. Il ca:-wo ha questo di particolar~ : che per ,ari g tor1ti sono sta1o ncll'incer1ezza se an11)utare o n1en o I 'arto· r l1 e si ].1tOt.eva d e finire ~ lra rcll at o .

gione astragalica Il decor~o è piul lo lo tuml1lt u oso i1ei primi gjorni. Le ~ uture i11 p artr 11ou t e ngono. Sta lo febbt He, set lico. Dolo ri. P er s is te lo s tailo cli grave prostrazione, con Jl01so piccolo e frequente. Su l t erzo g iorno sj n ola una zon a (li crepitio so tloc ulai teo s ull ilo ai l a ti del g inocchio_ al di s opra de-i condili. Ciò ci lascia c. tremnmente, p crp·css i : pur ess.endo state prcventiYnmenle praUca·le iniezjo11 i per prevenire l e varie form e i~­ fez ione : a11 titelan ich e. a ntigangren ose, an t1flog1s li ch c (sulfamidic i), s i è s vilu1)pato il flemmo11e ga soso . I miei òubpi s ull'ulteriore co11do lta erano notevolme n ~e aumentati: ch e fare ?! A m ao-<Yior ragione di prim a mi pa1·yc giunto il morn~.;: to opportuno per d ecidersi per I 'amputazio n e alt.a. ~1a l 'elà , le condizioni generali , 1' idea d·i dover procecler e ad un ' ampi·a am})uta zione alla o·tre alla sper anza cl1e con ulteriori iniezioni ' . anti gangrenose s i .p otesse feTmare il processo m1 fecero ris i are dul prc11tl cre u11a <lecis io11c tro1)PO aud a1ce. · Pralicili due lunghe i ncisioni ai lali del ginocchi", prolungantisi vers·o l 'al lo, compr endenti il sottocutaneo, in parte an cl1e i ml1 scoli. Continuai le iniezio:ii di s iero a11tigangrenoso polivaJe11te. In tre-qu attro giorni s i ebbe la com11 e la risolu zione d el processo. Con ciò i ' arlo era salYo ! Il decorso u :teriore fu però, lo s tesso, inclaga no::;.n, lungo, e ci volle. molta p erizia, costa n za e pazie11za p er portare il caso a buon fine. Dopo cinqt1e g iorni òi degenz a., s i appl ira un app a r ecchjo gessat o, fenestrato · per modo da })Oter n1eclicare ]e nmpie ferite. Que te len Lamente s i puliscono; si on o r 11nl)iat i spesso i tubi di dre11aggio, raccor ciaud oli. Lo spurgo va lentamente diminuendo. Le clue incisioni pratica le sj rin chiudo110, anche se con len lezLa. Dopo u11a se t tim.ana . i toglie il gesso e s i applica u11, filo da Lrazio11e al calcagno. Si applicano pesj, ma n on eccessivi ( ma~s imo cbi-

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I fai li 111i l1ann o da Lo ragione: è sitatto m eglio <'~ ] )C 1 tar.e La gam,~a è sal, a , a11 cl1e se non sarà ft1n ziona Il 11 c•11l e <la 1 ~ar.ng·or1 n r~i a q·ue l la ri11 i asta i11ta l t a. 1 •

1: 9 rn.'\rzo 1943 viene portato al mio r eparto n n i·agazzo te cl esco U. A., di· anni 16, in stat o di !-<h ok g1·n, i fs jn10. Pallore t erreo, sudore freddo. pallore intenso clellp, mucose e della cute, estremità fredde., cia11otic hE1 polso piccolo frequente, v\loto. Il ragazzo è sporco ·d el !avoro del bosco, cd è ~ 1 1 t c traspor tato dall ' a•l ta montagna con _mezzi. di fortuna . Dopo circa 10 ore dall iHfortun10. arriva a noi. L 'arto inferiore- di destra è tenuto in as~e cl a l ronc l1i cl 'aJ1Jcro trasformati in ]Jast o11i legati (' fissati all 'arto s tesso. ·D enuda lo, lo spetta colo <' Ile :-,i J)resen l 1 è Yeramenle tris te: in seguito alla cndnla cli l.111 t1·on co d ' albero sulla ga1mh~ sie ~· c""'a prj;!Slllél il pre~enta r e1Jerto : Un' arrp1a fer1lct eia c;,c hiaccian1e nto , << a JilJro », accompagna ta da a ' lre ferit e rnin o ri, l1a aper to ampian1en le l1tlta ln region e crurale d estra. La ferì ta princi.pale arriva clall.1 tuberosità <le11a tibia , alla reg ione d cl collo cl cl piede. Pnrect hi pu11li anguinano. (Dt1rautt" il trnO'i tto il r ag azzo l1a perduto grande qu nnlil ìt cli ;a11gl1r) . Si procecle su~ilo ad iniez~o1 1i a nalel t ir he. .i\bhondan te l a,·agg10 della ferita con ~oluli o u e di Daki11 tie11icla. _\ s po rl nzio11e n1ecca11ica cli Ler~· iccio, fog'ie se~­ cl1e ecc . Ln t ihia è fratturala 111 forma con1m 111ul~i co11 •11onconi e schrggie più o meno grandi. ()t1alche frnn1men lo dcl lutto s taccato v1ene tolto. IÌ p~rone appare intall?· almeno ~1el trat to in r ui è "'cope rto . Dopo t1n accura ta toilette della ferita, :-i Jlra lican o stil ure clei mt1. coli , aYendo rnr a di ripo rre dn1)prima le schcgg1e troppo spos tat e 11ell \ loro pos izio ne 11ormale. . . Al diso11ra delle parti n1olli ~ i utura p ~~r11a : n1 cn te la cu lc, proYYc<le 11clo acl immell ~re <l~! t u.ln di drenaug i~ di gon1m·n . tra u11a ferita JHll 1>1crola, e l' a ltra, m 1ggiore. Le ferite ,eng? 110 l t>11ut ~ ape1 te c1uel tcinlo d a fare fuoru..,cire 11 tu.ho ~!~ drenagg io_ Si ap1>lica llll in1pacco di Dak111 . 1 met le' ~l 1 ~ J)Oso la gamba i11 u11a clocria. L 'esan1 e rndi ogr r,fi<.'O fa ri, clare oltre al1a fattura d ella tibia, anche <JU C'l. a della fibt1l a. all'est ren1ità infer~ore. il n 1onrone diafisario s i è incastra lo 11ella r e1

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~ogram mi

5X) .

Così le nied ic.azioJlj ri escou o pi\1 fac i lmcn te. I ri<il zi febl)rili si protraggo n o fino al 27 marzo. Po i 1·ima11e apire lico. Dopo u11 n1e e di trazio n e s i ap plica. un n11ovo aJJparecrhio gcs ·at o, fcne::, Irato . J_,'J 1 april e esce ron questo appnTecrhio. Si presenta il 22 giugn o a ml)u]a loria·menl e ..S i ritogl ie il gcs.? e si ap1)1ica u110 11u0Yo. Le ferite sono pre~soch c rin1arg i n a le. Alla fine il i lt1 glio :- i r iprcse11ta di hel ll ttO \ o. Si t oglie d e fi11iliYan1ente il gesso. La gan1b·: è molto più scarna cl1e cl a~ lato srin o. Le fcr il c• ~0 1.10 p er ò pr e sochL· r in1argi nale. La gamba è un po <~efor­ rnaLa (schiaccian1e nto i1el . e11 ·o antero-1)0 Ler1ore). C'è u11 1>ircolo r acco r ciame11t o d i Ih cm. I moYin~enti d elle a rli coJnz ioni pro imali alla fra I tura so110 di~cretam e 11t e liberi. Dalle radi ogra~ i e <' eguite s i os. er'n cli c il callo 0~5et> ~ i forn1a lentan1ente. L n traz ione len ta t' cos la11le ha raclclri ~za tO e porlati in cl"~(.' fHll'r.c·chi fr ammen ti. .\i t1lan ìo i co 11 t111 hastoue l'info1 l11nat o cammina abJn1 Lan za ~pcdilnm cn t e. hP11c lu' u i circosp eliOnc nei mo,i.n1c nti. Ci Yorran11 0 certa~ m eu te ancora 1>arercl1i mes i di cu1·e f i. . ir h e e <11 n<lat lam e 11 t0i }Jer ch è li\' euga uu com11l<'lo (quusi ), ripr i-- ti11omenlo clelle fu u z io11i

e·).

(•) Ri' i lo a dista11za di un anno. il (.'(I n1mi11 ~1

- 1 ·agnz~

perfel tttme Il te. ..e11/.(\ l Hl~ loue. Pc1 ra r~ J , isj tare l1a pe rcor~o 7 ore di marcia i 11 mo11 lagna.


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[ANNo LI, Nu?\-r. 6-7]

cc IL POLICLINICO »

E certo che qua·n1to ç stato rag·giu·n 1Lo in que-

prin1a del suo u so si calcolavano· circa 3150 s.to caso con cure chirurgicl1e con servative, . e 111orti per tetano su 100.000 feriti. Questo nuno11 den1olitive h ·a dell 'inveros.in1ile. n1'ero si ·era· r~dotto 1 a quasi O, dJorp o l 'uso, obE a .PIJunto a q1uesto i)roposito mi p erimretto blig·aLorio d e11'1n·i ezione p reventiva); di farei qualche consi·derazione. ±) sulfamidici. Nel caso d'e&critto si è Siccon1e ·d'urante il p·erio d o· bellico vi sono trattato ad og ni modo di una infezio1ne· edeii1 qua r1tità en orn1e casi di feri1ti g·ravi alle m,o -gassosa sem·p lice, r.ion congiunta co•n i1nossél, co11 ftatture espo·sile, infette, in pessi1m e fezioi1i gasso se putrid e. Ciò ha na1tu1'3.lmemle con dizio n i p1er poter sperare n ,ell 'e1ffica·Cia di un po' l11igliorata la progno·si. Non è det.to u11a cura conservativa , riten·g o· questo caso, che però che nell'a·l tra gu.e rra tutti i casi di in"Verame11Le presenta un ' eccezio·ne, ma dei cui fezio:ne gasso·&a fois sero putridi. risultati bis·og na pur 1tener co1n to, die@n-0· di atSe il i11alato e le con·dizioni sue generali lo p ermettevano si ampuitava ampiamente al prite•nzion~. .rno n1·a1nifestarsi del flie1r1imo·n e 1g1assoso. In Il grave .schiacciament·o d1ella ga1mba ha già compen&o, si tentav.ano cure co n servative, che ra1)presen1tato in se uno shock di l)o·rtata non indiffer-e.nte, congiunto co1 lungo trasporto, spesso riusciViano, in casi di ampie feTi1te :iincolla ·e norme p erdita di sangue e coll'imbrattetL~, putride, ·con invasione di larve di motan1·ento della fe rita cor terriccio , foglie tee. sca (cl1f1 anzi pare siano più u1tili che danDunque v '!erano tutte l e oon·dizioni, com.e nose). . per le ferite di guer.ra, per Ulna m :fe·zi·0 Il•e delle '1era verame'flite il te.flrore de.Ilo sviluppo del })iù !temute: il flemmo11e ,gasso,5o... E la n1ia gas, ed i chirurghi di allora non avevano alesperienza ·d ell 'altra guerra, specie .sul ..fronte •Lra arma da com.b atterlo, ch·e l'amiputazione. Un atro fa1bto pre zios o riguardo alla fu:n austro-russo, dove avevo prestato servizio» 11·cl zione è stato ceTtamente in questo caso , che 1914-115, era stata trisrtissima. A questi casi di fl em111one g-.a ssoso ho dovu- il peron.e ha a,g ito d.a stecca, e&send·o frattuto assistere, anche per piccole f.erite di palla rato solan1ente nel suo tratito distale. Du11que : la cura antisl1ock, qu·ella antinfetda fucile, .a1pparènten1enrte innocu•O', ·e che richiedevano dopo qualche giornof l 'ablazione ti va polivalente, i cardiot·onici, l'incisio·n e delle zone colpite ·dal fle111roo·n e gassoso, la dell ar'to 1nolto •g enerosa, con lo ·&trazio mor al ei degli sciag urati ·e , Slp€sso, · co n e.sito fatale s utura parziale d'ella' ferita, il dr·enaggio, il a causa. di 1trasip orti mio~diali, d ovuti alle p eis- fatito cl1e u;i10 ·solo dellie1 ossa (la 1tibia) era vesi111·e comunicazioni s tradali dell.a Galizia I . ranwnta s.fracella·t o, l 'applicazione di aip1parec' Parecchi son o· ·m ·oritri per .e111bolie do,rute alle chi ·e del filOI ·d~ trazione, han no fatto &ì, cl1e disa&trose ritira•te. Molti . po1i sotn o morrti per questo· caso', d·el r·esto· ·o ertamenLe destinato a aver rifiutato l'amputaz.io·n e, non essendosi subire l 'amputazione dell 'arto , abbia invece raggiu!n1t0· un pieno s uccesso1 1terapemtico conriusciti f\ per suad erli ·della sua n ecessità. Il fatto m 9rale di rin1ancre dei ininorati SE:;l'và•tivD. Le statistiche d~.Il'altra guerra (·p. e. •p er tutta la vita (uno di questi sciagu1raiti ebbe quella id i !Borcha;r d e Schm1eden) erano pessi}Jer[ino a ·d ire : « e qu&n1do tor:ne.r ò a casa, che sir11e: l/ 3 dei coltpd.ti ·s [ salvava, 2/3 erano in1enei dirà nr.ia moglie? l. .. ») face,r.a sì ch e molti SG"rabil1neir.llte perduti nonostante 01gni terapia. rifiuta&se.ro le operazioni de111o·li.tiv e . Ma quali Inol t:re : perduti erano· itwtti i casi di iflem .. migliori co·ndjzioni· atte a rimanere con&erva- , rnone putrido1, ipertois·s ico, che arrivavano in '"" cor1.dizioP.i g.enerali p·t:.&&Ì1l1e. Petd.uti er1no ti,ri al m.assin10 ci sooo oggi ? Certbo, i n1ezzi c1i of.fesa dei co'nit~ndenti so- .quasi tutti i casi .d i feriti al torace. Un, po' mino infi11i1tamente più terribili e·d il lav.o ro d·e l o·liore er~i l a prognosi ne.i colpiti a1lle. metà distali d egli arti. D 'incisioni lon gitudinali se ne cl1irlligo isi svolge oggi forse p iù ch e allora sotto l 'incubo de,i bo.n1b•a,r damenti, d elle ritipraticavano molte : fi1no 40, ma ·p iccole e sur ate o spost.am'(IDti precipito &i ecc. p1e111ficiali. · PurLutta,ria la ]Jossibilità di essere p~ù conRIASSUNTO. ~rvaiti vi è au111entata di mol:Lo specie mercè L' A. riferisce di un caso di sfrace·llan1e11to i 5egu enti prog·ressi r aggiunti dopo l 'altro con della. g8mha, .c he ebbe esito in gu.arig.i1o•n e, anf litto 111oin di.a.le: che funzio nale. 1) .aru1Jia apert;ura d1ei fo·colai fl1ernmo1n o·s i; 2) uso dei s ieri antigangrenosi polivaIl medico umano non si arricchisce. l enti; GUIDO BACCELLI. uso del siero antitetanico (che eb1 b e la 3) • g rande applicazione nell'altra guel"ra: pT1n1a 1

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SEZIONE PRATIC.\

RESOCONTI

Il Reparto Neuropsichiatrico nell'Ospedale del Celio in Roma.

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Dott. STEFANO STEFANI Già Aiuto nella R. Clinica Neuro1psichiatrica di Roma Tenente Medico di Complen1.ento. - li.ep·a rto N.europsichiatrico è il suo non1e ufficiale; comun·e 1nente 101 ~i chia111a « Repar1o Segreg·az io.ne », rp er una di quelle n1eto·n ir11 i.e, tenaci a vivere, ·che. ci rimandano ai te111pi, nei qu.a1i era vano pretendere una netta d1s•tinzi0ine tra colp!a e follìa, aitto, di in·d.i sci.plir1a e stato di eccitam.ento. A vo·l·te , tra collt:ghi, lo si chiam.a anch e ung. ... b,o lgia... In ogni cas•o è Ull/ reparto· poco e m .al co.no•&ciuto e , pertanto, ,,ale la penia di rilevarne, son1ma1~ia111ente il funzionam.en.t o. Nel tempo del mio servizio la n1edia d el le presenze quotidiane si aggira va da 80 a 130 circa rico,rera1~i, co1m•p resi i deten1uti già giudi·cati e quelli in attesa di giudizio; - gli altl'i costi.tuivano il gru·p po dei n1.alati ir1 oS'ser'Vazione per visite ·d i accertamenito, contrDll·o· e simili. La media de·l le visit e di ambulatoltlo· si a•g girava a1Ltor.no alle quaranta o cinquanita quotidia·n e. Le vi&ite si facevano se·g uen·do i criteri della Scuola Neuropsichiatrica Ra.m ana del Mingazzini. A pia·r t'e le vis.i:te n1eidiche del caso·, poco, ·mi d1)vet~i occu1)ure dei detenuti , co·m o tali , e Ilell1IlìellO quindi delle relative j)C>rizie, riservaile ad altri colleghi; ·perizie che ooslJituireiliYero un r11ateriale 1J)fezioso per gio, 1are alla, conoscenza e all'incren1ento della Medicina Legale Militare e della Psichiatria 1F arens·e MiliLare, alla quale ultj1na, se n.o n n1ancano i i)c1·itti; scarseggiano i n' ero i cultori. Come esempio din1ostrativo , diren1mo scola tico, di delinqu;ente- ·Co tituziloDtale ca·pà.1ta1to talla m .ia osser,-azio11e, fi cordcrò un fqnt.e ricl1iamato., brachitipo, cervice corta, n1uscolatura sviluppatissir11a, mondibolta: marcata m1olla sporgenza angolare voce raurc a, fessa, n1•01101tona, fisionomia rozza , sguard·O duro·, an1in1imia qua si con11)leta: che si era buscato tre11 L'anni per rapina a mB1no a1·n1ata s.11 lla pubhlic.a via; int c ressant~ Ja ruoliYazio11e da 111i addotta per la scelta d<>ll'a1~n1a, coltello invece de1lla baionetta di cui e.ra J)rovvi..,to (arnla profes ionale); ein·01t ivi•tà nssent e in tutto. Pa"sa·ndo alla categoria degli auto le5i onisti, io sono ben lon•ta110 <lal condi,•ideire la opi·ni one c he nolla nuoYa ge.11erazion e g li autolesionisti 1 ~iù non e i ... tono : io ritengo ch e essi esisteran110 $C1111)re fincl1è e~i$lCtranno gli in1becilli: tra i ca i infatti d 1 n1 e o_serva~ i in 1

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rcparito troYai u11 p iccolo fant e dalla mentaLità a p:r etto. sfondo i1nbecillesco che si era sfregiato la cute d·e.11 'addon1e · a copo autolesio1nista, ma 00\11 finalità p.reilta1nie1n1te puerile e ch e i11eritava più due scapaccioni, che la d e11l1nzia al Tribuna le Militare. Al·tra forn1a di aulole&ionismo sui generis 1trov~i in altro soldato, cho per farsi riformare si era dato a fo.r ti pratich e on.anistiche, riteneuclo co 11 ·~S&e, di ar1parirf} stupido anche p;ù del suo 11orn1ale o che per leitte.r a se ne vatntò co·n u1n am.ic·o : il caso· intere sa ]a Med~cina I~egale i•n quanto si aYrebbe a decidere se una pr.a·tioa r~tenuta d1all 'intere&sa1to idonea a procu.rargli un esonero, ma che di p c.r sè stessa non lo è, possa poritare con &è un.a condanna: io ritengo che, iJl tal caso si deb·bia proce1der~ con rigo.r e, a n ch e se no11 sia seg·l1it·o• 1'e1fifetto, tenend'o conto se111.p licemente dell 'anùmu.s fallendi dell' im1put<i1to e del pernicioso1 esempio arrecato d·a l suo pro·cedere. Ben diverso' il oaso di uin. ricl1iamato , padre di fan1iglia, coin qualche anno di ca1111~ agna , con pa1,tecipazione a oun1.balLi111e-nti, normale, che, solo per ri, edere ì suoi cercò p roroga di licenza tiaglii.and'o ... i la cute del braccio sinistro e che il ricordo del suo passato e una pa ternale del ca pi Lc:ino ba8tarono a rin1et1tere i11 quadra, sen· z.a denunzia. Passt>iil·do ai sim·u latori, .anche qui s.i navi·g·ava soverite in piene acque imbecillescl1e, conle i1el caso di u11 soldato ch e, per di1m•os~rarei la sua 111.co1ntinenza di urina si rrtise a 111iog.ere con atto evidenten1en to Yolontario ava11li agli uffici<ili e che andò a comp11etare in i)rigiomie la sua ininzione, o di un a~tro soldato che voleva ~in1ulare u11 'asilasia cadendo così balordamente e con tante ])r ecauzi001i ùa d1over curarsi runcl1 'egli in 1)rig ione 1'astasia così n1al concepit a! Qualche esitazione diag·11oslica iniziale offrirono· invece due casi di simulazione di n1alattia IÌ1€lntale il cui quadro mo11 rientraYa in alct11n modo in n essuno di ql1 elli cl~ssici, tr.'.111110 for8e i'n ql1 ello di due costi1tuzi oni a s fondo i111becillesco, r h e pçr la circostanza veniYa ca1i c~lto di colori male scelti e p.eggio aJJJ)li r ati. :\ltra .. in1u]azione g rottesca si ri srontraYa n ell 'es1Jo ... izione anamne_ticr-~ di lln soldato richiamato , co~ ì piena di as. urdità. di co.ri tra:lcli? io11i. cli to1 icl1 e rOll H\11ze ·cl1c, d:a sCOJ)rirc ~ ubito il cas.o di sin1ulazione anc})c se11za i1as are ali'csan1e obi cttiYo. Anch e i11 qu esiii casi è lo . ])Ìrito cli o ... ser,·azionr del sanitario i11ilitare e il ~ uo sen~o criti co , c he no11 'in11 >a ra coi libri n '> • i mi.5ura co l g rado , quello ch e solo può a' ei et ragione di una . imulazi '" 11e ~O J)etta. Più ardua in' er<." 'i llresen ta' a la qu~ li o ne

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da decidere se si trattasse, in altri ciasi, di pura si1r1ulazione o di esagerazio:11.e di ·d.isiturbi real111e11te esistenti; i.,i.cordo· a quesito· prop10 sito , tr:e casi d1i cra·n io]esi da i11e illustrati in pubbJ icazlo11e a parte, nei quali 1pro p1rio all 'acun1e dcl sanitario si rilchiedeva di fissare con precisione i limi:ti tra esager.azio.n e ei sintcrna rG·a.le; n·Ol·o cl1e certi pazien1Li, all~ voJ1te. es,a ge.rar10 anche ,qiua:n1do no!n· e.i sarebbe biso1·g110 vo11,eJ1dosi da sè stessi j1l una, condizione anLi1')aLica e sospetta, 1à dove, restando veritieri. con..erebbero1 n1000 riscl1io di vedere sval u1ta1ti i lorò effettivi .d,isturbi. Ricordo appu111to il caso ·di un riforimato chi,a mato a nuo·va vi8ita atifeLto da talei balbuzie c.h e nessuna corr1mis&ione lo avTebbe· ~iudicato id·on.eo, e cl1e non ostante tu1L1te le prove e gli esami a lui favone1voli, si •Ostinava .a• n1ostrarsi tanto più balbuziente da pOlter cred'ere eh.e no1n. fosse mai riuscito in vita sua a far comprendere una sola sillaba di quel che d1iceva ! Un bel Cll'SO· invece di disturbi del linguagg,i·) per nulla simulati, ·nemn11eilo i·n minim·a J>arte· e che ho, illu.straito· in speciale puhblicazio111e,. fu quello di un caporale affetto da afonia. isterica sopravvenuta dopar uin 'amputaz.jon~ pe.r congelamento. Altro case• pure di d·i~turbi del lingu11ggio, organici questi, ~ che pure ho .i llustrato in lln articolo a parte·, fu qu·ello d} un ' emi1p1egia ,d:a siero r,o.n af.asia in u11 caporal mag:giore feri1to agli arti. Amic he in tutti qt1.esti casi 1m·olto· ·giovarono all'accerta1nento diagnostico e al conseguente giu·d·izio, ol1tre ch e la lu•n ga reSp·e rienza neuropsichiatrica, I.a minuta ·OsserYazione del conteg110 d'el p. e un,a acuta disamiina dei . dati anam.nesi~ici e ~nrformativ1i·. Tali necessità critiche e indagative si sentirono poi magg·iorm e.nlo qt1ando si 1trattò di orientarsi nel labirin 1o dell~. così dette nevr·o si, psicastenia e neu.rastei1ia, cavallo di battagl·i a dei simula1tori i.ntellettt1ali e, in ogni m o·do, prorvvisrti di t1na certa coltura. Di quest~ :n,e passava.n o non pochi quoti dianamente ~ll'amb•ul.atoTio; ma an ch e i11 reparto ne fu.r ano ricoverati parecchi. Si 1tral.ta, in genP.re, di gente cui piace la vi1la co111·o·da , che , per procurarsela agevolment e &i n11ette a leggere, appunta\ndo , qualche test.o di n euro,p sichiatrii.a, anche s1cola&ti1co , e cl1e, ca1pitata all'osservazione ·del sa:nli tario, recita la sua lezione adoperan·do· termini i più scieintiifi ci possibili , e in questo, proprio in quest 0 , scopre il fian co; me•ntre il n.e1v rotico v ero e in buona1fed'e si contenta di snocciolare i st1oi disturbi alla buona, col lingu1a.ggiio espres5ivo si, ma semplice e veritiero. Tra le p~i c osi ossessive ricordo il caso di un giovan1e aviere ·i l quale soffriva di fob1ie sessuali , nel 1

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che era ang·o·sciato dal pensiero di poto1· cadere in atti on1 05essuali; lo stu,dio· della n1i11 1ica, ·diel gesto, dello sigu.a-rdo, cl.ella to,n ali1tà espressiva ed e.n10 tiva, ]n questo caso ba·8 lò da solo ad accertare la realtà d1ei disturbi a cct1sali e a so llecitare1 i provvedin1enti relati vi. In altro ca&o, invece, di omosessualità den1mzia1ta dal 1n0dico del c.oTpo e indizia·t a in p·ersona di un ser.geinto aviere, ci vol~ ben più fatica ·eid accortezza i)er perv.eini.r e ad un élL"Ceritamento, ch e non voleva ve1nire dalla spontanea confessione del malato ; casi delicati, cl10 comproim·ette.itido l'avvenire, non solo i11ilitara, di un giova•n-e richied'o no 111olta· pondeTazio,ne di giudizio eid -esperienza noo1 solo dell'arte, rr1a an cl1e del rnondo. Tra i ]Jisica stenici ri corderò un simp.atico collega d el c•orrpo veiterinario con idee micro1r1aniche e a &fondo tin1ido , che in &iste,ra sen1pre su una diffeJ·e•·1za ·di gradazion e gerarchica tra la &ua arn1a e quella ~ella S. M. Tipo servizievole e corretto, ottinto / patrio·t la, al qt1ale au•g uro• an che ora l11n.a migliore valuta1.ione di sè stesso· e dleill:1 st1a sci•e.n.za. T'r a un discreto gru j)po di emotivi , ricOT·de,rò un ragazzone di fan.t~ ch e, mandaito in repiarto l)er lievissimi addeb iti, 11on eessa va n1ai di protest.are il suo lealisn.10 patriottico, la r&ua qualità di buon ragazzo, i11 n1ezzo a lacrimose attestazioni e p;r oit este di rLodossia militare, se1nz.a, notar~ nem1nen.11cltf> .01 l 'i11·dulgente sorriso degli llfficia]i I 'aveva dic11iara·to assol1to, prima anche di giu,d.icarlo. I11 altro profluvio di lacrin1e- si scioglieva li.n richiamato, che pur avend'o affidate le figlie a su.ore ;e provveduto alla loro rpeirfetta cu:·todia, non poteva sentirsi· tranquillo al loro pensiero fi110 a qua11do gli fu ricordato di. essere ·J o11r10 e i1on ragazzo; altro en1oitivo intareissan1te, rH::·r l 'ar1na cui apparitene,ia, era un. carabiniere a cav.allo, che nan pot.eva · soffrire la vista di u.r1.a n1inin1a operazione chirurgica, e che do· veti.e all·ontanarsi dall<A. sala visite durante una P. L . praticata su altro }). ! Individui tu1tLi, nei quali , n,aitural'm,e nte, l 'equili·b·r io naurovege1Lativo era quanto n1ai compromesso, co·n r>revale-nza irDe.fremabile speis&o del vagotortismo , s.j a in essi che in altri p. moil ti, affetti d.a altre lnala1t·tie nervose. Non lascierò da f·àl'te, tra i ·neuro·s ici un so·J.dia-to richiamato ar1 2 ~1' esso e 'POÌ rif-0rmato , ch·e presentava •g rave ~tait.o neurotico da elettrotrat1n1a seguito da comn·iotio ce.rebri, del quale ·p ure mi f,ono occupato in studio a parte. tDtiscreti in numero gli eccitati o per cause cong~niite, o per cause di gt1e1Ta, le quali ultime, del Testo, rivelav.a110 u.01 tempeTa1 m ,e nto già eccitabile o 10 esageravano; tra i primi ricordo Ulll• soldato che non ave,·a potuto tro,va.r pace in alcuno dci 1

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reparti ai quali era sitato .assegtna1to per il suo .ca rattere J)atolog.icamente reattivo ad ogni 1l1irti111·0 stin1olo , tra i secondi, un valoro so ufific iale .aviere ch e, dop·o1 mille prove e peripezie, ·ve11iva a chiedere al reparto i motivi clinici 11er una de.&tin.azione t em·pora·niea p iù 1tran.quilla ùi quelle f~noTa to·cca1te·g li. Ma se g li eccita Li d~ gt1e·r ra non sono r.a1i e richiedono da }1arte ·d·el neuroi:;sichiatra uin.a osservazione e una com1preIJsione parti·colari, n10·11 nlancano anch1e, nei teimpi a1ttuali, gli eccita1ti d el coisì deiùto servizio "co u·d izionato e ·d 'u·f ficio, d egni ancora essi di studio e di con·sideraz-io.ne benevola : tale era il caso di un b1ravo brigadiere dei l{l\. CiC. che dopo la petm.a nenza di diecine di m 1e,s i n·e gli ·u ffici di una Staz.iione '.l'01m1ana ; i&i sentiva realn:1e nte eisaurito ed eccitabilissim·o a un ten1po e al quale la no~ lunga · licein·za acco:r:da1tagli avrà certamente non poco gio,-a1to·. Tali intossica,zion.i cerebrali d1a affatica111ento· ·dovrebbero riohi.amar,e più spe.sso l'attenzione dei singoli Comandi e coma:n·danti ~j "ecia l1ne.nte quando si tratta di indi,riclui a·dd.etti a 1postì di responsahi-lità 1 1pte rchè essi e~plicano i loro funes ti «3offetJti anche prin1a e n·1olto p1·ima di l)eJ'venire :a·l l 'osservazio1n .e d el ue.u.royAsichiatra: e·. ciò v.ale sia per alti pos ti cl1e per infimi. La n·et1ro1)sich.iatria preventiva può re1n1dere alti servizi al} '.esercito e alla patria; pur eh è la :&i atifida in buon·e mani e :a1d oochi esperti. · Ma la sua org.anizzazi·o·n1e, comie già · nella vita civile, è a.n ch e, tra noi, allo ·sitato en1·b rionale: ~lJeriamo che cre.soa e sYilu11pi. Piuttosto rari i1casi di malattia n1e:nta le conc lama·t.a, perch.è ~n essi i malati trovano più facilm ente la via. del Manicom.i o o ·d ella C18.sa d i Salu1te, ove possono eseguir&i visite <li a ccertamento, ch e quella deil R eparto· Neuroµ sichi·at·rico; rico·r do un cas6 di delirio para11oide di gelosia su b ase allucinatori~ ud.itiva, in un richiama1to anziano della M. V. C. A., p<Y/n.lor discr et o, cne a11cor.a1 ave·va qualche controllo dei suoi disturbi e ch e riteneva ind icat o egli stesso l'invio all 'Os.pedla]e P siicl1. Fu la prima visi,ta ch e feci in1 r eiparto ·0 cl1è ~brigai in quattro m~nuti. T1·a i malati di mala t•lie ined.iche .con ripe1..,cu ssioni. psichi cl1e e nervose, ricorid.o t1·n caso di de1)8rimento 0 1rganico così accentuia:to d a richiede.re, a mio <\\rviso, un controllo più pro.Iun·gato e una cura in Ospedale, per evitare ·ogni so&petto di deperin1ento procurato. Quanto ai casi ne11rologici 1)roprian1ein1te detti, qu!esti non si 1Jir esent.aron o molto frequenti alla n1fa ossf>lrvazionc. trar1ne il g ruppo ben numeroso d~lle ischias , sull e quali è be ne dire una parola , 1

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SE.l,J.ONE PRATICA

fra11ca e, spero, gradita a chi p uò pr(}vvoolere: irt ge!Iler·o le ischialg ie n·o.n erain o s imulate, còme si l)Oteva ben g·i11dicare dai co,m uini segui o~ietti YÌ d elle i11ed esi1J11e; ma è pur vero cl1e, nella maggior part-e dei casi , su di una is-chialg ia .a.c certata e con1Lroollata a volte dia es.an19 radio·g rafico (ernia del •m e·n~sco, spondilolislesi , ecc.) si impiantava tutta una in<lustria , chiamia1nola ·c osì , ischia lgica te.ndt.:.n te a .e sag··e rare o l r.av isar e i ·d istu·r bi i!n~ziali e anche a 1nol1LiplicarJ.i: abbondrunti le licenze a ri1)etizi0'.ne ch e avevan10 g ià avuto i pp. e co's tan~ Io .strapazzo, fisico d'ei 1nedesimi n ell 'avvicinar&i. alla scadenz:a1, 'P~r presentarsi1 in condizio,n i simili o peggiori di prirna. Lasciamo a.n dar:ei il ca.so di quale.be gro·s soil ano espediente come qu·e llo d·i u n richiamato che gettò acc1ua sul pagliériccio· alla vigilia de l1a1 visi·t a, per coltivare la sua scia1tica, 0 sin1i1i scemi tentativj , io• dirò s10 lo· ch·e l'iscliias ribelle esis te so.101 :p1e r chi ni<)in app•ura. b en e ìa diagnosi aziologica, 1e che perciò esse'Illdo la sciafioa1 malattia cu·r obile e guaribile o 1m 1e dicamente o chirurgi can1ente essa dovr-ebb~ sem ·prei essere curata in ospedale o., alla pe·g gio, in in.fle rmerja .coi m.ezzi u suali e. non con· le licenze, a casa. La spesa ·d i <l'egen za verreb1be. b1ein ricom1)?-;n sa·ta ·dalla guari·gion-e solle ci1ta e d.al recuper1~0 al Corpo di una u.n ità efficiente . Tra i m:euro,lo gici, ricordo u:n1 caso di esiti di lesione del plesso brachiale· ch e d ette luogo a d una! nutrita discu ssione, ·d:alla quale de dussi ch e 1'.a111atomia d el S. N.P. è tale elen1en1to, d a do-vie rsi chiu.dere a tappo ermeitico , per la sua fa cile te·n denza alla volatizzazione . P iuttosto scarsi tr ovai i rai1porti col Reparto Neul'IOchirurglico (cranio.lesi, nieurolesi) godendo que&to di u•n a particola re a utonomi:a· ed essendo provvi.s1to, credo, · di n eurolog i suoi pr·c1p1r1. Tra i ca si ·neurologici su base i~rufeittiva, ri cordo quello di un g·r an atiere longilineo spiccato, a.f fetto da u nia ti pi ca forn1a di cach essia lueti ca g1ener alizzata con rn anifestazfoni asteni ch e e n eurologich e vari e da giustificare, con liove variazione, il motto di Nonne : lueticus 1

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11ascitur.

Non troppò r.ari i casi di astenia semplice : nei quali un a ccurato esame somatop. icl1ico potè esclud'e re qualsiasi simulazione od esagerazio11e, taluno di e..~i poteva colleig.a rsi con le a•t t11ali restrizion i alimentari; in ta l sen so, te11t1to cont•o del vitto sufficiente a seanato al soldato, una dichiar.azione di idon eità avrebbe potuto1 equi,ralere ad una cura efficace. Poco da dire sull 'epiles ia, benchè il materia le da essa for.nhto al Reparto costituì e


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POLICLI1'ICO

al1neno i due terzi, se .non più, di tutto il n1a· t.eri ale clinico in osservazione. ~nutile espo1rre, qui, i criteTi u·s ati per distinguere i casi di epilessia simulata o accertata o accertab.ile; certe volte la decisi-011e non s'in1po·n eva d1'un tratto , n·1a bisognava arrivarvi co.n po ndeirate ricer cl1e a11arnn1estich e e :i:1e:rsonali; le notizie for11.i.te dai C·C. RR. posisono gi•ov.a:r e senz·a du·b·bio , qu.alora ad esse sii abtribuisca u·n valo·r e r>u.ran1·e n.Le informati vo, no1n clinico1. Buo ne an cl1e le relazioni dei n1edici: del Co·r po, n101lto esatte 1&pecialn1ente nella parte negaitiva quando cioè &i notavano l e non co rrispon·dcinze agli schemi dei testi , per i qua li i g iov.ani colleghi i)ra1 ~ican o un culto jncondizjo!llato. Per l o ])iù il medico era chiamato Hd attacco com in ciato e in mezzo alla confusione dell 'ambian•te (in tal caso, v·era bolgia) d'ove-va 1orientarsi rapida1ne11te sulle domande fatte ai1 p·r esenti , pesso i11dot ti, })e'f solidarieità, diremo, d 'iin1t.eressi, a fo,r nire notizie accomo date al caso1 del co·m •p,a~ . g110, ch e era an ch e il lo·r o· caso. In ogni mod·o Ja diag·no·s i co1r1~i&po:n1d·eva ag·li ·e ffettivi ·d•a ti clìm·ici. Per mio conto•, ·del resto, ho sempr e rivenuto J11 eno· da·n no,so per l'ooer cito 1t-01glierglì, sia pure !per erro•r e di d 1iagnosi un falso epil ettico, ch e J'egalia rgli un. epi1ettico dubbio . Non ·potei osservar e ·casi di equivalenti epile1t· tici; il sin1ularli non è .fa·cile, senza dire che, ~el pubblico, essi no n sono hen oo.nosciuti e n er11n1'eno 1t.ant.o d.imostrati,ri quanto un attacco condotto co1n arte; del r esto an.ch e quelli veri sfuggon o talvolta all'océhio noo dico del · ]). , l11a anch e delle fan1iglie, ch1e speisso mo1n d·anno ioro l'impo rt.anza dovuta, e, in · ogni caso, n o n li g iudica11°0 n1ateria da ese·n zione. Cb.j ud6'rò la mia b1r eve· rass eig:na col ricoir·d are lln caso ·di lieve frenastenia, ch e valse al p . l'aS8legnazio:11e al servizio· com dizio·n ato, e cl1 e, se dovessi riesaminare 01g gi, non po1treii .n on g·1 u<li car e con lo stesso criterio. Corne ricerche sussidiarie, in aiu t 0 alla ri ccrr.a cli11ir.a, sempre sovrana, ricordo i freque11Li esami del farudu-s oculi fatti da me praticare e i non r·a ri es.a.mi otoi.atrici , in casi di disturbi encefalici , in craniolesi, post-trau1na•lizza l i e sin1ili. Freque11ti le analisi delle 11rir1e; l1na so la volta a com·p leirrrento so·l tanto cli ca rl clla clinica, volli ricorrere al sie.r olog'o, ch e confermò , co·i suoi mezzi, quanto la d,iagnosi clini ca avffiTa già .asso,d1a.to. Una dipendenza ·diretta del Reparto Neurùf.'&ir hia triro del! 'Ospedale de.I Celio è la &ezicne ufficiali in degenza 0°d osservazio ne 11 r~sso la Clinica di [3ello sguardo in Ro•n1a. Feci l1na sola volta una v.isi1ta di controllo in Llella Clinica in persona d'i u111 c olonnello settantenne. affetto· d1a n1alin conia con ansia , al 1

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quale predissi pro~in1a guarfgione, ch e infatti avvenne completa, d opo pochi n1esi, co11_ buona paoe idi coloro che, regolandosi i:>iù con. i ·auto di nascita ch e c•o·n 1'tlnamn esi e coi dati clinici, vogli,o.n o ch iamare senile ogni forn1.a di rnalinco·n ia i:n soggetti d,i ietà avanzata t Esseu,do1 però io rimasto, in alLro 1terr1po, coni·e rr1e·dico residente in detta Clinica1, d'iret.ta dal c.:; l1iar.n10 p•r of. Gia11nuli, al quale mi sento l ega1to da v-inoo li di so,l idarietà &cien1tifica e ·di scuo,la, stimo utile ricorr da·re qui alcuni dei molti casi da mie ossùrvali in u1fficia li i'ri degeon1ti. Non rare le fortn1e mentali e n ervose luetiche e metaluet.iche. Tra• gli ufficiali afrfe·ttj da p. ricordo u.n capitano11nacrosoma1tico,.. vero ·g igar1te, che p:riesen•tava un tipo di ca c11essia ali1n entaTe, non,.,. luetica, d elle più notevo li, iIL relazione indubbia con l e iprese.nti e111ergeinzo, nor1 osta.n1te i sup'p•len1€.lnti d el ca50. Notevole un caso d 1i malin1 co n.ia1 con ansia 1e ~dee ·di colp a e di rovina , nel quale il p .. ca pi L:lno ·d i am'Iflililrstrazion1e ,r ichiamaito:, cinquantertne, oltre a fo.r ti impul si clastomarn·ici. preisentava anch·ei De!Ilo:gie'n i au.tolesio·n isti spicca ti , fi11 0 a straprpar·s i, con le sole n1a!ni, d entì sani e rob·u s1ti. Un bel tipo, di d~m enza paranoide potei riscontrare in ll!Ill vecchio tenente rirna S1Lo corretto nel con t€oD"IlO, cavali~ire n eI tratto e poeta nelle espressioni , chè la pazzi a non con.t ra d1dice al carattere, ma , sp~sso, loesagera• e lo meJtte a nud·.o. l 1n b el caso di 11:e.u rastenia sessu ale periodica , co1l11)licata infi·n e da arteiriosiolero si e st.ato dep1re.issivo1 a ti:ntla queru1lomane, potei rif.icontrare i'.n un valoroso capi1tano ferito ai corpi ca vernosi nella guerra ·d i Libi a e pad.r e ,. ~n soguito , di pa reochi fig liuro li. Un con1plesso d!i id1eei J)aranaiidi di soS'petto,. persec utori~., ch·e man mano il p. riusciva a conitenere se non ·conit rollare del tutto , e ch e, per l 'arma cui .a:pparteineva , avreib bero ipotutcavrre co11seguen•z e gravi, presentava un otti1110 ufficiale dei CC. RR ., ·nel qua•l e si eran·o ·svilu pi1Jate rlopo lungo servifilo, in condizioni d ir,agiate e attraver so distu·r bi gastrici ulcerifar.r11i; il p. uscì molto migliorato, e in grado di rivjvere la vi1ta civile. Come classico esempio della rooisitenza dell 'enic efalo ) in certi individui, ai traumi ,e alle in1tossicazi•orni, potrò citar e un simpatico capitano di artiglieria, ch e, ·do·po iavuti, in epoche diver se, ti-e traumi cranici , tutti co!n corrwnofio1 cereb,ri, l'uno in silurame:n to, l 'al1tro per cal cici di cavallo, l 'ul1tin10 in se·r vizio di 0:rtdiine, e.cl! essere &tato ferito .a ll'arto inferio·r e D ., per qualch e tempo s'era daLo ·-al culto esa·gerato di Lieo, e ch e uscì dalla clinica- ben in grado di atten,d ere ai suoi affari. Il numero dei craniolesi, del re-

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE

·glia e tra preocc11pazioni esercita sulla ci1~co­ la~one un effettto 1>iù nocivo che lo stesso lavoro e5eguito con gioia. 11 lavoro in sè agi~c e i)rinci1)alm e11te sul cu·ore (aumento d el volume, del battito e della n1assa circolante) .m en tre i fatto·ri psichici hanno una azio·n e exll'ac.ardiale, periferica. Su 38' donne d1i casa affet1te da vizio mitralico, 26 avevano subita la infezione re umatica n ei due primi decenni di vita . Dur.ante il periodo di osservazione ne n1orirono 111!, ·di cui 4 nel terzo, 4 nel quarto a. 3' n el quinto d ecennio di vita.. Lo sco'm1pc11s.o •p·i ù precoce si osservò dopo 3 anni da lla infezione, a questa p r ecocità ha ce1"to contribuito una intervenuta gravidanza. In tutJto, 6 don •. rie si scompensarono entro JO anni, 9 entr·o 20 aJ1ni, 13 tra 20 e 30 anni dopo la a·v ven uta infezion e. In quersto ultimo gruppo vi sono d·onn.e i·n cui 1.a gravida11za può aver accelerato lo scom.p en so, è però ·d'a notarsi cl1e una pazi.ente ch e ha avuto b en 10 fìigl1, si scompensò so]() dopo 27 anni. Altre 7 pazien1ti rimasero con11}en&at~ fino ~ 40 anni d·opo la infezione, e 3 l.ra i. 40 ed i 4 7 an.ni . Le donne con lavoro sed>en tario si scom1)en saro·n.o, in gener e l)UÙ Lardi cl1e quelle soggette a lavori gravosi . Su' 50 uom.i.n1i affettì da vizio mitralico, 30 avevano subita la infezione (pr evalentem ente poliartrite) i1el loro prim-0 d ece11nio di vita, 11 n el seoondo dece-n11io , 9 più ttardi. lDei 50 pazie1nti vennero a mor~e 18: tra lo scomp enso e la ino11te trascorsero al massimo 8 anni, i più tno rirono prima. Lo 15compen so si manifestò in 17 casi entro· 10 anni dalla inferzione. in 13 casi entro 20 .anni, in '13 entro 30 anni, in 5 entro ±0 e in 2 d·opo i 41 artni. :P.

CUORE E CIRC'OL AZIONE.

La fobi a dell'ipertension e.

Contributo alla questione dello scompenso n ei vizi mitralici. (I\. Mu·LrEIR e H. RornKOPF. Ze11tralbl. f. inri.

Nel J)Ubblico essa è spesso sviluppata dalle note inedich e ch e appaia11:0 nei giorna li poljtici, n1a o·g gi ogni n1e.dico generico, ·po:rlt..a 11ella sua borsetta professionale uno sfigmon1an on1etr o od un oscillon1etro del modello ])iù pratico , n on accontent:indosi dell'esan1e d1el JJolso, e del cuore, ma anch e J:>erchè il cliente vuol sapere (sipeciailn1 e11te dai 40 a..n.n i in . ù) se la su.a pressione 1è trop1)0 alta e perico]o a. E ciò ·erve 11ei ca i di dia rrnosi in certa men tra il paziente chiede allarn1a10 se la .,ua prffi~ion e. di lY:0--160-180 e talora 200-240 n1n1. di Hg è troppo alta e ])erico]o a 1)er la, ua eJLà. Gli innalzan1enti di J)re:>sione 111ax. arteri osa l)Qsson o e... ser e ancl1e in1pro~ i . . i otto l'influenza di una ])3.Ura, di una preoccu1)azione di eccessi ne.I bere, i11a din1o~tra1 si poi temporanei e s co111.parire ce sa la la cau sa I)SÌchica prod t1ttrice. I n queste condizioni og 11i medi co aenerico 8fnte il doverei d'i JJ re~criY erc una dieita assai ristretta nel sen5o della limitazione della carnie, e ·degli alcoolici (cose ch e in period o di guerra ven.g ono n1olto fa cili per Je lin1i ln7ioni an r l1c finanziaries del costo e d el r :.1 1iona-

sto, che si trova in queste case di salu1te, uffi ciali e soldati, come ~iti di antichi 1traUJl1i di g uerra è b en notevole; spero di oc.cuparmene 1in lavoro a. parte del qu.ale ho già publ)lic at")I qualche saggio. La t·r aumatoil ogia. cranica di guerra prese11ta così vari aspetti riguardo agli esiiti .neuro·p sichiatricil vicini e lontani che 01gni caso illu strativo non riesce mai sov'eir cl1io. Per ora però, mi contento d1i a'rere richiamato l 'atte.nzione ~u di un lle])arto Ospedaliero Milita·r e, le cui funzioni e il cui ven'-0' aspetto cli11ico non erano han. noti .a tutJti. La Ne11rop6ichia1:!'ia Militare dovrehb·e essere p iù coil ti v.ata, co.n n1aggiore larghezza di ~n.i..ziati­ va, più ·an1pio re.s piro di <?&S'ervazioni , con magg·iore possibile freiquenza di c orn..tatti col nu1r1-eroso. 1n<iteriale clinico quotidiano. E un desi·derio, il mio, che mi aug·u ro possa essere co1np·r e&o e a1ttua1to da chi può. Per oggii, restìnmo soltanto n·e l R eparto NeuT01psich ia 1lrico . .. cbiudiendone bene i -eantelli . 1

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L 'A. esp,o ne, con una serie di schizzi cl i ni ci delin.eanti la pe~sonali1 tà d ei vari pp., il funzionamento del R eparto Neuropsichiatrico d e]}'Ospedale .M ilitare di Ror11a, segnalando ]a "Jtecessità di dare un incremenit o· più vasto e profondo alla Neuropsichiatria Militare trattata d'a espe1it1.

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i settembre 1943). Cento n1alati di cuore, in pre, alenza vizi 1

Yalvol~ri ,

vengono studiati in rapport·o sopratttutt-o alla influenza di relative fati ch e fisich e sul) 'epoca in cui corrt·p·a rirà lo scompenso. J)opo ch e la poliartrite g uarita h a lasciato come r e iduo un vizio valYolare, la prognosi funzi,onale dei cardiopazienti viene in gr:an parte i1n fluenzata da ·e ventt1ali ricadute d 1i poliartri1e o anche da alt1~e malattie febbrili infettive. Ol1tre a ·q ueSito pericolo però, il paziente affetto da ' 'izio valvolarei è n1in.a-cciato molto più c]1e jl sano, da fatich e anche relative. Queste fat.icl1e a lungo andare consu111ano la forza di ri&erva del cuore, oppure una fati ca eccessi va provocai lo scompenso acuto del cuore. Il cu ore an1malato deve mobilizzare una gran parte d ella sua forza di rise1,·a già per piccole fatiche e così arriva più •pr esto all 'eauri1ne11to. Anche i fat1lori psicl1ici hanno la l oro i111po1~t.ar1za: u.n laYoro fatto di 111alaYo-

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rr1ento) . Il paziente con dieta str eitta !atto-vegetariana ·dimag ra, .a,bolisce vino, alcole, ta})acco e caff.è, che il m edi co1 st·èsso1 riti ~n1e generatori di .arteriosclerosi ed ateron1asia, ed il b en eficio, &i ha allora solo1 ·q uando il mala1to e1~a affelto da uricen1ia in dipendenza degli eccessi cl'el vitto e della vita t alora sedentaria. Ma spesso risu1'La che il pazit3nte soffri.va soitanto di cefalea intern1itte,nte, nta più sp1e.ss.o di disturbi intesti11.ali , ronzii aurico1lari , palpitazioni ca·r diach e, e~trasistoli, :poliuria, cioè in co·mple&so di fenon1eni vag~i pei quali il Illedico si àncora alla pression·e alta e inette sull 'avviso ed in allarme involontario il S llO visita to·. Ma no11 può esis tere il princi1pio d·o1m n1a1tico cl1e l'alta pr. 111ax. vada sempre abbassata; d·o bb·i amo essere d ' accordo1·col Galli che d1alla i)r ess. di 120 mm. a 20 anni si aumenta in 111edia di 10 n1n1. ogni dieci anni; ma quali elen1enti ha il m edico per fissare ch e al di sopra di tali limiti si passa senz 'altro dal fi sio logico al patologico in ra.p porto. alla eità? Bisogna v·e.d er e qua li fatto1r i apportano tale ntodificazioin.e; s i osserva ch e da i 30 anni in sù (second·o la costituzione ed il m etodo di vita segui1to) le arterie si rend'ono visibili com e cordo,n i , 1prevalenti alle tem·porali, alla r adiale, dim ostr ando, con la for111 a cilin·drica e l 1andamento tortuo•so, la minor co·n1p1~ssibi­ li•tà, il po lso, più vibrat·o e celere; la lo·ro !tension e; il 2" tono aortico accentuato e pa.rafo·nico seg11a.no l 'accresciuta t~nsio·n·e . Ma alcune alterazioni ·patologiche avvengono l1er legge biologica, e·d <,lvv·e ngono i•rogre5sivame1n1te : nella parete esterna o·d avventizia si h a una iperplasia co11n ettivale, a sca11i to d elle fibre elastich e p er .atrofia di esse, 1na quesita n .01i è l 'arterioscferoisi ch·e s'inizia invece dalla in.tir11a o tunica interna , CO·n · iperµlasia. di noduli a vario volume (connettivale ud e]astica) ch e cade poii in degenerazione ialin.a e grassa (ateit·oma&ia) in focolai circoscritti cl1e fin isco110 per f.o·r mare delle masse lipoidi con cristalli d~ ·c oleste.r ina. n ella quale si J'1'UÒ depositare il calcio; ma ciò non ha a ch e far e con ì c modificazioni della tunica esterna . ' Il cuore no.r male e valido s u pe1ra tali aun1en'Li di pression·e, cd il ris ultato d ·eve co1isidera1rsi fisi·o•logico, e pcrcl1è <leve se,n z/altro a1ttribuirsi, n ei soffer e,nti di fatti dispeptici , con tachicardia , cefalea e vertigini, con ~res­ s:i:o11e ad ·es. di 170 m ·m . tutta la sindron1e alìa pres~ione aun1en tata? Se non vi san.o alterazioni an atomo-patolog ich e vascolari il corteo sint omatico p.u ò scom. pari r e, er1za abbassare la pressi o no arteriosa, mentre la sindrome 11o·n· cede poi n e1ppure1 al salasso ri1>etuto. Il Galli fa ritornare a ·<l'ieta ordinaria Itali pazienti talor a ·dimagriti e deb oli per la dieta ristretila loro prescritta, ed allor a essi ri1

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})rendono il lor·o colo1rito e la buona nutri. z1on e. Sp·e sso vengo·n.o trovati casualmente dei vat oiri di 170-180. mm. di pr. max. arteriosa o sistolica, ma l 'individuo dimostra, anche col la voro norn1ale', di tollerarli senza ricorrere a lir11itazioni (talDra estreme) •nlel n1a ngiare, nel b ere ·e nel furnare. Moliti i.p€1rtffii .non sono ater/osclero1L'ici, o con placche ateromasich e ch e· so·n o quelle ch e fa ,roriscono la rottura. .secQlndo alcuni studi biolog ici l 'ipertensio'n.e sarebbe d·ovuta ·él,1d un disturbo dell 'equilibrio fra l ~acetilcolina ei la colesterinasi, e quest 'ultima viene inibita d1all' eserina e pro5tigmina. Qu.a 11do si trovano le pr essioni di 180 mm. ed oltre, h·i sogna es1a minar0 i:l cuorre sinistro e l 'aorta , poi il cuore des tro , e acce11tare se si ascoltano to ni musicali sullo stern.o e sul giugulo col 2° tono m etallico; talora alla radioscopia e radiografia si possono r ende r e evidenti dilatazian.i dell 'arco aortico c·on placch·e ateromatose di as1>etto caratileristico. Vél\ conitrollata anche la funzione renale, per la quale l e traccie di albumina con cilindri ialino-granulQsi ,. la scarsità di urea e di &ali sono segni di nefrite inter stiziale., talora misconosciuta . In colorQI che non pres&n tano il corteo di tal i distu1rbi, l 'abbassare sistem.a.tica m ente I.a ;pre1S18i.one può riuscire contro la legge bio·lo gica. La pression e iper.ten siva va. ahb1a ssata soltaniLo in coloro che presentano Sf3gni e' 1id'enti di ateromasia vascolaJ~e. D. F ERRARO. 1

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Cura dietetica delle malattie cireol8torie. (L. R. G·Bo'rE. Mediz. J(lin ., n. 1'9-20, 1943). M en.tre fj no a poco tem1po fa la insuff.i cienza .circoìaLoria si volev.a spiega:r.e1 solo1 i·n. base a fattori e1n od1i11amici , oggi si è ricono•s ciuto che es&a fa parte an ch e della patologia d el iiican1b·io. A ciò &i è arrivati in seguito· alle r ecenti acquisizioni sul rican1bio minerale, sulla chin1ica· co-lloidale de l sa11gu·e e d e1i. te.ssuiti, su l rium JJio gassoso· nel polmo·n e e nei tessu.ti periferici e i·Il segui1to ad una più profonda. com ·1)1r &nsio11c1 dei processi del ricam.b io si·a n el t f'&Futo dinamo·g eno d el n1ioca1 dio ch e nella i)er iferia. Nello scor11.p enso .oirco]atorio le anoma lie del rir.am bio ir1t.er essa110 sopra·t tutto quello dei ca1l)oj1d1rat·i. In ·001n·di2ioni n ormali la. energ ia musc0lare è forn.i ta da un rican1bio molto Ctcono1110 del gljcogeno , la ou.i gra1nrd1e molecola vier1e scissa ar1aerobicarr1en1te. Dell 'aci1do lattico, prodo~Lo tern1in al e della sci ssione, una g·ran p.arte vie11e immedia.tamentc;, resintetizza.t a .i n .o-lioogeno, 1ner1tre solo cir ca un quinto 0 di esso, ossi·d.andosi ulteriorn1en1te, va per·duto al ric(ln1b ,io1 einergetico. N·ella incipiente insuffi c i~l11 za cardiaca aun1en1ta la quantità di aci1


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SEZIONE Pl\ATICA

do lattico che si o~ sida ulteriormente e dimi·nuisce quella che si r esi11tetizza in glicogeno. Qu1:5lo au111e11to di acido lattico ossiidabile produce urt aun1cnto d1el fahbisog n·o in ossigeno nclìa •peipiferia , per c ui . 01rge quella ampor1ta11te a1101nalia del ricambio designato come « debito, di os&igeno >~ d ell 'orga11isn10, c he v ie11e .a,un·tentato t1lteriornte11t e da q11alsiasi attivi'tà. Inoltre l 'aumento dei 1 }rodo~ti ossidati sposta la reazio11e u1norale- del} '.organismo. verso la i>art e a cida. J 1)rodotiti acidi pro·b abiln1en:te eccitano dei riflc '$i id.a parte del centro re&pi~·atorio e dei ce11Lri ·v aso1)ressori d:el 1ne.sein cefalo. Ne risultano un .a.u111en1Lo della ventilazione e quiridi rr1<,ggiore eSJ)irazione di aci•do carpom~co ed un aumc11Lo della pressione e con ciò i1 terntati vo di accele.rare tutta la circolazione. L 'o·rganisn10 l"UÒ rin1anere a lun.go in 1tale sta.d1io di sco.rr1 j)en so inoipie11te: ·g li irr1ponenti intorni clir.ici so110 preceduti da tun i)eriodo che dura spe. . ~o deg·li' .anni, in c u.i l 'organismo, ten1ta di Ittar.: ten e.r si s u· u11 Thll·Ovo piano di regolazione. L 'au111en lo· d·e1i !prodotti acidJi nel ·sangue si ri11erc u0Le sulla ])8·r meabilità ·delle i11e111b·r ane cellulari e quindi sullo scam·b 1io rderu cri&talloidi t1·a i)las1na e cellule: queste perrdono i11ag glor quairutità di potassio e si arricchiscono in cìc1ro, ciò che SL)Osta il contenulto idrico e er e.a. le 1>rej.i1esse ·p er l'edema. C·o•nten1poranea1nente si rallenta il ricambio azota to, au1r1 en·ta l 'a7.0lf; i1on iproleico nel sangue. Que te alLerazion) co·m1)ror11e1Lto110 nelle celll!le 1trs urali 11 :clte catalisi di impoTlanza vitale. Que te a.Ite1 uzi.or1i del ricamblo cellulare si n1anife ·tano in tutti!. quain1ti g li organi, oompresi il cuore st<.>s~o e le pareiLi vasali: ad esse è ìrnpu1tabile la diminuita. emodinamica circolatoria . I .a conoscenza d·elle anzidette con siderazioni r ende con11)ren sibile-- la ir11portan7,a di una cu1\l dieteitica d elle malattie circolatoir ie; esiste infalt.i u.r1a dieita ch e controlhi·l.a·n cia le dette alt erazio11i d el rica111b·io n·elle cellule e n ei tessuti. eo rein•tegra la vitalità dell 'org.anisn10 a cce l ~r<.in do1 la en1issi·one dell-0 scori e e fa cilìtando il lavoro cellulare. i olllengono questi risu lt ·tli con i] dìg i11no e la dieta v·e•g ettari.ana cruda. pri' a di sale. .,f> 1 1)e1 1-2 settimane l 'alin1entaz:ionei &i li11ti· l èl alla. 01n1nini trazio11e .g iornaliera di 1/ 2-3 / 4 di lit1·0 di &liceo di frulla d.iluito, si os er' ano l e ~egue11t i i11od1tficazioni: 1) aurnenrta forle1110111te la ~lin1i1nazione .idrica. In caso di ede111 i la l1ua1;Lità cli urina può· salire a Yari litri al gior110. g.ià al prin10 o secondo g iorno1 <li digiu110. e lo cornplm .. o è graYe p1uò talo ra ave r si so lo d -011'0 l)ÌÙ g iorni l 'au.n1en·to d-ell.a di11r e.. i: se que_to no11 è .a.n cora ' 'enuto dO]_)O il fi 'l-6,., g·iorno dii digil1no, que to n'on }1UÒ 11iù gio...-are; 2; au111e11ta forten1e1n·te la elin1in a1 io· i1 ~ del .. ale cl1e l)C'Jr5i ~ te i1er 3--! g;iornì per l)()i caclert- a 0,1-0,3 al giorno; 3) au111en1ta rapida1

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1nente e fortemenite nell ' urina• la qua11fità dei l)rodolti intern1ecl1i azotati: que te sostanze so no indicate dalla reazione xan lo 1pr otei.nica ch e p err11etto però di dimostrare solo una piccola l)a f'le di an1inoacìdi aromatici e di ami-ne; '4) il quoziente dell 'azoto ureico si man•tiene reJat~·an1ente basso; 5) per ·8- 10 g iorni diminuiscè transitoriamente la ri c'rva alcalina d eJ siero, quindi essa sale so1)ra il valore iniziale : il detto· n1eto-do di dig iuino produce qui11di solo u11a a.cid1osi da elin1in azione i11enLre non deter1nina la produzione (li nuov~ p:rodotti acidi; 6) la g·lice111i1a din1.inui ce, di1ninuisce il rican1bio basiale (m1i1norc fabbisogno di os&ige110 nella periferia) ·i corni1)en sa il d ebito di ossige110; 7) conten11JOrane.arr1ente a queste car.atteri~tiche inodificazioni d el rica111 bio si modificano le regolazioni e111odinan1ich e : dir1 ~in ui cono la pressione d1el san g ue e la frequenza cardiaca, au111en ta il volume d el b a·t1tito cardiaco miigliora la· vclocita circolatoria, ce~sa lo sforzo r espiratorio. Do1)0 le 1-2 settin1a11e di digiuno la c ura ,,a contin·uata coin u11a alin1er1taz.i one vegeitariana c ruda, cl1e fa\>Or15e;e uìteci.o·rme11te la alcalinizzaziom e. Si de· torr11i11.a no allora nell 'organ1isn10· scom pe11sa to -effetti d ecisivi ·p er la circolaz,ione, cioè la prev.alenza degli i1ri.11ul si vagaLi sullo sforz_oi impaticotonico p recedente. In Lal modo , riene a IJreclon1inare la te11de·nza assii.n1ilator.ia n el rica1uhio é:lel g1icoge110 e i el in1itna quel danno ·1)ri1r1.a rio de.l rican1bio, cl1e originarian1ente avetYa condotJto alla insu·Ffici en za e·nerget,ica d1ella cir colazione. La dieta adatta r estituisce il con1pen50 alla .circolazior1e insufficiente allo slesso Inodo come lo fa la digitale e la strofantina; questi alcaloid·i I1anno una affinità eletti va J)Cr la regolazion e dol rica1n.b io carboidra1to nello cellule d el n11i-0cardio , n1én.tre gli effe tti della dieta si· riper ·uot:oi110 a·nz1itut1to1 sulla 'Jì€riferia e sulle cellule 1nio·cardich·e in q·u ·a nto c1ue ... te, d~1)en·dienti dal circo lo coronarico·, ~o ­ n o ~rure cc periferia >f. Nei casi che non 111ig·1'iorJ;10 con la cu·r a d·i etetica s i l)OS o•n o otteu ere bu o11i risulta1ti oon la sLrofa1nitiina : ad1 ogni n1 odo la dieta precedente fa cilita 1'e.ffetto dell::t clroga, i,em1ette11do di ottoncrc risultati con d osj piccole di ... tro.fa11tina o di dj·gi1Lale e di evlÌltare ~li inconYenienti elle d eriYa110 dalle grandi do .. i. Pra Lica11 tente i IJazie11ti rice ' ono rer 1-2 se tt in1ane olo 5 brccl1ic•ri al gic rn o di su cco di frutta, puro o diluito , e 1)raticano un enleroclis1ua giorr1aliero. Terapia fi s ica in for111a <li Jl1asSia·ggio leggero, a gtri -cio, lavaggi a ~en1 pera Lu-ra .aller11a di Lultto il COl"J)O, hagni parziali per 1 u i 2 bracci, 1.,.oi l ·'(>r le gambe, .1 t(n1 l'çratura aume11ta11le da 36 a .J.2 gra di . e dOJ'\ù 3-6 criorni dì talet terarllia ll Ofi i è 111ani• . . . f e~ Lr. la una abbo11da11 lc dr nre, 1, e ~e i)er"l (;,jtono ocr1 i all...1cchi di as11la c ..tr(liaco, ~i de' e ricorrere 4

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cc IL POLICl.INICO >J

alfa sitro·f.a·n ti1n1a . • Naturaln1e·n te n egli s.Lat.i gra vi~si1l1i dii as111.a cardi aco con mas,s i.m a orto1p11ea. e ci.ano si è urgente u11 sala.sso e succe&siva terapia strofan1linica endovenosa: ma nella gra11de 111aggioranza <l1ei casi di scoim 1)enso c1"011.ic·o di cuore si può senza a]cu.n. penicolo prs tJ care p·er alcu·n:i g·io1inii l.a sola ct1ra dietetica etl attenderne i ri&ultati. • La detta .ter·a pia si presta in tu llt:i' i casi d·i sco1111)enso ei1uodinar11ico del cuore, .n on però negli stati di coll,a sso v.a sa1e cro nico. Le insu•f fi cien ze cronicl1e della re·g olazione della pressione obbedisco110 ad un meccan.ism·o o·p })Osto. La cattiva alin1•eiDtazio·n-e idi cguerra f.a' 'Orisce questi stati ·d'i cc ipotonia » ch e si osserVér110 SOfJtra·ttuitto· in pazienti leptosomi-.astenici cori cuore p·icco·lo, aorta ang·t1sta, bradicardia, b,~ .s:->a pression·e co1n ampie~za .s ca.rsa (p. es. 90 ': 60 m 1n1. ), mani· e pied1i freddi , 1pal~i1do- cia­ nvtici, cute u1nida. ' 'alvole integ're, mai eden1i , n1·a·i S!tasi, valori S])iromet1"iri i·elati,ran100te alti, pu·p i,l le ampie, stitichezza, uri·na alcalinu, spesso sp as111i i11.testin.ali. Si·n tomo· ·oar d11~al e della '5i11drome ~1p1<)tto 111ica è la insu·~fi ­ cie11za coro11ariccl ortostatica : 1'el e1Ltrocardio1g·ra 111ma a riposo è no-rn1.ale, mentre una fa ~i·t:a r Qla1tiva, (20 .n 1inuti i11 piedi, anco,r più 2030 flessionil sulle ginocch.ia) provoca un con·&i·derevole abb·a ssan1ento del tratto S-T. I pazieniti si sen.toin o stan chi e assonnati , lo stare a lu·ngo· in piedi provoca vertigini, &uid ore fredd 101) iremo·r i, . 0 IJ>l)l"essione, .tende nza al delri1quio, può a veir·si a·n cl1e dolore u1~ente al tor.a·OO e l 'aJ1go~cia della angi11a pe-atoris. Tutti questi sinto rr11i 111iglio-ra no con la posizio.n e 01rizzontale. Questa sin·dron1e cir·colat ori,a corrii·sponde a q ~ella di individui ch e hanno ·di.g·iunato troplJU a lt111go, con1c p·ure alla initossicazio•n e istan1inica e ali.a alcalosi . Il suo· aume1n to. dii fre quenza è- i111putab1i1le in ·p1arte a fattori p1sichici , suprattu·lto però alla ali1l1eintaz.jone di guerra , povera in l)l'Otei11e .a•nin1ali e in vegetali acidugeni (cer eali , l egumi) e ricca di vegetali alcalinizz.ainti ir1 cui' abb:crnda il p·otassio (pallate, ra1)e, car ole, cavoli , erbag-gi foglia·cei). Que~ta alirr1entazio·n e· prolu·n gata ipruò pro durre Ja sindroim e del colla&so cro1n ico su'.d-dleit.to in ir1divi·duj. co:11 lab:ili:tà ·CostJituzio,na1e. 1degli in1p·u lsi cen·tro1geni regolatori, quindi oon. tencl0r1za alla vagoto1nia. Questa labilità si ha so1)ral'tutlo i1el tipo co ~t:ituz.io·nale leptosorrro1 e af:Lenico, 1t.alora· però anche nel tipo atleti'co. I ,a cura alin1'ent.a.r e co11s·i s.te n el dare alime·n ti acidoge11i (p-0 n-e bianco, ris·o, carne, uova, for11 1agg·io le~~·un1i) :::ien za lesi11are il sa'le. La cura 111eùica111e11to~a cla pra~icarsj p·e r 3-4 mesi, è in 11arte or111:o:n1ica (or11101ne corticale : in casi g raY,i 10 n1·g. Cort iron n ei muscoli ogni 2 ·g io.r:ni per })ÌÙ elti111ane, neille donne anche ormone oYarico) in p.arte Yasot-on1ica (caffeina, ~i111palol~ verito1 ). P. 1

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CENNI

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BIB LIOG RA FICI <1>

CAsTILLO. Patolo·g'ia del · ap arad,01 digestivo'. Edito-re: .J nternacio·n al, S. Seba stian, 1·9±2; rilegato in tela pese- · tas 115.

JEsus RoDRIGUEZ DEL 1

Si traitta di u.n volu1ne dii l 025 pp. illustrato d.a 160 r:a:dio•g ra•fi,e e schemi, in cui l 'A., perfez1o•na Los1 alla Salpetriière, scuola del p1rof. Gutrr\,anrl, r·e alizza con ;p1r 101fo 1n·da cul1Lura una vera sin1b·iosi tra m edici·n.a, radiologia e chiru:rgia. Egli t e11en dosi in aggiornar11ento d ei p·r oigressi del l.atboratorio e della g·astros,copia, giunge a dart· alla sua opera un.a &truttura didattica e d:iagin1ostica assai U!tile per la pratica; segl1e anche- gli studi .J le;l Noel Fjssing·e r per il fega-· to, ·e d·e.l Bensaude i)er la ·p roctologia. Con la chi.ara 1n e1t·odica france·.se ·degcri,-e succes:::iivan1c-n1te qua11to riguar·da i quadri patolo·g ici dell 'es·ofago1, sto·m aco e duodeno, del tenue, n1esentere ed epiploon. A1npi ca1J)i.to li rigua.r d,a no· il colon, l 'appen · dicei -e E!t1e flogosi acute e cronich e, il retto, _il. l)Jncreas, il fegato, e la co~eciS!t.i. A lJarte è trait.ta.ta la siin1dpo:n1e ep jg-:astrica sul'f:iriorc, e quella a·ddomiRale destra p1resso dti noi lùrr1eggiata dal Leoit ta. l1n ge·n ere neii s·in~ g·oli capito-li sono svoltei l 'etiologia (anche d.ì forn1e infettive acute), la sintomatolo·gia, il decorso, la diagno·&i differenzale, le complicazio1).i delle varie fo.rme cliniche e ·l a prognosÌ e ·c ura. Senza. inuttili citazioni biblio·g rafiche la n1a t eria è sobriamente .trattata· lasciando le teorie inutili e le divagazio1n~ culturali. Il la,, 1oro· risponde allo scopo specialistico per· cui fu, pubblicato. _ 1

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D.

(F .E'RRARO.

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G. PoI"zlo. Chiniica i1torgan.ica. Edi1t. U .T.E:r .,. 18·13 , III ediz., L. 80. Il volun1e rilegato-cartoirtcino, ·esce a breve dista11za dalla 2a edizione alla quale sono Sltat.e .apposte correzioni ed aggiunte. E&pcne in n1od10 semplice e conciso· i fatti spie::rim'e ntali ed i concetti teorici sui quali si fc 1id.ano le. più ir11portanti a1pplicazio11i della: ct1 ìmica . CoT1 opp10T1tuno e1n~o delle n ecessità deì 1110mento. ches co·n sigliano la brevi1tà, omettendo g li ar gon1·e1nti di con1petenza della fisica, e ridu. ·enclo .al n1inin10 indispensabile la parte descrittiva , si è occu1).ato della maggior parte d ell e soEtanze preparate indu sit rialmente, e di 11so nei Lal)ora1lori di ricerca ed analisi eseroit a I ive'. So11c, sv1o·l1ti accuratam·e nte seco1n1d10 le teorie 1t1od crno i n:ietodi di analisi qu.a·n titativa -:. 1

(1) .Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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NUi\-1.

qua]ita t iva, i11si.eme ai procedi1r1enti princit ali di 11tilizzazione delle materie prime. Il 1t<Eslo serve 1d,'i11Lroùu2ion e allo studio del· la chimica organica (Ediz. U.T.E.T., 1942) e <l e1la chimica generalei e della f1i.~ica. Nei 48 ca pi toli s.i t1~a1tta tdiell 'aria e d ei su,o i c0 n11 ;·01lenti , teorie ioniche e valenze relative; •llll 'idtogeino, dell 'acqua ed1 1ossidazioni. Seg uo1no Cl. Br. e S. coi loro d e1iiva ti, trattando d ell-t cquiv.aJenza degli eleme·nti (e basi, aoidi .sali, io11i), con la leg.ge d elle 1nasse eleittroliti. All1 'Azoito e suoi derivati seguono Ph, As, Bi, Cu; e ])Oi la gra11de serie d:ei derti.,1.a!ti del carJJt0nio, la serie rd ei inetalli lovo de1'ivati b·a sici ed oriùi e sali, Si co11clu·d!e poi con la teo·ria elettronica -<'l el la struttura dell 'atorr10, e delle relative valen1e. A sco1)0 d 'inseg·na111ento universitario di <" tJ t ur~ specializz.a,ta della ma1Leiria la ltrattazio~ m·e ·è sem11re chiara ed accessib,i le allo· stu1di 0 so; c.:,j'ta , n:itidità di caratteri aiutano' alla buo.110 lettura. ·D. FERRi.\RO. 1

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v,-.

Entk ei m111ng, Entsew.chu1ng und Entwesunig. Editori, Urban und Schwarzenberg. Borlin·o -Vien,n .a. P 'r ezzo R M. 4. D5TZE'R.

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Questo volumetto è un ollli1110 manuale di istruzione ·e una preziosa guida per tutti colo·r o cl1e ùevono essere preparati alla pratica o d 'e vono eseguire la sterilizzazione, la disi11fe.zion e e la disinfestazio·ne. DR.

E.

1\1. NEvEu-LEl\fAIRE. Praktischer 1.Je'htifader der Parasitologie 1des Nl einsc~ e.n... Spl'inger-Verlag·. Berlino. Prezzo l\M. 16,50. BRUMPT

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SEZIONE PRATICA

UND

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la traduzione tedesca fatlta da A. Erhardt ·d alla terza edizione di un libro, francese ch e ·ehbe g ià pri111a d ella guerra inolta diffusione. E un otlin10 n1a11uale di consultazione per biologi, i11edici e igienisti e di istruzione per g li studenti. Ha un ii1d1irizzo sch.if31ttamente pratico. E ric.can1ente illustraito. DR.

G. e V1RG11 ,1 C. Ornioni sessu"1li e glicoregolatZi one riel lo st ato piie1rperale. Injlu ~nza d·egli orm.011i folli colari, lutei11ioo e testicolare. I. T . E. R., 1940, Torino, pag. 95, Prezzo L. 30.

A CCADEMIE, Soc1ErA

M EDICHE, CoNOREss1

Accademia de i Fisiocri tici d i Sifna Sezi on e Medico-F isica Aduna11za ordin a'fia del giorno· 1 febbraio 1944 1

Abnorme accumulo di grasso nel pi~colo bacino quale causa di grave e non comune di st-0 eia.

Prof. F. ·SPJ.nrro. - L 'O. riferi sce un caso n el quale un enorme accumulo cli grasso nella pe:vi r ese .djffirile l 'i nlroduzione della mano 11er eseguire un rivolgimento, e non permise l 'es trazione del felo al Ll'aver so :e vie naturali 11è tanto meno una qualunque en1briolom ia: ciò che indusse l' O. ad eseguire un t aglio cesareo su feto ' morto. La regione vatariana nella patologia duodeno ·biliare.

Prof. A. ,SALOTTI . - Sulla })H ·e cli ricercl1e s1Jerim e11tali jn cl uodeni cadaverici ed in fistole biliari, viene s labjlita la iconografja r adiologjca della regione vateri.ana n elle diver se fa s.i funzion;aliJ valorizzarLdo il fattore funzionale n e: quadro r oentge11. Nei soggetti normali viene st abilita la vi~i­ bili là della region e n·e l 10-15 % dei casi con tecnioai approp:r:iata. La patologia vateriana (papillopatie isol ate ed associa te .a duodenopati e e colecis lopatie) viene d€scritta attraYerso casi <l i J)apillite iperplastica, tumori della p api]a , reflussi duodenocole<locici per inconlinenza dell'Oddi, diverticoli valeriani , e disarmonie funzionali fra gli sfinteri di Oddi, di flusi e collelto cistico. Sono esamin ate le sindromi cliniche determin at e da tali :alterazioni e wene -00nolu sa. I '~portanza 'che la \Se•m ciolica roentgen de~la regio11e assu1ne nella c:inica .

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Uveo-retinite recidivante ad ipopion.

· Dolt. D . CoLLENl.\. - L ' A. clescrive un caso di uYeite recidiva11te ad ipopion associata acl ulcerazioni aftose della bocca, ca. . o non comune, poichè il sogge tto era di s~so femmini:e e l 'affelione rimase prevalentemente m on oculare. Con siderando il decorso c1inico del suo soggelto con inizio éi i focolaio corioret1nico posteriore e basandosi sul r eperto istopatologico di bulbi ocul1a ri co:piti da questa affezione, l' 1\ . propone di definire questo quadro morboso col nome cli « [iveo-retinile recidiva.nte ad i p <>piori » e ne discute l 'oscura e ziopatogenesi.

N1r.0LETTI

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È una n1011ografia, di n1edjcina

p·e rimcntale dell1 collezione <li a ttualità di scienze 111edicl1e. Do1X> un 'a111pia riYista sintetica sulla glicoregolazion e in gene rale e sulla glico·r eg·ola - · .liane i11 r apporto alla vita sesst1alie fein1n1inile, raccoglie le ossen ·-0zioni fatt e dagli AA. stilla i11flue11za cl1e alcuni Ol~ìoni e~suali h anno $Ulla gl iror egolazione. Il l a,·oro , esauriente, è con1l'leitato da an1 pia bibliografia sull 'argomento, c l1e l1a i1 0'tevolei intt eresse specialmente pratico. L.

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Ricordiamo l ' inte rusanre ,pubblicazione :

Pro f.

G I OV A NNI

REVOLTELLA

Direttore della R . Scuola di Ostet ricia e Maternità di 'J'rieste

Gli ormoni sessuali femminili (FISIOLO GIA E CLINI CA DEI PRESUNTI ORMONI PREIPOFISARI E DEGLI 0Rl10NI OVARICI NEI RAPPORTI COLL'APPARATO GENITAJ,E). Con presentazione del prof. PAOLO GAIFA.Ml. Volume di pagg. VIIT-72, con 22 figure nel test-O e due tavole a col'.>1i fuori testo. Prezzo L. 1 8 + 5 ° .. = L . 1 8 , 9 O e più le spese postali di spedizione. P e r gli abbonati al u Policlinico • od a qual ... ia 1 de! no tvi quattro Periodici sole L. 1 7, 5 O franoo d1 porto in Italia. P er l'Estero L. 1 8 ,8 0 .

Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, Editore, Via. Sistina n . 14 • ROMA.


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!L POLICLINICO n

[ANNO

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PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

· CASIS'fICA E TERAPIA. Influen za dello stato mestruale • Ei ulla funziona· li tà del tubo diger en te . I periodi 1Jre111est ruale e mestruale, ~ebbene f;ia11~ condizio11i fisiolog,iche, sono accompag.nat1 spesso da m .an-ifes1tazi.oni con fision·O- . i11ia i1 ei~ ta111 e11te patolo.gica. È eccezionale che una donna stia IJerfettan1ente be11e n el periodo 1ne._,truale. Le n1anifcs tazioni del i)eriodo pre111estruale sono sensazioni 11loleste sia in corrispondenza d ei gen itali ch e di' qualsia-si altro organo o apparato, sen suzio.ni. di fJCso, turgore e calo·re ai seni, di te11sione e i)icnezza .al b·a sso ventre, di pe~o e ·di in<lolenzimei1to alla reig·ione lombosacrale. Inoltre si 11anno fa c·ile stancl1ez.za, ast ~nia, senso indefi·n ibile d1i n1alessere generale e spiccata irri•tab·il1tà psichica che deterrr1ina Jnodificazioni dcl carattere e del tempera111en1to. iln n1:olte do·nne si 11anno anche occh i cer chiati , facies stirata r, stranan1ente alte1·a ta. Tutti questi disturbi te11donò a dil eguarsi col comparire del flusso mestruale. R. Astolfi (La. settiima1na med1~ca, 6 luglio 1943) sce1gliendo donne normali ,e in particolare non dis11 l e.norroiche e senza dist tir b i del1'apparato digerente, ha eseguito· l 'e:a11le radiologico dell'apparato dig-e.rente 5-6 giorni prima e subiito dop·o cessato il flu sso· mes LruaJe. L 'esame ~ stato p·r aticato colla soljta so~pensi one di 100 gra111n1i di solfato di bario j il 250 cc. di acqua. Nell'esofago non furono osservate alte.razioni <li nesi&un genere. Nel periodo pren1e truale l1a trovaito un aumento notevole della p:eristalsi gastrica, che presen ta onde più pro1fonde e più freqt1e nti de] 1norn1.ale, ad origine più alta ·e coru a,n1 d1a111e.r1to talvolta polilobante. SL è nota•to a n che un aum·enlo d'el to110 e un accel eran1ento d ello svuota111en lo ga&trico. Non furono 111ai 11otati spasn1i. a carico degli sfinteri . ' Ne·su11a alterazione . . i osservò a carico· d'el duodeno, del co1on ·e. del ceco . Si ·e bbe costant-e111e11te dolente la pressione su11 'appen1dice e queslo corrisponde con quan to , affern1avano le e an1inate , ch e cioè a' vertivano dolor e. apj)e11,dicolare durante il periodo n1estruale. I noltre fu no1tato un traJ?-sito rapido· del bario· nel colo11. Nel j}eriodo post-n1e truale si ha rapidamen!e il ritorno alla motili•tà normale e qualche volta ad un 'ipon1obilità con aum,ento del tempo di svuotan1en·to dello stomaco. Inoltre riduziu.ne n o le' ole della dolorabilità appemd1colare . Le n1odifi cazioni d ella morbilità del l 'app·ar ato diger e.ntei ·Osservate durante il period o rre111estruale si devono interpr etar e corn.e di origine orn1onica e precisamente ti1

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r oidea. Non ~ da escludere che possa dipend·ere anc.l1e d'~ sostanze circolar1ti n el sa11gue durante il p ,e r1odo p ren1estrua]e ed estranee ag li ormonj. ~ellizzari parla di sostanze co11nosin1ilo is1t.a111inosimili. Mangiagalli, pur 11on escludendo nettamente l 'azio·n e di que&te ~v·entuali sostanze ormonich e e non ormoniche, insisrte sul! 'importanza preponderante di fe0:011 terti riflessi da Il 'utero. Co111unque , 1'\~1~ ~tlcuni segmen li del tubo digerente devono avere i1l1po,r tanza i fatti di congestione a carie? dcl piccolo bacino che si verificano nel pe r1odo pren1e trua le e n1e truale. L. 1

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È la r etroflessione dell' utero nna forma morbosa. ch e richiede un trattamento t erapeut i co i

Nessu.n quadro ginecologico , 1d ice A. Mayer (Meid. J{ti1n.. , n. 33, 19..12) è stato così varia1nentc valorizzato ed erroneamente giudicato come la relroflessione ·d'ell 'utero. L'A. p1as&a in . rassegna le tre forme di retroflessione : 1) Retroflessione 111ob,i le i1on co1l1plicata (retrofle~sion e sen1plice). 2) Rei~roflessione i11.ob·ile co'111plicata. 3) l{eLrofles&io11e fi ssa; e ne ·d is·cute la lJresunla sintomatologia. La triade sin•Lo·n 1atica locale attrib uita alla ret roflessio·n e mo1b ile non con1plicata; dolori s;1crali, dolori n1estruali, fluor, è a·s sai sp•e sso co111e viene dimostrato nel contest o del la' o• ro , dovu ta ad al1tre cau se con com-it.an.t i . !11fa lti i ·dolori sacrali sono .enormeme11te frequenti n elle donne (nella statistica di Martius su 200 don,n e con sultate solo· 77 non lamentavano questo diistùrtbo e sulle 123 rin1anenti solo 46 present.avano un1a lesione gin·e colo giC<l), l e emo·rTagie vanno attribuile a concomita111Li i1te1tropatie o disft1nzioni ormonali (infatt i ai ' 'ecchi ginecologi era.no nella retro flessio·n e sconosciute) la d1isn1enorrea è legata a concom-itante ipopla ia , ed infine il fluor mol to spesso ,è do,1uto a causa ·extragenit ale. Nella retroflessione inobile con cor11plicaz ioni quali n1etriti , prolasso esd alterazioni infiammatorie, sono que t~ che deb·b ono , ·e11ire tra1lltate quale causa di disturbi. Nella retroflessio.n e fi ss.a invece è 1nevitab ile la l J'O ·sibilità di disturb·i e l'a necessità 1.:lel trattamento·. Per ciò ch e ri.guarda la sintomatologia generale (cefalee . di&pep ia , disturbi ;psichici ecc. u·n temp'O troppo valorizzata) è da censi... d erarsi nell 'esan1e con11)lessivo fisico e psichico dell 'or ganismo e conte espressione di una particolare costituzione. Scrisse Heid1ler cl1e <' no·n è l 'utero· flesso, ma l'organ ismo flesso che noi dob·b iamo drizzare >'. In complesso la r eitroflessione semplice no11 è una forn1a r11orbosa che n ecessi•ti di inter1

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10.5

SEZJONE PRATICA

venti, salvo· n ei casi di sterilità e di 1gravidanza. La retro·f lessione com[JlicOJba da tratta.rsi n.ella su e co1mf[J1lÌloazìoni . La retroiflessione fi&&a (la fissità è t alo·ra di non fa cile dia.gnosi), sorpassato· il fatto infiammatorio acuto, è da curarsi in rapporto alla presenza di quei clisturbi ch e, pur non co1ncordand o con 1' en1tità <leil r eperto ob·iet Li vo sono talor.a innegabili. (E. 1\ob·e cc.hi. Cliniéa Ostetrica, n. 7, 19-1.3). D. !F ERRARO.. 1

giova la so.m n1inis1razione ·d i preparati ova. . r1c1. Nella grarvidanlJa si 11a maggior trasudazi one. (secrezio·n e esterna) e non essendo 111antenuta l 'acidità a1tteccl1iscono i gern1i della va-· g initf.\ inferttiva . Servono allo1ra le irrigazioni con soluzione di ac. lattico a l 0,5 %, son1111i. r1i .. trandoJ p ochi li·quidi e 1;0 co cloruro sodi co. La terap1ia calcica e polivitamin•i ca e co11 vitan1ina C giova n elle fo.r1n e prin·1averili. La i)resenz.a di trico mona·s, ,che si ha anche in soggetti normali, facilita l 'a'ttecchin1ento di . gern11. Il se gno .d ella leucoriJ.'f3a in atJto sta nell 'abbondanza 'd ei l eucociti n el secr eto vaginale. P'iù prartich e sono· l~ lavainde per le donne iuaritate co·n' soluzion e di A.g N0 3 a l 2 % aste11endosi d.a. altra lavanda, e dal coito , in tale p•eriodo se-rvono anch e soluzioni di lisofor11)io ,, di Citrosil, e Cuipruxil, Sagrotan. Co1 1le cu.r(JJ gernierale se no~n si possono far lavan de, ed ahcor più se si tratta di forn1e coccich e, servono· i sulfan1idici , Uliron , Albucid> sulfatiazolici ecc: D . F E RRARO. 1

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Cttra del 1luor albus vaginalis. (A. J. AMREICH. Wien. 111 ed. ·W 01ch1ensclirift , n. 3•11, 1942). L ' affezio·n·e n101rb·osa ·può de finirsi una ipersecrezione ·de.l can ale v.a•ginale con s.enso di umido .e di molestia a lla vulva e pelle dei genitali es.terni; ma n1e11tre itali s·ensazio:ni si hanno, anch.e in donne n-0·r mali, n1a i p·eTsensi bili, alcune a sisten1a nervoso torpido non l 'a c cusano n eppure con leu correa .a hbo1ndante· in atto. La causa p uò o·r iginarsi n el d'istr etto vaginale edj in· que llo. ·d el c·o llo u t·e,rino; la secrezione norm.a~e ·d ella vagina ~ l eggermente creino sa da~a ·d a sfaldamento degli epiteli co·11 pH aaidlo = 3,8 - 4,0, però il rn.u co d el canale cervicale è vitre<>· traspare nte con reazione alcalina1; n1.a se €.SSO n10S1trasi to-r b·ido g ialliccio ·e fuoriesce . d all.a porzi o :vag iJ1{1·lis con erosioni e ·caduta di epitelio pi.a.~to, divie11e patologico. La differenza di reazione ·dlelle due secr e' 2i oni ra wresenta una ·delle ·d ifese con tro l 'ascesa di b1a1tteri verso le cav!tà uterine, il lun1e ovarico e la cavità addominale. Può an che ·dipendere da oaiuse me.croniche post-i1)artum, lacer azioni p·erineali ch e n1an· t engono la rin1a beante con pene11 razione dei g·ermi e3terni; in tale caso1necessirta, in prim is, la ricostruzio·n e d·el perineo. Anch e l a presen1za. di pessari in goimm.a. indurita o ebanite fa ·d a stimolo. irTitante, desquan1a g li' epiteli; convi·ene allora to g·lierli e usare tocca.n1en1ti caustici con nit1·ato d 'argento o ac . ·nitrico diluito, pro1Leggend10 il resto della mucosa \1aginale; utili anche irrigazioni a l iodosan. o iodocol , e poi po·mate a,l granulogenol od olio· n1inerale dep~rato Knol1. Può dipendere da cause,. chi1niche, cioè da irrigazior1i con disinfettanti troppo forti cl1e d anno ipe1~sec1·ezione con1e talvolta da irriga zioni t1~oppo fredde. Ma si può avere anche 'l)er dis tonia vegetat1iv'<1J co·n aumento di K (potassio) da i~rtton.ia ·yagale, e. d1iininuzio·n e del Ca niel sangue (fluor trasudativo). In tali casi l 'A. consiglia la son1n1inistrazione del calcio e della vitan1ina A. Se dipende da ipo-ovari smo con din1.inuzion e d'el glicoge.no 11eg1i e1)ite.li vaginali si 11a 11todifirazione della flora e vaginite (leu correa d elle fan ciulle i n ~tato d 'ipo-ovarismo); qui 1

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Parto e antispasmodici.

Suila b a&e di una larg·hissima

esper~e 11za

})ersonale sull 'im•pi1ego di antispasn1odi ci d1urante il parto, K. Manko ( Wienier Mediz. vVoclien.s., 10 aprile 1943) rileva che questi riducono la frecru.e nza di lin perio·d o e ... pulsivo protratto ·e l 'eventualità' di una dilatazio·ne sitru111 ental~. l)a una itabella d imostrativa dei b·enefi ci di tale n1etodo1 allegata al ln,1oro, si rileva co·n1e in 321· casi di parti norn1ali l 'uso dj antispa. srnodici ab·bia pur e ·determinato una mi11ore frequen za 1)ercentual e ·d1i iepisioto1nie, di ato· nie 11011ch è de lla n1ortalità ma1Ler11a e fetale rispet1to ai parti avvenµti senz.a l 'in1piego di d etti _pr-e1)arati. AL10TTA. •

Trattamento dei neonati prematuri. Le cure .adeguate possono ridurre la J11or- · tali1tà dei neonati ·p re1naturi, con1e ba d in10slrato l 'e:sp,erie·n za deg1ii 11ltimi anni ant.e1iiori alla g·ue-rra. vV. R. Colli (Practition er , vol. 14 7, n . 1) fa presente ch e i'l trattan1en to deve basarsi sul principio cl1e il bambi1101 na·lo a Ler1r1in·e possiede 1Lulte le con,diziioni per i·e~i­ st ere nor11 talmente per u11 J~1erio·do di1 ei n1e ·i al brusco· passaggio dal e111Lre 111alerno all 'a1ì1biente e-sterno (respirazione., circolazione, riserYa di certe sostanze come ferro, tirosina, ecc.) e ch e 1nancan o o sono deficienti nel neon ato in1n1aturo. Nei ba1ri.bini in1n1aturi il faitto I)iù i1111)()r· ta11te è l ' ~1)o tern1ia d0Yu1t.a alla gran i>erd'ita di calore deter111inata da r110Jte condizioni con1e la sproporZiione tra su1:>erficie e volu111e, defi· cienza del rannicolo adiposo e sopra tutto 1

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« IL POLICLINICO »

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J'i1Jon1eta:bol.isn10· causart-0 dalla ·d eficie·n te fun·zio,n alità d 0lla 1tiro·i:de.- 1B asta infatti sommimi.strare piccole do·si d e11 "o·r mone di questa g landola p·ercl11è la temp.eratura d;iventi norma,Je e si ab·b ia un aumen,to d el p es·d et ·d ello svilup1po. 1Talvo1La si l1a .anche ins ufficienz.a d1ella fun, .zio11e delle paratiroidi e ·d elle surr.en.a li, che. &i eSitrinseca con tetania e 1diisidra·tazione. Ba~ta som111inis~rare .g·li ormorni corrispo·n denti lJ·er fa.r scor.O.par1ire tali d·i'&turbi. La perdita di, C·é\:lore si co·m h atte avviluppando il ba111L·i110 in indum:en ti 4i lana mantert uta calda co·n b ottiglie di aogua mantenu1ta co·stari;ten1e11te a 38° eventualmente rn·ediante op1,or tuT1ì .appairecchi eJettTici. L 'u1s o dellè inc ubiaitrici ;n1<)n l1a faitto buona prova. La temp·e ratura ei:;terna ·d·e 1l'an1pie.n te n ·o n ha rnolta ìrnportunza, m e ntre i1e ha il g rado dell 'um.idi1Là cl1e deve essere piutto·s to elev·a to. Per quel che rigu•arda l 'alim·entaz1orne deve es·::iere ir1na1lzi tu1tto cuir:ata la - so.m mjnistra;z.i.onei ·di. liq-uri,d i che; nelle 24 0 re devono ragg iungere il doppio del peso· ·d el b,am'.bino. Quando il b·a n11bino ·I l·O n può succhiare, come .aocade iil più .d1elle volte, è co1nsdigl.iabile u.n 'adatta sond.a gastrica. Si devono somministra1·e durante le 24 or·e da 150 a 3'00 caloTie p1er chilogflan1n1a .dli. ·p eso. Il migliore alim•en.to è il latte ·di ·donna, i11 m ·an canza si ricorre al latte umanizzato• con ev·e ntuale aggiunita di 111altosio ·O zt1cchero. Dop o qu.a lche se~tinJana si ag-.g·iu.n g·o no sali ferrosi e vi1tan1ine·. T en uto' co r11to della sca,r sa resistenza alle.i infezioni, sp,e cie da piog·eni , è consigliab1ile tenere isolato il b1ah1!bino e l 'u so di maschere da }.1<..lrLe di inedici e ,µutri ci . Il ·d·estino.. ,dei prematuri non sen1brir diverso da-~ qu·ello dei nati .a 1eirmine, n1a quanclo lo sta.to· del b;a mbiino n 611 è inco ra·ggiante 0 i11 d e1tier1riinate condizio,n·i soci.a.li è ·c1ub1 b i·a l 'u 1 til.~tà di i.i1&istere in tro pp1e cure. DR. 1

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v·etito, au'1y1•e11ta la tolleranz.a dei protidi e dei li1Jidi e perme·t te negli altri sei 1giorni della ~eVtiman.1 UP r egim-e1 m·e no severo . · L 'A. m ette in, rilievo l 'affini1tà tra vonù ti ace1Lo11err1ici e app1e ndicitei, p·erchè molti casi di acetonemia ·guariscono rd o po l''aPlJ'endi·cec.ton1ia . Ma da questo no·n s.i dev.e giunger·e a consigliare l 'appendicect o·mi.a in tutti i oasi ·di vonlito acetonem ·i co • Il g· iorno ·d i mag·ro alla settimana è utile anch e' ai b an1bini chie senza es.sere a·denoidei si s.V.~.gli<t110 la rn,attilnta colla lingua bianca -e u11 i)o' cli fetore 1d:alla bocca ed hanno alppetito ca1>'riccios·o e, ,çarattere i1n•stabile. L. 1

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SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA

Un segno di pneumoperitoneo da perforazione. Nella siemeiolo;g ia fisica d·ell 'addo rne sono scar si i segni di sicuro ed t1nivoco significaito r>er la e&a1tta .é[liagnosi di ·p erforazione (con / pneum·o p·eritoneo), mentre ·essi sono tanto· utili anzi necessari. . Gugl . Carbo•nciin.i ·della Clinica med. generale d.el prof. Gasbar-rini di Bolog·na fa notare che per le sin·dromi addominali in g·enere si usufruisce poco d·el .p.r ezioso sussidio deZ..l'ascolt~io·n,q to·ra1cica!, clìe ha ancora un v.a•lo-re quasi insostituib·il~ per le affezio·n i del torace nono stante i perfezionan1enti dei meitodi radiol.o·gici e chimografici. No1ni 'm eno pratico ~ sicuro può riuscire per l 'addom-e nelle· p erforazioni d:a, uloera g.a s1troduo-denale, o da altra causa, nelle _quali è necessario .a vere sub,i to p·er g li eventuali orientan1enti O·p eratori, u11 mez.zo sen1p1ice, sensib,ì le e rapiido (Il p0Zicli'n1., !&ez. pratica, n. 28, 12 lugJio· 1943) . Jlimarrebb e la pra.tica, p1r]lp1ato·ria ches va usata con prudenza, ma in una parte di essa è 1trasc;ur·a to lo studio d ella trasmissione del cc fremito vocale· 1ta. ttile », che in questo caso ha UJTu valore di primo piano nel pneumoperitor1·e o· spontaneo e ·d ia·gnois tico. È ritoouto che la voce scandita, a to·n alità .Nota sul trattamento del vomito acetonemico nei bas&a, e mo·dulata aun1enti la SDia trasrnissibili1tà al fegato; n1a il Carboncini, a paziente in bambini. posizione supina nella, regione p eriombelicale L ' ~c e:- 011e·n1ia h.a un trattamento prevalente1r1e.11te 1die_teti co consistente n ella pro:.scrizione -, a p1)r·ezza'Va alla · palpazione per la ·p resenza di gas libero in quantità ancl1e moderarba, u11 O· n ella lirnitazionci ·della carn·e e dei g·rassi e chiaro fremito vibrato.r io ·dL8lla parete, anch e r10lla so111rr1 iniS1Lrazi0tr1'e di alcalini . La diffi/ .coltà sta -11el dare un ' alin1en 1t:azione sufficiente - .p iù spiccato, ch e al torace. L 'evenienza della :p roduzione è in diipend·e nì11en te ricca perch'è il b1arr1bino, ·p ure _essendo .al ri11aro da crisi a ceto11,e miche, po·s sa crescere za ·d ella perforazione del tubo gastro-·e nterico (salvo i casi rarissin1i ·di pneurnop1eritoneo e p_ro·&perare. · L. Exch.aquet (R evu.e méd, .de la . . . .Sazsse l-i.orn·iaride, 5 n1aggio· 1943) ·dà al h ·a n1bi- idiopa tièo) . Nel caso restano sempre im.p ortant1 i da1t1 no acetonemico una vo1ta alla settimana un dell<i difei&a musoolare delle pareti, la scom,cu cc:tii.aino di sali di l(arlsb.a d la n1attina quando si ~veg·lia e in quel ·g iorno fa seguire un re - parsa d ell.é.\ ·Ot1tusi tà e pa ti ca; ma l 'A. tiene a gi me rig0Tosan1e·n te magro co1T1p osto -di .tisa - mettere in evidenza la mo·da lità pratica di apl)J.icazion·e del nuovo mefto,do, uitle al medico rie zucc,l) era le, l egumi e si-1eciain-i.~ nte frntlta lJratico· e'd al chirurgo per semplice applica.cot ta o c ruda senza nè latte nè b·u rro. • z1o~r1.e. Que&t o giorno di 'dieta speciale stimola l 'ap1

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La tlec11ica ·è quella di far pronun ciare a vo.:\[o]lo i11lpor1ta1\li e frequenti so no i distttrce b assa il ;33·, i11e11tre col lato ulnare si esplo- _lli del r11e t abol i ~1llO de.i ca rboi drati: cui ,.a d elra la reg·ione sotto epatic.a e perii0n1b€il i cale; la glice111ia a 11or 1nale (78 :X>), i1)erg·l·icc111ia si l1a 1·apprezzan1ento tattile c.lfilla vibrazione (27 %), g·licos uria (24 %). intensa del fre111i to pettoro-·voca.le, mag·giore a L 'a11en1i.a t.· freq ue·n11e 111a l e.gg·era. secon·da llei va ri toni). I.Ja ge11esi <lj quello toL 'cisa111e ra·diolog·ico con ·e11to la cl'ia.g·n o!'i racico èt dovuta alla vibrazione delle corde v·on e1Ja i11età dei ca~i. cali a tulJo · tracl1eo-P,ronchial.e per propaga. La concentrazio·11e d·ella lipasi seri ca è a uzÌC-ine alle .p al'e1i t oracicl1c. 1uc1n tata i1ella r11e1tù clei casi. Si 11a u1 eg·lio aJ Jj)fezzato con i1el13. to11ali1 à Le fe c.i: grasse· $O no rare (± %) . bassa llE1lJ a voce cl1e s i ai:)prossi111a acl un a vi!11 11 n qu.a!l't.01 dei casi si è riscontra to· ~<rn brazio1re 111ecca11ica di 60 Hertz (1 .H-er1 z = u11a · g ue occùlLo i1elle fec i. vibrazione. al l' '); 11eg·li uo•n1i11i se si fa la pro I11 con11)les$O q u e~1L o sLudio. co11~e 11tc <li riva. con la voce declamala di tonalità medie, vedere alqua·11to le i1ozio11i sulla diagnosi del 0011 un n1i11imo di 200-30·0 oc. di gas si ha ca11cro de1l pan cr eas : i sin1_to;ini più fre qu enti u·n 'otitima proiva di percezionr, del fr·en1ito s.01ro il dolore, 1i clisturb·i del metabolisr11·0 d ei· v. t. , nella don1n;a è m eno evide-n te }Jer la tocarboidrati, le n1o·difi cazioni radiolog icl1c e nali Là acuita d·ella ' oce, ancl1e se la si tiene quetJe d1eg'li eu1zin1i 1Ja11cr eat.ioi; la sindror11e sulla scala 2-. c.:lassica ·cL'itlero· .11011 cloloro..,o co.n -cist:i.fellca 1 La tensione della 1}arete ad don1inalei fa cilita i11g ran-clita è pr esente nel 25-40 % dei: Ca.5;Ì • tras111ission,e; in 5 ca.si di addominali acuPR. tissin1i da 1Jerf.orazione gastro -duodenale (o per tifo) il fenomen·o fu ·qettissimo con facili tà di trasn1issione del fremito vocale tattile, es.. VARIA :Se1n.do il ·gas raccol1to •p.er le vie . anatomicbP della 111età destra dell'.addon1e, di pr·eferenza L'inftnenza d~l tabacco . masticato e ciccato nell'etiologia del canci;o della boera • 11c1l I ratto perio111beli ca le: 1D . FERRA.RO. . L 'ab·itudi.Ii.o di n la. .;ticare o ciccare il tabacDiagnosi del cancro del })ancreas. co è cl1a tcn iµo co11sidcra to una caiusa del canI . E. Berk (1tr cl1. Inter. ~f e1cl. , ' Tol. 68 , r1. 3) «J\J d eJ.la! b·occa. Nu1n erosi casi r eg'-istra t1 L dalla l1 a fa.tto l111ò st ud i·o sulla cli ng·11osi del ca n ero l ~1t Lf' ra Lura cnnfern1erebbe·r·o qu esito pt1nto <li -deL p,a ncreas basato su una statjs.t1i1c a JJier so11alc vi&La . :È stato notato· cl1e il can cr o si svilu1)1)a di ·3± casi e un ' in chie... tu .e seguita 1p.r esso 120 esatta.rr1·e11te n el punlo dove si 11a l 'abitt11d1ine speci.alist i a1Yp art e11e nti a 34 sc11ole mec.l icl1e. di ~e11 c re la. cicca . A. L . .Friedel e L. l\tI. Rose n tl1al (.lou r. Amer . tvled. Ass., 1!941, n. 18) Il car c.inon1a clcl pancr-eas è t1n 'a1ffe2i'one rapidar11e1n.t e inor1lal c cl1 e c:ol])Ìf.ce l)e.r lo· più i11- h an·no riferi1to otto cas·i n ei qua11 il rapporilo d1i,id1ui cli l)Ù-70 an11i e JJ1r e,alen1 e1nente -di ctiolog·ico ~ ll a ccc11nalo Uf)JJtar 'e nr1 1ar11 en1e di ses;;;o 111ascl1ile (70 ~~) . . 1no5trato. Il si111to·n1a più cosLa11te è i 1 <lolo.i·e clier soLe lt'si·o·11i dell 'inl erno· della bocca associate J.'ravv ie11e da u11. r110111eJ1tor all '.altro r1el ' cor&o llll 'll..:O del tabacco (:Ol ll C cicca hanno alcun della i1talatt.ia. P11ò cs~ ere co11Li11t10 e. sordo o c1Je di 'lYarti colare: l1ann o u11 aspet1to verrucoi.a crisi o vjolento s' irradia ])e. . so al dorso e de, i>ia pillare et so110 coperte e ciroondate da 11uò essere Jocalizzalo a11cl.) e solo, al dorso. Si pJ,a cch e d.i leucopl.as.i1e; l 'i11d1uri111en1to è 1l1odeBSacerbu di 11ot te1 e q LLa11do1 l 'i11fern1 0 € (li:Steso, r a lo e 11001 v'l1a infiltrazio1n.e pro.fo11da dei t essi a1ttenua qu.a udo . . i leva o si siede; p11ò a,rere st11.i ottou1ucosi. lQ 5tesS-O riL1110 dell 'ulc-era duod.en·a le. · È i>robabile cl1e la leucoplasia sia Jo staclio Una cosla11za pre . . o ell e eg·uale a quella; 1)ri111iti.vo ch e prececle la corn1)ursa del cancro. del do•lore ùa .l .ititero. Qt1and'o" <.Jt1es.to è pre- 1ln e.ffet ti in duei sogg·etti c11e pa s~a rono <lall 'allro lato la cicca qt1a 11do quello nel quale a~Ye­ ~eute il tu1T1ore ~ quasi sen11)rel localizzato• alla vaoo1l '.abitudiP e tratten e1'le diven11e troppo do•le~la, 111a queista localizzazione µ11ò aYer i a11lor oso, si Yidero con11.1arire le lcuco1)la ·ie prict1e senza itter·o. La perdita di ·peso è il si1~ton1a più frequen- 11la da una 1)artie e ~ro i dall 'altra. Le lesio11i progr edi .. co110 le11ta111en1le e <l'a nte (90 <y0 ); è rapida e i1oleYolE-', qua i se.n1pre Jto i11et.aslasi solo molto Lardi. Dal i)unto di a('con1pa·g·n at.a li a debolezza . Nella i11età circa d ei ca . li si 11anno Jla usee, ' is1a i ·tologico no11 t1a11.no i1u]la di part icolare ' 'Ontilt:i, auoressia , sti11~ i e 1n e 110 freq ue11te111e11- Cile le cl'isl u1g ua <lal c a11Cl'O co tnune. Il tra Lt a 1nen t o i11elLia 11 te forti· <losi cl i ragte di~ r1·ea . ella n1eità d ei casi con itter·o e :t11el quarto gi X dà ri ~ull<l.ti in1111ediati eccellenti: le ledel to tale dei casi si 1x.lpa la cist1ifellea. In 8 ·1011i sco1111.>a.iono ina l1 llll ... i l'uò cono ce re il st1 10 i11alati si palpa il fegato, in l 5U 8 si desti110 degli infermi , perchè es~i furon o seguilti no11 oltre due a1111i do110 la guari.gione se111 e la n1assa pancreatica e t1na ' oltai u 9 si a11p.:1renle. DR. ha a~cite . 1

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1< l'L P OLI CL INI CO l>

PROFESSIONALE. N O T-E B I O G R A F I C H E Il Prof. Attilio Catterina

r i11a e clella u a: ·cuola , si agg·ira sulle 200 publ)licazioni, 1tra cui .nielli ,·olu111i. Argo111ei11!li l iredile,LLi f uro,110 le resezi'oni arti co·l~ri; n el :-: uo ' olur11e per la 1ibera dooenza, è <li&cuss·o a11upia111enle il ·..,uo n1etoclo di• resezione del , ,o]so e ' 'iene ri' 011<l.icala all 'A ll>anese la r e:.. ~ezio111e ·<lel 1)icd.e c ol 1Laglio· e·ster110 e lu& sazioJJ e i11 cle11Lro, cl1e pcr s1no i1 1 It alia pa.ssa\a con i10111e sLraniero. A11c0Ta a Can1er in·o putbblicò il Sll O volu·n1 c <' Su j Ln·m ori vasro.}arj Jinfatiri e sang· uigni » ricco <l'i n10]1te Lavole istologiche e quello sulle « l\ilalat tie cleg·li arti su·p eriori » cbe fa parte del Trattato ] talia110 cli Chjru1 g'ia. Seguirono ·ÌI laYori sulle ci ti deintarie , ::;.ug·li e1.,·i!lelio·n1i del velo JJe11d1ulo·, sui lu111ori <lol cervello. sulla r olJLura d·ell 't1.r etra J)er cad11La, ::;iu Ila su.tt1ra clella r otula et sulla fi ssa7.ioue clcll 'ut ero ~ d ei reni. Riv.e11dirò a Bassini lai i)riorilà della legatura J?•revent.iva delle, arterie lltertl.111~ riel tra1Ltarrte11Lo soitlo perineale con due le111})1 dcl 111oncoJ1e uterino , nell 'estirpazione clei iiLron1io1n1i. Portò 110Le,role c·ontrilJ,uto allo studio clel1'invaginan1ento inLesltinale, dell 'esclu!'ion e ci el pi.loro e sugl 'inconve11ie11ti del b~t 1Lo1n1e e.li lVIurjJ'h y cl1e eg·li usò pel' il i}ri1110· in I Lal i. a (189±); alle contusiio11i ad1don1i11ali, al volvolo clell 'intestino ·erniato e alla cura clell ' a c·~i·norr1i cos:i co11 al L~ dosi di joduro di poia ·s10 . ~Ia il can1 i o i10l (1nalc il Ca1tteri11a_ e111 Pr!'e, ~ quello dell 'or11io] ogia ec.l a q11 es1o r1g·ua rcl·o · 1 può a:ffern1are cl1~ Ile su11 ~1ae stro. poteva aYel'r t111 n1i o-liorQ intcr1Jr ete ed u11 p1ù fedele alli:e,ro1 quale il gr·a 11clc· Bassii~i n·e cb·b:e .11cl su~ disre1)olo . . Qu e~ti lraclus:e 1 01>cra or1f!:1 n~le < ~I Bassini per la ct1ra radicale dello ernie 1~g·u1n.ali, per l 'Arcl1.ivio di La11g·enb e.clt cl1e d'1ffu~e ra1 bidar11en te il 111 etodo i11 Ge r1~ani~ e_d in At1st.ria. ~ sta,to il (:a~Ler]n a sin•o cl a1 pr1n11 a11ni t1n as{3eirto:re dell '01)era2ion e 0r i·gi11ale. pro11to acl i nsor gere oon iro le modificazioni e le 1rti sitif,icazio11i e ben 11ote son o a questo proiposito le sue viv.aci l)Dlemicl-i.e in I talia ed all 'estero .a ncl1e recenit i sui più rep uta ti 11eriodici. Si recò r1elle p.ri11cipiali C ~i11i~'l1 0. ~i E~·ropa a os le11'ere e ·dimostrare 1 'cri 1)r1n crp1 etl 1 prog,i insupera.bili ormai con sa~rati d~l i11etodo 0 ri o·in ale. TeJ 19.3·2 co111J)al'\C il suo 11bro atla11I P ~-u ll '0 1 1er~zio11e cli B·assini. co i\ 16 ta~ole ~1ltistrat;ive ei1com.iato· d1alla R. Accadem.1a d Italia, e 1~e seg·u.irono _poi le traduzioni (ltede~ca . fra11ccse, inglef-c e. s1)6gnola) con la ~re­ :-;cul azior1e di von Ei. elsl)erg-. Forgue, dei fraLolli l\f a ,,o e cl i Corocl1an e ben n oti sono i preui d idaittici e l)raLici di qu·esto atlante ch e fa ~11ore alla ( :11irurg ia italiana ~ r?slituisc.e per _ l 'A. a1n·cl1e 1111 vero 111erilo 1Yatr1otlLco. Eglr i.., rovocò i1cl 193 7 le 011oranze a Bassi11i per il 00° <.t11ni' er:::a1io della sua scoperta <.1 P ado'\ a. I fc1

i è &J)e11 Lo a Ron1a il 1:3 febb~·u i~, il Prof: .r\ rTILIO CATTERI ..\. u110 ue1 110 t r1 p1u vecchi nlaestri di chirurg·ìa, circo11dait.o dal vigile af(cLLO oltre cb ei d·e i 5t1oi l'a n1 il iari. cli tn1ta la Cli11 ir a r o11 1.a na ll'ove eg·li rivi ,·eya co11 diligente a n 1ore.. .la ·o-rande 1JUSS·i o11e della sua vita d 'ino sc~·11an l e e di cl1irurgo. J~ra 11ato il 7 ~ettcn1bre 18'61 a ~iolina tli Le<lro n el Tren1li11 0, dove suo' l)ndr.c era rnedico. Cornp1 gli sLudi n1edi: a llovere Uo 1p 0.i c1uelli u11i ver~itari ad; Innsbru ck dorve ~l terzo an11 0, fu ill011tin ato Di111ostra1Lore .ad' 11on0Te.n1 di !\.11a Lon1ia .a11 ch e J)er g·li stu cle111ti ledeschi. Nell ' 6 i1as. ò a Vi enna cl1e contava allora ol1r 0 cin.qucn1ila &Lu1den11i <l1i Medicina essendo --i ]) UÒ dire, l.a ede dei i)ri1ni ca1Jiscuo la co111 i i1 ciand·o dal Billrotl1, il ' ero fonda tor~ della Pato log·ia cbirurg·ica i1101dcrn a e ivi si laur eò a l)ietni vo1i, n el .g·ennaio dell '87. 1\ el dice1nl)re d,ello stesso anno, conseguì vure la la urea all ' tJniversità di -P adova doye egli fu accol lo da· Bassini con1e ·assiste11te J>ri:n1a alla Patologia e poi alla Clinica ove ri11 1ase fi·1110 al 9-1: . Nel 93 aveva oit1teu1u1to· a 1"'0ri11 0 la do ce11za in Modicina operativa IJrosen .l1.u1c.l'o il suo ' 'Olt1111e ullc cc Itesezio11i <l ella 111 n.110 e del 1Jiiçcle )) . Vi11 lo il co11ro1· o a C l1~1 r ur g·o lJ'rin 1.ario dell 'Arcisi>etlale cl i iFer rara , !c11ne co nl e.1111)ora11ea 111e11tc l' insegna111 c11to (! ella ~l ·c di cj:na 01)el'.a liv.a .a Paclo,a. J\Jla fi11 e <l cl 91 fu uo111i11ato d'i relt·Ol'{3 dell 'lls ti1Lu1Lo ·d i l\Jlologia e di Clini ca cl1irurgica J>ropeucuti ca 11cll ' un iversità di Ca,11lcrilno ove ri111ase ·pC'r diec i. .ci.nni i11aes lro eletto ed au1atissin10 e ·\'ale11te 0 1)erator~ stirr1a1to in tutt e le l\Iarch e .e 11 elle rici11e Pu1g-lie ove fo1ndò a Nard1ò e<l a Galatii111a, clue ezi o·n i cl1iru rgich e ospedaliere. \ Tinto ii concorso per titoli e per ~sam e, alla calLctlra e.l i J)alern10 es ùi Gc110\ a i11 ~Iedi c ina opcrato·ri.a , 01JLÒ per <Jt1esiL't1l1Li1r1a do,vei 1"i111·ase fin o al 1 ~)36 a\ e11d·o r ag·g·iunti 1i l.i111iti <li età. J\.llo sco ppio •della g·ra·11.de g·uerra 15-18, fu uffi " ialc 1 nedico v·olontario i1 ~ll' E.., er cito, capo i eparto di Clli.rurgia all 'Os11edal e ~1ilitare cli Gc11ova i11di . cl.lliamato al Con1ando Sup·r emo a l1 ad'o ' a per 1'i11seg11an1eu1to della Clinica Chirurgica agli allievi ufficiali i11edici per il c·o·rso (li g· uerra i11 quell a Un,iversità accanto allo Sllcs&o Bossini. Da l)allOYa volle 11assarc in zona d'operazio11i cu n1 0 Cl1irurg10 capo gru1)J)O an che di (ls1}edG1 lcLl o da ca111 po 1n er i1la n élo~ i i J)it1 alti e]oo·i clej _uoi su1)eriori. Fi11.ila la g·uerra, toT0 11ò a Ger1ova clove, essendo n1orto il Novara., ebbe l 'ir1 carico Le1111)ora1111eo della Clinica Chirurgica. La l)roduzio11e scientifica d'el Catte1

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. RCZ J O~E

steg·g·ia men ti riuscirono solen11i co11 l 'j 11tervent o .d'ei ·pri11c; ip.a li c birurgl1i di tl11to il ino11do e ron la J)l11})b]icazii0mie clrr due grossi· ' rolun1i cli Cl1irurgia erniaria , pubblicati ins.ien-Le al 1)r of. Fasiani. Nel] 'ul tì111a sua ]e-zi'one te.n·u ta a 'Genova, eg]~ volle trattta i'e. il suo arg·o111en to precliletlo chiu den{llo C• ·SÌ il ciclo· dell 'in seg11an1en1Lo a cui ave, a p;. rtato appassionnl o co11tribl1lo di scienza e G..i an1101re mello sca111l)io sip.cero di. affetl.0 r.e ciproco con i suo,i Slluc.l enl i ch e g]i off.l"ifOil·O in que]J.a occasione, u11a a urea n1edag lia con incise le i)arole : < Attilio Cailt erina, auxilio n1entis et ro rdi 11lann~ubi-eci1t d·olorem » ed u1 n a perga1n e11a con la fi rma cli 111tti cl1e lo d1issero cc ì\ilaestro nella scienza e 11ella v.ita ». Tra , fer itosi a Roina i,n. quet'li ltlt i1ni an11i, fr equ ent ò assidua:n1entC1 la Clinica Cl1irurg·ica di1 clJLa J al prof. l)ao Iucc i di Val111ag·g·iore, s11 rp~·o 1)os ta dcl qual e -e a JJ pro' az io11e ùeJla Facolth , tenne 11n cor ... o teori co lJratico di Er11jolog·in co 11 i1l a u ~o· dei co l1 eg·11i e delln · ~col ar esra. L R ,:ri •

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PRATICA

n o (• rimas to urci~o. pc•r : a 'iole n;.-:fl cle] lo ~po~ la­ m e n lo d 'a ri a. j] pr·1f. Giorg io l)e ::\[aria c h e a\eva da poco con11Jlet nto la vi sjta alle gcs lunti . Jian1 10 riportato ferite più o meno gra' i Lrc levatric i ed iufermiere. Per un ve ro n1iracolo non s i de' o no lamen t a r e vittime Ira le gesl a nti. cl1e hann o, po1 1 abbandonato la clinicn.

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euazzon e..

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il con s. n a7.. p rof. Alfredo Cucco, clocen le rli oculis tica J1eJla l 11i,·e r:-. ilft di Palermo, (• ~ 1 1 tl o i10mi n a lo ~o1 l oseg rl'~ario all a cultura po po· a rr. secle di n o n1a .

NOTIZIE

DIVERSE

Per i datori di sangue a Romn. i inform ano i cla lori cl i san gue cli Ro111 ét ch e, in hnse ad accordi interYC'ntili Ira il Co111i tato e la ~e .Pr. :\l ., t11 lt i i datori r h e, dopo ogni donazione di . a11gue, rice' ono i buoni per i s u11plerr en I i a li 1nentari 11a nno i l diritto d i ot Lenerl' p er iu lero i sup1Jlen1en i i co ncessi : car11 e kg. 2.250, IH.ls la g r ..500, olio gr. 400, p a11e g r . I.SO a] g ior110. <)nde O\\iare i11con,en ie11li e intral c i nl regotarp cons umo d ei ~ uµµlemen t i , della Se )) r .1\l. è lat o deci ' O c h e i datori clo,ran110. a con~ in c i are da1 22 ge11r1 aio, con~ umare i buon i cl e i :'ll ])p: em en I i pre ";;o dt1e d it 1e clcternìi11atc.

Case di salute bombardate a Roma. Ne l: 'a ttacco aereo d el 12 febbraio ~t1 l ~on'!a. ye11 i' a distru tto t1 11 villi110 ~ ituato in 'ia ~[ccenate, o' e ern al loga t 1 In c lir1ira 'rllirt1rgira Policlori; è rin1 a~10 ucciso, nel . uo :, lt1clio, il prof. Cesare Pol idori, notis5imo })rofe ionista; -o u o periti ancl1e due ril'O\erati; alt ri 14 on o s tatj i feriti. 11 14 febbraio u11a l>on1ba cli gros o calibro cade' a nel recinto d ella ,·i nica oste trica « , .illa Dia11ca », tra le 'i e L ago di Lesina e Acherusio, })Pl' for lu113 su terreno n1olle . Una piccola cos tru zione ad ibi la a magazzino crolla\ a: l 'edifiLio principale ba a \uto i 'etri in frantu111i, le J)art>l i es terne cri' ella le da ch egge e 1·arredamen t o i11t er110 sco11, olto e in parte di trullo; uel parco ili ' uni alberi veni' ano :-.cbi an tali. \l 1:ia110 terre-

L'Egitto infestato dalln 1nnlaria. ' i ha <la J_j _bona , in cl al n 2 fr ])hraio: f ):i 1111 11 inform nz i'J nr del corri , poude 11 Le <lal Cairo d cl <~ Daily l 'elegr[1ph n . i a1)p1·ende ch e la nialaria s i diffonde nell '1\ ~ l o Egil lo. 11 go' crno si lrovere))be tli fronte ad u11 g·ré1Ye i>rO IJlr mn. l ,e ,·itli n1c di qt1esta epidemia a1nmo11 lereb])ero ad una m eòia di sein1il a perso11 e al mesr. Second o il gi udi zio di n1cdici s11ecinl i ~l i, 11 0 11 ~.i pol r à far i1ul1a fin cl1 è i1011 sura11110 prese delle 111isu l'e p e r u11 se11sibi le 1nigliora m en lo dell0 co11d izio11 i alin1e11 larj, l e c1uali inf.ui cono s ulla g ravilù delJa mal aria, cl1e troverebbe co11<l i1. ioni ft. 1,0l'evol i nella cle11t1 lrizione.

Scoppio di una caldaia nl Policlini co di Roina .. Nel pomer iggio del 9 fehhraio 11r J pudig·lione del lJ Clinicà clerm10-sifilo1)atica del Policlini co ùi Roma scoppiava la calcla ia del tern1osifo11 c, pro,·oct1ndo il croll o del le ll o del })a<l ig·l!one s ie. so. Per fortuna non si hann o <I a r egi_tra r e d i ~gru~i e ai rico,era li . È rim•a , lo feri to H IJr of. A ttili o Sa]Yioli, il qua le h a ricevuto le })rin1e med icaz ion i al pro11l •J socco r~o del Polic] i nico s tes_o. I 'igil i ci el fuoro, accor!'\ i imn1cclia1ame11te s ul posto. h aHn o 1n·o,·yed u lo a sgombrare le m acer ie del lel l o e dP! l'arn1n lura c r o lla l i e n pL111t ellar e l e })ari i pericol a11 li dei muri c )1 'rra110 r ima ti '.esionol i <l:tlln 'iolcnzn dello scop pio. Tra le macerie s l r ~ se i 'i o-il i 11an no avt1 to cura cl i recuperare 'a ri o 111a leri ~le clinico e quello ap11arle11en le al l;ll)ora torio microscopico. 1

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po' dov11nque.

Le « Gior11ate clentarjo di Parig i » h an110 tenulo la 1711 se siOJlB a }Jar lire <lal 25 noven1bre. n r esoco11to d elle -princ i1)a}j comuuicazioni è pubb:iea lo i i1 « Siècle )fé,J ical » dell 'l fel>hra io 1944.

IJ dot lor Leboeuf. mcd ico a .J arnac-Chan1pagne, (i s l a lo u cc i~o .<la un bo1nl)arrlame11to ncreo angloamericn110. mentre davn un consulto . Si h a cl a Ra n g-l o k, 2:1 gennaio: Il segretario di Slulo per l'I11cli a, r\n1cr~. <J ' e'" a1 11tu11.liato co n1c la cRrestia in India ~'esse prodot lo un milione di morti. IJ segretario della Lega per l ' India, Caisbee )Iene11 . ha con tra lato t ale asserzione; ha preci ' a lo che i danni prodotti dat:a carestia ... 0110 l.>e1t piit gravi nel :Bengala e c h e ancl1c il colera continua a miete re ,jttin1e. \ lloma . i è J)roiett ulo il fiJm polacco « La Yila degli al b·i », il quale l1 a per . oggetl? la ri' ali là tra due cli11ici c 11irurgi di \ arsa' in , uno elci qu ali fini ce per operare l'altro; rlgi~l.i 'l r kinslv.

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Il dottor )!arco .\vrelio [);.111za. mt->dir o dP1 Go' er11atorato di Rorna, <lirigenle una . . ta1ior1e ·a11i t.iri (1, è lato clt>r11hato dal· ·a u lomoLile. •


112

a I r. l>OLfCL INlCO •

Lt:1 ( :o rt e d '1\ ssise di lton1a ha concl a11 11 ato

u.na

donna n 5 nnn i rli reclusioue e un 'altra a 2 an11i e 3 n1~5i •della stessa 11e11a . ed ha <l~so 1to per inst1ffi cienza cli 1)1'0\~ u11 imputato cd u11a im1)utntn, lutti 1>cr ro11l·orso iu p roc ura lo nhorl o il1 unn donna con se11zie11te che n e è cl ececlula .

febbraio . i è s1>ento improvvj::;.n·n1 e nt c in Rom11 il prof. l) rETRO Bo•RROl\1Eo, d ocente cli lHllolog· ia n1 cdi ra, profcs · ionis la valoroso, larga1n!e11l e an1ato e s ti m <:to dalia i1un1erosa r l·i enlcln. Alfiglio prof. (;iOYHll n i, 1clirettor c- del :'Osperla]c « l~'a­ tc l >cn é fratell i », le 11 0 ·tre se11 lite co11clog] ia11ze. li

f5

Ricordia1no l'interessante Monografia N. 82 della Colle~ione del " Policlinico,,:

Oott. CIORCIO IANNUZZI assistente ordinario nell.:i R. Clinica dermosifilopatica dell'Un iversità · di Rcn1a.

le Epididimiti e Orchiti Specifiche e Aspecifiche (con 45 figur~ nel testo} Pref,1zio•1e del Prof. PIER LUDO\llCO BOSELLlNI Ec«>ne 11 So111•n:irio: Cap. 1. GENERALlTA E CLASSIFICAZIONE. - Cap. II. EPlDTDIMTTI E ORCHITI DA CAUSA ·rRAUMATICA (SEMPLICI E CON lNFEZCONE SECONDARIA): Cap. rrr. EPTDIDlr-.1rr1 E ORCl·JITl DA INFEZIONE PER VIA URE-. -rRO-DEFERENZI1\LE. - Cap. rv. EP.ID IDI MI1' l E ORCHl'fT DA INFEZIONE PER VIA ARTERIOSA. - Cap . V. EPIDIDIMITI E ORC.1-IITI DA INFEZIONÉ PER VI1\ VENOSA. · - Cap. VI. EPlDCD l i\11Tl . E ORCHIT I DA INFEZIÒNE PER VIA Ll:-\FA·r1cA. - Cap. VII. EPID IDi i'vTTTI E ORCiiJ1·r DA INFtZTONE PER VIA VAGINALE. - Cap. VIII. EPID IDIMITI E. ORCHITI DA INFLZIONE PER VIA CONNET'TIV1\LE (per con ti guità con gli involucri scrotali). - Cap. IX. EPIDIDI:VllTI E ORCl-II'fI DA CAUSE OSCURE E RARE. BIBLIOGRAFIA.

di pagg. \ TIII- , con 45 figul'e nel testo. 'Prezzo L. 3 2 + 5 "~ = L. 3 3,60 e più le speee lJC.3 t~li di spedizione. Per gli abbonati al " Policl·i n jico n ()d .a, qualsiasi dei nostri quattro P e r iod 11cd, sole liie 3 1 fra11co di porto i.n Italia. Per l'Estero li·volume

Te

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Pubblicazione di attualità, utili111ima anche per il aervisio chirurgico militare in guerra. :

Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI

Dirèttore dell'Istituto di Patologia Speciale Chirurgica e Propedeutica Clinica nella ll. Università di Napoli.

-.

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza Seconda Edizione co n 367 figure nel testo · delle quali 142. aggiunte nuove. Prefa,z. del Prof. ROBERTO ALESSANDRI alla I ediz. e dell'A UTOR.E alla IT edizione. Riportiam.o qui a ppresso giudizi espressi da tre NfAESTRI della chirurgia italian.t: Egn:gio .cornm. Pozzi, 11 Vi rir1grazio del cortese otnaggin e mi compiaccio vivamente con Voi per iL bel volume del Dominici. Ne parlerò, state certo, come merita, non solo perchè opera di un valente collega e caro amico, ma perchè si tratta di un libro v aramente utile, che corrisponde perfettamente allo scoPO per cui fu seri tto >). Dalla R. · Clinica Chirurgica cli Napoli, il 21 marzo 1938. i;uo LUIGI TORRACA

Gent.mo comm. Pozzi, e< Vi ringrazio del prezioso dono, cli e mi avete fatto inviandomi il volume del collega Dominici. '' Piccola chirurgia e chirurgia d'urgenza ». Lo consiglierò stante il rrande Tantagrio che esso può apportare, per le conosc~nze scientifiche e per la pratica, ai medici ed agli studenti». Dal R. Istituto di Patologia Chirurgica di Palermo, 6 aprile 1918. Vostro FRANCESCO PURPURA Ca-ro Pozzi, « Vi ringrazio molto &i, aveYmi inviato copia della seconda e&i-t.ione dell'ottimo Manuale di «Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza» dell'amico Dominici. Mai dimtnticneylJ di raccomandaYlo ai 'nostri giovani laureati, rappresentando es10 quanto di meglio può trovarsi in Italia, in tema di chirurgi• corrente cli urgenza ». « E termino r allegrandomi vivame~te con Voi per l' ediziene nitida, elegante e bene illustrata >). Dalla R. Clinica Chirurgica di Parmc1 , 2 aprile t938. suo Prof. GIOVANNI RAZZABONI

·v olume in-8• di pagg. VI-584 con 367 figure nel testo, delle quati 142 aggiu n te n uove. Prezzo: in br-o . nra. L . 7 2 + 5 ~~ = L. 7 5,60 ; rilegato in tela lire 8 2 + 5 % = L. 8 6, 1 O e più le spese postali di spedj2ione. Per g li abbon..tti al 11 Policlinico » od a qualiSiaei dei nostri quattro Periodici· rispettivan1ente sol e L. 7 1 e sole L. 8 2 franco di })orto in Italia. Per l'Esterò L. 7 5 e L. 8 6 .

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Va.glia Postale al1a .D itta LUIGI Editore. Vi1':1. Si stina n. 14 ROMA.

POZZI,

Inviare Va;glifl: Pos tale o Assegno Bancario CIR COLAR.E alla Ditta LUIGI 1P OZZI, Editore, Via Sistina

n. 14

ROMA.

Indice alfabetico · per materie _\n1poJ'a cli \ 'a tcr: })a lologia

13iJ)li ogra fin . . . . CA·rrEn1" \ ,\ . . . . . . . C ircolazi one: 111nla ltic : cu.ra. dirle! ica F1uor albu s Yagir1aljs: · c u1·a . . . . . Frattura eSJ)O:i lé.1 clclla ga1nba: ca o gra' i s j n10, g·ua r ilo . . . . . . . . : . . lpc rl cn s ion c: fo bia clell '- . .. . . . ì\fes l ruazio11 c•: i nf]ue11za sul Lu1)o .cli-

. . .

eo·e ren le

. . . .. .. .

Neo n a ti 1rl'c n1nluri: trallam . . . . . . \1"euro11s iel1ialria: reparto dj -11elJ'O 1~clalc dcl C:clio i11 Ro m a . . . . l)asscreas: '.rl ing110 .. i cle: ca ncr o . . . .

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l)itr to: <lis tocia i1on c:o1n uue .... Parlo e antispasn1od i ci . . . . . . . l)11eun1operi lo n eo da perfornz. : seg110 1Porfiri11e : rìca-mbio . . . . . . . . . . Tabacco mastica lo e c icca lo nell 'etiologia del c~cro clella borea . . . . Utero: retroflessione: ricl1iede un lra tlam. ? . . · · · · · · · · · · · l.I reo-re ti nite ree i<l i va u te ad jpo1)io11 ' '·izi ini t1· uJici: scon1.p enso cardiaco 11ei - . . . . . . · · · · ·. · · · · · , -on1ito. a~elonen1 ico i1ei bambiui: trat-

1arne11to

.... ... . .. · · · ·

Pag.

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Purb blicato il 18 aprile 1944

Autorizzazione della Pref ettura di Roma del 30.3-1944

Diritti di proprietà riservati. - Non è :onscntita I.i rista1npa dei lavor-i pubblicati nel Policlinico se non iti seguito ad ..uitorizzazione scritta della rediizionè. È vietata la pubblicazi onc di SJ'nti di essi senza citarne l" fonte. L 'EDl'IOR!l _ ~~.:.=.~:__:.~~~~~~~~~_:_--~~-----~~~~~~~---:--::---=-~-:-:-.-- ·

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R ec. 1 ca1 l o._

A... Pozzi. res,p. llo n1a - Soc. Tip. Edi tri ce I Laliana


Roma, 21-28 Febb1·aio 1944-XXII

VOLUME LI

Nnm. 8-9

" I

PERIODICO DI ; MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE

"

fondato nel 1893 da GUIDO • BACCELLI e FRANCESCO DURANTE S:&ZION:& REDATTORI!

CAPo : PRoP.

PRA'I'ICA

CESARE FRUGQNI

Cllidce Medico di Rema

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO» PER L'ANNO 1944 Italia L. 130 L. 85 L. 85

Singoli:

(1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA • . (1-a) ALLA SOLA SEZIO NE MEDICA . . (1-ò ) ALLA SOLA SEZION E CHIRU RG ICA Un Fascicolo separato d ella

SEZIONE MEDICA

Cumulativi :

(2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e m edica) . . (3) ALLE DUE SEZIONI (prat ica e c hirurgica) (4) ALLE TRE SEZIONI ( prat . m ed . e chir.) . o della O HIRURGICA L. 16; d el1a PRATICA L . 7.

Italia L. 200 L. 200 L. 260

I numeri, che oengooo tutti scruvolosaman le spedu1, se noo reclamafl entro un mese dalla loro pubbllcaztooe, si riooiaoo soltanto a pagamento

..- L'Importo dell'abbonamento1che può essere inviato con Vaglia Postale o Chèque Bancario, può anche essere versato, senza tassa, nel Conta C1rr1nte Postale N.1/6945 della Ditta L. Pozzi, Roma. Se dovuto rl~cuotere contro Tratta Postale dell,Amm1nlstr11zlone1 questa comporta l'aumento di L. &.

SO.MM ARI O Note e contributi : M.

ra IJlJèndicectomia.

l >.

• :Marcucci: E.siti lon tani d el-

Osst1·vazioni cliniche : L. Ducci: Mixo-co ndro111a ma ligno del g a otrocn eru io . - G. Gra:-;si: Rn di un caso d i pn·eumatc.3i intestinale cis ti ca. Epidemiologia : D. Fe1·raro : Diffus io n e e r ieC·rr e11ze ciclico-epidemiche élelle n1alattie in rapp o r t o ad infltten- '

ze esterne. Sunti e rassegne : .A. Cl1iasser ìni : Il t r atta.mente. secon._ da rio delle f erite di g uerl' a d ei ner\'i per ifer ici. Cenni bibliografir 1. AcC"adt mie, Società Mediche, CongreEsi : A ccademi a d ei

F i1Siocritici cl-i Siena. Appunti per il med ico· pratico : CASISTICA E TERAPIA: Del

NOTE E CONTRIBUTI O s r·En.\LE

C 1YILE

nr

F \E:\Z..\.

Sr.z1 0NE CnrHUHGrc ~

Direiu:or o : Prof. !\Lno J_,Es1

Esiti lontani dell'appendicectomia. Dr. ì\f.

DAi\TE ~1[ An c cJ cc 1 , s1os tituto

cl1irurgo

Sull'appe11dicite c ronica "i è ~ rrjll t o tan·Lo i11 qU (l "lo ulli1110 tre n ten nio r·h e Sè.ll't'J)be 11 ece sa rio un g ro~ so 'olu111 e ~ 010 Tier ci1arc i titoli dt i ]a,ori. l\l[a a·n cl1 c do_t.o tanto c ri, cre e d i~c ul er ~ i l)aTe ti no11 si può dire cl1 e ~ i a ­ no co11ç'J rdi. Non 110 ciuind i crcd ut o i nn 1ile fare u11 'iHdagin-e e \Celere quali co11 cllt~ i on i si po le\uno t1·arrr tlall .es~l111c1 ùi a1111c ndi1_·iti opera1ti da 11lolto t cn1po. i11 ettc ndo i11 ra11po rlo i ri~ n liali control'lati co1i e.l ati cle11e .:;.lor!e clini ·lte dc .. u11li dalle car tel le e co i r01)er li ri :::-co11lra1t i ai la' olo 01Jc ratorio. li la' oro è : :- tato abl)asl a11za fa li coso })Oicl1è il rintra cciare l)eirsone 01)er ate da i11olt o 1c 111 1

n anis 11 to ipofi, a rio. - ;-julla secrezi one lat t ea extrapu,erperale. -- Le basi -0rmoniche d·ella la ttazicue e r iflessi s ulla t erapia. - Succe::;so te1·apeutic-0 in un easo d i ntor1 -o di A. dcliso n con impianti di co r ticosterone. - La terapia f<..·lli c;olinica d ell e ferite e dell enffez.i-oni vn.sal i. - Snl trattam ento delle entottisi tuberco lari co i~ prepara.ti di cervello. - DIETETICA: 8ul valora alimeuta1·e del glutin·e e del ge rm e del f1·u m ento. - l\{EDIClN .\ SCIENTIFICA: Rapporti tra ! ' 11 El'>cherichia c ::i li 11 e l '« Ae1·oba .. ter aerc.gene. 11 . YARIA Nella vita profession a le: ·1n.·egn a m ento s upeT iore. No t izia ·diverse . Indice alfabetir.o per

nlater1e.

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pc, ec.l i11 lì.u111t·ro ~u l'fì c ie11te p·e·r lrarrc (1ua1ch o u LUe ocl .a Lteud1bile co11r lusione i1011 è fa ::ile. So110 1·iu st· it o a i i ' edere ccl1 i,n terro·g·a re ... u ] loro Slla lo di ::-u luLc +fil 01Jcrctlli . ~o tt 0 1J 10:,l i ~11cl i11te1·vento cl1irLu·g·rco da ul11teno cl11e a 11 ui. Ho esC'Luso lu tle le j or1l1 e a.cut e e qu elle ii i. ciii t'i era sl r1 t o in JJTec ecl en::a U111 (lfft1cco acut.o coriclo.n1 atc', 1 iunenrlo n ella, sl ati : t <ca ~. o­ l o qu ei ea..s i in e u i era . il o In fa i t a di a!} r .r1s i rJi (l.fJ'j JC.lt l li cite

C/'Oll Ì Cll.

S011z.a chi 11111 ga r11 li 1su lln 'ect ·l1ia c1uci-;! i on e se e isita o no t1na for111t1 di n111)c11clicit e crc.n.ica (< ab i11itio » cl eblJo ùire (e ·ono confort·tt o iI1 ([tto.:::lo d :\l llal'CI'e cli C'llti lll' 11li aun to111ici e cli111c i) cl1 r non ere cl o all 'esis/ en :a d eL[' a1 }/Jt> ll rli ri le z)rin1ili van1 e111/e cro1il ca o cronica 1< a& in;/io n l lcr cl1 i: ciò co nl1~la c.·o u 1·a11ato1n ia pal o l o~· i t·n.. l)~ìl1 a ~e1111)l i ce ul ceqazio nc 111 ic ro:--• oj>Ìca clell 'r11iHelio di una r ri11ta dell 'al pendi ce ,1 lla porlo razione dovuta a ·~ t e~u nec ro-..i dt Ila par ete Yi è lutla l ttna -..c1i c cli ~tatli e tli f"' rn1~· i11 ic 1n1ed ie in c i a~ ~ u11a delle qunli ii proce~-o in1è) a rrc::,tar .. i <l cfìniti,n1 1 H~nt c o ii-


114

«

lf.. POl.fCI lr'\ICO

i)oler..,i in ·cg uilo, con 111agg1iore o n1inore gra\ ità. I segni clinici cl1e ,~eng·o110 dati co111e i f>lÙ co. tanti n ell' aittacco a1J11end.icolare a c uto sono la fei})'bre e il dolor~ localizzat.o al quadranl c 1infe•r ior0 desl.ro de·II 'adclo1ne. Ma a11c he que ... li possono a volite essere lievi c. quasi a~sein 1 t.i , i; oi·oli.è la f~b·bre iruò i11a:11ca.rc o esse re inolto l·icve o di così ]Jreve dur.a ta cl:a ~1 (1.ig·• g·irc al c;o·ntrollo. Neg·li ultimi 135 casi OJ) Crati nel 11osLro osped.ale co11 diag·11osi di <1 p1pre11<licil e ac11·1a ,nei_ c1t1ali al tavolo 01}eratorio sùno ~ t ali ri~conllrati n1a c ro~c opica111enle. f'e nza 1·oS!"ihilj I ù di cl uJ)bio, g·ra vi falli e.li flog·osi dell '[.tp1p end1ici1te , 12 n on a' eYa 110 avulo rialzo ter111iro nea n cl1 e (li qualch e tlec in 10. Q11au Lo al dolore Vél. rilevato che esso è t111 si·nlon10 1nol10 'aria1lile e sog·g·ctLiY o. Tu•lLi i cllirurg·hi 11 a11110 osser' a lo a ,-0lte ·scarso dolore i11 lYl'e en za di f] og·o~i n olcrro•li , s1Je.. i si1110 co1 11 flogo ~ i lir. ,j han110 co•:pst.allata reaz..ione clolo·rific.a inte11sa. lo penso cl1 0 quella cl10 con1n·11e~u 0nte 1']1i,1-1:11ia1110 <( a1111endicìt e cronica » sia ser11•1Jtr c do\•uta a ir1fian111Tazio·ni cli 1piccola cnti1à del vernte, clic si ripe1on o n1agari 111olto s1)esso l·u ·11 ~carsa Lc1r.i.clenza a Tisolvere c.01 1nt)lct«.lr11e11.1c. Essi so·no j n ra11·powto alle note cat1~e qu·a li la ftss·ilà anor111al e dell 'ap•11endice, le angolat1 u:e, i calco·Ji fecali, il ristagno dcl c:_e crcto e elci I11ar1criali f'eca'l i ecc. -ecc . P er J>O l er corretla111 etn le Taccog·l i~ re e rifct irr i dati slati '."Lici 110 co11i.pil:a1 Lo u11a sch e1cl;1 qu cis~i o,11a rio i >er eia c ui~ 1J~iazie11te cl1e : i ripre ·e nl aYn alla Yi ila <lesl1mendo i clati clalJ 'inl eirrog·utori o, d~ll 'e..:a n1 e clinico 0 dalla t e- · ta 1i va ca PI edla. Tal•i dati sono Sesso - Età f~ r eid.itar1c·là 11uJ)c1 r colare - Affezioni tu be.rco1lari prc·g· res, e - ,\ffezioni pr·eigu:iesse dell 'aJ)p·a raj o i11L ç~tun a l c e 11ei fa1niglia ri vi erano sUlt i alll.ri o pera ti cl ' a l.l'f·e11'dicec1ornia. Ol1Lre a tiuestri dali di car attere ·g·ener.al c ]10 voluto Yaiutare l'influenza dell 'atto or1 iru1\gico· su due . . intorni ch e spe~ so si 11ota110 i1egli appendi<' j Li r i cro11ici e cioè : la stiticl1ezza e il cl'o ]ore e 1--·Ì ga ... l rie o accon1 i)ag· nato da turbe d~spep.fi­ che. Partc11c10 j)Oi dal co11cetto cl1e non. C·redo e is la una a JJtpondi cite cron~·c.a « ab i1n1i-tio n l10 'olul o diYidere i malati in due categorie mett cnclo da u1\. lato qu1eii casi in cui nell 'an nr11r1 rsii fatta acc ura1la1n e11te risultava·n o i11 JJ'a salto uno o· più a1tta cchi dolorosi ndcl omincrli 1

1

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clte a i;e~seiro. anclie solo [Jf l' JJOco tem po , di..s f oll o il 11·a2 ìe nil e cl·a l1le su e occ.i i.p l{JZLÌOn1i ordinari<! , acro1l1q1iag111a.ti o !no <lk1 ~l i c'' C rinl zo tern1i c·o, n1 a n ~i quali con1unqn c no11 1\)S e ":3 lala fall "t d·ia o-nosi di atta.eco a1Y1)end1ircolare. ~ell 'al1Lra i)arlc 110 -posto qt1eii ca ~1 in Clli 1nai

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il n1alaio Qt ei;a. soffcirlo a; attaccl1i dolorosi tali da distoglierlo clall1e 1i orr?1a1li occi1pflzioni. T ale di Linzion e i)o1rà forse se111brare un '.JJO' 'aga: poic'l1è l>a ~ata 1 oltan1lo sul fatloìl'e ùolore cl1e è scmpré 111olto ' 'ariabi le da un soggeLt oall 'altro; i11a credo cl1e quesito criterio IJOssa ci&ser e u1tile J)er il giudi zio diagi10stico e sovratutto per il ra1~L>0rto ·cl1e tale dj·sl.in Z!-io·n0 i1a1:1rti a''ere con gli e.siti cot11trol]a 1i. Qua11to a] rc111e.rto a11ruto111ico riscontralo al tavolo oii)c.:rnitorio ho separata111ente el€ncato i e.asi ii1 cui non vi era110 le~ioni n1acroscopiran1 e11te a1)pr~zzabili clell'.apj)endice, i casi co11 alt Cfrazion,i n1·acrosco11icl1C1 e i ca~i in cui prcclo111inr Yarno fatti di peri,·j ce ri te del rjero e del colo1J1 a cende11te. A 1)arte h o notato c1 ue-lli in cui la dia1g~nosi fu riscontraita crr::tt.a a l l n"o·l o OJ.>Cratori 0 e si do,·etite . nella ste&sa ...ecll1 l a, ]Jfo ceclere acl altro int orYe11 to. Poi b o Jll CS..'O quelli. · no11 $e1 g·u•iti da 1guarigion e e.love la diag1no~ i· fl1 .rico·n o,s:ciuta c1rrat<.t 11el perioclo ~ u :--seg·u c·n lo a 11'i111 erve1n to. 1

1

Dat; statistici sui 461 casi esaniinali .. •

120 (26~6) ; F e mmin p 341 (74 %). Os~ ervnnclo i] 11un1cro comples.s iYO clcgli operati per a tt nccl1i ·acul i d edotto rlallc s tati sti che del nostro o i1ecl ale s j Yerle r l1c esjstr una i)aril ~1 fra mascl1i e femmine , con u na lie' e pre, a'e uza d ej maschi. Ma nelle form e croni cl1p yj è netta prc,·ale11zn Òp) sesso femminile. . . ull C' ca u se dj f1 ues.ta preYa lP11za, dopo aYer n1olto i11dagat o. n1i è sen1brato cJ1e la n1ig~ iore SJ)iegazi on e s in qu.ell a <lata d al Babini nel libro clell 'Or1a1i « Chirurg ia <1 '0Lpc<l aJe l> dO\'e è rjporlala una ~ Lnlistica di o ltre 800 CélSi. In essa .p er qua11lo riguarda le nppenc.1 icj I i Frouicl1e Yi è una i1etta prevRìe11za d r l sesso fen1minile e la inaggiorarìza dei sogg e tli ·ri s11l La in periodo di pienrt at tiYilà ovarica. Lo Sfa1ncni , dice il Babini , ha dimostrato che la s.ecrczioue inter11a dell'ovaio eserci t a, in certi p eriodi clel ciclo 1nes1ruale, una azio· ne rilausaLrjce sulla r11l1sco~a tura liscia proYocan<lo s tili cl1ezza e cl1e la Yaso-d ilatazione Jlttò cl a~·e crisi di con ges tione : l 'atonia i11lestinale e la congesti011 e YeHgono chiamate in c.;au a qnal i condizioni faYor eYoli all'istituirsi di flogosi appendicolari. Età. - Fino ai 14 anni 54 casi (11,7 ~{,) : dai 15 ai 25 anni 245 casi (53 %) ; dai 26 ai 50 anni 155 casi (3~ 7 %); oltre i 50 anni 7 casi (J ,6 %) . Nei bambini l'appen clici1 e c ron ica non risulta molto frequente. Ancl1e n ei casi 11on i1umerosi da noi oper a li. circa la metà erano affel ti, pii1 cl1e da appen1dici I e cronica, d a linfadenite m cser1terica, la qual e J10tr ebbe, anzi cloYre~be essere cla ssificata come entità nosologica a parle. Dai 15 ai 25 a11ni si ba Ja n1aggior frequ en za de1la m.alallia , specie n el sesso fem mi11ile. Diminuisce notevolmente 11cl 11eriodo cl1e ,-a dai 26 éli 50, con tutta pro])abi~ilà , per l ' inizio di atrofia a cui Ya inc.:011 lro l'appendice con I 'avanzare d egli ·anni. Ciò trova conferma nel periodo ol lre i 50 anni in cui l 'appendicite cronica diYenla quasi una rarità. Eredita•rietà tube1·colare. 84 cas.i (18 %). Nel compilare ques ta Yoce hc, tenuto conto solo delle affeSesso . -

~Iascl1i

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!'l· ;r,l(l'\F PII \T l1 ':\

zjoni sofferte dai p ar enti djrelli (genitori, fral el1i e fi~li l consis li te ~pec ia ~ n1 e n te in pleuriti e per t111 numero esiguo iu forn1 e cl i h.1bercolo!:'i polmo u ar <> o cl i altre sedi. Data la diffu sione di qu es1a m alat l ia 11o u creùo che ln cifra del 1 ])er rc11to po,~a costituire u11 dalo cla far pen . are ch e la erc d i tarict à lupcrcolare debba es~erc rite nuta ca u_ sa <lell . i11 ~orgerc della malat Lia . \ffezioni lubercolri JJregresse. 45 casi (9,7 ~~ ) . CosU Iu ite s})ec ialmen tc da form e pJ eurj che salvo <.1ual· tro o ci nque casi ~li tubercolosi polmonare e du(' _o 1

tre forn1e cbirurgicl1e. Tale numero J1on mi pare ril eYa nle per cui 1100 credo che una pregressa affezione l u bercolare possa dare u11 a predis1)0sizio11e od essere una delle cau e della ma:at Lia. Affezioni pregr~s e dell' appa.1·ato irt lestinale. 32 casi (11 °1a). Tali affezio11i sono rappresentate per c irca due terzi da febpri tifoidee, malattia abbastanza frequente tra la popolazio11e della nos tra zona, cos i i t uita per la maggior })art e cl i lavoratori agri coli. ~ell e abitazioni rura 1i cou acqua non sempre

s11fficie11te e pura, tale malattia ~ frequente. Negli altri ras1 si è trattato per ~o i1>iù di e11teriti infnn ti Ii. 011 credo che a tali aff'ezio1li })regresse ~i 1:1ebba dare nole,·ole importanza . . litri 111 e 11ib1'i 'd'ella fa111 iglia oiJera/ i d 'app enrlicecl 01ni'a. In 175 casi (37'Yo) co11sidera11clo come fa.01 iliari sol o i genitori, j fratelli e i figli 'i era stato nella famiglia qualcuno operalo p er ap1)endicite. Fra questi in 122 vi era s tato u11 operato solo, in 36 vi erano stati due operati, in J 7 tre o più operati. Credo ch e questo dato abbia il suo Yalore poichè la percentuale è abl,asta11za rilevante. Credo cl1c cause anatomicl1e congenite lJossauo avere ir1fluenza su lo svi lupparsi de 'l a malattia , ~.e])ben e non n1 i sia s tato possibile con fro11t are 1·èp erti operatori di app endicitici dell a stessa famiglia. L,'appendicite familiare, ammessa cla altri autori,. 11uò dun.q ue essere ])resa il1 con~id eraz j one: a11cl1e nel com1)ilare In m ·i a s tatistica ho troYato due casi n o tevoli: uno con cinque ecl u110 ro 11 s.ei operati ne:la stessa fa 1nig1lia, e fra quest i diYersi operali per forme a<: ut ~ gra' i. '\o n cr edo s i ,po~. a es_ere trattalo di pura e semplice coincide11za. Risul lat; otlen u ti con. lLinlcrven toi chirurg;co.

(;lo})almente ::;u 442 operati di aJJpen<licectomia so110 da co11s iderarsi gu.ariti dei dis turbi che preeentavano prima dell 'interYen lo 354 (80 ~b) . Per dare ora i risultati, dividendo i maia li 11ellr due categorie ,d i cui 110 d etlo in principio cioè inettendo d~ una p arte quelli doye n el'.a s toria risu ltaYano uno o pit1 attacchi dolorosi ad'd omina:i c l1e n, e ,a110. ancl1c solo p er p q,co t C'1n,))O, di tolto il i1azien te dalle ~ ue occt1pazio11i orci i11arie, ::-c11za però che fos~e stata fatta diag no i cl i a tt a eco appendicolare e dall 'altra quelli in cui non \i erau o mai s i a li al tacchi dolorosi tn :i da distogliere il n1<ilato dn ll e proprie occupazioni. ~.i l1an110, n ella prin1a. ::.u casi 214, 184 gt1arit1 e cioè il 90 per cento e nella econda . u 247, si hanno 170 guariti e cioè il 71 per cento. Ripe to cl1e 110 e ~c ]uso dall a s tati tirn tt1tli i casi in cui Yi era s ta to un attacco acuto diagnostica lo. Fra l e nltre turpe ch e a volle sono pre 'enti i1el\a appendicite cronica i ha: a} La titic1tezza cl1e era pre en te in 2"27 ca i t' c11e è scomparsa o n1igli or a la <'011 1' i nterve1lto i11 105 (46,5 °<>). Ho potuto i1o lare ch e la ~ titichez­ zn

compar~a

--.olo dopo 1'in

or~ere

delle molestie

l l .)

acld on1inal i cl1e a, e,·ano porlnlo il n1 alato al 'etio OJ)era torio è qu a _j ~ e1npre guurila co n I 'nt lo cl1 irt1rg ico. In tre i-oli ca_i i iitterYeunc• in presen za cli fat1 i cliarro.ici c h e g-uari ro11 0 co 11 J 'append icecto1nia. b;) Il dolore ez)ign~lrico e le turbe gaslric11e erano p1·csen ti in 260 mala li (56 %l. 1~a li cJis turhi sono scon·11)arsi con 1'n1)1Je 11d ic<>c lomia in 1 !5 (70 J3€r cento ). ~oll mi dilungherò a d esc ri, er e i clolori riferì li all 'C'p igas l ri o e le tu rh e di 'lle ptic h c c h e son fen om e11i bcnC' eo 11osr juli ed a ai f1·equenti nei porta tori cli a1Jpe ndicile cronica. Occorre però andare mo:to cauli 11ell'impularc u11 distur])O gas trico ad un a appendice c he a 'olte pu ò es~.c,re fll Ori ca u~<:. In <1esl i casi un esamf> radiologico i.\ lt tl ottimo mezzo ch e . er,·c a<l assjcurar~ j della integ rità d e ll'a1)1)n r at o ga~ l ro-i1ll eB Lin n l e. T 11 fatto ch e 110 do' UlO notare in 1)rese11za di tal i <lj, turbi 1~ r l1e il pit:t deJJe Yolle in qu e. li n1alali è ufficie11te ·!·'ingestione di t1 n c ibo leggeri . sin10 oc! anch e di un ~olo bicchiere <l 'acqun per pro\ ocare n d o1

lore e pigastrico.

Circa; lil '1:ap1Jorto col re1)el'/Q anuLonz o-p_al.ologi co risco11trato al l n,·oJo op erato rj o e le g u arjg·joni o ttenute i sono a ,·utj i ·cguc nli risultati: 1) Casi io cui 11011 ono stàt e LroYate a: terazion i mncroscopicl1e }Ja les i dell' n,p pend ire 9~ (20%)Guariti .57 (60 °o) . In qttesli cnsi h o <lncbe e ·eg uilo numerosi f\ am i i !>lologicj , n1a il reperto è s1Hto p er lo .Più quell o di u1l a iperpJa ia del tessuto li11foi(Je e solo qualche yo' ta è 5l nto po ·sibile metter e in eYicle11za g li e iti di un pregres so fatto infiamma torio 11011 r i cono~.ci l)ile n1acro copi cam ent e.

2) Cae;. i in rt1i ~0 110 sla le lroYa LE-' nl Lr ra1 i<>11 i macroscopicl1e c 11iar e clell 'a ppenclice quali: i nfill raz i-011c ecl ing·r os·an1e 11lo di una parte o di lulto I 'or gano, presen za di coproliti , cica trici, angolature con s trozza n1 e11 lo t a~c da <lare ristagno del secr eto, ecc . ecc. Ques ti so n o st a ti 181 (28. ~b ) , so110 g1tarili 125 (95 %) . Ed in tali cn i si <\ otlenula ra1ne11te la J)itt al ta percentua le òP11<' guarigioni. 3) Cas i in cui p~edomina' nno i Ia lti di JJeri' is.ceril c quali: aderenze e fi s ilà de'l'appendicc :11 c ieco, appendice inglo bata da membrane c11e la fissavano agli or gani Yicin i inembran e 1)ericol ir l1e ed adere n ze cl Pl (' ieco o d el colon nscer1<lrnl ~ lateralmente alla parete, fissi là e ripiegalt1rn grave dell ' u~ tin1 a ai1.:;a ilral c su I cieco e 11ume1o se ;d tre forme di perivisce rite. Casi 1 9 <41 °o), guariti 1.50 (79 (lo) . In questi ca i poi il piit dell~ \Olle anc11e l 'appe1Hlice pre~enta.'a alteralion i macroscopiche. L'interve111o ol lre che nella a~ porl d zi<1ne dell 'appendice è .. empre consisti lo nel'o sl)ri gl iamc11 lo dell e m ('mbrane cl1e fissa' ano i 'isceri Si è sempre fatta una accurata pla l ica della il'rosa ~pecie quando que ·La doYeYa essere an1}>ian1cnle ez io11a lfl 1)er l a liberazione degli organi. 4 ) Ca~i C011 linfadenite n1esenlerica 29 f6 ° 0 1.. guari ti 22 (79 °o ). Que::i ta forma ri g uarda e-..c Ju-..ivan1ente i ban1bini fino ai 13 o 14 anni. L ·a ffe~ioue che credo possa e · ere co11 ·iderata a -..è. 1:. c h e troppo "pesso si scambia co11 l ' appe11<lici te cronica, è -stata descritta per la Jlrima \Olla da aulori americani. \ ei bambini es i,te una iper1>Ja. io df'I le,.suto lir1foide ed uno dei gru11pi più in1po rta11 t j di linfog hiandole addominali è CJUtAllo ileo-cec~1 J e . In que:--li piccoli pa1ienti in concli1ioni generali Sr<'ndenti ad abito '.in1'a lico . . i h .t1111 0 crisi dolorvse al qt1a<lr,1nle inff>1iore cle ... tro dell':Hlrtom c co 11

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rialzi te rmici di qua lc l1e deci 1110. Il cloloTe a Yollc ~i pr<·~e11La <111 cl1c n1oll o forte n1a 0011 dura n1ai pi-L1 di clieci o qui11di ci i11 i11 uti. Cessato il do•lorc il h •aml)ino cli cc <li ~ la re be ni ssimo. Le crjsi si })Osso110 rip~t ere a11cl1e ~.JJesso e ques to slato di co e può durare ancll.e p er 1nolto tempo. IJ' .p iù clc'le Yolle ,j e 11 !alta diélg11osi di appe11dici1 c cro11ica ed il paz ie11te o llOJ)Oslo all 'allo chirurgico : s i risconlra ... em1Jre una i1Jer1)la ia c1e1 tessuto linfoi.1r d cll'a1)pc11di ce ed u11 cos.1>icl10 i11g·ros~.a1n.e 11lo (le Ile 1infoghia11dolc me enlcriali. I)iù cl1e dclI ' a11p c nd icec lo111ié: c red o cl1e il mnlalo in lalj casj po$,Sa lrarre YnuL1g·g·io rl all a la1)araton1ia s tc sa e 1 de :lc c ure generali r l1c ' e11 g·o no sempre fél lle seg uire all.i11 le r, c11Lo qu a 11cl o ~i ri ~.co nlra tal e stalo a nnton1 ico-1Ja lo!og ico. 5) T ('a. i in c ui dura11lc J'i11ter,enlo f11 ri sco11_ lr.ata errata la cli agno i e s i d oYet le lJr occdcr c n ella sle sa sed,u.l& nd a: lro inlerYc11lo i1er p o te r aYere l a g uari.gione sono s lali lH (4 %) e cOmJll'ericlo110: 11 casi di annessite des lrn, 4 ca i cli O\élrite rll"' tra , ~~ casi di pcril on il e luhcrco lare l cn ~o di colec is tite calcolosa. 1

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r o1l 111ilare co11 la 111as.=i1 na sere11ità ecl 0JJietLi Yilà , so nc, le .'cg·uenti: J) J·I rtou.1c di tl.JJ11ie11tlicilei c ro·n·ica è inesatt ~ es..::11do 1più i>roprio qu ello cli a1 ppe~dicite a 1>1ccol1 a1 lul'cl1i r eicid1"a11ti. Il ) La n1 ultl t:lia col11isce di prçferenza il ~e5~o fe111nxinile e i sog·getti in gio, anc eità in 1~i eola atLiYilà di Lutre le fun iiioni YÌLali. IJl ) L ·c10diLarieLà tubc rco·lare e le affezioni luber-.:olari preg· res·se 11011 p·a re siano da rit·~·Jle r.. ~ ea 1i ~e lJ·r e,di1Spo·11c n li Ili a reijJerl i occns1on al1. l\' ) Le al'fezio11 i ·lJreg re:sse .(lell 'a1iJ.ll.) ra1 o init cs1i~1ale n o ·11 ri u1Jia110 e sere ca u ·~ j)rcdi"' pon E:t11 l1. 111a a o c h 'e se r e1p·erl i 0 cca si on a'l i. V) L'esi.i-;te11zn fra i fa1111i1g'1liari cl.i·ret ti di c1)et ali JJC r a1 ~1>cndic it e ac uta o cronica ùc'e for~c: e~ ·e re Le11 uta in considerazio•ne. \ r l ) La ~ti·t.i cl1·ezza gu.ari!~.ce i 11 u111a .buona I:arte cl@i ca"' i, jYer.ie . . e si è 111a11i fe · Lata a se1g uilo tJi· q11nlcl1e at1Lacco ancl1c li c\e. \T[l) T.1e t11 rl)e di Jlej)1ichc e il dolore e1)jaa. b 1 slr1co sco rnpaiono qua11do 0110 cloYuti soltanto a Ic-·ioni dell' a·p p,e11dice. ' VJl T) I risultaiLi 111ig·liori' si so110 ottenu:ti in t1uci pazienti che, i1ure n on· ave11do .n1ai .:t vulo i1n allctoco ap1)1endicola·r e ·no1Levolc , i1 e aveYan o av u1Lo uno o 11iù di uno li c,ris:3in10 1ile' a lo da una accurata indagine a11am11-e tica. IX ) Co·rn1) lC'. ~iva111 ente &i è ottenuta c~n ·]o in1te1"ve.nrto la g·uarig·ion e 11e11 ·so petr cento dei cas.i. Per ò la sit'atistica ci insç,g11a cl1e j)isogna anelar cauiti nella diagnosi dei' casi rlubhi pri1na ·di d ecidere l 'interYe11lo. Qua1ndo sono· sLa1 e tro·v ate al tavolo operatorio· · 1esi-o·ni 111n r ro:'c·opicll c cletll 'apt1iendice la guarigione si è avula ne.I 95 per cento. 1

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l casi <li i>azje11ti i1011 g11<,tr~t,i co11 l 'a1JJJl! ucli4.·ec to111ia ono 88 (10 ~0 ) . In qu esiti , solo in u 1t 11erioclo cli Le 1111)0 .p.i ù o i1l 0 110 · lu11go ùof)O l 'i11l 01'\•en lo , si J.JO lè ri'conosceire en,ata la d i«.•g·u o· ·i e.li a p p·e11 d,ie i te e ro11ica ei f o·r·n l u l ar rie un ·allra. so110 : 17 casi cli lllO ·i vi~C<'l'.tio. 13 di ulcor a g·astrica o duodenale, 10 d~ ad crcuze g·r ;l\ ì, 11 ' di ann e~s il c, 5 cli co·leci tit e, 3 di ci~l i o-variche, 2 di tubercolosi r cuale, l di peri1Lonil e 1Lub·e rcolarc. L'l ptosi 'i ceraJ o cer tarnçnLe i1011 è s lal a jilJlluenzat a clall'i11tur' ento. Pc.r l e a<ler e11ze e i fatti perivisce riLi ci t11 olto g·ravi 11 0 1· 1 e1s i 1~Le .interv·ento c.l10 l,e n1ig·liori note\ o·J111cnile. a11cl1c se si JJ011c la 1nas·siy1a acc ura tezza n el fare la plasilica <lollct . ici'Oba. lli111an,ig·ori10 2G casi in cu~, u11'c]1 c ' 11101lo ten11)0 rlopo l 'inler, ento si è _fatlLa olo una diag·nos.i di i) robab ilità. In CJ. ue . .J,i lnalfll i , so ffrrc nli alc uni. . cli silip i o Linate al>iL11ali ~ c l altri di coliti cr o11i cl1e, cr eclo i ])O s u110 chia111n.r~ in cDuisa queste affcz.io·n i i)er si1>ieg·a re i c.li::.;l1~ rl)i clic li J-1a1111 0 1 o·rtati a·l t::tvo·lo 01)eralc·r.ic c.loYe l'i11l erv euto li J1a lasci1ti quali erar10. L 'esa1110 radiog·rafi co nei 111alati · a[fe l!i d a ·i.1'jJpe11dicite cronica J1a il , -alor c r l1e d·R t11tti gli è Pico1losriuto. l\i[a l 'in11)or1La11za n1a 1g··gi0re ce l 'ha c1uando col suo rP'pe.irLo n~gatd \'O ci può fare esrJ11dere una le io11e gastro-duodeJl::tl e o Llelln co leicis ti , s1)ec ial111e nte i11 quei pa.zie11ti in cui il dolo r e epig·ast1~ro e le turbe <l is.pep.t ir 11e 1a u n10 11 o 11el re·peirto Slll'b1ietli vo t l llé\ in1 po rl r1 r1za magcriore del do l0Te sulla re- • gione a.1)11)€\JJdicolare.

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I11cla g·jn e ta Listica sug·li ·esiti Jontani d'i 1Gl pazienti 01)crati lJer a.J)ipendicite cronica; in ·29 ba1nbi11i (fino a 14- anni) ~ i 1trattava , in realtà di linfaeleni Iç cro1nica gli altri ±32 ca&i era110 riferillili a }Jiccoli a1ttaccl1i recidiva11ti d.i ap11e11dicite ac uta. L 'affezione col11)isce di preferenza .il ses,, o f'e.111111i11iJ(' , si 11annp for111e fa111iliari. ' ' en,nero inl'lu enza r·i fav oreYol111einte i J>rincipali f' ir11to111i •11ell '80% dci casi; la proporzione ·d'elle g uar igioni salì ·al 95 '7'~ 'lJUando, al lln 'olo 01)er ato rio , Yennero· trovate le~ioTui 111 acro. CO'}Jiel 1e dcll 'a])jJen icl ice . 1

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Le co11clu:;ion1i cl1 e credo di p oter trarre da (lll~sto "' ludio sta·tiisl.ico, ·che ho cercato di

La critica al letto del malato non giova al malato, nuoce alla Medicina. BACCELLI.

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8-9)

08SERV'A ZIONI CLINICHE R.

119

SEZlO':'i'E PRATI CA

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AROISPEDALE DI SANTA MARIA NUOVA E STABILIMENTI RIUNITI - FIRENZE

pazient e, esisiteva fini dalla nasci1la. (Beitr. /(lin. <Jliir., 30, 1901). Vi è poi il ·c aso ·d i Mane.e in r ui il tumore originò dal quadri cipite fen10 r ale, qu ello di Volkn1ann in cui l 'origine fu n el brachioradial e, e il condroma del1boideo· d escritto d'a H ons~ll . In. questi ultimi ve,n ti anni n on mi risulta che sia s t.ato illu.stra.to altro caso di co·ndroma n1u &colare all 'i.nfuori di quello ,descritto da Calzola·ri , a 'sede nell~ e,minenza ipoite•n ar d ella mano destra, in don:na .di trenta anni. 1

Divi ione chirurgica. Primario, Uco &ro,PP:\TO

.Mixo·condroma maligno del gastrocne•

IDIO.

Dott.

LEONARDO

Ducc1

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Ilo creduto O'P'l)Ortuno, illustr.ar,e il segue111te ca o d'i mixo-c10 ndro1m a maligno del ·gastroc n emio sinistro , operato· in questa divisione cl1irurgica ·dal Prof. Ug o Stoppato, per la rar'ilà ch e 1Lali tu.m ori mu&oolari r.a,pprese11Jtano. Sco,r rendo J.a letteratu·r a ·di tali tumori, ho trovato nun1e1io15e o sserv.azio·n i di .a.n.giomi , di 111io blastomi ed anchei di rab,d o,m ·i omi (vedi. i Tece nti ]avori di Tonelli e di T orchiana-Panizzi sull 'argomento), di end·o,t eliomi e di sarco111i in senso stire•tt-0 ma non sono sitato ca pace di rintraociare che rp!o1ch e citazioni di mixo,m i e ·di co n1d1ro·m i n1u1s co•l ari . l\.au1flm.ann., a ooennan·do ai mixon1i .dei n1u~c oli , ri cor·da come se1de p·r e.fcri.t.a la ooscia , ed a cnn1 etie che 1'0rig·ine sia di olito ra1)pre~en t ata· dal connettivol intran1uscolare. f\. con.ferma di tale •teoria ge•n etica, incon:trian1 0 p oi ~ casi descri1tti da lBuscarlet, da IBaradu c e da Morestin, in cui appun.to il tun101r e . s i &are·b·b e originato dal co·n nettiv·o intramuscola.re. Virco,v, in « Die kra.n khaften Geschwiils Le », Berli1n. 1864, riJJOrta alcuni casi di mixom a mu sco lare con a"' petto gelatinoso ei colorito g iall·o dov·t1t·o a lla mescolanza di tessuto' adi1

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Il paziente car)ilò all·a n·ostra osserv.azi•on e il 1.3 giug uo u. s. Era stato am1m e o d 'ur1genza J.>er ein1o·r rag·ia venosa stab·i lita si in seguito fid 11Jcerazione dei tes u1t i cutane•i, al centro di una g rossa mas a 1Lun10.r ale s' ilur')patasi n el 1)0]1 1accio s inistro . 1

STORIA C"LJN I CA

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110~0.

Nella lie1lteratura mo·d!erna ·n en ho 1trovato a llro ch e il caso' di Calzolari; il mixoma ave. -va ~ ede n el delt oid e destro , ed a' reva le dimen·sio ni di un uovo di gallina. Enucleato, recidiYò a dis tanza d1i un m ese, e la •g uarigione d e1finitiYa si ebbe solo· d·o.po un secondo inter·ve11to cui fece seguito ro1'].,lgenberapia. Qua11to ai condro111i mu&colari, g ià Meyenbur lr li citò co111e una rarità ecc,ozionale. I ca i pubblica t i sono po cl1issin1i. D en o nvillieirs n ella cc Gazette 11opi.t alière » del 185:? descri ·e u1i. caso d'i condro111a s''ilu P'l)at•osi n egli adduttori della oo5cia. Altro C<'\so co.n· analoga sed e ft1 in, SE\:,()"tlito d escritto dal Kolaczek nel 1908. Pau let osservò 1tre n ta tun1orelJLi cartilaginei oscillanti per di1nensioni tra il pisello e la noce, localizzati nel ma& etere (Lyon ~1 éd . ] 869). u .nge1l1ann osservò Uil piccolo CO·n droma dello sternocleidon1astoideo che, a detta de l 1

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Baron celli Ippolito, a. 60, fu GioVta·n ni , coniug(1to. di professione co lo110; nat o a Carmignano e res jrl. a Focogn ano-Campi Bise11zio (Firenze) . A. F .. : negativa. A. P. R.: n ato a termine di g r a.vidanza, ebbe allattamen to •m at erno. Crebbe e sviluppò r egolarm ente. 1Soff1·ì dei comuni. esantemi dell 1infanzia. ( .irca Yenti anni fa , senza ialcun trauma preced ent e, comparve una piccola tumefazione in corrispond.e nza del:a faccia 1posteriore della gamba S. tra jl terzo supe.riore e il terzo m edio~ profondam ente. Tale tumefazione epbe assai l ento sviluppo ; dopo 17 anni avev·a raggiunto il volume di una piccola p esca·. A. P. P. Negli ultimi tre anni lo svilt1ppo del tumore fu invece r apido , tumultuoso, tanto da r oggiunger e il volume di un cocom ero. Non os ta11le, il paz. non avvertiva alcun dolor e, n è d 'altra p arte notava di deperire. Da circa una settim ana, al centro del rivest im ento cuta·n eo di que . . ta massa, s i er a a11data form ando una ulcer azione, in seguito alla quale i detèrminò quella emorr agia ch e decise il p. a far si ricover ar e in osped al e . E. O. - Indi viduo di sana e robusta cost ituzio11e; sviluppo scheletrico notcvolmcn te superior e alla m €dia . Masse muscolari tonjch e e trofich e. Colorito de:la p elle olivastro. Mucose visibili ben san gt1ificate. on s.i apprezzano linfoghiandole. Appariato respira torio: n. d. n . Apparato cardioYa colar e: cuore nei limiti, toni ,puri e n etti . Polso regol are p er ritmo e frequenza. Addom e: pianeggian te tral labile; organi o ttusi 11ei limiti . Arti inferiori: riflessi presenti. La gamba sinis tra presen tia in corri spo11(~enza del polpaccio un tumoro delle dimensio ni di un cocome ro, g rossolan am ente lobato . La cute soprastan te è tesa, lu· cida, e lascia trasparire eYidente un ricco r et icolo venoso sottocutaneo. Al centro , po terjorm ente, si osserva una u ~cerazione profonda poco m eno di un centimetro a margini pianeggianti, il cui fondo è in questo m om ento ricoperto da alcu ne crosticine ematiche. 1


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cc IL POLICLINICO »

Tale ulcerazione è circondata da un ' alone bruno-violaceo. Non 1a·p paiono intime ader e11ze tra le altre zone della cu le e la massa neo.f orm ata . Tutto il tumor~, poi, è relativamer1te mobile sui piani .p rofondi durante il rilasciam ento dei muscoli flesso·r i del1a gamba. I .movimenti attivi e passivi de: ginocchio· sono possibili limila tamente all'ostacolo meccanico . Palpa toriamente la massa si rivela di con sisten.zia variabile da t1na zona all 'al lra. Mentre alcune lobulazioni sono elas tiche alla }Jressione e di con·sistenza piuttosto ·m olle, a:tre invece son o du1:e, compatle. Fu appunto in b ase a questo re. p erto, e all'aspetto tipicamenle bernoccoluto dell·a superfice, che si pen sò :P otesse trattar si di un mixo-condrom1a, o id i un condroma ormai in fa-

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sioni ellissoidali tracci.a te secondo l 'asse 1011gitudina~e della gam:\)a, venivano preparati i lembi cutanei con cui poi ricoprire la vasta perdita di sostanza. Tale · operazione riusciva facilmente secondo un piano <li scollamento praticato tra il sottocutaneo e l a massia1 neoformata che appare ben limitata da un '~sile membrana di a ~petto fibroso. · Sono risul.t1ti così du e lembi cutanei esc11ti da quals iasi altel'a·z ione m acroscopica . Sul p·i ano mu·scolare, invece, il' tumore rh~.ultava {lnnidato tra i capi td el gastrocnem.i~ contraendo ampie ed intime ·aderenze con le fibre del musco:o s tesso, che venivano generosamen Le recise. Nessun })ecluncolo collegava la maS$a con gli slrati più .profo11tli.

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FJG.

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se di metamorfosi mucosa. Certo, le . dirne11sioni eccezion ali non erano in favore di ~ale diagnosi e l'età ·m atura no·p perf~ttame11le in chi.ave; pertanto n on si poteva neppure escludere che si trattasse di un tumore fibrom atoso . L'indagine r adiogr a.fica risultò del tutto negativa. 'fib ia e perone mostrano inalterata la loro tipica struttura; l 'opacità d el tumore a,ppare della stessa intensit~ di quella d elle p arti m olli contigue e circost anti, uniforme, sei:iza a1dde.n samenti di sorta nel suo interno. Sappiamo del resto, che la densità di ombra del tumore condromatoso è m olto piccola. . . La reazione Wa~erm ann fu negatiYa. Negativo l 'esame delle urine. Int ervento. - Il p. veniv1a quindi operato in anestesia eterea il 19 giugno 1943. Con due inci-

Il decorso post-operatorio fu 11ormaiissimo. Dopo una puntata a 37,5 in prima giornata, il })· fu sempre apirettico. In ottava giornata venivano tolti alcuni punti , m entre i rimanenti venivano tolti in undices.ima. La ciootrizzazione avveniva p er pr~ma lran11e che al . centro doYe i margini. si scostarono per uno spazio di circa due ceri time tri. Il paziente veniva dimesso. pressocb è tot.almente guarito, il 7 luglio 1943. A distanza di 45 giorni dall'operazione n essun accenno di reciù.iva sul~a eicatrice. · Es0tme macroscopi1co. - Il tumore asporL.ato pesava g r . 3,100 e misurava una circonferenza mass.ima di circa 60 cm. con nn dia·m etro verticale di cm . 22 e orizzontale di cmi. 18. Il taglio, con-. dotto dalla faccia posteriore secondo l'asse k>n-


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SEZIONE PRATI CA

giludinale , incontrava, specialmente ne: polo superiore, due zone di consistenza molto superiore alla rimanente, contro le quali il co:tello stridev.a. La superficie di taglio, subito ricoperta da un liquame n otevolmente d en sot vischioso, fil ante, dimos trav1a due i sol e opache di colore grigiovinato con rifl!3SS.i azzurrognoli d i cui una grossa come un pugno, l '.a·l tra grossa com e un uovo di piccione, immerse in un tessuto di minor consistenza, lucente, idi colorito leggermente giallastro e di aspetto g·e :atinoso. La m .aggiore di tali isole è si luata al centro der a rr.e là superiore, e la minore fa parle del ,polo

rio. Qua e là si osservano picc-0li vasi intorno ai quali gli elementi cellulari son o più fitti. L'esam e is.tologico de: secondo pezzo (prelevato d alla zon a grigio-vina ta), fu esegui lo dal prof. Costa, il quale così n e illustrò il quadro microscop1co :

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« Sullo sfo11do di una sostanza fondame n la]e

basofil a, di varia densità, si notano cellule riu11ite a gruppi e qu.asi ad aim.miarSsi in alcuni campi, rarefatte e diradate i11 altri. Sono elem en li rotondeggianti o r:oliedrici, forni ti di scarso citop:a'Sm·a jn forma di 1a·l one lievemente acidofilo. Il nucleo, roto·.1deggianle o lobato, pre~nta croma-

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FIG .

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supe'fiore, an teriorme11lc. In corri sponde11za della faccia anteriore s i nota poi un ovoide d ella grossezza di una pesca, di aspetto lardaceo, sopra il ql1.ale s ta t1na piccola zona di aspetto fibroso. ·ella m età inferiore si osservano anche, qua e là, m arezzature emorragich e. Esani e istologico. - ' ' enivano quindi prelevati due pezzi per }.'esame i sto:ogico: uno, in corrispondenza della zona giallicc1a, gelatinosa, l 'altro in corrisponclc11za della grossa isola grigiovin.nta., opaca. Il reperto istologico ael primo pezzo è di una s,ost an za fodamentale om ogeoea, tenue ~ quasi tra parente, debolmente eosinofila, in cui sono immer e cellule rotondeggianti . trian go:ari e stell ate, con srorso cj topl a ma che si affina in sottili prolungan1enli. Il nucleo è piccolo, rotondeggiiante, a t:roma lin a distribuita in reticolo va-

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Ema l. eosina 60 diametri. Per dimo trar c la prolifarazi011e cel:ul·a rc particolarmente vivace in torno ai vasellini &anguigni.

tina fine e stipala; non si notano cellu le giganti, i1on elementi racchiusi entro alveo:i sca' ali nella sos tanza fond r~n1e11 tale, come non si noi ano laghi schium ~ i cli sos tanza mucoide. Le cellule piccole e rotondeggianti sopra descritte, si am·m assa no senza ordine nei cen lri di accres.cime11to, }Jil.t raramente si di::.pongono in serie meglio ordinale. Be11 Yi ibile è la citologia della prolifera1ione in alcuni centri di accrescimento, o' c le cellule sono numerose, .. carse di ci lopla ma, co11 croma-


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tina fine e disseminala, senza grossolia·nc aberrazioni. Col .meto.do di van _Gieson si r accoglie inoltre j} reperto importante ch e la sostanza fondamentale talora si 1a 1rrest~, pur senza ispessirsi in va~lo caps.ula:re, intorno a molti degli elementi cellulari. I più sono però direttam.e nte immersi nella sostanza fondamentale stess•a· ». D1iagnosi istopatologica. Il prof. Costa conclude quindi emettendo una diagnosi di condrom1a m 1aligno, per cui, aggiungendo i1 reperto del1'altra biopsia, eseguita s.ullia· zona di aspetto gelatinoso, ne risulta un mixo-condroma maligno.

che no·11 si voglia i)r end·e re in ·considerazi,01ne quel traurnatismo minimo che si \ erifica durar1te il norn1ale g ioco dei m·u.scoli al lavoro. Ma ir1 qu esiLo caso, qua·n1tei e multiple neo plasie a ede rn usco lare dovrebbero verificarsi! Si osservano inv·e ce spesso iperpla'Sie cutan,ee, cuscinetti adiposi, borsiti, cui pentruito non corris pon·dono turnavi d:ej ;m usco.Ji so1JLostalJl ti. Il nostro caso. rien trer e·b·b e CO ì con quelli cli Kran1er, J.Aengemann , I\olaczek, IDenonvilliers, Lra i condroirni insorti indipendentornente da ogni al terazion·e rnecca.n°iie.a precedenrte, J)epo·r ·r ebbe qui·n di co·nt1~01 la teo1ria di v. Volkrr1ann secondo la q;uale 1'01rigine d'i qruesti tumori sarebbe da ricondursi pe·r la m.assirna J>arl-e dei ca.. i .a.i trauma. 1In base a tale pritllcipio questi condro·n1i, ca.m e ad esem,p io crede Durante, •s arebbero· da considerarsi coim e casi ·di n1io site ossificanite rin1asti allo stadio di forn1azione cartila·g inea. Do·ve11do qui.nid i esclu1der.. i I 'o·r ig ine n1eta[Jlastica dal tess·u to connettivo1 ir1-tram·u scolare , cl1e vie11e i11vece invoca La per qruei tumori' che ir1so.rsero· dop·o· una cau sa .m eccaini·ca, non r esterebbe cl1e credere alla i)ossibilità {l'e lla preesi.stertza dì un germe_ misto (m esen chimale) diF1G. 6. Emat.. eosina 300 diametri. Al ce;ntro, sperso cq-n geni1lan1emte in quella se1d e. immer se in abbondante sostanza fondam e·n taOppure. i)otrebbe ritener&i ch e la 1:1JLI'zione le, due v·o lum1inose cellule cartilag)nee; altre più piccole in torno a queste. Si i1o·Li la varietà mixo1n tatos.a .a.vesse tratto origin e dal tessuto delle dimensioni e delle caratteristiche nuclea- cor1nettivo intra·m·u scolare abnorn1emente sti1·i de~le cellule çom·p rese nella figura. rr1olato dal germe con dro•n1atoso p ro1ifeTainrte, e cl1e- in tal caso fungerebbe quasi da agente Bia.ssunteriido: Ci tro·v iamo, ·d i fronte ad un tr-aumatico. caso di ·mixo-·condroma 111.aligno di volume ecSi potrebbe avve11turare ìtale ·i potesi T~ferendo­ cezionale, che si sarebbe ori,g inato 1tra le fib·r e si .alì<l. teori~1 di Rokitanski, secondo la qua le il del muscolo g·~stro cnemio della gamb·a siniJl1o:in eto1 traumatico· :pruò, con meccanism Q &cotTa. Metto .u n cooldizionale circa l 'orig in·e di nosciuito, influire sul sorgere di un tumo re riques to tu1nor.e solo -per d·eferenza a quanto ·s vegliando l 'energ ia ·p:r oliferativa •di un gern1 e llenke e Lubarscl1 affe rn1ano nel loro trattato, i11diffe r~nz ia1 to , o di un tessuto partioolarn1ene cioè ·cl1e 1'orig·ine ld1eù .t essuto cartilagineo lei labil·e e predis.·postoi. ·. Corpunqt1e, al trat1nel 111uscolo non può essere accertata con si· rr1a, J)UÒ .tutt'al più attribuirsi il si gnificato curezz·a. di 'oa usa occasional e. 1\tla il r epeTto ra diologico, secon·d'o c4i n,essuQuanto poi all'acc.resci111en1Lo ·d'el no &tro tun a sia pul' mini·ma alterazione i&cl1eletrica esi- rno.re , così 111oderato .n ei primi 17 anni, e s te , rei:;1erto del resto· ·Co·n1fe rn1at·o alme!lo parcosì tu1nul1Lt1oso1 in,rece negli ultimi 3, vieme zial111ente al tavolo• operrutorio, poich è nessun fatlo di ·pen&are ch e tale dispa·rità di sviluppp legan1e iesistev.a coi piani pVOlfondi, all 'infuori sja da riferirsi ad una ira&form1a zione mali·di quelle aderenze n1uscolari ch e furono· re- gna avvenuta solo in questo ultimo J)eriod'o. .ciise, mi co11fo1rt.a nell' idea ·Ch e tale co·n droma T.a.Je i potesi sarehb·e del res to, avvalorata dal abbia ori·giinaito ve1..amente tra le fibre del mu- fatto cl1e le condizioni1 fisiche general'i del pa · zierule si .m 1a ntennero nel prim101 periodo perscolo gas trocnen1io. Dalla storia del paziente viene esolu&a qual- fettarr1 e11te buone. Q crrri a distanza di quasi sei m esi dall 'insiasi processo infiammatorio locale, e non r.i~b ' tervento, il ·nostro pazien.te go de di buona sas ul ta che il trau.n1a abbia off.eso il muscolo nè 1alla cicaltrilute e nessun a1lar1ne è lanciat·o d , con'le unico erpisod'io di u.na certa impontanza, nè c·orn·e microt.raumatismi ri1petuti. A meno - ce o,per.atoria o da altra sede. . 1

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PTIAT1CA

BIBLIOGRAFIA

esso risulta dai e.asi della 1e1tteratura , e&sendo · già s tat:o fatto an1pian1ente i!11 relazioni a n chc BOLOGNESI. Les mixomes et les metamorphoses turecenti, clinich1e• e radio,J ogich e, alle; quali rimorales mixamaleuses. Neoplas,m es, 1922'. BucALOSs1. Mixoma e tur11,,ori mixo.matoidi. ·C hir., 111ando (Ma:trono1la, Bez.za, Casini , Barbieri , a. X, f. 9, 1934. I\.asp.a,r , ecc.) . .BuscARLET-BARAnuc. Bull. Soc. Anat., Parj s, 1894. Secondo la ·&tatisitica del Bezza la pneumaCALzOLARI. I tu1n<>ri primitivi dei muscoli. Studi tosi cistica si 1troi\ra . associata nel 50 % d ei casi della facoltà medica senese, a. IV, n. 2, 1936. DENoNVILLIERS .. Gaz. · HOp .., 1852. .a ]ltt stenosi ·p ilorica cicatriziale ,d a ulcera (alHENKE-LUBAnscH. Anat . 1 Patol., Band. ·8,9. tre st.atisticl1e dànno percentuali a·n ch e magH ERFARTH. Ein zentrales .M ixom der Tib ia. Arch. g iori); ne1g li al1tri casi si trova a socj·a ta o a·d f. Klin .. 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Chir. , 1 dell 'in1 test~nio· t~nue,. il più ~pes.so deill '·i l,e o. 30, 1901. Rare l~ localizzazioni sul gro &so1 int.e·stino; deMoRESTIN. Bull. Soc. Anat., ~aris, 1895. s.cri1tte acca·nto1 a qu1e1lle intestinali , le lo caliz~ MoRo. G. Chir. degli 0 rgani in mov., 18 giugno zazjoni gastriche, perito·ne.ali, dia1firamn1ati ch e 1933. e del p,i c~lo1 bacino. Talvolta 1e ci sti si svil\lloRPURGo. lvliob1 las{e>rni. Arch . .Se. Med., LIX, 1935. ~AULET. Lyon ·m écl. , 1869. lu1}pano nella s0tJLomucosa in1testinal{3·, potenSEcouRGOON. Gaz. Hop., 1859. do allora causare fe.nome ni S1Ubrocclu sivi. TONEL'LI L. Studio sui tip i, le v·a'riaritr istopatologiLet cisti istoilogicarmeinte risul1tamo rivestite che, l '<>rd·Ìnal1n en~o dei luni ori di natura11n.us cod1é\ uno stratò• 1en doteliale c h e po1g gia su di un lare (1n,iJ01blasto1ni, rabdo-- e leiom ìo1·n i, 111 iorni te:ssu.to conne1ttivo-va·s colare ispessito con legaJ ~lementi indijferenzihti). Arch. De Vecchi, vol. "\'i , pag. 395-620, 1943. g·era infiltrazio.n e di piccole cellule. Sp1esso1 si ToRCHIANA-PAN1zz1. Sui! tu1nori cl'i origirie 11iuscorileYano· rie.Ila parete ·cellule g igan1ti po1ihulatre. Policl., Sez. Chir ., vol. XLIX, 1942. cleate, r he s:e ro11·do Matroin ola , il qll'ale con lo VrRCHOw. Die kranh·haften G·esc.hivii~sie. Berlin, studio, dei vari preparati ha potuto -segui1..ei il 1864. processo di formazione e di regres·s io!ne cl<:lle cisti , s.areb1b€,ro bei.n, e'rideniti sulla suq::1erficie OSPEDALI RIUNITI DI ROMA in1t.erna dei vasi lin.fa.t i ci , quandlQ· la cisti n on OsPEDAJ..E DEL LITTORIO - PADI•G L101NE MoRGA ON I è ancora ben costi1tuita. P·r11r1ario Cl1irurgo : l~of. C. ANTOJN ucc1 Il gas· contenutoj nella cisti può e&serei simile all'aria atmos fe·r ica , al tre ·v olte ·r isu1ta fo,r So di un caso di pneuma tosi intestinale 111ato quasi com11}leta111en.te di azo1Lo. Sono stacistica. llie eseguite Sll qt1esto contenuto gassoso nu• 111erose ricerche ba1tteriologiche , con risultati Dott. G1usEPPE GRASSI })erò in certi ed rn•C()lfltanti. Sono stati trovati lllustrare un caso, di pne um.atosi cisto'.ide cocchi gassogeni, bacilli colisin1ili , il b. pneudell 'in1te --tino capita1to a lla mia osser·vazio·n e n1atosis di Naesslund, con siderato q11est'ultico111c r~ penlo operatorio in l1n soggettio1 affetto mo per u·n certo perio·d o di tempo con1e l1n dà $l eno .. i i)ilorica, a~fezione quest · ultin1a cui genne caratteri sti co m a succes ÌYamro1te ritela pneun1atosi è ·di solito acco1ip~a1ta , credo nuto ooim e un repento oc.casionaJe. ch e ia di uru certo inte1..esse, no·n tanto1 'Per la ~ei rig uardi d1ell 'evoluzione anato111i ca è da r arità dell' a~fezio11e, es ·en·d 0 n:e già stati deegnolare il ,fattt o ch e n·ella' g rande maggioranscrit·ti più di 200 ca i , quant·o ~rch è ogni za dei ca"i la n1alattia guarisce J10nla'Ilean1em$Ìngolo ca o porta natu·r almenlte alle com·s ite col graduale riassorbi111tento d el ~as. afflodeiazio11i ... ulla pato·genesi, la quale in Yerità c ia1t1ento e fibrifi cazione della cit:.ti. s1)e<'ialper ~ i ste ancora oscu·ra e d1i d.~fficile interpre - 111ente quando viene a d essere elin1i11a1a la lt1zion.e. mala•Ltia ga .. tro-inlt(>JS.ti.nale associata. I reperti • Non n1i soffern10 con dettagli ~ulla tratta- autopti ci e g li eYe ntt1ali rein ten·en ti 01:.crcl'r or1 zio11e del proces o i11orbo .. o in questi o11 e, qu ale 1 1) confern1an o. 1\n ch e clinican1 ente è ril eva· 1

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·bile la scomparsa delle ·Cisti i.Jn1 u n br~ve peri'odo di tempo (10-30 gio,r ni ·dall 'atito laparotomico) co·n l 'i.n.dagi1ne :radiologica:, qUJan·do quest.1 è stata i·n grado., prim,a d€1ll'intérvento, di mettere in rilievo l'affezione. La rottura ·d'elle vescicòle gasso·s.e con· pneumoj_}~riito·neo ·è pos&~·b.ile, ed1 ~ ·c orilaizio:natà ad u.n: notevole svilu1p po della p . c. Dal punto di vista· cliJn,icoi parlare di sindro• ·m·~ .carabteristica della p . c. .e d:e.Ile sue varietà (sindrome ·d a ileo, s. piloro-·d uodenale, s . 1)~e11d·o.-appendi colare, s . turr1orale ...) credo ·che sia ·eccessivo, poich.è iso.lo ·po·c hi casi si so1io rilevati co,n segni speciali. N:eilla grandis- sin·1a n1aggioranz.a: dei casi la. malattia d1eco·r re ii1 forma latente, no11 causando in sè e per sè · alcun disrurb-0 e. costitue11 d'O 6emplicemen·té u11 reperito operatorio o .d1'autopsia, op~1ure un r.ep.erL.0 accidentale r.adiolo,g ico rilevan·d osi l 'a·ffezione . s1)esso, ma n~n sem1p1·e, nel co:riso· di un 'indagine .ra,d iologica e·seguita,1 per lo stu-· dio dell' appaTato, digerente. Po&s~am•o1 ben dire che i segni radiologici sono i soli à permettere la diu.g11osi pr·o operatoria della p. c ., e i po-eh.i casi sospeJtta~i pri:ma dcll 'iru~.rv-eintJo ·lo sq110 .stati es~ein1zialmente p·er i dati :r.a:d io,logici. I più impocrt~nti e 1p ato1g nonomici segni ra diologici sono la iperlumino·s ità 1dell 'a,d dome, un abnorme chia·rezz.a sot1toifrenica d·e stra, causata dalla pre&enz.a di anse pneum.a1tizzate fra fegato· e dia.f1-:amma (il fegato viene a ·c auis a di qu-est.a i·nterpositio ·spostato i'n basso e in dietro), .abnorme chiar:ezza ohe si rileva «:ti asp:etto· marezzato a ·ni·do di api . Nel 110Sitro· paziente .cui ·è sit~to1 e;seguito l 'e;sarr1e ra·diologico ·dell '•a pparato digerente, !&e si eccettua un liev:e. gra.d!o di ip:erluminosi1tà dell' a·ddon1e , nulla -è ·s tato riletVarto prima del] 'intervento, e ciò forse è .d:ovuto al fatlto che i gra,p·p oli cis~ici 1d:u.ra.nte l'atto oper~tivo so·no ..ap1larsi · oostituiti da. ciSlti n1olto pi1ocole. Ed infatti · n'e1nm ·eino 8 gio,r ni dopo l'i:ntervento quando il' m·ala.to è stato studiato co n lo spe.ci·fico i:n1ter1to di ritrova1~e: i segni dè.lla p. c. (è n o1l10· cl1e il rias&orbim,e nto· ·deille çisti quando esso avviene 5i completa in 20-30 giorni d·a ll 'a1tto ope-ratorio) si è n1essa in rilievo l 'abnorn1:e chiar·ezza a struttura :policiclica nè in sede sottofr.enica destra :C'è al1trove. P er qu1a nto TÌ·gua1,da la it erapia, in rel~zio,ne all'evoluzione benigna e spo•n tanea dell'affezione, es.sia d eve essere l.im~tata i·n genere solta.n.to alla mal.a·t tia ·di asso·ciazion e. s.010 in rari e.asi in cui p,er lo sviluppio intram1U1rale o so1tf 01n·u coso dell.e cisti 1&i abbian{> fa1tti subocclusivi può e&·s ere :ùn dicata un' entero-erutero1

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ana$to111osi Q eventualmente una resezione, quando non si ·~ 0 tten1Uto alcun miglioramenito con il trat.tan1en t.o d·e lla n1alattia associata. Pri1n.a ·d i venir.e alle. consi<;lerazioni di ordine IJa togenetico, pas&o alla descrizion-e del ca.so o.s:servatto. 1

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Camillo · P. , di anni 38, calzolaio, co11iugilto con un figlio. _ Nulla Jdi notevole nell'anamnesi fa·m Jliare e .p ersonale rerrota. Modico bevitore e fum.atore. Non lues nè altre malattie veneree. Sin da bambino è portatore di un 'erni1a1 inguinale bilaterale. I disturbi della malattia attuale sono cominciati un a11.no fa. 'Da quell 'epoca il p. accusa una sintomatolo·g ia gast1ica consistente in bruciore, acidità e dolori epigastrici. I dolori i11sorgono 2-3 ot e :dopo i pas,t i, si irradiano spesso a cintura e sino a qualche mese fa hanno conservato carattere di ip eriodicità con periodi di benessere p~rò piuttosto brevi. Da circa 3 mesi i dolori si presentano ogni giorno, 2-3 ore dopo i pasti accompagnati da senso di ripienezza e spesso d.a vomito. Nel vomil.tato. il p. ha riconosciuto qualche volta cibi dei giorni precedenti. Da 5 giorni il p . vomita dopo ogni pas to, accusa: astenia notevole e i dolori si sono notevolmente accentuati. Urinazione regolare, alvQ stitico. Per tale sintomatologia chiede ricovero ed entra in Ospedale il 17 giugno 1942. E. O. - Condizioni generali scadenti. Sensorio integro. Decubito indifferente. Cute e m·u·cose vis'ibili piuttosto pallide. Pannicolo adiposo discreto. Muscoli tonici e 'tro·fici e scheletro. regolare. ,Si palpano piccole glandole indolenti e spostabili. nelle com1uni sedi. Lingua impaniata, umida. Polso 78, ritmico, uguale,, a press~one a.p paren· terr-ente normale. Temperatura: 36,6. Apparato reBpiratorio: enfisema di modico grado, qua·~che sibilo e qualche rantolo· grossolano alle due basi. Cuore: nulla di specia·J.e. Addome, di forma e volum1e nor.mali, trattabile, indolente in tutti i quadrantj , ad ecC€zione che all'epigastrio ove con la. palpazione si suscita leggera dolenziia . Lo stomaco si apprezza ingrandito con netto rumore di guazzamento, non segni di versamento libero . Modico m~teorismo. Ernia inguina~e bilaterale di ·m.o dico voìume, riducibile. Organi ipocondriaci n ei limiti norma. li . Sisterr a nervoso in ordine. Esami di SOJn!J.ue. Azotemia: 0,30%0; gJicemia: 1%oi; R. 'i\T.: negativa. Esanie delle u·rine. - Albumina e zucchero: as_ senti. P. S.: 1018. S.edim.e nto: nulla di particolare. Esame radiologico. Lo studio dell 'appaTato digerente eseguito con pasto opaco mette in evidenza una gastrectasiai di alto grado con stenosi .pilorica serrata. Anche <lopo decubito prolungato s ul fianco destro il piloro non si rende pervio. No·n sii rileva nu:l 'altro di speciaJe. At~o op eratorio (26 giugno 1942: Dott. Grassi). R. A. scurocainica regolare. Laparotomia ,m edian·a oopraombelicale. Aperto il peritoneo si rilev.a la presenza di scar1


TAN~o

LI, NuM. 8-&]

-so liqui1d o giallo-ci trino di cui si raccoglie una .Provet.tai per un esame citologico. Sul campo oper a·lorio appaiono immediatam.ente delle anse inlestinali le cui pareti sono cosparse di numero.:sissime ves.cicole gassose della grandezza da una }Junla di spi:lo a un piccolo cece, in gran parte Tiunilc a grappoli. Esplora11do il tenue si osserva c h e le pareti di questo sono dissewin ate di t ali vescicole su un lungo lratto esteso molfo al di là dell 'a11sa del Tr~itzt e come tale appartenente pertanto all'ileo. In:fiatti da.1 Treitz si può ~.eguire il digiuno per alcc.Ini rn elri perfettamente norm~:e . Lo stomiaco ~ in istato di notevole ectasia con j)areti spesse. In corrispondenza della prima ·porz ione del duodeno si o serva un grosso blocco tluro, d.i aspe tto cicatriziale, ch e comprende il piloro, La prim a JY."rzione del duodeno, il pancreas e il legam ento epa to-duodenale. Il blocco è forlement e stenosante. Date le non buone condizioni g·enerali del p . e le difficoltà inerenti all'isola·menlo del duodeno e al s.uo successivo affondam ento, tanto più .che l' indicazione per l 'intervento era stata data fondamentalmente dai fa1ti stenotici, si rinunc ia alla resezione e si procede ad una g·aslro-.enteTostom ia pos1eriore trans-mesocolioa secondo v. Hacher. 1

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SEZIONE l>'IL\.'fJCA

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Prima dell 'an a torn osi si preleva u11 gr appolelto (}i cisti per l' esame isto:ogico. Stitura totale della parete a stMti. E a1ne del liquido ascitico. Rivalta negativa. 1P. S.: 1010. Reazione alcalinia . Albumina: 0,24 %0. Sedimento : qualche emazia, qualche leucocito e alcune cellule endoteliali. Esa111e i stologico del grapp_uìelto di cisti. - L 'esame istologico delle Yescicole asporLate (fig. 1) mette in evidenza un tessuto connettivo-vascolare con modica infiltrazione di elementi linfoidi e

di granulociti eosinofili. Nello spessore di questo tessuto si rinvengono piccole cis.ti a rivestimento endoteliale fatto di un unico strato di cellule riposate su tessuto connettivo lasso ia tratti ispessito, riccam ente va·sco:arizzato. Non si mettono in evidenza cellule giganti. Riprese attentamente in esa,me le lastre e._<;,eguite prima dell'intervento per lo studio dell'appa·rato digerente non si osserva alcun segno che potesse far 01·ientare verso la presenza di gas libero n ella cavità perito·n eale n è si pone jn evi. denza quell'area di trasparenza ia·reolare sottodiaframrn·atica destra indicata dai r adiologi come segno patognomonico de:la .p neumatos.i cistica. ~arimenti un esame radiologico eseguito 10 giorni dopo l 'atto operatorio (radioscopia e radiografi a diretta de11 'add0ime con speciale riguardo -a•llo spazio sottodiaframmatico di destra) è stato negativo. 11 p . è stato dimesso guarito in 14a giorn ata dall'operazione. CoNsrDEIBAzroNr PATOGENETICHE SULLA P.

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La ezio·patogenesi d'ella p. c. è stata 1nolto discussa e riman e tuttora1 oscu·r a. P 'e r ·l a s toria .a.cc.ennia m ·o all·e vecchie e su per.a te concezioni , quali quella neoplastica (Bru.1g, .F inney ... ), quella dell 'ematoma (Wi1nk e1 e Lebe1def) ch e r1porta l 'origine delle cis li a llo sviluppo d.i gas in sen'°' ad umi emaloma colliquaito ed infetto, quella d ell 'eman.azion e gassosa da pa.rte del san gue (Hibler e Deutsch ), quella embriogenica (Lo Cascio e ·F alcone) 8econdo cui ·i l g.as -sareb·h e prodotto da i.nclu~ioni cellula-ri dìstopiche della muooSt'l init estinale o delle vie respiratori e. Le teorie cha og·g~ dominano la controversa questione d'ella etiopatoganesi della p. c. sono due, la mecca.n.icai e la tJossi-inJettiva. Secondo la teoria m,e ccan ica la ~c1rmazione delle cisti si avreb~ come conseguenza della pa.11eit1r.azion·e ·del gas ;n el tessuto wtitomucoso e soltoçerit oneale del lume intestinale, attraverso piccol.e u•l cerazioni della n1ucosa, dovt1· Ile .all 'affezi·o·n e gastro-i.ntestimale concomitanle. T ale penetrazione avverrebbe o per iperpr essione, con dizionata alla stasi intestinale, o per depre6sione cioè per a .. pi razione da parte del vuol o del cavo perito'l1eale. La teoria meccanica regge I)OCO alla critica. Essa non g iusti fica affaULo la frequenle oomco111ila11za dell'affezione con la teno... i pilo · rico (50-60 % dei casi) , ovr esi te u11 o . Aacolo al circolo gaslro-inte tinale a 1nonle e non a Yalle delle forn1azioni ci~ti ch~, le quali i ci0stitui ... co·n o ccm1unque i.n un traitLo n1olto d1ilan·le e con1e tale non fa ci1n1enle- infiucrizabile anatomicamente e funzionaln1 ente dalla le._ione iii lorica a ocia1ta . D 'altronde se ... i do1


« IL POLICLINICO »

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[ANNO

N\' M. 8-~,'J

LI,

vesso dar. credlito alla teoria 1m-eccanjca, i11di· se1n1so voluto da.Ila Leo·r ia m eccanica, ch è mal pende11tt.err1ente dalla affezione conco1r1i1ta.nte, si spieghereb•b e che, dei fatti mecoa.n-ici a lidovren11no assistere ad una molto l) ÌÙ el~'1 at.a ~·ello1 de.I piloro sia·no capaci di provocare a fre1que11za .della p. c., r e.alizzrun1d·osi m1olto ~pes ­ ·di1sta11za n·otevole d.a: e&so e a valle quelle conso i11 patologia intestinale le co·n dizioni m·ec· ·d izio1n i di ip·erpressio,n·e invo·cata dai sostenitori cani che n ecessari e (stenosi, su·b occlusioni, ul- .cl1ell.a. teoria •meccanica. della p. c. Piuttosto in cerazioni ecc.) 'P·er la pene1tra.zio ne del gas nel- accordo .alla te·or..ia t ossi-in•feittiva è lO·Jico lo .spessore , della parete. intestimale. amm·et lere che a causa deli no·tevo.I.e rita1ùo di La teo·r ia tos<Si-irife:ttiva si presetn•ta inveçe syuot.a•mern1to gastric·o si svilu·ppino 1dagli inn1eno osoura ai fini .della, .interpretazio·ne ezio- • gesti, aliterati per il prolungato soggiorno nelrpabogenetica d'ella p. c. E sa trova anzitu1tto 1 1)1 sto·rr1aco, particolari sostanze ·tos.sicl1e che il .suo fonda111ento1 a11atomico n·e1le caratteri- siano in gra1do· di' .agire o· diret,t amente. 0 1 indiS1ticl1e isto-1)aitologiche dell'affezione ch e si rettamentte sulla rete linfa tica del tenue deterriassu111ono in1 uin a linfo-an.gioite oiblitera!nte n1in ando o i.nizian d·o il quadro ana1tomico delcronica ·della pa.reit.e intestinale. L'agente ezio- la: p. c., che sa.r-eibbe poi even tualmen,t e comlo·g ico agirebbe sulla rete lin f.at iq della par.e te pletato nei riguardi della formazio·n e del gas d.a, germi o virus speciali o dalla scomposizio11e e ·11e ·deterr11i11erebbe un processo· flogi·s tico eVi,dente pe.r: la presenza 1d i elem·enti infiamma- auto1itjca ·dei te&suti o· da ·p·a rticolari enzimi t ori attor1no alle cisti , le quali rap1pir·ese·nteireb· ca1)ac.i di pro1d urre ·gas, o da altri fattori. E all "infuori della Len·osi pilorica; la teohero la coì1&eguemza delle obliterazio·ni multiria to'Ssi-infe1tti,1a può essere. applicait a in tutti ple e. fraziona1te d ei v.a,si linfatici. Il gas sar ebbe sviluppa·t o, seco,n do· alcuni, da gli altri casi di p 1. c., n·ei quali c 01e sistendo -gern1i gassoge·n i, consi'd erati gli agenti ezio- a-ffezio'l1i g.astro-int.estinali le ]) ÌÙ s' ariate si logjci del p rocesso. Si tratterebbe di ge.rmi spe- ve11gono' a ·creare le r o1n<lizioni nie·cessarie per cifici del gru·p1po· Coli (fra i quali que,lJ.0 in- 1'al tera1ta· scissio.11e fe.r111entaliva degli ali1m enti divid•uato da Naei&slù·n:d , Bacterium p11ieu1ma- da p·arte deì s~·ochi inl e1stinali et la forn1azione così delle speciali sostan ze tossiche in quet osis). La presenza di ·g er1ni n el conte11u1to delle cisti è sta to però tu·t t 'altra ohe costaln1te, e stione. Atte.n·diamo· d'allei lilterior·i ricerche di 1aJ)'ole :ricercl1e sp1e1rime;ntali ch e ha1n1n o1 C·ercato ·cli riprod·u rre negli anin1ali la n1alattia con ta]i ratorio· e Slj}erin1 entali ch e vengano in dividuate queste S!O,stta•n.ze se, la teoria 1tossi-intf-ettiva p€1"g·errr1i specifi ci sono fallite. D 'altron,de, da•ti i caralteri istolo gici rd-ella mala1ttia, noi n·on ci sisterà ad ave.r credito·, o.vvero1che venga st.ab·i sentia111·u in g:r.ardo di esclu·d er e u.n 'o·r i gjne biat- lita altra ll'atoigenesi l)iù chiara e sic\1ra. terica; è probabile ch e si tratJti di un ' 'Ì-ru& non, RIASS·UNTO. ancora identificato, ò.vvero , il ch e. è n1olto1più . 1 L 'A. descrivei un caso di sua o·sservazi-01n e d.i ve.r o.~i111ile, 1 ag·en.te eziologico· è rapp1resentia1Lo da sostanze tossich e, comunque costituite e co·- p11cu111atosi intestinale cistica e s' intra1ttiene n1un·q ue pe11e1trate nello, sipessiore d·eilla par ete su1le ·aittu.ali conosce.n ze di questa iparticolare ir1testin,ale. Rim·a ne però oscuro il n1 eccani- affezi·o·n e. Si so.f.fe,rn1.a· p iù a. lu·n go' sull a eziosmo di formazione d'el g.a s, si.a ch e· &i vorg lia patogenesi ch e rp·ers~ste il lato, ·o scuro· della mapc-n, are a una pene1t1·azione diretta attra,1 erso lattia, e dà creùi1t·o, fra le varie teorie forn1l1·la parete 0 1p.p•u re · chi si vog lia farlo deri,·are late, .a qTiella tossi-infettiva, giu.stificat.a so· direttan1einte ·d ai Le·Fisuti per azione gassog·ena i)ratuttto dai caratteri istolo·g·ioi delle forn1azioni cisticb.e e dalla natura delle affezio·n i cu i speciale <la 1)arte delle tos ine. Dove e perch è si fo·r ma.no queste tos.&ine? la pneun1atosi si associa. Per ri· po.n d·ere a quietst.i que:s iti bisog.i1a risa· BIBLIOGRAFIA lire alla n1alatJtia. di a&sociazio·n e ch e il più spes&o è data dalla &tenosi pilo·rica cicatrizia- AL"ESSANDRI Manuale di Chir., vol. IV. le ·d'a u lcer<1. La stenosi pilorica non può e non BARBIERI. Ann. Radiol. d1aign .• pag. 340, 1941. BAUl\IA:NN-SCHENCHER. Acta Radiol. , fase. 4, 1939. d·eve essere coinsideraila, ·p1er l'alta freqlllenza BEzzA. Ann . Radiol. e Fis. Med., 1938. di .a·s sociazione e per la guarigione del processo CASINI. Policl., Sez. J?rat., pag. 1565, 1941. di pneun1atosi d1orpo il tr attamento della ste- CHRAY e LoMoN.. Presse Médic., 1936. nosi , un a l)Ura c·oin cide.n za. Il fatlto stenotico D ' l sTRl \. Riv. di Chir. , n. 1, 1940. sPAR. Zbl . f. Chir., -e·ag. 226, 1942. de\'e ·esser e c 0.nsiderato , almeno in una ·gran KA MAsmoNOLA. Policl. , Sez. Chir., pag. 640~ 1924parte dei c<i i di p . c. carne la condizione pa- P uccINELLI. Arch . Ital . Chir. , vol. I, 1929. togeneitica pri1na della n1al<i1ttia, n1a non nel R oMITI. Ann . Jlal. Chir., n. 10, 1924. 1

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SEZION"E PRATJCA

EPID'EMIOLOGIA '

Diffusione e ricorrenze ciclieo . epidemiche delle -malattie in rapporto ad influenze esterne. Ne ab bian10 fatJto· un cenno nella~ rassegna « sul genio epid€tll1ica. n. Notiamo qui che per C:hab·a ud anche la tubercolosi ha u na n1.arcia ciclica a « l)Oussées » ·evolutive e n·el deter1nina:rne la ragio1ne co·n le statisticl1e, si scopr·e a11ch.e che sono in rap1)orto con la comp·a rsa mono· o ·bilaterale 1dì versa.m enti pleurici cl1e si verifica110 a ·grup•p i nei trattati co1 p:neu1n.0 torace. C·o'Sì non sol tanto per le fairme polmonari, ina anche. per quelle d~ meningiti: d1ella stessa natura, si sare·h be avuta. la dimostrazio·n~ a Parigi. L 'A . sovrapponendo i diagrammi' conclude chei la tb·é . non è malattia a frigore, n1à anzi presenta delle recrud,e scenze estive in co·n trasto alle co,m uni .a.ffezioni bronco-poln1.o nari. Più din10,strab1i l~ è l 'infl usso sub;ì to dalle .~indro•nii ca:rdiovascolari in rapp·o rto all e· vicissitu·din_i 111 etereolo.g iche edJ alla pression·e ~tmo.s;ferica : le embolie apparirefil>ero col calore, n1a le az:>oplessie .non coinciderebb~ro1 con esse. . Il fredclo 1)rovo,c a le forme spa,stiche arteriose, di ang·ina p ectoris , le c risi ..p1aro·s sistiche dcl 111. di Raynau1d, la claudicazio·ne inter111itte111te, l 'aggravarsi ·d.el in. di Buerger. Seco.ndo m olti ·&i:a l 'e quili·b rio vago-sim1pat ico , che i disturbi vas.on1·otori e secretivi dell ' a.p:parato1 ~igestivo r isentono in n10.do evidente 1d@lle vit1oeindJe metereo1 lo1g~ohe (enteriti comuni e muco-n1e111br·anose, aen~o1fagia, coliche). Nojn lutti ·1'.)erò · 101 tricono,~cono j)er lei eriteriti vri;fan,tiiJli ( diia.rree estive) le quali è 110to risento.n o no.tevoJi b,e nifici e guariscono a11cl1e col clin1a ·di altitudine, con1e1 accennava anche il pro•f. Spolve,r ini al « Con·gress-0 per l 'infanzia » tenutosi nell'estate J_ 93 7 alla ~tos tra de.Ile Colonie esitiv,e in Ron1a; certo ancl1e negli ospedal i che nonJ h.anno padiglioni con 1' airiai condizionata l 'influenza d'el oalo·re ester11.a ba la ·s ua parte nello stabilire l 'OTigine para-alin1en1tare di' itali for·me, ~ nel ritardarne la guarigione nelle cure n1·e dich e ed ali111e11tari. Certe manifestazioni su fond·o diatesico-un1orale come l ' asmai s ono notorian·1ente fra quell~ che si intensificano sotto, l 'azione dei fattori cosn1ico-tellurici; sia per le · in111r ovvise variazioni ·di pre &ione ed un1idità , "'ia forse p er chè veng·ono 111e&si in1 g~iro• certi allergeni più frequ enti nella lo·c alità (.a s111a da fieno) . Le 1'eilmlltalgìe subiscono riacuitizzazioni anr11e prin1a della con1parsa di un 1teni.porale, fol'se ·per le cariche negatiYc di elettri cità atmosferica, ch e irritano le estremità dei ner,·i delle articolazioni. 1

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Second10 M.arfan gli eczemi dei fa~ ciulli che vanno uniti ad agitazione ed ins o.n nia, si gia van10 in1 1p:ochi giorni di un so ggiorno in lo·calità d 'altitu<l11ne (a 1000~1500 m. ); d 'a.ltra parte il mare a ccen1tua le dermatosi flussionari'e,. gli eri temi, le forme di p·r urigo ed ortic aria ,. e ciò secondo il !Baraud p,e.r le variazio·n i che subisce i l :p1H d el ·sangue; in ·oerti c.a&i ·gioyra no le cure di End'o neutralio, S.A.R.M. Il detto A.. cl1e -e serci1~a nella regione tern1ale della Bourboule, no·t ò su 3000 abitanti il comparire di inc.id:enti p·atologici (ictus, shock e cri si ad·d on1inali) pochi giorni prima dell' in.i zio della stagi on e termale, n1a .aggiunge che il fatJto coincise co·n la rapida e abituale discesa di temperait:ura all'inizio ·di giugno (epoca dei santi di ghiaccio, ben nota. an ch~ in Lombardia). Il m·ese di agosto gli. avrebb e dato le angine ·polta c'-e·e e il sett,emb·re le crisi di ·e nter ite; n1igliori co,n·d1 izion~ di morbilità &i hanno in otto·b.re e n·o vemhre, qua:n do però ahb-0ndano gli accidenti t rauma1tici . Se condo il Go,donné itali forme di ge11.io ep·iJdlemico (anche in fo rme non inf.e1ttive) non sòno uria vana co11cezion e, ma da studi a ppir ofon·diti pois son,o ricavarsen e indirizzi profilattici e tera•p eut.ici . Ed appunto .egli ne ricava un.a con11)r e1ns ione ·ai feno1r11emi assai ;p iù an1pia sulle m:etJer €ì0 palie in genere. Lo sviluppo di razze ed individui è biologic.amente in rappo,r to con le co,ndizioni' d 1el clin1a (atmosferiche, telluriche e co·s miche), cioè del loro cc h·ah ita1t » come il M:ouriquand n~ tracciò un quadro al riguardo deg·li cc inadatti urbani n. Sulla pmrailisri, infa:ntile (r ecension e, n eil 11. 11 d i « Forze Sa111itarie )> 1942) il l)JOf. G. Fro ntali p,u r cpnclude.ndo che la frequ enza della }Joliomielite oorrispo,n de solo al 0,55 per 100 inila abitanti (casi 2360 n el 1936) fa ce' a no1are che il virus filtrarit e olt1~e ch e attra Yerso la saliva, il secreto nasofaring eo , si elin1ina an ch.e con le feci ed uri,n,e. P er tale r ag· ione l) llÒ i11quinare l 'acqua , il la tte ed altri al1n1 enti cl1e ' 'engano a contatto delle d.ciezioni. Ed· il µeri·odo .più conta·gio so è quello ipr~para liti co cioè tra l 'ir1izio d'ella febbre (ch e non ha an cora nulla di caratteri tico) e la con1par sa delle paralisi. Si con1prende di qui con1e tali soggetti, ancora no11 "'ospetti, circolino e diffondan o il gern1e, e uon iano sen1µre coo ·iderati co n1e portatori cio~ diffondito1i di epiden1ia . In A111erica S. U. e .. isteva una cc C-0n1111i"" io11 6 p er le ricer cl1e epiden1iologi ch e » .q~ll a p. j. jntiitolata al i)r esiden te Roosevelt, p er la q uale clied ero una relazion e dell 'anno 193·3, J. Tra .. k , Vig oiec, (n el n . del 2 lu glio <l'etl J. :\. .11 ..\ . del 1938). Ricordato che il virus nelle f eci fu g ià di1110~tra to p er i primi n el 1912' da Klin g e Pa ttcrso11, anch e n el periodo di convale... cen za , ,.i 1

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...aggiungono la conferma fatta nel _1915 da Levaditi e Saw·yer di un c~o mortale in un con· ' 'alescente. Nel provare l 'ino1culazione nelle scimmie con ,liqui.di di lava·ggio d el cavo naso faringeo e . con prep·a rata diluizione dalle feci, otttennero .5 ca~i p-0si tivi ne lle scimm~e C'O'Il la iniezione d ell'ultin10 liquido e solo 1 d!al naso farin1ge. Ri1tennero positivi i casi quando le scimmie .1r1orivano entro 4 settimane1 coi sintomi carat·teristìci di .febbre, treipore, atassia e paralisi, m en tre poi all'auto·p&ia si riscontravano le lesion·i d el mid·o llo (corna .anteriori) con neitta :in filtrazione ~'rivasco lare. Nelle feci ri.sultò .ag,li AA. ch e due volte e mezzo più frequem1te.n1en1te cl1e dal n aso riesce i l reperto posi1tivo. . Stilla attendibilità delle forme intestinali gli .AA. fanno notare chei esse sarebbero al pari _delle forme tifoidee e dissenteriche, malattie ...a ltipo estivale come la p. i.; egualmente coincidono le linfOadeniti m1esen~eriche, 1e la infiltrazione linfoide delle placche d1ei prin1i trat·.Li de ll ' ileo e del cieco. Per la poliomielite il virus ricavato dall 'e_stratto delle feci iniettato nelle 1s cimmie (esclusa la via intracer ebrale) ha dq.to d elle forn1e di poliomielite blan·de ,e non pa·raliti ch~, le .quali' senza 1tale r epe1,to non sarebbero state ·1prese per tip·o di p. e. Il bam·biil'o' ch e mostrò il virus n elle feci e:ra stato inalato per 3-4 g·iorni , n1a il virus ~·er­ ·."s istette n·e lla deiezioni pe,r 24 giorni do·po1 il :suo attacco . Il virus rimase rilevab:ile. per 10 setti1r1ane n el inateriale fecale con servato in frigorife ro. Tali risultati suggeriscono ch e durante la epide111ie corn·unil di .p olio·m ielite, le form e miti e non rico·n.osciute \ambulatorie) de lla malat , iia sono altam.ente responsabili d'ella pollu.zion e de.Ile i1111l1ondizi1e col ·virus della polio,.r11i el i te . Sulla porta ·di entrata d ella poliomielite ~i11 tapp.0 rto alla immunità .a ttiva e p~ssiva Too . Jney (n el n . 7 ago sto 1937, 1d·el J.A. M .A.) sostiene ch e 1questa malattia è 1di cara•ttere in1testinale. Sul te111~ della pollu·zione atmosf erica e dell 'orig·i1ne d elle malattie• dagli « aerosols mi,crobici » scriv1e (nel n. 56 del lug·lio 1938, Gazz. .de1si H op.) R. Levent. In 0 1g ni .t empo. vennero riconosciute certa .i.:011dizioni nella trasmissione delle n1alattie, n1a co1ne conoscenza del ver o n1eccanismo in parte si rimane alle id'ee 1di :Lp1pocrate. S 101Jo, di recente I ' esplo razione microbica e batteriolog ica della libera atmois fera ha 1p.r ogre.di1to, al\{}Uan1to per la con·oscenzèl\ dei gern1i coltivabili .conosciuti , e men·o1 per quelli sconosciuti (ultravirus) lasciando sempre difficili le condizioni di l otta aer~a contro1i contagi. Gli studi del Trill~ t dirnostrar·on o ch e L gra. nelli dell'atmosfera sono i meno _pericolosi, ma a lato di essi vi sono le goccioline più fine .del Fliigge ch e restano sospese i)iù a lungo per1

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chè meno sog·gette alla gravità, n1a più ancora ' 'i son<:> degli ele·m enti urllramicroscopici che non supiscono l'effetto del peso. Essi J:iceivettero· il no·m e ,dal Trilla1t di aerosols liqui<iì o solidi (microbici) che seguono1 le leg.gi delle partic~lle colloidali, e secondo le condizioni ig·ron1etriche si trasformano gli uni negli altri. I più p1es01nti. o ine:rti durano meno, perchè l 'elevazio11·e di ten11pe ratura e le depressioni di baromotro n·e fan.no diminuire la densità relaLiva e le fanno preci pi1tare, ed anche. l 'aumento dell·o s tato igrometrico li ingrossa e fa cadere·; epperò .a,nche l 'elettricità atmosferica cl1e fa ·combinare le particelle di segno oppost·o, e per la sua ionizzazionre ne accele:ra la caduta. Ne favoriscono la dispersione le correnti atmosferiche, ed i m'o-vimantt J:?.rown·i ani che le portano1 lontano . Gli aero1sols microbiJci 1più importa,n.ti in pratica, somigliano a quelli umidi, perch~ si circondano di un alone atmosferico idrico facen... dosi centri di con·d en is azione. Quelli id i 1 micromillime tro di diam.e1t.r o (H) avrebber·o 1 c111. di caduta ogni 10 mi.nu.ti a 15°; col fr·eddo div·e ngono centro 'd i ele1zion~ precipitante, ma la form.a di nebbia, pioggia, · vapoir e li rpu·ò far agire più lontano a secon.d'a delil e legigi di te ns ione e delle correnti più rapide dell'aria. I n una sala di 800 mc. fatta una nebulizzazione in atn1osfera tranquilla, anche per i movir11enti browniani, degli aerosol microbici, dopo 2' rimase insern·e.nza1ta una placca di cultu·r a pos ta a 17 m. di distanza. E&si hanno anch e un<l{ potenza di penetrazio11e a1ttraverso un tarnpone fil tr.ante ,d i ~·oto·ne. I gas provenienti dalle esalazio11i dal sualo con le depressioni b.aro1n1etriche, e le esalazioni r espiratoTie ed altre influiscono sulla. viitalità deg li aerosols che second_o· ·p·o·i siano p~ù o m eno u·m idi con· tinuano la lo·r o vita la1Lente con virulenza prop1ria. Si 11a maggior polluzione d ell 'ar·i a se i germi sono 1più fini ed entrano nelle goccie con 1neno di l i micron di diametro in modo cl1e po·ssano g·iungere· sino al p·o lmo1J?.e a moltiplicar e il contagio d ell'agente infe ttivo, me_ntrei le goccie g rosse so1no· fermate dal muco naso-farin,g eo; per le stesse ragioni vanno a contaminare i1 latte, la car:n e € gli alimenti in genere. Ecco perchè indipendentemente ancl1e dai c..0 n.ta1tti ·diretti , negli amb1 ienti affollati, pol,,erosi o ricchi di goccioline (teatri,. ltreni, sale ·e carri.e.r ate di 1ca·&e1rn1e e coil leg i , chiese) il con Lag io si ·diffonde più rapid!amente ed estesan1emte. Si può dire che talora le goccioline più l egg iere hanno un.ai contagiòsità magg iore di quella cl1e av.r ebbero inoculato sotto cute. Tchijevsky (n. 28 del « Policlinico1», 11 luglio 1938, r ecen sito 1cùa A c~a Scanàvn.avica., suippl. 87, ·1939) si occu.p a dell 'aeroionizzazion1e con1e fattore fi15iologico, 1profilaVt.ico e terapeutico , e · quindi come nuovo elemento sa1

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nitario ed i·gienico ·dell'aria condizionata. L 'A. da 9 anni si occu1p•a di tali problerr1i, ed ottiene l'ionizzaziO'n·e d'e·ll'aria con un flu sso elettrico ad alta t ension e (60-80 I\.W e O, 1,0,5 mA) err1anati da pUJnte 111etalli ch e posta al so ffi tllo per un.a su1)erficie di 300 mq. Il malato si 1trova isolato al suolo ad Im. di distanza dalla rete, e la den sità del flus5o corrisponde a lQ-6 ..1010 di io ni p,er crt1q. Dal 192! egli l'applica alla tbc . })Olmonare ed ,ossea, nella grippe, asma , malattie metabolich e, ed l1lcere gastro-duode11ali col 758G· % d1i successi. Gli aeroioni agisoono sulle fun zioni elettrich e del sangue, dei colloidi -e tissulari, tra~po rta n1do in essi le carich e elattrichej Jm8: ,rari a l 'effetto a seconda dei pe1r turbame-n,t1 atnlosferici , della stag ione in genere e delle 1>er so·n e presenti . . ,. . . L 'A. creò un a·1)par ecch10 per 1 1on1zzaz10n e d ell'ari.a applicabile a quelli che s i ll sano J)er il condiziona.m ento dell 'aria; se in più agg iung ian1.C) dei .liquidi 1n.edic in.a li. a quest'ari.a si forma.n10 ·deg·li a·erosol1 chei ag·1scono eletti: vamente con forti caricl1e elettrich e, ed es~1 111anten1g·ono ·&terile l '.a ria, ten·den1do a l1'r ecipilarci sul pavin1ento ç.h e funziona da :polo op] 10 ~1t O al .SO f fi t t0 Anch e il Dani.e.ll nel s uo li'bro IX ·d'ella Cosrriobiologia ritien e . ch e. la frequ,~a s~qio­ nale d i ceirte malattie, dipenda dalle n1od1f1cazionÌ nleteorich e della elettricità e io1nizzazione at1nosferica. Es.sa a.g·isce nelle for1ne di asm a, e1110Ltisi ' in serie ch e spesso si avver ano sull-e . . infezioni cuta11ee, agendo sullo stato congest1' o della pelle e. mucose (angine, con gestioni polmonari, diarree; per di più iati influenz~ ésterne at.it-enuano la difesa organica' e d il meccanismo della immu:n·i tà , e focse esaltano i 1rticrobi ch e altrin1enti r esterebbero inoffen-

gano ammalato od in corso d 'infezione (croup, nefrite a frigore, angin·e~ 1nalaria , tbc . ecc.). L ' A. cercò il r apporto tra i vari me~i e la fr eqU;0n.Jzcn dell 'appendi<:ite, d ella colecistite per lo più calcolosa, dell 1ulcera gastro-duodenale n el r epa.l 'to ·del Po1liclinico diretto dal prof. V. Puccinelli trovando maggior frequeniZa in autunno ed aprile (Messini). Tutte cc le m alattie coincido,n o per fr~quenza a cuzie e g ravità in' a ccordo con le modificazioni atmosferiche; ri1tien e ch e sia in :rapporto col hlochimismo a·l te.r antes-i', co·n l 'acjdosi, g li elettroliti del sangue, ed anche con lo squilibrio colloidale, e quello acido basico. La -statistica di Ma·d'sen sulle « mala liti e stagionali » in Danimarca durante 38 a nn1i riscontFò ch e il n1assirt10 della Scarlatf!iruJi si ha in novemb,r e e dopo una ridu zionei, a gennaio; la 1diften1Jbe1 ha il massi.mo a gennai·a, al pari della to,n sillite; il r euma1tisn10 a. a . dopo una punta a noven1bre h.a il 1nassin10 a gen.naio ; la parotiJte h a l' acme a marzo, ed il minimo ad agosto--settembre. La bronco-polm.o- · nite dopo i massimi di gennaio-feb.b raio <lecrasce fino ad agosto, e cosi le 1 ~racheobron cl1iti. L' enicejaJiJte epidemiea per 8 anni dal -1919 al 1927 eb be un andamento, meno re golare ma co·n a cme a febbraio; la m eningite c. s. ha i massimi in ap.rile n1aggio col n1inimo n egli altri n1-esi ; la p1olionvielite 11a il massimo ~ 5ettembr e; le entf11·ocoliti e dl'arree anch e a tipo colerifo,r me dal 1nassimo di agosto passano al ·minimo in ottob re ; m€tntre la tifoide ha laggiù il suo, n1é!_ssin10 a settembre e ·da n·oi dal luglio a l seittembre. L 'Inghilterra , Germania e Polonia h a.n .n o cifre di ricors i poco differenti, sempre in ritardo in rapport0 alle( n azioni del sud Europa. In Italia le ma.ssime cifre m ensili i:>er n1alatJtie infettiv·e risultanti da.Ila Statistica ges i' J. n erale dello Stato nel l938-1939 furono per il Il Bérillon (seduta del ·1•4' luglio Soc . di _m orbillo (n1ar zo-n1aggio n . 26.077 casi ; m eCosrn·obiol. di P arigi, in Joiirnal d. Prat., dia n. 6501); stesso trinìestre s.carlaltiTll(l, 1Lot. '.n . 28 ·d el 193'8) dice che g li AA. cer cano p iù ca i 60±6 . e n1 edia n1ensile 2015 ; varicella abitual111e11te n ella cosn1ohiologia l 'influsso st.esso trin1est r e tot 7043, 111edia i11ens ile 2344; sulle malattie ·infeJttive·, e sull'eccitazione neuro1psichica produttrice di n europaitie. Ma egli "?-.arotìte ep. 111arzo-giugno 5203, n1edia 1300; p er la febbre tifoide 1trim·. Agos~~-ott?bre to~ . ]1a noilato più di fre-quente una influenz.a di. inibizione e sospensione di attività, anzi un, casi 12.000, e med'ia 4000 111en .. 1l1 ; dz sse n.t erw. ag.-sette1nbra tot. 410, n1eclia 205; f ebbre on, ·ero stato di passività sia nell'uom 'O' ch e n ~­ dulanite bim. m a·ggio-giugno 1±05, ll1edia 702; g·1i ani111ali , con tendenza agli stati ipn·oidi ed pertosse trin1. n1aggio-luglio tot. 943'9 , n1edia alla din1inuzione del controllo nientale. 3143; l nflu1c1nza trim . gennaio-n1arzo totale Il La Cava G. n ei suoi « studi sulla patologia d'el rican1bio n, lumeggia i rapporti fra le 59.477 n1edia m. 19812; 1\leningite c. ep. E. quadr. febbraio-maggio 7 38', m e dia 185; postagioni ed alcune sind1romi addominali. liomielit e a. a. bin1.. lu·g lio-agosto 2289, ineJf etereopatie, t~ rmine nuov·o per conoscendia n1ensile 1148. 7,,c antich e; il Pende l e divide in vere od auP er la diffusione del ,.iru d ella polio111ie1toctone dette pr-Otopatiche: sono reazioni mor1 li1 to anteriore (parali i infan'lile) 1 cpid en1ia bose rnran1ente a tipo cli.nico definito , n1a in del 1939 in Italia ch e portò alla dcnun1ia d'i correlazion1i con le ' rarianti del con1plesso metot. 6000 casi (con un ma ... in10 n el , ,en elo ed tereologico. Quelle dette secondarrie raippr ein To ~cana , e ca ~ i 35-3'2 J>er 100.000 ab. sese.nrtano la reazione m etereol c-g ica di un or1

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il N·oit iziario dell 'Amm. S..anita.r ia) n-0·n cause multip:le esterne, se aiutano a spiegare: fu in rapporto co n diffusione epidemica ·<:li la loro freque·n za s ta.g·ionale, e certe. 1Yarticolari tà del loro· ge'Il!io1 .eipidemico dal punto di -stati o· p·r o vinciei co·n finanti. Con1e n·ota il do,t t. Milani (Osse1rvatore Ro·- vi&ta etiopato genetico, . fanno· r:e.la1tivan1ente· 1n,a.no, 7 dicer11hre 1943) l'andan1e1n to epidepoco progredire la terapia., ma aiutano ed o111.ico· ·dissin1ile .d a altre1 forn1e contagiose si dirientano la diagnosi, il che ·p e.r il .medri·co pram-01strò abbias1tanza ig~noto. tico· ha smnp:re un~ n·otevo le in1·p,o rtanza. Vole11.do giungere ,ad una con,clu sJ.one riteAssai ra.ri i casi difft1si i)er conltiguita an11cl1e n·elle co·n 1unità infantili; forme sp·oradi., niamo eh-e lo stabilirsi ·di un genio1 epidem.icl1e anche in ·c e.n tri lo·n tani ·d1i can1pag·n.a. No n co per le form e infet1tive, in dipende·n ·za di feri su-ltando· un filo· con.dutto·re si ritepnre eh~ / norrt.e.n i cos1m ici ·&ull 'organi:&n1or no1n 1 sia ahb·a stanza stretta. Si può p·a rlare di azi-o·n er b io: un·a dei rr1ezzi più co·m un<i e S\lb.doli fosse dato ·dai portatori convaleJsae.nti o sani ai quali m etereolog1.ca (benefica o malefica) aittraverso· pro.c essi n1eur-0vegetativi' fisiopc:'ttologici , lesi ritrovò il virus 11el secre!to na·~o·-faringeo•. La propag.a.zi'one pare i)revalga lungo le vie g·ati al1a nostra costituzione vago· o si111.p:aticotonica çli orientame1n1to, ormo nale. di n1.aggior, traffico, provinciali o fen·o·-tramM-ein·o studia te sono le influenze ·d elle co:n' riarie fluviali, iper n1ezzo di chi :viaggia, codizioni bio-metereologiche sui giei,,·mi, che p:u ò 111e vol1ta a vo1lta ft1 riscontra1to· in Germania; lu.11go il V·ol.ga, in Romania ed -in Alta S.avoia risultare esaltante O· deprime nte, ·essend·o· essi co·n itenuti n·egli aerosol&. · ove ft1 in1·p10ìl"tata e diffusa ·dai turisti . J n.os.t ri 0T1ganisn1i so·n o vearamente in1merIn .altre epidemie pare sia risultata pos1t1~ j in camp1 i intricati di natura: magn.etica. e va la diffusio1n1e pe.r rltezzo· delle acque potaradiante, cl1e per I.a ·differ'enza di potenziale bili, o di s.carico· (S.U.A.), 01Ypt1re per n1ezzo el ettrico fra la terra cl1e lo· 11a IJO·s.iti, 0., e d~lle polveri' (ae·r osols). A ·d og·ni mod·o; il d1if]' a1tn1osfera ch e lo ha 11.egativ·o, ci fa restare fo·n de.rsi avviene jn tutte l e classi sociali. involti a.ai poteinziali che d.a alcuni s·o.n o riteLa diffu5io,n'e per mezzo di in1setti, ag·enti nuti ·del va}oire di 2'00 Yo.Iits, senza che noi ne però co111e tra.smettit.ori p•assivi, fu att·r ib uita abbiar110· I.a sensazione.. arrche alla n1osca ·e·d ag·li insetti (pidocchio, Noi sia1110· soltanit o CO·l l1e i i~isoniato·ri senz.a nzare) sui quali il viTus. no·n si manterrebsibili , le ·valvole t~rn1oi•o,niche che risentono be vivo1 per ·p iù ·di 24 0 re. · e talo.ra amplificano. l e variazioni esterne- d~ · Il fatto ·di una larga ostensione dell '.e:n deurnidità , t·ensione ·elettrica, de i . raggi cosmici,. rr1ia. in certe zo nei, fa che le numerois.e r:e ache alla lo·r o. v·o1ta subiscono l 'influenza delle zioni di difesa co11 in11r1unizzazion·e naturale , n1acchi·e so•l ari, e fprse tJuelle dlell 'influsso luportino aù u11a diminuzione d·e i casi n1o·r bosi 11.are jn certe su;e ·fasi. Il>egli anni successivi. La no·s tr.a cenes1tes.i, la cr.e scenza ed il rig·oAncho p:er l 'u,lcera gas.tro1-duo.den,alei, di cui glìo prin1a,1erile, lè spasrr1ofilie, certi e czemi la n1.aggio1" freqt1enz.a stagio·n ale fu notata da o main:ifestaziolli alleirgich·e di as1r\a, certi noi dal 1p1r·o f. Pu ccinelli~, il l)'rof. Hu111perl (Deu;t.. Ji1.eid Woch., n. 16 , 194·2) fa nott'are le squilibri u1no rali e dia1tesici , i co11 cep~ me11tì influen ze atmosferiche agisco·n ·o atitraver so· il e fecon,d azioni risento·n o gli effetti d~ll 'a tn10sfera, deil .clin1.a, de1la sta.gio·n e, dell 'altitu·disistema nervoso.. r1e, e sen sibili « con1.e i t.umos.i diavolini di Un rapp-0rto speciale vi 11a anche il dig'iu1i un ·u1more torCartesio » • noi 1diiveniian10 . d no, che ad e::;. a Leningrado nel 1915-18· portò l)Ìdo o i rritabile, allegri o malinconiçi, esalad un notevole aumento ·d·ella m.alattia ulc~­ tati o 1tranquilli, accu.s ando· p·ieno b·e nesseret r osa·; secondo il Buchner avverreb1be che la o mille piccoli n1a1esseri, senza cl1e abbiamo istamina no-n impiegata per la di·gestio•n e fa coscienza delle cause che 11anno pro·d·otto qued'a allerg·ico· irritante per la n1uoosa gastrica. S·Li sita t.i. Nei rpesriodi di carestia. ·O· insufficie.nte ali1 E agli. squilibri · d i i>ression·e vasale, con 111en1tazio11e agisce anche con1e a.g·gravanit e la icitus, €Jn1bo1li, si ag·g iungono ,~ir1dro·mi di ne .. din1int1i1ta r·esiste:n·z a organica e· la carenza del\'r·o,s i sta·gionali e. talora in so·g getti tara ti o le vitan1ine A e C. che aun1entano i casi di ulcere g•. du·o,den ali; la deficienza di vitami- J)redisposti anche reati contro· il buo,n costustur11e, suicidi , ma.n ifesitazioni crimiri.ali. 11a B l e.de il trofismo· diei nervi gastrici. iDal p.u nto invece della freque:n·za tedescl1i · Le n1in·ori irra·diazioni solari di ra.g·gi ultravioletti nell'in,re1rne d,unno anche attraYerso e russi avrebbero, allo·ra notato in1 guerra (conle caren,ze ,,iiami.nich.e .alin1entari (il latte vacfer111a stati stica) dimin.u.zio11e dalle ap•p·e ndici.ti a c ute., ed i.n t1n '.alt1"01 can1po· a:µche .d elle. ci110 , nelle va.e.che cLe non si cib·a no di f O'rag·g·io fresco più irradiato), le deficienz.e di tro111bosi e d1elle embolie po•l n1onari. frutta fresca, ci avviano a risentire maggiormente gli effetti d·ell.e altre. ·cal1se esterne, ci * ** ciò i11aggiorn1en1ter in guerr.a 1 durante la quale l 'alim entazione pir esenta g ià deficienz.e ·e reNel complesso tali nozioni di r.appo·rrto di :3trizioni. D. FBRR.4.RO. J11olte 111alalltie, si.a infettive cl1 e interne, con 1

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SUNTI E RASSEGNE MEDICINA DI GUERRA. Il t r attamento secondario delle ferite di guerra dei ner vi p e rife1~i ci. (A. CnIASSERINI. Policlin.ioo, Sez. Cl1iru;rgica, n.. 9-10, 1943). L'A. si occupia delle lesio.n i traun1atiche del sistema nervo&<) periferico osservate e: curate in circa 2 1/2 an·n i nel Cen1tro Neurolesi dell 'Ospedale del Celio in Roma. Ricorda i vari n1etodi di esame, ch e pern1e.t1ono. di stabilire la sed'e clella lesio1ne e la su a er11tità, la frequenza delle lesioni di J)i~ n ervi {sopratutto del mediano -ed ulnare) e d~ qt~ell~ 11lessuali (ple , o brachiale); le oompl1caz1on1 di ordine vascolare; i sjnton1i di ordine trofiro , e quelli a carattere· irritativo, c~e h.a1n 1n o talora .culminaito in nette stindrom1 1causalgì che. . . Non raran1eJJte so;no state osserva1te les1on1 cl1. iu e (i1n, Sil)ecie 1del plesso brachiale). Per quanto· ·OOn cerne ' il. tr·a ttamento, si viene .alla co.nclusione che, ·sa1lvo n·elle :lesio1n i assa lievi, ed in quell e ch e ten.d ono a·d un ne~to e progressivo' miglioranìento· a n1ezzo di a datte ct1re fisicl1e, i1n, 1Lu1 le .le altre (e sono state la g·ranci'e n1.ag·gioranza) la cura chirurg·ica è (1uella di elezione. P er qu.a.nto ri.guarda la scelta d el n101nemto J)Ìl1 adalt-0 all'intervento, è 1&tato seguitai il co ncetto di 01J·e rare solo a ferita cica1trizzat a. Poc11e eccezioni sono staite fatte a questa r egola. L 'A. ha potuto osser\rare .notevoli ri:p ristini ft1nzionali ancha in. casi , in cui l 'in·tervallo1 ~i te111po ~tra ·fe.rimento, e in.tervenito seco11d ar10 .era di pareccl1i n1esi (in un caso esso era di <1ua·&i 2 anni). l~n periodo di attesa abbasta11za lungo è stato 01s ervaito in n1olti casi di lesioni ·del plesso br.a1cl1iale, dato ch e quet.ste dimostrano ]}C. so note\r·oli i11igliora111en ti &ponta·n ei (o in seg·ui•to a cure incruente), e data la comples ità degli inlen·enti. Per quanto con cerne la tecnica operaitoria , \'Ìenes richiamata I 'attenzione "' ulla neces ità cl'ì ai111)ie e . . posizio11i del ner,·o o dei nervi, sia i10r po ler inettere bene in vista l{} le ioni , ~ia per poter eseguire delle an1 pie 111obilizzazioni necessarie all.a riunione dei n1onco·n i ner\'ùsi, dopo r esezi•o ne, talora assai ampia . d'el t e!)su lo cica triziale. -I · reperti so110 .. tait i a55ai , ·ari: dalla .a1)parente integrità del n ervo, o dalla apparente continuità (con la 11resenza di uno o più i1eul'0111i), alla netta discon1tin ui1tà, co11 divarica· i11enlo e spo ta111es11to più o ineno grande. Di grado a sai variabile le cicatrici r>erinervo ~e; freque11te I.a concomitanza di le ioni \.·a""colari, ed o ee; non rara la ritenzione di corpi e tranei. 1

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SEZIONE PRATJ CA

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Gli interventi e.:.eguiti Yengon cl1islin1ti in: conserva1livi ,(neurolisi, ana Lomo i nerYiosc, escissione ·di :ceuron1i encloYenosi); rallicali (resezione e successiva neurorafia; resezioni e sutures parziali; suture in due ter111)i; trapianti ner,-osi); OJ.1erazioni orto1)edicl1e (tenofissazi0r1i e tr·a pia1n.t i ite.ildinei ecc.). P er d ecidere sulla scelta dell 'int c-rvento si è tenuto· con1to. ·di vari fatto·r i: l'esame neurolo.g ico ed elettrodiag·nostico preo1pera1torio; il re1)erto operaitorio; i risultati della 6timolazion e. e.lettri.ca intra operatione1n. La neurolisi può e sere considera1La quale r>L•timo int~rvent10 con er,1ait1vo so1lo quando ver1ga utilizzata i)er l esioni .nervose cli modico grad'o, o i1n , genere, quando la sintom.a tologia sia in rappo:rtto con fatti compressivi. Altrirne11ti rie5cei del tu1tto inutile. So,no staite fatte 6J neurali i (escluse quelle fatte sul plesso' brachiale). Efficacissin1a si lè din1ostrata. la esciss.ione di neuron1i e ndonervosi. Intervento' radicale principe ·è la n·eurorafia , che 11a daito risultati assai soddisfaccn'li, se pure variabili ·d·a nervo a neirvo. (E&cluso il plesso bra.chirarl e, sono, state eseguite 82 neur orafi e. I mig·liori risultati. cl1 e r.ag·giurn·g ono 82 % di ripristini funzio n ali di g rad 0 vari.ab·ile, sono stati otte1nuti dopo rafia de l radiale). Essa pre&upp·o ne la riunione di su·perfi ci ner,,o e .n et1tan1ente fascicolate. P er Olttenero questo scopo o,n o si a•ti me i in oper.a tutti gli accorgin1enti: .estesa 1110bilizzazione del n erv·o, po izione più ad'atta clei \ ari ·&egmenti di un arto, 1trasposizione nerYosa, eccezionalme nte re ezione di seg111e11ti di osso. I trapianti n ervosi (di solito 1Lrapianti. di nervo conservato, più raran1ente autotrapianti), .a.doperati con una ce1ila frec1uenza d.u rante il prin10 a111101·di lav oro, so1no stati in seig·uito quasi completamente abbandonati. In .a lcuni casi, per il n1an cato ripristino funzionale, e IJ'C·l' la con-rp1a1r a o la }Jreesiste nza· di sin1to1ni disilrofici, ona tali eseguiti de~ reinterventi, che più volte ha·nno perme o d1 n1ettere in evidenza la cau a d ell 'in.. ucce so d1ell 'interve11to prin1itivo e di rimu·o·verla . Sono state praticate operazioni sul si111patico (quasi sen1pr~ ga.nglionectomie) •t.anito per la cura di sindro1ni' causalo-ic11e gravi, che per glj ooiti di cong·elaz.i oni di 3° grado. Viene n1es a in e,·idenza tutta la in11>0rtanza del trattan1ern to fisiolerapi co pre- e lJO toperat·orio, sia per favorire la ripresa funzionale in dire1 lo rapporto con lai lesione nervo?é\ , sia come mezzo. l)Cr in11)edire l 'in orgere delle rigidità e delle retrazioni o l)Cr diminuirne l'effetto dannoso, se esse so110 già co, ti tt1 i te. ono stati eseguiti 228' interventi. di cui 50 ... ul radiale; l! ul n1ediano; 2 sul cubitalfl; 35 per le ironi con1binat~ d~ questi due :nervi; 59 ~ t1llo scia1tico e sui suoi ran1i di di' i~ ion e; 17 ul plesso brachiale; 25 ~ ul sin1pati co. 1

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« IL

POLICLINICO

Speciali paragrafi sono dedicati alle lesioni ·dei singoli nervi; e "tavole riassuntive da·n no un quadro son1mario, ma ab,b astanza chiaro, d&i s ingoli e.asi. I risultati ven,g ono considera·ti dal punli0 di vistai del ricupero funzionale , fa oen,do notare che in r11olti ·di essi, n-e i quali il periodo di os. servazio·n .e non è molto lungo, itali risulta1ti sono prob·a bilm·e-nte suscettibili di miglioran1eint:o·. L'articolo, che , in b1reve spazio., rias.su·m e urta larga esperie n z.a, non si p·r esta ad' un sunto dei &i·11go•l i c<ipitoli, riguardain·ti le ·1esio·n i di ciascun nervo; e· ciò perch è ognuno d'i essi _è già di :per sè .assai conciso, ed illustra i pri11cipali ·probil€1mi con la citazione di numerosi casi clinici. A ques Lo lavoro ne seguiranno tra breve altri, cl1e dar.anno con 1lo di quanto ç stato fatto, n el 10 stesso Ceir1,tro n eurochirurgico, per le leio11i del Siste,n ·1a nervoro centrale. 1

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a. p.

CENNI

BIBLIOGRAFICI

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F,r Al\< Esco BoRDO·NAHO·. La dievziazio·ne del" comI · l<-~ rn C·nto e l 'in,trade:rmo:reaiz,io·n.e nella diagnosi de"ble tub·ercolo si chiru.r giche. I.T.E .R. 1938, To·'rino, i)agg. 80. L. 20. 1

Si l egge sernpre con inter·esse quanto si pub})li(.a s:uile reazioni sierologiche che ri·g uardano la ,tubercolosi. Per questo riuscirà b en e accrt lo questo laYoro d1el Bot·doin aro ch e, dopo li:na breve ra ·segna d ell<i letteratura , riferisce a1l1p.iume·nte &ulle rioe•rche: da lui compiuite s n Y.a: ta scala 11er po1ter a ccertare -il valore da dare a qu est~ reazioni nelle· tu·b1c.rcolo·si chirurgicl1e. Egli h.a c·o·n fro·n tato i risu.J tati d·eillf' - r 6az!io.11i di Witeh &ky, l(lingenis tein e Ku·h n e di C-3.puani coi ri&ultati 1dell 'intta·de-rm1o·r eazione cio1è di una reazione umor.ales sul cu.i valor·e s11ec.i fico· .11on: ci so-i10 più duhb·i ed è giunto all~ conclu&ione che l e due reazioni (di W9.te b :sky e cl1i Ca1)uani) , &e p ::>s.it-ive, indica.no, in ma11iera certa l 'i11fezione tubercolar e ·e·, se inte·n se, la 111alaltia tubercola1·e in atto. Le ri cer che so•n o docu.m-en1tate1 da 1t.abelle a111pia1nente dettagli.ate .e. coim •p letate · dalla bibliografia sull 'argo1nento·. L. 1

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P.al,o·g enesi dell 'erifisema sottocu:tanieo· co nsecu.tiv 0 aiJ traum0Jtis1m i del _ torace. I .T.E.R . , Torino·, 1939, 1pag. 52, figure 6, prezzo L. ·16. L ' A. 11a J)Ub·b licato. un.a mono.grafia cl1e racc·og'lie i risul1Lati de lle ricerche sperim1e ntali che l1a fatte per cercare ·di riso1lverei il prob·le1na i)atogenetico dcll 'enfiser11a sotltocutaneo VrNCENzo

CoNsIGLio. 1

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(1) ,Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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lANNO LI, NuM.

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C<)Il&ecuti·vo ai traumi del torace in q1uei casi in cui la patogenesi è difficilmente ir1dividuabile co111e succede quando l'enfisema soltocutaneo con1pare senza che si sia forntato un pn eu•11101t·orace e se1n za che esistano ade-re·n ze i)leuriche. L-e espe·rie.n·ze fatte su numerois i ani111ali han.n.o din10Slbr.atol esatta l 'ipotesi che l 'A. aveva formulato per sip1ie·g are l'enfis€ma sottooutan·eo in un caso clinico· ·da lui 0 1sservato, che cio1è J'enfis.em.a sottocuta·n eo si fo1imi at1!rJ.vers10 un en'fisema so tto1pleurico interstiziale. L'a.r ia raccolta nello &pazio so1tJbop leurico non si .arresta sotto la J)leura viscerale, ma continua a farsi strada sotto la pleura m.e diastinica e si propaga .al connettivo sottocutain·e o tlcll ~emi1 tora c e om·olaiterale per la coin nessiione elie esiste fra tessuto sottopleurico costale e co11neLtivo sottocutaneo i11edia'll•t e il .t essuto areolare in.termuscola,r e e que.Jlo che circoscriY{} i 'asi d'ella pareite 1 toracica. I l la,roro., c-0·ndoitto co n serietà e co·n minuzia nelle ricercl1'e, n1erita di essere letto. Esso co•. Li.tui~ce. uri progresso n elle nostre co,n.o scenz.ei su lla fis io patologia polmon·a•r e conseguente ai trau11ti toracici, senza però che la mig liore co·no·sce11.za delle condizio•n i in cui si ip1riordu-ce l 'enfisema sottocultaneo n ei 1traumatizzat.i del torace n1.o·dificbi ]e direittive terapeutiche. 1

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L. F.

La sezi0ine endopleg,rica delle a-

RAV -\ZZ01N1.

derenze nel pneu1mortoirace artificiale (Dopo 200 i·nterYenti). Ed. tab ilimento G1~afico, A. RiYera, Alessandria, 1941, pag. 183. Nel tre11Len11io Lrasc:orso all 'epoca dei pi·ir11i tenta•tivi di pleuroilisi in1Lrapleurica con1piuti da Har s Christian8 .J<icobaeus .nel Serafirnerlazare tt di Stoccolma il proceidimento• proposto dal nl,eclico· svedese ha ra·ggiunto attraverso la larg·a fioritura ·di con1trib·u 1 ~i di ti&iologi e di chirur·g h i una tale maturità, t ecnica e tale in1po1~tan za nella pratica tisiologica che la IDf3Ssa a punto del Ravazzoni deve p,e r ogni n1edico e per il 1tisiatra in special modo, assumere un particolare intere&se. La limpida illustrazione dello inte1·,rento di Jaco.b aeus che integra nel modo più felice il n1irab:le n1ezzo curaltivo del Forlanini, la numer-0s.a ca,&istica riferita, lo stile svel1Lo e sobrio com. il quale l 'Autore ha raccolto nelle duecento pagine circa che c o·m po1n gono il libro ' co.n siderazioni cliniche e suggerimenti . 1.ecni·ci frutto ·della sua va·s ta esperienza di t1si·ologo e di operaitore·, contri·b uiscono a rena.e.r e il lib ro oltremodo prezioso. L 'autor·e si rivela un int~rvcn 1 t.ista precoce pur riconoscendo che una speciale condotta ipertensiva del pneumotorace, secondo le norme .dettate d·a Morelli, •p ermette <li ottenere in mo~ti casi il di·&tacco spontaneo delle aderenze sQlttili e comunque un notevole stiramento 1

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.. [ANN·O LI , NuM. 8-S]

SEZIOl\TE

e assoittigl iamento delle altre, così rpronunziati d a facilitare l'intervento. procrastinato. A proprosito delle indicazioni e della tecniGa dello inter.v ento, l' A. no,n può fare a meno di riconoscere il poderoso contributo darto in Jnerito dalla Scuola di Eugenio Morelli. Circa la tecnica il Ravazzo.n i sostiene apertan1en1te la supe:rt~orità della galvano,cau&tica sul metodo misto di Maurer. Soffer111andosi poi sullo stru111entario, l 'A. ill ustra gli istrurì1enti pro1p.osti da Zorzoli essendosi riv-elati· in i.)ratica notevolmente utili: anse botto11ute, porta ansa, pinza ,en1ostaLica. Egli si I11antiene poi sulla via di mezzo tra opIJOSt~ tendenze .affermar.d10 cl1e sia l 'ap1)arecchio origi11ale alla Jacobaeus a do1)p ia ,,ia d i entrata, per en·doscopia e per endocauSJtica, che l 'apparecchio unico eh & perme1tte le du e possibilità con u·n sol foro d i ingresso, hanr10 i loro pregi 1e cl1e conv·ie·n e tenerli· a d ispo·s jzione 011Lran1bi a ·s econda delle necessità locali d-el caso. AL1orrTA. 1

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AccADBMIE, SoctETÀ

MEDICHE, CoNOREss1

A.eeadem ia dei Fisiocritici in Siena Sezione medico-fisica Adun nnza ordi11aria dcl g iorno 18 gennaio 1944 Adeno -carcinoma primitivo del seno ~fenoidale Do lt. D. CoLLENZA. - L'O. descriYe un raro caso d i adeno-carcinoma sfe-noidale, i11tere. sante pel suo decorso, !)Oicl1è le 1na11ifestflzìoni clini che era110 quasi ~elusi vamente :o{;alizzate all' appara to visivo p er invasione neoplastica endorbitaria co11 marcato gra'd o di esoftalmo e riduzio11e der a rr.otilità oc ulare-. Cefalea frontale e pallore della papilla o ttica avevarlo precedt1lo da qualche anno l 'invasione orbi laria. CoesisteYa inYa~ i o ne e11docranica, riscontra la al reperto n ecroscopico.

An glopatia traumati ca retinica di Purtscher. Do lt. D. CoLLE~z.\. - L 'O. illu tra un inleressa11le caso d i an g io1)alia traumatj ca r etinica di Pur lscher. Me tte in rilievo l 'irnpor t:111za di lt>~io­ ni lraumnlicl1e del fascio p apillo-maculare. Discute. la patogc11esi n ei riguardi dell'iperte11sione enclocra11ica, dell 'emiboJia gra$SOSa e di al lerazioni va ~ colari. Attribuisco l 'insorgen za della Purl scl1er a verosimili le~ ioni vascolari venose in soggetti 1)redisposli.

Su alcuni casi di laringotracheobronchite pseudomem.. branosa .

Prof. A. LAURTSTNCH. - L'O. prende spunto da alcuni casi di flogosi de:le alte vie r espiratorie per discuter e sulla clinica di que t e forme notando com e n el campo delle l aringotracb eibronchiti acute reg11i ancora notevole confus.ione per la varietà delle denomi11azioni u sale dai singoli AA. Fra le laringotracheiti o laringotrach eobronchiti s lenosanli egli crede di dover fare una di tinzio11e. for~e anche etiologica, fra le forme endoma tosc pt1re, probabilme11te !egale alla infezion e grippale che però presentano prognosi e-ravissima

PRATfCA

e di cui illustra un caso e le forme pseodomem branose non dovute al bacillo di Loeffl cr ch e egli preferisce chiamare col · nome deg li AA. cl1 e l a descrissero m alal tia d i Chevalier-J akso11 di cui riporta due casi , a sua cognizione i . oli due descritti sino ad ora in Italia. Ri feri sce inoltre un caso jn cui la form azion e di p seudomembran e interessa in vere la ]Jocca e l'esofago anzichè la laringe e si chi ede ~e gti e~ teforme ca ratterizzate lt1 lte da in izio hru ~ co, d ecor80 febbrile co11 ,stf\to ge'l1er ale g rave oltre cl1e dalla formazione di fal e memhra11e cPrt amen I e n on di r1atur1 difteri ca 11on pre~ entino d elle analogie con la l aringo lracheite clei polli di cui infi C'ri sce una epide.m~a. Conclude poi accennando a·le clifficolt à di:ignostiche che obbligan\1 comun:rue ali a sier otera1)ia antidifter ica ai1che se dai <lue casi riporta ti migliori ri. ultati i sien o ottenuti d alla s ulfarnicloterapia e con clude dimostrar1do com e l a conoscenza cl·i quc.st i casi sia clovuta alla c:oll ahorazion e inti ma fra pediatria e laringologo. Ricerche sul liquido Interstiziale lntercellula re nell'infanzia. Dott. F. \ -ERROTTI. - L'O. h a studi alo in han1l>ini da i 2 ai· 12 anni i1 valore del l iquido plasrraLico e del liquido interstiziale. Ha u sato per le sue ricer che il metodo di LaYi ete~, . Bourdillo11 e Klinghoffe.r. Ha osserv·ato n ei bambi11i sa11 i riguardo al liquido p :asm1atico valori poco1 superiori a quelli del l ' adulto, Yalori ·mollo superiori a quelli dell 'adulto invece rig uardo al liquido in ler tiziale. H·a trovato Yalori anche più elevati d e: liquido interstiziale in 2 r1efriti ci con edemi , in un bambino past oso, e i11 due bam1Ji ni distrofi ci molto magri. Rammentiamo / 'lateressaate pubbllca%1oae: Prof . CUCLIELMO BILANCIONI della R. Unive.rsità di Roma

LA VOCE PARLATA E CANTATA NORMALE E

PATOLOCICA

Guida allo st udi o della f onetica bi olog ica Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS della Università di Roma

Riportiamo uno d ei tanti giudizi espress i dalla s ~am­ pa italiana s u qu esta pubblicazione del prof. B1Jancioni: ,, Ecco un libro del Bilancior.i, nel quale non saprei amnJirare più la stessa coltura, che il metO'do e l'ordirte nel q uale è esposta. la copiosa messe dei lavori sopra questo argomento. N on è cn· pitolo nel quale l' 11omo di scienza desiàe1-oso di approfondif'e 11 difficile proble1na d~lla voce cantata e parlata, non trov i e neglis.critti dei passati e nelle ricerche dei j>f'esenti, tutto queUo che fino aà Of'a si è fatto e si è sct!itto ..• ~ questo un libro che non si può riassu1nere, bisogna leggerlo e tutto quanto da cima a fond o ... ». (Dagli « Annali di Laringologia ». Annata XXV, p. 188ì. Prof. GI ULIO MASINI

Volume di pagg. XIL512, con 194 figure originali nel testo e con· riu~soitissima illustrazicue « DA t: NA } 'ORMELLA DEJ,J,A CANTORIA DI LUCA DELLA :P.OBRL~ » sulla copertina. P!I'ezzo L. 3 5 + 5 ~.. = L . 3 6 , 7 5 più le sve<ie p os tali di spedizione. Per g li abbonati al « Policlinico ,, od a quals ia.ai deh nostri quattro Periodici u sole L. 3 4 . 2 5 franco di port~ in Italia . .Per l'Eate.ro L . 36 .65 . Inviare Vaglia. Poetale alla Ditta. LUIGI P OZZI, edit0r e. Via Sistina n. 14 - ROM.A ~

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~ANNO

« IL PO'LICLlNJCO »

LI, Nul\L 8-&]

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA Del nanismo ipofisario. J. I\.ring (l(lin1i·s,che lVoc.heJnschrift, 12 giu-

.gno I 9ri 3) dop,o aver osservato cl1e i :risultt.a ti d ell 'org·ano eld ormonoterapia n el nanisn10 jpofisario sono p er lo più incerti quando tale terapia venga istituita tardivamente, af.f.erma che ·essi, inv~·ce, sono• .a:ssai b uoni ed alle vol1ì.e sorp rendenti 1&e la so•m ministrazio·n·e di estratti ipoifi sari viene fatta ·durante· o addirit~t.ura prima .del periodo puberale. Tuttavia l 'A. ·cita un caso interessanit e di nar1isr1to ip·o,fisario1 in un UO'l lt0 in ·cui la c u·r a ' 'enne iniziaita b-Oltanto al 26° anno di e tà , associando il 1lrattamento ipofisario alla som11 tinislrazione di ormoni gonadotrofp,i masc11ili. I risulta Li ragg·iunti alla fine. del :Se·c or; c.110 a11no di tra tta1nento so·no stati, dice l 'A. ' 'erar11ente sorpr:ein.denti . Il pazien1te aumentò in altezza da cm. 135,0 a cm. 1147 ,4, cioè di circa 10 cm. ie, in 11}e1.:>o di circa 27 k1,rr. 1

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ALIOTTA.

Le basi ormoniche dalla lattazione e ridessi sulla terapia. E. l?ano·e l (Deut Mediz. W achenschr., n. 25 , giugno 1943), anne tte ge·n eralmente che il sisten1a dei dotti lattiferi sia piortato allo svil11pp10 dell 'orma.n e folli colare: l 'apparato alveolare si svilu,p·p erebbe per l 'azione d!ell 'or111one del corpo luteo. Diurante la g·ravidanza I ' 01' 111 one follicolare inibirebbe la funzione i11a111n1aria , e solo dopo la espulsion·e ·d ella 1?'lacen1ta si libererebbe l 'or111one ipofisario gaiattoge110, cl1e provocherebbe .e manterrebbe la la1Ltazior1e . Però no·n 1è possib1ile .otten·e re ne.gli ar1imali castra ti, con il solo llSo de!ll 'orn1one follicolare siati corrispondenti allo sYi luppo norn1.ale delle mammelle; è necessario JMr ottenere ques to, associare· fin dai primi tEn 1pi l 'orn1o·n e ·del corpo luteo all 'or1none follicolare. Qu est 'ultimo ha una iinportaniZa fon damen1tale, rne11tre l 'onnone __del corpo luteo l1 a il co1np·ito di regolarne l'azione ed irnpedire ·&vilupJJl)O e funzione precipitosa. Secondo la too·ria, .al termine della gravidanza comincer ebbe a fl111zionare l 'ormon-e gala1t togeno della i.pofisi. Però espe·r ienze su an imali dim ostrano che quando ·le glandole r11amn1arie hanno co1111>lelato il loro sviluppo, esse: funzionano a11cl1e senza che agisca la i pofisi: se ad un rallo· gravido si esLirpa la ip ofisi po·co prima del parto, 1'animale allatta egualmente i piccoli , p erò la lattazione vi·en e rpoi a ce are a&sai pres to. La e&tir·p.a zion e .della i1}ofisi cond·u ce od uria atrofia mam,m aria, cos'ì p ure il b lo·c co del la ipofisi per m ·ezzo dell'ormone follicolare. Lo sti111o·l o allo svilu·p po delle mammelle 1) ;1rte d'a·g li ormoni ovarici; come p~emessa d eve ·e:sistere una gravidanz.a. Nel rat to deve esister e inol l.re una ipofisi fun zionante p erchè la i11an1mella si possa sviluppar~; completato lo svilup p:o, la 1)r esenza d·e lla ip·o fisi € ancora necessaria perchè la n1ammell.a non si atrofizzi. A questo pu11to· 1gli ormoni genitali non sono più necessari pe:r la funzione mammaria: aneli.e se il n1ammifero o la donna vengono castrati, la la.tt.azion e continua per s~ttim.am.e e ver 1nesi. I n tal caso atrofizzano gli organi g·er1i•Lali, no11 però le mammelle perch.~ i l loro centro trofico è rappTese.n tato· ·dalla ip1ofis.i. D 'a l1Lra parte esistono varie osservazioni di uon1ini affetti da tumori ipofisari che pres~ntano marr1melle tSviluppate e ,pronte alfa funzione e q uestò sviluppo mammario non si può certo attribuire agli ormoni ovarici. Nonostante quanto si è deitto, non si deve dimenticare che l a funzione degli organi è r egolata sopratutto dalla richiesta : così nei ma.m miferi con mam1r1elle seriali funzionano sempre tante mam1ne lle quanti sono i piccin·i che su cchiano. Se una coniglia ·diventa gravida sub ito dopo il 1

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Sulla secrezione lattea extrapnerperale. G. Kese (Wiener JV!ediz. Woch ~ns. , 31 lug lio 19±3) rileva come l o· sviluppo delle ghian dole r11ammari~, comincia con I.~_ pubertà 0 1 più prec.i sam~nte co•n 1~inizio della funzione ovarica. Sia l 'ormor. e fol licolare ch e quello· luteinico hanno un ;influenza determ.i nata s11·gli eleme·n rti gl1iandolari. Il pri1no influenzerebbe lo sviluppo ·d ei ·d oitti g alattofori, l 'altro, lo sviluppo ·degli acini lobulari. Importa nz.~ notevole ha 1poi, per la secrezione latttea, l 'ipofii&i ,a nteriore, co n la pro duzio·nie di un ormo11 e lattogenico o d·ell 'allattar11e11Lo. Questo or111one, situd.i ato· da Riddle, Stricker e Griiter ~ conosciuto col nome ·d i GG.lattina o Prolactina, agisoe sulla g hiandola inarr1111aria già completamenite svilupp•a ta. Esso ha co111e anta.g onista la folli colina. E ciò spiega per ch·è, avv·enuto il 1p aI1to, determinand·o·si n ell 'organismo materno, col d 1i1s ta.c co della place.nta un inio tevole· impro.vvii&o· abbassamento del tasso follicolini co, viene a prevalere l 'azione dell 'ormone lattogenico e si determina la monttata lattea . È tu1Lta via p-Ossib·i le che al difuo1ri della gravidanza, in malattie d ell 'ipofisi (aoron1egalia, dis trofia adiposo-genitale, tumori ipofisari e cc.) o anch e per azioni psichich e, si possa ,,erificare t1n flus&o latteo. La terapia di questo disturbo ~ in· genere sen1plice: una &apiente ·e generosa (200.000 U.) sor11n1inistrazione di ormo•n e folli colari~ come in ur. caso osservato dall 'A. riesoe per lo più ad arrestare la secrezio·n e laittea . 1

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ÀLIOTTA .

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J>arlo e si ~li11ti11a11 0 Hl c une 1lla1111n elle ro1,re11clolç cou cerotto, f-i 'edono ' 'ici11e n1a1n111 elle iu11zio11a111i e l11a1111nelle i11 r egolare stato g·ra\·icl'ico . J)ecisiva 1>•e r J.a fun zio11c i1on è quindi la pre~e11zn o r11e110 di or111 011i stin1olai1ti o i11ibenli , i11a solo ·1a in•te1i::::i tà della ricl1iesla. Vu:.-,o c.Jcll 'or111011e fallico lare per far cessare la -.ec rezione la 11.ea i1011 l1a fo11dan 1ento scientifico. Otti1ui r i ~1 il 1;:iti dà invece l<\ tera1)ia follicolar e itella 111a111n1ella diffi cilei a. S\'uotarsi '(5-10 ing-. 1 ->ro~·ynon) . .L 'orn1r·ne a·g isce ])rovo..:a n<lo 11.na i1Jere111ia, esso è c1ui11cli utile a.!1che al prinl o iHizio tli una i11 a~l ille e co11tro i <.l olori dello svezza1ne11to. Egual111ente lltile è ]a ìpere111i,a JH'ovocat.a in al tro 111odo, con i1111Jac·cJ1i caldi o con i r r1g·1g·i l ~oein 1 lgr11. T siste111i va:::;ali g landolari so110 infatLi così leg·ati co11 i e.lo Lii e~cret orj , cl1 e uria i1)ere1r1ia vasale pro{luce a11c l1c uu u dil at azio11r rl ei d otLi: ciò fal·iiila r1ella n1~111 1111ella la t1scita del lat~~ ·. ~a Jloc11 tgeritera1 Ha del la rnarr1111e lla a d1Jf1 L' J le ' Yuotante:n110 clella 1ua ~tite iniziale dà dei di- . ~ l url).i cla in.g·orgo latt eo (:sYe7.za111e11to) \·a fatta a 11iccole d'o;5i : ]e d o .. i so1)ra i 12'0 r fan no t rssarf>t la uecrezionc . 1\-ella Jllastil e incipiente la Ì pl'J'€llllé\ llliti gn il cJ1olore e faYOl'Ì~Ce lo ~\llOLa111 ent·O . P. 1

Successo terapeutico in un caso .di morbo di. .AJl· dison con impianti di corticosterone. G. \\T. Pnra de e II. Sajpin~h.i (l{lin. ll .cl1scr. , 4 ~et l c tuJ ) r e 19±3') riferisco110 su1gli 01Jti111i l'isul- la Ii o llc uuti in u11 caso cli i11orbo di Adtdiso11 ~.- on l 'i111] >in11 lo sollocl1laneo ed intran1u scolare <-l i GOU 111 g·r. di C:or1cnil (aceta1Lo cli clesossico rt icoslero ne). Le 1n ani fe~taz i oni 11ipi r ]1 e d·eJla in-st1f'fi cie11za :-.urreinale, che n ou avcYa110 ~-)01 u1o {':O-::-.t'r e n1i,çtl.i orate co11 iniezioni cli- estr,a tti corli (·o-~n rr~nn li , ~ pariro n o di rolro CO'n l 'in1p ianto 11cl so tLorul n.11co e n r] n111scolo ~ran. peltoralc c.1 i ln, olelt r ·di ( '.ortenil. J. . 'acli.nan1ja fi ~i­ ,ça e psicltira e il prt1ri lo. dovulo i1rol)·a ])il1l1cnl c allci i11~utli c ienza ~11rrenal~, ce~s arono 11oco Ir111 po d10 po ] 'i 1i q1ia11 to. Cili J\ A. "olLoli11e.Dt10 i 'n11tagg'i d1 que·to trat1a1r1e 1110 riSJJC llo a qu ell o i1er i11iezioni, Ya.ntagg·i clic cc·11:-;i ~ 1 01to i11 u11a 111igliorc 111 ilizza1.ione d c1 ll1 ccli ca 111elnlo nell 'evi1 are la rn oia di '(luei o tr e iniezio11i g·ior11alicre -e, fin al11te11 le, ì 1: n11 ( trct Lo tera11rt1tico l)ÌÙ tpTolung·ato. 1\ ca 11... a d e] cliYer~o fabil)isogino individuale cli ori none. 11011 è po sil1ilt) fare l)r evisio11i stil]a d11l'i.t la d'tl zionr drlle taYolette im,piantale. D opo 1·i1111 ~iant.o ~i co nsiglia al inalato l111a ·dieta nor111ale. al i1o~to d ella cli0ta ricca di sale ch·e .,. i t1sa negli ad1disonin11i. In tal i11 oclo si -evita110 le 111a11ifesilazioni d i iperd osag·gio (edc111i . .au111enlo della 1>ressio11e arteriosa, ecc.). Dopo sci i11 esi o 111ezzo dall 'in1ipianto> .rico1n11ar' ero i1 e.i1 111alato in que tione l 'adin Rm1H -e il prurito c11laneo . Gli .A..-~ . l)rocederono allora ~d ltn nuovo in11 lianto di. -100 i11gr. di Cortenil, nella s t ei;:s~ ~e<l e clel i1ri1110 e 1)oterono consta1

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lare che le la' olelrl e ir111_> ia11t atc la pt i111 a ' ol1la -cra110 co111pleta111einte riassorbi Le l >oc l1i o·iorni clOJ.>O il nuo,·o ir11 pianto> co1l1parvero l '~clin a111ja C(l il l)J'lllil o ed il !Jllzie11te riaC<JUi:-.1ò il :::-uo co m j_)Jet o b enessere. C. l .\NnoLo.

La terapia follicolinica delle ferite e· delle nffezioni vasali. R . .Ba)·C'·r (i\iiincli. f'J l ed . T,l;ocli., 1943, 11 . 11) riìeva ch e gJi stu·dii deg·li ·u lli1ni anni bann o inse16·11alo, cl1e la folli coli11a, o]l1:e cli e 11er la sua 8'l)ecifica azione orn1,o'Ilica ge t1itale, h a altre j)TOIJrìetà , co1110 quella d1i attivare la i)roliferazione cell ulare e di dilatare i ca1)illari e j preca1)j]la ri no11ch è le- arteriole. P er tali 1)roprieJLà la folli colina può. a\:ere larg·l1e applirazioni terapcuti,· lt(~ al l ' iinfuori c1el ra11t1Jo strellla111e11t e ge nit ale. P er la 1n·oprietà di attivare la rpToliferazione ,' ellular e la folli colina 'l)'UÒ e·f:er e i111pic·Q·a ta nel . traLta111en:o· delle ferite, so pra tuitto nell e grandi disLruzio,n i di 1)iarti molli cl1e , i ,1)rod ucono -in g·ueirra , a 11ch.e quando 11anno sup•pur.ato l arga111 en~e ed il processo di cicatrizzazione è n1olilo torpiclo. ~ . ..\ ~ecohda dell 'abl)onda11za ·del1a secreziO'l) e ~i oJJ'l)lica uu &Ulle ferite ogni tl1ue, tre O r1ua t.tro .g·~· o rni da 1 a 3 c111c. (da 10.000 a 30.UUU U. I. ) d; so luzio1te oleosa di folli rolin.a fa cenclola go cc io·lare i1eil f 01i,do· della ferita , do110 di a' ere eJi 111i11at o itu ttj i co1·pi es lran€i o secruestri. Do1J'o tre G quattro se ttima11e di Lratta 1neuto, S<' la feritd i1011 è cl1iusa clel lutto. se111l>ra c11 e il prnt e sso cli g uar igi 011e i .arre ti , 1T1a do iJ·) t1 ual1:l1e g·ior110 le gra11ulazio11i si ravvi Ya110 e Ien clo110 se nz' a]•lro alla cica lrizzazione. Si 11:-t l 'irl1 pressione che la fo]licoli11n uon .. o. lo acceleri la guarigion e n1a })roduca t\Dl'l1 e cica.i rici nl igliori. l ìn altro c"1upo di applicazione locale è co~ 1 ituito d alle af(e.zioni cl1ella Yescica. l\fe)la ci~1tite subacuita o cr-0nica attiva il }Jl't·ocesso 1}rOli1feratiY0 dell 'epitelio , i11 n1odo che c1uello alt rrato è "O~tiiuito ·da qlJ ell o i111 0 '0 e ~.ano. Anc110 nelle ferite d 'arn1a da l'uoro d'ella ' 'e. cica si l'!.aJ1r10 buoni rist1 l tati. Il tr a1Lla1r1ento è sen11Jli.cc. Do1Jo di a' ere fat. lo u11 }DYaggio con 0'1 tizio11e cli acido borico fi no ad Oltte11ere un liquiclo lin11lido s'in~tilla11 0 i1clla Yescica 3-4 em e. dì folli colina , da j)pri111a llUOti<l'i ana111cnte e rioi a giorni a1t ~r11i. Nel ca . . o cl1e la ferita in11pediscc'l. }'instillazione del1'o ru ionc. si pratica la cur a per via i)a rente1·a]e 1

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o or ale.

Nell e a[fczio11i 'a ali (a 11g·i11a ]Jccloris, acro cia11 os i, end.angio ite obliterante) l ·o rmone follicolare è inolto effi cace. È suffi ciente son1111ioistrare a g iorni alt€11'ni uno o due 111illigra1nmi di or111one fi110 <l darne in lutto 15-20 n1gr. (ogni 111gr. equivale a 10.000 . I. ). Do110 una 1>au a di 4-6 giorn i i può r~p1 end'erc la ~om11\i­ Jl islra zion e e ri1)eilere la serie fin o a cl1 e occorre.

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lul trattamento delle emottisi tube1·colari preparati di cervello.

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q?ina111 ~nto

di acqua potabi le : Lerile per n1ezzo d! ce JJjJ l recenti di Escll . col i riea vò la coo:niz1o;n~ .cl1e. l 'a111bien te idrico p·u ò favo1ire. acqu1s1z1one cla ]) U r te de 1 co li bacillo1 feca le d ei cara!teri dell.'Aerobacter a1er01geines . .Ciò i1on. ,·ien e dall '.I\. ritent1to leo·a to a fe~ 110111eni d 'invecchia.m e11to nelle acq~e inquin at~ , quaptunque e.la de1t1te acq11ei Jo,p o 8 mes i abb1a isolaf,01 aute11tici b·acilli di coli fe cale. Ne . . des ume ch e la .di.. ti,n·zione dei d11e aene·r i di Ec heric11ia coli e di .\ e.robacler ae~o­ gen es non 11a n1otivo di P~is l e re , ecl il ~ econd·o .g·enere ,.a riassunto n el }1rim o del quale è . olo u11a Yariante . D . l~.

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Nella terapia 111edica delle emottisi tubercolari ve11gono la rg·a1'11-ente u sa·ti estrallli d1i org.ani , cervello, ini1dollo s·p inale, pol1non.i ecc., r1ccl1i clli tromboplastina . In Yitro quesli prepara ti sono .q uas.i l t1tti ina tti Yi. G. Scoz (.~l in erva 11 edica., l O nov . 19±3) 11a volut o, s1;eriI11·er1Lare a11ch e· in ,ivo l '.azione di q ueisti estrattti constata11do eh.e essi 11anno· llllél azio ne as ai :-:carsa -~ul te.n ore tr0Jrlbop1last inico d el sa11 g u ~. Scoz cons iglia J.Jertan to di provare i preparati j11 Yilro 1}ri 1na di u ... arli e di adoperare quelli c l1e ~ i <lin1o::;trano attiYi'. in dosi mollo rnaQ·giori di q t1a11to attual111e11te1 i1 on si faccia. " C. J ..\NDOI,0. 1

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VARIA Sulla reazione congiuntiyaJe da nafta in naufra· ghi di g11erra.

DIETETICA Sol valore alimentare del glutine e del germe

c..\ zzolini (Seittini. 1ll eclica , n. :3•6, 6 setiteml1~·e 19±2) che. ap·p arti€ne alla Cl in. Ocul. di F.1re11ze ,. ne.11 'Os1). da CHn1J)O 158 eb be occas1on~ d11 ·osservare 12 ca . . i (li co11,gfli1ntivite rea.ttzva. d<ti n.a.f,ta. Ciò .avvenn e in nal1fraghi cl"1 e e.rano rima. ti per più di t1n 'ora i111111er$i in un o specchio cl 'acqua 0 ' e conlint1ava a scroraare nafta d~ • ' a ffon date. 0 0 unita rot~ ch_e in aoqua tu tti nYevano senti•Lo solL?11to il d1 st11rbo cl1e clà il lu11 Q·o co ntatt o con 1 acqu.a marina. Salvati dopo 3-4: ore l' e. µo "izione alla luceda:a ~oro ~n. sen so !aSJLid io ~ o di corpi estran ei aL forn1c1 con lleve lacri111azion e e fotoro.bia; 0 J) i·ettiva111ente si osse,rvava u11a ·cong·esL1o ne rosso-cupa delle1 coi1giun trive c·on tur g·or e del forni ce inferiore; ,od il f~tto si acco11tuava co11 l 'os1)osizio11.e alla 111ce. La reazion.e i1p,erem ica era t1 nita ad ,edema sanza e1norrag·ie, co11 qualch e flo cc11lo d'i muco i1 el f o,r 11 ice i11feriore; n essu11a traccia. cli ca11 sticazio11i e la cornea inde nne. Do1Jo lavagigio con soluzione fisioloo·ica ed 0 i11 tillazione cli collirio al cloridrato di cocaina .± %, entro 48 ore tuUto il quad1~0. sintoma!1co era sc-on1par... o, ed e.:si potevano esporsi an ch e al solP afri cano se11za proil~zion e di occl1iali scuri aff u111ica ti 1 di111ostrando i1l' con1plesso ch e si e.r a trattato di irritazi o.n e locale Sl1perficiale e pa~!:'egg·era. D. t-,ERRARO.

del frumento.

V. 1Fa111iani (P1·0,blen ia alini1e11it. , a·p rile-giugno 111942) r ileva che il glu1tin1e del o~ra·n·O· f11 s oo pe1rto . dall''~talia110 Bartolo11r1·eo• :B~~ccari e ad e.so, in sien1e con g·li elem enti e111brio~ali del gel'1!2 e del fr t1i;n e111lo tesso, s petta un , .a. loret al111l e•nta re d1 prirr10 ordin e, cor ri ~ J >O n ­ clente .al 5 % in più , secondo Ceuqui~·lini · ciò anch e seco11do l' A. , Laporta e Piccoli. ' Ptecenti stucli di Abderl1alden 1di.'111ostrano cl1e la glw,tei1ta (.; una J).rotein a co1npleta . ta·nto cl1e Ba.g·li:oni di ce cl1 e. 1'aggiunta di g·lutine al pane 1Jt1ò coprire con la pro1tci11a delle farine i :±13 (l'el fabbisog·no p roteico, sia per il ba111h1no cl1e per l 'ado·l escent e e l 'aclt1lto. Il g·luline .i11&iem e al <' g·ern1e » sono sorcrein0 ti proteich e sufficie11ti an c·ora i11ealio del1a ca. f . IO s:1~~ · a, . ·ar r1p,r endere ag·l1 eritrociti le 1 p1ossib1lIJta · d1 r ecu p1ero, alterate d~ sosta11ze tossiche .ane.1rLizzanti. , Le possibilità clel contenuto del gel'me (cl1e d a $Olo va esclu o con1e non b11on o })er la •tr?Pl)a acidità) sono verò lJo:ssib·ili alle paste al1111e11La1i e.li lung·a c-011 ... er\·azione i11a n·on al i)a'ne ch e ... i co11suma appena all e;tito. Dal punt o di\ i la pratico, 1'1\.. propone (non 11otendosi esLendere n1ag-giorn1e11t e ~l'uso del gl_utine), cl~ e vi si agg·iunga n ell e confezioni al1n1en lari 11 5 % dei r esi dt1i del o'ern1 0 cl1e avan za co11 la moli.JLura. D. FERRAno.

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MEDICINA SCIENTIFICA Rapporti tra I' '' Escheric11ia coli,, e I ' ''A.erobacter aerogenes ,,.

i èJ occuvato del fJroLlen1a N. 1F avia, dire t tore del l.aboratorio di YÌ ai}a11za. i crienica d el}' Acquedotto pugliese (A n~ . cl:'/ gieri.ei fas e. 7° lu glio 11943). in rap11101,Lo alla colim~tria deJI~ acque. Da u11a acc ura•ta serie- cli es1Je1in1entti di in-

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In uno dei pro1simi numeri pubblicheremo:

Prof. GIUSEPPE CARONIA Direttore dell'Ist. d i Malattie Infettive dell'Università di Roma~

TENTATIVI DI VA.CCINO·TER!.PIA. DELLA. FEBBRE ERUTTIVA MEDITERRA.NEA (DERMOTIFO BENIGNO)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE ~essuna

sessione di esa111i per la libera docenza.

cattsa ·deJJc difficoll 3. d el 11101ne11 lo è 'e11ulo 11el'a clcte rm iIJaz ione di n on indire a n cl1e p er il corrente il11no J1es~u11a ~Ps~ i o11e per g li e. ami .i)cr l'aJJi lil az ionc nl lu J iber11 cloce117.a. Co n ~egue n le men te 11a <lh·.j)Oslo che il lern1ine fissa lo d a ll 'art. 134 clel T. l.. ctell e leggi sull"i s lituzio11e t1ni,ersilaria sia proroga lo 11 fa rore .del person ale assisten1 e di r u o]o in r a ppor lo alìa mnnca t a sessio11e di e~a n1e cli i lh i Ii t azio11r. J] l\f iuis lro prr i·Eclucnzjonc Nazio nale a

Benefici per gli univers itari. I J :\[ini~tro d ell'Edu caz ione \ azionale col })ro1)0Si to di dare t tn attes tato della su a co11si rleraziou e ag li s ltl'de n li ·univers i1ari e com.p reso delJa -oppo rtunit à di mitigare, clo\e r pos ibi '.e, le norn1 e r e:slrilli Ye in ,jgore , ha di po- lo cl1e il })l'OY' eclimen lo deJl '111·t. 149 'd el T. l i. clelle leggi sulJ a i stituz io ne uni ,·e r sitaria, apJ)l'O\ a lo co11 Decreto -30 ngoslo 1833 n. 15'92', i: quale comu n ira l a deca'(]e11 r.a d ella qualifica di ludente e la ,perdita dei r clnli' i benefici a carico clei g ioYani cl1e per o tt o .a11ni co 11sccuti' i non so _lengo 110 esami, sia sos1Jeso 11ella su a cleco rr<'nza per co ·oro i quali si siano tro,a ti ne'll 'ii1111nsit'Li l ilh di \sos te n ere esami a ~<nL~H ciel serYizic, 111ilitare e ciYile 1)re lato durante l a campagna di pagna, l)er ll11 periodo di tempo Uftua lC' alla dur;1ta rtel :::,ervir.io stesso.

NOTIZIE

DIVERSE

ricl1iesto riguarcla11 ti I 'al '. al tnn1e11 lo artificia]e o mi.;;to e per le gest ant i. non per i mutilati, i dAlOri d i sa11gue e i n1 iUtari in licenza di ro nval r crnza. G li o p er ai ch e l a,·oran o ncll 'organ izzalio11e cc Todt >> o n ell 'organiz7nzione Graz ian i » o alle dirette d j,penòenze el ci reprtr ti d elle Forze \rn1ate germaniche, }";:tnn o d ir itto a cl i ' tri bu zjon i n11nonarie ~.up1)lemen tari.

E' deceduto a Ron1a , in e là cli 68 ann i, il Prof. .\ \IJ:\TA I1L \ ' I, m edico e primario 11egli Os1)eda li Jliuniti, docente di p atologia cl1irurg ica. Fu medico di 1Pio XI e direttore dei servi zi sanitari della Città del , -ati cano , uffi cio confermat ogli da Pio XII; in tale qualità egli i m;pian t ò o perfezionò iJ ser,-jzio igienico, coll aborando con le autorità ilaljane. S'interessò vivamente agli umili , così nel padiglione ospedaliero Cla lui clirel lo al Polir li n ico Umberto 1°, come n e11'I st j tu lo femm ini le rli Don G uane .t1 a (O sp izio Pio X), c he m ediante la sua opera fu noteYolmen t c am.1)]in to e oggi è in grado cli ,p artecipare l argamente all'ospedalizzazione dei cr on iri. ll ~,1il ani fu m ernbro rlPl Co 11 ·iglio r delle Deputazioni prorjn ciali con de~ rga specia1e pe r l '0~J)Cdale cli •S. ~faria della Pielà. E' s tato apprez7.alissi m o quale profes ionis la e per ]'atti ' i là be11efira. 1. P. 1

Ai aignori Medici incaricati di preparare ottin1 0 p er11onale inferniierì,,tico, rammentia1no i l libro d el

Prof, Cr. Uff. GIACINTO QUARTA già Mediclt aiuto negli Osped;ilj di Roma Docente di P.1tologi:t Medi:.:a nella Uni,rersicà di Roma

Il servizio di pronto soccor so a Rou1a. 11 Con1Hnclo delle J<'o rze di 'Polizia clella c illà di H.0111a h a d nln, n purlirc da! 28 fe hl>raio, una 11110,a o rg·;111 izzu1io n e al ser,izio cli pronlo soc-

<Cuida pratica per infermieri ed Infermiere) libro adottato quale testo per I suddetti Corsi di Istruzione In quasi tutte le città d'ltalla SESTA EDIZIONE

-<.·or~o

n veduta ,

arficlnnd11lo a'Jn <~. R. I. e all ' L. :'\. I). A., ~-on J' impie.g-o di anlon1nlJt1lnnzr e cli « ciclobarc ll t• >> 1110:,:->e cn 11 I;: fo rza 11111ana. T coma11cli. in i1un1ero i11 izialr di :3:t sono ~1)nr j i11 ogni 1.ona n1a fanno ca po itcl 1111 . er,izio cen trale pre c;o la {:. Il. J.

U n po' dovunciue.

Il DopolaYOro l\ finis t ero Aeronat1licn i >er la Pro' ir1cia di Hon1a \' ia Piemonte 6 ) 11a orga11izza lo un coro <li pront o ~occorso , a cura della Djrezio11e t cc11ira sn ni tarin d el Dopol a,oro dell ' C rhe (piazza ~l<'ll ' l~~cd ra •:S ) , a ,parljre ctnl 2 n1 ctrzo r prr la ..-lurn la di 4 mP i. Le 1e1 ioni leo rirl1è ha11110 luogo ìn qne ltt ~ede: le le1ioni pratic h e 11eg li ospedali riuniti r!j ]{0111a.

\e1l ',\ l!acco del 15 fehhraio :--u Ron1a la C. H. I . si i• J)rod igala . so t lo In per::-ona • • ,·igila1lza del co n1n1is:;ario del} en lc', i')rof. cagna; le altre org·aniz1.a1ioni cli 'Occor:;o ha11110 llure 01)eral o con solerzia (?cl inten,il~. Si o no do' uti ~occo rrere ollrp .350 feriti: i n1orti ono . tal i u11 a Lrentina . l\clle in cur ... ioni clel 16 febllraio si ono a' ule alt re i>rr . . tazio n i efficienti. I .. a 'isila medica di rontrol Jo 1>er i supplen1enti <l i la t i.e r s tnla re a o hhligatoria soll a11to per le

Come si assiste un malato 1 Come si soccorre un ferito l ampliata

ed agriornata in conformità delle norme

preacritte con Decr. Legge 3-6-1937 n. 1084 per l'incremento culturale del PERSONALE INFERMIERISTlCO . Riportiamo soltanto qualcuno dei giudizii emessi intorno a q uest~ nostra pubblicazione fin dalle sue prime edizioni: Nel Giornale Ufficiale della CToce Rossa ltaLiana, Annn Vlll. Pa1c. I, il prof. T . Rossi Doria, cosl si è espresso : « Riass~ mendo, rl lib10 d el t>rof. Quarta non potrebbe euere più cbia.. ro, facile, completo, preci90 di coai. ~. nel su.o genef'e, un .,.,o capola•oro e non una 1ola peraona - medico od infermÙTa o madre di famiglia dovrebbe mancare di queato libro di Croc:e Ro11a aJ qu11le auguriamo la diffuaione che merita >), La Rivista Min erva Medica di Torino, nel fascicolo r• del· l'annata XIV, dopo una laraa relazione del contenuto del volurne. conclude: te Il Manuale del prof. Quarta è atato pun.a. mente apprezzato nelle aue precedenti edizioni, 1iccbii è punto in pochi anni alla terza : esso. oltre che per l'istruzione degli 1 nf~ r mieri delle famiglie nell'assistenza ai malati, ~ particolarmente utile ai medici che debbono tenere corsi di in1e1n•mento ad infermieri, a militi della Croce Roaaa, conferenze di volcar!azazione aulla as1i1tenza agli infermi, sul pr onto 1occor10 e aimili. ,. La Delegata della Presitienza G enerai~ per le Infermiere dell~ Croce Rossa Italiana Signora dj Targiani Giunti rnarch. Irene ba scritto: « La ring1a4io dell'interuaanto ed ntile pubblicazione ck'EU.a ha voluto cortesemente inviaf'mi, e della quale ato fa• cendo ampia proparanda fra le noatre infermiere ». Volume in-So di pagine XII-396 con 134 figure nel i . sto. Prezzo L. 2 8 + 5 ° o = 2 9, 4 O e pi il le speee

postali di spedizione. Per eli ahbonati al " Policlinic·o 11 od a qunl..; ia"i dei n ostri c1uattro Periodici, ole L . 27 .50 franco d 1 porte 111 Italia. Per J'E tero L. 29 .30 . Inviare vaglia po..tale alla ditta LUIGI lore. ,-ia 8istin-l 14. - noma.

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VOLUME 1° Parte generale.

Naso e cavità annesse INDICE SISTEMATICO INTRODUZIONE. Importanza, in~enti e confini moderni d ell' oto;rino,laringologia. PARTE PRIMA: Naso : Sviluppo stonco delle conoscenze di rinologia. , Anatornia e fisiologia del naso. , Sviluppo delle cavità nasali. , Preliminari di anatomia del naso. , Preliminari di fìsio,pato; logia generale cel naso. , Esame d el naso. , Sintomatologia generale: Ostruzione nasale. Se erezione nasale. Disturbi della parola d'origine nasale. Disturbi oculari. Disturbi olfattori e gu; stativi. Anestesia. Iperestesia. Parestesie. Di, s turbi sensoriali. Epistassi. Riflessi nasali. T urbe d'origine endocrino. , Profilassi. , Fon; d amenti nella terapia delle fosse nasali. PARTE SECONDA: P a tologia del oaao : Derma, rosi del naso. .. Anomalie e deformità del naso. , Traumi dcl naso. , Corpi estranei nel naso ... Riniti: Riniti acute. Riniti croniche. , T umori del naso. , PARTE TERZA : Seni o ca • vità a ccessorie d el o aMo: Seni frontali. , Seni mascellari. , Seni etmoidali. , Seni sfenoidali . PARTE QUARTA: Ipofisi cerebr ale e farin• gea . - PARTE QUINTA: L' opera d el rinologo nella cura della dacriocistite p ur ulenta er o• ou:a. Volume di pagg. XVI-524, con 224 figure 1!· nel testo. Prezzo L. 5 8 + 5 OI IO = r.~ . 6 0,9 O e più le spese postali di spe; a1~1one.

L.

54

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tutti i lettori de " Il Policlinico,, ricordiamo la c~assica op era fo nd a 1n ent a le I tal ian a :

·Prof. GUGLIELMO BJLANCIONJ

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[ANl\O LI , X1.r l\1.

abbonati al « Policlinico » sole ,8 0 franco di porto in Italia.

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VOL U ME 2° (Parte I).

Bocca · faringe· Timo· Tiroide INDICE SISTEMAT ICO - Bocca : Svilup, po storico delle conoscenze di patologia della bocca. , Profilassi. , Esame della bocca.

~

Direttore della R. Clinica Oto-rino-laringoiatr ica di R oma

Oto ·Rino - Laringoiatria

Patologia generale. , Malattie della bocca: Labbra. Gengive. Denti. Mascellari. Lingua. Stomatiti. Glandole salivari. - Fat:ioge : Svi, luppo storico delle conoscenze su le malattie della faringe. , Prelirninari di anatomia e di fisiologia della faringe. Preliminari di patoJo, gia generale della faringe. , Esame della fa, ringe. , Sintomatolcgia generale. , Profilassi e terapia generale delle malattie èella faringe. • Vizi di conformazione. , Lesioni del palato n1o'lle (velo, ugola e pilastri). , Corpi estra, nei. , Patologia dell'anello di W aldeyer. , Ton, sille palatine. , Tonsilla faringea. .. Ton, silla linguale. , Malattie della faringe pro• priamente detta. , Lesioni nervose della fa, ringe. , Tumori della faringe. , Chirurgia del, la faringe. - Timo - Glandola Tiroide. Volu.ne di pagg. Vlll-339 con 234 figure nel testo. Prezzo L. 4 5 5 9{i = lire 4 7 , 2 5 e più le spese postali di spedizione. Per gli a bbonati al << Po:iclinico '' sole L. 4 2 , 5 5 franco di port0 in Italia,

+

VOLUME 2 ° (Parte Il).

Laringt • Trachea - Esofago INDICE SIS TE MATICO _ La ringe; Svi, luppo storico delle conoscenze di Laringolò; gia. - PARTE GENERALE: Sviluppo della larin, ge. Pre·Jimina ri di anatomia e fisiologia della laringe. Preliminari di patologia generale del, la laringe. Esaine della laringe. Profuass.i e terapia generale della laringe. _ PARTE SPE, CIALE: Epiglottide : Malattie della epiglottide. .. Laringe : Malformazioni, asimn)etrie, sposta, menti, torsioni della laringe. Prolasso dei ven, tricoli. Laringocele. Stenosi della laringe. T ur, be di circolo dell:i laringe. Edema della Ja, ringe. Laringiti acute : primitive, secondarie, croniche semplici. Flogosi del pericondrio e delle cartilagini. Laringiti. croniche specifiche. Forme tubercolari. Forme sifilitiche. Forme di

altra natura (lepr.:i, sclerotna, micosi, ecc.). Corpi estranei della laringe. T raumi della la.. ringe. Lesioni di senso e d i moto d eUa la... ringe. Malattie della voce parlata e cantata. Tumori della laringe. Chirurgici della laringe. - T r a chea e bronchi. - Esofago. Volume di pagg. VII I.-59z, con -104 figure nel resto.-Prezzo L. 6 8 + 5 ~{, = Ji, r~ 7 1 , 4 O, più le spe:e postali di spe<ii· ztone. Per g li abho~ati al « Policlinico » sol~ L. 6 4. 2 5 franco di porto 1n Italia.

VOLUME 3 0

Orecchio ,.,_ INDICE s1sTEMAneo - PRBPAZ10NB. PARTE GENERALE. Sviluppo storico delle conoscenze di otologia. Preliminari di anatom ia dell'orecchio. P reliminari di fisiologia dell'orecchio. Patologia generale dell'orecchio. Sin• tomatologia generale. Esame dell'orecchio. Esame funzionale dell'udito. Esami di labora.. torio pil. in us"J nella pratica otologica. PrO-' filassi _e terapia generale dell'orecchio. PARTE SPECIALE: Malattie del padiglione. Ma.. lattie del condotto uditivo esterno. Malatti& della membra.... timpanica. Malattie della tuba. Malattie della cassa. Traumi. Infiamma, zioni. Complicanze delle otiti medie puru.. lente. Flogosi croniche specifiche dell'or~ chio. T umori. Malattie dell'orecchio interno. T urbe di circolo. Infiammazioni del labirinto. Malattie del nervo e dei centri acustici. Inter, venti chirurgici. Malattie professionali e me• dicina legale. Sordomutismo. Volume di pa~f!. V II I-558, con 312 figurenel test~. Pre7zo L . 6 5 + 5 % = li.. re 6 8, 2 5 e più le spese . postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 6 1 , 4 O franco di porto 1n Il 1l1a.

AVVERTENZA. - Tutto il l\lanuale si compone di complessive pagine XL - 2022 con 1174 figure n el testo. Prezzo della intera opera L. 236 + fl% L. 248 e più le spese postali di spedizione. Agli abbonati al ' 'Policlinico ,, od a qualsiasi dei nostri quattro periodici l'opera è ceduta per sole L. 235, franca di porto in Italla; Per l'estero, alle L. 235 aumentare L . 30 per le maggiori spese postali occorre~ti per la spedizione.

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N. B. -

I volu1ni qui sopra annunziati si possono acquistare ;tnche separata1·e1He l'uno dall'altro ai r ispettivi prezzi indicati.

Per ; •renere quanto sopra inviare Vaglia Postale o A sseg110 Bancario C I RCOLARE alla Ditta LUlGl Pozzi, editor e, v ia Sistina 141 RorJIA

Indice alfabetico per materie• .A.cl e110-carci11om n pri111iliYO cl el ...eno . . fenoidale . . . . . . . . . . . . Ap1)endiceclom ia: esili lo nt an i . . . B,ibliog rafin .. . . .... CongiunliYile cle i1afta ir1 11aufraghi cli g·uei·t'< l . . . . . · · · · · · · · · · En1otli. i tubercolari: tratt nm. con pre1;a rali di cervello . . . . . . . . . « Esc hcr icl1in col i » e « Aerobacler aer ogenes »: rap1)ortj . . . . . . . . . Fer i te cli g u erra el ci i1erYi perjfer ici: tratla1n. secoHd ario . . . . . . . Frume11 to: Yalore alin1en lare del glu l i11e e del g·ermc . . . . . . . Laring0Lracl1eo})ro11cl1i te pseuclon1em-

J>ra110.sa

. . . . . . .

· · . ·

Jn sey11anze11lo SUJJertore

. • . . .

Pubblicato il 22 aprile 1944 -

Lal l ·1z ionc: 1.>asi ormonich e e r i flessi

PC1g.

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su Jlu Lera1>ia

. . . . . · · · · · · · Lic1uido 111sters lizjaJe intercellulare nelJ ·i11fa11zia ..... · . · ·· · · · · · Ì\falnlli e: clifJu sione e 1icorrc11 zP r i1·]icoc,pidcrr1icl1e ja r<1JJpo;·Lo ad i11flue11zc cst Prne . . . . . . . . . . . . . . . ~[ixo cor1<lroma maligno d el g c:s lroc nein1 o

. . . . . . . . . . . ~IorJJo d i Addisor1: im1)ia11 Lo cos Ieron e . . . . . . . . . ì\ani::-.mo ipofisar io . . . . .

Pag.

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. . . . . d i corti-

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Pnet1malosi j11testi11ale cistica .. . . Re t in a: a11gi0 paUa Lrnun1atica cli Purtsch c1~ . . . . · · · · · · · · · · · · ,Serrczion e latt ea ex lrapt1erpera)c · . . \a i a11g. : feri le ed a ffeii.ioni : terapia f 011 i col in i ca . . . · · · · · · · · · ·

Autorizzazione della Prefettura di Roma del 30-3-1944

Non è consentita la rist11.m{>a dei l.:z';lori pubblicati nel Poli clinico se non in seguito. L'EDITORE ad .111torizzazione scritta della redazione. E vietata la p11bblicazi one di s11nt1 di eS!i senza citarne la /onte.

Diritti di

proprietà riservati .

A.

C. :FRuco~r .. Red. capo.

Ron1a - Soc. T ip. Edi Lrj ce Il al1a na

Pozzr.

re~p.

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Num. 10-11

Roma, 6-13 Marzo 194:4-XXII

VOLUME LI

PERIODICO DI

MEDICINA

''

CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 ~ da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE - PRA.'.I'ICA. REDi\TTO RE

CAPO:

P1~0F.

CESARE FR.UGONI

Clinico Medico di

Roma

PHEZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL <( POLICLINICO » PER L'ANNO 1944 Singoli : I talia (1) ALLA SOLA SEZION.e PRATICA . . . . L . 130 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA . . L. 85 {l·b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA . . . . L. 85 Un Fascicolo separato d ella SEZIONE :MEDICA

Cumulativi : (2) ALLE DUE SEZIONI (3) ALLE DUE SEZIONI (4) ALLE TRE SEZION I o de lla OBIRURGICA L.

(pratica e medica) . . . . (pratica e chirurgica.) (prat., med. e chir.) . . . 16; d elLa PRATICA L. 7.

Italia L . 200 L. 200 L . 260

I numeri, che oengono scrupolosameolè spediti, se non reclamali entro un mese dalla loro pubblicazione, si rinolano soltanto a pagamento

• a L'importo dell'abb 1namanto, che può essere inviato con Vagi ia Postale o Chéque Bancario, può anche essere versato, sea zs tassa. nel Conto Corrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questo comporta l'aumento di L. 6.

SOMMARIO Lavori originali : E. Silvestroni• e I. Bianoo: Sulla, presenza · di fattori di crescita in estratti di connettivo fibra-elastico (aorta) e dell'ipofisi. Os ~ervazioni cliniche: D. Vitturelli e E. Dalle Fior : Di un oaso di ascesso nella regio.ne pararenale sin. di origine, d ifficoltà diagnost ica e decoreo non comuni F .· Gueli: Polineurite da sulfamido-tiazolioi non metilati. Sunti e rassegne : MEDICINA DI GUERRA: I. Jacobi, Kreyomberg e Dorsckell: La nefrite di e-uerra,. - G. Garnier: Le pigmentazioni cerv.ico.-faccial i di gu-erra,. - J . Friedri n : Il trattamento dei congelament.i con le onde corte. - SECREz.oN1 INTERNE: CUrschmann: Le ipotireooi. - P. Larizza: L'impiego degli· ormoni sessuali nel trattamento delle e morragi-e e delle diatesi e.morra-

g.iche. Cm>MIOTER4PIA : Altera,~oni renali da euJfa,. µii dici. Divagazioni : Il presente e il lfuturo d el v.inismo. Cenni biblio1grafici. Appunti per il medico prat ico : CASISTICA E TERAPIA: Il m eteorismo aqd omina1e. - Le ernie diaframmatiche congenite. - La tiflo-appendicite cronica, ca usa abituale dei dolori della fossa i1iaca destra,. 'Trattamento della peritonite diffus a e localizzata. - Nelle a,ffez.i<:>ni addominali acute. MED_CINA SPORTlVA: Sulla reaz.ione di Don•a ggio come indice d·i fatica. NorE 01 DIETE'l'lCA: L'alime ntazione in tempo di guerra. - MEDICINA SCIENTIFICA: Vitamine ed antivitamine. Nella vita prof1essio.na11e. Noti 1iie diverse . -- Indice alfabetico per materie.

LAVORI· ORIGINALI

elasticl1e. Ciò però che n1aggiormente colpi5Ce i11 que5 te af f ezion·i ~ il fatto che m entre il ronnettivo deig·c111era, l ' epitelio· sovrastan•le 111ant,iene · non ·olo la sua integ ri•tà, ma anzi t11ostra un'evide11te ten denza a proliferare. Fra questi due fatti embra esistere, econdo Ve1'Iloni (1939), un i·.a 1)porto causale, riel sen~o ch e 1:epitelio l)rolifcra perchè il conr1ettivo dcge11er.a. Il te u1to connel•livo infatti, degenerando, potrebbe liberare e mettere a di spcsizione dell'epitelio dolle sostanze favor enti la crescita, che p·e rmetterebbero a ques to , g ià di suo proliferainte, un più rapido e ,,i,ace accresci111ento. 80110 note del re to le 0 ~~1n 1'Vaz.io11i idi Carrel ed' Ebeling (1922), di Carrel (1922192!) ecc. sull 'azione favorente la mol1ti1JJi cazione cellula•r e di sostanze (tr efo ni) lil)eratet da elcr11enli in di fa cimcnlo. E Fisc her (cfr. \ternani, 1939) l1a dimostralo cl1e i trefoni di origine connelliYale, cioè derivanti dn fibro]Jlas.ti in degenerazione, sono il migliore ali1uer.to t'er le celltile cancerirrne (e pi•te1iali). In queste e-- perienze noi ci ia1no JH OIJO'-'Li di rice rcare e nt'gli estr atti di t~uti ricrl1i

l STITLTTO DI

CI.lNI GA

M EJDICA GENERALE

E TERAPIA f\iEDlCA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

Direttore : Prof. C. •

I S TITUTO DI DELLt\

R.

1

!FRUGONI .

PATOLOGIA

GENERALE

UNIVERSI'fÀ DI

Diretlore: Prof. G.

RoMA

ROMA

VERNONI.

Sulla prt>senza di fattori di crfscita in e tratti di "onnfttivo fibro-elastico ( ao1·ta) e dell'ipofisi. Contributo alla patogenesi del cancro. Dott. E. S1LVESTRON1, assistente e docente Do tt. I. BIANCO, n1edieo interno. 1

t stato di1no trato istologican1ente cl1e n cllP cosidrtte affezioni p1..ecancer-0 e d'ella pelle <"~ic;tono

eviden ti lesioni conn ettivali di 11a lu· ra rcgre . . .., iva, ch e interessa:no tan•lo il 5Ì tenia <lelle fibre collagene quanto quello delle fibre 1


150

« IL POLICLINICO »

[Anno LI, NuM. 10-11]

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Cul ture di . . .

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Culture d-i cuore embrionale di pollo 1

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SEZ.JU.NE

131

PHATICA

LA I trattate con estratto di a<Yrta di coniglio

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152

« JL POL1CLINICO »

IA11no LI, NuM. · 10-llJ I

TABEL Cultiire di cuore embriort.ale di pollo trattate con estratti ....:.

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153

PilATICA

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.. 154

« IL POLICLJNICO

di fibre conn6tti, 1ali (in specie ela,s.ticl1e) fossero conltenute delle sostanze troficl1e cap-aci di .favorire la n1oltiplicazione cellulare rnieo-}i • . b csp1ant1. dJ Cl1ore ·e111brio.n,ale di pollo.

Mate1iale e tecnica. -- Per tali ricerche abbia-

\

mo tenta.t o _in . ur; primo tem·p o di raccogliere i legamen t1 giall1 o ella colonna vertebrale di coniglio, ess~ndo ques ti costituiti in gran parte di fi])re el astiche. Be-n presto però a causa delle difficoltà tecniche incontrate, abbiamo desistito cla tale proposito. Al loro posto abbiamo viceversa raccolto l 'aorta, la quale oltre a non presentare i1essuna difficoltà nel prelevamento~ offriva an .. che, per .Ja sua. ricchezza in fibre elasticl1e, un ottimo materiale rli ricerca. , Dunque abbiamo raccolto l 'ao·r ta di 10 conigli del peso corporeo oscillante da 1 a 2 Kg. e per cont.1!0:lo Idei risultati otlenuti abbiamo utilizzato degli stessi animali , i seguenti organi : fegat o', rr:ilza, limo , Tene, ipofisi, cuore, surrene. _ 1 • Di alcuni di questi organi abbiamo prelevato un frammento di 2-3 gr. <li peso, l 'ipofisi è stata raccolta tutte le volta in toto e dei surreni ne è statò u~ilizzato uno soltanto. L 'aorta è stata prelevata per intero fino alla sua biforcazione nelle -arterie iliache comuni e liberata dal connettivo circoslar1te. Tutti questi tessuti sono stati, dapprim,a tag:iuzzati in fini pezzettini, eppoi accuratamente pes.tati con polvere di" quarzo, fino al loro completo disfacimento. La poltiglia ottenuta è stata di~uìta con Jiquido. di Ringer i11 quantità proporzionali al m·a teriale pestato, poi raccolta in provette e messa i1l g11iacciaia per 24-48 o pii.1 ore. R innljle dire che .si è se.m·p re lavoralo con tutti gli .accorgimenli necessari per mantenere il ~ ateriale sterile. Prima del:'uso, gli estrat tj così preparati, venivano centr~fugati e1 si utilizzava per l e culture .il liquido perfettamente ljmpido cl1e si separava dai detriti. Di questo si poneva u11a goccia per ogni cu·llura. Ques.le ultime veni,-a110 al lesti te co11 la con sueta tecnica su coprioggetto • di vetro, ponendo in ogni vetrino due frammenti di cuore di embTjone di. pollo (di 8-10 giorni) a cui si aggiungeva una goccia 'Cli plasma di pollo ed una goccia di estratto embriona:e di pollo. Queste erano le culture controllo . In quelle in· vece in cui si voleva studiare l'azione degli estratti dei vari tessuti, al plasma e .all'estratto di embrione rli pollo s i aggit1ngeva, carne si è det· to, una goccia del ~iqui!do otte11uto da centrifuga. zione dell 'es.tratto da .studiare. Si allestivano ogni volta dalle 30 alle 40 cu1· ture, di cui metà co11trolli e metà trattate cou l 'estratto i:p. esarr.e. C.Omplessivamente sono s tate. fatte non meno di 600 culture. I rist1ltati otte· nuti, espressi in valori convenzionali~ sono ripor·· tati , tra11ne che per il rene e fegato, dei quali sa· rà de llo pii1 sotto, nelle seguenti Tabelle I e JJ . Va detto infatti che l 'accrescimento delle cu·l ture fu seguito esam1i11nndo ques.t e ultim€ dopo 24-48 ore e alcune anche dopo: 60 ore. Dopo 24 ore ci ~;j è sempre limitati ad un ·-empljce esame micrc~­ scopico senza misurazioni. Dopo 48 e 60 ore i11YCce le culll1re sono state sist ematicamente misurate tutte, considerando separatarrente il fran1mer1to di tessuto trapiantato e la zona di accr es.cimento dei fibroplasti. ~iù esalta~nte, si procedeva col seguente metodo: s i m.i surava110 i due diametri (massimo e minimo) tlel pezzo di tessuto trapiantalo, si fa ceYa :a media di questi due Ya1

»

[Anno LI, r-.ul\1. 10-111

lori e la cifra che ne ris~itava veniva considerata c?me il diametro del1'e~pianto (a questo dato corrispondono i valori riportati nelle Tabelle a fianco del terrrin~ espianto). ~er quanto riguarda la zona di proliferazione si procedeva in quest'altra maniera : si misurava la ~a di .accrescimento lungo i quattro raggi corr1sponde11ti ai prolungamenti dei diametri mas.simo e minimo del: 'espianto, ottenendo così 4 valori di cu.j sj faceva la media e il valore medio ott~n 0: t~ veniv~ 'con.si de~ato come l 'esponente del1_.att1v1 tà prol1f~rat1va (e questo il valore segnato a fianco del termJ.ne zana dli pro.life'J.'(J)Zione. nelle no$lre Tabelle). Il sistema ottico utilizzato per le misurazioni delle culture è s tato il seguente: obbiettivo 2 Korjstka , oculare .micrometrico 6 X Ko~ rìstka e tubo 170 mm .: con questo sis lEmla sono sta li ol1en uti i valori convenzionc:li riportati nelle 1'apel~~' i ~uali con·is;pondono. al numero degli interval ~1 delta scala m 1crometr1ca. Ognuno di detti jntervalli è u&?Uale a 170 u, (v. tabelle nelle pagine che precedono 152, 153, 154, 155).

Risultati. -

Va detto anzitu1Jto cl1e le culture 1trattate con estratto di j.egato e di rene \ 111011 sono· mai Ql'fesciu·te 1}ler nulla e che i fra1nntenti di ·tessuto trapiantato a1)parivano g·ià ,dopo 24-48 o~e di tern1ositalo (a 37,5 grad1i) di colorito scuro e quasi 01)aC·O. Tutte 1e altre culture trattat~ con i ' 'ari estratti sono in,'ece cresciu•te nella 111.aniera cl1e ora diremo. Le culture co11 esitr.atto di aiorta, studiate lar,g·8mente . ., u inateriale ricavato da 10 conigli (Tabella J), 11anno d.ato· quasi concorde111ente u.n a crescita di fibrobla-&ti più1 rigoglio~u ·dei contro·l li no r1r1ali. In u1n1 solo caso (eslra•tto ·di co·n iglio 2) si è avuta una crescita J)reissappoco uguale .ai controlli. Da riOO.vare cl1·e Lale in cremenrto. proliferati,ro si è mantenuto invariato (estratti di C·Oniglio 1) an che dopo le- ±0 e fino alle 60 ore di crescita. Più a' anti non abbianLo indag·ato. I fibroblasti si &ona i11"esenta•ti sen1·p re di aspetto normale durante tultto il 1p ·~riodo di osse-rYazio·n e. ·Lei culture trattate con estratlto di tlimo e (li surre;ne han,no presentato una crescita lenta , stentata, i10 n raggiun1gendo ma.i lo sviluppo .d elle culture. controllo (T<lhella II). In più nel1'interno d1ei fibro·hlasiLi sono apparse assai J)recocen1en te delle go-ccioline di grasso cl1csono andate via via crescendo col ]>rolungarsi del tempo di col1tivazione. Le culture invece trattate con esl raitto d 'ipofisi sono cre.&ciute celermente e assai più dei con trolll_ (Tahell9- I·l ). Bisogna pensare che in questi estra1tti fossero content1ti dei principi di crescita, verosimilmenite icle·n Lificabili con 1'orm·on.e de.Il ' a ccr e.scin1ento. Le culture infine tl'attate con estratto di milza e quelle tratta·te con estratJto d1 cuore .. ono cresciute : le i>rime un po r di meno dci 0

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155

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« .IL . POLICLINI CO »

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10-11]

157

SEZIONE Pl\ATICA

contl'oll i , le soco:dclè l)l'essappoc;o com-e i controlli. Jn que Ile trattate co11 estratto di milza s1 è i1otata, in v-ari casi, la corti parsa, r1e.Il 'n1tenn·o dei fibroblasti, di ·u11 certo 11un1ero di goccioline di gra5so.

(Orr, 1938) che questi processi regressivi' dei connettivi J'<l})presentino effettiva111enrte un f.a•l tore pri1na1,io nella genesi dcl ca1ncro, )a n1oltipJicazi·one el)iteliale essendo un fatt ore seco1ndario 1provocato dalla liberazio11e di fatLori ·di crescit~ da par1te dei co nn'8ttivi adiacenli. 1

C-oncludendo du11que, 8i ~ visto che tl'i tutti gli estratti sperin1entati soltanto qu·e lli d'ipofisi e d'aorta eise;rcitano un 'azione favorer1tte la crescitia di fibro.blasrti di pollo colLivati in ·vitrò: e questo è inolto i1l1portante e sig·11ificativo. Per l'ipofisi abbia1110 già detto quale l)()~sa essere una spiegazione e c io'è cl1e 8i tratti di u11a influenza favo·r ente esercita•t·a diretltan1~ntp. d'ai cosidetti ormoni i:po·fisari della. crescita. J>er gli estratti di aorta i11, e e qt1i dobhian10 sobl·ol ineare la •e vidente ricchezia in sostanze . di crescita conte11ute i1li qu0st '-0r.ga110 costitui1Lo per la 1naggior parte· da tessuto connet t.iYo. Q'u i i1011 '&i può in fatti pensare ad una generica az io11e di estratti eterologhi, «l'al 111oment o, c1he nf1lle culture traittat.o co11 g·li estratti <li altri organi 11on! si è otter1ulo ] 'identico, risultato. Nè si. può SU'Pl){)l'l'P, cl1e le differenze di cresci•ta, nelle varie. es1)ericnzc1, siano legate a fautori puram.ente quan1itati vi, essend0&i diluito ogni ' 'olta il materiale (aortico, splenico" renale ecc.) con qua111ità J>roporzionali di liquido d'i Ri·n ·g er. Si eleva invece credere cl1e si tratti J'ealmen t.er di differenze q ualita1tive, nel ::;e11so· che il tessuto aortico li1Jeri Jlrinci'Pì F-t101 propr·ì, utili 1)-er la crescita d ei fibroblasti, e clerivanti dalia di~regazione del tessuto co•n nettivo, ricco· in llartico lare <li fib·r e ela·&tiche. Riport:andoci al co11cetto ispiratore delle presenti ricer cl1e - cl1e è stato quello di ' 'edere e, comE• i j)OLeYa pre ·uT1-iere i)er ' 'arie ragioni , i connett j,-i fibro-ela tic i siu,b1- e: periepiteli'ali de . generanii li·beri110 faltori di creS('ita - l)()SSia1110 affcr111are in ba e al risultato dei no~Lri e l).e,ri1nentj, cl1e t:alt3 ·J}fesunzione deve ritenersi esatta. 1\ bbia1110 infatti din10 lrato cl1e gli estratti di connetti' i fibro-eda . tic.i (parete .lortica) pos. iedono, a differenza di estratt.i (li inolli a]tri te uti , e q11indi i11 1l1odo 5J>ecifico, . . )}icca te pro·prirt à stin1ola111tj della i11olti. plicazio11e cellulare. Se questo uccecle con se n ipliri estratti ùi tes uti co11net ti vi , ciò <lo' rà a lllagg·ior ragione verificarsi in conn etlivi p011ta11e.ame11 te e len1ta111ent.c dego11eranfi.i con1e . . ono q11elli d ' un tl'e1111a o d 'u11 corion nelle- prin1i ' · i11te fa i di ~ , ilu1)1)() d 'un cancro. 110 s-ian10 qui11<.li a1t1111l'ttcre in accordo con lr con statazioni i ... togeneticl1es 11ell 'uon10 e co11 <1uelle ~p-eri n1e11 tali :u 1 ca11cro cla id roca rlH11·i 1

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RIASSUNTO

Gli Autori partendo d.al fatto, orm1ai sufficien· teme11le documentato, che nelle affezjoni precan· cerose della pelle mentre il connettivo degenera, l 'epitelio sovras.tante prolifera, quasi che la dege11crazione connetti vale ponesse a di$posizione del.I' epitelio già di suo proliferante delle ~ostanze fa· vorenti l a crescita, hanno jstituito delle ricercl10 Stlllla influenza di estratti di tessuto ricco di fibre connettivali, in specie elastiche, sulla crescita di culture i1t ~rtro dì cuore embrionale cli po~~ lo. Per tali indagini si sono avvalsi Idi es.tratti di aorta di co11iglio ed hanno utilizzalo, corre 0011t1·olli, gli estratti di fegato, milza, tin10, rene, ipofisi, cuore, surr ene, degli stessi anim.alL Comple ·sivamente 11anno allestito circa 600 culture, ottenendo i seguenli risultati: le culture trattate cor& estratti di aorta e di ipofisi hanno dato quasi tutte ,una crescita e.li fibroblas.t i più rigogliosa dei controlli senza e..slral to, l e culture inYece trattate con estPatti .d i fegato, di milza , Limo, rene, cuoro e ·s urrene o non so110 cresciute l1Cr n11lla oppure S:i sono sviluppate meno <lei controlli senza e~ s lratti. Per quanto rigu~rda l'azione dell'es tratto ipofisario gli Autori pensano che si possa fors.e tra t· tare di un 'influenza favorente ~o svilup})O dei Jibroblas ti esercitata direttamente dai co idetti ormoni ipofisari della crescita. Così .p er gli estratti cli aorta rite11gono che il tessuto connettivale aortico ricco in particolare di fibre elastiche, liberi realmente dci principi suoi propri , utili .p er Ja cr escita dei fibroJJlas.ti. Ripor~andosi qui11di al concetto ispiratore <lcJla ricerca, gli Autori credono di aver dimostrato c.he gli estratti di connettivo fjbro-claslico (co111 0 è quello della parete ao1·tica), possiedano~ a diffeTenza di estratti di quasi tutti gli .a:lri t essuti, e quindi in modo specifico, spict;a te proprietà s ljmo]/atrici della moltiplicazio110 cellulare: ecl ammettono essendo verosin1ile cl1e u11a influenza fa, orente la mollip:icazione di fibrol)lasti favorisca ai1cl1e la moltiplicazion e di e1)iteli in accordo con le constatazioni istogeneliche 11ell 'uomo e con quelle perimentali sul can cro cla iclrocarburi (Orr) che processi regressjvi dei connettivi possano rappresentare realm e nte un fattore primitivo 11ella genesi rlel ca11cro, la moltiplicazione epiteliale c~ sen<lo u11 fallo secondario provocato dalla liberazione di fa Ltori di r r cscita da parte tlei connettivi trofici o di sos tegno clege11eranli (Vernoni). 1

BIBLIOGRAFI.i\

1

1

Journ . exp. ~Ied ., 36. 385. 1922. C. R . oc. Biol., 90, 29, 1924. J : A.~1.A . , 82. 265, 1924. CARRF.L ed EBELING. Journ. ex1>. l\led ., aa, 645, 1922. ORI\. Pa lh . et Bact., .&6, 495, 1938. \ BK ONI. Tun1ori, lS, 342, 1939. c.\RREL.

\


1.58

«

IL, POLICLil'{ICO »

..

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE

nr CLES (TREVr~o)

Di un caso di ascesso nella regione pararenale sin. di origine, difficoltà diagnostica e decorso non comuni. ..... . P e r i'l 1

do1 ~t. DARro VrnuREI.LI

Dirigente il Reparto Chirurgico

'

ed il do·t t.

Euc;ENio DALLA

FroR

.medico curante L'arrm.a lato di cui intendiamo descrive re bre-ve;m ente la stori a clinica., I\. Z., 1d 'anni 55, c-Omr -rr e rciante, n o,n ha avute malattie d egne di nota t.n egli anni anteceòen1i. Da .qu.a lche anno soffr e di turbe dell'apparecchio circolatorio. Un ceirto senso di op1p ir essio·n e precorp iale che er a andato insediandosi, upito a d olor.i · 1dli tipo an gino·i de, andò m :a n m •an o aumentando. Successiv.amente s.i istituiro.no disturbi da dispnea da sforzo seun·p re più accentuati. Si n ota. ch e l 'am malato ha sempre condotto una vita faticosissim a, e che si s·o ttoponev.a a n oteYoli strap azzi. Era mangiatore norm.ale e n on eccedeva nell'uso degli alcoolici ; era invece un polid.ipsico. Nulla risulta a carico dell'anamnesi ve~ n erea. La ·moglie è sana. :E cinque figli son o pure vivi e s.ani. · Data la persisten~a dei 1disturbi anzidetti, specie d ella dispnea e <fiello stato angi n oide, fu visitato .a q,u esto ospedale due m esi prirr·a dell'ultim1a ·m alattia. Radio·l ogicamente .aurr ento notevole dell'ombra cardiaca, in tutti i suoi 1dd ametri (cu òre a soarpa) . Obiettivaimente. alla p ercussion e t ale aumentò non era tanto facilm:ente constatabile, acausa di un certo g.r ado di enfisema polmonare. All 'ascolt.azion e. accentuazione del Il· tono aortico, toni cardiaci irregolar i (aritmia complet a). La pressidne arteriosa è and ata nell'ultimo tempo aumentando, arrivando la m·a~sirrra a 200, nonostante prescrizioni igieniche e la sommini straz.ion e di ipo·t e~1sivi. Le urine si· erano sempre manten11te nor11J!ali•. tanto a1 l'esame fisico-chim·i co ch e a quello· • • m11.croscop1co. Mai edemi visibilmente co.n stat abili. Scarsa ros.se con ·s carso escreato. Appetito buono. Alvo regolare. Il Z6 luglio 1943 uno di n oi due (Dalla Fior). fu chiam.ato al cappezzale del paziente, perch-è col·to improvvisam ente da un attacco veramente allarmante. La prjma imp,r e.ssion e che d ava l 'amma lato era -quella di una grave ambascia r espiratoria con ortopnea ed espirazione ru·m orosa, oome se si fosse trattato di un attacco dii asma ~ro•n chi.ale. lnoatre un doilore d i costrizione aveva colto l'amun1alato a~l'.ad dome, risalendo verso .i l torace, dove l 'atmim alato era oppresso• da un dolore di tipo angin oide, con ansia preoordtiale, sen so di morte imminente, sudorazioni :flred~e, irr.adiazione dei dolo ri verso le braccia · ecc.. L 'azione .barCLiaca 'e ra, concitatiSS.im a, ies·isiteva 1

[Anno LI, Nul\r. 10-llJ

paJlor~, n·otevole dimi11uzion e della pressione arter~96'a (120-13Q). L'attacco ebbe ad a ttenu.arsi in

seguito al~a 1SOm1111inistrazionc rd.1 Canfora-A tropma-Morfina. Nel.le 0 re e n ei giorni successivj attenuazione a.ella sindrorr:e toracica di tipo a~ginoide-asm·a­ L1ca ed aumento dei disturbi addomjnali: meteo.. ri~mo notevo:e, alvo chiuso, nonchè vivo dolore $ip ontaneo e provocato al fianco sin. · L'esame dell'urina praticato i: giorno successivo · all',attaGco, fece rilevare presen za abbond1ante cli sap.guei, .c on qualch e cilindro em atico e presenza di ~bbondante albumina (5 %). L' a·l vo rimrruse chiuso per quattro aiorni tanto che in un primo tempo s i pensò an~he all 'event·ua1ità , di un intervento chirurgico. Fortunatam ente l'alvo in seguito si r egolarizzò è--- contempor;aneamente si ebbe anche progressivo miglioramento n elle condizioni ~ocali, con diminuzione del· meteorismo e attenuazione dei disturbi cardiaci (polso rr:eno frequente e m1e no aritmfco, pre9,s) o~e artetiosa massim:a 130-150, mdnima 90). qiò .c h e penm1an e però costantemente è un dolore ,aJ fianco s.in., .tanto spontaneo, ch e nei movimenti, com e pure alla p alpazion e. Quest'ultima offre anche u:n certo :senso di resistenza al fiaQ.co. Pur non senlen,dosi l 'an;i:malato del tutlo b en E:f, si al za ed incomjnc1a ad u scire. Le oondizioni. ~ardiachie .s ono <li. m 1olto migliocate. La pr.ess1?ne è aumentata (160). Il polso permane a.r.1tm11co. i :·ur~n a presenta ora un aspetto normale: ;pure a~~ ~~~~.e di laboratorio è scomparso ogni r eperto pafologioo. . Quand'ecco che do po due-tre g·iorni di malessere e dopo tre settimane e ~zza dall'inizio d el pr.ittno· .attacco, essendo stato bene per circa 12 gi.W,ni, il malato è colto improvvisa.m ente da hi:ividò ·vio lentissimo, vo.mito, diarrea, dolore al fianco sin ., grave m alessere gcn eraleti t emp. oltre 40°. · L'esa:me opiettivo è pre8socl1è n egativo., se si eccettt1a J,a dolenzia, forse un po' accentuata af fianco si·n . per cui il decubito' sul fianco sin . 1

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ri~ce ir;npossi~ile.

Nei primi g i-0rni la temperatu·r a continua ele-. vata, · m1entre la milza. comincia a r ender$.i p·a lp·abile ·e dolente ed esiste sempre resist enza al . fianco siJ?. i ~· senza pot er precisare con esattezza <l•a qu!lJi organi sia d.ata. L''ùrina si m .antiene normale se si eccettuano trac.c ie di ·albumina. Dopo 4 giorni l'a.m malato è col to da: br ivido cui segue riaJ:z o di t emperaturéJ. e così all 'indounani, sen za che si verifichino turb~. particolari a carico del sis,temra circolatorio. La pressione risulta nuovamente abbassata (130). Si -somministrano ·antisettici intestinali poi su:famidici , ma la febbre persiste alta sia pure· con gualGhe lieve remissione, Il dolo:re al fianco sin. è sempre molto moles.to. La .w1il21a s j palpa nettamente piuttosto dura., a due· .èlita dia1l'arcata costale e dolente, ~ntre in alto · gi11nge alla VII costol a. ? osterior·m en te il fiantG<>' ·sin. si din1ostra protu so, n ettaime nte sensibile . alla p alpazion e ed alla p ercu ssione energ·10.q.1 No.n su ccul enza nè alterazione della cute, nè aumento d el calore cutaneo. t 1 èsaine r adiologico dà. coune reperto: Sollevamento · di poco conto de}: diaframma s.in. For~e ~ie.va ·. · ;mpallidimento e sfumatura dell 'ombt'a 1

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(Anno LI, Nul\r. 10-11]

SEZIONE

d.ie-llo psoas. •O>rl uroseledtJan: El~ jmjnazione -iD: tempo norn1ale del mezzo di contrast? d 'an:iih<>- ~ l ati. Confjgurazio11c 11ormale -dei ren1, b ac1netl1 ureteri e vescica. Cis tosco·p ia : El1minazione del bleu di mt>'lilenc • in 5 mi11uti d 'ambo i lati. .. Conta glob. bianchi del sangue: 7000.

Nei giorni precedenti si era1no prospe1~tatc , ari~ possibilità· dia~n<? sliche, _ ~·~ ·o~i anche quella ·di un'eventuale forma infeltt1va genor ale, ma t~le upotesi fu poii abbandonata per il <l'ecorso su ccessivo . ·" La 1)os&ibilità di unà fonna ascessuale, ·localizzata · al fian co sin. , era ~Oirse la: più p1r ob abile. .Bisog nava però ·stabilire . co·n prec1sio~e la sede o per ineglio dire l '01rgano• ~nteressato .: a) Poteva ·tra1ttarsi di una pio nefrosi siri·~, <:·on ren e clliuso, ·dop·o un· infa rto, ·do.v uto' al fJrin10 attacoo1 anginoide. Le- nicerche escgu.ite p er elin1inare t.ale dt1b bio diagnostico., faceYano esclud eré questa eventuali1tà; - b) Poilteva tl'atta1 si d,i un asoesso peri- o pararenal~? Ciò poiteva più fa cilmeinit e co·rr.ispo1nidere alla rea1ltà delle cose. Si era avuta u11 'ea11atu.r i.a, obe po·t eva be·n ,i s j1110 corrispo1n dere a1d u11 inifart.0 renale, dati i disturbi circola.tori, il dolore v1i'Ol enrto a sin . 'Tc~ro è che 1'en1aturia poteva esser e an cl1e di provenienza biren·a le e ttaJ.e dubbio1 si sar ebbe polu.to clirin10re durant~ il .p rin10 ~ttacco? m ediante ·u11 esan1e seip1aa:ato delle u.r.unie ·dei dt10 reni. Ma ·oiò no.n ·fu fatto perchè la sint101matoJ.ogia pres-e11tata 1dial 1paziente depone, a pìutlosto per la prin1a ch je per la secondia1 ipotesi. ' . . . .. D 'altra parte cesso n ei g1orn1 Slllccess1v1 e quindi la maggior probabilità r estaY a a favore dell 'infarto r enale. Punque un a&cesso1 par.arr enale di' orig ine ren ala (i11farto), o d1i 01;gine li€1nale (pure d~ in.f arto), oppure :01rig·ii1na1to da a n1·b edue ques t1 o!'aani· cont-e1nporanea111ente. Even.tualr11ente i10teva tra1tta1'si di un ascesso in·dovato dirett a111eJ1te niell a! milza. l\otia1110 per in cidenza ch e due su ccessi, ·e co11 te di globuli bia11chi, ·d etitero sem piro 7000 glob. bianchi per i11mc. L 'ultel'lio·r e aggra,·an1ento d ell 'anm1ala~~ f~ ce prendere in oonsideraz·i one 1'aven~u~11t.a ·d.i un in.t ervento chirurgico m·a le con·d1z1on1 ge11e..rali e circolatorie eraino rporo fa\ ore,•oli anche per una sem•p lice· lomhottomia1. . Si deoi8ei quindii di soprassedere al 111ass1n10, tanto più ch e nel fratten1po si somminj stra,1ano d'osi n1assive di Solfamidici , e si sperava sul loro ieffetoo . In dodice-"i1na gi-0rnata di febbr~ co1111Xl.r\c i1erò an cl1e singhiozzo i11coercibile, segno cli.e 1

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PRATICA

la. l forn1a ascessuala s i era e i)an sa Yerso il diafran1ma. La feh·h re eira au1netata a 11cora (39° ,5); i.I sing hiazzo .ebb1ei a perdura1re 1)er cluc giorni. Quand 'ecco che i·n · 11311. giolinata i'rn1)rovvisarr1ente il qu.aid ro clinico· camb·i a: la~ febhre cad!e, sco•mpare il singhiozzo, il malato appare più solleva.t o, m entre obie1~Livan1enl o la milza no,n è pjù pa1'p·abile e n o tevolm·e n te; rido.tt-0• è il gonfiore del · fian co· si11. La loggia renale è ora tra.t t,apile e ·quasi · indolente alla 11alpazio11e. Le scarich e, ·fie1 di1tissi1ne do1po il n1i g·liora1neruto, presen.tano, ()}tre al fettor~, per qualche giorn·o grun1i e fil<rcci cail,arrosi , ch e i1rima non ·e sist evano. Deduzione : l 'ascesso si è vuotato n el co·l o11 . Il deco.r so ul.treir. ,, i ore1 è stat o f.avorevolissimo·. Oualche rialzo febbrile si è- avuto .a1ncora nei ' giorni successiivi, e così per. qualch e giorn101 si è avuta ancora p ersistanza di dolo·r e a l fia11co sin. , ma 1poi g r adatamenite 1tu.t to è sc ompar~o. L'.alvoi si ~ regola,r izzato e le feic.i· h a!Ilno ri1)r eso }'aspetto, normale. Le cond'izioni circ101la1to · rie sono' ld'i molto n1ig liorrate. ·D avesU. a questo punit o notare, ch e dopo 15 ·giorni di b enessar,e -vi fu anco'l·a un epù'Sodio feb.b rile, pTec-edu to da brividi , durat'O· d1ue a.iorni con lieve ri1presa ·de lla dolen zia al ~jan­ ~ sin ., accompagn.a1t·o da « herpes labia lis ». Somn1inistrando anco•r a solfamidici·, si ebbe dopo qualch ·e giorno· b enesser e complet o e clefi-n i ti,ro . Deduzi:one diag.nostica i1iù prob abile <l'e l t..aso : Ascesso della lo1ggia 1·enale sin. , da i.I1fart o c1el rene, o !)pure ,d i eventua le origine lie11a1e (fors~ anch e di origine d 'an1bedue qu esti orde lla 111ilbaani) ,·meno probabilmente: ascesso za, sempre di origine embolica . Svuotameruto <lelì ·asoesso me.I col;on. Sarà eve.i1lualmente in seguito i11tere.:-.a n le co11trollal'e lo stato dell 'jnte&tin.o a 111ezzo del clism'a opaco, per i11etter e in rilif1vo il pu11t.o in ou.i l 'asc.ess~ (ed in 2° ten1po l 'asccs o da I'Jte11zio·n e) S.i sono svuota1ti. · Abbiamo J.">ensato ch e possa I"iiu scire i11Lcre sante la co11ium~cazi-0ne d!i questo ca ~o, })er 1'i11izi0 11on co1nl\lne, per le {lifficoltà diaeonosticl1e lJresenta te (e n on co111pletan1-ente scl1iarite) e l 'ir. J..lel-.alo .esito fa,-or evole, senza interven to . 1

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Caso clinico cliagnosticato corne asce.: o alla r etgione parare1:ale s. 'uotato~i "'-}lOnta 11 c.an1ente nel colo11 ; in111r ovYi . . o migliora111tll1 to e • • guar1g1one.


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Polineurite da sulfamido-tiazolici non metilati. Dott. FRANCESCO GuELI ~l)ecialista in 1Clinica Pesrn1osifilo~Xlti c<:\

lFra lie 1nanìfestazioni tossich e da sulfan1idici del sis1tema nervoso centrale e peri.feiYÌco

li\ Jl no l,J. 1'Ul\I. 10-11 J

,-olle riJ?rendere la cura e. con sumò dieci còmpres· se al g iorno òe11o ·s tesso preparato, complessivamente 11 tubetti e cioè 99 grammi. La ~erezione uretrale diminuì ma11 mano fino a scomparire completamente. , · Dotpo ottQ gior ni dal termine di tale cura incon1inciò ad avvertire sen so· di s tanchezza ge11erale · e clo:enzia prim.a al polpaccio destro poi al sinistro. Tr{lsoorst 3-4 giorni il paziente notò ch e eseguivà con dif{ico1tìl i movimenti clelle dita dei piedi e che la !deambulazione era im.p edita; contem,poraneamente avvertiva cli·m inuz.ione di forza alle mani e doforabilì tà alle masse muscolari deg·li avambracci ,per cui gl i era ostacolata la prensione e gli era impossibile so:levare il minimo

DEL GOVERNA TOR~ TO DI ROMA

Direttore : Prof. Dott.

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d escritte ·dai ' 'ari . AA. sen1bra ch e le più pes.e. frequtenti a veri·fi carsi siano le manifestazioni Nell'ottobre clello s tesso an110 si presentò in questo disp ensario ,per sincerarsi che fosse guarito a carico del s istema nervoso periferico. dalla sosp~tta pregressa infezione blénol'ragica, e Nel 1937 J~n et ·ci descrive un primo caso ch e i disturbi di cui era affetto non fossero in 1 d i poli11'evrite n1otoria da 1162 :P , e, su ccesrapporto con l 'infezio11e neisseria11a . siva1nente, AA. i1taliani re 1stranieri' l1an1no E. O. Condizioni generali buone. Colorito dato alla le1Jteratura una Cél!&istica interessante della cute e 'delle mucose visibili roseo. Pa11nicolo acli,poso ben conservato . Mass.e muscolari bene a ·d imostrazion e de1ll 'azione a v-o lte d.a nnosa s ,· j ~uppate. dei ,s u.lfamidici sul sistema nervoso. Sulla supcrfi~ie cutanea e })recisamente e.u1 Si pensò, infine, con l 'osservazianes cli11ica, tron co e superfici~ ~tensorja degli arti, si notano clte alcuni tipi ·d i su1famidici :1)iù facilme nte ,,chiazze di psoriasi di varia. forma e dimensione ; })()tess-ero ·dare luo•go a polinevriti, t anto ch·e e vidente il segno cli Auspitz. 'Da notare c·h e questa affezio11e non s i è .avv~ntaggiala delle cure AA. americani (Harrel e B'row·n) ritennero i sulfamidic!ie. · prod'o tti 111etiltiazolici più tos&i·ci dei tiaz,o lici Esame dieglz1 arg(]Jni genitali. - Spreme11do l'unon m etilati e d il Council -Olf Pharn1acy anu retra fuoriesce rda questa una scar s.a secrezione sier0-mucos:i. Urine di colore normale e òi aspetto Cl1emistry ·degli Stati Uniti .nel 'Gennaio del 1impido nei due bicchieri, con qualche filamento 19!1, infatti, autorizzò ,s oltanto l'uso del pro- epite:iale n el ;prin10 bicchier e. doitto non n11etilato. <li forma e volume nor111a1 i, di consiIni Italia, Sco la.r i , fra i ta·n ti os;servatori , è st enza ·molle, indolente alla palpazio11e. La III uri11a, dopo massaggio pros tatico, JieYeanch e ·d el i)arer e cl1e i meno tossici sia:n,o i me nte opalescente senza filam e11ti. tiazolici non m etilati, ma Truffi osserva, g iuApparraito respiratorio,. Torace simmetrico, stam enite, ch1e essendo i non m 1etilati introdotti . lJcn conformato, b~ne espan sibile . Null a alla palda J?OCo n ella ·pr.atica, n·on si può ancora affer - razione, p ercuss.ione, ed ascollazione. . App·arrata cardi<>,vascolare. - ·C uore 11ei · limiti, mare ch e ,q ues,t i si.ano .m .eino tossici ·de,g.li altri, quind·i sia i tiazoli:oi senì1plici ch e i 111!etilati toni netti ; ritm·o· 11ormale, polso n or1nale. Apparato dJigerente . - Lingua umida. Faringe possono essere ,e gualmente tos·siei (Ciarrocchi). 11ormale . .Alddorr e .m olle, trattabile, i11clolente. OrAvendo avu to n1od!o di osservare due casi gani ipocondriaci nei limiti . Svstema nervoso. - Pupille isocorich e, i1ormaldi polinevrite insorti do1}0 l 'uso di sulfamidomente reagenti al la luce ed alla accomodazione. tiazolici non m etilati , ho creduto utile rendere Oculomozione norma:e. noto i casi clinici, allo sco1)0 di a1)portare u·n· Riflessi rotulei presenti , riflessi achillei dimjcontributo sull'argomento . 11uiti. Normali gli altri riflessi addomino- cuta11ei 1

CAso' I . -

B. M., 'd i anni 23, n ato a Roma, di professione oper atore cinematografico . A. F . : Nt1lla .n el gentilizio. A. 1P . R . e P.: Nato a termine. Al:atta·m ento materno . ,Svilu,ppo psichico. n ormale. Modico fumatore, non pevitore. Non ricorda idi avere sofferto dei comuni esantemi dell 'infanzia. A 22 anni amm alò di p soriasi, affezione ancora in atto. Nega lue ed altre malattie veneree in i~assato. Il 15 se ttembre del 1942 notò scar sa secrezion e uretrale di color giallastro. Credendos.i affetto d a blenorragi.1 si confidò con dei compagni i quali gli consigliar ono di pren<lere un prodotto s ulfamidico 11on m etilato. Il p aziente ingoiò un tubetto di tale prodotto in 48 ore. Per sistendo la secrezione uretrale, dopo due giorni di sospen sione

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e osteoperiostej. Sensibilità t a t Lile, termica e dolorifica ben conservata. Romberg ass.ente. Arti. - Arti superiori: alla pressione muscolar e non s i risvegliano dolori. Norma:i i moviIT'enti attivi e passivi. Diminuzione d ella forza muscolare alle. mani. Arti i11fcriori: all a pressione dolenti le masse muscolari delle gambe e specialmente dei polpacci. I movimenti Idi estens.ione e di f.essione dei piedi so~ò ridotti bilateral~nte, prevalentemente al piede destro. Si i1otano fatti di ipotrofia a carico della muscolatura dei piedi. Esame elettro-diagnostico a rti inferiori: ipoeccitabilità faratdica clei nervi p eronieri. Normale la eccitabilità ga~vanica. __ Esami di laborr torio. Esame secrezione uretrale: Pres~nza di e.piteli e d ·i 1·ar a flora bar1ale ((grrun-positiva).


[A11no LI, Nu~1. 10-11 J

SEZIONE PRATICA

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P azier1te sesso fem1nini le, · d'artni 26, soffe r ente da 4 ann i. G uarit:i, perfettamente La curà è stata controll ata con radiog~afia eseguita p rima e dopo la cura sttssa.

Gaeta,,

11 1na.~g io ' 1934.

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tA11110 LI, NuM. 10-11)

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SEZIONE PRATICA

Lo stesso ·reperto si è avuto anche dopo l'u1stilData l'assen12a di prèceden1ti infettivi o tos.lazione uret,·ele di nitrato di argento all'1% a ··ici e data la sintomatologia speciale pre enscopo riattiYante e dopo riattivazione con birra. Esame di urine: nulla . di patologico. tata dai nos tri amn1alati, sintomatologia idenEsame microscopico colorato de~ sedimento cen- ti'ca agli altri ca.s i descrilJti dai ' rari AA. e trifugato della III urina, dopo massaggio prosta- che pre:s enta d elle particolarità r l1e la diffetico: assenza di elementi riferibili a fatti di pro- rcnzia ·da quella cl1e si ha nelle altre forme ~tatite in atto; non si notano gonococchi o altri di polinev:rite, non c'è dubbio ch e le manigermi. fcstazion1i .tossiche del sistema .nervoso surriR. W. : Negativa; R. Kahn: negativa; R. di l\1einicke: negativa . ferite 1&iano state determi1niate dall'in·ge&tione Fu quindi ritenuto esente da manifesta7.ioni ·d'i alite ·dosi ·d el sulfan1ido.-liazolico ncm me~1enorragiche e da altre affezioni veneree e venne • tilato. fatta diagnosi di polinevrite da sulfamidici. Nel ,Jo paziente la .sintoma1Lologia ])Oline·vriCAso II. - B. M., di anni 23, stu'dente. lica si manifestò do1)0 olto ·giorni dal ter:n1ine A. F.: Nul~a dì importante nel gentilizio, della cura sulfamidica, n el II 0 durante la ClJA. ;E>. R. e P.: Negativa l '·anamnesi remo la ra, e noi sappiamo cl1e .ap11t1nto i prin1i seper mra lattie deg11e di nota. Nel .dicembre <leJ. 1943, doiJo tre giorni da tin g·ni di tali manifestazi'oni t oc;;.sicl1e si tprera.pporto sessuale, incominciò ad avvertire ))ru- sen.ta.rno in genere do1)0 7...110 1giorni d'alla cesciore nelle ·minzioni e comparve quinid.i abbon- sazione della cura, sebb en e !$i ·p ossano .avere dante secrezione uretrale. Non praticò alcuna te- a'n che .duranite o subilo dopo la fine di essa rapia per un mese circa, poi gli venne consigliato 1 un prddotto sulfamidico-tiazolico non metilato ed o al ·contrario ·dopo 20-30 giorni o add irittt1ra il .p aziente iniziò la cura consumando nove com- di più (in :t1'n caso ·descritto· da· Kuhmann do,p o presse al giorno del preparato per un pe1·iodo di 46 giorni). 12 giorni. Durante tale cura., al 10 giorno, dopo Anche gli altri segni (riflessi 1·otulei 'l'Onseraver ingerito, cioè, gr. 45 circa di farmaco, notò · h 1·11 · b 1· 1 difficoltà nell'eseguire l'atto de:la deambulazione vati, a c el atte.niu ati, 6ens i· i ità non a ite<<quasi come se le gambe fossero paralizzate»; rata, decorso lento) riscontrati nei nostri ca&i tale impedimento era &tato preceduto da senso di fQnno parte <l1el qua·dro clinico di queste- 1)0m alessere generale e dolorabilità ai muscoli degli lìnevri1ti da S'Ulf~i,d1ci. Sono esse alterazion9 arti inferiori. Per tali fatti venne a farsi visitare a tipo motorio, per lo più a carico de!!li art i dopo alcuni giorni in que~.to Dispensario. ._, E. O. - Q)ndizioni generali scadenti. Cute e iinferiorì, ovie vengono colpiti di soli1to i ter· mucose visibili pa:lide. Pannicolo adi,poso scarso. ritori innervati dai n ervi 1Yeronieiri e. tibiali, l\iluscoli ipotonici ed ipotrofici. . a ti·plO motorio, per lo più a carico degli arti Esame deg,li organi genitali. - Dall'uretra fuos u~periori; in quest'ultimo caso sono i territori riesce una apbondante secrezione purulenta. Le innervati dal radiale -e ·d!al cubitale ad essere urine s i presentano torbide nei due biccl1ieri con :filamer..li purule11ti nel primo. interessati. La ,prostata. è di form1a e volume normali, di Non starò a discutere le varie teorie circa consistenza mPlle, indolente alla pa:pazionc. le cause che fav·o rirebbero l 'insta;u rar i di u.n a La terza urina, dopo massaggio prostatico, opn- polinevrite in individ1ui ·tr«11ttati con suJfan1i\ ~e~,centc senza fila.m enti. Apparato res.pi!ratoi·io, cardiovascolare e djge- dici, intendo qui solo ricordare cl1e .ancl1e i rente: nulla di obiettivo. ]Jrodotìti non metilati, clei quali o·g gi si fa Sistema nervoso: riflessi rotulei presenti, ri- largo uso perch è più tollerati dea-li altri tipi , flessi achillei 'd iminuiti. ormali gli allri riflessi. ed! effettivamente efficaci, J)OSsa110, in· deterSensibililà non alterata. Romberg asseiite. 111inate circostan ze e iin special 111oùo se so1nNu Ila di anormale a carico degli arti su.periori. m(n i traiti: ad alte do i, come nei dt1e casi i\'egli arti inferiori ridotti i mQvimenti di e tensione e di flessJ.one dei piedi descri1tti, essere egt1aln1ent-e to "ici e dare lt10Non è stato possibile eseguire ·l 'esame elettro- go a forme polineYritiche. diagnostico perchè il paziente non è più tornato Ricorderò che.1 so110 stati i111pul-ati come fata: Dispensario Esanie di laboratorio. _ L'esa me microscopico tori :predisp<>nenti le. fa1ticl1e e 1ryli trapazzi cdella secrezione uretrale ha mes o in evide11za la fi .. ici (1Tannru'7..zi), causei debilitanti g enerali e presenza di diplococchi gram-negativi intra- ed parti colare la bilità del si ~ tema .nerYo o , i)retexlra-leucocitaTi. gr esse o presenti affe-zioni nervose, stato di All 'es,ame m icroscopico del sedin1ento ottenuto allergia di alcuni in1dividui verso i sul· fa111idi c~ per centrifugazione della terza urina, 'dopo il n1as.saggio della prostata, non si notano elementi ri- (Sang iorgi), alte do. . i o particolare •sen .. ibìliltà ieribi:i a fatti di ,prostatite in atto, nè si 11ola individuale (Cappelli), ipovilan1ino_i (Hullla presenza di gonococchi. strun.2", Tarantelli), iI)O urrenali..mo (Can1pail... R . W . negativa; R . K ah n negat1·Ya,· R. d1· l\Iei- la) ecc ' . nicke negativa. O Di34gnosi: uretrile gonococcica iacula nnterocco-rr e, quindi, una 01·<ln<le prudenza nel p osteriore e polineYrite da sulfamidici. 11rescriYere questi i)re-1 arati a - pecialn1ente 1

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(Anno LI, Nul\r. 10-11)

IL POLICLINICO»

Nel 38 % dei nefritici di guerra vengo110 accusati dolori all'add·ome assai inte•n si cl1e lasciano dubbiosi sul f.a.itto di una vera n~frite. ~ann·o g!i ~1 demi palpeb1rali , agli arti infer1or1 e reg1o·n e penieno-scrotale. Non rara è l ' en1iaturia ed il polso. si presenta frequente con alta pvessione. a11teriosa . Urine. L 'albuminuria è assente 60.Jtanto nel 9 % ·dei colpiti, Jliel 22 % ffl trova i11torbidamento soltanito opalescente ·d a albun1inuria; ne l 47 % il dosag1gio di albumina .r aggiunge l' I 'Yoo; i1el 1O·% idei 1casi raggiunse la quota del 10,5 .'%oi; nel 1'2 % il tasso l 'alb umin.a, salE,IP a cifre superiori ·s ino al 24 %. nel se·dimento si llQILano spesso globuli r·ossi, 01 si h ·a Yera en1aturia, co·n cilindri. · La prova: d:i sedimeni.aJzione ·del sang·ue. clà una accentuazione di essa coiil, 30-40 mm. di RIAS l l TO e1 itro·oiti entro· un'ora. Si ha piu,t toiSto l eucoL ' A. descrive due casi 1di ·p olineuriti / degli pe.11ia ·e relativa li-nfocitosi. Non r-ari i ·distuvbi 1del 'Visus co.n p1asscgarti infeifio,r i in se gui1to· all 'ingesiion.e a dose g·lobale molto ·e leva1ta di prodotti Liazolici non ger.e anaurosi (retiniti alb uminurica ?). L'azot,emia1 ·p uò segnare àlllcl1e 100 mgr. nel n1etil.ati e co·n :c lude consigliando, gra1n1de · p1rucoma e forn1e uremiche (1Lal0ra ancl1e oclan1denza- n ella son1ministrazio11e di tutti i p1~epara­ 10 n1mgr. Si p· s i c. h e) si giu· r 1 ;ge a cifre di 125-15 ti ·su}fan1idici , :con eisclooi i tiazolici no11 metiposso1n'O avere forme pseudo-uremiche d 1ololati (dei quali ·O•g gi i fa largo uso), in speci:al ·r ose che si ·gi·o.v ano id i iniezione di lu111inale. modo quando non si può seguire l 'a1nm.alato Nell '11 % dei ca~i I.~ nefrite di guerra ri.s ule saggiare la tQlleranza del soggetto verso· il ta co nminata con ·e patiti, febb,rie ·della Rul1r,. farmaco. febbre qu1inta na e volini.ca , o 1dlelI'Ucraina, con eresipela, p10,l mo1nite, febbre da · pa11)1p·a tacei. Clinica.n1on1te e dal punto di vista etio -piatogenetic·o la n 1efri1Le da campo a·ssu111e la forma di grume rulo nefrite e lede a·n ·che la parMEDICINA DI GUERRA. te tubolare del ci·r colo urinario; la fon11a è spesso epidemica oom·e nell'altra guerT.a·, e con La nefrite di guer1"a. alta frequenza ·di origine infettiva. (I . JAcOBI, l\..REYOMBERG e DoRSCKELL. 111 iirich,. Vengo110· discu·sse le d1ia.g nosi di1ff~renziali Med. Wo ch. del . 22 agosto 1943). e la fisiopatologia di tale entità morbosa. T era.pia. G:li AA. accenn.ain·o h·r even1ente all.a · Di q.u esta forma moìl'bosa acquisita s.ul can1·p o di guerra o 'nell e · tr-incee ·si occupa1no ·g li neces&i:tà di cure corporee di ri:poso in ambienAA. Già nel .11915-16 nella zona ovest du,- 1te riscaldato· e- con b uo·n a copertur·a ; quanto alla dietetica p iù a·datta, è quella con som111irante la guerra mon·diale 6i parlò per la prima 11istrazione di I.atte, 1nfuso di the, somn1jn1vol1La di n efrite ·d1 ·gu er1·.a., e .Più tardi nel 1917-18 fu riportata una fo·r111a epidemica epi- strazio1n e di mele cotte, e .f.ra i carboidrati spe·cialmentei i1 riso. Nelle forme edematose ' e.Ildemizzante (Hirsch, 191:6), ch·e: si riprQ!dusse ne saggiàta la cura d ella seite. ora n·el dicemb·r e ·1941 con periodi di accen La ino·r talità nel co'm ple.s so è 1stata b1a~sa si-on~ .p rin1a, 1erile ed· infine is i tè rin.n avata n e1 raggiungendo soltanto 1'1! % ·dei colpi!l:i. 19"42-43 con frequ1e·n ze periqdich e che vanno D. iFERRARO. dal 45 ~~ all'83 % della forz.a al fro ntei ,(giugno 1942). Le pigmentaziQni ce1·vico-facciali Nella forn1.a, id·ropica ·e co·n edemi diffusi, ])ene s.pesso l1ann·o preoeduto la nefrite fo.r me , di guerra. iinf.e1tti,1e di scarla·t tina, e spes so di angina (G. GARNIER. Press~ Médicale, 14 agosto 1943). 1 O %, o di piod1ermi te 80 % in alcuni perio·di, Du.r ante gli ultimi a·n ni della p:recedenite oppure infezio·n i delle vi e. .r e!8piratorie da gripg·uerra si verificarono ·n umerosi casi di pig1•e almeno nel 7 ' l % dei casi seooodo gli aumentaz.i·o1n i cervico-faocia li , a lle quali Riehl tori; varie vol te ·p ossono essere incriminate indette il no111e ·di melanosi e Civartte quello <li fezioni focali. Dal punto di vista clinvco fu !I'iscoin trato pokilo·de1~n1ia reticolala pigmentaria d!e·l la facbrivido in un terzo ·dei casi; fe·b bre ·nel 60 % cia e del co llo·. Tale affezione si va manifestando du1~anté I 'attuale guerra in proporzi0· e .cefalea nel) 68 %; la milza si ritrova ingros. 11e mag.g 1ore. sata n el 9,5 % dei colpiti.

quando, i10-n i)otendo· Seg1Uire l'ammalato giorno ·p er g io:i·no,, no n si ·p uò sagg·iare la tolleranza del ·so@g>etJto · ' 'erso il farmaco. E' buona r~·ola, in og1nii caso, ·di sospie ndern·e l 'usD alla com1p1arsa dei mini111ì dtsturb1i .d.i intolle r.;1.n za (.Bo.sellini) ed evitare comunque di raggiun.g·ere, con la somm inistrazion e prolur1gata del farma co, dosi glo·b ali molto elev.a te·. Queste, infatti , n1e11'tre possono e•s sere, con1e si è vÌS1to ainc h e ·da11no· e, non · so1n o ma.i n écessarie, esser1·d10 di solit·o sufficienti le prime sQr11:rriinistrazio111i, possi1b·il111ente a do.sii 111assive, IJer conseguire lo &coir o, op1pru1·e per rilevare l 'inef. fi ca cia terapet1tica de·l 1ime dio a causa della sulfamido-resistenza de.11 'inclivi duo. 1

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SUNTI E RASSEGNE

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SEZIONE

Si tratta di una pign1entazione brun o -grigioscuro o ciocco1ato talv·olta con tencle·n za al viola ·di&sem1p.ata a chiazze iso.Jate• e JJO·i conflue111t,i , che &i diffon•d-e a lla fronte, alle t e11111ie, ag li zigo1ni , ..alle palpe·b ·r e infer-io ri . al rnento, alla nuca e talYolta ancl1e .alle braccia e alla 1nucosa boccale. Nell-e forme .descritte d'a Riehl 11ta11ca11'0 la telang-eclasia e 1'a1trofia, cl1e ..son·O• invece i)r e senti n elle (o.r me. di Civatte. La eliopatogenesi no·n .è anco·r a cl1i ar:a. Secondo ·al c u·ni il fattore p1~in ci1)1a l e sa1·obbe la lu.ce in co·n &iderazioni ·d el fatJt.o ch e la le· si.011e <.,.{)ilpisce quasi ·esclu siva111,ente i)artj: sco perte. L a lt1ce agir~b1b1e 1d•i rotta.n 1en1te o indirett«n1 ente a 111ezzo di ·&0 sla n z·e f.otosen si bilatri ci a1)1)li ca lc ulla 1~e ll e ·O assorbite dall 'organi sn10. NeT riri1110 caso si tra1L.tereb l1<e d el catra111e o dei suoi d eriv.ati (ca:rib,on.e, er esolo, c r t·sili , tin ture, er.c.). 1'ra i fa1ttori interni so·n o st a,ti annoverai i i disturbi epatici da alcolisn10 e disfun zio11i dell e :5urrenali, delle. oYaia e ·d1ell 'ipofisi . .Riehl a t tribu1isc.e. u11 ' int1po11~tanz,a /p1r etlo111inan1Le ai fattori a li1ne11tari. Egli incol1)J i11nanzi tutt.o i sosti tuti cl1e entrano ·nella fabbricazi.one d el pa11e .di .g·u erra (farina ùi di' 'erse le·gum'inose), H offn1,a111u incolpa il i11ais, !Baschk la rt1argarina e K erl l 'or zo. Tuitti ques ti pro,dotli pro1durreb,b ero t1na fotos~n·sibili z ­ zazjone analog.a a quella della pellag ra e di alcune malattie ani111.ali (fagop1irisn10 , trifolliosi). L 'affezione è siliata altribu·it.a an ch e a car en za. d ella vitamina PP di cui è no ta I 'azion e i1el n1 etabolismo delle porfir ine, noncb.è della vita.m ina C cl1e avrobbe impo11tanza ancl1 e nel determi ni smo d ella pigmentazio nei d'egli addis-0niéJ.ni. P0r quel elle rig uarda il tratt.an1ento giova p roteggere la p elle ·dall'azione 'no civa della luce i11ediante pomate a ntiactinicl1e al salici lato di metile al 6 %· Si .e viterà la mainj polazione 1d1elle so tanze nocive, ca1tra111e e suoi d erivati, prodotti colorati, b elletti. Si so111mi11istr er.anr101 1p,r oclot ti endocTini (specie ovaia e surrenali) e si! lotterà contro le d efi cie n ze vita1ninicJ1e (acido 11ico1t.inico 60 cgr. e a cido ascorbico 30 cgr. al g iorno per bocca). 1

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DR .

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I I trattamento dei congelamenti con le onde corte. (.J. 'F RIEDR1 c n . l enir. f. C11ir. , n. 1, pag. 5±-63, 19±3). Sin d al 1915 si è iniziato il tratta111en to dialern1ico d egli .arti congelati specie d elle i11ani e d ei i1iedi. l\{a questo prov"·edi111ento a,·e,a d egli Lncon venien1Li nella pratica . è~ n ara11<le progresso si è fatto co11 le a1)plicazioni delle

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PR.\ TIC.\

011de co11le: è s lalo Blirk111ann ch e J)Cr 11ri1110 . .-.i è ser,•ito di esse- r1ei con gela1ne11li, a<lopesr a nd10 el ettrodi cond e ns-a lori. Cignoli11i 11ella I>l'in1a Yera d el 19±0 trattò co11 l e 011de corte i co11gelati ùella can11)agna alba;ne e, e d otJIen11e b·u o,n j ti ultati anc l1e 1n ci casi inv·ele rati. Oitton1i risultati 11a o ll en uto anch e Moseir in 632 congelati in tu llti gli s tadi. L '~. riferisce su 80 congelati ai 1)iecl i, i quali .e1ano g·ià in cura qua i tutti da ~mol te set ti1tta nc, . olo p·ocl1i du du e ettimane. i rbbe ugualn1ente su ccesso cons isten1tei ·n ell 'abolizio11e o nel l enimento dei dolori, i1ell 1acceleramen1to d el 1p1r oce-so ·d i demar cazio11e, d ella form azio1110 delle granulazio,n i e dell '{'pitelizzazione. La n·1ot ilità .attiva migliorò . sin d1alle i}ri11te aJ1'plicazioni. Alla ca1)illarosco pia s1 constatò l 'in1111ediatò favorevole influ o d elle onde corte stilla circolazione sanguig1na nei ca1)illari sup·eriiciali , con i11ig lioran1ento a11ch e d el la ten1pera.tura e ·d el colo1r e d ella c u1te. Le ond1e corte fa cilitano la ' 'ascolar izzazi0n·e d elle 'j)arti mala1Le, a:n cl1e col mecca ni.sino dei riflessi ,,asodjla tatori ch e partono d alla cut~ riscaldata 1n on appena si è i·ipresa la condu cibilità n ervosa. P er rag"giunig er e tutti ques ti eVfetti è n ecessario un modioo riscaldar11 en lo ch e è daito· appunto d1allei onde corte be ne adop1e r a te. Il r1 10d o di r eagire d egli ammalati a lle onde corte è con.dizionalo , 'Il·On solo dalla inte nsità e durata 'd el riscaldamento e d alI '·est en sio·n e ed c11Li Là d el coingelamento, ma ancl1 e dalla reatitiv]1Là individu·a le alle azi·oni tern1icl1e . J\.l lro fattore importa.n ite è la ·co1n1pletezza d ell'ali 111entazione : la vitamina BI h a sern1)re avuto un o;Utimo infl usso. Il trattamento colle o nde corte no·n d'eve però f.ar tra curare, n ei casi co1 1Yplica•ti ad infezion e ed a gan g rena, la son1n1inistrazio1ne . di narcotici , la infiltrazio11 e ane~tieti c a del sin1patico e la ~ i n1p.aitc cton1ia. L'uso ·d ella morfiJ.1a è da scon sigliarsi in 111 odo <\:;soluto. _\Ila fine l 'A. descrive le nuove i lallazioni elaLtricb e di cui si è servi1to per la cura dei congelan1enli d ei piedi e d elle mani , la tecni ca seguita ed r suoi ,·an•taggi. Salsan·o, « Annali di CJ1iru-Pgia » f.as.c. ' 'III, agosto 1943. D . FERR.>\RO. 1

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SECREZIONI INTERNE. ( CuRSCH~tAN

Le ipotireosi. .Zentralbl f. arzll.

·. Fortb., 1:5 feibbraio ·1'9-±3, ri po1~a to in Alinerva Jfed ica, 2U ott obre 19!3). Il 111ixedema spontaneo dell 'adulto colpisce· p r evalentemente le dbnine in età a'anzata durante o dopo il climaterio. Per lo più l'etiologia è in1precisabile. Alcune ,·alte è legata ad l1na ~tru111ile da influenza o da tifo o da <lisscu•teri a , ecc. en1bra cl1e i di~ turbi genita-

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« IL POLICLI:'iICO »

lici ei la costitu7.ior1e abbian-0 notevole impor.. tanza. Il sintorna più jmportante è l 'edema duro Jocalizzato secondo il tipo dell'edema nefrotico. t eccezionale l 'accumt1fo di grasso. L 'au111e1n.lo ·di peso ~ dovuto alla ritenzione idrica. La pelle appare secca, fi'"a•gile, ipeircherait·osica, .con 1)allore, pigmentazioni, fred·dezz.a e spesso c.ianosi. I peli e i ca·pelli cad'ono e diventano radi' ina di soli1t10 non 1div·e ntano•·grigi. r rclenli 11anno spesso ·Carie. o paradentosi.. Si ha · sudorazio11e scarsissima e ipotermia. La tiroide può es ere pal1)élbile e allora è in. durila; n1a di solito non si palpa. Si ha U:J}a r:egressione delle funziob.i ps.icl1i' che (aff.etti,rità scarsa e lenta reazione). Le fu·n ~zioni genitali sono indebolite o aboliite nei due ·sessi.• Il .m etabolis1no ~ sempre notevolmen1te diminuitto (fino a 60 %) mten•t re 1'azione di·11an1ico-&pecifica delle proteine è normale. Il ri~cambio id·rico alterato ner tendenza alla ritro1zione. Si ha inoltre rallen1an1ento della .fr.e quenza -<lel polso e din1.i11uzione della pressione arteriosa . Radiolog·icamenite il cuore mostra contrazioni deboli, len•te -ed ha una dilata.z ione ·i:i' Otonic.a ·con ti1)iche alterazioni elettrocardio. grafiche. L'esame en1atologico mette .in e'ridenza u·n a [~ ne.mia secondariia oo.n linfocitosi, raramente :un ' anert1ia ipercromica tiJ?O Biemmer. e'·è costantemenlte stipsi. La •terapia ~ essenzialmente sostitutiva e, se co11dotta bene, può .d urare an11i consecutivi senza cl1e gli estratti tiroidei facciano danni. La prognosi è b uona solo se la terapia è con, dobta bene. Il inixedema tireoprivo ~ con.s eguenza semj)l"e di un ·intervento chirurgico. Esiste anche un mi~eden1a da irradiazione roentgen. Que·sti ·due 1tipi ·d'i mixedema hanno &intomatologia e tt>r.apia identiche a quelle del mixedan.1a -spontane-0. Esisle un 111ixedema incompleto o i·p otiroitdis1110 oronico benigno; che è raro e presanita -spesso gr.avì difficoltà i1ella dia:gn·osi differenZtiale. Il mixedema dell 'infanzia è U·t la tireoaplasia congenita. Il bambi110 è apparentemente sano ver parecchi mesi, p erchtè assorbe tiroxina col latte rna1terno. Poi invece i}resenta :rallen.ta1nento dell'aocrescimento osseo, aspetto mixedentatoso, i·p oplasia geniitale, disturbi ·d el ;ricambio e ·d er ciroolo come nel mixedema d'agli adulti, arresto di sviluppo delle facoltà intellettive con idiozia completa. In questi casl 5pesso la tiroide manca compl1etament~. Se no11 si curano questi bambin1 muoiono rapidan1ente. Colla tiroxina 1p ossono ,e ssere compensati ma non co1npletame11te. Ci sono delle fo1r me le.ggere cl1e ' 'anno da·l la tiroipoplasia all 'ipotiroidism·o costituzio·na1

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[Anno LI, Nul\1. 10-11]

le: ri ta.rdo di 'Sviluppo fisioo, psichico e genitalico, ~llore ·d ella pelle che ha con,&istenza pastosa, mancanza di sudorazione, ipotermia , statura bassa, torpore fisico e intell~t­ luale. ·L a 1terapia -è uti·l issima e può render'e normali questi soggetti. La più frequente ipotireosi è il cretinismo endemico, la. cui causa va ricercata no·n. in fatLori ercdita-ri µia am,b ientali, ..specialmente nella povertà ·cli iodio nell' alimentazion·e. In que·ti casi i bambini r esitano indietro nell 'accrieci mento e nello sviÌuppo osseo a raramente raggiungooo, a sviluppo completo, i 150 cm. Hanno inoltre al1terazioni o~e rachitosiniili con cranio .Platioe:falo e "'.oon aspetto ·m ongoloide ·del viso. La cute può e.s&ere tipicamente rnon·g·oloida oppure avvizzita, floscia, ispessì ta. I capelli so no ispidi, coloriti, rad.'i, le unghie deforn1a1t~. tll torace ~ piatto, il busto corto, gli al"ti curvi, tozzi, ,d eformati. Molti cretini non possono cammina1·e o cammma;no stentatamente. Il cretinismo seèondQ l~ 1&ua gravità può essere completo; parziale e c·r etinoidismo. Però anche nelle forme. più leggere dominan·o il c1uadro il torpore di tuitte le funzioni e la scartiilà d'i azione e reazione. Sono frequenti la ip·oacusia, la diminl1zion·e del visus. dell '-01fat to -0 d·el gusto. Lo sviluppo genitale .manca compl etam~nte -0 è ritardato. ·I l ricambio è c.liminu.ito com·e nel mixedema. 'La ·t era pia dà scarsi risultati. 1So lo. in qualche cai&o la 1tiroxi11a riesce effi.cace. È invece mo1to utile la profilassi mediante somministrazione di iodio nell 'alimem.ta,zione a tutta la popolazione delle zo·n e colpite. L. 1

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L'impiego dtlgli ormoni sessuali nel trattamento delle emorragie e dei-e diatesi emorragiche. (P. 1AR1zz.<\. ili in erva ll!f edi ca, 1° di cen1bre 194:3). Negli ultimi quindici anni sono con1parse dell e con1unicazioni .sull'uso di 011·mon1i ses~uali, &pecialm ente di ·q uello follicol,a.i-e, :h1 alcune d;iatesi emorragiche, e particolarmente nell )ernofilia, malattia nella quale i risulitatti so110 quasi se1npre fa,ro·r evoli e spesso soripre11de.nti. Si è oercato di estender·e la ste&5a terapia .ad altre diatesi e·m orragicl1e (specialn1etc al morbo di Werlho·f) ed alle emorragie in gener<~. A prirna ':i&ta ptlò sembrare str:an°01 e 1:>arad·ossale il voler a dope,r are orn1oni sessuali f~mn1inili n·e lla cura delle emorragie. Si sa a11zi che alcune emoTr.agie, le emotti&i, sono aggravate i·n p eriodo premestruale e m·e&tru.ale. Si sa anohe c.I1e gli ormoni ,s essuali (folìicolare e testicolare) hanno azione vasodila~ tatrice e vasospa1&moli1ticai . Nell 'en1ofilia la lin1itazione della malattia ai soli maschi ha indoit to a tentare l 'uso 0

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{Anno LI, Nul\c. 10-11)

SEl lONE PRATICA

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IPECIAtlT~

MEDICINill

PRODOTD

CHIMICOFARMACEUTICI

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PERAN..Ul§I E MICROSCOPIA.

S.A.BRACCO GIA'

MILANO

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« IL

·POLICLI NI CO ))

[.A. n n o · LI, NuM. 10-11] J

La prilna siriergia me4icamentosa che . costi-

~uisce un -. Pe·g olatore complei:o delle -distoniè ; ·

neuro vegetative .

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RIGOLATOR · DEL SIMP. .

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Prepa.-ato in base ai più . tìecenti studii di 'Simpatologia, agisce nel medesil.ìo tempo . sul si~patico e sui para· · · •ilDHtico, che , riporta al t,ono . no.rmale, qua_le che sia ·il '. 1iéie~a· che si trova in slat~ di -:'ipèreccitazione. l -

.

NON CONTIENE llELL DONNA '

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~vitando .gravi inconve~ienti

ed incidenti dovuti a collasso vagot~nico medicamen.t oso nelle •

. IPOSIMPATICOTONIE. Forin.ola (per

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una compressa):

E1tr. Pspec. di crata('gue (azione eul 1imp11tico) gr. Fenilmetil~àlonilurea (azione sul vago) . . gr. Eeametilentetra~ina (att. le funz. antitoesiche) gr. Estratto di boldo (utt~va le funzioni epatiche) . gr. · Peptone polivalente (anti-ehok). • . . . gr. <

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0,06 0,01 0,06 · 0,006 0.03 '

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Indicazioni :

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E~otività,

.Ansiett\,. Fobie, Eretismo ·car<liaco, An1or, Spasmi~ Coriza spasmodica, Diaturbi endocrini, Si•· .· dromi solari. .

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Uso:..

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Da tre ad otto. compre1se al ~iorno, preferibilmente prima dei . pasti. i ...

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.Lah-oratorii 'del SAZ & FILIPPINI .

MILANO • VIA GIDUO UBERTI_ 37

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!Anno LI, Ntrl\c. 10-11]

SEZIONE

'(f i preparali ormonici fe1nn1ir1ili. 11 primo ~enJtativo fu fatto ·dal Grant n el 1904 ed ha avuto risultati fayorevoli, cbe sono stati conferrl1ati da osserY~lori su ccessivi . !Il meto,d~o ·ve11ne perfezionato coll 'innesto di ghiandola g·enitale femimli·n ile. Il concetto ch·e qu1e sto sisiteJ.n a 1terapeutico fosse gius to senÙ>ra con ferma.t o dalla constatazione di Birch ch e nelle urino de.gli em()filici .n on s~ ri1nveg()no sostanze estrogen1e, Questa .a.ffermazion·ec non è stata confer1n a la d'a tt u l t.i! : è n eg.ata, per esem f)IÌ o, da S1)oto e Canilone. Comuillque !tutte le ri~erch·e ·fatte .cla vari .a·u tor.i e con p1repiarati divers-i hanno dimostraito n egli e111ofilici una .azione benefica su le manifestaziooi emorr a:g·icl1e e sul ten1po di coagulazione, ma r1011 -sullo stato· diatesico. P 1erciò rimane la f.a.coltà di ripeite.r si delle e111orragie un·a volta ces5ata l 'azior1e della sostanza sommini•s trata. Però ci son.o vari autori (:Brem e Loopold, Ste~son, iF orkner , Cl1ew e Rich ) ch e ilo·n han·n o a vulo dall'uso <li J)rep1arati ovarici n essun. mig·liorarnento clinic.o· i11è ·del tempo di coagulazione. Possian10 con cluder e ch ei n ell 'emofilia. i ris u].tati della tera pia ormo•n ica <e)varica esisto110 ce·I 1tamente, ma sono incostan~i e 1tr.a·nsi.tori. Qui•n di questa terapia , ch e è anch e in11oc ua &icurarr1-ente, deve sem·p re essere ten·.tata i11 tutti i casi di emofilia. · Non ~)ar& in,rece logico l'uso di orm10 ni sessuali fer,1'.mi11ili n el morbo di vVcrt l1of. .ta n1alattia predilig;e il 1Sesso1 femn1inile ed ha c.hiari r a1)porti col ciclo m estruale, perch~ le crisi della malattia coincidono spes o col per iod·o premestruale. Alcuni autori, ammetton o1 una pa.toge11esi l)lurighi andola re e.n·docrina, hannoi • ddirittura i)roposto d.i curare que, ta malattia 1colla ca&traz~one. L a pr·oposta 1ton è oggi •più ammessa e &i può c itare. quesita tera·pia so lLanto d.a·l pu.n to di vista stori co, sebbene ci siano alc11ni ch e sostengono di a - · , ·er avuto buo ni ri ultati nella cura del m orbo di Werloff dall'u o di orn1one follicolare. Il fat1to cl1e l e crisi emon·agich ·e della malatlia si .rnanife5tano spesso in periodo preme:,lruale h an.n o indotto alcuni a ritenere responsabile della 1nafattia una disfunzione ovarica riferillile al oorpo lutteo , tanto più cl1e in periodo pr er11es Lruale anche in con d1izioni nor111ali è din1ostra})ile l 'esistenza. di una ùimiui•La r esistenza .ca1)illare. Lo Stoger J1a avuto l1uo nj i·isulta ti <lall 'u·s o del IJrolulon p~r via orale e attribuisce l 'azione diel farn1aco ad una influenza ch e esso esercita. solo sulla vason1ozione, n on sul) 'aumento delle piastrine. At1zi alcuni al tribuiscono a l corpo Juteo una azione addirittura tro1n1bopenizzante. ])erchè le pio.si rine del ~an·gue ragg iungono il loro nu111f\ro più ba so p1·oprio in periodo n1e lr11ale. Ancora più sorprendenti e in piegabili sono i risultati ottenuti con orn1oni sessuali nelle crttorr agie in genere. Patrigna11i ha aYuto no1

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Pl\.\TJ C.\

tevoli ris ulitati in manife~tazio11i en1orrag·icl1e dell 'apvarato r espi1·.atori·o colla follicolina e i risl1lta.tj 60no stati più notevoli per I 'uso di ùosi elevate. !Bruno curand'o la. em·oitisi con \ari ormoni sessuali h a tro, ato ch e l'ormone ùi corpo lu.teo n•o.n agisce, s ull'e manifes tazioni emorragich e, mentre l '9'r111one fo11 icolarc, che si d eve somminisitrare olo agli uo1nini 1e alle 1don·n e .a·111enorrroich e, dà ri&ult.ati S1oddisf.acen;t:.i n elle piicco}e emoLtisi . Nelle e1r101~tisi di -med~a intensità i risultati sonio so]o discreti e sono nulli addirittura· nelle emottisi n01tevoli. Inoltre lo s tes&o autor e ha n otato cl1~ l 'or1none testicolare si con1·p orta con1e la follicolina e cl1e l 'agigiunla d'i \'ittamina dà n1ig li·o ri risul1tati dell 'uso dell 'ormone se sliale da solo . , L 'A. ha confermato l e ·os&ervazioni prccC'd'e11ti in numerose ricer ch e da lui fatte con preparati stilbenici , che sono stati u gualn1.e,nter aittivi in rr1alati dei ·due sessi. Ricercl10 falle r)er poter stal)ilire il n1eccanismo di azio11e di 1qruooti pr eparati h anno m e so in evid·e<nza cl1 e n on si modifi·cano nè il tem:po dli coagulazione, r1è KJ.1u e]lo di ~morr.agia e r etrazione del coagulo, ·men·tre solo il numero delle piastrine si rr1odifica, per cll.è subisce un aumen. to, ch e a volte si è m •a ntenuLo n ei lin1ili delle solite cause di er:rore, 1na in .al1tri è stato vera111e11le notevole. Que&ta è una conferma indirel la di quanto già si sai1e,·.a, ch e cio~1 le dosi elevate di follicolina •o d'i stilbestrolo· hanno azione t ossica inibitrice su Ila funzionalità 111i1

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dollare. (' r.n trar; ·:imc11~e .a qt1anto è SILat.o wro. e, llOslo ]r,. ricerch e spérirn€Jl tali di vari <1utor i 11ar1no

d imostra lo 1JI1 'accelerazione del ·1cmpo di c0Jg1ul<:tzione. Però è d•u1b1bio che gli ormoni sessuali possano .agire n elle en1orragie col TJ1eicca11ismo de ll'accelerazione del ten11)0 di coag ulazio,ne del sangue, sopira tutto percl1è q t1esto 11011 1era m.ai stato trovaito alterato 1)recodenten1ente nei casi studia1ti . Probabilmente il m eccanismo d'azi1o!fle si de,-e ricercare in vari fattori. n on ancora 11etLan 1enle identificati , cl1e agiscono 5ull 'equili])r io i1eurovege1tativo e specialmente ' 'asrol are.

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CHEMIOTERAPIA. .A.Iterazioni renali da sulfamidici. (i\1. iBALCO"II, Lo spe1·imentale, 1 clicc1t1bre 1943). Nu111erosissin1e sono le le . . ioni prodoltC'I o a ltribuite .ai ulfamidici: esan•temi, altera1ioni 11cr,·oset rialzi termici, anen1ie en1oliticl1e e ba~o file, granulocitopeni.a, agranulocitosi, sulfo e 11ielac1nog lobinemia, e111og1obinuria, }1orfiri)1t1ria, c iano i . nau ee, ·v omiti, enterorrag ie, diarrea o sti~i , di funzioni epatiche con o t'n1a


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[Anno LI , NuM. 10-11 T

1< IL POLICLINICO >> I

I

iltero, alte.r azioni della spermatogenesi e alte• La para-amminofenilsulfamide , il prontosil, razioni renali. l 'alhuci d non hanno mtai dato indromi cal1F ra que.s te ft1rono registrate micro e· i11acroe- r o1ose, n1a a volte ematuria 00tn .albuminuria m.aturie, iniz-iali e 1tardive, albuminuria co n e ed .emoglo.b inuria, meintre I'uli.ro11 ·diede ralsenza cilindruria, variazio·n i 1dcilla diuresi', rì- colosi con clamrata in un ·ca·so. tenzioni azotate, ipertensione ·e co•l icl1e renali Certan1etnte la tossicità del farmaco ha in1111ono e bilaterali di varia e ntità. ·'" portanza. Si ·s.a che il sulfameitiltiazolo -è il La maggiorar1za degli autori tende a riéo- prodotto più -tossico. La tos·sicità varià secondo noscere co.n1e cau sa di que•s te ·a lte.11azioni re- ·l'animale trattato.. Ha im1portanza. anche l 'ie1linali' la 'p1r esen za di cristtalli 1e ·d i cal co.Ii d'i 111i 11azione del farma co, che 1si .e.ffetltua quasi sulfami d1e. libera e acetilata n el..-tratto urinario·, csclt1si·van1ente per le vti~ urinatie. ,La 11esa mentre altri le inter pretano come alterazioni funzionalità ietpatica · arehbe un im])Oitante ~a.ttore e1tiolo1g ico . dell'u1rolliti!3.sii. , perch1è trodov·ule all ' azionie to~sic a del farmaco sul par.en.chim1a- renale. . 11j1 ' 1ia1110 nelle ruri·n~e una fo 1rn1·a acetilata · e ttn &i ammette la preci·pitazioné d'i cri$talli r?n1~Jo~to'. c~ll'acido gliçuro~ico. Queste mocon forn1azione ·d i· calcoli, biso•g na don1andar- d1fi caz1o·n1 s1 !producono a livello del fegalo. si 1qual 'è il fattore che provoca questa preci. ~ ' elin:in.az io,n e: ,d'i tutti · i preparati 5ulfam~])Ìtazjon·e, se cioè di•pende dall 'elimi11azio ne del ~1c1, avv.re~e .rap1dan1e.z:ite ·e c on una curva che 1p ro·d1otto1, '0' dalla Sllla sol111b ilità o ·d·alle moidae cara1tter1st1ca e varia leiggerm.ent e. da pre-1i1tà della diu~eisi o" dalle varianti chimicoparato a J)r epa.rato. I su•lfatoitiazolici so•n o quelfisi che ur~naries ·i ndividuali 011da n1ocliJficazioni 1i che si eli1nina·n o più rapidamente. pro.v ocate dalla p r esenza ·d'el farn1aco.· Poich·è la concentrazione di su·lfamidici nel- · L'A. h.a studialo clinicamen1te ,e s p,eirimen- ·le v.rine è ~·1)e&so su1peiriore alla l~ro .solubi~i.t.à talm1e:n:te le .reazio,n i Tenali da s1u:l fami'dici !più se·°:.za cl1ei. 1,ntervengano feno1men1 ~dt 11re~1p1ir1 uso tenendo conto del1a toS&icità ·deila m·o- taz101ne, S l deve 1a·n1111 ettere che la soluzione dalità di 1eliminazione es ·d'ella soJ~biljlà dei ·di sul·famidi ci nelle u.r ine si possa mante11ere ·diver-&i coinposti. stabile anche .in un? stato ·~'i so~rasatura7:ion~. Il mag·g ior ·n u 111 8r 0, di: lesioni r enali sii è La 'Pa~~-.a:m~1tnof~n1lsulfan11<l~, il Tetra c1d, il avu•t o colla &ulf.a.pirid1ina, 01110 ·pro.duoe co•m e Globiu cld, 1. ~1b?c1~ non dovi ·ebbero . pro-va.care sinito·m o i·nizi.ale .s pesso un!·co l'ematuria. Essa sul. ~en.? le~1 on1 ·d1 natu.r a ca~colot1ca p:er l~ ~ 0111 pare dal ·20 fl. l {10o ig-iorno e può essere do) I ab1tt1al~1~nte usate, perch!e so?o proclott1 trans ito'l·ia. Fu .an ch.e constatata ematu•ria taT- i 11olto ~o~u?~li, . .mentrei n?n 181 JJUO • escl11dere diva co11 g-lomerulo 11efrite. L'en1aturia è 8 ,pes- la po~~·~~l1La d1 calcol~i :da s~lfatiazoJo , ?a s_ulfap•1.i1d1na, da sulfat1a~1na. Il. sulfameit1l50 acoo,mpagniaita ·d'a alterazioni d·ella funzio·nalità T·enale (olig uria , anuria, ritenzio·n e azol1azo1o, .eh~ ·è 1poco isolub1J.e. e fa cilmente traitata.). Vi 1s i ipossono .aggiungere crisi dolorose sfo·r mabl'le 1n · compo1~to. .ac~t1l~to ~ovi·~bbe dar lombari. A volte l 'ol.i'.guria e la anuria possono luogo ~emrpre ia. precrpitazion1 ·CI tal~11n~. esse.r e unico. sinton1o. · . Jn linea ge,ner~le qu·e~te aff~r~z~o?-11 teo11.. ~ t .. t · . r1 che so1no conval1'date da:i rep,ert1 cl1nic1 e ~pe1 I . n u1n1 caso •1u .:110 1.a a iip e.r ensione. . ··mentali , N~1mero.si au~ori vi dero ~ristalli di sulfa111i- ii Dialle :~uei ioisservazioni cliniche e ·dalle 1;_ ?e 11?era o acetilata nel ~edimento, n~n. ~emi-~re cer che ·sper.imentali, che sono a ccuratamente i~1 d1p~nd~nza delle. dos1 u.s8:te e~ ·d'ell em8:tu:r1a , riportate, l 'A. è ·g iunto a co·n cludere ffie esisp.es·... o in iapponto col pH 1:J.r1nar10 (che diventa &ie un, fattoir e tossico ad azio1n e d'i ffusa sui alto).. . . . . , , _,,·a si 1ei .sul circolo. il quale.i p rod.u ce moQ.ifica1 ~e1 casi venuti a ~101 te ~1 . ti:ovo .all autozio•rii !Clie si ir.iipercuotono su.Il~ funzionalità }J&1a spei::.~o prese11~ a d1 calco~l in . v~sc1ca , ur~ r enale · e che si traducono anatomicamente in tere, pely1 1e; tulbt1lt. J,~ alc~· n1 ~a si s1 eb1b~ que- lesioni dei ca•pillaii e dei ip•iccoli vasi Tenali. sto reperto ·~en~a 0l1e. in vita, s1 fossero ~~sc~n- Inoltre esiste an,che u 1n, fattore tossico che agitrat~ a.lteraz.1on1 a ca~1 co ·d.ell a·p'.pa~ato u.r1~.ari-o·. sce ,s ui tuibuli e sui ,glomeruli •provocand o il ~ltn. invee.e 1tr?varono alt'.eiraz1on1 r.en1a l.1 (lequadro della n•e fro,SJi. .C 'è anche un .fìat.tore Sl'O'Ill dege~era•l1,·e tt1bular1) senza calco l1. . . rneccanico diip endente dalla' solubilità d1el ·ptreIl · ulfa1L1azolo 113: .d~to, le stffiSe alter·az1on1 parato ie dovuito alla 1prescipitazione dei cristal1101 ate colla sulfap1r1d1na. Numerose sono le li ·di su1lfamide e .cl1e p·r oduce mo·d ifìcazioni a osser,·azio1ni' ·~i tn:i:acro· ~ mi.cro,ematuria com·- tipo idronefrotico. Q·u este lesioni· possono pro1p·lica1La ·da. ·o l~gur1a e r1tenz1one azotél l.a. So,l o vacare ·cl~nicam,ente sindTomi da alterazioni in Ul'! malato si ebbe sinlornatologia dolorosa a vasali e n1odificazioni circolatorie (ematuria, tipo d1 colica et in dl1e casi' l '.au·topsia diede diminuzione dell 'urea e della c reatinina-cleapre~enza di calcoli. rence, :p oliuria, oliguria e anuria), u.n a sindrome da alterazii.oni tossicl1e parenchimali Col sulfan1etiltia.zolo ·si ebbero semp·r e quadri clinici di calcolo,si. (albun1inuria, oilin·dru-ria) ,e una sinclrome ·da Colla &11lfatiazi11a è frequent~ !'.ematuria sola calcoli (colica renale, <0liguiria, anuria con i- / o u.nita a coli:cl1e e .ad aliterazioni renali , funl)erazotei11ia, en1aturia macro e n1icroscoipica . zionali. L. 1

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T ET RAM ET I l AM MONI O

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PREPARATO SOLFAMIDICO p• '

C.u r a t i v o d e 11 e

AMINOFENILSOLFAMIDE

se p s i . s t r e p t o e o e e i e h e ,

stafilococclche . e gonococciche. •

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COMPRESSE DA G. 0 ,30 FIALE DA

P .R O D O T T O

s e.e.

ATTIVISSIMO •

LABORATORI FARMACEUTICI A. MALIZIA· MILANO '\

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[Anno

POLICLINICO ))

NuM. 10-lll

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LA GRANDE MARCA# . DEGLI ANT·ISETTICI URIN1.ARI. E BILIARI

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Campioni e· letteratura .a -richiesta : .. '

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SOC. AN. LAB0RATORI IIAIJ:ANI RICERCHE· CHIMJ<::·HE .ED AFFINJJ .

Via Negroli, 35 - .. MILA~ O . .

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lAnno LI, Nt::'.\r. 10-llJ

SEZIOl'iE

DIVAGAZIONI

Il presente e il futuro del vinismo. L 'Italia no11 è stato 111ai un paesei dove l 'all;Oli'Smo, ha avuto larga diffusione e graviLà. 11 pGpolo italiaino abituato a una bevanda di no11 allo contenuto alcolico, quale il vino, è stalo in ·genere sempre temp1eran1lie ed ha avuto sernpre bassa la morbosità pe1'" varo e p1ro1prio etilismo. Ora è più te·mp·erante ch e n1.ai. La ,guerra ha imposto u·n a limitazione no .. rev0le .al co·sun10 dell 'alcole. Il com111ercio d ei 1iquori' è presso che scomparso, l 'uso del vino molto ridotto, quello della birra addirittltr:a inibito alla. po po lazionei oivile. Le industri·e belliche. hanno· assorbito gran pa11te della pro duzione d ell '.aloole, perfi110 quello disitillato dal ' 'Ìno è in buona parte adoperato come carburante. D'altrond.e la coltivazione dei vegetali dai quali si ri'cava }'alcole ha su•b ito u·n a limitazione per ·de:ficienza di mano d'opera, scarsezza di concimi o di aintiiparassitarii. S·enza dire che vaste zone coilLivate a vite Q a ba.rbab1etola sono d'i ventate zo.ne di orpera~io·11i militari, a b bandonate dagli ag·ricolto,r i ·e ridotte .a terra bruciata; altre so no start-e utilj zz.atei per la coltivazione di pro·dotti ·priù ne.ce .. ari' all'alimentazione. . La coin&eguenza immediata della riduzione dell'uso· del vino', della birra e d ei l'iqt1ori è c11e l 'alco•lei concorre scarsamen1te all 'ali111enta zione, a·p 11ortandovi un nu111ero di calorie .as ·olutan1ente inadegt1.ato a compei1sare le deficienze di altri .elem1enti nutritivi ·di' .ainalogo valore energetico. Tale insufficienza è particolarmenite se11tita durante l.a stagione invernale qt1ando per 1~egolarc l 'equilibrio termico1 l 'orga·nis1110 ha b1&oig1no di introd'urre alimenti di rar)ida com 1busti'one. A questo svantaggio non ·piuò da,r con.forte il fatto che si sono veduti notevolmente ridotti i casi di alco,l isrno specie ·cli· quello aculo, che in effetti ierano i più frequenti e cl1e ave' 'ano le ma.ggio1tj, riper cu ssi01Tii soci.ali &ia pure cli carsa i1n1portanza. Potrà e dovrà co,n tinuare quesito stato di co e dopo la guerra? E' ovvio che tutto dipenderà d'alle condizìo11i economiche e dagli' oriefilta111enti .agricoli e industriali c1h e si deter111ineranno <lopo la cessaiio.ne ·d el con•flillto . Le , ·icende degli ultimi anni 11anno i·n egi1ato quanto sia fallace il mestier e di profeta. Se11za rischio cli sen1·b rare Cassa11dre si' può j)resun1ere cl1e le prospettive .p er l 'i111mediato i.criod10 postb,ellico no11 sono liete. L ' e&1:>erienza della ·guer1'~ precede,nite, nella quale solo una i11inima 1parle del te1Titorio i1azionale e l er breve tru11po fu teatro di 01)erazioni, non 11t1ò fare perare ora il i11eglio. Con1u11que le esigenze della vita i111porranno 1

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PRATICA

che le i>rimre in1med~ate cure ·do,v ranno rivo,1g·ersi all '.a1gricoltura. E sarà probabilmente u1n fe.no1n,eno spon1t.a n.eo·, indipendenter11ente da ogni ~ccorgimento politico, don1i•na10 dalla legge della domanda e d ell 'o{ferta. Il po_po•l o avrà bi·!>O·gno cli i~·ane, cli carne, di gra i. Ogni an· golo di terra dovrà assere col1tivato a frumento , a pascolo, a ulivet1 o d'estinato alla cultura di 1)ian1te ,d1i rap ida produzione di olii. Converr~ im1peidire la pianta·gione di nuovi vig·neiti e la ri'costituzione •di quelJi di.s trutti. 'Già altre ' rolte una tale rplQlitica .5i è imposta. L'im·1)erator·e Domjzi.ano preocct11)ato per la so,ri·abbonda1n za del ,,ino e la scar ezza d 1el .grano, ordinò di no n piia1ntare nuove viti in Jtalia e di far recidere la metà di quelle cresci·ute n,elle p·r ovincie dell'impero. Converrà anche dare rincremern1Lo all 'essic-cam·en•to ·dell'uva ir.1 it1odo da permet1L.e1111e una lunga co,n servazione e il consumo durante la ·tagione fredda , alla sterilizzazìone e concentlraz"hone rdei mosti per la loro •Utilizzaz.ione ncll.a confezio11e delle marmellate. D'altra pa.r te una s:;lggia ·p olitica del vino che Ile favo:r isca la vendita al! 'estero e ·n e .r idt1ca. il consumo a11 'interno ien•t ro, limiti ragionevol1i co·n correrà a ,re.n dere me110 svan·laggioso il bilancio ·d'egli scambi. Infiine la r~duzione d ell 'uso deil ' 'Ìno, entro e forse oltre i lin1iti irn1posti dalle contingonze b~lliche , si renderà necessa1·ia anche per la n1a1g.giore richiesta dai .parte di alcune indusl.rj:e1e in pa.rticolare da queilla dei tras<p'o rti. Molte industrie, co me quella delle so.5la11.ze plastiche della gor11111a sintetica, ron ·tl'n1•a no in1ge.nti quantità dli alcole. Tali industrie 11el dopoguerra ·dovranno lavorare intensan1c11te : non 'è prevedibile qua11do si potrà con tare. 6ull 'irnportazione 1della go1runa natural e. La distruzio·n e di in1Lere1 linee, di tazioni e di imp ianti' di ogn.i lge nere rendono e re11deranno :per molto t empo in suffici ente il traffico ferroviario . Il trasporto di uomini e di merci •J)er qualche anno, for~e per pareccl1i a1111i, arà fallo pre,ralentementc •per str ada ordinaria mediante .automezzi o per 'ria aerea. Donde la .necessità di un 'ingente quantità cli carbì1r~nte. In mancanza di benzina si do!\ rà ricorrere al1'alcole. areib be desiderahil o cl1e la n1i11ore i111n1i.._ sio11e ·del ,-ino al con sun10 no11 <lcter1n i11as~e u11 au111en1Lo del .pre1zo, in altre j)arolc c )1(1 no11 i otlenes e un.a di1nin11zione dell 'u:o:o clc l 'i110 come bevanda ali111entare incd'iante t!tl atu11ento clel suo costo. L 'aumento del J)l'ezzo del , ·ino è in genere acce I lato senza ecces -- i, e prot e ~te , 111a 11a 110Levol i ripercu ... ~ ioni ... ociali ed cconon1i cl1e. Il con t1n10 non ne r contr~tto, n1a c1ucllo cl1e 'i si ende in })iù })er il , ·ino vi011c . _ ott ratto al bilancio don1e tico a scapito del1e di~ poni bili tà pc1• risparJ11i', i)er 111igliorare l 'ali111c11ta1

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17G

zione, il tooo· di ·v ita, la casa, le coJ1dlizioni c11lturali. - PYò anche 1accadere, ·Come ,è; accaduto, ch e lai n1ag-giore spesa che il lavo·r atore d'eve sostenere si risolva presit.o o tardi con l111a richiesta di .aumento di sala·r i. Per il vino· succede come 1per il tabacco. L'au1rle·n to de·l loro costo· id e1te.rn1ina u11a n10mentanea contrazione se1guita ·dai t1·11 aumesnlo del con.sun10. 1I J)ropos:iit1i ·d ii rinunziare .açl udla abitudine riten.u ta volu·ttt1aria o 'ti~iosa, "'onp !lutt 'altro· ch e fermi. U·n o stati.sta italiano clefi.n iv·a ig~eniro l "i·naR[)rimento <l1elle tasse sul vino :e1 d el costo dei tabacchi, ma a g·iudica.r e dall~ co.Jfltni11ua asce.sa . del cons11mo malgrado t'aumènto del ·P!J.'€zzo s i <leve du•b 1itare cl1ie i provvedimentr tribt1ta:r i d el ~·emere abbiano aVl1to ig li ·effetti sal11tari, va11Lati senM dubhio solo 'J.Yer rendere be:J1e ac\ et1to il gravame. Per contenere nel <lopoguerra il con&umo d'e l vino n:ei' limiti ·11 l1JJ:Osti dalle iprevalenti e ·igenze alimentari e i11d uistriiali del rpaese o c<..:0 rro·110 esipe<l.ie,nti meno semplic isti. Sita . di fatto 1ch e non s i l)Otrà con.ta1·e· g ran cl1e s11lla .propag·anda n1edica percl1è da 11oi il vinisn10, come fattore J?atogeno, no11' ha t1n a diffusione allarm-a·n,te. Le associazioni p·e r la lotta contro l 'i11t emperanza: in I1tali•a hann,o avuto l)OCa fort u11a a.n che perch·è 'jno.n c'era ·imolto da farei. Il vinismo 1è i1ell 'ora attt1ale e 11el .lJ.rossirno avYenire un f.enom1eno· con rifless i essenzial1nem·t.e ·e co,n omici , e con criteri econon1ici ' an 110 affror1tat.i'. i problen1i che ·esso i.J11 porla. ' argo. 1

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[A11no LI.

t< IL POLICLINICO»

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CENNI

BIBLIOGR AFICI <1>

G. GoGLIA. Guida pratic·a di te1rapia. clinica. Vol. rileg-alo i11 tela, j)p. 818, :I V Ediz. ld<' l ~o1 1 di Gnocchi . Na1)oli 1943-XXI. L. · 80.

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~ul\1.

10-11 ]

è raccolta la' posologia, peir l ',e t.à infantile, i1t raffronto a quella d .e gli .ad11lti. :Il 11b1·0 è bene presentato dal 1) unto di vista tlella sta1npa, ed è llla11eggevole ver il suo fo1rn1.a1to 1iù 132°. D. FERRARO. 1

CESAHE

G10RDAl'iO e. DAl\IO

(;ALIGANI.

Sfu1di sul-

l' ~p~rterosion.e spetir:nein,.tal•e. Pat'-Ogenes8 delz·ipertensione arteriosa da inie2i.0tn1i dJi OO<J'lìna 1iella cllsterna cerebello-n1idoll. I. T.E.R., T o rino, ì939, pagg. 111, tab'. VIII, figg. 11,

prezz10 L. 20. Questo \ 1olu,m-e1tto d eilla collezione di ~1ttu.a ­ la.tà d·i scienze inediche a ffronta in maniera esauriente il problen1a della 1patogene.si dell 'iJ>f:rte.nsio1ne s.perime.n,t ale da .ini€zione di caolino i1e1la èi&terma c erebèllo-n1idolla1~e. Le ·n :u 1nerose es·p erienze ·d egli AA. rigua•r<l1a.110 I.a; presen .za di so&t.anze ipertensive i1el sangue, le pr(>Ve farn1a cò-·dfunar1111che neg li ani1nali co11 ìpme·n ~ i·one spe-rime.ntale, la IJll'esenza di ~o ­ swnza surre 11otropa inell ' urina , e 1'an.ailomia patologica d1i questi animali con side1·a1a in rn.a· n ieira corl1plet.a , ci01è ta11.to pe-r gli org·a ni del] 'a·p1)aralo1 circola,tor·io , quanto rper il rene e gli organi a secrezione interna. Le co n clu ~io11i a cui sono g iunti g·l i AA. so111'0 cl1€ l 'idrocefalo irniter·n o sia l 1al1terazio11e cqe ;provoca i ·-eccitame111to_dei ce11.tri regolatori dell::i pressi-o ne a1~terio~a ei ch·e i' reni € i loro nervi .a1bbiano im1por1tanza nella determinazio11e del1 '.iperte u sio11e sperimentale. Molto. modesta in, ece appare la partet do1V11ta a11 'ipofi6i. e a. l surrene i quali prese11ta110 delle alte1

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r <.' z1-c."n1.

Il laYoro aggio1in~1 1'a·r gomenlo e sa·rà le.lito co•11 :profj lto da chi 'cgJia ap1)rofo11dti re le 1)ro·11rie nozioni i11 }Jf O{)O&ito. L. l)rofr. P.

PERONA

VEsPIGN ..\NI. Co11so <li Ecl~it . cc Cedam » (Ca ·a

e 1\ .

rod·iolog·ia. VoJ. 2°.

Ed'it. Dr. A. J\1iJa11i), Padova. L. 100. Se.b1be11e si tratti di un· test.o costituito da ùispe11se, pure nell 'attesa che il voJu·m e ~ia p re~to edito· i11 ipiù :<leco 1~osa for111a, dob~ian10 rico·noscer·e cl1e già nella \e.ste a1tl11.ale1 ~1 p re:'e11ta 'co n11)'1 eto, e 'fornito di u11a 'c11tina di radiografie chiare e 1ben1-s celte·. La pa.r te gerteraLei è· r edatta <l'a l{. Coseri, s' ro} c:re-ndo lai teoria , la fi sica e la tec11ica radiol~ica i1elle loro •parti indispei11sabiJi, SJl€fcialmienle i}er la m ·edicina. ln u1~ ll~tto . orga1lico e beni aggiornato1 sulle noz1on1 d1.a~no·: sticl1e, sono q:n chei illu ~Lrati t11lti i vari i1np1ant1 per ·r adioscopia e r~d~of?r~fia di ~11 r11o<l eirn~ g abinetto ad u si 1pol1cl1n1c1, con gli a piparoccl1 L fond·a mentali: orto·- e clinosco·pio per 1t.orascopia e teleradiog r3:fia , seriogr~fi , sit~atigra fi , c~i­ m o10-ra·fi cinerad11ografi e m1cro111trogr-afi, d 1afra.~1n1i1 e ··mezzi opachi di .co·ntr~sto. Riguardo all 'appara~o respirato~·io . sono .-r.re~e i11 e.san1e Je po&izio·l ll ·p er la n1·1g l1or '1 ione 1


[..i\nno LI , ~u~1 . 10-11 ]

S EZIONE

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177

PRATI C .~

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LI, Nuf\1. 10-1 l ]

{A11no

SEZIONE

dell 'a11tice, quella 1decentrata et . delle ba~i del polmone, per la p leura e il 111ediastlino la bro·n cografia con mezzi opaél1i, lo· studio <Jelle · 1::1Cissure, ·pneumotorace e 1)lesio. e regn lo-gra fia, Segu·e un capitolo sulle !indagi11i de~l ap1pa· 1·ato oa.rdiovasa0ol·01re, d1ell 'aorta). d ei vizj Ya!'('Olari, dell 'infarto d-el i11iocardio, deJle 0 11de bigein1iine ·e tri·gemin.e al cl1i1nografo, ·e i11da1

g ini ~ui vais.i periferici. Detta·gliata tè i)ure la· parte s.ulla co~ecisti e 1nezzi o.p achi ·di contrasto ver r e11derla evid,ente. La pa1ite ch e ri·gua1·da I ' esrp1lorazione radioloibrica d'e1l 'a1p~iaraito uri1iario è cti;rata , sia 11ella parte gern·erale che Ììil quella s1:>eciale è S'\olta dal prof. V eispignani: son·o· trattati l 'ur.e1tero e pielc1.gr·a fia ai&oendent~ e disce·n-d ente, il p·11eu1n0Tene, il pneunlo-pe.rito.n eo e I '.esam e Q0111binato cisitografico e ·dell 'uretra. L 'A. 1>rospetta

PRATICA

179·

i c\ifferenti <l eriYati dal carbonio, dall'azoto, ecc ..~ con rrelati,·e ca te ne di valenza s.il turat e e grtIJ)pi aton1ici. Si seguo.no g·li idrocarhuri 1 g li alcoli le al(~eidi, i cl1eto.ni, g li acidi, li !p rodotti di ~t~l t1.zione, saturazione e <lerivait i, per il carbonio ;. poi .gli azotati amminici ed am1nidici , co1m1po ti 1&olforati, alco·Ii polivalen.ti, gli ~cidi poliato111.ici. e 1tutte le. loro combinazioni. V'è la steJr eoc·l1i1nica <lei. . monosi si110 a1g:li esòsi, e della serie grassa -.alifatica. ' Te11g·ono poi la serie aro1natica clal benzolo al catra111e , ·derivati. alog·eni e soJfoni ci (::-iolfa·n1idi), nitroderiv~ti , amn1ine aro1naticl1e, fenoli e azoco'JJlltfprosti; il cau cciù , le carotine e le· 'arie 'ritamine sintetiche A, D, E e poi B1 , Bz, Bt> e quelle·1P:P ei K. ·Seguono gli eiterociclici; .o·lii ureidi; gli alcaloicli d·e.lle; n1olte piante J>iù usate; l lD caipitolo sulle sositanze prot0ic]1e. Il libro viene con1pletato, i}8r la. 1rattazion e · d'ell a chin1ica g·e.n erale ed inorga nica, da l tn vol11111e i,n ·disparte ·d:ei proff. V. C:ag] i101Li e· Giaco.m ello, egualmen1te ord'i nat o e cl1iaro. D. :E'E RRARQ. 1

Je 111al.fo•r mazioni congenite (rene unico a ferTO d1 ça~allo, ·e~top~e), poi le ca.Ico lq·si d ei vari segr11e:n1t.J., le p1el1t1, la tu·berco•l osi i~e:nalè, jJ rene po•l icistico, i tu.m ori, i di"erticoli il reflusso ·ve&cico-ur~tera le ecc. E ' w1 peccato ·che il volu•111e ir101i s.ia con1p1letat.o di tuitta la ·p arte cl1e rig11arda il tubo I J Rammentiamo l'intereasante pubblù:a~ione : Prof. LUICI FERRANNINI ga.stro enterico, le ossia, cl10 però s.0110· ·<.li i111- ' Direttore della R . Clinica Medica dell'Università di Bari · 1101~tanza SJ)ecia.lmiente ·oliirt1rgira. Le foLog·raf1e e radio·g rafi ~ an.zTes.~e illus traLa Terapia clinica nella Medicina pratica 110 i vaTi apparecchi di radiografia, ùi c11i atb- INDIOAZIO:rtI - PRESCRIZIONI IGIENICHE, FISIOHE . DIETETIOHE E FAR,M AOEUTICHE biamo fatto cien.n o, la cl1i111o•g ra1fia e st:rati1gra fi a,, la toinotgrafia. e q u;alcl1e argo1nen t.o. del è uore, Opera premi,ta con medaglia d'oro al merito clinico .. Guido Bacoelll,,. fJolmone, ll"ene; esse ·.n.aturaln1ente i11 .u11 Lesto (Il Eànione, accuratamente agf/Ìo1·nata e notevolmente ampliata)' Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi da personalità scien, a.ndrehbero intercalate n ei pt1nti adatti, e do-tifiche e dalia Stampa medica, su quest'opera di L U IGI FE.R, vreb1be.r o e.ssere piiù .n1Umero Sie, dato lo· sviluppo RANNINI: veramente notevole e spe1cializzato· ch e q11e..1.:1ta · <t Coi tipi della Casa Po;z:zi è uscita la seconda edizione de · " La terapia clinica nella medicina pratica ' ' di L UIGI FE.R, · b1~anca ha as&unto ianche al ·di !fu ori de1lla terapia·, e ci auguTia1mo ,che presto la Casa e<litric0, « È da constatare con soddisfazione che que1ta pubblicazionedifferenzia nettamente dai comuni formulari e ricettari per e tgli auto·r i , ·b ene .n oti nel campo della radio- 1i affrontare con razionali direttive in cornice più ampia i problemi logia, trovino1 modo di. cl'a rcen·e t111 lra1taito jn deJJa moderna terapia clinica. 1

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BARGEt~LINI.

1

F E HRARQ.

Antichè attenersi all'of'dine comune alla quasi totalità dei trattati di tt.rapia, e cioè la classificazione dei medic.arn euti se~ car.do l'ordine fa"1nacologico o quello deUe malattie secondo l'ordine patologico, l' A. ha preferito anvece di seguire una.i trattazione che ritiene più consentanea per la terapia clinica1 e tale che si rispecchia n el procedi.mento naturale del lavorio • mentale · del medico al letto dell'infermo : così dalla terapia ezjo, logica, ideale terapeutico, passa a quella sintomatico--patoge. 1<

netica. • ~ da rilevare ancora il ricco fondamento di nozioni f arJ1U1colo~iche posto a base della trattazione e del quale le applicuioni · cliniche si sviluppano come logico corollario ; ed infine il ricco corredo di formule di ricettazione. • li medico pratico potrà pertanto affidar1i ad e11a come a guida 1icura e fedele per )'applicazione razionale dei vari pre• . sidi terapeutici.

« t dunque da salutare con compiacimento la seconda edizione di questo manuale che ~ ad arricchire la lrtteratura Italiana in materia di terapia clinica e die non mancherà di 6-curare, con1igliere de1iderato, nella biblioteca di ogni m~dico Italiano ' · (Dalla R. Clinica M f dica d$ Palermo) MAURIZIO ASCOLI

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PER

.APPU.NTI

(Anno LI, Nu M. 10-11]

PRATICO. I

CASIS'flCA ·E TERAPIA•.

tav·a setti111an.a1, ·me11tre le form'e embrion.a rie, l'f1 €1 fsi produco·n o prin1a d ell 'ottava .settimar1a, Il meteorismo addominale~ p1r ovocano le false eTnie o ip&eudo,e rnie. Le pseu-Il n1eiteorismo addon1inale <'1'a l. p,unto ·di ,.i_ ~ 0e-rn i.e isi n•o.trebb·ero, ·a,n.c~1e1 chiamare . .a plasje ·sta chirurgico, dipende dal! 'otturamento· del diaframma tione. . tratJto intestinale, che, ricorda A. Charb«1nnier t:. .H.ov1ralta (R ev•. clin. es;polfi ..', 30 maggio · (Gastro€!nterolo1gia, 19 41-1942~ n . .3-4), può es1943) espoi1e tre casi /personali, co·r rispornden~ sere organico e funzionale. . . ti og·nuno, ai rtJ:e ~ipi clinici noti: u.n caso· di N,el gruppo organico rientrano tutte le - oc- J)se:u\d:oernia, uno di ernia 'propriamente ·d et' clu•s ioni meccaniche (torsioni, ingino•cchia111en- 1a e -uno fli ernia co·n eicto·p ia ,gastrica. to, briglie, volvulo·, ecc.), n el grupp·o funzioL'·eventratio o meg·adia.fr:am1na no1n ha nes_nale l'ileo paraliii.co da in.fiammazione· iJeri- suna impo·r tanz.a ·clinica , n1a solo anato·m ica. to.nieale-, locale 9 1general·e, eid il peritonisn10 riDal ·p unto iel'i vista •terapeutico·, in ogni ca'fles1so ·che prodl1ce pe.r irritazio·n·e del l}erìton·eo so di ernia diafrarrnmatj.ca bisogna p1e r prima ... oro di un organo intrape-riton{3.a le ·O· par~1)eri1to­ cosa cerca.re di i11igliorare le c0tn1dizioni ·d i neale, un ileo tempro raneo para.liti~o o spasti-· r1utrizione del neonato fino al raggi ungimeint:o dei cinque o s.e.L anni ·di e:tà, q·u anid o· si po,.co. In •q:uesto s~·condo gruppo rientrano· i fenotrà L1entar~ un intervento chirurigjco. ~meni meteorici ·d elle successio11i operatoTÌ~. 1Biso1gna · anche usare un trattamentto pos tuLa diagnosi ·de.I meteo·r ismo ch~rurgico e ·delle sue cause! è molto f.a.c ilita•to d!all 'ascolta- rale, ·Cioè mettere il lattan1te in :Una p osizio·n e e;he non o·s tacoli la dig·estion:e . P er lo più la :zion.e addominale in relazione al fatto che l 'oc,c lusione meccanica provo·c a al principio• l 'ec- , miglio-re. po sizione ·da. adottare è quella . vercitazio·n e peristaltica delle· anse intestinali so.t - ti·cale. Inol1tre si u seiranno alimenti che non tostanti al! 'ostacolo·, mentre l infiamn1azione a.u.mernti1no· il cliisagio, 1cioè preferibilmente n1idell.a sierosa periton!3ale d·etermin.a immedia- 11estrine s.pesse. In qualche caso si .dotvrà ri•tamente la para.lisi del! 'intestino e quin.d i 1'as- correre s pesse a lavande g·astriche. J.noltrie si ·senza ·di ogni !umore. L'ascoltazi-o·n e addo•n1i- daranno antiSJpaStici e sedativi e si u·s~r:anno n.ale ·CO•nsen.te·, media.nte· lo· studio· della dina- inieilio·n i salin·e e glucosate per via sotitocu. :mica 1ntesitinale e "dei rnovimenti d1el. -;sas, -cli t_a :Q.ea. Utili anche so1no· le vi1tami11 e~ il sia.le nell 'ali1nenta·zione .e; i tonici. ~seguire. le :reazioni dell 'intei5tfno e (1uin<li fl L 'interv·ento ·c hirurgico ha una ·m ortalità e.. d.e corso del processo occlusivo o perito11itico. Nella fase postoperatoria consente di stabi}jr,e l~va!f,~ (411%), s econ.d'o la statistica di. Tri. sdale. Ja, progno si su dati pre·cisi. N·el ·pre rio1do preo~eratono bisog n·e rà toglieLa terapia .del me1teo1·isn10 provocato ci.alle "'Occlu·s io·n i ·m e·c canicl1e deve ·esse:re · indirizzata re dall'apparato· ·di1gerente la1 maggiore quan. alle cause, .è quindi senz'altro chirurgica. 1tità posis.ib1ile di gas m edian te la suzione gaQuella dell'ileo ·dinamico p•u ò essere medica, sti·ca, m.ediante clisteri •ei collo·c ando l 'in~f~r-· mo nella tenda per qs&igeno .. La migliore iàne. qu.ant'unq ue in certi casi si ·p uò re·n dere in distèsia ·è qu1e lla S·Otto p•r essione. :..spensabile l en1terostomia. Si co1n.:siglia di paralizzare te•m poraneamen Pe1· la ·J)fofilais.si del m .ete.o·r ismo poSitlapiair a- te il frenico d,a l lato ·dell 'interver1.to pe·r fa·ci.·.t omico giova preparare accurata•m •e nte il nìalitarei la sutura del 'diaframim a e assicuTare il -iato, operare con delicatezza·, ,e favo1rire la ririposo d·ella feri1ta per ·u n ·c erto· teirnp10. La via , pre5a della peristalsi con me~zi fisici o medip.iù a·datta per l 'initervento è quella a·d<l'omicame11tosi con azione dolce e pro·g ressiva. LFar- nale. L 'A. ha a.vuito una mortalità ridoit.tissi·1evar~ l 'opeT.ato· precocemen1te, al quarto g1.oi·n1,a, aven.do· aVillto ·d u1e casi ·di ·mOi'te· su tre1no, stimola tutte le funzio·n i e costi1tuisce qualdici o.pierati . Di nove malati ch e non furono 1 , cuno di tali m ezzi pro filattici. DR. sotto1posti ad intervento egili ne vide mo rire cinque, · UJno •soil o risulta vivel!lte, men1tre d·elg·li Le ernie diaframmu.tiehe cong.e nite. altri 1tre non ha avu.to noitizie. L. Le ·e r11ie diafra111maticl1e c~o·ng·eni1 te p·ossono passare inosservate alla. n:aiscita -e mani.fe.- La tiflo-appendicite cronica, causa abituale dei dolori della fossa iliaca · destra.• starsi solo .in .età avan za1ta del bia,mbinoi: l\!Ia . Charb·o·n nier (JO'ùm. intemat. de GasfJioenci s·o·n o de'i e.asi ch·e I1on pi®rmettono una lUJn·1g a sop·r avvi\renza . .S1eco ndo Hedb los .n.el 7-0 % terolo·g·i e, fase . 4-5, 1942) ritiene che dal pu11to di vista chirurgico·, ~isogna · co~prendere,. d_e i casi si ba i110Tte i1.el p1rin10 m ese di "Vita. Si amm ette ·ch e alterata ~n1treg·rità cle1la cu- col teTmine di tiflo-app,~ndioite cro~ica ·le. mapola diaframm atica si possa p·i:._o·durre in du~ nifestazioni anrtich-e, torp iqe o reci divanti delperio·di., in que1llo e,m brionario1 e in quello fe- l 'ap11e11.d1icite. Egli non nèJg.a 1'esistenza del1'a·p pendicite cro·n i1ca autonoma, ma fa notare - t~ale. Le alterazioni fetali 'S ono quelle cl1e pro·vocano le vere er11ie. Esse si pi!·od'u cono n!e11'01t_ · ch e 1n ell '8'9 % dei casi da lui op1era ti il cieco 1

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partecipava alla flogosi appendicolare cc ~: le·sio1n·i peritiflitiche. Non si tratta ~vidente·; : enlte di sempli·ce coinci,d~nz.a ma di risentimf :; :o diretto o indireitto delle lesioni dell'apl :~ndi1ce 11el cieco. Per evitare I ' estension e ulteriore dell-a flogosi o la persistenza di una sip1ina irrita1tiva, l)j. sogna asportare precooem .ente tutte le appendi' ci malate. fBisogna agìre sulle lesioni perivi~ceritiche già organizzate çoo 01p1erazioni più complete e non temere di 01perare largam·enlte. I fenomeni colitici riohied1ono· un trattamento medioo pr•o lungatto .a.:r: che molto· 1L1e mp 0· dopo l 'intervento. C. lAND01LO. 1

Trattamento della peritonite di1fnsa e localizzata.

In una bre,,e nota O. !Franco (Ztbl. f. Chir.,

12 .giu gno· 1943) .sulla lbasc .di co1n sta.tati ca i:;i di guarigione ·d1i peritonite d.a perforazione d.ell 'ap1pendice itr·a ttata all'in be:rvento con sulfa1nidici in1m,essi diretitam ·en:te nel cavo 'P'eritoneale, e su altri casi venuti all'osservazione i1ei quali si 1tirattava ·di p eritonite diffusa da :p erforazione di organi cavi e venuti a guarigion,e dorpo tale trattamento esp.o nei :uno' sche1na ·di tratJtamiento sulfamidico d'elle peritoniti sia ·diffuse che localizz.a.te. Lo sch ema cl1e al1'A. è sen1br.ato il più profi cuo è il segu ente: all 'inteÌ'vento operatorio oltre all~ soli100 no·r. me di carattere chirurg ico· generale &i introduce n el cavo peritoneale una prin1a ·dose di Alb,u cid di 20 oc. e nell·o stesso g iorno al paziente si praticano due iniezioni endov1enose di Albu cid ·di 20 cc. ognuna, .al seco111do giorno 20 cc. endovena una 1 )rima volta, e 10 cc. en•dovena una seconda volta e 4 voltte d 1ue compresse p er os, al ter zo giorno ·d ue volte 10 cc. endo'vena e quattro volte 3 compresse p er os, al ·q uarto , iq;uinto e sest o g·iorno· quattro volte tre con1presse, al settimo giorno quattro V0 lte due compresse, all 'otJtavo ~ nono g iorno. tre v·olte ·d ue compresse. A. DoRIGO. 1

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I sulfamidici nelle affezioni addominali acute. Gardiner ha troa1ttato con iniezioni di sulfapiridina nella cavità addominale diciannove rasi di cuì quindici di appe n.d ic ite · acuta con t)erforazione, liquido ·purulento nell'addome e fJeritonite pjù o m eno diffusa e in due generalizzata. Alla fine dell 'operazione., prima di · suturare, si prepara Ù11a sospensione d'i 111() grammi dj ~ulfapiridina in pol, ere in 120 em e. di s-otuzione fisiolog ica. A inezzo di una siritnga si inietta t...na parte d·e lla sospensione nella cavità peritoneale in corrisponden za del cam'Po operatorio ed un 'altra parte n ella cavità pelviLa . Quindi si drena con un piccolo tubo, si su lura il peritoneo e poco prima di completa re la st1tura si ilnie.tta a m ezzo del tubo di drena.g gio an cora sospensione <li .&ulfa piridina con il resto della 1quale s i cosparge il piano di sutura prima c,l1e la parete sia chiusa. 1

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Se COJ?temporaneament~ si fa il trattamen to g·enerale co11 la sulfapirid1ina , i risultati son o inigliori, ma il trattamento locale da solo è sufficie11 L.e. La dur.a1ta della d·e,genza come quella de-11 '~missiomie del pus den so è abbreviata. (Lancet, 14 fehbr. 1942). , DR. 1

MEDICINA SPORT.IV A Sulla reazione di Donaggio come indice di fatica .. I:,. fidanza riferisce (Giornale per il n1eclica pratjco, N. 2, 1942) ch e della r eaz.ionc di Donaggio co111c pro v.a della fatica, ~i occupanodue m edici s po1tivi 1svizz1eri, H. l~ran,d't e W. Schusselle. ·Nello $fOTzo fi si ci: C;..;isi di&tinguono du·e fa·s i: n ella J)1r11~1-~ r.~ ::.0 le r eazioni :b ·Ìo-lo\gic.h .e si manten gono no rm·a li, il rein·dime1nto organi·co· è r eg·ol ar e e tutte le modifì cazio,n i biolo·g ich e conco.rrono ad .a ssicur are il m o, 1i m:e,n to 1d•el cor.p o; .n ella &eiconda fase loj sforzo-con1i,n cia ad oltrep·a ssare l 'ottimo del l"endin1ento· e le re.azioni b1iolog ich e subisco•n o, una ·d opo l 'altra, de.Ile mo diificazioni ch e si indicano ·Come fatica , le quali po·&sono ir1iziarsi in sist•emi ·O•rganici differen1ti ed' -essere ~l)ÌÙ o meno generalizzate, presentano sempre caratteristiche diver se dalle.i r eazio·n i o·r dinarie. Perchlè ·u na proi\1a, o r eazione biologica pos&a essere !presa com e indice .della fa tica, bisogna: cl1e compaia esclusivamènte D'ella seco.n d.a fase deJ Jo sfo.rzo ·e no·n niella pTima; il 1no·n tener conto di questo fat1to ·po-rta .ad errori di ' ralt1ta zione . Gli AA. h .a nno studiato la reazione. d1i Donaggio ricer can·d'o : 1°) con1e si n1o•difi ca nei soggetti a vita norm.ale; 2°) in quale mort1en to dello sforzo fisi co, se .n ella prima o nella &econda fase, con1in ci:a a diventare positi,ra] 3°) eseg·uendosi ,sull 'orin.a -ed avendo rimportanz:a .capitale Jil r egime 1idrj co, •come si mo.difica la Teazione qu.a ndo varia la dens ità clell'urina. Esipsriemze eseoo-uite sopTa $Oggetti molto alle1nati durante una lezione ·d'i educaziooe fisica , h anno dimostrato ch e, in condizioni ·di vita 1abitu a]e la reazione cli ·D onaggio pre&enta d elle modificazioni sponitanee e impo·J'ltanti: duranbe l o sforzo fisico la reazio1n e ·diviene b·en presto ipositiva in generale ..dopo 10 m ' . e su ccessivar110nte la positività non segue a lcuna curva regola:e e. può persino ·a bbassar 5i notevolmente pr1r11a della fin e del] a seicl:uta . an ch e do po un i:n1te11so esercizio fisico, il ,raloTe della reazione d'iminui ce par.allelan1ente alla ,densità dell'urin a. Gli AA. considerano ·perciò la r eazio net di Donaggio come l 'es'p re55io•n e te1npo.r a nca. d~ uno sqt1ilibrio umorale , soaggetto a fluttu.az1on1 costanti· e n1odificabile per un insie;n1c di fattori endocrini e simpaitici e d ei di ffer e11t,j metabolismi l ocali del] 'or.ga,nism•o. I l suo valore assolttlo n10n ha significato ch e rappresenti la qualità df Ile reazioni organiche profond'e, e non si può a ttribuire al uo inalza111ento it valor e di u11a reazione di fatica. D . FRRR.\RO 1

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NOTE DI ~ DIETETICA

tuJto ·Sltahilire c he questa m·alatti.ai ·dipendeva tanto dalla deficienza della ·così d1etta vitamina L'alimentazione in t empo di guerra. H, 1quanto daill.'eccoo&o d'albumina d'u.ovo·. La Del pro·b·l erna &i occu1pia 1L. VeTney .j.n Ann. vitamina H, ohiamata poi b iotina, è inihiita, d'Igiene (genn.-feh1b r., 1944), con· riferi•ment<? sec·ond'o le ricerche ·di scienziati .americani, da al lato economico, in ·ba.sei ai pre.zzi p~raticat1 unru so·s tanza capa~ di: i:rraittivarla. Questa soa 1Ro·m .a. in fe·b 1b raio. stanza, estratta mediante .s pe ciali 1trattame.nLi , P·e r il rifo1r n.imento di protei11e animali (si è capaoe .di inattivare una quanttità di biotina ammettei che ne occo rrano· almeino una trentina trece.nto,cinqu1anta vollte supeirio1re alla propcr.·i a. di gran1mi .aJ gio1rn·o p er un adl1lto) è da co·n siQtJtesta so•s tanza i·n attivante ·d'ella, vitamina H derar·e che il formaggi 0 · ma.gro· po ssiede uin. pofu chiamata avidina. tere plastico .tr~plo di quello che ·spetta a!la ,J mportante· ~ l 'osse:rvazio,n e che l 'antago·n ìcarne, e il folf1Ila·g gi6· grasso incirca doppio; smo avidina..:bio1tina ·s i ma.n ifesta solo peT via quest'ultimo ha. anche un elevato JJOtere €·11erorale, poichè per via parenterale si no•ta che getico. Eppure il .p reizo. ·ro·n1111erc1ale del fori tessuti hanno la proprietà ·di scindere questa maggio è inferiore, o pa1~l , a quello. della carne: a·5sociazione avidina-bio tina. conviene dunque d.arE1 ad esso o.gn1 ·prefe r~nza, In questi ultimi tempi Green, Carlson e Ea condizione che sia ben digerito e, all'l.lopo , v.ans hanno scoperto un a11tro fattore antivitab·en masticato, .(o graittugiato) e preferib-ilment€1 1ninico. Questa antivitamina è sta ta n1essa in n o11 tropp·o maturo. evidenza nelle vol·J}i alimeintate co·n carne di Le u ova s,0 no ancora m .eno ço nvenienti <l·ella carpa llelle quali dopo un. p erio·do di trattacarne, sempre n ei riguardi econo1nici. mento, 001m •p arve il ,q,u adro dell 'a, ita mino'Si Gio·v a, p1erò, utilizzare an1che le protein·e coB1, ohe si pobeva· vince11e so•l o ca.Ila !tiamina. stose, in quanto la varieità d ei ci·bii è utile. e Ri.ceirche .&pierimenitali hanno ·d 'imcs.trato che 1 d e&id.era ta. ]a tiamina preventivam·rnt.e tr.a ttata con estratto Per quanto, si riferisce, la.Ile pri11cipali .&oracquo50 di carne di carp1a p·e rd·ei agni potere gen1ti d ' idro car~o·n.ati, la prefere11~a va data vitaminico. Quin·di il potere antivitamìnico è ai ccir eali e spec1alm1ente al gra.n o , Il quale ofrontenl1to nella carn ei di carpa . fre un cibo' quasi completo (basta u11a scarsa Questi .studi so1no ancora all'inizio e merir1roporzione di prote~n1e a integrarlo). Le patate rtano ulteriori conferme. In.tanto possiamo dire sono molto n1eno nuJtrienti e il prezzo non. ne dal ])U nto di vistR m.at] co ch:e 'Per conoscere il è ade·g uato allo scarso valore e~fettivo: E~se f?rpoter'Pi an tic.ar enziale di u.n a dieta determinata nisco·n o un~ di:scre ta proporzione d1 v1tam1na non basta conoscere il co nrtenuto vitan1inico. C (a condizione di !IlOil le&sarle S1b UCCiate). . ma occorrp ronois cere b·en1e1 l 'a.$Socia11onei dei P er i g rassi, l 'A. suggeri~ce l 'u~o ~i se1111 v.a ri ·alim en1ti l1er evitare azio1ni antivitaminioleosi ·o uali mandorle., no cciole, p1nol1, ecc., oli1e ·Com e quella. che è &tata descritta. Il proeh.e oiff~on·o· anche una buona sor,g1en~te. di vita- blema ·è :.1DC0 r:i 0 srt1ro r: co1mplesso, ma p romina B1; -occorre masticarli bene, o to starli ba·b·i)rnPn~tP avrà t1no svilt1Pno che potrà rile1g.ge1rmente. ~eirha r"i ò e11 p , g-r<l:n dì sor.prresr. L. L' A. f:ai present1ei I 'util ità di ·cons·u·m are l'acqua ·d'i cotitu~a .de! ci1bi, la quale. co•n ti.ene idr·~­ I n tem a di " D I ETETI CA. INF A.NTILE ,, rammentiam o carb,o nati , vi1tam1ne e sali m1ner:al1; perciò l'important e opera ; non è con~igliab1ile, oggi, l 'uso della p•a sta a· Prof. FRANCESCO VALA CUSSA sciutta e sono da preferirsi le min·e stre. della Famiglia Reale L'A. i·acco•m anda di masticare con cura tutti Dirett. e iPrim.Medico ·del Prevent. per Lattanti· « E. Mar.aini » Medic-0 Primario dell'Ospedale '' Bambino Gesù ,, i cibi , a ffin ch è si. utilizzino bene. . nella R. Università 00.· Roma Egli crede che biisogner~bbe rived'ere i limiti Dc.e. di Olin. Pediatrica Senatore del Regno. minimi amm1e•SS'i dai fisiologi e dag li igieni&ti, pO':ichè una proporzione elevata della po polazione scende oggi, al disotto· e, apparentemente , senza danni . G. T. (Manuale per m edici prat ic·i) 1

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CONSULTAZIONI DI CLJNJCA. DIETETICA E TERAPIA INFANm-E

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Quarta edizi one completamente rifatta

MEDICINA SCIENTIFICA

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Vit amine e antivitamine. ... Poiich è le sindromi avitamino.tich1e possono essere provo·cate, oltre ch e d!a1lla ca~enza. delle vitamine d e.Il 'alimentazione, anich·e da alimentazione con sositanze contenenlti le vitamine steS6€1 (e il primo caso .fu quello di una dermatite seborroica consecutiva ad in·ges.tione di al1bume d '11ovo), il problema delle avita1mi.nosi 11a avuto ulteriori sviluppi. Gyo·r giy aveva po1

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SFZlONE

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PRATICA

NELLA VITA. PROFESSIONALE. NOTIZIE

DIVERSE

Opera Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro. • Il Consiglio dei Minis tri, nella seduta dell '11 marzo, ha a,pprovato uno sch ema di d ecreto p er la is tituzione del! ;opera Nazionale ìviutilati e Invalidi d el lavoro. La legge s ulla assicurazion e obbligaloria contro gli .infortuni e le malattie professiona:i oo·n tem.pla l 'istituzione, presso. l'Istituto Nazionale Fascista p er l 'Assicurazjone contro gli jnfortuni sul lavoro, di una speciale gestione con lo scopo d'i provvedere a l ricovero, a lla cura, alla r iedu cazion e profess~onale e, in genere, alla assistenza maLeriale e m or ale dei grandi invalidi diel lavoro, cioè d elle person e ch e, assicurate contro gli infortuni e l e malattie p1~ofession ali secondo la legge, s ubisco110 una riduzione della capacità lavoratjva 11on inferior e ai •IUal lro quinti. •

Riordinamento dei servizi sull'alimentazione. Il Consiglio dei ~Iini stri, nella seduta d ell 'll marzo, ha approva lo uno schema di provvedim ento legislativo con cui si ril1niscon o i11 una unica Direzione denominata « Direzione generale (leJa alimentazione e d ei prezzi », i servizi apparte11enli alla Direzione gen erale dell' alime ntazion e ed alla Direzione gener ale del t esseramento, d ci prezzi e della s lalist ica <lei generi alimentari, e si sopprime, inol tre, l a Di1·ezione generale dei mig lior amenti fondiari e dei servizi speciali, trasfe1·endon~ le attripuzioni alla Direzione gen erale della b onifica e della colonizzazione. Le n ecessità d el tempo di g uerra, ch e esigono una organizzazione il più possibile snella ed effici ent e, 11anno s uggerito l 'opportunità d i sottoporre ad un a r evisione l 'ordinamen lo interno dei ~ervizi del ~1finìstero clell 'Agricoltura e delle For este. Tale revision e ;nveste particolarmen le i settori d eil'ali·m ,e ntazione e della b ortifica integrale. Per lfUanto r ig u ar cla il settore d el l' alimentazio11e, la riforma è vas ta. Il ritorno ad un 'unica dir ezione dell' alimentazio11e ristabilisce l'unità di con1a11cl o e di re" po11sabilil à in un campo n el quale, più che i11 ogni altro. tale unit à s i rende indispe11sabile. L 'esperienza ha dimostrato cl1e la rliv ision e d ei ,,ervizi dell 'alimentazione in due Dir ezioni - e non valse a ristabilire l ' unità, anzi h a provocato m agg ior e intralcio , il ripiego d el- segretario generale - n on ha d at o i risultati sperati ma h a creato, in vece ~ interferenze ed o ... t acoli ad u11a pe dita azione di com ando e di direzione. I el campo del la distribuzione, prov,·ederà dir e ttamen t e l a Direzione ltnica dell 'a:imentazione attraYerso gli uffici di distribuzio11e s.pecializzati per ~et tori di prodotti, ecl alla p eriferia, attraverso gli uffici provinciali di d is tribuzione, so llo il controllo della « Sepral >> n e a sicureranno anche il necessario coordiname11to.

Quando è consentito il trasporto con antoambu·

lanze della Croce Rossa. Allo scop o di d i ciplinare le richie le della popolazione civile che quotidianamente affluiscono nll ',\.utoparco d ella Croce Rossa . ri cl1ieste che per defic '.e11ze di carburan le non pos~o110 essere accolte se n on n ei casi di riconosci u la urgenza, il

Com·itato Provinciale Centro di ~Iobilitazione di Roma d ella C.R.I d'intesa con l a Prefettura ha s tabilito che i casi per i quali p u ò ess.ere consentit6 il tras porto Cùn au toambu lanze sono i seguenti : Donne in procinto di parlorire; mclror1·agia; gravidanza exlr a-uteri11a; emorragie i11 atto gravi (em o ttisi, en Lerorragie, emn l<! m esi, ecc.); vari st ati di co·m a (oo m a diabetico, coma uremico, coma apople ttico) ;. p€rilonili, appendiciti con minaccia d·i perforazione, ernie strozzate, occlusione in les Lir1ale, p erforazione da ulcera gastrica, cr o up, corpi estran ei n elle vie res pi1·a torie; scompenso cardiaco grave; ferite gravi, fra t ture e lussazioni degli ar lj ir1fer iori; avYelenarn,enti acuti.

Bombardamenti di ospedali. Nel b ompardam ento an glo-americnno di F irenze effe ttuato 1'11 marzo, ve11ne colpita in pieno una sezione st accala dell 'Ospedale l\f 1Jyer per ban1bini, nella quale funLionavano l 'ambulatorio ed un r epart o inietti. Alcuni fra i piccoli riCO\ era ti ed il personale son o r imasti u ccisi; numerosi i feriti. Anc h e u na casa di cura è cr ollato, Lravolgendo i ricoverati. Sono pure rimas li col1)j Li il padiglione d ella piccola ch '.esa de11 '0sp e<lale di Gareggi. nonch è i l dispensario a11titubrrc0Jare.

Nave al servizio atta ccata.

d~lla

Croce Rossa Internazionale.

I quotidiani del 3 m arzo riferiscono che aviatori inglesi hanno colpilo una nave al servizio della Croce Rossa iriler1u1zionale: quattro aerei d el la RAF h a11no a ltaccalo con lan cio cli spezzor1 i e con mitrag liamenti , pres1so Cl1illini, sulla cosLa n orcl-occident ale del Polopo1111e~o, un piroscafo contrassegna t o da i distintiv i de ll'umanitaria organizzazione. La nave è s tata inccr1d ia la. R quest o il seconclo caso in pocl1e settimane in cui l'aviaz io11e brilannica infierisce conlro una nave al servizio d ella Croce Rossa violando le norme del d ir i lto intern azionale. Il prin10 a tlacco era s lato portaLo 11cl pomeriggio del 7 febbraio i1el porto di Chio suJla nave O~.p edale svedesei cc vVirill n e coslò la vita a numerosi membri del! 'equipaggio. Notizi~

dalla Frant'ia.

Il « Centro riparti lore dell 'insulina n in Francia, per facil itare il traltan1ento dci malati colpiti da coma diabetico, ha crealo, in molti punli del t erritorio, depositi d 'in s ulina , detti (< riserve d ' urgenza del! 'insu lina», ove è po~sihile procurar · 1 immedialamen le il prodotto, senza allra I orm.ali là ch e la pre -e11la1ìone di una ricetta medica recante l a di c itura u coma diabe tico». È formalmen te vietato cl i ricorrere a qt1e. tr ri ·er' e pel tra ttamento abi tuale del diabete. o per complicaz io111 c1e1Ja ma1allia cl1e non siano il coma. Nel settore del cen tro ri.partitore di Parig i sono s tati organizzati 69 dcpo i li . Prossimamen le il loro numero aumentern no teYolmente. Alcuni 11nnHo sede presso ospedali. che deYono metterli a ùis _>c s ~ ­ zione di lutti i n1a.ati della regione. Il Ccnlru si tiene a disposizione telefonica ( Diderol 12-89) per informazio11i ~u i depositi più pro sì mi alle residenze dei malati. L ' ccademia di ~ted i c ina di Parig i ha 'tpproYalo uu YOLo, propo to clal dolt. Tréfouel, Lenòe11te •


J.84

t(

IL POLI CLINICO

»

lAn110 LI, NuM. 10-11]

'

:a rego1ament.are il consumo di siero antidifterico. La prin1a pl'e~c.: r lz1one darebpe diritto a un mas. :·--:- ; <: _~ _. ·· · ·· '" . ·: ~~iche senza alcuna re~~=··'--~<~ " . '.:·:._: :' · · ~ .. · ttenuta una seconda ,(lose di 42·.000 unità; m,a il medico curante do·vrebbe darne avviso telefonico· al Consigl io· dipartimen ta1e dell'Ordine dei medici. Qualora fosse necessario di andare oltre - caso eccezionale il medico curan le dovrebbe .mettersi in rapporto con un medico all 'uopo designato dall'Orùi11e in -ogni dipnrtimen to..

1

''IL POLICLI.NICO,, SEZl~:i~est~a~~ICA Direttore : CESARE FRUGONI Il numero 1-2 (1 genn. - 1 febbr. 1944) contiene: LAVORI ORIGINALI :

Paolo S.ANT'AMBROGIO e Giuseppe LAPPONI Armelindo VISANI 14

Il prof. V1NcENzo JunA , di patologia chirurgica ·a ll'Universit3. di Bari, è perito .p er un tragico in·cidente in q·u esta città. R stato· lungh1 anni u n [!ppre7.zato collaborritore del nostro per.iodtico.

LA CLINICA OSTETRICA E Gl~ECOLOGICA '.Rivi sta bimestr ale diretta da P A..0 I.O GA..I FAMI Il numero 1 (gennaio-f'!ebb raio 1944) contien•e:

~a1ore _pratico_ d&lle sier"

d1agnos1 con 1 vari antig eni del B. tifo e del parati f o, B. Siero-anatossiterpia dell' infezione difterica.

Prezzo del Fascicolo L. 16

4bbonamento pel 1944 alla Sezione Medica· ltalid L. 85. Se cu.mulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 200 ; se cumulativo con la Se~ioine Pratica e la Sezione Cbirur.g ica, Italia L. 2 6 O. 'Inviiare Vaglia Postale all'Amministrazio.ne del GiorDale « 11 Policlmico », Via Sistina, 14 - Roma.

'' l L ()0 LI CLINI C <_J ' '

SEZION~ CHIRUR~ICA

(B1mestrale)

Direttori: Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI

L avori o·ri gi nal i : G. SANN ICANDRO. Il ciclo della mucosa

vaginale. L ezioni : R. BOMPIANJ. La patologia dei vari apparati e sistemi orgarnici in relazione alle varie età e fasi della vita genitale della donna. Rapporti fra le m alattie ginecol-ogiche ed i vari <Jrgani ed apparati. :Dall e Riv iste: Le vitamine neìl'al imenta zione delle gravide. Quale è la d ose ottima di vita,mina E per l 'uom<J? Contributo alla conoscenza dell',i perdosaggio sull'ovaio •e E!Ull'ipofisi. Ricerche sperimentali sopra il lega,me fra il fattor.& d·~lla sterilità (tocoferolo ) e le secrezioni interne dell'ovaio e dell'ip ofis i. - ORMONI: Le ba6i ormonali della lattazione e la loro utilizzazione in terapia. L'applicazione perilengua1e dell '<Jrmo ne androgeno in ginecolog.i.a,. L'ormone femminile non ba propriet.à cancerogene. - PEDIATRl~: I.a scrofolcsi. ~u1l a reazione mieloide n ei tu·m ori addominali dei lattanti. Var iet à: Costumi di Giava. Costumi della Malesia.

Il numero 1-2 (15 genn. _ 15 febbr. 1944) contiene : LAV ORI OR IGINALI :

Luigi GANGITANO •

Giulio 'I'OGNI

"V ittorino

CAMPAGNONI

Sante OIANOARELLI

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A zi one d el si ero an ti reticola r e ci t otossico• sulle setticemie st a f 11 ococcich e spe. r i men , ali. Contribut o cl i n ico sull'a. zione dell'ac·i d o nicotinico (vitam in a PP) su l ca llo d i frattu r a. Trattamento sp eci a le del m on con e appendicolare. A r;pe ndic•te i n fllltrat• va e appendicite perfora t iva. Studio clin ico stat isti,.o.

Prezzo del Fascicolo L. 1 .J ~ez1one

l'll•rurq1ca : Italla · L. 85. Se cumulativo c<Jn la Sezione Pratica, Italia L . 2 O O ; Aobonamento pel 1J4 I alla

Abbonaanento per l'anno 1944, Italia L. 7 5 . Un fascicolo bimcstr~1e L. 1 3 .

sa cumulativo con la Sezione Prati-ca e la Sezione Medica, Italia L. 2 6 O .

' lniviare Va.glia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, Editore, Via Sistina, 14 - ROMA.

Invi.are Vaglia Postale .all'Amministrazione del Giornale « Il P<Jliclmico », Via Sistina, 14 - Roma. '

Indice alfabetico per materie Affezioni addominali acute: Lrattam .. Alimentazio:r;ie in tempo di guerra . . . Ascesso nella regione pararenale ·sin. <li orig 'ne, diagn. e decorso non com,uni Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . ·Congelamenti: trattamento con le onde cor'te . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ernie diaframmjatiche congenite . . . . Estratti di connettivo fibro-elastico e dell'ipofisi: presenza di fattori di crescita; pato.genes i del célncro . . I polireosi . . . . . . . . . . . . . . . Meteoris1mo addominale . . . . . . .

Pag. 181

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Nefr.i te <li guerra . . . . . . . . . . . . Pag. 166 Ormoni sessuali nel trattam . delle emor» 1B8 rng :e e d·e ~le diatesi emorragiche . . · )) 181 Per 'tonite diffusa e localizzata: tratt. . )) 166 ~·igmentazioni cervico-facciali di guerra Polineu rite da sulfamido-tiazoljci non )) 162 metilati . . . . . . . . . . . . . . . . Reazione di Donag:o come indice di )) 181 fa tica . . . . . . . · · . · . . . . · · )) 171 Reni: alterazion·i da sulfam,i<l ici . . . . Tifl o-appendicite cronica, causa abitua)) 180 le dei dolori della fossa il aca d. . . )) 175 Vinismo: presente e fu Luro . . . · · )) 182 Vitnmine e anti-vitam·ine . . . . . . .

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PUJbblicat<J il 29 aprile 1944 -

Autorizzazione della Prefett ura di Roma del 30.3-1944 = = ==-=""""'

A. Pozzi. res.p.

C. FnucoN1. Red. capo. •

Roma - Soc. Tip. Editrice It aliana

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Num. 14:-15

Roma, 3-10 Aprile 194:4-XXII

VOLUME LI

'' PERIODICO DI

MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE

''

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE · PR.A'rIC.A REDATTORE

CAPO:

PnoF.

CESARE_ FRUGONI

Clinico Medico di Roma

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL «POLICLINICO» PER L'ANNO 1944 Singoli :

Italia. (1} ALLA SOLA SEZIONE) PRATICA • . . . . ' . . . . L. 130 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA . . . . . . . . . . L . 85 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CBIRUllGICA . . . . . . . . L. 85 Un Fascicolo separato d~lla SEzIONE MEDICA

cumulativi : (2) ALLE DUE SEZIONI (3) ALLE DUE SEZIONI (4) ALLE TRE SEZIONI o de lla CmRURGICA L.

Italia (pratica e medica) . . . . . L. 200 (pratica e chirurgica) . . . L. 200 (prat., med. e chir.) . . . . L. 260 16; dell·a P RATICA L. 7.

I numeri, che oeogooo scrupolosameofg spediti, se ooo reclamati entro uo mese dalla loro pubblicazione, si rloolaoo sollaoto a pagamento

_.. L'Importo~ dell'abbJnamento, che può essere inviato con Vaglia Postale o Chéque Bancario, può anche essere versato, sea za tassa, nel Conto Corrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questo comporta l'aumento di L. G.

SOMMARIO •

Prospettive : L. Campeanu : La biochirurgia in gu erra. Riviste sintetiche : U. Mancini: Le meningiti puru lente dell'infanzia. Sunti e rassegne : PEDIATRIA: S. Maggiore: Stati dispnoici nell'irufanzia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Della. febbricola in genere e di quella tubercolare in particolare. - Peritonite incapsulante (o tubercolare,

PROSPETTIVE La. biochirurgia in guerra. Dot t. L1\ 1u

Docente universitario, Bucarest - Roma1n1ia

C .tMPEANU,

IJc arn1i ultran1oderne dell 'attuale guerra, -cl1e si com·bat1te così .accanitamente, jhan110 111ago-io1·e forza d 1istl'uttrice di .quelle adopernlE> nella precedente guerra mondial e) ])erciò ancl"\e i1oi ci dobbiamo sforzare per trovare 1n ez1i tera1)e111 ici cl1e siano all 'altezza di quelli di attacco. Pr0Yian10 tultti quanti la neces ità di faro t1ualcosa di più nell 'interesse dei ferii i di gt1erra. 'f alC'I condizione piritualc 11an è nuova; «ncl1c ill pu. snto , ogni Yolta ch e una lnuova arn1a l1a 1)rodot to sor}Jrese per il grande nun1ero (lelle YÌl1ti11le, essa . i è verificata n ell 'animo dei medici chi.a111ati .a "'alvare i fuori L·on1battin1ento. Lo abbiamo 1)rovato durante la auerra del lb70- 71. t1uando entrarono in scena le i11itra,gliatrici france'" i; I oi nei1 1912, ed a11cl1c dut'<l11le la l1ri111a gt1er1·.a mondiale. Le crisi 1110-

o tumore o varico-gravidianza extrauterina). - Nella sterilità .maschile. - MEDICINA SCIENTIFICA : Potere leucooitico del siero di s angue di ammalati di tetano e della tossina tetanica .

Nella vita professionale : Medicina sociale. Notizie diverse. . lndioe alfabetico per materie .

rali professionali hanno coinciso con la scoperta di nuovi miglioraim enti chie 11anno arricr hito la chirurgia di g uerra. Quali sono d1unque le nostre possibilità di creare qualcosa di nuovo nell 'intere se dei feriti e con1e è possibile r11·igliorar~ I 'attuale sistema di .assistenza? Non è fa cile rispondere, ]Jerchìè si sa ch e finora ti. m edici 11ul1tt 11a11110 trascurato di ciò cl1e era nel! 'in tare -se dei ferirti in con1battin1ento. · Eppure non po..: ~ ia1110 rin1anere i1111 a ,il1ili d1i fronte ai nuovi i)roblemi ! E' nece .lrio cioè di ridurre. ad o·g ni costo, le perdit e di vite sul fronte. e l 'attuale chirurgia, ohe ~i tro'a in una crisi di co11cezione, non può risol' ere queSlto problen1 a, dobbian10 rivolger ci al1 a cl1i rurgia dell 'avyenire. nuove n ec e ~ '-it;1 , nuove con cO'lioni ! A nostro parere, oltanto la 11ioc]1i rurg ia può farci u ... ci1 e d'"\Jla cri ... i 111orale e 111at eriale t be influisce sulla ~orte del ferito cli g uerrn . Bi ~ ogna tro11care con un 1>as.. a to cl1(1 no11 f'O r· ris11on de più !


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cc IL POLICLIN1CO »

(ANl'iO LI,

~Uì\I.

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che fo•r mano la tela della vita . Si è acc·un1ulaita w1a massa im1ponente di da1ti .analitici; ed è L 'atLuale cri· i spirituale coi·n.cide co11 la crisi forse questa la ragione per cui non possian10 d'ella con cezione fonda111enttale della cl1irurgi a scorgere il fondo del pro·b lema che -s i nasconde nloderna , la quale, a sua volta, fa pa.rte della dietro ·di essa. Il lavoro di .sintesi ancora non crisi 1g·enerale1 che 1da qualche decen1lio fa te11è cominciato co.n. abbastanza lena. Ma si sta tell r13:re ]a b a1se scientifica ,dell 'ir1.tero ca mpo chiarificando. La ])rova che le prime ricerche della n1edioin.a . di sintesi sono state iniziate, è sempre più Le difficoltà ·che 1sorgo,n o ·sulla 'ria della evidente. Un osser, atore attento, che con&ulta creazion:e so110 d'uvuite in gra.n parte al falto ch e lu letteratura n1edic.a mondiale, si può rend1ere la v~ita n1 edica è an.cora tropJ?lo do minata e sotto conto di ciò. Ad uno ad u1n.o, q,u esti puniti ll1l'influ sso della d1ottrina -d ella patologia cellu- minosi si accan.d101Il10 separatamente, nei diversi ' lare di Vircl1ow , che costituisce la base di quella paesi. cl1irurgia unilaterale ·degli or·g ani, ancora oggi L 'isolamento creato dalla g uerra e dalla poJ>raticata b ench è in realtà appartenga già al litica autarchica .h a recato grandi danni allo l)ass,a to. &viluppo ·della. scienza. Ma gli organi scienticc Il grandioso• sviluppo, in·i ziato da Wircl10\v fi ci int:ernazionali sono 1&ul punto di svegliarsi con la sua p.atologia di ogni singolo organo dal lungo letargo ·ed è ce11to che tra poco n el can1po ·della medicina viratica , ha assolto verranno vinte le difficoltà e ohe, in seno a il proprio con1.p ito. La medicina dell'avvenire società, as·sociazionii e convegni" ri·cominceran·deve passar.e dalla cu·r a ·di un solo organo alla no le ·discussioni, i ·dibattiti ed i recipro·ci cura ·dell'int~ro organismo », scrive Mannin- influssi cl1e p,o rteranno .a;d un proficuo sviluppo ger i1e.J suo rr ecente lavoro ·di 1s to·r ia della 1chidella s c.ienza medica. I·n Fran.cra ed in Germal'l1r.gia. La stessa con.s.tatazio1ne viene fatta da nia so no sempre più frequenti le riunioni scienTitu Vasiliu, ·n el suo Manuale di A-n atomia tifiche orga.nizzate nell 'in1teresse delle tendenze Patologi ca Clinica: « La ·concezione della pa- . <l'i uni·fi cazione della inedicina (Einheitsbestrettologia cell11la,re ha su.bìto ultimamente una bungen in der ,Medizin). cc Pensian10 che· sarà eclis&i n1entre nuove scoperte ,di elementi strut- il campo ·b iolQgico a dar la vita alle leggi turali'l intra cellular~, .icome puTe la 1scoperta unitarie che orien tera·n no il con.oetto ba&ilare delle granulazioni di Altainann, i mitocondri, della futur,a medic.ina », scrive Manninger nel il istema retico~are di Golgi e sopratuitto lai suo recente lavoro: cc La marcia trionfa] e della concezione elettroionica d'ella struttura proto- chirurgia ». plasm·atica han:n o ·f atto sì che la cellula non A ;tultte 1queste attese darà una risposta la. bioposisa ]liù es&ere .c onsjderata come l 'uni1tà più chirurg·ia ! ~em1)·lice, all.a quale ~si possono, ridurre tutte le manife,s tazioni vitali ». Lo sp·azio1 non• mi ·p errniette di .entrare nei Essa cor1,j,s ponde allo1 spirito delle ultime particolari. Ricordo solo i problemi soTti nella medici.na sperimentale, nell:ai batteriolo gia, scopeTte i&cientifiche, 'SÌ forn,dai su una nuova sierologia, immu·n ologia , nella fisiologia in base, biologica, unitaria e v.alev·o le per l'intera i.generale, problen1i ·di evoluzione delle sp'ecìa- n1edicina ed i risultati pratici sono stati conferlità profe.s.sio:niali mediche ed altri pro blemi ma1ti dall 'esperi enza pratica. Essa ci fa uscire che hanno soverchiato CM· tante nuove cono- dall'an.tìca strada - troppo stretta - d:elle po&scenze il fondo relativamente sen1p1]ice del sibilità che a·b;bian10 percorso finora; essa porta vecchio con cetto med~co; si ~ono così crearti un senso di sicurezza e di creazione nel nostro nuovi! dubbi, •Scissio·n i, .s eparazioni e idiver- lavoro , ·ci dà so·ddisfazi'oni non ancora provate. genze ne l ·fondo comune del concetto medico E8sa ra·p presenta un gr!81Ilde passo avanti ed odierno, di modo ohe non ci sorprende piu apre una nuova ·epoca nella storia ·della chila gra.n·de c·ri•sii scatenata n,e lla medicin:a., con i ru!lgia, con incalcolabili co1n1s eguenze per il suoi molteplici co nflitti e nella1 quale an·c ora nostro pensi'ero, 'c on un ·p rofondo influsso nel ,~ettore mo'fal-e, sociale ed economico della noci troviamo. Gli studio·&i cercano la stradla che co,n durrà stra attività , •s ia i.in1tempo dì pace che i11 temud ru na unità di pensiero. iBis.ogna scoprire po di gu·erra. La critica medica scientifica m ondiale 11a i1uove leggi, semplici, unitarie, valide per tutti, che ,disp-er.dano· la neib1b ia in cui· ci' sentiamo accordato una grande atJtenzionei a questa avvolti., ,nell'impossibilità idi ~col'gere l 'avve- creazione, chiama·n·dola addirittura stupennire. Si }a,, 1 ora appassionatan1ente in questo da. In Germania essa è stata chia1nata anche senso, n1a fin'ora le ricerche 1si sono rivolte cc Ordnungschirurgie » perchè in accordo con solo 13.J,] a .dis&'e.Z'ione e all 'anal~si delle fibPe le leggi d'ella biologia. I risul1tati della bjo1

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lAN:'.O LI . Nul\r. 14-15]

SEZIONE PRATICA

chirur.gia sono s tati confermati da tutti colo1o che la praticano e wno in ·p erfetta conformità con c1uello ch e h o scritto n el mio volume cc Die postOJ)eratiYe ·Erkrankung - Ein Refor1n des cl1iru1gisch en !BehaiDdl·u ng ».

* ** Qunl 'è il segreto, il nuovo elem ento. cl1e sta alla b nse di tante possibili1tà op.e ra torie e dei sor1)rcn.denti risultati .della bioohirurgia r~&pet­ to ai ri~u 111•.ati ottenuti ·d alla chirungia pra l icata oggi? Lo <:'!'JYOrrò in poche pa.role, per ch È, ci sono J>erso11e ch e ·non han.no compre .. o il nuoYo per1siero e, giudicandolo solo superfi cialmentte , ] o 1hanno confuso con. la ri presa del probl~ma dell'alzata l)recoce e . dell 'a·nestesia .l o·cale. Ma noni è così. , P er 111eglio co mprend'ere le cose, diamo un breve sguardo all''etvolu1Z'iOn·e d ella cl1Jirrurgia dai te111pi ·più ,antichi finora. Co·n1&ideran1do n elle g randi li.nee il passato della medicina, a·bbà.amo avuto due p1€triodi' : la cl1irurgia empirica 'e la moderna. Qual' è l a di ff crenza ,tra. esse e la biochirurgia ? La ch.iru.rgVa empirica ·s i fonda sulla mille11aria ~esperienza acqui·s tata n ella pratica quo · tid'iana, senza avere alle sue basi roo,o scenze esatte, fondaite ·&ulle scienze naturali e s ulla fisiolog ia . I.. a c11.irurgia 1noderna è il prodotto degli ultin1i d.u ecento anni. La sua imponente cos truzione si è .appogtg.iata su tre fattori essen·ziali e cioè: sul rispetrto della struttura a·naLon 1ica dell 'organismo, ·sull 'an estesia e sulla difesa contro 'i microbi. C'è gr.an.dissima ·differenz.a fra que&te due ohirurgie. In due secoli si è progredito più che negli in finiti t 01npi anteriori. Grazie al conlint10, i11stancabile e 1tenace lavoro svolto <l'a tiualr h e ·generazione, I.a chirurg ia , che prin1a era ti111ida e limitata, ha,preso una posizio11e di prin1 'ordine n el quadro della m edicina. Oggi i più i1ascosti e <l1elicati organi ono a tt acca li con successo dai laYoratori del bi turi . La rlecnti.ca cl1i.rurgica viene con preci ione 1ego lata per i ·p iù svariati stati patol~ic i. l\l a,l graclo ciò, la cl1irurgia moderna, fond ata ·ulla })atologia degli organi, ~ pie11a d 1i i nccr · tezm o <li ri5cl1i . Una' intera erie di dist urJ)i , a volte latenti e leggeri, al1tre , ·olle palesi e ·gravi - i>er _ino n1ortali - int er' engo110 i11sidi o. . a11le11te o dra111n1aticamentc., annicnt ~\ n(l o l '01Jora no tra e n1ettendo a difficili prove le forze e la resi tenza degli operaiti. La letteratura degli ultin1i dece11n i ~i occu1~' ... en1pre con n1aggiore in if>tenza <l'i quc ~ ti di0

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s turbi. Le i.ndatgini di laboratorio 11anno dimositrato ch e a causa, dell 'ii.ntervento chirurg ico vien e rovesciato l 'equilibrio• normale, fisiolog ico, neurovegetati YO , uni orale, circolatorio ed em·o·-leucocitario< nell 'organis1no che ha subito un certo shock ed è inva o da n1a.terìo tossich e l e quali fa,nno cessare la vita ~e non ven go110 idistrutte ed elin1ina!le in te111po. Il motto: cc L 'operazione è riuscita , il n~alato è morto n l1 a trovaito una rasseg11ata co,nferma n ello 1righe •s critte da Lerich e n el 1943 : cc La chirurg:ia· può amm·a zzare <inch e se rimane a· settica, pers1no quando non si p ecca .affatto contro le l eggi tec n.ich e ... Non esiste atJto chirurg ico che ,non prod'uca u·n a rivoluzione umo. rale più o m eno grande n ell 'organismo; la malattia postoperatoria quasi sempre n on è palese, ep·p ure esiste e rerte volte è ,grave e persino mortale ». L 'aittuale chirurg ia d egli orO'anj , b en ch è le sne radici penetrino profondam ente n ella vita celloulare, non tien e suffic ienteirtente. conto· dei pr.oblemi complessi della ·v ita intercellulare e della stretta i·nterdipien1d.e nza delle varie fun· zio·ni' ch e assicurano, col loro intim o rappo~to, il ·5ostenimento e l 'autor1egolazione del] ' equilibr.io vitale .d'ell 'intero organ.ismo; es a rimane spe&&e volte insufficiente di fronte ai proble1ni fisio-patologici ch e i-n cont!'ian10. Da ques~o derivano itutti gli inconven·i eniti. Non si può tra. scurare di icolmare tale lacu.na , senza esporre gravem-ente la vita dei mal a.ti . Quiesto co1npleita111ento •p1~eoccupa ora gli inda·gatori. L 'avvenire della ch irurgia dipen,de dalla soluzione ch e &i 'troverà . Ho la certezza di aver scoperto la buona strada. Ho comple1tato il numero d'e i tre fattori ch e ca r atterizzano il foodo 1del la, chirurg ia modern a, fa oen·doli di,ren tare quattro. La chirurgia ·moderna sembrava perfettamente sostenuta. da tre piloni·. Co ì cr edeva anche Volk1nann , ch e para€onava la chirurg ia empirica di una ' ·olta alJa chirurgia autuale. Egli assomigliava il la' oro del ·chirurgo e111pirico al la,roro d ell'agricoltore. Il cl1irurgo face'a ]a sua parte d~ lavoro, il r e&to toccaYa a Dio. Nel chirurgo n1oder110 egli vedeva un se1111>lice fabbricante, cl1iedeva da lui una nterce buona e ·garantita. Gli anni ch e seguirono a qu e t 'oJ)Ìnione hanno provato ohe la co e non stanno proprio così. La maJ.alltia po to1)c r atoria i è inantcnuta ancora com e la ~pada di Da111ocle ospesa ul malato. Questo qu.a rto pilone è: il ris11ctto per la funzion e fisio1o!!ica d ell'intero oraanisn10, co 111es pure il rispetto per il 1potenziale bioelettrico d ell 'onganismo. senza il qua] e la 111alatt ia (lO toperatot:ia continua a H1 an lenc1" i niina c-


« IL POLICLINICO »

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ciosa, rendendo difficile e ritardando1 la g·uarigjone d.'ell 'operato. La chirurgi.a dell'avvenire, la bio·chirurg.i1a, ha quabtro pilastri: così essa ha equilihrio; non può più crollare facilmente'. L'esperienza gua1dag·n ia.1ta in base a mig liaia di .c asi operati, sia da m·e perso nalmente 1sia ·d a altri ch.iru1'ghi romeni o stra.n ieri, è convìn.cente1ed eloquente. I risultati .della biochirurg·ia ·setm·b rano inverosimili, fantastici , stupendi per chi l!lon conosce il .fondo d·e l pro1b1lem1a1. In realtà ·es.si sono normali ed è naturale che sia così! Da ci11q·ue ann1i, .analizzando le cause etiolo·g ic·he ·della m:alatti1a, postoperatoria, .sono ·arrivato alla conclusione cl1e esse so,n o: lo sb0ck psichico e tra un1.a.rt.ico, l'intossicazione esogena ed e·n.dogena e il d.isturbo circolatorio'. E.&se costi.t uis,c ono run1 onere per la res:istenzai del m alato. [ l rapporto tra il p eso portato d_a l1'atto opera1to rio e la resisten.za del malato cletermin·a no l'aumento del rischio, op eratorio, che rè in diretta proporzione ·COn il peso e i11~ versa'mente pro1p orzionale alla re&i's tenza della persona 0 1p erata. Sinit.etizz:ando i concetJti, com1e conclusio11e pratica, ho formul.ato la bioterap.i a chirurigil.·a che, da t1na parte, rispetta al r11assi1no le forz e d'a ·cui dipende la normale funzione degli scamb1i, m1entre da un'al1tra adopera meto·dioamente e.d in modo1 razionale queis.te for~e per riequilibrçtre le fun.zioni vitali indebolite e diso·r ga.n izzate dall'atto oper.aitorio. L'esperienza ha interamente conferm.ato queSita t esi. Sono scomp arse dalla ·chiru.r gia 1ai polmonite postoperatoria, l·a trom'b o-em:bolia, il ristatg110 gastro-intestinale, il ·collass.o cardi.alGo, e·cc. E' scomp,a rsa a·n1che la somministrazione dei cardioitonici, co·s ì spesso1 a.dopetrata i·n seguito, al-_ l'operazione, per i malati cl1e .n on so·n o curati secon·d o il nuovo, trattamento. L'anestesiia lo caJe e l'alZiéllta preco·oo degli operati non costituiscono la. bioterapia. Essi sono soltanito i mezzi. Con l'anestesia locale, n1olto n1en.01 tossica in ·paragon e con glri altri ane5tetici, evitiamo l 'intossicazione gene·r ale o :reg1io nale .dJell 'o,r·gani1srrr10. tRfi,d uciamo, grazie ad essa, al 1r1inimo lo sho,c k ·p sichico ·e traumia1ti·co, dai una parte ie Te•n ·diamo p1ossib·i le I 'alzata precoce dall'altra. Con l 'alzatta precoce si assicura I.a normaliz21aiiion,e della circolazion.e del san,g·ue e della linfa,, e i&i refgola la nutrizione d.i tt1tte le cellule dell'intero organismo, in quan.to si arn1onizza l1a1 fu·n vione r.ircolatoria ccn•trale con quella periferica. !Bencl1è il rispetto. ·delle forze biologiche. e del loro ritmo di funzion,e ci spieghi abbasrtanza il segreto per cui persino, i malati d 1e·periti, e· spesse vol~e con qualche insufficìenza 1

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[ANNO LI, NuM. 14-15]

di alcuni o·r gan.i, ·sop1)ortano così bene lei operazioni, la. luminosa spiegaziione della profondi,tà delle 'cois e l'ho trovata &oltanto pe11etrando nell 'intimi1tà della vita intracellulare. Mi · ono molto g io·v ate le ricerche di Crile sull'attività \radiogena .del protop1lasma ed il~ poieJn,zi,aJe bioie1et.t rico cellulare, degli organi e dell'intero • organismo. Crile 1ha tro,v ato cha itanto lo shock ])s.ichico e traumatico quanto i tossioi - d.'i qu.alsiasi natura - co·mie pure l '1e mo!fra·gia; ·pì·o1ducono disturbi della massima im·portanza nell 'attività na1diogena d·e l protoplasim a. Quesito fenorr1eno si JJUÒ accentuare fino al crollo del potenziale bioelettrico, senza il quale n,è le cellule nè igli organi possono .svolgere la loro 110.rmale attività. 1Co·n1e co n1se-g uenza del ces sare ·de.ll'eqt1ilibrio .dei processi di ossid1a;zione e di rad1iazione e ·d ella caduta del potenziale bio""elettrico, appaio·no 1gravi disturb11 nel sistema neuro-vegetativo--ormo1n ale che si' mani.~estano con i segni oaratteristici dello sl1ock. Ma noi sappian10 che gli effetti dello ·Sil1ock si tr.asmettono1all'intero orga nismo: ne soffre la circolazione l1moraJe, 11.e ·diventa insufficien1tie· il lavo ro degli organi .d1ominanti della vita n eurovegeta.tiva, l 'intossicazio,ne endogena ed eS'ogena aume11tano, la d.isintos~icazionre e le elim-inazion.i 1si riducono in tale misura da far comparire l'asfissia ~l­ lulare. Jn c onclusione, le cause etiologiche della malatti·a ·poSitoperatqria essendo identiche a c1uelle che produ cono la din1inuzion1e dell '.attività radiogiena del p·r oto·p la1&n1a ed ,i.} crollo del potenziale bioelettrico e le loro· conseguenze esse:nd10 ·e sattamente l1e sindro•mi caratter~&tiche delia malattia postoperatoria, si può affermare con oertezz.a che in realtà la malattia postoperatoria :è la conseguenza dci disturbi bioeleittrici del protop1a1sma.. Più ;So·no forti rq1u estj disturbi e più ~ n1inacciata la vita. c:rile 11a faitto vedere ch·e la di-minuzione .fino .a zero del potenziale bioelettrico, significa il cessare della vita. La mo'flte improvvisa per ·s ho1ck può essere paragonata ad un corto circuito, ei:·sen·d o identica ad una improvvisa caduta a. ~ero del pote-nziale.. La malaittiai p,o s1operatoria si può du11q11e chiamare malattia del potenziale bioeleJttrico . Per evitarla. 1b isogna rispre ttare l 'int.egrità del ])Otenziale bioelettrico. Lai boi o chi ru I"lg·ia ri spie tJta l 'integrità e1el J)O· tenziale bioelettrico. La chirurgia attu 11on conosce questo ·q uarto pilone su cui si poggia la chirurgia dell'avvenire. Tale è la differenza tra le due cl1irurigie ·D a qui risulta la differenza fra la loro co11· 1

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SEZIONE PRATICA

eezio11 e f 011datnen tale e la differe nza fra i toro ri5uJ1tati . La t' l1irurg ia rise11te ancora .della patolog ia unilat e1"1le d e.gli organi. La biocl1irurg ia i1nn1e1tle le sue rad1ici profondamente nel c-a.rrtpo d'egli ioni ed elettroni e conside1·a il campo Ot)er a torio ·n ·e lla più str·etta correJazio1n e e initerdi pendenza con il r esto dell 'organism o. L "idea fondamemtal e d1ella biochirurg ì1a c ostit ui$Ce un fon·d o ·generale p er l 'intera n1edicina, pLtot.' la biomedici·n a La b·io t~rapiai i:l:lJI"e alla chir~11~gi a · un.ai nuova èr a, co n i11calcolabili cons eguenze morali,' sociali, eco11omiche, sia per tempi di pa·ce i&ia 11er tempi di gu.err·a . Secondo· (' W eindep·u nkt n : cc Di~ R efor n1' d er Biotheraprie ist , wie wir sel1e11 , ebe n so re, rol11tionar, wie sieinerzeit elt\va di Einftil1ru·ng deis Asep sis 0 der d1er Narko,s e ». 1

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* ** Qua l 'è il r apporto dell 'anestesia locale· e dell 'ialzata ·preco ce con il rispetto del] 'integrità (~el potenziale il>1io·elettrico ? · E ' c hia riSS'ÌffiQ ed ar11tonico. Cuile ha rtrovato che l 'a11estesia è un a.g ente capac-0 di in.fluenzare la p roduzione ·d elle correnti bioelettrich e e la I'a diazione protoplasmati ca (li onll'e corle, oh e sonq 'n ecessarie al 1'attiviità norm ale , fisiologica ·d ell 'organisn10. L 'an estesia locale riduce la mdiazio11e di onde c ort e soltantto nella p arte d el corpo .dove essa è stata a doperata. L 'anest ooia rachidea e splanc- · i1ica influe11zano la radiazione di ande corte i1 el t errilorio de~ nervi anoote1tizza1ti, ·d i Ittodo cl1e e~t>i no n pos ano i)iù produrre e corr1u 1ticar e gl 'i11l'pu]si 1agli organi •e ai risp eittivi tes~uti . L 'an estesia g en erale influenza il p rotopl asr11 a d ell 'intero corpo. Essa è uno sta to a11alogo alla n1orte e d a essa è diveArsa. soJo i11 .ra 1>11o rto in ver so alla profondità della n ar COSl . I 11 nr cotici ed i tossici aigiscono su itutti g·Ii o rgan i e t essuti, n e deprimono il poten ziale elett ri co e la. loro conduttività elettrica , di s oli1to e11 l ro lin1iti 1&ic u1·i. Quando1 si tratta cli an e~ t e.. ia. clobbia1110 prestare un a g r an cl1c a tteu1io11et al p oten zia l e d el cerYello, d el miocar d io, dei r eni , d el fegaito, d elle capsule· s urren a li e cli a ltri or.gani esse11ziali. e n on con oscia m o il loro lirnile infciriore di tolleran1a, 0011 clol)bia n1 0 adoperare 1'an e:tesia gen·erala. I.Al ca(luta d eil poten zial e e d ella condu tti' ità eleltri ca fino a zer o, è analoga alla i11orte. E' 11 e<.:e$~a ri o pre · t a1~e una specia le a ULen zio11e agli ei11o fì1 ici . L 'e111oroag ia })roduce una così btu '"'ca riduzione d el 1potenziale ele ttrico, da r e11derE1 <l iJ ficil111ente SOJlporrtabile u11a ulteriore 1

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d i111inuzione provocata d all'a nest esia . In tal i casi, co111e pure nelle affezioni g r avi e 11ei maras111i , l 'anestesia ·gen erale è co11Lroi11dicata p él'Chè la ca·pacità di r adiazio11 e ed i l po ten zia le bioelettrico sono dimint1iti. Non d obbia m o so111miniS1tra re clor o formio ed eter e ai 111·alati c h e pI"esenta.no dei rischi operatori . Og11i co1nn1ento a queste concezioni è inutil e. La capaci1Là del proito·plas.m a •Ùi produrre en erg ia r adiata e il n1antenimanto d'el potenziétle bioelettrico , sono in funzione d ella qua lità dei processi di assimilazione , disassimiJazione ed eli·minazio·n e cellulare . E si sono condizionati ad ullla normale circolazione umorale. :r:ierciò è tan1to n ecessaria la normalizzazione della circolazione, se è difettosa, ed è per que~5to ·Che l 'alzata precoce , cioè l 'armonizzazione d ella circolazione periferica con que lla cen1trale, ha così g rande impor1ta nza. Soltando co·m 1batte1n,do tutt' e tre le oa.u se ch e d1e1terminano la malattia postoperato ria , l) OS· siamo dife n·d erer l 'organis mo contro la perdita di potenziale bioelettrico. Così si spiega quale è il !motivo 'per c ui hanno sbag liat o coloro che, ·cercando di evitaTe l 'ap1:>arizione della rrtalatti.a p oistope·r atoria , hlan ·no 1tenuto conto soltanto di una parte d elle com ·pon enti d el mio triangolo etiologi co. 1

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DoJ)O quanto 1b o de tlto, noin ritein go di d overe insister e . ulla a ssolt1ta n e·cessità d1i d i euter e l ',a.p plicazio ne alla g·uerra d ella biocl1 irurgia. Essa s 'imJ)Qn er da s:è. E ' richi esta d agl 'intere&>i su j)eriori d ei paesi, d ell 'e e r cit o e clei feri~ i l Se dal p t1nto idi 'ista della cl1iru rgi·a. è ,p iù difficil e introd.u rre e scin ziali in11ovazioni n ell 'assisten za d'ei feriti di ·g·uerra , <lal ]>un to d i vista d ella biochirurg ia , invece, è 11ccessaria una ver a riform a. C"è ta nto d a fa re! Afi.a lizzando la n11alat1tia J)OStoperator ia e la diminuzione d el IJOlen ziale hioelet ti ico, co n st-'\Lia1no ch e il combatt ent e ferito i ucor1tra n Pllu zon a di. f11o co 1gli . te ·si elen1e11ti tli logor a u1ento <lell e for ze vita1i ch e incont1ia. ancl1e il 11 talato n ella sala d i 01)er azio11e , cioè lo sl1ock I> ·i c hico e trauma tico, l 'into:, icaz io11c esogC'na ed en c.logcn a e la difficoltà circola toria, quest 'ultirn-a 111olto accenituata a cau a Jella 11er(i1tta Ji sangue, con la differ e11za clic tutti gli ol e1ncn ti d i dimi n1uzion e. d el 1.otcu1 i.11c })iocJe ttri<.: o son o r11olto l )ÌÙ in t e11~i e l>rntali. Il n e111ico pensa sen11)r e a d i... truggere la vitali~ tl clei nostri solda ti e fa tutto il 1 ù'"ibil~ Jic r cc n eguire questo scopo. ~ -ellj zona del fu oco , cl1e si p uò parago11are ad un 01rinile ~ala di operazio11 i, la p roduzione <li eletti i·· i Là iJr o1

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[A:'(NO LI, Nli"l\l. 1.4-15]

« lL POLICLINICO »

toplasmJca e il i11antenin1en to del l1iOiten ziale bioelettrico sono soggetti a 1diffi cili 1)rovE1• PoitrenLmo j) arago·n are il ferito ad una larrtp1a·d ina elettrica deboln1ente rischiarata a oau51 della perdita del potenziale elelttrico . Quanc.lo ce&sa la corrente di riscaldare il filo di platino, la la1t1padi'11a si sp~e-. Così finii.se~ anche il c ombattente al q·u ale illon vic11e fatto ii.n tempo il 1trattamento1 chirurgico 1a.dieguato. Dato che ·co·n osciamo 0 ra la \ ·erità ~c 1enf.ifica, sarebbe ternerario in<lu,g·iare a11cora i1el i11etter fi,n e agl1 antichi ·istemi. S'impongono' d 1ue ·Ilece·s.sa.r ie r11is.ure )Jer rin1ediare alla siLtiazione atituale: 1.) abbreviare il tt<mip'O tra il mome11.to in cui il . soldl{J)to vi ene ferito e l 'initerverii.o· ch'i-· 1

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rurgico; . 2) impedire laJ diniin.uzio n.e d el potenziale bioelettrico. Fin dal 1'937 ho criitioa.to l 'attuale si .. ten.1a 1

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d1i evacuazione dei feriti dalla prima linea e n()lla inia conferenza cc Il 111etodo dell,.alza:la precoce degli operati, applicato, all 'evacuazio11e dei feriLf <li guerra », tenuta al Conve,gno internazionale di 111edici·n a e di farmacia 111] Ji tare di Bucare t, 110 fa1tto \'edere come i fEriti, che rin1angono :troppo sul posto dove so110 c-aduti , perdono i&an·gue e le Joro ferite ~ 'i11-· fettino1 e cl1e i c,b,irurg i sono al s olito tro1pj)O lontani ·d.a lla li•n ea di con1bat1ti1nen,tc>. sl)e~ial­ mente i ·feriti all'add1om·e. han110 corr,plìcazio11i mortali p ìr i1na di .a,r rivare {lai rhiru1gi. Per conseiguenza chie.d€vo cl1e: a.) ogni soldato, fosse munito di compresse o di supposte anestetic1\·e: ·n ovalg1•n a, · antalgiina , icibalgina, iecc., iper rp1ote.rle 1ad1)perare quando è ferilto. Sono da preferire i prepélr.1ti che non dànno di1s turbi sens.o•r iali e .1)(3rmett0no / . . un prec1so· or1 entamento; b) che i a11it.ari d1i pri1n(l line1 .avi:ssero u·n a siringa e fiale anestetiche per fare delle in.iezioni ai feriti ch e continua110 ad avere dolori a:n 1ch1e dop101 aver preso le co1npresse; e) oli·e i cc prointi soccor.si chiru1·g ici 11 venissero collocati alquanito p~ù vicino al l a r,1-r ima linea; d ) cl1e 1utLi i so·l dati fo &Sero i Lrui1ti sull'uso delle 111edicjne e sulla necessità di recarsi ai posLi d1 .soccorso da soli, a p pena feri·t i, se.11za tener conto della gravità della feri1ta; e) che ven1i1s·se istru·i to il pers 0na:le Jr.1·ed1ico ed ausiliario s·u i van tn gg·i ch·e pro..:ura questa rifor111a. La biiochirurgi.a, indica delle. nor1l1e da se·g uire e ch e si possono così ridssurnere: so1nn1ini . . trazione ai feriti di eardiotot1i ci coH1Linati con sostanze an•esteticl1e, escludendr> qu elle ad azio ne llos&ica; abolizio11 e di o·g11i ane1

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stesi.a. pericolosa (generale, rachidea); l<.·tta coritro l 'infezio n·e a rnezzo di sulfamiditì; 1011 a contro l ,in1tossicazione e l'anemia ambed1ue cause di ·r iduzio·n e del potemziale LioeletLrico - fatJta con trasfu sion·~ dj san.~ue freEr.o o conservato, di ipodermoclisi clorurate o glucosate, d1i iniezion.i ipertoniche di Nael , di rettocli1s i a goccia, di a·p plicazioni tern1icl1e, di rardio·c inetici. Prima ·di fare ·delle pro1J1oste co·ncrete J)eJ~ i cam:b ian1en1ti che &'impongono 11ell ':1ttìvità delle varie forrm·~·zioni san:ta~:: 2J, bi~o gna dirci d1ue parole &ull'anestesia locale. E sa è la 111eno tossica d~ tutte lei forme di .anestesia e disturba il meno p.o ssibile la produzio n e di energia I.'laJdilo gJeilla )Cl.el protorpJasma 1ed 1i•l pote11zliale bio·e lettrico. Con1trarian11ente all'o1)inione di . alcu·ni medici poco 1p•ratici nell 'adop~rarla e c}1e te1)1ono di ap1plicarla a tessuti tun1efatti, <i1dd1ucendo ohe essa potreib,b e 1determi nare la propagazio~ deJl 'infezione, la realtà JJl'ùYa che è ililof.fensiv.ai, in baise a rigo rose osservazio11i. Anzi la maggio·r p ar1te d elle soluzio:ii è leggermenw antisettica. L'infilt!azion~ dei 1tessuti con salvocaina o con soluzioni di percair1a combatt1e l'infezione ed è a.n aloga, nell 'effetto, alle iniezio1 n~ di rivanol . Mayo -racro11v:"t11cla l '~·nestesia locale anche nelle setJti cei1nie. l~.s<ldel iad:fermava, al 55° Con1gresso· di <:l1irurgi a: << Noi t0·p eri·an10 nella clinica ·di Tubi11ga tutti gli ascessi, j fo-runcoli, le localizzazioni \:arbon\chiose, i paterecci, ecc., con .anestesia lolale. cc In genere, se le circostanze lo· permettor10, s i pratica l 'iniezione in1 tessuti sani. ~1a ancl1e in tessuti tumefa1tti l 'in•i ezione non ha n1ai dato diJspiaceri 0 con1p1licazio·n i. Ancl1e né.Ila Joca.lizzazio·~i carb,o·n chioise ·d ella nuca, d'ove è difficile riconoscere il limite ·d el p·r ocesso di tl1mefazione, ho· applicato èon su ccesso l 'i11iezione locale ». Io stesso ho applicaito1, senza alcu11a Cl)lllplicazione, 1'.a nes,t esia locale pegli ascessi, flem1no11i, appendiciti cancreno·&e, artriti SUJ)P·Urate:, col ecistiti .aou1te su·p·p urate, in ascessi &ubfrenici, ascessi polmo·nari, epatici, uloere perforanti duodenali o gastriche, osteon1ieliti .aicute o croniche, e111.p iemi toracici. Tanto<})iù inrd icata è .l 'a·nestesia locale neìla chirurgia di ·guerra. Essru è l 't1nica a11estesia oh.e no·n annienta ' le forze dei feriti, che p ermette opieo."azioni ·di lung.a durata e l 'alzala ·p recoce d e,g li operati. Essa facilita ii 1olti,~si1110 le cure I)O&toperatorie .d'ei malati , i quali I.>OSso11a1 aiutarsi da soli e non recla111ano più l 'assistenza del personale sanitario ausiliario. Ha il grande va11tag·1gio di no11 impedire l 'i11cresti c1te di liquidi o di ali111e11 ti (ad eccezione b . de1gli ston1aci 01Jerati) g·ià . dal gicr11 0 de11 ·01

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[ ANNO LT. \l

~I.

14-1•3]

}Jerazionei, cosa tanto im1)ortante p er le persone co11 il potenziale bioelettrico din1i11uito e co11 una circolazion·e umorale d·efi cienite. E in base alla formula di Hook , api)licata al coeffi ciente di r e... istemza dei feriti d1i guerra:

peso rischio =

resistenza l 'a11e... tesia locale è la sola aneste~ia b.u ona, co1ne h o di111 o·&trato in una conferenza 1enuta all 'Os1)edale ~1i lita re Reg·ina Eli abetrta di Buca1·est . Ho app.Jicato la bio cl1irurgia in 160 ~: a si di feriti di guerra, operati nell'o p·edale Z.I . 1091 di Brasov. I risult.a1Li ~o·no1 stati i·de·n tici 1a quelli oll er1nti con i fflriti o malati in te·111po di pace. Fra gJi operat i ,,i sono stati anch e dei rasi di fle111111011i co11 sch eg·ge. Uno cl i quesiti casi aYeYa la scheg·gia nella 111ilza; lo stato del ferito era i~eso graYe da llna peritoiniite purulenta ge11eralizzata . E' ,g uarito. Ho fatto ·10 ·uture arteriose, 30 )o•1)erazioni aduo1m·i nali, 3 amp 11,tazioni , ± artroton1ie con reisezione, 22 operazioni su arti , 2 lJer fratture della colo1111a verlel)ralfl, !6 ·e. trazioni -d1i sch egge e altri casi 'ari. La b1iocl1irt1rgia ha confermato qui tutto il "Uo ' aloTe. E non JX>teva essere altrin1en1ti . I ri ' ultali aYt1ti o·no co11for11ti a quelli ottenuti in casi p·i ù gra,,i ancora, su rt1igliaia di Ilta1ati. Questa breYe statistica , con1!e pure quanto .fio sc ritt.o i1eJl 'e dizio11e tedesca del mio, }i.biro, ce la 111 a la t Lia .lJOSILopera tori a e la riforma del tra tta111en lo chirurgico, basala st1 oltre 20.000 casi ». ron1e l)l1re il fon clo cienlifi co della biolera1)ia , n1i ob1bliga no a cl1ieclere l1na larga a l)})li cazione del la biochir11r·g ia n ell '0T;ga11izzazio11e sa 11itaria di g uerr a . <1 uo ·to scopo prop-011go le i11odifi caz ioni e i co1npleta111en1ti ch e S€tguo110 nell 'organizzaz ione dell 'assj te.11za ai feriti di µri1lla li11ea: 1) La rprin1a. liriea. - Ogni sold1ato deve a' cire co11 sé dell.e pasticch e o ~ up poste a11alge..,ii.cl1e co11 con Len u1Lo tonicardico che t\·ie rra11no cu .. todite insien1e alla 111edicazio·n e indi' id uale .'f ullL i i sol da ti d·evo110 es eret i l ruili sull 'u ~ o di questi n1·eclica111en ti co.. , ì co111e son o istruiti , llll ' uf.o d·el pacchetto di n1edirazione. Bi~og11a con' incerli d'ella noce ·::,ità ui allont<tnarsi da ~oli c1uando so110 feriti. 2) l l n ucl eo di feriti. I sanitari delle con11)agnie cleYon o a'ere delle ~iri11 rr l1e, fìalei analges icl1e, cardioto11ici e ~ ull'ar11idici , i>er po1ter l)rati rare dellei i11ielÌ011i ai fer it i. Que . . Lc ulti111c \Crr.,'l11no fatte SO}Jratt1lto a coloro t l1e J1a11110 ferite grari o lesioni adclo111ina Ji . 1t1entre i card io I onici 'erl'a nno ~01 11111inisl 1 a ti a coloro cl1c l1a11110 isu l)ito uno ~11 o c k. Bi'O!! na istruirei il p ersonale at1siliario Slli '<ln tau i di 1

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SEZIONE PRATICA

u11a i111n1ec1iata CYac uazio11c 'erso i 1·cn lr i tli chiru11gia di urgenzi::i , dei feriti Loraco-ad'clominali con1e pure di coloro ch e ono n1i11acciati da emorragie, perchè e si li m andi no al 11iù presto possibile al posto di r)ronto soccor o. Come i feriti tessi, ancl1 'essi devono saper e ch e non ·nuoce il n1o·vimento e il carn minar e e· che ·è inutile as1)eittare di es-sere tra ·portali con la barella. Il ferito d1eve indugiare quanto meno possibile .al n t1cleo dei feriti. 3) Il posto di mecfica!Zione. Jn te1n1)0 di ,guerra, com.e in ten1 po di pace, qua11do si tratta di un a ferita , il fatt o i1n por1Lantc è di J?oter dare in tempo un primo aiuto effic.ace, per evitare fatali complicazioni come l 'e1norragia, la r)eritonite e la S€1tticein1ia. Que ·to ])rinci·p·i o indiscutibile deve g·uidare l 'a~l ti vità del medico d el reparto ch e si troYa al J>O Lo di medicazione. Egli dovrà scegliere enza indugia re i feriti e subito dovrà JJtraticare l 'e1uo·stasi i)rovvisoria, combatterà lo s.l1ork o !'O n1ministrerà evc.n 1tualn1ente i ulfan1idir i, ecc. Darà ordin1e che quelli minacciati dall 'en1orra.gia, dalla peritonite, da infezioni ordinarie o complicazioni poln1onari, sian o LrasporLat i al 1)iù presto pos.sibile, con l 'ai11to di Yet l ure o an ch e a ·p ied1i , al i)Osto di r hir11rgja urgen t r e in<lipend1ent e elle il ·er, izio :ani1lario del} 'eser cito deve istituire f>erm·a ne.nle e YÌt 'i1lÌ!'SLn10 al fronte, a 4-5 chiJ 01n e!Lri , 01 .1purc all.nn1 l)11lan1Za della Division E?I. ±) Il po 9ta di chiriirgia u.rgenle. - l~ ~~o esii te pres o i t e d e~cJ1i otto for111a di posto del r eg·gin1ento. La salvezza di un rilc' ante uu1nero di feriti - cl1 e l 'a11Lica r l1irurgia r onsi<lerrava perduti - l11i1>ende dalla ~ua alti, it à. Per quanto rig-uarcla le operazioni, P as!:-oluta1t1ente neoessaria l 'a11 c.: t e~ia locale. La ricl1ìrdono la biochiru11gia, la forn 1ula di !look, la ma lattia l>OSfOJ)eratoria, g li i11le1·e ·:,i <lLsll 'indi'i du o e dell 'e ercito! L 'anestetico, a r endo a11ch-e forza a111Lisetlira, l)UÒ esserci i)re11arato in grandi fiiale da 100 r111c. o in bottigl i ~ . I feriti 111e1to Q"ra' i de,ono e e1 e e,n,·uali u d1reltamente nc~;:-li 0~1 ed~lli territoriali 1r1e11tr , i feriti gra ri dor>o l 'i11tervento cl e,0110 c~--r re in,ria1Li ·n egli o._ pedali da ca1111>0. 0110 in calcola1lili i 'ant,lgp-i cl1 e a-..-.. i, u1-.l. tanto ai feriti CJlianto ag li C'-'erciti , 1·,1tl<>1t onc, dei ~11cltl c tti r>ri11 cipì nella cl1irurgia di !..!ll t> J'l.1 . :\fi li1 11itcrò ad cnun1erare i J,iù i111J 1ort a11ti : a) La fa cilità di eYa cuaitiun e dcii t'c1·iti : b) La ra1 1idilà (li eYat.: ua1ioue d c>i J'p1 iti ver::'o i centri cJ1irurcrici: e) Il ricuperb di t111 nu1nero di 1·0 11tlJd tl e 11 l i clai ft1ori c o111b ·ti lin1 11l o Jler ·au ~a di fe rite 11on curate in te1111 )(). Jier e111orragie 11 n 11 I 11l ~ cessare o 1er 111alatlic l'° lOJlf' ral<n·it•: 1

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IL P OLICLINICO

d) Riduzione 1del 'l avoro ,dei barellatori,

clie si lin1iteranno ad o ccuparsi d.eigl'i,ntrasportabili . Oggi i fer~ti ri miangono per one sul can1·po cli ba ttag lia, nell'attesa dei ba r ella tori , che .n on 'possono, arriv·a re in t empo', -&ia a causa ·d elle circostanz.e imposte -dal fronte sia a causa del loro nun1ero ridotto e della loro stanch·ezza; e) Po1s~i1bi·l ità ·d i de·c o1n gestionare il tras1Jorto dei fieri ti e di sfollare gli «)!&pedali di retrovia, ciò ch e r ende rari i casi d 'intrasportab1ilità. ~'u1tti.lità . d~ella lb-iochirurgia in· guerra h a nlolto impressionato coloro. ch e si rendo·n o conto d'ell'i111portanza del ricu,1Yero di un gra.nd·e numero di feriti . [)u:rante la gu~1'ra , la grande tra·g edia si svolgJe sul fronte. Sono terribili le sofferenze degli a bba.n donati. L 'applicazione della biocl1irurigia nella gu err a ci o.ffre l 'u.nica n1odalità per uscire dalle a ll uali diffi·col1tà. 1

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S I N TETI C H E

R I .V I S T .E

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attivo nelle meningiti causate da altro &tipite, ond'e l 'utilità di servirsi sen1·p re dei sieri cosidetJti polivalenti. Il che aveva una grande importanza quando l'unica terapia della m enin.gite cerebrospinale era rappresentata f~no al J938 dal siero antimeningococcico con i risultati che/ tutti conosco·n o'; infat•ti la curva della mortalità infantile per m~ningite . meningococcica si eramantenuta serr1pre · a·&sai ·elev1at:a, nonostante una generosa sieroterapia. A seoonda ·del sintomo pr edominante sono state d.e scri1tte varie forn1e clinich e della i11. c.s·p . epidemica. Ricorderò: · a) la forma convulsiva; b) 1-at /form111 iper.estesrùca; . e) la forma . attenuata in cui tutta la sintomatologia è appena accennata e, talora può pa·&sar e anche inosservata; d) la· forma paralitica d.el collo ch e, specie all'inizio, può essere · confusa con l 'infezione poliomieli1tioa; e) la jorm.a con sin1drom0 di tetariia., nella qua le predominan·o gli spasmi corpo-ped'ali; f) la 1

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forma cac]y,ettica a lwngo deco·rSio. La cachessia inso1rge ,a. poco a poco, in ge-

nere dopo un periodo abbastanza lungo delOSPEDALE BAMBINO GESÙ 1'affezione caratterizzato da ria cu1tizzaz~oni e PADIGLIONE MEDICINA P1ccoL1 da miglioramenti spe&so ingannevoli. Si tratta per lo più di meningiti meningococci ch~ blocLe meningiti pui:nlente ~ell'infanzia. cate nelle quali lenitamente si stabilisce un ' idrocefalo interno. Sono questi i casi in cui per il Prof. Uoo MANCINI, la puntura lombare dà esi1to a un liquor quasi i\Iedico Primario e Dirigente i ,S ervizi limpidoi, talora leg.germente xantrocromico, inPediatrici del Governatorato {gannan·do il m edico p.oc-0 esperto il quale creLa maggior e frequenza delle meningiti acu- de ad u·n vero miglioramento ed alla possibite4 nei bian1bini, in confronto d_egli- adulti, si lità'. di una guarigione, mentre la. puntura deldev·e al u1aggio·r~ svilu pip o n el bambino· della la ci~terna mag1n,a 0 1 d1ei ventricoli cerebrali dà rete linfatica vascolare · naso-faringea ed al esito a·d1 un liquor inter. samen.te torhi·do o · fatJto cl1e ]a barriera em ato-eill.cef.ali ca nel bam- addiri•ttura purulento, ch e, all 'esame batteriobino è più facilmente perm:eab·ile ai germi erte scopico s• dimostra ricco di m eningoco·c chi. non n·e11'adulto. Sono state aillche descritte delle form.e a.tipiche ·della meningite cer ebro-sipin ale : Veng·ono p•er ordine di frequenza la 1nenina) la forma gastro intestinia.le n ella quale gite meningococcica, la m·eni11gite pneun10coccica, la menin·gite da Pfeiffer, le; mening iti si h annò dapprima i ~egni di u·n a ·g astro-entepurulenite d'a streptoc·occo é da stafilococco, le rite febbrile, n1entre i sinton1i n1eningei commenin1giti puriformi asettiche, la m eningite paiono tardivamente; b) la fO'rmaJ caclvettica precoce caratterizcolibacillare, le meningi1ti p~rulente <la strcpzata da anoressia, dimagrame nto raprido, legtotrix. gera d1iarrea , fel.ìbre a grandi oscillazioni. ·I I ) La m e11ingite cerebro-spinale epidemica 'è òintomi meningei, anch e in questo caso, com cau·&ata çla un diplococco g·ram n egativo che paiono tar div.am ente, n1·en1tr e ·all 'i1n'izio sono va sotiLo il .11on1e ,di meningo,co·c co di W eich- appe~a ab1b·o zzati; selbaum , n1a c·h ·e qualche arino, prima era stato e) la jo1·m.a purpurica: la ,p orpora precedescri1tto da Marchiafava e Ceili col nome di ·d i- d e o accon1p agna la sindrome mening·ea; plococco intracellulare gra111 nega1tiv.o. d) la t oirma articolare in rapporto con la Numerosi sono i ceppi di m~ningococchi; i r elativa artro1filia del M. Si tratJta di un reumapiù frequen1ti sono il tipo a-b-c-d, ciascuno di tismo infettivo ch e talora precede, talora aces i ha una certa individualità ed il sfero1 pre- compagna la sind'rome meningea. Colpisce petr parato con un determinato ceppo sarebb e poco lo più I 'ar t icolazione del g inoccl1io, m a altre 1

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SEZIONE PRATICA

..articolazioni posso·n ·o essere colpi1te,. Il versa- son·o casi di S. W. F. nei quali si è riscontrata mento· può essere sieroso, siero-emorragico, ov- contemporaneame.nJte una· n1eningite purulenta vero purulento contenente dei meningococchi . meningococcica, mentre in altri casi pur es·Queste artriti guariscono spontanea1nente &e.n·Ul sendo le leptomeningi indenni o presenitanti anchilosi, senza ri·gidità artticolare; lievi alterazio ni (congestione ed edema subae) la forma tifosa, ad inizio lenito e1 proracnoidale) l'e·same culturale d 1el liquor ha ri:,gressivo, ·Ovvero brusco; il tumore di milza, velato la presenza di meningococchi , espreslo stato general~ del inalato· ricordano1 l 'infe- sione d'ella meningococcemia . . zione eberthian1a da cui si di'ff erenzia per La diagnosi di m ening ite cerehr·o-spin:ale la presenza dell 'h eDpes, }J€r il polso frequenlte non 1p1res~nta generalme·n te grandi difficoltà. e l'irregolarità della temperatura. I segni me- L 'inizio b·r usco., violento, la tamperatura eleningei con1parirebbaro più tardi; vata specie nei primi giorni, il dolore e la f) la forma pie•mioo caratterizzata da nurigidità della nuca e della colo nna vertebrale, merosi ascessi embolici nel cui pus è sta•to ri- l'opistotono rnolto frequ ente, il segno di Brudsco1n trato il meningococco. So·no freq·uenti le zi1n.s ki e nella grander infanzia anche il Ker.artriti suppurate, le endocarditti, le pericar- ning, l'herpes labialis, raro nei lattanti, più diti, m·aniFestazio1n·i -0cuJari, il/ asce~o .cefrefrequente •nei bam.b inetti' più grandi, lo stato brale ecc. La forn1a piemica precede od ac· di eccitazione, le convulsioni, il criterio epiçom1:>ag11a la sindron1e menin gea; demiologico quan·do esiste (a Roma si osserg) la j 01ma pse·udopa.l ustre caratterizzata van·o spasso casi sporad'ici), sono tubti dati che da febbri imter1ni1Ltenti:i a tipo malarico, tu- ci indirizzano alla diagnosi. Questa vi~ne con fermata dall 'e&ame cfel limore di milza, herpes lahialis, ar1traTgia, esa11tema c11e ricorda ora l 'eriten1a n·o doso, ora quor estratto mediante pUJntura lo,m bare o sotl'eritema polifo rn10.. , . toccipitale. Il liquido fuoriesce generalmente • • • Le febbri pr ecedono in genere l:a sind'rome con pressione aumen1tata , a gocce ravv1c1nate • 1l1~n1n gea. o :a getto, ha un aspetto opalescente, talora Eccezionali e sporadiche sono le metningiti - torbido coni i carabt·eri del vetro smeri.gliato o acwte da pseudo e parameniìnigococch'h (mi cro- addirittura purulento. La N·o·n ne-A•pelt, la coccu s cat.arralis e flav·u s; ·d iplococcu.s far.in1gi-s Pan·d·y .sono pos.i1tive, l'al!brumilna oscilla rr~ siccu& e crassus; diplobacillo di Friedlander). 0,60-0,90 %o-li %0; ma può raggiungere valoPa quanto abbian10 detto , specie ·a pro1p o- ri anche più elevati. Frequemteme.cnt;e si co11sito ·d elle f-0rme atipiche della meningite ca- sta1ta la formazioi:e di un r eticolo, a imbuto o rebro-S L)ir:ale, dob.bia1no co·n clu·dere che la a dito di ,guanto. Le :&ostanze ri·duoenti e i clomeningite ineningococcica è q·u asi sempre pre- ruri so.n o diminuiti . L'esame citodiagnostioo cedu1ta, accom1pagnata o sagui1ta da uno stato dimostra la presenza di numerosi polinuclea1ti più o meno conservati, spesso complotamente setticen1ico con localizzazioni varie. degenerati, e la presenza di un· di1)lococco inLai porpora. fulminante> descritta da Henocb molti anni or sono, si .d'evei co nsiderare come tra cellulare grarn-nega1tivo. Per la difficoltà di una particolare manifestazione della sespsi coltivare il meningococco, si oonsiglia, appena praticata la purtura lombare, di mettere la meningococcica iperacuta. La sind1~ome d i Waterhows.e-Friederichse.n provetta con il liquor in termostato a 37a. per spiega bene l& patogenesi, la sintomatologia 2-3 ore: il m-cningococco ·&i sviluppa meglio ed il decorso acuitissimo della pOJl'pora di fI·e- e può essere con ·p iù facilità identificato . Si noch in quanto m ette in rilievo, oltre le ma- .possono prati·care anche cultu1·e in a.r)'ar sangue o in agar ascite. O setrvando i preparati 11 ifestazioni cutanee emorragich e, i segni di una insufficienza surrenale a cuta dovuta per mic1·oscopici ci colpisce subito la g rande prelo più ad una 5urrenalite emorragica preva- dom,inanza di leu cociti polinu cleati in conlentemente mi·dollare, ov, ero ad un 'em1atoma fronto dei m eni:c·g ococchi ch e talora debbono • • • delle capsule che distrugge co mipl~tam ente la essere r1cer cat1 con pazienza. Ricorderò poi che, data la. frequetn7<'l con midollare diffonde:cd'osi poi alla coI1ticale. I ba111bini affetti dalla S. W .F. presen•tereb- cui oggi medici e profani amministrano prebero le note di un·a diatesi essu dativa o· timo- par ati sulfamidioi fin d'al primo giorno di linfatica la quale, co111e sappian10, si accom- qualsiasi malattia, se viene eseguita la pu11lupagna ad uno stato di labilità ,·ascolare inte- ra loniliare tardivamente od anche in 2 o 3 giornata, l'esame culturale del liquor riesce ressante specialmente i capillari. Stabili1ta&i la sepsi meningococcica i ca1>il- spe so n~ativo per l 'azione batterio tatica elari per il loro stato di n1erjopra·gia andrebbe· ser cita1ta sui germ.i da qu e ti preparati. Per quanto riguarda la prognosi i ca-i poro fa cilmente incontro ad una tossicosi. 1

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oisanna » in, .rnodo che rio1n si dovess e p:arla1re1di meningococchi sulfamido rei.siSitenti, con1e si ·disis.e a . proposito· dai meningo.coccb5 siero- resiste11ti. Dia.I 1922 al 1938, la M. C. s1p1nale è stata cur·a ta .iJn primo tem1p•o con siero ar.timeningoco1ccioo1 in1troducendone notev·ole quantità sia. nel .racl1ide cn~ per via intra·m iu scolare, e in ·&econdo tempo con l,a vaccino1terapia usando· · p·reiferibilmemté l 'aut-0v:accino onde meglio sti-rnolare le ·difese e coa·diuvare l ':azione del. • siero. Fino al 1936 la ·curv.a! di mo·r bilità per m.m~. si era ma1n.tenuta in lim1iti assai modl8f3iti ò·n d. è Ch·é le guarigioni verifica tesi C•O•f i la Sierotera pi.a furono interpreiL.ate con grande ottti-· inismo, n1a a cominciare dal 19317 si e bh·e Uil· i1otev·ole àu men Lo· ·della curva di morbilità e · corris·pondentemente un aumen.to della mortalità infantile per m.m. nonos tante una 1ge-· nero·sa sierotera1pia. Ne vanr. e pe.r conseguenza. che la si.eroiterapia A. M. comi·n~iò· a per·dere· a pojc o a poco ·qruella fiducia che i medi.ci vi. avevano rip,o sto. Anche i si-erl monovalenti, ·omologhi al tipo· di menin·g o cocco isolato, u sati da Forn.a ra al1'osp1edale ·P edi·a1tric0 ·di No vara non . o~tennel'O· risultati p·r obativi perchè accanto a .ca·&i in cu.i ta.le sieroterapia ti1posptecifica siemibrò cotr.rispon·d1ere, ve ne f.u•ron.o· altri in cui essa si di moSJtrò di po col o nessur. a .efficac\,a.. Si gi unse cosi a pro·c lamare· addirittu.r a il fallimento della sieroterapia ta1n 1to eh~ il pro1f. Jem.ma i1el ·&uo tr.a1~tato ·dovei ha ·ptfofuso· tutta la sua luno-. a ·esperienza pediatrica, c.01s i ha 6critto a o propo1sito de.Jla m.m . « la sierotetrapia a p eri0tdi in cui ha •d'atto risultati brillantissimi, ne sono seguiti altri in cm non ha coll·risposto alla .a&pettativa ». · A con1i11ciare dal 11939 sia alla Clinica· Pediatrica di Ro1na sia a.11 '0sip·e dale Infantile Bambino Gesù .s 'inconi.irìciò il trat1tamento· d.el. la r11 eni.ngita cerebro-&pir.alf} co·n i prrteipara:t i sulfarrui1do -pi.ridJi1ni'ci. Notno·stanlte ·c he in questo perio·d,o i casi .d,i m:.m. f.o,ssero m·o lto più frequenti che i:Ill p1a1&sa1 ~0· la matf~alità scesiei a cisi e;ra rad.icalmante mo dYific.a1ta, i;n1 questoi ul- fre bassiss~m1e. Si verificò p,recisam·e.n te l 'o•pp 0sto di quanto si 1erca constataito prima quando la timo trile;nrnrio, in co·n.seigu,eniza dli una t8rapia v er a.m.ente att:iva, r a.p1p r esen ~ata dai p r epiaira1ti ~ieroterapia era usata largameinte: in quel p·es.ulfamidJo-p1iriJàinioi. Lo1 Sp·olverini, ·noir.o·s tan- riio·do appunito la n1ortalità p1e r m.m. era semLe i brillanti risul1tati ·Ottenuti· nei baro.b ini lat~ pre elevata. in· co nfronto della morbilità relativar11ente b·assa. t·a nti e ·div~zzi ricoverati nella Clinica P~dia­ I d·erlvati piridinici -·della sul·famide, hanr:-0 ltrica di Roma per 1ncningite c. sp., n·el perio·do 193 9-1940, raccomandava di ·essere anc-0ra dato risulta ti n1eravigliosi non solo· nella menÌùl.gite ·da .f fieningoco·c co da qualunque tiipo molto cauti e prudenti p•r ima ·di giu:n1g·ere a s.ìa - essa causata., e. nelle forme rare da pseucon clusioni definitive su qu·es.ta n1odern.a chen1i otara:p1ia.. Egli, edotto dall 'eS'perienza fa1t- ·do·r neningococchi, ma ·anche n·e lla polmonite ta con la sier-0terapia, desiderava di attemdere lobave, nelle infezioni gon·ococciche ·e 5trepto-

radici hanrn o g·.eneraln1ente una prognosi mig~~ore , che n·onl i casi ep·i demici. Lo studio d·el l.c.r. può fornirci delle utili in·d_ic·a zioni p·r o ·gnositiche: così f '.aspetto nettarn·ente purulento del 1i qu or, I '.a ssenza ·d i lin·fo ci ti, l'abbondanza dei p olinucleati in gran parte disf.a1tti 1 l.a fTequenza d1ei diplococchi gram-negativi, sp·eoiei intracel~ulari, l 'assenZta deJI.e 1sost•a1nze riducenti t&ono tutti d.ati .che ·aggr.avano la prog·nosi. La meningite meningoooccica( è sempr.e una malattia molto . grave, sia 1p1er rica dute a ouii frequen 11Jemente si accomrpiagna, sia per il blo·cco n1eninrgeo che, s.p ecie r.·e i lattanti, si stahilisc·e con una certa frequ~m-~a, blocco dovuto all 'infiamm azione fibrinosa delle· n1eningi, GOD chiusura consecutiva d·ei fora·m i di Magen·die e di Luska .a c·u i segue un idro.cefalo in terno acut·O. · · · ·v iceversa l'idrocefalo che qualche volta i&i stabilisce lentam~ntte n·ella conv:alesce:cza .a~llia mie n.i ngite cerebrro·-spi1nalft1 è d·o vut9· ad una ependimi1t1e sierosa cronica;: l 'id1rope ventricolare che ne riisulta p·r esienta i caratteri e tutta la sintom~toloigia del c0mune idro·cooalo. · Ric·orderò poi la frequenza dei casi di cachessià meningoco·c cica, e 1talo.ra la ·diffusione del pro·cèsso flo gi·s tico .acuto d.a ll 'eip1endima o ·dall e leptomeningi al cérvello e al midollo spinale) ·diffusio1ne· che può avvenire p·e r • . . ' . . co1nt1gu1ta o p·er via em!a1t1ca. Possono .q uin·di sta·b ilirsi ·p ar.e.si ·O· paralisi, pro cess.i di meningo-ràdicolitte o ·d i radicolo·n~vrite. Sono stati descritti anche desi casi rari di em·orra1gia cer·ebir.a'1e con ~n1ip1legia nel . decor~o ·di un·a m.·e ningite menin1g-0coccica: ' Non rare l&o·n o le complicazi·o· n i ocula.ri e uditive (irido-cicli1te:, pa·pillite, cecità per atrofia dei ne·rvi ottici, sordomu.tisim~o). La prognosi della m ·e -ningite mefil1in.g ococcica fino .a p101c hi .anni addietro era consi derata gravissima ·e basat·a. sia sulla virulenza del germe, che sull'età ·del soggetto' oo1pito·; n·ei latitanti' si riteneiv·a p 1re·ssochè infausta. Il, prof. S1polverini nell 'ottobre 1940 scriveva nelle IFoTze $ani1~arie che la .pro,gnosi dJella mm.

ancora del tem:p10 prima di gridar.e

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SEZIONE PRATI.QA

cocciche, e nelle coliti sia a,c ute, subaoute o agli' adulti si somministrano, in generale gr. 3 içror. i che. di sulfamide al giorno : queste do i ri 1Lenute Nella ·grande r1tagg·ioranzà dei casi di m.rr1. fin.o a qualche ten1po fa , come dosi massime, .sia di lieve cl1e n1edia gr.a.v ità, la via) migliore in casi' particolarmente gravi po5sona essere di somministrazione <l'ei prepàrati sulfamido- anche sorpassate. Nelle cure prolun o-ate occorpìridinici è la via orale. Essi, forniti di mag- re di tanto in tanto sospendere il rimedio per 3-4 giorni onde evitare l 'accumulo del progiore at•tività antimen1ngococcica, passano fa·dotto. .cilmente attraverso la b arriera ematoi- encefa• Il malato durante la terapia sulfami,dica , lica e son.o re:p eribili nel liquor· ap•p ena quatdeve b~~e ab·bondaniL·em·e nte, per pro1n1·uovere tro ore dopo la sommini·&trazione per os. La guarigione avviell!te in tempo relativa- la diuresi e m:antenere aperto, l 'en1un1torio rem ,e nte breve, lo stato generale del malato nale. P er con1h.allere le manifestazioni tossiche ·eventu<ilmente provocate d'ai sulfamidici, n:iigliora quasi subito, il sensorio si rischiara, la febb re cade dopo 24-4.8'-72 ore, ra.p ida- oltre ad una abbondante son1ministrazione di 11quidi alcalini per os, si ricorrerà a11che 1nen1Le, o·pp,u r,e ri111ane per un cert·o· periodo a co1>iose in1~ro•duzioni di liquidi per via 1pauna febb ricola che p·oi cessa in modo, def111itivo e che venne interipr·etata cor11e una feb·- ren1terale, si pra Licheranno •piccole trasfusio ni di sa1ngue; iniezioni di nucleinato di sodio e bricola da sulfarnidici (1F ornara). Il liquor dal1'aspetto torbido o addirittura purulenito, si ad'r~nalina (Sanarelli), di vitamhna C, di nicotan1ide. chiarifica a poco a po·co, e in s~o-uito diviene d 1el tutto limpi d10 n1entre l 'esame b·at•teriosco- · Perchè la terapia sul·famidi ca raggiunga il pico e culturale si fa n·egativ·o. Praticando suo effetto1 lJ,tile è necessario cl1e la con centrazione ,d'ella s ulfamide nel sangue arrivi a un gior11al.mente l 'esame deil liquor si assiste ad u1n.a din1inu2ione pro1gressiva dell 'albun1ina fi - Lasso costan.te di almeno 4 mg·r. %. Altri inno al suo ritorno ai ,,alori normali, mentre vece pensano che risulta•Li n1igliori si ottenle sostar1ze riducenti ed i cloruri tendono ad go1no quando si abbia una con cenitrazione sa11au1nentare raggiu11gendo anch 'essi a po co a guigna di 8-10 rng r. %. Non vi è rapJJOrto dipoco i valori n0r111ali. Quindi i deriva1ti piriretto tra indice di con centrazione sulfan1idica <linici della sulfar11ide che avevano din1oslrato nel liquor e g·uarigio1ne della m. m. (Cèlice effetti n1eravigliosi nella cura della polmo- 1 S.M . .di Hop 5 aprile 1940). Infatti talora banite lobar1e, ·devono considerarsi i pro·d otti ì)iù stano 2 mgr. ·di sulfamide nel liquor per aveadatti pell' combattere non s·olo le meningiti re la guarigione, in altri casi occorrono 6-8 da n1. n1a ancl1e le n1eningococcen1ie (Bocchin1gr. Quando si !tanno dei dubbi sull'assorbini). I preiparati sulfamidici vanno somminj- n1en1to intestinale ·del preparato , occorre 1)roce dere al suo dosaggio nel sangue e nel liquor. strati a d·o i genero e, frazio11ate, con in Lerv·a1li regolari di 4-6 ore per un dato periodo Se, a causa del vo1ni•Lo, non è possibile so111mi11istrare la sulfan1id!o-piridina }Jer via orale (fase di altaccoJ. si ;ricorre alla via E.M. servendo i di prepaAvvenuito un n1igliora1n·o oto sen·sibile sia ratti solubili del con1mercio fa ciln1csnte assor dello stato generale ch e del liquor le dos i di bihili (sale sodico della sulfamido-pi1idina) attacco possono essere di1ninuite , sospeindei:do la cura do·p o circa una se1ttin1ana, salv.o a rj- La via sottocutanea de,•e a ..,soluta111ente evilarprenderla dto•p o ~ 3--! giorni d i riposo se i $i11- si per la fa cile formazione di t!Scare. In quei casi 11ei quali non è i)o'& ibilo la tomi della nlala1Ltia persistessero ancora (Bocsomministrazione della sulfa11 ti<le per os, e chini). d 'altra parte si d eve agire in11necliatan1 eute Le piccole dosi, lro1)1)0 contin'uate, non agiscono i11 sen so terapeutico , anzi sen ibilizzan o per avere subilo una cslevata concen•Lrazione del prepa1"'ato n el liquor, potranr10 es rre utili l'or·ganisn10 preparar:dolo a disturbi to5sici le iniezioni endo-rachidee di sulfan1ide er11(For.nara). La do e utile di ulfan1ido--piridipl ice (strepto~il ) . La eleYata con centrazior1e llR nei piccoli ba111bini è di 20-25 cgr. per kg. del medica111ento si inanliene per circa ~ei di peso cor1Joreo, pro die. Questa dose, in certi casi, può ancl1e essere faciln1einte su pc · or e, poi dir11i11uisce stabilendosi n. poco a poco l 'equilibrio tra il co11tenuto nel sa11gue e i1 c } rat:l. 1i<1uor. (1\larti11, Pa11ihier ecc. fJressc .1/érl. , 1\1entre nei lattanti, a r ene i11te.gro, il pro .. genn.-febbr., 1910). :È in que ... te ore di n1asd otto è rapidan1ente elin1inalo per Yia urinain1a concentrazione del liquor cl1e la sulfaria , nei Yecchi , con rene in .. ufficiesc te, dosi <.li 1nide ha poluto agire '"'ul co11tenuto })atteric-0 10 c.gr. pro kilo 'J)eso, sono talora daJlnose. Quind'i la ùo .. e 111cdia ·di sulfainide dal . . on111li- 1 achideo. Le iniezio11i etndoracl1idee si 1>raticaI\O , come 110 detto, olo in ca~i }Ja rti ~olHrnist1·are, varia i1ei lattanti da 1-2 g r. I) l'O dic ; 1

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n1-e nte gravi, esse rappresentan·o una cwra iniziale di aJtltlalcoo, lir11itata al 1° 0 al 2° gf:orno al massimo: se prolun·g ata si può av~re, come del resto avvienei"per la sieroterapia endoraohidea, una irritazione delle leptom:eningi', una meningosi con ri•p resa di intorbidamento del liquo1r, aumento di. cellule endoteli·ali ·e polinucleati. Appena possibile sì oo.n tinuerà il trattam.ento per os. Per le iniezi·o;n i · en·dorachidee si adoperano le soluzioni di soluseptazina o di sulfami·d·e sen1plice (streptosil), che hanno un P.H. infe1iore a 7, alla diluizione di 0,80-11% in a cqua distilla ta : sono in gen.ere ben tolleratte anche a dosi piùtto·&to elevate. :El da l)TOscriversi inv·ece il dérivato so dico solu•bile del, la sulfamide piridina e precisamente la 2 paran11nobenzolsulfonamido-piridina o sulfopìridina che «iato il PH ·el evato· (11,5 <y0 ) è particolarmente •tossica e può provocare paraiplegie flaccide non reversibili, paresi retto,-vescicali ecc. Pure ai tiaz·olici non ·&arebbei permes- · sa tale via ·di so·m ministrazione pot:en·d o verificarsi incidenti ·di non lieve enti1tà. Alla via endovenosa si ricorre n·ei casi gravissimi a decorso setticemico che1 &i accompagnano taiora a p o-rpora e a segni di i:nsufficienza a cuta delle cap&ule surrienali (sindrome d'i WaterhouseFriderichsen). Il p irodQltto· solubile va opportunament~ dilu•ito· in soluzione glucosata al 5 per cento. Naturalmenrte la prognosi di queste forme, J1onostante i sulfamidici, è q:uasi sémpre infausta. Per quanto rig uarda' la sieroterapia dirò che già da qualch e anno ~ssia è i5tata quasi comple1t.an1ente abb1a1n·don.a ta sp,e cie dop•o che i ·derivati 1piridinici e .recentem,e nte anch·e tiaz-0lici vennero u &ati su lar.g a scala. Il pro•f . .Spolverini nel 1940 scriveva di sentirsi autorizzato ·a,d abbandonare completamen1'uso del siero ed a tr.attar·e i bam·b ini malati d1i m.m. soltanto ·co·n la som.m inistrazione del preparato ·&ulf.am1ido-·p itidini oo· e co.n le punture lo·n1b·a ri. In Francia, pure nel 1940. Martin affermava ch e la cura ~ulfamidica « tue la s.èrOlthera·p ien . Il Bo cchini in un suo lavoro· sl1lla terapia della m. c. spin. pubblicato nello stesso a11no ritiene che la ·massima parte doo casi di 1nenin·gite guariscono con i sulfamidici senza bi·&o·g:no di ricorrere all 'interven.to del siero. Ed allora in quali casi si deve pra•ticare ancora la sierot erapia ? Non ·da sola , ma associata alla sulfamidote rapia nelle circ-o stanze proposte da Rib·a deau -Dun1as, Charbon, e Dufour e riportaite nei lavori di ·F ornara e di iBocchini, e cioè •n elle forme di m·eni ngoc.occemia 1

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grave e a decorso fulminant e, in casi di 1nie-

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n·'1ngococcemia di an1tica data, miscono9ciute ano.n. cu·nate, ùri cui è piresumib·lle ch·e le menin.gi p rofo ndamente lese non siano1 più per-1nea.bili al passaggio dei sulfamidici, ed infine nei casi in cui i swlfamidici sono male assorbiti o poco tollerati oppure quando il nialato morstra p·h' questi preparati un1a. particolare r.esiisteniZa. 1 1 1

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Solo· in. qu·esti casi .speciali la sieroterapia p•o trà aiutare l 'azione dei preparati su1'famidici. N€i bambini ·della prima infanzia una dell~~ con1plicazioni più gravi della meningite ·cer ebro spinale è, come bo già ricordato, il blocço r11eningeo, sul quale sia i ·d eriv a1ti piridinici che tiazolici d€lla sulfam~de hanno poco effe tto, lir11itan d'osi .al massimo a trasformare · la forn1a a cuta in ·subacuta 0 cro.nica con esitt<>· sempre faus to. Or.a nei lattanti affetti da m.m. per evitare e com·b a1tt ere le aderenze e il blocco del canale cefalo-rachidian·o, e nello stesso tempo p·er :aumentare la p ermeabilità della barriera emaito·encefalica ricorriamo con vantaggio alle insufflazioni ·d'aria· ·endo.rachi·d ee · subitoi d·opo la puntura lombare estra,endo per· quanto possibile una discreta quMltità di liquor (dai 15 a·i 20 cc. per volta). 1Circa la· cura de1l·a MJ. M. con i sulfamid·otiazoli il :F ornara ricorda ·gli stu1di sia ·d!eg li Americani: ch·e .decrli Ung heresi da~ quali si rileva cO!Il1e i deriv~ti tiazolici .data la loro· massim.a polivalenz·a si ·dimostrino parti100Iarmente attivi: in vitro ·non solo contro lo streptococco, il gonoc·occo, il pneumococco e il meningococco, n1.a anch e contro lo stafilocooco, contro cui sarebbero i soli 1p ro1dotlti ·della serie sulfamidica atti'vi, tanto· ·d'a essere s:tati u•s ati oon risultati buo,n i in· ca·s i di sepsi stafilococcica. I derivati tiiazoli.ci infanti , oltr.e ad essere privi di tossicità, vengon·o rapid!amente assorbiti e~ eliminati, provocano meno freque!1tem ente. d1s~u·rbi 1dell 'a·P'parato gia,&tro enterico (vomito,. nausea , ,diarre·a, anoDessi.a), ad ogni modo con una minora intensità .di quelli provocati ·d al1'uso idei prep·ara1ti sulfamido~piridiinici. C·ome durante la cura con i !derivati ·p irid'inici, così. durante il trattamento tiazolico, sono stati descrjt1ti esante1ni a tipo orticarioide-, eritematoso, 1p1apu.J.o·s o, ·n o·d oso, purpurico. I tiazolici si distinguo·n o in. metilati e oon metilati e molto ·&i è discu.s so per stabilire quale dei du,e si debb a usare in tera·pia... Sull 'ar go.m ento1 n on si è ancora raglgiunto I 'accordo , p&ò i buoni ri&ultati ottenuti dai vari autori con l ' uso dei rtiazolici m etilati fa pensar e che questi spieghino llilla ma·g gioce .attività ch emioterapica. Il For.nar.a riferisce i risulrt ati ·da lui' ottenuti con• uh derivato tiazolico metilato (sulfometiltiazolo) in due casi 1

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SEZIONE PI!ATlCA

di m. m. ed in tre icai&i ·di ·b roncopolmonite, epidemico più o meno favorevol~, per cui in giungendo alla convinzione della ottima tolle- q·u esti periodi avvengono più facilmente comra•n za del prodotto, alle dosi medicamenrtosa plicazioni ençefaliche e son<;> anche più ·fraabituali , e dei buoni risultati che tale prodotto qµen ti le forme a decorso setticemico o con ipuò d 1are1 nelle infe~ioni pneun1ocòccichie insufficienza acuta ·delle capsula surrenali. Si e n1eningococcicha. Per quanto riguarda l 'a- comprende qu1n•di come la sulfamido-terapia ziOln·e svolta dai prepa:rati sulfiamidicii, dirò non possa assiçu!r are. la guarigione nel 100% che essa è sulbordinata alla •presenza nel san- dei ·casi ed' abbia perciò dei limiti di guaribigue id i una el evata percentuale ·di leu.co·ci1ti. . lità oltre i quali ·è impo·&sibile an dare. I 1 d~ivati, sia pir~di!nici ·1che tiiaz o•li·ci eseirSi ·p uò quin·di affermare che i derivati sulciterebber.o un '·a zio,n e batteriostatica &ui germi fam·id'ici, sia piridinici ch e tiazolici, hanno attivan·do così le difese organiche, in modo da modificato compleitamente la proginosi della favorire la fagocitosi ·dei germi dia parte dei m . m. n el senso c.h e mentre nell'era 1)resulglo·h uli hian.chi, degli istiociti e delle cellule famidica la proginosi dì questa malattia era del reticolo-endoteli()• (Domagk). severissima e la 1peroentua}e media di mortaAll 'Osipedale Bambino Gesù n el qua.driennio lità si agtgirava attorno al 45-500/o, ora la mor1940..J43 ho cu·rato personalmente 34 casi di talità è d1scasa a cifre mol1to basse oscillanti m .. :m. quasi tu.tti appartenenti alla prima fra l ' 8-110 e 200/o, ed in .c erti anni si è avuto infanzia con un·a percentuale :g lob,a le di gua- anche il 100% ·d'i guarigioni. rigione pari all' 8Q-O/o. Co1ncludendo possiamo dire che nella cura Nel 194'0 furono· ricovieTati 1sette bambini della m. m. i preparati sulfamidici rappresen·di cui sei guarilti ·ed uno morto. Percentuale tano una n•u ova vittoria della chemioterapia. dli guarigione 900/o. Nel 19411 l:a morhii lità per rn. m. au.m entò II) Meningite pnerwmococcica. - Occupa il a Roma .n ·o tevolmente tanto che il numero1deì secondo p.o sto fra le m·e ningiti purulen1te, vericoverati :p1er tale malattia salì a 17, di cui nendo per ordine idi frequenza suibito ·dopo la 1·2 guariti e ·5 morti. Percentuale di guari- m. ·ID . La m. pn. ipUÒ m:a nifestarsi come forma gion.e 75%. 1p rimitiva; in tal caso bi-sogna pensare che ·i l Nel 11942 furono ricoveir.a·t i 3 bambini, itutti pneumococco, ospite abituale ·d!el rinofaringe, e tre guariti : 1000/o d1 guari1gione. possa all'improvviso per ragioni ambientali, Nel 1943·, come nel 11940, furono ricov€fl'ati meteorologiche o per diminuita resistenza or7 bambini di cui 6 guariti 10 1 morto. Per- ganica ,d,e ll 'individuo esal1tare la pro.p ria vi~­ centuale di guarigione 900/o. ten za e per via: ematica o attraverso la lamina 24 b·a mbini furono curati con i 1preparati cr ~brata ,dell 'etmoide raggiungJere ~ fi$Sarsi 6ulfarnido-pirimi1dici .e 10 con i :derivati ti:a- Bulle leptomeningi. Le ~orme &econdarie si zolici. Quando fiu possibile, la via di so1mmi- verificano per lo più in seguito a localizzanistraz1ione preferi1ta fu quella per os; nei casi zioni ip.oln1onari. A tutti è nota la triade di gravi furon·o •p ra.ticate anche iniezioni e. m. MaJrchiafav.a : lPQlmomite con risoluzipne r~­ o e. venose. In qualche caso di'. maggiore gra- tardalta - endocardite - meningite pnesumococvità si praticarono all'inizio 1-2 iniezioni endo- cica embolie a. Nell'infanzia, come .r isulta dai rachideie di sulfamide semplice (streptosil) per protocolli d'i autopsia dell'Ospedale Bambino avere 8ubito la massima concentrazior1e di sul- G'e sù :riguardanti <>ltre un quindicennio, la fa111ide nel liquor. Le dosi frazionate furono m. pn. secondaria a .p olmonite è talora acsen11pre generose (20-25 cgr. pro kilo peso pro compagnata a pericardite purulenta. L 'endodie ed anche più). Sia i derivati piridinici che cardite pneumococcica invece sarebbe molto tiazolici furono in generale ben itollerati e non rara, almeno n ella prima infanzia. Alitre ·volte si notarono n1ai manifestazioni tossiche .gravi. ]a m. pn. è secondaria a processi di oto-mastoCirca l 'azione spiegata dai tiazolici nei con- idite. Nei latJtanti la m . pn. ra·ppresenta il 50 % fronti co11 i preparati piridinici non possiamo dei 1casi di mening iti acute; nella seconda indire che essi abbiano ineno corrisposto aven- fanzia il 16-18% . Il tipo 1più frocru ente di pneu. do ottenuto con i tiazolici guari,g ioni i.n· casi n'lococco è ii tipo 1°, reguito dal tiI'O 11° e che all 'inizio si p1resentavano gravissimi. IV0 • Il ltipo TII 0 è stato osservato per la l rima Dalla pre ente staitistica si rileva , orue vi volta nel 1941 da Colarizzi e Biddau alla Cli- siano sempre d1ei casi che muoiono nono ' t<tn- nica Pediatrica di Roma. Colarizzi e Biddau te cure inrtense sulfamidiche e che la mortalità riferiscono su 25 casi di m. pn. trattati con in certi anni, corrispondentemente alla morbi- preparati sulfo-piridinici a dosi gen erose negli lità si pre enta più ele,'ata che in altri, il che anni 1940-19±1 e primo sen1e tre 19!2, in unsi deve n1ettere in rapporto con il genio dici dei quali l'esame culturale h a permesso 1

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di iid'entificare tl..e· vote il ti,po I, quarttro volte in Italia che all 'Estero alcune della quali da.inil tiipo II, .q uattro v-0lte .il tipo III. La morta- no una mortalità del 100%. lità ·è stata molito elevata avemdo ottenuto solo J.l Dardani nella, sua re~azio•ne sull:a cura tre guarigioni (88% •di mortalità); ·d'u e in bam- delle meningiti ·purulente non meninigococci.bi1ni della terza infanzia, una in un ilattante che al Congresso di Pediatria di Napoli d'el di mesi 4 e n1ezz.o1 la cui meningite deve co·n - magtgio ;119±0 afferma che, nonostante. la grasiderarsi att·enu.atta 1dato 101 scarso rep1erto di vità della 1prognosi, la tera1p ia sulfamid·i ca ·è p1neu1nococcl1i nel liquor e che pro1b abilm1ent•e riuscita ad abtbassare sensibilmente la .m o.r sarcb1be guarita 1da siè 1senz:a alcuna cura (m·e- lità per m·e ningit·e :prneumocccica. E' da augu.ningi te paucib,a cillare). rarsi· che in u.n 1p1ro1ssimo, ·dorn.a ni ulteriori pro·La prognosi ·della m . ·pn. ,n,e l lattante no- gressi 1della chemioterapia ,faccian·o trovare un nostante le intense cure sulfamido-pirid'iniche nuovo derivato sulfamidico ca·p ace di ottenere deve considerarsi ·gr.avissima con una morta- gli stessi risultati ch e i ·d'a rivati' pirid~nici e lità quasi sempre ·del 1000/o. lt~azolici hanno conseig·uito neilla cUJra :della Colarizzi e Biddau ritengono che la gravità m1. m. tlella prognosi delle m . pn. nella prima infanzia si deb,b a mettere in rapporto· sia con le III) M enin1gite d'al Pfeiffer. - Secondo le -scarse ,d ifese del lattante alle infezioni in gene- varie statistiche la 111e11ingìte da Pfeiffe1~ o·çcurale, sia CO·I1 ]a particolare virulenza 1del gieT~ pa 1il 3° ·O 4,0 JPOsto tfra le meiningiti purulente me eh.e trova nell'organismo' del lattante un .t.G.fantili. Il prirnq cas9 fu prubtblicato da Phul fa cile terreno· di aittecchimeinto per cui avver- n.el 1892. Paochioni nel 1.904 ne aveva racrebbe una 1inv:a.sio1n e .d i ·p naumococch1ì nel li- co·l ti 17 ica.si, comip resi i du·e ·da Il.Ili stesso qt1or jn 'contrasto co.n la reazio.n,e ·celluJ.are stu.diarti. ·D a allo·r a a·d· '0 ggi 1sono i&tati !pulbbli· ·s carsa o quasi nulla ('diss.o·ciazioD;e cito1-ba:t te- cati numerosi casi tanto ·d a poter affermare rio·logica). ' che la m. dla P . non lè una m alattia .r ara nei Sono state ·descritte form.e fulminanti, for- lattanti. Tutti 1gli autòri concordano nel seme 1acuti·ssima, acuite, pTolun1g ate le lievi. La gna.lare la compleita d1scordanza tra la 1m·. da ·s inton1atologia è la stessa delle m·eningiti acute P. e il 'influenza epidemica; risulta infatti da in generale, varian,do soltanto I 'intensità dei numerose stati·s tiche che l'anno 1918-19, più vari sintomi. Il liquid·o c. r . è to1·bido, ma \non co1pito ·dalla pandemia influenzale, ha presooraggiunge mai quella tpurulenz:a che talvolta 1tato il minor 1numero di casi di meningite. da si osserva nella m. c . spinale. I diplococchi P. !Gli autori ram1ericani _,consii. cterano la m .. gram-po·sittivi appaio·n o in !genere più' abbon- da P. coma un1a malattia primitiva legata ad danti dei :meni:ngococchi e sempre extracel- una setticemia "8.a lb. di P., affermazione quelulari: sta convalid'at.a dall'alta percentuale .di emo• . Nel quadvrien.n'bo 1940-1943 &o.no sta.ti ·ourati co.Jture p.of8itive. Gli au1Lor1 italiani ir:vece, 1 all'0 s.pied'ale del Bambino GeSiù nel Padiglione ad eccezio·n e d·eil Trambusti .che dà alla m. da me ,dJ.retto1, 2.0 b1am 1b1ini qua·s i tutti di pri- da P . il v·alo·r ·e di u1na localizz,a zion·e isolata n1a infanzia, d'ei qu·ali un10 ·d'i urn mese, tre di di uno stato· to•&si'-in.fettivo generalizzalto, sotre mesi , uno ·di quattro e uno di cin que mesi no p·r op·ensi a considerare la m. da P. come guarito. In 14 casi ho usato i preiparati sulfa- r11al.a.tti.a seco,n daria. · Il il>. di Pfeiffer, nel de.mid10 -piri1dinici (tioseptale, str ept-0sil-piridin.a); cofso o in seguito a postun1i di i)olmoniti o in 6 i deriv·a ti ti:azolici per lo più lo strep·- broncap·olmoniti influenzali può dalle glanto·&il- tiazolo. La terapia sulfamidica ,è stata dole del ined'iastino o tracheo-bronchiali prosem,pre generosa 20-25 centig. pro kilo 1peso pagarsi alle mening i per ,,ia linfatica .con lo pro •d'ie .ed :anch·e più. Quand'era :possib1i•le, stesso· meccanismo della n1eningite tbc. (Macil prep·a rato sulfa·m idico veniva .a preferenza ciottta), ovvero ·da un.a ipritnitiva localizzazione somministraito per bo·cca, e, data la 1gravità al 11aso-farin·ge (adanoidite naso· farin1gea) o aldella inalattia, si . p1raticarono conten1p0Tanea- 1'ore•c chio (01tite medi:a) trasferirsi alle lepton1.e nt1e iiniezio·n i e. m .. o 1e. v. dello stesso pra- meini~gi per C·O·ntigui1tà attraverso· la lamina piarato1. Talo1~a come 1terrapi'a di attacco, per a- cribrata dell 'et1no·~de ('Farioli), o· al.tra vers.o i vere :subito· una ·elevata concanltrazione di ·.sul- vasi li11 fatici na·&o e1tn-1oidali (Calv1n,o). In alfan1ide nel li1quor, si ricorse, anche ad i,n.i ezioni cuni rasi I.a m. da P . è prece·duta da una sinendorachi1dee di un preparato sulfami dico sem- . tomaitologi.a .g astro-intestinale. La meningitte da P. p red'ilige i la tta1n ti. La p1lice - lo strerptosil -. La mortalità è stata del 95 %, mortalità molto elevata ch e cor1""i"sponde sua frequenza oscilla fra il ·5 ed il 15% delle a quella delle varie sta1tisticl1e pubblicate sia meningiti 1p urulente. I sintomi sono quelli di 1

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ogni meningite a cuta con la differenza che nelle forme pri'mitive il quadro clinico n1eningeo· inso·r·ge bruscamente, talora in modo fulmineo mentre n1elle ·forme secondarie i segni nteningei, sempre imponenti , si aggiungono a poco a ipoco :a quelli della malattia precedenlte. Nelle m 1enin1giti d ecorrenti con il quadro d 1i una sepsi ·g eneralizzata si osservan·o ·frequentemeinte .esantemi n1orbillifo1rmi d escritti pure n ell'influenza epidemica. Il liquido c. r. all 'inizio .più o ineno to·r bido, divien e a poco a poco nettam ente purulento. All 'esame citoci'iagnost}CO prevalgono i poliil'UCleati , in gra·n parte 1d'egenerati, ·in una percentuale variabile dall '80 .al 95-97%. Come in tutte le meningiti si ha una dim1n uzione nottevole d elle s o•stan·z e riducenti. I germi gr.am-negativi ·p1r eseintano unq spiccato pleomorfiSim 0; predominano in gen ere piocole forme oocco-bacillari isolate o riunite a ·g ruppetti, altre volte foTme bacillari lun1ghe e brevi, ovvero forme d1Jplococci ch e e filamentose. Nei terreni .al sang·u e le colonie si svillllppàno 1do·p o· ,circa 214 ore a 37°, e &i 1P'r esentano ·c o·m e piccole gocce di rugiata, 1tra·s parenti e b en delimitate. Per qu·anto riguarda l 'etio-pato·g enesi della m. da Pfeiffer il dott. Schiavini dell ' Ospedal,e Pediatrico ·di Novara in un su o lavoro sulla m. da b. d Pfeiffer 1d·el 5ettembre 1941 , così si .es•pcr-i1ne: « 1qu.antunque la rn ening ite purul enta da P . sia univer salmente an11nessa, pure dato il gran·de polimorfismo del germe, interpr'etazioin ·i ·diverse sono state date ai germi di volta in volta isolati d!al liquor. Anzi molti autori hanno m esso in 1dubbio l 'idenltità fra gli stipiti di b. ·di Pfeiffer pToveni'e1nti dalle meningi e quelli isolati delle vie, respiratorie: ciò è dovuito alla cos:tanite estr em a virulenz.a d&l bacillo ii&o1lato dal liquor ie da Emoculture -validerebbe l 'opinione di queigli autori i quali sostengono ch e n essun rap porto esiste 1tra hlifluooza epidemica e m eningite da b. di Pfeiffer. All 'esam e necroscopico• si 1-iscontra il cervello ricoperto da uno spesso strato di pus di Mening ite ·da P., 1a 1differen za di quelli isolati 1delle vie r espiratorie ». Questo fatto converdastro ch e lo avvolge dai lobi fronltali fino al ponte e d al bulbo. Frequ ente- è il blocco n1eningeo ·per chiusura dei foramri ·di Magendie e di Luscka. L 'iclrocefalo ch e ne risulta conttiene :un liqu~do !Più o n1eno p l1rulento ricco di fiocchì d1 .f ibrina. Abba tanza freque11ten1ente è stata osservata la 1tron1bosi del se110 longitudinale Stl})eriore e delle vene piali co11 emorragie puntiformi da .stravaso 1J11issen1inate nella ·sostanza grigia e bianca delle circon,·o1

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luiioni e 1d:e1 centro semioval e; talora anch& infarti e111o·r ragici della sos1a,nza cer ebrale. Il proces o flo1giS1Lico1dalle menin·g'i e dall 'epe11 · ,, dina p·uò diffondersi .p er contiguità alla sos tan za ce1"ebrale dando luo1go alla formazione di encefa li'li e di ascessi cer ebrali. Co111e esi.>Tessione d ella setticemia da Pfei ffer si possono avere lesioni endocardicl1e, articolari, fo colai b ro·n co·- p1n eumonici, oto-111astoidi1ti, n efriti , ecc. Le m ening i1ti d a Pfeiffer (Haemop1hilus in- , flu enzae) h an n o ritratto •poco gio' a1nen1to dalle cure sulfamidi ch e. Il F ornar.a nel suo lavoro sulla t era.p ia sul famicli ca n ella pratica pediatrica, lP'lJb·b licato n ella Gazzetta .Medica 1Jtalia11a ·del Dic. 1940 dice che i vari casi di guari.g·ione ·citati da JDar<laini co·n l 'a~sociazione di si ero· specifico e d1i sulfam·i dc, sono 1tro1ppo scarsi di fronte agli insuccessi segnalati ·dalla n1aggior parte d egli autori. T' derivati , sia piridinici ch e tiaz·olici della sulfamide, talora a&sociati al siero specifi co,. avr0bb,ero1 dato buoni risultati' a varii autori fra cui il Baize cl1e n el 19411 affer111ava ch e con tale itera pia avre·b1be ottenuto nella m. da P . la g uarigione 1dell '85% dei casi ( ?). All 'O&pedale Ba111hino Gesù n el quad'riennio 19-i0-1943 ho .curato 1!2 casi di menin1gite da Pfeiffer in bambini tutti della prima infan zia ottenen do la guarigione in un solo caso (mortalità 911',6·5 %). Ho u sato la s ulfamidopiridina per ·Os e per iiniezioni endoven ose e inrtram'U5colari. In qualch e ·ca.so ho ricorso anche, all ' in~zio , ad1 iniezioni endorachidee di sulfan1ide semplice. La m·ortalità elevatissima, rimasta su !per g iù .s tazionaria, conferma quanto F ornara .&criveva nel 1940, ch e cioè la teral)ia sulfa1nidica non ha m odificato la prognosi severa d·elle m. da P. 1

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IV) J.J eningiti purulente ad etiologia mista. elle meningiti 111iste si. I)UÒ avere l 'ass~ ciazion e d ei più svariati ge1-mi. Gener<>lmente è il J11enlngococco o il lh .di P. cl1e r apprese11 ta110 gli a1geinti ip atogeni p rincipali , ma sia l'uno cl1e l'al1Lro po& ono a ··ociar i a l i)neur11ococco , a l b. di Friedlancler, allo strei~ itococco, allo LaD lococco, al col i, al .bacillo di Koch . La 1 !01tlngite mista da Jl/ . e da b. di Pfeiffer è rari in1a. Per l 'accertan1cnlo diagno Lico dli e.., a è en11)re ,nere"~'' rio 1·CtSa111e cu llurale percl1è dato il i 1deo1110 rfì -..1110 del Pfeiffer, que~ t o n ella tia farnia di cocc l1i riuniti a due, potrebhet si111ulare il rneningo oc:co. Il Guastardo della Cliilli ca I> diatrica di Ceno' a nel giugno 1?! t> J)Uhblic<• ne Ila l{i vi-..ta t( Il Lattante n ·l ca ... i di 111ening·it c u1cningo1


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cocci ca e <l'a ,Pfeif~er, ossro-vati in circa tre anni. La mortalità fu ·del 1100 ·% non·o stante .initense ·cu:rel di 1siero .antimeningoco·c cico ~ di preparati s ulfa1mido piri1dinici. ·La m·e ninigite .d a Pfeiffer so·p raggiunse n el decorso della m. m. irn. a·&senza di precedenti localizzazioni del Pfei'ffer in al1tri organi (b roncopolmoniiti, otiti, oto- ·mastoiditi). Il Guassarido così spiega la .p ato·g enesi 1d1i 1quie·s ta meningite misita. L'infezione meni1ngoco1ccica ·diminuirebb e1 i poteri di difesa sia della m iu cosia nai&o-faringea, e.b e della ·b arriera emato-encefalica, e il b di Pfeiffer che vive sulla mucosa nasale allo stato saproifitico, a d un dato n1omento entrerebbe in circolo :e 1pren1d·e re·bibe il so·pravvein1to sul menin gococco. Quin·di la meningite mista d'a M. e da :P. sa·rebb~ contraddistinta d'a du·e fasi. Mentre la .pri111a ,fa.se è caratt~rizzata dall 'azione esc1usiva ·d el M., nella seconda fase interviene il P. ch e a pocor a poco so·p raffà il M. e. domina la scena. ·un caso pure raro di 1 -

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meningite mista pneu,mocoocica-'iinfluen.zale con e&ito in guarigiooe fu pub·b licaito in « Medicina iinfantile » nell'·a prile 1940 ·dlalla P.ssa Verotti della Clinica Pediatrica di Siena.

V) Mi?Jningiti piurulentie .da streptococco e da stafilococco. - Sono per lo più secondarie ad al tre manifestazioni ·d ello stesso germ·e nel l'orgamjs.mo· (otiti, oto...mJai&to iditi, sinusiti, 'f atti 1su1ppuratiiVi in vicinanza d·ella scatola cr.anica ecc.). Il F ornara pur ricono&cendo la efficacia ·dre lle cure sulfan1idicl1e in queste meningiti, dichiara ch e in presenza di fo colai necrOltici o suppUirativi occorre la rimoziom,e di essi se :&i vuo,1e ottenere la guarigione giacch è i sulfamidici ;v1r peneitraino con di~ficoltà, fatto già rico•nosciuto· dallo stesso Dom:agk. Prima dell 'eira suJ~amidi ca le meningiti streptocoocich.e davano una ·m ortalità deL 97-1!00% d'ei ca·&ii, oggi, secondo1 i 1dJa.1ti raccolti da Dard.ani e riferiti inella sua relazione al Congrei&So Italiano di P ediatria td i N.apoli del m:a,gg!io 1940, la n1ortalità è scesa al 26,66%. I risultati mig.Iiori si son·o1 avuti con i sulfamidici se1n·p lici i quali oltre ad e&se:re fa,cilmen.te diffusibili sono anch ei poca !tossici; si ha quindi la possibilità di u.s are •dosi molto elevaite, ma ~empre fr.azio1n ate. · Le 111eni·n giti str·e'P1toco·c ci1che ;Stono per lo pii ù d'o' rute· all'azione 1dello· streptocq·cco beta emo1litic·O, ma il IFornara nel suo lavo•r o sulla sulfamidoterapia nella ;p ratica ·p ediatrica (Gazzetta Medica Italiana del dicem·b re 1940) riporta un caso di Caray di. meningite da streptococco alfa emolitico (viridans) senza endocardite, in un bambino mino.re di due anni guarito :ra.p i·damente .colla sulfamidopiri1dina a1d alte 1dosi. •Mentre nella letteratura esi5ìtono 1

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dei casi di setticen1ia da virida~s, senza endocardite, guariti con preparati sulfamidici, la er1do·cardite lenta da strepltococco. virida.ns non risente l'azione sia della sulfamide semplice ch e dei derivati ·p irid1inici e tiazolici. Nel iperiodo 1940-1943 ho curato nel Padiglione d.a nle diretto all 'Ospedale del Bambino Gesù tre casi di meningite d~ streptococco beta e·m olitico apparentemente primi1tivi, ilil bamb,i ni della p·rin1a infanzia 001n la mortalità del 100?/o noin ostante una intensa terapia sulfamid'i ca ·per os. e. ;mi. ed e. r . M·ootre nelle r11eningiti streptococciche secondtarie i preparati sulfan1i dici hanno modificato .completam1e nte la prognosi riducendone in modo sensi'b ile la -n1ortalità, nelle forn1-e primitive, o apparentemente tali, dohbian10 purtroppo riconoscere che la terap•ita! sulfamidica non ha U10QUalmen.te .co:rrisposto. La menvngit·e. stafilococciJca, come la streptococcicai, 1(1 per lo più secondaria ad altri fo colai :&uppu·rativi esisteruti n.ell'orga·n ismo (osteo·mieliti, sinus~ti, fo run·coli, eoc.). Il Sartori della Cliin.Ìca Ped1iatrica di Pavia ha riferito nel 1940 alla Sezione. Lombarda 1della Società Italiana d'i' Pediatria su due casi, uno rig ua·r dan.te una bam1b in·a di 18 mesi malata di 1neningit;e 1dai stafiloco c.co albo da lui curata nel ,i193s a.Ila Clinica Pediatr~c:a, .d~ Siena con aina1tossina sp.ecifica, .e1 l'altro· un lattante ·di pochi mesi af.fetto· da ·p iocefalo da stafilo·cocco auroo cuT.ail:o ipure con .anato ssina ispecifica. Entrambi i •casi eh1b ero esito favorevole tanto chrè il Sartòri con clude attribuendo all~ana­ tossina stafilococcica un valore re.aLe nella rtera·p ia delle a1fezi0ini sta.filo·coc<i'che me·n ingee. Però Boic chini e 1F o·r nara serve.11 dosi' della anatossina stafilo coccica ~n1 altri casi di menjngite stafilococcica no·ru hianno avuto i l>uQPi risultati ottenu1ti da Sartori. Quantunque la mortalità per m enin·o-ite sitafilococcica sia se.mo I . . pre mo•l to elevata (900/o circa) pure l'?' tera·p ia s'lllfa111i dica rè 1q uella che fino ad oggi ha rneglio· corrispiosto u1Sando· a pr·eferenza i c1eri, ati tiazolici i quali si soin ·o dimost:r.ati parti colarm en1te attivi contro lo stafilococco com.e risulta anche da studi i:n 1proposito· di .auto ri Ame:ricani ed Ungheresi. F ornara riferisce due ca.s i della ·bibliogra,fia americaina ·di meninigite stafilo co,ccica guariti con l 'uso 1del sulfam~de-tiazo1lo ad alte dosi, u,n.0 riguiardante un bamb1ino di dieci anni-c?n ascesso 1e pidurale e setticopien1ia secondaria, e l'altro un bam·b ino d'i 20 mesi con meningite consecuJt.iva a foruncolo 1d:el la·b bro superiore. 1

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VI) Men•ingite da b. coLi. - La m eningite ipurulenta ·dei neonati è spesso ·ca·usat~ 1 ~1 lh: coli (nel 50 % dei casi secondo la sta1t1stic.a di


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SEZIONE PRATICA

Craig). L 'etio-patogen.esi di questa n tenir1gite sar ebbe dovu ta ad una coliser)si d ella rnadre per cu i' fa cil111ente avverreb·h e, attraverso la IJlacent a, il passaggio del germe :dial SMl:gue n1aterno al sang ue fetale e ·d a qui alle menin•gi. Altre volte invece il contagio sia del lneo11ato cl1e d·el ba111bino nei [Xrin1i me&i di vita., si verifica attraverso· mani•festazio·n i di ,n .atura colibacillare d e.Il a madre (cisti1ti, pielocistiti , colecistiti, ·e nterocoliti , ecc.). La prognosi .è gein eralmen·t e in~austa. Purtubtavia nella letteratura so1n·o cita,lti d ei casi di guarigione (Concetti , No bec ourt e ·Du Pasquier, Sabr.azès). 1Fino all'era sulfamidica n essuna! terapia a, ·eva co1J.·isposto compresi gli autovaccini . Dard ani nella su a relqzione sulla cura delle inenin.gitt1purulente non meningococciche al Con gresso I talia1n·o1 di P ed'iatria di Napoli d~l maggio 1940 riferisce su due casi di i11eni11g ite da b·acJteriun1 coli curati da Ma1 ~er n~l 1937 c ol ·p rontoisil, di cui nno, un bambino di sette anni , g uarì. Nei bambini ·della prima e seco·n da infanzi:a la m e.11in,Qite .d a coli. secondo, le.e varj e 1stao • f ti·sticl1e, occu pe'r·ehb·e il .5° ·o il 6° p,o sto, Ta le lTienin o-iti ·.1)uru•l en te . Il :bacterium coli ch e abitual111:nte è ospite i.nnocuo dell 'int,e stino, J)UÒ ad' un dato momenito ·esaltare la propria virulenza, diYenire p1ato·geno .e, attraverso l~ mu cosa in testi·n·a le in preda a d una flogosi acuta . ... ubacuta o cr 0tni ca, invader e il torrcn1te circolatorio direttan1enté o ,p er via linfa tic a. La 1co1ibaci'llosi ch e ine ri&u.lta si .acco1npagna a fe.b bre 1più o n1cno el evata, co11 o senza coilib acillurià; l 'en1ocultl1ra iè sp'esso positiva. Il geru 1e en traito in circolo :può localizzar.si ·n el ~ervello o nclle i11eningi deterrrriinand01I1e l 'i11 fiarrt11 1azio,n 1e . Il liquor è di aspetto torb·i·do col).tenente p iccoli fio1cchi d1i. _1fibrin.a in sospens ione. L 'alb u111ina è aumentata, in genere non sorpassa il 0.60-0.8'0 %01, la No·n ne + , la -Pand~1 positi,·a.. 1\f~nca 1per lo p iù il reticolo: se _i for111a è a d i1to di guanto, a nastro o a calzetto11e. Le sostanze riducenti sono din1i11uile. La citodiagno::;i din1ostra la presen za di i1un1crosi 11olinuc le a ti in 111a!:- in1a parte seign1en Lati. La 11rog·no, i di questa i11eningite era gravissin1a pri111 u dcll 'era sulC<.1111idica : ogni meningite d'a coli si con ideraYa i11ortale. Og·gi i derivati piridi11ici e tiazolici' della sulfan1 ide hanno 1trasfor1t1ato co111pleta111ente la progno i otrtenendo i1t vari casi la guarigione. Il Prol'. Cori11alclesi prin1ario ·dell 'O p·ed'ale f'i'\·i le di Imola riferisce tDella Seziona prati ca del Policli nico a11rile 19-!3 su di un ca ·o cii !11c11ingite da coli o ... ._ervato in una co11Ladina i11 eQuito ad tina colecisLi te di c ui ... offri' a 1

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da 111olti anni e guarita con la 1tera1>ia sulf amido-1Jiri·d'inica. Oltrechè i1elle nìeningi il ,b. coli lJUÒ localizzarsi con maggior frequenza nella vescica orinaria · (cistite), n ella .p elvì re11ale (pielite e J)ielocisitite), ,nella ' 'escichetta biliar e (colecistite) e nell '.appendice, s piegando così al cuni atltacchi ap1Jendicoil ari ch e regredisco no facilmente con la terapia r_n edica. Localizzazioni meno frequenti del coli si possono avere neii 1)olm·o·n i (broncopolmoniti 1e, ascessi), n ella pleura (err1pie1r_ni), mel pericardio ·Ccc. Per quanto riguarda la frequenza della n1eniugite da coli n ella prima e seconda infanzia d'ebbo dire che a ln1eno qui a Ron1a la ma1attia <lo,1Tebbe essere rarissima giacch è in oltre 1O anni ·di osservazio·n e sia alla Clinica P ediatrica cl1e all'Ospedal e Bambino Gesù no~ si sono mai riscontr ati casi ·del genere ·nonostante ri·p etuti ~sami culturali praticati nel laboratorio di ricerche clinich e dirett.o con g r and e compelienza del primario b attteriolo,go prof. ;De Sanctis-Monaldi. 1

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Vlrl) Menin1gì~ti puriformi asettic/i e. - Le n1eningiti puriformi asettich e sono piuttosto r.are. Es&e ifa•p presenit ano l '1, 969() dele meningi1ti purulente d-el l 'infanzia. Loro caratteri&tica è la r elati\ •a b€tnignilà d1el decorso , general1nente breve, e I 'as&enza assoluta di germi nel liquor. vVidal !J>er il prin10 tudiò queste forme e ne fissò 1i criteri es enzial i j)er u11a esatta dia.gnosi. Si d istinguono : A) ilf enirigiJ,i purA]ormi asetticl1e che si mariifestano nel decorso di slati ri11jettivi generali (1)oln1o·n ite, influenza, poliomielite anteriore acuta, parotitc 1 morbillo , Lbc ., ecc .). P-er quanto riguarda la tubercolosi è opportu no Ticordare che _... 0110 state descriUte i11enin1giti p·urifor111i abactericl1e i.n in di' i<lui tubercolo&i co1ne pure , ·ere 1ne11ingiti 1)urulentei tbc. d'ovute .all 'atti,·i1tà I)iogcna del b. di Kock. B) ili eningiti puriformi asetticlie nel decorso di S•tati tossici (urc1111ia, satur11is1110 , epiJe ia). C) ~J e,nirigili pitri/ornii asettiche consecu- .•

tive ad iniezioni endorach.idee .d i sostan,ze irritanti le nieningi (cocaina, siero an li1•1enin crococcico. antistre1)tococcico, antitet.a11i ·o). D) ~/ening·iti

puri/ 01mi asetticlte consecul1ive ad irritazione miel'JiJn gea .da flog osi vi ciniori (otiti, o to-111astoiditi, sinti... iti . sup1Jurazion i d'e Ila catola cranica, ecc.). 1

X elle n1 e11ingiti pt1riforn1i a se tticl1e si 1.ta dappri111a una ipere111ia initen~a delle lepto111eni'ngi, poi un e ... u clilto bia11 co 11el ::,ac<..o aracnoideo-piale co tituito da poli11ucleali di dife a. La diagnosi ... i fondo sulla ~lerilità d el li -


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« IL P OLI CLINICO»

quo·r dimostrata ·da almeno d'u·e esan1i cultu•rali e su.Il 'esan1e cito·diag,nostico cl1e rivela una prevalen za di polinucleati in i11a&sima ·partte co1nser·vati. Doblb·i an10 però ricordare cl1e l 'integrità dei le•u cociti non rappresenta un criterio diag nostico assoluito perch-è 50no state ·descritte m eningi1ti puri1forn1i asettiche n elle.-quali i polinuclea1ti si prese·n tavano in completo disfacin1ento, n1en!tre la disinte·g razione dei lerucociti ·p uò man care in ialcune mening iti acutissime .a ·decorso ,fulminante, ·quali a·d e&empio la n1e.ning ite ir1 eni1n1g·oco ccica. · Quindi la conservazion1e o no id ei polinuclea ~i non può sem·p r e· servire a distinguere un processo· a5ettico1 d·a un processo infettivo micro•b ico. Le sos tanze ridu ce·n ti, a differenza delle altre men•ingiti, sono per lo più normali o a unì.entate, ma a nch e qt1esto n on costituisce t1n cri!terio differenz.i'ale si·ct1ro essendo · ;state • descrittei ·d-elle n1eningiti puriforn1i asetticl1e con iJ)og licorrachia. · J1 liquor, ora o·p alescente, ora to rbi'do, pr!3se.11La spesso i caratteri ·del vetro smerigliato. L 'albu111ina 0•5cjlla .d a 0,35%0. a 0,5 0%or ,fino all ' 1 %o - 2 %0. La Baveri e la Pandy sono positiYe, 111en1tre la Nonne può e&sere neigativa o de.bolmènte positiva nei casi' in cui l 'albu 111ina del liquor no10. ·ragg·iuu1ge v-0lori e1evati. Appena si inizia il n1igliorame:nto il liquor d1a iorbido a p-0co a poco si ri-5chiar.a, l 'aJbun1iua di111inuisce fino a :r aggi'un.g·er·e il suo tas5o nor111ale, 1e r eazio ni di Bov:e.ri , Pan·dy e la No1n ne diveng·ono n egative. All 'esam e citodi.agnois tìco si nota una inver si'o·n·e della formula le.uco·c itaria 1con una nellta prevalen·za dei linfociti s.ui p olinucleati . Il Prof. Front.ali ritième che le r11eningiti i)fUriforn1i a se·tJticlic n elle· quali i 1)olin ucleati &i 1)r esentano in co1n:p leto disfa cimento sia.n.o abacterich e solo i n, a;prparen.za. o per insiuffi1

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cienza delle ricerche batterio1logiclie, O· perchè S<.i no in· giizoco germ.i arttenul(Jiti o petroh è si tratta di metnin.gi)~i bloc ca1~e con sind'rom e di Froin nelle q,uali la p1wntura dei ventricoli o ripetute ricerche batteriologicl1e hanno• per• m.esso poi l'iden tifi cazione d,el germe. Rbcorda anclie l'o pin.io,n,e di colorro1 che ritengono· che tiLtte le m eniaigivi p riruiente abOJcterich e non, sia no altro' che m. c. sp. in cui non fu possibile m1e.ttere in, eviideni.za il m eningococco.

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Aggiun·g-er ò ·p·oi ch e ·data la diffusione odierna ·della terapi'a s ulfamidica accad e spesso che ilJll ando si pratica la puntura 10111bare ii bambino h a gi à l)r eso preparati ·sulfa111 idj ci i quali per l 'azion e 1b atl eriositatica s ui ger111i 11e ir11pediscon o l o sYiluppo culturale. Il Prof. F rontali fa q uin·di u.n a n etta separazion e fra nienin giti ,p1u.ru lent e abacteriche e rneni n giti aba·cl'ericl110 èon poli11ucleosi. lei qua1

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li sono general111 ente le.g ate a proce1Ssi flogistici oto111astoidei, ·sinusiti, . . up.purazio ni del diiploe, eicc . N elle1 p·rime i 1)olinucle.a ti a1)paio110 in completo disfacime11to si· 11a din1inuzione di glucosio n.el liquor e aumentto dell 'acid10 lattico. Nelle seconl~e i polinucleati sono conservati, il glucois io no,n è ridotto·, l'acido latti co non è aumentaJto·, n1a n cano ·cioè i segni ch e sogliono accom·p agnare la tras formazione pt1rulenta dei g lo1buli bianchi. D·a ricerch e e.seguite nella Clinica ·d·el Prof. Frontali risulterebbe cl1e i leucociti integri , a differenza <li quanto avviene nelle n1enin1giti prurulente, l1on deter.m inano la scissioin e glicolitica .del glucosio in acido laittico , scissione che si produce o per l 'azione fermentatiYa dei gern1t o peir gli enzin1i ·g licolitici che i leucociti di·8f.atti me.ttono in li1l}ertà . Quind1i si s11ieghe· rebbe p er ch1è ,nelle n1eningiti aooctericl1e con polinucleos i il tass o del 1gluco,sio è normale e l'acido la1ttico no1n aun1entato. r1 Prof. Frontali riferisce poi u sei casi ·di m erii·ngiti abacteriohe cori. poli11ucleo.si da lui curati con esito favo1revole, tr:anne in u1n caso in cui il cl1irurg·o n·o·n po•t è intervenire rp er le condizioni gravissin1e del soggetto fin dal ;suo in1gresso i11 Clinica. In d1Jce ,casi la n1einingite era dovuta a suppurazione della diploe in seguito a trau111i <lel cranio1, in tre casi· a p·rocessi di olo-1rtastoidite, in un e~ . o, venuto poi a nlorte, la m enin· gite abacterica era acco1npag n a ta ·da &eg·ui dj tron1bosi settica dal seno ca,rer1ooso. Varii anni or sono eb1b i' occasione di curare u1n bambno di circa 4 anni proveniente da Frascaiti. Si tratta,ra di un so ggetto ad:eno-ideo elle tre 1settima1ne .avanti era stato malato· .p er una adenoi'd i1te acuta n.aso-faringe·a durata pochi gio rni. All '·esian1e obbiettivo pres ~ntava edema 11al1Jemrale a des1tra , liev~ esoftalmo, anisocoria: rp upilla .a:e stra più an1pia ·della sinistra e poco reag ente alla luce. L'e am e del fundu s oct1li daYa congestione dei va~i ,,enosi r etinicii e n1odico .e de ma della pap1illa. Il ba111bino accusava viva · t.l oloTabiliLà a Ila pressione della radice· 1del naso e dell 'a11golo · interno· dell 'o. d. Felb bricitava da oltr e una ·&ettim•a na · la fe·b.b re. era a car atter e initermit · t ente non' molto eleva•ta con un massimo di 3·8-38, 6 nella giornata. La co11ta deii globt1li bianchi d.a,ra oltre 20.000 leucociti· in p·r evalen za polir1ucleati. L'esame rin·oscopico ·din1ostrava una secr ezione siero -n1 uco a •d'a lla 11arice destra. Dal .lato• ·d·el sisten1a nervoso se11sorio int~ OTo, rigidità della nu ca, r otulei e~agera li Brudzin..,ki e Kerning evide.n ti. Puntura lon1bar e : liquor 1torbiclo con i car at teri del Yetro sme1:igli'ato ch e fuorusciva con disc reta pressione. t\lbu111in a 0, 60%0 . ~011 1

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SEZIONE PBATICA

reticolo - Baveri e Pa11dy po&iti ve - Nonne Apelt debolr11e nte l)OsitiYa , sosta11ze riducenti aun1enlate. (0, 70 %0). All'esa111e cito,dia·gnostico nurl1erosi polinucleati b·en conser,1ati - non germi - 2 esan1i culiturali negativi. Feci diagnosi di Etmoidite purulen.ta acuta con meningite ptiriforme as.ebtica. L 'intcr Yento operato1r10 din1otrò una e tn1oidite anteriore e posteriore :su1ppurata con ascesso localizzato .al fondio dell 'orb ita. Drenato il seno e vuotato l 'ascesso orbìÌtario le co n.di·zioni gen erali d el ba111bi1no miglìoraro110 qt1asi subito , i segni J11 e ningei regredi·rono e il liqt1or da t o·1~brido si chiarificò a ;poco ·a ;poco. Il bambi110 .guarì d ella ·m enin g i1te ab1a cteric.a con l)oli'n t1.c leo~i dopo circa 10 g iorni et della ferita 011·eratoria in poco I} ÌÙ di u,n nlese . 1

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VII·I) Jl{e,inìrtgiti purulerite da 1-Jyp,h orn,'ycetes. - Ricord erò la 111. purulenta da T oqo ula , ec1

cezionale nell 'ìnfan zia e res istente a qualsiasi terapia , e la m. pu1'ulenta d.a streptotri chea della quale soin o· ~ltati descritti parecchi casi in Italia tutti ~guiti ·d.a n1ortet. Il pri1110 caso fu• illustrato da Rt1telli nel 1915. Il liqu or è general111-e1nte p urt1lento, spesso si rin,-en gon o . ' . gern1r as..."Oc1a t1. Nella letteratura si lr0Ya110 d escritti a5ces i cerebrali, .asces i polmon ari, e11•11ien1i , bron copolmoniti e fo•r111'e p seudott1b•er colari da streptoìl:ri'chec·. Zil)orcli nel 1921 rifetri s u di t111a sindrome pontina preser111ta ta da u11 ban1bino la ct1i aulo1psia din1ostrò t11n. g r a nuloma d el ponte, da cui riuscì ad isolare una stre1)totriche.a. ·I l dr. Nassi d ella l.li11ica P ediatrica di P arn1a i1el g·iornale cc Il Latta11tet » d el n ove111bre 1941 illus tra un caso, i)ure con esito infausto', di meningo en.cefalit e pu:ru.len~a da streptolrichea insorta in una ba111bina con pertosse in a tto e di recenite v.a ccinata. ~ell 'anamn esi dei ban1bi.ni affetti da tale rr1a latJtia ·si trova gener aln1entes o una pertos!3e, un n1orbillo , un 'infl1i enza ch e h a11no p·r eceduito con un i11tervallo di pochi' g iorni, I 'inizio d ella i11ening ite . Il Nassi riferì ce g li stt1di deil L a l tes sulla flora batterica del cavo farj.n1geo e d ell e ·prin1ei vie res1)ir a torie dei ban1bini a f1

prime vie r espira torie n el sangue e da qui 11 el liquor. Nelle metning iti p urulen te da streptotrichee l 'esam e culturale d el liquor climostra u 111 abbondan1Le svilu1)po di fo r111c si1nil- difteriche riferibili j)ef 101 p iù a l tipo clella slreptotrix buccalis. J.n ba se .a q11esta ron latazion e il l'las~.i p·a rla ·di eventuali r ap1)orli ùi di re11d enza fra p ertosse e l e ence fal iti e 111e ningo e11cefaliti· da &treplotrichea, e n e1l r u50 d1escrit1 0 1p•en sa che la. ' 'accinazione r eccu t e pos a av~r facilitato l 'insor g·enza d ella com1)1irazìone cerebral e. Le n1e.n ing iti J>urulente ca usale d a t ali actinomicerti sono r ar e n ell 'infanzia, però dobbiamo riconoscere cl1e come qual cl1e caso J)UÒ sfuggire alla nostra osservazio11c 1>er insufficie1nz& d elle ricer ch e b at1teriologicl1e, così ·per la stessa rag ione Yi € possi'bilità ch e tal volta la di a1gnos i sia stata errata. Infatti le s treptotrir l1ee assumo no ttalora , ;p er ad atta111enti c ultura li, aspetti vari d a ricordare sia i micoba1tteri ch e i Cory nba tteri (Morelli), d 'altra p arte è noto che n ella J11eningite purulenta da Pfeif fcr, l 'Ha emophilus I-nfluenzae }) UÒ pre5entare ur pleon1orfisn10, marca1tisisir110 e l'esam e batterioscopico d 1im·o strare insie1•1e a fo rme coccobacillari e diplococciche, forn1 e fila1n e ntose lu11gli.issim·e, di sposte a S, a Y, e a sen1icer cl1io si1nulanti le str eptotrichee. (Scl1ia' i11i). 1

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fetti da pe1"1:0 ... e . ~ue.:to atttore avrebbe riscontralo i1ella n1età d e1i ca i, oltre agli· cruofìli della perto...: e e tlell 'i11fluenia, e a 'ari tipi cli <liploco·ccl1i , u.n au111ento delle for111e bacillari et1do-difl ericl1e, r assor11i.g·lia11ti i CorJill)alteri, le quali COJlle da ricercl1ei c ulturali . ri ~t1lta110 ap1)flrle11 er11i alle ... treplotrich ce. La perto e, il n1orbillo. l 'influenza, i1lalattie a carattere a11e.r~iz1an t e di111i11ue11do i poteri di

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dife ... a ciel })a111bi11 0 (a, orirebbero il i>a ... ~aggiu delle for111e il'o111iceti cl1 e d<llla faringe e (lalll'

L'A. dopoJ ave r esposto la patogenesi, i quadri clinici, -e le rioerch e batterioscopich e e culturali sui liquor delle varie n1eningiti purul ente d ella infanzia , riferisce i risulta1ti della terapia sulfamidica nei casi trattati all 'Ospedale Bambino Gesù nel •periodo 19±0-19±3 concludendo ch e i d erivati sia piridini ci ch e 1tiazolici della sulfamid'e hanno 111 odifi cato completamente la prognosi, i11 1)a ~ sato severissin1a , di quesite meningiti. I risultati migliori si sono a' uti n~J l a ~I.~I . la cul per centuale n1edia di g uarigion e è . . tata dell '80 %, n1en1tre in alc uni anni (19±2) ~ i è ra,g·giunto a n ch e il J 00 % di guari!.;ione.

DIBLIOGR ~.\FJ_\ . P. La i erapia della 111 enJ nqit e 1ne11 ingo-

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1'ulcnte nell'infunzia con r1art icolure riguardo a. c1uella siilfa n1ido -pirirlin ic11 nP/fc 111 . 111 eninyococci èa. Ri,·ista u Il Latt nnte », n. 1. geuu . 1941.


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« IL POLICLINICO»

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·C.

ningite pneu1nococcica dell 'infan?ia in r(Jlpporta alla terapia sulfaniidica.. Polic: . Sez. Pratica,

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logiche su qtiattro casi d:i nieningite pfeifferia-

na. J_)olicl Infantile, dicembre 1942. C. Mening_ite 11iista da nieningococco e da baici'llo -di Pfeijfer. Rivis,ta « Il Lattante », n. 6, giugno 194~·. CoRINALD!!>SI S. Meningile acuta. co1libacil~are successilva a col~cistzte guarita coi sulfamidici. GuAsSARDO

. .

Policlinico, Sez. pratica, n. 17, a.pri:e 1943. NAss1

L.. Studio clinico e l;>QJtteriologico sopra un

particolare ca.so di 11ieri,i ng0-encejailille da streptotrichea inscrrta in, u11ai ba.mbi·n a con IJ.ert osse in atto e di rece11le vaccinata . · RiYis.ta cc Il Lattante », 11. 11. novem·b re 1941. Dol\IAGK.

G1zzetta i11tern. di Medie. e Qlirurgia,

1942. 1

SUNTI E RASSEGNE Stati. dispnoici nell'infanzia. . .

(Prof. S. MAGGIORE dell 'Istituto Pediatrioo d'i :Palermo, in A t.hena, n. l i, 1943). .L a dispn,ea ~ indice ·dell'alterata funzione respira1loria,- con compromissione dell'amatosi, i la sua c·om parsa non è rara nei neonati t:. lattanti. Talora ,è difficile sceverarne le molteplici cause e spesso gli stati di dispnea sono accompag·n:ati da S1tridore., in ed espiratorio u·dibi1e a ·d'istan~a ; l 'insorgenza è t5pes~o acuta poco dopo la nascita, opp·ur~ si stabilisce in modo subacuto·. · L 'A. fa notare ch e all 'inizio il neonato presentai un torace breve in inspirazione quasi massima anche a riposo, con .tipo di r espirazione a p.1·evalenza ad1do1ninale (diaframmatica) e 15010 quando ca1rtbia l' abit.u ale posizio n·e supina in · quella .e retta. p~r i11odificazione dei ra p]Jorti topografici viscerali essa divienJe: tC racica. A tale d·iscesa ·prevalente de1 itorace an.: 1Leriore parlecipan·o la laringe e la t1~a chea , 1l1e.11Lre le coste si obliquano in basso })er incurvan1001to latera1e e fanno au·m entare 10 sp·azio toracico del ]Jol1n6ne postero-laterale. Tale resipirazio·n e inista che s i stabilisce, fa crescere il voliim.e. del singolo aitto respiratorio da 27 cc. in n1edia a ±2 nel 1°· sen1estre, e ad' 80 cc. lllel 2°, esso aumenta sino a 136 alla fine del primo anno; n1en1 tr~ il r1. dei .r espiri scende da 50-40 nel neonato a 25 alla fine del 1° anno, ed a 20, sui 5 anni, per restare a .n. 18 più ampi 5ui 10 anni. Il ritmo respiratorio talora sino a 3 anlili non è regolare, e ne~ lattanti di pochi mesi si 1

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l1a.nno pau.se· r~spirato.rie ; ai 10 anni si ha una: sp1c~ata differenza tra i maschi a .r espiro addon 11nale, e le donne a ti·p o itoracico. In cas? di ·dispnea pro·I ungata, i)er ·l a mi11ore ~es1s~enza delle co·&te si possono verifi.care rientramenti con d 1eformità alla base del torace. Tra le sin1dromi 1dispnoiche l 'A. distingue it tipo <1 senza stridore » e qu~l10 « con stridore » : 10 Il 1tipo senza stridore si ha: a) nella asfiss~a. de l. 14eonlato con per<l'i1ta. del polso•, a·pnea, incoscienza profonda seQ'llli di s~~rsa vitalità; il cenit.ro r-espirator'io ;on· r~ag1sce ~·11~ scars.ezza di ossigeno e sono qua61 assenti i m:ovim~nti respiratori. Nel pol-mone atelectasico s1 ode ·ogni ·tanto qualch& rantolo crepitante; . b) . nelle cardiopatie congenite, la dispnea si i11an~festa durant~ la poppata con alita.zione· delle pinne nasali , lJallo·r e, cianosi e respiro cel~re che ,denun cia la jn·&ufficienza ciroolatoria e mette in sos.petto della caPdiopatia; . e) per atelectasia del polmo n.e nei prema1turi, che cede sq.lo in parte; . d) n·elle affezz»oni acizte respiratorie con r1en.tramento del 1giu.g ulo, come si ha nella bro1nchite capilla,re la quale s'inizia con brusca dispnea espira1toria e l)oi rientramento an-' cl1e degli spazi intercostali alitazione delle J)!-nne. La frequ·enza ·del r espiro· sale anche a 60-100 a~ I '; la toi&se è ·b reve, staccaita·, ed il capo· viene .port~t.o all 'in.die1tro ed il torace sporge in avanti; :a.Il ascoltazione non si ha ottusità nè ~offio. bronchiale, che nel caso· . ' . o bronco.fonia, . in cui v1 -e p·a rtecipaz1one del polmone· il murmure .vescioo·l are può· sparire del tutto' per altelectas1a poln1onare. Si hann·o rantoli diffusi · ~ piccole bolle co'1 . 1sonanti; ed il pallore è pjù intenso ch e nelle br. polmoniti con ciano6i; e) le bron.oO-polm.on1rti presentano parte degli stessi sintomi che ·prova.no la selte d'aria , con dispnea del ti110 misto; oltre ai .dati plèssimetrici nelle forme pset1do-lob·a ri si hanno ombre e m·aochie ai .r aggi X; f) n ella polmonite il quadro è analogo , ma n1eno intensa la dispnea, .a 1tipo prejnspirat·orio .russante, il respiro è corto d'o.loroso con. gemito .che a distanza permeitte la diagnosi rapida; talora è obb1i·gato il decubito laterale. Nei rachitici la disp1nea si 11a anche per' aflfezioni lievi, in causa dell 'alterato meccanismo respiratorio. ,1 rien1tramenti del torace che si hanno nella dispnea, possono ,,eri f icarsi anche se essa non esiste, ma in sole affezioni broncopolmon.ari,. e specialmer1le nel croup diLterico per ostacolo ed edema delle 1nucose laringee; in esso è sovrano il mezzo ·dell 'intuhazione, m-e1ntre, nelle forme r)()ln1onari non serve; g) nella sepsi si può avere anche di.6pnea profo11d1a caratteristica (1F inkelstein) ma in es1

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SEZIONE PBATICA

sa l 'aria espirata è fredda , quale non si trova cali vere, a ccentuantesi sino alla moI'lte, esnelle affezioni polmonari; sendo stata esclusa la cau sa timica all'autopsia ; h ) in ella m eningoencefalite; 8) per emorragie cerebrali specialmente i ) in certi anemici , per sforzo. nei prematuri, per stimolazione del cen•Lro laDispne<l con striJdore, si può avere del •tipo ringeo corticale po&son·o esse scomparire len.acuto 6ubacuto1 e cr·o ni co : t<tmente; 1) per iperrtrof-Va timioa nei primi tempi 9) n ella malattia di H 0in,e-M eidin, poliod ella vita, ·c on timbro rantola11te, gor go·g lian1niel~te anterioT'e acuta, per compromissione te, chiocciante, b elante; lo stridoTe timi co di dei muscoli inter costali del dorso e talora per .Hoch singer ch e •talor.a; può essere con1fermato ·complicanza di broncit e acuta. .da ingrossamento risultante ai raggi X; n1a alEmerge ·d alla rassegna fa1t.ta la difficoltà di una esatta diagnosi degli stati dispno,ici, oon tra voht·e l 'ipertrofia ~ assente, ed anoora può o senza stridore, ch e vanno conosciuti e pon~sser presente senza sintomi . Le form e gravi n ·on di rado rportano· a morte; derati per una a datta tera1)ia. D. FERRARO'. 2) da accesso retroja(fìngeo deriva;nte d1a linfoadenite acuta, o rinofaringi•te; può derivare anch e da carie vertebrali. Se il medico ha Ricordiamo la claaaU::a opera : ·o ccasione di osservare il paz. prima, nota spes·Prof. FRANCESCO VALACUSSA so nel caso acut9 il rifiuto .de.gli a limenti, la Medico d ella Famiglia Reale voce nasale 1pala1tina; ciò ,porta a ll 'esplo1·azione Dirett. e J>rim. del Prevent. per Lattanti· <e E. Maraini • Primario d ell'Osped a le cc Bambino Gesù n ·del r etro·p alato o·v e cons~ata una tumefaziotlle Doc.Medico di Clin. Pediatrica n ella R . Università d i Roma dura o flut1tuante. • Senatore d el Regno. Chi non vide prin1a il malato 'Pensi ch e l'a·s ce.sso of:ts~fll1ente da carie delle vertebre p1or·ta la ri·gidità con inclinazione i11 avanti , mentre ( Manuale per medici pratici ) .nella steriosi laring ea p·er difterirte il capo vieedizione completamente rifatta n·e p·ortaloi indietro, co·n rat1cedine progre"'si,·a notevolmQuarta ente ampliata ed arricchita di n uove figure ~ino all'afonia, pall o·r e ed asfissia, ffiieiltTe Ja in nero e in t ricromia. <l'ispnea pro·d uce infossamen•to dal giugulo, e Tralasciando i tanti giudizi espressi su quest'Opera del Vaalle ba&i del t orace; più avanti la dispnea per lagussa, riportia mo soltanto i'INDICE SISTEMATICO e, qui sete d 'aria continua e se non si provvede s i h a di fianco, una delle figure del Capitolo: MALATTIA DI sopore e morte con asfissia pallida; HEINE-MEDIN . e Poliomielite anteriore acuta •: (Fase cro3) pseu1docroup si pre&enta con pau . . e rinica della malattia con parali!.i ed atrofie muscolari). 1evabili mol to ne tte fra l'espirazione e la ruLe basi scientifiche e cliniche dello studio dell'alimentazione n1orosa su ccessiva inspirazione, come può se11del fanciullo dalla nascita ai sedici anni, della donna gestante e della madre nutrice. - Alimentazione infantile ed economitirsi nel silenzio d ella stanza tenendo l 'orecca alimentare. - Latti condensati e latti in polvere. - Ta~hio vicino alla bocC<.t del bambino. Nella s tebelle dietetiche per i bambini sani e ammalati. - La nutrinosi memb·r anotSa da difterite la r espirazione zione del lattante cor. latte al fosfo-caseinato di calcio e sonon può sosp endersi neppure l ", an zi ad espidio . -- Alimentazione infantile e fa r ine brevettate italiane. razio'Ile ancor n on finita segtJe sub·i to· l 'inspiMalattie dell'app1rato delltt nutrizione. Acidosi e vomiti ra-zione forzata ra·n tolante (Pollitzer) . acetonici. Considerazioni su ll'anemia dell'infanzia; Carenza Detbto A. nota oh e po.nando il po.lli oe- su lJa alimentare; Anemia alimentare; Terapia. Scarlattina. c rico1ide nel p seudocroup si ha attenuazione Tifoide e P ar atifoide. - Morbillo. - Rubeola o Roseola. 1 dello strid ore e tiraggio, n1en1t.re nel ero up •p egMalattia di D ukes o Qu.1rto esantema o Rubeola Scarlattinosa • di Fil~tow. - Quinto esantema. - V ari cella. - Pertossi. giara. Tubercolosi. 11e:1ingite tubercolare. MALATTIA DI Dal punto di vista terapeutico l 'immediat o uso del '8iero antidifterico pern1ette la diagno- HEINE-MEDIN. - 111alaria. - Difceri te. - Questionario sul Polmonite crupale. valore della sieroterapia antidifteric:i. s i differen ziale; - Bronco-polmouice. - Meningite purulenta. - Stomatiti. 4) rinite p·osberiore dei lattan ti, dà ancl1e Peritonite diplococcica. Infezioni settiche delle vie urinaluogo a stridore, con1e nel ca&o di edema glotrie. Cardiopatie con~enite. - Nefropatie dell'infanzia. tideo •11er tum efazione delle glandole cervicali Cisti da. echinococco del feRachitismo. Spasmofilia. 1)rofond9; gato. - Morbo maculoso di \V! erlhof. - Considerazioni sulla 5) stric.iu1·e espiratorio nel pri·mo an11 0 di cu ra della erisipela. - Elioterapia. - Vaccinazione alla W right e vaccinoterapia. Ter:ipia medicamentosa nei bambini. ·vita , si può a\rere per con1pressione di un bronMedicamenti e posolo~ia di essi. - Indice alfabetico genera le. co principale da tbc. ·ghiandolare linfatica circostante; la si ode a bimbo tra.nquillo, a tipo Volume in-So, di pagg. XII-832, 11itida.mente stampato in carta patinata, con 97 figure in nero e d in tricr0gemC'nte in tuitta espirazione; n1ia nel testo. Pre7zo: L. 7 5 + 5 °~ = L. 7 8 . 7 5 . e 6) il Bach la i101lò nell' asn1a broncliiale più le spese postali di spedizione. d ei fanciul li , con relatiYa bronchite ca1)illare, Agli abbonati al u Policlinico od a qualsiru>i clei 1:10nella •tbc. n1iliare, per distensio·n e e relati' a s tri quattro periodici, l'opera è ceduta per sole l~re 7 3 .50 franca- di porto in Italia. Per l'estero lire ì111mobilità dei polm-0ni; 78, 65 . 7) nei tu1nori papillomi. ci ti delln lla e InTiare \aglia. Po"tale o _\!--... egno Ban cario CIRCOL~\­ della l ingua (Voltner); si ~bbe anche in un RE alla. Ditta LUIGI POZZI. Editore. \ ·ia Si-.tina . 14 caso di Lang tein per eden1a delle corde ''O- Roma.

CONSULTAZIONI DI CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

di or1r1oni ipofisari (Prolan-Preloban-PraefiDella febbricola in genere e di quella tuberco· san) ag·.g iungendovi poi, su ccessiva111ent·e ormoni testicolari (Anertan, Te&toviron). lare in particolare. I risultati ottenuti fino ad oggi con tale teU. Butturini (Giorna l e di Clinica 1lt edica, rapia asso•cia•t1a sarebbero Sltati incoraggianti. nn. 8 e 10, 10-20 1giugno 1943), ci offre una Non son,o da trascurare le cure idropiniche con co1npleta interessantissima rivista sinteti·ea su· acque radioattive. U.Jl· a.1igomento di pie•r se stesso assai irr1porttante Qua11do la sterilità è legata ad anomalie e specie dal punto di v·i sta pratico. L'A. dopo m:alforn1azioni dei genitali esterni , è d'uopo brevi cenni sulla fisiopatolo gi.a1 della febbre ricorrere a intervento chirurigico adeguato. In nella tub er colo1si p·olmon.are, illustra· i caratte- ·ogr1i caso de-ve preoedere la :prescrizione 1terari ·della fe·b bricola tubercolare, ·prendendo in e- 1peu·~i ca un accurato e•same di tali organi e l 'acsam·e in modo particolare le possibilità di dia- certan1en to dell 'assenza Id i postumi di infeziognosi differenziale tra essa e quelle di altra ne blenorragica tanto frequenti e !J.)Ure tanto n atura. Tra queste so,n,o le feb1b rico1e che re- spesso non esattamente Yalutati ne]la loro imriduano .co•n andan1:ento continuo da forme poPl anza nel detern1inisn10 della sterilità. tifo-idee, da malari.a cronica, da lue; quelle ÀLIOTTA. sostenute da affezioni p:o lmonari no·n speoifi ch e : b ronchiti cro.niche e b1ronchietta.s i1e, riMEDICINA SCIENTIFICA .nofaringobronch.i ti, ascesso polmonare, cisti leucocitico del siero di sangue di amma· id'a tidea, etmpiema saccato, pneumoconiosi, si- Potere lati di tetano e della tossina tetanica. fili1de; quell e dovute a cardiopatie; end·e>cardite Da a·ccurate ricer ch e sperimentali, la dott. cro11ica lcin ta: quelle determinate ·da rr1alattie Ada Lubrano (Boll e~t. I.S.M., fase. IV, 11943) dell 'apparato diger ente, da affez·ioni epatobiliari, urogenitali, da emopati•e, endoorinopa- ch e appa.r tiene all 'Istituto delle n1aiattie infettive i.in Roma (direitt. prof. Caronia) contie, noo1pilasmi,ecc. clud e ch e : Do1p o aver accenn,a to brevemente ai rapporti 1) Il siero di san·gue dei nlala.ti di tetaino tra feb hricola e m estruazioni , l'A. tratta della non sottoposti a cu·ra specifica m esso a conterapia d'ella fehbricola tubercolare. 1tatto con· 1€1Ucociti umani pre5e·nta un :po tere ALIOTTA. l jtico ch e, già ·evi·den te. dopo 3 ore rag;giungie Peritonite incapsulante (o tubercolare, o tumore il massimo dopai 8' o·r e di permanenza in ter· ovarico-gravidanza extrauterina). mostato , oscilland'o fra il 25 ed il 36 %. Sou.pault (Pres1Sie1 MédJ. , n. 13, 1943) attira 2) ffl comportamento .d i tale poter.e1 liitico l 'attenzio,n e• su tre 1punti: 1) l 'etiolo,g ia che 1procede di pari passo con quello •dell 'intossisàrebbe varia; 2) sulle mod1a.Jità ·con cui si cazio·neJ t~tanica; con· lo scomparire di qu:esto formereb·b e tale per.iito,n ite incapsulante, la qua- esso1 s i riduce si.no al valore norn1ale. 3) ,L a to&sina tetanica esplica sui leucole secon,d·O il Lemormant sarooibe di natura sconos ciuta , ,che però 1secon1do Wilmoth 0 Patel ci1ti uno spiccato potere litico;, ch e va dal 50 presenterebbe l 'intestino, come di aspetto con- a.I 20 % con le dosi 1d egradanti da cc. 0,50 a gel.aito, da processi .estinti di natura infettiva; cc. 0,02. ma ch e è an cora apprezzabile con' la 3) su l'as·p etto radio.Jo1g ioo . . dose n1ini1na di 0,0075. Tra le .cau·se infettive. sono citate le localiz4) Per a.nalo·gia a quan1to ~ stato osserzazioni tube1~colari e le alterazioni entero,-pe- ~~ato da altri AA. in altre forme m·o rbose ed ritoneali ·d a 1cole.ra" tifoide, ecc., che pro,roca.n o in b ase alle nostre os8f3rvazio·n i credia.m o di la perittonite adesiva. · p oter affierm.a re ch e il potere leucoliti co debba Per gli interv('.nti chirurg ici se ne può con- mettersi in rapporto coo la 1piresenza d'i sosiderare la ·provenienza sia. ·d'all 'ovaio (fibromi. , stanze deri, ate dal bacillo e circolanti 11el ci'sti), ch e dall 'intestino; il 'SUO carattere è be- sangue. D. F. nigno lento, e lai si potrebbe cl.a.s·s ificare come un igro·m a g i·g·a,nte del ·p eritoneo, una pachi- 16 Rammentiamo l'latl3ressaate pubblloszloae: peri1tonile, a n<.lloga alla vaginalite alla p acl1iProf. Dott. UBERTO ARCANGELI pleurite, ecc.; talvolta si pr,esenta anol1,e sotto Lib. doc. di Patol. e d·i Clinica Med. nella R. Univereità Medico primario negli Ospedali Riuniti di Roma. una form.a i'nes.tricabile ch e genera co,n fusione. D. FERRARO. Sulle 'febbri da tubercolosi occulta o crip~otubercolarl 1

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Nella sterilità maschile.

F. Bardenh euer (Deutsche m edJizinische Wochenscrift, 194-3', 11. 31L32) fa una rapida r.assegna dei mezzi terapootici per la cura della sterilità n1aschile. Nei casi idi oligo s.permia egli co·nsigliia un trattam~nto con vitamina E (ephyton-evion) associato a somministrazione 1

Volume di pagg. 57, con 7 radiografi.e. n el testo. .Prezzo L. 1 O + 5 % = L. 1 0 .5 .0 e più le spese postali di spedizione. . .P er gli abbon ati al u J>oliclinico >> od a qualsiasi dei n ostri quattro per.iod,ici sole L. 9 , 2 5 franco di p orto .... in I talia. P er l 'estero L. 1 0 .40 . Inviare Vaig lia Pos t ale a lla Ditta LUIGI POZZI, Editore, Via Sistina 14 - ROMA.


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SEZIONE PBATICA

NELLA VITA PR.OFESSION ALE. '

MEDICINA

SOCIALE

L'assistenza sanitaria dell'Opera Balilla. Tra le varte provvidenze di carattere assi8Jenziale attuate d all 'Opera Bal jlla, a favore dei giovan •, merita una par ticol are me n zione l '·i stituzione del Servizio sanitario. Tale attività mira .prin cipalmente a due scopi: 1) tutelare la salute degli ~lem enti sani; 2) dirigere verso sistemi adeguati di cura gli elementi costitt1ziona:m e11te deboli o malati . L 'Opera .Balilla, protesa con tutti i suoi mezz~ alla ed1ucazione mo-rale e fisica delle giovani .g en er azioni, svolge con I 'assistenza s.anitaria un 'opera m er itoria di prevenzione e su ssidiariam ente di cura o recu per o. Per jl r aggiu11gime11to di tali obiettivi, anche pre..sso il Comitato provinciale di Verona è stato costituito un Centro di visita medica cl1e oltre alla rigen erazione fisica de~la razza, mira all a diffus ione delle p·iù importanti norme di igiene. T.ale servizio, regolato e diisciplinato d,all 'Ufficio Assi8,t enza e Sanità, sorge sotto la vigile direttiva di un dirigente sanjtario· provinciale che, ogni qualvolta n e riscontri l 'opportunità, indirizza i giovani a visite m erlich e ,p resso valenti profess ionisti, che hanno offerto la ioro inte:ligente ed appassionata co'l laborazione, a favore dell 'orga11izzazio11 e stessa. Gli ampulatori com.p rendono la medic ina generale, la chirurgia ed o rtopedia, l 'oculistica, l a dermatologia, l ' otorinolaringoiatr-ia. Si stima utile precisare quanto s,egu e: 1) :e vjsite mediche son o riservate esclusivam.e nte a favore degli organ izzati r egolarm ente iscr-itti all'Opera Balilla; 2) per l'ammissione alle consultazion~ mediche delle s p ecialità, di oculistica, dermatolog:a, otorinol aringoiatria e chirurgia ortopedica, è necessario che gli i11teressati si rechino in precedenza per un primo accertamento presso : 'Ambulatorio della Casa del Balilla nei giorni e secondo l'orario indicati e in casi di urgenza, ·d irettamente all 'Ufficio assistenza e sanità d el Comitato stesso, ove verrà loro rilasciata una a.pposita credenziale.

NOTIZIE DIVERSE Nell'antico Ospedale Maggiore di Milano. Sono bene avviati i lavori di consolidamento di quanto è rimasto· del celebre cortile principa:e del vecchio Osped•ale Maggiore di 1\Iilano, che s ubì danni gravi dai bombardamenti dell 'agosto . La S0Yrai11tenden za ha affrontato anim~s.ame11te il difficile compito~ aiuta ta efficacemente cl al Genio ciYile . Gli operai adde tti ai lavori h anno corso gravi rischi , ormai superati. I muri son o stati puntellati, le gigantescl1e cornici, i poder osi capitelli e i b11sti assicura ti e i frammenti r acco:ti e ordinati; si può ora attender e per addivenire ad u11a seconda fa se dei l avor i, che sar anno oggetto di studi preliminari.

I paesi arabi per la lotta contro gli stupefacenti.

Il « Messaggero » clel 7 a.prile reca da Ankara: Si h a da Beirut ch e !Sir T. Russ.el pascià , capo dell 'ufficio n arcotici della Lega delle Nazioni al Cairo, ha apprew , al s110 arrivo in quel :a città, ch e le autorità d ell 'Egitto , della Siria , del Libano e della P alest ina prenderanno viva parte alla campagna contro l 'u so degli st u pefacenti nei paeai orientali. Speciali misure verranno messe in atto, affinchè gli agenti di ogni paese. adibiti alla r epressione del contrabbando, ,p ossano attraversare le frontiere senza il « visto » 5.l ll passa~ porto. La nuova campagna antistu pefacenti è venuta in seguito a: rapporto fatto in febhra.io da Russel Pascià in o~asione del sequestro di oppio e « Hashisch >} per un valore di 90.000 s terline, effettuato al Cairo. 1

Un po' dovunqne. A R imini , durante un ' inc urs io11e del 24 m arzo, è stato ~olp,ito l 'osped ale civile. A Napoli sono s tati dis,trutti o gr avem ente danneggiati, dai numerosi bombard am en ti aerei, gli ospedali degli Incurab :li, Borgo Lore to , Ascalesi , Militare Principale e XXIII Marzo. È stato anch e distrutto l 'am bulatorio della m.aternilà e infanz·ia annesso al pubblico dormi torio del Divino Amore (cc Messagg~ro », 16 m-arzo). Il 3 .aprile, in un attacco aereo u Bud1apest, a quattro on<l.ate, sono stati danneggiati alcuni os,pedali , tra cui quello di San Lasze, co:pito d a 30 bombe di grosso calibro, le quali hanno causato numerosi morti fra i degenti e il personale .sanitario. Si ha da Tangeri, in data 6 aprile, che l'Ospedale italiano locale n ega assistenza a tutti i conn azionali indigenti sosp etti d~ sentimenti fascis ti~ anche se n ecessitino di, ·i ntervento urgente, a meno che non dicbiar.ino di p a8tSar e dalla parte diegli ader enti di Badoglio. Si ha da Berlino, in data 7 aprile, ch e l ' Agen zia Internazionale dli Informa zioni comunjcava come il g.iorno precedente fosse s tato effettua lo un nuovo attacco contro una nave della Croce Rossa svedese, l '« Imbla », che faceva rotta ver so il Golfo di Lion e, recando a bordo derrate al·i mentari destinate alla popolazione francese. · Al Sanatorio di San Lor en zo a ~'lare, n ei pre$si d'Imperia, il quale alcuni m esi or son o fu mJ.tragliàto da aer ei anglo-americani , un centinaio di milit ari degenti h anno chies to ed ottenuto di g iurare fedeltà al: 'esercito r epu bblican o.

S.i è or gan izzato a Veron a u n cor so per st udenti in m ed icina ch e intendan o far parte delle squadre di primo interven lo, al fine di port ar e immediato ~ iuto alle popolazion i in caso cli b om par ùa mento aer eo; esso ' ien e tenuto dal prin1ar io chirurgo prof . Donat i nell 'O~p ed a le ci' ile. 1


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« IL POLTCLINlOO »

All'Università di Zurigo si è svo.Jto un corso di ~en~tica, dal 24 gennaio al 4 febbraio, in 31 lez1on1 tenute da professori di medicina e di biologia delle Università di Zurigo Basilea Berna e . (« p_raXJs . », 2'3 marzo). ' ' G 1nevra. .

La signora Rosa Franci.o si, gestante all '80 mese da, Rocca Priora, veniva colpita da una scheggi~ a~l addome durante un m-itragliamento anglo-amer1?ano; ~r~sportata d'urgen za all'Ospedale di San G1ovann1 in Roma e operata d i tag ~io cesareo dai proff .. Gabbianelli e ~asparro, dava alla luce u11 bambino che era rimasto ferito in grembo alla madre: presentava una frattura esposta alla gamba_ d estra e una ferita alla cos.cia. 'S i h a da P arigi 7 aprile ch e il medico Heckel ·dJ q~~lla città venne depredato di gioielli e tito:i per l importo com.p lessivo òi quaranta milioni . Sei falsi agenti di polizia entrarono n ella sua abitazione .col pretesto di una perquisizione. Il med1co, messo in sospetto, cercò di reagire; ma i malfattori le rivoltelle e ' Lerm·i nata J.a :oro .impresa,estrassero . riuscivano ad allontanarsi. Registriamo co·n rammar.)co la perdita del d ott. Rocco J ANNuzz1, apprezzato profes,sionista di Roma; cledicò 1a 8ua esistenza alla fa.miglia e al lavoro. P. ll 27 febbraio è deceduto · in Nepi, ove · aveva trovato asilo dalla su a Foggia . il cav. uff. dott. LurGI DE ANGEL1s, già chirurgo primatio 11eO'li Os,pe0 d ali riuniti di questa città. Rammentiamo anche l'utilusimo 11olumetto plY' tutci i Medici:

Oot t . Prof RENATO POLLITZER Docen te di Cli.n ica P ediatrica nell'Università. di Roma

COME SI .A.LtEVA IL BAMBINO SA.NO E COME SI ASSISTE IL ]I .A.LATO oon

Prefazi one del

Prof.

FRANCESCO

VALACUSSA

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Ricordiamo l'altro inee~usante t1ol u m e:

. Prof. Dott. MARIO FLAMINI . Doce~te di Clinica Pediatrica nella R . Università (già Direttore del Brefotrofio Provinciale di Roona)

MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA . Ter~a edizione accuratamente riveduta. e notevolmente ampliata. _ Riportiamo l'In1dioe delle Parti e rispettivi Capitoli PARTE I. Assistenza al bambino sa no. CAP. I. Alcune ~ozioni di fisiologia del bambino. CAP. II. Il neonato nor.male e preinaturo. CAP. III. Igiene generale del bambino. CAP. IV. Allattamento. OAP. V. Alimentazione d el -bambino dopo il 1° anno. CAP. VI. Irrobustimento. Ginnastica. CAP. VII. Alcune norme di Igiene del bambino durante gli anni della scuola. - PARTE II. Nozioni di semeiotica e di tera p ia ge ner a le del ba mbino. CAP. I. Semeiotica generale del bambino ammalato. CAP. II. Alcune norme generali di assistenza al bambino arn1malato. CAP. III. Alcuni metodi di cura. Indicazioni e tecnica. CAP. IV. Nonme generali di assistenza nelle malattie contagiose. CAP. V. Cure climatiche. PARTE III. Diagnosi e cura de lle pi ù comuni malattie de ll'i nfan zia. CAP. I. Malattie dei neonati. CAP. II. Malattie infettive acu·t e. CAP. III. Id. iruettive croniche. CAP. IV. Id. dell'apparato respiratorio. CAP. V. Id. dell'appa1·ato digerente. CAP. VI. Id. dell'apparato circolatorio CAP. VII. Id. dell'apparato genito-urinario. CAP. VIII. Id. del sistema nervoso. CAP. IX. Malattie costituzionali, del sangue e del ricambi o. CAP. X. Ma,. lattie endocrine. CAP. XI. Malattie della pelle. - PARTE I V. Posolog ia Infantile. Riportiamo le conclusioni di uno dei tanti giudizi espressi su questo libro del prof. Flamini: <<Merito principale dell'autore è di avere saputo riunire tante << nozioni di indispensabile praticità che si era obbligati a ricer<< care penosamente, sparpagliate qua e là, e di avere con magi .. « strale per.izia saputo offrire ai. bisogni del medico del bam<< bino tutto qua nto gli occorreva per essere, non 11n compui« satore incosciente di ricettari, ma un oculato dispensatore di e bene ». (Da Rivista di Clinico Pediatrica, F ire:.ize, fase. 5, voi. XXV). Prof. BRUNO TRAMBUSTI .

Seconda edizione inter a me nte riveduta ed a mpliata e.on 77 figure in nero ed a colori nel testo Volume di pagg. VIII-160, con 77 figure in nero ed a oolori nel testo. Prezzo L. 1 6 + 5 % = L. 1 6 .80 e più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati a,l « Policl:nico » od a ql1alsiasi dei nostri quattro periodici, sole L . 1 5 , 6 O franco di porto .in Italia. Per l'Estero L. 1 6, 7 O.

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Indice alfabetico ·per materie · Bibliografia . . . . . • • • • • • • • Pag. )) Dispnea n ell' infanzia • • • • • • • • . Febbricola In g·enere e tubercolare in ,p artioolare . • • • • • • • • • • • • )) . )) Guerra: biochirurg"ia 111 • • . • J\tf ed.i ci na

sociaie

.

Pubblicato il 18 maggio 1944

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249 2'46 230

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l\i[eningiti purulente dell'infanzia . Pag. Peritonite incapsulanle (o tubercolare, o tu·m ore OYarico e gravidanza extra)) uterina) • . • • • • . • • • • • • • • )) ·S terilità maschile : trattamento • • • • )) Tetano: ricercl1e . . • • • • • • • • • •

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Autorizzazione della Prefettura di Roma del 30.3-1944

Diritti di proprietà r iservati. - Non è consentita l.z ristampa dei lavori pubblicati nel Policli ni.co se non ir; seguito ad autorizzazione scritta della redazione. t, vzetata la pubblicazione di sunti· di essi senza citarne l.J }onte. L'EDITORE

C.

FRuGONJ,

A. Pozzi, r es,p.

Red. capo. Roma - Soc. Tip. Editrice Italiaua


VOLUME LI

Roma, 17-24: Aprile 1944:-XÌII .

Nnm. 16-17

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fondato

PERIODICO. DI MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

· SEZIONE REDATTORI!

PRATICA.

FR.UGONI

CA.Po: PRoP. CESARE

Cllalce Medico di Ra a

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SOMM·A RIO· Sintesi : F. Oorelli: Allergia ed emopati e. Importanza dell 'allergia n~le mal attie del sa.uglle e ,d-egli orga.n~ em<>,Poietici. · Strumenti nuovi : E. Toonai: P-er l'i•mn1obilizz azione de l

bulbo o-0ula.re. .Sunti e r assegne : SISTBMA NERVOSO: C. A. Torrigiani: Sulla fisiopatologia d ell'olfatto. Divagazioni : L 'avvento d.e,lla sigaretta. Cenni bibliografici

Appunti per il medico pratico : fluenza della vitamina B

Insullru chetolisi. :--- L'impiego CASI STI CA E TERAPIA:

SINTESI E DI TElU.PLt\. MEDICA 1

DELL UNIVERSITÀ DI ROMA CESARE FRUGONI

Allergia ed emopatie. Importanza dell'allergia nelle malattie del san· gne e degli organi emopoietici. IFERDINA.NDO CoRELLI

.aiuto e docente di pato logia e dl. cli1n ica medica I lim.iti dell 'ipersen sibililà sono enormemente ,p iù ampi di quanto ancor oggi suppo11ia. cc

mo ».

C.

FRUG ONT,

1933 (42)

I. - Premesse sulle emopatie a probabile patogenesi allergica. ll midollo osseo come « organo eimopoietico », organo eritrocilico, organo graniilocifico, orga1io plasnii].tico. Il m idollo can1e organo di chocli. Localizzazioni -01ll erg ich C1 p1~i111ili1 fl del

sangue. L ' in11)0l'tanza che l 'allergia od una con1ponen1tJe allergica va assume11do in 11u<m ero i campi della patologia, fa porre questo proble-

Notizie diverse . Indice alfabetico per materie.

anch0 nelle malattie del sa.ngue e degli ol'g·an i {3mo.p oietici. Io credo che oggi, sulla base di alcuni solidi dali, ancora sparsi CJll <.l e là , sia possib1ile, iniziare il capitolo delle « e.niop:atie n e « mielo patie allergich e od a com.porierite a.llergioa », c:apitolo 11uovo che assumerà se n1pre n1aggiore importa11za col progredire de 11~ nostre co no" ccnze e con l 'aggiornare le i1os Lre ricercl1 e. Già in prec·e d1e111li lavori del 193-1 (17 e 18), 1936 (19), 1938 e 1939 (20) e recerntemente, 19±2 (21), a pr·oposito di una agranulocitosi da j)iramidone con recidi'a e J11orte alla ripre ... a del medican1®to , dopo anni dal primo attacr,o (d escritto nel 193-1), Il o accennato a quesito 1ten1a, rini.arcandone l 'in1 j)O rtanza e l 'estensione che de,Te .acqui tare neJ ca1111)0 gen erale <lel1e en1opalie e ciò per l 'intrin .. eco, teorico valore quanito, per le po sibili deduzioni pra'' ico-tera1Jeuti cli e. 111 questo can11)0 non v'è t111a trattazio•n e u11itaria; le nozioni ono ~so con1trove1 .. e, non di rado ip. n1odo i11e.. ,a1Lto interpretate, e tuttora isola1ta n1e11te riportate. 1 eppure n ei recenti 1trattati di allergia que to tema l1a uno .. ,·olgi111ento proprio. L' in1port~nza clell 'allergia nelle emopatie, nello n1ielOJlatie, n elle affezioni della se1~e ro a, dPIla erie bian111a

l STlTU'l'O DI CLINICA MEDICA GENERALE

Diretto1·e prof.

della vitamina K in .g astrologia. - Emottisi e v.ita. mina. K. - Osservazioni climiiohe e I'icerch.e. ,sull'impiego . terapeutico d ell'acido niootinico e della sua amide .nel .m orbo di Werlhof. - NOTE DI RADIOLOGIA: Studio radiologico dii 1a lcuni casi di periduodenite da ulcera duodenale con n•icchia, occulta. - VARIA. Nella vita professiona le : Note 1bi1ografiche. - Concorsi. - N omine, promozioni ed onorificenze.

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(ANNO LI. ~ rfl\{. le-17]

cc JL POLIC'LJNICO »

ca e piast·r in1ica , nO!Ill >è ancoir.a. stata suffioienitem1e nta v alutata. In base alleJ osservazioni che da anni vado seguendo ed a quelle della lebteratura 1· credo sia giunto il mo1nento ·di riunire i11 un unico grupp·o. le malattie a probabile pa1togenesi allergica, del sangue e ·degli 011gani e·m opoietici compr·enden dovi anche alcur1e forme nelle quali e? 00tme i>po·tesi », per ·.o·ra prospetterò una 1)ato·g enesi o compo. nente allergica. Deside.ro fin d'ora ·b·en soittoli-· neare questo punto, perchè non si pensi che tubto quanto qui è discusso, d~bba senz'altro ·giu·dicar·s i allergico-. In varie emòpatie il quesito si può e si d'eve og·gi porre, ma, come ci dicevano· anche Di Guglie1'mo e Verno n1i, star~ alle future rìcerché dare il giudi2iò esatlto. Questo corrispon1de a quanto si potrà fare _in altri can1pi della patolog·ia, come per es. nelle ne.. fropa1tie, n·elle epatopatie, nelle . pneumopatie, nelle malattie nervo se ecc. in cui si poltrebbero ugualm·enite rapp·r upJ)are le fo1'm e a patqgenesi allergica . .Fino ad ogigi poco od affatto si è pan·sato al pro-blema delle cc emopatie allergiclie pir'imiti· ve », forse perch~ ·si cred~ generalmente che nelle varia manifestazioni al_lergicl1 e, il sangue 1

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più chf!À altro p1arbecipi e sial intèl.ressQlto, non i.n, via primaria., ma secon.da.ria. Ma il sanguei ei pii·iì preoisamente, gli orgari.i emo poietèci (n1ido.Ilo ois seo in prin10 grado) costituiscon.o· uni sìs1te1ria a sè, distinto, ed è perciò non impossùbila che, 1

al piari di qua·n.t o è ·p er altri organi e t·essuti, possano esiSltere manifesi'o.:zioni a.ll~rgiohe; a.nch.e prim,i tive cioè p,r imitivamente ~-strinsecan­ t·ei!Si sul sistemai emopo·ietic·o, .con le r.eilatìve conseO'uenze a seco1 o . nda ·delle varie sezioni midio llari , in mo1do re·v ersihile od irreversibile, coinvolte. Io sono partito per questa considerazioni basan·dO'Si sullo studio , anche person&le, che . da anni mi in1teressa, di alcune si ndromi ematiche a fattorie allergico presumibile, e ·çìo1è: 1) p1e.r ~ glo buli bi<r.nchi: su alcune agranulod-lo·si da pir,amido11e, ·da noi fra i prim~ in Europa (1934) (17-18) considerate probabilmente allengiche, e s ulle agranulocitosi ed en1opatie da sal, arsa11 e chinino ·di cui abbiamo ,t rat Lato nel 1936 (19); 2) per le p·ias tlfine, su certe sirodromi eim.orragico pu'rpu.riche, fra cui ricordo per e&. le non rarissin1e porpore piastrinopeniche da sedormi d; -e 3) P'e r i globuli rossi in mo1do parlticola·r e, ·s u cerfe anemie emolitiche acute, fra cui è, a noi, in Italia, ben nota quella che va sotto. il nom·e di j a.vis mo. A questo propo&ito, mi se:m·b ra oppol'ltuno far brevemente notare che la forma C·h e va sotto il n,o,m e di <' favismo » per il prevalere quasi costa·n te dalla sintomatologia 0

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e·matica, anemia emolitica, sulla altre possibili, meno frequeniti rnan-ifestazioni, (orticaria, ·disturbi gastro-intestinali, che dovrebbero esser,e ' a loro volta ·definite come orticaria da fave, · diarrea od ·eniterocolite da fave ·ecc.) ·dovrebbe più esattamente essere ohiamata, co111e più avanti la chiamerò, cc aneimiai emolitica acuta da fave » .oppure se si vuole definire solo il fe-no·m ·e no principale, 1 cc emolisi » ·dovroo•b o ·es5ere ·diefini1ta : eim1olisi acu.ta da fave, (cui si potrà far s-eguire l'aggiunta cc con <liD~mia, con emoglobinuria, con ittero• ecc. a seconda dei casi). N:on si d'ice ad esempio, anemia emoli Lica acuta da sulfamidi, e non cc s·u lfamidi.&mo », benchè per qu~sto, tale denominazione sarebib·e più giustificaita in quanto i sulfamidi sono respon.s abili di ·m olti al tri incidenti, cutane i, viscerali ecc. P A parte ciò, è chiaro· che tutti i problenii 1dell' allergia in gen,e rale, si dovranno più profon·dan1en1te stu.diare anche nel can1po degli organi emopoietici, del midollo e del saingue coi suoi eleme1nt~ (1glob1u li rossi, bianchi, piastrine) u,niti ei separali e diel sistema. linfatico. Ln base anche alla nozione eh~ esistono quadri patol ogici eleLtivi d1i u11a sola serie midollare , ciò che denota una indipendenza delle varie sezioni midollari, vi è chi parla, forse 1giustamén1t~ di cc 01·gario eritrocitico » di « organo leucodtico o gr(l)nwlocitico », di « oryano p•ia51lrinico » co·1n•e si parla di « organo p:lasmatico » (Benhold, Rohr) (11100). Ci aìuteranno ·n el 1noslro esa·m e e ci serviranno di b·ase, come sempre, le noz.i oni di fisiologia e 1 d~ patologia midollare, sep1)ure tuttora incomplete: la rego~azione ormonica e rtJervosaé, idi,enc~falica dfella e1111o:poiesi, d'ella svjlu·p po·, della maturaziòn.e midollare, il conce·tto di 1b locco· midollare, di arresto. di marturaz.io,n e e di libe1·azion·e cellulare. L'im·p orfanza e l'estansionie di tutti questi fenomeni risalta ancl1e rico·r dan·d o che n~lla· diffusa di.sLribuzione del midollo o·sseo, su una massa total; oscillante fra 1600 e 3'700 gr. (media 26(),0 esiston·o1 circa 1300 gr. df; mriP,ollo attivo [Mechanik, c·itato 1d a Rol1r. (IOO)] in 1'appo1~to con Uìil totale di drca. ±500 cc. di sa1nguei. Il n1idollo quindi, pur resisendo un organo sparso, ha u·n· peso ohe supera quello di molti altri organi ad ecc~zione del sangue, della. muscolatura e del sisitema osseo.

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* ** Nel vasto gruppo delle ma.n1ifestazioni allerO'iche si ammetJtono come si sa, localizz~zioni ~Ila pelle e soititoc~taneo con orticaria, edemi eczemi prurito ecc. ai reni (glomerulo-

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[ANN·O LI, NuM. 16-17 ]

SEZIO,NE

PR~~ TJ{!A I

i10friLe diffusa (23) al cuore ' (mi·ooardite, endocardiL·e), al fega1to (epatite d'iffusa, epatocolangite (26), al pancreas (pancriatite) (26), allo ~1~omaco. .qi polmon·i , alle sierose (28), alle g·hiandole iendocri·ne, al sistema nervoso (su 1.·ui si dovrebbero1·app•r ofondire. le ricerche oltre che nelle forme organiche, anche nei rititlardi . .di talun·~ psicopatie), al sistema articolare ecc., non mi ·dilungo perch·è si dovrebbe enu1nera·r·e tutita la patolo·g ia allergica. Dato ciò e talora come semplice presupposto ed ipotesi, non come sicuro dait'o di fatto1, è lecito cl1iedersi , se anche il sisfJe.m ai emop 0 ietico, a sè co11si.derato, possa globalmente odJ elettiva1nen1tJe sens ibilizzarsi e globalm)ent'e od eletti li amen fJei 1·isponcf.er e all'introduzione d.ell 'allergene e ciò in quanito si' sa che ogni te.ssuto 0 d organo, può essere · orgaino di sho1ak, sede elettiva del fenomeno allergico. Nel caso del sR1 1guc e del 1 tessuto ·midollare nelle sue tre se.rie ceJlulari , le manifestazioni di sho·ck potrebbero aversi sia nel midollo -che ·nella oellula ci1·colante , perchè il 'm idollo osiseq libera, di rnano in mano cl1e irtaturano, le sue cellule le quali u differenza: degli altri elementi, sono circolanti nel « n1ezzo » sague i11a rima,ngono all~ ce]lule n1idollari da cui derivano, per quanto 1~1guarda la pa1tologia, unite. Accanto a queste. ,&i ·d ovra n n·o· poi consi·derare le reazioni del sit.&temlél linfattico ~ della milza e pro. . })abiln1ent e _del te·ssuto stro•miatico reticolo -.en1

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dotelial~.

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Natural1l1ente ammettere la pat6genesi o la co11co rrenza di u,n falttore aller.g·ico in talu11e ein1opiatie, così co111e è per le sindromi allergiche di altri org·ani, non vuol dire esclud ere le pato,g enesi norte: tossica, infettiva d.ireuta , dise11docrina, ecc., m ·a vuol dir~ piuttosto contribt1ite alla ·migliore conoscenza di larg,hi carn·p i della patologia en1atica ch·e sono ri111asti . finora poco chiari se non del t11tto oscuri. D'al1tra parte sappiamo che lesioni ai1clie a p~tqgenesi diver a, tos&ica, infettiva , allergica , posrono ·d are risu1tati finali simili o quasi "" i111ili : ad1·es. ] 'emolisi, in quanto il globulo rosso l)UÒ iispondere a ca·u se nocive diverse, i u i11odo simile, con en1olisi. ~ n oto poi, e questo è da tenerei in gran conto , che i vari meccanismi pato·genet~ci possono ILialora tra loro sommarsi e ·succedersi a che sono possibili passaggi dall'uno all'altro fattt ore anche 1101 decorso di una stessa malattia per es. infeottiva, nella quale fasi im.n1u•n·i tarie di diverso ti'po .possono intercalarsi ad a}1ternarsi {Zir 0ni (116)] parlandosi allora di pattogenes;i tossico allengica, infetJti,,o allergica ecc.

Vale la pe11a di accennare solo fu.gaceme11te alla nota com'p artecipazione ematica dura11te localizzazioni aller1gi ch~ di altri 01·gani e "::,is ten1i e dura n1le l~ shock in generale, poichè queste manifestazioni sono b~n conosciute e riguar,dano sia la partte globulare che la parte p·l asmatica d'el sangue. Per la parte globulare del sangue sono i1ote lé1 leu co,penila con inversione della fofl'm·u la leu·co·citariaf la trom.b openia, l 'eosino filia locale, periferica e n1idollare (Yedasi, per ricordare ·qu·elli reoenti , i lavori di Bertola e RaveiLta , De Renzi, Habeln1ann , Manzini e Lega ecc.), e l 'eosino1filia i11idollare nelle. inani fe&tazioni allergiche anche sperimentali . Sono p·u1:p da ricordare i lavori di Sereni e Garofolini ( 105) ie quelli di Carlinfa11ti e Galli (112) della nostra Clinica, sui midollo osseo n ell 'a11afilasis.j del con.i.glio e s ull 'anafilassi nelle cu lture di midollo osseo. Sarebbe d~ ricordare inoltre l ' anemia ipo- o 11ormocromica che a lungo andare può int ervenire nelle varie sindromi allergiche, specialmente acute del tratto gais tro-intestinale od altrove localizzaite, nef1~iti, epatiti ecc. Per la pa1r~e plasmdJtica, ~ nota l 'iper1_1r o1Lei·n emia co·n riduzione delle alb1Umine nello sl1ock, n·ella crisi emoclasica di Widal , oltre che l ' i11coagulabilità s·a nguigna, la riduz.ione del . fibrinogeno lahi.lizzazione delle albun1ine plasmatiche, 'variazio·n i del pH ed altri spostan·1enti elettroli1tici, cO'ffie l 'aumento del potassio, l 'iper- o l'ipoglroem·ia , la diminuz.ione della ten1sione superficiale, ecc. modificazioni che si po &sono avere n ello shock allerg ico acuto, e, in vario modo, i1e]la sindrome allergica i&Lituita ed' a sè evolvente ed an ch e ))erò 11ello shock non allergico' per cui dal lato diagniOstico quest~ fmanire._ tazioni isolatt am en te 11o·n· han110 una specifica imp•ortanza. 1

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* ** Noi fare1r10 qui un esa111e, set anche per ora, necessariamoote incon'lpleto delle possibili

localizza2-ioni a.llergich e pflimitiive dJe~ tes.'n1 t.o emopoietico , dell 'organo emopoietico. Ci riporteremo più che tuttto alla corn pat·tecipazionie cellulare, alle ri spettive man·i1festazioni J)resun1ibilmen te allerai ches dei globuli rossi, a lle manifestazioni supponibili con1e allergiche dei O'}obuJi bianchi e cle11e piastrine, acc~nnando an che alla JX> ibile J)arteciJ)flzione linfoghiiandolare (adenopa1tie. adeniti led angine allergiche) e della n1ilza. Non è ancora dato di 5-aJ>ere se possano esistere manir~t a­ zioni primitiYe allengiche della parte plasn1alic.q del .l\angt1.e (d'ell'organo plasn1ati co). \ o n


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[ANNO LI, NuM. 16-17].

cc JL P OLJC'LINICG n

si p uò 11eg·al'lo a priori, sap ei11do .che il r11idollo osseo, forse le cellule reticolo-endo·teliali, oltre al fegato, controlla quesilo settore, la plà sn1ogen~si, e ch e il plasma deve avere r)robabiln1en1te ali re funzioni sconosciute, u11rriori a quelle di tenere in ospe11sio ne e veiLOlare i globuli , i prodotti dell 'a . . sorbin1e nlo digcis.tivo, gli ort11oni, le vitan1ine, i prodotili cli ricar11biol j prodotti ·d i difesa ' di reaolare . o la }'r e~sio11e o•t-n1otìca, ecc. . Per quanto rigua·r da i re1>erti i11orfologici nelle 0111opa1tie supposte con1·e a con1ponente allerg·ica. o11tre ai reperti midollari, ci si riferi&ce jJÌÙ cl1e 1Lutto a · quanto si osserva n el ~an­ gue treriferi co cl1e fino· ad un certo p unto è lo spercl1io d i ciò cl1e a\rviene negil. organ i en1op·oietici profo,n di , nel n1idoll o os.seo anzi• lutto. Dicia1! 10 cc fin o ad u11 certo pu111lo », perchè è b en 11olo ch e, no1n semp re vi è corrispond·e nza fra n iidollo e lleriiferia. Basti ricordarè gli aispettiJ iperplasti'ci midollari (rossi, bianchi e i1iastrinicj) n1 e·n11re. il 1ispettivo q1u1ad1ro pertfe:riJco è ipop1lastico od aplastl1co, specie nei casi ·in cui è alterata la fu.n.zionalità mido·llare , in i11odo l~arLico 1lare la m·alurazione e la liber aziv11 e inidollare. In l·e111a di e11101)atie possianto dire che, quasi c·on11;iletato oggi lo studi101 m<Yrfalogico, e la Scuola I•taliana di Ferrata, con Di Gugliel1110. 1111.rozzi, lF ieschi, S~oriti, . Pontoni, vi ha in gran par~e contribuito, -è opJJOrtuno pensar e più <1 fondo allo studJio fu1izio11al e, alla fase d ir1an1i ca del sistema emopoi·e tico, alla ricerca di }Jrove di fu n.zionalità, se possibile, con1e quelle r e11ali, ca rdiache, ep,a tiche ·e d alla ricer ca· dci fa1ttori p·aitogenetici ch e stanno alla base dell e varie emopatie. 1F ra· qu esti noi cercJ1ian10 qui di pr.e1n·dere i.n esame 1'e·v entuale i111porlan za del « f.attore alle,r gico )> che l)UÒ detern1inare e caratterizzare la speciale ris1Jos ta dell '« oTganismo », del terreno·, di fronrtei al ge rn1P , ai suoi prodotti o '}Jrodotti non batLeriri. chemioterapici , ecc. 1

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bianca, piastrinica, è ~ene ·p remette·r e alcu11i dati di ordin,e gener.a le che ci p·el'1nettono di inquad'rarc i processi che o·no alla base di qt1este elrtopatie. Sono· pu1nlj r11o·l'to· difficili ' da trall~rc co11 c;gni ri ~erYa )1'etrcl1è, conie si è <letto , 81 l)f estano a criti cl1e e dùEihi.

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II. - Dati generali sulle em-0patie a compo11cnte allergica.

Sedie della reazione, sihock aJllergi:co rniidollare G periferico (cellulare). Blocco mìdol,lare 1

e arres~o di 1naturaiZi one. Aplasia ed iperplasìai n1idolla.re. lttf ielite e n?Jiel opalia alle'fgica. lnsufjidenza fun.z ionale e sconipeinso midollar e, (tcuto ~ cronico, reversibile eid irreversibile. 1

Prima di pia ssare all 'resan1e /delle simgo (1e forn1e su1)11oste allergiche, della serie rossa, I

Sed'e della rea..zio1ie. .

Poit h è la 111a11ife Lazio11e allergica ~ il ri·ultato· di u11n. reazione an1tigene o apteme-àntiT corpo, ci àob·hia1no cl1iedere qu,ale sarà nelle emop,a tie &.u pp 0Slt·e aller.g iche, la se·de· évenluale di q11esta reazione~ Pottà l 'unione antig·en e-anticorpo avvenire 11egli organi en10I ioieli ci, nel 1nidollo o nelle cellule libeirie. circolan I i, negli elen1enl i isolati, periferici, i11dipen <len1ti o rnle glio in ambe.due, oppure. si tratJterà ·di una reazio·ne umorale con successi Ya partecipazione deti g lobuli ? A11cl1c per il fallo d'ella possibile eletlì va localizzazio11 e solo rossa o solo bianca o solo µia~lri11ica con crisi acuta en1oliti ca, neutroliti ca o · piasil ri11olittica, . è possibile che in tal un ~ fo1111e acute le Ìnar1ife.stazio·n i po·&&ano o::>sere vrevalente111e.nte cellulari e periferiche cio'è a carico dei · ri&pettivi elemen ti interes~ati . Questo può essere desunto .anche dalla possibilità di riprodurre in poche or.e. nell 'uon10 un ,d ato qu.a dro e1110.p atico, con la r~som­ minislraziones di quella d.ata sosta11za responsnhtle, per es. il p iramido ne nell 'agranu.locilosi da pir.ar11ido11e, il sedor1r1id nelle tron1})openie da sed1or1t1id. Se n,e-lla agranulocito~i ·d'a piramidone ·i doY·e·SS{3 trattare_anzitutito di una p1in1iliva lesione del 1tessuto granuloblasitico midollare e succe·ssi,~a scomparsa <lei gra-nulociti 1)€1" arresto di ·n1aturazione, no n si spiegherebbe percl1è in poche ore (anclie 5-8 ore o n1eno) som111inistrando :r:nez~ grarr,1110 di lJira.rr1ido·n e, si p,ossa arrivare all'agranulo c~tosi periferica (e midollare), sapendo che la durata di vita d ei leucociti si agJgira sui tr~ . giorni. Sernbra quindi do'Ve:flsi an1mettere t1na lesione cellulare anche periferica e ques:Lo è avvalorato dalla possib·i lità della ri pro<l1uz ~on e sperimentale ntell'animale d.e·l f.eno- • meno separataniente, sja a carico dei globuli rossi che de.i glo·bt1li bian1cl1i e ·dellr, piastrine, usando· u1\ siero anrliglob·u li rossi l un siero an liglobuli bianc.b i e J)Ìastr.ine, con fenome'Ilri osse.rval}ili an che in. v.i tro. !\ia oltre cl1e· cellulare, J)eriferica, la manife$tazi011e .all€rgica è anche niidolla.re e qui difficile rie sc~ sp1ie gare quello che pruò .av,·enire 11elle emopatie· a 2ompon-enta allergica, a carico del midollo, degli o-rgani emo poie1tic.i e più pr.ecisan1-ente, fin101 a che punto z·t,i.

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SEZIONE PRATICA

teressamento elettivo allergi·c o si poss(fl estendere dalla cellula matura, che for.5€) è più fac il1r1e.n•t& abtaccaQile, progressivam1en.te a qu.elle sempre più immature della stessa srerie, fino· a.ll? stam,inali, com·e più avant~ direrrto. N01J1 <J fa cile poi in1maginare che cosa possa

sociati: uno acu.to prinoipalmertite a carico delle cellule periferiche, a prevalente azione litica (citolisi) ed uno a .carico del tessuito, dell'org·ano midollare, a tipo forst} d'i mielite. Parlare di anafilassi, ·d i allergia <Ji singole cellul~ come rnJelle 1cellule ematiche, ci1"co1avv enire .nel mid·ollo anatomo patologicalanti, non ·è con1Lrario .al concetto di infian1n10011te. Ci si può, è vero, ba·&are sugli esa·m i . n11<JZ'ione niidollare, ·di 'm ielite al'lergt'ca, mal~iopsicì e sui ret)erti del puntato sternale sple. nifestazione prevalentemente tessUJtale. Ciò è nico, linfo.glandolare. I reperti di que'Stf in relazionie alla p,a rticolare struttura del n1iesami sono già notti, specie quelli d'ella dollo e d·el sangue: ·m idollo con cellule in1puntura ·s ternale che ci mostra·no più che 1n·aiture fisse, sangue co•n cellule ma1ture cirtu1Lto I.a citologia della fase, del man1iemcolanti. Queste cellule pur essendo circola11ti to in éui si e.sia1nina1, si ha però un qua- corrispondono a quelle del midolla da cui dro c.1ninert•terne nte :st.a tico. Maggiori detta.gli derivano, perciò un fenom·eno che si mani~1 polr.anno avere segu·e ndo "il fe·nomeno co11 festi in que.Jte si potrà manifestare anche in SUCOOS&ivi esan1i nlidollari du1·ante lo !&Volqu·elle, seppure in mo·do e grado diverso. Mengersi delle .n 1anifes tazioni cliniche, come in Lr.e poi nelle cellulf} periferiche ·n on. vi potrà parte è già staLo fatlo, n1a nei riguardi delessere che la lisi, 0 d altri fenomeni di rea1·organo midollare ciò si presenta di non zio11e1 (fenomeni <legenera1tivi ecc.) oltre che epoca diffj coltà. ' entuali mo·difiche di distribuzion·e, nel miPor quan1to rigua rcl'a il ·pro1blem·a di cl1e dollo , o·rgano così riccamente vascolarizzato t:d inn.ervato, olitre alla lisi o ~enom·eini di <·osa avvenga 11el nlidollo osseo nella manife<< re.azione » e di « stimolo, », presentati dalstazio·n e allergica, si ·potre1b'b e ·&uppo.r re, i·n via di i1}olesi, che anche nell'organo midollai·t·, ìe cellule ·più in1mature, più resistan1ti, ci pc·· tranno e&sere, ·Come si ·è detto, anc.h·e i fenoco1ne -BSJ1'l'e8siione del . feinom·eno allergico, drllo sl1ock all.ergico ivi localizzaito, oltre ai 111eini tessutali, capilla.ri dell '·infiam mazione e feno·mcni u1n,orali, ·e d alle lesioni diret.t.ei clelle q u est-0· sarà con ulteriori ricerche jn mod·o ct,llule, tratitandosi qui di un « tessuta. » , si particola·r e, ·d a stabilire. vossano avere anche quelle manifestOJZLorii Il iYer c hè in un c~so possano prevalere ora cap1;llari più O' meno caratteristiche d~N'i11- le n1anifes1tazioni di u•n· tipo (periferiche) ora fi:1n1mazion-e alle1\jica. Tali alterazioni GaJ)Ìl- quello tle]l' allro (midollari) })UÒ dipendere d 1al 1ari, co1J sta:si cd' au1nento della pem1oabili là terreno ·organico, dal tipo di sensibilizzaziocapillare ecc. (da sostanze istaminiche, ista- ne e dal 1tipo del! 'allergene, ad azione unira 111inosinltili,, poli·peJJtti.di ~) poitreb!biero p1o'ftare o ad azione protratta com·e certe sostanze· meal passaggio di i)l.asn1a negli interstizi , in- dicame11lose (tiµo salvarsan ecc.) che possono fian1111azione sierosa ·midollare ( ?) , con le varie rimianere i'mmagazzina1t.e nell'organismo, inel reticolo endotelio Jd agire i)rogressiva1ne11te ~ltrei succe.sisioni morbose. Potr·e bb e così in· • sorgere la 1nfiam1rtazio·n e ,aMergica del r11i- a lungo. Che ci sia differenza di 1tempo fra lo· ~vi­ dollo, la 1ni;e.lit e o forse meglio la mieloipatia iallerrgica, che J) UÒ essere causa di successi ve luppo delle manifestazioni periferiche e n1ilesioni cellulari eissa stessa. A propositto di dollari non si pt1ò affermare. Come i1Jotesi si pDtrebbe amn1etterei cl1e 11çi nizelit~ allergica e così, come si dirà , di splentte, polrebbe essere più indicata la defini- casi aculi, prima il fenomeno avvenga nel · :zione di mielopatia (.o splenop1aitia) allergica, san·g ue circolanle, dove può arrivare ia nzittutJ)erch è no·n si sa ancora se i caratiteri dell 'in1- to l'allergene (ch e eventualmen1te può ~sere fia.n1111azione allergica in quoot 'organo tutto ivi saturato) e poi n-€1 mid1ollo. Con1unque inparticolare, il midollo, si.an·ò vesramente presen - sorga la mielirte, la mielopatia, si an·ìveirebbe ad u11a allera•zio·n.e della funzionalità cellulare ti. Ad ogni modol noi usere1r10 que.sti ter111ini, speclfica, nel nostro caso del !tessuto eri1lrornielit0 e sple;nite con queste delimitazio·n i, dicia1110 poi mielite od' emomielite per indi- blastico, ]eucohlastico, piastrinoblastico ed al care l 'infiamn1azione del midollo osseo, da cosidle·tto blocco miidollare, che può signifidistinguersi dall 'altra mieli1te, dall 'infiamn1a- care oltre ad' un in11[Jedimento al passaggio zione del midollo spi11ale che si potrebbe chi.a- zn. drcolo delle cellule, ostacolo alla cc libcrazlone e migrazione cellulare », anche un armare spinomiellte. resto dti mnt'iira~:one, secondo l 'espression~ In linea generale dunque nelle emopatie e di Fitz Hugl1 ~ Krun1bhaar. n1iclopalie allergicl1e si potrebbero consideIn rapporto all'intensità, alla durata della rare du~ fenomeni principali, isolati od as1

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reazione ed ia l limite ·di arresto nella scala di maturazior1e, si potreb·b e così arrivare rispet•livamen'Le all'aplasia, ipoplasia o all'iperplasia midollare, con. corrispo·ndenti qwardri ipoplastici oid apùi.s1tici parziali p eriferlìci co·m e in ce11te agranulocitosi, in anemie emoli·I i che., in porp'O·r e tron1bo·penic.he ·ecc. si può osservare. . Se nel midollo si è avuta iperp·la:sia cellulare ed il caso tende all,a guarigione, Ja 1naturaziona prim·a inibi1ta si pu.ò svolgere con la immissione in circolo delle .rispe•ttive cellule. Se questa immissione i·n circolo avvien•e in ·m odo inten,s o, comprendendo anche cellule nQn n1ature si ~poltr~b·bero· avere quei quadri clinici di « re.azione » rispettivan1ente reazione eritremicia: e erittremaide, eritro1blastica o di reazione leucean1oide, mieloide .') reazion·e iperpia'S'tri·n·e mica. In qu~te reazioni s i deve gius tame nte te·n er presenta anche una componente extramido llare (epatica , splenica, linfoglandol1are),. con1 e sositi en;e. Ro·h r. Nelle forme più gravi, nei quad'ri più intensi di r:eazione allergica, i·n· rapporto anche con la continui1là dell'az~o·ne dell 'antigeneJ o per somn1ini&trazion~ continuata, si può arrivare al! 'aplasia. L 'aplasia potre·b b·e essere parziale o totale, cioè ·di una o di 1tutte 1e seri.e midollari , con le con seguenze relative alla 1nanca1ta prosenza e fUJnzione delle cellule rispf'tti re: a11e.r11 ia, se , a carico dei glob·u li rossi, n eutrOJ.iien ia od agr.anulocitosi se a carico· dei globuli bia11chi ne·u trofìli, con fenom.eni secondari: ·d iminu.z.ione d ·e lla resistenza orga11ica, facilità ::tlla . sep1sis, alle an.gi·nei necrorti1~he, (sepsis ·ex :neutropenia), piastrinop·enia e porpor1a secondaria, s.e a carico delle piastrine o quadri com·binati di ap·l'asia, di aleucia. Ecco dun1que ch e dal ·Concetto anatom,i co, anatomopatologico, si può pas&are al conoettio 1

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clinico di insufficienza fun;zional.e d·el miJdollo. Come per gli altri organi, rene, fegato, cuore, poln1oni .ecc. si parla di insu·fficienza renale, d1 insufficienza epatica, dj isufficie11 za cardiaca o polmonare ecc., ancha per l 'erg.ano i11idollare ·si può parla.re di i:n.suffictienw 11iido llarc e s i p.o trebbe scendere nei dettagli e .parlare oltre che di insufficiemz.a micloJlare 'to1tale, di insufficienza eritrob-lastica, di in·&ufficienza granulo b·l astic.a e ·di . in su~ficien• • • za inegac;ar1oc1t1ca, Questo naturalmente può essere il risult.ato di vari fattori causali: tossici, infelbtivi, ormo·n ici (disfunzioni ormoniche, ovariche, spleniche), carenziali ecc. ed anche allergici, acuti e cronici con insl])fficienza acuta e_insufficienza cron.Z:ca midolla.re da cau.sa allergica. 1

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Con1e dice Hoff (58), l'insufficienza mid9llare di per sè può dare i quadri ·p iù diversi, ·d all'aleucia ~morna-gica, panmi·elottisi, a11 ·h.nemia a plastica cronica, alla leucemia acuita (? ,)1 all'agranulocitosi alle porpore acute, ecc., con le successiv·e sovr.appo·sizi.o·n i patologiche. Nel1·espressione èlinica ·d i cc insuffi cienzan noi do- . vren10 finch~ possib·ile, cercare il corrispon1deinte quadro anatomopa1tolc~gi co , ma ciò, con11e nel r{3sto della patologia, e nelle emopa-tie in particolare, non .r iesce sempre facile, specie in vivo; esso è più c.h e tu.tto basato sull:osante biopsico· del midollo, il cui valorepur essendo grand'issim-0 non ~ ~mpre assoluto. Per quanto si sia cer cato anche daparte nostra, ver,e prove idi « fun·zional~tà » rriidallare non hasate sulla presenza anattomica delle cellule, mielogramm.a, curva di n1aturazione, ·d i ca·r io•cinesi, ·di tFieschi ( 40), di l)ontoni (94), indici di maturazione (secondo <:ot.ti, Balestrieri, Volta e secoin do Cass.a110 & t13e11edetti), non ci sono anèora, sia glo,o oli, per 1tu1tto il mi·dollo, si.a separate, rispettivamente per i globuli rossi , per i globuli bia·n chi., per le pia·s trine. Queste pr0ve potreb1b1ero essere· di 1}articolare utilità , spe·cialmeante nelle fasi precoci di malattia, prima di arrivare ad una evidente lesione anaito·mica, poten·do essere, co·m e avviene per ·gli altri organi, in1 difetlto.' precocemente. g1a • Questo -è uni campo cho sj presta a ricerchef0rse non prive di risultati. Nelle forme acute, l'inizio può essere acu1to,.. a cris.i violenlba, co·n shock, ipotensione ecc.,.. come in ceirte anemie emolitiche acute, (e·n 10lisi acute), agran·u locitosi acute, o porp6re acute piastrino·p re niohe, e qu esto è un carattere che può ,deporr{} .p er · la natura allergica deIfenom-eno . In .queste, il fe•nome.no allergie<>' non può .a, ere una dura1ta lunga perchè ri~ dotte o di:&trutte le form·e cellulari relative (bian cl1e, ro·sse, o piasilrine) una ulteriore lisi . dipen·de dalla eintrata in circolo di nuovi elementi ·e questa è una fu1n~:ion.e .mid1011are. L'entraiLa in circolo può essere imposs i bile <> perchè la distruzione si è estesa anche .al n1idollo o perchtè qu-eSito è cc b·l occato ». In altre .forme I 'inizio• può esserei subdolo e silenfJc., fo rse in seguito· a m inin1i ri pe•tu ti a1)porti ·di antigene e per lo stabilirsi successivo di una affezione a &è evolvenite. Così potrebb·e ro i·n&orgere le forme apparon1temente prin1itive e noi vorremmo f.are un parallelo fra oerte emopatie silenziosame nte inizia•Lei· e cronicamente evolventi con quante> av,riene in altri campi della patologia, pe-r esempio renale ed eipa1tica. 1

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Si potrebbero paragonare così certi casi di .a nemia .aplaslica ad i~izio ed evoluzio ne silenziosa, a rerte ,forn1e di sclerosi di altri organi, - n·e.frosclero•&i ~ cirrosi ep·a tica - che a noi clinica11tente si r,videnziano già in fas-e cr onica, irrever sibile, quando da tem·p·o·, ai1 ch e da lungo tem.p o, ·da anni, .n1111davano ancora compen&ate evolv0n<l 0 . Lo aittesta.n o le prove di funzionali1tà renale, la reazione di rfakata, positive m esi ed anni prima dello sco111penso ch e le evidenzia. Ce·s sato il comp·ons.o funzio nale si va ai 1gradi più profondi di distu rbo fu11zio11ale, si va alla insufficLie·n.za., allo scorripenso tota·l e. Così si potrehbe pensare, con1e si è detto , per qualch{} tipo di ane~ mi~ apl.asLica inizia1ta sub dolame.nte in cui, quando il sog·geitto si decide a ricorrere al J11e1dico, può esserci g ià al prim·o esame mia totale aplasia midollare (esito di una inielite ctonica ?). Noi no·n }Jlensiamo come d1iremo ancl1e più a van ti· che tutti o molti casi di a.nemia: aplost:ica, con1e di cirrosi e·p a1tica o rena le siano di origine allergica, noi pe·n siamo' che accanto 1a quelli dalle comuni ~ziologie ~o~tenuiti, . ttossich1e, infettive, chim·ic1h·e ecc. ,,i possano essere ~nche q'llelli a con1pone11te allergica (in soggetti .predispo•5lti ecc.). Co111e per le comu.n i a.ltre forme allergich-e, cosi a11cbe per le emopa.tie a comproneint.e a.llergica, si devono a111n1~ttere fiatt ori predi1

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sponei11.ti, costi·tu~ion4/i, distonie neu.r o·v·egetative., dtsfu;nzioni organiche, ovari;che, p·r edi~posizione a talune· n1.anifestazioni in. fa se n1e.sl.rualc, o do1po la. n1enopausa, o dopo castrazione. AQ•lri fattori sono fo·rse co1ntemporanean1onle in causa : spleriici (ipersplenism o), eiarren~e

1;itam:int·che, preced'ente azione lesiva sul midollo, di fattori tossici, infettivi, chirriid ecc . in forme cosidette cc con·diziona.t e ». Cercar d1i chiarire di più questi punti è

ancora in11)ossib·ila. Quali fa1ttori cal1sali nelle emop_a tie allergicl1e un posto im.portante è tenu1to , da, sostanze chimich e, ·da nun1erosi miedicamenti (priro n1idon-e, salYa r san, sedorrr1id, sulfamidi ecc.) che 8i ricorderan no n1ano a mano pili avanti, oltre ch o da p1ossibili v.ari fattori prOlteici e non ]Jroteici, ba•lterici e non battterici, 0li111entari ecc., co111e np.l campo gen era le delle n1alattie allergiche a' 1viena. Alla domanda del come si possa arrivare alla sen ibilizz.azione ancl1e con sostanze n on proteich e, quali ad· es. i chremioterapici, sostanze lipoidee, carboidrati, ecc., si può ris1)ondere ricordando la possibilittà che queste ' Tarie so 1tanze possano a.1rri re da antigeni ~olo d opo ancoraggio alle proteine, come antigeni 1

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SEZIONE PRATl.QA

inco1npleili, apteni, secondo le note ricerch e di Lan·dstei11·er e collaboratori: Per qu.anto riguarda il valore ch e in talu11e e111opatie può avere la milza, quale fattore con.corrente, ad azione ini.bentEA s u.Jl 'aittivi·tà ini·dollare come ·F errata ed alti/i pe·n sano, è ancora prernaturo dare giudizi, Sp€cie nelle. fo rrn e a con1ponente allergica.

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I con cetti sopra esposti si basano su co110scenze non ancor.a, profonde : poco conorscia· I Il O dei vari fattori che regolano) la m atuirazion e delle cellule mid'iollari e la loro immì~ne in, circolo, fattori umorali, ormonici e nervosi. Alla r cgola7,io·11e nervosa diencefalica della le11copoiesi, <l1ella eritropoiesi e della piastrin o110iesi ·oggi ;&i dà mo lta i1npoTta11zqi [Ho.ff (58), Rohr (IOrO) ecc. J. La sti111-0lazio·n e o la paralisi di questi centri potrebbe agirei sul midollo stimolando o paralizzando deiterminate serie cellulari. Il ·valo·re ·d el ~attore nervoso dovrebbe essere n1arc.ato n elle emopatie a com ponente allergica, e ciò anche per analogja a quanto può aversi nelle comuni form~ allergiche altrove localizzate, in cui ~ nOlta la parteci pazior1<:~ di quesito fatto.re (è noto ch e certi fe.no111eni ~llengici dopo 'interruzione nervooo , anestesia ecc. non si ripr·odu cooo). P o-co si con·osce pure dell 'import.anzà degli .alitri organi, milza, fegato e lin.foglandole &u1la emato·poi·esi mido.Jlarea e·d iextramidollare. Vari problemi si prospettano oggi, perchè con la biopsia sternal.e- si può se1guire l 'evoluzion e d«~ri quadri midollari n ei vari' momenti di una for1na . Basti ricordare. le bellissime osserv;azioni che i pOS6ono fare seguend'o ad un t~mpo, i quadri periferici e midollari pre·s enla1Li da una agranulocitos.i da piran1idone sotto 1 azio ne del piran1ido·ne somminiS1t1~ato dopo la gua·rigion-e [Plum, 95, Rohr (100)1 e cosi di un~ porpora recidiYant e d.a s.edormid sotto l 'azione d1ello Sltesso medicamento [MoeschJin (82)] . TratJla.ndo questo lavoro iin modo 11articolare il pro·b lema patogenetico, non verrà ricordata anche ·p er brevità n è la casistica nè la sintomattologi.a e la clini ca delle ... ingole forme d j scusse. 1

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IIT. - Mani festaz:oni a componente allergica della serie ros~a. Eritropatie allerJ?ir11 e.

'A. nenrie emolitiche acute: da fave. tipo Led erer , « a /rigore », da malaria 1da cl1inino ecc. E:moglobinu,ria da m'<lrcia (?). En1oglobinuria paralitica- (?) . ftfioglobinuria (?). Il cc raffreddamento » quale fattor e di parallc,rgia. Altri


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cc IL 'POLICLINICO »

ja~tori

di emo·l ist acwta. Anemia emo libica tipo Ma.rchiafmva-1lf icherli . .P0trjiriJa acuta (?). Emolisi.i ·acuba dà trasfwsio·ne. ·Meccanismo, di inso1~genza dJella :lisi gtta.bulare. . 1

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Di gran·de interesse è l'esame· delle manif<:;stazioni. a· possibile com.p onente allergica ri • guardanti i 1glo b-uli rossi cioè l'organo, eritrocitico n·e lla sua componente fissa, mid·ollare, eritroblastica e nell~ co1mponente mo·b ile globulare, ma1tura, gli elementi circo lanti, i glo·buli rossi. T.ali ·m~nifestazi•On•i !poriLano ad u·n deficit nuin·erico, cioè a stati d 1i anieimia. Ches possa-n o ins·orgere, in seguito a particolari corndjzioni al lergich·e, continuate, seppure lievi , a tipo « s1timolan1te », manife&tazio·n i iperplastiche, ip e1. globuliche; eiritr0rblas·tich.e, nan. è d·a to fin9ra di sapere;· sarà uin'. problema da stu·diare · in ~eguìto, come quello delle .i perplasie bian.c.h.e più avaniti discusse. .;; ,Il deçorso dd·~lle eritropatie allergiche € per :lo, ,più .a c·u to ma· può anch.e essere subacuto e fQìlise cro·n ico.i · · i ' . Nelle forme acute, di cui ora diremo·, la patog·e:neS i od .·u na c.o mpon.ente allergroa può ess~11e . a·1n1T1·e·s sa c·òn ~gran·d~ probabìlità · ancl1e 11er l 'in izio· .improvviso, tumultuoso, talora rii)rod11cib1ile·. La co mparsa ·del fenomeno allergico a. carico dej globuli rossij ha per lo più ·come consqig·,uenza l'.alt.er.a zione d'ella strurbtuTa 1glo.b ulare-, la citolisi, l' ~n1ol isi. · .,, Perciò le ·eritropatie aller.g ich·e acute e subacute, sono eim o.Zitich,e, -e ciò porta ad tino 51tato di anemia, · ch·e si definisoo anemia eniolit.i·ca acut:a o su,bacu./4. Questa anen1.ia em-0... litica acuta ha pU'nlti, ·d iffer.enziali dall 'anemia err1oli1tica co m.unes, dal cosid:etto ittero em··oliti.co p·erò .non semip1re così profondi com e si potretbbe credere. Nelle forme: allergiche, le res.istenze glo.b ulari generalmenite no·n sono ridOltte, passato· il fatto acuto, non, rimane, div.er sar11en1te 'dall'ittero 1e1nol~tico, alcun seguito, il qua.d 'ro clinico e•d ematologico .r itorna_ n·orr11ale , noni r·e sidua reticolocitto·sà nè Sifer·o cito-s i. La cris i di em·olisiJ acuta ·di per sè, co:r r j,s:ponde però alla crisi emoli1tjca che· si può avere nell'i1ttero emolitico còmune., alla crisi di d·eglob·ulizz.azione .come vedrem.o più avan1t:i. 1

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cui l 'a.llerge11e è in·dividuato·, a p-0rta d'entrata diigerente, o·d iriala.toria, una forma cioè di aner11ia emolitica quasi sicuramente allergi:oa . Non è il caso qui di fare un esame datta· glia1to d'ell.'~n.e:m.ia em-0ditica acutla .da fàve, ·d ell 'e111oli'Si acuta da fave, nella sua sintomatologia clinica e nella abitu.a le manifestazione, la crisj en1o·liti ca, con le varie n1odalità, dal1,acuta brutale alla lenta, gra·du,ale q.u asi silenziosa, con i suoi eq·uivalen1 ~i. Alla conosoe.11za de·l l'anemia ·emolitica acuta da fave, la Scuola di Fr-ugoni · ha porttato lartghi conLrib.uti , coni Lusena (72) che per pfl'imo (1922) ne di1110.strò la natura .allergioa, con Luisada ( 71), e coìlaboJ'atori, P·ozzi e Rubino e tutta la Scuola Italiana con P·esci (91) p er primo (1921) e poi1 Lotti , Mannai (77) in mo'd·o pro.fondo', Maceiotta, A·u ricchiò, Preti, Gas·b a r rini (46) , Chieffi, Biddau, IF ro.n za, Montano , Piga, 1Fer1ni ecc. Come ricorda Molinari Tosa.tti (84) gìà Civalleri nel 1916 aveva an1messo rapporti fra emoglobinurie ed anafil assi. Que~ta forma morb osa, a p atogenesi nota, ad a11ergene con osciuto , anche se flinora non isolato, può avfile l e cutireazioni po·si1tive all 'e·sttratto ·d h fava (positive .a d'istanza.- dell'accosso, negative ·durante o po co dop·o l 'accesso '(Luisa.da e c·ollaboratori) ciò ch e equivale all'i.ò.-nocuità ·d ella sommirn i·&trazione del .. le fave su1bito· dopo l 'accesso (Gasb.arrini, 1915) e "quesS1to prob1abilmente per un feno· ineno generale. nelle forme allergìch e (desen-· si1b i]izzazio·11e tem·poranea, blocco·satur.azion e degli ar1ticorpi), do1p10 l'episo·dio acuto. L' em.olisi acuta da fave è di gra.ndiss.i11·1.a i1'l1portta11za per la ·no·s tra dis.cu-s sione patogenetica , per il suo quadro acuto imponenLe, taloTa mortale in brevissimo 1tempo, per la su.a ervolazione ed .a nche per i suOi equivalenti : oefalea., çri,si di a.stenia, df ipo•hen.sion~ .ecc. Essa può fare ·d a paradigma, p uò servit~1 di esempiio, può m'ost1wci di che cosa possa

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essere capace una ml{lJnif es·tazione all'evrgi·ca a carioo d,ei g'lobuli rossi.

Ci è d a1to qui in·fatti di seguire tu1tte le possibilità : ·d'ai casi gravissin1i, acutissi•m i con cc solo1 shock » rapidame nte mortale, per ese1r11>io in un &oggetto che ~emJ?li cemente at.tr:a·ver&a un: campo di fave In fiore (forma i1_1 aA n.emi0t e7nolitica acu.ta. da fav.e (favismo). la1toria), ·s enza av·e re il tempo di arrivare alla Nel g·ru1)PO delle anemie emolitiche acute emolisi e< clir1ica·m ente » evidente, (c'è da -doa. pato.gen€si allergica, sta arizi1tuttto, e ben '<li- n1.n.ndarsi come imm:e.d'ia1ta, fu1rnin~ d ebb·a e8siere 1~unione antigene <rnticorpo con i fe:stint?.. , una forma nota, molto interessante, 1' an~mia erri.o litica a.cu.ta da fave o.dJ enioZ-isi · nomeni neuroveg·etativi riflessi, shock co~las­ .acuta da f au~ei, éomunemenita d et1tia cc favisrno ~> . · &o) a quelli più freiquenti in cui allo shock di' ·sintom.ì çemo·g lo.b in·emia, 1em1oglo:binuria, Comincian10 intanto ad avere llfl:a fo:rma tn 1

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SEZIONE PRATICA

fa segui•lo evi<lenit.e la crisi emolitica co11 il suo corteo di sintomi (ernoglo•b1inemia, enJoglobinuria, itler·o, ecc., a quelli che der:orrcno lon solo ittero ·e con i fenomeni ~·<·nera! i dtllo sl1ock (cje falea, astenia, malessere ecc.), a quelli che possono d'eoon:ere in modo protralblo, subacuto. Ri1torneren10 a p1iù riprese an{:l1e i1iù avan1ti su questa interessante f0·rr11a d·a fave .

A n,emia emolilioa aicuta Lipo Lederer. Nel gruppo delle ane,m ie emolitiche act1te, de]l~ en1olisi acute·, si dave prendere in esaIl1f3 ancl1e la forma detta id i LedereP, B1ill, l' a1ien1ia emo·litica ~ouita tJbpot Lederer, d~ cui, a·n cl1e noi (20), abbia1110 già irÌportato (1936) un esempio tipico. Le ipotesi patogenetiche più ammesse in quoota s.indro·n1é, so·n-0 la infettiva ~ lai tossica , ma nessuna delle due è stata finora d1imositrata. Secondo Giord·a no e Blum ( 49) I '!pote.si i11f.ettiva sare·b1b·e basata anch,e siull 'a~finità del1.a forma di Lederer còn una malattia infettiva ender11ica nelle Ande.._occidentali, la ~eb·bre di Oroya, causata dalla hartonella baci llifo·r 111is ed anch 'essa caratJterizzata da anemia e111olitica a tipo ipercromico m€ga.locitico, feb bre e leuçocitosi e ten·denza a1la guarigione SJ>0ntanea. Se qu·e sto paralJelo si possa vera1nenle p·reslare a considerazioni anche 11ella farina di Lerde1~e11 dei no•s tri •paesi, non lo r ·o ssia1no affermare . Per ora p ossian10 di.r e che se, nell 'anein1.ia en1olitica acuta ·di Lederer si €samina :ittenta1J1ente: I) l'inizio, le 111oda1ità e talora la brutalità di insorgenza, anche con perdita di coscienza, cioè con modalità, come nel nostro caso, a ti'po di shock, con ca·duta ne1 ·n um.ero dei globuli rossi di 2-3 milioni ' ·n elfo spazio di poche ore, come nell'anemia emolitica da fave si i>uò av~re; 2) se si ricorda l'utilità anche imn1ediarta della trasfusione di sangue analo1ga1nentte a quanlo 11oi abb1ian10 vi,&to avvenire pure nel1'emoli .. i acuita da fave, la trasfusione di sangue in queste for111e agisce oltre che come so~titutivo, atJtraverso il meccanismo colloidoclasico, specie se fatta col nostro anticoagula~•lei (110, otrans) che è a base di iposolfiti, di ct11 è noita l'azion.e antiallegirca, desensibiliz7.ante; è da \ alutareJ poi l'azione antiernolitica <lel siero e del plasma sànguigno; 3) se si rico1~da l'utilità in altri c<isi di ane1nia en1olitica acuta di Lederer, a quadro non intèrt~o, da noi osservata, anche della sola lerapi~ de~ensibilizzante, e si rtien contto che Ja forma fondamentairr1ente è caratterizzata

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d1a u.n a crisi emolitica che guarisce senza · lasciare conseguenze, dobbiarno pensare che ancl1e la patogen.esi allergica, henchè l'antigene o gli antigeni non siano ancora individuati, µossa essere in via ipotetica avanzata. L'analogia fra il quadro clinico ed en1atologioo periferico e n1idollare (Bo·n nel (9) , Pac,. chioli, Coliarizi (16), Mo·l ina.ri 'fosatti (8'±) e. noi ste&si, del! 'anemia emolitica acuta da fave e quello ·dell'anemia .emolitica acuta di Lede· rer, è veran1en1te notevole e suggesitiva. Anche per questa forma di Lederer S.i dovranno quin':' di ricercare prob1a b1ili: allerge·ni eso geni, intro:dollti per via diigestiva, alimentari, m-e<li camentosi (sono note le an·e mie emolitiche ~cu . . te da antipirina, fenacetina, dinitrofe'nolo, sulfamidi ecc.) per via parenterale, inia latoria ed allergerii en.doigeni eéc. . ,, Con qt11esto indirizzo si dovreb·h e . po!ter arrivare a·d u~ chiarimen•to del pr.oblema patogemetico in qu·esta sindrome er11olitica acuta ehe proba·b ilmente € sostenuta da diversi · f at.tori cai1sali. I.' anem•ia emo1i1tica acuta tipo Lede.rer dovre-bbe: en1trare, secondo noi, nel grup .. pu dell.e « ainemie emolitiche acute » e perdere quella autonomia propria . che tuttora, fin·chè Tim.a·n e .oscur.a la eziopatogenesi, le si él ttribuisce.. Non è pri, 0 di interesse in·fine soittolineare coma le form1e. d.i anemia en1oli1Lica acuta p•ossano decon·ere con splenomegalia ed' epato1negalia esse ])Ur(! transitoTie e forse non dovute .alla sola e-risi €molitica. Nel ,r1ostro ca.Bo, di anem.i!l emolitica acuta ti po Lederer, descritJto nel 193'6 abbiamo già allora a fon·do ricercato se· pol.e-ya essere in campo il favisn10, ma questo non risultò benchè si sappia che oltre . alla Sardegna , dove sono pi\1 frequenti, qualche caso si può o.5servare anche nell'Italia Conti11entale e noi a Roma ni:;lla nostra Clinica, ne abbiam.o YiSli più di uno. Nella nostra paziente non precedette i1è orticaria , nè prurito, n è si potè stabilire se la sera prima dell'emolisi acuta notturna, avesse ingenito alim€nti o medicamenti che potessero dare anche altri fenomeni a1l.eTgici (vomito, diarrea , coliche, ittero, esce.). Più avanti a. proposito delle emolisi acute da trasfusione, ricordian10 11 n caso eh~ ricopia l'an€mia emolitica acuta di Lederer , inwrto dopo trasfusione di plasma. Nell'ane111ia emolitica a cuita tipo Lederer la patogenesi allergica è già pro&p etta ta e discussa d1a vari AA., da Colarizi (16), d a F errata e JF.i eschi (39), Bon11ell (9), Molinari To satiti (84) ecc. Si è prospettata l' esis tenza di una autoe1n olisina, cl1e a priori non si può scartar e, an che 1

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per quan:to sappia·mo per 4ltre .forme di e1110Potl'ebbe giust.ificare questa ipotesi, la perlisi acuta , co111e ved're1110 più ava·nti. fetta toll€ranza al la1Ute di capra d·ella magDa111eshek f} Schwa rtz (33), in ba'se a ricer- gior i>arte a ei lattanti ch e ne fanno uso, ed c t1e sper1menrt ali rnolto ~inter essaniti uso di a11che l1egli stessi sc1ggetti, ch e poi amrna las iero an1ol~tioo anticavia \3 iri1)ro duz,io1n e 'd i ro.110, l~e 1 .lu·ngo temipo prima della malatit:ia, (quadri e1nolitici sqguiti con dettagliate os- Ja rari Là ·dei casi di anemia da latte di cap.&i-'l s-ervazioni e 11 tatologiche), ammétJbono l' azione di fronte al numero degli alimenta.ti in tal di ernolisine.. A secon·da delle dosi impiegaite modo e la ,guarigione con la sospensione di si p1rodt1rrebbe anche la. sf'2F'Ocito,S:i , la rìdu- qu.el tipo di alin1entazion e, guarigione nella zion~ d,e.Jla resiste.nza g lobulare ecc., tutto cioè qual~ si ·oss.eT·va come dato di no·tevo·l e signiil quad·r'o ·dell 'arte1ri:iia en1oli.tica 1a.cuta fitnio1 ficato, la r egr essione completa dell e eritroElaalle ~forme croniche, com e si osserverebbe .nel- ~tosi . È tuttavia sem·p re u·n 'ipot€1Si ch e. andrà le .conris1rondenti sindromi ert1olitiche acute controlla1ta1 speciei da parte d ei pedia1Lri, consie cro,n ich c l1:n1ane. Ciò è in accord'o col con- der·ando· an ch e il fatto che la patogen esi ·di -ceitto a llergico, ])asti ricord.a re i casi riferiti questa forma è rimasta tutt·ora oscura. da Le !Blan c casi ch·e hann-0· il valore di un esperimento, m1ostr~ndo ·gravissi1ne, ·a nche * m·o,rtali , crisi •e molitiche nell'uon10 dopo inie** zione di si~ro1 di cavallo precedentemente tratP e11la nto da que5lti casi di ane-n1ia en1olitica itato con cn1oglobi11a u111ana, filtrata p er can- acuta, in soggetti senz.a precedenti fam j1gliari , dela Berkefe1d, con lo <5copo di ottenere un aln1eno .chiari, casi ch e han.n o un quadro ru sè siero antiscarlattinoso. dj stinlo, co1r1e si ~ detto, per la ·m ancanza di Nelle en1olisi acu'te quando non risaltino <tl- diminuzior1e di resistenza globular.e ecc., cotri fa•ttori cl1imi<:i, tossici, l 'ipot esi allergicà n1e pura i1)0itesi, si vi~n·e portati a pen'Sare se si dleve 1tenere in conto, oltre ·p·er quanto ::;i è in « alcune forme » di anemia e1nolitica, di finora detto, anche per quello che si am- cosidetJto ititer o emolitico, le n ote, im1p rovm.ette i11 altre forme e111olitich e, erric1glo·bint1- vise, crisi em·olitiche acute, crisi di degloburiche su cui ora ·d iremo. Il concetto dell 'apla- lizzazione, non pos&ano trovare la. loro· spie.gas.1a primaria un 1tem po sostenuto nella forma zionf3, in una co·m .p onente allergica per allerdi Leder~r, non ha oggi -pìlì ·b ase, essendo geni endogeni, autosensibilizzazione, o·d esonoto . cl1e : 1) la guarigione sen za esiti è la g·eni per azion e di emolisine,- come peinsano regola e ch e la form.a. raramen1t.e recidiva e Dan1·esl1eck e Schwartz. ~ cl1e, 2) il inidollo a·n zic.h è aplastico in fa se E poi cl1è le erosi di dte.globulizzazione p,r oba acuta ç •piuttosto iperplastico eritrobilastico e bilmente non rappre sentano che una. acurta actal('l'ù macr0 € in efr~1 loblasti co (caso Colaricentu.azion e di un fenom.eino cronico, a lungo zi ·del 1939 (16), di Molinari Tosaitti (84), caso rtosLr<) r-ece111t.issimo .ecc.), e, si nor1nalizza in decorso', se così fos.&e, itutta la rnal~tti ~ s'3.secon·do tempo, e 3') che ·esistono le « re·azio- reb1b e da ·r ip o·r t-a rsi a questo meccanism·o. Semni eri lroblas1.icl1e n periferich e (reazion~ a ti})O pre a ti1to1o. di ipotesi, se si potesse a·mn1ettere eritrerr1 ')irle; ch e accom1pagn:l.no taluni casi , che un o di questi pazie.n ti sia sensibilizzato e-. le co111L.errtporanee « reazioni mielo idi » con r1ella &erie r ossa, a qual.cl1e ,a llergene abba&tanza com.u n.e p:er es. un .alimento od altro , si 50 -8'0.000 leucoci1ti). A questo punto vien fatto ·di pensare anche all anemvai d'a latte di ca- poitrebbe spi.~-gar.e come tal une forme poss-a·n o 1urare a lung·o, c-ronicamente, con periodi d pra, forrna ipercramica a. tipo pernicioso, con notevole eritroblastosi [Barb·acci (7), Cola- buoni e crisi ad -.intervalli? Si. poitrà fare un rizzi (16), .ecc. J for111a. che p·u ò es~ere m·orLale e lJa.rallelo con altre form e da sensi.b·ilizzazione, c!1e 'IJUÒ cornpletamente regredire coin la in altro iterritoir io, ad es.e1np·i o l 'as1n·a bronchial~, che p·u ò diventa.re cronica con la con&ospensione dell.' aLim•enta~ion·e con ·1atte di capra ste~so ed .a\ ere a:n ch e ottimi van1taggi . tinua esposizione al] 'antigene, con riaccensìodalla trasfusione di sangue. Sapendo ohe il .n.i in1provvise e ricorrenti, .forse per 6 ucceslatte di caplfa, come queillo vaccino, (\redasi an- s-i ve, mul1ti1ple sensibilizzazioni o pe·r intercorch e più av.nn~i a proposito delle porpore pia- renti i)eriodi di n1aggiore <)' ·minore sensibi· strinopeniche da allergia ali111entare) può dare lizzazio·n e ~ Che nell'anemia emolitica acuta poss~no envari fenon1eni anafila1ttici, viene la domanda se anche nella pa.toge·n·esi di questa ahemia eri- trare in causa delle e.molisine, è SILato riamtroblastica, oltre u.n1 ~attore ca.renzial~, una mes&o ·di recente (1938) co,m e si è detto·, ancompo·n enite allergica i1on possa aver e qualone cl1e da Dan1e.sh eck e Schwartz (33) i qua li a111mettono dei rappor ti coin· l 'ittero emolitico irn portanza. 1

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.(Àomune. A questa irpotessi si asso.eia anche 1-Ieil111ayer (57). Ma ch'è u~a gra.n de O'biezio11e a questo· p1ro.vosito, ·d ata non ta11to dalla sp leno1m egalia, lquanto• dai risultati della splenecto11 iia. Corne mai si '.g iovan·o que&ti iul.eri en1olitici, «'lel]a splooectomia? Questq è un pu11to m101to in1po1'fLan1~ su cui si è già n1olto· discusso, .noi non voglia1110 ritornare su qu·esto ca·~ ·po .-che pe·r quello eh.e in1Lere~sa il nostro ten1a. Ancor·a n on si sa co1m e veramente .agisca la -splenectomia e se si cerca 'd1i dar~ una sipieg.a·zion e in questa come nelle alt-re formei ch e si :giovano dello stesso in1terven1to , la discussione diven1t.a quanto1 mai incs:rta. Ainm:esso nell'it' ~tero emolitico, fra le .alt±·e· ipotesi p.atog·eneltiche (lal)ilità costituzio~ale dei glo·b uli, displ.a_-sia della eritr(Ypo iesi ·m idollare, Bufano (11), inibizione i11 idolla.re da ipersp1le.nia e·d ipere1nolisi) ecc., aeh1e un rnecca·nisimo1 di sen·sibi]izza.zione, si po·t rà pensare- che la 5pJ.enecto-i11iai nell 'uom·o possa comunque influenzai'e 1'~quilihrio immuni1tario e ciò sapendo che la milza· partecipa aila f:o.rmazio·n e degli ~uto­ tCorpi P La spleinect'o·mia nelle cavie sensibil-izzate 11on i111pedisce lo shock a·nafila1ttico , è ve.ro, 1ri.a ci . saran•n-O differenze nell'uomo? .Dohb1ia... m ·o anche ricordar~ il fatto· m ·es&o in· eviden2a da Verno·n ì che il pa.r enchin1a splenico iniettato ~ ·d.annoso, di·miinuisce la resistenza .al]ej infezìoni. D 'altra parte.i si &a che se la splenectomia 1>uò far g·uarire clinic~rnen.tc e b1iologi.camente l 'i•~tero em-olitico ·e d in casi di an emia en1oli. 4ti ca acuta J1on famiglia1~e, si € vista, ·d opo ~pl-e.necto·n1ia regredire la sferocitosi, l:a diminuzione delle re~istenze g·lobulari e la presenza <l-elle e1xtolisine, ·Damesheck e Schwartz (33), t1l0ra i s~ni biologici rin1ang·ono e talora la forma può ri prend·ere, clo·p o la splenectomia .con crisi en10·1iticl1'e i11011tali (Min·o ecc.). Si 1)otrà i.>enis nre c..he l '-as-portazio·n e di un 1territorio. reticolo-e11;doteliale così esteso, p ossa avere <li.retta O'd i11diretrL-a influooza sui feno·meni di sf}nsibilizzazione, sul lor-0 sviluppo ed event.ualI111enle sull'azione di emolisine? Sono pure e i&en1plici ipo1tesi che si prospetta.n101 a titolo di discussione, ipotesi sull e quali è presn1a~t uro esprimerci, occo·r rere·b b,ero· controlli su]1' azione delle en1olisine in animaiì normali ed i11 .anin1ali s:plenec~o111izzati, occorrerebbe vedere se 1n sogigetti splenecton1izzati anche per altre cause, trau,n1i ecc. , le manifesJtazioni al]ergi.che di qualsiasi natura , •m 1ala1Vtie da ~1ero, eco. &Ìaùlo ugual.mente possibili. Sa,.. J'Bh~ ad ogni modo pren-i,aturo trarre dei co1

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.r ollari in altre forn1e sia n ei riguardi della spleriecL0n1ia che ·della tiroidecJfo111ia (sap en<lo ·Che la ti·r oide sp1e rin'1entalmente accen1Lu.a i fenor11 eni allergici cì1e co11 la tiroidei0tomia sono ridotti). 1

Emoglo biriuria1 parossis tica « Ql fl'igore 1

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>> .

Analizzia·mo ancora altre forme1 che possono a vere analogie con le en-iolisi acute prima discusse, cio·è coll 'anen1 i.a ernolitic.a acuta da faYe e. co11 ·q uella 1tipo Lederer. AnzitutJlo1 ved'i amo la cc coside1tta n ermoglobinwria p1airo1ssisfioa a /rigore, ·d ella quale Murri ha così bene ·Lra1tlato inettetndo in evidenza I.a frequ etnz.a dell,l lues in que~ti sogg·etti ed indi can·do la &ua prova. Diçian10 « c,osidetta » emoglobinuria ~1.arossistica, percl11è a. rigar di t~rn1ini anr.l1e in quie.sita forma la d1efinizione non è esatta essa do·vreibb~ essere definita non come cc en10... g lo·bi11uria », n1a co111·e : errio1lisri parrossistica (( a frigore )) od emolisi a1cuta ({ a /rigore )) {Jerch·à il f enon1 en·o pi'imo è is.em pre l 'emolis·i. Si p otrebb€J anche definire anemia emolitica cc a jrtlgo re >> - co n1 emo·gJ.obinurìa (rn-eno ben~ però p·er ch è l'anemia in· quesl.a for1na no.11 è d.i solito nOltevole). L'emoglobinuria, in questa, co·me rn altre analoghe forme (da malaria, da chinino, da sul1famidi, da fave ecc.) rappresenta ·il segno clinico, Ja manifestazio11e estterna più ·evidente, il sintoma cJ1~ più colpisce il m·alato e l 'osservatore~ il s.into111a che ha. colpito i primi medici che l 'l1anno cosi ·denominata. Ma l 'emo1glohinuria è sempre secondaria alla cìto·lisi ro ssa, alla emo•l isi acuta, rapida (l'emoglobinuria comparirebb·e se € ·distrutto più di 1/ 60 della quanti1tà ·d i H.b ). Essa è tanto s,econd;aria che ir1 non i·ari casi da fave, o di fon11e tit)O Lederer , quando il fenomeno non ~ così a.cuto, violen · to, massivo, può manca:rre pur aven·dosi l 'en10·lisi e l 'an·emia secondaria . . Anche nel] 'anemia emolitica· .acuta da f.ave , (favismo) l 'emolis i ~ u·gualn1einte il fatto !)fimo cui può seguire emoglobinemia ed emoglo·b inuria 1ec~ . , ina non per ques to la forni ~ è detita cc emoglobinuria » da fave. L'emog[o,bi nuria è un sintomo di u11 fen omeno precedente neilla scala di sviluppo, è un si11tomo come l '« ittero. » a tipo emolitico, 1na llOfl p.er questo la 1forma fli chia ma cc ittero parossistico », o i1t1tero da fa ' re eco. Così pure l'anemia è secondaria all 'emoli'i (come ] ·'ittero. con1e I 'emoglobinuria), e quindi ancl1e la definizione di <' anemia » non a· rebbe e&atta, Lench è orn1ai ien trata nella ter1ninolog ia corr ente. Tutte queste forme di I

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e rnoglobinuria ,d o·v rebbero essere chiama·te, con1e si è detto· in principio 1 einiolisi aouta: da

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. emo·liSii parossis.tJi,ca da op1pure anemia emo1litioo da . .

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. ,d a fave,

da s ulfaimidi, da f1ieddo, d·a chinino, da malo.ria, da ateb rin, ecc., .con aneim.ia secondaria, co·n ~moglo·binuria, con ititero ecc. 1

F:11i-oglo·binuria 1da ma.rcia. È da ricordare ancora la «

emo·globinuria

I!n. questa forma Ja; base patogienetica ~ allergica (Micheli, Pesci, Ka111merer (61) Berger,. ecc.). Ma oç>nie a.girà ~l cc raffreddamenbo1? ». Ve1esto diamo 1brevem~nte punto importan1ta perchè ha rapporti con altri campi della papotoloigia, con al1tre forme a (( rrigore )) . Di:scute11do sulle manifestazio·ni cc a fri.gore >>* r1bbian10 già ricordat.o !Più volte (23-26-28) iI valore che si può · aittribuire a quresto fattore co•m,u ne, la :perfrigera.tio, il raffred1damento,. in forme m-0rbose n1ol1to diffe renti anche con1e eziologia: pleurite cosidretta cc a frigore » su base tu·bercolar~, poliartrite, glome1'Ulo,nefrit~ a frigore, polmonite, ne·u ri1Le ecc. n1a . che p1ossono avere un elemento in comwne, la.

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do m{llrcia >>, insorgen1t1e1acutan1ente, d'o,p o prolunga Li, esagerarti, strapazzi fisici per lo più i·n sogicietti lordotici o dopo lunga posizione eretta. Anzi sembra c h e qu esta, più che una err10,g lobinuria, sia una mioig-Iobinuria. Se qui si possa ricordare anche la ,« eJrioylobinuria paralitica », ohe sembra anch'essa es- patogenesi. ser e una « mioglobinu.ria1», non è a11cora ·deIn queste manifestazioni si può pensare, cociso. Que'8ta forma cl1e dà grande debolezza 1n.c ho g ià scritto in precedenza, che il Tafrnusoolar e, corrisp-0nderebbe a quella fo,r ma fredda111ento possa agire quale faittore. di parallergia, qwle fattore, scatenante, asp·ecifico , cosidetta <' urina nera » che si osserva nei cavalli, seguiita ·d'a paresi, ·p aralisi, e11110glo·b inuria in so•gget·t { comwnqwe. i1n1 istato· dJi, sensibilize r1t10,globinuri.at ,e muscoli . dall'aspetto « caTne zazione, sensibilizzaziono costituitasi p·er faitdi i)e.sc.e ». Qu·i ci i&i ·dovr~bibe chiedere se non· tori div·ersi, b1a.tJterici o n·on batterici, ensi possa 1trattare di reno·m eni n1uscolari a com- d ogeni od esogeni. La 1perfri1g:erazione, con: p-0uente allergica, a carico della mioglob·ina le profonde perturbazioni neur-0vege1tative uJL10rali, che. co.m·porta potr~bbe· .disporre allocome altrimenti può a'1venire a carico della en1oglobina. Si potranno in tal ·m odo spiegare ~catenamento della sindrome allergica. Già Widal, Abrami e Brissau·d avevano . vital1~ni casi, .ancora non inquad'rati, di 1ni-0globiriuria., di cosidetta miosit'e mi·oglo.bin,u- sto che il « raffre·d d.amtento· n può deitermirica. (II. 1Cun.t her), con eli1n.inazio1n e urinaria nare u·n o shock colloidoclasicor analogo a queldi derivati ;en1oglob·imici (·m€1tamioglobina e lo ottenuto co:n sostanze alburninoi·dee. Ora 1nioen1atina) e r e1Jerto autoptico di musco1i noi possiam-0 pensare c·h e , se questo shock SE incolori , a carne di pesce, e con processi in- manifesta in un so•g getto normale, si possa fiamn1atori a carico delle fi1bre muscolari? avere l 'equivalente umorale 1transiltorio, inavSo,n o ancora ipotesi , l o, ripetiamo. PoitraJ?.nO vertito ed innocuo di esso, se invece avviene poi essere ri co1'dati quei rari casi ad inizio i111t~nso ed in un determinato soggetto pred'iaruto con b,rivid·o, febbre e<! intensi do1ori n1u- s1)osto (fattore coS1ti tuzion.ale) re. preparato cjoèscolari ed astenia, ed eliminazione di urina g ià in fase di sensibilizzaizione per antigeni pi1gm.entata a tipo cioccolatta « mioglobinuria ,,ari , oltre ai fen omeni umorali si possano aparossislir:or» (H. Gun1ther) con urine cariche ,·ere anche <e localizzazioni ». Col raffreddamento po treboo esse·r e favorita c he all 'analiisi spettroscopica dimostrano prel'un.ione 1dell'.a1n ticorpo con l 'antigene già rp1·ie~cnza del miocromo? Casi° quindi d1iversi dell'emoglobinuria parossistica oltre che per l 'in- SP.•nte ima in·a ttivo oppure si p o1trebbero, avere· lensia do] orahilità m •u scola:re che n1anca in gìi ste~si fenomeni ultimi quali si hanno nella qu~lJa, i-<er la negatività della J)rova di Doreazione antigene anticorpo. In 1tal modo potrebbe i11sorgere l 'emolisi parossistica « a fri11a1t.h Landsteiner e della R. di Wasseirmtlnn. gore n per attivazione d'i. u.nia autoem-0li6ina, Con attacchi di mioglobinuria procede anche la cosidetta cc Haffkrankh·eit » in•s orgenle Cf)Sl p otrebbe essere favorita l 'insorgenza della pleurite essudat-iva cc a frigo·r e » per azio•n-e di i·n soggetti che si sono alimen1tati con pesci d ell 'Haff (Prussia Orientale), pesci intossicati an1tigeni tub er.cola1ri, a.e lla poliartrite ac11ta con gli sc-arichi ,d elle grandi fabbri che1 di car- reumatica :per azione di allergeni ·&treptococcic.i ta che ' 'i sboccano1. Sulla paitogeneisi di questa e tubercolari, ecc. Vaubel d~l r esto ha già mostrato speriforma, co·m~ dell:e ultime due ricordate anGora poco o nulla si sa ('-·. Schittenhelm). Ri- n1entalmente che con l'azione del freddo sult0rnando al nostro !ten1a, alle 0111opatie, ri- .la pelle, musicali o articolazioni di .animali sensibilizza•ti, si possono produ.rre localmente pren·d jamo l 'esail1e d.elll '(I leillQ1lisi parossistica_. » a « frigore », d ella cosidetta « emoglobi- tipichie ma!nifest.azio·n i infiammatorie allergich e. Interpretando il cc ra ffred1damento· n quanuria paroissisitica a frigore n. 1

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271

SEZIO,NE PRATIC.\

l e' faittore di parallergia possiamo renderci ragione come esso agisca in affezioni così diverse e con eziologia altreittanto diversa, rna con pa1togen·e si unica, alletrgica, oid a com po n ente allerigica. : la pleurite (ad eziologia tub eroo1lare) il r eun1atismo articolare acuto (ad eziolo·g ia non tubrercolare, O' rtalo·r a tu1biercolar~), la g1on1erulon efrite acuta diff.uoo., la poln1·o nite (.a d .eziolo.g ia pneuim ococcica), la neuri1Le ecc. ie co·sì sulla emoglobinuria a frigore. Ci sembra che non vi sia un'altra spiegazion e che possa dare una interpretazione pa1.01geuetica unitaria com e questa riportt'ata i1n· affezioni cosi diverse e diversam1ente loca lizzate. Noi pensiamo cl1e il « raffreddamento n quale fa1ttor.e 'd i paraller·gia poissa avere l o stesso valore di altri fattori fra cui impor1tar1te è ricordare « l 'e1m 'O'zio1ie » per le for1ne « ex emot·ione n, come l 'orticaria, !'·ittero da en10. z1one ecc. Anche quello d.ell'ie·m ozione è un campo inter essantissin1 0, a 1Lorto forse, noo sruffioien;te1n.en te valutato, un camp 01 nel q:uale ved.ia1r10 i11Ler sccarsi, attraver so· fenom,e ni Tiflessi 11eur ovegeta tivi , fenome ni psichici ie ·fe nomeni fisici, organici, un cam1p o n el quale vedian10 cl1e da una <' emozio1ne » oioiè da un fa1tto·r e psichico, in soggetti predisposti, con disto.n ia lleurovegetativa ecc., si può passare a fe norn·eni fisici, organic.i, a ' 'ere p·r oprie malattie o si:ndron1i morbose ohe p·ossono· condu.r re a lesioni anche ·durature e talora mortali. Su questo 1ter11a non ci possiamo u1 teriorm-en te dilungar.e, 1'angomento è srtato da .n oi· trattato a proposito dell'ittero ex emotione (26). E così ri1tornian10 ancora all a €moglobinuria cc a fri gor e n. Quesla fo1ma è 61pi e.g.ata aJ11mette11do la pr esen za di una aibnorme a11toernolisina nel siero del pazienite [Danath e Land&tein~r, (1904)]. Median'te il raffredda1r1ento questa autoemolisina preesisrtene e fino a quel mom·enito inalttiya, si unisce .ai globuli rossi e con l 'azione del complen1ento da1"eb1b e I '.emolisi, Questa crisi emolitica è uguale a quelle sopraricorda1te ed a quelle da trasfiu~ìo ­ n e ecc. Discussa è l'im·p ortanza ch e può aYere talora la lt1es, frequente, ma non cosLante, in tali casi. Con1u11que,· sembra oggi pacifica, an ohe per questn ma.n Jfestazione cc a .fri1gore », per l 'emoli&i parossistica a fri gore , od anen1ia emòlitica acuta cc a frigo re », I 'interpretazione pa togene t.ica su base allergica. A questo proposiito sono partticolarmente in1portanhl i casi di orticaria da freddo .ed in special modo quelli in c,ui orticaria. ed en1oglohinuria da freddo sono con lt>ffilllOranei J].e Ilo stesso attt:acco. Analoga iterpret.az.ione pa.torrec11iet·i ca potreb~ro avere ~alune en1olisi acute, cosid'eute <' omoglobinu1

rie » acute , peir e5. da sulfamidi , da cl1inino, cla atebrin , da plasmochina, <la salva.r san (rare), da 111.alaria, quelle ugual111ente rare da pt1nture di insetti, ragni ' espe, zanzare , ecc. In terma di n1anifestazioni allerigiche da puntura di in!Selti, la scuola di 1F rugoni h a già portato con1trib uti notevoli, con Melli (79) ch e ·dimostrò la naitura anaifilattica im casi di ~persensibilità alla puntura di pulci, con A11cona (3) ch e dimostrò p·otersi desensibilizzare so.ggetti anafilatizzati alla puntura di api e 1noi. (30 bis) in caso di ipersensibili1tà alla i)untura di zanzare e così Scimon.e e Rt1begn1 (103). L' em·oglobinu.r ia d·a malaria, per l 'im•portanza tutta speciale ch e assun1e pell.a patologia, merita una sia pu r bre,,e esposizione a pal"te. 1

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(Continua).

STRUMENTI

NUOVI

Per l'immobilizzazi one dfl l bulbo oculare. Do1tt. Ev.<\NDRO T OMAI , già assistenle .o rdinario a lla Clinica Oculis.tica della Il. Università di Roma. Credo utile far conoscere una a1ggiun·la da ma .apportata al con1une blefarostato, per la co·m pleta immob ilizzazione del bulbo oculare· n egli initerventi sul uo S8t,omen to anteriore. Quasi corollari.0 di p,reced1e-nti meto·di di fissazione, tale aggiun·ta co,n siste ir. un serrafili ai-)plicalo su.Ila branca superiore d el bl efarostato e destinato a stringere i due capi di un 'ansa di &eta passa11te per il 1te·ndine del relto SU]Jeriore. 1

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l.:..: J precedenti metodi sono : la presa con la pinza a fissazione del tendine del retto superiore (Ar:gelucci), l 'altro, l 'ansa del filo di seta p.assant.e per lo stes o 1tendine ed affidata ad un a~istente (Larghi de ' "'"er cei1 « 1 47 » e recent em~n·te Axenfeld-Elschnig-Rochat). · Pur rispondendo ainbedue questi 1netodi allo scopo di una buona fi .. azione, e si in11>lica no la necessità di un 'a~sistente, per tutti i casi in cui si richie-de, indipendentemente dalla in1n1obilità del bulbo, l 'i111piego coordinato •


272

« IL POLICLINICO »

-delle ·diu e mani ·d ell 'opera•tore (es. ·p'ireM... e ta.glio del I 'iride). .b 1 Diif atti, nel caiso d'ella presa del téndine de.I :refJto &uperiore con la pinza a fi~az~p-ne, il taglio dell'iride ~ affidato all 'assistente ; nel caso <lell 'ansa passante· per 19 st~gso tendine, la p 0 sizio•n e stes&a de} bulbò·"' ~ alia m·e r.cè dell 'assi-s·tènte. N·ell 'un6 e. inell 'altro }laso, anche dispo·nendo di un ele mento abile. eid i ntelligegn1te, resta sem prEs pro blema tic_çr~fra questo e l 'op.e ra tore la perfetta arn1onia le coo1~dinazione dei rr1.ovi111enti. Col disposi•t·ivo da n1e:r ado1Jtato,. la immobilità d·e.l bulbo è mecc?Ri ~_amente a1ss~c·uTata, e1' ope·r a,to-re p uò .d a s~J.p eispletare qualunque tempo, anche il più delicato, dell 'i111ter'Ve11to. Ciò d.al ·p u.nto di vist~ dell 'assòlu1ta autonomia dell'operaitore; altro notevole vantaggio• è p·o i rapp•rese.nt~to. dalla eliminazione fidi qualsi.as.i interferenza fra opeìato•r e e ·p,azieFlte, non essen.dovi più motivo da parte 0 ·dell'opera1tore di invitare il paziente à7d "'osE1guire i necessari ·movimenti: In prò po1&ito, ho assistiolo p·i ù volte ad interventi di p·rovetti maesitri che hanno 01)erato ~ operano senza b·lefarostato, che hanno ta. gliato e t.a-g·liano I 'iride.' a rnano sospesa, ma che si ·s on p·ur.e trova•ti alle prese con: pazienti poco ob1b·edienti Ò· ind·o·cilit,1 e che sono arrivati sp-e·s so a vivaci per1&uasio·n i verbali, e purtro·p·p·o, qualche volta non soltanto v·e rb·a li .' :E: ovvio che l 'op·erazione si deve co1npiere nella m assim.a calma ·e tran.quillità, ed è quanto si può perfettamente raggiungere col dispositiv·o da me adottaito. . L'applicazio·n e d-el &~~af.ili potrebbe es&er fatta su. amh·ed:u~ le . branc.11.e del blefarostato in rnodo• da : p oterlo· usare in1differen1teimente per tutti e due g li occhi; m.a è preferibiler avere a disp L&izione due "blefarostati, uno p·er l 'o•cchio destro e u·n altr.01 per il sinistro, e ciò p·e r avere J)lÙ sgombro i.I campo· op e•r atorio. Nell'op·e,r azione di cataratta l '?'PP·a recchio resta natural1nente in sito fino all '~spletamento dell'inter'Vento·, prima per la · manovra d1ell'espul·5ione, (che ''a compiuta p er p ressione e con1tropression.e strumentale) ed in ultimo per la tol.etta del campo pt1pillar·e . Le inodalità per l'uso• sono le s.eguer1ti : si .applica il blefaro sta1to com. la branca pcirta;11te il serrafili ·in alto; Sri afferra co n la ptnza a <lenti di topo il ten·dine ·del re•tto s_µpe.riore e lo si p1assa con un ago armato di filo di seta n. 3, della lunghezza di circa 10 cm . Si s.fila in·di l 'a.g o· e ·Si' incrociano ii dueJ capi dell'ansa ·sulla vite del serrafili; si tirano d-01cemen te questi fili fino:;al massimo di 1trazio n.e e subito si stringe la v1te dtel ;&erTafili: i due 1

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fili si adagia110 &u di una faldina di garza sterile predisposta per lo scopo . Così l'occhio ·~ pronto per l'qperazione. Finito\ l 'intervent0: si ·comp·i·e la ·m·an.o·v ra al1'inverso, svita·n ·do prima il se.r rafili e &fila11do delic.atamenite il filo d~l te·n·dine, ·dopo aver con esso leillta·m ente guidato il bulbo fino alla sua posizione normale ò di Tiposo. La ste•ssa •tecnica può seguirsi ·p er interventi nel settore inferio•rt} del se1gmento anteriore del bulbo· serven·d'oci ~n tal caso del 1tendine del retto inferiore ed i·n verten.do la posizione dei . blefarostati. .... Nell'opierazione ·di cataratta, soltanito al ,,. mom•e.nto ·del taglio della cornea l'evenltuale rrlinina oscillazione che può V·e rificarsi nel bulbo sotto l'azione d!el te 16li~n·te, può v·e nir com1)leta1nente eJiminata co·n la1 lp·r esa oon una pinza di una piccola plica di congiun1tiva, qualche 1nill~m·ettrò al} 'inf.uori 1e al disotto \del pu.n to· con tropuntura. La presente breve no1ta non ha certo la piretesa di interessare i maestri nella specialità, ma può inteiressare tutti coloro i quali d·e siderano .opera1';e, come sopra. dicevo, con calma ·e tra·nquilli•t·à. I

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l.1 'A. presen•ta un ·n·u ovo tipo di blefarostato 1)er l~i1rtn1oib1ilizzaziooe c-o mpl.e ta del bulbo oculare nell 'in1tervento sul suo segm1ento anteriore. "--.

SUNTI E RASSEGNE

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SIST E MA NERVOSO. ,

Sulla fis iopatologia de ll"ott•atto

Riv. di' Clin. Meidicai, fase. dedicato ai Marginalia Oto-Laryn.golo•gioa., 30 no·vemJb,r e 19143~. · È una lezione che riassume in maniera esaurient~ le .cognizioni acqui$iite fìno· ad oggi su q'ueSlto ar1g omento. L'organo dell'o·l fatto è costi•tuito da un recettore-- (rapp,r esootato dalle cellule nettan1,ep.te dif.ferenzi.ate e localizzate sulla volta ·d ella fos8.a n.asale) da vie ·di conduzione (che ·dalle cellu~ olfattiv·e, attraveP&o i fori 1della lamina crib·r osa , vanno. ad articolarsi colle cellule mitrali rdel b·u lbo olfattorio') e dall'org.ano c~nt.rale (rapprr esentato d~ un centro primario costituito ·d'a l bulbo· olfattorio· e da centri secondari .che sono il nu,cleo olfatJtivo anteriore, la corteccia prepirifor.m~ del lobo olfaittivo anteTiore e la ·piriforme di quella posterioore, il c orpo amig·daloideo e in parte forse la formazione ammonica). Dai centri olfattivi secondari nascono le fibre olfattive terziarie; il cui destino non è !b en no•to, come anche incerto è se esista un cenltro neo-corticale dell'olfatto. La corren te aereà di inspirazione n~ll 'uomo

(<":. A.

T 'o RRIGIANI.

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SEZIONE PRA11CA

:se,gue una linea arcuata a convessità superiore è quello di Zawaardemacker, basato sul ra1 .a causa. dell'orizzontalità delle narici e d~lla i1orto fra soglia 1di per cezione e di riconosciverticalità d·~ lle coane. La corrente si divide .in mento ed esten sion e d'e lla superficie odorosa -varie correnti secondarie. .D al punto di vista err1ittente~ t Un progresso però ~ stato compiuto ·olfattivo ha irnportanza qu~l ramo che, al d'i- col n)etodo di Elsberg ch e serve ad u·n e5a:me sopra del turbinatom medio, conduce glf Siti- qualita tivo e quantitativo e permetJte anche lo moli odorosi nella fessura olfat1tiva. studio della fatica olfattoria e trigeminale. Importante è l 'atto del fiutare che consiste L'A. nella sua clinfca si serve, come sti1noli nel compiere inspirazio·ni brevi, subitane~ e olfattivi, di quattro sostanze odorose e pre- · intense. cisate, del muschio l{eto11e, con effetJto puraGli stirnoli odorosi giun1gono alla zona ol- ~·ente olfattivo, di esse11za di geranio con picfaLtiva anche per le coane durante la espira- cola con1pon ente 1trigemin<ile, del guaiacolo (' zione ch e sfgue la deglutizione o duranite la del timolo con effetti trigeminali sem·pro ma·gdeglutizione stessa o anche per se1nplice diffugiori. sione. Co1nunque è sempre necessario che le Sono 5ostanz~ pur<imente olfattorie quelle sos•Lanze 0 dorose siano portate in contatto colche, iniettate n el naso n1ediante una correnite l 'epitelj o olfat1Livo allo, stato di g·a o di v.a1pore odorosa alla Yelocità ·:di 10.000 cc. al minuto, o comunque in particelle estremamente fini in n on hanno prodotto · ~essun effetto sul itrigeuna correnJte d 'aria. Nei la.ringecton1izzati, in inino. cui n1anca la respirazione nasale, manca l'ol- , Nell 'esame bisogn a1 tener conto d'~ll'atte fatto spontaneo, n1entre esso è presente se la nuazione progr·essiva che va fino alla scorrtsostanza o·d orosa è ins uffia•la direttan1ente sul- parsa. ' Ma nella fatica. trigeminale biso1gna dila r egione olfattoria. stinguere quello che è fatica dell 'atJtenzione Seconcl1o alcuni l 'ossigeno ha importanza per da que llo che . ~ fati ca dell'olfatto. la percezione delle sostanze odorose. Negli animali macrosomatici, come l'uomo, Per q1uanto riguarda la classificazione d eglt esistono• rlflessi so·m atici, se·cretori o vasomoodori, esSJl i>resenta delle grandi difficoltà an · !I.ori provocati ·dagli odori. C-0sì l 'odore del cl1e 1)esrcl1è manca un dato exitra-olfat.tivo c·h e _cib,o pro,vo·c a secrezione gastrica, alcuni odori j)Cl'n~etta di distin°guere le sostanze odor<?Se possono l)fOVOcare vomito . dalle ino·dore. La classificazione più rescent c . I distUFl:>i- dell 'olfatto o disosmie possono degli 0 dori è basa•ta sulla soglia di id'en'ii1 · essere raggruppati iru f tre grandi categorie: eazio11e degli ·odori stessi. l 'anosmia o perdi1ta 1dell'odorato, l'iperosmi a Dal l>unto· di , ,i1:< ;1 ~ri. ·io~0n·j (·o i lPe!ocl i di o esagerazione del1 i1i>d'orato· e parosn1ia o perindaginç per l'olfatto sono rirnasti molto ii versione d el senso olfattico. clietro a co·n f.ronto di qua.i11to ,~ stato fatto p~r 'L.'A.· fa la classificazione seguente :

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l

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\

1° Exlracran ica

;

\.

Stenosi respiratoria Sten o i della fc ura olfattiva

~Ieccani ca

~

I \

Lesioni sen soriali periferiche ,

Anosmi.a.

Disturbi secretori Fatti infia.mmatori Caus.e tossiche (esogene e endogene)

\

( \

2" Endocranica

\ •

I I

Tperosmia

Anatomica 1

I1'u11z i on a le

1~aros·mia

l I

.

Lesioni dei nerYi olfattivi (I e \ ') e dei centri olfattivi

Astenia n ervosa Inibizio11e ,

I

.t\.lluci 11azioni olfatti re

altri ovgani di senso e questo sarebbe dovut o secondo Arslan , all 'in1por!tanza secondaria dal }JUnto di vista biologico dell 'olfatto i1c ll'uo1\ 10, 1nen tre es~o ha in1portanza note-vol e nei 111an1miferi sia per la conservazione della s11 cie (funzione sessuale) sia per la ri cerca del cibo. Intervengono altri fattori: la variabili1t: dal pun to di vista anaton1ico delle fosse na sali, ,~ari3.bilità cl1e int1uisce sulla finezza, acutezza dell'olfatto· e sopra tutto la grande difficoltà di u 1Cilizzare in senso lato i riflc::, Dlfattori. Il metodo più in uso per l ·e . . an1e dell 'olfa1t10 1

L 'anosmia è end ocranica e la letsione cl1 e la pro,'oca risiede nelle ' 'ie ncrvo:se endocraniche, 111{3n 1tre è extracranica se la lesione è localizzata n elle fosse nasali. Questa prima distinzione non è sempre facile. La questione è ancora complicata dal fatto cl1e il corpo cellulare del neurone destinato ad assicurar~ ] a troficilà della cellula sen ~oriale è nella zona olfattiYa nasale od i c.lentriti sono nell 'endocranio. Altra diffi coltà Yicne dal fa 1t to cli e al1'ol faitto contribuisco110 ancl1c il , ,. e il IX paio di ner,·i cranici. Causa frequente di ipo ~ n1ia ext racranica è


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rapptesenttata 1dalle cause meccan1ch.er .c he pro·VO·c ano steno's i respiratoria. L'iposmia è provocata p·iù che d1a. alterazio·n i dei neuro1n i recettori da· di~ferenze nelle vie ·di ac€esso del r1aso. Essa ~ frequente appunto pe11ch·è frequ·e nti sono _le anomalie i1.lgba.rdan1ti la cosi detta valvol.q <l·el vestibolo e il se tto· nasale, i turbinati ossei e la mu·c osa di rivestimento. La stenosi della fessu.:ra olfattiva dà invece anosr11ia totale. Essa è d!0vuta ·per lo più a degenerazione poliposa ipertrofica della mu.cosa. Tra le fo1rma. più frequenti di anosmia so·no quell~ 1da lesioni secretorie ·di tuitta. la cavità nasale, com·e l'ozena-: Esistono a.nch·e forme tossiche esogene e ro·r lne legate all 'interessamento sensorialf} nel decorso di .m alattie in.f ettive. So·n o state d·e8 cf"itter anosmie da neuriti difteriche, da diabe'.i e, da alcoolismo, da mal.aria. Per l'a11osn-iia -O.a influenza si discute se si 1tratti di ~na alit~i,azione della zona' olfattiva nasale o di una neurité sensoriale co11 atrofia consecutiva. Possono ·dare alterazioni dell'olfatto· numero5e r11alattie n·ervose: la tabie., la p1aralisi gener.ale, la sifilide, i tratitr{1 cranici, i tumqri cerebrali, Ja siringomielia1 l 'epiles&ia. i.Fra i traumi cranici I 'anosmia è più freqruente per ca1dute sulla fro·n te o sullq nuca. Nel primo caso per fra•ttura <lle llo sfenoide e dell 'etmoide e per emorra1gie, nel secondo· per Sltrap•pam.ento dci nervi ol1fattivi dà contraccolpo. Dal pu·n to ·di vista sen1eiologico ha notevol~ importanza l'anosmia"'-n.ei tumori cereb.rali, ch e po15SO·n o dare ~no·sn1ia .c ome pure gli aneurismi delle arterie cereb rali, gli ematomi della dura madre, i n1eningiorr~1·, sia co111e lesione di focolaio sia come risu tato dell 'ip1e rtension-e en·d ocranica. · ·1 • Nei tum9·r i cereb rali l 'a.nosn1ia è ~pf:'tr lo più unilaterale, m.q può essere qualche vblta hil;:tteral~. 1Comunquè l'anosmia nei tun1ori cerebrali è un .sin•tomo capriccioso, , ·p erchè può ar1che man care o r)'u ò -essere pr·esente solo fuga Ge1nente (proba·b ilmente per la possibilità di fenomeni di com~nso)'.' ~ Dal punto ·d i vista d~lla. localizzazione en~o cranica si h.anno alterazioni d1ell 'olfatto per ].3 ler.sio·n i ··an·che limitate dell 'uncus. Non si li.anno invece ch·e raran1e nte . s~ la lesione è li111itata all 'ippo·campo e non si hanno ln1ai per lesioni del solo corno di Arr1°m one. Transitorie so·n o le lesioni olfattoi1ie da errnorragia ·cerebrale ~ rn.ancano nei tu1nori cerebrali eh.e crescono lentan1ente, appun•to pe r cl1·è è facile la fo1mazio· n e di fe.n on1eni di com, penso. Gli osmeni o allucinazioni o1falttivè hartno J•er substrato anatomico, una lesione dell'uncus, · come avviene nell 'epilessia S€n1~o·riale ·in cui si hanno allucinazioni visive e oJ.fa ttive (crisi uncinate)., h Le lesioni della capacità olfattiva sono· state di scarsa importanza semeiologica fino a quan1

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<lo so no staiti introdotti i i11etodi .di esame di Elsberg s,ulla soglia o·l fattiva ·e la fatica olfattiva e trigeminale. Egli adopera il caffè toIBtato corr1e sostanza p·u ra1m ente olfatto·r ia e il citrale, ~be 1~ ' una sostanza a ·d iscreta componente. tr1ge1111nale. Egli ha o.sservato ohe quando un. nèòplasma co.m·p rime un nervo olfattorio · si 11a une. mo·dificazione dell~ ca·pia.c ità olfattiva monorin.a. Questo ha osservato nei tumo·r i del lo·b o fro11taler, nell'aneurisma. ·d ella carotide interna ·e della parte- anteriore del circolo di Willis. Negli adenomi ·della piJtuitaria si h.a cap·a cità olfatto.ria .m o·n orina nei limiti no1·111ali quan1to il tumore · è intrasellare, mentre è aum-entata d·a un_ lato o 1da ambedue se il tumore è !3Xtrasellar.e e comprirr1e i ttratti olfattori. In tutti questi casi la ·durata della fatica ·Olfat1Loria ·è no-rmale. Invece neri--tun1ori intracerebrali' e nei meningiomi infossati nerl cervello la ·dura1ta della. fatica olfattoTia' è prolungata ·d.aJ lato· d·el tumo-r,ei. · N~i tumorr i ·d1ella linea mediana (meningion1i parasaig·ittali, co.rpo calloso) la durata della fatica olfattoria è notevolmente allungata. 111 quelli del lobo frontale vi è meno sensibilità ·olfattoria cioè 5ono au·m ent-ate la durata della fa1tica olfa1tt0Tia e la capacità olrfattoria. Que·s to segno· permette .di · fare una distinzione ·fra tumo·r.i frontali · e tur110,r i cer.e brali in1 altra f'ede. Quan1do ap.p unto si sospetta un turriore cere.bral~ e la venitricolografia e l'·encefalaoDTa:.. fia non ne dimostrano la p1resenza,, la capacità olfatto·r ia più alta, .c ioè la n·ecessità di un maggiore Sltimolo p1err rivelarla, in·d ica che iI •tumore è a sede frontàle. Nei tu1m ori dèl ce·rverllo· la ·dura1t'a della fatica olfattoria è tanto maggiore quanto -più la posizione è ~o·ttocorticale. Nei tumori del lobo temporale si può avere d 1imin.uzione della sensibilità olfatt.o ria trigeminale dalla stessa, parte del neoplasma. Il test olfattorio è necessario per i tu.m o·r i fro·n tali co1m e qu·ello oouJare per i tumori tempo:rali e o•ccipitali. L'i·p erosmia, cio1è l 'iperestesia del nervo olfattorio va ·d 'istinta dall 'ossiosmia , che è uina.: lìarticolare finezza .dell'olfatto anche in conrd~­ zioni fisiologiche. L'iperosmia può essere un1v·eI>:sale o parz·i ale, se.co·n do che- in1tere-ssi 1tutte, molta o solo .a.J cune so·s ta·nze 01do·r o·se. Si ba generalmente in soggeitti neuroartriti.ci co~ ip.erestei&ie della mucosa nasale con ·d1sturb1 vason1otori nasali. Si p.u ò a~er1 e i.p1e rosmia anche n·ell 'allattam·e nto, nella meno1pausa, nella g:ravidanza. La paros1nia è la perversione dell 'olfatto. Ci sono· le vere parosn1ie, -che sono illusioni del1 'odo-rato. ciOlè neo:cezfioni reali abnormein1ente interpretate è le allucina~ioni dell'odorato che sono· percezioni senza oggetto. La parosn1ia d'à dei cor11i odorosi ~~nsazioni. di~ verse da quedle normali e ·p rovoca sensa.z1on1 per lo più Etgra.devoli e .anche ripugnanti. L'etiologia ~ varia: raffre·ddoTe, influenza, trau1

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S E ZIONE PRAT lCA

1na, pregressa malattia1 infettiva, epilessia, n europa t.ia, intossicazioni esogene ed endogene. La cacosmia o senzazione ·di cattivo odore lJUÒ essere obbiettiva o suhb.ie·t tiva. Quella obbiettiva è d ata d a corpi estranei n asali, d a sinusi1ti purulente o caseose, da lesioni tronsillari, 1gengi, i1ti , carie d enitaria, malattie broncopolmonari o gastriche. Nella cacosmia s uhbieittiva il m alato avverte un odore sgradevole c h e lo perseguita e che aumenta se fiuta, se as pira forten1enie l'aria, se si soffia il naso. È una vera e propria allucinazione sensori~le e s i h a per lo più nei n eur·a stenici e n egli alier1ati, 111a solo ecc~zionalmente n ei sog;getti psichicamente normali. La sua prognosi è sem·p re sfavor-evo1e. R ecen•ti ricerch e fatte dalla scuola fiorenti11a diretta d1all 'A. e ese~uit e col m~todo· di 'Elsberg l1anno din1ostra1to ch e alcune sen sazioni o·dorose modificano il pletismogramma, provocano cioè una ·diminuzione del volume del braccio diminuzione ch e è in rapporto, per quanto riguarda la sua intensità, coll 'eccì tabilità vegeilativa del soggettio e&a·minato . [nol1re si è visto ch e l 'c:lfazione pròvoca una mo(lificazio·n ·e d ella piressione arteriosa, general·111en te una diminuzione, e ch e quest a mo·d ificazione è più costante per le soSltanze che sti11101.uno esclusivamente o prevalonten1e nte le ,-i~ olfattorie, mentre per le sostanze a d azio11e pre,ralentemente trigeminale si ha aumento della frequenza del polso. Inoltre si è ve·dut.9 che gli odori ad azione 1>reval~ntemein1te olfattoria provocan o ac.centuazione della cin esi gaSltrica seguita 1da inerzia, rt1cntre quelle ad azione p reval entemenle trigorr1inale non sempre provocano codificazioni della cinesi gastrica e se la ·p rovocan o· dànno i11ibizione int·mediata ch e cessa col cessare de ll o stimolo. Le sostanze olfattorie inibiscono la secrezion ~ salivare, ch e è invece esaltata dalle sostanze ad azione trigeminale. Le sostanze olfattorie deter1ninano una di111inuzio·n e della g licen1ia, mentre quelle ad aziono trig·en1inal~ non la modificano o dànno un aumenito·. Nell 'i pertiroidisn10 iSi ha · i·p erosmia, rl1entre nell 'ipotiroid1smo si h a iposmia. Nel morbo di Simmonds si ha notevole iposn1ia specialmente per le sostanze priv~ di {·on1ponente trigeminale. Nell'asma si ha iposmia , con1e pure nell'acron1egalia . Nel diabete n1ellito l 'ipos1rlia può giungere fino alla anosmia, cosa che si può ' 'erificare ancl1e ir1 gravidanz1 . Dopo stimolazione del cocloore per una diecina di nlinuti di diminuzione dell 'olfatto a11chc in assenza con1pleta di lesioni o modificazio11i della mucosa nasale. Inoltre la stim olazione acustica con suoni acuti interrompe la fartica olfattoria e successivan1ente non si rie.sce a s timolare ac usticament~ I' offazion e. L. 1

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O IV A G A Z IO N I ,J

L ' avIlv• e n t o del. l a sigaretta La sigaretta rappre&enta la foggia più recente ma più fortunata con la quale 1'uso e l'abuso del 1Lab acco si è diffuso nel mondo. La data e il moda d ella sua com11)arsa è incerta., Secondo alcuni i prin1i a confezionare sig·ar etJte fu.r ono i solda~i musuln1ani durante l 'asse.d'io di San Gio·v·a n.n i d 'Acri ( 183 2). Essi, pe1· funMre, i11isero il tabacco nei tu1b etti di carta sottile che a.Jlora rsri. usavano co1ne car1tuccie della p·olver e da sparo. Secondo altri furono i soldati fran q~si di ritor110 da1la ca·mpaigna di Algeria , nel 1837, ch e portarono in Europa l 'abitudine ·cli avvolgere il Labacco in carte sottili i111itando gli indigeni ch e sol evano avv·o·lgerlo· in foglie di mais. In Irtia lia i prir11i a fum·are si garette fu:rp·n o i p i.emo·n tesi r ed1uci dalla can1pagn1a di Crirn·e~. Da alJo•r a, dappri1rt.a lentan1enLe, €i poi rapidamente il consu1no delle ~igarette s i è e_teso a tutto il m ondo, e dalla produzio11e in·diYiduale e manuale si passò a quella in.dustriale ch e ha r.a·g giunto una portata, enor111e. Il ta•b·acco. p·r in1a d'ella eorrt1)iar·&a della _igart:stta ohe doveva a llettare ·m ilioni ·di uom111.1, veni va fiutato in polve r e: o· fu111ato in fog~1e .n ella pipa 01 solito fornM di sigaro. Chi 1'intr-o dusse in Euro1pa non pensò certo cl1e la pin.n.t.a. cl1e si raccomar1da,·a solo. p~r virtù n1edicam entose, a qu.a lcho secolo d1 cl1st anz.a, d o\e' 'a e1$iS1f~"e, usia ta così . largamen'.Le r1ella for111a d el 1)iccolo cili1n1dro bianco, e in Leq1po di ,guerra dovesse essere razi oJ.la~o .e costituire m er ce ·d i bors.a nera con1e g-11 ind1S'['\ensabi11 gen·eri ali!mentari. Quanclo nel 1559 GioYan.n i 3icot, di ri1torno dalla missione a Li bona affidatagli da Enrico II ài' :f r<ln ci.a1, IJort.ò a :Parigi. l 'erb~ che si pretendeva U\'eS5€f 1,.az1one' curat1Ya 1n:tracolosa pe·r pirgl1e, ulce.re ed altr~ inferntità non lJOteYa pr-~vedere cho un giotno sarebbe di-yentato il patrono dei fun1atori. Consegnian·do la 1)rezio·&a p ianta al gran Prior e di Fra11cia, icot non pen aYa altl'o r l1e alla virtù portento a di quella pianta i11cdican1enttosa e h.e i portoghe" i cl1ian1a·vano cc petu n » e g·li sr>agnuoli (f 'tab·a ~o »· Già I(rin1a di lui urf. frate fran ceisca.no aveva fatto a\·er e a Cat erina de' Medici l1na scatola di polYere di tabacco acciò l 'u . . a.., e con1e ~1mante dei n1ali di testa di cui es~a soffl"l.\·a. La rc1gin~ potellte a1)J)Tezza:e l 'e.ffi~aci~ d.el rimedio e cer cò anc11c 1>rez1ose 1. p1raz1on1 nel1'ebrezza ch e il fiuto le procura,·a. Perciò la pianta di Nicot, ol tre ch e « nicotiana » o cc er~a d1ell 'an·1.basciat ore n, si chian1ò a11c he « cater1naria )) o 'cc eroo della regina ». . .. In In 0'11ilterra il tabacco ebbe ~ul l r1n c11)10 n1inor fortuna. La ro.rrina Elisabetta proibì di fiutare il tabacco nelle cl1ie.se: Giacomo I YOle, •a far in1piccare tutti i fun1ato1·i . L ' à\'YEr~ ione della regina , .ittoria per il tabacco fu molto 1

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' 'iolenta, ma siuo figlio Edoardo Vl·I '""l\racca~e .sigaret1t~, in ~pecie, hanno raggiunto prezni1to (umatore; i 1suoi sjgarj erano ~&zionali zi impre&S1onant1. Le donne, escluse dal tesper lu·n ghezza ei ·g rossezza. seram ento, &ono le più accanite so.s.tenitrici di Napoleone fece granqe uso del tq,~acco da· questo mercato. naso, ma non fumava . Una )19lta tentò la pipa, ;Donne e uomini c:ercano nel fumo un sollievo n 1a non insistette percJ1~ rie. ebbe molto di- alle sofferenze, alle p·r eoccupazioni che la· guer5.turbo. ra distribuisce co·n tanta generosità , un mezzo M.algra·d10 le avversioni e le proi·b izioni l'uso })er sn1orzare le esigenze ·dello Sttomaco. Ma,. del ta·b acco1 a:n,d1ò diffon.d·e ndosi .e. fi11l an1ch·e 111aJ1gr·ado ltutto, le dispo·n i biilità no·n consiento·no rJef diven1Lare. una ffiO'ciia il fumare il sigar o di ma1ntenere il co1n s.umo d 1el tabacco al livello i11lrodo1tto p er la p:rin1a.. volta in Europ1a nel d ell 'antegue1Ta. 1813 . Le donne furono le prime e più intemL 'abitudine del fumo· ora, non ·p uò essere considerata co111e una diffusa causa d'intossica])erJ.n.ti fumatrici. ., Quando Amcrigo Vesp\lcci ·s.bar cò :n ella terTa n1ento, ma è diventata un tormento per co·lo,r o che ·da lui doveva prendere il nome., trovò che che non ha·n·n o la forza di contenerla nei )imi1ti imposti dalle condizioni del mon1ento. erano l e donne a ft1m:are <l'i più. Le grand'i darr1e della1 corite di Versaglia, argo. fin dall 'e·p oca di Luigi XIV, seguivano, come un segno di distinzione, , [ 'a·b itudine di fumare CENNI BIBLlOGRAFI_c.l 1 p'i pe e s?1gari, malgrado l 'odorei sgr.adevole del Colonn. !B. CAPPUCCINI. La gu1erra meramgliosa. tabacco e i disturbi che p:r ocurava n el]~ JLn.iziate. 1 Ed iz. Mondadori , Milano·, 11943 . 1° vol. ·pag. Giorgio Sand alle altre manif.estaz.io•n i ma404, con 48 illustraz .. L . 50. scolinizzanti aggiunse quella di ..,fumare smodatamE1n.to sigari. .-.1· Ufficiale di S. M. pro·vema.e nte dal] 'Arma del Ai no>Stri gio·r ni a M.anila le don111ei ·d el l)O- Genio, l 'A. per 1nol1ti d€tgli incarichi . affidapolo consumano più sigari degli uo·mini . Questi tigli , eh bie o·ccasiones ·d i osservare e dirigere sigari so.n o· enormi rotoli di tabiacco di cenda vicino molte vicend'e1 de l tecnicisn10 b ellico altU1a le, ed ia tutta pri·ma ahbiamo ritenu.to tin1·e t1i 3,8· di sp1e ssore 'e di 18 cn1. di lung h ezza c.h e possono dur are fin'oltre U·n1 rrtese. ch e la inateria di questo· velum'e non ri·g uarLe sia·mesi fumano sigari lu.n ghi 25 cm . Ne.gli dasse la parte sanittaria. Stati Uniti le negre fumano pi1pe, e così le Poi ·a hbiiamo 61cope.rto il c·a pitolo « Uo1nfni donne della Cina e del Gia1)pone. In Turchia in bian.c o » e dobbiamo riconoscere che, col il cc manghilé » fu · fi.no a poc'anzi l'u.n ica suo stile arguto e garbato, l 'A. € riuscito anche •qui a ·darci un quadro vivo e dinamico, distrazione delle do11ne. legg.ern1ente romanziate, ma in fondo aderente Nei pae8i così detti civilizzati la sigaretta ha p·r eso il sopir avvento sul fiuto dellal poJvere al vero, della vicenda del sold 1ato che, ferito con1ba1t.tendo in I a linea, giunge dopo molte di 1ta·b acco, sul sigaro e sulla pipa. •Qu·e·s ta, . d1urante l'attuale guerra, è ritornata I in OnO·r e vice11de salvo a l suo paesello. At1traver·so questi episo1d·i, nella bufera scasolo· per co·n .s entire l 'util~zzazio1ne delle cicche e ·d elle fc1gli.e di tab1a cco smerciaite in \ contrab- tenata·&ri s ul m'o,n d.o dal settem.b re 193'9, l'A. descrive i nuovi mezzi ·di tecnica e distruzione, ban<lo· o ·di 1&urrogati. di protezio·n e le d 1i soccorso. Nata sui campi di b,a1ttagli a, quan'do; i soldati Con1e già fece in conversazioni radiofoniche, JJe r mancanza di pipe e di sigari s'ìingegnavano so110 illustrati i nuovi aspetti e le fasi d.elad avvolgere 11ella car..t- àvfoglie ·d'i tab·a cco la sigaretJt·a si 1è .affermata p si è diffusa durante le battaglie, . dei motori, delle radioco·m unicazioni , d ell 'assistenza i&anita1~ia anche per mezle guerre. Nella prec.e·dente guerra mondiale si etbbe zo degli aeroplani, e ciascuna delle 8'± foto1gra,fie illustra un. n10 menl:o di guerra in atto. una forle asce&a nel co.nsumO' delle sigarette, D. IF ERR.\.RO. ascesa che ha co·n.tinuato ·anche nel do·pc1gu1e rra raggiungendo il culn1ine all 'inizio dell 'attuale 13 Ricordiamo l'importante pubblicazione : confli tJto. Prof. Cr. Uff. CIACINTO QUARTA La p·rod1uzione, enom1em·ein te aum.entata da già Medice aiuto ~egli ~sped:tli . di .Roma. per tutto , non ha co rrisposto all '.accresciuta Docente cli Patologi:i Med1::a ne.la Un1vers1tà d1 Roma richiesta dei consumaito·r i, ch ei p1er altro non· poteva es&eir e s.o·d·dis.fatta anoh.e per la qifficoltà rcuida pratica per intormieri ed Infermiere) dei tra·&porti , e percl1:è le operazioni militari libro adottato quale testo per I sad~cttl Corsi di l(tru1lont In quasi tutte le cltti d'ttalla lun·gi dall'inc.rein1e.ntare, hann10 ridotlta la · culSESTA EDlZIONE tura della pianta del tabacco . Molte piantaVolume in-So di pagine XII-396 con 134 figure nel t&sto. 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come si assiste un malato 1 come si soccorre un ferito 7

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SEZIONE PRATICA ,

APPUNTI

PER IL MEDICO .PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA Influenza della '!itamina B1 sulla ehetoJisi. · Da ntl'merosi stu,di di Labo,r atorio al riguaTdo del metabolismo umano degli .~drati di carbonio, E. Novelli (Minerva Med. , 9 giugno 1'943). trae la conclu.s ione oh1e la vi1tamina !8 1 somministrata ·per via parenterale alla d-ose di 3·0 ~gr. eserciti un'azione ipoglicemizzante, sopratutto nei soggetti iperglicemici, ma anche nei -soggetlti normali. Viceversa negli ipog licemici secondo Monauni e Pietrowski essa. esercite•rebbe un 'azione opposta; e cio·è si d'eve concludere che la sua azioine regolatrice tende ·a ·p oirtare il tasso glicemico al livello no rmale. A con.ferma di quanto so,p•r a sta il f.a tto che l 'anerurina o ' 'iltamina B1 attenua anche I 'iperglicemia da caric·o per glucosio, ed intensìfica. l 'azione dell'insulina , ma m 1entre qu·e sta ha azio.n e glicopessica, la ,,it.am. B1 esercita una p1iù spicca ta azione catabo1lica. Provando in soggetti resi acetonici con somministrazione di. acetoac€1tato sodico, fino, ad una e levazione g lobale del 370 %, .col trattamento vitamico· la quatta si abbas·sa al 160 % e già alla 4a. ora ritorna alla normale ·d el perio·do di. digiuno. L'azione ·chetolitica e ipoglicemizzante secondo l'A. non aumenta se si a ccrescono le dosi d'a 30 mgr. a 75; no1n11è ·c ioè illimitata. Sembra probabile chie l'azione chetolitica sia in rap.po1)to con le propvietà eminentemen~e cataJiizzatrici e~ cataboliche, 'e forse legata all 'azion1e <lJeca·rbosisilante del ricambio in~erme­ dio d·el glicidi. In og.n•i caso, portrà essere utilizza~ con b1l1oni risultati nella cura degli s talti iperchetonemici (acidosi ·d ei diabetici e d'ei non dia betici). D. FERRARO. 1

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L'impiego della vitamina K in gastrologia. .ll fattore liposolubile (J. M. G'onzales Galwàn, Clinica y Laboratorio, giugno1 1943),. ohe n1anca, a nella dieta dei .p ulchl1i e che era re~ponsabile delle. en1orTagie provocate da questa ·dieta ca·renz.ata nei ~o-ua1rd1i proprio degli el~menti liposolubili, è starta identificata come , ritamina che ha preso il nome di \'itam~n a K. Essa è un nafta chinone, che allo stato maturale è un liquido oleoso giallo chiaro, che sì solidifica a bassa temperatura e distilla a 1:100 :senza decomporsi. Il fattore K /QI vitamina antiemorragica si ltrova rn1e ll 'alfaalfa, in ~u­ merosi vegetali (&pinaci, pomodoro· , s oia, e cc.) e in certi pesci. E' anch e immagazzinata in 1grande quantità i:n alcuni bacilli (b. co1i, micobatterio tubercolar e). Può esser e sintetizzata da alcuni organisn1i viventi in d'ipendenz.a dalle funtZioni gastro-enterich e. Difa1tti, 1gli u ccelli ch e hanno i?testino corto non hanno qu~ta proprietà e facilmente vanno soggetti a si•ntomi carenziali . 1

Nell 'uofuo l a carenza da vitamina K ~i osserva non. tanto ·per· d·eficienz.a di vitami·n a alimentare, quan1to· pe~r . defi ci ~n~a di asso.rb~me?to ,. .deficienza le cr.at a,. alla defi ciente ass1m1lazione b . . ' dai g rassi, appunto pe•r c~ è que. ta v_itam1na ~ liposolubile. Qu~s.ta .éven1en~ ~1 v.er1fica nelle· n1alattie epatob 1la.ari i)er din11nu11to deflu~so1 di bile nell '.intestJino: Clin,icamente la d 1efi cienza si ma.nifesta· con einorra·gie che si pr od.u cono molto fa cilmente e molto fa cilmente sì ripetono e che sono·i1car.a1tte r.izza te -.da ri tard.() nel ten1po dii coagulaz.ione e da ipotromb1.. nen11a . 'Già da molto tempo erano· .n ote lo emorragie nel decorso· dell 'ittetiiia catar1rale, della cirrosi epatica, .e~.orr.ag1o che ~rova.no in ~uesi~e recenti aoqu·1siz101n1 una sp1egaz1one p1u rispondente. alla verosin1iglianza e che pare confermata ·dal criterio 1ex .adiuvantibus. La vitamina K , oltre ch e n elle emorragie d ell 'itteror caltarrale, a.g ireb1b e bene anch~ :nell 'ittero neonatortun, come pure nelle pi c~ol~ n1a,nifestazioni em.o rr.agich'e ·degli emo1fil1a c1 i:>0tenziali. . . . La siindrome carenu.ale da v1ta1ni.na K è strettamenlte le10-ata, alla funzionalità epatica, n1.a no11 è facil~ente influenzabile coll '.a1pporto esoge no di vitamina~ · J,ooltre esistono .an ch~ fattori extraepa1ti4i 1 non ancora ben notq. La cura ideale della K -avitaminosi è rap:"t presentata dalla som·m1inis.trazione pare1D;terale di '\'·itamina, con iniezioni endomuscolari quotidiane ·<l\t150.000 U. Da.m . mentre non è consigliab1ile la ' ria1o·r ale anche a dosi elevatissime (750 ..000 1 U. 1Dram). La du-rata della cuTa non può esser e fi &ata a p:nio:ri e può esse.Te necessario pr.otrar l~ .P~r parecchie settimane. ·C?n1u?qu e, pr11n~ d1 11_11: Liare un.a. Cìu,ra co1n , ritam1na K 11egl1 e1)at1ci è bene ' 'edere se la trom1binerruia è rnodificata. L'_J\. indica un metopb nuovo, ra·pido e sem~ plice 'Jl'e r il d·osaggio della trombina n el .;:n= gue. 1

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Emottisi e ,vitamina K. L 'azio·n e della vitamina K, scoperta da Dam e identifi cata chimicamente con un m etilnaftochinone, dicono A. Pursell Menguez e ~ · Andreu Magri (Rev. Clin. Espano·la, lt5 apnl.e. 1943) non è dipendente da una formu~a .ch1n1~ca besn d efinita , ma rappresenta un azione di 1gruppo comune a di,·ersi deriv~ti nafto~ chinonici . P er ciò b1isogna par1are più cl1c d1 vitamina K di vitamine K , di tinguendo K1, K:?, ècc., s~ondo il materiale d·i or~ne. Questo m a teriale di origine è molto. ' 'ar10: co~­ prende verdure e frutta (spinaci, pom.odor1, castagne, ecc.) e mate1~iali di fe~mentaz1o~e .e di putrefazione.. Ques~ fatto ~p1e~a. la d1ff1coltà di produTre nei man1m1fen 11 quadro dell'avitaminosi K con d'ieta carenzata, perchè la vitan1ina si produrrebbe in quantità discre-


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cc IL POLICLINICO »

ta dalle pu1tre.fazio ni intestinali. Difatti, secondo Owen, s i avTeb·b e una contferma di questo nel1'osseirvazione . ch·e' i neo·n ati, nei quali no·n si è ar1cor.a. sviluppata la flora ·b·a tterica intestinale ) quindi mancano le putrefazi·o ni intestinali, so n. facili le emorragie: Inoltre la dieita lattea 10 n a pporta questa! vitam~na. Circa il meccanismo di azione della vitamina K si ammette che la sua ef ficienza im..cdisca, l,~1 fo·r maziooe di protromb1ina nel feg.ato e viceversa. Questo sp~ega anche chia.r amente l 'intima correlaz·ione fra questa vitami1n·a E• il metabolisrno1 ·dei grassi, strettamente legato alla fu·n zione epatica. La vita1nina K è infatli solubile solo n ei grassi e assorbibile solo in quesita forma d 1i .soluzione d.a pa.r te del1'in.itestino.. Si compi·ende· J?eirciò CO·m e tutte le· con·d i.. · zioni che ·alt0rano il mìetab·olis1110 ·dci grassi per mancato deflt1 sso b,i lia·r e si ripercuotono sfavorevolmente anch e sul rifornin1ento 6Dganico di vitamine K e favorisco no le manifestazioni e1110.r rag ion·e. Con·dizioni gastriche e.d' epatich e molto si1nili si possono avere ·nella ttlilb·eroolosi, polm·o·. r1ar~, speicialmen.t e· n·elle: form e molto· ava·n zate con amiloidosi epatica 0 anch e i&em p·l icemente con .alter.a:Zioni intestinali tossiclie o• anatomic he. Alcuni ri1~engon,o che si possa spiegare la d eficienza dil vilta:mina K nei: tubercolotici col1'assorbimento nort ev·olissimo che fa il micobatterio dell.a tu 1b·e:rcolof~i. . Si può p oosare 1p1eroiò che le emo·Utisi neilla tuber colosi po·S:siano aver·e u·n a s1)iegazione nella d efioienza .di vitamina I\.. Borgh ese ha notato che la vitamina l( ha azione terapeutica sod,.. disfa cente nelle emottisi d.ei tubercolottici .solo qu ando esw sono funzionali, non quando sono l egate ad ulc·erazion.i. Comunque la trombinerr1ia .è stata tro·v.a.ta in diminuzione so·lor nelle fo.rme tuberco·l.ari acco'.m pagn.a1te da gra''Ì mani feis·tazioni diarroiche e, secondo Baue.r, so.Jo in ques.ti ·casi sareb·b·e u·t ile la vitamina I\., che ,i,nvece ag isce m olto poco nelle m ar1ifestazioni em o·r rngich ei e em·oftoiche. Gli AA. non han.no tro·v.ato in 24: n1alati da loro stu.diatti , tut1ti in co ndizioni piutto6lto g rav.i, alterazioni ·d'ella trombinemia. anche in ·p erio d'o eim oftoi co, m entre trovarono ipo.trombine.m'i a so1o n ei malati fortem€,nte diarroici , sia per alterazioni fun zionali sia per alter.azioni organiche dell 'in1~estino . Quindi n el tu·b ercolotico non esiston.6 le ·pr€mes·s e n·ecessarie per 1giustificare l 'uso della v·itamina K in periodo ernotto,ico·, a meno ch e non esista diarre.a. 1

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Osservazioni clinicl1e e rlcercl1e sull'impiego te· rapeutico dell'aeido nicotinico e della sua amide nel morbo di Werlhof. La scoperta della v~tamina antipesllagrosa i·der1tificata con l 'ac. nicotinico n el ·1937 p er opera di Elveyiem e collab~ratori , unita alla possibilità di ottenflre quantità notevoli di itale

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vitamina, ha 1p•e rmesso non solo l.a cura della pro·fìlassi della 1pella.gr.a., n1a anche l '.e~tensio·ne e l 'i111·pi eg-o ad altri stati mo·r bos.i. ·C·osì il èon.dorelli la utilizzò oon ottimi risultati nella sindrome ·dispeptica enterooolitica, delìa quale esiste \già un fo·n:do organico nella .pella·g ra;- ottenne, 1111odico abbassan1ento della pressione arteriosa per cui ne estese l'uso· alle sindromi angiospa1tich·e cer~b·r.a.Ji utilizzan.d1olo con buoni risultati ,n.ell.a cura dell e .e,mb olie. L'influenza favorevole ~. sercitata d!all '.a•c . .n.icotinico sulla secrezione ga1St.rica dei pellagrosi durante I.a cura. (Frontali) ne suggerì al Lami l 'appl.icazione n elle di·spepsie i!pocloridriche con · risultati. netJtamente favorevoli. In dermato·l ogia si con.stata azio·n e curativa ipel'I le sindro.m i pruriginose come anche nella seborrea ed acne: Ma,n cini e ·M urano ine1 1eb1b e·r·o v·anta.g.gi nelle ma1nifestazioni cutanee •d ella. ·d'i atesi esst1dativa. L'im.pie·g o dell'acido nico1tinico e della sua an1ide, da pa·r te di• IB. iVasile ("A1ed. Infantil e;, maggio 1943), in otto casi\ di mo·r bo ·di Werl- · 11of di cu i d'ue secon·dari ad affezioni ac11te fa rir1gee, e .s ei a tu·b eroolosi' attiva ·diell1ai linfo ghiandole ilari, h3: 1portato, in sei di ,essi un rapido e net:Jto: miig1ioramentor s1no, .alla guarìgion.e della1 sintomatologia emorragica, accanto al ritorno verso· la nonna ,della trombopenia e dei segni.i di fra.gil.ità vasale. In due bambini n ei •qiuali esir&teva un processo tubercolare ·delle g l.a·n·d'o le i•l.ari: particolarmente aittivo, accanto alla ra•pida scom·parsa delle emorragie ed al mi•g lio.r :amento dexi ·segni di fr:r1gilità vasa·le, non fu1'ono notate m odificazioni apprezzabili de,) numero delle pias.t rine. In tali ca:si dopo qualche tempo· dalla sospensiono ·d'e1 1trattam e1nto, si ebbero· 1delle recidive, le quali vennero tu1tte le volte rapid.am.ente dominate dalla cura. L'A. co·n clu·d,e : n el segnalare i b·u1oni risultati: ottemuti ·da ques ta nuova ,a:pplicazio·n e rlel fatto·r e antipellagroso·, n on posis.iamo. .n asconderci le ·difficoltà 1della !spiegazione del suo m eccanismo :.d1'azio1ne in 1questo· cam.po, 9ate le oip~nion i non concordt esistenti sulla patogen esi del mto1~bo1 di Werlhof. T enendo :rr~­ senti ·l 'opinione prevalente in pro·po:sito ed i fatti da. noi ois~rvalti presi in' esame, pensiamo cl1e I 'ac. nicotinico· possa ·e&plicare la sua azione b en efica .a1ttraverso1un'·azione sugli en·d'o teli vasali, probab·iln1ente tr01fica, ~o·nginuta ad u.n.a azione stimolante la produzione e funzione delle .piastrine. D. FERRARO. 1

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, NOTE DI RADIOLOGIA Studio radiologico di alcuni casi di perlduode· nite da ulcera duodenale con nicchia ecculta.

. Il qu.ad>ro, dice R. 1Fulohiero (Min. Med. , 8 dicembre 1943), co·m prende segni di certazza e segni indiretti. 1] oogini d'i certezza non .amm ettono discussioni ,d iagnostiche. I seioa ni indiretti permelttono1 di formulare un giud1iz~o diagno&tico di gr.am.de probab·i1ità. rS ui segni 1


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indiretti è basata la diagnosi in 1percer.ttual e for so su•p erior e a qu1ella del 10 % indicata d'alla n1ag,gior.anza de1gli ·Stu·dÌ'O·SÌ. I segni indiretJti •sono gastrici e d.uro denali. Fra i gastrici la sindrome di Soh l esin ger (i1)ertonia, ~perperista lsi, ipersecrezion e), la d estroposizò.one 1pilorica) il m i croristagno g.astrico in contrasto con t 1na rapida evacuazione iniziale (segn o di K r 0uzfuch s) e ìnsuffi cienza pilorica o :pilo,r os1Ja&n101 .in rap1porto .a diffu sione rotrograd!a d·el r>r oces&0 flogisltico.. I se gni 1duodenali ind ir ettii sono: alter azioni id.i grandezza e di, motilità d el bul1bo, d olore da pressione .net tame·n te Jo.c alizz.ato, a]l'i111magin·e b11 ll1are, prolun1g;ata visibi lità ·d el l)t11l)o. atonia del gin occhio <luod'enale in ferior e (Vespig n an i). Secon·do al r u·ni a111tori l 'u1cera d11odenale si rivel a semp1~e 1con 11na d eforn1azionei d el bulbo , m en•t re altri sosten gon o ch e la d eforn1.aziofl1e può m an r are. !Fra i' ~egn i ind iretti d ell '11lcer a duodena le tb·i1Sogtrla \m etterei -queJ11i 1della 1per~dl1 o d'enite. Que&ti s-egni possono esis1er e a11ch e in caso di nicchia orr11l1ta e 'Te n ~·on·o ·p er r iò ad asst1n1er e un note·vole valore ·d.:i agno1st ico. 1F ra i .segn i d'i peri duod en·ite riscontrabili r adiologicarr1ente le al1 er azioni rdi po1sizione son o molto limitate a .rnieno ch e n on sì a ssoic·i pel'licol ecisti1te e po ca impolfltanza hain.n o1 l e alteraziot: i del tono· (atonia, ipePtonia). Invece le alte1·azioni a cui si deve dare notevole importanza sono le gr avi lesioni de lla rad~ ce bulbare senza ·visibilità <1Ji plus costante , l 'accorciamento deilla p icco la curva tu ra co·n eccentricità pil orica , l 'asi111J11ettria dei recessi e l 'in cisu r a anul are spastica · costante e a- sede in ·v ariata. L 'A. espone detitagliatamente &eltte ca·&i in cui la d iagJl·OSi di u loera duo·de nale fu possi bile esclu&ivam entei in 'b ase ai s·e gni ra diol ogici di periduodenitre . 111 tu tt 'e sette i ·casii la ·diiagnosi fu confern1 ata dla l r epiento oper atorìo. L. 1

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S EZIONE J>_l\..\Tlç A

di m asticare lo cc ch ewing gum » determina s1)eisso carie d entaria . 3) Coloro che miastican o abitualrt1ente « chewin.g gu·m · » non hanno una bocca più san a di color o ch e n on h an·n•o ql1esl a abìt11di.n e.

DR. ~

In a rgom ento d i malattie del san gue, ricordiamo le •eguenti pubblica:ision i :

Prof. MARIO CHIRON no cente n ella R. Università di Roma

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LE MALÀ TTIE DEL SANGUE Manufll e Pratico per Medici. Prefazione del prof. V. ASCOLI

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SOMMA RI O DELL'OPERA:

Morfpl.ogsa del sangue -:- Organi e mopoietic~ e s istema reticolo-endoteliale - Ricambio emoglobinico e fisio·patologia dei leu c()c ~ ti ~ Anemie Le ucemie - Cranul,o mi - Tumori degli organ i emopoietici .. ora resi' e morrag1cne . . Tecnica ema to1og 1ca . . 1 r quadro ematologico nelle varie ma lattie. In di ce Si st ematico in ri assunto : I NnODUZIONE. ca,.atteri generali, pagg.

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IO.

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P .UTB

Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. Ir Organi emopoietici, pagg. 39 a Io4. - PARTE SECONDA: Le malattie del sangue: Anemie, p agg. 1 05 a 187 : Leucosi,

PRIMA: a 38. -

pagg. 188 a 276: Diatesi emOrf'agiche; pagg. 277 a 332. - P ARTB T BRZA : Metodica delle ricerche ematologiche, pagg. 333 a 408. Tavole a colori e rispettive d escr izioni, pagg. 409 a 4I6.

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· vARIA

Volu me di pagg. XII-646, con 49 figurè n el t esto e 5 ta,ole a c olori f uo ri testo. Prezzo L . 6 8 + 5 % = L. 7 1 , 4 O e più le spese p ostali d i sped izion e. P er gli a b bon ati a l « P oliclinico n od a qua lsiasi dei nostri qu attr o p eriodici s<>le L. 6 8 f r a n co di porto ' . . i n I taha. P er l' EGtero L . 6 7 :9 O.

Dott. MARIO SICON Capo-Laboratorio d ella R. Cl inica Medica d i Genova

-EQUILIBRII FISICO-CHIMICI DEL SANGUE con un'appendice sull'applicazione di met odi monografici allo studio della respirazione e della circolazione. Prefa zione del Prof. A. H E RLITZKA Ripo1'tia._'110 l 'Elenco de i .Capi toli che costituisc ono il Vol um e: C AP . I . I Cristalloidi in ge ner a le. - CAP . I I. I cri stal· Ioidi del sang ue. CAP. III. 1 cristatloi:Si del san gue (segui to). - CAP. I V. I colloidi in ge ner a le . - CAP. V . I colloidi del sani;lie. - C AP. VI . c orrelaz ioni tisi~ chimiche del sangue . - OAP . VII. Chimico-fisica del sangue nelle infezioni a cute. L'acqua ed i sali . - OAP. VIII. Chimico-fisica del sang ue ne lle infezio ni a cu te . L'equilibrio acido-basico. - CAP. IX. Chim ico-nsica def sangue nelle infezioni acute . Va r iazion i coll oidalj del siero. - C 4P. X. Chimico-fisica del sangue ne ll a febbre . - C AP. XI. Fis ico_c h im ica del sangu e e fe nom eni immunita r i. - C \P . XII . Ri epilogo . Chim ico fisira del sang ue e d i fesa orga n ica . c o r re• a zioni tra c ircolo e r espiro nelle in fe zion i a cute . - .APPENDI CE: Applicazione dei metod i nomografi ci. Volume di ip agg. XII-360. con 30 figure i n~ercala te nel test<>. P r ezzo L. 4 O + 5 °.{, = L. 4 2 e più le pese posta li di spedizione . P er gli abbonati al cc Policlinico 11 od a. qualsias i dei q u att ro nostri Periodici, sole L. 3 8 franco di porto in I talia. Pe r l'Estero L . 4 1 .9 O. i.-;

Carie dentaria e go~ma da masticare. E ' n oto cl1e quasi t11tti g li an1ericani d'el No1rd passa;n10 la 1giorn.ata a n1a$licar e pezzi di g ornma in1beYuta di zu ccl1er o, lo << ch€f\ving gum ». Et-si g it1sti fi cano questa bizzarra m ania affermando ch e essa fortifica le g en g ive e sopra tutto in1pedisce la car ie. Un n1edico nordan1ericano l1a ' 'oluto a ccertar e l 'arttend~bilità di tale asserzione facendo un 'inchiesta fra la pr o1)ria clien teila e con e.sperien ze u se &tesso , ·e11endo alle segt1enti conclusioni : 1) Lo cc cl1e,v i11g gun1 n pe1· lo zucoher o cl1c contien e può es are pericoloso per le carie ini1iali . 2) L'abitudine costante e quindi eccessiva n. 1

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Inviare Vaglia Pos tale <> Assegno Bancario CIR-COLARE alla Ditta L U I GI POZZI, Editore, Via Sisti na 14 ROMA .


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N.ELLA V·I TA PROFESSIONALE. NOTE

BIOGRAFICHE

TITO ·FERRETTI e;- · -

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l 'opera prestata in occas1ione del disastro ferroviario di Castel Giubiloo (1900). Dopo vari altri concorsi e nomine, a Grosseto,. e in treni Ospedali d ella Croce di Malta. passò a dirigere il ~ ~adiglione dell'Osped·ale al Policlinico, appena aperto (luglio 1904) e vi rim.ase fino al 1913, quando fu chiamato a dirigere il reparto chirurgico dell'Ospedale di 1S. 'S pirito, in cui nel 1916 ebbe a·n che la direzio.n e sanitaria di tutto 1'0s,pedale. 1,enne questa direzione sino al 1929 ; quando passò c<>·me direttore sanitario all 'Os.pedale del Littori-0, • di nuova costruzione e che deve al-:a sua perfetta opera direttiva ed organizzativa, l"'al1a e riconosciuta efficacia di tutti i servizi. Nel' 1940 fu no·m ,i nato prim ario emerito e consulente chirurgo onor.ario degli Ospedali di Ro-ma. Fu an che chirurgo primario dell'Istituto dei ordo~muti di Rorr11 a (1901). Ebbe encomi solenni dal Ministero degli lntern i e dal Sovrano Militare Ordine di Malta per l'opera prestata in occasione del terremoto del:a Calabria e della Sicjlia (1908) ; la medaglia d'argento di benemerenza per l 'opera di soccorso del terrernoto m:ars1icano (1913) . tPrezi.osa, e per noi da ricordare specialmente con gratitudine e alta considerazione, l'oip era da lui data al nostro giornale s ia nel~a parte chirurgica della Sez. Pratica, s ia per la collaborazione ed -0rganiz.zazione della Sez. Chirurgica, prima sotto la direzione del prof. Durante, poi <lel prof. Alessandri e fino a: tempi più recenti (proff. Alessandri e Paolucc)ù. Co:me suo contributO scientifico· e pratico, varie sono le sue pubblicazioni: tradusse dal tedesco la « Diagnostica batteriologica» deI:''Eisewlsberg, e ·vi aggiunse note originali; notevole il suo contributo con esperimenti fatti direttamente su se stesso, alle cisti idatiche e sulla densità del liquido cistico; le ricerche su:la estirpazione e s,uccessivo trapianto della tiroide nei cani; un · capitolo -s.u~le cc febbri chirurgiche » e co·m unicazioni su argomenti vari jpubblicate negli cc Atti della Società Italiana di Chirurgia»: ma il suo contributo alla Chirurgia è stato specialmente importante nel diuturno lavoro nei reparti da lui diretti e organizza ti al secondo p adiglione <lel ~oliclinico e nell '0spedale di S. Spirito dove rifulsero il suo ingegno e la sua finezza diagnostica, con la soluzione di vari P'r oblemi operai ori, che gli fecero escogitare processi nuovi, s,em:p re improntati a correttezza di indicazioni ed esattezza tecnica, e di cui furono partecipi i numerosi aiuti ch01 con lui hanno affin ato la loro educazione chirurgica e gli sono rimasti sempre affezionati e grati dell'indirizzo e d ell'insegnamento e s.p esso hanno pubblicato es.si la tecniche da lui escogitate e usate, e ne hanno resi noti i risultati anche lontani. Af:a solerzia e diligenza esemplare che metteva in ogni cosa che imprendeva e compiva, è dovero· so rendere il più vivo omaggio, per l 'alta intelligenza e la grande bontà ch e Jo hanno s~.pre fatto caro a quanti ebbero con lui rapporti, e carissimo agli a.m iei che ne ricordano e ne ricorderanno sempre le qualità e la scrupolosa onestà di propositi e di · condotta civile e professionale. R. ALESSANDRI 0

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TiLo Ferrelli (es.a ltamente Stefano 1'ilo) n acqu(~ a Messina j} 18 settembre 1864, ed ivi frequentò le scu ole medie, prendendo la licenza licea1e ad Ji orwreni in quel Liceo l\1aurolico n el 1883. Fece il corso <li ,1 nedicina e chirurgia parte a ;Messina e ,p arte a Rom.a, doYe. si !aureò 11el luglio 1889 con una t esi sperim entalé eseguita nella Clir1ica Chirurgica, co11 pieni voti assoluti e lode. Nel novembre 1889, p er concorso , fu 11ominato assistente nella stessa Clinica, diretta dal prof. Francesco Durante. Nel marzo 1890 ebbe il premio d ella fondazione Girolami per l a tesi di laurea e nel rii,aggio 1890 fu nominato m edico di l a c~ asse nel Sovra no militare ordine <li 'Malta. . . Nel 1890 stesso , divenne aiuto nella Clinica Chirurgica e, come tale vi rim,a se sino al 1895; d.u rante questo periodo ebbe anche la direzione del Laboratorio sperimentale della Clinica e sostenne vari incarichi clinici e didattici nello stesso Istituto. Nel gennaio Ì892 fu nominato· segretario de:l a Società Italiana- di Chirurgia, carica che tenne fin.o al 1907, organizzando in questo periodo 12 congressi annuali e. curando la pubblicazione dei d(}.. dici volum·i dell'Archivio ed Atti della Società. dapprima insieme al <lott . Tullio Spazia11i, e poi da solo. Nel 1892-93 prese parte alla organizzazione, per la chirurgia del Congresso lVIedico Internazionale, presieduto dai proff. Baccelli , Pag:1iani e Mara. gliano. Nel 1894 fu no.m inato socio corri s,pondente della Regia Accademia Medica di Roma. Nel febbraio 1895 prese parte al concorso per titoli e per esami, bandito per 3 posti di chirurgo primario agli Ospedali Riuniti di Roma. in cui furono coperti solo d;ue posti, uno dal prof. Raffaele Bast.ianelli e uno da lui . Iniziò i ~ suo servizio con1e iPrimario all'Ospeda· le di « S. Antonio» all 'Esquilino, ove ebbe un solenne encomio dalla ·C ommissioné Ospedaliera per


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CONCORSI Uoncorsi a premi. ConcMso ad un premio d""incor~Q1liamento allo studio della idrolOgia italiana,. Donazione « Massi11'1J() P.iccininiJ » . Presso 1' Univers,ilà di ~Iila110 è aperto il concorso 12er l ' anno l~.44-.X.1.lI ad un prem.o annuale di lire ~500, uestinato ad incoraggiare gli studi e le inizia Li.ve · ne. campo celia iaro1og1a italialla. Al conco1·so !lJOtrunno partecJpare i medici J.taliani, laureati i11 qua1u11que U111,ersilà italiana, o anche cittacLtni non laureati, che abbiano benemel'enze nel campo della id rologia italiana. Le <..Lomanue d1 CO·n corso, reo.at te 111 ca1·t<1 legale da L. o, dov1·a11no essere dirette .aJ, Rettore nella Urùversità di M1la110 e corredate dai scgùe11li d ocumer1ti : 1) cer~11icato di c. ttadir1anza 1La.ia11a; 2i) 01cniarazione di n ·o 11 appartenere a.l la rt1zza .e.oraica; ~) uno o più slud1 di arg·ome11to medico idrologico o affine (climatolog:oo, tu1a.:,s0Jogioo, ec(j.9, 1sla1npaQi o datt11ogra1a1Jj. in 4rip1l1ce copiu, u.p pure una breve <locumentaz.one delle benemerenze acquislate dal concorrente nel campo de11a iOro~og·1a ita_t1ana nelle s ue pratiche app1icaz1011i; 4J per i 1uu1eut., ccri:111cato di laurea . . {iualora p1u concorre11t1 r1su1ti110 egua1n1entc mer1lcvo11, J.1 .1Jren110 poLrà essere diviso in parti ugua11. ~el ca50 cne ia oomm.ssione giudH.:at1ice d el concorso no11 rile11ga mer1Levo1e alcu110 <lei concorrcnL1, il premio pot._ e~ser~ destinalo a. cittadi11J ita _1uni, med 1Ci O non med1c1, CÌle abbiano acquistato specia1i benemer~nze nel campo della idrologia 1La11ana oppure ad i11coragg·1are i11iziati ve 11e1 can1po m~desimo. Le ctomanae d1 concorso dovra11110 pervenire alla SegreLer11a dcll ' Universilà r101t 01tre le ore 12 del 30 giugno 1944-XÀII. 1

"ON\ IME PROMOZIONI ED OHOn1r1<;;&:"L& Il prof. Pietro Capas8'0 è s tato nomi11ato sottosegret,urio agL. interni nel Governo bao'Oglia110. (Il Capasso, come i .eltori ricoràeran110, fu a lun,go ctjrettore ctel « )Jensiero sanitario »).

IL V.A.L~AL \i A Jl.l\ l8'l'A

NOTIZIE

DIVERSE

Patrona· delle Infermiere e degli ospedali.

1

287

SEZ I ONE PR4:1'1CA

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1J1

O'l'0-1<.lNU-LA.lilNUOJalJil.A

ronuc:a.L'"' ù è.1. UlJ'-ÌL.lf~MO kSILANCIONl J.J1rett.ore: i>rof. Alt.NALDO .MA I .AN. 'l'orino. 1'rofe1:11:1ore di Clin1oa. Otorino-laringoia.trioa nella. R. Un1vers1ta c1l '.l'orino tt~da.ttore-capo: Prof. DONATO Dl VESTEA, Roma.

Con breve apostolico 5ono state proclam~te: Santa Caterina da 8.iena celeste pat.ro11a Jelle infermiere d 'Italia e Santa Caterina da Genova patrona degli ospedali it aliani. Superfluo è d ire d1j Caterina cla Siena: la Santa Ye11erula dai fedeli di tutto il mondo e particolarme11le cara agli ita:i ani, per I 'ardente azione che ella svolse allo scopo ·d i pacificare I 'Italia e preparare il ritorno del Papa a Roma: condizione necessaria all'indipendenza die:la Chiesa ~ del-

}'Italia. Meno n •f)ta è 1a su a azione di cl1rità. A proposito della quale è da ricordare come, pJ endendo oc.casione da una malaltia che l'aveva colpita, Ca~erina ottenesse, appena sedicenne, d'entrare fra 1e mnntellate domenicane, e (,OJ.' Joro L5 Ì <ledicasse a:la preghiera e alle _opere di misericordia. A queste essa si prodigò, senza risparm1c di forze, di r :poso e di sonno, nel: ' <)sperl ,1le della Scala in Siena, ne!ìa lehbroseria di ~ :•11 T. . ai"1. ~11'·1 e prr:.sso i malati del vicinato. L '·a llra Caterina nata a Genova, da Giacomo Fie".chi, vicerè di Napoli, n el 1448, pr:•ticò fin da1la fanciullezza le opere d'i pietà e i rr!.rori della mortif'icazio11e ta11to cl1e, a dodì~i anni, c1iE:'siclerò JT10nacarsi; rda i genitori glie:o impedirono e a sedici la sposarono al nobile Giovanni Adorno. Fu costui, per dieci anni, il suo tribolo, sperperando il di lei patrimonio e tormenla11dola mnr;.tln1e11te; ·m·a poi, vinto dalle virtù della n1ogj i'\ cn trò n ell'Ord-ine Francescano, mentre (;a le.r ina si òedj_ cava a un m eravigl.ioso apostola t ; di r.arit~t. Fu a capo dell 'ospodale principa :e ùi Geuov:l, regola11do11l' l 'undame11to cou prudenza e sapie nza n1nmirevoli, e l a sua abnegazio11r non t:-bbe J)it1 limiti quando. nel 1497 e nel 1501, Genova fu devastata dalla peste. Ella scrisse i « Dialogl1i del1'anim·a e del corpo ». Dopo 11ove anni di penoso ma~e,

morì nel 1501. Nel momento i11 cui, per etf.·Llo dell,l gue1ra, più vasta s'impone e più se.1t ~ta $ Ì mn~ife~ t a, la cura e l 'assistenz·a dei fcr.iti e cl ~ i n1alati, la ;proclamazione pontif:cia d elle due ( :'llet ir1 1~ - runa . a celeste patrona de~le inferm lPf'=', e l ' altra clegli ospedali ~ è novella prova cle~ 1 .1 palp1·n 1 ~oneci­ tudiine con la quale ~io \[I pr. llP.gg~ ed esul ta quanli s i prod igano per alleviare ]e umane sofferenze. ·

Un po' dovunqne.

Il N. 12 (Dicembre 1943) conitiene: .E. TA VANl : Osserv.azioni cliniche ed istol<>giche su di 1ma rara en•tit:t morb<>sa: l'ascesso extra-durale ero· n.ico incistato. .Recens1on1 . ORECCHIO: Patogenesi ei terapia de lla sordità progressiva. - L 'esame dell'olfatto negli otopatici. l tipi del pneumococco nelle otiti medie purulente. Atteggia.meinto di attesa nelle otiti medie ~cute con partecipazione mastoidea. - FARINGE: La difterite nel lattante. - La tera.pia della difterite con particolare riguardo all'angina. difterica maligna. - Sulla terapia radianta d<elle tonsillopatie. VARIA : Il trattamento dell'emicran·i a.

Il 15 aprile piloti anglo-.. .asson i opcrava.n~, presso Roma s ulla strada della Storta, un intenso bombard~mento contro un 'autoambulanza dell a Croce Rossa Italiana, c h e tras porta ,.a tr.al r. Li 11e lla c ittà: essa recava visil) ili si·n1i i segni dt•Jl'.l Croce Rossa anche su: ipara-hrczla. Cno d ei n1cJl,1 li _rr~o­ riva s ul colpo; g li altri, in numero d i tre, r1m a11evano ferili J} ÌÙ o meno gravemenle da p.il_lo~­ tole cli mitragliatrici, e tra essi il dot~. ~fonlar:1n1; I 'autista r· maneva n1iracolos.amente incolume

Abbonamento per l 'anno 1944: Italia L. 85 . Un fascicolo separato L. 1 5 . Per gli ass-0ciati al u Policlinico », Italia sole L. 80 .

I l 20 aprile, d·urante un 'incur io11e a_ei:~a su Ve11ezia Yenne bombardalo l'osped ale c1v1.e.

Invi3j"e Vaglia P-0stale all<L Ditta LUIGI POZZI, editore. Via Sistina, 14 • ROMA . •

'

La ~e.pra : 11a regolalo l a dh~ tribuzio11e di gc~ neri alin 1en t ari (latte, }alle in pol,cre e r roc1ott1


288

« IL POLICLINICO »

speciaJ.i) pe~ la prima iinfanzia (fino a 3 a11ni) e della carne per i ·m alati, con disposizioni pubblicate nèi giorna:i ·di Roma il 17 e il 18 aprile.

CUORE E CIRCOLAZIOYE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGOltl Redattori : G. MELDOLESI, O. PEZZI, V. PUDDU, A. SEBASTIANJ Il numero 12 (Dicembre 1943) contien·e : Lavori originali. A. OURTI: .Osservazioni di fisiologia oomparata sui rapporti fra tratto PQ e tratto RR dell' elettrocardiogralID ma . Note di t~cnica: L. GUIDOTTI: La determinazione della gettata sistolica e della portata cardiaca in clinica I periodici specializzati. · Tra le Riviste ed i Congressi : M. Hoohrain: Errori fre.

quenti in diiagnostica cardiologica. - J. Allendorf e H. Sarre: Osservazioni di term-ometriai cutanea sul. l'azione di Prisco! e de1l'eupaverì.nia nei ddsturbi periferici di circolo. - L. Norpoth e M. Vagedes : Tur<be nella foNilazione e niella conduzi·one degli stimoli nieù M. di Addison. - L. lJnghvary: Sulle così dette zone mute del cuore. - A. Engelhardt : Proposta di un nu,ovo ' meto<:W di .m isurazione Clelia volemia. Abbonamento per IJanno 1944 : Italia L. 7 5 . Per gli associati al « J>oliclJnico » s·ol-e L. 7 O. Un numero .separato L. 1 4 . l nviare Vaglia .Postale alla Ditta LUIGI POZZI, editore. Via Sistina, 14 - ROMA. •

I

· [ANNO

LI, NuM. 16-17]

SEZIO(B~E tMIE)OICA

,, IL POLICLINICO,,

1mes ra e

Dlrett-0re: OESARE FRUGONI Il Nttmero 3-4 ( 1° Mar?.o - 1° Aprile 1944) contiene: LAVORI ORIGINALI :

Rosario FINOCOlIIARO

-

Mario ARJ)UINI

-

Gino OATALANO

- -

Sulla diagn&:>si differenziale istopa totogi ca tra piccoli tumori cutanei a tipo ang1ec-tas1co ed ang1001ast1co e granuloma peduncolato pi,ogenico. L ' influenza del tasso ematico detPacido ascorbieo sulle ossidasi leucocitarie deltio. perato in narcosr"t Prolasso intestinanr- sottp. cutaneo .

Prezzo del F a1cicolo L. 16

• U;

~bbo·namento

pel 1944 alla Sezione Medica· ltalid L. 85. Se cumulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 200 ;

'

se cumulativo con la Se~one Pratica e la Sezione Chirur.g ica, Italia L . 2 6 O. '

Inviare Vagli~ Postale all'Amministrazione del Giornale « Il Policlmico », Via Sistina, 14 - Roma.

~

·

4

l L {)0 L l CLINI CO '

SEZIONE CHIRURGICA '' (Bimestrale)

Direttori; Prof. R. AI1ESSANDRI e Prof . .R. PAOLUCOI

LA CLINICA OS.TETRICA E Gl~ECOLOOICA Rivista bimestrale diretta da PA.OLO GA.IFA.Ml

..

Il Numero 3-4 (15 Marzo - 15 aprile 1944) contiene: LAVORI ORIGINALI :

Mario TORRIOLI e Mario MASSANI

-

Lino BUSINOO

-

Ugo .PAOLANTONIO

-

Reticolociti midollari ed ematicì. C.ontributo allo studio della valutazione quanti ,ativa della funtione eritropoietica e del. la modalità di immissione in circolo degli eritrociti. L'istamina come possibile fattore patogenetico dell' u I cera gastroduodenale. Ittero c.atarrale e tubercolosi p.olmonare.

Il numero 3-4 (Marzo ApriJe 1944) contiene: R. BOMBIANI: In memoria di Paolo Gaifami. Lezioni : R. Bo1npiani: Apparato circolatorio e fasi della vita gendtale della donna; cuore e vasi nelle malattie gineoologiche; influenia d~lle m alattie di cuore sulle funzioni genitali. Perizia : G. Sannicandro: Lacerazione della portio da parto scambiata per lesione ·da provocazione di 'aborto. D c.: l b Riviste : Il tasso ematico ·della vitamina. C del neonato nel saingu e del fun.ic·o·l o. - Studi sulla vita. mina E a sul méccanismo della sua azio.ne. - Azione ematopoietica della follicolina. Varietà : Costumi dell'India. _Abbonamento pie.r l 'anno 1944, Italia L. 7 5 . Per gli associati al cc Policlinico » sole L. 7 O . Un fascicolo bimestrale L. 1 4 . ·

Se cumulati-vo con la Sezione Pratiea, Italia L. 2 O O ; se cumulativo con la Sezion'8 Pratica e la Sezione Medica, Italia L. 2 6 O .

Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, editore. Via Sistina n. 14 - ROMA.

Invtare Vaglia Postale all'Amministrazione del Giorna. le « Il Policlinico ,, , Via Sistina, 14 - Roma .

Ptezzo del Fascicolo L. 1b A ~bona meotu

pel 1J4i alla Sezione Chirurgica :

Indice alfabetico· per materie _Acido nicotin :co e sua a·m ide: im,p iego nel morbo di Wcrlhof . . . . . . Pag. 282 Allergia ed emo,pàtie . . . . . . . . )) 263 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 280 Bulbo oculare: per l 'immobiJ.izzazione (}el . . . . . . . . . . . . . . . )) 2'71 14'ERRETTI T. . . . . . . . . . . . . . . . )) 286 Carie dentaria e gommd dia masticare )) 285 Olfattt : fis:opatologia . . . . . . . . )) 272 Pubblicato il 27 maggio 1944 -

'

1Paralisi periferiche del facciale: segno di Bell: varietà supero-interna . . . Pag. 282 )) 219 Sigaretta: l'avvento della .. . . . . Ulcera duodenale: per.iduodenite da - : )) 285 studio radiolog·ico . . . . . . . . . . )) 281 Vi lamina Il1 : influ_e nza sulla cher atolisi )) 281 Vitamina K -ed emottisi . . . . .. )) 281 Vitamina 1(: impiego .in gast1·o:og.ia . ~

Autorizzazione della Prefet:.t ura di Roma del 30.3-1944

Diritti di proprietà riservati. - Non e consentita l.J ristampa dei lavori pubblicati nel Policlinico se non i11 seguito -ad autorizzazione scriua della redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne J4 fonte. L.' EDJTORE

·c.

A. Pozz1, res,p.

FRuGoNr, Red. capo. Roma - Soc. Tip. Editrice Italia11a

-

'


VOLUME LI

Roma, 1-8 Maggio 194:4:

Nnm. 18-19

'' •

PERIODICO DI MEDICINA

CHIRURGIA E IGIENE •

''

fondato nel 1893 da GUIDO .BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ~

SEZIONE

REDATTORE CAPO:

P1~0F.

PRA.'I'ICA.

CESARE FQUGONI Clinico Medico di Roma

PREZZI D'ABBONAMENTO ANNUO AL ((POLICLINICO» PER L'ANNO 1944 Singoli : (1) ALLA S1>LA SEZIONE: PRATICA • . . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA . . . (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGI CA . Un Fascicolo . separato

I numeri, che oengono

sarupotosameol~

. . . . . . . . . d~lla

Italia. . • . . L. 130 . . . . L . 85 . . . . L. 85 SEZIONE MEDICA

cumulativi : (2) ALLE DUE SEZIONI (3) ALLE DUE SEZIONI (4) ALLE TRE SEZIONI o de lla CHIRURGICA L .

Italia (pratica e m ed ica) . .. . . . L. 200 (pratica e chirurgica) . . . L . 200 (prat ., med. e chir.) . . . . L. 260 16; d ella PRATICA L. 7.

spediti, se non reclamati entro 'un mese dalla loro pubbtlcazlone, &I rlnolano soltanto a pagamento

1a

L'Importo dell'abb1namento, che può essere Inviato con Vaglia Postale o Chéque Bancario, può anche essere versato, senza tassa. nel Conto QJorrente Postale N. 1/5945 dell'editore L. Pozzi, Roma. Se dovuto riscuotere contro Tratta Postale dell'Amministrazione, questo comporta l'aumento di L. &

SOMMARIO

(

.Sintesi : F. Corelli.: Allergia ed em.opati-e. Importan.za dell'allergia nelle malattie del sangue e degli organi emopo•i etici. Note· e contributi : .D . 8.:ibilia: Osservazioni sulla pro va dell'etere i11 .a Jou.ni C'.ardiopatici congeniti non cian o. tici. . . :Sunti e rassegn!CJ : MISCELLANEA: G. Berniardini: Le ustioni a bordo ' delle n avi da guerra durante il combattime.nto . - J. Gola.y: Le macchie pig m entarie. W. Schultz : Clinica e terap.ia della soa-rlattina. !Notizie i>ibliografiche. ~enni bibliografic·i .

Appunti per il medico pratico : CAS;STICA E TERAPIA : Su di un• caso di malformazioni congenite multipl e di cuore. - I disturbi cardi.a.ci n ella difterite e il loro trattamento. - Subfamidici ed eparina nel tra.ttan1ento dell'endocardite batterica s ubaouta. - Il sa. lasso. - tPolmoniti r esistenti a.i s ulfamidici. SEMEIOTICA : L '.ipertermia, cutanea\ 1ocale e g li altri segnii locali vascolari di disfun zione tiroidea. - VARIA. Nella vita professionale : Note biografiche. N~tiziè diverse ., Rassegna della stampa medica. Indice alfabet ic'O srer materie. l

contribttire alla ·con oscenza del problema 11atogeneitico. I .. en1oglobinuria, in questa formi\ , r.ome in <.J:UE1lle sopra ricordate, è secon,d aria ad una emol isi acuta, la quale anchie clini ca ~ i11cnte l1a so111igli'ltflze con 1'emolisi acuta da fave , co·n quella <' a frigore » ecc. Si 5a r !1e J'er11oglobiuuria .d!a n1alaria non co1npare mai al prin10 at tacco di 111alaria , n1a a decorso J)iù o r11eno avonza1o e 'tal.ora dopo qui~scenza d (;]la form a, spesso i11sor ge in coincidenza di so1r1minis.trazione di chir1ino (per cui è Ji1che deitta en1oglobinuria ·da chinino in rr1alarjci), 111eno frequenten1ente dopo somministrazione di qualche altro n1edican1ento o in occasion e di una perfrigerazione. ~ noto (;]1e I 'insorgenza r)er lo più è acuta, improv11isa l'On bri, ic.10 e forte pU!Dltata termica, la quale può con.LinuAre per 2-3 giorni, con en1oglobinuria già dal! 'inizio ed i1ttero fe fenon1eni geilerali di sl1ock , ipotensione ecc., oltre i fenon1eni re11ali noti. Si istaura rapidamente uno s tato anen1ico grave, che può portare a 2 n1iii0ni, ad1 un milione e meno di globuli ro... si, uno Sltalo ianemico quindi sproporzionato a quella el)e può essere la distruzione dei soli globuli rossi parassi1tati a causa dei parassiti 1

l ST ITU'l'O DI CLINICA M EDI CA GENERALE •

E DI T ERAPIA. MEDI CA DELL'UNIVERS ITÀ DI ROMA

Direttor e pro,f.

CESARE

'

FRuGoNr

Allergia ed emopatie. Importanza dell'allergJa nelle malattie del san· gue e degli organi emopoietici~ !FERDINANDO CORELLI

.aiuto ~ docente di patologia e d 1i cli1nica medica « I

lim.iti dell 'ipersensibilità sono enormemente .più ampi di quanto ancor oggi supponiamo ».

C. (C0inti11uaz,.; vedi

FRUG-ONI,

1933 (42)

il fascicolo preced. )

E1~1.oglobinu ri11.

1da malaria, emolisi acwt.a da malaria od anemia emolitica. acut1a da 1nrz-

larla. Per l'emoglobinuria da malaria., ohe costittii... ce un punto import.ante ed insolurto non ~olo p~r la patologia tropicale, ~ probabile cl1e u11

fattore, una compenente allergica possa

1

• •


« IL POLICLINICO

290

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[ANNO.

LI,

NUl\1.

18-19]

.

Già è stato .an1111esso che la disitruzione· stessi. Dobb·ian10 quindi amm ettere che l 'e1no• lisi p1rohabiln1~11te .avrvenga an·che a carito di ematica ·p os·sa })Ortare v.d una a1utoim111unizzag·lobuli ross,i s.ani ciolè non parassita tf. :È- zion·e verso ,1 re sidui globulari, eo·n forn1azione no1La che olrt re il quadro tipico ' i sono di' uutolisine c11e in deitern1inate circostanze le forn1e abortive, g li e·q uivalenti ecc. cor11e anche ·p-er stin10.Ji no·n specifici posso·n o acuesisto.no nella fo-rr11a dai · fav·e, nella for- 1tjzzare o i)rodurre l 'en1o·g lobinuria. P esci (91 } ma dl Led'e.r er, i1ell:l. forma a «{rigore, n ecc., élm.111e.ilteva pUI·e, che l' en1oglo binuria da J11ama restiamo al quadro cl.ass ic·O. Con1e si laria dov·esse interp,r etar·s i com.e; la consesguenpuò interpretare questo fenomeno di acu1la za di una fl occulazione anafilattica (1921). E qua le sarà il fattore ch e può attivare quee.n1olisi nei n1alarici? Qu.a,l e p uò ·e&sere la patoger1c&i di queista crisi emolitica insorgente s1La i i)ote tica autoen1oli ina? Sarà il chinino che· s1)esso si trova negli i111n1e1dia1ti precedenti del~o J.o i11 alcuni . fra i tanti 150.g geuti che am·m alano di n1alaria? P·ossian1·0· pensare che an cl1e 1'acc·esso (o qu.alcl1e altro me•d.ica·m ento o la ·nella· re moglobinuria da malaria, co1ne nella p erfrigerazio1n~ ecc.). chinino di l1'er SJè. ,,o,d in forma « a frigore n, n ella forn1a da fave, nella scgu~t·o aJl :attacco ui parassi1ti co11 st1 ccessiv~· forn1a di I ,e•d errer ~1cc. (so·n o· tutite sindromi si- 1nodificazioni globulari cd1 immissio11e i11 cir111ili d1i e111olisi a cuta , co.n . o se'niZa em-0·g lob·i- colo di i)roteine sca1Lenanti e di pro·d otti del panl1ria, co11 o senza ittero ecc. che, c·ome si è rassita? detto, })Otreb·b ero sitare nel quadro unico delle E ·&e è il cl1inino lo scatf3nante1, sii ,ao,-rà chiaerrtol i&i acute) siano in .gioco fenomen i di sen- 111are emoglobinuria da J11alaria o da cl1inino siht.lizzazione·? "\rediam.o con1 e1!&i potrebbe spie- in malarici ? Saranno alcune form e di malaria· uare il fat.Jt,c.. Anzitultto è da chiedersi se no n più che altre , saranno ce1I'lti climi , ch e ]QJ fa,ro ..... .p·ossa trattarsi .d'i una sensibilizzazione al chi- risco.no? e- la perfrigerazion.e se talora è i11 cau11ino, questa sen1bra ·poco ·probabiJ.e con1e ve- sa, a1girà come nella forn1a « a frigore »? ~ un dre.t110 anrl1e più avanti . l\·l a un'al1tra ·&piega- succeder si di i11t{3rr·ogativi in cui non s.i l>UÒ· zio 00 si p·u ò portare, ·e cio'è : n·ella malaria per l-lncora rispondere. Una larghissi111a letteratura azi0ne del pnrassì•ta, ·.. , i arriva alla rottura de·l esisite ·&u que:;to argo111enlo con p rOY€ cli err10g1obu] o rosso, coin succe1Ssiva 1eitero1geneizza- lisi (Gh.iron ·ecc.) J11a l'a.r.g·:omento1rin1a11e t11lltozi0ne, d·enaturazione ( ?) delle prot~ine .globu- ra insoluto. Qualch e caso potre·b·be essr.rc. sostelari ecc. La roittura dei g lo buli ros&i con la li- nuto dir:-etlamente dal chini•n o ma il fatito che b,e razione di 1qiueste pro·tei·n'<~ è una delle cause oltre al ch inino al1tri me dicamenti e la stessa dell,aècesso feb·b rile oltre la liberazio ne ·d·ei ])enfr-i.gerazione può 1&catenare l 'attacco in 1naparassi ti malarici stessi e, dei lo.r o prodotti. larici , .e che il chinino in so·gge1tti non malaricr Con l 'a.ndare del tempo , in seguito al ripe- no'n 1:.irovoca si1nili en10.glo.b inurie, .fa JJen are t·ersi di questi fenomeni, in determinati ::,og- r l1e. l ~. cc malaria n i1-ella emoglobinuria da· J11age,tti, e 1qui risal ta, come in tutte le fornle a larja, a.gisca for se co·r ne la <clues» in taluni casi com i)on e11 te allergica, l 'im.p1o•r tanza de)I fa1l tore di en1oglob inmia ·da « freddo· n P Il fattore sca« i.~rreno n, ques te protei•ne globulari de.n atuLe11.a,nte in questa sarà la p·e rfrig'erazione , in rate po1Lrebbero sens.i.bilizzare l' o·rganisn10 , po- quella il chinino o q1u1~ l che altro· fattore? An cile Lre~b·b ero ag'ir.e com e· alle1rgeni (b.asta per quesito questo non si può oglgi afifermarc, ad ogni n1o:d'() una 1nini111a n1odifi cazion~ molecolare ancl1e col m eccani·"1110 allergico si potrebbe in .gra.n di una autopro1tein.a) o, i)er essere più esatti, p1a.rte s1piegar:e jl qu·a dro ·della anemia emoli tica 1·orgcuii.<:mo per quelle cau·se generali che ci acuta cla nlalaria: si potrebb·e sp1iegare p·erchè· sfugg·ono, potr.e.b bero sensibilizzarsi, forn1 are le en101globinu1~ie no,n insorgano n1ai\ al p·ri1no cioè ·deg·li ainti corpi, d1elle e11·1olis.ine (au.tosen- attacco malarico, ma dopo ' 'ari att accl1i, per sibilizzazione). Queste emolisine rimarre1bbe·r o loi più in J11alarie già avanzate, in recidive ecc. i·n at ti ve, fino a un dato, n1omento1 in cui (p1erio,do ·di quiescenza, p·eriodo di e11sibilizin1provvisamesn1te verrebbero attivate (e qui zazione), si potroo1b10 spieg·are la Yiolernza, la ci ripo11tia·m o1 m e.ntalmente al n1eccanismo bruitalità .del fienomeno acuto, della cri i emo-· dell '·e1nog·lobinuria « a frigore ») avendosi in1- li1tica acuta, con blocco remale e fe11om eni di J)r ovvisa la cris i e.n1olitica acuta la qt1.a:l~ shock, ipoitens.ionc ecc. b1 en c.l1~ •&i sap11ia esistere i n tal modo, po1Lrà co·n 1prendere 'I1'0·n s:olo i caisi id i ,en1'oglobin-qria• leggera a sintc n1atologlobuli parassitati ma anche globuli sani don - g ia transito-ria. Poìtretbbe dar e u'n sostegn ~ a qu es1 ~a ipotesi de l 'anep1ia inte1n5a, sp1roporzionata al numero deir glohu li parassitati. Si poitreb·b e perciò p:-1r- il ricord10 delle orticarie dura11te gli accessi lar e, co1110 nelle .a ltre forn1 e di emo·g lobinuria, malarici, delle orticarie ch e ... i ri1)eto110 ad 1 anche ip que.., ta « da n1alaria » di cc an1e mia ogni accesso J11alarico, ancl11e. da n·o ~ osser,'aLe e g·li edenii · jlus s.io1n.a,r i, tiipo, Qui11cke e gl~ emolilica aicu ta ·da, mq.laria ». 1

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291

SEZIONE PRATIC.\

aL1L.accl1i di GJSmGJ bron.cliiale ad ogni . accesso alle reazioni 1tessutali ere. ln una mo nogra.fia feb·brjlie i11·a larico ( Ge.no~se ie Zallocco (±7) 11ece11te sulla n1alaria, anche G. Bastia11elli (8) am·m fltte l 'i11).porta11za di fattori di sçn ~i­ Queste manifestazioni })otrebbero d'aJitra }Jiarbilizzazione in senso lato, J1ella patogenesi di t e essere. sost:enute dal paras&i1L·a , e i)er questo ques1La En11c1J lobinuria n1alarica . QueSiti con}JO tre·bbero ~ssere u•L1ili a delucidare il pr-0ble1na, le cuti cù inlraden11oreazioni con estratti cetti potrebbero essere utili a-ncl1e per le deduzioni te rapeu·t ~che, per un8: terapia più s picllel parassita stesso. A queste n1a·nifeS'Lazioni, orticaria, ede·n1i 1 ca la111 e11Le an tiallergica ed an1tjshock , di qua11to n on .... i fa ccia finora, con ahbond1anti traasn1a, rpotrebbe fare riscontro l' emoglobinu1'ia, che fini sc~ tron cando gli accessi , come s fu sioni di plasn1a o di siero umano ecc. (veèli capi•lolo, tera·p~a) . Tale i:ura .aggi·u11ta· a.l 1Lrat finisce l'orticaria ·e con1e finiscono gli edemi tan1ento abituale, potrebbe i11ig·liora1 e la l' roe J"as111a (111a l 'ei11oglobinuria di solito non si ri1;e1tc ad ogni accesso m.a larico·. La manifesta- gr1o~i di qu e ta com e delle altre en1oli ... i acute, zio11e « emo globinuri ~ » cioè l '.en1olisi, potreb- irr11)ro11ria111 ente deUto cce.n1oglo·bj nurio» (b l ·' ckb e fino ad u·n certo punto considerar... i feno- '''ater fe,·er). . n te110 e1quiYalente .al!'« orticari1a », all ' eid ema Noi i1011 sappia;n10 se ci siano finora re1)erti jlu ~sio i tri.rio , all 'asnia broricliiale, nelle c1uali D.1 id1ollari di biopsia all 'infu·o-ri dei r e1Jerti 1Ha-il r:ir,11 lere aller gico è ne1Lta·mente e\ i1dente. cr·osco pici aulopsici, n1idolio rosso bn1no, ta(:~ n l_[ucsta i11terpreiLazion e, per auto·sen·sibilizlora cori aspetto ·di cc massa oleosa ». I re11·eriti za zionP. , troverebbe app1oggio I 'indicazione d·el- 11lidollarì « dovrebbe1·0 » co·rrispondere almela precoce so1nrl1injstrazione di ch.jnino· co111e 110 inizia ln1~nte a qu elli già ricordati della G. Basilia·nelli (8) e ,Scuola, Lazzaro (67) sostie - e;n10Jis.ì acuta da fav·e, della 1er1101li si ·acuita tip-0 n !3, e la cura atebrinica, con so n1n1inistrazione Lederer , della en1olisi acl1ta cc a 1frigore » (rea a fo·n do allo scopo, di attaccare e distruggere 1ione -eri•lr oblastica, ta]-0ra m.acro e n1egaloi i>arassi Li in 1nodo da por fine 1>i~ ràp1ida- blu~,Li<Al) . 111cn1te po$sibile ad ulteriore distruzione dei Per quan1to riguarda la pos~ibil e este11sione g·l0bu.li r ossi e qtiin·di alla liberazione di se11L- dell'ernoltsi a·n·ch·e alle cellule midollari e SlIC1lastich e ecc. , riman1n e nu.c vo i11ateriale scatenante si.a. glo1bjula re cessive reazioni eritro• b . . . ... La parass11ttir10. diamo a qu.nn to si è detto· al} ' inizio . I,a e ura a J'o1rdo , radicale della malaria , d!i' ~nt a con qu e:--ti con cetti una necessità asso. A11,emia e1}io·li·t:ica aicuta dai sulfam~di . lt1ta e cura precoce, r apid·a per an'ivare, ·se . Beu1cltè a que ta for111a sia g ià .stato acce11J)O:&ibjle i·n fase di anergia, · d·o1)0• l 'accesso nalo i) ÌÙ s0i1ra , d1a1La la diffu&ione o·dierna del acuto. trattam.ento sulfan1idico credia·m o op1)ortuno <~on l'i1)otesi allergica si pottrebbe spiegare fare una bre' e ~s11osiz ion e a parte. i11oltre 1Jn dato ch e rin1ane insol11fo,, cioè la S·u qtie... to ten1a ~siste g ià una discr eita se1)differ enza fra quess•te ein1oglobinurie sponta11ee }) Ure no11 troppo nun1.e rosa let•le.r atura . e quelle sperimentali ott enute jn ' ario n1odo Co111t si ... a, fra lei n1JQ,nife;stazio ni e.maitiche n egli anì1n.ali. con lo scopo di studia:re l'·e·1110- da sulfa1r1idoterap·ia cc rela liv·a111ente » })iù freg'lohiJl uria 1l1alarica, Ne 11e for1110 sperimentali <1ue11ti, sono qt1elle a tipo di ane1n.ia e di }Jor(vedi le. r ecen1ti riceircl1c di Aca11ifora ( 1) d'ella JlOra, n1 e110 frequen•ti le agranulocitosi. Scuol·a di Castellani) si p.1·0·, To·cano e111oglobiAr1 cn1ia e111olitica in or g·ereb·be in circa 1-2% 11urie in ani111ali cc norrriali >> dal punto di vi- dei casi trat1tati con st1lfamid'oterapia (\Vood si a « ~erL il>ilizzaz io11e )), i g lobuli ro·s..,, i ~ ì 'e11±), Long ecc. e. forse n1eno econdo noi, in 111o~lobi11 a agisco.no in ' ria diretita tossica e rapporto an che co·n il i re1>arato u~ato (0, 5 °{, 1neccani ca })J'Oducendo quelle lesioni anch e ·con ... ulfan1idopiridi11a, qua ... i 111ai (Lonrr) col r en ~li ch e ·so110 t1arclite e ch e, secondo Aca nsu lfaLiazolo). Nelle varie ce11tinaia dh casi lr~i.'l­ fora, son o ast enute dallB ombre d•ei globuli ta li co11 i Yari 1)r e1)arati: sulfan1ide. ~ ulfa11-1ìrossi. rel] 'e n1oglobinuria da J11alaria, clo1ni- cl()-piridi na, ~ ul fan1i de-1tiazolo, til)a t in , sulfon ere·b be il f<l t to serisibilizzo.zione, il. soggetto n c. reco11an, ancl1e a ctosi altr, e 11rotrat le i1t è cc i,r eparailo » e quindi , il fenon1eno è acuto, questi u lti111i te111pi ne Ila no_tra Cli nica, ·noi a tipo di sl1ock, le lersio•ni sono n1as-siYe gjà r1.c1n abbia1110 n1ai o" -er,·a to t111 ca:-:o cli ane1nia cn1cliLica acuta. Que ... ta anc1l1ia 1·t1ò con1Ùi111 'iì1izio d·o·vule sia al fatto m eccanico (glol1t1 lo ros$O eh.e ::,i ei11olizza con liberazione di ])nrire ra1 >iclan1en1te, dopo una tlo~e •:otale f0J'1ro dot ti a lor Yol•ta attiYi) qua11to, e più ch e la LiYan1e11te ]1iccola e bene ~01 110rtata dalla tutto al fenon1e110 ... l1ock. <llla r eazione allçr- 111aggiora11z<l dei sog-O"ell i, da 1-2 !:!r. cl 10-20 gica o i1)er eirgica & carico deii globuli ros~ i ed g1. di ... ulfa111idi, co n nausea, asleni:r rapida 1

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« IL P-O'LICLINICO »

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e pallore acuto .e 'fe.b b·r e, en101globin·e.mi.a e riferico. È~ prob1a·b1J.e quindi che, .con1e in altalora ·er11oglob~nuri.a. Si può avere ittero o tre form e di en1olisi acuta, .anche in queste , subi1 ~tero con r eaz·i on e ·di Van ·den Bergh po- si tratti di un fenumeno presvalentem·ente pesitiva indiretta, uro·b ilinuria notevole e talora r~feri co . 1porfin uria. Tipico il caso· di Migone (80) inSe però il feno·1 neno si prolunga e·d ~ ir1~ sorto con 1sesi grammi di sulfamidopiri,dina 1t.e11so, anclle la iserie eritr·obl.astica p·uò essere e guari1to, e d un r ecentissimo caso di Poli coinvolta e dopo una f.a.se d'i reazion.e ip•er(93), con esito i11ortale dopo sulfan1idopiri- l,}lasti co compen satoria , si può arrivare alla dina. ipoplasia o,d aplasia midollare, (anemia aplaIl feno111·en·o , come col salvarsan, può corri - st.ica, ·da sulfamidi, co,n1e ·da salvarsan ccc.). p~rire g ià durant·e il primo periodo di tratT.i Jt.eriori osservazioni 1s ono ·tutJtavi.a opportune tamento, anche ~dopo 2'-i}-14·8 ore dall'i!n.i zio, ricorda11do che l 'emolisi in vitro non è riuoppure a·lla ripresa della sulfa·mido.terapia , scita e che la prova di D onath La1n dsileiner se.guesnto un perio·do più o meno . lungo di è risultata n egativa. Non ~ semplice poi spie' sospen1&1one. 1~are il i11ecca1nismo id i insorgenza dell 'an cSe la sùlfamidotera1pia dopo una prin1a ma- n1i.a emolitica acuta .da sulfami di; questta pon-ifestazion e, è nuovamente ripresa, c'~ I.a l )OStr0bbe anche es·se·r e dovuta o alla se·n s.ibilizzasibili1tà di una nuova crisi, anohe m .aggiore zi?ne al st1lfa1r1ide stesso o all 'atitivazio·n ·e d.a della prin1a . pa.r'.te d·ei &ulfamidi, .Q.1i una au·t oemolisina p1•eesisteinte in determin.?lti soggetti o comun. Per qu.u11to riguarda la patog en1esi, ancl1e nell ~a11-e:il1i.a. act11ta d'a sulfamidi (esmolisi acuque alla rottura di uin equilibrio fra emiolisita da sulfamidi), sembra poco probabile alme- na ed an tien1olisina (Mi1gone) c·ome seco.n do alcuni (Gh iron, Lega, G'o sio) potreb1 n·a in un ·C·erto num er·o di cais i , l 'ip otesi P.Ura, be avvem ente tossica, che può essere. valida per alnire per il chinino n ell 'eimo·g lobinu.r ia nei matre forn1e. In queste anemie a cute che posso- larici. no . comparire con dosi. n1inime, co·m e si è * ** detto, con uno-cinque grammi , -0 n elle quali c'è Un'altta . form.a .e molitica ch e desider.ia1l10 la possi·b ilità di ricomparsa dell'an emia co·n la ri·presa· ·del trarttamento (m·entre vi ·&ono· casi prer1de re in ·esiam·e è I' emog lo·binuria ti[JO Jl1 archiafa.v a 'fl1Lclieli cioè l 'ainemia emolitica in cui con .100-18'0-250 gr., come .1n nostre oS'servazioni, · no11 s i ebbe ·alcun di stiUrbo) si docon emog lobiniuffia emosiderin uria t~po M a.r vreb1b1e ·c on siderare l 'i1p otesi alle-raica. ol11iafa.vo iVlicheli. QuesLa ipo•t esi è a mmessa anche da altri Si sa che n·el suo lungo d ecorso quesJta forAA. (Migone ecc.). Vi sono casi ·di endocardite n1.a ·evo'1,•e per lo più a crisi , con· criiSi spesso l~nta trarttati a lungo con• .d osi al1tie che hanno notturne <lon·de la ,definizione ·di emoglobirag13'iu·nto· gli 800 ed anche 150() grammi tonuria notlurria tipo Marchiafava Mich eli. Le •tali, .senza gravi risentin·1e•nti err1 a1~ici , epatici crisi di .en1lo'lisi acuita possono inizi·a re in mo·do b·r usco co n emogloninuria com.e neITa en10o renali. , All' ipo~e.s.j lallerg.~ ca 1si ·ric01llega anahe la g lo1b inuria parossistica cc a frigore » e con1e nell'emolisi a cuta, da faves, con b.r ivido, accc febbre da SUJ~jamidi » che , oome si sa, può i,.ag.giungera con brivido im·provviso i 30-40 essa ces&o febb·r ile ~' 39°-40°, agitazione, an'f~ia , ai:i-con1parei non prima ··d 1el 9°~110° gi:o·r no· .dal go·s cia, sta·t o1 ·d'i sho·ck, dolori ·sparsi, .s pecie trattamElnto sul.famidico, si può ripetere ogni 6acro-lombari ecc. Questo è il <J11:adro che sì o·~·serva anche nelle emo1isi da trasfusione, volta che il malato è ;tratta1to con sulfamidi e dopo tras fusion e di sangu·e incompatibile, scompare con la lo·r o sospensione. Anche in t.ema di emolisi ·da sulf,aim,i d i · sì quand,o cio1è si ha aggJ.uitinazione ed' emo·l isi . ])UÒ discutere sul punto idi attacco·: ·g lo1bulo · i11.a:ssiva d·e l sqngue tra·sfuso, con em.c1globirosso cilr co l.a·n.te (el en11en11Jo malturo) o setri•e r1uria ecc. . . Nella forma di Marchiafava Micheli le crieritroblastica (elen1enti immaturi) od amhesi, seppure di varia in1tensità, si po18S'O'no ri<lue, .;i; seconda ·d'ell ' int~nsità del fienorr1eno. peter.e a 1dista.n za 1di tempo, anche di anni , Nel midollo dell 'ane·rn,ia a cuta da s ulfamidi, con attacchi gravi e leggeri, con form e abors i ·può trovare una « reàzione » eri1troblasitica intensa con1e nell 'anemia en1olitica a cuta 1tive ed equivalenti. Qui non è in causa il fredesservi altri fattori: alime-ndi Lederer, c on n1.a•croeiritrobJa'f)ltosi e talo ra ·do , nè sembrano . tari , tossict, inf.ettivi -d iretti per que l cl1e c i 111egaloblastosi , come pure ·ne ll'emolisi acuta da .fave 1e con g·rande num·ero di corpuscoli risulta finora. Dopo quan to si ~- detrto sopir.a, rico1~dan d10 in Lraglo])ulari e di reticolocirti nel sangue pe-

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SEZIONE PR.\TICA

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cc IL POLI CLI NICO »

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18-19) ·

I 'affinità cl1ie questi vari quadri di acuta en10lisi intravas.ale presentan·o, vien fatto di penfìare se, analo·g amente alle· v~rie emolisi acute ricordate, cc a frigore » con emoglo·b inuria, e1nolisi .acuta di Lederer, talora con emoglo))inuria, ~molisi acuta da fave ecc., talora con en1oglohinuria, se analogamente alle e1m olisi acute da 1trasfu ·ione ecc., anche per I.a emolisi acuta con emo·globinur-ia ien1osiderinuria tipo Marchiafava. Micheli, :non ci pos&a essere • • un fattore, una coni·p onenta allergica . ."È logico ohri edersi se, come per esen1pio Ilclla e1nolisi .acuta da fave. con emoglobinuria, si è ricono·sc~uto' l'allergene (in1trodotto per vja orale o inalatoria) col quale ·si può riprodurre ]a sindro.in.e, non vi sia anche nella for1na di Marchiaifava Miche.li, un fattore analogo o corTisp·on·dente, (alimentare o meno, endo1geno ·od' esogeno) o comunque sul tipo di ques to~ La forma di Ma1~chiafava Micheli ha cara1tteri i)ropri, è vero, ma c'è da chied-e rsi co. a sareibbe ad ese111 pio della forma da fave, se si r i1Je:tesse con r11aggiore fre1q u·e nza. là son·11ninis tr.azior1·e dell'antigene? ·e cosi nella f orn1a cc a frigore )} se gli accessi si riavvi(c inasse.ro? Si arriverebrb e forse anche i 1n· questa all 'en1osiderinuria, ed .al quadro ematologi co, epaitosplenico della forma di Marohiafava Micl1e,li r D 'al1tra l)arte può darsi che nella crisi emolit1ca si sbbiano dei passaggi od arresti, 11.ella scala d1i riduzione dell'·er11oglo·b in.a, speiciali, prop1 i per ogn i tipo di sindrome di acnla emolisi. Noi pemsian10 che 1a patogenesi allergica cl1e non -è Slta-ta consider.ata da alcun .autore, e si eccettui , un b·reivissirno re11no, quasi dii sfuggita, di Hambur.g er e Ber11stein (52), po sa essere r~en uta prei&e·n•te ancl1e r16:lla for·m.a di a1ne.mia es11101itic.a con r111oglobin~ria rn1osiderint1ria di Machiafava l\fir l1eli. Questa for111a ha un carattere s1)eciale cl1e f~nora è sen1bra1to strano ed in sol uto ~ il cc ritn1'o. notturno » ·d·elle cri i di emoglobìn uria. Ma o·ggi que·sta p1articolariilà s€1n1bra es~cre spiegata con le ricer che di Ha1n (44) ~ di Da cie , Israel e Wilkinson (27), secondo cui , ùi nolte in seguito alla 1·iduzione d'ella ' 'e nti1azion e pol111 onarE\, /si a,~rebbe 'j..ljn .a.uni e11to della tensione sa11gùigna dell 'o ido d1i carbon io ed un at1mento del p1H plasr11atico, . . ia pur leggero i11a ·ufficiente per attivare u.ua li sin a serica ter1nositabile (pres€lnte a ttiLolo pit1ttosto basso) donde l'emolisi con en10globinuria 'IlOtturna. L 'i11flueinza dell 'acido'"'i è sl.ata controllata a·nc11r da Hegglin e ~faier (-! ), ~ ec ondo i quali I 'emolisi sarebbe dovut.a all'azione di un an1bocettore attiYato ùal co111ple111ento . 1

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SEZIONE PR>\.TIC>\.

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A differenza d ell 'emoglobi11 uria parossiSitica quesil-0 sarebbe a·dsorbito dalle emazie già 1

alla ten1peratura di 37°. 11.·ecenti&simo (1943) è il caso· di Heilmeyer 57 a) nel quale lei ricercl1e ·sierologiche, i1on ·p otero no 111etiter e in evide11za la presenza d1i emolisinB, 111entre i globuli rossi in accordo con Dacie e collabora1tori, mo&1:ra,;ano u11a spiccata sensib,~lità per lo ~po·star11e111Lo all 'a cido-si, avendosi già ad u11 J>lf di 6,8, una no1L.e vole emolisi nel sa11gue della pazie11te. 1

Porfiria e porfirinuria. Essendo in tema di manifestazioni allergiche dei globuli ros ·i oo·n conS?guente e1110li~i e ·fe11omeni seicor1·dari rigua.1,danti le ' 'arie tappe d1 riduzior1e dell'emoglobina, possiamo ancora p rend1ere in breve considlerazion.e, la rar~. forma di porfirinJJ11a o porfiria acatai (pTin1itiva o secoindaria). La porfiria acuta deoo·rre con crisi 'doloro5e lorr1bu-add·o1ni11ali ed ·emis ione di orine 'dal rosso ciliegio fino al nero. Si . sa che 1t,anto i1ella sin1tesi quanto nella scissio11~ dell'emoglobina si do;yreb be passare per 11r1a tarpa costituita dalle (p orfirine e e.be J1 0l processo ·di en1olisi specialmente di iperen1·olisi i}atologica, si produrreb·b cro forti quan. tità di po1'1firina· C:Don1inici) (36) . In base a qu-est·i .cl~a ti ·e sullo Sltu.dio del quadro n1orboso delle potfirie acute nelle varie manifestazi·o·11i, i1oi dobbian10 anche qui domandarci se in taluni casi, accanto alla patogenesi tossica, 11011 possa essere i11 causa anche una patogenesi o componente .allergica . La forma con mani/ estazioni_ addominali, soc.or1clo la disJtin.zione di Micheli e Do111inj ci potrebbe ricordare sep1Jture oo·n nole propriet l ' asp~tto di uino sl1ock allergico . L'ipotesi ul1etgica può essere !)Osta .anche per la for111.a n,ervosa e per qu.ella cutanea ( idroa estivale) ciò per le diverso sindromi {lella porfiria, cl1e fre.quenle111en·t e çome si s.a , vanno a ~ ociate. E con1e si p-01Lreb1b ·e spiegare? Si po1lr ebl1e pei1sare che dalla sciss.i•one dell 'en1c1r.rlobina, in taluni casi in ' ria allergi ca avven11ta, co•n contem·p oranei fesno1neni di sh ock çr r .. si arrivi alle porfi1·ine e queste porfirin e }JO:'san o cl.are poi la nota en ibilizzazione alla· Ju ce ccc. i do,'r€tbbp an1•111ettere qui un tip<> i)artioolare di scission e emoglobinica cd un par1ticolare arresto n ella ... ua degradazione alle l)Orfirine. L 'i pote i allergica potrebbe es ere ronvalidata ancl1 e dalla nozione, già ri corda la per il salvar . . an, 1:>er i sulfamidi . ecc., cl1e: 1) non tutti quelli cl1e usano so tanze ch e 110 sono dure una porfiria (sulfonal, 'eronnl, trional, sulfarn i di ecc.) J)fe enta no 11orfi1

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IL POL [CLINICO

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ria, qui11d i i1111)011La r1za del fa1lto.r e costitt1zionale, predis1)osizi·one, t erre110 ecc ., e cl1e, 2) se per a v.cre lJo·r firie · talora occorrono ciobi al1Le di questi i1tcdicamenti (azione tossica), talora si iJossono produrre an ch e co·n dos i rela1t.iva n1enle ;picco le [Doininici (36) J mini111e in qu.alche caso, e. ch e, 3) ·nelle for1n e cosidetle. « idiopa1ticl10 » (cl1e tuttavia h a11no altret ta11ti fattoti ra usali ch e ancora ci sfuggono). e·d in qu elle seco·ndari·e · da e.a usa noita, l ' inizio 'lJiu ò e..:sere. acuto co11 dolori add01md!n ali a .tipo colica, vomi ti , stitich ezza, fenon1eni a ti:po· di shock, in iSog·getti in pieno b ene~sere, talor a doJ>O un errore dicitetico, ·dopo u na fortp er11ozione, un raflfredd1an1ento, tu t.ti fattori eh-e, co111e i è detto, po1trehbero agire con le perturbazio11 i iteuroYege tati,·e cl1ei deifiern1inan o, in ' ia scate·nante parallerg·ica, co. . me a t1tiYanti. Ulteriori ri cer'c:l1e con questo indirizzo, SJJec ial1r1e11te n ei soggetti ch e h anno già sofferto di i>orfi1·ia e le ·varie l)fo,re, cuitan ee, sp eri1i-te11tali , 1te11la ti vi di riproduzio·n e ecc ., J?O tranno r onvali·dare o n1en·o quesli concetti r11e rirn.:l ng·ono per or a n el ca1m po delle i p·otesi. 1

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Er··i oli~i a.cu.l a

(crisi eniolitica) da tra.srfusion e

1r.t i sarigue.

In t.en1 a di emolisi acute , di crisi emol i1tj. che, con o senza itt·ero, con 01 senza ·e moglobinuria, sarebb·ero anzitutlto1 da rioordare le cri!> i eni.oli tiche acute da; brasfu sioine. N el1e crisi · en1oli t.ich e acute da trasfu sion e si J10'5son.o distin,guere quellè cl1e aYv·en gono dopo trasfusion,e di san.gu.e incompatibile, e quelle ch e .avYengono .d1opo lrasfusio1ne1 di scnn.gu e o plasma ccmpa.tibibe. anche omo.grup·po. Ma ])OSsor10 Q.ueste e11trare n el g ruppo delle ~mo,pa1tie cosidet.te allergicl1e P Vien.e infartli subito da do·m andarci se qt1eii feno·1neni -clJie avve·n gono dopo trasfusione di san gue incompatibile o, seppure raris.sirr1i. con sangue ch e, in base alla distinzion e dei quattr<) g ruppi, si dice compa1tibi1e, cioè quei fen·o111eni dovuti all'incontro· dei g·lobuli trasfusi co11 le lisine ·ed agglt1tinine del riceve·nte: oppure \'ic·eversa , si })O sano considerare ugualn1·cnte aller gici , se·condo la classica. distir1zione. Gli anti corpi preSie·nLi n el sangu1e in con1f1i!l1Libjlc, le isoljs in e g·ru1Jpo sp·ecifich e, sono a11ticorpi naturali, potranno -essi cbrrispo ruder e agli stessi an ticorpi cc acquisiVi n, forn1atisi du1~a11l '3 ur1a 1 s en sibilizz13zti101n0 (fave, veleno di inset.ti , alimenti, ecc.?). Bench è differenze esistano , differ{3nze cl1e ~ta1111 0 nella definizione di allergia, tuttavia il 1

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risultato finale, ha so111iglianz.a, e·d è l' emolisi. Le e1r1olisi da trasfusione potrebbero einitra re nel ca.m1:10 da noi trattato, '&ebbene qufllle da incon1patibili tà ·di 1grupp-0 si svolga no jn dire.zione oppo1sta: n~lle en1oli'Si da trasfusio11e di sangue incon1·patib·i le viene emolizzato, il san gue trasfu·so, 'Il elle . altre emolisi g ià rico rdate ed an ch e· in qu ellfll da trasfusioni di sangue com1)atibile di plasma è en1olizza·i.o il sangué del JJazie.nte nel quale si n1a·nifesta u11a più , o· meno intein sa anemia , .a n emia dr1 en1olisi, con e' 'entuale en1r1glo·b inuria, i tJLero, ecc. · Dalla li ~ i del g lobulo ro so e d~lla . lis i della eJl101g·lobi11.a si ha la lib erazib·ne ·ol1tre ch e ùel g·ru pp·o cro111ogen·o con le successive ta1Jpe, la liberario11e di so·s Lanz{3 1)roteich e <lann·ose i)er I 'organismo e r esponsab·i li i11 gran par te delle ntanifestazio-n i patolog·ich e .succe5'sive, fe.n1on1·e 11.i ·cosidetllti di intos icaz.ione proteica acuta, (è 110 to che l 'en1oglobina, di JJCr sè, no11 è d1:rn.n osa fin·o· ad una certa .d'ose, ~ssia si r11ò an oha utilizzare endovena quale ~ ntian·em i co) . Le crisi emolitiche da trasfu sione ·e di sangue in·co·n1.p atibile n on sono dovuite. all'azion~ , d.el plasrna i·n iettato ·pcircl1è pla·s.ma· e sieroi può es51ere inieittato endovena se-nza detern1inazionei di gruppo, (e qui biso.g n erebbe ein trare n ella discussione dei cosidetiti donatori uniYer sali cc peri Golosi »), n1a alll 'az.ione ag· glutina-nite ·ei litica ch·e il plasma ·d'el ricevente esercita sui .g iopiuli rossi inie1t.tati. Le i)iù graYi reazion·i sono 1quindi qu.ella da trasfuzion e di sangue i·ncom patibile in discreta quantità ma a pa.rite ,q ueste ch e ·possono d.arc en1oglobinuria, ittero, e. blocco renale (con1e nell 'en1oig·lo·b inuria da malaria o da altri fattori già rico1rda t.i), vi so·no qu elle fortw1atan1ente rar~ , da trasfusione di sa·ngue om01gr11ppo e di san gue compatibile, cioè d1i · glo·b uli rossi O iJ;l so gg·.e1tto di grup·po A, ·B , AB, opi>•Ure di globuli rossi A, B. O in so.g getto AB e q1uelle d'a trasfusione di plasma o· di siero anch e omogrupp·o. A questo· · pro•posito è .d'a ricordare cl1e la gra11de ·d~&tinzio1ne nei qu.a,ttro gruppi sanguig ni , può :noni essere sufficiente n·ei r j1guard i delle reazio·n i in genere e delle1 crisi emolitich e a cUlte da traSifusione. Vi i)()ssono essere incur11 patibili1tà sericl1 e anch e nel cam•p0 di gru11p·i considerati cr comp·a tibili ». Si devo,n o tener preis,enti cioè com e è noto dalla letteratura [v. 1·nitrozzi (5 9)] e come è · ris.u lit.a t o cl1iaramen:te an ch e dia una nostra recente, in1teressantissima osservazione [Corelli e Rogari (31) J seconda d.ella let1t&a tura 111ondiale le atipie sierologich e, l.e a•g glutinine 1

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e li. ine d'ei cosidetti ·s oltopruppi , le agglutinine j\1, N, P, ecc., cioè anticorJ)Ì naturali che uriendo i coi còrrispondenti antigeni danno i fen on1eni r.eàtti,,i od altri fenom eni di aller:gi1 , d1 intollera·n za, di anafil.assi 'p.a·ssiva . Ed è rosi , ch e n el no&iro caso aboiamo potuto <>ss·e rYare gravissin1i ·r enon1eni reat~ivi .g en.erali con i1)erem1olisil · (aun1.e nto dell 'ittero e d·e ll'uro1bilinuria), in una .a·n·emia €molitica di gru1p1p 0 A d·opo1 trasfusioni di san gue . ~ od O, fenomeni da noi rico·n osciuti come d oyuil .i, all a presenza n.el sangue ·della malata. le cui caratteristiche gru ppo specifiohe erano A Mp, di una .a,giglu1ti nir1a n aturale anti N. Tali fenomeni si avevan o1 ogni vo.l ta che si trasfondova san gue A od O conten ente l 'ag.gluttinogeno N, e n on si e-bb e-ro quan<l'o si tra-sfu se e ripetu1taimen11 e in 13 trasfus ioni consecu tiYc e ra YV icinate, lJrima della splenecto1r1ia, che r1orlò a. g uar~13ione la pazi~nte, sa ngue d1i un soggetto· sit.udiato, san gue senza il fattor e N, c ioè A M. Fra q·ues te acul~ crisi en1·o litich e da itr.a ~fu, io11e di san g u·e inco111patib·i le o di san gi.1-0 corn1 )a tibile e quelle so11ra ricorda1t,e ·c i p·ossono e. . ser e raJ1'porti ed è i1er q·u est o1 c h e anch e le acute e111olisi da trasfusione possono venire ricordaite fra l e em·opatie, fra le err1.o lisi a 11 ergich e. Jn questo g ruppo di anemie em olitic11e a cui e da 1trasfusio·n e si j)otr e1b1b e m ett€r e anc h e il caso ch e Bo·11ell (9) ha c\assi.ficato (19± 1) corne anemia en1olitica acuta 1t.ip·o· Ledere r. Per ben due volte nel suo bam·h ino la form à a11e1nica acuta fu scaitenata do•po tra15fusione . di plas,nia, 1na1t,er11.01 omogr111ppo, la p rim.a volta, ·e d1i sa.rigu1e to i1ale m1a1terno l a seoo1nda volta, inen l·re la tra1&fusione di san.gu~ di altri da~ori er a perfettan1ente so·pporta1ta tanto ch e fec(; regredire i g ravi fe11or11eni prodotti dall e preredenti. La cau sa d•ell' acutl.a ernolisi , sul !tipo di • quelle --opra ricorda1t.e, d ovrebbe esser e stata porta la col an cr11e, col pla.. , n1a. materno, in fatti il sier o d el bimbo , es.an1in ato da H. S c11n1idt mo ·tra va la presen za di un d1ebole mentre quello della n1ad're ave,'a un l\T part icolarmen te fortte ed attivo i)er cui il siero n1aterno a@glutinava forten1ente i globuli l~os... i del bin1bo.. Con qu esto plas.111a materno dunc1ue si 1)rodusse il quard ro ti,p ico d ell 'anemia e111olitica acurt a •Lipo Lederer, con note vole leu cocitosi iI1iziale, da 9.±00 a 35.200 . Questo ' fiene a·ncor ·più a confermare il concetto ch e l 'ant?mia e111olitica acuta ti1po Lederer non doYrebbe es ere con ... iderata una unità a sè di .. tinta, n1a t1na sindro1t1e, una 1

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SEZIONE PR.\.TICA

for1na di anemia en1olitica acuta, n ella quale la causa, o n].eglio le cause spes o ci s fu ggon o. l\ifentre i casi ad eziologia acuta nota vanno cl1iamati anemia ·e m olitica. acuta da fa,'e, d1a fr.ed do , da sulfamidi, da chinino , da malaria , da trasfusione, d a, g·ra vidanza (itossine ·g·r avidich e ?), d.a alin1en1Li ecc., quando1 l ' eziologia s fu gge ·si dice anen1ia emo•l itica tipo L eder er . Essa ·probabilmente·. eiquivale alle altre fo-rm.e ad eziolog ia n ota e quanto più si cer oherà, tanto più si poitrà m etttie re in evidenza qualch e nuo vo fattore eziologico ed allora la sindrom e di L ederer, con1e a·b biamo già detto, d oYr à venire anch' essa inquadra ta n el g ra·n ·de gruppo delle emolisii acii.te od a nen1ie emoli1tich e . acute da .. .. 1

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1it·ecr;an.ism.u di ir.1sorgenza della lisi globulcire.

Costituisce- ·un ·problema molto in1teressante per1sare, co,m .e possa prodursi, n ei vari casi di ~molis i acuta 'da cau sa alle-rgica, l 'emolisì sLessa, con1e cio è l 'unio11e antigene anticorpo porti alla rottura, alla lisi ·d el .g l obulo rosso . In r.h c n1.odo il g lobulo r·o1&so di un so·ggeJtto sr:n1sibile pe( esempio· alla fava , quando questo sogg·&tto si espon e all'a1ntigene, va éllla lisi ? e così nelle forme di Leder€fl', nelle for11ie -d.~ en1oli si 8.cu~a a <e frigor e », nelle forn1e d a rr1alaria ecc. ? L a. r oi.tt11·a del 1globulo r·osso avviene per ca~~ di i11contr·o antigene anticorpo, ma <.,on1e ? si l )UÒ &eguire qu·esta emolisi? qual 'è l 'in1tin10 nlecca nismo i)er cui si arriva alla citoli&i ros.sa, ed egualrmente co·m e avverrà la g ranuJocit.o si , la. piastrinolisi n elle form e corrispo1n denti ch e o·r a ricorderemo ? Ritor11ando a l caso n·o1Lo ·del favi smo, d·el1'emolisi da fave (ma si può pensare altretta11to p er la en1olisi da trasfu sio·n i con sangu e in co·mpn:Libile , seJ)pure i.ni tal ca.s o, in sen~o inverso ecc.), si dovrebbe an1111etteirc che il globulo r c·sso contenga l'anticorpo li1tico ed e1gglutinante, forse legato alla parte proitei ca del g lobulo ste o, all 'emog1ob ina. .\ qt1esto punto ricordiamo ancora le gravissin1e1 mor1tali cris i ~moliti rhe o..,ser vate n ell'uon10 dopo . iniezion e di si ero, di cavallo 1trattato con emog l obina un1ana filtrata, con lo .. co·po di otten·ere un siero antiscarlat·t inoso (Le Blan c) (in tal caso il ·globulo rosso co·n tiene l'antigene) . Con 1'a1"1>orto d1ell 'an1tigene (fava ) si dovrebbe a' &re 1'u11ione anti,gen e anticorpo, che fo:r5e • ùovrehbe avvenire cc nel globulo rosso». Corne quest0 globulo si con1110rti i·n seguito a questa union e e reazione, i può solo suppor1~e n1a no11 è finora dato di soguir e; sarebbe for:-:.e in•iere5sante seguirlQ al n1icro...copio elet1

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« IL POLICLINICO »

tronico cl1e, permette visioni più pr·o.fonde e così pure potrebbe essere utile l 'osservazione minuta ,della lisi jn un siste·m a emolitico. S\ potrà ·p·ensar-e ohe dall 'unionie antigene antico·rpo pos&ano nascere quei p·r o·do1Lti istarnin·o,.. similì ch e poitrebbero ledere il globulo ross o, • facendolo, in vrirno· tempo, agglut'hnare, (collle s.i può osservare in vitro n el caso· d·1 san.gue e berogeneo, e come si os5e!rvava nel no~ tro casr.)' (1fatto1re N + agglutinina N) e p oi in una secon da s u ccessiva ifase, rig·onfiarrsi in c a11M dei r.icoridati prodotiti istaminosi·mi.li, idropigeni (idropie · d el gloo1bulo 1rosso ?) fi110 a Jla rottura della m emb·r ana globulare, fin.o alla lisi, con lib·erazio ne <l'ei prodotti · di <leriv.azion e E.m -01globinica e di altri ~ucce.ssiv a ­ n1•cnte es t·ra11ei per lo stes so· organisn10 P Sono ipoitesi , S'O ·n o sen1pre don1ande. Pavten·do d.all 'ipote·si che istam~na si liberi in questo in contro antigene antico·r po, noi <tbbiamo c.er ca to di .s e.g uire a l microscopio cJ1e cosa ·può avven.ìre dall 'unione ·di globuli rossi llOrmali oon soluzioni v.~rie di istamina, &e·b·, be·n e in :con ce11trazio·n i n1olto superiori a quell e p o sibili in• vivo. Perciò a, sotttilissimi btra1Li di g·ìobuli rossi co·p erti da u,n coprio:g·g·etti si avvicinava un a l1tro co1prioggetti con una solu zione ·di i sita!m i·n a e si osservava subìto od i11 vari ten1pi sucoe&sivi, inei punti di contatto fra i due veitrini, t enuti a 37°, il comporta11lenlo dei g lobuli rossi. N·on ci fu possibi.le cogl~er e n1od1ificaziPni profonde n·è emo·l'isi , n è ri gunfiamento dei 1globuli , rispettto al controllo. Ii'a cen1do l'osservazione in provetta., solo in qualch e ca1npione, dall'unio1ne di globuli rossi ro·n Ì'&Lan1ina, si poteva osserv..aire una leggera e111olisi i11aggior~ del controllo, ma non i.n g ra·do, taJe ,da p·oite rle attribuire reale ,ralore. f '.or se lYer ch 1è le condizio·n i in cui cì sì trova in vitro ·e cori l 'ista:mina estern·a ai glo·b ·u li r ossi , sono diverse da quelle che1 ~veintualn1ç11te posso110 aversi in vivo, c·on l 'i·&tamina· o ~o­ slanze ,istan1inos-imili e cc., fo·r mantesi in Lr.ag·lobulo? Il feno,m en-o ultimo,, ~' e 1111101lisi, è forse co1ne quella da soluzioni ipo1Lonich·e, da acqua distillat a, · il g lob1ulo rosw danneggiato J1€.r c1u.a lsia8i <;au &a , allergica, tossica., ohi:i11ica , ere., r i::>J)Onde in um modo un~co, cioè co·n la ro1ttura della m.em·b rana e la fuoruscita e ljberazio11~ dell, emog lob1 i na. Ulteriori o·s ser-va• zioni poLr:lnno meglio chiarirci il m1ecca11isn10 i11tim·o ,di questo irmporta·nte processo, la lisi del globulo rosso in via· aller.g ica origina•ta. 1

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IV. - Allergia e manifestazioni della serie bianca,. grannlocitica. Nentropatie all~rgiche.

Agranuzo·citosi. M01dallità di st~iluppo. Ag-ra1iulocit.osi u.1nane riprodotte. Forme con atplasia, cori ipoplasi·a e jorrne. iperp lastiche midolla.ri,. Reazìoni leu·cemoridi nelle a.gran.ulocito,si. l?appo rli con le leu.cem1ig acu.te. 1

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Il rtem·a che riguarda ]a com·promissione a 1l~rgi c.a, ·della serie bianca, è altrettanto jn1ter essa11te ed importante quanto quello del]a serie ro·ssa, anche p1erchè qui si · tocca il l'.ll'O }) len1a dt:J le cc r eazioni leucen1oidi n e si s fiotajl oampoi delle l~ucemie. J La for111a. che si può presitare b·ene al nositr oesa111e, ·è l'.a granulocitosi , la sindrome agrar,u!ocitica , neutr·Jl>enia e ~11 fii ef'sc. ci fern1dremo . Anziitutto ' 'orre111,m o ·&01ttolineare cl1e essend·o 'il processo con cui si arriva alla agranulo·citosi acuta, p·iù ch e un processo di alte-· rata distribuzio•n e, com e si dirà più aYanti, un 1?rocesso d1i li &i gran ulocitica, la sin,drome· agrainulocitlica p er analogia all 'a·nen1ia da er11olisi acuta, pot rebbe anche dirsi gran.u l0cibolisi, o n outrop enia da grarouloo'-toisi. Che ci possano ess~re oltre alle reazioni eosinofile s econdarie alle più diverse cau se allergich e, an che i)rimitive n1anifestazioni agli eosinofili e b1asofili, Tio·n k; ·dato per ora di sape-re. Il prol>lema .alle rgico• dell 'agranulocitosi è p1iu1t1tosto rec.e11te . Già n·e l 1929 Kammerer aveva en1esso l 'ipotesi, ch e una reazio~e allergica i;>otesse e&sere u1n fatto1·e n·ell 'eziolcigia d,ell'ag ran·u locit.o-si, pensando ch·e, in · quest~ forme, la leu copen1ia potesse essere d'e lla stessa natura <lelle l eu oopenie dello 18hock aller• g1co. La pa Log·enesi allergica d·e ll 'a,gran uloci·tosi , in rap1:3orto all'uso ·di pairtic·olari m·ed>icamenii: ·p ira1nido·ne., barbiturici11 &alvarsan , ecc. , o·g·gi pacificam·e nt0 a ccettata , è stata da noi, fra i JJrin1i in Europa, dopo le . osserYazioni · ·di Madison e ,Stq1Uier (74) in Ar11 erica. J rr11n eissa, in lavori del 1934, (17-18) e diel 193'6 (19), /;/ Il no'51tro caso ·d-el 193± fu molto istru1ttivo , in quàrr1:(), ridato già allora, dopo la guarig·ione, il piramidone (sotto form1a di veran1on ch e -è un co1111Josto di pir.a1midon-e, e veronal), otte n emr110· una c.a duta leuoo·ci1taria, sep1pu1~e non i11terlsa, da 9000 a 6·000, m ·a a1D1cor lliù iiinportaI). ler fu, in seguito , n1ei ,-ari ~nni successivi fino al 19±·1 (·pe1riodo in cui n c-n u sando il piramidone rima&e in com pleta norn1alizzazi o·ne ematolog ica) quando· la paziente passat o in di111e11ticanza il lo·n 1tan10 epi·w di·o1 d·e l 193 1. 1

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SEZJONE PRATICA

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ll~i1m1m~mmmmmmm~mrrm1i1m111111111m~imTI11m1ffTillmmmmimmm1~

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{ANNO

LI. NuM. 18-19]

.riprese il già proibito piramidone in as·socia:zione con alt1·i antinevralgici e lo usò per vari giorni di se,guito. Ricomparve l 'agranµloci.itosi che questa volta portò ,all 'iexitus, con midollo cor11.p1letamen:te apla;stico n1eiii riguartdi d'ella serie. granuloci1tica, .granuloftisi; erano presenti oltre a•gli eritrobla:.siLi e megia1c ariociti poche cellule istioidi reticoloendoteliali e linfatiohe (21). 1

* ** Non 1p1a rleremo qui d'elle agranulocitosi sintomaticl1e, di vari processi: leucemie; linfogranuloma, malaria, sepsi giravi, ·dii angine settiche, ecc. (più cl1e agranuloci1to &i so·n o ne.u tro.pie nie,) m:a prenderemo in esame la a'granulocito1si pura, cioè quella senza contempor.anea partecii:>·azio·nie d·e lla serie r 1o·s sa (q·u in.di senza anemia) ie senza le~ione della serie megia.cariocitica, 1qui11di senza dia!tes i emoirragica. Que&t.a forma, può riman~re pura inizialmente; a decorso ava.nzato anche la $erie rossa -e p1iaslrinica, può e;ssere in vario mo do .coi'Ilvolta. Come si sa,., la agranulo·citosi ~ u 1na sind:ro- _ 1ne dovuta a fattori ·di' ersi, tossici, infettivi che Lui tavia come cau·sa diretta dii a1granuloci1tosi sarebbero ancl1e secondo Rohr (11100), piuttosto rari. Anch e ne11 'agranuloci tosi che insorge du·rante il d tcor so di una malattia infettiva, è da tcner con·to oltre un 'azione infieittiv.a diretrta , un 1neccaµisn10 patogenetico infettivo allergico, per azione di aller.g eni infet1tivi, con lo stesso n1eccanismo ad es. con cui durante o do~"O una in1pe1tigin e,. una furunc·olo·si, può insorger~ i111provvisa una glomerulonefrite diffusa. aouta (23). . È og·g·i cel'l~o che fra le agranulocitosi, un gruppo ir11portanite è costitui1to da qu~lle a patogeine.t'-i; allergica; qu·e sto è ammesso· 'd·a i i>rincipali 0ultori dell 'argomento , (vedi monotgrafia di Plum (95) 193'7, di Sabraséz e _S aric (102), Bock (96); Klima,H.enning, Nordenson, Schult~n , e1 Rohr (100 e molti.i altri anche itali.ani, Carnielli (13), Rietti (18) ecc.). 1F ra i ,-ari f.a~tori cl1e possono dare 1'agranu,locitosi , vi sono i medica1n.enti, e fra que-~ti il pira111idon-e ha un posto prevalente, ma al1Lri: alvarsan, dini1troifenolo , sali d'oro , neostibosain, cl1inino, bismuto, nirvano1'o, plasmochina. sulfamide, atofan, fenacetina ecc., la 1)0 so·n o &ostenere (sebbene questi ulti·mi medican1enti non di.ano per lo più · 1'agrauulocitosi pur.a. Prendiamo in esa1ne quelle da piramidone rbe per il loro quadro, pet la poS1

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SEZIONE PRATICA

sìbili1tà di facile riprQduzione, ci servono da paradigma. t: nOILo che fra i soggetti che p.rendo110 il piramidone quelli che ammalano di agran.ulocitosi, son-0 anche per nostra larga esperienza in que5to campo· (più di 500 casi di malattie varie, tralttati con piram.i done), molto rari, raris·5imi, per non dire eccezionali. No i non 1ne abhiamo mai visti di provocati durante quesl.a terapia da noi co·n dlotta e questo ~ in accordo col conoeitto allergico. Occorre i·nfa~ti un terreno particolare, una particolare disposizione, 1p1e.r am111alare di .agranulocirtosi, non è s uffici~nte il 1piramidoine ~o,lo anche in .alte dosi, occorre, come in turtte le altre fo1r me allergiche, quel terre110 01rga·n ico che per·m·e tte la sensibilizzazione e forse altri fatttori che ancora ci sfu1ggono. Si sa che ·nelle agranulocitosii può, n1a non obbligaloriamerute, essere presente, €osinofilia 1)eriferica e midollare, &pecie 1nielle forme ,da ~.alvar&'lll· ed aversi con1t·emporanee .altre ma• nif~tazioni a·lle:rigioh.e, ortica·ria, ·esantemi, l)•r urito , edemi, talora ittero. ·Le cu1tireazioni possono essere positive per il fa1ttore cau ale, l)er il pirarr1idonie, tutltavi,a in molti ca&i n1ancano. fJuesta mancanza non è incompatil)ile colla pato·ge1nesi allergiéa, p er ch'è la &e·n sibilizzazìone an1che cutanea, non è noce·ssaria per lo svilup,p o di una fo·r ma allergica cellulare profonda. Secondo Dameshek e Colmes il p·ira1rtidone ·C011 siero !Umano J)Otrebbei dare cu1tii·ec'\zioni positive nellie rispetltive agranuloci· tosi, n1entre nei ·normali non darebbe nulla. Nelle forn1e d:a salvarsan la possibilità delle cutireazio11.i positive ~ un po' più· frequent e. lm1p ortante a qu.esto proposito è l'osservazione ricor·da1ta da Ha nsen (53) di un luetico che presentò un tipico esan·lema da, neosalvarsan e 11el quale si ottenne ir1tradern1oreazione positi,ra col neosaJ,rarsan ste so, senza alcuna reazione g·enerale. La ripetizione d ella intradermor~azione d eJl•le lo stes o risultato locale, .i noltre dopo poch e ore insor e asma bronchjale , ittero e leuco•penia, 4. 900 leucoci1ti , di cui 2 crranulocìti ohe prima erano 72 e 15 monociti e 83 linfociti. Ma a sostegno della patogenesi allergica, sta oprattutto la riproduzione sperimentale uell'uomo, nel so@getto ch e ha uperato un preoeden1le attacco, [ nel} 'animale non ri e ce col solo pirarr1idone e così neppure nell 'uon10 n ormale, Toselli ecc. (107)]. Dopo la ... on1miniSilrazio11e di do -i n1inin1e d el medica111ento, u solutau1ente prive di i)oter e to.: ico e generaln1ente· bene da tutili . ., apportate, con1pre~i gli stessi soggetti, prima dell'insor genza del 1

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« IL POLICLINICO »

[ANNO

LI, NuM. 18-19J

la cadu~ .d·e i leucociti a 533' e scomparsa com p leta periferica (dopo 6-8' ore) e midJOllare (dopo 10 ore) ·d ei neutrofili (vedi figura 1 e 2 e tabella .I~ .

l 'agran.u locitosi, ·s i ottiene la caduta d·e i granuloci•li. Di anoc:r •maggiore interesse so1no quei casi ·di agranulocitosi uman,~. sperimentalmente ~

AgranuLocitoisi dai pirarmidone, riprodotta con 0,30 gr. di Pix.·<»midone (da RoaR) (lo stesso caso della tabella accanto) a) Nell'intervallo, (guarigione) midollo prevalen-

b) In attacco, midollo mielocitico e meta.mielocitico.

temente neutrofilo.

FIG.

1.

FIG.

2.

Ad -i11terpretare la patogenesi allergioa di 1talune agranulo citosi (per es. ·da piramidone) e la sensihilizzaz~o·n~ prevalenrte della serie g r:anulocitica, ol~1~e questa prova in vivo che è, la decisiva, potrehbe gio,var.e un esperim1e nto .c he a n·oi! non è stato ancora possibilè praticare e cio è l'eseguire la prova in vitr·o Tiei sogg.ettti eh.e hanno già superato una agranulocitosi, prova in v.i.tro, unendo, s~ngue totale o solo l &ucociti o tessuto midollare co·n soluzioni di pirami·d·o ne, e seguendo r1elle ore &ucc~ive. il comportameJn·to sia della serie gra11uloblaSìtica ohe qu:ello dei li1n1foci1ti, dei monociti , se .corrisponde a quello osservato in vivo, come ora diremo. In appo.g gio all'ipo1tesi allergica può stare ino·l t.re, ·i l non riaro reperto mi·do1llare di au111e11to d elle cellule d•el •r eticolo· che, co·m e nota Rohr, potr~b.,be co·n siderarsi espr1ession·e ··di una r éaziona an1tigene anit icorpo nel mi·dollo 01&&eo., in a ocor:do con qruanto 1già Hiibsch.m tann a veva 11o·~ato nell·e reazioni immunitarie (aum en to delle plasmacellqle) ~d il reperto già ricord'ato, in tali casi di agranuJoci1tos.i, specie da salvarsan o~tre ch e ·d i monoci•tosi i&tioide, rd i una eosi!Ilofilia periferica e midollare J)ersistente anche in fase di agranulocitosi conclamata.

riprodotJtn dopo· la guarigione, n ei quali son o state fatte co·nt.emporarue.e .osserv·azioni peri-

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! eriche e midollari prima e do po la provoca1

Agranulocilo<Si da piramidone spe1':t:n,entalmente riprodotJa (da ROHR)

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Data

8-11-1935 0,30 Piramidone 15-11-1935 ore 9 ,, 11 ,. 13 15

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Leucociti

Neutro, Monofili citi

Linfociti

52{)0

46,5

10,5

42,5

3700 2000 1300 755 533 720 770

54 49 18

10

5

7

...1

9 7 5

31 47 79 85 86 92 93

820

1300 3300 5400

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.zionie. dell'agranulocVto.si [casi di Plum, casi .di R ohr]. Roh1~ (11 00) ha seguito un caso tipico di agranulocitosi da piramid'one in cui con 0,30 gr. di quesito medicamento 0 1tteneva 1

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SEZIONE PRATICA

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« IL POLiqLINICO »

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SEZIONE PRATICA

zazione raggiunto dal so-g getto. Il pro·blem.a An1m essa. la pa·togenesi allergica d.i talune però è più com1pijesso di quan1to non sembri. agran•u locitosi, ci do1b hiamo porre tre doman2) La seconda domanda di notev·o le ir11d e in·teressan ti : porrtanza ·~: cc Quanto » a que ti fenome1ni di 1) Come si p,uò ·sp,i egare la scoirn•parsa pesen.s.ihilizz.azione può partecipare conten1porariferica e .midollare dei neutrofili? 2) Quanlto 1a serie g ranulocitica midollare . neamente anchei il midollo, cioè la serie grapuò p·artecipar,e alla agran·u lo1citosi, cio·è fi1lo · 7ìtllobla.stica mddoll<irre nella sua scala di lnaturazio11e, dai meta·mielo·cicti ai n1ielociti , ai a che punit o la sensib·i lizz·a zione dai neutropron1ielociti, ai mielo•b lasti fino eventualn1ente fili può estendersi alle cellule granuloblastiall 'en1ocitoblasto? Fiino QJ che punii o della che midollari P scala dv maburCl!Zione, la sensibili·zzazione 'dei 3) 1Co·m e si può spie1gafiec la possibile difgranulociti pi1ò estendersi ei comprenide re parferenza ·di reperti periferici e midollari nelle t.e o tutt e le, f orm.e immiature ? Anche q11i è agranuloci1tosi (ap·la·sia. p1e riferioa c•on possi·b iprobab·i le si tratti di in1tensità e di durata di le ipe-rplasia midollare in· taluni casi), e C0 me roaz.ione e 1di ·durata di azione dell 'allergene. le r ieazioni mieloid'i P Ci sar.a·nno eve'TI tua li ra pNel n o$tro ca ·o n1·orrt ale al econdo attacco, µor1ti con le leucEmlie acute? 1) Anzitutto come si può spiegare la co1111el rnidollo il gior1no prima dell 'exitus , non c'era p iù alcuna cellula granulob.Jasti ca; 111epte.111poran·e a sco1n·p arsa periferica e 111ido1llare ·d ei i1eutro·fili, in •poche ore, d·opo la somn1ipure ·delle più imn1a1Lure, si era a rri va ti cioè all 'aplasia granuloblastica totale. .l\la al ])fi1no nistrazio.n e di 0,30-0,50 gr . d~ pira111idone. nei casi da pirarnido·n e ~ Ancl1e se. Ro·h-r atta.eco , la g·uarigione compleiLa inizi.[lta cori non l1a visto a.um·entare l 'acido urico uricrisi leiu cocita·r ia (11. 000 leuoociti) e su cces!3iva norn1alizzazione ematologica e · la g uarinario n ell 'agranuloci1tosi speri1nen1tale riprod o.tla, (ciò cr1e portereb1b 1e a pensare a fegion·e d11 ra•La. e coot1·ollata p·cr anni, atte, rta d'i p·er &è, ch e quella volta la serie granulocinome11i di allerata distribuzione, a raccolta in ·org.ani profondi ecc.), noi be ndiamo a consitica 1nidollare no'n doveva essere arriYata a ldera;e la scomparsa p erif e<rica e midollMe dei 1'aplasia. rieulrofili, p er analogia ·con quanto avvie.ne S!3cor1do Rohr il quadro midollare dell 'agraper i 1glob 1u li rossi , nelle a·nemie emolitiche 11ulocitos i lJUÒ n1•ostrare, nelle farin e leg1gere, acutJe prima ricordale, dovuta prevalenteme·nancora presenza. di neuitro·fili ecl uri au·m ento te a.d tin feriomeno di lisi. Se si dovesse tratta- r 0lativo e1d assoluto di J11etamiel ooi1Li, dei miere soio di fe1101neni 1di altera1ta di.strib·uzione locit.i e rr1i ~lob1lasti. Nelle forr11e gravi e -vioper raccolta in organ·i profo·n di (fegaito, inil- 1e11:te ol1Ll"e n1etamielociti e 111ielociti, anza, poln1oni) bisognerebbe pe nsa~e che·, oltre ch e i rnielob.Jasti e gli c1nocitoblasti possono a quelli del sangue circola1n.te, anche i neuridursi fin:o a scon1parire, pote11do arrivare, trof.i li del inidollo (vedi f.igura 1), abbando- nei ca&i gravi si·m·i , ad un reperto quasi unini·n o il loro posto, profo·n do nel rr1idollo1, e forn1e di cellule del reticolo [Fieschi (±0), si raccolgano in altri o·r gani profon1di, ciò Rohr (100), e1c c.]. che è un ·p o' difficile a pensare. E come spieIn base ai r eper1Li periferici e specialme11te gare poi 11 dato cl1e n elle fo rm~ gr.avi posmidollari è probabile si de·b ha a111met tere che sono sco111parire dal n1idollo, a ssieme ai neuil fenomeno all•ergico, r espon sabil e d'el la agranulo1citosi, si svilu.ppi in via ascendlente. trofili , anohe i mielo·cirti, i promielociti ed' i rrtieloblasti P Que.5te SOIDQ cellule che dal midalla cellula n1atura , grado a grado alle celdol1o ahitua}m•e nte non si spostan'0. Si polule meno ma1lt1re e i1 ei casi l)iù ' 1iolenti. e continuati, il fe11on1eino si estenda alle cellule trA.nnc> .anch'essi 1racco g liiere lin org ani pro.' . . fo.11di ~ Sembra po-00 probabile, perta1n1to più sempre p1u g1ovan1. soddis facento riesce a111mattere un fenom eno Cl10 il f~lLlo si sviluppi in que là d irezior1e di lisi. Per ~nsibilizzazione dell 'o-rgano gra- e sia jnizialmen.te e n ei casi più l eggeri a carico d ei g ranulociti J11aturi, lo lascia suppor11ulocitico, in seguito all'arrivo del piramidone, come tale. OI sotto for111.a di qualche pror e la scomparsa di queste cellule dal sangue dotto di scissioin1e, e' en•tual1mente t1ni1to , ad circola11 le e dal 111idollo, già poob e ore dopo u11a proteina , si avrebbe l 'unione con gli an- la somn1inistrazione dol piramidone, m entre i vari altri e]e11lenti granuloblastici pos..,ono riticorpi co11tenuti n ·e i granulociti donde la li i, manere in1ta t Li. È questa imn1ediata cadu ta la neutrolìsi perif.erica e midollare. Ovunquie neu1tro.fili si trovino , si po•lrebbe avere granuche fa pensare più i)robabil~ anzjtutto un Jtloc itolisi, totale •o parziale a secon<l1a dell'intacco d1relto dei granulociti maturi. Plum tensità del fenon1eno e dal .grado di ensibiliz(95) f)f'IlSaYa ch e le 1110dificazioni pel-Ìferirhet 1

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« IL POLICLINICO »

potess.ero .,an·c he essere secon·darie a primiiti ve alt€·r azjonr milìollari, 11.entam~ente evolventi. Plu1n. 11a visto! in un' caso, i1n cui l 'agranulocit·osi è insorta dopo 7-8 giorni ,d alla somminis•ì.ra.z ione di .p iramidone, manifestarsi prirrn,a le 111od:Llic<lzioni 1miird ollari cioè !Scomparsa d·ei pr01r1ieloci1t.i, riduzione q:uas1 completa dei 1nielociti e 1netamielooiti, mentre il numero de.i granulociti era an·c o.r a normale. Volendo di questo· fatt·o ohè norn. è in acCt)·r do con le osservazioni più recen1ti, dare una spiegazione seppurei n-0n soddisfacente si dovrebbe pe-n·sare che nelle forme acute, il fe11omeno sì sviluppi dalla cellula m ,a tura, J)lÙ fa cilmente attaçcabile a ·quella ìmmatura, ne.Ile for~e, lentlle a compia.risa. tardiva ; po,s sa a1nr.he avveniire in ·senso i:nv.er.so , ma questa evenie,nza semb,r a piwttosto du:b1b ia. 3) Il terzo prob·l ama importante da prend e re in ·esame è qu~llo che riguarda il co·m portamento, periferico e midollare o vioeversa d ella roorie gran ulocitica1. Si sa ohe in rtialun e agranulociltosi il reperto• periferico· può non corris.pond$3ire a q,u ello' mido llare, e quest·o 11.t 1101Levol{f importanza prognostica, poichè la possibilità di guarigione esiste se no·n si è arrivati .all'aplasia granulo·blasitica. Me11tre in taluni cas~ alla agranulocitosi r>·erifemica:, può CO·r rispondere una aga.a nru.foc.iLosi midollare, co·n 1scom.~rsa ·a1n che delle oel1ule imm.atur~, come nel n·o.s tro caso· al secondo aittaoco, in c·ui c'era aplasia granulobl<JJSflica, al1tre volte alla agranulocitosi .periferica, corrispon·de un quad'ro di iperplasia grariu.loblastica midollare. Come si può spiegare questo dato? t. necessario pensare che, p1u:r avendosi agr.anulocitosi periferica, la matur.azi1onre midollare venga : a) dal fenome1no allengico bloccata, co11 arresto di rn.n;tura·zione verso i gra11uJociti, che sono i prirrii a risen1tif1e l 'azione lltica e quindi suocessiv.a,; raccolta in numero sempre maggiore dell~ forme progenitrici che non possono' matuTare e che b) la maturazio'ne n1idollare venga forse C0ntempo·ranaamre nte stim.olaia alla iperplasia cellula.re, alla iperpro1duzione di mielociti o promieloci1ti 0 1 miel oblasti, a quel livello ciolè su cud. si esercita. il blocco, e ·sitin1olata forse dai prodotJti titessi di disitriuzione d·ei granulociti (deriva1ti nu.cleini ci ecc.). :È d 1i particolar.e importanzq ricorda·r e che talora uelle agranulocitosi sii può avere un tale infarcimen:t o, una tale iperplasia midollare, da dare un quadro che difficilmente, sr>ecie nei bamb ini, può essere disitiin·t o . da qu-ello di una leucemia acuita. Si può pensare, 1,

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come si è det1t·o, eh.e in1questi ca,s i, il iien·o.m e... Jl? alle·r gico i prevalente a carico dei granuloc'iti''ma:turi','' dei neutrofili, si arresiti nella scala ascendente a livelli diversi, coni possih1ili1tà quindi ·di ipe,r plasia. Una iperplasia emoci toblastica, mielohlastica è m-es&a in dubbio da Fiaschi, Rohr, almooo nell'a1d·u lto, pe,r i bambini' potre essere possi·b ile. Ricordiamo che t1n fatto analogo può avvenire a carico della serie rossa,, in alcune anem·i e apl.astiche con reperto midollare di iperpla•sia. rossa, (forme pseudoapla&tich·e) -e d a carico della serie pi,aslr iriica, in certte porpore trombopenò.che, nelle quali si può avere iperplasia megacariocitica. Tali fenomeni di iperplasia mido·l lare, su cui ritornererno, non ·son·o privi di valer.e nella. discussione1 di qt1elle form·e che dalla agranulocitosi passano ( P) se così è permesso dire, alla leucem.ia .acuta (quan·do non si tratti di fasi inziali agranuloci1tic.h e ·sin.toma1tiche del]a ieucemia stessa) e potrebbero spiegare quelle reazio11i leuc,emoidi (crisi le1u cem·oidi), che talora ·si posso.n o osservare nella fase d'i guarigione, crisi che n1ancheirebhero :n,e i cas1i con n1idollo· non iperplastico. Il cornport.amento i11idollare delle• a1gr.anulo..: ci tosi dell 'adulto sarebbe diverso di quello n ei bi1nbi. Menitre ·priutitosto di rado nell'adult,o si osserva wn midollo iperplastico ·d i ti po mieloblastico emocitoblastico, nelle form:e infantili questo compovtamento' sarebbe più facile ad osservarsi [Willi (113), Krummel eStodtmeister (65), Rohr (100)]. In talune forn1e infantili il reperto midollare mieloblastico od emoci.tohl·asttico, in piena \pgranulocitosi difficilmante si può differenzi.are, come si è detto, da quello di Ullla leucemia em.o citoblastica aicuita, seco.ndo la termiin101logi.a. italiana, (seco·n do la terminologia· ted1esca : leu cemia mielobla&tica a cuta). Importante da rico·r dare è c hei in taluni casi lRohr (100), Willi' (113)] vi può .ess€ft'e anche un.ai metaplasja mieloide n,e lla màlz.a, fega1to, lin.foglandole e talora d1ei reni (com> l·e gge1ra sip leino1m egalia e,d epatomegalia). Su queste iperplasie mido llari in campo di agranuloci•tosi dobbiamo un momento Ierm.arc1.• Per lo più nei casi con iperplasia midollare si possono av~re, e non solo in' fase di guarigione, le cosidette ·reazio1ni 1m.ieloidi o leuce11101id1i. Il mecc·a nismo patogenetico di queste re.azioni moieloidi non è ch~aro, noi desideriamo qui sottolineare che talune di esse, come •talune cc reazioni eritremoidi od eri1troblastiche » che si possono {)Sservare n-elle anemie emolitiche acute da fave, tipo ùderer, (con 1

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SEZIONE PRATICA '

87 ~or1noblasti su 100 leucoci~i in u111. caso di J Ledwer), po1 &Sono co,m parire anèhe .in sindro,m i a pato.g e.nesi allergica, ·oome J;agran~loçitosi. Queste reazio,n i mieloidi o~ leucemojdi por1lano talora a cifre mollto elevate, il numero dej leucociti circoil anti, a 90, 100, 200.000 globuli bianch1 p·e r mmc. [Ro·h ! (100)' ecc. J. In t;111 casi il limite tr.a,; queste cc reazioni leuce.r11oidi n e le leucemie aoute1 può essere cosi indeciso ,d a far rim·a nere sospeso, sen·za il decorso reversibile od' irr·eversib·il e e I 'evoluzione a gu.ari,g ione, il giudizio per l'una o per I 'altra forma. :E: no1to1 che con que·s~· cc :reazio11i leucemoidi >> SO·n o si~ate spiegate le cosid ette leucerrtie acute mie1ob lastic·he od emoci1to.blastiche «·guarite n [•F errata e .1F ieschi (39) Rohr (100) ecc. J ·c ome il caso• ,d i Glo,orr. Per la nostra discussio·n e a noi interessa sottolineare che· qu·es.t~ ip'lerpla.sie mido llari, anche 1

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rnieloblastio'he ed emocitJoblastiche, siar pu.r e 1nante.n ute nei limi1ti ·di una « reazione mieloide » rever·sib.tllCi, e talora q·u'este m.efapliasie mieloidi, della milza, .f eg:aito, li'nfo1gl(J)ndo1l.~ e reni·, v·iste nel quad'.ro delle agranulo1ci·to si a pato·ge1iesi allergica, ci sem..brano di particolar e ÌTY14J·Orlanza. e ·ni1eriteivoli dii considerazione. C,è d'a chiedersi in·f.a1tti se abhian1<) comunquei ra1pporti con ce·rtte le-ucemiJe; acute, che tutta via rima:n·gono pro·c essi irreversipili e sister11 ici, rari•ssimi ·e discus.si essendo i veri casi 1

«.11 leucemia acuta Tegrediti, possibili però es. ~e11·do, anohe in queste le· rtem·p oranee, talora quasi co·m .p lete, remissioni [:Penati (189), Hoff (58) eoo.] . Un noc::~Lro caso ebbe due p·eriodi di t:01np1leta re·m issione, e. morì alla terza poussée col quadro ·d i una. l~~ cemia emocitoblastica acUlta. Non sembrra facile ~· tu:tta prima il co1tcelto da 1talu•n-i p·ro-s p ettato (Henning, Voit e La1n,des) e dalla i11aggioranza orirtic.;ato (~'errata e jF ieschi , Cesa Bianchi, Rohr 13Cc.) di -considerare l 'agranulocitosi , la pann1ielottisi, la leu;c,e mia acuta, con1e fasi diverse della sitessa malattia., e qu·i n.dli identificare pa1togenetic8n1ente ler a1granulocitosi alle leucemie. emocitoblastiche, e portare le . a.granu•l-0ci1tosi riel capiilolo di queste leucemie. Se mai ci si potrebbe chiedere, visto che il problen1a ·dell 'agranulocitosi ~robra oggi abbastanza chiaro, se noni si possa pensare il r·on trario. Sarà <i,-0è possibile ricondurre qualche caso di leucemia alla pa togenesi conosciuta delle agra·nulocitosi? È una ipotesi ardita che va emessa con grandi riserve perchè molti sono i da•t.i ohe restano insoluti. Nella· discussione finora fatta si può osservare ch e dalle agranulocittosi pure, con aplasia midollare gran·ulohlastica, a1le agranulocitosi con iperpla1

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sia gra.in·u lohlastica midollare, .e talora con ·r11eta plasia miel~d-e !d~lla ,miJza, fegato, li.nrfo.. glandole e con reaz10,n i m,1eloidi periferiche, all·e leùcemie acute an.c he emoci•toblastiche 1 potrebbero esserci vari puniti d1i passaggio. Se voi. corrano rapporti ·p ato genetici sarà un ijrohlerr1a da ve·d ere .più taridi, anche con nostre 1ricerche in corso, con la quali ci siamo ~ro· posti di vedere se taluni processi iperplastici m.i,dollari ed ext:ram~dollari non possaino ave.re una corrispon·denlte alle11gica iperergica, per pro cess.i di sansi'hilizzazione sistemici, co•m e può av·v~nire in tutti i tessuti diffusi od oro-a. . . . o n1 doprp1. lln uni giìlppo di rioerche tuttora in C-Orso, abbiamo ottent1lto CX)n ripetute iniezioni intramido1lari di .siero, di cavallo in ' a·nirr1ali preoeden'tementa sen&i!b ilizzati, vari proc~ssi roo1ttiv·i mi1dollari, talora con aplasia e necrosi mido1llare. Ah·b iamo anche osseTv~to processi reattivi 01S1t.eopie·r ios tei che p·ortarono a proliferazion~ o,ssie·e tali da raddoppiare 1quasi il vo•l ume dell 'osso stresso n.elle zone delle i·n iezio1n i, si.a all',e ste,r no che all,in1terno niella carvità midollar:e, per i1l 001sitfutuirsi di no1 ~evoli 1protuooranza o·ssiee. È un pro·b·l ~ma che ha punti ·di contatJto· con. queflo dell 'intossicazio1n e p1roteica ·e stesamente tra1btato da Penti1nalli. (90) che h a ottenuto quadr·~ simil-· l~ucemioi peri.ferioi ed 0 rganici, n1i dollari, etpatici ecc. Sarà possipile in via di sensibilizzazion.e arrivare ad un arresto d1i maturazione e a processi ipe·rpla~ici e m etapla&tici? e rpotranno questi pro·c essi, a·d un d.3:1to mo·m ento,,. lasciar passar.e ip. circolò }f} lo·r o cellule imma1tu·r e, èsageratamen~e prod,Oltte ed accum1u latesi nel midollo ed extramidollo, avendosi q.oolla che par la serie biancai iè' cc la, r eazione leuce·m oide » ed eventualmente poi la leuce-· mia (?), e per la serii31 rossa la cc reazione eritramica n, ed -eventualmenrte l'eritremia? r

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(Continilla). Ricordiamo

l'in~ru•ante

pubblù:tuione :

Dott. ANTONIO SEBASTIANI

Prima.rio Medico

n~li

Ospedali di Roma.

I DISTURBI DEL RITMO CARDIACO Prefazio,ae del Prof. GIUSEPPE BASTIANEI I I Espone in modo chiaro e semplice l'argomento in a.pparenza cosi complesso delle a.ritmie. Il manuale che èdeòicato essenzialmente al medico pratioo, è oorrede.to da numerosi e nitidi elettrocardiogra.mmi (tutti èasi osservati person·a lmente dall'A.), specialmente allo sco-po di far intendere meglio in che coea. consiste il disturbo : vi sono riferite le vedute .più recenti riguardo alla patogenesi : ed ogni capitolo è ehiuso dai • dati clinici • che si riferiscono allo speciale disturbo trat-tato. Volume in-So, di pagg. VID-143, con 73 figure inter.oa.late nel testo . Prezzo L . 1 8 + 5 % = L. 1 8.9 O e più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al «Policlinico• od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole lire 1 7 , 2 O ifranco di porto in Italia. Per l 'F.etero L. 1 8 .80. 1

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Inviare Va.glia Postale alla Ditta LUIGI Editore, Via Sistina n. 14 - ROMA.

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POZZI,.


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t< IL POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI DI CLiNICA MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI Ro·MA Direttore Prof. C. FRuGoNI ISTITUTO

Dott. DANIELE SIBILIA

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l'etere n,e l ·cuore sinisi~ro. Lo sforzo però avrebbe potuto, produrre un aumenrto di tensi<Jne nel ouòre de&tro, con inve1. .sione temporanea della coirrenlte, riportando,ci al caso di prima. Per simile r.a1g ione questi malati abiit:ualmente non cianotici (;per inteinrd erci dlel ti'.Po' Ro1ger),. possono diven!tare tali per sforzi fisici, per ·m alattie polmona.ri, o· 1pe1" in1sufficienza v entricolare sinistra. È anzi .c o11 nunemente affeirma!to che ba ste.r ebbe ·u n colpo di tosse per causare un arrei&to o una, tem·p oranea inversione d'ella corrente ,e matica pTovenient,e dal ventricolo sinistro'. Tali presupp·osrti rpaiono confermati ·dai p rimi due casi che h o poituto osservare. 1

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Reoentemenite V. :Puddu (1) re&e nota. u·n a singolare osservazio·n e fatta su ·due cardiorpratici cong·eniti (p ro1b. tetralogia di Fallot) con la prova d ell'etere. Egli aveva eseguito, nella vooa cubitale un 'ini·ezione en·d'o venos a di O, 4 ' cc. d'i etere, allo scopo di misurare la velocità d'i circolo. L'iniezione eb1b·e un 'insolito risu1lrta to, in qua·nto,, dopo appena 4-5 secondi , fu sie guita da una sensazione dolo·r osa di bru ciar~ sulla cute, 1&peci:e1 ·d el capo1, ·p er la durata d1 p·o·chi secondi. La s1p~egazione ch e l'A,. ne· •d:ette fu che l ',ete:re, an z.icl1Jè •eissere convo1gliato1 ed' ,eliminato. dal :p iccolo· ci:rcolo fo·sse d eviaito , attraverso una rn.a lfo1rmazione cardiaca, ·dir,ettamente nel CUOJ'le silnistro, e di 11 condotto ai caipii.llari ct11tan ei. . L 'originale o·&servazion e, confermata in seguito da un Autore sp agnolo (2), 1Lrovava la sua importan~a ·pir ati ca nella i)ossibilità di -esser utilizzata a scopo diagnosti co, e con il preg io di u,n.'estreima semplicità ·d:i esecuzion,e, comie indicatrice, se p·ositiv.a, ·d'i un diretto scambio ematico (corto circuito) ·d al cuore destro al r&inistro. Man ca tuttavia finora u·n a 1p rova che co·n altretlbaaita sem;p·l i cità ;p.ermetta di diag11osticare il corto, oircuito co n· ,direzio n e 01p1po sta della corrente, da sinistra a dle stra, dalla sezione arteriosa a quella vooosa-. Tale quesito• è ~en­ z'altro di maggio.r interesse clinico., in quanto &ono appWllto questi i casi in cui mancano, alouni segni già di per se stessi estremamenJte srgnifi cativi, nel ·p rimo, caso presemiti (cianosi congenita, ippo'Cratismo). Pensai allora di servirmi ·dello stesso· princiipio eseguen,do, la p1I"-O'va ·d ell '•e tere in p articolari condi·zioni (n1ano vra del Valsalv.a). .'.È da notare che in questi soggetlti l ' cc effetto Pud dhJJ » è assente, per lo memo in ·perio·d ·o di com1p1~nso1, per la mancata dev'iazion~ del1

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Osservazioni sulla prova dell'etere in alcuni cardiopatici congeniti non ciano. tici. <•>

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Si tratta di 2 pazienli non cianotici, che presentavano tutti i n oti segni della comunicazione interventricolare. In a.m pedue (in ,p osizione rsdraiata) ho eseg11ito la prova dell'etere a riposo, otten endo un risultato del tutto normale. Ripetendo la stessa prova in Valsàlva, i pazienti hanno avvertito aunhedue una sen sazione urente cutanea specie s1ul capo, dopo 5:-0 secondi, per qualche secondo. L'o.d ore. dell'elere non mancò del tutto n ell'aria espirata, m a fu appena ·sensibile.

Tali osservazio ni mi se1nbrano di ll!n certo interesse, in quanto, se con.fermate su ampia casistica, possono essere utilizzate come senìplice prova clinica per risolvere il quesito di scambio en-i.atico ·sin~stro-destro. Naturalmente perchè la,, prova abbia valore o ccorre che quella di Puddu sia negativa: ove questa invece· fosse positiva, .la ma,n o·vrai ,d el Valsal,ra non può che accentuarla. L ' esip erienza succas5iiva dirà se si avrà p ositività in tuit ti i casi, compresi a·d'· es. la · persisten:za del foro o d,~11 do.tto• ·di Bortallo,. o in 'P·i ccoli d1f~tJLi d el setto. (Si ricordi la grande va·rieLà delle malformazioni congenite). Do·v rà anche i&tabilirs~ se l 'in1tensità d ella p rova corrisponde all 'an1piezza ·d'ella co1nunicazion e fra le ,due sezioni cardiach 1e. In ogni caso di .fronte ad! una caJ'ldiopatia congenita sarà bene eseguire l e due prove, ri·p etendole successiva.m ente, in quantto una ' rariazicme dei risuJtati può .aveiie un certo interesse informativo sulle condizioni emo•d'inamich e. 1

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RIASSUNTO

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(•) Com1u nicazione alla seduta 18 dic. 1942 della R. Accademò.a Medica di Roma. (1) V. ~nnu, cc Z. Kreislauff », 32, 689, 1940. (2) A. AzPITARTE, A. .~ANCUÉz AGESTA, « Rev. Cl.

Esp. », 2, 254, 1941.

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Nei caridiopiatii.ci ' co·n geniti in cui -si s0Stp1etti uno scambio ematico· arterio1venoìso· (ti'PO· m. d'el Rogier), esegu1e1ndo la prova dell 'eitere in posizione del Valsalva, si p uò pr-0vocare una particolare sensazione urenite (sp·ecie sulla cute dal capo) che manca a ripooo e nei soggetti sani. Tale fenom,eno è priohabilmente d0Yt1to alla 1

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fANNO LI,

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18-19]

SEZIONE PRATICA

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Lepetit ..

d 1 • fenil • 2 • mètil - amino - propano cloridrato r •· 1 - fenil .~ 2 - amino • propano solfato

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1 - 2 compresse al mattino . • potenziano le vostre energie. ami ne simpaticomimeti.che· fisiche e psichiche . ad azione sinergiça ton i• ' cizzante sull'ortosimpatico e • sui centri vegetativi dien• 1 - 2 dosi alla sera · ·v1 per· cefalici • mettono un·a veglia ·attiva senza sforzo \

·indicazioni: •

periodi di superlavoro fisico e mentale I

'

stati depressivi fisici

psichici

e

,

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convalescenze.

piccole dosi, scevre di inconvenienti, vincono il sonno e gli stati depressivi meglio della caffeina e di altri eccitanti ·,,

,. I rimedio sintomatico · nelfa narcolessia e nelle ipotoniEi del si.mpatico

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IN DICAZIO~JI: '

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perchè il glutine rappresenta il primo alimento proteico vegetale dopo il latte materno•

.bambini

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per .l e gestanti

per la neutralizzazione profilattica della capacità eclamptogena legata a un eccessivo carico di proteine animali.

per . 91i

uricemici e gottosi•

per i quali la carne rappresenta un veicolo di sostanze • purrnogene.

arteriosclerotici • • e 1pertes1 •

perchè le proteine della carne favoriscono la diatesi sclerosante e ipertensiva, attraverso stimoli nocivi sul sistema neuro-endocrino •

per gli per i

diabetici

nella cui dieta hanno grande importanza le proteine antichetogene (gliadina del glutine ecc.) . •

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POLIOL I~ J CO

[ANNO LI, NuM. 18-191

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ANEMIE~ASTENIE-='CONV , .ALESCENZE.

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MILANO <IV> .. ,.

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SEZTONE PRATICA

temporanea in versione della corre·nta 1d·e slra ver&o s.inistr:a e n·e lla cornsegureIJ.te deviazione d ell'etere n el cir colo1 arterioso. Qu,esta prova si coll·e,.ga e si integra con quella descritta ·dia V. Puddu a r.iiposo, nei cardiopa-, tici congeniti ciainotici (ti po tetralogia di Fal1ot) . 1

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SUNTI E RASSEGNE

a bas~ di streptosil o derg anil con o.f:m., con1e il pellid'olo ed 1olio go·rr1en,olato; e) si usa anch e il m.etodo asettico; cl) il rnetodo fissativo·, con alcole, acetato di alluminio, a cido picrico in soluzione all 11 %, le sostanze coloranti (bleu di ·m etilene e verde m.(!lachiite in soluzione 1 %) ; e) il tannino. Tale. metodo, inaugurato .n el 11935 dal Davi_dson (Surgery., Gyn. ecc.) è basato ·sul principio di opporsi al fenomeno preoccupante di a sisorbim·ein te d'ei prodotti tossici derivanti dal disfaci111e11to delle l)rotteine nei te suti colpiti. Tale tossiemia nella quale l 'isitamina rap1)rese11ta lina paI1tc notevole 1produce irritazione sull'·ei-"itelio intestinale, a Cl1i i&i aggi u1n gono perdita dj acquai ] )eT trasudazione dalle la·r ghe perdite,1 cutanee, cond·u.cen1ti alla disidratazione, ·e suo ìnflus..:o sul sangue, e filtro re11ale su cui agiscono c ondensate le ostanze tossi che. La m ·edicazio·n e esterna all'acido tar1nico (soluz. 2-5 % ·e per taluni a.n1che spolverail·ò) ir1terrontp·e l 'accennaita correlazion.e morbosa. i1n J)edem.d'o la disin tegrazion~ ed a,&so·r himen to delle proteine alterate che ~restano fissate com e albuminati insolu·b ili nella crosta o cotenna che si forn1a sull~ piaghe, 1toglien1do il pabu1um ai genmi della suppurazione; nel contempo r Ps.tando coartàti i capillari cutanei oessa anch e ogni trasudazio,n ·e depauperante il sangue. L' A. ripoI1la1 èhe da~le· applicazioni del metodo ;n~gli S. U .A. in I1tali.a ed in Europa si può co1n1cludere cba la m .o rtalità per usti·oni è ·oesa dal 17 % al 5 %. Si u>&a aggiungera al tannino anch e una soluzion e: ,di ossicianuro di Hg al 0,2 % per garantire il valore germicida (pacche tti da 35 gr. d'i 1tannino con gr. o,·12 d·j ossicianuro ch e se·rvono per pre•p arare in Osp1edal~ co.n1 500 cc. di acqua ttiepida la :&oluzione mentre si fa la llri·ma detersione e grossa pulizia). Negli ospedaletti deoentrati si u sa la poi11ata d·1 almaiteina (teitrametilen-ematossìlina al 20 %) , essa è astringente ed antisettica .e soìubile in acqua, per Clli versata d~i 1tubett1, J) UÒ poi essere d·etersa fa cilmente con soluzione fisiologica. I.n1 un com·battin1~nto a Punta tilo nel luO'lio 1940 un colpo da 38'1 scoppiato in una ~iserv~ta produsse 60 morti e 60 feri1ti per lo più ustionati, ohe poi furono trattarti col metodo de l tannaggio agli Ospedali di l\fessina. Piulbtosto cl1e con medicature adterenti gli sc-0ttati dei vari gradi dovrebbero riman~re scoperti, ·ma ove sia nece&sario lo sbarco o trasbordo, si debbono .applicare ,garze estese con fa6c6 n ori stret1t e. Conttro gli effetti concon1itanti di ~hock, fu_ r o110 usate le iniezioni di canfidrolo, sparteina, le flaboclisi glucosa1Le, e le tra_fusioni di 150200 gr. fatte con la siringa Jubè. 1

MISCELLANEA. Le u~tioni a bordo delle navi da guerra il durante il combattimento. 'l

(G .

BERNAH.DINC.

Rass.

'A1.ed.

Sa rdJa. ag-0&to 1

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Notev·ole i1nportanza r·ivestono le ustioni i1ella chirurgia di guerra .navale, per la loro alta rlercentuale dovuta &ia a scop pio ·di proieittili, di ca.s sette di m'Unizioni nelle 1oro ris~r­ vctte, &Ìa a fughe di vapoPe: se ·sono COl1pite caldaie ·O tubature1 di macchina , per corti circuiti elettrici ecc. L'A. ricorda, che all 'Ace. Navale, nelle varie Scuole di specialisti vangano determinati i grup1Ji sangu~gni - , indicando poi in matricola i da1tori universali; itali dati seguono } 'individuo·, in i.eme ai ·dati della Wassermann , e al risultato delle inda1gini r.a·d'iologich.e sul1'aJipta recchio r~spira1 t o rio; il sangu.e loro serve ~er aipplicaz io·ni terapeu1tiche in tali casi 1gra v 1. Sul suo incrocia tare l 'A. aveva 9 datori universali. Per preven·i re gli incendi si cer ca · di avere il 111ateriale dei mobili tutto in. fe·rro, rtenere la nafta! sotto il li vello dell 'aoqua , ·ma la ben.zi11a per gli aerei è in co·p erta, con le loro murtizioni; è organizzato lo spegnimento incendi con n1.anichetJte1 speciali , di innesl·o alle pompe, ed in vari punti della niave vi '5ono estintori cl)imici, ' 'ari marinai hanno tute di a111ianto. Le n1u11izioni delle artigli~rie di gros1&0 cali·b ro sono nella « sante barbare >J e 1torrette isolate; .. i pratica al m o•m 1ento del con1battimento la chiusura ·delle paratie st<1oone. Nelle infermerie di bord·o, e posti d 1i medicazione vi è acqua e luce, e negli zaini e cofani di n1edicazione vi è alcole iodatto (molto c01to11e e garza) ed .a bbondante 1por11ata, anche per· la ustioni, a base di aln1ateina. Per la cura speciale delle ustio·n i le dispo. _. izioni stabili:&cono: a) il m etodo bioohiniico di alcalinizzazione con b1icarbonato sodico, linimento oleocalcare; b) come protettivo la vaselina , l 'ambrina, e le p o1na1te a ba "e di olio di fegato di merluzzo vitaminiche, oggi si usano anche quelle 1

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Anche tre casi assai gravi guarirono ùno dopo 25 giorni, e due altri più lentamentte, ma ripresero servizio a bordo. I ca 5i . riferiti servono1 come. n oTma istruvtliva per il tir.attamenito ·delle u s•tio ni anche di 2°-3P grado in q .ualsiasi evenienza. D. IFERRARO. 1

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Le . macchie pigmentarie. . (J. Go·LAY. Pracrns, v·o l. XXXI, n. 23). La n1acchia pig mentaria è una ·m odificazioile della colorazio,nie ·dei tegumenti dovuta a .eccesso o a difeitto del p1gmento cutaneo normale (n1ela nina). Essa no•n in1 pallidisoe -a lla pr·ession-e, non fa. alcun risaito, p er sis te in g e1nere molto· tempo, ltalv·olta anche dura.n it e tutta la vita . Le m accl1ie pign1entarie p ossono· così cl.as:&i fiicarsi : A) Maccliie co·ng eni~e: p1er eccesis o di p1igm1ento; p er difetto ·d i pigmento. . B) Macchie acquisite : per eccesso di pi gn1ènto; per difetto di pigmento; p er spostamen1to· di .p1igmento. 1

A) l\1 accliie congenite.

I ) Le rna cchie con ge11ite p er eccessi d'i pj1gmento· s oin o·: I · n.~ i p·i gmentari ch e so no macchie brune tO nerasLre, senza alcuno in sp1essim~nto ,della p elle , con rforma e dirn·ens ioni variabili . Se n e disting u ono di due specie : a) i :n.€i pig1n e ntari a m accl1ie o napp1i, che sono -v ere placch e pigm,e·n tate della din1.en·s i·on e meclia del palmo di una mano , c o.m1)ren dente l e ma cchie epa1tich e , a tint a relativamente chiar a ricordanite 1qnJ.ella d el fa geto; b) ,la lentigo o 1e11tig ini , con1un·em e11te chiamate ·gra·ni di bell ezz.a , di dimen sio·ni più piccoJe , · tenticolari, spesso l eggern1ente sollevate. Ma.cchie pi·grr1en•tarie .a n alogh e 1& incon1trano nella malattia d1i Re ckli.nighau s~n. Il pigm·ento d ei n ei pigme ntari è localizzato . esclusivan1ente nell'epidermide. . Le macchie rn·ongoli clie di colo·r e azzurro ardesia , va r ie i)er forma ed' estension·e , localizza Le di r egoila n ella r egione s acrale. Molto frequen ti n ella razza gialla , rare in quella bianca, so·n o congem1ite e 1scompa'iono verso ) 'età di seibte anni. Sono do·v ute .a~ infiltrazione i11tradermica di inelano·b lasti: 2) Le macchie congènite •p er difetto di piigmento SODO' : I nei acr om.ici! .ch e sono· macchie depigmen tate , b·i an ch e. Sono r are· ed a·n cora più r ari sono i ca&i di alb·i nismo , caratterizzati da mancan za gen er ale d el pig.r:n1ento . 1

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B) Macchie a.cquisite.

1) Le n1acchie a cquisite p er eccesso di pigm en1tnzion e sono: 1

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Le efelidi, o macchie di rossorei, so•n o piccole, a1ppena Ienrticolari, arrOltondate o ovalari, più -o n1eno scu.r e, in genere m·olto nu1nerose. Sono localizzate principalmente alla faccia o sugli avambracci. La luce solar.e interviene senza dublbio nella loro produzione, ma l 'eredità ha per esse un 'azione patogenetica importante. Solo di rado hanno sede sulle parti ooperta. Il pigm1en1to· si 1t.r ov.a n·ell'~pidermide e anche in qualche cellula pigmentaria del ·d erma. Il trattam,ento consiste nel protegg ere la pelle durante il gior.no con una pomata a base di chinino. Si può anche ricorrer e ai m.etodi decoloran1lil .(.acqua ossigena1ta, mercuriali) o esfolianti (r esorcina , sapo·n e nero, écc.). Il clO'a.sma o cloas ma u1terino è caratterizzato da m acchie irreigola1·i , geografich·e , con tinta g iallo-bru:n astr:a , localizzate simme1tricam ·en1te sulla fronte, sulla gola, raramenite al mento. Conosciuto sotto il nome ·di masche·r a delle d onne g ravide, il cloasma compare duran1te la gr.avidanza p er SCO!m p·a rire di s olito alle prim e r e'g ole. Si trova anche nel co·r so di -a lèune affezioni ·dell'utero e ·d.egli anne8'5i. La p igmentazionJe areola1•e. del collo, di origine sifilitica, compar e 2 o 3 m e si dopo la_ roseola , idi cui rappresenta in qualche modo· il r eliqua1to in n egativo. ~ soip>ratutto frequente i1ella donna , ed iè cara1tterizzata da una legger a iper cromia a margini ·d iffusi a mo ' ·d 'isolotti lenticolari di sposti , a corona, donde il nome d~ colla n·a di Venere. Pigm ein tazioni acquisite s'inoontrano anche riel m·orb 0 di Addison, n ella m,elan·0dermia d~ i tUJb ercolo1 ifici .oome sucoessione di diverse dermatosi (eczem.a., pemfigo, sifili·de), come consegu;enzai d'i rrita.z:i'onie mecoan•ica (busto be,nida ~gio·, grattamento), fisic(J\ (sole , raggi X, calore), o ch.~m1ic1a (rivulsivi). È a n·o tare infine che la tera1)ia arsenicale può provòca·r e discromie diffuse o a macc.h iei con 1tinta bruna&tra o nattan1ente nera (m elaniodermia arse.rii cale) . 2) Le n1acchie ac·quisite per difetito d'i piigm entazione so.no ·e sseniìalmente costituirte dalle ci catrici. 3) Le m acchie a cquisite p er spostamento di pigmem1t.azion~ (o .m ·eg lio p·er di1fett.o di riI»arltizione ·d el pigmento) sono: La vitilig·o c.h e è· una discromia caratte.r izzata da macchie bianche di dimen sioni di\'eirse, circondate da iper cromia. Il contorno . delle macchie depi,gme!n tate è neitto, la ~·o!o' . forma è arro1toi1data. o ovalare, talvolta· ·pol1cJ:cl1ca pe·r confluenza. L'iperpigmentazione invece no·n _ha ·limiti prBcisi , si attenua progressi,r.a·mente p er confondersi co.n la pelle sana .. La ltopogra: fia della ·dermat osi è n1olto· variabile, ma quasi se·m pr:e simmetrica. Questa .affezi·one rn·olto più freqùenite nel.l a donna ,· ha un 'etiologia ignota. Seguf} talvolta 1

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SEZJONE PRA1'1CA

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SEZIONE PRATICA

a violente e.m.1ozioni. Nella n1a1ggiorar1za de i Clinica e terapia della scarlattina. casi la pun1~ura l ombare riv.ela un.a reazione (V\:r. ScnuL·rz. Folia 1 h e-r., n. 9 d el sett. 1943). menin•gea. Socondo alcuni ·&arebbe co·n dizioM·e1nlre di abitudine I 'incubazione d ella nata dall '.e redo-si.filide. scarlattina dura d'a 1-2 ai 4~ 10 g iorni , 'i ~o · All 'esa m~ istologic·o si risco•n tra pigr11en1tano d elle osservazio·n i ·d a c·u i ri5ultano esservi zion.e ab·b ondante e1p1ideirmica i1ella zon.a ipertermini più lu1n·g l1i n elle pe1rsone che godono cromica .e assenza totale di pigmento n elle qi una in1munità da variazion1i umorali inmacchie bianche. 1ler,renute ·dopo un primo1 att acco, per reazioIl trattamenito consiste esclusiva·m·en1Lc .n el ne dell 'or ganj sm o . tatuaggio . . Ciò si verifica a.n ch e n elle do11ne qua11do La l'euco:m e.lanodermia. sifilitiaa può verifiJ)'r~C{;1 Ùono le r11astruazio·n i, o per i ca111biacarsi s.ia n·el p erio•do second'a rio ch e in 1quel1o n1en1ti di clin1a, o per l ':inter corr•enza di u11a t erzi.aria.· ~ caratterizzatta da macchie acr·omioperazio·r1e o di un trauma, ch e h anno il IJOche cicattriziali o non, .arroto·n date o policitere a·'interferire ·sull 'abituale d ec•o:rso. . cliche, co.n tornat0 da ·o rlo pigmentario. In tali }:Jeriodi l)UÒ dil eguarsi la JJO .. ibilità La p•atci:sen esi della pig111entazione è b en della reazione di Dick , che può essere positiva 1ei i1rimi giorni .. di ·decor s·o n el 110-20 % J ei nota. L'e1ahor.azione d.el pigmento· è da una n • parte influenzata da cause csterrie (luce, irricasi e poi andar .e d'el 1Lu·tto perduta. tazioni), ·dall'al1tra ,d!a cause gen erali, quali i f>,e.r d€l·lo u so· il sier o d e~ soggetti itnziani oltre 40 anni non riesce adatto; e d il siero di•s turhi d el simpatico addominale e delle gla:n . di cavallo non può se.r vire co111e allerg ico. d·ole endocrine. B1och ha dim·ostraito ch e la Il fe11·01t1eno di r ea1tibilità clel sier o fr e~co diossifenilanilina è tra.sformata in pigmento, ·d ei b·a 111bini e ragazzi presenta in alcu11i ca5i la ·<l'opo-1nelanina, a liYello :dell e c~l lule baun cambia111en.to 1}er cui da pri11cipio i1egasali d ell 'epidern1 ide medianite un 'ossidasi. ti vo·, lascia i1oi co·m pnrire più le11ta111ente u11a Qu·e sto stesso• fermento trasform·e r0b bei in m erea~ione posiliYa ch e din1ositra il carattere lani.nia una ·sostanza circolante n el sangue. Il 1)igmen1to è ·q uindi elaborato dall 'epidermide; _ d'ella rr1alattia . P er la diagno· i è i111JJorta111te se l 'esantenla :;i le cellule pigm.entarie dol derma, non sarebinizia tra il 3° ed il 5° g·io·r no; · CO l co1n11)arire b,e ro, salvo per quel r he c1on cerne l<l ma cch,ia di esso o dell'angina caratteris1i ca è in utile ir1ongolica, ch e c1~omatofo ri . la ricerca d el periodo n el qua le in preceidenza ì\!Ia alcune I)ig n1en1Lazioni no•n sarebbero pro- • s'iniziò l 'infezion e . . dotte dall'acc..:u·mulo di melani:n.a. ·m ·a da u.n Nei ri coveri 1per b,a 111b·iin i ~i usa al co11l1Jarire IYÌgn1-011to anorr11ale. Non sareb·b 1er-c)· quindi dell 'angina isolare i bimbi dei posti di lctJto r11accl1ie r>ignicnrorie, ma pigmentate. vici111 per la presu11 zione ùi ·carlatitjna. La melanoderniia de!J diaibeitie bronzino è .n-e0 11 conve11zional-e isòlam~n'io• di -!2 giorni, .n eralizz.a1la, m.a ·può risparmiare le mu cose. È n ùn offre sicu·r a garun zia della capacità cl ·eprovocaita da un pi1Jlnen,t o di. oriO'in-e er11atiru , . . o st]nziorie d·ella n1alattiu; ciò de, e tenersi lJl'e- · iJ p1grne11to orra. La stessa pat ogenesi 11a l a se11te percl1è 1nei ca1npi Jl1ilitari , se si orcli11a I)Ìgnlentazione della ca1chesSiia .palus,tre, n ella un. i11tervallo ·d i 14 giorn i di quarante11a dalquale l)erò si l1a l'aggit1n1ta di un I)ign1ento 1'u sci•la ciò no11 garanti ce i · og·gelti !:>a11i ed paludoso elabor\\tO dagli ematozoari . i parenti da po•·sihilità di conita·g·io . Perciò le L ' argiria , · d eterminata dall' assorbimenito infer111ierc d elle « stazioni di 111alattie contaprolungato di sali d 'argento·, ha una colora- g iose n ù9vranno e er 11tantenule .. e1)ara1te dall e coJlegbe e dagli altri an1n1alati. zion e1 al''desia. L'impregnazione d~ i tegumenI casi l ievi g·uariscono s1)onta11 ea u1e11le , in ti è sopra lutto n1arcn La alla fa ccia , all e 1Ha n i quelli con alta febbr~ gio,,a il piran1i<lo11e. ~e èd alle p1'i cl1e articolari. · 11on agi . . ce si furà u_o del siero .a111ti .. carla1tiLa 1nelanode1'mia dei vagabondi s' incon1Lra 11oso, con iniezioni di 20 cc. , e cli 10 11 ei })i111nelle per son e ·p overe coperte da pidocchi. La bi i:iiccoli, a.n che della forma tli i f~ro con cc11pign1cn Lazione, di colore bruno sporco, è lotra1to .- I nuo,·i ulfan1idici, second·c J '_\ . n on calizzata sopra t utt-o al dorso, alle spallo, <llla llanno influenza ~peciale. ~ ei bj111l) i che lfÌà cinitura e alle co ·cie . .°È accorn pagnata da e5cosubiro110 1111a prima infezion e ~ i ]) UÒ a' ere riazio11i e d a c-rosle. E dovuta .ad un 'ip€rcr ouscettihiliLà ad' t1na nt10Ya forma . t:>cl occo rre n1ia 111ela.n1ica puovocata dal g1·a1Ltamenlo erl avere &JJeciali J)recat1zion i per cyi1tare il ~o' 1 apall'azione del veleno del pidocchio. 11or~ i cl'i i11alattie co111 un i. F. D. Le macchie azzurr~ o 0111brato doYute ai 111·orsi ciel pl1itirius ingt1inalis (pi·docc.h io d'e l La critica al letto del malato non giova al pube) 11a11110 t111 colore $ f~C ;al e az7.urro-ardemalato, nnoce alla Medicina. sia, forn1a irreigolare, lenticolare. Sono locaBACCELLI. J lizzate sul bas o , ·en'Lre e sulle coscia, r.ara111011 te al dor~o. DR. 1

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NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

Prof. G1No 1FRO.NTALI, Diret1tor e d ella Clinica J>cdia1trica ·d'ell'Un -v ersità di R.oma. ~ Prescrizio1n1i l~ediatrich e. Vad em ecur11 ad u so d el 1\iI·edico Pra•tico. Dit1t.a Luig i Pozzi , Editore, Ron1a, 1944. L. 85. .. Coi 1tipi d ell ' Edito r e Lu.igi Pozzi, .n el 193 2, il pro·f. Gino 1F rontali ·p1u b blicava I.a p1ri1na e dizione ·d i q,u este sue « Prescrizioni: P ediatri.eh » e ch e n·e~ br·ev·e v 01ge.r e di len1po si s.o·n o .esaurite. Egli e-ra allora direbtor e d ella Clini ca P ediatrica di Pado,ra ed in quei ti g·iorn,i, n èll'assumere la. direz!one della Clinica· P ed ia trica <l'i Roma, pt1b b1'ica la seco1n da edizio.n•e ·di quest o volum etto che fa pante deilla coll ana d ei cc Men1or.a11da1 per il Medico Pratico» collan a ch e tan t o g iu&t o fa, ore ha incon1Lrato r}resso i colle·gl1i. 11 titolo .modesit-0 ch e il .F rontali ha voluto dare::; al libro è b1en lontano dal rispecchiare ii.I ·vero valoro di esso p er il fatto clie quesrte :p re-scrizioni n on son.o• u.no dei coinsueti formulari cùn r el.a.Live ricette ohe spesso ·r apprei&entano ptù ·Ur1 d anno ·Ch e un van1Vagg·io per la c ultu·r a d el m edico che si trova a disa.g io q1uando deve ll]JJ)licarle ed inn·e:starle ;Il1el singol'.o quadro Jl1orboso gei;i·e r a n·d'o .in lui u·n a ceflta oo'lllfu~ i o·n e n1 en tale no11 d e.I tutto giovevole .a l paziente che vieaie affidato alle su~ cure. Il « Vademecunl n del ~,ronta li pos. . ian10 co11siderarlo come un riai&su·Ì lto sch ema1tico di u.n tra litato com pleto di IJediatria dove n essuna <lelle voci cl1e s i riferiscono alla ·patologia infa ntile è sta ta din1en1ticata. È perciò ch e l 'iml) Ol'~ar1za vratica dì es.so si palesa i·n cigr1i voce ir1 quanto il n·tedico è richiam.a t.o .a lla sintomatol?g:ja d ~ll ~ f<;>rn1e n1~:froose prima ch e le pr es0r1z1oni ig1en1ch e, al1n1entari , m e·dican1e.n1lo1f.e ecc . : ecc. Sii af·fa ccino alla Slla ·m 'e n.t e p er la loro· pr a tica. .a1p,plicazio n·e . Oltre al richiamo s ulla sinto111atologia clini ca, il ·F rontali, si .è l'reoccupat.o di trat1Lar0 della profilassi dand'o a.d eSSh qu-el giusto valore per le singole m .alatt1e e sopratu1tto p er quelle infettive e per que lle cosilituzion ali. La terapia alin1entare è lar gam ente trattata e ragiona1ta. poichè, con1e noi rp•ediatri sappia~o, rappresenta la ver a terapia dE1lle più svar1.a•le form e enteriche !} ch e b en1e applicata , ind~ vidua lizzando ogr1i singolo caso, c i p·e·r mette di ragigìu.n ge1·e qu·ei successi ter.aip1e uti ci ch e 11essun m edicam·ento, fino ad qra noto, è ca pace di oitt~nere. · La parte· ricettario è parcame·n 1t:e ed abil1rlente co•n siderata. In essa il Frontali ~gges­ risce l 'in1 pieig·o di quei medicam·en.ti che per sua esperien za ed alla provia pratic.a conosce c11e ih anno· U·n '.ef)ficacia terapeutica sia sintto·m aitica cl1e specifica. Non è oerto la massa , la .somma d'ei m edicamenti ·e la varietà di e&Sii cl1 e influiscono sui su ccessi de lle cure : bisogna saperli applicare per ogni sin1golo caso e 1

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sa1)ere individuaLizzar,e l 'appli cazione di essi. Il Frontali nei riguardi delle formule dei m edicarr1enti h a seguito u•n principio fondam ental~: .p oche fo1 r m.u le, n1a buone; principio che Guido Ba cc~ll1i parafrasava dicendo .c he il bravo n1edico dove, a ·essere come il val ente pittt-ore c h e d·e ve sa pere dipingere un b1e l quadro con p-o chi colori sulla tavolozza. Il prof. G. Frontali, d.a m ·aesit:ro quale ~gli è, suggerisce ed' i.ndica soltanto· pr~scrizioni t1tili, n ecessarie, indisp e.n1&ab.ili evitan do le dubbie e .n on su,ffi cientern ente vaglia!te terap Ìe cl1 e .conduco,n o spesso a risultati più dannosi 1~he van1t'a ggiosi 'Per il bambino. Questa second'a edizion·e delle Pr-escrizioni Pediatri.eh~ che, malgr'a do le .diìficoltà contingenti &i ;presenta in b ella ves te tipogrrufica., aYTà Certamente molta for~un-a ed è d'augur ar si ch e il cora.g gioso Cavaliere del Lavoro Lu·~1gi Pozzi,. possa presto ristampare una ter1.a 9tlizione ancora aggiornata e d ampliata dal prof. G. ·F ron1tali cl1e h a av11to l 'alto onore di ei.:;ser e obian1a1to d 1alla Faco.Jtà Medica di Ro·m a ad occupare la· Cattedra di Clinica Pediatri ca fo.ni~ata dal nostro. gran·d e Maestro Luigi Co noett1. Prof. E'RANCEsco VALAGussA. 1

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CENNI

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BIB L IO-GRAFI Cl

rioerclie di -patogenesi sulla occlu sio ne i nitestinale. I. T. E .R., l 'orino, 1!941, pagg. l ·-!9, prezzo L. 50. Qu esta no n è &alo un'ottima rivista sintetica

Lu 1GP ZANETTI. Studi

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sulla ·patog·enesi dell 'o·c clus·iO'D·e intestinale o meglio dei sintomi d ell 'occlusio.n e e della morte per o·colusion·e, m .a è anche la raccolta di ricer che perso1n.ali fatte dall 'A. le quali riguarda- · no il ricambio idrico e clorurato, le lesio·n i istologic}1e, il po·t ere di assorbi·m ento ·d ell'intestino, le ~Iter.azioni isito·logiche· degli ·a ltri organi i11tern.i ·oltr.e l 'in1testino1 e l ~azion·e del sie1~?' cli sangue di occlusi sulla ·pr•es&ione arte1'1osa. Il testo è corred.ato da numeros·e graficl1ei, tabeill e ~ riproduzioni di preparati istologie~ e sarà letJLo con inter esse da tutti i chirurghi (ch e per fortuna sono numerosi) i quali si interes-&ano dl problemi chiru.r gici che olltrepassaÌl:o i lirr1iti d·ella semplice tecnica 01perato1'.ia. Il laYoro d ello Zanetti , scritto in maniera molto chiara, con numerose e compleite citazio11i b1ib.Jiografich e. che testimo1niano ·della seri-età ~:o·n cui ·e gli ha affr9'ntato. questo studio, giunge alla .con clu·s ion e inolto sen sata e, con ogni pro·b abilità, vera che la TesponsabJlità nella p·a1togenesi ·d ei sinton1i e della mo·r te da occlusione intestinale a·c uta de, e essere condivisa fra l'autointossicazione e le lesio.ni istologiche intesti11ali che di5tru1g.go·n o la funzione pr·otetttiva dell 'ep~telio d'ell 'intestino. 1

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SEZIONE PR.\.TlC.\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICOe . CASISTICA E TERAPIA Su di un caso di malformazioni congenite mul·

tiple di

cuor~.

Caso rife.rito, da G. Tirelli (Pathologica, N. 619, 1943): lattante n1orto a due mesi per 'hronco-r:olmo·n i 11e. Il cuore presentava mal'forn1azio11i mul1tiple : tronco arte.r ioso uni co :ìmJ1iantato sul ventricolo di &in~stra, J.in pia <:onLunicéizione interventricolare ed .altra interatriale, ostio arterios·o mu1nito di d'ue sole val vole sig1noidi, noitevole iperplasia d~lla orecchiett.a sini tra. Istologica mente le :valvole unon1alc i1on pr esentavano .alcun fo co·l aio infia111nìatorio n è esiti di esi&o : solo un cPrto ispe simento corn ple siYo e 11na certa cia.notiiia del connetitivo che i'n qualche puntai accenIl·aYa a clegener:azione n1u cosa. In questo· c-0so 1'alterazior1e ma1Jfor111ativa primitiva princi·piale è sta ta la i11ancata su·ddivisione in sede pror}ria del l J'OllC'·O .arterioso e del so1ltois1tan te ,,entricolo: Uil difetto cioè delle lan1ine divisorie sagilltali, il sep lU m lrunci e i scipti· inf erius e i1ite·rmediu•m . In quesito cuore così aliterato· il sar1g"l1t1, or1trato .normalmente nella orec·cbielta di destra, veniva spinto attrave.rso la t.Ticuspide nel ven1Lricolo d'estro e da qui .aittraver so il forarne interventricolare nel ventricolo sinistro. ia il ve·ntri colo destro {,l1a la orecchietta di sinistra er ano sottoposti ad un lavoro ec ce ·siYo , quindi ipertrofia considerevole del miocardi·o. Dal ventricolo sinis1Lro poi il sangue in1boc c ~va ii tronco arterioso comune e ro 1ne sangt1e - misto , arterioso e· veno·so, s i di·51trihuiva sia nel piccolo cl1e n el grand e cir-c c-lo. p. 1

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I disturbi cardiaci nella difterite e il loro trat· tamento.

La difterite e la scarl.a1tin a appartengono allè i11alalitie in fet1i ve nelle quali sono più a Lem 0re1 le c<.'rnplicazio ui, do111de la n ecessità d;i un'e-atta diagno i precoce p·er prevenire dis turbi a carico ·di vari 0 rgan.i · e sistemi.. Per quel cl1e riguarda la diagnosi della difte1·j te os_0rva W. Strauch (Detzt. 'ft1 ed. W och. , 19 !J, n . 23) il quadro clinico ha s~mpr0 una in1portanza pre,·a le11te. L, esan1e ba·tteriologico, ch e i11 ogi1i caso ol:trei cl1e stille pseudom embrane ciella gola deve esser e fatto sull o scolo · del naso, vaJe s:oilo 1)er conferm.a r e la dò.agnosi e i)er le e' re1n1tual i n1i ure profila1 ti che . Non è co11sigliabile; atte11d'cr e il res11on so di tale esa ru·e per intrapre11dere il trattamento con dosi generose di siero. i ·pos..,ono così evitare le con11)licazioni a carico del cuore. Il pericolo dell 'anafila .. i è staito scpraYalu lato . Co1nunque può es. . ere eYitato facendo precedere di 4 <>re all 'iniez io11e 1terupeuti ca r11a ~_ iva u11 '\ni ezione sottoc,ul<:tnea d'i u1n cn1 c . di siero o inlra4

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dermica di 1/4: di em e. di siero dilu.ito per rileva·r e 1'evontuale r eazion e cu ta11ea C11onfo in caso di: s Lfl to allergico). Ancl1e 11elle forf11e le.ggerissima è necessario s0r~egliure at1tentan1ente l 'ap1)ar.ato ci r colatorio. I p r ecedenti e la cos1tituzion e dell 'in ferino po:Ssoin o 1far riconoscer p, telllJ)estivan1 ente il 111omento d'e l peu1colo. Il cc:ntrollo fr equ ente .della pressio11e· ·e la cur·va del i)olso po ~ ono dare.'- uljli indic.azion.i per lo stato dell a circolazione. La difterite può proi\·ocare distuirbi va on10to'l~i €' un 'insufficienza mio·card,i ca acuta ch e posso110 comp ro·n1et1ter e la vii1la del paziente. Ma se riconosciuti a ternpo possono essere scongi1ur.al i. L'irrequietezza moto.r in, il 11olso in .1t.a bi ~ e. aritmico, con n.a!usee, vomito· e dolo,ri addorr1in.ali so110 I ' esp1ressione di una dù1latazione acuta del cuore. Spesso in pochei o·r e si ha ancl1e ir1grossam e1i-to del fegato da stasi. Tali dis~ur bii si co1r1ba1ttono ef fica c~m e n te con; la ca ffein a , l 'adre·nalina e .i. f>repara L.i affini.. . Qualora l 'elettro·card.cogramma mett·a in evi. <len za alterazoni del n1iocardio la sorveglia11za deve esser e ancora più attenta. lln tali ca i giovano le ini~zion:i endovenose di glu cosio al 20-30 %· La terapia ·d,ig.italica non ~ ind1i1c ata · perchè aun1en.terebb.e il sovraffaiti cam en1to del cuore. Nei disturbi cjrcolat'o,r i tossici giovano anche la vitan1ina C e Ì prepar.at.i SU·r rena]1ici. In ge11ere la progn.osi dci disturbi cardi<l ci pl'ov·oc.ati dalla difterit~ non è sfavor eYole "'e &l rie C·e a tener su l'infermo per 8-10 giorni. I11 ogni caso an ch e nelle forn1e lc1ggere è i11di~pensab·ile il riposo a le.tto per 2-3 set1l.in1a ne. Di soli1to· il cuore reagisce al levar si dal letto co n un notevole aun10nto d'ella frequenza del p.o lso, che, se no n ri·l o rna norm.ale d O] lO cir ca n1ezz'ora , indica u·n 'alterazione del miocardio. P er le alte.razion.i tard1ive del n1iocar·d io sono in·dicati i J.)r eparati di ferr o, fegato e clcroDR. filla. 1

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Snlfamidfci ed eparina nel trattamento dell'en· docardite batterica subacuta . •

Leach , Faulkner, Duncan, ~IcGinn e ' ' 11ite (Jou1·. A.1n. il/ed. 1lss. , ' rol. 117, n. 169 ~1anno pratica la la cura di ulfa111idi ci a ociati all 'et)a rjna in ±1 ca i d1i endocard ite batteri ca suhacula. Il trallan1en1to fu iniziarlo con la son1n1ir1i~Lrazione d i due gr. di sulfapiridina, secruiti da aìlri due gr. dopo due ore e ~u ccess..'i,·a ­ mer1te da un gr. ogni quattro ore fino a ra!!o-iun!!'ere un la_.. o an guia-no cli $t1lfa1 >iriclina librr~1 di 10 n1gr. per 100... cn1 c. I n ~eguit o la 1

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dose fu adottala in inodo da n1an1ten-e.re qoo.sita :s ione e quelli da en fisen1a; giova anch~ n el. concentrazione. l 'a11 euri.sma ,d ell 'aorta, e nei lievi gradi dx La caduta della temperatura fu rapida e clorosi e ·p olici1temia, e nelle e111orragie polquando questa ri111ase norm:ale1 si cominciò ad mo.nari; così nella uremia ed ~clan1ps.ia, 11einietLare l'eparina, di solito 20 eme. in u·n gli eczemi generalizzati, nell'orticaria e pru- . litro di 1soluz~o·ne salina o. ·glucosata in ragiorito u.n iversale, nella insufficienza 0'1arica giova11ile e nei fatti climaterici, e, pure nella. 11e di 15-2·0 go.ccie.i al mia1uto. Si inieilltò questa dose durante lE} ventiquat- poliarlri•le reu·ma1tica acuta. Vi tiOno però speciali co•n troindicazioni : tro o,r e · e la 's i ripelte1t.te tutti i giorni per 2-3 . cioè: i forti sco,m pensi ca·v diaci, i collassi, lesettimane, rn·en1L1re la somministra~ione della diatesi emoTragiche, le foriti .anemie e la ansulfapiridina fu contiu·a ta almeno per duei mesi. gina pectoris. D. 1FERa-'\.RO. Circa la metà. degli amn1ala1ti furono sottoposti a qu1esto, trattan1ento·, rnentre ~gli · altri non fu sommitil•Ì.strata l "eparin.a e a un terz·o Polmoniti resistenti ai sulfamidici. di que&ti ulLin1i invece della sulfapiridina fu Secondo Bickel e Dicker (Re·c. J\t/ ed. d'e lu so·1 nìninis1tra1to · il sulfatiia zol. · Su,iStSe Roim and'e, N. 1 l~b1is, 10 febbraio 19±3), In circa la metà dei casi si ebbe remisla ,mortalità per •polm101n ite ~ol trattamer1to 1>er sione dei &intorn i d'i durata varia e quattro ~ezzo de1i sulfamidici sii ·può ritenere ridotJta sen1b-rarono completan1ente g uariti e poichè a meno ,d el 10 ·%. · a tl'e di questi fu son1ministrata l 'eparina si Ma esistono form e refrattarie a ·detta cura, dev-0 concludere cl1e i)rQb abilmente qu·e5lo no11 per la gravità d'e~lla forma mo·r bosa, n1a 1nedica1r1en1to favo,risce l 'azio.n e dei sulfan1i- anzi specialn1ente fra .le formie ·più b,enigne dici. pneun1ococcich e. Nelle ·forme pneu1nostrer1toSuccessivan1~nte Kerson ha ri.ferito· i risulcocci'che .wbitualn1ente assai · sensihili .alla cura, · tati ottanuti su 27 n1alati trattati con la sulfa- le eccezio·n i cioè le .form\e. resisteriti i·n cl1i si •piridina e l'eparina. Tali risu1taiti confer111a110 hanno degli i·nsu ccessi possono essere doYuti l 'o•p inione che :per <lvere b1uoni effetti occorre a c·e.ppi microbici eccezionalmente resistentti iniziare la cura con la sulfapiridina e somrr1iper a'rer 'a vuto 'preceden.ti contatti con sulf.a .. nist.rare l 'eparina solo quand·o la 1temperatura midici. Ciò avviene specia·lm1ente r1ei casi in è ritornata normale. . ct1i le dosi prima usate furo,no insufficienti. L 'utilità d~ll'eparina ·sareb·b e co,m provata Ma può essere anch·e dovuta: 1) .alla cadu1ta dalla percentuiale ip1iù ·alta dei successi ottedei poteri di 1.d ifesa ·dell 'ò.rganismo per età a·n uli co,n il m·eto·do· co·n lbinaito nonch~ da} gra' rain·zata,. o nel caso di terapi.ai troppo tardi inido n()tevole delle cicatrici delle vege'tazìo.n i · ziata, oppure a·d' insorgenza di a·ffeizio.n i supiconslatate all 'autopsia <l'e i n1al.ati che mori·p urati've in terco,r renti (.em·piema .ascesso IX>lrono in:. seguito. monare) su cui, i S. A. non posso no agire nella . . ·P.orter e Wllite llanno infine co•n luilicato· che profon,di1tà della raccolta ancih e per mancanza le o,s servazioni fatite su venti 111alati fiarebbe~o deii capillari app·ortatori del ri1l1edio; i1n quel'ti cn.si l 'evacuazi'o·n .e, chiru·rgica permette di otri1tcnere che l 'eparina non , associata ai sulfatenere :poi egualme nte buoni effetti. mi,di ci ·&iarebb·e, ineffi cace. , DR. 2) Si. tra1tta allora ,di ·germi sui quali han110 se.ar sa aziooo i S. A. (per es. pncun1obar i·I lo Il salasso. di Friç,clland er, stafilococchi e! bacilli di PfeifIl salasso, dice D. 1B ruc k (Riassunto· dal fer) cl1e sono indifferenti a dosi an che <lsf=.ai Wien. med. lVsch., n. ±, 19±3, i11 Jnnere 11rled. torti. u. Klin. Pha.i·m. , settembre 1943), può es3) Sono p1u re in·s-ensibili1 ai S. li . le forme ser e cla·ssificato come u·n n1olteplice sussidio d1i tbc. , l e !Spleino polmo·n iti' carnose d1 Gran•terapeutico, ma non con1e un rimedio a sè. cher' o da v~ru.s, come pur=e certi (( infiltrati Le sue indicazioni ed' il èlosag·gio parlano acu·ti benig ni n 1affini a ,quesite. forn1 e. I11 quest! per un m:ezzo non specifico che agisce in vacasi è meg-lio ,addirittura· tralasciare la cura ar 'su·lfarn i di cj. IF. D. rie situazioni sulla -tessitura ed umo·r i dcl corpo. . So110 utilizzabili le piccole dosi neli.e malatSEMEIOTICA tie croniche, e le 1grandi sono Illeglio ap1JroL'ipertern1in cutanea locale e gli altri segni lo· priate per qu elle acute. • 11 cali vascolari di disfunzione tiroidea. Ag isce con un n1eèca·n ismo di sollevamento Tra i se.g ni di distiroidismo, dice 1\1. della pressione.,· n1a tard1ivan1en1te, di una diCo111èl (A1inerva 'A1edica, 115 dicen1bre 1943), n1i·n u zione dello stato irri!ta1tivo dei ·t essuti da ha1nno particolare impor1tanza quelli vascocui · dipende l' i perJ)ressione , op1p ure un n1eccala.ri. rl,ra essi è no1ta lai tendenza della 11ismo l"eattivo con1e nella clorosi. cute della regio·n e1 tiroidea a reagire a Come più S})i ccate azio·n i debbono consid1elievi stimolazioni 1dermografiche dando una • rarsi quella sulla iperten sione veino,s a, sullo stria rossa. Perchè il segno ahb·ia valore, staito i)reapopl etti co, sugli scomponsi di prcs1

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S EZtONE PRATI CA

è necessario che lo strirscian1cnto sia lieve e Il rr1alato , con due 111e1nb,ri clella sua farnifatt·o con un corpo 01ttuso e levigato. l\teno giia ch€1 prese111tavano la stessa sindro111e, a\~­ vano oon,su.m a to 400 kg. di carote in tre me i; nota ·è Ja formazio1n,e ·d i una « sitria dermo,grafica JJUl'i.tdo·ssa b·ian.ca » sulla cute della re- si presen lavano co·n· u11 aspetto itterico, (11cuta gione tjroidea in segl1ito a stimoli cl1e sulla co1orazio·ne gialla cutanea, o xantocro1n ia), ma cute nor111ale provochereb·b ero u.n•a stria· rossa la diagno·si di iuterizia venne · scartata perèh è {stimoli lievi <l1et~·rminano sulla cute nor111ale l~ urine non contenevano nè :p~gmenti nè sali u11a stria bianca). Questa reazione para·dos~a biliari, Jnentre il coloTe xan1tocrontico aveva una spiccata a ccentuazione alle 1)a l111 e delle -si p roduce quando la irrorazione tiroidea è mol1to1 au1m·e nta1La e iqui.ndi la cute 'in condizio- mani e pi<'lnte dei piedi; -alla pression e della pelle diveniva più e' iden1te. ni d 1i ip eren1ia p·e.r111.anente. L'inl€1grita delle mucose; e della co11g·iunIn. èondizjoni normali una stimolazio11e cutiva in ispecie, le urin-e no1mali · e le feci non ··tanea, molto intensn r>rOV·OCa una ~tria dermodecolora 1Le, l 'as5enza di ogni d islurbo dige.g1~a(ica ele,rata (po·nfo dermografico). Un altr·.:J se,gn·c ·ài disfun'zione tiroidea è la ma111 ~ata stivo o<l erutico, insiem·e al dosa.ggio del carotene sanguigno che dava col i11e1todo di 1\aoul formazione di q uc. Lo ]Jonfo ·d.ern1ografico ~ ul­ la cute della regio11e tiroidea (azio·ne. antied~- e Jan·ot .la cifra assai alta di <' 444 gan1n1a » 11ta l igena d·e gli or1noni tiroidei). Un quanto per 11!00 cc. in 1uogo ·d.el 1tasso· medio. normale iin i}ort.aP.te sinton10 vasc.olare d1i dis·funz Ì 1)11c di 7q-1:00 g.amma, rendevano più netiLa la dia. . tiro1idea. ·è in casi di ipertiroidismo la Ì])erter- ·g:n.0s1. Il pigmento ch e si accumula n ella cute spernia cutn11ea locale. Questa si apprezza parti.colarmente ben{3 co·n la 111isurazione tern11oelel- cialn1en1te i)re&So le glandole sebaceo e su doLri ca : se .nella cute della regione tiroide.a si . rifere djµende da ir1filtrazione più che da \'era color;,izione della pelle. 'Of>pone la coppia cutanea d~ un co,m une appaLe ricerche umorali di laboratorio portar eccl1i o p er la n1ist1ra term·oelettrica della 1 ~e·m­ rono alle seguenti conclusioni-: i-1eratura, si constala in c.aso di ip erJtiro1dismo 1) il siero sanguigno è in1t·ensan1ente coloa11che lie.-,·6 e non apprezzab·ile ·da altri s<::g11i rato i11 giall o; -diretti, u·n notevole a11111en1t· o locale dell a ten12) v·i è netito at1n1ento· del tasso di caro1)efatura cutanea., di 1/ 4-1 g rado e an che più. tène sang·t1igno; P. 3) s1)e1Sso vi ·11.a i·p cr, itaminosii A., - in11.I:''.lortan1te..' ·• 4:) si riporla so vente la stato d'iperlipi· VARIA demia e ~percoleste·rinen1ia; · 5) in ,c erti casi ~si ste ab,bassan1cn1to del La carotinemia (Nanquam nimius) 1netabo1ismo basale. Si tratta di una mala1titia di attualità, abbaPoichè il carotene si ritrova anch e (ol1trestanza rara, ina cl1e ogni medico può aver chè .d ovuto ali' eccessivo ltso di carote) negli Qcca ione di osservare, ogg-i che tra il pub- spiriaci, laìttughe, cr escione, pon1odoro , tra i blico si è d~ffusa la 111oda cli fare largo con- vf~ge1tali, n1a anchfli n el giallo d ,uovo, nel f e~·u1110 di veg·er1,3Ji , co·Il'\e le 1·arote, ricche di ·g.ato per le frattaglie, nel latte, burro tra i geYi ta111ina A, o ineglio delle prov~1Lan1ine de1Lte neri aniniali di consun10 , biisogna calcolare .alfa, beta e gamn1a-caroteni. che l'eccesso pt1ò raggi u11gersi anch e per il A11che fra i profani si ~ diffusa la cono- so111n1arsi di tali cibi. sccrtza d~ essa i)ercl1 è l' antixerofìlol o vita111ina Abitualmente il caro1Len'€1 (pr0Yi1tan1ina) viene A, cl1e int~rviene nel rie.ambio dei glucidi, e trasforma to nel fegato in 'i1ta111ina A, ma loro trasforr11azione in lipidi, è noto che faquando esso si trova in circolo in do i ecces·vorisce l'accrescimenito il 1trofis1no de.gli epi- sive una parte dèl pigme111to pa& a diretlamenite teli sp-ecialmente oculari, e interviene nelle a dare la colorazione gialla dei te.gun1en1Li. funzioni della porpora retinica, giovando AlcuJni AA. (Villaret e Justin iBesançon) ricon ir o la e1neralopia, la cheratomalaci<'l, la tengono che le 1nanife Lazioni patol01giche si carie dentaria, le affezioni consuntive, e mo- avYeri110 più facilmente q11ando esiste una d erando l 'eccessi,ra a llti, ità tiroidea. certa insufficienza epati ca ma l'ipotesi non Si comprende co111e si verifichirno anche casi se111 bra ben dimostrata. di i1)ervitan1inosi da rarotina nei neofiti d1elI controlli sperin1en1tali tendono a provare l'alin1cntazione che son persuasi così di sal- ch e l'orn1one tiroideo ha una parte nella travarsi, con un mezzo sen1plice da una quan- sforn1azione del caro1tene in 'ri.tan1ina A, ed tità di ·m alanni. è per 1qruesto che in certi ca i cli car01tinen1ia si ritro, a .abbassan1ento del 1\1. B. ' ' aie la pena di riportare a ~ale pr opo ~ i1to un Con1c terapi:i : so ppri1nere ,gli eccessi. e dare g ruppo di tr-e casi di evidente cairoti11emia, riferito da IDuvoir. J. Lereboullrt, Poumeau- 'ita111ina B antagonista della _.\.. Cerili _.\.....\. (S<'lv~-, Ledru) dicono cl1e i raggi ultravioleilti D elille, e Durupt (r ecens. Arch. ltf èd. Belges, distrt1ggono la vit. A. D. f ERRARo. 11. 2, febbraio 1943).

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<< IL POLICLINICO ))

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NELL ·A VITA PRO·F ESS IO N AL E. NOTE

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B 1·0 GRAFICHE

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dalla r11edc·&i111a reazion e per allestire i teTreni selettivi dei ba1tte·ri dift.c rici. Il Gosio svolse ·u n 'attivi'tà intensa n el cam- .., po della n1alar.i olo·g ia. Erg·li coo·p erò con Koch BARTOLOMEO GOSIO nelle ricer ch e dirette a precisare ie diretJti Ye dei]la lotta; dette in Italia il pri1110 esen1·pio di can1p·agne anti111a~arich e b en e e:·rganizzat~ (.nel Gro&seta·n·o·, in ,Calabria , in Basilicaita); introdu sse la concezio11e della cc boni.fica umana n (~ L e rilizzaz i o-n -0 dci porta tori); dimostrò il cò111pito dell~ ,e piden1ie di . recidive nel determ·inar e il leg.an1e in1~ e.re j)id'e1mico tra annate, n1ala·riohe su,c oessive; fo11dò il pri1110· sanatorio a r1•Iir.1alarico, .a l qua le ·n e seguirono ' 'ari altri , f:ino alla colonia agricola antin1alarica di Borgl1etto; organizzò l a. scu·ola di malariologia di Nettuno. Sulla tube•rcolo ... i il Gosio ha con1piuto e fa lto co1npier e tullto un gruppo di studi , dai quali risulta , tra l 'a]1tro, confermata la concczi o1ne· cli Koch ·~ l1 g1i scarsi r a11porti ·della tub€rcolo i umana con <JUell.a: bovina. , Tra i n1ol1ti suoi contrib1uti, segnalian101 ancora qu eìli relativi ai rompesti fenolici d el i11aiz guaSIL·o (1b.a11no in1·p ortanza indipendentt:i1ne·ntc dalla teoria del to,s sicoz.e ism.o di Lon1ì'1agli ano Alfieri, 17 marzo 1863 brGs.o); al còm·1)ito .pa1togeno del b atterio di Rom.a, 13 a.p rile 19.44 Pfeiffer; alla ·prod1uzione di cun1arine ferme11ta1tive; al valore b~tteriodiagnostiro de,]l 'arb uIl ]Jrof. BARTOiL011\.tEo Gosro, s1Jentosi il 13 tiua; alla reazione cron1ati ca dei solfo-ba1tteri; aprile, <1 l~o11ta , la ... cia una fa ma durevoie nel lii ·p ro·dotti del metabolisn10 di vari gern1i; alla cam·p o dell'igien€.. · titolazion-e d ei vaccini (n1ed}ante un vaccino- · . '. scop10; Era Itato a Mag liano AJfieri (Ct1neo) il 17 i11arzo 1863;:. studiò e con seguì la l.aurea a RoIl Gosio ha avuto 111ol1ti ricono·5cime11ti u.ffi,c;iali , tra cui l 'a·s segn.azion e .del ma&sin10· prei111.a; s.i J1e rfezionò a Berlino ]Jf e&so Ruh11er e mio ita1iano, .per studi n1edici, il p1rel]nio RiTl1ierfelder. Per lunghi ·a nni ha diretto i Lab1eri. . borhtorj d·e1lla' Sani1tà pubb·l ica. !Fin dai pri111i t em1)i d ella sua carriera scienIl suo· 11o·m ·e resta leg.ato a tut1ta u11a serie tifica aveva -\ into un. con corso 'P•er l1na cattedi st udi in1po·r tan ti. . A lui si. devt, l'imp iego delle arsenio1n1l1ffei dra univ·e rsi1taria d 'igiene; :m.a vi a''eYa rint1r1ziato. l,cr svelare ])iccole quan1 ~ità di ar senico: n~i - Studioso di oiperosità fattiva e perseveran1~e rigua r·di a.ella sensi·b ili1tà questo ·m eto·do 1è sunelle i·e]azioni p eirsonali si è costanten1ente <11p·eriore a qualsia si proc.edi111.en to chin1ico. mostra1to un uo·n10 pro·b o ·e ·cordià le. E, so l'l:a .u vuto riconoscime11ti universali . · È ·I l figlio,, prof. Renato, n e conLint1a le lr3 · s tato a1Jr licato in u1edicina legale; l1a stabidi zioni n·e l campo degli studi medici. Jito il còmpiito, ·delle ferme·n tazioni negli avveL. VER"-JRY. le111arnen1ti arsenicali da tapp,ezzeri.e; ha chiarito la ge11esi della co&idetta; mala1ttia d'e lla rada di Friscl1es a Danzica, ecc. NOT I ZIE DI V E RSE Il n1etodo, dette l 'abb·riYo ad alitre bioreazioni id·e.a1le dallo· stesso Gosio•, e cioè l'im- 11 servizio sanitario per la concessione dei sup: plementi annonari a Roma. r,1ie.g·o d ei ttelluriti o dei •&eleniti p1e r svelare .g li La i1u0Ya disciplin a per le con ces ioni dci supi11qui.n.a'.m enti batterici nei prod citti organici, plementi (li generi alimen tari razionali agli incon1e sieri, vaccini, ~stratti opoterapici, gelacli Roma , l1a cl ato ~uogo ad una r eYis ione tine, lec itine ecc ., n1e1todo d,et;to della cc steri- fermi de lle concessioni stesse, le quali st1perano attualli là vjsibile » ·e ·Che h a avuto larghe sanzioni m ente di poco il numero di 41 mila, d i fronte al i1ei Jab,o ratori. vVassern1.ann dicl1iara di esser numero cli olti·e 200 mila cl1e i er a raggiunto 1~artito ·d'a lla , bioreazion~ dei sel eniti per elaprim a ctel ~ a attoa zion~ del pr0Yved irnen Lo sudbo-rare la chen1iotera1)ia sperin1e111t al e dei tudetto. · 111ori mediante il selenio·. Pergola è JYartiito Ed infatti r,jst1lta ch e d al 20 gennaio al 31 n1ar-

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lA!';NO LI .

~li l\ l.

18-19]

SEZIONE PJ\ATICA

zo lo spec ·ale servizio sa11itario istituito in piazza Vittorio n. 110, ha s.o ltoposto ·ad accertamenti m.e dici 68.052 p er son e, d·i cu.i 43.375 sono s late vi sitat e i11 ambulatorio e 14.677 a dom·i cilio; di es e solo 11. 41. 844 sono stat e riconosciute bisognevoli di s.upplementi ali mentari. •

rato d ai Patti L a le rane11si una d o·i.azione cl 'acqua in proprie tà. Che il colle Va lican o n o11 in ~carso di sor genti lo dimo tra la ricch ezza del le fon La11e entro i p alazzi e n e i giardini forniti cli a))bon d anli acque locali. Non è :a prima volta d el resto che la S.an ta Secle rivolge la s u a attrnzio11e a questa necessit~, di avere, cioè, u11 notevole approvvigion amento idrico proprio, .avendo ordinato degli studi e rilieY ~ in p r oposito all'Accad emico Pontific io De Angelis D'Ossat , il qu ale sarebbe ve11uto nella convinzione che, con altre o r olungate ricerche, la Ci ttà de: Vatican o potrebl')r realmente ,ris~lvere nel proprio domin_io· un problema cosi Y1tale, come è quello d ell 'acq11a.

***

La procedura d a -seguire è que ta: i ·interessato, muni1o di documenti di idenlità e della p,r opria carla annonaria per i generi vari, si presenta a:1·ufficio acce ttazione il quale is.truisce la pratica. Se il richiedente è iscritto nelf'elenco dei .poYeri , 11on p aga r1 ulla, altrimenti dev~ versare L. ~O; egli viene assegnato ad un ambulatorio medico, d ove è visitato da un sanitar.jo assis tito d a un a ausiliaria tecnica. 1Se in base ai risultati d el la visita ecl all 'esame di eventuali documenti presentati dia:· paz :ente il rr.ediCQ riconosce lo , tato di infermi là, i s,upplementi alin1entari vengono senz'altro con cessi, altr.i men ti il richiedente de-ve sottostare ad ulteriori accerta menti s an '. Lari. Entro otlo giorni gli i11ter essati ' ricevono a domic ilio l e tessere p er i su rp plem.e nti, la cui entità è fissata in base alla Sp€ciale t a])ella disposta dal ~Iinistero Agricoltura e Fores te . Pe r i malati a domicilio deve presentarsi persona di f amig l.i·a , l a quale deve esib :re con l a cart a a nnonaria per i generi vari intestata al paziente, anch e un certificato m ·e d·ico (debitamente vidim·a lo) attestante cl1c l ' infermo no11 è in gr ado di u cire cl.i casa .

*** Superato : ' ine.vitabile, i11 tenso lavoro d ei prj mi g ior11.i, a ltualme nte il serv:zio d el citato uffic io di Piazza ' rittorio, organizzato in modo m ag nifico1, s i è nor1nalizza to, in quanto vi s i sono effettuat(>, g iorn almente circa 400 visite in an1bul a lorio e 200 a d omicilio, con p er sonale sanitario ridotto: 60 m ed ic i, oomrpre~i gli f:pecial:sti , i qua li s i prodigan o con e emplare spirito cli abnegaz ion e e con al ta com1pete11za n ella e .. plicazione del loro n ob ile e d eUcalo ma ndato. • Le ~is i le s i . svol gono con molto. rigore; esse, tutlav1a sono •rr.prontalc ad un a mpio sen so di compren s ione. s.pecie 11ci confron.ti degli infermi m ero abbien li ed im pos ib jlitati , p erciò, di provvedere co n le loro limi la te risor se economich e alle maggiori n ecessità a li,n 1entari i•m poste dal :oro s tato fi s.ico. Il l avoro clic si com p ie n e i gab ine lli di analisi del Go~·c~na torato , ffi cio d'Igie11e e Sanilà) è 110Levol1ss1mo dato 1 en orme numero degl i accert ame11 ti da eseguire. Particolare cura Yiene riYo:ta alle richiest e p er per le assegnazioni supple n1ent ari di latte.

L'approvvigionamento idrico per la Città del -Vaticano. Il problema per l 'approvv1gionan1e nto dcll 'ac~t1a 11el~e a ttu a ~ i contingen ze, qua11clo p o trebbe 1~pr?y,·1sa i:nente es ere sospeso i 11 seguito ad a11on~ ~ell1che, non l:i e ia indifferente la Città del ' at1cano, ch e con1c è noto ha aYuto assicu ..

Azioni

. Il do lt. Jea_n "\ro,r nier , di l\iJers-Les-Bains (Fr;-inc .a), er a stato accusato, presso 1a polizi a cli l) iepp e , con una lettera anonima, di aYer e pra t irtl lo ma11ovre aportiYe ~.u di una g iovane. con l'aiuto <li un 'inferm·i era ; e, in esito al~ 1 i truttori a, \'enne portatQ . aYanti al Tribunale di Stato, per risponclere d 1 questo reato e di altri qual lro co11ge11eri. Durante il d'ihattimento ...i d eci e di compiere .un suppl.em ento d istru l loria ; ebbero poi luogo altre udien ze con clusive. Il diba tlifl~e11to si risolse con l 'assoluz :one del prevenuto. Risu1ta che egli praticava iniezioni di b enzoneslriJ ch e è be11zo -:i 1o di folli colina. Att.estazioni cor;r·ordi di espe~ti - tra cui il prof. Portes e il glnecologo osped aliero Varangot - portano ad escludere ch e la fo:Iicolina eserci ti azione abortiva; anzi, A. Turunen (11ella lVien .Med. Woch. del 13 dic. 19.42) afferma di aYer combattuto 1' aborto abitu1:i le m ediante la folli colin a, conseguendo il succe~so n el 94 % d ei casi. Unico torto del Vornière era stato di ~ingere di ceder e alle sollec it azioni d'iniettare un a sostanza abortiva. L 'assoluzion e non impedisce ch e egli ap])ia suhìto ben venti m esi di carcere pre, e ntivo . 1'

Il dolt. ' Batisse, di Parigi, er a sta to accu a lo d a una cliente YecloYa 'Bekin st ein di es. er i r ecato con ritard o - rlo.p o due chiamate urgen1i - a vis i tar e :a fi gi :a di lei, gr avem ente m aln In e poco dopo Yenut a a morte. La cJe11 le chiedeva 250.000 franchi d i j n <len• n1 zzo. Il TriJ) unale d ella Se11n a assolse il m edico e la Corte d1'Appello h a ora conferm ato la senten za cl ·assoluzione, percl1ò il medico aYeYa o-ià esaminato la paziente e p r escrit to. l e cure che !".limava utili ; percl1è <::gli n on p oteYa p revedere un aO'g.ravamenlo ra1)icli imo della m alata; perchè il r itardo clella s~co ncl a visita non h a inflt1ito in alcun modo sul decesso; la parte agen le è 5lata cond a1111a la.

Un po' dovunque.

IL ~Iini ~ tero del] 'Agrico:tura e delle F ore te ha diramato dispo~.izioni affincl1è ven era iHlen ifi o1t a la lotta con tro la ;pseudo peste d~l J)Ollame (comune·m en te die11omina ta laringotracheite). « La Settimana ~Iecli ca » del 7 settembre 15'43 (per~·ent1t a~ i il 5 maggic 1944) è dedicata ai tumori; con t?ene un1 conferen za tre laYori originali, una i eYision e e varie rec~ n - i oni .

.. •

giu~iziari e.


324

C(

IL P{,J..TCLJNICO »

lAJ.\'.NO LI, Nul\r. 18-19]

Si è $.})enta a Roma, in e tà di 93 · anni, Angela ~Iarucc i cl1e per 70 anni fu infermiera nell 'Ospe<l a ~e del Bam.b in G<-sù e per 30 anni vigil.atrice 11o l turna. Aveva comin ciato la su ~ missione rion ancora vent enn e n ell 'antico ospedale delle « Zoc<:olet le » a 'frastevere, trasferito poi in ,S. Onofrio a i I?iedi del Gianicolo. I: «centro anticanceroso roman do n (C.A.C.R.), p r esieduto dia.I prof. R o.sselet, ha t enuto l a su a assemblea generale a Ginevra; i: fisico dott . G. J oget ha pronunziato una conferen za sulla radioattività artificiale e lo sue applicazioni al tratilan1ento del caricro. (cc !P raxis », 27 .a.prile).

.

In , seguito al rap,p òrto fatto nel febbraio scorso ·da R u.ssel P ascià, capo dell'ufficio narco·Uci del Cairo in occasione d el sequestro di oppio e cc hashrish » per un val,1re di 90.000 sterline nella capitale egiziana, sii è organizzata un,a can1.p agna ~ontro gli stu pefacenti ; vi prend.eranno viva p arte le aut orità dell 'Egitto, della 1Sirja , del Liban o ·e della Palestina, a quanto comunica :a· ccReutern. (cc l\Iess. »~ 30 aprile). Quando a F irenze l a salma del prof. sen. G :o· vanni Gentile venne trasportata in ospedale, si trov·ava ivi - particolare 1pietoso - il figlio Gaclt:ano, assistente dcel pr<Yf. Valdoni. Il prof. Stefano delle Chiaie, docente di Clin ici1 -ostetrica e gi~ecologica a Roma, ha oiferto g ratuitan1ente la sua opera profess.ionale all e don11e sfol1at e d.i Napoli e p rovincia, le quali ne <. vessero bi sogno. I n Romania una legge recente stabilisce che, all'atto del matrimonio, un certificat o Si::11ita rio ·d e bba ~ssere prodotto dai coniugandi. ._ .

In uno dei proaaimi fascicoli. pubblicheremo :

1?rof. ·d ott. TOMMASO LUCHERINI

•'0

Primario Medieo negli Ospedali di Roma Doo. cii PatoLorgia Speciale Medica di Clinica Med::ica Generale nell'Università di Roma

SULLA POSIZIONE NOSOGRAFICA. DELLA. SPONDILITE ANCHILOSANTE

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA •

S lu•d i CL.i P si eh. e Neurol. , 1943. - G. )3oRG.\NELLO.. Insulinoterapia sperimentale . G. BoRGANELLQ. L 'ep ;lessi a in rapporto al ricamb.io idrico trattata: 1) con ormoni sessuali; 2) con Vitan1ina B1 . - L. Dr FORTUNATO .. Cisticereosi cerebrospin·a le disseminata. Praxis, 30 mar. - R. DE MoNTl\IOLLIN. Ste·atorrea con cachessia. - F. KrLLFlR., Diagnosi e terapia della gotta. - I di., 13 apr. - H. J. TEcoz. Resistenza fisiologica degli av.i•atori .• - J. W1EDERKEHR. Gonorrpa sulfamidoresistente. Id., 27 aipr . - E. LENENBERO .. Lavori di batterio}.: tecnica. La Se·ttim. Medica~ 14 sett. 1943. - O. BoNGINL Brucellosi con endocardite. - G. DE G1UI:.1. Rare fratture da strappam er1to. Lotta contro ,la Tuberc. , ag. 19.43. - D. PARMEGGIANI e V. Bo:Fvo. Fis1tola anale e tbc . .polm. - G. DoLFINI. Cura della pleurite essud. - 1). PERONA. !liti. - I d., 5ett. 19,43. - L. CoART. Stu(lio allergometrico d elle reazioni tubercoliniche jn fase cl.i estinz. - A. Dr NATALE e A. DE RosA. Vncc1noterapia 1Potragnani. - Jdl., ott. 1943. - G. R1zz1. Tpc. ·e cancro: associaz. nel rollo. - Id., nov-dic. - R. BoRTOLOTTI .. Trattam. coni binato con •pneumot. ed aspiraz. endocav. delle les. tbc. bilate rali. - 11d., genn. m.ar. 1944. - R. l'ANTò V1LLAROEL. Patogenesi dell 'emottisi tbc. - ~I. ~(ucc1. La vaccin. proventiva contro la tbc. Ricordiamo

/'Interessante pubbllc11slooe :

Pr.of. Dott. TOMMASO LUCHERl1NI Prhnario Medico negli Osped·a,li Riuniti di Roma. Doc. di Patol. Sp.00 Medica. e <i·i Olinica Med. Generale JJ•ella. R. Università ·dli Roma.

Nuovo trattamento delle artropatie cronich a 1 mediante l uso di alte dosi di glicerofosfato sodico Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI . Volume di pag. VIII~136 delle quali 48 distribuite in XII quadruple tabelle .esplicative, con 23 illustrazi<>ni gr.aifiche e 27 ra,diografie nel testo. Prezzo L. 2 5 + 5 %. = L. 2 6.25 e più le spese postali di spedi.zione. P er gli abbonati a l « Policlinico » od a ·q ualsiasi dei nostri quattr.o Periodici, sole L. 2 4 in porto franco in Italia. P er l'Estero L. 2 6. 1 5 . Inviare Vaglia Postale a lla Ditta LUIGI POZZI. editore, Via Sistina, 1:4, ROMA.

Indice alfabetico per materie Allergia ed einopatie · . • • • • • • • • "Bibliografia • . • • . • • . • • • • • • .Cardiopaticf congenit i non cjano tici : prova d ell 'etere . • • • • • • . • • ·Ct1ore.: malformazioni co11genilc mulliple • • • • • • . . • • . • • • • • Cute: iperlerm)a e altri segni loca :i cli . • • disfunzione tiroidea • • • • ·Cute: l\facchie pigmentarie . • • • • • •

Pubblicato il 29 maggio 1944 -

Pag.

289

))

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318 312

Djftcrite: di5turbi cardiaci e loro trattam.e nlo . • • • • • • • • • • . • . • Pag. i31 i Endocar di te b atterica sub ac ula: trat• )) 317 tam1. con sulfan1idici ed eparina )) 322 Gos10 B. • • • • • • • • • • • • • • • • )) 318 Polmoniti resistenti a1 sulfamidici . • )) . • • • • • • • • • • • • • • • Sal aisso, 31 )) 31;1 Scarlattin a : cl inica e terapia . • • • • Ustioni a bordo delle navi da guerra )) 311 durante il combattin1 . • • • • • • •

Autorizzazione della Prefettura di Roma del 30_3-1944

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita l.J ristampa dei lavori pubbli~ati nel Poi i cli riioo se non i" seguito L'EDlTOBB .ad autorizzazione scritta della redazio'}t. P. vietata la pubblicazi one_ dj sunti di essi senza citarne l.i fonte.

A. Pozzi, res_p.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma - Soc. Tip. Editrice· Italiana


VOLUME LI

Roma, 15-2'2-29 Maggio 1944

Num. 20-21-22

"

.n PERIODICO DI

MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

fondato · nel 1893 da

)

SEZIONE làoAno~

P~A'I'ICA

CAPo: PRoP. CESARE FR.UGONI

Cllalce Medico di R. .a

PREZZI D'ABBONA MENTO ANNUO AL o: POLICLINICO» PER

L~ANNO

1944

Italia. Singoli : Italia Cumulativi : . (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA . . . . . . . . . . L . 130 ' (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica e m edica) . . . . . L. 200 (1-a) ALLA SOLA SEzlONE MEDICA . . . . . . . . . . L . 85 (3) ALLE DUE SEZIONI (pratica e cihlrurgica) . . . L. 200 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE ·cnrnURGICA . . . . . . . . L . . 85 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat. med. e chir.) . . . . L . 260 Uu Fascicolo . separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L. 16 j del1a PR.ATICA L. 7. I numeri, che oeogono tutti soruvolosamente spediti, se non realam11U entro un mese dalla loro pubblicazione, si rlnolaoo soltanto a pagamento

_.. L'Importo dall'abbonamento, che può essere inviato con Vaglia Postale o Chèqua Bancario. può anche essere versato, •eaza ta••a, nel Conta Corrente Postale N.1 /6946 della Ditta L. Pozzi, Roma. Sa dovuto riscuotere cootro Tratta Postale del l'Ammtnlstrazlona, questa comporta l'aumento di L. G, ,

SOMMARIO •

Sintesi : F. {)orelli : .Allergia ed emopatie. Importanza dell' allerg;a nelle m a lattie del san1gue e degli organi emopoietici. Note e contributi : E. Ta1~ntelli : Risultati ottenut i su alcune ùermatosi tbc. con un nttovo compor;to sul. fonico. Sunti e rassegne : SHOCK (TRA UMATI CO E TERAPEUTICO): L. Stropeni e M. Battezzati: Pa.togeuesi dello shock. l'. Filippini : 'ul meccanismo •degli shock terapeuti<0i.

Divagazioni : Morte apparente, morte relativa e mort.e assoluta. Cenni bibliografici . Appunti per il medico pratìco : CASI STICA E TERAPIA: Le lip-0idosi cutanee. - La. r agade anale. r:J.'rattamento clell' alopecia areata con acido nicotìnic"O. Nella vìta professionale : Medicina sociale. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. 0

"

SINTESI TERAPL.\.

MEDICA

· DELL'.UNIVEHsrr.~ DI ROMA •

Direttore pro1f. CESARE FRuGoNI

Alle1·gia ed emopatie. In1portanza dell' allergia nelle malattie del san· gue e degli organi emopoietici, !FERDINANDO CoRELLI

-c."li u to

e docente

di patologia e d'i clinica n1edica Iim.itj dell 'ipersensibilità so110 enormemente 1P iù ampi di qu anto ancor oggi supponia«I

n10

».

C. (Co.nlin no.=.: t•cdi

FRuGOl\TJ,

.

della ~cala usce1ltl einte , fino ai gradi più imrr1aturi, Su questo ·determinato pu'llto si potreb·b e cs.e rciitare i l blocco, l'arresto. dJi maturaziorie e conten1poraneam-ente in alcuni casi, forse uno· stin?:olo cl1e p otreb1be portare ad una iper1)r0 d11zio·n e, all 'iperplasia di qu~l corris.p,011d·ente ~ipo e serie cellula re su cu] si eserci1La il b locco ·e l'arresto d1 ma1turazione, con le. con se·g ue·nze succ~ssive : reazioni 'mieloidi più o n1e·n-0 ·durature ecc. Amn1esso ciò, sarà possibile fare un passo 1:iiù avanti e pen are cl1e in condizioni ::;peciali ed' in terreni paI1ticolari, ognuno dei vari gr~di della scala di maturazione con1presi i t-'iÙ in11m.aturi, pO!:'Sa l)er le stesse cause, venire blO'ocato ed a:rresif;at:o più o meno comple'Lan1en te 11el suo 'normale p roce so di maturaiione ed evc11tual111enle ricevere degli cc sti11ioli » i1idipendentemente da u.n blocco ascendente, ind'ipen·d er11ten1ente da l1na lisi della cellula i>iù n1al ura , con1c a' , ·ie·nc nell 'agranuloritosi ~ In al tre 1)arole ci 'orrenuno chiedere: JJO1

[STITU'l'O DI CLINICA MEDICA GENERALE

E DI

'

1933 (42)

il fascicolo prcced. )

Noi .abbia1110 an1messo cl1e nelle agranuloc itosi, parallelan1ente alla gravità d'elle for. i11e , la sensibilizzaz·ione progr edisca dalla cellula n1atu1"a (granulocitica) per via asc~nrlen ­ le a quelìa, grado a grado meno n1atura, co n pos ibili tà di arresito ad u11 determinato })Unto

1

1

1

con questo meccan·isrno sorgere, pe·r coni.o proprio, quadri ipt!rplaslici al 11l'i<lollo, ai tessuti e1no1Jo;etici e.d ovunqu <: questi in [JO· lra1i110

'


'

lAN~o

cc IL POLICLINICO »

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i en.za si tro vino ed avcr~i succcssiva.m e1i.t e il

fJGssa.ggio del:le rispc1ttive. cellu./e imniature in, circolo:> Qui siJ e.n tra, r 11on a ca•so, u ell oscuro ca111l)O delle leu ce1n·ie e ·delle eritremi·e, iten 1a c.l1e è im1p ossibile per or a a1)prondire. Da1 ch ei cosa . . arà dovuto quel pro re$~O iperplastico midollare cd exlran1idollare di m etaplasia n1ieloide, linfatica , eritren1icn, qu el Jìf·O·ces o cl1e JlOf Ia aJl 'arresto• di 111atu-razione parz1iale o 1lotale, co11 E locc·o e sJLasi a fa i di,·er se d'i 111 aturazion e, a; fasi irn·n1atur~ , cui ad t1n ·<lato 111on1erlto segtie. l 'im111ission e i11 circolo·, più o 111eno tu111ult110 a, degli stessi elem enti in1n1att1ri ~ ~ t1n in1terr og·ati,ro, eh.e: assilla •tulta l 'e 1u a1 ol o~ ia ·n1 odcrn a, ch e i11 te111a di l eucer11ia si s ta ·orje.n Iand o ~c :r~p1Ure no11 -sen z.a irridu cibili resi ~te 11 zet (F errata ecc.) Yerso 1i lttl'mori (da 11oi SIorti ecc.). Sull'arresto cli maturazione avranno Yalore fa•ttori caren~ia.li, con1·e ancl1e noi (25) abl)iamo pensa•Lo· ( 1935). Ticordando l 'an en1ia J)erniciosa, o fa ttori Cc'.l, t·enr.iali cc co11dizio11.at i », fattor.i jl Clii api:)ol'to fareb be J11 alt1rare i leucociiti i.n1n1aLu1ri , co111e il pri11ci11io a nt ianen1ico fa ra pida1nenLe e,-olYere i 111eg·alobla ~li n ell 'ane1nia p·er11icio·~ a ~ (ipotesi 1?rosp,etta.ta a n eli~ da 1 F crrata, nella· sua recenitc (1942) relazione sulla lrt1cen1ie, e no11 esclusa da altri , In trozzw (59 a) ecc. Vi ~ara11n o l)OÌ fattori eJ1dorrini, orn1onici e for se ancl1e allcrg·ici ? ~ell 'osc t1rità in cui il ·p roblen1a an co.ra risitagn.a è.\ 1111a . prie di ipot·esi ch e si succed1ono; -i potrà fare u11 parago11e. fra injJi•ltra•t i lau ce111ici, difft1isi, \1ncll!e 1eix lran1idollari e g·li. infiltrati , la granuloma1tosi d'iffu sa ch e · i osser va n ella se11 ibilizzazione sp erim·erritalc, n ell 'nllergia st1biacuta ·e cronica, con la diflfere11za ,ch e negl·i infiltrati leuce111ici, a111n1e so ci ia una con11)onro11L-e di sen s ibilizzazion.e. l ei cellule ad u n dato 1no m en t o posson o entr are in circolo i> Rip~ li a1nb c]1e si 1lratta fino,r a di i•p ot·esi cl1e non sembran o tutlaYia .compleila1nent c lJfiY e di fondarn1ento. 1\. questci domand e rperò non ~i IJUÒ ri ...ponder e senza aver prima condotto le n eces ari·ei riccr cl1e. S·ono p roblen1i difficili , sono pro})lerlt i cl1e toccano ancl1e i ra·p·p o11ti a1nn1es i fra ])roces~ i let1ccsn1ici e pro·cessi neoplastici. ·A que to proposi•lo no.ru sii deve din1 enti c ar~ , come di ce Vern o11i ( 1110), cl1e, a priori, non è 6icuro cl1e l'ipei·pla ia tumorale debba es~ere es_enzialme11te cliYer sa J)er quel ch e rio-uard'a i fattori elen1e11tari cl1e condizio11ano b la m.olLipl·icazionc cellulare, dalle iperplasie non !(;umorali ~on1 e qt1e1lc c11c abbian10 ricorda1t.o reazioni lencen1oid! e leucemie. 1

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LI, Ne-i\r. 20-21-22}

Il considerare a priori , oome qua .. i tut11i f.:.ln no, la n1·oltiplicaz ione cellulare 11eop]a.:tà ca, com e a.a vuta a falt.tori esse nzialmente ab11or.n1i i1o n -è, secondo V:e1rnoni, g·iustificaito. 1

.Allergia e manifestazioni a carico delle piastrine. Piastrinopatie ·o trom bo1>atie aller· giche.

V. -

piastri1io1penica·: da. sedorniid, da allergia alirl1 enlare ecc. Piaslrin,01µe11ia. riprodoi ln. "/\! odalità di in.soruen.za. PiJa,slrinoli.c;i e blocco d7· maturazione 1l1.egaca1riocitica.. Aplasia ed iJJerplasiirr miegac;:ariocitica. Pia.strino,si reattiv G1. JJ0 11·p·ora

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An cl1 ~

j1er quanit o rig·uarda le 111nnifestazioni. allergich e1 a cari co delle JJiastri11e e dei mega.cariocil.i (or gano ]>iastrinico) .a lcuni d'ali jnteres ·a nti s i presta110 n1 nostro csàme. Il J)rob·l ema delle piastririopatie allergicl1 e è, con1p quello cl ell e eritropa1tie c. n eu tro11atie -allergich e, ug·11a 1.n1ente di grande ' '·alore teorico . e p1ratico. Qui ·no11 JJa rl cre1uo del le plajs trinopen.i e sinloniatich.e, to. . sicl1e, in f eitti' e, ecc.. benc11è i11 c1ualch e forn1a da· •cau.sa infe.ttl'iva, 1si i)o~sa pen sare, .c0;1ne si € detLo al! 'innanzi , ad un<\ co111po11ente allergica, .p1er o·s ci.llazio.ni del1·cquil.ibrio, imn1unita·r io a·l lergico durante la Il1alattia infct l iYa . Noi ci rife rirc1110 f-rpccial111ente ~cl u11 quadro l)ÌÙ ol1iaro , ad un quadro « p1u ro· n, cl1e può servir.e ·di esc111pjo a 11cl1e 1)er la ricerca di .sin dro111i affini , n oi ci rj1ferir e1110 an zitutlLo alla Jiiastririopen..ia, alla. porpora piastrinopeinica dci caiisai nota, da s.edorrnid. Nella por1Jora piasLrino1)e1ni ca, al fattor e· pi;aisfrri nico, che ·è il feno111eno i}rinci.pale, si può a ssociare, probabi1i11ente attraverso lo &tesso n1eccanis1110 1)a 1Log·c11etico, ·ed in n1o·do speciale seppuTe n oi1 ·~ostante (Denni11g, 35, Moeschlin , 82), quantlo1 le J?ÌaSltr'Ìn.e scendo·n o al di sotto· del nun1ero criLico (circa 20-30.000 per m·m.c. ), anch e ii fattore oo,pilllar0, a11giopatico. la ca{Jillaropatia, che l) UÒ contrib,u ire alle 111anifesilazioni e111orra1g'ico purpu rich e cutanee, Yisceral1 ecc.. ~ n o·Ia inoltre anche la porpora · ])rod01ttas.i per prev.a lente lesione capillare allergica .&enza piastrinopeni.a, con1-e diremo più ava.r1,t i a propo·sito della p•eliosi r eun1atica. 1

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f' orpora piastrinoperiic·cn da s.edorn1id. Non pocli.e er11opatie acute, <l ·patogenesi o co111ponen1te allergi.ca, sia eritropatie r h e i1eu1tropatie o piastrinopa1L.ie e for1n e globali , so110 di co mparsa e di riconoscin1ento piut1


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20-21-22J

~ EZ101'1~

tosi o t ecc.11,le, ùopo l 'i11troduzione i11 tera.pia di c1 ne i Ined ica u te11bi , cli quei ch e:i11QJler.ap·ici, c he ne ~u110 cau .. q cc relativa111ente » frequ ente. ~on cl1e quc::- Li ~ ia11 0 la sola causa, 111a es ·i rH.i1 h:1n110 11otc' ol111c11te accr esciuto il i1u1n ero. Sono l e l'orn1e cla lalu110 cl1ian1atc « iatrog'<' ne ». 'f a1un i di qu e~l i J11 edi ca 111e11Li , ha nn o u11 a r ll' ll i' a direzi o ne J11orb o.~ a 8u lle varie ... ezioni del ~is l c111a cn1o•p1oieilico; ricor.cliam o co ì il :--cdo rmid che c.Jù preYalent·e111ren te la ]liastri T1ope1n1ia, jl pi1 ·n n1idon e l'll ei dà prevale11te111cnte 1·n~ rn11t1loci1tosi , i11ent re i . .; ulfa111 ic1i possono d al'<' 1tanlo l 'aneu1ia, cli (' la l)Ol'1po·r a r l 'a<rranuloc il o~ i , cd il 1:'al,nr:.an µ1uò dare ancl1'csso le:-. ioni $l1 parat c o · !.! lnl>nl1 drll <' trr !'<:>rie n1iclo l lu1'i. Il pri1110 caso e.l i lJOl' j}CJl'<\ cla ~ndor111i·d (nllil i~uprnpilncclilcarl)a1ni d e) fu riferito ne] 103:t dn f)t•1111i11µ· (3.1). ~e~lt ilo da f~ c e 'y (69) n C'] ]~);J1 e t11a \·og·~ (111 ) n el I1 9:3fi. I.nr questi ulti 111i te111pi , i casi sono di, enllali r ela1liYa111<.·nte p!ù lrcq urnli, in rnp1>or10 alla diffusion e, ~pci$so --rnza co n s i ~ li o 111eclico, di .q1uesto i11 rd1c a111e1110 ro11Lro l 'i n ~o nn ia ecl ancl1 c pel'cl1 è d l)j>O lei p1 rin1~ <l escrizio 11i i caSti ,-rng'ono 01g-g 1 più fari ln1e11tc 1·ico11osciuti. I .(~ l)Orporc J ia '-trin o peniche <la sedor111ic.1, i)l·esen1la110 qua i t t11tte g r andi unalog i e ecl ano.I n~ i~· a11r l1(\ con p·o r1Jor e ·p·ias trino1)c nicl1e da itll r P cau:.c• , l >er C'~. ali111Pntari. co111e \edren10 1

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t ral La di ~oggc l Li l· h c . pci· ::,o l1a11110 fatllo µ iù nso i 11 pl'C't'l'd'c nza di qt1 c~to 111rdican1e111lo i.· be l'u I H· 11 ~\ :-:o pport alo: ra·ri so·n o i casi (li porrura al p1·i1110 uso della d1 ·o ga. In gen ere, nlla ripl'r. a dcl ...,('·dorn1 id , a ra n, a di iii. on11ia i·ihrl lc1 dopo un per iodo pil'1 o i11cno lung·o di :-<O' l ' t' 11 ~1011c.\ 1·011 q1ar c ~pe!'so aculan1en1tr la i1 1 a 11 ift\~l:\i'io11c\ 1>11r1 .11ri ra, n t·ll iazzr t 111or1·nf? i e: 11 P. pi lJ o 11 Il' no cl 1I' fu-; e. a 11 a ~ u p·C' l' l'i l ·i e e orp or<' a. alla llocra. cùn :-.al·i\a cn101raµira, 11c r f ll1nr1·;.\g Ìt' t-:t'·ngi,ali (prr cu i ~ i può pen:-:arc t!lln ..,ro rhut o). J,t' 111a11 i l'c·~ta1ioni c111 o rraQi cl1 c (Hl:-.'-nno a nclnrt' cL_tll (\ picL·o le 1 ~~' l rrrliie l'in o i) Il la l' g lt ( ~ rrIl ~i 0 Jl i fl I lJ i\ 1111 ( fl l (' l' O ll 1 t 111 u tl'<l1!ZÌt> a u 1· !i t• n u1 n 1<ra ni in!rJ' ni. co n r ·li t•11 Hl Ilii iu, lltelenn t'cc. l ~'i n itil, t' 1pcr lo Jli ù acuto. :--.re · ~o di n ot1rr. d1 11otlça a\a11zat<1 ..perrl1 è il ~e dorinid ...;j pr<.·11dc di -;ali to alla -..rra. Dopo qualche ora dnlla ~t1a i11ge:-:1i ull(', il -..oQ!!t'>ill o è _ , r~· li aJl o da n1a, lt•-. . . er<.>, bri,iùi <' fehl)re ra1)ida11 1eul l· cle \ala . a :~9°- ·1 0°. nnu~ra, \Otl1iLo. C() fal ~'n. Si lin un c.1uacl10 analogo ad u11 a~:ce~::-o fr})})ril e }ll O \u,..,,, L, co1nt\ nt.,,ll.1 pire lo lt\ra 1)ia . nella protein ol<'t'tlpia. L't.11 iz.io in t1unll'l1 r 1·a-..o 1n1(1 t''S~t're 1

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·tu ll a\1Ìa " il c 1t1io~o. ro11 le ~ol ·~ ~' 111or ragic. T:t ·~Ot1 la delle 1Jia.. , tri11c e.là .~ ul>ito una caduta n oteYole del loro . n11n1 c' ro cd il ~f'lµ'llo del laccio " è s1Jesso po~ i t i \t~, il l t' lllj "t1 di t· 11101 ·rn niu può r~sere J1r olung·a10, ~ li a ltri S(' !!lt i r 1nogenici po ·~ ouo <.'~~e re nor1nali o da1·c 'alori poco d.i: l ant i d alla 11 or111a. [ .Q·lol>uli ro:--~i 11011 son o < rido1l ti H}l 'inizio, ~0110 srJC'!-'SO ridolili j1iÙ lar di !:-C1Cor1 d~u·ian tr nl e alle c1110 1·ra~ir, i 1rucoci li :-:011 0 11 or111ali o !'O pra la nor 111 a. Se iJ faillorc caut'<tlC' è rico1to . . r i u10 e 11011 <.li r~\do il 1Jaziçn1le ~le!'~o lo indi ca ( è 11ecc: i.lria a d og1l i Jll odo·. u1tu 1>il1011a ana111 11<' SÌ e la c·ono ce11za lc-orira di tn li y,!1r 1.or e) e ~e la :'lla ~0 1n.1 111ni::-.lraz ion e è j11ter r olLt , l'rp i:-.o<lio nru lo j ) UÒ .a11clarc1 in p·oc hi gio1' 11 i a rc'grC'~:' i one anch e ·~· 1•o n la n ea 11 1e n t e o eo 11 Ia l<• r a pi a , ~ <1 u i 1e l.ra~fus i o ni p o:--~0110 a\err 1tna i·npicla az ione ri soluli, a. :Xcn !'Ì p uò lulla"in t·:--c]ud'r r r r l1c ttll\ oll a, co111c 11ellr fo r nir eia :--al,ar~an , la ::-i11 Io•n1 a Io lo;~ia cn 101·rag·ira 'a dn cl i' e1n1ta n do .~e mpr~ pit1 in111oùl111l c ~! {)n r ralii'1ata fino a !1orla1·e ,:11' e~ i I 41 s. ~- r i ea 5 i !? u a r i I i . la si n t-o n1a •lolog1ia !-lj pu(> nùl t1talm ei1l<.' ripe11c· re ed aripre e ~ u c·cei.~~ i, r, . e il pa1.ir11le fa <1 n cora u:--o cl] qt1esto lt1cdira111 r n1 0 cl1r 'a pc'rciò r igorosan1 e11t e l)roil)il o. Gran l)arle· de i ca i fin ora rì1)ortnli J1a a\ulo 2-:t o più r ri~i · ac11le di porpora l)rin ta di 'edcrnr ri r ouosciuta fa causa. Dai.o la :-O~J1P ll ' ione- del n1c' dican1ein1lo le cinorrag ie non ~ i 1·iprcclu r o110 1 it'1, a 111cno c h e il ~og·R·cl t o 11 on !'ia :::·CIL ibiJ c ad alt1·i fat tor i oltre al srcl orn1id. <) l I a11 (lo i1 r a l)l10l'1 o fra in ..:org·rn / n 111or})O'-H l~ d 11 o clr l Jrted ican1cn1to ì· netto co111e ora ='i è riro·r d.a to. la pa1logeinesi allerg·it .. 1 <leJ fe1101ncno r] ~ulta eviden te. { ~o n 111 ezzu. una. clnr pa~tipli<.' di ::-c<l or1ni<l, dalJa 11Hl(~·gio r pa1'le dci :'Og!!r-lli hrnp . opporla l n e <la g·li ~l r~s i a1111llal;11li . an cl1 r prr lunµo l r 11q>o pri111a cle lln se n, il)ili1.1a1ionc , -.j puù inl'alli r i111·odurrc 11 qunclro c lini co r :--rgnirc 1:1 rapida caclu la de ll r piastrine>. f\.l'iuh.or (H-! ), f'a]co11rr e Sr lt11111 <H'ht• 1 (.17) e· \lnr..:rl111n t ~:? l . )'CC'C'!ntt e111 en t e. hanno l'alto intc•r1•-.. . . a11 li o-.-..er' 'J.ZÌODÌ 'lll <·011q .01l.111 1e11ln pc' ril'eriro dc'l]c l)ia t·r ine e' 111idnlln1<· dei ntc'!!H f'nrioci ti du• ra nl e Ìt\ 1i~1n11111ini ... 1ra1io:1t· dt•l -..< ·dor1n id i11 J1azie11Li ipc 1·sc· n ~ ibili t· he ~iii ·1\f'l\a 11 n pre-..c'ul :tlo porpora <.' 1 ia ... 1ri11011c:nia. I 11 un , a~u (<lon1la di () / .anni) parlit·ol:ir111t• 11l l' ~t·n:--illi]e (c:1:-.o 7°) ( \ rd.l . . i t! l'i.l f'l 1'1l 1ipnrla1:a ) ~l oe:--< ·hli11 ~t' 2) l1a polutc o ........ t>l'\.tr~· con la ri:-;u1nu1ini . . lra1.ione di 111< zza flc.\:--ll!!lia di 'Pèlo1·1nic.I. uià do1)() :30 n 1' la ' co11tpar ...a deJ ~l.i L, , clt·llt, 1>i:'l . . l1 illt' r 1ll' da :;e i.non J'""'•ll'OIJo 1 }-.? . (J(lfl e doJlO iin'nll1 i1 11 1e7i°.ora nuu :::-i 1 i 11 ... l i, .1 più a trn1

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vare quasi nessuna piasitriinà, n1entre i m ,ega-

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g·enesi .allergica, bc11chè• l 'i11tin10 suo n1eccaca1riocili non p1resenlavG1no1 anlcorz.a le altera- nis1no di insorgenza no11 sia ancora nòto , lo zi.o ni di numero e di forma.. Nel frattempo sos te~bb e anche il fa1tto della impossibilità fa cevan·o la loro con1parsa ematomi sottocudi ri·p•n oduzion e d ella for1na tron1bopenica· nei 11orn1ali co·l se dor1nid, J)ure a· sunto anche i11 Jltooo· ·grandi singole do·si per 0 · . a scopo suicida, come ·ha ,,i·stto !F ortanie·r (43). Moeschlin pensa ·che l 'ipersensib·i lità nella porpora d'a s~do1~n1id si pof:~sa riportare ad loooo jpersensib·il~t·à dei cerntri nervosi che riegola110 tl11tto l'apparato piastDinico, e per questo· risorda ch e .n elle porpore da sedoTmid, i risultati dell.e. cut1reaziioni 1&<)no sta.ti neip-ativi [Falconer e Sohun1acher (37)], avendosi i n- ciò un compo1itamento analogo a quello del i)ira111idone nell 'agran t1locitosi. Che una componente i1ervosa l •O ... sa e !'-ere talora in caus.a si J)UÒ amn1etleirc, co111 p nelle l)or.pore sin1me1trich·e per lesio·n i n curovcg·et ative , lJel" lesioni 10000. dei g·ang1ti, più volt e o~·~crva t e in a]1tre :m ani , \ festél zioni allergicl1 c. M~l n e1 no1~tro caso q11ei· o 3ç •t.Jltt•• i · ,s ~ s ' J A.Jta. ·tfl ÌJ)Otesi è fl.n cor a lon l.él na dall'essere din10, , I.rata e noi :ro~si (lmo1 per· ora an:l'me1t.1t.ere una F1G. 3. Piastrinopenia so~rimentalrnenie ripr oscn &ibilizzazio.n1e delle 1)iastrine , cioè dél siidotta. sterma piastrinico, n·ella ·porpo~·a tron1bop~ni ca Rapida, intensa caduta delle piastrine dopo somcom e ammettian10 11na e·n ibilizzazione del ministrazione di mezza com.p ressa di sedormid. ~·i stenia gran11loci1t.ico, n e ll 'agra1nuloci1tosi , ed Do.p o 30 m ' il 95 % delle piastrine son o ~co·m una sen sibilizzazione d1ei g lobuli rossi del s.iparse. (Da Moeschlin (82) caso 7) ~ te111a eritrocitico, nell 'an e111ia emolitica acula ( per es. da favei), se·n za n ecessariamente estanei ed emorragie intesitina.Ji. Jl t en11Jo di ._ er c obblig.a•t i a riportarsi, per ora almeno, emorra.g ia nella prin1a n1ezz 'ora passò a 30 alla sen sihilizzazione cli rc ntri ret~o]atori ri, m ' 1ed il segno del laccio d1iventò P'Osi1L~vo. s petLivi d~lle piastrin e, d ei granulociti e dei In u1n altro caso (caso 6°) vi fu pure u.na !!lol1uli rossi. ' rapida caduta ·dielle !p iastrine che .entro due La sensibilizzazione di cellule :n1obili no11 o·r e, con mezza pastiglia di sedo1rn1.id , 1)as aco·ntrasta con la mancanza dii cutir~azioni! e di ro•n o da 335.000 a. 4.000. Col con cett.o che n·e ì trasp·or.to ·Pta"s sivo·, quello cl1e ha maggior ' 'asoggeitti 15en.s ib ilizzati al ·sedormi·d , vii ·p io ssano lar.e ·è la in1m·edia1t.a riproduzio:n e sperimenitale esseir e d·e lle sostanze no,c iv.e per le piastrine della forma con dosi ·minime del meclicam€-nto. (lisine), Moeschlin (82) ha provato a·n ch e a trasfon·d ere liL soggetto normale, sangue pre}Jorpora p1inst1~in o1Je n.icn cl'ta alle1rg'ia a.lìm.en.levato all'acme della trombopenia,, senza poter tare. o&servare una sicura cad'uta immediata dçlle Nella patog·en esi della i)o rpora l)Ìastrinopepiastrine. . · Neippura il tr.asporito· passiv10 di ipersensibì- nica ainch e la possibilità cli c altri .a.Iler geni fra cui gli alim·entar! possano esser e in causa , lità è riuscito a questo A. (come già per altre deve essere tenulla presenrte. forme allengiche ·p er p·r imo C. Frugoni (45) Già Lan·d's•])~rg·er (66) lla ri1)ortato il caso h a •potuto osservare: trasporto pa~5ivo gen~­ di un b1im1b o· ch e dopo l'usa di la1tte di · vacca ra'1e di sta1to alleTgioo con t.rasf.usione di siero di so·g getto1 allergico), infatti .data J)er du~ ·p1rese·n tò un a porpora piasitri·nopeni,ca, che sì riprodusse più tardi risommiinisb.'ando· il volte una ·p asbiglia . di se:do•r mid al sogg·etto la1Ute. P. Emile Weil ri cordò povpore (piastricl1e aveva ricevuto du e rtra• fusioni di sangue nopeni.cl1e) dopo alimentazione oon carne. peprelevato ·da un ipersensibile al sedor·m.id in • ~ce, uova. f.a se di tronlbope11·ia , no n potè osservare con Madison e quier (73-74) l1an·n o ricordato con l rolli orari successivi , una sicura caduta tre casi che '5en1·b r.avano porpore piastrinopedelle piastrine. Che si po5Sa ad ogni l11i0d 10 riportare il ql1a- . n icl1e primitive oioè morbo di W:erlhof. in r ui ~i 1rovnron o cuti ed intrade1111nreazioni dro della porpora da sedor111id ad u11C1 ])Hlo~000

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Concessionaria : L. MAN ETil-H. ROBERTS & C., SOCI ETÀ ITALIAf\JA PER AZIONI

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cc IL POLICLINICO

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I ANNO LI, NuM. 20-21-22E

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Curativo delle sepsi . streptococciche, ..

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PRODOTTO

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(ANNO

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20-21-22)

positive per alcuni · alimen1ti di u so comune getti, alla sensibilizzazione ed allo scatena{la1lte, uova, patate, cacao, banane), che damento del fenomeno allergico acu1Lo a carico delle piastrine, ne se1gue una cadu1La, una riYan o .anch e altr.i disturbi (nausea, vomiti, ceduzione di esse, una piastrinopenia. C'è anfalea, malessere, astenia). Il reperto d'i cu1tiohe qui da chied'ersi se la piastrinopenia t>ia re<lzioni positiv~ per alcuni alimenti, di per sè çlovuta a piastrinolisi oppure ad irregolare di-sle&so, non poteva avere un valore sicu1·0 per ~tribuzione, come si osserva nello shock· alleria eziologia e pa1Logenesi della f6rm.a: pur1)ugico o peptonico in cui la piastrinopenia sarica, percl1è poteva 1 nso·r gere in so.g getti amrebbe doVUJta a raccolta delle piastrin.e n~gli n1ala1t1 ·di W eirlhof ed in più sensi.b ili per organi interni, spec1ie nei capillari della milza, questi alin1enti, ma in questi so·g getti l '~l~mi11az1ìone degli stessi alimen1Li portava un nto·- fe.g ato e polmro ni oppure ad una primitiva lesjo11e dei megacariociti. Questa sembra poco Levole miglio1·ame11to clinico· ed i?- -ri1torno alla probabi1e perchè, come ha visto anche Moesnor.m a delle con.d izioni ematiche. Nei cai5i di chl in (8'2), all 'ac111ei della trom·b openia provol\fadison quier (7 4), in cud. non risulta dal1'esamc. obbiettivo se ci fosse pr~nte sple- çat.a no11 si osservano al1terazioni morf.ologi~he e patologicl1e dei .m egacarioci1ti e perchè nomegalia, l 'i.ngestione- degli alimen1ti responi11ale si spiegl1erebbe con1e si po&sa arrivare, sabili, era seguita da ripre&a di e1)1'0·r r.agia e <la una cadu1ta delle piastrine. Tale cad'uta in mezz 'ora, allu scon1par a delle piastrine circolaniti se la causa fosse in una primitiva lètuttavia non era im1ponente come si p1u ò ossio11e dei loro progenitori, i megacariociti, sarv.a·r e nella porpora rd a sedortnid ricordata ora e nelle agran uloci1Losi da piram.idon·e, in pur sapendo ch e 1e piastrine hanno vita breve (•t·u tltavia dii va.rie ore ,fino· a qualche giorno). c ui da 6-8000 si l)UÒ passare, son1mini·&trando il i)iran1idone , in poche or.e, a 1000-500 neuComo nei r igu.a,r~i dei glo·b uli rossi ~ d1ei 1 ro·fil i per ,m mc. g lo.b uli bian chi, ab·b iamo am.n1esso trattarsi Sc1uier ricorda anche una grav~ meniorragi.a· prev~lenten10nte di citolisi (emolisi acuta e (]urante la vaccinazione con polline in u na pa11eutrolisi a.cu1ta) e per i globuli rossi abbiaz ie11to affcitta da f.ebbre da fieno (menorragi.ai n10 la co·nferm.~ n ell a. eliminazione· dei procon caduta ·d'elle piastrin1e e dei leucociti ed . dotiLi di questa li:&i (emo,globinuria, u·r o·h iliau11tcnto <legli eosinofili dopo iniezione di polnuria), così per lei piastrine data la lorQI sc-0mline. par, a rapid~, rapidissii·ma in SCt,cruito alla s oml)uran1lo la discussione seoo-uita alla comuministrazione per. es. di, sedormid nei ca,i&i re21icazio110 di l\1a.dison ei Squtier (73), R.a·p paport lativi , si dovrebbe an1.metttere, con Naegeli e i·ico rdò il caso di -un medico che aveva una Rohr (100), una piastrinolisi. · E non si tra1tta IJOrpora pial8trino p-enica da cinque a.n·n i ed j i1 ·quest.i ca&i di un~. caduta t~mporanea delle €fa i pe1 se11sibile a numero si alimenti, specie piastrine IJer pochei ore, come potrebbe essere ci polle, n1andorle e cavoli. Con l 'elimin.a zione 5e d:;i alterata d1istribuzione, com1e avviene nello di quositi aJimonti per i quali aveva cutirea sl1o·c]{ allergico o peplonico; nelle piastrinoz ion,i fo1·tc:inente positiv~, i disturbi scomparl)enie ·d a sedormid la tron1bopenia può rimavero. Quan·do1 venivano ripresi a.n che isola1ta- ·11 ere per n1olte ore ei per qu.alohe gii·ornO' prin1a di rito rnare a·lle cifre di ip artenza. Nelle 1ì1entc, ricon1pariva la ·p orpo•r.a. In altri casi c'erano 111anifestazioni purpuriche ed emorratro·mbop~ni e allergiche, la piastrinoli i si pogie va1·ie, rs.enza i)iastni!Ilopeni.a, in soggert.iti trebbe am111etterei anche se .non s~ può ancora ipersensibili a vari alimenti, fra cui il caffè. cogliere la dimos lrazione di essa, non polendo Qu·e to è u11 ca1mpo ancora relativamente cletern1inare, com e per i globuli ros i, i derii}()CO ool1tivato, esso merita d'i essere ulterriorv~ ti tuttora sconosciuti d ella lisi piastrinica. 111en1te setguito e controllato con le cutireaE sarà questa lisi prevalentemen1te perifezioni, con la dieta di eliminazione, .p erche può ri ca o n1idollare od in an1bedue le sedi? sarà dare indicazioni n1olto ut ili per il nostro te- il processo corvi pondente a quello amn1esso n1a e specialmen•te utili per il malato. per i globuli rossi , cioè in seguit<Y all 'in contro an1tigene ed' anticorpo, for e contenuto i1elle piastrir1 ~ e lega1to alla parte proteica di ** esse, si arriverà alla conglutinazione od alla Ne1la discuS8ione · 1del~'initimo meccanisn10 li si per liberazione di so tanzes istan1inosin1ili di in org-cnza di pi.a· tri11opa1tio a probabile paecc. che danno una idro1le piastrinic<i ( ?) con togenesi allergica si prospettano gli stessi })rorotitura e l~si succes iva delle piastrine? blen1i ricordati singolar111ente per le eritroSono tutJte ipotesi che si 1>osson o pr05petpa•l ie (ane111ie) e per le neutropa1tie allergiche tare, sapendo, con1e si è d etto. la rapidità (agranuloritosi). ArriYati in determinati s.ogsori)resndenrte con cui il fenomeno può ripro1

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« Il. POLJCLJNICO »

dursi, da mezz'ora a poche ore dopo l'assunzio1n e d'ella droga, com notevole, talo1~a tottale c.aduta e scom·pa1rsa delle pia&trine, mentre · appaiono i fenomeni emorragici ecc. L 'o·r gano piasit~inico, il sistema piastrinico, quindi al pari di quello rosso e hia111co, si potrebbe elettivamente sensibilizzare ed eleittivam®te ri~po·ndere rimanendo indoone, al.meno all 'i.nizio·, .il i.sist€ma rosso e quello bianco. Nei riguardi dei metgacariociti, sebbene in un singolo attacco ri pro<lotto non semb·r ino interessatj , si dovrebbe c.onsideirare l~· possibili1tà che, pérdu.ra.n·do il fenom eno e forse per il ripetersi d ella somministrazione dell ' all~r­ geme, si possa arrivare anche al blocco. mi·dol1

lare, a:l l' arresto di ma,turazio·ne m1eigocariocitica (con alterazioni nucleari e pro1to·plas.matiche n1egacariocitiche, sc:omparsa d'elle zone d'i campeggiamento con vacuolizzazione e fr.ammenitazione del citoplasma ecc.). A seconda del! 'intensità o della durata del fenomeno 6li dovreb1be· ammiettere anche la possibilità di un passaggio sia all 'aplmia, megaca1riocitoftisi, q11anto all 'iperplasiai mega·cariod,tzlca:, a.naloga111en1te a quiainto· si è aro.m esso per la serie gra11uloblastica. ~.,errata e (Fieschi (3'9) ~ Mo:eschlin (82) ricordano tutiLavia ch e .nelle tro,m bopenie allergiche almeno all'inizio a diifferenza del morbo di Werlh-0f (Fleisohacker e Wer~r­ kirscl1en, Will.i, :F ieschi e Vill:adobos:, R·o hr) non r-i sarebbero modificazioni mor~o·lo1giche dei megacario.citi e le piastrine quai&i mancanti nel sangue, sa·r~bbero' presesDti in· discreta quantità nel midollo. In non pochi casi dJ. piastrinopenia periferica, si può riscontrare ~·Il 'esame m.idollare, a cca.nto ad un compo1rtam·e nto· .n ormale del tessuto mieloide, ad ·eritropoietico, una 5piccata ipe·vpJasia mf1gacariocitica. Po1Lrà questa iperplasioa m 0gaooriOiclltica stare in parallelo con l'iperplasia, granuloblastica, (mielociti.ca, llromielocitica, n1ieloblastica) .ricordata in casi cli. agranuloci1t-0si, e con I 'ipeirp lasia eritroblastfca osse,r vabi.l a i·n casi di anemia en1-0litica acuta? Questi reperti iperplastici potrebbero dare la spiegazione di quelle c1...ìsi o reazi0tni pi,q,strine1niche, di queille p1ias,trinosì~ che poi&sono osservansi nella fase d'i ripresa di guari1gione di ·e.erte · po·r.pore 1t.r ombopruiiche, con piastrine giga·n ti. Queste piastrinosi ·pò1trebb1ero corrispo:ndere alle rioordate xeazioni mieloid1 o ]eucemoidi delle agranulocitosi ed a1le l"eazioni eritremoidi delle emolisi acute tipo Le_derer , da fave, da freddo ecc. 1

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LI, Nul\t. 20-21-22:)

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rC01me cauM di porp·o ra allergica non ~ na'~UTalmente solo il sedormid, il sar.ido.n eh~ con1tiooe sedormid1, -0 taluni alin1enti, rico·r d.ati a tipo di esempio, inolti a ltri fattori possono essere re&ponsahili, e si può ricordare il s.alvarsan, che può dare seppur rarame·ntei forme di pia.st·r inopenia pura, se·nza lesioni d~lla serie bian.ca O· ro·ssa, se no·n second.aria all 'e1norragia. A qi1esLo rig·uardo € interessanite· il recantiss.imo caso di Hejnsen e Wachter (56.) di un.a tro·m hopenia n1o·r tale do·po una prima i11iezione (0,30 gr .) di ·salvarsa111, fatta, do,po ùue ravvicinate iniezioni di bismu1to (bismogenol). Ricordia.n10 poi il nirv ano1'0·, l 'a1t01fant i .s ali d 1'oro, il bismuto (v€di j} caso di Giaunit 48), il chinino, i ba.rbritu·r ici, l 'io·d io, il veleno . di insetti (•Fatzer 38) l'acido salicilico ecc. E da ricord~re però ohe più frequenti con questi mèdicamenti, sono· le s.indro·m i globali con piasl1rinopooia, con, leucope•n ia edl anemia, cioè i. quadriJ a tipo di a1eucia emorragica, di anem.ia .a.:plasitica acuta. . Oltre a questi fattori (medicamenti che.n1ioterapici ecc.) nelle si·n dromi. emorragiche, piastrinopeniche, al1t1r.i possibili fatto·r i a.n dranno sempro ric~rcaiti, più di quanto finora non si fa cci.a·. Si ·dovranno oonsiderare, oltre ,gli alimenti, eventuali fat~ori infettivi, tossico batterici, focali. :E: qui da rico·r d1are il ca.so di OeJttel e Thaddea (86): porpora trombopenica con agranuloci1Losi periferica e reazi:one n1ie1oide midolla·r e dopo u.na grav~ angina. Si dovranno ad ogni n1odo ricercare fattori endogeni od esogeni,: com.e è abituale nella clinica delle n1alatti.e allergiche e condurre quelle rice.rche ana1n1niesiche e di la;bo·r atorio, cuti in.tradeI'moreaizioni, diete di eliminazione, _somrr1inislrazion~ d'i prova, necessarie per convalidare la diagnosi. Ricordiamo infine che nei casi du1b bi di cosidetta « porpo·ra eis5enziale » o « primi1t.iva », prima di far~ la diagnosi di .n wrbo di Werlh0tf che porta alla splenectorr1ia, è necessario approfondire le r.icer che anch~ in senso allergico perchè in queste forme la splenectomia sarebbe inutile. 1

Porpora o peliosi reumatiC<Ji - sin1drome di Schonleirit-H enoch. In ten1a di porpora, benc,b.è no·n si 1tratti di una em:o1piatia, ben~i di urna capillaro1patia s~ base allergico i:perm-gica, con1e Klinge e Rossle hanno dimostrato anatomopatologica·n1enlte et Weil clinicamente, capillaropatia che ha il carati.ere essud:alivo emorra.gico, è da accennare 1


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SEZIONE PB ·\TICA

anche alla sindrom·e iJJi Schonlein Hen<J'ch,

a.lla porfJOra o pe.liosi cosidetta r~wmatica. E; noto che in una gran parte di qu€1&te foTme non si può più ogigi mettere in dubbio, seppure con alcune restrizion.i, la patogenesi allergica iperergica, già pros~t.tatta da Osler (86 b), donde la definizione1, ·già da tempo proposla di por-pora a.nafiLatto iid.e seco1ndo Franck e Glanzman.n . Le manifestaz,ioni edematose essudative, eritemaltoi&e, orticarioidi, 1 ~alora a carattere- emorr.agico, rientrano nel complesso allergico, Bono proprie .d ell 'infiammazio·n e allergica. A·n che la comparsa improvvisa, talora a·c u1tissi111a, con· i1)()ten sione e collasso, può essere d'ella ~tessa n.a tura e può collegarsi col fe.non1eno di Sanarelli Shwartzman. Inol tre i vantaggi net~i, rapidi che si possono ottenore, come· .noi abbiamo in v~.ri casi o5servato, con una intensa terapia antiallc·r gica, antiessudativa, de~ensibilizza·nite, in 24-48' ore, appoggiano a loro v0lta, quali da1ti ex iuvantib1ui&, ques ti con cetti. Nella peliosi o porpo·r.a. cosidetta i·.euma1tica, il problema del fattore causale, deg li allergeni po.s sibili, non è semp1lic{}, equivale, in mol1l[ punti, a quello esiste11te nella malattia reuma1tica. Nella p o·r J)Ora, o peliosi reumatica, in cui possono coe·sist.ere manife&tazio·n i a·r ticolarii, endocarditiclle, ·polineuri1tich e della stessa patogenesi, igli a llorgemi 1pcr:-01bab1iln1ente so no diversi, endo"" g·e.ni o·d eso·g eni, tossiinfettivi, batterici, ali~ m entari, chimici , paras~.itari ecc. Su questo probleima non possiamo qui dilungarci, ci basita sort.tolinoore che, come nella porpora trombop1enica, da allergia ce.llulare1, pias trin.ica, spesso con componente capillare, cosi nella porpP1"<A o pBliosi cosidletta reumatica, la pato·g enffii all~rgi ca ha grand'e fondamento e· de,re essere ricercata, per indirizzare la cura n ella -g iusta direzione. Individuarto l 'allerge1ne, la· forma più che « peliosi r euma1tica » sar~b1be meglio definita col .n ome di porpora anafi:latJtica od allergica da . . . . . facendo seguire il non1e dell '.a ller gene stesso. Riic·ordo a questo punto il caso i.nte·resisanta d escri1Lto da Malaguzzi Valeri (75) nel quale si !trattava di una sensibilizzazio·n e alla carne di pollo, o'lie <! più riprese r.ison1mìnistrata al bambino, causava sempre insorgenza d'ella forma, cioè dolori addominali, emorra1g1e cutanee, m elena , ema1temesi, ematUTia e f~bhre ed artralgie (le piastrine erano, wo·r mali). Anche la possibi}.ità d ella riproduzione, seppure parziale della porpora reumatica (Min Sen Li (81) con l'iniezione di siero di convalescenti, come av1

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viene nella mala1ttia da si ero,, quale fenom eno di <e anafilassi i.Jlversa », ·può deporre pei· la na·t ura allergica, de lla forma. In terr1a di 1)orpore, siano esse ipiastrinopr.·n iche o non piastrinopenich e ch e d1a causa alle-rgica , si posso no f.ar e alcune considerazioni cl.inich e, specie .ne i riguardi d'i 1talune si11dron1i emorragiche viscerali. Si sa bene ch e in non poch e emorrag.i.e viscerali, vi so110 anc·o,r a molti pu.n ti oscu.r i. In no•n pochi casi, nonostanito le varie rice·r ch e non si ries.:e a trovare la causa ·e spiegarne la patoge11esi. Orbene oggi sappian10 che in via allergica, può inwrgere tanto la piastrinopenia, che la capillaro paitia; ~ppian10 ch e dopo l 'i.ngestion~ di determinate drogh e od alimentir possono comparire, in modo· b·:rusco e 1talo·r.a in n1od o· lento e graduale, e senza altri chiari segni allergici (ortic,aria, eden1i, prurito, ecc. ) ch e orientino a questa pa toge11esi e se11 za pias trin·opt~,nie , come u11iche 1r1anife&tazion,i rile,,abili, p€1tecchie. ~d acchimlOsi. Ma oggi .possiamo ammeil-tere che anche emorragie v'iscerali ta.lor'a intens0 e prolungalei possorto1 insorg'ere e.on' qu1es.to· meccanìsmo e co·m e sole ma1i if estazioni di un fenomeno allergico; emor1

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ragie visceraili a diversa sede\: renali ~ vetScicali (ematurie) gastrotntesti rw.li (ematemesi e melen.e) emo"rragie rn.e:ni'ngee, sobtoaracnoidee (a ripetizione, i11 soggetti 1giova.ni), metrorragie e m en1orragie ecc. Qui il camipo s.i avvicina e si può congiungere ~· que llo de.Jlies porpore anafilatJtoidi che ba·n no tuttavia caratJte'li pro-prii, a dominante com.ponente capillare. Nelle cond.izio1ni ricordate, la diag.niOs-i può essere mo·lt.o difficile, specie. se le manifesitiazioni cutan ee, purpuricl1e, sono appena a.Ccennate o n1ancanti. ·così crediamo possa avvenire in ta lune, seppur rllre, eniorragie remali o delle vie u:rz1narie, emXJ1turie cosidette essenziali . ' che po&sono presentarsi con o· senza dolori a tipo colica e condurre a diagnosi in.esa1lt.e anche quando l 'esame r adiografico e cistoscopico è negativo. Ques te foTme h anno spesso un caratter~ comune: la possibil.ità d i ripettizi'one, e 6pesso con· lo stesso ti~. La diagnosi di probabile patogenesi allergica può essere emessa 1tuttavia solo dopo l 'esclusione del1e altre cau se locali e gf!neral i ch e possono sos tenere simili emaituri.e. La loro identificazion e ~ quanto mai in1portan te per la tera.p ia che potrà rispa-rn1iare interve•n ti inu•t.i li e dannosi. In questo g rup1){)t possono en lrare anche talune meleme odi em,atem.esi. ripett1te. improvv.i se, in soiggetti in cui gli asami radiologici sono, per quan~o riguarda lesion i ulceratiYe, 1


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continuamente negativi e negativo risulta anch~ l'intterven~o operatorio, al quale infine si può arriv~r~ co•n, la diagnosi di .ulcera mucosa p er il ripetersi delle emorragie, che però possono, ricompa·r ire anche d opo l'intervenrto! Ricordiam·o fra par-ente&i che nella diagnosi differenziale di emorragie viscerali d1i origine sconosciuta, è ·da .te,n er .presen·tei a.n che il m .orbo di Osler Rendu (angiom,~tosi fan1igliare) di semplice .r iconoscimento quando ·gli angio·nl.i s:o-r10 contempora·n eame.nite super,ficjali, visibili. (mani, lingua, palato, ;n·a so), di diagnosi difficilissì·ma quando sono a pr~valenit,e local.izzazione gastrica ·esofag·e a, intestinale, renale (pelvica) n1eninigea, ~ronchiale ecc.

VI. - Anemia aplastica. Mielopatia globale apla· stica. Mielosi globale aplastica o mielitei

Varietà acwta e cronica. Varie patogeniesi. M~eli'te allergìca? lnsU;jjiJcenza midollarre, da mielite ( ?). Forme da raggi rontgen., radiur.ri, benzolo. Repertì midollari nell) anemia aplasbica. Anemia perniC'iosa eventU;ale esita idi gastrite allergica ( ?).

1-e fo·r me acute e quelle croniche c·o n l'atrofia 111ieloide pro.g ressiva qi :F~rrata. . N·elle forn1e acu~e, ~cutissime pos50.n o clinicamente predominare per la minore durala di vita delle piastrine e dei leucociti, rispertto ai globuli ~ossi, t0 ppure per prevalente partecipazio·n e morbosa dell'organo leucocitico·, i segni di lesione della serie bianc-a do·n de la definizione di aleu·c ia e sepsis ex neutropenia o della serie pia.srtr in-i ca donde !a dominante i1npro111ta emorragica (al~ucia emorragica dì 1

:~'ranck).

co·1ne (( qu.adro clinico )) l) anemia apilastica cc acu,va »poit rebbe in parte corri·sp ondere. a1d una agranulocf;tosi acuta, o ad una trombopenia acuta, et talora anche '{J)d unai leucemia acu.ta. ~la sarà lo stess.o il p•r oblema eziopato1

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gene·tico, equ.ivarrà in alcuni casi a quello. del1)ragra.nulocito&i, ed a quello· d elléit 1triombopenia P Qu·ei&to è uno dei primi pro·b lemi che si prospettano. Se. noi am!mettiamo che la stessa causa o cause diverse cc conosciube n (piramidone, salvansan, sulfamidi, oro, chinino, sed101r mid ecc.) ·p ossan!o ·dare·, .a,·ttrave-rso i-1 n1eccanisn10 ricordaito., 0 ra l' agranulocitosi, ora la porpora trombopenica, ora anch e la panm ·ielottisi o·d a.nemi.~ aplastica, si do·vTebbe pu·r a1n111ette.re che fra ques te diverse sindro1

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Essendo nella cosi detta anemia aplastica, prevalenite o per lo meno, più appariscente la partecipazione d·~l1a · -s erie l'O&sa, rtaruto che, sebben~ non in modo esatto, la s indrome si chianLa. « anemia 01p1la.s1tica », quesito capitolo potrebbe trovare posto nel gruppo d·e lle eriitr·opatie. Lo facciamo tutta.via seguire alla descrizione sepa·r ata dei capitoli della patologia all~·rgica ·dei g.lo buli rossi, dei globuli biancl1i e delle piastrine, pèr.chiè abitualmen.te tutte .e tre le serie midol1~·ri sono in1t-er essat-e, donde .la ·definizione ·di. panmieloptìS!i, di pan.mielo1

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patiaJ, o di mieloisi globale aplastica. La lesione ·della sola s-erie rossa, senza interessan1·ento dell.él:. serie bian ca e piastr.inica, cio·è un.a pu ra e{ vera « anemia ~plastica » non era finora nota se non dalla descrizio·n e di Klosit•e.r (63). Il reoonti&sin10 caso di Moeschlin e Rohr (83) m .o stra un esem1p'Ìo· di quesit.01• tipo, l1na pura eritroib lastoptisi , eon midollo· completamente mancante di ~rit,rob·lasiti (in nun1ero&e stazioni esan1in::tto) ma norm.a le nella serie bianca e ,p iastriinica. La patog1ene&i dell'.anem1a aplasltica :òosti•luisce uno dei punti più oscuri· e p1iù diFficiJ.i d'ella patolc1gia ema1tica. Sarà possibile con l'ipotesi allergica chiarire qualche c aso? Come po·trem·o rappresentarci lo sviluppo inizi~le e · su c.cessivo del qu.adro anato1no patologico con tale. i·potesi? Que &to è i·l pro,bleima che o-ra discuiteremo. Nell 'anen1ia _a plastica si possono distinguere 1

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mi, di cui aZcune sono con grande prrobabilità allergi':che e l'anemia a,plastica , vi possano essere r·a.pporti parogenetici eJd eventuali jasi di passaggio. Nel capitolo preoed-ente delle eri1tropatie, abbiamo con&iderato· in· m .o do parti.colare le anemie a carattere emolitico acuito, ad accessi riproducibili, le f-0·rme transito·r ie, e reversibili, da .emolisi iintravasala ·(da, favi~, da « freddo », da maJ.iria ace.), coin pm"di1ta iin1 breve ten1po d.i 1-2 o ·p iù milioni di globuli rossi. La causa di ·que&te ·do·v-rebbe risiedere, com.e 6i è detJlo, in un f.enomeno preval entemente periferico., a carico del globu·lo r osso maturo, circolante., n1entre nel midollo di queste fo·r me si hanno notevoli rep,e rti rea1ttivi di i·p errigenerazion.e, co:n eritro1b lastosi ecc. Ma nelle forma a1plas.ticl1e globalil acute e croniche, .avverrà lo ste:-&o proc.esso1, si avrà ciorè una dis truzione · periferica od una diminuita .prod'uzione centrale 1nidollare od amtbedue od al1~ri processi? Nell'an·e mia aplastica .a,nche acuta sembrerebbe ~vvenire, in m ·od,o· ·esteso a t.u tte e tre le serie ·midolla ri lo stesso processo di quan1to abbiamo ammesso sir1golarmente per la serie rossa , bianca, piastr.i.nica, cioè nell'anemia err1oli1tica acuta., nell'agranuloci•t osi acuta, nella trombopenia acu•la. Ma nell'anemia apla•s tica acuta ~gi1i di acuta, emolisi non si os1

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Ahol 61 /, Pilocarpina clor.

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Antipiogeno polivalente Argirolo s•/, Aristolo s•J, Atropina 1 ' / , Cupro Argentica normale e forte Eserina salic. 0.50'/, Fibrolisina s'J, 10'/o 15'/1 Jodo Calcica (Anticataratta) ·

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atosa cl•I 6 ·6· 1111· XIV

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336

« IL POLIOLINICO »

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[ANNO LI ' .N'~ M. 20-21.22)

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PRUR!TO ANAtf I

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FISTOLE •

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DOLOROSE

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!ANNO ti,

NUi\1.

20-21-22]

servano ne.p pure i1elle forme rapidissime, a clecorso travolgente. Nell ' anemia aplastica cro• 11ica, le differenze dalle forme acute sopra ricordate a prevalen1le cara1t.tere litico., sono ancora più .p·r o·fo·n de. Nell 'anemia apla~tica cronica , a differenza <lelle. forme rioo·r date, ad accessi riproducib1ili, abbastanza fa cilmente reversipili , cioè guaribili, prevalenten1 ente 1Jeriferiche, e con reazio·ne rrt1id1ollar.e atli v·a comp·e11&a toria, Ja lesione è più proifon da , più duraJtura , più ·e stesa e per 10 _1)iù s Labile, in essa sono interessate quasi sen1pre tutte e 1tre I.e serie midollari. Nell'anemia a1)la5tica la lesione porta all':ipo11lasia, nella n1aglgior parte ·d ei casi , come si sa, irreversibii.le, all'a.p.Jasia, -0 con1unque all'inibizione co1l1pl·elta od ~ncompleta del midoll·o. Nell 'an e·mia aplastica la lesione dovrebbe quindi com prendere, già dall'inizio, i>er lo più in via p1~.imitiva, l 'o·r gano midollare. ~1a come e quale può essere la causa che d~~r­ n1ina così profonde ed irrever&ibili alterazioni i11id ollari? ' Se difficiln1ente, a differenza delle anemie emolitiche acute, delle agranulocitosi e trombopenie acute, possiamo per l'anemia aplaSllica a111me.ttp1·e un feno1neno li1lico prevalentoin ente periferico, dob,b.iamo chieder ci se, a Sf>iegar e così estese, gravi per lo più irreparabili lesioni i11idollari, non si po·&sa trattaro di u11 p r ooesso di mieli·te (emomieli1te) cui ahbiau10 già accennato all'inizio, di mielite in alcuni casi for se a cornponen 1te allergica. Come ci si 1potrebhe altri111enti raffigurare tutto il quia<lro rr1idollare di •Jalune anen1ie 8plastiche dOJlO salvarsa r1 o dopo altri me·dica'lnenti, dopo processi infeittivi ecc. 5e n o·n amn1ettendo un 11rocesso di mielite? Mentre nelle anemie emo1.i Lich e acut·e, nelle ag·r anuloci•losi e trombopenie acute, il fenon1eno allergico che porta alla c.itol~si è pr.evalentem.en1t~ periferico e compensato d 1all ' i,perattivi1à n1idollare se anch 'essa n on viene hl·occata, sei la lesi 011e dalla j)eriferia ·va pr.in1itivia1l1ente o s~condariamente a localizzarsi al cen1tro·, al midollo, all'organo i11 idollare quivi 110trebbe, assu111ere t1n aspet!lo diver o da quello di una citolisi , cioè di quello di una ·.i nfiammazio11e, di una n1ielite. Questa comf' ~oni altro processo infian1n1atorio, potrà evolvere alla guarigion~ oppure. portare a·JJ.e gravi detfinih.ive, ~1·ogressive a lterazioni n1orfologicl1e e .funzionali d 1elle rispettive specificl1e cellules fino all'ipoplasia, all 'a•plasia. Questa n1ielite ch e potrebbe avere una con1pone11te allengica (allergo tossica, infettivo allergica), po•trebbe a' era inizio acuito, tumultuoso, auohe a ti.po cosidetto « settico n. n elle 1

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SEZIONE Jll\ATICA

forr11e di anemia aplastica acuta, quanto silenzioso, 1torpido (forme cronich e), e dar~ segno di s~ quando arriva allo scompenso midollare, alla insufficienza funzionale midollare con le sue gravi conseguen oe. Con la con1parsa 1tialora ta·rd.iva, con l evid enziarsi tardivo di sinlor11i di un processo a natomopalo·l ogico che polrebbe evol' ere silenzioso da tempo, si potreb·bei trovar.e la sp,i egiazio.r1e di lungl1i inltervalli , a n che vari m·e si, fra una data terapia (per es. a1..seno1b·en zolica) e la com1)a1·sa cl.inica della forma aplas~ica globale, ch e a ltrin1 enli n1al~ si oo•lle.g bereh,b e. In tali casi si potrebbe fare un pqragon e ad esempio con verte epatiti, o glornerulonctfriti ch e ne1lle fasi iniz iali decoirron<)' silenti, fino a quando si arriva grada1tan1ente alla epati1Le cronica, alla n ~ frite cronica, con ·sco m·penso epatico o renale. In queste •for111e essendo clinican1ente rnancata o sfu ggita la fa se acuta, si parla d'i n ef1~ite cronica primaria. Così po•lrebbe avve11ire in· Lalune .anemie aplastiche; si poltrebbe ammettere un p.rocesso di rn.i.elite latente, sub.acuta o cronica ch e co·m incia a dar s.egno, di sè quando i1 co1n:p·enso viene a mancare e si va all 'insufficienza midollare. Che. in· taluni casi la lesione m.i dollare risalga g ià da teimpo, anche 111olto tempo prima, lo dovreb1b e far supporre il re.p erto di aplasia midollare 1Lotal e ch e si può ~vere ,già ai primi segni di malattia , quando il .p aziente ·si reca per la prin1a volta da l m edico. E si capi &ce allo·r a come· in tali casi la terapia sia per lo più inefficace. Lontano ad ogni n1odo da noi l 'id'ea d.i considerare 1tutJte o molte. anemie aplastiche od ipo1plastiche di origine od a compo.n ente a'llerg ica. Noi possiamo però con Ro·h r (100) affermare ohe processi ' di rl1.ielite dovrebbero essere più frequenti di quanto non si creda, olo che da·ndo pochi SE\,crni iniziali di sè e pensando .(JOCO .q tale condizione anche quando esistè mod'ica anem.i a, o neutro·p enia, e non essendo facile, da1ta la struttura tutta particolare del1' organo midollare, la sua aff€rmazione anche dalla puntura sternal e, arrivi.ami() per lo più alla f>Ua conoscenza quando il processo è già in fase aYanzata , in fase ipoplasti ca, aplastica, quando dà segno clinico di sè, con la i11anifeslazion e esterna « l'anemia ». Ma il term ine di « anemia » con1e i sa, non è proprio, percb è la forma , ecc('fttuati rarissimi c~si, riguarda quasi costantem~nte Je tre serie n1idollari: « ane1nia » è un sintonia di 111olte affezioni come può essere. l'albuminuria. l 'i perazoten1ia nelle form e renali . con1 l ' « ittero » nella forn1e epatiche ecc. . -eIla de1

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338

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finizione di una mala Ltia o di una sindrome è da ter1er in conto fin che possibile, la « lesion~ jondam eri.tale primaria, pareinchinw..le » , che per alcuni casi ·d i .anemia aplastica potrebbe ~ssere, com.e si è vis~o, la cc mielite ». Ma si dovrà par lare di mielite o d'i mielosii glo bale aplastiea, come .è u so corr.ent~ second'o l'espressione di De Guglielmo P In varie forme come quelle da salvarsan, da o·r o , sulfa.m idi, ecc., a noi 6er11bra si possa parlare di « mie1iite n sia perch~ giudichiamo . il processo d·ovut0 all'irifiarnm.a zione all·er gica, sia per il paral•lelo con la « derma,tit e » con la cc nefriJte », « epatite », polineurite, nieuromielite, encefalit e ecc. da salva1rsan, da oro, da. sulfami>d.i, da mercurllo ·ecc. Queste varie manifesL·azio·n i sono patogene1tican1ente equivalenti e possoT1·0· osserv:arsi isola~e od associ,a te co•n quelle ematiche (casi di dermatiite e di anemia aplast.ica contemporan ea no·n son o rarissimi). Nell'anerr1ia aplastica poitrebbe deporre per la natura infiam·ma1t·oria del processo (mielite), l 'alta velocità di sedi1nentazio·ne dei g lobuli :ros&i p1reS?nte nella forma. . Se .pensiamo· si tratlti di una infiammazione d ell':organo m.idollar e quin·di di rnie lite, con eventuale passa@gio all 'aplasia, dobbiamo riporlarci, come per le ~nfiamm.az ion.i di altri organi (rene, fegato, cuore ecc.) alle varie patogenesi e .fra .queste, f o·rse qualche caso, può trovare nella pa1t9genesi allergica la su.a, &pie·g azione, anch e nei casi preceduti <l'a tonsi·l lite. Sappiamo anch e per n·o stre ricerche, qua.n-to quest.a pat o·genesi poss~. valere per la .g lo·m-e.r u.: lonefrite, acuta e quindi cronica (23), per la epattite acuta, cosid~to ittero catarrale e per la epa1tite c·r onica, cirrosi (26). Lontana da noi l 'idea di considerare tutte o molte anem.ie, .apla&tiche od ipòplastiche di origine ·od a compo·nente allergica. Si sa ch e .m ol1te traggo.no Origin~ da cau se inf.etttive, :tossich:e1, chimich e .(b enzolo ecc.), fisichf3 (raggi rontgen radium ecc). : non poche rimangono tuttora ·da causa sconosciuta. ì: a:ppu·n to in alcune di queste aplasie ch e ogg.i, co me nel 1936 (19), n oi ci chiediamo se non possa co·n oorr~re un fatJtore allel'!gico. Que&ta patogenesi pen ·alcun€! fo·r me di anemi.a aplasl'Ìca è ammessa oggi an che da Heilmayer n~l·l 'ultima ediiiione (1942) :dle1l Trr.a ttato di Mo·h r e Staeihlin (Blutkrankheiiten). Il tema de~e essere preso con le dovute riserve, an che perchè ci manca.no le pr·ove sperim entali, l~ quali si ·potrebbe·r o ricercare seguendo un indirizzo di sensibi1lizzazione. c:ome è no&tro program:ni.a, ed a qu.e sto proposito· si potrebbero· ricordare, sebbene non siano completamenlte 1

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POLICLù~I CO >J

sovrapponibili alle f()II'm e .a.plastiche ;umane, le anerr1ie sperimentali da allergia cronica da siero. Si sa ch e fra le varie caU5e· di anemia apl.astica ci son 0 : fatfJori tossici ~ fattori infettivi (jaittori esogeni, fa.ttori: endoge.ni) ad azione, oltre ch e diretta, an ch e .indi·re1Vta, infettivo e toSiSico allergico, f atto·r i jocali: tonsilliti, angine (al pari della loro azio·ne nel reumatisrno a!"Licolare acuito, nella n efrìte diffusa ecc.), granulomi dentar,i (caso di Ferr~ta ~ Fieschi) (39), forse fattori aliment.ari, anche per allergia a1i1nen tare, nelle vari.e sue esp•r essioni, a localizzazione midollare e si ricordi quanto si ~ d etto per le porpore, p·e r le 1tron1bopen1ie da. allergia alimen•lare. Pr·e.n dinmo in breve con5ider.azione le fo·r me di anemia aplastica <l1a chemio·leroJpia, ch e nella discussio ne di ·Ora ci possono servire co111e esempio, oioè le forme da .a rsenobenzoli, da sali d'oro, da sulfan1idi, da chinino ecc., corri.e nel caso da noi acc·e n.naio (il 93'! ). A propci'5ito del.le en1opatie da salvarsan , ag·r.aJ1ulo~ citosi, tr-ombo·p e11ie acute ed aplasie r11içiollari, g i.à n·e i, primi n ostri lavori abbiamo acccnnaito all'importanza cl1e lJoteva avere la patogenesi od una compo·n en te a llergica. Si sa ch e un 'anen1ia aplastica può far scis-uito ad una cu.ra salYarsanica in ·d osi eleva te e ravvicinate (azio·n ~ tossica), nla può far seguito anch.e ad' una cura salvarsan.i ca co·n dosi medie, co·m u•n i, gen eral- . mente ben sopportate e t;alota minime. Le man.ifestazioni n1orbose possono comparire già al1'inizio, dopo la 3a. e 4a iniezione od alla ripresa della ct1ra, alla seconda , terza iniezione (come nell 'ag·r anulooito·s.i), quan•d:o le dosi sono ancora piccole e be.n tollerate ·dalla maggioranza dei soggetti e bene sopport~te in preoedenti p eriodi di cura, anche dagli stess~ pazienti ohe poi ammalarono. Assieme .alle manifestaùoni ematich e si può avere la com.parsa di orticaria, eritemi, eden1i ecc. che ta·n•t:o m·eglio possono orientare verso la pa!togenesi allergica. Ma anche in loro assenza, dobbia:m o ~ene·r presente il fattore allergico, perch è queste manifestazioni esterne, non sono costan,ti n~ sen1pre richieste per una sin·d'rome allergica profonda. Ecco qui.n·d i eh~ si pOltreb•b e essere portati a pensare che, co·m e si può avere la dermatite da salv.arsan, l 'eritr0·d ermia ribelle, a lunghi esasperanti e spesso infausti decorsi, come si può aver e la nefrite, , l'epatite, }'.e ncefalite, encefalomielite, la neurite da salvar san, così si possa avere la mielite da salva.rsan causa dell « ainemiia aplastica » 1

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mielite reversibile· od

irr eù~ersibile,

conducente

in tal caso all'insufficienza. midollare e all'exi-


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SEZIONE PRATICA

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« IL POLICLINICO

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[ANNO LI, NuM. 20-21-221

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{ANNO

LI, NuM. 20-Zl-22]

~F.ZlONE

tus. Come sii sa, gli arsenohenz·o1li ·possono dare interessan1eint,o di ogni serie midollare con ~granul:ocitosi ·p ura, anche da n·o-i osserva•tla (19), cC>n 1trombopen·i a pura, o con cc anemia aplastica 1) forse quindi co,n· ·m ielite. Anemia pura, da arseno·b enzolo, ancora non si conosce; jl ca~o· di Mooschlin e Rohr (83) aveva preceden·ti reu·mat.ici per cui fu trattato con prep~.rati a base di piram.id'o ne, acido salicilico, litio e chin·ino, la cui im.p·o.rta·n za potrebbe even1tua·Imente essere discu ssa. Quanbo si dice per il salvarsan sii dovrebb~ am.m ettei-e anche per alcuni casi pro·d otti da altri rr1edicamen ti (&&;l i 4'oro , bismuto, sulfani-idi , m e r curio , tricloretilene, tr.initrobenzolo ecc.) e per altri fattori con11}r esi gli infettivi. Que.srti [attori infet1tiv.i, come si è più v·olte. ripetuto , potre·b·b ero, agire, s:ia come causa direitta, ci1 0·~ come lo·c alizzazione diretta, quan•to, in det·erminati m o·n1enti e soggetti, attraver so un n1,eccani&mo , un fattore aller gico . Sap1p•i amo i-nfa1tti , e Zironi (116) lo va da an·n i sostenendo, che n elle infezio·ni, fasi allergico immun.itarie diverse &i possono altern:are potendo in tal m ro·do favorir.e parlic0 larità d 1i decorso e di lo calizzazion~ . Nell ' insor.g·enza di en1 opatie a co·m po1nente allerg ica o. m eno , si deve inoltr e pensare a fa.ttori concorreinti o preparranti o <lisp,o nenti: 1los sine, ·m·e1dican1enti, drogh e, ecc. fattori ormonici, inestrua li ecc. ch e agiscono, su un oTgano midollare for'5.e di per sè debole e disposto e ch e preì:>arano il terreno per l'insorgenza di n1anif0silazion,i anch e a patog·enesi alle,rgica. Fatti di carenza inoltre potrebbero favorire la cÒmp·a rsa di talt1ne em·o,patie acute o oro·n ich e, còme hahno dimostrato Rhoads e Miller (97). Questi AA. 11an·n o visto ch e cani tenuti a d 1ieta car'€nzata d.iventan OI ~nemi ci se si soimmini·5tra piira1:nidone od indolo cristallino. Il piramidone e I 'indolo cristallino in animali n•o rn1ali non ha nno alcun effeitto d.annoso, com e. priva di az.ione è la so·l a dieta car en zata. B da n otare t-ra parent,e si che queste interessanti osservazioni. potreb1b ero ris·ollevare, fra l 'al•t ro, l 'anitico problema d ella cc au•tointossicazione », da indolo o derivati n1etabolici. Per 1'esistenza <li r apporti con carenza vitaminica depongono inoltre le intereissanti ri cerch e di G~orai e c·o llaboratori (50) che p<Yt.er ono ripr~d1 u~,-e un 1tipico quadr:o di panmielopatia d eterminando una ca1·enza di vitamina 'Bs. 1

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Nel gruppo deil le anemie aplastiche 111erita un rico rdo l 'in1po1·tante forma da raggi rontgen , da radiuni e da benzolo.

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.PllATIC.A

L'anemia aplastica da raggi r ontgen è per lo più dov uìtq. a dosi e levate, ad azione lesiva dir etta, ma essa può in&org·ere a n ch e con dosi comuni, dalla ma.g gior parte dei soggetti bene so·p porta te. Si pot-rà in ques te ultim e chiamare in cau sa il m eccanis.mo 1tossjco allergico? A proposito d'elle agr~.nulo citosi da ch emio terapia e d·elle e mopatie da salv·a rsan, n oi (1'9) Ltbbian10 g ià ric-ordato (193'6) ch e oltre ad una sen sibilizzaz.i:one al oh emioterapico u sato, si p.u ò talora ·p•e'nsareJ anche ad una possibile sens1bilizz.azio11e verso pa11ticolari pro1teine dall'azione t-erap euti ca chemiot~ra p ic:a., den.aturate (salvarsa11 ch e. agisce su.ile spiroch ete e su tes&111t i luetici ecc.). Questo concetto può essere, co111e si sa , est:eso a.n·ch e alla fisioter apia, alla rontgen e· radiumtera·p~a ecc. e ricordiamo quanto abbianro· ar11n1esso per l 'e:moglobinuria da malaria (probabile· Cfli si en1olitica da sen$ibilizzazio·n e verso le proteine g lobulari alteQ.eriate da l para&si1ta malarico o per sensihilìzz<>.zione ai prod·otti del parassita malarico stes~o ). Nelle forme da rontgen terapia o r a diu·m terapia si potrebbe pensare ch e o1't:re all' azi•one lesiv!a direttta ·d'e·lla radio e r ont1genterapia sul rnidollo , in taluni casi, pos5ano essere .in causa a11'ch e prote.iin.e d erivanti dalla distruzione tessulare ·e oellulare provocata d ai raggi stessi. Si .potreb·b e c·o sì avere qu1a.dri s im.ili ad una cc tos·EJicosi proiteica cro·n ica >) con successivi f en o1neni anche a tipo di sen sibilizzazione . Ciò ì11sorgerebbe com .e si è det1to, in determinati ·terreni predisposti, rome forse avvien e per i.I b en zolo , col q·u ale, pure n·on in tutiti, ma in alcuni ad esso espo5ti insorgon o l e relative e1nopatie, a i11eno che n on si tra Lti di d osi parLìcolarmente in1tense e prolungate. Se così fosse nei soggetti espo&ti alla r adio o ro11Lgen1terapia , si potrebbe pensare che, arrirvati l e.D!tam·einite, fbrse at1tlf'averso n1 esi 1ed anni alla se n·sibilizzazione , possano ad' un dato ' . m omento insorgere n1anifestazioni i.n vari terrj1tori dell'organismo, specie n egli organi en10· poietici, nell 'organo n1idollare, co n feno~ eni ch e ricordano il fenon1ieno di Arthus od il f en oirnen o di Sanarelli Sh,va111Lzn1an , t0 elle forme acuite od a cutissime di mie·lite (1)anmielottisi, aleu cia emorragica o anen1ia aplas l i ca ac uta). All 'in·fian1n1azione allergica potrebbe senuire il blocco l 'arre&to di maturazion e, con possìbilità di 'forme aplastich e o pseudo-apla sti cl1e. Il problen1a così in1posta lo m o... trerebbe 1

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punti di contatto fra le /arme aplastich e da rontgenterapia, da radiumterapia o dL~ ben zol o da una paI1ta e le discusse leucen1ie da ront-

genterapia. da. radium ter Qlpi a o (/a b_ein:olo (vedi Pe.nati e Vigliani (88), T . Stens tan1 (106)


cc IL POUCLINICO »

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oltre ohe con be forme neoplastiche da ron•t-

genterapia o radiumterapia dall'altra. A questo proposi~o non si può lasciar pas• sar e senza sot1tolin·e are que-srto fatto, ch e forse racchiude in se n1aggiore im:port·a,nza di quaruto a prin·ta vista no·n la si possa attribuire, che cioè la stei&sa causa (.Qenzolo o raggi rontgen·, radium) che può dare orjgine· a·d un processo r egre ssivo, ap1astico, (an emia apl~sti ca, aleucia, pann1ielo1ttisi), .p,u ò anch e dar orig ine , come può avvenire per il benzolo, in par1ticola1·ì soggetti e forse n ello stesso s·oggetto in fasi suçces·s i v•e , a pro<J'e.ssi iperpla.slici midollari ed anch e extra1nid·ollari, nella milz·a e fegato, fino alla vera leucemia . ch e sperin1entalm.en1Le col ben~olo è stata ottenuta d1a Lig nac .(68) m entre altre volte ancora inso·r gono processi neoplastici, come imò avvenire con i ra1ggi ron1tgen e radium. Si tratterà di azioni di stimolo, e di a1,io·n i inib€nti associate o separate·, a seconda della dose per es. del b·e nzolo· o deii raggi rontgen o iia.di um? Questo itema può aver.e punito di ·contatto con quanto si è {leltto !Sopra a pro·posito d e·l le neutr.o·p atie e speciahnente dei casi con iperplasia n1idollare extramidollare. Sul finire vogliamo rieordare i r-ep·erti n1id'olJ.ari osserva•ti da Rohr (100) in 20 casi di anemia aplastica acuta e cronica : talora apparve una 1tipica apl·asil8, con midollo grasso, taloTa una i:pie~rpla·&ia midollare pe-r aumento . del l~ fo·rme mieloidi immature, ed occasi·onalmruite degli eritrohlasti, 1~ lora una iperplasia midollare per aumento d elle cellule del reticolo·, fino al quadro di un.a· rretico losi midoll~re., il caso di P·o1li (92) mostrò compl eta trasforn1azione plasn1acellu·Jare del midollo os~o) e 1talo1,.a una .fibrosi ·m idollare eh-e potreh1be essere più o meno estesa e ch e po1trebbe rappre·&entare il possibile esito di una mielite c·r on1ca , come la sclerosi r enale, la cirrosi epatica. Reperiti ,co·r-rispondenti oorno ricordati anche da 'F errata e IFieschi. Due nos tri oosi di anemia aplastica postarseno1benzolica m o·straro·n o midollo scarso, con discreto nume ro di eritroblasti ch e di particolare presentavano no1tevoli atipie mo·r fo·l ogiche protoplasn1atiche e r1ucleari e serie bianca di&oretame11te attiv~. in ogni fase di maturazione (fu fa•Lto· h·a l 'al1tro· trattamento con trapia.n ti endosternali di midollo osseo di soggetto normale e di i pierglobulico parigruppo). Un terzo caso n1ois.trò una iperplasia i stiocita.ria in un in.i d·o llo notevolmenite ede·m atoso, co·n scornparsa di ogni. ceJ.lula rossa, bianca e megacarioci•tica (caso con pred'o•m ina nte sindrome en1.orragica). Altri tre casi mostravano aplasia 1 1

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cellular.e totale, in1fine in un altro caso e·sisteva una spicca1ta iperplasia eritroblastica. I reparti midollari di Rhoads e Miller (ciltati da Rhor) in 69 anemie aplasiLich e co·n 32 autopsie, so·n o p·r aticamente corrispondenti a qu.clli di Rhor. Essi distin1gu·ono i casi con: midollo ap lasLico, con mli·doll·o· iperplastico, con midollo ~.osidebto attivo, con midollo n1egacariocitìco1 e con mido1lo sclerotico . R eperti co rrisp-0·n denti ha 1trovato1 pure Heilr11ayer , (57 b, c). Prima di finire nei riguardi del tema eziop·a togenetico della anemia aplastica, non sarà di tro ppo sottolineare anco·na una volta che fra le varie eziologi~, infeittlve, 1tossichc, chimich e,_ fisich e, ch e possono condurre alle fo1·me an_atoniicamente e funzionaln1ente apl.asti che, la pa.t o1gen.e:si allergi-ca forse la mielitè <lll eirgi ca, potreb·b e e dovreb·b e es:sere presente. 1

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* ** . Jn •Lema .d i emo·p atie c'è ancora da domandarsi se al1tre forme morb·o non possono avere rapporti· diretti od indiretti con manifestaz io·n i allergich e, o non si possan o considerar~ cc coii1dizionatamente » a llergiche. Fra queste vorremmo ricordare bre ve.m ente, I 'anemia perniciosa, che , g ià da mol ti anni, fin d 1ai primi 1tempi de ll~ ep·a toterapia anch e n·oi seguiamo con par~i colare int~resse . Non certo ch e essa ab·b ia una,. di·r etta p atoge·n esi all~-rgica, tu1ttj san.n·o· che è una i11alat1ti-a gastrogena da car enza del prir1cipio antianemico . Ma attraverso a quale meccanismo si arTiva all 'atrofia, all ' achilia gastrica, cui seg u e la ·mancata produzione del .fat•tore intrinseco di Castle? Qui noi vorremmo· domand~ rci , seppu r e con tuitte- le riserve..necessarie, se fra le varie cau·&e che producono la gastrite, ch e poi passa in gastrite a1t:r o·f ica, a chilica, non p·O·ssaino concorrere fenomeni a.Il-ergici lo-cali gastrici , cioè una gastrite allergica di cui è ben nota l 'esi:Sltenza (Han sen (53), Rowe (101), Gay ecc.). Si sa (Kajiser (60) , Paviot e Chevallier (8-7), Ha.r isen e Simonsen (54), Afeindulis (2) ecc.) ch e l e forme acute ~llergiche gastriche :possono dare varie man'bfe·st'azioni cliniche, ancl1e d 1a ·n oi al1trove (26) ricordate: come crisi p iloirospastiche, con dolori , vomiti, nausea, e manifes·ta.zioni radio•logtche: spasmi e perfino difetti d'i riem1pimento e ma- . nif~stazioni gasbroscopiche : eriten1a, tumefazione e dematosa della mucosa, anche a tipo di edema di Quincke, con · i persecrezione rnuco·&a e d ipercloridrica (Afen dulis (2) od ipocloridria e taloria achilia. Orbene come esclud ere ch e tale gastrite acuita, non possa arri,·are, a lungo a·ndare, an ch e alla gastrite cronica,

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SEZIONE PBATICA

all'achilia e con questa si possa evenlualn1ente arrivare alla scomparsa del prin·cipio antianemico? È la stessa ipoite&i che -abbiamo prospettato (26) : pe r cer~e forme di diabete n1ellito, in cui si potreb·b e arrivare alla riduzione d1ell'insulina per un ·processo che abbiarr10 chi1a ma1to di pan-cr€o·insulite allergica, acuta, r ever sibile (c<isi che guariscono) , subacuta e cronica , irreversibile (tale ipo1tesi p·u ò es tend ersi evidentemente ad altre forme endocrine, oar enziali). P er l'anemia p erniciosa d·a lungo ter111Jo cercl1iamo di avvalorare questa sup1Josizione ma è difficile riuscire a d'a rne le prove . A questo scopo <ibbiamo cercato di ved er e se l'anamnesi allergica e I.a terapia di desen s.ib-ilizzazio·n e sola o conte1nporanea alla 1terapiia €p·a tica potevan o dare un sostegno. 'È u11 tema che stiamo •tuttora seguendo; finora ~ risultato che nei procedenti fa1ni1gliari e personali d!egli anemici perni ciosi sono prreseniti n1anifestazioni allergiche di vario tipo e localizzazione in u·n a percentuale che semb·r a sup·eriore a quella ch·e si trova 11ei coniL·r olli (cioè in sogget.t.i de lla s tessa età, normali o non affetti da una mala()tiu allergica) e sono 1)resenti manifestazioni allergi ch e anche del tratto diger~.t e. L'altro punito ch e può avere un certo interesse anche dal lato pra1Lico è quello1 ex iuvantib.us, dei risultati di un!8. terap ia associala di desensibilizzazione. Con questa terapia (iposolfi1to, calcio gluc osio , autoemO'terapia, adrenalina ecc.) associata, per ora, :alla te rapia epatica, si è a~1uto, in s oggetti che alla e patotera pia sola reagivano nl ale, sttentata;mente , casi di « cosidet'ta e.palo r esistenza », e con presenza di manifestazioni ne uroanemiche, un vantaggio notevole sia .ematico che n ervoso e genera le ris~tto al periodo di •trattamento con sola epatoterapia , condotta con preparati d1i si cura erficacia e sen1pre con gli s·tessi e &d eguale dosa.ggio. Ne sarebbe risultato un pot.enzia111ento della rt erapia specifica epatica o gastrica . Questo dato , oltre ad ~vere valore quale contribu•to alla terapia dei cosidet.ti casi epatoresistenti, i~efrattari , di anemia perniciosa, non è privo di inter e.:; ...e per l 'ipotesi discu ssa. C'è da chiedersi però com e possa agire questa t e rapia antialle rg ica quando l ' a1lrofia ga~;otri ca è già is tituita. A quesito proposito si potrebbe pensare ch e, n on essendovi sen1pre rapporto fra a chilia g astrica e mancanza di prin cipi o intrinseco e di principio an~i anemi co, ricord'a i rari casi di anen1ia perniciosa 6en za achilia , sia possibile l 'a zione sul fattore intrinseco anche indipendenitem enle da ll'achilia. Ricordiamo fra gli altri un soggetto, ch e se1

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guiamo da 12 anni , un'an em·ia perniciosa con inten sa sindrome diarroica ed ipochilia 6tpi cca•La (non a chili·a , all'istamina), il quale si m a11Len1eva i·n e quilibrio solo con continuo tratJta m ento ep a ti co, con cui la secr ezion e gastrica era, cosa. rara , g ià m olto mi gliorata; d opo la cura desensibìlizzan 1te [artta ± anni fa ii111an e tuttora in pieno b en essere sen za bisog 110 di epa totero pia. Rip·etiam.o· ch e an ch e que,s to p ro·b le1na è tutt or a app·e11a ab.b ozza•l o , su esso non è a11cor a possibi] e trarre delle conclusioni definj li vn,.

* **

In ten1a di emopatie a fattor e a ller gico abbia1no finora ricordat0 quadri acuti, forme conclarri.ate, forme ch e si p o•Lreb·b er o di1~e grandi sindro1ni di em opatie allergiclie od a componente allergica.: cioè ane1nie e111 oliti cl1 ~ acute, a g ranulocitosi acute, tro mbop cnie acute, an emie apla·s tiohe. Ma il camPo forse no·n si ferma qui . Noi .p er ora dob·b iamo· sos tare per raccogliere alt-ri datti,. altre osservazioni , ina intan1o vien fatto di chi~derci se non ci sia110 altre s1ndron1i , sia 1>ure n1eno evidenti, indr-omi subarute e cr oniche, se non ci siano piccole sind romi a componente ~llergica p er a zione prolung ata , cr on~ ca silen1te ·di fattori lesivi a tit10 aller g ico. Ci saranno forme cr oniche di ane.m ia, di n eutropenia o trom,b openia, n·elle qua]i n on si a rriva a lla gr~nd'e sindrome ch e 111ette sull ' avviso n1a a forme atipiche., ad equiYal enti , di difficile riconosci111 en1to? È un can11Jo n eil q11ale si potrà ulteriorn1ente • ri cer care. (Continua). R11mmeatl11mo le lateressaatl pubblloa•loa/: Prof. MARIO CHI RON Docente nella R. Università di Roma

LE MALATTIE DEL SANGUE Manuale Pratico per Medici. Prefazione del prof. V. ASCOLI Volume di pagg. XII-646. con 49 figure nel tes to e 5 ta'°ole a colori fuori t esto. Prezzo L . 6 8 + 5 % = L . 7 1 , 4 O e p iù le s pese postali di s pedizione. P er gli abbonati al u P oliclinico " od a qual sia si dei nostri quatt1·0 p eriodici sole L . 6 8 f r a n co d i porto in I t alia. P er l'F.atero L . 6 7 .9 O. Dott. MARIO SICON Ca.po-Laboratorio della R. Clinica. Medica di GenoTa

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344

(( IL

POLIC~l l'{ICO

NOTE E CONTRIBUTI CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELL'UNIVERSITÀ DI; ROMA

Pe1 Prof. EuGENro TARANTELLI ·dir·eittore incaricato.

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Poichè in-0~tre sem·b ra che ~bbia ma·g gio,r e tossicità se somministra1to per :Qo,c ca, :ho preferito seguire la via parenterale non raggiungendo pe rò mai le ·d osi di 12-16 gr. al giorno, come a volte è stato fa1~to dagli americani; ma iniziand10 con do.sii prudenziali ,di gr. 3• al giol"no per passare rapidamente a quelle di 1gr. 6 ~] giorno. Non credo· prudente Taggiungere le forti dosi, poi eh è 1fin dalle rp rim,e iniezior1i ho potuto rilev,~re un a·bbassam~n1 t-0 no1tevole del numer:o dei glo1buli r ossi e della ql1an tità dj emoglo·bi.na. ~sperienzei '" risulbati. - Il medicamento è sta lo sperimentato su quaittro casi di· lupus volgara, su due casi di lupus eritrematoso, su un caso di scrofuloderma, su un caso di eritema ind'ur.ato di Bazin e i&u un caso di' tu.b erculidi p!a pulo -necro1tiche, come ho già detto tutti ind,enni da sifilide od altre malaittie in atto. L'età dei pazieniti va da quella di 7 anni (lupus volgare del naso con com·p artecipaz.\on.e ·d el setto) .a quella ·d i 50 anni. La malattia. aveva avu1K> inizio: nei- casi di lupus volgart~ della facci·a da 2 a 10 anni prima, nei casi di lupus eriltematoso della: faccia d'a circa 3 anni, nel caso affetto da scrofuloderma del collo, del tronco e degli arti da circa due an11i, nel caso di eritema induraito di IBazin da cj rca 6 mesi, il caso di tuberculidi papulo-necroticha ·delle n1aini, con staito asfittico d elle stesse, da circa ·110 an11i saltuarian1ente recidi vava. La dose t otale del rnedicament·o sor11ministra1to è stat.a•: nel .Jupus vo1gar-e gr. .81, gr. 1117, gr . 147 e gr. 171, nel luipus er.ite1natoso gr. 96 e gr . 28'5, nello scrofulodern1a gr. 148, nell'eriten1·a indurato gr. 177 e nelle tuberculidi 1gr. 9. Le iniezio·n i son 0 staite· praticate ogni giorno , raramenrte a giorni alteTni , in qualche sogge1tlo è ·sliato inte1 calato un ,b reve intervallo di riposo (8-12 gg.) _tra una serie e l'altra di 10-15 iniezioni a causa delle condizioni di anemia pi·t11t1tosto accentuate. I risultati nelle varie dermatosi sono· stati: n essun n1iiglior.ameinto nei casi di lupus volg·are e di lu•p us ,eritem,a toso, liev1e migliora111en1to n~l casQI d'i sorofuloderma (gr. 148) e di eriten1<l i.ndu·r ato• di IBazin (gr. 117), .guarigione delle tuberculidi (gr. 9) (il sotggetJto è stalo rivisto per ciroa 4 rr1esi). Tollfq·anza. - Il medicamento , sia iniettato per: via endovenosa chei per via intramuscolare non dà luogo ad alcu·n inconveniente degno di una certa importanza, se si eccetJtui l 'occl u~·ione venosa. La rea.zione loéalei si manifest•a con nodosità ip0dern1iche più o me no notevoli , poco dolo1

Recenti studi ·d i au11:-0ri ameri:cani hanno dimostrato ch'e i com·posti sulfamidici (sulfamido-piridin·a , .azosulf.a midei) e specialm einte quello corrisp.ondente alla formula p. p. 2diani inodifenilsufone N, N3 ·didestrosio-sulfo•na-to sodico (P1·omin degli lé!'m ericani, solfone De Angeli) hann·o un 'azion.e pen1efic·a sulla tubercolosi s.perimen1tiale. Passando dal campo . srJerin1.enta.le all 'a pplicazio ne tera·p eutica sulla tubercolosi um~na i risultali ottenu1ti col Pron1in ·&arebbero sta1~i 1egualmente incoraggianti. Il Promin venne sperimentaito per via orale, sotto cutan~a , injtramu&colare e d en·dorveno&a, • preferend'o in generale la via endovenosa o sotlocuta.n ea. Per via orale le dosi vari·arono da ·g r. 1,2 a g·r. 3,2 al giorno, per via paren•t.erale si giunse a so1r1,n 1inistrare fino a gr. _16 al giorn·O. Il prod0ttto, mo1lto solu1b ile in acqua, venne im·p i'e gato al 40 %; .secondo gli AA. americani le iniezioni sottocutanee. sono più o men·o dolorose, le intra1nusco·l ari meglio tollera1.e , le ~ndo,1 enose n!o1 n produic ono incidenti immedia1Li spiacevoli i.Se ven-g ono e&eguite. lentan1e11te. Per 1quan1to ·h o prem,e sso credo interessante comunicare1 i risultati da n1e Qlttenuti in alcune prove fa1tte ·nel campo ·d'ella tubercolosi cuta11ca col Solfone De An·g eli. J,l prodo1tto corr.isppnde 1alla formula del Pron1i11, ma viene co11'fezio•niato nella soluzio·n e al 60 ~~ in fiale -d a 5 cc. (gr. 3 pe.r fi.ala). Il con11)osto è stato iilper'imentato su nove soggatti affet1ti da dermatosi v·a rie di natura tuc.ercolare, ind'~nni da sifilide, esenti da al1terazjo,n i deg·li organi interni clinicamente. ril~vabiJ i. Poicl1è gli unici inconvenienti cita1ti da· Hinshaw Corwin e Feldman (J.A.M.A. del 27 settembre 1941) sono sta1~i rilev·a ti sulla serie ros-~a san5rui1gn.a (an er11 ia emolitic-a, an·e mia lieve) ho creduto ben~ soittoporre i soggetti in esperin1ento ad un ron1~rollo sistematico, prima e durante la cura, oltre che d egli OI'!gani interni E delle urine anche della serie rossa san g·uigna (conta d-ei corpuscoli rossi, doisa.g gio dell'emoglobina). 1

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Risultati ottenuti su alcune dermatosi t.b e. con un nuovo composto snlfonico

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SEZIONE PRATICI\

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la grande produzione farmaceutica che si fonda su concezioni scientifiche originali •

SOCIETA ITALIÀNA PRODOTTI SCHERINQ S e d e e S ta bi l i m e nti a Mi l an o

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Campioni e letteratura:

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SOC. ANONIMA LABORATORI ITALIANI RICERCHE CIUMICHE · ED AFFINI '

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e bronchiti -croniche. i casi du~bi, es1qono una medicazione preventiva e. curativa che .influisca favorevolmente sul terreno contro l'invasione bacill<Ue·

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$EZIONE PRATJ.QA

r ose, mai di una oorta importanza, mai si è dO'VUto larnentare formazione di àscesso; se il medicamenito viene iniettato per via €ndove. nosa determina fin dalla prima iniezione rapido· indurime~~o della pareite venosa nel ·p·u n.... to e ~ n1.o·n te dell ' 1nfissione indurimento cl1e l entament.e porta a ll'occlusion e. l .1e rea.ziJoni gene1'ali (febbre, malessere, cefaea, 1ilnso1n nia, recc.) m 1a ncan 0, in un t&olo ' caso 110 .osser vato. ve:r1ti gini e disturbi visivi passegge-ri, in un a lrt.iro brividi · della· durata di u11'ora circa 1d o.p o pochi minu1ti dall'iniezione, fre quentemente si ·osserva ra pido· ed' intenso i)allore. della faccia. Seg u endo l 'andamento dei g lobuli ro:&si e d el l 'e-moglo1b ina prima e durante la cura quasi co 1stan1Lem~1te si oss·e rva ~li gocitemia ed oligor~romemia sin dalle prime .iruezio1ni più o me·no accenrlu•a ta a seconda del sog.g etto, mai è stata osservata forma di anemia grave . Anche il peso cor ·por·eo s ubisce per lo p iù una certa din1inuzione, s·pecial1~ente all 'inizio della cur.a. Nessun effieitto• d an n·oso è stato osservato ·a ca,ri.co del rene o del fe1ga1to. I ...a reazi0ne di fO'colaio n1anca ·oppure si presenta dopo le primei due· 01 rLre iniezio ni, si manifesta con lieve oonge&tio•n e d elle lesio·n i cutanee, a V'Olte anche drlla cu·t e periferica. In t1n c~so si ebbe, a qualcl'le ora d·a ll'iniezione, s.enso di bruciore e lieve prurito delle lesioni senza fa1l•t.i -0.b1b iettivi. 1I1 un soggetto ch e aveva sofferto ·d i pleurite, . nessuna riattivazione in questa s·ede si ebb·e a notare ·du-rantei la cura. 1

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nel can:;ipo della cura della tubercolosi e pertan1Lo1 i risultati di questo nuovo rin1edio vanno vaglia1t1i con n1olLa .p~rudenza anche n el campo della tubeTeolosi interna.

RIASSlTNTO L'autor~

ha sperime·n tato in alcuni casi di tbc. cutan ea (lupus volgare, lupus eritematoiso 1 scr·ofuloderm.a., eri1t.ema indurato di !Bazin, ituberculidi pa·p ulo-ne.crotic.he) Uil nuovo com posto sulfonico co·rrispond1ent~ alla lforml1la p. p. 2, ~ian1ino·difenilsulfone N, ~ didestrosio sulfonato' sodico. Per quanto no•D· abbia cr eduto op1portuno ra g·giu11g·e re · le do·si JrtaS$ive im1)iega1te dagli an11e.ricani egli crede di poter con cludere ch·e i r1uovi con1positi sulfonici o·ffron·o poca o scarsa pos~i·bilità nel campo d ella tubercolo&i cutanea , possono invece esser.e di qualche ausilio so lo ne]l1e forme aperte per la loro azione su ev·entuali germi asso1ciati.

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SUNTI E RASSEGNE SHOCK

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(TRAUMATIOO E TERAPEUTICO)

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CONCLUSIONI

Pa quanto· ho espo&to i nuovi co·m ·p osli

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foni cf offrono nessùila o poche 1pl()s5ibilità nel can11)0 della tubercolosi cutan·e a, perc'bè · mentre qualch e b eneficio 5Ì è !potuto os&ervare nei . e.asi di l esioni aperte (gomme ulcerate), grazie a llJazione del m·edicamento su i cocchi o altri eventuali germi associ!a1ti, nessuna mod'ifi c.azione s i ~ potuta oS&ervare sul nodulo luposo, cioè su ll~ lesione strettamente specifi ::a d el bacillo tubercolare. A dif.feTenza. di ciò cl1e avviene nel campo della rtubercolo~i degli organ 1 intterni n ei quali è n1olto difficile, an~h e per il decorso Sl)Ontaneo diff,ere·n te ùa caso a ca&o l 'apprezzan1ento dell' effi~cia di un dato rin1edio, n el lupus volgare si possono m eg·lio ·O sservare le modjficazioni a·pportate dal n1edican1ento in esperimento. È cl1iaro ch e in· qu~sita d erma1losi solo la scon1parsa del nodulo specifico ci autorizza a par la re d~ guarigione. Tro1)po spesso il medico ed il pubblico so·n o rimasti delusi 1

Patogenesi dello shock. (L.

STROPBNI

e M.

BATI'EZZATr.

Arch. per le

scienze m,edJiJche, ·n ovembre 1943). Sebbene conosciuto da vari secoli lo sh ock non h.a ~ncora avuto una c h iara e precisa defin.izione patogenetica. ed etiologica. Dog-Ji otti ha defini1to lo &hock in .questo n1odo: <' st ato pa-rticola.r e ch e tiene <l'ietro ad un traun1atismo di varia specie e ch e consiste in ur1 turbamento d elle funzioni or.ganiche a ca rattere neitta1n ente depressi,ro ·con inibizione più ·O m eno· ·profonda di tutte le attività vitali . Sono segni precoci e costan1ti la dimdnuzione della ternperatnra e lo &quilibrio· ·d ella pressione n. Le teorie tenidenti a ~piega re lo shoc.k rono molteplici. Alla fine del secol<?' scorso ~i riteneva cl1e dipend'esse da un r.a1>1do es~ ur1n1(lfn to della fu.n zione n ervosa -coo depre s1011e de]le for7.e vitali .i n se,g.u ito ad un violento ~ccita­ m ento traum-atico. Ma in.on appa riva c.l1iar o da questa interpretazione con quale meccanismo precisQ agisca il trauma. Alcunì diedero enorme impontanz.a ~ 1 dolore , confortati dalle ooperien ze del C:rile, il quale ottenne I 'inibizione d'ella. co111 par a. dello shock coll 'interruzion e anato1111ca b funzionale (n1•edian.te anestetici) ~ei nervi ,periferie.i. Que: sta constatazion e, aggiunta all '()sserva11011e d1 t!,lla cr on1atolisi delle cellule cen1lrali l1a i~­ dol to il Crile n el 1903 a forn1ula re 1a toor1a c1r1etica o dell 'esauri111ento del ce11tro vasomotorio , secondo la quale lo sh ock s.arebJ:>e d o1 uto ad una d1i1ninu2io11e ra1)ida clel potenziale ùelle


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ee1lule neiv.ose 'iri seguito· a :&tiinolazro·11e vio~ lenta. Questa, din1i11uzio1n a si ma11ifes.teJLebb·e pr'e , aleriteme11ite nei centri vasomo>tori e 1tern10iregolatori 1del ··mitlall_ò ;allurn1g ato e del mi. dallo sp·i nale. A 1q liesto1 faflebbiero risconiro le manifestazioni clini·che · (ipoten·&io11e, aliterazion·e del re:s.p.iro, ottundim.e n1to della sen.~ibilità 1gener.al e- e · della mco.tilità, alterazi·o1n e degl~ scambj cellulari e ·d'ella fun.zio1n e delle gh:tandole a secrezione interna). · Quesita teoiria, bas·ata su tµia . con c.ezione puran1ente n.ervo·s a, · è :stata accettata da rno·lli , Go ntrarian1ent~ a q·u .an:to è avveinuJLo per la teoria . dell'iperpnea ·di He·n derso·n e di P-rinoe, l?'e r ·quella dell 'acido·si ·di Zunz e Car1non, p.er quella d ello spais mo ca:rdiaco1primitivo· d 1i Boise e per quella d·ell 'inilbizio:ne di Ho·w ·el e . di 1

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~1eltzer . 1

·Colla guerra 191114-18, che ha dato una lar·ga esperienz.a siu q·u esta .sin1dromtè, ·&i è iniziata un.a nuova oo·n ceiione, ·Che si p1rospe·tita nellà ·cosi ·detta, teoria tossica. 1Seco ndo1 le .ricerche cl~ni­ che €· speir~rnenitali di Quén·u , Delbet, Cannoin , 'furk lo sho.ck è ·d i o-rigine ·puramenite tossica e le to1s.&Ìn~. che lo ·p roducon·o, prr o1v engon•o d1al fo cola io traumati·co. La cau'S·a di questia· sind1~on1e sarebbe una sostanza isrta.m ino·s i.mile. La too·r ia · tossi ca si è evo·l uta re·centen1'<~·n1tc secondo l e con cezi<)nÌ più- n1oderne- sullo squilib.rio u.111o•r ale. ·C o&ì è nata la iteoria a1 01~,filat­ tica, .per cui lo shock sa.rebibe pro·d otto. da lina flocculazion.e i n sen·o al plasma (li piccole l-rarticelle co11'oidali; Quesitai rottura .dell'1equi1ib·r io 11mo·rale sareb1b·e1 dovuta, ·s eco·ndo Paolu.cci. all'azione delle prort ein:e o.r iginate dal foco·l aio traum·atico e·d ·elabo·r ate attraverso il sistema reticolo-isitiocitario. Ql.li11di, .é om e1 · .si rvede, non c'è ar1cora un ·accor<l·o c9n1·ple1to sulla pato.g en esi e sulla etio1o·g ia. Il ·p irohlema oggi ve rte sùl . concetto se sia possibile l 'instau·r ar.8i ·del quad1~0 dello shock pre r un ' riolento stimolo nerYO'SIO (en1orragie di sensibilità secondo ID'upuy1tren) ·O" se lo .s timolo si 1débba ritener·e insufficientei da solo e :&i ·Qlebba: ammettere che vi si agg-iu.n,g:a un fattore tos&;ico·, come può essere l 'asoorbimrento .di sostanze toss.iche ·d al focolaio traumatico. Pa·o,lu~cci, ·che ba ripetuto, gli esperime·nti d-i Cannon (tr.aun1atismo di masse .Il1·U&colari i)revia a pplicazio·n·e di laccio ermo statico· alla radice dell 'arto) ha anch·e stu1diatò il ·c·o m·porrtar11ento dell 'applicazione del solo laccio erri.o.statico e d ha co·n clu·so· che nel focolaio· itrau:matico €!SÌ.stono so.sta·nize a·d' azio·n e. ip·o1tensiva e cl1e qu.esite sostanze ·e8iis:tono anoh.e nell 'arto sotto·p osto per 1qu.alche 1ten1po all 'azio·n e -d el laccio emostatico : In,re:ce Uffre<l:uzzi e Do,gli·otti criticando, le osser vazioni di Delbet , Turk, Cannon, ecc. so·n o giunti alla co1n clusione che hiso1g na riitornare al con cetto primitivo cl1e 1

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lo sho ck- t.1•aum.atico è un qu.ad1<o. sir1to~ticO. ùi genes·i primitivamante ·n ervo.s a. Donati ha conciliato le due 'teorie, to~&ica e· n erv·osa, affermando che lé· sos.tanze 1t6·s siche ~ssorbitei ~g i scono. ·con u1 n meocanis.mo ·vaso- . dilatatore. che :s i esplicèrreb·b ·e s.o ltanto alt'trav·e·r so l 'eccitament0 del sisttem·a nervos·o: a,utoJ nomo e più · precisamene del parasimpatico. Anche Blalock, che Jl.a soste·nu1to c.h e .}o sho·ck è provo:cato da per:d1ita .di pla&ma nel fo•colaio traun1.a1tico (exemia) riconoisicé ·n ello shock U1n· mec.cani·smo1· in parte n·e:rvoso et in i)arte do·vuta= a p·e rdilta del plasrrra sa.n ,guigno. · · r\111m·es1so che lo sho·ck s ia p·rO'YOcato da a~ zione ·di qu.a~che :oostanza sul ·parasirn·p·a tico, s.arebrb e interes&ante p91terne1 darei l{l di1~ostra­ zione. Qt1esta. si p.o treb·b ·ei aiil•che trovare· nella. teoria un1oralei dell'eccitamen·to. nervo·~·, . .intuita Tler 1').rin10 da Lug·aro ei poi sperirnen1taln1€.inte din1ostrata da. Lore wi e . po i d'a Dale,. secondo la .cp1ale la trasmissione . ·de.JJ 'in1p•u lso 11ervo.so n e1lle sinapsi del ·s istema ·par.a.s•im·1Jia. tico 1avve.rre:b 1b·e i1'er ·n1eizzo 1dì una :soisrtanz~ ch~m~·can1ente a1ttiva che si fonr1a - in c.o·n seg·u enza dell 'e.ccita1111einto. Questa . sosta11?..a fu c liid.mata . « sostanza va,g,al& >> e' fu id:en1tif.icat~ coll '.acetilcolina All' obbi-eziorte che non si com·p1rendeva come· fo sset po·&sibile un rapido· esau1~in'1entto· rlell'ec .. . citam ento in1 pre&en1..a di u.na sositanza c.himica1nente attiva si rispo·s e d 1imo strando la pre·senz.a in · tutti i 1~esisu.ti ·e neJ saru:sue di ll'Il fern1ento ~apace di inibiire 1'azio·n e de11 'aceticolì;na, sèi11dendola i•Ii· acido acetico e colina. Questo fermento, è la colinoesterasi. L'equilibrio armotn i·c o fra . acettiloolinl! e colinoest~raisi ga.rantir~bbie. la funzionalità n<Yrrnale de.I sisiten1a nervoso· parasimpatico. Stro,p en.:i e Bafjtezzati hanno. dimostrato che una diminuzione dell'att!vi1tà colinoe&terasica parta àd una vaso·d'ilataz.ione ·e1d ipotensione d·el parasìmpatico in mani.e ra e.sagerata ta·n to da poter condurre a fenomeni di co1ll.a!Bso (il bilocco della colinoesterasf :s i 01tteneva m!a dia.n,t e la prostign1ina). Gli AA. hannò ·voluto do·&are l'attività colì11oesterasica ·d el sangue i1n animali · da esperimento 'ridotti àllo stato• di ·&ho.ck e me1g li qperati p·e r interventi ·di una cerita gravità. · Essi hainin o trovato che tan1to· sperimentaln1ente .c he c linicame•nte esiste ·n ello stato dli 'ihock una diminuzione dell 'attività colinesteras.ica ·d el sangue a cu1i corrispo1n de un esal ... ta111ento della. ;fu.niZ.io·n e d1e.J _sistema 1n1ervos·o parasim·p1a tico. Essi hanno avu1to una conferma deill 'in1·p ortanza che si deve attribuire alla colinoester.a.si nella provocazione .dello shock, dalla :ma.i1cata p1rovocazione di questo sen·z a aJ.cuma corrispond1en te vari~zione di ·colinoe&t e1rasi, dopo a1tro1pin.azio·n e de.11 'animale con co11segu·ente paralisi del parasimpatico. Lo s tesso fenomeno fu 0 &servato negli, op·e:1

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IL POLICLINICO

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NUNI.

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.tANNo LI,

Nu~c.

20-21-22J

SEZIONE PR.\TJ C.\

rati sottoposti ad anestesia basalEs con scopoJan1ina, so51tanza ad azione atro1)i na- i1nile. Quindi, per l 'eziopa·t og enesi dello shock bisogna ammettere l'inter vento del sisten1a i1eurovegetativo, sia che esso reagisca a fallori e-:Seinzialmente nervosi (dolo·r e) sia a so5tanze tos·siohe, sia a p articolari complessi molecol ari che, per inspiegabili idiosi·n:crasie cellulari provochino reazioni a tip·o anafilattico. 1

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L.

Sul meccanismo degli shock terapeutici. Ras.s. studi psichiat1ici, fase . IV-V, luglio-ottobre 1943).

(CLEARco

FILIPPINI.

L' A. rprimario all 'Osp. psich. di Castiglione -delle Sitiviere fa una nota critica sul meccani'f.mie>' della terapia squassa·n .t e o convulsiva nte nelle malattie non febbrili , cioè in quelle mentali, demenza precoce, schizofrenia ecc . · Fa n 01tare co1ne l'insulino-terapia. p1rin1a appl1ca.ta, abbia ancora molti fauJtori , n1a comporti una spesa notevole, impegno di persoI1ale ed oc11lata sorveglianza per evitare frato1ture di varie ossa ed anche ' 'ertebrali; sarebh·e c·onsigliabile (oosa che l 'A. rnon cred~) se notevoli n e fossero i risulta1ti; g ià ,nota perch è i11izia1ta nel ·11924 dal Wuth, e sistematizzala poi d 1alla Sakel nel 1935. La cardia.zolterapia di carattere brusco ma·lgra.do gli in co nv~nienti , (fra cui quello pel quale alla iniezione 110in segue sempre l 'a1ttacco volurto) deterr11ina talora un 9en5ibile IJeggiora1nentJo· del quadro psichi co, e comparsa d'ì stati di an1g oscia con· inte nse n1·a nifestazioni vasomotorie. Segue cronologican1einte n el 1939 I ' eleitrourto del Cerletti, ormai molto difft1so n el mor1do , e con cui 11-0n si hanno' ·g li inconve11ienti succitaitj. A varte I' A. 1tratla le in1terpretazio11i fisio-psicologiche del meccanismo curativo: i g ruppi d·ei rne11ror11i più labili di fronte alle cause nocive, sono gli ul1tin1i formatisi n el c~n1po filo ed o·n to·ge11etico ; si110 a 40 anni (Y. Erono1no) maturano ancora nuovi n euron1i nel cervello umano, o qt1anto n1eno -5i co ti1tuiscono nuove strutture as ocia tive (la funzione sviluppa l 'organo) le cui alterazioni si rileYano più fa ciln1ente reve·rsibili sotto la cura. La e lettivi1tà di alterazioni più g r a' i a carico di essi complessi associativi , anrl1e n1orbosi , permetite di cr ed 1ere, ch e di ~ trutti jn parte n e possa risultare un ritorno verso le condizioni n1entali su s . . i Letnti P'r ima della n1a lattia. Si ha una semplificazione struttural e che i>uò riportare il c~ rvello più vicino a l n orn1ale, e la perdita di alcuni ne uroriì in g ui .. a selet ti, .a (vedi con1trolli anato1110-istologici), no11 potrebbe dar luogo ad a-pprezzabili defi cit n1entali. l rererti di Cerlettti e Bini ronfer111nti in r e1

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centi ri cer~I1 e da \Veil e Lieb ert, H eilbrur1n dirr105ltrano che solo una parte delle alterazioni sono r eYer sibili dalla perturbazione istochin1ica, e D onaggio, Poli p en sano cl1e sia 1Docessario otten·ere una m odificazione n~l rapporto albu.1t1i11a-glc··bul1na. Pura Titiene ch e l e co~vu lsi-011i pr o,oca•le ir1ùucaino modificazioni e~teset ·per 2-3 ore in tutte lei fu·nzioni i1n.tell ettive e sensoriali; poi i} sen so pauroso dell a mo~· te e dopo la sommersione e la catarsi, si ha il risveglio con. fu so nel qu.ale la coscienza r cin1tegra 1p oco a poco i suoi r,ontenuti affettivi e le idee rappresentative che ne danno la per son alità. Il prof. Cerletti di·ce ch e l 'elettrosl1 ock somn1 uove violentemente tutte le reaziQln.i n ervose biochimiche e ndocrine elem enlf:ari d el sistem a n euro -vegeitativo, e t.u tto quel primitivo psichismo organiz~ato filogen eticamente (timo11aleio-psichismQI) a difesa della vita sommossi ltel su premo allarme vi se.a tenano la massima 5c.arica difensiva di cui è capace il sistema _n erYoso, riunend.a a raccolta tuitte le r ea.zioni di ri~erva . la tenti nel sis tema n ervoso e d oirga• 111(.,0 . L'effetto è quello: 111) di ries.u1n ar e con stimo·l o potente, ripo:rttandolo n el pian.o· attivo, tut.Lo quel neuro-psichi sn10 fa1Lto di r eazioni riflesse, auton1atich ei istintive ed' affettJive ch e g iaceva inerte addormentaito nelle dis.timie1 per difetto (ipo ed a1Limie schiz-ofrenich e); 2) di spostare egualme1nte verso jl ·pian o no rmale con violento richiarno dell'atti,·ità emotivoistintiva, intesa n el senso in1tegrale fisico e 11 ichico ad es:lren1 e con r rete urgenti difese le deviazioni in eccesso (ipertermie) da qualunque cau sa derivino dello psichismo i stintivouffetti''O. l\1eglio influen zate •s ono le d e:vi.azioni affettive da cedin1ento della difesa (d'epressi one r11alinconica, per.dita delJ'.isti.nto ' 1ital!3). Meno efficacem ente lo• son o qt1elle cl1e rappresentano · postam·enti n1o·r bosi di carattere espan sivo (Mania). .. Le indag i·n i isto-patologicl1e rilevano tra le alterazioni riparabili : 1) 1'aspetto vacuol<ito a faY o dcl r i to1)lasma a l Il III e IV slrailo rorlicale. ed anc11e in cellulei ' di al1tre formazion i grigie cerebrali; 2) l 'aspetto retr a tto pirn ol ico nelle cellule degli strati profondi co:rt icali ; 3') anche lo . . tato ed<:'n1ato ... o del cervello _ con spazi i)ericellula ri dila tati (subpial i e lerivasali abnormi) con zon e prive <l1i e]en1en ti nervosi; nell!3 g1a:i1di celll1le nervosei pocl1i a1t1pi vacuoli n el tratto basale, fibrille scostate da larg h e fessure. dando l 'im1)r e... ione ch e il citopla ma sia in1be, ·uto da massa fluid a. ~fentre nel con1a ipogliceunico in u]ini ro le al terazioni QTa'Ì .. ono irre, er ibili , e qua e là n e]Jei cellu e della corteccia cerebr ale vi son o alterazioni a focolaio in forima produtti,•a vasale·, n ell'elet1tro urto non vi ·0110 vere altern-


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<< IL POLICLINICO

zioni distruttive e reazio ne parziale di elementi 1

gialli mentre l 'aspeJtto picnotico retratto· di cellule pro.fonde può miettersi in rapporto al1' alcole di fi ss~io·n~; llllB: il fat~o che le alterazioni dopo un me·s e SOJnO· men'()· eviden1i che subito do·p o l'E. S., fa. ritenere che es·se siamo veramente in rapporto cc:n la teraipia. Ce:rt.o s i deve ritenere che vi è nell'azione terapeutica dell 'E. S. sul diencefalo e su·oi centri vegetativi un aum.e.nto del metabolismo vasale. D. 1FERRAR0.

DIVAGAZION I Morte apparente, morte relativa e morte assoluta. La 11101f1te è uina conilizione es&enziale della vita. La morte non si può concepire se non come la cessazion e della vita. Og;n1i es.sere vivente nasce, si sviluppa, matura, inv.ecchia e n ece&Sariarnente muore. Qu-e151L'idea della m-01rte, com·e feno:mano naturale, assun1e uni carautere di m·a,ggiore evidenza n ei metazoi. Per i proitisti € stata sostenuta. la ·p oosib,ì lità dell'immoT!talità, quando .n on intervenganoi fattori anormali a determinare la cessazio,ne: della vita. Questi esseri si moltiplicano per divisjo11e, il che può valere: come morte, per la perdita dell'individualità che essa <lestermina. l\fa, come per primo ha sosteinuto Wei"ssm:a1nn per i inonocellulari la vita no·n &'interrompe ma continu:a. nel plasma delle loro. cellule e potreb·b e intterrron:ipersi solo co~ la ootinzione della specie. A1n ohe per i metazoi è &:tato sostenuto ohe. gli elementi destinati alla riproduzione delle specie so·n o immoTtali. Questi es 5:eri co·n stano di du'=> sortta di elem~nti cellulari; i sorr1atiè1 destina ti a s.egui'.re il ciclo normale della vita e quindi ·d-€stinati a morire, ed' i 1sessuali destinati ad in·i ziare individui delle ·g enerazioni su cces~·i,re e per·petu·antisi in quesit.e. Si avrebb e così una vita immortale, quella del gern1e, pell'peltuantesi attraverso· indivi:dui mortali-. Ma questa è una concezione me·tafi.sica. Il f<ltto concreto e inelutta.b ile è che ogni i1ndi. vi duo .porta nascendo se1gnato il suo <lesti110, la morte. ~fa la morto dell'ind~vidu1d porta con sè ne·....essarian1emite la m ·o Tte degli elen1enti cellulari che lo costitu.i'&Cono? . La morte dell 'indi"viduo è con te·m poraneia a quella di tutti i s.u oi organi e tessuti? I fatti finora raccolti· farebbero rispondere • neg a t1vamem1te. Fin dal 1851 Gosselin co·n statò che ì movim enti delle ciglia vi:bratili della mucosa nasale ei tracheale pier15istevano iancora quarant 'otto ore dopo la morte di UJll, d1ecapirtato. Bernar<l mise in evidenza che il fegato continua a produrre g1icoigeno 11arecchie ore dòpo la rr1orte. 1

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[ANNO

LI, NuM. 20-21-221

De Cyon ha potuto far contrarre un cuore isolato di rana per quarantott'ore. L'anato111ic0t R~s~eau ·n el 11808. osservò !n una ,do1ncna ghi. gl1o·tJt1nata co·ntraz1-0ni dell orecchietta destra ventiquattr'o•r e dopo I' esecuzione. Brown-Sequard ·n el 1849 ·Consta1tò in, individui mo·r ti di colera .n 1ovimen1ti intensi degli avambracci sino a tre 0 re ·dopo :il decesso. Il parto', dopo li3: mo·r te della do·n na, di cui esistono moltti casi at1tenti.ci , rivela ìa persistenza della vitalità del muscolo u1terino ·nei' cadaveri. D'Halluin riferisce che alcuni allervatori. utilizzano lo sperrr1a d 1i .a11imali selva·g gi uccisi da cacciatoifi, per ottenere nuove Tazze d'ibridi da fernminedi animali' domestici. E' statoi infine dimostrato1 ohe i leucociti conservano la loro/ mobilità ed i muscoli rispondono con contrazione all 'eccitazio·n e .elettrica ~parecchie ore dopo la morte. La cultura artificiale di tessuti ha confermata la persistenza della vilt.a parziale dopo la cessazione della vita d'ell 'unità individuale. La più impressionante di quoote dlim<;>st.razioni è stata d<i.ta da Carr·el. Questo aultore ha estir1>ato in blocco il polmone, il cuore, la massa addomi11ale di un gatto ,e mediante ur1 ingegnoso dispositivo mantiooe il tutto i1n vita p€.r patecchio1 ten1po: il c uore batte regolarn1ente, lo ston1aco digerisce, l 'intestin-0· si contrare ed evacua il ~uo contenuto, il rene secerne. Tuttavia il gatto che ha fo.r nito· quesito materiale è morto , ha realmente cessato di esìstere, mentre i suoi visceri conrt inuano a vivere. D'Halluin riferioc.e numero·s i casi di persistenza dtell 'attivi1tà cardiaca , spontanea o provocata1,. in in·dividui morti,. nonchè la persi~tenza di una vita latente di diversi .el.e-men ti del sìsrtema nervoso. .Somer e Heymans1 hanno collegato la caro·Lid e e la giu1gu1are di un grosso cane ai vasi corrispondenti di un cane più ·p iccolo la cui testa era stata it>Olata dal tronco , e constatarono c he la testa isolata contimuava a funzionare : persistevano· tra l'altro i movimenti volontari e coordinati e i riflessi oculari. Queste acrobazie sperimen:tali furono spinte anche oltre: . si è riusoiti .a far vivere lontani l 'uno d'all 'altro la testa e il tronco dell 'anir.r1ale . Tutlto ciò prova che la morte dell'individuo non coincide con la morte dei suoi compoll·e nti, e che esi&1te una specie di vita latente tra il m·omem·t o detto della morte e 1quello nel quale ques ta: avviene realm,e nte. P.er la vita latente si può parlare di infravita e di ultra-vita. L'infra-vita è la vitalità ·del seme vegetale che consarva lungamentt:e la sua capacità germinativa. iNelle piiramidi d'Egitrto sono stati trovati grani che seminati dopo rnillen.n i avrebbero dato buo n frumento. L 'ultra-vita è la persistenza della villa di organi e tessuti dopo la morte dell'individuo. 1

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NUl\I.

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SEZIONE PRATJCA

Dal punto di vista pratico1si pos,8()ino distinguare tre tappe nel periodo successivo all 'arrestQ delle 111anifestazioni attive della vita: n1orte apparente, morte relativa,, m orte assoluta. La morte apparente è una si11co pe prolur1gata, caratteriz.zata da risoluzione muscol a r~·, perdita della conoscen za, arresto d ella r ess.p1razione, a,tlività cardiaca e circolatoria tan lo debole da non poter esser e messa in evidenza . E' uma vita sopita ch e può rianimarsi spontaneamente o con m ezzi: relativamente semplici (respirazione ariti1ficiale, eccitazioni varie, terapie c,ardio-vasali). La i11orte r elativa è quella n ella quale ai fatti su accen.n.a.t i si aggiunge l 'a1·re::;to con1.pleto e sopra itutto prolungato d ella ci rcolazione. E ' la morte n el semso banale della parola. Il ritorno spontaneo alla vita è im possib·i le e per c iò si' ·può con-&entire l'inumazione senza tema idi risveglio nella ton1.b a. Tl1ttavia , con mezzi adatti, ageniti di1·e1ttam er1te o indirettamente suJ cuore si' può i~isvegli1re l 'at tività circolatoria e ripri~ttinare in modo più o meno p erfetto e più o im eno duraturo la tottalità o parte d elle funzi'o1ni caratterizzanti J.a vi1ta dell 'individua. La morte a.si&oluta è caratterizzata dalla1 1disgregazione d 'un gran numero di cell11le .o d'org ani per m·o d10 ch e è im possibile ripristinare le funzioni vitali. I .fa,t ti della morte ap1parente so110 rela tivamente rari; quel Jch e a1ttende tutti i' n1ortali è il 1t;ransito dal periodo di morte r elativa all 'arresto irrepar.aibile d'ella r es.pir azione e della circolazione. La .durata di questo 1periodo può variare da t1na a tre or e, ma quest a durata può es.sere ,influen zata ·da condizioni! esterne : il freddo arresta, il caldo umido accelera la d ecomposizione dei' tessuti.

CENNI

BIB LIOG RA FICI<1>

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h . TurEL. Ophthalmologis1ch e Operationslehre. 2& Dispensa , 327 pagi.ne con 351 figure in pante a colori, ed. Thieme. Lipsia , 1943. Prezzo RM. 49,80.

Per gli abboniat.i al Policlinico ed a qualsiasi dei nostti quattro Periodici L. 6 7 franco di porto in I talia. P er l'Estero L. 7 1 .9 O.

An che la 2a ·dispensa d 1i quef1to trattato di cliir urgia oculare dimostra quale importanza gli AA. abbiano voluto dare al materiale iconografico, e con quale pr-ofonda cura essi lo abbiano _selezio·n a 1to; si può realmente dire r h e f.!€f molti interve•n1ti un attento esame delle fi gure è già di per sè sufficiente a far comprendere il modo col quale essi devono ef6€1I'ei eseguiti. Carne già n ella 1a. dispensa, è stata data anch e quj larga :parte <!Ila fotografia , la quale complet·a in modo chiarissim.o la parte dimostrativa rappresenttata dalle figure a colori e da quelle semiisch ematiche. L ' utilità di questo trattato ri-&ult.a ancl1 e dalla cura , ch e hanno avu•to gli AA., ;nello· svol1ger e in n1od'o molto chiaro non solo la pante d ella! tec·11ica d elle operazi.o,n i in sè, ma ancl1e ciò ch e riguarda la preparazioine del malatio all ·i,n tervento, g li eventuali inci denti operatori e posto:p eratori, i risultati che si po·s sono a•t:tendere in, rappo·r to alla tecnica prescelta. Il cara ttere poi essenzialmente pratico dell opera i1on impedisce agli AA. di d ~crivere, accanto agli in1 le1~enti p iù con.osciuti ed usati , anche quelli n1 eno comuni , purch è rispo·n dano realn·tente bene allo scopo·. Ogni tipo di operazion e viene poi sottoposto a critica in n1odo da spiega·r ne i vantaggi e gli svantaggi. Il primo capitol.o di questo volu·m e è svolto da 'fhiel ed è d 1edi cato alle 0 per azioni dell 'iri-· de, 1d el corpo ciliare e della coroide;. Q <{Ui \nolto in1leressa·n te rilevare come l 'A. s1 sc.h1e.ri decisamente in favore della enucleazione precoce in casa di tumori maligni, e ciò rnalgrado i su ccessi vanrtati da altri AA. con la terapia co1Dsea'Va1tiva (ciloè· l 'asportazione d el soìo tumore, o la roentgenterapia). Thiel dice che questa deve essere pre6.a in con siderazione solo nel caso di monocoli oppure quando il p. rifiu•ti decisame nte l'atto operatorio. Il ca1p itoJ0: riguardante gli in.tel"Vlelltli s ul cristallino è opera di Jess; va ricordato tra l ·altro ch e, nella dibattuta questione &e dare la preferenza alla estrazione ~ntra- oppure txtracapsulare, l A. dice dove~i operare col ·n1etodo extracapsulare le cataratte , an ch e non inarlure, $e i soggetti 11anno n1en o di 60 anni; al disopra di tale età questo metodo andreibbe scellto s1>ecialmente per le forn1e mature, e, in ogni caso, quando il nucleo ~ fortemente bruino. Lindner descrive le varie operazioni del di&tacca d 1i retina e quelle del vitreo; una larga

Inviar.a Vaglia Postale a.Ila. Ditta. I UIGI POZZI, editore. V.ia. Sistina. 14, Roma.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

argo.

Ricordiamo l'lateressaate pubbl/01Uloae:

LA TUBERCOLOSI LEZIONI

E

CONFERENZE DEL DI TISIOLOCIA

1° CORSO

tenute sotto gli auspici della. Direzione Ge12erale di Sanità Militare nel Sanatorio Milita.re di Anzio, dai proff. : G. MEM,MO; E. MARAOLIANO; V. ASCOLI; R. ALBS. SANDRI; A. DIONISI; E. MORELLI; A. B USI; D. DB C AllLl; s. RICCI ; R. CIA URI; A. GERM !NO ; F . BocCDBTI'I.

Raccolta e coordinate dal Cap. Med. F , BOCCHETT f Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Volume d i pagg. XVI.344 . Prezzo L. 60 + 20 % = lir e 7 2 , più le spe~ poeta.li di spedizione.

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cc IL POLICLINICO »

pa·rtle vie11e ·dedicata ~ll 'i1m1porta.n11a, · per la buona riuscita dell'intervento, di un accurato sLudio preven1tivo dell 'occhi.01 malato a la ricerca di _eventuali focolai infiammatori pregressi e in atto. L'ultimo capitolo', svol1to da Comberg, sulla localizzazione ed estrazione d1ei corpi estrainei e n,d oculari si legge ieon particolare interesse ·p r·oprio oggi che le ferite di guerra oculari av-ve111g ono sovenite pe:r: opera di metalli non magnetizzabili o· difficilmente n1agn·etizza·b·ili. L'editore va pari elogia1to 1p,e r esse·re, riuscito a. dare, malg'rado· le difficoltà d'el periodo• hellic,o, una ottima ve.ste1 anche a qu~sto volume. ·FRANCESCO SCHUPFER.

C.

~1alattie a~riergizzanti

e tubercolosii po·lmonare. Cor.r elazioni clinico-patogenetich1e. Ed. L. Ca ppelli, Bologina, 1942, pa1gine 164, con, illusitraz. Lire 30. L'argomento trattato· dall 'Au1to·rei in questo stu dio ·è seinza dubbio di grande interesse· non solo scientifico, ma ,anche e sop.ratutlt.o pratico. L'importanza che si riconosoo alla sitl1azio1n e immunobiolog i ca d'ell'individuo nell<! insorgcinza· e nella ev·oluzione della i11alattia tube.rco1lare, cond'uce alla n eeessità di ben cono scere l'attività che realmente esplicano nel d0ter1ninismo ·della pato·gen(}si tubercol<'lre quelle malattie che - ;per e&se.r e rite.nute i.n g rado ·di :p1·ovoc.are. più fa cilm·ente di altre una ZoBOLI.

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[ANNO

LI, NuM. 20-21-22]

diminuzione delle difese •dell'organismo verso la tu.b.e rcolosi - vengo,n o definite anerg.izzan1ti. Le ricerche condotte da Zoboli su abbondan t.e , materiale {oltre ven.timila -caSIÌi osserva.ti d'urante cinque anni) hanno mii.rato in primo lllogo a determinar~ il p101te·nzi'ale pato·g enetico ·de.1le mal.atti.e anlergiz2anti (capacità c ioè di mettere in evidenza, di da·r e la sp~nta alla estrinsecazione ·della mala1ttia tubercolare) in sog,getJti ritenuti 'prima, immurui da tubercolosi; ·e seco·n da.r.iamen·t e a sta·b ilire la loro capacità di attivare l 'ev·o lu.zio,n e della malattia tubercol.a.r e in soggetti già tuberco·lOltici. M·entre al morbillo vi~e riconosciuto un .n.etto potere ipoerg.izzante e attivante nei confron1ti della infezion-e tuberc,o lare, l 'A. ne•ga alla scarlattina la capacità d·i attivare una tubercolosi polmtonare oppure solo d'i dare una spinta ad una ·t bc. prima·r ia.. Ugualmente si con1p:<)'rterebbe la difterite. La perto sse si è rive.lata in grado di pe1g.g iorare una tubercolosi ·p,o lmonare specie se colpisce form e gravi, -come pure di .attivare ·sia pure i·n proporzioni assai minori una infezione obsoleta. Dopo i.I morbillo l 'influenza è dotata di più costante p1ote:re ipoer.g.izza.n te. La si1filide ,e la m1alaria sono' in gra·d.'o di p·rovocarer un notevole pe1ggioramer1to di una ·preesistente tubercolosii, specie quando questa app·arrtenga ad una forma essu<lativa o· caseosa evo1utiva. AL10TTA. 1

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APPUNTI - ·PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA Le lipoidosi cutanee. Le lipoidosi possono inveSttire tutti gli organi e tessuti: reni, · milza, fegato , cuore e vasi, sis;tema nervoso, ossa ~ pelle. La lipoidos·i re;riale (nefrosi lipoidica. dli E.pstein) è rar utterizza•t.a da un'albuminuria m.as~iva e da edema generalizzato. Le lipoidosi ep·a1lo-splenich.e compre.n<l'ono: La 1n;a:la,t t,ia di iViema.nn-Pick caratiterizzatta da splenor11eg·alia mortale dei la1t1tanti con melanodermia, ascite e febbre; cellld e speciali , dette di Pick, contengono depositi di fosfoli p.idi; La malatt'i a dli Biirger-Griitz, non mo,r tale, che colpisce i ban1bini più grandi; i depositi di fosfolipidi possono troYarsi 6otlto le mucose e sotto la pelle; . . La malattia di Gà.ucher, malalti.a familiare propria dell'infanzia cl1e è una lipoidosi spJenica da cerebrosidì; La mala.ttia di Tannha.u.ser e t.fagenda.ntz, c l1e è u.n.a lipoidosi epaito-splenica da colesterolo. Sono state inol1tre 01&-servat~ lipoidosi nervose

(idiozl·a amaurotica), cardio-vasali (ateroma),

dell'occhio (gerontoxoro), delle ossa (xainJtomatosi cran·io-ipofisaria o malattia di SchullerChristian), nonch è d epositi di lipoidi, nei 1tofi e n·e i coleosteato.mi.

* ** cuta.ne~, osservano

Le lipòidosi Sendrail e !B asex (Ann:al. Denn. et Syph., vo1. I , n. 5-6) po6Sono essere secondarie a diverse atifezioni (gomme, cicatrici, saroOTni, emang"iomi, nei) o pri.m itive. Tra 1!3 li:p oidosi cutanee primitive la più nota è lo xantoma, carattterizzato dalla presenza ·di cellule di Touton, fusiformi, mono- poli11ucleate cosparse di 1goggiol~ne di lipoidi. Si ha11na trf} forme d·i xanto,m i: lo· xanto·m apalp1ebra~~, lo xantoma tuberoso, più frequente, con sed~ alla fa ccia estensoria delle articolazioni , e lo xa.n•toma disseminato, più . raro, con sede sopratutto alle pierg,he flessorie delle articolazioni, alla. faccia ; allo scroto; e talvolta sulle mucose. La colesterol~ia è per lo più normale nello xarutoma palpebrale, po·co n1odificata nello xa;n1ton1a disseminato, •m·o lto elevata (400-700 n1g. - per 100 cn1c. di sangue) nello xantoma tuberoso.


[ANNO LI, Nu M. 20-21-22J

SEZtIONE

PRATl C ~

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1162 F, capostipite riconosciuto · della serie solfamidica; il più ricco di esperi~nza.

Paraminobenzensolfamide, o , '

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STRONCA L' I NFEZI ONE STREPTO . MENINGO PNEUMO ·· GO NO

, I

M.EDICI NA - CHI RU RG IA '

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OSTETRIC·IA - UROLOGIA TUBO DI 20 COMPRESSE - SCATOLA DI 10 SUPPOSTE TUBO ASPERSORE DI POLVERE

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• LABORATORll DEL

sA z & •

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F I L I p p I N I!

MIL A NO

volte

ad intervalli

di 4 ore

VIA UBERT I,

37

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IL POLICLINICO »

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IL

RENDIMENTO

CEREBRALE

E

MUSCOLARE

ESAURIMENTI NERVOSI

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LABORATORI FARMACEUTICI A. MALIZIA VIA GIUSEPPE GIACOSI\, 31 • MILAt'O

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1A:">JNO

~Ul\J.

LI,

20-21-22J

SEZIO~E

ei bambini !:: Ì può avere lo :raJ11/on1a tuberoso giovanile e il n1eva-xoJ1iioma endote[io1na, ~he compare. pri1r1a. del ·d cci·m o a11n·o. Tannhal1ser e Magendanlz l1anno descri1tta t1.na nwlattia xa.n.tonialosa, cara Ll eri11za1ta. da epatospleno111egalia, xantomi piani o tube-ro i, ipercolesterolen1ia , e 1talvolta da di turbi ostçoartico•l ari e vasali. I fa•ttori d1cler.mi11anti dello xantoma sembran·o esser€ un di, tu:rb.o del r11etal)olismo dci lipoidi e una 1i1)oidofilia del derma. Oltre lo xa 11 t.on1a ordi11ario esiste una coleslerosi exl racellul ate, descritta da Urbach, caratterizzata da n oduli roil ondi con sede alla fa cccia •e stensoria delle articolazio·n i, da papule er1 iisferiche di 2-4 anm. disser1tinate sulle co·~cì~, sul _torace e sull'ad1dor11e, da aree cicatriziaìi con c11t·e at-rofica e. rugosa e pigm•ootazione viola bruna i11ttorno· ai noduli e alle cica1trici. Anche le mucose ]}osso·n o essere colpite. Il decc•r so· è lento. Il lipoide ch e si trova nell 'infiltralo dern1iro è il c ole~lcro·lo. DR. JJa ragade anale.

Si tra\1ta (No tiziario Diia1g1i. e 1 erapl(l , apr.giu,g n., 19-12) di affe.zione ab·b astanza f.r.eiqu·e nte, dolorosissirrta, cl1e disturb·a il malato 11elle sue norn'lali occUJlazioni. e il di cui LratJLan1 ento radicale chirurgico richiede l 'o pedalizzazione. ~intorni Si det er1nina dolore l)erineale , cl1e compare piuttosto dOJ)O lai dcfecaz io ne, n1a as5ai intenso, cl1e non · i giorva di 1)oma1te, SU])l)OSitc calmanti, nè di imparcl1i locali; ad t1n esa ì1te sup erciale ' 'iene.i attribu ito ad e111orro idi. Non di rado il dolore 0 così fo1"lle che non viene cal111ato cl1e ànlla 111orfina. 111a ritorna dop.o m€zz'ora dt\ll' e' acuazion e per contraittura dello . finter e . La diagno 1 esa lta. l)iù cl10 con l '.esplorazionC' digitale a. sai d1oloro a alla quale il paziente si ribella , si fa fa cendolo i11 otJt0re. in po.~ il'io 11 e 1gen u1}c\llorale, il cJ1e pern1ette · di osSt>irvare sul co n lorno della inuco a d.r11 'orifizio a11ale nel q uadrantc nord o coccigeo una line« o tag)i'-" ' Ottil e i11 dirrz io11e radiale lungo 4-5 r 111. ;- la pres ~ ion e 5ul •ta:glio è dolorosi5si111 a, e sp,es~o ~ i 11ota una piega n1ucosa (« di sen I inella » . _ cco11do gli ·i ng·le i) ed al tro·n1ine della fetndi1tura si trova la n1uco a l)iagata. Qt1anto all'origi11e d'e\'e n1etter ~ i in rappo·11to co n 1~ prese11za e pa . . sag·gio di. sribale in soggetti stitici, n1a J>iù probal1'iln1ente è in rapporlo con u11a necr o i della n111ro~ a. per in::,u ffi ciente ir1 orazione sa ng·uigna. Terapia n1 ed ica. Caus1l icazio11i con nitrato d 'arO'ento o pern1an1g-a11ato pota . . ico cl1e sono d·Jlorose; !Bensaude, Ory. contro lo spa 1110 <' per interro1npesre gli sli111oli doloro i fftnn o iniezionì di stovai11a, isla111i11a. cui '-i aggi u11gono .... o lanze sr lerosan)f:i ; 111igl i or i ri~u l tat i dà l'Li1iezione del sale do1)pio di cl1i11ina ed ur~a, ad effetto anestetico k c]ero~ant~. Si usa u11a --oluzione ad 1 cii no,oc<\illa, 1

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PRATI(;.\.

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r<l al 2 'lo d1i carha111idato <li Ll1ini11 0, in do:,Ct di 3-4: cc.; l'ago va affonùa1to parall elo alla ragade fra di es ·a cù il l)iano i11u colal'c dello slintere per raggiungere lo ~1 lrato l)Ìtt profondo , ritirandolo poi in i11odo clic il liql11do si ~1)arga nello Lrato in cu i ~ cavata la ragade. f ,a 111ano' ra va fatta l'On })rccisionc !' ra1)id i I ù per ridurre., al i11inin10 il dolore. ( ~ ol cessare dcl dolore si vrd'c inizia1 e la cica1triz7.azio11e; i1 ta ~e ~ i con ·ta1la llll certo ritardo nell!l guia rig·ion c si ]JUÒ fane una &ero11da ii1iezj 0110 col sale clo p t>io di chini no al :j-5 '~{, al 1t1.assin10, él(l int er,·allo di l1na ~c tti111 a nn ~ perc11è non i ~0111111in o gli cf'f'c' lti. lalora co n fat1Li di n ecrosi. <:ontroindicazioni: ono date clalla prc:-.c nza rli a. cessi. · J~a e u.ra eh.i ru rg irrt o raclicalr ò c111 cl Ia ,g·i ~t ]Jen dolineata cl1a 50 an11i dal 1'illaux: r0per~ elci tagi1Lito fistoloso', della fi .. tol a ester11a o i111erna, se e iste, pe1-- m ezzo di una onda scn.11a1ata, e sot1to an e.. te, ia loca le spaccatura complel a lungo tu1Lto il 1tragitto i11 n1odo dia esteriorizzare. il fonc:to ~ t1'ppurante della fistola. Alcu11i ll sano .anc11c inciclere col bi tul'i clct'Lrico o ·diatermi ro; 5egue la ·n1cdicazionr a J)ÌatLo e zaoffantc·nt.o co n garza io·dofor111ica , i111})Cdendo ·p er qual che g·iorno1 il l)a~ ag-gio dell e feci (rubo di o-or11n1a 1}eir lo scarico dei g«.1 ~). llcs•la i11trso cl1c ~i cJc, e sen11)rc. crrrare di accertarsi pri111 a . e la ])resenza clclla fi <:: to]a sia di natura specifica, , e cioè ,j sian o rapJJO rli con fa11ti I nhercolari in atto del poln1onet o dell'intesl i11 0. il cl1e può n1oclifi car <' il òeco·r ' o e le ])0$. j})ilità. di ])nona g11arigione. D. FERH \H O. 1

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'l'rattan1ente dell'alopecia areata con acido nico· tino. C:. Ca1111ala (l l D<!r11io·sifilOgrof o, ~e lll en1 })re 11943 , Il. 9) sulla fiCorta clel]<.' ricercl1e .gifi con111iu1t~ in J)fo po ito da altri Autori , 11a sp e1

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ri111cntato in 34 soggetti affetti d'a a loper ia é\r~ala, il trattan1en1to in loro (J)Cr via inlradrT111ira e J1er cutanea ) con acido ni co l i ni co. Questo n1edi r an1cnt o u "nto Joca1111en te a e:--rlusione cli qual iasi al•lro 111cz70 te1apeutico, ha din10 . . tra lo di avere lt11 'a1.io nt in dubhit1 . be11 cl1è i11coS1L.an l<' ~ ull' e"olt17i onc dcll alopecia ar ea tn. Nel 4 7 ~~ clei casi trattati è -.tal a inf.atti ot:Jtentila t1na co111·pleta ~uari,!!ionP . JJe guarj,rrioni , os:-.or,~ t r ~olo i11 forn1c Ji e'i n non 111ollo gra,·i, ono. a 1>arcre el ci! ' \ 11torP. <lé1 1ifcrirsi all )azione f,1l'n1acoloai1·a dPl lnedican1ento cl1ei ri~. re '\Ò accelera 1<' 1:1 l\: 11c1r nz:1 . po1ttanea alla reigrt'" io11e d<·l l\tl'fc1jon e. L'effì cac ia •lera pPu1tica dell' ar it110 11 icot in ico non }1a presentato noteYoli <li ffrrl'H/C a -.eco11cJa rlclla via di ·on1ministr:\11ont in loco, pur ri~ ulta11 clo -e~~o un 110' I iù .1tti'o 11~r 'ia intradern1ica. I.a. ·lollcran1a Jle l 111t dif' é1111 t>nto è ... t lta ottin1a specie nella ~on1111ini,trnzione 1.( rCl11\1 nea. 1\ttt )"J''] .


[A~NO

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l T:ì\I. . 20-21-22]

NELLA VITA PROFESSIONALE. ·MEDICINA SOCIALE

(:0111e ri parli zion e g·eog·rafi r n s.i eb bero 1t1or l. i • per tbc. 'lJ'er l 'Italia seitt. = .:)el 19±1 a 18 .. "78 ; Dati sulla mortalità per tubercolosi nel periodo (nel 19±2) 2±.11 5; i1ella ceq1rale n el 1941 = bellico (Italia 194:1-42). . 7.200 (11el 1942) = 8.926; 1n er icl ionale nesl Dalle 1cif~11e 1dell 'I stitul o rc11Lra le d i .s.tiat1 - 19-11 = G.803 (e i1el ':!2) '. :388; insuilare nel ·~- 1 = 3. 788 (ei 11el 19-12) 4.7 ti0. :-: I ica cc sulle cause della 1norLe » n e,g li :1Iln i 19±1-4Z ri1g·ua:r·danti ancl) e iin n1ud o· sipeciale la Tra tutte le cauiSei di 1n01'tle1 troviamo nel tubercol osi .ris ulta, prenden.d'o· co1 n ~ dati ha e 19.-1-2 come p er cen~t1ale discendent e : qu elli dal •1 929 (a11110 in cu i ~' i nizia la L eg,ge . rasi• CfU Ola per la p r otezione co11tro la I br . . co1n le s ue lo 1na ~ a ll ie dj c u ore o. G0 12,G%o « oper e aooi&t~n z iali ») e seg11eindoli fino .al 90 inal a ttie infe l t i,·c 11,6 o/oo 74.G45 19-!2 co111e tralciu1.r10 dn l . ~. . 11 -12 d'i << l ,o tt a 7 ;~.78() ;~o l)Ol111on i t i 11.5·%o co111tro la tuber colosi » 19±:1, ris1 il la11 0 co11clu - 4 0 r m o rr. e mholi. Irom bos i ce;59,91;3 1"ellr ali 9 3%0 s io'l1i no1evo·l i. ';I) :)0.801 ~e nil j tà 7,9•%o Dalle cifre g·c·n erali ·dell a 1n orta{Lit'ò . t1'e,r ~­ (jO c o le rili 4c• 3 ,...(j 7,7 %o ". o t11t1te le cau se -.- son o· èsclii,se l (' 7Jierdite pi!?' '"'o 7 ,2%o l 1tJJcrroJosi 46 .19 1 effetti di atZi01ve bellica, in e111lrr _i dece1&s.i1 µe r I)'o ca n ~: ro, I UDlOl'i rn nlio· 40. 376 6.3%o e ni tb c. e per lei altre ca11~e . on o ri n~su n ti u el see ciuindi i pri.ni i O•l to grUiP'.P·i tiella « 1ta1istica guente JYr ospetto : abbreviata della f\1 confer . i11ter11nzio11ale (li An n o m o rt i per t bc, di ogni forma · morti pe r tutte le caustl>nri g·i ·cl'el 1929 n die der o in co n11Jl e .~ ... o· il ci fre assolu t e e O/cn ab. ci f re as solute e O/co ab. 74 . .J.l % o cl i decess i. D. ·F E RRERO. ] 829 G67. 22 ~ 16,5 1

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50.169 :33. 250

1940

1.237; O. 748

GOG.~)07

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le cifrei pr ccedcn li del 19*0 , ~o n o 10 •più basse r aggiunte n ei cl11e se$se1111i clnl 1929 in poi, Yerifj catc ~ i a llraYer so t1°n a lcn ln rr\a 1)rogre~.si ,,1 d im :inJwzlone a nn ua cli 1500 a 2000 n1orti J)e r tbrc ., rJ1 e ro n1 r1 1q11ota· 111rr O/o 01 qu asi ragg·i1111g·crano la m e1lc't di qu ella i nizia}e . ~[a n.el l f)~. J cl1e f11 g·iil a n11 0 con111leto cl ] guerra (e 11 e l l 0~- 2) i cl at1i ~l ati ~tj r i r isent ono ne tta1)1e.nte clc L· n110;"\ 0 i 11fl11~. o ~ favorevol f' : e si ri:;;ale ro .. 1 i1el 119-1] a niort1· per tbc n11mer o 36 .±8'9 = quÒl n 0.82111%o al1. in ronfrom1to di 606. 907 n11orti (per .ca11 s(1 non l)ellica) con qu ota d el 1:1. 0 %01; .al1 e. cifro clcl 194-2 co11 m orti pie:r ~b e. 46 .198 <li 01.~n i form a . p·a·r i a trn o ta d el J .0:10%01; ei N. 6+1.988 .per 111tte 10 C<l11se, e lr r lnt.iYa q11ota d1 l +.38 % o1. P er ' ra} nt nr.e '~:i11 ...1La111e11te l 'au1)1ento di cifre della in ortalit ù 1r;e-r tb c.,· facc ia 111 0 notar e r h ei n çl con tem,p o l a p1opo lazi on e er a Yari a1ta tra le cl u.e an.nn-tc c~ tre1 n e, · 1èla inilioni ±0,706. 000 nel 1929 . a 4-5,6().0,·000, co n ·nna n1edia 1ge11c·r ale di au1r1ento annuo· di cirra 400.000 aJ>., .-11 0 aveva ~ol o ·èl e.fl ellt11 to nrl 10-1-1-±3 !p!flr l e 11crclite di g 11e·r ra . Deltagl ia11do i <l ati l1.el ])ir nn io 19-11-4 2 . i rileva. . rr or I i }1C I' I u hercolo ~ i cl elle ' 1c r espiratorie 1

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1941

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12.618 15 .126

per og·nj nltra form a (I i Lu b e r colosi 19-ll ( .&~2 4.446 4.486 ;).f542 1942 J0.916 5.374 T.

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:16.4 9 46 .] 9t •

DIVERSE

1'1ag~iorazione

dej 111edicinali. 24 magg io e co11

d ecorre11za i m I n rl ala n1cd i:-i ta l '1\ '. lo Commi ssario · p er la ProYincia d i Rom.a ha c n1·e sso il segu ente d ecr e to: Consider ato cl1e, per le diffi col Là d ei tr asp or ! i in consegu e11za d ello sta to di p- u c>r ra . l e spese }Jc r l 'ap pro' Yi g i on a m e nto tie>.Jl e P1HtPrie prime de~ ti11ate alla preparazion~ cli spec iali là m edici11 ali pre~ so le offic h1e di pr odu zi·: > 11e di Roma e Provi n cia, n on cl1è p er il rifornimento d elle speciH li ttt 111ecljc i11n li p r0Yenie :1ti r> e i con fezion éJ n1en. r· orig·ina lj d a offici11e ~sis te 1di in altre Sl~di , ~ono not cvoìn1e11lc aume ntate, in r el a1 io11e allo n alurn· rl e i l)Toò otti ; Consider a lo. 1a n ecessità di '.l .. sict1r·1 re lal i. rifor ll i menti, ' p e r le imp r esciruìibili esigen ze sa11jt3ri e <l i Ro m n e rle lln Pro,·1nc ia, P di s lnb ilire co11 crile ri o di uni fo r m i lll l a p e r cc nlul1le ili r in1J,or . o d j <le lte sp e e di tra porto : Decreta: i produttor i cli spec ia: ità 1nedicin ali co11 officjne site n el territo-rio d i Ron1 :\ e })r ov incia, ono autori zzati a m aggiorar e i prezzj <1i vencljta d elle p roprie specinl il 1 Ii el In mis ura:· <1.cl 30 p er cento se ~i tratti ili pr,ldo lli con1po~ti a b a e cli ost nn zc cl1imicb e e gn !enir. bH; del 40 pe1 cenlo e c:; j lra lti di lìrod o lli corn})OSti di sostanze biol ogich e, e~clusi i ~ in i ·~ Li r i c h e rien lra11 0 11 el g·ru p p o 1>reccd e11te. I fa rm aci·s li Cl i Roina e Pro' in cia sono autori1za ti a p er cepire a tito·o di rim bor -io d elle sp ese di tras porto sost enute p eT } ' ftvprovv i ~T ior1an1 ent o d elle spec ia li t 1\ 1nedici11 àli proven ie11li n e i cor1fezion amenti o rig inali d a case prc <.lutlrici o d a deposili esist enli fuori d ella o r0vincia. ·u n a ult e-. riore p er centuale d el 10 p er .:c11lo sul prc·zzo d i Yendita al pubblico. Le variazioni previste dal pr se n I ~ decr et o sa r l..nno sottoposte a revisione o~J1 i tre m esi. Il presente d ecr e to e1r lra in~ n1ed ia l:-tm c1rle i» vi o0 'Qre . 0

, •

a. l gc11era li :

1941 1042

NOTIZIE

] 9.385 25.503

17.104 20.695

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[ ANNO I~T , \ tT1\ I. ~0-21-22 ]

Assistenza ostetrica a Roma.

8FZTO E PHATIC \

'

Come è s tato r eso noto co n comt1 n ica lo cl el 26 marzo u_. ~; ., allo, scop.o <Jj ass icur are l '.assislenza osletrjca a domicilio ne]e ore notturne, è s tai o istituito 11n a.p ·pD·s ito servizio automobilistico p rr consentire alla Guardia Ostetrica P erm an ente di inviare sollecita m ente il proprio p er so nale . anitnrio presso le p·artorienti. OlLrP nll c p r estazioni a do111j ciljo :a G unrd ia Ostetrica , n ei limiti (lell a disponibilità d egli automezzi, e~ ora innanzi corrisponderà nn che alle ricl1iest e di sem.p lice tras porlo for11e11clo 1'nutom .e zzo e l 'os letric.:a p er la prescritta ass is len zn du1·ante il trnsferim r n1 o de.la gc. Lante i1el luo~·o di cura . · Le ncr son e no11 jscril le n ell 'eleuco d cg·]j 111nm e~s i à Jl'assistc n za sanitaria graLuita sono te 1111 l0 a J)agare, oJ tre all'onorario cloYtl to 81 })e~soi1t1 l.e sanilario ilella G. O. P. in b ase alle tariffe Yl, g·enti , l'irr11p orto de lla co r sa , co111p1·eso i] ritor110 a vuoto , direll a-m a nlc nll 'at1Lis la c h e ne ril n~·cerì1 r egolare ricevuta. Le ricl1ics te deb·L ono e sere rivolte <lire l lan1c nte dalle ore 18 a ll e 7 d cl 111al1ino, alla serl e del la G.' O. ~ l. , in ' 'in Ri p€ lla 134, tel. 60:122.

egli inte11de en l 1:are n e: l 'Os1>edaJe clC"l la ~[ari11a per s oLtoporsi ad un com,p leto e an1<> fisico. L' esan1e Yerrà eseguilo d a p ecialis1i 11er determinarr l e condi z)oni fi $.ich e nel Pre:--i<lcn te dopo la st1a · .aca n za di un mese. tura

S i 11a d a Li bon a, iu data 5 n1aggio, clic l a r aclio Londra l1 a. diffuso una 11otizia seconctò ct1i u Napoli l '~I)idem·ia d i lifo (esan Le m a lico) 11 0 11 ~ areb De nn cor n finit a Dalla s tessa fonte si 11a t10Li zia cl1e, per l'ro u 1eggia r e la situazione sani tario in Et iopia , il 11 egt1s J1a fatlo venire d all 'Ingl1il lerra e dalla Palestin a mo] li medici ed infermieri, ch e hann o inzi a lo la preparazione d i 11er sonale t ecnico .

1

Una

diffi~o.

<lella C. R.• I. Ri uJta al Com1itato ProYin c ial e IX C,.enlro di ·ì\t[o.b ilitaz.ionr clella. Croce- Rossa Itnlia11 a jn Ron1il che cjrcolano r1ell a città indiYidui in t 1n iforn1c

.

clell a C.J\.J. ro11 hraccj ale d i n culralilh i qu a: j , i c11u alifir a110 per a] lpr:rlcne11 li a (( SqtuHlre San i Iarie Vo lontarje ». Al rj g u ardo s,i fa :pre ·cute cl1e l'unifor m e r'n i ljtar c g rig io- Yerd c con cl istin LiYo d ella C.R. f. e br.acci ale di neutralità può esser e. in nossa la ~01tan Lo da l personaJr regolarme nte iscritto nei r110:i clell 'Assoc iazione cd in atti ,il n di ser,j zio. jl quale è mu11ito di ap 1~os i tr tesser e co 11 foto gr.tfia e tim])ro della C. R .I . Qt1alu11que l l SO i11( r ito del].a flj y.j .è\ d ella C:.J:l.1,. verrà represso dnll e for ze d1 P?l1z1n. della CL1la Aperta, a cu i r ~ l éllO d e nun clato Jl con s lat nto

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111 con iclerazior1e dello s tat o d ' inferiori1 à fisica e d el maggiore dispendio d 'en ergia cui son o sottoposti i mutilati e gl 'in Ya~ idi di gu erra e del laYO·r o appartenen t ~ a determinale ca tegorie c. er cita11ti a l tivià m ·anuali , il I\iinister o dcJI 'Ag ricoltura e delle F ores te ha s;tabili lo di u ·:->cg nare lo'r o t1n s upplemen lo g iornalie1·0 di. p n11L', a partir·=- cl o.1 n1ese di maggio. ,

Ne:la ricorre11z,a del 1)ri1no a11 11i, cr sa rio clell a promulgazione del codice clel laYoro n el B1·asile , la stam1p a br.asilia11a 11c 11a commentato l 'imporl.anza €d il s ignific at o. J~sso· riguarda le di po. izioni isull a tt1tela d cl laYoro , tra cui ~' igiene , la preven zione deglj infortuni e il lavoro d el -e d o n u e e d ei fan ~ i!ll-i. 11 pediatra doll. Rober to l{i~ tori l1a o ffPrl !I g r,atuitan1ente la sua. opera agli follati d ' bru1zo e l 'odontoiatra Antonio Fran giaco1no ag.i sfuJlH ti del~ a pr0Yi11cin di l ,itloria. I n1edici is.critli i1ell 'albo JJroJessionale di Jto111a so110 st ati i 11' .: t,a li a ritirare •p resso g li l.tffi ci d el Sinclacato (' ia S icilia 59) i buo11i di a:5scgu:1z 1011e c!ell ·a]colP dPnalu r alo i}er n si sanit ari.

1

abu~o.

Un po' dovttnq ue. Il capo della pro' i ncia d i Roma, acron1png·!1a I o dal n 1 ed·i co .p·r ovinciale e rl al comn1 issari o 11ro \ inciale d ella Cr oce Rossa l1a visitat o 1 'osp edu'e Cesar e Batti ti , adibilo al ricovero di ammalati e fe1iti di g u erra. Guidalo d al direttore del~ ' Osp.erlale prof. ~er11 a l)c i. egli h a. prcor so i repar ti r<l 1 ~pr­ Yiz i. Si 11a da Lisbona, 18 mag·g io: In occasione deJo scambio di pr1g1onicri ger111ano-i.n g lesi i v~·pori (( GraYisca » e « Grip 1101 >~ son o arri•:a ti nel porto d.i Barcellona. i Lratt a c~ 1 u110 scnmbio cli fe riti gr nYi e di., p er onale snn1-

t ario. ·

Lo scu rnbio è aY,e1rulo n el porto cli Barcellonn.

i h a da Barcr llo na , 24 n1aggio: ln fl 11 a,P· ospedalo ted~srn cnric.'l di o~tre· mill e tra uffi _ ciaJi e tSolcla1i nmeriCT111i. accom11agnat i da <lrlea.ati della Croce R ossa, ba gett nlo l 'a11cora nel };orto i11 atte~n di analogo tra. p ort o brita11niro. ... i ha ò n J~i bona. l in aggio: 11 Presiclen l<' lloo:--C''rll h (' d icl1iara l o c h e la settiman a ' cn·

i11ciacato Farn1acis li di Horu '.l e J1 ro' incia e o r11 t1n 1e n : 11

I~ «

borsa11e ri sta n COj)pola, b 1usti.tialo per tt' rr sottratt o :35 qui11t aJi di zuccl1ero clL!)li11a li all a fabbricazio11 e cli medicinali, 11on era f<. r 1n r1cis ln. n è proprie lrjo di farn1acia 111 ~'t s.ol am ente ~n incl l.1slriaJe .fa])b'ricuntc (n o n i a .. e autori zza to cli specialilà farn1accu licl1e. Quan lo sop r a a tutel a del la d ig11ilà della c ìl lCgor1a d e i far1n acis li .

B n1ori.o a P ari g i il cl1ir11rgo d oll. St-:ncc l f'l .\1tn , r h e r ece11teme11Le ft1 s cgretarjo di S l nto (mlui:i- l ro1 p~ r l a sa lu le pt1bbl' ·a. Poco prepa rato dalla ~ ua t>r ofes io11c agl ' i11tr ighi dell~ politi ca~ d(\ll 'nn:n1!nislrazio11e, venne 111ollo cr1lica to , e i1e soffri ' 1,·amentc ; m a _i deYe rico110 rere ch e egli h ;1 co111piuto realizzazioni 11r r.gevoli. con llll .. e nlitn nl o elevat i.~s imo d cl do' e re . 1'ornn lo alla profr~ ion e. riprc~e il suo pos to cl i pr~mari.o n~gli O'-pt~d'.ti.; . per ,·eu ir(' por o clopo C'Olp1to, in PH' r~ a all1,1l.1. d a u11a gT3\C n1alotlia h e lo h a lH'ctso.

. r:: mancalo ai 'i\ i il

p1of. \ i xcF).ZO \[0,11 · ~

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r he è Lato a lun ocro n o-. tro apprezzati ... .._in10 col. laboratore . Di Lui diremo i11 un pro,.. ... imo numero.


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POL I CLI :.'\ICO

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LI, l\ul\.I. 20-21-22 j

A tutti i lettori del '' Policlinico,, ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni: Prof. BENEDETTO

1'\!IENS <1

SCHl~SSI

(Bologna )

Prof. BE NEDETTO SCHIASSI 1

La Restaurazione Chirurgica

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(Morfologica e Funzionale) dello Stomaco e del Colon Ptosici ed Ectasici

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Contributi

(g~nn.~ebbraio

Somn1a rio del N. 1

Abbonamento annuo 1944: I talia L. 1 00 . Estero L. .1 5 O . Per gli rubbonati al « Policlinico n od a quals iasi •dei nostri quattro p er iodici L . 9 O e L. 1 3 5 rispettivam ente. Un nu,m ero separato: I talia L. 1. 5 . Estero L . 2 O . I nviare Vagli a Postale a ll 'Ai:nministrazione del Giornale " Il Policlinico 11. Roma, Via •Sistina, 14.

Indice alfabetico per materie.

. • • • • . • . Pag. Allerg·ia ed e1nop a lie . Alopecia area la: tra ltam .. con acido l l l )) cotinico . . • • . • • )) Bib:iografia . • • • • • • • • Derm.atosi t])('. t rattale co11 Il UOVO ron1)) posto sulfoniro: <risult a i i • . • )) Lipoidosi cutanee • . • • • • • . • )) !'\I edicina sociale • • • • • Pubblicato il 31 ma ggio 1944 -

325

ì\Iorte apparente, morte relativa e morle assolu ta • • • • • • . • • • . . . . Pag. 352

357

~aral isi

353

Bel l

periferiche del facciale: segno di . .. . . . . • •

344

Ragade anale

356 358

Shock : patogenesi • • Shock terapeuti ci : m eccan is n10

Autorizzazion e

della

Prefettur~

di Roma del

. .

.

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307

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3-17 3.jl

30-3-1944

Diritti di proprietà riserva-ti . - Non è consentita la ristampa dei la':.lori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta della redaziorre. E v ietata la pubbliéazi one di sunti di eHi senza citarne la fonte. L' EDITORE

C.

FRuco~ 1.

A.

Red. capo. Ron>a - Soc. Tip . Editrice It aliana

Pozzi,

rcsp .


-

Num. 2;1.24

Roma, 5-12 Giugno 194-4

VOLUME LI

PERIODrco DI ·MEDICINA .

CHIRURGIA E IGIENE .

''

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE REDATTORE

CAPO: . P1lOF.

PRA.'I'ICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

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PRATICA

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SOMMARIO •

Osservazioni cliniche : G. Dionetti: Ulcera semplice contagiosa primitiva in sede atipica extrag·enitale. . Sintesi : F . Corelli: .All.eirgia ed emo])atie. Im])orta,nza 1dell allergia nelle inalattie del sangue e degli orga.ni emopoietici. Sunti e ras ~egne: IGIENE E PROFILASSI : G. Brescia: . I caposalcli dell'alim~ntazione in .gu erra. - S. A H. Brinoh er: La oa.mpagn.a antidifterica in In.gihilterra. Divagazioni : L'avvenire delle specie uman a. Cenni bibl iografici. Appunti Per il medioo pratico : OASISTICA E TERAPIA: Traumato logia di guerra (p-0stumi). L'J.pertensio.ne ar1

OSSERVAZIONI CLINICHE R.

CLINICA DERMOSIFILOPATICA DÉLL'UNIVERSITÀ DI ROMA

diretta dal Prof. P. L.

BosELLINI .

Ulcera semplice contagiosa primitiva in sede atipica extragenitale. per il Proif. GIOVANNI L10NETTI, lib. doc ente aiu to· voi. Direttore dei dispensari der.mocelrtici del Governa•torato.

lvli è &embrato dal lato pratico d1e gno ,d i nota il caso in 0 ggetto il quale presantav~ sulla regione .glutea sinistra due lesioni ulcera1te con im1)r ecisi e confondibili carattteri clinici, che avrebbero condot~o a moltissime ipotefil sull'etiologia, se gli esan1i di laboratorio e le ricerche esegui1t.e - la cui impOTtanza per coodiu,'are la clinica questo l·a voro co·n ferma non fossero state dimo&tra4ive per la vera diagnos1.• 1

* ** B. A., di an11i 32, coniugata, casali11ga. Nell'anan1nesi famigliar e risultò elle la mam_ m a aveva avuto un aborto. e ch e una s\.,;~e:la aveva sofferto di tubercolosi })Olmon are.

terios.a d-egli amputati. - Sindrome ad dominale acuta. da cisti retroperitoneale di origiine embrionale uroge_ nitale. - Sull'azion J protettiva di alcune sosta nze ver.s o i sulfamidici.. - . Controllo dei sulfamidici eli. minati con le urine per mezzo della cellula fotoelettrica. - .eur~ della scabbia. - SEMEIOTICA : La varietà supero-interna del segno di Beli nell.e1 paralisi periferiche del f aéciale. Nella vita pro.fessionale. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Mestruò a 16 · anni e le s,uccessive mestruazioni furono sem·p re periodicamente regolari, . ma scarsissime e dolo·r ose. Sposò un manovale all'età di 25 anni, e non ebbe gravidanze. Escluse pregresse malattie v.e neree, non ricordava altre malattie degne · di nota. Quando si presentò alla nostra visita, riferì ch e d a 1più di un m.e se aveva notato sulla regione glutea sinistra lesioni cutanee, che avevano poi assunto l'aspetto ulcerativo. All'esame obbiettivo le condizioni generali erano buone; non si notavano anoma:ie d i sorta, nè tàre scheletriche. A carico della dentatura s,i notavano distrofie con sistenti in microdontismo , im·pianto irregolare, tuberoolo diel Carabelli, palato leggerm ente ogivale. Nul:a si osservava a carico della lingua, delle mucose ed organi della cavità boccale. Negativo fu pure l 'esame del torace e dell 'addome, · che era trattabile, non m eteorico, indo· :ente. Integro il sis tema n ervoso. Quanto al sistema linfoghiandolare solt an to r1elle reg ioni inguinali s,i notavan o alcuni piccoli gangli non dolenti e mobili, che sul lato ~ini stro apparivano più S\iluppati. Esaminando l' apparato urogenita:e n on si riscontrò nulla dri patolog ico e n egativa fu .p ure l 'esp1orazion e bimanuale degli organi del J)lccolo bacino. La secr ezione del collo uteril10 era, come di norn· a tipo mucoso ed all'esame microscopico n on riYelò pres.enza di germi patogeni. ~on


362 .

cc 1L P OLICLI N I CO »

si Yidero al~'ispezione segni cicatriziali di' .Pregrcss.e lesioni ,dei ge11itali esterni ed interni. L'esame d ell 'orificio a11ale e del retto fu i1egativo. Su ltl tta la superficie drel corpo non si osserva. Ya110 lesioni cutanee elementari di sorta. Solo sulla regione glutea · sinistra e precisa1ne11te s ulla regione ~ atero-esterna del quadrante superio.re si notavano vicine una all'altra due ulcerazioni di· grandezza quasi µgu ale: una r otond eggia11 le e delle dimen s.io.n i 'd i una grossa mon et a cla due s-0ld,i di veccl1io conio, l 'altra ovalare della grandezza di un fagiuolo. Le delte lesioni erano comparse a cl istanza di pochi giorni una da:I 'altra e si erano poi estese in superficie e profondità. Esse m ostrav ano il fondo escavato, con presenza cli gra11ulazioni irregolari mamrriel_ lonate d,i colorito gittllo-grigfastro, secernente pus, in qualche punto sanguinanti; m a una di eStSe - quella di forma rotondeggiante - presentava u11 fondo escarotico bianoo-grigiastro, molto ader e11te a tipo difteroide. I bordi delle ulcerazioni erano a picco e nella quasi tota:ità si presentavano scollati~ irregolari e frastagliati o finem~nte d entellati con qualche punto emorragico . Il contorno delle ulcerazioni mostrava la cute eritematosa, leggermente tum·e fatta. T.. a base delle· u ~ceri non faceva •p ercepire una vera durezza netta e circoscritta, ma viceversa .si notava u110 stat o di discreta infiltrazione- bas,ale a ti,p o infiam!n1alorio che degTaclava poi verso la periferia. Alla p alpazio11e esse erano sen sibili, m entre non dolevano -s1Jontanea1nente. Duranté il periodo di nostra osservazione, non abbiamo m ai notato formazione di cros te sulle dette ulcer.azioni. La p azie·n te n el decor so della m alattia epbe elevazione febbrile fino ad un massimo di 37°,4, nei primi g i0rni, mentre n ei successi.vi la temperatura oscil ~ò fra il 36° e il 370 gradii.. 'jc•

C0n~id~rando1

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·e vaglia·n ·dOI i car.a.tteri deir111atologici ·d'élle les.io·n i ulcerose. so1pr.adesc.ritte, n o1L8 m•m o che essi erano assai imrp reci i e multiforn1i, tanto da far riuscir·e diffi cile l ' i111terpretazione per una. si c,ura dia·g·n osì. Sappi.amo ch e i processi -ulcerati,ri ·p•r imari e seco ndari della cute possono av·e re o•r igine d·a n iolteiplici c·au.se. e che __:_ quanid o no,n p·r (3sentano .l esioni .eleanen~ar'i 1t.ipich e, sin1tom.atolog·ia chiara , anan1nesi netta - , diventano di clifficile ,t\Ccerta111ento di.agn-o stico, renden do n ecossari g-li esan1i di labo,rartorio; n~ va dìrr1cn1t i c~to che una ste sa dern1opatia •può JJrese11 tare, n1ei dettR gli d1egli el ementi cl1e stanno a r.u])]:>reseifi1tarl.a, aspetti clì11ici così diversi, d a furla ap1p,arire im·p·r ecisa e• co,n fondibilc, con1e nel caso in argo111ento . P er ìe deilte r agioni eseguimmo al ct111e ricercl1e 1g·ene1~iche quali l 'esan1e dell 'urina, lr-esa1n,e ·&ier o-diagnoslico ]Jer la lu e (ripe1Luto tre vo] te in un mese), la cutireazione con la tubercoli11a diag·nostica, ma rt.utte con esito neg ' l lYO Effettuamn10 inoltre un esan1e dire1t to sulle 1

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[ANNO LI, Nu?.r. 23-24]

lesio11i con i 111e.todi di Fo·n tan.a -Tribo11dau ' p·er le Jorme fuso -spirillari, con il Ziell Nilsen per il bacillo di l\.och, con il metodo di ~rn1n per lo stu·dio deg·li eventuali batteri . . Ar1oh& questi esan1i risultarono ·n ega1tivi, ad eccezione di quello eseguito con il ll1etodo di Gran1 , cl].,e rivelò presenza di bacilletti tozzi, corti, Gra.m neg.ativi, alcuni isolati, al1tri in gruppi, altri disp osti a ca1Le·n1a di 2-3-6 elementi , ·pa~e fuori e p·a rte ~en1t.ro il protoplasrr1~ di cellule purulente ed epiteliali, che iper la disposizione, per la fori11a caratteristica, e i}er le propri età tintoriali ric-ordav·ano lo strep~obacill c:Y di Ducrey. Oltre a quei&ti b·a cili si notav·a no poi altri germi Gram positivi. 1]?11 .allora che si proced·eftte ad una intradermor~azione d'i Ito e Reensiti erna con ulcovaccino djagnostico Montecatini, che risultò forten11e nte p ositiva, con formazione di una zona er.itema!Losa dolen1te circostante ad un rilievo papula pustoloso·, il quale persistette · per di• • • v~rs1 g1orr11. Fu posta peTciò la diagJ.1osi di ulceri veneree prin1itive in sede atipica extrageni1t.ale; infa1tti alcuni caratteri clinici quali la comparsa dr un'ulcera seguita, a pochi giorni di distanza e nella s tessa se<.l1e, dall'apparizio n1e di altra u.lcerazione, l' ~voluzione rapida e }',estendesi isub·itci in superficie e profondità, il fo1n·do irregolare di colorito g iallo-gri1giastro· o di colorito bianco·-grigiastro, i bordi scollati e frastagliari,i, stavano dal l ato clinico a dim·ost1"arei 1qua11to suole osservarsi spesro nell'ulcera ve11erea. A questi ca.ratt-e,r i ·p rincipali, poi, si ag·g iungevano· gli altri già innanzi descrittti, che -- se pure più rar:a111ente - l1'0sso no 0 sservars.i in alcu·n e varìetà clinich·e d~lla sitassa 1

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spe·c1€.

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Se poteva sorgere il s·ospetto che 6i tratttasse dì w1 'infezione luetica, 1t.uttavia contrastavano n10]1ti dati; infatti no·n si poteva clinicamente prendere in consid1erazion·e: l'affetto primario per i caratJ~eri a picco di scoJlamento, e di aspetto frasta·g liato dei b·ordi; per il modo di presç:n tarsi dal fo·n do; per l 'as&enza dell'infil~ itrato duro caraJtte.risil·i co• ·b.asale, dhe i'nveoc Cl veva cara•l.tere infiamrmatorio· degradante verso la pe.rifeiria e cl1e, pur non dolendo spontar1~a·mente, era 1t1utta,vi.a sensibile alla palpazio·n ·e; i)er la duplicità delle ulcerazioni e per la circostanza che l'una era c.om.parsa poco d10110 dell'altra facendo supporre un auto innc to raro nelJ.a sifilide. La ricer ca neg ativa dcl Treponema, le r eazion i sieròlogicl1 e neg·atiYe - rlpetu1te anche dura11le il i)eri~do della cura - escl udeva110 de fin it i v~ n1ente ogni vo}uita ipotesi. Per le stesse ra,gioni non; era il caso dii con-

1,

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....


(A '\NO LI,

Nu~r.

23-24]

~ EZIO~E

sjderare Ja po sibilità di una forn1a i11ista, anche perch è è no1Lo ch e es.&a, se pure nei prin 1i gior11i presenta i caratteri clinici dell'ulcera vc1terea, in seguito 1tende a peTderli, p'{}r assun1ere progress1van1ente quelli della sifilosclerosi. I.e forn1e terziarie nodulo-ulcerative presentano .anch'e&5e l 'inrfiltra to ·nodulare basale, sono i)er lo più aJlegmasiche, indolenti, ed l1ar1110 llil decorso più lungo di qu ello da noi 1

o~serYato.

.Per la tubercolosi 1'a localizwzione sarebbe Slala atipica, per quanto nella lerote1ratura esis Lano casi dei&cri~i in varie sedi, ma l'anamnesi i)crsonale, l 'esame racliologico del toraoe, l 'esarr1e i11icroscopico per la ricreca del bacillo di Koch erano· statj 1tJutti negativi, m.e ntre l 'asse11za dei puniti giallastri di Trélat sulle ulcerazioni, per qua11to n on se1n1p1re virsibili, non p ole,·ano poTr·e in discussione quest·a causia. ... u t1na forma, inveoe, voglio richiamare l allenzionc del lettore, perchè poteva .essere dnl lato c]i11ico e terapeu1tico1 la più so·spetta e J>OLeva trarre veramente in erro•r e, qu.a lora non si fosse a vu1La l 'acco1·tezz.a di procedere ancl1e aUa ricerca col Cram e si fosse istituita lina Cllf:l <l'i Jlrova fidandosi sullq nega1tività delle ali re ricerche. Le lesioni descritte infatti ·po1Levano esse1·e ritenute forme piodermitiche a tipo edtimato•5o e cl1e avessero, per la caduita della crosta, n1cs o allo scoperto l 'ulceira sottoSJtante. I ca ratteri i11fiammatori locali, lo sta1to lieYe fe·b brile, il fondo .escavato, la p·r esenza di j)US, i ]Jordi a picco avrebbero generato il soS])Cllt o, S])ecie ·5e non si fosse d ata la dovuta i 111 porta11za allo scollamen1Lo ed alla frastagliaturn dei n1argini, nonchèl al fatto· che 1J1on vi ern sta ta la pre~enza di croste rocciose od ofl.tr::icose osserv.abili nell'ecitima. Que5ta malat1Lia inoltre era la più facile a so.::-pet tarsi anche per il fatto che l 'ulcecr.-a ven erea or111ai, con1e tu1tti gli AA. confern1ano, è assai rara ad osservarsi, e maggiormente ne è eccezional~ la com·p arsa in sede ex1tragenitalc e con localizzazione prin1aria (I). La nostra. n1alata infatti ~sseriva di non essersi mai acc <'rl:.i di pregresse malatltie ven-eree e n~n1111c110 ne prese11tava setgni clinici o reliquati. Se poi, senza le oppol'ltune ricerche, fosse inlcsrYenuta la terapia sulfan1id'ica locale e .g enerale, che come sappiamo è as&ai in u ..,o e molto efficace n,elle forme piodermitiche, la guarigione sarebbe stata rapida, come noi 1

1

stessi 3:bbiamo osservato nella paziente in esarr1e, ed avrebb~ n1aggior111en t·e indotto in err ore, lasciando in diagnosticata l 'ul cera venerea, e din1inuendo il valore della _ta ti!31L ica . 1

* **

La latteraLu ra sull 'argomento ci din1ostra 1

che le uloeri veneree ex Lragenitali sono dovute qt1asi sempre ad auitoinnesto da ulcerazioni dei g·enitali del ·p aziente; quando esse in" ece sono primarie possono derivaTe d'a contagi professiona li , da d] retto· innesto sull:a cute per av; i sessuali o di libidi·n e di i11div]dui contagio i per le_ioni in at1Lo, O· percl1è portatori di ger111i (2). · f 11 que&ti ultimi anni si tende a dimostrare la quasi sco111pars~1 dalle statistiche di questa affezio·nc;, streptob acillare, ri1tenendosi il feno111eno dovuto a molteplici cause quali la mig·liorat.a igiene, le p1iù efficaci cure, la diminui1ta virulenza del bacillo, l.a più attiva profil1 s j ind'i,riduale e collettiva. Bisog·na inolltre aggiungere che molte di queste ulceri, specie se extra,genitali, sfuggono all'indagine cl1nic~ e batteriologica e sp·esso ~ono1 i11ìsconosciut·e con1e itali e non vengo110 registrate. Cjè) più facil111ente accade quando esse, senza prec.edenti ,·cinerei, vengono os:..c:rvate su reig ioni cutanee non sospette, con1e nel caso particolare che i)resentava ulcerazioni sul quadra11te superiore .esterno della natie<) sir:istra, regione questa sullu quale n on i11i i)ar e siano state da altri AA. oss·eif\ ate ul ceri inGJ Ji ·1)rimi1tive , ad eccezione del caso illusL1.ato da Balzer che riQ"uarda·va uno scabhioso affetto da ulceri molli dcii genittali con u lcera da autoinne to sulla coscia. Per quanto ri guarda l'avvenuto contagio della nostra 1)aziente non ci ~ possibile, avanzare alcuna ipotesi pla,u sibile, essendo comple1ta111en Le negativa l 'anamne5i, per quanto in si111jli casi questa non possa fare sempre, fede. Si riavrebbe, stando ai fatti , escluclere la p0s~ibilità cli un n uitoinnesto e ritenere l' affezione rrin1itiva, dovuta, con mol1ta probabili1'à , ad un contagio per cal15a mediata s1r una i1111lf·rce ltibile e banale lesione di continuo c u·~anea; nè infatti si potrebbe pensare ':he la p'lz1ent~ sia stata contagiata dal marito con1e 11nrtatore di germi, per il non avYen nto contagio ai geni1Lali, che sarebbe stato il più logico ed' il più facile , tanto più che la n1alata affern1ava di aver avuto con il coniu,ge soì o rapp <1~1ti genitali. 1

1

1

'--'

1

(9 ) ~I1n.\~.\ .

(1) SPnEcnER. Gior11alc It. Derm. Sif., 1910, DucASTEL e BERO.\L. Traité prafique des nialadies vénerienncs, P 3ri s, \Ioloine, 1 97: GR.\S ~ I. Boll. Sez. Reg. Soc. Jt . Derm. "' if., 1931.

3-03

Pl\ATlCA

l.a

R iform~

)fe<lica, 1935; Pot..I CARO. Boll. ez. Reg. Gior11. It. Derrn. Sif .. 193.5; , ,,_ GNOLO LUF\TI . Gazzc-tla negli o perla]i e <lelle cliniche. 1916; DE ~ \POT..T. Giorn. )!al. , . en. e Pelle l$lJ Z.


,

364

« IL POLICLINICO»

'Le lesioni di continuo n1inime epiidermiche (come grDff1atu.r e, scot1~.ture, lesioni da i&c.abbia ecc.), possono infatti dare ospita1ità al vi1us dell ,ulcera venerea e favorirne. lo· at.teccl1imento sulla cute, come è dimos~rato dalla letteratura. A p~~te lei deJtte considerazidni sulle modalità ·d i oon•tagio (no·n sempre facilmente definibili) il ~o~tro· caso, come aQbiamo illustra·( o·, è da segnalare p erchiè, tr·a ttan.c:Jtosi di una lesione cwtanea primitiva, non professio1nale, i11 sede ati.ipic~, eooe·z ionale, sita a dimostrare co1ne la non frequenza d'i una malattia e la alipicità della sede topografica, obblighi tutJtavia l 'osservato·r e a 1~enere sem·p re presienti nella di.a gnosi dif.ferenziale quellei cause - sia pure diSL:utjbili, non· fre quenti e rare - che p ossono però originare u·n a d·a ta affezione. Il laboraltorio e le altre varie ricerche, specialmente i11 questi C4si, ci potranno e6secre di grande aiuto ·- anch.e se ·non~ se·m pre dimoS1trativi per farci eLSse1·e piarticolarm~nte p ru·d enti e cauti n·elJ 'esp rirnere un giudizio fondato solo su·ila osse.rvaz.io·n e clinica. Va al'l.re&Ì. rilevato che prò:p·r io1 in simi1i circostanze, la terapi~ non ~ sem.pre sufficien1le a chiarire la causa etiologica e che anzi, come abbiamo dimostrato, può anch'essa spesso trar.re in inganno sull.g vera causalità della malattia, con il conseguentte erro·r e clinico-statistic\' . 1

[ANNO

LI, Nul\1. 23-24]

S I NTESI lsTITu1·0

DI CLINICA MEDICA GENERALE E DI TERAPL~ MEDICA

DELL,UNIVERSITÀ DI ROMA

'

Direttore prof.

FRuGoN1

CESARE

I

Allergia e.d emopatie. Importanza dell'allergia nelle malattie del san· gne e degli organi emopoietici. !FERDINANDO CoRELLI

aiuto ~ do·cente di patologia e d'i clinica n1edica I lim.iti del! 'ipersensibilità sono enormemente .p iù ampi di quanto ancor oggi supponiamo». C. FRUGONI, 1933 (42) cc

(Continuazione e fine )

VII. - Allergia e manifestazioni a carico degli organi linfopoietici e della milza.

1

1

RIASSUNTO. .

L' A. illustra un caso, a·s sai raro e fonse unico nella letteratura, :di una paziente ooniugatal ~.e p;r;esen~ava su.i gua drrante laltero-este·r no superior,ei ·d ella regione glu1tea sinistra (We ul oeraz.io:ni che, per i caratteiri clinici imprecisi e con1fondib1ili delle lesiolili elementari, avrebbero condotto a n1olte e svaria~e ipotesi diagnostiche. Dopo aver discusso nei -p ariticolari la difficile diagm osi differe:nziale fra le varie sospe·t ta te malattie ~ le possibili modalità di contaglio (non sempre facilmenrte ·d efini·h ili) richiama 1,attenzione sulla :neoessiità di esegu•i re le do,v ute ricerc he t' g~i ~mi di l aho·r atorio, assai importanti per 1por1re 1la ·~iiagnosi ed evitare errori clinici e staltistici, com~ ~ ohiaramen1t.e di.mostrato1 _neil caso in o·g getto,.. Afferma poi che J.a t~rapia, qu·a n·d o non è speci,fi ca, anche se efficaoe, non p·u ò d·a re conferma diélJgnosti·c a. Conclude infine con la diagnosi di cc ulcera semplice contaigiosa primirtiva in sede atipica extragenita:1~ » accertata con gli indispensabili accorgimenti. 1

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(Lavoro p6rvenuto in Redazione nel settembre 1943).

Manifestazioni sanguz1gn.e· e linfatiche della

maiza,ttia da siero: mo nociit;osi, an.gin a, a1denite da siero e loro rap1porti co~ s,i milari forme della patologia.. La tonsillite! come affezione alle:rgicà. Splen.01nega.lia o splen.ite a com1p10 nente allergica? 1

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1

Do•p o aver singol.armen1te discusso le manifestazioni allergiche della serie rossa, bianca ~ piastrinica, desideriamo ricordare h·r evemen.te, que lle possibili a carico del sistema linfatico e della milz:a . Anc.he questo argo·m ento è tu~tora pieno di iin·certezze, e passibil·e di critica; noi lo dob·bia·m o ·e&p.oirre con. tutte le riserve sern za poter trarre defini~ive conclusioni al rigua·r·do. E noto eh.e il sistema Jinfattico· deve essere coin siderato un 'organo, cc una unità » a s~, indipendente dal lato anatomico e fu.nzionale . Data la difficoltà di questo 1tema, credo possa riuscire utile iniziare la discll6sione partendo dalle mqinijestwioni sanguigne e linfatiche della

malattia da

siero~

La malatJtia da siero umana, n ellie varie sue estrinsecazioni e la sensibilizzazione sperimentale, l'allergia 6perimentale d!a siero, hanno serv1ito e servon·o bene per lo· studio d elle, n1anifestazio·n i allergiche di vari organi e siS1t~mi . Basti ricordare fra tultti, il reumcztism.o serricO', su cui sri b·a8a una an·a logia patogenetica col reumatismo articolare ~cu1.t,o, e le lesioni articolari o·t t,en.Ulte .n ella siero· allergia spe·r iment1ale, co·m e risulta dai noti lavo-ri di l{.linge. , di Chini, di iBruu·n . Nel grande quadro della malattia da ':iero p11ò oomparire, seppure non frequen teme111e: 1

1) la mo111Qcitosi da siero;


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