Il policlinico sezione pratica anno 1924 parte 1 ocr parte3

Page 1

5J

• 101

le. a }(.

rro

r'li ·e· la f)

ti r1·

e 5.

't

[ •.\~NO

XXXI, F ASC. 25 J

SEZ I 0:-\E PRATI CA

Nomina di un medico da parte del Com- sce altro., il princ1p10 generale non si applica missario prefettizio: urgenza; preferenze. e il provvedimento di revoca ha effetto dalla data di quello revocato. È noto, e già altre volte a bbiamo segnalato, (Coris iglio di Stato, .Se: . Il' , decisione 29 marcl1e le fl1nzioni del Comn1issario l)r ef et tizio sono limitate agli incaricl1i cl1e gli sono affidati zo 1924, n. 155). n~l Comune dal Prefetto. Nella ipotesi, poi, ell e XLII. - Licenziamento dell'ufdciale sanitario per l,amministrazione comunale no11 funzioni del fine del periodo di prova. tt1tto, l'azione del Commissario prefettizio 11a, Non è censurabile per eccesso di potere il liè vero, maggio.r.e arr1piezza, trova11dosi egli di c.enziamen to di un ufficiale sanitario, per fin e fa.tto in condizioni a11aloghe a quelle del Corn- del periodo di ·e s·p erim1ento con la seguente momissario Regio; però, tenuto anche conto della tivazion~ sinteti·ca « perchè non ispira la fi·dubrevità che dovrebbe essere, secondo legge, as- cia della po.p olazione ». segnata al suo incarico, «non può ester1dersi Nè può pretendersi che fosse fatta contesta al di là di qi1,anto è stre~ta11iente 1iecessario a zione del motivo al sanitario, in quanto non che la vita del Co111une non, si arresti». (In tal gli era mosso -a lcun addebito specifico. Questa senso è la decisione della \ 7 Sezione del Consi- risoluzione della IV Sezione del Consiglio di glio di Stato 6 aprile 1923, n. 77, già riportata Stato (sentenza 25 aprile 1924, n. 184) deve esin qt1esta r11Lrica). ì.\Ia, in relazione a tale sere intesa nel senso che non è necessaria criterio direttivo, $i deve ricon.oscere urgente il l1na motivazione specificata. Ma il provvecliprovvedimento del Commissario che nomina mento può essere viziato da eccesso di ·p otere un medico, in seguito. a co11corso già indetto ed e da illegittimità da alt r o !)11nto di ·v ista. I11 espletato da ll'am111inistrazione ordinaria, men- casi analoghi, nei quali è anzi più accentuata • tre il p·osto •s tava p er rimanere scoperto, doven- 1a d1screzi.onalità .dell'atto (per es. d is.pensa di do abbandonar]o p er l]mite di età il sanitario un impiegato, dal serviz1o per scarso ren·dimento, in forza dei poteri eccezionali) Ja st essa IV che lo occupa va provvisoriamer1te. Non può negarsi al Commissario prefettizio Sezione h a posto il Reg·uente principio : « Se è la stessa lib ertà di scelta che la legge accorda vero cl1e lo scarso 1r e11climento a i fini della dial Consiglio comunale, e di !)ravvedere alla no- sposizione degli esoneri è materia prevalentemina fra i concorrenti più meritevoli , cioè fra mente di apprezza1nento € di facoltà discrezior1ale dell'arnn1inistrazione, non è meno vero quelli che abbiano conseguito 27 / 30. L'art. 3 del R. D. 10 sett e1n]}re 1919, n. 1825, che la facoltà discrezionale non è arbitrio; e stabilisce la preferenza dei servizio di gu€rra . se talvolta non è facile tracciare i limiti di solo per la formazio.ne d.ella graduatoria e a q11esti d11e asp etti che può assumere il pro\parità di merito per gli altri titoli; sarebbe un \'edi111ento ammi11istrativo, non è dubbio che aggiungere all a legge se il titolo di pr.eferenza qv.Psti limiti esistono .e cl1e d·ebbono essere osnella graduatoria si volesse tra.sforn1are in un servati e che l'osservanza ·O meno di essi cade sotto 11 giud1zio di legittimità. Se sfugge al titolo cli preferenza agli effetti della n omin a. In tal senso ha deciso· la IV Sezion.e del Con- sinclacato di legittimità l'apprezzam1e nto dei siglio di Stato con sentenza 25 april e 1924, nl1- fatti e questo Collegio non deve in alcun modo sostituirsi all'autorità che ha a.a lla legge il mero 188. E da avvertire, però; che ora , a 11orma del mandato di pronunziare il giudizio di m ·erito, r;on vi ha dubbio però che il giudizio non decreto 24 settembre 1923, n. 1073, ·valgono spedev'essere in contraddizione con le risultan:e ciali titoli di preferenza agli ef/ etti della nodegli atti o prescindP,re da queste » . (Sentenza mina, dei quali ci occupammo con la nota pub25 aprile 1924, n. 169). blicata nel fascicolo 46 del 1923 di questa riCriteri correttissimi questi , che si applican o vista. in tutti i casi di provvedimenti amministrativi emanati nell'esercizio di poteri discrezionali . ~LI. - Etrettl della revoca di un provvedimento. Ouando l'amministrazione .attiva revoca un anche se una motivazione non sia richiesta , proprio provv.edim ento, imougnato dall'interes- con1e per il licenziamento degli ufficiali sanitari sato. con ricorso in sede giurisdizionale, cessa o dei n1~ dièi condotti per fine del peri-0,do di la ragione del contend ere nei ri guardi del prov- prova. lv. J>. - · Ai qut-si ti degli abbona ti ei risponde vedimento revocato, il quale giuridicamente C}jrett~mente per lett~ra. I quesiti debbono essert più non esiste. Di regola, gli atti amministratnv!at!, !n !ettera, accompagnati dal trancobollv tivi, come in ge11erale tutti gli atti git1ridi ci, per la risposts e ~mpre indtrizzatt impersona) · mente Rl la Hedazione del <t PoJi ciinico », via S1 non hanno effetto retroattivo. ~tina . J1 - RomR (6J. Quando però si tratta di t1r1 atto che re, oca ~ rispostP ai QllP~iti che non richiedono esnm+un precedente provYedimento e gliene sostitt1i- di atti o specia li indagini. sono gratuite. XL. -

1

).

~1

o e

••

)

r

)

1,

827

1

-

1


828

~ANNO

IL POLICLINICq

XXXI,

FASC.

25]

NE LLA VITA PilOF,ESSIO NA LE . fl lattiche e niente di meglio che integrarla con l ' uso di disinfettanti. Comunq11e è questa la • djm o.strazjone dell'efficacia profilattica delle sa le .anticeltiche, che servono anche come un b·uon mezzo di propaganda. fil.

IGIENE SOC I ALE.

La profilassi delle malattie veneree nell'Esercito. La lotta antive11erea nell'Esercito s.i fa con ' tre mezzi: 1) Conferenze p·eriodiche alla truppa ed agli ufficiali; 2) visita sanitaria domenicale; 3) istit11zione del gab.i n etto di profilassi. Per la celebra7i one del medico caduto in guerr a. Le conferenze fatte a.I la truppa sono assai <Continuazione; ~edi fase. 24). Lire difficili e di ri11scita dunbia, poichè se sono di Dott. Baldassarri Luigi, Firenze . . . . . 30 tono elevato rimangono incomprese ai più, se Dott. Maffei Rodolfo, id. . . . . . . . . . 20 2;) invece si vuole pelìSuad·ere gli ignoranti si Dott. Zattoni Quirino, S. Piero in Bagno 20 cade facilmente nel risibile e nello sconcio. La Dott. Paoli Paolo, Fiesole . . . . . . . . . . 9 .....-, Dott. Gonnelli I.luigi, Castelfranco di Sotto propaganda spicciola può essere molto utile, T . Col. ì\il. Audisio Pietr-0, Geno,ra 129 l\1agg. M. Bruni Nicola, F irenze . 1(~ sp·e·ciaJ.mie nte se fatta all'ambula.torio durante !)() Cap. M. Costa _t\..ugu·sto, Genova . le visite mattinali, ma non può avere che effetti Ten. l\il. Bruzzi Giovanni, Parma HO 60 minimi. A1la prescritta visita domenicale d·ella Ten. 1\il. Pavone Giuseppe . . Prof. Canali I~nida, Parma . . . 2.5 truppa, molti possono a.gevolmente sf11ggir.e, Dott. Casoli Umberto, fd . . . . . . 10 Dott. Pn riset Fabio, id. . . . . . . senza co.n tare che essa cos.tit11isce talora l'in10 Prof. Ricca Silvio, Genova . . . . . . . . . . 100 c entivo per il fiorire di poco decorose barzelDott. Borgi Giov. Dante, l\llontecarlo (TJucca) 5 lette. La n1aggiore fiducia va qiuindi data. alla Dott. De l\llarw Vincenzo, Firenze 20 120 istituzior.1e della sala antic€ltica per ogni r eg- ' Prof. L,u sena Gustavo, Genova Dott. Parodi Arturo, id. . . : . . 20 gimento e di.staccamento. Buoni risultati 11a Dott. Geva Vincenzo. Ventimiglia 60 Dott. Sovali Augusto, Spezia .. . 20 otten11to con questa G. Lepri (Giorn. d·i med. ()() R. Ten. M. Pellicini Ferrante .. . militare . 1921., n. 1) in 12 mes.i di funzionaDott. ì\1astrobono Luigi, Firenze . 15 Dott. Gherardi Enrico, id . . . . . . 15 n1e11to al Presidio di Pisa. Il locale ba 11n mi15 Dott. Torti Amleto, Riomaggiore ] itare fisso., appositam.ente istruito , e rim.ane !)0 Dott. ~1inettf Rinaldo, Rossiglione . . . . Sez. Toscana Federazione Italiana ~1edici Inap€rto dall'ora di libera 11 scita fino a mezz' ora f<> rtt1nisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200 dopo la m·ezzanotte per coloro che usufrt1isco100 Dott. Brentani Antonio, Tredozio . . . . . . nò del permesso sera.le. È m11nito di lavandino 10 Dott. Agnese Giuseppe, Calice Ligure . . . . 20 Dott. Corradini Monaco Guglielmo, Genova e di orinatoio ad acq11a corrente, di sapone, 2:) Dott. Moriconda Paolo, Roma di co.t one jn f.ald e; com.e materiale profilattico, T. Col. M. Ghidoli Enrico . . . . . . . 120 100 1\lagg-. 1\ol. Selvi Giovanni . . . . t .,. si usa la soluzione ldrogli·c.erica di protargolo 80 Ca.p. l\:I. Pie-ati Giovanni . . . . . . e la pomata al timolo-calomelano di Metchni- Sc11ole Applic. Sanitaria lVIilita re : !)0 S. Ten. M. Bertone Giuseppe koff-Ga11d11chea11. Grande importanza annette 50 S. 'l'en. M. lVIessina Alfredo r ~.\. al riscalcla1ne11to d·ell'acqua, n.ecessario per !)0 S. Ten. M. Spina Rosario ~o i mes.i invernali, poichè in ~ancanza di acqua S. Ten. M. Rosi Osvn ldo f)f) S. Ten. M. Nicastro Arturo calda le manovre di detersione non si compi1no l'>rof. Torri~;ia ni Camillo . . . rebbero da nessuno. Egli ha ideato un ebolli(Continua ). tore-termos 'in rame ed alpacca, in cui lo strato coibente è fatto con . cotone zaffato a f-0 rza; due Interessante pubb1icazione: litri di acqua vengono con esso riscaldati in . Qott. Prof. PAOLO GAIFAMI 17 min11ti col const1mo di 57 eme. di petrolio Docente di Clini ca Ost et rico·Ginecologi ca nella R. Univ. di Roma .e la spesa di circa 13 centesimi; dopo sei ore l'acqua ha ancora la temperatura cli 34°. Dalle statistiche riportate, risulta che Sll ·416 Prontuario di Terapia Ostetrica , militari che hanno eseguito la: profilassi postVADEMECUM DEL MEDICO PRATICO coit'u,m si ebhe un solo caso di blenorragia in Prefazione del Prof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA ' uno che si era. presentato sei or·e ·dopo; ir1veoe Direttore della R. Clinica Ostetrico·Ginecologica dell'Università di Roma. si ebbero 7 ca.si di sifilide, 8 di blenorragia e 7 di ulceri veneree in soldati che non eseguiroUn volume di pag. VIII-294, in formato tascabile deJJa nostra e MEMORANDA », nitidamente stampato su carta distinta, 110 la profilassi. con 77 figure ed una tavola a colori nel testo ed elegantemenPuò an-che darsi che tali risl1ltati siano do t e rilegato in piena tela flessibile. Prezzo L. 1 8. Per i no vuti in gran parte alla lavanda. calda con acstri abbonati sole L. 1 5. 9 O fran co di porto. qua saponata e non all'11so dei disinfettanti; Inviare Vaglia post ale al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina, a nche la prjma però entra n elle pratiche pro- 11. 14 • Roma. 1

1

~

1

4

'


••

,)

[ ...\~:KO

XXXI,

FASC.

25]

8?D

SEZIONE PRATICA

'

CO NC ORSI. POSTI \"ACANTI.

Condotta suburbana (S. :\Iichele); ,-edi fase. 23. Scad. 30 git1gno. llERGA~to. Ospedale Maggiore. .A. tutto il 30 giugno; quattro assistenti. Vedi fase. 24. C'A?i.IIXù l>I CODROIPO (Udi1te) . A tutto il 15 luglio: I1. 7500 e tre quinq. dee. Indenn. ca\alio (obhlig<1torio) ·L. 3000. Indennità ten1poranea caroforaggio e caro-\iveri di legge. I,. 500 tlff. san. CiYile abitazio11e -rerso annuo fitto cli L. 500. Tuss;l di ammissione L. 50.15. CASTEL..\Uovo VAL DI CECI~a (Pisa) . - Per ~lon­ tecastelli (ab. 823 con 10 fam. ritenute po,·ere). L . 8000 e at1menti di J/10 ogni quadriennio. Cav. L. 2000. Per gli a.bbienti tariffa approvata dal Con siglio Prov. San. , ·aglia di L. 30,15 al Tesoriere comunale. Scad. 10 lug. AI.ESS.\NDRIA. -

,n

la le Jl

a.

,.

C BE1\rO.NA.

Oo·n siglio degl i Istit·u ti Ospitalieri. -

Un medico aggiunto; due chirurghi aggiunti; direttore ·del gabinetto di radiologia. Vedi fa se. 23. Scad. ore 18 del 30 giugno. FOLIGXO

I

(Perugia). Oongregazione di Carità. -

Direttore medico primario dell'Ospedale San Giov. Batt. ~.\ tt1tto il 30 giu. Vedi fase. 24. NrGOLI:NE ( Brescia). - Consorzio. Ab. 2065 di cui 200 circa pov.; estens. kmq. 10; L. 7000 stip., L. 1000 mezzo trasp. senz'obbligo cavallo; L. 300 t1ff. san.; c.-v.; compless. J..J . 10,700. A tutto 30 giu. NOYALES.\ (Torino). - Scad. 30 gin. L . 6400, pl'imo c.-v., salYO i 111ig·Iioramenti dipendenti dall'applicaz. dell!<tlt. ;14 clel R. D. 30 dic. 1923, n11Ill('rO 288!). SASSOFERRATO (Ancona). 1a condotta; L. 8000 temporaneam. iniziali, L. 2400 trasp., c.-v. come impieg. comu11. Età lim. 40. Scad. ore 15 del 28 giugno. • SPÈRLI:\TGA (Catania). Scad. 30 gin. ' Tedi fase. 24. \ ' E:\TEZIA. Ospedale Civile. Direttore dell'Istituto a11atomo-patologico. Bienni o di prova. Età lim. 4J; ufficio fino a 6.5 anni. L. 20,000. Documenti a.1 Protocollo non oltre le ore 17 del 10 lug. SerY. entro un mese. Chiedere annunzio. ' raglia postale di L. 50 intestato al tesoriere. VOLTERRA. oongrega.z. di Oarità. ~ledico assistente per le Colonie Agricole del ~Ianicomio di S. Girolamo. in nun1ero di 5, dista.nti dalla sede centrnle 6-10 km . Scad. 30 g. dal 5 giu . Età massi1na 45. L. 10,500 e 5 quadrienni decimo; c.-v. in L. 200 mens. complessive, rid11cibili a L. 165 se j] nominato sarà celibe. Alloggio illuminato e riscaldato per sè e fa m ., senza mob. L. 2000 per servizio continuativo e residenza in campagna. Serv. entro 15 g-iorni. Chied . annunzio. Nell°Ospedale Ci vile di Venezia sono disponibili alcuni posti di medico praticante con eventual~ as&·gno di L. 300 mensili ove ricevano ql1alche incarico. Scrivere o inviare domanda a lla Direzione Sanitaria. ~

D0ttore la ureato, pieni voti, pratico ospedale e condotta, perfezionato in Clinica Ost:etrica, Pediatrica ed I giene cerca interinat-0, giugno-luglio a buone condizioni. Scri vere dott. De L11ca - Tarquinia (R oma).

D iffide e boicottaggi. ~uo-re

diffide: Pianclimeleto (I>esaro).

COroiOORSI

A PREMIO.

BOLOGXA.

R . A.coaden1:ia delle Scien,.~e . -

Fon-

claziorie S. Pozzi. \ '"edi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. I~oLOGNA. I stitu,to OrtopedioÒ Rizzoli. Premio Umberto I. Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924. l\1ILA~O.

R. I stituto Lornbardo di Scienze e L et-

tere. - Due premi della Fondazione Fossati. Scadenza ore 15 de l 1° apr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. - Premio della Fondazione Ernesto De Angeli. Scad. ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi fase. 17. ~IILANO. M 'nnicipio. Due pr:emi della Fondazione dott. A . Beretta. Vedi fase. 15. Scad. ore 12 del 28 feb. 1926. ì.\looExA. R. fJniversità. - Premi Riccardo Ll1Zzatto e Alfredo Simonini. Vedi . fase. 19. Rol\L\. Reale ..4.ooademia d ei L·inoei. - Due premi offerti da ll'Istituto d'Igiene, Previdenza ed Assistenza ~eia le; vedi fase. 24. Scad. 30 settembre 1926. RO:à-IA. Assoriazione I taliana per l'Igiene. La Associazione Italiana per l'Igiene, 01·gano nazi<?nale per la Propaganda, bandisce dei ooncorsi con pl'emi in danari per la trattazione di a lcuni temi riguardanti argomenti conte11uti nel pl'ogramma di insegnamento dell'igiene nelle scuole elementari. Il concorso è libero a t utti, medici, maestri e ct1ltori dell'igiene in genere. Ohiedere il prog1·amma p<.1rticolareggiato del concorso a l Segretario ùella A~. ociazione per l'Igiene: V'ia ' reneto, 96 - Roma (2.-1).

ToRtNO. R. Aooad. di M edioina. - Premio Riberi. Vedi fase. 33 del 1923. Scad. 31 dic. 1927. NOMINE, PROMOZIONI ED

ONORIFICENZE

In e ·ito al concorso per primari chirurgi negli Ospeélali Riu11iti di Ron1a ·sono risultati: 1) Antonucci 111·of. Cesare; 2) Egidi prof. Guido. Rallegramenti ai due \alorosi sanitari. I 'el concorso al premio biennale cc Frn11cesco De$sy >> bandito presso la facoltà medica del R. I stituto d i studi s11periori in Firenze per una memoria che trattas'3e di anatomia o di istologia normale, di :fisiologia o di igiene, è stato, dalla commissione nominata da detta Facoltà e l)l'esieduta dal professore Giulio Chiarugi, proclamato vincitore per gli anni 1923-24 il dott. Adolfo Massazza, assistente effettivo a ll'Istituto di Fisiologia e volontario • alla Clinica Ne111·opsichiatrica della R. TJniversità di Genova. I./U11i versità cli Parigi ha conferito il titolo di professore h Qno·r ,l s oansa, a S. Ramon y Cajal di l\Iadrid. La città di Va rsu \ia, patria clella sig·nora Curie. ha conferito all'illustre scienziata il titolo di citta di nn benemerita. Il dott. cav. Ugo Venere cli Eugenio è stato decorato della medaglia di bronzo a l merito della S~111ità Pubblicu.


330

IL POLICLINICO

P ·R O FIL I.

Carlo Edoardo Brown ·Séquard. t

.

-•

.

~

..

,

.· I

i

,I

f \

)

~

. I

'

I

• ~

'

~

I ANNO

XXXI,

FASC. ~5 J

anin1ale. La sua celebre comunicazione alla ~1 u­ ciété de Biolog'ie, nella seduta del l 0 giugno i .:. !1, segna il fondamento dell'endocrinologia e dell'organoterapia: egli aveva raggiunto allora la i·is1Jet. tabile età di 7'2 anni. Eseguì sopra _se stesso le iniezioni di estratto testirolare (filtrato attra \erso candela Cbamberland in appareçchio d' Arson\alJ; esse avrebbero determinato una serie di benefizi lnell'ap~etito, nelle funzioni intestinali, nell'attitudine al lavoro fisico e mentale, nelle funzioni genesicbe). Brown-Séquard venne :volto in ridicolo dalla stampa quotidiana; a11che gli studiosi compresero solo molto lentamente come queste ricerche costituissero un·a parte di una vastissima opera sperimentale, che cloveva essere suscettibile di ampli sviluppi. Brown-Séquard aveva idee straordinariamente cbiare sulle secrezioni interne; ciò risulta, ad esempio, dal seguente passaggio di un suo laYoro, pubblicato nel 1891 in collaborazione con d'Arsonval : «Noi ammettiamo che ogni tessuto e più generalmente ogni cellula dell'organismo segreghi ... certi prodotti o fermenti speciali che ... influenzano tutte le altre cell11le del corpo ; viene a stabilirsi così una solidarietà definita fra tutte le cellule, mediante un meccanismo diverso da quello del sistema nervoso .... . Tutti i tessùti (glandole od altri oi-gani) banno una. secrezione interna speciale e per tal modo, dànno al ;sangue qualcosa di più che i prodotti di rifiuto del metabolismo. Le secrezioni interne, per azione diretta o impedendo processi dannosi, sembrano essere di una grande utilità nel mantenere le condizioni normali dell'organismo». L'organoterapia è dunque <•Pera non fortuita di l:tno scienziato di eccezibnale valore. R . B.

Il creatore della moderna. opoterapia nacque nell'I~ola l\laurizio (Africa orientale) il 1818, da padre americano di nome Brown e da madre francese di nome Séquard. Egli divise poi quasi tutta la sua esistenza tra la Francia e l'America. C-0nsegui la laurea in medicina a Parigi, nel 184.6. Subito òopo iniziò la sun intensa. attività scientifica e professionale. Dopo alcuni anni di esercizio libero a Parigi, si recò in America, ove ' rimase poco, per tornare in Francia e di li reSEZIONE MEDICA carsi a Londra dove prestò servizio negli ospedali e cominciò a consacrarsi, con successo, a lla neurologia. Nel 1864 fu chiamato in America, quale proIl fascicolo 7 (1° luglio 1924), che trovasi in cxmso rd i stampa e che aippena pronto spedifessore di neuropatologia all'Università Harward. remo agli associati della Sezione stessa, conNel 1869 accettò una cattedra alla J!Jcole de Médetiene i seguenti: ci ne cli Parigi; ma quattro anni più tardi lo riLAVORI ORIGINALI. troviamo a New York. Nel 1874 a ccettò di succeI. - E. Trenti. I nietodi biologici nella d{odere a. Claude Bernard, sulla cattedra di fisiologia gnosi dell'echinococcosi umana. L 'inal Oollège de France, e ivi rimase fino alla sua tradermoreazione precoce. morte, avvenuta nel 1894. II. - A. Brugi. La costante di Ambard nelle Gli dobbiamo contributi veramente fondamentali malattie infettive generali. . nel campo della I!eurologia e della fisiologia. Ad III. - R. Doria. La rea~ione di- Schick nelle esempio, egli dimostrò l'incrocio delle fibre sensimalattie esantematiche. tive nel midollo spinale e il suo nome resta legato IV. - P. Mino. L'eretiità dei gruppi sana,uig':t'iz v. _ G. Macciotta. Cont·ributo allo stu io del a Ila sindrome d,i Brown- l~éqitard, in cui, per una contenuto in colesteri-na del sangue e emilesione del midollo (da traumi o da tumori, bambino normale ed in alcune malatgomme, tubercoli, ecc.) si determina una emipatie (malaria - tubercolosi). rn plegia con parestesia crociata (paralisi motoria dell'arto inferiore dello stesso lato e paralisi senA RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO sitiva dell'altro arto) . N'e sta bili anche i sintomi I non abbonati alla. predetta Sezione MP-dic~, potr~n~o rt· collateriali e le varianti (forme complete e incomcevere copia. di questo interessantissimo tasc1col~, 1n-y1a.ndo plete). Brown-Séquard ba fatto progredire anche Vaglia postale di L. 5 al Cav. LUIGI POZZI : Via S1stlna. n. 14, R-0ma. Desiderandolo ra ccomandato e al SJcuro da smar1~ nostre conoscenze sul meccanismo del calore rimenti postali, aggiungere 50 centesimi.

«IL POLICLINICO»

1


(_\:\:\O

XXXI,

FASC.

25]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE.

p

:lJp Ili •

~5J

J

Le onoranze al prof. Tito Gualdi. Il 16 giugno si riunirono nella sala dell'Ol'dine dei medici di Roma, i medici comunali e gli addetti ·1 ll'Ufficio di Igiene, per un h·ibuto di affetto a l l-0ro Capo, che ,d a qualche Jnese venne collocato a riposo. Parlarono: il prof. P ecori, che ora regge l'Ufficio di Igiene, jl prof. Gallenga, pl'esidente del!' Ordine dei Medici, i l dott. Tr11lli per i medici condotti, il dott. Barberi chimico municipale, il sig. Galli per gli Ispettori d i Igiene, il prof. Piperno e l'ex-assessore per l'Igiene prof. VjlJetti, dimostrando di quanto affetto, di quanta gratitudine~ di quanta stima circondino Sempre il loro antico Capo, che eccelse per la sagacia con cui diresse per un trentennio il difficile ufficio e per i preziosi insegnamenti che egli diffuse largamente. Rispose a tutti, visibilmente commosso per la Bl)()nt.aneità della dimostrazione, il prof. Gt1aldi con un elevato discorso, in cui mise in rilievo la preziosa opera dei suoi collaboratori e la necessità. che oggi l'Igiene non consista più solo nell'opera di polizia sanitaria, ;Qa piuttosto nella diffusione <'leJla coltura igienica che deve penetrare in tutti g1i ambienti. Al prof. Gualdi ''enne regalato un anello, simbolo della f ede che unisce sempre a lui i suoi antichi dipendenti e collabor~tori. Ed al plauso di questi si unisce il «Policlinico» per !~opera sua c-ome Ufficiale Sanitario di Roma, con l'augurio che il suo efficace insegnamento e la st1a vasta dottrina siano ancora per lunghi anni wa gltlda sicura per i cultori dell'Igiene. ~ella

.D

I· I·

e

t'

. l l

)

Facoltà Medira di Roma.

La Facoltà :.\Iedica di Roma, i·iunitasi per di~u tere su 11.'l destinazione di due nuo'e cattedre cli ruolo di cui è ,·en11ta a disporre, ha stabilito con votazione quasi unanime che esse siano destinate alla Batteriologia ed a lla Pa1·assitologin. Con ciò la Facoltà di Ron1a 'ha Yoluto dare stabile assetto a due insegnamenti che venivano proficuamente impArtiti, a titolo di incarico, da oltre venti anni nell'Istituto d'Igiene di Roma. I due insegnamenti continueranno ad essere tenuti nell'Istituto d'Igiene, sotto la cui Direzione funzioneranno; si verrà cosi a stabilire un importante centro .scientifico, volto precipuamente a llo studio delle malattie infettive e parassitarie.

Il Congresso italiano d'Idrologia. I. 'annunziato XV Congresso italiano d'idrologia . climatologia e terapia fisica si è svolto con largo co11corso d'intervenuti. ad ...~bbazia, nei giorni 5-9 giugno. I lavori si sono susseguiti ininterrotti, sotto la direzione del prof. Devoto, })residente dell'Associazione Medie<.1 Italiana d'Idrologia, del prof. Castiglioni, presidente del Comitato organizzatore, e col concorso del cornn1. Rebucci. presidente della ~\~=--oc·iazioni fra le Stazioni di cl1ra. _..\. sede del prossimo Congresso è stata designata per acclamazione la città di ~Iontecatini. Daremo })rossimn1uente un bre\e resoconto <.lei la\ori. •

831

Questi sono stati intl'nmezzuti cla gite e tl'attenimenti. I Congresso· italiano di Eugenetiea. .A.vrà ·1uogo a )lilnno dal 20 al 23 settembre sotto la presidenza ùei i)roff. sen. Ernesto Pestalozza. sen. Luigi ~1angiagalli, Tcilio Boni e Corrado Gini. Chiedere informazioni al dott. Enrico l\'.loretti, segretario della Reale Società Italiana d'Ig·iene, Yia S. Paolo 10, Milano. 1

Il 84° Congresso della Società tedesca di Medi<-ina intema. stato tenuto a Bad Kissingen dal 21 al 24 a1)rile eù inaugurato con un discorso del Presidente :àlatthes .s ui cambjamenti del pensiero medico nei tempi odierni. Dei la\ori più significativi di tale Congresso, a cui parteciparono cirèa 900 medici, daremo not izia prossimamente. È

Il Sanatorio popolare di Anearano. L'8 giugno si è ina ugurato in Ancal'ano, presso Trieste, il Sanatorio Popolare per tubercolotici «Generale Petitti di Rol'eto », sor to per iniziativa ed a cuta dell'Opera Nazionale per l'Assistenza agli Invalidi di gt1erra, con fondi elargiti in prevalenza dalla cittadinanza di Trieste. La cerimonia ha assunto molta solennità; essa ha segnato il compimento di un'opera utile e nobilissima, intrapresa con fede e riconoscente amore, e intesa .ad allenare tanta sofferenza ereditata dalla guerra. Il Sanatorio di Ancarano sorge a mezzogiorno della fiorente penisoletta che divide Trieste da Capodistria, sopra un podere esteso 78 ettari, il quale abbraccia un tratto di spiaggia sabbiosa e comprende bra.ni di boschi e eam1)i coltivati. Eretto nel 1900 per opera della Società contro la tubercolosi, che non potè portarlo a termine· per mancanza di fondi, nel 1912 passò in proprietà a lla Cassa Distrettuale per ammalati di Trieste. Nei ventitrè anni di sua esistenin, fu gradatamente sviluppato e migliorato. Comprende attualmente un padiglione per convalescenti a monte, due padiglioni a mare : il tutto con refettori, cucine, giardini, ecc.; un bagno a spiaggia, una completa Azienda di produzione agricola con vaccheria e porcile, pascoli, alcune case coloniche, boschetti con strade alberate : tutto un complesso cli edifici. costruzioni e colture che lo rendono 11n Sana torio perfetto e fra i meglio organizza ti. È fornito di 2GO letti, ma è rp assibile di t1lteriore sviluppo. 0

Nuovo Dispensario antitubercolare milanese.

Il 10 giugno l' « Associazione 111ilanese per la lotta contro )a tubercolosi )>, auspice il nl1ovo Consiglio Direttivo l}resieduto dal dott. comm. Enrico Villa, ha dato convegno alle al1torità cittadine civili e militari, per porre la prima pietra del grandioso suo Dispensario, che sorgerà i11 \ia Ramazzini, su area donata dal Com11ne. Intervennero alla cerimonia il \ice-direttore generale della Sanità pubblica comm. :\Iesse.:'l, il prefetto gen. Nasalli-Rocca, il meclico pro,inciale comrn. Pampana, il presidente del Tribunale, i


832

. IL POLICLINICO

rapvrese11tanti del Corpo . d'Armata, dell'autorità ecclesiastica, del Comune, ecc. Parlarono il comm. Villa, oratore llfficiale, il com1n. Messea, il prof. Bertazzoli, l'on. Lanfranconi ed altri; mons. Buttafa \ra benedisse la prima pietra nella quale fu murata, con l'opera di un inutilato di guerra, un'artistica pergamena, che reca le firme delle autorità. intervenute.

(

Ispettorato dell' indu.stria e del lavoro. Un R. decreto-legge del 30 dic. 1923, n. 3245, })ubblicato sulla Gazzetta Uffioiale n. 63 del 14 marzo 1924 riordina l'Ispettorato dell'industria e del lavoro.

Alla Scuola Medico-Periziale Giudiziaria e delle Assicurazioni Sociali. Ge11ova il 28 del mese u. s. il prof. G. G. Perruudo, ordinario di medicina legale, tenne la lezione di chiusura alla Sc11ola Periziale, da tre anni istituita nella R. Università, con Decreto 20946, e secondo le finalità dell'art. 209 del nuovo C!od~ce di P. P.. L'O. constatò il crescente successo · della Scuola, soita con plauso del C-0nsiglio Superiore, e con ausilio dei n,1inisteri della Giustizia e della Istruzione. Svolse poi il tema della lezione : « la Revisione delle moderne Basi Biologiche in a1)plicazione al Diritto e alla 'Legislazione>>. A lezione finita fu offerta llna medag·lia d'oro al bénemerito e illustre ì\!laestro della Scuola ì\!ledicolegale genovese, in occasione del xxvo suo a11no d'insegnamento, presenti la magistratura, le Facoltà, il foro, e la stud~11tesca di legge e di medicina. Parlarono il procurato1·e del Re, i professori Carrara di Torino e ~1oriani di Bologna e altri ; aderirono autorità, colleghi, amici, e tutte le Facoltà delle Università del Regno. ..c\.

I

Propaganda Igienica. Il 22 maggio il dott. Adelchi Zam.bler ha chiuso il suo corso d'igiene agli insegnanti dei circoli didattici d·i Piazzola :.;-ul Brenta e di Grantorto Padovano; ' ri assisteva il provveditore agli studi del Veneto. In questa occasione g·l'insegnanti vollero offrire un banchetto all'insigne sanitario. I/ Amministrazione comunale di Piazzola offrì agli interve11uti lln rinfresco.

* **

'

InYiata (lal l\linistcro della Pubblica Istrl1zione, la dott.ssa Elena Fa1nbri ha tenuto a l\lilano, nella palestra delle scuole di Porta Romana, una conferenza su I gea vittoriosa. Vi assisteva un fitto pubblico composto in prevalenza di maestri e maetre. i quali hanno potuto apprendere dalla gentile conferenziera in qual modo e a quali sussidi essi possono ricorrere per l'endere veramente efficace lo svolgimento di quella parte della riforma Gentile che riguarda l'igiene. La dott.ssa Fambri ha dato alcuni saggi: attra\erso dialoghi, scene, parabole gl1stose e geniali, ha dimostrato <!Ome si l)Ossa imprimere nelle menti infantili l'utilità di ~eguir e le regole dell'igiene.

[~<\N:-.:o

XXXI,

FASC.

25)

.'

Per un sani&ario benemerito.

Una colllmissione. fol'mata di cittadini di Gubbio appartenenti a vari ordini sociali, si è recata al Palazzo Comunale e ha consegnato al Sindaeo una pergamena e una medaglia d'oro con la preghiera di conferire e l'una e l'altra al cav. dott. Giulio r..ucidi a nome di parecchie centinaia di capi famiglia, che, con detti simooli d'onore, hanno inteso di clirnostrare la loro gratitudine al valoroso Sanitario, che da 24 a11ni li cura con affettuosa e snr>iente premura. . Per il desiclerio manifestato dal dott. Lucidi. il conferimento della medaglia e della pergamena è stato fatto nella forma più modesta, nel gabinetto del Sindaco; e non hanno presenziato la ceri1nonia che il figlio maggiore del festeggiato e tutti gli impiegati del Comune; ma nondimeno la breve festa è stata significativa e. commovente.

.

Nel bilancio dei servizi sanitari militari francesi. Il deputato francese ì\tlorin ha proposto alla Camera dei deputati l'abolizione di numerosi ospedali militari onerosi e di utilità. discutibile. Nell'Ospedale di Calais il personale di assistenza ugua'glia numerica.m ente i ricovera ti ; a Saint-Omer lo supera del 10 %; a Mabeuge del 37 %; l'ospedale di Sedan detiene jl reoorà: esso conta 25 persone tra medici, infermieri, ecc., e per la m&.ggior parte dell'anno non ricovera nessun malato; in Algeria e altrove 49 ospedali militari l'eclutano la loro clientela quasi esclusivamente tra i civili. L'economia che deriverebbe da queste soppressioni importerebbe cinque milioni e mezzo di franchi al1·anno. 1

I

Si è spento in età di 7G anni sir Wl'LLJAJ)l :àfACEWEN, professore reale di chirurgia all'Università di Glascow. Nel 1869 eg·li concepì per primo l'i;ttubazione della. laringe in sostituzione della tracheotomia : la praticò mediante un tubo di go~­ ma elastica.· Consacrò poi molti studi alle lesioni e rigenerazioni delle ossa; la sua osteotomia lineare, applicata al trattamento del genu valgum, è ancora oggi adottata; ottenne Ja ricostruzione dell'omero distrutto dall'osteomielite, per mezzo di autotra1p ianti; fu il vero creatore della chirurgia' cranica : il suo « Atlas of Head Sections )) è ancora ogg·i di molta utilità per gl'interventi sul cranio. Contribuì all'adozione del metodo antisettico e precorse od iniziò quello asettico . Le sue attitudini operatorie .s i rivelarono anche in campi diversi dal sistema osseo; tra le sue operazioni audaci e fortuna te si conta un'exeresi polmonare, in un infermo che sopravvisse per molti anni. Coprì mo.Jte cariche onorifiche e presiedette il Congresso internazionale di chirurgia a<1una tosi a Londra lo scorso anno. Una polmonite consecutiva ad un attacco d'influenza ha lJOSto fine ad una vita prodigatasi nel lavoro. In Italia, o'•e era venuto a beneficare del clima. si è spento sir MAI..COLM MORRIS, oonsulent€ dermatologo al St. ::\lnry's Ho~ital di Londra.


(_tlliNO

e.

XXXI,

FASC.

25 J

SEZ IONE PRATICA

Cont.ava 75 anni. Del suo ~Ianuale delle malattie della pelle si sono susseguit~ le edizioni: ultimamente ne aveva visto la luce la 7a. Egli dette un votente impt1lso al « British .T ournal of Del'matology » sul quale pubblicò nt1n1erosi contributi alla fiusenterapia, definì il problema diagnostico degli eczemi, ecc., ecc. La sua attività si è svolta anche nel campo editoriale : fu consulente della casa editrice Oassell ed i suoi giudizi sui libri sottoposti al suo esame erai10 tanto sicuri, che il suo assenso equivaleva nd una fama di celebrità: quasi tutti gli autori dei libri di cui ~Iorris ebbe ad accett.are la pubblicazione divennero presto personalità spiccate. La sua vasta coltura gli consenti di affront.are anche molti problemi d'igiene pubblica. Ed ultimamente lo indusse a l)Ubblicare, in collaborazione col prof. F . Langmead e col dott. G. Holmes e col concorso di molti ~tudiosi, t1n «Dizionario di n1edicina pratica», già tradotto in spagnolo . Talento enciclopedico, seppe mettere questa sua qualità a profitto degli altri. anni è morto improvvisamente il professore EUGENIO L.A~IBLJNG, che insegnava chimica organica e biologica nella Fncoltà medica di I.il la. A. 67

833

Assai noto è il suo « Précis ùe Biocllimie », chiaro, conciso, esatto, divenuto indispensabile nei laboratori di chimica clinica. Scrisse anche i capitoli sulla ehjmica del sangue, della linfa e del rirambio respiratorio nell'Enciclopedia chimica del Frémy e nel Dizionario di chimica del Wurtz. Era considerato u11 didatta .anzichè un investigatore, un maestro anzichè uno scienziato, dotato di spirito di comprensione più che di spirito creatore; invece il Lambling tostituiva una felice combinazione, dei due tipi: difatti ha portato contributi originali assai importanti al dosaggio dell'emoglobina, ai metodi di esame delle feci, alle razioni alimentari, ecc. ; ma la sua eccessiva modestia lo tratteneva dal mettere in valore queste ri~rche. V'è di più: dotato di idee etiche purissime, fu portato ad · interessarsi di quanto poteva contribuire ad accrescere il benessere dell'umanità; per questo egli divenne un divulgatore dell'igiene generale a mezzo di conferenze, in specie i1egli ambienti operai. La morte ha colto questo lavoratore esemplare e benefico mentre preparava un manuale di biochimica patologica, che avrebbe dovuto costituire il complemento al suo « Précis )) . R. ì\11. B.

In dice alfabetico per materie. Pag. 82!? _-\.1niloic.losi geu~ral<' tll•ll'no1110 . .-\nca : resez1011e antic·;1 con i1ersi~te11ti )) 821 lesioni )) 819 .-\.neurisrui cli un ra1110 flella «oronnria . Bacinetto renale : gun 1·igione delle fe)) 814 ri te . . }) 819 Batteriofago : l'icercl1e . )) 815 J3ibliografiu )) 830 IiROWN-SÉQUARD C . E. : pro.filo • Cancro: convegno internazio11;1 le J)el' lo )) S17 f::tudio demogrnfico clel . Certijìoat i irregolari

lic

e lini !lai

p!·

er·

.

Colchico nella gotta C'oledoco e cistifellr-n : interyr11ti lll'l' Yia lombare . Concorso a rneclico condotto: <;oso sin-

)) )) ))

82() 82:1 ();j

1

golare di giudi.zio illegale .

Encefalite spontanen nei conigli: 11uove ricerche Endomicosi polmonare : casistica Ereditari età nelle n1a la ttie ca rdio-Yn scolari • Flocculazione : sulla Idronefrosi, rene tnbercoJare e rene policistico: studio con1p~rnti-vo delle alterazioni circola torif> · Insulina : impiego J.,itiasi biliare : casistica M~Jnttje veneree: yirofilnf;si nell'Esetcito Ron1a,

1~24

-

Tip. Cartiere Centrali.

))

826

)) ))

820 820

))

810

))

810

)) )) )) ))

813 82.3 08 828

l\Iedicamenti comuni : inconve11ie11ti conseci1ti,•i a ll'impiego , diPa.g . 824 j fedfoi

oonàotti ferroviari 1lf eclioina : e'mblemi

))

.

l\l<?11i11gite sierosa essenziale: i11oeccitabilità. del Yestibolo l>ç>steriore . l\lestruazione : compito dell'ipofisi e del corpo luteo . • l\Iorbo di Hodglrin . Nefrite cronica nei lavoratori .

))

825 825

))

822

))

824

))

822 820

)}

Nrnniria di 'Ut1' niedico àa parte del Corn111 issa rio prefettizio; urge1iza; prefe-

1·e11ze

.

• .

))

I)eritonite purulenta post-tifica a decorso subacuto da bacillo di Eberth I'C'rtosse : terapia . . ' Protozoi : isolamento . Ra bbia: abbreviamento del periodo di inc11 bnzione . . • Rene : enerYazione Retina : semeiotica della circolazione .

827

))

)) ))

))

)) ))

Revooa di provvedinzen,to : <'ffetti . Ricorso oontro deliberazione clelln G. P. A.

))

Scn bbi.n : eosinofilia . Tifo addominale : nuovi rist1ltati nella sPrologia . . . . . . . . [ìfficiale sariitario: licen.ziarnento ver fi-

))

))

819 812 820 827

826 803

))

ne di periodo <li prova

))

Ulcera digiunale : genesi .

))

L. PozZI, ed.. resp.


lL J:'ULlGLl N ! CO

(PAGIX~.\

DELL'A.)Ii\fIXISTRAZIOXE)

SEZIOXE PRATICA F .~SC. 25

M0Nf>GR11FIE MEDiee enIRURGieHE D' 11TTU11LIT1Ì Collezione del ' 'Potlcllnlco,,

I•

1) Dott. Prof. ACHILLE CAPOGROSSI Docente di Patologia ~Iedica nella R. Università di Roma • Medico primario e Direttore d ell'Ospedale Civile < l\Ia.zzoni > di Ascoli Piceno

Concetto e Diagnostica della Tisi Iniziale. \

'

Un volume in-8 di pagine IV-83 nit idamente stamp ato su carta distinta con elegant issima. copertina.. Prezzo L . 1 O. ' P er gli abbonati a1 e Policli'lico > sole L. 8, 5 O.

Prof. Dott. GUIDO MENOES Docente di Patologi a 1\-fedica nella R. Universi ta di Rom a Direttore del San atorio della C. R. I. e Cesare Battisti> •I

I

'

Tubercolosi e Sanatori (TR11TT11.MENT0

IGIENie~-DIETETiee Prefazione del Prof. Sen. A. LUSTIG Un volume in-8, di p ag. VI-74, njtidamente stampato su carta distinta, con 15 ftgure intercalate n el testo . Prezzo L. 1 O. Per gli abbonati al e P oli clinico> sole L. 8. 5 O, _.

3)

Dott. Prof. S!LVESTRO SILVESTRI

.

Aiuto nella R. Clinica. Medica . dell'Università di Roma

' 1- ,.

Le Nefropatie secondo le moderne vedute. Un volume in -So di pag. VI-168, nitidamente stampato su carta distinta . Prezzo : L . 1 6 • Per gli abbonati al < P olfclinico:. sole L. 1 3. 7 5,

.

4)

-

Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI

LA

.

PSICANALISI

Un volume in-io di pag.

Vl-82, nitidamente stampato su carta l . Prezzo : L . 1 O. Per gli abbonati al < Policlinico > sole L. 8. 5 O.

distinta.

Dott. VITTORIO GH·IRON

45)

L'importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute

Un v.lume in-lo di p&g. VIIl-128. con 25 figure intercalate nel testo, nitidamente stampa.to ~u carta. semipatinata. - Prezzo: L. 1 4. . Per gli abbonati al e Pol iclinico» sole L . 1 2. 2 5.

Dott. Prof. G. L. SACCONAGHI Med ico primario negli Ospedali civili di Brescia 1

la Clinica della ADESIONE Pf RICARDICA (f ibrechia del Cuore) nell'aspetto suo dlagnostico,g;a

-

Opera Premiata dalla Jt. Università di Roma con " Medaglia d'oro al merito Clinico ,, (Premio Baccelli). Un volume in-8, di pagine VllI-199. nit idamente stampato s u carta semipatinat a. Prezzo L. 2 O. Pet' gli abbonati al < Policlinico> sola L. 1 6, 9 O, ~)

,

Dott. ANTONIO SEBASTIANI Medico aiuto n egli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco

Prefazione del prof. GIUSEPPE BASTIANELLI . Un Tolume in-8, di pagine VIII-14!, con 73 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato au carta semipatina.t&. - Prezzo L. 1 8. Per gli &bboo&ti al e Policlinico» sole L . 1 5. 9 O. S )

'

Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Doc. di Medicina. Leiale degli Intorluni nel R. I stituto di Studi Superiori in Firenze Medi co Principale delle Ferrovie dello Stato

La diagnosi medi[o-legale della ,, Nevrosi dei traumatizzati ,, (Il rilievo e il significato dei sintomi)

Prefazione del Prof. CESARE BiONDI, Direttore del R . Istituto di Meàicina. Legale della R. Università di Siena Un volume in so, di pagine 'rlII-94. n it.idamenbe stampato s u carta semipatinata. Prer.io L. 1 2 • . Per gli abbonat.t al e Policlinico> sole L . 1 O. 7 5,

e)

Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

. . . .

Docente di ?.fedicina Legale degli Infortuni nel R. Istituto di Studi Superiori d1 Firenze Medico Principale delle Ferrovie dèllo Stato

La perizia nella pratica infortunistica Prefazione del Prof. CARLO FERRAI, Direttore del R. Istituto di Medioina. Legale della. R. Università di Pisa Un v olume in go di pag. itIII-74 nitidamente stam p ato su carta ~em i patioata, Prezzo L. Per gli abbonati al ., P olicl inico, , sole L. 8. 75 .

IO·

Par ottenere quanto sopra, inviare vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 - ROMA

:I ,I

I• •


-=A=N=N=O=X=XX =I=====R;;o~ m~a,~ao~ Giugno t 924

Fase. 26

fondato dai pro fesso ri : •

GUIDO BACCELLI

FRA.NCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ..

SOMMARIO. Osservaz:oni clinich~: l: · Piccinini: Emorragia acuta profusa da ulcera gastrica ed op erazione di Balfour. - R. Redi: Tre nuovi casi di in1pll.lamento rlel retto. _ G Gentilucci . · · . · · 0 cc 1us1one 1ntest1nale per . un ~ rara anomalia congenita ~el n~~~~~i. trasverso Ra ro 1nc1dente eta ascaridi durante Note e contributi: A. Cervini: Ini e.zione intracardiaca, di ~~lf:l~~Hna in un caso di sbock da pne uLnotorace artiSunti e rassegne: f'IAG ?\OSTI CA: Z. Cope: Diagnosi differenziale tra affezioni toracich e e addominali acut e. -i· KRAPIA : B. Stegemann : La trasfu sione di sangue come mezzo emostatico. - . Oooz..ToLo<;IA: L:i profilass i ed il trattamento della piorrea. - l\I1caos10Lor.1A: Sull'eziolo~ia della febbre gialla. Cenni bibl iografici. Accademie, Società m ediche, Congressi: R. Accademia Me· dica di Roma. - Società Medico-Chirurgi ca di Pavia. Società di ~fedi c ina Le~ale di Roma. Appunti per il m edico pratico: CASISTICA ~ TKRAPJA : Intossicaziooe acetonica e vomiti ciclici dell'infanzia. - L'in.

Olrtnl di propr•eta riservati. - E vietata la di es;:R?

Ren~tt

r,il,..,.ne ta fo-n.fR.

riprodu~ione

OSPEDALE DI S . SPIRITO IN SASSJA - RO!v1A REPARTO CHIRU RGI CO.

Emorragia acuta profusa da ulcera gastrica ed operazione di Balfour per il dott. PICCININI UGO, aiuto.

Po~1TA DBGLJ ABBONATI. _

VARIA:

Politica sanitaria e giurisprudenza : Question i pratiche. Nella vita profes<>ional e: ,\Jeo1c r:KA soc1ALR: Un · appello ai medici italiani per la lotta a ntitubercolare. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine promozi oni ed onorificenze. ' Nostre corrispondenze: Solenne celeb razione del Io Centenario della Società l\'fedi ca Chirurgi ca di Bologna. Notizie div erse. / Rassegna della stampa estera. Indice alfabetico p er materie.

di taoorl pubblicati net t'OUCLINICO e ta pubblicaz ione dei Bunu

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Non consta a me ch·e l'·o·p erazione propo-sta da.I Balfo11r per la cura della ulcera gastroduodenale·, caute.ri1zzazion·e .con chiusura ed affondam ento consecutivo, sia stata mai eseguita in occasione di emorragie profuse a.cute che per il loro r ip etersi impongano 11na deroga dalla condotta p·er solito astensionista che i11 tali contingenze suole seg1Jirsi. i\1i .serr1br'1. quindi possa u vere un certo· in tel'esse riferire 11n caiso clinico a m·e occorso ed operato co11 esito felice e ner l 'arresto dell'emorragia e per la guélJrigione definitiva de·ll'11lcera. Le e·morragi.e che soglio.n o complicare le 111cere gastro-duodenali si disting·11ono in occulte ed in 111,a nifeste; queste a -seconda della ,lo.ro " entità si suddividono poi in fulminanti od act1tissime, in acute prof11se ed in leggere. Le prime prover1endo da erosione di grossi vasi, in -0ccasione di ulcere penetra.n ti, sono così copiose e fu·l minee eh.e rapidamente condu·oono a mo rte, e sfuggono ad ogni possibilità terapeutica; l e act1te profuse a nemiz.zano l 'i11fermo e 1

fa_ nbilismo intestinale. L'ectopia testicolare nell'infan· F" zia imosi congenita. vera e pseudofhn osi nel primo ann'! di vita. - f..' inftu enza nel neonato. - Le pneumoCO('Cte prolungate nel p oppante. _ La dentizione nei bambini ra chiti ci. - Diagnosi e terapia dell'eredo-sifilide. Il tr;tttamento arsenicale nella sifilide del lattante :-:;EMEtoTICA: Sulla reazione di Sgambati. - Sifilide ·con reazione di 'Y assermann ne~ativa. No-re or MEDICI!:\A i-:c t E NTI PICA: Le ri cerch e ~lettrochimiche sul cancro.

1

talora gravemente, m.a per solito s.pontan·ean1ente si arrestano; le legg·ere cro11icl1.e, cl1e si riconn.e ttono con le occulte, a.nemizzar10 progressivatU1ente, ma no11 presentano pericolo im mediato e lascian.o larga disponibilità ùi tempo co11 la possibilità qui11di d.i quegli interventi che nei singoli casi meglio si convengono per porta.re alla gu.arigione della malattia causale. La freqt1e·n za eon ·CUi le 1Jlcere g·astriche e dnodena.l.i danno luogo ad emorl'agie è variamente indica ta dai singoli autori: v. Leube vi cl e emo1:ra.gie nel 4.6 % dei ca.si, l\1uller su 120 casi vel"ifica.ti a ll'autopsia ritrovò 35 voltP, ernorragja, Bram,vell su 156 osiservaz.ioni p·er!=ionali di t1lcera gastrica notò emat.emesi 132 volte (84.61 ~lv) e l'e n1a.tern.e8'i a ripetizione 86 volte.. Altrettanta discordanza vi è n ei dati ri.feire11ti-si a.l la mortailità per em.011ragia: il Bram,vell indica 1' 1.28 %; il Velch , Brinton, Rén1ond, Débove ritengono che dal 3 al 5 CJo d.ei casi di ulcera muoiono p·e.r en1orragia. il che conco rda .con i dati offe.rti da.I Collin secondo cui s11 2·62 casi soloi) moriro110 pe.r emorragia con una percentuale del 4.5 °{,; invece il Lenbe ed il Joy indicano 1'8 ?~ ed il 1\Iiiller 1'11 '\, di gastrorragie mortali in portatori di tl lcera. La rarità qt1indi con cui nelle t1lceri gastroclu oòenali si ha esito letale per emorragia 1


. 836

f 1. POLICLINICO

mentre è alta la mortalità post-operatoria (63 % I-Iart1nann, 37 % Tuffier e Jeanne), il fatto che le emorr.agie profuse, se non acutissime e fulmin.ar1ti, con semplice terapia medica possono in sul momento il più spesso dominarsi, la precarietà dell'intervento su individui gra ve1nente ainemizzati, la i1on facilità di rintra.cciare la sorgente dell'emorragia, le difficoltà ohe s1p ess.o 1si hanno per una buona em-0- · stasi, son.o tutti fattori che hanno indotto la ma.g gio.r p·a rte dei chirurgi (Mohynihan, Mayo, ::.\fitchel, Kutne·r, LeJ ars, e·cc. ) a ritenere, come g·jà un medico, il Leube, o~inav a , c-O·s a più opportuna e prudente asteneirsi dall 'interv·ento chirurgico in occasione di emorragie acute profuse; p1u r n·o·n doven,do essere que.s to un dogma assoluto, poichè quando ad o·n ta delle cure m·ediche allai p 1rima grande ema.t ernesi o melena ne · segu.ono a breve distanza una seconda ed una ter za e la vita del paz.iente corre alea imm.e diata, sorge l' indicazion.e all'intervento. A tal pToposito il Bergmann dice che non bisogna dirn·ealticare C'he il 5 o/o ' di tutti i malati di ulc~ra muoiono di emorragia .ecl il chirurgo n.on può cc ri1nanere in.e·r1e a guardare .con1e un uomo perda sa.n gue ». La emostasi locale di.retta, la legatura· in massa con circumsutura dell'ulcera, l'allacciat ura a distanz.a sui grossi tron.chi afferenti, Ja resezione dell 'ulceira, la cauteirizzaz.ione o lo za.ffamento dell'ulcera m essa allo scoperto mediante gastrotomia, la gastro-enterostomia -e la digiun,o stomia (Heide:nhain) fu-ron.o i diveusi procedim.e,n ti di · e.m estasi diretta o di curn indirett.a consigliati ·o d aittuati. 1

* *·:i!Il caso -c linico che qui riferisco rientrav:t nelle condizioni volllte per l' intervento, eimorragie gravi ri.petentisi, inefficacia manifesta delle cure mediche attuate: Fulg.enzi Carlo (e·n trato i.I 30 settembre 1921, uscito il 15 novembre 1921, Sala Cappello, letto n. 28) di an11i 5ù, f a.1egr1am.e. Vien.e portato in ospedale ve1rso le i0re 16; raceonta che già in pr.eced.enza e da .circa 3 o 4 anni ha sofferto a varie riprese e p e•r periodi che duravano in media due o tre m esi, di dolori allo sto ma.co, oh e co·n1pa1·ivano vivissimi d'°po il pasto; ha seguito cure m.ediche da cui trasse sempre giovan1 e1n to . Negli intervalli pu·r dovendo es(!l11der e i cibi f)efia.n ti god eva bu-0na salute. Da circa 5 niesi non aivvertiva noi a lcun disturbo. Bevito're m odico, fuma tore: a.mm.o gliato con prole, i1ega lues. L'attuale ma lattia ha storia mrevissima, in quanto il giorn o inna.n zi n el completo benesser e è stato preso da offuscarn.ento d.ella vista , da ronzio agli or ecchi, da vertigini e sa rebbe ca duto se non foisse stato soccorso dai fami1

1

[ANNO XXXI, FASC. 26}

liari; alcun ten11p-0 dopo aveva una scarica abbondante di sangue nero, piceo; a questa prima ne seguivano altre due sempre copiose· il medico che l'ha visitaito, ha prescritto rip~so, astensione assoluta dal cibo e tlalle bevande vescica di ghiaccio all'epigastrio ir1iezioni dj ergotina, ma la debol~za ·e d il 'pallore son<> andati aumentando. E. O. 'fut\i i segni dell'a1nemia grave: pallore, stato ansioso" polso piccolo, frequente (135 al m')', atti respiratori 22. Addon1e mo·l le trattabile, solo all'epigastrio le·ggera contrattura delle 1p·a reti; la pressior1e localizzata vi risveglia li·eve dolore. Rivisto dopo due ore i sintomi p,e nnangono; il sens°' di astenia profonda è aumentato, ha tendenza a.l deliquio, ha avuto llil1'altra scarica che presenta tutti i car.attari della melena. Ritenendo che il rinnovarisi di una emorragia anch.e non grave poss'a porta.re all'esito· letale, si decide l' intervento. Puntura lom.b are tra la 1on. e la 11 a vertebra dorsale, in decubito lateral.e, con introduzione di otto cgr. di novocaina, ottenendo buo11a anestesia. Laparotomia sopra-01n.belicale. Non esistono aderenze ed è facile ' esplorare con la vista e co11 il tatto il d ll-Odeno, ]a regione pilorica -e 1a faccia atilteriore dello stoma.e.o. Si segu.e poi la piccola curvatura e qui si iinviene in vicinanza della porzione cardiale una zona d'ae!f)·etto cicatriziale e di rr1aggio1r consiis tenza al tatto; fo·rmando tra l' indice e il pollice un a plica delJ a parete gastri ca ed esplorando metodicamente si ha a un dato momento la sensazione che il dito indice si immetta in un difetto della par ete gastrica malata di forma regolarmente scodellare e grande tanto da a.ccogliere agevolrnente il polpastrello del dito -ch e palpa attraverso la pare·te gastri ca san.a. Non si rinven gono sul duoden-0 e sullo stoma.Co a.l tre le1Si1o ni; si ritiene quindi di a·v.er local~zz ::i.to la sorgente emorragica e la precisa del imi tazio·n e della lesi o.ne suggerisce subito la possibilità di utilizza.re il processo preconizzato da.l Bal fot1r ner la cura delJ.e ulcere gastro-du1ode11al i come quello che meglio in tal caso si a.ddiceva. consid erando ancora la poiea entità del trauma, fattore da non trascurarsf in infermo tanto grav.e. Con i I te rmo-cauterio viene ra11sticata e di!~ trutta tutta la zona crateriforn1.e sede d·e ll'ulceirazione. ta1.chè infine risl1lta ·una perdita di sostanza grànde all 'incirca co·m.e una m.oneta da 10 cent., \Tlecchio conio; un.a prima s11t11ra chiude la breccia con p11n ti a tutto sp·essore, segue un pian.o m·uscolo-sieroso. Per maggior sicurezza piQi si alla cci ano la pilorica dest.ra e +a co ronaria stomacica., rispettivamente a monte ed a va·l le de11'11lcera. Ipodermoclisi con a drenalina e 1stricnina e iniezioni di olio canforato. Nei gi or ni successivi le condizioni generali . aJ1darono prog ressivamente migliorando, il polso pur restando sempre frequente, al disopra dei cento, diver1ne pjù valido e regola•re; insino· al giorno 10 ottobre ~ i ebbe lino Gtato febbrile con esacerbazioni serotine che raggiunsero anche i 38°.5, che ·se n.elle prim e 48 ore poteva inteirp1retarsi come re.azione rachi-anestesica, si rit enne poi con t utta verosom.i glianza, legato alla profonda anemia stabilitasi nell 'inf errr10, non essendovi da parte dell' a.ddome e •


26} (ANNO

abri. il

1

so, je, di

no

al-

lte

·io

ne to Si>

za e-

aro

re to o}

!e ·~

l-

a il

a ,e

il

e

r i )

\ I'

XXXI,

FASC.

26]

8EZ IONE PRATI CA

837

della ferita laparoto·m ica 11ulla che potesse avvalorare l'iJ>otesi di una f.ebbr.e suppurativa. G11a.rigione pe,r prilna1. L'infermo veniva dimesso guarito il gio.r110 15 novembre. Notizie ulteriori assunte confermarono l·e buone condizioni di .sal11te; mai nessu11 disturbo gastrico ebbe a ripresent.ars.i e l'infermo si riteneva guarito della sua ulcera.

con ti nge11ze il nostro s-e nso critico dev.e in ter. venire e vagliairie la necessità e la possibilità di un intervento·; da.il caso rife:rito restano quindi del tutto motivate le seguenti p.rop 0 sizio·n i·: 1) che se l'anamnesi (elemento fondarner1tale già pet la diagnosi generica di ulcera) ed Nel caso clinico riferito fu dunq11e possibilè ev entu,a1i preced•e nti r e.p erti radiologici permetlocalizza.r e con relativa facilità la sorgente di ton.o di ritenere che l' ulcera si trovi in una ·e morra,gia ·e la cauterizzazio·ne alla Balfo11r zona r·elativan1ente aiccessibile (s11pe·rficie anris11ltò l'inte rvento terapeutico più adeguato teriore d·e l duodeno e dello stoma.cc, piccola com.e quello che p·ermtse di arrestare l 'em(}r- Ctl•rvatu•ra) è sempre indicato l'intervento in ragia e di cuTare nello stesso tempo radical- caso di emorragia acuta profu1sa, specie se rimente e col minilno traum•a ope•ra.t orio l'ulcera petentesi, senza far correre al malato un'alea gastrica che ne era la causa. che per quant,o relativa non è p er q11esto· in E n·oto com1e il Bailfour, avendo constatato un ceirto n11mero di casi meno reale. che in un oorto numerio (1) di soggetti operati 2) eh.e l '·operazion1e di Balfour rap,p1rese11ta di gastro-enterostomia e pilo.ro-pla.stica pe.r ul- in queste continge.n z.e l'intervento di elezione cerlt gastro-duodenale, anche dopo la scom- e per il minimo trauma operatorio e per la parsa di ogni di stUJrbo a questa affezione rife- perfetta rispondenZai al.Je esigenze terapeutiche rentisi, possono presentarsi em.0 rra.g ie gravi, immediate e causaJ·i; talora anche mortali, fu p·o·1 iato a oonsiderare 3) che ancihe ulcere della faccia posteriore insufficienti i so·p·raindicati trattamenti opera- dello s tom·aco, purehè non penetranti o corntori ed ad indicare la cauterizzazione come il plicat.e da a.derenze tenaci e diff11se, possono procedimento migliore e più sicu·ro che mette hen etìc ia.l'e dello stesso trattam·ento, qualora al ripa.ro dai quella eventualità; il caso da me op po rt11 n aro.ente esposte, d·opo aipertura dell~.. riferito 1P ·UÒ essere conferma indiretta della retr-0cavità deg.Ji epip1oon attraverso il piccolo e!'atte·z za di tale con.cetto, e con.ferisce nello omento od il legamento gastro-colico. stesso tempo al met~do valo·r e di procedim.ent) '1) che questi infermi savportano con magideR1e nella cuTa di em,o r.ragie in atto. g·jor faciljtà di quello che si riterr·e·b be a Mn. possiamo noi da questo caso generailiz- · ' i1riori interventi di simil.e geneTe, lì11rchè lo za,re e1d affermar.e che esso valga a fair modifi- stato an e1mico permanga entro i c.on:fini della care le norme che regolan-0 la nostra condotta r edimibilità immediata e consecutiva; ed a ta I rignairdo oltre eh.e del polso bisogna tener i11 occasione di emorragie da l11cere gastrodl1ode1n ali e che comandano la attesa fidenf13 conto a mio giudizio della frequ.e nza respi·r ane·ll'anresto spontaneo della ern·orragia? Non torin, espon·ente dello istato e della resistenza è certo questai la no stra pretesa, in quanto la dei centri bulbari, nonchè del deficit di irrorarelativa facilità con cui la sorgente di em.orra .. zione sang11igna. Nel mio m.alato, ad esempio, gja f11 localizzata la isede favorevole dell'ulce· dopo dne ore dalla 01perazione e dopo fleboclisi ra e Ja s11a netta delimitazione nonchè l'assen - Ja frequenza respiratoria non superava i 26 za di aderenz.e furono fattori che non sen1pre atti respi1rato·r i al minuto ed io potev,o avan si ritrovan,o e 1rap presentaron.o coefficienti del zare sin da q11.el momento una prognosi retutto favore·voli. Tuttavia noi ci sentiamo in - 1ativamein te fa.u sta. vitati a1la re visio11e di i1na legge troppo seBIBLIOGRAFIA. vera, ·C'h.e qualora rigidamente a.d·ottata p.one qnooti inferm i al di l à dei limiti della opeira- 13ALFOlJR (Roch.ester). The journal of the Am·ehilità. _i\ mio m·odo di vedere a nche in queste ricEi n rn edical Associa.tion, tome 73°, n. 8, 23 agosto 1919, pag. 571-575. J3 ERGMANN. Ediz. I tal. , vol. III, pag. 274. I RRAMVELT.. C1i11ica1l studies, vo.l. I , parte III, (1) Da dati des11r1 ti da resoco.n ti della Clinica Ftvril 19ò3. · :Y.l!ayo si rileva che su 2875 rnaJati opeira.ti di gastro-.ente·rosto·m ia per ulcera duodenale, eb- f)r E CTLA FOIS. Presse n1 éd., 19 gennaio 1898. bero , emorrag·ia consect1ti va, il 12.7 % di q1telli JoY. A sl1J.dy of gastrorragia. 1\IIed. News, Ne"-'y ork, 1902. che ne avevano avuto in precede11za, con due LEJARS. Chiruruic d'urge1ice , pag. 413, Masson , casi mortali, ed il 2.8 ofr_ di quelli che non 1921. ji.veva110 mai avuto emorragia primai de lla operazione. Per 865 casi di ulcera gastrica que- 'fl ' FFIER et JEANNE. L es gastrorragies dans l''lllcère si1npl e d.e l' estomac. Revue de Chirurste cifre divengono rispettivan1ente 1'8 o!,_ ed il gie. fevrier, ma.r§l , avril 1905. 0.3 %. 1

1

1

1

1


I

838

TI. POLICI~1NJCO

I STITUTO DI CLINICA

CHiftl "RGICA

R. UNIVERSITÀ DI SIE..'A diretto dal prof. G. BOLOGNESI. DELLA

Trè nuovi casi di impalaruento del retto !Jer il dott. R. REDI, assistente.

'

La Clinica Chirurgica di Siena, sempre ric·chjssjma di materiale, è stata particolarmente ricca di casi di impala'n1 ento ac~ide11. tale del retro: prima il Pozzo nrel 1912, poi il Reg.oli nel 1921, hanno descritto casi individuandone esattamente l 'entità traumatica. Così oggi noi po ssiamo considerare le ferite da impalamento come lln genere tipico di ferita che «è prodotta da corpi terminanti in forma cilindrica o conica, spesse volte agl1zzi , i quali, pen etrando dall' orificio anale nel retto , lo ledo.no sia in parte che in totalità, interessando talv·olta la v.escica o altri organi vicini, oppul'e p enetrando dallo spazio perianale e continuando nella direzione dell'asse rettale, ven' gono. in segl1ito a led.ere il retto !=;te:sso ». D ata la rarità di queste lesioni , credo oppo1t11no aggiungere tre nu·ovi casi ai pochissimi (se.condo il Regoli 12) cl1e sono de.scritti n ella letterat11ra: a quindici dunque sommerebbero i casi di impalamento descritti. La Clinica Chirurgica di Siena ne avrebbe avuti ben 9 di ct1i 5 descritti dal P .o.zzo, 1 dal Regoli. I .a ragion e di questa abbondanza di casi va ricercata, come dice giustamente il Pozzo nel fatto che la provincia di Siena, m·olto estesa, è di natt1ra essenzialmente agricola, e, soprat11tto perchè i coloni sono soliti u s are dei pali ag·uzzi di legno per fissare i carichi mo.l t o in~ gobranti, come jl fieno, 1n pag·l ia, ecc. tre casi rigl1ardano : T

1) V. D., di anni 33, da Rapolano, colono. N. N. nel gentilizio. Il 17 luglio 1923 mentre guida va un carro carico di paglia, per llna scossa del carro stesso sobbalzò violentemente andando. a sedere con forza sopra l1n palo ag11zzo ch e sp11ntava tra la paglia del carico. Jncominciò subito 11na n otevoJe emor1·ag'ia, talchè il ferito venne prontamente trasportato in ql1esta Clinica Chir11rgica. All' esaf!Ie obbiettivo, divaricando i g·lutei, si not~ s11b1to 1111 copioso scolo sanguign o p r ove111cnt.e dall 'orificio , anale: esaminando l'ult~rn~ porzione del tubo r ettale, con le preca11z10111 del caso, sj scorge assai bene a circa 4 cnl. dall ori Aci o anale, una ferita lacero-contl1. a interessaIJte tutte le tonache d el retto ed il t es u to i) erirettale, n ella parte a ntero-lateral e sinistra del retto st esso. Previ a acc11rata ''toilette» d.e ll a ferita, i J)fOC ede a d llila Callta speci llazio11e e non ~i l1a l u sensazione di p011etr:1re i11 cavitù, nè res nlta essere $t a t o 1

[ •.\Nl'\O

XXXI,

FASC.

26]

leso il perit9neo; tina, siringazione praticata con i1r1a « Nelaton ).) da esito ad orina limp ida no r male cl1e ancl1e all'esame chimic.o rest1lta i1on con_ten.ere . sang11e, così da poter escl11? ere qi.1al s1 as1 lesione della v.escica. Il mal~to e as~a1 s~ilevato, ten1p. 37. 7, polso - pieno 8i=t-; la ferita viene zaffata, -continuand,o llDH notevole emorragia, si mette ghiaccio sull'addome p.er og·ni precal1zione e ·Si somministra~~ op.pia·cei per ottenere la stipsi artificiale. I g 1orr11 s eg11enti il p. non 11a avuto nessun ri~entim_ento. perito!1~al~, è notevolmente miglior '.lto. s1a ~1 cond1z1on1 g.enerali . che di èondiz1 on1 locali. Il 30 lu~;lio 1923, .i l 9. esce g11arito. 2) S. I ... , di anni 17, colono, -da Castelnuovo B_er a.rd~nga. N. N. nel ge11tilizio. La sera del 90 lt1g l1 0 1923, m entre scaricava da un car ro dei covoni di g·r ano, scivolò e cadde a sedere su di lln palo aguzzo che sporgeva dal carico stess.o:. cl1i a 1nato un sa11i tario f11 da q11esto con.s~gl 1ato ad entrare in questa Clinica Chirnrg1ca. All'esan1e obbiettivo, si nota s11bito una ferjt.a la~er?-~ontus~ nel tessuto cl1taneo perianal.e d1 s1n1stra; il retto se·m bra i11tegro: raccogl1en do con nna pinza i coaguli sit11ati entro tale f eritA, ci si ace.orge st1bito che sono commisti a materie fecali il che dimostra che .il retto è stato leso. Infatti esam1nando il retto si p11ò notare una piccola ferit a lacera neJJa s11a f.acci~ late.ral_e sinistra, alla di stanza Elppro$s1mat1va d1 circa 3 cm. dall'orificio anale. Ciò vi.en e anch e confermato dal fatto che lavando la fer ita con soluzione ipertonic ~ cii \Vrigt, con lln irri gatore, il liqnido oltrechè riuscire dalla ferita stessa riesce anche dall'orificio a nale. In questo caso il palo non è entrato nell'orificio anale, ma si è conficcato fra ischio e orificio anale, ledendo progressivam ente la c11te, il sottoc11taneo e sfibrando in pa rte i mm. sfintere esterno ed elevatore dell'ano: il pazi ente è sollevato, temp. 38.1, _poJs.o. 90. Do!lO pochi giorni la fistola si chìud~ -ed ]l paziente esce d.alla Clinica guarito. 3) i\. A., di anni 25, da CRstelnuov.o Berardenga , colono. N. N. nel gentilizio. Il giorno 7 agosto 1923, mentre il paziente faceva partire- il cR rro da lui g11idato, per una scossa cadeva a sedPre su di lln palo aguzzo sit11ato lateralmente Ft 1 carro; la famig·lia lo trasporta.va d' l1rgenza in questa Clinica. Divaricand o i glt1tei si nota una ferita lacero-cont11sa situata nella regione perineal e anteriore alla distanza di circa 3 cm. dall 'orificio anale; detta ferita, mentre nella parte più distale dnll'orificio anale interessa solamente il conn.e ttivo sottocutaneo, nella parte più prossimale interessa leggermente lo sfinte·re esterno: ad un esa·me accurato. si riscontra la .assol11ta integrità del retto; la ferita perciò non interessa che leggermen·t e lo sfin tere esterno ed il connettivo sottocutaneo d€l perineo; acc11rata p t1lizia della ferita, medicat11ra a piatto. Il pa.ziente parte guarito il 1~ agosto 1923. Ql1esti tre nuovi casi, mentre n on vanno ad accrescere i po.cl1i casi di impalamento del retto in ct1 i ft1 leso peritoneo e vescica , e prP-

, ·-• ·:a \


26 !ata np1re. te1

tna. un:. 'ad.

trae. I ri-

·Jio. ldi-

ito. OYO

llel

·~to

:hi fe.

eriac. en-

np·

tle. la· rli :hè al-

, 1U·

to. ar·

DT·

la· ~I

·o· rte

la rte 'tu·

in

ita in le ~3·

r

{A.'.'.;\O XXXI,

FAS (. ~6]

ci!'am€nte qu.elli di E smarcl1, Delorrne, Gentil, O~PEOALE Co~sonz1ALE n1 S..i\.:\.;\A i~ l~o~c1GLIONE Lenormant, noncl1è qu ello citato dal R egoli, in Direttor e e cbi.r11rgo. p r ima rio cui la vescica era l esa ser1zf1 peraltro essere - • prof. R. ARrvIANDO SALA. l eso il perito11eo , tut.tavi a so1lo assai interesOcclu~ione intestinale per una rar.. anomalia sa11ti p .erchè mo.strano i divers i meccanismi congenita del colon trasverso - Baro inciper i q tiali il retto può essere l eso~ dente da ascaridi durante la narcosi Infatti nel caso 3° s i trattava di una sem -• 1)er il dott . G11JSEPPE GENT 1L ccc1, ai11to. plice ferita lacero-contusa del perineo, che però data la sede e l ' ampiezza, aveva interesSTORIA CLIN lf.A. - P. G. di Rftffael e, di an11i 16, da Sutri, di profess ione contadino. Ensato le fibre dello sfintere esterno. tl'a il 7 settem br e 1923. ~el caso 2° l'impalamer1to secondario era Null a n ella anan1nesi famigliare . Dalla ar1che più evidente; infatti il palo aguzz& inD11n1nnes i personale rem ot :t risulta che il pa' 'ece di en trare nel retto, aveva prodotto latezi ente s t ette sempre b en e fino all'età di otto nnni, qua ndo jnco.n 1in ciò a soffrire, a detta ralmente all'orificio anale una ferita lacerodella madre, dj st itich ezza e di violente cocontusa e, contin11ando in direzione obliqua licl1 e addomin ali. Dette c oliche si ripeter ono e1·a aerivato a ledere il ret·t o a circa 3 cm. 11e l'io dic a m ente, ed erar10 accompagnate da dall'orificio a nale, })eI,forando il :retto compl enotevole tumefazio11e arl d ornin a le , da eruttazioni e d a chiusura del l'alv o ; dura vano una tamente e detern1inando una vera e propria i11ezza g iornata, e ced evan o a qualche clistere fistoJa anale; fis tola che non fu spaccata col eva,cuativo o q11alcl1e pt1rgante oleoso, con t ermocauterio in primo luogo perchè la f erita scal'i ch e di feci prima ù ure poi diarroiche e s1 mantp,neva ase·t tica ed in secondo luogo perfetide. Cinqu e g·i orn i 1Jri111a di e ntra r e all ' os p f•dale chè non 11e ri sultasse una ins11fficienza s.f inè enduro d a u na s taccionata ed ha battnto Ja terica. spalla d estra co11tro un pa~o. In segt1ito al 'Nel cHso 1° Ja l esione er a inter11a p.e rchè il tr an111a la s1)a lla s i è tumefatta, e d i movi111 e11ti sono doloJ"osi e limitati. Con temporapalo agttzzo, penetrato violentemente nel retto, n eamente il pflziente h n co.n1.i nciato Etd avve r~eg11enrlo 11na direzione .o.bliqua, dall'indietro tire i d oJori a ddominali. in avanti e d::lJ hasso al l'alto, aveva l es-0 il Detti dolori, dalla famigli a del paziente a.tretto e lo spazio prerettal e e q11ivi si era ·fertrilJuit.i a.1 trat1ma, sono a11dati accentuandosi fì110 a dargli la sera preced ente all 'i ngr e~so mato. Q11esto f11 il caso p iù grave, ed è per a ll'ospedal e 11na forte · colica, con cl1 in s nra jl s110 mec cani ~mo di prod11zi o11e, molto. simil.e completa d ell 'alvo , a f.eci ed a gas. l)reso un a quello citato dal R egoli , senonchè in quello purgante oleoso q t1esto è rin1asto senza efvi f11 l e~ione della vescica con consecutiva fifetto. Att nalmente i dolori s o110 11n poco cal1nati n1a l 'nlv.o, è &e·m pr e cl1iuso e da qualche stola vescico-rettale, mentre nel nostro cas o • ora rs i ~ te vomito. Per qt1anio sopra viene a non vi ft1 ness11na lesio.n e v escicale. fa r si o. serva r e . E. n. -· T emperaturti 37,2. I)ol .. o 99. CostiBIBI.IOGRAFIA. tuzione n ormale . È alona11to denutr1 to. Cute e n1t1cose pallide, occhiaie infoss.ate, lingua imOTJF.Nt~ . Ferita d el rett o per impalame11.t o. Ace. ... pania t a. Il mon co11e d ella spall a d estra semMed. di Parigi , Sed. 28 gennaio 1907. bra ahl1assa to e li everne11 te portato in a vanti. SlEuR. l l n ca,so di i1np a lame11.to con p erforaL a r eg·io11 e scapolare corrispondente è oczione delln paret e art t. del retto, co11.tusio11 e cupata d a una bozz a emisferica grande quandella parete d ell a vesci ca e p erforazione del to n r1a grossa a r ancia con ente appena arperitoneo. Ace. di Med. di P a rig i , 1907. rossata, molle e ftutt11 a11te. l\f ovimenti del br accio limita ti d a l dolor e che ri svegliano. DtLORME. Ferita del r et to e della vescica per Nn '.~n alra~J11arato r espirato rio e cardio-vasco~ impcilam,ento. Soc. di Cl1ir. di Parigi, Sed. l are. Addom·e m eteorico. Cicatrice ombelicale 30 gennai.o 1907. JJ ro.rni11 er1te. Non marezzamento ve11oso. Non GE~T IL. Ini pala.m en to, fi stola r etto-uretra-vesciot tu$ità d eclive. Si d esig11a no a ll' isp ezion e le cale cons ecutiv a. I,Jyon Chir11rgical, febbraio anse intestinali con evidenti movimenti anti1H13. pr.rist.altici. La m aggio r e d ilatazione delle anI.ENOR~1fA~T. Uri caso di f erita d ella ves cica e se s i ha nella fossa cecal e dove il su o110 è d el r etto per i1n,palarn,ento. Jo11rnal d ' Uroloi1ettam ente tin11Ja11ico. l\1i1za e fegato se·m brano n ej lin1iti. Jleaz ion e di Sgarnbati n ettagie, n. 1, 1914. m ente positfva. P0zzc. Di 11ri p ec'l.li ia r e t ipo di t ra11:111i, ecc . Cli· I.'esame radioscopico rivela integrità d ello -nica Chirl1rgica, 1912. scl1el etr o e di1atazione del tenue, d el ceco e DEETS. Extraperitoneale P réihlung sverlelzung, d el colon a sce11de11te. Si fa diagnosi di ocet.: c. De11tscl1e Zeit sch ri ft . Cl1ir. Bd. l ,XXTX. clusione i11testinale a l livello d el colon e si LE DENTU et DELBET. Plaies du rect'l.lm. Traité int f> r vien e di urgenza. de chirurgi.e, Paris, 1908. Operazione (prof. Sa.la ) i]. 7 set terr1bre 192~. Eter(1-r1a rco s i r ego lare, i1r ev1a lavan da gastriREGOLI. Su l e f erit f' da i 1ripala11ie ri to d el retto. ca. f,aparo.tomia sottombelicale m edi a11a ch e Policlinico, Sez. Prat., 1921.


840

11. P OLlCLIKICO

[Al"NO XXXI,

FASC.

26]

si prolunga poi per n ecessità in alto. Si trova elusione nella pre . . enza di una membrana peil creo e tutte le anse dell'ileo enormemente ricolica che pro.dt1ceva l 'inginoccl1iamento del di$tese oon esst1dato 1iqt1ido torbido nel cavo colon nel suo ang·olo splenico. Ma una imperitoneale; non si vede l' omento. Risalendo con la mano. il ·colon ascendente si sente che portanza i1on minore va attribuita alla parqt1esto è strozzato in 11n ocehiello della radice ticolare e rara disposizione anatomica p-er la del mese11terio dell'ileo, sotto il quale passa qt1ale il colon passava sotto la radice del meil colon trasverso, proprio al livello della lisenterio come attraverso un oc·c hiello. Per nea mediana. Sicchè s.i trova che la metà quanto abbia ·cercato nella letteratura non sinistra del colon è completamente vuota. Si recide t1na briglia mesenterica che sembra esmi è riuscito ~i trovare traccia di una tale ser~ la vera cat1sa d ell 'inginoc·chiamento del disposizione anatomica. colon trasv·erso. Attraverso l 'orifì.cio dell'aEssa indubbiame11te va riferita ad un'anonello si porta a destra una parte o meglio l'ang olo splenico del colon, che coperto da malia di sviluppo dell'intestino e più precillna membrana pericolica è inginocchiato a samente ad una deviazione nel senso della ca11na di f11cile. · Recis.a questa si vede eh.e cornincia a passare aria e contenuto nel co- torsione dello intestino primitivo. Sappiamo lon· sinistro, ma per maggiore sicurezza si infatti dall'Embriologia· che, in un prim.o temesegt1e una ileo-colon anastomosi latero-late- po dello sviluppo, il tubo endodermico da cui rale tra l'ultima ansa dell'ileo ed il colon poi si sviluppa l'intestino occupa nell'embriod.iscendente, isoperistaltica, a du e pian i i 11 ne t1na posizio.ne mediana e verticale. Esso fil q fine di refe. In questo momer1to il paziente diventa cia- · ha la forma di un'ansa, con la con·cavità rivolta indietro alla colonna vertebrale e l'apice r1otico ed 11a conati di vomito e presenta segni di occl11sione delle vie aeree. Si chiude il dell'ansa corrispondente all'inserzione del ca]Jiano peritoneale ma il bambino è apnoico n a le vitellino. Delle due branche dell'ansa, cori paralisi respiratoria. Aperta Ja bocca si ved.e che un gr,o viglio di ascaridi ha C"' Cc]11so paral lele fra loro, la branca superiore è destinata a formare l'intestino tenue , e la brantrach.ea e faringe ed alcuni fuoriescon o dal r1aso. Si arrovescia. la testa, 1si estraggono. gli ca jnferiore l 'intestino grosso. Nell'ulteriore ascaridi, r espirazione artificiale ed inalazion e svil11ppo embriologico « l'ansa C·OSÌ costitl1ita di ossigeno. Il malato riprende, ma le sue si torce su sè stessa, in modo che la branca condizioni persistono talmente grav.i ch e si chiude la breccia operatoria ravvicinandone i inferiore dive11ta superior~ incrociando dal damargini con cinque punti sul rt1llo a t1ttto vantJ l'altra a c11i fino a questo mom ento era spessore. Ini€zione di adrenalina ed ipoder- parallela. Il grosso intestino si dispone cosi moclisi. L'ano si a.pre dopo ventiquattro ore. P er . 1n a vanti d·ell 'intestino tenue... A partire da questo mom€nto , comincia a disegnarsi la disiste dolenzia all'addome. 10 settembr·e 1923. Miglio rate le condizioni sposizione propria dell'adulto ed il grosso indell'infermo, previa anestesia locale, si incide testir10 forma una specie di curva in cui sono la bozza soprascapolare, oon fuorit1scita di abbonda11te liquido pnrulento tenue. Dre- compresse le ans·e ùell'intestino ten11e n (Testut). Contemporaneamente la lamina meso naggio. dermic.a che costituirà il mesentere segue la 13 settembre 1923. Etero-narcosi regolare. Si esegue la ricostruzione dei piani sulla ferita torsione dell'intestino, in modo che la radice operatoria a ddominale. poichè come si è detto del mesenterio viene a trovarsi indietro del precedentemente, per le condizioni dell'infermo, si era chi11so solo il periton eo e serratn colon, fra il tent1e e la . colonna vertebrale. Nel caso n.o stro vi è stata nello. sviluppo em1a parte co.n i p11nti sul r11llo. Decorso r>ost-operatorio febbril e. briologico una deviazione dell'ansa dell'intc· 17 settembre 1923. Essendosi formato un pic - stino primitivo, per cui la branca inferiore colo .err1atoma sottocutaneo nella breccia la . d-ell' ansa (intestino ten11e), diventa superiore parotomica, si tolgonQ alcuni punti e la ferita va lentamente a g11arigione per seconda in- incrociando l'altra dal .di dietro. Il grosso intestino è venuto così ·a trovarsi indiet.r o del tenzione. 7 novembre 1923. I.'a·m malato non h R avuto tenue ed al disotto della radice del mesentepiù disturbi di canalizzazione intestinale. Con- rio che unisce il tenue alla colonna vertedizioni generali ottime. :R ingrassato e ben sanguificato. Le ferite operatorie sono compl e- brale.' Ed è stata app11nto qt1esta anomala disposizione anatomica che ha favorito dappritamente chi11se. ma i.e coliche periodi-che cui il paziente andava * *'l<· soggetto ed infine ha contribuito a determinare l'occlusione. Credo che non valga la pena stare qui a Circa il trattamento terapeutico, riconosc iuriferire qt1anto è scritto nei comnni Trattati e Riviste l\.fediche st1 molteplici e svariati a - ta la causa dell'occlusione nella presenza della ' me1nbrana pericolica e della briglia megenti patogenetici dell' occlt1sione intestina le. N el caso r1ostro è evidente l'agente dell'oc- ~enteriale e nPll'anomaJo pas9aggio de1 colon 1

1

1

I

1

, ...· . ..

.


(ANNO

Je.

le!

m. tr.

la 1e.

er )Il

.le ()·

.

'i·

la IO l·

.

Jl )· i()

.

e l-

., :-

XXXI,

F\SC.

26]

SEZIONE PRATICA

sotto la radice del mesenterio., non si poteva ammettere che la recisione delle briglie fosse -sufficiente al completo e duraturo ristabilimento della canalizzazione dell'intestino, per quanto una volta questa recisione praticata si potesse osservare de visu il passaggio di aria e di conteriuto intestinale nel colo n sinistro·. Due metodi erano da seguire: primo recidere il colon trasverso in corrispondenza dell'occhiello fatto dalla radice del m.esenterio, per ristabili1·lo poi nella sua continuità al davanti del m ese11terio e del pacchetto del tenue, in modo da ridargli la sua normale posizione; secondo procedere ad llna anasto·m osi fra l'ileo ed il ~olon discendente. Si preferì qt1esta seconda via perchè il colon era quasi sprovvisto ili mesocolo.n. cosicchè molto difficilmente si sarebbe riusciti ad allontanarlo dalla parete posteriore della cav1tà addominale. E che l'intervento ter a1)eutico abbia avuto la sua effi~acia lo dimostra il fatto che non solo l ' intestino si è subito ricanalizzato, ma a due mesi di distanza il soggetto sta benissimo e non h a più. disturbi · di canalizzazione. 1

* ** l

ì l

)

l

L'incidente da ascaridi durante la narcosi, per quanto diventasse ad un certo punto di una tragicità impressionante e fosse superato solo per virtuosità e sangue freddo dell'operatore, costituisce più che· altro un elemento ·di curiosità. La migrazione degli ascaridi nelle vie respiratorie oltre che nelle altre · vie è ormai ben conosciuta perchè vi si debba insistere. Per quanto all'intervento chirurgico abbia i)receduto la lavanda gastrica, noi crediamo ·che la migrazio,n e degli ascaridi nelle prime vie digerenti e nelle prime vie aeree, sia stata provoc~ta oltre eh-e dalle manovre operatorie nell'addome e dai movimenti antiperistaltici dell 'intestino, anche dall'azione dell'etere. Gli ascaridi esaltati dall'azione di questo hanno .cercato scampo nella fuga, ma non potendo 11scire per le basse vie digerenti si portarono verso la bocca e quindi nelle prime vie aeree prod11cendo l'asfissia. Da qu.esto incidente si può trarre una ded l1zion e pratica d,i ordine terapeutico. Poichè ne1le campagne l'elmintiasi è estremamente frequente, tanto che nel nostro ospedale t i })UÒ dir.e che non · osserviamo ·m alati che non presentino elminti, e visto che gli elminti possono esporre a seri perjcoli dt1rante la nar~osi. noi reputiamo una buona misura profilattica negli interventi di elezione se non di urgenza, di procedere subjto ad una cura antielmintica.

841

BIBI.IOGR..t\FIA. <;Jcclusiorie intestinale da niembrane pericoliche. Policlinico, Sez. Pratica fasci-

CERU1:I.

colo 47, anno 1923.

'

P J\CéHIN_I. Ptosi splenica e sindrorrie occlusiva 1ntestinale. Policlinico, Sez. Pratica, fasci-

colo 28, anno 1923.

WILKIE.

Sull'occl·u sione intestinale acuia. Lan -

cet, 1922; 9 Policlinico, Sez. Pratica fase anno 192""· l

GOLDS!E~N . Sarcoma primario

1..2

~

'

dell'appendice.

Pol1cl1nico, Sez. Pratica, fase. 8, anno 1921 . TESTlJT. Anatomia umana. EICHORST, P atologia medica.

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVILE DI PIACENZA SEZIONE ~1EDICINA DONNE

diretta dal p rimario dott. CARLO 1

ZANETTI.

Iniezione intracardiaca di adrenalina in un caso di shock da pneumotorace artificiale :pieir il dott. ALFONSO CERVINI, assistente. L'applic.azione dello pneurn.o torace artificiale è abbastanz.a facile. e, 1specialmente i riforni. meniti, sono alla portata di ogni me1dico pra. tico, com,e lo dimoistra la larga ·diffusione di tale m·etodo di cura in vista dei buoni risultati che esso dà, a, preifer.enza di altri, quando può essere applicato. :È bene tuttavia teneir sempre presente che nelle ·p,rime introduzionii possono accadere, per qu.anto di raro, inci,denti, sem·p re spiacevoli, e che talora potSSono ·essere anche rapidamente mortali. Tu.li fatti (deliqui, . embolie, eclampsia pleuric a, shock) avvengono talora perchè non si segu1e una tecnica ·rigo:rosa e prudente e a tale prroposito n.otiam10 tutte le variaizioni per essa pro·p·o ste : abolizione d'ella spremitura nel1' occlu.sione de·l1 ' a.g·o - a.spirazione invece della spremitura -- ago di sicurezza con mandrino ~ iniezioni di sostanze anestetiche p,r i· ma dell'intrçiduzione d·ell'ago. C1a;scuno. di ta1i procedimenti ha il suo lato buono, ma nessuno si € finora imposto perchè ogni tisiologo segue il meto•do che p~r la propria esperienza gli rie·sce p·i ù facile, giudican dolo il migliore.. Talora invece possono succedere di tali incidenti per u:na esagerata r eazione del malato, come quand10 1si ha l'eclampsia pleurica e Io sl1·ock, malgra~o· ogni r.>rt1denza e lJerizia del1' op·eratore.. Ed è uno di tali casi che e·spongo oir a brevemente peir accennare al metodo di cura applicato -e a cui si deve certamente la. vita dell'in1

ferma•.

F. Emma, di anni 22, in condizioni generali discrete con l€sione unilaterale sinistra. limi-


8~2

[~~NNO

IL POLICLI NICO

tata all'apice e con tendenza alle e111ottisi. Dopo una ventin.a, di giorni dj cura, ricostituente ge.n e·rale, si de cide di sottoporre la malata, che dà il suo consenso, alla cura Fo·r la.n ini. Si p roc·ede come di consu.eto ad iniezione di stovain·a p·e r tog·liere la sen1sibilità alla pleu.ra, e ai vari strati sottocutanei e ·q uindi p·e.r .e1vita.re gli inconvenienti dovuti a riflessi pleurici. Tale iniezio1n e .p reventiva. dà ottimi risultati e il d·ott. Zanetti che da circa 20 anni la p.r atica ne·ll'Osip.edale Civile di Pia.c enza non ·ebbe mai. a lainentarsi di alcun inconveniente. La paziente tollera benissi1110 l 'iniezione di stovaina e ql1indi si passa all'introduzione dell'ago in comunicazione co.l manometro dell'apparecchio Forlanir1i. Qua11do l'ago è nel cavo pleurico, siccom1e il m_ar1om1etro rima.11e immo·b ile, .si fanno oon esso· .alcuni lievi m·ovimenti di laterali tà peir aic oertarsi che la pup.ta sia libera: sicuri ·di ciò ·e quindi s1·cu.ri di non essere pen.e trati in vasi sanguigni si fa le·g gera spremitura. In qUJesto mom·ento la malatai si la.g na di sen tir~i male. Si toglie 1s ubito l '·ag·o·; ma la donna dopo alcuni su·p erficiali .e f.l"e1q uentissimi m·o·v im.enti respira.to ri si abband·on·a sul letto, pallidis3ima. Il res.p iro si affievolisce fino a sos.pen.dersi co·m ipletamiente: il polso e i toni cardiaci n·on sono più percepibili: le pupille 1si dilatano enormemente: il riflesso corneale scompare: ha p.erdita delle feci e ·dell 'o:rina: . poca schium.a ' .co·m pare alla bo·cca della ·p azient.e che com.p ie anco·r a qualche movimento c·onvulsivo colle braccia e C·Olle gambe, quindi rin1ane inerte. La paziente apip·are m·o rta. Si ricorre immediatam.e nte e· ·f in dai p.r imi fenomeni r·h e si SUSSe1 g uono in te.mipo bre·vissiID·O a respirazion:e. a.rtificiale, in.ala.zione di ossigeno, iniezion.i 1Sottocutan.ee .di etere, canfo.ra., caffein,fr in dosi abbo·n .dantissime., ma senza alcun r isulta.t o. Si pratica allo•ra senz'altro una. inie.z ione intraca:ridiac·a di un eme. di soluz.ioin e di ·aidrenalina al 10/00 introdt1cern,dd l'ago nel 5° spazio intercostale sinistr-0, in dire.zion-e della punta. Dopo alcuni istanti un liev.e colorito compare ~ul volto della. malata e si od ono i toni ·Cardiaci. Si procede n11ovarrn·oot.e a res.pi1raa:io ne artificiale e inalazione d'ossigeno· e d.o,po breve t~m­ po profonde inspirazi,oni sollevano il petto d.ella donna, e ad esse fa se·g liito il P·Olso alla radiale e un pr·ogressiv.o m.iglioram.ento, tanto che dopo u:q.a mezz '.o.r a si ·p uò di.re che la malata. è ben.chè n1olto abbattuta, ritornata alle su·e norm·ali condizioni. S1 insiste coglì ec·citanti e la pazi•elflte non accu·s a più alcun disturbo. 1

1

1

1

Importa qui notare il valore dell'iniezione intracardiaca di adiieinalina ch ·e ha certamente strappato una vita alla morte. Tale metodo, con intervento diretto s11l muscolo cardiaco cl1e 20 anni fa sarebbe stato c·onsider:ato pazzesco venn1e co·n notevoli succ.es.s i s·p e·r im·entato· in questi ultin1i anni in caisi di m-0·r te él>pparente per varie cause e speciaJmente in ..A.m,erica in casi simili a quello s0iprariferito. Il pri1110 ad applicarlo all'uom10 pare sia stato il Van Der Veld·e che trattò 45 .casi di malattie

XXXI, FASC. 26}

div,e1rse in 12 anni: egli usò non solo adrenalina ma a11-che strofantir1a. e pri11cipi attivi {lella dig·itale. Il Bodo11 in Tlie Lllnce t til1nisce una novantina di ca·si e ne cita uno personale di individuo colpito da un accesso di ang·ina pectoris e che fu richiamato alla vita. coll 'iniezione ~J-el e no re di adl'enalina. H ol,v·eg· nella M ·i lnch. 1l!ed. Woch. cita lln caso di sl1ock ple11rico accadutogli dl1rante llno l)Ilel1motorace e richia mato in vita con iniezione intracardiaica di o-l io canforato. In comip.l esso si nota 'P e1rò ohe il migli·or effetto si ha i1elle 111orti. improvvise in ·Cui i vari org·ani conservano · unn. certa facoltà di reazio·n e: com·e sarebbero i casi di shock da operazioni snl perito,n eo e sllllla plel1:ra le fulminazioni elettriche - 1e. m10 rti da narcosi clo1roforrmica - le asfissi e da. o·ssido <li carbonio, l'asfissia dei n·e onati. Nelle malattie di lunga du.rata o infettive gli effetti so·n o invece nulli o poco duraturi. Il m eccanismo d'azione è in pia1rte di natura S'P·ecifi·c a. e, in. lla.r te di natura miecc.anica. L'adrenalina agirebbe .stim·ola11do diretta m·ente il c11ore ed ed eccitando le fib·r e· ne1·vos.e .e le placch,e1 termin.ali del sim.patico spanse n.ell'epica;rdio, mioca.r:di.0 ed endocardio·. Ne seg11irebbe lln'energica contrazione di t11tto il ml1scolo, dilatazione delle coronarie e conseguente miglio·r e irr.ora.z.i one delle pa1reti cardiache. Poi avvie11e 11na contrazione gener ale del sistema vascolare p·e riferic.o c·on e levazionei della pressione. E che il m.eccani.smo sia in gran p·a rt.e s1Jecifìco lo dim·o .stra il fatto che i risultati ·o ttenuti col semplice m.assaggio del «:}uore e c oll 'inie<Zione di altre sorStanze cardio cinetiche (stro·fanto, digitale, olio ca11f.orato) non flhl'ono coisì sicuri e duratu.ri. S1embra qu·asi che l'adrien,adina cl1e ha già tanta potenza tonica se iniettata nei muscoli o nelle v·en.e, centuplichi la. sua en.ergia quando viene p.osta direrttan1ente-- a c-0ntatto del mus.coJo .cardiaco. ·Certo oc.corre non perdere un minuto, perchè tanto più p resto si agisce e tanto maggiori saranno le probabilità c·h e i.I cuore re.agisca non solo, ma ch·e' riescano élJ ristabilirsi 1e correlazioni di funzione fra i va.ri si·st.emi orga.ni ci, momentanea.mie nte sospese, cioè la vita. Infatti molto incerto è il risultato di iniezioni p.r aticate dopo 10 minl1ti, nullo in quelle dopo 15 minuti dalla cessaz.ione dei battiti : nel nostro caso venn·e fatta 3 minuti cir.ca dopo. Per il punto dell'iniezion.e alc1uni preferiscono il ventrjcolo destro, altri il sinistro percl1è i11 tal i11odo la soluzione viene immessa direttamente nel grande ctrcolo, altri opinano che i migliori risultati si abbiar10 in.iettandc> 1

1

1

1

1


, ( ..\'\'~O

XX\:I,

FASC.

26]

SEZIONE PRATICA

la :::iull1zio11e nel miocardio. Per la quantità è bene non iniettai-ne più di un eme. per evitare contrazioni tetaniche del cuore. Concludendo ci semll:>ra doveros o il t e11tare, avendon.e la possibilità, nei casi di morte a.p pa r~nte per le cause suacc·ennate .a'nch.e il descritto in.et.odo di cura, che 'PUÒ talora r i a.i1imare t1nai vita e in ogni caso non 1è . mai dannos0i, trattando1si di intervento fatto 6ll organismi giudicati mo·r ti. BIBLIOGR_L\.FI.-i. BALSAMO. Policlinico, marzo 1923. PULVIRENTI. P oliclinico, aprile 1923. CURTI. Policlinico, giugi1-0 1923. CORINALDESI. Policlinico, giugno 1923; l\!Iorgar gni, dicembre 1921. CARL BODON. The L a ncet, marzo 1923. VON H. HOL Vv"EG. :.vlunch. lVIediz. Woch. ' agosto 1923.

SUN'l,l E l{ASSEGNE. DIAGN OSTICA • . Diagnosi differenziale tra a1fezioni toraciche e addominali acute.

1

(Z. COPE. Brit. ·m ed. journ., 19 aprile 1924). Nei primi stadi, che più interessano, in vista di un eventuale intervento operatorio, poco giovano gli esami batteriologici -0d ematologici, ma è di somma importanza t1n'accurata anamnesi ed un attento esame. Se hanno preceduto dolori colici, indigestione, diarrea o costipazione, è probabile si tratti di lesioni addominali; depongono invece per le affezioni toraciche un raffreddore o un brivido. L'inizio col collasso depon·e più per una lesione addominale che per una polmonite. Salvo p-oche eccezioni l'inizio è afebbrile per l'e affezioni acute .a ddominali, febbrile per le toraciche: però dopo qualche tempo (startio della reazione) anche le lesioni addominali dànno febbre più o meno elevata. Fa eccezione la pielite ac11ta, che inizia con brivido e febbre. Il · vomito depone più per lesioni addominali, ma talora vi ha pure nelle toraciche, specie nei f anci nlli. Il vomito insistente e bilioso, il vomito iniziale, che poi cessa, e ricompare dopo qualche tempo, sono quasi certamente di orjgine addominale: jl vomito fecoloide lo è sempre. Il dolore, nelle affezioni addomin a li acnte, è cont inu o o a parossismi, mentre nella plenrite si esacerba col respiro. Però anche il dolore dell'111cera d11odenale .nerforata -nuò esacerbarsi 11n 110' col respiro, e non di r a do la colica biJ i are produce lln'inibizione dei movimenti del rli::tframm:l. •

843

Se un dolore cl1e i11izia i1ella narte alta del-

fo ssa iliaca

l'addome si diffonde alla destra o all'ipogastrio, si può rite11ere di origine addominale. Il dolore di origine addominale è più facile ad irradiarsi post eriormente; n elle affezioni toraciche vi è spesso dolorabilità all a pressione sul torace, e non di rado tosse. La cianosi labiale, l'erpete, l'alitare del n a so, denotano l1n'affezione toracica, mient:ne una facies pallida o livida, un'espressione ansios.a . g li occhi infossati, den·ota110 di solito un,o stadio a vanzato di una lesione addominale acuta. È rarissimo, eccezionale, che per pure lesioni a ddomi11ali si abbia un movi1nento, sia pure appena visibile, delle pinn e nas ali: ciò può accadere nell'ascesso subfrenico. Il decubito supino o gambe rialzate parla pi11 ttosto per una les ione addominale, il decuhito obliquo p er una pleurite o polmonite. La pelle secca e calda indica una ipertermia n ot evole, e deve indurre ad esaminare accuratamente il torace e le urine. Un polso norma] e depone piuttosto per lesioni addominali: tuttavia negli stadi avanzati della peritonite jl ·polso è piccolo e fre. quente. Il normale rapporto tra polso e l'espiro è di 4 : 1; nella polmonite tale rapporto può scendere fino a 2 : 1. Negli ultimi stadi della peritonite si può anche a vere un respiro frequente, a cagione della rigidità addominale; tuttavia allora vi sono spesso complicanze polmonari. La rigidità persistente delle pareti addominali, o di una zona di esse, è di solito inàice di l·esione addominale : può a versi anche per lesioni toraciche, ma in tal caso in ·esplorazioni lunghe e ripet11te suole cedere, mentre se è di origine addorninale tende anzi ad aumentare. Le zone rigide rimangono immobili nei movimenti respiratori. La rigidità o difesa delle pareti addominali ha certo molta importanza, ma non bisogna dimenticare che non di rado gravi lesio,n i addominali possono decorrel'e senza rigidità (es. rottura di gravidanza tubarla). La rigidità del diaframma può dip ender e sia da lesioni s11perìori cl1e inferiori, quindi per la diagnosi bisogna valersi di altri sintomi. L'A. dà importanza al dolore riflesso al moncone della spalla per la via del frenico. L'ulcera duodenale perforata provocherebbe dolpre solo alla spalla des tra, 11na p er forazione della parete anteriore dello stoma co, ad ambedue le spalle. • L'iperestesia c11tan ea è di q11alch e valor e dia gnostico sop ratt11tto n ella zona sottomb elica le: si p11ò amm etter e ch e ivi è sempre indi ce dj 1e~i one a ddominRle.


(ANNO XXXI, ~"'A~C. ;2()]

lL POLJCLJNICO

U11 dolore addomina le linilaterale di origine toracica non suole da:re sensibilità ·n ell'altro lato dell'addome, al contrario di guanto accadfl se il dolore è di origine addominale. La prova dello psoas, cioè la provocazione del dolore coi movimenti attivi e passivi di flessione della coscia, indica, se positiva, una lesione in prossimità del muscolo. Così p11re la !:>rova d-ell'otturatorio, che si pratica rota11do all'interno la coscia flessa. Un dolore frradiato al testicolo non è mai di origine toracica. Nei casi dubbi l'.>UÒ esse re molto utile l'esplorazione r ettale, che non va mai di.me,n ticata. Particolare cura va posta nel rilevare i sintemi q11ando si sospetta la coesistenza di malattie toraciche e addominali: non bisogna però dimenticare cl1e le com1:>licazioni toracicl1 e di malatt ie adrlominali no.n sono. rare. DORI A.

TERAPIA.

La trasf11sione di ~angue come mezzo emostatico. (II.

S TEGEMANN.

Archiv . J{lin. Chir. , vol. 122,

F. 3).

Se numerosi fur ono i m ezz.i en1os.tatici consig·liati, non meno. carse sono state le interpr etazioni del loro modo di a gire nel! 'organismo; p erò ogni · medicamento ha subìto co. tantemente Ul) a parabola fatale e dopo una era di grande fortuna è p oi caduto in disu,so. Sembrerebbe invece ·Ch·e tale so.rte non fosse riservata alla trasfusione di sangue - in q11an tità ancl1e poco consider evole - a dopel'èlta come emostatico. Infatti in 9 casi tale ~etocl o fu usato con successo sem pre, meno. cl1e i11 un caso. La quantità di sangue trasfuso variò da un minimo di 15 cc. a un massimo di un litro, -prelevato, in gen ere, da un pare11te. La tr.asfusio~ fu ora indiretta e praticata con l'aggil1nta di citrato sodico; altre ' 'olt e diretta servendosi dell'apparecchio. di Oeh I eck er. Si trattava per lo più di gravi e ri11 etute ematemesi p.e.r ulcere gastriche e duode na li. Una sol volta di emofilia. I.a proposta di servirsi del sangue come en1ostatico non è nuova. Fin nel · primo· sec,olo dopo Cristo., Dioscoride spruzzava 1e ferite ' 8n ugninanti con sangue di piccione, ottenendo così il s110 scopo.. Nè mancò che si servì n11che del la via endoven osa : Dieulafoy pare ~ ia stato il prirr.. ad usare qu esto metod o con snccesso. D'altra parte pochi sono stati i casi in cni q11esta pratica fu eseg11ita senza risultnto. È Jl11r vero ch e sp~sso. all'emost asi ~oo11erano tanti fattori ch e di per sè influis<;on o 1

'°

'

benevolme11te, quali la caduta della pressione arteriosa, ]'aumento della contrazione dei vasi e della tendenza alla trombosi; ma in tutti i casi - e i1on sono pochi - pui:)blicati e raccolti 11ella letteratura, risalta tro.p po costante e troppo irnmediato il rapporto tra causa ed effetti perchè questa cor,relazione possa venr sen z'altro negata. Considerata dal pur1to di vista teorico la trasfusione di sangue ha il fine di ~pportare nell'organismo malato tutte quelle so.stanze che normalmente cooperano alla ·emostasi spontanea. Ma quali sono queste sostanze.? come agiscono? Le ricerche della clin ioa e della fisiologia su tale que.stione sono altrettar1to nume.rose quanto discordi; ma soprat11tto tendono a sposta.re l'imtportanza finora asseg11ata alle sostanze coagulanti conter1ute i1el sang11e. verso i vasi e alle loro proprietà, in qua nto che l 'emostasi va considerata più con1e I 'espressione di un fenom eno attivo cla r> a rte dei vasi cl1e i1on legatn so lt a ll to a lla formazione di un trombo. Nei v asi di piccolissimo calibro fino ai veri capillari, la muscola re è - conside.rata in rapporto a i grossi vasi - straordinariamente svil111)pata ed è alla contrazione di qu.esta che è legata la trorr1bosi. Praticando. dunqt1e la trasfns1un e si immettono in circ.olo tutte q11elle sostanze , che normalmente influiscono sugli endoteli € det ermina n o la contrazione vasale. Una grande importanza s petta a ql1esto riguardo alle sogtanze derivanti dalle glandole a secrezio.n e inter11a. Basta ricordare l'imiportanza della tiroide, della milza, delle ovaie, ed accenna.re soltanto all .a nota azione vasocostrit. trice dell'adrenalina. Ma questa influenza sulla contrazione dei vasi è comune a -sostanze di ogni .c ellula dell'organismo. Sopratutto a quelle derivanti dalla loro disintegrazione; sono delle amine p.roteinogene. Per questo la trasfugione apporta direttam ente i materi nl i necessari alla coagulazion e ed agisce an·c11e i11direttamente in quanto che per tutte le inevitabili n1anovre, vengono ad essere di stru tti alcuni elementi del san gue che n el loro disfacimento provocano. la formazione di sostanze ad azione simile a q11ella dell'adrenalina. Probabilmente il sang11 e agisce con t11tti i vantaggi e difetti di un corpo proteico mobilitando ogni sostanza a.d azione vaso-costrittrice. P er quest e ragioni la trasfusione va fatta con giusto crite rio e qnindi va nppliccitn, ad. esem1)iO, n·elle emorragie capillari: ,-iceversa n on si ri11 scirebbe m a i a chiudere con t n1e Jnetodo lln vaso di calibro visibile. ~1 agg ior e difficoltà offre la risoluzion e di uri. altro problema assai importante e cioè deciùere il momento op1)ortun o per la trasfusio1


l

I

XXXI,

26]

~ij

[ANNO

ne

ne. Sono importanti l'-esame mo,rf.o logico del sangue (eritro. leucociti, Hb, pressione, caratteri del polso), ma è decisiva sopratutto la mancanza - dimostrazione difficile invero . .. degli elementi indispensabili alla co.a gulazione del sangue. Va eseguita quindi negli emofillic i, n.e lle diate·s i err..orragiche. Negli altri casi, di anemia acuta, la trasfusione va praticata soltanto quando ogni altra risorsa ab· b ia. fallito; poichè come è noto la presenza di sangue estran eo, sia pure omogeneo, nel circolo di un individuo., è legata a gravi e talora mortali pericoli . Ed anche in uno stesso individuo la disposizione pllò variare a seconda dei giorni e del le regioni inte r essate. Nat11ralm e 1~te si può rare ancl1e 1111a trasf nsione profilattica, ina sol o neg·Ii emo.ft Jlici concla 1na ti. • I.. a tecnica per la trasfusione del sa.pgue è oltremodo semplificata dopo l'uso corrente del· l'apparecchio di Oel1lecker, il qual e consiste in llna grossa siringa con un rubinetto a tre vie le quali riuniscono alternativamente la vena del donatore e del ricevente alla s.iringa. Il sn.ngue viene prima aspirato dal donator e nella siringa e così misurato e poi imrr.iedjatamente iniettato nel rjcèvente. Non occorron o nè citrato di sodio, nè vasellina. E. l\I.

lSi

ii te. Ile

ed

nr di il

te )0

e-

ia O·

a ')-

l· ))_

I

i

l

. I

FASC.

SEZIONE PRATICA

845

che abbia il tratto intestinale in buon stato di funzionamento. Il cibo non deve essere abbondante; per evitare che esso sia· appiccicaticcio, si dovrebbe mangia re pane raffermo· di 3-4 gtorni. · Di grande importanza sono l'ampiezza .e la regola rità delle arcate dentali e l'evitare ogni forma di a·ccavalla:mento dentario; ciò si ottiene anzitutto con la -asportazione tempestiva delle apenoidi J.e quali provocano con la J.o ro presenza una crescita anormale delle mascelle e la com.p ressione laterale per la respirazion e boccale. l\1a l 'O. è an.c or più radicale n elle s11e Tichi.e ste. Egli riti.ene che la dista nz a normale fra i denti debba esser e tale da permettere j } passaggio· di un filo di lana a tre capi (3-pl'fl tvorsted) e per .o.ttenere questo scopo egli non esita a pr.oporrie l 'estr azion.e d el primo molare permanen te all'età ·di 14-16 -anni, avendo egli osservato che in casi di estrazione unilateral e di tal d'e nte, nel lato corrispond·ente n on si aveva i1iorrea. Sarebbe poi necessario trovare i 1r1 a11ti·settico che potesse farsi strada fra il mt1co, disciogliere i detriti dei cibi ed uccidere i germi ade renti al colletto ; q11esto antisettico però n.on lo possediamo ancora . . Le stesse idee governano il tra.ttam.e nto della · piorrea quan·do si è già stabilita, pur tenendo per certo che essa non gua.rirà mai e solo in qualche caso si potranno avere miglioram enti . Si dovranno corregg·ere tutte le irregolarità, liODONTOLOGIA. sciare tutte l·e superfici ed asportare il tartal'o. La profilassi ed il trattamento della piorrea. Dopo l'asportazione di que•s to, si um.e tterà t11tto attorno il co.lletto dentario con batuffoletti di Alla Sezione dì Odontologia d1ella Royal Socotone imbevuti di s.oluzione debole di . acido ciety o{ medicirie s i è avuta recentemente una fenico, contenente del bicarbonato di s.odio, a11discussione sulla quale interloquirono 14 memplica ndo poi la tintura di jodio e cioè pe:r 2-3 bri d.eJla Società, cù·n lunghe comunicazioni giorni oonsecutivi; in tal modo· diminnisce la p11bblicate n egli Atti (Proc eedirigs) d·el marzo sen sibilità delle gengive e si potrà procedere 1924. con facilità alla r ego.Jarizzazione delle super. Oratore lJfficiale è stato J. G. Turner, il qt1ale consiidera la priorrea come il risultato dell'at.. fici dentarie. Si estra rranno poi i d.enti condannati sia })et tacco fatto da vari germi a bassa virulenza Slli tess11ti del dente e dell 'alveolo; l'atta,cco si ini- il te11tenna.rnento, sia per l 'inacc essibilità delle zia sempre a l colletto (linea cervicale) del der1- .sacche, sia perchè cariati. L 'O. cons.iglia l 'ete; q11ivi e n el solco periodontale risiedono i strazione alternata (8-6-4-2); in tal modo i denti germi. Contribu iscono a favorire l'attacco l'ab- riman·e11ti, eccettuati i ce11trali, rimangono isobassamento delle fo,r ze vitali (condizioni di ma- lati ed accessibili all a pulizia. In ooguito si c1tlattia, affaticame11to, stasi, i11testinale) e le con- reranno, le saccl1e e si escideranno ì l e111bi gend]zioni locali (contorno ·ed im1)ianto· d ei denti) givali, las,ciand.o. la radice scoperta ed .acGessicl1e favo1·iscono il ristagno dei gerh1i e dei cibi ])ile alla pulizia; tale escissione però non va. in stretta cont i.guità dei margini gengivali. L ·o. ifatta tr oppo presto, poichè altrimrenti si p11ò considera la piorrea come una malattia da su- avere infezione d ella ferita e perdita del dente diciume (questo è costituito dai germi e ,dai de- per periodontite infettiva acuta. Bisogna 11oi insegnare al paziente a pl1lirs i triti alimentari) e riti.iene che essa s.i avrà sempre fino a che noi continueren1-0. a mangiare b·ene i denti. La parte che va maggiorn1ente c11cibi fatti con la farina così finamente m.acinata rata è il colletto del de11te; a tale scopo no11 e così a ppiccicaticcia. La profilassi d ella pi,or- s.erve la spazzola, nè il filo di seta cerata. J_, ' Q. rea incon1incia con lo 1st~to di salute generale consiglia invece l'u so. di un filo di l ana a tre di lln individ110 che si n11tra con cibi fr eschi e capi che pu ò ve11ire cerato per 6-8 centim et ri


( A~~o ~XXI, FASC.

IL POLICf:..I}; ICO

ad una estr.emità, lasciando il resto in stato da assorbire i liquidi di cui si imbeve. Se gli spazi interdentari non sono sufficentemente Larghi, l'O. non esita ad allargarli in modC> da · permettergli il passaggio del detto filo, che può così essere mossò in senso circolare in co.rris1)ondenza del colletto. Come liquido per la pulizia, l'O. non consiglia degli antisettici, poichè lo scopo non è quello di uccidere i germi i1i sil u. Basta quindi l'uso di un . acido o. di un alcali debole che desint.egri o disciolga il muco. . o·g11i tre giorni il paziente si spennellerà poi il colletto del dente con la tintura di jodio debole (La ti1ictura jo di mi:tis della Farmacopea brittanica è fatta con jodio, jodur-0 di potassio, acqua distillata; ana g. 25, portando poi a 1000 eme. con alcool a 90°. N. d. R. ). Il p aziente poi dovrà imparare a pulirsi per mezzo di batuffoli di cotone le parti del dente inaccessibili a l filo ed alla s.p azzola. Nella discussione seg11ita a questa comunicazio.n e, unanime è stato il dissenso dall 'opinione di Turner circa l'estrazione sistematica del primo molare permanente ed anche circa l' estrazione alternata dei denti. Per quanto rig11arda le cause che ·p roducono Ja piorrea, alcuni ritengono che si tratti di cause generali; C. Keay considera la piorrea ' come , la conseguenza della diminuzione della resistenza generale ed appoggia queste sue ved nte s11l fatto che la malattia .s i manifesta prevalentemente nell'età media anzichè in duella giovanile. F. W. Broderick ritiene che si tratti di un disturbo. dell'equilibrio di acidi-basi, con lln .e ccesso di alcali; da ciò la necessità di dimin11ire ·1a quantità di alcali nell'organi.smo, facendo esercizi fisici e dando nella dieta pochi carboidrati, da sostituir:si invece con i grassi. Tale O. ritiene anche necessaria l'ingestione di una sufficiente quantità di acqua, mentre, specia.lmente nelJe donne se ne introduce una q11antità scarsa. Fra le cause locali della piorrea, ~· Bald'vin ritiene che sieno· da escludersi il tartaro e la malformazione delle arcate _ dent~rie. Div.ersi 00. ritengono che sian-0 invece da incol pa.rsi i micro·o rganismi, i quali trovano nella bocca le migliori condizioni di vita (W. Hern ); fra i rnicroorganismi s-arebbero da an11overarsi il 1\ 1ic rococcus catharralis, lo stafilococco ed altri, che danno le infezioni marginali (F. N. Dot1bleday); D. R. Curnock ammette che i germi si localizzin o pa.rticolarmente sull'osso, anzichè s11i tessuti gengivali e la membrana periodontale, sicchè egli accetta per la malatti.a la denominazione data da S. Colyer di infezione cronica delle mascelle od osteomielite cronica.

26]

I .. a pro.filassi, secondo H. Baldwin, va 'fatta sp·ecialmente mediante la frizione delle gengive con lo spa.zzolino, usando come liqu1do dell'acqua salata. In tal modo si vitalizzano i tessuti, che resistono p oi m eglio all'infezione. Sullo stesso sistema insiste anche Jack il quale aggiunge inoltre il consiglio di dare cibi che facciano esercitare i denti (quindi abolire in gran })arte quelli tanto cotti come usa · l'uomo al giorno d'oggi). La cattiva influenza dei cibi che r1on mettono in funzione i denti è dimostrata dalla esistenza di piorrea nei cagnolini di lu sso, n11triti a bisco.t tini e l'assenza in quelli che mangiano ancl1e le ossa. Per quanto rigua.rda il tratt.amento, Sturridge, Baldvvin, Keay e Curnock hanno vantato i benefici della medicazione jonica, fatta specialm.ente con solfato di zinco o di rame. Curnock ha an-che insistito sull'estrazione precoce, accompagnata dal raschiamento delle gengive. Sulla efficacia dei vaccini hanno riferito Broderick e Bulleid, mentre Doubleday e lo stesso Bulle id so·n o fa vorev-0li alle cure con antisettici. Il ritm,o consiglia lo jodio ed il mercurio collo.idali e dice di aver ottenuto buoni effetti con jl carburo trimetanal allilico (Yadil). Bulleid, che ha, l'impressione che ;Si tratti di infezion.e fusospirillare, consiglia di ricorrere oltrechè a ] trattamento locale, a quello generale con iniezioni el;l.dovenose di novarsenobenz.o1, incominç_iando a dosi di 15 cg. ed arrivando a 60 con intervalli settimanali, aggiungend.ovi l'uso di lubrificanti, come l ',olio di paraffin a . A. FILIPPINI.

MICR_OBIOLOGIA,

Sull' eziologia della febbre gialla. · '

Il compito eziologico attribuito da Noguchi a lla Leptospira icteroides è stato illustrato più volte in questo periodico e di recente in una corrispondenza da San Paolo (v. fase. 16 del 21 aprile 1924). I lavori di Noguchi han sollevato obbiezioni non lievi. Alcune di queste vennero raccolte in un pregevole studio di G. Sampietro (Annali d'Igiene, 1920, p. 333): cosi l'esito negativo dell'inoculazione di f.ebbre gialla (Rangé, Sternherg, Bandi, Thomas, Seidlin, Cormal, J ohnston, Macfie, ecc.), e la p <}Ssibilità di scambiare' la febbre gialla con il morbo di \Veil o ittero infettivo, e quindi di cohsiderare e di battezzare come germe nuovo la Leptospi r a icterohaemorrhagiae di Inada e Ito. Questa possibilità è stata fatta rilevare da Lebredo, il quale si dichiara poco propenso ad accettare le conclusioni di Noguchi -per questa e per tutta una serie di altre considerazioni: il quadro sperimentale, 1

'


[~~~NO

X\XI, F ..\SC. 26]

SEZIO~E

PRATICA

847

:a .

l,

o ~-

'

•• '

1

l

nelle cavie inoct1late con l·uno o con l'altro ge1me, è del tt1tto identico; il virus amarillico è resiste11tissin1.o , m entre le spirochete muoior10 facilmente; Nogucl1i isola il suo germe solo dopo il 3° gion10 di malattia, mentre la febbre gialla è infettante solo nei primi tre giorni, tanto che si può proced€re impu11en1ente alle at1topsie, ecc. Più di recente sono stati addotti altri fatti che contraddicono la presunta scoperta dello studioso giapponese . Così J. Guiteras (Rev. de 'lvled. y Cir. de la Habana, 10 marzo 1921) conferma come i sintomi e le lesioni provocate nelle cavie dalla Leptospira icteroides si identifichino co.n quelle d eterminate dalle L. ictero-haemorrhagiae, mentre si allontanano decisamente dal quadr o clinico ed anatomo-patologico della febbre gial1a; altrettanto si dica per i re1Jerti en1atici. Qt1esto A. non è riuscito a trovare il virus di Noguchi, trasmissibile à lle cavie, in nesst1no fra 30 casi di febbre gialla esaminati (25 all'Yucatan e 5 all'Avana) ; dato che l a L. icteroides è com11nicabile con facilità agli animali domestici, i quali farebbero, pertanto, da serbatoi del virus, l'A. non si spiega come la malattia possa essersi rapidamente estinta in vaste regioni, come l 'Africa occidentale, dove eg·li si è recato in missione con un grt1ppo. di st11diosi, per incarico della Fondazione Rocl~effe1ler; egli formula anche altre critiche di i11i110re rilievo. \V. H. Hoffmann (Arc h. f. Schiffr tl. Tr.-Hya .. 1922, 1L 63) conferma le osservazioni di Lebredo s11ll'identità della sintom.a.tologia e delle lesioni anatomiche nelle {javie inoct1late con L. icteroides o con L. ictero-haern.orrlirigiaP r nn;giunge ·Ch e anche le lesioni istologiche sono identiche o sovrapponibili, mentre si a 11 ontanano da quelle pro,prie della febbre gialla; per tS. nel f P,gato mancano gravi processi dege11erativi e necrotici; Je emazie so110 profondu111ente alterate; s i com1Jie l111'intensa fagocitosi di emazie nella milza; si riscontra nefrite parenchimatosa emorragica; le. surre11alj so110 prof òndamente alterate; ecc. · Oueste ricerche sono. state ulteriormente este, se e precisate dallo stesso A. (Joilrn. Trop. J!J ed. a. Hyg., 15 ·novembre 1922; Gac. Med. de Carcicas, 31 gennaio 1923). Egli rileva che morfologicamer1te le due spirochete non si disting110no: il solo criterio per differenziarle è dato dalle reazioni immunitarie, ma qu€ste hanno nn ,,alore tutt'altro che assoluto. In un altro lavoro q11 esto A. (R evista Médic a de A?nburgo, ediz. spagnola, 1922, n. 8) m ette i11 dubbio il Yalore delle vaccinazioni profilattiche praticate d Pi ~o~uchL I n ;i11a p11bblicazione recente (El Siglo Jf ,Jdico , 1923 p. 225) egli stnrtia le reazio

ni in1munitarie delle spirochetosi e i1e contesta il signi.ficato specifico; in particolare nega l'impo.rtanza attribuita da Noguchi al fenomeno di ~feiffer (11elle colture di L. icteroides trattate co11 siero di convalescenti). Tuttavia egli crede che i sieri terapeutici preparati da N oguchi siano efficaci. Ultimam ente questo A. (Zeitschr. f. Zumur1:itatsforsch., Orig., 1923, n. 5-6) ha addotto nuovi dati a favore della identità tra ' L. icteroides e L. icteroliaemor1·hagiae; li ha tratti dall,esame del sangue di cavie inoculate con 1'11no o l'altro germe: "'' apido aumento di leucociti in corrispondenza al fastigio sintomatologico, con relativa linfocitosi e lieve eosino- _ filia; at1mento della coagulabilità; rapidissimo decremento delle emazie e del tasso. emoglobi11ico. Queste alterazioni, ident ificabili con quell e riscontrate nel morbo di Weil e in genere comuni a tt1tte le infezioni spirocJ1eticl1e, si a.l lontanano d ecisament.e da quelle proprie della febbre gialla, dove, per es., il num€ro delle emazie e il tasso emoblobinico. non si modj fìcano essenzia lm·e11te nel corso della malattia. Hoffmann rileva ch e ormai molti autori dubitano della specificità eziologica attribuita da Nogncl1i alla pres11nta Leptospira icteroides: Lebredo, Agramente. Gl1iteras, Rivar, ecc. A. Z.

CENNI BIBLIOGRAFICI Diagnostic par les 1n.éthodes de Laboratoire au lit d~l malade. Vol. in-16. Bailli1ère ·et fils, Paris. Fr.s. 6. In una prim.a parte gli Autori eis pongono i

LESIEL'R

et

l\fOURIQUAND.

procedimenti u·sati per Ja. Taccolta dei prod otti patologici e. per i loro esami corre·n ti. Non so110 citati che i metodi usuali, non avendo gli AA. dimenticato che i dati da es si forniti debbono esser ei utilizzati dagli studenti e dai medici pratici; ha11no quindi bandito dalla esposiziò11e t11tto ciò che è di ricerca difficile e complicata. Il seco11do capitolo è tutto dedicato allo stt1dio delle ferite di gt1erra, il trattamento del1P q11ali esige impe·r iosamente una collaborazione intin1a tra il batteriolog·o e il chirurgo·. In 11na terza i)arte infine sono riass11nti i principali car atteri morfologici, biologici, c11ltl1rali dei microbi o para1ssiti comt1ni; una classificazione alfabetica permette al lettore di esserne s11bito edotto. Il fo1~mato di cr11esto volnmetto è comodo. E redatto in uno stile conciso e cl1iaro, espone11clo in poche righe tt1tto ql1ello cl1e . il meélico deYe sapere. _.\. PozzT. 1

1

1

I


848

IL POLICLlNLCO

'

Le.ricon der gesamte Tlierapie des prakt'ischen ~41·ztes. Lieferung 8-10. U rban et Sch\varzenJ1e1·g, ·edd. B erlino e Vienna, 1924. Prezzo di . 0g·ni p.untata Fr. svizzeri 5.65.

A.bbiam,o già accennato, in occasior1e .d ella puJ)blicazione delle p·r ece·denti puntate, ai pregi , ·di questo Lexicon di terapia generale diretto da \\; . Marle. Queste tre puntate, da pag. 1109 a 1428, vanno da Nahrungsmittel a Rlie·u11iatis11ttlS1 .e sono redatte con l'accuratezza e con gli intenti pra.tici cl1e già notammo. p,e r le precedenti. fil. B CCKY. La diatermia. P agine 200 con nume1·ose fig·ure. ·rorino, Lattes Ed. Prezzo

L. 19,50. Q11esta traduzione di Tallarico e Nervi del 1ibro del Bucky si aggiunge degnam.ente a ql1ella di Vietale e Chiozzi della diatermia di Ko\va1~schick. La diversa intonazione e svolgi.mento d·ell'argomento non renderà superfluo questo libro nelle mani dello specialista e del n1edico pratico a c11i anzi è dedicato e scritto in !)articolare il libro stesso. È perciò che trattato brevemente· appena in 4.2 pagine tutto q11ello c:l1e riguarda la parte teorica s11lla di::ite1·111ia i'A. ha d a to ampio svolgimento alla i1al'te pratica sulla tecnica di applicazione largl1 egg·iando sni dettagli di tecnica. Il _] ibro si chil1de con un succoso capitolo di n11a cinquantina di pagine sull,e indica zj 011i della diatermia nelle più svariat e malattie. E . MrLANI. · 1

prof. LUIGI. L'igiene del bambino. 3a Eclizione. Casa Edit. Albrigl1i, Segati e C. Roma, 1924. L . 20. Il libro, scritto dall 'illt1.stre defunto p·e diàtra romano, è ber1 noto alla maggior parte dej medici o·n de non è nece~sario p.a rlare dettagliatamente dei singoli capitoli in esso contenuti. In qt1esta terza edizion.e, che l'esimi o prof. Lt1zzatti ha c_o mpletamente aggiornata, sono state aggiunte tl1tte le moderne co.noscenze acqt1isite in questi ultimi anni nel dominio dell'Ig·ien1e sociale sia per quella speciale· dell'alimentazion e, delle vesti, della casa, della sct10la, eec. All'argom.ento dell 'alimentazione l'A. ha dedicato m·a ggior parte del SllO scritto, esponendo non solo. i precetti di una sana igie11e alimenta re, ma procurando che essi derivi110 come n ecessario corollario dalle co11'diziolii a.n atomiche e fìsiologicl1e d el bambino stesso, tanto diverse da quelle dell'adt1lto. ~Iolti son·o i libri di t.al,e materia che corrono. per il pubblico sotto forma più o, meno po·p ola re, ma. può ben dirsi essere q11esto il migliore CONCETTI

(ANNO XXXI, FASC. 26]

Trattato di Igien e Infantile in Italia an.che pe·r l'E:sposizione cl1e è chiara, semplice, })recisa e che fa sì che il libro, oltre a.i medici pratici, riuscirà di grande utilità a tutte le mamme che desiderino eonoscere le norme da· seguire per otte11erei lo svilt1ppo ideale dei lor.o ba.m bini. A. POZZI.

Conyressi clella Societ<ì ilalia,ria di medicina interna,. XXIX Congresso (Roma 1923). Pubblicazi1one fatta per mandato del Consig·lio direttivo dal prof. G. S.aba.tini. l Jn v.ol. in-8 di 270 pag. Casa ed. L. Pozzi, Roma, 1924. l'rezzo L . 60.

Di questo Congresso, folto di interven11ti ed importante per i lavo.ri, compaiono qt1i le relazioni, l e cornt1nicazioni e le d1sct1ssioni riunite in un volume e pubblicate con una s.o llecitudine insolita, di c11i va data incontrastata lode alta redazione ed all'editor.e. A chi ha seg·uìto il Congresso a traverso i sunti riferiti nella stampa medica, sono noti gli argomenti de.Ile relazioni (Diagnosi e terapia delle malattiP, di cuore,. Infezione delle vi,e bjliari, Diabete insipido, Gli •s tudii attuali Sl1ll'insulina), che, pubblicati qui p er exf enso con le discussioni seguitene, pe·r metto110 al lettore di farsi una idea chiara dello is tato att11ale delle relative que.s tioni. Assai interessanti sono altresì le comunicazioni, che 1s omman.o ad oltre un centinaio; alcun.e -com.p letano le relazioni s·u i te.m i ufficiali, altre riguarda.n o argomenti. diversi sopratutt-0 di medicina pratica e di tera.p ia . Il vol11m.e non ·dovr.e·b be manic are nella biblioteca del medico che vogli.a tene·r si al corrente del cammino della seienza nostra e conoscere il ,,alido contrib11t.o. che ad essa porta,n o i m.edici italiani. R. B.

Alti della .';ocief rì italir.tna di 1.trologia. II Congresso. Un, vol. in-8 di. pag. 278 con fig. e tavole f11ori te~to. Casa ·ed. I"'. Pozzi. Roma 1924. Prezzo· L. 60. I progressi della 11rologi.a in ql1esti ultimi anni S·Ono stati veramente notevoli, mettendo a contrib11to da u11 i.a.to il perfezionamento della tecnica strl1mrentale, dall'altro l'affinamento deJle nostre conoscenze sulla funzione renale. Ap.p unto all'esame di questa sono state dedicate in questo II Congresso della Società di urologia le relazioni dei proff. Pirondini e Raimoldi, che comprendono 150 pagine del volume, e che, con le comunicazioni di altri e Je relative disct1ssioni, costit11iscono una vera monografia sull'argomento ...L\ltro tema interessante, trattato al Congresso, è stato ql1ello della roentgen- e radiumterapia. i11 Clli sono da n-0-


J

(,.\:'\:'\O

6]

.\.\XI,

FASC.

26]

SEZ lO ~ E

tare l e l'el azioni de] prof. Bonanorne e dei dott o ri Cass11to, ColomJ) ino, e Br11no. Fra Je 1111rnPrJ::> 1 ~ comun1c<1zioni rnenzionere' mo ql1elle del p r of. -~lessandri s11lle meta s tasi O~$ee d e~rli ipernefro,inj , d.ei clotto·r i E. iVI ing·azzi11i ·s1tl pne11rnorene, E. Blasucci st1lla diagnosi llretrO$COI)ica e i)atoge11esi di alcune le ioi1i <lelruretrn })osteriore, C. Alesio s11ll a d i agnosi ltretroscoJ)ica n ·e lle il1fian1 1nazio11i croni.cl1e c.lell'nretra, ~i. Ascoli s11lla pielog· rafì a, e·d al t re molte cl1e testil11oni ano l'attività coscie11zios a e resJJPri enza cli11ica clei nostri t1rologi e cJ1e re11do110 que ·t.o vol11 rne di g·rand·e1 i11te re ss e p er og1rt1110 che s i orc111) i di tali q11es t i oni. BeJle le n11111erose tavole cl1e accompagnano il t esto e che rappresentano fotog·rafie a.l ci s to- ed n retrosco.})io e rad iografì e. R. B.

~1·

e .

l,

i. I·

l

AI

LETT<.>~I ._ Il giornale di chirurgia più economico in

l

I

1talia è dnto dalla '"" ~· ion e Cllir11rgi<:a del « 1•0Iiclinico )> : 1l ifatti ehi è Hbbonato alla Sezio11e i•rntica. ~ll:-\te nen d o 1<1 tenue :-.qiesn di I J. 25 (1)er l'I ~1 lh1: I ... :J.j lJer l'E~tel'o) ottie ne 12 fa~cicoli <:ht' <tn11oyerano, in luetliH. H4 f);tg-ine <:b1i-;c..-n110. cli fo1· 111:1 to gran<le, ~ n <·n1·t;1 ~eu1 i - patiu;\ta. co r redati di tignre e cli t<lYolP. <l ~u si cli <:onteuuto.

Il giornale di

chirurgia più

eclettico in

Italia è clu to (ln lln ,-...:e:'ione O/J iru ·r yioa ciel « i•oliC'linico » : difatti h1 l)ir~zione accoglie laY01·i di t u tte le ~<:no ie, di tutte le regioni ed a nche dell'Estero, <lantlo l ll'O\":l delh1 1Jii1 assoluta irupnrzia lità e libera litù. 8eDZà laS<:i<,1 rsi guidare e iuft nenzal'e ()a :tltri crite ri el1e n on Ria no ine renti :1 l \'Rlo re in trinseco , obbiè ttiv:1 bile\ elci hl,rori.

Il giornale di chirurgia più efficiente in Ita lia è <lato d<1lla ~e~· ione Ollirurr1ica clel « 11 oli • c-lini«o ,, : clif<1 I ti es~n OSJ)ita so1t•lDto l a vori <.:h(:> r eenn<J un contributo €'ff()ttiYO e decisiYO ai prog1·e~~ i àelJn e h irurgi:-t : ln l'(:>SSi\ straordina ria delle offe rte c·on~e 11te una selezione sc:Tupolosa e severa d ei laYo1·i ; oggi i più reputa t i clinici e studiosi tendono a far capo alla Sezione ('hirurgica clel « l'loliclinico >) e la pubblicazione di un lavo ro in questa Sezione co:-;t'itnisce di per ~è un:i garenzin indubbin <li \ è.llOl'e. La co1>i<>f.:is~in1a casistica rispec<.:hia tutte le continge11ze òell:1 pratica 1·orrente, c:oine del tecnic:isrno più •lrdno. I#<=> nn1pie ed e&1 urien t i riviste sintetiche n1etto110 a ~iorno .d e i problen1i più dibattuti.

Nessun chirurgo sperimentato

eh~

iµtenda se-

guire i progressi- della chirurgia in It-.1Jia _.e che s ia d otato di un a lto se,ntirnento nnzionale, clovrebbe ri11u11ziare alla l~ezlon:e 0 71,i rurg ica de l . « Policlinico». Ohi è Rbbonato [l lla ~ezione r)1·.1tica, può riceYere la Chir urgica co rrispondendo all' An1ministrazion e nna quotn ~upplemen tare di sole IJ. 25 (se • in I ta lia; 'J,. ;J5 all '~Rtero) . dn inYin1·Ri n on1 inativa1ue11t e a l OHY. 1 ff. T1nigi r ozzi: ". Sistina 14. Ro111a. ( 'hirurgi iJaliani, o.1o;.1o;11niete l'abl1011an1('11fo c<nnple1J1<•11tr1re alfa .~('.?' i{)Hf' r11ir11rgico cl el (( P oliclinic<J ».

PRATICA

8.49

RCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia Medica di Roma. .~ ed lf t a

( >r<l i?in ria cl el 3 ;-n,a g gi.o.

l 1 1·(•side nza d el prof. V. A sf'OLI, P rc:-RiCl(' ntP . / ,o r ura d elle

irife.~i(Jni

r1cncrali e locali con l 'urucrrn110.

I 1 1·o f. I-I. \ ·ou.\"c:. - }\,en<l o d oYuto aRse n tarsi la co1nu11it;1zion!' ~ stata l<:>ttn dal prof. l ' rII.\ :i-;11;n1s 1. Ii.i ps .·a sono e . -r>o ~ti i r isultati incora~gia11t i otte11nti nf\lle infezioni loca li e genera li con l·uso <lel1' u roc·rn 1110 sia l ier iniezioni ~ocn li che en (lOYen ose. Ricerch e

sull ,'a nafi la.~si

passira.

l>ott. E. SEREXJ . - In sua assen za la co1uunieazio11e Yiene letta dnl J1rof. SERE~J: che r iferiscP ~u r icerche eseguite nel la boratorio de l prof. Fn n o n l11'('1HH·dto dell'anafilassi passiva . Form e clin,ich e, diagnosi, <·11ra d<'ll'amrbia.s1: 1:nt estinrtle in, Ital;a.

11 rof. E. roxT~\ XO . - 'l .'0. inette in J'ilieYo le forIDC' cliniche cl1e i11 Italia nsRun1e la an1ebiasi: dopo ntolti èl nni di os~erva zi oni egli i>nò cli re cl1e la fo 1·n1n d issente rica è quasi eccezionn le e tra 1(-" for1ne (.-\nte l'itiehe inette in evidenza quelle ch e 1 n~ll<l 8ua e~pe rie n za sono r is ulta te le più f reqn{'llt i. l'n 1·la poi breYem~nte dei c riteri diagnostici e d e lla c ura. Il Jlrof. f>IO:'\IRI oppone le (litficoltil cli <lingnol'i per il ricon oscirne nto cle ll'n. h)·stoli t ica . l 'asRenzil cli reperti anatomici di amebiasi dell' in testino i1t nn a nno di esverienzn a R om n: ricordn che i J;1 Yori ciel Celli si riferisc0no specinlmente n lla di. • ~{\nter ia baci Ila re . ~u Questo 11ltin10 punto conco rcJn il prof. Po~­ TANO, il quale aggiunge i c rite ri differe nziali che, secondo lui, so110 bu~te ,·oli a differenziare ra. 1>a togena dall'a . non patogena e invita a ricercar e di vroposito le altera7.ioni c·tl ratteristich e da amebinsi, tanto più ch e la letteratura r ecente non è del tutto n egativa sull'a rgon1e nto. J. 'i11/f i1en.:·a r·he sulla procl 11.zione dell'ulcera d el <li!liurio viene esercitata da.Ila d e,r ia z ione d el conten 1r fr1 <luodrn,ol.e.

t•rof. G . I~.\ 0 010. - IJ 'O. 1 i ferisce le esperienze condotte sugli a nirunli <:011 Je qu a li dimostra cbe t{>~t>canclo lu pars p ilorica dello ston1nco ed esPguendo un'ann storuosi acl Y• l'ulcera si è r>resenta t<l con proporzione di 4 a H. NC' true, n nr he i·icci rda ndo le sue e.sperienze altra volta cop1unlr:1 te. a1u1 l ogja per quel che ~no le n YYenire in ( linica. Il prof. B.\ ~TI.\ SE LU R. si ripromette cli torunr<~ snll 'a rgo1nento. n proposi to clei 8noi 1nolti opern ti; :i rl og-ni n1odo P~li i·itiene che ad evi tare In ripr oduzione delr nlc·ern peptica è necessario l'C'f'et:..i re h1r~nn1e ote tntta la riars pilorica. 1

'


850

[L

POLICl.INICO

[_.\:'.'iNO

XXXI,

FASC.

26}

Enàooaràite gonoooocica. Dott. E. '.r&EXTI. - Riferisce su di lln caso cli endocarùite gonococcica, con emocultura positiya i.>er il gonoL:occo e con reperto anatomo-1)atologico l>08itiYo. Il reperto era non di una endocardite u lceroi::a ma vegetante.

Il) Forme, che l)l'OYocano un 'inc-0nipleto collasso pol111onare, corrispon<lenti al pne'Umotorace parziale: a) resezione b) resezione

br11ch). E-:

Cu:ra ope1·a tiv(l. della

....\SCOLI,

tbc.

Presidente.

pol?nonare.

Il giorno 10 maggio il prof. BRA UER cli Amburgo ha tenuto per invito clell~ Accademia lilla conferenza sulla cura operatiYa della tbc. polmonare nella tJuale, ricordati gli altri, ha illustrato il suo meto<l<> operativo, corredando l 'esposizione con proiezioni e riferendo gli incoraggianti risl1ltati :finora ottenuti. La conferenza .si può così breYemente e schematicau1ente riassumere: A.z·ione del collasso e rnessa in, riposo del polnione ·in, caso cl i t ubercolos·i (;pneumotorace o toraco-

plaRtica extra pleurale). _.\.) Effetti 1neccanici: 1) ageYolazione della tendenza al1a co11trazione nelle forme produtti,-e: 2) restringin1ento delle caverne; ' 3) preyenzione di 11n'ulteriore esteno.o ione per yia bronchiale. B) Effetti fi8iolo!JiCi : 1 "> clirninl1zione dell..'1 circolazione sanguigna n(ll 1X>ln1one e co111-e1nporanea iperemia passiYa; 2) din1in11zin11e clella circolazione linfatica (sta~i linfatica). ' Questi due fattori causano: a) demarcazione del tessuto malato: b) nuoYa formazione di tessuto connettivo. In questo modo si conYertono processi essudativi in produttivi. 3) ageyolnzione dell'espettorazione.

GROS&I.

Società Medico-chirurgica di Pavia.

•~eà,uta stra O?'d in a ria d el 10 n1 a.gg i-0 1924.

Presidenza del prof. \ .

a •Pilastro (Eden e Wilms1: para yertebrale (Boiffin e Sauer-

Secluta

del 9 ,niaggio 1924.

Presenta un caso di scoten~1anlento o scuoiani.ento oon1pleto avvenuto in una giov·ane di anni 32. di Scaldasole. Questa racçogliendo farina in un mulino, veniva afferrata pei cn IH? Ili da t1na cinghia di trasmissione, girante a e;ifrn R, la quale le 8trappava di colpo tutto il Ci.~ oio eapelluto ùalla li11ea <:he unisce le due palvebre superiori fino all'occipite, lacerando l'oreccl1io Rinistro e Rcoverchiando anche per un'area irregolarmente circolare di circa 12 cm. di dia metro, la voltn dl~lla scatola eranica dal st10 perjostio. l 1a in·f ortunata non s'accorse nemmeno d'essere <.:o. j gta ,·en1ente ferita meravigliandosi anzi di vedere i suoi capelli roteare vorticosament:e in alto. seguendo il giro della puleggia. Arrivava ~11l'Osi:>eòale dopo ,tre ore dal fatto, col cuoio capelluto e la riCCG'l sua chioma avvolti in un giornale. Il P. tentò la esatta sovrapPosizione della. p.a rte as1)ortata , ma qt1esta cadde in gangrena, per cui dovette ricor:r:ere agli innesti . Do110 molte peri1)ezie (tra le quali un serio a rtacco inflnPnzale) · applicò in varie sed11te ottantuno iimeRti alla Triersch che in 50 giorni circa copri1·ono tntta la soluzione di continuità. Per llna complicanza grave però (pustolette di . t>IDi11ate sulla Ruper.ficie cicatriziale) attribuibile alla scarsa nutrizione dei trapia11ti. data la es1x)rtazione nncl1c tlel periostio cranico. l)arecclli inn<-'-~ti ve11iYano dh~trutti. Ma tutto ltl scia sperare i11 nn:1 ra pia~ e dc·finitiva riparnzio11e. 'Ptof. PREDIERI. -

L e direrse forme della toraooplastioa..

.4.) I.a toracoplnstica pZeu,,.rale (resezione toracica). in caso dj caYità empiematica aperta (Estlan-

\

der, Schede, Homén~ ecc.). B) I ... a toracoplastica extra pleurale pcu·ziale ·per restringere delle c:a Yerne (Carl Spengler, Turban, ecc.). Ha di mira es8<•n7Jaln1ente effetti meccanici. 0) La torncoplastiea. Pa;trapleurale este a (Braucr) pel tra ttan1ento di tubercolosi polmonare unilatera le Recondo l'idea del Forlanini di affioc:iamento polmonare (p11et1mot-Orace). :àlira ad lltilizzare. oltre i meccanici, in partico• lare anche gli effetti fisiologici. I) Forme, che raggiung·ono llll colla·sso e rueR&l. in ripoRo quasi totalr, corriRponclenti a l pneu1n otorflre con1 pleto : a) la tecnjca a~portn zione

originaria, orn abba11donata: 11niln tera lP con1pleta delle costole

l Frie<l ric b) : Q) resezi<111P ~ott<l~c:11 101:-tre -pa ra Yertebr~le dt> lle <:osto le ( B rn 11<'r). ,

Il rcs7riro slstolica·ntiente interciso neglrl aneuri ·rn i dell'aorta toracica, e nelle ptosi viscerali. L'O. ha notato nei suoi pazienti affetti da nnet1risn1a dell'aorta toracica il reperto $lll poJ111one sinistro di· un r espiro sistolicamente irlterciso, in qualche caso localizzato in sin~ole 7.0ne. in altre diffuso su t11tto l'àmbito polmona1·~ Rin.istro ; questo ti1)0 di respiro, quantitativnm(l11te climjnnito era accon1pagnato, là do,·e era 1>ercPttibile, da altri segni di diminuita aerenzione. del pn.rencl1in1a pol111onare: suono di l)erct1ssiòne tin1panico, fini e fugaci r antoli crepitanti. Il rePt>rt() può variare n seconda della sede e della direzione di ~Yi lU J)lJO . dell'aneurisma, e del rapporto di oontigt1ità più ,9 meno intimo col bronco o col polmone. ll respiro si~tolicame11te interciso non è ~r·'> patognomonico dell'ane11risma aortico. esso è 1·re~e11te quando esistano aderenze pleuriche perica1·cliche. ed a sinistra in certi casi di ptosi vi~~­ rn li n(li qun li all' i11clagine l'Udioscopic-a è vi~l.ile A.

PEn1~.

-


SEZIO~'"E

851

PRATICA ,

CQ).

durante le profonde inspirazioni l'ombra cardiaca coonpiere dapprima lln movimento di raddrizzamento, nel proprio asse longitudinale, e poi essere completamente abbandonata al diaframma, cosi che tra l'ombra cardiaca e l'ombra diaframmatica compare una zona chiara di ampiezza più o meno notevole e taroru. cospic11a. Similmente l 'immagine dell'arco aortico viene durante l'inspirazione deformata, l'arco aortico appare stirato verso il ba-s o, premendo Slll fianco

IJ{'t

(

Partendo ùal fatto nofo che l'iniezione di latte: nel veritoneo dei conigli, determina la formazione di anticorpi specifici per il latte stesso, 1'0. ha voluto ricerca re se il siero delle puerpere contenesstanticorpi specifici per il latte umano, df\termina ti clnll'assorbimento del latte formato. Le prime indagini sono state rivolte alla ricerca delle precipftine per :a lattoalbumina. Seguiranno ricerche dei fermenti proteolitici, lipolitici e òi a11ticorpi agglutinanti. Espone i risultati oltremodo incoraggianti delle ricerche s11lle precipitine che si sono dimostrate presenti nel siero delle puerpere costantemente ecostantemente assenti nel siero di donne non puerpere. Accenna alle applicazioni che la ~Iedicin.a Legale P-Otrebbe trarre clalle sue ricerche se esse. come tutto lascia sperare, continueranno a dare risultati soddisfacenti, sopratutto in relazione al quesito dell'avvenuto parto 1n tema di ]nfanticidio.

sini~tro .

Su ll'ane u ris1n a dell'a,rteria l iena le.

ma F.

L'O. dallo studio di un caso di aneuri~ma cirsoideo dell'arteria lienale, a sintoma tolo~in dolorosa jmponente, con assenza rli lesioni ann tomi che di altri organi, ronclude (poichè una tale affezioue non è del tutto infrequente), che debba essere tenuto in considerazione nelle sintomatologie dolorose del fianco sinistro, anche l'aneuril$llla clell'al'teria 8plenica; per la diagnosi. che presentn note\oli difficoltà, ritiene possa esi;;ere di grande utilità l'esn1ne racliologico, sopratutto nei casi. con1e in quello sh1din to, ove la calciticn zione del Y:tso è noteYole.

~

pel

RICCI. -

I

TJn on so 1·aro di 1·ott'llra tra un1at·i ca dell ' ao·r ta.

Dott. G. IMPALLO~IEXI e prof. A. BELLussr. r~·o. riferisce sui risultati dell'autopsia del cadnYere di un indi,iduo vittima òi un accidente automobilistico: oltre alla frattura del cranio e dei femori l'autopsia. ebbe a rile\are la roth1ra completa dell'aorta toracica discendente, con distacco anche completo dei due monconi dell'aorta. 'La importanza di questo caso è nel meccanismt) di prod11zione della predetta rottura aortica, òa1 •poichè tutta la cassa toracica era integra, uoL: eraYi cioè nè frattnra di co tole nè della colo11na vertebrale. Pensn uo gli 00. che la le ione dell'aorta si doYesse all'i1npro-vviso ùistendimento della curva della colonna \ertebrale, la quale nella sua porzione dorsale o toracica ~pecialmente in certi soggetti' snolc essere abbastanza pronu11cia ro. Quell'imp;roYYi~o rncldrizza1nonto della curva dorsale i1nportuncln 1111 soverchio stirame11to dcl tubo aortico ne ha pro<lotto la rottura.

n !·

I·,lura 1niceticn •1r•lle caverne tubercola ri del p<Jl1uone. (:Nota !)l'eliminare). 1

' .

\"

i ·1 )

assistente. - I/O. ha ripreso lo studio delle infezioni secondarie della. tt1berèolosi portan<.lo la m1a osservazione escl11siv~mente Slllle forme micetiche, a torto finora trascurate. DaJl'esume di dieci casi di tubercolosi ulcerosa "\e11nti ul ta\olo anatomico, ta isolato una 'rentina (li for1ne fungine tra cui l1no sporatrico, una torula dei clados1)0rinn1, e numerosi funghi cl1e ' . si 1>0ss-0no rnggr1111pa re iu attesa della determinazione botanica ti·a i sacc·aroroiceti. Lo sporatrico e tre dei saccaromiceti si sono rivelati nettan1ente patogeni ììel' gli nnimali da laboratorio. Salvo correzioni ed aggiunte cl1e possono sca turire <.lall'ulteriore stnclio clell'argomento, all 'O. pare di poter concludere che per ora non vi sono dati s11fficienti per sostenere che tali parassiti influiscano sensibilmente il decorso del processo specjfico: non può esclnclere però che, in base sopratutto al potere 11atogeno di alcuni di essi ed all~ loro attività biochimiche, i1on creino delle condizioni che possono a'"ere un certo influsso o direttamente o indirettamente sul bacillo h1bercolare e che talvolta possano eRRere la causa di con1plicazioni al processo. Dott. PIERO REDAELLI , assistente. - Due os.~er­ PIERO

REDAELLI,

J/ <'111ozi011a bili I à nei del in q 11 e11 li n1 in orenn,-i. 1

'l;f1;:ioni sui sincizio Se1·tolfa·n o ~ FR.\ NC'ERCO RICCI. >

Società di Medicina Legale di Roma. >~ed 11 ta del

13 febbraio 1924.

Prinzc 'ricercllc ~u alcune provrietà biologiche del siero di puPrpera ·

Dott. B. ROLDHIKI. - L'O. e8pone lllln eon1unic•1zion~ pre,-entiYa ~1 a lcune ricPrrl1e, in corso di e-ç,~('.llZÌ011(\, ~111 :--i0.r0

di

l)ll('l'jìE'l':l.

Dott. B. DI T ULLIO. - l:O. ha studiato i11 3G delinqnenti n1inorenni Je Yariazio1ù dell'indice eu10zionale ed ha trovato in 8 freddezza emozionale. in 18 e111oziona bilità scH,rs::i. i11 6 emozionabilitit norn)nle ecl in 4 emozionabilità ~sagerata. Ha rileYa ta l'importanza dell'indice emozionale indiYidua J~ riel determinismo del carattere e del t.emr>el'a 111ento e delle a ttitudin.i e tendenza criminosa. 11a notn to elle la freddezzn emoziona le si accom11a g·11a al sintom~ di Lo1nbro~o in tutti gli otto casi ed lln concluso nffermando la necessità di non trascura re nu1i lo studio dell\~ll)Ozionabilità, nei delinq11('11ti ruinorenni, specialmente _per 1.'l loro inclividualizz:1~jonr l)Si<'hica tanto i1iù q11a11(lo si ·v11ol dure nu gjucli7.io snlla temibilità e correggibilità.


I I. POL I CLINICO

[ANNO

XXXI,

l i'ASC.

26] .

\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. •

Intossicazione acetonica e vomiti ciclici dell'infanzia. L'int ois si razione aC,etonica. primitiva e.d -essenziale è seoo11do il P aechioni l1n fe.n om·eno a11a-

Se 1Jt'evalgo110 fenomeni d i so nr1 olenza è ber1e dare co·n moderazione del thè o caffè nero o vino sp11mttr1te: se vi :sono fenomeni di .eccitan1 ento g·iov:tr10 g·li impacchi o bagni tiepidi a

36"-37°. P·er l'emi cl'nnia che a volte a•ccompagna l 'ac etonemia. piccole c!_o·s i di p·e ptone (0.10-0.20)

tìila ttico (in cui il g.r:ass.o· aJim entare agisce co111-e an tig·e11·e) ed ins orge in segnato a d un e rruPé diet etic.o : l 'emoacidosi è con~se·guenza di u11tt prima d ei pastj hanno azione p1reven.t iva. a lt erazione del rica.m bio d.ei grassi. La nutrizi one nei p.rimi giorni va limitata a · Fu.1·n-0 dimostrò n ello stato di acido.s i ip·oito· qualche cucchiaio di gelaitina o di brodo di le11in del s im11atico ed iperto11ia del vago; ed g umi: in ogni caso sono da consigliarsi piì1 1€ a natomicamente si sono accertate lesioni prisostanze idrocarbona.te che l e a lbuminoid ee. 111n1ie deJla e d el timo, e lesioni seco·n (Minerva 1'1 e<l ica, 15 aprile 1924. Pro.f. J111g, tiroid·e . darie d ei paren.chirr1i visce;rali, specie de·I fegia) ~ P ERS I A. gato,_ Qu eisto spiega. com e· ql1alche caso richieda L'infantilismo intestinale. ll11a p.rognosi molto rise.r vata. Con tale denon1inazion e s' intende lino stato Cura . - Per prever1 i re le cri si cli emoacidosi morboso caratterizzato essenzialmente da dibiso·g na combattere la, stitich ezza., porre il bamsturbi cronici della digestion e e da arresto delbino 11elle migliori co·n ·dizioni igieniche, usare _ l'accresc imento e dello sviluppo, interessante 1111 regin1e povero di grn.sisi, ricco di vegetali ect bam hi n i fil di l à. del l' età del lattante. ltsare acq1u.e min eruJi ·alcaline pe.r attivare Ja I.a rnal attia in sorge di solito n.el 2°-3° anno. di f1111zione e1patica.. vita €d ol tre in bam·b ìni per lo p iù. della classe I ,e c11 1·e farmn.ceutiche hann o per base gli agiata, ch e erano s tati assoggettati a 111nghi a lcaJin i. l\i 1a.t t.anti .bastano 0.10-0.15 di bicarperiodi' di dieta i11suffici ente ed t1nilaterale. I bonato di soida per doise: ad 11n funciu11o di disturbi si stabili scono solitamente dopo l1na 6-7 anni si dnnno 50 gr. rle11a •segu ent e solu· . malattia ac11ta per lo p iù ga.stro-intestinale, e zione scald a ta. a bagno-ma ria: sono caratterizzati da emission e di f€ci diarroi·' So.lfato di soda. . . . . gr. 8 cl1e, mucose, · schil1m1ose; rare ~ J)oco intense Fosfato di soda » 6 manifestazioni febbrili, d ist11rbi dello stato ge)) Bicarb onat o di so da· 4 nerale. Le feci si fann o in seg11ito pilì consiBromuro cli socJio )) • 3 st€nti, . .vol11minose, scolo rate, color grigio-spor_t\.cqua distil lata . . . . )) 1000 co, acide; caratteristico è l'at1me nto delle sostanze grasse, cl1e rappresentano fino. oltre il Dnrante l'accesso Ma rfan usa da,r e 3-4 cuc60 % del resid\.10 s.ecco e sono costituite da acidi . c11iain.i ogni mezz'o.ra di acq11a, z.u.cch e rata, gr'assi liberi , da grasso nel1tro ed in n1ini rr1a . g·l1i a ccia1ta, a l 2() %-; e pra.tica 2 enteroclis m i di parf € da sp poni. acqua bollita calda alla dose di 150-200 cc. con L a c11rva del peso va progressivamente diJ)icarbonato 1-2 %. È b e ne associare al bicarboscenden do; i bambini appaiono pallidi, sparuti, 11ato il c itrato di sodio. se nza t es~ nt o adipn8o: anatici, ->iagnl1colosi. Bisogna astenersi da.ll ' uso dei purganti enercon edemi, addom e grosso, teso, arti sottili. 0·ici e so·p ra·t11.t.to Ciel cnJom,ela.no, della n1or· tì11a, ecc. T~a pelle , è secca, arid a, pr11riginosa, con eccessivo s vilu p·po dei pel1; i cap elli sono ispi:VIodigJi an i consig lia il lrttlrito · rli sodio (15-30 g r. a l g iorno seco11do l 'età ). Ef:sendo difficil~· di e fragili. I.e l1ngl1ie $Ono .secche, friabili . Caratteristico è l'aspetto d el1a Jingnn, atrofica, aver e in commercio il lattato di sodio puro s i . re: liscia , rossa, con papill e a~sai scarse. Il fegat o p110' 11rescr1ve s pesso è diminuito di volu m e, qualche volta è _\ - Acido lattico . . . . gr. 20 t11m.e fattn la milza. In qualch e cns-0 s i è notata l\cqua distillata . . 200 x€roftalmi a. .n - Bica:rbona.to di ·so·dn . g r. 15 JJ decorso ~ esser1zia1ment e cronico con pe)) A cqn a distillata 200 riod i di tregua e cli aggravamento a l ternantif-'i. .'-\l m om en.to de11' nso, a 30 cc. di a cqua cald a T òj sfnrbi vnnno poj grnclntnm P11te atten11 an"i l111iscono 2 cucchi<t i d ella soluzione ..t\. e 2 defr1osi. ma pPrmnne per alct1ni 11na ce rta sn~cet­ 1a s-0lnzione B: si agita si la scia raffreddare · tihi litfl d·el tratto digerrnte . • t1oi s i aggi11nge a piaiee r e zucchero, succo di liT.n fl iflgn osi si fn òireftam ente quando l' a111011e a gocce, e tra tto di tamarindo, ecc. namnes i l'encl e edotti dei clis tnrhi precedenti. 1

1

))

e

'

'

\


[ANNO

XXXI,

FASC.

26]

SEZ IONE PRATICA

853

Caratteristico è il co.rnport.amento delle fun- llic<istrnendo poi ques to con t1na certa solidizio11i intestinali, e remissione di feci con i ca- · tà, rirna11e chiusa in seguito al testicolo la ratteri descritti. La presenza di edemi, im1Jor1e vja del ritorno verso l'alto. la ricerca di eventuali lesioni cardiache. L'auIl . ternpo più delicato dell'operazi one consi111e11to del volum e addomi11ale, la tensior1e delle ste n ella ricerca del t esticolo e del cordone. pareti ha indotto in errori diag nostici special- ,nelrisolamento degli elementi e del sacco erme11te nei riguardi del)a peritonite tl1bercolare. niario. Nei gradi pro11unciati di ectopia j11g·t1iQt1esto stato è più facilmente evitato cJ1e cu- naJe, il canale è occt1pato in gran parte dal rato; è cio.è esser1ziale e' itare che ad og·n i di- U?lbern aculum testis; il testicolo i pop.I a.stico si st11rlJo deJ bambino si ricorra aj p11rganti ed trova 11ella parte alta del canale, talora si afalla dieta insufficiente. I~a cura, com,e 1consig·Jia fn ccia appena all'anello ingt1inale interno, e -P. De .i\.ngelis in l1na rivista sint e.t ica s nll'argo- può anche nascondersi nella cavità addomime11to (L(t Pediflltirt, 15 febbraio 1924), consiste nale, ma esercitando una lieve trazione sul anzitt1tto nella soppressione dei grassi ecl a11- gitbe r n(lculum, compare s ubito n el canale". Difficile è ottenere l'isolamento del processo che llella rid11zione d egli idrati di carbonio. Alct111i at1tori però sono del parere che si debha peritoneo-vaginale, cl1e a lle volte è tanto sotfornire al bambino la a11antit~ rl~ alimenti Sllf- tj Je da Jacerarsi '011 facilità. Inoltre gli eleficie11te ai st1oi bisogni, compre ndendovi tt1tti menti del funicolo, ipoplastici , sono assai dei pri11cipi alimentari. In lln primo momento si licati, tanto cl1e le mano\·re di dissezione ·posavrà anche 1111 aggravamento dei sinto,mi, ma sono esporli a lesione. Se l'isolamento del saclo stimolo alla f11r1zione digestiva apporta. r a pi- co sie roso riesce, allora esso va legato e redamente il tono f,1nzionale di questa. Sono par- ciso come in una comune ernia congenita; alticolarmente 11tili , anzi indispensabili i cibi ric- . trimenti conviene cl1it1dere la propag·gine al chi di vitan1ine , le frutta e, per la loro azi·one colletto con t1na s11tura a borsa di tabacco. I.a stimolante s11 lln. mnco,s a intestinale, le salse. Si continuità del sacco sieroso verrà sciolta più dara11no anche i fermenti digestivi ed i prepa- i11 basso affinchè })ossa a versi l'allt1ngamento rati opoterapici. In secondo tempo ,gjova llD del fun icol o. Ciò si ottiene sciogliendo le ader enze perif nnicolari, sezionando o lacerando il trattamento ricosti t11ente. fil. processo peritoneo-vaginale e sezionando le fibre cremasteriche. '"fale allt1ngamento del ft1L' eetopia testicolare nell'infanzia. nicolo che permetta di abbassare il testicol o l:11a · del1e azioni cl1irurgiche I>iù corr1nni almeno al di sotto dell'anello ingl1inale esterdell'infanzia è la ectovia testicolare, la qt1ale no, è tntto ciò che s i pt1ò desiderare nei baml)llò essere cli grado lievissimo oppt1re può acbini; la nat11ra provvederà poi allo svilt1p1)0 co11Jpagnarsi ai fatti più gravi di atrofia tesuccessivo ed all'ulteriore cam.m ino del testistjcolare con ritenzione addominale. Nella fil-: n1ag·gioranza dei casi verò la cripto-orchidia colo. 1

1

I

,.n

dei bambir1i deve essere considerata come fatto transi Iorio; di solito, com·e osserva A. lVIaiocchi (Gazz. Osped. e Clin., 27 april e 1924) il testicolo è ectopica perchè n,on è ancora ben e svilt11)pato, non perchè si frappongano degli ostacoli alla sua di.scesa, come vorrebbero taluni. Il trattamento quindi deve essere esse11zialmente aspettante, anche oltre la ptlbel'tà, avendo l'A. osservato· 1a discesa del testicolo con completo sviluppo oltre i 20 anni. Certamente si deve sorvegliare che alla discesa no11 si opponga nessun ostacoJo nltovo, giaccl1è non è raro ved er·e applicati dei cinti er11iari a l di sotto del testic'olo. L'unica complicazione che può reclamare lo intervento diretto del chirurgo è l'erniaJ che q11asi sempre segt1e la discesa del testicolo. I11 tali casi oerò l'A.· sconsiglia nettamente • di i1roced ere a qt1alsiasi fissazione del testicolo. Basterà togliere o seziona-re il sacco, isola re il cordone ed i st1oi elementi, -collocando il testicolo al di ft1ori del canale ingl1inale. 1

1

Fimosi congenita vera f' pseudoftmosi nel primo anno di vita. E. Glass (Deuts~ li e med. lVachP·n sclir., n. 5, 1924) osserva che dalla fimosi vera (la quale pl1ò essere ptlra od ancl1e si può n.ccompagna1·e a fenomeni infi ammatorii) si deve disting11ere la pseudofimosi. consistente in aderenze epiteliald tra. il foglietto interno deJ prepuzio -e il glande. Queste a.derenze scompaiono spontaneamente nel co,r so dei primi anni di v1ta; staccando dolcemente con una sonda le aderenze si determina la scompatsa della psel1dofìmosi. Si deve onerare soJt.anto la fimosi vera. ~

POLLTTZER .

L'influenza nel neonatQ. S. Cann.ata (La Pediatria, nov. 1923) ha segt1ito iJ decorso della infezione influenzale in 22 neonati d.i età da 5 a 20 gio.rni. Rist1lta dalJe s11 e osservazioni cl1e il neonato 110n go(le d i in1munità, come avevano so3tenuto alcuni autori. E~so dl1nque, a contatto con persone af-


(A}';NO XXXI, FASC. 26.1

l I. PO Ll CLI:\' lCO

fette cla influenza, non sfugge al contagio. Jl sita. Queste nozioni di patogenesi possono pordecor so de ll'inf·ezione e i)er lo più mite; dei 22 tare ad indicazioni terapeutiche, come la procasi , 16 sono guariti in pochi giorni. Non mantezione del malato da ogni inoculazione nuova, cano però gli esiti letali che, nei casi dell'A., j L trattamento locale e quello specifico, se l 'imfurono causati da complicanze respiratorie (fa- munità dell'organismo si effettua troppo - lenringite stridula, bronchite capillare, bronco-pol- tamente . fil. m onite) in 4 casi, da convulsioni eclamptiche La dentizione nei bambini rachitlci. {1° caso). In un caso com1)licato da sepsi cuta11ea stafilococcica, si ebbe la guarig·ione. G. Zambelli (rii. in Annali di od!ontoLogia, Il periodo di incubazione è stato di 1-5 giorann10 VIII, n . 8) ha osservato assai spesso nei ni, come n ell'ad11lto. I sintomi prodromici sono bambini r.achitici un not.evo1e ritardo nella comcaratterizzati da pianto frequente, agitazione . p·a ;rsa ·drei denti; in alcuni sogg€tti invece la durante il sonno, qualche movimento convulside111tizio1n e fu pr eooce, ma poi subì un arresto. vo di brev-e durata, vomito, diarrea, spesso riSono inolt~e da. mie·n zionartsi le a.J.terramoni nelfiuto di attaccarsi al seno, in qualche caso sola direzione dei denti, dovute a Lesione dlelle pore. Insorge, subito dopo, la febbre, eh-e raraossa mascellari, ridotte dal rachitismo, che mente all'inizio ha superato i 38°; contempoarresterebbe il la\roro cl'i ossificazjone in uno raneamente si sono sviluppati altri segni castato 1dJi mollezza e di fl essibilità, incompatibili ratteristici d.ell'infiu·enza; cioè starnuti, c.oriza, con la loro funzione. Anche la forma, il cololacrimazione, tosse secca, frequente. rito, la 00nsis.t enza dei den.t i sooo alterati, ooIn 3-5 giorni si è avuta la defervescenza per me pure si osse·rvano delle e·r osio·n i dentairie lisi o per crisi .e la scomparsa graduale dei de1g li i.n cisivi supe.riori od inferio·r i o di .ensintomj. Frequ·ente è la persistenza della oori- trambi e la. carie specialmente dei mola1i. za, di un lieve grado di vo.ce afona e di tosse La dentizion e nei bambini rachitici decorre secca, stizzosa, i1onchè di lievi disturbi gastro- con no·t evoli disturbi s ia locali, dal lato delle intestinali (vomito, diarre.a ). In complesso l'e- gengive, sia gen1eirali, specie riguairdo al siste,·ol uzione della malattia non ha superato i 10 ma n·ervos0; in tali soggetti, .esaminati per rigiorni, salvo n ei casi in c11i si ebl>ero comI"J.i- sp.eitto aJ co1m 1p ortamento della. form ola elettricanze. ca si ebbero .a rilevare dei v•eri stati tetanoidi. T en11to conto della possibilità di infezione del In questi bambini, la d entizio·n e si m1ostrò semneor1ato, occorrerà raccomandare alle persone pre ritardata, in. pochi m'a: completa al se co11do dj famiglie in cui siano casi di influenza di an110. fll. prender.e tutte le misure igieniche atte a pre-Diagnosi e terapia dell'eredo-sifilide. venire il contagio. fil. I segni classici dell'eredo-siftlide (pemfig'o i)al-. Le pneumococcie prolungate nel poppante. n1o-plantare, coriza, naso, a sella, ecc. ) sono È noto che, oltre alle· infezioni pneumococcipiuttosto rari. Ve ne sono però altri che, sebch·e ad evol.uzione rapida, esistono forme ad bene meno evidenti, sono assai più frequenti; evoluzione prolungata, in cui, anche sen.za essi sono stati raggruppati da Marfan come com 1Jlicazioni suppurate, il pneumococco consegue. Si può af{er'rrtare l'eredo-si filide quando '"'erya tutta la sua virulenza e determ.ina affesi trova: pemfigo palmo- plantare, coriza prezioni febbrili, che si trascinano a lungo. Tali coce cronica a scolo s jero-purulento, talora·sanforme nel poppante si manifastano--come rinoguinolento, accompagnata da fessure ed ulcefari11i@:ti , JJOl111oniti, congestioni }Jolmonari e razioni attorno alle narici; splenomegalia presetticemie senza localizzazione. coce cronica in un poppante c9n cuti-reazione I.a diagnos i ne è spesso difficile, in caus~ a 1la tubercolina negativa; ·sifilide della pelle cl ell'a11lla1n e11to lung o e clell'assenza di segni e delle mucose in forma di lesioni maculose dell?aspetto di macchie color salmone o racaratteristici; si pensa di solito alla tubercolosi. La ricerca del pneumococco nelle vie remeico verso la fine del primo mese, lesioni papulose più tardive (do·p o il quarto mese) delspiratorie, nel sangue, .n el li quor e l'assenza lo stesso colore o rosso-viola,cee; queste lesiodi c11ti-reazio11e alla tubercofina permetteranno la diagnosi. ni s1 tI."ovano specialmente alla faccia, alle coscie, alle natiche. Altri segnj certi sono: le C. Gard.ere (J o1Lrn al dP 1nl~rl. de Lu o11 . 20 ragadi agli. orifici naturali, raggiate, sa11guif.eb})r. 1923), osserva che tl'na t a le evoluzione n a nti, talora crostose, t1na pseudoparalisi di pro111ngata pt1ò riconoscere diverse cause , q11aPa.rr-0-t e la ':\'assermann positiva. 1i l 'in oculazione ripetuta in un f ocolaio di inLa sifi,lide ereditaria è probabile se i gPnì4f ezio11e pneumococcica, l esion i cro11ich e delle tori sono sifilitici (il 92 °{. in tal caso so110 1n'ie re~nirai1ìrie, ler1 tez1.a rlE>ll'i111n11111ità ncqni1

'

1

1

1

1

1

o


~.

lf·

·o.

·a n. J

li·

tl,

). ].

e e o

e

e )

[.<\NKO

XXXI,

FA~C.

26]

SEZIO~E

fettiJ, se negli antecedenti della madre vi sono aborti, parti premat11ri, nati-morti, gestazioni gemellari, idramnio, placenta voluminosa con lesioni sclerose od em.o rragiche. Nel neoin ato i segni di probabilità sono molti: melena, anoressia, vomiti abit11ali, crescenza lenta o nulla, adenite sopraepitrocleare (eliminare la tubercolosi!) idrocele irriducibile e perststente, indurarnenti del testicolo, affezioni congenite del cu·o re, malformazioni di ogni genere, encefalopatie congenite, convulsioni essenziali che si manifestano prima del terzo mese, strabismo convergente essenziale e definitivo, rachitismo congenito o precoce specialmente al cranio con anemia e splenomegalia. Poca o pt1nta 111ce porterà per la diagnosi la reazione di vVasser111ann; invece la prova terapeutica leverà ogni dubbio. Il trattamento dovrà essere precoce, intenso e continuato, usando tutti i n1edicamenti specifici, mercurio, arsenico, ioduri e forse · ancl1e il bismuto. Il neonato sopporta dosi di mercurio relativamente s11periori che l'adulto. Efficaci e ben tollerate sono le frizioni di unguento napoletano ; per via orale, il mercurio provoca disturbi gastrointestinali ed ha azione poco durevole; in qualche caso però dà buoni ris11ltati e sembra che favorisca un trattamento arsenicale. Si somministra in forma di protoj oduro (1/2-1 cg. al giorno) di sublimato (1-2 mg. al giorno in pozione) di Liquore di Van Swieten al 20 % (1-3 Cl1cchiaini al giorao) o di lattato a 1/1000 (XllXXV gocce per kg.). Il bij o duro si inietta nei muscoli (1 mg. due volte la settimana); il cian11ro si inietta per via endovenosa (3-1~ mg.; dieci iniezioni a giorni alterni). Quanto agli arsenobenzoli le dosi correnti sono di cg. 1/2, 1, 1 e 1/2 per kg. di peso; alcuni fanno 15 iniezioni sottocutanee di mg. 2 e 1/2 fino a 1 cg. per kg.; in ragione di due per settimana; per via endovenosa (vene epicraniche e gi11gulari) si fanno, secondo J accottet (J ourn. des praticiens, 8 settembre 1923) dieci iniezioni biebdomadarie di cg. 1 e 1/2 per kg. ripetute fino a "':rassermann negativa con inte:r\7alli di rjposo di 1-3 mesi. Poco 11sati sono gli joduri; le osservazioni sui sali di bisml1to sono ancora troppo scarse; sono state usate dosi di nove cg. di trepol in un bambino di tre mesi e 50 in un altro di un anno. La durata del trattatnento comprende div.ersi anni, da essa dipende l'esito della cura.

855

PRATICA

Rom., 1923, .n. 4) su 29 -casi tratta ti col salvar-

san endovenoso, cita 11 decessi im1nediatam.e11te dop·o 1'iniezione. Jeanselme sconsiglia l'uso degli arsenicali negli eredoluetici per le reazioni cui danno luogo. Risultati brillanti hanno dato l'uso avvenuto negli ultimi anni d el n eosalvarsan: così questo trattam.ento è il pr.eferito dagl~ AA. nella Clinica di Ginevra. L 'iniezione sottocutanea del neosalvarsan è controindicata, - sia per i lunghi dolori che produce n el bambino, sia per le necrosi, foruncolosi, piodermiti locali cui dà luogo. Mediocri risulta ti hanno dato i composti arsenicali iniettabili sotto la pell,e. Certo una notevole difficoltà è nel trovare delle vene di sufficiente calibro; però, ad onor del v·ero, gli AA. s·olo una volta ebbero a trovarsi in questa difficoltà. Taluno ha consig·1iato dirig~rsi alle vene epicraniche, altri alle vene giugulari, e perfino al seno longitudinale superiore, pungendo attraverso la fontanella. Blecl1mann si contentava di 2-3 iniezion1i con gr. 0.015 :per Kg. in peso, con lln mese di intervallo; in S·e guito l 'A. ha preferito dosi minor.i, con trattamento più prolungato. Fourest non tiene conto del peso del bambino e fa 8 inie zioni settimanali, la prima di gr. 0,01 di neosalvarsan, l'ultima di 0.10. Gli AA. hanno avuto i migliori risultati con 8 iniezioni settimanali: la prima iniezione di saggio, erUi, di 0.005 gr. di neosalvarsan per Kg. di bambino, aum~ntando progressivamente fino a gr. 0.015 per Kg. I felici ·effetti della cura possono constatarsi quasi immediatamente con la regressione rapida degli accidenti cutaneo mucosi. Buoni risultati hanno constatato in un caso di idrocefalia 1sifilitica. MONTELEONE.

SEMEIOTICA. Sulla reazione di Sgambati. G. Moreali e G. Margreth (Rivi~ta Ospedaliera, 15 mar. 1924), trovano che la positività della reazione di Sgambati si acc-0mpagna costantemente a indacanuria; tale reazione assumerebbe va1ore soltanto nella sua seconda fase, poichè in primo tempo essa risulta con grande frequenza positiva nelle più svariate entità morbose; offrirebbe un buon ausilio alla diagnosi ed alla prognosi della peritonite acuta generalizza1a 0 circoscritta, ma non sarebbe rigorosamente · specifica; gli AA. la reputano dov11ta a llna sostanza cromogena simile fil. all'indacano, di cui segue spesso la Cl1rva di Il trattamento arsenicale nella sifilide del lattante. eliminazione e che solo con uno studio comLa cura dei lattanti eredosifilitici con i com- ple to Ri potrà individu a re. H. Deutsch e E. C. Grahan (.4.rchives of Surposti arsenicali non è nuova: certo il metodo · non è inoffensivo, poichè Dunzelmann (Gau- gcry, mar. 1D24), i quali hanno applicato la thier e Thévenon: Revu~ 1n éd. de la Suisse . r eazione di Sgambati alla diagnosi di perito1


856

II. POLICLINICO

[ANNO ,

nite, i1on l'l1anno trovata s1)ecifica; il colore rosso della reazione risulterebbe d-0vuto a rosso ir1daco, prodotto di ossidazione d·ell'indoxil ; • il valore diagnostico non sarel)be dissimile da qnello dell'indacanuria. R. B.

Sitllide con reazione di Wassermann negativa. C. l\ilo.rton Smith (Boston med. and surg. jo·u,rn., 23 agosto 1923), in base a una la~ga statistica, afferma che le R. W. falsamente positive per difetto di tecnica n,o n superano generalmente il Ih per cento; mentre quelle negative i1onostante la presenza di sifilide sono il 2-3 per cento. E noto che le cure mercuriali e arsenicali rendono negativa la R. W . per sei settim.ane o più. P erò vi sono sifilidi ign·o·r ate, i1on trattate, con R. W. negativa, le qual~ tuttavia danno . manifesti sintomi clinici. La R. vV. è n.o n di rado negativa nelle se' guenti condizioni : Sifilide primari.a precoce; Sifilide latente, o a manifestazioni m olto circoscritte (ch er atite, placche m11cose, ecc.); Tabe; Li1es antica, con manifestazioni simulanti un tl1more maligno; L11 es della prima i11fanzia, specialmente se co.ngenita; Lues cong·enita tardiva. In molti di questi casi l'esame clinico e jl criterio a b acljii1 anti bils indica e conferma la diagn·osi. DORI A.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. ie ricerche elettrochimiche sul cancro. N. \Vaterman (N ederlandscli T ijd schrift voor Geneeskunde, 1923, n: 24) ha usato l'elettrochimjca a scopo di ricerche t eoriche e pratiche sul cancro. Il n1etodo ~onsiste nel far passare una corrente di determin.ata freql1e11za a trav.erso sezioni di tessl1tj t enuti im])ev11ti co11 differenti liquidi per mezzo di ca1·ta da filtro senza ceneri. Con il ponte di \\Th eatston e, vie11e misurata la r esistenza e, per m ezzo di u11 varion1·etr o, la 1Jolarizzazior1e del preparato. Si ottie11e cos1 una costante data dal rapporto P ola rizzazion e cl1e si })llÒ esprimer e più breveR esistenza mente: P / R. Con i tessuti normali tenuti im· mersi n.el liquido di Rin ger, tale rapporto h a il valore, di 0,0157; invece con i tessl1ti cancerigni, nelle stesse co11dizioni, si ottengono valori assai l)it1 bassi talora di 1 l i: 1 13 del l1or1uale. Tale rapporto può ' 1 ariare in circostanze determinate. Così, se si sostituisce la sol11zione di Ringer con urta soluzione isotonica dj clor11ro I

XXXI,

FASC.

26]

d:i calcio, il rapporto rimane sensibilmente

uguale per i tessuti norma li, mentre invece per i tumori si ha un notevole aumento, tale che possono talvolta raggiu11gersi i valori dei tessuti normali. Analoghi risultati si otteng·ono con il jone Mg; il comportamento è poi reversibile, in quanto che, sostit\1endo nuo.va.m ente il Ca od il lVIg con Potassio o con Sod.io, si ottengono nuovamente i primi v.a lori. Questi risultati sono costanti, poichè l'A. ha o.ttenuto 36 volte su 38 carcinomi l' abbassan1.ento del r apporto a 0,003-0,009 ed effetto positivo del Calcio. I t11mori benigni mostrano in gen erale 11n piccolo abbassamento del ra.p por.to, per cui essi si collocano fra i tessuti normali ed i cancerosi. I..'abbassamento del rapportQ è minore co11 i cancri cutanei e delle mucose, per i quali la diagnosi vi.ene fatta in stadi più precoci che per i cancri interni. Tale fatto potrebbe spiegarsi con la presenza r1 ei primi di ·p arti ipiertrofiche, le q11ali non contengo·n o alcun fattore che modifichi il detto rap·p orto. Sembra però che l'abbassamento di qt1esto dipenda non tanto dalla co.stituzi.one . i stologica, quanto dalla differ enziazione biologica. Di fatto le metastasi nelle gl1iandole linfatiche, .ancl1e se non molto avanzata e con gran parte di tessuto ris.p armiata, reagi?cono abbassando fortemente il r apporto. I .. e ricercl1e teoretiche s11lla ess,e nza della reazione elettrochimi ca si dicono cl1e questo fattore è molto sensibil e all'infl11enza, oltre cl1e dei cationi, anche dei preparati organici che h ann o 1€ l)ropriet<1 dell'attività capillare della forte adsorbi.bilità , della so 111 bilità in grassi. ossia di quelle sostanze che ap11arte1lgono al gr11pp0 cl1e viene indicato col no111.e di i1arco.tici. È assai probabile che in qt1e~te ricercl1e abbiano 11na parte importante le sostanze non n1iscibili con l'acq11a, sicchè, per 11na pi\1 intim a comprensione dei differonti rist1ltati, si possa invocare la teoria rlell' eq11iJibrio lipocitario. In r elazione con tale teori.a, l'A. 11a fatto. an che la 1·icerca del coefficiente P / R n ei diversi organi norm ali, in c11i ha trovato costantemente 0,015, m eno che nel feg::lto e nei reni che danno valori più alti. l Tn ' eccezione fa solo il 11ancreas ch e dimostra 11n comportamento ana1ogo ai tumori. L' A. fa q11indi t1n parall€lo fra pancreas e tt1mori, traendone occasione per aJst1ne consid.erazioni sulla patologia del djabete. La possibilità: di applicare questi dati alla pratica per qt1anto riguarda la diagnosi dipende soprat11tto dal trovare un elettrod.e adatto. Può anche darsi che la conoscenza della teoria dell, eq11ilibrio lipocitario contribuisca i11 avve11ire al progr.e sso della terap ia. fil. 1

1


J

[ANNO

XXXI,

26]

FASC.

SEZ IONE PRATJCA

tle ter

he ~s-

no SÌ-

il D-

a. O·

n t-

r.

.

I

a e •.

POSTA DEGLI ABBONA TI. S·u ltoperaz ione di cataratta. -

All'abb. nu-

mero 11216: L 'operazione di cataratta in due tempi - . cioè z1rima la iridecto·1nia e dopo la es tra::.io1ie della l en te (alla distanza almeno di 30 g·iorni ) è indicata nei seg uenti casi: 1) quar1do· la J)Upilla coi n1id:ria,tici non s i dilata al m aximun; 2) n ei diabetici, albl1miQurici , al'teriosclerotici i1ei quali è facil e la e?norragia la qu a le d istl1rbeee})be se la operazione si eseguisse in 11n tempo solo; · 3) è indicata anche nei casi di forte mio, pi a e qt1ando esist e poca camera· a nt eriore; in questo caso facendo la operazio11 e in un tempo è facile che il coltellin o, d opo la pt1nt11l'a e controa1)e rtura della corn ea e quindi tn r a e controa1)ertl1ra della cornea e quindi 1

Prof. P UCCIONI. '

Co1i co r so ]Jer t enP1ite medico. -

Al dott. V . C.

da L.: 1) Anche quest'anno sar à indetto lln co·n -

corso pe.r la no1nina a tenente medico in s. a. p . . 2) Gli aspirar1ti non devono avere super a to l' età di 31 anni, a lla data del 31 dicem1Jre !1. v. Gas. 1

)

All'a l>bo11a1 0 4252 (1) da S.: Per il siero antivelrnoso Calmette, si rivolga acl llll b11or1 Jstitu tc prod11ttore di sieri in Italia, ed 111 caso n eg·ativo all'I stituto Past eu1· di Pal'igi o di Tu11isi. ftl. 1

.

VARIA Rapido declino della sifilide in Francia. Il do t t. l'. :'\111111 0 11 , tle11·1::;tituto l'a. teur di l,a1·i~i, ha in1bbli<:H to nel la l?e .,;ue d.H ygi è11 e nn é.11'ti<:olo intito la to « ~con1va r:;a delln sifilide>>. 11 termine « ·con1pn rsa >> -ra inteso nel senso d i un dt.•C're1uento ra pidis ·imo 11ella frequenza e nelhi. viru l(\nza della ma la ttia. Il Saln1on aùduce una copio~1 tlocumentazio11e. A titolo di eseu1pio, a J.. ione il dott. I.1acnss.1g11e, incnriCè1to de lla sorv-eglianza s ulle donne i>ubbliche. a ffer1na c11e non ha più -0ccasione cli Ye<lel'e ulcc1·e d11 re. Seco11clo il clott. Car les il 11uruer-0 de lle do1111e i-:ifilizzn te è diminuito di due t cr,zi èl T.1ione clal J911 al 1921. Avend-0 bisogno di isol:_1re degli Rti1)iti f~·escl1i di spirocl1ete per ricerche <.li ln bor a t or io, il d(ltt. ~<1 ln1on non t1'ovò a ll'ospec1;1 le l\licli-Cochin (de1'tinu to a sifilitici e venerei) <:l1e lln . olo paziente con lesioni averte , durnnte un'jntera n1a ttina ta, n1entre prima della guerra a ogni orn di co n ~nlt:1zione Ye n'erano da :5 n 8. 11 d ot-

8-~'

t-0r Guénot, a ssi:·ten te a llo stesso ospeda le, gli a ssicu rò che a volte ne l cor so di un'intera settimana egli no11 vede che un solo paziente con lue recentemente a cquisita. Differenze del genere si notano i1ei dispen8a ri cittad ini . Questo fo1tissin10 decre1ueuto della malattia in tutta la Frar1cia si deve alle cure sempre l)iù efficaci, a base di n1ercurio, di a r senobenzoli e di biismuto; alla diffu sione di norme })rofilattiche (uso di pomata me1·curiale, òi lavaggi , esarnl medici premo trimoniali); a lle diagnosi sempr e p iù accu1·ate, tempestive e numer ose (proceRsi serologici, pa ra bolòide, ecc.). Probabilmente v i cor1tribuisce :t11che la riduzione della prostituzione, inerente 1.1 J rila ssamento dei costumi il cl1e la rende meno nec:essa ria. Conseguenza ina tte-.._~1 : alcuni ga bin~tti per la f'lJeCialità si devono chiuder e . Fatti analoghi si riscontrano in a ltri paesi civili, Si prevede prossimo il giorno in cui la ma lattia sarà completamente scomparsa dai paesi civili! (Dagli A.n1iali d'Igiene, apr. 1924) . '

Regolamentazione della malarlzzazlone terapeutica in Danimarca. .

L'Ufficio Danese della Sanit~l ha diramato a lle autorità sa nitarie e ili n1edici della Danimarca nna circolare in da~'l 20 dicembre 1923, che discipli11a la malarizzazione terapeutica, onde impedire che si formino focolai di ma laria. l ;a circolare stabilisce quanto appresso. I .. e inoculazioni di mal::l ria po ~ono eseguirsi solo iu ospedali nppositamente nutorizzati : l'Ufficio della sanità tuttavia può <>oncedere anche autorizzazio11i extra. Non avpena si ~ dichiarato un caso di ntn laria terapeutica, il paziente deve essere isolato in camere «a p rova di zanzare», preferibilmente nei p iani superiori. Il paziente non deve u scire nelle ore in cui mag·giori son-0 le probabilità di pun ture d a parte <lelle zanzare . Non (lev'essere d imesso se no11 dopo un trattnn1ento chininico Rimema tico ed esami del sangue negativi ripetuti due volte la settimana per tre settimane . Ogni pa ziente malarizzato verrà notificato all'ufficiale sanita rio del posto, in conformità alla legislazio11e sulle n1alattie contagioHe. All'atto della dimissione, egli verrù flen unzinto a ll'ufficiale sanitario della località ove si rec.1. (Dagli A nnrt.li cl'J,qi<>n<', npr. 192-!L

Decremento di medici in Inghilterra. In seg uito <1 11<1 c-;1n1vng-1lè.1 in1vf1gnat<1 cla lla cl a~~f' n1P<licn ingles~ co11tro ln ple tora prof~ssiona le . ~i è J)roclotto nn 11oteY0Je flecre111euto nel i1umer o d ei gio\•aui i1nn1a t1·j c-o\n tisi nell e R<:nol e tli n1eclicinn : furo no 345 n ppenèl jn tutta l 'I11gbil terr n 11el 19'>:1. n1entre da l lHlO i11 poi non er ano stati n1aì pieno <li Jf>ÙO, rnggiungendo nn massimo di 3500 circrt nr l J 91 g: a que:~to i ncre1uento nveYano n1olto cont ribuito le rt$Ri<>urfl zioni . ocia li, che, ner qunntn cri tica biH e c)·i tic·atc, aYev·e1no fa tto certo uccrescerr· gr nnclemP11te la ren1uuerazione d ei 1nedici esercPnti tra le cl:tR~i povere. (.Journ . ...1111. Jled. A.ssoc., J~ apr. 1924).


58

IL POLICLl);fCO

L•..\. i'\l'iO XXXI,

FASC.

26]

I

.POLITICA SANITARIA E Gl-U.R ISPRUDENZA.

(*)

QUESTIONI PRATICHE.

rarchica o giurisdizionale · d ecorso il ter1nin€ dalla data della comunicazione del primo provXLIII. - Nomina de ll'ufliciale sanitario·. vedimento, non si potrebbe poi ricorrere co11tro Il p r ovvedimento defiÌ1itivo in materia dj nor atto conferm.a tivo ema11ato dalla steç,;sa alt111ir1rt n cli confern1a d ell'11fficiale sanitario è torità . quello del Pr efetto. Ove questo decreto non sia E da avvertire, inoltre, ch e agli effetti della stato formalmente impugnato e neppure depodecorrenza del termine, costituisce un equipols itato, ma s ia impugnato il parere d el Co11silente della notificazione l a conoscenza del provglio Provi11ciale Sa11itario, ii ricorso è inamvedimento dimostrata co11 ricorso o reclamo ad 1nissibile. Queste reg·ole ovvie sono sta.te dichia r ate d al- 11n'autorità amministrativa. (In tal s·en s·o·, Conla IV Sezione del Consiglio di Stato,, con d ecj-, siglio cli Stato , Se::. IV , decisione 28 ma.rzo sior1c ?G è:ll>rile 1 ~24· . i1. 200. Le segnaliamo non 1924, n . 128) . p er a-ccennare alla ris·oluzione di 11na qu estione XLV. - Ricorso nel caso di revoca di un incarico. cl iscnti])ile - n o11 essendo J)OSs ibile ch e so rga Qt1alora si impugni un decreto prefettizio che 11n dubbio - m a per evitare eventuali ·errori a bbia revocato l 'incarico di ufficiale sanitario pratici. Nel caso della nomina del! ' ufficiale sadi un Comune ed abbia conferito ad altri l'innitario, come del resto, in ogni altro caso, il carico stesso, non basta che il ricorso alla IV provvedimento lesivo dell 'int eresse, contro il Sezione sia stato notificato al Prefetto ed àJ q11ale per ciò si può ricorrere, è quello d ell'au - Comune, ma occorre pure a pena di nullità che torità deliberanie, cioè dell'organo che ha !'.a tco·pia del ricorso sia notificata al nuovo incatribuzione di provvedere, e non il parere che ricato delle funzioni di t1.fficiale sanitario~ (Conaltri organi devon 0 esprimere prima che l 'atto siglio di Stato, Sez. IV, decisio·ne 28 marzo definitivo s ia ·emanato. 1924, n. 129). Anche se il parere del Consiglio provin·cjale XLVI. - Limiti di età nei concorsi a primario di di Sanità o di altro organo sia -contrario alla ospedale • doma nda e, in gen·e re, all'interesse ·della parte, La disposizione d-ell'art. 21 del regolamento non è il parere ma è l'atto definitivo conforme a l parere ch e concreta la manifestazione della s anitario 19 luglio 1906, n. 466, la quale vieta di stabilire limiti di età per coloro che abbiano v·o lontà dell'organo deliberante. prestato o prestino servizio in condotta, non è applicazione <li un principio generale ad un XLIV. - Provvedimenti confermativi. P er costante giurisprudenza, gli atti con- caso concreto, cioè ai concorsi per le condotte fermativi di un proV\·edimento non impu- medico-chirurgiche; ma è /disposizione del tutto gnato .in termine, non possono valere a riapri- singolare, non applicabile quindi per analogia re il termine stabilito dalla legge per l'esperi- a casi diversi dai concorsi p·e r condotte mediche. Per tale norma, infatti, si restringe la limento dei ricorsi contenziosi. bertà delle amministrazioni comunali di deter. N·essun obbligo può riconosce rsi, in genere, nell'Amministrazione di riprendere in esam·e minare, salve si intende le prescrizioni di or llna domanda già respinta nelle forme legali; dine pubblico, i requisiti ai quali d·evono col"ri il riesame costitl1isce soltanto una facoltà spon dere i propri dipendenti. Da q11este premesse deriva la conseguenza discrezionale dell'Amministrazion·e, la quale che è effi cace I.a clal1sola del bando di un conpuò valersene se e quando creda. Questa regola non è ormai .o ontrove·r sa; la corso a primario di ospedale, circa il limite di I\r Sezione l'ha confermata con decisione 25 età, anche in confronto dei sanitari che preaprile 1924, n. 209. 1\1a è necessario tenerla prB- stano servizio pre.sso un altro esp.edale dello stesso Comun.e. sente perchè non è infreq11ente il caso di istan(Consiglio di .'Stato, S ez. IV, decisione 25 apriie o ricorsi alla stessa a11torità deliberante per le 1924, n. 190). la ill11 s ione o I.a speranza che il provvedim·e nto sia modificato. Se le circostanze autorizzano a N. J.J. Ai qu~siti dPJ!li abboLati ~i risponde sper are, può esser e utile che un tentativo sia dir~ttamente ]Wr lettf>J·}l. I QUt->~iti debbono e~sere invia tj, 1n lettera. t aC'<'On1paJ?na ti da.l trar1oobùllo fatto verso la stessa autorità; ma in nessun per la rispo~t:~ ~ ,.:empl'i:' lndlr1z7'att lrupersonal· caso - qnando , si intend·e, l 'interessato voglia m~nte alla H.e<lazione JeJ « PoJiciinico », via Sistir1a, 11 - R oma 161. agire - si d eve lasciar d ecorrere il termine per f,,P risposte a i q11e~itl eh~ non rlC'hlf><lono f'SflIDf' il ricorso a]l'at1torità competente in sede g-ecli ntti i' ~p+>claii l i;da~ln i. sono grAtnite. 1

1

1

1

'

1

(*) J ,n presente rubrica è nffidnta nll'avv. G1rvANN1 RF-r.vAGGI . con s11l ente legale del no8tro perioòiéo


(ANNO.

XXXI,

FASC.

26)

SEZ I ONE PRATJ CA

859

NELLA VITA Pl10J:i'ESS10NALE. MEDICINA SOCIALE. Un appello ai medici italiani per la lotta antitubercolare. E i1ota !'·ostilità di inolti Con1u11i italiar1i contro i Sanatorì; si vorrebbero sopprimre r e qt1elli g·ià esistenti, impede11do che n.e sorg·ano ali.ri e questo ir1 conseg·uenza della })rofonda ig'l1oranza i11 argomento non soilo d·elle p·opolazioni, ma altresì delle amministrazioni cittadine e delle autorità. rrutte queste persone ignora110 completamente la funzione e l'utilità del sa11atorio e cli istituti consimili e non conoscono viceversa il ~rav e pericolo che si an11ida nel tubercoloso lasciato a sè stesso, che infetta alberghi, case private e luoghi pubblici proprio di quelle località da cui si vorrebbero bandire i Sar1itori. Contl'o questo falso orientamento della pubblica opinon.e, il prof. Ed11arclo 1v1aragliano protesta giu stamente dalle colonne della Riforma oi.e dica, ina11da11do un vibrato ap}Jello ai mredici italia11i e m·ettendo in rilievo che con tale atteggiamento, mentre si preter1de di difendere la salute degli a bitanti di quelle località, invece la si compromette di più, poicl1è esse rimang·ono 1:> rivate di un n1ezzo di difesa ra1:>pr esentato da qt1egli istit11ti o sar1atorl. Acca de poi cl1e, con l'intenzione di difendere gli interessi materiali dj quelle IJOpolazioni, in realtà si pegg·iorino, poicl1è, se si tratta dj una stazione climatica, i tubercolosi vi saranno sempre e ben più perioolosi, p·erchè senza il correttivo cl1e vien e da tali istituti. Nè d'altra parte si può pensare seriamente ad esclud ere tutti i tubercolosi; la caccia al tubercoloso, oltre che impossibile ed antipatica, è altr esi ass11rda e ridicola. I .. a diffu sion e della malattia si favorisce anzi osteggiando le case di cura le ql1ali, come ha ormai dimostrato l'esperirenza, costituiscono nn mezzo correttivo di g rande imp ortanza per limitare Ja diffusione. Il prof. Mal'agliano, quindi rivolge ai n1edici italiani l'ir1vito perchè, ciasct1no nell'ambito della propria azione, elevi la voce contro lln indirizzo -nernicioso .oer la lotta contro la tubercolosi, condannato dalla scienza e dall'esperienza ch e h a inoltre in sè qualcl1e cosa di incivile e di m edioevale. Ed a.ll'in vito , ciasc11no, che abbia scienza ·e coscienza di m.edico, "fil. deve sinceramente pla11clire.

Il diritto al risaroimento degli infortuni del lavoro aei rapporti internazionali. ('-01ne è risultato ilalle discn ~ ·ioni della i·ecente ConferenZ<l Interna%iona le d0 ll "E1uigrazione e del1·11nn1igra zione, i.1 diritto clegli opera i n ri~a1·ci-

mento degli infortuni del lavoro è ormai riconosciuto . e disciplinato da leg!:,1. presso quasi tutte le Nazioni civili: ID<t sussistono 11otevoli differenze fra i vari provvedimenti legislativi, sia relativamente alla categoria di industr ie alle quali si r iferiscono , sia nel comprendere o nell'escludere fra gli infortuni ·d el lavoro le malattie professionali , sia nelle pr oporziQni 8ta bili te fra indennità e llli~11 ra di sala rio . Sa11zionato il diritto a i·i .. è1rc:in1ento degli infortuni sul lavoro non può no11 r iconoscersi la nece. sità che il diritto dell'ooeraio sia uguale dovnnque, senza distinzione di nazionalità, e nel fascicolo di giugno della cc Jln egna della Previdenza Sociale», Rivista mensile edita dalla Cassa Nazionale Infortuni, è il ln stra ta una iniziativa dell' Ufficio Internaziona le del J,ayo1·0 che prepara ele1nenti ùi discu ssione .sulla pr opos1:c'1 di una Con venzio1ie I nternazionale su 7 risa rcin1 e1ito degli I11fortun'i su l la voro posta a ll'Ordine del g·iorno della Conferenza Internazionale del l.ia voro che sari1 tenuta nel prossimo anno. Nell'accenna to fascicolo della «Ra:;;egna» sono contenuti a lt ri pregevoli studi ed articoli ed un ricco notiziario. 1

Secondo Convegno Nazionale dei medici infortunisti e degli studiosi di assicurazioni sociali. ' ' enezia, 2-4 giugno. A. \enezia nei giorni 2-3-4 giugno ebbe l uogo qnesto Convegno. ~uu1erosi furono i llledici interYf'uuti cla ogni vartf· d'Italia, fra cui si nota,ano i i>1·ofessori Bio11di, Burri, Carrara, Pisenti, Leoncini, T ovo, Roma nese, Baldi,. Ciampolini, Prosper~, Delitala, Cevidalli, D' •.\lessanùria, Serra, Pissarello, Vaccari, Peri, Sorge, i\1arangoni, Panzacchi, 7.evi, Domenichi11i. nlori, Diez, Fossa.taro, Galbo, ecc. ; i dotto ri (Jioffi, Ga br ielli , P isa, Marsella, ·rig-liani, Bellocci, De Gregorio, Albanese, Vasseua, iVIari, Pitigliano, Oriani, i\1anzini, Giaccio, Della (~ella, Bressaui, Vida 1, Dona ti, l\!Iarotta, Parisi, Giannini, Antuzzi, Biggini , ecc. ecc. Presenziavano pure numerosi ra11presentanti di I stituti assicuratori, di Patronati di operai infortunati, di organiz7.a7iioni sinda cali, ecc. I l Convegno fu aperto dal })l'Of. Tovo presidente del Comitato con parole di ~alu to e di ringraziamento agli intervenuti, e con !"illustrazione di qu~nto ha fatto ed intende fare la Federazione dei :\ledici infortunis ti per lo studio dei problemi riferentisi a ll'elaborazione ed applicazione delle I ,eggi di assicurazioni sociali, e specialmente della J ,-f>g~e sugli infortu ni. r\ll'O l'tt tol'e, r he fu applat1clito, successe il prof. Pisenti che tenne una smagliante orazione com1nemo rativa del compianto prof. Boni, coronata a lla fine da lunghi applausi del commosso udi torio. Ebbero inizio in ~g11ito le sedute del Convegno :i cui presenziarono sempre numerosi congressisti dnnclo lnogo a nutrite e spesso vivaci discussioni. L<' sedute furono presiedu te da i proff. Carrara, Burci, '.rovo e da ll 'onorevole .Temelli. 1


860

IL

.

\

\

POLlCLf ~ JC U

(ANNO XXXI, FASC.

26]

/

Xella prima di t-sse il prof. Tovo svolse la sua i·elazione sul 1° tema riguardante la «Valutazione delle concause e dei concorsi di invalidità in infortunistica». La r~lazione, ampia, diede lt1ogo ad una discussione che sj prolungò per un'intera seduta e che con(·luse con l'approynzione dell'or<iine del giorno in appresso riportato. Nelle altre sedute ,.i furono le circostanziate relazioni dei proff. Delitala e Prosperi sulle « Indica-zioni e risultati delle cure di restaurazione funzionale», sulle quali si accese pure una viva discussione. Al Convegno furono poi tenute comunicazioni dei proff. Serra, Dicz, Cian1polini, Albanese, Manzini, ecc., riguardanti argo1nenti in connessioni coi <lue temi principali. . Gli ordini del giorno votati dal ConYegno furono i seguenti: I. - Il Congresso, sentita ccl npproYnta l fl relnzione Tovo e la successiva discussione sulla questione delle «conca use di lesioni e dei concorsi di invalidità. », esprime il voto che la legge attuale -sia interpretata ed eventualmente chiarita legislativamente nel senso di consentire una valuzione delle concause e dei concorsi nella liquida~ione del1'inva lidità. res ultante da infor tt1ni. II. - Il Congresso, udite le relazioni Delitala .e Prosperi sulle indicazioni e i resultuti delle ('nre di restaurazio ne funzionale, riconosce che merliante il perfeziona tnento ·delle cure s1><·<"·i a lizza te degli infortunati ~i può raggiungere il 1n:i :-;~ i lll11 <ii restaurazione fun:.1,i.ouale : che a tale sco11n ~i d1•r•· tendere con tu tte Je forze, nella coscienza t1 i éolltplere migliore opera cli giustizia verso l 'infortu11ato e di tutela del patrimonio n azionale che meòiante il riconoscimento del danno in natura; Che 11er ciò è necessario dare incremento alla formazione di buoni medici infortunisti coll'istituzione di corsi specia li di insegn a mento universitario, di diplomi di specialista infortt1nista, di istituti e di reparti ospedalieri di cura speciale per gli infortunati . È necessario altresì studi.are e migliorare le diverse iniziative dei datori di lavoro, istituti, assicuratori, patronati ed enti privati allo scopo di ottenere la massima efficienza nell'assistenza dell'infortunato. III. - Il Congresso, considerata la necessità di armonizzare per i nume rosi invalidi di guerra, colpiti da infortunio, la legge di infortunii sul lavoro con quella delle pensioni militari, specie per quanto riguarda l'aggravamento, fa voti che, analogamente a ciò che si vede fatto in altri paesi, siano emanate norme legislative al riguardo.

Cronaca del movimento professionale. I minimi di stipendio pei medici eondotti. Nella prefettura di Regg·io Cala bria, con la Dresidenza del vice J)refetto, si è radunata la commissione di cui demmo già notizia, per proporre alla G. P. A. i mini n1i d.i ~ti pendio pei sanitari delln provincia . A far parte di questa commissione il prefetto invitò, in rappresentanza dei con1uni, il R . commissario di Reg~io. il marchese Pellicano. sin-

(laco di Gioio::sa (' il con1m. ~àmpogna, sindaco di Scido ; in rappresenta11za della classe sanit:ari.a il medico provinciale, il Yeterinario provinck'lle, il comm. Scordo, ti prof. Stile, il dott. Luigi Armocida e il dott. Francesco Genova. L'Ordine dei rueclici designò come suo rapvre-. sen~a~te l'ou. prof. òott. Tiberio Evoli, il quale propose la ripartizione dei comuni della provincia ilL tre categorie, asBegnando alla prima categoria i piccoli1 co muni di alta montagna, con residenza assai disagiata, ~enza vie di comunicazione, con ina laria intensa e con scarse fonti di reddito professionale; alla seconda ed alla terza categoria furono a.s segna ti i comuni di residenza meno disagiu ta e con maggior reddito. La commissione fu unanime nell'accettare le sue proposte in ordine agli stipendi ed indennità ll~lla rnisura seguente: medici condotti dei co1nuni di prima categoria, lire 8000; della seconda categoria, lire 6000 ; deIla terza, lire 5000,; lire 10 per og11i famiglia compresa nell'elenco dei poveri oltre un ininimo stabilito: pei 1nedici anzinni computo dei quadrienni già maturati; indennità di ca Yfl lcatura e di qualsiasi costoso mezzo di tras1>orto, lire 2500: pei medici · condotti consorziati fn proposto t1n 1uaggiore assegno di lire 1000.

Per la cele brazlone del medico caduto in guerra. (Conti nuazione; 'Ledi .fase. 25) .

Lire

l")rof. Burci Enrico, Firenze 50 :-- tt. Berti Giu seppe, iò. 5 Dott. Crescenzi Giulio, i{}. 5 D ott. Comolli Antonio, id. 5 Dott. Simonetti Mario, id. 5 Dott. Serra Giovanni, id. 5 Dott. Bartoli Ottorino, id. 5 Dott. Campatelli, id. . .. 5 Prof. Torrini, id. . . . . . 5 Dott. Sardone Antonio, id. . 5 Prof. Panà Michelangelo, id. 5 Dott. Agnoloni Silvio, id. . . . 20 Dott. Betti Ugo-Arturo, id .. 15 D-Ott. Planner Pietro, Lucca . . . . . . . . 50 Dott. Dallapè Augusto, Radda in Chinti 25 Dott. Luciani Luciano, Staggia Senese . 10 Dott. Romiti Giuseppe Pio, Ponte Buggian. 25 Prof. Sorbi Giuseppe, Lucca .. 50 Prof. Tusini Giuseppe, Genov-a 500 Prof. Olivio Innocente, id. 200 Dott. , ..ercesi Carlo, id. 50 100 Dott. Maragliano Dario, id. 20 Dott. Cecchi Ricciardo, id. 20 Dott. Vichi Carlo, id. . .. 20 Dott. Galleani Rodolfo, id. . . . Dott. Matucci Giov. Gualberto, id. . .. . .. . 50 15 Dott. Lasagni Romolo, Reggio Emilia 10 Dott. Costa Fausto, Firenze . . . . . 10 Dott. Buonornini Guido. Casalguidi 10 Prof. Norsa Giuseppe, Firenze 90 Cap. M. Bassi Ugo, Genova . . . . . Dott. Sguanci Alfredo, J\ilontelupo Fiorentino 20 100 Dott. Gardini Olderico, Firenze 10 Dott. Tiscornio Eugenio. Prà 10 Dott. Tiscornio Giovanni. id. 15 Dott. Fatichi Giuseppe, Firenze 36 Dott. Salmon Alberto, id. . .. 15 Dott. Bruschi Francesco. id. 10 Dott. Gualtieri Domenico. id. 50 Prof. Biancheri Teofilo, Volt1i . . 15 Dott. Gaito Francesco, Imnrnneta . . 2.5 Dott. Zappettini Angelo, V~tto 100 Dott. Novelli Pietro. Montelupo Fiorentino (Conti n1ta ). 1


I

(ANNO

XXXI,

F'ASC.

26]

dj

il il DO-

re.. ile ~ia

ia

za on ;o. •

ill· Al·

le

tà fa 10 ri

a. li l·

ti

=

' lt

I

.

o 5

) } • )

)

t

I

CONCORSI. P08T1 VACANTI.

I

0A:MINù 01 CODROirO (f.; <line). - .A tutto il 15 luglio; L. 7500 e tre quinq. dee. Indenn. cavallo (obbligatorio) L . 3000. Indennitù tempora11ea caroforaggio e caro-viveri di legge. I.. . 500 uff. san. Civile abitazione verso a nnuo titto ùi r... 500. 'l'assa di ammissione L. 50,15. CASTELNUOVO VAL 01 CECINA (Pisa). - Per Montecastelli (ab. 82.3 con 10 fam. ritenute povere) . L. 8000 e aumenti di 1/10 ogni quadriennio. Cav . L. 2000. Per gli abbienti tariffa approvata dal Consiglio Prov. San Vaglia di IJ. 50,15 al Tesoriere com11nale. Scad. 10 lug. DOMA~O (Conto). A- tutto 1:1 lug. Ab. 2800. L. 6000 per 500 pov., L. 500 dopo un biennio, quinquenni, I... 1500 cav. senza obbli<i:o u1e%zi tr;1sp .. I .. 500 uff. san. GRADARA (Pesaro-u-rbino). - r... 7000 e 5 quadrienni dee., L. 3000 cav., L. 165 c.-Y., r... 300 llff. san. 'I'as~a eone. L. 50. Scad. S lttg. ORvc~101Ro111a). - L.6000 e 4quinquenni; lc.-v.; L. 300 11 ff. sa 11. ; I.. HOO a rm. farro. : L. 500 carcere mandanL 8cac1. 20 lug. PoLrzzt GENJl~ROSA (Paliern1 o). - J_,, 5000 fino a 500 pov., nddizion. 1~. 3 fino a 1000, L. 5 oltre; 5 qninq . Scad. 12 lug. PORTO S.\K GIORGIO (A~ooli Pice1io). Proroga al 15 luglio. Ri n "'·erte che la diffida è stata reYocata. PRE~t:OSELLO (Noi-ara). J,;. ~000 ti110 a 174 pov. (10 ~b della l)()polaz.) . addiz. L. 5 . ..c:\..lloggio gratuito. Per u1f. san. r,,. 500. Non è indicat.'1 la sc:ad. VESLZI.\. Oornu1ie . - A tutto 15 luglio: a) medico igieni~ta Jle r il seryizio di vigilanza sull'igiene del suolo e dell'abitato; bJ medico scolastico; o) due u1edici batteriologi aggiunti al Laboratorio micio~ grafico; d) un chimico aggiunto al Laobratorio clli1nioo. TitoJi ed esami. Ai posti a) e b) L. 14.000; · ~li posti o) e d.) 'I.... 12.500; quattro quinquenni decimo e due c.-v. fino èll massimo di L. 36.401. Docum. alla Cancelleria della Segreteria c:omunale . Età lim. 40. Divieto dell'eserc. priya to. Biennio di vrova . Laurea da 4 anni per i posti a) e b); da due per i posti e) e d). Chiedere annunzio. VENEZIA. Ospedale Oitvile. - Direttore del1'Istituto ana torno-pn tologico. Biennio éli prova. Età lim. 45; ufficio fino a 65 anni. IJ. 20,000. Docun1enti ~11 Protocollo non oltre le ore 17 del 10 lug. Serv. entro un mese Ch iedere annunzio. Vaglin posta1e di l.J. 50 intestato nl tesori0 re. VOLTERRA. Oorigreyaz. di Ca rilà. - l\'Jedi<·o assis tente per le Colonie _.\ gl'ie:ole del ~lan icomio d i S. (7irolamo. Scad. 30 g. dal 5 giu. Vedi fase . 2.5. Nell'Ospedale CiYile di Venezia sono disponibili a lcuni posti di medico praticilnte con eventuale èlSsegno di TJ. 300 mensili ove ricevano qualche in0arico. Sc1· i,Tere o inviare domflnda alla Direzione Sanitaria. Diffide.

Xuova diffidn:

~usco

861

SEZIONE PRATICA

(A,·ellino l.

Co~ooRsr A

BOLOG~A.

PREMIO.

Fondazione S . Pozzi. ' redi fase. 7. Scad. 31 dic. 192-:l. BOLOGNA. I stitutu Ort9pedioo l~izzuli. - .Premio Un1belto I. \ 'edi fa se. 11. Scad. 31 dicembre 1924. ROMA. Reale ..4.ccaden1ia dei Ll-noei. - Due premi offerti dall'Istituto d'Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale; vedi fase. 24. Scad. 30 settembre 1926. IloMA. - Miriisteru delln Guerra.. - Premio l{i beri. Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 192-1. ROMA. l'Jocietà Italiana di Medi<:i:na Interna. Dne prèrni ditta Hoffmann-I ..a Roche. ' 7 edi fase. 15. Scad. ore 16 del 31 dic. 192-1 e del 31 dic. 19~5. ROMA. R. Universifrì . - Due pt·t·mi di fondazione Girolami. Scad. 31 dic. 1921. TORT~o . R. Accad. di Medicina. Premio Riberi. Vedi fase. 33 del 1!>23. Scad. 31 dic. 1927. R. Acoadeniia delle Scienze. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Schittenl1elm di Kiel è stato chiamato a st1ccedere ad llna ùelle più spiccate peroonalità della medicina contemporanea, il prof. Strlimpell, nella catte(lra di medicina interna dell'lTniversità di Lipsia. Il prof. O. Burnl\:C-" è stato chiamato a succe<lere al venerando prof. E. Kraepelin .n ella c:attedra di p~ic~iatria dell'U11iYe tsitn di l\ilonaco.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Solenne celebrazione del 1° Centenario della Società Medica Chirurgica di Bologna. (23-2.5 n1aggio 1924).

La Società Medica Chirùrgica di Bologna ha celebrato nei giorni indicati il primo centenario da1la sua fondazione. I primi due giorni sono stati dedicati a sedute scienti:ficlle pubblicl1e, il terzo alla solenne cerimonia commemorativa. Le comunicazioni scientifiche '11a11110 formato, si può dire, due giornn te di un Congresso di medicina clinica e sperimentale, per la varietà e il numero degli argomenti trattati. Daremo nei fascicoli prossimi ;1n sunto delle medesime. Nella prima giornata, si svolse ro 12 interessanti comunicazioni; nella F-.econda i . ltre 18. A vei:a aperto la prima adunanza il presidente prof. Dagnini, ~on un breve discorso d'occasione, nel quale diede lettura di una nobilissima lettera di Augusto l\1urri. che la ristrettezza dello spazio ci vieta di riprodurre. r.. o stesso prof. Dagnini. prendendo motiYo dal1a .11otizia apparsa sui giornali riguardante I 'ultima lezione di un altro grande Maestro, Pietro Albertoni, prese11te nell'a.ssemblea, ne rammentò tuttn 1.'1. somma di alte be11eroere11ze seientificl1e ~ civili, proYocando nuoYi P ripetuti applausi. Rispo e l'ill11stre :fisiologo con felice ed arguta P4 rolu. e quindi passò a svolgere t'are:omento fissato. il cen-ten.a rio fì.c;io-pa tologico ri el f egd to: titolo (}Ui1 nto inai sugge8tiYo. la cui trattazione ft1 pari <1 ll'n ltezzn del ì\I:.1e-stro.


862

II. POLICL I N ICO

J./n ltirua ac.lu11anza fu chiUS<l t·on un breve felice discorso del prof. Boscl1i, pl'ima rio degli Ospedali, in 1;ui r ivolse u11 memore e devoto saluto alla memoria dei Soci fon<la tori, a quelli caduti nella grande guerra, i cui nomi so110 incisi nella Sala delle ~-\.ssen1blee a perei1ue ricordo clel loro eroico sacrificio. E volle e logiare la Presidenza per la orga11izznzione lJerfetta delle due adunnnze, che a~sunsero il Yalore di un Congresso .s ctentifico . Nella 1nattinata seguente, domenic:i 25, si è svolta la cerimonia commemorativa nell'Aula Magna dell 'a11tico Arcl1iginnasio, a lla presenza di S. - E. il l\Jinistro Oviglio, di tutte le Autorità Civili e Militari, di · numerosi ra1)1)resentanti di .Accademie, D<lziona li ed estere. I l giovane e be11eme1·ito 8egr etal'io della Società e ùel Comitato esecl1tivo, prof. Giovanni Cavina , comprima rio chirurgo degli Ospedali, legge le adesioni i1umerosissime pervent1te da Società ed Accademie 8Ci~ntifìche, nazionali ed estere, da autorità e da soci corrispondenti. Qui11di il Presidente della Società pronuncia u11 ele·vato discorso, a l quale egl1ono quelli del Sindaco çlella città ingegn ere ru1)pi11i, del I")re8idente c1ell 'Ordine dei n1edici J)rof. JJ<1Ilherini, dei R appresentanti venuti dal di fuori, f ra i quali il J)rof. Sabbatani da PadoYa, vreside11te di quella Società, c:l1e offre una ricca pergamena . Di poi il venerando ed illn strf' pr of. Domenico 1\Iaj occhi legge il discorso ufficiale commemorativo, che qui pure è impossibile riassn111ere. Dire1no tuttnvia ch e dopo aver e accennato a lle prin1e origini ùella Società che 1'isalgono all'inizio del secolo ~coi·. ·o, tratta cle lla ricostituzione legale della Società aYYenuta i1el 1823 per oper a dell 'Orioli e del T on1 n1<1sini, i11dugiandosi su questi tlue eminenti rnppre ·en tanti clella nuova dottrina medica italiann, dì cui climof:itl'n lo spirito a11imatore e il grànde valore a i fini del Risor gi1uento nazioJU!.le. Illustra poi le molteplici bene1nerenze del sodalizi-0 nei Y:tl'i campi: scientifico, l1manitario e socia le. Dirnostra come l 'opera clella Società siasi efficace111ente es!)licata con la l)Ubblicazione cli un ingen te 11un1ero cli opere pregevolissime, con l 'i stituzione di u11 gabinetto pri"v.a to cli lettura, di un museo ana to1nico e d i un gran numero di sagaci e provvide istitu~ioni igienich e quali la Yaccinazione jenneria na, ospizi marini, case rli r i<:oYero per pazzi, c·on.sulta zioni mediche gratuite, ecc. Acce11na puTe a lla crenzione dell 'Is t itl1to <li )lut no Socco1·.so per medici e cl1i1 l1rgl1i tuttora in fiorente attività, e riferi8ce l'importante contributo scientifico npportato dalla Societit nel no primo secolo di vita 11ei vari campi dello scibile n1edico e chirurgi co. E n el campo della medicina sociale accenna ai lavori im portanti del F;OCio r..11igi Ca rlo Fa-rini, 1ìi,;renuto i1oi il ditta tore dell'Emilia. E di q11i passa ad illu str!lre C'ome la Societit, sotto la veste pura1nente cientifica, si prefisse fino dall'inizio un n obile e ublime fine politicp, la realizzazione dell'TJ nità italiana; e come a l raggiungimento rli questo fine des~e il tributo delle proprie forze intellettuali e spiritu}l li e, quando occorse, anche n1a teria li; onde 11oie infinite e gravi, processi e incarcernn1enti. A qne~ti fu ~ottoposto anchfl il 1

[ ANNO

XXXI,

FASC.

26]

Yenerando Giacomo Tomma·si11i, il clinico sommo, una delle per-sonalitit domina Il ti della Società nel S1lO primo periodo, e t1na delle belle figure del Risorgime nto nostro. E i·itor11a11do a l socio I"'uigi Carlo Farini, che fu dei viù a ttiYi e s tudiosi, ricorda la data dell'll dicembre 1859, perchè sel?Ila l "apoteosi della Soéietà : il clittato re d ell' E n1 ilia e11trava allora r1ella a lui ben nota sede de lla Societit, per i·e11dere pubblico omaggio a lle a lte be11en1er enze mora li e scien tifiche del Sodalizio, a l1'opera sociale e politica, che tanto lungamente ayeva prodigato nell 'interesse della Patria. Finito il discor so, il mini stro Oviglio, le autorità e il pubblico accedono a<l un r icco bu,fjet offerto· da1 Presfcle11te (' c1a l vire-rre."idente. Qui11<li ai soci è distribuito un gro so ed elegantissimo volu1n.e 00111111 e 111 arativo, che raccog·lie i1ume1·08e memorie di particolare interesse, ed u 11a medaglia di fi ne fa t t111·a. Dott. CARLO B oREI.LI. 1

NOTIZIE DIVERSE. Le onoranze al sen. Grassi. J1nvonenti 80110 state le onora nze tributate il J 3 torr. ul i:;en. l}l'Of. Bn ttista Grassi, l'illustre sc:ien ziato che onora l'Ateneo R omano e l'Ita lia, iii o<..:casione ,d el suo 70° compleanno che coi11cide <:ol suo 410 anno d'inse.12;na1nento. Nell'aula magna dell'T.!ni\ersi ti1 di Roma conYe1111ero i 1ninistri Gentile e C'orbino, i senatori Rcin loia, ì\ InrchinfaYa, Golgi, Rnnarelli, Fano. 'il direttore ;2,"~ne ra le della sanità <.lott. J.,utrario, il rettore 1nap:11ifico prof. Severi, i rap11resenta nti di 1uol te TJniverRith ita liane, una con1n1issione al'gentina composta di 10 m~dici e i11gegneri e del ministrq prof. Perez, una folla rli nota b9ità. v:·ofessori, 1neclici, studenti, signore . an1mira tori del g ra i1de biologo, stude11ti. .i\deriro110 S. ::\1. il R e con un affettuoso tele~ra n1 n1n e 11nn1erosi corpi (Scientifici e 11ersona lità spir ('n te dell ' Italia e dell'Estero. Il prof. Grassi al suo ingre::;so nell'nnla gremita f11 accQlto da vibranti entu ~i:i~tici apy>ln u s i. J>n rlarono il rettore per J'TJn iversi th, il sen. Fano per la Facoltà di scienze. il dott. JJutrario per la Sanità , il 1ninistro Gentile J)er il Governo, il prof. ('nsngra11òi de ll 'Univer sità di 11 nd0Yn e i 1 vrof. SìlYestri, <lirettorP él r lln Scuola Agrarin di I •ortici, per gli a ntichi a llieYi, ed uno stude11te ; gli oratori lume~giarono lr fondamentali e nnn1€rose scoperte compiute <la l Grnssi nel c>ampo clelln biologia, le applirnzioni di esse nlla rnedieinn e a ll'agricoltura, le benp,~nerenze da lu i n<'']uist:-l te di f ronte alla scien:r.R , a ll ' in ~egna n1ento e all'un1a nitil. Il prof. Casagrandi f\bbe a rilevar~ che, qu~ ndo fn assegnato il pren1io NUbel n 1 dott. Ross , 11011 yenne fatto neppure il nome del Grassi. di cui oo-o·i tutti riconoRcono l 'origina lità della Acoperta Rulla I rasn1issione della rnnlaria : in seguito però l~I11o·hilterra ha 11 ffir ia ln1e11te ~nnzionato i iueriti del o geniale biolog·o . Il i1rof. 'f.1 uigioui, ii1 no in e ifel Con1ita to promotore delle 011orn n ze, annunziò che coi contributi raccolti si è coRtitnim la Fonda1

!:>~

zionP. (}ras.<;i p Pr g l,i st 11di zoo1o.qici dP11P rnalattiP


-----~~-----------------------· J

[ ..\~~o \\XI , FASC. ~6]

.:1>upa.rn ... ~ itarie . sotto r a l to patronato di 8 . .à1. ll

i-

I

i

:\63

.... c. L'Z 1o~·E PR :\ Tl C.-\ ... ,

Re. 1l e \·0Inta a ll'Accademia dei f ,incei . I contr jbnti raccolti raggiungono la somma di 11.-,000 lire. Il sen. Grassi - il quale e ra mol to rilutta11te a parteci1n1re n qne ·ta manifestazione organizz:i tn dai s uoi nllieYi - volle dichiarare di averla ~1<:­ cetta ta solo co1ne tributo reso a tutti i professori ltDiYersit<1ri de l R egn o <l'Italia , c:he in n1ezzo a g r e:1YisHi1ne {lifticoltil han110 ta11to contribuito alla scienza. Egli volle s1ueutire cl1e le sc:ienze 11l'sitiYe a bbia110 co11tribuito ad a bbassare il valo r e degli idea li. l{iCo l'dò i su oi discor s i per l 'inaugurn zione de ll'anno scol nstico 18~7-!lR e a lla sec1nt:1 R~nl e dei JA incei nel 190H, jn cu i, ollre <tll<:> forzr i1aturali, awmettera un n1ondo icleale. E vressp l 'nngnrio che la Fond c-tzione a lui inti tolata µos~n e~8e re una u1inirna scintilla tle tinata a <la r e n1ag-g io r in11)ulso <l lle scienze e ch e il ritempran1e11to degli n nirni ~i consegu a a i lumi della sc:ie n zn. r.. 'illustr e festeggiato f11 a ncora acclamatissi1110. J .e OllOr<lllZe f urono n1anife. 't.azio11e affettuosa cli s tin1n e Yenerazione l:er il 1•rof. G r assi, al qua l(l anc-I1e il « P olic-1i11ico )) inYia, in nome dPi 111ec1i< i il<1 li;1 ni. un cordiale augurio.

Il 18° Congresso francese di medicina interna. avrà luogo n e l 192.5 a Nancy. Te1ni a ll 'ordine del giorno saranno : per la patologia generale « L'acidosi», relato ri Labbé di P a rigi, I>etren d i J,uncl (SYezia), Dantrebande di Bruxelles; ver la patol ogia intern a «Le a 11gin e di lJetto », relatori Gal-Jeya rclin di I ,ione e ~icbon di Nancy; IH~r la tera pia «Forme cliniche e trattamento d elle gangre11e l>Olmon ari », relatori Bezan~on di Parigi, .J. l )arisot e I .1 . Cau!; ·ade di Nane~-.

O 33° Congresso francese di chirurgia. I..'~\.ssuc.:ia7-i one

francese lli chirurgia ino ice il suo :33° ('ongre~Ho n I)arigi cl<ll fi all 'll ottobre, sotto la l}tesi<.lenr,a c1el p rof. Tuttier. Temi di (lisc:nssione: «Tra tta.1n ~nto d elle frc1 tture chiu se dell 'e.rrren1itil superio1·e de l fen101·e e lor o r i sul ta t i r e 111oti », relatori Duarier cli J•n rigi e I 1n be rt di )lnr~iglia: « I11c1ic:azioni de l trattn111cnto chirurg ico clei fibromi u ter ini », relù tori I.a bl'Y cli rnrig i e Tixier cli J.;ione; (( c:ur~· pre- e }IO~t-ofH' l'H torie ~ ~cel ta dell 'ane tesia i11 chir u r gia gast r o-inte!-;ti11.1le », i·eh1tori T.n111bert di f,illa 0 G. l iarde11nois di Parigi. I c:hirurgi che YolesHPro f<ll' patte clelr..:-\.i-soC'i·1zio11e cleYono inoltrarn e domanda ;11 segreta rio ~e­ nerale, corr edata clelle fir1n e di due soci « padri11i ». i quali a bitino ne lla stessa città o n elht ~te8R<l r egio11e o s ia n o stati su oi capi cli serv1z10. I soci son o pregati d 'inviare il titolo e le conclus ioni clelle loro comunicazio11i a l ~egretn rio p;enerale, 12, rue cle la Seine, Paris ("\.T l 0 ) .

Congresso dei pcdintri di lingua francese. I"' Associazione francese cli vedi a tria o rga nizza lln Congresso da l 29 setten1bre .'1 1 1° ottobre, in Parigi, sotto la presidenza de l prof. l\iarfc111. i1e ll 'nniìteatro della Clinica infantile pres. o l 'Hopita1 des Enfants-ì\Jalades ». R elazioni: I~eoné, «Etiologia e patogenesi d e l rachitis1no » ; T. '.rixier, « Profila~si e tra tta111e11to della s ifilide infantile»;

Riballea u-D un1<ts e l{<h·her. « 'l'rattatu(;'nto delle i1lel1riti l)nrulente n ll'infanzin ». l)O::)::>ono aderire ùl Congres o. quali parteci1muti, a n che i medici frante. i o . tranll'ri c:I1e uon faC'ciauo i>arte clell'.A.s.-;o('iazione e . a loro richie"ta, le persone (le1Ll loro fnn1iglia. eorl'i~11ondentlt> una quota di f rt\ncl1i GO e di franchi 30 rispettiva mente e inoltrandone tlonlèl uda, vri1ua tle l in settembre, a l segreta r io p:enrrale , H. I~a 1 bie1. :;, rue de :ì\'Ion cea u, rari; .

Congresso francese di stomatologia. Si terril p r e .....o ln Ii'atolti't n1ec1ica dl I">arigi dal 20 <11 2} ottobl'e. ~al':tnno pr<.>~eutnte clne relazioni: Fargin-l 'a:r olle . « J,a («lrie: i vr oblen1i, i fati i . le ipotesi » : Irard , « B ..pan~ioue dei inaseellari in ortot1ontia » : ino 1tre sa r:1 nno n1essì in cliscussio11e clue temi: « T era via clL·l le 11inrree ». «Terapia de llt> infezioni loca li >). I lc1 ,·01·i (lel Congres~o &1rnnno integr<1 ti cl<t vre. entazioni cli malati negli Osveù<lli, clt1 dimo~tr;1zion i e presenta~ioni di tetnic.:he e a1 •parecchi nella « ~cole françai e de S ton~a tologie l) e tl•1 una ·ednta sindacale a l « SY11clacn t cles ::\Jl-'• d Pcin. ·tonia tologi tes ». .P otranno vartec-i1ia re a l Co11gresso tutti i meclic-1 frances i o ::;trn nie ri c:he s 'interessino a lla }-;tom:1t0 logià e. n titolo individua le , l)erso11nlitit non n1ecliche. le qu.1 li in ragion e dei la Yori o dei t it-0li, RiHno nn1ruesse clu l Con1itato organizzatol'e. I eongressisti cleY0110 corris})ondere 11na quota di franchi ~O, cl<t inclirizzare al te orier~. Hig . J,è1c:roni,1ue. 17, rue de Pétrogrncl, 1)<1ri (VIJie) . Le ncleRioni \nnno dirette nl st>a-retario gen erale, d ott. J . ' Hirondel. ~7. rue de Ron1e, Paris (\~IIJe). ncco1npagn<1 t 0 da un biglietto da \i sita cl1e recl1i n on1e . prenome. titoli. qunlitit e inc1i1·izzo cri tto molto leggibilmente. TI testo <lelle r elazioni e il titolo c1elle comunicazioni de vono rin1ettersi ;\ l segretario genera le non oltre il 1° ~etten1hr0.

La '' Société dt'

Neuroto~ie

,, rli Parigi.

Qu esta Società , Ìontttta nel 1900 d ni pri11c·i p.1li i1eu rolo~i francesi. qna~i tutt i nllievi d i C'l1arcot. ha deciso di celebrare <'<Hl Rolrn11itn nel prossiu10 <tnno i l cente nario de lla nascita del f'o1n1 no ~lae­ .•tro e. a l tempo s tesso, le }lroprie nozze d'argento, conyocand o un Congre .. so n eurologico inter11azioU<1le , che coincide rà col Co1u?:re- .. o cleg-li n lienisti e neuro loR"i cli lingua france e. Dei 13 1nembri foncln to ri ne so1)ra \Yi-rono a ttun 1mente 4: Ila binski, l.,ierre ~In rie. )Jeige e Souques ; gii a ltri fu r ono: Gi lle de la ':eourette, Ray11aud . BrissàUd, Dejérine, Tiallet. Dupré. Pnril1[1l1Cl. .Joffror. Gomba nlt. ~\ttun lm Pnte a11no,er:1 c;B ~oe i titoiari, 10 on or:1ri. :>e <:orri~pondenti ll<1zio11nli , 12fi a ociati ~trnnie ri : que. ti u ltimi a p1)arteng-ono a 28 i1a;1.;ioui. Per il 1924 In Società ha eletto presidente il clott . Cr ouzon; ha affirlnto n Bnbinski la 11resiclenza della ComrnisRionc cl1e prepnreril la ('om11lP· morazione di Cl1n r cot.

La Società. Svizzera di psichiatria i è adunata a 'I1ugano il 14 e 15 giugno per discutere il tema : «L'eredità in psichia tri<1 )). reln tori il prof. Ruedin di ~Ionaco e il dott. BoYen di Losanna.

..


864

IL POLICLINICO

Corso di perfezionamento a Berck. l.1a Facoltà. l\iledica dell'Università. di Parigi ha autorizzato un corso complementare libero sul trattamento delle tubercolosi osteo-articolari e ganglionari, con nozioni di ortopedia pratica, dal 15 a l 30 luglio, nell'Ospedale marittimo di Berck, sott-0 la direzione del dott. .El Sorel, col concorso dei dottori Andrien, Bonquier, Delahaye, l\1ozer, Parin, Lange e Ducroquel. Tassa d'iSCl'izio:rte: fr. 150. Per infol'mazioni ri volgel'si al dott. Parin, Hopital Àlaritime, Berck-Plage, Pas-de-Calais (Francia) . Una Colonia elioterapica della Croce Rossa Italiana. Ha avuto luogo iri lloma l'ina11gurazione della Colonia elioterapica per bambini del popolo gl'acill e predisposti, C'he la Croce Rossa Italiana ha allestito in via Galva ni a l Testaccio in uno dei padiglioni già Infantiae S alus. I mezzi per crea re questa bellissima opera di difesa dell'infanzia derelitta furono ottenuti mediante una fiera di beneficenza che la principessa di S. Fau stino Ol'ganizzò con grande successo a Palazzo Barbel'ini nello scorso inverno. :FJ una vera istituzione modello, dalla saletta di medicazione alle docce, alla cucina, al giardino; es8a accoglie 70 bambini dai 4 ai 12 anni che già vil:)ibilmente risentono i benefici effetti della vita • • • sana e ig1en1ca. . Tenne un discorso inaugurale il sen. Ciraolo; r ispose brevi e commosse parole la principessa di San Faustino. Pro puericoltura. Nella sede de ll'I.stituto Italiano d'Igiene, PreYidenza ed Assistenza Sociale il prof. Emilio Alfiel'i ha tenuto tre interessanti conferenze sulle « Provvidenze private e pubbliche l)er la puericoltura prenatale >> . Vi ha assistit-0 uno scelto e denso uditol'io. Per una levatrice. · Nella R. Scuola Ostetrica di l\ililano è stato festeggiato il 25° anno d'insegnamento della levatrice-maestra Caterina Barbieri. Giunsero molte adesioni, tra cui quella cordi.a lissima del sen. Mangiaga lli, costrett-0 a rimanere assente dalla cerimonia, e quella del card. Gasparro. Parlarono il prof. S . J:>a tellani e la signo1·a C. Rossi, rilevando i meriti insigni della festeggiata, che si è r ivelata ltn'educatric~ modello. Un medico prefetto. E) il dott. A. Guerresi, nominato prefetto di Cosenza. L'Ordine della provin<'ia 11a vo1uto tributargli un omaggio. Una Facoltà medica siberiana. ~\Tell'UniYer:-:;ità di Om:5k è stato istituito l'inseg11amento della medicina. Oltre alle cattedre uf:ticia li delle nostre Facoltà mediche, esso comprende, quali materie obbligatorie, la batteriologia, la . emiotica e la chimica dei colloidi, e quali materie facoltative il latino, la matematica e l'econ omia S\)Ciale .

[ANNO XXXI,

FASC.

26}

Il 14 c. m. spegnevasi in Roma l'insigne oculi~ta p1·of. NEUSCHULER Gl'. Uff. ALFONSO. Ne sente e:on strazio la ma ncanza la sua famiglia., per la quale egli profuse tutta l' intensità e la delicatezza dell'amore. La sente con dolore profondo lo stuol-0 irlnumere degli amici, dei beneficati, degli estin1atori della sua dirittura e del suo valore scientifico e professionale. 'l'utti ricorda no la sua, verace colleganza, la sua bontà così nel soccorso come nella lotta. Poichè in ogni campo della multiforme SUB; attività egli fu un lottatore, forte non per passioni, ma per alte idealità, che, fino alla morte ed oltre, 10· fecero sereno e giusto. Nelle amarezze venutegli dall'esercizio delle varie cariche pubbliche, mai fu scossa !a sua fiducia e la sua fede, nè mai gli avversarli poterono colpirlo. Solo dopo la sua morte qualcuno ha ingenuamente tentat-0 di sminuirne la grande figura niorale, ma tale bassezza non tocca l 'iLmico perduto, o lo ingrandì c.;ce. Alla famiglia desolata la parola di conforto del C-0rpo medico, al figliuolo I gnazio, già bene avviato negli studi in cui rifulse la genialità. del Padre~ l 'a ugul'io di continuarne la gloria. A. P. Registria mo con ram1narico la perdita del celebre filant1·opo americano .JOHN D. ROCKElfliJLLER, che ba consacrat-0 una parte della sua colossale fortuna alla medicina ed all'igiene. La sua sostanza aveva pel' base l'estrazione del petrolio e, in minori proporzioni, l'estrazione del ca1bone e del fer1·0 e !e ferrovie; era valutata in 800 milioni di dolla ri, ossia in circa 20 miliardi di lire italiane (vi corrisponde, al 5 per cento~ un reddito di 3 1nili-0ni al giorno). Il Rockefeller fondò un numero stragrande di biblioteche popolari negli Stati Uniti; convintosi delle ùenemerenze che spettano alle discipline sanitarie, ne favori lo studio scientifico e le applicazioni pratiche, con l'Istitut-0 Rockefeller e con la Fondazione Rockefeller. Il primo ba chiamato studiosi da tutte le parti del mondo: in esso &i sono affermati Loeb, tedesco, C.arrel, fl'a ncese, ~oguchi, giapponese, Flexner, nord-americano. La seconda ha pl'omosso una ~rie di campagne contro la ma laria, 1'anchilosto111iasi, la febbre gialla, la tubercolosi, in moltissinti paesi del inondo; ha organizzato insegnamenti dell'igiene e della medicina, ecc., ecc.; ultimamente ha proYveduto agli scambi di persoItale sanitario, ecc. L' .Associazione ~ledica Americana - che J)ubblica molti ottimi periodici, tra cui il celebre « .J our11al >>, che Yanta una tira t ura di 86,000 copie - deve molta pal'te della sua pro~perità a l Rocke feller. ~~\ ttua lmente un r appr ese11tante della Fondazione Roc·kefeller, il dott. Hacke tt, si trova in Italia uer studiarvi il problema della Iottn cont1·0 la 11'1a la l'i a. Malgrado i trust.li'\, di cui egli fu un campione, Roclçefeller dev'essere eonsider!-l to come uno dei nu:ig·g iori benef;:-i ttori t1ell'u manit:'\ e, pertanto. manòian10 11n commosso AAluto a lla sua memoria. R. M. B.


1ta

1te

la za

1]0

aoo

11-

la

1a

i. e,

li

u

e a a

(-~N~O ~XXI, FASC.

26]

865

SEZ IONE PRATICA

«IL POLICLINICO »

RA.SSEGNA DELL! STAMPA MEDICA. Zbl. iriri. Jled., 3 mag. - K. HAJEK. Distu1·bi nervosi consecutivi a vaccinaz. antirabica. Riv. Ospedal., 15 mai·. - G. -~JOREALI e G. l\lAHGHETH. Reazione di Sgambati. B oston 1l!led. a. Surg. Journ., 17 avr. - B. 'l' EXXE).'. Ostruzione intestinale intermittente. Journ. de Méd. de Zyon, 5 mag. - A. Du~L\.'. I ..e sindromi vascolari della febbl'e tifoide. Lanoet, 3 mag. - C. EIJK~1AN. Influenza clel <:lima tropicale sull'uomo. .Journ . .4.mer. Med . Assoc., 19 apr. - T. BELFIELD. Alcuni fRttori di ringiovanimento. - G. F. DrcK e G. H. DICK. Antitossina dell~ scarlattina. A. ..A.. WEECH. Profilassi della varicella con siero di c:onYalescenti. - D. RIESArA!'. Problemi diagnostici nella polmon~ - R. ~1. PHELPS e ·C. H. Hu. Avvelenam. da tetra-cloruro di C. D eut.Mediz. Woch., 2 n1:ìg. - R. DYROFif. Pneumoperitoneo gineeologico. - F. C APPELLER. - F. T 1EJIMANN. Clinica dei paratifi. B. W ..TEHN. Colica mucosa. - C. GAMBETr.\. Virulenza degli streptococchi . Journ. Nerv. a. Ment . lJis., n1ag. - I. BIRNE. Dissociazione senoorifl le i1e Ile lesioni del rnido1 lo spinale. - E. D. FRIF.D~IAN. Idrocefalo cron. da ostruz. delPacq11ed. di Silyio.

SEZIONE CHIRURGICA

Il fascicolo 7 (15 luglio 1924), che trovasi in corso di stampa e che ·app~na pronto spediremo agli associati alla Sezione stessa, conterrà : LAVORI ORIGINALI . . 1. - S. Gus&io. ull'ulcera digiunale secondaria. {5 1iuove osservazioni). II. - C. Rossi. Contributo speri11ientale allo studio della reinf11.sione sanguigna. III. - L. Torchiana. Con tributo allo studio della obliterll:.ione dei vasi mesenterici ( infarto dell'intesti·no) .

RIVISTA SINTETICA. B. Arana. Risultati delle amp11,tazio1ii cirripla~· tiche

M

1iell'Argentina.

A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I non abbonati alla Sezione Chi rurgica potranno ricevere copia di questo interessantissimo fas cicolo, inviando vaglia postale di L. 5 al ca.v. LUIGI .POZZI - via Sistina, n. 14, Roma. r>esiùerandolo raccomandato e tLl sicuro da smarrimenti · posta.Il, aggiungere 50 centesimi.

Indice alfabetico per materie. Affezioni toraciche e addominali acute: J)a !J. diagnosi differenziale )) Anafilassi passiva : ricerche . )) Aneurisma dell'arteria lienale )) Bibliografia . . • )) Cancro: l'icerche elettrochimiche )) ('a tal'atta: operazione in due tempi Caverne tubercolari del polmone: flora )) micetica . Outioorsu (r, primario di ospeda,ze : Zimz iti di età

.

.

Dentizione nei bambini rachitici Ectopia testicolare J1ell 'infanzia Endocardite gonococcica Febbre gialla : eziologia Fimosi congenita yera e pseudofimo~i nel primo anno di yita . Infantilismo intesti11a 1e Influenza nel neonato Intossicazione acetonica e vomiti ciclici dell'infanzia lnforti"rlli sul lavoro: risaroirnento nei

843

849 51 847 857 857

fermatilvi Ricorso nel caso di revoca di un inc(vricu

))

58

))

854

))

853

)) ))

850 c..: 46

))

853

))

852

))

853

Sanatori antitubercolari : ostilitit: un appello ai medici . ~t:otenna1nento corupleto Sl1ock da pneumotorace artificiale: iniezione intracardiaca di adrenalina . Sifilide con r~azio11e di \Vassermunn r1egativa . . Sifilide clel lattante: trattamento arsenicale . . Sifilide : c1i111inuzione in :B..,rancia . Sifilide ereditaria : diagnosi e terapia S<.>eietù medica chirurgica di Bologna : centenario . . . 'l'rasf-usione di sangue come 111ez1..o emostatico · . Tubercuiosi polmonare: cura operativa Uffici rtl é san,it a1 io : 1io1n in a Ulcera digiunale: genesi • Ulcera gastrica causa di emorragia acuta profus&.; opera%ione di Balfour r'rocromo nella cura tlelle infezioni . .

~52

>>

S59

))

857

Medici condotti: minimi di .,tipendio . iliedioi infortunisti e studiosi di assicurazioni sociali : convegno

))

860

))

859

~Iedicina

))

851

Malarizza7.ione terapeutica : regolamentazione in Danimarca .

legale: comunicazioni varie . Occlusione intestinale da anom:1lia del colon; incidente da ascaridi durante la narcosi !torna, lll24 •

'l 'ip. Uartiere centrali.

~

851

))

rapporti internazio·n ali,

Pag. 845 Piorrea : profilassi e trattamento . )) 854 Pneumoc9ccie prolt1n6è1 te nel uoppante )) 856 Reazione di Sgambati . )) 838 Retto : casi d:impalaruento Respiro sistolicaruente interciso negli aneurismi dell'nol't.1 toracica e nelle ptosi viscerali . . )) 850 llioorsi oontenziosi e vrouvedi1nenti oon-

))

839

L .

)) ))

858 858

)) ))

859 350

))

841

))

857

))

..~DD

))

857

))

854

))

861

)) )) ))

844 850 858

))

849

))

35

))

849

...

.Pozzi, ed. resv.


IL POLICLINI CO

(PAGI NA DELL'A!\IMINJSTRAZlONE)

SEZ. P RATICA N. 2G

Volumi della Collana MANUALI del "POLICLINICO,,: ). ) '

Dott. MARIO FLAMINI

Jlià ussistente alla R. L'ltni ca i't:u iat.r1 ca de11'0niversità di Roma - Merli,·o nt!l Hre. fotrotio Provinc.:1a le - llirettore clelb1 Sc.: uola di Assìst.enza all'lnfau1.1a u 1 Roma

Mf\NUf\LE DI PEDll\TRlf\ PRf\l~TC1\ (SECONDA EDIZIONE)

!

:

.I

I I :

Volume i n~ ·. tl i pagin e VJ 11 -852, corredato di una estesa POSO LO G IA I NFANTILE e con 74 fiizu re intercalate nel testo. - Prezzo: L. 2 O. Per gli abbonati al « Poli clinico» sole L. •&.75,

2)

'

I•

Do·rT. CAv. UFP. ALBERTO VIGO <DOCTOR JUSTITIA)

I

· LA .LEGI SLA ZIONE SANITARIA IN RAPPORTO ALL'ESERCIZIO PROFESSIONALE \·ol ume in 8°. cli pagine XVI -214. nitidamente sta mp:.Lto. - Prezzo: L. Per gli abbonati a l e Poli clinico» sole L . 1 2. 7 5.

1 6.

Oott. Prof. FRANCESCO VALAGUSSA

3)

Medico della Famiglia Reale - Dirett. e Primario del Preventorio per lattanti Medico Primario nell 'Ospeda•le infantile e Bambino Gesù> Docente di Clinica Pediatri ca nella R. U n i ve rsit~ d i Roma

e

E Mar11i n1 ,

[on1u1ta1ioni ~i [liDi[a, Dietetila e Iera~ia lnfantile

\

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata PrPfazione di AUGUST O MURRI Un vol u1ne di

p a ~ 1 ne

V III-488. nit idamente stampato, con 42 fi gure intercalate nel testo

e fi111ssima qu atricromia sulla roµ erti nn. - T'rPZ7.0 L. 3 6. Per gli abbonati al «Policlinico» sole L. 3 O. 7 5.

" ~)

Dott. Prof. GIOACCHINO FUMAROLA Libero rlocente e aiuto nella Clinica delle malattie nervose e mentali della R. Università di Roma

Diagnostica delle Malattie del Sistema Nervoso

Prefaz•"one e due oapitoU del Prof. G TO lTANNI MINGAZZfl'tf

PAR.TE GENER.ALE Un volume in 8° di pag. Vlll-352 in carta distinta, con 175 figure intercalate nel testo e 8 tavole a colori fuori testo Prezzo L. 4 2 Per gli abbonati al e Policlinico » sole L.

~> I. -

3 6.

, PAR.TE SPECIALE, in due volumi: (Sistex"Ja. a.. Ner""'VOSO P e r i t : e r i o o ) Un volume cli pag. 242. con 67 figure, intercalate nel testo. Prezzo: L. 2 8. Per ~li abb6nati al « Poli cl!nico s. sole L. 2 4. 7 5.

Il secondo volume tratterà il Sistema Nervoso Centrale. (Io corso di stampa).

6)

Dott. Prof. LEONARDO DOMINICI Libero rloceu t e <li P ntologia e Clinica Chi r urgica e rii nella R. Università cl i Roma

~feni ci na

Operatoria

eOMPENDIO DI SEMEIOtieH eHIRllR6IeH Prefazione del Prof. ROBERTO ALE.<:;SANDRI

Un volume in 8° di pag. Vlll-428 in carta distinta, con 73 figure intercalale nel testo e 4 tavole fuori testo Prezzo : L. 4 2 Per gli nbbonati al «Policlinico» sole L.

3 6.

Per ottenere quanto ropra, inviare vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina. n. 14 - ROMA


Fase. ·27

Roma. 7 Luglio 1924 •

fondàto dai professori : BACCELLI ._ FRANCESC GUlDO ' .

DURANTE

SEZIONE .

REDATTORE CAPO: PROF.

VTTTORIO .ASCOLI

SOMMARio. · Lavori originali: G . Brotzu: Uin esperimento di vaccinazione a.ntitiftca per via orale. Osservazioni cliniche: L. Tornasi: rnteressante caso di incarce· ramento ~·uter~ gravido in quarto mese. - E. Zoli : Di un t'aso d1 artr1!ie s uppurativa della sinfisi pubica in puer. perio. Epidemiologia: P. Ottonello: Un centro gozzigeno fn Sardegna Note e co~t~ibU:ti: Finoc~hiaro De Meo : Elementi diagnostici presunt1v1 d1 calcolosi renale rilevati alla cistoscòpia. Sunti . e rasseg~e :_MALA'l'TIE S I FJLJTICHE .E VEl.'iEREE: l\L Labbé: D1a~ete. e s1fihde . A. Sézary: La diagnosi della sifHide cost1tuz :o°:at~. '?'· Halbron, R. Barthélemy et I. Georges.: La s1fih~e e 11 suo trattamento attuale in un dispensar10 profilattico. - Hudelo e Rabut: Incidenti e accidenti della bi smutoterapia nella cura della sifilide. - A. Tan· _sard: Dell'uso delta va.ccinoterapia associata. a.lle iniezioni I?tra:m? scolari di latte nella cura della b lenorragia. Cenni b•bhografici.

Olrttt~.:dl pr~prJetà rtseryatl. Wll

eBtn

RP'n.Zf1 f'1.fr11rne

Memento. -~ç-

E vietata la riproduzione di la1J0ri pubhli.ca t.i net P4•LltllNICO e Ìa pubbUcafione. dei sunH la .f onf,e. .

~

pochi a.bbonatl che no~ hanno aneora inv·iato la 2a rata semestrale dell'abbonamento 1n corso. rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1NrsTRAz10NE.

--~- ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--,:--~~~~~~~~~~~

LAVORI ORIGINALI. lSTITl 1TO DI IGIENE DF.LLA •

DI

R.

l J NJ\'ERSITÀ

BOLOGNA.

l)irettore : Prof. D.

OTTOLENGHI.

Un esperimento di vaccinazione antitifica per via orale. Dott. GillSEPPE BnoTzu. , Le vaccina.zior1i n.ntitifiche, malgrado la Joro efficacia geperalmente riconosci11ta, r1on sono finora entrate nella p.r atica o.rdinaria, e infatti, nonostante che i brillanti risultati avuti con il lor,o uso. fra le tru.p pe operanti nei vari fronti d ella guerra e11rop.ea. stiano a prova.re di qnal e utilità esse siano, t11ttavia la popolazio.ne civile quasi mai ricorr e a questo m ezzo profilattico. A ciò c.ontrib11iscono indubbia mente in bt1ona. parte le r.eazion.i, locali e ger1erali, che so110 provoca.t e da q111este vaccinazioni qnando si fac ciano per via ipodermica. Ed è precisamente pe1· ovviare .a tali inconvenienti cr1e da vari anni si sta.rlno studian.do dei vaccini d o. somministrarsi per via orale. I primi esperim.enti più importanti \sono sta.ti fatti da Lun1i ère e Chevrotier con vaccini in caps11le cheratinizzate per pr>0teggerli dall ' a zione deJ ~ucco gastrico; essi sono stati quinrti seguiti da prove su più vasta scala mediante vaccini biliati per opera di Besredka ed altrj. 1

Accademie, Società mediche, Congressi: « Ars Medic a. ». S.an Pa <>~? del · !-lra~ile ..- Circolo di Outtuira di Medicina e Chi· r~gla nell Un1versi1;.à di C"atamia. Società Medico-Ohi·rU:r· g1ca Beli unese. Appunti P~ il_ medico pratico: SE~fEIOTICA : Diagnosi clinica della d1fter1te . - CASISTt<'A e TERAPIA : La localizzazione dell'ulcera di stomaco. - Trattamento medico senz a alcali dell'ulcera peptica. - Cura medica o chirurgica nell' ulcera duodenale? :-- Nuo~o metodo di intubazione dell'esofa~o nelle stenosi canceMgne. - Tossiinfezione alimentare da tonno sott'olio. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerche batteriologtche sull'ozena. Dei germi anaerobi in otologia. IG1 E..\J::: Portatori di bacilli tifosi n ei manicomi. Po~,.,.,. DR<+T.1 ABBONATI. VARIA: La materia. Ne_lla 41ita pro~essionale: Cronaca del movimento professionale. :-: Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze . Not1z1e diYet'Se. - Cronaca epidemiologica. Rassegna delJa stampa medica. Indice alfabetico per materie.

La bile, secondo Besredka, dovrebbe liberare le pareti intestinali dal muco cl1e le ricopre, provocando per giunta una certa disepitelizzazione che favorirebbe l ,assorbiment.o· delle so~tanze hatt.eriche. Non è però improbabile che la bile pois sa anche agir·e favorevolmente con il neutralizzare ~I secreto gastrico, impedendo11.e l'azione s11i corpi b.a tterici. Nicolle e Conseil fecero pure ric,e tche analoghe, m a senza l'uso della bile, per Ja febbre mediterranea, e poter.o.no constatare, che gli individui, a cui si erano somm.inistrati i vaccini antimelitense per via ·orale, r.esistevano all'ing.estione di germi vivi, mentre i controlli, non vaccinati, cadevano malati. Un esperimento analogo, fatto da Nicolle e Conseil, per la diiss·en teria non riuscì molto probativo a cau,s a della difficoltà di r1produrre costantemente la malattia con i germi vivi. E per questa infezione ci si è dovuti quindi limita.re ad osservare i risultati di vaccinazioni per via orale di un nun1.ero più o m·eno grande di individui in occasion'e di qualche epidemia. Vi è in proposito una, relazione molto favorevole del Ga11thier su pr.o.ve eseguite 1n Grecia tra i profugni dell'"i\.sia Minore. . Per il tifo vi sono pl:lre degli esperi1r1e11ti di vaccinazion.e per 05 fatti in qualche piccola epidemia. . •


868

IL

~-\~:\O \\\1 , FASC. 27}

POLl C LI~ICO

JJegni di nota sono specialn1 e11te quelli d el Vaillant, del Besredka stess o, d el Gauthier e del Pirie e Oren stein. 11 })l'imo i11 occa sione di una piccola e})idemia verificatasi al Pas de Calais potè \'accir1are per os 1236 persone 1'ra queste 110 si notarono jn seguito ch e du.e casi di tif·o, entre fra 600 n·o n vaccinati, abitanti la stessa a , s e ne e bbero ben 50. Debbo subito però rilev a re cl1e questa statj.stica offre numero~i lati alla critica, perché vi si · tjen conto anch·e dei vaccinati di paesi d ove, 11on es en d osi più verificati d ei ca si nt10·v i di infezione. anche tra i n o11 vaccir1ati si ' tR potrebbe pensa re ch e l'epidemi a fosse cessn per a ltri mo.ti vi. Un ' altra })r ava ,,enn e fa tt a dal Bes re Gfk a a La F Jèche, in una s c11ola militare, vaccir1 a ndo 253 a lli evi per via or a l e e 268 per \1 ia s ottocu" t a 11ea. Tra quelli trattati per os non si ebbero ch e 5 ca si n ei primi 11 giorni con secutivi alla vacci11azio11e, inentre ifra g"li a lt1·i se n e ,·eritìcò i11vece 1n nu111ero doppio. • 11 Ga 11t.hi er rife ri sc e che un'epid emia di tifo, c:l1 e. ,1 l\akosn Jessis, ave,,a d ato in due mesi ben 200 casi di in.f ezione eberti a na, cessò medi a nte le vacci11a zioni o.rali, dopo le qu a li non si verificò ch P 1 caso di tifo n ei primi 7 g iorni. L e proYe del Pi1·ie e Qrenstein fur on o f a tte in vece a Ol1tbr€Rk (Africa) st1 3605 indiYid11L Dopo la vaccina zione non si eb bel'o tra q11esl i ch e 16 casi ne i i) rimi 18 g ior11i . Gli a utori am111ettono p er ò Ja probabilit à ch e l 'ep idemia fo sse già 111 d eclinare. 1

Quas i tutti q11esti esperin1enti rig u.arda11ti jJ tifo s on,a pe rò n on t r oppo p er s u asiYi, percl1è ir1 g.en .e r.a le man ca il termin e di paragone che dov r ebb e esser costituito da ind ivid11i i1on immu11izzati . i c1u a li t r ova nd osi in co11di zioni id e 11 ~ ticl1 e di contagio si am n1alino dopo il period o delle \'acci 11azion 1, pro.van do così la pel'si te nza, clella cau a di infezion e. Nè si è fi11ol'a 1r o, ·ato in queste vacci nazioni una reazio11e immuni ta ria che proYi sict1ra m ent e t111 at1n1 ento d elJ e p ro p ri età clif en si ' 'e dell ' organi sm o. Solo q ti a lch e Yolt a i è \'ist o t1na l i.flve eleva zione d e] ta sso a g gl11t i11a 11te del s irro ; n1a è n oto. ch e è ancora da d ecidersi in ql1ale r appo1io s i t r oYin o le a~rgl u ti11i 11e con le pro1)ri età d ifen sive deJl' orga11ì $1110. E sse ndo stato pe r ciò inform ato dell 'esisten zFt. d i i111meros i ca si d i tifo ad Acq11a ,·iva, fraz ion e ll el C o n1 un ~ cli )fo;1te1)ulcia n o ( 'ie11F1 ), pe1· co 11 _ ~igli o tl el p r of. Ott olen g hi 110 fatto q11alcl1e p r o,.a <ii ,·acci11azio11e orale, onde })Ortare 1111 l)jccolo cont rib11to allo studi o de11·ar g·o111e11to. I11 1111 ~op r a l1 1ogo a11a fìì1e cl el n1ese d i setten1br €. n111>ia1no })ot11to rileYa r e a Jc11n i dati

interessanti: ta frazio11e, cl1e co11ta circa 3800· abitanti, di ct1i 2600 sparsi in cas e coloniche, e 1200 .aggregati, trovasi in condizioui igienicl1e ge11erali pessin1e: s carsità di acqua si a per us o potabile che per altro uso, ma11canza di fognatura stradale, e primitiva quella deJle case, agg'lo1n eramento eccessivo c,lella popo.lazione, tanto che famiglie numerose erano costrette a vivere in una o du.e stanze,. invas ione straord inaria di mo·sche in tutto l'abjt.ato. Questi rilievi s piegan.o 1 a11damento pi1Jttosto grave e la persist enza de lla malattia cl1 e ormai vi domina già da vari anni. N elra11n.o. 1923 l 'epidemia si era iniziata 11el luglio, e al mom e11to d.el sopraluogo si erano verificati già 72 ca si, con l111a n1orbilità del 6 ~{, tra Ja pop olazio11 c aggregata, e del 0.6 ~6. tr a quella di can1pag·na; tra qnest'ultima la mortalità era però ass ai più g r ave perchè ragg iungeva il 18 per cento dei malati mentre nel paie se era solo dell '8 ~~ . L ' e.p idemia dop 0 il nostro so1) raluogo, e, sia durante che dopo le vaccjnazioni continuò a svolger si, ,e si ebbero a contare a.ncora altri 60 casi di tifo, che solo raramente, come si vedrà. m eglio in seguito. s i verificarono tr.a i vaccina ti . Prepar(l:,iorie del vacci·no. - IJ B esredka non ~ à n1ai r a gguagli circa la preparazione del vaccino b il i ato~ sappiamo solo che esso consist e in J) il1ol,e di bi1e e jn compresse contenenti i ge rrni llccisi con il caJore. Rigu a rdo alla quantità, sappiamo che nel coniglio egli llSÒ delle dosi di 20 miliardi di germi p er volta. Il Pirie e il suo cott o.bora.tore 11sa rono invece p er l ' uomo la dose di 35 miliardi })ro die. Il Nico1le e Co11s.ei1 riferiscono dj nY er somn1ini., .. tr at o per l a febbre di l\1alt a dos i giornaliere di 100 n1i1iardi. Di quantità a s sai mino·r i si s i servì il Gauthier. I o n1i sono attenuto a do $i 111ecli e di 50 mili a rdi pro die. I germi co.1 tj va ti S ll piastra si r accolsero cori soluzjone fif'iolog·ica al 0.85 °b di N aCl , e si unirono qujndi le en111lsior1i iii p a t i11e di tifo e paratifi A e B (gli stipiti usati er a no molto virulenti e isola ti di r ecente) nelle p roporzioni di 7 miliardi e m ezzo di bacilli di tifo e 3 I11iliardi e 7!10 milioni l'i ~ 1)ettivamente cli pa.r Ei tifo A e di })aratifo B. L' en111ls ione così }) r e-p arat a v·e11ne riscaldata l) e r· 1 o ra a G0°, e dop o controllata la n1orte dei ger111i , venne cent rifug ata fino a sed in1entazio11 e completa di qu esti. Co11 tale sedim ento. 111es colato a bile concentra ta a l d ecim o, e a cl 11J1 R quantità sufficie11te di po} ,·er e di 1iquirizi a. s i l)Oterono preparar e delle pillole. Le dosi Yaccin a li venivano ingerite la matti11a a tligi11110 per t r e giorni di seguito, qttindi 1

1

'

1

'

-


~ EZIONE

dopo un gior110 di intervallo s1 prendeva al q11into dì u11 altra dose. La posologia fu la seguente: Per ad,u lti: 2 com.1 )resse grandi al · giornl1 ( = 50 i11iliard,i di ger1ni + 40 di bile). / )u li a 16 ct11ni : 1 compressa grande e l piccola al giorno (= 37 miliardi di ger1ni + 30 CC. di bile). J)a, 6 <l 11 a n1ii: 2 compresse piccole al gio·r no ( = 25 n1iliardi di germi+ 20 cc. di bile). !Ja 5 a 1 a1ino: 1 com1)r ess a l)iccola al giorno \ = 12.5 miliardi di ge imi + 10 cc. di bile). JJoi.>o .l'i11geslione si raccoruandava di bere un buo11 bicchiere ·d'acqua. ~011 e~sendoci stata po·ssibil€ preparare delle grandi qna11tità di pillole, poichè il tempo incalza\·a e ci si avvicinava al periodo in Clli i casi di malattia potevano natl1ralmente cessare o ·diminuire, . doveID/ffio vaccinare solo 11n piecolo numero di individui scegliendoli tra Jr famiglie più colpite e in peggio1i coJ1dizio11i igieniche. P-er confronto i11 l111a di c1ueste famiglie si fecero ancl1e delle iniezioni sottoc11tanee con vaccino T . A. B . Ed ecco i risultati delle prove eseguite: 1

cc.

1) Fa ·J Jliglia .4 llegrirt. Di nove individ11i : am-

...

malano di tifo tre di essi (Lucia di a11ni 19. 1·s agosto 1923, Rosa di an11i 6, l '8 sette1nbrc, ...\11nunziata di anni 50, il 16 settembre; tr.e vengono q11indi vaccinati per via orale nella primrt metà di ottobre (Angiolo di anni 54, Silvio di anni 14, Vera di an iii 10); altri tre rjma i1g·o110 11on vaccinati (Concetta di a11ni 19, Dn vid di a11ni 18, Italia di anni 14). Dei tre , ·accinati ·ammala \ '" era il gior110 2;) dicembr e; dei tre non vaccinati anunal11 Concetta il 23 ottobre e David il 24 'ottobre. Co1ne è facile rilevare dalle date dei casi di tifo. la ca11sa di in fezione è persistita a lungo a11cl1e ùopo iJ l)eriodo in c11i Yen11e eseguita la Yaccinazione. · 2) Fnmialirt Gal li: Individui co.mponenti 1n. famiglia 17 : tre di questi cad.0110 malati (_~ r ger1t111~t cli an11i 16, il 2 ottobl'e, ~t\..11g·iolo di a ·n11i 28, il 16 ottobre e N.ella di anni 40 pure i l 16 ottobre) ; otto si vaccinano per via oral e n ella seconda n1età di ottobre (Demetrio di anni 18, Oria di anni 10, gasquale di a.n11i 36, Orlandi11a di anni 31, Quintilio di anni 17, Concetta di a1111i 23, Elena di a1111i 14, Cecct1zzi Isolina, infer111i era. di a11ni ·iO); sette invece non si vaccin,an o (I,orenzo a. 23, Cloe a. 4, Raffaello a . 75, Felice .a. 60, Git1se1.)pe a. 45, Brt1110 a. 9, Gi11liano a . 2). Dei vaccinati ness11no co11trae il tifo, de.i non ''a.ccinati d11e caòorro i11vec e malatr (Lorenzo ]l 25 no, en1J5re e Cloe il 10 no.vembr,e) . _t\.11che in q11 est a f amig·lia è evidente il pel'manere della causa di i11fezi,one sia c111rante che dopo il lJeriodo della vaccinazion.e. 3) Fa1niglia Fer1'i di 6 i11divid11i: di questi llno animala di tifo· (Pieri11a di a. 27, il 27 ottobre 1923. Gli altri cinqt1e membri d.ella, famiglia pocl1i giorni do1Jo si vaccinano t11tti (Fel'1

'

1

869

PR.\TlCA

i·uccio a. 35, l~L) ~è\ <1. ~,o, Dastregh1 a. 1.1, I3 e1111ati Laura di a. 30, Be11nati ...t\.g11ese a. '71) e n.essuno contrae più il tifo. In questo caso n1.a nca il co11trollo di individui no11 vac·cir1ati, ma i1011 è improbabile ch1e ·e ssendovi u11 ainmalato di tifo, date le condizioni disagiatissirne de lla casa, i1,on mancassé l 'occa.sione di infettarsi an.che per gli altri membri. i ) l~...,a niiylia r. . alasclii d.i tre ir1dividt1i: di c1t1esti cade malato u11 bambino di 5 anni il g1orno 25 ott.o.bre. Alla fine dello s,t esso n1ese gli altri dt1e (Guido di a. 36, Angio1ina di a. 31) si vacci11a110 per via orale. Non contraggor10 l ' infezio11e. Per questa famiglia posso110 ripetersi le considerazio,n i della precedente. 5) Famiglia Fumi: Individui componenti la famiglia 26; cinque di questi cadono maJati (Zoe di a. 40, il 21 agosto, Guido di a . 17, il 5 ottobre, Algero di a. 10. il 5 ottobre, T.eresir1a di a. 8, p11re il 5 ottobre, Pietro di a. 29, il 12 ottobre). D11e si vacci11ano per via orale neUa 1>rima qui11dici11a di ottobre (Ruggero di a. 14 Angiolo di a. 48); co11temporaneamente 12 si va.cci11a llO. pe1· via sottocutanea (Concetta di a. 29, ~Ial' ia di a. 68, Emilio di a. 40, Caterina di a. 28; Luigj di a. 38, Dina di a. 19, Irma di a. 9, Pia di .a . 21, Zeli11da di a. 7, L11ciano di a. 4, Erino di a. 1, Sparviero di a. 2, Aldo di a . 1); cinqt1 e r1on vengono ii1vece vac.cinati, e contrag·gono tutti il tifo (Danfu.s i di a. 3, ammala il 18 ottobre, Gino di a. 13, cade malato il 20 ottobre. Riccardo di a. 3, pure il 20 ottobre, Pasqt1jn a di a. 36, il 15 noveroore e Uliana di a . 13, il 25 ottobre). Tra i vaccinati per Via orale nessun caso di tifo; uno invece tra <.Jllelli vaccinati p.e r via sottocutanea, Maria 1' 11 novernbre ). La persistenza della cat1sa di contagio, e la fa cilità di esso è in q11esta famig]ja evidentissima ta,n to che tutte le persone non vaccinate caclde 1·0 malate. Ri.ass11rnendo, sono stati presi 111 co11sidcrazi0H e 70 individui : cli q11esti, 21 sono stati vaccinati per via orale, 13 pe·r via sottoc11taIJea, e 36 sono rimasti d i controllo. Tra i 21 vaccinati 11er , ·ia orale s i è \•erifìcato lln caso di infezion e ebertiana, ossia il 5 % ci r ca. Tra i 12 vaccinati per via sottocutanea, se ne è ,,e rifi cato l1no, ossia il 9 %. Tra i 36 11011 ,-a.cci11 a ti s-i son o i11Y ece a v·nti he11 8 casi di mala ttifl e cioè il 22 °;). Queste cifre l1anno l1110. speciale valore ])Oichè, da q11anto Sll 110 riferito, esse rig11a1·dan0 fami glie dove i vaccinati sono ri111 asti evidentem ente e.sposti alla possibilità di 11n 'i11f ezione. Di qt1alche importa11za. potrebbe essere p11re l'andamento clinico d.el caso di malatti.a verjficatosi i11 11n i11cliYid110 già ,~ accinato per os, IJO.i chè ci è se1nbrato che qt1esta infezione decorres.se i11 modo più benigno. Tnttavia in proposito è doYeroso osservar-e, che trattandosi di ltn mala.t o ancora bambjno, potr.ebb€ c.ontrib11ire a ciò anche il fattore d-e 11 'etù . dato che, 1


870 -

XXXI,

FASC.

27]

I

seco11d-0 la convinzio11e ge11erale, il tifo decorre nell'infanzia in m1odo i1iù lieve. Un altro rilievo che dobbiamo l)Ure fare è cl1e il vaccino è stato sempre p.erf ettam·ente toll erato. Scarsi sono stati i dis t11rb1, a cui esso ha dato luogo: solo si ebbe qualche scarico. diarroica, qualche do.lare addominaJe di breve durata e qualche na11sea. L'inn ocuità della vaccinazione per via orale , è anehe indieata dal fatto che altr.e famigli e colpite da ca.si di tifo richieser0 spontanea.mente di esser vaccinate a quel modo, mentre sapr>iamo che spesso nelle v.accinazioni ipodern1iche gli individ11i che si sono sottoposti a ll a prima iniezio.rie ~i rifì11t nno in seg11ito di eseguire l e altrie . I dati qui riferiti , pur rjguardando 1111 0 sca1·so num.ero di individui, sembrano favorevoJi alla vaccinazione per os; tuttavia, poichè molte sono le ca.t1se di erro!l'e che possono fa ls.are i ris11ltnti rti simili esperienze, prima cli poter venire acl t1na conclusione sicura sarù o.pport11no ripetere e sperimentare su piì1 vasta scaln tali ,,accina1 ioni per via oral.e. 1

~.-\.:'\~O

IL PO LICLJ:'\I CO

BIBLIOG R.<\FIA. I .. l"NIJÌ~RE e CHEVROTIER . ..t\rad. des Sciences, 1911· l) élg·. 197. BESREDKA . •..\11nales de l 'In st. Paste11r. 1919. pag·. 1

301-882. e CONSEJL. Anna)es de l 'IniSt. Paste11r. 1922, pag:. 579. L. VATLLA~T. Annales de l 'Inst. Pa ste11r, 1922, pag. 149. BESREDKA. Bu 11. de l'Jnst. Paste11r, 1923, l)ag. 843. PIRIE e ORr-:~STErN. Tro.p. Diseases Bl111etin, 1923. Il. 9. A. ~A rr rHl 811. Bull. de l'Ac. d e :\Iért .. 1:) g·ennaio NICOLLE

1924·. lmpot&ante pubblicazione: Dott. FURIO TRAVAGLI già a. v. del reparto dermosifllop. degli Osp. Civ. di Genova.

La moderna 1ona contro le matanle sessuali prefaz ione del Prof. A. MORSELLI della R. Università di Genova. Prefazione · Introd111.ione. - Parte I. Cap. 1. Oli orj?ani della riproduzione · L:i riprodui'ione Hmana. Parte Il . Cap. I. Alcune considerazioni sulle malattie sess unli. - C<\p. Jl. Ulcera molle. - Cap. III. Lu bl enorragia. Cnp. l , •. I ..a si filide. -· Cap. ' '. L'evoluzione patologica della sifìl ide - Cap. \"I. Cura della sifilide. - Parte lii. Cap. 1. Diffusione òelle rnlllattie sessuali. · Cap. II. La prostituzione in rapporto nlle maJnttie sessua1i .. Cap. III. Edu cazione ses· s nale. - Cap. l \'. Igiene sessuale. · Cap. ,._ La profilassi delle n1alattie sessuali. - Cap. ,~r. TI certificato prematri 1noninle. • ("a p. ''ll. La profila ss i in rapporto all'igiene indi· Yiduale . . Cap. ,.lII. l'rofllaRsi della sifilide. - Cap. I :'\. Il 111omento attuale per la proflla ssi celtica di Stato. li nuovo regolamento per la profilassi d ella sifilide e delle

SOMMARIO. -

rnalattie veneree. Un volume- di pag. VIII-112. con 15 figure intercalate nel testo. nitidantente sta1npato su carta semipatinata. - Prezzo: L. 1 O: P t r i nostri abbonilti. sole L. 8, 5 O fr anco di porto). InvtnrE> ,·aelia p()stale al ('av. Lt"IO\ POZZL · ' 'iu S·stina.

n. 14 · Roma

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SP tT.\l L Cl VILE OI UDl:\E. SEZ IO);E CHJRl1HGICA FEnlJ\.II~lLE

clìretta dal Cl1il'. P1im. dott. L"CIGI

RrEPPJ.

Interessante caso di incarce1·amento • d'utero gravido in qua.rto mese. P e r i I clott. L u1G1 'fOì\IASl, nssiste11te effettivo. A. ~~- d' a11ni 43, da Pagnacco, entra in Reparto il 4 agosto 1922 cor1 diagi1osi di cistite. ~ ul1la cli irr?-portante i1ei precedenti della paz1e11te, pluripara, ne ~s un aborto, parti tt1tti i1101 ulali. ultimo parto nov1e111bre 1920. Da tl'e m esi la paziente è 3/menorroica due rn esi fa acct1sò, l1e1· la i)rima volta, dolori ·v aghi. i111p1ovvisL .loca lizzati ai qundrar1ti addo minali infe·i·io·ri. ] )n cr nulcl1e setti111ar1a ha 11u·· taito . sti!)Si . . ostil1ata e difficoltà alla minzione·' -sei g101·n1 or son.o i dolori addomi11aJi rico111parvero con intensità magg"io1·e acco111pagnan dosi ad elevame11ti te1·mici ril eYa11tL In questi ultimi giorni la paziein te accusa cop1r-0stasi ed iscuria pa.ra dossa, 1. orina si è fa.t ta to i-b1ida :saniosa e fetida , c.ontie11e lacerti m emb1·anacci. Stato present.e. - L ' areola i11amrr1aria è i10tevolmc·11te i1igm.entat.a e c.ontie11e numerosi t11bel'coli del :.\.!011tg·on1er·y ingrossati , la compres6ion e della gliianclola t11a.mn1n 1·ia dn esito a siero colostro, 1a linea alba è legg·erme11te pig·mentata. come lo sono i ge·11itali este·rni. L ' addom.e è teso n1eteorico. 1)1'0n1i11e11te, dolentissimo a.Ila pressione t[1nto che la p1alpazione è :riesa impois sibile. , .-\.lln regione dell.o Scarpa di destra notasi una t111me.fazion1e rotoncLegg·ia.n te coperta da cl1te norm.ale. il volu·me au.mel)ta durante gli sforzi e s oito i colpi di toose , tale tun1efazior1e, a detta d·e·lln paziente. è co111parsa da soli due gio r11 i. C,o l]'esame hilllfl•DUa le a ste11to Si riesce a per.cepi-re il collo 11terino sol levato in alto sott·> il pube. tutti i fornici vaginali specie il poste1io1r e ·sono tesi do,l enti nlla pressione. di co11sistenza pasto.s o-e] n stie a. La siringazjone .è resa difficile da una compressione esercitata sull'uretra da un vol111ni·noso corpo s it11aito nel piccolo bacino. l'orina e~tratta è p11r11lenta, ha reazio11e alcali11~l. orlore ca l'a tte1rist ic.o.. La puntura esplorativa del fornice vaginale posteria.r e ripet11t:t d11.e volte dà esito a 1sangue rosso r11tilante. Si fa diagnosi d'incar-ceramento nel piccolo bacino d'11t·ero gravido in qt1arto met>e .e di ern·i a cr11•l'ale destra e si decide l' intervento chi T'll rgi e o . 7 agosto 192? . .4.tto operativo. Nctr·~osi cloroetereri. (Opera il chi1l.lrgo 11ri111a1·io Luig·i Ri€Ppi ). - Si procede in prii110 ten1po all'operaz!o11e de11·e.rnia cr11·rale, ap·e-rto il sacoo eTniar10 vi si introd11ce 11n dito e così si nuò rileva1·e cl1e grar1 11terino è in'-' -l a rte del corno . carce.1·ato nel piccolo bacino, esplorando con maggio·r cn.ra, attra.v erso le pareti uterin.e si perce1)iiscono a11che piccole parti fetali. Si l)assa a lla laparoto111ia sottornbelicale medinna . .~perto l'addome, nel grande bacino si nota una tun1efazione della gros€-ezza di t1n 1

1

1

,


SEZIÒ::\E PRATI CA

pugno d·adt1lto di co11sistenza p.astoso-elastica, su tale i11as. u si J)ota 1· i1111>ianto t1te1rino di u11a tromba di Falloppio, la i11aggior part-e del corpo lltèrino è i11carcerata i1el l)iccolo bacino; co11 opportune inanovre si riesce a mobilizzare tutto il corpo uterino eù a ripo1·tarlo, con1e di i101111a. 11e I la cav ità addominale. Si pa.;ssa qui11di alla s11tu ra a strati delle pareti addoininal i. Il decorso 1)ostoi1el'a torio fu 1101·1n al~, ir1 pocl1i giorni con semp lici i rrigazioni ve·scicali cli .~o luzi oue bo rica al 3 <){, a11cl1e la c istite sco1n1)a1·,·e e la paziente fu dimessa il 6 sette1 n hre 19?2 co111pletamente g11a1·i ta. RiYeduta ra1111t1alata il 6 .. et,ten1b1 e 1923 a.ffeiuua. d'a \·et· partoi-ito al terniine del nono mese di gravidanza i1.o•rn1almente e di · 11011 aYer n1ai avuto cli~tu·rbo alc11no dopo l'atto ope·rativo.

\

L '11tero ha fis.i.ol ogica1n eJ1te delle escursio11i abbasta11za estese, i11a è loro l)reci1)uo carattere ù' essere transitorie, l'alterazion e della posizione dell'utero esiste realme11te quando tale situazione i11vece d'esi8ere transitoria è perman.ente. La retroftessio11e è senza du1bb]o la ptiù fre(1u e11te forma d'alterazione di posizione d'utero ed essa è la causa più comune d'incarcerain1ento d'ntero g1·avido; tale retToflessione in ca-si rari è conge11ita 1na il più delle volte e acqu isita e J)t1ò esser dovuta : • I ) ad insufftcie11za dei 1nrzzi di fissità deì'l'l1t.ero spes o ca11sata da pl11•riparità; II) a breglie cicatriziali dovute a pregresc;e ir1fian1n1azio11i ])eJ vicl1e: III) a disordinP nell'inYolnz.io.ne uterina pn~t paTtum; IV) in taluni casi rari, essendo la v€-scica pie.n a, violenti roJ1J i di tosse, cadute o colpi st1ll'addome po1sso110 causare una ·r etrodeviazione ac11ta. Possono infine impedire all' ut e.ro gravido di t1scirt> d allo scavo; r ang·olo sacrovertebrale sporgente o tumori addominali degli annessi. Quando l 'ntero J1'er una caus.a qt1.alsia.s·i è cad11to neJlo spazio del Dong·las, qt1esta posizione viziosa trae 1seco d istt1 rhi circol atori che causano ade re.n z.e e contatti per cui spesso è impossibile la rid11zione spontanea. >ratnralm ente ln chiara sintom atologia entra in scena solo q11ando l'utero alimentando di vol11me per effetto tlell a gravidanza non può più eesere conte.n11to nel piccoil o bacino senza comprim.ere gravrrnente uretra., vescica e r.etto ca11sando così r i· tagno d'orina, iscu·r ia e .coprost.asi. Il mon1ento in cui q11esto avvie•n e di solito oscilla fra il terzo ed 11 quarto mese di gravidanza. Conclt1dendo da quanto fu des·cir itto e detto risulta chiaro trattairsi nel caso n .o stro d'incarceramento d 'l1tero giravido cau.sato da re~

0

troft essiou e u te ri11 a doY nta ad i 11 s11ftic ie11za di 111ezzi cli fissità d ell'11tero .l1nplu ri]Jara. Solo rull'inizio del · quarto i11ese cli g·estazione fu l)Ossibile la diag·nosi esatta percl1è solo allora compaL·vet·o i si11tom i patognon1011ici, cioè l'istagno . d'o1ina iscllria e co1)rostasi. È probalJile cl1e L'er11ia, con1e affer1na l a paziente, sia comparsa solo n·eg· li ulti1ni g·iorni della n1a. laittia, e eia 1stata ·causata dagli sforzi violenti che la pazi·ente faceva d11·r ante la defecazione e la n1inz.i one.

Di un caso di artrite suppurativa . della sinfisi pubica in pllf)rperio per Il dott. EMILIO ZOLI 1rlJedico chir11rgo a D ovia di P1'e1dappio.

P. B .. di anni 36, coniugata a S. Savino di Pl' eda:p1Jio. IJ01111a. di costitt1zio1n e scheletrica normale en i11 otti1111ie condizioni gene1ali; no11 f11 mai am111a,1a.ta. e non ha alc11n precedente e.reditario clegno di nota. Ai ptimi del febb1·aio 1923 so·ff1·ì <li 1111 lieve attacco di inft11 e11za cli cui guarì i i.1 c.:i11que o sei giorni. Ebbe 01tto gravidanze termi11ate tutte con parti e· puel''Peri feli ci , eccetto 1'11ltima di cui ci occ11piamo in questa nota. Il 23 febb r aio 1923 partorì 11n feto. cli sesso femminil e. dopo una gestae;ione i11igliore delle p1·ecede uti. Il parto, per a.ffe1mnzio11e deJla Jevatl'ice Ct della pue1--per·a, fu 1111 po· J)iù l1111go clell'o1 di11ario; ma nulla di ru1or111ale. ebbe a verifica1isi a11cl1e a ca•rico del seco11dai11ento. T...a notte s11ccessiva al parto , la })11erpera acct1sò viole11 to brivido. segt1ito da rialzo d ella temperat11ra fino a 1.0°; inoltre dolo.r e vivissi1110, p11r1to1io, a lla regione p11bica, diff11so alla faccia antere-interna delle coscie. Il g ior11·0 seguente vis~tai la do1111a e pi i1 del do l 0 re, sul quaJe ella insiste.va, I1ell 'esp.o sizione della sua rnalflttia.. tni preo cc11i:>ai del l'ia·lzo termico così alto e im·p rovviso sopraggi t111to a.I parto. L'utero , alla palpazione, raggiungeva col .. ·10 f L r1ctc} la ombelica·l e trasversa; si pre. en ta va g·] o ho so, ma alq11 a.n to rila ssato. La locl1iazio1).e n..ppariva 1horm ale in quantità e in a.spetto . Nes15u1ì disturbo nella minzione; nr()n a1lb11•m.inuri.a. All esploraz.i o.ne vag·inale1 nestSu!\ i·m 111ortante rilievo. Notai pe1rò che a.v endo appoggiato· la man.01 sinistra sul P'l lbe per divaricare i ge11itali este111i. per praticare l'esplorazione vagina.le·. la do1111a• emise un g·rido ac11. tissimo· la inia n1 n110 aveva forten1ente eisacerbato il dolore di -cui la paziente insiste.n tem1e11 te ~i lam:entava. · Prescri.ssi una iniezion e di ·S iero ar1tist reptococci.co i10Jiva,Jente e appli·c a.zione i.oca.le di g·l1 i ac.ci o. Dopo d11 e giorni il . qt1adro ft1 alquanto più g·rave. Il volto era acceiso, soffere11te. r i velando lln g rande malessere, saporoso, soffu o di s udore; le labra e la lingi1a aride. Il pols 0 freq11e11te, 111a r eg·olare; Jieve di.SJ)nea. I/11tero si m.anteneva globoso e flaccido ed .era leggermente do,Jente alla palpazione. I lochi erano diven11ti cremosi eid en1a11avan 0 odore nat1•seabondo. Il dolore, al 1n.011te di 1 f'11Pre e a lle ro1 1

1

1

1

1

1


872

scie era notevol111ente c1·esciuto ta.nto. cl1e la paziente m1al sopportava il leg·gero contatto delle coltri e trasct1rava le sofferenze cagionatele dalla febbre, dai brividi, dall'a])bondant e dia.f oresi. parti«}olarmente di notte. La febb1"e non era cli111int1ita; i brividi si erano ripett1ti più lievi, og·11i giorno. ' Presumendo di essere di fronte n t111a1 snpror>mia pilerperale, 1praticai blarn do curet tage della cavità della mat1ice, segt1ito da lavag·gio intrauterino .all'acqua ossig·enat.a. Feci contint1a1re le applicazio11i cli gl1iaccio e feci ir1iz1a1·e una serie cli iniezioni qt1otictiane (clodir1) di 1

Eléclrargol. Questo p ,·oce d im ei1to se mort iftcò 1·8 11i dnrr1 ente

-

[~.\NNO

I L POLICLl:'\JCO

l'3JSp1etto della lo.chiazione e stimolò la ra pjda involuzione dell' utero. i1011 i1ortò qt1 nsi a lc1111 ca111bi~me111L) nello stato g·euerale cle lln l)Ue1·nera.. nè fece diminuire il dolore cl1 e obblig·nvn la rlonna in una posizi,one di su.pinazione e tli immobilità. Il morite di 11enere, i genitali ester11j n o11 presentano alc11na tumefazione i1 è arrossa1n ento. Gli arti inferio ri sono ravvici11ati e distes i. I m 0 vimenti volontari di ftessio·11e, estensione. abd,u zio ne. rot82ìione iniernai ed e61 erna so110 possibili ma provoca.n o ed esacerbano il dolore a lla 1~infis i. pit·h ica. A11 cl1e passivam,ente i inovimenti sono tutti p ossibili, ma pel'~iste il fenom eno rlolorifico. cc Mi "P'are che mi p1111g·an o con 11na p11nta di f11oco ». affe1ì118 , gemendo . la pazi·einte e in1dica t1do la s infisi c1el ·r)tlbe. Og ni Jìalpnziorie e pre$Sione in crnel p11nto infa.tti act1tizza il dolore. La. pa 1paz1one e la pres1sio·n e RUi rn111scoli de'11e coscie non d ù qt1asi n1l.cun risentimento. Evidentem·e·11te è la si1Ulsi p11bica la sede di 11n rrocesso m orbos o di nat.i ~ rR flo cristica. T,fl, for111 n <l r l 1111l)e non pre~enta alteraztoni tanto nella arcata inferiore che nella1 parte, st111)ierio1~e; l' elaistici tn clelln n rticoJ azione. provata esercita i1,do· 1111n pressio·n e cio ncentricn.. contem ]1oraneamente. s11Jle ~pin c iliache, è dimint1ita. Le articolazioni ,coxo-femorali si J)re sentar10 i11tegre. La \'escica si isvu.ota sem:p re reg·ola•rmente e ]e urine, chjare. no·n r o11te112:0no t'ra cce cli n lhnmin 8. Il retto si svuota p11re regolarm,ente. N o11 s i apnrez1ano ingrossamenti ga.nglio111ari agli inguini. Sul finirei del met;e di m,arzo il do,l ore nn1dò mitigandosi; i1erò la. donna n·vvertì se11so di martellam1e11to là dove Drima a crt1 sava pii1 intenso il doJore. TJa. 11 alpazi1011e ::1idd.0111inal e mi fece rilervare i11fa.tti la forma·zione cli unn t11mefazi,one di consistenza molle . d ell a gro~­ sezza di llna noce. Q11e st.a t11me.fazio11e, \SÌ sviluppò ra11idF1menie fino n divenire grossa C(t1[1to 1111a ararn cja.' La c11te si arro ssò e co·n 1parve n ei 1a fi11tt11a zione. I1ì crnPste ronrlizjo11i consio·li!1i l'ns pe(lale. La a,crom1paf?:11ai j 0 t;teisso fl ll'0sr'.enn le di F f)r11: o,·e la nresentai .al Prof. Sol1er1 che, forn111lat.a 18 ni8gnosi. il g-iorno 5 nnrilf) la sottopose .a<~ att·o ·oiJ)erato1io. Sotto narc.osi eterea., pr~t1ro 1.lina incisione li11eare tneò1an n sulla reg1011 e l)Ulìica p ~o,11rap11bica. at~rfl.Yerso la qt1ale fu n1·ie~1cì a1hl)ondante p11t; g1nllo cremoso. _La Cfl,·itù nc:;c e~.:: nale fn cri11sticata con sol11z1one nl rlo1·111 ·0 cli zinco nl 10 ° P ,·enne zaffata. L'esam,e cl ell!ì rn,·i+fi n1i~P i n evide11za la. dist.:u_zion~ de1ln. cartilagine i11t erossea e scabros1t~ de1 cor71i <l el 11111he. Il decorso i)ost~qperatono f11 bt1ono: a.l ·~econao giorno 1·1 temrperatu:a cn.òd l? : i <l o lori ~con1pa 1·,·p ro. I11 q11arta giornata 11erò i11 ~or~e ftt"hit e ctelln f}:rnncte ~af~na dP~tra . 1

1

1

1

1

1

0

1

1

1

1

XXXI,

FASC.

27)

per cui la cl eg·enza si prolungò di diver1Si gior· rli a11co ra. Ai l)rimi di maggio la paziente lasciò il letto completame·r1te listabilita. Ora ella gode di ott i111 ai s al lite; attenoele alle 1sue co11suete occupazioni . senza accusare dist11rbi nella deambulazione, nella minzione e nelle fu11zioni sessuali. 1

***

E·vide11teimente . questa storia clinica corrisp,o nde aJ quadro m 01rbo1so sapientemente ed accurata1nente ill11stra1to dal Solieri (cc Policlinico» Sezione chirurgica, fase. 6 del 15 giugno 1923) della artrite supptlrativct della sinfisi pubica in puerperio. L'A. n·e osservò du·e casi nel 1922. L'infe.r mità - come egli affermai - è di rara 01S1servazione; i trattati di ,ostetricia e di . patologia chirurgica non ne fanno cenno e la ricer'c a bibliografica. riuscì infruttuosa. Mi torna grarto di averne potuto oo•s ervare un t erzo caso e di poterlo illtLstrare, sicuro di fare co sa grata ai mie i colleghi , che, al pa,r i di m1e , potrebbero trovarsi in imbarazzp dinanzi al1' i111sorge1nza brusca dell'in.fermi t.à nei primi giorni di rp t1erperio. L'a gente infettivo nei due casi prece.dent emente studiati ft1 lo sta"{ìl.occo piogen,o, atlrreo. Però, nel caso ;pre1sente, essendoci stata, pochi g·iorni prima del parto, t1na lieve infezione infl11enznle, non si può escluder.e che il bacillo di Pfeiffer vi abbia partecipato. s ·ono citati infatti casi di pirirtrosi a microbi associati, nei quali non fu pe1rò possibile accertare a quale germe dovesse attribuiIBi la maggiore virulenza. Tale acèertamento porterebbe ad illuminare, t1n p·11nto oscuro della patogenesi di questa. infe,r mità. Dura11te la gravi.danza e il m1e.cca,n ismo del parto ~ubi:scon o alcune modificazioni la lami11a fi]) t·o-cartilnginea interp11bica e i quattro ligrumenti periferici dell'anfiartrosi del p'u•b ,e. Infattj l a cavità che presenta nella sua parte centra.le la fibrocartilagir1e gradatamente al1rr1enta di volt1me; essa diventai p iù elastica e lJiù soffice e insien1e coi liga.m enti ·s i laiscia fa,cilm ente distendere nel m .o mento dell'esp11lsione d el feto fino a permettere, in alcuni casi. t1n allontanamento dei due pubi. Si comprende LJllindi come si possa determinare i11 tale artico] azion e 1111 locus ?ninoris resisten.tiaP. Il fatto di poter far risiedere più verosimilmente detto loctL s m i'n o ris resisteriti ae n elle parti cartilaginee che in quelle ossee del pube farebbe am1mettere che qu.esta forma di artrite dovesse essere primitiva anzichè seconda.ria ad osteomielitt> iu.rtarticola.re. Nei tre casi fino ad ora osservati le le sioni del di1sco cartilagineo sono state costanti mentre quelle ossee, in l1no solo. si sono pott1te parzialmente accertare. Sulla porta d'entrata. dei germi in.fettanti mi pare si debba condividere l'ipotesi a·m messa 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


\

873

SEZIONE PRATICA

dal So.J.ieri, cioè la via ematica, pe1'cl1è, se pu1 e vi è stato una li e.ve infezione della mat1ice, nel caso da me osservato, e.ssa si manifestò dopo l ' insorgenza dei primi sinto111i dell'a rtrite. che seguirono invece quasi immediatamente il l)ar to; quindi è. da sUJpporre che i g·ermi p1ee'"'istessero nell'organismo e che fos·sero entrati da a ltra via che non dagli orga11i ge11itali cr11entnti nell 'Rtto del pa•rto. Sintomatologicamente il dolo1ie domina il q11adro. Nel caso suddetto il dolore era localizzato alla sinfisi e la pazier1te ·sapeva ben precisarlo1. Poco cliffuso erai invece alle coscie e qt1ri si 1111110 ai genitali. E ' fo1·se ca ratte1 isti c:l l']mm10bilità che s'irnpongon.o crueste pazienti app11nto per calmare i dolori, inserendosi alcuni n1uscoli delle coscie st1l p11b e. Del resto nu Ila che differisca dal noto quadro dei p rocPssi infettivi . La forma·zione della ra.ccolta 1p·t1111ler1ta in t11tti e tre i casi è stata alquanto lenta e p·erciò il quadro può distingue!'lsi in dlt'e mome11ti: tina fase a ct1ta carR tteiizzata da briYido, do~o re, eleva zione brusca della tempera tt1ra; nn a seconda. fnse in cui il dolore cede a lq11anto e si manifesta la rarc olta di ·p us. L'infezione puerperale può .ingeneral'e confusio.n e nella diagnosi; ma ritengo che il dolore cosi caratf Pt'i c:;tico eh.e si p u ò facilmente individ·u alizzare con un a.ccu rato e rapido esame !1 0 ~S 8. l1n ~ t a l'e per differenziare le dt1e diagno·s i . I/ intr griià dell e artico lazioni cox o-femorali, la fa.ci lità della m-in.zione che si osserva fin.o a quando non $i è avuta la raccolta purulenta si p1·e·s tano alle diagnosi differenziali coni la -cistite e la roxalgia renmatjca e coll'artrite st1·1)purativa dell' anca. Per il momento --1rl q11n.le la malattia insorge. per la sede assai delicata., ri~eng· o che il medico pratico d ebba mostra.rsi riservato i1 el pronostico. I~ a cura medi cn.m1entof' a i)otrà l:Lmitarsi a migliorare 1e condizioni generali e a.d esaltare i pot·e11:i difensivi dell'organism-0. · N·on appena l'asce•s so p,erisinrfisario 1si è manifestato· si i111.p one l'intervento chirurgico. -cioè l'oncotomia. Questo potrà praticarsi p·er via alta, 1p.ogastrica, o a.ttraver.so i g·enitali , seoo.n do come lo stimerà pi1ì conveniente l'o·p e... rato re. ,S•embrerebbe ,che il 'inte1'"vento s101p ra-pt1bico potesse evitar·e la insorgenza cli flebite; e·p pt1re in questo caso, ope1·ato per via altà. si verificò flebite d·ella graJ"lde :sfl.f enn, che non ebbe r ·erò a.lc11na consegu·enza.

EPIDEMIOLOGIA. CLINICA DELLE MALATTiE NERVOSE E ~IE:\TALI

R. {TNlVERSTTÀ DI SASSARI diretta dal pr.of. O. Rossi.

DELLA

1

1

1

1

1

1

Dovia, agosto 1923, •

Un centro gozzigeno in Sardegna. Dott.

PAOLO OTTONELLO,

N~ lla

assister1te.

nostra Cli11ica delle malattie nervose si è avt1ta occasione, in questi ultimi anni, di osservare qualche caso di cretinismo sporadico. Questo rilievo ha s uggerito l'idea di verificare quale po.tesse essere in Sardegna la difft1sione delle malattie di origine tiroidea. Poicl1è dalle statistiche dei riformati allre leve e dalla letteratura che finora ho potuto const1ltare i1on risulterebbe che nell'Isola siano stati osservati veri e proprii focolai di gozzo, così 110 creduto bene di assodare, come primo e.l ato cli fatto, se l'im1)tessio11 e che si ricava dal I e statisticl1e f osSP esatta. È noto eh~ le teorie che riguarùa110 l 'etiologia del g·ozzo er1demico tengono conto, in val'ia mis11ra, clelle c·ondizio.ni geologiche della r eg·ione .e di altre circostanze che a queste si colleg·ano, come la compos izione d·elle acque le condizio11i igie niche degli abitati, ecc.; ho dato quindi , nelle mi e ric erche, la prefer enza all 'esplorazione di q11elle regioni che, sotto. qt1esti riguardi, offrono qt1::tlche rara tteristjca a11alog a a quelle di altre r egioni d'Italia nelle ql1alj dorriina l'endemia. Sebbene le n1ie ricerche siano ancora piuttosto lin1itate, p t1re esse 11anno già fornito dei re1)erti così interessanti che a me pare valga la pena di renderli noti. Fi11orn ho con sta tato due focolai di ·end emia n ei paesi di Cuglieri .e di Scano Montiferro. Particolarità di 11bicazione dei due paesi colpiti, e dj abitt1dini degli indigeni renderanno molto irr1portanti q11esti rilievi in rapporto alla etiologia e alla patogenesi dell'affezion.e. Dato il carattere di estre ma brevità di questa nota mi limiterò ad esporre per sommi caJJi le notizie clie ritengo, p er ora, le più interessa.n ti. . Cuglieri è un paes.e di circa 5000 abitanti, posto in provincia di Cagliari qt1asi al st10 limite con la prov. di Sassari, a 5-6 Km. dalla costa occider1tale dell'Isola (Carta d 'Italia del Touring: 39, C. 4); si trova a 480 m. di altitt1dine sul dorso di 11n.a collina diegradante verso il mare; occ11pa il contrafforte più occidentale della catena del M ontiferro, zon a boscosa e poco popolata. La salubrità dell 'ari n. l 'abbonda.nza dell ' acq11a, il rigoglio della vegetazione. fanno di q11esto paese una ricercata residenza estiva. Una breve permanenza a C11glieri mi ha perm ef;so di vit a re 103 amma lRti, di c11i 63 gozzuti 0

1


874

IL POLICLlNlCO

[ANNO

:\:\:\!, FASC. 27)

'

I

semplici, 34 gozzuti co11 fatti di ipo- o di distiroi- nlento dell 'e11de1nia f.ra i due p·aesi è data dal dismo; qualche caso di arresto di sviluppo so- fatto. che a Scano il sesso maschile partecipa matico e psichico di origine tiroidea, ed infine in misura maggiore, e dall'esistenza di parecun esiguo 11t1mero di veri cretini. Il s·esso fem- chi ·esempi di infantilismo di Brissaud e di cren1inile costituisce il 95 per cento dei colpiti. Ad tini veri; quest'ultima circostanza lascia supescludere che possa trattarsi di un focolaio di porre che ivi il fattore gozzigeno svolga la sua tiroidite infetti va basti ricordare che, nella influenza. da più lungo tempo; a questo riguardo noto senza pregiudicare la questione, che maggior parte delle gozz.ute, la struma risale ' . l'acquedotto esiste da circa 40 anni. a 10-15 a.nni, in qualcuna fino a 30 anni addieMa avendo la nostra brev.e vis.i ta il solo. sco·p<> tro. L'età prev.alente.m ente colpita, a quanto si puo pr,esumere da questa prima inchiesta, va di accBrtare o di escludere l'esistenza ·dell'endemia in un paese alimentato da acque che dagli 8 ai 32 an11i; non ini è stato ancora possibile es.e guire una visita alle scolaresche, ma, sgorgano nella stessa zona da cui provengono se debbo giudicare dal n11mero dei bambini che l1e acqi.1e di Cuglieri, ho giudicato sufficiente ho g·ià avuto occasione di visitare, si può pre- per O·ra la constatazione del fatto. sumere che la percientuale sarà abbastanza eleNon ho avuto anco.ra l'opport11nità di far esar ,,ata. Scarse le donn.e gozzute che a~biano su- minare la natura dei terreni e la composizione perato i 40 anni, scars.e le ripercussioni degedelle acque, però posso fin d'ora anticipare nerative s11lla prole; qt1esti due fatti ci permet- qualche altra notizia <!he non mancherà di avetono di riten·ere che 1 agente gozzigeno, in que- re il suo p.e so nella valutazione ·delle caus·e che sta zona, spieghi la .s ua azione da tempo relati- ·p ossono essere considerate gozzigene. vamente breve. Informazioni assunte I due paesi come ha detto sbno sitt1ati in .. da vecchi del paese attestano che 50-60 anni fa il numero prossimità del mare, anzi in vista di esso. dei portatOO'i di gozzo era inferiore alla diecina. Le condizioni di vita, dal punto di vista delCon queste date coincide la costrt1zione del- 1'igiene, sono, specialm.ente a Cuglieri, abba1· acq11edotto; l'attuale acqua potabile di cui si stanza propizie; in questa. reg·ione, ov-e non esiserve esclusivamie nte la popolazione, proviene ste l'assoluta indigenza, le ~ase sono sufficiendalla montagna vicina (3-4 Km.. ) mediante tu- temente ampie, ben Mveate, p11lite. batura in teTra, ed è stata portata al paese nel L'occupa.zione principale della popolazi,one è 1890; prima di quest'epoca e nei pochi anni suc- l' agricoltura, vi è sufficientemente progredita cessivi impi.e gati nella distribuzione dell'acqua l'industria arrnentizia; però, poichè il bestiaalle fontane p11bbliche e alle abitazioni, ·Si fam e vive allo stato brado fld entro l'abitato ceva uso generale dell'acqua di sorgenti poste no·n esiste che un limitatissimo numero di stala poche centinaia di metri dal paese; non si le, non mi pare ch·e qt1esta circostanza avvalori fece mai uso di acque di pozzi o di fiumi poichè }'.opinione del Ba1p seoondo la quale cc dove il bestia1n1e vive allo stato bl'ado e semibrado, p er non ne esistono. Scano Montif.err.o è un paese di circa 2000 mitezza. di clima i casi di gozzo sono rarissimi, abitanti posto st1lla. stessa zona collinosa, a ben<!hè non vi manchi qualche ricorrenza epi380 m. di altitudine, a 4-5 Km. da Cuglieri; didemica». Non può poi farsi assolutamente ur1 stante dal mare 8-9 Km. sta in una valletta confronto con le con·d izi·o·n i di vita invernale • 11gualmente aperta verso l'o.ccidente; la regola- delle popolazioni delle· valli alpin·e, poichè in zione dcll'approvvigioname11to idrico risale a Sardeg:11a, appunto .'1er la mitezza del clima, 35-40 anni fa e le acq11e provengono dalle valli ness.t1no, in nessun periodo dell'anno, sente la. sovrastanti molto prossime alle sorgenti cl1e nie cessità di ri.p ararsi nelle sta lle . dai rigorj alimentano Cuglieri. La vegetazione vi è un po' inver·n ali. meno abbondante, ma, <!Ome in tutte le regioni Queste le prime impressioni di cui ho ritenuto a m1e·z za costa, non subisce, nel risveglio prima- opport11no dare 11n cenno sommario affinchè a verile che un lievissimo ritardo. queste facciano seguito, in altre zone, indagini In questo paese ho avuto, nell'inchiesta, la di altri che abbiano. a c·u ·ore le sorti della Sarpreziosa guida del prof. O. Rossi e la valida degna, già intristita ·d alla malaria e dalla t11 collaborazione del prof. Riqt1ier; nei rilievi fatti bercolosi. trovammo argomento. per d.edurre che l'endeL'estensione delle ricercl1e agli altri paesi mia vi è più diffusa che nel vicino paese; in della zona del 1\1ontiferro, esami acc11rati a.egli breve tempo , nonostante l'impreparazione all~ ammalati dal punto di vista clinico-biologico,. nostra visita e una certa diffidenza degli abi- es.ami collaterali del] acq11a e dei terreni, l 'initanti , potemmo visitare una ventina di gozzuti zio imm.ediato della terapia e della profilassi e per le strade potemmo osservarne un gran- rappresentano il compito che intendo assolvere dissimo nt1mero. Una differenza di eomporta- nella s·p eranza di potere, con una documenta. 1

1

·-

-


[ANNO XXXI, F~ASC. 27]

SEZIONE PRATICA

'

I

zione possibiln1ente completa, portare qualche elem.ento che torni utile a chiarir-e la etiologia e la patogenesi dell 'endemia, e col rapido ir1tervento terapeutic·O, riuscire ad arrestare, prin1a che si manifestino in form.a imponente, le conseg11enze da11nose di tale c,alamità. Sassari, 23 maggio 1924.

NOTE E CONTRIBUTI. Elementi diagnostici presuntivi di calcolosi renale rilevati alla cistoscopia I

per il do.tt. FINOCCHIARO DE MEO, lib. docente di patologia chirurgica ed urologia nella R. Università di Catania. Nel fare un rapido studio di alcuni elementi diagnostici importanti di litiasi renale, rilevati alla cistoscopia, cercherò di mettere in evidenza caratteri quasi specifici che l'osservazione cistoscopica p~ò dare, e ciò perchè l 'uro.logo ed il chirurgo si trovino. in condizione di potere nei casi dubbi presumere con le sole proprie risorse l 'esistenza di un calcolo renale. Sarà poi cura del radiologo il trasformare in segni ql1asi certi, i c~ratteri clinici essenzialmente proteiformi di questa affezioh~. Ritengo utile ancora di porre nella giusta lltce l'importanza di questi caratteri speciali, che l ' oss.ervazione oculare diretta della vescica dimostra, conoscendo come molte volte il controllo radiografico non è assol11to, e per conseguer1za esso deve subìre il controllo dell'e• s1Jerienza clinica data l'associazione di altri segni bene stt1di.a ti. E ovvio come l'espressione sin tomatica della calcolosi renale sia variabilissima, ma tuttavia la diagnosi può essere agevole in un in• dividll o. che emetta della renella, o ch·e sia .stato colpito da \Ina colica nefritica ben car?.tterizzata. Ql1ando però qu esti fenomeni mancn.110, e quando l'ammalato non può fornire alcun sintoma s11 ciò ch e è successo anteriormente, sappiamo come la di.a gnosi diventi molto difficile e talo.ra anche impossibile. Infatti, la forma tipi.ca di litiasi renale, che vien caratterizzata oggi da sintomi specifici quali il dolore, i disturbi della minzione, le alterazioni delle urine e in particolar modo l' ematt1ria, mentre possiede alc11ni fattori del-: 1a sindrome com11ni a mo.lte affezioni urinarie, il dolore localizzato e i disturbi della minzione, che potrebbero essere dei dati preziosi alla diagnosi, non sono sempre dei veri rivelatori dell'affezione calcolosa, anzi essi poss.ono fuorviare l'attenzione di un osservatore poco esperto, e che non sappia riallacciare i fatti alla loro vera causa. I riflessi dati dalla

875

grande ricchezza' e solidarietà di filetti nervosi di tutto l'apparecchio rappresentano invero la nota p.iù dubbia e nello stesso tempo più 'difficile a.e lla patologia uri11aria. Un riflesso reno-renale localizza talvolta le sofferenze al rene opposto a quello che porta il cale.ola, mentre un riflesso ren-0-vescicale traduce la litiasi renale in veri segni d.i cistite, con frequenza, ed imperiosità . estrema della minzione, localizzando così il male a livello del collo della vescica. ()ra mentre l'incostante specifi.cità sintomatica della malattia fece riconoscere l'incertezza di tutti i seg·ni .tìsici e clinici acc·e nnati, allo.rquando fu possibile l'applicazione dei ragg·i X, si ritenne come indagine -sicura e costante la radiografia, rappresentando essa il mezzo diagnostico infallibile della calcolosi renale, e paragonandola alla cistoscopia, che era si rivelata unico e sic11ro mezzo diagnostico delle malattie vescicali. La pratica non ha però realizzat.o del tutto per la radiografia la speranza concepita nei primi momenti. Così nuovi studi dimostrano, ch e mentre gli ossalati arrestano completame11 te i r.aggi catodici. e formano un'ombra i1etta, i fosfati si lasciano attraversare in parte e produconQ. ombre meno marcate, gli urati e l'acido urico sono completamente permeabili e non lasciano s11lla lastra alcuna traccia, mentre segni evidenti si dimostrano per fatti patologici di altra natura (Bonguet, Gascard, I.,a 11 rie , l{11mmel e d altri). D a questo risl1lta come la radiografia non possa ·SVe 1are la presenza di o.gni calcolo renal e, mentre la cisto·s copia semplice od associata al cateterismo ureterale può non solo fornire elementi preziosi di presunzione nei ca,si sospetti di calcolosi renale, ma giungere alla diagnosi di certezza ass·o luta. I primi che insistettero sl1lla neces·s ità dell'esame cistoscopico e sulla sua superiorità agli effetti diagnostici furono il Fenwich di Londra, il Noguès, ll Kelly di Baltimora; ma ritenuti es.agerati' nel loro entusiasmo, abbandonarono le attente .o.sservazioni, -e i rilievi ott en11ti alla cistoscopia ebbero così un valore a1qi1anto discusso e molto superficiale. Oggi però non è più il caso di negare l'importanza dell'indagine cistoscopica, la quale in v 1arie lesi-Oni renali cerca precisarne la dia·gnosi.• . Superate le diffico.ltà di tecnica nella preparazione vescicale .e nell'introduzioné del cistoscopio, che possono presentarsi e differire da individl10 ad individuo, passiamo senz'altro allo studio degli elementi che · l'ispezione cistoscopica della v.escica ci fa rilevare.

,


876

'

II, POLICLINICO

In genere l'aspietto della parete vescicale nei ca:si di litiasi primitiva del rene si presenta normale e san.a in tutta la sua .estensione. Un rapido controllo ci fa rilevare subito l'assenza di vera cistite, carattere importantissimo, che mentre esclude la presenza di corpi estranei nella vescica e fatti infiammatori locali, mette in rilievo la natura riflessa della presupposta cistite. Ma talvolta, mentre la vescica esplorata m-0stra di regola l'aspetto sano, ho p.o.tuto riscontrare che la parete vescicale normalmente liscia era frastagliata da vere creste anastomizzantesi le une con le altre a forma di reticolato, aspetto decisamente a colonne che si rileva dalla parte del rene ammalato e che fa contrasto con la s11perficie q11asi liscia del lato oppo.sto.. Questo carattere fino ad oggi credo che non sia stato rilevato da alcuno e infatti la letterat11ra da me cons11ltata in proposito non mette in rilievo alcun fatt-0 speciale. Ora le colonne vescicali sono caratteristiche perchè possano venire confuse co11 altre lesioni, e i mammelloni forma ti da pieghe della, mucosa vescicale no.n s11fficientemente distese non rassomigliano assolutamente alla rete che formano le vere colonne vescicali. Mi è stato possibile dunque, senza causa di errore, riscontrare sempre una decisa colonnizzazione del lato vescicale corris.pondente al rene calco.loso e allo sbocco del suo l1ret ere, fatto che più volte mi ha deciso a pres11pporre l 'esistenza di 11n calcolo renale , confermata poi dalla radiografia e in sec ondo t empo dall'atto operativo. Questo aspetto a colo11ne parziale, rilevato 11ei so.fferenti di liti asi 11nilaterale del r ene, rispor1de invero alla diagfl:OSi etiologica del ca.so. Infatti se le ragior1i che stabiliscono la ipertrofia della m11sculatura vescicale, visibili alle colonne promir1enti, non sono altro che l'espressione di 11na ipertrofia d a lav.o.ro e provocate da stimoli anche quando non esiste un ostacolo vescica] e, come è facile riscontrare in molte vesciche per infiamma?.ioni croniche, per calcoli, per tumori; così è ovvio ·che lo stato ipertrofico speciale e parziale della vescica, si renda evidente, nel caso che lo stimolo producentesi al bacinetto, e comunicato attraverso i filetti nervosi del plesso ip.o gastrico che avvolgono l'uretere e si distribuiscono alla faccia anteriore e posteriore del:l a vescica dello stesso lato, si trasformi in contrazioni abnormi e co.ntin11e delle fibre muscolari stesse, dando luogo alla colonnizzazione parziale .riscontrata.

~

[ANNO

XXXI, FASC. 27J

·rralasciando l'ispezione; cistoscopica della sommità della parete anteriore .e del collo, che dal lato diagnostico specifico non hanno im];l.Ortanza, è bene osservare s.emplicemente la parete postero-inferiore, eh.e comprende la zona retro-ureterale, il ligamento inter-ureterale,. il trigono, gli ure~eri. Sicuri che nella zona retro-11reterale che costituisce il bass.o.fondo e dove si localizzano di. regola i cal<!oli e i corpi est1'anei, non si trovi 11uila di anormale, esclusa la presenza di ul_çerazioni del ligamento e del trigono o di altri fatti patologici, che non han11,o importanza alla nostra indagine, l 'attenzione sarà tutta rivolta all'esame degli orifici ureterali, che in r elazione alle lesioni renali e 11reterali subiscono delle vere modifiche anche quando la vesctca non ne presenta alcuna. N·ella litiasi del rene il meato 11reterale può presentarsi modifi.cato nella sua colorazione, nella sua form.a , nella éjaculazione e nello aspetto O.ella Slla zona. Il Fenwick descris.se come carattere sp.ecific o di calcolo del rene 11n m.eato ureterale rossastro, dilatato, vascolare, cavernoso e con SJ.) iccat.e modifi·cazioni nel ritmo della ej aculazione. Nogu ès segnoJò una vera zona edematosa avente il meato p·er centro. P ousson fece rilevare come si potesse pres11pporre la calcolosi, se a questi segni seg11isse f11or11scita dal mea to ureterale di 11rina s.ang11inolenta o marciosa. Ora tra tante affermazioni e rilievi vari è i1ec ess ario <!he una valutazione possibilmente esatta dica q11ali di questi segni possano essere tenuti nella voluta ~o.nsiderazione. La meatoscopia senza dubbio può rilevare ad 11n esperto osservatore fatti importanti, che collegati ai sintomi clinici stabiliscon.o la dia gnosi della m.alattia, ma per non in.correre in errori occorre p11re che le anzidette modificazio.ni patologiche vengano prese nel loro giusto valore. La colorazio11e infatti p'i.ù osc11ra di un meato, m entre può rappresentare 11n in.ceppo nella circolazione sanguigna ltreterale, può essere indizio di infiammazioni comunicate da scolo di urina p11r11lenta dall'uretere stesso. La tu1nefazione edematosa dell'orifizio., mentre è segn-0 evidente di compressione, come q11ella che un calcolo può esercitare inc11neandosi nel bacinetto o nell'uretere, può verificarsi a nche nella 11retero-pielite spie cie di natura tubercolare. L'ejaculazione modifi<!ata nella sua frequenza p11ò essere indizio di ostacolato deflusso se rallentata , di ·compenso se in aumento .


(ANNO

X:L'\I,

27]

FASC.

~EZIO NE

877

PRATICA

Così l 'importa11za che assume la modificaBIBLIOGRAFIA. zione del liquido ej acuftato può essere falsata, LEY~EN-F. KLEMPERER. La clinica contemporanea, vol IV; M a..lattie dei reni, 1908. se chi esplora non sappia vagliare nei gtusti PoussoN. Mala.t tie delle vie ur'i1iarie, 1908. limiti la portata d·e l fenomeno che osserva. ALBARRAN. M édec ine opératoire des v oies uriria·i· Co11cludendo dt1nque possiamo affermare che res, 1909 . • la cistoscopia mette in rilievo alterazioni im- G. MARION, M. lIEITz-BoYER. Cystoscopie et cathétérisme urétéral 1914. portanti che rispecchiano l'entità e la qualità ' GILRERT e CARNOT. T erapia urinaria, 1913. morbosa del r·ene, e queste lesioni · diventano Dr. F . CATHELIN . Co.n férences cliniques de chisolo elementi veramente preziosi di diagno.si, rurgie urinaire, 1909. se l'osservatore esperto sappia ben di.stinguerli OsGOOD. Calcwl de la vessie. Journal d'Uro1ogie Tome V, n. 6, 1914. ' e collegarli alla sindrome clinica presentata lVIIQ UEL. Appareil urinaire, 1894. dall'infermo. 1-TEITZ-BOYER. La cys boscopie dans la t·u berculoCosì un gi11dizio elettivo di calcolosi renale se vésc·icale, 1914. potrà derivare dalla mancanza di una vera PILLET. Maladies des voies urinaires 1910. ' cistite, dall'assenza di les ioni ves.cicali, da una KAUFMANN. Anatomia patologica. SPALTEHOLZ. Ariatomia umana. zo·n a colonnata e prossima all' o1~ificio d·el rene FoR GlJE. Pathologie externe. presupposto affetto di litiasi, e tutto ciò nor1 diviso dall'osservazione tipica dello sbocco ureterale, che sarà. tumefatto, talora promin ente, più aperto dell'altro e dal q11ale potrà osser- · MALATTIE SIFILITICHE E VENER.EE. varsi l'alterata fre quenza nel getto, e il più Diabete e sifilide. delle volte una ej aculazione purulenta a so(ì\lARCEL LABBÉ. Bull. de l'Acad. de Méd ecine, miglianza d.i turbine di neve. g·ennaio 1923). Se q1~esti fatti tra.vano conferma nella sinAlcuni medici affermano che la sifili-cle è drome soggettiva e nei segni clinici più spic causa frequente, forse abituale, del diab ete; cati, la diagnosi di calcolosi renale è q11asi secondo altri, la sifilide non avrebbe alcuna certa. , importa nza nell'etiolog·ia del diabete, e che D'altra parte, se la cistoscopia com.e h o detil diabete sifilitico non sarebbe che eccezioto pllÒ ricavare elementi tal i da poter fornire 11aJe. la presl1nzione di calcolo renale e talora tratÈ interessante leggere quindi la relazi,one tandosi di calcolo uretera le dare quasi la cercl1e a tal p1~oposito fa l'A. tezza asso.luta mediante l'esplorazione struCinql1e g·ruppi cli rag·ioni n1ilitano in favom ental e dell'uretere stesso, essa rappresenta r e dell'origine sifilitica del diabete: 1) la scosenza dl1bbio lln mezzo d'indagine imp.ortante, perta. di lesioni sifi.litiche i1egli o,r gani gliconon solo dal lato diagnostico, ma anche dal regolatori alJi'autopsia dei diabetici. Alcuni lato terapei.1tico, potendo, saltando eon qu.esto trovarono lesioni si fi litiche n·el pancreas (i damezzo , stabilire le eventl1ali anomalie ureteti co.nos.cit1ti sono Sl1scettibili cli riserve) di rali e la funzior1alità sing,ola dei reni prima djab etici con sifilide' acquisita, e di eredolu edell'atto chir11 rgico. tici (alla qual cosa fa contrasto la r arità del Ora se gli elem.enti pres11ntivi descritti posd iabete n egli eredolueti.ci) ; altri nel fegato sono trovare 11na conferma assoluta nel con(seco·n clo l'A. i1el caso pii'1 ·dim,ostrativo, n el troll o dei raggi X, tl1ttavia non dobbiamo eIJ. cioè del L emonnier, non si trattava di diascll1dere che i procedimenti fisici c.ompresi i ne.te ,rero, ma di llna sem1p1.ice glicosuria in raggi X, talora non hanno questo valore asrapporto con t1na epatite sifilitica, ereditaria; soluto e possono condurre in ·errore di diatali glic-os11rie sono disting·uibili per la loro gnosi. evoluzio·n e e per il prognostico dalle g·licosuConcludendo d11nql1e, è necessario convinrie diabetiche) . cersi della grande litilità che, l 'is.pezione ciR ari sono i casi di diabete per sifilide · del stoscopica può dare nello st11dio della calcosistema nervoso ed i casi conosciuti devono losi del rene, sempre ql1a.ndo. sia p·ossibile la essere interpretati come glicosu1ie per lesioapplicazione di q11esto mezzo e q11ando si .sappiano trarre dall'osservazione degli elementi ·ne dei centri glicorego1atori della base del1'encefal,o. È ipotesi interessante quella sostenuta descritti i vantaggi vol11ti. E certo che in questi casi la .cistoscopia non solo rappresenta. da vari AA. del1l'origine endo.c rina del diabete per lesione sifilitica dell'ipofisi, tiroide, surre11na gt1ida sicura e cosciente alla diagnosi, nale, ma non dimostrata. ma completa e controlla senza d11bbio la raUn secondo gruppo di ragioni per la patodiografia. ' genesi del diabete sifilitico viene trovato nelDicembre 1923. )

SUNTI E RASSEGNE.

I

...

'


878

1L POLICLINICO

1.e ricercli.e sugli antecedenti dei diabetici. Pinard riscontrò la sifilide negli antecedenti di un terzo dei casi di diabete osservati, cioè molto più che in individlli normali. L'A. ha passato in rivista tutte le statistiche con.osciute ed ha visto che i risultati variano dal 0.5 al: 10.3 per cento. Il Labbé, su 500 casi di ,d iabete, ha trovato in 39 una sifilide sicura; in 28 una sifilide dubbia, i11 complesso il 13.6 per cento di sifilide in diabetici; queste cifre devono essere paragonate a quelle cl1e risultano dalla ricerca delila sifilide negli uomini in generale, per i quali J:!"'ournier ammetteva una lues riel 13-16 per cento. La statistica d11nque d,ell'A. mostra che Ja sifilide non è di molto più frequente negli antecedenti dei diabetici che nei malati in generale. Alla stessa conclusione negativa si git1nge in senso inverso, cioè ricercando la proporzione dei glicosurici e dei diabetici nei sifilitici e comparativamente nel,le comuni malattie. Un t.erzo gruppo di ragioni vien fatt0 !50rgere dalla ricerca degli accidenti nervosi (abolizione clei rotulei, mal perforante plantare, paralisi oculari), presentati dai diabetici, e, come nella tab,e, attribltibili alla sifilide. Ahzitutto pt1ò b enissimo darsi il caso di simili accidenti sifilitici in diabetici sifi~i ti ci: vi sono tabi associate a diabete, paralisj oct1l ari legate a sifilide i11 diabetici, ecc. , ma non si potrebbe attribuire tutti gli accide11ti nervosi del diabetico allla sifilide. Si vede frequentemente l areflexia in cliabetici di certo non sifilitici , ed il cui rr1 rccaniRmo ci sfug·g·e; si vedono spesso paralisi oc11lari compatire i11 diabetici e g11arire se11za alct1n trattamento specifico. I sintomi cardiovascola ri (aortite, a.ngiria pectoris ) presenta.ti da alci.1ni diabetici, devono l)e.r la loro rarità, essere con si derati come sern1)lici coi11cidenze. I11somma, vi sono nei diabetici accidenti i1 ervosi e cardiovascolari che son1ig·!,iano a qi.1elli della sifilide: i primi dipendono dal diabete stesso' e si distinguono per i loro caratteri clinici e per le loro r eazioni lJiologiche; i secondi sono in rapporto con t1na sifilide associata. Velluot ha cercato di lar.lciare, in favore di i.1na patog·enesi sifilitica del diabete, il fatto noto del diabete coniugale. Ora se il diabete si mostra spesso . in due congiunti se è più ' frequente in alcune famiglie, ciò è' conseguenza di abitudini igieniche cattive esistenti in queste famiglie: nu1la di strano che dei congiunti viventi alla medesima tavola, con lft medesima vita, pervengono chi all'obesità, chi alla gotta, chi al diabete.

[ANNO

XXXI,

FASC.

27]

Il quinto ed ultimo argomento, il pii1 im. pressionante, è dato dall'azione curativa esercitata dal trattamento curativo anti-sifilitico sul diabete. Anzitutto, le • osservazioni pt1bblicat~ sono criticabild., perchè non è stato tenuto conto del .regim,e preciso del m.alato; l'A. nei propri casi, ha potuto constatare che il regime esercita la sua azione rid11ttrice sull'iperglicemia, senza che vi sia il bisogno di cure specifiche; i11 secondo · luogo nessi.1no ha osato render , note le numerose osservazioni di casi di dia 11ete curati con cure specificl1e e non guariti; ciò è anche successo in numerosi casi al Labbé, anzi in alcuni malati il trattamento specifico ha fatto aggravare le condizioni. Il diabete, in genere, non ha quindi alcun rapporto con la sifilide: esistono però clei diabeti sifilitici prodotti con l' intermediario di i.1na pancreatite, di una epatite, di una .l esione cerebrale od endocrina di nat11ra sifilitica, ma an esti casi son o molto rari. I

l\IONT.

La diagnosi della sifilide costituzionale. (A. SÉZARY. Bttll. et ~fém. de la Soc. des H6pitaux de Paris, 28 febbr. ·1924).

Secon·do l'A. i da1.i su cui poggia tale diagn·osi po!Ssono suddividersi in: clinici, anatomo-patologici, hatteriologici, biologici e terape11tici. Dati clinici. - L'anamnesi degli antecedenti eredita.r1 e personali è ,s pesso in.s11ffici·ente. Per completare Je ricerche ,è indispensabile un , esame mint1to d,el paziente. dei genitori, del coni11g··e e dei figli. I11 g.enerale , come la mancanza di antecedenti sifilitici non dimostra che il ·sog·getto non sia sifilitico, così l'esistenza di ant ecedenti sifilitici non depo.n·e jn modo a~so. ll1to per la nat11r.a lt1etica di t1n'affezione. Dati terapeutici. Un tempo largamente t1tilizzat'i, hanno ora jn parte perduto del lor.o valor.e coll'avvento delle ricerche biologicl1e e batteriologiche. D'altronde l '11tilizza zio ne di questi ·da.ti oomporta delle riserve, sia per il fatto che lesioni sicuram€nte sifilitiche possono no11 essere influenzate dalle cure specifiche, come per la po,s sibilità che la c11ra specifica abb ia effetto anche ' in affezioni non sifilitiche . co~ì l'ioduro di potassio guarisce l.e gomme sporotrtco·s iche, gli arsen.obenzo]i possono far scomparire, almeno temporaneam-ente, er11zioni psoria.siche e po's sono esplicare azione favorevoJ e nella malaria, nella dissenteria, nella lepra, nel pian e nella t11b.ercolosi. Dati anatomo-patologici. - L'esame i·s tolo- I


[A·NNO

XXXI,

FASC.

27]

879

SEZIONE PR>\TlCA

gico non offre spesso indicazione alcuna, altre volte può in·durre semplici so.spetti. 1 Nei casi in cui vi sia dl1bbio diagnostico tra du,e o tre diverse affezioni (p. ·es. cancro o sifilide della lingua) può es.s ere in grado di fornire criteri sufficienti. Dati batteriologici. La costatazione ·d.el treponema pallido permette e.li porre-la diagnosi con sicl1rezza. L'A. non n1anca, all'occasione, di ·effettuare la. ricerca del treponema · an.che nei tessuti: all'uopo occorre , talvolta ripetere le impr ~gnazi o ni ar gentiche esegl1endo jn precedenza degli strisci per l'esame all 'l1ltramicroscopio ·e pratica ndo inoculazioni al coniglio. I r:iISultati n1egati vi possono. non essere conclusivi: i positivi avranno valore a.ss1oluto soltanto allorchè avr à l)Ot11to escludersi .ogni causa di e·r rore . •~ tale riguardo occorre disiingl1ere ili treponem a pa]]jda ·dalle altJ.re s·p ecie di trep.on·emi (cc treponema dentium » d·ella cavità buccale, « tr. pallidulnm » delle lesioni piani.che, « tr. cuniculi » del coniglio) , inoltre dalle formazioni a spirale di natura indetermin ata osservabili talv.olta nei cilindri urinari. Dati bio·loc1ici. Si riferiscono ai risultati • dell.e re.azioni i1morali . .~Ila reazione di Bord·et-W assermann sono stati rivol ti, è i1oto, biasimi molteplici : fra l'altro le si rimprovera il fatto che talvolta labor atori di versi , i1er q11anto rinomati, possono fo r nire da 11no stesso. siero ris11ltati discor·di. È convinzione dell'A. che tali divergenze dip.endano da diversità di tecnica. Di fronte ai varii m.etodi di sie roreazjone propos ti (Borrlet-Wasserm a.nn, Hecht, Ba11er , Jacobstl1al, Desmo11lières) l'A. non esita a mantenere la ,s 11a. pien a fid11cia pel m eto·d o di Bordet app licato dal W ass.erm.ann. N·ell 'interpretazion e dei ri st1ltati si·erologici risiede 11n pnnto delicaio. È noto infatti come una r. Bordet-Wassermann negativa non provi, anche dopo riattiva.zione, assenza di sifilide e, a s11a volta, llna r. po.s itiva n.on abbia valore se nion interpr.etata in ra.pporto ai da.ti clinici. Fa d' uopo tener co.nto come anche in ta1t1ne malattie infettive ac11te (polmonite, scarlattina. infl11enza, angine, ecc.) , dopo la narcosi cloroformica e 1'11bbriachezza, nella lepra, n:e•l la tripa;nos.o miflsi, n el ·P ian, nella ma.larica, siano stati segn81ati rjs11lta.ti p.ositivi. Una reazione debolm,ente positiva. p11ò aversi anche nell'11lcera semplice contagiosa, nella Jinfogran11lo.matosi inguinale e in alcuni tl1J:>eirculidi. Ad ogni modo lR. reazione di BordetWasserrnann, praticata secondo lè r egole, con t11tte le garanzie e inte rpretata in modo giudizioso, con.se,rva 11n grande valore nella diagnosi della sifilide costituzionaJe. 1

In conclusione po1s81amo dire cl1e: 1° l'a.Ss.en' za di ogni segno di sifilide non autorjzza i11 ogni caso a pron11nciarsi per l'in,e sjstenza della malattia; 2° · l esisfenza della sifilide i11 ùn soggetto n·on prova che l'affezio11e di cui soffre sia ineccepibilmente di natura .sifilitica; 3° i dati batteriologici e biologici devono serr1pre es1s ere va111tati in ra,ppo.rto ai fatti clinici. Da ultjmo l 'A. pr.opone una cla,s sifìcazion e dei segni d'ella sifilid e· costituzion.a le in segni maggiori e segni mino1-i. l:'n solo dato ha valore assoll1to ed è la costata.zion e del treponema pallido. Grande importanza ha.nno i seg1ii maggiori. T·ra -essi va.nno annoverati: la l-EfUC·oplasia bl1ccale vera; il sinto·m o di Argyll-Robertson; i denti di Hutchin son; Je manif.estazioni cutanee pigmentarie; la reazio.ne di Bordet~Was­ serrr1ann (in assenza delle al tre rnalattie che po s.sono p rovo.ca;rla); l'abolizione dei rifless i achillei (in assenza di sciatica); la linfocitosi del I. c. r. (l.n assenza di ogni altra causa di 1n en ingite o di dermite infantile); l 'o·s teite tibiale co·n deform azione a lama di sciabola. Valore innegabile, sebbene n1inore, hanno anche i se.gni, 1niriori: l ' ao.rtite in soggetto di età in.f e·rior e ai 50 a. e indenn e da r eumatismo o d a }Jrec.edenti gravì m a lattie febbri li; le n1al• form.azi oni dentali b ana~ i; Ja cheratite; la corioretinitc; l'i'rite ; l o strabismo; g'Ji aborti ripetut1; la labirintit.e; la reazior) e di H echt; il cl'iterio <e ex aclil1\1a11tib1-1s » . Oltre a quest a dt1plice serie se1nieiolo·g ica alCll ni Al\. , ipotetica111e1ite, riferiscono alla ·sifilide 11n certo nume,ro di affezio.ni· e di malformazio·n i di origine ind·eterminata. Fr.a esse si citano: la rnio1Jia, il diabete, la scoliosi, l' albuminl1rja; l a corea, l 'e11 iiessia, ecc. Tali m anifestazioni anche se associate in uno stesso· ' individ110., non raggil1ngor10 però rn.ai l'importanza di u110 solo. fr a i segni, ancl1e mino1i, di sifilid e costituzionale. 1\11. AGOSTINI. 1

1

1

1

I

La sifilide e il suo trattamento attuale in un dispensario profilattico. (P. l-JALBRON, R. BARTHÉl.EMY et l SAAC-GEORGES. L a P1~e sse M édicale, 27 febbr étio, 1924, n. 17).

P alla esperienza acquisita nel vecchio disp ensario cc A. Fournier » dell'Ospedale Broca di P arigi, g·li AA. · vengono alle conclnsioni che nessun medicamento è i:>iù a datto del 914 per ottenere · la rapida sco·m p a r sa de1le 111.anifesta, zio11i co.ntagio·s.e della sifilide e la negatività della r.eazione B. '~Ta ssermann nella lue di recente acquisita: per ottenere tali risultati, che sono quelli che deve proporsi un dispen-


880

IL POLICLINICO

sario profilattico, bisogna però attaccare la malattia con una serie arsenicale di almeno 6-7 grammi di medicamento e ripetere tale serie dopo un intervallo di tre o quattro settimane al massimo,. Co11 dosi più de.boli infatti (2-4 grammi) sen1bra che I.e recidive cliniche e sierologiche siano di estre·m a facilità e soprattutto quelle cutanee e mucose cl1e sono poi le più gravi per il contagio. Del resto, secondo gli AA., gli accidenti gravi causati dal 914 sono eccezio.nali .e quelli più freq11enti (nausee, malessere, odore o sapore agliaceo ·O di eter.e, movimenti febbrili, ecc.) sono assai benigni e non impediscono neanche di lavorare. L'ittero invece è riten11to di natura p.e r to più tossica e d·eve impo.rre la sospensione della c11l'a per evitare seri i11conveni·enti; lo stesso dicasi dell.e reazioni cutanee tossiche per la facilità e la ~-ravità possibile di recidive. La sifilid.e visce~ale non può trarre grandi ])enefici dalla cnra nmhulç1toria, specialm ente la sifilide nervosa per la impossibilità d'ess.ere st1fficientemente controllata con la puntura lombare cl1e, negli ospedali stessi, spesso è rifiutata dai pazienti. Concll1dendo, la cura a1·senicale, nel dispensario, deve essere precoce, energica, completa o altrim.enti è meglio non praticarla perchè se insufficiente è pericolosa. La via endovenosa s'impone in tutti i casi di profilassi u.r'g·e11te per la s11a reale ir1nocuità ·e per i molteplici vantaggi (rapidità di azione s empre superiore, indolenza, possibilità di lavorare). Negli altri casi gli AA. ritengono che n·o n vi è nessuna· utilità di usare gli. arsenicali tipo 914 e tanto meno di abusarne sia pure per via sottocutanea o endomuscolare e riteng .0110 invece che ~i l}O•s sano ritrarre grandi vantaggi dal bismuto., molto più attivo sulla r.eazl.one B. Wassermann dei merc11riali e eh ~ provoca minori disturbi. La migliore forma di somministrazione del bismuto sembra essere quella di combinazionB insolu-b ile (ossido di bismuto in sospens1one oleosa.) per ini ezio.ni endomuscolari, ben tollerate nella maggioranza dei casi, che non ri chiedono precauzioni speciali e che possono essere praticate, senza dolore, un a sola volta alla settimana. Il bisml1to in veicolo acquoso è preferibile, e l)UÒ sl1pplire in qualche caso l'arsenico, ql1ando si desideri una m.aggiore rapidità di assorbin1ento: si faccia ·m olta attenzione però alla stomatite. Le lineé direttive dl1nque di un buon dispensario che voglia praticare cure attive senza

[ANNO

XXXI, F ASC. 27)

tr o·p po nuocere agli interessi personali dei pazienti, possono. così riassumersi : cura di attacco con 914 endovenoso progressivo ad alte dosi terminali e forti s.erie ravvicinate; cura di consolidamento con bismuto insolubile end·omuscolare; uso ·del mercurio, sempre utile, al giusto momento; controllo metodico del sangue senza però abusarne, e punture lombari raccomandabili ma da pratlc nl'si ass.ai modera.tament.e. 0

V. :\IONTESA~O.

Incidenti e accidenti della bismutoterapia nella cura della sifilide. (HUDELO

e

9 aprile

RAB UT . La Presse llf édica l e,

1924, n. 29) .

Il bism.u to, p er quanto debolmente tossico, può det.ermi11are dei fenomeni d'intolleranza che raram.en.te però a.s1sumono ca,ra tte1ri di gravità tali ·da.i .ri-chiedere la sospensione della cura: esso è l'unico medicam·ento antil11etico che non abbia pro,v ocati ancora casi letali. I. Azione sulla bocca. - Il bism11to p·er lo !più in seguito a somministrazione p.er vja endovenosa .pu.ò provo.care nella bocca fenomeni fuuzionaili isolati, senza lesioni evidenti della mucoisa, qi1ali la ·Odonta1gi.a, quasi sempre pass·eiggera, ma che p·uò dura. re talvolta anche ventiquattro or.e e una più abbondante saliva · zione an·che essa.i però p·er lo· più fugace . Pii1 spe.s so il bism11to provoca sulla mucosa. 0°ra,l e u.na serie di lesio·n i, l'insieme d·e.lle quali costituisce la stomatite bi1sm11tica. Essa si inizia per lo più con una pigmentazjon.e bluastra locn.l.izzata frequentemente a1 ma,rgine gengivnle di un dente cariato o con de·posit.o di tartaro o più spes3o alla base degli incisi"·i mediani inferiori. Ta1e pigmentazione rararn.ente si esten.de alla totalità della m11cosa orale e aJla lingua : per lo più resto. l'uni.ca m a nifestazione del la elimi · nazior1e salivare del bi·sm11to ma , se Ja bo cca vite• co11 lllcerazione e scollamento delle gengivale può deger1era;re in vera e pro pria gengivite con ulcerazione e scollamento delle gengive' fino a.11a sto,m atite l1Jceroea. In tali cas i possono 1Jresenta.rsi anche fenomeni f11nzionaJi qua.li dolori ai mascellari irra,dia,ntisi verso le orecchie e che impediscono il so.nno: la saliva.zio·n e e l'alito fetido possono essere molto accentu aiti come è stato rilevato anche da Jear11.Sie·l m e e .d ai suoi allievi. J... a lingua è saburrale, vi sono tur'be gastriche e dello stato gen.erale, qualch.e volta. albuminuria. Tali a.ccidenti, ;pre. coci con i sali sol111Jili, possono presentarsi anche d11e o tre settim.aD€ dopo la fine dslla ct1ra. 1

I

I

1

1

'

-


'

(ANNO XXXI,

27]

SEZIONE PRATICA

In generale non a.s sumono mai i caratteri di gravità che può avere la 1stomatite mercuriale e rapidamente guariscono: la lo·ro frequenza è certamente dimirrnita òa quando è stato abbandonato l'uso del tartro-bismt1tato doppio di sodio e di potassio. II. Azione s1tl tubo digestivo. - Le turb.e gastro-intestinali sono in generale poco evi·denti e n-0n frequenti. Può aversi pesantezza gastrica o dolore epigastrico più o meno vivo: più raramente la sera stessa o l'indomani dell 'iniezi·one posson·o • aversi• nausee, con o senza vomito, che si prolungano a volte per tino o due giorni. Eccezionali sono le vere crisi gastrich·e assai dolorose, talvolta febbrili. Più rari i fenomieni intestinali : qualche volta crisi di ·diarrea che. posson·o durare' anche più giorni. III. Azione sul fegato. - Clinicamente pon sembra che lél.I cura antisifilitica co·n il biisml1to pTovochi seri perturbamenti sulla funzione epatica. Gli AA. tuttavia hanno potuto notare tre casi di ittero e cosi anche J eanselme, Fournier .e Guénot. Del resto la questione degli itteri nei !te.etici cl1rati anche con gli arsenobenzoli non è ancora risoluta. IV. Azione sulla pelle. - Gli a~cid·enti cutar nei senza essere nè frecp1enti nè gravi sono stati più volte segnalati. Sie ne possono distinguere 'd iversi ttpi: dap·plI'ima il prurito senza lesioni obiettive. È raramente gen.eralizzato, più spesso è localizzato alla regi~ne della iniezion·e o più di rado in un pun:to qua lun.q ue ·d·e l corp·o. Scompare rapidamente sospendendo la cura. En1zioni prec.oci e fugaci possono aversi al1'inizio ·o durante la oura, la sera stessa dell'iniezion.e o l'indomani. I/orticaria sembra esser.e hen più freqUJent.e: p·u ò essePe localizza·t a o generR.lizzata ql1aJche volta con edema e febhre e, compa.rsa. una prima volta, si ripeterà poi fatalm·ente durante il e.orso della c11ra. Gli AA. hanno potuto anehe 01sservare per Ja durata di qualche ·Ora1 in due malati lln 1eritema generalizzato) ma senza pn1rjto, il.. giorno seguente ad una ini.ezione endovenoea di bismuto. Una reazione precoc.e più accentuata è l'eritema1 scar.lattiniform.e che nelle forme sepl.p ljci si ·pr.es enta a chi{l-zz.e J.o.calizzate senza segni funzionali nè g·enerali, ma che può secondariam·ente di~enire purpt1rico, m.entre in ·Casi pi1ì gravi può essere generalizzato con edema, ·ess11da.zione, infine rlesquamazione e che da qt1alche a11tore è stato para.g onato alla eritro·dermia arsenicale ma di qn esta assai piì1 benigna .e di breve duratai: 1

'

FASC.

'

881

Da queste reazioni preco·ci si passa. alle eruzioni tardive e prolungate dell·e quali sono stati pubblicati div.ersi casj : si tratta di un tipo eruttivo eritemato-squ,airr101so .s ecco con predomin·a nza nelJe grandi pliche, de·l la duraita di qualche settimana che si può riavvicinare agli e·cza.matidi e alle eruzioni m·ercuriali. • Evidente è in ogni modo la fr-equ·enza delle reazionj cut111anee irrum·eidiate con .le iniezioni endovenose e in gen.eire con i sali solubili di bismuto. V. Azione sui reni. - L'azione del bisn1u to sui reni, che nel1e prim.e esp1er.ienz,e di cura a11tiluetica, sembra.v a particolarmente nociva, ~ ora considerata c1i11icame·n te di assai m·o deste pro.p orzioni. Gli AA. 1su ,10.()()0 ini.ezioni di bismuto hanno notato solamente quattro casi di alb·u minuria: la nefrite bismutica è in generale secondaria a Jla stomatite per l1n aumento di lavoro del par.enchirrn·a renaJe .ess.endo ridotta lai ·elimina· z.ion1e salivare e s,01pratutto per una infezione secondaria .con punto di partenza ·dalla bocca. L'albuminuria è divenuta un accidente eccezidnal-e dai quan·do si è abband·o nato l'l1so d·ei t artro-bismutati che provocavano serie stomatiti : del r.esto anclle nei caisi ·pdù gravi scom pare circa in t iie settiman.e se·n za ·determinare mai nefrite cronica. Altro fenomeno freque-11te è la 1p o liuria e molto più ra:ramente la> colo,raz,ione nera 9elle urin e. A tali fenomeni però non si d1eve attribuive ne6suna im.p ortanza. VI. Azione sul sìstema nervoso. - Nei ri gua.rdi del sistema nervoso si possono notar·e mft11ifestazioni 1mmediate quali vertigini, star- · dim enti, svenimenti, che del resto erano. già state segnalate in s-egu ito ad ingestione di sotto-nitrato di bismuto. L'iniezione può anichr provo·care dopo breve ternpo an"goscia to:racica, palpitazioni, senso dj sofiocazionie, abbondante traspirazion.e, congiuntivite pa1sseggiera. Gli ~L\.A. hainn.o assistito anche a fenom·en.i immediati di ordine motorio q11a li t1na eminaresi di t11tt.o il la io dell'iniezione od 11na · di inibizione . s1:>;cie . d egli arti i11f.eriori con impossibilità di tenersi in piedi. Altre manifestazioni possono co·m parire du· rante la cura, quali la cefalea eh-e, secondo gli AA., però è ec,c ezion.ale nella bism11toterapia antil11etica; IJiù freqt1enti sono i dolori articola1i e muscolari: dolori lom·b ari, alle ginoc . chia, in qualche 1raro cruso alla muscolatura scapolo-omerale, ecc. Un ca·rattere comune a questi dolori è il fatto che si accentuano dopo ogni iniezion·e per scomp.arire d-efinitivam.ente finita la cura. 1

1

1


I

882

IL POLICLINICO

[ANNO XXXI, FASC. 27J

VII . .4.zione sullo stato g enerale. - Un feno- Dell'uso della vaccinoterapia ~ssociata alle meno quasi costante è la stanchezza che du iniezioni intramuscolari di latte nella cura rante o dopo le eure bismutich.e p1u ò accentuardella blenorragia. si fin.o ai divenire v·era a.stenia con pallore e di(A . TAN SARD. La Presse M édical e, 12 aprile 1924,. magramento. Meno f.requ ente è l'attacco febn . 30). · brile il giorno seguente l ' ini ezione: può essere Secondo l 'A. , 1'11so associ ato della vaccinotelieve (38°) e non turb1are lo stato gen·eralie, ma rapi.a e delle jniezioni intramuscolari di latte in alcuni casi p ltÒ intensificarsi ed ass11mere a.vr eJ)be s ulla 11retrite qu eg·li effetti benefici v ero a sp etto grip·p ale. non ottenl1ti fin 'ora dai due metodi usati sepaVITI. Profìlassi - Cu1·a. - C:ome profila.s si geratamente. lìerale è bene ' nrima di co1 11inciare una c11ra p .er evitare una reazio·n e loca le troppo intenbismutica esaminare la . bocca d ei! ma.Lato, verisa si inietta da un a parte il vaccino e dall'altra fi care l'integrità d egli eml1ntori, r ender s i conto il latte. dello stato gie nerale. Per ql1anto riguarda il vaccjno 1\1\.. co11s iglia: Durante la cura si raccomanderà al paziente li 111iscu g lio , a parti uguali, di vaccino antigollna. rigorosa ig iene d ella bocca. no.coccico € di vaccino antistafilococcico perchè N·ei 1rigu.airdi del m.edicamento gli AA. hanno infatti, secondo l e moderne vedute, è lo· stafilo·Constatato che i tartro-bismutati son.o. meno cocco ch e più f acilm·ente si rinviene 11elle uretoll erati d egli ossidi di bi·smuto benchè questi triti croniche ed è a.nche il più resjstente alle ultimi conten.g a.no piiù bisn1uto dei primi ed • cl1re locali. haDJlo p.erciò rinunciato alle cl1re con i t artroDi tale vaccino, che contiene un n1iliardo di bismutati. La via €ndoven osa })Oi, oltre a d esel em enti per centimetro c11bo, si inietta 1/4 di S·ere la meno attiva, è qu.ella che più facilmen te eme. alla prima seduta, 1/2 alla seconda, 3 / 4 provoca re azioni immediate. alla t.erza e 1 .eme. alla quarta Sef?-za sorpassaLe iniezioni possono rip et.er si due volte all a re tale d.ose. settirnana fino a p raticarn e da 18 a 24, indi laLa iniezione, sottocl1tan ea, sar à. fatta nella sciar trascorrere almen-0 un m eoe;e prima di ini l)arte inferio.r e della parete addominale: se • ziare unRi nuova sen-e. . ' c.lopo 11na quindicina di jniezioni non s1. sar-a Cura degli inciden ti n nccideriti. - I l d epoottenl1ta la guarigione sarà bene preparare s,i to b:i!smutico alle ge·n give è co,m patibjJ e con l 'c:i11tovaccino. P .er qi tant o i·i gl1arda il latte, la • la continuazione della cura. J.Ja gengivite deve iniezione sar à fatta nella regione alta delle far . sospendere rnom.entanea;rr1ente le inj ezioni natiche e p rofondamente , assicurandosi di non per riprein d.erl e dGp,o un a settjmana di cure esser.e p.enetrati nel ll1me di qual ch e vena. Si !oc.al.i col clo:rat-0 di pota ssa, acqu a ·Ossigenat a inietterà la prima v.olta 1 eme. di latte, 2 eme. c1i1l1ita, ecc. L a stomatite 11lcerosa impon e la l e volte sn ccessive; in a lc11ni casi acuti si poso1J<preSBione definitiva d ell a cura .b ism11tica. tranno iniettare 5 eme. fir1 dalla seconda iniePer l e turb e digestiv.e e p·e r la li·e.ve deficienza zio11-e. Se dopo fatta l1na seri e se ne volesse E:patica è b en e prescrivere solfato di soda a de- 1·i1}etei·e 11n a seconcl a si inizierà con 1/ 4 di eme. b.o li do1si quotidiame. p e t· evitare gl i accidenti an.afilattiei. La comparsa d ell' itter o d e·ve far sospen.dere, La cura locale non è stata del tutto trascualmeno m-0mentaneam.ente, la cura bismutica r ata: una sola· parte non è più pratica.ta ed è Per quanto riguarda Je reazioni cutanee se ql1ella d-ei m assaggi prostatici e dei massaggi queste sono tardive, così d.ette d'im'Pregnazio\11·etrali Sll Be11niqué. P er la pro stati te si prene, si sospenderà per sem pr·e il bismuto: se scrivono lavaggi caldi e suppositori all'ittiolo: immediate e fugaci si userà grande prudenza. i lavaggi e l e istillazioni uretrali sono consiL'apparizion·e di alb·u mina, se abbondante, gliabili perch è posso.no distruggere i microrgadeve f.ar sospendere la cura; se invece n on si nismi eh.e sono alla ·S11perAcie della mucosa. constatano che traccie l a c11ra può essere conAzio.ne sull'organism.o. - La rea zione nortinuata ma $Orvegliaita con dosaggi ripetuti. male è il solito choc con m a lessere generale, La depression,e genera le sarà combattuta con cefa l ea, T . 38,5-39 ·qufl lche ora dopo l 'iniezione. Quest1 fenom eni possono presentarsi dop ~) deboli dooi di arseniat.o di soda o di liquore dl..-1 tutte le iniezioni o solo verso la quarta, m entre· Fowl er. per solito l e successive iniezioni non provocano Il bismuto può dunqu-e co11siderar si co1ne m·edicam ento di debole tossicità e del quale le più nessun malessere. Localmente la iniezione di latte non produce reaziorii sono incid enti pit1 ch e accidenti. nessun disturbo o. quasi, ma non è così pe~ V. MONTESANO. quelle di vaccino; ben p·r esto la regione diviene 1

..


(ANNO

XXXI,

FASC.

27]

883

SEZIONE PRATICA

dolente e presenta un eritema locale che può durare anche per due giorni; non vi è mai tendenza alla sup'J)ura.zion.e. Le reazioni anormali possono essere tali per intensità, ed allortl. tutti i fenomeni suddettj sono più intensi; può aversi anche vomito , mialgie, senso. di oppressione e dopo otto, dieci ore tutto ha termine con profusi sudori. Nei giorni seguenti abbattimento ed inappetenza. L'anormalità della reazione può anche co~­ sistere n·ella frequenza dello choc febbrile che di solito non si verifica che alle prime iniezioni : in tali casi è bene tenersi alle dosi deboli. ~t\.nche la reazione locale può pro.dursi irregolarmente sia p er il dolore che per il gonfiore. Secondo l'A. queste reazioni, quando non sono troppo violente, fSono un buon prognostico per l'uretrite ed jnfatti, i malati che non rea:giscono, traggono scarsi benefici dalla cura, mentre anche dei filamenti ribelli sono scom})arsi dopo t1no choc intenso. I soli malati, n ei quali è controindicata tale Cl1ra, sono quelli con diatesi colloidoclasica e gli asmatici nei quali l'equilibrio colloidale è assai fragile. La cura associata dei vaccini e del latte dimostra la sua superiorità s.peciaJm.ente n·ella uretrite acuta : fin dalle prime iniezioni scompaiono i dolori qualche volta assai intensi, la essudazione si riduce alla sola goccia mattutina e a scarsi filamenti nelle orine il che permette attiva medicazione locale. Nelle prostatiti acute i dolori perineali e la ritenzione di orine scompaiono in qualche caso fin dalla prima iniezione. Nessun malato curato con tal metodo presentò suppurazione ed i11 tutti fu e,ritato il passaggio della prostatite allo stato cronico. Per quanto riguarda le fo.rme croniche di uretrite si sa che per lo più sono dovute alla presenza di prostatite o di follicoliti periuretrali. Di prostatiti .croniche l'A. ha curato con il suo metodo 18 malati e tutti sono completamente guariti senza, ben inteso, praticare massaggi sulla pro.stata. Se l'infezione data da più anni è necessario praticare da 10 a 25 iniezioni per ottenere la gua.rigione : in 5 casi che pres.entav.ano poca reazione alla cura sono state necessarie da 80 a 100 iniezioni per averne ragione. Le follicoliti periur.etrali che ·s i svuotano nell'uretra sono spesso la causa delle uretriti acute a ripetizione: 6 .casi curati ·e.on la vaccinoterapia e le iniezioni di latte sono rapidamente gl1aY.iti senza massaggi su Benniqué. Nelle cistiti la dose del latte da iniettare deve essere di 5 eme. fin dalla seconda iniezione per

ottenere più prontamente lo choc: l'azione del latte combinata con quella del vaccino è, sopratutto sui sintomi funzionali, assai più rapida di quella che si può ottenere con l'uso dei soli vaccini. Nell'epididimite si sono ottenuti senza dubbio i migliori risl1ltati : nessuno dei malati così Cl1rati è stato obbligato al riposo in letto, anzi quasi tutti dopo la seconda ini.ezione hann o p.o.tuto · attendere alle loro abituali occupazioni essendosi subito calmato il dolor.e e ridotta notevolmente la ~umefazione. Nel reumatismo articolare isi sono ottenuti ' buoni risl1ltati in 8 ca.si •S U 9 che so.n o sta.ti curati: il paziente che non ha risentito nessun giovamento non presentava mai reazioni dopo le iniezioni benchè furono stati iniettati fino a 5 eme. di latt.e e due miliardi di m1crobi. Concludendo, il metodo su ·esposto può essere pericoloso per i soggetti che presentino una spiccata diatesi colloidoclasica; ·d 'altra parte però dà scarsi risultati n·ei malati nei qu.ali ' non si riesca a produrre lo c1ioc. V.

MONTESANO.

CENNI BIBLIOGRAFICI. W. 1V1ARLE. Einfuhrung in die klinische Medi-

zin. Un volume in-8° di 311 pag. con 379 fìg. Urban e Schwarzenberg, Berlino e Vienna, 1924, Prezzo Fr. syizzeri 8,25. Scopo ·di quest'opera è quello di iniziare il giovane allo studio della me-dicina clinica e di clargli i concetti generali su tutti i rami della scienza e della pratica medica. L'opera no.n va quindi considerata com.e uno dei tanti com11endii o ri1:>etitorii per gli esami; è invece intento dell'A. di esporre la materia in modo che lo st11dio.so se ne formi un 'idea Sintetica, che gli sia una guida s icura nella complessità del- . l'esercizio professionale. Il pr.esente volume comprende la patologia generale, la microbiologia. ·clinica e la dottrina ir11munitaria, i m.etodi generali di esame del malato e delle sue funzioni, la ·diagnosi e la terapia generale. Negli altri tre volumi che completeranno l'opera verranno trattate la medi·cina interna, la chirurgia e le •s pecialità. In tal modo il giovane può farsi un'idea comples.. siva di tutte le branche della m edicina, fra le quali sceglierà in seguito, il .suo. campo d' azione. Per offrire poi modo allo studio so di approfon·dire qt1alche argomento che·, per forza di cose, è trattato dall' ..\.. in m1o·do succinto e scl1ematico, si trova alla fine di ogni capitolo un elenco delle opere più consigliabili. 1

1

1

'


884

IL POLICLINICO

K. BLtiHDORN . •Sri1lglingsheilkilnde der tèiglichen Praxis. Un vol. in-16° di 190 pag. Urban e Schwarzenberg edd. Berlina e Vi.enna, 1924. Prezzo Fr. svizzeri 3, 75. Dopo aver dedicato una ve11tina di pagine alle malattie dei neonati, l A. tratta il capitolo più importante per il bambino poppante, quello cioè dell'allattamento naturale ed artificiale e dei disturbi e malattie connesse con la nutr1z1one ,o · ch·e l1anno prevalentemente sintomi dell' apparato digerente. -~ parte si diffonde poi .sui sintomi c.h e più sp,esso si osservano, qt1ali il vomito, le .convulsioni, le a,n emie, gli stati di n1ening:i:sm·o; un ,capitolo speciale è dedicato alla diatesi emorragica, pochi accenni alle malattie infetti ve ed a quelle respiratorte. In ltn'interessante appendice, l'A. par.la poi dei malesseri e dei disturbi ·del ragazzo che va alla scu-0 la. IJa trattazionr., come ' si vede, non segue lo schema dei soliti trattati e mant1ali, ma ·ha di rnira le malattie ed i dist11rbi che più frequenten1ente si osservano ·e che presentano 11el poppante delle speciali particolarità. Come tale, risponde forse meglio ai bisogni del medico . generico , anche per il modo ·essenzialmente pratico con cui sono svolti gli argomenti. 1

I

1

'fil. H anclbuch

der

biolog·i scen

A rbeitsniethoden .

Abt. V. xx. Zentra,lnervensystem.; in-8 di 54 1)ag. Urban e Schwarzenberg edd. Berlino e Vienna, 1924. Prezzo Fr. svizzeri 2,65. In questa pt111tata del noto trattato, che fa parte del volum.e dedicato alle funzioni del sistema nervoso centrale, P. Hoffrhann espone la ricerca del tempo di reazione refi.essa, misurata s11i riflessi tendinei e superficiali e stl1diata • st1ll'uomo ·e sugli animali. Lo stesso A. tratta poi la determinazio::ie della velocità di reazione, che o.ra, con le applicazioni sempre più diffuse diella psiic ofisiologi.a , assume notevole importanza. Sono studiate le reazioni ai diversi. stjmoli (visi,:i , acustici, dolorifici, ecc. ) con la descrizione degli appareccl1i adatti a]lo scopo. / fil. I-Ierausg.

V.

E.

Die M edi:in. de r

V.

ABDERHALDEN.

eegPn.1va rt in selbstdarstellun -

gen. Seco11tlo. vol. {Tn vol in-8° di 250 pag. con fotografie. F. lVIeiner, Lipsia, 1924. Prezzo L. 30.

Abbiamo già data notizia di questo libro in occasione della pubblica.ziorie d1ella prima parte. Questo voll1me comprende la biografia di D. Barfurt, noto per i Sltoi stt1di sulla ereditarietà e sulla embrioge11esi, di P. Gra"\vitz che hn n111nerosi ed importanti lavori rli patologia

[ ANNO

XXXI,

FASC.

2ì]

generale, del noto igi e11ista .F,. Hueppe, del farmacologo I-I. H. 1Ie~:er, di F. Penzoldt, nome caro· ai medici pratici: del q11a.le si è pubblicata nel 1923 la decin1a edizione del st10 cc Lel1rbuch der klinischen Arzneibel1andlung ». Interessa.nti lavori di batteriologia, parecchi dei quali diretti .a . dimostrare l 'azione patogena d ei miceti, ha -fatto J . Rosenbach. Numerosi so.n o. gli studi specialmente di clinica e l)atologia del s istema. i1ervoso di F. Schultze. Abbondante è la produzion,e. scientifica di II. Schultz nel campo della farmacologia, co111te ria . 'fil. G .. ALESS~~NDRINI . Jns elti trasmettitori di nialatti e. Bologna, Nicola Zanicl1elli, Editore, 1924. N. 21-22 delle «Attualità Scientifiche». Se-

rie ::.\ledica. Vol cli pagg. 92, con 34 figure. L. 12. Il valente parassitologo della Università di Roma 11a arricchito l'elegante ed utile collezione dello Zanichelli con l1n trattatello sugl'insetti trasmettitori di malattie n·el quale la vivacit à clella forma, la chiarezza dell'esposizione, le interessanti notizie d 'indole pratica hanno i11sieme congil1rato i)er togliere all'iastruso argomento scientifico ]l sl1ssiego cattedrattico. Ne è riuscito t1n libro che, i11 un giusto equilibrio fra dati scientifici e consigli })ratici, ·torna utile tanto ai cultori della parassitologia, ai n1edici., agli stt1di.osi, quanto alle persone cl1e, senza cto·v ere cozzare il capo nelle aride -e difficolto se esposizioni di .p ura scie~za, amano arrj ccl1i l'e le loro culture di preziose conoscenze, ecl a11cl1e alle J)ersone di media o l)t1ra cultura cl1e vog·lia110 trovare i l)recetti i1ratici per difendersi dagli insetti i quali sono lll1 po' padroni rlel la n ostra vita, clanclo fastidi e triboli, rr1a Rop rat11tto trasmettendo in yaria guisa i ger111i cd i vi1·11s di diff nse e gravi ma).attie infettiYe. E be11 c.l ice rA. , ricorcla!1do cl1e l1n \' alente enton1ologo av·eva già riconosciuto . che gl'insetti bisog·na conoscerli da vicino per imparare ad apprezzarli o temerli, cl1e è anzi necessario conoscerli assai bene data la grande inflt1enza cl1e essi esercitano st1lle piante, sl1g·li altri anirr~ali, s11lla terra stessa e per l)Otersi difendere dalle loro tnsidie. ..A.lcllne nozioni chiare, precise ed esemplificate dal commensalismo, il mutt1alismo ed il 1)arassitismo facoltativo e ob.bligato, contin110 o transitorio, precedono lo studio dei fattori che per1nettono il parassitismo, per i q11ali specialmente interessa nte è. la spiegazione del meccani mo con il ql1ale gl 'i11setti resistono al1'asfissia e l'esplicazione dej diversi tropismi dei q11 a li sono dotati g·l'in etti. per lo straor-

-


I

{ANNO

XXXI,

FASC.

27]

SEZ IONE PRATICA

dinarip sviluppo degli organi dei sensi sp,eci.fici e di organi speciali. In successivi capitoli si discorre degli \nsetti p arassiti obbligati in tutte le fasi della vita, come alcuni acari (i.1n criterio pratico, se non prettamente zoologico ha. indotto l'A. a comprendere in questa categoria alcuni artfO}Jodi cl1e non sono insetti), mettendone in evidenza il modo di diffusione; s dei parassiti obbligati allo stato adulto, quali le pulce della sabbia. Un apposito ca1Jitolo, copioso di interessanti fatti, di consigli pratici e di belle figure, riguarda i parassiti allo stato larvale, ossia le 1riiasi. Dopo lln rapido ricordo di quegli insetti pungenti cl1e occasionalmente possono essere .agenti di malattie o inoculatori di germi infettivi, l'A. dedica l1na più ampia e dettagliata .esposizione a quelle lnalattie il c11i agente specifico è trasmesso per mezzo di insetti, ospiti intermedi e necessari (spirocl1etosi, malaria, leìshmaniosi, tripanos')miasi , filariasi, tifo petecchiale, peste, febbre da pappataci), d ove ai :fini pratici sono da ricercarsi con interesse i mezzi l)iù idonei per la disinfestazione dai pidocchi e dalle pt1lci. L'ultin10 capitolo tratta delle mosche, di qnelle che passi\·amente sono vettrici di germi infettivi, mettendo 111 evidenza la loro imp ortanza nella trasn1issione delle 11ova e delle larve degli elminti intestina li e dei germi delle più svariate inalattie infetti,· e e ricordando i più efficaci tentativi di lotta che possiamo avere oggi a disposizione IJer difenderci da tale flagello. Riconosce l'A. che i risl1ltati della l otta co11tro gl'insetti non c_,ono ancora g·ran cosa, per colpa di pregiudizi, di ignoranza, di trascurat.ezza Sl1lle elementari i1orme di pulizia, della ancora deficiente cos~ienza igienica del popolo. E ' da a11gurare a questo libro dell'Alessandrini l1na grande diffusione non solo nel ceto medico, chè i colleghi vi trov·eranno llna ricca raccolta di l1tili notizie, ma ancl1e e so1Jratutto aJ di f11ori dell'ambiente medico dove potrà esercitare 11na b11ona propaganda d 'igiene pratica. g. s. I

P .-F.

ARMAND-DELILLE.

L'assistance socinle

'

et

ses moyens rl'action. Un vol. i11-16° di ragine

294. F. Alcan Pd., Parigi. Prezzo Fr. 9. Si tende oggi a ridt1i:re al minimo possibile l'assistenza !Jllbblica per sostituirvi delle istituzioni di previdenza ·e di igiene, mentre d'altra parte si sènte la .necessità di org.anizzare la beneficenza privata in modo che essa, ri11nendo le forz e dei ·singoli, agisca con uno scopo determi11ato, che s ia di 1 reale vantaggio i)er tutta la società. E la terapia eziologica cl1e,

' anche pe1· la società, va prendendo. iJ posto di quella si11tomatica e che ha q11indi le migliori proba bilità di successo. Per sostituire . . ·efficacemente le antiche opere . di beneficenza, l'assistenza sociale deve agil'e con metodi sci entifici e con person.ale specializzato che possa dedicarvi t11tto il suo tempo. Naturalmente, per raggiungere i ·Suoi scopi, l'ass.i stenza 's ociale deve limitarsi a p,achi pr1..; ble,m i. scelti fra i pi1ì l1rgenti, quali sono ogg) ql1elli rigl1ardanti. la famig·lia, i bambi11i, la tl1bercolosi, l e malattie veneree. Ad istradare i i1eofit i A. ql1esta mj.ssione che può significar.e un vero rinnovamento sociale, è ·dedtcato questo libro di Armand-Delille: Esso dà i principi gen.erali di tale assistenza, indica il modo di procedere nelle diverse inchieste per le quali fon1isce nl1mero.si schemi, accenna ai provvedime11ti da prendere per ogni caso, alle istitt1zioni che debbon·o provyedere per l'assistenza al bambino, al tubercol.oso, all'alcoolista. All'opera di assiste.r1za sociale 'può validamente cooperare l'infermi.era visitatri.cie e l'A. indica · appunto quale p11ò essere la sua missione in questo campo. Un estratto delle disposizioni di legge francesi rigl1ardanti l'assist,enza sociale chiude q11esto libro di cui è da consjgliarsi caldamente la lettt1ra a chiunque abbia a ot1ore tali q11e stioni. fil. 0

I

1

1

G. PISENTI. 'la queslio1ie ospedaliera· e le assicurazio rii sociali. 1 vol. in-16 di p. 190, con

prefaz. del sen. B. Rossi, a cura dell'Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza ociale. Bologna, 1924. Editore L. Cappelli. Prezzo L. 8. Lo studio del Pise11ti, tratto da una co1Jiosa e diligente a11alisi çli d ocumenti e di pubblica- ' zioni delritalia e dell'Estero sulle assicurazioni sociali e su istituzioni similari, dimostraI ql1ale portata le nuove forme di previdenza assumano nella gestione economica e nell'efficienza tecnica degli ospedali ed illt1stra i ra1)!)0rti cl1e n e derivano e la necessità di fissarli evitando pert11rbamenti.. L'itnportante lavoro è condotto con obbiettività. R . B. critti di Scien:::.e 111ediche e ·n aturali a celebra:::.ione d el Primo cen.tenario dell'Accademia di Ferrara. Raccolti a cura del dott. E. Pa-

dov.ani . Un vol~ in-8° di pag. 316. Industri.e grafiche italiane, F·errara, 1923. Prezzo L. 25. Già fin dal 1822 si tenevano in Ferrara delle rit1nio11i scientifiche di medici e farmacisti, sotto il i1ome di Conversazi.oni medicl1e. Successivaroiente i1el 1824 si formò il Co11'siglio Accademico. svill1ppatosi IJOi nella attuale Accademia che ebbe ed ha t11ttora 11na ' 1 ita fervida , '


886

1L POLICLINICO

proficua e fiore11te per n11m€ro di soci italiani e stranieri, dimostrata dalla gloriosa storia che in occasione del primo cent.enario viene pubbli·c ato con questo volume. E la solennità della celebrazione viene meglio che con f esteggiamenti, ricordata dalle preg.evoli ed interessanti memorie - circa una trentina - qui pub]jJicate da alcuni dei soci, le quali danno all'Acca1d,e mia , un gi11sto mottvo di compiacimento e di orgogli10. fìl.

RCCRDEMIE,° SOCIETA MEDIGHE, CONfiRESSI. ' '' Ars Medica ,,. (San Paolo clel Brasile - Sessio1ie

,~cientijioa

Ordi-

naria <lel 24 febbraio 1924). Il prof. :NIANGIKELLI che presiede la sessione, corn unica di avere telegrafato al pl'of. Putti invitan<loJo a fel'marsi in S. Paulo in occasione del suo \'iaggio in Al'gentina, per tenere delle conferenze scie11tifiche. Un oaso di eritema poliniorfo essn<lat·ivo riscontrc/,to in

1

u,n a don,na leprosa.

Pl'of. DEFINE. - Dopo a Yere esposta la questione degli eritemi quale è concepita attualmente nel campo dermatologico, attribuisce la causa della eruzione cutanea all'azione di un medicamento usato dall'inferma per la cura della lepra : l'argento colloidale. Discute i caratteri diagnostici differenziali che fanno escludere essere la derma tosi cli natura leprosa e fanno invece considerarla con1e 1111a tossidern1ite medicamentosa.

[ANNO

XXXI,

FASC.

27J

Radioterapia della leuoeniia 1n ielo ide. ~

Dott. Oar.\VIO DE CARVALHO. - Comunica due casi trattati col metodo viennese. I risultati ottenuti,. fin dall'inizio, furono impressionanti. I malati ebbero un note\ole miglioramento nello stato generale, miglioramento che ebbe riscontro nell'esame ùel sangue, il quale dimostrò un'enol'me diminuzione delle forme immature con contemporaneo a un1ento delle forme n1a tt11·e di let1cociti. Il clott. PRIORE ricorda in pl'oposito un caso di leucemia li11fatica trattato colla radioterapia da lui nel 1915 con esito f;Od<liRfacente, gincchè prolungò 11otevolmente la vita del malato. Il prof. DONATI ritiene che l'effetto benefico dei raggi X possa esercitarsi sotto forma di stimolo sugli elementi immaturi. Il prof. HABERFELD ritiene che si tratti invece di un'azione distrt1ttiva che si esercita di prevalenza sugli elementi i mm a turi e ricorda come tali eleruenti debbano consirlerarsi elementi abnormi. Il dott. G. COl\iPAR.\TO si intrattiene sulla tecnica della radioterapia e fa delle considerazioni sulla nota prevalenza di azione biologica che i raggi X esercitano sugli elementi giovani. Il prof. 1\ilANGINELLI pur ammettendo che non si ' possa oggi affermare nulla in merito ai risultati definitivi della radioterapia nelle leucemie, ritiene che al momento attuale è l'unico mezzo terapeutico ehe abbiamo a nostra disposizione. La radioterapia profonda dà specialmente adito a buone speranze. Prof.

E. TRAMor..-n.

Circolo di Cultura di Medièina e Chirurgia ncll' Università di Catania. Seduta del 18 maggio 1924 .

Il prinio oaso di lu,ssazione ort·izzo ntale

Dictgnosi di oonzprassiorie àel rn idollo spin,ale.

dell'o·m ero inveterata.

Prof. E. TnAMO~TI. - Rileva l'im1>-0rtauza che hanno, per la diagnosi di natura e di sede in caso lli affezione ,d elle vertebre, alcuni sintomi, in appnrenza trascurabili di fronte agli altri fenomeni più eclatanti della gra Ye sindrome. Tali sintomi sono costituiti dalla pallestesia o sensibilità vibratnria, dal d erniayrajisn1 o bianco, dai disturbi snbbiettivi della settsibilità e spesso concedono di forIDulare con note·;;-ole esattezza la diagnosi dando indicazioni 11recise a l chir11rgo, come si è verificato in 11n caso cli recente l)SSeryazione dell'autore. Parla breyen1e11te, a proposito di tale comunicazio11c. il ])l'Of. H .\BERFELD, rispetto al dermografismo biilllCO.

G. ~luscATELLO. - Illustra con fotografie e radiografie l'interessante e rarissimo caso clinico nel qt1alP. 1~intPrvento operatorio restituì intiera la funzionalità all~rto.

-

Oc1ilo'Jlosi salivare.

Dott. G. PRIORE. - Tratta ·iiffusamente la patogllne.. i, la sinton1atologia, la diagnosi differenziale e In c11ra; ri11ortn clue casi da lui osservati e stuclia ti e ricorda un terzo caso, capitato nll'osservazione clcl <lott. Lucia1lo Gualberto, e nel quale egli ottPnnc 1111 rncliogra n1n1a positivo coll'imm agine ben vi ~ihile cli tre calcoli che aYe"rano determinato la :-;clerosi t.l •11;1 glanclola.

-

l

I )

e 11

e

g

e d

p ~

Jl

h

li p

11

é

11

u I

\1 1

..

·vie motrici extra.piramidali (presentazione di caso clinico).

Gra-,;i lesioni delle

E. AGUGLIA. - Presenta un ammalato la cui storia pt1ò essere cosi riassunta: « T. G., di anni 21, ex-questurino. Eredità neuro-psicopatica famigliare e personale negativa. Non sifilide. Non alcoolismo. Encefalite letargica nel dicembre 1920 con la nota sintomatologia. Inizio di un'evidente sindrome parkinson-simile dal gennai-0 1921; amn1issione in clinica nel maggio dello stesso anno. Decorso xapido e · progressivo della malattia». In atto «nessun segno di lesioni delle vie piramidali: eTidente il segno clel Poussep: immobilità assoluta in atteggiamento caratterizzato da ipertensione musc-0lare tale da far •sembrare · l'infermo fissato in cçntra ttura (flessoria degli 'lrti superiori, estenso rin degli inferiori) : sensibilità integra in principio cli osser-vazione cl1e al momento dell'esame tlà reperti un po' incerti; ben e'Ticlenti solo alcune

<> 1\1

p

n

d

D

r

s

p

e t

~

t I t I

e l f

e l


[ANNO

XXXI,

FASC.

27]

SEZIONE PRATI CA

parestesie a tipo formicolio negli a rti inferiori». I..1 ·o. in base alle correnti concezioni sulle vie motrici e:xtrapiramida li, espone il concetto di una localizzazione nel corpo striato, con interessamento simultaneo a tiP<> distruttivo così clel paleostriato come del neostriato. Riservandosi di far 11ote alcl1ne ricerche anato1niche trova alquanto semplicis~'l la concezione del , . .ogt sulla sistematizzazione delle cellule a funzione coordinatrice ed inibitoria e delle cellule a funzione motrice del corpo stri.:ito. Di un prooedinlento ausiliario nella cura clzirurgicrz cli certf echinooocohi del polnione. ~~.

Dr GRAZIA . - T/O .. dopo aYer fatto rile\are cb~ in nlcuni casi di ci ti di echinococco del polmone anche il 1netodo in due tempi di I-'a1umas e :\Iondino che ormai è ricono~iuto come metodo di elezione non ottiene lo scopo per le specia li conc.lizloni di sede e di volume della cisti, illustra u11 caso in cui si ricorse a.cl un procedimento cl1iru1·gico ausiliario <li necessità per ottenere ln ,·omic~1 e l 'espulsione completa del parassita. Tale !)1·oc~­ dime11to applicato in un ammalato dell'Ist. cli Pat. chir. dal prof. ~Iu.scatello, consiste nell'esercitare n11a c·o111pres8io11e costnnte sul pnrenchima f>Olmonare SOprasta11te a lla éi. ti, attraYerso la bl'eccia toracica pra ticn ta ver il 1netodo in clt1e te1n1Ji per mezzo t1i n11 tampo11c di garza tent1to a tlOsto da una fasciatura co1111)ressiva. Fa rilevare i ,·nntaggi di tale compre~~'1011e clirettn sulla ci~ti paragonandoli a qt1elli òel pne11n1otorace il quale esercita una t:om1)ressione ~u tutta la RUperfìcie 1)olrnonare e 11ece~8a rinmente deT"e praticarsi in inoclo lento 8e117~ sorpassnre una data pressione. Il procedimento della compressio11e diretta dà al resto del }Joln1one la libertà di espandersi e a(l ogni inspirazio11e produce un aumento di pressione solo ·ulla cisti. Tale pressio11e a sba lzi fini~ce per proYocare il fli stacco clella membrana pi·opria. Il procedimento è da vreferirsi a lla vuccinoteravin di Petrow che esPone il J)a zien te a gra \i pericoli. Kella discu ssione il prof. I zAR si associa all'O. nel ritenere cl1e difficilmente col pnet1motorace terapeutico si lJOssa ottenere l'espulsione della cisti , sia per 11 numero esiguo cli casi nei quali le J)Jeure sono Jibe.Le da aderenze, sia per la forte pressione f)()Sitiva necessaria per provocare la. rottura della cisti, compressione in genera le mal tollerata dal paziente per i cospi~i spostamenti del mediastino. D i 1tn enorme' idrocele bilocu.Zare.

A. Dr GRAZIA. - L'O. descrive un caso di enorme iclroce1e biloculare che occt1pa va lo scroto destl'o • e _si continua,ra a ttraverS-O il cana le inguinale in una enorme sacca addomina le contenente sette litri e mezzo di liquido. Il caso presentava interesse : 1) per il grande volume della sacca, llnico nella letter atura; 2) per la difficoltà djagnostica con un idrocele tubercolare concomitante a d una peritonite tubercolare saccata : 3) per la relativa facilità della tecnica operatoria (prof. Muscatello), consistente nell'a1)ertura del canale jnguinale con llDa. piccola inci-sione di 6 cm. circa attraverso la

887

qua le, dopo aYere svuotata la raccolta di liquido fu possibile estrarre la parete della sacca addominale che ei svolgeva preperitonealmente e quella scrotale. Ricorda a lcuni casi importanti della letteratura fra cui quello di Wini Warter e del Fra cassini. Di

'Un

caso di

.~eminoma

del t esticolo

con metastasi all'altro testicolo.

A. Dr GRAZIA. - I/O. ricorda le pn·ssate controversie sulla istogenesi del cosidetto seminoma del testicolo e l'accordo quasi raggiunto nel considerare qt1esto tumore un pt1ro carcinoma proveniente dai tubi seminiferi e precisamente dalle cellt1le spermatogonie. Illustra un caso di tale tumore in un individuo di 73 anni origina tosi a l testicolo sinistro 8enza iuetastasi prea.ortiche clinicamente ar,prezzabili ed operat~ doP<> 7 mesi . Dopo 6 mesi nuovo intervento per metastasi al testicolo destro e <lopo altri 3 mesi per metastasi alle parti molli della regione inguinale sinistra. Anche in questi , due ultimi interventi non si apprezzarono meta.stasi alle ghiandole preaortiche. Il paziente mori poco tempo dopo pare ))er n1ala ttia i11tercorrente. Il caso è importante oltre che dal la to istologico in qunnto confer1na le vedu te s uesposte come dai preparati che l'O. prese11ta e per la ·.netastasi al testicolo opposto senza interessamento delle vie linfa tirhe, jl che fa riensare che essa possa essere aYYenuta per via ematogena. . Il PL"Of. DE \ 1 Eccm rileva l'importanza del caso presentato d a l pu11to d i vista a11a.tomo-patologico

vista l'età del paziente e l'anoma la diffusione de1 neoplasma a l testicolo OPPoSto. Dal punto di vista. generale crede opportt1110 abbandonare la denominazione di senJinoroa, sostitu.endola con quella di epitelion1a solido dei tubt1li se11liniferi, nomenclatura che meglio individ11a la gene i del neoplasma. Note oliniolie e terapeutiche sopra

111i

caso di Zu,p1ts

scleroso (presentazione di caso cli11ico).

L'O. presenta un malato affetto da lt1pus scleroSQ nel q11ale il processo iniziatosi 20 a11ni or sono ha rn~giunto una vasta estensione con invasione di zone cutanee raramente colpite. I/affezione pur dopo cosi lungo tempo non mostra i1essunu tendenza a lla u lcerazione, nè come di solito una riis oluzione centrale delle chiazze. Curato con applic>1zioni locali di tubercolina ha mostrato t111 lieve n1iglioramento di a lcl1ne zone cutanee. E.

BALBI.

811

u,1i

-

caso cli a.n u r ·i a a patol}enesi coni plessa..

F. GRECO. - Comunica un caso di anul'ia in nomo di 69 anni con precedenti Jitiasici e con sintomi di lieve insufficienza renale. Malgrado i1 reperto radiografico nega tivo fu operato in quinta giornata di nefrostomia s inistra . Fu t rovato il rene fortemente congesto e r i11ieno di llrina. Non furono trnYa ti calcoli , soltan to un piccolo accumulo di granuli di renella a l fondo della pelYi . I..1'a. guarì, ma fin dopo 4 mesi dall'atto operativo persistette isostenuria, leggera nlbuminuria e cilindruria. Sebbene il caso clinico fosse tipico ed esistesse un

I

\


888

[ANNO

IL POLICLINICO

XXXI,

FASC.

27]

ostacolo di deflusso delle t1rine dato oltl'e cl1e dal ~orpo estraneo dallo spasmo dell'uretere, pure l'O. crede che in questo caso non possa parlarsi puran1ente di anuria calcolosa riflessa. Certamente il piccolo accumulo di granl1li di renella non avl'ebbe potuto dare un riflesso inibitorio st1 la secrezione renale cosi dura turo .se non fosse esistita una alterata f11nzionalità {lei reni. Il caso conforta l'opinione ormai accettata che in tutti i casi di anuria calcolosa i -reni presentano delle lesioni variabili 4oy11ti l)er lo J)iù alla litiasi 11regreRsn. Il prof. l\1usc,\TELLO l'i tiene che in ea so di anuria si debba intervenire prima della q11inta gio1·na ta r>erchè trùseorso tale temPo la lesione renale interessando fortemente il parenchima dà poche proba bilitit net· la vita del paziente. Il prof. Z uRRIA a proposito della comunicazione precedente e delle osservazioni del prof. ~1118ca­ tello riferisce -su <;li un caso da lui operato in L71t giornata di anuria tob-1le. Uomo obeso e-O erculeo, pregresse colicl1e a destra, l'ultima a sjnistra seguita da anuria : stato generale ottimo tanto elle l'infern10 si presenta ambt1latoria1nente. Nefl'ostomia : rene enorme congesto. Subito dopo urinazione per 1e vie naturali. Nelle prime 24 ore 11 litl'i dalle vie naturali, 2 litri dal drenaggio; densità 1012. Nei giorni seguenti la qt1antità cl 'utina l'itorna man mano normale, ma il pe.so specifico ·si abbassa sin quasi a 1000. Intervengono fenomeni di uremia. L'a. soccombe per uremia in 12& g-iorna ta pur continuando la quantità di ul'ina <1 111antenersi normale sino a poche ore prima della inorte. Il caso è importante per dimostral'e la 11ecessità di inter,Tenire 11on più tardi del quinto giorno di anuria, poichè dopo il parenchima re11ale è tàlmente alterato da compron1ettere defìnitivan10utc· la funzione ln scia11d-0 nnssare solo ncq11a. Febb11·e

n1Plilen8e con esa·n tenia, vetecchiale.

G. lzAR. - . Illuis trazione di caso clinico. Comparsa di esa11tema petecchiale al torace ed a ddome in seconda settimana di malattia. Sierodiagnosi positiva ed emocoltura negativa. Il caso offre interesse per la rarità della sindrome petecchiale, mentre sono relativamente frequenti i cnsi co11 ma11ifesta7iioni e1norragiche più imponenti (porpora, peliosi) dovt1te a Ila ccwsi$tenzu di una setticen1ia ·treptococcica. Prof. G. IzAR.

Tre

trattati

I

Recluta. del 10 no vembre 1923. 1

PJ'e~ide11zu:

l.,rof. PIER!, Presidente.

A'u i 11nodrrni rnetorli di diagnosi della. sifili<lr..

Dott. R. GRIGOLLI. -- L'O. esPone clettngliata me nte la tecnica e i risultati delle reRzioni di Wassermann, Sachs-Georgi. Porges. No1rnchi, P conclude aff~rmando che il maggior valore resta s6mpre alla reazione di Wassermann.

bilaterale

col pneMmoto11·aoe artift,oiale.

Dott. A. SPANIO. - I)rei:;enta tre casi di tubercolosi polmonare bilaterale (broncoalveolite fìbrocaseosa estesa a sinistra e limitata alla regione apicale e sottoapicale a destra) trattati col pneumotorace artificiale dal lato più colpito. In tutti e tre i malati si ebbe, dopo qualche mese, scomparsa dei segni clinlci di broncoalveolite dal lato opposto, ·come pure della febbre, dei sudori, della tosse e del bacillo di Koch nello espettorato ed inRieme lln notevole miglioramento . nelle condizioni di nutrizione e di sunguificazione testificati da lln sensibile aumC'uto del peso corporeo e dai reperti ematologici. In due dei casi, clopo q11attro mesi dall'inizio della cura. si manifestò pleurite pneumotoracica a tipo acuto con la produzione di un liquido che all'esame citologico lia presentato i caratteri della pleurite b1bercoln re e che ha finito per occ1i• pare tutta la cavità })neumotoracica determinando spostamento del inedia stino antero-inferiore con completa destroe:ardiu. Oiò non ha impedito ai due malati di continuare in t1n progressivo migli<>ramento; essi si dimostrano ora, doPo dodici mesi, capaci di una discreta attività lavorativa e non ha1mo sintomi obbiettivi nè soggettivi di ostacolata funzione' cardiovascola re se non entro limiti ben sopportabili. >.J'ulla terapia <f.el oherato-ipopion.

Dott. G. FEHR.\RI. - Parlando brevemente della terapia del cherato-ipopion, accenna anzitutto a due gravi 1.·omplicanze di questa malattia : la dacriocistite che va com ba ttt1ta con la distruzione o meglio con la estirpazione del sacco lagrimale, e l'ipertensione endooculare, che va combattuta con la l}ilocarpina e le operazioni decompressive, come la paracentesi, il taglio di Soemisch, l'iridectomia. Pa ssa ql1indi in breve -:·assegna i moderni" mezzi fisici e chimici atti a combattere l'ulcera corneale, accennando infine alla sieroterapia e proteinoterapia. È importante che la cura si inizi molto precoceu1e11te : è eccezionale t::he una terapia bene di• retta i1on riesca a Yincere questa malattia che trovvo sovent-e è cnu~ rli cecità. >';ulla cura rlelle ancll:ilosi. I

Società Medico-Chirurgica Bellunese.

oasi ài tubercolosi pol1rionare

l.,rof. PrERI. - Es1>011e le moderne idee st1lL.1 cura overatoria delle nncl1ilosi, nff1·agandole colla pref'entazione di 3 ca si cli11ici : ltì un gioYanetto di J 7 anni per l1na a11chilosi osi:;Pn J>0st-tral1m.a tica del gomito datante d.a 7 an11i fl1 eseguita una artroplastica (modellamento <lei nuovi capi ossei e rivestiment-0 con fascia lata) con buon risultato : escursioni attive fiesso('St~11sorie di 70 gradi. In t1na auchilosi ossea del ginocchio ad angolo nct1to (esito cli una grave artrosinovite acuta posttrftt1matica) con forte accorcia1nento dell'arto, l'O. ..


(ANNO

'

XXXI,

FASC.

27]

SEZIONE PRATICA

889

praticò una osteotou1ia cuneiforme cul'vilinea 11el cile accesso, ma non trovava uscita per la diminublocco osteo-articolare ottenendo il raddrizzamen- ' zjone del lume bronchiale nella espirazione. L'O. riprodusse in l1n ('ane attraverso tracheototo dell'arto col mini111um di sacrificio osseo. Il 1nalato, un ragazzo di 12 anni, cammina. con an~ mia l'aspirazione di 11na anal~ga spiga nei bronchi ; sacrificato l'~ni1nale •1oPo due mesi, la sp-~ga fu datura molto migliore di l)l'inl~ : ginocchio esteso rigido, accorciamento com11ensato cla una scarpa trovata identicamente nel bronco ipoarterioso di sinistra. ortopedica. lTna giovine di 24 anni con anchilosi bilaterale Poichè questo referto contrasta con quello che dell'anca in flessione o addl1zione (esito di 11na si ver·ifica ne ll'aspirazione degli altri corpi estraco:xit€ bilaterale iniziatasi all'età di 4 a nnj) camnei, che di regola si fermano nel bronco inferiore minava in inodo disgraziatissimo poggiando le madi destra, l'O. prospetta l'ipotesi che le spighe, ni sulle ginoechia jiesse. Le fu praticata una osteot1bbidendo più all'azione della aspirazione· che a tomia obliqua sottotrocnnterica bilaterale. Ora camquella della gravità, imbocchino più facilmente il mina dritta, e la cotretta deambulazione è granbl'onco superiore di sinìstra, <:he per il suo minor demente agevolata dalla conser\a zio11e di piccole lume ha negli atti inspiratori maggiore forza di • • a sp1ra.z1 one. escursioni n rticolari 'non oltre i 10 gracti) delle anche. ,r;:s u un caso cl 'i, pseudo erm a,f roditi S'm,o. FJed·uta del 5 dicembre 1928. Dott. F. BoGo. - Una ragazza di 18 anni, che La t11be1·colos-l in provincia di B elluno. fla due anni .aveva notat-0 lo sviluppo delle mammelle e la comparsa di peli ~ul pube, fu ricoverata Dott. C. PAG.\:\"I. - Prospettate le difficoltà che in Ospedale per la cura di un'ernia · inguinale desi presentan·o per qualsiasi rilie\o .s tatistico esatstra. Operata, nel sacco .si trovò (e fu asportato) 1A> dei cusi di tl1be1·colosi, dimostra come I indice un, corpo grande q11anto 11na noce, che aveva tutto pii'1 attendibile circa la diffusione della malattia si~t da ritenersi ql1ello della mort~lità. L'O. pre- · !'a.spetto di llD testicolo (senza epididimo), e lo era in realtà, come confermò l'esame microscopisenta dei diagrammi sulla tnortnlitiL per tubercoco. I./ esame dell'apparato sessuale ripetuto più losi desunti dalle statisticl1e 11fficiali snlle cal1S€ nttentamente dimostrò normali i genitali esterni di morte dal 1887 al 1916. !11 tale peri-Odo la morf emminili, e una opliterazione della vagina a 2 centalità globale 11el' tubercolosi di ogni forma e Rate timetri dall'imene. L'esame rettale e la palpazione è salita da ~18 a 521 toccnnclo il massimo di 622 com1b ina trr non diedero sensazione di presenza delnel 1915. In q11eRte cifre la tubercolosi polmonare ! 'utero e degli annessi. tiene il }}rimo Jlosto passa lldo con progressione quasi e<>ntinua dai 236 ai 375 u1orti a ll'anno. G. LOCATELI.I. Per gli anni posteriori al 191(; mancano cifre llfficiali. L'O. mette 11erò in e'Tidenza alcuni elementi di fatto che perm€ttono di arguire quanto la truP~r l111a per..iale concessione <~a noi oltennta, siamo bercolosi - prima di tutte le forme quella polmoin gra(lo <li off1•ire ai nostri Signori abbonati, per sole nare - sia al1111entata specialmente in l!apporto al IJ. 4 5. 9 O l 'importante pubblicazione del modo col qnale è stata organizzata l'assistenzn Prof. LUIGI FERRANNINI, della R. Università di Napoli ai tubercoloRi di gne.crn. •

s~ u

co1·po estt·an,eo in,solit o nr>l bronco ,c..· 111)Ptio~ ·(' cl i .sin i stra_ d'i

11n

Dott. A. PAGANI C.ESA . - Riferisce la storia di t1n ba 1nbino di 7 1nesi, il qun le i11 .segt1ito ad aspirazione di una Rpig~ di horde11rn, rn urmurn, presentò 11na netta sintomatologia di eccitazione vagale: tosse, braclicarclin. broncospasmo e laringospasmo cos1 imponeute cla tlnre al qnnòro l'aspetto di u11<1 ,·era ste11osi crl1pn le clel lnringe. I.-a spiga rimase in sito pe1· 25 giol'ni se11zu dare broncopolmonite nè a teletta sia vol111onnre 111a, fungendo da corpo a Yalvoln. <ln ya enfisema in tutto il lobo st1periore di -~inistra. ~egli ultimi tre giorni di vita il piccolo paziente pres€ntò dei periodi di apnea, eh~ J'O. ~piega o con 11na maggiore eccitazio11e 'V::tgale, o con Ujl <l ssopilnento tlei ('entri n~ 1 1'YORi ò::t to òalla continu'.n t·ensione i11 cni essi $i trovn\at10 giit dn molti giorni. I/a11topsin climostrò In pr(:\Rf\nza della spiga nel bronco ipbn rtetioso di sinistra con renzione infia1nma toti:1 ctellà 1n11cosn. Tutto il lobo superiore ~ra e11fise1un toso : eY idente1llente 1'<1l'ifl UYéVa fil•

di semeiologia medica, fisica e funzionale ~annale

(4" edizione).

Vol. in-8 di pa.g. XII-689, con· 215 fìg. intercalate nel testo ed 1 t.avola a colori, el1ega.ntemente rilegato, che trovasi in commercio a L. 5 O, più le spese' postali di Spedizi-0ne.

Intorno a questo volume ecco come si è espresso l'ini:;iizne ma.estt·o Prof. AN.TONIO CARDARELLI nella sua. lezione clini ca del 6 giugno 1923: « Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che io vi ho dato, in talune Semeiotiche non lo troverete ben espre&· so, Ma ;n quei libro, che lo consulto spesso e che vorrei fra le mani di tutti i giovani, e che anzi ogni medico dovrebbe avere nella sua biblioteca, in quel libro di Semeiotica che ha scritto LUIGI FERRANNINI troverete tutto bene esposto ed espresso. È un libro di Sémeiotica perfettissimo, che ogni cli· niço dovrebbe possedere: Vi giuro sul mio onore che è un libro monumentale».

Inviare V~glìa postale al Cav. LUIGI POZZI - \ 1 ia Sistina, I

n. 14 - Roma .


890

I

TL POL ICLI N J CO

(ANNO X\XI, FASC. 27)

I

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Diagnosi clinica della difterite. Il sussidio d.ella ba tte:r·i olog·ia. i1ell.a diagnosi di .difterite h a notevoli limitaizioni ·ed ·orm.ai nessun b a.t t.eriologo p ot.r.ebbe sosten ere ch e la diagnosi pl1ò fo·n dars.i s11l s olo rep•eirto d el bacillo; è noto del resto il freql1e11te insl1cce1sso dellét ricer ca i11 casi di difterite laringea. D'altra. l1arte il rep.erto batteri·ologico a11riva troppo tardi per il m ·eid ico cl1e conosce l'irn1portanza di una.i sierote·r apia pr.ecoce. Occorre quindi coJ1osce1·e bene il ino·do cli dia.g nosti care clinicamente la difterite: ciò che è assai agevol·e in a1c11ni ca.si ma è inve.c e ben diffici1e i11 a.Jtri. ' F. H. Tl101nson (l~1. edica l R et ieiv , a11rile 1924) dà iin proposito le seguenti indicazioni. .Sca1·latti·n a. - P11ò farsi conf1,1sio11e i1el1 e forme semplici, come in q11elle 1setticl1e; nelle · prim1e l 'inizl.o subitaneo·, con vomiti ed ailta temp,eratura è fa V·O·revol e alla .s. ca1~1attina. e così pUJre l a n oteivo le irJiezione d·el palato molle, a m ·eno che si tratti d i form.e g·ravi di difterite. S i d evono poi cercare le trace.e dell'ert1zione, a ll a s11perficie estel'na delle garnbe o delle braccj a, alle natiche, a lla s11per ficie flessoria d el gomito. Nei .casi sett]ci, i.l d'e·p osito. s11ll' are a lllc erata è P·O ltaceo e . può ·essere a1sp10.r tato faCii lmente; la tem·p eratura è alta, mentre n ella difterite in questo stadio è piuttosto bassa. . ' T onsillit e follicolare. __.._ Depo.n gono con.t ra di q l1e·sta i d1erpositi che s i esten·clono sul palato molle e s ni pilastri, noncbè l e lesioni nnilatera.Ji., gli ingroissamenti spiccati d elle g hiand.o l e e l'abbond ant e secrezione na.sa le, specialme.nte se sanguinolenta. I .a presenza, di alb1unina n·ell e urine sarebl)e più in favore p e1r l a difterite; opinione che 1Jerò ci sen1b1·a discutibile te1Yl1to conto della frecp1enza con .cui si nota a ll1umin11ria in molte a n gine e tonsilliti. La t on sillite follicolare è rara sotto i ette annt di .età . .4 ngin.a del 17 i ncent. -- Nei prin1i stadi , l a diagnosi p11ò essere f aitta col solo s11ssidio della batteriol ogia e qui11di si deve senz'altro iniziare la sieroterapia. Nell'angina d el Vinoent, vi e poco o nessun risentim·ento ghia.n d ola.re , s<!arso ed ema attorno alla le::;ione, d1e1)osito m 0 lle e facilm ente asporta.bile, pochi dist11rbi gen er ruli. Il fetor e caratteristi co p11ò aversi ancl1e nella difterrite. ~el 1nu ghetto, l'ess11dato è diff11so i11 tl1t t a la bocca, ciò che invece è raro n .ella difterite. L'angina catarra l e non si p11ò disti11g11ere dal]e forme lie,ri di clifterit.e se non col sussidio 1

1

1

1

dell a batteriologia, nell' angi11a ulcerosa, s i ha raramente a lbu111int11ia, l a feblbre è più alta, la gola più dolent e, mentre il risentimento ghiar1dolare è scarso o nt1lJo; il) stadi avanzati, il deposito è moll e e non m e.i1lb1·anoso, l a temi:>eratura elevata, ment1'€ n.e] la difterite tende ad abb~sisar.si ; la: p·r eser1za di sec rezione n.asale depone per Ja difterite. Gli attacchi di crup spas1n.o·dic o cessano in 1/2-2 ore e si calm.a no, sia p11re p e r poco coin l' a.spirazione di un po' di clo.r ofom1io; se rima11e un ,d1Jbbio, s i t1,atti l individuo · · con1e difterico. Nel laringismo stridulo non vi è raucedine nè to·sse; esso si osserva in bambini ra·Chitici d i \Sei in esi a. tr.e anni di età e com1pare p i1ì s1lbitnineame11te che no·11 la difterite lari11g·e.r.t. Occorre inoltre teneu· p1res·e11te la possibilità di alt1~e condizi oni pi-L1 ra.re, co me la celluljte d el collo, l a pre~e11za di corpi estranei, l 'ascesso l)OStfaringeo. fil. 1

1

1

CASISTICA E TERAPIA. •

•I

La localizzazione dell' ulcera di stomaco. Le 11lc·eri g·astrj ch e dell a reg io11 e pilorica. o q11elle duo de11a li sono car.att.erizzate da crisi periodicl1e che si ripetono durante lunghi a nni. Le fasi interparossi stich e sono d el tutto silenziose; l'esplorazio11e fisica .e la ra..diosco pja mostrano u n a lentezza d.ella eva.c uazione, llna ipers~crezl.on e con tint1a ed un certo grado di stasi; stabilitosi poi il restringimento pil orico, Ql1este fasi diventano s.en1pr e meno s ilenziose. L 'ulcera della piccola r.11rvatura è talvolta indolora al principio , ma ben presto i dolori d iventa110 acuti e se11za remissione. Nell'ulcera del d11odeJ10 i ]Ja ro.ssismi do lorosi s.orlo separati da l nr1g·he in te rmitt enze. Il momento della com .p arsa d.ei dolori non seg11e nessuna leg·ge basata sulla sede; di solito il dol ore è più tardivo quanto più copioso è Rtato jJ i1asto. I dolori tardivi della disp epsia • ipe rcl oridri~a sono calmat i dall 'ing.estione di bevande o di polveri inerti, analogamiente a quanto accade per qnelli tardivi dell 11lcera. Nelle ulceri medio gastriche d ella piccol a c11rYa tura ed in q11e1le situate presso il carclias, i dolori sono calmati meno facilmente; quando po.i non si caln1 ap.o affatto, è da temers i che si siano f ormate delle aderenze. L a se d e d el dolor·e non ha rapporto con la localizzazione dell'l1lcera e n .e mmeno le irradin.zio11i. Il dolore a cintura, qi.1ello irra diante$i da 1 torace a l braccio sinistro s·ono freqner1ti nell'l1Jcera della picco.la c11rvat11ra, m edio-gas trica, co11 ader enze. Per converso quel · 1

1

1

1


(,.A.NNO

XXX T,

FASC.

27]

891

SEZIONE PRATICA

lo trasfittivu, epigastrico non è per nt1lla rivelatore dell'ulcera. L'intensità dei fenomeni dolorosi è variabile da un individt10 all'altro ed è in dipe11denza die:lla sensibilit~l del soggetto. I parossisn1i dolo1"0.Si assai violenti appartengono piuttosto alle crisi tabetiche . I vomiti tardivi indicano un disturbo evact1a· tore dello stomaco e si osservano piuttosto ne~1'ulcera della piccola curv.atura; quelli p1l1·e t~rdivi. con alimenti appartengono ai })eriodi di stenosi pilorica o di restringimenti mediogastrici organici. I grandi vomiti di acqua acida sono quasi patogno1nonici delle lllceri d-e-11a regione sfinterica. Secondo E. e G. Dt1ra11d (Les Ulcères de l'estomac et du dH.orlr' 11.llni , :\Iasson ed.). la scialorrea si osserva specialmente nelle 11lce1i m edio-ga stricl1e ; l'aerofagia, come la rara disfagia, i11 q1lelle sul cardias. L' emate1nes i. è 11itt freq1lente nella l·ocalizzazio11e alla piccola curvat11ra. ma si lì llò osservare anche in q11elle fll. d11odenali. 0

Trattamento medico senza alcali dell'ulcera peptica. A. Frick (Jo'lirnal of Amer. med. Asso.~., 23 febbr. 1924) ritiene che nel trattamento del l'11lcera l)eptica, })iù che la causa, \anno considerati i fattori che si O!)l)Ongono alla gu arigione. Fra q11esti si n1ette il succo gastrico, 111n ciò non è gi11sto. poicl1è vi sono l1lceri che guariscono spontaneamente, mentre ve 11e sono di ing11a1ibili jn stomaci che 11on secernono acido cloridrico libero. Si deve i11vece pensare cl1e ogni 11lcera gastricn è infettatfl ed è accompagnata da iperattività di t11tte le f11nzioni gastriche (ipersensibilità, iper111o i. ili tà, ipersecrezione ed ip er ac idità); l'l11cera è la ca11sa della iJ)erattività e questa d'nltra pnrt.~ in1p ed isce la guarigione dell'ulcera. L 'A. ritiene q11i11di co11troi11dicat i gli a lcali e cl1e si imponga ~Jn t.rattan1 211to antiflog·istico diretto contro l'infezione, l' i11fìa1n1nuzione e l'iperatti \'ità f11nzio11ale. Eg·li p1·0scrive il dit1g·i11no per 24 ore e, i1 ei casi cli ipersecr ezione, fino a cl1e q11esta sia. cessata. I.o st.0111nco va cla~)1)r ima sv11otato del t11tto e .. r1el cnso di in ersecrezione, sondato tu ti r lr mattine. Nella òi eta si dovranno sopprimere g li alimenti che provocano la secrezione gastrica, ridurre al ininimo il sale, da r e g·enerosarnente i grassi. sotto la sola forma di lJ anna fresca, b11rro fr0sco, ed in qt1alche caso olio di 11livo. Si daranno le at1antità necessarie di protei.ne, di idrati di carbonio, di Yitamine, di el·ementi minerali e si a11mentera11no le quantità degli alimenti che promnovono i m 0Yirr1 e11ti intestinali. Come medicina l'A. si limita al sottonitrato di bismt1to ad a lte dosi, aggiungendovi in qt1alche caso un'acqua leggermente alcalina. L'A.

è contrario all'uso dell'atropina, ma autorizza quello della morfina in caso di spasm.o doloroso. Egli consig·lia il riposo in letto durante il periodo iniziale di digiuno, quando vi è e1norragia d·ell'ulcera, se l'ulcera è acuta, se vi è ipersecrezione continua con clilatazione gastrica e se vi è gastroptosi. In caso di recidiva, ricorrere subito al sottonitrato di bismllto ed al r·egime indicato. fil.

Cura medica o chirurgica nell'ulcera duodenale ? La quéstione è aS"sai dibattuta e rultima parola su questo l)•roblema non è a11cora stata d·etta. Si potrebbe risolver.e -ciò so.io s.e lln no.tevole nt1mero di casi trattati gli t1ni medicalfuente, gli. altri opera.toriamente fossero studiati e s.eg·11iti p er anni. Le Società di assicurazioni possono fornire c1 ei dati di statistic~ assai int eressanti. For.syth p11bblica nel Britis1i Méd. Joitrn. del 3 maggio, 1924 int eressanti dati ricavati dalla Medical Sicknes and I.ife As.s11rance Society. Qttalunql1e si.a il trattamento. us,a to· I 'ulcera risulta esse.re una f 0°rma emi11.entemente cronica. Il peri,odo me·dio di invalidità fu di 4.. mesi ~ 3 settimane, jl più lung·o i)eriodo di incapacità totale f11 di 1 a11no e 2 mesi circa. Le rica .. dute risultano f req11enti riel 37 % dei casi. E la per-eentl1ale d elle recidive fll p1~essappoco identica nei casi operati e in c1uelli curati medicalmente. Il peTiodo di invalidità ft1 forse lln po' più l11ngo 11ei rasi operati cl1e nei 1~0n operati. Su 33 casi O}Jerati vi f11rono 3 m orti, e st1 26 casi no11 01)erati vi f111·0110 zer o morti. ' Coniel11den·do da q11e.ste stat ist iche si ricava che 1'11lc·era d11ode11ale indnce 11111gl1i lJeriodi di malattia, 1Jenchè solo di rado. sia mo1tale ' l)llr·e è soggetta a l'ecidive anche dopo molti anni, ma il ma.ggior i111mero dei casi dopo il primo attacco si rim ette e nor1 _11e 11a a ltri. Non si può ammettere un netto vantaggio a carico del mietcd() cl1il'nrgico o medico. l a CPTn (landa ris11ltati pre-s~appooo identi.ci co11 ambed11 e i • si st elni. To~ ELL T I~. 0

Nuovo metodo di intubazione dell' esc·fago nel)(' stenosi cancerigne. Il carci11oma .esofngeo è più freque11te di quant,o si crede; spesso è inoperab ile, ed ir1 111olti casi. i -più semD - lici jnterre11ti r)all]ativi sono pieni di pericoli. La disfag·ia. è llno dei snoi sintomi più p enosi, e anche se mite })11ò da lln momento al] 'a ltro divenire .estrema. e minacciante. Sonttar ~ B ritis h JtrI ed. .J01l1·n., 3 maggio 192-4) dice che I.a gastrostomia: ha praticamente seri inco.nvenienti, sia perchè si deve eseg11ire s11 pazienti as sni deperiti, sia percl1è l ' alime11tazione che essa pe•rmette è un ben mi-sernbile sostit11to della n.ormale, sia perchè non è sem1


892

(A NNO :\\XI, FASC. 27)

IL POLICLINICO

pre comodo nè ben fatto il trattame n to del tubo gastrostomi.co, ed infine con essn, il paziente può m angia re, ma non inghi ott e la ]1ropria saliva. L 'esofagosco.pia ha rivoluzionato le condizioni di ct1ra potendosi oggi vedere e diJatare la • sten.osi cancerigna con r el a tiva sicurezza. Ottenuta la dilatazione, si cerca di m antenerla con vari metodi. I tubi di Syrnon d sono assai usati e consistono in tt1bi di gomma elastica ad .estremità conica ch e v engono fissati c·on lln filo di seta all'orecchio d el P. 1\/Ia essi si ins11diciano moI to ·e d evono essere di freq11ente estratti. I.e son de di Bill sono d'argento coperte da llll na.stro di gomrn.a, eèl agiscono come dilatato.r j permanenti lun go i quali il cibo p1Jò passare .oltr e la s tenosi. L'A. propone 11n a sem{'l ice sp ira l e chi11sa di argento Germanico (German-silver) e·spansa al suo estremo superio.re. Essa è estrema m en te flessibil e, assolutamente incompressibile, m olt o l egge ra.. Il cibo non vi ader isce, perciò non si in:sudicia. Se si indora il m etallo non ann erisce nepp11re. J=>ossono ma.nte11ersi in posto indefinitam ente e non ulcerano affatt o la mu co.sa esofoge·a, agirebb ero infafti p iù che altro canalizzando la massa di ne.oformazion·e. Si poss ono cost r11ire in va.ri e n1i s11re, si introd11cono facilmente coll 'esofago,s copjo, lungo l1na sonda che le guida çl. posto ov e si posso110 1ncilmente controlJare collu. ro,diosc o}) i a . Si J)Ossor10 sping.er e fino il ttrnver so l e s tenos i c.;n r diali , e allora 11na p jccolu curva délta a l Joro estremo ne impedisce l'esp11lsjone. L '.~. cita in fìn e un crtso. p i oprio in ct1i il tubo fn r11anten t1to in 11osto p er 10 m,esi consec1Jt ivi se11za alcun distn rbo anzi con enorme vant :.i.g .~ io per i] P . c1'1 e si n11triv a ben is ~.jtno. TONELLI L.

Tossiinfezione alimentare da tonno sott' olio. Le tossiinfezio11i da l) esci fr es chi e con servati si pO$SOno ripo.rtare com e quell e ctelle carn i a vari tipi, i11tos icazione botulinica, tossii11fezione da paratifi, da protei, da colibacilli. Riman-· gono inoltre d-egli a.vveJe1lan1enti da. l)Csci. ad eziolog ia non ancor ben chiarita. Per quanto rigua rd a le tossiinfezi oni da bacilli d el gruppo })a r a tifìco B. è noto che esse son,o ass ai freq11 enti a i1ro11osito dell e carni da macello, mentre invece è limita to il i1umero di quelle da pe~ci g11asti. L. P1111toni descrive un ca.so di toss.iinf ezione da bacillo di Gartner causata dall'ing estione di ton110 s ott 'olio (..-1. n ·n ali di I gie1ie, nn110 X\"\ITI . ll . 6). I clist11rbi si verificarono n ei m embri di lJna fa1n iglia, cl1e aveva110 consumato d e l ~a mi11istra asci11tta condita -con tonno n cq11 i ta to ad una l'izzicl1eria, e consis tettero

in coliche addon1inali, vo1nito di materie verdastre, diar·ea f et id.a, cefalea e f.ebbre. Tre degli indivi dui affetti g·uariro110 i11 po.cl1i giorni; uno di essi, un ba1nbino di tre anni, do,p o un p·e rio,do di r.elativo benessere succeduto ai primi disturbi, ft1 oolpito da febbre altissima e 1nori rapidam1ente in uno stato comatoso. L e ricerch e batteriologiche eseguite sui visceri ebbero. per risultato l 'i.solam ento di un bacillo ,de l gru1}J)O- d ei paratifi, che il S'l1ccessivo studio dimostrò e·sser.e il Gartner. La riprova che esso era. stato la ca11sa d ei distl1rbi di tutta la famiglia ven11e r aggiunta mediante I 'ag·glutinazi,on e da parte del siero degli a ltri che avevano avuti i dis.turbi, agglutinazione che, 16 g iorni dopo l 'intoss'icazio111e era positiva a 1/ 1001

1 /200. Neg·a.ti ,.e ft1rono le ricerch e sui i·esti della latta di to,nno inc1"i·minata ch e, all'atto d·ell'esame apparvero a l terati per ammuffimento. Il bacillo, dai visceri del bambino morto , si isolò dalla milza , dai gangli mesenterici, da.I ·sangue e dagli .flss11dati. Dalle c11lture fatte con le feci d el t en11 e e d el crasso appar,re solo i l colibafil . cillo.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ricerche batteriologiche sull' ozena. P. Brisotto (Rif or1na medica, 8 ottobre 1923), fa i1 otare che dell a flora ozenato·sa i germi più re si stenti al di sseccamento sono il diploco.cco capsulato e lo streptococco . In dett a flor a non ma.n ca mai j~ 1). et1dod jfterico, che talora sembra i11 ct1lt11ra pl1ra. I.a presenza del b. n1ucosus nor1 è necessa t'ia ~}er la cljagnosi; esso deriverebbe come a.ltri i11t1cosi da t1n tipo. unico , il b. di Friedlander. ospite abituale de11e fos se nasali. Dal sec1·e.to di a lcuni J)azienti con inter,essamento dei seni 1'A. h a isolato 1111 a11aero·b io che dai ca.ratteri morfologici e biologici si · rivel ò come t1n difterico vir11lento. L 'A. non h a avn to b11oni risultati d alla tel'apia vacc inica, s erica , nè dalla proteinote1·a.p1a. DORIA. Dei germi anaerobi in otologia. I.). Bt·i '3 otto (R i forni a niedica, 13 agost o 1923) avendo notato come nei con111ni n1ezzi di cultura 11on si svi~upp ano a lcu11i germi già osserva ti nei p r ep arati colo·r ati, dopo laboriose r icerche isolò da affezioni otitich,e e loro complicanze degli a n aerobi stretti , che e.gli considera tra i · princi1)ali fattor i di c1·onic ità, specie nelle forme fetide. Gli anaerobi isolati in qtteste form·e si dimostrarono costantemente patogeni per gli animali, il che non sempre si verificava nelle otiti n on fetid e e loro complicanze. DORIA.

'


[ANNO

XXXI, FASC. 271

IGIENE. Portatori di bacilli tifosi nei manicomi. Alcune epidemie di ileotifo si so110 S})es o manifestate nei manicomi, anche qua11do 1' acqua e gli alimenti era110 ineccepibili dal pl111to di vista igienico. Le ricerche di di \·ersi AA. hanno m '3sso in evidenza C·O·m e tra i ricoverati nei manicomi siano freq uenti i portatori di bacilli tifosi. Nel manicomio di Quarto dei Mille F. Pulgher e B. Maccabruni (Igi ene moderna, inaggio 1923) h anno trovato una })8'r~ent11aìe di portatori d.el 0,3 % fra gli llomini, del 0,8 % fra le donne e del 3 nl) nelle do1111e del reparto sudici. La -oresenza di u11esti l)Ol'tatori spiega i casi di tifo eh.e ~ i er aEo ve:rifìcati nel personale di assistenza. Ritengono quindi opportt1110 che i1ei ma11icomi, oltre le soli.te misl1re igie11iche generali, si proceda all'accertam ento ed a ll'isolamento dei portatori, nur riconoscendo le })ratiche difficoltà di tale ricerca. Consigliano anche la vaccinaz:one antitifìca, rip ett1ta ar11111almente. clel personale di assistenza. a. s.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al d·ott. A. D. L. , abb. n. "'695-1 . -

P e1·iodici di

SI oniatologia: Italiani: La

tomat ol ogia, orga110 11fficial e della Federazione St ornatologica Ital jn11a . Dire-

zione e ammini3trazio11e: Ro1n a (5), l)iazza an Berna1,.do 108-A. L. ()0 ann11e. - La Colt·ura Stomatol.og ~ ~a. Na1)oli , v i}t Cun1a a S. J~11 cia, G. L. 40 an11ue. Francesi: La R erue cle . lornatologi e, Pa1·is, Masson et C. e, édit. 120, Bo11levard Sai:nf-Gel'n1ain. Frs. 40. - Revue B elg e de :itomato1ogie. J)irett. Dr. H. Allaeys, 55, I,ongue Rt1e Ne11v·e, Anvers (Belgio). - &4.n11ales Belges de ' tonictto logie , 170, rue Belliard, Br11xelles (Belgj o). lngles~ :

893

SEZIONE PRATICA

The R eview nf Clinical Stomalology ,

640, }Vladisor1 Av e., N e'.,1 -1~ Ol'k City, S. U. America. A. P. 1

VARIA _ La materia. Le c0ncezjo11i fondam entali st1 ll' l1r1iYerso va11no sube·n do grazie a lle scoperte deg·Ii lll timi tempi una radicale revisione. Una più profonda trasformazione, scrive Desf osses (Presse Médicale, 1923, n. 92), si va verificando n ella n ozione della materia, nozione che si era tramandata presso che immutata dall'epoca ellenica fino ai principii d.el secolo xx. Anassagora verso l a fine d.el quinto secolo a . C. ammise che il mondo è sorto da llna

specie di caos i cui ·elementi primiti vi, eterni, infiniti e di estrema l)iccolezza, son·o corp11scoli m.ateriali eh~ egli chiamò axepp.a:ra. (sen 1i o ge1mi). Q1ieste lJarticelle quantunque piccolissime ha.r1r10 sempre una certa grandezza. La quantità. di ql!esti elementi esistenti nell'universo è costante, non può aumentare nè din1inui re. Ur1endosi o separandosi p.ossono prod11rr.e o dissolver·e i corpi. I corpi posson·o scom1)arire ma gli elementi che li compongor10 persistono eternam ente: nulla si crea e r111lla si distr11gge. I ~e idee di Ana$sagora furono precisate da Leucippo e Democrito che furono i veri fondatori del la t eoria ato·1u istica, che fu ben definita da L11 crezio n ei versi: 1

noniqzte eadem ooelunz, niare, terras, fiun1ina, solem C1J11Stituun't, c'a.!l ern, j'ruges , arlJusta anirna11,tes re ru ni aliis alioqu.e modo 001nm,ixta moventur. •

Nel secolo xrx la 1nateria fu conside1·ata · costitttita da ato1ni, che si unisco110 per f ormare le m-0lecole. Le molecole di un corpo composto sorto costi.tt1ite da alme110 due aton1i, e quelle di un • corpo semplice anche da 111\ atomo solo (elio, merc11rio). Gli atom i corrispondono ag-li a7teçp.~~a. deg·li a ntichi. Questi atom i agli sci enziati de] secolo· xrx a11parivano mossi ·d a forze, rnanifestazi·on·e di ciò cl1e si chia1n.ava energia.. Allora il mondo emh rava cos tit11ito di d11e mondi distinti, il n1ondo della materia ed il n1ondo dell'energia. Il rame, il ferro, il carbon io eran forme della materia; il lavoro rri.Jeccanico, il calore eran for1n e di e11ergia. Q11 esti du·e mondi eran considerati governati da una legge identica: non si crea n è si distrugge la materia, come nor1 si crea nè si distrugge l'energia. La i11ateriu è la trama· fondamentale d·elle cose, l'energia ne è l'anima. l\.fateria ed en ergia possono rivestire forme diversissime, ma mai la matçriEt pu ò trasformarsi in energia e vic·eversa. L'una non si può imm,agi11are senza l'altra, ma l'un a è ben distinta dall'altra. Tale era la concezione della materia quando la sc·ouerta dell'ur-anio e dei. cor11i - 1·adio-attivi venne a sconvolgerla. J1ect111erel i1el 1896 dimo ~· tl'ò ch e ce ~ti cor pi hanno la prop ri·età di e m ette1·e rag·gi di diversa i1at1tra s!)ontaneamente, ossia se11za fornir loro alcuna energia. Q11esti raggi l1anno 1111a ,~ elocità val'iabilissima, da q11alcl1e metro ol seeo11do fino a qt1ella d·ella luce. Tra q11esti raggi i cosi detti ragg·i f3 ai:>1)aiono carichi di clctt1ici tà neg·ativa e sono sin1ili ai corp11scoli eleitrizzati , che ri.el tnbo di Croo'Kes contenente gas ...... .molto l'are.fa.tti en1anano dal catode. Qnesti coepuscoli cat0dici, q11 esti raggi fJ sono 1


'

894

IL POLICLINICO

emessi anche dai metalli incandescenti, e liberati dall'azione della 111ce ultra-violetta e dai raggi X Slli metalli. Si è calcolato che Qti-esti corpuscoli elettrizzati negativamente, detti elettroni negativi, sono di molto più piccoli degli atomi dei corpi, eh.e possiedono una massa duemila volte più debole della massa del più leggero degli atomi materi.ali. Ulteriori studi su gli spettri d'emissione e di .assorbimento dei gas incand escenti hanno condotto ad ammetter.e che gli elettroni negati.vi sono il costit11ente liniversale della materia. Q11esto co·r puscolo ehe emana dalla materia Sl'mbra non ·essere altro che el.ettricità, ' la sua massa intieramente d'origine elettro-magnetica, jl suo volume estremamente piccolo. Su1)poner1do sferico l'elettrone n egatjvo il suo rag•

. bb . 1 cm. . 1 gio s~re e p ari a 1013 oss ia 10 000.000.000.000 di centimetro. In seguito è stato dimostrato che accanto a1 Taggi n egati vi ne esistono positivi formati di corpuscoli caricati positivamente ed anche essi di n atura elett1ica e la cui massa sar ebbe du.emila volte più grande dell' elettrone negativo. L'atomo di idrogeno che ha la massa più piccola risulter ebbe dall'unj one di ltn solo elettrone positivo o 11ucJeo con lJn solo elettrone negativo. L'ato·n10 dj urani o, elem ento più i:>esn.nte, c.omprenderebbe 233 eJettror1i -rJositivi e 92 negativi. P oichè tutte le sostanze materiali son o forn iate di elettroni l'atomo n on può esser e !)iù considerato come irnmut evole ; così la trasform azione dei m etalli ha cessato di esser e 11 na lltupia. al l'atorr.o 11a dimenL'elettrone in l'nnDorto -siorli riccolissirn e : jl volume di un atomo p11ò con ten ere iniliardi e rnilia rdi dj elettroni. Tutt avia n e con tien e a l più ql1a lcl1e centinaio; si deve quindi amm etter e cl1e gli elettroni sono separati da distanze fo rm idabili in r apporto a lla loro massa. Secondo Rutherford l' ato,m o nella s11a str11tt11r a e nei suo i movimenti costituisce lln ins iem e analogo al sistem a solare. ~ forn1ato da 11n n l1cleo centrale composto di elettroni positivi, intorno al quale gravitan o in n11m ero più o m eno grande elettroni n egativi com e i J)ianeti gira110 intorno a l Sole. La materia costitnisce l1na riserva formidabile cli energia ch e l'u omo att11alm ente è incapace di l1tilizzare. Qt1esta ènergia 1~1 p.er una mass . .1 m Lleterminata !1ll ò essere r appresentata dalla formn la

w = rn C2

[ANNO

XXXI,

FASC.

27]

nel la quale e rappresenta la velocità della luce. In altri termini l'energia intraatomica è ug11a le a lla massa moltiplicata per il ql1adrato della velocità della luce: dissociare un grammo di materia qualsiasi \'U·Ol dire liberare 11r1'en ergia capace di sollevare 9 miliardi di tonnellate ad un kilometro di altezza. Gli elettroni negativi o positivi che la scienZé.l. moderna considera com.e gli unici costitu enti del] a inateria sono definiti le cariche elementari d'elettricità. Tutta la materia a d11nque sarebbe di natura elettrica. Il nostro corp·o, tutto ciò che ci circonda è c·ostituito da elettroni. E com.e tutto si f orn1a dalla riunione di elettroni, tutto si di~ so l ve in elettroni. Tutto adunql1 e llbbidiscé alla legg·e della vita, tutto cresce, decresce, muore. L'atomo, la materia pesante svanisce, e di esso non resta che ltna carica .elettrica. argo.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. CASTAGNA

PIETRINO.

La terapia della pertosse.

f.Jivorno, Stab. grafico Fagiolini & C., 1924. In. Il trattarrtento d elle i.nfezioni puerpera li con, la JJJtero-protein'rJ-tc rapia. - Palern10, Ind. Tipogr. « I ,n. Commerciale», 1924. 1

Cuore e Circolnzione Continuazione de

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOltlO ASCOLI

Redattore capo: prof. CESARE PEZZI Si è pubblicato il 6° fascicolo (giugno) del 1924. Esso contiene : LAVORI ORIGINA.LI. I . Dott. A. SE BASTIANI: Chidinina, ".fibrillay, ion e a uricolare ed extrasistoli. - II. Dott. GASTONE e GINO .iVIELDOLESl. Sui metodii radiolog'ci per la misura dell'ao· t a . - III. Prof. _\, BARLOCCO: Progressi della diagnostica e t er apia delle malattie del cuore. RASSEGNA, RI'VIS'I"E E CONGRESSI. WEHCICEBACH et WINTERBERG: ~<\.Iterazioni del ri t mo sinu· sale in sorte dopo la regolarizzazione della aritmia comp leta da fib rillazione o da vibrazione auri colare. - LEWIS T.: Stud i sul p olso capillare. - SCHERF D.: La questione della P!lras:stolia. - ULRICH L. : Insu ffic:enza congenita dell 'arteria polmonare e polso polmonare. - LEEGAARD F.: Ri· cerch.e sui · ra pport.i esistenti fra le diverse fa si del polso arterioso nella polmonite inftuenzale. - KOENIC F.: Il com. portamento della pressione arteriosa durante gli interventi operatori i. Ahhonamento n n1111 0: per I' lta liu L. 25; per l'Estero L. 35. P~r gli abbonati al e Poli cli ui co >: ptr l"!t11 li11 L. 22, per )'Estero L. 25. Un fasdcolo separato L. 3.50.

mI" N. B - Ai nuovi abhooati del

1924 a e Cuore e Circola· zione > si conceùono le in.tere annate 1920·1921-1922 e 102~ del periodico «,Le malattie è el C11ore > per sole I!. 6 O se in

Italla e per 11ole L. 8 O se ull'Esttro, in porto franco.

A richiesta si invia numero di saggio. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI p0zz1 - Via Sistina, n. 14 - Roma.


(ANNO XXXI, FASC. 27]

SEZ lO-~E

NELLA .VITA I

P RAT JCA

895

PllO~'ESSIONALE.

'

mai state severe, in confronto -<li ql1elle cl1e limitavano l'esercizio dei medici au1erica11i uei paesi stranieri , do,e, a volté, esse ,era no così r·e strittive, da Gli esami di Stato per i laurea ti in medicina divenire quasi proibitive. \·entic.".inql1e-trenta anni e chirurgia. or sono Yi pot.eyano essére tlèi iuotivi tli libe1·alità, ·Per il combina t<J ùisposto dell'art. 5 c.lel l{ . lJ. clato cl1e l'insegnamento medico negli Stati . Uniti 30 sett.embre 1923, u. 2102, ed art. 1 del R. D. 01 non aYeva raggiunto l 'attuale grado di .perfezione. dicembre 1923, n. 2009, !"abilitazione all ~esercizio . t\.llora . l 'eccellente colturà medica impartita in certi della medicina e cl1ir11rgia. è confel'ita, come è not:(·ntr i el1topei ind11cPva a dare jl benvenuto ai poU>, in seguito ad esami· di Stato, c11i so110 arn1nessi cl1i medici stranieri elle ,·eniYano in ...~merica. ì\1.a i neo-laureati. 1ne11tre a llora questi iuedici era no relativamente Es8endosi dovuta tissa l'e i>el' ran110 s<.:ola.sti<.:o iu RC-at si: jJ loro numero è creRciuto rapi-Oamente do.PO cotso la sessione degli esami cli t;ta to i11 n-0ye111bre, Ja guel'ra 111 011tlial~ : così nel 1919, 67 inoltrarola j.m n1ediata appli<;azione ùelle ùisposizioui pre- 110 tlolll<tlltlèl di esercitare, divennero 371 nel 1923 e dett.e danneggerebbe gli interessi dei la uteati in j da ti i·iferentisi [l i primi mesi del 1924 prov.a no · luglio, che dovrebbero attendere la sessione di esa<:he il i1t1n;i.ero crel:'ce i1elle proporzioni di una vami di Stato per conseguire la piena abilitazione allanga. .:\Iolti dei 11l1ovi arrivati non sono in grado l'esercizio professionale. cli parh1re l'inglese : molti son-0 pri,Ti di relazioni ed P ertanto ai soli fini tle11·esercizio l)l'Ofessi011i.1 le in i11<>lti (·n 'i ancl1e di mezzi ma nifesti di sosteg·no. è c:ousentita la iscrizione i1egli a lbi dei la11J.·eati ·iu 80110 molti i 11ro1i desiderabili. sia dal lato coltumedicina e chirurgia della imrui11e11te ses ·ione tli 1·ale cl1e cla qnello morale. Il i1ostro Paese è già / !uglio, con intesa <:he tale iscrizione av1·à <:arattere soy1·1ltfollnto tli medici. specialmente nelle grandi assolutamente provvisorio fino •llla cl1iu snra t1€lln ' città cloYe , per solito, ·i medic:i stranie ri eleggono sessione degli esami di Stato i11 110Yeill bre l<l <;n i tlo11dci1i.o; e questa pletora -rie11e aggl'a vata. dalla data il Ministero si riserva di pretisa1·e . n:ftlnenza. ~.\Yvenuta la chiusura della eletta se~sione gli iu. Jle r giunta l e notrue çbe- di. ·t:iplitlèìllo l'eserci~io SCl'itti r>rovvisori, che non avessero eventualmente tlei medici stranieri seu1br:1no éssere state applisuperato gli esami di Stato, d ovra nno essere...... cancate con maggiore l<:lrghrzl:'.:11 e:l1e ai diplomati delle celiati, ~ntrando in completo vigore le norme nuoye nostre stesse scuole. Sn rebbe venuto il tempo di dell'ordinamento dell'istruzione suI>eriore. rivolgere un po' i1iù d ·a tte117iione <ll i5roblema. Gli e:;ia mi vanno fatti i11 ingle:;;e ; · le regole per l'equil medici idrologi e climatologi. vollenza e le credenziali vanno applica te agli stra11ieri non meno che ai diplomti di scuole americaPer iniziativa del })rof. comm. G. Ruata , :::;j è ne; e, ciò che più importa, l'iclentità clel richiedencostituito un Sinda cato medico fra i unita1·i delle te clev'essere stabilita e attestata co11 lo stesso riStazioni termali e climatiche. gore che si usa ver gli americani. Alcl1ni Stati ...l l ~indacato han110 dato i loro nomi, come pro· Nu-OY::l York, I.,11igiana, Floricla, Illinois e Indiana motori, oltre jl Rua ta, i proff.....\scoli, Gabbi, Ga- richieclo110 ora ai postulanti stranieri di essere sperini, Morelli, .Vasari, Pinali. Sabati11i, e ,.i ha11cittadini degli Stati Uniti; altri Stati stanno per no già aderito più cli cento fra i J)iù i1oti cultori a ddivenire a questa misura. Cèrto, dev'essere riitaliani della id toclin1a totera1)iil . cl1iesta la cittaclinanza, od almeno una dichiara'Ì'ra gli uffleiali sanitari liberi esercenti. zione di vole rla asSt1mere. Non '"è l'agione perchè ' la l'egolazione ùell'esercizio clei medici stranieri in Il Hl maggio s'è riunita l'asserublea dègli ('. ~ . ~-1111ericn c.lebba essel'e m e 110 rigorosa che per i medella provincia cli Girgenti, e, assolvendo lln voto dici a mericani• all'Este ro. Il pubblico va difeso conprecedentemente preso, si è costituita in Sindacato t ro il medico incompetente o non desiderabile delautonomo provinciale Fasci ~~ ed ha proceduto al1'Estero, non meno cl1e contro il medico i111postore la nomina del DirBttol'iO cl1 'è tiuscito così co1n<li casa propria». postQ: egretario: 1lott. lYia1·tinez (U. S. di Girgenti); ~lembri : dottori Adamo (Canicattì), \ Talen** * ti (Favara), Taglietti (Ribera), Cestelli (Licata). A.ggit111gia mo che un' _.\genzia 1u quale di solito Il Sindacato si propone di con seguite il iuiglior iceve informazioni <lal Cou1missariato dell'emigraramento dei servizi di pubblica igiene con l'ele,1azione, con1unica cl1e «la Camera di commercio itamento morale o mat~riale di tnttn Ja classe saliana di New York seg11nla l'arrivo in numero semnitaria. pre crescente di professionisti . italiani che si recano negli Stati Uniti in . cercB ùi impieghi negli uffici. L·emigrazione di medici negli Stati Uniti. Ora accade che essi , ign::t ri della lingua è dei costumi locali, rimango.lo disocct1pati e privi di mezzi Il Jou·rti. Arner. M ed. A.ssoo. clel 26 apl'. })nbblic;t un articolo reda ttoriale cli cui i·i1)()rtiamo larga di SllS8istenza. La pletol'a d'impiegati americani {liplomati nelle scnole del paese, p1·a tici nell'uso parte: « Gli Stati 'Cniti sono sempre .sta ti ge11erosi neldell'ambiente e tutta via disoccupati, rende pressol'accogliere i medici desiderabili di altri Paesi. Le chè impossibile il collocamento negli Sta ti Uniti di norme che regola vano il loro esercizio non sono professionisti italiani».

Cronaca del movimento professionale.

t


896

( A~NO

IL POLJCLl;\1CO

Per la celebrazione del medico caduto in guerra . (Con tinuazione; t edti .fase. 26).

Lire

Dott. Del Lungo Gt1ido, 1-~ireuze . . . . . . . . 111 Dott. Rampini Alfredo, id. . . . . . . . . .. . 111 Dott. Picozzo Tito, Ft1cecchio . . . . . . . . . . :JH D ott. Oighe l'i JVlatteo, Po11tassie-ve .. ··u •J ·)....) D ott. · Lorenzoni Egis to, Serravalle ' Dott. Zan1petti Eugenio, Cal'pa.neto 25 Prof. :àlal'ri Ezio, :Hil'enze . . . . ~o Dott. Poli Demetl'io, Pietrn1nala :su Dott. Capra Leouida.. Fi1·enze ili Dott. Paracca Brnesto, id. . . . . 100 D ott. Buffa Ermanno, Bol'clighe l'a 211 Dott. Antonini Vitale, Firenze . 100 Prof. Mazza deà Piccioli Riccal'do, Piacenza 30 Dott. Colli R enzo. id. . . . . . . . . . . . . . 50 ').,.) Dott. Maini Pietr o, Borgono'o \ 7 a l Titlone -· Dott. B oselli Silvio, id. . . . . . 25 Dott. :\flotti Sandro, id. . . . . . 2.3 ·)D ott. Da lla.vall e ..Attilio, id. . .. -·J :..>(J Dott. J\llnssart Gi0Ya1111i. Fire11ze Dott. Sa ba tini ...\lfon so, id. . . . 1

C1 orpo d'a rniata à i Napul i.

Prof. Marcelli Gi11sev·De. Nai:>oli . . . . Prof. Lorubarcli Antoni o, id. . . . . . . . . . . Dott. :H'ragola Vincenzo, Gj rifa lco . . . . . Dott. Pri11cipa to Roberto, l{ogiano Gra Yi1u1 Dott. Ba rile Eugenio, C.a ncellal'a D ott. De IJor1p;i ~ E1·mete. T.. enola D ott. Gardii Ber., Luzzi . . . . Prof. Biondi Gi11seppe, NapnJi Prof. Castron t1ovo Giovanni. id. Dott. Orlando Gir., Pesropagano Dott. Andino Aurelio, Napoli . . . Dott. Rocca taglin ta Mario, id. . . . . Prof. on. Bianchi Vincen7.t0, id. . . . . . . Dott. Saccardi C'a t ello, Castellan1. di Sta hi <l Dott. l\Ja7.zoli Giov. B atta. Lavia no . . . Dott. Ruscinni I Jnigi. T errano,ra Pollino Dott. Filippi110 ì\ljcl1ele, Na110li Prof. Fra nzi Fra neesco. i a. . . . . . . . . Ptof. Stanzia le R odolfo. jd. . . . . . . . Prof. l\1'a1ssei ' rito Raff<lele, id. . . . . . T en. Col. M. Grippo Antonio. Pietrag·alla Cap. l\!I. Cusnni !\[ariano . ~<llhìli . . . . . . . Dott. Petrocelli Giuse1)pe. SpinoRo Dott. Bas ile Ettore , Giugliano Dott. FulcDni Gregorio, I sna11i Dott. Mazzitelli A11tonino, I n.lbnrrli Prof. Cost.c'l T ommaso. 'Napoli . . . Dott. Ca va lieri .A..ntonio, Nicastro Dott. )Yl a ntella Gi11seppe. C'essaniti D ott. Notaran~:elo Git1lio. I sola Liri Dott. Manfreòi Giovanni. Tolle . . . . . D ott. R ossi Rodolfo, R.•<\ngelo de i T.10111barrli Dott. Sa lemme Andrea . id. . . . . . . . . . . Dott. Pomnrico Ernesto. Potenza . . . . . . . Dott . l\1iele Giovanili, Pescopagano . . . . . . T. Col. M. ( aliendo Enric'O . Cava dei rr1rl'{'11i Col. 1\1. Cedrola Giuseppe, Torre Orsuia . . . Dott. Pizone lVIichele. Saler110 . . . . . . . . . T . Col l\I. D' ..\n1ato Cnrn1elo. ~Ier<:nto R. ~<1verino . . . . . . . . . . . . . . . . .. Dott. Cubicciotti Tobia, Campagna . Dott. De Fuccin Edoardo. Cn sori n Dott. Cozzi Nicola. Napoli . . . . D ott. Irn ~o A11nerico, id. . .. . Dott. T1ich eri ~ebastin no. n :1coli Prof. Martelli Carlo, Napoli Dott. SnrrD Raffaele . ~IntPr a Dott. Gin n1bn tta Nu11zio, içl. Dol t. T..elln D on1enico, id. Dott. Riccnr<li Gi11seppe. id . . . . Dott. TJi~uori "\''inceuzo. Ca~tro,illari D·1tt. Perrone Benl'òetto. irl. Dntt . Bn tta~lin OreHte. i<l. Dott. Pellegrini R Pgina lei o. itl. . .. . .. . . . Dott. ~.\men1so 1\ra~~in1ino. id . ( Co11 tiriu n 1

1 ()IJ ~()

311

20 ~()

X.\.\l,

FASC.

27]

CONCORSI. POST I VACANTI.

lJ.t::LtG.\:\fO. I stituto l~acll if ioi. - ~Iedico-chirurgo pri1nario; L. 6600 a l lordo di R. ì\1. ; 50 cy0 atti operativi paganti agiati; biennio cli prova; fino a 5 conferme quinquennali, non oltre 60 anni di età. Doct1m. a l Co11siglio amministrativo (via Mazzini 3) 11011 oltre ore 15 del 22 lug. Seryizio entro un mese. A tutto il 15 luglio; J.. . 7500 e tre qt1inq. dee. Indenn. cavallo (obbligatorio) L. 3000. Indennità temporanea caroforaggio e cal'o-viveri di legge. L . 500 uff. san. Ci ,·ile a bitazione verso annuo fitto di I~. 500. Taissa cli alllmissione L. 50,15. (1 AhIIXù UI CODROIPO

DO~!ASO

(udine) . -

A tutto 15 lug. Ab. 2800. I ... 6000 l)er 500 pov., L. 500 dopo un biennio, quinquenni, L. 1500 cav. senza obbligo mezzj trasp., J ' · 500 t1ff. san. (Go nzo) . -

ORVINIO (Ro nia >. - L. 6000 e 4 quinquenni; 1 c .-v. ; L . 300 uff. san.; L. 000 nrlll. farm . ; L. 500 carcere n1anclam. Scad. 20 lt1g. GEXJ~ROSA

11)

(Pa.l errno). L. 5000 fino a 500 pov ., adclizion. L. 3 fino a 1000, L. 5 oltre;

:)H

5 qninq. Scad. 12 lug.

10 :'JO

P OLTZZI

50 10

PonTo SAX GIORGIO (A.scoli Pi ceno) . Proroga al 15 luglio. Si n,·vcrte che la diffida è stata re-

:){)

YOCntn.

1 {Il I 1 () li)

1:; ;)()

100

100 ;1(1

:)O

1 IHI

-

:)

:50 :)()

10 •);;: ... v

20

S. ORE~TE DEL :JloxTE SoR.\'I'rE (Ro111a). - Scad. 17 lt1glio. I_,. 9000 fino 2000 ab. pover ., L. 300 ùff. san. e I.J. 1200 a rmadio farm. finchè esista. Aum. decimi fì110 5 '}t1adrienni . A tutto 15 luglio, ,qt1attro llleùici igi enis ti, sco·lastico e batteriologo. Vedi faRcicolo 26. "\'"F.'F.ZJ .\.

Con11tne . -

T.1n Congregazione di Carità di Lecce, dovendo ri1nettere in fl1nzio11e il Gabinetto batteriologico dell'Ospedale, .accetta dolllande per assumerne la clirPzio11e alle condizioni ·cli ct1i i1el Capitolato esi~tt?11te i1ella Segreteria.

10 15 70 10

D iffide.

10

CONCORSI

'.lO

Fon· dazione S. Pozzi. Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924.

::>

20

20 !10

2f} 20 10 JO ]0

20 50

10 5n fi

20

10 10 10 10

N11ova diffida: Xusco (A,·elliuo). A

PREMIO.

BOLOGXA.

R. A.coadernia delle Scie1ize.

I~oLOGNA.

Istituto Ort0pedico Rizzoli. -

Premio Umberto I. Vedi fase. 11. Scad. 31 dicembre 1924. MILA~o. R. Istituto Lombardo di Scienze e Let-

Due premi della Fondazione Fossati. Scadenza ore 15 del 10 apr. 1925 e ore 15 del 31 dic. J926. -- Premio della Fondazione Ernesto De Angeli. Scad. ore 15 del 31 dic. 1926. Vedi faiSC. 17. tere. -

Due premi della Fondazione dott. A. Beretta. ' redi fase. 15. Scad. ore 12 del 28 feb. 1926. ROMA. R ea l e _ -tccadeniia d ei Lincei. - Due premi offerti dall' I stituto d'Igiene, Previdenza ed ....\ssistenza socia le : Yedi fa se. 2-t ~c~1 d. 30 settemJ\IrLANO. J1un.i cipio. -

bre 192fl.


(ANNO

XXXI ,

FASC.

27]

RoM.A . - M inist ero d ella Guerra. beri. Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 192-1.

Premio Ri ·

ROMA . Societ?. Italia no di M edicina I nterna . Due premi ditt.1 Hoffruann-I.. a Roche. , .. edi fase. 15. Scad. ore 16 del 31 dic. 192-! e del 31 dic. J925. ROMA. R. r·niversitù. - Due pTemi di fonda· zione Giroln n1i. Scnd. 31 dic. 1921 ToRTNO. lf. Acca.a. di Merlioina. Premio Ri beri . Veòi f:i ~c. :~3 <1 ~1 1!>2.'3. Rcnù. 31 òic. J!'.l27. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE T.Ja :B"'acoltà l\1edica di Perugia a i;-eva banclito un <:onc:orso per titoli ad esami a llo scopo di covrire il posto di Clinica oculistica, come incarico. J.,a Commissione, com1)()sta dei proff. Ovio , Al· bertotti, Galle11ga, ba l)roposto ad unanin1ità i dottori Maggiore e Lo Cascio, docenti ed ni11ti nella R. Clinica oculistica di Roma, tileyando l ·importanza delle pubblicazioni e l'e~ito brilla nte delle prove pratiche : esame oftalmoscopico, esame della rifrazione. esame clinico, esame di preparati istologici, lezione elinica ed operazioni st1 a11ima li . •

897

SEZIONE PRATICA

Il {lott. Renato ~lerlani cli Viterbo (· stato dpc-orato di niedap:lia cli bronzo a l i11erito llelhl ~~1nit~1 Pubblica. •

NOTIZIE DIVERSE. Alla C. B. I. Alla sede centrale della Croc:e Rossa Itttliana si sono ina11gura te d·n e lapidi marmoree, che ricordano il perso11ale dell' .;\ ssociazione cac.lt1to nella guerra mondiale nonchè nella guerra italo-t11rca, nella campagru1 balc:anica , nella spedizione libica ed in molte epidemie : comple:.;si : amente 136 tra ufficiali, infermie ri e militi. L 'alt issin1a cerimonia fi1 improntata ad at1stera solennità. La l)resenziarono il r e, il ministro d e lla guerra gen. Di Giorgio, il ])residente genE>rule della C. R. sen. Ciruolo, i vice-presidenti sen. i\Iarcbia· fava e gen. Basso, il direttore geuerale clella sanità p11bblica dott. I..1utrario, il prefetto Zoccoletti. i generali Ra Yazza, comandante il corpo cl'armata , Barco, coma11dante della <liçisione, Dellu "\Talle, direttore della Sanità milita1·e, Brezzi, RaYezza, Po11zio, Cittadini, .Tori, (•CC' . • ra1)pres(lntanze. numerosi ufficiali e parenti de i cadt1ti. Il sen. Ciraolo pronunziò un discorso nel qnale ba ricordato le molteplici attività dell'Associazio11e in guerra ed in pace. Quindi il gen. Di Giorgio ha portato il ~aluto del Governo e de ll'Esercito. 1

Alla presenw del principe Umberto di a \oia e di n11merosi ed eletti in.ter,·enuti sono state anche inaug·urate, a lla sede (·entrale della Cr oce Rossa Italiana . tr e lavidi marmoree, elle ricordano l'opera prestata dalla regina Elena , dalla regina :l\l argherita e dalla ducl1essa d'Aosta nell'assi,stenza ai feriti, a i mt1tila ti ed agli invalidi di g11erra. Il sen. Ciraolo p1·on11nziò il discorso innt1~ura le.

Per il monumento al medico eaduto in guerra. In FaenZà giorni or ~ono ll€ lht . ·eco lare offic:i11a l\latteucci si ·on o r i uniti lllOl ti8simi n1edici della R omagna pel' an1n1ir are il cancello cl1e. ~ostitu endo il muto cli <:i11ta lu11go 45 metri della Scuola di Sa11ità militare di b..,irenze. vermetter à la visione al pubblico ùe l monumento al .:.\Iedic:o caduto in guerra . Prima di mette1·e a lJOSto la grandiosa o ver a cl'a r te in ferro battu to , i f aentini l1anno volt1to festeggi<l l'e i nobili artieri. elle 1)€1' un a nno, i11interrotttlmente, ha11110 la Yora t o intorno a ll'overa, ideata clal vittore prof . .ll<.1 ln1erendi. Il presicle11te del Comitato esetutiYo ge1i. iueLl. F . Della ,·~1lle i11\iò t1n nobile teleg l'an1ma e ~i è fatto tapprt~~<.->11tal'e dal col. meù. I.J. !\lauri. direttor·e di Sanitit del Corvo ù 'arn1ata di :E'irenze. Oratore t1fficiale della intin1a cerimonia fu il iuedico poeta l'0111ag11olo .....\ldo Spallicci . le cui pal'ole peryai::;e cl<.1 alto liris1no. fu rono a~colt ate con YiYa <·c1111111oz1011t'. l ,<ll'li> Plll't'. <l P 11la 111 li ti~~ in10 . il prof. ~

I>n r.zi11i. '

La Sezione M~dica nella Esposizione Mis~ionaria Va· ticana. Il Pontefice ha volt1to c:he nella E~J>osi7'j 011e ~l i~­ s ionaria Vaticana sia predis1)osta t1na Sezione 111eclit<l. (Juesta ha lo sco110 di lllostrare quale importa11za ha la dife8a (lei 1uissio11n. ti dal pu11to di Yista n1eclico, e quanto J)reziosa p-OSF\il esset e la ineclic:i11a come ausilio nell'apostolato. Qnestn. Sezione avr à dunq11e uno scopo Llimo8trat iYo: l) clelle lnala ttie rlei l)aesi clelle ~li ssioni; 2 ) delle loro cause e meccanis1uo patogenetico : :J) tl(li 111ezzi di difesa: 4) dei iuezzi cli cu r a. ....\.Ilo sco1Jo 1li ordi n<1 re e di prepara1·e il ma tetiale è sta til costi tuii a u11a sotto<:on1n1issione cosi com1>o~t<"t : p r esideute prof. P. Gemelli Agostino, l'ettorc\ (lell'L"ni Yersitil del ~. Cuore cli }lilano; membri : pr off. Ha Yet dell 'l"niyersità cli r..oyanio, Fran. chini dell'Uniyersit il cli Bolog11a, Durl\: dell'UniYersitit <li j\Jonaco di B a -riera, reY. d ott. Totsnka del1'l.'niYersitit òi Tokio. Saranno ag·giunti nn rappre:;:e11tante <le ll 'Istituto Pastet1r di Parjgi, un professo te inglese e l 1110 americ<1no, 11011 nnc:ora desig11a ti <.l efinitiYamente. ~egret.1 ri sono : il dott. Nello Palmieri. pre~idente llE:'lla F. l T. C. I .. e il dott. Petarei..

Cong1·esso del freddo. •.\.1 I\... Congresso iuterna7.:iouale del freddo. adu na tosi negli scorsi gio r11i a Londra . hanno partecipato circi1 tre11ta nazioni. La delegrazione italiana , e1·a composta di rap1)1·esentanti cle i ministeri tecnici, delle ferroYie. del n1ondo scientifico ed industriale co1n11etente, e presieduta dal l)rof. )lenozzi di ~fila no. Yice-pr esidente dell'Istituto internaziona le tle l freddo, promotore d el Co11gr esso. Su propoRtn del dott. Ferretti, seg·retario <lella Fede1«lzione italianù clegli industriali del freddo, il pros· simo Cong;1·e~so c1ell'Istitt1to si adu~1erà n Rou1n.

Astanteria manicomiale per la provincia di Milano. Per nc:corJi presi colla De1)uti1zione proYinciale di l\ililano, il Con siglio ospitaliero ha delihel.'ato di concedere a lln Prn,-i nC'i~1 i loca li detti <lell'ex-eano-


9~

l--\_X :\O \\~I, F ASC. ~7]

JL POL ICLI '.'ll JCO

i1jl'.;t <li :-:;. ~az<.lro per l'istituzione clell ' .1stanteria )ianic.:on1iale, cl1e ora funziona i1ei locali della Società di l)a trocinio dei })azzi pov~ri. L 'OspeclalE> :\lnggiore gestirà l 'Astanterià con un n11rnero minimo cli 40 letti, dei f}uali yerrà rimborsata la (liarin . sia110 o non siano coperti, oltre al rin1bor~o della d iaria di quelli cl1e venissero coperti in più, escluse però la cura, l ':-1ssistenza ed ogni responsabilità sia cli custodia, sia di accertamento <lella n1alattia mentale, le qua li Testano ad esclusiv-0 carico della I•roYincia. I"e spese di adattamen to e di riforn1a dei locali furono assunte dalla Provincia, la quale ha dato i11oltre un contributo per una Yolta tan to.

Commemorazione del prof. Concetti. Con un discorso del prof. Tullio LuzzatLi, è stato con1n1e111orato a Viterbo, nella Sala Regia del Palazzo co1nunale, il compianto prof. L11igi Concetti, che tanta parte ha avuto i1el promuoYere gli stndii pediatrici in Italia. I.Ja cerimonia assunse un carattere (li commoyente Rolennità. so1Jrfltutto per l'omaggio von t.aneo di affetto e di riconosc~nia che gli nllieYi hanno voluto tributare a l loro l\1aestro. N'uruerosisRime pervennero le a desioni da ogni parte d 'Itn lin.

In memoria di Santorio Saotorio. !.)rima di chiudere i laYori del Congresso nazionale ll'idroterapia, i medici italia11i conYenuti ad Abbazia l1anno Yoluto assistere alla <:erimo11ia dello 8Coprimento del busto di Santorio Sautorio, l' illn str~ scienziato e clinico capodistrb-l no, che ai tén1pi di Galileo inoognava medicina nell'l~11i-rer­ sj tit cli Pado,·a. r imasto celebre per i suoi 8tndi 5:l)l'rimcntali sulla tra svi razione e pe1· a Yere cost1·nito i primi termon1etri, derivati dal termocopio lli Galilei. ed aYerli in1viegati in clinica. J ,;il ceri n1011ia si è svolta a Capodist1·ia. p resenti le autorità e moltissin1e rappresentn11ze. Pronunziò uno smaglia11te, ele,·atissimo diR<'or~o il prof. Castiglio~i; parlarono J)()i il prof. Giordano, il p1·of. I~ilancioni, il lH·of. :\Ja1·fori, il clot t. Porentn, il prefetto dell'Istria comm. Gia1111oni. •..\1 busto, murato in una i1icchia del municipio. è apposta una lapide che reca la seguc•ute critta dettata dal prof. Casti~lioni : Nella rinuoyata prin1avera òell::t Pntria - i 1nedici itnliani - qui onora110 - il nome, l'effigie P ln gloria - cli Santorio Santorio - capodistriano - della medicina ~J)eri111e11tale primo insignf' n1Re~tl'o.

In onore del prof. Romi&i. couipiendo l'illustre anatomie:<.' prof. (iug-lielwo R omiti il suo cinqu antesimo anno d'in:segnamento, lln Comitato <li ~n1miratori, capitanato cla Alceste Cristofanini, 11a deliberato di istituire a l nome dello scienziato 1111 posto <li ~tndi o. da conferirsi a lln orfano di guerra . Clii i11tende aderire si rlirig1l :1110 ~te. ~n prof. Cristofa nini. a I.Jivorno.

In onore del prof. S. OUolenght. Nel nuoYo Istitt1to cli metlicina legnle dell"Cni\'"ersità di Roma . gli assistenti Ptl a llievi clell ' Istit uto e della Scuola cli polizia . cientifiC'a hanno of-

ferto a l loro maestro, prof. Salva tol'e Ottole11ghi, una magnifica inetl.aglia, a ricordo del coroua lli(\nto dell'opera da 1ni compiuta quale fondatore e organir,za tore dell 'lstitt1to, cl1P è ,·::tnto cli Roma e clell 'l tali:1 . 1

Onoranze ad un medico condo&&<>. Il Consiglio c:om una le di Scie.lo, presie<l u to dal sindaco com1n. Zamr>ogna, per festeggiare il 50° anno cli laurea del dott. Alfonso Ger111anò, hn deliberato di offl'irgli pel' pubblica sottoscrizione e con contributo del Comune, una pe1·ga1nena che attest<.u;.;:;e al valoroso medico la gr n ti tu di ne (lella popolazione per il lungo e sapiente apostolato cli pietà da lui c:."Ompiuto. Il '011siglio dell'Ordine dei me<lici 11a deliberato di associarsi alle proruo~se onor-anze e di contr ibuire a lla sottoscl'izione; ba inoltre delegato il vroprio i>residente on. vrof. dott. rl'iberio E\'Oli <ld i11te1·yenire a lla <:erin1onia di o111nggio .

Un monumento a Giovanni Ninni. 11 J 0 giugno, i1el recinto degli uomini illustri del

cimitel'o di N<lpoli, fu inaugurato un busto in bronzo alla memoria del compianto prof. Gioyanni Nin- · ni, cl1e lasciò la vita vittima del clovere. Autorità, colleghi, discepoli, amici, conte1·ranei, parteciparono alla semplic.:e e commovente cerimonia. I>arlarono affettuosamente i proff. Cesare Falcone Vetere e Tritto, l'aY\-. :.)laglie tta, il ra'ppresentùnte la De1)utnzione provine;iale di Potenza, l'ing-. Col'leto, l'avY. Siniscalchi. In ultimo il prof. Antollio Reale, assessore, f'On 11obilissime parole, in 1101ne del Co1nune prese il monumento in consegna. Il busto scolpito dal Chiaromonte è una pregevolissima opera d'arte.

Un chirurgo condannato. 11 T ribunale della Senna ha cond,t1n1ato a 10,000

fr anchi di da11ni i1n chirurgo che, nell'eseguire i1n'operazione ;\d llna gamba, ave,·a dimenticato un tamvone di garza 11ella ferita, p1·oyocando una infezione e renùen<.10• J1ec:essario un nuovo inte rvento. Una perizia, <tffidata a tre professori, ave-· va esc.:luso og11i col1Ja professionale e concluso per 11n incidente cli medieatnra.

::Si è sveula a J.J()ndra, in <~ tà <.ii ~1 unni. la sig·norina HETTY ErrIIEI.Jl~ERTHA CI ...A.REMONT.

la prima dottores, a affermatasi in ·1ngl1ilterra come valente chirnrg:a. A yeya già c:o1n piu to una brillante carrierè.1 t' andava 1 ealizzando le 1nigliori pron 1<'sse. È stata uccisa da l1na febbre tifoide complicatasi con llna bronco-polmonite. Quando le sue condizioni divennero a llarmanti, i colleghi lanciarono un appello radiotelefonico. col quale chiedevano se Yi fosse 'Il1nlcl1e volenteroso, guarito di febbre tifoide durante g:li ultin1i Rei mesi, disposto a clare t1n po' dt:->l snc, ~lngue n ;ocopo curativo; entro pochi minntj !4ei ver . . one risposf'ro. offrendosi; 111fi disgraziat<1111~nt~ .e:i11nsero troppo tn.rdi. n morte ~ià avvenutà . .JAMA.

...


(AN~O

\XXI,

FASC.

27]

899

SEZIONE PRATfCA

&oc. d. Hop ., 11 apr. -

P. ì\lENETRIER e M. DERVILLE. Siringomielia trattata coi raggi X. - A.. Le malattie infettive in Italia. GrLBERT e TzAKK. Enc:ef. letarg. trattata col \'irus _,_"\fese di aprile 192 4. encefalitico . (n1etodo LEVADITI-Por~cLoux): discussione. - VIALARD e DARLEGNY. Emortagie tifiche 31 marzo 7 13 14-20 21-27 6 aprile \ cataclismiche cu1·at:e con la trasfus. - E. A11AY. -Sindrome yaso-moto1·ia. MALA1'TlE ·;:; ·~ ·ao ·.a_, ·a~ Cl ... Pathologica, 15 mar. - U. PARODI. Splenomegalia o ... ... o ... ..... .... ..... s~ 9.! e~ -~ s~ O> emolitica. - L. GOBBI. Eosinofilia sperimentale . QI$ od ~ od o s:I ~ ç ...... o 8 ·E o o·- o O''"' o Cult. Med. Mode rna, 15 mag. - F. CINQUE:MANI. I I Cranioplastia oon lembo massivo a ponte. 1 222 ' !!623 264 2746 18-ill 237 210 232 5 lorbillo . . • J our·n. de M éd. de Paris, 10 mag. - I .J. SCBIL. I I I I Pneumoperitoneo in ginecol. I I 861 192 78 151 119 285 70 179 s carla.ttina. • Rev. Tunis .Se. Méd., apr. ·- BVRNET, BRUN e A. \ I I ...,.. I BoNAN. Osteite suppurata. da m. melitense. Rinascenza lJ!led., 15 mag. - D. MAESTRI~r. Nuovo Vajuolo e vajo1 Ioide . . . fenomeno acustico per la diagnosi precoce delle 71 18 7 1 8 101 l apiciti. Pediatr., 15 mag. - }1. GERBAsr. Meningiti da b. di Tifo addomiI 99 135 82 142 nale • • • 85 126 Pfeiffer. 1251 195 Boston, Med. a. Suru. Journ~, 15 mag. -- T1. D . I FELTON. Isolamento e concentrazione degli anI Difterite e 217 355 136 231 152 2761 138 24o croup . • . ticorpi specif. nel siero antip·1eumoc. - R. CLIF! FORD e 1\1. RITVO. Valore della roentg·endiagnosi . di tbc. polm. . Meningi te ceI 13 18 re bro-s pinale 151 201 5 6 6 6 Brit. Med. Jou·rn,., 24 mag. - E. ~1ELLANBY. I..e malattie da deficienza e il rachitismo. J<>urn,. (l. Praticiens, 17 1nag. - LEOUEU. I calcoli 3 5 2 2 Dissenteria 21 2 - della prostata. ' , Brit. Meà. Journ., 31 mag. - R. PEARL. L'9lcool T ifo petec- I chiale . • . e la durata della vita. - - - - - - • Journ . d. Praticiens, 24 mag. NOBÉCOURT. JJe Tifo petecchiale, colera asiatico, peste bubbonica obesità endocrine dell'infanzia. nessuna denunzia. Prensa J.ltJéd. 11.rgent ., 20 apr. A. H. RorFo e H. L. DE ROLLO. La reaz. di fiocculaz. nei tumori 1 RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. maligni. - 30 apr. CEBALLOS. ,..t\.rtroplastiche da anchilosi della rotula . .Art Jl/.édical, ·30 UJ)l'. L. LEURE'l' e c. LAMOTHE. p ·rognosi, complica?.ioni e ttattam. del piotorace Riv . .I/cd. FJ11bal7Jin,a, mnr. - .. G. CAI.D11;n1Nr. Gravidanze doppie extra-uterina eP, uterina. tubercolare. .4.roh . .~lfal. du Ooeu,r, eco., mag. - W. IVENS. I.e Deut. }tfeà. H' ocli., O 1uag. - ·- A. RoTT~ER. Trasfusione di sangue citratato e anafilassi. E. ·p ériarteriti nodose. - .J. HEITz. Crisi ipertensive in antiche eclamptiche. - RAII.LARD, MAGNIEL e KINDBORG. L'ipnotismo. Jf ediz. Klinik, 11 mag. E. KoNIG. Diagnosi ~ARAGEA . lVIisure della. press. arte. retinicR e della. tens. cefalo-rachid. differenziale dell'ap1>endicite. - R. WERTREI~fEn. Pediatria, 1 giu. - R. VAOLIO. Rappo1ti t.ra zoster Ormone pancreatico e determiunzione dello zuce Ynricella . - I. NAsso e l1. Aun1ccH10. Ricerchero. A.mer . ..~!ed., apr. - .B. S. TALMEY. I.Ja doppia moche sull'etiologia della scarlattina. - f>E VILLA. I/intradermoreazione nella scarlattina. rale sessuale. - l1. D. RED\VAY. Fatica oculare l1<Lncef, 31 inag. B. WHÉTEHOUSI!:. Snll:t :-:;epsi con sintomi J)Sicl1ici secondari. puerperale. Actinoterapia, feb. - A. Vror.ATO. Deviaz. del comIJrazil-'A!f ed .. 3 mag. - .J . A. G. Fn6Es. Eziologia plemento sulla tbc. chirurgica in rapporto dei della f. g ialla. \ raggi X. - ~i. SPINET.LI. 'J'erapia metachirurgica Gaz. d. Hop., 31 mag. - .J. A. CHAVANT. J,a padel cancro mamm:irio. ralisi generale. Arch. de Med ., Cir. :tJ Espec., 17 mag;. - H. AROULCultu,ra, {::totn(l,fOl., giu. - P. noofiIO. JJR gnngrena KER. Complicazioni silenziose delle otiti. E. della polpa dentaria. F. SANZ. Osservazioni polemiche sulla psicanal. Wien. klin. Woch., 29 mag. - .J. PAr.. ,\ciinnmia - 24 mag. - .J HAAS. Per mig·liorare l'esplorae ipodinamia dei muscoli e problemi ternpeut. zione della sensibilità visiva. relati vi. - H. HEIDLER. Sinfoma tol. òPlln rottuParis Méà., 10 mag·. - J-\.CHARD. L'erpete. l\r1Ara t1terina . GUIEL e SARAJEA. ~\ritmia corn1>leta a for1na parossistica.. Rev. }féà. (l. Urugu,ay, · mn.r. - P. GAB7.0N. _i\neIgiene Moàern,a, inar. - I1. PIRAS. Anofelismo senmia splenica pseudo-leucemica. za malaria nella 11roy. di ~nova. Pothologica. 15 mag. - "\T. .TURA. Permeabilità del J1ed. Science, mag-. - .T. S. H·crxLEi- . I.;a determitessuto di granulaz. ai g:ermi pntog. - G. SANnazione del ses~o e problemi reln ti,·i. GIORGI. EJn1a naz. di radio e anafiln~i.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA.

I

I

. ,.. •r-1

~

O')

O')

al

1

I

I

I

I


• '

900

IL

[~i.\ :'\~O

I'O LlCLl~ICO

:\:\Xl, F ASC. 27]

I

Bollett. l ·st . ,')if31·u t cr. U ilari., ruag. - lf. TALB. Potere anticomplem. « a u totropo » cl~ l siero ùi san-

Jvurn,. à. iSo . ..lléd. ùl Lillt, 1 giu. G. DioIEH e ~1. LESC.\ ux. Corpo estraneo di -:! c:111c. rinia~to otto mesi nell'orbita. Bost. Jlcd. <i. S1i rg . Journ., 22 mag. - O. GuY l jA~E. Eruzioni medicamentose. Gult. J1ed . ..~!lodertia, 31 mag . - G. PAULAYECCHIO. I/e,·oluz. odierna della terapia generale. v·ers la San,té, mag. - H. ENGELSEX. I.-a salute dei iuarinai. - I . EL BRO\VN. L'infermiera del Canadà. - '\r. H. ~10TTRA1tr. 'L a sco1nparsa del rachitismo. Giorn. di Medie. Fer1·oviario, mag. S. Coccuaur e T. DE L1so. 11 lavoro in galleria. A.rch. J lat. Appareil Digest·i f et de la ~- utr., apr. - P. J,;E Koin e R. DEscH11<-:xs. Studio statistico sn lle infestazioni parassitarie del tubo digerente a Parigi. - D. SIMICI e c. DUMITRIU. I..'eliminuz. provocata rlelle sostanze coloranti dallo ston1aco. - D. DEXÉCRAU e C. GrGoN. Le pseudocisti spontanee del pancreas. Folia .lfed., 30 mag .. - R. PAPALE. Studio dei disturbi del li11guaggio nella paralisi labio-glossolaringea col mezzo dei palatogrammi. Lancet, 7 giu. -· S. ],. DUDLEY. Alcuni fattori fondamentali nella diffusione delle malattie infettive. - B. ·HuosoN e I... HILL. Sull'elioterapia nella tbc. polm. - P. l\lANSON-BAHR. Anatomia patologica e patologia flello sprue. Journ. de Jiléà. <le Pa.ri.s, 31 mag. -- P. SoLLIER e D. MoR.\T. Dermatite erpetiforme di DuHRI:\'G da eroino1nania. - BARA-roux. Nevriti retrobulbari e sinusiti poste1·iori. Rassegria inter·ri. di Clin. e Ter., mag. - N . BAGXOLI. La sifilide arsenoresistente.

gue. -

G. FERRI. Esperienze sul n1otso e l 'avvelenamento viperino. Folia M ed., 15 mag. Cossu DID.\CO. Punto di coagulaz . al calore del sieco di sangue e dei liquidi effusi. Bull. Ao. de M <l., 13 ruug. - REG.\ UD. La radioimmunizzaz. dei tess11ti cancerosi. Minerva Med., 15 mag. - l:>. SISTO. Oseollaz. iniziale dell'elettrocardiogramma Yentri<;olare. G . l\UROIALIS . Inflne11za ,d el tempo sulla R. W. Anrial·i Ostetr. e Gin., 30 apr. ·- G. Foss.\TI. Emorragie seconda1·ie e<l intervento laparotomico.

1

I

LA CLINICA

O~ '1 TETRlC_ t\..

RI,~ ISTA

i\1ENSILE diretta dal Prof. PAOLO GAIFAMI SOl\Ib-IARIO del X. 6. -- La pagina del medico pratico: P. GAIFA.lli, La sifilide dell'utero. - Memorie originali:. O. YIA.NA., Contrihuto allo studio del taglio cesareo addo· minale nella placenta pervia. Note cliniche: A. DE BLASI, Chinino. gravidanza. e malaria. Fatti e documenti (clinici ed a natomici): p. ROMEO, Aborto al secondo inese ·in primipara atte~pata ste rile da 12 anni, con polipo cervicale. R. BOMPIANI, Rottura della vagina «sub coitu ». - La rubrica degli errori: P. PERAZZI, Gravidanza extrauterina a termine misconosciuta. Riviste generali : E. PESTALOZZA, I/am enorrea nella tubercolosi genitale. - Dalle riviste. - Quesiti degli abbonati e commenti. - Varietà. - I libri. - Notizi&. -~bbonam. annuo: Italia: L. 20, Estero: L. 25; abbon. semestrale: Italia: L. 10, Estero L . 12,50. DooOIITenza. dal mese di luglio. Per gli abbonati al e Policlinico» rispettivamente L. 16 e L. 20, L. 8> e L. 10. Invia;re vaglia-pestale al Cav. T~U IGI POZZI Via Sistina, 14 · Roma. I nuovi abbonati che nfl'retteran uo le richieste riceveranno gratis il n. 6.

I (

( (

( (

( (

Indice alfabetico per materie. •

'

•\.nt:l1 ilo si : e;u1·a . Pag. '-t-:5 :\.n11ria a pat-Ogenesi complessa )) ~87 •.\rtrite suppurati,·a della sinfisi pubica )) 71 in puerperio Bibliograftn )) 83 Ble11or1·àgi;1 : Ynl'e;i11oternpia associaU:l a i11iezioni <.li latte Cal<:oJo. ·i re11ale: e le u1enti <liagno~tici presunti Yi rileYa ti alla cistoscopia )) •O Calcolosi 'aliYare . )) ~86 Cl1~ra to-i11opio11: teraph1 )) u o Cor110 pstr.i11eo in ·olito in un brunt:o )I 886 ('01·po strit1to: le~io11i grflYi )) 886 ('1 tJllflC'(f <l<'l 111oi·iH1entu profes.~ionale )) ~90 t'ro11ac1 fipicleu1iologic.-n . )) 99 Dia b ~' ll-' <' ~ i ~li 1f )) 877 I> i ft () ri Le : d ièl µ;11o~i l' linic<l )) ~90 Rchi11ot:occl1i t1cl i1olmon e : procedimento ausiliario della c11ra chirurgica » \,:S7 Erite1na polimorfo ~s ... ndati\'O in flonna 1Pp1 ·0~·1 )) 6 Eru1at'r111 li\.i~uh1: 11:::;eudo )) 6 1:;~ 1f<1go: int nhazio11e ~Jelle stenosi <:a11ce11~11e )) '- 91 J."t-bln·t· n1Plitf'n:-:e c_:()n e~a ntema petec<.:h ia le . ') <.iozzu: focolaio e11de1uit:o i11 Sarcleg-na )) 873 ... Idrocele hilot·nlnre . l) ' ~-

-

1

Ho111~. 1H2-:l -

Tip. Cartiere Centrali.

1.) ((,g. 1..eucerni a 1nieloit.le : radiotera1)ia. )) L11pns scleroso )) l\in teria : la )) :Jlidollo spinale: diag11osi di compressione OnJero : lnBsazione orizzontale inYetera ta. )) )) Otiti : gern1i anaerobi )) Ozena : ricerche batte L·io logicl1e )) 8ifilide costituzionale: diagnosi . ~ itilille e suo trattamento attuale in un )) dispensario l)l'ofilattico . ~itilitle: incidenti e accidenti clella bi)) ~1nt1 to tera pia )) ~ifilide: mbderni inetoùi <.liagnostici Testicolo: semi11001a ron fil(\tnstusi nel)) 1·a1tro testicolo )) 'I'ifo : porta tori nei nu1 nicou1i . Tifo : -vaccinazione profilattica ver yia orale )) . .' 'l'unno sott'olio ca11sa di to.-"siinfezione . )) )) Tubercolosi in l)roviut:!ia cli I1elluno . Tubetcolosi polm. bilaterale: pneu1notol'ace artificiale . )) Llcera duoden~le: l'.111'<1 n1Pd icn o chirnr. ') g1ca. )) l~ lcera peptica : localizzazione. )) t'le:erà peptica : tratt;1111~nto senzn n lca li. )) )} Utero gravi.do : inca rcern n1C'nt-0 l~.

886 887

t

892

(

886 ,

(

886 892 892

(1

878

(I

879

(1

(

880 883

(I

I

I

887 ~92

867

892 886

(

883

91

890 891 870

POZZI, ed. resp.


I

(P•.\.GIX A

IL POLICLINICO

.Pei Sign..ori Nostre

DELL '_.\)11\fl~ISTRAZIOXE)

abbo~at:i

SEZIONE PRATICA F ASC. 27

a l ''.POLICLINICO,,

rece::n.tissime p-..:a.bb1ic.a~i.0:11i: Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA

Libero docente e 1. 0 Aiuto nella Clinica delle malattie Nervose e Mentali della R. Università di Roma

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso Prefazione e due capitoìi del prof. GIOVANNI MINGAZZINI. I giudizi che su questa pubblicazione espreasero i grandi maestri Leonardo Bianchi ed Augu= sto Murri furono da noi già altre volte resi noti sulle pagine di questo nostro periodico. Qi permettiamo ora riportare due dei tanti giudizi pubblicati da Riviste Italiane :

«Il lil)ro pubblicato dal P1~of. FUMAROLA rappresenta la parte generale. semeiologica, «di un trattato di Malattie del Sistema Nervoso. «E un manuale di Semeiotica, che, seguendo l'indirizzo della Scuola di Roma, instaura «un metodo tutto particola.re perchè fa lo studio e la dimostrazione dei sintomi, così come «si rileva 8ull'ammalato e col corre.do di tutte le nl10Y·e inda.g ini di la·borato1•iQ,. « Sono riusciti im1)orta11ti e completi i ca1)itoli sull'a.11amnesi, sull'esaime della moti« lità e quelli sull,esa.me dei rifles i, e della sensibilità. « Le inda.g ini moderne ' ri hanno un trattamento ed un'illustrazione ])articolare e sono «tenute al corrente con le t1ltime ricerche clinicl1e e di laboratorio. Così completi e inte« ressanti possono es&ere considerati i capitoli sl1lla Puntura lombare. Sl1lla. reazione del « 1\.,.asse1w.ann e sull'e. ame i·adiografico . « C·on particolare cura l'autore tratta anche. in un capitolo a parte, la semeiologia dei e< Sensi specifici, diffonclendosi cou mag·giori eletta.g li sull'esame della vista, che indiscuti« bilmente co~tituiE,ice una delle gr~1ndi risorse dell'esame neur'ologico . cc ~ un libro €"minentemente istruttivo ed utile non solo per i medici e studenti, ma « ancl1t1 per oculisti, perchè offre 1 indirizzo di un 'indagine neurologica che non deve essere «mai trascurata per poter fare una diagnosi d 'i11sieme nelle \arie ma,l attie oculari, che «spesso non sono a.ltro che lln sintomo di una malattia. « Non vi ha dubbio che questo pregevole libro clel Prof. FtJ MAROLA otterrà quel note« vole s,iuccesso che merita un'opera di grande 11tilità pratica. e che colmai u11a. lacuna. nella « letteratura medica italiana, tributaria flella produzione straniera. « La pubblicazione -che riguarda il primo ,·ol11me presto satà seguita. da un secondo che e< te~timonierà la valentia non comune di questo :Neuropatolog·o che, ancora. giova.ne, ha af« ferme:1to in modo meraviglioso il uo valore scie11tifìco e didattico. Prof. Cirincione ». (Dagli .4.nriali di Ottalmologia e Clinica Ocillis tica, anno LI, 1923, Nt1ova Serie VI , Fascicolo I ).

Dice il Prof. l\'I1~G...\ZZINI nella prefazione di questo libro che la clura vita. del medico «nelle Sa.le di Olinica somiglia a quella dell'artista nelle umili botteghe del Rinascimento; «indovinato raffronto a.t to a convincere, ~e occorre, come so.l o att1~averso la padronauza <e della tecnica si può dooninare l'arte, e ~ome solo attraverso la laboriosa esperienza giorcc naliera. condotta col miglior metodo si può arri ra1·e a conoscere. cc La rar<:1 perizia acql1istata dal Prof. Fu_\IAROLA nella sua diuturna assidua e proluncc gat•:t ,-ita di Cliniec.'l. Clgli l'ha adclensata e tr;:lsfusa in questo piccolo trattato, che per «es. ere appa.rentemente modesto, non è meno prezio~o per gli stl1diosi. cc Fjsso ci offre il sistema di condurre gli esnmi sul malato di neurologia, dalle osser·va« zioni prelimrinari alle più specializzate indagini, trattando nei vari ·c apitoli : a spetto, ~o­ « tilità. sensibilità, riflessi. sensi specifici; ql1iudi dell'esa·me del linguag·gio. delle p1·e:l8s1e, «dei poteri p~ichici · infine di ricerche specia.l i: esame oculare, laringoscopieo. vestibola,te, cc elettro e radiqdiagnostico, del liqt1or. del sa11gue, ecc. E tutto questo breYemente, ma c~n « c.rite1·i di grande praticità e di assoluta chie:lrezza, sì da tog·liere all'inP·srperto ogni dubb;to «sul modo di applicare i metofli di ricerca. F~lcilitano le di:mostra.z ioni nume1~ose figur~ 11 « lustrative, e 8 ta"Tole a colori le corredano elega11temente (fondo dell' occhio . innervazione «periferica e radicolare dei m11~coli) . «Due capitoli del Prof. MINGAZZINI sulla, a.11am11esi, e sulla dia.g110si delle ma.lattie ner« vose aggiungono particolare interesse al volume. <<In complesso questo libro, indispensabile a chi inizia lo fo\tl1djo della nE>l1rolog·ia, R~rà << di valido au·s ilio pure a chi da tempo la esercita : Yi si l)otri• spesso tro'Tèll'e una g·111cla « nella ricerca dei sintomj, un controlla nelle i11trr·petrazioni, llll ap11oggio nelle dia.g'llosi. cc

1

G. Bonarelli Modena». (Dall'Archivio General.e di Neurologia, Psichiat1·ia e Psicoanalisi, Fase. I e II del Vol. III). I

PARTE GENERALE. - Un volume. in-8 di pag. VIII-352, edito in carta di lusso, nitidan1e nt~ stampato, con 175 figure qun,si tutte originali intercalate nel testo più 8 tavole, fuori testo, a colori. - Prezzo L. 4 2. Per i n0~tri abbonati, franco di porto, per sole . . . . . . . . . . L~ 3. 6 PARTE SPECIALE: Sistema nervoso periferico. - Un volume di pag. 242, con 67 fgure m _ _tercalate nel testo. - Prezzo L. 2 8. P er i nostri abbonati, franco di porto, per sol~ L. 2 4. 7 6

I


•I

( PA G I~ A

IL POLICLINICO

DELL ' ..\~11\-IINISTR ..\ZIOXE)

SEZIONE PRATICA FASC. 27

Altri volumi della Collana MANUALI del ''POLICLINICO,,: ~>

Dott. Prof. LUIGI FERRANNINI Docente di Patologia e di Clin ica medica nella R. Università d i N a.poli già Direttore della Clinica delle Malattie del Lavoro

LA TERAPIA CLINICA NELLA MEDICINA PRATICA

Indicazioni • Preecrizioni igienicf'le, fisiche, dietetiche e fannaceuticht

Un vol. 1n 8° di pag. VIll-574, stampato s u carta di lusso in nitidissimi tipi tipografici e rilega.to artisticamente in piena tela , eon inscrizicmi. sul piano e sul dorso Prezzo· L 58 Per gli abbona.ti al <Policlinico> sole L.

,,

5 O.

,

Dott. Prof. CARLO BASILE

8)

I

Diplomato in Medi cina Tropi cale al Royal College of Phi si..:1ans & Surgeons . Londra Docente in Par assitologia - Regia Clini ca Medi ca - Roma

.

':

.:

DIAuNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE Prefazione del Prof. VITTOQIO ASCOLI 1

·

Direttore della R. Clinica Medica d i Roma

Dn volume di pagine Xll-264, toR 18 tavole eel teste e 91 figure iRtercalate, piò 2tavole a colori fuori testo Prezzo : L. 3 3 Per gli abbona.ti al < Policlinico• sole L.

9)

2 8.

Prof. Comm . GIACINTO QUART A già Medico aiuto negli Ospedali di Roma Lib . Docente di Patologia Medica nella R. Università di 'Roma

[ome !i auilte un malato 1 [ome !i 1ouorre un ferito 1 (Guida pratica per infermieri ed infermiere) 3~

I

edizione accuratamente riveduta e notevolme~te ampliata con 104 figure intercalate nel testo Prezzo : L. 1 8 Per gli abbonati a.I <Policlinico• sole L .

1 5.

Dott. AZEGLIO FILIPPINI

10)

Dirigent e il Reparto di igiene applicata nell'lstituto Sperime11tale delle F.F. 8.S. in Roma

PRONTUARIO DELL' IOIENIST A

,

Compilato con criter i emi nentement e prati ci. aù uso dei medici condot ti. degli ufficiali San itariii e di tutti i f 11Dzionari addetti al la vigilanza igienioa .

Prefazione del Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R. IsWtuto d' Igiene de ll'Università di Roma Un voi. in s• di pag. XVl-5t54. stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi tipograftoi e rilegato artisticamente in tutta tela. con inserir.ioni s ul piano e sul dorso. Prezzo : L. 5 2 Per gli abbona.ti a l < Policlinico> sole L . 4 6.

Dott. Prof. A. ROMAGNA MA NOIA

11)

Docente di Neuropatologia. nella R . Università di Roma

• I

DISTURBI DEL SONNO

E LORO CURA• • • • • • Prefazione del Prof. GIOVANNI MINGAZZINI

I

Direttore della R. Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Universita di Roma Un volume in-8, di p~gin e VIIl-196, nitidamente stampato su carta semipatinata. con 12 ftg. nel testo ed una. r iuscitissima illustra.zione sull a copertina. Prezzo L . 1 8. Per gli abbonati a1 < Policlinioo > sole L . 1 5. 7 5.

Prof. Dott. DARIO MAESTRINI Docente di Fisiologia nella R . Un iversità di Roma

,.

I'

Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia Prefazione del Prof . S. BàGLIONI

I

Direttore dell'Istituto di Fisiologia nella R. Università di Roma ri n volume in-8, di pag. VIIl-168. nitidamente stampato s u carta semipatinata con 64 ftgure intercalate nel testo. Prezzo L . 2 O. Per gli abbonati a.I < Policlinico > sole L. 1 6. 7 5.

Par ottenere qaanto sopra, inviare vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, o. 14 - ROil


ANNO XXXI

Fase. 28

Roma, 14 Luglio 1924

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

t

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali: O. Sciarra: Azione emolitica del biioduro di mer curio e sua influenza su la sieroreazione Wassermann positiva. Osservazioni cliniche: G. Samorirri: Sul1a cura chirurgica della « Elefantiasi >. Note e contributi: T. M. Ha lboni: Osservazioni sulla masturbazione infantile. -Sunti e rassegne: GINECOLOGIA ed OsTETRI CIA : l\1. Henkel : Disturbi della mestruazione e loro cura.. · - P. E. Truesdale, F. River : Fibromi uterirri. - H. G. Bugbee: Le infezioni renali complicanti la gravidanza. - U. Soli : Contributo a llo studio delle a lterazioni della placenta sull'eclampsia. - A Feil: Azione dei traumi e dei tentativi d'aborto nella formazione delle anomalie e dei mostri. Cenni bibl.ografici.

Appunti per il medico pratico: CASISTICA e TERA.PIA : Meningite acuta con associazione tuber colo-meningococcica. - Meningiti sifilitich e. - Difficoltà. nella di agnosi dei tumori del corpo pineale. -· Sclerosi multipla e Salvarsan argent ico. Il trattamento dell'epilessia. Cause e trattamento della. bra chialgia. - NOTE DI MEDICINA ~CI ENT IPJ CA: La morfologia sanguigna. nel vaiuolo. - Ossiuri ed eosinofilia. POSTA DBGLJ ABBONATI. VARIA: La differenza. di potenziale e la vita. Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: C. Ortali: Una specialità che muore: la dermo-sif\lopatia. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà riservati. - E vietata ta riproduzio-,,e cU ta·uori cU essi senza citarne la fn n lp.

Memento

p1~bhli-0ati n~t

t'OLICl.INICO e ta pubblicazione dei sunt4

Ai pochi abbonati che non hanno anfora inviato la 2"' rata semestrale dell'abbonamen • in corso .. rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1N1sTRAz10NE.

LAVORI ORIGINALI.

la sola R. W., perch è, se Qllesta fos se espon ente d' infezione attiva o latente, i conigli stes! STITU1'0 DI F ARMACOLOG J A E TERAPIA si saflebbero refrattari alle inoculaz ioni speriDELLA R . UNIVETISlTÀ DI NAPOLI m entali, ciò che non è. Direttore: Pro.f. Pro l\ IARFORI. È l'errore di quanti ancor a si ostinano a riAzione emolitica del biiod uro di mercurio e tenere es·p onenti di infezi one a ttiva le sieroreasua infiuenza su la sieroreazione Wasser- zioni positive asintomatiche, le quali, secondo la m ia interpretazionie (*), accettata da W asmann positiva eermann, \ Vid.al, Bianchi L. , P asi·n i, PierTet, per il ciott. OLINTO ScI .IBRA. ecc., posson.o ·essere in.di.ci di immunità attiva Perseverando nel mio lavoro di dimostrazioantilipoi d1e.a con sifilide laitetnte o eistinta. ne dell'indipender1za della n. w. positiva o neContro la teoria imm11nit a r ia d elle sier oreagativa dall'intensità infettiva, h o v·oluto inda- zioni W., S. G., M., affermata sperimentalmengar.e se i rimedi in uso per l a c11ra dell a 111e te da Wassermann, non hAnn o valore le nuove sono, per la loro azio11e sui diversi reagenti teorie, tra le ql1ali UJllche quella attribuente a l nella R. \V., cat1sa di errcre nei ris11ltati della ca1cio, un' a.zione essenziale nella R. Vl. siero.reazione. Senza entrare in merito all e polemiche tra Ho escluso i l bism11to e l'arsenobenzolo per l 'autore di essa ed altri, ini limito a fare osla loro varia, incosta.r1te e ten11e infl.11enza s11lln. servare ·Che \'' aS€ermann ne.llai sua « reazio,.. • R. W. positiva. n e di con ferma» fa reagire l'anticorpo, la Massimo jnteres·se i11vece destano le espe- S. \\T., isol ato dall'n.ntigeno e r1elle reazioni por ienze con il merc11rio, il q11ale agisce energicamente sull·e R. vV. p·ositive del sifi litico e d ei (*) a) reaizi oni negative : non 1e1s·cludono la, siconigli normali, qualitativam,e nte identicl1e fra filide; loro per avere entrambe co.me fattore essenb) reazioni positive con sintomi luetici: sifilide atti va; zial.e l' antbocettore per lipoidi, l a S. W. e) reazjoni P·Ositive senza sintomi luetici: Non ha a lc11n fo11damen to di s.erietà l'opinio' imm11n ità attiva, antilipoidea ed anne che nei cor1igli a R. \ V. positiva esista sifi tilu etica, acquisita o congenit a con lide spontanea asintomatica, ·Caratterizzata dal- : sifi lide l atente o estinta. •

I


902

..

IL POLICLINICO

sitive vere la R. ,V. di conf.erma è positiva, in

assenza assoluta d'i cal'cio.

Second-0 le esperienze quindi di Wassermann, E p·stein-Pribram e d EmanueJ con il merc·u ri0 e l'arsenico e le rnie col bismuto st1i co,nigli a R. W. p-0sitiva, si dimostrò eh.e la R. W . positiva diventa negati va per l 'azione 11revalen temente cellt1lare, sinton1aticn più cl1e treponemicida d·ei rimedi. Con le mie attuali esperier1ze si rivela che il biioduro di m te rcurio·, a differeniz.a 'degJ.i altri preparati mercuriali, agisce anche direttam en te sulla R . \V. per Ja sua az ion·e emolitic.a dei corpt1Sc·oli rossi di montone. I-Io usato il sublimato corrosivo, il biioduro di mercurio, il ioduro di sodio e il ioduro di potassio. Il calomelano insolt1bile non si presta bene alle ind agini in vitro. Il sublimato· ed i ioduri di sodio o di potassio aggiunti al s iero umano sic11ramente sifilitic o no.n i·m1p1edi1scono la fìss,azione d·el com-· plemento e lft r eazione Wasse rmann è positiva. Se si aggi11nge invece del biiod11ro· di m ercurio la R. W . positivissima diventa ra.pidamente negativa con l'emolis i completa anche p·e r piccolissime dosi di soluzione di biio.duro all'l ~lo di acqua disti~Jata con iod11ro di sodio ·O di potassio sufficiente p.e r la sol11zione. L' emolisi s i verifica an.che con tenui dosi d ella soluzione di hiiod11ro. di merc11rio in 11n.a sospensione di globuli di mo11tone al 5 °b di solnzione fisiologica. È escll1so che i iod11ri di sodio o di potassio, aggiunti p e·r la soluzio,n e d el biioduro· abbiano ruzione em1oliticai, potch1è aggiunti in quantità. anche notevole a. sospensi one di g lob11li no:n eeercitan.o alc11na in.ft11enza emolitica. I/emolisi q11asi completa di un cc. di sos1>ensio.ne di globuli rossi di mon tone. dose usata per la R . V./., s i ottiene ancJ1.e con l1na sola goccia di soluzion e di biiodl1ro al 0,50 % ed abbastan?:a ra.p idament.e, a.n che senza breve per-ma.nenzn. in termostato. L'impo1ianza di 'tali cognizioni è indul>bia per 11n nuovo o.rientamento della terapia antill1 etica. tanto più ch e ancora oggi non pochi. sifìlografi ricorron·o al biioduro, col quale più facilmente riescono a negativare t1na R. \V. positiva, ritenuta da essi sintomo di infezione aittiva sem.piie. Perchè 1e ricerche avessero. però valore pra,.. tico clinico, iniettai in conigli il biiodl1ro, e determinai l 'azione emolitica d el si.ero stesso, prelevato dal sangue 40' -nO' min11ti ed anche un g-iorno dopo. R.ebhene non intensa come in vitro si ottenne l'emolisi sufficiente per influenzare una R . W . •

XXXI ,

(ANNO

FASC .

28J

po.sitiva, pojchè 8-9 gocce di siero producono· q11asi em·olisi completa· di 1 cc. di sospensionedi globuli. Dosi uguali di si ero di coniglio prelevatoprima delle iniezioni di biioduro non hanno infl11enza emolitica alcuna. Comre al solito ho adoperato per 1a R . \V. pii1 antig eni sifilitici e di cuore di cavia per eliminare errori dipen·denti dalla natura dell'anti. geno, C·Orrispondendo ad ognuno di essi anti corpi diversi nel siero sifilitico. 1

ESPERIENZE

I.

Con sublimato corrosivo all'l % e siero tima no. sicuram·ente sifilitico a R. ' ''· + + + + • Gocce di sublimato in 1 ecc. ai siero diluito

Antigeno

Esiti della R . v.r.

I )

Cavia Berna . . > Milanese • Sifil. B. rna . . . » l\Jilanese » Isti tuto Farmacologia

\

++++

1- 10

.~

ESPERlENZE

II.

Con ioduri di potassio e di sodio riel sierosifilitico. 0

.. Antigeno

Gocce di ioduri in l cc. di siero di1uito

Esiti della R. \V .

1-10

++++

I

Cavia Berna . Milanese SifiJ. Berna . » !v!i lanese » I stituto .11' arn1 acologi a

ì I

\ ESPEHll•:NZE

<::011

II r.

HgI 2 ·aJ1'1 % ed al 0,50 %.

Antigeno

Cavia B1>rna . > 1-f ilanese Si ti I. B~rna . » l\Ill>i nese > Jstituto Farmacologia

I

Gocce d i HgI2. in 1 cc. di siero diluito

I

. . • . . ~ . .

Esiti della R . \V -

I

\

1 10

-- - -

f I

I ESPERIENZE

l''· I

2

C·on Hgl nella sosp·en.sione di globuli di montone al 5 %. G lobuli rossi cc.

Gocce di H gl 2 • aJl' l % A 0,50 %-0,30 O/o

Esiti

1

1-2

Emolisi completa


[ANNO

\ \ \ I , FASC. 28]

SEZIONE PRATI CA

ESPERI ENZE

V.

Siero di conigli prelevato prima delle iu 1ezioni di HgI 2 ed agg iunto a sospension·e di .g lobuli rossi di montone al 5 %. Globu i cc .

Gocce dì siero

l

1-9

ESPER I ENZE

Esi~i

VI.

Siero !)l'elevato rial coniglio 4·0'-60' rninuti do1po l'iniezioin.e sott.o,cntanea di 1-2 cc. d i soluzione di HgI 2 all'l 0/o .

m·e rcu ri o-io11e, ancr1e quella e m olitica diretta sulla Il. W. e) Se l 'efficacia antiluetica di tutti gli a11ti s ifilitic i - arseni cali, bismu tçiti e rnercl1r iali dev'essere giu d icata soltanto in relazio11e alla loro influenza i1nrnediata sui s intom i clinici e non sulla R. v'l. po.sitiva (variabile nell'inte11sit à indip·end€ntemente dal grado di infezio11e e, nei casi asintomatjci, sintomo immu11itario attivo antilipoideo), a _ maggior ragione ciò è vero per il biiod11ro per la sua azione emol itica in vitro e nel siero di sangl1e di iniettati con esso.. •

Goccd di f:lie ro

I l

~

3 5

»

9

»

1>

I

parz1a1e 1neo1n µle' a com JI 1 et a

Zeitschrift uf. erper. Patho logie u . 'fhera.pi.e, v. 7, fase. 2.

SCH\VARTZ-FLEIV1l\1JNt; .

I

E ::;iti

I

1

\

.o ~

I

Emoliji di vario \ grano con1e nell .. eS 1Jeri ,.. nzep.rcc~dent1 . 1na 1neno 1utens "

Tutte le esperie11ze f n 1 on o ri pet\1te l)Ì ù vo1 t e con controlli rigorosi d11plici, e s i ebbe ro pre·sso a poco i medes in1j risultati.

1922. In. Nuo.v a legge ·di i11terpretazione de l le sierortea-:,ioni U 7 as serm a?;11., Sach.s-G eorgi, ecc. , F olia M edir.a, n. 18, 1D22. In. L'azione a?l til1l etica rlel bisrn ·1lto è indipend ent e dalla s·tla in.ftuenza s11.lle si ero reazi 011.i posi tive (Wassermann, Sachs-Georgi, ecc. ).

Policlinico. (Sezj.one Pratica), anno 1923. G. EMAN UEL. Azione del mercurio e del Salvarsan S7.tlla reazio11e Wassermanri del coniglio nor11i.al.e. Berliner Klin. \ \ To1cl1en s., 9-28 febh. 1

1922.

CONCI.lTSIONI.

Indispensabile per tutti I medici :

a) S111Jlimato co.iTosi vo, ioduro di so di o e io-

1

duro di potass io nor1 esercitarlo alcuntt aziono diretta sui fattori della R . v\7 • p ositiva. b) Il Biiodnro di mercurio invece ha azione emolitic.a ed a11che a tenuissimei dos.i è s nffì ciente ad emolizzare nn cc. di sospe ns ione di globuli rossi di mo.nto11e n.l 5 %. Aggiur1to perciò in piccola do·s.e al s iero u1r1a n.o sict1ram e nte sifilitico ann11lla il ri st 1Jtato della R. "''· positiva con emolisi comp leta e costante. c) Contrariamente a q11anto si dovrebb e prevedere. il siero di sangue di .animali in i·e ~tati con bii o d\tro. di m1erct1rio possiede azione emolitica s11fficiente a rendere i r1certi i ris11Jtati della R. \ T\f. d) Il biiod \1ro di merc11rio possiede oltre l' a e st1ll'infezjone propria del zione sulle cel l11le •

SC IARRA. La reaziorie di lVasserrnann positi-

v a in.dic e di imm1l11iltl per la sifilide. Folia ì\f ef! i ca, 11. 18, 1920. In. Il saggio positivo 1t el,le sieroreazioni Wasser m.ann, .C::,ach s-Georgi, ecc., come sinloma d'i imn1unità a?1tilu,et ica. Riforma l\Ied., n. 39,

1 I

Munchener Med. vVoch.,

1910, n. 41.

qu~s1

VII.

Gocr,e di siero l '.l

lV1.love indaaini sperimentali

EPSTEIN-PRIBRAM.

Sie ro J)l'elevato dal co11igl io 24 ore dopo la iniezion·e di 5 cc. di 5oluzion,e Ifg l 2 alJ.'1 °~ in parecchi giorni.

I (

' \' ASSERMANN.

2 febb. 1921.

O.

Globuli cc .

,

s11.lla sifilide. Ber lin Klini sche Woch., n. 9,

Esiti

I

ESPERTE~ZE

I

B TBI.TOG RAFI.'\. :\..

Globuli e c.

903

Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIOO (Doctor Jus tit ia )

LA LEGISLAZIONE SANITARIA •• ••

In rapporto ali' esercizio professionale •• •• (Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari

e tutto ciò che si riferisce a Il' esercizio p rofessionale, ad uso

dei Medici co1:1dotti , dei liberi esercenti, degli ufficiali sanitarli

e del person a le addetto ai laboratori di vigilanza. igienica). N. B. -

Coloro che intendono non restare sp rovvisti di que-

sta veramente utile opera compilata in seguito alle insistenti premure riceYute dai lettori del e Policlinico >, debbono affrettarsi perchè l'edizione volge or mai al termine. Prezzo L . Per i nostri abbonati sole L.

1 2. 7 5

10

16.

porto franco.

Inviare Vaglia. postale aJ Cav. LUIGI POZZI - ' 7 ia Sistina, n. 14 - Roma .

-


904

IL J>OLI CLIN reo

OSSERVAZIONI CLINICHE. S.

OSPEDALE

GTOYANl'\l

SEZIONE

BAT'fIST:\ DI

FOLIGl'\O

C HIR CRGI CA

diretta dal prof. dott.

Gr1'SEPPE :\IIONI.

Sulla cura chirurgaca della '' Elefantiasi ,, per il dott.

SAMORIN1 G 11:sEPPE,

aiuto..

La curn. che fin o·r a h a dat.o m ig'lio l'i r isru I tati nei casi cl i olefa.n.tiat>i è certam·ente quella chirurgica. La cura n1edica1 i11vece, consistente i11 fasciJture conl:pre sive, r iposo, posizione elevata clel1' arto o d·eg·li arti arn111alati, massaggi, applicazionj elettriche, a.pplicazio11i 111ed ica.m.entose, ecc., 11.on ha fì1101·a dato ch·e :..c;ca.rsi su cceS>:s]. e sopralutt.o lli breYe durata. Sebber1e t n11te ipotesi si ano sté1 te fatte intorn.o a ll a eti.0 lo1g·ia e a.~la patogenesi dell elefar1ti a.si, il fattore da IJi~1 tempo invocato e che anch·e og·gi for!::Ye viene dai più accettato q11.ale causa princip.aJ.e, è l'ostaoo1ato circolo linfat'ico: lJe·r ·ciò in qu·esto \Senso vennero e vengono i11di rizzati i cliveirsi m eto di di ct1ra dei vari cl1i1urghi. Tutta via in seguito a ' numeroise riè·ercl1e ·e i11 bo.se atl o.sservazioni s.perim entali. dai pi"t1 non si runmette ch·e la stasi linfatica possa e~­ sere la •sola ca111sa dell'elefantiasi, ma che inve<'e :sia110 necessari, per l a co n1parsa degli im·ponenti caratte.ri a.ella malattia, altri elementi, quali un contemporaneo· disturbo del circolo venoso od un processo i11fiam1m atorio1. ~el caso da me osservait o n11lla di tu.t to ~iò. Se l'ezio logia presta argomento di discus6ione, i11confutabile è invece il qt1adro a.natomopatologico delle le1sior1i ·osservate nell'ele1fantiasi, il c1uale in 11n primo ten11)io permette cli oisserva.re ip ertrofia e i1)erplasia .della cute e del cellt1lare sottoc11ta1neo, in seguito abbondante e fitta i1eoformazione di tess11to connettivale con tendenz.a alla sclerosi. Certamente nncl1e « la teoria della stasi n de,-e essere sottoposta a critica, e i1on possono essere invocati, per accresceirne l' autorità, i ca si di elefantiasi degli a.rti inferiori osse•rvati in segl1ito all' as1)ortazione dei gangli ingi.1ina.li da vario te111'!),o colpiti da un processo infiammatorio. Il fattoDe flogistico non .pruò eis sere trasc11rato nei riguardi d·el.lo 1svilt1ppo della ma.l attia, tanto più che in arl tri casi in ct1i f11 fntt n. l' a:sportazione di detti gangli all'inft1ori di ogni flogosi ottenendo t1na guarigione cc per prin1a111 », non si ebbe elefantiasi dell'arto corrispondente. Infatti anche riguardo l'elefantiasi dei paesi tropicali, che prima si ammetteva come J}ro dotta da occl•usione dei linfatici da parte di 1

1

1

1

[A~iNO

\:\\I ,

FASC.

28)

alcl1ni parassi ti (fi la.ria i1oct ttr11 a), taJ e teoria l1 ai ric evuto una ·foTte scoissa, do1Jo· che vari stt1diosi ha.11no riscontrat.o detto parassita nel sangue di individui non affetti da elefa.n tiasi, n1·entre . no·n l 'hanno i'isco11trato i11 quelli aff ettj. Inolt1·e pn ò la stasi linfatica essere la sola c.aus.a di edemi così spiccati e d i tan ta prolife razio.n e di. tess uto di neofo11nazio·ne? Dat0 ch e m~ so·no prefieso no11 di discutere su lla patogen1esi di questa malattia, ma soltanto di portar-a un contributo al m etodo di ct1 ra chin1rgica ora più in voga, -così tralascio qti.e.sto a1rgo.1ne·n to che anco·ra dovrà essere og . g.etto di studi minuziosi i1ri.rna di p oter essere comvletaJnente in·etsso in lu.ce. La cura chi1urgica dell' elefanti.asi 11a pure t1nai breve sto1ia che ce1·cì1erò di ria1ssu.me1--e. I.i sfranc p·er primo pr.aticò le scarific.azio11i onde dimlint1ir.e la pressione Jin1fati.ca dei te~. s uti edeim atosi ed infiltraiti. Garn·ocham (1851-'57) es·e gui l' alla.cciatura, dell'arte·ria dell'arto; tale nletodo, fu seguito da • vari chtrurghi (Fi.scher, Le-isrink, Rotter) con scarsi r i1sultati; tuttavia anche co·n qu.esto m·e. to do si registra .q uaJche felice esito (Soli.eri Congresso di chinJorgia di Trieste, 1919). Poi pPevalse un altro 1netodo per parte specialm,ente dQ. Di-eftlenbach, Winiwarter, Mi.ckulicz, i q11a.li eseguirono es·cissioni cl1neifo.rn1i dei tessuti, ottenendo risultati di 1Joca entità I:! di brev.e durata. In ;segt1iito, e con sem1p licismo ,p oco l odevole, ftl l}erfìno· p roposto 11n m·eto·do demo1 l itiv·o : Brnssac e Fa.u re portano un.a buo,11a sta.tis tica cli «etti.mi esiti avt1ti coll'amp11tazi·one d8'll arto elefantiasrico » (III). N·el 1906 Handley pro1pos.e un nuov,o, processo ·Chiamato « linf.oa11giopl astdca » consistente in una deviatZione della coT1rente linfatica per mezzo di ma,z zetti di grossi fili di seta, i quali, iseg11endo un decorso sottocutaneo, andavano dall'estremità alla radice dell'arto', fino a giungere nel tessuto san.o. Tale pr·ocedimento, a.p plicato da vairi operatoì"i (Clarke, Goebel, Fergiusson, Sims, G11yot), non died·e risultati dt11r atu·r i. \Valther (1919) ai fili di s·eta sostituì t11bi d.J gomma; n1a anche in questo m·odo non solo non cambiò sostanzialmente il metodo, n1a neppure il risultato. Finalmente giungiamo a Lanz, Oppel, Rosano,v, Kondolèon, Payr. Lanz nel 1911 rese noto UJ\ caso da lui operato cinque anni prima e cihe aveva avuto ottimo risl1ltato anche a distanza; si t ra,ttava di elefantiasi di un arto inferiore; egli si propose 1

1

1

1

1

1

1

1


f..l\.N~O

\XXI,

FASC.

28]

905

S EZIONE PRATICA

di deviare la linfa v.e rso gli st1·ati p rofor1·d i e souo semp1•e state reg0Ja1i pe.r epoca di co,m1)arsa1, du.r ata e quantità. più precisamente nel canale midollare dell'os ~ ega qu.alunque malattia. so; così dopo aver i.nciso tutti gli str:ati ed esVerso i 16 an.ni cominciò a notare, sp·ecialser giu11to al fe1nore vi pra.ticò tre f.ori. in cui n1.e.11te alla sera dopo essere stata in piedi ·p er i111mise siriscie di fascia lata che dovevano tl1tta. la giornata, che il piede sinistro in corse1·vir.e di d.rena.g gio; in·oltre fece 11l1111erose ·e rispondenza, del m.alleolo esterno era un po' i11g·rossato. piccole incisio·ni 11cll 'apone•urosi tali da servii r Dopo qualche tempo il go·nfìore si diffuse a.i1esse pure di drenaggio. che al malleolo interno e così pro,gressivam1e11Op:1) el i11vec, fac.eva penet.rai:·e negli interstizi m·11scola1i, attraverso iniei;sio·n i fatte sull' aponeu.rosi, delle baind·elette di connettivo sottocutane.o; d·orpo sutuTava l' aiponeurosi. Rosanow, tolto un lembo losangico della cut.e ) sul1a faccia esterna della coscia e su· quella posteriore de1la gamtba, scolpi:sce u·n lembo triangolare sottocuta1neo-apon1eurotic.o e l'introduce nell'interstizio delle masse muscolari; anch'egli st1tu·r a l' apor1e11rosi. Kond-0lèon finalmente, in seguito a varie osservazioni, p.e nsò che fosse l'aponeurosi la cau:sa pTincipale della stasi linfatica, twto più che esaminata detta a.poneuTosi la trovò ispessita ·e sclerotizzata, e che al disopra di essa ristagnava una certa quantità di linfa. P ·e rciò egli praticò l'asportazionie di lembi più o meno vasti dell'aponeurosi per tutta la 111.nghezza dell'arto, in m.odo che la linfa deglj strati superficiali potesise giungere attraverso il tessuto muscolare agli strati profondi; dopo di ciò su,t:Ju.rò la. cute senza a.lcu.n dl'lenaggio. Payr ha n1odificato liev-em.ente il secondo tempo di detto metodo; prima di eseguire la sutura della cute riunisoe per m ·e zzo di alculili punti i margini d·ell'aponeuTosi rimasti liberi con i muscoli. E che sia buono il concetto .che guida questi ul,t imi due metodi 1-0 prova il fatto dei felici esiti otten11ti anche a distanza di quail.ch1e ann·o. An.che il caso eh.e ora espo1Tò fru operato ol- , tre un anno fa., e tuttoTa il risultato si m.antiene ottimp sotto ogni rapporto nonostante che il giovane soggetto, affieitto dalla malattia, nor1 <Si abbia a•vuto. alcun rjguardo dopo l' att.o o.p.era.tivo e faccia gio·r nalmente lunghe camminate o rin1anga t11tto il giorno in staiz ion.e All'ingresso in Ospedal·e. e·retta.. 1

0

0

CASO CLI N ICO.

P.

~t.\.r1gelina,

di anni 25, da S. Eraclio (Fo-

ligno ). Viene accoJta in ·ospedale il 19 settembre 1922. .4.n.aniriesi. -- I genitori so,no viventi; il padre è un arterioscle1~otico; la ma1dre gode buona .s alute; .e1ssa f1J. operata alc·u ni an·n i or sonio per occlusione intestinale; tre fratelli nati precocemente sono n1orti dopo pochi giorn.i di vita. La P. fu la 13rimogenita; ebbe allattam·ento mater.no; mestruò a 13 a:nni; le mestruazioni •

te a tutto il pied·e, alla gam1b a e più tardi aJla coscia. Nel 1920 sposò a un l110.m ·o· san,o dal quale e]).be unai bambina n.ata a termi11e e tuttora vivente e sain,a . Durante la gravidanza il go11fìorei aum,e ntò colla ·stessa intensità di prima e non subì modificaizioni dop·o il parto. La tumefazione .am.m entò sempre fino a fare raggiungerre all'arto le dimensio·n i p1·eserntate dalla malata all'ingresso tn Ospedale. L a P. dice di non avere mia.i. avuto dolo1i in corrispondenza. a.e.Jl'arto; ha, l1otato· soltanto •

'

I

~

'

l

)


90R

[A~NO

lL POLICLINICO r

XXXI,

FASC.

28]

che rul mattin.o, dospo avere tenuta durante l<t notte la posizione orizzontale, il gonfiorei era lievemente diminuito, mentr.e il grado massimo lo raggiungeva la :sera dopo essere stata in piedi per t11tta la gi-0rnatai. Esame obbie~tivo. - Donna di statura media, in buono stato .ai nutrtzione generale, di oostituzio·n-e scheletrica regolare. Nulla di anormale si rileva all'esiam1e dei vari sistem.i ed ap p·airati. Arti infe1i.ori. - All'ispez.io ne si nota un'enorme differenza di y.o1ume fra. i due a:rti; il sinistro è m,o lto ingrossato, e specialm.ente dal piede aJ ginocchio; inoltre è deforme per la scompar:sa delle linee caratteristich·e. In C·Orrispondenza d-ell'.airticol.azio ne tibi0r-ta.rsica si nota un profondo solco caiusato dal grande svilU'PPO dei tessuti m-0lli viciniori; la g·am1b a pr.esenta l'aspetto di una grossa oliva; è scomiparsa la prominenza data dal trici·p ite su·rale. La oosc,i a pure appa~e ing ro1S1.S a ta, ma in proporzione alquanto infe1riore alla ga1nba, come si può ril,e vare dalla ptima illustJ:~az,ion.e e dalle misure cl1e. ora esporrò.

della. gamba, nella se·gu-ente ma.niera: 1sulla faccia ainterio re d·ella gamba, a .p artire da sot· to la tuberosità d.ella tibia per discendere al ~ouo d·el piede, si praticano due incisioni cu·rva a concavità interna, che circoscrivono un Je-mb-0 elittic.o di cute e connettivo sottocutaneo fortemente ispessiti; as·p orta.t o il len1:bo si pre~ para l'aponeurosi dei mrt1scoli tibiali che ven. 1

1

1

1

Dime1ision:i rleçrl~ arti iriferiori all'in.g'resso irz. Ospedale. destro

sinistro

cm.

cm.

differenza cm.

Collo del oiede . . . . 19 23 4. Gamba, - tèrzo inferiore 20 34 14 » medio 2.8 41 13 » " supeiiore . 29 37 8 Ginocchio . . . . . . 31 35 4 r~sc ia - terzo inferiore . 34 40 6 » )) medio . . 42 47 5 » » su p.erio1re 48 52 4 Alla palpazione si nota una forte consisten" za; la c11 tie non Bi laiscia soillevar:e in piegh e tanta è la sua tension·e; lai pressione n.on lascia alcur1a imipronta .d igitale, e, se es,e rcitata fortemente su qualunque punto dell'a.rto non risvieglia dolore. . ' Non si palpano gangli ingrossati all'in.gt1'.inP. I movi1n.enti dell'articolazione del piede e di quellai del ginocchio sono aliq uanto· Limitati. La P. ftl sottop.osta a t.r.e i·n it erve·n ti ·opera.toiri alla distanza di p·ochi giorni l 'un-0 dall' altre. 21 settemb1 e 1922: Etel'o-narcoisi. Q.peratore prof. Mioni. Sulla faccia interna della gam:b a a pa1rtire da sotto al ginocchio fino alla regione malleolare si scolpisce un lembo elittico che inte ressa cute ·e connettivo sottocutaneo. Lo sp·essore di tali strati è di circa quattro centimetri verso il mea:zo dellai gamba. Dalla. su.perficie dj ~ez.ione vi è scarso gemizio di sangt1·e, mentr1· invieoe 1scola abbondante linfa. Incisa l'aiponeurosi ch,e ·ric'o1p re i muscoli sottosta.in.t i, &e ne aS'porta t1n lairgo lemb·o1. Successivamente i margini della feirita cuta. nea vengono avvicinati con pt1nti sta>ccat.i di grossa ·S eta e riuniti senz·a aùclm drenaggio. Sei gio1ni più tardi si pratica il secondo inte1'7ento ·~11l la superlìcie estern·a della ga.mbn e sui dorso del piede, segri..endo le stesse ml"·· clalità del primo. ~po altri sette giorni; valendosi ' delia rach1a11estesia stovainica, si pratica il terzo inte-rvento, sulla superfici-e anteriore e posteriortl >)

Do·p o 15 m esi da ll ' interv~nto ope1 atorio. g·ono clenudati; si ri11niscono i margini dell'incisione cutainea sut11.rando per primam. Collo stesso procedirn,en.to si a.sporta un lern bo cuta:neo-aponeurotico sulla sup·erficie p-0steriore d1ella gamba. Com'Piloosivamente dunque vennero sool1p itj ed asport~ti quattro lembi elissoidali sulla gamlba, foggiati in maniera che dopo la riun.iooe d·ei mairgini la gamba potesse acquistare aspetto e dimensioni sim.ili il pii1 possibile all'altro .arto sano, ed uno sul dorso del piede. Il decorso delle ferite si m.antenn.e asettico, p.e1· quant-0 un.a discreta linforragia da un punto docfive dellat ' sezione esterna abbia ostacolato per circa tre settimane la completa cirat1izzaz.ione.


XXXI,

'[ANNO

FASC.

28]

907

SEZIONE PRATICA

Tuttavia ,q uesta fu 1ra1ggiunta senza difficoltà. L'arto fu mantenuto fasciato per qualch·e tem_po per precauzione, ed il 21 ottobre la P. -fu dimessa guarita. Tuttavia1 prima di consid·e raTla tale, si volle attend·e re che fosse trascorso un p·er.ri.0 do di -tempo sufficiente; d·o po qu-indici. mesi la guarigione 1si mantiene per:fetta, e la. foto,g rafia che si pub blica. fatta· dopo un tale lasS·O· di tempo, può attestarlo, come lo attesta,n o egualmente le ·dimensioni prese. Dimensioni degli arti inferiori dopo 15 mesi 1

1

dall'intervento operatorio. destro sinistro differenzu

.-

cm.

Collo del :p·i ede . . . . . 19 Gamba - terzo inferiare . 20,5 » » medio . . 29,8 » » superiore 29, 7 G~nocchio . . . . . . . 31,2 Coscia - terzo inf.eriore . 37,7 » » medio . . . 44,5 » » superiore 49

cm.

cm.

19,8 0,8 21, 7 1,2 30,5 O, 7 30,3 0,6 33,3 2, 1 41 3,3 45,2 . O, 7 49,4 0,4

Alcuni frammenti dei tessuti asportati, ft:s.sa ti in so·lu2i-0ne di sublimato corrosivo, in al-0001, ed in soluzione di formolo•, colorati con email.lume. con Van 1Gieson, con W·eig.ert, furono studiati dal p11nto di vista isto-patol,ogico. Pelle. ~ alquanto ispessita; accentuata iperplasia dello strato corneo; lo strato germi nativo è in preda a spiccato edema intercel lulare; i fol1.iooli ipili~eri , e le ghiandole sebacee sono atrofiche; ~trofiche pu.re sono le ghiand-0le sudoripare, I.e cui anse dei gl-0mre ruli si prt -sentano allontanate 'Per l'interposizion.e fra di ·esse di un connettivo fibrillare, edematoso. Le arterie d.el derma in tutto il suo spessore sono i.µ pr'e da a un proce.s so ·di n~of ormaziane -con11-ettivale ai c.ariqo preivalentemente dell'inti · ma .e dell'avventizia; il lume è ooin servato n.ella sua fo.r mà ci:rcolare, ma ristretto. Le vene pre.sentan o due tipi di alterazi-0,n i; in uno, mantenendo no:rmaJi gli elem·enti delle ton.ache, hanno il lume aum·entato del dop.pio ed an.che del triplo; nell'altro si hanno l~ pareti ipertrofiche, restringimento e perfino os.truzi•o1n ·e del lume; atto.mo a questi vasi in cui il circolo è fortemente rallentato si nota discreto ' ·numeflo di leucociti, fuorusciti certamente per dirupedesin. I linfatici. sia i vasi che le laicune, sono molto dila.tati. C ellUlare sottocutaneo. - È fO•nrtato qu·asi esclusiv·amente di oonn.ettivo fib1roso, scle·r otico, i ClJi elementi cellulari sono in alcuni p11nti avvicinati e formanti fasci dispo.s ti in vari sensi, in altri invece allontanaiti fra di lor'o e delim:itanit i delle lacune. Il caso che ho c1"edltto noin as1SOlutamente p1r i vo di inter:esse per ·essere illustrato presenta alcun.e caratteristiche ben definite. · Prima di tutto: l'assenza di qualsirusi causa predisponente o determinante appr.ezzabil.e; è v.ero che l' airto elefantiasico crebbe anche durante la gravidanza del sogg.etto; il processo m·orboso ·era tutta-ria comiricisato pairec.chio tempo prima ed è ovvio che abbia subito un ac-

erescimento anche durante lo svolgersi della gravidanza, la quale c.ertamente ha aum,e ntato l ' osta;oolo al circolo refluo.. Inoltre l'unilateralità de1 processo, in aStsenza di cause ben definite , (trombosi, adeniti, flebiti, ecc.), di ffi cilm1ente si spiega. Il De G.a.etano nel ~u-0 recente lav·oro sull'elefantiasi, dopo lo studio minuzioso istologico d.ei pezzi a.s p1o·r tati, giu11ge ·qua.si ai oonsidera.re i tess11ti eJ.efantiasici, ·edematosi ed infiltrati, come un tumore linfo...fibromatoso,; a.d ogni modo consiglia di considerarli assolutamente com.e tali agli effetti della cu·ra chirurgi.ca. Io m,i domando se, nella paitogenesi di tale p1roc.esso morboso, co,n sideirato o no com.e esito più ,o meno lontano di fl ogosi, o di disturbo m,ec .. canico di circolo, o C<}me neoJorrnazione vera e propria, no1n possa eventualmente concorrere a111,che un fattore trofic·o, capace di d.eterminare da .p,r incipio delle isemplici alterazioni funZi11nali, vaso motorie·, regionaili, e poi, in seguito al prolungarsi di queste, anche d ell.e alterazionii istologiche d.elle 1p areti dei vasi, sia linfatici che venosi, con tutta la conoomitante ~ susseguente c-0orte sintomatica ·ed an.atomopatologica. Ad ogni modo, qualunque sia il m.e,ccanism-0 dell'eziog·enesi, n.on d,ev.e variare il co,n cetto che inspira il proceèiimento di cura. Questo rsi imp.ern~a su due p,rincipali momenti: I'asport~zione de1 tessuti edematosi, fi,b rosi, insp.essiti ed infiltrati di linfa, e la derivazione della linfa dagli strati ·eup·erficiali a qu,elli profondi, sop·primendo la ba1rri.era aponeurotica. Ilo già passato in 'r ivista i p1rincip.ali metodi suggeriti dai differenti al1to1ri, .ed i vari tentativi ch·e man mano hanno preceduto .e q.u asi preconizzato il m-etodo di Kond·olèon. Però mientre Kondolècxn si li·m.ita a delle incisioni longitudinali, una sul lato interno, l'ailtra :s11~1. lato estern10 . della g.amba, eseguite le quali pratica l'estirpazion.e dei tessuti indìltrati sopra ap,o neurotici, e l' ~scissionie di u.n segm.e.nto dì apon.eu·r osi della lunghezza dell'incisione e largo 4-5 cm. , mentre Payr còn liev,e m'odificaizione fissa i mUJSooli denudati a i margini dell'apon.eu,r osi rimasti li.b eri, De Gaetano (1923) invece asporta dlJe lembi .elissoidali, uno inte.rn,o, l'altro este.mo, comp'1eti, comprendenti cute e tessuti infiltrati sottostanti, e demolisce quasi com1pleta..m ailte l'apone1t.r osi d'invil11ppo della gamba. Nel n.ostro Reparto Chiru.rgico, Mioni ha eseguito con alcune va,riamti tale operazion~ nel 1922, p·rocedendo all'aisportazjone in sedute successive di ...quattro lembi : intern-0, esterno, . anteriore e p<'>ste1iol'e nei riguardi aella gam-

-

I

I


908

[ANNO

ba di un lenmo dorsale nei riguardi del piede, ' ed all'a.pertuTa di cinque ampie comunicazioni fra strati sottocutainei e muscoli. Ch·e il successo sia stato lusinghiero e durntur.o J.o dimostrano la fotografia e le mis11re che, per cautela, non furono .p rese eh.e soltanto dopo un pmo.do di tempo di oltre 15 mesi dall'atto operativo. Ad ogni mod.o si ritiene utile consigliare a tali inf·enni, sia puTe d·o po il miglior.e risultato operativo, l'applicazione di una leggera e sottile benda di cre•s po, la quale no·n dà alcun fastidio, e mette al sic11ro da qualsiasi recidiva. Dioomhr.e 1923. BIBLIOGRAFIA. A. Stllla cura dell'elefantiasi congenita dell'arto inferiore. VII Congresso di Or-

GUACCERO

topedia, 1913. MOSCOWITZ. Ann. of ,Su.r g.' 1915, LXII. WALTHER. Note sur le traitement de l'éléphan-

tiasis des membres pa1· le drainage limphatique à tubes perdus. Bull. de l'Académie d·e

mé<.lecine d~ Paris, n. 35, novembre 1919. FRANço1s, JULJEN. Traitement de l' élépha.n tiaSis

des membres par l'application dé"{tnitive des tubes de caoutchou dans le cellulaire souscutan.é. « Thè-s e ·de Doctorat », P.arts 1919. SOLIERI. · L 'interruzion.e del circolo arterioso prin.cipale negli edemi gravi e p ermanenti da ostruito circolo venoso. XXVI Congresso di

Chirurgia. Trieste· 1919. Die chi.rurgische Behandlung der elephantiastichen odeme durch eine neue M ~­ thode der Limphableitung. « Miinch. med.

KONDOLEON.

Wochenschr.

»,

1912, n. 50.

Io. Die operative Behandlung der elephantiastichen Limphodeme. « Zentralblatt f. chir. »,

1912, n. 30.

Io. Die Dauerresuztate der Chirurgischertt Behandlung der elephantiasticlten Limp,hodeme. « Miin.c h .. med. Wochenschr », 1915, n. 16. ARNOI.o K. HENRY. The Kondolèon operation for elevhantwsis. « Brtt. Journ. 'of Surg », July 1921. DE GAETANO. Cura Ch.irurgica in un caso di elefantiasi degli arti inferi ori. « Annali Italiani

di Chirurgia », 1923,

f~.sc.

VII.

lnteressanie pubblicazione: PrOf, Dott.

DARIO MAESTRINI

Docente di Fisiologia nella R. Università dt Roma

Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia Prefazione del Prof. I. BAQLIONI

Direttore dell'Istituto di Fisiologia nella R. Università dt Boma Un Tolume in-8, di pag. VIII-168, nitidamente stampato ao c&rta eemlpatlnata con M figure intercalate nel testo. Pl'Mso L. 2 O. Per t nostri abbonati sole L. 1 6. 7 6 franco di porto. Invio.re Va.glia postale al Cav. LUIGI p0zz1 . Via SiatinR n . 1'4 • Roma.

XXXI,

FASC.

28J

.

NOTE E CONTRIBU T I. .

Osservazioni sulla masturbazione infantile. Dott. TULI..10

MARIO BALBONI.

Una nota del Illumero 31 del Policlinico, Sez.ione Pr·at., 1923, parlrund-0 d.eJla.i ·m a.sturb.azioine infantile m.etteva in ri.Iievo, oltre la rarità del fenom·e·n o nei S·oggetti molto giovani, il fatto. che ·essa, quan,do ·Si .riSic;o.n tra, si riSC'O•ntra sopra.ttutto nelle ba.m bine e infatti in quella stessa nota son.o riferiti · due ca.s i clinici concernenti bambilI1e UJil.a di due anni e l'altra di cinque e si parla di casi plrre di bambine riportati da.11-0 Havelock Ellis. Il Neter oh.e riporta Z6 casi afferma anche esso che il fenomeno è molto più frequente nelle femmine. Ora a me ,par.e possa: interessare il narrare due casi di masturbazior1e i.n bambini maschi estremiarnente giovani che non presentavano, come del resto su1cce.d·e spesso, anche neil.e femmine (Neter), ne·SSll!lna d·elle abituali cause a cui si a.ttribuiscoilJO le pratiche m1astu.rbatoriie e cioè oxiu·ri, anomali.e morfo,Jogiche d.ei genitali,. sporcizia, toc.c amenti da parte di terze pe·r sone, ecc.; e di cui credo poter d.are 11na interpretazione che mi pare m.eritev-0le di atten• z1one. Bambino di 14 mesi, nato 3.: termin!e. Genitort sani. Il pailre è dedito al vin-0; nessuna, malattia pr.egressa se non qualche im.p.rec'isato disturbo a can'1co deJl' apparato digerente il m.ese scorso. Non è completamente . divezzo. Non gli sono mai stati somministrati alco'olici. Due mooi or son-0 la madf\ei si aooOO".Se che il ba.mbino, dopo essèrsi toccat.io il. piccolo meqnibiro e av·erlo· posto nello stato di erezione, cadeva in un-0 sta·to di .eccitazione per cui si faceva rosso in viso e, se era. sulle braccia della madre, si stringeva forte a lei e, se coricato. irrigidiva. le gambe e protendeva la testa in · addietro. Questo fatto succedeva ad intervalli di giorni ed ancora oggi la frequenza del fenomeno n.o n è aumentata. E. O. -=- ll ba,m bino app.are un po' .p ·i cc.olo per la sua età ma discretamente nutrito. Tegumenti fiaiecidi. Sono visibili solo i due denti incisivi inf erio.ri medi an.i. Accenno ail fenomeno di Chvosteck. Il bambino non m-0stra ancora tendenza a camminare. Ventre un po' tt1mido. L'esam.e degli organi genitali non dimostra nulla di anorm.ale se si eccettua un'asta forse un po' pi1ì voll,.lmin·osa del norma le. Nulla agli organi interni. . CAso II. - R. S., bambino di 21 mesi nato a termine; la madre afferma di aver sofferto di linfatismo e di anemia ed anche ora è in non buone condizioni (pall-0re, magrezza, dentatura !,TU asta); il padre è sano e non pare. dedito al vino. Il .bambino ha avuto una pnma. infanzia difficile talch·è a otto mesi pesava ancora sei chilogrammi per quanto abbia sempre avuto aJlattamento materno; a 11 mesi i primi denti; all'età di t1n anno ebbe ascessi CASO

I. -

1


[ANNO X\ .\ T. FA ·c. 28]

SEZlO!'iE PRATICA

multipli in seg·uito H.d ur1 esante1na cutane-0 che pare foisse 1111a for1na rnorbillosa. Poco dopo ebbe a soffrir€ di una g·astroenterite dur.ante la quale ebbe attacchi di teta111ia ohe però non si so110 ripetuti rpiù llilla ' '-0lta oeseat.a la malattia e11terica; da qt1attro i11esi il bambino pre11de caffè .e talvolta qltailche sorYSo di vino. La mad1re riferisce che un giorno mentre teneva in braccio il suo bamhin10 di soli otto m.esi di età ebbe a notare cli e q•u esti cominciò a con fricarsi .contro la ma.dre, divenne rosso i.n viso, si irrigidì~ si im1p erlò di sudore. si strinse forte al collo di lei fìnchè si gettò sonnolento -sulla sua spalla. Dalla, p·rim.a volta che la madre notò il fenoiu e.n o vide che questo si· ripe-teva. più o meno inte.nso due, tre e anche 4 volte al gio·nno .ma soltanto a condizion.e che il bam bino foRse ten11t.o in braccio dalla madre chP se era tent1to da aJtre persone il feno.m eno nor1 si verificaiva. La pratica m.astl1rbatoria in un prin10 termpo subordinata aJl a preise11za delJn madl'e. in occ~sione della i11alattia soffert~t dal bam})i110 ad t1rn anno di età, cominciò a verifìcn r"i anche qua.ndo il barnbi110 tesso era -00ri cato mani·festan.dosi ailloo stes o modo d.escritto per il ·P rimo caso. E. O. .. \nche qu ec:;to bamhino appare poco . :rilll·P·p ato: Pallore ahbastan·za 11otevol.e e pan . n1colo adiposo 1scarso. Can1.111ina ma, non lo fa volentie·ri e correttam.ern1 e. Il ventre è tumido. La gabbia toracica è cedevol1e oltre la noNn.a alla p!l"essionie Segno di C.h vostek ipresente e fa cile a pro,·oca.rsi; ness11na anomalia ai genitali. Sistema 1in fa tico svil11ppato. Esam.e degli org·ani i11terni neg·ntivo eccetto cl1e per l' apparato respiratorio dove si notano fe.n .omrni catarrali diffusi. L'i11tellig enza del bambir10 atpp.a:rie sveglia rper qnanto, d·ata l<i piccola età. sia impossibile darne un gi11dizio eic11ro. Il bambino pairla e si esp1im.e in n1odo non ir1feriore a ql1ello rlei suo i coetanei nor mali. 1

1 •

Dalla facilità con la q11a.le. int eressandomi dell'al'gomento, ho trovato questi due casi ne1lai mia crlientela privata, c-re do si a p·o ssibile d:ed11rne che il fenomer10 è molto più frequente di q11anto non si l'itenga cornun·emente e che se noi medjci lo riscontriamo relativa1m.ente di rndo ciò è dovt1to al fatto che i gea:1tiori il l)Ìl\ dell e volte . .non vi dann.o impo·rta11z.a; ainizi l g·enito1i stessi, specia1m ent~ s,e il fenomeno è a carico di bambini cli ~esso ma~colino, lo irtt erpret ano S.!)esso come 1111 segno di virilità, di « huona razzH ». Questa è secondo me ln ca1115n· che ha tratto in inga1nr10 g·Ji a11tooi ohe h anno trattato de11·onan.:i1smo inf a11 til.e i q11aJi, in f::l tti . sosten.g.o no tutti e~se:re il ien.omeno pii1 raro fra i m.aschi probabilmente per il sol o f8tto che i parenti s·og·lio110 molto pi11 faci]m.ente impressionarsi dell 'esistenza del fenom ern.o pr e~~o l e fen1n1ine che presso i m,a schi e ricorrono di" conseg11enza a.I medico so· 11rattntto nel prin10 caiso. In ambedue i casi non ho tl'ovnto qnei segn i cti defici ente svil11ppo lnentale (T,n sègl1e ) a cui o,rente si n.ttri1

909

buisc e lo stab ilirsi del feniomeno nè, esse11do i bambini ·m a.schi, si p11ò incolpa1r.e la facilità di irritazione dovuta alla confor1nazione degli organi genitali femminilj. Di più neesuno dei due bambini presentava ·fimosi od ail tre anom.alie morfologiche a.egli organi stessi; nè per quanto• abbia investigato possono in questi casi entra.~e in discussion,e come ca11·s a ptima deter _ m.i nante del fatto to.ccamenti osceni dovuti a terze persone. Ambedue i bambini invece i11 occasi·one di malattie deoll 'app·arato digerente sono andati soggetti a piccoli attacchi di eclru11psia i11fantile con accenno nel 1secondo caso a vere e p1ioprie convulsioni. Questi elementi insieme soprattutto al constatato ritar d·a.t o ·sviluppo scheletrioo dei due harnbini e segni obiettivi indubbi di tendenze agli spasmi (segno di CJ1vosteck) mi hanno indotto ad attribui:rie fenomeni così preoòci, estrem,a mente precoci della mas·turbazi·one nei due isoggetti ad uno stato gen.e rale caratterizzato dai sviluppo ritardato, ricambio del ca.Icio alterato, abnorm€ eccitabilità, linfatismo ecc. Il fenomen.o dell' onanismo rientirerebbe secondo me nel qt1adro della oscura sintomatologia della spasm,ofilia ohe pure si associa così di frequ eint.e a ritardato sviJuppo ed andrebbe interpretato come la conseguenza dello stato organico dei 1soggetti nè più nè n1eno co.m e i vairi tic, spasmi, ecc. De.I resto p.er qu·ello che riguarda la etiologia del fenomeno il Comby e il Neter danno già riliev10 ai fenom.eni nervosi associati pet non parla>re dei} Lasègue il quale interpreta l'onanismo come una nevrosi cerebrale latente. Nessuno p·e rò degli autori da n1e consl1ltati mette in evid.enza iJ ritardato sviluppo organico del bambino che mi pare inv.ece esseir e il <Seg·no più importante. Non v'è dubbio eh.e eStSo da p er sè solo noni poSG.a deitJerminare 110 stabi lirsi del fenomeno poichè non si trova l' onani smo in tutti i bambini a sviluppo ritardato. Certo d11nql1e esso va associato alla presenza di llno stato nervoiso .particolare che non si pt1c'> ef>clt1dere possa molte volte essere effetto ur· 1rett.o d·el ritardato sviluppo stesso. Bisogna invecie pensare che jl ritarda·to sviluppo possa dare onanjsm.o solo qu·ando i fenon1eni nervosi concomita.n ti e forse conseguenti abbian.o raggiunto u1n certo grado. Credo in ogni modo di ]10.t.er oonf.ermare che si tratti di feno1neno del tl1tto fisi-c-0 come già credeva il Neter a bbandona11clo ogni interpretazione ani111i ~ti.c a recent e ed anticn·. ' 'ero è in ogni modo e llo·n mi sento di ·e scluderlo c-he molte cause possooo facilitare 1 inS-Orgenza clel fe11orneno come malconformazio1


910 ~ lJOl'l~izia .

o~ce11i,

oxiuri, ·ma sempre e soltanto a c-0ndizion.e cl1e l)reesista il sustrato organico descritto. Gli eJementi su enumera·ti avrr ebbero . so ltanto la imJportanza e il valore di cat1se accidentali non :bastevoli di per sè S-Ole a mantenere la persistenza del f enomeno mast.urbatorio. Qt1anto alla terapia debbo dire eh.e essa in1 ha dato i11 l)OCO tem.p o risultati aissai brilla.n ti. In base ai criteri su.e sposti som11ninistraj a.i. due so·ggetti preparati antis1)as1no·d ioi quqli olio fosforato e sali di calcio con13igliando in ogni modo alle rispett.i,re inad1i di evita.re di mettere i lo.r·o bambÌ!I1i nelle co ndizioni appare11temente più !Propizie a .p~ovocare .quello che er.a un vero e proprio accesso masturbatorio ed evitare la . somministrazion.e di vino , caffè, . carn,e, proido.tti a cui se non è possibile attribuire l'importa11za di cause determinanti poich è fra l'altro ft1rono comincia.ti a so·m minietra,re quando il f.eno:111eno '. i era già stabilito, è p.e rò indubbio sì possa .a ttribuire l'acoentua-· zione di un complesso sta.to organico già esistente (lel qu-3:.le gli esponenti più importanti sono il ritardato svilt11ppo organico e la facile irritabilità nervosa·. Il primo bambino del resto non aveva mai ing·erit.o carne, ''i.no e caffè. Debbo dire che i risultati rleJ trattamento d a me istituito sono stati eccell enti sia nel primo che nel secondo caso. Dopo quindici giorni di cu:ra il primo non aveva a'1 t1to anco·r a l'acces. so ma·st11rbatorio e non ini è stato più posRibile ~eg:n.irlo p.e rch.è l'ho i)erd11to di ' 1 ista Il secondo bambino invece, sempre i1ei primi qui11 dici giorni di cura, ha· avuto olo tre attacchi mentre 1) rima trei a.ttacchi erano facili in una sola giornata e in .ogni modo n,on passava giorno in cui il feno111eno non si 1ripetesse. In seguito fir10 ad oggi, va·l e a dire a distanza di un .p aio di mesi iJ bambino ha a,rt1to sol-0 quattro attacchi. Un altro ca so a r·onferma di quanto ho so · pra esposto a proposito delJa pa.t ogen1esi delJa masturbazione i11fa·ntile ho avt1to recentemente occasionre1 di osserva.r e ·all' -~111bt1latorio dell' Osp ed a le d1el Bnn1bino Gesù. Si tratta.v a questa \·olta di una bambina di tr·e anni e n1ez.zo che presentava evidenti segni di ritardato svilt1ppo 01rganico. aveva messo i primi denti a dodici n1esi di età e a due anni n011 ancora cammi11ava. Non presentava però il segno di Chvosteck nè altri s eg11i di un evidente a.n orJnaJe stato di eccitabilità nervosa . _.\lban,o Laziale. ni,

t.uc.carnenti

1

1

1•

1

I

[ A~!\ o X.\\ I. F .\SC. 28 J

l L POLlCL 1::\ l CO

BIBI~IOGR ..\FIA.

PISANI.

Sulla masturbazione infa1ttil e. Poli-

clinico • Sez. Prat.. n. 31 . 1923.

HAVELOCK ELLIS.

Etudes de psy chologie sexuel-

Le. Paris. TOBLER L. LP 1nalattie degli oraan.i genita/.i. Tratt. Pt d. Feer., Milano. :NETEBJt.: !'G. .littsti1,r bazioni dei 1)0111 /) i11i riricora obbliga.ti ali.a sclioLa. :\rchiv. f. Kind.. , Bd. 60-61, 1913. COMBY. M aladies de l' e1if ant. 2\Ia so11, Paris. _.\.SHBY.

Trattato di ·m alattie llell'inf ari::.ia.

SUNTI E l{ASSEGNE. GTNECOLOGIA ED OSTETRICIA. .. Disturbi della mestmazione e loro cura. (Prof. l\i. HENKEL. Deut sche 1lf ed. W o cli., 15 febbraio 1924).

Oggidì il i)rocesso mestruale no11 deve interp1"eta.rsi come un feilJOlllen.o isolato coml)i·entes1 • tra o·v aio e utero, bensì come un processo al quale partecipa ! 'intero organismo ed al cui regolare svolgersi contribuisce in m.o do speciale I ,armonico fl1nzionamento. degli organi endocrini (tiroide, ipofisi, capsule surr·enali, timo). L'A. suddivide i disturhi m estruali nei gruppi s-eguen.ti : 1) disturbi mestruali in soggetti con reperto g.enitale normale; 2) disturbi mestruali nelle alterazioni di s,riluppo degli organi genitali; 3) dist.t1rbi mestr11ali nelle affezioni infiammatorie degli org·ani genitali; 4) dist11rbi mestn1ali nei tl1mori dell'utero e degli annessi; 5) disturbi m.est.rnali nelle malattie organiche, del ricambio e del sangue e nei disturbi di circolo·; 6) dist11rbi mestruali nel climaterio; 7) disturbi mestruali sotto forma di dism rnorrea. 1) Questo gruppo, espressio.n e di anomalie funzionali non richiede alcun trattam.ento lo ' cale. 2) Qui i disturbi riconoscono. tal volta la loro origine in un funzionamento anormale del coml)less o ~ istema endocrino in q11a11to quest'ultimo è in grado di influenzare il regolare processo di maturazione rlel fo1lico1o. ovarico. Essi sono propri per lo più dei pii.mordi d·ella vita . essuale e rappresentati sia da amenorrea tempora11ea, sotto forma di un ritardato inizio della mestruazione, sia da irregolarità mestruali con pa11se più o meno. lunghe. Spesso la gravidànza apporta il ritorno alla normalità. Condizioni inverse (polimenorrea accompagnata da dismenorrea) possono essere prodotte d a un es alta mento della funzione ovarica: •dist11rbo fi siologico il qual.e è spesso in dirett0


[ANNO XXXI, FASC. 28]

911

.. EZlONE PRATICA ,

rapporto con un abnor.111e attività delle ghia11d0Je a secrezione interna riel se11so di un ma11cato intervento sulla funzion e ova.rica dei normnli antagonisti end.ocrir1i. " pesso ancl1e qui dopo u11 graYidanza il deco1·so i11 estr11ale si regolarizza. C-OJne trattamento, i1ei casi di l)Oli111e11orreél l' A. pratica da lt1ngo tempo, e co11 eccellej11ti riJSultati, la resezione di u11.a o di ainbe.ùu·ei l•e ovaia. Bene inteso cl1e tale i11tel'vento 1i111ita> le s11e i11dicazioni ai casi in cui u11 attento esa.me abbia J)Otuto circoscrivere a.lle ovai<t la ~e d e dei disturbi. ~ell'allattame11to e i1el puerperio posso110 aversi disturbi mestruali consistenti i11 aI11.eno.rrea (amenorrea dell'allattamento o puerperale). L 'ovu1azione pu ò conte1uporaneainente essere so.spesa o effettu a.i·si. A una sospensione dobbiamo pensare i1ella co·sidetta atrofia ute1·jna dell'allattamento che suole poi iiparare col ristabilirsi del proc~sso di 0\111lazior1e dt1~ rante lo. svezzamento. Irrimediabile è naturalment e r aiue11orrea nei casi di mancanza de ll 't1tero o d elle a ,·aia. L'estirpazione bilaterale delle ova ia i1111)orta di necessità un 'atrofia t1terina co11 soppl'e~ sio­ ne della f11nzione della mncosa qt1ale organo mestruante. Inver amente, l 'ec:tirp azio11e del1,utero i11flt1isce da11no amente st1Jla ft111zion e dell'ovaio e dell'inter-0 apparato e11docrino. Le azioni nocive dirette sulle ovaia quali. ad es., quelle da raggi Rontgen, influiscono s11lla m estruazion.e per tutto il tempo i11 ct1 i il })l'Ocesso di ovulazione rimane soppr:_esso. In ultimo è d a tenere presente come tal\·olta alterazioni 111ngo le vie di clefiusso del sang11e mestruale pois ano mentire u11·ame11orrea (atre$ia imenica, impervietà della vag·ina, 1eioc.).. Qt1i naturalrm,entie ln c11r~ sarà e ·cl11sivan1ente chirurgica. 3) In qtl esto gruppo va anzitutto ricordata l'endometrite. Occorre però rilevare com e troppo spesso tale processo infian11natorio. sia ~tato per l'innanzi d esignato fra le ca.11se di di~t11rbi mestruali. Per qt1anto concerne la c11ra trova • q11i frequente indicazjon e il ra-schiam,ento. Esso diviene anzi indispensabile nei casi di endomretrite in seguito a di~turhi del puerperio: indispe11sabile d€l pa.ri qualora si tratti di stabilire una diagno·si di.ffere11ziale tra tubercolosi e carcinoma. e n ei casi jn c11i necessiti il pro.nto flrresto di l1n'emorragia. Ca11se di disturbi in q11esto grup1)0 costituiscono inoltre gli stati infiammatori i11 generr dell'11t.ero, degli annessi e degli organi circonvicini; affezioni le qt1ali producono il loro effetto sia per un disturbo. del processo di ovula zione, sia per alterazioni. morbose della mu-cosa 11terina qt1ale org-ano mest.ruante, ed in-

per l 'illtlue11za del sistema vasaJ e. L prùce::;si infiam1n.a.t.ori dell'ovaio dist u1·.iJa110 s0ip1·ar tutto il proc,esso di maturazione del follicolo : si posso110 produrre ascessi, più spesso emorragie con conseguente forn1.azione di ematomi. Nella cosidetta m etrite i disturbi co11sistona. generalmente in emorragie: po·s sibili g·li scambi diagnostici con miomi sottomucosi, carcinon1a. de-1 co rpo e abo1i.i in.com~paeti. N ella cosidetta metropatia emorrag·ica si tl'atta prevaJe11teme11te dell'effetto di azioni nocive svoltesi sulla mt1scolatura uterina in seguito a nrocesso ùi sclerosi provocat.o d.a fattori dive r::i: disturbi i1ell'involuzione uterina dopo il parto. iperemia, posizioni ano1nale dell .t1tero, i11fluenze da parte dell'ovaio,, ecc. È chiaro che nell'istit11i-re 1a clU·a di q·u esto gruppo di disturbi mestruali debba anzit-t1tto cercarsi di stabilire easo per caso il fattor e etio log·ico. 111 presenza di emorragie e fenomeni doloro: i i11sorgenti all'epoca del climaterio si praticherà il raschiamento; in. tal mo.do po. trà anche esclud.ersi l1·esiste11za di t1n carcino1na. Escl11so quest'ultimo e rin1asto senza risultato il raschiamento, s.i procederà alla castrazione co·n i raggi Rontgen : n1et.odo di alto valore terapeutico. Come regola. generale dovrà sen1pre aveIBi di inira l'arresto nel più b1ieve tempo p.o.ssibile delle emorragie. Si prescrivert.ì il riposo, i bagni e una terapia diretta al sollevamento dello stato generale : del resto, ma11cato ogni effetto d:al raschiamento. si appliche- . ranno tutti quei n1ezzi atti da 1Jn lato a pron1uover e ed accele1·are la coagulazione del sangue (iniezioni endomuscolari di gelatina, iniezione endov. di .soluzion·e fisi.ologica, di c1oruro di ca1cio1, di sar1gue autonom.0 emo1dzzaito, tampo11a.me11to d·eill'utero con ga.rza imbevuta di siero ematico), dall'altro a facilitare il deflus~o del sangi.1e ven,o so .per mezz.o di lln aum·e11to del1a pressione (digitale). Fra gli stiptici veri e proipri con1n1erndevo1i l'idra st,e e· i prepara t.i i p<>fisari. 4) Qualora i distt1rl>i u1estruali provengru10 dal la prese11za cli tt1morj dell'11tero o degli annessi. i ricorrerà , falliti i mezzi conse1~vativi, alla c11ra chirurgica .. Sarà ];lene tuttavia limita.r e quest'ultima aJ minimo possibile onde ro.nservare la mestr11azione. 5) Che malattie ge11e rali della più varia na! tura possano inftl1enzare il processo mestr11ale è fatto acqi1isi.to «ex a.n tiqu10 » alla con1une conoscenza. ~el tifo, nella scarlattina, nella tubercolosi ed in altre malattie infettive osserviamo spesso amenorrea. Al contrario, nella t11berc-olo.si occorre anche non di rado un au· mento de11'attività sessuale. D11rant.e l e malattie cii ct1ore. specia1mente nel periodo di scomfi.1 ie

1

1

1


912

lL POLICL1NlCO

JJenso, · i1a l ttogo tal volta u11 di t nruo ~ia 11e! processo di ovulaziu11e cl1e di ru estrttazio11e sotto forma di an1e11orrea o di p-0li1n e uotrea. I~r<:1 le psicopatie accompag11ate da irreg·olarità tatameniali l 'A. r ammenta l'epiles~ia , la ùen1e11za pi·ecoce. la frenasi maniaco-depressiva. Speciale 111enzione meritano in qt1esto g·rl1ppo di dis tttl'bi Je malaittie d elle ghia11dole a s ec.rezion1e i11teroc:ia, sopratt1tto ct,e1lla ti.r uicle, del1P caips11le 1s t1rrenali 1e dell.'ipofis.i. Pt1ò tl'atta1·si di u1n ' ipo- o cli ip erfu.nzione ghiandola1·e e il quadro clinico più sp esso .segnalato è 'cp1ello de.1l'amenor1·ea. 6 ) Nel clim aterio lo s1Jqg·11e1 ~ i d eJlu fu1LZio11e ov<l rica i1u ò anche avvenire i1 ella completa .as, senza di ogni disturbo. La funzione ovaricn invero è da considerarsi dipendente da t11tt o j l co n1plesso sistema endocrino. e i p1·ocessi de 1 cli111a terìo non soltanto sono di natura locale , 1na rappresentano ezinndio l 'e ' pressione di 1111 feno rneno corpore.o generale ana log·o i11 tale epo.ca alla cornparsa dei sinto.m i se11ili e e.li i11 voluzione. 1,€' J)rime manifestFizioni elin1nteri che lJOssono gi(\ comparire d11rant e il nor1ual0 decorso dell e mestrn azioni, altl'e YOlte cl11 ra nte iregola.rità o man ca nza tempora 11 ea cl i esse>. r dist11rbi co11sistono in emorragi e, t81 vo li a cospirt1 e, e in sintomi di natura nervosa o psich i ca.. Le ernorragi·e dovranno es1S·e re considerate sotto il duplice p11nto di vista, di8 gnostico differenziale (neoplasie uterine o d eg·Ji a11nessi?) e della loro. intensit à. I di tul'lii n erYosi in te rcssa11 o principalmente il ctom in jo d el yag:o e d.el sin111atico (variazioni e labilità delln prrssione sa11g·11ig na , vampe di ca lore, ecc.). l,e en1orragie clima teriche verra11no curate colla radioterapia, m .etodo col q11al e si riesce a d ottenere lln completo arresto d el pro.cesso di ovulazione. I disturbi nervosi vaso1notorj si t ratt erar1no colla somminjstrazio11e. secor1d o i casi. della digital e, dell ' nd r enali11a .e della diu r etina. S1)e8so giovevole è l '11so ct el bro.mo E' <l•ell 'n1cornili11él (es. Pr.: Br Na. 2,:> - ~acil. Na 0,!1 - .~conitina 0.0002: in d11e volt e. al matti110 e alla se ra ir1 infuso di \'aJeriana ). I J1re11n.1·a1i ovarici riescono e ffic8ci solo se 11$ati per vin ipodermica o endoven osa. Il tt'apia11to di oYain sane è stato. talvolta praticato: per una fon cla ta applicazione di tale m eto d o ig·11o:r:jam c) p e rò t11ttora quDli siano i normali ra11porii C'f'~SA l'i tl'n o\·1 i o e organi endocrini affi11cl1è il cli rn.aterin drcorra in una con1pleta assenza cti òi ~turhi . Olt rncciò . anche n .e i casi più fa Yorrvoli. l"org-nno in11)in 11tato regrcrlisce a s11n Ynltn . co-.1 rhP tla nltin1 0 11on s i J1erviene cl1 e n nn ~rnlp lir l.. diffcriTn Pnto d el cli1nnt e1·io. A {'on1Pl t • 11 1P 11 I 1> d i og· n i e 111 · n g i o'" e r ù I ' o ..., ~ e 1·y a n za cl e11e op po l'i 11111 · n n r n 1t" i g· i P 11 i eh r L' I ì ::- il' o-d iet e ti e11 e. 1

ne-

[.\~~o

XXXI. F ..\~C. ;2 ']

7) Sotto. il i1orr1e di d i~rneuorrea i11tendesi

c1ue!,lo s pec iale c1ua.d.ro ·cli11 ico j 11 .cui il d·ecorso della n1es1 rua.zione è .~tcco111pag11 <tto da i11olestie di entità varia e e.li orig in e loc<lle o gene-. r o le. Può essere cau a di dismenorrea 1t11a semplic e ip ersen s ibilit à geJlerale clel sisten1a n e rvo ~o, p1ù spesso, specie allorrl1 è Je rnolestie si accer1tuano i1el periodo . dell c1norrag·ia n1es.tl'u,a.le, i fenomer1 i disme11or1roici sor10 cl o,v ut i all'e1ldorn.etrite. No11 di rado la dj~1r1enoi-rea è di o rig·iue costituzio11ale: ciò sembra provare la freq1t ente ereditarietà e la frequente spontanea c;ompa r sa i11 tempo più o meno lun g·o de i dj stL1rbi a cl es:-;a legati. J,a cosjdetta dismenorrea nas ale e gli altri di. tll l'hi r1ervosi circoscritti osservabili talora d11ra 11te i periodi mensili (spasmi glottidei, accessi di asma, ecc.), non rappresentano che altrettante n eYrosi riflesse. La c111·<t c.le lla d\s 1nen.or1'ea si J) resentrL ii1 g·en1ere fra le più difficili. s~ l'intracceranno con zeJo tutt] i 1p,o ssibili fattio ri ca11sali di ordine bioJ ngi co o psichico : s i ricorrerà q11jndi alla son1rn inistrazione aei moezzi atti a riel n 1 re l' eiccita bili tà riflessa locaJ e e generaJe : event11alment e s i JJrnticherà 11n trattamento locale dell'endometrio o 11r1a re sezione i1arzi ale delle ov::tiR npi casi di ip erf11nzi o.ne delle me d es im e. lVT. AGOSTl~l. 1

Fibromi uterini. (P . E. TRUESDALE, ì\I. D .. FALL.\ Rl\"I::R. Jlass . -:tfr>dicnl a11d S1trgicf(/ .Jou.rnal. I~osto11. 19 J11g·lio 1923' . J/~t\... :l'ipo,1·ta. UllD $tnlisti<.:a cli 3()() casi di fibl'omi t1te l'ini. tra.t ta ti chirurgicrumente. co11 4 soli jn st1cce1Ssi e rife·rentisi a 222 do11n e maritnte e a 78 nubili, dai 2-0 a1i 70 nnni d ' età. Egli esamina solame.11te 209 casi , perchè. delle 30.> op.erate, 6 presenta\'ar10 ·fJ.bron1j cori d.ege11erazio11.e i11ali gna. 2 ra11cro dell e ova ie. 1 .canci-o dell 8 mam111.ella, 21· concomita11 za di calc oli biliari; di fi8 non si snno pQt11te nvrre n otizi e esa.t te. I 1·isi1ltati sono i seguen.ti: 179 operHte in ronclizi o1)i ot1i111r: lG con cli ~tnrl)i v esci cali e gast ro-int estirin li ; 11 inor1r c.lopo 11scit e dall' osperlale per compli cnz ioni e malattie dire1f:c . -~nzit11tto fa rilevaq·e la gra.ncle imr)o rtnnza d ell' esam e g in f•c olog iro, che dovrebbe fa.1· part e i r1tegrante cl' og·n i esame .fi f: ico; la frequenza d el l:-1 <legenera zjon e malign ft dei fìb1 0111i rn·n u118 11erce.nt11n le che va1ia dnll ' l nl 10 qo e le diffì rolt t't a 1ico noscerl n . tailvolt.a a11cl1e nl taYolo 01)eratori o. Un r a pido rsn mP i s tolog-i~o })ll i> nbbn .. tanzn il1 111n in a rci , qi1antunque in n1 olti cnsi ~i ri1nnn~rn i11r·p1 fi . 1

l

1


(~.\NNO

\':\\l, FASC. :?8)

913

SE ZIO.:\E PRATIC.\ '

Si11ton1a frequente clei tibron1i è l'e1n orra•gicl, s11i c ui caratte1·i e sul cni mecca11is1u 0 di prodt1zio11e s' iutra tt.ien e a.n11)iam e11te, co1i. sp,e c1aJe 1isalto dei fibro1ni isottomt1cosi. Il dolo1~e. be11cl1è ra1 o, non m a 11ca e l) UÒ indu rre a d errori diagno'5tic.:i. J~sso si ina11ifesta q1 1a 11 d0 il tun1ore è i11 t e lazio111 e con il segm ie nto iuJfcriore, dove va11no a distribu i 1:.. i i fil ltssi n e l'vos i de] plesso i11ogastl'ico . Il qna dro clinico p oi si r e uderebbe poco cl1iaro q11a11cl o a ltre m nn.i festazio1ni n1orbo se, con1e ulc.e rj i)epticl1 e, calcoli bili a 1·i, i·enali, 1/appendici te abl>ia110 ad accon1p·agnarsi con il loro co1teo .sin ton1at ico . Ge11eral.m ente la prese11 zn di fi bro 11\i in1 pedi~ce per ragio11i meccanjcl1e il c·o11cepi n1.en to. I :fib1·on1i Rottomn•co~i l'Rppr ese nt u no 11na. sed e d ' i111pia11tn poco favor e,·ole, o l tre ch e la freqt1e11za di en1or r ag·ie pn ò apportaT·e alJ'elin1inazione del l' u ovo, n1 entr e i . ottosiero: i, 11ella maggior pa1rte dei casi, l ton .~ ono n è di ostacolo al l'egolare andam,ento della gravida n za nè al pa11o. 11iagno. ti c·ato un fi·b roma, J' j11ter• Yento chirt1rgico e necessari o. la vta di ~ce lia è Ja. sop1·ava·gi11a le cl1e con1portere·b be un a percentufl l e n1inol'e cli rn 0Ttalit à. I,a i11iecton1ia è da preferì rsi. SJ)eci a ln1ente trat.tandosi di donne n .ell 'età feconda e Lles id erose dj prole. Non è favol·evol e al trattam ento cor1 il rad io e con i raggi X J1er i g ra vi d i~t11 rhi ch e a.p porta, m e.11t re risulta d a ll a presente statis tica cl1e l' intervento chir11rgi co r crnel lo c h e flà i rnigl ior·i esiti . Si può d ec jcJere 1111 trattam ento diYerso n ell e d·o n n e ( 11 ell , ètà feconda) d esi d,erose di fig i i e con disturb i poco rilevan t.i; nell·e don11e c11e pres<'n tan o altre manifestazior1i gravi , come. i.l diabete, di sturbi renali e ca l'd io-va.scol ari; n elle don11 e d ·età avanz.ata co11 cl i. 11l,rhi scorsi e con rt ess11no ace.enne ad un Aumento d Pl fibroma. ~e !Ri dovesse sreg·lie r e In. v in lapa rotornica cercare di limitare la lin ea d ' incision e a·Il a regione ipogastri ca. p iù in hn sso eh e s ia p ossi(~or. r sTRO. bile. 1

Le infezioni renali complicanti la gravidanza. ( H F::\ RY (~.

B l ·c BEE.

. \ 1n eri erin

.T o u.r1i. O bstetri es

a. (; yHe co logy , 19?1-,. J) . 5).

L 'osservazion e d ell'ostetrico ir1 g r avida1Jza deve essere cont.jnua. e diligente, ftn dall 'inizio , vi s iano o 11on s ospetti di l esi oni re11ali. Grantli so110 i vantag·gi d ' u.na l)recoce diagnosi, ~·e :::.i pe11sa ch e si J)Ossono evitare con delle cure n.ppropriate, al principio, dei g r avi interventi opoera.ti,ri. Gli sYariati proceissi difatti, ch e J)os. sono colJ1ire il re11 e. co1ne la tubercolo'5i, le i1eofor111a zionj , la. pionefrosi , la n efrolitiasi, l'idronefrosi (forma di ven11ta rara). orama i eccezio-

i1al1uè11te es igo 110 la cura operatoria, se pure qualc;l1e vo lta bisog11a ricorre rvi nei casi di l)ielo11efrite fulmin ar1te. ~o.ii è ùunql1e senza valor e !'·asserzione di ?viattl1ew1s, s uffra.g ata d a·l l'e·sp·e rie11 za di i)al'ecchi a l tri, che ogni gravi danza d e ve esser e consid e rata com e un . processo pa tologit;O. N el 60, 70 % dei casi circa è la donna che va soggetta a l esioni renali e la causa d ev·e ricercarsi i1el fatto stesso della gravidanza, speci a lmente durante il tr avaglio, n ella n1estruazione, nell a costipazione, nel r ene mobile, n el prolasso vagi• . nale, i1ella splancnoptosi. Tale sproporzi.one di cause nei du e sesst fa sì cl1e i1oi consigliamo di trattare urologicamente ogni g r avidanza, e per.c iò non ci spostiamo d a ll a segue11te condotta: 1) Do.1nand e circa la possibilità di qualche fa tto locale, circa 1e f n nzi oni g·astro-intestinali, ci r ca i s into1ni 11rologici. 2) E . a11ne fisico c.01npleto: special111e11te d·enti, to11 ~ ill1e, seni; addom1e; rilievo di g 1·0 ..:si no ùul i I in fatici, di focolai i)ohno1nari. :1) Pr el evamento m e diante 1111 cat etere ste/ rj lfzzato d ' llna p iccola qn antità d 'u11.11a, e, qua1ndo a ll'esam e di questa si rilevasse la prese n zci di l)atte rii o di pt1 s, J) r ocedesi a ll a. cisto~rop ia e al la r adioscopia, n o11 tralasciando llIJa 11iù HCCll rata ricerca di poss ibili sorgenti d'infezione. L e infezio11i r enali hanno il loro massimo cli frequenza. fra il 3° e il 7° m ·e se, spesso con lln i1eriodo p1·odromico d'irritabilità vescicale e di a 1ter11ative d 'irregolarità n ella funzione re11ale, co11 br11ciore f r equente n ell'11rinazione, cl1e erroneame11te vie11e attribuit o a pressione s ulla vescica, mentre è do.vuto alla batteriuria, percl1è i batte1·ii l)ro,·ocano nel Joro passaggio co11 g·estion e dell ' ur etere, del ti·igo.110, dell' uret r a. Pu ò anch e stab ilirsi l'o. truzio·n e dell'uretere, do·v uta a con gesti one, ad un p11nto limitato di questo, i n s.eg·uito ad i11gino.ccl1i amento p·e r Tene n1obile, a piressi one d ell ' ut1e·1·0, a ste11osi o to1·si o11e i)er il sol leva111ento del contenuto pelvico. Allor a si h a la c-essazione imn1edi ata d ei s·i11'tomi v escicali , n1e11tre insorgo11 0 q11el11 generali e loc·a li d 'una pielollefrite: dolore <-11 fianco , elev:azione ter111ica fino a 4CY->, s.e11so di p rostrazione profond a, vomito. In q11est o caso, di solito , non s i ricorre s11b ito all' indagin e strtlmen tal e, t11a a ll' 11so di sostanze medic a 1ne11f ose, cl1e general1nente h an 11 o i l lo r·o eff e t t o favo re vole ; n1 a se !.a pe rn1 eahil it<·l i10J1 j ristabi lisce bisogna ricorr ere a I ca t eter e, che nell a i11aggior parte dei rasi incontra l'ostacolo 11ei l)ri ini 10 cm. dell't1reter e . t1perato l 'ostacolo si 11a 11n ftnsso a bb onda11t e d'urina e. d opo poche ore. l a tem1


.. l L POLlCLlNICO

[ANNO XXXI, FASC. 28]

'

peratura sce11de alla 11or111a. benchè possano permanere delle oscillazioni febbrili che vanno da una a due settima11e. Mantenere IJoi in sit·o uri catetere come drenaggio può essere di gra11de utilità. Le recidive in crueste fo Fme sono assai rare. In definitjva il trattamento deve co11sistere, in 11n primo tempo, nel mantenere la permeabilità renale, nel largo uso dell 'acqu.a , nel prom11ov ere scariche ventrali, nella s omministrazione di alcalini e di disinfettanti urinarii; in 11n s,econdo tempo, cessati i sintomi acuti, n ,el l)roceclere ad t1n eventt1a:l e lavaggio della pelv1 . che si mostr.a d'eff.etto. sic11ro. 111 t11tti quei casi poi, in c11i per una soprag·giunta. infezione, abbiano a rilevarsi delle l esio11i ·r enali che richiedo110 un intervento, non è necessario aspettar,e ch e sia avvenuto il parto, perchè nessun pregiudizio apporta all'.~ndam e11to della ~rRvidR n za i1n atto operatorio. . Cor.rsTRo. 1

Conti·ibuto allo stltdio delle alterazioni della p1acenta nell'eclampsia. ( U. SOL L. .--l n.ri. di Os t. e Gi1i,ec., 1923). L~A .

ricl1ian1a l'atte11zio11e ,s ulle alterazioni anatornich,e d,eJla. plaoenta nell'ecla i11p si a. facendo rilev<t.re che e·sisto·n .o in p1--io11osito notizie sca;r.se e fra tniLnenta.rie, ta li clu no n .poter aver.e t1n'id ea e.s atta del qu,adr o anatomico. Ha esami11ato. pe rciò 15 placent e cli ecla mptiche (tt1tte p.r1mipa·1·e.) e, con1e c-0ntrollo·, 30 altre plac.e.n te di do1111 e, IJtimi!) a J)e e multipare, normali o affe~te da processi 1uorbosi, come la sifilid e e l ' albuminuria. Egli viene alla conclusioo,e. che nella plac·ein ta. dell e ec1taimpticl1!e è da.t e -costantemente riscontr3J1~e 11na. così intensa c.on gestione dei villi da. costituire, il più delle volte, un quadro ciara.t te:ristico; conge.stlone che ei p11ò p.r e·sentall"e sotto forma diffusa e ~ focolai. Osserva inoltil·e che tale re perto si può ri · scor1trare pure, con .min oire freqn enza ed in te nsità nelle albt1miillu riche. 1nanifeistando la ' r·essione ch e d alle lesioni. men.o cos11a in11) stanti e meno gravi dell'albuminuria,: s i può passar·.e n q.uelle l)ilì gravi ,e più costanti del l'eclam.p sia, analogam,ente ai fatti clinici. S11l m eccanisn10 p.atoge,n etico delle l e€-ioni formula l'ipotesi che si possa trattare d' un'a1 teirazione primitiva dei capillari, dovuta ad t1na 1sostanza tois sica circolante nel sangt1e . che aVirel1be t1na· spiccata a.zi,o ne slùle pa.r eti di essi. Attribuisce poi lo svilt1ppo del1l'eclan1psia rt l paesaggio del sanµ·ue fetal8' direttamente nel sang:11 e mater no. rlove agi r Phhe come 11n'Hlhu mi11a eterogenea. 1

1

1

1

1

1

C,ome avver1·ebbe il passaggio? Secondo il st10 m·odo di vedere l.l!On sarebl)e nece.ssa.rio. come aJtri afferma~· la rott1ura det vaisi dei villi , esis.tendo la possibilità d "t1n passaggio per diapodesi, dato lo stato di congestione e di dila.tazione dei vas i n1edesimi e dato che, istologi·camente. ri.n1a.n 1e difficile din1oe.t J'are t111a vottura dei capillari. In concl11sione l' eclai1l!p,s ia r1on a1"ebbe che una, manifestazio11,e ·anafìla.t tica 1 d·o vuta. al paissaggio d·eil s,a.ngue fetale n1el sa:i1gl1e dell?-· ma ·dre c'11e ve 1·1·ebbe perciò sensibilizzata, quaritunque una tale ip-otesi sia fo'rtem.ente comhatt11ta,' sp ecialn1 (lnt.e da. Golclziel1e1·. COLTSTRO.

Azione dei tra11mi e dei tentativi d'aborto nella formazione delle · anomalie e dei mostri. (A. FEIL. Pa.ris rriéd·ical, n . 25, 23 gi11g·no 1923).

Poco si sa ogg·i s11lla causa prima degli arr esti di svil1uppo che de.termina110 le anomalie e le mostruosità . l\. s econda delle idee correnti e delle t en.d enz.e personali si invoca un 'or igine meccanica o più spesso si pensa ad una. caL1sa mi.c robica o tossica. Volgarmente invece si dà peso a l tra.u rna o ad ·11n'azione psichica. L'azione psichica no1) riposa su alcuna base seria; il trat1ma i)erchè agisca dev.e verificarsi nei primi 3 o 4 mesi di gravi danza, m a 11ropeio allora l 'tltero protetto com'è dalla sinfisi p11bica. è me.no accessibi1€ ed inoltre il trauma violento ha un' azione ti·oppo rapida perchè sia capa.ce di determinare un vizio d1 . ·\ 1 ilu:ppo, .esso è piuttosto capace di deterrr1i11are l'aborto o il parto p1·ematuro. Un intervento meccanico n1e.no violento, ma lJiù dl1raturo, llna pressione, ad es. : può invee.e .avere azione nel f.eto. Questa pressione può essere d:o1ig·i1t e t1teri.na o dete1"Ininata da un arr esto di ~Yiluppo deg]i involl1cri fetali: di ·olito lta1n11ios. I .'idea di da l'e 11r1a parte iir1porta11te alle contrazio11i uterir1e nella gene~i d elle anomalie è antichissima e. più recenteme11te fll soste11uta anche dal Cru·v eilhier; ma è ormai certo ch e le contrazio11i t1terine sono solo capaci di determinar.e· l'aborto. Le esperienze cli Dareste invece danno p er certo che le anormali disposizioni delle n1embrane fetali hanno una parte importante n ella gen.esi di alcu11e anomalie. Tra le altr.e cau se d'invocabili le più facil men1te compre11si})ili s ono i tentativi d'abort o, coscienti o no. r .i11et.t1t1 senza risultato. L 'ipotesi non è 11t1ova. I primi el,ementi di essa s i trovano, corredati da e erl1pi assai ca - · ratterist.ici nei quali ogni volta è rilevabile una roin ri denza tr a il momento in cni s'è dovn ta coi--titltir e 18 mostrt1 o~it ~t e 18 data del


[ANNO XX\I. FA~C. ? ]

915

SEZIONE PRATICA

tentativo d'aborto. nel Trattato di Isidoro co ncisa, mette al corre11te di tutti i progressi Geoffroy St. Hilaire s11 Les Ano11ialie~ de l'orrecenti. ganisation. .\lairtin nellai 1su a. His to i l·e cles mot1L 'edizii<)ne è veramente di lusso e la ric~hez­ stres fa (lel pari al1lusione ai tentativi di aza delle incisioni ail1ta molto nella lettl1ra del borto. testo. P. A. Quest'azione è as ai verosimile e trova un appoggio nelle es1)erienze di Dareste che dalle P. CoHNHEIM. Di~ Kra,nkheiten des Verdauu'n g suova di gallina. dopo azioni meccaniche (scoskanals, 4a .e'd izi,one. Berlin,o, K.a.rgier, 19-23. se, perc11ssioni, azione di temperature variaIn pochi anr1i siatno g·ià alla qt1arta edizione bili) ottenne q11asi a volontà 11na folla di · d·e1 trattato di Cobuheim ohe in piocola mole mostl'i. rappresenta lo stato att,1al e d·ella patolo.gia Kollicl1er com1)letò queste ricerc~e mostrartdo l'azione delle cause chimiche, Chabry nel- gastro-intestinale. Il trattato di C oht1h.eim pur non essendosi 1e ascidi·e mediante rpun.t11 re ottenne 1nost t'uoemancipato dall'i11flu.enz.a d·el chimismo gastrisità localizzate. co come fattore essenzial e nella patogenesi d·el ~i.me Nflg'eott C< ri1 p,rendencl·o 1'ipotesi di Geofdist11rbo gastrico, è importante per il medico froy St. Hilaire st1ll'azione dei tentativi aborpratico., p·erchè, accanto ad , un chiar.o schemaiivi nella gen1esi delle mostruosità cita nt1.merosi casi in cui sembra esista un netto rap- tismo utilissimo in questo periodo di transizione della patologia gast.ro-jntestinale, dà noporto tra le malformazioni e i detti tentativi, fatti questi che nossono spiegare la presenza t:evole importanza all a terapia. L'A. ha raccolto in qt1est.o picoolo trattato le d1 anomalie congenite in bambini robusti e lezioni che da inolti anni va dettando nel suo senza tare. , affollato ambt1latorio. Sarebbe eccessivo g·e11 eralizzare, com.e si coLe scarsezze di ·Considerazioni dottrinali è stituiscano le anomalie e i mostri in gran parte è ancora ignoto, i fatti indiscl1 tibili sono compensata da1l'in·dirizzo realmente pratico eccezionali, tuttavia appare verosimile, tra dell 'ori·enta·m ento diagno.stico e terapeutico. Non è tra•s curato anehe j 1 metodo, ra·diologico tl1tte le cq,use invocate, meccaniche e patoloe l1endoscopico, senza che es·s o partecipi alle giche, risetvare un ·l> Osto ainche di 1111a eerta esagerazi·o ni di molti s1)ecialisti. importanza ai tentatjvi d'aborto. In questa nuova edizi·one è bene tratteggiata PALI.AUT~ r. l'·es'{)erieuza del]a guer1·a specialmente per quel che si riferisce alla dissenteria e alle forme postdjss.enteriche. Essa Cfllin.di troverà la buoCENNI BIBLIOGRAFICI na accoglienza che ha11no p:ià av1lto le edizioni KlJND FA.BER. nie Krrrn7cheiten des Magens ttnd precedenti. P. A. J) armes. Re1~lir1. J. St])ringer, ed., 1924. Dolla.1·i 3.60. C. \\TEGEL.E. Die Tlie 1·a11iP der Magens 'llnd Dar1

1

1

'

È la tradttzione in tedesco del trattato da11e-

se: trattato di piccola mole ma den.so di consjiderazioni e che condensa lo stato att,1.ale delle questioni dj g·astr.o.-patologia. Il libro è scritto sia pe.r studenti,-che p.e r medici: l1a un cara.ttere essenzialmente pratico, giacchè sono evitate tutte le disCl1ssioni patog-e11eticl1e 1ton baisate su dati sicuri. I..a diagnostica è bene svolta, .sopratutto la i·adiologica e vi troviamo un vasto riass11nt,o dei la.v-ori di Fornell st1ll'anaitomia radiologica dello .stomaico e dei 1::i, ori di Akerl,1n.rt s11lla radiologia del duoder10. Dal punto di vista clinico so·n o bei 1 tratteg·gi.ati quadri morbosi che not1 trova110 con.siderazione sufficiente negli altri trattat i. A·c cenno per esempio al .cardiospasmo. aJle p.a r-n I i~i acll·ta .e s11bact1ta dello stomaco, ecc. .I~a trat.tazit>ne della terapj.a, pt1r essendo 1

1

nierkranlritnge11.

.Tena,

G.

Fi.scher,

edito-

re. 1923. Siamo già alla q11i11ta edizione del tra.ttato di 'N'•egeJe eh.e .p uò considerarsi la più completa mono,g.r.afia sulla terapia delle affezioni g·astriche e intestinali. Il lavo,r o ha subìto u ,n a n.o.t evole trasformazione formale e sostanziale dalla edizione precedente, dati i grandi progressi ed il notevole cambiamento ·d'indirizzo che si è avuto nel campo della terapia delle inalattie dell'aipparato dig·erente. Sopratutto la parte delle indicazioni. chirurgi.che trova ampio svolgimento. Qu·esto rappresenta un vantaggio rispetto agli altri trat.tati che vanno attualmente per le mani dei meçlici generali. r,e indicazioni op·eratorie debbono inter.essare molto d.a vicino il medi·co prati<'o chfi uon pt1ò affidarsi cecamente nl rhirt1rg-o.


~16

[~!\~:NO

lT. POLICLINICO

:\:\\I,

FASC.

28)

Il trattato è diviso in due parti: nella pri- i1e cologi e gli urolog·i. P er gli specialisti dellema si pa.rla di terapia generale e tro·v ano una malattie gastro-iri.testjnaJi poi rappr,e senta un esposizione cri li ca sta le regole g enerali die- • sussidio in disp·e11s.abi] e. teticl1e che di terapia fisica e medicamentosa. _..\.i progre.sis i della diag'l1ostica delle malatIn un lungo capitoJ.o vengono sv,o lte le indi- tie dell'ultima funzion.e del tub10 digestivo, docazioni operative e vengono riferiti i risiultati ve l' e·s am e ra·diologico 11011 pres1enta quel vabasat i su abbondanti dati' statistici dei vari l i do aiuto cl1e' dà nella diagnostica dell'es.ofag·o autori , infine è svolta la te·r.apia speciale delle e dello· stomaco, molto ha contribuito l'in1dag·i, malattie gastriche e intestinali. ne sigm oscopica a cui l'A. dà lln notevole sviL 'abbondanza d elle citazio·n i bibliografi~h·e lu•p.p,o. re11de il trattato di Wegele in·disp ensabile per EgJi non trascura p erò la trattazione della chi si accinga a scrivere di argomenti di tera- parte anatomica e fisiologi ca ed a,n atonlo-papia dell'app a r ecchio· digerente. tologica. p. l\. i\ 11cl1 e la parte clinica è bene svolta colla con1petenza che àll 'autore è pi:opria. L. MEUNlER. L' ~ tat dyspeptique. P a rj g·i. Masson Il ' 'olume ·d·e11o StTa11ss può quindi a ben et C. , editori, 1923. Fr. 8. E uno d·e i manuali della co1lezione .di attua. l"ag·io11e considerarsi un tra,t ta.t o completo che seg·n a u11a tapipa n·o tevole 11el prog·resso. del] a. lità mediche che hanno lo scopo di mettere al pat.olo·g ia inte.s tinale. co.rrente i m-edici delle qu·esti-0ni che sorgono P. A. g·iorno per gio-rno in virtù dei pr1o·g ressi della • scienza me·di-ca. A. :YloNTANARI. L'intestino e ras so prossimale. L'A. lumeggia in questa d·ensa mo11ografìa i Cap1p·elli, ed. Bologna.. L,. 20. punti meno co11s1derati nei trattatì classici in 1.'A. col suo lavoro che 11a lJier sottotito.lo : una maniera veramente originale. Sem.e iologia radiologica, l1a, ooil ma.t o una lacuCosi, per e:semipio, un capitolo int.er·essante ed osc11ro della p.atologia gas.t ri-ca qual'è quello na nel campo radiologico e il lavoro si impo11e dei rapporti t r a ·disturbi subi·e ttivi gastrici e non s,o lo p·e.r l'amor-e con cui è compilato e pel~ stato deJ.la se.erezione e d·eJla motilità è trat- la ricchezza .e nitidezza ·di radiografie c.h e so110tato co11 modernità di vedute e con considera- acclu•s1e largament,e nel lib·ro, ma per l'-0.rigi.11azio11i desl1nte rta. 11na ricca serie di osse·r va- lità stessa con cui il lavo-r o è impostato e pe1~ aiver ten11to l,a r·g amente c·o nto d,e i la.v o11·i itazioni. ..\nch.e orig·inale è l'inter1)retazion e dell'aero- liani . fagia con.siderata con1e m.ec·ca11ism-0 di difesa. L'A. allievo del Busi dopo av·ere in uri capiAnche dal pl1nto di vista tieraipeutico es.i.stono tolo p·r elim1inare parlato dell 'anaton1ia r adiodelle vedute n11ove (sia dal punto di vista dei .logtca · d.el crasso pro·s s,i male la ·cui funzio11e com.e è noto è d·e l tutto, partì<!olare e caratterimedicamenti, ch e della dietetic.a e della terapia fisica) cl1e è opportt1no che i medici conoscano stica e si differe11zia. per molte ra.g 'ioni _anatose voglion o ema11ciparsi dall'ingombr.ante ar- miche e funzio11ali dal resta11te inte·s tino crasso mame11tario te.rape11tico s·p esso inuti1e di cui ·s tu dia Ja fis iolo·g ia di questa parte dell'intestisono ricchi tt1tti i tr atta.ti di patologia gastrica. n.o nei suoi singoli fattori che contribuiscono La n1onografia è in bella veste ti,p ografica alla pro·g:ressione delle feci .e passa lJOi ad illued è illt1strata da 37 figure e schemi. strare, con radiografie del tutto originali, l·e affezion i della meta lJ•r ossimale del crasso: alP. A. terazioni di se de; alterazioni di grandezza; alterazioni di forma; alterazioni di m.obilità pasH. TRAUSS. Erkran.k ungeri des Relctus uri.d Signioid-e ttm.. Berlino e Vienna. Urban & .Sc;h,~ail'- siva; modificazioni die lla per1sialsi e del tono. ' Il la, 1 or10 del ì''Ionta11a:ri potrà 1e asere utile per zen}}erg, editori, 192.3. tutti e per il radiologo ch·e trop.p o ·Spess-0 traDiscutere sull' imp.o.rtanza che 11a oggi as- scura. la .p arte fisiologica per la patolog·ica per sunto la patologia del retto e del sigma è ora- cui tt1ttavia la prima ne è fondamento; e 11er il n1ai superfluo. Lo Strat1ss in 11na S1plendida i1xedico e i>er il chirurg·o. che potra nn-o 511lla n1011ografia con 80 figure ed 8 tavole colorate scorta di radiografie i111merqse e origin ali ave-· ha ra.ccolto in forma sintetica e chiara tutto re non 1.111a, nozione im1)erfetta ma 11na conociò ch e la ric erca medica ha definitivamiente s.ce11Za precisa e 111orl er11a di ql1ella che è la as8odato. fu11zione nel crasso st ndiain racliolo.rrica m ente Il lavo1·0. dello Stra11ss interessa non solo i . medici ed i cl1it11rgi generali 111a <incl1e i ,O'l-, :\ ff LA~ T ET GEKTO. 1

1

1

1

1

1


[ANNO .\\\1. FASC.

:?8]

SEZ l ONE PRATI C:\

917 •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Meningite acuta con associazione t ubercolo-menin· gococeica. Ques ta associazione è conosciutà, ma l)OCo frequente: a volte le due infezioni menir1gel' so110 1simultanee: i segnj clinici sono quelli di una meningite a cuta, ed a.1rautopsia si trova la coesistenza di ·lesioni tubet·colari e di esst1ùati m e·n ingococcici. A volte la 111 e11i11gite tubercolaire esordisce, e la jnfezio11e 111e11i11gococ<:ica si aggiunge in se.oondo te111po o senza speciale reazione dell 'o1rganjsmo, o co11 J'ag·gravamento dei sintomi esistenti. ..\ltre vo 1te infine a prono lai scena i segni della mre11ingite cerebro--S1p.inale e dopo un i11ig liorai11ento otte11uto con la sierotel'apia, si ha 11na1 l'ip1·esa dei segni meningei, cl1e portano a morte e che si co11stata. essere d o:v11ti a m ·e 11ingite tt1bercolare. (Ch. Dopter. L ii ri/ec lion me ni11 aococciqite, Paris. 1921 ' . Ordinariamente in questi ca :-;i le lesioni tbc. sono Jievi ed il baciJlo di K o•c h ilon si trova· nel liqt1or in vita. La diagnosi deJ,J' associ azion e tn bercolo-meningococcica è di un gran d e interess.e. specie per la prognosi. . Achaa-d, S. Bloch e i\1Iarcl1al rife1isco110 sopra un caso che p er il suo esordio insidio so faceva dubitar.e una mng. thc. lVla la ricerca del Bacillo di I{och n el liquor fu sempre negativa,: per contro vi era polinucleosi abbondante con scarsi m e ningocoicchi . J_,a s ie,r ote-rapia diede un lieve n1iglioramento. All'autop·s ia si trovò un essudato n1eni11geo solamente s ier oso e non pur11leìn to , con qu a lcl1e granulazjo· ne tuberco.lare delle n1 eningi o·v e il bacillo di Ko r h era presente. In più i polmoni erano jnfarc iti dj gra.n ulazioni miJial'i . (Bulletin, et M émoires de l a Socié l <' "ft'I érlica l P d P s H o pi t ((? 1T d P P a ,is . 8 a p ri 1e 1924) . 1

1

1

1

PERSIA.

Meningiti siftlitiche. F. Vitale (Rifornia niedica, 21 g·e11n. 1924) nel presentare u11 malato con m e11ing·ite sifilitica la quale aveva col pito isolatam·einte l'abducente e la branca m asti catoria del trigen1ino, fa ·1 ilevare eh-e, conttariamen.t e a quanto si ritenev.a in passato, la ineningite ba1silare n .or1 è 6010 di natura tooercolare, m.a può a11cl1e avere origin e sifilitica. Si possono avere in questa degl i agg·rup•pam,enti patologici, che van110 s otto il nome di diver si au.to1i che ; i hanno descritti 1e ·a io è s indromi di _..\. vellis, di Jackson, di Vernet, di Collet e Sicard. Nel caso del!'_.\. l'alterazion e d el ramo motore del

tl'ig·emino se11za alt1?razione della e11sibilità. faceva pensar G a d n tl })J·ocesso m eningitico g·o111moso, o a1d una lJjccolai placca 111-e·n ingiti ca, comprimein te il t1'0nco n'llotore a ll 'uscti.ta deJ p onte e determina n te solo 11n.a lieve compressio·n,e d el trigemit10 sensitivo. P el' quan to riguarda Ja fe·b,b re, ch ·e il malato d ell' A. a\·eva serotit1a, a tipo intel'mittent e, oscillante, dai. 37°,4 a i 38°, è co1r11111e nozione che essa s ia frequ·e11te nella sifilid·e p,r i maria. e secondaria in cui può m a nif.esta:rsi a t i.po continuo, 'i11t ermitte·nte, discontinuo e 1simulare diverse infezio11j. Il caso in esam1e si iniziò co·11 una cefalea ostinata, sicc'h è 1 A. ritiene O})portuno di far iileva:re che ' una cefa l.ea intensa e prolung·a,ta, cl1e n1011 abbia la suia s1p ie gazio,n e in t1na l esione rienal·e, debba far poo sare alla event11alità di lIDa m eningite si.fili tic a. "{i I. 1

1

Dimcoltà nella diagnosi dei tumori del eorpo pineale. P. Bru . a (fliv. rii cli11,ica p ed,i alrica, 1924r n. 2) riferisce ed illustra J'o1sservazion e di u -n

-

ba1111b ino di t te anni, che pre·sentava una sind1·ome di ip ertensione en,d ocl'artic.a senza fienom e1n i a foc o,l ai.o indicanti una p·articolare •e lo-· calizzata lesione encefalica. Mancava del butto la sindro.m e .caratteristica dei t umol'i e1)ifisa.r1, cl1e. v,a sotto il n ome di m.acrog·en itoson1ia J>recoce. L 'esa1ne istoJog ico dimo trò trattarsi di u11 1sarcom.a parvicellulare, cl1e aveva invaso in g r a1n p arte l'er>ifisi, pur lascia111do una buona zona d1 t.e$s11t.o pin.eal€ apipare11te m einte be11 fu11zior1.aute. L ' osservaiio11e di qtlesto ca6o e l'e a111 e d ella letteratuir a relativa dirno st1~a cl1e i t11m .01r i pineali nei bambini, specie se n o11 molto volun1i11osi , non danno segnj clinici della loro loc.alizz~1.1zione e .ch e può rn.ancare la sind~ome ·endoc1 ·ina attrib11ita a djsfunzi,one epjfì saria. TaJ.e ·si11d rom e starebbe probabilme11te in r appo1..to soprattt1tto con la natu.ra del tun1ore e sarebb e provocata solo dRi terat.o.ini, dag·Ji a1den1o rn1i, dai tumori i1·eu.roepiteliali. analoga.m ente a quanto accade per 1a ipofl i nei rapporti oon _ l' acr omegalja ed il gi~·ant i s111,o. "{il. 1

1

1

1

Sclerosi mult ipla e salvarsan a rgentico. W. S chmitt (Mu.nch . JJ!I ediz. "\tVoch., 1924, 8) rileva corn-e, dopo cl1e D.r e.y fus nel 1919 ebbe otten t1to l)uoni effetti colla cu ra del Silb ersal va.r san in molti casi di scle.r osi nit1l t ipla, ven n e in lttce l1na lunga serie cli risultati favo revoli. Specj almente K a lberlah, che associò alla ~u­ ra a nzidetta delle iniezioni di chinino ed llre-


IL J>OLICLlr\TCO

f •..\'.'i~O

X:'\Xl. FA~C. 28] •

tano, porta u11 a statistica ò i ~i! casi. cl ifferent i combatt e co11 l ' arse11ico. 'i i>ossono da,re le seper gravitò. e quad.ro sinto111atico. g ue11ti for1nole: a hro111nro di potassio g. 12; Egli vide un miglioramento accentuato dej b1·omnro di sod io e di ammonio, benzoato di fenome ni atassici e paralitici n.ei ca:.si pi11 ansodio a na g. 6; acqi.1a distillata q. b. p.er g. 4·00; tichi e ad.clirittlLra unai scam1parea dei prin1i un c11cchiaio contiene g. 1,80 di bromuro; b) sintomi di a lterazion.e motoria ne'i cas·i :rece11bron1 uro di potassio g. 15; hromur.o di calcio ti; nessun 1'islùtato potè ve1·ificare n·elle forme g. 5; (opp11r-e, invece di q11esti due, bromuro di nelle qua Ji erano già in·stallati i sin.torrii n1 er1 - ~stro11zio g. 20) ; a.rseniato di eodio cg. cinque; tali ( derne·n za1, ·el1foria., dist11rbi de.Ila p.a .r ·o la). aoqua distillata g. 280. TJn cucchiai·O•.cont.ien·e l1Il g·ra_nlCmo di hro1nuTo; e) sedobro l 3-6 {;llbi al Di tl1tti i cusi trattati la rliag·nosi clini'l:a non giorn,o in brodo non salato . .er~l. d11bh1a e la. sifilide er8 as:soluta..mente dH . iescJ11.dere sia cla 1 lato, anaJr1nestico , sia dia.I 2) Il garderial a dosi di 11na compressa e repe t·to ll1e l siero e nel liql1ido cerebro-spir1ale. . mezza al giorno ed il luminal possono essere ro.ntinuati a 111ngo. I malati sono però presi La ragion e fondamentaJe d~ questa terapia dA. tor por e che si può vincere con l'uso di cafrisiede sulla ipoteisi della nat11,ra ir1fettiva di f ei11a. Sj dev-e evitare una sosp.ensione brusca .essa, soisten.utH d.a Oppenheim -e Strassb11 rg ed .altri autoti tedeschi e francesi: l'agerite ezio- del gard enal , alt1i·m einti si va inco~tro alla rec r11desce11za pass.eggera degli accidenti con. 1ogico sarebbe là « Spiro·c heta argentinensis ». Vl1l siv i. I .. ai sclerosi 1n11ltipla ha molti pt1nti di con 3) Il tartrato sodico-potassico o meglto bota.tto colla tabe clorsale specialmente dal punto di vista d elle a2ioni teirape1uti-che degli a rs.eno- rico-sodi eo è ben.e 11tilizzato. somministrandolo in dosi di 1-3 grammi nei periodi ultimi d.el benzoli. Nel l a tahe le fo•rm1e ch e più s i g iovano trattame.n to, dopo la sospensi.one del gardenal. <li queis ta ter<:lpia sono ql1el1e p.revalenten1ente All'inizio si da11no al malato delle dosi pi-cmenir1gee con étlterazion·e del liquoi·, me.n tre le cole ed llniformi, raccomandandogli di segnafo11T1 r pF\lt·enrhim·atosP-rlegen·e ratiYe c he non r e giornalm.ente le diverse crisi; si v,ede allora ra 1·n 111.ente si associa.110 ad 11n liquor 11or111.al&, -sono refrn1ta.rie alla n1.edicazione salvarsani.ca . che esiste 11na ,,era epoca ))Drosc::istica (per 1€ donne corrispondente al period-0 mestruale) di Orbene, nella sclerosi multipla pur essendo Cll i si possono prevenire gli accidenti, at1menprevalenti le altera,zion.i infiamm atorie pa.rentando g radatamente le dosi i.n modo da far ~himatose, ancl1e le m.e ningi partecipano spes coincider.e le dosi forti con i giorni precritici. so al processo morboso. con ispessin1e11ti ecl a.derenze ed fl]terazione rlel liquo1· (No11r1e po- In seg11ito si arriva a ridurre la fr.eqi.1enza e l'intensità degli accessi e si dimin11isce allora sitiva - Pan1dt1s positiva. ecc . ). perciò ment1·e la dose del medicamento. i1er arrivare alla mil' n zion e te rape11tica agisce efficacemen 1e 8111 le nima lltile la soglia d el medicam.ento. In sealte1•azjoni n)ening·i.tich·e, essn diffici.lment1e p11ò ' g11ito l e oscillazioni e le fl11ttuazioni de 11 e crisi per1 etrare ne·l parenchima n.e,rvoso, com.e a v esigono però 11n certo controllo del medico vie11e nella tab e per le condizioni ·Circolatorie Cllrante fìl. altrt~ate che ost8rolano la p enertazion.e del ri meci,i o nei focolai rno1·hosi pi11 P.I'Oif o·n di. Cause e trattamento della brachialgia. A. VALENTTNT. LR brachialgia viene descritta dal paziente Il trattamento dell'epilessia. com e un dolo;:re ad un.o o ad ·entra mibe le bracL.. N e u be rg·r·r f.lournal des praticiens, 10 inag·cia, intermittente, con irradiazione al collo, gio. 1921.) ritie11e che, ... alvo casi del tutto partiaJle braccia. lungo il tragitto d.ei nervi di sencola:ri, 1'e.pilettico possa essere tl·attato ir1 famio. Vi è ancl1e una sensazione di into1-,>idimenglia. Nel re!:?:in1e 8i p1·0\·vede1·à. nl ripo o, alla to alle dita; i] d.olol'e p 1UÒ essere tanto forte 'da so1)pres ·ione degli eccita11ti, compresi il caffè im1)edire ogni lavoro. Fra l'uno e l 'altro .attac€ I(' drog·h e. ad 11n dieta . cars~ di })Urine. I seco , il b1raiccio vi·ene sentito torpido e p·e sant.e. I . a dativi ·e ,gli ipn otici, di C'll i non ci ~i P·llÒ privair.e cor!!dizioine pu ù diven tar·e cronica 1specialmente all'inizio, sara1111 0 scelt i fra gli Rgenti fisici se si metto.n o in opera delle cure jna.datte, co(idrotel'api a tit'llida). Come medica.zi.o ne n nti- me il massa·ggio vigoroso. conv111siva, ef'clus i i casi in c11i l'eziolog ia pt1ò . . ii osserva d-o lorabilità non però di g·rado eleriferirsi nllR "' ifiline ed aJla com1>1·essio·n e, l 'A. vato, alla pressione s11i tronchi nervosi e sl1l sceD:lie i SPf<ltenti : 1) l hrn1n11ri: agiscono più plesso brachiale sopra la clavicola; i movipro11t:.tn1ente r pil1 clirettnmente sugli accidenti menti di esteillsione non sono dolorosi . invece psicllici e t'i e ro110 R~sai 11e11e i1ei \recchi . Con il dolore è fo1i;e q11ando il braccio ? esteso in l' lt ~o di 1111 regirne i11oclorl1rato . si po sono evienso verticale; raramente si haJ11n<> come -conta rP l~ n lte iln~i : la depres~ione c-erehrnle 'i ~egl1•enze atrofia· muscPla re o pPrdita di ~en.si1

1


• [A~~o

XX\I.

F~8C .

28]

SEZIONE PRATlCA

919

hilità. In crualtl1e caso. I. Hed e niu ~ (.-!eta rn ed. sca·n dinn:ua . 1921-, pag·. 114) ha osservato aumento d1 a.c ido urico n·el 1sangtie. Per quanto riguarda il trattamento, è anzitt1tto n.ecess~t,rio impedire ogni movim.e nto a.ttivo, app li.cando magari anche una doccia; utna volta al giorno, si fM"anno movim1emt.i passivi di tutte l~ articolazioni del braccio e delle dita. Il cfl 1do è molto, utile e s i ap.pJiche1·à mo1to cotone; tailY.olta fanno bene dei linimenti; in caso di- gotta può e-ssere 11ti1e t1na c11.ra di atofan. An~he l 'antipirina, la fe11acetina, l'aspirina, i bron1uri })ossono calmare il dolore. Nella convalescenza è indicato il n1assag gio fa,tto con m·olta p1 ucJe11za ecl al)ilità ed as!Sociato a d eser<:izi. T...a r) rog·nof' i in gpn·rrn le l' hnona. fil.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La morfologia sanguigna nel vaiuolo. È stata segr1alata nel J)Bl'iodo ert1ttivo ue1

vaiuolo la mononucleosi l'elativa. Dalle os8e l'vazioni di J. Sabrazès e di C. i\i a "'Sias (. tr ch ives des 1nltllldies flu coeu r, nov. 1023) 8i ùeduce che tale 111o n on ucleosj pt1ò deco111porsi, all'acme de ll'e rttz ione, in un a specie di c1isi sanguigna di m jeloen1ogo11i , d i mieloblasti , cii cell11le irrita ti ve d i T\"11·1<, dj mielociti ed in llna rnonocitosi vera ~tcco rn1 Jagnata da linfocitosi. In seguito la monocitusi e lH let1cocitosi s1 Hccentuano e particolarment.e quest'ultim.a nel p eriodo di ct ec1inazione e di convalescenza. Si osserva un'anemia emolitica di ordin€ tossico ; s i notano ~mazi~ graJnt1lo-reticola.t e, ba sofile, normobl asti, iperle11cocitosi, deviazior1 e ver so sinist ra dell'immagin€ nucleare, i11cl11sioni basofile nei polinucleai'i, persistenza cli eosinofili. Queste ca ratteristicl1e possono essere di ai11to nella diag nosi con le forme in fettiv€ Pr11ttive, con la varicella, ecc. Nella vaioloiclr le reazioni ematologiche son-0 meno nette e q11indi non possono servire per ]a diagnosi. Gli ..t\A. consigliano di studia1·e anche l'ema tologja clell 'alastrim in modo da aggit1ngere 11n a ltro elem·ento per l1na miigliore c·onoscen za di q11egf a malattia. fil . Ossiuri ed eosinoftlia.

\\' . Tli. Schmidt (Munch. rtied. Wo c1iens., 90 aprile 1923) ha determinato i rapporti fra ossiuri ed eosinofilia m ediante esperienze fatte su sè stesso. I ..a prima volta egli ingerì tre ossil1ri femmin a. determinando poi ogni cinql1e giorni la for1nola J.et1cocitaria. Dopo cinqu e settim a n.e, r 15 giorni dopo la comparsa d ei primi sinto1ni, egli rilevò la emissione di ossi11ri e prt1ri to ai1ale; la eosinofilia salì dal 3 °1., ::tl 20 °(, f)P r rica rlere .a lla normal e dopo

un mese, mal.grado la presenza di parassiti nelle feci. In tale m omento l'A. s i infestò nuovame11te; di€ci giorni dopo , prt1 eito vesperale alla reg·ione anale, sensazion e di debolezza genera le e di jnattitudine al lavoro; qt1attr-0 sett.ima.;ne d opo la nuova infestazione, l ' eosinofilia era risalita dal 3 °h al 15 %. "{il .

POST A DEGLI ABBONATI. '

Glicosuria e tf.iabete. - ·Al dott. O. C., ab bo nato

n. 2363: La d.iistir1ziUt11e f 1a g·licos uJ·ia e dia bie te appare t:hial"a quando si pon·ga mente ch·e, inent1 e il diabetie è u11a sindl1ome clini ca,, la gljcosuria non è che un fenom.eno .che può f.I'fova..r:si nel diabete, ma ptiò anche essere iiferibile ad altre ca use. Occorre qt1indi risaJjre al m eccanism .O eol .q11aJ.e s i pro,d11 c·e ,} a glicosuria , stt1diando il l'. orn1)orta1nento de llo ru·cch ero, ris1~ ettivamente degli id1 ati di ca 1·hcmio introdotti nell'orga111is 1110. NclJ,'in cl ivid'll•O normtaJe, l'ing.esti o11e di gluoosio è ...,egt1ìt.a in poco più di mezz'or.a dall'aumento dello zu1ccl1ero d·el sangt1 e, ch·e da 0,1 °fo sa.1e a 0,17-0,1~ l'itornand.o all a n o1r ma en t1·0 1-2 ore ll a 11 ' in i.zio. Ora non .. i l1a gl icosu.ria fino a che la g licemia non oltrepassa c1uesto valore di O, 18 "~ ct1e ra.1l'p.res e11ta la soy li a re 'nale p er lo -:.ucchero. I . . · a s~e11za di g lico·su1 ia J)erò non i11dicH n·ecessa1iament1e 11na glicemia i11fe1·iore al 0. 18 Cfo, poichè, specialmente i 11 individ'U i vecchi, la soglia può essere el e, a ta a 1 O,3 <?'ci. Viceve1 sa qt1estR p11ò abhas~arsi ed allol'a si ha glico:s uria pt1r s e n za ch e la g·licemia oltr.epa~si 0.,1~. È q l1ooto il caso che si veri·fì ca nella glicos11t·i a spe1imentale da florizina. nella gravidanza. specialm1e1nte negli· nltimi m esi. ed a,n cl1P n re lla cosi detta gl icos uri a rena1le. condizione che sembra tutt' a ltr-0 cl1e rara e che si osserva talora nei membri di una stessa famigJia. Negli alC'oolisti l a g licosuTia pt1ò persistere p1err diverso tempo e scompare oon l'astin en·za. Fra 1e aJtre co1ndjzio·n i che p ossono d aire g licosuria, sono da me nzionarsi le lesioni cerebra li, l']poglicolisi mu.scolare (insuffici,enza di esercizio), i disturbi .endocrini s p eci.a 1me11t1e. n.el s enso dell'ipertiroiclism-0. e forse il fattore emozior1ale. Invece p11ò · esc1l11dersi in lir1ea geine.r a.le un1a. glicosuria strettam.e.nt.e ali m entare, toouto cont.o che, n,ella pl'ova deJl'ingestione, la .curva della g licemia non muta c-0n l'ail1me nta.re 'da 50 a 250 gramn1i la qt1a.n tità <li g l11cosio ing·e1ito. Qt1e.Jla che genera11m ent.e 1s i chiam·a glic-0su1~ia alimenta.r e p11ò conside r arsi c·om c· con seguenza di uno s forzo eccessivo f atto subire al meccanismo dell 'e.laborazio11e cl e ttli idrati <li cn.rbonio , con la. in.g"e~tion r esag·erata e contin11n.t.a di tali· sost~nze> e l' inrtiYirluo ch e \

1

1

1


920

L.-\:\:\0 \\\I.

11. POLICLINlCO

FA8C. :-2~1

ne e affetto pu ù co11sidera1·si co111e u11 dia.betic o in lJOtenza. B·en diverse· da (1 uel1e sopra accennate sono le condizioni nel vero diabetico , il quale ha Ja incapacità specifica di attaccare Ja molecola del glucosio. Questo rima·n e nel suo· organisrno allo stato di cristaJloide (e non di colloide come nel normale) e, come tale·, non è utilizzabile dai te·!=lS11ti, eleva la pressio·n e osmotica del sangue e determina la poliuria e la sete. Ne1Ja prova dell' ingestione di glucosio, si vede che la glicen1ia si eile·va. di molto (0,3 ~~ e più) e non ritornai - o solo assai ta.r di - a lla norm.a. È appunto questo ritardo che è caratteristico poicl1è, p. es., nei caisi iniziali, quando la g1icosuria è inte.r mittente, 1a glicemia può anche non oltrepassare la soglia renale, ma p1ermane a lu11go elevaita invece di ritornare alla norma entro t111 paio di ore. Il semJJJjce re1)e11o di una g·l icosu1ia in 1111 individuo altrimenti n.orn1.a.le , 11011 cl eve qui11di fn.r con.rl 11d ere p·er diabete, ma solo inette.re sull18v\riso p·e r proc.edere rulle indagini necessa.rie, dete rrninando 1a glicemia e la to1,Jeranzn ai ca1 'boiclra1ti a llo sco.p o di ac-certare se si t1·aiti rea lme·11te di diabie te o di semplice glicosuria transito1; R. FILTPP I NT.

e·()Pf'fi ci en l e

tlro log ico di Bu lf charcl. Al dott. P ... , da Pacentro: Co111e coefftcie11te nrologico di Boucl1a1·d si indica solitamente il ra1Jpotto fré1 la quar1titiÌ totale e q11ella dell e sosta11z·e olide del1' 11rj 11a, va.lare, quest·ultimo, e.be si può cl eLl11rre dal peso sp ecifico. Bo11chard ha stabiJi to che, per llna quantità quoti<liana di 11ri11a lii c111c. 13SO, i] pe so specifico normale è 1019. .Al barra n e Dr hn ins cl à nn o JR seg·u ente ta1

1

l1r l l R:

900

970

FILIPPI KJ.

.-\.1 <fntt. C. , 7 • da S. :

Non formt1 li an10 apprezza!n enti tera pen ti(:l1e. =---~_....;~-

specja]ità.

s11

-=====:= - - - - - - -

n. I3 . -====

VARIA · La differenza di potenziale e la vita.

')uantità di urina nelle 24 ore in e me

40

Tale i·a1)porto è di i1ote\'ole i111po1·ta11za pe1~ riconoscere r ii1 uffici011za re11aJ e, cl1e è ir1dicata da u11 peso specifico i11olto basso in assenza cl i i10 litiria, a m·eno cl1e 11or1 si tratti di casi a ricambio molto dep1·e::;so. ì\1Ia il raJ)porto fra peso speeifico e qt1an tità totale l)~Lò esser e conse1·vato, ave11dosi ug·tu1l111P11te i11sufficie11za rer1ale. D'i fatto, a ll'i11i zio della forma cl1e va sotto il i1on1e di cirrosi r e11ale, iJ re11-e compensa la dimint1ita capacità di c·o,nce11tra-· zione, elin1ina11do una 111agg'iore <Il1a11tità di 11rina, sicchè il rapporto indjca.to iiella tabella rimane costante. La dimostrazione dell'inSltfficienza si raggi11nge ricercando la capacità di concentrazione, inetter1do cioè il l)azi er1te a regime secco e tener1do co11to del mas:-:imo peso specifico l'agginnto nelle singole porzioni di uri11a e del tempo in cui esso vie.ne raggiunto. Si vede cl1e in tali casi è perc.l11ta la facoltà di uda.ttamento del re11e ed il peso specifico cl1e era p. es. cli 1011 sale solt::i nto fino a 101 5-1018, i11vece cl1e a. 1030 com e 11 el i101·111al e, la di11resi din1i11uisce di poco el'ir1d ivicluo di1t1i1111isc·e di peso fino ancl1e di un kg. p·e r l a m.o bilizzazio·ne d1egli. e1den1i. Bo11chard 11a stabilito a l lri coefficienti 11rinari, fra cui quello a cui egli ar111etteva magg jore in1portanza specialmente ·pe1· lo st11d1e> del bilancio n11tritivo, è il rap1)01·to fra il carbonio urinario tota l e e q11el1 o dell 'albumi11a di str11t.ta. Ta 1e ra.prlorto allo sta tn normale è di O. lR-0,33.

PPso s pe<>ifieo

I

I I

1032

1030 102x

: 11!{0

1026

1130

109.A

!2511

1022

1 ~~50

1020

1500

1018

1700

1016

193U

1014

1012

2700

10 10

~ ()IJ(I

1019

IJ es fo-sses (Presse '111Pdir.rile, 1924, i1. 12) riass u1n e. i concetti sprutsi ii1 a lcune recenti l)Ubblicazioni t ende11ti a m.ettere in evidenza che tl1tti i fenOt'.IDeni dell 'universo sono l'espression e della djffe ì·~nza di potenziale. La diffe1·e11z.a di poteuziale s i trova alla })ase cl e 11 a rne·cca ni C' R, del Ia te 1·1l1odin.amica, delJ' elettricità. Il sole, fo rmic1abile riserva di e11ergia circo11datai dagli sp~i intersiderali dove regna. il f1,eddo asso,l uto , appunto in ragion e di t1n e:• for111idabile diffe1·enzn cli })otenziale, }JUò la11ciare nell '11ni. ver~o una p1odigiosa q11antità di en ergia. ~ 11lla tera q 1 1e~tn eJ1 e rgia si estri11seca con nna potenza ,·a rinbilr in rapporto all'angolo 1· i11 cid e11zn d ei 1a~gi snla.ri tilla s11perficie 1


. SEZIO~E

te1'Testre. Questa vot.e•llZ(i. è 111.assirrlcl t1ua11do l ~l direzion.e dei i·aggi è p.erp endicoJare e dimi m1isce gru clata.m.ente ron la in elin 8 zio11e fìno ad €1Ssere nlir1i1na qua1 1do la direzjon e f> t.ang-enziale. In consegt.1e11za ed a ca11. n dei rnovim•er1ti del glob·o te1·1·pf't1e la recezior11e! dell'en·e1~­ gia solare varia ad ogni mo1mer1to s.econdo ]e longit11clini. le la.t jtudini e lo stato delratmosfera. Q11este variazioni determ]nano Slllla SU· p e 1 ficie d el.la te1-.rra clifferenze cli t e.m .p erat11ra. ossia diffe1 1enze di p oten1z ia1e1 g e neratrici cti co·r rent1 energetiche. I~e g·randi correnti atmosfel'iCh·e e marine l1a11no la loro rap:io·n d ' ess.ere apr>l1nto n e•l surriscalda1m1ento delle regioni tro.p icali in rel0zio11e alle reg·ion i teniperate e gla ciali. L'acql1a si solleva ctall 0ooa no pe.r la differenz.a èli temp-eraturr a tra l'aria ed il miar.e : si trasfo1·111a in vapore, si agglom.e ra in nubi, vng·a s u pia·rui e su mo•n ti sotto la spinta del \·ento, dete1mi nato a.nch ' esso da d ifferer1 za di potex1.zin1P t.em1ico. .~tt,r att a dal freddo delle cime monta g·nose ,p1 ecipita ott o form n di nev•e, n1entre pi'ù i11 basso cacle con1e pioggia. l\ caurs a delle differenze di Jiive1lo del !"11010 scorre in rigag11oli, in n1sceLli , in fi n,mi , o scorrendo nascostamen te nel Rottosuolo si raccoglie n el fon.do delle valli do11de f11ori esce sotto forma di sorgenti, e non trova Yipos o fino a q11a.ndo non ritorr11a [tJ i11al'e dal qual e ~ nata . Nell n ~ ua corsa vagabonda J acqua c rea sen1pre forza: forza di distr11zi one ql1ando i1npe.tuosa devast a piani e valli; forza ben1e fica q11ando dom.ata dall' ui0mo fa gira.1·e Ja r\1ota rl eJ mulino, la iurbina della stazio11 e idro-e l0tt1i ca e discend e più g iù JJ.e i ca.n8li d ' irrigazion e J)e r portare 8i rampi colti vati la fecondità e ]a vita. )J'el s t10 et erno vinggio l ' acqt1[1 · po.trà m .es co1arsi alla Jinfai delle rpiante1, al t'ang·ue clegli a11i1nali , i11a la sua legge no11 ca111b.ierà mai , obbedendo sem11re all e diffe r·enze cli potenzia1 P. La con·centl'azione della linfa nell.e foglie p1"<)d11ce la forza fisica cl1.e pom,pa l ' acqua dal s t10J-0 solleva11dola a liviell o d ei 1·ami più alti: un1a. :~ol11zione di gl11cosio al G p er cento è sufficient e a sollevare l'acqu a a 57 n1 etri d'altezza, unn con.cent1·a zior1e • clo1)1)i[l. a.èl 11n alt czza dop pia. Oltre a ciò in fisiolog ia ' 'eg·e tn le conviene te11e1 e anche conto d ella diffe l'enzH cli potc· n i ia.le elettr·icA. esistente tra la cima di 1111 albel'o cl1e si trova n ell ' at11·1os fe ra carica clj eletfri c i1 à e le radici cl1e si trovano 11rofo nc1am1e.11te n e l t ·Cl' reno. I-1 e l't11e-lot rjtie n e che gli e ffluvi clC>te rnli nati rlH c1nest e cliffe.r.e 11ze di t e n ,~ i o n e p ns~ <t1111 provocare i111m.e ro·se rea zioni chi1ni cl1 f• . 1»a1ii 1

1

1

1

1

1

921

PRATIC.\

colarrne11le la fissazione dell'azoto su gli idrati di carbo11 io. Mo lti ·... tudjosi e s pecial1r11ente Pech hann o ril e vate le n1 odifica zio11i della pre·ssion e os1notica sotto r inftu€nz.a d ella co·roente eJettrica. Ad esempio i muscoli simrn.etrici p.11eJevati da lln conig·lio 11cciiso con la pu11tura d el bt11bo aun1e nta110 di pef'o egnalmente se si pongono in aicqua distillata; rna l'aun1Jento è più cònsiderevole nel mt1 scolo cl1e a mezzo di una corr1ente S'ia r eiso eJettrica m.ent e n egativo in confro.nto a.ll'acqua. _..\r1alog·amente la differenza di potenziale tra J'acc1ua ecl 11n framm1en.to di musc-01-0· è modificata dall'azione clei raggi ultra-violetti: l' a·ssorl)im·ento de11·acq11a è rallentata. Q11ando radiaziotDi a1gisconb s11 u11 istema osmotico in equilibrio, costit11ito da d11e liquidi e da una m ernbrana , lo squilibrano e p·1·0du.co110 scambi fra i dt1e liquidi se l ' assorbimento delle radia,zioni da parte cl ei d11e liquidi è ineguale. l~ questo t1111 fa tto considerevolmente impo·r tante per lo st11dio degli esseri vive11ti e per tu.tta la chimica biologica. I fe.n om eni economici della vita deJ le n·azioni sono a ncl1' essi .. ogg·ett i al la legge clell a dift'e1·enza cli J)Otenzialie . Le diffe renze di procl11 zou e tra l e di vers e i1azion1 , i diversi paesi, i diversi climi, le div erse s t aigio·ni sano la ragion e di o·gni comm.e i-cio. Le ineguaglianze s ociali, le distinzioni onorifich e, il cl e1side1rio del lu . .. o, l1e sollecitazioni d ella vanità , d r terminano l'att1vità dei cittadini avidi cli elevarsi n ella sca la saeiale, di s pic ca.1·e fra i lo1r o contempora.n ei: q11esto distil1g11 er si è appu11to il p.rodurre fra s è e gli aJtri n·n a ineguaglianza . 11n n clifferer1za di potefl1ziale. L a.forisma. cli Roch·efo·l 1cauld: « la moderazio1l e è lai pigsrizi a clell' n.11ima, 1' am•hizi one n e è l'attivitn e l ardore » è vera fis iologica.m ente ed intellettt1.alrne11t e per le nazioni co1n1 e pe r gli individu i. I je anin1e molli che veg·eta.n o senza a,m·hiz·io11e sono in«:~apaci di prod·t1rre. N eil'11niver so intero in fisiologia co111e in socio10g ia ogni fenomeno è ttna man ifest flz ion e d 'i11 egu agl in nza; l'eterogeneità è il rn,ovin1en to, è 1ai vita ; l'on1ogene it à è l R 1no l t.e. 1

1

1

1

1

'-

nrg o .

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. COMINO

GI USEP i->E. R elaz ione su I 1 o ann-o di eser-

cizio del dispe·n sa rio a.ntit'll l>Pr(·ol a r e in Al o·nd ovì. :\IoncloYi. C. ~\. Fr:l CC'lti.H. 1H2:~ . f)f.J·~K ~ "\"'\- . f~ . ~1 bri<'f /"f e. i•i e·1c Of t/t (j Cl·igestive fun c fi 1 )11 .~ ani/ fo r"/ r ('(/ lfirf•tn<'nfs fo r tll e n1 a int <' nnnr(' of ll enltll 1ri f h 1>nrtic lflnr r efPren ce t o tlt e ·rrr111i r ..... l~ 11::tnn. T-niYc)r!';ity :\l0cl. ~c honl. J!-12.:J .

I


922

IL l'OL JCLI.SI CO

POLITICA SANITARIA E . GIURISPRUDENZA. \*· .

9UESTION1 PRATICHE.

XLVII. - In quali casi si può chiedere alla G. P. A. la emissione di un mandato di pagamento. L art. 22-0 detlJ.a. Legge con1. e prov . dispo111.endo che « qu a.n el.o. la Git111ta comunale no11 isp e1

disca i ina.11d,tt.i e i1on d.ia ese.cuzto·ne alle deli . ber1a.zioni rupp1tovate Oi\TVlerro eissa o il Consiglio non c-011111piano· l·e op1e1'"3fli-01I1i fatte obbligatorie dalla legge, provveda la Giunta Provi11ciale Amministrativa» ev1d·e ntemente h a i;i1teso di sup1llive all'i11.er'Zia delle Giunte• .e dei Consigli Com1111aJ.i n etll'osserva.nza della legge con l'azi one surrog·atoeiai della suipe;riore autorità tutoria. .)la i1on ha inteso a.n che di s<>stituire qu:esta agli enti locali n el vero •e•s ercizio d·ell ' aimn1in~1stJ."'aziorrue e cioè n eJJ.a determinazione che occolTa prendere in speciali affari. Perchè l.a potestà della Giunta Prrovincia1e possa, trovare luo1go a.d int8fr'Venire è nocessa.ri-0 che si 1

tratti o del soddisfacimerito di delJiti liquidi ed esigibili. in ordine ai quali non' occor1·a che la ."pedizio11e dei mandati, 1nagari p·erchè già esistano n l rigu.ardo ·d elib er a :::.ioni regolarmente app1·ovute, o del compirriento di d eterminati a.tti, che una disposizione l.egislativa tassa tiva mente impong a al Comune. Fuo1i di t<lJl e ipo-

tesi. s i è n el can1p-0 d·ell'aimmini&trazione piuttosto ch e de lla esecu zione , in ttn cam1p o cioiè in cui la vaJutazione e quindi an ch e l'iniziativ a e l a. l'E>spon~a h jlità non posis ono essere Jasciate che agli orga ni or.dinari o m agari t.rao rdinari (1 Commis~a1 ·i l)refettizi e Regi) del Comu11e, m a i1on a J1a Gj unta P1"0vinciale .-\n1111.inistrativa. Non può, quin.d i, provveJd ere la G. P. alla e.mission·e d el 1nandato qualora •Si tl~atti di d.o· ma.i.1dai di l'"etribt1zione p·er lavoro ,>stra.ordinario. Cosi ha deciso la IV Sezion e del Con,~iglio di :--' ta.1o con rlecisionie 21 git1gn o 1924, n. 428, rie. Nicotra. Ql1esta d ecisione è impo rtante. dati pu 11t-0 di vi. t a pratico, p·erch è spesso, per oostringe-1 ·e i Comuni inadempienti, gli i·nter.essa ti si riYol gono all'autorità tutoria. Ora, prescindendo dalla pressione indiretta ehe, in circoetainze special i. la Prefettura pt1ò ese1·citare pe1r indl1'l"Te i 1Co1nuni a d eseguire determj11ati pagamenti o a corn:piere a tti chei si r itenga.no ol)bligatori. la <ion11a nda al1'autorit.à tuto•ria, in quai1to n-011 s i })O c:.a giovare di favorevoli incl.i nazioni e te11da unicamente ad -eccitare l' esercizio del potere surrogatorio previsto nell'art. 2-20 de11a legge comunale e pro,·inciaJe, deve essere 1

( *)

contenuta entro i limiti iil<lica ti 11Edla decisio11e : deve cioè riferirsi al pagai11,ento di d ebiti liquidi ed esigibilti .o ad atti ol)bligatori p·er Jegge. Fuori di questi c.: asi, ·e s i t.i·aitti cioè di p1·ete sa controverse, '3 i cte,re a.gir e in sede git1.r isdizionale. R. s e{;o·n cla d eJ.Ja competie·11za per ma teria. Non escludiHJ.11'0 ch e taJvoilta possa c911venire un tentativo IJ relimi11are, ar1che ft101 i dei casi rigoroisamente s tabiliti; ma non bisogna perdere di ' 'ista la via che con,duce all'organo competente, pe~: i1on espo,r si ad i·n'Utile e lungo iitrurdo. ~i deve tener p1'eiSe11te, inoltre, che le d-0man<l.e dirette al p a·game11to di somme· di denaro (per es. p er i11de1111ità o co1mpensi) so•n io di comJ)etenza dell'autorità giudiziaria ordinaria e cJ1.e la ret.1 ibuzione pier 1'aiViori strao1rdinari può essere d.omandata in bas e ad un atto del1i'a.mminifstrazion·e (capitolato, delib·e1 a1zione o, in genere , p1~ovve.dim ento ema.11ato da un org·ano co1n,pet en te) dal q11a.le ris11lti l"in ca.rico d·e·11a pl'estaziol1-e st raordina1 ia. 01

XLVIII. - Badare alla forma nei concorsi! .-\r1nu llata la g·radua:toria di 111n concorso aill'l1fficio di inedico condotto, p·er ·m a ncata valutazio11e di un titolo (nellia. s1)ecie, certificato attesta.i1te l ' approvazione coin ·s·eguita negli esa111i di concorso aJ1posto di assistente p1~esso una Clinica ostet1i ca) si deve ritooie re illegale la seconda grad'Uat o11ia se, 1p•r od·otto da.Ilo stesso ri. coi re11te u111 ailtr o ce rtif1oa.to· .ai data poste1·j.ore, p et· lo 1steisso titolo, c1erti·ficato1diff.o·rm1e1dal i) rimo, m ,a co n1~eir11e 11te il ris11ltato dedlo stesso ·esa111e, dal ve1·bale cl·ella Com·m .i ssione g·iudicatrice del concorso non l'isul.ti espress~m,ente 1eissere st ato valutato f.1·a gli altri ancl1e q11resto titolo, ci oè « il oonten11to del docu m e11to, il cui Yalore s i sostanziava n ell'approvazi.o ne co nsegt1ita n·egli esau1i di co·n~ orso, a pprovazi one che i11 sè e per sè rapp.vese11ta tin titolo di idoneità .rneri tevole di ap·i)rezzam ento tecnico ». · Questa inassi1na f>i .rkava dalla decisione 21giugno 1921., n. 472 ,d·ella IV Sezio11e del Consiglio di Stato. Non è tn.11tile seg·nalal'e il caso deciso. I .. a prima graduato·ria era stata a·n nl1llata percl1è dail v1e1rbale no11 ii1sultava e·s sere s tati considerati alcuni titoli .del concorrente dottor Melillo, fra i quali un atte.stato 26 ottobre 1920 concernente gli esrumi sostenuti per il concorso al posto di assi8ten t e di laboratorio presso la Clinica ostetrica di Napoli. Nella seconda fase. _

La prfl'~nt.e rubrica è affidnt-R a JJ'a vv. G10l'ANN1

1

1

I

8ELYAGGI, consu J~nte

JegRJP iiPl no~tro perioòjro


I

[A1'~o .\\:~I.

FA:·c. 28]

023

.'EZlONE PRATI CA

cioè per la J1uovfl. g·l'a.dt1at.01·ia. il Llottor :\1lelillo presenf.ò 11•11 oertifi.ca·to 17 a:pl'ile 1D'.23 co11cernen te lo stesso esame di c.oncor o. Nel verbale della Comn1issione, per la . econda graduatoria, e1·a detto così: « da un attestato recante la data 17 a.p ril.e 1923 e1)però p•resen·tato oggi per la p1ima volta·. ri:s ulta. che in un concorso al po5to di assistente di 1.aborato·r io. ... risultò c1assifi cato secondo·; n-0n è detto quanti eran-0 i conoorrenti n è i voti rip<>rtati n. La IV Sezione ha detto che iJ titolo, efficace per sè stesso i.n quanto era i11dice di un' approvazio11·e , non era stato va:lutato, e quin1di ha ordinato che isia rifatta graduatoria « m ·o ti vata » in base a tutti i titoli che furon·o1presen• tati nel termi·ne originario sta.bilito rlnll 'av, 1iso del concorso. Prescindiamo del ca.s o speeiaJe. 11nporta, invece, rilevare, per es o e co11 riferimento a.lle altre decisioni già segnalate in Cfll e~ ta rubrica, che la I'' Sezione 1segt1e un ir11dirizzo rigoroso cir~a la legalità fcwmale dei conco.r s i. Si d·e,re ticonoscere che le. C01111,m is i o11i, forse pe1rchè preoccupate più della sostanza che d ella forma o talvolta.i per superficiale considerazione dell'una e òell'altra, procedevano m-0lto sommariamiente 11·ella esposizion e formale dei g·iudizi. Il Cons ig'lio di Stato ha poisto un freno agli eccessi di .sorn1na.rietà formaJ1e. È discuti bile se e sino a 411al punto il sindacato di l<:.gittimità sia. s t1ffici e11te a g·al'antire la sin cerità e la serietà d ei concorsi; è anche dubbio ·~r il rigo:i·e fo.r male n.o n si risolva talvolta in ltn pregiudizio d1ella 'l)alutazione, c..: l1°e potrebb e e~­ serne -0 meccanizz,ata o imp.a cciata; è fo.r se, preferibile all'eccesso clel r ig·ore fo.rmale o un sindacato più amp.i o, r he co11senfa, di apprezzare in sede di controll-0 la es...,e11za d el giudizio o un o rd1na111er1to m eg·lio a d atto hl fin,e d ella si11cerità rlei conc-0rsi; ma, in ogni caso, dati i crite1·i s tabilitii sin orH. dalla giurisp·r ude·n za amministt~ati va1, sembra. n ec.ess.al'j.o che le norme concernenti i conco·rsi sia110 ri\re dut·e e, alm·e n10, siaoo date frattanto istruzi-01J i agJ,i 'orga11i cornpe~enti per evita.r e frrqu·enti an11t1 Ll amenti ch e sono cagione di dann o al ~ervi~io e ad jntrl'rs si privati. Questa n1ateria. è, s1e.i1z ai dubbio, assa j d elicata e difficile a disciplina1"'e. Co·n dizio·n e es!sen ziale è, in ogn.i ~aso, lai p.r obità dei C'o mmissari, ma poicl1è non è ammissibile l111' attribt1zione assolutamente in.sindacabile che noo debba. essere eser.citata• m.ediante forme conti ollabili dal punto di vista del1a legittimità e, d'altra parte , gli eccessi formali possono. deg·enerar.e in formalismo arido, è nece1S1Sario che le n·o rme regolatrici sia.no certe e chiare e siano osserva t e

iig·o1·osa111ente t:' 1·.u11 l)o11de1 a:lio11e d a lle Co-rn 11li S\'S ioni e, a ·a.ttrèl i)a•rte, s ia110 applicate con i11iSltl'a in s·ede di control~·O, per ·evitar·e. - come dicernmo - che i giudizi ?Sian-0 m·eccanizzatj o compressj e cl1e alla forma s ia sacrificata la sostanza, cioè la finalità C·oncreta1 che è quella di aècertare capacità teonich·e effettive e non di assegnare v-0ti ad un .qualsiasi titolo. Co.11 la decisione qt1i riassunta la ·iv S·ezion e richied.e una relazion1ei «motivat a· n. ~la J.'art. 35 del regolamento '.sa11itario 19 1uglio 1906 dispone s o1tanto che cc la Commissio ne, dop.o forma.ta la graduato.ria di tutti i concotren.t i , design e l'à rp er la r1orn111 a qu:elli soltanto dei con-00·1r e-nti stessi, ch·e avraJDno consegn it o 27 punti srv 30, i·n .dican.doli per· o·r dine di 1nc ri1 o. No11 vi si richiede espressamente un·a m otivazio11e. 1na si può ritenie·1·e ol1e implicita1n ent.e sia prescritta. S eno11chè, sorge a cp.l!esto punto un qu-esito di prcic isazione: ch e cosa si vu-0l e intendere .con un a esp1res sio·n e coisì vaga ·e cosi ' ampia? Motivn re s ig nifica. esporre J.e r.a.g ioni di una opinione o di un giudizio. lVIa., tra.tta.ndo·si 'd i 11na d r: ignazione di merito ch·e presuppo.n e tin proce~so di formazio·n 1e lungo e com plesso. 11011. distiplinato dalla l egg e, il qual.e va dai criteri genel'ali -circ.a il val.ore dei titoli 1sino alla ,ra·lutazione c.oncr eta e specifica dei si11goli titoli e a.ll'a.ccertamèinto d·el merito assolu to e cornp arativo, no11 basta. richi1ede rr generica.mente ll·n a relazione « motivata.i». I,a indeterminatezza .s i risoJ.ve, in questo caso, i11 '1na grave incertezza -e in una fonte di p-0ssihil i erro ri, p·e r difetto o p e1· e·ccesso. Qneste ossetrVazioni n.on ci sembrano inutili nnclte perchè è in cor~o di ela.boraz.ion e il reg·0Jam e11t-0 sani tario. r eso i1 ecessa1io da•lle nuove norme. d.eJ R. D. 30 dicembre 1923, .n. 2889. 1

0

0

1

1

XLI X. - Un caso di licenziamento illegittimo in applicazione del R. D. 27 maggio 1928. J~ i ll1e g·ittimo

il licenziam·ento cli un m-edico condotto (nella specie, per delil1er azione di lln • Com ·r nissario prefettizio) in applicazione del decr eto 27 maggio 1923, n. 1170, qualora tale pirovvenimento nom. sia l 'effetto di ridl1zion·e di posti di 01rg·anico. (Consiglio di Stato, Sez. IV, d-e·cision.e 31 maggio 1924. n. 360. l'ic. Caput.i dott. Mario). 1

Ai qu~siti degli abbowi ti si risponde direttamente per lettP.ra. l quesiti debbono essere inviati, jn lettera. accompagnati dal trar1cobollo per la risposta e l'empre indirizzati impersonalmente alla Reda zione del « PoliciinicoJ>, via Sistina, l 1 - Roma t 6J. Le risposte ai quesiti che non .richiedono esame N. B. -

<li ::itti o specta fi lndHglni. ~ono ~ratl1ite.


021

IL

POLlCJ.l~!CU

NELLA VITA PRO F~ESSJ ON ALE . •

Una specialità che muore: la dermo-sifilopatia. Mentre per combattere il disordi11e professionale e la pl.etora cleglj pse11do-specialisti si va facendo strada 1'id.ea di deter1nina re con più severe norme le attribuzioni del titolo di Specialista, è ormai gi11nto il mo111e11to di proceder.e anche in Italia ad una riforma della « Specialità delle ~1alattie Veneree e ·d ella Pelle », rifo.ima che da parecchi nnni si è già compiuta a l! 'Est.ero. Sulle in nffìcienti ed erronee teorie d·e lla vecchia medicina venne r.r etto l'edifizio della Dermo-sifilopatia, fondendo si in un solo fascio due diversi gruppi di malattie ta11to nell'insegnamento, qt1 anto n ell 'arir1go pratico. Si gitt-dtcava 11na vo·l ta - nè JJt1ù imip11tarsi a colpa dei nOiStri avi, perchè il metodo sperimentale non aveva an·cora ris cl1iarate molte verità scientifiehe - che la sifili·de avesse le stie maggiori manifestazioni nei siftlorlermi, e perciò appariva logico in serirla nel Capitolo d elle Malattie della Pelle. Ed ana log·o eagionarner1to si ripeteva circa la classifica della ble11orrag·ia. La quale non eJ'a con~iclerata co111e l111a malattin infetti\'a; • e pres.enta Ya la sl1a sede in 11na in111Cosa che è in direttR coml1nicazi one co11 la ])elle. Era q11indi nat11rale (non e.sistendo lJTI gr11ppo at1tonomo di malattie delle in11cose) di i11s-c.r ivere anche la blenorragia fra le malattie c11tanee. Tanto pjù clll:i fìr10 al 1850 cil'ca si ritenne d a lla ma gg·io ra n za dei medici che sifilide, u lcera molle e hlenorragia fossero un'uni·ca malattia! Questi vetusti concetti che castit11iscono per noi 11na curiosità storicn. sono già da molto te1npo a11 rln ti in frantt1mi. tra volti cl al soffio rlelJe nno,·e ed i11oppu ~;11abili scoperte della medicina. 1\1a 11n rudere è a11cora rimasto in piedi : la SJ)ecia 1ità de1·n10-sifilopatica. Ora, gi11dicando sere11 amente, si rende subito i1alese il controse11 so che vizia 1' 11nione cli qneste dt1e categorie di processi morbosi, t111ione che i:> illogica ed assurda e che si ba$a soltanto opl'a lln vieto convenzion.alisn10. Per quanto rjgl1arda la sifilide, i o llon sento q11i il bi og110 di dilungarmi in di1no trazion i i1111tili. perchè è l1nn 1111ità morbo~a tro11p0 nota per esperienzR quotidiana cl i ogn11no di noi. I11dnbbiarnente es~:-l è 11nn r11alattia che si localizza i11 tutti t!li or!..!ani. f. Jll'l' eccellenza l111a 111al a 1tin co.;:titnzionèll e. al pari clella tl11

1

hercolo.si, del tliai.Jete, della gotta, ecc. Attacca, è Yero, an.che la c11te, ma se le mar1ifestazioni ct1tanee per essere le più superficiali sono le più appariscenti ed 11tili a scopo diagnostico e diclattico, è ugualmente certo che nel grande qt1adro clini e-o della prio teif orme malattia esse sor10 le n1eno il11portanti, perch è arrecan.o i minori disturbi ft1nzionali. E poi si deve far 1n.enzione della sifilide ereditaria, l a quale viene inoculata mercè le s.p i rochete cl1e sono ospiti del sang11.e e dei tessuti deg·li indivicl11i riproduttori ; e niente affatto 1)er il tramite dell a pelle. .. La sco,p erta del germe specifico l1a poi co1i.f ern1ato il pres€ntimento che già anche prima in ognuno di noi (·di fronte al!' evid·enza d ei fatti ) aveva acq11istato forza di convinzione, cioè che la sifilide è 11n a malattia infettiva, da coll·oca.r:si n°e l g r l tppo delle infezionj generali accanto alla t11bercolosi, alla lebbra, ecc. N-ell o stesso m·odo il 11rog·resso d ella scienza h a ~rasformato, jngigantito il concetto primitivo d·elJa blflno:rragia che per il passato era ritenuta 11na semplice ed umile infiammazione della m.11cosa llretrale. La scoperta d·el gonococco la ha collocata nel novero delle malattie infetti \'e. \1 in-cen do secolari pregi11 dizi intorno alla st1a nat11ra. E si è dimostrato anco ra che qi.1esto microhio rLon si a1· r esta nell'l1retra, ma ha te11denza a pen etrare nell'interno dell'organism:o: e.d infatti spesso i11vade l 'epididirn o, i testicoli, la prost~ta, le vescichette spermatich-e, la vescica, e può, a t.r averso gli ureteri, salire fìno ai reni: mentre nella ·donna r aggi11nge fa.cilmente J'u · tero ·e le troml)e. D11nq11e la gonorrea non è più s-01tanto u11a n1alattia della mucosa di un solo organo comt1nicnnte con l'esterno. ma con concetto più l argo è da co11siderarsi una rnalatti a interna. il c11i terreno di sviluppo è prevalentemente l'apparecchio ge11ito-urinario. Studii ulteriori ci l1anno poi dimostrato che il go.nococco p11ò prendere la via del sangue, e prod t1rre lesioni generali o locali di altri orga 11i: setticemia, endocardite, a1iri te. re11matismo blenorragico ecc. Oggi q11a 111nqt1e medico accorto davanti ad un caso di blenorragia, si preocc11pa s11hito di pr€venire le co1n11lirazioni locali e f.r enerali cl1e sono tt1tt·a1tro che Yarie. , Ora corne , i può a11co1·a co11side1·are la gonorrea col criierio ~.rretto clei te11Lpi passati e collocarla ncrnnt o <tll'ar111? ed <1lla p.::oriRsi? 1


(ANNO X~"\I, FASC. ~8]

SEZIONE PRATlCA

I

E del pari è insostenibile questo legam·e, se poniamo mente alle diverse ·direttive terap eutiche che informano la Dermatolo.g ia e la Venereolo·gi.a. Nei secoli passati uno dei rimedii eroici della sifilidie era l'unguento mercuriale; anzi la rivelazione della potenza -specifica del mercurio è un immenso benefici10 che è derivato dal connubio di queste forme morbose e di cui la Sifilografia dev·e .essere grata alla Dermatologia. Il merc11rio che ha salvato l'umànità dalla terribile strage fra noi importata - trista ricompensa - in seguito alla scoperta dell 'Am·erica, ci ha svelate le sue prodi~iose virtù non per merito di .elucubrazioni scientifiche, ma per un fatto fortt1ito. Considerandosi la lue come un mo.rbo cutaneo, sorse spontanea l'idea di applicarle l'unguento mercuriale, tradizionalmente utile nelle malattile infettive e parassitarie della pelle; e così per caso si intuì la specificità del m·ercurio, conse·guend-0 una dèlle più gra.n di conq11iste della m·edicina. Ma o~gi la cura 1d·e lla sifilid e ha ampliati enormemente i proprii orizzonti. Il mercurio, che io reputo sempre « il Re degli antilu·etici », non si somministra quasi più per frizioni. E poi tutta le numerose innovazioni diagnostiche e terapeutiche ci hanno portato immensan1ente lontano dal ristretto agone della Dermatologia. Le iniezioni di calomelano e qiJelle endovenos.e, le reazioni del Wassermann e di altri autori, la ricerca delle spirochete nel sangue e negli organi interni; la puntura lombare e le medicature intrarachidee nella sifilide n·ervosa, le questioni che si agitano intorno all'uso dell'arsenico e del bismuto ·e tutte le altre applicazioni della medicina interna tolgono ogni dubbio che oggidì la cura della sifilide è di pertinenza della Clinica l\iiedica. • E riguardo a1la blenorragia bisogna pur pervenire alle stesse conclusioni. Quando io, acl esempio, nell' artrit~ blenorragica eseguisc-0 la vaccinazione antigonococcica od ini etto l'electrargolo nella cavità articolare, devo constatare che i nuovi metodi di Terapiea mi hanno sospinto ben lungi dall'ambito della · D-ermat-0logia. In questi ultimi tempi la sfera d'azione della Venereologia si è poi estesa in modo smis11rato ed imprevisto, se1npre più all.ontanandosi dal suo punto di partenza. Agli Specialisti di Malattie Celtiche l'opinione pubblica attribuis-ce .capacità tecnica anche riguardo alle altre forme m.orbose ·dell'apparecchio genitale. E fra le più importanti bisogna menzionare le malattie della funzione .s essuale ·e specialmente l'impotenza; inoltre il priapismo e la spermatorrea e, nella donna, la fri1

1

.

.

925

gidità. Io be11 rico11 osco in tutti i medici inter11isti un'ottima pvep arazione per l'assistenza di queste infermità. lVIa siccome esse hanno una certa parentela con le malattie veneree, perchè interessano l'apparecchio g·e nital·e e c-0stituiscono insieme con queste il grupp.o, delle cosiclette malattie segrete (distinzione creata non da vedute scie11tifiche, bensì da necessità soeiali), ne consegue che veng.ono a preferenza const1ltati gli Specialisti di 1\1ala ttie Veneree. I quali p·e r vivere devono adattarsi a servire i desiderii del pubblico; ed h.anno il dovere di essere profondamente versa.ti i11 altre branche d·e lla 1\11edicina Inter11a, e specialmente nella Neuropatologia. E poi è di spettanza della \ 7 e11ereologia l'im1nenso can11Jo dell' I gie1ie S ess uale con tutto il bagaglio dei problemi, specialmente di indole socia1e, ad esso inerenti. Basti ricordare che i11torno a,d un solo argo111ento - l'Educazione Sessuale dei Giovani si è scritta un'intera biblioteca, per poter comprendere la vastità di. q11esti argo1nenti. F:ct alJa Venereologia si dev·e ancora aggi11ngere il peso delle varie mansioni che riflettono la disc·i plin.a dell,a prostituzione. Chi non si occnpa ex professo di questa con1plessa materia, r1on ì1a ·u n' id·ea adeg11ata delle difficoltà c.he presenta. Ma chi deve fare il medico fiscale in certi ambienti saturi di disonestà e di delinquenza, comprende che occorrono non solo molto buon sen·so ed energia, ma anche una istruzione specializzata e -certe attitu·dini pecu• liari che non sono proprie di tutti i medici. Io che quando, in un peri0ido della guerra, ero Isp ettore dei Servizi Celtici della Piazza l\farittima di V·e nezia, ho dovuto creare ed organizzare un vasto servizio di profilassi e di cura. fondando num·erosi Dispen.s arii, istituendo in tutti i Reparti di trup.p e servizi di disinfezione, istrl1endo con conferenze i S-Oldati, dando la caccia alle inr111meri prostitute girovaghe, urtand10 contro le su·s cet.tiblità di colleghi borghesi e l'ostilità delle donn·e e dei mezzani, dando ·di cozzo nella legge Crispi per il famigerato divieto di i11nm,e ttere le minorenni nei postrib.o.li, sostenendo liti e quereJ.e nelle Preture e nel Tribunale - so per esperienza quanto sia ard11a e gravid.a di responsabilità questa branca della. v"enereologia. E del resto chi avesse vaghezza· di più dettagliate cognizioni in proposito, può leggere le due memorie da me .edite: Considerazioni pratiche sull'ordinament o dei Servizi Celtici in zona di gu.erra e La f11,1zzio11e profìlatti.ca dei Dispensarii Celtici Militari.

Ora è .ovvio comprendere come tutto ciò sia ass-0lutamente disforme dalt compito ass·egnato alla Dermatologia.


926

[ •.\.NNO XXXI, F ASC. 28]

lL POLICLINICO

Quali rapporti infatti intercorrono fra l 'eczema e il vaginismo, o fra le malattie parassit.ari·e della pelle e le affezioni parasifilitiche? Con quale speciale competenza può un dermatologo curare la spermatorrea o. la .sifilide del fegato? È perciò necessario addiv.e nire una buona volta anche 1n Italia alla scissione d ella Specialità dermo-.sifilopatica, ·scissione che in altri paie si è già da temp·o un fatto compiuto.. E non s.olo nella pratica, ma anche nell 'insegnamento d:.ev·e essie re d1 stinto lo studio di questi due rami del grande albero della medicina. Gi à io. h o frequentemente ascoltate le lagnanze di studenti di vari·e Università, perehè il loro Clinic) Dermo-s iftlopatico l1a 11na predilezione per le malattie cutanee e solo in via secondaria si occupa delle malattie veneree. Oncle q11esti giovani acq11istano ris1) etto a lla Dermatologia llna più che suffici.e nte istr11zione di cognizi-oni teoriche, mentre escono dall'Università quasi digiuni dei comples.s.i problemi rig11a rda.nti le malattie celtich·e. . Sono già venti anni che i.o sostengo che In. ·sifil o-venereologia non è eh~ l1na ft1nzione del1a Clinica Medica. E per consegt1enza col11i che ' crede di poss·edere le attitudini .p er specializzarvisi deve essere anzitutto un ottimo conoscitore della Medicina Interna. P er c1trar bene la sifilide bisogna conoscere tutta la Patologia. Il dermatologo (con ogni rispetto per par·ecchi ottimi c11ltori di q11esta Materia) sarà sempre un miope quando vuol figgere lo sg11ardo. fra gli ingranaggi della ma-cchina uman.a e penetrare nei n1eandri d·ella fisio-pato~ogia interna. La D·ermo-sifilopatia è oggidt, per q1i.a}11nq11e osservatore obbiettivo, una Specialità artificio~a , a11zi un'amal~ama, in cui le varie i1arti hanno 1)erd11to ogni rapporto. di a.ffinità. E poichè ora si sta provv-eden·do alla compilazione degli Elenchi degli Specialisti, bisogna inserirvi due categorie nettamente distinte, e cio è : gli Specialisti di Malattie della Pelle e gli Specialisti di Malattie Veneree. Questa innovazione è già pienamente att11ata all'Estero, tanto che è da st11pirsi come da noi certe idee stentino a farsi strada. Nell'11ltimo mio viaggio a Parigi mi sono provveduto di tin a Guide Rosenwa.ld (anno 1922), che è l 'An11uario Medico e Farmace11tico di Parig] e di tt1tt.a 1a Francia: ed ivi è néttamente separato il grlI!)!)O dei Dermatologi da quello dei ' Tenereologi. Questa specie di divorzio è ortnai, per fatali tà di eventi, un fatto ineluttabile. E in avvenire preveggo che se~uiranno altre scissioni, perchè 110 constatato che all'Estero la stessa •

Specialità sifìlo-venereologica si sta frammentando in alt1 e Specialità minori. Noi medici, sia come esercenti sia come insegnanti, dobbiamo seguire lo spirito dei tempi e non cristallizzarci nei dogmi. Con questa riforma ricltiesta dalle moderne esigenze dell'arte . no·s tra, che è sernpre ir1 continua evoluzione, si apporta un savio contributo alla di·sciplina professionale e alla sincerità ·degli studii e s i raggiunge una nuova tappa n·el progresso s·cientifico, ricavandone risultati pr":tticam·ente utili ai medici ed ai malati. R oma, giugno 1921. Dott. CESARE 0RTALr. I

Cronaca del movimento professionale. .

I Capitolati-tipo per la provincia di Torino. , Il medico provinciale cli 'l'orino, eomm. Sacchi, ha p1·esentato al Consiglio Provinciale 11na relazione · per propo1·re le principali condizioni pei CaP~ toh1 ti delle . oo:µdotte, e cioè: 10 che agli effetti . delle dispos.izioni dell'art. 34 i Comuni della Provincia di Torino sietlio distribuiti in 4 categorie; 20 che a ciascu11a delle quattro categorie sieno fis~ati i seg11enti stipendi minimi cor1:ispondenti: categoria ìa. stipendio minimo lire 7000; cat. 2a, lire 8000; <'..at. 3•, lire 9000; cat. 4a., lire 10,000; 30 che sia riconosciuto il diritto agli aumenti quinquennali del decimo dello stipendio; 4() che per i medici attualmente in carica presso un Com11ne od 11n ('onsorzio lo stipendio minimo per ciascuna C'ategoria sia at1mentato di: ttn decimo per i i11eclici cì1e abbiano CQlnpiuto 10 anni di servizio pffettivo ; . . due decimi per i 1nedici che abbiano compiuto • • 15 anni di servizio ~ffettivo ·. tre decimi per i medici cì1e abbiano compiuto 20 anni di servizio effettivo; 5° che per i medici che abbiano più di 5 anni di &"ervizio, 8ia calcolato comè utile agli effetti dell'aumento del decimo il peri.o do di eccedenza i • cinque anni ; 6° che l'assegnazione dello stipendio e dei relativi aumenti q11inque11nali abbia effetto dal priiuo gennaio 1924 ; 7° che per l'i11dennitit di 111ezzi di trasporto, quan.d o essi siano riconosci11ti necessari ver l'esi. genza del servizio. sin concesso un assegno annuo variabile da lire 500, 1000, 1800, e nel caso che il medico tenesse effettiYnment~ una cavalca tura od automobile lire 3500; ~ So che l'aF;§egno di ufficiale sanitario al medico eondotto, finchè duri l'incarico, sia mantenuto nella cifra di lire 500 fino n 3000 abitnnti, e di altre lire 100 per ogni 500 nbitnflti in più fino ol massimo di lire 1500. '

'


{ANNO

X\:\l, FASC. 28j

927

SEZIONE PRATICA

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. "(Continuazi.one; vedi fase. 27). Lire

Dott. Grnziadio Vi11ce11zo, Oastrovillari . . . 10 Dott. TurC'o Enrico, id. . . . . . . . . . . . . . 10 Prof. Ieiuma Rocco, Nn1.>0li . . . . . . . . . . 100 J.Jn «Pediatria» rivist<.1 quindicinale d'Igiene 100 Prof. Mercurio Roberto. Napoli . . . . . . . . 50 Prof. De Stef;\110 Silvio, id. 25 Prof. Vnglio Ruggero. id. 2:> Dott. NaS$0 I.. id. . .. 25 Dott. De C'aipte •.i\., id. 25 Dott . .rernn1a G., id. 2G Dott. Auricchio I"·· id. 2f5 Dott. De Ange lis }'.. id. 13 Dott. Mallardi 1\1.. id. 15 Dott. Emanuele. id. . .. 15 Dott. Laure11tisch, id. 10 • Dott. Ritossa. id. . . . . . . . . . 10 Dott. Cappuccio Domenico, Cap\Ul 10 Dott. C·a ppuccio E1nnnue le, id. . . 10 D ott. Annarumma Gio·v nnni, id. 10 · Dott. Alvino Pietro, id. . . . . . . . . . . . . . 10 D ott. De Rosa l\<Iichele, id. . .. 10 Dott. 7Jincone Pietro. Quagliano lG Dott. Del r•ozzetto Ug-0, Capua . 10 Dott. T1usi Ferdina11ùo. id. 10 Dott. Spera Giacomo, id. . . . 5 Dott. De Muccio Giovanni, id. 5 Dott. Pignatnri Giulio, Resina . . . . 300 Dott. Zingone Emanuele, )1ontesarcbi 5 Dott. Verrusio Francesco, id. . . . 5 Dott. Striani cav. uff. Antonio, id. 5 Dott. Rossi cav. Gioi;-. Batt.. id. 25 Dott. Giaquinto Alfo nso, id. . .. . 5 Dott. Bo rrettu Bernardo, id. . . . . . . . . . . 5 Dott. ( andela cav. llff. Roce<>, C-0tro11e . . . . . 10 Dott. l31ancbi Albino, id. . . . . . . . . . . . . 5 Dott. Ca,-aliere Alfonso, id. o Dott. De Vannera 'rincenzo, id. 5 Dott. Graziano Ottavio, id. 5 D-0tt. Pita.scio C'ataldo, id. 5 D-Ott. Precone Renato, id. 5 !) Dott. Rca leo Riccardo, id. . Dott. Il(\1nin Alfredo, id. . . 5 Dott. Nocerino Andr~1, ()ttaiano 20 Dott. Oaruso Giuseppe, Napoli .. 20 Dott. De Rosa Pasq11ale, id. . . . . . . . . . . . 10 Dott. Di Nola Vincenzo, Torre Annunzia t n .. 30 Dott. Gentile .t~lberto. id. . . 20 D-Ott. '!'rama Luigi, id. . .. 20 Dott. Talamo Pa~uale, id. JG Dott. Federico Antonio, id. 10 Dott. Coccoli Domenico. id. 5 D-Ott .. Artiaco. Pozzuoli 25 Dott. FiacC'arini. id. . . . 25 Dott. Oarvisiglia, id. . . . . . . . . . . . . . 25 Dott. .t\lfano Giov. Battista. Mercato ~. R~,·e. . . . 25 rino . .. . . . . . . . . . . . . . . · · · ·

-

(O on,t'i'nua).

Importante pubblicazione: • I

1

Prof. CARLO BASILE

CONCORSI . . POSTI VACANTI.

Medico-eh irurgo primario; L. GGOO al lordo di R. M. ; GO % atti oi)era tivi paganti agiati; biennio di prova: fino a u conferme quinqu~nnali, non oltre GO anni di etù . Docun1. al Consiglio amministrativo (via l\ilazr.ini :..:) non oltre ore 15 del 22 lug. Servizio entro un mese. BERGAMO.

Istituto Ra ohit'icl. -

CAr:r.\.NISSETl'A Ospedale ll ittorio Enianuete I I. -- Chirurgo-direttore. I ... 12,000, più il 50 'Yo s ulle op~rar.ioni chirurgiche. Sc~ld. ~ ìuglio 1924. CAST~ L!fR .\NCI

Al 30 lug.; abit. 2Hi3S e.li cui 1419 nel capoluogo; 11a. 1142; L. 4000 (sic), senza a umenti nè assegni di alcun genere; età limite 50 anni. (Crediam-0 che questo c-0mune dete11gn il record dei tratta menti di fame ai medici). (Avellino). -

CASTEL S. PIETRO ROMANO (Ro1na). - A tutto 31 Iug.; L. 7000 oltre I .i. 2700 c.-v. ; L. 500 disag. resid. e I.J. 300 11ff. san. Serv. entrp 20 g . GR.\DARA (PC' sa ro-Urbino). L. 7000; 5 quadrienni di 1/10: cn,·alc . rJ. 3000; c.-Y. mensile r.J. 165; I.i. 300 quale nff. san. 'TH~lia di I.i. 50. Scad. 25 It1g. l ...ONDRA.

Ospedal~

Concorso nl J.JOSto cl'assistente (medicina e chirurgia). Il candidato cleve e~Bere italiano, celibe, laureato in Italia, e C-On J">erfetta conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta. Limite d'età 30 anni. Il nominato resterà in carica sei mesi, con diritto di ripresentu rsi a.i concor.si successivi. Onorario annue Lst. 80, con alloggio, vitto, ecc. I documenti (copie, non origillè1li) devono pervenire non più tardi del 31 luglio al Segretario, Ospe<lale Italiano, Queen Square, L-0ndra, W. C. I . Onvrsro tRoma) . - L . 6000 e 4 quinquenni; 1 c.-v.; J ,. 300 uff. san.; L. 300 nrm. farm.; I J. 500 carcere n1andam . Scad . 20 lug. RADICO~DOLI (Siena ). Per frazione di Acqua. I1. fi.GOO: c.-v.; I.J. 2000 per <'fi vale. Tassa concorso I.i. 30.05. Scnd. 20 luglio. S. 0Rll:STE DEI, MONTE SoRAT'rE (Roma) . - Scad. 17 luglio. I.J. 9000 fino 2000 ab. pover., L . 300 t1ff. san. e L. 1200 armadio farm . finchè esista. Aum. ùecimi fino 5 qùadrienni. so~Cl~O (e re 1n 01ia). 30 reparto (Ga llegnanoI. ~11go). Scad. 31 ag., ore 13. Poveri 800 circa. J ,. G500 reRide11za; 4 quinq. decimo; fino a 1000 pov. r.... 2000; nmbul. L . 200; unn e inezza inden11. caroyiv. Chjeclere annu1izio. ' Ital·l a·ri.o. -

Diplomato in medicina tropicale al Royal, College_of Pbltdcian• a. surgeons (Londra) . Llbero docente in Parassitologi• R . Clinica Medica di Roma.

Diffide.

Diagnostica delle malatt'ie parassitarie

CONCORSI A PREMIO. BOLOGNA. R. Accademia delle Scienze. - Fondazione S. Pozzi. Vedi fase. 7. SCJ:Ld. 81 dic. 1924. ROMA . - Mini8tero - delln. Guerra. - Premio ·R1-beri. Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 1924.

Prefazione del prof. VITTORIO ASCDLI Direttore della R. Clìnica Medi ca di Roma. Un · Tolume nell'ampio formato della nostra ·Collana Ma· nuali del ~ PollçHoico », di pag, XII-26!, stampato su earta aemipatlnata con 18 tavole ,nel testo e 91 figure inter calate. pib ! tavole a oolori fuori ~sto. Prezzo L. aa. Per I nostri " L. ' abbonati sole 2 8 in porto franco. I

~

1

Inviare ,.aglia. postale al Cnv. Ll. IGI p()ZZI - Vla Sistina, n. 14 · Roma . '

Nt1ove <litlìde: Nn.sco (A \ellino), Polverigi e Sassoferrato (Ancona).

Gabinetto dentistico av~iato; centro Roma; cercasi socio c·on co.pitafe per maggiore sviluppo. Scriy('re: Gt1gllelmo Cavallo, via Rasella 44, Rornn.


928

IL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED.. ONORIFICENZE L ~ Acca<lemia

di ~fedicina di i>arigi ha eletto, a prin1 0 $Cruti11io, qu~t li corrisponde11ti ~tranieri, i proff. ~~n no, di fi siologia generale a Roma, e Scl1Hfer <.li fisiologia a J1Jdiwb11rgo. Erano ancl1f> eandidati : ì\Iadsen di C-0penaghen ; Sl1errington <li Oxford ; Escornel di J:\ .requipa (Perii); R ollier di I.1eysi11 (Svizzera).

[ANNO XXXI, FASC. 28)

NOTIZIE DIVERSE. Onoranze al prof. Maragliano.

Il 28 giugno fu1~ono tributate sole11ni onoranze al sen. prof. Edoardo l\1aragli<:ln·o che la ~eia dopo -13 a n11i la cattedra di clinica n1ediea dell'Uni,rersità di Ge nova. Nell'atrio dell'antico Ospedale di Pamm<1tone si de tte ro convegno innumerevoli discepoli :vassa ti e Go n1i tato pcrn1anente <l 'Tgic11n al la L ega delle attua li, tutte le autorità cittadine, ruoltissi1ni proJv·a.~ io11i. B slalo così co~titnito : fessori, non pochi dei quali recatisi a Genova a Belgio: prof. O. Velgl1e, direttort> genera le clef r np1)resentare le Facoltà mediche delle nitre U-n iServi~io snnita rio del Belgio, v i ce-presid ente vcrsitit. :E'ra i presenti si notavano il rettore della Bra sile: i)rof. Cnrlo8 (1bagns, direttore tlell'IstiUniversità di ~nova prof. Revelli, i11 rappresentuto O·s valdo Crnz; · ta11za del ministro della P. I., il genel'n le di diviDanimarca : prof. rrbomas l\1ac1sen, direttor t' delsione Squillace in rapprese11U1nza del, ministro dell'Istituto serologico statale, preside,n te; la guerra, il prof . .sen. Queirolo dell'Università di E gitto : dott. A. Gran,·ille Pa sçià, president€ delPisa, il prof. Lucatello, rettore dell'UniYersità di l 'Ufficio sa11itario marittimo; Padova, il prof. Arloing in rappresentanza della Fra n cia : prof. J.;éon B ernard, d ell'Universitit di Facolti1 111edica dell'Università di I.,io11e, ecc.· . .\..ve.: . Parigi, e clott. I.1. R ayna ud, ispettore ·g enerale del vano aderito tutte le Univer sità. italiane e molte Servizio snnitario alg~rino; straniere e spicca te personali u\ della scienza meGer1uania : prof. B. Nocht, clirettore dell'Istituto dica . . di medici11a tropicale di ~.\.mburgo; Ìl sen. J\farugliano, che vestiva la toga di proGiappone: Shil{O Kusa.ma (pro,rvisorio); fessore universitario col mantello di ermellino e Ingl1ilterra : Sir Creorge Buchanan, ufficiale sale insegne di dottore della Facoltà medica (li· Lio11itario seniore pre~o il Mi11istero dell8 salute, ne, salutato da scroscianti applausi, tenne la sua 'l.'ice-presiclcn,te; . ultima lezione, che fu una sintesi di tutta l'ov._era Italia : dott. Alberto J.;t1trario, direttore generale feC'Onda di attività scientifica e pratica svolta da (lella Sanitit pubblica, e prof. Donato Ottolen:gl1i, lui e dalla sua SClIOla iu quasi mezzo ~ecolo. . della R. Università di Siena: Si è poi levato a J)arlare il rettore prof. Revellì, Olanda: dott..Jitta, pr~sidente dell'Ufficio di sar l1e rievocò oon nobili parole i meriti del :Nlaraglia11ità; ' n o verso la scuola, l'università e la nazione. Il Perù: dott . P. 1\iirubela, dell'U11iversità di I.1ima; prof. Clivio, preside della Facoltà di medicina, ePolonia: dott. Chodoko. ex-ministro della Saspresse il ramn1aric9 unanime per la di.scesa del nitiL; sen. :\l:tra gliano· dalla cattedra retta con tanto onoPortogallo: prof. Rieardo Jorge. direttore genere. Il gen. Squillace, co1nandante Ja divìsione, rirale della Sanità pubblica del Portogallo; cor(iò l'attività svolta dal Maragliano durante la Spagna: prof. Gustayo Pittaluga, dell'Universiguerr~ e portò il saluto riconoscente dell'esercito tà di l\1adrid; ,. e del ministro della g·uerra:, il quale ha con"ferito Stati Uniti: gen. 1ned. H . S .. Cumn1ing, del Seral maestro la crore di guerra. A questo punto, fra vizio di sanità pubblica, 'Vice-presidente, ,e dott.a la generale commozione dei presenti, il gen. SquilAlice H amilton, rlella Harvard University Medicai , lnce ha fregiato della croce ([i guerra l'illustr~ School <.li B0Rto11. scienziato. Parlarono inoltre il prof. Queil'olo, il prof. Arloing e numerosi altri. Il sen. ~1aragliano In seguito n. con col'so a l lJO:-;to di direttore e priquindi, in preda a viva commozione, ringraziò ma rio 1netlico dflgli Osperlali <.li C·r e1nona, la Co1nde lla grande manifestazione tributatagli, bene aumi.s sione l1a 1)roposto la terna : 1° prof. Arturo gurando a l l)rogresso della scienza italiana. Campa11i, di rettore (lel Sanatorio di C11a~so al r . .a grandiosa cerimonia venne intrah1e~zata e Monte; 2° prof. Str;1fl~otti, primario nell'Ospedale chiusa da ovazioni e da applausi. Fn tebenefratelli di ~Iilano e già prill'.1:ario nell'Ospedale l1i r.,odi : 30 pPof. ' risentini, direttore dell'Ospellale di :\In11t0Ya . È s tnto nominato il prof. *** Stradiotti. J ,as<.:ia11do la Cliuica Medica Generale, alla quale diede nn'intensn, ·elevata e feconda Yita didaLa Commissione giudicatrice del co11corso i:>er t1n scalica, il sen. prof. Maragliano promette uell'onoi>osto di medico-aiuto nel Sa11ator.io cc Cesare Bat1·at:'l e fiorente vecchiezza un'ulteriore opera attiva tisti )) in Roma, compost:'l dei proff. ì\1archiafava po In rizza ta verso un ·insegnamento perfezionatore, sen . Ettore, presidente, Baduel Cesare e ì\1endes e applicato ai prediletti studi speciali. Gli studi, Guido, ha formato Ja seguente graduatoria st1 i1er fort11na, non sono un privilegio nè ufficioso, 21 concorrenti: 1. dott. Pisoni Emilio; 2. dott. Monè ufficiale, e perciò il venera ndo senatore darà relli Sergio: 3. dott. Rottaci11 Luigi. a n cora la sua fede e la sua opera consolatrice alla Il prof. ~1nrio R ~ù nelli, primario medico nl Tusocietà dolorante, restando sempre maestro di anbel'colosario Vittorio Emanuele III che il comune tiche e di i1uove generazioni. Questo l'augurio e di ~Iilnno ha recentemente aperto a Garbagnate, il C'O rdia1e, rispettoso nostro saluto all'illustre clinico geuoyese, fondatore di nna Clinica generale è tulo inRignito della croce di ca\"'aliere della Coe levatissima e celebrat:a. rona d'Ita Iia. J.


(ANNO :\\\I,

fi'ASC.

SEZlO~E

28)

PRATICA

929

Bologna. Onoranze al sen. Albertoni Il 29 giugno, nell'aula -èll'Istituto di fisiologia annesso alla R. Università di Bologna, vennero tributate solenni 011oranze a 1 sen. prof. Pietro Albertoni cl1e lascia l'insegnamento per limite di €tà. ...~Ìla ceri1nonia erano i>resenti le principali autorità cittadine, t t1tti -i professori di medicina, moltiRsin1i professori delle Hltre I•'acoltà, studenti €d estiwa toTi. Numerosi~sime le ade. ioni tra le quali quelle di uomini di goyerno, ~li tutti i fisiologi e farmacologi italiani e di fisiologi ingl0~i. francesi, tedescl1i € syizzeri. Dopo lo sco,prime11to di u11n lapide marmorea con medaglione in bronzo riproducente l'effigie <iell'i·llustre scienziato pronu11ciarono applauditiRsimi discorsi i })roff. \Tiola , XoYi, Ra 'Tà e Lanzatini ed uno studente, esalta11do la vita scientifica, eosì feco11da, del sen. Albertoni, i I quale rispose rjngrazia11do con commosse pnrole, che vennero molto vivamente nppla11dite dal denso uditorio. La missione medica argentina in Italia. Abbiamo già comunicato ai nostri lettori che la missione medica argentina inviata in Italia dnl proprio governo per Regnire un cor8o {li conferenze sulla. malaria, giu11se a Genoya il 2 giugno. l "'<l missione, dopo aver visitato gli impianti scientifìcosa ni tari della città, si è recata a Tori1io. l\ilil<1no. Pavia, Firenze, onde rendersi conto di quanto ùi mPglio esiste nel nord cl'Itàlia iu materia (l'ospedali, clinicl1e, istitt1ti ~cientifici. Durante q11esto giro le personalità più rapy,re~entnti,·e nel campo della biologia hanno t0nnt o delle conferenze ai gl'~diti ospiti. Il 14 giugno la J)Jissione è giunta in Roma ed in suo onore il giorno 16 la Direzione generale di sanità pubblica ha offerto un rice\imento a palazzo Viminale, ct1i intervennero il ministro del1' Argentina presso il Quirinale, il ministro del Chile, il gr. llff. Lutrario, direttore generale della Sanità pubblica, il prof. sen. Marchia.fava, presidente del Corso di malariologia, i proff. Ascoli e Dionisi, vice-presidenti dei corsi, il prof. senatore Grassi, il r>rof. sen. Sannrelli, i proff. Bastianelli G., Bignami, Gaglio, Nazari, Gualdi, Pecori e moltissì'illì altri. Portarono il saluto agli ospiti il gr. uff. Lutrario, il prof. Sanarelli e il prof. :N1a rchia fa T"a. A tutti rispose ringraziando, a nome del suo governo, il ministro dott. Perez. La simpatica cerimonia. improntata alla più grande cordialittl, ebbe un alto significato. Il giorno seguente 17 giup;no sono cominciate le conferenze. Il pro~ramn1n i:> ('OSì composto : Prof. Gtassi: Biologia delle zan,zarc ; prof. R1gnami: Patologia gerierale della nialaria; prof. Sanarelli: Epidemiologia <lella malaria; prof. Gualdi: Legisla.zione italiana ed estera co'ntro la n1-ala.1'iaJ· prof. Alessundrini G.: Dist1·uziorie degli insetti; prof. Gaglio: 'l. era'[Jia farmacologica della malaria prof. Go si o : Piocol a bonifica; ing. Fornari: Bonifica i4'raulioa; prof. Marchiafava: Le perniciose; ;>roff. Ascoli e Bastianelli: Olinica del1

1

J.

la rri.alar·l a,J· proff. Dionisi e Nazari: Anatomia patologio<L della 1na la·r ia.

Il corso viene ~nter rotto da freq11e11ti gite nei luo<>'hi malarici bònifica ti e da bonific}1re. o No11 sfl1ggirà a nessuno l'in1portanza di questo a,·ye11imento scie11tifico, trattandosi di medici stranie ri cl1e vengo110 n lH?rfezionarsi in Italia, ricon osce11do cosi il va lo re d elle ricerche della scuola italiaua in materia di malariologia; t! dobbiamo ttibutn re un reverente ringraziamento èl nome di tutti i medici italiani :i.gli illustri professori Marcl1iafa Ya, Ascoli e Dioni.si c:he con il loro prestigio 11nru10 sap11to organizzare insieme cou gli altri inalariologi roma11i que~to 1nngnifico corso, ye·r a affermazione scientifica int er11azionale c1el1a scuola l'On1ann.

Assoeiaziooe internazionale fra radiologi. Una A sociazione internazionale fr~ i cultori della radiologia si sta costituendo a Vienna · ad ii1iziativa clei vroff. Holzltnecht, Kienb-Ock e Weber. 'L 'Associazione si prefigge di diffondere l'idea della obbligatorietà dell'insegnamento della radiologia, vigilare sulle edizioni di libri per studenti, praticare lo scambio ùelle pt1bblicazioni scie~tifiche fra le diverse nazioni, ecc. Della Associazione l)Ossono far parte i professori e d-0centi <li radiologia delle Università o Scl1ole ed anche gioyani cultori della materia non professori. Per le adesioni indirizzarsi al dottor ~I. Handeck, Langegasse 63, Wien VIII. Congresso msso sulla tubercolosi. Il C-Omitato organizzàtore del III Congresso dell' U. R. S. S. (Unione delle Repubbliche socialiste soviettiste) per la lotta antitubercolare (presidente prof. Worobiew e segretario generale dott. I. Ludwinoysky) 11a mandato un invito alla nostra « Federazione i1azionale per la lotta antitubercolare )) d\ delegare i propri rapr>resentanti al detto Congresso che a-vrà luogo a Chark:ow (capita.le della Repubblica s-0c. sov. lJcraina) dal 15 al 21 agosto c. a . Ordine del giorno : 1° L'azione socia.le e profilattica del dis1Jensario. Il valore <l'esso. Le prospettive del dispensario; 2° La registrazione della mortalità tbc. n eg·li istituti antitubel'colari; 30 La tbc. e la l)rofessione; 4'° La lotta antitubercolare e la can1pagna; 5° Preparazion e d~l 11ersonale medico per la lotta antitubercolare; 6° Selezione dell'infermo per le stazioni climatiche e sana torii : 70 La classificazione della tubercolosi infant ile e chirurgica; 80 La rnanifestazion~ della tbc. nei bambini: 90 I.1a costituzione organica e secrezioni interne nella tuberc-0losi; 100 J,a tubercolosi negli animali. Dl1rnnte i la ''Ori del Congresso funzionerà una es1)osizione dedicata ai problemi della lotta antitubercolare. Rivolgersi al rappresenta11te del Commissariato del Popolò della Sn lute pubblica ii1 Italia dott. M. Sceftel. Il rappresenta11te stesso ci comunica che gli scienziati dei IJaesi este.ci partecipanti ai Congressi scientifici dell'Unione delle repubbliche soc. sovjettiste godranno durante i lavori del Congresso gratuitamente di alloggio e vitto.

I


930

\

Il sanatorio di Legnano. Co11 solennità, cui aggiunse prestigio l 'i11ter,-ento di 8. :.\1 . la regina madre, fu inaugura to il 10 giugno il vasto e son tuoso Sanatorio per mala ti di petto sorto a Legnano mercè la munificenza di industriali de l luogo e il concorso della g·rande ma ssa di operni, i quali, quotandosi per un certo nu mero d i g iornate, fecero affluire a Ila cassa ù e l Oomita to u1i;1 ingente so1nrna·. J;a cerin1011ia si iniziò e<Jn un indirizzo del 8i11daco di Legnano, co1nm. ' 7 i,g;na.t1, c:ni segui un diHcor so ùel corum. Jtilcer , che SI)iegò la costi~uzioue <lell 'Ospedale e l'opera cL'l lui svolta. Questa gli valse una n1edaglia d'oro decretatagli dal C-0mita to e co11segn atagli da S. ~1. la r egina madre . n1on s. Gilardelli benedisse il pro\~Yidenziale edifie;io. Pronunciò poi il di.scorso inaugurale l'on. Cappa : fi.1 quello un discorso efficace, vibrante di u manità.

Donazioni. Il prof . ..\11tonio l{onchetti, medico vriruurio d(:\gli Osr>edali di 1\iiilano, ha offerto nl1 'Ospedn le Maggiore, in me1uoriu (te l defunto f1·atello Carlo, la son1ma di lire 10.0UO. (lestinata n dare incre1nento alla clotazione clegli :1pparecchi dia~11ostici e tel'a ventici della l >iyi~i on e Medica. cui egli st esoo è p1·eposto. J,a sig11ora ~iaria T,oyati ha lasc:iato i11 eredità all'Ospedale ::\1nggiore di ~Iilano circa un milionp di lire. costituito i11 lllnssin1n. parte da in1rnobili r urali. Il sig. · E1nilio Gasparinotti ha elargito nll'O~ve cln le l\Iaggiore di l\Iila no I 1. 1O.000. T1 C·on1i tn to delle Pn tron esse della Fiera di 1Iilauo lln ,~<'l'sa to T.J. 9.500 alla Sezione fotoradio-

terapicn df\ll 'Os11edale ~1ag·giore di ~Ii lano, quale i11cre n1ent o <lel fo11du per la cura balnea r e 1uari11a di })0 ' '<'1·i <leg0nti ii1 qtiella 5-ezione ; I1. ~000 furono yersu te ttllo ~t<':-;~o scovo <lalle "\"'isitn tri<:i dcll'0~1)ed n lf\ .\1 a gg iol'f\ <li l\lilano. Il ('onRiglio tl'tlllllllinistrazione clel l~a11co di Si('ilin. sn 11ropos~1 del cli rettore gen0rale gr. uff.

Ignazio :\Io rn1iI10, ha ~rogato I.1 . 100.000 all' Ospe<la le ~. .\nto11io di Trn11nni che. ~0111(l tutte l e istituzioni s in1il;lri, ;tttrayer'"a una <lifficile sitna;,r,icnH\. 11 coni pianto c.;ou1111. li'r:1nc:e,·('o \~n rya ro. bC'nen1e1·ito delle istituzioni fila11tropicl1e dell.<1 città di Pa lPrn10, 11n la sC'in to la somma di I .1. 50.000 a ll'Ospe<ln lf.> eiYieo <1i l]ll t'Hta città.

La Scuola Medica Femminile di Londra.

[A~NO XXXJ , FA~. 28)

IL POLICLINlCO

-

1,u « l ,onùo11 School of )1edici11e fol' V\~omen », che h<l. ~Ptl<' i1el « R oyal Free H ospital >) , festeggia quest'a11110 il primo suo giubil<'o. Qunndo Y<>11ne fondata, nel 1 74, le donne non Yl'UÌYnno an11nesse nelle ~cuolfl mediclle inglesi; tu ttn Yia i u Inghilterra fi11 dal 1 58, in cui venne i~tituito l'~.\lbo ine<lico <British me dicai register ), .Yi s 'in cri . e una donna, Elizobctl1 Black"•ell, di-

plomatasi nella piccola "Cui \·ersità ùi GineYra dello Stato di New York.. ~el 1865 la segui la prima (lottoressa inglese, Elizabeth Garrett (poi Garrett . .-\ nde1·son), diplqmatasi pure in A111eriea r.Ja Scuola meòicfl femminile venne fondata ad iniziativa di una stude11teRsn, Sophia .Jex~Illake, la q11ale, per quattro anni consecutivi, aYe,ya fatte> inutilmente istanza per essere iscritta nella Fac·oltà medica di Ecli1nburgo. Elln convi11se la dott.a Garre tt A.nderso11. cl1e aveva i stituito un ospedale femminile, ad agg;rega rvi una scuola medica. ·Il ~n ccesso ft1 tale, c:l1e cinque anni dopo l'Università di I.i0ndra apriva le iscrizioni alle donne. La Scuola medien femminile di I....ondra ha conferito fi11 'o ra più di n1ille diplomi; è molto accredit~1 t.a: le sue diplomate troyano ravidarnente imJJiego i11 t utte le parti del i11ondo . .

In onore di Slmmons. Un Comitato cli rueùi<:i au1c1•ica11i ha organizzato tlelle onoranze al d ott. George H. Simmons, il quale da 25 anni rf\dige il « .Jonr11al of the A.merican l\iiedical Association >) , il più cliffuso e re1)utato periodico americano di n1edicina genera le. D el Comitato hanno fatto parte celebri clinici· e sc- ifl11ziati , rln C. H. l\Inyo a V. C. Vaugl1an. 11 6 giug11-0 ''~r1ne te11nto un ba11chetto d'onore, 11el Congr ess Hotel di Chicago. Si provvederà anche a far riprodurre il ritra tto clel festeggiato, in iniglit1in di copi~, per gli nbbonati al i')eriodico, eh~ è i11 gran pn rte -011ern s11a .

~i è ~lJe-Ilto illlpl'O\Yi~an1e11te il dott. ROBERTO J~ORET.JIJr\. dec~1no dei cl1irnrghi di Novara,

OYC' era prin1n rio clell' O~p~dale :\1aggiore e di quello di S. Giulia110, Ynle11tiHsim-0 overatore coltissirno , specializza to i1e>l i·n n10 infortunistico~ Carn tter e integro ed u u~tero , c·uore eccellente temi>rn di la vorn tore i11's tanen bile . dedicò la ' lung-a P~iste11z:1 :1lla s1u1 111is~ione u111n nitn ria. Ft1 P·er lnolti a1111i co11sigliere e voi presiclente dell'Ordinedei medici e (lett e u11 generoso co11tributo di attiYità a Yant}lggj o dei co lleghi di ogni categoria.

e. Dicci.

XXIX° Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Memento. Disvonia1no di nlc11ni esemplari del volume conte~ente ~e ~elazioni, i Lavori, le Comunicazioni, ~1s~uss1oni, ecc. , del XXIX Congresso della So= c1eta Italiana di Medicina Interna (Roma, ottobre 102.3) d~Ila cui i1nportanza i lettori potranne> nccertarRene dando uno sguardo all' IndioP, G,enerale riportato nel fo~Iietto incluso nel Fascicolo 13' di questa Sezione Pratica. ~ un volume di r>agg. XXIV-272 nell'ampio formato del· nostro (<Policlinico>), in commercio al r>rezzo di L. GO. ma che i no8tri abbonati ricE>veranno franco di porto per sole r.J. 48 se in ltn lia e per sole L. 55 se all'Estero, inviando detto lmoor~o medi::tnte vaglia post..'lle o con ::tssegno bancario al Ca,.. Luigi P ozzi, Via Sistina 14, Roma.


(ANNo· XXXI, FASC. 28]

SEZIO~E

931

.PRATICA

rAuLIAN e C. VLAD. Il narcisismo ~- le. turbe funzionali lega te a tic respira torio; tra tt aro . psicoanalitico. - 0 . T. NICOLA u. l ttero Clin. Pediatr., apr. - D. ZORDAl\'". Sindromi pseudosifilit. secondario (sindro1ne epato-sple nomegacrupose . - L . D . '"ERO~ESI!:. Sindrome tetanoidica. lica) . •4.nn. di Med. Nav. e Gol., 1nar.-apr. - L. SESTINI. Llnn. di Ostetr. e Gin,eo., mag. - G. DosH.f!.XA. ProI..ie masse militari çome mezzo di propag. igieteinter. e ndove n. llelle sepsi l)Uerper. - I. ODEnica. sc,\LCHI . Epiteliomi delJa «porti o » tratta ti col .d..nzer. ,Journ. Obst . a. Gyn., ~nag. - O. SCH\VARZ radium. e R. CROSSEN. Tessuto endometrico nell'oyaio. -0. M. GRUHZIT. J/eclampsia è una necessi tù bioJoitrnal A. j}J. A., 31 mag. - R. C . CoBTJ H~. Preslogica? - J. C. UL.'\RK e 1~. B. BLOCJ. , . .alor<\ sione arteriosa, interventi e:l1i rurgici e anestesia co-mparato dell'irradiaz. e dell'isterecto1ui<1 1·n- ' gener. - R . T1. RH0DES. Arresto di .sviluppo del dica.le nel cancro della cervice. colon. C. I). iVIcCono, D. K. :\!I!"S'I'F.R e ~1. RERM. Per la diagnosi d'intos~ic. ~a tt1rnina. - · R ·i v. Patol. neri:. e rnent., 24 mng. - W. FREEJirL.\~. E. e. ( U'l'LER. ~.\vovlessia del torace. Nt1ovo n1etodo d'impregnnzione argentea. - D . BoLsr. Si11drome vsico1)a tica da encefali te e1)iderzinica Pcdi,atr., n1ag. - A . F. CANELL. :b,isiopntodica n e i fanciulli e adolescenti. logia del pol1n. n ei 11ren1atnri e i111matnri. - C . • TEDESCHI. Pu tog-. {lelle mort·i tin1iche. Spitalul, rnag. -- G. Gt:ORGE.'CO e G. vr~TILA. Enervazio11e del.lo ston1aco. Riev. Oto-Neuro-Oftalrn ., feb. - M. BERTOLOTrl. J..ie sind.romi chias1na ticl1e da compress. tratta te F::.tornatologia, mag. G. PICCOLINI. Batteriologia colla· roentgt>n-radit1mternpia. E . REvEnDiì\O. della CR'l'ie ùenta le. - B. KRITCHE::'fSKI e l'). SEXevrite ottica nella mieiite tra~versa. - G. BrOUIN. l~atteriologia della pulpite retrograda. LANoron-1 e G. Fu"h-1anoLA. ~Jn1issione di liquor dn Pre11.~a. Med. Arg., 10 mag. A. AMEGHINO. Le 11na fistola ossea retro-anricol. - A. ANGELuoor. istituzioni di profilassi mentale. Psicologia norm. e patolog. d ell'occhio. Ze1itrall>l. i1i1i . Medi.z., 14 giu. }\... HART\VICH. l'C'diatria, 15 gin. - :\I. R. SIKDONI e G. 1;r1T~TI'I. Puntura suboccipitale. Etio1)atogenesi del reuui. art. ncuto. - M . ~VIITRA. Bull. :le. Aléd., 3 giu. E . Dou11~R. FaradizznIntracler1noreaz. nella febbre di Malta . - E. CENzione percuta nen addominale r1el truttam. clelle TANNI, ~i.\. RuOOHr. Sulle stomosine. diarr~e estive dell'infnnzin. - R. RE~SAUDE. Nuovo tipo di gastroscopio. Ne·u .rologica, mn.r.-apr. - G. D' A.Bu~oo. Tic coreillinascenza jj.Jed., 15 giu. - G . VrTE'l'TI . )Jeningiti forn1i ll carn ttere di continuità e persis tenzQ. G. FEL8\NI. Pnto~en. della epiles8ia . - ,T . . .:\ ISEXda streptotricee. . E;CIT.\T. Difetti evolutivi dfll cervello. <Jiorn. Ol . Med., 10 giu. - L. PONTIXACCI.\. I.i'esaCult . .lied. Moderna, 15 giu. - G. P :\RLAVECCHIO. 1ne de l succo gn.'tr. - G. Poc;o10. ~.\.(lerenzt\ Pd I/evoluz. odierna della terar)in gener a le. ispessimenti pleurici. B1·it. Journ. Ollildre,n /8 D·iseases, apr.-giu. - H . S . Brit. Jou.rn.. of Radiol., n1ag;. - R. KNox. RadioHUTCHISO::'f e G . ~T.\PLJ·:·roN. R achitismo tardiYo e grafia cranica. - J. r. lVIOTTRAM. Reazioni cutanee al radium <' co1ne eYitarle in terapia. osteon1alacia. - E. CAUTLEY. Malformazione cistica dei pol111011i. - H. H.· c. GREGORY. ,~acci­ ~· ew 17 ork St. J1ed. Journ.., giu. A .J. BEDELL. noter. del reurn. acuto. Stntlio del YitrPO. - F. GoLonOROU(lH e n . _-troll. <le Jfed., Oir. y EspeP., 14 gin. - ~\.. TIEsRo~L\1'. I/inYasione batterica dell'utero e dcl suo nEDl\: .\. I/immunità locale. con t0nn to

RASSEGNA DELL.l STiltPA. 1'1EDICA. .

F;.pitalul, g iu. -

1

1

e:

·1ndice alfabetico per materie. Bibli-0p:rnfia Brachialgia: cause I

~

trnttn1nento

Ooncorsi : esposto forn1ale d ei giudi:::i Cronaca del 111oi...i,111rnto profrssional<'

Eclampsia : alterazio11i (lella r)lace11ta Elefantiasi: cura cl1irurgica . . Epilessia : trattan1e11to . . Feto: influenza dei tran1ni e (le i tR11tativi di aborto ·$Ulle anoma lie e mostruosità . • Fibromi uterini . • • Glicosuria e diabete Gra'ridanza : infezioni rena li eoruplicanti t

Lioenziame1ito

illegittinio

.

.

.

Masturbazione infantile: osser·yazioni. :\:feni11gite acuta con associazione tu bereolo-1neningococcica . . . . .

Roma. 1924

<--

Tip. Cartiere Centrali.

Pag. )) )) )) )) )) ))

915 918 92"2 925 914 904 918

)) )) )) )) )) ))

914 912 919 913 923 908

))

917

-

!\Ienin.g-iti sifilit iche

Pag . 917

:\Ie s truazione : tlisturbi e loro cu1·a

))

910

Ossiuri el1 eosinofi lia . • Pagauicnti: int<"rl'ento della G. P. A .

))

919

)}

922

)) ))

901 917

))

924

))

917

)) ))

920 919

))

920

Reazione <.li Wasscrmn11n : influenza del biiocluro di i11ercurio, in rapporto al1' azione emoliticn . . Sclerosi n1t1ltipla e sa lv:1rsnn argentico . .-.:pecialità che 1nuorc cr-na): la der1110s-ifilopat la . Tu1nori del corpo pineale : difficoltà nella diagnosi . { rinc: coefficienti di Bouchnrd Va iolo : morfologia sanguigna Vita e differenza di potenzia le .

L. Pozzt. ed retilJ


SEZ. PRATICA N. 28

(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)

tL POLICLINICO

Pubblicazioni della nostra Casa per f!/i abbonati al ''Policlinico,,.

Df eccezionale intepesse I :

Dott. Prof. FRANCESCO V ALAGUSSA

MRDICO DRLLA FAMIGLIA RRALR - DIRRTTOBB B PRIMARIO DBL PREVENTORIO PBR LATTANTI e B. MARAINl > llBDJOO PRIMARIO NRLL'OSPEDALB JNFANTIL E e BAMBINO GR8U > - DOCENTE DI CLINICA PEDIATRICA NELLA RBGIA UNIV.KRSITÀ DI

.

consultazioni di

.

ROMA

'

CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTo· MURRI

Ecco come 8i è espresso l' insigne clinico : « Queste Consultazioni reca.n o i11 fron te la. propria commendatizia. Un libro di « medicina, cl1e in Ita·l ia si rista.m pa per la terza volta, è un fatto sì raro, che pa.r «singola.r e. Basta già questo, perchè i medici italia.n i si invog·lino di leggere. Ed ecco «già un bel merito del chiarissimo pro.f. V ALAGUSSAJ perchè un libro, che mira, a dif« fondere conoscenz:e utili per i malati, varrebbe sempre poco se non si fa.cesse leggere «e rileg·g~ere. Tali Gons1tlta~ioni) infatti, sono esposte per modo, che non solo non « c1.f fatica.n o e non annoiano, ma desta.no la più viva. attenzione ed eccitano il pi1ì « sano inte1·esse. «Convengo che questo è frutto in parte dell'a.rgom~nto, poichè lo studio dell'Igiene «e della Patologia iJnfantile è salito oggi in tamto onore) ohe nesswn mediao può pVù « credersi ese1ite dal dovere di oaoupa'rsene seriamente. Ma l 'attrattiva ma.g giore na« sce dall'importa11za dei temi discussi dal prof. VALAGussA, dalla varietà loro e ·d a.I la « J)ersuasione profonda, çhe leggendo si ac.quista, che l'Autore non ha. m-esso insieme «delle i)agine lette ed a c.c onciate a nuovo con la. p·r opria vernice. Egli ha. lung·amentc « osservato e meclitato p1..ima di scrivere per insegnare ag·Ii a.I tri e questi si accorgono

«subito, che chi li guida è di fede degnis~imo. C'è di più : jl sa.p ere diffuso in queste « pa.g ine da.I prof. VALAGUSSA è in larg'a misura attinto da.Il'osserva.z ione clinica sua « prop1·ia: perciò ess·o è il più spesso d'immedia.ta applicazione. La mente del letto)~e « s'arricchisce di tante conoscenze particolari e in si gr·a n nlJ:mero1 di a1~go:rp.enti, che « non sarebbe por.;sibile che un3J mente nutrii:a da sì fatto a.l im·e nto non dovesse poi «esercitarsi con la1~go profitto, nella pratica.. :m dunque da attendersi che a.n che questa· "<< terza edizione delle ottime Oonsultaz·i on.i clel prof. VALAGUSSA non solo p1. ocaccerà « a ll1i ,.iTa riconosc.e nza. clai pratici, ma sara.n no p1..esto seguite da. una. quarta ri« ~tan1 pa » . 1

Augusto Murri. •

SOMMARIO: Prefazione dell' A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella • Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purulente Infezioni tifose e pafatlfose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Srasmofllia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI .. MA·LATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE: Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di. una Sala di allattamento infantile~ - CARDIOPA"' IE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WE J:t LHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulla cura dell'eresipela • Elioterapia - Vaccinazioni alla Wright e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTIGENOTERAPIA PARASPECIFlCA ~ ANTTGENOTERAPIA ASPECIFICA CON PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi - Indice. '

Un volume in 8° di pag. ViII-496~ nitjdamente stampato su carta distinta, con ~2 figure intercalate nel testo e finissima q?"1atrioromia sulla copertina L. 36. Per i nostri abbonati sole L. 30. 75 in porto franco . Inviare l 7 aglia P.ostale al Oav. l~f}/Ql J'(>ZZI, Via Sistina, 14 - ROMA.


r-

5

-

Fase. 29

Roma, 21 Luglio 1924

ANNO XXXI

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. \TITTORIO ASCOLI i

SOMMARIO. ~avori

origin ali: R. Carusi: L 'ani socoria provocata n ella tuberco1osi iniziale. .Note e contributi: C. Ap;ostini: La cura della en cefalite letargica col neosalvarsan. Osservazioni cl:niche: G Galli: ' 'er:;amento pleuri co e rapidissima riproduzione in un cardio paziente luetico. Apparecchi e s trumenti nuovi: •.\.. Sacchetti: u na mod ificazione della comune fiala a due punte. Sunti e rassegne: SI STEMA DI GERENTE: G. Stein e E. Fried: Ricerche sulla funzione p;astrica e pancreatica dopo resezioni estese di stomaco. - Papin: Le stenosi piloro-duo• denali dovute a litiasi biliari e loro trattamento. Raul: L a disinfezione delle mucose m ediante tintura di iodio durante le operazioni s ul t ubo digerente. - .T. G. Gottlieb: Sulla questione dell'ematuria nell 'appendicite . IGIE"'E: La boratori consorziali d 'igi en e e vigilanza igieni-0a . .tenni bib liografici. Accademi e, Società m ediche, Congressi: R. ..\ccademi a dei Fisio-cr;ti r i di Sien a

Dlntti di proprietà rbervatl. di

e.~s? .~enzrr

E vietata tu riproduzio·" e di tavor i 7rubhlica ti nel POLICLINlCO e "''

ci fn,rne la f on f(', .

Memento

p1.Wblica~io 11,e

dei sunt•

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inv-iato la 2" rata semestrale dell'abbonamen • in corso~ rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L'AM!\f1NrsTRAz10NE.

LAVORI ORIGINALI. J STTTl lTO

or

CLINICA MEDl CA

R. { TN IVERSITÀ DI diretto dal p Lof. VITTORI O DELLA

ROMA ASCOLI.

L'ani s ocoria pro vocata nella tubercolosi iniziale. Dott.

Appl!nti per il m edico pratico: CASISTICA e TERAPIA: Note sul l'eritema infettivo. - Natura dell'eritema nodoso. - Gli ascessi delle ghiand ole sudoripare ascellari e il loro t rat. tament o coi r aggi X. - Tubercolosi cutanea. - Trattamento d ell'acn e vu lgaris. Nell'eczema crostoso del cuoio capelluto. - Rimedi per le punture di zanzare. SEMEIOTICA : S ull ' ipoeccitabilità del vestibolo posteriore nella men ing ite sierosa essenziale. - ·NoTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla gen esi del liquor. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: Radiazioni. Pol itica sanitaria e g iurisprudenza: Questioni pratich e. Nella vita professionale: MEDICI); A sOCIALR: G. Sebastianelli : L'attività dell'Os piz:o marino Duchessa Elena d'Aosta in Valdotra pres5o Trieste. - Cronaca del movimento pro· f essionale Con corsi. Nostre corrispondenze. Notizie diverse. Rassegna d ella stampa m edica. Indice a lfabetico per materie.

RENZO CARUSI,

assistente volontario.

Le numerose pubblicazioni, ch e s i sono seguite in questi ultimi temp i s ulla mi·driasi ·s pontan ea e provocata, qu a le m ezz,o di indagi11e per svelare una l esione apicale, iniziale, di 11atura tbc. dim.ostrano l 'inter esse s11scitato dalla ricer ca.. La diagnosi di tbc. iniziale rip a.sa s11 dati clinici, di c11i ciasc11no per sè non è probativo, ma d all a cui osservazione semiologica del tJaziente può scaturire quel complesso clir1ico che forma la bas,e di una diagnosi. Tutt e le ricerche 11anno 11n vaiore r ela tivo, se non sono controllate dal r eperto positivo del bacillo di l{ock negli espettorati, il q11al e deve essere ricercato con tutte quelle prove batteriologi1c he di cu i noi dis,p oniam.o. Pt1r tuttavia quando questo r eperto .m an ca, o l'esam.e è negativo, resta sempre come fonda111enta l.e per unai diagn.osi J,a osservazione clinica, la qua)e si g iova talora con profitto della

radioscopia, e della radiog·rafia (..i.\ rn eu ille, Rist, Zieg1er ). Questo m ezzo di indagin e talora ci può svelar.e qualche lesione b,a sale, la c1u a le può anche sfuggire all 'osservazione clinica, in l1na fo.rm a inizia le di tbc. (Debr è-La plane ). Accanto agli altri m ezzi di indagin e come abbiamo detto è stata s,t11dia ta l a m idrias·i pupiJ · l are, quale esp on ente d ~lm processo apicale t11l1ercolare. Io ch e fin dall'agosto d ell 'anno scorso ho avu to occasior1e d i visitare e controllare co.n i raggi molti ammaJ ati di tbc. polmonare, fra cui m olti pres11mibiJrnente iniziali , ho vol11to cercare la mid riasi, per stabi lire il valore di questo mezzo di indagine. fn cl1e consiste, corn·e si pro,duc.e, quale n e è la ragione della s11a. manifestazjone, e quale valore le sia stato attribuit o, son o le domand e a cni bisogna r ispor1d er e, per spiegare que.sto fenom eno. l/anisocoria si pttò trovar.e spon tan,e a o latent e. Nel prin10 caso una differ enza del foro pl1pilla re fa facilmente disting11ere ove esiste la m i drjasi maggiore. Più sovente questa midri asi non è visibile i1or m.almente; ed allora bisogr1a provocarla m er cè ~ elle soluzioni di midriatici. P r incipali sono quelli CLe.r ivati da lla belladonna (atropi11a, euftalmina, ecc.) e quelli di natura sintetica (adrenalina, cocaina). I primi producono la midriaisi agendo sui nervi ci-


;

934

I

IL POLICLINICO

liari corti, paralizzandoli, per modo che le fibre circolari• dello sfintere dell'iride vengono a trovarsi ·s otto l'influsso di questa 1p aralisi; i secon·di invece stimolano i filetti nervosi dei nervi ciliari lunghi, che, come vedremo, hanno una g·rande importanza nelila .pTo·duzione della midriasi. Per aversi p.erò la anisocoria bisogna avere degli accorgimenti delicati, per non veder f alsati i ri.s ultati. Bisogna -c he negli .occhi vada una eguale quantità di soluzi-0ne; che il paziente .sia ·o sservato in un a.mhiente a luce ridotto.: (alcuni Autori propongono del tutto la camera oscurai); che iDifine lo sguardo sia fisso davanti, perchè si sa che la visione laterale per sè stessa produce una anisocoria. Tenuto conto. di tutte queste co·n dizioni, se la midriasi in un occhio è più evidente che nell'altro, la anisocoria è -p ositiva. A quale .causa attribuire l'anis.ocoria? L'iride è munito di fibre deputate a impicciolire il f o·r o, le quali costituiscono i.o sfintere d.ell'itide·, a decors·o circo] are; e di fi:bre1 a ~e­ corso radiale che servono a dilatare il foro pupillare, .e che fanno parte del musco1o dila, tatore. Quest'ultimo, che è più importante, riceve le fibre nervose del nervo ciliare lungo, il quale fa parte del ganglio cervicale superiore del gran simpatico, che nel plesso cavernoso piglia anastomosi coi nervi motori oculari, e quindi resta sotto il controllo centrale del midoll o. e d·el bulbo. Ma il gangli-0 cervicale si mette i11 rapporto coi gangli m edii ed inferiore, e quest'11ltimo cot gangli toracici. Ora il primo ganglio toracico tra tutti i rami che invia, n·e 11a alcuni che arrivano alla cup.0la pleurica e al pleis so polmonare, formando le branch e inter11e. Questa distribuzione permette dunque di mettere in rapporto i ga11gli toracici con quelli cervicali, cioè la pleura apicale e il polmone con le fibre del dilatatore dell'irid·e. Accanto a questa condizione anatomica bisogna però ricordare che la anisocoria è soggetta altresì a tutte le condizioni che a ql1 esto sistema nervo.so vegetativo si ricollegano, e quindi an-che a quegli stati simpaticotonici, e a quelle disfunzioni e11docrine che col simpa.. tico 11anno rapporto. Vedremo se è solo questa causa anatomica invocata a spiegare l' anisocoria. nella tbc. polmonare. Quale valore 11a la tbc. polmonare nel provocare la midriasi unilaterale? I... 'anisocoria spontanea non è specifica della tbc. polmonar e, sebb~11e si trovi con discreta frequenza nei casi diffusi di questa affezione. 1

(.i\NNO

XX\:I,

FASC.

29J

Essa è molto freq11ente invece nella sifilide dei centri; alc11ne ~ntossicazioni, la sindrome di Cla11d.e-Bernaird-Horner, i tumori del c-0110, del mediastino (Cantonnet), la polmonite e la pleurite (Chauffard .e Loederich), la possono provocare. La midriasi ùnilaterale latente, messa in evi denza meroè i midriatici, si è anch'essa trovata presente in altre malattie che non sia la tbc. polmona~e iniziale; ma la maggior parte degli AA. attribuisce un grande valore alla su.a: positività P·er .s velare una lesi.o.ne api·cale, e recentemente, n·el 1921, i1 Sergent dette tale imip'ortanza a questo metodo di indagine, da farne oggetto di comunicazione all'Accademia Medica di Parigi. Lo Jullien, che ha avuto una buo11a percentuale di positività, nega ogni a11torità alla ricerca, perchè asserisce che spesso la midriasi non corrisp.onde alla lesione ipo.Jm-0nare• (Dehéraiin), ma a quella ilarej; che la difficoltà di otten.ere una instillazione l1guale nei du·e occhi e· che abbia ug11ale effetto, ditn.in11isce l 'importanza della prova, ed infine che la presenza della midriasi in altre malattie l·e toglie ogni valore. Certo nulla è assol11tamente s.p ecifico in clinica, per poter stabilire una diagnosi, senza gli altri sintomi concomitanti. Non mi pare poi difficiJe ottenere un ris11ltato pressochè esatto, come la mia tabella lo dimostra; n·o n inficia secondo m.e la prova il fatto che alla midriasi ~orrisponde una lesione ilare radiologica, perchè me11tre io stesso. ho· trovato altrettanto, debbo però co·nfessare che la mia a.t tenzione è stata rjchiamata dai segni clinici apicali, che mi har1no indotto alla ricerca ra·diologica. Ora se la radiosc.opja non scop re nulla a carico degli apjci, ma t11tto a carico degli ili , ciò non escl11de che agli a.p ici vi sia una lesione tanto minima che sfugge ai raggi,. ·é che tanto la midriasi, come i dati clinici confermano. I..'ineguagljanza p11pillare latente si mette ir1 evidenza instillando nel sa.eco congiuntivale poche goccie di una soluzione all'1 % di .solfato di atropina. Le pupille dopo cinque o dieci minuti si dilatano, e quella del lato malato presenta l1na dilatazione ·maggiore rispetto all' altra. L 'Ehrma11n 11a ricercata questa midriasi fac·endo prende-re a l paziente 5-15 goccie di una soluzione di atr.opina 1 % su di un pezzo di zucchero; ha suggerito il Cantonnet di sostjtuire all'atropina la soluzione di cocajna al 1

4

%.

Per spiegare tal e fenomeno si sono invocate diverse teorie; la più accetta è quella anatomi-


(ANNO

X.XXI,

FASC.

29]

935

. SEZIONE PRATICA ,

ca di Dèjérine con cui la midriarsi 6i n1ette in .rapporto con una irritazione del1e fibre iridodilatatrici del simpatico. Il Pis.oni attribuisce questa irritazione dei gangli simpatici all'abbassamento degli apici, che stira la cu-p ola p1leurica; ed in tal mcd.o l'atropina paralizzand.o l'oculomotore, permetterebbe allie fibre · pupillo.-dilatatr:ici! di JP:r.evalere rispetto alle altre. Lo Jullien e gli altri Autori seguono in m.assima tale spiega.zio·n e •del !feno·m eno. Il Ka.ding delimita del tutto i rapporti cl1e corrono tTa la tbc. polmonare e il sistema nervoso vegetativo, appoggìand.osi in parte alla teoria del Dèj érine, in parte spiegand 0 la midriasi com.e una irritazione delle fibre del simpatico per ingrossamento delle linfo-glandole cervicali, dando poco im.portanza al feno~·eno corne esponente del processo tbc. Lo Chauffard spiega il fenomeno com.e 11na eccitaz.i one rift.essa delle fibre sensitive; il i\1a.ssalongo come un fatto tossico . . Il Moggi seg11e 1ai teoria di quest'ultimo Autore, per m~ttere in rapporto la midriasi provocata positiva, con altre affezio.ni tossiche q11ale il tifo, la p olmonite, ecc. 1\!Ia ciò a.p pare contraddittorio coi fatti, perchè non si spiegherebbe come 11r1a causa tossica pos.sa agire su di un solo lato, provocando una midriasi l1nilaterale, e come col progredjre della ti1be.rcolosi , la midriasi regredisce di~ . intensità (J essen-T11rb.a.n ). I.a cronicità della malattia non p11ò dimin11ire lo stimolo, perchè I 'eliminazione. .di to.ssine ~ sempre maggiore a misura che aum-enta il processo, e l'organi smo non si può abit11are a s opportare indifferentemente q11esto stimolo. Ed anche in un nostro caso, in c11i le condizio.r1i erano gravi per l'intossicazione profonda generale, l'anisocpria fu negativa. • I risultati delle ricerch e dei d.iversi a11tori sono state per una gra.nd e perce.nt11ale positive: il Sergent s11 44 casi ha avuto 33 po.sitivi; il Brugi ba av11to una. percent11ale di 100 %. Il Pisani ha a.v11to simili ris11ltati, sebbene rice·r casse l 'anisoco·r ia in infermi con affezioni tbc. già avanzate; lo Jullien ha trov.ato il 26 % di ineguaglianza spontan.e.a, il 71,4·2 % di quella provocata. Il D~hèrain il 21,58 %; il Martin ha av11to il 94~% ; lo Jessen 1'88 ~~ ; il Destrè il 97 %; il ~f O·g gi il 75 ~~ ; jJ Bjchelonne il 14,50 %. Nelle mie ricerche io ho usato. in 111ogo della soluzione di atropina q11ella al 4 % di cocaina, per 11n ·d.oppio .scopo: 1° perchè l'a.tropin.a paralizza del tntto, mentre la cocaina pro·duce i1na di lata.zione .c he è suscettibile all'accomo. da.zione; secondo perchè i pazienti difficilmente si so.ttopongono all'uso di un midriatico che 1

1

produce per diversi gior11i un disturbo alla vi. s1one. H.o istillato nei due forr1ici congiuntivali ugual ni1mero di gocci-e, e mi son m.esso nelle condizioni migliori per portare nei due occhi ugua.le quantità di soluzione, e ugual tem.p o di permanenza. Ho. atteso la rea.zione, ·la q11a1e q11ando è stata positiva, si è presentata dopo 10-15 minuti, non'. più ta:r:di. ·H.o fatto per .b revità una tabella d.ei casi oss.e rvati, in cui le lettere indicano il lato destro o sinistro, e le croci l'intensità della midriasi. Ho aggiunto ai casi iniziali, dei casi di tbc. avanzata, e qualche altra malatti.a che poteva indirizzarci intorno all'argomento. Ho .seguito nella valutazione d ella posjtività o m,en.o della reazione pupillare il reperto radiologico, perchè se è vero che talora i segni semiologici ci avver- · ton-o cli una le1sione lì dove i raggi non no·t ano nl1l.l a, è altresì sostanziale che la .radiografia ci può indicare la ·estensione del p1r.ocesso, coisì .come talora non ci permette l'osservazione clinica (Rist). Ho inoltre considerato come casi iniziali quelli in ·Cui la velatura degli apici era appena accennata, e talora rischiarabile con i colpi di tosse. e.erto questa leggera velatura bisognerebbe interpretarla come una lesione pleuripa apicale; da essa si . di.ffond·e in sec,ondo tempo la lesjone all'apice. Ho considerato come casi unilaterali tutti quelli in ·Cui, se ,p·u re i segni fisici localizzavano la lesione ad un a:pice , i segni invece radiologici mo1stravano una velatur.a più o meno intensa di tutto l'emitorace. Ho inoltre aggiunti alcuni casi in cui la Jesjone era fiilaterale, con diffusione d·el proC€sso, e talora con applicazione di pneumotorace, per nota're q11ale infl11enz.a p·otess.e avere sulla -n1idriasi l'immissjone di gas n.ella pleura. (V. tabella a }Jag. segu·ente) . Dai casi presi in esame possiamo ricavare il seguente riassunto : Tbc. unilaterale iniziale: casi 20; posit. 15; neg. 5 = 75 %. Tb.c. unilate.r ale diffusa: easi 14; posit. 8; neg·. 6 = 56 ~~ . Tbc. bilaterale: ·Casi 32; pòsit. 21; negatiyi 11 = 65 o/o. · Pleuriti: caisi 2; posit. O; negat. 2. Tumore midias,t . :. casi 2; posit. 2. Bronchiti : casi 2; pooit. 1; negat. 1. Angiocolite: casi 1; p.o sit. O; negat. 1. Ci sti da echinococco del polmone : casi 1; posit. O; negat. 1. Asce·sso. del fegato-: casi 1; posit. 1. Morbo di Ba,sedow: casi 1; posit. 1. Stenosi mitralica: casi 1; posit. O; negat. 1. 1

I

1

1


'

936 È ~

No111e

Anisoc or1a

Co-

;z; gnome

Radio -' Segni scopi a \ clini ci

I

Os:se rva::ioni

1

I I

l S. U · I 2 r-.1 . E.

3 B.N . 4 V. A.

5 C. N . 6

P. A.

7 G. L. 8 C. E. 9 D. L. 10 T. A .

11 A. F. 12 s . li' . 13 ~. o. 14 P. A.

15 N. F. 16 l\f. A . 17 N. A.

18 D. A. 19 L. P .

20 21 22

C+ . F. c. o.

c . .E.

23 IJ. C.

24 G. F. 25 I. S. 26 C. A. 27 di G.A .

28 T . L . 29 T . R. 30 .A.. . (T. 31

P . E.

32 F. I. 33 A. N. 34 B . ' ' . 35 V. Z. 36 T. [i' .

37 B. E.

38 ._, o . A.

39 A. M. 40 di L. D. 41 A. P. 42

43 44

45 46 41 48

+s ++n ++s ++s

tE

52 B . V .

53 A . G . 54 di ~I. (1. o5 di A . L . 1

56 Z . F . 57 R. A. 58 U . A.

59 d' A. A. 60 C. L. 61 G . R .

Q.

s.

~r.

s.

R. ('. G:T •

71 G . T... .

75 P . lr.

76 P. T.

77 \ • • . A

s

s s

D D D

D D

DS

++o

D

DS

s

+D

+s

D D

+D

D

+s

s s s s

++ s ++s +s ++s ++s ++n +o +-

s s D D

s s

++ S +s +s

IJ

D

++ S

s

DS DS

++ o

DS

+ ~

D

++R

I I D

D

s s s s s s s

8 D D D

s s s s s s

D

SD ~

- o +u +u +s +o ++ +ss i I

+R

DS DS D

DS DS DS

DR

DS DR DS DS DS DS D8 DS DS

DR DR

D8

tg +n

++ ..

D D

D

++o

DR

DS

DR

DS DS

DR DR

DR

D D .. D D •.

DS

Dopo 2 rnesi l'auisor.oria

era neg., il rep. radiografì co e ra mi gliorato.

l\l orbo 11i H o j gki n · Tu·

m or e n1edias t:inico S .

Pne umotorace a. D. Pn eumotorace a S.

Ascesso ossif1uen te \- cervicale.

Ernottis i. Ili aumentati s pecie ver-

so il

b~ sso.

Rron<'hite f ... bbrile. En1 o t1 isi - Pleuri te a D. B1ebbr e \·es pertiina da an· gi oco li Le.

Pn e 11 rn o to rr ce a 8.

R

~

RI > D ...

DS

so s

ns

s

D~

s

folos i.

s

DR

-

Aden i ti cervicali - Scro-

DS

++ s

+D

Esiti di p l e uri te a D .

lìN

D

DS

fuso.

ON

D

Dx

I n fllt r azione D. - Esiti pleurite a D. Velatu r H risch iarabile. Ili peri bron ch itici e v ide11ti a s.

D~

DS DS

+ ~

Vt>latura di tutto il t o· r ace 8. Pleùri te b asale D. Opaci ta diffusa. em i torace D.

T bc. miliare . L' insti.llazione è stata t en t ~ ta 2 inesì dopo i raggi, a processo dif-

)

65 (' . !\1. 68 (' . 69 l ;. 70 ~I. 71 p . 12 R •

D D

s s

·I·+

D. O

D D

D

62 1\I. B . 63 'f . E. 6i A . •.\ .

G. I.

uS

+s

511 :\1. E.

13

1

D

s

s

+s ? •s Ji' . li' . C. A. N. A . ++s + 1) G . l\1. l\i[. s. R. B. +o

50 F. A .

ti6 67

D

S. A

49 L. B.

IL POLICLIN ICO

D

:\forbo di

Pick - Rtato

analler~i co .

Ern otti s i - Pleu ri te a D. Iperpiressia - Tif0bacilJosi ?

DS DS

DS

DS ... •

Ple urite essudati va a D.

Cis ti da ech inococco al

pol1none D.

+s ++ +o I

D

As cesso del fegato. ~1orb o di Basedo"··

D

Pleurite essudat iva S . Stenos i tni tralica .

~t orbo

di Hodgkin.

[ANNO XXXI, FAsé: 29]

Dico subito che il r isultato positivo nei casi iniziali unilaterali del 75 ~{, già d epone per un significato della ricerca eh€ se non è assoJ11to, è · tuttavia di i1otevole importanza. I o no.n ho trovato, come altri AA., l111a più. eleva.ta percer1tt1ale, 1na tale statistica d'1111 metodo cercato ed applicato con l1n i·igoroso controllo, scevro d a p·r econcetti, può ·essere l)l'e:so in co113jd,e razione. dal medico, pratico nelle 'sue ricerche. Una percentual e .minore n ei casi diffu·si unilaterali. con loca lizzazioni fl1ori dell 'apice, ci f.a11no- p1e nsare che è pr.oprio la c11pola pleurica, la quale, rj sentendo del p rocesso polmonare, viene a stimolare i gangli del simpatico nella produzio11e dell 'anisoco·r ia. Nei casi bilaterali la r eazione pupillare è positiva 11el, 65 % dei ca·s i. B en s'intende che questa midriasi, la quale i11 qualche raro caso è stata dubbia, bisog·na inter pretarla con la pre·v alenza del processo di 1Jn lato sull'altro. T alora anche a me è st ato possibile osservare ·Come la anisocori.a si sia rnanifestata da quel lato ove, anzichè ·essere p iù evid.ente il processo tbc. era invece p·r ese11te una infiltrazione ·dell'ilo· con tralci n111nero1si ed evidenti (C. 42, 43, 44, 58), m e11tre in altri -casi e1"a orpflcato radioscopicamente tu tto il torace, ed 11na leggera velatura apicale dell' altro lato dava la midriasi positiva in qt1el lato (48, 49, 51, 52). Come concetto personale, io mi sono convinto che nei casi avanzati bilaterali, la midriasi pr ovocata corrisponde a q11el lato in · ct1i vi è una lesio11e apicale, sia. a11che mi11ore di quella dell'altro emito ra.ce, e all 'i n gro?samento con marcata evide11za ·dei tralci peribroncl1itici. Lo pnel1motorace non 11 a 11na evidente infl11e11za s111la midriasi pupillare, perchè nei tr·e casi • in ct1i ft1 praticato (26, 28, 48) l'a11isocoria l1na volta. fu positiva, una negativa, un"altra vo.lta op1)osta. Così pt1re riferisco i casi con ple11rite (71 , 76) in cui non vi fll midriasi, e tutti i casi (3, 9, 16, 40, 63) In ct1 i ai processi tbc. si agg1t1nse una plet1rite, o vi e·r ano esiti di l)le11rite, di evidente nat11ra specifica, ed. in c11i mai la midriasi ft1 omologa alla })le11rite. Q11esta constatazione è i11 contradd izione con qua11to riferisce .il Pa11sini, il qt1ale avrebbe tro.vato una notevole i) ercent11 nle di positività ·d·ella midri.asi nelle pleuriti tbc. U11 altra constatazio11e è a fare: i1ei 5 casi di tbc. iniziale (10, 1fl, 30, 31, 37) ranisocoria non era omologa al lato indicato dalla radioscopia. ma sovente a quello dove si ascoltavano i segni fisici. Di tRli casi ne h a osservati diversi altri, cl1e non ho aggiunto alla statistica. T ale fenomeno si può spiegare col fatto che quando la lesione apicale, anzich è una irritazione, 1Jrod11ce 11na nevrite od l1na. distr11zi0ne delle f1br e ciel simpatico, si l1a in l11ogo del1

1


[ANNO XXXI , FASC. 29]

937

SEZIONE PRATICA

l a midriasi una miosi, per l a prevalenza dai rami costrittivi d ell'iride cost ituiti dai nervi ciliati corti. Al cor1trario la midriasi è ris11ltata positiva i11 un aJScesso del f egato, con notevo.Je ing randimento di. questo organo, senza cl1e vi fo sse a lcun fatto pol111 o·n are, siar radiologico Gia cli nico (73); co.si pure in un morbo, di B a sedo'ìV l a midriasi ftl positiva; jl respiro aspro eh.e s' ascolt~va. all 'a11ice d·estro però non d e·p onev.a per una le1sion e inizia l e, co,m .e fu dimostrato t1lteri orm ente d a diverse radiog rafi e; non ci semJ)ra opportuno nep·p ure ricordare come alcuni AA . abbiano voluto avvi·cina~e il gozzo ad una le.sior1 e di origine tbc., sebb en e von Brandenstein e Saatl1off abbiano risco.ntr a t i i segni del morho di Bnsedovv presentarsi con freque11za fra i ricoverati nei sanatori. Pi11ttosto è da i1en sarsi ch e in questa malattia, essend ovi l1na disf1111zi on e erl d ocrina, l e fibre del sin1patico vengono a s11bire la stessa irrita.zion e che nella tbc. In una ciste da echinoco·cco del poJmone tutti i reperti f1 1rono 11egati vi; ma come fu g i ù notato da altri, la midriasi è stata positiva nei casi (25, 75) di tumore mediastinico da n1orbo cli Hodg·kin; l)erò mentre il tumore era situato in t1n lato , I.a midriasi appariv a nell'altro lato. I n d11e casi di bronchite acuta si è avuta l 'a11io.cor1a positiv a una sola volta. In lln caso di ste11osi mitralica (77) in cui si ascoltavano dei ra11tolini llrnidi n ell a fossa so1)ra e sotto spi11osa di destra, con ipofon eisi a ll a percu ssione , ta11to la radioscopia , (ru a n to J' anisocoria furo110 n egative, e ciò conferma q11anto abbi a m .o notato in princii:>io. 1

BOUCAUD. Tl1èse de Paris, 1921. BRUGI. Pensiero 1\1edico, 1924. CANTONNET. Presse Méd., 1909; Société de Neurologie, nov. 1909; Jonrn. d e :i\1éd. int. , 1909; R ev. de Ne11i-ol., 1909; Jou·r n. des Pr.atic., 1921; Cliniqu e et lab ., 1923. CHA1JFFARD et LOEDERICH. .t\.rch. gén . de Méd. , n. 107, 1905. C HA U VET. J ourn. d es Pra t., 1921; l.,a m éd. pra· tiq11e, ·01tt. 1922. DEBRE et LAPLANE. Presse M éd. , febbr. 1924. l1ElIERAIN. Presse M éd ., 1904. · EHRAiIA rN. B erl. Klin. Woch. , i1. 14. F oooR. Mem. 1\1edic. ,,.och ., 1910; Wie11 er Klin. Woch .. n. 11, 1910. FANELLI. Rif. med.' 1923. KADING. :i\1 iincl1. ~i e cl iz. ,,. oc., febbr. 1924. J OL SSET. Concol11·l1. ì\Iéd., 1923. J ESSEN. Lungenschv:indst1cht 11. Nervensystem . 1

1905. I <:.OLA. Nnte e r iv. di Psicl1., f. 9, 2. J ULI. fEN. Thèse d e P aris, 1923; Annal. de :i\1éd .. t . XV, febb. 1924. I ..EDROIT. Thèse de P a ris, 1906. ~1ARTTN . L e Bull. :i\'léd., apr. 1922. MASSALONGO. R ep. d i :i\1I ed. int., 1911. :i\10GGI. ì\1inerva Med., m arz.o 1921.1:. M·oTIIU. British . Med . .To11r., 1920. NOVELLO. Boll. delle tre Ven., 1921. PANSINI. I.a Riv. lVIed ., 1924. PERIN-ALl BERT. R ev. de la Tub ., 1921. PERNOT. Thèse de P aris, 1U04. PrsoNr. La Tuberc. , 1923. R 1ST. .J otl l'. l\Iéd . Fra11c., t. VIII, 1913. ROQl· E. Gaz. Méd. de Paris , 1869. SERGENT. Progr. Méd. , 1912; :i\1onde ì\Iéd., 1913; · ..\ ccad. de :i\I éd., 1021; Rev. de la T t1ber., 1921: Presse ~1 éd., 1922. T uRBAN . Bejtrage f Kf>nnit d. Lungen., 1899. Z tEGLER. Z ejt ~ chr. f. T11b erk. H. I. B. 39.

-=====-===============-= -======================= Importante pubblicazione : · CRISTALLI Prof. G.

della R. Universi tà di Napoli I

CONCLUSIONE.

Nella diag11osi d '11n a lesion e specifica npicale r esta come mezzo ~~ov r an o il r eper to semiolog ico, m esso in r ap1)orto a tutti gli altri dati che ci offre l' inferm o. Un n1'etodo a n siliario. di r icer ca è d a to dall ' anisocoria provocata m ercè 1111a soluzione di atropina, o IJiù faciJ1n ente con qu ella di cocaina a l 4 ?16 , la quale perm ette di poter sospettare 1111a Jocaljzzazione, taJo.r a iniziale. La s ua a lta perce11tuale di .Pos jtività può d a r e 11n certo v a lore a q11.esto. metodo· d 'indagine, il q11ale, l)erò de•ve, pel' l 'osser,1azi.on.e di stretta speci · ficit:ì, esser e op·p ortuna.rnente valu tato alla stregua della s indrome clinica. •

BIBI.IOG R AFIA . R r Hn. l\l in . i\'fo11atsbl. f . .t\.ugen., t. XVI, 1921. B ETCHERE\V. De11t. Zeitscl1. f . N·ereu11heilk11nde, nov. 1895. BICHELONNE. i\nn . d'Oculist. t. 134, 1905.

Manuale di

Oste~ricia

per i Medici Pratici.

(3• Edizione, riveduta e ampliata). S01\1~1AR!O: Prolegomeni · Pa rte Speciale · Fenomeni gravi-

di ei m aterni: genitali , extragenitali · Fenomeni ovula ri · Autointossicazioni gravidiche · P atologia regionale · Pato· logia antenatale - Patologia dell'uovo · Fenomeni del parto . Fenomeni meccanici · S<.>condarriento fisiologico - F enomeni plastici. - Parte generale · Operazioni preparatorie · E stra· zione manua1e · E strazione strumentale · Embriotomia · Operazioni del III p eriodo e post-partum · Parto distocico Complicanze materne · Compli canze ovulari · Emorragie in t ravaglio . Agonia e morte della gravida · Fisiologia del puerperio - P atologia del pu erperio · Puerperio patologico · Puerperio complicato.

·un yolume in 1&>, di pagine xr;:-799, con 269 figure inte r calate n~l testo. In commercio L. 38 più le spese postali di spedizione e i mballaggio. Per i no~tri a bbonati sole J.,. 35,75 in porto franco e rn ccomanda to. Invia re Va-glia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, n . 14 • Roma.


938

[A~NO XXXI , FASC. 29)

IL POLICLINJCO

NOTE E CONTRIBUTI. La cura della encefalite letargica col neosal varsan. Prof. CESARE AGOSTlNI' d-ella Univ·ersità di Perugia. Ebbi già nella. sed11ta del 29 marzo a comunica.re alla Ac,c ademia Me:dico-Chirurgica di P erl1gia di avere sottoposto alcuni infermi di -encefalite p·a ssata ~ ·C ronicità a . tipo pseQdoparkins.oniano ad iniezioni m.etodiche per via endovenosa di neosalv.arsan a do1si da O, 15 a 0,50 con intervallo di otto giorni dall'una all'altra ·iniezione. Ai sette pa.r ckinsonoide sottoposti a tale trattamento debbo. aggiungere oggi tre -casi di encefalite acuta ad ugual tr~ttamento sottoposti. In .tre degli encefalitici cronici si è notato . fir1 dalla qi1arta iniezione la diminuzione della rigidità mu.scoliare, d·ella difficoltà d·eil la lo·q uel a, ·della sonnoilenza e so~ratutto si è m·b·dificaito notev.o.l mente quel 1p·a rticolare intoppo P·Sichico che ho denominato bradipsichia e che fn somi g~i are qu.esti infermi a dementi precoci. Que•s to, risveglio psichico è acco·m pagnato da lln senso di particolare benessere che p·e rdura abbastanz.a a lungo. In un caso nel q11 ale vi erano accentuati tremori questi .sono ·diminuiti notevo.Jme·n te. Negii altri quattro soggetti non si sono avuti fatti di m.i glioramento degni di menzione, ma bisogna tener presente eh.e erano casi più gravi ed inveterati. Co·n uguale tr.attame·nto ho curato nel ria,p parire della malattia n.ella primav·e·ra . di quest'anno una giovanetta colpita a febbrai·O· dalla n.ota fenomenol.o gia eincefalica, ·Con pred·o·m inio di disordine psichico motorio, con ip1ersonnio, pto·s i palp ebraJe, ·S tra.bismo, contrazione clonica 1d.ei IDllscol,i della faccia . Dopo 1a sesta iniezione si è ricomposta la psiche, si è dileguata la sonnolenza e diminuita la rp•t o·si palpebrale, lo strabi:smo, si è riordinata la n11tri.zione per cui l'inferma ha lascj ato l'Ospedale in via di guarigione. Un' altr.a giovanetta della pratica .p rivata co lpita nel marzo da encefalite ha presentato· principalmente fatti .p aretici a carico del terzo, quarto e sesto paiio de'i neirvi cranici, rigidità mt1scolare, ip ersecrézion.e saJiva1e, iperso.n nio e for t e de.pressione psichica. Dopo una serie di ini.ezioni si è avuto un deciso miglioramento cori. la sco·m ·p arsa della sonnolenza, cJ..ella paresi dei nervi oculari, della i·persalivazione e della rigidità muscolare. In un terzo soggetto, professionista s,u Jla qt1ara.nti na, ammogliato con prol e sa.n a, la encefar

1

1

1

lite si manifestò nella seconda metà di febbraio con cefa1ea inte·n1s~, st1·abismo, distt1rbi del sonno, parersi del facciale in:feriore di s inistra. rigidità dei muscoli mimici, rallentamento notevole dell'attiv1tà psichi.ca. Dopo una s.erie di inie2ioni di nie osalvarsan i suddietti fenomeni s i sono èompletam·ente dileguati ed è rimasto soltanto un certo grado di sonnolenza diurna e di stanchezza psichica. I e;asi eosì tratt~ti so110 c1ertamente pochi fino a.d oggi e s.olo può p.arlarsi di una remissione dei stnton1i p·i ù i1nv.0·1·tanti r1ei so.ggetti che 'd i recente sono stati ·contagiati dall'infezione. Nei casi passati a cronicità so.io in qt1elli n ei quali non siansi verificate lesioni distruttive dei centri nervos.i si .p uò risco,n trare una · favorevole mo1di.fica,zio ne della rigidità mu,scola:re, delila so·n n.ol·e nza. ·e del brandipsichismo. Con vantaggio in questi ultimi c.aisi h,o aggiunto al neosalvarsan UJI1 1/2 mmgr. di bromidrato di 1scopolamina. Nello siconfo.r to dei te ntativi teraipeu tici ·f inora usati con vantaggi problematici e transitori qu eStO· trattamento ·Che non ha. d.ato. luogo finora a nessun incon:v eniente, è bene sia ad·o ttato per e.ombattere per qua·n to è p·ossibile la fenomenolo·g ia graviss.i ma 1e progressivamente aggravanteis i nella. grandissim.a ma.g gioranza dei casi dei colpiti -dall'enc·efalite epidemica. 0

1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE.· Versamento pleurico a rapidissima riproduzione in un cardiopaziente luetico

-oer

il -urof. GIOVANNI

GALLI

(Lecco ).

Ho osservato un caso di · idrotorace, che si riformava così abbondantemente e con tale rapidità, da meritare di essere reso noto. Si .. trattava di un uomo di 51 anni, con precedenti di g·~ande attività e che dal nulla aveva conquistato un posto distinto nell'industria degli orologi. Cinque anni prima che io lo ve~ d·essi, a·veva avuto u.n ulcera sJfilitica, alla qua' le segui rono sintomi secondari, tipici, ed alla fine llna grave localizzazione luetica sull'aorta. Obiettivamente si consta,t ava con facilità una rileva.nte -Pnsufficienza delle valvole aortiche, co11 cor bovinurn, e versamrento nella cavità plel1rica destra, tale da riempirla quasi i11 totalità . All'esame radio·g rafico si vedeva una discreta dilatazione anet1rismatica del tratto ascendente aortico, rilevabile anch1e colla percussione. L'esplorazione attraverso il giug·ulo lasciava percepire il battito scoccante dell'aorta, con un fremito evidente di va e vieni. _ La fJrova del Wassermann era positiva. 1


{ANNO

XXXI,

FASC.

29]

939

SEZIONE PRATICA

Tutto ciò costituisce, pur troppo, un quadro .abbastanza frequente, e noto ad ogni medico, e non meriterebbe davvero di essere pubbli.cato. Il fatto tipico invece era il versamento pleurico. Nel decorso di 50 giorni il pazie11te aveva subìto 18 toracentesi con l1estrazione di .circa 30 litri di liquido, coi caratteri del trasudato. Era stato visto da m.edici eminenti, tra cui un noto clinico di Univ.ersità straniera. Le cure fatte erano state di conseguer1za varie, ma. tJJtte senza risultato sull'andamento progressivo e grave della n1alattia. Il giorno 4 novembre, quando il malato venne da me, dopo un lungo viaggio in ferrovia, la dis1)nea era così rilevante ed accompagnata da alt1·i disturbi subiettivi ed obiettivi (insonnia, smania ed jn·equietezza, polso 160, poco valido, respiro 46, oliguria), che decisi di evacuare una parte d.el liquido toracico. Era questa quindi la 19a. toracentesi, e che diede luogo alla fuoriuscita di 2500 gr. di liquido, con grandissimo sollievo del paziente, e con caduta del polso a 80 e del respiro a 26. Allo scopo di impedire la rapida riformazione del liquido, ordinai una cura intensiva cardiocinetica e diuretica (estratto di strofanto con agurina) ed iniziai un trattamento antiluetico energico, pur essendosi in precedenz~ già eseguite coin simili cure. Dopo un apparente miglioram.ento di due giorni, dovuto come è chiaro dal successivo de.corso, ad un effetto psichico, il liquido riprese a for1narsi con una rapidità davvero singolare. Il giorno 9, vale a dire 5 giorni dopo la 19a. puntura toracentesi, il polmone destro si constatava obi.ettivamente respinto verso la regione apicale, ed in uno stato di q11asi completa atelectasia. Lo stato del paziente era all'incirca identico a quello del giorno 4, nè appariva possibile un'ulteriore attesa. Si fece perciò il gior110 9 la 2oa toracentesi con l'estrazione di 2500 grammi di liquido, stavolta notevolmente ematico, alla quale seguirono, come per incanto, uno stato di benessere istantaneo ed un reperto oLi.ettivo assai soddisfacente. . Feci continuare il trattamento ordinato, aggiungendovi delle iniezioni endovenose di strofantina e per moderare l'insonnia. qualche dose di morfina. Venne intanto cl1iamato a consulto un notissimo clinico di fama internazio11ale, il quale fece prognostico fatal1e, limitandosi a consigliare l'estrazjone di piccole quantità di liquido. La serai del 12, quando il paziente aveva appena finito di mangiare, insorse un violento attacco di dispnea, con sensazione di prossima fine e sintomi obiettivi inquietanti (polso m1sero con una frequenza di 160, cianosi, respiro 58, ,e d irregol.ar.e, torace destro 'r icolmo). Si pratica la 21 a toracentesi con la fuoriuscita di 2200 gr. di liquido, p11re sanguinolento, come la volta precedente. Notte ottima. Giorno 13. - Oliguria (600 gr.). polso cti nuovo frequente, ritorno della dispnea. Il paziente reclama, e con lui la famiglia. di essere liberato dalle molestie respiratorie con la toracentesi. Iniezioni di morfina. 14. Alla sera inquietudin·e muscolare, smania. tachicardia, dispnea rilevante. Di nuovo ott11-

sità pleurica totale. Morfi11a, canfora, teofillina. 15. Continuano le molestie oramai intollerabili. Diurasi scansa. Dig.a len per iniezione endovenosa, morfina. Alla sera toracentesi (la 22a.) con l'estrazione di 1250 gr. di liquido. Notte bu·ona. 16. Ritorno dei sintomi obiettivi e subiettivi a rapido anda.m,e nto. 17 mattina. 23a. toracentesi con 1330 g·r. di liquido, meno ematico delle volte pre,c edenti. Alla sera, ore 9 e mezza, agitazione, dispnea. Non trova requie nel letto~ vuol camminare. Morfina, poi canfo·r a. Notte discreta. 18. Di nuovo come il giorno 16. 19. 24a. toracentesi con 2000 gr. di liquido limpido. Stato subiettivo ottimo. 20. Giornata discreta. . 21. Ritorno dei sintomi obiettivi e subietti, i da compressione; notte pc.ssima; oliguria, idrotorace quasi total·e. Cuore d,ebole. 22. 25a. toracerltesi con 2()00 gr. di liquido. Diuretici ·e cardiocjn.etici. . 23. Agitazione, depressione psichica grave. Sintomi allarmanti. 26a toracentesi con 1900 gr. di liquido. Benessere, euforia. 25 sera. Di nuovo sintomi gravi; il paziente reclama imperiosarnie nte, in maniera assol11ta. di essere liberato, così pure la famiglia. 27a. to- . racentesi con 2300 gr. di liquido limpido. Senso di benessere, come 1J€r incanto; sintomi generali soddisfacenti. 26-27. Strofantina per iniezioni endovenose, morfina, teofillina. Cuore e reni discreti. 28. Ritorno dei sintomi da compressio·n e. Alla sera toracentesi (la 28a.) con 1800 gr. di liqu1 do. Benessere e notte b11ona. 29. Giornata discreta. 30. Di nuovo riformazione d.el trasudato, con , sinton1i cardiaci e dispnoici. Deperimento evidente. a-vt~ersione al cibo. 1 dicembre. - Toracentesi (la 29a.). con 1000 grammi di liq11ido. Soomrpa;rsa dei sintomi molesti; euforia. Nella i1otte dall'1 al 2 dice,m br·e, alle tre d01 mattino, emorragia terminale per rott11ra d~l­ l'::i11 e11ri~ma; exitus quasi istantanPo. con erri ..:_ sione <li sangt1e n1tilante per la bocca. 1

E 11n caso raro e doloro so, nel quale la resistenza morale del l)aziente, ed anche del medico, venne messa a dura prova; le sofferenze erano gravi e triste era la non possibilità di recare migliore aiuto. ]\r el decorso di 78 giorni 1

vennero praticate 29 tnrac entesi, co11 l'estrazione di cinquant'l.t.110 litri d.i liquido. Sono noti in letteratura casi di idrotorace con l'iproduzione rapida del liquido pleurico, ma di lunga non cosi imponenti come il mio caso. Nel trattato di Eichhorst (1) si legge quanto segue: « v. Ziemssen fece la toracentesi in un caso 16 volte nel decorso di 3 mesi e m.ezzo. La, prima toracentesi v1ènn,e ·eseguita, qu.ando i! paziente era qua~i moribondo. Il medico ha (1) Handbitch der Path., etc., 1904, pag. 782,

vol. I.


940

IL POLICLlNICO

spesso il dolorose dovere, di conservare la vita del n1alato più a lungo cl1e l)Ossibile, aI1cl1e se la lotta è senza s1)eranza di un guaclagno duraturo .e anche se le sofferenze del p a. ziente vengono aumentate ». Su qt1esta affe.rmazione d el deft1nto clinico di Z \lrigo vj sarebbe molto a dire; senza esser e fautori es11liciti dell 'e11tanasia, possi·ede il m·eclico oggi m ezzi s11ffici,enti ed efficaci, i:»er allevi are le soffere11ze ancl1e delle inalatti e più (lolorose, senza abbr.e via m ento clella vita. Die1Jlaf oy (1) scrive quanto. s.e gt1e : « La riproduzione rapida . e tenace del versan1ento ple11rico è un segno comune d elle ple11riti emorragicl1e tubercolari e cancerose. In l1no dei miei m.alati le toracentesi si sono s11cceclt1tt~ coup sur coup, ]n modo tale cl1e se ne dovettero praticare 35 iri 5 1nesi, coll'estrazione di 20 litri di liquido emorrag'ico. Ir1 1111a osservazione di Desnos si fecero 30 toracentesi, 11el p1eriodo d i 6 mesi, in 1111a g·iovane dorina di 31 an11i, con lln cancro l)leurico, ritirando 40 litri di liquido emorrag·ico. Qn<1r1do l a ri1)rod11zione è rapida e tenace, si è ohblig·ati di evac11are frequ entem ente; il i11alato lo reclama con insiste11za per il sollie,·o a ll a st1a oppressione)). Pi.1r ,essendovi nel n1io caso alc1111e toracentesi con liquido en1orragico si escJ11de facilmente 11na pleurite tubercolare, o da t11n1ore maligr10. Non vi era dolore puntorio, nè l ocalizzato, nè irradiantesi i11 direzioni Inultiple, come avviene nei tt1mori d·ella ple11ra. Non vi era l a tipica, grande e progressiva climin11zion 8 delle forze; non la tosse spossante, cl1e ni1lla espettora, com.e nei versamie nti da i1e·oplasn1i pleurici. Non eravi ede.r na da com11re'ssione della cava st1i:)eriore, no11 r isenti111ento glandol are all e ascelle 1ed all e regioni cer vicali e clavicolari, non ele111e11ti neo1)lasici nel liq11ido ple11rico, che aveva in\ ece i caratteri del com11ne trasudato da stasi (2). Di ti1bercolare n11lla eravi nel corpo del i10st1·0 inf PJmo; il polmone era integ·ro anatomicamente e 1semioticamente, non vi ·era espettorazione, non reperto specifico dal versamento, non rialzi di ten1p.erat11ra. Non ·esistevano cachessie, non n efrite, •non anemia od altre i11alattie, cl1e, ca11sa11do 11n im1)ov.erimento del sangue, od 11na magg·iore i1ern1.eabilità dei vasi, cond11co110 a ll 'idrotorace, il q11ale. d el r esto nel m io caso era t1nilaterale. Non vi erano poi fatti d a stasi in altre parti del corpo, come avviene in tali contin1

(1) Pathol . interri(', \'Ol. I

190~.

,

pag. 553. Paris,

(2) CARO.\RELLI. L e pleuriti emo rragiche. ~I e­

dicina italiana, 1909, 33.

[ANNO

XXXI,

FASC.

29]

g·e11ze morbose: l)er cu i non r esta eh.e a pensare ad lln fatto l ocale, e determinato da una ragione circolatoria locale. In questo inodo di vedere si è confortati ancl1e dalla considerazione, che versamenti locali avvengono appunto in a ltr e cavità, per 11n ostacolo circolatorio e priecisamente colla stessa rapidità, con1e nel caso attt1ale. Quando l)er 11na r agione qualunque il tra.n eo d'e lla ve~ i1a IJorta · è co1111Jresso, 01)p11re lo sono i suoi'. rar11i, co1n•~ nella cirrosi epatica, ha luogo una stasi nelle radici portal], con l e note conseg111enze : rigonfiamento s1)Jenico, catarro gastrico ed enterico, emo rroid~ e varici esofagee e, ciò che a noi interessa, ascite. Se non si for111ano Sl1ffictenti vie col laterali , il versamento addomina l e p11ò, comie è noto, r aggiungere 1>ro1)orzio11i rilevantissime _e riforni.arsi con g1·anàn rapirlità, dopo la paracentesi. Le alterazioni cardiache ed aorticl1e, di cl1i era affetto il n ostro paziente, sono il fulcro p a togenetico l)er l a spiegazi onie dell'ostacolo circolatori o cletermlnante l'idrotorace. Il liquido est.ra tto .ebbe due volte il tipico aspetto ematico ed all'esa111e microsco1)ico si vedeva trattarsi di san g111e recente. Già i 11 prec·edenza, si era 11otato del sangt1e in l1na delle prim e 18 toracentesi, ma nelle s11ccessive il licrnido riprend eva il SllO as1)etto citrigno, trasparente, senza traccia cli sangt1e. È noto come 'n,egli ane11rismi si possono avel'e freq11enti emottisi, sepp11re di lieve entità. La t11nica est errna, asisieme coi t essuti viciniori, dell'anel1risma è in i1no st ato di flogistica reazione, con n eoform azioni conn.ettivali, così da costit11ire nna specie di lJarete protettiva de1l'anet11·i sn1a. Qt1este n eofo1rma.zioni, t alora di vari strati, contengon o vasi sangl1ign i giova11i, come vasi sang11igni si trovano alla l)erife1ia di tl1tto il bl occo nne11 r isn1atico. Sotto i colpi sistolici dell'an,e111isma, o }Jer trazione, o per stra!)po, o 11er altra ragione, qualcuno di tali vasi sangl1igni si apre, dando luogo a d e.m orragie di entità diversa, secondo i! calibro del vaso, l a forza d ella corrente in esso e l a rapidità, con c11i si forma il coagulo. Così, per settim.ane e m,e si, si possono avere i:>iccol·e emorragie ri1)etentcsi, finchè si h a la delfìnitiva rottt1ra dell'aneurisma, o all'esterno, come è raro, oppure nella ple11ra, come è più friequ,ente, o nei bronchi, o n ell'esofago. Hampeln 11a visto em ottisi s11ccedentesi, per l a durata di 4 mesi, prima della rott11ra dell'aneurisma. La presenza di sangue nell'idrotorace non è q11indi cosa ch e rechi sorpresa, tanto più se l a presenza è intermittente, come n el nostro ca- so. In questo il san gue si è a,111to tre volte 1 ,


IA~;-;o \:\\ I . F.\ SC. :2Hj

941

EZ I O:'\E PRATICA

solta11to; ciò lJOl'ta ad i11durre cl1e la l)arete di neoforn)az io r1e r>eria11e 11 r ismatica era l)Ìl1ttosto resisten te verso la })l eu ra . Indl1bbiamente la torace11te i (e se n e fecero 20) aveva lo svani .aggio di esercita.re una asp jrazione st1lla parete a11el1rismatica in rapporto colla pleura, • corne avYerrebbe p er g'li ane11rjsmi della base del ce rvel I o col la pt111tura a lla Qninq11e. Lè:L rottl1r a in,·ece avve11ne 11ell 'esofag·o e f11 tanto gra,·e dR !)l'avocare la n1orte in maniera rapidissima. ~e l le ca rcliopati e avviene con t111a oerta f r equenza, chè si formi un i1droto1race. destro, senza a ltri segn.i cli stasi circolatoria in a ltre pari.i. La ~l)ieg;azi.one di q11 es to idrotorace d èstro è t11tt a lt eo cl1e facile . , -ari co (1) iiprende l o st11dio ctella ql1estione, eh.e cl1iama cc t1na delle più vessate della patologia» e sottopone a.cl esan1e l'ipot~si. form11lata da 1 mio ma•e8tro, Baccelli, secondo il q11ale, con1e si sa, la ca11sa dell'idrotorace st arebbe in 11no stirame11to e conseg11ente schiacciamento della azigos ron tro il bronco , stiramento ca11s ato dall'at1mento di vo111m·e e cli peso del c11ore ip ertrofico. EvidentPmente vi deve essere l1na conca11sa a q11esto mecca{lismo, poichè i c11ori ipertroftri. dilatati e con111nq11e ai1m,entati di peso , sono nssai frequ-enti, m entre l'id·r otorace de~tro è relativamente raro. Non essPndosi otten11ta l ' a11t.op~ia . non ho n0t11to n·el n ostro cais o .con,statare diretta1ment e la ragi on r dPll'ost.a col o rir.rolatorio; cion0nDstante e~so perrr1f"!ne intPressante per l a ~ 1 1A rarità. nPr la s11a chi~rezza P p er la veramente sorp~endente trnncitÀ.. e -~~pidità. con 6l1i i l li qi1ido nl.p11rico c:;i r i formava, cosl che si ci0\'ett.ero fn rr 29 torri centesi. con l'estrazi one òi 51 l itri <ii li~11irlo. nrl hre,·e ror~o cii 7R g·i orni.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Una modificazione della comune fiala a due punte. Dott. A.

SACCH ETTI.

La forma di r1ues ta nuova fiala è semplicissima, anzichè aver.e il becc11ccio ad ambedt1e le estremità, come nelle g ià. i1ote in cornmercio, è m,u nita invece di due beccl1cci ad un.a sola estremità di es~a, e p er questa differ.enza h a il vantagg·io di poterla v11otare con la ma.ssi111a fac1lit à € senza a lc1111 pericolo di dispersio,ue del liquido. Il st110 modo di funzionar·e è d]mo6trato con la m assima ev id en za dalla sottostante tìg. 1

1

1

1

'

I

f ig. l

\

(1) C'nnsirl Pra-:.ioni nnato1nichP Sll ll rt pr.1IO<f'' 11t>si rlr>l 1'PrsnmP11to plP1,ricn dP s trn 11P1 .'' OrdiopnziPnti. Arch ivio rli P nt olog·ia e Cl i11ica

I

n1 edj ca. ,·ol. T. fase. 6. 192'2. lnteress::sntissima pubblicazione : ·

'' MEDICAMENTA ,, (G UIDA TEORICO-PRATICA

3

PÈR SANITARI)

edizion e, in form a to a1nplia to e notevolment e a umenta t a.

A Ila perfl•tta riu scita di quel;tn opern inclisvensabile a tutti i n1edici hnnno collaborat o. sotto la direzione del dottor Ugo Cazzani. l' avv. G. l\fariani, il prnf E. Bajla. i dott. l J. Fisso. C. Po~J?io. T. Rahotti della Coop . Farn1 . cli i\[ilano. no nchè i proll'. L . Cnrozzi. n . l)ell a Rovere. G. On e rrini. B. ~ePP! · ('. Tt>n1i. ed i dott. A. Celacla, F Cova. O. F e rri. G. Ga.gl1arch, f.~. Rohecchi: ciasc uno per la ri conosciuta propria competenza.

Pn volu1ne di pa1,!g. XXXIl-228G. in ca rta finissima;. prezzo I.. 6 O piì1 le -;pese postali . di . peclizione. P er i nostri ahho· nati 1,. 5 7, i n porto fran eo. Invi a re , ·nglia postale al Ca,·. n. 14 · Rotna .

L1 ' f<~ C

POZ ZL · ' 'ia . is t!na.

p er cni è SU!)€rflt10 descriYerlo. E ssa tor1la 11tile oltre che per qn ei liquidi i quali, per la. loro volatilità o per n..ltre ragioni. m al po,sso110 esser e contenuti nei co1111111i fla coni a t0ppo s1nerigliato, ét11che in q11ei casi ii1 cui il liquido conten11to n ella fiala, anzi cl1è ·venir.e aspirato dalla si ringa, deve esser e versato direttam ente in alt·r o r ecipi ente. Se in ta 1 cn so si fa 11so dell a con11111e fial 8 ad llna sola punta iJ liqu ido., per o,·vie ragio11i, difficitn1ente ne sgorg·a ftl O· ri ancl1e scuotendolo (fig. 2) . Volen dosi u tale scopo i1tilizzare la fia la a dt1e J)eccucci opposti, appen a rotte le du e punt e. il 1iqt1ido e~ce a·11n tratto. e, . e non si ha

,


942

IL POLICLINICO

la precauzio11e e la abilita di tenerla ben ferma e p erpen dico.l are s ul recipie111e che deve

-- .

\

\ f ig. 2

accogl1f'rn e il conten11to, cosa facile a verificars1 nel l'atto dì rompere )a seconda p11nta.

. [_.\~ NO \XXI , FASC. 29}

gna, fiala cont,e11ente solu zioni per ipo.dermoclisi. Appena in essa è aperta la p\1nta super io, il liquido esce con violenza per il beccuc·Cio inferiore e quindi per l'annesso tub.o di gomma, ecc. nè sarebbe più facile trattenerlo se, per qualsiasi ragion-e, ne sorgesse la necessità. Questi inconvenienti non si verificanoaffatto con la fiala a du e beccucci unilaterali da cui si può fare uscire il co.ntenuto a. voloptà, sia a geto continuo, sia a goccie (fig. 1). Questa fiaJa può anch e tornare 11tile per quelle sostanze medicamentose che si alterano al contatto prolungato dell'aria o per quelle sostanze che debbono essere somministrate in quantità esa ttamente dosate. Così invece di distribt1irle in bottiglia co.n la solita prescrizione: da prender.si a cucchiai da ministra o da desser t o da caffè, misura questa sempre inesatta perchè difficilmente trovansi nelle famiglie cucchiai delJa voluta ca:pacità, si potrebbe consegnare al paziente una S·erie di suddette fia.le a due beccucci contenente ciasc\1na la giusta dose del fa.rmaco prescritto. E qt1e.sto si,s tema di distnòuzio11e d·e i medicinali è da preferirsi anche alle note bottiglie con ann&Sso t1 11 bicchierino graduato per la dosatura, po.i chè il medicinale racchiuso nelle fiale non si altera con1e può alterarsi in t1na bottiglia specie nelle ultime dos i. Ho pt1bblicato questa breve nota non con la prete.sa dj far cono.s cere una grande novità , ma con 1a speranza di r endere un, sia pur modestissimo. cont1ibuto n el difficile e complieato cam po dell 'arte nostra . .l\cq11acanina (Macerata). ============- ---- -- . ---Interessante pubbJicazlone : Prof. UMBERTO BACCARANI Di rettore e Mediro-pri mario dell'Osped ale Civile Umberto I in Ancona

Lezioni di Clinica Medica Ospitaliera

con prefazione det Prof. Sen. ETTORE MARCHtAFAVA

DELLE LEZIONl : I. Sovra alcuni aspetti della meningite cerebro-spinale da meningococco (meningite ritarda. ta . m eningite effimera _ meningite ondulante). - 11. Menin· gite cerebro-spinale meningOQOCc1ca chiusa. - 11 l. Sovra un' e· pidemia di s epsi eberthiana pura (Tifosi a forma epidemica). - I V. Sovra un'epidemia di febbre tifoide a ripetizione. V. Alcune localizzazioni non comuni della infezione paratifica B. - V I. La sepsi r eumatica. - V 11. La febbricola faringea. VI 11 . Intorno all'epid emia d'influenza . (Autunno-inverno 1918· 1919). _ IX . Le infezioni da M. Tetragono. - X. Le congestioni pleuro-polmonari diplococciche. - X 1. La r.ortico-pleurite tubercolare circoscritta. - X 11. osservazioni intorno alla cura mineralizzant e. (la cura mineralizzante vjva). - X 111. La atafilococcemia a sindrome tifosa a ripetizione. - X I V. Le fe bbri m eta-infettive. _ X V. Le conval escenze atipiche e H marasma post·infett ivo. - X V l. Osservazioni intorno alla grande variabilità delle m edesime infezioni nei vari individui. Un volume ·in-8, di pagine \TIII-314. Prezzo L. 18, più le spese di spedizione po4'tale f> <li imballaggio. Per i nostri ah bon·1ti sole L. 17,00 in porto fran co. Inviare Vagh4 postale al CaY. LUIGI PDZZI - Via Si::itiua, n. 14 · R-0n11 . INDI CE

Plg. ~

il contenuto pu o and a re total1nente o in p~rt e

perd uto (fig. 3). E ciò valga anche rig11 ,1rùo alla r1ota e tant·-, utile, specie per i n1edìc1 condotti di campu


D43

Cl JONE PRATl CA

·S UNTI N RASSEGNB. '

SISTEMA DIGER.ENTE.

Ricerche sulla funzione gastrica e pancreatica dopo resezioni estese di stomaco. (G.

& E.

FRIED.

Wien. Klin. Wochenschr..

44> 1923). Cor1t1·aria1ne11te ai risultati di ric;erche più antiche lo stt1dio del succo du 0Ll.e11ale colla .sonda di Eil1l1or11 ha diln.ostrato che in condizioni di deptessione della secrezio11e gastrica vi e una ipersecrezione> f.orse Ll1 compenso, da parte ù·el pancreas. Gli A ..\. hanno studiato la questione n ei malati di ulcere operati da Schnitzler. Qu.esto chirurgo èsegue resezioni di due terzi o addirittura. di t.re quarti di st omaco, fa poi la anastomosi coll' intestino. se• condo il metodo Billroth I. Gli esami eseguiti furono 58 in 38 pazienti, in massima parte affetti da lesioni ulcerative; in alcuni l'esame ft1 potuto eseguire prima e dopo l'intervento. Oltre l'acidità del succo gastrico. e duodenale hanno saggiato nello stoDlaco ql1antitativamente la pepsin a e il labferrnento, nel succo duodenale la tripsina e la diastasi. I risl1ltati sono stati questi : 1l Stomaco. Controlli (soggetti normali). a ) a digil1no : HCI libero = 5-86 %. Acid . 1ot. = 15-94 %; b) dopo. il pasto di prova : · HCI l1bero = 28-61 ~6 . Aci d . tot. = 50-89 %. Hanno osservato che a valori alti a digiuno corrispondevano valori più bassi dopo il pasto e viceversa . Riguardo a.i fermenti : i) pepsina: a.) a digiuno : 9-10: bi dopo il pa.sto.: 8,5-1 ?. ii labfermento: a,) a digit1no : 14,5-20,5; h ) dopo il pasto: 17-21.5. 2) Nel succo duodenale : i ) tripsina : 10-11 ,5~ ii) diastasi : 10-12. Negli esami eseguiti poco tempo dopo r operazione trovarono. lo stomaco pieno di un liq111d.o de11 so. ,,Prdastro, che s a.rebbe dovuto. qecondo quanto confermerebbero le ricerche di Sanocki, Popielsky e altri, alla. sezi o11e delle fihre Recretive dello stoma.co. Sicc.o me questa aumentata attività secretoria dello stomaco d11ra 2 mesi circa e poi diminui sce notevolmente fino a ~comparire del tutto in alcuni casi, cosi gli .!\A . hanno diviso i loro esami in precoci eseg11iti nei primi 2 mesi e tardivi eseguiti d.o.po questo tempo. Nello stomaco hann o trovato costanteme11te un~ ipo- e anaacidità. I valori dell'acid.o cloridrico libero D.

:::;TEIN.

pass·a no appe11a lo :iero e qt1elli dell acidità totale oscillano tra O e 10 % a digiuno e 8 e ~5 cy0 dopo il pasto di prova. In alcuni casi da principio si av.eva una piccola quantità di acido cloridrico libero a digiuno, ma questa scomp•a riva trascor.so qualche tempo dall operazione. Così pure nei casi precoci i valori dell'acidità son.o. relativamente più alti a digil1110 che dop·o i pasti. :\nch·e i valori della pepsina erp.110 notevol111e11te abbassati nei casi precoci, ma più nei tardivi (da tre a 6,5). Il comportarr1ento del lab-fermento era simile a qt1ello dell.a pepsi11a. olo in un caso si potè constatare llD 'assenza completa del lab e .questo dt1e anni e 8 mesi dopo l'opera,zione. Per quello ch e ri~i;ua rda il duodeno gli .l\._t.\, hanno oss.ervato in general e un comp ortame11to nor1nale dopo le o.perazioni sullo stom aco e spesso ltn succo pii1 rjcco di ferm enti. Compenserebbe così la insufficienza digestiva dello stomaco dopo le est ese resezi-0ni. Questa iperfunzione vicariant e del pancreas è stata anche os•s ervata da altr1 autori (Schoppe. Deloch ì in casi di in~11ffi ciente secrezione gastrìea. M. ASCOLI. 1

1

Le stenosi piloro-duodenali dovute a litiasi · bilia1·i e loro trattamento. (PAPIN. Jo u,rn((/ de

Chi1-urgie, n.

i,

1924, g·en-

naio).

. ella colelitiasi. come è noto. le turbe ·pilor-0dl1odenali sono freql1•e nti ·e d 'ordinario son dovut e a fatti riflessi o di vicinanza. JJa,t a qt1esta lo.r o nat11ra. la colelitiasi è tutto· e la ga.str.opatia è nt1lla quin,d i baistri la. coleci~tectomia per Cl\l:rare l 'infermo. Però a lcun e volt.e i distu.rbi piloro-duodenali .:::on dovuti a vere stienos.i, l e q11ali meritano "peC'iaJ-t? co·n sid e·razione chirurgica ponendo d ei p robl emi terapet1tici non fa.cili a. risolv·ere. Sono sta.t i pubblicati varii .casi del ge11el'e varja n1 ente Cllrati. ·e con esito diverso. (Fridrriann, Cotte, Tuifier. Bi1·cher. ecc. ). L'A. i1.e aggi11ng.e. u no p e1·sonale· che rigua rda una do.n r1a operata irJ p.rimo ten1po di coil ecistectomia per cal colosi della. cistifellea e do.po 2 m e:si di G. E per 0on sec11tiva sten.o si dell a TI porzione del òuo d·eno. T.'inferm.ai m-OJ'Ì in 6a g·iornata. TJ<1 l p1111to dj vista terapeutico è inte·riessar1te dhstn1guere la vera ·stenosi dai .comlmi disturbi piloro-gaJstrici. Lai diagnosi è facile quando i fatti si stahili scono g-ra.clatan1ente. se no è diffìciJe. P11 ò esse·re di a.i11to 1·esa.1n.e ra.ò iologico. Però occorro1n .o ln q1i.esto esam e com.e in quello clinico .;;intorni m olto chia r i e gra, 1i. ~


IL

l.Jr1a s te11osi del cluo deno è n1olto ... o ·petta , però no11 è ·s11fficiente o-sserYare un certo ritardo di vuotnmento e 11n'a11tiperistfl]Si duodenale, occorre 11n rist agn o clt1ocle11ale di 7-24- h . e una dilatazion e a monie ben ev icl ent.e. A n.at on?i (l, prtlologia e 11aloge11es'i. - L e ve l'e stel}OS] son o relativarn.e11te ra1~e di Fronte alla frequenza rlei disturbi piJ,oro-dt1odenaJi nell e colelitiasi l)e r Fai·cene llJì ' idea: il J(eJ1r s n 1000 in f.erm i le ha ris.contra to 22 volte. Oggi cr1e si van,o operando i colelitia ·ici se1n. pre p1ù p1·ecocem,enteJ le steno.si, ·cl1e costituiiscono per lo J1iù 11na co 111plica,zio ue t a rdi\'H . si va11no facen do ancora l)iù i·are. J,a stenos1 l)UÒ avere se de nel pi lo1·0 e 11 el duod en o secondo Tuffier con egl1ale freq11enza; nel d11od e110 e più freq\1entem ente n eJ la 1a porzjon.e cl1 e nella 2a. Diversj n1eccanisrr1i. p ossono p rodl1rr·e il fe11ome11 0 c-0111 0 gi;', l1 a11t1n i·il evo.10 Tufn er, )iar chai , eC'c. 1) P 11 ù t ratta:rsi, evenienz.a a;l1q·u anto ra1·a, cli ?1.1io. com.pressione P.Se rcitata da ·u11.a gro ssu vesc·irl1 etta pi1·na d·i calcoli. Q11eiste veiscic.hett c in gen erale sor1.o d ebolm e11te a.d e l' el)t): le f 01ii aderenze in,rece s.on l) l oio rie clel le vesc ich ett e picrole .e retratte. 2) P11ò tl·nt.tarsi, eveni en za: a nch e ( !ll e~tu al. qt1anto rarn , cl ell 'inc 1111 parnenfo cl i 1111 grossn calc o l o 11ella. l'egio11e IJiloro-d11od e11 a le. 1econdo , .il l<trù (1ue ti calcoli $C',en<l er ebh e1·t. j n n1 assi m a l )a rt e per i L e o1e.do e o ; . e e o n cl o J) l' · luger1ière inYece t a.le vi.e è assai ·1·a1·a, e in 2 s11 30 ca.si il ca lco·lo scend ei p e1· 1111a fi ~tola col ec~s1 o-d11 ode n a Ie. Il caso dell'.L\.. cor1f e1·1n a quest' uli irn n osse rvazione, ec1 ·egli cr ed·e cl1 e 1a fisto ]j zza.zion e 11n 1111 a g rand e impoti C11n zu chir1Jrgica per le sal cl e ·ed estese acle1·enze cl1e la precedono e ])er lfl p os' ihilit à di sa1cco ccie })11r11le11te con call'ol i o m erlo fl a le aderenze. ~) lnfin e la patogen es i più co n 111n e <" ci a ta d n u11a ]J ericolf'cis life n.rlr>.... i1·a che l)llt') s teno .. a 1·•· 1

-

..

1

1

1

'i· m od i : per p 1 o ci 11 zio r1 e cl i h ri g Ii e; p e r p roduzion e d ' 1111 cordone ch e vn dal p:. orn e11to nlla cistifellea;

)n

per sclerosi e retrazione d·el piccolo orr1en tc, ch e fl'ttenclo l 'angolo tra I e TI porzion r ci el cl 11 oclen o lo i ng i noc: r hi a: per })l'od 11zio11 e d"u11 a 111m3sso fìb r osu cu11:pres~ore l·l1c tnl\'olta ronti.ene 11n n~cesso l1el C'flntro e ta lYolt.a m entisce 1111 Ye r o tumore n 11che ri 1r esser,· azione ope r atoriH. P o"~nllll n~giunger. i <lue co111plicaz ioni auaton1irhl' cl1r- nrcrescono gli t•ffPtti te11otiri: 1

'-

l- \ :\:'\O

PO LlCLl~ICU

\\XI. F ASC. 29)

u11 ispessin1r'nfo fibroso cla1Ja parete del tl110d eno che p11ò arrivare ad una altezza di 1 2 c111. e più; b , e 11na. i pe1t rofia d ell a t esta d el panc·r ea1 l)iù éiccentnata <.lelrn,rdi11a1io. C-0mp'1icazior1.i p1reisenti i1 el caso d e1ll '_.\. Infin e son d n seg11ala1·e le \Stenosi piloro-cluo cl1enaJi con se.c11ti ve ad O})e 1·n zio11 i s n lle vie hiliari , cl 1e po5·s ono segui re ad 0111e razioni a 11 r- h~ molto sempli ci (Glass, F ist,e·rer). Cl )

Tralta.rrie1ito chirurgico.

I com11ni disturbi dis1)eiptici dei colelitiasici sco1n1paio·n o dopo lai colecistectomia, ma qt1elli clip e-n1de1l.ti da vere stenosi pos ono richiedere lln trattam•ento speciale. Nella c11ra di q11es ti infermi si possono proporre tre interventi: 1° la G. E. sen1pl ice; 2° ln cole ci t ectomia sen1p l ice; 3° l'associa.zione cl ei du e i1 recessi. L 'indicazion e ai s u.ddettì interv.enti diYersi sta nelle condizioni an«t.t omiche del caso. Qt1a11cl o ..si trotta d·i grosse cistifellee calcolo.se bast a la s em.pl1ce colecistect.0mia , p er c'hè I.e ade!r e11ze 11011 so.r10 forti e' la canalizza.7.io11 e l)iJ.01·0-rl11odenale s i ri staliili sc·e s1)ontane" m.ente. Qua,11do si tra ttn d.i g?·os so cn lcolo irLc·u11 ea tn iiei l)OCl1i casi finora es is te nti è stat a l)rat.icatn co11 s n cce so l a G. E. e !)L)i l 'asportazioT1·e del calicolo per d11odenoto1nia p1ercl1è g·li 0 1peratori si son o accorti do,p o de l calcol o. Però secon do il Goullioud dovrebbe bastare la sen: plice d~1o denotomia ei a spor1 <hzione del calcolo: n1a sen za colecistie ctomia, ng·giu11ge l"~i\. . J1erch è q111esta sare·h h e n 101to g·rave p er le ade re11ze. In d1i.e degli o,pe1·ati di G. E. ·e as p ortazio ne del ca.lcolo si ha a.vuto emorragia g·rave e 1n 11no mortale. in questo era d·o vuta ad 11lrera pilo'·icu: 1

1

Q11n11rlo

i tratta di nm1nassi :fibro si da JJP ri-

l'inter ve11to rleve variare secondo che si tratta d '111lri r n leliti8si in evol11zione o $p e111a. , e la 1n11lrttfin è in ei·o lu-:.io11 e l'n-zio11ti deve e~se re riYoltn conti o l n ristifr ll ea; è stata prati rat él. con q11alcl1•e 1successo la colecisfoston~ia, però il p 1·ocesso cli scelta cle\ e eisseTe la colecistecton1ia d·O,l)O la q ual e s.e nnch e i1 d11orl enn e 1spessjto e ra,ddor1d é1•to ci n n.clererize riricrpdsta ln s11 a per11 1e al>ilit~L. Se i 11ve e e l a 1n al n I ti a è s1' r' Il fa l a stenosi è 1111 a le ione resict11n e linstn p11ovv.eclere alla Cfl 11alizZéLZio11e clel tubo g·a\3t ro inteistina·1e •\ c111esto scopo . 0110 sto ti tentnti co11 s11cces,c l'<t$portèLZione tlel blocco cicatrizia le. la J)iluro11ln ticri. la pilo1 ecton1i n: 111·1 il n1t'7zo !liù c:~tn­ plire e più .;::ir111·u è ln çrn~trnt>ntf'11 ... . tt1n~in.

to le cist ite

7

1

I

1 •

-


(_,.\'\NO \ \\I, F .\SC. :?U]

~ F:Z I ONE PRATICA

Iuoltre Ja G. E. è l"nl)erazione dei casi dubbi e g1 avi e dopo di essa accertata. la dia gnosi o n1ig1iorate le condizioni. si può aggredire la cistifellea. r~·associazio11·e della G. E. con la co·l e.ci t.ecto111 in si p,uò affrontare i11 ·p azie11ti molto rohust i per1·hè è grave (in 5 operati 3 morti). Co11vien e q11ando ciò è necessario ope1·are in due t e.i11pi con precedenza de lla G. E. . Gt-ss ro. 1

La <li infezione deJlr mt1cose mediante tinttira di iodio dt1ra11te le operazioni st1l tubo digerente. (RAc ·1.. ..Jo11.r11ril r/f' rhir .. Jn:?3,

ll.

.) ) .

l 11 vai io modo si è cerca to m ettersi al c-0-

si ap.r ono le mu co~e dei \'ari tl'atti del t u·bo <lig·er•einte : a qu.e<:5to $CO l)O s i t e nta ror10 a11aston10 i con i11ezz i ad azione 11 ec t'otizza 11t e, co1n1)licate snt111re di protezione, m a i r1umcrosi eiSp edie11ti s11g·g·e1·iti i11dica110 la loro pocn. prati cità e dubbi n• efficnc 1n.. P r rciò qunsi tut ti g·Ji autori soµ;I inn o cn 11 te11tarsi di in1p·ecli1 e 1a f1101 i 11:: ci ta de l co nte11u to pe 1 to d e1·l"i z1 f eziur1 e l!U<..tnù u

vi~ce1·<1 l e n1 e' li H11te

!1inze da coprosta:· i. cli prot egger e h-e11e il c<:1 1npo opel'ato1·io e di l)l'OCll r a rsi nn a re1a11 iva òi sinfczione cl cll a n111 cn. n pP rt à.

-

I

1 , -

' )

.. l

l

74 mucose seu1pli ce1m e11~e netta te: ii1 o trovò ass·einza di g·e~rmi: in 4 111uc. di st1on1aco e in· 2 di digiu.n o. ~11 in rnu cose sto t11a.c ali: in 9 ebbe :svilupp•) li i co lonie i11 eno ci.i 200, nel'1e altre 10 più ù i 200. '"' 11 .33 in11cose digi.t111,ali: in 23 ebbe sviJuppo di co l·o nie ineno di 200, n elle altre• più di 200. • S•tl 3 n111cos,e dell 'ileo: in uno (parte a l ta) colo ni e n1 e11 0 di 200, n.ell e altre pii1 di 200. In Ll n1uco.se ,d i colo n lo s \· i J u11~0 del le co· 1011.i e 11a s u p·e<rato s·eim1p·re il 200. L ' e a.111 e del peti to1JJeo pe t'i fe l'ico pu ò da1re lln Cl'ite.i·io s11lla ùiss1e111inazior1oè d·ed gern1i. .Su 11 G. E. se11za iodizzazio11 e, cou prese11za sic11ra di ge rmi tiella inu cosa, 1rovò iSteri lità del p.e ritoneo vi ci110 e Jo11ta1~0 clalla sut11ra in 2 casi cioè n el 1 '\,, n ·egli a1t ri 9 casi trovò ge.1·mi, però m ·olto· n1eno a.bbo1 1clant i c he n·e·lla ~u

I

1

m11 co~a.

Co 11 ·1'11so di iodio h.rt studiato !.1:8 cosi, in cui ei... iste\'ano sicuran1er1te gern1i prima della iodizzRzion e. tl 1~ lnt1,c;ose g·c-.t tl'iahe, dop10 iodizznzion e, 9 si son trov·ate ste1·ili_

..\. qu.est' u.11 i1u o ·capo 0110 \Stati a d op e rati divei-si rr1.ezzi fra c ui Je l)i 11ze a riscalda1nento e la tint111 a cli jodio, cl opo che qt1està mos t.1·ò la s ua e lticac ia 11eJh:l lli sir1fezion e della cutP.. Divers i :\A . (lj'1iscli·e I l offmaùln, Payr, dc ~Iai-tel,

l'ili.evi :

1

'1

ptoc.occl1i, bacilli della fe1 ·111e111 nzj u 11(:1 lattea, colibacilli, pro·t eus, a 1i.ac 1obi i11testina1i. lJ a co11fft1to le colo11 ie fl uo a :?00. _.\ c1u·esto 111odo .I' .\.. ba t)n t.uto fc.tre i segue11ti

.F'1·an ch en tl1al, ecc.) 11an110 di111o·s t.rato il Yalore disinfettant ~ .e Ja garauzia o p e ratoria offerta da.I la tintura cli jo·dio; a l t.ti i11vece e J)i11 recenti (Novi, Fieb·e r ~ecc.) ne h a 11no m esso in dubbio L'11tilità e le I 1<Ll1110 aittribu ito gravi in co 1ive11 ien ti: fatti irrita.tivi della Sie.rosa p·eri·i · toneaJe foru1azione di aderenze ·est ese, ileo ' }>o ~to1)e r atori o, for1ua,zio11e di asces.~ olini l1ei punti di sutura, i1 ecrosi clei bordi cJ.elle i11ci '-1011i e deisceiTlze d e ll e . 11 t t1re cori }Jeri to ni t1 r11-0rtaJi (Fiaber). 111 ta ntn cliYerge11za ùi opi11io11i I'_.\. l1a c;rednto interes·sa ute ristudia re l'a1rgome11to co n 1a seg1 1·e·nte tecni ca in parte nuova : . .i\ p,e·rte l e n1Hco~se e nettr1tele, l1n esa minato in varii ter reu i .e pa.rata.11J·e11t.e pr..;le va111enti fatti sulla n1ucosa e s ull a . ierosa li111it.rofa1 fino a 1/2 cn1.

~ll

Z'f. m t1co~e d.igi11nali d opo iodizzazjo11.e. 29 si so•1t trovate . terili. S u 3 n1l1co e de'11'ileo. dopo iodizzazion e, 1 si è trovata sterile. S11 7 ·n·111coee di colori, c~opo io1clizza1zion·e,. 8 si ·0 11 tro va t e s terili . Cioè ha osseirvato sterilità i 11 :l3 ras i s u t8 e neg·Ji altr1 gra11 diminu zion e di g·ermi ed a vil UJJ1po p oco rig·og·Ii o·so. Il rol iha cilJo si è 1nostrato il i1iù 1·ef.iste11te. L 'e$a n1-e d el ;pe ritoneo vici1101 e 101)tn no dalln ~ ut 1 1r n.

u san do }'io dio , Sll 24. anaistornosi: in 16 ha. rtat o steriJità vicino e lonta,n o , cioè n el ()(i 0~, in 7 germi n.el peritoneo vicino solta nto e i11 1 g·ern1i nel vicino e ne11 lontano. Ond e incontestab il1n e 11 t.e risn lt.a cl1e la tint n ra cli iodio dà t1na r1ot i:> vole s ir 11rezza. operatorin. ci rr a la co11dizio11 e di asepsi. J 11 ,ria• 1&econdaria p oi l '.t\.. 11a volu t.o stt1dia te ln. durata d e l ]~ .c;terUità d·ella fl) ll COSa iodizzatu. Ci ò ha p·ott1to rare ar>profitta..n,do d.i 7 indi,ridni . di ct1i 2 con ftsto ln ct el digi11no, 2 con Ìllt1)1 tl t). ·ano cl ell ' il·eio , 1 con an.o d·el colon ascendente, l11df J1u iodizzc 1to1 acct1rata111 c11t,c ~on ti1 1t 11ré:L . 2 co n t1no d ell' S ili aca . H a, constatato pri1na lo ·stato seit tico di ql1·este di io di o al 5 ~lo la m11cosa e la sierof:n fino < mu cofie s·e nYr>lirem ente nettate. Poi le l1 a i odiz1 '2 cm .. into1·no e 11a rifFttto l e stesse Ren1ine :'\·e,lle ·~to111ie coliche. s11t11.1 ·ata 1a. i1111cosé\1, h H zate ed lta t1·ova1o, cl1e in1111ecliatnmente dor>o d iY e11i\'a1to cl1ltur<1l111 e11te sterili. n1 e11t1 e do1 po :-i g ~ i n n 1o I : l i (}<] i zz ::i. zi o ·1e d i q 11 r t a .'"' 11 tu r a. 10 m ' co111in·ciava110 a ri110 11)~l a.rsi di gr r111i con J11 g-enere fu rono colti,ra1ti st.a·fil ococcl1i, tre1

'


lL POTlCLl:\J CIJ

u11 cresca11do cli.e raggiunge,·a la qua1ttità primitiva dopo 20 m. La durata, d·e lla sterilit à quindi è br1 e,~ e. ma sl1Fficient.e a compiere la sutura della 111ucosa. C-0ntro l'opinione di diviersi al1toi-i i quali attribuiscono alla ti11tt1ra di iodio fatti di flo gosi nel campo e perfi.110 di n·ecro si, nota che i11 2 morti per fa.t ti polrno11 u ri non ha notato alJ' a11topsia. fatti del genere. Op.pone a ll opi11ione di coloro ch e vogliono attri1bui-re al! 'iodio fatti di ileo posto1p.era toril1 e ader.enze eccessive. la sua esperie11za priva di tali inoon,·e11ienti e quella sin1ile d·e.} Fritscl1e il quale ioni~z.a fin·anco la st1tura siero-eie r-0 ""a. Siccl1è i·A. sosti.ene i not e,·oli Y<1t1tagg·i ope1·ato.1i offerti dalJa. iodizz<ìzio11e delle 1nucose d.el tubo g·è1strorintestìnale con tint11l'a al 5 °{, . 1

1

'

S. G l SSIO.

Sulla questione dell'ematuria (.J . G. GoTrLIEB. Zeif·sc li.r. Bd. XV, H. 1/ 2).

nell'appendicit~.

fiir.

[ 'r.

('hir ..

l~

raro· cl1e lL11a lesio11e de11 ·append ice ve11g·a presa per t1na malattia dell'appal'ato urinario. mentre il fatto opposto è più freq11ente. Conle esemp·i o del primo di questi errori è evidente il caiso di von dier Becke nel quale · un'apper1dice si presentò con tutti i segni di una pionefrosi caloolosa. Con questa diagnosi venne ope rato il paziente. L ' .!\.. . riferisce t1r1 altro caso perso.n ale i1el q11ale l'ematuria favorì l'errar€ diagnostico. Un uomo di 33 a11ni aveva d!l 2 anni e mezzo accessi di dolore al fianco destro accompagnati dall'emissione di orina en1atica. Il riposo calmava i dolori, ma non l 'ematt1ria. All'.esame cistoscopico l'A. vide che l'ematuria proveniva dal re11e sinistro. All'esa me obiettivo : dolore nel quadrante inferiore destro. In nn altro esame l'emat11ri.a si --' ide .provenire da·l rene dest1.. o. Oiperato da Kum mell gli venne decapst1lato il rene d. e resecata l'appendic·e chie mostrava gravissime e inii n bbie lesioni. Fu fatta diagnosi di glon1el'n lo-nefrite co111 plicante t1n·appendicite recid~vante. :R guarito dri dolori. ha av11to in seguito ematuria del rene ginistro. per qi1e8to venne praticata unn decnps11lazione dal v. T.ichte11berg- e ora stn bene. T:ematuria nell'apper1dicite benchè da lungn to1npo l1otai, pt1re è t1na co111plicazione rara . l(\.\rnm-el ne ha osservati 3 ca6i in 8600 operati di appendicE>ct ornia. L'-~ . stima che insieme co11 il c;,10 on1rnino a 36 i casi descritti 11ella Ietf Prn tn ru. Non t 11 t ti i casi ft}rono comp letamen f p tnd _i ati dnl p11ntn di ,.i~ta ltroloe-ico. q11P 1

[_-\)i:\0

.\.\.\I. FASC. 29)

sto ha co11tribl1ito a l'e11dere difficile la spiP gazio11e della sindrome. _L\.. ogni modo esclu. de11do da quiesto studio, come è naturale , quei casi nei quali si ebbe una diretta diffusione del processo morboso dall'appendice alla ve. scica. bisogna considerare con1e ca11sa della emat11ria: 1°, Gli t1r eteri . cio in 9 casi. Gli .'\...\. i)ensa110 trattarsi di diffusionie del 1Jrocesso in . fiammatori·o dall' aippendice a1l u1 etere. Nové .T ossera11d nega cruesta po.ssibilita, poichè le vene dell'appendice e del cieeo non comunica110 diretta.mente co11 qu.elle dell"tiretere, pern si può obbietta l'e che trattandosi di proces ·i ad andam.ento cronico~ si formi110 i111ove vie linfatiche e sar1guigne; 2<> I reni - ciò in 27 casi. - In alcuni di L{Uesti ca-i l 'e1na turia era insorta insieme col· l'attacco ap1Je11d ice.lare si tratta' a certa111ente di una g·!,on1er11lo1 -nef1~te: in U!IlO di u11a diffusio11 E' del l) roces ·o, J)e r vin li11 fa ti ca o sanguig11a. a l re11e con forrnazione di ascessi renali e pu.ra r e11ali e di infarti cl1e . . pi·egano rem.a t11ri.a. Si tratta in questi casi se111pre di gravi processi suppurati,·i dell'appe11 clice a e_ itt> spesso letale. In altri casi l 'em atu ria si ebbe dopo rattacco act1to.: in 6 casi cl1 e era110 :::tati operati all'inizio dell'attacco. 3-~ ettirr1~ne doP·O l'i11tervento. L' ematL1ria ft1 preceduta da t1na colica re11ale bilaterale ) ·durò pochi giorni e poi scon11)arYe. In nessun caso era:µo sta te riscontrate aderenze dell"appe11dice coll'ure. tere. P1 ol)ahfltnente si è trattato in q11e~ti cru:;i di i1efrite }Jarencl1in1atosa. In 8 casi che furono opPr·a ti a freddo l'ematuria insorse da 1 ~1 7 settin1a11e ctopn rattacc.o e ~con1parve dopo l' a ppe11dic-ecton1ia. Più interessante dal punto di vista della pn togenesi è lln gruppo di casi 11ei quali l'e(rla tnria accom1)agnò un'appendicite cronica. Fra ' questi va a nno.verato comr paradigma del ~rl1ppo il caso di V·On der Becke e quell,o dell'A. ~;iù riferiti. ~egli al!ri casi però l'ematuria ft1 cti mino1· d11ràta (1-~ gior11i). Tutti questi casi g t1al'i rono n01)0 l'operazione. Dn llo studio della bilJl iografia l'A. -si è for n1ato il concetto cl1e le cat1se dell'ematl1ria òeblinno essere 111olteplici. Certo in alc1111i casi si deYe nmrnettere 11na 01·igine ureter.nle. Quando invece l 'emat11ria è di origine renale si può an1metter.e che si p t'nduca o per• n11a nefrite. o per trombosi o emboli€, o per diffusione del proce~~o infìarpn1atorio al rene o pe-1· l111a• C\)n~eRtio11e re11ale riflessa (rifte~so \'ac:o-111otorio simpatico) Tra i casi della lett.eratu 1 8 \e 11e oon-0 chP tr0Ya110 il loro po.::to in og1111na di queste for 1

I

tne

~péciRJn1~nC t> dà

ÌI11J10rtnnz:l l'nntOt"P af ·

-


947

SEZIOl'iE PRATICA

le anas.tomosi c11e esistono fra i vasi sanguigni del me socolon e quelli della capsula del rene destro e fra i vasi linfatici del! 'intestino e del rene. La nefrite cattsa dell'ematuria viene in generale considerata come un'espressione dell'infezione generale dell'organismo , ma per il differente modo di classificare le nefriti e spesso per la insuffièienza degli esami non risulta chiaramente il genere della nefrite. Molti credono· che si tratti di una glomerulo-nefrite. L'l\. ritiene che in alcuni casi. specie quelli gravi a esito letale, tanto la lesione dell'appendice quanto quella del rene sieno da considerarsi come la conseguenza di llria infe.zione generale grav e. Si può pensare inoltre che l 'appendice rappresenti un focolaio di infezione cronico per iJ rene, come per altri focolai. fu dimo.strato sperimentalmente da Rosenow . D'altra parte non si può negare che in molti casi si sia trattato di una casuale coincidenza. che cioè l'ematuri.a sia stata la conseguenia .. di ltna malattia indipendente dall'appendicite. Nei casi poi n ei quali l'ematt1ria insorse dopo l'appendectomia si può anche supporre che fosse do.vuta all'intervento stesso. Questo fatto di operazi-0ni st1ll'intestino cui seguirono emorragie intest1nalì e il fatto opposto sono stati altre volte -osservati e si possono spiegare e.on t1na diffusione di trombi venosi da 11n o-rgano ali' altro per mezzo di vene anastomotiche. Bisogna cercare una spiegazione caso per casa. Per diagnosticare l'appendicite nei casi più oscuri si ricordi il punto di Ki.immel un po' al disotto del1'o,m be·l ico che fr.equenteme1n ie è dol.ente nell'appendicite ·Speeie se ad ain;d.amento cronico. Tnoltre il sintomo di Aaron è caratteristico per I 'appendicite e manca asso, lutamente nelle malattie dei• reni. Possono ai11 tare molto inoltre gli esami radiologici colle diverse modalitA di tecnica. Se persiste il dubbio è sempre co11sigliabile di asp.o rtare prima 1'n ppen8ice e poi in ca,s o di insuccess<' esplorarr il ren e. \T. AS(,OLI.

IGIENE. Laboratori consorziali d'igiene e vigilanza igienica. r~

stato· pl1hl)licato un reso.conto dell'attività -spiegata dal Laboratorio consorzia.I e d'igiene tra i Comt1ni della Provin.cia di Arezzo durant€ un quattoràicennio di esistenza (1) . Il resoconto reca u11 'introd11zione del prof. '"'è::l.narelli, al quale si deve l 'iniziativa e la rea1

(1) .A..1·ezzo. Stab. Tip . Ettore Sir1atti.

19?·~ .

lizzazio11e pratica di essa. L'insigne igienista espone cor1siderazioni e rilievi d interesse generale, che stimiamo utile di riportare in larga misura. Le disposizj 011i co11tenute ne11 ·articolo 3 della 1egg.e fondamentale organica della Sanità Pubblica d€1 22 dicembre 1888 - egli dice - facevano obbligo ai Comuni aven ti popolazione suP·eriore a i 20 mila abitanti di pro.vvedere alla vigilanza igienica con convenienti laboratori. Ma tali disposizioni sono rima.ste, quasi ovunque, allo stato di semplici aff.ermazion i di Ul l dovere astratto. .l\d eccezione delle maggiori città le quali • non avevano, d ' altro11de. bisogno alcuno del precetto legislativo p1er essere spinte a provvedere, può dirs.i che la grande maggi.aranza det Comuni con più di 20 mila abitanti, ad onta delle pr.emure dell 'Amministrazione sanitaria centrai.e e delle ripetute esortazioni rivolte da og11i parte, seguitarono e segt1ita110 tuttora a rimanere sforniti di labo.ratori. E stata, fino ad oggi. quasi generale la riluttan'za dei Comu11j , specie di qt1elli meno im• portanti, ad affron tare spese p·er impianti e. ervizi la cui _utilit à e necessità non ancora, sembra entrata pienamente nella conoscenza o nella convinzione delle masse. Infatti, i probJ.emi concernenti l ' ig iene pubblica non hanno mai .costitt1ito. in Italia, al' gomenti atti a d appassionare il pubblico o reputati degni di figurare nei magniloquenti pro·· g rammi delle conte&e elettorali politiche od amministrative . Il po·p olo italiano inco·rreggi1bilmente ad,esca bile dalla.i verbosità i•etorioa la più vana erpuerile , non si è quasi mai dimostratò s·en·sibil!e alle questioni interessanti la propria salut.e, nè ha ql1asi mai accennato a possedere quell 'educazio.ne civica sanitaria e quella coscienza igie nica che sono i v·eri indici rivelatori della vera civiltà di un pMSe. L'ignoranza. profonda e, cSopratutto, le preOC·· cupazio11i d'ordine finanziario che, peraltro, i com11ni non a,v vertono ma.i qua1n do si tratti <li organizzare festeggia.m .enti e baldorie per qt1alsivo.glia pretesto, sacro o profano. hanno sempre influito, fra noi, anche n.el puro campo del diritto sanitario. A nulla valse neppure la legg·e del 25 feb·· braio 1904, n. 57. Quella legge partendo giustamente dal prest1pposto ovvio, che la ft1nzione dei laboratori per la vigilanza igienica sia indispensabile non soltanto pei Comuni aventi più di 20 mila .abitanti, ma per tt1tti i Comuni del Regno , cr edette di p0ter vincere la pertinace insensihilità 1

1

\


9.i 8

I

l L POLlCL I:'\ I CU

dell'opinio11e p11bhJica e l"i11c111·ia del l e n11111Ji nistrazioni locali coJ1 la costit11zio11e, anel1e coattiva, di Consorzj comprendenti t11tti i Com11ni di l1na Provincia e d ancl1e Comuni di più Provincie, per 1a istituzi,011e e il f11nzionam.e11to di I.abo.r atori lJer la vigilanz.a igie11ica. Si cred·P.tte, cos1, di poter raggiungere llll doppio obiettivo: est.endere il be·n eficio del servizio tecnico a tn'tti i Comt1ni e s11p erare le difficoltà fina11ziarie, ripartend o le spese sopra un gran nt1mero di bilanci com1.1nali, in modo che le singole quote fossero rid.otte alJa minor cifra possibil.e. ~la, anche q11€sta d11plice ftnalit8 non pot è esser rag·git1nta. La costituzione volontaria d ei consorzi intercomunali ha Rempre incontrato, nel nostro paese, grandissime difficoltà praticl1e per la ril1.1ttanza ostinata e tradizio11aJe ad asso.ciarsi per opere di comune interesse. D'altra parte quella coscienza igienica, che è llna a.elle condjzioni affinchè sfffa.tti istit11ti di v1gi Janza po·SS8 no sorgere e prosperar.e, non accennò mai .ad evolv'ers1 e a progredire fra noi, a1 pari passo coi rapidi progr essi della scienza e della vita civile cont.emporanea. T11tte le volte che si ahbattè su di noi, in questa o jn quella Provincia, qualche ftag·ello. si ebbero a con:=;tatare ~istematicamente - specie i.n talune regioni - deficienti o disorganizzati i ser'1izi profilattici comunali e provinciali, e tecnicamente impreparati o disarma.t i i locali organi amministrativi. Il compito di lotta re contro Je -e pìdemie e la c11ra di difendere la. salute p11bblica scossa o minacciata, dovettero essere qt1asi sempre affida.ti agli sforzi djretti e impr9v,1isati della. Direzione generale di ~anità che, a onor d el vero , seppe i.n ogni circostanza s11pplire eg·regiamente all'incorreggibile disservizio degli enti locali. 1\1a non è sopra forzi del genere cl1e deve bas8 rsi , in lln paese che pretenda di essere bene ordinato, il funzionamento di ltn servizio di ~ì grande im~ortanza .com'è quello del1.a vigilanza igienica e della. difesa sanitaria. D'altra parte sarebbe g·rave errore , obbligare lo Stato a s'1iluppare oltre mis11ra, siffatto genere di attività, rPndendo n ecessa.rio il contin110 interv.ento governativo nell'orbita della 1t1tela. della sanit.c'.l. individuale e locale. Queste ' Te d11te che il Sanarelli aveva av11tò occa$ione di esporre e di ·svil11ppare nella stampa profe~sior1ale. i11 dibattiti di co11gressi sanitari e in discorsi ten11ti alla Camera dei Deputati . proc1.1rò di tradurre in realizzazione concreta . alme110 nei rig11ardi e in vantaggio della sna Pro,·in cia. :È così che i1ell'anno 1907, dopo 11n'opP1a assidt1a di propaga11da e di 1

1

'

per. lla io11e, es1)licnt<t perso11al111ente pre so t11tte le .\.Itrministrazioni co111nnnli della Provi11cia di ..\ i·-e zzo, ri1.1scl. a c.:011vi11cerle della i1ecessità e de11a rispettiva conve11ie11za. a11cl1e economica, di unirsi in consorzio per creare e far funzionare a spese comuni e co11 va11taggio di tutti, t1n lal>oratorio d 'igie11e. S11J)erati g·l i i nevi t nhil i o. taco Ji, dissipa te titub.a;nz.e .e p reve11zio·11i d' in1dole va.ria, tln ' a.du11anza ple11 a ria d ej t'a}Jpre.se nta.i1ti dei Com u11i d ella. Provincia, a1)provò, il 12 rnarzo 1907, lo Sta.t ute del Consorzio. Il J=>l'efetto con decreti 19 111glio e del 7 ottobr.e , leg·alizza,·a l'istituzione e ne approvava il Reg·olamento. Così, per il co11corde volere ci.ella grande n1aggioranza. e poi della totalitit dei ~.o Com11ni della Provin ci a <li .L\re7.zo, ebbe OJ'ig·i11 e il primo e, probahiln1e11te il solo laboratorio co11sorziale i tal] F\110 d'igiene, sorto i11 ottemperan . . za alla leg·ge del 25 febbrai o 1904. Il Laborator]o f11 affidato dap1Jrin1a al }Jrof. Ferruccio M~rca11ti, poi al J1r of., Gi11sep1}e Ficai cl1e, coadi11vatci dal dot1. <)rlando Ceccl1erelli è ri1tscito 8 . fare d e l laboratorio , con mezzi r elati va111ente 1 oode~t i, 1.111 'ist.i t11zi one mode 1lo. Egli ha or ga.i1izzato un centro i1on soltanto tecnico ma anche sri.entifico di irradiazione benefica jn t11ttj i can11)i de1l 'igien-e p11bblic.a e pr"i., ata . della 111edirina , rlella zoojat ria e del-· l'economia ag·rari a. Il buon esempio dato déti Com1111i della Provincia di Arezzo non fl1 certamente estra·n eo alla . iniziativa })resa dal Governo nel 1910, q1.1ando presentò al ParJamer1to. il diseg110 di l egge: « Per i Jaboratori di vigilanza igier1 ica ». Quel disegno di 1egg·e rend.eva obhlig·atoria, I in tt1tte le P1·0,1inciP de 1 Regno, 1a costit11z io11edei Consorzi fra i Com1111i per l 'imr>jantu di laboratori di vig·ila11za ig·ie11ica. s11l m1odello del ri11·sèito esp1e·rimento offel'to dalla Provincia di A~ezzo. Prometteva, inolt!'le, di concorrere al1'onere del loro f11nzion amento fino al terzo della somma ann11a e accordava, infine. m11tui di fa\ ore per la creazion.e di laboratori nuo.,·i e per l'an1pliamento o la sistemazione di qt1elli esistenti. Qt1e1 progetto di legge, jnsien1e ad un altro progetto n ffine : cc s11lJ.e stazioni municipali per le disin fezio,n i , s11i locali d'isolamento per le i11alattie infettive e sulle scnole per infermieri e disi11fettori pl1hb]jci », appro.vati dal ei1ato de 1 R eg11.o ne 11 ~ se'111te cl e1 20 e del .22 dicembre 1910. venn r ro present R ti s11ccessiyarnente alla Caniera nei n.rpnt~ti e Je Commissioni nominate dagli Uffici voll·ero affidare al]'on. SanarelJ.i il compito di redigere 1e l'ela~ zioni . ~Ia. le sopra''' 1 en11te Yicencle 11n rlanJentari i1on co11scnt iron o n qu<->ste proy\·it.le inte11zioni~ \

1

1

1


.

[:\~)IO

\\\ [ ,

l~ASC.

29)

SEZ IONE PRATl CA

d el gove1·no - che era, a1llora. , pretSie1d uto daJ1'on. Luzzatti - di tradt1rsi i11 tangibili r ealtà. Le relazioni del Sanarelli, pi enamente favorevoli, giacciono t11ttora negli a r cl1ivi della Can1era, a documento degli .eccelle11ti propositi dei leg"islcttori del tempo. L'attuale Go.vemo cl1e, allo $pirar e della d elegazione dei poteri ottenl1ti dal P a rlam ento, ha t estè richiamato in onore quest'antica iniziativa a favore dei laboratori pro_v inciali di vigiJanzR ig·ienica, . evidentemente segnalata e caldeggiata dalla vigile DirezioI1e Generale della Sanità Pu!bblica, 1'1h a tradotta, co11 d ecreto reale, in un~ obbligazione l egis18tiva u g11ale per tutte le Provincie del Regno. Difatti Je lodevoJ i disposjzioni contenute n el la nuova riforma deg1i ordjnamenti sanitari , e ntrata recentemente in vig·ore col R. D. 30 dicembre 1023. n. 2889, è compresa quella con. cernente l 'istitl1zione di laboratori d'igi.en e e • di profilassi, i11 t11tti i capoluoghi di Provi11cia. Questi laboratori doYranno fu11zio.n a re , pe r t1n terzo della spesa, a carico della Provinci a. e, per _d ll e terzi a carico dei Com1111i , in ragione della Joro rispettiva popoJazion e. Con la fi11 e d eJl ' anno corrente, i laboratori attualm.ente in funzione , sa lvo qt1elli dei Comuni con popolazione 1Superio1"e ai 150 mil a abitanti, dovranno passa re a lla. dipendenza delle amministrazioni p 1rovinciali. coi 101·0 im pianti ed il lorro pereonale. In conseg11e11za di ciò, il l aborntorjo consorziale di I giene deJJa Provi11cia di Arezzo, ctO})O sedjci anni dalla s u a costitl1zion.e e dOJ)O l1r1 q11attordicen11io di costante atti,1jtà, spesa a va ntaggio de lla sal11te pubblica e della eoono.mia agraria della regjon P, cesserà di esistere come ente intercomunale at1tonomo, per diven , tare 11n organo tecnico delJa· Provincia cui i nuovi ordinamenti affid.eranno un più larg·o intervento e pii1 dirette f11nzioni nel campo della vigila11 za igien ico.-sanitar i a. Nell 'interesse gen~ra le della pubblica _salute · del nostro PRese. noi d obbia1110 salutare co11 viva so didis·faz io,n e il p•r ovvedimento a dotta.t o dal Go,' ern o. 1

1

*** :\ l l 1introd 11zi.011e del pr of. Sa n a r elli seguono

il decr eto di costituzione, 1o sta tl1to .e il reg·olam en to, l a descrizione del l ' in11)ianto e de l fun zionamento, fatta dal prof. F icai e corredata di 10 tavole, la relazione finanzi a1ria di T. In gl1ile1i, 11n l'·esoconto sta tistico. D.a un semplice sgua rdo dato ai sobri elencl1i dell e sole analisi 1nicrografiche. batteriologich e, sierologiche e chimicl1e. re.sl1lta 11011 soltai1t o la cospicu a mol e di laYoro comi1 i11t o, n1a

9 U·)

il p1·0.g· ressivo, costante sviluppo di s iffatto lavoro. Segno certo cl1e esso risponde a necessità r eali e ad empie ad una ft1nzion.e, che si va ogni g iorno più valorizzando ed impone11d o fra le l)orpol azioni. ìVIa l '011er a de 1 1a bora torio d 'igien e della Pt·oyi11cia di Arezzo non è rimasta c1rcostritta soltanto a l ca1npo d elle a11alisi e delle p·erizie. Tu tte le Yolte cl1e ,,en11e richiesta d a lle condizioni della salute puhbl jca o da11 e a11torità civili e miJita1i, sp ecie r1u r Ft nt e la g11erra , essa si esplicò efficacem ente e d]sir1teressatamente n ei J') iù delicat i e gravosi servizi di profilassi, di l)ropagan da € di as . . i stenzn. Co11'1plèssivamente so,n .01 st.ati eseg"'Uiti circa 34..000 e.sami. Oltre a ciò, buo.n i1nn1er o ùi pul)blicazioni attesta dell' a ttività sc i ei1tifica sv olta dal personale dir:igente del labo ratorio. Di particolar e impor tanza sono, fr a gli altri , i lavori stilla eziol og ia del t ifo -esantematj co p11bblic.ati dal prof. Ficai e qt1ell i d el dot t . C.ecch erelli n el cam110 delln 111·omatolo.gia . .A.. Z : 1

CBNNl BIBLIOGRA·F ICI. R GG I . Rico rdi d r> lln 111 ia v ita. L. Ca111)e).li. Bolog 11:=t, 1921.. T•. 10. H a b,e11 fatto il R ug·g·i a cedere alle insi6t.en ze1 di alcl11ù su oi giovani amici (coil.ne egli stes.so dice i1ella1 ·P1l efazi.one ) e a scrivere qu1esti R ico1di dell n lla ,·it~ percl1rè es:si non sol o sono p ia.c evoli a legg·ersi per il mo·d10 a r guto facile e pia.n lO col quale 1::- 0110 sc1itti , rn n contengono a.n che 1no lt.e o. serv a2io11i e parti-col ari n,otev oli, utili ed im·p .ortanti a conoscersi in torno alJa vita p111bblica1. alle vicende del 66-70, all'ultima g·u erra, e sop r a tt11tto intor1ìo a1 not e, .o li mera vig·Iiosi prog·re si fn tti dalla chirurgia, c11i il R11 ggi ha m·olto contri1b11it.o durant e tutta la s11a. lunga. vita. (e eh.e dt11i a n.o ?•ra1 a ll1ngo g·li aug11ra·110 co n t11tto il cuore di1scepoJi, a1nici ·e coill eg·hi). I J, R11gg;i }')a 1·la d)eil la s11a famiglia., d ell1a mamma ·e d elJa consorte soprattt1tto. con sentim ·e11ti affettuosi che solo un' a11in1a nobile p11ò . a,rere e saJp1ere cos1' esprimere. In ·seguito a C•onsiglio del pacl re iniziò gli stt1di della M1e1dici11a coll' wspirazione di diventa.re Medico-Cond otto a• ~essa.nta lir·e al n1ese ( !) n,ella Jo.ro pi·c cola cam ,p agna p·r esso Var ig11ana. m n l ' appetito vien e 1ma11g·ia1n do (egli stess.o dic·e) ,e tatTit,o gli cr ebbe che g·innse, selbben e a ttraverso a moJ,te fat icl1 e a contrarietà e clif:fìco ltà di .og·ni genere a1d o·ccuipa.~e una dell e prim.e p iù importanti Cattedre di Clinica e11i i 11r12:iea in I t n li a. Grl.' SEPPE

1

0

...


'

950

IL POLlCLlNICO

ParJa dei : uoi ìVIaestri. cle i -::;uui' coucliscepo!i. dei. suoi allievi tracciando di c1 ascuno un p iccolo quadro biografico. esprime1Jdo pensieri e giuclizi senza reticenza alcl1na (ma sempre con sig11orile bon·t à ed airguzia) sopir a.tt11tt,o sotto forma di aneddoti che ci fE1r1no con oscere lati e pa.rticolari di indi,rid11i e di cose in gran parte ignorati. Es1Jone tutto il s110 lllngo lavo1'0 pratico e iScientifico, iniziatosi in un' ep·oca lìella. ql1ale 1.e più gravi infezioni facevano strage. in Chi1'll rgia: egli seppe diminuire p.er quanto fu possibile gli effetti di que.s te gra1vi complicazi.oni, e 1p oi introdusse, u110 dei primi in Italia.. la medicat11ra I,isteriana per att11are la quale ·eb be d·e11' -~mministira-zione Ospitali era lln sus1sidio di 50 lire cl1e poi dietr.o s11e insi.s tooz,e ft1 elevato a 2'00 lir'e! Sempre all' avanguaTdia de.Ila Chir.urgia fu llDO d·ei primi più tardi ad usare il ll).etodo a.settioo. il. p1imo a vesti.re vesti bia.nJche e miett.ere berretti biainohi ,s terilizzati. Nel riassun1ere la ben lung·a e compl.eis·sa a.t tività prati ca ricorda agli Italiani quante operazioni rli alta chin1rgia f11rono fatte per la p1rima volta oontem.p oraneam,e nte in Italia e ::i ll 'estero e riv•eindi ca giustan1e11t.e a sè stesso la prio.rità da molti c1in1'er1ticata di ,~ ari metodi e di va1rie op erazioni. oltre a quella g.eniale e bl'illante della çu1~a dell'ernia c1·11 ral1e: e cio è l'isterectomia ,·aginale, l'ist.erop essi addominale, I.a resezio·n e toraicica, nella. c111ra dell'empiema aronico ch·e va eotto il n·ome di op.erazi01I1e di Schede, ec·c. Il Ruggi 00,l la sua consueta bontà di a1n imo ha. voluto che il gl1adag·n n della \'endita dei s11oi Ri.cordi fosse completamente d·evoluto all'Asso·c iazione NazionaJ e tj.eJ.le l\tlad·ri e Don11e dei c ·o m·b attenti (.S1ezione .di Bo1-0gna), p·erci ò chi comp1rerà jl 1ibro n.on solo pa.sserà delle or.e piacevoli nel leggerlo, non solo trarrà dalla lettura cognizio·n i interessanti into·r n·o ad lIO mini e cose, m·a far'à anch·e un' o.p era buon.a. 1

1

1

1

[A:\NO

XX.'\I,

FASC.

29]

nari. In esso son chiara.rnente espooti i criteri fondamentali della ct1ra di queste fierite e la necessità di adattare ad esse 1.o rganizzazione sanitaria di guerra. Il volumetto dovrehbe esser letto cori interesis e e ponderato, come ben dice nella sua pl'ef.azione il prof. _t\lessandri, non solta11to dal medico n1ilitare, ma an(;he dal medico ci. vile, ohe d·eve utilizzare e mettere in pratica i criteri che sono rtsultati i migliori nella larga esperienza. d ella guerra. G . .NIATRONOLA. 1

1

R. KLAPP - H. BECK. Das Panaritium. Edito.re S. Hirzel, Leipzig, 1923. I l no1n e di Kla.p p è be11 noto nella bibliografia del p atereccio. E opera m eritoria perciò l' aver l'iunito in quiesto volun1etto la sua. eisip1erienza 1

1

qt1esta oo,s1 importante ma.l attia, intorno a~la quale tropp·o poco in generale si diffondo110 i trattati che vanno per la maggiore. ~t\ i1icco1e cause, grandi effetti, _è il motto che gli. A..t\. avrebbero voluto porre sul loro libro. Infatti oggi piì1 cl1e mai per tutto l'organamento della vita sociale è assolutamente necessario saper curare bene queste così freqt1.enti malat... ti r delle mani. È nn libro scritto per tutti coloro che si posso no trovare n ell'occasion-e di dover trattare u11 patereccio _ Q11indi i1 massimo .sviluppo è da to aìla trattazion.e della sintomatologia, dalla precisa con0scenza della quale è possibile lina esatta diag·nosi di sede d.el ftemmo11e, e ai <li\tersi metodi di cura ch·e non possono essere razionali senza. t1n diagnostico prieciso. Non so lo col coltello si c11ra un patereccio, ma bi.sogna saper convenientement.e 11sare insieme . col le incisi.o.n i gli agenti chimici antisettici e i m ezzi fi. sici che favoriscono la r.esistenza e la di.fesa dei tessuti. Primo fra questi naturalment€ la stasi venosa. No11 bisogna dimentica:re che 11 lavoro proviene dalla clinica di Bier. Molto svilltppo è dato alla t·r attazio·n e di tutti ROBERTO ...\LESSANDRI. ' i mezzi di anestesia eh.e possono permettere di S. SALINARI. Tratta1n e?1to delle f erif P osteoarf'i- tratta re co.sì d1ol101·os.e malattie quasi sen,za docolari d'ar-1nrr rla f 'ltnco in 1° e 2° te1npo se- lore. Il malato deve ricorrere al chirurgo con confi.dente sict1rezza 11on più con timore. condo gli in se gnament i dell a rPcente guerra. Il Iihro è edito con grande accl1ratezza; è di (ì\ifemoria onoTata del premio Riberi peir il co11 85 figl1re nel te.s to e 21 tavole 1922, con prerfazi0I1Je de 1 prof. _.\.LESSANDRI ) . 140 paginie 1 a colo r i. MANFREDO ASCOLI. Roma, Stahilim ento Polip:rafico per l'Amminist1·azione dello Sta to, 19?1. I Ho\VARD ".)(t - ).I~IERY. The microscopie n.nd ge·nera.l an.atomy of the teeth. Oxford UniverChi ha Yi~to dt1rante l'ultima gt1erra le tristi sit~- Press, :\m pn Corner. London. E. C. 4. consegt1enze di ferite o.steo-articola.ri mal ct1scellini 35. r ate ed ha pott1to constatare i risultati qt1asi insperati eh~ si possono ottenere da cure apEsaurita la prima edizione del 1919. la se· propriate non pt1 ò legg-ere· che con piacere conda edizion·e di questo pregevole volt1me de_ <n1anto scri \ P nfll $llO la,·oro il col. m eri . ~ali - ~f11mm ~ ~,. arricrhi~('O li=> nrfnrri. MPriiraf puS'U

1

1

1

1

1

1

1

-

1

I


.-\~NO

XX\(. F .-\~C. 29]

SEZIO~E

blications mercè l'accuriato a ttsilio dell'editore ì\lfr. Mi1 m1n er)· ~Iilford , cl1e presenta I° opera I

con il tavole fuori t esto e 270 fig11re nel testo di oltre 600 }Jagine. Dopo 1a cla sica Ue u tal .'"11itttoniy ' del Tomes, c1uesta pubbJioazio11e cJell"illnstre l)r·o f. 1VIt1mn1ery di Londra riesce la più perfetta e la più completa che si conosca. sia dal pt111to di vista dell'anatomia generale dei denti. cl1e della loro struttura istologica alla c11i i11v·e tigazione l'autore 'ha dedioato, si pt1ò di re , t11tta la s11a vita. Questa seconda edizione del 1924 è arricchita, nella seconcla parte, dj un co111pleto trattato di ar1atomia comparata dei denti dei vertebrati e le tavole originali furo110 orjginalmente disegnate dall'A. da esen1plélri esistenti nel British Natural History Mu...,·Pu111, nell'Hitntcrian Museum of the Royal CollPge of Surgeons e nel )I11seo del Royal De11t rt l Ho spital.

· In questa parte vengon.o larg·am ente riferite le interesRanti ricerche del prof. Bolk di Amsterdam s'1lla strutt11ra della dentizione dei rettilj e sua 1·elazion.e con la dentizione d·ei mammiferj. con s1)eCifl le trattazione dell a teoria s11llfl dimeri{t , per la quale. secondo il Rolk. ogni der1te di in.ammifero (sal\1 0 !)Oche .-eccEµioni, ad es. l'elefante) sarehbe omologo con due denti dei rettjli. Ognuno dei ventino\·e CRJlitoli è seguito da ricca letteratura. 1

A. PIPERNO.

BECRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia dei Fisio-critici di Siena. F~erlula

ordinn1~ia

Preside11za : Prof.

del 30 rnaggio 1924. BARDUZZI.

presidente.

...:11 /la genesi delle oosi dette «Zolle di disintegra ~·ione ff grappolo )) del sisterna nervoso cent·rale.

S. D' ..\ Nl'OXA. - I/O. riferisce sulle ricerche per~onali <lirette à chiarire il significato morfologico e il meccanismo genetico <lelle così dette «zolle di disiuteg1·a;r,ione a ~r;1ppolo » descritte primieran1ente da Bt1scaiuo nei centri uerYosi <lei d~n1enti precoci. DHll'in8ieu1e <lei ti.;;;ulb1ti finora ottenuti, l'O. viene alla conclusione che gli aspetti morfologici con cui le «zolle» si present.'ln1> nei pezzi inclusi in paraffina sono deter:nin·lti d~l fatto che durante il trattamento per Ja jnclusione. si separa dn l tessuto nervoso llllil so ·t.-'lnza (di cui 1'0. non è per ora in grado cli <l0ftnire 18 natura, ma che verosimil1nente rieutra nel gr11ppo delle sostanr.e llr>oidee) la qua ll· si Rdcle11-sn tra lt> rnaglie del tessuto e negli . pazii periYn. ·n li. Detta sostanza si ritrova anch€ n1)piccicab1 · ~lla guperficie d~i riezzj. ~ solubil~ in piridina e ciò può rendere ragione rlf'l (lt rehè. l:OD il metodo di Donaggio. no-

951

PRATICA

..

nostante la inclu sione in paraffina, non si abbia compa r~a di «zolle )) o di altera ziQni equi\'alenti 1

Oellu"e istioià' e loro derilvati granulicit·i ci nel fegato e . nella n1 ilza em b·rioriali ..

Dott. C.\ v .\LI..\RO \ T. - Ha esperite lltla serie di ricerche nella milza e nel fegato embrionale di n1am,m iferi, 11omo compreso, volte ad indagare la genesi dei granl1lociti e cioè se essi si differenzia 8sero tutti da un'unica cellula a tipo li11foide rotondeggiante (emocitoblasta di Ferrata, ematoblasta di ~aegeli) o se eventi1almente in questo periodo la pro<.luzione dei granì1lociti conservasse in alcuni tipi il ~uo carattere istioi<le i1arag·onabile ft quanto si Yede nelle gra Yi ,e1uopa tie leucemiche . Dalle l'icercl1e è resttltato che tanto nel fegato, quanto nella 1nilza embrionale e più spiccatamente nel fegato di feto '.Imano si ri~contrano cellule del tt1tto c:orrispou'lenti agli emoistioblasti ed ui loro derivati granulocitici simili a quelli descritti da Fel'rata e "' uoi collaboratori.

\

Contributo allo stu d'io delfq genesi della pt·im·l tira cellula del .gangttf' (u1qn1u1ifPri e 1fccelli) e dei 11iegrL lo blasti.

Dott.ssa 81L,·1., GANDOL~'O. - Studiando comparativamente nei mammiferi (c~vie) e negli uccelli (pollo) le prime fasi della vita embrionale nei riguardi della g·eneSi della primiti va cellula del sangue, sia in preparati otten11ti col metodo delle sf·zioni. :ia iu quelli eseguiti ]..">er striscio o per ap posizione (metodo della Da11tschal{off), è git1nta alle seguenti conclusioni : a) la primitiva cellula del sang11e si origina nel n1esenchima e n1briou:lle per un meccnnisnro di differe11ziazione dell;1 c-ellnla i11e~oblastica polivalente; b) questa cellula, per i suoi c:aratteri istologici. per la .·cursa colorabilitit della cro1uatina nu cleare. per la struttura «a spugna » del nucleo . [)€r il v-0ll1n1e dei 11ll ~leoli, per il ~uo a "petto clas11tatocitoide, JJer la a·p pena iniziata basofilia plasmatica, documenta la sua origine istioide, per quanto. si capisce, iii evoluzione emoblastica : o) fra que~ta cellula e il promegaloblasto ba. so.filo. con spiccato «fenomeno paradosso», eststo110 tutte le forme di trn nsi?iione. S.

InteresRante pubbliea.zione : Dott.

AZEGLIO

FILIPPINI

Dirigent.e il Reparto di Igiene applicata nell' Ls tituto spérimenta,le delle F.F. S.S. in Roma.

-

Prontuario· dell' igienista Prefazione del prof . GIUSEPPE SANARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell 'Università di Ro1na. l\Ianuale compilato con criteri eminentemente pratici ad Udo dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutt.i i fun zio· nari addetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564. stampato s u carta di lusso io nitidissimi tipi tipografici e rilegato• a.rtisticamente in tutta tela. con iscrizioni sul piano e sul dorso. prezzo L . 5 2, Per gli ahhonati ail <Policlinico > sole L. 4 6 franco di porto Inviare Va.gita. postale a l CaY. LUIGI 'POZZI · \ 'ia Sistinll. n ' 14 · Roma. I

\


PO l , J CL l ~ I ClJ

11. '

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO . .. CASISTICA E TiERAPIA. Note sull'eritema infettivo. , ( l~ iv .

P .. Bru...,a

di clin i ccl p ~ ciial i-i,cri,

1924·,

n. 6) 11a avu to occas io11e di O·SSel"Vare ir1 Bolog n a u11 ' epidemta di eri tern a iJ1f ettivo, ed h a s tud iat o il com .p orta.n1e1)to della formola leucbcital'ia, che è stata per lo piì1 trasc11rata da alt ri al1tori. Si ha un a um en to m od ico. d ei polin11cleati n el1trofili ed un al.1me11to talora n·otevole (·d a l 5 al 18 %) d egli eosinofì I i. Tale repe·r to è di b reve dl1ra.t a e la nla~sima l)e1·centu.ale di eosi11ofili si trova fra il terz.o e l 'ottavo giorno di nialattia. L 'ee}sinoJilia non pllò rig 11ardarsi conl e l1n carattere p ec11lia r e ,de ll'eritema infett ivo, ma è un hu·o n car.a ttere diff,erenzial e dalla rogol i a , in Cl.li lo stesso A. h a trova to linfocitosi con presenza. di Ull num·er o più o m ·en ·o notevole di plas.m a ce JJ11le ed a.Rsenza o scars.ezza cli eos ino.fili . J../A. 11a potuto stabilire in du e casi iì tempo di i11c u!bazio·n .e, che è sta•to di 14-15 g·io·r ·n i. Per q uauto rigt1arda l'esant ema, e,..,so ha avuto in tutti i cas i Lln coffiJ}Ortam1e11 to tipi co ed un.iform e, se11za mai pre tarsi a COl)fu sione con la scarlattina od jJ mo·r billo,, i11a tutt'al più n.e i prim issimi gio1;n i co n Ju l'OsoJia. L' e.s.antema si inizia qu..asi se.n1pre a lla faccia, cliffon·dendosi poi r a1)ida1n en te étlla sup erficie est ensqria degli a rti s11perior i e spe ·so a lle i1atiche; talo:ca al·l·e palle ed alle parti a lte de l 13et to , rispar111iando di s.o lit o l a fron te, il i1as.o, l e labbra e l ' ad do me. "". \lln fa ccia, si osserva.n.o chiazz,e rotondeg·gianti, di coJori to i·o.sso vivo, di asp,e tto vellt1tato., b·en l iinitate d a lla c11te sana. occu paJlti i porn·e1li e gra n pa.r te delle g uancie. Nel1e altre p .arti le macclTie rossastre o l"'Osso-bl 11 a.s.tr e eonflujscono a dar e fig11re cirço·l ari e g-ii·Hte talora a ca:rta geografica. L 'ert1zio.I1e n~o. tra caratte:i-i di fugacit~t sorp rendenti; la d11rata dell'esa11 te111a è varia, dai 7 a i 10 ed ancl1e 15 g·io·r ni; e so s compare dapprima agli arti e da 11ltimo a lln facci8. fil. 1

0

0

1

1

1

Natura de11•eritema nodoso. S1llla base di 11llmero~e oss~ l'vazio· 11 i lJer so·n ali B. Cogli evin a (1Vien. l'-lin. 1Vo.ch., (n. 17, aprile 1924) r)11 bblica in u11a brev.e, nota p·reventi' a l e pro1)rie Yedute .'ul la natura dell'eritema nodoso. 1) >Jor1 e~ iste n lcnn rappol'to etjolog·ico tra e. i1ocioso e tubercolosi. N elle forme d i tubercolosi latenti l'e. nod oso agi~ce come «agente pro,rocatore » a lla stregua de11.e a ltre maln t.tie i11fetti,·P. Tmpnrta 11t<.. t' 1'inft11. ~o della s tagion e,

inuuifP.·tau dosi la ir1 H l ~ìttia quasi i.11li.came11te in primave1..a ed in aL1tun110. 2) È probabile che l.'e. n od.o-so· rap•p resenti 1111a form.a atten11a1ta di ir1fezione sca1·lattinooa, o pe1· m .eglio dire un ·eiqt1ivaJente scarlattinoso, l'i}Jr o.01,ett.eri.dosi l ' A. di eseguire ricerche in tale s enso, bas.andosi sulle . recenti sco1perte di C.a ronia. e Sj udoni riguardo alla s carlattina. 3 ) La contag io1sità deJ.l'e. n gd.oso esiete, sebbern e di graido minimo. I postumi s·ono estre1n a n1 en te r ~t1r i e dj sca1·sa €Iltità.

YI.

FABERJ.

Gli ascessi delle ghiandole sudoripare ascellari e il loro trattamento coi raggi K. Etiolog·ic<:l111ente, 11·e lla produzione deg'li ascessi delle ghia11d.o l e sud·O·lipa·r ·e ascerl lari, d e0

vono con.si derarsi due fattori: l1r10 inf.ettivo , · r a.ppre,s entat·o· })eT · 10 J)iù dallo stafilococco, e 11110 d i ' n atura endoge n a, costituzionale, rapprese11ta.to da uno .stato di sinlpaticoit onia, pel q11è.ùle ]'irtd ivi cl n o· vi.e111~ a t rovarsi più esposto e me11'0 resisterlte verso la cal1sa infettiva. In tali pazienti, infatti,. ·p er· lo Jìiù di ses. ·o fe·m n1in.il e, e appart.ene11t i in g·e·n ,ere alle classi più p overe, s i r itrovano i segui dello sta to sim.pat i cotonic.o: pallo1:..e, 11ervo.sismo, 111c.entezza d eg· ti occhi, iperidrosi, ecc. Pato·g e11eticam1ente si tratta di una infiammazione che. pe1 tra111ite delle ,,]e linfa.t i.ch e, col1Jisce i l tess11to interstizial e, ]) 01i lo st1·0111a g·hian dolar·e . P er quel che rig11arda l a tera;1)ia , ~'1lJa scorta di 61 casi stt1diati. /\ . Rii.tz , della clinica chiru rg·iça di B erlino (Meil. l{liri. , r1. 2'0, 18 l\·1 ai 1021). djchiara. di aver avuto r isl1lta.ti poco 1soctdi.s,fa1centi dalla proteinoterapia e dalla vacci11oter apj a. R es n•l tati. ottjmi i.nv-ece avr·ebbe dati la ro11tge11tera pia. ' Nelle form e s11b-acl1te si otten11e ir1 tal modo ir1 ' pochj gjorni la regre,s sione , ovvero un rapido rammo]1i111en to. N·elle ac11te, fatta 1 app li cazione ùopo l 'in·cision e e il drenaggio.. la secrezion e p11ru 1e11ta cessò ])en pne st o, per111ettendo di m eidicar e ~r nza 11lteriore tamponam en to. In ambedt1e i casi f11rono u sate do~i deboli , in una o d·u e sedute. Nelle form e cronich e, invece, si 11sarono dosi pii1 nlte a som111in i ~trazib11e refratta. ~i as~is tette così al ra11ido r f!rnniol] irn-ent o ci ep:li infiltrati. e, d opo la lol'o inci . ione, a ll a g11 a rig ion e. d11revole ancora, second o le oss·e·r vazioni d ell'A .. dopo cin,.. q11e mesi, ponendo t.er mine alle l"ecidive. oltremorlo frecr11e11ti in ta.J.e affezionP. :\I. F .\BF.RT . 1

1

1

1


,

[ ..\:--.~o \ \ \ I . l·~ .\SC. ~9]

953

·i::z 10NE PRATICA •

Tubercolosi cutanea.

Nell' ~czem~ crostoso del cuoio capelluto .

.J. F. Cl1rist ie (Rritish med. Jour1icll , :22 rnarzo 19iJ. 1 di.stingt1e l e affezioni tubercolnri delJa pelle come eg·l1e: 1) Quelle definitivaJ11e11te tnbercola.ri in cui si trova il bacillo e si lu:l11no le tipicl1-e a lterazio11 i tu1Jercola ri. App.artengono a qt1esta C<:ttegoria il lup11s vl1lgaris, lo scrofulodern1a, la tu ber.c ulosis cutis verrlLcosa l 't1lcera t11berco lare acuta, e quell a cronica. 2) Le tubércl1lidi ch e si trovano in pazienti ch e sono più o meno tubercolosi e r-t}agiRcono alla t11bercolina. I ,fl a lterazioni isto-patologiche sono del tipo tt1bercolare, ma r.arament e vi si trova il bacillo. Queste affezio11i sono analoghe a q11elle della sifi]j,de secor1daria e compr endono il licl1en scroph11lo._or11m, le tuberculidi papulo-necroticl1e, il 111pt1s pernio, l'eritema i11d11rat11m. IJe erl1zio11 i 11anno simrnet ria bilaterale e tendono alla g11arigione rontanea. 3) Le ti1herc11lidi to siche (lt1b}> ie che rom!}Jrenclo.no il Jupn.erythernatode , la pitiriasjs rnhra gravis, 1'a11giocheratoma e la tuberct1lide. p·soriasifo1me. Per c111a11to riguarda 1R diRgnosi del l11p1i. ·. l ' ...\. . fa r i l e,, a re l ' i rn 1) or t a n za ci e11 '.e f' am e cl e1) a m11cosa de lla b occa e del naso, in ct1i s i trovano alterazioni nel 75 °{ dei casi. Il trattamento comprend'3 l a cura ge11eral·e (sole, aria p11ra) ~ ' uso cli medicine (fe1·ro., fll"s-e11ico, morrualo di sodio, est1·atto tiroideo) e la terapia local e ~ (rascl1iamento, neve carhonica, fìnsenterapia, e diversi agenti chimici, come l 't1nguento di Brooke. il nitrato aciito (li m erct1rio , !'a.ciclo trirloro-acetico). Ie l tr~ttame11t o è di so mmFt i.mporta11za ln pHzienzn e la perf'e,·ern11zn.

Sabouraud co11sig·li a di applicare a ll a sera t111a pon1ata fatta co11 olio di cade ' vaselina , lanolina a parti uguali. Al mattino seg11e11te dare t1na saponata o p t1lire con t111 bioccolo di cotone imbevt1to co11 Liqt1o~e di ll offmann clj l11ito a rnet~ cor1 acq11a. .4.:;.

1

,

/i I. Trattamento dell'acne vulgaris. J . ..\. Scott (B rit. 'Aled. Jo11rn.. , 26 ge111 1étio 1924) cred~- che in generale 11n ecrflsso di cibi car·boidrati eserciti 11n'azione sfavo·revole: speRso si vede l 'affezione esacerbarsi in ragazze che cons11ma110 molti dolci. Tuttavia Je fr11tta e l e verdl1re sarehbero raccon1anclabili. T.' .\. prescrive las~ati vi a ba~e cli ra1Jnrl1~~ro e· zolfo,. bag·ni caldi generali, della· durata di 20 min uti , tre volte a setti n1 é1na, f ace11 clo sciog·Ji ere 11cll'aclflla 15-30 grarr11ni di solfato ùi zinco, ét secor1 d <l della tol 1eran%a d·ella cl1te; inolt r.e fa applicare local1nente, su lle parti affette. matti11a e . era. i1na lozione così compo.sta: zolfo preci.ipitato (mag·istero di zolfo) g. 0.5-1.3, ossido di zinco g-. 0.5, canfora g-. 0.5-1.3, gomma adrag·ante g. 0. 12, acqt1a di calce em e. 24.0; la q11antità e.l i zolfo e cli car1for8 vie11 e a11mentata n norma <lel la tol leì'n11za dellu ente. R.

r~ .

Rimedi per le punture di zanzare. A . ..\Junquat (cita.to e.la iVl. Pl1isalix) i1e r far ce· are i I pr11 rito e far sco·m 1Jarire la 1Japt1la,

che i·ec<:ti1 u se11sibile molestia ad alct1n i sogg·etti, co11sig·lia I a ti11tnra di .: odio, da a1)plicarsi subito, oppure In 111i:cela seg· t1er1te : Formal]nn del co111tuercio g-. 5; Alcool a 90°, i\cqna, a11 a g. 10; si R p plica cori nn i)ennello sulla sol a pa1)11la e . i ri11nova la pennella tura n 1an n1nno cli.e s1 evapora, fino a cessazione clel pr11rito, evitando però di contin \lare fino a cl1e si manifesti l'azioue c-austica della formali11a. I .'acq\18 rlj Coloni a, l 'al cool mentolato al 5 %, ll Sétti volg·arn1ent e, fanno cessare i fenome11i i11 30-40 minuti rr1entre i mezzi opra citati agiscono as!=;ai 11i tl i1resto. fil . SEMEIOTICA. Sull' ipoeccitabilità dei vestibolo posteriore DP- IJa meningite sierosa essenziale. L ' e am e fl1nzio11aJ e del 1a birinto memhra110so, anteriore e l)Osteriorc, i afferrna sen1111·e più nella l1ratica clir1i.ca lJt1otidia.1)a per g'li importar1ti ausili che la emeiotica Ye tiholo-1)onio -ce l'ebel lare offre in molte f:it1dromi ce1·ebrali cl i complessa ·ed oscn l'a i1ul n~ri ne di a ~r11 o~tica. Stuclian1do f'istematica1ne1 1t.e Ja f11nzio.11e Jahirintica n ei n1alati di meu ingite sierosa essenziale, G. Fe.rreri (Rivis lll nto-11 euro-oftal1n ol ogica, 1923) ha. potuto mettere ir1 rilievo a carico del ve. tibolo posteriore 11n dato di fatto cl1e conforta l'otoia tra e il i1eurologo di ur1 sintoma di più 11.e lla già varia e ricca messe di segni semeio.logict propri clell'affezione in }Jarola. Per il la·b irinto anteriore l' . t\. . ha 11.sa.to i metodi classici di i11ve$tig-azio11e; per il labirinto po. teriol'e ha seg1rito i mPzzi moderni di indagine, a m ezzo cl e l] n r1 spo sta ni. tagmica, ·doell a ·deYiazione òel rorpo e ò egli indici del Baran,~ otten11te a tra verso l·e prove rotatori a., galvanica e calo.rica. Dall'esame degli a111malat1 st11diati dall ' A. li&u'ltar10 dt1e fatti pri11 ci1)ali : l1na dissociazione evident.e dPJ comportamento tra il vcstillolo anteriore e cruello posteriore ·e d 11na marcata i.poeccitabilitù cli qi1est 'ultimo a gli stimolj applicati perifericamentP. in modo prirticolare rispetto a qt1elli t,(-lrmici. La fn11zione co.cleare Prn infatti del tutto 11orrnnJe; fatto qiresto in cont1·Rcl(lizio11e con q11anto


...

9;)- 1,

[:\:\ ~O

.L l OL ICL1=" 1CO

\\\1.

l1,ASC.

29J

.

g-enel'aln1ente leggesi sui comun i trattati a proposito della sordità nella ineningite sier-Ors a €Ssenziale. Gli ammalati non avevano nessun d isturbo a carico dell'equilibrio, sia statioo che dinamico. Altrettanto normale è stata sempre Ja prova deg1i indi ci del Barany. L 'ipoeceitabilità del labitinto po.st€riore è stata invece sempr e costante e raggiunse alle volte uno sta di o di ineccitabilità a ssoluta sperimentan·do con la prova termica ((frigi·d a e calida). Il 1·iflesso nistagmico indo~to per via galva11ica presentava alterazioni evidenti da attribuirsi a lesione dir·etta troncl1lare del v·e stiholare e non a 1esior1i endolinfatiche intralabiri11tiche. In complesso l ' A. ~gli ammalati di meningite sierosa essenziale ha messo in evidenza: 1) dissociazione f1111zionale tra lal,irinto anteriore e posteriore: 2 integrità del labirinto anteriore~ 3) ipo eccitabilità e talora ineccitabiljtà dell ' a,ppar~to , restfbolare po.sterior.e per via dinamica, ga1vanica e principalmente calorica. Tale ineccitabilità devesi attribuire a lesi-0ni extralabi:rintiche d·e.lle vie di ·C onduzione da.i n11clei ' estihola.ri a qi1elli dflgli oc111o-motor i. 1

1

POLLITZER.

I

NOTE DI J\'lEDICINA SCIENTIFICA. Sulla genesi del liquor.

I

G. HASSIN. Jou:rn.. of N ervous a.nd Mentr1l l> iseases, feib1hraio 1924.

Si ritiene com11nemente che il l iquor cerebrospi11ale ' Yiene secreto dai p1le,sisj coiroidei i1ei ventricoli cerebra]j. rtor1de ftl1i sc-e 11el terzo V€Ìltricolo. ne 11·acq11edotto. i1e1 quarto ,·e11tricolo. e quindi pei fora111i di :.\Ia.gendi e e di L11~cl1ka n·e gli S'Pazi s_ubaraeno] clei. l\rj € assorbito dai viJli araeu oidei; è inoltre assorbito anche dagli spazi perinel1rali di molti nervi cranici; per essi raggil1nge i ,-asi lin-fa.ti ci d el 00,1.1.0 e il cii colo generale. Qt1esta dottrina è basata so·p ra esperimenti farmacologici. e cii fi~iologi8 tomparata. Becht però i·itiene che il liq11or tragga origine, dai n11merosissimi p iccoli spazi perivascola·1; di Vircho""-Ro11i11: qi.1e~ti ap,p aiono en-0rmemente dilatati in nt1merosi processi patologici, e sono in comunicazione co11 gli. spazi subaracnoidei. Egli giunge a tale concll1si<me in base all'osservazion€ anaton10-patologi.ca acrurata•. la quale gli ha mostrato che in \ a.rie alterazio11i C'f-'1 -el1rali emorragia. ascesso, tumo1 e' il liquor pre~ent.a particolari alterazioni ancl1e istologiche (presenza di celll1le specia.Ji> cli 1tign1e11to sar1gl1igi10. di lipoidi) che tradiscono la lorò origine dal focolaio m orboso. mentre i plesi;;1 coroidei possono n on p1esentare alter:-tzioni. <-• presentar.e altPrazioni evidentemen1

1

te seconclarie ld-Ppos<izio11e di e111at oi dina, ecc. , si.J1)ili a q11elle che si osser,1ano nei villi aracnoidei. Il liquor, 011.gi11a11do negli spazi perivascola1·i del tess11to nervoso, viene in istretto rap1»ort o C·01JlJ gli eleme11ti di qu·esto tessuto, drena i rp rodotti del 1oro metabolismo o eve11tt1ali -deposizioni patologiche, scaricand-0li negli spazi subaracnoidei e nei ventricoli. ' ' errebbe poi asso 1·bito dai villi ara.c noidei, e dai ples.si co:rioidei. L'-~. p11r trovando qu este conclusio11i in accordo coi reperti anatomo..patolog ici, rieonosce che manca una }Jrova ,d i q11este ' 'ec111te basata s11gli stu di dì fisiologia. DORI A.

POSTA DEGLI ABBONATI. Jl 1 r cur i v e aritiml)nio nella. malaria. dott. Yl. L. , Pola : 1

Al

Co11t1·0 la i11ala1·ia, special111ente nel pel'iodo di g uerra, sono stati saggiati i più svariati ri111edi : il bleu di 111etile11e, il tartaro emetico, rr1netina, il manga11ese colloidale. il Salvar"-HD e il neosal,rarsan, associati e no11 alla chinina, i·opto.cl1i11, la tripaftavi11a, la chinoidi11n. il 111ercl1riù. 111 ljursta i·ic:erca assillaute~ ch e aveva per il't:Opo di t1·0 , ·a1·e :1r1 rimed)o capace di impe-

d.il'e l e recidive. oltre cl1e cli comb~tte1·e l'infezione ir1 atto, 1l resn ltato è stato })l'esso che cor1corde: i·u11ico 111ezzo terapeutico, per lo in,eno il più attivo e il l)itt l'al)idamente attivo, è rappres e 11t~ttu dalla cJiinina .e dai suoi sali . Tra i rirr1 edi t.e11ta ti quello ch e ha mostrato t111a qualche azio11e lltile è stato il n eosal,·arsar1, se associa.to a lla chini11a. Il niercurio e l' a1i timonio ~01i o p 1'ivi di qualsia si azi 011 e cu,.,, tic a. Per iniziati va. del lJrof. Ascoli è . tata l'istuùiata l,azion e della cinconina ; e i primi risultati otte11t1ti i1ella :--.cnola di R oma e le conferme l1lteri-01'i haru1-0 dimostrato che Ja cinconina cieve esserP cc11sjd-?l'Hta: liopo la chinina, co1ne ottimo ar1tirnala rie o : del] a chi11i11a non h a rnolti inconve11ie11ti e pl1ò essere adoperata specialmente i1elle g11·avi j11tollerar1ze, come J1e1la en1 oglobi11l1ria •la chi11i11 a in malarici. . ~ia la .chinina va usata, com.e la· ciillconina . • R rlosi generose, a quelle dosi. che, sole, m erita 110 il nome di c11ratiY e ; q11esto precetto ~f1Jgge 1JU11top1Jo a !llolti lJl'atici. ch e ha11no l1na non giustificata paura deIJe dosi elevate (da un grammo e mezzo a di1·e al giorno). E J~ dosi ele' ate t.ali devono restare anche n ella • 1•1·ofilassi <lell€ recidive. ~e ~i YogJiono steri lizzare e fJOn co]t,j,·are i maJarici. T. PONTA~O. /

-


[ANNO XXX1, FASC. :?9j

Trattati di eiettrotcrapia . -

~EZlONE

Al d<Jtt. O. B.

da B.: In tedesco il tratta1 o di l\.O\\ a.rschik; ir1 fra11cese il recente Gt1ille1ninot in cui è tra.ttata ampiamente sia la parte biologica che la fisica 1ed. ì\lasson' . I11 itali a110 11 ta11cH rio tratta ti ree enti. I·.

Ragadi agli aJigoli della bocca.

:'.lllANI.

_<\l dnttor

F. L. da T.: È 11ece saria anzitutto u11a esatta. diagno$i chè non tra6c uri di pre11dere in considerazione soprattutto la sifilide (e1sse.nd-0 esse assai frequenti J1ei soggetti sifilitici) e la tubercòlosi in cui talvolta }.'ulcera a Yariet.à fi ssurale ha tutta l'appa1enza di una ragade di ct1i una parte è 1rregolarmente ulcerata. i\J1cl1€ l'e pite lio111 a p·u ò talora iniziairsi con1· . . e una l·eggera abrasione o·d u11a rag·a.de. ~el ti attame11to si 1icorrerà a1l a11estetici locali {cocaina e simili contro i fe11omer1i dolorosi ed alle spenn.elatt1re co11 11itrato d,argento a 1/ 10, seguì te da applieazio11i di pomait e al balsamo deJ P erù. Talvolta possono riuscire l1tili i cataplasrni e le m.edicazioni emollienti. oppt1re delle p oste o ' 'emici a ba.se di chera1

toplasticj.

fl.l.

Concorso (L tenenti m.edici della 1\abb. 11. 9632-1 :

1n. a .

p.

:\ 1-

Anche que st'anno è stato ind.etto il co11corso per 50 posti a tenente medico in '"'ervizio attivo. Potranno prendere parte al conconso i sottotenenti medici di complemento. cl1.e, a.b bia.r10 pre stato almeno un mese di servizio alla cla.ta• det 31 agosto ieorrente ann°0. Il bando di concorso si potrà 1eggere presso i Comandi dei distretti militari o nella di1sper1sa n. 27 - del 1

Giornale militare c. a . Non trattais i del C·OII '60 di a mesi, m a b e11sì di quello di sei mesi. La· visita medi{·a av r à luogo il 20 ottobre p. v. in Roma pr:esso l'o pedale del Celi-0, e il giorno seguente si ir1iziera.nino gli esami coll'identico programma d egJ,j s.co:rsi anni. Si attende la disposizione .r iguardante il termine di prestazione del mese di servizio da sottotenente di c-0m nlemento . che forse sarà protratto. 1

~

Gas.

Interessante pubblicazione: I1. •• F o r c i p e ,, Pregevole monografia del prof. FELICE LA TOJtRE destinata ai medici pratici (opera postuma). Risulta dì circa 150 pagin.e ed è corredata di 56 figure. In comme rcio L. 16 ; ai nostn abbonati per L. 14.90 franca di port.o. Indirizza r~ .car~-Olina-vaglia a.I 'Ja.V. Luigi Pozzi, via Si.sUna 14. Roma.

955

PRATI CA

VA-RIA Radiazioni . I

I fenomeni fisici che la scienza in0Ller11a 11a svelati ri empiono di meraviglia e fanno preYedere o sp·eraI1e le p,jù mirabolanti possibilità. Noi viviamo in un insieme di fenomeni la cui importanza nell'armonia de-Il 'universo è att11alrnente a1Jpena presentita, in.a non an1 cora conv.enient.emente apprezzata. Le 011de elettriche del telegrafo senza fili. il calore radiante, la luce sola.r e, la luce animale . la luce artificial e, i raggi 11ltra-vdo·liet.ti , i raggi X, i :raggi del radio SOD{) i fen-0menj di radjazi,o n:e• di cui att11al111ent-e la sc ienza si o.cct1pa e che l'uo.m-0 cer ca di sfruttal"e per i suoj bisogni. ~1a. oss erva Desfosses (Presse Médicale 1924, n. 24), è pr1 e,~11mibile che la Natura nella sua infinita riccl1ezza. po·ssi·eda altri tesori cl1e g li attuali mezzi di ric.e l'ca non riescono ancora a mettere in eYide11za . l .. a gl'a vitazio11e l111iver.sale è stata attribwta a r a diazioni clhe per·corro·n o il cosmo in tutti i sen si. Gli astri i1011 sare bl>ero attirati tra l oro da i1na forza m isteriosa. ma sa.rebbero respinti dalrurto delle onde ra.dia11ti niello spazio. Queste O)lcie che sostitt1irebbero l' att.razio11e i1ewtoniana sa.r ebbero mo.Jto differenti dalle onde lnrninose ordi11arie: a Yrebbero. llna lunghezza bre,·issima; tali r adih.zio11i sarebhero molto più penetratnti dei raggi X. Tì11 altro fenome·no 111olto difft1s.o in natura è costitl.1 ito dalle radiqzioni 111minose emesse dagli es.s eri Yive11ti. In C€rte co11trade volano ir1setti lumi·11o~i, ·s ulla s11perficie - del rhare e della te·r ra i11numer.evoli a11imali e pi ante inferiori em~ttono lu•c i più o men,o intense; l e region i profonde dell'Ocea110 lungi dall'esise1'.e sepolti ne1Ja i1otte eterna, sono continuamente il.l11minat.e da m.iriadi di es·s eri. In1111merev0Ji a.nin1a1i fosfores centi i1rod11cono 111 ce di colore diverso secondo le spe~ie: J.a '' irgn l ~tria , l 'Um])ellt1la.ria degli a.b issi oc eanici en1erttono ll1ce P·t j\' 8 cii raggi violietti ed azzurri; le appendicolari dell;Atla.i1tico em·etton.o louc,e cangiante, rossa, azn1r1"a, vetde, b·ianca. Il Malacoisteu s i1iger c11e si pesca a 1500-2500 metri di profondità ha d11·e paia di organi lt1mi11osi a lu<!e verde e gialla ai la·t j della te1Sta sìmjli a lanterne. L 'anon1apolos. pesce dell'arcip elagoj malese, su ciascun occhio h a 11n organo foto geno, la cui 111ce si acoe111.d€ ad intervalli ·ritmici , e certi cefalopodi pelasgici sono capaci di accendier e e spegnere a vòl.ontà la lor.o lu.ce. M.a oltre a questi organi cap aci di -em etter e radiazioni s:i ,,ann o fa.cendo interessanti sco1


[ .~~~ o

JL POLLCLI N lCO

pet'te tl o r g·n 11 i ca pa ci di i·1ceve rJJ e Ja i mpl'ess1one. Finora s i clava il i1om e dj r 1:1diazioni solo ai fenomeni reg istrati dal1H r eti1ta, ill a lJrobabilmente il campo delle r ad! nz ioni i n te1·e~sa altri sensi. z,,1aarden1aker, e altri fis ioJ og·i a.inmetto110 che l 'odorte è eff.etto di ra diazi or1e. H eyni scrive : L e particeltr o rl o r a 11t i i11ess·e a co11tatto co·11 l a mucosa olfattiva a1gir·ebbero in virtù delle lol'o vibrazion i 1no leco lai·i speci·ali, .e l 1energia odorante i11 i1Jtin1a a nè'l.lis i sarebb e lln 'energia Yibratoria a ll1ng h ezza ct·ortd n. definita sempre la stessa per ogni va.1·i€til d 1o d o 1·e semplice, cosi co·m e avvienie per la l·u ce monocron1.atica: vi s arebb ero lun g l1e7ze d onda mo11o a romati·c a ' com ,e vi sono lunghe zze cl'o11da monocromatica. Zwaar(len1al"er J)One le vibrazioni odoranti tra le ultra Yiolette nt~ ri b11 e11do 1oro ll1nghezze d ' onda i11fer iorj a 0.20 di ~t. L 'entm olog·o F a.b re l1a ]'ot u to c.:o u tntare cl1 e i 1nas.chi di alcur1e s p ecie di far-falle sono richiamati da notevoli e.i .istanze cl a ll 'oclore d·eJl e femmine , malg·1 a d o i ve1lti co n1r H rì. rr1 a lg·r a d o forti odori so.v ercl1ia11ti. N11l la di ai)pr €zzabile d a>ll'ol fatt o l1n1 n n o o d a a ltl'i m ezz i di esplO·l 'azione e qt1e.st o nt1lla che attira i m ascl1i da ogni p11nto d e ll 'ori zzonte dt1vrebb e ~a.t11rn1·e con · l e s11e m o leco le 1111 cer c hio im•m eri so c·o11 lln r ag·gio. di pare cc Il i cl1i lo1netri. F .a lJ r e osserva cl1e p er quan to d ivisibil e possa es~e1· e la inateria lo spjrito s i rifi·u ta a d lllJa tale co11clusior1e. Ci ò eqt1i\·arl'ebb e u ,·ol e1·r al'ro .. a 1·e lln lago con un gra11ell o cli Cll.l'm i11i o, riempire l 'immensità con lo z.ern. Come ln 111r ~. l'oclore ha i s11oi raggi X. E ci ò che H.vvien e p ·er l e fa1·faJl e ~i verific8 m en o i10.t e,·o ln1e11te 111<t co11 lo ~ t e.so signrrficato in altri a11irnali. l)g·11i SJ>t~ cie h a i . n oi r ecettori particolari per int er cetta1·€ ed i11t e1·11l'etare le r a diazio11 i olfatti ve ch e l 1i11t er essan o. Alcu11i cef8 lo1)ndi oce:t nici pr~se11ta 11 0 l ln IJiccolo ap11ar ecc 11 io si ug·o lari ~s im o descritto da So11 bi n : n 11 n p eei e <1i. or eh i o c1 e ti i1n t o a ricev ere n on i r agg·i lur11inc-si, ma qt1e 11 i colorifici. :E: lllla $l1E'cie di termonletro c h e informa co11 precis i o n e "n lla ternperati1ra an1hie11te. H. F ab1·e oh e nlcl1n1 insetti 11a11no a1)par eccl1i destinati a re g i ~ trar(l l e vuriazioni i g rometricl1e, barom et ricl1e. elett1icll c . .t\l cu11e l ~1.1·ve di insetti ' ' ivo110 pnrecrllio t e uipo euza nl1t1·in1ento e senza nltc r n7.in11P di peso, i l cl1e l\ a fatto J1e11 .... are a Fahi·r chl' l'Pnergin ~alare }Je1ietri diret tn111ent e in que!--ti P'-'~e ri 0 li cn l'icl1i cli energia. Nell ' in1nH?l1"-itc'i llell'l111iY 11 1· o tutto è l'a diazion e. Gli u.::tri. l'nt1110$fC:rFl. l n s n1)el'fìc ie d el l n

terra, il nu cl eo centrnJ ~ del g lobo , j i11arj ed i co11ti11er1ti, i ini11erali, le piante, g·Ji animali em·etto110 r a diazioni. So110 011de cl1.e ve11g·ono da rr1iliardi e milia rdi di sorg·enti. tutte con le lo.ro. caC'atteristicl1e s1Jeciali di a 111piezza e di frequ enza, che s i i11contrano. s i a~sommano, si interfer iscono, s i trasfo rrnan o. La. e~$er1 za , la vita d ei mondi è fatta d i radia zioni . argo. I

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. D ' .-\.:ll.\TA

\

1

lo

La l ebbra 11<·lla storia , 1iella n ell' arte. R owa , Stab. Tip. Ro-

\' r~cE-xzo .

g13oyrafia

e

n1an o, 1923.

I Jll eyacariociti del san:\Ie~i::;i11a. Giusepve Principa-

1) 1 GuG TJIEL~ro Gil> '•' \ ~Xl.

1

1

.\.\.\1 , FAsC. 29]

f/Lte veriferieo. -

to, 1923. Tu. ;;;' ulla pri111ifi1.:a cellula 111i9ra11te . X . .Jovene & C ., 1922. Ii'i::nBJ<..!Rl GJITR,\HDO.

Napoli,

La t ra clleo-tari1l[J() ,· /u111ia. -

Na-

1>oli, I11d . f.7rafìch e Italia :\l c ri<.l. , 1u·)0. 1~ 1-: HRI A...~DRE.-\. J.>rJ71111Jnite ghngrenusa i11 ·un 1Jan1l>in o. - l\1ila110, ~~. H an cati, 192;J 'lf L\ icRmRTl •.\. ~I. I1a ~·in d ro 111 e di 11.so '" a1i ia ca . 'l 'o l'i110 . l'.lli I~ oC:t:il, J ~JZ:J. ~\HAT\ GUIDO. il n1 elodo Sioa rd nel tralla111c11t() di alcu1ii ca si di tab e d orsa7P. - To1·ino, O:ff. Graf. l~lzeviri n nn. 192q. 1

J< ela .:ir1n e statlstioa an1n1i11ist ra t iva , sanitaria d el R. Arcispedale di S. Ma1·la Nuova di Firen~·e per il J>f' riorlo 1914-1921 .

Il\LD.\ :-;SARR1

J.1 u 1 u1 .

Firenze, Gino Ciolli . 1$>13. IlF.K~ ATl N .\ N DO. C O'YI f I' i 7J Il f r1 ({ 7lo l 0111 a ext r11r1e nitn l <-. -

C" fl Sf Rf i ca

del .<:i fi-

Ferl'arn. Ind . Graf. 1ta-

lin 11e, 192:1. Ro-rERr P IERO. Tr(l11111atis;no e diabete. ~Iilano . Riyista ....\ ~"ic· nrnr.io11i . 1!)2.3. 0RIKALDES1 f-\TLvro. Su lla ('1ftirAn~ ion.e region ale. (

1

R ou1n, Grafia, 1923. ( 'ozzoL1 Grr; LIO. T~ 'r1."Z·i 011 e r7 el l ' i H.~ uli n a .... /l ll n pu7J i ll a e sui raRi rle Tl'ocrl1i0. - R o1nn. I .1. C0cchini , 192~ . f>r. VECCHI B . e A1..rru·:nTI , .... ;~tu di sul 111al rn.<:Rino rlei suini . - :\Iilnn n. 'fip. Agraria, 1922. T>1·: \ TECCIII BI ~ Do. f,<' qhian d ol e n spcrezi<n1e int erria riell'acrnn.in. Ron1a. Tip. Senato, J92.~ . Io. S11 cll 1111 caso di uJcera t1111f•1·colare d ell'esofago. - Milano . F.lli A11µ;o li. Jfl2:1. Io . Reperto is t opolol 11gico r l>otlrrir>scnvioo in un co.<:fJ 1Ti ulcrrn r;o .(;trira r1·fJniro. - Gf'no.\a. ~tnb . ..\ rtisti Tip .. 192:1. Dr To~r.\I \ SI E:'.rILIO. T.1es Tl, rr111 f'.<: d ' A g11a11 o prl's d e ~-ap lr'.~. - TI<unP. lmpr . P o lyglotte. 192~. GllII.ARDt~ccr

F. T/ attiv ità specifica de1le Rrtdin zio-

ni nella. B io lnrrio r> •n ella f'Tinir n . - R on1n. C. . 1nt) 'l • P l82"g'P~l. ~' - "· (}"C .\LDO~I G. C . • 11lla prepora ~ innr> drl l ' nlrrinnrrfo di m entol o. l~~t r.1tto Fnrn1;1cia Tt~'l linn n. nn -

no IV.

1nisc11glio rli alb11n1o ~r, R. r. pure e rirr•n un rr n71>111nn .r::n fPrr11n i11o sn na t urnTe. B~t rnttn }';1r111:1t· i:1 Itn 11n na. :tnno T\".

lo. f' ircn

1111


[ANNO

XXXI,

FASC.

29]

SEZIONE PRATICA

957·

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. \*>. ~UESTIONI

PllA TICHE.

L. · - Se ed in qual senso sono valutabili, agli effetti della nomina dell' umciale sanitario, i rapporti di parentela con esercenti soggetti alla vigilanza igienica. Il Prefetto di Avellino· ha lice11ziato, per fin.e del ·p eriodo .di esp·e rim.ento, 1 ufficiale .sanita1io di Savignano, non p eil' a.p•p rezzamenti relativi all.a ipr.oiVa mar 1per il p1resuppo,sto· ·che il l'apiporto di parentela co1l farmacista esercente nello istesso Com·U1Ile «costituisca una spe.ciftca incompati1b ilità a cop-ri.re la carica di ufficiale sa•nitari·o, come ha. rip eit utam·ente opinato il 1Consiglio di Stato sia in sed.e consultiva ch e co ntenziosa ». Er·rore. Il Co·n siglio di Stato n-0n h a mai a ffermato q11esto principio. Alct1ne espr essioni imp1oprie di vec.c.hie decisioni, inesattamente tradotte in formul e 1s~ntetiche, hann.01 res.o possibile in pratica. il dominio di un criterio errato. Si è riten11to che il rapporto di pa.l'entel a con esercenti soggetti all1a vigilanza igienica, astrattamente consi d.erato, costituisca, se n on vera e p r opria incompatibilità giu1 idica, t1n ostaoo1o alla rliomina1 o giusta causa di l icenziamento iper in.compatibi1ità mora le O· di fatto. Poicl1è l e ·incompatibilità non si i)resumono ·e, n.el caso in esame, l a l egge non le stab ilisce, si è de~iat.o praticamente ver'So una risoluzione ·stravaga•n te : è stata negata, cio·è, in diritto ma ·è stata. ammessa i.n fatto una inco·m1pati·b ilità che non risulta dalla legge. c.o,sì è avve1nuto n.e1 caso dell' u,f.fi cia;le sani · tario di Savignano. che è oggetto di controversia in sede gi11r isdizional1e. I~a IV Sezione clel Co11siglio di Stato già ricon01b.b·e « ch e non esiste una norma gi11ri·dica la quale stab ili1sca la incompatibilità ad eser. . cita.re l e funzioni di uf'fici a l e sanita.rio per chi ha parenti od affini s oggetti a lla vigilanza. igienica, .p·erchè, mentre manca una testuale diSlposizione di legga al rigu a rdo, non si potr ebbe llna norma siffatta dedt1rre per a11alogia da altre disposizioni riguar danti altri pubblici uffici ». Posta 1questa premes:sa, ·Con J,a decj si on e 7 111g·1i.o 1916, n. 280, l a IV Sezione soggit1nse cl1e, in determina te circostanze di ambiente e di •p ersone, il rapport o di parentela pt1ò essere fonte cc di UIIl conflitto perman ente tra l' interesse e il do·v·ere d.el funziona•r io·, il quaJ.e danneggi o discrediti l 'esercizio delle funzioni a 1

1

(* )

lui affidate; e di questo può e deve tener contoil P:ref.etto, cui 1spetta vall1tar e le· attitudini m orali della l)ersona a11' u.f.ficio ». Rilevò inoltre la IV .S ezio,n e che cc que•sto e non altro, hanno. a ff er1)1ato le d ecisi oni 28 aprile 1899, n. 207, e 6 nove1nbre 1914, n. 417 » . Con la decisio11e 29 aprilt3 191'7, n. 144, furo110 r i.b a.diti identici criteri, ess.enzial~ ente .conf 01·m.i a quelli risultanti da una mia nota pubblicata i1ella Rrissegria Co1n11,'n ale 1914, n. 19, i:)agina 577. Dt1nqu.e : il rap.p or to ·di pairente.ia no•n costit1 1isce incon1patibilità gi11ridica o morale o cc di fa t to », m.a è 11n.o, degli el em ·e·n ti con creti cl1e· d evono esse-re val11tati, in concor.so con tutte le alti e circo.s tanze di ambiente e di p·e1'Sone,. p e1· st abilj re la m.aggiore ·O m1n ore idoneit à all 'UJfficio. :\Ia, a nch·e da questo punto di vista•, è n ecessari o· considerare pil\ ·fla vicino· 0 .p reci.sare m eglio la im.p ortanza del rarpporto di pa.rentela co.m e urio degli elemeriti dei giudizio circa l a i1omi·n a o ]a conferma , per evita•re m a11ifeste esage.r azio·n i e per jnfrangereo un pregiudizio' •Ormai cr'i!Stallizzato. L 'a.rt. 173 del tes t o llDico dell a l e·g ge Co111un,al·e e Provinciale applica agli impiegati com •t1naili la disp c~izio·ne d ell'ultimo comm a dell'art. 292, ci 01è il divieto di prende-re parte di1·eitam·ente o tndi·r ettam ente cc in s ervizi, esazioni cli diritti, sommini strazioni ed ap·p alti di opere ne1l'inte:Pesse dei cortpi a c11i a.p parteng·ono o sog·g·ett i a lla lor o a mministrazio11e, vigilanza. o tutela». Quind i, l 'interesse P·h ·e1 la· legg·e con1sidera come -causa di ineleggibilità, ee perman ente, ·e dj a.st ensi one se tra n seunte, è interesse personale dell 'imp i egato ed è di natl1ra patri1n o,.. nia1e. Ma l'art. 173 non estende ~gli imp i eg·ati anch e 1a prima pa.rte. dell'art. 292, per la q11ale i consig·li eri , gli a1sses\Sori, ecc. devono asten ersi non sol.tanto q11ando si tratti di interesse iproprio m a anche qu.a ndo si provveda «ad a t t i. li.tj o contabi.li1à cl1 e s i riferiscano ad int er·e&Si dei loro corigiu'n ti od affi.11i sirio ai quar1

1

1

to grado ci1 ile o del conferim ento d~ impiegh.i n.i medesimi».

Sicdhè, 1seoon1éto il sistem a d ella 1egge, il conflitto, valuta.bile in T'apporto, agli impiegati , rigua1r da interessi propri e p.ersonali di ·e·ssi e non l'interess e di parenti ·o·d 8ffin i. E ci ò, evid entemente, perch è all e eventu ali deviazioni , .p er la• pressione di int:;r essi ·d i terzi contra ri a qt1elli dell Am ministrazione, per

Ln presente rubrica è a ffida ta a ll'avv. G1rvANN1

1

SELVAGGI,

1

consulente legale del

no~trQ peri odi co

-


958

IL

[~\NNO

POLICLI~ICO

XXXI ,

?9J

FASL • .

consider azioni di parentela, amicizia, ecc., pron~edono altre forme ed altri mezzi di garanzia: formazione e !Scelta del personale, controlli gerarchici, sanzioni disciplinari, ecc. l\fa più. tenue ancora e forse anche irrile,·ante. in ogni caso, è l a importanza del rapporto di parentela tra l 't1fficiale sanitario e il far macista che esercita .n ello stesso Comune. L'ufficiale sanitario ·esplj ca, alla dipend·enza diretta del Sin·daco, che è . autirrità sanitaria, e del medico provinciale, fumzioni di polizia 1sanitaria, le qua li rigi.1ardano tutte 1€ cose e tutte le persone nel te·rritorio del Comune o del .c onsoir zio : polizia del suolo e del1'abitato, delle bevande e d.egl.i alimenti, del lavoro, de1le in d11strie, profilassi delle malattie inf ettiv.e, osservanza delle leggi e dei regola1t1enti sanitari. Sicchè sarebbe valutabile il rapporto di parentela con i medici condotti e ti.b eri esercenti, f a rm a.cisti, levatrici, veterinari, con esercenti aziende indUJstrialii, commerri8nti di .alimenti, bevande, ecc., e in genere con tutti i cittadini ·soggetti, in maggiore o min'o re misura, nell' esercizio delle loro attività, a.1 controllo dell'ufficja]e sanitari o. Ma. fra tutte le ·categorie di esercenti soggetti alla vigilanza igienica, i farmacisti sono con tl'lollati dall'utficiaJ,e sainitario in gra.do miino·re -e quasi trascu·rahile. La vigilanza sull'eser.cizio delle farmacie è affidata a speciali organi: ·o ltre cl1e dagli aigenti di polizia, per tutte le tra.sgressio·n i all0 lc·ggi. Ja ,,igil anza è esercitata da speciali ispettori governativi (art. 20 della legge 22 maggio 1913. n. 648), dal medico provinciale (art . 17 lettera g) del t esto t1nico ·d elle leggi sanitarie) e dal m.edico circoridariale , il quale ha l'ob bligo sp.ecifico di isp ezionare l e farmaci e del proprio cir.condario assistito da un chimico o da lln farmacista (art. 24, l~tt . e, R. D. 31 dicembre 1923, n. 2889). Per l'esercizio delle farmacie è, d11n.ql1e, organizzato un servizio .speciale e completo di controllo e di i6p ezio11e: al centro (isp·etto·ri) nella provincia (n1edico provinciale) e alla periferia (medico circondariale). L'uffi.c iale sanitario n.on ha attribu.zioni specifiche ed esercita f11nzioni generiche di vigilanza, com.e p·er ogni altra forma di attività da chiunque esp1icata nel campo sanitario, e in concorso con altri funzionari e con le autorità sanitarie. dalle qt1ali egli dipende. Si ammetta pure che il rap·p orto di parentela con pensane soggette a vigi1 anza possai costit11ire. in f'E>te rn1ina te circostanz.e, elemento valutabile agli effetti della scelta e della no~ mina. in concor . . o "On, altri elementi: ma è certo, in ogni caso, che il rapporto di pnrente-

Lai aon il farmacista, dato il sistema del nostro I

ordinamento sanitario, non ha importanza diversa e maggiore d el rapporto di parentela con .qualsiasi cittadino tenuto ad osservare I.e leggi e i regolamenti sanitari. Ho dato a questa nota uno sviluppo inconsueto perchè ·mi risulta che, in pratica, sono frequenti le deviazioni determinate dall'equivoco che ho voluto chiari-re nettamente, tanto più che si è formato qt1asi uno stato di aiequiescenza ad una formula errata e ad t1n criterio illogi co e antigiuridico, al quale si dev.e . inv.ece reagire. 0

1

Effetti della mancata riassunzione del servizio d')pO il t9rmine dell'aspettativa.

Ll. -

Deve riten.ensi pretestuosa l' aifermata imposei·bilità di riprendere servizio, scaid11ta l'aspettativa per motivi di salute, se l'impiegato attenda ad altri lavori che richiedono una vita molto attiva. Non è il .c as.o di provvedere con la forma delle dimissioni di ufficio, preivia diffida ai .r i• pre.n dere servizio, quan c;Jo l 'im·p iegato, decorso il termine d ell'aspettativa. dichiari di non essere in grado di rip•roodere servizio, se una norma del regolam.ento cornuna1e 'd ispo·n ga che «.quando al termine dell'aspettativa, l 'im:p iegato non sia in gra a.o di riprender·e o di disimpegnare il proprio servizio, si intenderà senz'altro 1ice.n ziato ». In tal .caso si deve applicare il provvedim.ento meno grav-e del licenzin mento, anzichè .q uello delle dimiissioni di llfficio. (Consiglio cli Stato, Sez. V, decisione 2 ma1ggio 199.A, n. 224). LII. -

Obbligo della residenza del medico con-

dotto consorziale. Qualora in un capitolato di servizio p·er una condotta .sanitaria consorziale sia imposto l'obbligo della residenza in un C-0 m•u ne nè sia ivi ,p revista la possibilità dell.a ·d erogai a tal-e norma, in analogia a quanto dispone il oomma 2<> art. 8 del T. U. !Sullo stato degli impiegati civili, la concessione della residenza in altro Comune import.a modincaizi,one del capitolato e, quindi, deliberata dall'assemblea co n.sorzia1e. non può essere approvata dalla G. P. A. $enza il preivio parer.e del Consiglio provinciale di sanità. (C.onsiglio di Stato, Sezione IV, decisione 16 maggio 1924, n. 268). 1

1

1

Ai quesiti dej!ll abbonati si risponde direttamente per let~ra. I quesiti debbono essere lnvlati, Jn lettera, accompagnati dal trar1cobollo per la risposta. e sempre indlr1r.zatt impersonai· mente alla Redazione del « Policilnlco J>, via Sistina. 14 - Roma (6). LP risposte al quesiti che non richiedono esame di atti o speciali lndagint. sono gratuite. N. B. -

I


' {A.NNO

XXXI,

FASC.

29]

959

SEZIONE PRAT!CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. L'attività dell'Ospizio marino duchessa Elena d'Aosta in Valdotra presso Trieste.

gliorati, 5,9 % di non g11ariti, 1,6 % di morti: di ch e si h1a chiara dimostrazione nelle statistiche e n elle grafiche aggiunte all'opuscolo. J)ott. G. SEBASTIANELLI. I

La Direzione dell'Istituto h a pubblicato re.centemente un r.endiconto illtlstra nte l'attività · Cronaca del movimento professionale. svolta jn un decennio. • Fondato nel 1909, è passato in proprietà del-. Negli Ordini dei Medici . la Croce Rossa Italiana nel 1920, ed è da ~ssa In eguito a lle recenti elezioni del Consiglio Didirettamente gestito. Malgrado il nome di Ospi- l't-ttivo del i1t1ovo Ordine dei medici della provincia zio, ha tutte le caratteristiche di ospedaJe chi- della Spezia, ;1 far parte del Con siglio stesso sono rt1rgico ortopedico con1pleto. Ha una capacità rib11ltati eletti i dottori : prof. Cassanello comm. massima di 270 letti con una frequenza m edia Rinaldo, presidente; Carletti cav. uff . .Amedeo, tegiornaliera di oltre 200 ammalati. Dispon e di ;:;oriere ; Leone I Juigi, segreta~io; Cerchi Ottavio, Ricci Valerio, Tarantola Attilio, Torre cav. Giututti i servizi generali e in più di una vasta azienda ag·ricola. Gli ammalati sono accolti in seppe, consiglieri. due padiglioni separati: il prim-0 riservato alle formre di tubercolo si ossea, , il secor1do a Per la celebrazione· del medico caduto in guerra. quelle puramente chir urgiche ortopediche. DeCCo·n tinuazione; vedi fase. 28). Lire gli ammalati quasi la metà è rappresentata da Dott. Langer Raffaele, Nocera Inferiore 5 adulti, ecl il resto da bambini, ·e provengono Dott. Ftonda Rodrigo, id. . . . . . . . . . 10 - oltre che dalle Venezie - anche dalle altre Dott. Levi Bianchini prof. :J\tiar co, id. . . 10 Stud. in Med. Gallo l\tlario, id. . . . . . . . . . 2 regioni. principalmente clell'Italia settent1ioStutl. in Med. Buoninconti l\1ario, id. . . 10 nal€ e centra1e Qua·li presidii te1·ap et1tici sono Stud. in Med. Gambardella Michele id. 10 Stud. in 1\Ied. D'Alessandro Mario, id. 5 tenuti in prima linea la balneo e l'elioterapia. Vitolo Raffaele, id. . . . . . . 25 Per la l)OSizione favorevole dell'Istitllto i bagni Dott. Dott. Ventra Carmelo, id. . . . . . . 10 di mare si possono fare da marzo a novembre; Dott. :\lusso prof. Giovanni, Napoli . 30 100 l'elioterapia anch e nei mesi invernali, essendo Dott. ì\iloscati pTof. Gill·~ppe, id. . . Dott. Scit1ti prof. 1\Jichele. id. . . . 20 le ten·a zze perfettamente al 1ipa:Go dai venti Dott. Eschena Pasquale, Git1gliano . . 100 10 di terra e potendosi fare assegnamento su t1na Dott. Sa ya rese Raffaele, Massalubrense Casola Vincenzo, id. . . . . . . . . . 25 meclia annt1ale di 249 giornate di sole. N€i Dott. Dott. Boz.oatra B eniamino, id. . . . . . . 15 mesi di inverno poi i ~agni di n1are si fanno Dott. F ormichella Bona Yen tura, Na,poli . . . . 10 ~Iancini Oreste. Calvi Risorta (Caserta) 25 n ell'apposito i:eparto ch iuso, con piscina per Dott. Dott. Capialbi Antonio , Monteleone Calabro . 20 i bagni in comune e vasch e separate !)er ql1el- Dott. Ramondini Giacomo, id. . " 10 10 li singoli. Tt1tte le norme terapeutiche dello Dott. Ortone Domenico, id. Dott. Scrugli I.t0tenzo, id. . . . 10 sca1·ico e ctell'imm·obilizzazione o con trazion e Dott. Prestia Giu seppe, id. 5 5 o oon apiparecchio g·essato isono rigorois amente Dott. lVIartirano Vinc~nzo. id. . 10 Dott. De FranceRco Pnolo. id. segl1ite nei casi di tl1bercolosi delle articola- Dott. l\1ontoro Giuseppe. id. . . . 10 zioni come pure nei casi in cui si trovi l 'in- Dott. Romei Domenico An tonio, id . 5 Cutelli Carlo, id. 10 dicazione si praticano aspirazioni di ascessi Dott. Dott. De Siena, id. . . . . . 10 con s11ccessivo lavaggio· della cavità con acqua Dott. Bonelli lVIichele, id. 10 10 di mare sterile, estrazione di sequestri , inie- Dott. C-0rtese Nicola, id. Dott. Gasparro Raffaele. id. 10 zioni n·ei tramiti fistolosi di liqt1idi modificato- Ordine dei Medici, Napoli . . 1000 20 ri, compressione di gibbosità con busti gessati Dott. Sa va prof. Enl'irn. id. . D' Alise prof. Raffaele. id. 20 secondo Calot, riservando g·li ampi interventi Dott. Dott. Galbo prof. Calogero, id. 20 demolitori solo· ai casi di estrema nec essità per Dott. 'l'ucci prof. Giuseppe, id. 20 20 indicazio·n e vitale o sociale. Ogni qualvolta sia Dott. Grassi Arturo, id. . . . . Dott. Valerio Francesco, id. . . 20 ' possibile, si fann o seg11 ire agli a mma lati corsi Dott. ìVL'luro prof. Mario. id. . . . . . . . . . . 10 Dott. De fi1aio prof. Francesco, id. . . . . . . . 10 ·di ginnastica sve d·ese. Dott. Marmo Serafino, Bellosguardo (Salerno) 10 A controllo dei risultati ottenuti l 'Istitt1to Dott. Papa Nicola, Napoli . . . . . . . . . . . 50 dispone di un modernissimo impianto radiolo- Dott. D'Agostino Mattia. Vallo <lella IJucania 1 O ott. Napoli Giuseppe, id. . . . 10 gico. Una scuola elementa,r·e provvede a tute- . D D ot t. f'n nfora Ferdinnndo. id. fi lare . dall'ignoranza i piccoli ricov.erati, tenen- Dott. Pnolino JJuigi, id. . . . . 10 Lettieri Francesco, id. ... 10 doli occl1pati nelle ore liber e dalla cura. In Dott. Dott. Tttfuri Domenico, id. 10 eomplesso i risultati otten11ti sono quanto mai Dott. Passa relli Giuseppe, id. 10 (Continua). lu singhieri: 72,3 % di g11ariti, 20,~ % di mi1•


930

IloMA. - Mi1i'istero delln Guerra. beri. Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 1924.

CONCORSI. POST I VACANTI.

T' il torio E111anu ele 11. - - Chirurgo-direttore. L. 1_2,000, più i l 50 % sulle opetazioui chirul'giche. Scacl. 29 luglio. OALT.\~rsscTT.\

CAsT~; LFil.\NCI

Ospedale

Al 30 lug.; abit. 2658 di cui 1419 nel capoluogo; ha. 1142; L . 4000 (sic), senza aumenti nè assegni di alcun genere; età limite 50 nnni. Ta.ssa ùi concorso L. 50, a l tesotiere. (Cr e clia1uo cl1e questo Comuue cletenga il r ecurd dei trattamenti di fa 1ue ai medici). (A.·vellino) . -

CASTEL s. PIETRO R OAIA.l°'\TO (Roma) . - A tutto 31 lug. ; L. 7000 o ltre J.;. 2700 c .-v.; L. 500 disag. resid . e IJ. 300 uff. san. Serv. entro 20 g. ' GnADAR·\ (Pesaro-Urbino). - IJ. 7000; 5 qt1adrienni <.1i 1/ 10; caYalc. I.i. 3000; c.-,r. mensile L . 165; L. 300 quale ·uff. san . Vaglia di L . 50. Scad. 25 lug . ~AVOI.\

Sca<.1. 2G lug.; 2 c:o11clotte; L. 000 e I ... 10,0000 rispett. ; con assegni co1nvleruent. cli J;. 2500 e di L . 3000; 5 quad1·ienni decimo; etit lim. 40: tnssa L. 50.15; assunzjon e e ntro 15 g. . DI

IOLANDA

(Ferr ci ra) . -

I .ONORA. Ospedale Italiano. - Concorso al posto d'assiste11te (m edici11u e chirurgia). V edi fase. 28. Scadenza Rl luglio. ì\lo~"DOLFO

Con sor zio cou Fano, per la fl'a z;ion e di l\:Ic.11·otta ; IJ. 7000 e qna <.lrie nni del d E'<.:imo; a ddizion. I ... 3 SOIJl'a i 500 pov.; tlue c.-v. Età linL -10. .i\. tl1tto Hl lug. (Sede del eonsor. : Mondolfo) . (P es(lro) . -

OFFID.\ (Ascoli Pi ceno) . Oongrega z. cl i Carità. Cl1irurgo direttore tl el 'Ospedale Ci v. e co11dotta r esiclen z.; scad. ~1 lug . : L. 12,0000 inizinli e 50 % operazioni paganti: 4 quinquen11i decirn·o ; deposito I.J. 50; assun zione ùopo 10 g iorni. TraS}Jorto i:>er la talllvagna a carico clel Comune .•.\b. 7052: 11~1. 4944. SONCINO (Orenioria) . 3° l'eparto (GallegnanoI sen gd). Scad. 31 ag., ore 13. Poveri 800 circa . L. 6500 residenza; -! quinq. decimo; fino a 1000 pov. I ... 2000: ambul. J;. 200; una e mezza inòe11n. caroviv. Ch iedere annunzio. CO~CYJRSJ

A

PREMIO.

BoLOG::'iA. R. Accadenii-a drlle .~cienze. Fondazion e S. P ozzi. Vedi fase . 7. Scad. 31 dic. ltl24. IloLOGNA. Istituto Ort9pedion R;zzoli. - Premio Umberto I. ·v e cll fR sc. 11. Scnd. 31 dicembre l fl2·1. l'IILANO. ] f n·n iripio. - Du e premi della Fondnzlone dott. A . B er etta. Vedi fa se. ln. SCH<l. ore 12 del 28 feb. 1926. )IILA:-.; o. R . I stitut o L oni bflrdo rli F~cirnze e IJ<:t -

terc. -

Due pre mi della Fondnzio11c Fossati. Sc:ld<•nza ore 15 d e l 1° apr. 1925 e orfl 15 del 31 <ljc. 192H. ·- Pre mio della Fond~tzio ne E1'Ilesto De Angeli. Scaù. ore 15 d e l 31 dit:. 192G. Vedi fase. 17. ~IOOENA.

R. r ·nir<>,.sitti . - Pre mi R i l'.'('ll t'do zntto e Alfl'edo Sin1 onini. Vedi fase. J9. REIT.\'\O (Jles.~ina) .

-

r. uz-

f .;. 7000 e L. 1000 llff.. an.

a nal. quinqu<.>nnn li <le l <l~c:i1no. Se1·y. fino a :;oo poveri e I .. ;) ogni l)OYero in viù. ~ end . 31 <igosto. Tnssn di L. 50 per am1ni sio11e al cou<.·ot~o. <'inqut'\

[ANNO XXXI, FASC. 291

l L POLJ CLIN ICO ·

Ro}it A.

Premio Ri-

Societrì I taliana, di .Medicina I n.terna. -

Due p1·èmi d i tt.'l H offmann-I.Ja ·R oche. , ,.edi fase. 15 .. Scad. ore 16 del 31 di c. 1924 e del 31 d ic. 1925. Ro~IA .

R. Universitù. -

D ue p remi . di fo n dazione Girola n1i. Seacl . Rl ò ic. 1921 ·Tio~rA.

n1i

l?eale ~4.CC(ide111ia, de i J.incei. -

offerti

A~~i~tenza

Due pre-

d a l1 'Istituto <.l' I giene, r 1·eyidcnzn e<) sociale; Yecli fase. 24. Scncl. 30 settcni-

bre J !12().

R o:'.L.\. ·.4ssocia.zion..:; l lalifl11a. c:or~u

'.l pel' 1a vropa gn !Hta

/i.!~ r l' / y11~11 µ . -·

• • i~ t ('n •1 cH.

\ '

(:t>n-

eci 1· f'<J se. •)- "'f.I

rl'llRlNO. ](. A (fCa cf.. di 111 cd·i cina. - P remio Ri beri. \ '<"<l i fa se. 33 del 1923. Scad. 31 dic. 1927.

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr 1\.lla pre8ide nza dell ' 1lssocia.z ione .J1. 1. cdic(i A 1nerica na, per ]l 1924 è cbian1ato il dott. \Villiaru Allen • J• usey, a luug-o professor e .di cle rmatologia presso· l'U11iye r sitit di I lli11ois , in Chicago, lln posto al qnale egli rinunziò svo11taneameute, cl opo <.li che venne 1101ninato professore emerito. J .. 'A.lle n Pl1sey è stato lln pionie re della ra(liotera1)ia : n1 il pl'imo ad i1n1)iegal'e i rnggi X nell<1 cn ra della leuceiuia e d e l morbo di H oclgkin. D11rn11te la guerra orgn i1izzò la difesa d e11·esercito1lorc1-americn110 contro le 111nlattie ve11eree e sitilittc:he . È autore di ltn tta ttn to cli radiotera1>in e (li llll trattato di dermatologia ch e fanno testo, n on cl1è di n11meros~ e a1}prezzate men1orie .

NOSTRE CORRISPONDENZE. . Il 30 V. I. M. Il :lo Viag~io d'Istruzione per :\ledici CV. I. i\:I .),. i11<1etto dall 'Ente Nazio11ale per le I11ù11s trie Turisticl1e (E. N. I . T), 11a r iportato un su ccesso ancol'èl più comple to e p iù ùeci ·ivo dei precedenti. Promotore e a nimatore di questi Yiuggi, modellat i ~u1 tipo d ei V. V. :\1. francesi , è stato i l b e11e 1ncrit o l)rof. Guido Run tH, rivelatosi u11 01·ga11izzatore i1n1)areggi nbile . Il viaggio attua le si è ~volto, a iuetit del rnese· cli giugno, a ttra Ye r "'O i1u1ncr ose stazioni idricbe e teru1ali d e ll'Italia Centt<lle : Campania, Lè1Zio, . ù .bruzzo e To:-;e<1na. l i)arteci1)anti o « vimaroli », i11 uumero cli oltre 200, si <listi11gueva110 in « ye terani », « a11ziani >) e «reclute)), a seconda ch e avessero gk~ vreRo pa1te ai due ·viaggi precedenti, ad uno solo O(l a n essu110: e rano riconoscibili gli lllli dagli ~ Itri })er le 1ne<.lagliette dora te, argenta te o bro117.ce ; tutti JlOi erano for11iti di un c1i8t intivo <li RquiRito bl1on g usto. rrell1dio a l viaggio fu nua git:a. al VeRuYio, offer ta con ~ignoriliti1 da l dott. AlfonRo '1Ta ss~rma nu ecl effet tua ta tla rte ndo da Napoli ffil J11agnifici a ut ocarri. I .Ja J)rin1n vi !-iita ve11ne e ffettuata, s11 tram speciale, a i ~ra i1diosi s ta bilin1enti ter111~1 l i (}i Agna110, O' '() i visitatori s'inco11trè1ron o con ]() n11torità 11a1>olc tane, r eca tc-si colit per d a re loro il benye11uto; (ll'a11r, tra e~se il sindaco, il vice-1)refetto, il presid ente tiella c1cputazio11e pro,·inciale, 0cc. ; tenne nna.

••


. {ANNO

XXXI,

FASC.

29]

~onferenza

scientifica il direttore sanitario gr. 11ff. prof. Emilio Di Tornasi; alla cola7.ione, offerta nell'« Hotel des Thermes », vennero JJro11unziati aprllauditi bri11disi dall'on. Angiulli, cl.nll'on. Sgobbo, dal com1u. R ebt1cci, <la l Ilrof. Ferrannini, dal J)l"Of. Ruata, dal prof. Di T ommasi, da l cav. Sn.c<!ani. Fl1 una giornata indimenticabile . Seg11ì t1na gita su IJOtenti automobili, alla solfatara di Poz7.u-0li : le bellezze della plaga furono ill11sLrate cla l ca'. Annichiuo, so,·rinte11de11te a i monumenti. Il 1nunicipio offri un ri11fresco. Si 1)3Ssò p9i alle term e Sera11icle Pd attraYerso altri stabilimenti alla. stazione curativa di Bagnoli; l:i n1agnitìca giornn ta tlella viBita a lla plag«1 fregre.,"l si chi11. e co11 un banchetto ~u ll a i·oto11cla dello stabilimento Tricarico, nccompag11a to d<l cn 11t i ~ suoni .e seguìto da t1nn ser en ata a 111a r e. Sul piroscafo « ~Iaddalena >) si passò all'Isola <l'I schia, ove Je a uto rità offri1·0110 t111 rieeo l>lftf<'I ; nel salone cl elle Terme il 1>rof. Alfredo Razza110 te1111e u11a lucida confPrenza sulle indicazioni <1i <1uelle ct1re termali, clo1>0 cli che ~i passò a lla yisita dello stabilimento, la quale si chiuse con una col nzio11e. Seg11ì, sempre per lllMl'e, una , ·isib1 alle 'l'erme Regi11a Isabella (a J .. acco Ameno), illustrate <:l a l prof. ~larfori. Su di un tre110 sriecinle, fatto ap1)restare dal1' ing. Leopoldo JDrmolli, s 'iniziò poi il vi~1ggio a lle -::;tazio11i co11tine11tali. co1nincjando da Castellnm111arc cli Sra l>ia. « mf'tro1>oli delle acque», do\e i fes tegginn1enti furono ndcl il'ittnra so11tuosi: pro11unziò una conferenza illu stra ti va ]l dott. Fra ti- . Cl?}l j, cui seguì llll'Ol'UZi-One dell'on. ('astellino. Per non rubare il prer.ioso spazio del « P oli<:li11ico », oryolo sulle 11uruerose yisite succesRiYe, 11<1tnrnJmente tutte intl':irnezzate da banchetti e festeggiamenti : n1i Jimiter{> a menzionare le stazioni òi Telese, illustrata l1al prof. Cimn1ino; di Carnn1anico, illustrata dal prof. Palmerio; di Fiuggi, ,-era ri'relazione, jllustra ta cl al prof. Nar,ari; di CiYiL'l Yeccl1ia, ove ten11e una smagli~nte conferenza il prof. ~~lessandri: d i Viterbo. le cni virtù furono n1esse in evidenza dal dott. A11tonelli; di Sange111ini, oi;e ten11e u1ia sobria conferenza il lJrof. Schiboni. Una sr)ecia le u1enzione 111eri tn, infine, la st..'1zione . :Ji Chiancin.no, sin percl1è chiuse il feerico Yiaggio, $ia per le conferen7.e che a i coni;enuti fu dato u~coltare, l'una bril lante ecl efficace del professore Saba tini sulle i11dic:nzioni <1i C'ltia11cia110. 1' a ltra cl otta e magistr n le del prof. Ascoli sulla colelitiasi che ,, costituisce la pri11cipale inclicnzione di quelle acque. i\. Chia11ciano la carovana si sciol~e, dopo un 'adu11anza in onoTe del clott. Wassermann, a llietata da versi in italiano ed in latino, e <101)<> u11 Ront noso ba l1Cl1et to. c11i parteciparono i J)roff. Bnnti, Barduzzi ecl a ltri, giunti cli vr opo$ito sul r1osto. \ Tennti j 1rvin to un te le~l'an1 n1a nl <!01n 111. Oro, prei;:;idc11te dell'Enit. P n ssando da Ron1a i gitu11ti i;ollero rclld(\re nn omaggio ,nlla t o1nba \lel inilite ignoto. Ci a.ug11riamo che que~te p:ite. destinate a valorizzare il nostro pn trirnonio ,.ern10-climn tico (:'\ balrteare, incontrino sen1vre l)iù il fnyore clel vnbbl1co tnedico. D.

.

961

$EZIONE PRATICA

:NOTIZIE DIVERSE. Onoranze al prof. De Giaxa. In occasion e de l 75° compleann o di Vincenzo D e Giaxa, son o state trib11t;i.te a Na1)oli significative 011otan ze all'i11signe igienista, nello stesso grandi0so I sti tuto d'igie11e ch,e egli sept)e creare e orga niz.zare. Inte rve11ner o alht eerirnonia il Prefetto, il Sindaco, il r>residentc della Deputazione provi11ciale, altre autorità e personalità, lina la r ghissin1a i·avlJresentanza della <.:l a~se sanitaria e nu merosi stu(1enti. r~1rlnr-0110 il preside della }j,acoltà prof . .Jemma e il si11dacc>, d opo di che il presidente del Comitato esecutivo, prof. De Blasi, ten11e un efficaci ssimo ed eleT'H to discor so : il segretario prof. Orsi lesse le nu1nerose acl esioni . Si JJroceùette in seguito a lla pren1iazione di q11a ttr o stude11ti vincitori di una gara indetta in nome del J\I aestro, al quale fu inYia to un con1mo·ve11te telegramma cli a ug11rii. Fu infine scove1ta t1na lapide, che ai qu <t ttro angoli reca gli stemmi cli Zara, citt<ì natale del festeggiato, di Trieste, ove egli coprì la eal'ica di protofisico, di Pisa e Kapoli, ove egli impartì i st1oi apprezzati insegnamenti (' fec-0 sorg·ere <.lue importanti I stitn li di I gieue.

Per l'Università di Milano. Il C. S. della I">. I. con \oto unnni111e ha dato parer e fayorevole alla istituzione dell'Università n ll'Iilano, con le qt1attro Facoltit : letteraria, giuridica . nieclicn e di scienze.

La Cassa Nazionale Infortuni alJa Esposizione Internazionale della Cooperazione e delle Opere so-

.

ci~.

II Pacliglio11e italiano, organizzato da un Comitato i1resieduto da S. B. Lnzzatti, copre un'area di n1q. 1500. 1-'a Cassa :Xnzionale !n fortu~1i, fra gli I stituti Sociali, occupa lo spazio più im-portante. Essa ha presentato, oltre a lcuni quacll'i statistici e molte fotogl'a.fìe e tutte le si.1e importa uti pl1bblicazioni in materia cli 11revidenza sociale, t1n completo A1n b11lu torio medieo-chirurgico, con re11arto ra diologico ricco cli iluportanti diapositi\i, che dest.-'l inolto interesse fra i comvctenti numerosi Yisitatorì. La C'assu Nazionale Infol'tt111i i1on si è, però, fern1n ta <llla illu. trazione c.lell 'opera sna : es. a h:t YOleto raccogliere 11cl vroprio s( and il materiale <.li Istit11t i ed Enti affi11i, fra i quali ricorclian10 l'Associazione fra gli i11d n8triali d ·1tnlia l">el' la 11reY€nzio11e degli infort1111i, l 'Istituto di ~i\ssicurazio11e I1!fortn11i cli Ttieste, la Clinica deJ L ;rroro di l\Jilnno, la Confed(\ l'~zione delln l\!Iutualiti1 e delle As:::;ict1razio11i Socittli 1 In T iat per I 'azione di nssiste11za lDet1ico-lega le <·l1e queRt a RYol_gf\ i1el cn i111)0 clegli i11fortu11i . J.,a Ca.ssa Xazionale I1l.fortu11i, che n el cnllll)O d<'lle assicurazioni. della l1l'eY<?11zi o11e e della ct1r.1 degli i11fortu11i sul la~·oro 11a già conquist«l to tante b(luernerenze nell 'nmbito della Kazio11e. 11a voluto ri11110Yn re all'E~tero 1'afferrnazione clelh1 sun n1nl~

11


962

(.!\NNO

IL POLICLINICO

tiforme attività, costituendo con la propria opera un naturale centro di 8variate iniziative delle antiche e delle n11ove Provincie Italiane nella legislazione sociale.

Cassa Nazionale per le assicurazioni sociali. Il Comitato Esecutivo deI:k'l Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, nell'intendimento di organizzare compiutamente il servizio medico, ed in modo speciale di iniziare il programma di prevenzione e cura delle invalidità, che la legge affida a Ila Cassa . ba deliberato di costituire una Commissione Centrale meclico~consultiva. Sono stati chiamati a far parte di tale Commission.e : il prof. Cesare Biondi, il prof. Ettore Levi, il prof. Giovanni Lo riga, il prof. Gustavo Pisenti e il dott. Cesare Giannini , che fungerà a nche da segretario. Soccorsi della C. R. I. per Messina. I Comitati di Messina e di Palermo della Croce Rossa Italiana hanno messo a dsposizi-0ne delle autorità locali attendamenti ed altri soccorsi per il ricovero della popolazione di l\i!essina privata di alloggi in seguito all'incendio che ha distrutto più di un centinaio di baraccamenti. La C. R. I. per il gen. Giardino. La Croce Rossa Italiana, che seguì sempre con 1naterna sollecitudine e soccorse nei limiti delle sue possibilità ai bisogni della città di Fiume, da lei vettovagliata per 14 mesi, preso atto dell'alta opera di assistenza sociale compiuta dal generale Giardino durante il suo Goverllc'ltorato, a beneficio della città., gli conferiva 1a medaglia d'oro al merito. Alla cerimo11ia del conferime11to parlò il Presidente sen. Ciraolo; ha risposto ~loquentemente il gen. Giardino, indicando i bisogni di quella popolazione e le ragioni delle provvidenze da lui adotta te. Alla gentile sig.ra Margherita Giardino, che a Fiume aveva collaborato nelle opere df solidarietà civile, la Croce Rossa ba conferito la piccola medaglia d'oro di propaganda; la consegna è stat.a pure effettl1ata dal sen. Ciraolo. Lega Britannica per lo. salute ed il benessere della madre e del fanciullo. · I"a « ~ational 'League for Health Maternity and Child Welfare », dopo 19 anni da Ila fondazione ba organizzato in 1nodo con1pleto l'ispezione n1edica delle scnole in ti1tta l'Inghilterra, la Scozia ed il Galles. Di pone attualmente di 3,000 visitatrici sanitnrie : possif\de oltre 2,400 centri per il benessere dei fancil1lli e an1bl1latori prenatali (« Infant \Velfnre Oe11ters nncl Prenntal Clinics »), sparsi in tutto il Regno Unito: esercita la sua sorveglianza sopra oltre 350,000 madri coi rispettivi bambini. La I.e~n spende circa 2 milioni di sterline all'anno (oltre 200 111ilioni di lire it.) per la sua opera socia le. In conseguenza delle sue provvidenze, fra cui va se~nalata la forniturn di latte puro, la ruortn litit infantile Ri è ridotta da 145, qual<> era nel J 00-L a GO nel 1923. r..a T.1egn Nazionale e le sue

XXXI,

FASC.

29]

numerose società affiliate banno avuto una gran parte nel promuovere l'interesse e l'azione del pubblico per l'igiene, risvegliando la coscienza igienica. Come risulta dalla relazione annuale, fra le attività della Lega vanno segnalati ·: corsi di lezioni igieniche ai clubs di ragazze ed agli inse~nanti, istituzione <li case per bambini, di « gior1tate » di riposo per le madri affaticate e di un Jifficio di collocamento. · . .\.lla . Lega Nazionale per il benessere delle n1adri e dei fanciulli sono affiliate: l'Associazione Nazionale per la prevenzione della mortalità infantile; l'Associazione per il benoosere dei fanciulli e per i e-entri di matQrnità; il Consiglio Nazionale per la prima infanzia; la Società Nazionale dellé Infermiere; il Consiglio Nazionale pe.r le madri non marita te e per i loro bambini e l' ..A.ssociazior1e Igienica nazionale delle donne irlandesi. Ciascuna di queste organizzazioni esercita un'attività particolare per la tutela dei fanciulli. (National H ealth).

Un monumento ai medici di Parigi caduti in guerra. La Società degU Amici della Facoltà di medicina di Parigi, di cui ~ segretario il prof. Chauffard, ha preso l'iniziati,ra di erigere l1n monumento alla memoria• dei medici e studenti di quella ;Fa coltà caduti durante la recente guerra. Il monumento sorgerà nell'atrio degli Immortali della scuola e verrà ina ugurato nel prossimo novembre_ I contributi vengono raccolti dal sig. ~Iasso11, 120. boulev. St.-Germain, Paris ' "I.e. L'orchestra medica di Parigi. I/orchestra medica di J:">arigi, che aveva lunghee belle tradizioni nell'a vanguerra, 8ta per ricostituirsi. Sono invitati a far parte del nuovo grupJ>O i medici strumentisti, nonchè studenti di n1edicina, mogli e figli di medici. La qu-0ta è di 40 franchi, ridotta a 20 per gli studenti. Seg1·etitrio genernle è Louis Destouches, 4, rue Thénard, l'>aris r,~e. Si è spento il dott. prof. CAMILLO BARBA MORRHY, che per molti anni resse le sorti dell'Ospedale Vittorio Emanuele III di Trir>0li e contribuì a preparare l'occupazione italiana. Ft1 addetto poi alla sorveglianza igienica delle scuole italia.ne in Oriente. Era nato a Messi11a. Sapeva farsi stimare e benyolere. 1\1.

Importante pubblicazione: Dott. MARIO FLAMINI

Medico nel Brefotrofio Provinciale, assistente alla R. Clinica Pediatrica dell'Università di Roma Di rettore della Scuola di Assistenza aH 'Infanzia.

Mannaie di Pediatria Pratica (Seconda edizione) di pag. POSOLOGIA INFANTILE - In commer cio L. 2 O, sole L. 1 6. 7 5 fran co Volume

in-8.

Inviare ' 1 aglia. n. 14 - Roma

posta!~

VIII·352, corredato di una estesi\ e con 74 figure intercalate nel testo. ma per gli associati a.l e Policlinico> di porto. al Cav. LUIGI p0ZZI - Via. Sistina.

-


[ANNO X~XI, FASC.

29]

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Journ . .V éà. Français, mag. -

Numero sulla pa-

tologia mentale. Journ. Trop. Meà. a. Hyg., 2 giu. -

Nl1mero sul

cancro. Medicina Ibera, 14 git1. -

963

SEZIONE PRATI CA

,

U. SARACHAGA . Trattam .

etiolog. delle malattie del cuore e dell'aorta. Lancet, 21 giu. \.1. HOPKINS. I.ia biochimica : presente e avvenire. A1unoh. Med·i z. Woche11s., 20 giu. - F. HOFF e K. ScHwARz. Intracutac-utaneo-diag11osi del cancro. - ·K. FINK. Metodi biologici di diagnosi de lla gravip . Riforma Med., 16 giu . - P . IJIVIERATO. Le aritmie cardio-vascolari. - P. VITI. Riflesso addominocardiaco o fenomeno LivieTato. , Deutsohe Mediz. Woclien.s., 20 giugno. E. HoFFMANN e H. T. SCHREUS. Il mesurol, nuovo preparato bismutico. - L. LANGE e G. HEUER. La nuova reazione di Wassermann per la tbc. - W. SoHON"FELD. Rapporti sessuali tra bambini. Paris Af éd., 21 giu. - Numero sulla ginecologia e l'oRtetricia. Presse Méd., 21 giu. H. V uLLIET. Scollamento del collo femorale nelle ragazze all'epoca della pubertà . - G. J. PETRESou. L'idropisia della vescichetta hilinre. - F . JAYLE. L€ assicuraz. so. .. c1a11. Gaz. d. JI(Jp ., 17 e 19 giu . - L. BADONNEIX. PS€udot.abe. - E. DouMER. La faradizzazione addominale nel trattam . della diarrea infant. - A. RoDIET. Il temperamento e pilettico, 21 giugno. -:\1:. I .1ANOS.. La m4=ningite otogena.

..~. CASTELLANA. Potere disinfettante dei cresoli e dei cresoli saponati. ~. PICCALUGA. ~letabolismo del calcio in rapporto ai raggi R oentgen. -- G. GUERRIERI-PALEOTTI. Influenza delle variazioni meteoriche sulla 1ueni11g. cer.-spin. J_,ettura Oftaltnologioa, feb. G. LoDDONI. La schiascopia e st1a importanza nell'astigmatismo. B'olia M edi-ea, 15 giu. - r. IVI. FRANCO. L'ipofonesi dello ster110 n ei giovani. P ro ble1n i d ella Nutriz., ap~·- .rnag. I. ZorA . Inn ervazione r e nale. - E. GIANI. Ascité adiposa. E. !VIILANI. Cure fisiche e diabete. - I. MEO COLOMBO. Effetti d ell'a limentazione di cereali ne1le cavie. l1Ied. Ibera, 21 giu. -- F. CRIADO. Neurosifilide postmorbillosa . Jourri. de M éd. d e Par is, 21 g iu. - 1\11. LABBÉ. Significn to d e ll 'ulbuminuria nei dfabetici. ':I.1i1 bercolosi, apr. - E. PISANI. L'albuminoreazione e la prova d ell'alizurina ne lla tbc. polm. - F. D UMAREST e c. LOLLINI. '\Taccinoterupia della tbc. polmonare. R 'i?iasoenza M ed ., 1 lug·. - I.1. CHIMISSO. Globuli rossi « gigantociti ». - O. Nuzz1. Spondiliti tu bercol ari i11fantili di diffic. diagnosi. RifornL a Med ., 2.3 giu . G. DoM1~1 c1. Ipergli c~­ mia provocata e g licorrachia. D eut . Mediz . Woch ., 27 giu . - W. KoRTE. Le indicaz. al trattam . operativo della calcolosi epat. - H. SCHLOSSBERGER, 0. HARTOCJi, 1\1. LUSENA e R. PRIGGE. Sierodiagn. della tbc. mediante fissaz . del complem. - R. DYROFF. Microscopia dei capillari nel vivo. - H . .J. l\1AMLOK. I/igiene orale m orlernn su bn si b1ologiche.

Annali d'lgien,e, mag. -

Indice alfabetico per materie. Acne vulgaris : trattamento . . . Pag. 953 Ascessi delle g landole sudoripare ascellari e loro trattamento con i raggi X . » 952 Aspettativa: effett·i della mancata riassunzione del servizio . . .

Bibliografia

.

.

.

.

.

.. .

Ooncorso a tenenti medici d ella m. a. p. Oro1iaoa del movimento professionale .

Demenza precoce : zolle di disintegrazione a grappolo del ·sistema nervoso . . Disinfezione del sistema digerente: negli interventi operativi . . Eczema crostoso del C'u oio capelluto : prescrizione . . . • Emat\lria nell'appendicite • • Encefa lite letargica : ct1ra col n eosalvarsan . . . . • Eritema infettivo : note . • Eri tema nodoso : natura . . . • Fiala a due punte : modificazione . • J~boratori consorziali d 'igiene e la vigilanza igienica . . • Liquor : genesi . . . Ro tua. 1!:J24 -

Tip. Cartiere Centrali.

» » » » » )>

958 949 955 959 951

945

))

953

))

946

)) ))

938 952

))

952

))

941

))

947

))

954

I

Mala ria: azione del mercurio e dell'antimonio . . . . . . . Pag. 954 M edico condotto con sor ziale : obbligo della residenza . . . .

))

958

Meningite sierosa essenziale: ipoeccitabilità del vestibolo pos teriore .

))

953

Ospizio 11iarino di Valdotra: attività

))

959

Punture di zanzare: rimedii . Radiazioni . • • • R agadi agli a ngoli della bocca . Sangue : ricerche . . . . Stenosi piloro-duodenali dovute a litiasi biliare e loro trattamento . Stomaco : resezioni estese: conseguenze sulla f unzione gastrica e pancreatica . Tubercolosi cutanea . . Tubercolosi inizio le : anisoC'oria provocata

))

953

f} fficlali sanitari: v aluta:tio11e, per la n,orniria, d ei rappo'rti di parentela con esercenti soggetti alla vigilanza igienica

Versamento p le11rjco a r apidissima riproduzione in un cardiopazien1 e luetico . . V i aggio d 'i st r uziotie v.cr medici . . . 1

»

v55

))

955

))

951 943

» ))

943 953

))

933

))

957

))

938

))

960

L. Pozzi. ed. resp.


( PA.GIN A DELL'AMMINISTRAZIONE )

1JL POLICLINICO

SEZ. PRATI CA X. 29

Pubblicazioni della nostra Casa per Rli abbonati al '' Policlinico ,,.

• • • I DISTURBI DEL S0NNE)1 E Le Re eUR11 • o • per Il Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma

,

Prefazione del Prot. GIOVANN I MINGAZZINI Direttore dell a R. Cli11ica delle malattie nervo::;e e ni entali dell'Univers ità di Roma

Ecco come si è espi-esso l'illustre pro.f. jJi11g'azzi11i nel presentè1re il libro : « Comprenùere l'entità dei sonni e sog·ni fu problema cl1e, dall'a.nticl1ità in poi. «mise a tortt1ra il cerYello dei più profon cli pensa.tori. Non se i1e salvò Shakespeare. «quando sollecita Amleto, turbato dai st1oi clubbi, a. dima11da.r si se la. morte sar.à 'rero « sonno e quali sogni si faranno nel fondo della tom.ba. « l\la son110 e sogni, acquistano importanza, a11che per noi medici: l'analisi minu« ziosa, ~1lla qua.l e nel S'ecolo sco·r so e ne·l presente sono state sottoposte tt1tte le ma « i1ifeste:1zioni clella. vita psichica, non poteva. tr"ascuratl'e davvei-o gli t1ni e gli a.I tri : t1nè1 « rclccolta. bibliografie-a. quale è esposta. nel presente, pt1ò dare appena t1na pallida idea << cli quc.111to si è fatto e si è scritto intorno a qt1esto a.rg"omento : eppt11·e mi sia lecito « a.f:fer·marc cl1e meclici, i qua.Ii sia.no· in g·rad<> di battere, da questo punto di '"ista.. una << ·via git1sta, si co11tano· st1lla. punta clelle clita. « Pf'tciò <.1ll<111ti desiclerano che la professione <lel medico sria un \e1·0 sacerdozio e « no11, come ogg'i '"èl ùi,renta.n do., t1n mestiere cli lucro, saluteranno con pia-c ere q11esto « libl'o clel mio '"aloro~'o a.Ilievo, il i)rof. Roi\1AGNA MANOIA, scritto in istile el1iaro. con « la do,'"uta l)<.lrsirnonia e con una lo.g ica spartizione della ma.t etia.. « ....\.. lt1i, g·i à noto i1ella rept1bblica. dei N e11l'opato logi, sia. a.dt111ql1e il do,rt1to pla.uso «e al libro <11·ricla fortuna». Prof. GIOVANNI MINGAZZINI. 1

.

PREFAZIONE. - CAPITOLO PRIMO. IL SONNO lil S TOLOGIOO. - Oenni storici - Il sonno nelle piante e negli anim:tli - Caratteri generali e particolari del sonno nell'11om.o - Sonno notturno e sonno diurno Come ci addormentiamo - Le allucinazioni ipnagogiche - Influenza della volontà sul sonno - Le caratt:eristiche fisiolo?:iche del sonno - Il risveglio - Le teorie sul sonno. - CAPITOLO SECONDO. I SOGNI. - Caratteri generali del sogno - Caratteri particolari di alcuni sogni - I sogni profetici, secondo gli antichi, e i crit:er1 nttuali - I sogni negli animali, nei fanciulli, negli adulti, nei neuropatici. nei pazzi. negli a'lcoolizzati, nei delinquenti - Idee di Freud e di altri autori sui sogni. - CA.PI'IOLO TERZO. GLI STATI A.1.VORMALI DI SONNO. - Definizione - Lo stato di ipnosi - La letargia isterica - Il sonno nell'epilessia . Il sonno provocato cogli anestesici. gli ip 1notici; il sonno elettrico - Gli stati comatosi : per anemia, asfissia., per fénomeni di comprei::sione cerebrale, emorragia e rammollimenti cerebrali, nei proces~d infiammatori dell'encefalo e meningi (malattia del sonno - encefalite letargica, ecc.) nelle intossicazioni e autointossicazioni. - CAPITOLO QUARTO. I DI~<:JTURBI DEL SONNO. Definizione - La tendenza al sonno - L'ipersonnio - Le narcolessie - Il sonno automatico - Il pRrasonnio (incubi, terrori notturni, il sonnambulismo spontaneo) - I movimenti anormali nel sonno - Gli stati di ebbrezza da sonno - T.1a dep.ressione al risve[!:lio - Stati sognantl e p~icosi oniriche - L'insoanio - Cnuse dell'insonnio - L'insonnio nervoso - L'insonnio dei psicopatici - ])f. fetti dell'insonuio - Cenni medico-legali sul oonno. - CAPITOLO QUINTO. JJA Of! RA DEGLI STATI ANOR· MALI DEI DISTURBI DEl1 SONNO. - Concetti generali - JJa cura degli r.;tati comatosi e delle forme morbor.;e di sonno nell'isteria e nell'epilessia - La cura di alcune sonnolenze (narcolessie, ecc.) e dei feno01eni di pa rasonnio (incubi, terrore notturno, ecc.) - Concetti generRli sulla cura dell'insonnio - I coadiuvanti del l:io11no (J)recetti igienici, sistema di vita, .ambiente, cure clirun tiche ed iodiche, cure elettriche, ecc., ipnotici) - f;::t cura dell'insonnio da cauis e irritative, tossiche. ecc. - Concetti sulla neurastenia e cura dell'insonnio dei neuropatici e dei psicopatici. - INDICE ANALITICO del contenuto nel volume. Un volume in-8°, di pagine VLII-196, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 12 figure nel

testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina. In commercio L. 18 più le spese di. spedizione postale. Per i nostri abbonati sole L . 15.75 in porto franco. Dott. GIUSEPPE DRllGO'l''l'I

LA

PSICANALISI

Intorno a questa nostra ertizione ecco come si sono recentemente espressi due luminari della scienza neuropsichiatrica italiana: TI Senatore prof. LEONARDO BIANCHI ha scritto: « .... Ho letto il lavoro del Dragotti con il più vivo interesse ed anche con la maggiore soddisfazione. È un lavoro critico, severo ed ìtalianamente sereno e degno. Me ne compiaccio vivamente con l'autore ....... » ed il prof. ENRICO MORSELLI: « È questo il primo lavoro sintetico eh& esca in Italia sull'argomento - cosi vessato all'estero, massime nei paesi tedeschi ed anglo-sassoni - della Psicanalisi. Il Dragotti ha compiuto opera utilissima nel redigere un'esposizione critica del Freudismo cosi nelle sue spesso ampollose dottrine, come nelle discusse applicazioni diagnostiche e curative in Neuropsichiatria ..... ». Elegantissima brochure di png. ' 7 I-81 (N. 4) delle nostre « :rtronot?rafie medico-chirurgi che d'attualità>, stampata su carta distinta in nitidissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. - Per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O in porto fran co.

P <> r ricc rcrc quanto sopra indiri:-~are l ·aglia J>osta 1l' al ( 1r11-. T,I -l(lJ POZZI, "fin ~ istina. 1-1 - ROJI.1


el

ln

-

Fase. 30

Roma, 28 Luglio 1924

ANNO XXXI

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

. FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: V. Puntoni: l"ll n1etodo per l'isolamento in coltura dei . protozoi dalle infusion1 i fe cali. - ""\T. Vanni: Sopra. un metodo di coltivazione dell~ spirocheta itteroen1orragica. · Os~erva;zioni cliniche: E. Caradonna: Considerazioni cliniche e medico-legal i sopra un caso interessante di emo rragia meningea. - A. Guerricchio: )!eningite acu ta sifi1itica. El'edo'> ifl lide tardi va della seconda generazione. .Note e contributi: D. Clemente: Contributo alla vaccinoterapi a nel tifo. Sunti e rassegne: l~Au tnu oG1 A: Ch. Butler: La rad ioterapia profonda : importanza dell' unione llelle basi fisiche e delle conos<'enze cliniche jper il s u cces.so della cura - Alwens e llirscb : Indicazione diagnostica e terapeutica d ell'iniezione gassosa ton1bare (encefalogra.fia)! - S. Recasens : La rad ioterapia. nelle alteraziollli. endocrine dell'apparato sessua le. P en gnier e Joly: Retrazione dell'a.ponevrosi paln1 are gu a ri ta con raùioterapia penetrante. - Fried: "Gn cas9 cli morte · p l"r ulc{'ra intestinale da raggi.

E vietata la di essi· sen21a cita,,-ne la .font,e.

81rlttl di proprietà riservati. -

riprodu~ione

cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Associazione Italiana di liedicina Legale. Appunti per il medico pratico: SEMEJOTICA: La regione lombosacrale. - C ASISTICA : Le cause della morte naturale im · provvisa. - Le morti improvvise. - ' fERAPI A: Il trattamento del diabetico per il medico pratico. - P er regolare la cura insulinica. - L'insulin a n el morbo di Flaiani-Ba.sedow. NOTE Dl MEDICINA SCIEJS'l'IPJCA; "La r eazione dell a bile e la formazi()ne dei ca lcoli. - Pp~T.A DBGLl ABBONATI, Commenti: C Golomb arolli : Caduceo di l\'[erèurio e bastone Serpentario di Esculapio. - ·VARI A. N~lla vita professionale: AmministraZJione sanit aria : Consiglio Superi ore di Sa nità. - Concor si. - Nomin e, promozioni ed onor: ticen ze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

di 'la'VOrl pubblicati nel POLICLINICO e la .

pubbUc~ion e

de'lt sunti

Ai pochi abbonati che non hanno aneora inviato la 2"' rata semestrale dell'abbonamento L' . .!\MM1N1s1'RAz10 . NE . jn corso .. rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa.

Memento.

P 1·e111etto che per isolam.ento cli l)r otozoi f ecal i i deve int.e1J1d.er e solta11to la sepa l'azior.~ l STITl "TO n·!GlENE DELLA R. l T:--: 1\"ERS lTA Dl ROi\1A cli og·ni si.ng·o la I)e·cie protozon rj a da lle a ltre, cl i r etto dal J)rof. G. SA NARELLT. n:1u 1101 1 ~H (;Olt11l'e ir1 assoluta l)U.r·ezza, esente c ioè cla c11ia l siasi altro essere vitale ; 11011 è inUn metodo per l'isolamento in coltura fatt i 1)ossibile lib·er.a re i protozoi d a i n11n1erosi dei protozoi dalle infusioni fecali. l)ntt e ri con comitanti, i quali, d el r esto, semb1·af)ott. VITTORTO Pt KTONI no utili o, anche indj s.pensabili per as~ i cllra re Professore in carjcato cll batterjolog'it:L. 1 a lj rr1ent azi one e la. Yita dei protozoi. Lo stucli-0 coltw.~ale dei p rotozoj è molto Jn 1e 11 0 La se1)arazjone cli diverse s1)ecie protozoarie })regr edito di quello dei batteri. Se ciò é dovn to pt1 ò essere ottient1ta col .sierr1plice m.etod.o della c..l il uizione, di~t r i1J11endo picco le qt1antità delin ' parte a lla relativa difficoltà di svil11 ppo dei proto zoi nei terreni artifici al i, d 'a lt r o 1ato bi- . l 'infusione convenient em ente ·dil1lit a, in molti so.,gna a mmettere eh-e g1i stl1cl.i cultu r alj s11i prot ul)i con ter1enti t1n te1·1·e110 appro1)1·iato per la tozoi no11 son-0 mai stati ners·eg111ti. co11 la. ct1r a colt11ra; è possibile a ll ora di ott.en iere, in al>cucl1e si è posta nella coltivazio11e d·ej. 11.a.tt eri . ni tubi, lo. .s,1il11ppo di una sola s.1)ec ie. l\I a queA tttla lmente si comirlcia a ri te11e.re che mo·lti·ssto 111.eto do è assai indaginoso, richiede notes im i pl'otozoi no11 patog·e11i si coltiva1110· bene e vole qu fl11tità di mat erial e, no11 se·m pre riesce l h e ver e coltur e si l)OSsono ottenere a ncl1e pc·1; e spesso, t ardivn.m •ente , dft l a. sor11r1esa dj in. parecchie form·e essenzialm ente parassitarie. quinam,er1ti. Oltre a questo rna11ca1 10 co·m ·pletarn,ente m ePer- tutti i protozoi do·t ati · di vivace r11ovitodi tecni·ci per l'is0 Ja111e11to (Lei protozoi, n e i m ento di trasl azion e (si eno ciliati o fl agel la ti) ca si in ct1i pare ccl 1ie spec ie s i tr0Yar10 com mi - ho tTo.va to ·dr,ci ~ar1lente prefer ibil e ricorrere ad ste fra loro in lln o sl esso mezzo.. una diversa tecnica i spirata a,cl lln m etodo A vendo bisogno - per al c11nj $tl 1di eh-e sono ideat o e d ado·p erato dall o Sp.a llanzaJ1i 11er d i• in corso - di se1)arare in coltt1ra le singo·l e rnostr a r e ino1)pl1@:n abilmente l a riprod11zione s~ecie protozoari.e cl1.e si o ~ se1·vano in inf11 sioni ·di sin g.o.Ji protozo1i. fec nl i co n1111i ~te fr a 10.r o, 110 d nv11to cercare e.lei E eco to111e lo $tesso Spalla 11zani, dopo. a ,·ere metodi idonei per l 'isolarnento. accenna.t.o alle note·voliRs jme difficoltà prece-

LAVORI ORIGINALI.

1

1

1

1


966

l L POLICLIN !CO

I

...

dente1nente i11contrate, ta11to da lui L!Uanio dal ig. d e Sal1ssure per separare i singoli protozoi, descrive il suo . rpetodo (1) : << Con la pt1nta d'una penna da scrivere tra« sferisco una gocciola d'infusione dentro a u11 << cristallo. Nulla importa se abbonda in ani« maletti. Metto i1ello stesso cristallo una goc« ciola d'acqua pura alla dista11za di due o tre cc linee dalla prima. Indi fo com11nicare in.sie« me le due gocciole mediante un canaletto. co« mune prodotto dal far correre la pu11ta della « penna dall'ur1a all'altra gocciola. Gli anima« letti dalla gocciola dell'inf11 sio11e i1on tarda « no a passare al canaletto, e da l t1j, l't1no ·dopo «l'altro, alla gocciola ,dell'acqt1a. Con la lente «io sto contemplando questo passaggio, e su« bito che veggo un animale rientrato già nella <e gocciola dell'acqua, con un pennellino spazzo « via il piccolo can.a le di comunicazione e cos1 «-mi riesce di avere imprigionato nell'acqua cc un solo animale ... ». Il 1n,e todo dello Spallanzani, nella sua tec11 ica originale. pnò ~ervir e bene per l'osservazio.. . i

• •. • • • • •

[ ....\NNO

\XXI.

17.\:t.

:oj:

che la goccia di liquido 11utl'itivo sia un po più al)bo11dante Lli quella dell'infusione, percl1è in tal n1odo, n·el mome11to in cui si crea iL ponte di congit111zione, la corre11te, che inevita-bilmente si stabilisce fino a raggiu11g·ere i· equilibrio idraulico, va dal liqui.do nl1tritivo all 'i11fusione e no11 v'è pertanto il pericolo di un trasporto meccanico di protozoi dall~infusione aJ.. liq11i·do nt1tritivo.. No11 appena è stato creato il ponte, si porta la preparazio11e sotto il rnicrosco1)io e si osserva con un obiettivo n. 2. Appe11a un protozoo, attraversando il ponte liquido., perviene nella goccia di liquido nutritivo, con due pinze .flambate, o anche con le· dita steriljzzate con alcool) si spezza in du·e il vetrino lungo l ~ incrinatura (ve·di fig. IV) e la metà contenente 11 liquido con il protoz.oò isolato, si introdt1ce in una pr.o.vetta di liquido nutritivo appropriato, ove avviene lln.a c11ltt1ra monocito genetica e quindi certa.n1ente pura. E~·identemen te le speci·e più mob1li e quelle rappresentate da un maggior num1ero di individui, so110 quelle che più faciln1ente traversano i ponti, tuttavia moltiplicando i tentativi~ oppure ri[1 ytendo le prove in ptù giorni st1ccessivi, traendo così profitto dal fatto che quasi ogni specie ha jl s110 mo m1e nto di predominio nl1merico s11lle altre; si pervjen.e all'isolamentodi quasi t11tti i protozoi mobili esistenti in un, in ft1 si o.ne. Il passaggio di un protozoo attra \'e1'so il ponte, talora a,1viene quasi immediatamente~ tal 'altra richiede un.a lunga atte ~a . In quest'ultima e'renienza eò in ispecie nella stagione calda, è opportuno di eseguire l'osservazione dopo aver posto il vetrino, portante la preparazione in una piccola camera umida (basta una pjccola scatola Petri) così bassa da potere essere posta ed esaminata sotto al microscopio ~on l'obiettiva n. 2. 1

1

1

'

-

. ·'

ne microscopica. ma non per al lPstire successive colt11re, l1e1·chè rimane cl if.fì cil e tra,sportare il 11roto.zoo dalla goccia ove si è isolato alla provetta contenente il liqt1ido colt11rale; avvie' i1 e rnolto s1)eS5o di disper.derlo o cli led erlo nelle operazioni di trasporto. Molto meglio corrispo,nde la seguente modificazione da 111e ideata. Essa co11siste nell'eseg11ire l'intiera op-erazione sopra un piccolo .vetrino lungo 2 cm. e largo 6-7 mn1. e divi'SO i11 due aree <l a t111'incri11atura n1ed i R n a, i)raticata col diama11te (vedi fig. I ). Sopra una delle aree del vetrino, previamente flambato, si depone un'ansata dell'infusione fe cale ricca di protozoi appartenenti a varie specie e commisti fra loro, sopra l'altra area ~i (leJ1one 11n'nnsatn di liq11ido n11trjtivo appropriato (vedi fig. II). Quindi con 11n ago sterile si traccia 11na linea dalla goccia di liquido nutriti,ro alla goccia d'"infusione; le due goccie vengono cosi ad essere cong·i11nte mediante un ponte lineare di liquido (' ·edi fìg. III) . Come particolarità di tecnica dirò che è bene far sì 1

.

1) Opere di l ,AZZARo SPALLANZANI. vol. VI. pag. 170. ~filano. Dalla Soc. tipogr. dei Classici Italiani. 1826.

lSTITt:To DI

PATOLOlilA

c.;PECTALE

R. UNIVERSITA Dl diretto dal ptof. A.

DELI.A

~'fEDJC \

RO:\I:\

ZERI.

metodo di colttvazion e de1Ja spirocheta ittero-emorra gic3.

Sopra

llD

l)ott. \ 7 ITTORI9 VANNI , assitstente. La s1)i1 ocl1aieta ictero-hem,o rragiae fu pe1 la prima volta coltivata da R. Inada e Y. Ido nel 1915 i)er 111ezzo del terreno di Noguchi, in c11i i fram111enti di organi di coniglio aggiunti ad esso erano sostituiti dal rene di cavia. ed osservarono come lo sviluppo non fosse p<>ssibil1e che a unai temperatura inferiore a que.lla del ·corpo umano; più precisamente, l'optimum era rappresentato da una temperatura compre~a fra 22° e ~5°: in seguito Y. Ido e H. :\i:at-


(_-\:'\NO ~\:XI. F'ASC.

:3ll]

967

SEZIONE PRATI CA

suzaki propo'3e ro tutta u11n. serie di nt1ovi ter 1·eni tanto solidi che liquidi; t utti però di preparèlizione a sgai delicata. R eiter e lla.nime preconizzar-0no un terreno .cou1pos.to di so l1izio11e sali11a all'8,5 % e stero di coniglio, ottenuto mediante salasso dalla cai-otide : una parte ùi ~ iero vienie mescolata. co11 5 di solt1zione sai ina, il i11isct1glio filtrato att1·averso caindela Cham.b erland, e ripartito in t1tbi addizionati di olio di vasellina sterile onde ott.ene1~e l'anaerobiosi. Noguchi dà come preferibile l·e seguenti t re formule: f"l) stero di conigli-0 p . 1,5; so l11zio ne di Rinp;er p. 4,3; plasn1a con citra1to p. 1; b) siero di coniglio p. 1,5; soll1zione di Ringer p. 4,5 agar al 2 % p. 1; e) come il precedente, cn i Llo1Jo solidi·ficazione si aggi11nge siero di con iglj o ]). 1,5 e sol11zio o e cli Ringer . p . 4,5. f .P . t1perfici devo110 esser e rico1)erte da olio di vasellina ste1'ile. N oguc'11i afferm a che l o , svilt1ppo è piì1 precoce nel terreno a ) cl1e n el t err.eno b); in compenso in qi.1est'u ltimo si 0 sse1-va, in un mese circa, 11.n o svil11ppo più rig-0g·lioso. Sono stati sperirnentati anche il siero· di cavallo, di bue, di ca>p ra, ma, secondo L. Marti11 e A. Pettit, nessun siero è cosi adatto per le colt11r.e come qu ello di coniglio. In tali tert"eni, e alla t e1nperatura suaccennata, lo svil up·p o ' appare scanso al qua1'10 giorno, pe.r raggiungere il massimo rigogl.i-0 fra il decimo e il dodicesimo giorno. In un m eis e circa le spirochete subiscono f0Il·o meni invo lutivi e la virl1lenza ·aelle colture va del pari scemando; seco11do r,. ~ra l'tin r A. P ettit, le colture assai giovani increttano la cavia, anim:ale, r<}ome è noto recettivo per eccellenza, n·ella doise di 0,5 cc. : dop o 11n certo nume.ro di trapianti è n ecessario un cc.; dopo quattro o cinqi.1e mes i due cc. sono spesso in s11fficienti; in un anno 5 cc. uccidono la cavia, ma do'PO circa.i 15 g iorni, senza ittero DJè parassita consta tabile aJ.1' a uto,p sia.; isol o con qualche emorragia in co1"rispcmden za deal' epididimo e dei gangli cr11 raili. 1

1

1

1

1

1

1

1

* ** Il i11eto:::Io di coltura da m e stutliato consiste in ciò : frammenti dj fega.t o di circa un. centi-

m etro di lato di ca,·ia infetta si pongon·o in una provetta contenente 5 cr. della comune sol11zione fisiologica, m1esco1l a.ti con altrettanto siero di cava.ilo: si p11 ò a tale scopo adoperare il siero normale di cavallo dell'Istituto Sier-0tetraJpico ::\'I ilanese comunen1ente adoperato in :terapia, a:spii.rando con una, pipetta sterile il contenuto di 11n'intiera fialetta da 5 cc. Il tutto

Yu. l'icop e1to con 1-2 e.e. ùi olio d i vasellina Jio1i ste,rile e pio sto i11 tt1fa, a 37 g ra.di. Già;. dopo tir.e giorni, si osserva i1egli st1 ati supe· 1io ri clell a col tu1·a, unai n11becola costituita da spirochete e da svilup!po di germi .h an.ali, dovuto, ad inquinan1ento da p arte dell' olio ·di va. elli11u . La prese11za cli g·er1ui banali che crescono st~ntata.me11te nel. siero di cava1llo, costituisce ttna simbiosi assai fav.oreivole al nutrim ento e allo sviluppo delle S'Pirochete, oltre eh.e è capace , di .con servarne ais sai più a lun go la viru1enza. Infatti, già d·Opo tre g iorni di stufai a 37°, optimum di t em·p eratura in tale caso lo svil nppo delle spirochete è abbondantissim·o e si mantie.n e stazio.n ario per parecchi me.si; ca.ratteristi·co lo svilu1p p 0 somatico che a>Ssurne il parassita che raggil111ge, in tali co!ture, dimensioni d01p1p ie de'1 norn1ale (30 e qu al che voltai 40 micro11.). Deil pari la virulenza è esaltata in modo, da prod11rre la morte della ca.v ia in sole 48 or e me,diante inoculazione endoperitoneale di 0.5 cc. di coltura, e si ma11tiene stazionaitia, anzi su·b isce a lc11ne volt e delle oscillazioni in aumento 11ello sipazio di tre, mesi circa, per poi gradata1nente dimi1111i1·e; basta a.llora esegujre 11n trapianto ·con 2·3 cc. della coltura in n11ov.o teir reno, p erchè la vir n lenza si ripriistini. Le co·l ture trapia11tate ogni tre quattro m esi, son-0 dotate di t1na speciale .sopravvivenza e mantengono quasi intatta l a· virule nza per circa dlte an.ni. Come controllo, 110 eseguito molteplici p1rove lsu11l'eyferrut11ale poter,e patoge110 clei germi ch e in tal modo · crescono in ' simbiosi nel terreno, potere patog·en 0 che è risultato del tutto assente. T ale metodo può veini1~e utilizzato· p1er la ricerca della spirocheta nelle 0 rine, purchè il terreno ' ren ga conveni.entem,e nte alcalinizzato: 1 cc. di orina di cavia e.stratta con pUDJtUJ.I'a nella vescica vien e m esco,l ato al terreno oontenente un frammento di fega.t o di ca1via normate. cui s i aggiungono 0,S.1 cc. di solt1zi01n e di ' r])onato sodico al 10 %. Tale metodo si p11ò ca1 agevolmente a;pplicare anche n ell'1101110 a t>C·Opo diagnostico, evitando in tal n1odo la in·oculazion,e allai cavia, ma i1sando maggio,r i quantità di orina. (5 cc.). Conclusioni: Il met.odo descritto presenta i seguenti vant aggi : 1) è di sempJice attt1azion·e, permettendo l'uso delle fiale di siero di cavallo comt1nen1ente adoperate in t erapia; 2) dà u.n più ·r apido s' ril,uppo delle spirochete; 3) mantiene a·ssai più lungamente. la loro vir11 l enza; 1

1

1

1

1

1

1

1

1

\


[. \S.:\ù \-:XXI,

li. POLI CLl:\ ICU

})e t·111ett e r ÌBOlan1 e11to ù e i le S}Jirochete direttamente dalle orine n111 auc. ed è perci ò di t1tilità pratica a s r o1)0 diagnostico, risparmiando l 'inoct1lazione all a ca Yiu. ~)

Dimo1st r a1 inoltre che la i1resen za di gerrni banali nel terreno costit11isce una .·1mbiosi fn v orevole al.l ' accrescimento e al n1a11tenim e11to della virnlenza della s·pi r o·cl1eta. la q11.aJe, i11 i uli co11clizioni, ha u11 opti1n11m di te1npe1ratnr~1 di 37° ossia1 cp1ell a del cor110 uman o. e non giri di 22-25°. Al prof. .A. Zeri , direttore dell 1 f'51it1it o. i mi,ei più vi,,i r ing razi a n1 enti p er ·j consigli prodignti. 1

1

I3IBL IOGRAFI.-\. JTO

a 11d :\ l .\Ts1·zAKI . Th e

.. ·pi1·ocl1ueta

cr ltirali u11 ictero/iaemorrugiae. .J onrn. JJlltf'

11/ of

.exp. :\[ec1i cin,e, april 1916. BELF\:\°TT ~. lntor·no alla collllrrt r· u//{( i 111n1u nilò <l<> il e sp. ittero- e1nor rugi cl1 e. P e11 s iP10 i\'.Iedico, n1 a l'zo 1917. C F:Si.\ -B IAì'\C HT e VALLARDI. L ct coltit 0:.io11e i11 't'itro d e l~la .r.,·p. i~teJ'o-emorta.gica. \..\1ti. S<)C. L o1mbar~d a. di Se. Med., 1917. J... i\fART I J\ e A.. PETTJT. Spi1·oclz ?tose i c t1~ ro/zt;­ morragiqi1,e. Ed. l\1at>son , 1919. Roma , g1ug·no 1924. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Considerazioni cliniche e med!co-legali sopra lln caso interessante di emorragia meningea. J)ott.

medtco cond ott o :i Barco (R'e ggio-Emilia ). Dia gnl' ~ t ica.rc- p·r esto 11n' em ·ol'·r,a gja m enin gea, equi vale ·sempre a saJva.re il i11alato cot1 m e·zzi relati va.i n.ente semplici e l) ratici; n or1 fare ln. cliag·nnsi , il pii1 d·elle volte ci. conduce a pP rdere il paziente improvvisamente, se 11 zn poter 1er1tnr0 l1Pl)P llr e la cura chirt1rgica; quaJ cl1e vo lta in1pl ica un l avorio diagnostico di lo calizzazione non i11diffel'ente, con la successiva operazione .ch i l'\1rgica gr~ave, ·inda.gin,o sa e. come t11tt1 gl i intprventi st1l cranio, p·ericol ot:>a. P er noi mPclici condotti, t i1tti i gio1·ni _n co11 t a tto di 1.r~tu11 1atizznt i d ella testa, lai po ~. ihilit.8 d i ernor1'agia m eningea d.eve es ser semp 1·e pre1 en te allfl m,ent.e , poi.cl1è essa è m olto più frequente dj qn,ello che non si dred.a. lVIa nor1 ~P 1nr) l' e occorre nn trat1111a gra\1e p er determinn l'ln. Il ra:o rhe io i n tendo di r end,ere cli p11hbli cn r agio11 " e ch e h o a vuto occa sion e di os · srrvare 111~ll a n1ia condotta,, è qua11to iua 1 i~t~11tt ivo Pd interessante. Sia per il mod o co11 eni fu i1r1,yoeato, cl1e per il felice esito nella cu rn . 11t11 a n1 Pnt e n1edica.. esegi.1ita i11 sit o. t eon r r s f i t u I i o p e rf eeta n rl in t P g1'u 1n ('. .\RADONNA EGl STO ,

1

1

Et'.\SC.

:.O)

i\I. Pall11iro, di anni 44 possidente di Ba reo (Cou1u11e di llihbia110. Prov. di Reggio En1ilia) Preced e11 ti e re<li lari. Il padre flL ce.rtame1 ,. te llll lnetico; la n1ad1 e 1no1ì di mal<-1ttia• i 10 11 preciis abiJ e. N11l! 'a lt 10 cl] i1ot.e vole. Preccr}<'Jlti 11erso11flli. - Nato a te1m i11e ebib e allattamento n 1ater110. Crebbe ai])bastanza sar10; no11ebbe1 11étlnttie cl.eg·n1P di notai .alJ 'infuo1ri di u11a cheratite 1)a1!én.c biJn, at.osa,, che ne]Ja Clin.:ca Oc1tùistica. e.li Pn111n.a fu c-011siclerata lli ori g·i11e lu etica . J)u e ltnn i fu st) ff1 ·j <li J>oliartr[te reumn.1i ca.. È st<:1to di se l'eto bcvito re 'e fuma.to1·e. ,\Jl rt11111 esi 1>r u.~"'i111a. l ,u se ta d el 21· lt1g·lio 1923, mentre s uonava un,o strumento a fia.to (cor11ett8 ) i11 llllèJ festa (la b8llo, improvvisamente ca dcl.e J) rivo cli rsen s i, ebbe poco do·p o vo1nito di sostarize a.l~111enta1 1i co~)iosarnente inge.rit e poco pirima. Fu condotto a casa ed io potei o sei· ,·a rlo ii1 ~)ro Condo tomèl. Pratica te le immedi a t.e cure energiche del ca so (irJi ezio11i eccita.11ti. clis te·r e .e·Yac:uati vo, ec:c. ), attesi il giorno uccP~si vo. m.a ir1 ntil111 ente, cl1e riprer1 desse alm eno i se11si. Potei alJorn t1 aicc iaire il s.eguPntt:' status: Uon10 Ji cosl it1tzi or1P

. cl1 elet l'icu

1·eg·olFtr€. p,intt.osto pi11gu e. co·n n1.asse rn11srolari no11 n10'1to svilupp a.te. I . . i eve cianosi flei pomelli. J) ecttbito s 11·p ino. Pol so pi.cc-o lo, ritm.i coi, t.eso, · variéthil e. t1·a 70 r ::> ;1! tls Dzioni al m '. Res!Jiro 1)i11ttosto nrofoi1do var)abile tra :21· e 18 attj aJ m ' co11 <Jll èì lcJt e pél1us1a:. T e1npe rrttura osci1Ja11te tra 37,5-38. Cupo. - Il paziente è in J>tceda ad llr1 a sso1Ji111ento che nlo n è n11 v ero e pvop:rio co1ua perchè s.e è ch ilam,ato aooe111na a rispondere p11r i1on essrn clo in g rado di f-0m1.ulare nè conieetti. nè-parole. Dopo av el' i·i s p o~to co11 lln l)O. di ·voce ritot11 a a d Bssopirsi, nel qt1ale a ttegg'iam e11to resta \Se noin si sollecit a an che per p,r end.ere C]·bo e per e~eg1J ire i l>isognj co1iporali. In questo caiso è anc'h c rap,ace cli alza;rsi dal letto, restar.e in pi.edi. ir1inge•re lentam.ente e defeca.r e. l\I a tutto ·c.iù ~e 11 i.a. rendersi coID!pl eta,m,en~ te ragioiJe di qu,ello cl1e fa; rim·esso in l etto si riasso1)isee, t en enclo nnche i1 dec11bjto nel q1lale è stato p,osto. Noo 6i lai111entél spontane.amente cli cefa Iea, rri a a inia doma.n da accenna a doJel1zia alln fi ·o11.te. EsistP un ce1to g·ra.d 0 d1 con tra.tt1t1 ra d E.1lla nt1oa. 11 cranio è r 1egolare: jl Cl1oio capellnto, con l eg·g·eri scg-ni cli calvizie, no n pre enta ailc11na Jes ione di continu·o. La fa ccia. no11 è asimn1etric-a i1e rcl1è il faccial e è p aretico. m èl s olo nei movin1ent.i volontari di dig1ignamento, ne1 soffiare, n el p arlare. Occhi. Nessuna lesi<>rl e si a111prezza a carico dei n1uscoli est.1in eci. P el' la ·cl1era·t itf' soffc.r ta bilateralm ente r1on è possibile riccir ca!'e bene il rifle si~o pupillare. No,r1 si è· potuto eseguire llTt esa.m e clrl fonclo deU ' occl1io. Nu11a a carico degli aJt1 i sen. i speciO ci. I..A:i li11.g1ia. sa,bu11·ale è sport a not·111 n lmer1t e e Jn ohi le in Offni direzion.e. Nl111R ag·li ol"g·ani del collo. del to race e dell'ad 1

1

1

1

1

1

d<H11a

11iffe s.,·i (( l/c/ 0111.inu/i: a sserite a destra. preent e n si11istra. RifftJ.,·sn crPlll((sferico abolito a destra .. · fl~t e ri Jlaretici npl senso che il paziente ir1Yitatn 11llÒ mi11ger f' n1a ste11tntame11tf'; l)e.r la dcf era 1iÒ11e occo:r.1·e tic o rrere al clister(l. .4 r ti s1171eriori. - Il si ni. tro è i101·1t1ale, il des t 1 o € 1)a r f' ti eo: In f o rz n i· cl i n1i11 ll i t a. i mo\i m e11ti f1 t ti,·i ~o no limitHti: r·iflr ~ i flttennnti.


;-:. E% I O'.'\ E

.4 rti superio1·i. - _..\. si11istra lLULla; a ùestrn pa,res1 più accentuata d·e.1 1,,1·accio corrispo11 de11te; con grande fatica il paziente incitato stt i scia e IJiega l'arto sul pian o de.1 1etto ma ~ i11c:<:tpnc.: a nd eJevn rJ o. Riflesso patellnl'e 1111 po' accen t u atu; clo.uo del pi ed e presente 111 a 11011 vivace. Ba bi 11ski i>1•ese11te. l.<:t6ègue sp icca.tissimo biln.1.el'alruent.e. La stazio11.e eret..t.a è pos. sibile, p1 11·c l1è 1so~t.e 11uto. La dea 111bu lazio11e è int1possibile l)erchè il 1Jazie111te ter1de a ca.d ere V(-'lt·so d est 1·a. K·ernig accentu HJto. Pu1it·u rll loniuure: e:::;eg·uitn la ·e l' è:l del ;2() luglio, lélSt:in. fllOl'USCire CÌl'C<l 't.() C.: 111:1 di liLJUido, co11 p t'e \C;io11.e a.u1nentata, forte111 ente en1or1·agico. ! ~as ciato a sè sedime nta ·C il lic1uido so · prasta11tc è fn1 te1111eTute J'ig111e11tato. L 'albu mi11a è cil'ca il 0.60 %0. ~el sedin1e11to 1si no ta110 µareccl1ie e1nazie alterate e scolorate. Esanir r!ef l P itrinr. - Q11R11tit à . ca r~ a e n10Jto ricca d i urati cllt · ùeposita1110 s.1Jontanea111e•11te. Dci co111po11 enti ai1011 mali IJ·1·ese11te in propo rzio u i rli ci'.r ca 1'1 %o l'al1J ~1111i11 t1- .e l'urobi · Jina. a . Be1 1t t lo zucc l1e.ro. )JeJ sedin1ent-0 non si riscot1tran.o ele1ne11ti patolog'ici. Reazione di W asse 1111,an 11 nel saJ1g·11 "\ e J 1el 1i<1uido cefalo 1·achidiano: J1·cgtttiva. Diagno1si ror1n1t1lata: Erno11·ogia. 11i e,, i ·11,gea. /) e.c<>r. ·u. -- l)opo 21J: 01·e clal l a i1riu1n pu 11tura lomba.1 ~e il paziente parve solleva.rsi tm po' dal tO l'!)Ol't' 11 PJ q11ale e ra cncJuto; 11ie11te rii l)Llt si ottenne de l rest.o. Rtpet11ta la p·untl1ra loml>al'e i I pl'itno ag·osto, ed estratti è..tlt1·i 40 cr11c. di li(IUido cefalo-1·H(' l1idiano qn.esto esce an.coca con forza; è 1n~1)1ifestamer1t e laccato. ~curo; s i nota.n o 11el sedime11to abb-011da nti 0n1bre di eri trociti_ ed e1n azie defori11ate. Dopo questa s econda 1)u11t\11·n il inigliora.mento si fa più m.a nifesto; il paziente rico110. ce i J)a re11 ti e g'li an1ici. pacrla, chiede cJlJa.nto gli occo1 re, però si è fatto ])jù irreq1deto, vorrebbe nJ zar. i, ina11giare; il b 1·ac cio r b·en nio·s so, ed ancl1e la i110tilitù della g·arn.ba l1a fatto prog1· es s i. Il g·ioeno 6 e:l gosto tolg·o altri 30 _cm=1 • il liquido è colorito ma lit111Jido; 11 el s ed i111e 11to si 110tano pélrecchi linfociti i11edi e pic:co lL 11 paziente 1nigJi o·ra sem·pre. T.. a ql1·n rt a p u n.tura è fatta il 12 agos to; il liql1icto r· se1nn1·r li evemente colorato, ma J imJ)iclis ' imo; i I s eclimento otten11to per ce11t1·ifugazjone dà 1111 r ep e rto di n11111eros i linfociti. Dopo al tre due })uutu.re lom1b·a ri il liquido è 1iropido e il l}aziente 111.olto 111igljora.to è in grado (li alza.risi. I..a dearub11lazjone s i fa be ne, la motilità degli a.r ti è norma.l e , non s i hn· a.Jcun segno d i nlte.r azione (le1le vie piramidali a dest1·a. I .n, roscienza è int(>gra, ce1i.an1e11te n1olto più to·rpida dj quPl cl1e 11011 foss e prima della m.alattiA; chi lo con.e sce a.vv.e.rte una. p1r ofon1da 111odificn ~ i o n e cl r J ca1•attere, ha p·erdu ta la memniiR J)er g·li 8.vvenjm1enti anche recenti. Però que st i fe no·rn.en i a p.o.c.o a poco scompaiono, tn.nt<> cll-e dop·o drue m .e'fSi dall'ultim.a puntura lom·ba r r rg l i hn pot11to rj·prend·ere le su e norn1F1 li occ11pnzioni. 1

1

1

1

009

P H,\T I C.\

Clii (.1 vess e Yedutu a tutta pri1na il r11alato avrebbe fatto c.l 1ngno i di e111ol'rag ia cerebrale. >;011 mancò l·ict.n s a popletti.co, Ja perdita di cosci enza durat.11 ra, il di t L11·bo clella motilità la.t et'alizzato, la }Ja.r esi d eg li sfin te.ri. Ep1Ju re per la preis enza di e:tlc11n i seig·Hi di irr ita.z.i o11·e i11e11it1g·ea qual i Ia contratt t1l'a della nuca, il l{el'nig·, il seg110 cl i Lasègue bilateralm·e11te, i11duss1ero a,d es e 1·e i)·i ù otii tr1.i sti u ella d.iag·no.s i ipoteticn e n.d eseg·uil'e un.a puntura lombalre la LlUal e (l ette esi to ad. un jiquido prettamente e.1 nor1'agico. ~la Ia, •J)r.e occu.p azione di u na emo l'ragi a cerebl'nl(' noir })oteva essere tolt a co11 q u esto sf'mp]ic.; e 1·ilievo; esso acquista,·a 1111 g rande va.lo>re 1s ottoposto ad un rag·ion a 1ne 11to cli11ico diffel'er1ziale. Cl1e nell'emor1·agia si !)Ossa ottenere t1r1 liquido cefalo- rachidia1110 en1ot'l'agico è rJ:1citico: rna a llora l'emorrag·ia 1\ ventrico·l are o è p.a)rei11'cl1 im a.tosa e deve ·es· Be re i11o lto gPa11de pe.r 11.1'e scol,a.r si co.1 liquido cc fa1o-rachjdian o attraiverSio le vie linfatiçl1e. l 11 n.n1b eù L1e i l'8 si , co111e ben s ~inte11de , la sinton1a tologia clini.ca è imp·o·n ente, infinitamente s 11,pe 1'io1·e a. que1la. offe1ta dal n os.t.r o amn1a . la.lo. No11 è il caso <1ui discuteJce s e il Ji q11ido c e faJo-1· [tchicl ia11n e ra e 11101·rag·ico pe1· disavventtu'a di t.ecnica ; la prova dei t1·e tu·b i che. fll f a.tta r1 eJ la l)1·ima est.razio11e dileg u ò ogni ~o. ~J) C tt o r h€ il s a11g·ue del liql1ido p1·9venisse da l f! ione di una ,·enuzz.a d·el !)leBso intrarachid.eo. Il (l.(:l.co• i~so co11fern1ò p ie11 a 111ente l a diag·11'0. i f Htt H· e la gu a.rig io11 e co l'On ò il nostro ottimis.rn.o. ~ I a non è soJo la . d iag·nosi che i11 questo m1om.ento ci pu ò i nt eress a.re: da quan ·do è s.tat.a r)ossil1i le la i)11ntura lombare le e111or1·ag'ie 111e11 inge•e .ha11n.o p e rs o il caratt ere di alte l'azio11i r::ire, SJ>ecialn1en·te irl seguito a i tl'al11nati~111 i possia.tno di1"e, che sor10 assai più fr equ enti di quello ch e p1·jm,a no11 si credesse Furn o in lln lavoro .s u questo airgomento h o 111 esso i11 ·evidenza l a fa ci li tà di tali reperti rlini('i. e d h n. dimos t.ro1o co n nna intere.ssa111te f-' t a 1i. ti ca, tt1tta l'in vporta l1Za delJ a. puntt1 r a 1on11hare per l a loro diagno si e c11;r a1. TI cnso nostro è fleg·no di llota, pe1·chè seg·ttì a.cl 11:n tra.u ro.a tismo tutto i1a rticol a re e ch e p11ò offrirP nsr:>-et.ti pec11lia11·j a n,ch e d ' in.dole medico l c·gHl e. T,e enlOl'l'fl.g·i e i11t 1·<1cr nn icl1e sottodurali offron o sp.P1~s n n1.81.eria cli controv·ersia· al p·e.:. l'ito che. è ch1arnat.o i)e.r lo p ii1 a. d etrimere se

sia no spontan ee o p l'ovocnte. Ql1ando si tratt 8 di casi m·orta.li , in c11i è posSi·bile l'indagjn r 11ec·ros·co·p ica , l a soll1 zi o11e ])UÒ esse.re pi1ì factle in q'lJ.a,n to è dato f1·equ ~nternente rintracci are lesionj cl i con ti n no o lll c11oio capelln to o 11 E·lln tera o~. en cl1 e S\ 'e la110 il meccani s1n n clell::t l::l cerazione vasail P sia indiretta cl1 e i1e•r cnnt1·accoJ1)0. )fn q11 nlch 1' volta n è sui E'SS P

1

TI r a:-;o ì· inter e.·. a11te ed ho c rec11 1to <li puh -

h li ca rlo, n11cl1 e co11sig lirtto dal prof . ..\ . Fi11'110 eh~ ehbe <l \'edere il pazie.11te in con nlto e più volte. pcrcJ1 è e s.~ o . i presta a ,·ari e consirle1·n zioni d'indole pra.tica.


.

970

[ ...\ '\ ~Q

J I. POLICLINICO

XXXI, F ASC. ~ 0]

in l'ili e Yu <..l a.I ca.rctttere del liquor. ~la pur amrnessa la condizio11e }Jat.ologic~t dei ya·si cere brali del 110. tro pa,zi.ente, 1resta éJ, dimostrare qu•ale f1t l a cau.sa che p,r odusse l 'aum1ento di pressione fìuo u vi nce1·e I a elasticità e Ja resistenza del va so sa1)gtllig·no, per.chè se la oausa i1011 fu trau.r nat1ca, 111u l 'en1orr-a1g·ia 1spontanea 1 a llo.r a il OatSO sarà i11.terP,s sarl te pe'r la sua patog·enesi, m ra no·n su.sciterà •uiù un interesse ù ,in doLe lneclico-forense. · Le e1norragi·e i11e11in.g·ee sp,ontanee p o·ssono a versi ir1 va1'ie ·Conti11ge11zc: i1ota è quella che \Si ha nellai infezione ca1·bo11cl1ios.n cl1.e pt1ò aiss umerie la vera f clrrria a.pop/ r>tli C<t llell'inf e zio ne ccirbonch·i osa comie ebbe a dirla il Babes , in ,cui tanto tom11ltuo&a è la fenQmenol-0gia ed im1)rov·visa Ja mo.rte, 1che D<>1n si riesce qualch·e volta a poter staibilire la diagn<>si, e può Sl1scitar.e gr·avi sospetti di avvelenamento. Nella l etteratura csiiston.o i ca.si di Rickte+r, di Koli l~o. ne} q11a~i la m.o·r te s,opravvenne im P rovv isam.en te senza ch e i sogg·etti avessero l•l ('Se,1 1tato pri1na f enomeni morbosi di sorta, e nei quaJj so lo l a neCl"O•SCOpia mise in evile.n za. den,za Ja P'r esenza di u.n vasto em 1ato.m 1a cli oriIl caso ch·e fu da n1e o. se.rvait o 1si presta ap - gine ca!:ribonchio:sa. Si noti co111.e queste emo1·pw1to a .q ueste .cons1cterazionj prati che di jr1rAgi e m ·eningieie delJ'ir1fezione catbonchio~a si do1le medico-lega.le percl1è il fatto morboso si ahhiano talvolta rome llnioo reperto di cp1esta ill rezioL1e, che ,può esser.e ancl1e sospettata dai p~od·11sse in segt1ito a.d lln tranma tutt · aìt~ L dait i a.namnesticj; i111fatti ta.Jora m .anca la puche comune. 1Q11 a11 clo j l })aziente caclde col1)ito c1R 11' i1upro\ stola , m'3..n cano a.ltri comuni local1zzazion i, es. viso malo1e er•a ad un l1allo, cli estate, e SllO · sendo stata la via cl'ingresso del i irits la ml1cosa ua·sale. nu va ln c~rnetta. A t11tta p.riim.a se1nbrò tratAlt rn. in fez] on.e capace di determinare -emo rt.a r·s i 1d ella più · e1omu11e eve nie.n z.a 111orbosa. u11 ' errH1(rra.g=i.a cere1brale e·d ho g ià es.poist.o le . ~ra g·i c m ,ein ingee , è 1a m,eningite cerebro-spi1ia lr', diplo«~ooci ca o mening.o-coccic.a., d·ove.11c·on s i tlerfl zi.oni aliniche che potev n11 o a vva·lio dosi nggi11ng.ere ·Cl1e si co,n ·oiScono nella Jette1..al'e CFU·e~to ·Co11cetto ed J10 detto per q u1ali l'R 1~at11ra casi di t a,li infezionj ::;velate ·p roprjo da g i oni fni indotto ?- }Jie11sa~~e ch1e si trattasse di co si1 pi1ì fo•1111n ata1, ciò c11e fu confermato da 1 nn episodio terminaJe e letale. Emoirt·flgir ineningiee sp ontanee si possono l ' esito de1ll,a puntt1ra Jom!bare. Q11Ale f11 la co11 djzio.n e det.er:mi11ant.e 1della emot·ragja avv·eav·ere ne1l'alcolismo ac1.1to ; D·ella stasi provoIl•ll~'l.? Possia1no an1-m etter1e a11zit11tto che nel cata da tr·o m.bosi dei ~en i o da· ostacolato dPno tro paziente esi stesse una par1Jroln re frA·- flus. o dei vasi del collo per tun1ori mediasti g-ili1 à vasnlP c redu-lnetica e alcooljca e dj conr1ici (Hoff1r1ann ' o pe!r inediastin·o -pericardite ~eg· n enza u11 albero · circ-olat.O!rio altern to e vasi calJo . .·a ,e i11.snffi.cienza mitralica (Leoncini); si ce1ehrfl1i con paeeti vulnerabili, quincl i 11n 'i · lian110 nell'in~o]azione. nello sforzo (caso di prrtrn ~inne generale e 11n fl. fn1cilità a lla stasi R i chter in u.r1 giova11e di 18 anni colpito da P1no1 ragia1 n1.eningea 01,ent.re sollevava pesi in n ·ell r Yenf' deg'li inv·ol11c1i n1eningei. Dobbiamo nnclte di1·e clje Jlel reggiano il vi11 ism.o, molto g·iocl1i atletici); ed infine si l)Ossono determjcli rr11 s o, hn. g1~ande tendenza a pro1d n•rre l esio11 i ·na.r,e anche S€11za cat1se identificabili, r npJla vn ~n li e in special merlo cereh·r ali. come si de - l rtte.1·atura sono pubblicati rasi da L etulle e c111 rr· <lal 1111mero grandissirno trn i contadi11i . I Jeu 11 erre. Cl1auff a l'd e Froin, Grillard e Bo ~·é, .\ chnwd e Paissal1, B1·aillon, Follet e Che\'al. rii pnrnlitici P di mol'ti a1'>o!)lrttiell<' . ~011 è 1iscontrati in giovnni sani e robusti. se11Z<"l d <'l r "o;.;to in1p o'~ siJ1ile che nello 1t'~ . o i\L si fo. se sto1h ili tru unn rli q11e11e forme rlj pachjmenjntare ererlitnrie n 11e1~011<ili, senza alcuna c«111sa p:it 1· \n:-iculo~n . CO$Ì freq11 e nti ll eµli <ilcooli sti fl a fl p rPzzn t. i I e. tl1"i ln r tici. ci1) cl1e .. pi e~·11 e r1\llhP n11t· o i· mflglio Xel uost.ru caso le caut>e snpl'a inenziona.te l; 1 tt1 'n d 11;~ir111 ,.. tlt•ll'l' n1nr1·:l g-i; 1 nttndurnl t> rnp~~n me11ingoea .... .

tegun1c•11ti e..:te1ni i1è '"'11lle os. a e neppu1·e all'esame diretto si rie.sce ai t1'ovare il vaso l ~o . onde è nece~sario proce dere per via del tutt<· in tlu ttiva , l)el' a.rriV'a<re a ricostruire il f att •.) che p11ò cla.r luogo ad jndennizzi in1iportanti : &.cl accerta1 11e11ti di i·espo11~abilità civili e pena1li. Qua.n ,do il caso non è morta le ed il mn lait n è s, 01~) sospetto ·di emiorragia meningea, IP ' incln.g i11i s i fa.11no ancora. più osc ll rame!I1te, e si r>1t1 ù clj 1·e che t1nici dati s ono l e notizJ~ ana.11Lne6tiche, i s inton1.i di ru,eningism,o e so piratutto la pìnn.tl1ra 1omha1·e. Anche la radio• login n ·elle lesioni del cra11io n1o!I1 dà sem.'P rt rep r.rti atteri cl ihili , specialmente se le infra~ zioni os1Soo sono minime, costituite da una sottil P linea di f ratt11 ra. Per Clli è d·uopo 111·oced·err in queste ri cnstr11zionj peritali med)co-fotren si oon grande cat1tela per non danneg·gia:e il paziente e terzi. Vi sono poi cas1 in cuj il mo1ne11to causal.e di t1na accertata emorragia m ,entngea1 è ie-0sì partioolRI'e che deve esisier condot1 a dal ineclico perito nn'attenta discussione per i1on farla apparire spo,n tanea qt1ando iD\iece f11 proYocata dn 11na vera e propria vio-

1

1

1

1

1

1

1


971

SEZIONE PRATICA

·sp-011ta.n ea non sussistono; in lui, se si vuole .dare una spiegazione clel grave in.ci dente oc·oorsogli, ci è duopo .rifeiI·irci allo sfo·r zo ,p articola,re esegn1to men.tre veniva colpito daltl'ictus. Egli suonava la cornetta. uno stlrumento \1! fiato di picoo•l a im boccatura, in cui ò necessario acco]J,are le la.b b·r a 1s n di essa e sof.fiar.e con fo·r za entro l'~sile tubo pe,r produrre te vibrazioni che lrendono caratteristici i suoi toni: in· tal moc.lo 'il S"uonatore resta per un tem·p o anche lungo in attitudine di espirazio-n e forzata , alla c111ale partecipano anche i musc<:hli estrinseci d·ella res1Jirazione ed a glo1ttide ·chius8 o semichit1sa. È facile iffi.m aginare la oondizione nella quale vengono .a trovarsi i vasi clel oollo 1sopra.t tt1tto i ven1o si e tra questi te giugula1i interne cl1e sono la via di d.eftusso ·più immediata del ci rrolo venoso oerebrale nel quale perciò si pr~odurrà una stasi e una eventuale lace r azione; questa peir lo più si ha o nei -vasi coroidei, determinandosi una.i emorragia ,·entricolare o nei vasi delle meningi special.mente della volta; in qu·eieto ultim·o caso il sangue s:traviasato si raccoglie nrelle inaglie delln pia madre o i:;pazio sottodurale mescolandosi a1l licrt1jdo cefalo-ra,chidiano, 011ù.e con 1a puntura lom1ba1re, può essere messo i o evidenz a . L ' interesse di qt1 esto caso è dato appunto dal mecc·anismo di i)roduzione dell'em,o·r rag'ia m ie ningea, che deve .rientrare in que lle traumaticl1e d a sforzo. Nel ~1. ciò non dette luogo ·a nessuna controversia me·dico-le·g a le d'indole penale o infortuni1stica, pelrchè si prod11sse i11 ·Circostainz.e chiar-e e n·e.tte. Ma se lui invece di essere 11n su•01natore diletta11te i11 una orchestrina di amici, fosse stato un artista jngaggiato per una tournée, come -.quella per es. del Toscanini che pochi anni fa percorse l'America, eg·li avrebbe potuto senz'altro d en11nciare l'inforlunio perchè co1Y1e tale doveva essere considerato, trattandosi evidentemente di i1na ~·orragia m1eningea da sforzo, che è dalla dottrina e dallai giurisp rudenza conside•rato q11ale violenza causale e perciò caratteristico dell'infortunio. Perchè lo sforzo possa costituire la causa violenta previeta1 dall'art. 7 della leg·ge infortuni, occOOTe rappre. senti qualche cosa d1 stJraordinario e di esorbitarit.e clalla co·nsueta. estrin.secazi·o ne d·ella ·energia individuale. Il ca1so diel su·onatore di cornetta o di altro istrumento a fiato è molto importainte, perchè io e.redo che costituisca 1 11 ni~a modaJità d'infortunio pos6i.bile in questi 1avoratori. Ma ci possono essere altirj prestato1i di lavoro ~h.e per un. n1eccanismo traumaii-co simile po ssono andare incontro ad infortt1ni <ii qi.1e~to g:e11err e nnr luog:0 ft ~·l'avissjn11 1 ~

1

1

1

1

.

cont1roversi€ m·edic-0-legali; per es. : i soffiatori di vetro, fabbricainti di fiaschi, i quali d·evono compiere oopi razioni forzate e p1rolu.n gate a glottid·e chiusa ed i·n condizioni di ambiente tipican1.ente congestionati per il caldo dei forni e della mate tia incandeiScente, come pure i m.acchinisti , i piloti di automobili, costretti a soffiare in tt1 bo della loro macchinai peir vir1ce.re un ·o stacolo. In tutti qu.esti lavorat.o,ri si ripeteranno le stesse condizioni di sforz.o e di stasi cerebrali momentanea che si ebbero nel nostro paziente, e che determinairono l' emorragia m.eni11gea, ~a qil1ale po·t rà dar luogo ad uno straivaso picc-Olo e curabile, m.a anche pro vocarre Ja mort,e immediata. Ora si faccia l'ipotesi di trova.re in m 1ezz,o a.d una strad·a ac• canto ad un ·autocarro o ad una a.iutom.o bile il cadavere di un uomo, il qu·ale non presenti alcuna lesione apparente, e qt1esto disgraziato sia alle dipendenze di una ditta o di un privato; eseg11ita la nec1,oscopia il p.erito corustata u11a, .emoNagia n1enin,giea vasta, farse attorno al J)Onte e a l bulJb.o e perciò capace di dete:raninare la morte jmmediata, ecco che si p.r esentan o al git1dice e 8Jl m·e dico i cp1esiti se queista m 1orte fu violenta 1per dolo, o per infortunio. La nozione di q11este emormagie da sfo•rz.o per soffìam1ento . potrà· eno1mem ente svela.re il mi . steiro. E più importante a.n cora sarà il .caso, se, invece della morte nel 1s11ddetto chauffeur, si avverasse ciò che non infrequientemente si avveira n.eilJe em-01r rag·ie meningee, n-elle quali talora iriteroorr·e UJD tempo libero anch.e assai lungo, dal m,o m·ento in oui essa si p 1roduiee n q11ello in ct1i si svela o con la morte improvvisa o con una. feno1nenologia im.p onentissima. Quello che accade nell'emol"Nlgi,a. da trauma sul c~amio, i può certo aver.e anche nello 1sforzo da soffiamen.t o; onde un opera1io, soffiatore dj ' 'etro , 11onatore di uno strumento a fiato , chat1ffet1r o macchinista, può in un momento del st10 lavoro a.v vertire appena t1n po' di malessere che presto si dilegua e manifesta1re a distanza di tempo i segni àn.che letaJi di ·una en1or1·agia meningea sofferta. e.b i conosca la cl inie a e la patologia di quieista emorragia mening·ea, non trov.erà esage~ate e impossibili queste ipotesi. Alct1ne altre CQnsideraa;ioni d'indo1e clinica e medico-leg1a1e si . p,ossono tra·rr·e daJ l 'ooam1e del caso ,che ho riferito. Da,gli esami eseguiti durante la malattia del ~I. si1a deille :u.rine ch1e del liquido cefalorachidian.o ab1b iamo avl1to raJgione di mettere i11 evidenza: I1elle urine t1na spiccata albuminuria fino all't ~/oo . senza elementi renali: nel liqt1ido cefalo-rachirliano~ soprattt1tto dop.o 1a terza pl111tt1ra lornhR r e. t111a spiccata linfocjtosi 1

1


072

li.

la qu.ale si 111e:iut e11u e a111_;l1e nelle punture s ue cessive p·u r facer1dosi il liq11ido limpido. Tali repe rti potrebbero indurre sia il clinico che il 11e1·ito 111e dico-leg·ale in errori di considerazioni llOn lievi. La p.r esenza dell' alb11mi11a n elle tl·rin e potrebbe far pensa..ne ad una emorragia m.e ninge~t· in nefritico, e quindi farla di p e nd e-i·e pil1ttosto dall 'i.perte.n s io11 e reu,a.J•e e dalla dis cr a sia u.re1nica che da una viole11za caus ale co rn e lo s-fo.rz·o, con evide11te da11nn }Jer la liquid a zi.011e di una qu.a.l11nquie eve11tnale respo·n salbiiità. Qna11do in, ece 1si s·aprà ctie queste albumint1rie s ono a s a i comuni nelle emorragie m e1ni1lgee, tanto che Gu illain e ' ' in<:ent •C poi. Schneider le dettero per costanti e ' le eleva:rono a segni di g1'.·ande valore diagnostico , alloi-·a se sairanno specialmente a.lbumi1111 rie semplici senz.a eleme11ti rie·n ali nel sedimento, dovrainno .ess·ere inquadrate nel 1!reperto gener,ale de1ll'emiorr:a.g ia m eningea. _L\nehe Furno in un caso di ema.t oma sottodurale che diagnosti'cò e fe c e op·era.re a distanza di qnasi tre mesi dal tra.urna sofferto, ebbe a tr·ovare m-0lta aJÌ)umina nelle urine che isco1nparve poi su1hito con la guarigio·n 1e del m 1alato. _,\. nche la linfocitosi del liquo.r può dar luogo a serio errore. Sa1)pi am.o che tale reperto è carratte·r istico della meningite tubercolare o sifilitica, p·e'!· Clli in soggetti che insieme ai s intomi cli uleningism.o , si trova un liquido cefalor~1chiclia.n o linfocitario, speci·e 1se esso sia. liqujdn co1n.e nel periodo tardiv-0 avviene (dopo un mese dalla. da,t a dell'emoITagia il liqt1ido f)U Ò n on ess e.r e più n emmeno xantocromico - Bonola), il sospetto di lln.a forma infiammato1ia s pecifica d·egli involuc·r i ce·re.b rali è possibile e an.c he allora può devi.8:r e sia il n1edico che il perito e considera.r e meningite quello che J1on è che l a reazione istessa. meningea , che si oss erva 1sempre in qu e~ti casi, e che pu ò svi·l uppare t11tta una sint.on1atologia. assaj in ter·es sante, serr1pre più capacf' di simrula•re una m 1eningite. rom,e la febb·r e, il delirio, il to·rpore, fatti tutti dovuti a qu ella che il Ou.ret chiaro.a cc in.tos sica.zione ematica » del liquido cefal o;rachidia110 per il rivers·arsi tn esso dei prodotti to·ssici della decomp.osiz.io·n ·e sang·u ig na. Ri.po t·tandoci aii casi ipot etici fatti prima, qnanti erro1; di diagnos i e di Ya1 ntazio11i rn e d ico-l egali i1on possono g e11erare queste en1orragie me11inge e se ess e non sono ben co110~ciut e d o tutti i p11nti di vi~ta.. ch·e ,,a.nno d a l m ecca i1i~mo di prociu zione , n 1IP inani festFtzioni cliniche? Perciò ho voluto p11b])Ji care anch e iJ ca so che s i offri aJJa mia o s ser,·azione p e rchè P n n es.Pmpla..re tipico di qu esta eventualità m orbo~a. c·he poteYa ilare origin e ~ ti1tti i cyueiti di c u i :lb b ia1no f a tto parola 1

1

[ A~~o .\.\.\I,

POLJCLJ~I CO

F.\~•:.

30 J

..\11 a fine <li q ue'èto la \·oro, 'Pllto il doYere di iing"raziare il prof. .A... Fl11·110, che mi fu co11s nlente prezioso d.urante la 1nala•ttia del :\I. e mi fu largo di aiuto in questo stu·dio,_ con . ig liandomi. ni rentle:re il ca.~n cli p11b·blicfl. I' f\ g·1Olle. J~ IBLI< )GRAFI L <\.

1' r ~1u11iati 'i nir>s C'ranio- cér é ù r<1 u.t, to111.e I-II , l)al'is, FéJix AlC'an, 1919-20. }~ L' HNO. l{ iv ista è t itica cli Cl inj cn. ~l e d i ca, 1920; (~io r 11nl e cli -:.\Jedic inn. F L' r roviarj::t•, 1921 , n. 6,. ..\uno T. J.EONCTNI e LAZZA~lGA . Co11tri huto r1llu conosc 1·n::rl r nll.u 1·al11,ta:.ion.e 111,edico-legale delle PnLorru(Ji e i17.t r.1c1·a11 ·i ~ lie sottodHrrtli. Cesalpi110, _.\.11110 .\I , 1915. .ì\!ARTlN et RIBIERRE. "les Hémmorragies cérébrales lrrltl>Hn!iqtles. An11. ù'Hyg·, pu})bl. et de méd. légale . .Sleitt. 1912. :.\Il · RET. Epcc1tche1nenl dans tes f1·actiLres de la bas e clu crdrie. ·r11è~e de Paris, 1909. I) l ' RE r.

1

Meningite ~uta sifilitica. Eredosifilide tardiva deUa seconda generazione. Dott.

ANTONIO

GUERRlCCHlO,

:\Iatera..

..\.11dr. Micl1ele, di anni 16, bl'acciante, da 1Vlate1·a (Potenzct ;. Il padre morì in giovane et à per pnel1mo11ite; la madre è vivente, n.o·n ha avuto aborti ed è da cir·ca sette anni imn1obilizzata da una forma di poliartrite cronica d efor111a11te sulla quale dovl'erno t·ornare nel cors o di questa esposizio11e. l l r1 fratello mol'to <lID·ante l'allatta:rL•ento i11 1111 access o co1l.vulsivo; nn altro, di minore età, viver1te e s ano. N·ell'a11amnesi personale non v,è di n.o tevolecl1e una febbre « intestinale » durata ql1alche m es e all ' età di sei anni, ed u11 attacco di influ enza nella nandemia del 1918 co11 co.mplicazion i broncÒ-polmo11ari alle ql1n li r e. idl1ò toss·e sec ca t11ttora persistente. fl giol'no 3 gennaio 1923 fu im1) ro,·vis an1 ente colpito , e11za cau sa apprezzabile, da forte brivido e febbre elevata, a cui seguì nella notte inten s a cefalea lJrevalentemente frontale e YOn1 ito dj materiali alimentari. Nei gior11i s ucces ivi I a cef alalg·ia divenne viol e11tissi.:rcia ed il \'0111it o continuò senza treg11a, non permettendo l ' ing;e tione di Jiquidi di. sorta; nonostant e rjpetnti clis te.r i l ' al\'O si mantenr1e cl1iu soe ve rs o il ·esto g·iorno apparve manifesta riµ;icl i t ù d e lla i1l1ca. Il a11itario. cl1e lo ave \·a ili t nra lJredis.se allora s enza riserve l' esito· l et nle a bre ve scacle11za e rit e nne inntile vis itn l'e ulteriormente l 'infe rmo, c.J1e io vidi la i>rin1a volta il g·iol'no 16 dello . t r. s o rnese di. g·e1111n lo. R. CJ. - 111 quaùro della rn er1ingite acuta è· 11 e tto e com1>l eto : l)O"izione a cane di fucile, i p e res te11 s io 11 e Il e i c çi11 0, fo.rtissima rigidità dei int1scoli d e ll a i1u ca P del dorso, addome retra 1to; ip e r E"·-1 es i et c11tn nea diffltsa, ~ niccato derm ografi :rc•o ros so, Jr ggermente n1idriAtiche e t orpiclP n lle divc· i·:-- e r e azioni le J)llpill e . paresi d t I r a h d l te: e n ee d i Rin i s 1r n , es a g e r R z i on r de i ri flr..., ~i l'On a ccenno di B a bin s ki a ~ inistra . Kernig. vo1nito infre rlabiJ e, alvo chiu .. o , tempera- tt1ra ad irregolari oscillazi or1 i (38°-39°. !)) . bra3


(ANNO XX:\I, FASC. 30]

SEZIONE PRATICA

dicardia relativa (75-80 p .) con polso piccolo e lievemente dicroto, polipnea (30-35 r .). Un piccolo nodulo ghiandolare si palpa al: l'epitroclea di destra e po.chi altri alle comuni stazioni linfa ti che; lieve ipofonesi all'apice polmo11are di sinistra con marcata asprezza di respiro e fini crepitazioni pleuriche; soffio dal.ce sistolico sulla punta del cuore; milza appe11a debordante dall'arcata costale; f.egato nei limi ti. L'infermo, di una m c.igrezza scheletrica, è ir1 delirio quasi conti11uo; di quando in quando porta le ma11.i alla fronte ed e1nette act1tissimi urli. . Nelle urine, scarsissirr~e e di alto peso s·pecifico, tr~cie di alb11mina e di corpi acetonici; negativo l'esame microscopico. Nel sangt1e lieve anemia seco11daria con leucopenia l ìOOO g. b. ), mononucleosi , eosinofilia (5 °1 ) ; assenza di forme parassitarie. Cutireaz. di J)irquet (tubercolina Berna) intensamente positiva. Il giorno 30 gennaio si pratica la puntura lombare e si estraggono 20 cc. di liquido in.colore e limpidissiln·o che fuoriesce con aumentata pressione, a gocce molto ravvicinate, e nel quale, dopo circa 15 ore, si forma un esilissimo reticolo . All'esarr..ie microscopico 150 cellule per mmc. di cui il 90 °fo è costituito da linfociti, il 7 % da grandi mononucleati, il 3 % da polinucleati. Negativa la ricerca di forme batteriche. Cospicuo. aumento delle albumine e delle globuline: Boveri positiva in 30"; No1me-Ap elt, Pandy·, \Veichbrodt nett<tmente positive. Assenza di glucosio. La rachicentesi provoca notevole atter1 uazione della cefalea e del vomito e diventa quindi possibile qualche. tentativo di alimentazione. Previa somministrazione di un gr. di ioduro potassico si ri·esce ad ottenere sca:r:sa quantità di espettorato muco-purulento, nel quale non si rinvengono bacilli di Koch. L'anamnesi, il decorso, la sinto.matologia, i caratteri del liquor -ed alcuni dati degli esami di laboratorio indirizzavano verso la diagnosi di meningite tubercolare e perciò credemmo opportuno associare all.a somministrazione di urotropina per o.s ed all'applicazione di rivulsivi alla nuca e lung·o la colonna, le. frizioni di unguento cinereo, secondo quello che, per principi div·ersi, la più antica e la più recente pratica terape11tica consigliano in questa gravissirna contingenza morbosa. Sembrò, infatti, che le nostre presunzioni diagnostiche ricevessero ulteriore conferma dal reperto di due forme a b.astoncin.o acido-.r esistenti, in vero non molto caratteristiche, c.h e risconLramILo in uno dei numerosi preparati allestiti col reticolo che si formò nel liquor di :una .seconda puntura, praticata il 10 f ebbraio; reperto che rimase però isolato, poichè non ci fu possibile mettere in evidenza alcunchè di simile nel liquor ottenuto da una terza puntura che esegui.mmo il 28 çlello ste~ so mese, e nel quale, tranne un notevole aumento del numero dei linfociti, osservammo, gli stessi caratteri macro- e microscopici or ora descritti. L'inferIL•o si mantenne in condizioni quasi stazi()narie fino alla fine del mese di febbràio; ma verso i primi .del mese successivo cominciò a delinearsi t1n lieve, costante e progres-

973

sivo miglioraipento, così che verso gli ultimi giorni di marzo si era verificata diminuzione fino a scomparsa quasi totale della rigidità della nuca, rarefazione dei vomiti, cefalea a parossismi non molto frequenti, discesa della c11rva termica (37°.2-38°), rare scariche alvine rpontanee, possibilità di discreta alimentazion·e. Se non che la sintomatolo.gia tornò ad aggravarsi nettamente in p.o chi giorni, quando, verso la metà del mese di aprile, furon so·spese le frizioni .m ercuriali per intensa sto1natite soprag·giunta: fa~to di c11i non ci sfuggì il possibile decisivo significato nei riguardi della etiolo.gia del quadro morboso, e che ci indusse ad un riesan1e profondo e completo del capo, più di quanto non avessimo fino allora compiuto, avendo ormai adottata l'ipotesi tubercolare coILie quella che ci sembrava la più attendibile per la migliore interpretazione della sindrome. Potemmo così, risalendo con prudente indagine nell'anamnesi familiare, scoprire alle origini la labe ereditaria. La n1adre, cl1e co11ta attualmente 37 anni, ci riferì che all'età di 16 anni cominciò a soffrire di accessi dolorifici prevalentemente nottt1rni agli arti inferi ori, con tumefazione del ginoccl1io destro ed eruzione di noduli dolorosi alle gambe. lVIaritata a 19 anni, durante la prima gravidanza e dopo il parto i dolori si accentuarono diffondendo.si alle articolazioni delle braccia; si produssero alle gambe ulcerazioni di difficilissiIL1a guarigione, e cominciò a m anifestarsi una certa difficoltà nei movim enti dei ginocchi, entrambi notevolmente tumefatti. Negli anni successivi, con periodi di tregua più o meno lunghi, ella andò progressivamente perdendo quasi del tutto l'uso delle artiçolazioni degli arti inferiori, dei gomiti, delle spalle, ed in ultim.o di quelle dei polsi e d elle dita. Da q11asi sette anni non può più compier.e se non minimi e stentati moviILienti. Att11alme11te presenta gli arti inferi.ori in permanente semiftessione per an,chilosi dei ginocchi con ingrossa.m ento delle epifisi femorali e tibiali; limitati mo.vimenti delle articolazioni coxo-femorali; rigidità com.pleta dei goILtiti in flessione; .scarsa mobilità delle articolazioni scapolo-omerali; anchilosi delle articolazioni del carpo e d·elle dita delle mani, le quali sono flesse e deviate insieme verso il lato cubitale ( « en coup de 'Ve nt »). Cic1trici in11ltiJ)le, acromiche al centro, ipercromiche alla periferia, aderenti ai piani o:Ssei e muscolari sottostanti, si osservano alle faccie antera-laterali delle gambe, ove sono dolenti alla pressione le tibie ed alc11ni noduli dt1ri che si palpano nello spessore della c11te notevolmente arrossata. Numerosi e piccoli gangli alle regioni epitrocl-eari, latero.-.cervicali .ed ing11ina1i; notevole asiILrnetria facciale, grande irregolarità di impianto dei denti con incisura di Hutchinson agli incisivi mediani superiori, lieve sordità bilaterale dall 'infanzia. Ci raccontò che sua madre, morta all'età di 60 anni in uno dei violenti accessi di dolore al petto (angina pectoris ?) che da qualche tempo la colpivano, ebbe ripetutamente a confessarle che, lasciata dal marito otto giorni dopo le nozze p,er un periodo di 40 giorni di servizio militar.e, fu al suo ritorno contagiata di una malattia dei genitali, con tu.m efazione delle ghian-


974

IL

POLICLJ~ICO

dole i11guinali che richiese per ambo i lati l'o- ' n.11cl1e lo. trasn1issio11e di treponemi attivi dalpera del chirurgo. La s ua prima gravidanza 1' avo al nipote. Tale trasmissione, at~ra verse> f11 interrotta a sette mesi dal parto di un feto due e tre generazioni, non ha riscontro nella n1acerato, dalla seconda nacqu e un bambi110 })atologia umana e non è certamente facile ad cl1e visse poche ore, dalla terza l 'infermia, dalla quarta 1111a sorella emigrata nelle Americhe 8 i11tendere, onde il Tarnowsky potè sostenere cl1e pare stia be11e. Il marito 1norì giovane che sintomi virulenti si verific.ano nella s,ecort})er p11eumonite. da generazjone soltanto nel caso che il geniNel i1ostro paziente non 111ancano, d.el resto, tore er eclo-s ifilitico ag·giunga alla infezione erepiccole stigmate so111 aticl1e di eredo-lue, sp ecialmente a carico dei cle11ti: fronte olimpica, ditari a una infezione nuova (si'{ìlide binaria ). naso schiacciato allR- radice, incisivi superiori Il Fournier, tor11;indo ancl1e recente111e11te n1olto più piccoli del normale .e rugosi nelle sull'argon1ento, ·riassume il risultato delle sui~ loro faccie anteriori, tl1bercolo di Carabelli ai o.sser,razioni affermando che se il più spesso, pri111i molari superiori, irregolarità di irr.•pianto di tutti i denti. n,e i quattro quinti dei casi, la sifilid~ ereditaN°essun ca1·attere· di t1n qualcl1e significato ria della seconda generazione s i rivela con si r.ilev a, i11vece, a ll'es ame d·el fratello min.o re. stig·111ate distro·ficl1e, più ·r aran1e11te, in t1na La \\Tassermann , praticata dal prof. Nin11i J)roporzio11e cl1e si può calcolare del 14 % dei di Na1Joli, risulta fortemente positiva ( + + +) n el siero d el sang· ne d ella mttdre e dei du e ca i, si ma11if esta con lesioni attive. fratelli. Il Martelli, nel suo r ecent issimo volun1e, l)tlr I.o. famiglia no11 l}ermette aJtre punture lomricono,s cendo che i dati della propria esperienbari. Si riprendono le frizion·i mercuriali, asza lo· spir1gerebbero a non ammettere questa sociandovi iniezioni endomuscolari arsenober1. zolicl1e , e l ' infermo si avvia decisamente verforma virulenta di trasmissione ereditaria, ~i so la g·uarigione, lascia11do il letto alla fine rnostra riservato q11anto ad t1n giudizio €splidel rr.•~se di giugno. cito s11lla questione, la quale i1on può dirsi Rivisto spesso, dopo sette m,esi perdurano perancl1 e chi11sa. ottime le con,dizioni generali cl1e gli consento110 og:i1 i pi (1 faticosa l avoro. ~ H

Si tratta, dunque, di u11. caso di n1eningite i)seudo-tubercolare, 1nsorta acutamente co1ne manif,estazione tardiva di sifilide ereditata dai nonni, 1)er via materna. L'esistenza della s ifilide ereditaria della seconda ed ar1cl1e della terza g·enel'azione s.e mbra ormai a1111nessa dalla gra11de maggiorar1za deg·I i .autori, dop.o c1i,e, specialn-:ie11te per opera di Ed. Fournie1\ numerose osservazioni f11ro110 l)Ubblicate , esatt a rr.aient e studiate e controllate. L'eredità luetica p11ò esser trasmessa ai pi11 1011ta11i discend enti da entrambi i genitori, s.ebbene il Br-11r1isgard sostenga che questo avvenga soltar1to pel tramite materno; si rr1anifesta n ella seconda ge11erazione con lesioni prevale1rtemente di s t1·oficl1e, con malformazi,oni e cori deficienze o deviazioni ft111zional i dei pii.i di ve1·si i sterni org·anici , 1e q11n.li ra 1Jprese11ta r10 il ris11ltato dii alterazioni i11d otte nello svil111)110 e nella morfogenesi del l'organ isn10 dall'azione di to.ssi11e specifiche. Si tratterebbe , insorr1n1a, di stati si'{ìlit ossici (ì\!Iartelli ) che non modifìca110 ~e 1r.pre la com1)osizio11e degli umori (\,7 as~rr n1ann spesso negativa) e .cl1e non impedirehh ero i1eancl1e la possibilità di nt1ovi contagi. l.a tossie111ia ered itaria specifi ca 11on è però st1ffiriente a spi ep:a re l ' in sorgere nei nipoti '~i r11n11ife tazio11i nct1te, le q11ali po.s~ono esser prodotte so ltu11t o dalrattìvit à di germi yirulf•nt i. i11 e e ~pe so riscontrabili. €d è quindi nPc<1$Sa l"io amn1etter e che taJvolta si verifichi

* -··••

Già da quanto precede scaturisce l'importanza 1)articolare del caso descritto. Cl1e l'ava sia stata contagiata cli lue dal marito i·ìsulta~ in modo che mi sen1bra incontestabil€, dalla storta, come non lJllò re,ro~arsi in dl1bbio che la madre dell' infermo . abbia ereditata la stessa infezione. Lo prova, insieme con le stigmat :; fa cciali e dentarie, quella forma ~i artropatia che, iniziatasi in g·iovanissima età, tre anni prima del matrimo.nio, è andata progressivam e11te ag·g·rav·andosi, con eruzioni di eritema I1odoso ed 11lcerazion.i a.Ile gambe, J)resentandO' tutti i caratteri eh.e valg·ono a farla nettamente differenzjare dal reun1atismo cronico deformante (insorg·enza in giova11e età, inizio dalle granrli articolazioni, assenza di eredità. similare: Fo.l1rnier). Non abbiamo invece .elementi altrettanto sic11ri :per escludere in modo a.ssol11to che possa essel'si verificato in lei nn nt1ovo contagio. secondo il concetto di Tarnowsl<y; ma è necessario t11ttaviR tener presente che il marito era lln co.nta.dino sa nissimo, come lei di primitivi costumi e, qt1el che più montfl , che non ebbe n1ni ad allo11tanarsi dal luogo nativo. IJ no tro infermo fu poi certamente generato in tino clei periodi di mqggiore attività delle mo11ife~taz ioni ossee ed articolari materne, e poicl1è no.n v'l1a, a mio credere, possibilità di clisc11~sione i;:i1ll a 11nt11ra l11eticn della grave forn1a di meningite sofferta, rapidamente e sic11ramente gua rita dalla terapia specifica, è le-


,

( •.\NNO

\\\.I ,

FASC.

30]

975

SEZIONE PRATICA

cito ritenere che l 'inf.ez io11e sia stata trasmessa dall'avo, e che s ia es1Jlosa tardivan1ente nel nipote co11 ·s·into111i virulenti a carico delle me· i1ingi. r. . a costanza del risenti1nento meningeo , aneh e se11za s i11tomi clinici, fin dalle prime setti1nane ùella s ifilide acq11isita, è tin fatto oggidi 1nesso bene in evidenza dopo il grar1de svil11ppo raggi11nto dall'esame del liquido cefalorttcl1icliano; ed orrna.i 11on sono scarse Le osRerrazioni di s in clromi 1neningitiche, ad in sorgenza ed a decors o acuto., in tutti i period1 dell 'infezio11e: specia lme11te .frequenti nel p eri"odo s econdario più o meno precoce , m .e110 freq11e11ti i1el periodo primnrio in cui posso11-0 verificarsi ancl1e a pochi g iorni dalla l esio.n e iniziale, rare nel periodo terziario. Negli eredo-lt1etici l a manifestazio11 e m eningitica a ssume spesso i ca ratteri e l'andan1ento d ella fo rma tt1bercolare , s11ecialmente i11 sogg etti gi ovani, e deve esser così spiegata l ' effi·cacia del merct1rio che da a 11tic0 tempo si raccomanda n ella llleningite tubercolare i11~iem e con la riv11lsio11e pii1 o meno a g gres siva s11J capo e lungo il rachide. I,a meni11gite eredosi filitic a , abbas ta.nza rara s econdo i dati di alcnni a11tori, sarebbe invece di osservazione corrente. secondo le affermazioni del Fo11rnier, jl CJllD le crede, p e r altro , cl1e vi s ia un certo nurn ero di casi in cui si tratta di m ening it i banali. senza lesioni anatomiche specifiche , non c::nscettibili di rniglio.rame11to o di g11a rigione dnlla c11ra antiluetica., Nella eredo-l11e d ella s econda generazione si può dire che q11esta lo• calizzazione sia ev-enienza lìon I11olto f1· eql1 ente, nlmeno s econdo i ris11ltati d elle n1ie ricerche hihliog·raficl1e, p er certo non com})lete. .

* ** Chi ur1ql1 e con osca le infinite diffi coltà. della pratica. anche i1111minata cl nlle rnoder11e ed inèli~n en~abili ricerche ili Jabo.ratorio e sorretta clal lo ~t11dio ri ssict110 degli infermi, non trarrù. forse motivo di m e raviglia dal modo e dal ritnrdo col q11ale la gi11sta diagnosi etiologica f11 fatta n el nostro caso. D ' altronde, è nota che nè la clinica nè il lahoratorio poss·ono dare segni ' di valore assoluto per la. diag·nos i differenziale fra menjngite tubercolare ed alc11n e for1ne di m ening·it-e lt1etica.. Vano essendo ogni criterio d es11nto dalla sin.torna tologia cl in i ca, i ca1·a t.teri d el liquor non ~ono neancl1e s11fficienti a toglierci sempre da ogni incertezz.a . Ness11na delle n11merose reazioni, di c11i è andato in questi nltj.m i t empi n rricchendosi l'esame del liq11ido cefalo-racl1irliano . J1a sia-nificnto l1nivoco: la stessa r eazio, ne del mastice, a c11i si tende ad attribuire

il m a ggior valore i1elle questioni diag r1ostiche d ella neuro.sifilide, secondo gli ultimi studi della scuola neuropat ologica di Roma, è positiva a nche nella sclerosi a placche, i1ell ' e ncefaJit e epidemica, in casi di arteriosclerosi, di t11mor_i, · di a.scessi cerebrali (Pisani). Esisto·n o, inoltre, i1 ella Jette.ratur,a casi di rneningiti certarnente sifilitiche con vVasserma11n i1egativa i1el sang u e e nel liquor, e, a l contrario, Lerebot1llet i)arla d i individui affetti da m ·eningite tuberoolal'e co.n \\1 ass ermann l)Ositiva nel liqÙido cefalol'acl1idiano, in cui il tra ttamento specifico no11 ha inodificato l 'evoluzione della malattia Ir1 altri ca si il problema diagnostico nori fu riso.J to n eanche dalla prova biologica , poichè il r e}Jerto di fo.rme a cido-resist enti n el liquor n o11 eb be conferma d a ll'innest o dei g ermi nel p erit oneo d·elle cavie. (Wis sawy e Tervis). R ecentemente ancl1e jl Boisserie-IJa croix. a pr oposito di d11e casi di m eningite g·iovanilé, g 11a riti dal m e rcurio , con Wasserma.nn nega1.iva i1el ·Sa11g u.e .e n el liq11.or, e con liquor in11ocu<> per le cavie, conferma la inutilità in qi.1esti cas.i di ogni reazione di laboratorio. . ' I.e difficoltà di.agnostiche si aggravano e condt1cono facilmente ad errori q11ando, come nel nostro infermo è appunto accaduto, il quadro n1eningitico scoppia in un soggetto cl1e presenta in altri org·ani cl1in1·i segni di lesio ni tt1bercolari in atto. Poichè sifilide e t11bercolosi possono dunque co esis t ere, in concomitanza e fors' ancl1e talvolta in vero. ibridismo di lesioni, è da concludere ch e ltn ten~ativo di c11ra antil11etica, mercuria1e ed eventualmente arsenobenzolica. sia dovero,s o ogni qual volta, escluse per i caratteri del liq11ido cefalo-r.achidia110 le altre forme· di n1 en ingite, vi sian.o anch e le t"l iù fonqate ra-· gion·i per ammettere l 'eti o logia t11berco.lare di un n n1a.nifestazione meningitica ac11ta. :\fatera, gen11aio 1924·. BIBI~IOGR.i\FIA

CONSUIJTAT.t\.

"11,tlalattie ve ner ee r sifìlitich r' . 'fra tta t o tli m edicina e terapia di Gilbert-Tl1oinot, volum e VII, 1914·. BARTHELE1\IY. L e menirigiti 11.ella sifìlide acquisita ed ererli tari a. Gazete d es H ò1) ., 1920. BorssERIE-LACROIX . M e1iirigite sifilitica n.citta r1in11a1i ile . G.az. I-I ebdom. des sciences méd., 1923 r ee. i11 Policlinico, Sezione Pratica, n . 1, 1924. BRlTNISGARD. Sifilide co11.ae11.ita del.ln, seconda gerierazione. Acta Del'ma.t ., vo 1. I, 1920. EAST. Trn.srri·i ss io'n e della si"fìl.ide alla Ila gerie1·a:zio11e. Tl1e Lancet, 1923, IL 5186. F' o URNIER En. Sifilide ereditarin dell ri seco1lda a e11 <' ra-:.i o11.e. Trattato di pat. e t erapia di Sergent. Ripadeat1-Dnn1as. Babonn eix, volum e XX . l\fri loi11 e , Paris, 1921. Got1GEROT. Il tratta1ne11.to della sifìlide 11.ella pratica pri1 ala. ~Ialoi11e , Paris, 1D21.

'

BALZER.

1

'


976

H GTINEL et lVIERKLEN. M e?iingite tubercolare e sifilide P redit cl ti a. _l\rch. d e n1éd. d es enfants, n. 9, 1921. H uTINEL-ROG ER-Vo1 s 1K. !if. ~1i; 11giti eciit c sifi.liticlie. l 'rattato di med. e terapia di Gilbert1'hoinot, vol. XXXV, 191 1~. JA NSEL1\fE.

Un, caso rii sifil ide della seco·n da ge-

ne rrz:.iorie. Soc. de dermat. et syph. 10 marzo.

1921.

LEREBOULLET. Rctp ,p v1·ti f rei erpclo-sifilid (' (' t ilbercnlosi . fljforma Medica, n. 2, 1924.. MARTELLI. La si"{ìlide i gnorata e strana. Idelson. Napoli , 1923. MARTI NET. T erapia c linica. Masson , Paris, 1923. MASCI. A le11.in.gi~e nc1Lta sifi,litica nel periodo se-

conrlari o p rf coce. Il Policlinico, Sez. Prat. ,

.

L_\l\i~O XXXI,

l L POLl CLlNICO

pag . 1322, 1923. l\1rLIAN et SoLLES. Ererlo-si fìlid f della scco nrt a a en erazion e. Presse m édicale, pag. ~19, 1922. lVIINGAZZlNI. L a r eazio11e d el mastice riel liquor. R. Accademia medica di R·oma. 30 aprile 1922. Policlinico, Sez. Prat. , pag. 954, 1922. POLT.ERr. Sopra u11 caso di meningite acuta sifilitica in p eri odo terziario . Il Policlinico, Sezione Pratica, pag. 1318, 1923. Prs .\Nf. N11ov a teoria sulle reazioni colloidali. R. Accademia medica di Roma. 24 giugno 1923. PolicljrLico, Sezion e Prat., pag-. 1332,

1923. SAJVIAJA. Al en.i1igite a cuta i n

adulti tubercolosi.

Rassegna di studi psichiatrici. 5 giugno 1921. \\7'IDAL et LE Bounn. Meningiti acute '{tnite per (Jttririgio11 e. Sémaine méd., pag. 69. 1922.

Contributo alla vaccinoterapia nel tifo per il prof. dott. DOMENICO CLEMENTE clell'Ospedu.le di Oliveto C.i tra (Salerno). L ' uso dei vaccini (stock cd auto-va.c cini) n ell e inf.ezi oni tifose rr1erita di diffondersi ancora di pil'1 tra i m edici pratici p er la sua inno-cuità e p e·r i v.antag·gi che apporta agli infe 11ni. e .redo perciò opportuno, an.che a solo sc-o·p o stati stico, rif.erire molto· brevem ente i ris11ltatr ottenuti co1lla va-ccinoterap ta in una se ri·e di ca:si òsservati in una recente epidemia. Gli a111malati colpiti da ileoitifo nei primi m esi del co r re11te anno in qu esto Con1l1n e. rag·g iun go110 la cifra. di 28: di essi 10 so110 stati c11rati 's eg uen do le comuni norm.e di terapia e d'igiene, 17 s ono stati t rattati con iniezioni di vaccin o antitifico ed infine 1 con inie zioni di siero ~ ntit iftr n. II o adope1ra to il vaccino dell 'Isti tl11 o dire tto d a l iprof. Ivo Bandi di Napoli, ad ecc.ezion e d ' un solo caso, in cui ho usato, per ge11tile roncessi o14ei dell'Istituto, cp1ell o prepa i·ato dalla R. Clinica P e diatric a di N a p-0li. 111 Cfllanto aJ s ier o antitifico, ho l1Sa1to q1J ello d ell 1 I sti tt1to Sieroterapico ~1ilanese. Gli a1nn1alati curati col vaccino e col siero antitifico so110 t11t.ti guariti dopo lln periodo più 0 nleno lt1ngo d ella n1alattia; nella serie 1

1

1

!:O 1

invece clei 10 infern1i, r1on curati col vaccir10 o• col siero, v i è stato un caso con esito infaus to, per cumplicànza di gravi, ripetute emorragie initestinali e·d ascessi pie mici. Riassum.o le osservazioni cr1e ho fatto dura11te il trattamento col va.ccino. 1. Il vaccino antiti fico (ta11to quello pre.p.arat o daJ Bandi, qu.a.r1to l'altro della R. Clinica. Pediatrica di Napoli) si è din1ostrato del t11tto i1tr1ocuo. E sso è stato ado·p erato a<l in t e rvalli r egolari di 5 g·iorni per iniezioni intramuscolari, s empl'e n el 1° \Settenario della m a· l att ia, p·e r lo più nel 3°-4° g iorno, a diagnosi co,n .fermata. Nej i>an1ibini ho c:ominciato la cura con 1/ 2 dose del n. 1 (3() 111ilioni di germi per c111cJ ; negli ach1lti, con l'intera dose n. 1. In un bambino di 13 mesi iniziai la va.ccinotPrapia (vaccino d el la CJi11ic.a P e,diatrica) con 1/2 eme. senza inconvenienti. . 2. All'inieizione d el vacci110 seg·ue costn:1tem1ente, re-0 m'è no·t o, una reazione generale e locale, che è più in.tensa, d 'ordinario do po le prim.e d11.e jniezioni (n. 1 e n. 2 del vaccin0 Ba.ndi). La reazione local e (<lolorabilità ed ipe remia della· regione) dura pocl1e ore. La rea zion,e generale si ma.n ifesta ·e.on elevazion e del la temp eratura., che raggit1nge e spesso oltrepassa 40<> cent. Tale reazione ter1n i ca l1a magg ioré durata, potendo persistere p·er 24 ed an che 48 ore con temperature eleva ~e (39°-400). 01trei l 'etlevazi-one termica,· non :si osservano altri sintomi nuovi ab11ormi. Aila reazione se• gue oostantem.ente ed in ispecie do·p o la 2a iniezion e di vaiccino, un r1otevole miglioramento tanto n-el decorso . della c·u rva febbrile, q11 a nto n.elle condizioni genera1li. Di fatti la temperatura non rag giunge più come altezza ma ssima e minirp.a nelle 24 01·e quella che n elle ore cor rispondenti aveva prima delle iniezioni ·e t en de aid assumere fin da.I 1° e dal 2° settena.rio il car a tte·re d ecisa.m ente ren1itt.ente a g r a•n di oscillazi oni del pe1io<lo anfibolo, co11 grande vantaggio dell'infermo , ch e specialmente nelle 01'18 m ·attutine, in cui la te·m •p eratura è più ba.ssa, si sente m eglio, è .p iù sveglio e s i alimenta con m inore ril11ttanza. È frequente in faitti osservare nei casi lievi o rli inedia inten s itù r: n a g r aclual e, progressiYa diminuzione della cu rva termica, che infine tern1ina colla completa apiressia e coll'inizio della convales ce11Za dell'infermo. Così si è verificato in a lCllni ammalati, in cui il periodo febbrile è d11 r21to so1lta11to 2-3 setti1n.ane . In sieme col progressivo ceder~ della febbre, Yanno attenuando~i p11re gli a ltri s inton1i morbos i. Nei casi di g r avità maggiore occorre persistere colle inie- zioni di vaccino fin o alla 4a e alla 5a dose, e si 1

1

1

NOTE E CONJ9RIBUTI.

FASC.

1


(ANNO XXXI . FASC. 30]

977

SEZIONE PRATICA

è sicuri di aver11e se111,pre g iovame11to, p11 r du-

rando i] periodo febbrile 4-5 settimane. 3. Nella se1rie a.egli i11fermi non currati col vaccino, lai curva febbril e è stat.a se111pre più elevata ed ha mantenuto il st10 ca rutt.er·e ti·p ico; inoltre tutta l a mala.ttia i11 genere con i suoi isintomi Bvariati ·e le sue complicanze, ha avuto 11n decorso più grave e più mo,·in1entato. 4. Cortclusione. l . a te~·apia del tifo con i vaiccin.i (e mi riferisco qui agli etero o stockvaccfni ded con1m.eircio., che ho s.p e1imentati, non aven1do potuto per mancanza di m.ezzi adatti preparare dei vaocini autogeni) merita di essere adottata sem1p1·e dai medici pra,tici~ perchè è innocua e ren·de 1)it1 mite il deoorso c:Uella malat.tia, eccitan°do le 11att1 r u li difese umorali d ell 'organisrno.

SUNTI E l{ASSEGNE. RADIOLOGIA.

La radioterapia profonda: importanza dell'unione delle basi fisiche e delle conoscenze cliniche per il successo della cura. (CH. B UTLER. Annales de la f llcultad de medicina, Mor1tevidoo. dicembre 1923).

Second·o l'A. è dalla colJaboré\zion e intima. del r a diologo e del clini.co che è possi bile soegliere la tecnica più adatta per la cura dei maJati adattando il n1etod-0 al m alato allo scopo di ottenere i miglio1i risultati. L 'A. che è il direttore d eltl.'Istit11to radiologico di l\1ontevideo passa brevemente in rassegna i problemi della t er a1)i e:1 s11perficiale e della teirupi1 profonda e cerca con esempi pratici di rendersi ragione dei problemi p iù in teressanti di radiot.era.p ia: se in un certo .corpo C noi abbiamo una regione limitata su cui influire noi dobbiamo fare asso rbi re da questa regione una certa quantità di i aggi che sia llgua.le alla sensibilità di qnootai region e stessa. Ora secondo l ' A. po!ssono avvenire tre ev.entua1ità: o che la sensibilità A della regione tratt3ita sia più grande delJ.a sensibilità del C·OfiP·O C; o ch e essa sia uguale o che s ia minore. E questo nltimo caso queJlo che s i J)resenta di att11azione più difficile g·iacch è noi dobbiamo far p ervenir-e su quella regio.n e una quantità di r aggi ·che non danneggi le pa.rti vicine. Questa ste.ssa ev·en . tualità si può riscontra.re nella terapia pro.fon1da in ·q uanto la regione da ir~radiare (ovaio, sarcomi) può essere più s cnsibil.e del corpo che la racchiude; così come può essere u guale o minore: è quest'111ltima event11alità che si riscontra in alcune is peci e di c arcinomi e che offre dal punto di vista t ecnico le maggiori

difficoltà. I problemi del dosaggio radiologico sono ruppu.n to quelli che ci devono p einrtettere di .risolvere que~te difficoltà e l' A. giustamente p·rende in esame tre fatto·ri p r incipali i quali ci p ermett ono di inviare nella profondità dei tessuti lilla .quantità sufficiente di raggi tale du r aggi u ngere la sensibilità, ad esempio, del tumore p iù piccola di quella dei tessuti circumambienti. Le l eggi che regolanD lo slargam·ento del fascio ro·entgen; l'assorbimento aei raggi X e l a dispersione dei raggi (radiazioni secondarie) ci danno la p os sibilità di disciplinare il fascio di raggi -e otten.ere nella profondità dei tessuti la quantità necessaria 6ufficiente. Se <ll1nquc dal plinto di vista fisico il problema viene · ad essere semplificato per quanto in modo re l a tivo ; la tecnica tuttavia non può essere univoca in quanto non abbiamo un tipo t1nico di malattia onde la tecnica deve essere adattata al m.alato. La col.labor.azione stessa d el clinico col radiologo è necessaria anche n ella continuazione d ella cura giacch è l'esame ciel sa11g11e, lo studio d ella curva ~el p eso, ecc. sono c riteri importanti p er in1sistere o non nella cura e per stabilire le pause necessa1rie n el trattamento stesso. MILAN! E.

Indicazione diagnostica e terapeutica deJl'inie· zione gassosa lombare (Encefalografia). (ALWENP.

e

HTRSCH.

Miinchen. Mediz. Woch.,

n. 2, 12 gennaio 1923) . I processi patologici che colpiscono il cervello non si lasciano in genere riconoscere nella imn1agine radiologica del cranio: abbiamo t11ttavia sintomi indiretti r adiologici a carico del contorno osseo cranico e specialmente, ad es., nei tumori modificazione nel contorr10 sellare (slargament o-approfondamento del fondo della sella; assottigliamento e usura dell a lamina quadrilatera; distr11zione delle apofisi. clinoidee) e modificazioni della superficie ossea (impressioni digitali, deiscenza dell e sutur·e, ecc.). Ma parallelamente a ll'ini ezione di gas n elle articolazioni e nel cavo l)leurico e a ddomin ale a scopo diagnostico è andata radiologicamente prendendo imp·o rtanza l'iniezione di gas nel cran io. Dandy in Ame1ica, fi.11 dal 1919, ripo1i.ava 8 casi di iniezione gassosa per via lombare e in una II monografia propug·nava l 'iniezione diretta di gas nel \1 entricolo, metodo c111esto detto ventriculograft a ch e in mano d ell'A. h a potuto dare utili indicazi oni in 75 rasi per localizzazione di tumore. In Ge1·rnania De11l\ e .Tiingling 11el Congresso di Chir11rgia del 1922 riferivano s11lla ' re n-


'

978

l\[ILANI .

E.

• La radioterap:a nelle alterazioni endocr1ne dell'apparato ses~uale.

(

. RECAS F.~ S. ilfe rii~inisc h e

[ ..t\~r.;o XXXI , FAsc. JO]

I f. POLICLINICO

triculog·1·afia.; 111a Bin gel è st ato c1L1ello cl1e ha impiegato J a rg·a m ~ r1te e m etod ican1e11te in Germanilt l ' ini ezione cli gas r1ello speco v ert ebrale 1ombar e. Abbin 100 quindi a scopo diag·nostico c111e r11etocli per l'iniezione d'aria nel cervello : la ventriculog·rafia è patrocinata dai c11il'urg·l1i , rna essa, a i1ar te l<t difficolt~1 , co11trt ca. i di rnorte~ iue ntre n essl1n caso cli mo1·te ll:t (tvu t o I3i11gel col s uo metodo lombare. Gli AA. J1anno lav9rato col metoclo di Bir1g·el: i11 genere i lJ rimi 10 min11ti dall'jr1jezio11e posso11 0 e~ er e con sidernti come t em1)0 c1itico, m a g· li AA. non ha1mo 11otato che at1mento clelJ.a fr eq11e11za del polso e a11me11to della tem1)eratuta 1 112-1 g r a do; del r esto ad evitare gli accident i occorre pre1)ar a r e il mala to (sobrietà ])e l' evi ta t e vomiti ; atia in lJrol)O l'Zi 011e d el liqrli d o estratto; i11iezione a seclel'e ; radiografia a g·ia cere; s1)ostamer1ti cori grand e i1rec.:at1zio11e) . I .. ' i11i ezi o11e gassosa cleve a vere natltra ln1ent e 11ntt s tretta i11 clicazione <l sco1)0 diagnostico e te ra1>e nt ico, ma j11 qt1esti 11lt imi tem 1)i g·li A 1\. . l1a n110 i)erfi110 c101)0 ogni p 11 ntl1ra lombare a scor>o <ii ag nostico sosti tni t o il liqt1iclo co11 a ltrettant a aria ollo SCO})O di evitare i noiosj s into11ti cli i11e11 ingi s m o. Non è raccomand a bi I e la pri1nitiva tecr1i ca di Bingel d e ll a se1nplice r>unt11ra lo ml>al'e con 11na 1·ecord e C011 t11bo 'f (cggi sostitnitCI con 2 p11ntl1re in due spuzi dive l's i) : g li AA. preferis cono llD a sola pl1nt11ra ma l·eg·ola 11 0 l ' af ft11~so e il deft11sso. R a diolog'icam er1 te è l>Ossibile rj co11oscere i corni ant erio1·i (1)osizione fro11to-o ccip itale: a farfalla) e J)Ost.~rio1i (posizi o11e occi11ito-fronta le; a cttJ)pello di zt1ccl1ero) dei ve11tri coli la t era1i e il 4° ventricolo, i g·angli basali appaiono come on1be oscn re e il })lesso coroideo con1 e fini ombre .e nelle radiog·r a.fte l aterali è i1ossibile riC'o11oscere perfettamente jl corpo calloso. 1'r a i })roce"si patologici clàn110 immagi11i ca l'Dtte risticl1 e i t11m or i e l'idrocefa lo (s!.arg am er1to. con11)1·egsiorte ctel ventricol o lat erale, ecc. ). •

I

T\.l i nik, 11. 2.1:, 1921) .

E i11 ql1esti 11ltimi anr1i cl1 e è

·~tata

dim-0\Strata l 'azior1e cl1e le ghianclo·le en d ocri11 e ha11r1 0 su lla f111l7.iL,n e d egli 01·g a11 i genitali; e i lavori di rn1·nnu 1i. ._n r clrJ, N11biela, Baillea11, Seitz, Pnrisct . 11ci 11t'l , ScJ1 e11k. s ia con ricercl1e clinicl1e cl1 e istologicl1e hann o p ort a t o chiare prove s11ll'nt.tività di a lcune g hiandol e m entre pe r nit r e. qt1ali l'ovaio; la tiroide; l' i pofisi e i st1rl'P11i. l'azio11tl ap1)n1·e inòi . cugsa per qt1ant o

no11 sempre chiara mentre iruìne pure in qu ésti ultin1i anni è istato ~tudiaito il ru.p1p orto tra lo s viluppo della .p ineal.e , dell e pal'·a.titoidi e del pa·11c.r eas e lo svilt1.p p,o degli o-rgani genitali e l.e r i.oeir che microscopiche di Sarteschi, Halbart, ~i\chner hanno apeì'to 11t1ove vie ai rapp orti tra pineale e genitali. Dai lungo tempo è conos:ciuta la dopr)ia funzi or1e dell'ovaio sullo svilup1Jo e la funzior1 e dell'ap1Jarato sessuale e la separazione della fun.zione ovarica e della funzione ormo11ica del corpo luteo 11a dato la poss ibilità di im1)iegare queste gl1iandole allo s co1Jo di medican1ento in casi iper- o ipoo clisfunzione nvarica. 1\ila ulteriol'i ricer~he h a nno c.l imostrato che le a lterazio11i ovariche si accompag·na110 con alterazioni spesso d~ a ltre g'l1iandole l~ quali a1)1)are11te111e11te n or1 l1a nno coi genita li a l cur1 ra1)porto. Così è nota ora l'azione <leJ la tiroide sulla funzione m·e stn1a le onde a ll'i1)0fl1nzior1 e. si accompag·n a n o em orrag·ie cosi come all'i1) erfl1nzio11e olig·o o amenorrea d 'altra, parte g Ji s t 11di d i H ofl)a t1e1·, ...\cl111 er, Ba 11 e", Froe.Licl1, N n rafion, Litman hanno mesGo in evidenza i ra.p port.i fra g·enitali e ipofis i di c11i è nota la diversa ft1nzione n·ei suoi lobi. l\Ia altri fatti stanno n. dimostrare i rapporti fra genita li e altre ghiand o1le ,endoc1in.e ; l ' a.1ntnorrea 11.eJJ' ir1s11fficie1lza surrenale; l 'alterazione di sviluppo de{ s11rreni e a lterazioni di svilupp,o ·genitale; am1e11orT.e ~t o m·en o1paus a ,p recoce in alc11ne a.lterazio·n.i d el pancrPa1s; J1e· m etrorragi.e n .on leg·ate ad alterazioni ,organiche ina strettamente legate alle cor1dizi o11i cl el s ist e ma emopoietico il q11ale secondo a lcuni (rnidoll9 può rientrare nelle g·l1ian cì ol.e e11doc r i11e , i11fine l e l)erdite ro1Jiose di sa1ngue negli allattam en ti prolungatj. D a te CJl1este ,circò stanz.e è cl1iaro l 'impj,ego in gi11ecolog·ia d eg·li estratti gl1iandola ri sia seml)li.ci s ia costitl1iti. da 11n com1)lesso ghiandolare; ma l' op otera1)ia se alcl1ne volte d à d ei buoni risultati, a1t!ie volte è co111.pletam.ente deficiento. L 'a.zio11e degli estrat.ti ghiandolari è llna azione completamente sostitutiva ma non tale . che p oss.a: esercitare una azione diretta S ll 11n n fleificienza funzional.e; tutto ciò è facilment e dim ostrato dal fatto che se le terapia ovaric a :sentp1ice o l1nita alla lueti.nica fa scomparire i tl istLtrbi J1elJ e pazienti castrate è anche , ·er o ch e i dist.11rbi. ricompaiono ap1pena si i::.ospe11de il m·edicamie nto e coo1 a•na logame11te q11ando . vien,81 som·minis.tratn ti roi.de in casi cli em o rrag ie gra\·i l)er ir1st1fficienza della ti roide stes: a. Fino a }Jocd tempo addietro non })OSsed evam o dunque tin m ezzo terapeutico di inft11E>n2a di r et t a capace di P.ccitare l'attività in l1na g hiandola a svi I n1n1po dieficie11te o ro11 1~ roce ssi atrofici i11izinli : è c~lo in que.c;;ti ltltin1 i tem·pi cl1e j

1)

1


J

Li\~NO

\\XI ,

FASC.

30]

979

SEZIONE PRATICA

'

vie11e im•1)ieg·ata con nuove inclicazioni la. radioterapd..a. La radiote1ra·pia1 la Cl1i azion.e st1i tun1ori si ba.s a eissenzialrnente sulla distruzione cellula1,,e; usa.t a a, p icco·l1e d·osi esercita una flZiOne cOtinpletamente cont.J:astamte con quella: le picco.Je dosi p oss.0110 esercitaire u11a .azioine eccitante s111Ja deifìcie.r iza fl1nzi-0nale mentre le g·rancli dosi posiso•no essere riserb.ate ai casi d1 ipei~funzion1e. Già da tern.p o si con.o•s ceva del resto il fatto che l'azione d.ei raggi sui miomi <lell'ntero non era fl l111eno tutta consistente in ll'Ila azione sulle fibre rn11scoJ.ari n1a che era an.che una azion.e indiretta st1ll'o,raio iperf11.nzionante e qt1esta ipe1·ft1nzione formativa sembra. vada rife1·ita :specialme.n te alla gihiain1d ola in1terstizia1e. In questi 11ltirni temJPii anche il l'adio è stato impiegato .con le stesse mod.a.lit.à. ~11n11erosi sono oggi i casi di a m enor·1"ea pubblicati e so110 i1-0ti i lavori cli H olzknecht, Flatan, Thail.er , eicc. sull€1 ameno·r ree che si verifìcdno ne1.Je ragazze per il1Slùfficienza dell'ovaio. )J" on raramente 1si verifica il fa.tto di raga.zze che cl.o,p o due o tre mestruazioni regola.Ii divengono ameno.r roiche senza che gravi dis.tur1>i si accompagnino a qt1esta mancanza. Ma se l a mancanza. dei periodi m1e.&trua.li è iJn.i ta . acl nlte1 azioni di altre ghi a.n dole quali ad esempio la tiroide Gi h 8Jn.no allora distl1:rbi notevoli rli iipertiroidismo; pa1l.pitazioni, inson.n ia, cefaLea fronte ,occipitale. Ne1 casi in c11i l1e mest1 nazioni mancate da alcl1ni mesi riprendono con lunghi p1eri.odi di assenza iITegolare 'può qualche vol.ta l'opoter8Jpia portare a buoni ris11 ltati ma in aJ.tre ma•l a.te i periodi si fa11 serr1pre più rari fino alla ameniOM"ea. com.pl1e1ta. Ora in questi c8si i ragg'i X. in1pjegati a dose eccitante lJOssono portare a ottimj ris11ltati. J,'irradiazione s11llai regio.n .e ovarica con d«)lsi eh.e rappresentir10 il 20 % della dose erttema a distanza di l1n mese' hanno in alcuni ·Casi fatto ricom,p a1ire rne·sitr11azioni a senti da 8-17 mesi e p,e ciò no1n si o·t tie ne vuol dire che la cura è tarcliva e che l'ovaiio e o-ram.ai a.trofico. I /A. riporta tre casi in rag'azze rispettivarne·ntE> di 21-23-19 anni nell1e quali I.a ' emip lice flose ovarica a tipo eccita.n te ha fatto ritorna:rie le rn.estru az ioni irregolal'i e assenti da mesi (da 11 mesi nel secondo caso ) do.JJ.o po·che settiman1e dalla sed·uta. Qnando l'ins111ffi. ci·eITTza •0varic8 è t1nita a in'St1ffìcienza ipofisaria (e l'amenorr•e a a1lora è ispesso 11nita a J)O·lisarcia addomin.ale che qualche volta, è stata presn pe.r gra.vidanza) allorai occorrei irradiare e l'ovaio e l'ipo,f isi: J,'A. ne ripo rtai due ca.si. nei q11ali 11nitamente alla ricomparsa delle mest.r11a.zioni si è aivuta rid11zione dell'arljposi addominale (nel pTimo caso 1

1

1

1

1

1

I

1

le In·e€wt.ruazioni erano a.ssenti da 16 mesi ed era 1stata fatta l'tpotesi di una gravidanza. al VI n'lese, dt1e sedute a ·distanza di un me~ ). Tuttavia i.n alcuilli c:asi .l'e sito ·finale i1on appar:e ·così brilla·n te: dai ciò la necessità di uLteriori ·r icerche onde p.r ecisare le in.dicazioni della radiotera1)ia che ap1)ar.e come un nuovo mezzo di cu·r a e che può essere usa.te 1senza i1erico lo di a ltel'azio11i org·aniche nel malato, che permette il ritorn-0 delle mestruazioni speci·e. rtei casi' in cui gli est1·atti o-rganjci hanno fatto .cattiva pr-0va. Noni così brillante ma sempre efficaice appare l'impiego delle piccole dosi ne1Ja disn1.enorrea v·erginale. Qui la disfunzione corrispond e a 11na in1sl1fficienza di svilup.p-0 della parete ant1e1ri.o·r e dell'·utero con pronu1nziaita alnt.ifleGsione. Qllesta an.t iflessione ha qua·s i sernp·r e il s110 fo·n damenrto in un.a alterata f11nzione ovarica e-be permette uno svilwppo inegual.e de] la. p·a .rete anite:riore e posteriore dell'utero e che si accomp·a gna con alte1·azioni d.ella. i11ucosa. L'inflt1sso• dell'ormone ova1ico s'l1llo svilt1ppo d·ella m111cosa1 uteri.n a è noto da tempo e appare perta11to logico di eccita l'e l'ovaio in tutti q11ei casi i11 cui l'antiftessione dell'utero è la causa d-ei dol ori rnestr11ali: l H. 1nigliore età è quella della con1pleta 1naturità seBsuale cioè pii.ma· d.ei 20 anni. L'A. ha im1piegat.o anche la do·se eccitante in casi dj ,ins11ffìcienza. tiDoidea ma Ja sua e~1)erienza pratica r relativa. gi ac.chè le metrorragie si lasciano fa1cilmente com ba tt.eJ·e col] 'o·n·oteraipia. Viceversa quando l ' ins11fficienza ovarica. 1si accompag'na a seg·J1i di ip.ertir0id ismo (fenom.eni vasomotori. p8 !.pita zio·ni, in sonn i a, dolore di t esta) mentre s11ll '.o-v aio va da.t a la · dose eccita.n te (20-25 % della do·se eritem a ) :sulla tiroide va data la piena. dose tenenclo p,o.s sibiln1ente il tu bo }ontano (oltre 1 metro1) . Poca esperienza hai .l' A. sull 'irra diazio·n •e di al.tre g·h iandole allo sco1)0 (analogllim ente a.Ila irT'adiazione d ella milza) cli 11n trattam.e-nto dif·einsivo contro i tumori degli 01·gani genitali. ' La radioterapia a dose distruttiva oltre che nella. ·Catstraz,ione •p er miomi .p uò essere efficacemente i1npiegata anche n 1ell1e rnetr-0patie emo r ra.gich·e rnell.e q11ali la cauis a non è spesso nell'utero, ma in 11na iperf1tnzione clell'o-v aio. Ln m olti casi 'd i emorragie tl1ttavia come nelle emo·1·ragi e delle gio vani nielle qu,ali l'imp·ortrunza dei genitali è relativa, la radioterapia può venire in ail1to coll'irradiaz.ione a pioc·o·le dosi sul mird ollo a·um·e·n tan.do il numero d·elJ.e pia, strine e facendo scomparire la' trorn1bo.p,e nia cnusa vera delle metrorragie. Nella Clinica 'd i Doederl ejn si è impiega.tc'l anche l'irradiazione d ell'ipofisi quando i dolori d1eJ .p arto erano· deboli ma s.eccmdo l' A. abbia1

1

1

1

1

1

1


980

IL POLICLINICO

mo nella pituitrinai un mezzo temporaneo ed efficace e pertanto egli non ha impiegato mai questo sistema. Tanto più che è assai importante sapere quanto dl1ra l'azione eccitante dei raggi: è oerto che nelle giovani d onne in cui o.Jtre a una insuffìcieil2ai ovarica esisteva una insufficienza ipofisaria l'esito d·ella cura è stato ottimo come durata: tuttavia Le ricerche vanno continuate p.erchè questa tera.ipia è del tutto recer1te sepp11re impiegata dall'A. però già da tre anni. ~1ILANI EUGENIO. /

1

Retrazione dell'aponevrosi palmare guarita con radioterapia penetrante. Bull. de l'Acad. de Médecine, n. 1, 2 ger1naio 1923, pag. 33).

e

(PEGNIER

lOLY.

A. 60. Nel 1917 .flessione della 2a. falange del medio mano sinistra nella prima, con temporaneamente noduli di Heberden. L'anno segt1ente flessione della 1a. falange del mignolo nella mano dello stesso lato, e poco dopo altrettanto dell'anulare della stessa mano. Dei nodul.i duri comparvero alle orecchie ed alle piccole articolazioni delle dita. Nel settembre corde sali.enti al palmo della mano che designano dei riJievi aderenti alle parti profonde. Nel marzo 1922 ronzii alle orecchie ; eczema comparso nel palmo della n1ano sinistra alla fascia dorsale delle dita. N ell agosto dello s'l.esso anno l'indice è il solo dito della mano sinis tra che ha serbato la sua mobilità. Polso in addt1zion-e. ~Iedio leggermente flesso sul palmo, ma in parte ancora estensibile. Anulare e mignolo con le prime falangi fl esse, le altre due in estensione. Palmo del1·a mano attraversata da una corda saliente verticale, dalla radice dell'anulare al tallone della mano. Un an,a.log·o rilievo d alla radice del po1.so si perde nell'eminenza tenace. Ct1 te del palmo della mano a der ente, callosa, secca, solcata da pieghe trasversali profonde ed aderenti. Cercando di estendere la 1a fal ange delle dita flesse si aumentano i rilievi n el palmo della mano sinistra. Applicazioni rad ioterapich e in quattro sedt1te. Dalla seconda applicazione ri1 asci amento dei tess11ti del palmo della mano tanto che può r addrizzare le dita con l'aiuto dell'altra mano. Otto giorni dopo l'estensione è completa. Il 10 settembre, dopo 15 giorni dal trattamento, 1 estensione delle dita volontariamente è co1111)leta. Si sono afflosciati i tessuti prima. indl1riti; essi appaiono edematosi; vi è una. ra.diodern1ite guarita già il 15 ottobre. Il malato riprende com~letamente l uso della mano. P egnier ha operato una quindicina di re1

1

1

(ANNO )~XXI, FASC. 20j'

trazione dell'aponevrosi palmare con proce.ssi varii e con risultati div~rsi; mai guarigione radicale. Ha avuto degli insticcessi completi esi ritiene fortunato di non aver mai avuto complicanze da i.schemia. Nessuna operazion·e· h a dato il risultato ottenuto con la radioterapia. Usarono le alte dosi di raggi fortemente filtrati e divisi in brevissimo tempo (quattr0> giorni) evjtando le dosi massime in una se.dl1ta. Il·RA.

Un caso di morte per ulcera intestinale da raggi. Ospedale di V\' orms; direttore : Heid€r1hein. S trahlenth., vol. XV) . L 'A. tratta prima dell'apparecchio RadioSilex adottato dalla Clinica; della sua costanza di funzionam.ento, dei metodi di misurazione usati, confrontando il sistema Dessauer, Vierheller ed il dosaggio con · l'intensimetr°' ad0perato da H eidenhein. I tumori vengono irradiati con filtro di 1 mm. di Cu., dando 2 campi di 20 x .20 e 50 cm. di distanza, o 3 campi di 10 x 15 secondo il metodo di Wintz. In un primo tempo, vennero date dosi del 100-110 %, raggiungendo facilmente i tumori anche tn profondità. Più tardi, si aumentarono le dosi, sino al 126 %, senza ottenere· gr.avi alterazioni della pelle, se non in duecasi, per condizioni speciali degli ammalati. Venivaoo ritenute come dosi del 100 %, quelle cap,a ci di dare un leggero arrossamento dopo 8 giorni, del 110 %, quelJe che davano un arrossamento dopo 8 giorni e dopo 4 settimane un abbrt111amento della pelle, con disepitelizza.zion·e. A11che coni dosi così forti non si ebbero· al- · terazioni gravi stilla pelle, e così pure nella crasi sanguigna. Dopo una pratica di più di un anno, non avendo osservato con tale metodo di tecnica alcun sensibile risultato nella cura de1 carcinoma, si credè opportuno di arrivare sine> ~ dosi del 135 % sul tumore, dose che viene ritenuta solo irritante per 1 intestino {dose intestinale di Seitz-Wintz). In numerosi pazienti, in cui vennero applicate tali irradiazioni per tumori dell'utero, vescica, retto, prostata, si ebbero infatti disturbi intestinali anche con diarrea, muco. sanguigno, non però molto gravi nè di lt1nga d11rata. In un caso si ebbe la morte dell'ammalata. Si trattava di una paziente di 63 anni con carcinoma dell'utero ancora nei limiti della operabilità. Il 25 maggio venne operata di isterectomia; il 7 luglio ebbe una irradiazione con due cam(FRIED.

1


[~\Ì\NO •

·xxi,

}i'ASC.

30]

Sl!:ZlONE PRATICA

981

'

pi a<ldomir1ali di 10 x lS n 30 cru. di disLai1~a1 ecl tlTl te rzo sacl'a.le 18 x 20 a 50 c11L di

CENNI BIBLIOGRAFICI

1

di8ta11za; filtro cli 11r1m. di Cu. lOOKV. 81\llA. Seco11do le nostr-0 1nisurazioni cl)})e, il care i noma il 135-138 %, 1' intest i110 128-138 %, la

pelle 117-125 %·

l•:.

~lEIRO,VSKY

una F.

PlNKUS.

Die Syphilis.

J nJius Springer. B·erlin·o, 1923. , Qu·esto nuovo libfro tratta della si'filide con speciale l'iguard.o a lle affezioni degli orgar1i interni. È oramai trascorso il tem·p o in cui il ca.m po della sifilografia a,p pairteneva al isolo d ermatolog·o : oggidì occorre rico.n oscere che i su oi rapporti hanno ass11nto est.en.sione tale da. interessa1·e l 'i11tero scibil e medico. Proposito degli autori è quello· di fo.1-.11ire ttna vedt1ta d 'insi em e di tutta l'intera sitìlide. Alla de1scrizi.one clelle rnanifestazio·n i ct1ta.nee (p e r cul \Si r invia a i '11wnero.s i trattati speci a li an1 iC' l~i e i~e·ce r1t.i ) è dedicato soJ,t a nto ll n co.m pe ud io.·o capito !o. Il libro h a inizio con accu1·a ti ragg11ag1li statist ici s11lla mortalità e diffusi o~1 c clc1Ja sifilide nelle principa li naziorni: seguor10 i vatii ca11itoli nosografici su1l]e aff.ezi,oni degli org·a,11i l'~t~pir atorì e circolatori, d ci visce-1i, d el . i. ten1tt nervoso, dell'ap1)ara.to nro-gcnitale, d ep;J i 01.ga11i di s·er1 so specific.o e clel sistema n e·r \·oso. S1peci al e t1·a.ttazione è d edicat a a,J.Ja sifi . li cl0 co11g·enita e alle a ffezio11i d elle ghiandole tt s~crezio11e int e1'na co1 n r eJative sindromi di dis f11nzio11 e. Chjude il volurn1e un .ca.pitolo 1sui va,rj i m·ezzi cli diagnosi biologica .e n1icrobiolog·ica e in t tltimo vte11e trattata lai t.eira·p ia generaJ.e e speciale e la profilas.s i. Brevi co·n sid erazi oni s ulla g· narigio ne della sifilide dei pro·ff. Pi111cus e v. Wassermann compl,etano e concludon10 l 'opera. Nelle s11e 500 p agg. di testo i varii capitoli ùi q nesto pr egeivole libro, sebb,en.e trattaiti da at1io1'i di versj, formano un tt1tto armonico ed eg·reg·ian 1e11t e i11.esso al co·rre11te. Noi lo crediam o deg·no di esGe re a. tutti i m e1dici calorosamente racro,1 nandato, a.ncl1e, anzi in modo special e, a quelJi i1o·n s pecjaJisti. Pe.r fetta la ' 'est.e tipograifica, ottimie, se pur i-are, le illt1strazioni cliniche eid an.atomo-patoJo,g ich e. M. AGOSTINT.

Dopo otto giorni ii1co1ni1lciarono i11a1)p ete1lza , dolori all'addome, pr emit i, vorr1ito. J)Ol)O i: setti111ane, l a pazj e1l te viene ricoverata in < )spc~l11 le con smtomi cl i· 11erit on ite, ed in ett i111n settin1ana, m11or0. _.\.1J'a1itopsia s i osse1·ya cl1e la S iliaca 1no:--tr,1 in gra11rle p a rte dell a 8u a 11111ghczza e per :J cn1. di la rgl1ezza, un a ' 'asta ulc er az ione a 1110 r g·i11i it·rego lal'i, lli a SlJPtto gn ngre11oso, coperi alla })Set1do-111e1nbt·a11c. T,e par e1i della 1uetù superiore del r etto s0110 n1 olto dt1re, isi1ess ite . ...\.Ila sezione, Je i1areti sono l>iancastr e, Ja 111ucosa di colorito 11erastro, 11 lume ridotto al ('alib1·0 di un i1ollice. >J'rl cieco, in corrif'.ipo11 <.l e11za della valvola dPI Ba11i110, si noto110 t r e 11lcer-<' della gra11dezza di 11na mon eta da dieci centesi1ui. TI l'esto d eJ, colon non 1>rese11ta a1ct1na a lt e ra " ione rnacroscOJ) jca. L'uretra, e la vescica, J1reBe11 ta110 l eggcl'e alterazioni intfìamrn a tori e della i11ucosa. Al reperto istologico di lJn framm ento della parete rettale ispessita, s i osserva l1na farina ii1fiarnmatoria dei · tessut i sotto ~i erosi ed una degenerazione d egli c11doteli e dei ca1)illari. Questo caso di morte ci 11a fortem e11te mera.vig·liati, sino a pensare alla coesiste11za di <111alche forma intercol're11te ìntesti11ale, ma la località d elle lesioni ed i st1oi caratteri parlano per t1na tipica bruciat11ra da r aggi. Haendly, infatti, asseriscD cl1 e la. flessura sigr11oidea ed il cieco, sono lt1oghi' di predilezione per le alterazioni da raggi. m entre l'intestino tenue più facjlin ente si sottrae coi moYimenti peristaltici a 11' effetto della irradia· 1.1one. Dato che .altri ammalati vennero irradiati a11che con dosi s1lp erjori, senza aver mostraE. Lt::HEDDE et G. URO UET. T ra.ite 111,ent cle la S11to i1otevoli rea zionri, ciò deve farci ammettere, 11hilis. A. lVlaloine, éd., Paris. Prix Fr. 6. in questo caso, una notevole ipersen s i])jJ.ità. Va poi ricordato che nelle ammalate irradiaIn 11n vol11metto di -poco più di un centinaio i e }lrevia operazione ,sull '.addome, le alteratli pag·ine, gli AA. cor1densano le n .ozio11i prezioni intestinali sono più inte11se, che non in c ise stilla cura della sifilide rece.~te, antica, ammalate non opel'ate; probabilmente per l e ereditaria. aderenze che ne di.min11iscono l a motilità delIl libro è dedicato al pratico. che gli AA. 1e anse intestinali. voglio110 istru1re per u11a cura durevole e com lJleta. Nozio11i g·e11erali di diag·nostica, nozioni In ogrui m-0do, noi crediamo concludere che st1l l' LL·o deg·li arse11o})enzoli, indirizl',o e Ltra tivo la (lose i11testinale cli Seitz-'v.. intz i1011 sol o è 11elle varie com1)lesse manifest_azjo11i e n egl i 1111a dose eccitante o c.apace s.olo di protl t11· r 0 tin ' alte1razione, bensì anche di condurl'c a.I I a · intolle eanti ùel rimedio so110 i l)t1n l.i s11i quali g·li :\ ..i.\. f er111ano l'ai.te11zione d el lettore. 11 vonecrosi dell'intestino . e< l ~ 11erciù Hsso l11ia111l'1tl u11leito no11 è l111a novjtà m a è t1tile. te da evitare, T. PONTANO. D. PlCCALUGA. 0

1

1

1

\


[A~1'0

lL POJ.. ICLlNICO

1;n1N ~ G1Rot•x. Sypliilis (ili coe1tr et de l'aorte. G. Doin éd. Paris. Fr. 15.

Il volume d egli 1\A. raccoglie le nozioni I)iù importanti moderne s ulla sifilide del c11ore e dei vasi. Dopo lin capitolo di generalità, i di1stt1rbi del ritmo nei sifilitici, lai tensione arte1·iosa r1ei sifilitici ·so110 oggetto d1el 2<> e 3° capitolo. Q11i11di gli AA. si occup a no deJ,la s ifi Udc d el p ericardio, del miocar _d io (del fascio di 1Jis ), dcll'ctorta (com1>t·csi gli aneur ismi) e dcll' t\-ngi·t1a di !)etto. (°ili .<\l\. confessano · clic 11a11110 voluto attene.rsi ad lt•ll prog·raiuma di 1s·e1nplicità e di cl1iar•ez.za !)Cl' inette re il libro ailla l)Ortat<:t de i lettori non s p ecializzati. Essi ce rto mol.to trascurano e c1uasi totaJ111ente la l etieratttr<.t st.rullicra, ecl è innega.b ilc clic in qualcl1e capitolo clomina u11 ~e111so cli su;perficiaJ ità ch e no11 è sinonin10 cli s.ea.111p licità. Il libro .'~ i ra.ccomar1da ·a clii vog·lia veùc1~e riu11iti iii; l1n volume quelle nozio11i che i1on elevo.n o. inanc~Lr e in. nessun bnon trattato mod<'l'llO e corn1Jleto di i)atolo·g ia . T. PONTANO. 1

J•.

Con11' ci possiunLO tli/'en<l f't<> ti til 11e ricolo ve 11 e r eo . Pagine dedtcate alla

C.

l\llLLET.

XX.Xl,

J:i,.\SC. ~OJ

lo se rq réaclio1i co1n.111 e lllPf lt ode cl,.

controle, clu 1lill(fnostir <'f dtt troit e1nP11/ ,,,.

la Sypliilis . . \ . Jla]oi11t', Jlaris. li'r. R.

Il dott. ìVIillet 1;.iu11isce i11 \111 voi u111elto tli 1111 centinaio di pag·i tte 1e s11<' v0cll1tc t co1icJ1e su lln reazione di '''a~ ·crn1c.t11n, la, tec11 ica perso11a.lc· seg·uita, i resultati otte11t1ti 11-el c:u11trollo dell<t diagnosi ·e della cura. J. . e vec.lttt c teoric11c trov~tno già jl cn.111r>o l'i cco di u11h foJta Jn essc; Ja tecnica clel l r1011 c.:01u1llicatn. rtlf.l certo l n11g·a, senza .essere irl11ovHi l'i t:e J>Ojcllè t1til izzu direttive g·ià provate, 11a il vn ut él ggio c.l t sve J~1re cor1 n1ag·g·io1·c :-;cn~ iJJililù i s ililjtic i, senza c1vviare all'i11co11vc11ie11te della a.· pecific:itù; i1elle co11clusio11 i gene1·~tl i, salvo <1 ualcl1c tlt\1taglio, l 'A. g·i1111ge a qttelle co11cl11sio11i su Ile qt1ali ora1na; l a !nnggior lJarte deg·li stt1diosi s'è acco1·data, <-1 t1alt1nque sia stato il inetoclo seg· ni.to i1ella esect1zjo11e delln. reazio11e e q11al1111c111e la teo1·in soate11uta clàl lct i1nml1njtaL·ia alla colloiclale. Il libl'o c1ui11di convie11e nlln categ·oria deg·li s1Jecialisti in t·e ma di ,,.asser1r1arln e a quelli i quali desideri110 nozioni g·c11-erali sulla t1tilità della l'eazior1e. T. PONTAì\O. 1

. '\ .

:.\lARc111 s 10.

G. l)rt' pttra=.ione e tecJtica llelle roreazio1ii per la si(llillf'. - J,. Ca1>1)el]j, Bolagna, 1921. L. 5. Sulla ,,~ asser111ann come ."' ulla Sacl1~­ Georg·i, $Ltlla ~l e iniclç c e Slllla ])old - ye11uero già scl'itti vo1 u1n i. No11 è però ai concetti teor etici od. alle i1>ot-3si esplicatiYc clie q11i l'A. vuol l'if erirsi: eg·li n1ira ad in cl i rizzare il l)l'atico .nelle '\'atie n1a.novre di tecnica, cla11do contem1)01·aneamente t1n brevissin10 accenno ai l)'l'inci1)ii fo11dar11entali st1 cn i le varie reazioni si basa11 o. Di fol'mato tascal)ile, c1ueslo ma1111aletlo ~i rrnde t1tile a t11 tti coloro el1c si occn1)a110 cl i l,.abot a torio. ...\. Pozzr. fJJSTOCCHI

g"ioventù. Cori prefazione clel pl'of. Achill e . 'clavo. Un opu~colo di i1ag. 52, Edit1·ic e J'Italia anitaria, Ro111a. Prezzo L. 3. E sen1pre pii1 sentita la necessità di diffo11d crc fra i g·iova11i le i1ozio11 i rtt te a dif e11derli co11tro l 'j 111perversa.11te ftag elJo tlelle malatti€ veneree, le crt1ali troYano J)l'Opr io ne·l l'jg1101·anza e 11eJl'i11ct1ria le cause pit'J efficir11ti del-· Ju. loro diff11~ione. · 111 qttestc b1·evi pag·iue l'.t\... })H rla da uo1no u Ll l101ni11i, senza le vai1e 1) redi che dei puJ adi11i clclla castità -e della l)UTczza ad olt.r::111z<l. Erra.110 <.Jucsti i1el voler co1111)rin1el'e (1·op1)0 l lll i1111Jt1lso potente e inisterio ·o, con1e c1;ra.11u coloro cl1e far1no una i1aric J)l'l'lJOndera11t e a Ile cose (lell 'amore; rifug·g·ia1110 cln lle r~ag·l~- · J>ott. Eo~10Nno PERS!CHFTTL. .'-'ullà d1talil1i tli·I l'azior1i ec.l otterremo co ì migliori l'f°fctti 11el tre1Jo1ic1na, pltllidit1n. Ro111a, 'l'iJ>. ed. I .. uJ Ji . campo c.le.ll'igiene J)11b])Jica e socjaJ c; alta.i11e11In questo notevole lavol'o l)er libera docenza t e l1ma.110 ci a1)11are ]' ..\. t1l1a11clo osserva cl1e l'A. affro11ta Ja qt1cstio1Je sorta dèl ql1anclo gli 11 011 bisogn1a cl1iellere al gio,·n 11e di ess.c>rc aste·tud i recenti aficr111aro110 in 111oclo i11conf11tn 111io, lJasta cllicc.lel'g·Ji tli e!'~P1·c . obrio. ])ile la natttl'a lltetica del Ia pn.ral isi i>rogre::;8i•.\ni111ato tla iali coneetti, l'.t\. cs1Ju11c ll<>ZL0- va e della t<:tl)e clorsale : se eioè il vit'llS luetico 11j se1n1>lici, eliiu.te e ~·~c ur e ~11 I 111 o do di coi1t:l1e lecle i ce1Jtri lll'rvosj sia tliffe·re1i1c ùa c1uel... (agio e sulla. }>l'ofiln ' ~i tlc i n1orl 1i \ 'C11icl'e i, e lo eh.e provocc.t Jc abitt1ali 1eHio1li specifirl1f' r11 d tl op1>ortt111i ~0 11si gli }H.!l' i11diri :t.znr e il 111·0ta11ee, ml1cose e viscerali, e si clel)b:.:t <111 indi ra110 é\, Clll'e !--el'ÌC t'd L'ffil'HCÌ. n1111nettere l'esister1za di 1111 vil't1 . neitrolro110 Tl Jayn1·0, tlH' ottt i111e il }lri1110 i1reu1iu 11 cl con s1>icca.ta })l'eferenia i>cr il s . 11 .. ncca11to tld l'lllH'tll'!--O 1>a11di1<> i1er l'Igie11c, 111e1·ita llll;.1 ln rn11 virus derniotrOJJO cl1e si localizzerebbe n ua diffusiollc, aggi11ngia1110 cl1 .. da tlllct1clte zc- i)refe1e11za st1lln pcll<' (' ulle n1ncose. ln11te esecutore- <li or(lini Jllalt~ it1lcr1)etrati Gli argon1 e11ti ndottati i11 fa,·01·e clella clu<1l'o})\l colo era stnfo '-e<rucstrnto pl'l' oltragg·io 1ità e quelli cl1<.> :5er111Jra110 co11t1 iJ~tare con la •tl }llldo1·': ri.1111111 leneolis? fil. teoria dualistica so110 espo ti dall'egregio all•


PAGINA DI PUBBLICITÀ

IL POLICLINICO

SEZIONE PHATICA FASC.

oO

È uscita la:

-

'

Piccola Chirurgia e Cbirur2fa d'urgenza del dott. prof. LEON ~ RDO DOlllNl..-.1 Docente Ji Patologia Chirl1rgica, Clin icn Chirur g ica e Me<ticina operatori a i1ellaR. Università di Ron1a

con Prefazione del P rof. R0BERT0 ALESSANORI

Opera elaborata con criteri di assoluta praticità ed approntata dietro le insistenti sollecitazioni fatteci dai nostri abbonati. Per miglior criterio di coloro che volessero provvedersene, riportiamo l'intero Indice Sistematico del volume.

[NDICE SlSTEl\1ATJCO l'AR'l' E I .

.,

/>ay .

14e condizioni indispe11sabili per un'operazione chirurgica (_~ .\ l•ITOLO ] ''I. (~Al\lER.\ OPER \'fOnI.\. • • • • • . . • . • Camera opera tori~1 in 11n os1)edale • • • . • • •

l'fln1era opera torL'l impro'Vvisata ('.\PlTOLO 2o. S ·rR u J.tENT1 J<: ) ,[A'l'EHt.\LJ1: DI Strumenti

. .

}...[ED!C 4.'f U H.\

.

.

.

. . . .

:\lateria le di medicatura e biancheria. nec0ssaria per l e overazioni l 1.\PITOLO 30, , .. 1'ERJT,IZZAZIONE DE< lLI DICATURA

STRU~I E.NTJ

\

.

.

Sterilizzazione degli strumenti . • . • • • • • • • • . • • . Sterilizzazione clella ùinncl1erin e del n1uterialc cli medica tur~1 40. STERILIZZAZIO NE DELL'OPERATORE E DEI SUOI UArITOLo &>. PREPARAZIO~"<E DEL ~!ALATO PER L 'OPERAZIO.:\TE U.\PITOLO

('.\ PlTllJJO fjo. A NESTESIA

locale • • .c\. nestesi~1 troncl1lare . • _.\nestesin per via racl1ideu .Anestesia. generale o Narcosi CAPITOLO 7°. CURE POSTOPERATORI E Ane~tesia

. .

l

. .

.

• •

.

G

))

~

))

8

))

t)

))

11

))

1J

))

))

• •

))

))

.

4

"))

ASSISTENTI •

))

DI l.fE-

E DEL MATERIALE •

»

••

1 -4

'

lH l5 J8 20

))

20

))

-v

)}

'l,

-)9

_.,

)}

? '.. _,

))

34

Pag.

l.>._ffiTE II.

Cura delle lesioni traumatiche

. .

.

t'AJ>ITOLO ] 1> .

))

1.

))

i)

'

-· ......, ?

·l.

-. (). -

.)

I.

8. 9.

] o.

11 .

12. •

.

37 38

lB. 1-!. J5 .

CUHA DELJ,E LE~!ONI Tt: \ l 1 )f \ 'I TC fTE D ~ L T~;ssUTI :\lOLLI Cura delle contn~io11i . • • • • • • <Jontusioni a rticoln.ri . . . • • . Contusioni cerebr a li . • . . _. Contusioni endotoraciche . • • • • Contusion i encloaddomina li . • Contusioni e rotture renali • • • • Contusioni della yesc1ca • • . • • • . • • . . . Cura delle rottul'e muscolari e (}elle ernie muscolal'i . • . • • (Jura delle rottt1re, delle disin ·erzioni e delle lussazioni dei te11dini • . • • • . • • • • • • • • • • • • . • • • • Cura delle contnsio11i, ll~lle ln c~rnzioni e delle lnssnzioni dei nervi • • • • • • . • . • • • • • • • • • Cul'a delle ferite da. punta . • • • Cura delle ferite da taglio • • . • Cura delle ferite contuse • • • • Cura delle ferite da strap1H11nen to • . • C11ra delle ferite cla arma <la f noco Cura delle ferite penetranti ra. id. nelle articolazioni Id. id. nel torace • • • . ld. i{l. nell'aùdorue • • • . • Ct1ra delle ferite del collo . • , Cura clelle ferite avYelennte Cura delle ferite infette . • Cura d elle ustioni • • . • • Cura delle congelazioni • • •

•)

))

40 41

))

41

))

41

))

48

))

))

44 45

))

46

)) ))

48 50

))

!50

))

))

-., ._,..

))

!J!'"•

))

f)(;

))

)-

--'

:)

))

!,8

))

()0

))

))

G4 n;,

)l

n7

»

{)8

))

j .J

))

7G


•)

INDICE SlSTE:.\l.\TfCO

1G. Cura ùelle ulcere e delle piaghe consecutive ad una lesi<>ne ' ?j o lenta.

. . . . . . . . . . . . . . .

Innf\F\ti epidermici e dermo-epiclcr111ici J7. Cnra delle ('icn tl'iC:i n norn1:l li . . . . Plastiche c-utanee . . . . . . . . . . • UAPITOLO 2°. CURA DEI.LE FRATTURE SOTTOOU'.J'AN.EE J.N Gl•~. · 11:H.\ I.I~ A) 1\.pparecchi provvisori . . . . . . . . . . . . B) Cura inc~·uenta delle fratt11rc sottocutanee i11 ~encre a) Riduzione della frattu1·:.1 . . . . . . . • b) Contenzione della frattura . . . . . ' . . . • o) Ri. ·tabilirne11to della funzione dell'arto • rf.) l\letodo di IittcAs-C11AMPIONNIÈRE . • • . . . O) Cura. cruenta cle lle fratture sottocutanee . • • CAPITOLO 3°. Ct! BA DE LLF: FR.\TTU RE SOTfOCUTANEE lN SPECI E Id. Clavicola . . . . . . . . . . . . . . . Id. Scapola. . . . . . . . . . . . . . . Id. Estremità supel'iore dell'omel'o Id. Diafisi dell'omero . • • • • • • Id. Epifisi inferiore dell'omero . . • • Icl. Estremitit sui:>eriore del rudi.o .\ Icl. Diafisi del radio . . . . . . Id. Estremitit inferiore del raclio • I(l. Apofisi coronoide d(lll'11lna Id. Olecranon . . . . . . Id. Diafisi d e ll'ulna . . . • • Id. Radio e ·nlnn . . . . . • Id. Ulna e 111ssa zione radio • Id . Scafoide del carpo . . . . . . . . . . . . . . . . • Id. Scafoide del carpo e lnRsazione sem ilnnare e e:.1pitato . . Icl. l\1etacarpi . . . . . . . . . . . . . . . . . • Icl. Falangi . . . . . . . . . . . . Iù. Collo del femore . . . . . Id. Gran trocantere de l femore . Id. Terzo medio del femore . . Id. Terzo superiore del femore Id. Condili femorali • • • • • • • • • • • Id. Scollamento epifisi inferiore del fe111ore • 1• Id. della rotula . . . . . . . . . . . Id. Estremità superiore della tibin. Id. Tibia e perone . . . . Id. P erone . . . . Id. Malleoli . . . . • Id. Sopramalleola ri • • Id. Astragalo . . • Id. Calcagno . . . . . • Id . Scafoide e cuboide Id. l\1eta tarsi . • • • • Id. Dita dei piedi . . . . . . Id. Volta cranica • • • Id. Base del cranio • Id. Ossa nasali . . . Id. ~!ascellari Sltperiori •. Id. ~Iascelln.re infe rior e Id. Colonna vertebrale . Id . Sterno Id. Costole . . . . . Id. Bacino . . . . . . . . C .\rITOLO 4°. 0URA DELLE FRATTURE l!!SPOSTJ·~ (

1

'\Pl'fOLO 50, CURA Dl<~ LLF.

Pari. 7!-'l )) 81

. . . .

'

))

84

))

~(i

))

92 {\'> .....

))

<)-

))

• I

)) •

))

))

JOU

))

)) )) )) )) ))

)) )) ))

)) .))

))

))

)) ))

)) )) ))

))

))

)) ))

l lOJRO

• •

.

.

.

14!)

))

147 148 148 149 150 150 lGU 152 152

)) )) )) ))

~

)) ))

))

))

))

1:i:l

))

15;;

))

))

.

'ribi n

.

))

)) ))

.

. . . .

.

.

)) •

. .

. . .

. .

))

15() 1c;o 101 1G1 16:.!

lG:: 16:: 161 10;; 171 ,..,,

J f' 17 ! I

))

17H 177

)) ))

180 J (;.,:_!

>)

1 ":~

))

1

,,

1Sti

»

] S(j

)) •

.

.

Piecle • • :\le ta tu r~i • 11itn d ei pielli

\ ·<'rtebre

))

:\I e taca r1)0-fa lan~ea del I>()llie:t") T' ltin1( -1 tlit~1 <lellèl )l1fl no . .

. .\nc·~ 1 . R otula

))

)) •

153

153 154 155

))

\

137 139 140 141 142 142

))

))

,

13:3

J4·l

))

.

129 12!1 130 132

))

l)

122 124 125 12J 126 127 12..~

Distorsioni (lel ginocchio . . . . . . . . I.iesioni clei meniscl1i dcl ginocchio . . . Lesioni dei legnme11ti crociati . . . . . . )lnndibol•l Clavicola Rpalla Gon1ito

121 121

))

))

\RTfC'OL \ BI

118

128

))

r : pr-;q\zIO:'l.I

107 107 109 110 ll6

))

DISTORSIOS'I .\HTIC'OJ..\RI

( • \PTTOLO 60. CUR\ DF.T.T. F.

9U 104 104

))

.

.()-'

))

))

,,

))

(j


3

1 NDICE SIS'fElVtATICO

('.~Pl'fOLO

D~l,LE

7°.

CUR.\ VIOLENTE

CO~tPLI('\ZlO~I

.\SE'l"I'lCJIE •

1. Cnra delle emorragie e terne ccl interne

l\le?Jzi i1cr arre~tare l'e1notJ'<lgiH Tlretrorrngia Epistassi . . . . .EJmortagie intcrn(.'\ . . • • C11ra dello stato p;encra le . 2. Cura dello shock tra u1na tico 3. Cura della sincope . . . . . C.\PI'I'OLO 8°. ESTRAZIONE DEI CORPI ESTRAXl<~I 1 . Id. clai comuni tegumenti . . 2. Id. dall'occhio • :3. Id. dall'orecchio . . . . ·~. Id. dal nn so . . . . . . 5. Id. dalle vie aeree . . . . G. Id. dal faringe e dall'esofago 7. Id. da11·uretra . • • • • 8. Id. dalla vescica . . . 9. 1<1. dal retto . . . . . . • •

CAPITOLO CAPITOLO CàPITOLO ( '.\PITOLO

'

l ~.\PITOLO

.

• •

• •

. .

.

.

.

.

. . •

.

.

DELL'lDROS.\DE~lTI!:

CUBA

DELT../ERE:0-:1.PF:I..\

( .\ROE. .'O

Cura Ourn Cura Cura (\\PITOLO

generale . locale degli locale della locale della

. .

L9-I

.)) )) )) ))

19.) 19.i 197

)}

~01

)) )}

201 204

19~J

~o•

208

))

2on

)) )I

211 214 218

))

21f)

229

))

231

J.;O ~DE l\L\ CARBONCHlOSO

>;

I~

))

2;J:J 234

))

2-lO

))

242

. . .

.

.

O~NERALE •

P .\R•

. .

))

242 243 244 245

))

24(i

))

• •

))

))

• •

))

. .

)) ))

.

))

))

. .

'

..

. .

'

250 251

»;:;., _.,,,_,,

25G

I

))

CUJRl ' l(( ;J\.\

'

1>

))

. . . . .

t9::

)) . 227

. . . . . . . . . . . . . ascessi freddi tubercolnr.i linfoadenite tuberroh1re . . tubercolosi oss~1 ed articolat<'

lOo. CURA DEL TETANO

J)

))

CIRC08CRIT'J' C ED .\. C' l•:SSI

'l'Uil.li' RCOLORI

18H 191

I)

CURA DEL lt"'LE~IliIONE DIFFUSO

AI'I'rOLO 9 0, CURA DEJ,L.\

.

T'CBEROSO)

CURA DELLA P USTOL \. CAl{BONCHIOS.\ FLl~Ml\10NI

)) ))

.

CUlt\

. . . .

189

))

. . . . . . . . . . . .

(~URA DEL FAVO

))

))

Flemmone del pavimento della boccn Ascessi tonsillari .e peritonsillari • ..\.scessi faringei . . . . . . . . Adenofiemmoni ca roti,iei . . . • • Paterecci . . . . . . . . . . . . . Flogosi acute piogene della mano . . • Flemmoni superficiali . . . . Tenosinoviti e fietumoni profondi Ascessi perianali e perirettali . . . . • Ascessi urinosi ed infiltrazione urinosa . . . 1

C.\PITOLO CURA DI .\LCU XI FLE~[1.-!0NI E DI .\LCU :.'\1 TICOLARE • • • • . . • • • . • .

(

31.> . 4°. 5°. 70. 8°.

J>Of/. 180

Cl.TRA DEL FOU U NC"OT.O F, DEL.L.\ FOR l r Xf'OLOS J

Dl!:l

'

1 o. 2°.

CAPITOLO (',O. CURA CAPITOLO

. .

f

Cura delle infezioni chirurgiche .

I ,E, IONI

. .

. .

» )} )) )) ))

·~. ) -9

9-9 -D 260 26~

264

271

PAR1.'E I,..

Tecnica di alcun,e piccole operazioni e dei soccorsi di urgenza CAPITOLO 10. CATETERIAl\fO DI.:r.L'1t~'50F.\00 E DELLO S'l'O~-\•:O E LAVANDA GASTRIO.\

-

GAVAGE 1

,

CAPITOLO 20. SONDAGGIO DT;LL'URF~TR.\ \

J;;

DELLA \'ESC CC\ .

.

.

.

.

.

OF.~FJ RALE

TORACENTESI

UAPITOLO

40. 50, 6°. 7".

CAPITOLO

go..

PUNTURA DELLA VESCICA URINARIA .

CAPITOLO CAPITOLO

.

.

275

3/J. A) PUN'fURE ~SPI.l.>Ri\TlVE ED Jf~ V.t\OUA'l ' I VJ1: B) Punture esplorn ti,~e ed eva e:11a ti"ve jn specie • .

' 01'Al\IEN'IO

CAPITOLO CAPITOLO

RY

I~

..

PUN't'URE NEL oeonE . DEL

.PERITONEO

.

.

. •

CAPITOLO lOo. INIEZIONI LOCALI NEUROLITIOHE SEI.T,E XF.YR.\LCT€ DEI. TRIGEMINO • -:.- • • • . • . • • • • • . • • • • . • • •

uo.

.

SU'l'URA DEI VARI TEasutr ED onoAxr .

R11t11rn dei te-ss11ti molli

. . <lella cute e Rottocutaneo dei tendini . • • dei nervi . . . . . . . clell'intestino . . . .

. . . .

..

.

. ..

.

.

.. . •

. .

()APl'fOLO 120. À SPORTAZIO:'\J.; DI I>ICCOLI ·rr~CORI o or ClS'l'I DALT.A CUT!•: o DAL SOTTOCUTANEO . .. .

.

))

))

))

. . . . . . . . . . . . . .

. . .

~1

291 292 29'j :JOO

))

3Òl 'lo•>.... tJ

))

305

))

307

)) )}

:308 ;:10

))

;i10

))

~1-!

))

:117

))

;n !I

))

CAPITOLO 90, PUNTURA DELLA VAGINALE DEL TESTICOLO

CAPITOLO

))

))

PERICARDIOCENTE8I

PARACENTESI

Pog. 27~

))

)}

•• , • J ' I

'

'


4

lNOlCE S JS'fEiVl:\Tl <..'.ù

( ' .\PITOLO

13°. 14°. 15°.

( ',\Pl'l'OLO

1G0 • CUnA DEI.LE

UAPITOLO '.\PITOLO

C'URA DELLt<; Cl. '1'I

' ll'.\0\"L\LI DEL POLSO

ClTRA DELJ/U:KUHI.\ INCAHNIT.\

.

. .

')

))

"

.

(~omito

))

• •

.

.

. .

))

34±

Braccio . • • Spalla . . . . . . Ditn. del t)iede . . . . . . . . 1\rticolazione tar80-111eta la rsica . . . . . . . ..'\..m1)l1tazione osteo1)ln~t ica calta11<._)n. "Ua Sedillot

. .

G:1mba . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . .

Amvutn.zio11e osteoplasticil ~ovracond iloidea del fen1ore :i lJa <.tHJT'fI C1oscin. . . . . . . . . . . . . . . • • • • • • • Ancn . . . . . . . . . . . . . . . . • • C1.\ PITOLO 20°. lNTUBAZlOX!!: DEL l AllCXC :t: CA l'ITOLO 21 o. ~f RACHEOTO :\II.\ • • • • • • • C .\PITOLO 22°. ESOFACOTO~Il.\ CER\'LOALE E. 'TEG~A · . • C.\PITOLO 23°. CuR.\ c111ntTno1c.\ DF.t.L'EirPJJ{~f.\ TOR.\ Crco - ])T.f: ( rr.oTO"rlfl.\ R È8EZI0:\1"E COSTA LE . • . • • . • . . . . • • • ' CAPITOLO 2-10. 01J RA DE LLE ~·rr:NOSI URF.1'Il.\Ll . . • • C .\ Pl'l'OLO 25°. CISTOTO :hl IA so PRA ru n re., • . . CAI>ITOLO 26°. CURA DEI,LA I!"J?YIOHI . . CAPITOJ.O 27°. CURA DELI,A F.t\RAF111f0f\L . . .. .

C'O~IPLIC.\TE

.

.

.

E

SUL RETTO

. . . . . . . .

. . .

Ernia ing·uinal<."' .

Ernia crt1rale Ernia orubellicale 31.0. CURA DJ.'LI.'F:r:Nl \ CITHOZZ.\T.\ G .\PITOLO 320. GLI I~TERv~:~Tl nr l THGENZ.\ xt: r r.'.\r>P1·: :\· D1c r rr~: ~\.ppe11c1i ct'c:ton1ia a cnldo . . . . . . . . . . . . . AJ)erluta ùi llll asees~o appendi<·olare . . . . . . . Cnra della 1)eritonit0 tliffuRn d<l av1>e11clicite . . .

C.\PITOLO

l'i\l'l'fOLO 330·. ANO .\RTIFIOl \Lii~ CO?.IE J'i!TRHVEN'l'O DI URC:ENZA N"J<;Lr.ll: OCC'T.USIO;s'I ACUTE . . . . . . . . .

. . .

.

.\PITOLO

340,

T, ' \DDO~fE

('RITEHl

.

D\

.

.

. .

. .

i:u~ Gll Jl(I" :\l': T.L\

.

.

.

.

.

.

. . .

LAP.\BOTO~ft\

.

.

.

>)

.

.

. . . . .

PEP. 'fH\Uj\Jl •

.

.

.

34G 346

)) )) )) ))

349

)) ))

350 859

))

359

))" ))

!l60 :J6]

>>

)" 'I

aG:: ..,6 . . .

))

.1f)tj

»

:l6u

))

3fi5

)) »

~67

))

:.146 :147

•)

• •

:u;~ :~u~

)) ))

3()9

))

~71

~fl!)

))

.3-..,'.,

))

377

))

..,.-n •j

'~·

)) ))

)) ))

))

.

;;.10

342

.

280. ÙPERAZIOXI SULL'ANO Divulsione anale . . . . . Uura delle :fistole a11ali . . . ()ura delle eruorroir1i . . . .

))

))

( \\PI'l'OLO

j3X

l "HCJi;,7.\

.

))

•)t') ...

))

.

•J•' I

:?-io ;JJ2

E 1)1~.\HTJ('OL.\ZTO~I DI

))

))

•_)•)•. •->•J '

))

))

l)

Pl 1 H u LE N'l't·:

. . •

.\ HTRO"lIKOVJT J

Gomito • • Polso • • • Dita . . • • .\ncu (}inocchio 'l'i bio-tarsic.c'l ( '.\PITOLO 19°. À.~IPUT.\jjlO:\"I Ditn. della 1na no ~letncarpi . l'olso . . .i\ vambrnccio

1

.... , ..... ,, .n-

))

\PITOLO

~palla

(

J>ag. 324 )) ~2E>

\".\n TCC DÈC:Ll .\BTI lXFF.RIOllf

17°. LECA'f UH\ t>T \T.C'Ll X t: \HT!o:IUJ". Curoticle i)rimitiy·;1 Uarotide esterna Linguale . . . . . ~ucclavia . . . . . \.sccllt11·c nell 'n~r01 Ja . . . . • Fen1orale i1el triangolo di ~O.\HJ>,\ Femorale nel cnun l0 tli Ilu.\"'l'J<~n Po1)litea . . . . . . . • • • • . . (\\ PJTOLO 18°. _\RTROTO~I fl·: CO :-.u1: c•u Il.\ DI<: L LE 1

(

ESDOYI·~ ~OSE

I Nit<:zroNr

FLEnOcLr:-1 -

.

.

38() 388

390 398 '>9"e)

))

i)

))

:J9-1

))

3fl6

)) )) )) )) )) ,, )) ))

:?9 :J98 -Jl 1 41 :J 41:> -ll H 420 -!2:?

))

42:3

))

424

»

427

'

n1<:J.-

.

-- ~ -

volt11ne (16 della Hostra l'ollaua .\Ja11uali del .. Policlinico.,) di pa~iue l\"'-~52, con 220 figt1re intPrcalate llel te" lo. i1itidame11te sta1111)ato s11 carta sen1ipatinata ed a.rtistjca111ente rjlegato in }Jie11a tela inglesP. con i11scrizioni snl pia110 e ~nl dorso. In con1111ercio, prez'l.o I.... 56 pit1 le Si)PS<' 11ostali di spPclizione. Per i 11ostri abbonati c;ole l.J. 48, i11 i1orto franco Avvertenza: Ouetsta agevolezza rimarrà in vigore fino al 31 Agosto 1924 - . Un

11

I u t ifl r e V ciglia Postale o l.Jn ucn 1·io al L'a r. 1~ f • 1(;I PtJZXJ. 1-itt Si.c.;Li llfl. 14 -

R<1111rt

-


L.\i\ ì\U X~\.\I' f.t~ASC. 30]

SEZIONE l>HATlCA •

l11re itt iuodo ohl>iettiro, 1•suuri('ttl.l' e tale <.lu. p1 r1uettcrr cl I lt)ttorc <li fH 1·s i 1111 eoucrltu l>e11 cliiarn dello sta1o della q1 1t·st iot1 c'. t:autn1·c 11011 Ila 111nncn t o di proc;~dlfl 't' \tll t·C...pPl'i PtlZ C lìCl'SOllal i i11ocul<.tl\(IO in Ull gr.11 1>1)0 di <'Olìigli sa11g·11C' di PHl'<1litici ('Ori I{.\\".+ etl io u11 \tltro g·ruJ>l)O vjru.- prelevato ùa i11fer111i di lt1es co11 1nnnifestazio11i con1agio::;e, e sebhe11c Jlei co11i.!.;li d<' l 1° gr111)PO i1on si verificò il c0 1d ag· i o etl in l!lt c lJi cl0I •Jo g·ru1J1>0 jl co11tag·io ::;i 5arebbe \'l'l'iliruto !-5olo i11 a1c111Ji (.·cJ1za pera Jtl'O, l'll"' ro ~!"e 111ai l>OssihiJe diu1ostra r c lt1 p1·1 :--ellZU ilei t1· 0 1>0llt>lD~L lJ<.Lllido), l)tll'C l'A. si rl'ed e nulol'izza.to dai ri ·ult<.11 i utte1,luti nel uu1111etlere e.li H\'cL·e l'<.tg5·il111tH t111'~1ltrn. }>l'0\'<1 s1)erj111c11ial e c.l1.1 ll' esistc1)zu cli , ·a ri tCllI>i di rirus tlern1otropo c.:apaci rli tlarc ùelJ e renzio11i divcl':-:c q11a11d(> ,·e11g·a110 in oct1Lati ir1 a11ir1lnli e.la es1Jeri111 e i1 t o. I~ e co11 .. 111~iu11i c:l1e il J> e rsicl1etti tretc c.l~ti st1oi 8t11tli, c:ritici e SJ)eri1ne11tali , c.lalJe co11sillerazio11i a cni essi clù11110 or ig·i 11 e, e dal critei-io cli annlog·ja co11 Ja lcp1·a 11ella qunle, acca1lio ai due c1uadl'i i11orbosi disti1lt i , cuta11eo e r1 ervoso.• s i ri~(':Jllt l'n110 for111e i11isle e la s11ccessio11e clelJè d11~· sinc11·otni (c iò cl1e depone i11 fa,ro r e dell'u11icitù. d·e l ba.c il lo di IIa11se11), so110 t:l)c, ~tllo stato att11u l c dell e no ·tl'e conosce11ze, no11 è ancoro pcrmes o d'tre 11na g- i11dizio clefinit ivo s ulla e~ i s1enztl n i11eno di un vi1·11s sifìli11co ad nttiiudi 11c n e ul'ol l'O])U. Con '·e n i ntn o .·<' 11 ze:~ r i se r ve i Le l le ·o b r i e eo11 elusioni a cui g·iunge il tlott. l>ersicl1etti, al tlUH l e, nel tril)11tare la 1uel'itatn lode 11er questo suo l é.tvoro, an11) i él. Lì1 e11te clocuru Lllt8lo e svolto l'Oli s1cl1rn. compete11z<1 e co11 ordine e c:l1iarezza veramente e11co111iahiU, es~>ri111in1no 1'é.t1tgu1·io di J)Oter l)I'oseg tdrc ill lllleRte inclé.tg·i ni e g·iu11gcl'e in iem1)0 r1on lolltano nl l8 rlcfi11iliva solttzione del pl'obl 0ma. 1

1

1

Interessante pnbb11cazlone : Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA Docente e primo aiuto nella Clinica delle malattie nervose e mente.li della R. Università d i Roma.

Diagnostica della Malattie del Sistema nervoso del

Prefazione e due capitoli Prof. GIOVANNI MINGAZZINI

PAR1' K OENEltALE: 1111 volume in-8 di pag. VIII-3G2, in carta. ùi lusso, nitiùarnentc sta mpato. con 175 figure qua'll tutte originali intercalate nel testo e ~ tavole. fuori testo. Il colori. }>rezzo L. 4 2. Per i nostri ab ho nati sole L. 3 6.

P.\ltTE SPL:CIALE·: 1°) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO . l 1t voltane ùi pag. 242, cou 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 28. Per i nostrj abbonati, sole L. 24.75. Ir_1 ,iare \"aglia. postale :ti Cav. Ll' JGr POZZI . ' ' ia Si sti11·1. u. 14- - R001a.

SCCBDEMIE. SOCIETA MEDICHE, tONfiHESSI; ..t\.ssociazione Italiana di Medicina Legale. Ri è riunita il 2 giugno sotto la presiclenza del prof. ('<trrara. Il Presidente, nssistito dal segretario, pro.f. Ceviclalli, rese conto della costituzione llctinitiYa de11 ·Associazio11e c.10110 il Conveg110 di l{oma <'-011 l111 notevole nt11nero di Soci e in buoue c.:011<.lizio11i <'Conoruiche. Riferì sulle segt1enlj i11iziati've. l•,uro110 rinnovati al ~\Iinistro della Giu sti7.ia voti i>er nun 1nodilica~io11c dell 't1 rt . ~ou dcl l '. J>. J•. in sen·~o l>iù fa Yorcvolc ~1 lln a ttrihu:liorH' dt•l 1uHtPri:tle ag-li I::;t ituli universitari di Jneclic:iu~t lt>g-;1 le. ]i'u ril)J''l'Sa eol lVIinistero della Il. I. la q11 t' stio11t: dC'lla equivara,,;ionc dell€ dotnzioui ug·Ii l ~ti ­ tnti 1·11iYersitnri ùi :\Iedicina T~egale. Furono i1 llerc8i:;i:I ti direllan1<:'ntc mc1nbri ciel Con~ . Sup. dt•l ltt P. J. J)<='l' la Ii'ncollà cli I~egge, in favore della iuelusio11e llella :\Iecliciu:.t J.J€g-ale tra le prove del 1' Esan1c lli Stato per i p1·of0l!'i:>ionisti in GiuriSl)l'llde11r.n <' q11incli })Cr lù obbligatorietit cle l sno inseg-11a1licuto. l:'u ottcuuta una udienza <la S. E. il :\Jiuii:;tro della r. I. pet 'cbieclergli la ricostituziolll' <li t1n Gru11po di materie ncll' E~a n1e di Sta tu i>er la FacoJtit l\lcdicn. intitolato alla « Medicinn l>ubblicn » co1nvrcncle11lc ln ::\Ieclicina T,egale e l'Igiene, gru11110 che f:ii ricollegberebbc alle più vure tradizioni itrtliane. La richiesta è La11to Jliù ragionPYOlc e fo11clata i11 qun11lo si era g·iit introdotta la )ll"òicinn I~ga1e in eletto Esa n1e. l\Ia l'associarla i11 gru1>po con l1Dn Clinica u e Jiu1ita angustnrne11tc J;1 }Jortnta e il contenuto - anche ill una. v1·oya cu1i11e11te111entc i>ratica. Il ~Iiuistro no11 Hi 111ostrò contrario alla llouu111cla e ricl1iesc un mc111oria lc. I11 iuerito al })rossimo Con~resso tll l\ledit:ina Legale furono 8Celti i temi principa li ùelle rela-. J1Jioni : J) Le ruala ttie i>ost-traunla tielle (prof. Bion di); 2) I /nzio11e tossica clell'ossido di cnrbouio n(•Jlc cvenienxc ;uetlico-Jpgali (pro1r. J;eo11cini e l{omanese); :J) Le ol'ganizzazioni di Antropologia Criminale e ùi l\Ieclicina Legale neg1i Stabili 1ne1ll i Penitenziari (J 11·off. l}ellegrini e J.;attcs); 4) I.Jn u1orfogcne~i dell'i 1ne11e in rapporto alle qt1e ··t ioni 1ucclico-legali Cvrof. Dalla Volta). Il Cong·rcsso a vr~L lnogo j n li"iren?;e nell'autunno 1925: si lJrocurcrit di fa 1·10 coinci(le re c·on la inaugt1razio11c del busto al cowviu11t o nmico e collega prof. J.Jorc11zo r~orri.

Circa i 1·c.tvvorli co11 la Società Italiana d'Igiene - <.:t1i i1 l)rc~ itlcnte ave\'tl srritta t1na lettera invitanllo nd ll!k'l viù stretta uniotH' e collaùora v.ione con l' Assocjnzione italiaiitt tl i )Jecl icina I.Jc galc - l'a<ln11A11z-.1 :;i pronunciò fa v·ore,·ulc a tale conce tto: i1e ll'lnlC'11to . <li rico~truirP 1111'-0rganizzazione social0 unicn i11titoh1ta nlla « ~ll'dicinu l")t1bll1iL·n » i1ella quttlc le d U{' riu11itt• Soc·ictà ll 'lg-ieue e di :\lellici~1a J.. egale co11Her\·er~hbero 11atu1·a lrocntc aR~olntn parità di co11(lizio11i t' tl una rn gioneyoJe n uto11-0wia di goYcrno e ti i 11ul ui festazioni; e fu i11 caricata la Presillcu~~a cli co11t rarrC' accorùi in proposito colla rrei;;iclenza clella ~ocieti't 1ta1innn <li TgiC'ne.


,

')"-' . n ,i

[.-\~NO

11 . POL lCLlNJ CU

.\XXI, l•'\sC.

:~uJ

APPUNTI PER Il.i MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

IJ'A. preconizza, in qt1asi ti.1tti questi casi, la Jissa.zione del.la quinta ed anche della quarta \'ertebra lomlla re col sacro, o·n de pro·vve·derc una piattaforma ori.zzontnle di sostegno a lla pa1te superiore dcl corp,o. No.n è a t·emere 11na sen sibile diminuzione dei movimenti. 1,

La regione lombosacrale. Se 11e occu1)a ll. v. Laekum (.Jour1i. :\ . .11 . .J ., 5 aprile 1924). · L,e vertebl'C d e!la regione lornbo sacl'ale va11 110 soggette a· r1~c qu c 11ti alterazioni dei rap.p orti 1cci1Jroci cll:e so110 s·p esiso Ja ca lt~a di dolori lurnbnri e ùi ·11évl'a1gic i~cl1iatjche di osct11·a . . or1g1r1e. L. 'é1ngolo sacru-veJ't el.> L'a Le è i11 r11edia di 11 i 11 e I 1nascl1io e 130° 11e lla f en11nina (l\Io1Tis). 1:a 11g·olu c.le ll a s1 1perficie su1Jerio1·e del sacl'o col :piano 01·izzu11tale eh.e è in media, di circa '1:2°, varitt (la 28° a 80°. È cl1iaro cl1e 1111 aumento di Cll testi ang0li }Jroùuce 11no sti1~ame11to dei lcg·ét tn cnti tra colo11na lombare , e sacro che ptrò e<.;ser e.li }Jer se causa di dolore, e provocul'e dolori a.nche lJer eventuaJi corn1)ressioni o sli1tl1ne11ti 11ervusi. Tutte le conc.lizio11i che indel>olisco110 i legamienti, e i mn coli, cl1e con1L> i 0110 ai1che ufficio tli lega111enti attivi, lJOsso110 provocare ùolc·ri lorr1bari: così si spiegano i clo lori 11ella convalescc11za di malattie infet1

ti vc.

Co1111per1tSo fisiologico all'i11c)ir1azio11e del sn cro suHa col.on11a lombare è 1a i1otevole gra.ntlczza dcl (lisco interverte·b rale tra quinta lombare e sacro, nonchè la notevo1e superficie d ella faccia su1)cl'iore del corpo d·ella prima Yct·tebra sacrale. Norznalmente le arlicoJ.azio11i a.egli archi neuraJ i 11011 hanno funzior1e (li sosteg110. ma pos~0 11t) talora acquistarla, s11ecie n.ei tipi di artjculazione1 lon'1bosa~rale cl1e tendono ad avere t111 ineno limitato movim ento di rota.zione. l\!Ia 1se le articolazioni d·e1gli archi 11eurali, c·o1ur di freql1e11te accade, sono più o meno n.si111111etricl1e, ne risl1lta t1na rotazione inegué.1Jr che produce una debolezza della parte e dolorosi stiratnein.ti. U11a fra.ttu1·a. dei p.l'ocessi articolari degli a:rcl1i neural1i l)llÒ ,esser causa di sco1lio\SL Talvolta il cor1)0 dcl la i)rima. verteb1·a sart·alc no11 è fu1$0 col sacro, oppu1 e manca dell'a rco nel1rnlc: so110 q11cP-te altr·e cat1se di dolori e di n1inorc stabilii~. l\Ianifestazio11i ciolorn e ei posso110 avere a11rl1e per contatti tra i j)l'Ocessi spinosi o laterali delle llltime \ ert eln e lon1bR1"i tra J.oro o col qacro . ~\ucl1 c Jl' tWotllèllj e che t0ndono al le1 sacralizzazio11e d ella quinta 10111J)f\ire pro,·uca110 dolo1 i: talora la 1nodificnziont'\ d ei ra1)1)orti ln'etlo1111na da 1111 lat.o. r<l è r·nu~a cli scoJioc;i. 7

DORlA.

CASISTICA. Le cause della morte naturale improvvisa. 1-)ar,ecchi caisi cli In9rie impro,v visn, osserva .\. Haberda ('1l1 ie1i. T\lin. ll' och., n. 17 apri1é 1924), avv.e11gor10 i11 pie11a sall1te, co111e J)UÒ a.cc,ade re J1ella. do1u1a1 1p,er rottu r-a d1eil le me11nbrane in gra·yidanza extral1terina, o durante gravidanze normali per eclarnpsia grave no11 IJreannunziata.si o per trombòem])Olia da inerzia uterina. Altr'le volte 1a morte improvvisa a.vverrà 1)e r 1111a m1alattia di cui jl i)aziente soffve senza es- · se me e·d otto. Sono sta.t e così fatte auto·p1sie ù'intiividui spenit isi irprp1rovvisan1.ente in ap.p·are.11t~ ])etDe ·. sere, n·ei quaJd si rit.ro;yò l1na polm-011 ite. o 1111tt ineningite in atto. Più Sip e.sis10• ipeJrÒ la mo.l'te colpisce il p·azi011ic dt1rante il decorso cii una data malaittia. Nei l1a111bini, per esem1)io, ciò è frequente nelle b1"011rcl1iti acute, ol1e pos.sotilO· terminar::;i con asfissiai, per interessa.mento dei lJ1·oncl1i }Jiù fini, o co11 .1 Jaralisi cardiaca., pet fatti deg·E:..t: lera.t i vi da ip1ertossi1èmia1. t r11 ed.e111a act1to 1nortale delltt g· Iot11c.le p11,·) esser.o secondario ad una sepsi o Ml una llcfl'i l1ei, 11a qual·e, a ·Silla volta, può uccidere i111lJrovvisamente per attacco d'uremia. Nei l>amlJini non è rara la para!.isi cardiaca· postdiftrr'ic~t, iehe\ (pruò ,esser'e ancl1e pT·ecoc]s\5i·m a, ql1ru1do i ·sintomi della 111alattia sono appenc.~ accenr1ati . Nel campo delle maù.attj e g:a,sl.L·o-j ntesti11a li si sono descritti casi cli. morte i1np1·0,·,1isa dttl'[t11te accessi eclar.01)tici o con1atosi iu seg·uito a catar1'i. gastro-enterici o a sem1)lice costirlazione, ' rero\Si1niln1er1te per assorl)imento cli tossin.e. Nei lattanti e llei hàmbi11i racl1itiri l1n catairro g·astrico p11ò ca.i1sn1~e la m orte dél :u~fissja, per aspirazione, dnl'ante il vornito del cn,ta.r ro accumulato. T alora la morte 1sarlt duvntct u i1crforaziu11e di ulcere ga ..:t1 o-i11tt:! ·ti11al.i. di <]lltllsin~i nat11ra, l)er fi11ocl\: !ìet·itoneal e, od nncl1e a IlCI'itonite acuti. ~i111n ~econd.nrin n invagi11azio1u• intesti11alr. a , ·olvolo. a J1rrforazio11c cli ~p­ pe11rljcr n òi ye~cii·a biliare. 1

1

1

1

1


[ANNO

XXXI,

FASC.

30]

SEZIONE PRATICA

9~

nel 1905, si ebbero circa 1000 1n-0rti i1uprovvise_ Un posto predomina,nte è o.cclJlPato dalle Esse sono più frequenti negli uomini (67-88 i.~~ molteplici affezioni cardio-vas.colari, tra cui frequer1tiesimi i casi di .scl1erosi delle corona- del totale) .e si distribuiscono nell ' età infa11tiJe e riel 6°-7° decennio della vita. La; freque11za rie; quel1i di mesoaortite luetica; di rotturrt spontan·ea del cuore e d·e ll' aiorta; di miocar- maggiore si avrebbe in Sviz2era nei periodi i11 dite postinfettive o g ommosa; di degenerazione cui soffia il fohn. Vi sono dei casi in cui il repert.o di a1 1tops~a g·rassa d.el cuore; di vizi cardiaci e di endocarditi recenti, per embolia o per com.p a.rteci- appare negativo; allora si debbono istituir~ tutte l e ·ricerche pi-L1 fini; con l'esame batteriopazione morbosa del mioèardio. Nell'età giovanile u11a rottura spontanea logico si potrà riconoscere l'eventuale esistenza dell'aio•r ta .p uò seguire ad una ipop1asia congedi t1na setticemia da streptococco, da paratifo; nita, mentre nell'età adl1 lta sono le a ltera- con l'esame microscopico, la presenza di a lterazioni arterio6cl e1~otiche che l1a i·endono p.ossi- zioni ·del miocardio, dei reni, del pancreas·, ecc. bi1e. Frequ811lti anche le rotture di aneuricon l'esame chimico, si scopriranno le evensmi, specie quelli della base del cervello, con tuali tossicosi. In q·u alche caso anche q11esti emorragie meningee m o.rtali. esami da.ranno risultati negativi; s i tratta alI .. a tubercol.o si è causa di morte im,provvis<.~ lora di eclam·p sia, di delirio, di gozzo, ecc. sia durante meningiti, -5iai nei p·rocessi pol1'alora si riscontrano alterazioni ta11to. li evi monari per emottisi infrenabili, come pure, da non poter essere invocate come causa della n1ei bambini, per apertura di focolai caseosi morte; è probabile che allora q11esta sia da a tghiandolari nelle vie aeree. tribuirsi a circostanze esterne, com.e sforzi , Reperti più ra.ri sono costituiti dalla salda- spavento, ecc. In tali casi le alterazioni r isie , tura pl'ecoce delle suture craniche, con im- dono il più spesso al cuore, ai vasi, raramente provviso aiumento di pressione; dalla presenza al polmone, aJl'addome. di neofo1mazioni cerebrali : gliomi, tllbercoli , Talvolta invece il reperto di a11topsia s:pi.ega gomme, ascessi, cisticerchi; o da una epiles- la morte, dov11ta ad emorragia cerebrale, a rotsia g·enu.tna, che provoca un edema acuto de.I ture del miocardio, dell'aorta, a malattie addo• n1inali (perforazio11i, aborto tuba.rio , app endi.cervello. Tra le nu1nerose altre cause di inorte im - cite, apoplessia pan-creatica); fra le rr1a:attie provvis.a. si annovera poi il gozzo, col mecca.- generali vanno citate la tubercolosi mili a r e,. nismo della compressione ·e d·ell' edema acut<) l'anemia perniciosa, la sepsi, l'infl11enza. delle vie aeree, ·o con quello dell,' emo,rragia Più rari sono 1 casi di morte improvvisa fra in un n-0duJo; la pleu.rite e6sud ativa; le sine- i fancit1lli; si riscontra110 di solito alterazioni chi·e pleu.ropolmonari, lo p neumotorace; la del canale diger ente o delle vie respiratorie; cirrosi epatica, per emorragia di una varice quanto allo status l~1mphatic1t s, per quanto esso esofagea; la pancreatite acuta emorrag·ica; · si risco11tri in diversi casi, si deve concluderel' infarto delle surrenali, per insufficienza surper esso solo allo.rchè gJi altri reperti siano 1 enale aicuta, freque nte nei bambini; il coma negatjvi e si abbjano le note a.e lla stato in didiabetico. scorso, specialmente l'ipoplasia della sostanza Esiste tn.fine un certo nurrnero di .casi di morini dollare dei st1rreni. ttl. te improvvi6a per i quaili nè l 'autopsia n:è le ricerche cliniche ed istolog·i·che svelano una. TERAPIA. caus1 apparente; il qt1ale numero p1erò va Il trattamento del diabetico per il medico pratico .. sempria più diminuendo, col progredire delle ' Conviene a tal prop osito distingtiere, secondo conoscenze m ediche. R. Ehrm:::i.nn (Deut. M ed. vl' o cli., n. 24, 1924.) La critica scientifica ha poi attentiate l'imil cosidetto diabete grasso, che colpisce in geportanza del cosidetto « stato timico-linfatico » nel'e individui obesi, costituzionalm·ente taradi Paltauf, al quale oggidi viene attribuito ti, n ell'età n1edia o tarda della vita, e il diavalore nei riguardi dell e morti improvvise solo n·el caso in cui, all'eccessivo sviluppo del si- bete n1ag·ro, nel quale il pJ3.ncreas è atrofizzato stema linfatieo, va.da congit1nt.a una ipo p la- ed esiste speciale t€ndenza al coma. M·e11tre nel primo caso bisogna cercare di sia del si:stema vasal e. l\1. FABERI. evitare l'ipernutrizione, limitando in modo s peLe morti improvvisA. ciale gli idrati di carbonio, nel secondo cnso· Le morti improvvise sono. abbastanza fre - conviene aumentare lo stato di r es istenza crquenti. S. Schonberg calcola (rif. in Gazzetta ganica, introducendo gran qu·antità di gra9si, i quali 11el diabete rappresentano l'alimento degli Osped., 23 marzo 1924) che p·er Basilea meno perico1oso. esse siano il 5 % del totale .dei morti ; a Vienna, 1

1

0

1

1

0

1

1

1


IL POLl GLI .K l CO

Le ve rdure, i11 sen so lato, po~so n o ve nir t1 ~a­ te, pre nde11do la precauzior1e, p er ll ue!le cl1e .contengo110 IJiù zucchero, di ca1nbiare ur1<1 u du e volte l 'acqua di cottt1ra. Le frutta fres~l1e, anch e in forn1a cli marruellata senz.a zucch ero, sa ranno entro ce rti limi ti perrnesse, m e u tre quelle secche devono essere bandi te . Il quantitativo di carne mag·1·a si aggira intorno a i 125 g·r. giorn a lieri; il pesce potrà r-sse r e man g·iato senza p r eoccupazio11i , 1na senza esag·erare; f ormaggi g r assi e cre1ne en tr er u11no pure largan1e11te r1ell a dieta. Il mala to 1)0tl'à poi pre nde re a. suo gradi1ne11to o 100 g r. di i:)an e, ovvero 300 di lJatate a l g iorr10 , n Gil rappreser1tando sp eciale vantaggio i sL1rrogati clel pane d el comn1e1·cio. L o ZLtccl1ero <.leve essere completamente sostituito dalla sac~a ri11 a. L e bevande saranno r app r esentate cla caffè, t è, acque gassose, kefir, vin o di mele, e, di tanto in tan to, da ttn l)OCO di vino asciutto. l)er Dl1menta.r e la tollera11za d el mal r1.to e ir1ig·lio1·are il s no stato g·eneraJ e sarà 11tile, ogni ltllél o due settjrr1a 11e, i11t rodnrre un g·ior110 di di et a co1111Jleta.t11er1 te Ja tteo-vegetar iana. Com e cura. })l'eventiva sar à somministra to si stematicam ente il bicarbo11ato di sodio ir1 qt1an tità suffici ente a <la re all urir1a una reazione clebolmente a lcalina. In caso di com.parsa di coma, con1e pure negli stati d i precoma (11n s intoma importante seco11d o l'A . è rap1)resen1ato da ll a n ot evol e disces[t d ella pressione san g l11g·n a), Ja qt1a11tità del bicarbonato sarà ai1rnentata di molto, ricorre11do all'ingestion e cl i l'ett a, o alla proctoclisi c1i 1-2 litri di sol11zio ne a l 5-10 %. N[e11tre in ta l modo si cerca di allontanar e dall'organismo le sosta11ze toss icJ1e, si ricorrerà senz,a ltro a l contemporan·eo 11so dell'inst1lina, con l e dovute regole, impeden do così l'ulteriore formazione di acido oss ibt1tirrj co n el fegato , e si co·m pleterà la cura sosten·endo il cuore coi com11ni cardiocin etici. M. FABERI. 1

Per regolare Ja cura insulinica. La necessità di determinare i I tasso g li cei:i1ico dl1rante il tratta m e nto coll'ir1s11Jina , on d e prevenire i gravi fenom en i d ell'ipogli cemia , 11rta talora contro le d ifficoltà tecnich e e iJ costo d ella rjcerca. H. Stranss (D eu,t. j\lfecl. 1Voc h ., 11. 24, 1924) e1ll1ncia i limiti nei q11 a li la determinazione è ·verament e indispensabile. Premetten do che la cura in.:;11linica è s1rettamente indicata solo n ei cas i di cliabete g 1·aye o di Inedia g ravezza nei qt1a1i la dieta 11011 a!>1Jort ò beneficio, e 11ei casi co11 com11licazioni, osserva cl1e nei nt1m erosi n1alati da lt1i trattati, rientranti in tali forn1e, ir1 jstato di acidosi o no , il tasRo g-licellliro su pel'ì) q11asi . empre. r spesso r1 otevol -

[ AN~O

XXXI,

FASC. ~~O

J

m ente, il 0, 12 ','o (r1orma le 0,08 %). Se dt1nque il m ed ico s i atterrà a ll e ir1dicazioni st1ddette, si potrà eseguire la cnra con btlona sicurezza, trala sciando di st11diare la g·licemia, avendo però la precauzione di iI).iziare con }Jiccole d os i, te11endo inoltre pronte l)er ogni ever1ienza soluzior1i zt1cch e ri11e, e somminis trand o, . ad ogni bt1on fine, 1111a zuppa con 15-20 gr. di fa rina subito dopo l 'iniezione. N e1 casi invece di diabete leggero, specia1 rnen~e n el cosirletto « diabete renal e», qu a lo1:a si creda indispensabile ir1tra1)rendere la cura insulinica, la determinazione deve essere rigorosam ente ri1)eìttta ogni 3 ore, per evita r e ch e insorga d:improvvis o l a s indrome d 'ipog li cemia. i\I. lì' ABERI.

L' insulina nel morbo di Flaiani.;.Basedow. J. Goffin (L e ... ·ccilp e l, 19 a prile 1924) l1a trattato cori le iniez~oni d i ins11lina tre donne, di cu i due affette d a g"ozzo esoftalmico tipi co, la terza incinta di sette m esi con piccoli segn i cli basedo\vism10. ·Ha . j11iziato la cura delle prime due con iniezione giornaliera di 1 / 10 di eme. ·e.li i11s 11 lina canadese (corrispondente a due t1nità fisiolog·iche), arr .i va ndo in l1na a eme. 0,5, 11ell'altra a eme. 1. Nella terza donna 11a t1sato l'i11s11lin a :pr ep arata con l a tecnica di Chaba11ier , Sll cui l 'A. non dà notizie, iniettando eme. 0,2 al giorn.o ed a rrivando fin o a due iniezioni g iorn aliere di eme. 0,6. 111 t ntte tre Je donne, si ebbe 11n mig liora111e11to 111anifest'o ch e r ig uardava l 't1no o l'altro sinto mo , secondo i soggetti. Risultati quasj llUlli 11a invece ottent1to l 'A. i11 un caso di gozzo esoftalmico in lln uomo s ifiljtico nel quale il neosaìvarsan non aveva l}ortato a lcl1na attenuàzione !)ersistente dei sintomi morbosi. Q1iesta azione favorevole dell'insulina rimane oscnra nel su o ineccanis1no. Pnò darsi che essa ag·isca sullo stato g·enerale dei malati, ma è })robabil e cl1e si t ratti di 11n'aziorie stil s impatico o s11lle g·l1iandol e e11docrine; in tal ca.so l'in sulina tenderebbe a rist a bilire la fi: iologia della secrezione d ell a tiroide. soprattutto nel sen so di dimin11irln. fi.l.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La reazione della bile e la formazione dei calcoli. È noto ch e s i posson·o formare calcoli di cal-

ce in ci·stifellee asettiche. P erò mal si com.pre11de i1ercl1è non si formino nella n1assima part e degli individui in buona salute, data la d en s ità deLlai bile , e il normale i istagno nella cit if ellec.t.. Secor1tlo l)rury, l\Iac l\Ia~ter e Rons, ciò d i pende rla cl1e l e p a r eti cistich e l1a 11110 u11a secrezion e a cida ch e contribl1is.re a mantenere


( •.\~NO

XXXI,

:F'ASC.

30]

987

SEZ IONE PRATICA

'

ir1 soh1zio11e il carbonato di, calcio. QuaJ1do essa vie11.e meno si forrnere.bbero · precipitati calcai ei che possono .essei e centro di formazione di calcoli di .colesteriu ai o cli ,cal'bonato calcare. Non soltanto le infezioni . arebbero capaci e.li modifica.re la .reazione della cistifeJ:leét~ (.Joiirn. A. M . .4. ., 5 aprile 1924). DORI A.

POSTA DEGLI ABB0N~TI. Nella colp<.,... cervicite ble1torrctgicu cro11.icct ribelle. - Al dott. 1). J3., abb. n. 4317-1 : Il. primo lJOsto r1ell.a tera.pia c1ella va.g·inite e cervici te bler1orragicl1e sipe.tta ai sali d ' arge11to, l1itrato, !Jl'Otargolo, cl1oleval. Per' medicaziru1i e tamponamenti vag·inali si ll.Bano abitualmente il p1otargolo in g·liceri11a a I lD % o g·li ·Ov11li al prota.rgolo. CIJ;Il il nitrato e .con il chol,eval al O. .J o a11·1 1Je1· ce11to sono p.t epar<.tti i g·o11ostili di Beiersdorf o di Baiyer, l;iccoli cil111d1·i e.ii past.a semisoliàa eh.e vengor10 lltilrnerite irr11Jieg·ati • nella cura clella cervicite. Vaocino e s~er~o a11tig·o11ot.occic.o r1on i:>al'e diano risultati in queste lo{·.aLizza.zio11i. 1' uttavia. l·uso del vaccir10 d-eve esser consigliato com€ adit1vante della cur a locélJl,e. · Si var1ta og·gi a.r1che la diate r111ia la. quale favorirebbe la ·e limina.zio n e ct.ei go11DcO·cchi cotti la profusa secrezio11e cui clà luogo . Per l e appli ca.zioni intrauterir1e di ùia.ter·mia mi p·a.re vi sia luogo a fare le più tt.mpie ri·serve per i l)ericoli che son collegati con ogni manovra int1 auterina in -casi infetti. Qualunque sia il metodo di cura occorrono temp·o, pazienza e p1l1derni:a. Le so1e irrig·azicm.i vaginail.i, sia pur e co11 suli d 'argento, sor1 destinate ad i11s uccesso pe l'chè il liquido i1on può penetrare 11el canale .cen·icale; quindi anche arnJ11ettendo che i germi vengano disteutti in vagina continurumemte si rinr1ovano con il 1secr.eto fl1or iu scente dal 'CO•l lo. 1 g·o nostili possono i·e11clere buo11i servigi, Ina t::tlora sono mal to 11e l'U.ii e l't1tero reagisce cor1 viole11te co11trazioni allo stimolo m€ccanieo e chimico ·Che viei11e portato a contatto co11 l'orificio i1~ternu. Queste stesse violente co11trazio11i t1te1ine cori ·spasn10 clell~o. i. r endono peri colose 1e ini Pzioni intraute1·jn e. :\Ie11trc l e m edicazio11i co11 tampo11i montati e ir1trisi di liquidi di s i11fe>t tanti non 0tt.e.n gono lo scopo, pe !'ch è il meùicam.e nto non g·i11ng·e oltre la parte inferiore · del canale cervicale e certo n o,11 al diso,pr~ de11· n1

1

rificio intti·no, '1 n1eno cl1e i1on sia stato l)recedenteruente dilatato il cariale cervicale, ma11ovra dolorosa da ricl1iedere la i1arcosj e r1on sce,·ra di i)ericoli in ttmbiente infetto. ARTOM DI S. ~.\ lrì\ ESE. Pctlolou ill ll elllt 11ies lru,azio1ie. -

Al dott. R. D.,

abb . n . 8034: Il 1'rai t é de gy néeo logie di Faure .et Siredey (Doin. Pa.ris) dedica a questo argomento un 0 ·1ne m·olto cl1iaro e be11 capito.lo di oltre 30 1)a 5 fatto. A. cli . A.

La pres biopia clei 'lniopi. - Al dott. Carolus: Il Iniorlc ·li circa 3 Diottrie all'età di 51 anni diventa leg·germer1te lJ resbite; ql1ir1di da vicino ha hisogn.o di tl!D.a le11te pos itiva di tllla ovve1·0· di 1,5 Diottrie per lJoter leggere alla c.listanza di 30-35 cent. Pe1· vedere 1011tan.o deve co11ti11t1 are a i:> ortétl'e le11te cla mio1Je di 3 1)iottri e. e:e p l 'CClOì\ J. C u.,rct di ere 1loluetici con, rlf]'ezio1Li octlla:ri. .t\l clott. B. Macn , Sicler110 l\Iari11a :

N eg li erede-luetici cori rnalattie oculari in . p e<:ie al di1sotto dei 10 a11ni sono più indicate le iniezioni di bi.iod11.ro di mercurio seco.n :do la forrn11la De-_L\micis ; cioè 1 c Pntg. ogni dl1e giorni, o,l tre la cura 1o·cale (atropi11a, va1pori caldi, ecc.) ; l e ip ièzioni en clo-venose di N eosalVétrsan po·s sono essere lJericolose. G. p lJCC ION l . •

Sitlla / orma::.io1i e c[r'/Le scill ttle n ella stasi int esti11ale cronica. - r\ !, dott. D. P. :

Non alla p·osta d eg·li a;bbonati, ma ai segl1enti autori si rivolga per ap p1agare· il suo <.l eside t·io: Ca 11non, The m ecltnic al /ctctors of the dig es f{on . Londo11, 1911 ; Hadg·es, l_Jli s ta se intes tin ltl cr o1iir1u e, t>res.$e médicale, 1D20, 4 ag·osto ; \\-. A1·butl1oot La11e, Lan.cet, 1° marzo· 1919; 'tiet·l in, Ueber Obstipatio1i vo n ascende'T!-s Typus, l\[iir1ch. l\1ed.iz. \\ 'ocl1. , ·settembre 1911 ; .... o r1·eJ , Tl1èse de Pari s 1914 ; Foua rde e Aoudrnont, La stas e irit e sti·1ta·1e cronique, Arch. m éd. Belg·es; g·iugn o 1921. Questi la·vori di cut eccezionalmente cliamo indicazio11e n ella posta sono ricchi di dati bibliografici, nei quali c'è tln tippag·are qt1 n l n11qu e c11 riosit à dj sapere. 1

'f.

PO NTA1'i0.

Al dolt. A.. C. cl a 11oln!6'tl H.. abb. n. 2U1(1:

Sull' inibalsantllZio1i e d ei cadave1·i umani com pftt'i rù. presto 1111 a i·t icd1 o s11 l Poli e li1iic" . Ell~ p11.) trovare r1otizie sul l'argorneni o in u11 manltn le Tlo epli. di c11i è :1:•tor e l)i·Cola. fil. .

-.


988 .

lL POLICLINICO

Al dott. P. A. da Ne resi11e: I lettori del Poli~ ii·nico vengo110 i.nforrnati dei Corsi p er ufficiale sanitario nella rubrica cc Notizie diverse n. Per lei sareb1Je ~Jiù coml·dft la Università di Padova, dove però <J•1est ar1no il • corso è già stato tenuto . in n1aggio-giugr10. I detti corsi hanno la durata di ti11e m esi; gli esami vertono sulle 1naterie di insegr1a1r1ento (e1)idemiologia, batteriologia, c.'1imica, ecc. ) . E evidente che la frequl:lnza è, a 1meno teoricamente, necessaria. fi.l. 1

Al dott. T. f '. da B.: La L ega N aziorial e corit1~0 la tubercolosi si è sciolta ; è sostituita ora dalla Federazione, che ha sede presso il Comitato centrale della C. R. I. (via 'I'oscana, 12 - Roma); ne è presidente r on: dott. Raffaele Paolucci e segretario il prof. G11ido l\Iendes. L. P.

COMMENTI. Caduceo di Merci1rio .e bastonf> Serpentario di Esculapio.

Nel fascicolo n. 25 del P oliclinico, Sezione Pratica, Leggonsi, a pag. 825, delle osservazioni sul Caduceo di Mercurio ed il Bastone Serpentario di Esculapio, tolte da: Boigey (Pres .f)e Médicale, 1H24, n . 12). Il Boigey conclude che nessun elemento storico o mitologico giustifica. l'uso del Caduceo ~ome emblema della medicina. Pare che nell'antichità gli Dei non fossero ritenuti estranei a lla l\iedici11a, anz i, tl1tt'altro. Celso dice: « quelli che sono stati i primi .a trovare la maniera di guarire le Jnfermità, hanno creduto che fio1sse un'arte la cui i.n venzione meritasse di essere attribt1i ta &gli Dei , anzi questa è la più comune opinione ». Idea questa confermata dal « Deorum immortalium inventioni consecrata e.st ars Medica » di Ci. cerone. Ora, uno storico· del 1700, oonnazionarl e del Boigey, jl Rollin r1el la sua « Storia antica degli Egizi, Ca11aginesi, eicc., ecC'. », dimostra vli.e la divinità, cu i si n.ttribuiva, la Medicina era prop rio 1' ~.\r al do degli Dei, l'agile Dio del Commer cio; e i1el tomo primo scrive : Essere ritenutai opera di Mercurio i libri sagri, degli Egizi, lib1i che non lasciavano occulta quasi verl1na di quelle cose. che c·o ntribuire potevano a ·p erfeziona.re lo spirito e « 1~ndere comod c1 e felice la vita n . E subito parla della inedicin a , riferendo che : Non si rimetteva al capriccio dei m edici la maniera di curare gli infermi. Avevano essi regole 'fìsise. cui era110 obbligati a seguire e queste r egole e1nno r1ei libri sagri. Nel libro poi XIV , di dettn op era , a pag. 396,

'

L..\NNO XXXI, FASC.

30J

citando Erodoto, lihro te rzo e Stra,bone libro 3<> e 16°, lo stesso Rollin recisamente afferma : « Gli Egiziani riguardavano il Joro Dio Ermete, cioè Mercurio, come lo inventore della medicina» . . Secondo q'Ue8ti antichi adunque è probabile che il Caduceo di Mercurio abbia dato origine : 1) al n·o me << Serpentaria » dato alla costel1.azione, in ct1i lo sdegno di Giov e trasformò Esc11lapio, quando « ebbe l'ardire » di rendere la vita ad Ippolito, figlio di Tesoo; 2) alla leggenda che, nel 4.61 << ab urbe condita» Esculapio, già Dio della Sanità, scendesse « sotto forma di serpente » i11 Roma, a liberarla dalla peste; 3) allo ste·sso B~stone Serpentario di Esct1lrupio. Ad ogni m o.do, stando agli storici, un nesso. tra CadL1ceo di ~1ercurio ed Art e l\Iedica, esiste. (Vero11a; Dott. CESARE COLO?vIBAROLLI. 1

VARIA I metodi di Sydenham. Al Congr.esso m·edico di Chicago, Cu shing,

commemorando Sydenham, del quale ricorTe quest anno il cer1ten ari o della nascita (1624) , lo llrospettò quale l)l'incipe· d·ei 1nedici pratici, tutto inteso all'osservazione del malato anzichè all.e astruse consi de.r azioni t eoriche. Egli fu anche detto l ' Ippocrate inglese, pel suo acuto s pirito d'osservazione. L'oratore si augura che questo ' piriio d'osservazione pervada n11ovamente coloro .che attualmente si dedicano a llo studio d.re·l la m.edi~ina, i quali soglion.o invece sopravaluta.r e le indagini accessorie di laboratorio. Egl.i ritiene che sarebbe ·q11asi più utile m ettere subito lo studente in contatto col malato > e solo più tairdi farlo entrare nel laboratorio. (Joorn. A. M. A., 5 aprile 1924) . 1

DORI.i\.

•• ••

I medici ricettando ricordino

•• ••

Troppo spesso accacle, come giustamente fa rile,·are l'Ordine dei l\il. di C-0aio, C'he i Medici pres c:rivendo sostanze comprese nell'elenco degli stupefacenti non òsservino quanto la legge prescri,·e. Ad evitare ritardo nella. spedizione delle ricette. imbarazzi rri farmacisti e punizioni ai medici inadempienti riportiamo dalla legge l'artieolo r iferent(\si ai medici C'OOrcen ti : Art. 5. - I ~1edici Chir urghi che nel prescrivere comunq·n e le sostanze contemplate nella presente legge non indicano chiaramente nelle ricette il no1ne, cognome, domicilio dell'amn1alato, a cui le rilasciano, incorrono nella pena pecuniaria · da lire 2000 a 5000. (Fc<lera:. Medica). ·


[ANNO XXXI, FASC. 30]

989

SEZIONE PRATICA • •

NELiA VITA

PilO~"'ESSIONALE.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Consiglio Superiore di Sanità. Il giorno 28 giu gno scorso si è inaugurata, sotto la presidenza de l prof. Marchia fa va, la sessione -0rdinaria del Consiglio superiore di Sanità recentemente ricostitui to in buse alle ultime disposizioni . . sulla riforma degli ordinamenti sanitari. Alla riunione è intervenuto S. E . il ministro Federzoni cui han rivolto un c.:aloroso saluto il presidente prof. :\l archiafa1·a e il direttore genera le della Sanità dott. Lutrario. Ad essi h a risposto il ministro, ringra ziando e dichia1·ando che fra gli intendimen ti del governo nazionale è la difesa della razza eo11tro i J)eric:oli che la iuinacc.:iauo. Ha a\·uto parole di e logio per i funzionari che ~opra ­ inte11d-0u o al funzionamento ùe lla istituzione ed 11a terminato riaffermanùo il lJl'Oprio convincimento nella loro preziosa collaborazion e n ell'interesse del Paese. Ritiratosi il niinistro, il vresidente prof. ì\Iarcl1iafa\"a h a commemorato co11 commosse pa role gli scomparsi prof. ~,OtL e ir1g. Giacchi, alle cui famiglie si è deliberato ùi inviare telegran1n1i di condoglia nze. Si è deliberato quindi di inviare un telegran1ma augura le all!illustre prof. Golgi che fu g iil presidente del l~ onsiglio superior e. Ha preso poi la parola il dott. I.,utrario porgendo il salu to della Ammi11istrazione al ricostituito Consiglio e uno speciale al suo n uoyo presidente 1>rof. :\fnrchiaf:rva ed al vice-presidente prof. Di Vootea , e ricordando . con ric:onoscen za i. membri che non fanno più parte del Co11sesso. In<li il 1>r of. Lutrario ha fatto la consueta. r elazione sui fatti più im portanti rt.>lntivi a lla sanità pubblica dt1rante il 192.3. I, 'anno trascor ~v seg11a uuo dei pel'iodi più laboriosi negli annali della sanità in quanto fu caratterizzato dalla riforma degli orclinameuli sanitari . opera J1Pllu q11ale i11cidevano difficoltà insig11i attinenti al bisogno di n on ferire l'essenza dell 'ordinamento' sa nitario che er a eongenitnmente buono. T~t r ifor1na può e~sere considerata Rotto l'aspet to istituzionale e s0tto que llo organico. r~ i1oi interessa soffermarci s11lla t:larte iRtituzionale cl1e r iguarda i seryizi. 1 criteri infor111:i tvri che domina no la riforma per questa parte s i Possono cosl r iassume re: I . C'ourdinan1e11 t o. - l ;a sanitlL I1ella parte che co11cerne la cl ife~ clc•lla sa lute pubblica deve ('Ssere .con siderata come u n orga nisn10 unico ed inscindibile, in cui le fnnzio11i dei di~er~ i org:111i sono armonizza te e collegate fra loro in ·!:11isa da forma r e una unitit. vitale , senza di che si avr ebbero incidende, interferenze, sovr apposizioni inutili se non dannose . C-0n la i1uova legge si Cletet·inina che tutti i servizi ig ienic:o-sanitari, qualu11que sin l'ammiJ!istra zione pubblica che vi deve dire ttame11te provvedere, devono essere coordina ti ro · uniforma ti - per q·uanto · riguai·da lu t11tela dell'igiene I

e della sanità pu bblica - a lle istruzioni del 1r.inistro de l! 'interno. Il. J::Je111plificazion i ·1ie lla f u·n zione d·l cu1i~ul l o. -Ta le obbiettivo è stato raggiunto anzitutto col SOJJprimere molte commissio11i e corpi cui ~1·a d~man­ da ta la funzionè stessa. "(;nico superstite, è il Consiglio superiore cui ;furono apportate <.:ospicue modificazioni: ne lla struttura con la ~comJ)a1·sa di alcuni elementi e cou l'aggregazione di 11uovi i·appresentanti di compete11ze che non ~1 ve\ano 1·oce n el precedente Consigiio. ' Ti è larg·an1<..'nte ra1>vreselì tata l'Amministrazione, senza di cl1e le delibe1·azioni avrebbero corso riscllio di (-llS:::;ere delle espressioni di astrazioni teoriche senza ~cc IJdere nel pieno della r ealtà . Altre modificazioni son o catlute ,.el ca..uµo delle sue attribuzi.01li col ridur re i casi ui i.•1ter,·:.!uti obbliga tori, trasforn1andoli in facoltativi, <.: collo sceverare le attribuzioni tecnicl1e da quèlle p u1:-;mentc arn1uiuistrn tive o g·iurisdizionali. J ll q1 ~nto al funzi o11alll ~nto ::;i è :::;tabilito un s istt!ma di conYocazi0ni })le11arie. parziali O di ~ingoli ~· r11ppi cli COm})etCI17.,a, il quale offre all 'Am1J1inic;t.1.·é1,~ione una grande libertà di lllovin1ento <·he ~en1p li fL.'a n dismisu ra la trattazione degli ~' ffa ri. III. Abbandono di att·i vità ai n1argin.i d elle industrie, e cioè della i)repara.zione dei disi11fe ttanti da parte ùel Laboratorio cl1imico, e clella f:!.bbricazione e vendita dei vacci11i e sieri da 11 n~·te de l f;a boratorio batteriologico . l)er far fronte alle pri• me esigenze che si pote~S€ro presentare si w no stabilite intese con gli I ~tit11ti più r eputati affinch è a bbin110 ::;empre a disposizione del J)ilinistero una scorta .di vn ccino jenneriano preYc·11t ivamente controllato dai i1ostri Laboratori. IV. Son1 plificaz i one di prt'Jccclu re ingornbru nti e ritc1,rdatrici. - Si sono s veltite le proced u~e pei mutui <.li favore, per la loLta rontro la inalo:.·ia, per la f ormazione della. ma trico la per le tasse di farma<.:ia , pel trasporto delle 8alme ùa nna proy] ncia a Jl 'nlt rn. ecc. V. Dece ntranz euto . - ~econò-0 il co11cetto fonda1nf·n ta le <lella legge s1..etta ap:li organi centra li una funzio11e csclu siYn111e11te di rettiva e coordina trice, mc11tre agli orga11i ])eriferici :lJ)partiene l'attuar.ione 1>ratica clelle 11rovYidenze dirette alla soddisfazione Ò{\lle esigen ze locali . I~<l cntena però della ger'nrcl1ia sa11itaria "uhi,·a una soluzione di ('()ntin ui tà in corrispon denza del sottopr efetto . Alla lacun a si provvede con i n1edici circonda ria li, il che ha r eso possibile un decentran1ento burocratico ''erso i sottoprefetti cl1e di·ventano giudici di prima istanzn., tramutandoli così di fatto e non soltanto di nome in organi importanti della gerarchia sanitaria. Questo congegno l1:i ·co11se11ti to di r ender e defi11itivi 11UU qu anti tà cl i proyyedime11ti del prefetto ~ca ricando11e il ::\Jinistero, il quale, per la i11ancnnza sovente di eo11oscenza delle condizioni loca Ii, era C'Ostretto a i11·ov\edere. secondo gli stes~i ()le111en ti che forniva la Prefettura. VI. Oonco1·so d1 energie n ·no·ve nel campo della sanità. - f,a Provincia nel nuovo ordinamento as-

I


990

II. POLJCLINICO

surne lllk'l tigu1·H <.li graude rilie,·o in co11fronto •l quello elle HYYClliY:l prima. 1..a l'r0Yi11cia : (1. ) 11a facoltit di '\nterycnto i11tegru tore nella lotta contro l l' n1 nlattie sociali. i•cr la tuberc.:olosi è, a117'i, obbligatorio; b) 11a fa<.:oltà <.li il1t€'rYe11to ;'l 1 H.:11~ coutro le mal ;l ltie comuni, s i<t con la crc:1zione di lo<:nli <.li isol:.11uf>nto e stazioui <li cli~infciione. ~ia <.:on la co~titnzione cli con tlotte "a11itarie; o) i11 caso di bi~og-110 tale i11terYeuto · può diYeni re obbliga torio nnche per tntte le altre inala ttie, può ginngere p0rfi110 ;1.lrobbligo <li sostituirsi a l <'01nn11P. Xot0,·ole che il 111eclico p1·oyinciale Jle è

i1ato. Il i1u<>Y o si8te1ua u1antif\11e il ce11tro di gravitiL <loYe è il ttnn ln1e nte : il -c'<>1uu11c, col ' ' a11t;1ggio di H1n1 <.: r e are il tli inte re se dei Coruuni per i problemi cli sanità i quali hanno i.1n lato che riveste ci\ ra ttere e 111ineute111e11te loca le. \"II. Un più orya1ilcu assetto dei sér1vL~;i di viuilonza ÌrJie11ica . fi11alitù c1ue.ta c:l1e si lc>ude a raggin11gere n1edia11te la i.·tituzione di la bora tori proyj nei ali. E. ·si Ha ra 11110 a dispo~izione clel medico pro,·inciale e de ll'nftici<1le sanitario. Si col1ua cosi llH•l lacnna : il n1edico ptovinciale ordina va le n1i~u re di profiJnssi, rua g:li mancava lo strumento di (lsecnzione. Ore 11e• sia riconosciuta la necessità si })Otrnn110 nuch e ist ituire SPzio11i di laboratori con1e nucl1c è <·onsf\11tito ni Co1nu11i 1nag·giori .di co11seryare il vroprio laboralorio. l~f\r gli ufficiali .sanitari si è stabilito di oriental'é . • il

(·011~ultore

ln loro non1in::t (se1npre J)(~ r

<.:011corso) vel'so la riu-

uo

nione di più co1nuni : inoltre che essi ubbin i ruezzi 11ecessari di azione, e c·ioè un• ufficio di igiene i1ei C<>n1urii co11 oltre 20 n1ila abitanti, e p iù iuo<lesti negli ap:gregati n1i11orL J,a nnoYa legge poi: a) chla1na J"t1tficiale sanitarìo n far parte di cli ritto dei C-011Rc~~i 8n11itari; ' 1>) ne inqnnllrn l'atti,·itit 11el per:::;on;tle tecnico <l~llo Stnto, chiau1anùo l"nfficiale sanitario del c~ ­ poluogo a sost·itui 1·c tc)n1p_o ranea111ente il inedico proYiucin l<.': <•) ne cliS<· ipliniJ Jo stato giuridico: rl) np <.lelinisce 1<1 (lipenrlenza g:('l'H r<:hien ~ le

a ttribu~ioni; det~r111i11a

gli s lipendi 1nini1ui e i d iJ'itti n ('Otnpen~o in cuso cli in·psta7'ioni private. · 'TIJJ. i ·n più, sal<l<> ordinan1e·n to <.tell'ass'ister1.::r1 n r10111ic ilin. TAi lC'g·gp pone il òiYieto nssoluto delle con(lottc per ln P,-C'Jleralitit cl egli abitanti. .-\ tC'n1pernre il pa ssag-gio h1·n8CO. 80YI'U tutto nelle r<·p;ioni ove pit'l 1>ro fonclc J'ndici :;iyeya 111csso la co11c1ottn piena, ~i è ricorso all'espediente de l cloppio f'lPnco: 11110 <l<'i inolti JlOY<'ri aYenti clirit to alla cnra gra tnita ed n lle tn~dicine: nn altro dc'i n1euo po"eri ayenti tli1·itto nlla sola c·ura grntnifa. A tnt<'ln •l(lg'}i :ibbitlnti ~i t' poi stabilito l'obbligo di nna t:l ri tfn proposta <l;t i <'on ~i !!,'li degli Ordini <:' da :1 pprO\è-1 r~i dn 1 prefetto. I><'r tnttr 10 cate~ori0 <li ~an ituri (medi ·i. Yete1·inH1·i. J0ynfri c·i) J:l lf\g~<"' pr<.>Y(lcle gli ste~si diritti e gli an:iloghi <loYPti. <> ciot': 11) g-li !-\f ipCln<li n1inin1i: ò) lo ~tato giuridico: <' )il c·o1nnuto (]('} ~er \izio intel'inalC' nel periodo tli proYa. '')

[ AN:-;o XXXI, FASC. 30}

IX. ( 11a 111aggiore in gerenza governativa nei rigna rdi degli ()rdini dci sanitari. :XelJa <.'On~iùe­ r•:tzione cl1e gli {)tdini dei sanitari souo orga11iz7'ttzioni 1Saniturie i1on poteva presciudel'si da u11a ingerenza n.mministrativa la qua.le era consncrata già <Laila pratica. J. . u 11uora l(>gge uon lla fattoel1e renùe re lo stato <li ùirit to <.:onforme a quello di fatto. clisc:iplinauùo i limiti eù i casi cli unn più larga i.11gere11za go\'ernativa. J/ese1·cizio di una ])rofessione snuitaria 11a t1na parte cl1e riyeste caràtte re <.li l>Ubblic.:o servizio St111itario, il we<.lic:o libero esercen te è obbligato a denunziare i ca~i di nt;1l~1ttie infetti\'e, xt collabora1·e con l'aulorità ~a­ nit<tria nelrattuazione delle misure <.li J) tofilassi, a 111ettersi a <lisposizione (lell' autoritit stessa in <:aso di epicle1nie. L'eser<.:izio quindi della. medicina sotto tale aspetto J10u IJnò 8fuggii'e allo stretto controllo dell ";,\ utoritil che ha il dovere e la respousabi litù d e ll;t !-~ alute i>ubblica . l)rineipio que~to che lla trùtli7'ioni in tutte le nostre l egislazioni sanitarie n 11cl1~ le più auriche e vers~no in <1 uellu navoleonica del 180fi. X. L-11,0 spirito di piìt larga collaborazio ne nel 1

canz vo della profilassi, chia1nandu a raccolta, t ·u tte le fo1·.~e capa ci cli cooperare. I i11e<.lici condotti

a cor1correre all'esecuzione di proyYrclin1enti <li igiene e <li lll'ofilassi neJI'an1bito <1el1a ri sv('.'ttiYa :::;ede. I lib(•ri csercr-nti sarunno te11uti e,t concorrere al le pri111e 1nisnl'e di difesa. <-' nll'ulteriore app li<.:az i on() qna11do fos:::;e necessario e i11 caso di estreu1a 11ecr~sitit e snlYo i co1111Je11si adeguati al caso, a vre~tare la loro opera cli assistenza u gl'uppi di popolazione che ne siano assolutamente nu1ncanti. I priyati cittJ1dini sono pure tenuti n collaborare in caso di cpille1n ie con r>restazioni conforn1i :t 1Ja loro coudizione, arte o professione. XI. I nfì 11<~ col111 a re alc111ie laou ne co1ue quella (lcll "obbligo della Yaccinazione jenneriana. e r.en. , . ctere sta bili t(l,lu11.e no rute che n. Yevano ft1 tto buoua 1n·oyn <lurante In guerra, co1ne qnPlla rplati,·a n Jla proc:<'tlurn abhr<!Yiata per la occupazione di priYnte 1>ro1>rit'tù 11t' llo i11tnresse dellH pubblica ~::iJute. 'Il dott. J,ntrnrio <'oncln<l c qnest<.l }Jarte clella st:a relazio11e dinlOStl':lIHlO Che dalla rifOl'lllU l"_\.mmini ~trazione della Suuitit vnbblicn esce rin,·igorit:a e rinsaldn ta, il clic co11S<'nte cli guardare r·on fiducia all·a,'Yf>nire •saniL'lrio d€1 l•aese_ ru11d i _·;; io11 i .-;a·n ita ri<' 11ll'est ero -- T~a situazione silnitnrin nll'estero è seruvre tale da clestare Jegitti 1na pl'eoccnpn zione: la peste bu 1)/Jon ica <.lon1ina il <]Ua<lro in f]nanto 111ostra nna d('C'isa tendenza alla diffnsiouc ' alh1 c:ostituzione <li nuo~i focolai. Il oolerfl fl.i.;ialico <:he nel decorso anno ha avuto una sost'l s<'n1bra c·h<... ora riprenda len. n 0 tenda a tl irradia 1·~i 'erso il Danubio. TJa fe bòrf> r1iallrr ~ Sf'g"llfll:ltcl . nlle ('O. te ;tfricane occi<leutali (' Jl<>l nrn sile . Il t}a.inolo pe1·111;tn<) tcnn.cf' in RYizzern, in Inghiltrrra. ne~Ji Rt•lti Uniti: Yale n dire 1tei tre Rta ti n ~ i qun li la Yncci11nzione non si n. ·a in 1110d o nnifor1ne obbliga torio_ f'onrlizioni sa11ilr1ri(• r1 <'l /(<'fltlo. T..a diftr1·ite hn scgnn to una di111inuzioue J,Ja fl'b11re tifoide ha <1Yuto nel 1923 u11 :in<lntD(-"'nto pressorhè consueto. I focolni Ilii1 itnportnnti !'ii ~no rileYati in piccole saranno

tc~nuti


r A. t~~~NO

1 ""':"-! .'\.-'--" , FASC. 30j

'

SEZ IONE PRATICA

borgate e jn Comuni turali in tappo-rto a condizioni ambientali speciali. La disse1iteria òaailla1:c -ha <lato ma oifestazion.i circoscritte. n el Piemonte; 11e:l \'e1~eto e in poche a ltre lqca lità. La aissen,t eria an1e1Jica è più diffusa di qua11to si ritiene perchè passa no11 di rado inosserya ta. I da ti finora ra ccol ti dimostrano cl1e soltanto in poehe località esisterebber o dei focolai · e propriamente nelle provincie di I~ologna, cli Calabria e di 8iracusa. Qunlcl1e seg11alazi-011e ::5i ha anche nella lll'OYi11cia di Rorun e di Pei·ugia . .A queste località convergono le c:ure df'lla Direzione ge11erale i'tllo ascopo di boniticare i focolai. f.ia febbre niecl.iterrariea \a diffo11d011dosi per cui si è p1·0,-vetluto a disciplinare nelle proYincie della Sicilia Jo Bpaccio del l atte cli capr e, suggeren(lo l'uso più largo della 1,attoreaz·io1ie al fine di esclt1dere dalla. vendita il latte di ca1lre che risultassero in.f ette da mic1·ococco ruelitense. i•erò si è osservato che non sono soltanto le capre mnlt ~si a clitrondere la malattia, n1a anche gli altri a11i1nali lattife ri . Inoltre isi è prospettato un altro probl~n1a tli granùe importanza etioJogica, e cioè se e qn~1le r a1)porto esiste tra il micrococco meliteo e e quello clell 'n borto epizootico (Bang), ch e si ritiene molto a ffine nl pri o10. Ricer che oono av' 'iate Rt1ll'argomento. I .. a n1 eningite cerrbrv-s1;ina.le · cpidentica è stata segna lata con 308 ùenu11zie, ma si è t rattato in gran parte di casi isolati non accerta ti con inclagini di In bora torio fk c he non furono accowpagn<l ti d;1 costi tu7.ioni cli foeola i e p1den1ici. T:i11ft11c11;·a l1a nYuto una diffn sion~ JJjiJ nccPn tuata in tutto il R egn o e èt i1refere nza i1ell'Italia s<)ttentri onale e cen t r a le, però con iui 1101·~ freq uen za di forme gra,·i. J,a encefalite leta rgica è s tata ~e~nalata con u11 n1i11or 11umer o di casi in confronto all'anno precedente. 1..e m a lattie esante n1atiche. n1orbi llu e scarlattina pre~eutnno pure t111 a n1nf'nto. Il ·vai uolo ha dato piccole manifestazioni qua e lii e dovute qnas i Ren1p1·e al 1unnca to riconoscin1ento ùei !)rimi cn si insol'ti in forma a norn1ale. Il dott. T~utrario cita g·li Ppi:.:oùi di ~orino e <li ,~ eneziu in cui i pri1ni casi in sors~ro in for1nn incerta in i>er sone proye11ienti dnll'cstero: gli e 11e1·gici proYYe dj1ne11ti adottati e spflcialmente il rigoroso isolan1e11to e le estese vaccina zio11i hru1no potuto in breve . soffocare i focolai epiclea1ici. .1\..ttualn1e nte le condizioni sanitarie sono tornnte norm:.ili. T..a pellagra è in contin ua diminuzione dappertutto; così pure la 1nalar'ia, 11a accentuato la sua fnse di attenuazione. I ino rti ammonterebbero a circa ~'300, numero cl1e è inferiore a quello degli a11ni precedenti e che 1nolto Ri avvicina a quello del 1914 che rilevò In qnota p itì bassa dell'ultimo tre11tennio. Per la lotta contro la tnbercol osi è sorto in que~t i ultimi ru1ni un co111p lesso di inezzi diretti (diSl'>ensari, -sanatori, ospedali e sezioni ospedaliere, o~pizi ma,rini, coloniP montane e campestri, ecc.) che desta fede nei .risultati migliori. Il dott. Lutrario accenna poi ad altri argome11ti (cancr-0, tracoma. malattie veneree, lebbra, goz11,0, ècc.) che si ris~rva di fare oggetto di SJ">eci~ li trn ttazioni. 1

Wl

111 ortat·ità. - Il polso della situazioue, nel. s uo esponente l)iù espres~i ,o, è dato ùalla mortalità ge11erale: or a la mo1taliti1 in Italia· si è a bbassata c.:onsiclereYolmente. Già nel 1920 aveva ~·aggiunto la bassa: qu·o ta ·di 18.77 %; la discesa è continuata negli anni seguenti ; i1el 1921, 17 .43; nel 1923, 17.70; nel 1923, lU.48. Il l'itrno cli discesa de lla inortalitù. è 8tato più accelerato di quello della natiYità, <.li guisa ch e n ella c.:01u1>osizione media della popolazio11e i taliana tro\'iamo ~tn<.:01·a un grande i1umero di bambini; nun1ero di bambini propol'zionalmente a~~ai superiore a quello elle si trova in molti a l tri g·r<1 nùi paesi più l)l'Ogl'editi in igiene. Ora, ~11ppo.11endo ver mette re il calcolo. sul piede di una r igorosa c.:ornvarabilitit statistica che in quei gra11di paesi scelti i)el confl'onto si riscontri la stessa "a lta l)roporzlo1~e di ban1bini che riscontriamo i11 Italia o yure àlJplicarrdo a ciascun paese il quoziente di mortalità infantile cl1e gli è 1Jto11rio, si l'ilevu che l ' I talia non è v inta lla a lcuno di essi per la bassa quota di mortalittl. J~ il confronto sar ebbe anche IJiit vantaggioso se si i>-0tessero isti tnire dei e a lcol i di correla;1.;ione utilizzando delle Ya riabili (e1nigranti, malati provenie11ti da !l'estero, ecc.) che ora ci sfuggon o. Se 8i -ricerca quante sono le Yite sottra t te alla morte in confro11to a quelle (27.99' per 111ille) che er ano i1el 1887, - anno precedente a lla pri1na riforma sanitaria . si trova che esso ha sor passato nel decorso anno· il mezzo milione. Questa clirninuzio11e trova riscontro in tutti gli altri indici 1uis11 L'atori della vita del popolo i taliano t vita ntedin. Yita proba bile. età media dei morti, ecc.) . Il dotl". Lu tra rio si riser,·a cli torn a re s ull'argon1e11to quando sarà terminato lo studio da lui disposto sull'andfl 111ento della 1nortalitit nei cen tri CO ll piCt di 50.000 a bitit11tj. . Il punto nero è la 111orta lità infantile : la sta tistica ~on è a11coru co1upleta, i1111 probabiJ1nente deYe nggirarsi intorno a l 23 i)er 1000 barubini ne l primo a11no di vita . ' Tero è cl1e anche in Italia s i sono conseguiti anche sotto questo aspetto progre::>Hi noteYolissin1i, ma 1nolto si lJUÒ a11cora :, fa re. ed oc-eorre richia 1na r e inten sa niente l'opinione pubbli ca a flin<'hè tutte le enérgie ffiano mobilitate a questo scopo. Il dott. I.iutrario ritiene che bene fn l°(_)bbe il Consiglio se Yolesse investirsi di quest<> stndio, incaricanùo una (~0111111issio11e la qua le si • Hssun1a il compito dello studio della questione ecl nddi ti a s uo te1npo i rimedi. Il dott. r~u tra rio fa infine rilevare come la Direzione gener~tJe della Sanità -vada allargando sen1 pre più la sfera di azione. entra ndo decisa111ente n11cl1e iu a ltri campi i1on ma i prirn:t esplorati, 111a pii1 specia lmente :~o ffern 1a 11d osi nel cn u1po delle.> n1a la ttie sociali. r Ja v ropagarida ig'ienica costitt1isce sempre presso di 11oi il più impe rioso bisogno della profilassi sociale . Se si YU-Ole trasfol'mar e la collettiYiti.t infondendole t111a diversa edt1cazione igienica, occorr e anr che tra ·formare l'i11di,-:iduo. La scuola àeve costituire il più fecondo campo di igiene e la Direzio11e generale della Sanità non ha mai cessato di invocn re le 1nag·giori e più attive cure della Pubblica


IL POLICLINICO istruzion~,

offrendo tutta la sua più attiva collaborazione. ' Il dott. I n trario conclude, affermando che occorre che allo impulso dello Stato rispondano le iniziative priyate. J_Ja Sanità pubblica, conscia dei suoi doyeri, accesa di inesausto entusiasmo, svolge la sua attiyità ~ilenziosa e raccolta, e conforta la <>p<?ra ricostruttrjce del Goyerno nazionale per attingere nnoYe soglie di civiltà e di progresso. E;-)prime la fede che in quest'opera ardua e difficile l' A1nministtazione clella Sanità troverà l'ausilio e il conforto della ill1ì111ina ta esperienza e della più solidale collabo1·azioue 11el rinnovato Con siglio, auspice e cu stode tlell<? r>iù 1111re tradizioni clel dive11ire sanitario della Patria. Il C-0nsiglio, unanime, accoglie con appia usi calorosi le dichiarazioni del direttore generale, manifestando la s ua viva ::;od{lisfazione per l'impor, tante esposizio11e la q11ale fu oggetto di elevata discussione, alla quale parteciparono numerosi consiglieri. )lAGGIOR.\ e logia la riforma degJi ordinamenti sanitari, che esamina partitamente, e specialmente il principio del coordinamento; desidera che la relazione del dott. J;utrario venga pubblicata sia nell'interesse della scienza che dell'insegnamento. • Dr VESTEA conviene che sia necessario intensificare il lavoro degli Istituti universitari di igie11e per preparare i giovani che vogliono dedicarsi alle cRrriere igienico-sanitarie. A proposito di una epidflmia di tifo nel Riforn1a torio d i Pisa, ritiene chf' i medici di siffatti istituti debbano essere nuche ig-ienisti. Dice che ! 'educazione civile del JJOpolo dal punto di vista igieniro si deve ottenere co11 la educazione scolastica. pel'ciò occorre che i iuaestri abbiano un'istruzio11e igienica. Propone che gli aiuti finanziari dello Stato per miglioramenti di edifici scola stici debbano esser~ accordati ~lo quando t1nn Commissione ~r·ola. ·ticn abbia cln to la clirettivn prf'1·enti~a della riforma. L 'on. BELLOXI raccomandn il problema degli asili infantili, che dèbbono essere considerati · come orgnni educativi, e quanto alla propaganda igienica si don1anda i:;e lo st~1to la fa : occorre che il popolo conosca finalmente il lavoro della Sanità pubblica. \ TAC1xo, come rappresentante degli Ordini dei medici, approva la riforma sanitaria in quanto i medici sono chia1nati t1 coop~rare alla redenzione igienica del Paese. Fa delle riserve però sull'elenco degli aventi diritto all'assistenza medico-chirurgica gratuita, distinta cla quello della somministrazione grntt1itn dei n1eclicinali , come pure sulla facolth nttribui~'l. ai prefetti di requisire i medici liberi. Ra ccomanda cl1e nel regolamento siano int1oclotte norme rigorose e precise per evitare abusi . 'l'QRTI ritiene che i veterinari siano rimasti danneggiati in quanto che essi non possono, per le ln uree che atlribuisce loro una competenza spec-ifira, essere s ubordina ti ad altre cla~si sanitarie. LEVI spera che il Consiglio superiore di Sanitil si riunisca più spesso e che le principali disposizioni ri:fietlenti la sanità pubblica sin110 prima discusse in Consiglio. Desidererebbe che gli atti delle seò11te fo, sero pubblicnti. Ritiene che si debba J

1

.

[ANNO

XXXI,

FASC.

30J

prendere in seria C'Onsiderazione il problema delln assistenza sanitaria ospitaliera come pure quello dell'infanzia. A nome del Comitato direttivo ùella I~ga italiana contro il pericolo venereo chiede che la pubblicazio11e di ànnunzi a pagamento relativi a medicamenti e metodi di cura vantati come miracolosi sia precedentemente wttoposta all'approvazione dei locali ()rdini ùei medici. ~lANFREDI chiede chiarimenti sul nuovo testo unico delle leggi 8Ulle bonificazioni in relazione u.lle preesistenti disposizioni sui Consorzi di piccola bonifica. Ciré<.L l'igiene scolastica rileva due co11tradnelle d.izioni, cioè che l'insegnamento dell'igiene ,.. scuole elementari dovrebbe essere fatta da ma e~tri i quali invece oono completamente impari allo scopo, e che specialmente nel l\ilezzogiorno manchi la casa della scuola. \ ' rvANTE parla s ui danni igienici che consegue al1'attuale affollamento nelle case. Ritiene che lo ~tato dovrebb~ da.re mutui per la costituzi0ne di case a piccoli appartamenti e che le Provincie e i Comuni dovrebbero concorrere al pagamento dei titti per le famiglie più povere. In quanto al lavoro industriale la l~gge in proposito ha mancato ai suoi scopi percl1è all'Ispettorato centrale non corrispondono gli organi tecnici alla periferia e la possibilità degli Uffici di igiene di supplire a queste~ deficienze viene anzi intralciata. VALAGUSSA riconosce che la ignoranza popolare 11a un gran peso su lla mortalità dei bambini, la llUale in gran parte è <lovutn a 111alattie delra1'pa rato digerente. Ricorda le benemerenze del ùott. J.,utrario pel rifornimento del latte <;Iurante la guerra ai bambini e agli ammalati. Il nuovo regolamento sui Brefotrofi segna un passo indietro nel1•oscurantismo igienico: non appena esso è stato a :p plicato è aume11tata la mortalità infantile. Vorrebbe che anche in Italia vi fosse una legge co1ne in Francia che stabilisce che 1>ri1na dei i::;ei Jnt>si non è permesso l'allattamento mercenario. CHIARIA non ha udito parlare delle Spe<!ialità medicinali per le quali ritiene che esista un progetto di legge. Dice che vi è una ftirraggine di specialità che non hanno nulla di speciale e che si fanno largo solo a forza di pubblicitlt. In quanto alla tariffa dei medicina li è di a vYiso che si debba dare ai Prefetti la facoltil di aumentare o diminuire i . compensi professionali tl seconda delle esigenze loca li. E contrario alla tariffa speciale di vendita per le farmacie municipali. Chiede che sia ben specificato nel regolamento che il trasferimento di una ' farmacia da una sede all'altra possa autorizzarsi solo quando in nessun a ltro modo sia possibile ))rovvedere alla assistenza farmaceutica. Ilacco1nanda la repressione del dilagante esercizio a busi ,.o d0lle arti sanitarie. Q U J.t;RCTA accenna agli e lenchi dei poveri: i·o. vorrebbe cbe fos~e stabilita esattamente la defi11izione di povero a gli effetti dell'assisten7-a sanitaria . Aggiunge se non sia il caso di fissare un n1inimo di percentuale al farmacista nella vendita delle specialità. Lamenta che sussistano ancora in alcuni luoghi gli armadi farmaceutici. Asoor...1 ritiene che dovrebbero essere sta bili te le circostanze e le modalità nei cui limiti l'Utnciale


SEZ lO~E

sauita l'io ( 'on1 u11alc J>O~:-:>a 1Jl'c11uere v1·uv reùirnt•uti di prin1a neccs .. ità. ~i augura che torni al rnedi<.:o provinciale la :-;ua funzione tecnica, che esso s1a selezionato e<>n criteri rigorosi e che il sno uffic:io si.a c:ompletaf"o con pe1·sona.le <t mministrativo e di ordi11e, in n1odo cl1e egli abbia agio e tempo per pron·edere alla tutela igienica della provincia. Creòe che bastino u110 o due m edic i circondariali 1)er i>ro,·i11c ia e che debba no esser e disciplinati i rnpporti fra i iuedi<:i pro,·incbt li ed ufficiali sa niLlri. L'~s1>e ri euza dituostrerà se le due c:ateg·orie debbO~lO foudPl'Si P<-'l' integrazione ùei servi zi. rl'erne elle l't:r delìc:ie Hr-a di 1uer.zi tiuauzia ri i. con sorzi a u ti tuberc:o lnl'i nudra u110 Yeri::;o il fa lli weu to. Ri t iene 01Jportuno che le lJro,Tincie non inizino l'opera lo ro con la ii;;titnzione di nnovi laboratori e c rede preferib_ile che si utilizzino quelli esist euti. In,·ece è lndis1w n sabile ùissen1i11Hre J>iccoli reP8 rti per l'isolamento rapido di i11 a la ti infettivi. La pevsistenza della febbre tifoide dimostra la necessità di <la re efficacia n ll'ordinaulento san itario Con1unn le e Pro-ri11ciale . In quanto H Ila fC'bhre 111e diterra nea il problen1a della sna vropagazione è ancora aper to. In questi u lti1n i anni hn ossf' r \·ato i11 R otua e Provincia u1olti casi cli it te r o infettiYo: 11on g li è rinscito di d in1ostra re 1n presenza d e llo spirochete. I /a mebiasi è clitfu,oo i>iù ùi quanto non s i crede: sarebbe opportuno ch e i medic·i si :t <ldestrassero a lla ricerca d0lran1eha. <'onclnde richinm;1udo r attenzione sulla ùeti{·ienza r nltura l() tif>i 111e dici in m ateri~ <li di:1gno~i cle11C' inala ttie infettiYe <' co nta gio~e. Nelln sua clinica _ha i8ti tu i to 1111 piccolo reparto per :icldestrare i gioYa ni in tali diagnosi. ~[ORPU u<:o. cli1nostra elle Je < :arri ere igienico-saniln rie n on offrono alJetta1uenti }Jer i giovani medici. T,n menta co1ne il sorgere di sa na torii sia ostacoln to <la i proprietn ri r'he Il(}ll Yogliono cedere le loro terre, P~1 rla de l can cro e .sostiene ch e compito nostro è q ue llo di indicare le vie più si<!ur~ per arrivare alla di agnos i precoce, per il c he non vi è che la hio1)Si~1. Rnecon1nn cln perciò che i:;in fnyorito il sorgere di cen t ri ding·nostici pel can cro. • 'ASA'H<.L\'DI <-Ollfer1ua la i111pre1n-1 r.azio1u.) degli aRpiranti alle carrie re i~ienico -sanitarie. Dice che il vaccino jenneriano do,rr ebbe essere sped ito a Ile ProYincie solo a l i11omento clel bisogno pe1·chè ~e non è tenuto in ghiacciaie diventa inefficace. Sarebbe opportuno ch P un i spettore centrale contro lla s.CJe frPquenten1~nte le disr>onibiliti1 <lei vnccino ~<>ni. Pn rlan<lo d~' lle piccole bonifiche os~erY a che s pesso a Ila 1>eriferia delle citti1 site in zonf> malaricb{> si tro,·ano bambini i>0rtat o ri di parassiti ma spnzn fpbbre. P e r In ding11osi di -(lisi;;C'n te ria a1uebiea è in11tile la ricerca clelle cisti. Circa In ff>bbre n1edite1·ranea cr ede ch e il bacillo di Bang non abbia nulla a che fare con q t1ello di Bruce, <' <'h e la malattia sia trasmes~a per 1nez7.n de 11 ~ .·t r'go1n yio fo .~r.i,ata I:' ctelJn 111<J.~r·n 1>1111ge11te. Il probleina della casa, della scu o la, potrebbe risolversi con le scuole all'apert:o. Pmo~TJ f~ pl'ese11t0 (·be c:o11 1.::. rifor1nn Jcgi~la­ tiva il concetto di pubblica beneficen za. s i è a llarJ!'a to ne l i:;enso cioè :l nch P cli a .~s·i stP.n:.:::a: l l<'l' poYPr o n«'1 n ~i intende J'indige n tP. poichè l'obblig-o de ll'as-

993

PHATJCA

:sis t euza è

<..•st<.·~o

:\ t utti l:Olo ro che ue ha uno bisng·n o e <.l i l'j t tn . l l Y{' l'o clif<'tto tlell'assi~te11za os1)it :1Jiera è <.:lH.' 111;_111(';1110 o~i> t'dali jn molte regioni ,. i>er <.:ui i l vroblerua <.liYL'llta d'indole economica . In q uDuto all 'assi stenr.a ;.1gli esposti, prima dell'à ttuale regolàmento uou psiste,·a che un articolo t Le 1la J ,Pgge e oru unale e I 'ro Yi 11<.:ia le. Il rego Ja m ento f u com pilato da Ul]<.l ~ 01umissio11c• conipeten te. :Non . i P 1>0luto in1porrt' l'obbligo <li dare il ban1bin<> a lla madre ostan (lo,· i 11 nH disvosiz io11<' d e l t'od i<.:e CiYile. J•er ineora .?;g-lare le 111atlri a t<..•11 ~re i propri bn 111bi11i c)C<·o rre aiutarle econon1ic:an1e11te e quindi <·r ea r e istituzioni <..;be fac<·iano <:iò . I.<' ::)tati:;;ti<.:he riferite dal ,.nl agn~sa non son<> proba ti,.<' i11 qnauto <..; 110 ppr ral'C il confronto fra la 111or1 a li tù c·l1e l"i ,·eriliea 11ei brefotrofi in cl1i è nl>b liµ;ato rio 1'~1llattunH--'llto n1:1ferno e quella cl1e .·i Ye1·ific<1 ne i brefotr ofi o,·e t:1 le obbligo no n suss iste ll On si deve l iu1i tare r indag ine nel priu1<> cnso a i ~oli ba111 bini nll{~ ,· ati al seno della madre Il.hl estend e rlo a n cl1e ng·Ji a ltr i che ta le ,·entura 11 011 han110. ~i Yedrà allora c.; he Pl'f<·ttiYa111entf' la diffe r e u za sussist 1na llO n a tt ing<3 lt· ;\ 11·0 proporzioni c he $On o ~ t·a t(:) d n n ne· in tP. , In quant<> agli ctsili i11fantili non crede opvort un o a ,·ocarli a llo Stato per evi tare che si inariùl. ·ca l a p ubblica be11etìcenza a loro favo r e. Quind i se sotto i riguardi clidattici g li Asili infantili <.leYono dipendere dal :\liuistero ò c lla P . I . . nei riguardi au1mini stra tiYi è bene ri1n <t ng-a no a l ~1ini­ stero dell' In terno. 111 <1nn11to ai 111nnicon1i, s1..· sotto l'aspetto scientifico i 1 HHl lato di niente ùoYrebbe esser e consi(lera to conJe 11n n1alnto com une ciò non è possib il r sotto r ~ 8J><·tto econ om ico per c ni è n ecessari<> li 1ni t<trsi a lla lJericolosità. SOLAVO si associa a l "\·a l agu·~~a ne lla cri t ica dei b rE>fotrofi. Itaccom~111da la ,·i.~ il a nza. sul latte. I"'an10ntn l 'n bhn nclono C'he si fa dell'educazione fi s ica. 1

1

.-\Jle Yaril' o~. ·pr,·azioni fatte ha risposto il Dirc>t to r e Gen erale dichi<trau<lo anzitutto ·1a s ua rico11oscenza per le espressioni di e logio <' di consenso r iceY u te dalla g·eneralità dei consiglie ri . Ri• corda Ja g r a nde iiuporta nza c he ha la statistica,. anche se approssi 1nnti va, in n1ateri a di sani t}l : esRa frt1ga nei fenoiueni sociali ecl add i ta la Yia anc:he n ll' non10 di laho r n torio. Nella scon1pa rsa clei foc·o la i inft.•ttivi uon bisogna tener e co11to dei soli rattori noti · ina anche di quelli ignoti. Questi t1 lti m i agiscono co1110 ecci tatori, creando condizioni cli J>redisposizione locale o di i1un1unità. In quanto à lla J)Ubblicazio ne e a lla cl tffu s ione della sua e:-:po~i~i o n0 rn c·co111a 11da ta òa nlcuni Consig lieri , il <lott. f,utrario assicura che essa Yerrà fatta . l\Ja n q uesto proposito uon può :i stenersi cl::i 1 doro~ ndn rsi : q U<l 11ti Ja leggeranno?' E qni ~lppare la qu~stione (le lla e<lu <'nzion t~ igieni ca. In n1 o lt i desta S<'a rso i ntc•re~~~. perchè non t u t ti c-o u1 pren clo110 Jn in1portan~n non pure ~ni ­ tR ri a 1na econon1ica ch t' si cela dentro le constatAzion i chf' sono !'\tate rile,·a t~. Finchè non avye ng:::. rinf'st:i t r :l sfor1n:1 ~~i 1) n f' d e Jl o spi rito pubblico. il nostro ln \01'<) S<l rii :1 r-:~'l i arcl110. f ,n D irezione Ge-


991 n~rale

J I.

f /~.);-'O

POL1CL1~1CO

della ~ullitù aiut<l 111oltissime Istituzioui (' .spesso il suo aiuto non è nem1neno ricordato . Il ùott. Lutra1·io conviene che il Consiglio ~i11Jeriure si sia riunito IJiuttosto di rado ma fa pre.Sf)nte che si è u ttra ,·ersa to nn pe1iodo di Tiforma in Ctli incidevano 1<1 YOri c·OSÌ !Jl'essanti <.la impedire quel no1·1nale svolgiment-0 di attivitit che .a yrebbe <..:onse11tito Ju.ag-giore frequenza. I.· esame preyentivo clei disegni <.li legg·e da l>à l'tt• de l Con siglio ~uperio1-e. qnnnùo è Ri a t o po ·sibile, si è fa tto n1a 11on bisog11.a. di1uentic:are cl1e la r>repara.zioIlt-" tl<.\j disegni di Jegge è vreroga ti va tlel potere esElcnti \' O o cli que llo legi." la ti Y<>, trattasi, <.:ioè, clell'cser ci%io di una facoltà che non può ('SSere Yi11colata all 'obbUgo di un a YYiso preYentiYo. In quanto alla pubblicazione dei , -erbali, osserva che il Consiglio emette clei pareri che possono YenirC! accolti o no : in caso di clisaccotdo la p11bblicaJr.1one renderebbe palese il co11flitto cli vedute. Tt1ttaYia non è contrario. P;1•ssa11clo al reclutamento del per~on<.tle osserva che se esRo è i111preparato ciò dipende in 1>arte da.gli ord]na1ue11ti scolastici, in parte dalla scarsa .}"\ ttra zione delle carriere igienicò-sanitarie. I,e co11• dizioni cli <:arriera (legli 11ffic1n Jj sn11itari sono sta te ora migliorat.<'. Per i nuoYi r·onco rsi pregherà i professori <li i:.?:iPue <li t<'ne i·E.· d~i (·or s i accelera ti • <li pp1-fezionan10nto. In quanto ai tuedici }Jl'O\'iD<:i;1 li ue mette i u eYidenza la caratteristica e la molteplicità delle a t tribuzioni <> assicura ayere inte11Lliu1ento nei limiti delle 1>0sHibilitù cti cl1iaruarli a prestare temporaneamente servizio pre ·so i laboratori del1a. Sani th -0cl altri Istituti di Stato, per mantenere vivo in <~~:-;i il contatto col rapido lJrogredire della ·s cienza. • lll q11a11to n ll 'igi<:11e :-;colar--titn spera che i corsi di ig-iene negli Istituti mn~~:istrali iSa ranno ripresi. Il problema della casa clella scuola è formidabile . ~.\.11 ; 1 fine del 1922 1€\ &:nolp esistenti nel Reg110 e1·ano . 2.854, ùi cui 45,655 erano state costruite o comunque riattate c:on una spesa globale di 366 milioni. :;.:ie rima11gono an<'or.a da Ristemare 37,199. Con1l' si vede qualche co8a 8i è fatto . . Le scuole 111 r :i pcrto non ri1s olvono cotupletumente il proble1nn. poichè ricl1iedono a lato Je scuole ordinarie per quando la ~tagione è frf\dfla o cattiva. AlJa <le:firienza di 1nedici Reola stici per Ja vigilanza igienic:1 ugli scolari suppli~co1to gli ufficiali sanitari. Or:i poi verrà addetto acl og·ni Proyveditorato ag:li st Hdi un rne<liC'o provincia le. l")er l'educazione fisica si Ya costituendo un ente 11azionale che disciplineri1 lP numerose energie S l)flrS<' : ·se ne occuperà il Gul'~RRA, che è un apostolo: assicura che da p.:'lrte della Sanità pnbblira non n1ancheri1 il suo effi('ace incoraggiamento. In (]unnl o ni I.al}()ratori &i è osservato che sa rebbe bene servirsi di quelli esistenti, fra cui gli nni,·crsitnri. Ciò si fa. ma essi hanno una distribu zione geogr a fica Jnolto irregolare, per cui ~ruppi di provincie ne ~no Rprovvisti: hanno inoltr<> fina litn rllver~e. nè ~111pre funzionano dt1rante tutto l'anno . P er cui i J,aborntori proYincinli C'o}m(>rnnno una grnYe Ja euna. nnr·he pt>J fntto ('be il 1ne<li<·o proyincinle non R\c>~n 11110 . tr 11n1<'nto di e~eenr,io­ oe . Per l'i.."titnzion p rlei loc:ili ,11 i ~ l:11npntn l'in -

ter,·e1Lto della l'r11,·incia

XXXI,

30)

FASC.

occorrendo, diYenta anche obbligatorio. J l direttore generale aggil1nge che incoraggerà le istitnzioni di reparti di rualat1 inf etti,·i presso tutte lE\ cliniche. E stato asserito che i ('onsorzi antitubercolari dispongono di· mezzi esigui per cui poco possono fn re ; _m a il {lott. I.,utrario cita ad esempio quello cl i R 01na che già dispone, P.e r contribt1to dei Co111 L1 ni e della Proyi11eia, ùi lJ. 2.50,000 annue e trova c..: J1e i1on è poco l >er due ragioni : a) il Co11sorzio non è un ente finanziatore, bensì propulsore e coordina tore; b) si tratta di enti giovani per cui no11 è p1·udente affidare Joro gr<t11di somme. In ogni caso -vi è sempre la Proy j 11c:ia che 11a l'obbligo di j11tegrate la loro opera. l );l~sa11(lo alla febbre tifoide è stato detto che t•ssa co~titnisce l'indice della civiltà di t1n popolo. pj ,-ero: clobbiaruo, I.>trò, fare i conti con i fattori <li predi·s posizione locale. Ma anche in essa si è aYuto una notevole di1ninuzioue indicata dalla mortalità che dal 1888 al 1U18 è ~liminuita di quasi il 70 i1er cento . 111 quanto alla dh1g11osi della amebiasi intestinale il dott. Lutrario conviene nella utilità di brevi corsi pf\r apprendere la tecnica dell'esame delle f€ci. Es:::;i si J)Qtrebbero n bbinare con i corsi per ufficia le sa nitario che si te11gono negli I stituti di igie11e. D'·ittero spiroolletico si ebbe una epi(lE'1uia nel Viterbese con Iocn lizzazione elettiYa n Ro11ciglione llo,·e fn distaccata una sezione del Laboratorio bu tteriologico. Circa Ja genesi del morbo si segnalò cla molti lR circostanza di una forte moria di topi che lo preredPtte. D;1ti certi però sull'indole di qnes ta (•pir,oozin non s i posseggono . I.)a 'U3iShlrnaniosi infanf.ile è accertata in Sicilia e in Calabria. Non constn che si sia manifest.ato 1111 aumento co11sidere,·ole in questi ultimi anni. f, ·ai1mento segnalato da alcuni pediatri sembra cl1P debba riferirsi al fatto che ora la malattia è !)it1 fac>ilme11te riconosciuta dai D'Jedici e quindi più dPsl a l'attenzione. r.e clisposizioni riflettenti la piccola bonifica elaliora te dalla Direzione generale della · Sanità furono incorporat~ nel nt10Yo '.r. U. delle leggi sulle bonificazioni delle valndi (' <lei terreni paludosi, di c11i rf)~titl1iscono il tit. I\T: e-Rso determina: n) cl1e Je opere di piccola bonifica. per la fiWlli ti1 loro prevalen te1nen te ig;ien ica siano progetta te dal genio civile, 1na sn richiesta delle autorità sanitn rie , P che r1ellR loro eJ:1ecuzione siano osservate 1<' i:;:;truzinni d~l 7'1inistero dell'interno e Je indicazioni d<'1 n10cliC'o p1·0,·inria le e dell'ufficiale sani1

L:1 rio;

cl1e

~iano

favoriti col concorso dei :\linisteri i11t<·re~Rn ti g·li stncli· e le provvidenze per la lotta a n ti 1nalarica ; r) che mediante eorsi teo rico-pratici si formi· 110 10 1nnestranze esecut iYe neces~'l rie per una razionn 1 ~ lott:a antimalarica. , A neR:::nno può sfn~:~ire la importanza verament(:' ec:ceziona ie di qn~~to complesso ed organico pro,-Y!l<l i tnc>n to Jegi:--ln ti YO. che rappref.1entn 11nn nob)

t0yo Jp :ttf0r1nnzio111• tlt•I '' dc1\ere :intin1alari<:<>

1)

al


(.L\ \~O

X~XI , :F' A

,

·c. 30]

<1u~1 le

SEZ C O~E PR•.\TlCA

il goY1•rn o vuol declit;a.J·c ogni più fer,·ida sua attività. l)assn ndo all'assistenza pubblica il dott. I.1utrario si ll!-;80('Ìtt a quanto ha dettò il sen. Pironti sul re.:.rola iuenlo ver i J~refotrofì . Anche egli è parti:!.d~tno dt•ll'al lu.ttawtuto llltttel'uo, ma le cJis1>0Sizioui i11 Yig·or<.~ del Codice civile . 11anno impedito di tare tlifferPntemente di quello che si è fatto col 1·p~olarn en to. In quanto a ll'assistenza ospitaliera 1a prese11z;1 <lel rtirettore gene ra le dell'.\..mmirrist1·H-zio11e l'i ,·ile è un J 11..•g-no <li nna più Yicina C'O llaboraz1011P.. Pa~~auclo all'igiene a liwe ntare i l cosi d etto rcgoln n1flDt<> Crespi, eh~ fu })roposto dalla Direzione gc11er;.1lc della Sanità relativo al latte rigenerato, per cni doYt'\·u eon·s ider arsi come aù11 lterato qnan-· do in ~eg-uito alla cliluizione di qu €llo conden sato ~ontencs:..;e meno ùel 3 per ce11to di sosta11ze grasse, è ~tato t rasfuso nella nuoYa legge sa11itaria. I~e tlispo::·; i/,ioni relatiYe all'esercizio d elle pru fessioni sa11itff ria hn11no clato luogo n 11 ~ manifestazio11e ili quo lc·ll{\ }ll'('0('C'll[)azione da pal'te dei rar>presentaut.i degli Ordini. Il dott. T,Jutrario osser va ehP non dobbiamo gindicare il ·v alore di una òispo~izione alla. . tregua degli inconyenienti f'he notl'Phh~ro nascere dalla sua inosserva117.a. Pel passaggio dal veccl1io a l nuovo stato ùi co~e circa le couclott~ occorrevano de i temperamenti, anche nell'intere~se stes~o dei medici condotti, onde l'opportunità cl e l doppio elenco . 11 direttore generale assic11ra che eon il regolamento r~Ja tivo saranno dettate norn1e precise per (!.vitare abu~i. Circa la tariffa per g!i a bbienti lo Stato non pote,'.>n non preoccuparsi del pericolo del n1onopolio lit doYe i l meclico è nnico. l. ·a Yere 10antenuto i1~lla nuova legge la dispo~izionp adot~1.ta i11 t<.•n1po di guerra. della rc·qu1siziouc• dei inedici n on 1111<> nè òc-ve dare luogo ad :ilenru pl'eoceupnzio1H · : <l°:1ll 1·a parte lo Stato non }>olP\'cl <li siut~res~n rsi <I<' lla tH•CeHsitù di provvedere J'a:.:~iRtenza Ra11i taria n g:l'uppi cli popolazione che ne fosi::;eto ùel tutto pri ,.i e llQTI vi fosse assolutan1<>nte altro modo òi pro''''<'ÙPre. ('ou1 unque a que~ta fa<·oltit della 1111:1 l<· lo ~ta to 11011 ha .tinora fatto 11~. non si ricorl'P r Pl>ll1_, t'he ln casi E·<.:cezionali e P<'r ln clnrata strettanH•11te 11ec:essa ria per f.rovve<l Pt'fl in altro 111odo. In <1ua nto n i Ycterinari essi sono . tati corupletatnente equi1Jarati nel tr<1 tta1ne n to ai inedici . R~ma­ ne la questione dei r appo rt i 't ra YCterinati e m e(Iici. n 1 quale propoRi to il dott. f.,ntrario dice che sotto l ' aspetto ~erarchi co lA parte direttiva e rapp1·ei::entativn de,·e rin1ane1·~ al n1edico, ma sotto l'aspetto esecntivo occorre òisting:uere: vi sono le zoonosi, <• qui la c:on1peten 7'a è <"'OD I nue; vi è poi una patte <'he rignarda le n1ala tt ie esclu sive del bestiame, e qui il veterinario ha 1111 1 :ampo proprio nel quale deve esser e lasciato libero con le sne fncolti1 e le ~ue r espon sabilitil :\Ja questa au tonon11a tecnica non deve f'nonare dissociazione e tanto u1P110 secessione. Noi <lobbiamo tendere alla llnion~ d.-:> lle energie e non a lla loro disg regazion<>. Pf'1· la repressione dell'e e rcizio a bt1sivo delle arti ~'l llitar1 e è pronto un disegno di legge che si f:::JWr:i <li 11otf'r 1· 1'<\ ~~ n ta rf' n l I'ri rl::tm e11t0 8 ppr11 :1 1

9H5

sa ru nno ri1uosse a lcune difficoltà sollevate clal ~1i­ u j stero della Giustizia. In quanto alle farma<>i.e l<L tariffa è oramai p1·onta; essa è la prima in cui i l far1uaci::)ta Yen ga trattato ·come professionista. Pel' quel che ha tratto alla pro,·vigione nelle specialità l<t questione è tlelicat.1. l ..a ~1>eci~l i tà non costituisce un medicame nto indisven ·abile : inoltl'e unn disposizione che imponesse l1na <lete:r111ina ta p rovvigione costituirebbe u11 tlssnrdo git1ric1ico ed economico ip ql1anto sancirebbe il principio dell'interye11to tlello Sh"tto i11 un <·011tr;1tto <li i11<lole as8oluta1uente l)l'iYn to. In quanto a lla crisi délle abitazioni lo 8tato inolLo bel fatto con la ·legge del 31 maggio 1903, rue tlia11te la quale si sono cost1·uiti in 400 Coru uni 153. 000 vani con una spesa di 626 n1i lioili di lire, e ciò a prescindete· da i finanzi amenti per le c.·11.se i>er impiegati. In quanto all'igiene dè l la/voro conviene nella necessj tà di una collaborazione assai più s tretta di quella a vuta ~i in pasMto. Del resto l'art. J cl ella nuova Legge dichia ra tale necessità esplicitameute. Non pertanto occorre a nda1·e cauti ver non ferire il sentin1ento <.ti at1tonomia di cni sono g:t>losi custodi i prevosti a i servizi del laYoro. Ricorda che nella Confe re11zè1 di Londr~l si d11rò grande fatica per trovare una formula che consentisse in qualche modo 11n intervento della organizr.n 7.ione ~ani­ tal'ia dell n Società delle Nazioni ueJL'{ ' ffi c·io Jnt<3rnaziona l~ clel I~a voro. Il dott. LuTR.\RIO conclude n o 11 ~enza rileyure c.:r>me l 'ampia cli scussion e abbin dato 1a l>l'OYa del._ l'a lto inte'r essaruento <l e1 ('onsig·Iio il che conforta ' P infonde vigore nlln ~Rnitit Pllbbljcn nel , no aspro ea1111nino. Il C'on sig-lio voi prosegue nei s11oi la Yo1·i . Il Co11Rigliere prof. l\llANt<"'REDI rife risce sulùÌ modifica nJ paragrafo 9 delle istruzioni a nnesse alD . J\I . :10 aprile 1921 conce1· ne11te le acque n11nel'ali e i1ropo11e che Pl~l' q uanto rignarcla le ncq ue nli ne raJi natura li gn~at(-) <1il'tificin1ruente oltre i limiti dei gas co11tennti a lla sorgente possa sostituirs i a lla Ioc11zio11e «gasata artificialmente» l'altra di «addizionata di gas acido C'arbonico » oYvero «con aggiunta rli gas acido carbonico)) 1>urchè tale frase fig urj in modo evidente o nel corpo rE>ntrale dell'eticl1etta o nello spazio riservat o all 'a nalisi chimica, mH in ino<.lo n1arcatan1ent.e seJ)flrA to òa <3~Ra in g:n i ~n òn non inge11ern1·f\ eqnivoco. In qnanto poi aJle etichette propone e-be :-;inno v iet..1 te sn eBse le frasi : indicanti la ~uperiorit<\ dell'acqua su a l t re acque minerali come pure qnnl Rinsi a ltr::i affermazione che abbia scopo reclami Rtico e f'be in caso di pubblicazioni di analisi chi1ni rhe o batteriolog'icbe. ~in i11dira to il T.iabor atori o cloYC' l 'il;n a lisi fu fatta. Il Consiglio approva l<' con r lu sioni del relatore. Il prof. 1\f.\ . ' PHRDI riferisce 1111re su a lc une inodificuzioni nlle d iRposizioni in '!gore circa la viglln 11za sn ni ta ria sul n1 ais propone11do ch e sul grfl notn rco che r iunisce in p:rado Rnfficient:e caratteri di mn h1rità e buona cou~er,az ione 11011 sarà tollerata 1111 ;1 qn:1ntiti1 Ili r:1 1 ·i o~. idi g-11c:t~t i s11p0riore n 1 ~ ot.. :

____ ,


11

POLICLl~ll :U

tale Jimitt• Jiùlrà t'S:-)4·l'e t•JeYato al JO 'j0 qualora ra1terazio11e tlelle cnrio'ìSitli . tia soJo in rapporto <.:on razione di inst•tti. 11 grn n ntn r co si riterril noc-iYo se c·onterrù nna quHutiti1 <li ccn e1·i s nr)eriore a l :L;J ~o <f j sostanz~ :'\eeehe. Il Co11siglio approya qtH $tn cun<.:ln sio ne. l 1 '011si!.!·!iert• 1rof. \ l.\<: 1: roH.\ rift.·1·i~ce a uo1D1 ùPll'apposita ( '01n1uissioue ·u ll'igiene oculare dei 11eonati cou parlicoh.11·Q rignai'<lo alla pro1ila~~i del la oftalmobleJtorrea e vtop0ne : a) o bbligo l)er <1nanto è vossilJile della Yisita da varte cli un 111eùi('o di tutte le gesta11ti nel rlono 1

IDE>Se; b)

obbligo i11 Yia gener.1lt> <lella istill:-1zicn1e da lJ<l l'te della leYiltl'iCe di llll l)è,llO <li gocce Ùi ~Olllz. di 11itrato di arge11to nll'l-11;2 % 11e l sacco eong iuntivale òi ogni J1eonato. ~.\. questo obbligo potrit venil' i iueno nei casi nei qnàli il n1eùico che abbia visitato la madre dichiari ch e la i~tillazion e snddetta J)UÒ essere tralasciata; e) frequenza di lln bre,·e cor~o pr:l tico per l'assiRtenza ocul::ire ai bnn1bi11i <..la pa1te delle allic·\'e le,atrici. Segue u11a importante ùiscni::; io11e co11 l ' intervento <lcll'on. prof. ('IRJ · C'roxE il q11ale cli1nostra l'importa11zn d e lla visita prenatale, perchè anche dove Yi è unn blenol'rugia leggeri•s. in1a .si pu.ò avere un.i of~'l ltna gra yi:.:;sin1n f' quando è .a \'venuta la oft:i 11nitc Re si ind n g·ia 4 o :'l ~iorni a curarla si hrt una C'f'Cità sic11r~l. ~c)lh' <'ittà la Yisit<l Yil'll<:' })rnt.icata generalmente. 111:1 J1elle campn gne clo,·rebbe farsene obbligo ni 111C'aici condotti . . \ s~ic·u1·a ehe la istillHzioue della ~ol11zione cl i Hitl'<l to cl i a rg:ento nella conginntiYa i• innocua e <lice c·h~ e~Ra clt>Ye })recedere i 1 laYaggio <lel batnbino. •\ lln <lil'ìC'Us:.:;ione prendo110 pa 1·te i consiglieri ..;\ ~COLI, C .\8TIGJ,IOXI. D1-: C .\).IILL1R, SOLAVO, J;EVJ, V.\ l..\(}l J. 'HA. PJRONTI. Il <lott. T.l~ TH.\Rl O ri:1ss11 n1(\ la <li~cu . ionC' n el ~n. o cl1e non può inlpor. i ln obbliga toriet~ della Yisitn <111El ~e. tanti. 1na . olo eonsi~Jin rsi e che la i. til ln zion 0 della ·~olnzi o11e <li 11it·rnto di argf'nto nplJa ('ong; inntiYa è innocua. l)roponc che si lasci n I ':\lini. t(\ro <l i ~tnclia re la for111n gi11ridica dn dar<' a 110 relatiYe dis1)osizioni da introdursi nel Reg·ola 1nen t o. Il ronsiglio appro,·n le proposte della ron1n1isi:::ion0 <' cl0l Dir(\ttore (}('nf\rale. J~ ELLO~ r. l'i f<'ri. ce . n n Jc·1111e modificazioni al R. I). 7 g"<"' n11n io 1923 sni colori nociYi nel senso di ùare l111:1 111nµ:g-iorp e~t<' n~ionc' a ll'Pleneo tlei co lori ll<•r1110Hsi (' per nlcnn~ :11o(l ifi c·lle alle <lisposi 7.ioni del I:egola 111en to ~J)C<·ia le di Yigilanza i~ieni­ ca ;} <l go&to 1. no. c·l10 per ln strf'tl [I a ttjne11zn <!Ò nffi11ità di 1nnt0ria tignrano nel t10cretn sopr:l<'ita to. TI rnn. iglio app1·oyn le conr ln8ioni in tale senso c1Pl l'<'f<'l'<"'Dte. R< T.\\O. riferi:o:;c·e "111 sjerO-Y:t<:(' in o per la cura a nti rn hiea a <lon1 icilio. Ritien~ <'he il trn tta 111ento <lf'l prof. l~Prmi :~hbin a 1·in.l'il'<' di r0gola n1eno 11til<' di quello Pa$teur e che 11n qnal<'be pericolo JlOssa talora pre. ~ntn l'si JK'r 1·11 so in principio di <'ura di vaecini troppo atti ,·i. f'on<'lude che prima di accorùa1·e la e-0nc·P~~ion(l <li v~ntlita al pubblico de1 CJfero-Yn<"cino Fern1 i :-.i tl~bhn n tf <'TidPre una pil'l

estesa e più pree:jsa clol:umeutazion{_· suo \'èl lore.

. · tati~tica

del

.t\..11~1tn

la tliscussioue }Jreuùouo la parola i consiglieri 1>1 \ : i.;STEA cl1e ~i ùic:l1iara )JOt:O fa voreyult <llle cure a t.lo111icilio eù in ~tste nella inteusitìe.izione dei 111ezzi vrofilattici: l . .AKFH.\:'.':OHI, che ritiene che la ,·ac:c:i11azione pre,·enti\'a nei c:ani Ya1·rii a 1irnit:,tre Ja ùiffusio11e ùelL1 malattia; CA~AGRANDI <.:lle il Yaccino fenicato da Yirus fisso trasforma i C<Llli in portatori; SOLA vo el1e YOl'l'ebbe una m~tg­ giore ·v ig·ilauza ~ugli istituti antirabic:i e elle ai cani dovesse essere a.pplicH to un collare col noiue del IJroprietario e che il loro numero diminuisse essendo essi trasn1ettitori di Yarie 1ualattie. Il Direttore Gene1·ale ria~sullle l 'opera del Miuistero percl1è sia110 oyunque applicate le dispo"'izioni profilattiche co11tro la rabbia. le qu<:1Ji i11 talune c:iltà furono ostacolate da ~ocietà ùi protezione di animali. Dopo di che il Consiglio approYa la provosta del Consigliere Sclu vo. DI Vf'STEA l'iferisc~ s1ùla · industl'ia ùella la ,·orazione delle foglie di tabacco e conchiude propo11endo Jn isc1·izione degli st<:l bilimenti nei quali si lavorano le foglie di tabacco fra le industrie in~a­ lubri <' pericolose. Il C~onsigJio approya le conclnsioni del relatore. / T. EvI riferisce sulla produzione e ·ulla applicazione degli a1)parecchi ortope<lici in genere e <lei cinti erniari in specie e conclude per la regolamentazione della materia la qu:-l..le dovrebbe essere· fon<lH ta s ui seguenti principii : a) autorfzzazione all'esercizio in base ~d e~a­ n1i teol'ici e 1>ratici; b) costrnzione degli npp<ll'ecclli in seg·uito a prescrizione 111edica ; e) loro <·ollu ndo <lfl parte del 1ueclico r>rin1a de Jl ':-1 pp licazione . ..-\ perta la discussioue DI \'t.sTF.A rileva che vi .·ono molti i11di Yidui che ignorando rli ~s~0re Rifiliti<:i Yflnno dall'ottico, nYenòo ·onstatato un indeboli1neuto dellil YiRtn. ~.J iJ1tnnto continuano ad infetta r e la fa iniglia. Il Consiglio approva le conclusioni del prof. l .1E\'I . Il Consiglio poi l)aasa all'e~ame di n1olteplici ricorsi in 111:-i teria di pro,rvedimenti clisc:irplinari,. di aumenti di ~tipe11dio, di npplicnzion e della Legge ~nlle fn r1uacje, e <..là Jla 1·ere f.ln modificazioni a regolo me11ti di iuanicotui, "U do1nanùa di autorizznzione alla ,.C'n<lita di Yaric acque nJinerali, <ii <.1p01tnrri rli ~tnhililn<>nti tcrn1ali, f'C<'.

* ** Ef.:nnrit:l la trnttnzione c.lell'Orùi11e del giorno, il <'onsiglio h:t. i11fine Rppro,·a to i ~egnenti voti pro110:-:ti da Yarii ronsiglieri: che Ria reRo obbliga torio per tutti gli avvia ti alla carri.eJ'a n1agi ·trale un regolare insegnamento cl 'i~iene ~u uniforn1e adatto programma da 1111Pfl rti r~i elfi 1n<'clj('j i~iPniRti di spef'ifìrn c·omp<'tenzn (Di , . .e~tea . ~<'l<l \•o. ~Iag~iora): <-h<> si::t clovnnqne assiC'nrata una seria vigilan ri::t n1(>àl<·o-ie:iP11i<'a ~n lle ~c·uole (idem): <'he ~in dnto il n1:ig:!iOr<' i:::viJuppo alle Rcuole all':-iperto <' n ll<' "olnni" ili "·nennz(l e. <'Ome p1·i1na •


Sl·:Z I O:\E PRATICA

lo <·ouse11t,t110 lt· conclizioni del bi h1 ucio. s i a u111enti il fondo per n111tui fii fa ,·ore l' Russi di circa I 'edilizia Hcolnstica 011de si affretti il 1110 1ncnto che il p iù motle~to Co1nnlll J' lll':l le ahbia la ('(lSà a~lla sc·nolH <idem): che il (~0Y<.>r110 c-011 :1 ziune co11tiu11:1 t11 (' eo 11 mezzi suflicienti a:-;s11111a t n tta inte1·:\ la di1·etta responsabili tà 11e11·o rdinn r~ e :Yolg·c·re la e d11 l'azio11e fi.sicà ( Scla vo) ; clic n e ll'attuale rifor111a sulln ist ruzione ~ 11pe­ riore s i p1·oyve<la a l'hC l'in ~e~11an1euto d e l l' igiene <la n ffidH l':-\i ad ip:ienisti <• gli esa 111i i·cln ti ,.i 8iH no r<'>8i nhbli~n tori in t u tti i Politecnici (~lanfl'ediJ; <-l1P YeT1~·«1 :11 l}iì1 11resto compilat o ed approvato 111t regol:1nH•11to ~11ll'i.gie11e d el lavoro il q nale o I trP ad ;1<·cogli e re 1lt n·1 ne µ:e ne ra 1i e specj n li pf'r J'iu1pianto e l·eserci:i-;io <l<>lle grandi e piccole industrie J) reci:;;i l' <:uordiJli r azione de i ft1n7.io11ari dipeudenti <l::t l ~Iiniste ro clell'Intel'110 f' da qne1lo dell'lDconon1ia "Xazio11ale per moùo C'he . essn uou tro\'i gli o~ta<:oli ch e oggi l e proY€'n gon o tl<t pn rte <1+>µ.li intere~i;;ati (ViYnute, RclaYOl: ehe il GoYerno Yo~lia , 111edi<1nte Hollec:ite <~ rj gorose di spo~i7. i oni, in te11sifi<:'°1re le ca n tele 11er<·hè chi richiede la patente di cond n t tore di a 11to1nobi le sia sott opo~to a visita ruedic;-1 p1-;11·icata da parte di 1111 1necli<·11 cl i uffic io, e <·h e in t<lli v isite le quali floYre bbero Ps~0re p(l'l'io<l i.ca n 1e n t~ ripetute, siano pre~i in )Ja1'tiC'o1nre <'011:-:ider;1zione non Rolo le fn col tì1 Yisi,·<' ~a n<litiYl'. ma anche lo ~tuta cl el ::; i st< 111n 11e1·vo~o 11<'1' <'Y it <1 re che a i ierson<-> neuro- o psil'<>JHt ticht'. o\·ye1·0 <l<'dite all 'abuso degli aJ<:ool i <-i o a 11 ·nRo cleg li . tnpPfacenti, ven ga f'on ee. ·sii Ja rt Jnti Ya ~11toriZi'<t7.io11f' rrastiglioni. T.0,·i); c·l1e d;1l ln J)i re7. io11t• '~e11e ralc d e11n ~nnillt l'ub· l11i<·a Ri ~t 11tliuo e si facciano noti al più presto i n1Ptocl i eia . eguir8i obbliga tori an1ente nel le : 1n a lisi ilet'.·!j n li111('nti t' d e lle beYande (SclaYo)· ; <:.he j} f;O\ "('J'llO YO~?'lit1 <'JlljD8 rf' diSpOSÌZÌ011Ì dirette ad imJ JC•<lire <.:Ile d<l pa rte di ...\.1ull.lini8trazioni f'omnnali . i c:c•cla. l'esercizio (li pubblici mattatoi :irl in1prese vri ,.a te ('ror ti, Scla ,·o, Vi van te. v~ ac:in o , R acca, Chiaria, I.nnfranchi); che j I>refet ti ~ia 110 invitati a pro ruuover e a ttiva n1ente la c:osti tur. io n e cli c.:ousor:;r,i fra proprietari. o fra <'01nuni <' 11rnprietnri. per P ath1azi ouc• • òell€' opf\ r c cl i pi<'cola bo11itic·:-1, d i cuj al 'fi to lo I , . del ~l'esto Uni<..:o <le I1<' f ,eggi su Ile boniticazion j 30 di<'e1n brc 1923 ovn tHJ ue ~<> i1e r::t vY i si l a Jl f'<·es~·ii tit, uclito j} C~onsiglio ~.1nitnrio 1•1·0,·i11cia1e, <' eh<'. per alleviare i·ouere ùe l .(inauzian1ento n ll'11opo n ecessa tio, s1>ecie quando si tr•l tti <li piccoli prop1·ic->t arj, eo rn'è il caso più frC'qucnte, nelle zouc <!Onfinanti c·on l'abitato, j nteryenga n e lla Jna niera più • 1<1rga J>Of'ì~ibile il c·onc0r ·o d e l ì\l ini~tero de i TJJ.J. 1-:ll>_, u1ec.l iantf' la f or n1n tli sus8idi Jll'CYi.tn <in 11' n r t i<·o1o 11-1- tlel ci lH lo 'l'Psto T' 11ico (~l;1nl'r< 1 <li 1. 1

CONCORSI. POST I VACANTI. B EHBE~No

(Sondrio). - À~ tutto il 15 ag.: J,. 5:l50 (::;·l e) clii elevarsi a 'L . 6000 dopo biennio prova . per 300 pov., 750 indenn. trasferta '. indenn. tra spor to, J.J. ·-iOO uff. san. , doppi o c.-, .. Condizioni concor <lat . , ·aglia postal<' di I .. . 50.15 per tass:1 cli eon e. Sei·,-. 11 tro 15 g.

r.J.

S . PIE'l'llO R OMANO (Ron1a). - .r\ tutto 31 lug.; L. 7000 oltre J ,. 2700 c.-v., ·L. 500 dis ag. r esid . e I.J. HOO nr.f. san . ~e1·y. entro 20 g'. l~ONDR .\. Ospedale Italiano . Con cor. o al po._ to d'assistente (m e dic ina e cbirul'g i aJ ....\""edi fa~c-. 2~. Séa-Ocnz<i Hl luglio. lVloNoor.1<0 (Pesaro ) . - C<>nso1·zio eon Fano, per ln frar,ionp di l\'Iarotta; L. 7000 e ql1adrj<~ n11 i decimi>: ''dcl ir.io11. 'I.1. R ~opra i ?lOO po'. : due <:.-\'. Eti1 linL -io. ~\. tn1·to :11 lna-. (Sede eonsor. : ::\Io11d-0lfo). ' 0 1ì'F ID.\ (Ascoli Piceno) . Congregaz. di Ga1·ità. Chir11rgo direttore rlel'Ospedale Civ . e co11dotta i·esidenr..: scad. 31 lt1g;. ; L. 12,0000 iniziali e 50 % oper azioni paganti : 4 <]uinqne nni decimo; deposito TJ. fiO : assunzione dopo 10 gio1'11i. Trasporto per la campngua a carico d e l <=:-0m11ne. Ab. 7052·; ha. 4944. PALES'rRINA. (Rom,a). A 40 g iorni dall'll lug .. f ;. 7000 pei poY., doppio c.-v. ; 5 quadrie nni deci1no. \ "'ag-li.<l post111e cli I.1. 50.1!5 intestato a ll'e,·atto r e te, oriere comunale . Pl'eferenza se a-ssist~ntato in grande ospedale. Tnriffa per i semi-abbie11ti. I.e condott e 8ono tlu e . R EI'l'.\ 1 o ( Jr[ es•.'-; i 11 al. - L. 7000, oltre I,. 1000 t1ff. san. Cinqne nun1. qniuc;inen11. del decimo. ~e1·Y. fino a 500 poYeri e l.1. 5 ogni povero i11 p i ù. Scad. Rl ;1g·osto. Tassa di r-'. 50 per amm issione a l co11c·orso. CASTEL

C ONCOH8 l A P RE:tvilO.

Ist·i titto O rtopetiioo Jf.izzoli. - <'unc:or:-<o al pre mio « U n 1l1e rto I >> . di I .J. 3,500. 11 vremio BOLOON.\.

Yerr:'t H8~eg11ntu, ~econclo il d eliberato del Consig l io l)ro,·inci<l le (li Rolog11a. «a lla n1 igl io1·e opera od iD\'(:' llZione ortovecli ca )), .t\..l C.:Oll(;OI'RO JIOSSOllO prencl<•1·~ parte n1e<lici italiani e stranieri. I.e illO<lali tit sono fi. sa te cla ap1)osito regolamento, cl1e sari1 inyiato a ('bi ne fa ccia richiesta. J )o1nanda a l J-:lrf\"iile.nte d f'll'I sti.tuto. H·en<l. ~~1 diren1hrc 1924. ln t1·1·i 11 ;1tn o posto Ntabile ('<l·~•l d i ~alntt', ~.ina­ torio c·l r <·a <lotlol'essa, lunga vra tica o, I1e<laliera . si1 1Httol'inl<... <·o no ~<·enza lingnt'. ~c·ri,ere: ~1p:. Ila11t a 11 l' I ln . -11 "i a ( ' 1· • u 1on a . R o 1n a . 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. J, 'Associazione 11eurologica aUlerica11a del Nord, vre~ied uta dall'jll11stre prof. Dana. ba 11ominato ,, d ,Hllil n i1uità, in -oc.:ca sione ctell ' ann iYeri:;a rio emi<·enl<'11ario della sn:i fon cln ziou e, i-;oci o 01101·;1rio delJ' _'\ 8~ o(' i n:i-; i o ne il pro f. G. :\1ingar,zi11i .

In

s<'~u ito :1 con 1 ·o r~o ;1]

po. to cli direttore e chi1· n1 ·go prinHì rio <l<?p:li o::;petla li 1·in11iti di :_)Jo n tepul c:11110. In ( 0n)n1issi on t> Esa ruiua t 1·ice ba proposto la tc r11<1 : l) i)rof. J.Jncn Fioravanti. chirurgo e di r ('ttore ùell 'Ospe<l:l le tli Orbetello : 2) Jll'Of. G iorgi. eh.i rnrg:o e dir('tto rf' dell' Ospedale di •.\.lbano: ::> ('.J· " ' ' " ' ' prof. l,<•11. tl<'lla (' Ii nicn di Pi~1. e professor :\lo~ti. c:liit·urg·o d irettore dell 'Ospedale di ~. (~~n1ig· nnnn. I~ :-:t:1t1111nn1i nn to il p r of . J4.,jo 1·ay nnti. 1

=4<

* * I>rinui. <li c·l11'udere i . no i l n ,-ori , il Cousiglio ha <leliberato di aderire eon l1n telegrarn1na allf' onoranze ch e • i tribl1ta vano a ~ a1>0 li <l l J)l'Of. De Ginxa. già n10n1bro n ntore, ro le del C'o n s iglio ~tes~o.

I


998

li

t..10LJCLl~ICO

NOTIZIE DIVERSE. Tiaggio di stadio per medici. Dal 1 etternbl'e al 3 ottobre a Yl'it luogo 1111 Yiaggio di $tuclio alle i>rincipaJi stazio1li idrorninerali d'Italia intletto e org·anizzato dall'E.N.I.T. Questo Yiaggio (clenominato Nord-Sucl) è particola r1ueute de. tiuato ai medici stranieri, allo scopo di far loro conoscere quelle maggiori nostre città d'acque che 1.>er i mezzi di ct1ra ed il soggiorno lJOSsono g·ià oggi felicemente rivaleggiare co11 le stazioni estere. Dopo il suc:cesoo dei V.I.i\il., che hanno rivelato a tanti medici italiani i nostri tesori idrominerali, l'E.N.I.T intende estendere questa forma di propagancla efficacissima anche alle classi sanitarie straniere, specialmente di quei paesi d'onde forti correnti di visitatori Yengono annualmente in Italia. L'E.N.I.T ritiene però opportuno che al NordSud possano partecipare, accanto agli stl'anieri. anche quei medici italiani che lo desiderino, considerando t1tile che anche per questo tramite l)OSsano fra ·essi stabilirsi dei rapporti di e-0rdiale colleganza: perciò ha riservato un certo numero di posti per i medici connazionali i quali pure potranno essere accompagnati da una persona della propria famiglia. Il Nord-Sud si svolgerà in treno speciale il quale partirà da :;)filano alle ore 8 del 18 settembre e saranno visita te le stazioni idrominerali seguenti : Acqui, Sa.11 Pellegrino, Levico, Vetriolo, Roncegno, Salsomaggiore, :\Ionteca tini, ~1onsummano, Chianciano, Fiuggi. .<\.gnano. Il BO settembre i medici sosteranno a Roma. In ogni località avrà luogo una conferenza nJeòica seguita dalle visite alla stazione. I,a quota d 'iscrizione è di J, . 1,600, comprensiva d'ogni spesa dal luogo cl'adunatR (Milano) a quel}.) di termine (Xnpoli). Biglietti a tariffa ridotta saranno concessi dalla residenza o dal confine a :\iilano. e cla Napoli a lla residenza o al confine. T..e iscrizioni, per i medici italiani, si chiudono il 15 agosto. Il programma del viaggio e le schede d'iscrizione sono inviate. a richiesta, dall'Ente Nazionalfl Inc111~trie Turistiche. 6, via Jviargbera, Roma (21 ).

D I Congrosso Italiano di Eugenetica sociale. Pron1osso <lnlla Reale Società Italiana d'IgienP e dalla Societò Italiana di Genetica e di Eugenica, si aclunerà n :\Iilano dal 20 nl 23 settembre 1924, a cura di un f'omitato esecutivo presieduto dal prof. sen. I.,t1igi :\Iangiagalli, Rettore della R. Università di l\Iilano, con l'intervento della Commissione internazionale di Eugenica, alla quale cooperano i rappresentanti di 15 Stati. I temi di discussione oono affida ti ai proff. Pestalozza, Francioni, !\fedea, Gini, T.1i~I. _.\.ntonini, Gemelli, J\1arvi. Pizut:?alli. Ghi~i. ~ono preannl1IlZÙlte numet'ose comuni<'azioni . r... n rruof n <li atlesione al C-0ngresso (lire venti) clovrà esSPre 3nviata all' Economo-Cassiére rag. Vir~11 lo Bellasio presso la R. Società d'Igiene. via S. Paolo, 10 - ~Iilnno (3). I~i ha sede anche la

I : \ :'\:\\)

\\:\1,

J:i"'ASC.

::10]

segreteria del Comitato esecuti ,·o. La segtetel'ia si t iene a disposizione per la ricerca e per la prenot.a zione degli alloggi dei Cong·ressisti <"he prima del 10 settembre ne aYranno fatta regolal'e richiesta. Per le riduzio11i ferroviarie oc:corrono : l'invio,. in tempo utile, della quota di adesione di ct1i sopra e la richiesta dei documenti nec-essarii.

:ln onore del prof. PelUzJEarl. Per espresso desiderio dell'illustre ì\laestro, si sono svolte in forma privatissima le onoranze che numerosi a llie\i hanno voluto tributargli in occasione del suo 40° a nno d'inseg·namento universitario. In una sala del magnifico Istituto Fototel'apico~ da lui fondato •ed annesso a lla Clinica, si son<> dati convegno allievi antichi e rer·enti. Non vi son<> state cerimonie nè discorsi: ebbe soltanto luogo con poche parole d'augurio - la c.:on<Segna di unosplendido volume pubblicato <lal cc Giornale Italiano delle l\ilalattie veneree e della Pelle» eome numero ordinario e consacrato al Pellizzari. Il ricco volume annovera circa 500 pag·ine, contiene una trentina di lavori originali ed è corredato di moltissime tavole illustrative in nero ed a colori. Vi sono premesse le dediche di tJ·e a llievi del Pell:i'l.zari, i quali occupano cattecll'e 1111iyersitarie <U. .:\Iantegazza, lì' . Radaeli e , •. J.'. t\ap1)elli), nonchè del prof. A . Bertarelli; recn anc·l10 gJi elenchi delle l)Ubblicazioni del venerato clinico e scienziato. Il Pellizzari ha sapl1to intendere h1 specialità come parte integrante della clin]ca g.e nerale: da ql1esta concezione non si è inni dipartito. Ha r~­ cv to contributi importanti al nosogr:afismo e alla terapia della sifilide, ~ Ila cono~cenza del rinoscleroma, alla fototerapia, ecc. Ha riorganizzato ~li istituti dermosifilopatici di Siena, Pisa e Firen7.e. Suo vanto è di a'rer dato a lla 8pecialità molti allievi di vnlore. Egli è stato anzi1ntto un i11aestr1.

Tra medici militari italiani e spagnoli. In occasione della visita dei nostri ~ov1·ani in Rpagna, il Capo della Sanitcì n1ilitare presso il Ministero della gt1erra a Madrid ha inviato pel tran1jte del nostro generale medico c·:1po Dell<:l ,.allep llil saluto entusinsta e cordiale al i 10 tro eor.l)() di sanità militare: il gen. Della \"";-tlle ha riRpost<> ricambiando i sensi di camerati!"mo f? bene ans1>icando ai (lestini della sorella nnzione latina. Un<> scambio di cortesie ha pure avuto 111ogo tra il e<>lonnello chimico-farmacista S11 zzi e il gen. Della Valle, nonchè tra il colonnello niedico .Josè Potouss i\1artinez, della SC'uola iii gi.1er1·fl cli :\la(lrid, e tl ìl gen. medico Della \alle.

Per un minimo di stipendio ai medici condoiti •. L'on. Guasco ba presentato un'interrogaziont • al ministro degli Interni per AAI>ere se, ad eYitare stridenti sperequazioni, non creda opportuno tìssare uno stipendio base minimo, che le Giunte Provinciali Amministrative de,•ono tenere come punto di partenza, per i sanitnrli comunali. e se qi1esto minimo non <lebba essere quello chiesto daJla Corporazione Xazionale ~nnitaria Italiana. nel-


..f...\~NO XXXI

FASC.

30]

099

SEZIONE PRATICA \

'

la misura, per i n1edici. di T,. H500, integ:ra ta da cinque au1nenti periodici quadriennali di T.1 . 1000

Il t9 cort . è venl1to a mancare, in età di 78 anni, il prQf. EDOARDO B.ASSINI. Nel prossimo 11ulllero dareu10 un c:enno biografico del sommo chirt1rgo.

ciasc11no : chiede risposta seri tta.

Jlalarlol di guerra. L'on. Insabato ha interrogato il presidente del Consiglio e il ministro delle Finanze per sapere se intendano accogliere i desidel'a ta dei malarici di guerra.

Cuore e Circolazione

Una Società medica omeopatica in Italia. Si è. costituita a Firenze ed ha un organo ufficiale, « L'Omiopatia nel Secolo XX», con il quale si propone fra l'altro di pubblicare a puntate le opere fondamenrali omeopatiche dottrinali e d'indole pratica, per mettere i medici 11e11a possibilità di conoscere l'Omiopa tiR.

Continuazione ùe

LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOJtlO ASCOLI Redattore capo: prof.

Corso sulla tubercolosi e sul ·clima d'altitudine. Avrà 111ogo ·a Davos dal 17 al 24 ng·os1 o. in li11guri francese e tedesca, a cura di quell' .A.ssociazione dei medici. I/iscrizione è gratuita. I varteci1)a11ti e le loro fa1uiglie potranno <1tt.e11ere buoni alloggi e l)ellsioni a l prezzo con1ple~si'o di fr. 8-l 2 sviz7.eri a 1 giorno. P€r il progra1nn1a e le condizioni rivolgersi a lla « C-0m1nission du Cours de Vacances pour Médecins », Davos (Svizzera) non oltre il 10 agosto.

J . Dott. ~· . SCHIASSI : Contributo clinico allo · studi<>

delle dilatazioni del cuore. - II. Prof. F . GIUGNI: L'origine e le cause della. <cianosi » nelle anomalie congenite del cuore. - III. Prof. A BARLOCCO: Progressi delln diagnostica e terapia delle malattie del cuore. RASSEGNA, RIVISTE E CONGRESSI. I\. F. \YENCKEBACH : L'angina di pet to e le possibilitìt del suo trattamento chirurgico. - H. E. HERTNG: Sull a pretesa esistenza di fibre a cceleratrici n<•l 1ronco cervicale del vago nei mammiferi.

va compiendo graYissime st1·agi ne1le Indie inglesi

In Pieòimonte Etneo (Catania) nell'età di 71 anni s1Jegnevasi il dott. , .INCENZO FRAGALA', profe~sionista valoroso e cittadino esemplare. Visse twneficando e lascia largo retaggio d'affetti. F. I.

PEZZI

Si •': pubblicato il 7° fascicolo (l uglio) del 1924. Esso contiene: LAVORI ORIGIN..\J.,T.

La peste e specialmente ne l Punja b. Da poco è comparsa in Grecia : ' "ari casi sono seg11alati a Salonicco e nei villaggi della frontiera ju~o8lava; casi sospetti sono segn alati nelle bande d ei co1nitagi macedoni.

CESA Rl~

'

Abbonamento annuo: per l'Italia L. 25; per l'Estero L. 36. Per gli abbonati al <Policlinico:. : ptr l' Italia L. 22, per l'Estero L. 25. Un fa st icolo sep arato L. 3.50.

_.. N. B - Ai nuovi abbonati del 1924 a e Cuore e Circola· zione » si concedono Le intere annate 1920-1921-1922 e 192~ del periodico e Le malattie èel Cuore » per sole L. 6 O se 1n Ita11a e per ::iole L . 8 O se all'Estero, in porto fran co.

A richiesta si invia numero di saggio. Inviare Vaglia. pestale ul Ca,·. LçIGI POZZl - Via Si"st1na, n. 14 Roma.

Indice alfabetico per materie. Pag . 981 Bibliografia . • Uaduceo di Mercurio e ba ~tone se1·penta)) 988 rio di Esculapio . • )) 980 Calcoli biliari : formazione . Oolpo-cervicite blenorragica cronie<1 ri)) 987 belle: trattamento . • Oon,siglio Superiore cli Sanità . )) 989 Diabetico: tratramento da parte del n1edioo pratico . . >) 98G Emorragia meningea : considerazio11i cli)) 968 niche e medico-legali . Encefalorndiogra:fiu . . )) 977 Eredoluetici eon affezioni oculari: cura. )) 987 In~Iina ne l morbo di F1aiani-Basedow . )> 986 Insulina : per regolarne· la somministrazione . . . . . . . )) 986 •

M eàicina l egale : di . . •

R<>ma, 1924 -

Associazione •

i taliana •

))

983

Meningite acuta sitllith:a : eredo~ifilicl<' 1-'ag. 972 tardiva de lla secollda generazione 9~4. 985 .ll1orti improvvise . )) 987 Presbiopia dei miopi Protozoi: isolarriento in coltura ùalle in)) 96i> fusioni fecali . . . Radioterapia nelle alterazioni endocrin•.. )) 97, clell'a1)parato ses$t1ale . . . . . R~1dioterapia penetr~nte i1ella retrazione )) 98() dell'aponevrosi pa h11are )} 977 Radioterapia profo11lla )) 984 Regio11e lombo-sa era le : ln Spirocheta ittero-e1no1·1-.:1gica : colti"vazione )) 966 )) 988 Sydenha m : i metodi di - . • )) 976 Tifo : vaccinoterapia Ulcera intestina le da rRggi; n1orte co11)) 98() secutivn.

.

Tip. Cartiere Centrali. •

)

l.J. P ozzt, ed.

rt-~t>


IL

POLLCLI~ l CO

<I'.\(; CX A J)ELL' _\.\1:\IINISl'RAZIOXE)

,

EZ. Pl1 .\TIC'.\ ~ .

m

Imbarazzati a scegliere fra gli innumerevoli giudizi espressi dalla stampa consorella ed aa• che da quella politica su la magistrale opera del chiaro

Pr<>I'. llott. LUICi-1 FERRANNINI della R. Uni·yersità di Napoli

La TERAPIA CLINICA nella Medicina pratica Indicazioni - Prescrizioni igieniche, fisiche dietetiche e farmaceutiche ci limitiamo a riportare qui di seguito il semplice SOMMAllIO del volume, affìnchè i nostri lettori posa sano formarsi un piì1 preciso criterio della somma importanza di questa classica pubblicazion~: S O l\tI l\.!I: A. H I O

I

Introduzione. - · A) TERAPJA ETIOLOG!CA. - L Medicazion e antinfettiva. - A) .\ledicaz1one antibatterica od immunizzanta (immunterapia) . - a) Infezioni generali : 1. Tubercolosi; 2. Jnfiuenza ; 8. Streptoco.;cla: 4. Stafilococcla; 5. Tifo; 6. Febbre meli tense; 7. Peste; 8. Carbonchio; SI. ~lorva . . b ) Infezion i esantematiche: 10. Vajnolo; 11. Tifo esantematico. - e ) Infezioni con prevalenti localizzazioni nervose: 12. Rabbia; 13. Tetano; 14. Men ingite cerebro-spìnll.le. . d ) Infezioni con prevalenti localizzazioni respiratorie: 15. Difterite; 16. Polmonite. - e) Infezioni con preva len ti localizzazioni intestinali: 17 Dissenterite bacillare; 18. Colera. B) )ledicazione antim icotica. - C) Med icazione antiprotozoica (chemoterapla): 1. Sifilide; 2. Spirillosi e Tripanosomiasi; 3. Ma· la.ria; 4. Dissenterite amebico.; 5. ~ishmaniosi; 6. R eumatismo articolare aouto; 7. Neoplasmi; 8. Tubercolosi; 9. Pneumococcta, Streptococcla, Stafllococcla; 10. Accesso gottoso. - D) Medicazione antielmintica: 1. Cestodi; 2. Trematodi; 3. Nematodi; 4. Strongilidi ; 5. Tricotrachelidi; 6. Filarie e Anguillule. - E) l\'ledicaz·one antiartropoidea: 1. Acaridi; 2. Insetti. - II. Medicazione an. titosaica. - A) Autointossicazioni. - B) Avvelenamenti: 1. Acido cianidrico; 2. Acido citrico; 3. Acido cloridrico; 4. Acido fenieo ; 5. Aconito; 6. Alcool ; 7. Antimonio; 8. Antipirina; 9. Argento; 10. ) rsenico; 11. Bario; 12. Belladonna; 13. Caffeina; 14. Cal• · barrina: 15. Cal cio; 16. Cantaride; 17. Carbonio 18. Catrame; hl. Chinina; 20 Cianuri; 21. Cloralio; 22. Cloro; 23. Cloroformio; 24. Coca; 25 Digitale; 26. Felce; 27 . . Fosforo; 28. Giusquiamo; 29. ldl'ogeno solforato: 30. Jodo; 31. Mercurio; 32. Mu scarina; 33. Nicotina; 34. Nitrito d'amile: 35. Noce vomica; 36. Oppio; 37. Piombo; 38. Rame; 39. Santonina; 40. Segala. - B ) TERAPIA SINTO?!-IATICA.- 1. Terapia generale, - 1. Medicazione tonica; 2. Medicazioue Iicostituente: 3. Medicazione antAdrotica; 4. Medicazio· ne antipiretica; 5. Medicazione dell'infiammazione: a ) Medicazion f1ogogena; b ) ~{edicazione antifl ogistica. - II . Terapia della pelle. . l. Terapia della secrezione sudorale: a) Medicazione antidiaforetica; b ) l\ledicazione diaforetica; 2. Terapia della. secrezione sebacea.. - 11I. Terapia del sistema nervoso. - 1. Medi oa~1on~ !1t11rotrofi ca; 2. Medicazione psichica: a ) Medicazione peicotera· pica.; b ) Medicazione depresso-motrice ; c ) Medicazione eccito-motrice; 5. Medica~ione ipotensiva od evacuatrice. - rv. Terapia del elstema endocrino-s.impatico. . 1. Medicazione simpaticotropa: a) Medicazione simpat ico-tonica , b ) Medicazione si mpatico~ipoto­ nica; 2. Medicazione autonomotropa: a ) Medicazione autonomo-tonica: b) Medicazione autonomo-ipotonica.. V. Terapia dei eangue, - l. l\feù icazione emocromogena; 2. Medicazione eritrociti ca; 3_ Medicazione leuco0itica. - ' ' I. Terapia dell'apparecchi• C>lrcolaterio • . A) Terapia del ouore: 1. Medicazione cardio-sedativa; 2. Medicazione carclio-cinettica; 3. Medicazione card io·regola · trlce (antiarltmica). - B) Terapia. dei vasi : l . Medicazione anglotroflca; 2. Medicazione vasodilatatrice; 3. Medicazione vasooo· strittrice; 4. Medicazione emostatica. - VII. Terapia dell'apparecchio urinario. . 1. Medicazione astringente; 2. Medicazione dlure· tloa; 3. Medicazione antitossica; 4. Medicazione antisettica. - 'TIII. Terapia dell'apparecchio respiratorio. - 1. :\1edicazione anti tispnoica; 2. Menicazione dei disturbi dell'ematosi ; 3. Medicazione espettorante; 5. Medicazione essiccante. - IX. Terapia del· l'apparecchio digerente. - A) Terapia della secrezione salivare: J. ~fedicazione ipocrinica: 2. Medicazione ipercrinica; 3. Medi · cazione modificatrice della saliva. - B) Terapia d ello stomaco: 1. :\[eclicazion e eupeptica : a) Medicazione gastro-ipr r r rini ca b ) Me· d1cazione gastro-ipocrinica; 2. Medioazione gastro-ch1etica: a) Medi cazione ~astro-ipercinetica.; b) Medicazione gastro-ipocl netica. C) Terapia dell'intestino. l. Medicazione enterocinetica: a) Merli cazio11e entero-i percinetico. (p urganti); b ) Medicazione entero· 1poci11et1ca (antidiarroici); 2. Medicazione antisettica. - D) Terapia del fegato. -- 1. l\fedicazione colagoga; 2. l\'ledicazione modift· catrice della biJe: a ) l\fedicazione anti colelitia,sioa; b ) Medicazione antisett.ica. - E) Te1 api a del Pan creas. - X. Terapia della 11utrlzlone, . 1. ?tledicazione del metabolismo dei carboidrati ; 2. Medi cazione deJ metnbolismo dei grassi; 3. Medi cazione del metabolismo dei proteidi: a) Medicazione antiazoturica; b ) Medicazione antiossalica; e) Medioazione antiurica. - C) TERAPIA DELLE MALATTIE. - I Malattie infettive. - A) Infezioni generali: 1. ì\Ialaria; 2. Tripanosomiasi e Leishmaniosi; 3. Reumatismo; 4. lnB) Infezioni esantematiche: 11. Tifo Ouenza; 5. Tifo; 6. Paratifo; 7. F~bbre melitense; 8. Peste; 9. Carbon chio: 10. :\:1orva. esantematico; 12. Vajuolo; 13. Varicella; 14. l\forbillo; 16. Scarlattina: lo. Eri sipela. - C) Infezioni con prevalenti localizzazioni nervose: 17. Rabbia; 18. Tetano; 19. Poliomielite anteriore acuta ; 20. )fenin~ite cerebro-spinale epidemica. - D) Infezionj con preVfLlenti localizzazioni respiratorie: 21. Difterite; 22. Tosse convulsiva; 2:3. PuJmonite cr upale. - E) Infezioni con prevalenti loca lizzazioni ali ' appa rato digerente: 24. Mughetto; 25. Parotite ep iJemica.: 26. Dissenterite; 27. Colera. - II. Malattie del sistema nervoro. - l. Tsterism'> : 2. Nevrastenia; 3. Epilessla; 4. Meningite; 5. Commozione cerebro-spinale; 6. Emorragla cerebrale; 7. Trombo-emboli · mo cerebrale; 8. Encefalite; 9. Paralisi agitante; 10. Oorea; 11. Polioencefalite; 12. Para.lisi bulbare ; 13. Spondilosi rizo. melica; 14. Carie vertebrale; 15. Meningite spinal e ; 16. Ematomietla: 17. i\Iielite: 18. Sclerosi multipla ; 19. Siringomiella; 20. Potiomiellte anteriore acuta, 21. Amiotrofle; 22. Tabe; 23. Nevralgle ;24. Neuriti. III. Malattie del sistema endocrino-simpatico. · l. Nevrosi celiaca; 2. Asflssla looale delle estremità; 3. Edemi nevrotici: 4. Eritromelalgìa; 5. 1\:leralgla parestesica.; 6. Acroparestesla; 7. Cef algla; 8. Retrazione dell'aponevrosi palmare e plantare; ç). Osteopatle sistematiche; 10. Male perforante; 11. Mlxedema; 12. Gozzo esoftalmico; 13. Tetanla.; 14. Acromégalla e Giganti s1no; 15. Sindromi adipose ipofisarie; 16. ~forbo bronzino; 17. Stato ti\J:lico-linfatico; 18. lntantilismo. - I,,. Malattie d el sangue. . l. Cloroanemla; 2. Anemla perniciosa progressiva; 3. Policitemle: 4. Leur emle .e Pseudoleucemle; 5. Ittero emolitico; 6. Emoftlla; 7. Porpore; 8. Scorbuto ; 9. Emoglobinuria paroes1etlca. - V. Malattie dell'apparecchio circolatorio, . 1. Angina dt petto: 2. Cardiopalmo; 3. Pericardite; 4. Miocardite; 5. Endocardite; 6. Arterite; 7. Arteriosclerosi; 8. Aneurismi; 9. Flebite. 10. Flebec-tasìa. - ' rI. Malattie dell'apparato urinario. · l. Ne. frorra gla; 2. Nefrite; 3. Pielite; 4. Idron efrosi; 5. Nefrolitiasi; 6. Enuresi; 7. Cistite. - VII. Malattie dell'apparecchio respiratori•. - 1. Asma bronchiale; 2. Bronchite; 3. Hronchiettasia; 4. Broncostenosi ; 5. Edema polmonare; 6. Atelettasla polmonare; 7. En ftsemtt. polmonare; 8. Bron copoln1onite; 9. Polmonite interstiziale; 10. Pneumoconiosi; 11. Tubercolosi polmonare; 12. Gangrena polmonare; 13. Ascesso polmonare; 14. Pleurite; 15. Pneumotorac-e. - VIII. Malattie d ell'apparato digerente. - 1. Stomatiti; 2. An· gin e; 3. Stenosi esofagea ; 4. Spasmo del cardias; 5. Spasmo del piloro ; 6. Imbarazzo gastrico; i. Gastrite; 8. Ca rcinorna ~a­ strico; 9. Ulcera i;!astro-duodenale; 10. Enterite; 11. Tiflite; 12. Appendicite; 1:3. Entero-colite; 14. Emorroidi; 15. Peritonite; 16. C'r· rosi epatica: 17. Ascesso epati,•o; 18. Echinococco del fegato; 11. Tumori del fe~ato; 20. Angio.::olìte e Colecistite; 21. Colelitiasi; 22. Pancreatite; 23. Tumori .Jel pan creas. - JX. Malattie d el! a nutrizione. _ 1. l)iabete ; 2. Obesità; 3. Gotta: 4. Hachitisrno: 5. Osteomalarla

Un gros o volume di pagine vui-574. nell'ampio formato della Collana Manuali del <.<Policlinico» nitidamente stampato su carta dj lusso e rileg-ato artisticamente. dal rinomato Stabilimento Staderini di Roma, in tutta tela ingle~e r ou iscrizioni ~nl piano e '" sul dorso. Prezzo L. 58 pi11 le spese rli spedizione e di raccomandazione. Pei nostri abbonati. sole I .. 50 con l'invio in ]JOrto franco. f'cr l'iCPl'ere Qllnnfo .l(OJJì"O inr]iri~::nre l aglio J->n~/al1 · ,,7 ('rrv

f ,1L

J(ff J>(J~ ~f, T·ia ·'-'iNIÌ>lfl, 1 t - ft(Jl[ .1


· Roma, 4 Agosto 1924

ANNf} XXXI

Fase. 31 . .

fondato dai professori :

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori or igin a li : F. De Napoli: Sulla etiolog ia della scleros i dei corpi cavernosi. Osservazioni ctiniche : P. ira sotti: Su due casi di corpi estran ei nE'H'eso!ago. - F. l'roj ano: Un c:aso di corpo estraneo n ello --tomaco. S u nti e rassegn e: NEUROLOGIA: H. \Vilson : Importanza dei trau111i n elle malatti e o rganich e e fun zionali del sis t ema 11 ervol:> o. - Leri che e 'V erthei1ner: D elle nevralgie ascendenti d'origine trau1natica. - Nonne: L'en cefalite letargica t! le s ue all'ezioni secondarie. A. Dietrich: Sulla patogenesi dell'idrocefalo. - We rtbeimeT: Come si può 111odificnre la pression e del liquido cefalo·rachidiano. Cenn i bibliografici. Accadenu e, Soci et à med ich e, Congress i: Società :l\ledica Chirur. g ica di Bologna. Appunt i p er il m edico pra t ico : SEMEIOTICA: I segni delle mal<tl·tie della vescica biliare. - CASISTICA e TRRAl> JA: La hivlo~ i a ù ella gravidanza e la s ua irnportanza per la medi ci ua general e. - La distocia :1er rreseutaiione di natich e. atrfttl di

- GraYidauza dopo trapianto o vari co omeoplastico in casi di ipocn aris mo. - 8ulla diagnos i cli r ottura tubarira . L'uso d ell 'estratto pituitario nel parto. - La ospedalizza zione delle eclamps ich e. - L' interventis mo os tetri co a mericano. - Il dest ino dei neonati di scars o p eso. - A provosito dell'influenza ~a l attogena dell e iniezioui di la t te. Le modificazioni del latte ne11e nutrici. - APPARE Cc11r A RT RU MENTI N UOY I: Nuove fiale per ini ezione ed aspirazione. NOTE 01 l\1EDJCINA SClè{'STIPI CA: I l vago e il sirnpatieo in rapporto al clima e all'idrologia. - i>ObTA oBGLl ABBONATI. -

VARIA.

Po litica san it a ria e g iuris pruden za : Le nuove norme cir ca i gi udizi innanzi alla. Giunta Provincial e Ammini strat iva e al Consiglio di Stato. - Questioni pratiche. Nell a vita professiona le : P. L. llosellini : La dermosifilopatia. 1100 Luuore e non è un rudero ! Cronaca de l movimento profession ale. - Concorsi. - :N"omine, promozioni ed ono· rificenze. Not izie diverse. Indice a lfa betico p er m at erie.

proprietà riservati. - E vietata la riproduzione ai lavori pubblioati net POLICLINICO e ta

dli, ea8i se,n~a cifAvrne la .f onfe.

Memento

pub b Uca~ne

dei sunH

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato la 2· rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L'AMMINISTRAz10NE.

LAVORI ORIGINALI. Sulla etiologia della sclerosi dei corpi cavernosi. , Prof. FERDINANDO DE NAPOLI, clocer1te di Clinica d ermosifilo1)atic a n ella R. Unive1·sità di Bologna. La sc lero si e.lei corpi cav·ernosi, altrim enti rl etta ·i nd u:ratio plastica, costituisce t1na enti là 1norbosa r·a l'a e poco nota, che, per le :--ue consegu enze funzionali e p er le f a cili co11fn s i on i con a lt1·e alterazioni patologiche d ci t:or11i cave1·no si e d ei tessuti. che li circondan o, 111 erita di essere più conosciuta r1 ella pratica e di ·esse r e m eglio studiata s1)ccie in rapJ>O·rto n J I a s11a etiologi a. Invece la tra ttazio.ne d i (1ti-esta lesione - la cui conoscenza s i fa ri sa, lire al l ' an n o 1743, !)llorq11ando se rie occupò 1•cr lJrimo i.l La Peyronie étll'Aca<.lémie R oyale d e cl1irurg·ie, nttrib1i.endol a precipuameute a l1' nhl1so di Ver1 e re - è on1 essa perfino in nl .• cnrii ljbri di ,;enereologia e di s iftlografia. l~ 1ni è occo.i·so di udire più d' t1n medi co, a r1che colto, confessare la stia ignora nza in p roposito e cli Yisitare qualcl1e malato, a l quale ·era stato co11$igliato 11n atto operativo P·Cr lib ernrJo di 11n t11m.oretto o di t1na pretesa briglia cicatriziale, che riusciva di osta.c olo alla fun-

zione sessuale e cl1e, l)Oi, altl'o non er a se 11or1 llna sclerosi· dei corpi caver11osi. Quest a infel'rnità, con in izio s11bclolo n ell'.e tà adulta, r a ramente ]Jrin1a d ei quarant'anni, e con clecorso l ento, s i estende ed j11vade i corpi cavernosi in m o cl o cla ir1gen erare co11f11 si o ne n ella. diag·1tosi e da i1ortare, qualcl1e volta, gli ammalati alla i~np oten.t ia .~oeuncli, sp ingendoli ad atti d isperati e }Jerfi110 a l suiciLlio. Mi pare pertanto utile illustrare sc i casi di scl erosi dei c. c. che in ver1ticinque a nni di esercizio profess ionale s i sono presenta.ti alla rnia osservazione. CASO J. - Si trattava di t1n uffi ci al e Sllperiore d el R . E. dell 'età di 64 anni, veccl1io sifilitico e blenorragico, appartenente a fu111i·g lia di gottosi ed .egli stesso soggetto a dist11rbi a rtritici ed a co ljcJ1e renali . Affetto da grave cachessia con epatite e gastrite , di probabile origine I11 etica, venne p erciò a consultar1n.i n el 1918 ed, 1ncid.entalm·ente mi ·d enunziò cl1e da nn anno circa non era più capace di compiere il coito, perchè i1 pene durante l 'erezio11e si pi egava quasi ad angolo r etto. L'erezione .era completa, ma nel m ezzo d·el solco retrocor onar1o s i formava come 11na brig·lia cl1e faceva volgere in su il glande. I.>erciò l'int rodu.ziono del pen e in vagin.a riu sciva im})OSsibile p er la. d eviaz1 one del gland·e e per il dol,ore che qu esta JJrovocava. Egli stesso aveva inoltre osservato che solo durante l'erezione si percepiva 1

1

·


...

. .•

1002

IL

POLlCLL~ICO

c hin ran1ent c una s1)ecie di fre unlo dorsale, cl1 c Hl 1n.1to d rt\'U la sen s azio ne d i t111 i11duri111e11to carl il ngiu eo, 11n ~trifo rr11c. Il pene allo s ta_to 11oscio . i l)l' è::>C11t<.l \'a 110 1·111ale e, s ulla g·ui d<l d e l l) n zi e 11 te , : n 11 o r i 11 se i t o , n. t e11 ti, a p ere e p i i·c, in ·co rris11ond c nza d ell a region e s t1<lde ttn, i1na l)iccola zona i11dnrita, i11 cJ11 sa nei cor1) i caverno~i e 11on bene cleli111ita l)ile da essi, s ul la quale Ja J)eJl e scorr e, 'a liheramer1tc. L ·c~~1 111e d ell e urj11r, €segt1ilo due g io rni d opo n11 accesso di co·I i ca r e11a I e .con c111at11ria, d ette il seg·ucnte riR11 lt ato conforrnc1n,e11te ad ann.1 i si 11 r€ceder1 ti. eh.e a vcvano. gii't c1 i111ostrato Ja di il . t esi artritica : ') na11tità i·icc ,·uta in esa111 e : c111 c. 300; Colore : g ialio-sc11ro ro sicc io; 'fras1)n ren zn : torbida;

P. S. : 102~; Rcazio1 1e: ucida; AJJ)ul11j 11 a: sì, qt1a 11 tittt Hl)l)l'Ossi 1nat i va 9 Q o/ Q) '· 0 ,,..,

O, l G-

Sa1ìgue: sì, r eazi o11c di ' 7 a 11 Dcen rn olto in 1cnsn; Zuccl1 ero: no.; _\ rr tone : no; .:\ cicJo diacitico: no; Crcn ti11i11a: l'eazin11 e i11 le11 sa; I11d aca110: abbo11da11ti e1nazie per lo più ri cl ot te aci 01nlJrc; i1t1mero con sicl erevoJ1?, nJa, n on 111ol to r1cva.to di leu co.citi. <Jnalcl1e fi larne11 to cli Il111 co, tr11nlcl1e cellula pavjmcntosa. Ni1r nero~iS$i1ni cumuli di t1rati amorfi. _ . \hbondnn t i cristnlli di acido 11rico e di ossalato di ca lc.:io. J•:lPn1rnfi e.l'origin e r enale (cilir1 dl'i .e cellule r c11 n li ) nsse11 ti. J .n. r cnz io11c di. \ Va.sser111a1111 , i1o r1ostn 11 tc i seg u i evident i d ella In.e t erzi a ria , f11 r1 ega ti va. J .;1. cn ra s1)ccif1cn jod ico.-n1erc ni-i a lc, co11 du e '>Ole i11ir.zi 0 ni endo\·e11ose di i1 eosalvarsan, fu in effi cricc 11on solo a g11arire l a .gcleros i cle·i cor pi cnver11osi, n1a a salYa r e la vita d ell 'i nfern1 0, che morì cirea 1111 a11110 d OIJO i11 preda a gru v.e 1

1110.ra~ma .

CASO II. 11iguarda u11 individuo di 56 n nn i, irnpiegn.to , d·el la pro.vi11cia di Carnp o ~ basso, i o vintomi cl a l p·r of. D .\j t1tolo, oto-ri tl <llaring·oiatra, d11rante J'an110 1023, percl1è qu el ri:1 zir11t1? i)rcse11ta va, oltre Ull a rinite i1)er tr o1i ca.. 1111 ir1<lurin1e11to all a r adice del p er1€, pre e.o il pl1be. E gl i s i n1ostrnva preocc up ato d cl1' eccessi va c111\7atl1ra dorsale cl1e il i1en e ass u n1 eva d11 r nnte l 'erezio.ne, la <1na1e rjl1Sciva d oloro a. J ~d aveva i1otato cl1D siffu.1to os tncoJo f1111 z io11 ~11 r, cu11sato da 11n i11<.luri1no11to, ri YP latogli si 1111 nr1110 l)l'inJa, ar1clnYo. se111pre J)iù :tu 111en tnndo. 111 ql1r. -- to ~op.gelo Ja 11nlpazione da\'a l a se11~nzio11e cli i111n. sr>ecie di l)ia ~t ron e, di consiste11zu Jig 11cn, ublu11go e scl1i acc iato, dell a g ra11c.l ezza cl i 1tna gl'ossa fava, cl1e circonclava ecl HLl rriva nll n. J)tlr fc dorsale ùei cor})i caYer11osi, in d olent e• r libero con11)letan1cnte dai tessuti sop r ,1. tu11l i, nor111ali 111 t n lt i i loro car atteri ohh ietti ,·i. J,'psa1n e deJle u rin.e 11a din1ost.rato :lbholl d :1 11 zn di crista.11~ di osso.lato di ca1cio e cii tirati. . i tralta,·a di u11 urice111ico per dati n 11nn1tl<''-i ici ]lc r c;o11ali e gcntilizii. J':trli H'---r t·i\;t <li no11 avere n1ai sofferto cli h l 1• 11 o r r ag i a . \ \' r" n. a" n t o r i r e a 1 1 a n 11 i 11r i 1n n , l llt' cr e, cll-P curò co11 r.i1nec.li topici e cl1e furo1111 ,1 ì :l~l1n"tir;d1"' di l1nt111·n \'t"' nrr0n. Di Pr i nnni fn I :• pr·t·~o n1nulil'. In q11n1P hn nYuto q11nt1 rn 1

abo1'ti e c.: l1 e l)OÌ i1011 è !)itL rimasta incint a . La ''/asse r111 ann h a dato esito l)OSitivo d elJol e. L tt .c ura d rt rne consig liata. ed eseguita per ltl s.ola via .e11do1n11scolare co11 p r e.p ara ti i11sol1L])ili di n1erct1rio (cn lo1nelano e saJ icil a to ) g iovò a lJ o stato grne r a le di lui, 111 a lasci ò i111r11utata l a sclerosi, cl1e però r1011 progred ì ultt:rit1J'1nente, secondo le notizie f or11 ite111i del i11a l a t n . do1Jo lJn annoi circa. dalla vi ita.

(;l i a lt.1·: cp1a.tt ro casi d a J11e o~~e1· vati dal 18QD a l 1921 s i so111ig lia.l10 fra loro. Differi :::c•Jllo solo per l 'r.slèn s io1te e ln consiste nza. della ~<:lt>­ ro si rl1 e i11 u110 di essi dava }'j11l1)res. io11e tattile di u11a ,·era C<.llcificazio11e. In tl1tti, l'i11du rimento, er a. clor sale e p1·0-v·oca,·a magg·iore o J11i11ore ostacolo al coito, cl1e p e rò r1on era in111eclito cor11e n el primo caso. L 'età cleg·li ii1div·ictui colpi ti variava f ra i 1-5 ed i 60 anni. Dall P i1otizie a11am11esticl1e di dt1e di essi ris t1ltrlvn i11 i11cdo incPrto Ja lue co11tratta l)ÌÙ cli c1ui11clici a n1 1i l)l'im:\ ed in 11no di qt1 est i , q11asi co11iempol'a11ea1ucnt.e alla lue, si era ina11ifestata 11na uretrite bl enorragica , ch e mai diede seg·n i di complicazioni extra11l'etrali e di l) Ostun1i riJcvabili. La reazi o11e di \\" asserma11n diede in 1

tt1tti esi to 11cg·ativo. Qt1esti ultin1i <111attrl1 infern1i np11arten evano n. famigli e d i artrit ici e prese 11tavano c11iare ma11ifestazio ni obbiettive d ell a a lterazion e d el loro. ricn1nbio organi co. L esam e dell e urin e, r>raticato m etodjcRmente in tutti , confermò l a dia tes i ne u ro -nrt rit i ca. l 1 r10 era a ffetto da di a-

bete. Le cure da me presc ri tte , a base di preparali idr3:rgirici, jodici : e di fihro Jisina, hanno avuto esiti compl etament8 11egativi. Nè si possono i11vocare facilmente g·li effet t i tera1)eutici n ell a scJerosi dei cor1)i cavernosi, da l ll1omento cl1 e è n ota la. le n tezza ed j) n1 od o s u hdo] o di in ~o r ­ ge nza e d i decorso del inale e Ja i1oss l'bi1it tt di n rresti € di ri a ssorbim€n ti sponta11ei che e _-..o s n bisce an eh e sr11za c11 re. TJc osservazi oni c.:J ini cl1e finora pubbl icat e da vari o~servft1 o.r i concordan o con l e mie Il('i ca ratte ri rli11irc-111orfol ogic i della inclurotio 7Je11is 1Jla:::tica. P er ò J.e ved11te so110 clj ffer entr circa l 'et io1oaia. Si trata di infìltrnzi oni a forma di i1odi d i varia grn ndezza in clusi n el tess11to (l i u11 6 ,. di a 111hed ue i corpi cavernosi dcl pene, che i•c·rci ò s i tro,·n no a l d i sotto d el I a tu1ii clt al l> 11 ui11 ea <: qui11di d ell a fa.scia p en is. Per tale loro sed e non ~empre è faci1 e })ercepirle n pc111"' fl oscio e s i ri\ elano, qua11do so110 estese o in s1,eciali po~ i z i o11i , più faciln1c11te (l11rante l' rr ezi()11r pp1· lr ro1 1 ~eg u c 11ti d eviazioni d~1J H.Btn. ~~ ~se (·or r i. ·pon rlono a tratti di tr. ~ t1 tu s p t1µ·1111:-.o sclr ,.ntizzntn })"I' tl r 11osit11 <l i ~:i li o J1Cl'chi" . . ost ;t.uitn eia e< 1111(\tli,·o fibroso, cl1 e. prr l'nlili lra~


[1\~~o

\\XI.

FASC.

31]

SEZIO:'\E PRATlC.'.

l·az ion e cJ.ell-e trahecol c e deg·li spazii i11tertra-

t1ecolari (ca vernae), 11011 può esser e clisteso ùa 1 s.a.ng1Je. l't") rri·1 rélp 11 rese11ta l111 1rntto del l'enr c hP flflpare retrélito ~ cl1.e, a secondo l'~stcz1sio 11 e e Ja. ~cde, J111ò cos1·ituirc 1111 avvalla.rnC'nt0 più o n1cno J)1·ofo11(lo e pllÒ d a r e qui11di ur1u ~ urva j)iù o me110 i11u.rcat a dell:1 verga erettèl, c0n ripe rcu ssio11i c;11l1 tt f11nzio.11 e scss naJ ~. J .e 1tl1ali Ya11r10 da 1111 se111pli ce se11:-o di i1nbri g l1ar11e11to , lJlla. i so111p1·e Lloloroso, fino alle.i i 11 z110l1-:~tlia coeu1 l<li pe1· ca11se !) Uro.m ente meccan iel1e. I'er ò l 'i11111 ote11za non di1)e11de tanto dalla .csl€11s ion r cru a r1to ~la.ll n. S1'dc d clJ a ·scleros i. S i vcJ0]1 0 delle Y1ste }ll:tccl1c di clero.si cl1 r no11 impedisco110 il coito, pel'cl1è J)1·odt1co110 una r n rva del pc llt) ad n l'CO i11olto nmpio. l\i c11 tre tHl<>ra \1)ri1110 cl ei 1n ic i L'é\Si ) bnsta 1111 l)iccolo nodo J) é r calts:i re i111 in;:;ort110.ntabilc ostnco10 allu j11trod uzio1 1c (lei 1Je11c j11 Yag·inn. l ,a dP-vinzione ~ sem11re dirett~t. a destra, a s jni ~t l'n o i11 a.Jto (€ccezio11<1ln1 Qnte i11 ])asso nella sclere i dei co11)i cavc r11 osi del pe11e) e Ri cor cl, l l e l suo l i11g11 aggio arg11to ed j1n1n.a ginoso l n r 0sso1niglil ~tllo. st r abi nio. E gli 1)€rciò l1sò il ter1ninP di straùisn1.e d ~ L-1 verge . Talora è (..~taco Jata la ejacul:lz i o n ~ e lo sperma a11zicl1è e~f:c· r e l)t'oie1tato, f11oriesce 1cnton1entc co111 e b:i,·:-i.

La sed e d ella scl er osi h n. l)Oi gru11dc importanzn i>cr l a diagnosi €d a il1ta i1 ei criterio etjo_ logico. P erch è la vera scl"ro i dei corpi cavernr..s i d l' I pene :r10 r111 al mentt• r1011 dù. come ho d etto -- l'jnc11evame11to del pene in basso (e r ec;ti0 h1fn1 ili.)· cf ngl i anticl1i ), ch e i rrvece si rj scont ra co~1a11temen1e i1el1 n. sc le·rosi dcl co rpo c~1ve rr1 oco dt\ll'11retra. Qne11a vi.e11 e nvYer· ti tn. d:ill ' i11f er1110 qt1asi senlpr c cl11ran1 e r er czio11e <1JlJJ11 11 to l)el'cl1 è intere:sa i corp i cavern os i dcl l)ec1e e perciò n1.erita la dc110111it1.azion c di in.dtlrat-io 7Jen i s plastic a. I .. a sclero;si d cl corpo cavernoso dell '11ret ra, j11verc, si l)a ]pa più ng·evolmcnt e a pe11e flo sc io scorrendo co11 le dita J11n go la faccia v.e11trale cli q11esto e qnindi le s i addice meglio la denon1inazio11c di corcla pe11is perpet1La. J.. a posizione dici cor1)i cavernosi del pe11e rispetto al corr>o cavernoso ùell' uretra dù ragione d.ci fatti su<lùet ti. I primi subiscon o, dt1ra11te l 'er ezione, n1odificazion i nella consiste11za e nel ·volume J)Cr l 'affluenza d el sang11 e n el le loro ca vit i\ (cave·rna c) . i\Ientre il secondo, per Ja più fin e strutt11ra del .st10 tcsst1to ~pongioso, si inturgic.li~ce ap11en a e r esta n1 olle e com1)ressibile, ~1 11c l1c q11 a nd o il pene è er etto. E sso si all11nga, sc111pl icem ente, lJer seg11ire i dt1e corpi cavel'nosi, cl1e g 1i stan11 0 sopra e cl1e lo stira11 0 q11n.si, alJor qt1a11<10 au1nen1a110 cli ,~oll1n1 e, ,13eco11d n il dinrn e tro irDSY er saJc e J 'a~sc longitndinn1e.

1003

J)erciò Ja scleros i de i c. c. d el pene dà d evictzio11i i11 alto o lateralm ente. I11Yece l 'i11dt1rime11to cronico del c. c. d el1'11rctra, co1ue le s11e infia1111n az io11i ~tct1te d111·a ntc la hle11orragi<t (i11cordazione o blenorragia cordata), dà l'i11 cnr vn111e11to co11 co11cavitù. rivolta verso 11 l)eri11eo , i11 basso. P ercl1è d11ra11te l'·er ez ion c n on pote11do l'ul'et.ra, i1er la perduta elastici tà, ~e­ guire i c. c. dcl J)e11e . fa , da corda sottes a a quelli, cl1e restano con1e imbri g·lia ti e p e rci ò si flctt 011 o ve r so la fa cci a i11f eri ore (uretrale) <:l el 1nemlJl'O. I .. a pa~J)az ion e d ell' uretra, pi tì agevole a l)ene flo scio che 11or1 a Iìen.e e r etto, 1>uò farci lo calizzare lìen e (sp ecie se Yi.ene e egn iln, ca.m e io i1so, u 1111 Déniqu é) l ' j11duri m ento c1·011ico e d eri111·e re qi1al s ia.s i dt1l>bi o s nl la se ùe. J,a quale 11a g ra11de importa 11zn , perch è la sede 11retrale della sclerosi ·ci dice cl1c rnolto fat il1u e11t e ll J1 p 1·oceRso ])lenorrn,gico ne è stata l a cal1su. Il gon ococco dall'11retl'a, sua sede J)ri111i1 iv a ùi elezione, 111igrR c:p1 nlch e volta. i1 el te sl1to spongia.so lJeri i1retrn 1e , vi n ccend e focol a i cli 1)€ L'il1retrite e dù 1L1ogo a ve 1·c cn YernitL cd alla uretrite cr o11icn interstizjale di ff11sa. 1111a volta d enomi11ala {te bi le rl eI corpo Cll1'C 1'110SO. D a ({lle. ti r>rocessi ]JOS1bl enorragici , co1ne clai tra111)1i. i10 . on o derivare veri i11d111·in1e111i cr o.lli ci dc l c. c. dell'urctrri, i quali perciò, sotto il pu11lo di Yisi.u. etiolog ico. sono be11 distirll i da quel li dci corpi cnvc1·nos i cl el lìe11e, cl1c eccezion al n1ente l1é111n o Ja stessa ori g in e. Pet·tn nto la 101)ogr aDa d elJ e scler osi offre, per s è ~o l a, llll })11on criterio. etiologico. Vi è poi cl n. aggi u ng·c re I ' cfù. dei pnzi c11ti. T>e rcll è m entre la scle r osi del e.e. dell"urt>tra si pu ò n1n.ni festare a q u a lnnque etù - - ancl1e i1ell'et ft gioYan il P, i11 c11i la llretrj te })le11orragica è f r e q t 1ente l ' i n d u,r n ti o p e11 i s 7J la sli el i è d el l ·et :\ ava n za t n . I J)Uzier1 li po "So11 o jn ol tr€ for ni rei n oti zie cl1e liélnno gra11 valorr. Per es. j] rj cordo di co1T1plic az ioni ext r a11retrali dt1rante la bl enorrag ia so ffer ta. In, ro t.l11.r1t e\·e11t11a]e della corda, n oncl1è nltri traun1i dcll '11retra, cl1e possono ca11~a. r e ]a r etrazi on e cicatrizia le p.er trasforrnazioll c i11 con11cttivo fibroso del fine tes.s11io spongioso, cl1e cjrconda l 'uretra. Si inte11de che i11 t a.li circostanze l' etiol ogia più frequente e più probn ùilc della scler osi, cl1e· n e d eriYa, ~ i n. cruelln. l1le110.rrng·ica. Etiologja riconosci11ta fìno ra - -nirc. sen;:,rc. 1nai far distin::;io1ie di sede dr'l processo scl e rolico g·lobalment e, direi. i1er t utte Je for1nc in du·r ai.ive d·ci corpi caver11 o~i, si a. d.rll'uretra che t1el pe11e. Il Ricord · g iù riel 18}7 f11 tra i primi a d annoverare la bJcr101'r<:lgia fra i moYcnti etiol ogici più })robal>i I i d ella scl erosi dc i e.e. i11 ge11erc e ft1 segt1i 10 s i Tl11ò dire da tnfti p:li os~e rvato.ri n11cl 1e


1001

IL POLICLtNlCO

co11tem1,orancl. Furono del suo pa rere il TaJ.~11owsky (1872), il Van B11re11 e l{eJ·es (1874), il ~Iauriac (1886), il Fjnger (1896) ed altri. 1->erò c1u:l11do si tratta di sclerosi dei c. c. d el i)e11e, i q11ali eccezion alme11te ,·engono attacc,1ti dal go11ococco, no11 sempre si pl1ò incrin1ir1are la hJ enorrag ia. N è la f req11 en te ricorrenza cli qnesta i11fezione i1elle sto1·ic clinicl1c rlei i11a lati rli sclerosi dei c. c. deve farci attrib11irc, t ro11r)o cor rivame11tc, a qt1ellu l'origine dell'11lf111rime11to cronico. Bisogna l)i11ttosto aver 11resente cl1e la ble11orragia si incontra spesso nelle storie cli11icl1e di malati di ogni ge11ere, perehè campeggia fra l e infezioni $ess11al i deJl'11on10, il quale raramente 11ella e tà giova11ile s fngg·e ad essa. ì\la è eccezionale il fatto cl1e essa attaccl1i i corpi cavernosi del })ene, e, c1t1anclo ciò avviene, d ata !'·entità flog istica cl1e assume questa corn1)licazio11e d el l)rocesso })le11orragico, nè pl1ò i)assal'e jnosservata nè 1)11ò essere dimenticata. Il fatto po1 cl1e alcuni malati cli iriclitratio 11e1iis plastica non 11anno mai soff erto di ble11orr.agia, ci a11torizza ad ·escludere vie più c11e il gonococco sia la ca11sa efficiente di qt1et0 proces ~o, subdolo e lento, che si manifesta i1ell'etù, adulta dell'uomo, allorqt1a11do altri agent i - dia tesici o jnfettivi - es1)lieano la loro azio11c s11ll'organjsmo 11111ano. E si in1end e cl1e q11ando lo stato dei tessuti è modificato istologicamente per l 'influ enza della ble11ol'ragia, dei tra11mi, delle flogo si in genere e cl ella 1ue, si vjen e a costituire l111a co11dizione localistica pro11izia per l a ma11ifestazione topografica c~elJe lesioni cl1e q11egli agenti sono capa ci di l)rod urre. La hle11or1'ag·ia, cl1 e a11cl1e da autori moderni {Berdal ) è annoverata con la lu e fra i moYe11ti etiologici della sclerosi dei cc., non rarame11te ma11ca, come ho detto, nei })recedenti a11am11csiiei degli aro.mal ati .e, quando· l1a })teesistito. non sempre si può i11vocare la s11a influenza patoge11etica sul l)I'Ocesso suddetto. TJ l\Io11t<?sa110 non pensa a siffatta etiologia riel riferire 1111 ca o di sclerosi dei e.e. sebbe11e llel s110 inalato esistesse t1na uretrite cro11ica posteriore. Egli, con altri osser,tatori, 1)ro1Jencle a dare 11na certa im11ortanza, i1cr q11anto i nòirctta, alla l11e - come cat1sa coadiuvante. T.'liamonic i11crimina quasi sem1:>re la sifilide. Ed il Gaucl1er, esagerando q11esto concetto e, l)nsa11dosi Sll 12 casi di scl erosi dei e.e. occor'igli, n.ff ern1a addirittt1ra cl1e la lt1e non manf't1 111 n i 11ell'a11an1nesi degli a111111alati e che l tt c11ra specifica riesce a fnr migliorare, se 11011 a gl1a rire, la sclerosi. Il Fournier in,·ece l1n sen11)t'e dlibitato della i11.flt1enza clella Rifi1i<le 11r. l tletcrn1inare l'in elit ra t io penis plastica. 1

L.-\~~o XXXI, FA se. 31 J

I casi da m e l'iferiti ecl altri esistenti 11ella · letteratura }Jorta110 aù esclude1·e l'azione etiologica della ])len orl'agia, i)er ciò che 110 detto, e della lue per le seg·ue11ti considerazioni: A m·e pare cl1e bisog·11a lll'ima di tutto conoscere ql1ale i::>arte }Jllò avere la lue 11el determinare lesioni e conseg1Lenti cleviazioni del1'asta, cl1e !)Ossari o essere confuse co11 l a vera indiiratio penis yl 1istic<i . l Jna ·1)rir11a distinzione merita di ess3 t·e fatta e te11uta JJresente sotto il punto <.li vista i)atoge11etico e t era i)e11tieo. Bisogna ci·oè differenziare la vera sclel'Osi dei e.e. - cl1c io cl1ia1nerei })rimaria o essenzial e - dalle gomn1e e dai loro esiti. La gomma i)er .lo i1itt occt11Ja la cute e si trova nel sottocutaneo; q11indi al disopra d·e lla fascict periis, extl'a e perica vernosa. T alora è aderente a i cor1)i cavernosi, ma ha clecotso relativamente ra))ido ed assu111e l a forn1a ro- · tondeggiante di g·rosso nodo, a c1ifferenza della sclerosi. Essa, come questa, p11ò dapprima restar.e libera clai tess11ti soprastanti, ai quali ad·erisce però a llorqt1ando d·egenera e si fonde ed allora s i fa strada quasj sempr e v·erso il solco balano i)re1)11zit1 le, do1)0 di a vere scollati i tessuti attorno ai corpi cavernosi. In q11esto caso il d11bbio non 1J11ò più esistere. i\Ia se la gomm.a è aderente a l e.e. ed è rapprese11tata da ur1 i1oùo l1uro, come la sclera i, bisogna tener conto dei fatti st1])])iettivi e f1111zjo11ali, d11rante l'erezione e dura11te il coito, g·jà clescritti i)er la incl1lratio pe11is plaslica e cl1e ma11cano qtiasi sem1Jre i1er la go1nma, l~t c1t1ale, clata la sua !)Osizione, non dà mai defor111ità dell'asta nè jmpaccio nella ejact1lazlo.ne. Si deve :r:icorrere ancl1e alla reazione di \Y.. asserma11n per u11a c1iagnosi differenziale, cl1e l 'emoreazio11e nor1 sempre però riesce a stabilire. Più decisiva si dimostra in,·ece la cura s1)ecifica cl1e, 111e11tre non inodifica 1a vera sclerosi, ci fa co11seg11ire ris11lta ti ottimi in caso cl i gomrne. Talora potrebbe -sorgere i11certezza cli gi11dizio fra la sclerosi e.lei c. c. e la sifilosclel'osi injziale, qua11do questa fosse ra1)presentata da sifilomi nodosi no11 t1lcerati o da esiti cicrttriziali dell'ulcera cl11ra. La distinzione si l)llÒ agevoln1ente fare, oltrecl1è coi clati anam11estici e co11 j criteri già es1)osti }Jer la gom111a, rigl1ardo alla sede ed a i rapporti coi tess11ti adiacenti, ancl1e in base ai fatti collaterali (adenopatie ingt1inali, sifilodermi, fatti secor1darii costituzio11ali), noncl1è ricorrendo, con maggiore probabilità cli tis11ltn ti decisivi, purcl1è co11 aclegl1ata ~listanza di tc111po, alla siero reazio11e. Etl, a proposito di rliagnosi differenziale, dirò i11fi11e che so110 H!Jl)ena da affacci<trsi cluh-


[A'.'J~O

.\XXI. FASC. 31]

1005

SEZIONE PRATIC.\

hii i11 t;011fro11to c:o11 a lc!1ne for1nazioni 110dof'e del l)e11e 811cl1 e es ~ e ral'e, qt1ali l e cisti, gli s111eg111oliti, i nocli !)ara.uretrali ed i neopla sn1i. P er cl1è a11a1unesi, modo di ins orgere, d eco1·so ed e.-iti v<.tJ g·ono a. farci evita re cont'11 io11 e ed e rrori. Dove q11esti posso110 so rge r e si è fra la vera sc l~rosi dei c. c. d el JJe rie, cl1e cl1i<.11nerò prini aria, o esseri-:.iale e le scl er osi d ei c. c. stessi, . q11ali esiti di l)l'oces.s i infia 111111atori, ac11ti o cro11ici, cl1e i11erita110 l a d enorr1 in azio11e cli scl<>rosi secondr.trie. Di q11este clerosi seconllarie è stato riferito qt1<.1lcl1e caso co11sec11ti vo <.t tube rcolosi. Zi li ti nella sua tesi s u Les in.rl u 1·n ti o ris i>lrlsliq il e s des .~o r11s ca.t <'rn PZlX rifer isce cl1 c SeJ)razé e ::\Iural et 11a1)110 ri co n11·a10 u11 ca. o di tubercolosi i1od11lare cl elJa \ ergr1, e c1l e Bru110 j11 1111 in aJato di tl1l)ercolosi rc11a le 11a trovato nn piccolo 11odo della parte i1 1eclia11a del 1)en e con i cara.iteri islolog·ici di 1111 110 lo tuJJcrcolare. l\1a fra tl tt1c l e ca11se ef fic i r 11ti c.l elle sclerosi seco11tlatie ca111peg·gi ano l<.t sifiliùe coi s11oi prodotti terziari e la b le11orrag·ia con l e sue complicazioni. La differe11za in q11esti casi 11011 è si11tomatolog ica mn i~to I ogica; pe rcl1è r1ell.e scle rosi secon darie si tratta cli esiti i11 cicatrici c1ei i1 r ocessi prececlenti e qu i11 t1 i (li trasf orin azione in tessuto fibroso del tes.·11t a dei co1·1)i ct-ive rnosi. Il quale, invece. nel1a scl erosi esse11zjale viene ol)literato per raccu11111lo d i .' n li (acido urico, ltrato di socl~ e di calce) a tal seg·110 e co11 tale con~ ist c11za da arri vate a tl u11n. ver a calcificazion e e<.l a dare q11inlli l'im1)1·essjo11c di 11n • tess11to osseo, cl1c J1a fatto i1e11sare a cl i1r1a ve. rn ricorre11za atavica, crt10.le è l 'os penis di a l ct1ni ani1nali inferiori (ca11e, orso, foca) . Nè il r1·iterio e.r ad jtlva 1itil> ils , ·a]e q11al e n1ezzo <li cli a~·1 10. i differenzi<:l l e t ra l'e c111 e fo l'1n·c di Rclerosi, l)l'i111ar ia e scco11dari a . Percl1è a1 1cl1e qt1and o In, ca llsn cletcrn1 inn11te d i 11n a scl erosi se-c-011d<11·ia fo . ··e tata l a lnc , l a te1·a1) ia : 1Jetifica - cl1e in n11ri cnsi è sq11 is itamente cliagnostica trice - · 11on l'i esci rebbe •a modifica1·c i·indnri111ento, clnto cla 11na, cicatrice. Perchè , u q11Psta Ja cu r a a11til11etica non ha a lc1 111n ~c 11. i}) i1e i u ft n enza. Convi en e r11rg·lin basar si s ulla a t1a 111n esi , cl1 e p11ò fornirci notizi e cl i fl ogosi , ac11ir o c1·011i(']1e, p1.,3gresse. Nea11che la si eroreazione è s ufficient e :' ci 11n crite ri o eti ologico sicuro ci rca la di11e11de11za d ella scl erosi d ei c. c. <lelia. sifìlid.e, cl1e ne '> stata 1·ite1111ta la ca11sn a11cl1 e sotto In fo rn1 n <li e1·P<l ol11 e (F11 sco) . J.,a \\·. no11 sem pr~ pt1ò dec id e r e. P er cl1è es a nella gjfìlide ft- rzi a 1·ia con n1anifestazio11i a focolaio e C'on1c tali hisog11a consirlerare i casi di sclerosi •

secor1darie ù e i c. c. - s1)esso è neg·ati,ra. E l o s tesso co1nporta111ento 11a n ell a sifilide ereditaria tardiYa, nel cui a 111bito rie11trerebbe1·0 i casi di sclerosi d ei c. c. i11 er edo-luetici co11 1na nifestaz io11i i1ell'età adt1lta, n ella quale s i IJrese11ta costantemente l a scle rosi dei c. c. p er co11corde i:>a1·c re di t u tti g· li osserv8tori. Ne è il caso di co11fonder e l a in duratio pe1iis plostic a, della q·u ale n1i occu1)0, co11 l e d eformit ù. e le d evi azio ni congenite d el p en e - dell e c111ali 110 avuto agio di i1ot a r e m olti casi e pa r eccl1ie va rietà negli iscritti presso i co11sigli di l eva e i1e i 111ilita 1·i d el R. E. - Quest e rie11trar10 nel ca 1111Jo della ter atologia e 1)0:son o essere p r odotte d a sya r1 ati Dge11ti - i1t 1>ri·n iis l a s ifi lide - cl1e .esplica.n o la loro· i11flurnzn , tossica o in fettiva, s11lre111bri o11e e . ul feto . l, 'a11arnn esi, oltre a darci n otizie di i1niJ i fatti conge11iti e< l a farci c-scluclere l a lu e e l n })]e n or ragia, tJn a li moventi .eti alogici d ella .·cle rosi esse'n:illl e clei c. c., l1llp fol'ujrci altri ù ati preziosi ed avvia1·ci a i·ico11osce1·e, (li qt1esta, l a v·era etiologia. Co:·ì i1 ei lniei sei casi, r11e11tre la 111e figura n e i 11r ececl enti ar1an1nestici d tie sol e , ·olte i11 n1 oc.10 8ict1ro ecl altre ùue volte i11 m odo d11b])io e i11e11tre due solr vol t e vi fi g·t1r n. la b lenorragia., 11on ?Hll?t cci 111ai l' a.r l r i I i s 1n o. (ili e~an 1i cli11ici me lo 11auno setl)l)l'e Iutto confer1n are: le 111·in e sempre 1·iccl1e di 11rati e di ac ido. t1rico ; l 'et tt d e i maJu.ti ch e coinciclc con qu ella in cui la diatesi art1·itica i stiole i11a11ifcstare; le analogie di for1nazio11e e cli decorso fra i nodi o to(l, aottosi e le 11 la cc h e cli sclerosi 11ei c. c. d el r>ene, con pn l'i an 1R111 rnto st1bdolo e le11to e con idc11ticn co11sis1e11za, cl1 e Yél dal sem p lice i11duri1n·c nto fi J)1·oso fi110 a ll n ca.lcificnzio11e; i1 011cl1è la 1·esis1er1z n. nlle cu l' e speci fi ch e, co1np rcsa l 'a uJjlu e ti ca e finalm e11te Ja g11a rigion e spo nta n en 11011 r a l'(I , cosliinisco11 0 nlfrettn.nti da t i ·1•1e1· fnl'ci i·i te11c 1·r id enij ci i to.A. gottosi e I r• St; l e r osi es. e11ziali dei c. e. 11er la com un e 01·) g-1ne nell a nlte1·nzio11e del rj cn mlJi o 111a teria1 e. Il J(i rby })er }) l'imo attribui J'i11tl11.roiio p r>11is )'l<l sficn a. lla cl)atesi a r tri1ic n . Eg·li lo. ri sc;o11trò in i11di,Tidui cl1 e p r aseutnYn no 8 11c11 r 11ocl j cl elle g u a i11e tendin ee o ln. r ei razion e d e I J'o J1nn e11ros i 11aln1a r e (1norbo del DUJ)11ytl'e11 ) . di o rigin e s ic u r a m e11 te gottosa. J)ella s te. ~n icl en fnron o i.n segt1jto il Ca111ero11, il Tnffì e1· - chf' eon e I u s P '< .1{[ r r fi o 11 r> s t I i é e rì 7a {J o·u t l e u ;1 av. <lialJ ét c » ed il \ Te1·11r11il cl1e ne Jin1itèl a ddirit tura la l)ntoge11e:i ul ·ola d ia ])c{c. Xlì l 1912 il acl1s. c:l1 e fin dal 1902 è stato fr n i ~o­ ste11itol'i d ell'o1·ig ine a rtri tica del1D s. dei c. c .. J1 a 1)11hblicato 6 ca s i s11oi ecl 1111 0 c.l cl Cnllo-

r

- - - - - - - - ""'


lUUf)

IL POLJCJ.l;\lCO

11n1n. ri ui qunli 1<1 g:1n1r1g1011e : 1 e avnta se11zu é1lr 11ua c111·u. Egli l)c• rci ò 11a em e. ·o l 'ipotesi ch e riel sa1lgu e <lei i11alati di s. d ei t. c. circoJir10 ù el! c sostanze, fibri1Jl 2sticl1e, 01•ganizzatric i d egli in(lUl'irn cnti e cl1e, i11 d a t e circ o tnnZL'. jnt e l'vcrreblJero altre sostanze, fìb1·oliticl1e, a tl etcrru i11 n.rc il ri a 5sorbirne11to clèi n1ecle~in1i. '1'11ttc c1ll e 1c toncezioni ria t t acc an o - <1u alcu11a i11 rnodo tro11r)o ci rcos··ritto cd as oJnlo ( \ 'el'n c 11il ) - /'i11d.llr(lfio }Jenis plasticu a l lle1t,. o-a l'i. r i I i.- rn o . E s se s u i 1o e o11 f e r rn a t e ti a. d tt 1i clinici P : tn.1istici. l~cl i miei sei casi co11corr o11 u nel avv :do!.·nre lnle concezio11e et iol ugica. l' 1' l'Ò er1·c.· r eblJ e rl1i voles e far cl e rjvarc d<lllo artriti ·1r10 t 1tl te le fo r1 11e cli sclerosi d l? i c. c. 1J'a rtri li :-; n 1u ~1 i11 e pare ell e sia Jn ca u s<t e se11zin l e - ~e 11 011 sem1)1·e 11r1ica - c.lclJa. irirlura tio JJPnis p l 11st ic" . :.\fa p er no11 , ung· l iu l'e. g·cnernlizzn11do 1ro1)1Jo , bi O::(r1a cli.- tin g t1 ()1·e, sot to il 1,1 111 tu ·li v i ~ ta rt iologico e pt·og110 ·tico, lu sc lc1·u."i l ) rin1a1·ia o cssenzi a .le d ei c. c. d a ll e scleros i sc·cu n<lnri e. <Ju este, come ]1 0 detto, J'ossollO cl c rj \ ' é.Li' L! r [a di VCl'S i ])l'OCeSSi ir1filtrat)vi , l Dtl sp<)cjnln 1f'n tP (lalln J ~1e, c1u a 11cl o 11anno }}ersedP i <I e I ~> e 11 e . e d n 11 ;_L h 1ei 1o r r ti g· i a cp 1a 11 cl o 0cc u par10 il c. c. d ell'nrctra. l Ja blenorrag·ia, tu11 le . 11e com1)ljcazior1i, Cll i trH umi i11ftuisc o110 11cr In lor o azio11e locale o i1111n e diata. 1.a s ifilid e> ir1vec 1· e.-1) 1ica -:.1n 'aziot1c si a locale {lesioni i11iziali o terzi q rie), sia gen eral e. P el' tjuesta è stata ra "so111ig·liata a lJ e (liat c ·i, iu i1a ~séllo ( p ~1 1 u i fili<l t! ) . e ri esce sclcrosnr1tc JJer rcce llr 11 za ui yu 1·i t e· ·1lti, (lei q11nli nc.:cclcr a In sc nilitil (1>1·osta ta, H})l1areccl1io c;artli o-vascol tt r·L·, ecc .). r~ il lncus nii1ioris 1'esisteritiae, cl1e i .:; ucldctti 'lg·c n1i vato logici prepa1'.ano ed off1 ·n110 ri ll n gottn., 11ell e sti e 111<t11ifestnzio11i to11og l'u flcl1c, che so110 se1n111·c cl e ll'etù. ricl ul tn e <'l1 c p er sir1ton1<lt ol ogia ·orto i cle11ticb r a i nodi ~c lerot i c:i cle l i1rn c. Qncsti, t111anclo so110 cli 11atn1«t ~·ottosn. cliffe ris co110 cl 8 1J e :c ler os i secon1lurie <l lla l>lc11 0 L·1· Hg·i ~1, u ll :1 ·ifiJi<l e, ni t1·nu1ni o nel n l t1·i ag:e11ti 111·od11tt o1·i d i csit j cicntl'iz inli . J.a cutn. C<Hll(' llo g·iù acce1111ni n, \'i e11 r <l cu11fcr1na r r C'ÌÌ). '\.fon J1n 1·ln d ellH cura cl1j1·11rQi l'H cl1fl 11011 Jl 0trel)l1 e c l1e a Yc rr ]) fi l' 1·i ·11llato 11na CÌ('< tlricc , t1u n lunl1u e fosse l'ol'igine clclln ~clc1 ·os i OJ)P r ntn, e n e rci ò 110 11 1)0tl'rbl1c o\·\· i11l'r i c1n.1111i <li <1uesta. ] ;[t tel'Hpia a 11 tis ifilit ie:t è i11effìc:uce e ~)t1 ù g iova r e . olo i11c.l il'c tla1n e1ttc . in qnnntn ·li111i11n l'azjn11c eonco111itnntr cl clln 1""· ntt ·\n clo c'l.• (caso llf' J ~f or1t c. a110 cnrato con .J H't'll:tl':ifi idrnrgici r con ]a fibrol isina \[1· r·ck 1 • :O-:i intPlldl' cl1 r. C!llUlldo la t c t·n11in n11ti,iltliticH è t> f'ficn cP (ca-=-i tlL·l Gal1cl1 el' ) ]J i ogna 11t•1 1.... ;1rt• 11011 nll:i "clero. i cs-=-e11zinJe. n1èl n , ·ere> 111;1nifPst:1zi')llÌ lt1cti cl1 11. I.a tìhro1i~inn 11011 l1a

t" ("

l . ~ K:'\O

\\.\I. F .\SC. 31 j

d.Dto cla so lc.t b1 10 11i ri:ullnti. Il J) eti11e ebhP 11n ir1successu i11 1111 c~l:o i11 tlti l'i11di\i<.luo a1fetto da scler o ·i d ci c. t. era. 1111 dialJet ico. Ed è qu est a t1n 'ultra co11fe 1111<.t dell'etiologi a 11 riccrn ica della scle ro. i t:'.' ~ e nziul e d ei c. c., ·ehl ><.~ 1t e ii cli a b et e nu11 s i~t d<.t i11vutar si llltale Cé.tusn l111ica, 111a cruale 1nalattin face11te J)a1·te (1eJ g·rn11 g· t·uppo d el 11c111·0-artritismo. J)i i·ece11te il G u arini l1a. 1·iferiio u11 ri s ulta to sod di ~face11te i.n 1111 caso cli s . elci c. t. curato coit la 1\0111g('llierap ia. E ~ v ::;i J >e 1l.~a cl1 e j mezzi fisici. }) 1·ec i1)t1a 1r1ente i11us a g·g·io e(l e I é ttrici t ~t g·a Jva1li ca, ful'ono t1snti con <!ltalcl1 e 1J uo11 ri. ult:lto, fi rt clnll' e11oca (lel \'e11ez ia110 l >iv<tti , co11t ro i t ofi ( Cl1arcot) , ~ i l)ll Ù cor111,1·c11c1e re l'efficacia cl ei ragg·i X e tt'O\' dl'C in ciò 111l arg·o111ento n11ro rn, neil'iderttifìcnrr i 1ofi co11 l a sc le1·0._i e..:scn zia le cl ei c. c. \ 'i son o ])Oi cn. i di g11arip;ju11 e SJ1onta11 ea cli c1 n cs~n i1 1fP l'J~1ìltL ( ac11~ e

(: a JlulllOll ), ])l'Op l' iO ('Oill l' l~L I Ora a'·viene J)f'l ' i 11oùi g·ottosi dc l !)Dd ig· li o11c d ell 01·ec;cl1io. clcl1 e 11in11e 11a ali, clell c paJ1) e1>1·e, .ccc. - - l't)i quali le scl eros i d ei C. C. ]J HT lD O COUllltle l'orig·ine e 1a n atura 11ella 101·0 variet~1. l)l'i1nn1·i tt o c.-se11zia] c. J ~n qnnle dC\'e es ·e1·e ritPJtutn 1111n ge11 llina es1)ressio11e cl ella g·otta da disti11gn e rs i dalle altre forrne cli ~· cl e rosi della stessa. SL'de . che I)OSson o n11cl1€ es. ere, talora, infl11e11zn tc d a lla alt e ra zio11c c.lel 1·ica n1J>jo n1a1el'iale. rn tl cl1e - 1neril<.Ln o é:t lt ro ti·atta1nento curattvo e diffr l' ente g in cli ·~io 1>rog·11 ostico i11 ra1111orto al1a loro cliffer'c n1 e etiologia. In con" l11s io11 r': r l ns. ifì cartdo le varie forrn1'.) di scl erosi clei c. c. cl1e s intomrttologicnu1e11t e si son1ig·lin.110 - ~ i n1·rjva a fnr n e due g·rup1)i. e1i$ t i 11 ti et i ol og· i e: a in è 11 t e . l ' n o <li t n 1i gru! 11) i p u ù de non1i11ursi cl ell a sclerosi· rss c n::.ialP o pri111iti ro rl Pi e. e. e eo s ti t t1 i se e 1a. ve l' a i 11 d'u r, 1 t i o 7J r· 11.is JJlaslica, cli ·origi11 c gottoc:;a. L'altro gru1)po, d e ll o sclerosi seco11durie, <lcri,·<:1, etio1 og ica nl ente, da \ 1 ar ji ag·enfj ; fra i c1uali 1)ri1u egg iH11 0 la J)lenorrag·ia, l a Ju c. i i1·a111ni, In tt1hrrcolo ~i e gl i n!.!'rnti llo~istjci e(l infetti\'i in 1

é;t ll f' l' l' .

\ -o le r co11t inuare é:t confo11d rrp t11tle c1ues t e fo1· rnr signifìcri 11011 raccu1Jezzq r.- i 21ellft 1orn \'nriH etiologi a e cont in t1<11·c <1 11eg·are o ad nffc1·1nare c1ue ta o (1nella orjgille patogen etica cl e ll a i11fc 1·111itù s11P~!=\n i11 c1·0 ·c iosa e t.a1 ora

g· 1·n \·e ])er le s11 e cn11'-'eg·11r 11 zt• fu1 1zional i e pf>r i suo i rifles ·i l)s iclllci. I .a l)Oliel iolou·iu cl el 1n scle ros i dt-i c. c. no1t 'CI' D sf uggitél nl l{i cnr<l, il qnn.le ne desc;rig~f' tre g r a 11cli ,·a ri ctù. Eg·li di~ti11 e lr . c J Pro~·i <l ei r. c. in tra11n1nt ic·l1 e. in iufi n rnn1atol'ie tAd i n ~ iGliliC'J1 e. J)erc'l !--Og-g·itrnse. co111c sc rive il Zi s lin . cli H\'<'l'llP <J. -.-p1·vato u fl'\<·eplio1u Jl en1e11t u11e \·a rié té tlont la cn11-.. .. P\actt") llli cchar>pe


.cn u1pléte1nent et Qlt'il attril)ue à 11ne s1 1ffu ~ io11 plustiqt1e, in(lé1)enda1nment cle tot1te co11ditio11 inflan1111atoire ». E c1uesta varietù, non cel'to 1reqne11te, è costituita ùagli incl ul'jme11ti J)la"iici cli i)11ra origi11c ncuroartritica, cl1e sarù 01>pnrtuno cle11ominn.re ,\·clerosi C:lSen:iali cl ei c. c. riel 11f11e !1Cl' rlisti11g11crli dag·l i nltri indurin1e nti secondarii, clcriva.nti dag·li sva riati nger1ti so1)raccennati. Do logna (U11ivers itù), mag·g·io 1021-. DID r.IOG l\.i\.FIA . Trattato prati.co rlr'll e 111alcllf'ie vene re<'. ra.d. -. 1filO~ELLT. Edit. \ -allardi. CALL0\10~. l\·Iecliz". l{J in., i1. 13. , ~_.\\1 f.BJK . 13ull. d e lft Soc. :\léd. de Glasco\Y, oct . l 7U. C:Hi\RCOT, lJoLCH \HD e BRJ SS.\t o. l'rcttl ct fo cli rne \lic 11111. l J11ione 'l'ipog rafica. .editric e, --r o riuo. J)ERO.\L.

·r

})E1'I~:E. (.;i01'Il<tie itali<:tllO J elle inal attie Yellel'CC e clella pelle, 1909. ErTFN;"\E, An11ales de ]a l>o lycli11ic111e cle rl'Oll1.. 11 ·e, 1893-1896.

La blerio rr rtgia degli orgarii sessilali t /,~ sue com1>liccl:,ioni. Trad. BERTAHELLI. U11ion e tipogr. editrice, 1898. f'ol 'k. IER A. 1,raité de lct :::,ypli. Rit ef. Pal'js,

J."1'\GER.

19UG. F't •sco. l.)oliclin ico, Sez. Pruiica, a11no XX, fa-

-=-cicolo 17. GAL crrER. L 'inlluralion d es co rJJS cctverne u.r et sa 11nt11,re syphilitiq1le. Annal es des maladie: Yér1érie11nes, 1916. Gt-ARft-=T. Giornal.e italiano <.l el 1e rnal atti e ve11e1·pe e èf ella !1e11e, 1922. J·~JRBY. D11l1lin ì\·Ieclic. Jol1rnaJ, 1850. 1..\ f'ErR·):\lE. ~Tétnoire tle l'Acac1én1i e cle Cl1i.rl1rgie, 1743, T. I, pag. 4·23. 11,\l' RlA C. .C::,clerose des c. c. Gazetl"e lte}')cl . de )·It~ <l ..et cl e Cl1ir., 1887. ~fnNrESANO . •Su,lla cttrri rlella sclf'rosi <lei c. c. Gin1·11ale italiano (lelle n1a1. ve11eree e cl e11a l1 elle, 1914. Tl1c0Rn. Gazett e des J16nita nx, 1817. SAcHs. \\.ie11 er Klin. \\;ocl1. , 1902, n. 5. ln. r·nntrib11to rtlla, guariq·i one spo11toner1 clel/'inrlurcl:,ionp plastica clei c . .~. Clfl 1ienc. Archi,-. f. rlerm. ll. Syph .. \rol. 139, 1012. 'T1 1t ·F1ER. An11ales des malaclies cles organ. g·énit.-urin .. 1885. \ 'EH?\F.C1l.. Bt11let. òe ln Sor. de rl1i1·., 1892. Z1~1x. Les i11durr1lio·ns plrcstiqufs riP s cor1>s care rne1lx. ,-i.got fr èr es, P a ri s 1911. Jnt<'rf's~ante

pt1bblicazlone:

Dott. Prof. Francesco Valagussa

~!e~\'~~tt'~~~a eFa~~~~'lri:e~~~

Preventor•o p~r lattanti e Emilio ~f arnini » . ?IIedi co Primario <lell'Oi'pedale infantile e Rnmbino Oesì1 » - n ocente <li Clinica Pediatrica nella. R. Università <.I Rorna.

IL BAMBINO

Consig li d'igiene ~d

una mamm<'l (Terza. edizione uoteVl)]n1 e ote arr1pliat.a)

en

volume in-16, di pa~. X.Il-200. nitid a mente stampato. c•ori nnn riu scit.issima illnstraiione colorata s11 lln ropertina. -Pr· zzo L. 1 5, più le spese post:tli di µedizione. - Per !!h abbonati al e Poli clinico lf ~o le L. 1 3.40 franco di

1007

SEZlOXE PRATICA

XXXI. F.\SC. 31]

[ •.\'-'?\O

Ir,Y•a rt> ' \'nzli a postale aJ CnY. LrIGI POZZI · \'ia s:stina, fl. ! 4 · Rom;\.

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPED.\LE CIVJLE

S.

l\ilARIA DEI IlATTl JTI

S.\N ' 7 ITO AL TAGLIA~lEI\TO.

Su- due casi di corpi estranei nell'esofago. Dott. cav. PrEno ThfASOTTr, c.hirtu'go prin1ario, di iiettor.e. !)es.so i corpi estTa11ei i1ell'esofago vengono osse,rvati nel fanci11llo che cli solito di tutta fretta viene c011dotto dai genitori alle r1ostr e ct11"e, p1e1--chè in a vve.i'titamente pe:i" giuoco 11 a ing·l1iottito t1 na rnoneta; u11 })ottone, un da cl o. t1r1 :sassolino! Sovente il fa11ciullo :offoca: si 1ovescin. con la b.occa spalnncata, gli occhi sporger1ti, Ja faccia bluastra. In da r110 1a 1T1ndre, i I>arenti a lìl)en a ace o rti sj e.le I r acciùe11tc, presi da ·vel'a fren esia, co11 le clita ecl altri strumet1ti in1propri, cercano est1-arre il cor1)0 strar1ie1·0, rit1sce,n do qt1alche volta a sping·erlo pj11 ] J L' OfOJ l d:t111ente e ad arrec.:a.l 'e ID ag·g·io l'Ì soff ·~~ i·enze ~tlla l)Ìccola vittima. Jl Sft11ita rjo cerca egli !)llre, introcl11ce11clo itn dito in gola di sentire e forse così e.li e:stra11·e l'ostacolo; lna il più clelle volte no11 p11ò raggiu11gere l'intento e deve pl'estare u11 ait1to }}e11 pi\1 jm1)ortante. Salvo eventual ità di estre111a t1rg·cnza il p1 ·imo dovere cl1el pratico è se111pre quello di co110scer e la 6ed e del co.rpo cstrane10 e di assjcurarsi dellH. . na i)resenza, !)er i1 on incorrere in 111annalit~\ ch)e. poi potreblJero apportare spiacevoli co11seg·11e11ze, e 11el tentativo di c1i.Yet ·$e att it11dini e di su ccuss ioni c111asi s emi) r e in11tili. I{iferL. c.:o du e cttsì cli coL'}>i e ·tranei neJl'esofn.g·o, da mc e ~ trattj a cl11e fancit1Jli ch e ye1111cro inviati a l]e curo del pro11to soccorso d c l1' Ospedale, nort per l' in)11ortanza clei casi stes·si, n1a percl1è re1111t.o 01)1)01·t11110 portare un i11 CJ c1e~l o coli trib11to n l La casi si i ca <.: l inicn. Vogol ... Giova11ni, di anni R, e.la S. \ 'ito. il µ:in1· 11 0 ~, T11ug·gio 1923, ven11c conclotto clalln 111H-

clrc i1el n1io O l)ed~lc percl1è t1n ' ora ])rin1n g iuocando aveva ing·l1iottito una moneta c1~1. ci 11q1i.e cent csin1i\ Di s11bi to com1)arve1·u fatti cl i soffocazio ne e attaccl1i di. to se tizz o a. co 11ati di vornito. A11pena gi11nto da me. edotto d e ll'accadnto te.J1tai t111a is11')ezione cl ella retrobocca,. con res~1lorazi.011c c~igita.le; mn n11Jla · conc;;tatni; se1)1)i solò cl1e il f'a~:nzzetto s i lag11nva di 110 dolore a l collo ·~l1bito al cli sotto clcl g i ugn lo. Il J)icco lo pn,zi e11 te l'eS})i 1·ava benino · ed invita to a(l i11gerire del liq11iLlo, lo fric e\·a s (' I) z[L (1i Lfì ol t. à di mo c1 o (' 1le l) e r) sa i e11 e ] a rn 011 et a. cli ,·ccrl1i.o co11io , ·a. truisse solo ir1 Jlart e ·

e

• 1' c;;:ofago. · Nor1 fo 1·nito cli fll111arerchio l)er esam e radio- ·

g·1·aflco tln1ai O!)l)ortn11n cosa. in\'ece cli insi- st e re co11 111nno,·re csnl or<:1tive . con son d e esofage.e olival'i , od al t re: cli tcnta1e se11z 'aJt10 Jn,


100~

IL POLICLLNJCO

e:st i·azione con ogni cat1teln necessaria.. Coricato il l)iccolo i)aziente per nulla jmpressio11ato del fatto, passato il })l'i1110 momrnto di a11go. ci a, . i.11 dorso, con ln. testa pende11te sul bordo del letto, divaricate lo mascelle con un a.p ri-bocca, presi i ·u11cino esofag eo di Ki1·nii.i;;so1i ed introdottolo s nlla g·u ida del mio dito s ini st ro i I r>iù basso j)ossihile, lo feci disc.e11dere col IJecco in dietro lnngo la parete })Osterio1·e dcll'esof ago s i110 al contatto del cor1)0 estran eo : avvertitar1c Ja l)resenza ed urtatolo, lo sor1)assa i in dietro €.d al disotto·, inclinando fortemc.nte 1 asta d ello st1·n.n le·n to in a vanti. -~vuta la se11sazione di aver fatto p.p esa sulla 111011 eta. con r>iccolc 11101sse cl i va e vieni, tirai in a lto, tenendo1ni possibilmente sulla linea 111eclia11a co11 t111 movimento rapido e continuo, se:11zn. 6forzi e senza esitare ed estrassi così la 2no11eta da poco in g·oiata, con g·ra11 g·ioia della maclre e con mio compjacin1e11to. Ebbi oiecasio·n e di rivede.re il giorno a}Jpresso il rag·azzetto che ve11ne a ring·razia.rn1i per il 1l!e. sst1n dolo.re che gli a·v.evo arrecato e i)er nverlo s ubito liuc1·ato dall'iJ)g·rato ospite! 1

I11vj ata dal medico del luogo il 3 luglio 1923 Ye11iva al mio n1nlJL1latorio accom·p agnata dai g·ellito.ri l a ragazza. Annita· Sal.~ .. di an11i 12 da Sesto a.I Reghena, affer·n1anclo che ci.rea beri sette ?11esi fa, ave·v a, a suo dire, inghiottito u11a inoneta di \'eccl1io conio da 10 centesimi. ~ 011 a ve11do dato j11 allora l' accad11to cl1e sintomi di vomito, si credette che la n1oneta, o senza a.ccorgeJ~s,e1ne foese v·er1uta all'esterno. o che fosse discesa nello 1stom.a .co. Sta il fatto che non vi s i fece più caso; m a piit avanti, essenclo insorti lievi si11tomi di disfagia, si pref.eri ricorrere alle sol ite co ma11i ed ai decantati ri111edi per la gola, per l~ raucediI).i: final111ente , \·ecl e11do tt1t1.o va110, andarono da1 medico che \'e de11clo tt1tto vano, venne cons11ltato il i11edico che cr e<ienclo e 11011 credendo, iniziò l111a c11ra ètSpettativa e ca11nante. Qn e.~ ti sl1ssegue11te111e11te :l ve11do sug·ger ito il i·icOY€l'O i11 OSJ)edale per 01>POL't nna indag·i11e e tra·t ta.rrte11to, ebbe la . Ol'l)l'esn. di 11011 vecler pii.L nè malata, r1è ge11i tori! Passato lln altro 1)0· di ten1po, la ragazza. in1pressionatn. dal fatto che tanto l e sostanze solide , cl'1e le semisol ide, venivano rigt1rgita1te do1)0 l n ingestio11e e cl1e 11on l)Oteva !)ii1 ciJ)ars i, si r ecò· nuovamente dal sanitario, cl1e se11z'a l tro 1a i11viò al] e inie ct1re, re11dendo111i edotto <lelJ'n11tefatto. l)a. c1uu11to es11osto, arguii cl1e effettivn111ente i1n ostncolo clov.csse 1essere in sito e s1)rovvisto del I' ~ll)!)n rato per opportuno esame radiogra11co, st i 111ai i11utile m.aggiormente tem11oreg~ia.re e passai ad un sondaggio e1.S1) loratiYo. ~ isten1n t<t con venienten1.ente ln. paziente, diva1 icatP le 1nascelle con il solito apri-bocca, sulla gu idn dcl n1io dito indice sinistro, introclussi lina scn11)li re so11clu. esofagea con molta le11tezza e l10co do po appena a liv·ello del seco11do re ~ tringiri1rnto ebbi llna senGazione di arresto ... e <li . frega.mento. Ritirata allora la so11da. prp ... o il solito t111cir10 esofageo di Kirmisson, qu(llc c.;tr11111c11to i11·eno pe1icoloso .e J)iù adatto. lo int rori t1sc;i l t1ngo la parete i1osterio,r e delJ ·e'-<)fn go in n1od,o rhe l't1nci110 guardasse i11 •tvan.ti: rin~cito ad a\·ere la 11ercezion-e di ess er e al cli lù dell'ostacolo, co11 lenta trazio11e 1

1

l 'it1~nssi

l1ast3. e riuscii ad asDo.rtare la· monetn • senza alcun incidente, fra l e lac1·i1ue della rug·azza; co1nmossa di essere a.Ila fine liberrtt<t da t1n gra ve disturbo! La m.onek'l appariva a bordi co11sumati, forf'e cla ll'uso, 111olto ossidata ed i1l a Jcl111i i.1t1nti co 11 d elle maccl1ie ·v erdastre! · 1

Non è qui il caso io ini dilung·l1i sulle cause anatomiche cl1e faivo,riscono l'arresto dei corrJr estra nei, o sopra, o sotto, il seco11do r estringi1nento esofageo, od oltI'e; nè che accenni a i vari corpi; n è alla loro posizione; nè al perch& Ja disfagia l)\l Ò aiJparire più, o n1eno, tardiva: ét me110 che la tun1efazione della inuco-sa es0fag·ea, non re11da l1na oeclusione cornp}eta; ii111a11da11do a quanto sull'argomento ,·er1nP. ·~e l'itto nei lavori classici. Soltanto faccio ossei vn.re corne non ave11d.o a disposizior1e un npJ)a:rato lJer radiog·rafia, nè per l'esofa.g·oscol)ia, dev·e.si ricorrer.e all'esplorazione p·r elimi11a re cl1e renderà piì1 metodica, se non sem rlice, la n1anovra d'estrazione. Questa eGtrazione s tru111.e ntale clierve essere però fatta p rt1denten1 en te, con do I cezzél e senza fr ettn . E ·oggi da preferirsi in ogni ca:so· a·i diYer<::i . tr11me11ti ed al panie1rino del De-Graefe, il J)iccolo uncino di Kirmisson di contorni smussi: fJilL facile a scivolare dietro 1::1, n1011et.a, rl i solito ·si tuata di piatto ed applicata contro la l)Urete a nteriore dell'esofago; uncino che la J)l'ende nel rito1~10 e la r iporta facilmente al1' esteir no. In fin.e bisogr1a ess·e:r ben pre.v enuti, cl1e t~1tte qt1este i11anovre estrattive eseguite senza vi.·ione diretta, sono difficili e pericolose tB.nto più, quanto n1ino1~e è in cl1i le pratica la teL·11ica strumentale . • Sa11 ' ' ito a'l Ta.glia111c11to, dicen1J)re 19-23. 1

OSPEDALE

CrVILE

DI

ATESSA.

Un caso di .corpo estraneo neJlo stomaco. Dott.

FELICE TROJANO,

111

chirurgo primario.

)Jon Cl edo inutile, ai fini deJla presente f: iYi. ta, riferir.e un caso di corpo estra11eo d ello stomac-0, capitaito alla mia osservazione, 11el ge1111aio dello sco1~so anno. D 0. :\Ial'ia Domenica, di anni 4~·. casali11~n. Entra in Os1)edale il 5 g·ennaio 1922 e 'Ti~ne operata subito. Soffriva cla vari anni cli in:i· lattia mentale ca.rattcrizzata sopratutto ùa 1na11ia di J)€t"6ecuzione. L 'a nno scorso fi.1 r1co,·erata p er va1i mesi in t1na casa di salute rli Xa11oli. Ila tèr1tato \·arie volte cli suicidar~i. ce i-cando cl i JJ 11 ttnl'si dalla fine stra o nell<t e i1

t

1 ) ('01111111 i<·azionc i)r0~enta ta ~a1titario cli .\})l'UZlO e :Jloli e.

n1 :;° Co1ig·r

~;::-rJ


' 1009

SEZ I O~E PRATJ C.-\

st.e i "11a; dov eva perciò est>ere cor1tin.uame11te 1

so 1 vegliattt dal la f a.u1iglia.

l t.! 1·i a 111ezzogiorno, ap.profitta1lldo di un 1no111e11to. i 11 Clli era 1 in1asta sola, in carnera, :si i11t l'odn cevn. u i:;ll'esofago, col proposito di poa· fine ai. ulii g·ior11i, u11 11111g·o s pillone da testa. A pranzo 11on volle mar1giare, dice11do di non a\·e r11e Yoglia. \"'er~o sera, veclendo che il mezz-0 e ·cog:ituto 1to11 :sortiva il suo effe tto, ir1con1inciò a p1 eoc;cnpa,1 si ciel coi·po e. tra11 eo ingerito e t e11to di estrarlo provocandot>i i I vomito, m a sin dai p·rimi ~forzi i11sorse · vivo cl olore retrosternale, elle la f ece d e1sistere . L è.l :er a. . tessa, a tai·da ora, cedendo al dolore ed a.lle c10111ancle insistenti della famig-lia. l·ac G011tò 1'acca.d uto e la m ~ttt ir1a clovo veniv<.t 1)01 tat a nJJ 'O pedfl le, per Je cure del caso. L · i11fe1111:.i.. accusa lt:r1 dolore retro,ste r11 ale, a cara.tte re t rafittizio, che si a.cui ce co11 i mov inlent i clel torace e co,r1 i t e1ntativi di deg-lutizio11e. Racconta. orr1111ariame.11te cl1e il co1 1Jo e· tra11eo, un lungo s pillor1 e, cli cui la fa·m ig·lia 1110. tra n1 1 e:-;e rnpl n r e. fu ir1trodot.to pe1 la ca1

....

I

I

.... ,... ..

....

C I

s

.....

'

• •

'

•• 10

spine di lJ.eisee, lJezzi crossa, i1occioli ·d i f rt1tta, ecc. ), o l)OSsono cadere i11cicl entalmente n el faring·-e ed essere deglutiti, con 1e accade ·ove11te a i barnbir1i (monete , l)ottu11i, spill1. ecc. ), ai veccl1i (dentiere), ai narcotizzati o ai dorrnie11ti, o infine essere s1)inti nell'esofago 1Je1· al1errazione m entale (s_p illi, pietre, pezzi di leg·no, forcl1ettP., Ctl.ccl1iai, eoltelli, framme11ti di c1a(1

•I

bole, ecc.). 1~ cJa~. ico il caso riferito da 'l'l1orr1son (Ecli111bou.rg médical .Jo•lll'll al, 1' . II, n1aggjo 1909), di un J)rig·ioni e ro. cl1e, a scopo . t1]cj cla. ing'l1jottiva i11 l1r1a so la volta 28 grungi ·cli fe·r1 ·0 d eil l a lur1g·hezza di cm. 5, sei chi·odi. 32 pezzi rli porcel1'a.n a e 19 scheggie idi m1e1tallo. I corpi estran e i in parte ft1 rono eme ssi . ])O nt a i1ea i11e11 te, n1iedian te purg·ne e clisteri quoticlia11i ·ed iii pa.rte est 1·ntt1 mfldiante g·3,st1~oto1nia.., I~ ' infe1 ·1n o 1

'-

. 't

'

• "'

• • • • •. f~

•••

to

• ·•.

1Joe r I 1 i a ,

e: tie n de 11 d o f e) 1•t e rn e ll t e i J eo 11o e

~ p i r1 -

ge11clolo q11ar1t0 11iù f11 })OC"sibil e co11 le clita. In m,aJ1canza de l ti. idio clell'esa m ,e r a diolog·i co, Ia lu 11gheza cl e l corpo estra11eo, il moclo <·on1e fu i11t.1·odotto e lni sede u·el dolore , mi fa.n i1 0 ritenere cl1e l'1111ic~1 ';ia, per raggiungerlo e })e r estrarlo, f.os·se <.1nell H g·ast1i ca e procedo perciò alln laparotomia. _i\ne€tesia. con I--J. i\L C:. ed eter e. Lana1·o to111ia epig·astrica. JJn stotn[l co. a ttratto f11ori cleJla ferjta ·ed es·p lornto. non contie11e nè n.1in1enti n è corpo estrar1eo E' :olo palrlando p·rofonc.ln111ente in alto, n eJla l·eg·ioll e clel cardin.s, che si 1 iesre a ~·enti t"f:" !:1 testa d e li.o t;pillo, stretta· fra Je ~1aret i dell '11ltirnn po1·zione del t11bo esofag·eo. C1or1 l'es p1·e. :$io.n e dig ita.lP, a monte di esso. fii .riesce F11d ntt r arre lo s !1illone nel ve.n trirolo, est1'aertrlo·l o poi attravèrso una. botto11i era. pra.t icata r1ella sR u l)a rete anteriore. Gn·c:;t101·niia; s t1tura. (lrll'ncldon1 e. T. . o spillorle P&tra tto è lung·o vrnt11no centimetri e più ed è pro,·visto cli 11na. ca;pocchia 6ferica rli cirrri l tn rentimetrio di diam€tro, gi 1n. r nit n. rl i p 11 n te ci i otto n:e (fig. 1) .

I col'pi estran ei possono g·iungere nello st-0maco , sia per via c~.ofag· ea che attraverso una sicootin11ità ..de.J I a s11.a, pa.rete (feritie ulcerazi,oni). Ci occuperemo solo dei prim.i . Svaria.t i 1sono i corpi estra.111e•i. che poss()l110 giungere allo stonin,co. attraYerso l'esofag·o. E ssi poosono es. erf.' inghiottiti r on ~rli alitllenti 1

1 ,

gu:a1·i . .T aqt1e Y E spino.sa (Are] ti vos espanol€s • • de enferme1da oes del apara.to clige t.ivo y della n11trici1on, T. lII. 192·0) ri}e risce che un u-0 mo cintq t1antatireen1ne, soff.erente di stomaco da lungio temir>"o. durr·ante una crisi dolorosa•, sperimentate invano m.olte medicine, aiccettava u11 rimedio offertogli da un amico, ing·eren do n el pa1vossism o. anche I' ast11c cio ,dJ metallo, cli e lo oonte.n eva. Ga:strotomia do po più di 20 g-iorni ed e·st.r·a z.i o ne del ·corpo estra1n1e'O. Durante l 'atto 1

1

1

1

opera.tivo ve.ruivia riscontrato ed ape·r to un ascesso d·ffiLo spazio epruto-giast1rico. forse da ant:ilca u1ce·r a.. L 'inferm10 m ·o·r iva .ao1Jo q,1attro giornd pier peritonite. J ackJso·n e Spencer (The J 011r111 nl of t h e _..\ lllerican :vieidjcal ,\ 15socia1t.i.o n, 1921 . vol. 76. pn.g·i11e 577 1e :seg111e·n ti) ri'portaiTlo rece11te rn1e11tc cl u 3 C'asi di co~pi estranei dello stion ta.C() : u11 bambino di sei mesi, che aveva ingliiJottito due s pille cli ~ic11rezza incatenat.e ed 11n bambino di dod·ici inesi che ne aVieva inghiottita u11.a aperta. In entra.m·b i le 6pille furono estratte median · te gast'l."'OSCOpia . In g·e11ere i corpi estranei, g· i u11i.i 11ello ~to­ ma-00. toodono a passaire il pilo1X> ed eisse 1"e eliminati }Je r \'ia r ettal e : se a tiò s i oppone la loro forma. il loro vol11rne. il loro J1P S·O. o a.ltra


, 1010

IL POLlCL l N JCO

ca usa, po::;:;o110 rin1a11el'e 1u11ga111e11 te li el ,·e11t1iculo, ::;e11La <la1· seg·11i di sè. Il <.:l1 irt1rg·o g iappon.ese I-Iash.in1otu estrasse dallo ston1aco di un uon10 qual'a11tanovenne uno s.1)azzolino da denti, ingerito 14 anni prin1a. ~Iolti corpi estr a11ei sono 1sta,ti rise on tl'a ti solo all' a.utopsia. In aJtri ca.si p.erò essi sono cau a di so ffe.re11ze at1·oci , fi ogo. i a e nte e cro1l icl1P, pel'f orazioni, pe1ttunit J, ecc. L ' emrissione, inediaaite il yo.n1.~t-0, è 'l'ara e a ll·e volte p ericolosa, com1e rara è reve11ienza, d ell ' espulsion·e, attraVle1rso un.a fi stola cutanea. In genere, t ntte le volte ch e è po ssii bile. s i cerca di favo1i.re Ja p1·ogressio1n e d el co11-po estra.n .eo. attr ave1r so l'intestino, inglo·ba11.d olo con alin1enti ricchi di res idui o si ·1)uò t.ent a,1·e di estrarlo pe1.. via esofagea . m·e d iaJnt e la gastr05cop.ia. Quando per 11na ragio11e qnalsinsi questi t entati , · j 11011 si J)Osso110 èl tt11are o .·or10 falliti , fa d't1opo l·iconrere a lla gastr:ot.omj n. 111 ogni caso è utiliiss ilno il sussidio dell 'esam ,e radi1o scopico. 1

1

'

SUN·T I E RASSEGNE. NEUROLOGIA . . Importanza dei traumi nelle malattie organiche e funzionali del sistema nervoso. t l~ . \\ ·11.soi\ ..Jo urn. ,!.

I

JJ . .!., 29 dic e1nbre 1U;?3 .

I.' tt rgo rn1' 11 to, i11 r egime tli assicu razio11 e su g 1i inl'ortu1d . as~11111e ll11'i111 po r tanza socia le, <iltr~c l1 è . cientifica. Il traun1a fu• definito cc un'anormale condizi-0ne cJel cor110, c~1g'ionata da 11n agente ester 110 », i11ent1"e I' i11fortunio sarebbe « u11a les ione p rotl ol t n da ca u .se e, terne i1nnrey edute ». P erò • ili l'eg i 11 1e èt~ s icurati v o all'i11Jo r tunio vie11e equiparata la i11a lattia prof essio11 nle, e q ne Ile n1a1att ie cl1e da circosta n ze del Jn Yoro l1ann-0 tra tto l111a conca t1sa. · e non pure la ca nsa effici e11 te. Però 111olte Yo lte si a 111n1ette l'i1111)ortanza del tra.ntl'l è.l !)er n1 a lattie ad etiologia a11cora ig11otn, '1<1 ~ . la cl e rosi a 1Jlaccl1e. esage rand on e l'i111 port<111za : nnche i1 ell e i11alattie n er ' '0 1'l e 111 en tali le ca u se sn ecific.:l1e van110 a tt u al111e11 te cl ctronizza11do le cal1se genericl1e. La co lossale esp ~rie11za della 1'ece11te g lter r a dirno trn, secondo I' ..\ .. la i1essuna j1npol't a 11 za dei trn urni del ca1)0 i1rll'etiolog·ia dei tt1mori cereb l'a Ii e d ella c.: le ro i clissen1ina ta. Pel' 1a ne11rosifìlid e conced e l '~t\_. cl1 e si })Oss a amm etf P1 e la co11 cat1 a ~e i s1 ntomi a carico d el i ~terna n<' J'Y O o co111 in ri a110 a ina i1 ife tarsi entro brevi~s imo te111 ;lo dal trauma. nna . . r tti. n1n11n n I 111a~c.. i m 1J.

-

I

[.\ !\:'\O \\\.I , .F'Asc. 31J

L · a rgu111e111 o d e 1r csp e rie11za post-be llica. r1eg·a ti \ ' é:l e CJllLle, ·et Olltlu f ..\ ., Ì t rallllli dall'etiolog·ia d elle a lt l'e n1alattie orga11icl1 e tle l sistem a n e ryoso, che h a 11no per base a 11ato111ica una degener azion e o un'abiotrotia. Ancl1e per l'epilessia l'A., al pa1·i ùi Turn-er, ha osservato cl1e es8a s i è m a11ifestélta appena nel 5 ~b dei g ra11di f e riti dcl capo, 011de si può cor1clude r e ch e l'alte razione locale del tessuto nervoso 11on basta a éagior1al'e r e1J ilessia traum a tica, ina occorre lln a ltro fattore, J) robabil111ente el'ed ita l'io. l~igu a rdo alle i1enrosi, è lecito affer111are cl1e la concu ssion e del midollo e del cer,·ello 11on può dare fenom eni rluraturi di e<.:citazione, ma solo di paralisi, i quali svaniscono entro un ce r to ten1po: se })ersistono, si tratta di lesioni organicl1e. Possono clurare a ln11 g·o l e cosi d ette n e nro;-;i tra11n1a ti ch e, dist urbi i11 l'a pporto con la memoria del t rauma, a11zichè col trau• ma stesso (J. Collie), rese ora. l) ÌÙ frequenti da fattori coscienti ·e subcoscienti , i11 1·apporto col regime di assicurazione e di indennizzo. Anche a ll'i11fuori della simuJazion e, vi sono,. com~ è ben i1oto, casi rl1e g u ariscono solo con la e< c11ra ai1rea ». ' D. Booth si duole che J'importn11za d ei tra11n1i , tro1Jpo leggermer1te a fferma ta iii ce1·ti trattati classici di medicina, venga senza discernimento riconoscilt f a dai g·i11di ci · i11 base a detti t rattati , sc ritti 1>er medi ci di gi11òizi o e non pei legali.

Delle nevralgie ascendenti d'origine trau1natica. ( 1,ERI CHE

I

è

\\ .ERTHEl l\IF.R.

Ji evite · de Ch.irury·ie ,

n . 3., 1D24). Il Sicard , al Congresso deg·Ji a li e nisti e dei 11e11ropatologi del 1905, in 'base a lla casistica precedente, h a in clividu alizzato e stabilito il

cruad ro clinjco delJe n e,·riti a scender1ti postt ra u111atiche. Gli AA. a cominciare da quell'epoca, presciri dendo dalle lesioni di guerra , raccolgono n.lt r e 10 osservazioni di a ltri autori e t re propri e che concorrono a completare la sindrome del morbo su cui es iste a11cbra 1a1lta o. curi tà. Il nom e di n eurite comunemente 11sato preSllppon e u11 fatto .flogistico del nervo e difatti rriolti parlano d ' una r1 e,1rite in terstiziale a diffu sio11 e centri peta. P e rò i r eperti anatomici sono rari per la relati,1 a benignità del male. e a11zi si pl1ò dire ch e esiste solo quello del Dej éri11 e e Tho1nas (1909), in c11i si ill11stra una d egen er azione ch e dai n. collat erali del pollice si diffonde per iJ r a diale e iJ mediano fino alla ' ' I e ' ' II r a dicP. I ga ngli rachidiani corrispon-

-


[ANt\O X.XX l , FASC. 31 j

:-'EZ IO~E

de11ti 1uostra110 u11a purtjculare alterazione L:o11 rid 11zio11e Jeg1 i eleme11ti cellulari. :\ e1 i11idollo si rile,·a va u11a degenerazione bilaterale d-ei cordon i posteriori che sembra riferibile a tabe f i u:::,ta. 111 · llUesto reperto il . ' i card Yede avvalorata la sua ipotesi circa u 11 'origine gangli are del male, ma g·li 1\A. tenderebbero piuttosto ad un'origin·e l'adicolare. llelativamente alla l1atura ji1fettiva del maJe è nòtevole il fatto che esso l)UÒ seg·uire a ferite infette o 111 c 110 e financo a· frFtttnra chiusa di un metacar1Jo ~ Leonl1ardt e ~or ero ) L'Hon1en nei conigli iniettau d o nei 11ervi germi comu11i Ji avrebbe trovati poi nel midollo. i\Ia ~icard e la, st1a scuol a e Verger e Brandeis ripete11du le stesse esperienze con gern1i e con l><lrticeJJe so lide non hanno otlr1111to lo stesso risultato. ll C1111éo sostie11e cl1e Ja l e~io11e sia llovuta alla di fft1sione I u i1go i i1ervi deJ le sosta11ze tossiche da gern1i comun i rimasti localizzati, com-e per il tetano e per la rabbia; i)erò jn queste due malattie la difft1sione non è accompagnata <l a alterazione nervosa; la nevrite sa rebl; e ral'a rispf'tto a lla frequenza- dell'infezione e no11 serr1pre q1 t e~ta è din1ostrnhil c n ella ferit8 originaria. GJi ..\A. pe11sano elle con t1n atte11to e a 111e di va ri e circostanze etiologicl1e e clinjche f:.i può , as!';urgere au u11a concezione · patoge11etica, Ja LJ.11nle l)UÒ riuscire l'l'atica1n ente 11tile per la cnra. l)ifatti 1a cl.11 bbia 11a tu l'a i11fetti YU, la 1·a1)icla e,·oJ uzio u e del male , il s11 o diffo11 dersi con crisi paros>5isticbe e senza 11n ·es8.tta sistemazione 1opogru,fica, 1' assoc i arsi 'Cli fatti vasomotori e trofic1, la sproporzione fra lc.t ."'i11tomato logia e La causa prodl1ttrice, t1titi cn ratteri delle i11alattie sirr1patiche, fa11no t1 ascere il sospetto cl1e anche q11esto 1uo1·ho sia di tal nat11fa. In t1ue La ir1terpetrazione la nevrite r.scendente si avvicina al n1oncone doloroso in cui il ,,.ertl1 ei1ncr l1a dimostrato un notevole ~vi­ Juppo ,.a ale peril'adicolnre JìOsteriore e fatti di a 1·acn oiùite. f)H nnn tale ipotrsi · 1·i. nlta, da.I }JUnio d i vista ter<ipeutico, cl1e in i1rimo tempo ~ scopo profilattico conviene escidere la cicatrice dolorosR, ina 11 I teri otrr1e11te q11a11 do i è ,·erificata la cliff11sion e og·ni. opera,zione 1)€l'ife1·jca è vana e l'int erYc nto l)iù razio11ale co11 iste r.c-Jl a radìcotomin estesa e prrcocr J) er lìl' Cv•~ nire l" le"io11i n1iclollnrj. Tal pratica forse darà. il i11oll0 dj .~ e oprire ir1 •111 esto morbo delle le-io11i ;1.11atomirb1? r- 1rnili a q11elle dPl 111onco11e rloJol'oso. 1

s. l-; l

~. 10 .

1011

PRATlCA

L'encefalite leiai·gica e le sue affezioni secondarie. \ .:\O~~E . •11tllles

de la l ·'ucultad de nie cl. cle 11'lu1i-

tevideo ).

Se11za c..l ubbio la varietà delle for1ne di encefaJ1 t e leta1·gica sot to le q11ali la m .alattia si prese11ta, i11fer11lità Ja qt1ale si l ocalizza a prefe ren zrt 11el mesocefalo, l)Otendo però attaccai re c1u a l ·iasi l)arte del sistema nervoso centrale, clal l)Olo frontale fino alla coda equina, t>uò s pieg·a rsi solo i11 !)art.e con la localizzazio11e casual e dei focolai infiammatori, nella 111aggio1' parte dei easi i l proteismo del quadro cli11ico ùov·rà attril)uirsi al comportamento biologico del mede i1110 virtts. Altrimenti nor1 :--1)ieg'l1erebbesi 1Jerchè ciascuna epidemia oltre atl off r·ire sporadican1e11te tutti i quadri cli11ici , è caratterizzata dal l)redo111inio di una fo 1·n1a. cli.uica. ])articol are, sia per quel che si r if e ri 1,;e ai si·n tomi s1)eci ali. s ia per quel c;he l' ig·l1arda l'acuzi e dell a malattia, la sua tossic ità, Ja te11denza a lJl'?durre affezioni seconJa1·i e. P er l'epidemiologia, l a p1ima epidemia di \ ·ien11a. co111e sintomi particolari mos trò irritazioni delle meni11gi, son11olenza., oftalmoplegia esterna; l 'epjcle1n ia fra11cese del '18, febbre, so1).flole11za ed oftalmoplegia este1·11a, nlrntre T1e ll' epiclen1i<:t ing·lese del i11 ecles imo n 11110 si osservarono nurn·ei-os i casi clella cosidett a paralisi agita11te « i11e agitatio11e n. L'e1)i<l~mia di. Amb11rg·o · l el '19 fece notare SJ)ecia 1rn ea1te disturbi ])llpil lari e freq11e11ti for111e bulbopa r 8liticl1e e pa rkin so11jane. Nell~ epidemia t:PJlf L·o-e urop eu. deJ '20 l)J'imeg·g·i a110 Je forme i pp1·cin eti,cl1e, con del i "j , neura Jgie , mioclonie, n git u z1un e coreifor111e, sta.to grav·e di i·n tossicaz i 011 e g·en e rale accon1 pagn ato da febbre con so11nole11za 11lteriore. l ;H, co11oscenza dell n 11111ltiforme s int o111 ntol1 ,o· i a della encefali te e i i)e1·mette di far rienn tt·a r e llel s uo quac11·0 er>irlen1ie· cl1e autori fa11110 risalire ad Ippoc rate. cl i letargo ," o più l'ec e11ten·1e11te di malattia del sonno, di nona, di corea elettrica, di encefa lon1iel iti subacute. Nei casi tipici no11 è cl ifficile cl 11nq11e 1a diagnosi; co111e regola ge11erale si riterrà che, a cat1sa stessa clella infinità dei s i11tomi che la malattia può prese11tare, a d essa s i doYrà p e11 sar e i11 og11i caso di malattia g·e11erale , con inizio ac11t.o e decorso febbrjle atipico, che offra un in ~ie111e cli s intomi difforrni a carico del sisten1a. i1er,·o o , co11Je i) er es. deliri apirettici con co11,·nl ' i o11i fascicolari rlPi m11scoli addominali, corea con · dir>lopia , ecc. Non si _può parlar e cii l. cefaloracl1icli8110 8 caratteri patognom0n1ci. Per Llt1a1tto rig11nL·du le affezio11i secondarie, I


101;!

IL

cl i l'P c.:l1e le :·i11 cJ rot11 i a t:ll te l ' l' lle co11 c.l uconu ud alla n1o r te oc.l alla guu rig:iu11e i11 2-<i 111e:-; i 11011 IH:l:"tano 11e r s11ieg·a 1· L' tllttl> il COllllJOrt tllllClltO Lli1tico della n1 <.1 1atti<.-t. (.;iù J"epide111in del l G-17 a \·e va di 1 uo.~ trnlo c:l1e vi :u11u ç,t. i i 01<1t i cl1e i1on gna1·isco110 c.:u rn1)Jeta111e11te.

si

JJUU

.assncne11clo anzi 1m clecorso t l'on ic;o prog· r e~si­ vo, t>erò !)OCO ,unifor 111'e. 1:at1top ·ia tli l1 11 0 di '11 1esti casi c.lirr1ustrò cl1e oltre ag·li a 11tic lli fo.colai encefu li t ici n 8 csiste,rano alt ri d i fo r rn azio11e rece11te 11el cer vello, il cl1e l) l'uva eviden t e 111 p11t.e cl1P i l vi r 11s encef~Llit i co l> ll ò ver 111 ar1el'e i)er nl olli n111ii nel sisten 1u 11 e rvoso ce11t 1·nlc I> r OclllCL'lldO rl llOVe ert1Zl011Ì patogene. <J11<'sto f<ltto :piega all'.L..\. cu1ne r eci cl i\E' de ll'e. 1. tl11P Cn. i )lei qnali d OJ)O pi ÌI di () llle · j dnlla ~· uarigione, ~i !)re. en tù 11 11 <1 ern icor ea. ~ f rntrt' t'llt:> i si11to111j r e. iclt1nJi l) O ~S1))10 co11~ i ­ <le r n rsi coiue g·l 1a ri gioni i11 difPtto. le recid i ve e(l i cas i cron ici s i spi ep;a no con la }Je rmn 11 er1Zét <lel v i1·,1 s nel l'or;rnnisrno . i\fe11t1·e la e. ]. s·,1ol e p1·edon 1i11are 11e i mesi d i g·e1111a.i o, feblì1·<1io, n1<1 rzu, l e reciti ive soglio n o I in 1 i tar~i ri i 1r1e~i di Hut1 111 n o. c ioè 11 1 ottoh 1·0 Pcl i1 1 110ve 11 11>re. l s i n t o n 1i e 11 e a e e o rn lJ a g·1l a.1 lo Ie <.t ff e z i o 11i se (·untl n r ie sotr li ono es. ere 111o l to d iffer er1t.i. L a • n1a;;g iur pn rt e clei l>. si lame11ta d i distt1rbi ~o n1ati<:i. cioè di tren1ori, })aresi, nlterazio11i rj fles,P. sintomi bulho-1Ja r alitici , c.listt1rbi <lei T111 1scoli oeulari o ,l8ll'acco1nodazio11e. n euriti otticJ1e, lteuralgie, c.:orea oc1 attaccl1i di e1)ile s in. o,·vero (li molest ie !)Sichiche (a11siPtù, di- • st 11rl1 i i1e 111'è:1 .-tenici), in n itri a p pn r e i I L!Uudr o c:I ini ('o <.lel J)a r kinsoni ··1no, c ioè della l)ar al i si i1g·itn 11te ve rò senza tl'e1noti. .L\. lcun i s i Jagr1a n o di pert url1n zioni del so n no, son1tole11za cd :i.g r jp 11 i<1. u i11ve r sione. l )n ciò s i co1111) t'e nde elle il c111 aclr o si11cl r omico delle Hffez i o·ni seeo11dnrie del la e . l. offrirà quasi lu stes~a. \ 'flri ctc't d e lle fot'n1 e a cl1te. Il park i11~01 1i s11 10 ti i 11t0 rp ~~a : sono i ca. i cl1e s i caratterizza llO 1Jer I él sc.:a rsa lnimica, p er i1 viso co1>erto cli una e:-- 11clazi one acetonica (sec rezione ano11na le dell t• g·l<u1dol e . ebacee) !le i· lo J)tialis1110. l)er In h<t l l>11zi e, llef l'atteg;g:iè:lTl)PTlfO cl el C'Ol']>O. })P I' Jo i 11 to r pi <I ~ 111 è n t o ~·e n 2 r n Je , J1e r i 1 e a 111n 1i 11o i 11si c1 1ro. !1P r In ret r n-})lll , io1\e, ecl in ?1011 ra ri cci s i lll'I' 1111 t rPrnore rr1olto taratter istiro, e pe l' IR poco vo lo11tà di 1n \10 ve r si che 1nost l'a 110 g·li inf( •r t1 1i. 'J'e:1lc .;;tt1t.o ~ i p11ò agg·ravare fino a ll' nci 11 0sin con1plPta, nl la totale catalps:i. [ ,H prng110 .. i 11er il }Hll'ki11 so n i ~n10 !)l'Oll\lllZÌèltO ì· JHiCO ~

f n Yoreyole.

rig1.1arda la etiuloµiu. 'i e11e an1ntt1s~o ro 1ue probabile agente il diplo~tre 1)t o . e c.ll'CLl pl •otl)Orfo l1i \\ . i e~ 11 e r: lu ra' ità nasor~11 · i11gt>:1 L' il pt1nf O tli itlUl'l' ...,~l) dt'Jl'infezione. [> e r

CJlt<111to

L.-\ ~~o

POl.JCL L ~ l CU

\\\1 ,

FA~c.

31J

0:ug11cl1i. L e ,·ariiti ed altri 11t.111n o lli111ostrato <.: ]le rclg·e11tè I.Jè:ltuge110 è filt ra lJi le, e c:l1 e H.11cl 1e 1·J-Jet1Jes zoster e il · i r11plf'\. ;::011 0 rnpac i })et i11oct1lazio11e di dar luogo nd e11cefc1liti acl1te R el <.t zio u i etiol ogicl1 e g·e11cticl1e co11 l' infl ueuza 11ou .·e11 11Jrano csi. ter e: e~ i sto11 0 fr u d i esse r eJ<.tz io11i . <li ca r èltt et e sconost'i nto . Per la te r api.a, nor1 1)0, ~<'I d i a rno fi1101·~t l1na inedi.ca zio11e s1)eciCica: utili· è· ru so 1 l e ll~ forme ac u te dell e\ solu zio n e di 11rot1·opin a. o io d ica cli J=>r ep: I. 'i\ IONTET.EO:'\E.

Sulla patogenesi dell'idrocefalo. ( •..\..

l) 1ETR1c11.

1lJ ;i11tl1 .

"Prf r d. 1

1\ ·oc ll e11sc liri/t,

n. 3-i. 1923). ....:i è em1)re l' l'.ed uto cl1 e iJ lic.1 uitlo c.:e rebco~ spinale ,·enga prodot to cla i 11lessi coroidei . o i, er tiltl'ètzione oppur e per :-:ec rezio1 1e. R ec;ente111 er1te l)er ò è stata em es. u l'i1>otesi cl1e i l)lessi a 1\zirl1 è secr rn e r e, r inssorb isser o i.I liClll·Or, e, p iù s p et in l111 e11te f111 co r a, deterrni11 a t e so:-:;tanze i.11 esso co 11 t cn11t e. I.a f u11zio11,e secre1 iva c1ei })l es. j è r e~(t l)OCO p r o h n l)i l<-" dall a strt1ttu ra pap illare e n on g l1ia1ldo la1·e _ d i essi ( trn ttl1re , . j 11 ost' h a i11 lù rlel r or ga nis 111 0 u ua l) l'eYn I ente fn nz io1 1e r i assor l)e11te). e dall't1bica z i 011f d i c·s~j nP i l) U11 t i d i 11sc:ita e 11ei fH1 11ti più d ecli\'i clei ve11t l'ico li·. Ol1l> state i11oltre c· ~se rvate cJeJl e d il ntnz io11 i Ye ut r icolari bloccate ' in Clli il liu- ui clo 11011 .in1ò rsser e J) rovennto dai plessi. L"ipo tesi d rtta no 11 i1ega cl1 e l 'epitel io dei pl es ~ i f)ossa a11ch e n~so rb ir e delle sostanze cl:il -.nr~gue (accu 111ul o <li g licog·eno nel f eto, acc11n n1l o d'a rg·e11to 11ell' a r g· irosi ). l_.a. i potes i rl ell n. fu11 zion e assorbf'nte d ei pl essi è fl \ \'<1 10 1· f! t n. clai r e1)ert i cl i em os iclerj11a i r 1 es i in cnsi di e 1n ·o 1·r c.tg ie i nf l' nve n t ri col ar j; er11or l':lQ;ir il1t r~tce t' e br:t li 11 on f'o110 i11vece ina i seg·l1ilC' cl all 'ap1)arizi 0rlc cl i ernosicleri11a nri ples. i. 1Jn a ltro argon1ento i11 fu,·o r e clelln eletta fnnz ione ùei pl essi i'\ l èl d ifff'rer1zu cl1e spe::;so . i riscontra trn il liq u ol' spi11ri le e cp1 e1lo Ye11t riculare. Così nell ' itte r o si !1ossono t r oynre pigrnenti bil in ri 11rl li q n o l' ~pinale e 11011 i11 q11ello \·ent r icolar e; ro~1 ln l'enzion e cli ,,.assermnnn e la r enz i 0 11e d i 1\I 011n e posso110 eserc ])Osi fiy 11el 11quo r spi nal e. n egative in t!ll e 11o Ye11tr ico Ia r e. QllRn cl o in,rece il plesso stesso è amm al ato Yi e11 e n n1an ra r e l n s11a fnnzione riassorhen tf' P 11f'l l Jiqnor sp ir1 alP e<i 0

in ql1ello v.entri col n r P si pos~o1 10 cl i n 1ostr:i r e Je stec:.ise sost fll)7.e l)atolog ich P.

Q11e"ta con cezione dell a f11ni1one dei plPssi è i1111)ort n nte n(l r 1<\ na top:P n l'si dell'i d r orefn ln. tl lionor YiP11e secr eto dnll'epend i n1n e r ins~or. l'itn <l <ii !)l P:". i. Q11nndo il liq1101· i· n11111rntato _ tl i (p1:1ntif;i pt'l' \1na eccf'~c:i,· n :--\In pruJuzio


[ .-\~~O ~\\

l,

J:i"'ASC.

:31J

~EZ IO~E

r1~ (i tttia111111Hziuui)

ù!JlJlll'tl lJer u11 i1llllèdit11e11tu al stto defit1~so (tu111ori , uccl\t s i011i <lei for;11ni (ii u::.;cita), i·itlroc efalo ri111a11e Li111itatu ti1 10 a. c.:l1e 1 lJlessi so110 i11 tt·gri e tJ Ui11<-Li j11 g1aùo tli rièt:-;~o rbir e il lic[11or uunH•11tato; ciò è il caso SlJLl<.:i<tl111e11te i1c ll . idro eelalu u1eec:a11ico dPtrr1ui11atlJ .·1Je<.:iuln1 e11l c uu t111n0 ri cerebrali. J:idroc efn.lo raggi1111ge i11vcc.:e g· r <.tdi i11olto i11ie11s i s~ oltre <:1.( l 1111a ip erp r 0<.l11 zi o11e di liquor od a t111 iu11>edi111rnto nl ;-;1 10 deflusso e ·i B10110 le ~ io11i ù t> i l)IPs ..;:i c lt e 11 0 di111it1uisco110 lé.l fu11ziu11e ri asso rlJellt(•; tlllt'sto è il c·<tso !'5l)ecin ln1e nt e n el l'idroceraJo i11fia1u111atol'io, l>. es. ne lla 111e11inµ·.te t11J1"l'COln1·e. E rifel'it o u11 rnso di idroccf'11lo p(1st-n1e11il1g·itico cl1e i11iziatosi i1el vri111 0 an n o di \·ita pt•1· i ui~e ull'<1in1ùalata Ji rag·git111gèt'<' i :39 a 1111i. L:antop .:;i n. dimostrò n11 id1·ucef<1lo i11t ~ 1· 11 0 ~1)i cta1o i11 et?:nito a hloct1) L'nn11)IE'to del lic1uo 1· ' 'entri colaJ~· 1· s un1 e

i :.: tolog·ico dei p les.' i (lin1ostr1·) cl1 e e~.:; i t: 1·n1 10 1v l ati\'H111e 1Lte int e~i:ri. QuPsta i11tt:'g1·itù. dei ple .. si avr ebbe co n se11tito u110 st at o di e q ti i Iil 1rio p e r e u i 1u. 1' l ' e~ :3 i on e rt P l Ii o·l"""' o· i l l ll t () ti 11 el i Il t t) 11 S i t Ù ci u or 11 q_n a\· " va 1n a i I' Pr\ ;"""

l'e.

inrnmpatibil<

l'Oll In

1

\'ittl.

Po1 .r.! TZF.R .

Come si pt1ò modificare la pressione del liquido cefalo racl1i<lh1n(>. \ \ · 1·: H I I I 1': l .\ rER.

ll lericl1e

r~

(' r .

(I (, ( ' Il i }' Il I' ui (' ).

f _.\. :3 tt11 cli:"c.:e11ulo, i11 t1r1a serie di IH\'O ri 11a11110 (lin1ostrato l'i111portanza clel t'atto r.e fisico i1ella fisjo- patol og·ia d cl lillt1ido ce fl1J.o rachjdiano e l'i1nporta11za d elJa n 1o<lif icaz io11e della l)ressiorte di e so nell'epill'ssin. J nck on ia na. e in <iltre 1)1nlattie dove i1 10- e ip ~ rten --i o11 e iJo. sono clarc qnndl'i tlgn él l j. \\'eecl e :\le. Kibl) è tl 11n11110 i11 seg11ato spe1·i u1 e11 talrn e11te il i11odo di fa.r ,.al'iHl'e la ]Jl'e.·sione di eletto ljq11iclo. Il l.ericl1e. l ' Jl <Jde11. iJ F:l lry. il Sacl1s har1110 ce l'cn1o di a ppli cur l o j11 Cli11icn . \\"eecl <' :.\f('. l\ih l1Pll :11i g·atti h c1 1111 0 cli1110strato: cl1 e l' i11i L Ziliue sottoc11te di 100 tC'. di Jiq. <ii Ri11ger elc"·a IJer J)OCO la 1)ressione del Jici. e:. r. e !'.e" hre,·e; 111e11t1·e l'ini ezione ei1 dovenosa o .·ot.tocutaneél di acqua distilJatu dà. u ri'r·l riynz io n e 1lot 0 ,·ole (71-155 c:n1. ), e d11ratul'a. r>c1· contro l 'i11iezio11e di una soluzio11e a l 30 ~o cli c: lor11r.o di sodi o o di fosfato di sod i o o cli µ;lucosio o satu r ~1 cli hienrbonato di sodio dà u11 n h bn ssa m ento fino <1. O de 1l n l)re~­ si 011 r. l~s:-;i ir1oltre h anno clin10. trato. n1ette11do <1llo s(·opt"l rto il cervell o. cl1e iniettando a('q1 1a clistillat a q 11 e::;t0 ~i rig·o11fia e . porge <ifllln hrece

1

! 018

PRATIC.\

c i1:1 osseH. 111entl'l' i11i ettu nd o so l11zi o11e i1> e1·LoJ1ica. si aftl o'ci<t. t...l 11e:'ti risultati i11 CJi1dca ·0110 .-tat i c.:0 11fè1·1uati d è-t Faley il c1uale 11a aJtl'esì con statato cl1 e g·I i stessi e rretti 5i l1a111 tu se i 11 vece cl1e per Yièl c 11<lovenosa ~ i _01nmi11istra la soluzione i1)ertonicn per \'iè1 o rtJI C. L·A. e il J.e ri <.: l1e l u--1n r10 fa ttu u g t1 aJ e co u ·ta tazione. (J11 i 11cl i rlu ll'~nsie111.e di qne ti tu di ri · 11Jta cl1e l a. p res ·io11e clel 1iql1id.o cefa lo r Hc.:l1icliH110 patolog·ica.inent e può trO\' arsi auniP 11 tat<1, co111' è il caso i1it'1 freq11ente, e l)\IÙ e. e r e corretta dall'iniezione o cl a ll'ingestiou e di sol11zio11 e iperto11ica sét li11 a., o z11ccl1erata. \ ' ice\'el'::>c.t la pressione ptlò tròvarsi di111i" uil ll , co111.e seco ndo L erich.e ~1 t1ò aver ·j uftcl1e i11 ce rte ep il'~ . . i~ .Jackso11i<J 11 e e J)UÒ es~cre i11n n lzata o dall ini€zjo11e ·ottoc utauea cli ~i or o a r t i ri e i a l e o , n 1eg I i o , cl u l r i n i e z i on e i i1 t r a1

1

,·e 110 sa d 'acqua di:tillata. () r èt !' ~~- l1a a1ll)lic;H.to ll\l este c·o 11q11i ·te t e1·<lJ)e11tic:l1e in casi cli11i ci: l u o l t n d i (\: ·i ~i Il n iJ>r· r I<' 11 s i o 11 ,, a, . c.: i é.L t a il ' li versi . q 11 adl'i cli ni ci. • 11 t 1111 c:uso s i t l'atta di epil ess ia .J e:tckso11ia11<1 ,ro1·ig·in e t1·a11111atic.;a. [11 due <.:a.:; i cl'epi Jes:· iét g;er1rrH liz7ata di JJL'Ol>i:1 bi.le or igine tru u n1u ti ca. 111 due casi d.l.'l)ile . :ia es. e11zinle. 111 lll t caso di 1nenir1gite 1Yl1rifol'111e asettica. Ir1 u11 caso <-1i turno re cer eb ral e, i11 cui l a. iniez1one ipe1·to11ic<t. ì...· -- tata usatn a comp l e1ne11to cli l ln a t1·n1)a11nzior1e clecnn1111·es. i\i H. ln 11 1t cnso di e n1ic r a 11ia. 111 tutti (1u e ti casi la pre. iont' d e l liquido c. r. èl'a di 20 o piL1. ~ouo state tt,;ate drlle i11iezio11i e11dove11 ose cli g·lncosio al 30 '\, tl'nn11c: 11Pl1'11ltin10 c.:uso i11 t:t1i è stata u .' at.H sol11zio 11 e di ca rl101utto di sod io c-tl 4°"1 i11 s ie r o n r tific. s<'c.:011do , i c<1l'(l. I11 tutti que.' ti 111a!nti. ber1cl1è l'e ~·1Jeri 1r1 e11to no11 d111·i eia. lur1g·o ternpo, si 11a <.t.v11to n1i glioria o gnnr1p;1011 e ~in degli attaccl1i e1)iJettifor111i c.:li.e dellrt c.:efal<'a. In due casi si tl'ntt•L cli f'j)i l essi(( trau1uofi ca, con ipol e1 1~io11e j11 111 10 cli 1;2 e 11 elr nlt r o cli 9. Il l)rfn10 ave Yn <1,·uto pa r ecc.:11ie i1)oder1noclisi d i siero R rtif1c i a le cor1 lJe11e.fìcj j t raJl sito1·ii. niCclVll Ìll\·ece ott i rni pff.ett i e cllll'Ht11l'Ì da dt1e 11 uczio11i i11trave11ose (1 acrr nu di . ti ll atn 11na di 25 l:l11C. e l ' Cllt ra, di 'tO c nl è. li ec.:"1ntlo 11a. :u1Jito· t111attro 1111Pzi o11i et1cloveno. e di acqu::l distillata. co11 ~ruariQ:io11e <.10,g li nttaccl1i epi lettifor111i. Qn e~ti so r10 i ri ~11ltati cli1iici i Ll tlHli. b e11cl1è no11 s ia110 stClt i :-;eg:u iti n J nng·o per 11ecf's~ità di C: li11i cn . t11t~a,,. ifl. l1anno \111 g-rar1 valorP din1o~trnti\'O delle so111•nctette e pe1·ienze 1


1l

POLlCLlNICU

e legit1in1auo u11 111<'todu teruveuti~o i1'ute1ts)vo e i vertensivo i11 ca;.;;o cl i c-1 lteraziorle della pressione del liqt1i do c. 1·. Modalità d'applica:.ioru: . - La. \'ia ve11o~a al l'A . ... en1bra la piLl ic11ra, l a più t'H}Jitla e la più semplice. Jn cn. o dj ipotensio11e consiglia Je. irLiezi(llli en<lovenose a di stanza di clue gior11i di 20 cc. di acquèt distillata steri le. Se la si11 dro 1lle i11siste s i pnò ripetere 11r1a seconda se ri t•. Se l'ipoten. ione è lir,·e ~i possono t1sa r e ipodermoclisi di siero artitiC'iale cl1e a Lericl1e hanno dato ris11ltati sod cl i facenti. In caso di ipotensione rA. prefel'i ce l 111a soluzione ipertonica di gl11cosio. Per iniezioni en dovenose sol11zion e a] 30 % di g·luco io. due iniezioni in sei giorni cli :>O cc. c iasct111a. Per via oral e glucosio gramm.i . 40 in 100 Idi acc111a da. prendere in due volte nelle 2 1. ore, per sei gio.rni conSE><.;tI ti vi. F ale y e 1'11t1 ta11 t consigliano ar1che jl clor111·0 o il s olfato o iJ fosfato di sodio. al lo te o titolo, 111a detti sa li clànno distl1rbi intestinalL Si p11ò 1L a1·e altresi l a via r ettal e. ~[ai son ··egl1iti nccic1Pllti notevoli. 'l'<tlYolta per qunlche ' ora si sono notati cefalea. vertigini. Mr' ccq,11.ismo d'a:ione. - I sopradetti risultati clinici oltre a prova re l'effetto terap eutico del metodo confermano la possibilità cli rnodificAre le condizioni di ,pressione del liCJ. cef. racl1. TI meccar1igrno d 'azione p e rò P Rlq11é"'lnto oscuro. Intanto . i p11ò s'1bito affern1are cl1e le modi fica zioni indotte a·all'i.ni ezione i per- o iso- o ipoto11ica su lla pressione del liq. cef. rach. sono qt1asi indipendenti dalla variazione di pressione u r te ri osa, poj chè qt1e ta. i rnodi fica l eg·ger1n ente e per così breve te1111)0 da. esser e 1rasct1rabil~. Qt1incti il f enomeno non sembrR Pffetto della mocliflcnziorl e della pressione ar1f·r1osa; ma di 11na filtrazione osmotica dai ple si coro idei e dagli spazi aracnoidei in rappl•rto t '()lt In ma ~a cerebrale. L'a11mPnto della pr.es$io11 e del licr. c. r. e clel \·olnme del cervello 11e r iniezioni ipotoniche, e \ riceversa la loro din1inuzjon e per iniezioni ipe11oniche. sono dn attrihnirsi nd 1111n. idratazione nel primo ca o e a una tli$]dratazion0 nel secondo, i>er 1111 fatto osmotico cto' 11 to a 11 a co11centrazion e 1ni nera le. lTll ' i11iezio11e isotonica dà n11 numrnto le~·­ gPrn P 1ran8 itorio in rappo1·to non plù col fenon1f'r10 osn1otico. n1a con l'aumento della pre~Rio n e ;;:;a ng11igna. Tl rneccrini~n10 ~n1·ebhP il gegnente. . 'pc< ncln l11'> ri el lo . tate. rlelln prr~ io11e i11 1

1

1 racra.nica

è essenzial11tt:·11te esp re8sione del ,·olume cerebrale che dipe11de d~tl . uo ~ vilu1>110 e dal . t10 stato di idra taz io11 e. Q11indi secondo Foley e Putna111 l'iniezione ipertor1ica provocherebbe i1er fatto osmotico 1L11a <limint1zior1e deUa 111u~sa cel'ebra.le etlerr1 a to. a e 1>ercè· 111igliorc r ebbe le co11clizio11 i di circolazio n e \ 1 entricolare e s1ibaraC'11uiclea ci el liq11ido c. pinale. S ic.;ch è cp1 ando l 1iperte11s i onc è clov11 ta a. tu1r1ore cerebrale cl1e ostruisce le vie u.racnoidee e i ventricoli, la medicatura ipotensiva ha poco e ffetto, i1e ha molt o invece c111a11ù o l'alterazione è dov11ta pi1dtosto all'eden1n ce r ehral e conco1nita n te . In caso di ipotensio11c· sticondo il I.ericl1 e si a,·rebbe t1no stato i11ve rso. (:i oè l111'iperf11nzione dei plessi coroidei o un aun1er1to degli spazi • nrHcrtoi cle i u 111 1·a11ert11l'n r n oem e dPi :-serbatili cll.. l liquid o. Stando così l e cose Je iniezioni ipotor11che determin e r ebbel'o 11no stato cli ede111<1 ce reh rale che compe11serebbe l'él,mpiezza cl pg· li spHZl contenenti il li c1t1ido e l'nttiva funzinlll' roroidea. Perciò in, bri e nl le l<->g·gi ut;1noticl1 e co11 le sopradette iniezioni' s i 111odifiC'llerehLe il \·o l11n1e cel'ebrale, il c1uale !)er compressione o rr1 cno clegli spazj a ra.cnoi(l e i ci l'app1·rsentel'Ph h~ il regol8to1·e della 11ressione del Jiq11id o Cl'f. l'è:l cl\. /11d iro:. i o11i. - · ~tFtndo i11 qt1esti tPrn1ini il rr1eccanismo, le indicaz1 oni tera1)E>t1tiche del n1 etorlo Yn rinr1 0 seC'onclo i casi. lrt fatto di t11more ll1nlign o q11a11clo l'a11 n1 Pnto cl~llR. pre~~i<n1e è clov11t0 al t11rnore l'uso cl r li e i1ti rzi 011 i i r)ertoniche è• poco e fficacc. ~e in,rece ,l 'i1>erte11sion e no11osta11te il t111110re è dov11ta s11ecial1nente a edema cerebralP, le ini ezioni ipote11~ive, se11111re a. sroJ)O palliativo, dà11no buoni risultatj. 11 diYerso stato di cose p 11 ò ..tabili r si con la V·entri.colografia, ovvero trapanato il cranio, Y.edendo se in segt1ito alle iniezioni ipertoniche l'ernia cel'lel)rale si 1nodifica. o n1er10: se si rid11ce vale a dire cl1e P do,·ntf-1 n cnn1pre. si.one edematosa se rio allo s\'iln ppn dPl

t1nnore. T.'l1so delle iniezioni dà otti111i effrtti iri C'C1"i di eoilessia e di cefalea ribP 11 i. • P11ò usarsi il metodo nei cnsi di meni11u· it~ di nua 111nqne na tt1ra. Trlfine il trnftelmento in })aro1a p110 fac:ilitrirP l'nrriYO .. ,1 <'t r,'ell o di sostnnze nle<JicH mr11to~ e (''"eeci e I-It1ghson e a que. to rnodo p o t r 1•l >h t• n n ri r e l; , \' i n n <1 11 n a l 11111 \ · n t P r a }>l\I d t<i ('1•111 l'i lll'I \ '() ...., j 3

-


{A~NO

XXXI,

F .-\~C.

31]

SEZIONE

CENNI BIBLIOGRAFICI. M.

Trattato cli diagnostica diff eren._ zio.le delLe nialattie interne. - Un vol. in-8 di 776 p•ag., ~on 106 fig. F. \ 7 allardi. ed. :VIila110 . 1924. Prezzo L. 80. ì\IIATTHES.

.... 11 lla

djag·nogi differe11ziale son o , state pt1bblicate diverse opere in quest ultimo decennio a. comi11cia1re da quell a ben nota di Cabot. In g:enerale però esse appaiono eccessivamente $Cl1P1hatict\e, col i11ette1 e in riti.evo i] sing·olo si11toma, che vj1ene così acl111istando t1na impo1'tMlZ.a esagerata rispetto a! com1) Jesso qt1adro clinico che si ritrova nel lll a lato. _t\ltre poi, dis1)on erndo la m a te1'ia in orcli11.e a.J faib etico (· facendone come 11n lessico, pois ono riuscire utili ner una r apida co1ns11ltaziorle, ma solo -con le nn g·radino per al ire ad 11n a• più ampia i1att:tzio11r in altre 01)eire. O 1·ga11icam·ent.e impostato 1e svolto con eqt1i1ihrio, t'i p1·esenta invece ql1esto trattato del 'Nià.tthes, direttore rl ella Clinica medie.a di Konigsberg che consic1 era non già il :~intomai isoJiato, ma partr da un cp1aclro clinico il qt1ale abbi ~\ già m1eR~o il medico s11ll a strada per a.rTivn re alla rliagr1osi. Consirlera così l a cli aa1 riva re <.tlla òi8·g·nosi. C~ o 1nside1 ·a co 1 la diagm·ooi dell e malattie infettive ac11te febbt·i]i, degli stati s11bfebbrili e febbrili cronici, d·ell·e malattie di circolo. d.el feg·ato e vie bjJ,iari, degli. 01rgani 11rinarii, del 1sa1ngt1e, ecc. Ogni parte è poi st1ddivisa in capitoli, per c11i rie-sce agevo1e ritrovare l'a.rgomento che si desidera anche con 1 ai11to del c·o.p ioso indice a •l fabetico. Ma il libro non è di quelli che, dopo a.v erli cons11ltati in fretta, si ripo·n gono; -è um vel"o trattato ·che, avvivait o da storie cliniche, si legge con diletto 1e con utiJ.i tà e che, mettendo il medico di fron.te alla t"ealtà .()Omplessa del cp1adro mio rboso, g li forniis c.e 11na guida sicura per un'esFitta cliagnosi. A. Pozz r. 1

1

1

1

I

Dipht P,rirz. P11bli . h ed llf'l'Y

b~'

l{is i\la.\yesty's tatioOffice. Londo1J. Prjce 12s. 6d net.

Questo elegante volurne -:;ulla clifte tite è frntio della collabo r azione di Andr€vVS, Bt1lloch, Douglas, Dreyer e Gard11 er, Filcles, Ledingham, ,,-olf del .i\lledical Research Counsil. collabora.zione stretta, che involge in ctascu11 capitolo la rec:;ponsabilità i1on soJo dell'autore ma di i11tti i col laboratori, poichè, per precisa di-chi~ raziou e, qt1a nto è scritto in ql1esto prezioso volnme è stato compilato con divisione di lnvoro utile è stato d a ltra parte da t11tt) vagliato ·ecl np1)rova1o. Tal e g·ener e di collaborazione. n on [lb itnal e i1ell e opere medicl1e. conferisce [l 1l 'ope 1·n fJn ella or g·a11icità e quell<:1 correlnzio11 e fr e:t le varie partj. r l"1 e Ollll elen1<')nti 1

'

1015

P.ATTCA

essenzia li di succ ~ sso. Lo scru1)o lo nella compilazior1e del libro va pit1 oltre: basta dare una occhiata alla letteratura riportata, basta vedere eon quanta dilig.enza è vagliato direttamente ciascun lavoro. E opera annosa che vie11e a propo ~ ito ~pecia lm e1 11e i1ella letterat11 ra j11g·lesc. i11 cui, da 1111a diecina di an11i, n1ancava 11r1a overa completa €cl organica cl1e rivedesse il vecchio e nuo,·o in terna di difterite. I problemi, che meglio e più largamente ono trattati nel libro sono i p roblemj bacter iologici, e terapeu tici nelle 1 01~0 basi scienti fiche, i problen1i diagr1ostici r1ella parte empre clifficiJ.e e forse 11on ancora risol nta. La cli uica è a1)pena abbozzata. e qtLesta precisa inte11zione 11anno aYt1to · gli a11tori . Non al medico pratico , ma agli studiosi queRto libro è ir1d i s11e 11 sa bi l e, perchè esso rappre. enta il rest1ltato 'cli un Javoro cl1e ~pja11a m oltj campi astru~i i q11ali devono essere arati dall'attività <i.egli st11diosi di laboratorio.

T.

PONTA:\ O.

L. CHAt·vors. Un clanger social: la ccrn 8li7Jation . A. Mal oine. Paris 1923. Fl'. f'>. J11 q11esta pi-ccola inori.o·g ·rafia cl 1e ri.se1tte note,·olmente cl ell inft11enza dei la.,·ori del Lane il prohlema della stitichez7.n è 111n1eggiato siriteti.camente. E un libro cli volg·arizzazion.e pjù per pr.o .fani che per medici ed ha il principale merito di richiamar€ l ' att,enzio1te s11ll 'im.i)ortanza che ha l'abitudine di trasct1ra1·e il bi~o­ gno della defecazione nell'età giovanile sullo stabilirsi delle form e di stipsi cleJ tipo ascendente , che son quelle che presentano il pericolo della riperct1ssione tossica dell'org·anismo. Lt\ parte le esag·eTazioni dei pericoli della stipsi del tip.o. a.s·c en·dente, la , monog·rafia merita di essere' conosciuta: giaicehè la conci si on~ e la chiarezza son.o 1e sue doti fondam entali. L'A. non tratta i casi di stipsi dipen.denti da '1na cat1sa locale e si occupa della forma più importante dal punto di vista. pratico : la forn1a ess·enzia le. L, A. n ·e analizza il meccan ism o di ·produzione ll1m1e ggiand-0ne i div·ersi- fatto.ri predisponenti e determinanti e dal 11t1nto di vista terapeutico mette in evidenza l'importanza di una ieura varia.b ile n·ei .singoli casi ed i pericoli di un trattamento schematico a base dj lassativi o di .cJistiieri. P. _.\ . 1

Dottor e, ho 1tn po' d' acido urico... ( C orisig li di itn medico ). Un vol. in-86 , di pag·. 55. Editrice cc Sall1te e I giene ». Roma, 1924. - Prezzo I ,. 5.

l T.

DARETTI.

Il titolo stesso ci dice l'indole del libricc i11 0 })iane conversazioni col p11hblico per moc: trn ,J_ g·Ii qn;111to \·i è di \·ero e di ful. d in tutt o • l'e"ag e rnto cliscorre r e che si fu dai profa n i

..


1016

IL POLICLl:!\lCO

su Jr acido urico. IJe cause. i si11tomi ùella urite111 ia, la lJrofilassi e la cura souo trattate in ''11a s.erie di brevi e chiari capitoli, fra cui sea:11alia1110 come assai intere. ·sHnte quello ir1titolato: cc fJi che cosa l'acido n rico non è rer--1)0llSflhi1-f> ». Jl lavoro, <ii cui la lettura è consig·liabile anch€ ai 111cdici, ch e vi trovera11no i l n1odo di rispo11dcre a certe dornancle imbarazza11ti, è pt1bblicato i>er c11rn delln nota rivjsta «La sall1te e l'igiene della famiglia '', diretta dal clott. E. DelJ a seta. LII rilievo d ' indole li11gui ~ tica. L 'A . afferma cl1e il gro o dito del piede ha in italiano !l r10 11le tli allnc.;e € che i11 tal modo Jo chiarr1a anche D '4.\.n11t111zio, 111a egJi cade evide11ten1en1e i 11 equivoco. l)Oicl1è anzi, D ' An11 unzio consiglia di cc lasciare l'alluc e» ai ferrucci malce rti dei callisti i)resuntuosetti e s.cg·uitare a cr i,·e re «pollice d€l piede))' cc pollr .r pedis ,,, cori la })enna })en temperata. fi,l. J

1

• ùiarroiche), l'e:-:1Jlo1-.1zi1JilL' radio8<.:opica e radio~ra­ fica, effettt1a ta t1·e ore <101>0 il l)asto opaco, di1110~trò nella regione inedia na tlcll'acldowe. lil doYeln D<-lZieute ac.-c·n~aya i 111i1s~i 1ni dolori. la el-d~tPn­ za cli uu gros~I) p:lolJo di :1 use del tenne. per~·o1·~e <1<t i1nnH~rose sottili :-;tris<·ie tra~p<ll'Pnti. 11a1·ailele all'asse 1011gitutlin:1 h.• d<·l <'<>rpo. lunghe og;11nnn uuu 1ue110 di 12-lG ce ntin10t1·j, Jarg-be <1nnsi 1/3 ce11ti1 n1etro, i>a1·ec<.:bie riunite n fn::;cio. J,'(). t>111i:-;e spnza incertezza 1;1 t1 iilg:no:-:i di 11nn1<-'1·0:-;i as«aridi del ·medio tenue. J >opo tt Hll <·u 1·;1 cli :-;n 11 to11 i Tlà 111 rn gazza 11.a evnc:uato c·o11 l<• fec:i d'nn col1)0 ?.o <-l!"'C<'lri<li ~ si è tl'O\'èl tn lib<.' l'<t t:l <li tnttj i snoi clistnrbi.

n

seriografo dcl Busi -

~9ue

appvicazioni alla diagnosi radiologica <lell'11lcern rluo<le11ale (con preseutn zioue di sche111 i <."' 1ip;u l'Cl). /

Dott. G. <.7.

l">A1.~111<:R1.

-

lf' r~1

Je

::n-n rht t('

:1 ppli-

cazioni cliniC'he <..lel ~<'riogrnfo del Bnsi, J'(). rel)Utc.1 d i clo,-ersi sofferu1~1rP partitarn~ut~ sulla diagnosi radiolog·ica tl ell'nlccra d<\l duode110. J/O. n10st1«-t a lcu11i casi persou:-lli e<l altri delln collpzione del Busi, in parte ovc1«1 ti ('Oll confe1·1ua n 11 ·;1 tto· O))E'l'a ti \"O.

l~gli

AttAOEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. Società Medica Chirurgica di Bologna. .·lt/1111 r111:.·e .scientijiohe riel gennaio ]924.

Pr()fesi antiche.

['rof. J•t ' TTJ. ln uu;t l'<Jpi<.la sintesi l'O. rias~11111e 1<' 11ozio11i <.:lt<? ogg:i si 11<1uno sn llo sviluppo stori<.:o dt>lla ptol (l:-> i clf\g·li <11·ti. sino al J)eriodo della ri11n :-:cenza chi1·urgica. I l1 n ~tra i 1 sno dil'e con n11merose proiezioni e C«Hl pre~c11tnzione di 1111 :LPJJ<ll'ecchio. . '""011erl a rr1cl i()/ur1ir·t1 cl i a:sc·n ri<l i 70111 uricoid i nel ff'llllC t/i <IU<' (/01111(' (Jffeff(' cla f/l'(l •Vi dist•u rb·i del lll lJ u <liy<'rfJnl e l<'OU J)l'<Yiezio1ri <.li l't\diogr~1fie).

Prof. Bu. 1. -

l :o. p1·esenta ed illustra due casi

eh<.' pot<'Y~tno f;1re p0u~ar<~ <ltl un;_\ ~tenosi. J)ilorica o <.luotl.\11~1 11.'. '1 ~·<'.·a n1e r;1diologic:o riYelava n11'ansa del tl igi uuo, dec.:orreu te tr<1 S\'<? l'~<'l lmcn te llP Il 'addome. tnttn 1u·rcorsn nel s11 ' > 1. :t•zz11 <la nua :-;tri<::<:ia trn.·par\)nte. re~olare. clel diametro <li quai n1vzzo centin1rt rn. :t conto rni netti. lis<:i. ln11g-a 3:; centillH'tl'i. la ·1na l(' in 1111;1 <lell<.\ ~lll' e:-;tre111itil Si iDClll'\":lYil in llll;\ :--.tl'f'ttn spi1·a]e {' 11c>ll'nlt1·<l terDJinaY;t .1 1n1ut:t. f,p :-:tr ie t1·ns,·cr~:1Ji cloYnte alle VR}YO}l' t'Olllli\"Pllti. llll'Jltl'f' lH ÌÌ<\U('hl'g;giclY<\110 tla a111bo i l<tli )JPl' tuttn la snn lu11g-hezza. In pn~sa­ vano ~opra qna e lit a guisit <li altrettanti J>ODti. J'iil in n l tn. <' Jll'<.'l'i~111lr11t0 IH' l qunclri1nt<' :1<l<lou1in:t lf\ . up01'io1·c· di sini~t r;t. }\i OS!';<'l'\'<°l.Ya. dentro i 1n·n 1t t;t :111:-;n <l~l d i~rinno. 1111n s(=lc·o1Hln HtriRcia t1·:\. Jl:11'('llll' «nll gli ~te~~i r·nrntteri . 01n-.1tl<'~critti. l1'<). intt•rprPlt'> qu('.1~1:e in1111ag-ini co1ne doYute a d111• ;l~f·:1 l'i1li. 1Il !-=P~llit{) };\ }li\7.ÌPllt<· hn <'lllPSSO 1lne ) ll Il~ h i :l '°'C'òl l'Ì d Ì. 11 llCI )I< 'l' bOf'(•; I \'d li 110 J>Pl' }' :1 llO. nln i ~uoi 1li"lnrhi non :-;oun c·<':->!"'nti. Xell<.' ft>l'i peri-.ton11 :tll<'or:t nun1 r.i-.:p noY~1 c1i n:-:1·:1ritlc . '\:.-1 't>1·11ntl11 ,.,l .....'() 1n 11;l 1 ·:1~;tr.zn p;11lidn. Plll:lt·ia •1 •• 1t·f·11:-.:11Jf1• dn 1·i t'<·n nn :1 n1111 1l0i dolori ;1dflon1i.oali HCCP"'nali. (·on bol'borig111i e ~cariehE al"'ln'

con~ lnùe

rite11en<lo c•hp oggi non si n più po~sibile · procedere i·u r,in11n l 111Pnt0 allo .'tu<lio l«l tliologico clell'nlce rn <lnocl,•unle ~e11z:.1 l'ai11to del ~eriogr<1fo.

Epilessia biopa tica, a11afila ssi e rl isti roidi81n <J.

Dutt. :\..

GBAZI.\ ~ 1. -

1J·o. <lovo

tliscnsso le n1oclerne teorie sulla in terprcta zio ne •l nt1fi l<l ttiet1 <lell ' ppil~s~i:t <> :-;n1l:t origilll' di:-;tiroid<-':1. <·011c:lu<le 11011 es.c;ere n ff!'l tto clin1ostr;1 to chC' ill un g·rosso gruppo di epiJessie l'a.cC'e ·so sia <li 1l<llt1ra <.tllafilattica da distiroic1isu10 e cl1e n11zi molti a rgoHtPnti stinno contro un tale concetto. f'llf> l)Oi ul tern1i11e <..li e pilessia « geuuiun J)OS~<l sostit11irsi qne llo <li epilessia « biovatjca )> . in. qnnuto è o.!?;A'i ric·on0Rci11to eh~ g·Ii ele1n~nti c0Rtitnzio11,~li cren nti la •lisposizionp epilettic~1 so110 in 111olti cnsi pi.li cli i1n tnra biol~)gica (;l(l u111orale ('J1e<1 i retta mt \n I<..' "Pl'P 1ll'<l lP. p u (', :11n11H?ttersi. ~Jn q uest<) uou <:lli<.ll'is<.:e nè prec.:isa uu~glio i Ji111iti Ye1·so la C'pilp::;sin f·errbrop<l t i C«l. ,gia cc·h~ :111chP JIPI' 11101ti c·asi cli qnest;.1 ROiln ila pr0~nnH)rsi fnttori ('(1·.;lit11zi 1n·, li cnncl"· biolog:il'i <3'cl umorali) . :1Yer

)>

/.,'f'sr1n1e r>lcttric()

rlri ,,,,,.,.; Clllrrnr•i nella tflbe.

~EBI.

11 r C:->f'llt«t u11 p:1ziente all'etto da ta\}P . nel qn:tlt• l'<':->n11H• obbiettiYo 1lella ~e11si­ biliti1 lll<'tt<' ili (•YidPllZ;\ ÌJIOPStPSÌ(' (ltl <.llle!:Jtl':-;ie a 1 listrib11zio110 r;uli<.:ob1 r<• 1a•l dn111iuio di lJUasi tutte le i·a<lici lnn1b<tl'i <' s;l<:l':lli. Orh0ne in q11tisto 1nnlato in rui J'psan1e clas~ico <l<'lln ~Pnsibilitit llOll lll<'ttc\ Ìll ('Yidt>llZa !1 C'lllÌCO <lel troll('O. deg-li arti s1q1<\1·inri. <lclla faccia t' del <«lpo I urhn alc·11n:1 s011siti,·;1: l'e<:Cit;1zi0ne el<·ttrira della magg-ior varte dei nervi cutanei ùell0 s1~ddtitte1·<'.!.!.· ioni .,.C'l:t l'al>tJli:i<J11<' t/el r·ara tt,.,.;,..,fir·() sr11s" fii j(Jr111ir·uliu llt>i loro tPl'l'itori d'innPr\·n.1.i·HlP. r;c). 1·h·hin 1n:1 1':1 ttPnzi1,11p :-;11ll'i1nporr:1 nz:1 clel1"<\:·•an1e t~lt'lll'i<:n dt>i 1u·1·yi <·ttt•lllPi. il q11:1ll' i• iu grado di :->Yelarri lt•si nui <1<·1 pri1uo llL'lll'OIH' "''"'ll8i- tiYO, non •)hhi1·t ti' :t hi li 1·n1 11u•to1l i {'111 ~sii' i ili [)rof.

··~:lmP.

, -.

( ·.

TtORf.Ll.l.


[:\!\!\O

:\\X l .

:fi~ A

·c. :31j

l 1117

' EZ I ONE PRAT I C.\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. I segni radiologici delle malattie della Yescica biliare. Cn[t delJe diagnos i diffe1e1lziali l) i t1 ùjfficili, dice ~I . Ha11d eck (1Vit'n.er J,~l inisc lie \\ ·ocllensclirif t, 3 g.ennai o 1924), cl1e talvolta si l}l'esent~o al l'a1diolqg o è Ja di ag·11o:~ i ùiffe r c11 ziaJe fra l1lc11s d11 od e11i e co leci . . tite. Tt1ttavia i1oi sa.p piamo c l1e le d·efor111azion i del bulbo du.o denaJ,e ch e abbian10 o rnai. conosci11to co1ne ca1·atteri. ticl1e no11 si risco11t1·a· no nell a co lecistite; S ll trenta casi di cole.c istite cl1e l' . I\. . ha potuto .esan1inarc r a clio lugicamente e controllare s11l tavo lo ope r a t orio ( oper~atore F1i·edlaende r di ' ' i en11a) i·n 11 ess uu caso ha riscontrata la defo1·m azi o·n e d el bulbo quale può riscontrars i n ell ,ul cera du-O<i·ennl e. Ciò invero ha la sua imipo,rtan za giacchè cJ in ica.mente non aib biamo spe so crj teri :st1ffici en ti per disc riminare 1.a nat11ra cl i lln dolore cl1e ' il paz,i ent.e accusa all'ipocor1drio d estr o. Un altro segno importante dal p1 1n to ùi Yista r adiolo1g ico è la sede d el d oJor.e: quanclo lo tomaco s pecialmente è a tipo verticale u.n a• ccl't:t dista nza, i1assa dal dt1ocleno a l m a rg in e ~pa ­ tico i11fr ri o r r·. o nd e il punto, d ol o r oso cl1e vien e a corrispondere a lla cistifellea è ben di st.a l'cato da l duode110 . Infine l)O:so n o esse l'e di aiuto a l radi ologo anrhe i segu i in di l'etti cl i adesi oni collo stomaco, col d11oden o e co l la fl e1ss11ra destr a del colon. :.\1a un ' altra po sihi lità esiste ed è la visio11e di·r etta ùei ca l coli clrl fegato; ma mentre in ge11 e re i cnl co,l i d e l r e11e po~sono essere ra.diologican1 cnte visibili n:e! 97 °.. d Pi casi i calcoli bi~ia1·i non l o son n e ll e n .el 3 o/o . Ma, dopo che Georg·e e J_,eo·n a1·d cl i BotSton hanno dimost1·ato· n el 1922 la possihj. lità di vedere frequentemente n on solo i calcoli d el f egato rn a a nche 1r ci . tifel l ee in g·rossate, le ri cerche cl ei radi olog·i si ·on o · rivolte in questo senso 0 J,'A. riporta tre casi in cni ha potuto dirnostl'are la preisenza. di ca.leali. La tecni ca nella ricerca dei cailcoli biliari h a l1n'im1)or tn n za assai g·1·C1 11ùe e se è possibile anchp con mezzi c ornnni oltene·r e qrralche volta. d cl le i a di og1 ·afie di calcol i b i liari. i mi g·Ii ori ris11ltati g li ..!\A. am:e 1·ica•n i li ott e1lgo-i10 coi tubi di CooJ,idg.e che permettono cl i 11 nfruire di t1na g·rande quan•tit à di rap:gi i11olli ta li cln dare iJ. contrasto di pa 1'ti JìOco cl i \'erse pc ·r opacità di 0 mbre; la JJO·s n d eve r ssel'e breve poissibiJm.ente di 2/ 10 cl i secondo i-~ oc r orre pra1 icare p·arecchie fotoQ:l'a ne in modo cla a vPre ... nl1mero se pro ve su ('lli <li s c 11 tere. f,' introclu 1

1

1

1

,

1

1

1

zione del <Jj ni1·ram.1.11a Potter-Bti.ck y in radiografia ha reso ce rtamente più semplic e l ~ tecnica. E. .\i!lLAN I . .

CASISTICA E TERAPIA. La biologia della gravidanza e la sua importanza per la medicina generale. con ferenza all'Ass o.ciazio11e medica di ~Ior1acò ( 1'1uri eh erier rned. 1x. ~ oc li e rischrif t, 1924, n. 4·) I. J~I ofban er ill t1s tra i p rogt essi d egli t1ltirni decenni r1 elle co11 osce11ze Sl1ll a fìsio1Jatologia clella g; t'avida 11 za . t1·attand o cle lla biologiè1 d ella pla.cen ta, delle r eazio11i s.erolog iche in g·1•t-tv ic.la1tza , ùellfl a lt e raz ioni d ei grandi visceri pare11chin1atosi co11 . peciale rigl1ardo al fe gato, ù.ell e alt erazi o11i della vescica, del le vie aeree e cl e i i1olmon i, d e·l l e inoùifì cazio11 i d elle gh in11òol e e11doc ri 11e e del is·t en1a s i111paticop :t.rasi rn.pntic11 i11 g e11e1·c.t.l e , infine <l el ln gen es i cl eg I i e cl e i 11 i ele 11 e g r <:tv id e. 111

t1n u

],'a ut o r e può vantar.e le pro1)1·ie ricercl1e, ir1 111olti pu11ti fo-J1dan1e n tali, ::; ul l a bio logia della placenta e ul « f.ega t o gravidico ». La parte d e l laivoro, che a q11esto si riferisc e, f.:i cl i g·ra11 lunga 1a mi gliore; l'alterata funzionalità e11atica, in forn1a dj glicemia., di urobil int1 ria, di con1parsa n e ll e 11 ri11e di aminoa ci di , polipepti c.li , acido g l ico8silico, acetone , infine in form a de lla crisi emoclasica è largamente con s iderata; a nche la gen esi d ella colecistite J) u erp er nle è h·e n anali zzatn n ei s11oi fattori . PiL1 brc\·e è l a t r attazio n e de.li.e nlterazioni 1 <l 'a ltro nde n1eno inter essanti; di altri org·a11i. :\la è d e l ttlt to ingi11stirlc8IU, Hlll'lle s e l ' A. se • n ' l\ l a rgaJn e nte e s1Je. so occupato altrove, I a trascn ranz~t dc l r c11e gravidico, che è, a1 pari d e ll ' ecJa111ps in. ap n enn. sfiorato n ella parte cl1e Al riferisc e ag·li eden1i d el l e g·ravi cle. L' ...\. riti e11 c cl imo1stL·8 t o e i11 accordo con l e n1 odificazio ni prop:r!l. s ive ipofi s a1 ·j e . t ir oj·dee e su r ren 81 i uno s tfl to vag·otoni co n elle gravide, atta a . pieg'a l'e In com parsa o l'ag·g·ravamento di as 1nn hronrhiale e di coli ca J11n cosa in grav id anzo. .~\n e Il e .!.r I i (' rl e 1n i d e Il e g·r a v i cl e. s i a q u el li de i connettivi c l1e cr11 el li degl i organi r>aren ch i m atosi , ve ng·ono ùall ' antore in terpretati come ed 0 111 i ipoA s~1 1r ii , i 11 q u a n t o s1)erin1entalmente il secr eto ipofi sari o ngi~ce com e di lat atore d ei ca1pill n ri e favorisce l'in sorg·en za d 'edemi. T_, ' •.i\. l'jbndisce qui r o11 ci <·, 1111 ror1cetto ~:iù es11osto l)i ù vo 1te n eg·I i 11 l ti rni a nni , s econdo il qual e tntte le nlt Prazioni pnrenchimali delle. gravide, 1

1


\

101~

Il

POI, I Cl.l~ICU

[A~'.'iO XX:\ l . }'_\~C. 31)

fra le quaJi rr11 e lfe prir1cipa1i clel fegato. del rene, e del cervelJo, sarebbero in rapporto con 1'a.zior1e di qucst-e « a.n1ine ipO'tìGari e n. I ~01 ..

La distocia per presentazione di natiche. f ,H p1·ese11tazione podalic.a in linea geuerale

p 11ù considerarsi eutocica, rr1a in alct1ni casi JJt1i> cl}tre distoci a s e il feto, jnvece dj prese11ta l'e tutto il podi·ce, co.mpresi g·li arti inferiori , si p1·es·e nta con le sole natiche, n1entre g·li a.rti in re riori sono raddrizzati lt1ngo il tro11co, con i pi c cli ch e arrivano a li\1 ello della te·sta. Tale J) r e~P nt azio11 e è nel s110 complesso favorevole qllanto q11rlla della testa; ~o.lta.nto vi ha dif et to cii moblit à; in confronto della podalica completa. r~sa ha lo svantaggio di mancare di 1111 trattore natural e. cioè dei piedi st1 c11i i n caso rli bi sogllo s i posso11 0 fare trazioni. Questa pres€11ta zion e s i ha nella metà di quelle r>o cla I iche, di c11i se n e os erva 11n a per ogni f>O i n ei nte n termin e. T,c:i di stoc i a p11ò a versj i1 e l p ,e ri odo del d ]$ imp cp; 11 o a llo re h è il feto d ev,e fare 1111 cambian1 r 1t1 o di òi1·e7ione. r11ot n nclo il s110 a.sse di 80°. Se tale mov·iniento non s i compi e, l e contrazinn i ina11i P~n1 1 1 ·i~cono il mu scolo. 11tel'ino; i l f et o n e soffre e n o n è ecc ezi onal e cl1e. aspira11rl o rl e1 li qujr1o amniotico. ne seg11a la. morte p er nsAssia. Tale presen tazion e nà l1na mort Hlit ft cl Pi 2 '10. 1,a preser1tazio11e di natiche è stata confusa co11 qurlla di faccia; per non cadere in tal e r rrore, c;i t(ln g·ano presenti le particoJaritA della far c ia . co11 i dl1e b11chi d elle narici e q11e1la d ell e r1atiche con la 'cresta del sacro. .J ea nn in (.To11rnal des praticie11s , 10 maggi o 192 1) distingt1 e il trattam ento in proA lattico ( qu H ll d o non vi è ancora distocia) e cn rat ivo. E d cl t11tto sconsig·liabile l a Ye r sione cefalica n1 r 11tre la donna non s i tro,·a n e l p e rio.do del p<i r to. Oua n cl o 1111 e sto è iniziato e prima del periodo del disimpegno , è in,·ece consigliabile l'abbas a111ento profilattico del pi ed e, allo scopo di n vPre pronto 11n trattore in caso. di bi$ogno, non n n ndolo .~ e n on è n ecesBario. i estrae i1 pirtle ch 0 si trova in a yanti Si proc ederFI a tal e 1n n 11ovrn gol o se il feto è m olto gr o~so, se s i t1 nttn cli nna primip a ra , se il pa.rto si tra~c inn n lun::ro; il mo.rn e nto più opportnno di llltPl'VPllÌl' e r quando la <li)atazion e llfl ragQ'Ìll llÌ O la pnl ma di 11nn m n n n. I4' incortv~nient e T'iì1 t1 1 1nil d l ~ i• la proridenzn rlPl cordone. (,_)unncln ln cli~tocia ~i è gifl verifìcatu. ~e è p11 ........ ihi!1· ~i tertter h di ricnccin1 e i ] feto i11 alto, . "otto n11f':'tP"in e con morfinn. 11e r proce<iere pni all'al1hn ....... ;1r111•nf11 ilPl p i .."dt....\l trin1e11ti ~i 1

1

ricorrerù al forcipe 11el Ie sacro-posteriori od a l l a ccio, rives tito co11 tubo di gomma, i1elle , ac ro-a.n teriori. Qua11do il feto si troYa nello st t·etto inferiore, si fa rnn 110. trazioni digi to-in~r11 inali con dolcezza, impegn.ando dapprima 11118 nati ca, po i l'altra, metten·do il podice in a inclitismo. È 11til.c in tal caso la episiotomi a dop11ia. Si pt1ò anche aintare il rad.d rizzam .en to d e, l feto con la n1anovra d i R in tgen. I.' ~t\ . con~ i glja anch e la es1)ressi one dell'11tero e·d i m ·e zzi o.e i t oe j ei ( est r a t t o d i i p 0 nsi ). fì 1.

Gravi danza dopo trapianto ovarico omeo plastico in casi di ipoovarismo. (_)11;~ttro

casi dalla clin i ca di B11111m, comunicati da P. ;..., ir>pel in Zentrolblalt f. c;una ek., 1!1? t. n. 1-2. Jn tutti ipoovarismo sterilità . tre con o.1 igo- , l1no con amenorrea; in d11e casi dis tron a adiposogenita le. I n t.11tti i casi O\ '}lia ptive di follic-0l i di ql1alc.he vol u m .e e cli corpi lutei. Trapi anto d i dischi ov a rici freschi da pa, zi e11ti appena ovari ectomi zzatie, in parte co11tene·nti p arti d i coirpo luteo, n ello spaizio prevesc i c a l e o fra i n1 11scoli p iram i·dal i. I n t11tti i cn s i cessazione dei cl i s tl1rbi da i·p ofunzion e, inso rg·enza d i m estr11azioni regolari e, in tre casi clop o 2-3 mesi, in un caso clopo. 11 mesi, concepim ento. Q11esti risultati 1semhra.n o confortar poco la teoria d el l' Hofba.uer sopra recensita del1'infl11 enza capita.le del I 'ipofisi s11ll 'ov11lazione e s1 1 l1 a mestruazi.on.e. Sembra.no invece a faYore d ell ' ipotes i d i t1n a fu11zione e·n clocrina de 11' o· va i o i 11 cl i p e n cl e n t e cl a I f o 11 i r o l o (R e I. ' . 1

801

Sulla diagnosi di rottura tubaria.

E

11ozione cl assi ca di segnalare i1ell€ gravidanze extra11terine rotte i I dolore a colpo di p 11gnale nella fo sa iiliaca. A. IJaffont (La Presse m.éd-icale, 23 febbraio 192/i.), in hnse a numerose os s~rvazioni , nota ch e $pe$SO s i ha anche un dolore tardjvo elevato, del t11tto indipend.ente d a l dolol' e pelYic o dovnto éllla rott11ra. Tal e do~o1·e gi man ifest;:t 5e mpre dopo quello pelvico > talvolta nell' intervallo di pochi minuti, tal altra dopo 2-3 o.re. La sua precocità ap11are in f1111zi one dell 'intensità d·ell 'emorr.agia; se q11 esta è Ji,evissima, il dolore p11ò comparire solo cr11alche giorno dopo. L'intensità p11ò essere t n Ie che il dolore attir a da sol o l 'atten · zio11 r e•, , e non R i pensa a lJa. sfera geni tale. si p11 ò ri1 n nn e r e indecisi per l1na co.lica epatica. nef l'i ti ca . nn a µ·a stra lgia. perfora zi onè di ulieerél ~rn !' fl'i ta. n e nralgia o art1·ite sca11olare. ecc. T,n rlnr<-ita p11ò e"sere di 2}-'.8 ore se non si int r 1·yien e : J) ll Ò d11rare flnche pi11 a lt111go quando l <-1 . t>rlf' d elln rott11r n non rlfl più dolore: l'inter\ Pntn 111 fa c:pnrirP c:n hito. f ,n ~e <if> P ~alita1

1


SEZIO~E

mente dal lato della ro.ttura , 111a p'uò essere n1ediana (epigastrica. retrosternalie, interscapolare, cervicale) e talora dal lato opposto. Q11 esto dolore è sempre l'indizio di 11n'emorragia. importante che occup a il l)iccolo bacino; è il grido di aJlarm.e che comanda l'intervento di lirgenza. Ne.i casi d11bbi, cost]tui sce un segno quasi patog;nomonico dello scolo sanguigno nel la cavità peritoneale; aggit1nto agli altri segni di sosp·etto , ha il ' ;alore di lln segì1o che dà la certezza.

-r z.

L'uso dell'estratto pituitario nel parto. Berr1haC'd St.einLerg T. ~ ?ne rica 11 .J01trnat of Ohst. and Cinecol ., gennaio 1924), con la, s corta di numerosi casi, perfE>ttament e controllati mediante 1'indagi1te clinica, e con l'aiuto di alc11ne grafiche. ottenute con t1r1 ap.p a recchio speciale. a proposito dell'11so dell a pitnitrina nel parto , viene alle seg11enti co11cl11sioni: La pituitrina indu.c e n.e Jl'11tero gra.v ido con trazio.n i eq.uivalenti alle i1orm1aJj , n 1a più forti e più b1·evi. S'.o mministrata 1p rim n che vi sin t1na dilatazi one com1p1 eta o qt1n s i. de t ermina lacerazioni del collo. È controindi cata nelle viziaiturE>i pelviche o in t11tte ql1elle altre con dizionj cl'1e osta.colino il lihero parssaggio del feto. N elle donn.e con parti Tipet.t1ti (·Ano a. 10) può esisere pericolosa , nate le condizioni del muscolo llterino, più predisposto alla rott11ra. l .a pit11i trina adopell'a tf1 ali ' inizio d el tra va gli o induce cle1le contrazioni vicine all·e normali pii1 che non faccia SllC'CP~sivamente. Il s110 11so ev·ita fncilm ente la formazione d'un c.i stocele o d't1n rettocel e, data la brevità d ella d.11rata della pressione deJJa testa fetal e s11l piano perjneaile. Eissa ha le sue indi cazioni : n.el parto pro111ngato; nell' esa11rimemto delle forze d.ella pal'torient.e; se le conrtrazioni uterine diventano deholi; se ]a· testa f.eta1 e preme da lt1ngo te;mr>o s11l piano perineale; se insorgon.o pericoli iper 11 feto. In t11tti questi casi p erò bisogna tener presente che il canale pelvic·o sja. perfettamie n te pervio, che la parte pre~e-n.tata. s ia già jmp.eg-nata . che i1 collo ute.r ino siR perfettam.e nte dilatato o qt1asi e che. preferihiln1ente. le m e.m ·b rane sinno rotte . I

r:or.r~TRO.

' La ospedalizzazione , delle eclampsiche. P. Ga ifan1i ( [,n ('fin icu Ostetrica , 1924, n. 4) ~i

Llichiara. fn vo1· evol e alJa OSJ)edalizzazione jn fre ne1·e ct1e p e·r111Ptte cli attuare mPglio l'indjrizzo chil'urg·j ro d ell R n1orler11 a ost etricia. e rico11o~ r il1to el1e 11rop 1·io n.eJle albuminurie e nella Prlnmp ~ic1 tnlr !)l'Pret1o 1ro\·8 l n 11n applicnzioI

1019

PRATJC \

ne più vasta e razidnale, i1l iste però r1.e.1 far r ilev.a re che la ospedalizzaz ione pu ò anche essere dar1nosa, se attnata in ogr1i caso sist ematicamente, senza cliscernim.ento clinico. Un trélsporto lun,g o, in condizioni disagiate, con f a ci]ità a l'affreddarnent i, potrebbe portare un dan110 maggiore rlel ' 'antaggio eve11t11.ale di una m ig· liote a.ssistenza. In tali coritingenze è m.eglio eh.e iJ medico J1l'q.tico facci a affidamento s11lle ris.ox.se della cura i11 edi·ca (morfina, salasso, veratro verde) • le q ual i J)Osso110 venire attt1.ate in qua.l unque a 111bi ente e possono da.rei t1gualment.e il succ.esso1 v~luto a lmeno ten1:poraneo. Poi se mai i11 secondo tempo. passata la crisi, provve,duto m eglio al trasporto prendendo gli accorgimenti n ecessari. che sotto la pressione della presunta urgenza non s.arebbero stati ll·sati, .si potrà ospedalizza.re la malata per gli ulteriori provvedim enti , interrt1zione della gravidanza compresa. Il m edico pratico ci.o.è, di fronte ad un caso di eclampsi a , 'non cleve considerare esaurito il st10 compito con l1na precipitata ospedalizzazio, n €. ma deve valutarne vantaggi e svantag·gi serena.mente in ogni dato caso e intanto non d im e ntiic are di mettere mano alle our.e mediche e di avere fidli.cia anch·e in ess·e oltre che n·egli interventi ostetrici liberatori. 'fil. L' interventismo ostetrico americano. P. Gaif a111 i ( L a Clinica Ost.e tric a , 1921·, n. 3) prospetta la , ter1denza di alc11nj o.stet.rici americani a n111tare radica lmente i concetti attuali della as$ist.enza ostetrica portandovi una aggress1vità O·p eratori.a non sempre gi11stificata. Parti a. g iorno fisso, sistematiche estese ip.cisioni perin·eali, dilatazior1i del collo t1terino di uso corrente, rivolgim ento po.dalico frequentis sim-0. e.straziane d·el feto strumentale o manu a le quasi di r egola , tagli cesarei freq11enti com.e ie più delle applicazioni di forcipe, ·ecc. , il q11adro della ostetricia preconizzata d' a qualche americano. Le •singole qp,e razi-0ni veng ono disc11sse .e raffrontate alla stregua della c.orr.ente pratica p·er conclud er e rigettando in massima le proposte stLddette i·ibad.endo il precetto di ricorrere ad interventi ostetrici solo se ve ne sia la indicazione e ci siano l e condizioni permittenti senza f&rs i de,ria r e da altre considerazioni, quali qu.ella del tem.po da l)erdere o dei vantaggi finanziari d a rica vare. che non dev.o.no m ai dirigere i nostri 8 tt i Il è l1e 11on esclt1de che sia. bene portar € a neh e n ell'ost etricia uno spirito a ttivo simpatizza11t e c.:011 l 'i11dirizzo chir11rg-ico D:"l~ ~PmprP l1ell'i11ter esse d ella madre P d el figlio non per q11rll0 per so11ale.


10:.>o

I

Il destino dei neonati di scarso peso ~i r il i e1ie .~ pe c iéll t11 e11t e ù<lg·Ii tt u tori teùescl1i, e lle 1111 n eo nato il quale pe!'i 111e 11 0 di 2000 g r a 1n 1n i no n . i a Yi t a 1e. K . Bi· n n d t (J I ed i eo I R Pr iPll ', ntagg·io 1924) è invece d'opini o ne cl1e tali bnrnbini p n~~n 110 , .i,·rre. Nella n18terniti1 1

d n l u i cl i re t t a, . ol) r a 3 't.8 i 1e o 11 a t i , pesa n t i me n o cl i ;?000 g· r ;1 n1111i , nat i n ~ I dec ern1i o 1912-1922 ' 11 7 rn o rirono in 15 gjorni , n1 a, gli a lt ri (66,-1· %) so prnvvissero in buone con di zjo 11i , g·u ~tdagnan .

mostrando :ilç1 111 segn o di ln a1attiFt. L'A. è contra rio a ll'1 1so dell'incubatore; solo l)isogna aver c11ra di e\ i1are rnffreddori e di dare s ufficiente n11 t l'i 1ncntn. ripetendo 1e l)OJ1pa te a.bhastanza dn 111lifo r1n Pme11te di }'.)eso e n on

1)es~1 >.

:\nc ll t' E . IJ auc ll (lb itl e111 ) è uel la . te sa opi11ione Pd os erva che il dest ino di 1a lj r1eo11ati dipPlldP dn div€ l'Se co.i1dizioni. Nel cuso di ge111 e lli 1 p. e~ .. nn peso al cli sotto del l a meclia non ha r1otevole infiu.enza . .!\.ltri fatto ri cl1 c ii1H11e rt zrt 11 0 la SOJ)ravv i venza . on o l a sifìliò e, : 11 pla.ce n1 n 1 Jl'ev1n. e la nefrite m.a terna. La n iorta lii à f l 'éL i nPon nti sotto i 2000 gr·~ 1nmi fu 11t ll a rnat ernitA. cl ell'i\ . d eJ 19,5 % 11ei g·emelli, dPI 31 °/c) in p res.enza di 11efrite rnnterna. del 1?,9 ",. i11 presenza di a ltre cau se. Il neonato 1

IPgg·e1·0 cl1 e 11a so1) raY\'i. s11to. pesava 800 g: rn n11n i ~ l ln i1 ascita; 11n anno dopo era florido. ~e hh e11 e 1111 po ' 11iccolo; esso era uno dei g·fl1neJli di n1nc.lre n efritica . . ..\.11che . questo A . è

pi li

co ntl'<1 rio al vecch]o incubatore, ritenendo mi g linrr 11na stR nza. s1)eciale ri scald ata i11 c11] 1a l n a d r P ~ i p 11 ò r ee a re 11 e r al im e n t a r e il 11e0 •

n:dn.

L...\ ;..; ~o \ \ \ I . F'.\se . :Jl )

IL POL I CL l ~ l CO

'{11 .

A proposito dell'inft11enza galattogena delle iniezion'i di latte. '\Tolt', di Liegi , si er a fatto ii1·01)11µ;nat.ore di 111t ntetocln i) er ottenere 1111 a11111 e11to di sec;r eziollfl ]Ftttea. co11sistente nell 'i ni ezio11e sottoc11ta 11 •-'n cl i lntte di donna. Egli n ,·rehhc }) rova

to il rn etodo otto ' 'olte con successo c:o. ta11t t>, in qt1anto clu-"' l ' i11i e zjo11 e ve11iYa . eguìta daJru umPnto dl1re,·ole <' i1etto clella secrezione lattea che parecc:l1i e Yolte . n rt>hhe . tatn raddop · pinta o tripli ca ta. P. Chnti11 e R. Re11cl11 (.fo urnal tle.,· vrnlif" i,, 11 s . 1;? r0 h h r è1 i o 1çi2 't·) h n1111 o e on t r o 11 a t o tal P n1Ptoclo, p1·enrlend() l e nec essari e p r era11 zioni <"'cl l1è11111 0 nv1 1to in J3 casi , 13 ins n ccessi. Tre \'o l te . i è aY1 1ta 1111<"1 l eggerci (l in1in11zio11e , ci nqnr Yolte la secr ezion e è ri ma. ta sinzionaria: ci11q11e Yolte ~ i r <l\·nto trn l eg·~·ero n 11n1l'11fo. nttril111ihile pel'ò a d altri fnttor i co1 1co1nitn11ti. q unli c·nn1l1in111f>n1n od a11 n1 e11to 11el n11mero dei r1oppa11ti. ca n1binn1Pnt0 rli nli1n et1tazione e nel g-PnPl'P rli Yitn. f ,t-' c111·,·e ci f>l lFt .;;er r Pzio nr lattea

~ta t e

·taliili tc fac: endo le so1nn1e lJOlldèr aJ i del lt' s ingoJe pOJ)JH1t e. durante l)arecclti i11esi con =)ecntivi. I sncc.:e · i ottenuti clct ~oJf surehl1e10 <1ui11ùi ùn attribuirsi ad il1t Prprc>ta zion e dif etto~a d ei ris11ltati, Ìl l CJ113 11 to c;J 1p 11OJ I SÌ ~:Hl t'('bhe 1e 11 ll t O conto dell e varjnzioni ~ p o 11t a. 11€e, fi. i o log· i ch e e patol ogìcl1e c.: h e pn<> s ubir ti 1:1 sec r ezioue lattea. fil. so110

Le modificazioni del latte nelle nutrici. Il J;:itte di tt11a. 11uLrice p11ò esser e ruod ificut1> u ella q11t111tità e n ella co1111)osizione. La' 11 u a11titù !>ll t) es. er e anru.e nta ta attaccando i l pop1) a i 1t e a d e 11 t r a in b i i ·e 11 i ng· 11 i '·o I t a ; n11m e l 1t a 11 do l 'i11 g·estion'e di J]qt1icli: co11 nn eser cizio fisico 1

'

ino.d erètto; con 1111 rip o..;o 11ottur11 n :-:nffit it'llte. Invece la qun,ntit ù ui 1ni11ui ~cP lin1itn11do J' i11- , g·e ·ti on e cli li llllidi ; co11 In fa c:in t ura d ei se11i; con l'uso in con sid erato di pt1rg·anti. I .ci l{Ua11titù di sost<l TI Z<' ~olid<~ 11 c•I lalf(· puu

e ·sere aume11tata dimirtuen clo g·Ji it1tervalli fra le p o1)pate e viceYrrsa di111in11i R-ce nll1111 ~.ra 11d o t a li iuterva1li , J). es. sosti t 11 e11do la IJOJ)}lata co11 a lt1·0 111oclo di a l in1 cn t azione. Le l)rotei11e H 111ne ntano con Ja te n sio11 e 11 ervosa d ella Ill1tl'ice e co11 l'esercizio fis.i co <'C'tPSSi\·o. l g r ass i a111n€11tano lascia11do l n 1111 t ri cc i11 en ta Ln1 eI1te tra11qni.lla ed e' 'itan ct o re. e rri zio fi ~ i.co . Il co n te1111 t o v itaminico dr! l ntte dipend e solta1Jto do quello dei cihi a.ell a n11trice; q11indi la defi ci enza j11 vita n1in e 11ell 'a lin1 entazione nl atPrna 11ro.d11ce Tn ~lnttie òn ca r enzn 11ellR n11tl·ir1') e i1el poppa11 te. I

J,e prov~ d i lahoratol'iù sul latte ~011 0 i11snfAcienti ecl il n1ig li or r eè1g.ente per il la t te m nt erno è i.l pnppn 11t e. \, 1 • rT. D o nn e ll ~· (l\.e 1t ) ·or/,· State Jo11r11ol of n11Jrliti11 P, 29 febbraio 1n·)~ ) 1

arlè111 ce l e seµ·11enti r ng·ioni cli q11esta affe rn1 nzione. Ln composizi0n e del lfltt e vnria g-rn11d r' cli g· iorn o i11 mente n ella st e~s a d o.nn n 11011 . olo giorno, ma arirh e r1i lìoppntn in l10l)J)<-1tn. T) 'nltra parte vi so110 l)<ln llJi 11 i cl1e c rescono be11e con un la tte che h n dat0 r;1tti,· i ri~nltnti nllt-> prove di labornto1·io. nl P til 1·<'. ron u11 Jntte h110no a tali prov.f> . . i hn1111n l 1:1 mh in i con ro.lich 1•, ftat11Jenze e rl i ~ 1 n rhi cl i~:re~ti,·i diversi. ' Se il l1an1h il 10 ha del lt> co licl1e . ft c i ,·e rdn s tre con ferme nt azioni eò escori az io ne t1 11 f' nnt.icJ1 e. si rl.eve ind11rne cl1 e è troppo nl to il co11te11nto i11 z11ccl1 er o. Tn t fl 1 cnso è fr rcp1ent e ch e i l h~m l)i n o no11 S\'11ot i nò ogni Yoltn l fl 111n1nmelln . rnfl p r e11d n ~recia l rnente la.1)ri111è1 pnrtP. del latt e. C'l1e P lA lìiìt rirrfl in z11rrhrrn: ciò -..j ,·erifìra qi1nnilo il ha111hino p r r nd(' <1cl 0~ 1 1j Yolta da entrambi i se11i e ro~ti111iscr nna ro11troindi cazio11r per tnle prntirn . :\ll ora. ~e il . . lnttP P nhha~tnn1n nh])onrl nntfl. c::j fArit ::prr-- 1


SEZ I O~E

u1ere Ja i)rin1a. p Fl rte; ~e in,·ece il l atte è ~car:::; o ~i ctarar111 o (l ei 1e r az i 011 i Slt f)P I e111enta r i con n l to cor1ten11t o. l) rot ei co e scar~ o i1l z1·1cch ero (lntticello. latte a lll 11111in ato , polveri cl i case111nto ò i ca lci n ' . S e l e feti prese11ta1to "crra~~i i11rli <»C rjti (al l 'e.... ("')

.._

sa111e nl a c ro- e rni<.:roscop ico ) s i taccl1erà il poppn nt e prima rl1e le nltim e porzioni <li ~atte YP11~· n 11 0 s u cc:l1 i::tte. <'vitanclo c.;osì elle ing·erjsca u11 latte ric co di g· r n~[-:o. Allt·i ~eg 11i de)Ja i 11d ige fio.n e di g 1·a ~~ i ~p 11 0 il vomito, J.e ert1ttrizio11i acide, le feci f.riullr ed untt1ose. Le event11ali ra7ioni ~11pr1lrn1Pnta1.;i sarann o costit11it"' cln latte srre1nato n cln m·i~ cPle cli ra. e i118 t o di cn l r in .

,

PRATIC.\

fi1.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Nuove fiale per iniezione ed aspirazione. P1'r fatil-Lt8re Je i11iezi1oni sottoct1t a n€e. e11 rlom11~colari ed endoven a e. è stntn m essa in coni 111 cr cio in Germani a 11na fìala s11eci a le, de-

scritta rla R. i\1l li$l1 nm (M ed. I\1in., n . 20 1\1ai 192'i.) . Consta cl i nnn fiala cl i vetro. ch e da t1n lato È' rhi11. a ci cl nll ' nltro porta i11n estat o l 'ago, 1a di cui ste1·ilit à ì· a~sicu rata da un :sottil.e 1nanicotto rli vetro, r l1e si rom11e facilmente al rno tnento d e ll ' u so. rell'int err10 ~ i trova la sol11zi o n f> cln i n i et tare. che occ1111a mezza fi a la, 111e ntre l 'alt r n rn etfl è oce11patn da nria compr ec:;~n acl 1 n trnosfe ra. Per i mp ecl ire ch e i l liqnidn fno1·ie~ca. nel ' centro d ella Oala s i tro,·n 1nn pst n to.. i 11 rosizior1e 11n poco obliq1la, un sottil e tu betto· di vetro che con l 'apice pervil1 comunica co11 1 a go, e con l 'altro chi11so si acco·s ta .al1n pnrete ,cl r ll8 fi ala. Tnfisso l'ago. hasterà. 1111 pj ccolo buffet t o dato con 1'11ng·b ia s11 t a l e parete. pe1 chè· il tubetto i11 r>a.rola s i ·a i !'tacchi dall'in s<' rzio 11 e inferiore. permetten·do ,11 licrniclo cli cl E-' f!11ir . J1€1' 1· ~1zi o n e ò e1J'aria 1

11:~1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Il vago e il simpatico in rapporto al clima e ali' idrologia. È 11oto coJ1i,e inolte fL1112io11i or ga11ic l1e ..:0ffrano clé~ 1111 di:tt1r])O nelrec1ui librio de11 ·attività del . i ter11a sin1p atico e clel si te111a V<lg·ale . L'e-

s:.perie11za c1·a1tra 1Ja1te ir1seg·r1.a cl1 e tali disorc.li11i, descritt i come vagotonia, e ris1)et ti vam e11t.e si111paticotonia., po·ssono rni g li1or a r e 11 otevol1oente con OPlìO rtune cure c]i111at icl1t· e iclro1nin €ralL Il vn.ntaggio in pa1te è do\·nto alla trauqnilJit ù cl e ll~1 -\'itn cl1e si inena n elle tazio11i cli111ati cl1e, m,e:1 bisogna p11r riconoscer e 1111 yalore no11 di,s.p1·ezza.hile ad altri f attori c111nli la tern p·e ratn1·a , la pressione baron1 etrica, la ll1ce, gli stjm oli chin1ici e fisici che l e cure idr-0minerali irroga110 ai YaYi d istre tti c11tnnei. È n oto cl1e ·adeguate sti1n o.l azio111 cnta11 ee po sono aver e una rip erc11s~ion e uon trascn i-abi:e su Yari organi , e pecial1nente 111lcl loro vascolarizzazione. P er q11·esto m ezz·o s i p·11ò jn.f1t1ire sul circo·lo f.te n er~ le. s11lla. funz ionalità d e i centri nervosi. <i.elle g·hia 11clole a secrezione interna, ecc. ron111enct o circoli vizio~i .ch e perp€t11ano ~offe­ renze piiL o. m e.n o g 1·avi. I /arg-omento fu trattato in llna ri11nio11 e d ella Soc ietà r eal e cli rn eclici n n cii l~onòra ; l a disc11ss ion.e, eui presero parte 1\'I ac Cl ure. Bagli . , \\' illiams ecl a. è riferita in « Proceedin g·s of 1he R oy8 1 Societ~ 1 of .ìVIedici11 c )), a~osto 1 9~3. DORl A.

1

('001

r> re SR<l.

PPr l 'a~p it èlZ i 0 1 1C · di ~n 11g· u e ~e rv e nr•a fialn ~imile. u 11 p oco pii1 l11rt ~·a cl ella pr.eceòente. e 11el cni iJ'lt e 1·110 è ~lato fatto il v11oto. Apper1<1 s i s nrà pe11etrat i ~ ic11ra.m e nt e nel vaso, 1111 poco cli :-;rin ~1 e snli rà n el t11l1ett 0 centrale . .~ l­ lora. ~nezzHto q11ec;;to co l J11'0i(·ecli rn.c nt o .' Uddc'~ c. r i t t or i 1 Y u u1o ~. i ,. t P 11t e ne 11 a fì ~i l et p erm et ter ~l di raccogli Pt'€ Jn qtlantit<'1 cli sa 11gt1~ d·esidero.i.n, ch e. vole11do , J)Otrà esser mnrttent1ta liqui• cln. pe·r la pr e~e 11za. rli un poco cl i citrato sodi co. 1Jna p::-i llottoli11a cli cea-alacca nr>pl icat a s11l1· ago pe1·1u ett cr à il trasporto. :-e veramente com e è aff.erm ato. il J)l'ezzo cli tali fiale è ' mon e~ t-0 , il loro 11so rh1 sc ir à senza d11bbio vantag·gioso i11 n1olti casi ctella •

p· 1~élt i rn

g jo1·n a li e1ra. :\ I .

FARERI.

POST A DEGLI ABBONATI. Depilntori. -

Al clott. E. N .,, ab l1on nto n .. 4553:

Co.me abbian10 giù detto più vulte i11 c1uesta stessa rubrica, i ùe1)ilntori comunemente usati r1on tolgono mai i peli i11 inod o p ermanente ' eel in og·n i caso so 11 0 ~e rnpr e com1)osti ,fii sosta1lze nocive p er la pe lle. 11 n1 ezzo più efficace e pi ì1 sicuro è l° epilazione elettrol iti ca p nrcl1è applicata da persona assa i espe rta n ella r elativa tecnica. \ '. l.\10 ~T ES.\~ O •

_.\l dott. A. J)al L.>ozzo. da T. s. 1'. :

I l periodico « L·igie11 e e l a , ·it a n s i f)t1bblica a Tori 110, Corso S. :.\la l1ri.zio. ?9. S1111~uso d el clo ruro di calcio nel le sieru::;iti t specialmente nelle pleuriti si trova 1111a hibliog·rafia abbastanza estesa. Il " Policrinico » ~e n e è ocrl1pnto pit1 volte ; cfr. a 11n n 19??. pag. 1:i1çi . .An110 1n--23. pag:. 316, 1001. fj l.


10;!;2

IL

POLlCLf~ICO

l ì/{itirlli n11' dici in s. a. JJ. - All'abb. n. 8588-2: JI co11co1·so ba11dito è fra i ottotenenti medici di co111plen1ento. Per otte11ere la nomina a sottotene11te medico. i n1edici civili debbono far.e un servizio di 3 rne!';i come militari di truppa e frequentare l111 corso alla Scuola di sanità rnilj{are. secondo nuove dis1Jos izio11 i che sara11no pubblicate a giol'ni. Cas. ....\ l r ah h. i1. ~iU!j9- l :

Gli « _t\.1111ali di Odo11tologi a llo1na , v. \·ittorio Veneto 51.

» sj

lJlllJblicano a G. T.

VARIA Tra le grandi, scoperte mediche. l>ui JJiù s ' ignora cl1e ·1uolte delJ·e i11agg·iuri ~uverte corrtpi_ 11te 11el c.;u1i1po della i11edici11a non si devono ai g·1·a11di lu1ni11ari od ai i11aestri, ma a pratici ~odestissimi, talvolta relegati negli a111bie11ti più- infelici. 1'1 edico rurale fu Edoa1·do J enr1er; . noncl1è di u11 labo1·a.torio, egli 110~1 ebbe bisog110 i1e11pure di un n1icroscopio 1Je1· dare all' umanità · u 11ct <.lelle scope1te più 1)eneficl1e, la q\1ule i1011 solo do·veva l)roteggel'e co11tro le più terribili e1Jide u1i e fi110 allorn. co11oscittte, queJle di ' '<1jolo, ma instaurare tutta l 'immunologia. Ed e ra un r11edico di Gor1dottt1 (l\.r l!is JJ/iusi· s u e) .H.oberto Kocl1, al101·qt1a11do scopl'ì la colorazione dei ba ciJli tubel'colal'i e ideò Je colture battel'icl1e . 11 i11ezzi solidi, le quaJi dovevano rendere l)O:ssibile il 11Jeravig·Jioso S\'iln})po ulteriore della batte1·iologia. ì\1eclico l) l'a ti.cc era (;uglieJm,o Il arvey; egli volle perfezio11<:1 r~i all'esteto e frequentò anche le 1111iversita italiane: al suo nome resta legata l a sco1)erta <.lella circolazione d el sa11g·l1e. Era un pr<1tico anche G. F. Kiichenmeister ~ il qttale scoprì l'alter11anza delle gen-erazioni, prop riri <ii n1n1ti ]ìarnssiti animali. Qt1ando Patrick ~Iar1»011 accertò il con1pito delle zanzare nella trasmissione d ella iilariosi, l l1 n1 e ru cl1r u 1t i11edi~o c0lo11iale destituito di ogni risorsa di Jaboratorio; la sua scoperta dove,·a l)Oi gene1·a. r11e mol t1ssime altre ed inaugt1rare \ln \rasti si1110 capitolo di e1Jidemiolog1a: qt1ello clrgli artropodi vettori attivi dj i11alattie. In c·o11d izio11i non molto tlissirnilj dal :\lansu1t lé1YOl'arono pareccl1i 111edic:i 111ilit.arj fra11cesi ed inglesi fino al mome nto in ct1i compil"l)l10 a lc\111e drlle pii1 ))elle sco1)erie che vant·i. la ru eclicina conte111!1oranea: cosi Lav·eran, Br11t·c T.f>i....,J1n1n11. Ro "s, ecc. '\It-•l <·a111110 1Jttra111e11te · c1i11ico moltic;simi so1 u i i11edici })rfltici cl1 P han110 conlpiuto sco1

,

perte 1) ~tudi i1111>,>l'tn11ti. du ...\ddison a Syde11ham, da G a t'rod a YI u rri (il qt1ale, corn 'è noto, proviene dalla condotta). Generalmente ··ignorn cl1e, n1e11tre alcn11 i dei 111edi~i c itatj, a u tori. d i g· r an<.li sco1)erte, 11a11no 1 agg·it1nto ·una llosizione sociale eJevata, a ltri sono rirnasti nell'otnl)ra o ha11110 ri entito g·rnvi danni da i loro studi : così f Tar,·ey' e .Jenner c•bbero la prnticR profess io11a Je interurner1fe ro,·ir1ata clal la J01·0 attività scientifica. Alcu11i dive11 u(1 l'u addirilt11ra le v itti111e d c>lle loro f ondamentn 1i coperte. Così Ig11azio Filippo Se111melweis, per avere r iconosc1uto che l'in, fezion·~ puerperale era com11n ica1a dai medici o clalle leYatrici e che s i i1oteva prevenirla immerg·endo Je n1a11i i11 acqt1a clorurata prima di com11iere le espl o r azion i (con cl1e egli precorse Pasteur. <li 11na tre11tina d'anni), divenne oggetto di o-ra vi 11ersecuzioni da parte d·ei colleghi., fu costretto a due riprese ad abbandonare il J1t)~to di }JrofesRore assistente di g·ir1ecolog ia n ' 'ie1111n e. finì jn modo tristissimo, suici.dR. Con ir1011u ritardo, 11el 1807 1 jl Parlame11to ir1glese volle co1npensare Jenner dei danni econon1ici patitj a causa <lei suoi studii. Qua11to a . 'en1n1e1,,·e i.. il 111 011n111ento erettogli or è qualche anno i11 Bn<la-P est non ' 'ale a ripagarlo di t11tte l e ;1111n1·ezze infl]tteg·li dt trante la v ita! ..\.JcLtr1e g· r a 11cli sco1)ette i1e l campo rr1edico s1a10 state cc.1mpiute da estranei alla m·edici11a. Così notoriamente Pasteur, jl quale ha 1 rjvoluzionato la medicina moderna, era un ch in1ico, e q11e:-:.ta qual i tà gli ven11e }Jiù Yolte l'irnpro\rerata dai .. noi detrattori. e co11trac1ittori, 1n p articoJEtL"e cl al Peter nelle ,.i va ci di~cus. io11i JJI'omosse t 11 seno al l'Accad P111in delle ~C' i rnze di Parigi. Ormai chimici, fisici, inatematici. in,·ado110 con successo crescente il cam1)0 della n1edicina: H elmholtz crea l'ottica fisiologica, Yan't Tloff a111Jlicn alla fisiologia le Jeg·gi dell'o~mo .... i. ..\rrheni11s rj11nova le dottrine im111unitarie, J-lil l p r ecisa 11 rjcain bio energetico, ecc., ecc. Elia l\'fetchi'r1ikoff era 11110 zoologo, e nelle vjva ci polemiche co11 Rau n1g·arten, ~l1 l co1n pito relHtivo della fag0cito ·i e degli anticorpi nel rn.e ccanismo dell'in1m11nità, il combattivo anatomo-patologo di Tubinga non mancò di rileYarlo. ono stati ad<lirittul'a ùei, IJrofaui , 11011 }J1· rò clegli incompete11ti . Tiaffkine e Hankin: ciò non toglie che abhi ano sottratto inn 11mPrevo1i ,,ite ll lln lJeste ed al colera. ' 111 un campo diverso, l'inventore del laring·oscopio, lo spagnolo Garcia, era u11 cantante. E co~i ,·in. ?/ . 1


I

( ..\;-.;;\'O

\\Xl ,

FASC.

31]

SEZ l O~E

1023

PR:\ r11 ·.\

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.

l*)

I

Le nuove norme circa i giudizi i11nanzi alla Giunta Provinciale Amministrat iva e al C-Onsiglio di Stato.

Dal 1 ° luglio sono entrate in v1g·ore i1uove disposizioni per la giustizia a1n111i11istrativa, le quali in parte modificano qt1e lle anteriori. -- R. D. 26 giugno 1924, n. 1054, cl1e a1)prova il testo t1nico delle leggi sul Consig·lio di Stato. - R. D. 26 giugno 1924, i1. 105S, cl1e approva il regolamento relativo al testo u11ico su ddetto. - R. D. 26 giugno 1924, i1. 1058. conc.e rnente il testo 11nico delle Leggi sulla Giu11ta Provinciale Ammi11istrativa in sede g·iltl'is dizionaJe. Eccederebbe gli scopi di questa t·11 brica una èisamina delle nuove norme, tanto più che ~i tratta di materie strettamente giuridiche e di norme circa la competenza e la procedura, })er l~ quali si richiede la guida e l'n . si. tenza del tecnico legale. C1·ediamo utili lJe rò alc111Le é\ vvert P 11 ze p1·atiche. 11 ter111ine decorre dalla data della notificazione del provvedimento (legge) ; n1H se 1·ir1teressato, con atti positivi - per es. con ricorso al Prefetto . o ad altra auto.rità - abbia òimostrato di averne conoscenza pie11a, il termine decorre dalla data di questi atti (gil1risprudenza). Il ricorso i1011 è anJ111esso co11tro provvedimenti confermativi; sicchè, se l'ente abbia notificato la deliberazione e l 'interessato non abbia ricorso m a abbia presentato ista11ze per un riesame e il provvedime11to s ia stato conferrnato dall'autorità deliberante, no11 si l)UÒ ricorrere utilme11te contro l'atto co11fermativo e se, frattanto, ia decorso il termi11e dalla data della prima i1otifìcazione, i1 ricorso i1on è più amn1essibile contro il pri1110 lJrovvedi' n1ento conf e;rmato. Il ricorso alla Giur1ta f->rovin ciale _i\mmiutstrativa, redatto· s11 carta da L. 4, è sottoscritto dalla parte ricorrente o da un procuratore speciale e deve essere notfficato, nel tern1ine di trenta giorni, tanto all' autorità che 11a emesso il provvedimento impugnato quanto alle persone alle quali il medesimo direttame11te si riferisce.. Il ricorso , con la prova della eseguita notificaziòr1e e con i doct1m-enti git1stificativi , deve essere depositato entro dieci giorni dalla no tifi ca, insieme all'atto o provvedimento impugnato, i1ella Segreteria d ella Giunta Provincia le. sotto pena di decadenza. Entro quindici giorni successivi, l'autorità o le parti interessate a resistere al ricors9, pos-

---- -

sono pl' ese11tare nella , eg·reteria della Giunta, u1er11ol'ie, doct1n1e11t i , ecc. Questo termine non è pere11torio. Entro dieci giorni dalla scadenza dei termini suddetti, il iicorre11te deve presentare, sotto pena di decade·n za, doma11da al Presidente· della G. P. A. p er la designazion e del giorno della discussione del ricorso. Il decreto che fissa J'udie11za ùeve e. ·sere lJOtificHto all'al1torità che 11a ei11a11ato il provvedin1e1lto impt1gnato ed alle parli, dieci giorni v ri111a cli qt1ello stabi lito lJer la discussione. Qtleste le norme principali del procedimento: le abbiamo esposte 1)erchè il giudizio inr1anzi a lla G. P. /\. J)llÒ svolgersi senza assistenza di avvocato, la qu~le l)ll Ò essere utile, in certi casi, i11a J) On è necessaria per legge. Il ricorso al Co11sig1io di Stato iri se de giutisdizio11ale (la distinzione fra qnarta e quinta Sezione è abolita) è sottoscritto dalla p.a rte Pda un. n.v vocato r>serce1ite in Cassazione, a pena di nullità. Il t ermine per la notificazione è di gior11i 60: E ·scndo qui ]ndis1:>ensabile la sottoscrizione e (Jl1i11di 1' assisteuza di un avvoc?-to, crediamo inutile esporre le norme del proceçlimento., ·che sarà. regolato dal difensore.

Int'ecP ciel ricorso al Cori.1_,·iglio di 'lato iri ~ede yi1trisdizio11ule l)LIÒ essere prodotto ricorso in via straordinaria al Re: il termine è di giorni 180. Il ricorso è redatto st1 carta da L. 10, è sottosc1·itto dalla parte interessata o na 11 r1 s n o i)rocl1ra tore specja 1e, è notificato a1l'a11torità che 11a emesso il provvedimento o l ' atto cl1e si impugna e alle parti. interessate ed è depositato, con gli atti che vi si riferi. cono, al ìVIini stero competente. QnPsto rfrnedio è straordina1·io e 1101t lJl'e ·e11ta le g·aranzie de lla oralità e del contradittorio. l T11a volta i)rese11tato iJ •r icor so, il giuclizio si svolg·e ])er azio11e quasi d el t11tto u11ilaterale de] l\1inistero, come per i ricorsi gerarchici. Si inte11de che , praticamente, conviene valersi di qne:to rimedio nei casi in cui s ia g·ià decol'so il tcl'm ine per j 1 ricorso ordinario n l Consig·lio cli Stato. 9U ES T IONI PRATICHE.

LIII . - Condizioni e limiti per la legittimità degli atti dei Commissari prefettizi. In a ltra i1ota segnalammo la deeis ione 6 aprile 1923, i1 . 77, dc l In ,. Sezione del Consiglio di Stato, la qual e, d Lfi11 c11do correlta111ente i poteri del Co111misso.L·io })refettizio e riconducen• doli rntro i limiti stabiliti dalla leg·ge, disse

(*) La presente rubrica è affidata all'avv. GrovANNI SEI.VAGGI, esercente in Cassazione. consulente legale del nostro periodico.

1


Il. POLLCLI NCCO

che (( raziorie <lel LOlltllli~ ·a l'i O 11 0 11 lJll ll e te1 1d e rsi a l di là di c111 ant o ~ tl'etta n1 e11te l1 ece~­ sario a cl1e la \·ita ciel Co1nune i1or1 sj al'l'esti », cioè e iimita~[L rtg: li attj i1 ece .. Etri. urgenti e in di lazion é1 hi li. Un criterio-1 i mite l'un d ame11t<1In1 e11 te i <le11t ico l1a stab ilito la Co rte di Cèt. saz io n e, l a qt1a l e, con sentenzét 23 gcl1111aio 1921:, r ie. Co111une di RC'. ina , l1 a tlicl1i a1·ato cl1e << i Cor11mi.'sari i>rel<'~tili in viati i1t qualitù di amil1iini stra tori s t rc.tordina1:i p l'esso i Comt111 i cl el?l>on o ritenersj investiti solt anto "(' //({ racol t ri di ('0??1 -

p1ere atti conser vit lii'i ,. t/i ord i11tlri(( uestione » . Però, recentemente, 1<1 \ · • · ez io11 e Il a 111o difi-

-Cl1- e la rntiiic<.L fosse neti•ssctria 11011 è dnbbio ;

si faceva questi on e se fos. e ·nfficiente il tis to cato Ja s11a g·in1·isprude11za J>el' co11siclernzioni del Prefetto o ""' ottoprefettu; u1a la V Sezione d 'o r(line pratico e conti ngeute l cn I ni ent e con 11a ri co110. ciuto cl1 e il visto di esecutorietà rifessate. t{ ll<l l'dn l ét l eg·a litù estri11 seca dell'atto e d è perE i1oto cl1e d a alc u11 te1111Jo lét g·e!:>tio11e str a.: ciò di tinto e diverso d a lla ra.ti(tca , la quale, ordina ri <t dei Comrni:-sa1· i 11 refett iz i i prol l1t1i1 1vece. in1porta esa1ne ci el co11te11uto del provga per i1te i ed . .. a1111i. Il Cornmis a rio non è ,·ed·irnento al fine de11 ·n p1) 1·ovazione dn, parte più, dn11(111e. l'inviato traoru inario cl1e regge d eJ Prefetto , c io è del l'a 11t o rit ù cleJe·g·ar1te, agenil Comu 11 e !)el' il terr11}0 strett amer1te n ecessarto il Commis a r io l)el' n1nnda,to del Pl'efetto. rio alla 11oin i na del Con 1111i ssari o R egio o alla Occorreva. dunqu e, la rat ific a e non R01tn11t n il visto. ricostit11zi o11e deJl 'ar11n1ir1i ·tr azion e normale. È inYi a t o com e Commissario prefettizio, è Ma i1i ir importa nte riso luzione è q11elJa cl1e poi 11orr1ir1ato Commissar io Regio e, scadllti i riguarda l'a11provazione ò el la Gi1111ta · Provin termin i legaJi , cor1ti11lt<l nd ag:irc con fl111zioni cia l e i\mmini strati-v·n. ui Com111i. ~ario lJ1'0fattjzio. È n oto ch e l e cl elibe l'<tzio11i co11 ce r11 enti i reIn quc:~ie c.;011dizioni, l 'auto11orr1iu co111ur1 a le g·olam enti o rgn nici de i Con1 n 11i, c1t1a le cl1 e sia è u11 r ico r clo d el l)c.tssato; ma, ha detto la rorgano cl1e. vi 11ro\·vrde, elevano essel'e apV Sezione, se si ap1)licassero a ql1esta flµ:urn di provate dalla G. P . .i.\. in secle cli t11tela; per Con1 n1issfl rio e.r tra lege1n, entrato o rinai 11eJla IP co11<1otte m e cli r ll e ctevP. inoltre, essere senco11su et l i cl il1 e c.l ell 'c.1tt nale perj od o eccezi on a l e tito jl parere d el C.011sig·lio Provi11cj ale Sanicl elJ a vitn p u bblica. le limitazioni st a J)ilite daltario. la leg·g·e. c ri'tt a, s i finir e])be p e1· i1a r a Jizza r e J'tttì\In decll.1ce\'fl ·la d i fP~u d e l Cornnné: se il 1 ti vità cle I Com·nne e $i r e n <I er e bbe irnpossj bile il pro,1vecli.rne11tl) l· ·ro li/i cato tla l P r efetto, che è r agg·i ur1g· i11 1e11to cli qnei fi11i di l'iordinum ento aJtcl1e PL'e~ i cl P11te d t:l l lr1 Cr. r>. A., 11on si può che, almeno in teoria, g'i11stifica11 0 l'ri 11 o rrnalità ammett e~· e cl1r lo ste. o a tt o sia sog·getto and i un l ur1g·o lJ eriodo d i g:e "'tior1e st r e:LOrcti11n ria . , che al co11trollo cle l la G. P . A. 1:t q11al e j n tal P erciò j l Consi glio di Stato, e eden d o al l e e~icnso. clovr ebbe sind acare t1n atto je] Prefetto. genze clella pra tica, 11a m odirjc.:ato l<t , n:l g·iu ~[n. co n s i cl el'n t a. l e:t diver s ità dei due orgaris prucl e11zn P< l l1a a 1n m e~ ~ o cl1 e il Co1nmissH11i e delle ùu e fu11zio11i, Ja V Sezione ha re·rio 11011 debba lirr1itar~i H!f l i atti 11 eces ari ecl . pi11to Ja tPsi del Comnn e, dichiarando che incl ilaz ionah ili. Qt1 esto l111 0Yo o ri e11,n 1ne11to è er:-l i1ecrssn ri n a11cl1e l'approvazione della cng i oll(' di inconvenie11ti ~ >c rcl1 è. e,. endo fl1ori (~. r>. _ -\ .Perta nto, no11 e~se11 cl o effi cace laridella l efrg·c , j risol,·e it1 1111a lll [tg·g· io r e n mpi ezfo r1na clell'0 rgani co, fn dichi a rato j]legittimo zn, ind etern1inata cli 110trri ; m a 11 oi ,·ogliam o jl lice11zia111ento cl1e iri t1u el l fl n vrva la sna o r a li111jta r ci a ~egnal are il niJovo i11< li 1·izzo · cal1sn e il s n o nr~~11pposto. per evita re controversi e cl'1 e, a ll o st nt n <it !u n l e LIV. - Indennità caro-viveri. d ell a g·i11r i:prntl p11za, . arébbero d estin at e nd i r. ~ ll e c e"~ e• . <1n Hl o r n ::; i " o1<")!=\se ri eo r I' er e . i n b n s <' (;.li impieg·at i c:o n 11111n I i 11011 lin11no diritto al lfl dottrina 1l'èl<li zion;i1e. in ~e d c:- cli gi11ria lla seco11da incl enttitù cn 1·ovi,·e ri se r1on esista ·' rl i: i o n ,, " 111 nLi 11 i s t r a l i r u . 1>o11 i n n 1n L1t 1est a 1i - a l rip:t1ard o l1na es pressa de l iJ)erazione della r11itaz i011t., pC' 1·cl1 è la Corte dj Cns az ione non :\rnnlir 1i~t raz io11 e. a ncorchè n el regolamento h a C\i11 ora rnotlificato l n s11 a g i 11ri:-;pr11clenzn or~·anico si<.t stabilito che g·J i impiega1i asn€r lf' mn tPrie di sua competenza . su nti rlopo l'a rlp ro,·az io11e del l·egolamento Il 11110'0 intlirizzo è ~t nt o confern1nto dalla ~te. :-.o -..i in tt:> 1tclt·rn11 11 0 p<1l'ifit<1ti a[.!li i1npiegati I

'

\ i Se zio r1e c.lel Cor1sig·l io di Stato co11 decisione 11 111glio 1921·, ri e. (.~atti ùott. Fra11cesco co11t1·0 Comu11e di Cistet11èt. a l)l'Oposito di t111a cJeliberazio11e di 1ifo rn1n dcJrorgar1ico e ùi !--0}1pre" io11e sii una Iell e co nd otte 1n.ediel1e, a pp r ovata c.:o r1 i poteri 11ol'111ali e 1101t i11 éll)Plicazior1e ùel 1)et.:r eto 27 ir1ag·gio 1923, n. 1177. P erò l a s t 0 :-i;-;a d ecis ione , r espinto il moti \'O dell'eccesso cli put el'e, J1u ai1nullato la deliber azio11e cli lict•11zin111e 11to cle l dott. Gatti percl1è 11 on ris ultava rotiftcfl lrt dn_I l)refetto ed approvata dalla {;i1111t<1 1>1·uyincia Jc a ru1ninist l'a1i\' [I..


[ A~!\O

\:XXI,

FASC.

31]

SEZ IO!\E PRATlCA

1025

dello .. tato r)er t11tti i diritti 11011 specificata- . ~el caso esa1ni11ato dal Consiglio di Stato in ente co111presi nel regolume11 to. 111 sede consultiva (parere 27 febbraio 1924 già. In tal se11so l1a es1ìresso parere il Consiglio ticl1iamato) q11esti criteri so110 implièitamente riaffermati. di Stato, sezior1e i11terni, in data 27 febbraio Allorn I ,obbligo fu negafo percl1è l a f ormuJa 1924, circa llll ricors o del Comune di Lorina n org·o. . . <lel capitolato non si riferiva specificatamente Critt~l'i essenzial111e11 te c011for1ni 11a seguìto il ulla indennità caroviv eri, ma era generica: c·o11sl1le11te di q11esta rivista ancl1e .in occasion e «Gli impiegati a nominarsi dn1)0 l'a1)provadi riSJ)OSte a qt1esi ti di i11tere sse particolare. zio11e del pre ente regolamento saranno pariÈ utile precisare. fì ca ti agli i111pj eg·ati dello Stato per tutti i d ·i La })l'ima inde11nità carovi\re ri non è più ob- ritli 11011 s1)eciticatamente compresi i11 questo bligatoria per gli ·e nti locali, essendo scaduto r cg·ola111ento » . il te1·111jr1e legale; la seconda indennità non fu Interpretando qu~sto articolo del car>itolato, il Con s iglio di Stato ha considerato: « cl1e se mai obl)ligatoria. lJerchè - come è 11oto - 11 relativo progetto di legge non f11 a1)provato t1n valore l)UÒ riconoscersi a tale di sposizione dal S.e11ato. di cal'attere integrativo delle a ltre norme reQl1i11d i, alJ o stato a ti ua1 e della le g'i~l azione, lative a Ilo stato giuridico degli impiegati, cioè gli enti locali non sono tent1ti, per leaae, a n qt1eJle contc1nplate nelle lett. b, e, d, dell'ar. c..orris1)onder,e i11den11itit caro-vi veri . tico lo 170 del t. t1. della legge com. e prov. ~I a 1'obl)ligo l)UÒ essere assu11to volor1tariai11 qua11to è intesa a l}rovved.ere in modo genement e: in tal caso, es~o 11a fo11te i1tilla deliral e e comple~sivo ad eve11tuali l)OSSibili laberazione dell'ente, dalla quale è regol ata la Cl111c nel r eg·o la111 e11to s1)eciale i11 tale i11at eria; mis11ra e la d11rata della inden11ità. Se il Co· 11011 può però riferil' i allo s taio econo1nico , mw1e costituisce validame11te , cioè con delibellOicl1è questo no11 può essere i11tera111e11te ed razione regolarmente ap1)rovata, llil vincolo c~attt11n e11te determinato dal r egolam ento megi11l'i(lico i)er te1npo detern1inato , non può scioclesi1no, co1ne risl1lta dalla le tt. a) dell'articolo glierlo })Oi co11 atto t111ilatera le, e deve ossers11 rico rdato; nè .. arebbe amrrlessibi le una n orvarlo i1ella 1nis11ra e i)er il tempo stabiliti 111a gen er a le e ]1 er111an e11te ch e stabilisse u11a nella drliberazio11e. nssol nta t1ni for111ità sotto ra petto economico Già la V Sez ione d cl Co11sig lio di Stato, con fra gli i1111) i·cgati comn11ali e quelli statali, decisio11e 19 magg1o 1!)22. c;ra·11ig11ola contro pcrchè in contrasto co11 l 'obblig·o fatto dalla Com1111e Trigol o, a\'ev a dicl1iarato cl1e «non l egge di detertnin a re ·organican1ente ed in n1011ote11dosi disconoscel'c Ja n ecessj tà di mettere d o preci o q11 ar1 to s i. attie11 e n l tra t lamento ~l i im piegati deg·Ii enti locali in grado di provc co11omico degli it111)ieg·ati e st1lari.ati ». Yedere ai pro11ri }) i sogni. gli e11ti locali, ariclie Inte r1) retazio11e , dunql1e, di 1111a nor111a s11e'!uan.(/ o eccedan,1 il lini il e legale d ella sovrll- cinle, Ja qual e, anche perchè g·enerica, r1on i1nposta , !)Ossona co11cetl c·l'e la inrlennità i1ella pot evtt cs1)ri1nere con s icnrezzn Ja volo ntù. cl i mist1 ra che le circostanze consigliano H. concedere l a i11clennit~t caroviveri. Ql1e ta decisione è irn1)ortante specialmente I n qt1 esti gior11i il Tribunale ~ ivile di Ron1a, percl1è l'ico.nosce cl1e la spes a p er la indenco11 sen t c11za i ne dita e a noi nota per ragioni nità è consentita ancl1e ai Comu11i che supeprofes.· io11ali, 11a dicl1ia1·ato operativa di efrano il limite l egale della sov rain11)osta. fetti la dis1) os izio11e del cai:> itolato del Comune I.a formula J)iìt freql1ente. che in pratica abdi Arcinazzo - conforme al ca1Jitolato tipo biamo potuto rilevare agli effetti della detetIier l n i1rovincia di Roma - la q11ale a t trìbu ir11ir1azione della mist1ra e della durata d·ella sce app11nto al medico condotto le i11ùen11ità inde11nità, è q11ella del riferin1e11to al trattacarov iYeri come per g·li impieg·ati dello Stato me11to fatto ag·li impi eg·ati dello tato: formue quindi ha co11da11nato il· Comu11e a corrila s11fficiente1ne11te s1)ecificata ed efficace. J)011de1·e al dottor ~t\rca11g·elo Felli anche la Se la delibe razio11e dica: cc so110 concesse le c::econùa i11de11nità dalla data i11 Clli ft1 attriindennità caroviveri come i) er g'li in1piegati l)t1itn agli impiegati dello Stato, cioè dal 1920, dello Stato» o se u sa ·u na formula eq11iva, s i11 e h ò a(t ~ssi tal e diritto apparti ene. Jent e. n1a specificata, si deYe intendere che 11 "!:\. Il . A i r/ /1 esiti <1 f. gli a.b bona ti si r i8po11 <I r• Comune sia ol)l)ligato a corrispondere le indiretta.1ne11te VPI' l ettera.. I qu,eslti <l< bbono essere de11nitù. nella ini sura e per t11tta l a d11rata ch e in·i ;iat l, in l ettera . nccon1pagnatl <lal francobollo so110 , tabilite 111 qualsiasi forma per gli imper l a ri'iposta, e 8cn1pre indirizzati in1versonalpiegati dello Stato. n1 c ntc alla, Rerla:!i011 e d el « Pol iclinico>), 1:ia SiSoltanto i11 forza del Decreto 27 i11ag·gio 1928, stina, 1~ - Ronza (t);. Tl. 1177, il Comu11e avre})})e po1t1to rid11rre o Le ri.ç;po~t~ ai i;u c> ·iti ('Ile non ricllicdono sopr>ri111 ere la i11Jennità. di atti o .~p<•cioli indngini, .~ono gra.tuitc . · 1


I L POLI cr~ I :\I CO

NELLA VITA

Questa è la ve1·ittt dott. Ortali, cl1eccl1è Ella ablJin ~e 11tc11ziato llell't1ltin)o i1l1111ero cl€l « Policli11 icn ». J,a dermosifilopatia è un so li do edificio cl1e si eleva ar111011ico fra g li altri nella g·ranclc c i tt~1 della 2 l i11ica e J1e cost1tl1isce t111a clelle t11lit ~t fon(la1n e ntali! La cler mos jfi J01>aiia \11elln c1uale ,.a. con1presa, secon do il vecct1io ~tiJ e, a nc:l1e la ye11cr·eologi a ) i1on è più c1uell'nrid<1 br anca. av ul s(.t cia lla i11eclicina gér1eral e : cl1 e Ella conol)bc 20 e l)Ìtl an11i Ol' sono l 111i rifcri~co al sno scritto), c1t1a11do imperava sovr a 11 0 ccl esclu sivo il ?no1foloaisrrio , cl1e riduceva tutto a l si11to1na cL1taneo: ql1es ta tap1)a g loriosa, cl1e 011orò i nostri con1t111i ì\Iaest ri e che fu i1ecessa ri ~t a. dare c:or1>0 e ac.l jndivicll1al'e 1u cliscipli.r1a, è sor1)a . sc.ttc.l; sebbe11c si co11ser vino intatte ai fir1i scientifici e p r at ici IE s11.c co11qn iste, fuori tlclJe c1l1 ali r1on s i po.t rel>he C\'illeule111c11te l)arla r e cli dermosifilopatia: sor1)as~ata, J)ercl1è la Lle1·1110 ifilo1)ati a d a 1111 Yc 11te11n io s i è permenta e \·a 1)ermea11cl osi tuttot·a cli i11 te 1·r1i smo; scg·t1endo 1n ciò il fotnl e n11<larc lli tutte le 1)ra11che speciali della rn Pdie i11n. cl1e att i11 g·ono e clùnno a l or Yolta sn<'rl1i Yitali alla g·r tt11cJ e inadre comune, l a 1i1ed ici11n g:e11er a l e inter11él. Ogg'icll clel resto è pro1) t'i o cJ i t1 itte I e speci~tl i zzazioni veramente sc i ~11t i ficl 1 e e i101 t clilettant isticl1e, i ri littti i rnn1i cl e llo . c ibi le, qt1esto coll ega111e11to intimo, q ll·e s I n ('o 11 t in n i 1è't d e i t r o 11('11 i 1ni11 or i e on 1 1ronch i ir1agg·i o r i clel a1Jc' r e ! l\ rn p li 1' e os ì 111 • 11 et r nt a d i i 11 t er ni s n1 o, 1a cle r JL1osifllo1)atia i· in1a1le ed a1)pare una del le faccie p iìL \'i tosc' di q11el gr<tt1rlc poliedro e lle è la 11H?dici11a, e tcinsrr\·a iutnfta la s ua fo11da1nc11t<1lc st rutl11r<t, fètttasi n. nzi Yia, viét p iù solicl n , pr r cl1è ~IH1razzata cli tanti rami c11e effetti \·a1n c 11t e 11011 JìOt E'Ynuo ll'urre nè da1 e ad e :n for za cli ,·ita. 111 a ltri ter111i11 i, cruellé.t str11tt11ra fn11dtL1nc1 1tnle cl1 e f1 1 u 'Seg1la1a alla specjalitù dal p1·ir1cipio cl ell' èt·a morfologica, qnan(l cJ <lrlln sifil0Ye 1 lere ologi~1 e clel ln rler111atolog-ia :--i u·11ardti\'a soltanto il fatto ct1ta11e0, ' eon . e1·' n. i n t a t t P Ie r a ....t! i o11 i cl i 11 o i1 e ~ere 111 u tn.ta; c1ues1e rag·io n i n11zi ~i ~011 0 n 1·riccl1ite di 1 111 u \·i eo : 1f o r t i d n 11' i i 1cl i r i z zo n 1 o d e r i1 o i n t e rn i ~ t n . i I q ll n le l 1n 111 o: t 1•Ht o e Il P i 1) r o e e s i i11 or l1o~i orgn 11ici i11ter11i. eon1t1uqtH' o ri(ri11at is i, ~i l ' q~sonu r~pri 111 1' re. trttù11rrc , . ulla pelle se <·P11do Jpg·µ·i. di c:11i ~o l ta11to il cl e rn1nt ologo p1·oyet tn può es~erc l'auto l't•,·o Ie i11te r1)rete; J•l ' l'Chi' 1•!..di '-alo è il co11 o~citorP delle atti,·itù. f :=:iologi l·he e· i)atolog:ichr dell'apparato c11tn'-

1

XXXI.

I~.\~C.

31]

PRO~'ESSIONALE.

La dermosifilopatia non muore e non è un rudero ! ·

1

[:\~:'\O

neo: c;he è u11 rniral)i Je apparato, sco1npo11ibile 1n ltrt iJ rflr1ito n umero di s trumenti anatomof1 s inlog·ici co 111e l1-e1)i derrnicle, il d erma, il sott oc ut n.neo, con t t1tti i loro strati, i vasi san.gn ig·ni, i li1lfatici, i i1ervi , gli organ i glandol n ri , i c111ali ci parlano i11 11na infinita gammn. di a.petti de lle c.:a1)ac itù. reattive d ell'organi ~1110 ug·li ag·cnt i rnorbo 1, aù l1no stesso agen tt3 inorboso (e l a s i filide cl ù. di ciò il l)itt l)almal'e esempio) ; in èta cl1e nessuna r cazior1e di laboralor io forse mai i>otr ù ragg·it1r1gere! ~ T n, nst1·ac1lodo a 11cl1e cla c111este consi d e r az ion i . ngge rite dal n110\'0 01·ie11t~t 1n e1 1t o i11te r11 i ~tn cle JJ a s1)eci alità., C\'Vi bisogno d a\'\'ero di di rnos't rure cl1e st1ssisto110 tuttora integre q11elle 1· ng·iot1i cl1e spinsero a d 11nire la s ift1uµ· rafirt c.t IJa <.lermato logia? Se io non a vessi i J 1it11or e <.li tediare 11 lettore e se lo spazio ine lo consrntis e, potrei qui el encare l1na lunga serie di fatti, per d im ostrare cl1e ·di fronte nel ogr1i ma11ifestazione cutan ea di sifi lide, ài t:ni d i ag·nostici, l)UÒ r endersi necessario il rieh i amo di 1rn i111mero 11otevole di rnal attie cutn n ee di altra nat11ra: ine ne e~i mo ancl1e perchè nor1 e· è n1oclesto sifilografo e dermatoJogo cl1 e no11 cor1osca r>er esperienza personale ciò. Non è concepibile cl1e un der!I)atologo non d ebba es..:e re sifilog rafo, come non è concepibile la condizione opposta: se un derma. tologo i1 011 fosse nn sifìlogr afo dovrebbe ad o g n i f or i11 a e tl t a 11 e a 1111. po ' lo 11 t a n a dal ti po classico ricorrere alla reazione di \\·asse rrnn n 11 ])C l' esclud ere (?) di tro\·arsi di fronte nd un sitiJ odcrma; e se lln sifilografo a sua yo ltlt nor1 fosse dern1at0logo dovrebbe di front e nel og·11i s ifiloder ma interrogare pure 1a \\.[t. ~ er11 1ann per esclt1dere (?) di avere . otto occ hio 11na cl c l'matosi di altrn i1ntnra. nast<t rnl tnci<1.re ql1cste semplicissi1ne proros iz ion i 1· P l' YC'clere l ' i1n1)ossibilitù. cli separare la siAlf)~i:rafi n dn 11 a. dermatologia. Il l etto re Yogl i a 11or1Llc r 3 r e bene ancl1c jl sigr1iflcato cli c111ei dne pu11ti i nterrogativi cl1e i o ho posto fra pare11tesi, atl illnstrnre i q11uli i1aL·rerò di uu <'n . o orcorso nii 11a reccl1i a11ni or sono; in l111n dcllr n11n1cr<>se sedi uni,·rrsitarie (otto) cl1P 11 0 .it I 1 èl\·ersalo nella i11ia llt11ga carriera, da st urlf'nte nct. op;g·i , l1n . i11tcr nista Jnolto e git1s tfln1 cnte sti1nat o, r11a sp rezzante dell e SpeciaJità i11 µ.ener-e e dC'Jla J10. tra i11 isp ecie, aveva clinµ.11o~ t icèttn in 1111 i11fern10 cornf' paplt l e ~ifJliti­ cll r <inn l i d el l e a 11tenti cl1e emo rroidi, 1111 po' c:c·fo1·n1ntP da l lllO sta to irritnti\'O i1111 coso c11tnnl'o; clor)o n\·cr falto la \\ ns'-erma11n. che ri.1scì l1 e!:?:ntiY<1, 1>01·tò a ;11e il pazi ente. con1c· H l n i J) i 11 non "'1) e1t n n te. n n n un ria n don 1i 7


l-~' '\O

\\:\I .

FASC.

31 J

SEZIOxE PR.\ TJC.\

t r ~ 1111fal1ne11te

ap1JtL11 to il risultato negativo ~ nddetto: i1on feci com1nenti e mi incaricai dell' i11fer1no; n1a n el 111io i1Jtimo non l)Otei fare <• :11e110 di rivolgermi a l ct111e do111a11de, delle q u. •li o rn. faccio la girata al l ettor e; e se ir1 q1h·l .. og·g·etto la ,,._ fosse rinscita positiv:1, pr rcl1è esso fos se stato oltre cl1e lln en1orroida.rio a11cl1e u11 lt1 etico? e se qt1-el soggetto tt vc~se avuto realmente deJJ e i)al) ul e s ifiliticl1è t' L.t reazio11e ,V. fo e i·iu. cita r1egativa? le ri--11os.tr nl l etto r e! Io 1ni lirniter ò a ri co rdare n11rnrn t1na volta. quella verità fl J)Odittica, .1,;l? e lo ,.finita 1ioll trrt n.siue, e cl1e a fare qt1esta s11l " l i:1 occorre c:l1e tntti g·li elen1enti a11amne.._, ·,·i e di es<.11nr. che . olta11to t111 tcc11ico l)ll Ò ri.• Y:1rr. cl cl)bo110 es, e re cl1ia111ati a raccoltn. (trtt q11esti ele111cnti obbiett ivi, riellc diagnosi di .... i fi I icl e l)tlò l)Osseù erli s1)c:cialme11 te il dermat11i11uo. cl1e l)llÙ tl'ovar. i ancl1c le 1nill e \'Olte, èl clO\'e l' diSCl'illlÌflfll'C !)itl i O l'llle Clttn11ce di llUf111.1 di,·r r~a. ~ ifiliti c11e e 11011 :irilitich c coesi.... t ·11 ti n.eJlo ste~. o og·ge tto. I~ In ~ iftlid e 11n come s uo J)r in cipa lc ca rnpo di ;t!ti,·il;'1 Yi. ilii 1c appunto la pelle e le rr111c11:--1l, fj11 ùal prin10 1l1orne11to f' J)C?L' t11tto il s110 ... , dger i ; tlaI prin10 n1.01n 1>rito. n< i J)rinii niesi, qu.indo appt1nto è 11cccssario inter,·c nire colla <'UJ'il. 1>erchè m ng·gio.ri sieno le J) robabilità di \ l'1crire J' i11fezio 11 0. C hi non sa oggimai quant n i rn i>ortnnte s in, porr e prec isan1 er1 le 11 elle 1.rin1 issirn P setti ·n 1nn 0 la cli agr1osi cli sifìlosc lern'-i i11izinle per t entare la cnra co~l detta <il• ' r tiy;i ·! (Jra rJ1i Jltt ò in tanti casi di s ifilo'"'"1.~roc:: i nel a:pPtto anorma le, di s ifil oscleros i ... 01p1·e.;.;e Ell loro 11ri1no insorgere, sos1)ettarn e ' ~ <.tCcl'rla1·11 e ln. dinp;no i in confronto a vol!.! a r i l <' ~ i o n i e u t a n C' e e n1 1t c o s e , se no n i 1 d e r J11.tt0 l u~·n i1r0Yctto? E elle dire della 11 ccessit;\ di <1ccr r larr l) Cr f em})O dai sinton d rlella !)elle r· 1,,J l c l1111c·ose resi ·t cnza cli una s ifilid e. e cli 11 : 1!.!11 osl icnre le pap11le 1nu cose jn confronto <an nltl'f' volgari l esioni , ai fini della proftlassi " "''i n l e·? A p ro11osito della qt1al e b isognfl. pur rl ir-·. J>ercl1è s ien o evitate l e solite cleviazior1i li.l ~ol og iche, facili a. fa r fortuna n el 11 ostro li P) pncsc. che quc~ta J)rotìlassi d eve a \·er c , 1 r•rirno e più . ol iclo fo11(lame11to r1clla 'Cono~,., 11za delJe n1 nnifestaz ioni n1orb ose delle mn3

1

J ;1• 1 ic·.

relJIJc

,-~ 1 ·n

L11 c11l e co ·a ct1ri osa cl1c 11oi 11 on u•1lizzu~si1no <1 nesta caratteristica J)rovvid r 1111al1' dell a sifilirle di ave re e l)l'essioni v isib ili :•JJ:1 ~npe 1·fici e tlel cor110 fi11 dnll1i11izi o e si p1li1 dir1• in. J11oclo co. ta11le, e cl1e, pe1· 1111 clottri11a-• r i-..1110 fuori lnogo, ci mettessimo i1elle conclizii~11 i di attenctere local izzazio11i Yi scerali sen~Htil i JH:1· scop rire e cnrare la lue: ciò sorebl1e I qi elle i1Jogico ecl impratico, delittuoso! p er\ Ji .. -..i dcYe ten ere i>1 esente cl1e se ancl1e q11 e:"- 11

1 0~ ,-

sti fatli viscerali so110 precoci, €ssi, l e tantis~irne volte, non ha11110 alcu11 carattere cl1e possa i11dicar11 e la natura , a sospettare e a. cl1ia rire l a quale n ecessita pt1r sem1)re il rirl1iamo di fatti cutanei e 111t1cosi attuali o })l'eg: rc $i· diversamente si finirebbe a qt1esta s trana necessità cli fare sisten1 a ticam er1te la renzior1e di \\-. i11 tt1tti i soggetti cl1e s i prc:entas. er o -a l m eclico con 11n dist11r])o generale u v iscer 8 I e ql1als ias i. 1'nt to t iò 11011 tl~ \' e l)eraltro far ritenere cl1e l'onesto derniosi(llografo \'Oglia essere 1111 on1: iscie11te! Egli 11 011 l)r ete11de cli sostit uirsi al clinico meclico e a i clinic i specializzati cl i alt l'e 1Jrnncl1e, come a st1a ,-oJta }'on esto inter11ist a non r>retencle di sostit11irsi a l d crmosifìlog·r~1fo, all'oculista, nl })ediatra , ecc., ecc .. pel'cl1è tt1 tti i l)l'Of es ioni ti coscie11ti. c.t nno iropro hCllt> cJ1e llell'org·ani~ tn o 11111Rl10 S011\'Ì tanti ar parn l i speciali cl1r sebhc11e l ega ti cLl lutto. ltonno u11a ri f fl

olf f nno111a nel co171 p o fisiolo -

yico e JJO/o l ouico. cl1c ricl1i ede la specia lizza-

zione, rerme rc" tnnclo le lJnsi com11ni su11e ql1nli ci si trova n. contntto })ere11ne con g·li n 11 ri : c1l1t1n to a i limiti ·di azio ne r>er ciascuno 011! 11011 occorre scg·n a l'li . 01) r a n11 c1t1acler110: il sa1)ere e la cosc ie11za li indi cano caso l)er caso.; e anchr ~otto cp1e~to ra1)porto, no11 ~i ptH°> l)rtt·lare di 1nnlnlti a n1a de i diver s i inalati. Ecl effetti var11e1tte se ben s i pensa , c1uali 11o t re l ' I H_, r o r s s C' i· e i e l' i t e r i i mm l 1 t n l) i It cl i se p a rnzio11 c cl ella attivit ù, di ciascuno? I.a i1att1ra rtc·t processo? I.a ede? La qnantitù cie1le le. ·9 1.a nece .. ~ •t' :::1on1. L c.:1. c;u r él t•1va =). l o non saprei dire: credo tutto e nulla! L'c])itcl iou1a .fi110 acl 1111 ce1'to i1t1nto appnrtienr n ll;1 rle rrr1nt o l ogia, ma. qt1a11do s i fa invar 1<· 111 <' . q n n l tt lo ~ i rn e t él s t a t i z z a n ei g a n g l i. ~ a aflicl<-lto ttl cl1ir11rgo cl1e l)Ossjecle 11n a t ec11ica cnl'ati,·::t cl1e il clern1ntolog:o i1011 1)0 iecle; la t 111 ><· r (·o I o i se p r e11 de l a p e1Ie è eo ~ a cl el cl er n1atolog·o; se i> r ende il ])Oln1 011e, clell'i11t el'11ist.a; ~e 11n'n l'ti colazio1le) de l cl1ir11rg·o; l a s ifilid e, se toJ1)i cc il cuor~ , il ce 1·,·ello, iJ 111icl o ll o sp i11alt-.. , i! fPgnto, apJ)arlicne l)intto tu nlt 'i11tc111L"' ta. n l nt•urop~tto'.og:o clic a l der11to .. ifìlogr8fo. se culpi . ce l 'occl1i o ..1>etta nlroftal1noiatl'u. i ·ni.~ ui­ rz lll' S llU llt, ·eCCO il cg·reto })et Cl li VllOle illtPn <l Cl'lo : ognu no al suo 7Josto, tlil'ò ancot'a, l 1L"l'C l1 ò pui, o cl('l'lllninlogi, o rncdici, o oc11li1.:l i , o c.:l1irurp:i clobbi~11110 . . i i11lcnclc, l)en sapf·rc rllr co~n rap1)re . cnta ne11·econon1ia e il car1c.:ro ,, la tubercolosi e la s ifilid e. e c.l obb i~trn o ]i r0t<' nc! rire. senza cl1e alc11no .. e 11 e scanda!izzi. <li fiar1err I n syurtrrlo frrt gli i11r1rnnaagi d ella 1nacchi11a 11n1u110 .e penel1'are 1iei 111e(t1it/ri d.tllrr fl sio pat ul u(fit1 infr'rno e. (1g·g·iungo io. u c n,C' r r1/e - p e 1· coorcli11ctre eia cu11 0. claJ pu11t1)· di \'istn cli11ico p1·or)r io cli s1)Pc ia JL..;ta. i i1robl e-


1028

1L

[Al'\~O

POl~l CL[!\ I CO

mi cl1e la cli11ica ci J)l'e cnta, e se11:.a pretese, tengo a l'ipcterlo, di esser e g·li 01111iscienti pr1· tutto ciò cl1e è tec11ica specinle di applicazione, nella quale cedi amo il camr>o a cl1i di ragione. Per tt1tto ciò qt1indi non si può concepire quella fìgu ra di i11 ternista sifìl og·rafo, prospettato cl al collegc.t O rtal i ; questo i1ovello sifilografo cJ1e certo i10I1 l)Otrebbe. .. amn1inistrarc tl1tta ]ti, s ifil id e, dovrebbe sottosta r e esso pur.e alle· leg·gi 01leste d el la divisione del lavoro, r1on 1Jote11do essere a ncl1e dern1atologo., ocu 1ista, l a r i11goiatl'a , lJSicl1iatra, ecc., ecc.; ft11 irebbe ad esser e nè più nè m eno cl1e t111 s ifllografo a11cora l) ÌÙ a siste111a ridotto d el <ler · matolog·o, che alme110 conosce della sifilide ~ I vasto camp(:} d elle 1na 11ifes1 azioni cutanee; snrehbe lln ir1 le r11ista carica tosi s ulle spal I e d ~l grave 1)011cf o cJ i clo\'er cercare s isten:1aticame11 · te, co111 e 110 ù etto , la sifilid e in tutti i }Jazienti cl1e gl i si i)r ese ntano, afficla11dosi all:i reazio11 e di \\"n . se r111a1111 ! del c ui valore tutti rJoi sap1J iam o abbast a11za 11e l' csimerrr1i senza. altro di illt1strare l ' argo111er1lo. Cons.id e r a zioni analo.g l1e a ql1 elle prospett9.te i)er la s ifilografia, com l)OJ'ta l tt v e11ereoJogia per qneJ Ja parte cl1e rigt1arda le ulceri veneree, l e ha l a11iti di vario ge11e r e, e tutti cruei processi , ch e s i l1 a 11no i11 segl1it o all'atto sesS\1ale ed a 11cl1e fuori ùi q11 e. to; a ncl1e qui ~i tratta di lesioni di pelJ e e di Ill\1cose che ricl1i edor10 la co110.sce11zn della cl e rn1atologja per esse r e diag n ostica1 e di fr on te a. forn1e c11tanee E: i mila ri. D ella l)le norrngia si l)UÒ dire, cl1e, se la rag ion e storica ed il fatto di ve11ire cont ratta abi1ualn1 e11te i1 e ll 'atto sessuale , l ' lla11110 collocata a lato clel1a venel'eosifilog·rafìa, essa pu ò ben a t ag ion ~ rimanervi tnttol'a legata, l) e1· r8 g io11 i co11 ti nge11ti di t) rnticitit , lJercbè 1e tan te Yolte 11 c1J o stesso sogget to la si trova u11ita ai proces. i 1norbosi di origin e venerea sopra n1 r nzio11a ti, poi per le co1111)licazioni cl1e le si a cco111pagna11 0 s pesso nella sfera ·dei genitali • es te rr1i i11a scì1il i e femmi11ili e n e lle parti circostanti. co111 e ])nla11it i , li11far1giti, as.cessi, n cl e11it i. l)ara11retri ti (si11111 la11ti talora l)erfi110 sifilon1 i) ; e infine l)ercl1è la bl enor1·agia si svolge dapprin1a e si n1anti e11e talora nell'an1bilo di l1n n 111ncostt cl1c, co111e quelle della cavit<\ orale e clcll'a.11 0, i1oi der1natolog·i conosciamo a for1do i1 el le ~ 11 e a ttitudi11i fisiopatologiche e sn1)pia1110 i) erciò t1·attare con lln tatto, cl1e è ~co1 10 ci u to ai ct1ltori di altre ])ranche della n1edic i11 a ; tcctto so1)ra il ql1ale è basato il ])iù delle Yolt "\ il $11Ccesso della C\1ra, mentre sono PYitate l e co n1pli cazioni così facili a deter1ni11ar ~i a Ct1A' io11 e di q11esta s tessa. Nè Ya di111 e ntic nto cl1 e la st essa infezione, per sè e per 1 1nedicnn1e1 tt i cl1e '' e 11~0110 11 s ati a ct1rn1·la ,

.\:\.\I ,

I~"'ASL .. . :

offre d al lato d ella pelle la l)Ossibilità di n1a1.ifestazio11i, la ct1i i11terpretazio11e diagoostic .t s petta 111 i1ieno a l der1natoilogo. Naturalme11te ii venereosifìloùermatologo, conoscitore della lJatolog·ia della infezio11e gonococcica, sa ancl1e q11a li ·so110 i git1sti confini a cui deve ar· r estarsi la s11a attività; e cl1e se per rag·ionì di praticità questa è consentita, ad es., ancora in cotnr>licnzion i quali le epi.didimiti, la bartolinite, si deve arrèstare, ad es., di fro11te all'ascesso p eriuretrale, perianale, alla prosta ti1e Sl1J)l) nrati \·a, al 1a stenosi cl1e ricl1ieda ur) iJ1ter ve11to O})erativo, alle metriti, alle n11nessiti, a lle oftalmiti gonococciche, alle e11docarcliti, aJle setticemie, ecc . F11ori cli q11esta linea. ininaccia di ap1Jarire un go, nococcologo on11isciente, cioè dermatoloµn, g·i11ecologo, 1ll'Ologo, inte1ni sta:, cl1irurgo , oculista, ecc . soltanto l)ercl1è il gonococco }) U Ò nn dare a ficcai- s i i11 tutti gli organi di perti11enza di ques te specialità: come si vede co s~1 li ssurd a ! Ora Ja situazion·e obbiettiva attt1ale 8 invece q11-esta, cl1e il dermo-venereologo serio da tempo: ha ridotto nel campo della bleno rrn g ia la l)ropriél. attività, in n1odo di lasciarne ·v ia via lo s t11d io e le ct1re delle con1plicazioni all ' urolog o anzit11tto, poi al ginecologo. al c llirurgo, all i11ter11-ista e atl'ocnlista; e ancora e be11e notar.e cl1e lo. stesso urologo jl pit1 dell e volte rr1anda. al dermos ifilografo l'amm 8lato di l)le11orragia llretrale rece11te! Ba11do dl1nqt1e alle fantasticl1erj e! oggi la cl r r111osifilogra fia si erge fort e fra le al l re bra11clle ·della medicina, render1do a que~t n i n1111e11 so contribt1to di sapere nel campo dottri11c.1rio e i1cl 11ratico, percl1è ne ha segt1ito pn sso a })asso il progresso; be11 trasformata q11 indi da 20-30 an11i or sono , qt1ando la })elle a 1Jpariva com e organo per s è stante separn to d nl l ' orgar1 ismo , e qt1a11 do ben poco si d i"'c11 t cvn di . ifilog1·afi a non soltanto dal l ato vi sce ral e (allora erano tempi lln po· immnt11r ì p e r ciò), i1Ja aJ1che dal lato d el le stesse ln;11iit e tazio11i Sl1perfic ia] i. Il collég'a Ortali è libero docente di J)fl tologia ineclica; se a\resse avt1to agio di seg·t1ir1> da vicino ed inti1namente la colossale trasformazione dC'lla dcrmos ifìlo11atia sarebbe stati> forse più ca.t1to 11 el)e sue affermazioni, percl1 èi s arebbe i1er s11aso, che, come io scrissi 11el 1nio libro cc I.a clermatologia n e i st1oi ra1) 11orti con la n1ed icina ii1terna n , la pelle è spe-..::.c v-olte l ' araldo elle svela per })rim o lln nasco$lO Inale dell 'organismo e degli organi i11'te 1·ni, qua11do tace a11cora tutta la s i11tomatolof!ia cl1e la se1neiotica inedica è capace di rile,·a r e. Tutti i ])roblerni d ell 'internismo dai più S€lllp] ici ai pii1 comJ)] essi qt1ali i biochimici , p r1s- ~o n o tro,'are i1ella p elle t1n rico 1so! e nllora 0

1


[_\:'\:'\O

XXXI,

FASC.

31]

SE.Z I O~E

se si segttisse i l colJ eg·a Orto.li i1e lla motivazio11e, per cui Egli vorl'ebb e staccata la sifilo.gra.fia ·dalla derm.atologi a, ... i dovrebbe dare la J.ermatologia alla medicir1a interna; ma allora si riporterebbe la dermato.log·ia a 100 ar1ni aù<.lietro, qua11do si filoso fcg·giavn. sug·Ii ll111orj ! No, egregio collega, qt1esto r eg l'es. o i1011 è rio. s i bile : la pelle selJben e strettamente conJ1essa all'economia, ha, co111c 110 d etto , l1na 'itu 1Jropria, che solo noi d€1·matologi già inca1111titi, possiamo compre11dcre nella sua interezza. La tesi dell'Ortali a pro' degli interIt isti potrebbe essere accolta quindi soltanto i11 questi t r rmini 11iente di meglio che un i11tcrnista f<:tccia. il d€rmosifilograf o, nici ad u ·1 i 7Jr1/lo, cl1e egli dopo aver fatto l 'int ernista si J11cttn. a fare il dern1osifìlo·grafo sitl serio, che e io è egli f étcc ia q11el 1ungo tirocinio ed ucativn 11t~lln specialit à eh€ gli co11 ... enta di conoscere ·'"' serio la derrnatologia, f)er trarre da q11e~ta g·li ele1nenti necessari a fare 111la diag1iosi 11ialctttia di organ.i e clella econoniia dal ]Junto di vista dermatologico: fuori cli questo (]i

tirocinio l'internista non può essere cl1e uno specialistoide e della pegg·iore specie i1ercl1è gu11fio di })l'etese. Fissato ciò, nulla evvi poi in contrario ad nn1n1 ette r e anche delle so tto sp ecializza::.ioni c•cl esse si ha11no gi à non solo all'est€ro ma n ne 11e i11 Italia) della Specialità, s ia per ri<·ercl1e scientificl1e, sia per un affinarr1ento tecT'ico professionale; ma purcl1è questi n ovelli 1 a 111i i)art a 110 dal grosso tronco ·della dermosifi lopatia ir1tesa come sopra ho esposto, € ~·i 111n 11 t engano senta interferenze in continuit<'t <li vita con q11esta: potrà il dermosifilografo fi11 i re a cnrare soltanto la s ifilide, potrà dedicu r~i alla cura della calvizie e delle unghie, n1n. se egli non coltiv€rà q11esto monolite dottri11ale-pratico della specialità, finirà ad essere lln misero pro.fessionista, poco più elevato cli lln infermiere che fa le iniezioni ipodermicl1€, ·di lln callista, di un manict1re, forse piì1 11n mercante preoccupato clell' jncasso, che un • rr1edico . 111 lln non lontano passato si davano in Italia docenze in sola venereosifilografia; e.osa t h e ap1Jariva assai comoda per scopi profes5io11ali ! ebbene un bel giorno fu m ·esso il ca1.ennccio p erch è si comprese l'eno.r mità delJo. cosa. Che il catenaccio 1imanga contro fYeniuali .ritorni al passato, cl1e oggi più che allora non potrebbero esser€ dettati che da 0111)ortt1nismi poco rispettabili! Ciò ·deve volere chi 11a a cuore la serietà degli st11di e d ella did attica e la serietà dei prof cssionisti. Roma, 18 l11glio. P . L . BOSELLINI.

10~9

PRAl' .::A

Cronaca del movimento professionale. Per i medici carcerari . I/011. Alessandro Guaccero 11a ii1ter1·ogn to il ruini8tro cli Gr<lzia e Giustizia per sapeTe se non c reùa 01)po1tuno pro\·çedere allo stato giuridico ed eco11ou1ico ùei sanitc'lrii ~tcldetti a ll e Carceri giudizinrjP, C'nse })e11ali e Case pe11~1li speciali di cro11i<:i, ai q11ali s i corrispondo110 ancora •stipcnclti inc1ecoroi-.;i ecl H YYilenti ; c-hiede t i~posta scritta.

CON CORS I, POSTI VACANT l. ~!UGELLO

(Fvren,~·e).

Se:a<.1. 10 ng., capoluogo; I.1. GOOO e d11e c.-v.; otto quaclrie 11ni tlet:imo. 11ERBE~xo l>~u11rlrio) . ...-\.tut to il 13 ag. ' ""edi fn:::;cicolo 00. CASTIGLIO:XE DELLE RT1rrERE (Jlantura). Direttore chin1rgo dell'Osp. ciTile. L. 10.000 lorde; cinCJlle ql1aclrienni del tlecimo·; cloppio c.-,.. ; 50 % sui c·o111ven~i per .atti overutiYi e per tass€ di cura. ?\ on1i11a }Jer 1111 biennio con successiYa conferma. ( ·ertifi<:nti cli tito e lempo1n11ei non a 11tetiore al J 4 aprile; atti tu dine e :prati ca al funz:ionamento del gabinetto radiologico : speciali <'lttituclini al serYizio <.li cllirurgo, ginecologo, ostetrico. Vaglia postale cli I.1. 50 <1 fayore del presidente della Conµ:regaz icn1e cli Cnritit. Xella <lomanda di concorso, clic:l1i<l rttzione cli nc<~ettazione delle norme contenut e nel R egol<-L1ue11to sanitario dell'Ospedale. Etù 1naRs. 40 n1111i. ...l ·sunz. entro 11n mese. Scacl . 31 ag. B.\HBERINO

Dl!:L

-

I)or.es1xE (Rori.qo). - 8 eacl. li3 agosto .' r... 7500 pei })O \ •. ; tluc c.~\ .; I..1 . 1000 bicicl.; L. 400 uff. san. I~rOLA (B ologna) . ~ cac.l. 13 ag. i\Ieclico addetto <11 ùis1>ensario celtico. L. 4000. T as&1 c:one:. L . 50. l\iAncI.\~A ~lARIK.'!. (Livo r no). A tl1tto il 15 ag.; J..1 . ùOOO residenza; c .-v.; per uff. san. L . 100 (sio); età liu1. 45. ' raglia di J..1. 50.l;J tassa ammiss. Serv. entro 15 g. Xor1 IJIGURE (-4le.i;:sandria) . Ospedale S . Oiaconio. - ~Iedico pri1unrio; l.1. 7200 € 7 bienni del 5 %; c.-Y . i11 I..1. 1-1-.10; 10 ~~ importo (legenze e diritti gabi11etto: camera da letto. - Chirl1rgo primario; J..1. 10.000 e 7 bienni ;) %; c.-Y. in L. 2000; 30 % atti operatiYi :1 l)agam.; alloggio; ricl1ic<lesi di coprire il po.·to cli ai11tl) o assistenle i1resso clinicl1e chirurgicl1e o grandi osp0tla li. r er i due eone. 5 unni <.li laurea; e t it mass. 50; scacl. 30 sett. l"">AI,ESTBI~A (J?u111a) . ...-\ 40 g ior11i dall'll lug. ,.f\ùi fa:c . :.10 . . I'ITIOLI.\ NO (Grosseto) . ..:\J 2'8 ag. 2a. cond .; I.1. 9000 resid.; c .-v. di L. G5 se celibe, di J_; . 100 se ~1mmogliato; addizion. L . 3 oltre 1000 pov. Ab. 5GOU Sf\nza fraz. Etit lim. 40. Tassa di J.1. 50, al tesoriere comunale. ror.DE N<)!'\É ( Udin,e) . Osvedale civile. Radiologo. A tutto 31 ag. 'l'itoli ed esami. l.1. 3000 (sic) <\11u11e, n.8 >eg-11i c.-v., compa rtecipaz. tariffe. Etit 1nass. 40. I Ja nren. da almeno 3 anni. \·aglia po. t. cli 'L . G0.15. Cl1iecle r e annunzio. Gr.IUXANO

1


1030

IL POLTC.L l ~I CO

<C'a ...f·rta 1. - Scacl. 1~ np:. Etù Jin1i te 40. ~tip. f,1. (iOOO; indc11;.i. caY. I .. 1800: ver nff. i::an. I.i. 200. Ilt:rT.\ XO (.lfe...;.-illa). - ~c-acl . :11 ag. ,.(.>(li fase. 30. T{ .\Yf.\XO

~oxcL:\o

(CrPn1ona,1. -

;1° 1·epart\1 <Ua llegnano-

I sc·11go1. S<'tid. :;1 ag .• O l'e 13. flo,·e1i 800 circa. J,. H500 r<'~id~nzn: 4 quinCJ. d~cimo: fino a 1000 pov. f. 20011: a111bul f ,. 2no: nna e 01ezz ..1 inclc11n. caroYiv. <'hit·del'(_-\ a1111u11zio. '\ro1:rcoo (Cre111'Jnci) . - I.). 7800 c.1u1llentabili n li1'0 11,200; l)CJ' uff. ~an. TJ . 800; per biC'ic•l. I .. ~un (·"'i C). ÀL\.b. 1298. ~ <:a cl. 20 ~<~tt . lJifjìclc e boicottaggi.

Nuo,·0 tlifficlc: Sonc·inn. llc1· la fraz. <{allignano ( C'1·01n-0na) . XtlOYi boicottnggi : :\Intna ~n11itn rin di Turbip;o (~\lilu u o).

CoxcORHI .\

rnE~rr.

X.\ L~O~L\C :1 ;1on..:.

A ..· .r·ocia.~ion e J.-a ~:i oua le Italiana

J) ot tore8se in JIcdic;ina e Cli irurgia. E aperto il C:Olll'Ol'~O per Ullà ·bOr '(l di Studio lllasser1na1ln,

<l i r,. GOOO tla a:::;segnar~i nel t1na mediches~1 itulia11tt <:he i11tc11da compiere un u11no (li studi di ve1·fe?: io11nJ11e11to })resso u11a Uniycrsitit ocl I stit11to Snv{~1·io1·p tl<.'l llep;110. Scud. 31 ag·osto. 'L nt1rea da 11011 ~lltrc J :111u i. l'l1i<•dere il vrogrammu alla J)l'CSideptr. <lo tt. s~a .:\ly 1·;1 l~a rcn p i110-Ferra ri, SalR0111aggiore. ( ERp1·in1intno il JlOJ-"\tl'O v ln uso J)(.ll' queRta for1na di Illl'l:t\11a tis1110 da parte di ca.·e inclnstriali). •

BonsE

DI STUDlO. PF.:RU 0 t .\.. C'olle9io ver ,qli orfani dci .~a11ilari ila7ia ni. - 4\. tutto 1.J :::-ett. 1924 è fl 11e1to il <.:oncor~o

a tlne borse <li studio di L . 1000 ciascuna della 1•'011lla.~ione perpetua T-ene.:·ia, a favore cli studenti JlOYeri u11iycrsìtari o di altri I tituti Rupctiori equipollenti. La prima di queste bor~-e è riseryata nel un orfn110 cli sanita1·io italiano (ruecli<:o, ' "eterirlill'io o farmacista) cl1e sia n;1 to ocl abbia esercitn t;1 h1 profe sioue i n città o provincia di ' rcn<_)ziu ; l 'a ltrn. ad orfa110 d i sa uitnrio itnlia110 elle f'i<1 Il <l to o<l a ùbic.1 esercitato 11cllc Tre \Tenczie, co1uprese b..,iume e Zal'a. In ambo i casi possono concorrere ancl1e g li orfani i cui l><-lclri 11011 abbiano figurato mai frc.1 i contribuenti obblig<.tti o ,-01011tnri d(\l collegio. La cl-0111a11t1a e i clocumenti doYra11no (\S. ere inYia ti i)riu1a del l 3 , etteru bre n l c:onsigliere d·an1mini trazionf' <lt>l Collegio clott. Guido _\111..:011a (' "enczia, Sar1 1;-elice, 370n,1. Qualora l·orfa110 ùeneftc:ato sin di arino i11 an110 i11 r~gola c·o11 gli esami eù i11 essi riporti nlrue110 ~-1 1 30, la llor~a gli verrtt co11tinuata fino a l rag·giungimcnto dP Ila In llrcu. (Jfll>inrllo dcnli.~tieo a,·,·iato; centro Ro111a; C'erc·a~i

so<·io cou c:apitn le }){\l' innggior(\ syjlupvo. ScriY<'l'(': Gl1~lielnlo C'nvallo, Yia Ra sellt1, 44 - Roma.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE JJa l''nrolt~l n1C'dic··~ cli GenoYa lln cle:-.ie;nnto •lcl 11nani111itù qualt" .·uc(·c~sorP <l<'l ~t"ll. Edoardo :\lar :1gliann nt•lla clirPZÌl)il" di quPlln ( 'lini(·<t 11H'<lic-:l iJ prn1 IJni~i I.u(·;l tt·!ln. .\JrillustrP clini ·o. nn="t1·0 ln11111 :l11li<'n. i piit Yi,·i 1

t •·11l1•'.!' l ':l llh'lll'i.

:NOTIZIE DIVERSE. Nella Direzione generale deila Sanità pubblica. Il dott. gr. corti. Alberto I ,utrnrio cessa, n ~u:1 domanda, dall'incarico <li reggere la Dil:ezio1u· ;;t~­ nerale della Sanità l)Ubblica . Gli sub<:>11tra il dott. 11ob. gr. l1ff. Alessandro ~1essea. Il dott. Ll1 trn.rio co11ti11l1erù nell'i11carico di r<:Jppresenture l 'Itulia i11 ~eno a l Comitato perrnauéntc dell'Ufficio sanita rio iut0r11nzionale di Parigi ed in q ue llo <li G inevra u11n PR:o;o alla Società delle Kazioni . Da YUrii unili il <lott. r,utrario dedica Vil lU (llt~l i)arte della su a attiYità c.1lle o r ganizzazioni Sflhitarie internazionali, nfferma 11dosi a Parigi ed n Gine\ra per bt l)reparazione tecnica, J)er la c:nr•acità o r g·a11izzntrice, i~r le lllvlte1)lici iuizia ti ve: c<Jll· sacrandosi interame nte a q u este f unzioni, egli r>0trit re11c1ersi 11ti1i ssi1110 a l nostro Paese. Il ùott. ~les~ea collabor aYa a lacremente da m<Jlti anni a reggere la Direzione generale dellft Sanitù JJubblicn, a yenclo SUl)l)lito il direttore generc.1le <-lurnnte lung hi periocl1. e co11osce a fonùo l'ol'gc.tnizzazione igienico-~a11i1 nrin. r0rt;.111to egli dà pieno affidamento (li sn IJC'l' mn11tener e le tra(lizioni e, C'<Jll l;t sua coltt1rtl e i l suo spirito c1'iuiziati,a, <l.nr<' solt)zione a quei probl<'mi cli profilassi e di meclici11u sociale c:hc s 'in1pongouo al nostro r.1e::;e.

Per i medici di Roma fladuti lo g·uerra. Il 21 luglio, ne lla :-;ala della R . •-\.ccademin }l<'d ic«t di R o111n . c ùbc lnogo, in forma solen11e. J;1 inal1gurazio11e cìi n11a Iapiùe che ricorda. i n1cdi<·t di R oma ~~ltluti nella grande guerra . L ·ampia !'ì::tlu. so11t·uo. ·n nle11te addob~'ltn, erà grt·mita di antoritiL J)Oli ti<:he. cli peri;;onalitil spi <·C•lt{'. di ine(lici. ùi n1ili t;\1·i, di :signore. Xotati tr<.t i 1ire. ·ei;iti il pr~fetto di Romn. il ministro d e ll'...-\.rg~n­ tina prof. I'el'ez. i l clott. Lt1trario in ra1>1>re '<'l1ta11za del ~1inistero dell'i11te r110, i ge11ernli iuedic:i Della ,.alle e CnYalli per i cor1)i sn11i tnri df\11 '1'~~1'­ cito e della ì\-lnrinn, il C:Ollllll. RchiaYo, presidente dell'A.ssoti;tzio11c co111 b.ntt(lnti, l·ing. Fontanella. ~~­ gretario dcll'r\HSOC:itlZÌOllC lll11tilati. il lll'Of, rerrn·i. cli rettore clell'u ffic.:io cl 'igi<'11c. tutti i l)l'Ofesso1·i <le 1la Facoltit ruedi<:a, i direttol'i e primari d"osrtllla li. il comru. r enta, consip;lic1·p di l'orf l' cl'<1111>ellu. 11;1dre clel cacltlto C<l}). lllt"\d. TI<..>n:tto, raYY. ~Ìl'il(;U .il. fratello del caduto Ct1 J>. 111l}tl. <;uglielmo, ecc. ~<"" La sala cr:1 1«1 yyi ya t•l da b<t 11c1ier~, go11fa Ioni <' gagliardetti. tra i qnnli q nel li dell' ARsociazl<11H.-::-:1)e(lalieri e cli11ic:i, libe ri (' ercentj, 1nedici co11rlotti del Coruu11e, . -\ s.·oc.:h1zio tic rnu ti la ti cd invnlidi. A:sociazinnc n1aclri, , -ecloYc e fnrniglie <:nclt1ti i11 guerrn, :-;i11<lacnto inf<•r1nic.>ri :->Hr>eùàli <li Ronu1: J)1·esta yauo ~e L"\· izi o tl'onore i <:;tra binieri ed llllil com p<:l g11j a cl i fa n ti. Ha purh1to . per l}l'ÌlllO i l in·of. G<.1 llenga, pr(•;-;icle11te dell'OrclinC' dci 111(\dici cli Hon1a, che ha cnnsegnato la la1>idc ai ravvrPse11tanti tlclla l''aci 1lta 111edica, e quin<li con 11n'orazioue eon11n0Ye11li~l'i1nn 11a ricordato gli eroisuii tlei rueùiei cnùuti i11 f.?:ll\:rra. Ha ~guìto il gen. I>e lla '"alle . cbe ba ricor<htt11 tutto il ùe11e rccnto j11 guerra dni n1edi'-·i <:iYili. :.\fons. ~.\iuti. c:on u11 cl<\Y<-l to cl i~c·orHO. 11a tr•l ttpggia to tuttu ro1) r:1 un1anitflria COWJlinta iu ~tu•1·1·a d :l i IlHl<l i (.i. I 1 ~r. (·o rd. cl() t t. r. n t I'!°l l'io h: I u l ;t !!'Il i fi -


.. •

[ ..\~~o XXXI, FASC. 31)

~EZ IO~ E

103!

PR.\tJ rA •

c:ato i sacrifici <l ei n10clici n1orti R11l (;an1po cli battaglia. C'omm0Yent0 è stato il discor so lelto <lalln sig.1'~1 r11g;11i , preRidente,·sa <lCll' . .\..~~OCi:t . z ione 111:1ùre, Yedo,·c <' f:t1Diglic cl0i caclnti in p:ncrra. Il prof. ..c\seoli, ùor>o u11 111ag11ifico di.·cor!-;o. hn pr0:0 in c-onsegna la la1>i<le , oper:1 d e llo scultore , .alterami. Ha parlato molto b<'11e a11el1e il mutilato Pa sq1u1li. In nltimo, di11anzi <1d una 1·:1111lr ese11tanr.u tlcll'esel'cito che J)l'e~'{\11t<1 Y :.1 le n r111i. è sta ta scopert:1 la lapide: es~a porta s ulla so111lll itil i s i111b oli ò e lln meclici11a che c.tc:cerc11ia 110 il Yolto cli un <:Olllbattentc·; l'epigrufe, <lettata da Corr<1C lo Ricci, dice: L'Ordine dei M edici <li Ron1ci - incide riel n1ar1no - i 1ionii d ei siioi eroi - niorti d l fer1·0 e d i

corita.gio - 'Jtella grande gu erra, - adcin1vierido il di·vino dover e - d el soccorso e d ella pietà. In fondo sono scolpiti i n o1ui dc i dodjci caùuti:

B etti Do1nen ico, Botiitatibus Dio·ni.sio, Jlo·n tano Sa1\erio, Penta, R enato, I,,esce Jlanfredo, Ron1ualcli Giorgio, S ainat·i Ettore, ,C)pri r: iuse1>J><', 1-:y<'ti in~ i Fra1ioesco, l~·iracusa aU[Jl iel111 o, T~ i i;ian i l .JU igi, Z erbini Arturo.

Il i1rof. EDO~.\.RDO B.A.SRIXI è n1orto, i1elln s u:t Yilla cli \•iga~io, il 19 luglio. Fino n i1on molto tempo fa ernn o po('hi i n omi cle i chirurgi italiaui co11oscinti all'I-Jste1'o: 11110 <.li questi l)OChi er~1 q nello cl e 1 llussini :opra ttn tto perc hè legato all'opernzio11e radicn le dell'<)r11in i11gui nale. )fa o lt1'(\ alla ·:onc~zione <li que~to inetodo opera torio, il I~assini 11;1 <·on1piuto 111oltc ·ttlf re cose notevoli, e n o11 solo (;01D('.> ~tud i o~o e come chirurgo. ma nnche <·01nt~ citt.1dino aru;\11te <ll•lla I>atrin s11•1 e d~llu li~rt it . Laure:1to:-;i :1 Puyi ;l i10I l LHG. n ll'et~1 ùi 22 nnni. si arruolò qu~u~i Sl1bito colle truppe di ()-a ribal,li come ~e1nplicc soldato, a v endo nasc.:osta la sua qualità di n1edico p er fare il combatte11tç, e cotnf' tale pres() parte a tutta la ca1npagnn del !60. Tor-

nato a Pavia, la sciò nuovame11 te g li studi ver seguire i frate lli C..airoli n e l t e ntativo di liberare R o ma ecl il 20 oltobre n Villa G lori fl.1 ferito di 1111 col1>0 òi baione tta all'addome. con let-;io11e (le i c.: iec:o : Hi lJl'Odusse una fistola ~terco ra cea e. Ulc.\ 1gra(to l~ sue co11dizio11i fos~el'o ancora gr<c1Yi , dop o p oco J)iù di un mese ùi clegenl':a ne ll 'O~)etl<tle tli Santo Spirito il Bassini ,-enne r·inchit1so i11 Castel Su11t'A11gelo. Ite dt1ce a r•nyia ùopo qualch e mese. :;;offrì ancora per la ferita ~:ipo rtati1, fino :tl 1 'US. quando la fistola s tercoracen si ehin~e d~fin itiYam en te. . I/amo1·e per l'Itali;.1 n o11 Y{lnne n1ni i11e110 110 1 forte a1ùn10 <lel Ba~s ini <•<l il 4 i10Y0111l>re lDl '. qt1nndo seppe d e lla grande vittoria i1ost1:a, più11He (l escla1nò: « ol'a l'Ita lia è Ycrun1entc fatt;.\ e 1>0~­ ~o morire co11tento ! ». Dedicatosi (lapprirna alla patologia ed nll'ù11atnn1i;1 norn1nle f' })atologica, pai;;i::;ò d opo sei a1111i · <li :::itndio in I tn li;1 e nJI'E:::.tf'ro di queste bn~i fon<1 ~1me11tali (lf'lle di~c ipline i11eclic·o-chirt1rp:ic h e nlla <: hirurg ia, ~ fn cli < 1~·110Rt'l <.\cl op(.)l'Htore cli g1·ande YalorC', cl~1p1>ri1na col11e cl1irnrgo p 11mnrio clell'Osr)e<lnJe di Rvc\zin. p<Ji con1e · pl'off'sRorc• ùi patologia <:hil'Ul'~i(;à <l radO\'U (ld i11fì11c («Hl1(' lll'Of(':-i80l'C di tl il1ien cl1i rurgicn lJUl'C a Pn.d oYn. Xt>l 1n1n <loyettE.' la~cia rP la c:attl-'<lrn iier a ,·er rng-giunto i li1Diti di eti1 i111por-;ti duli a l ep;gc:>. f:'u 1111 in:-·pµ;11a nte emin<)11terue11t f' pratico. (;lJe 1·if1.lgg·ì ~·e11111rc c.1tt1lc lu11gh 0 dis~crtazioni te-oric:he, {) c li<· ~~PPC' nncl1e con l'e:-·("u1pio e <:011 l'incita1ne11to i11f o ud er0 i1egli a llic \i l'amore allo stu<lio alln i•iep1·c:n. sci011tifica . Il rico rdo cli n <tssiui è l E>gato alle sue qualità n1orali. e ·n Ile s nc• 'lUHlitiL ùi studioso <? di cl1ir11rgo ; clC'Yt? J'imnnt·re c-nrue Psc:>n1pio in1peritu ro n qu~\nti Yogli{>llo f a r e n1nlto (' b <'IH? per la J><ltrin e i1er

('>(l

r...

l'u1uaniti1.

D.

Indice alfabetico per materie. l'ag. 1016 >> 101 G

..A. 8ca1·itU : <liag no:-:i i·a(liologicn

Bibliografia

,

rJ1n111isNari prcfetli.~:i : co1icliziu11i e li111iti pPr la leglltin1ità degli atti ( '-0 rvi estrnnr i i1ell' t•:jofago Corpo estr aneo i1ello stomaco

(

1

Devila tori . J)crn1 osifilo pnt ia : la -

110JL 111 uorc

))

102:1

)) )) ))

1007 1008 10:21

e non

e un rlfdero .' . l)istot:itt l)er v r esen tnzio ne cl i i1a tic110 . Ec la n1vsi<..:l1e : oRp~cl <1 lizzn zionP . Enecfnlit<" Jetn rgica e ~ne n ffc~ioni seconda1·ic . . . Evill•RHhl bioJ>ntica , u11:\ tilns. ·i e ùistir0 idi. 1110 • • b"'iale IlllOYe 11er inie~ione ec1 n.:·pirazion0 Giudi:::i fn.nan~l la G-iu11 ta l)ro vinciale ..4.1111ni11istrati1:a ecl il Consiglio cli FJtato : ·n uore nor1ne . . GrnYida11za : biologia e 8t1u i1111>0 rta117.•l J)er la 1uec1icina generale . Gravidanz<t <101>0 trnpi:-\n to OYarico 01ueopl a~ti c10 in (':1Ri <li i poo,·:1 ri :-;1110. G ra ,·idanz:1 tuhn rin : '1i:q:~~11o~i di 1·ol tura

))

10:2(i

))

1018

»

l OJ !>

))

1011

))

1010

))

1021

))

102!1

l'ag. 1012 1<1 r orrfnlo : p atogenesi • )) 1024 1 nde nn i tà ('aro-vi veri • J ,iqui<l o cefalo-rn<.:hidi;tno: c:ome Ri vuù )) 1013 n1od i fiC<l l'lH') la pre~sione . . • )) ] 020 °X(\Oil<l t i di Hf'<l rso peso : d0~tino . ~(l\ra 1 ~ i e aRc:e11cl<?nti d'origine trau1na)) 1010 t ien . )J"t1tric·i: n1odificnzioui d el lntte . ù::;tetrjcic1 : i11terYcnti ·1uo a1netica110 Pnrto: U$O dcll'estrntto i>itnit ario Protesi antiche ùt>gli arti N clero~i cl0i co11)i ca ,-0r11osi : etiologia Nc:opr rtP n1pd i c:h 0 : trn. l e g;l'n11cli - . Rec·re)'.ione l~l ttca : influenza d(~lle i11i~zioni ò i latte . ~(\riogr~1fo (lel l~u8i . '.rn be : pi:;u1ue t>l<)ttrieo llei i1er\·i cuta11ei ~r r ..1n111i: in 1porti.1nza IlC'lle malattie organi<'he <\ fn11~io11n li dr l ~iste 1 ua ner-

,-oso ))

)) ))

1017 101R 101 8

, r,1 g-o <' :-;i1npatico i11 rapporto ed :1 ll'idro login . \'rs«irl H'ttn

hili:1 i·t•:

~pn1i ot i e:i

))

1020

)) )) )) ))

101fl 1019 1016 1001

))

] 022

»

J O~O

)) ))

101 () 101 ()

))

J fil()

))

10 9 1

clin1:.1

•l l •

racli olo1(11 7

~i('; I

L. l'ozz1. ed.

l'l'SJI .

...


lL

POLICLl~l CO

( PAùI~ A DEL.L' .\~I:\ IINISTRAZIOXE )

SEZ. PHATICA N. 31

Imbarazzati a scegliere fra gli innumerevoli giudizi espressi dalla stampa consorella ed an· che da quella politica su la magistrale opera del cliiaro

Prof. Dott. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

La TERAPIA CLINICA nella Medicina pratica Indicazioni .: Prescrizioni igieniche, fisiche dietetiche e farmaceotiche ci litnitiamo a riportare qui di seguito il semplice SOMMARIO del volume, affinchè i nostri lettori pos. sano formarsi un più preciso criteriQ della somma importanza di questa classica pubblicazione: S01.\4:1'tIA H I O · Introduzi one. -· A ) TERAPIA ETIOLOGICA. - I. Medicazione antinfettiva • . A) Medicazione antibatterica od immunizzante {immunterapia). - a) Infezioni generali : 1. Tubercolosi; 2. Influenza.; 3. Streptococcla; 4. Stafilococcla.; 5. Tifo; 6. Febbre melitense; 7. Peste; 8. Carbonchio; 9. Jlt'1orva . . b) Infezioni esantematiche: 10. Vajuolo; 11. Tifo esantematico. - c) Infezioni con prevalenti localizzazioni nervose: 12. Rabbia.; 13. Tetano; 14. Meningite cerebro-spin'\le. . d) Infezioni cQn prevalenti localizzazioni respit&· tori e: 15. Difterite; 16. Polmonite. - e) Infezioni con prevalenti localizzazioni intestinali: 17. Dissenterite bacillare ; 18. Colera. B) ì\1edicazione antimicotica. C) 1'!edicazione antiprotozoica (chemoterapla): 1. Sifilide; 2. Spirillosi e Tripanosomiasi; 3. ~ta­ la ria; 4. Dissenterite amebica; 5. Leishmaniosi; 6. Reumatismo arti"Colare aouto; 7. Neoplasmi; 8. Tubercolosi; 9. Pneumococcla, ~treptococcla. StafHococcla; 10. Acceseo gottoso. D) !\Ieùicazione antielmintica: 1. Cestodi; 2. Trematodi; 3. Nematodi; 4. Stron· gilidi; 5. Tricotrachelidi; 6. Filarie e .<\ng,uillu le. - E) ì\Iedicaz·one antiartropoidea: 1. Acaridi; 2. Insetti. - II. Medicazione a ... tltossica. - A) Autointossicazioni. - B) Avvelenllmenti: l. Acido cianidrico ; 2. Acido citrico; 3. Acido cloridrico; 4. Acido feni co; 5. Acouito; 6. Alcool; 7. Antimonio ; 8~ Antipirina.; 9. Argento; 10 . .Prsenico; 11. Bario; 12. Belladonna; 13. Caffeina; 14. Cal•· barrina: 15. Calcio; 16. Cantaride; 17. Carbonio 18. Catrame; 19. Chiniua; 20 Ciailuri; 21., Cloralio; 22. Cloro;· 23. Cloroformio i 24. Coca ; 25 Digitale; 26. Felce; 27. Fosforo; 28. Giusquiamo; 29. I drogeno solforato; 30. Jodo; 31. Mercurio; 32. Musca rina; 83. Ntcotin1t.; 34. Nitrito d'a.mile; 35. Noce vo:uica; 36. Oppio; 37. Piombo; 38. Ra.me; 39. Santonina; 40. Segala. - B) TERAPIA. SIN· 'l'OM A't'ICA.- I. Terapia generale. - 1. Medicazione toni ca; 2. l\Iedicazione ricostituente; 3. Medicazione antidrotioa; 4. l'vie11ica1ione antipiretica; 5. Medicazione dell'infiammazione: a) Medicazion ftogogena; b ) lVIedicazione antiflogistica. - II. Terapia delta pelle. - 1. Terapia della secrezione sudorale: a) l\1edicazione antidiaforetica; b ) Medicazione diaforetica; 2. Terapia della secre~io­ oe sebacea. - III. Terapia del sistema nervoso . . 1. l\1edicaz1on~ nburotrofica; 2. l\1edicazione psichica: a) Medicazione psicotera.· pica; b ) Medicazione depresso-motrice; e) Medicazione eccito.motri ce; 5. Med icazione ipotensiva od evacuatrice. - IV. Terapia del sistema endocrino-simpatico. . 1. Medicazione simpaticotropa: a) l\ Tedicazione simpatico-tonica, b ) !\1edicazione simpatico-i poto. "nica; 2. !\1edi cazione autonomotropa : a) ì\1edicazione autonomo-tonica; b) Medicazione autonomo-ipotonica. V. Terapia dei 1angue, - 1. !\Ieùicazione emocromogena; 2. l!Iedicazione eritrocitica; 3. !\iedicazione leu co~it i ca. - VI. Terapia dell'appareccht• r.1rcolatorio. - A) Terapia del ouore: 1. Medicazione card io-sedativa; 2. l\1edicazione car(lio-cinettica; 3. Medicazione cardio-re~ol• · trice (antiaritmica). - B) T erapia dei vasi: l. Medicazione angiotrofica; 2. l'vledicazione vasortilatatrice; 3. Medicazione va:-:ooostrittrice; 4. l\1e dicazione emostatica. - VII. Terapia dell'apparer.chio urinario. . 1. Medi c azione astringente; 2. Medicazione cli uretioa; 3. Medicazione antitossica ; 4. Medicazione antisettica. - Vili. Terapia dell'apparecchio respiratorio. - 1. l\'fedicazione aot1 lispnoica; 2. Medicazione déi disturbi dell'ematosi; 3. l\ledicazione espettorante; 5, Medicazione essiccante. - IX. Terapia del· t'apparecchio digerente. - A) Terapia della secrezione salivare : J. Jltiedicazione ipocrinica; 2. Medicazione ipercrini ca ; 3. Met.J!· cazione modificatrice della saliva. - R) Terapia dello stomaco: 1. ~Iedi caz ion e eupeptica: a ) Medicazione gastro-i percrini ca b ) Medicazione gastro-ipocri nica; 2. Medioazione gastro-ciuetica: a ) Medi cazione gastro-ipercinetica.; b ) l\fedicazione gastro-ipocinetica. C) Terapia dell'intestino. 1. Medicazione enterocinetica: a ) ?.1edi cazione · entero-ipercinetica (purganti); b) Medicazione entero· ipocinetica (antidiarroici); 2. l\1edicazione antisettica. - D) Ternpia del fegato. · 1. Medicazione colagoga; 2. Medi cazione mortift· catrice della bile: a ) Medicazione anti colelitiasioa; b ) l\Iedicazion e antisettica. - E) Te1apia del Pancreas. - X. Terapia della r.utrizlone. - 1. Medicazione del metabolismo dei carboidrati; 2. l\iedi cazione del metabolismo <lei grassi; 3. Medicazione del meta· bolismo dei proteidi: a) . Medicazione antiazoturica; b) !\ledicazione antiossali ca; e) Medioazione antiurica. - C) TERAPIA DELLK MALATTIE. - I Malattie infettive. - A) Infezioni generali : 1. l\lalaria; 2. Tripanosomiasi e Leishmaniosi; 3. Reumatismo; 4. In· 6 ne11za; 5. T ifo; 6. Paratifo; 7. Febbre meli tense; 8. Peste; 9. Carbon chio; 10. Morva. B) fn fezioni esantematiche: 11. T ifo esantematico; 12. Vajuolo; 13. Varicella; 14. Morbillo; 15. Scarlattina; 16. Erisipela. - C) Infezioni con prevalenti localizzazioni nervose: 17. Rabbia; 18. Tet ano; 19. Po1iomielite anteriore acuta; 20. Meningite cerebro-spinale epidemica. - D) Infezioni con prevalenti localizzazioni respiratorie: 21. Difterite; 22. · Tosse convul siva; 23. Pulmonite crupale. - E) Infezioni con prevalenti localizzazioni all'apparato digerente: 24. Mughetto; 25. Parotite epidemica; 26. Dissenterite; 27. Colera. - II. Malattie del sistema nervoro• . 1. Jsterismo; 2. Nevrastenia; 3. Epilessla; 4. Meningite; 5. Commozione cerebro-spina le; 6. Emorragla cerebrale; 7. Trom. bo-embolismo cerebrale; 8. Encefalite; 9. Paralisi agitante; 10. Corea; 11 . Polioencef alite; 12. Paralisi bulbare; 13. Spondilosi rizo. melica ; 14. Carie vertebrale; 15. Meningite spjnale; 16. Ematomiella.; 17. l\fielite ; 18. Sclerosi multipla; 19. Siringomiella; 20. Poliomielite anteriore acuta ; 21. Amiotrofte; 22. Tabe; 23. N evralgle ;24. Neuriti. III. Malattie del sistema endocrino.simpatico. 1. Nevrosi celiaca; 2. Asfìssla looale delle estremità; 3. Edemi ne vrotici ; 4. Eritromelalgìa; 5. Meralgla parestesica; 6. Acrope.restesla; 7. Cef algla; 8. Retrazione dell'aponevrosi palmare e plautare; 9. Osteopatie sistematiche; 10. Male perforante; 11. Mixedema; 12. Gozzo esoftalmico; 13. Tetanla; 14. Acromegalla e Gi gantismo; 15. Sindromi adipose ipofisarie; 16. Morbo bronzino; 17. Stato timico-linfatico; 18. In!antilismo. - IV. Malattie del sangue. . J. Cloroanemla; 2. Anemla perniciosa pro_gressiT&; 3. Poli citemle; 4. Leucemle e P seudoleucemle; 5. Ittero emolitico; 6. Emofilla; 7. Porpore; 8. Scorbuto; 9. EmoglÒbinuria parossJ· etica. - V. Malattie dell'apparecchio circolatorio. . 1. Angina di petto ; 2. Cardiopalmo; ~- Pericardite; 4. 1\fiocardite; 5. Endo. cardite; 6. Arterite; 7. Arteriosclerosi; 8. Aneurismi ; 9. Flebite , 10. Flebectasla. - VI. Malattie dell'apparato urinario.· 1. Ne. frorra gla. ; 2. Nefrite; 3. Pielite ; 4. Idronefrosi; 5. Nefrolitiasi; 6. Enuresi; 7. Cistite. - ' ' li. Malattie dell'apparecchio respiratori•. · 1. Asma. bronchiale; 2. Bronchite; 3. Broncbiettasla; 4. Broncostenosi; 5. Edema polmonare; 6. A.telettasla polmonare; 7. Enfi· ~ema polmonare ; 8. Broncopolmonlte; 9. Polmonite interstiziale; 10. Pnencnoconiosi; 11. Tubercolosi polmona.re; 12. Gangr~a polmonare ; 13. .i\.scesso polmonare ; 14. Pleurite ; 15. Pn eumotorace. - VIII. Malattie d eH'apparato digerente. - 1. Stomatiti; 2:-An· gine; 3. Stenosi esofagea; 4. Spasmo del cardias; 5. Spasmo del piloro; 6. Imbarazzo gastrico; 7. Gastrite; 8. Carcinoma ga· strico; 9. Ulcera. gastro-duodenale; 10. Enterite; 11. Tiflite; 12. Appendi cite; 13. Entero-colite; 14. Emorroidi; 15. Peritonite; 16. Cir. rosi epatica; 17. Ascesso epati.70 ; 18. Echinocoeco del fegato; l~. Tumori del fegato; 20 . Angio~llte e Colecistite; 21. Colelitiasi; 22. Pancreatite; 23. Tumori del pan creas. - IX. Malattie della nutrizione • . 1. Diabete; 2. Obesità; · 3. Gotta; 4. Rachitismo: 5. Osteomalacla 1

U n g rosso volume di pagine -v111-574, nell'ampio form ato della Collana Manuali del «. Policlioico » nitidamente. stampato su carta dì lusso e rilegato artisticamente, dal rinomato Stabilimento Staderini di Roma, in tutta tela inglese con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8 più le spese di spedizione e di raccomandazit'ne. Pei _n_o_st_r_i_a_b_b_o_n_a_t_i.__ so_J_e__L_._!i;::.~()::;_c_o_n__L_'i_n_v_io__i_n_,:;.p_o_r_to__f_ra_ n_ c_o_._________________________________________________ •

Per

rice~e re

quanto sopra in,dirizzare Vaglia f.Jostal c al Cav . LUIGI POZZI, V 'Ì a Si stin a, 14 - ROJIA


Fas~.

Roma, 11 Agosto t 924

1ANNO XXXI

32

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

\

FRA NCESCO DURANTE

SEZIONE P R A T JCA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

~== -.==-~-=====================================================:=:===========================--==="""""'~-··

SOMMARIO. a.avori originati: A. CHglio: 11 rifle·iso cr~n1abte r ico nell e lesioni del p erjt oneo dei due quadra nti super iori dell'addome. \Note e contributi: C. Agos tini : C'na causa fond o.mentale di e r rore nella reazione cli Lange. osservazioni clinich e : F. Lo Presti-Sem inerio: Cinque casi d'infezione associata ma laria-meli t en se. :Sunti e rassegne: 'HM E IOTI UA S. R opetzky e R. Almour: Sulle reazion i labirintiche. \1 ED rc r,,A: E. P. P oulton : L'insulina nella pratica ~enerale. - CHIRUROTA: }'. Liebig: La terapia eh rurg ica del morbo di Flajani-Basedow e i s uoi risu lto.ti definitivi. -001nmenti: A. Filippini-C. Cenerclli : A proposito di omeopatia. ~enni bib liografici. Accademi e, ~oc ietà medlche, Congressi: R. Accadem ia M ..,d ;coChi r urgica di Napoli. - Società Lombarda di Scienze Medich e e Biologiche. - Società Medico-Chirurgica d ella Ro1nagna .

.otrttn di propr1clà rbervau. - E dli

P~Bi

Appunti per il medico pratico: DIA GNOST ICA: Errori nella dia~nosi di tubercolo:3i polmonn.re. CA~IST CA : Sulle affeiion i delle ghiandole linfatich e. - Le a deniti tubercolari del collo. - Le ga ngre ne putride. - Tl!:RAPIA : 11 trattamento p alliativo del mal d i denti. - L'etere è un antisetti co utilizzabile ne lla cura della p eritonite? - Una canfora isomera. in iettabile in solu zione acq uosa. - NoTE DI MBolclNA SCI ENTIPICA: l i p ro lema del reumatiS!llO. l 'oSTA 111tGt > ABKo1' ~ TI, V ARIA : L'imbals'lmazione dei cadaveri. Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Organizzazione sanitaria internazion ale. - Cronaca d el movimento prof ess ouale. - Concorsi. - Nomine, pro mozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Un Congresso internazionale di igiene d el la voro a Ginevra. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

vietata la riproduzione di t a vur1 pubhlica ti rie l .,tJLt"t ar.aw

RP·n.zn rriff1rne la fonfe .

Memento

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE

S.

SPIRITO IN SASSIA

REPARTO CHIRURGICO

diretto dal p rof. Tr ro

~-- ERRE'M'J .

riflo~Sfl CrPfil;t,..\teriCO

oe)le l~Siflni dt•l y:'Cfi• to11eo <lei due quadra11ti superiori dcll'.,d.

dome. JJvtt.

GIGLI O ANTONINO,

chirurgo aiuto.

Esan1inanùo dei soggetti con s indromi acute pe rito11 eali o con ferite addominali penetranti ir1 cavi là, avevo avuto occasione, ripet ute volte, di r1 o ta re che a lcuni di q11esti presenta vano ùell e contrazi0ni spontanee dei cremastcri ~l1e µroduceva110 delle esc11rsioni della gl1 ian dola genitale verso l'orificio inguinale esterno. Pt1r a ven Jo no tato il fenomeno pa reccll ie vo lte non g·i avevo mai attribu ito importan za, credendo che fos.::;.e una cosa occasion ale e ch e r1u n n vesse aJc11n rapporto con la lesjone per jton e<1 I e. Circ:n tre nr1n1 fa, mentre, n ella sala di pront o :;ncc n r;;o d e I I 'O _p eda I e di S. Spir it o, e~a n1i- ·

11n g- io· flnP rni:itRre che avev a ric;ry11to, fH>r 'hi rnorn cnt · p ·irn a, un colpo d'armn 1'i p11n-

iflnvo

.te 118

•ei

P

..

la puJ;hM.ott~-<mP dei 8U'11l':4 ·

Ai pochi abbonati ehe non hanno anc-ora invi~to I~ 2· rata semestrale dell'abbonamento • in corso. rivolgiamo preghiera di farne sollecita r1m<'ssa. L'A M~11N1s·rtt. z10Ns. \

fl

ta 1 t·1glio in «n rri spon ~lenza del q11ndrnn te • s nperio re s·n1 -t ·0 dell'addome, lungo la lin ea 1

\

ascellare an teriore, all'altezza del bordo costalP, penetrante in ca vità , con evider1ti s intomi di emorragia in tei'rla (all'intervento operativo è stata trovata l1na fe rita della milza in vicin anza del su o pe duncolo vascolare), ho a v11to occasione di i1ota re il fenomeno in modo cosi evj dente come n1ai prima di allora J'a v€vo not ato; e che appena scop erto il perito ne<), 11a at- · · tirato subito rattenzione mia e dei coll eghi che cori m e erano ve nuti per assiste ce a ll'esarue del fei·ito. Djchiar ai in quell'occasione a i co lleghi cl1e g ià a ltre voJ te avevo notato q11el fenorn eno in soggetti ch e i>resentavano lesioni p.eriton eali ect amrr1i s i al lora la i1>otesi ch e l1r1a relazione vi flo vesse essere fra q 11 el s in . orno e l a Ies ione d eJ peritoneo. Ne l n n ~ i e1lte cl1e avevo in esame s1 i1ota \a che, ri d og·ni atto inspi rn.to ri o, la gl11nndola genita le d . sin i-stra con1pi\·a una raI)i da escursion e \ ers0 l'orifi cjo esterno del tragitto ingu i n a l e ed i n> o vi m en ti di escursi one si proù11ceva no c.:011 1u lè r r1 ergi a ch e pen sHvo ch e Ja gh iand ola r1e r ot ~sse soffril'e . R ico rd o ch e i. collegl1i r isero d e l si n ~o l a re fenon1er1 0 e qu alc11no di loro dis :;e C' h e cruel militare possedeva u r1 te sti eo l o ba 1l e,. i 1i n. Ilo n ol ato it• ol trP 1 l1e ]e contrazioni del cremo ster e ar1davano ~e rnrre pi ù affievol endosi, t1nto che, d01lO circa nna mezz'ora, sco m pa rvero totalrnen t ; 1)~· rò si poteva ancora provo•


103-4

IL L'OLICLlNJf.0

care la contrazione del crert1astere esercitando con la 1nano una pressione, anche legg·era, sul punto leso della parete addominale. Mi proposi da allora di fare delle osservazioni s istem atiche in tutti gli addomi11ali acuti cl1e potevano capital'e alla mia osservazione per stab ilire quanto di vero vi potesse essere nella mia ipotesi di una relazione diretta fra il sintomo osservato e la lesione del perito11eo. Molti ammalati e feriti addominali sono passati alla mia osservazione j11 questi anni di servizio ospitaliero e nella gra1lde maggioranza dei casi ho potuto riscontrare questo i11tomo, che ho interpretato con1e u11 riflesso cremasterico provocato dalla irritazione di t1na data zona di peritoneo sia per cause infiammatorie, sia per cause traun1atiche, o per presenza di corpi estra11ei (proiettili), cioè per stimolo meccanico diretto. Le osservazioni fatte mi 11a11110 permesso di stabilire quanto segue: T. Il riflesso cremasterico si osserva in quasi tutte Je lesioni acute, sia traumatiche, sia infiammatorie, della sierosa peritoneale dei due quadranti superiori dell'addome; non si riscontra nelle lesioni dei due quadranti inferiori. II. Il riflesso cremn.sterico è un fenomeno spontaneo; la contrazione del. cremastere ch-P. produce il sollevamento del testicolo si ripete ad og11i atto inspiratorio ed è più o meno evidente in relazio11e alla int€n sità dello stimolo ' che In prod11ce. In alcu11i casi il renomeno i1on si produce. spontan ea111ente, special1nentc quando un certo tempo r trascorso dallo ÌI1ÌZÌO clcJ]a lesione pe. ritoneale; in questi casi si pl1ò provocare il riflesso esercitando nna leg·gel'a pl'essione sulla parete addominale, i11 corrisponctenza del pl1nto i11 ct1i è avve11uta l111a ferita o si Ro, petta una les io11c del perito11eo; ad ogr1 i t occan1e11to a.llora corrisponde una contrazio11e del cr en1astere dello tesso lato di quello in ·Cni t•isiede la lesionp uddominnle. III. Il rifle~. o cre111asterico si tabilisce precocen1entf, a11zi aggiungo c11e si trova olo n ella prime ore della rtvvcnuta 1es ion e peritonrale, col tra correre del lc111po si ,~ a sempre pi'l1 affievolendo sino a sco111parire. & chiaro cl1e, trnt ta11dosi di lln fenomeno riflesso, come avvie11e per t11tti gli altri riflessi. dopo che ~i è ripet\1to per \ln certo numero di volte, si e at1risc e. JV. Tl rifles o cr cnlfl t~rico è omolaterRlP. cioè i prodt1ce clnllo stesso lato a cui corrisponde la lrsione addominale. Infatti h o sem~ pre riscont l'ato il r i ncsRo del crenlasterr destro nfl1le ](\sioni 1ocal izzate 11el CJllftd rante 11periore destro dell'addome (come r1ellr lesioni tiella grande ala del fegato, delle \'ic biliari, ùella ftfl~ urn coli<'e rpatica, del dltodeno Prl anche

11elle perforazioni di t11cere reside11ti sulla linea pilorica), ho riscontrato il riflesso del cre1nastere di sinistra nelle lesio11i del qt1adrant.e superiore sinistro (come nelle lesioni della piccola ala del fegato, dello stomaco, della milza. della flessura colico-sple11ica, ecc.). Nei casi i11 cui il fenome11Q no11 8i prod11ces ponta neamente e si deve mettere i11 evidenza con 1<1 })alpazione, si nota che, anch·e quando. palpiamo la m-età dell addome opposta alla lesione, il riflesso crem.asterico si produce solamente dal lato corrispondente alla lesione. Per 0sempio il punto leso risiede in corris1)ondenza del quadrante superiore sinistro; se esercitia.1110 una certa pressione su detto quadrante noi provochiamo la co11trazione del cremastere sinjstro; se poi passiamo a fare compressione sul quadrante superiore I destro, cioè dove non c'è lesione, osserviamo che 1a contrazione deJ cremastere si determina sempre sul lato sinistro, cioè sul lato corrispondente a1la les~one,. mentre il lato destro non reagisce. Io spiego iJ fatto in questo n1odo : la pressione endo-addominale che noi provochiamo premendo sul ql1adrante addominale opposto alla lesione peri ton eale si trasmette sul pt1nto leso, per via in - ' diretta, e vi determina 10 stjmolo che prodt1ce jl rifl esso. Nel1e lesioni dei due quadra11ti i11feriori dell'addome (fe1·ite ]:>enetranti, rotture o infiam1nazioni acute di orgai1i) non mi è stato mai dato di osservare il riflesso sp-011taneo, non s0> se ciò è dovuto al fatto che nei pazienti capitati alla mia o servazione erano passate già parecchie ore dalla avva11uta lesio11e peritonea1e, o percl1è r ealmente a lesi o n i peritoneali baRse non corrisponda riflesso rr·emn.sterico. 1

1

\

*** ll fc1101ne110 c11e ho descritto presenta dei caratteri precisi, cioè: è un fenome110 precoc€ ~ si accompag11a alle lesioni dei dl1e quadran1i $Up eriori dell a ùdon1e, si produce spontaneam ente ed è omolaierale, cioè corri ponde all<l1

stesso lato della lesione addominale. Dati questi caratteri og11t1no può giudicare di qt1anto tlil1to può essere questo sinton10 nel la ditig11o "'i di una lesione del peritoneo in quanto l n . ua costatazione non solo ci confer111 n, \tnita a tutti gli altri sintomi, la esistenza Lli llDO stato irritativo del peritoneo, ma, sopra tutto, ci gt1ida ,,erso la zona lesa, cioè ci ai11ta 11ella dingno i rli . edl"', e ciò non tanto r1elle ferite, percl1è allora la guida ci viene quasi sempre data dal p11nto della lesione cutanea (qtla11tu11que nelle fe1ite d'arma da fuoco e crunlcl1 c \ Olta ancl1e nelle ferite d arn1a hiar1ca ln 1Psio11c \·i cerale pt1ò trovarsi molto distante dal pu11to in ct1i è avvenuta la lesione del1n parete), q11n1ltt) nE'lle le io11i intPrne (per1


\ '

SEZlO~~

PRATICA

1035

e trasverso possa a vere inftuer1za. sulla produ zione del riflesso cremasterico~ un altro fattor e traccolpo, ecc. ) in cu1 ordinariamente la sindeve essere t"icercato per la spi·e gazione del fedrome peritoneale si i11anifesta in modo tumultuario e diffuso e vie11e spesso a mancare nomeno, e questo fattore credo che deva risiel'orientamento verso la sede vera della lesione ' dere n ella trasmissione diretta di uno stimolo . primitiva. nervoso che partendo dalle terminazioni nerQuanto ho descritto è il fenomeno co1ne io vose p eritoneali del focolaio leso si trasm etta bo ·a vuto occasione di osservarlo; resta ora a sino ai rami cremasterici. Le affe,zioni degli organi contenuti nella cLJ sp'iegarè il inodo con1e si produce. Provate a produ r1:e il fenomeno i11 un individu J normale; vità addominale si riperct1otono sulla sierosa per ·quanto possiate spingere quest'uomo a com- che li riveste e li racchiud·e; quando un propiere profonde inspirazioni, o per quanta pres- cesso infiammatorio raggiunge la sierosa, o lt11a perforazione, l1na rottura di un organo sione potete esercitarr sL1i due quadranti supei·iori dell'addome, non riuscirete mai a pro- determina il ,-ersamento di sostanze estranee durre il riflesso cremasterico, che invece si pro- nel peritoneo, il quadro d·e lla malattia muta di colpo perchè i sintomi della irritazione. del duce d'ordinario con la stimolazione della cute la sierosa, che si stabiliscono e progrediscono della faccia interna della coscia, nella sua pori11101ediatamente, dominano tutto il quadro zione superiore. Del resto, sappiamo che i movimenti riflessi si limitano <l'ordinario ai ter- morboso; ciò avviene percl1è una delle proprietà fondamentali del peritoneo è quella di rea ritori eccitati. Il tiflesso cremasterico il cui ce11tro corrigire rapidamente ad una irritazione; e bisogna spo:pf:le al primo e secondo segmento lombare tF>nere . presente che il peritoneo viscerale, che allo stato normale è poco sensibile (Kast e è pro.dotto dalla contrazione del muscolo creMeltzer), secondo alcuni assolutamente insensj . mastere e non da quello delle fibre muscolari lisce della parete dello scroto (Déj èrine I. ) ; bile (E. Beer), allo stato di irritazione acqui- . infatti nei criptorchidi, in ct1i il testicolo è ar- sta una sensibilità ·nolto viva. Sappiamo che l,inne1·vazione della sierosa sta restato a livello dell'anello inguinale, l'eccitazione della faccia interna della coscia, esagera ir1 r elazione co11 le reti nervose ad essa sottoposte e specialmente p er il peritoneo parietale> la retrazione del testicolo, ma no11 determina movimenti · dello scroto. Dunque, affinchè si è data. da nervi spinali, cioè le branche dei produca ìl riflesso, occorre un'.o stirnolo che più bassi nervi toracici e dal grande e piccolo addomi110-genitale, dal g·enito-crurale del plesdetermini la rontrazio11e de1le fibre m.11scolari so lombare e da fibr e simpatiche d1 associa cremaste1iche: L'anatomia ci insegna cl1e il crernastere è zione con 1e viscer ali ; per il lJeritoneo viscPrale è data dal sistema cl1e fornisce l'innerva composto da fibre striate e con la st1a contrazione spinge in alto la tunica fibrosa del testi-·· zione ai visceri stessi, e dal plesso celiaco. Le colo, e quindi avvicina il testicolo st·esso alla terminazioni ultime sono d·el tipo di quelle di apertura esterna del tragitto inguinale. Tale Pacini. L'irritazio11e delle terminazioni nervosr· apparato elevatore della ghiandola genita.le si trasmette ai filetti nervosi che sono molto maschile è considerato come una 1semp1ice di - numerosi e pt1ò essere punto di parten.za di pendenza dei muscoli larghi dell'addom e e si g·ravi riflessi i quali si ripercuotono sui varii contrae naturalmente ogni qualvolta questi orga11i (per es. sul cuore e sui centri respiramuscoli entrano in azione. Ora, essendo il cre- tori : iposistolia, collasso car.diaco, apnea; siu l masterc un'app endice dei muscoli piccolo obli- rene: oligt1ria, anuria; sulla motilita dell 'in <1uo e trasverso, si sarebbe indotti a credere testino: meteoL'i mo, stasi intestinale, ecc. ) ; a . che il riflesso cremasterico, i1el caso in esame, mezzo delle s11dd·ette fibre simpatiche lo stimosia una consegtienza dello stato di contrattura lo si trasmette al centro nervoso da cui pardi difesa dei muscoli sopradetti, consecutiva tono le fibre dei nervi grande, piccolo, addomiallo stato irritativo del. peritoneo. Non escludo nale, g·enitale e del genito-crt1rale che danno che questa ipot~si possa essere te11t1ta in c-011- i rami motori ch·e innervan.o i ml1sco1i cremasiderazione nella spiegazione del fenomeno . Pe- sterici.' rò il fatto che il riflesso cremasterico si stabi·Dunque è facile immaginare che lo stimolo lisce molto precocemente, prima ancora che nervoso che l)atte dal punto della sierosa lesa sopravvenga la difesa dei muscoli della parete si trasmetta direttamente al cremastere, attraaddomjnale e che non si osserva più quando verso la via t estè descritta. provocando la conla contratturn. di difesa dei sopradetti muscoli trazio11e del i11uscolo ed il sollevamento dell a 8i è stabilitn; il fatto che 111anca n ell e lesioni ghiandola indipendentem·ente da lln contrazione .dei çlt1e qi1adranti i11feriori co11 difesa della dei inuscoli obliquo e trasverso. parete, mi fa pensare che, pur non escludendo Le osservazio11i da me fattR mi indt1cono a che la contrazione dei m11scoli piccolo obliquo. creder e che quest'ultima ipote "' i si deva am f orazioni da t1lcere, rotture di viscetj per con-


1036

IL POLICLl:NI CO

mettere r1ella spiegazione d·ella 1Jrodl1zione d el riflesso; non escludo p er ò che la contrazione possa rt vvenire al seguito della contenzior1e dei mli scoli piccolo obliquo e t rasve rs u.

NO TE E CONTRIBUTI. Una causa fondamer1tale di er1~ore nella reazione di Lange. Prof. CESARE AGOSTINI, della Ur1iv ersità di Perugia. La reazione di Lange, o clell 'oro colloidale, si })asa sulla più o m eno intensa precipitazione e stil cam])iamer1to di col ore dal rosso al viola più o ineno pal:iào. che il preparato a base di cloruro d'oro, carbonato potassico e for1n0Jo, . : ubi ~ce in contatto col liqu or q11alora qu.esto appartenga a soggetti affetti da malattie cerebrali P midollari luetiche o met,1luetiche, per cui i101l solo sarebbe pos1 tivo in tutti i casi di lue, 1na a seconda delle gradazioni di colore permetterebbe di differenziare la li1,es cerebri ctalla paralisi progressiva e dalla tabe. "\Toglio r icorda re avanti tutto come, per quel poco cl1e valga, sin dall'a-p rile 1886 ebbi a scoprire la r eazione a11reog~11co.sica ch·e descri ssi negli «Annali di Chimica e di Farmacolog·ia » (aprile 1886, pag. 228) di _i\lbertoni e Guareschi col titolo « Di 'lln n?1.o·vo reatfi1>0 del glucosio 1

che si otteneva median.te una soluzione di clor1tro d' oro all'1 % ed una di idrato di potassio al

2 %». La sensibilità del reattivo è straor-

di11aria ragg iungendo l'l1no per centomila. D eb bo pure far presente come Eicke abbia proposto appunto tale reazione a modificazione di quella di Lange. Ora po.icl1è è noto come nel liqt1ido cerebrosp ina le r1or1nalmente si trova il glucosio ne.Jla r1ro porzione del 0.20 a l 0.50 per mille e che è stnta trovata iperglicorachia nella e11cefalite Jeta r gica , D€i tnmori cerebrali, nella sifilide lel siste1na nervoso, nella epilessia, cosi essenzial e come sintom::ttica, ho pra ti cato. la reazionr d i I,n n ge n Pl liq11or di e11cefa~ itic i e di rp ilettici. rotl1e p11re l 'h o praticata sostitt1·e r1do al 1icp1or nn a ~ol u zion e di g l11cosio portn ta alla strsc:;a diluzio ne indicnta per il l iquor. Dopo 2'1 o r e n elle provPttP nelle q11aJi la dilt1zione corri~po11deva ai t if o~ i 1 : 10, 1: 20, come pu r e nel l iqnor di cr1cf>fa li tici e di epil ettici si a\'Pvn il cn mhinm ento del color e rosso ,-erso il violn pnllido. I.. n p r esen za òrl gl11 cos io dunq11e nel liq11or nnt'h(\ di nltri m!'llnti, chr no.n si nno l11etici, pr·ovorn n 1lo 1a rPazione dell'oro colloi ~aie, co~ tit 11ic; ce llPa gra\'e r ngio11 e di errore delle reaz•nni st1·ldette.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Cinque casi d'infezione associata , malaria-meli tense

'

del dott. F. Lo PRES1'I-SEMINERIO, g ià. assistente R. Clinica Pedi.atrica di Messina.

Da qualche tempo varii autori si sono occupati di alcune forme di infezioni associate, il cui ricordo potrebbe non poche volte, cr,e diamo, indirizzare il medico verso ricerche dia gnostich e, atte a chiarire quadri sintomatici 11iuttosto conft1si. Nella recente letteratura troviamo comunicazio.ni rigua·rdanti infezioni miste, che s1 -possono dividere in dll·e grup.p i: infezioni associate, ·da batteri, ed infezioni associate, da l)rotozoi e batteri. Al primo gruppo ascrivere.m o cosi i quattro casi di tifo-melitense di Maggiore, co11 pred(1 minio della si11tomatologia di tifoid·e grave; il caso, descritto da Tripputi, di tifo-melitense e cl1e conferma i dati del prec.etlente A. ; i q11attro casi di tifo-m.elitense e quel~o di pa ratifo B-melitense tli Auricchio; e recentemente il caso, pl1bblicato da Casto·r ina, di paratifo ' B-me1itense, nel quale però predominano i sir1tom·i della febbre mediterranea Sll quelli della infezione paratifica. Al secondo gruppo apparte11gono. i d11e casi di lei shmaniosi interna-melitense di Emanuele e l'infezion·e associata tifo-malariia, descritta da Varvaro. Emanuele ricorda ch·e stilla stessa infezione esistono in letteratura d11e precedenti comunicazioni, di ~1ag~iore e di Gingni; che dai soli dati cl in i ci non è po~sibile csospettare l' esis1 enza dell'infezio11e associata, occo1Tendo la diagnosi di labo1·at0rio: e crede infine che l'infezio.ne protozoaria, nei suoi casi, dovette preceder.e quella batterico. Var varo descr ive ampiam,ente la q11estione dell' associazion e tifo-malaria e concl11de che può esistere tale inf.ezion0 n1ista r1el senso cl1e le dl1e infezioni possono colpire cont emporaneamente llno stesso soggetto fino a q11el punto i nden n·e dalle du e 111al attie. La diagnosi anche ql1i dovr à e~se re acce·rta ta da] laboratorio. Il qnad ro morbo~o ric:t1ltante non sembra a vere caratteri sp eciali da renderlo lln'entità morbosa a $è. I.a terapia chininica è capace di elim inare la m alnria, r~nct e nd o. co~ì probabile ttn pi1'1 r egolare decorso de'la malatti.a. Ed in ultimo « il concetto il i \ 7 ood\vard (accettat o da « Vernet1il , Fiocra, V. Ac;coli), di 11na forrna « ihrida ch e ri ~ulfn dall'infi11enr.t1 cornbinafa «della f ebbr e ma.Zar.ira e d el.la feùbre tifo i de, «va interpretato n et sen$O di Baccelli,

cioè


(ANNO \:\Xl , F' i\ "'C. :)~

J

Sl!;ZIO.NE .PRATlC.\

1037

I

« come l1na . combina,zione transitoria di due

«malattie, che mantengono in ogni m .omento «la loro indip·endenza terapet1tica e probabiJ « mente anche quella clinica». Esiste infi11e uria recente nota di l\1agnani e Morand i, sulla febbre 111elitense in R omag·na, nella quale troviamo appena un cenno s11lla coesistenza di malaria e melitense e che appunto in lln · caso, a11'injzio della febbre n1ed ite~ranea, ."i trovarono gli P111atozoi delJa terzana (p. vjvax) nel sang11e circolante. Simili a quest'ultima o<Sservazior1e 13 quindi da a.scrivere anch'essi a l secondo g211pfJO, so no i casi, cl1e riportiamo. <l'infezione associnta mala ria-meliten c;e. ~

* * .;.

l. -- {Torno di a.n11i .)f>. Nor1 esjste 111e. Ha sofferto da par€cchi anni di attacchi di an giocolite con comparsa. di ittero e febbre; il fegato. aum.entava allora sensibilmer1te di vol11me, mentre Ja miJza f3i rn a r1teneva permfl nentemente in discreto t11more. rei n1ese di dicembre 1923 comparve febbre pi11ttosto elevata, senza determina ti caratterj, itte1·0. J,e' l1rine presentnvano alb11mina in quantit;'1 appena dosapil-t::i, pigmenti biliari abbondanti, i1rt1bilinu. i1npo11e11tc cilindr11ria ed elem.enti renali alr esame microscopico del sedi111ento. Tali fatti migl iornro110 graò11a.Jme11te con 1r oppo,rt11nf; cure e dopo circa lln i11es.( erano qi1asi scomparsi. l.a. febbr e i)erò si i11ante neva talora i1Tegolnre .con elevazioni br11scl1e e ogni tanto aveva un carattere piuttosto regolare con elevazione µrered11tR da. brivido e st::iguita da s11dore prof11so. Il paziente ha vis s11to sempre in zona inalarica e pare a.bbia av11to qualche acce~so malatico in precede11z<1. Si pratica perci ò in ge11naio l'esame del sa11gue con i seguenti l'is11ltati : s ierodiagnos i positiv n 1: 200 p er la inelitensP. J)l'eRe11zn di lJarassiti m a lari ci (terza11a }lenig·nn) t1el sa11g·ue periferico; gl rossi 3.200.000; g·l. hia.11cl1i 5800; emoglobina O. 70 °fi (~ahli ) ; poli11 ucl. 11euir. 61.7 %; pol. eos. O %; linfociti 20.9 °G ; g·randi e piccoli rnonon11 cJeatj L2.6 ~b: form(' di passaggio 4.7 %. Furo110 allor.a pruticate llelle i11iezi.011i d1 blet1 di metile11e e chini.110, le quali diedero prova della ln1ona fu11zion0 re11ale e troncarono jntanto g·li acces.sj febl1ril i n venti caratteri di malaria; Je pur1tc fehl>rilì infatti si ridussero ad un massirriò giu1·11alie1·0 · di 37°.8-38°.;, con netti caratteri di melitense, 1l11rata a11co1·a. per q11alcl1e mese. Il feg·ato c;i è r1do-tto. 1n.l.) nt1·1• il tumore di miìz<1 è rimasto invariato. / CA ~o Il . - 1; on10 di an11i 63. ~es~1111n n1alat t1a degr, a. di J1ota nel ~e1'ltilizio. È <->t<1to $e1111p rt\ ir1 71)na malarica. l)n l1iù di 1111 n11"f-'t' ha febJ)re contin11a. ed ele\o.tn . P. co11 t1t1alehe i111.er111ittBnza, accornpug11at<t <l a :,ndorazio11e. T umore di rriilzn. ili i110Jic.o· gra,Llo. T,' e ~un11..: del ~a11gue dà ; sierodiagnosi positiva J : 200 f1·ipet11ta.) pel· la melitense, presenza di parass iti malarici nel sangn·e periferico (tel'zana benig11c1.), diminuzio.n e clei glob11li rossi e bin11chi e dell'cn1og·Jobina, r1otevole m on11cleosi (17.3 'Jo ). Delle inieziolli ùi chini110 fe~ero ùin1j11uire notE><volm P.r1tP l ::t temf1erat11rH P ~i t=>hbe nllorn. CASO

1

chiaro il caratteristico andament'o della 1neli tense. CASO III. l ! omio di a nni 50. Nulla di i1otevole n·el · gentilizio. Vive in zo11a rnalarica ed ba sempre avuto accessi febbrili caratteristici D a q11asi due mesi ha febbre co11tinua taJora ' d ell e molto elev.ata (4.0°.5), e eh.e ogni tanto l1a remitte11ze e d anch·e delle ir1termitte11ze riel ' q11ale periodo la elevazione febbrile è preced11ta da brivido e seguita da sudo1·e. Più di freq11.ente la febbre nort ha carattel'e dete•rmioato. si eleva e rimette anche du e volte ed i11 1)1·e diverse durante 1R. stessa g iornata. Turnorf:! notevole di milz.a f' n1odico tumore ò j f egat0 : tinta su bitterica. E same d el sangue: . ierodiagnosi p ositiva l : 200 per la m eliten se, i)resenza di 1)arf1ss itj 1nalarici i1el sangue periferico (q11artana); g lo buli rossi 3.800.000; gl. ,bia11chi 6.100; emoglo bina 75 % (Sahli); polinl1cl. n·el1tr. 58.8 %; pol. eos. 1. 3 %; linfociti 16. 7 %; gra11di e picco] i rn orlonuc1eati 19.6 %; form c di p assag·gio 3.5 '~b. Si praticarono allora delle iniezioni dj chinino, ~he fecero dim.i11 uire notievolmente la c11rva termica; i11 seco11 do · ten1po i u sò la proteinoterapia e la ' 7accir1oterapia. ch e pare abbiamo vinto l'inf.ezion e n1elitense. CASO IV. Donna di a n11i 35. ~lilla. i1el gen tilizio. Vive in zo.i1a i11a.larica e·d ip precede11 za ha avuto attacchi di malaria. Da 1Jn mese 11a febbre conti11ua con caratteri t alo·r a di ac cessi malarici subentranti. talora cori curvn irregolarissi1na. Ti1more r11odjco di m ilza. E sam e del sa11gue: siero ùi<1g·11osi ]Jositiva 1: 200 pe r la melitense, presenza di parn,ssit1 malarici nel sang11e p e riferico (terzana ben i g na ). ~otevole mon,011ucleosi. Si pratica lln 'i11tensè.t ·seri.e di in j ezioJ1i d i c hi11ino e Ja temperatura scenllt-\ 1101 r ,·o lm P 1it~. Dopo qnFilche mese guarigio11e. C.\SO \ TI . - Uo111 0 di an11i 58. NnlJ<t tlegno d i s1)ecia le me11zjone n el gentilizio. Vive in zona 111alarica ed altre volte ha avuto accessi caratteristici cl'i11fezion e palustre. Da rirca trP mesi ha febbre elevata, irregolar e, re1nittentr 1-1 talora con qnalche i11termittenza. L.a dimi IJnzione di ten1peratura è accorupag·nata da sudore e l' elevazione è spesso pr·ec.eduta da brivido di freddo. T11more i1otevole di milza e di sc r et o a111ne11to del feg·ato. A più rip1>ese è stato somministrato del cl1inino, €·d allora si è notato un a bb as.sam e11to. i1otevole della curva termica. Ja quale ha. preso J)erò andame11to 1

1

i rregol arissj111 0.

Esa,me del sang·ue: g lobl1li ru ssi 3.350.000; glob11li ])i a11cl1i 11 .200; emoglobina 75 % (Sal1li); poli11ucleati neutrofili 75. 7 "o/o; pol. eosin. 0.9 %; po ~ . bas. O; linfociti 12.1 o?. ; gr~lndi e l)iccoli 1noll o.nucleati 8.4 %; form.e di passaggio 2.8 %. Positiva la s ierodiagnosi 1: 500 per la melit e11Re. Prese11za. cli para.ssiti lna l Arie i_ ( quar! ana.) nel sangue r>erifel'ico. S ' i11izia lln lll1ovo period o cli ehini110 e la t en1perat11ra è no1PYo11nrnte dimin11it::t. Con l11111 a l a c1 1ra. 1

.. * .

.:!-

·· ·~

I 1101strj casi d 'infeziu,n e associata riguardano tutti individt1i adu lti, ma poichè tanto la malaria ch e la melitense colpiscono l'infanzia così come l'adulto. ciò p11ò fare i1e11sare chP.

I


,/

1038

,

IL

POLICLINICO

pure nei bambini non ~eve esS€re rara I ' associazione delle due infezioni. Data la diffusior1.e poi ancora purtroppo grande nei nostrì territorii della, malaria e d'altra parte essendovi endemica l'infezione da micrococco di Bruce, l'evenIBnza delle due for 1ne asso1ciate deve essere piuttosto frequente. La d·ifficoltà. della diagnosi clinica, credia1no, potrà essere eliminata con l 'in,dagine di laboratori.o; ma a.n che questa talvolta r1on è agevole, poichè molto di frequente avviene che il medico istituisce in primo tempo, specie se ::: i tratta di malarici cronici, una cura chininica che fa scomparire i par.assiti dal circolo periferico. In questi casi bisog·nerà aspettare ia completa elin1inazione del chinino e che ricompaiano punte febbrili , che faccian.o sospettare la coesistente malaria. La d·iagnosi di laboratorio è sicura quando si riscontrano i parassiti n·el sangt1e periferico e la siero.diagnosi, contemporaneamente . praticata, sia po·sitiva per la melitense ad un titolo piuttosto elevato, ed in ogn,i easo non inferiore ad 1 : 100, e con un 'agglutinazione ben r1etta. DaJl'esa.me particolare dei casi esposti, ri sulta anzitutto che si è sempre trattato di ma . larici cronici. Con ogni pr·esunzione quindi è lecito affermare che l' infezione batterica si sia impiantata su di un organismo ben fornito di paras,siti ma1arici, che la nuova infezione acu ta ha fatto riversare in circolo dai loro nidi negli orga11i interni. Ma si deve amm.ettere t1na forma primitiva ac11ta delle due infezioni a.ssociate? Ulteriori osservazioni potranno chiarirci al rig11ardo , dando una presumibile inte rpretazione suJ momento d'invasione delle du e forme nello stesso organismo. Ija caratteristica della curva termica, in quest'associazione infettiva,' è l'irregolarità, ma ogni tanto s i ha qualche periodo di regolari intermittenze ed è allora che sorge il sospetto di presenza di malaria. La curva è divenuta decisam ente iPregola"te e non elevata e cioè nettamente caratteristica della melitense, dopo a.ccertata. la diagnosi di form.a mi sta ed istituita l a cura chil)inica. A part e le complicanze del primo caso, un altro dato da. mettere in rilievo è l 'esame citologìco del stt11gue: si riscontra. quasi costant.emer1te climinuzione dei glob11li rossi e })j an.chi e della emoglohina, e nella f-01m-0la le11cocitaria mo11onucleosi notevole. a carico specialmente dei polinucleati n e11trofìli. Nel qi1into caso però la mononucleosi non è accentt1ata ed è a carico dei linfociti; i polinucleati ne11 trofili sono anch'essi in lie vissimo aumento: infine i leucociti sono relativamente aumentati. 1

La cu1·a chini11i-ca, aceertata la diagnosi di I

coesi.stente .malaria, deve essere sub1to iniziata o ripresa e proseguita con tenacia; essa, spiegando la su~i. nota azio.n.e parassiticiçla, produ ce 11na modificazione nella c11rva term1ica, rendendola pjù nassa e molto simile, come si disse, a quella della m eJitense, p·er la cura della quale ultima potrà essere ten.tata e con successo la proteinoterapia e la vacctnoterapia. Girgenti , m.aggio 1924. BIBLIOGRAFIA. AlTRlCCHIO. La Pediatria, 1922, pa.g. 1155. CASTORTNA. La Pediatri.a, 1924. pag. 44. E .~iIANl; ELE . r .a, Pediatria, 1923, pag. 603. MAGGIORE. La Pediatria, 1918, pag. 321. MAGNANI e lVIORANDI. Il Policlinic-0 (Sez. pratica ), 1924, pag. 182. TRIPPlTTJ. La Pediatrta, 1922, pag. 129. VARVARO. I.a cult11ra medica moderna, 1923, fasricol o 23.

SUNT[ E RASSEGNE. SEMEIOTICA. S11ll e reazioni labirintiche. (S'. Ko rET.ZKY e R. ALMOUR. J ou1~n. o/

111>r1 1ous

u.. ·1ne,n tai disease, marzo 1924). I . . a distruzione di q11alunque tratto della yid vestibola.1·e pro'v.oca1 l. assenza d.el nista.µ:;mo post-calo1ico. Il nistagmo post-rotatorio è orizzontale qt1ando lo stimio lo viene portato ~ui canali o-rizzontali, è circolare ,qu~d-0 vengono stimolati i canali verticali (testa piegata . in avanti di 9Q<>). Un disturbo del niista.g mo postrotatorio. parla per una lesione delle vie di • co,l legam,e rlto tra i nuclei vestibolari e oculomotori. Era stato osservato clinican1ie11te già da Baran)' e da altri che talora p,ersiste il nistagmo post-calorico mentre ma11ca del tutto qt1ello post-rotatorio: Borreiis con esperimenti SIUi piccioni (asportazio·n e dei canali semi-circolari) potè dimostrare che sono diversi gli. orgap.i che danno origine a1 nistagmo post-rotatorio e ai quello p1 ost-calorico. Q11esto i>robabilmente si produce per uno stimolo d egli organi ad otoliti de·l vestibolo, stimolo che non consiste in mo,1im.ento. ma in una bn1sca m·od.ifi·cazione del l a densità dell'endolinfa. Questa discordanza tra I.e reazioni labirinti eh~ viene chiamata dal Borreis reazione vf>Sti holare J)31l'adoss~. L'esame del nistagrr10 postrcaloril'O va fatto prima con Ja t.esta piPgata 30° in avanti, poi. 60'> in dietro, poten•d osi avere nelle due posizioni risposte differenti, eiò che con ferma 1'im portanzA. deg]i organi a1d otol,iti pPr d.etto ·nistagmo. •


1039

SEZIONE PRATlCA

Con l'es.a.m e separato del i1istagyn,o a.i1golarl' P del n1 stagmo post...calorico si potrà forse giung.ere ad una più fina localizzazione delle Uesioni della viai vesti.b olare. Secondo l'esperienza degli AA. non è esatto dhe, se un labirinto è leso, sia di minor durata il nistagmo dopo la rotazione verso i1 lato sano che verso il lato malato, p-iù speS1So anzi si verificherebbe il contrario. qii AA. hanno osserva1to che quando il ni stagmo post-rotatorio ha una durata notevol mente minore del normale, cioè di circa 24 secondi pei e~1nali 01izzontali, occorre maggior tempo per provocare il nistagmo post-calorico , tenen·d o conto che n ella rotazi,o ne verso destra è più stimolato il labirinto sinistro, e viceversa. Non consentono con l'opinione di Eagleton che il nistagmo post-r.o .tatorio sia abbreviato da un a umento di pressione nella fossa Cl'anica posteriore. S'i è parecchio discusso se il com1p onente ra pido del nistagmo sia o no sotto il cont:r.ollo ·della corteccia. Gli AA. hanno osservato l' assenza di questo compon ente rapido in un caso di tumore del lobo frontale , ciò ch e deponr pe r I 'intervento della corticalità. La distr11zione di un labirinto diminuisce sensibilmente 1.a durata della vertigine postrotato1ria , ma non ha importanza. il sen so della Totazione. Norm almrnte lo stimolo dei can a li verticali dà una vertigine di minor durata di quello dei ca.naili orizzonta li. Anche l e abitu1dini e le occupazioni hann o importanza per la durata della vertigine, poi ch è, ad es., nei danzatori è più difficile provo.-carla. Durante Lo stimolo calori co la vertigine si presenta dopo il nistagmo. Sia alla vertigine, che alla prova dell'in<li-cazione, gli AA. non attribuiscono u•n 'imp.o rtanza e.cceis siva. Si ammette gerneral.mente ehe se la vertigin·e e la motilità sono normali un disturbo della prova dell'indicaizione è sintoma di lesione cerebellare. P erò J.a l esione potrebbe anche risieder.e s11lle vi~ cerehello spi nali, a varia altezza. Secondo l' esperienza degli AA. quando vi è una lesione sifLlitica del siistem·a nervoso centrale si può aivere un disturbo dell'indicaz.t onc dopo stimolazione. del labirinto, anche in assenza di segni spontanei di dismetria e asinergia. Quando vi è un disturbo d·el.l' indicazi-0ne dopo lo stimolo rotatorio dei canali oriz.z,o n-tali, di solito si ha lo stesso dist11rb o dop o lo stimolo dei rana.Ii verticali. 1

Gli AA. coneludono che le reazioni labirintich e hanno p er ora .più importanza in otologia che in neuropatologia, ma ohe vale la ·p ena di p·r oseguirn.e aceuratamente lo studio onde nettamente inte1-pretare il va1ore delle appar enti contraddizioni nelle loro risposte e giungere a più fine diagn.o si di s ede, <ii alcune les ioni del sist.emia n ervoso. DORI.\ . 1

MEDICINA. L'insulina nella pratica generale. \E. P. POU L TON. Britis h m.ed. I , pa g. 261).

journal, 1924,

.

L'i11Sulina non guarisce il diabetico, ma va considerata come il suo trattamento specifico, pt1rchè la dose per ogni paziente sia determinata e si stabilisca una dieta adatta. Quando è possibile, si manda il malato ·da uno specialista, che per mezzo di diverse ricerche, fra cui indispensabil e la determinazione dello. zucch ero sanguigno , l)UÒ stabilire la dose adatta. M a qu.esta può anche essere determinata praticamente dal m edico, nella maggioranza dei casi. Stabilita così la dos-e di inst1lina e pre~critta la dieta. la continuazione della cura non è difficile, 4t1ando il paziente conosca i sintomi sui quali deve richiamare la sua attenzione e sappia ricercare lo zucchero nel1',ltrina, la quale ne deve sempre essere priva. .\11 'inizio del trattamento si devono anche ricer care i possibili focolai d'infezione (denti getlici con infezioni apicali, t onsille settiche, cistifellea, appendice, ecc. ) e prendere le misure necess,arie per elimin are queste cause .li complicazioni. Occorre insegnare al · paziente il modo ~i tarsi le iniezioni da sè e la procedura per impedir e un inutile sperp ero di insl1lina. L 'A. tonsiglia di tenere siringa ed ago nell'alcool assoluto; qu.a nd o si. debba . fare l'iniezione, si estrae la siringa, vi si attacca l'ago e si muove in su ed in giù lo stantuffo per allontanare l' alcool; poi si mette lo stantuffo a lh eme. e s i introduce l'ago n ella fiala fin sotto il livello tlel liquido, Q.opo avere lavata l ' ap ertura delJa fiala m ediante etere. Si muove lo stantuffo in modo da scacciare ogni traccin ·di aria e ~i aspira la quantità desiderata di i11sulina, facendo poi l'iniezione, dopo aver lavata la cute e:on etere. Siringa ed ago si risciacquano poi con acqua e con alcool, e si tengono poi nel1' alcool ch e si rinnova ogni 8-15 giorni. Nel trattamento si deve mirare a mantenere lo zucchero sanguigno entro i limiti normali; lln alto contenuto ~ dannoso perchè impone uno sforzo al pancreas, già affaticato, mentre . tenendo basso lo zucchero sangl.1ignb., il pan-

'


\

104.u

IL l'OLl CLINICO

creas ri1)osa è ;,i puo otte11~re 1111 certo grado di tolleranza. L'insulina si può dare due volte al giorno, ed in tal caso, si dànno le due dosi a 12 ore di intervallo; prima di colazione e prima di ce11a; oppure si dà tre volte al giorno ed allora si possono scegliere le ore 6, 12, 21, ùando la dose. massima alle 21, dopo la cena r Jp altre dosi prima di colazione e di p l' é.'\.llZO.. Lo zucchero ::;a11guigno può essere contenu1o eJ ltro i limiti desiderati, anche senza de terminazio11i cl1imiche; si aumenta gradata1nente la dose fino a che insorgano dei sintomj lievi di ipoglicemia e ci si. tiene u11 po' ~sotto tale dose. I ptin1i sintomi di ipoglicemia so110.: scosse n1uscolari, sudori, senso di vuoto o r1a11sea, , ·ertigini. disturJJi mentali (come ansietà, eccitazione, depressione, co11fusione simulante la ubriachezza), cefalea, palpitazioni ed irregolaritù, cardiache, esaurimento e debolezza, sintomi oculari (pesantezza, ,,isione di macchie, mosche volanti), intorpidimento, se11sazione di freddo, diarrea. Qt1esti sintomi sono probabilmente dovuti al fatto che l'organismo, Hbituat0 a1la iperglicemia, non ha più la necessaria quantità di zucchero. Nel trattamento a domicilio, si incomincia con 1it u11ità e ~i \ 'O. ere~ce11do di 2 unità alla volta, diminuendo poi la dosr alla comparsa dei primi sintomi accen11ati. lJi gra11cle inJportanza è lo s tabilire una dieta adatta. Per tale scopo è necessario stabilire 1Jrin1a la quantità ·di calorie n·ecessarie per il metabolismo basale dell'individuo. Questo si cletermina in base all'altezza ed al peso c;econdo le note tabelle. (Nel « Policlinico,, ~. P. del 1922, a pag. 284 si trovano gli ele rnenti per tale calcolo). Si prescrive la quantità di proteine, in ragione di 1h grammo pe1 libbra cli l)eso (gr. 1.1 lJer Kg. ); le rimanenti calorie si dànno in parte con dei carboidrati (scegliendo nel periodo di esperimento i cibi con un c·o11tenl1to del 5 % di carboidrati (pon1idoro. insalata, sedano) , di cui se ne può da re f1 volo11tà. e di grassi. f->er un paziente che l1a hisogno di 1.475 calorie p.Pr il metabolismo l)asale, si daranno, p. es., 1010 calorie in forma di proteine (proscit1tto.. llO\'a , carne, pesce, formaggio), 320 come ~;rass i (burro, panna) ed il resto in carboidrati. L 'A. sconsig!ia sul principio l'uso di cibi per diabetici in sostituzione d el pane, in cau~a del loro con tenuto troppo alto i11 proteine; egli non pre""Crive n1ni il ùigil1no, ma osserva che se il pnzie11t è 1nolto grasso, è bene ridur11e rapi clarnente il peso. La dieta accennata dovrà eserc ann1e11tata del 10-20 % quando il paziente. invere rli s tare a casa in riposo. incomincerà •

\

i.)

I

u fare dell'esercizio tisico; ii1 ial caso, la quantità di proteine rimarrà inalterata e si au-· menterà invece quella del grasso. Una volta determinata la quantità necessaria di insulina, sorge il problema se e quanti a.Itri carboidrati si debbano dare. Nei primi tempi si riteneva cl1e se i1e potesse dare a volontà, ma contro tale te11·denza urtano gravi obbiezioni. A11zitutto il costo e la limitata rttiant~tà esistente di i11suli11a; si de\ e poi te1ter presente che, 11el normale, l'insulina arriva riel sangue a seconda dei bisogni; qua11do in vece, la si il1trocluce artificialn1ente, può darsi che essa arrivi in un mome11to in cui no1 vi sono ancora sufficienti carboidrati (p. es . . per ritardata dig·estio11e) e si sviluppino quin <ii sintomi di ipoglicemia. I11oltre si deve te11er i:>res.ente che la precisione del trattamento con !,insulina può sussistere fino a che si tratti di piccole dosi di carboidrati, ma non altrettanto c1uando la dose di questi sia notevol 1nente a11mentata. Ci sj regolerà quindi ir1 IDO<io tiiffere11te se si tratta di un giovane ,.,. ùi un i11diYiduo in età. A questo si potrà concedere del i)ane, in ragione di una trentina di gram111i a colazione ed a cena, aggiungendo eventualmente anche 60-90 grammi di patate. In tal caso si au111e11terit l ,insulina in ragione di una unità i)er o.g ni 4 gram.ini di carboidrati. Invece del pane si può ·dare della frl1tta od altri cibi a prefere11za del malato , pl1rchè si stia i1ei limiti dati. In i)azienti giovani, fino a 30-40 anni, si eviterà di dare de i carboidrati in più di quelli consigliati all,inizio, fi.110 a che Yi siano corpi cetonici i1ena llrina, permette11do tutt'al più t111 piccolo~rancio od un n1.e zzo g·rappolo d'uva. La moderazione nella dieta è assolutamen.te esse1i1

:.i ale ditra1ite il tratt.a1n r' 1ito con l'insuliria. Ed ~ lla dieta prcscriita. il paziente rlC've attenersi.

variando la qualità dei cibj, purchè mantenga sempre la stessa c1uantità di proteine e di carboidrati e lo stesso conte11uto calorico. L'insuUna. va continuata nelle dosi proprio uppena tll di tiotto e.li quelle che producono i sintomi di i1)oglice1nia; nei gio,1 ani di tanto in tanto s i l)Otrù dare una dose superiore d i nn paio di t1nità. L'uri11t1 si de,,c sen1pre mantenere priva cli zuccl1ero. L'ins11li1la l)11ò essere ùata in ogni caso di diabete e deve essere comi11ciata subito., senza perdere tempo a tentare 11na c11ra semplicemente dietetica. Se però non vi sono sintomi di diabete oltre la glicosuria, si. dovrà far la ciiag-noRi con l 'esame del sangue ed eventual1l1ente deter1ninare la curva di tolleranza san ~uig11a per la cliagnosi con la glicosuria re- 11a 1e. in ct1i l ,insulina non è conveniente. l) llr


SEZION E· PRA1 JCA

l ~. COì'vlA

DlA.Hii:TJCO

I!..

QUELLU

I l'O<.ìLlCEl\il ICO .

coma.) non si verificano dur.ante il trattamento con l'i11s11Jina; p11rch è si vada. cresce11~ Jo lentamente con le dosi. J rt geueraJ.e non è · tia temersi che tali s into~i ~i sviluppino durante il sonno. Piuttosto no11 è difficile che nel trattamento insuli11ico del ·roma ct iabetico ~i passi da q11e~to a qnello ipog·Ucerr11co. senza transizion-e. . . ..\il 'inizio del trattan1e11'to del co rna dia:beti<·o, si- daranno alte dosi (40 llnità.) cli ins11lina per via sottocutanea ed eveutun l mente endovenosa. ripetendole ogni quattro o.re, fino a che l ' urina, eventualn1e11tc estratta con catetere, sia priva: di zucchero; si sos pen,de allora l'insulina. che si riprende quando ricompare 1o z11ccl1ero. Si da.r anno inoltre abbondanti quantilù di liquido, da i11trodursi nello stomaco per mezzo di una sonda, mantenendo il paziente sul fianco destro per fncilitare il passaggio nel d1Jo.deno, e i 10 11 ii1lerron1per1do nen1meno se viene il vomito . I ,<l tft tant ità da introd11rsi è di circa mezzo lii ro all 'ora· il liqui do è fatto di soluzione isoto11 ica con ' bicarbor1ato r clor11ro di so.dio, a c11i ·i aggi1111ge d€l gl11cosio o del saccarosio. Con frequenti esami ci. si assicurerà ch e ri011 :-.i s \ iluppi edema polmonar-e. I sinta.mi caratteristici del coma diabetico ::;01111: l:i respirazione molto profond a; il polso debole, Ja pelle secca, la tensione dei bu1bi oculari scarsa, le vene collabite, le urir1e cori z11cchero e corpi cetonici. Opposti sono inv~ce i sintomi del coma ipoglicerr1ico, cioè pols<i pier10 e scoccante, vene tese, profusi s ndori , tal\ 0lta edema polmonare. 1·e. pirazione affH11 nosa e s uperficiale. urina senza zucchero' nè corpi cetonici. Il trattamento del coma ipo.glicemico consiste nell'iniezione di eme. 1-1.25 di adrenalina all'1 %o e nella somministrazione di molto sacca:rosio o glucosio (120-240 gram1ni) per bo.cca o con la sonda. Se il pazi.eote non si rimette, si farà una iniezion-e endoveno~ri di gl11cos io (100-500 eme.) al 5-6 %. <'

1

FTl..IPPINI.

CHIRURGIA. La terapia chirurgica del morbo di } JajaniBasedow e i ~11oi risultati defi ni f i~ i. 1

(F. l .. IEll l G . . 1rch. /./(liii . ('hir. 1 Bel. 1 ~9. 1-;2 ti .. 1U~4) .

~ella Clinica

di Kuttner in circa 30 anni furono ricoverati 300 malati di m. di Basedo\v sui qt1al1 furon.o eseg11ite 268 operazioni: 32 (11 %) f1lro110 trattati conservativamente. ..\d altltni f 11 som111 ini e; tri:t to del timo (:Yiic11 lic·z), '

altri i ~into1r1i era110 così initi da mettere 1.n dubbio la di~tgnosi. Di qu-esti infine· alcuni decise_ro poi a farsi 01>erare, di altri erano giunte più tardi notizie. della loro mo.rte. In ··a1c11ni i sintomi resistettero a ogni cura. 1nedi.ca ed erano così avanzati da escludere ogni interv·ento. Oggi però il numero di questi Ltltimi è ridotto a O. 4 f11rono sottoposti a l'adio-terapia: 2 ne morirono in breve. Gli <1Jt:ri ft1ro.n o perduti di vista. Tra gli incidenti prima dell'operazione è da notare come .il collasso dt1rante l'esecuzione dell'anestesia locale è stato osservato :solo 2 voltB (su 155 ca.si), imputabile forse al1 adrenalina. I pazienti sopravvissero riaven<.l osi dopo lungo periodo cli riposo, ma non seppero più decidersi a sottoporsi all'intervento. In parecchi })azienti furono !'Oinministrati vari prodotti \con · i odio con peggioramento dei sintomi: in altri, rodagen, a.ntitiroidina , con effetti benefi èi transitori e perchè associati a riposo. 7 pazienti p·r ima dell'intervento f111·ono sottoposti alla radio-terania con tran!=;itorio beneficio, all'intervento - però non fuL·ono sempre riscontrate quelle aderenze da 1nolti t-em11te: spesso si trovò t1na ricca vasco1 ~rizzazione dello str11ma. Fu osservata ancl1e 1 :n.a necl'osi lenta a g11arire, da uppl icazione cli radi11n1. Non do vr ebbe c~se1· e però p e1·1nesso ogg·i cli fa r d iap;nosi di i11orbo di Basecto''' senza 11110 -.:trur11a: qu esto i11\·cce l)UÒ prec c ~l ere e di J)iù <' nn i la comparsa di sintomi hase.do.wiani, i c111 n li so1)ragg·iungono in seg11ito ad t1n tra11n1a psichico, infezioni, parti ripetuti. Tuttavia i11 un picco lo n11mero di CH,si possono gli a ltri sintomi p1·ecedere lo sviluppo dello stru1 ria. Certa è la grande prevale11za d el sesso femminile (85 %). Frequenti s.o.no i dist11rbi <lella mestruazione. Tra i sintorni pitì. gravi è da considerarsi Ja glicosuria. Pri111a di sottol)Orre i pazienti all'i11tervento è opport11no fa.r precedere un periodo preparatorio la cui d11ra.ta dipende dall'inten sità dei si11tomi: da aJcuni giorni a tre settin1ane e che· si riassun1e l 1el riposo e nella s.onllllinistrazione di blandi se dativi . applicazioni di ghiaccio ·sul cuore· e ..:ul ·g·ozzo. Da respingere è l'uso dei preparati a. pase di digitale: sono più che altro nocivi. Si può applicare l'anestesia lòca1e su diversi pazienti infìltran clo con Ja solita soluzion.e novocai no-adren.a linica l'istmo , i punti di f11orus cita del lf arterie e Ja linea. di incisione. Ma l'agg·iunta dell'adrenalina può spiegare· le · irreqt1ietezz_~ che colpiscono i pazienti d<;>po la a1.te~-tesi~1. Coinp letuu1e11te abbar1don·ata è l!a anestesia cla con(l11zion e: Talora è necessaria i11

l gravi sintomi di ipoglicenlia (convulsioni

1041

I

1


..

IL POLICL I N I CO

una breve ebbr ezza e t erea o la presenza di person·r c~.paci d i de\·iare i· attenzio11e del pa-

z.1ente. In gP11ere l)erò b iso.g11a r icorrer e alla ar1estesia generale, esegu ita da un prov.etto ria rcotizza,to r e. D atu lét g r u11de sensibilità dei bnsedowiar1i ver so lo iocli o è be11e proced ere alla disinfezione della regio11e eo11 il :::·oJ o a Jcool. l) i tutti i n1etodi. s uggeriti per lungo te1t1po se n1brò c.l ar buoni risultati il processo di Mi· c nlici, poi abbandonato, p er la copiosa emor.. r·ag- ia. in fa.vere d ella quadruplice leg·atura seC'nndo l\.cH.: k e t', be11cJ1è m e110 efficac e. 1.·,,n.1i:-:,trun1ectomia si di111ostrò s nfficie11te 111 n1011 issi111i casi . n1a nei gozzi diffusi no. . PPr LJ.Uesto è i1ecessario ricorrere alla legtLtt1r<t clr llc a r teri e, nll'emitjroi(iecto1nia !)iÙ resezio11e d ell'is1.n10 e di li no dei poJi dell'altra pa rt e, In c ia n clo pt.l1· due o tTE> g iorni 11n }')ÌCcolo rlre11ag·gio. No11 si può riire ·e ci sii1 g·r t1J1 diJlercuza divide ndo 111 du e te1111Ji f(1lu Llltcr vPut o o plJl' 11 0.

La inortalità varia natural111 c1Jte a. seconda g li i11terventi r il i)erfezio n a r :si d elle icc11icl1e; <i t.t tt11 l11assin10 di 1.0 % è scesn n ei l)azienti p r ivati di I~utt11er a l 5 %. \ 'p 11t icin4 n c 1norti 11 30 n1 oriron o ei1tro 24 e r e col quadro t i1)ico delle morti r er BasedO\:\? (pol o fr cque11ti . . si1110~ azio11e card iaca concitati~si111a, irreq11ietezza dei pazie11ti); g li altri fnrono pe r d ut i J)è r e111orrètgia imm edia l<1 o 1él l'di Ya. I 11 gc 11er c al l ' at1topsia fu tr ovato il tipico s t a t o t i 1ni r u I i 11 fati e o n1 a 11o11 f ti i11 a i e o r1stat . 1t a. r ipertrolìa del ti1no: q1Jindi no11 è a queste g·l1itt11dol e Rolta11to cl1 e ~i debbo110 a ddeb itcire l e l'ecidi ve o .l e 111or1i. l)RI 1Jll11to di v ist~t a.11aton10 ·lJatol ogico lo struma fu trova.t o sempre iu5·rnndito. J)ue .·0 110 i tipi da disti11g·uel's i : il gozzo di Ba 'ìP dO\~' i)1·in1 itivo e lo . trun1u l><1 sc·do\Yfi<«1to, u110 st1·l11na collo id.e o <tde11on1aLo o. cioè al quale i agg·i t1nsero p iù t (! rù i i sinto111i b a edo"'iani. Nei p rimi esiste u11 11uadro istologie.o ca1·atteristico: formazio' n: l)al) il] a 1·i costituite da epiteli , a ltre quasi cil i 11c1 ri(' hc e i,oycre <l i osta11za colloide, co11 rn ri foeo la.ì di prol i re r azione di f-essuto li11fatico e infjltt'ati l i11fatici. ~egli altri 'casi il re• µPrto l.· assni llH'll •J ti11ico e ricorda lo str11ma col lo iJe e pare11cl1i1n a toso. Ma non esiste allora un pnra1lelis11Jo rip;oroso o in1.e11sità di int o111i e l'rperto i:·tologico. Eppure a 11che i11 qne. ti ca ·i con l'aspor1 azio11e d ella tiroide rnala t<t si ot t c1111e Jt1 gu arigion l'. ' f l1 tta via bi5llg11a pnr l icouosce r e cl1L' 11011 è possibile esan!i11are t11tto il tessuto tiroideo e cl1e accanto ') focolai deµe11erativi ne esistono altri di tes-

1

s uto a11c.01~a norn1ale. E pacifico cl1e nelle operazioni per struma bisogna ris1)ettare le paratiroidi. I n una p a ziente in cui esse furono asportate.,. co111parvero tipici attacchi di tetania i l giorno dopo d-ell'intel'vento. Ma a11cora " dopo 4 anni con la somministrazione di para tJl'oidir1a e cli calcio la l)aziente potè d are al la Juce i111 feto vivo e v itale. Dopo l'interve11to so110 stati es-ser vati statj di eccita.m .ento tra11sit-0ri; 3 ma, lati furono perduti per poln1onite. Una sola ' 'olta si e.b be ad osservare l1n a em orragia che· richiese 11n a ltl'o inte rve11to e u11a Yolta la formazione di un ascesso. E iiotevole in tutti i malati op erat i l)e r B. l'en ot111e a11n1ento di. f eequenia d el J)Olso e di ie1JJperatura; feno n1eni cl1e nei casi favorevoli cedono ùopo alc uni giorni. Tuttavia occorre del t.em .po p r ima cl1 e il polso torni alla frequenza di prima del1'inter~ento . Si nota spesso un aumento di J)eso, segno di prognosi buona. A1)pen~ ter1ni11ato l 'intervento è opportuno a.J)plicare la vescica di ghiaccio Slll cuore e s ullo :-;tr11111a,. ~ on1ministrando solo nel pl'in10 gior110 rnorfi · • na e poi u11 i1)notic.o. blando, aste11enùosi sen1:p1·e dai cardiocinetici. Naturaln1ente a ll'atto della dimi ssione dalle Cliniche il i)aziente non ~ ancot a gliarito , n1a occorre si sottoponga ad uua 11111g·~1 c ura pr in1 0, rl Pl la ~<·o n1 pn 1 '!'<1 cn 111 1.:le.ta dei into1ni. Il polso ri tor11a dopo un· Lireve a t1m e11to aù un.a frequenza pressochè· l iormale: l111 tal risuJtato baster ebbe di J)er ~è olo a giustifi c.;are l'intervento J1oicl1è è ce rto cl1e Yie11e elùninata quella causa ch e diretta-1_1 Jente o 111e110 j11f111isc.e co~ì s i1 1i~t r <t 1l1 e ute· . tll 111nscol o card iaco . J)el resto n11ch e g li n.l tri ~i11tnn1i tni gli urarn110: 11er~in·o l' e ofta11110 cl1e TJ"i casi i>1ù fort1111atl r egredi sce q uH s i cle I t n tt o. L a g·ua1·igio111:· comt)Jeta 11on i ottiell l' rllt' i11 tempo variabjlc e.la n1ezzo a dll (' a1111i, sen11)r c 1enenc1o pre. ei1te . cl1e e n tro :S, 7 n 111 1i p 11 <'1 111·e!'->t 11tarsi t111a recicl1\a. lVla ì_• H11 chP tlifnc·ilL· ~ t (1 l 1 ilire le n1ig-linri e ~j a J)er le jnegl1<:111 scon1parse 'lei , ·ari siritou1 i e per i.l fatto che, con1e sempre ~11ccede, è diff!eile ri11tracciare tt1tti i m alati. D i e.o .loro dei t1ua li si ebbeeo poi 11otizie sll 3, :J clegJi oper <1ti il 69 <}<) er ono guarit i , il 17 °o ilSSai migliorati. iJ 10 °., lnig·lioruti e solo !) (7 ':~) 11011 aveva11n l'i sentito alc1 111 g iO\'a1n e 11to dall' 01)erazio11r. f:o11sid er a 11do il te1111)0 e· i diversi i ipi delle ope 1·ftzioui .· i ' '"tide co u1e ln resezio11e este~a rn1)11re .. e11ti il 1)roce,li1n e11 to J1iù razionale te11<·11do ancl1e conio 1 l e ll ~1 scarsa i11oriaJità. Xel bfl11 ~5 ~G Ja ,·aliditù n.l 1avoro ritor11ò al norn1nle; l'it1 .. 11cce so 11rgli a l tri è ciov111o all'incomtJletezzD dell'operazione. J)ei s ingoli ~in­ to 11Jj ln t~1chicnrclin regrrdi. ce nel 77 °o dei •


L-" N~O

\ \

:\l. 1; A~C. ;):! J

10t3

• •

ca.s i

t' ~ceuch1

r<1llelct 111 <' 11te

ii110

n ì0-80

~co 111pni ci110

pul~ttzioui

le

aJ

111'. [> a-

l)uJ sazio11i

clelJe

cu rotidi; J1azio11e cardin(·n. co11citata. Vice\· t·r~a è raro i J riiorDo al normal e d.el q u~Q.ro e1r1rtt0Jogico. L ' esofta l1no e il trc111ore prese11tj 11L J DO ~o tlei c;asi, scom1Jaio110 (1uasi sempre <' rapiùa111e11te, e co11 essi tt1ttj i s iutumi OClllari. No11 :=,; i so110 Jl1ai av uti a l anll'lltare dolori i11 corris1)ondenza delle cicatrici. .I\.Ia quello che più rende grati i malati è il ritorno della tranquillità e della stabilità psichica. in n1odo r h {l è loro perme!ì~a 11nn IlllO\'a \'Ìl::t. 1

I':.

:\ IJ ~GAZZJ:.\" T .

COMMENTI. _-\ proposito di omeopatia. Lt! di\·agnzi o ni . 11l1a 0111eo1)atia ci 11a1111u procurato Ie osse r\·azio11i cli ltn co llega 0 1n eo: pata italia110, il ùott. Ca1·lo Ce11erelli di Osi11.0; bet1 volentie.ri l o pubblicl1iamo. l{ing rnzio il Coll ega per ]e e ·prcssioui cortesi a rnio r ig11ardo e per il tono e l ev~tto della diSC U"')SLOl'l <l; 1ne:-;Ra St l C!U l'~tO tCl't'elLO, la polem ica d i\'<'tlta 1111a cu11ve1·sazione a,1nicl1evole e forse ar1cl1e fucor1Lla. L e s u e cri ticl1e: del l'es to, integra110 il uiio i11odesto a rticolo , il quale non n\·e\·a altra i11 tcuzione che <1uella di da r e 1111 'i ctPft dri l)l'in c ipii dottr ii1 c.tli sn c11i si fondf1 l'ottieopat~R t' del inodo di ap1Jl jcè1zione ne lla lJratica. La t rattazi or1e doveva q u iridi riuscire sche111atica e conci!:>a ; così Pul satilla e c11ra dPll'ascesso sono stnti scelti a })t1ro scopo d i e~<' lllplilicn.zio11u. se11za, :·1ttrare nei particoln ri c h e 0 1·n il clotl. Cc11c1·elli, 11 ell n s11a sprci al e c111n pe1c•n1.él , aggiu11g·e e completa. Non si pu ò disco1J» C(-l l'e cl1r dall e nuove teorie e stope rte scient ifìcl1e 1'01neo1Jatia acqt1ista r.nvcl1o Yig·oJ·p· così l'oligodinam~s.n10, l:> . es., f.110 o ffrirr 1111 Y't l ido pl1nto cli appoggio , pre!--··n t n n d 11:--i e !'COpl·rn dosi. in P ~ :o dei fe1101neni <.h e g·'.i 01neopatici ttveva110 già preveduto da j < D1l)0. r I p<trago11e l)el'Ò fra le 1110Jec.o.le di sublimato e dj ))ellad.onna disciolte non regg·e, l)oichè nel caso del st1blimaio è nota la dissociazio11e elettrolitica, n1entre ]11 qn ello della belladonna la cosa non è ta11io semplic e, 1l'atta11dos i dj rnolecola organi cti complessa, di cni • la parte attiva 11uò Pssere 11na solu lJorziunc. Q11 est<.1 compl es.·i t i' r- la n1aggior facilitù di trovare porzioni :.ittive a nche ad alte cliluizjoni 1·isl1lta più ev ide11te per certe $Ostanzc colora 11ti, fra cui è da. citarsi I a fluo r ese e in a, della qual e è percepibile la colorazione anche a òil11i zioni di 1 ~00.000.000.000. clilujzione ch e è f:>€rò f111cura 1011tnna da quelle usate dagli 1

L> ll lPOi)<tli<:i. ( ~o n l"ttso tli c1ue::;te 11lt illJl' l)er ò, <.1nl·l1e se ,.i tro\·ia.i11u J elle molecole attive, nor1 sì l)UÒ i>iu pur l are di sostanze i11solt1bili, sicc.:l1è il \·etl'o l)UÒ e-edere ulc;t 1r1i dei suoi compon l li ti, i11e 11 tl'e I ,act1ua cl i8tillaia !J uò co11te11ere ti,lt.re s osta11zt· ti 11clL'es8e 11011 tl esiùerate ed ignor a t e. ~la gli on1e >J)<.ttici Hs:e risco110 c;lll' }J i ù che suJle teorie s i basano sLli fatti <' citu110 ri sultati terape uti ci tavol'cvo li, ci ò c l1e del i·esto i1011 maraviglia, l)O ichè l<.l te1·apia a11cl1e og·g·i Ja::;ci u. :sempre 1111 margi Il-O di vago e di im1J1·eciso iu cui t 11 tti L iu eLoc.li 1Jus:so1Jo conv·enire. .;.\1a, i::da pure s tilla scorta di diver si ristdtati fu \' Ol'PYoli. no11 ::;a rà u,g·e vole ottenere conversio11i di allo1Jatici, a11c.:l1p percl1è co1t versione s ig·11 i fic<:t 1abi u ra e <111 i11 di r inu11cia a tutto t111 eJlo c.:l1e è l<1 11ost l'a ,·itn. pro fessio nale, il 11 o::; t 1·o 1) a t " i u1 o u·i o se i e n t i li e o, Ll 11 n ~ t r·o ·ab i1o n1 c•11t nle. Nì• c:i eo11 f'o rtn il fatto cl1e l"ot1teopalia è c.t:.: u i d ifft1sa nei JJaesi di I i ng·ua iT1g·l ese (inte11do . 11 ec in. l n1l) ll~c le1l'I11g·bil ter r a e cl eg·li st~tti U 11iti). ~esauno lJOirebbe di .. cono ·cer e 1I g·rande contri.buto cl1r tali 11a~ioni dàn110 n Jl u ::;ci e11za, ma è all rf\. ì degno di 11ota iJ ratto cl1e pl'op 1·ic} j,·i (r i1nrticol<1r111l'nte ag·Ji ~tati Uniti ) 111aggior1n e nt r 1iori sc;o110 la cl1iropt"atica, Ja (: J1ri ..., fi;u1 ....-~<.:ÌL!l l C' C ed Hlt1·r CÌlll'llle1·i e del gen.eJ" (', nppetto n1 1P 11uali l' iu genuo cin rla.tanismo ch e 11a J)l'esa s1 JJ i1ostro rozzo co11tadi110 è ltua cosa dH fH.nci11lli. Lltng i da n1P il 1)r 11 sier o di co11sid e r arr l 'o111('0f)atia nll a st reµ;11a d i ·t<:~li 1- rat icl1e. n1n certo è cl1r il solo fa1 t.o di trovflrr. es,n. (ldrpti rei arder1ti l)l'O e liti in quei 11a es i . non d i111ostra cJ1e s ia degna cli fe.de. E l;1~rio srnz'n ltrn i.I po:to a.l co1nn1ento d el <loti. Ce11er elli , c.:011 t:l1e ·i consi.clera definitiynn1r11te chi11s::t la c111 e~1io11e. 3

1

*** ll!. '1Ho

'igrior 0irettore,

l ,eggo soJ o og·gi i1el fa ·c. :!1 (~G 1nag·g i o 19~ i·) de1l'otti11)0 Policliriico nn articolo <.l el dott. Filip pilli i11 Litolu.to « D otl1"i 1ìe e 1ri:is le r·i delC o·n ieo1Jatia » e ini permetto pregarla di J)Ubbl icare ]a seguente ris1J0-sta: Anzitutto \'Oglio ringraziare l 'egreg·io scriver1te per n.vcr dato inodo, a cl1i vuole, di di.sct1tere jn })roposito, ed è solta11to dalla discussione obbi ettiva, onesta, s1)regiudicata, che può sorgere la verità. :\1n111j ro e lodo I 'egregio dottore fJer la maniera corretta di scrivere, sia p11re in co11vinzio11e avversa; an1mjrazione e lode cl1e d·eriva110 s1Jontanee dato il modo scorretti ssimo con il quale i più sparlano del1·0111eo1) atia senza pur anco e.o.no. ce rla. Il dot-


IL i'OLJ CLI N I CU

tor e !·'il ippiI1i dà <.ll111e11 u lo proV è.L Lii averr1e letto qualcl1e cu::>tt , SL'1J!)Ul'8 oJf ra l'altra di 11on av·erla s p eri111e11u:tta; chè se così fosse co11cluderebbe (;o l do ver dichiBtrare ch e 1 fatti esistono sebbe11P r.le sia lll a lagevole la ~piega­

.z1one. Eritro se t1z·a1tro in al'g·o111ento: Nel lJri rr1 0 capoverso del prirr10 va1·a graf u

parla d ella 1"1" a1·mn.copea omeopatica ufficiale .annur1ciata ti11 dal decembre 1922 co11 pater e unani111e ù el C. S. di s. e di cui s 'ig·nora la fine. Verissimo e, per n ·o i, deplorevoli::;s imo Jatto, ma di chi la colpa? Dov'è il miste1·0 i11 cui, · secondo l'articolista, si avvolgor10 farmacop·e~1 e omeopatici? L a p1·irr1a contierie i1otizie ta11to

I

.chiare e lampanti da ri.escire accessjbile ad ogni m oclesta intelligenza ; i secondi esercitan·o la loro lJrofes sione a l l<1 1uce in e i·idia11a proprio co1ne i co11frateJli d nl l'allopatia, e qnitl di 1lie r1te rnis t ~ ri. E giaec.:l1è l'egr egio dott. b-. ililJlJi11i dice cl:te all'Estero, e massi111 e ov e si parla. 1'ing·Lese {c1uesto idiorr1a ris t1011a i11 i11olte JJètlti cleJ ino11do) J'o111eopatiu. 11e:i r11olti 1) 1·oseliti e sc uole ll fliciali , vur rù pt11·e rj co11oscere · che 1 111 qualche cosa J i vero e di buono d ov r à lJ rese11tare codesto rnisterioso (!?) sistema. AltI·j n1enti sH1·ebLe jogico consi. lerare quei popoli' com.e ma~­ se cli ili usi , o fli ig·r1oranti, ·O· di r et1·og1·adi. Eppt1r e dag;Jl atti che cornpiono tn tt1tte Je 1rJa·n ifesta zior1i d ella v i tc:t (arti, industrie, co1i1 merci, ~c ienze, poJ iticu, ecc.), i 1011 sen1br ano davvero tal i. E p oss iJ)ile cl1e i11cret i11 isca n o proprio L!Uél ndo è in· gioco la loro s.al11 te, anzi la loro Yitèt? Ottimu111ente Ljt1anto è con tenuto 'in tutto lo scri tto cl1e seglle jl pritno cap overso, ma mi è duo no i11ter veri ire a lla fin e dell1ultimo capoverso del seco11d o par agrafo latldove l'autore dell'a.rticolo dice che J'ou1eopatia dà Pulsatill.a a q11el paziente che soffre cl i congest i011e ven (l Ra, ch e ha varici, sangue nero , ins1Jessim·en to delle secrezion i glan dula ri , pelle llmida e fred da, cia11osi delle estr emità, pel'ch è codesto nosografìsmo l'i ,·el a il t ipo I-' ulsatill a. Ciò non è esatto lJOic h è la.l i disturbi no11 li p rod11ce soltanto Pulsoti l/ri , 111 a anche Aescitlits-hjppocastanits, Ila1na1ne lis virg·i11ia·na, .e par ecchi al tri, onde la n ecess ità di rintracciare minutan1 ente. t utte le pE>cu l iarità, t11tte le sfumatur e i11nr]Jose, le carattc-•ristiche costituz ionali personali, el eme11ti tc:into più preziosj ql1an to piì1 co111·111id il caso, r d allora soltanto s i potrà dire: qt1es1o 0 il r ir11cdio indicato. .\ ccndr spesso, peraltro, che una sostan za r1">nlti n r lla propria 11atog·enesia ~im il e n mol ti :=;i nt o1ni presentati dal qt1adro morl10Ro, 111a nnn n l11tli . T11 nll1Jrfl l1eccs~ita compl Pta r e l n t e t'a piu cu11 ;:ltr11 m(ldicamento ch e p r·oyc1cl1i . <1 quindi c111·i. qnPi di t11rl)i el1e il p. nrc11~a e •

che non furol)ù tolti dal prj1110 pe rcl1 è non li pr es~ nlu. va n ella st1a pa1oge11esi.a. Q11el seco11do rn e<.licc1n1e nto si cl1iarna co111,pl c r11-r· n,tar t', e dev e :-:;eg uire jJ primo. Ci rea il te ezo p<:irag· r <:tfo ti elJbu riconoscere con J>i acere cl1,e qua11to i \'i l.· contenuto risponde proprio alle nostre teo1·i L 111a che non è d el tutto esatto (jt1 n 11to il d ot t . l l' iJip1)i11i vi afft•.r1na ·Cir-ca l ' uso lle llc-1 30a ùill1izio11e fatta dagli 01n.eopa tici pi LL '1noclcr.ati , p·o ichè almeno c.d la 2ooa ci a rri va110 tutti. Ne1 prin10 capo ve l' ~o del q Uctl'to cupi i.alo. reg·r·eg·io u r l ico listB . ca rl e nell 'errore, che ])rovien~ ùui cart1e11 t.e dall e t eorie della scu ultt ·don1il !.a11te, di gene1·.n.ljz1.a.re tror>PO I!ella c:Lll'<1. te11e.11d o !Ji"Ù co11t o c.leJla rnalattia che de l rna lato. E c1uir1 tli sctjvc che ir1 u11 accesso sottoC'11tnr1eo cnld l), clol e111e, co n larg·a i11filtr'"t.zior1e pPriferi cn. J'Tf e]JrLr-'iru,/11h11ris nll ~t 200'1, e- cl n11cl1e a1la. 1000· a.rt·estn cli })otto l u 8U1Jpn r nz ione 111a a um enta ]'impa sto ed i dolori, n1Pnt1·{· ir1vece a ll a se:-;t a favori ~c.;e rapiù$1mente In for1nrizi o·11e deJ p u s, cljn1 i11 a i dolori , e d ù sO lJ L'Citr1 ci('atrizzazio11e. 'l' ntto ciò è verità sac rc1sa.nta soltant o per ò c11tan !0 Tl e1J-stil1Jh. Ì..' i 11di cato da nlt re caratterist i<.: l t 0 1>res-entate dal P. all'infuo r i di quelle ol)])i ettive e subbiettiv.e d ell ' accesso . Pojchè ql1 e1;to pl1 ò essel'e ct1l'nto l>e11e, e gL1arito m eg'li o, :111che da molti altri 1n Pcii C:H r11rnti ; p. es.: d tt 7Ju t ll f'sis, . ··utp liur . .~\ r s 1"1

1

1

n.i cu'n1 . l,alcflrea cli rl1. ; ccc. 1 .~t 1111estio ne ùella ~celta sta se111pre nella iricliv i<.l 1 1 ~Llizzazi o ne del rjm edio. Forse il dot-

tor Filippini a vrà letto quanto 11a scritto in i 111 Ji b l' u d i u 11 1p <i r> a ti a., ma è d l l op o c.: n n s i <I .e r a r e co1ue a11cl1è lri..L g li onleop atici -ci siar10 di qu elli clie scrivono, o dicon·o. in con1'pletan1ente, com e a ccade tra i m edici dell'altra scuola, e però le manchevol ezze cli a lcuni pl'os.eliti di un si st err1a nor1 alttorizzano a ritenern e res pon sn bil e il sist e m a l n edes i r~10 . .Ne I ca po verso se,g u ente (seco11clo ù c:'l ql1arto par~1g;rètfo ) i1arl <l di stranez.r.f' ch e per g Ji allopatici ed11cati a tu lt' altro m odo di pe11sare riesco110 i11concepibiJi . e tra cod este st ranezze cita come il L jc opodi11m s ia, per noi, u11 ri1r1 edio cl1e agis ce prevaleni.eme11ie a d estr a, J'Arsen,ico abbia t1n'azio11e crociata,, la Silicr' spieghi l a s11a influenza molto più su malat1 iP che s i presentano nel novil1111io: e lçi Calcar. Clzrb. s u quelle del plenil11nio. Io , rerto,· n on potrei chia rnn t'f con a ltro norn e << all infuori di quello datogli dal dott. Filip pini n, codesti fenom eni. ma i fatti sianno a d]1nost r a r e la ,·erità del l' asserto. <' di si r·nn i cap ricci è piena nat ura. ;\on ci son ll fo r se malattie che coll e fa s i lunari reg·tJla110 il loro anda111P11to? Il fat tn è 11oto n<l ogn11no co 1nP ignoto a ltll t i ì· il JJerchè. Il n1<'1gL!i o )· 1111 n1ero di rnrti 11on a \ y iene forse di nnt1t. . P n e ~ plc•nil1111iL)? I.e ipote~ i sono p a1

I


( ..\1'~0

\ \ \ l , l:.\::;C. 3;?j

~EZIO~E

re<:chie, 111a la ragion e ve1·al BLlio pe::>to. ~la ::5e c1 ")()Dù inalatti e ed a11~l1e f u11zi oni fisiologiche che rise11tono razione ùeg·li a~trj, del rreddo, del ce).ltlo, deJl'lllìtidità , del \·e11to, ecc., percl1è l azione di molte ostanze medica1ne11tose i1or1 potrebbe ve11ire dalle in·edesi111e cause intiue11zr1 ta? E così dicasi delle div.erse ore della 'g iornata i11 rapporto al rniglioraruento C(l al peggjoramer1to deJLe rn.alattie . Og·11i i11eùico sa che <1et.erminate forme morbose si esacerbano o si cal1nano in ore <1i.1asi precise, e qual meraviglia q 11 indi che se una 'forza m •orbosa agisce più o n1eno potentemè11te i11 date o re d e l giorno, una t'orza i11edican1e11tosa possa fare a ltretta.nto? f'erchè alcu11i <1olo1·i ossei, a.cl es. , debbono t-•;-;sere l'eggiorj di i1otte, alct111i dist11rbi c11lminH re verso le D di .ern, altl'i Yerso le 9 d·el m .att jno? J->crchè 1nol te sofferer1ze reum atiche tacciono col riposo, 111entre altre si mitigano col mnvi111 e nto? No i llOn 1o sappiar110 davver o, per.- u.isi pef'altro che Jo ig1101·j110 eziandio i confr•ttelli a llopa ticL ~1Ia conosciamo lrna serie di in-ed i ca menti che ~-.r>e~~o gu a1·isco110 C]ll ei doltJ ri elle cocl estc stranezze presentano. I ~ per citar11P qu~lcuno, tra i diversi dei '-':1l'i ca ~)ricci 1110 L'bosi 01· orn in·ent.ovati, seg·nalt ro qu::into .·~gt~e: l)olori ossei peg·g·lori la J1olte: ~lerc. corr. .\ ec-p11f11a hiou 1· rli 111tti i dislurbi circa Jr 9 di ;-;t·ra: l~r101iir1 . .~\cc·e11t

11a/.ione dj t11 tli i cl ist 11rbi circa l e 9 di 111a.tti1la : Charnomilla. l)olori reumatici che cor1)paiono o si esaltan n nel rip rJso : R hus-toxicocl. l>olori reurnn1ici c;l1 (' co1111)nio110 o :::to·o-rava\~~ 11n p Pl i110,·imento: Brjo1iia. l~ si pot r el)be · segujtar~ J) Cl' In ngo t c1r1po, rrla i1011 hi~ognn 1n.ai dimr11ticare che i s unno1ninati in edi came11tj riescjrnnno poco, o affatto, nelJo :copo se oltre a quei sintomi di guida 110r1 rot"\sistPran1 10 altri sintomi che put' f" ai ffiPd Psimi J)) C.di<.:H 01ent,i appartengono. [/aff.ern1nzj one delln lateralità morbo·sa è forse frutto di fa11tasin omeopatica'? Ogni medico che osser,ra n1in uziosa.mente i malati potr:\ constatare come alcuni di essi abbiano avuto nel co.rso della loro vjta gli organi e le regioni più diverse attaccate sen1pre, o }.;Tevalentementa, da u11 ln to. Per es. qualcheduno da lattante avrà ~offerto di otite destra, riella prima infanzia di un'oftalmia <lPstra, nella giov~ntù di ple11ritr rle.r::trn., piìr i 1tn:inzi cli sria t.ica pure dest rn e J>ersino se ebbe denti ca.ria.ti questi lo f111'ono a dest1'a, co11le sernpre neJ1a mano o i1rl piede destri si presenr~rono i geloni (è chiaJ'o ch e nlfretf.::tnto pnò <iilsi pel lato sinistro) . Tl definire cjò come capriccio del caso n0n p.ersuadP J)11nto. ~il ognj mod o t! l)Pr~e ter erne conto, massi1rtr c111nn<lo clnll~t 1 ·1tog8nesia di

-

1() ~·5

PRATICA

alcu11e ~osta11ze 111edil.:a11le11t«Jse :;a p}Jjun10 e:l1e la loro azio11e su 1l'individuo sano si s·.-olge con JJrefetenza costa11te sen1pre dnllo $Ì-é$SO lato. Non bisog·na peraltr J creder~ alla ~nfalltl:'1i­ i1tà ed al dogmatis111) dell om ·eopatia, il che sarebbe s uperlativamente sciocco. Si tra ti n. di ~ostanze che debbono agil'e &u di \111 ·1:: gani81no ,.i,1 ente sottoposto ad influenze fisicJ1e e• psichi<.:he le l)Ìll svariate, il quale perciò rispo11de in i11odo a sai diverso a stimoli é. .nche eg11ali. Ma se ciò costituisse. cl iYieto per J' C·ter t1 acciar e una linea di condotta terapet1tica, a11che l'a1lopatia 11on si trov~rebbe a mi1101· disagio. IJ rll'i11flue 11za ù el colorito dei liquidi i1011 i1e l1u co11oscer1za, ina rlon sarebbe da vv.ero cla c r ocesegnarsi pensando che llil liato coJore !)Ossa rn1a11n 1·p viJ)r<3zioni diverse d a q11e11e di ttn ;1 l t r o. ; ] e I Jll'i tu o C.:àl)UYel''-' O uelf ultimo capitolo $i c-1cce11na <td lu1a certa lust·r a scie1iti"{ìca che g'li u111eopatici vol'rebbel'o dare ai Jo,r o vecchi conc·Ptti a spese delle mocler11e scoperte e teorie. Ql1esto poi i10 , egr.e gio clott. Fjlippj11i; gli omeopatie i t e11gono assai pi11 a li a co11!Sta1.azio11e dej fatti cl1e alla proclamazio11e di teorie, siano p11re modernissime ed e n1esse da uo1ni11i illu stri. f> 01·cl1è, se11za la i11c·1loma offesa a cotesti, il ca1npo d elle teorie è 1t' Ol)l)O i1oto co111 e sdruccio11l'vn l e perchè 0sse sinno accolte senza molte 1·iserve. E pero g li on1eopati ci affer111ano, con rr-.gio11e., che molti s ime delle n1oderrte scoperte nelle di,1erse bra11rb(' delle cie11ze i13turali , e dPlla medici11::i. en11l'Pr1n::luo og11 i g·iorno p,iù la potenza sbalo rcliti,·n delle 11icct)le dosi, dclJe dusi i n1i1litesi1ne, inconcepibili, ed jl èlon1inio della legg·e dei sin1iJi. N è vale citare il n111nero il'risorio, o i1egativo, di n1olecole i11edic·umPnto:-; p ·ht· pnò trovarsi in certe solu zioni o r11eopa1ich ·e qua1Jdo i fatti dimosil'a n o ron l·eazioni biologicl1e che qnellP sol11 zio11 1 Hgi8cono. È l)Os~ibile forsr itn nlagi11are u11'n 1·n1 on i a di I c=i born.torj }Ji11 redeli, pi11 since1·i. più l)Crfett i di q11ellj c11P C'ostit11iscono i'organismo 11ma110? Il co1111J11to n1olecolnre dip·enèl e da l eggi irn1n1ttabili <if\l In mate- · malica, ma i fe11omrni biologici sr nf' allc1ntanano . t rO·Pl)O spesso . Giorni or sono ebbi a sum1nJ11L ·trar( TJ elladonna alla 40.000·1 acl 1111 ragazzo rii 11 an11i cl1e presentava. ti.1tti i si11iomj :11orhosi per beneficiarne, e n~ ))e11l'liciò in l)OCh·e ol'e dopo aver sofferto 11na esaJta zio ne di t11t.ti i fenomeni rn<?r·bu::;i. La matti11a appretiSO, 1•11trn.J1do nella star1za del malato, !a mamma. Sig·uorn iuolto intelligente, ini nisRe s11hito : u I )ottore. il ragazzo sta. b·ene. n1R hn µ:li occl1i c:osì brutti <'be c:;C' mbra110 rl 11 e n 1a crhie c1 'in chiost1·0.. perr h è? n. Lo guardai: ::-iveva 1111'enorn1e dilatazio11r p11pill::.re senr.n n11h])io ca11sata dalla Be 11 a ci eH1 n n p •)i r 11 " p r i n 1 f'l t1 i q 11 (l sto l n ed i e a 1

1

1


11. POLICf. l l'i I CO

J11c·11tu lt• p11pill1• l'ru11u 11ur1nali, e e;u~ì tor11a1'01Jo d u pu tt·1·rni11élta ht .-11u t.tziu11t·. St<t11clu al ru1111>t1l1J 111at e111atico; sr 11l'lla dodic..:esi111:1 su l 11z iu111 · di n11 granJn10 clj s1llili111ut o e o 1· r o s i '·o ~ i t r o '· ~1 ~ o 11ri l 1 t o 1111 :=t n 1o Ie e o l a u t tiv:1 ng·ni 1..fl7 c111<· .. 11r l h1 '1·0.000:l ~o l11 z i o11c <li • Bell<Lclonon 1111ellu tal 111ol :•t·0Jc-1 ,.; sn1·pbbe 1rovnta sl e 110 nel ,·o.Jn111 e d e ll 'C lCeèt110. E se cosl fosse co1ne 1·i e.::;C'ii a pe~t·nf'ln·? }. se 11t111 111j 1'11 clato di 1·i11tr;1c cin,.la tlilH'sr• fot·s1· da s11g't:~·c~tio­ l1 L' l'c·nol'J'l.1 L' :lilntnztone delle ptqJi Jl e? iVIa come polì• pl'ocl111·s i tale stato s11gµ·\•sti,·o se 1lÌtL11u in fn11tiµ: I i<t SHpe' '<J cl1e iu <1 ,.e,·n so1nmjr1istrato B< lli1do1111u? TI fatto }H' l'iilt!'o ì· nvven111o. e a lJci1 ;1·! .\ri ~trro! D 'nc'·o1·clo. EtJf!el'ò ro111eo1JtLti.ét che mir1t .'OJtanto ud alle \'iure\ lP :offe r enze di chi so ffre, e su p r esperier1zn ch e certe sostanze agi ·cono otti1

cleterrnin ate co11dizi o11i 1norhosc. a ll o1·chè sono date in peci.1li81·i fo1·11lc di J)rrpn l'azio·n c, le dà, JJen felice se 1111 gio r11 0 nna ·sriep;azion0 sci entifica potrù chia1·j l'11 r il 1r1i ste ro. E il mal.ato le prende i11 tere~sH 11cl osi a. sui poco Sl' codPs1a spiegazi ortc , Jli ì1 o lll CJ1 0 sci cnt i(ictt , verrà u no; egli ì._· heu 11<1go cl eJl' effetto otten11tn. l .'u rtic olo del dott. f·' iJi1-1piI1j ct1lu1ir1a lJOi pPI' ral'c.t 011 èStà t' le a.le fl'étncl1ezza ladclo\'e dich i <tra che , c(11ando non lJO so110 fai· clel l)e11P , pPr lo m eno gli omeopatici nt111 clc-11111eg·gia110 ro11 la grancte quantità cli in1 rn g li e co n le dusj

rnn.mcnt e

ju

elevate clir i lJO\-eri pazienti so110 c.;o ·trfl1ti é1<l ingollnrr-- c.;o.JJ'a llopat1a. lVIiglioL· ) c log·io nl ~i ­ ste 1na ou 1eopatic o nn me cl i co on 0s1o Ll r 11' ~il I r<t sc11oln 11011 lìtJi r ehbe fare. ì\'l n il Filippini L'.l'ra :-;criv·endo poj nc·llo si.esso l'UJ>O\' :'l:So (quiut.o dr.ll 'l1lti1110 pa1·f! .L!' l':1fo ) cl1c 1

le cnn1' ..-i tne dil11izi.011j t>1n0op ft LicJ1 c' nµ;i:--c1111n per suµ:p:r. tiont> cll'lln cusa llllova P dt ' I 111fsler 0. Ehl1e11e i1ro,·i Eglj a dc.l1·e 'la dilt1izioue 1Jiì1 spi 1J1 ri n<l 1111 111;1 lato che 11on 11e l1<l ld sn.~.rno <' non riotc·l'à. fp11n111eno alct1no; din in . pp;nito q11elln illdirnln <' verll'n 1' esacer11nzi1111t'. lnl,·ol ta impre:;:;si on;in te. di t11tti i clis1i1r!ii. sPg11ì1:i }">ui d é:l Tll Hl'C«llO nJig·ljorame11t<1. ~i ('Oll\·i11rPl':1 in t al 111nr1i1·rn c1'1<> la sngf:e<:itio11r t1un esis11· in cotc·~ti ca..,i. Eppoi, . e anche così rosse, prrch r tnl potsre dovrebbero posst' derlo ~nltnnlo g·Ji 01ne•111atici clnl momento rh<' di rn sr> 1111n1)r' 11e con1pn~· i scono tntti i g·iorni llrlln tcr:npi::i COlisor·"lln? Ecì ancorn. : r)ov'è · Ja ~n 1 gg·f\Ai in11r <l p 1 l ll i~ 1\'\ I' n " li n ll cl () r o 11 le() p (t1 i(' l) cl i (. (I iÌ 1 I ti u l:ito il non1P d1"ll[) ~.ogt~nza ('ht• gli sn1r1n1i11i ' s11·:i . ron1por1nnrln~i in tnl n1oclo ro11 1C-' il n1ed co nllo11nticn·! \11dinn1t1 111·.1 ;ill:1 Ct• ll"id1·rnzint1t· dc·lla di;ip 11 •"' i 11 < ; n 11 :i ' " r cl i n d i r P 1no l t n 11 e n P r 11 r 11 1 111 d P ' •' ; 1 <• <•11 1 <l ; 1 r" i 1111 'i n1 po r t , u 1z n r>.~ a q e r n t fl ;i 11: 1 di:ttr1111-..i. 111<1 11011 .!.!in r h 0 q11P'tt1 cl Pl1lin ""'"''r1· 1l'it"'l'l lJ' : 1l ; 1 Jll'l'l'lt •" I if •' lllllil illtt(ilt• 11 fnl di -

1Je1u.lere J<.L cura c lir ~tta u1 e11te t:'tl UJJic<.tn1e11te

dulJa cliag11usi tcog u1to 111orJJu lttci li · c11ratio; jJO rttt d il' j t ti <t l co11t ì'O'C u ::;u cl1c: og11i ùa t a n)u l;1tlia ueblJa e::;sere t1·è.tllaltl iJl llll Ùètto ruodo e 4.Ui risale i·origi11e e l'i111viego ciel ric ettario' nlloput ico. ;\lui i11vec.:e ·osle11ia1uo che og11i cl'alèJ i11alattia \ 'è.l. curata r1on seco11do il suo i1on1e 1 111tt scc.;011<10 i si ug·o li iudi\'ic.ltd, lt• si11g·o1e costit 11zio11j, Je siu g·olc f,t1no ·e st ru11ezzt• 111url1ose, la si11g·ola si11to11.1 atolog·ia. I ~ '-'ÌCr o1 11 L' <JllL-!'L ' 1tl ti111u s ir1teti zztt l e 1Jl'i111e ecco iJ perrl1è clr·ila. g·r a ude attenzioue elle 1·0111 eo1Jc1tia JJl'Odig·a a1Ja se 11.1io~ica i11fi11itn1ue.11te 1>iù 1oi1u1ziosa, 1Jit1 proJi. sa, piìl cu1·iosa ts ic :J ) di c1uella 11fficiale. D'al tronde i1011 ·i g;i1n1g·e rur ·e . t111a 11do lo si può, ad ur1a diu.g·11usi e.'attu .·o lt~LlJto o~st'r­ \'audo i11eticolosame11te tutti i intorni obbietti\'i e st1bbiettivi cl1e l' iul'c·r1110 pre~P11ta. e SJ_)eClda11do sn l1a loro ar1nli.' i e s ullét loro ::;i11tesj? Il concorso i>rezio ·u dei di,·p1·:-;j lul1or<1ic1ri 1'\ ~·a l i u etti ùo11 viene da YYero res1)111to dagli l>meoi:>aticj, tutt'altro , 111a g·Ji è ch e (lll esti, al1neno, i11 Jt n Jj fl, si 1ro,1n ri o i11 cond izi o11i rui:ser evoli di JaJ)oratol'io i1 c r il nesst1110 uj11to offerto d ctl]o Stètto. Ma jl clott. Filip1Ji11i cl1 e 11on ignora qua11to a ,-vieue nelle altre Nazioni, s1Jecia 1111er1te di cl omini o Ing'lese, Ai11e ricai1 o, I1~ ra11cest-•, ·rede.'CO, S11ag11olo , ecc. , sa1)rà ar1coJ'<t con1e col<:t si . tudi con l)l'ofontfa sci entificitù JR terapia omeopatica. Egli avrà l etto se nza cluhbio Je hellissi111 e conferenze clel dott. :\J 011 ezj-Eon « .<\tll nion,do delle ~;ib1·azioni e l'un1r>opafia ,,, e q11eJ l e 11ou ineno ir1teressanti ciel doti. ~uriol sulla « diriamizzrt:.ione omeopatica in rei a::ione cori lo, concPr;ione 1nodernct clelln str11tf'u.ra del·

l' at o 111 o )) . P e l'chè d11r1qne i11 l tal ia non (lovrebbc lo St.a.to A})rjre i1n rnodesto or-;pedale omeopatico <liretta da orr1copaticj, ma control1ato di11turna1l1<-'nte e co11 scrjetà indefettibile da a11torità go,re r11aii,·e e eia clinicj a1Jopatici? e cloma11i un ])eJ g·enio. elle io cl1iAn1erei diaboli co. i1re~entasse un n11ovo modello et i fu cile, o di cfln11one, o cli a1tl'o 01·dig·110 i11fernale pe1· clal' ln i11ortc chiss8 c1t1ar1ti milioni si spenderebbe ro i)er Rpel'in1entarJo e. tro,·ntolo efficace, gelosH 1ner1 te c11 stodirJ o. . arà d nnq 11e im.J)OSsihile rlarg·ire q11nlche solcl o J1er S}lPl'i111e11tare 1111 sistema cla ru ol1i e]p\·ato a n1era viglioso. cln nll1·i coml)ntt1d0 senza tregl1a, ma che J·isolio llell'11n modo o nrll'altro rignard~ SPlnpre il i1ili graridr clegl'il1trre.;;~i: ln pnbbli r~1 ~n l11t e? Si J1otr 'hllP òon1a11clarp di n1€no? I nliei i1iù Yi,·i ringrnzinn1Pnti. Ill.rr10 .·1g11or Oiretto rr del Gio r11alf'. pPr l'Of'Jli°talità, conces~an1i. P cl i~finti OS'\PfJlli :illo ~rrittorf' del\

1

l'~rticoln. () .\' i I Il t 1 •

°2~ !f I li (/ Il fJ j

J:? ~ l )t 11 I .

(: \H I.O ()\'\'.'! RF.1 T l.


1017

SEZIONE I R1\'l l CA

',·e u1 e11t e,

CENNI BIBLIOGRAFICI l~. · NIE\'I\R. Psych.iatrir.

( Diag riosti sc h e u1id tlie-

rc1,peiliische I r rt ii'ni e r u1id dere1i Verliutilng ). I1111ere ":\·Cedizin. f>l'of. J)ott . .J. ~CJ-I\VALBE. ~I ediz. rnig·li orn tn. pèt g·. J 19. I j r)f;ia. Thieme, · 1923. In llllesto volu 1u e il ~I e>·er c i offre una ·ve e st1ccinta trnttnzio11e di qllfl nto o.gui ·di·co dovre1)be sa1)e1·e cl i crn est a b1·a11ca importante della scje11za rl1edica ~ che troppo da tanti n Ledici è trasct11·<1ta.

bre1necosì J)\lr-

L'opera compre11de t1Ì1a !)arte ge11erale 1n c~i in altrettanti capitoli vengo110 trattati la sim11lazio11e. la dissi,mt1lazione, Rli erl'ori n ella ·valutazione dei distl11·J)i p i chi ci , de i si11tomi , delle $indromi psicl1icl1e. dell'es n111e obiettivo, deJl 'eziologia e .cl egli f\rrori nella te1·apia delle malattie mentali. Se gue la parte speciale.: in ct1i sono trflttate ampiamente le varie })Sicosi. L 'a 11 tore ~cgue in generale- i cano11i dellçi scnola <ii l~l'a epeJin. Il 11bro per la copia di consigli ed informa.zio11i cl1e racchi11de nel breve s11<1zio cl<'lle sue 119 pagine. sarà di prezioso ai"ut o p er cli i vor1.'tL nrie11tar si rapidament e st1i prohle tni della ·{ l 1n g-110. ti ca e t erapi a psi ehi atri ca .

ENDERLE. \.

~l.\R I N:\.

.'.t11cli cli stat isticrl rievrologica su rliciottn1n i I<t ·malati. Co 11 s id P rfl :ioni l i i rle 1110{f l'Ct{ia P di sociologin. R o lognn. I,. Cnpprlli.

e dit.or.e.

s110 ricclli ssin10 materiale .ii os&3rvHzione ir1 g·ran parte dal R eparto Nevrologico da lt1i cl i retto alla PoliambulaJJ.za rli TrjeRte. I,a prn1 ica i11·ivata. a1nbulatoria e di co11snl 0nzn, forma 1111n ~tat i~ticn n sè. più morleRta cl rl l' a lira , n1n cl1e p l11· c lia u11 va l ore per J: .~\. 11c.t

la

ttatto il

nn ~ol ogja

cl ell.e clnR i

borg-he~i

e pe1· il con-

iro11to l) ercc·nt11al e. Sp ec iale imr>ol'iar1za l1a ln . i~1tistica de]le parali"i clei mn . coli ocnlari. ancl1e J)ercl1è es~e avevnr10 §1iù fo rm fllo og·~retto. rla rarte delJ'a11to1'°E: di st11clji pnr1icolari dura11te \'a1·i nnni .e cli ll<tr1ec,0hie p11bl1l irazio11i . T)iligente1nente ri ccrrn t e f n ro11 o le co11c.liz ioni rtemografi cl1e clell n citt?,, sperje in riguardo uJl r cn nse cl i motte ed alla loro 1)ercent11ale :11 genere e ad alcunj ln estieri in ispecie; nè f11 tra~ct1 1·at.a · la ~cabrosa question e ~esst 1 ale. ;n l'P.]azi.011c ~pec i al 1n entr nl lr nffe7.joni venereo.;:z; filiticl1 e. ::'\rTin i)rin1a part.e, co1ne scrive l 1 i\ . mede:11110. il teina resta sj.rettament P m e dico.; nella seco11cla si intreccja con ricerclle dernografi. ct1P; nella terza nlc1111i temi clcn1og·raftci e RO~ iHli c:::o11n ~t11clinti lH'l' . è stessi. se l)llr l)r~~

dal

j) 1111to

cli vista n1edic:o ed

1g1e-

n1co. Il lavo1·0 del i\lcLrj11u nou è ·oltan t o 11110 ~t11(li.o statistico., co1l1e n1od1 · ~tnrne11 tt· J'.-\. lta ~crit­ to sulla gua1·dia deJ ,·o.lun1 c, 111u. t' soprnt u tto opera rli alto valo1 e cli11ic:o. quule cloY-e Ya i1ecl's:;al'ian1ente scaturire clalln espe rjenza cti t r er1ta anni di pl'at ica n e L1rolog'ica. messa ...t. i ·rofitto di uno spi1·it o osse 1·, ·atore ed emi11en-

tc111ente critico. F. DE

RAFFELE.

Ft 'i\IAROLA .

!Je parfl/iSi isrltr1nic/1f'. Editore

Bologna. È ll1n Jib,r o che riasst1mc in modo com1)leto, esau.r iente tutto qua.n to si conosce su l ' intiere.ssante argom.ento delle pairalisi ischemicl1e. l)a1 lo rstndio dei casi ossel'vati ·e cur'a.ti nelJ I stit.u t ..> Ortopedico Rizzali. e dall'analisi di tutti i ca i fino•r a p111bbli,cati, .che son.o riportati inte-gralmente, l'A. i)rend e J.e n1osse pe1· trattare la. etiolog·ia, la patoge11esi, la e intoma.tologia, la teraipia ùell ' affezione. i\ll' es~Jiosizi on e dell ' esperrienz:a e delle opinioni altrni l' ..\. aggiunge l 'osseir va.ziooie ed il g:in <li zio ])e r so11a1ie. che 1\ il ri1 snltato di 11no studi o nccurato e largo L.

Capp·e lli.

1

clell :1 qt1istio1n e.

Non mancan10 conside 1azio11i medico -legali s ia i11 1·jg·1 1ard0 o1l'infortu11isticn \Sia i.n riguardo al In responsabilità p-rof essio11 ale. Il li ll< 1·0, vera.mente ra.ccomanda.})i] e sotto ogni nf-1)etto , è rdcco òi illt1strazioni e di citazioni ])jb Iiogrn fìche. DRAGOTTJ . 1

N.

'

GEKTtLE.

[a 111 Prliti1111 psicnlnuicu. Prezzo

f ,. 1?. Edito1·e

Bocca, Torino.

Qu osto vol11me della Picco/I( TJihli otecu di .... cie1i:e 31ode r11.e è (leslin<lio ad 1111 sicl1ro succef:\SO J)er la s11ggc'4tinne n r l ~110 titoJ.o. Ed in vero ln, lettura n.on ge111era clis ill11~io11.e . T.' ..\ erspon.e co11 n1olta pel'izia le ra.gio11i cl ott ri11 c11i ed empi 1· jcli e della i11ftn en zn d ello p : irl1is mo s1tl. le c;pndizio11i llella snJ11te fi·s ica e m enta.le ed i lnreitodi ch e l a s rj enzn. suggeris<;e per evitare g.li eff ('iti dannosi di questa influ·enzn -ect a

re11derla bcn efìca. Tl vol11·n1 t' co.~t.iflLisce 1111 1entnit i vo inte .. o a diffon<l el'e la T1ozione clella impo111:n-n za dei m e. toc1i i1sirologiri nella te-rapja 11.el1roprf:ichica e com1111 c . e co111c t.nle è d·eg-r10 cli lodr. nr. ' G. ~f ..\Lr ·T.\ . ,\l elod n cli siigg estio11e t era 71 e·utica

Prl'ZZo I ,, 0. Ecl it orr ~ anno11 i , Padova. lit c1ne::;to 'rol11m ~tto ~ono esposti i Yari t11etodi di suggestjon P te1·apet1tic8. le oondizioni nelle qnalj es:'n h a più probahilit:'1 cli efficac ia. T.n pt1ht)]j.cazion0? i l frutt o. co111.e afferma l at1i01·e. di trenta nn11i cli. Ps11crie11ze per. onali . l.R forma è rhinra, facilment 0 intrl ligibile. 1

o. a


1048

F.

IL

:\1EZZATE8TA.

Lf'sio1ii d el

1ipr p o

olt.ico a li-

1923. Con ricerche accurate e co11 una nu.m erosa ed imperlante casistica perso11ale, l' A. porta un contributo prezi.oso alla co11'oscenza dei rapporti che intercedono tra canale e i1ervo ·O·tti . co, mettendo iu evidenza co1ne le lesioni dell'uno possano detea:mina.re alte1azi-0ni n.ell ' aJtro. Cosi le fratture, le infiammazio·n i acute e v11 fln d<'l ca11nlr' . Tip. Cecchi11i, Ro1na,

croniche, i t11roort che invado110 il ca11ale, non 1aisciano quasi mai indoom.e il nervo, m .e ntre spesso non danno disturbi visivi di sorta si.110 a che rimangono indovati ·n ·ella cavità orbita1ia. La parte però più importante del lavoro è c06tituita dai capitoli che riguardano i ra11\porti coi seni accessori del naso e con l ' al'teri a oftalmica. Il canale, che scorre di frequente nel seno .sfenoidale e nella cellula postuma del seno etmoidale, risente ·m olto spesso deJJe aJtC>razion i cl1e i11 rsse si manifestano. L'A . cori casi clinici, corredate da una serie di ra.diografi.:e, repe1r ti n ecroscopi ci e mi crofotogra.fie, dimostra come le lesioni del nervo otti.oo sieno dovute il più d·ell·e volte a l fattol'e meccanico de~la compression·e e talvolta ain,che a lla co,mpa.rteci.p azione diretta del nervo al · processo mot·boso, mostrando tutta l importanza di unn diagnosi precoce per una cura efficace, djag·n osi che tanto più si rende difficilie qua.nto più l'oftalmoscopio non manifesta alterazioni del fondo oculare. Ancora più difficile è la diagnnt\i di an1hliopi rt o an1a11rosi da ateromasia dell' oftatlmica e n :ed casi de1l'A. solo il reperto nec1·oscopico potette darne la certezza. Questi e.asi corrednti da belle e nitide mjcro·f otograifìe, mostrah-0 (Lll'e.v idenza come L'atrofia d el nervo ottico sia dovuta anche qui alla compresGione. e com e solo in secondo tempo si presentano f Pnomeni di infiain1mazione crani.ca. La monografia, che è un int el'essa 11te 1studit• di ciò cl1e una volta si confond eva sotto il nomt· generico di nevrite retrobulbar~, dimostra come sia varia la causa di ta.n te a.m bli-0pie ed amurosi, e come sia necessarto rico-rrere a tutti i presidi . che offre la Clinica ed il I .. aboratorlo per nna diagnosi p recoce che permetta u n ai cura efficace. I ) l iVl ARZlO.

:t!1

• [. \ ~:\O \\\1. J.'ASC.

POL I CLL~ICO

atmosferiche s ullo stato emotivo-sentimentale,. c(~nestetico e sulla produttività dell'individuo all 'azione del clima e della costituzione tellu! rica sul determinismo dei caratteri psichici d.el vari popoli e quindi sul cor-so della storja dell 1umanità, è tutta una ricca serie di fatti che non solo destano un vivo inter·esse. di curìosit~, ma hanno profondi r iflessi pratiçi in relazione a.d un a,daito incanal a mento delle Dt. coJonn e emigra.torie. I

F.

.1-lediciJta l .< y11l e. Prezzo L. 16. Edito re Barhèr a, Fi rPrl7.e. LEONCINI.

Principii · di

1

Questo i1l11l1ero della CoUezione di Sc-i enze giu1idiche. sociali e politiche è nell'intenzione dell 'autore destinato ai legali, ma costituisce per certi aspetti un nuor1 libro di preparazione anche per gli stude11ti di 1nedicina. Si fa n-0tare per la sem1plici1 à e chiarezza dell'esposizione. Di molta utilità è un glossar.io medico-legale con il quale Ri chiude il volume . o.. n.

1

I

1

1

Ronia .Sariitariu. . .t\nnuario n1 ed ico di R oma e

Provincia per l'anno 192~·-25. con aggiunto l'elenco rig·1.iarda11te i m edici della Sardegna, compilato sotto la direzior1e del dott. C ODRO BuccHI. Volume di f-0rmat0 albu111. pag. 250 circa. Presso la «Roma Sanitaria n (via Liberiana 17). L. 20. Riporta l'elenco del personale di t utte le istituzioni sanitarie, gli albi degli Ordini. l in Codice deontologico, ecc.

-

~

~=====================

I·L POLICLINICO

)>

SEZIONE CHIRURGICA ll fascicolo 8 (15 agosto 1924), che tro,1 asi ·in co rso di. tan1pa r che a1Jpena JJronto spediremò agli associ ati del Ja . 'ezione "'t.es!-!a . vnn-

terrà i seguenti: LAVORI ORIGINALI. I. · - C . . Bonetti. Il va lore progriostico d ,,/lu cn.(jtarite d Ambard e della fer1n~11ffo11 fta l ein.a nella chir11rgia d el. 're11 e ,. rf p/:.. 1

la prostata.

·

.t \. Businco e A. Manca. Su le P1'J1i<: gastriche del diaframma. (Con trih11fn ona lo1no-c linico e sperinientale ). III . - A. Cordero. Nota sulle lesioni do pruiPt11 .

1-tELLPACH .

r: eo ps·ychische

Erscheinungen.

}">rezzo ~I. 16. Editore Engelmann , Lipsia.

<)uesto magni fico vol nme, ch e giunge in bre ve terrlpo alla terza edizione, è l'opera più completa sulla inftuenza del trnlpo. del climv, delle condizioni e costituzione del suolo delle vai; e rPgioni sulln Yit a ~ pirituale dell'uomo. E t1n libro de11 . o di o. . er\ azioni () di considerazioni che i11tPre~. a110 i) rt>Pdico come il ~ocio1'1go . Dnl ln nzior1 1'\ ilrllt· Ynrir Yic PndP

tili esplosivi di fucil e. I'y· - S. Gussio. Sull'ulcera digiunal<' s1•r nn1/ 11ria. (5 11'UOt'r> nsser vnzioni ). A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

l non abbonati alla Se1Jone Chirurgica pot ranno ticevere <·opia di questo intereasantisslmo faàcicolo, inviando vaglia po ; tale di L. s al cav . T..UJC:l POZZI . vin Si c;tina, n. 14. Roma. Oesiùerandolo rat·coma 11ala l ~ A I ilt<'ll r11 da .. ma rrimen ti po .. t~1. 11

ar.t~iu ngere

5n re n te~i m 1


( -.\.~?-.'Q

\XXI,

l·'ASC.

B.2 J

IC&IDEMIE. SO&IETA MEDICHE. tON6HESSI$ '

R .:·_4.ooademia Medico-Chirurgica di Napoli. Seduta del 20 lugUo 1924.

Prèslde nZil: Prof.

GIUSEPPE

PIANESE,

Presidente.

svi f)Qtere agglutinante e battericida del siero dei eotiigli trattati con ovalbumin,a per il bacillo tifico e per lo sta,filo oooco.

Dott.

Dopo un rapido acc~nno alle principali esperienze sulla resistenza a.s~ifica conferita agli animali con la introduzione di etero-\accin i batterici e rli sostanze pro.:teiche dt origine non batterica, e dopo di avere brevemente ricordato i risultati clinici ottenÙti con gli stessi mezzi nelle '\·arie malattie di infezione, l'O. riferisce su di a lcune esperien7~ <la lui condotte sui conigli immunizzati con ovalbumina, col bacillo tifico e con lo st:afilococco, eseguite nell'Istituto di Igiene della R. Università. Dalle import.anti con clusioni si rileva che mentre· il siero specifico antitifico dimostra insieu1e un forte potere agglutinante ed un forte potere battericida sul bacillo tifico, tanto il siero antiovalbumina, quanto il siero antistafilococcico possiedono bensì un potere battericida per lo meno a lt1·ettanto forte per lo st.esso stipite di bacillo tifico. 1na non hanno su di esso che un debolissin10. J)l'atjcamente trascurabile, potere agglutinante. Ciò conferma che le agglutinine e gli ambocettori batteriolitici sono anticorpi di natura diversa ed a 111n1onisce che non è s(~mpre giustificato assumere il potel'f) agglutinante e battericicì.a a~1 ·siero specifico nntistafilococcico in oonfronto dei sieri antiovalbumi1lu e antitifico. . Si potrebbe dire che l'ovalbumi11a può sostituire come antigene i vaccini antitifico e antistatilococciC'<>, soltanto per ciò che r ig uard<1 le bH tteriolisi.ne, non per le agglutinine. ASOIONE GUGLIELMO. -

.

A.

C HIS'll()NI.

Società Lombarda di Scienze Mediebe · e Biologiche. Sec/.u.ta. d el 2 ma·{Jf!i-O 192•1. Jll/Su.ltal ·i n<~gativi àel t ·r attan1.entu cul rn JJt <' in · a.le un i oa si di tabe e di pa'l·<rZisi p'l·og•re.ssivr1.

E. - I.J' O. ha ·u sato recentemente il ,ram t (che alcuni sifilopati !1doperano con successo nei loro casi) anche in queste forme morbose. Il risultato fu però pressochè i1egativo, • sia dal punto di vista clinico , quanto dal punto di vistn di una eventuale modificazione favorevole del liquor, anche nei casi nei quali l'esa1ne chimico µotè dimostrare la presenza di rame nel liquor. MEDEA

,

ooiestet'inemia, nel saturn:isrn,o aou to e cronico. ' OERESOLI A. - L'O. ha ricercato col metodo Antonelli-Scrono il tasso colesterinico nel siero dj sangue dt 32 ammalati di sa tu1·nismo, di 4 cani avvelenati sperimentalme11te per via orale con sali di piombo, e di 10 ca ·i di nefrite cronica non imputabile a l piombo . Nel · saturnismo acuto («olica saturnina) 11a trovat<i. ! ~pocole~terinemia : n<·i cani éJopo 5 ~iorni di /AJ

1049

SEZ IONE I H.ATl C A

a vvelenarnento, ipercolesterine1nia transitoria di breve durata, ùopo ]5 gior ni ipocolesterine mia notevole e dopo un 1nese ipocoJesterinemia s piccatissima. Nel saturnismo cronic'() (nefrite cronica da pregresso sat11rnismo) non àccompagnato da segni di avvelenamento 3cuto, h a trovato ipercolesterinemia talora assai elevata. Nel saturnismo cronico' con avvelenarnento acuto sopraggi11nto (colica saturnina), ipocolesteri nemia variabile a seconda del g~ado dell'avvelenamerito acuto. Nella nefrite cronica da cau·se 11on imputabili a l Pb., ipercolesterinemia, zninore però di quella osse1··va ta nelle ne~ friti cro11iche saturnine. L'O. ritiene cl1e l'ipocolesterinemia determinata dal piombo abbia la stés• AA origine di q11ella c~he si osserYu nelle infezioni gravi e che nel 111eccanismo delle variazioni d.e lla colesterinemia ; la cellu la epatic.:t H bbi<:ì. una parte l1nportante: ritiene iJ1Yeee che l'ipercolesterinemia che si osserva i1ella nefrite cronica da pregresso saturnismo ~ia indipendente dall' ~ leme11to piombo e che, come viene am1nesso per le comu11i nefriti croniche, essa 11ou sia <"'he l'espressione di ·u na difesa dflll'orga nisll10. 1':erlula rl el 16 u1aggio 1924. ()!JSe'l·va z-io,n l èliniollr• supra oa,si d·i paralisi gene-

rale progrH.ssiro tifo-va,ooilno.

c~urati

con niaJa•r ia. terzana e

I :o. np1Jlicà d ::tl seLten1b1·e dell'anno cor so nel J\·!Hnicon1io di niiombello la cura con la BASSI A. -

u1alaria tel'zann c. in qualche cnso. anche col tifovaccino, ne ll<.1 pu r a lisi gen erale progressi va. ~ino a tutt'oggi n11·ono n1a larizzati trenta pal'alitici raggil1ngendo il 14° tl'asporto (fBl paras~i. ta. I ris ultati 0tten11ti 8'a ffaceia110 ~~ lqua11to con fortanti a ncl1e iQ aleu 11i ca. i di j11oc nlR7.ione di tjfo-vaccin o e le re1ui c,F;i•)ni otte11u te ~ono Gon re. idui più o iueno 1n<tnifesti cl~ to l'a Yanzamento · della n1n l::i ttia : C'i tn l'interessante caso di decorso alipi<.:o parauoidale ~1 llu cina torio ~1ssu11to d al malato dopo la .cura malarie;i. .i\.cc<?llna l1cto a tl'andatnento .c urativo, a l mecc;t11ismo bi ologjco .della nuova terapia, alla non «ontro in çlica~io n e a nche in · casi avanzati, consigliil a prendere in, considerazione il Jnetodo Wagner-.J n ureg~; coll<1 malaria terzana a1>plicando su· larga scala <? i11 sna sostit uzione l'inocl1lazione di tifo-,·accino. 1

lnlr11 ·'liu

ad 1tna e1n0-lel.tcul·i8'i·11r1 1

estro.tta cl ril 1Ja.n. c rP.o ~ . BJ!;Lli'.\ NTI S. Continua n tìo le ~ue r icerche intorno a l pancreas 1'0., dagli estratti <li tale org·ano è riuscito ad ottenere con costanza una sosta' nza che present.a notevole irlte1·esse dal punto di vista chimico biologico. La sostanza in questione possiede spiccate l)roprietà litiche e precisamente : a) 1J1·01Jrietà e molitiohe per diverse speoie a,nimali. Bast:ano gr. 0,0005 di essa per disciogliere in pochi minu ti 1 eme di una soluzione di globuli a l 5 %; b ) proprietà l e'U,oolitir;ll e. I.tu sciando un'emulsione di leucociti la vati a cont~ tto con t:ale sostn nza , i globuli bianchi dapprima si agglutinano 0 <10110 qnnlche tPtnpo non rf'-st~no nella tll'1 ~AA 1


10:JO

11.

.a p-g l 11 li11;1I a c:l 11 · dei «11 rp ic ·, ·iuoli 1n it: r oscopi('i t'lil· si c·< d n r.11111 <'Oll l'eo~i na. ~i trait ;\ cli uua <•llt·,-l ·ucolisina tl·r1 11ost;1l1ih• . <.•11or11 H n1,•n\f' pii1 :i lti Y<l d~lla trip~ina. llt:t di\·l1 1'8<1 t ì<• lh1 s11;1 ;1zio 11P. 1::ssa dal lato <·hin1ico c·osl i tui ~<;<· llll<I sost,tllZ<1 ;1zol;1ta <' fosrcH·:1t:1. 1\0ll :tpp<1l't{•ll l'll I.(' alh· p ro t (; i11<•. 111a pi11!to;-{ro.. 1i lipoidi o llH'g'li o ai fos falidi. ('on proha b ilit it la <>1 110-l0 tH;o liHi11a d E:·lJ.'O . ~ ll'gn t~ 1 n sost: 1n 7.<.' g·r .iss<' d:\ (; lii lei di sC'io lgono i :-;Ol\·1· 11li ;1h.:o<>l \.'Il pt('I'(• : <·o~ l 1<:gal<1 <·~s:1 non ha lf\ p 1·opri<1 ti'1 li ti.<·hv c h t• si ·J . ·::;el')"<lJlO <1 1ut11d o t' :lllo sfato lihe r: >. J. . '(). :-;i doruand~1 qnale funzi o11e poss;1 ;1 ye r <.' 1a 811 :1 sostan i;n 11c i riCè'\n1bi ,·itali o nei fatti di antoli."i r·ell11ln r e. Si ronoscon o giil a l tre . 08ta n7.e con proprie tà liti c·he all'infuori de~.?;li enzi rni propria111r•111 <: detti : (.'.O ·ì ad es. 1 1<~C i(LO coln li<·o o ln bile c:h ' clisc·iog;lh· i pue uB10cocc:hi e Ja Jii:;ociti11a <lel D el07.enne c·h c l.· un iu·oòoltl) di s< ·O t ll J)O. izione della leci tinù . 1:0. ('l'e<le eh<' l ù :-;ostHI1Z<l da lni SC0!*1'bì Y:l<lH lll'Obabil lll(.lll\C lH.>s1<1 i11 tale ~ 1· upp o. 1

,

]11lur11" r1ll'o .: iu1ie 11111r<l('Jl,.(;ft11le clegl i arsenobe11:::oli s11l 'l.'1·1'JJ•JJ1<' 111a pallid11n1. 'l'H o~

<;.

fì c:nud o . leholn1e1lt<-' ·1111 ;1cido ;1l'c•tico q11est<• ~o lu ­ zioni l'Sst' ;t<:CJni:-:lano la prup1·ietà di 11 1ordc•11za 1·(' la .o.;pil'(Jf'/t<'lfl pallida.. _\.lcali11izzantl o c·o11 i<.lr<llo so<lil·o 11 soluzioni degli ar senobenzo li 11 1'1•;1 :1.ione ::tc·i<l<\. qtH'slc pcr t10 110 In loro propr iPtil cli 111<11·d t• 11 za 1·l' il trc1 po 11 c~11.1. ~r· l'nl<·ali11ir,z;1zio11{· (• sp in ln o llrp ;1d 11 11 certo lhni tP . lll ll L1 rh1<:q11 i s l n11 0 s v :-;011C1 1·ip1>l'lilt<' ;1 l'('il 7il ri!H' :1<·i <ln. ' 1'1 1\ti ~ li : ll'~ (' llOl>t' ll ZO l i i I J ~() 111'l.io1 1(' li fl JI p I' ii ll; \ :11< ..-1li n i zZ<1 t a . (I() i <I ('id i fì ;1 l;1. si" l'0 111(10l'hl ll(l (•c)llll' p l) P l'g ivi ll lO l'dPll Z:l llli \ ' t-'J' ':::l'(J il ll'<'ll<llH'lll:l t' JH' l' ll H'(to. l c> i11 t1•lls<' C'o l11 r:1zi11 11i. f ,';17, Ì ull(.' 11101·tlen :.-:;111tc· Y('l'SO il tl'PJIOll('lll;l llOll l CJll Ìl1di Ìll l';IJ>POl'IO C'IHl l'at(i\·i( :'t {('l'; IJH' ltlÌ l'll d (' \l'a r se11ohe11zo lo, lll:1 di p<'11d<' <1<1 lln l'l 11 z ion<• d <l la ~<rluzioll(' di esso ;1 d1111c· l':ltt1. r.·;1zio1}(• lll01't ll' l1 7.<llltc• n on t' Rpecific·:\ tH'I' il lr<·11u11r·1110 pollir/11111 11 & l)<'l' 1<• spil'o<·h<'t<' in ~PllE'l'('. n1 a si PS<'J'<·it: t :1l1 1·<'si ~ug;li sch i if,011lÌt·<·l i 1•d (· i10~;-;ibil< 1 di Y;l 1 <'1'~<' H C P<'r 1:1 <li111ost r:1 zio 11P cl0ll<· c·i!!'lia d0i h :1 ttrri. 1

1

1

1

1

1'i11t1li infarti 011<'111ici neC'l'lllici <1<'1 fe9aJ().

1>escriYe :> <"n~i: t r:1ttn si. nei 1n·in1i d tt<'. rl i so~.getti afl' iti il a PIHlo<'n r clile nc11tn <·011 in1'11rli 1uultipJi reunJi. s pl<•11i«i <.•<l ('p<ltic:i per <'IHbol ie di r:1wu.·eo ii (le lra rte r ia PJn1tita, in 1111 t<..'rzo tli "Pttico1)ie1n i1t ·tafilococc:i<'n con tro n1bo~ndoa rl1'l ·i l t> 111 h·otic·a di l'a111i in1 Prlob1 1ln ri d e l1'<'pn l it·:t. in llll qnct l'I (I di Ot'Clll ~ iO ll (' cli pi< ·t·O}(_'.). <lira111:17.i<H1i inlel'lohn J;1ri delln YC11:1 pol'ta p~r 1111Jl l h 11 f) 1 dlt' Sl't t i<·n :-.1•1·011,ln J'Ì;1 :1 '1 111H.d 11volil<• t' pc•ri;t1l!!·i111·11lill· ]llll'tth•11t:1. in llll q 11 i11 tn c·;t~o di pilt ·t1·1111il111,i tl:1 llf'hitl' <1<·1'<' rndi<·i JH1rt:1 li. I.'<> .. d11p11 .\\·01· dr--.:<'ritto i 1·:11·:1 tt••ri n1:1t·ro~<·o tiic ·i I' 11tif·ro,c·111iic·i 1h•i fnc•ol:1i : 1 ll<'llll(·i llP<'rotiC'i. ()BI \'\Hl ~.

-

.\\.\1. l' A ·c. 32]

cU 1110:-;lra ti poi J;Ì 111·oi1 ·zi cini 11li<· roJ11t ogra lìc he, fa notn re comt' i n l u ttc lt• qss1·1·,·n z iou i ~<H 10 occlu.si r;1111 n:-;c:olj i nt e rlo buli<'i tlelr a rtel'ia epa tj(.'.a e ·della

110rta n ello H te~l:o;o dh-.:tretto pa ren<.;liiru_àle . in :: c·;1si p ri111iti,-(l ' U •nte degli uni, secondarian 1{•nte d1·!!·li altri. i n ~ casi Yiteversa, e <.:on1e <..:oestist<l;llO :-:p n1 pl'e i po 1011~io n e, ins 11 flicir·nria mi oc·n i·tl ica <' st<.1si. 1:0. c·e r ca la ra~ione d e lla l'~tl'<.'m'-1 raritù · cl~gli i nfèl l'ti. de lla loro varia forma, <le lla loro . cl.i.·po:-;izio11e u on. l-!e n1pr<.' -.;o tt ol'~tps ulal'<' iua anel i,._ Cl'Jl l rn lP P cle 1 YH rio P<.l i 1·rpgolare i ntreC'cia r s i di c.1 ree 1liYer 8a 1ue nte a l teta t0 1!Cl lo !-;te~l-'O focolaio . uel 1·ic:co S\'ilnppo <l<.'Jla rete Yasale ctell'orga110 e qui.n di ne ll.1 lJO~!=;Ìbilitù cli tOlll J)les~i C'il'C01ato ri e spiega il 1:nrnttere <1Hen1ito 11ecrotic·o <lPgli infarti colr i ntPr<>-si;:;a n 1en t 0 p l'P , .<:l le11te (lf•i r:t n1i a rtPriosi . Y<'11ll

.\ .

('ERE=40I.J.

Sorietà medico-cl1 il'urgica della Ron1agna. >

1

eclula del 4 ·111,1gyio JH:!.f.

J,a c Hra deZZ'insu li11a nella vra,ti<·a di con dotta .

P ULLÈ :b". e GIIBT'rI G. - Notano le diflieoltù d~l­ l 't1so dell'ins ulina in t'ondot~'l. Il f-th<'tti 1·jC'orcl a

'l 'rattanclo ))1·e 1):t l';\ ti cl i :sµiruclt<'/,a palli<la <;< >11 ::;u lu?.ioni di <l1·se11obeD7.<>li v ~ 11 tc.:0::;~-d ­ Y:l 11H' llll' eon ln ~o lu zio11e <li i1itr;lto tl·arge11t o u111 11Joniacc.1le, si ossetYù cl1e il 1no1·denza1ncnto n rvi eJl(· ~olo in <J ll<'i prepara li trattn1 i con so lu zioni <.I i ar~ellol.H~llzoli ave11t i reazio ue acida. <xli .arsen obenzoli a renzione neutra od nlea lina p~rn1<'t to110 solq «olor:\:1.ioni debo li od i1H·ostc1 11 ti o 1\0 11 JIPJ'1ll('tton o :t lc·u11a <·111'>1'~1.'l. i ont• de1 I r<'JJ<>11c· 111<1 . _\ c·idi-

(

I .\:'\:'\ O

1'01.I C Ll~ll :U

l 'ntilit.ft dell'n 1nig·<lolin a g licoliticn. f J(t patoge1ies'i n e·nrofl'(Jfi,o a

deZZ' uZeera

• gastrfaa.

• '1.1 ESTI A. (JJ\1 e11~a). Rife renclosi u :-:noi layori p r ecerlenti co11 l 'a J)pog-gio tli n1oderni .rL \. ~ostivne r origi11e i1e urotrofica clell' nl<:era ga. trirn . 17 rifif' .. .·-.o or·117-0·11olp<'IJrol<' r• i t11JJ1(Jl'Ì d<'ll'es<Jfriyo. 1>1 1!.~:1.zoL1 _\.

Cl{ a y0nnaJ. - Xe 1 l11g:lio 1921 eon 11na not;1 })l'C\·c11ti ,·a. <.:01ut1nica ya <li a Yere all' e&11ne raclioscopiro i11 s~gn ito n con1pres:-;ione dei bullJi o<:ul:1 ri <' <1Plln <·ont<•111po1·anea cleglntizion e <li 11un g·r0ssa sor~ntn <li Jatt<' cli l>ario, J>ro,~ocato 11n ri:fie3so a earic·o tl<'ll 't·~<>f<lgo c-ioè la ~ua dilatazione P la scou11inr~c.1 llella st1·ptt11rn spa :-:;ticn noti1ta ·in Yilti<~ a ffezion i a1H:lu' lonl nne ùal tu ho di.gerente. Ri r l1i ::in1u (J11c·~to s tnclio ~1 nroposito di nn easo (l ~ !{C' l'Yil tn tl;ì poc·l1i gi orni <111:1 111·esP11za clel pri11 1;1 1·io cl Pll°O~ p~();1lp cli 'f1llg'O <' tle J .·uo ~1 RSi~ tentP . e 1·h·or<l <1 con1e n bbia yolnto dar<' 1nag:giore Yalore p:-n t ico al rif1 0i:-Ro chr 11<1 c·hi.a111n1 o oc·nlo-Psofage-0. ol tl'C> :1 qn f' l lo fi .· i ol o~ ir·o r0h1ti\o a ll'i1111Pr\nzio nfl 111otrn·ir1 1l< l Y<U.!'O nncora <li8c·ns~:1. J•ol'ta t111 c·on trihu t n <'lini c·o <li :.! <·:1:->i. 1

·1'rn~:-:uu1 l'. "11

1Gc.1ttt•111. -

raso il i rene

. l r·r·irl,·11/<' r·llir11 rg ir'fJ in

111i i cu.

Tìnn 1·n rietà

11 "11

r·o11111 il <'

di JJ()lida lti/.io.

.\H'l' 0~1

G. 1 < 'e~~1u11. J ,'(). pl'('!-iPll ta <' illustra 1111 ca:-«> di rsad<l. ttili n l'n<l i 111~ntn lf' c·o11 pedn nc·o lo I policlRttilia trn 11s itor in cli . \. Pir< ·~ de T.i111<1 1. F;1,ifl<•1J1 ia (/i n1o r 1Jlllo r•u11 .~i11rlro111 i t• r•t11>1 J>I i<·o 11: <' o I i pi<'//". "'.\lOXD<>Lt•'O IL. tC<.•sc·nnL

r if<'l'Pll<ln i11tornn il lln l'~f'P11te epide111 it1 cU 111 nl'hi llo :--.\·olta~i in <'<•sCll<l e 1lelle r-ircost;u1t i hol'!.!'il t<'. :-.<'g·n11ln il fatto della ~rrn 11r1(' frec(l·l<'llZ;l <·011 <·ni ~i ,·t·ritìcnro1..H• :u101nn 1i<· nPl d<>c·orso 1· 11~ll0 c·o111pli <·;1l1 zt> cl pl l c.1 malatti;l 1l ;11·di\·:1 <·Olll )'it l'-.::1 cl<•ll '<'~:l 111 <'lll<l. l'f'l' itli \'(' <leJl°""<l 11 fC'll l ll. 1·t1Jll}i1i<·;tlÌ 7.l' lH l'\'0~<'. t•<·t-. I. l~ i1·11rc l:1 1111111t•J'1 1:-:P 11''(' 1'\";1 ·~io lli 1I i 111111111] 11'·~.dt• P<l <·1ni1d1·!.!.'i•· l·1·1·1·l11.,t li. l'd in p;\rti<·11::1r•· ll':1tt:1 di 11n 1·;1 · 11 rii ]'Pli11111i1•li11 · :tc·11l;1 :tntt'l'i11r1· po:-.t-11111rhilloJ,'() ..

..


. \ :\·-..'\.·o .\ .\ .\. I . l·

1... \ ·c. :J.:>J ...,_

sa. nel qu<tle s i

~t.1 bilì

. ' EZ IO ~E l..,RA'l I C.\

, ·.' lJ I I

eo1np leta q undri p lPµ'ia

<:<)nti11;1ia tli n1alat<·. 11011 n1!•:10 di (juaiL 1·0 o c1114ue

pa 1·a 1i ~i d<' lla Y<~ ..·<· i f·a. <'nnclud P po11t:\Pdo in ri lie,·o, qu a}(_) ca l'<l tterii:5tic:a

('a ·i in c.:ui <lo,·eltl' ;-;o~ tH.:1Hh • rc• L:t p ic·<·ul;i operazi o l H~ · pe r la in.·nrg-e11za i111111 Lcli.11a di Jt•n u111<'Ili i111pollC'11ti d i .·llock . (J.e11eral n1l'nte hastò ~o:-;p<-' lldc·rc so ll ec·it11111c• n t(' o.!.!'IJi i1 ?au n a Jit f1 1lJH'r:1torb1 <' L'nrv q11al c hP i11iL'7'io 11c <'c<·if}1 11l e pc.•r 1·i:1 11in1 n1·c In 1u~T:1·ta;

1111<-1.

t·1)11

1lon1innntc' !le llèl t ra~to1 ·~u . Ppi<le Hlia di morbillo. la '-'Rit'C:tli l l'!< 1I tiYitit d C'I YÌl'll~ Jll' l' j] siNte111:1 l1('l'YQRO

c.e n tr:11<'.

1

1

... . . ,, olcuni casi lra llali con il 1;ar·c-i110 o" I i-I 11 be re<,/ o rr Po 11 n <I o rf.

l{o:-.s1 1'. 1f .11p:o1. 11 conl' t t o clo11c.le è l)artit o il J>onn<lorf per r:tppl ic:1zio11e d<:>l ~uo v.ac<:ino è di . 1.tt il~~7.a 1·c· la i)elll' l 'OllH' n1>11a1·;1to dife11~Jyo n on .:-;olo ne l s<.' n so n1 ecc.·;111ieo . n.1<1 a11c-h(\ bio-c:hin1ico . ' I ca<.; i t l'nttati cl<tll' O. <'<>ll il Y;t<·t·ino l)on ncl o r f t:' i u co1·:--n <l i eurH sn11 0 7 : n) tre di tubercolosi lX>lD1011n r f': lJ). nno di li11fon1i 111n lt jpl i dfq c·ollo : t·) ll·l la JH' li Ri~rosit(>: tl) llnn J>lt'nrit<' ps~ 11<l;1 tiYa tu l•<' t'c·ohlr' (d11ran tè .la co11vn l<}Rcen z:1) : P) 11110 1>}(\ll l ·i t<' St'('(';\. . l ->e1· q\l;lllto 11011 ~i J IO"S:IJ IO tl':\)'l't:' (•()H('lll~io11i. t1 1tla,~ i ;! (• d: t Reg·nnl:11·(' il f:1tto <'110 si.110 ntl orn ..:i Rono ot t'')nnti ,·a11tng·!!·i 111olto ;\ppnri Cf)nti i11 1111 C<lSO \li t 11 bel'CO}O~j )lOl OlOllare (a ('fll'a t ter C l 11 fi ltr:l tivo) 0 nel c:i ~o (ii Ji 11fon1i <l <' 1 collo. , . ll f'1111i r·rtsi rii r·r·/tin()r•rJ('(·o polntrJ11ar<·.

Ro:->s1 .\ . ( f .ll.~oL l\ife1·is1·c· su tr<} cnRi di <'<·hj 1toc-0c:co dt1 l pol1no1H' <la l11i opf)l'ati. <li c ui 1)1'(:\'(\llt<'t pa rticolare interesse 11110 , tlo,·e, per la 1uolti1)JieaY.ionE> PSO.<tf'na clelle ci.~ti 11ar::t ~~itarie, <lo,,0ttP iu ter""~nire ripetuta111e11tc per n:'ir>orlar€> nu n1ctose cisti che inffltr::rvano 11 parencl1ima d el l obo inferi ore del · }l0ln1011e deslro. Il pa~ient0 finì per g·n<1 rir€ eo1npletn1u(l nte 0 la g; ua 1·igionf' controlla t<-1 (·011 perjoò i <'o ('Rflll1<' i·a f!jo~('Of> LC'O, j)Pl'Ai StC' <l:t .... ;1 lllli. _{;icora .~11 1 trattar11r•11l<1 clliu.<.:o rlellf' lr>.';ioni u.~lroo 1·tir' fJ fa I' i I 11 lJ fH ·e o Za I' i fl JJ e r I <' . l,rp~11la

· So1,01 . .\. (JJug;oJ.

il ca so <li 11n;1 gio-

gi1a1·it<1 rln un 1)1'0C'eRso ost<·o-n rtiroL1 r<' tu hel'"OlaTe aperto de l collo <1<'1 pjede dPstro. c·11r:1t o e-on 11·att.. 1u1ento chinf.;o. C'b e lln peru1Pi-:so: J o 1'Ìn1111ohi lizz~ zio ne c:om11l et n : t o Ja vn.<·cinnzio uc· <·utanea n ll'i11tor110 tl(•i tJ'<lrniti fì sto los i. i11 qnn nto che i inn t<' l'iH li ~f'C'l' <'1 i da i t r n 1niti ~ tf'~ Si Yf>Di Y:1 110 lA. ~C' iati :1 c·cH1t:-itto della pell<• JK'l' llll perioclo l"r:1 llllfl lH<' di <·:1zione all':-l ltrn tli 20-30 giorni: ~'° la rinnoyazio1H' p0r le :--:o h' <l11f' YoltP cl e Jl'ap11al'ecr·ltio g:e8s.nto 1~11ra11t<> t11t In il ('!)l' ~o d0lln

ma vi fu però è'\s::-i~te1 111.a

di

llll

caso cbe richiese pa rec<:hie o re

pr i 111<1 di l' ip l'Pll<lt•r<'

f'l11 r n

(<li0ci

n1<>~i

:11H.la n1ento

llO l'lllH le .

f / (>. cr<.'d t' <:h<-' i i'ifl<s:-; i qe>1ilo-.~i1111H1tico - V u1bari • ai qunli lo s ll r: r·k è cloYnto f.;i H t liY(\J'SO <li g1·:t<lo P <li qualitù :1 se<:o tHla d e Jl o :--:t:1 to P•l tol ogico dell'organo stiluo lalo. <' i11 rch1~ion<~ a lla spe<:ialc costi tuzione ne11l'OJHllica ciel !"oggetto trntt:i to. J•; h11 0 1lct pra ti«n q t1 0lln tli ('s(•g-ui r e jn oµ;ui- <.:a~ u n ' i11i<',,,i01tt' di 1111 <·e nli~l'Hllllllo tli worfìr1n n11:•'l.z'or a pri111a <lel l'intt'r,·en to. :\l<l ll<:'i :--:og:p: •t ti ip~r~en si ­ b ili. o n e ll e isl •r i«lle. è 1111 0 11i ssi111a <·o~n J'u ~o rl el -

l;-1

11 ;1 l' C O~i gC lll'l':l l<•

Oliiusu·ra,

00 111pleta,

n1ortio -t\l01·c•j1.

<lel venire dopo il trattanz ento

cli un.a peritonite vurulenla cli[f11so da pe.rf()rn z ion e. tifosa dell'11ltin1.o 011sa dcl 1<'1111< .

(li'orli). 'l'ratta clelln peritouite eia perfora7.j.one s pecie i11 i·ig n arrlo <tll n tr'c- ni c·a op0ra tori<.1 0 ri porta 11n ca ~o opPrato 11pll'()~J1<·c1<1 lc~ di Forlì. I / intervento l1a consi stito ne1la lap;tl'oto111ia iued iana inferiore. e nte roratì.a. ix·r unn J>Pl'fora zio ne de ll'nltima an~a Ciel tenue, toilette <lel caYo l)eri toneHle e sutnr<t com1)Jeta a. st1·ati delh1 pnrete seguìta tla gua rig1 one per priUlR inte1117,j ou e. Questa consicl(lrazione, c:;econdo ro .. c•onferrua i concetti del p1·of. Solieri relatiYi :l i poterj d i ùi fesn fl ella sieroi-;a peri.tonenle ri"feribil(\ <ll ln i1nn1n nità g:e11er:ile e locale. IJESJ ...-\.

C .\ROI O.

1R i111injL

- ('<01tril1ul" ({lla .· into1nafo-

l<1oifl rl<' Ì tu "'"ri r/rl rfJrpu ('i.;1.o'l'TI

T' .

(l'it~ll~èl).

r'a llrJ Sf>.

r· 11ti r<'n .~ io •nf'

-

\';lne

~

i lll

r<>qiu11afe .

Dott. PAOLO GALLI .

~IL

POLICLINICO » SEZIONE MEDICA

I I'

ra~cico In

X

(1° ago8to 192.4) contiene 1

~cg· u e nti

C'irc·n) .

LA ' ' ORI ORIGINALI. J>eritoneo <'rl i1111n11nil ri fr)(·ol<' . ~01,11·:n1

R. (Fol'lì ). -

f /O. . l'ichi<'.lma i

~11oi ~tn ­

<lii s11c 1·iu10~tali e rlini.ei sulla iuoclificaz ionfl ecl e-;a ltazione di resis te nza del peritoneo Rll e i11fe7.ion i. li f'Onsiclera sotto il p11 nto di yista <le lln i 111 n1u1iità ln cnle, che YÌ(\Df\ 01·n inessa in e1'i<le n7>n <l~ l RERltFOKA 0 dn 11.a s n;1 sc· n0 l<t. Tn/()?'11,0 a rifles~i 1l<•1 i col osi 11<'i 11icroli .~11 77 ' 11 f P rn. 1

intPrrcnt·i

1:n,,:c111 .\ r .\. rk . .'\rr..1nge Jn cli R on1agna). 1. '< >. 1·if<'l'i ~c·e> <li :l \'<' t't' o~~Pr\·;1 to . opprn 11<10 div0r. e

I. T. Pontano. L'a1n.ebiasi in t es tina l e i1i Ital ia. Il. P. Filippella. Coritrib11/<l allo st·udio dei T u1nori 7Jri1n o r i d PIl f caps.- u 1f> s'urrf11 u li '

A RICHlESTA SI INVIA NUMERO DI SAGGIO

I

bi

I nou al>honati . 1&1la predetta Sezionr · ì\1P.ùi ca. potranno r 1 cevere cop ia d i ')U esto interessantiss imo fascicolo. iuviandc \'aglia postale rti L . 5 al (' ;~v. LUTGI POZZl · Yia Sistina n . 14. noma . ne icierandoln ra ccomandato e al sicuro òa smar rimenti p L)~ta li . llC!!?iuneere ~O cent esimi.


IL

I :\~!'\O

POLIC.J.l~I CO

\\\1. 1' \!-;(. . ~

APPUNTI PER I L MED I C O PRATICO. DIAGNOSTICA.

za ~pe::;~o 1totevol111e11te dura. Se si lJllÙ eb<.:lu dere la tubercolosi si deve pensare alla possiErrori nella diagnosi di tubercolosi polmonare. bilità di una sifilide e praticare le reazioni bioT1 oppo tip·esso la diag11.osi di tubercolosi pollogicl1e. Se si puo escludere anche la lues si monare viene fatta soipra un solo sintoma, sia ùeve indagare se l e tumefazi·o11i glandolari sie,, su pochi ran.toli umidi sul tora.ce o su una Lie- no di natura cat·cir1omatosa o sarcomatosa. E ve ottusità alla pe1·cussione, ovvero per una perciò r1ecessarjo esan1inare. nttentamente tutombra alla l'adtogra'fìa. ti queg·Ji org·ani da cui })<1 rto110 vie linfatiche Fra gli error i i·isc.ontruti al t.avol0 a'11ato111i· affere11ti verso le glandole i 11grossate. Così nelco, Rusk e llandol1Jk (Jo1l1·11. o/ .4mer. med. le t\1mefazioni g: landolari al collo si devon.o ,4S soc., 9 f ebb1 rai-0 1924) ci ta11 o i seg uenti : esaminare attentarnellte la bocca, il naso. i! carcinoma primario tlel polmone op pure seco11faringe, l'esofago ed il lari11ge; nel caso di <lario a qu.ello ga t1 i.co; pneumoconiosi; em.b-Oli tumefaz ioni glandolari- i11guinali, i genitali polmonari da vene pelviche tro111.bosate; saresterni, l'ano, gli arti inferiol'i. Il carcinoma coma poln1onare (secondario ad un sarcoma glandolare pl'in1itivo è moJ to rn r u e si osserva della gamba) svilup·p atosi uudi<;i anni dopo soltanto al coll o (di origine branchiogena ) ; pjù l'amputazione; 111 e:sotelioma pleurico. frequente è il sarcorna g landolare primitivo che u i1· a.ltra· causa f req11.ente di error.e è Ja sjfi ha decorso ra11ido . lide, di Clli Dieu1 a.foy disting·ue le segue11ti for Escl t1sa la ~ uhercolosi , Ja lu es e i Lumori me : 1) siftloma 11oln1onare co11 decor$o acuto · 1llaJign i , tumefazioni gla.ndol a ri possono far febbrile, :::;im.ulanle la, tubercolosi acuta o la t>e usare alla le11cemia, n JlR p s Pudoleucemia o broncopneumo11itP tu.b e·1colare; 2) sifilom.a pol - al linfogra11ulo n1 a; in 111Lt i q u e8ti tasi l1i11grosmonare a d e<!orso le11to, simulante la tubercosa 1ne11to colpisce di so lito t ul1e le glandoJe deJ los i cronica e la tisi n.ello is taidio ca.vjia1io; 3 ) l'organismo. Me11tre i tun1ori gJa 11dolari leucesifìloma bro11co-poln1onare .con fih1•c1Si o lesioni mici si diagnos i irano fRcilmente i11 seguito alscle.rogommato ~e. sin 1ula11 te lu, pol1nor1ite cro l'esame del sa11gue. più diflicjle è l::i diagnosir1ica e la cirro ·i i)oln1onare, con o senza diladifferenziale fra le ghian dol e }).·eudo lPucemiche tazione broncl1in le, pleurite ecl adenopa.tia tra{~ Je ghia ndol e grant1lon1n.to:e. :'\ella IJSeucloleu eheohro11chia·l e; i ) gangi eua ~ ifiJitica polrr10 cemia il sangue è normale aJJ ·inizio, preser1ta nare; 5) pneumopatia sifilitica, eomplicata da per ò ]n seguito n11a linfocj tosi relati\'n; n ella tuberrolosi polmona.re; 6 ) L~ifi li de poln1 on are 1i nfogra11ulomatosi rsi.ste i 11 vece una discreta le11cocitosi con JH1Jin11 c.:Jeo. i relativa. T~ a milza ered itaria. è di solito notev0Jn1enie ingrossata · Df' lla \ 1i ~i; n-0 pazienti che h a 11110 co 1d eL11pol'a11 eap:;eudoleucemia; esistono SlJf' ~so I1111gl1 i pe rio 1ne11te s ifìljde e t11br 1~colosi· 1Jolt11o11 (tre, altri ir1 cui 1111 clebole g rado di i1>·e rtir oidi~mo ve nn e di febbrili. Anche n cl corso d e 11 <1 J i Il f og·ra11 ulomatosi può -esistere frbbre ch f-· u.sst Lm e jJ tipo sca.mJ)iat.n per an11i ed a1111i ron la t t1bercolosi. cli u11 tifo r ecidivante opp 11re del]a febbre riAnche lo stesso reperto positivo dello sputo cor1·euLe . .F'acil C:> è la diagnosi delle adeniti i n può essere fa1lace. M. \,7 • T'h e,vlis (A ?nerican medicin.e, maggio 1924) osserva che il reperto fiammatorie. La. cura e c.: l1ir11rµ:ic~ neJ caso d i tumefazioni g·hia11cloJ aii neoplél ::;t iche; l'irradiadi nno o due bacilli in uno striscio esige una zione non ha dato i ri sultat1 che si s1Jerava110 . ulteriore conferma. Vi è se1npre la rara possiNell e affezio11 i leucen1ich e, pseudoleucemiche e bilità che i hacjlJi proveng·ano da un v etrino g ranulomatose la prog11o;;i è molto cattivn. fn no11 p·erfettame11te pt1lito. oppure ch·e a bbiano u11 certo numero di casi la cura ge11eralP 1·iesce raggiunto lo sp11to con il polviscolo dPlJ' a•ria, a rallentare il decorso della malattia. Q11alche opp.W'e cl1e si tratti di lln altro bacillo 3Cidovolta riesce utile la Roentgenterapia. >Jelle re ~ iste n te . 'fì l. adeniti si filiti ch e s i otte11gono molto 1Juo11i riCASISTICA. sn l ta ti dalla cn rn ~pec ifica. ~ella cnrn dPlJe Sulle atrezioni delle glandole linfatiche. affezio11i t11bercolari delle ghiandole, la terapia nledicn Ila preso clecisa1nente il sopra\ \.er1to l .. a lJiù frequente affeziont de lle glandole li11 sulJa terapi::l chirnrgica. [,'autore sconsiglia 1atiche (..\. Krecke. Jfiinch. 1nPd. \Voch .. 11. f>, la tPrapia chiru r~· ica nnrhf' i11 ca~ i ostinati in 192i 1 è la tuberc-0losi. E 11eces sario perciù ri cui :-;oJo dopo dA 11 no H rl ue a11ni -.,i ottengono cercare attentamente r ~sistenza di nlt1·i focod1'l i ri. ultati dalla cura generale. I .a cura melai tubercolari in tutt-0 J'nrgani~mo . _i\}J ' inizio d iC<i è. co11~i~li nta nnchf' nell e adeniti ac11te . l e çrlandnle t.ube rcoJari h ;1nno 1n1<1 ('0Jl,i'5 ten I


' :-:. EZ l O-"~ P RA 1 ! C.'\

cui spesso s i può osservare la regressione del processo infiammatorio. 111 caso di necessita si d eve praticare· l'i11cisione astenend-0si se è possibile daJl'estirj)azione delle g1a11d ole.

Le gangrene putride.

1n

Pol LrTZER.

Le adeniti tubercolari del collo. I .a,. 111aggior llarte delle adeniti d·el collo sono

<li 11aturu tulJercolare; quelle che succedono ad .adenoiditi. amig.daliti, ulcerazioni boccali scon1paiono cu11 la scomparsa della ca u .. a. Le .adeniti tttbercolari si presentano: 1) sot1 o forma di mono-ad,e niti, delltt g·t·ossezza di nna noce, di un uovo. Più o meno regolari, esse risi.edor10 nella r egio ne carotidea, sottomascellare e l'imangono a lung·o se11za ra1nmollirsi; 2) sotto f orn1a. ·I i poliadeniti, i11asse gangliari m11ltiple da uno o da entrambi i lati del collo, discrete od acce11tuate con tender1za all'apertura che lascia lllcerazioni m11ltiple. Queste ' ade11iti possono e. trr1 dersi e r aggiungere ·a rtgio11.e ascella.r.e, l'ingt1inale, rassomig·liando al linfoadeno1n a, co11 c11i talvolta la diag11osi pre . . e_nt:i delle difficoltà. Il trattamento prenclerà c.iap1)rima in coosi.derazione le eveutnali lesioni iniziali, come le amigdale. i denLi , ecc. Si porrà il malato nelle n1igliori cor1fljzio11i 1Jer quanto riguarda l'aereazione, il soggior11 o al mare, l'elioterapia nat11rale od artificiale. La cura medica consiste nelle inier.ioni jo.date, o nella omm1n1strazio1le di tiJ1t1rra di jodio ad alte dosi (fino a 200-5000 gocce nel latte). Vi si alternerà I arsenico. Si prescriveranno i prodotti a base di calcio e l'olio di fega i o di 1nerluzzo. Buoni r1sultati secondo :-\ . Mouch·et (J ournal de m éd. fle Pari s, 1°. 1nal'zn 1924) 11a dato la sieroterapia in fornia di collo-vaccini. Spesso utile · .t: la radioterania. · Sp col trattan1èr1io puramer1te inedico l'aderii 1e 1101 t risolve, si procederà come segue: J ) Nell'adenite indurata mono- o pl1trighiandolare, si inietteranno per rammollirlét alcune .~acce di etere allo .iodoformio o di naftol (g·. 2), in glicerina (g. l ~ ) . 2) Nell'adenite rammollita non arerta, vero ascesso freddo g.a11gliare, si farà la p11ntura a distanza servendosi di nn ago non troppo fir10 nè troppo' grosso. Bi. ogna riµetere le punture se11za stancarsi ~ si possono far seguire da iniezioni medicarnento~e , quando il lic1t1ido è di colore nerocioccolato, evitando di introdt1rre troppo lillU-ido per no11 distendere la cute; si p11ò t1sare l~©ljo j9tloforn1ato. 3) Se vi sono ulce1·azioni. si applicherà l'impiastro di Vigo o prepa.ra zion i a11a loghe. ~

fì l •

lOf>.J

\\ .eir1L e1·~·

e Giusbourg (Soc. de Biologie, 15 febbraio 1924) sttidiano sperimentalmente le inl'<>zioni putride da bacillus biferm entar1s cl1e spesso si trova nella flora clelle g·aug·re11e ~,u . tride associato ag li agenti patoger1i di questa forn1a inorbosa. L'associazione b. bifermentans -1- b. histoliticus riproduce nelle cu vie dopo 10-18 ore una lesione p11trj da tipica : Ja pelle verdastra, · timida, con odore infetto si distacca presto lasciando apprezza.re i muscoli in via di liquefazione ricoperti da pl~cche grigie . L 'associazione de.I bifermentans c.ol perfring·ens produc.e in 12-16 ore un flemmone gassoso putrido che uccide le cavie ir1 18-:24 ure. La pelle si presenta verda.stra , t1111i cla, d'odore infetto, ed incis.a lascia fuoruscire del gas; i ru u8coli in ptt rte digeriti hanno colorito i:·osso grigiastro e sono bagnati da 11r1 liqltido sieroso, p11 trido, g rigio verdastro· I<"' vene sono t rombosate, le caps11Je l1rre11ali congestio11ate. Lniettando sottocute il soJo perf1ingens ~ dopo 4 ore il biferme11tans la lesione evolve con le stesse caratteristiche putride; cosl _µ u r e dopo cauterizzazione . del punto d 'iniezione del fJerfri ng-ens e st rofinazione della cute con tampor.te irnb ibito con ct1ltura di biferme~tans (in rezi one transtula11ea ). L' associazione vibrione settico + biferu1 entn11 . dà 11na lesione putrida che si localizza nella pelle € solo dopo ini ezione di forti dosi dei due ger1ni. I .. e stesse lesioni superficiali ~i ottengono rlnll'associazione h. oe de1natiens cor1 b. bife1·n1e11tans. l~ ignnrdo all'effetto antig·angrenoso preve11tivo e curativo dei sieri si h·a che og·ni sjer.o rnonovaJente neutralizza faciln1ente il mi sc11glio dell'anaerobio e del biferme11ta11s. Specialmente netta è l'azlor1e p1·eventiva; quella cu rativa si ottiene solo qt1a11do l'iniezio11c viene fatta al massimo dopo 4-6 ore daJJa infezion.e. I migliori ris11ltati sj hanno iniettando il si·ero per via endovenosa ed aspo1·tand0 r arto amn1alato. L'infezione più difficile a tl'attare è quella data dal n1iscugl io histoliticus-bifernlenta11s; il siero arresta l'intossicazi.one rn::t non evita 1'~11to-amp11tn1ione drll'arto infett~t o.

nn\:\CATT.

TERAPIA. Il trattamento palliativo del mal di denti. Il dolor ùi denti ric.;uuo ce ù tte cau8e, l'i11-

fiammazione della polpa (detta erron.eam.ente r1ervo) o pulpite e l 'infiamrnazione del perio~tio de11tario o periodontite. La ptilpite è dovuta a carie dentale: il dolore è assai acuto, t.ende a parossismi cl1e possono cr~~are s11bi-


IL

1.-\:'\~U

PULICLJ .~ICO

\\\J.

r' .\SC .

:t!I

.

eJ ~ ·di ::>ùliLO l)ilL forte ai pasti. ral,·oll<l il freddo 11litiga il dolore , 1nt-t a stadi pi u u va11zati il ealdo ed il freddo agiscono. at1111e1 1tn.ndo il dolore; a11alog·aruent~ a,giscor10 gli ._·tin1oli ehimici (acido o dolce). Se la polpa è esposLa , la 1)res:ione in quel punto provoca un dolo.re atroce. ~.egli stadi avanzati, il dolore 1·uo 0 011 Psser e localizzato al dente affetto, ma est Pso ag·I i n.lt t•i; vi pt1ò essere iperes tesia della lHJllP IJt e.

pelle.

>reJla JJeriodoritite il dolore si 11a specialmente t1ua11clo l 'infezione egue la gangrena della poi1)e,t; il pri1no si11ton10 consiste i11 t1na , c n s ih ilitù. l)er. i ste11te c1l1ando i denti co111bn.cia110; 11n ~1 1Jl'Pssjo11 e g·radual.e l)UÒ i11 tal caso di1ui11uire il dolore , el1e, i11,·ece, au1nenta con una J)rcssion c• fo rt e. CoJ proseguire dell'inf1am1llazio11e , il de11te · i <Llza en1pre i1iù e cti,·t>11ta tente1111ante; iJ cJoJor~~ assume u11 carattere :-;ordo., pc•11etr~1nte, Je g.engive diventario ros~c e e11!5ihi li. Q11<L11ùo s i l1a ~ 11ppurazio11c, il clolol'l' di\'e11ta pt1lsa11te e peggiora ~a 11 otle. J ca n1J )i;11n c11t i tcrniici J1on hanno eff.etto. I .a diagnu i dilTe r e11ziale cli solito Jlon è difficilf'. fl dolore clur~t11t e i pasti od i11 co11segu~ 11z a cli bevande calde o fredde o di cibi dolci, che si esaceL'ba in parossi s mi e s i cster1d e 8 d :-i l tre are e, in di e a I a p l l 11) i te . I 1 d o 1or e co~ln 11 le. ;"'Ordo.. in1n1utnto p~r il ca l do o 1)er ii f rpddo. r11a peµ;gior<do co1l Ja prr~sjone ii1d i ca In })eriodo11 lite. ~el ca.~0 cli l>t1l11ite, si devo1lo a llonta11are j d et riti cln.lla c·rtYitò per n1ezzo di nn cscavature. la ·i ast;i11ga e Yi si jn1roduc.c u11 poco di coto11r i111bevnto con fenolo p11ro o con olio di ga l'ofa11i: l111n ln 1011a })tc11arazio11e è la seguente: fe11olo p111·0 parti 1., resil1a .i. cloroforrni0 3; Jn ll1isc1.:IH 1'01·111<:1 1111 liquido viscido. Si deve !)Oi proteµ;gere cu11 1111n ll1edicatt1ra imp€rn1 eabiJ e, eh e 1) uò es. e L'.<-' C'ostitll ita da coto.Jl c .in1b c,·t1to di g·om1na n1n~tice o di sn ndracca, la qnaJe 111 1ù dttl'<=ll'e pareccl1i gior11i. Sj SJ)e11nella110 i1oi Jc gc~ llgivt• con ti ntura di " jodiu. ::\Je110 pffiC'aci ri$llltnno i rimedi interni, cli c11i .\ . T. f>itts (TJa11c et. 1921.. JJag·. 1.1) co11siglia J~t ti11tt1ra di g·el~emio (1h cm('. ) C'On bron1uro cli potassio (cg. n5}. :\cll<L pel'iodontite è in11tilr il tt'nttnmentu drl ~ ,t l>Olpn. , i l'icorrerù nlln co11troirritazione tlclla µ.·p11gi\'a. 1ncdia11te tint 11ra. di jodio a c11i ~i p110 ttgg·iu11!..!.· ·re 1111 110' (l i ti11tt1ra ùi aco. i1itn. ~i dt \' C clnpp ri11 1a nscit1gare 1<1 gengiv;l p1 ' t•1n1'rl_) l'eC'ee~~o della ti11tt1ra di jodio dal batt1ffolo di cotonp: Bi 1tserù la tintura forte , 111a non la. ~ i n pplicl1erù cl1e 11na sola volta. r 11tile In laYnt11ra tlrlla bnrc:a con acq11a calda . n1Pglio a11 c ort1. e ,.i .... j aggiunge u11 po' 1

j.l

....

di · fe 11()J o. :\ e i pri1l1i :1ttdì si 11110 dar e_ uu . pur:gnn te :;a lino. ~.ella, periodontite g·rn\'e il nd.1.

gl iore tra.tta111en.to è l,e ·trazio11e, elle p erò 11011 d eve e ~ ere preced\,J_ta da i11iezione di a11estc t ic i, i quali posso n o ca.t1sare dolore successi \'O c~ ct a 11 cl1e i1ecros i. Co11 t1·0 iJ clolore e l1e può seguire i· est raz io11 e e cJ1e JJUÒ essere dovuto a lacerazione della gengiva od a fra r11mentazione dell'osso. l' A. con s iglia le lavature con soluzione all'l % di fe110Jo in acq11a calda, alla massi111a ten1peratu~a cl1e il })aziente p11ò sopportare. Se il dente è stato f1·att1 1raio, i l dolore può essei·e dovl1to a l]a polpa cl1e f 11 o ri-0 ·ce clal de11te rot to; i11 tal caso, ·i asci11p;herù ln cavità e la, ~i strofin erà cori fenolo puro n co n ortoforn1io.

fi I. L' etere è un antiset.tico

ut~lizzab i le

nella cura

della peritonite ? J{ice1·cl1e U 11 lel'iOl'i hall TlO dimo:strato cJte I' l' tt•l' P 11a scarso potere a11tisettico. H. l~Lis t 11e1 · ( / 1Ctlf. meri. ll ~oc li. , n. ~1, 1023) 11n potuto co11stn,tare che i11 E:sco l :1ndo d elfrtcrc C'On broctl~ co11lene11te ge rn 1i (' 1) 1·ocl nt ti cl l' JJ n putrefazione.

l'etere ne e trae de lJe so~1a11ze. p1·ohaJ)i ]nH ·ni ! de!2.'li ac.:icli Ol't?;a11ici : il r es idt tu cl 10 r]n1u111... .... . ' dOJ)O l'e\'8 porazi o11e dell 'etere, inibisce. i11 1n.o.do spiccato Jo s\'ilUl)}'.)O di ~1L\•pio('occl1i in C't t ll1 !1·a ..!\. ciò l' a11tor e <-1.ttribujsr C' i11 pnrte il ,.H11 t aggio ot.te nt1to dal lavaggio del pe1·itoneo co11 etere. J_,'etere ,·ersa1n 11e] l'ac!don1.e in casi di perito11ite p11J·11 l e11tf\, ultre ad llccjdere djretta.1ne11te t111a certa •1u a11tità di germi. sc:iop:l ie i grassi e gli aejcfi g·rassi contenuti Dl'I 1)118. J~va ­ J>Orato 1'etc l'P, t111este sostanze estratte cla e8SO r icop r o110 g·] i int.eRtini e i mesenteri, i11]bc11do così, co1ne i1el le peove i11 \'itro. lo S\'ilu11110 dei germi. Consicler:l11clo q11c': ·tn 1nodo di agire drJl'etere è consiglinJ-,ile 11 snr e gra.ndj qtta11tità di esso P non nsci ug3l'Jo co11 tampo11i, mn attenòerne l 'evaporazio11e nat11ral e. Poi ..

Una canfora isome ra iniettabile in soluzione acquosa. (.~ottlieb.

cl1 u Jen1H11. l~l'eltl l' F 1·a11z ( / Jr· H/. 111erl. ll.oth .. n. ::-)1. 1H2:{) rif e ri ~r1111n cl1e l'exeto11c è l111a . o~ta 11ztl iso1uera alla canfora, cl1e prese11t<t su e:S<L j J , . a11 tagg·io di essere solt11>i1 e LII l)l'Oporzion c d e l 10 n, , in u11a soluzione di ·al ic ila to di sodio. Co11 aggiunta di soluzione fi~iolngica O liquiclc1 di Tiinger Si diluisce la "iOluzione fino alla conc.:er1tr<tzio11e di 1 0., di exeto11e; di questa sol11zio11e s i pnò i11iettare 1 eme. J1<'lle vene, nlentre della :ol11zio11e al 10 °fi Ri }JOsso110 i1iiettare i1ei 111u ·coli dn 11 ":! a 2 c1nt. J.' exeto11e esplica le . tesse azioni dcJla canf-01·a. è pPr ò dn 2 a I ,·oJt,. . !1iì1 ntt iYo di c:sn. _\ ppli•


:-'EZl Q)J E .E>fu\'l J CA •

cazio11i del rin1edio per ~'i a e 1 1doveno~a <1t_)l n1alato, d imost .-arnno che l'azio11e è ·i111n1edi ata v ch e il rirn eclio h a 1e s t e ~se incfj cazic)ni d ell ;1 canfo1·a. POLLITZER.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Il problema del reumatismo. Rec.entemente I>ovnto.r1 e Pai11e ha.11110 tro• vato u11 11t1ovo germe, il Diplococcus rheu11iaticus , che essi credono l'agente eti oJogico; però non è detta l'ultima parola. Del r esto molti aJtri nrol)] eini sono anco1·a n o11 cl1iari, ad es., l'impotiar1za del l e ton~ille co m e porta d' ing·1·es.'o. Per a11al og·ia co11 a ltre infrz io11i ·embra doversi dare ~a esse molta inl])Ortanzn . tuttnYia i1011 ~011 0 ra1·i j r et1111nti sn1i i11di1)ent~enti da qualu11qu r tons illite. ~Ie11tre a lc11r1i c:·edono l <t tor1 ill1"cto1ni a· effi c a ce a prevenire le 1·eridiYe . altri l n c1 edono i11t1tile o dan11t">'. n. ~ e t'o11d o Rave11 il lung·o ,.i11oso, e 11n lungo prri orlu di Yita ig·i enjctt, i11 <t11pos iti ~ n11atori , i ni 1) ed i r 1•11 b e ro l e 1•ee; id i \· e l l cj i f n 11 e iu I Ii . I~e co1nplicazio11i r n1·nia.cl1e r r11do1l o certallll'.) 11t p più p ·ohnl>l li le r cci di v<'. 1

1

1

l)ORl.\.

POSTA DEGLI ABBONATI. Anrs l.r>s ia lo c(t,l e. •

...\1 ùott . D. A. F .. da T.:

l .."a11estesia loc:ale s i prat ica g-<' lt L' L«tln1€11le Uf:ia11 ùo 11na soJ uzion e ti i 110Yoca irH.t al l/2 %. cui si aggiur1g·e adrer1alina aJl )1 o/oo in proporz i o 11 e di : 18 g·o e; e i e . u 100 ee . cJ i ... o I u zi <>i1e n 0v oc a i 11ica. . ·i })osso.no i11 ieita1·e a11cl1e 100 (ce·nlo) cc. delJa soluzio11e novocai1ljca a l 1h. Precauzjone fc1n.damentale è di non iniettare direttamente in Yasi anguigni: per cui, qt1ando ci possa e~sere questo l)ericolo, prima di s pingere il liquido nell'ago si aspiri : se verrù saug·u e si ritirerà la punta deJl 'ag·o e .la ·i di1· i g<~ r~t altrove. Altra regola fo11da111e11tale è cl1r raues tes ia loc al e s i r i se1·va per adulti, r <tnrlle pe r c111elli - fra questi - cl1e i1011 s iano faci lrne11te i1npre . . sionabili. Nei fa11ciulli è (lifficile elin1inare il fattore p sichico uncl1e in d ipe 11 d.eu ten1 ente dal fattore ser1s iiivo. l>er la preparazio11e : SOllO g"li stn bili111enti farmaceutici eh e di soli to i1r e para110 la sol t1z1011 e di no\'QCf\,i11a: o in barattoli s igillati o in grosse fiale chin se al la lampada. L 'adre11al1na è in co1n.in ercio , i11 bottigliette di s olt1zione al millesimo , ed è r1ene R ggi u11g·erla volta per volta. L . D.

.:\I dott . 1'. C .. ablJOU. n. 3939: J.n. te~nic a d ell ' inn esto a lla \ioronoff la può · lt·g·gere i11 bART t G t ·i-:s: T ec nica chirurgica degli i11nesti testico lari dollu sc i.1n1nia r1, /l'uomo , se..: corido il 1netodo cli l 1 oronoff. Patigi, Libreria Ottavio Doin. Ga~ton e J)oin, editore, 1923. L. D.

11, s tlCe,,~ si 1ie l sa l asso. - i\.l d n t t. ~ L S. d a P. , • nbb. n. 10439: Ln u1 é111cata f\tOriLt scita di .· u11g ll L' JJU Ò cl·ipen ù er e cla l)aeecchi e ca u se, clall e <Ittc:.t li \·a certo e~c lti. · o Io spasmo va. ale cl1e non s i verifica n elle \' ene. S e la fe rit a, fatta con la. lance tta o co l b i ~tol'i, \ piecola, l)llÒ lJe e(lersi il paralIPli. 1110 frR. In. pt u1 tu1·a d ella ,-ena e la ferita cnta11ea, cjò r 11 e neca cl e s pecinlmr11 te i1eJ l r clor1ll l' r ei i11 gc11 e r P 11 eg l i indivjdui <'tHl pan1dcolo udiposo svjluppnto~ È l)Oi em1)re bu-011a pra1icH di fur n1tLOYcr c l e dita nl i1l a lato; 11ei t empi in c11i jl sn la.s~o e ra r110Jt o diff11so, ancl1e i profani co110 ... ceva110 tal e })1·atica e fra l 'arrr1it1n<•i1 tar io pe r il sa.l assn . vi ern 1n1 oggetto a fori na cli l>iccolo ci1indro el1e il pazie11te teneva i11 111ano per 111 c•µ: li o nssi c11l'nre il n1 ov im ·e nto d ell r cl itn. :\tl ll<t p11L1tura de ll <:t Ye11a con 1111 a go, può o.C('<td " L't• cl1e. con i t11 ov i1n er1tj d-el l)az i ente l'n g·n ;-; i ~ p o . ti e p r l'fori l 'é1ltra 11ar et e venosa, fu o r11 !-;ce 11do cò. 1. ù a l l111n e. Se poj La J>l'ess ione sn n µ· 11 igtt:..1 è ha.ssri , 0 ~liffì ci1e otte11er e del sang 11c·. (; 1·n J1d e nt1 e n zio11c vn fa ttn a 11 cl1e alla ras(' i a tura 1l-el braccio, che d evP es e1·e abbasf n n z·1 ~t1 c~tt.a J1 er in1pedire ln co1·r e11t e ref111a. rnn 11o n troppo i11 n1odo cla o. ·tf!co ln r r L"afftnsso cl t:l l sn.11g·11c l1ell 'n 1·{ 1' 1·i n. • FrLIPPINI. Jfra::.iulie di lf <•t/1l- \\ 't inlJerg. d n ."n v . cl. T) . , n.h I>. 11 . -169 'i : 1

:\I dol1. 1.. f{ .

J ~ f111ulnt.a f\11ll '1 1so

di s iero i1on riscaldato. ~i dPtP r111 i ll<l dap1)ri1n n. l ' i11clice emolitico ,del .- i Pro i11 rsa111 e. aggi1111ge11do eme. 0.1 del detto ~ t t•r o ad og·n11110 di 10 tnhi, conte11enti cla cn1c. 0.1 a c;111c·. l d i sos p e 11 s io11 ~ cli emazie (con1p.let.ando . empr il vo l11111 e con solt1z ione fi~iolop;ica i11 .i11odo cl a avere i1l tntti 1 ein r ). T,' incli ee è d aJo clal n1a g~i:ior n11m<:> 1·0 di d f'c it11i cli cn1c. c·0mJl lèla111 1·nte einolizzati jn 30 mi1111 tì. c:o 11t 1 n1pora11 e.1 m e11tc . i n1 ettr in 'f. tnhj eme. 0-0.1-0. lfi-0. 2 di an ti.gene completa11 do a eme. 1

0.:~

C'Oli !-iOl11zi n1lt-> li!·;io logica ; Si agg·junge poi ntl nµ;r111no ( ~ a l ,· o n quello 11 on contenente n ni ig·e n e ch e ~~ e rY e cln controllo) rm,c. O,1 del sirr o i11 0sa n1 r. l)opo dete1-rnin<1zi one deJl'in <iiC' r . .-i ag~i1111p:o n o n i i t11}) i l e ei11 azje . in (!ll<"t1tlit<'t cli cn1r. 0.1 se l'indice ta fra 1 e 4 ; d i 0.15 se sta fra 5 e 7 e così via. L a r eazione è dnbbin se J' i11clic r r• i.il cli sotto di 3. Se il s iero in t-.sa rr1 e 111a11ca rii n1nbocetto r c e di comple-


11}Gf}

tti eutu , ~i a.gg·iuJ 1g·uuo cu111e cli co1i. ueto il s iPro a11ti1l1ontone ed il s ieru di cav ia i1uovo. La r eélzion c fatta i n tal n1odo avrebbe t1n<1 s ens ibilitù ma ggiore ch e q11e1la. originale cl i Vl asse r111 a 11n, tipecialmente i11 casi di sifilide octtla r c t' "isce l'ale, 11e lla sifilide t erziar ia iuonosintomatica. Il trattamento intensivo può far spn1irc l'apida,m erl.tc la réazi·o ne di ''' asser m,a nn , n1 n 11on cos1 q11 ell<-l di Hecht. La reazion e di \\ .nsse t·ma.nn si trova nel 60% d ei ca,sj ' di sifilid e clinica 111e11t c s ta biliti, quella di Hecht n el 75 '\~ . J.e sostanz€ attive del siero mancano ' nel 2 % dei casi. Per maggiori l) articolari , cfr. Jo11rna / of a1neri r;an nlerli cal assoc iation , t 'ì fcbb r n io 1917; C. -R. d e la ociété de Rio/(J{Ji e, 1H17- 1919. Rig 11 n rd o a.I la t:u n11Ju. ·izio11e <I PI I iqu ido di

Calò (o Calot?), favorisca fornir e altri particolari, poichè non conosco a lc ur1 l1(1ujdo che sia noto s otto tal nome. Per i I ~ 1il f arse11ol. ·e non lo t rova J)resso l e princi11 nl i clitte di prodotti fal'rna,ce utici, si rivolg·a a ll'autore del lavoro , il qua lP non I'lìf111r11 e1·;·1 cPrio <li fo rnirle indicazio ni . {'il . .\tl e dici di bordo. -

All'abl1. n . 5669-3:

Per conse.g uire la auto:ri zzaz io11e a viaggin r e come medico di bordo occor1 e ave1·e soster1uto con esito favorevole gli sp rc ial: esami di idoneità indetti dal l\J i ni~t e 1·0 d ell 'Interno . Q11.esti co11sistono: a ) in una prova scritta di etiologia, patolog ia, .epidemiologia e profilas~i <I elle m a lattj e infettive e macrop a 1·a, Sit tl L'ié, çon Specia le riguardo a lle esotiche e a qu el lr dei pa,esi caldi: h) in prove prat iche di accer ta111ento diagno sti~u <i.ell e i11alatti P infetti ve e macropa rassital'ie, (li bro111ato loghl P di semeiotica , P diagnost i ca elinica; e) i11 una p1·ova orale cli igiL·r1e nav ·1le, di legislazione san itaria e cli lingu·e straniere. P er l'amn1i ss ionP a g·li esami n on bisogna avere superato il :3:)1' a1 1110 di età. ed esse re l a11reati da non 1ueno di due anni romp iu ti . _.\l cl Q t t. l•' •

o•

I

d \l

•~·. :

Nell'a11no corrente noh vi ~ ara11110 e~u.mi per conseg·11ire l 'autorizzazi one a \'i agg·ia r e come m edico di borclo: forse. nelJ ' nn11 u vent11ro. Presso c1ua lcl1e t J niv eT s ]t~1 ~ i ~on ter1nti corsi speciali di prepar a zin11e: M . C. All'abb.

l-.\ t\ :'\U

Il. f>OLI CLl'\I CU

11.

1· ~23- 1 :

La lell era lura sull'o:-:e 1ir< è P11orme: s i puo• d ire cht: 11011 v'i è s tato rinolog-o colto, che non se ne ~in occ111)ato. Ogni a11nata dei migliori archi' i del la specialità reca Javari su ll'argon1P.nt o. l .n. hilil iografìn ~i110 a l 191 'i i• in cale· · nl ln 11111 1t11!!rntìn del l:aldPra ~ ull'o1Pna \Tori -

\X\ l , l'ASC.

32 J

e Sellier. 1911J. I~a posteriore ~ arà fatta in fi11e alla relazi o11e s1Llla contar1ìosità dell'oze1ia di Perez e Bila11cioni, Rl C:ongr-esso della ocietà Italiana di Larir1gologia (Napoli. ottobre 1924). Di regola non diamo inrtica.zio11i bibliografiche S.l l temi speciali. g. b. 110

1

ltu ~e nbe rg·

VARIA L'imbalsamazione dei cadaveri. I. Cantlie (J our 1ial of t1·opical mediciu,e and I-lygierie , 15 a.p rile 1924) descrive il procedimen. I o cl1e usa a tale s copo per i cadaveri che tlalle r egioni tropicali vengono trasportati in Inghilterra. Egli si serve della oora comune che inietta nell' artel'ia femorale destra, dopo averla m .e ssa a nudo e tagliata. L 'iniezi·one si fa verso l 'alto, per mezzo di · una grossa siringa (tipo ·da giardiniere), u·san·do la cera bene ft1sa P riscaldata. Questa penetra .in tal modo in tutte le arterie del co,rpo, testa ed arti, eccetto che in quelle dell 1arto inferiore destro; per que.st'ultimo, si fa l 'in ie.z ione n·ella stessa a·rteria femorale, . . procedendo verso la p·e riferia. Nelle ve11e si inietta llna sol11zion·e disinfettante, nelle vene cubitali, ed cventualm.ente nelle .giugu lari. Il li quido si spa11d e così n ei 1P~s11ti e contribi1isce alla loro conservazione. T 11tta la 8np er ficie del co.rpo si lava con acqua e s apone m.olle ; si strofina con alcool denat11rato. o con sol11zione tli forma lina e si a sciuga. Gli occhi, orecchi, il naso, la bocca vengono l'ip·u liti e l avati con formalina. Stille palpebre· si applica del cotone, che si introdt1ce anche i1elle nariie.i allo scopo di impedire cbf) si affloscino; anal<»gamente si pratica per le guance e per le labbr.a. La vulva ed il retto dopo opport1Jna siringatura, si pt1lisco·n ·o, ap plicandovi poi del cotone. Si tagliano e si ri puliscono le unghie, mettendo anche del cotone fra le dita dei piedi. P er quanto rig11arda le cavità addominali e toracica, l'A. consiglia di svuotarle; asciugato poi l'interno , si l avano le pareti con salamoia, cp1jndi co.n nna ~oluzione disinfettante, come s11blimato corrosiYo, acido fenico al 5 °,b, clor-uro di zinco. Dopo avere accuratamente asci11gato, si riempiono le cavità con seg.at11ra. mescolata a carbone e calce; aggiungendovj rl.ella stoppa im.bev11ta con preparati rti. catrame e ri cucendo. èla 11 ltimo, come nelle orrli nari e a 11to11sie. Il ca davere ~i mette in t1r1.a ca<=i~a di legno le~gero. imha llanrlolo con carta n stoppa in modo che c:::inno ~Yitnti sct1otimenti; la cassa di legi1o si i ntrodnce poi in 11n' a.ltra m et <tl1ic{L. ~aldata a fu oco P quec;ta in 11n ' n lt ra di legno 1lerorat::\ St->cnndo le· 11c:::nn1P. lii .


.

.

(ANNO \XXI, J:i'ASC. 32]

1057

SE:tJONE PR.A".l !CA

POL.1TICA SANITARIA E Gl.UllISPl{UDENZA. 9ues1-10NI PllA TICHE.

'

LV. - La sostituzione della G. P. A. al Comune per i capitolati e la. indennità caroviveri. .:::redia1110 utile p11l)blicare la rnotivn1.io11P e iuridica sosta11ziale della ~ente11za 22 mag·gio-11 lt1glio 1924 (lel 'fribt111ctl~ di Roma neJlu ca:usa dottor Felli con t 1'0 Co1111111e di _..\rcinazzo. In e$sa è 111cidan1ente esposta la efficacia della sostituzione delln Gii.1111.a Proyincialè ..\11)ministrativa e dell'obbligo tlell e due intl~11nit<t. caroviveri a pro11osjto del capitolato tipo J)èr Ja pro,·incia di Ro1l1u, che i11volge ~tncl1e qt1estioni rti massima. Ri1)ortiamo dalla. :;,entenza : « Convie11e anzitutto ricordare che nel sistema del nostro diritto pul)blico agli enti antarch ici sono affidate funzioni facoltative e f1111zioni obbligatori·P; e fra queste. alcu11e chP tlevono compiersi dall'ente i1el inoùo tn. sativamcnt.e stabilito dalln legge ' ad esempio spPciali contrilJuti fìnar1ziari, o prestazioni di locali per ·u fficio pl1bblico); oltre che h2.nno bensì carattere di obbligatorietà nel se11so che l'ente non può tralasciare di assun1erle, rimn nendo però a q~esto riservata dalla ~egge una sfera d iscrezi.onale ri ft0ttent P l~1. orga11izzC1 zio11.c ael r•ubblico servizio seco11do lt: particolari neces5ità e possibilitit eco11on1iche dell' ente tesso, compresa, nat\1raln1ent.r. nnrhe la scel1 a (}e] relativo personale. ..\ qt1est'ultima categoria di funzioni appar tiene il servizio di vigilanza ·sanitaria e dj cl1ra 1ei poveri imposto ai Coml1ni. Cl1e si ~t n n servizio pubblico obbli ga.tor~o risulta indj. !:>C11tibilmente dalle <li~po.sizior1i i1111) r rativP della legge (art. 62 legge ~1 clièPn1bre 18Rx. i11J mciro 5R19. art. 3 leggr :>5 fcbl1raio 1904, n. 77, art. 3~ legge 1° agosto 1007, 11. n36); che poi al Con1u11e sono riservate facoltà discrezionali in ordi11P all'orp;anizzazio11e rtel ser,1izio. si (l educe })alesemente dlllle di posizioni dfll]'arti colo 22 e seg·uenti de] i·eg·o.Jamento sn11itario ap}Jl'0\ ato co11 Decreto 19 ]11glio l!)Oo. ll. 1.6f1. tt1ttora ir vigore, ove pur impone11dosi al1 )entP di st.ipe11c.liarr da solo e co11sorzjalmente uno 0 più medici condotti od una o più lPvatricj , pur stabilendosi che la no1nina. clel medico condotto è f.attn i11 hasp a r.a.pitoln.11 delil1era ti volta per volta clal Co11 .. iglio Co111 11 nale o dall'assemblea consorziale, e, J)Ur enumera11dosi, q\1 H li diqJ)OSizioni i predetti capitolati clebba r10 conte11eire, viene lasciato. per altro, nelln facoltà discrezionale del Comune determinare 11 il numero dei medici condotti e delle le,rat.rici e J0 stipendio a cruesti spettante. Onde, trattandosi di un servizio pt1bblicoc ob1

1

(*

bligatorio, è certo altt.esì che uno degli orga11i di controllo, e cioè in questo caso la Giunta l')ro,ri11ciale Amministrativa, sia per la norn1a É:enerale conte11\1ta nell ' art. 220 della le.gge co111t1nale e provinciale (testo t1nico ap1)rova1 n con J). ~- febbraio 1915, n. 148) 110.ll abrogatn tlalle rtuov.e ùisposizioni del D. 30 dicembre 1923, n. 2839, sia per q11ella bpeciale di cui a ll'art. 23 d el regola1nento sanitario sopra ci 1ato, deve sostituirsi alla volo11tà deficiente, n, del tutto ma11cante, d el Comune i1el provvedere al Sfrvizio iJUlJblico predetto.. E , llaturaln1ente, tale sostituzione dev'essere completa e 1 •on può quindi essere limitata a quella i)arte di servizio cl1 e è g in tassativamente disciplinata dal]e i1or111e legislative e regolamentatrici, ina de,,e comprendere tt1tia l'organizzazi on e del se1, izio stesso anche in quella parte nella quale, con1e si è ùetto, p11ò spaziare il potere discrezionale dell'ente. Da siffatte pre111esse ed ai 1ìni della presente causa, dis,cert~:ie come conseg·uenza necessaria che 1a Giunta Provi11ciale A1nmi11istri1tiva allorchè ~~i <~' sosti tuita al Comune di 4.\rcinazzo Ron1ano ed ha imposto il capitolato-tipo regolante la posiziot1e µ·ii.1ridico-eco110111ica del medico co11dotto, l1a agito neJ ])etfetto ambito delle disposizioni di legge e che. pl1 re legittimamente , ha prov ,·eduto a fissare la 1nisl1ra c]egli e111 ol1Lm e11ti ~petta11ti al sanitario. condotto, a1lche nelln part e relativa rul'inden11ità caro-viveri. Onde il Tribnnale, ciò co11statato, i1on può Ilon ap vlicaJ'e il predetto capitolato cosi come è stato rompilato; poichè, in cas,) diverso. s.e seguissP I' a . sunto della difesa del t~omu11e, \ 1 errebbe ;) portare ln. s11a in dag·i11e s t1 qi.1ella parte del "apito:ato stesso. i1ella l!Ual€ la Giunta ha es11licatc. le sue facoltà di ca r at terl' puramen tr discrezion<1le, facoltà clelle q\111.l i l)Ure il Co1t11111 e r)oteva a Y\'aler ~ i 0Y e a vessc direttamerfte p rov\'flClt1to alla org:anizzazion.e del servizio. Be11 avrebbe pot11to il Comune ricorrere a 1 1 orma di leg·ge e d el reg·ola1nent1 1. di con1p e tenti organi an1mi11istrativi cont1·1). il p1·ovve . rlimento della Git1nta p er otte11er e 1•vent11al111e11te Ja revoca o la 111 o dificazio uc : u 1Cl i1011 e11tto a. ciò lJfO\Tv.eJuto, il ca1)itolato di che tr a tt~lsi . fa stato i11 t11tte le stie parti e devn n ye r e 1:1 co1npleta applicazione . · Per qt1a11to riflette poi l'inter1Jretazio11e del 1·l1lti1na parte d€11' art. 32 del ra1)itolato ir1 e, u est io11e, il t•ilie,10 della difesa u tt rie e sopra ?. ccen11n.to , i11 orcli11e alla divisioil e usata nella detta, 1lisposizione ed i11 ordine alla data ~n l'lli 11 capitolato fn t"tpplicato, convi11cono che 1

1

1 "\

---

<e) La presente rubrica è affidata n.ll' avT . GIOVANNI 'Fl\\1.0 1.

e~ rcentt" 1n

'

Cac;c;azion t>.

1·o n-.ulent ~

legale del :11•~tr 11 Jtt!riodiP.n .


1058

11. POLICLlNlCO

siano volute attribuire al sanitario condotto, in pianta stabile, le indennità caro-viveri già concedute agl'impiegati dello Stato, e cioè non soltanto quella di cui al R. D. 14 settembre 1918, n. 1311, ma anche l altra conceduta col R. D. 9 marzo 1919, n. 338. Nè con ta a t ale interpretazione, come sostiene la difesa del Co1nune, il disposto del precedente articolo 31, secondo il quale il tra ttament.o economico a favor·e dei sanitari :-i esercizio al tempo dell'applicazione del capitolato doveva avere effetto retroattivo àl 1° aprile 1920 e che p erciò a questa data è necessario riferirsi a nche per I 'attribuzione de11 'indennitit caro-viveri, poichè è intuitivo che la retroattività attribuita alla disposizione d·o veva servire a far godere al sanitario dal 1° aprile 1920 i miglioramenti economici contenuti nel capitolato stesso; ma ciò non esclude, naturalmente, di fronte alla chiara dizione 11sata nell'articolo 32, El tenuto conto del tempo in cui il capitolato fu approvato (. ettembre 1920), che si sia inteso attribuire al medico condotto, in pianta stabile, ancl1e le altre indennità caro-viveri che successivamente aJ 1° aprile 1920 fossero st a,te concrd ute agl ' impi eg·a ti rlello Sta.to . !'I

1

-- --

LVI. - Condizioni per la al Consiglio comunale.

[ANNO

XXXI, F ASC. 32)

sosti~zione

della Giunta

È illegittima una deliberazione della Giun-

ta Municipale, la quale, in vece del Consiglio,

licenzi un impiegato, quando la deliberazione non indichi la ragione della urg·enza, l'intenzione della Giunta di sostit11irsi al ·consiglio e la dichiarazione che il provvedimento è subordinato alla ratifica del Consiglio Comunale. E antica massima di giurisprudenza delle ezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato C'h,e rientra nella loro competenza, come in quella della Git1n ta Provinciale Amministrativa in sede contenziosa, di verificare e accertare se l'urgenza addotta in una deliberazione di Giunta sussista real1nente, spettando alle 11ne e alraltra a.i vigilare che, con arbitrarie sostituzioni di attribuzioni e di giudizi, non si violino quelle norme di competenza che le leggi e i regolam·enti stabiliscono a garanzia rlei cittadini e specialmente dei dipendenti dei Comuni e di altri enti morali soggetti alla. tutela della G. P. A. (Consiglio di Stato, Sez. , ,. , decisione 16 magg io 1924, n. 243).

- =====.:....===== =====-======= -----= -

~-

.

NELLA VITA PilOFESSION ALE. ·ORGANIZZAZIONE SANITARIA. IHTERHAZIOHAlE. Comitato d'igiene della Società delle Nazioni. Nella 'Pllnta (le l 17 giugno ~l Consiglio (](")1 (-01uit~1to a1)Jlrovò h1 desig·nazione di Singapore IH?l' la in~ta llaz io ne <.li n11 Ufficio di notizie epid01niche clell'Organizzazione d'Igiene della Società delle Nazioni. In tale occasione indirizzò ·vivi ringraziamenti alla Foudazione Roeltefcller pf'1· la ge11erosn f'lu1·gizione mes&1 a Cli ·posi~i one della OrganÌzz~1 zione di I~iene della ~ocietà clelle N'azioni per la creazione cli nn l Tflìcio di notjzie epidemiche. Avendo la U'on<lnzione RoekC'fC'ller aumentato i1 suo sussiclio nnn110 all 'OrgH i1izzti zione d'Igien(l della. Società delle 'Nazioni <.la 60 miln a l 00 mila dollari, il Consiglio h~t clec.:iso di :1c-cetta J'(' qne~ta do11:1 ziou<' allo scopo di continuare <' di intensificare gli ~cu1nhi di r~r ·onale sanitario. Ila indirizzato. i11oltre, alr Assemblen. l<l raccomnn<l.nzione di f)()l'tnre a franchi 250 inila la som1ua ~tanziata 11er l1uesti senmbi 11el bilancio della Orga11izznzione d'Igiene per l'a11no 1925. Il Consiglio :1Yf'Ya !'ec~utC'u1ente attirato l'atten:1;ione dei (}overni :-,lllla nece~8ità di convocare una • 'onfercnza lnteruazionale d'igie11e per la r e,·isione d<'lla Convenzione In t~rnazinnale dcl 1912. Il f'o111 i tn ll' I '<>r1nn n<?nt P clell .l1 ffiei o Intprna zio11ale di Ip.h'HP l)ubblic:a ha t•laborato :\ ta1 fine un nuovo t (\~to, vale11tlosi cl~i materiali e dei i-;ug~erimenti forniti~li du lln t'cunmi ~:.;ione a·i11chie~tu. che il C-0-

mitato d'igiene della Società delle :Nazioni aveva inviato nel 1922 in Oriente. Il Consiglio nella seduta del 17 giugno ha deciso di suggerire ai G<>verni dì affidare rii membri del Comitato Permanente dell'Ufficio Internazionale d'Igiene Pubblica. il còmpito che avrebbero dei plenipotenziari convocati per una Conferenza speciale, e di offrire i servizi dell'Organizzazione d'Igiene della Società delle Nazioni per i lavori del Segretariato della Conferenza. La Commissione per lo studio dell'incidenza <lella malaria nell'Europa orientale ha cominciato il suo viaggio d'inchiesta il 29 ~a~gio scorso in .Tugoslavia e lo ha poi prosegt1ito attraverso la Grecia, la Bl1lgaria, la Rt1mania, la Russia e la l;craina. La Commissione ba lasciato la Russia il 4 agosto per recarsi · in Italia dove essa ,·isiterà le regioni colpite dalla malaria e redigerà il suo rapporto. r_.a Commissione si compone di cinque membri e di sett:e esperti e membri corrispondenti: ,, preciAn.ment:e: Membri 01·d·i nari: Dott. Lutrario, pre8iàente (Italia); Prof. Nocht, viee-presiàente (Germania); Dott. Raynaud (Francia); Prof. Ottolenghi (Italia); Prof. Pittaluga (~ 'pa.gna). Oor·risponl1enti: Dott. Markoff {Bulgaria); Dott. Marcboux (Francia.) : (Jolonnello .J ames (Inghilterra); Dott. Swellengrebel (Olanda); Prof. Ciuca (Rumanla); Pro- _ fe8Sore Ma.rcino,vski (Russia); Dott. Sfarcio (Re. gno S. H . S .).


(ANNO XXXI, FASC. 32~

Cronaca del movimento professionale. Negli Ordini dei Medici. Prof. Baslini Carlo, presidente ..Prof. Cuzzi Alfonso, vice-presidente; Prof. Rovida Camillo, segretario; Dott. Villa Luigi fu Edoardo, econo1no cassiere; Dottori Livini Ferdinando, Maffinà .Elvezio, Mariani Alessandro, consiglieri. SPEZIA. - Prof. Cassa nello Rina Ido, presi<tente; Dott. Carlettl Amedeo. tesoriere; Dott. Leone Luigi, segret01rio; Dottori Cerchi Ottavio, Ricci Valerio; Tarantola .i\.ttilio, Torre Giuseppe. consiMILANO.

1059

SEZIONE l"R.A T J C.:\

-

glieri.

SONOINo (O re1n CJna). - :io reparto < GalJegnanoI~11go L Scad. 31 ag., ore 13. Poveri 800 circa. L. 6500 residenza : 4 quinq. decimo; fino a 1000 pov. r... 2000; ambul L. 200: una P mezza indenn. caroviv. c..;hiedere ar1nunzio. VOLTIDO (Oremona). - L . 7800 aumentabili a lire 11.200; per uff. san. L. 300: per bicicl. L. 200 (sic). A.b. 1298. Re.ad. 20 ~tt. BORSE DI STUDIO. PERUGIA.

Oollegio per gli orfani dei sanitari ita-

liani . - Due borse di studio. Vedi fase. 31. Scadenza 15 settembre 1924. Associazione N azionaie Italiana Dottoresse in. Ji ed·i oina e Ohirurgia. - Bor~ di SALSOMAGGIORE.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BERBE:"iNO ( on d rio) . l

~icolo

A tutto il 15 ag:. Vedi fa -

30.

Per S. Pietro; -nb. 1200; L. flOOO residenza, doppio c.-v.', L. 50 (sic, :.1nuue) quale coadiutore dell'uff. san.; tariffa pei non i)()\'. (L. ?. ambulat., L . 5 :.t domicilio, L. 10 d'urgenza o ad ora fissa). Diritto a cavale. ~ltre t km. Scad. ore J8 del 22 ag .. Serv. entro 10 giorni (sic). Vaglia postale òi JJ . !50.20 al l'esattore-tesoriere comunale. CAMPO 1'ELL'.EJr.Bt\

(llivorn,o). --

(Mantov a). Ospedale Di'rettore chirurgo. Vedi fase. 31. Sca-

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

Civile. -

<lenza 31 agosto. Scad. 15 ag. Chirurgo rondotto residenziale, L. 7,900 e 4 quadr. dee-imo. oltre doppio c.-v. Ohie<Jere annunzio. GRIGNANO POLESINE (Rovigo ) . - Scad . 15 ag-o~to. L. 7500 pei pov.; due r.-v.: JJ. 1000 bicicl.: f; . .JOo 'Ufr. san. IMOLA (Bologna). - Scad. 15 ag. ì\!Iedico addetto al dispensario celtico. L . 4000. Tassa eone. I... 50. MARCIANA MARINA (Livorno). A tutto il 15 ag. ; L. 6000 residenza; c.-v.; per uff. san. L. 100 (sio); ~tà lim. 45. Vaglia di T.1. 50.15 tassa amtniss. Rerv. ~ntro 15 g. CIVITAVECCIDA

(Ru1na .1 . -

-

Nov1 LIGURE (.Alessandria). Ospedale '. Giacomo lVI~di co primario. Vedi faRc. 31. Scad. 30 sett. PAI.ESTRINA

(Roma). -

A 40 giorni dall'll lug.

Vedi fase. 30. (Grosseto ). Al 28 ag. 2a cond . ; L. 9000 resid.; c.-v. di L. 65 se celibe, di L. 100 se ammogliato; addizion. L. 3 oltre 1000 pov. Ab. 5606 PITIGLIANO

SE>nza fraz. Età lim. 40. Tassa di J,. fiO al tesoriere comunale. PORDENONE (Udine). Ospeda.le civile. - RadiQlOgo, A tutto 31 ag. Titoli ed esami . L . 3000 (Sic) annut. ~1~~g11i c. -v.. compartecipaz. tariffe. Età mass. 40. f;a11rea da almeno 3 ::lnni. Vaglia post. di 'L . 50.15. Chiedere annunzio. REITANO (Messina). - Scad. 31 ag. Vedi fasr. 30. s. MICHELE AL TA<lLIAMEl\TTO ( Venezia). - 2a. cond. ab. 4000 circa : 'L. 7800 e doppio c.-v.; indenn. ma laria I.1. 1500; per cavallo J,. 3400. Scad. 31 ag. _

studio Wassermann. Vedi fasç. 3J. Scad. 31 agosto. CONCORSI A PREMI. [~OLOGNA. Istituto Orf.rJpedico Rizzoli . Premio Umberto I. Vedi fase. 30. Scad. 31. dicembre 1924. BOLOGNA. R . .A ccaclernia delle ·9cieriz~ . Foudazione S. Pozzi. Vedi fa$C. 7. Scad. 31 dic. 1924. FIRJ-]NZE.

>Società

ltalia·n a

di P ediatria.

-

R

aperto lln concorso nazionale a quattro premi della. Fondazione Mantovani per le migliori monografie originali, pubblicate nel 1924, sulla Fisiologia e Patologia dell'alimentazione del lattante. I premi sono: 2 da r.J. 2500 e 2 da.. L. 1500. Inviare domanda con tre copie delle monografie a lla Presiden7.a della Società in Firenze (23), via Mannelli 115, non più tardi del 31 dicembre 1924. MILANO. Mt1,nicipio. Due premi della Fondazione dott. A. Beretbl. Vedi fase. 15. Scad . ore 12 del 28 feb . 1926. MILANO. R. lstit·u to Lombardo di Scienze e Letterè. - Due premi della Fondazione Fossati. Scadenz,a ore 15 del 10 apr. 1925 e ore 15 del 31 dic. 1926. ·- Prel:nio della Fondazione Ernesto De A:n~ell. Scad . ore 15 del 31 di<:. 1926. Vedi fase. 17. MODENA . R. rJni1,ersità. Premi Riccardo Luzzatto ~ Alfredo Simonini. Vedi fase. 19. ROMA. A ssociazione ltal1011.a 1>er t' lgien e . - c:onoorso per la prol)agn nda igie nica. Vedi fase. 24. RoA-IA. - M inistero della Guerra. - Prem io Riberi . Vedi fase. 8. Scad. 31 dic. 1924. 1

Due premi offerti dall'Istituto d'Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale; vedi fase . 24. Scad. 30 sett.1926. ROMA. R. Unive rsità. Due premi <li fonda zlonf\ Girolami . Scad. 31 dic. J92i. ROMA.

l?eale Accademia d e,i L ·i nce·i. -

Società Italiana di M edi cina lnl c r'na . . Due premi ditta Hoffmann-I.1a Roche. Vedi fase. 15. Scad. ore 16 del 31 dic. 1924 e del 31 dic. 1925. ROMA.

TORINO. R. Accad. di Medicirta. - Premio Ribe ri. Vedi fase. 33 del 1923. Scad. 31 dic. 1927. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE NEL SERVI7,IO S ANITARIO DELLE F ERROYIE DEI.LO 8TATO.

Il dott. Achille Baldi è ~tato pron1osso ul grado di Cupo Servizio, i dottori )fartirano Frane-esco e RUVIANO (Oaserta). -- Scad. 15 ag. Età limite 40. - Pagljano Guido a l g rado di Capo Divisione, il dot tor Felice Tornassi al grado di Ispettore Capo. Ktip. I ... ~ooo: ind~11n . Cà '°· T.1. 1800: per uff. san. 'L. 200

I


lOfiU

IL

I

POLlCLfNJ~ · o

'

NOSTllE

CORil1SPO~OENZE.

U 11 C o n g r e s s o i n t e 1· n a z i o n a I e di . igiene del lavoro a Ginevra. La « Pri:u•l riunione inter11aziounle ver lo ::;tuùic> <lei rroble1ni <li Igiene in<lustriaJe » ha aY11to luo go a Ginevra (Isti1 uto dj I giPtl<' <lell'Univer~itit) clal 18 al 20 luglio u . s. Grazie ngli ~forzi YCrn1n<--utt' lodevoli del Cowi tato ~vizzcro. <'ORtituito <li 111Pdh~i e di igienisti. qt1e~l<t ri n11ioup 11n,) ef'S<'l'P ritPunta come il primo vero l'-0ngresso int0rnazionale di patologia e di igic11c ùel laYoto. si;t pure in 1uiuiatura, tenutosi <lopo l'aru1b,tizio. J . . 'cpocn di riunion•· i· ~ta tì.1 -.;celt~1 in moùo ,1,1 t'ar coin<.:i<1<'re il ('nng-rc~:-;;o l'OD quelln <lel <J omita lo tccnieo intl 1·11aziona lc de 1l 'illuwi11;1 7.ione, assi('t1rn.nùo così la c·oll a horazio11fl dei i11eòi<'i .. llei tecuici dell •l. q118stione. Il successo h~ Y<'r;t 1nen t<? su11era to q unJsiasi ~11e ­ ranza, perch ·" una trentiua di medici e di te<.:nici di Eul'opa, di .\ merica e (101 Giappone, si sono riu niti a Ginevri-i, t' qn e~tD se11za contare l e adesionj perven11te da fH"'r~onnllt2t <"he non pot~ton o pre11 clervi l'art<'. Oltrl' i r0lat ori, f r :1 i 11res011ti ri~ordi<.t mo : i c1or tori Cllttj e~, Koelseh . Lehmann, Schmidt et Thiele: Leymann. c•onsig1i<'r~ ìDinisterial e clelL'l Gern1nni:t: Brezi11a 'Vie1111n): G libert <?t Rt1l -~en ù e l BPlgjo: r~ el Pryl.'l' dPg-li ~t~-tti 1~nit1 cli ~\m erica : i si::?:nori 1{011li n e Froh~ ( Ji..,J':\ D<..:i a). q ueHt' ultimo J'H J1pre ·enta ute d e ll'l .·ti t nto d i l~ricill' S-0ciRJe J.:1 111u' Jo11gl1e di l>urigi. il 1 lott. ' '7 ;\-11 tt. l si g11ori GaisLL'r. aecompngunto <li1l <lott. lo\.<·rr. {' i ~ignori 1\lerril, P::ttt<'rson, l~h. P O\\'\' l , ,.Pnt.1 tj a GineYra per ln • rinnio1H· tlt>l < \1n lilt1 lo tecnico interuaJ1:io11a lt' del l'il In1nina zinue; i doti or! l~io1H1i. f A)riga P :\lassa relli (Italia); Carozzi, Ci.ll)O della S€%io1H· di Igiene P Ricurezza industriale d e ll'U1ljri<> in ter11a ~io11f1 ll' tl0J T.avoro; KoRP (Gi·1ppo1H' .L Z i<'li118ki (V~i.rsa ­ v i::i): f'hri sti;tni. Gnlli,·('rin <' ~jlh<·rs<·l11ni1lt (~yiz ­

''';1

'./,(> l'H) .

La

l ~l'~<I

in! t'l'llaziul\ ·1 l<• 1h·ll:\ ~n<·i<'li1 d<>lla < 'rn<'<'

l{OSRU lYl·,·n <le::::iguàto i l J)r. I-IutllhPrt. ('a po dc·l suo i;;Prvizio di ig·if\110. JH• 1· :1s~i~l•'t\• l;t «Ttin11io1H.'l1 . Il IR lng lio. i11 nn h1·eY<' ·1 is1·orso. i I Or. <'hrj stia11i. l•l't)~·dc1P11te cl<'l ('ornitnto ~vizzvro lU org:1 nizzn zionc.1. c.• nll'ltll:luin1itil n 1n11inato p 1·pr-;idPnl<· <11.::lln HRiunion<.>)), pre<:h·:lY:t nnn tratla1~. .i di 1111 1 ~on~rt'~~o. 111:1 più sJ1f'c·i:tllnPntP di 1111a l'in11io111" cli spel•i:tli~ti d<':-:id0 1·osi di 1ni:.di11r;1t1 }p <'ODcli7'io11i 1

1)pl

laYOl'n

Il l)otl. 1{01111 .\br~:t. di1·pt to1·p d <' I I .:1 bo1 .. 1l11ri• > di to~.'if'nln ~in <lC'lln l,olizia cli J>nri ~ i. 11n <":-:! 0Rt1) i n1etodi •ia lni 11rnpo~ti ll<'l' la d t-t<' rn1in:1 zio1H~ <' il dn.;;n g~io rapido P 11rec..:iRo <lell 'n ni<lri<1<' l:nrhoni<·<i 1• cl<'ll'o:-:sj<1o di 1-<1 rl>onin 11ell'a1·i:1. f;.li ;1p11al'f'l'f'hi d:. lui 11 ropn~t i pn~so n o. a nH •zzo di l'f':l zen ti a p pl'opria ti. sc.:'r\-ir~ a 11che 1>e1 1intr:1,·«iar.. aJtri prn(lotti toi:;~ic•i ~'li'.c )s i n0 ll'nt 1nosf~rH. J\: ob11 .\hrest, h;1 propn,t11 llll indir·(' cli 1-0:-·-.:ic·itit 1·h c h<I fortelllt> Ul f' intt'l'0Sl:><ltn i l t 'n11g l'l'~"'o: quello dell'inc.:lice ili tossit·i1:'l <'t> l '( ):?. '•llt' :i di1·c il rHpportn irn l'ossidn di 1•:1 rhn11i1) l ' l':l('ido 1·nrhoniro f'DTitf'n11ti t.••lli) :'l<•:-.:-:11 •·nll<• di :t l"i;1. 1 · n i nclic·p s n pf'rinrf' :1 0.01 1·iy,•J.1 u11 'n t1111)sfera nnt:ivn. 11 dnlt . ] .('hlll:lll11 ili ,,.11 1'7.lllll '!!" h:t rnttn 1111;1

lu11ga t:oufere11~a ~ui ga~ t<.>~:-;iei indu::;rria1j, co11 · •

e ch0 ha ~u::;C'itato l'aro 1nirazionc dell'11ditorio, tilnto per il Ya lor~ scien1ifico e vratico dei <lati :-t.pport.ati, <1l1anto per la rormu viva C' interessante <.lell'esposto. l l 1n lu~lio la ri1u1it>DP ~i è apert<t «nn uu resn '-'011to ~uccinto n1a molto esatto tlel dott. "''s•att su} urinci.vii t' la t<~cnit·;1 cli i1npi<'go le J ·k<ltà tcrmome

rerenza molto

interes~ctnte

1

1.ro, e :-;ui tlati utili ('hfl r•nb rornir<· 11nest<, èll)JJa 1 ecchio per la determ i11Hziout• c.lerlo . tato igrometrico P il Yalol'l' llei n1uYi n1•"11ti dt>ll' e1 ria uell'..1tn10~ r"ra d<?ll~ nffi<-111e e 1ll-'i locali •li 1;1\-oro. Il dott. Patrizi di Bolognn <'Oll l'niuto di proie r.inn i J11minose t•sposc1 brill<111tl'11Jcut<.1 i uH·todi gralh·! da lui impit-igati ver h1 inisura dc..--'Jla fatica e dullv :t1 t i tu1lini profe:s::.;io11<1lL [ risnltati •La lt1i ottpnuti nell a ergomiogr afi<.1, la iuisura Ù<." ll'atten;r,ione. dPJJ a mc1noria, òell'<t~~ociazion~. dei riflessi <';t l'lliO- Yèl:.;('Ohl l'i, SOllO :-;embr:l ti tli e•;\ lJit~le ill1 j1òl' l<111z3 pC'.'r gl i studi i11 cor~n . ~1uaut11uque ap1>aia , 1·01ue lo c..:onfer111ano i rap1Jorli <lfll <lott. J.e~ sui tPsti chin1i.c i tl i. fatic'<'l l' ciel clott. ,,.~,ntt ~ui. testi psie;otisi ologi<'i. (·l1e tino <ld o ru. i dati :te<·<'rtn ti. non .;;ono _anc.:nr<-l t1sciti dal ùon1illio del la bora torio 1' ~0110 tlitlìe ih1H~ ute •tlJplicabil i a?1·1 mi~ur;1 tliretta dcl la ,.1>ro ilHlu:-;t ri~tl• '· 1'ra <1u0:sti dati ùPl dqrt. l'<l t rizi, ~i <leYt\ tnttaYia ritenere il fatto e h<' nelh1

fatica runscolart". allorvhè il Ja,·oro inscritio ( ·r~o g-rnficau1en te. uon 1110. t ra nuc:ora Ja diu1inuv.io11<-- òi . 1 r 11dinH·11to. 1:1 1n ill~l':t fia 1 l~J la contrnzione 111t1:-11'0 lì.1 r<' u1ostl'a 11 u ritar<.lo nell<1 co11trazio11P. <)aesto f('nvn1c·no <lin1o~tra <:ome il 1nusc:nlo, a n cl1e StRnco,. possa u11core:1 rf'ag'irc , l' for11isct' <l<'llP i11<li<'azinni sulla gcne~i di <·erti 1ufortnni del la Yoro. in111ut:;1 bili..11011 a una f;-1ticn nerYOHa, 111a a una f»t ic.<1 mu8Col are. ~ uglH1 lm<'lllP :t r itr-nere i l fatto <'hc•, per g li st~s~i i11rljyidni 1<> <·urv<· cli misura cl<'ll':1tteu r.iouc, clell<t llH'lllol'i<t, clvll '.1 ssncinzion0 p1'1·s<• 11t.at1() d e lle ~i militi.1di11i .,·id~\nti. [l 20 lt1glio, 11 si<r. <i:a~tf'r, in 1111 1• ... p11:-:lu n111Jt< 1

i u tere~~;111te in ~i~tt' su lri1n1)orta11za t·ll(• g li ìgie11 isf i dt'hlJùllo 1lnrt· :1 ll'ill111nin·17.io1t<' clt•ll<' fabl1ri c·ll<" nnncht> n lh1 ,.('llt i htzionc 1' ;i I ri;-{<-i1 lcln1uento. \' flj('(' C}lP :1 lln :-:{;li o •ltt11:ih· df'})p llO~tr<· ('t)fl() S<·enze. &i r Phh<' p t'\Hl 1' H le t lCltPr1uine:1 re u110 :-itan dnrd rl 'ill111uiu;1 zioJ1{'. T11siste st1lle difficoltà m<>rn li t' inn t<'riH l i 1 ·he ~i in <·nntra110 :.1 llorqt1u11tio si ' nµ;liono d etern1j11;11·p, 11c11L· diverst' i11di.1~trie, I<~ .·nnd izio11i di nun nlig1io1·l' il lnminnzione. 111 materi n ·d i lt'gisln hione Don ~i llllb C'be actett<ll'(') il prin1·ipio di u11 ' ill11i11in~1 ~ion.- :-;uJlil'iente. lnseinndo agli i11tf)1·eR~nti ln c·u t'<l di li~:-:a r~. in ogni ca~n p :1rt.i,'<1lnrt1. i Y:llnri 111~c-t's8n 1·i ai :--in~oli lnvori. Tn un r:i1•vnrtn dor·11111t"nt.ato il prof. <'blath <-:-;11011e le <li\·<'r:-;t' c:tll"\P llell<t fati1·<1 dtJl'o1·l'hio. e ht l'iUlliODt~ -.:i c·hiut.lt" tOil Ul4'1 hriJlau t e l'UlUUilÌPSl -

7.lOlle del cl11tt. ~t:1s<:;<'ll sul nif.:tagn10 dei n1inntori I 11 1.-r0~s:1 nt i ,Ji!'<"tl:-{:-;il)Di :-:eµ:11iron1 •)~·11u11a \lelle 1·1111111111«.tZ !lllli 1 1:1 rin1do n p fnr1nu]è1 i ,·oti ~e~·nc.>nt i : 1ri11 ri :. ioltt r/ •'i /11l11 rr1lo> 'i. I>:ii r:q1p<1r·i 1>rP'-<'lll ~lt i • dH Il<" 1li:-\tll . °'ioni J'Ì:--11lt·1 r·]h• hl ''Ì7-iàZiO· lll' d<'ll'·1ri;1 dtl1 lnl)nr:1to ri ltn nun µ,randt> i1nport:1nzn .-11111 ...·a 1n •" t' :-·nl l'P!1dinu'11f .1 tl<'~li oJH•r."11. «7Ji in1·nnY111ii>11ti 1·IH• 111• ris 11 Jt;11111 ....;111111 di ordin<' tfiYPl'~o e 1(1 :..l11<li11 s1·~11ito d:1 ll.1 r iuniout 11u11 poti ' 1 •-.. lf"n<h't'~i n 11:1 l•'I :i Jiti'1 d<• i f;t ttn1·i in~'llnln·i: l'at1


~~;ZIONE

tenzione {lell'asseml.>lea è ~tul}l pa.1·ticolar1ne11te attratta sui g·az tos:sici, n1olto llll n1ero~i (' di ''rttiil natura. Uno studio dettagliato cli ciascuno cli es. c'i (il l-0ro i1umero aumenta col i)rogl'es~o dPll'indn~tria spP<.:ialmente in ciò che rig· uarda i solventi) rueritil di e~sere seguito Ria dal punto di vista delle applir.uzioni (nellP officine .;,te~ e) c<>n lt1 collauorazione ùei padror1i e degli operai. quanto dal punto di vista sperin1entale. .FJ del resto scientificau1ente provato che le buone l'Ondizioni <lell'ambienté hanno t1n~influenza fu\ orevol~ s11lla Ral11te negli OJ>(lrai e sulla loro produzione. Fatica ind1l8triale. - I.o :-.tuùio d~lla fatica in~iustriale presenta un certo interes~e dal punto di vista economico e sociale. Se esso non può attt1nlmente ri~olverc tutti i probl(\1ni i1osti dal la·voro, può ciò no11dimeno fornire delle indicazioni preziose per la soluzione di problen1i interessanti per la produttività industriale (ripartizione della giornata. di lavoro ecc., origine degli infortuni del ln ·voro, rendimento del lavoro degli operai, ecc ..). :m quindi utile favorire gli studi sulla fatica industriale e più speciuln1ente bisogna ricercare dei sh;;temi che possano applicarsi facilmente negli ..ani bienti industria li. •

I

lllumi'naz·lone <lei lab ora tori e fatica oculare. --

I..a «Riunione internazionale per lo Studio dei Problemi di Igiene Industriale » dopo a Yer intesi -e discus~i l rappoi;ti dei sigg. Gaster, Oblath e Stassen riconosce che la questione dell'illuminazione è tanto importante per l'igiene industriale qt1anto lo sono la ventilazione e il riscaldamento. •~ ricerche che tendono a fissare il minin10 di luce necessario, la distrib11~ione nel locale delle sorgenti luminose, ecc., sono molto difficili ma importuntissime. J,,a Riunione insiste sulla necessità di <!ontinuare queste esperienw; la C'Ollaborzione dei tf'Cnici e degli igienisti dei diversi i1aesi è indiRpen~nbile per poter arrivare a dei risulta ti utili -l:' })l'a tici. 1•1 irna di separar·si i sigg. I~hmann, Gaster e I~ hanno voluto ringraziare il prof. Christia ni J>er il n1odo come questi uveva orgouiz?Jata la Riunione. Riunione ('ile in principio i membri considernvano con un certo scetticisn10. Fu con pia eere 1·iconosc-iuto <'hc non è necessario di sviegn r(-> tutta la pompa propri o :.1 d un i1A> ngre~so per tra tta 1·e clellc <]11eRtioni scientificl1e, e che una semplice ri11nione intin1a, qnale questa di GinPYra. rapprt>s,,ntu va il i11ezzo più prn tieo e iuigl i ore llel' d~·i n1e<lici e ùegli igip118ti che desicleravnno aYere uno sco mb io di ide~ in pie11a libertà. Il snrc<?~oo <li <inesta riunione è certamente doYuto nlla buona Yolnntil dei partecipa llti : «questa buona volont<\ iitP~n 11riblle dei ineclici e igienis ti') co1ne si c·on1pi·lceya di far osservare il dott. Christiani nel sno tlh:::rorso di in'l 11gurnzione. r·n tratto particolnre cli c1uestn riunione è 1'111· F:it>tne <li b 1on nn1ore , di cordialità e simpatia , nel qnn le si sono svolti i suoi l<ì'\Ori .•'lucorn nnn Yol tn si è constatato che la scienza non ha frontie1·e. e come faceva osservare un o degli oratori «poco itn1>01·ta cln do'"'e ~i Yiene, poco importn dove si ritorn~rà, quando ci si rinnisce per la ~cien7.n ». 1

z.

1061

PRATJl,A

.;NOTIZIE DIVERSE. •

I Congressi mcdf('i di Milano. Dal 22 al :31 ottobi'c .1lila110 ~urh ~cde di t1na serie di Congressi di .1\. leùicina conca tena ti I' uno eon l 'altro j11 modo b1 oifrire ai medici ch e ~· i reebe ranno a passa re l111a cleci.nn di g·iorni a l\Iilano, l'occasione di assister<' a lle diverse relazioni scientifico-pratiche clip for111cra1mo oggetto centrale dei C;<)11gre~si 8teHRi. I lU('Clici che andl'anno a lVIilano J>er iJU1.: !l'epoca i)otranno assistere i1elle Cliniche <' 11ei J)ri11cipali comparti oRpednlieri, aggregati o uo agli IstH~uti Universitari, n dimostrazioni eser' ci tazio11i, atti o}Jel'ati,·i. nell~ ore a ntecedenti t' succesive in ogni ~ior110 <li Ja,,ori dcl ( ongresso. Si sono co stituiLi i Comttati Ordinatori dei cinq11e Congressi: di P ed iatria, J)residente p1·of. Cnttaneo Cesnre, segretario prof. Pestalozza Camillo; di. Ortopeclia, l)reside11tc prof. Gale.azzi Riccardo, ~gretarlo prof. Scarlini Giovanni; di Cl1irurgia, presidente pr<>f. Baldo Ro8si, seg·retario prof. Borghi Mario-; di Urologia, i1resldente prof. T.1asio Giova11ni, segretario dott. Boretti Cesare; di l\1"edici11a interna, presiclent<? pr-0f. Devoto Luigi, segretario dott. Ceresoli Adriano . ' 'enne ntficia to il prof. I ,uigi Devoto ad asst1mere la Presidenza generale dei Comitati e ne sarà SeQ·retario generale il prof. I ...uigi Preti. . 1

1

1

TEMI DEI COX'...1RESSI E REL:\TORI. C<>n~resso

di Perliatrin (22-25 ottobre). - 1) Determinazione d el fabbisogno alimenta re del bambino. (Relatori: Pesta lozzu Camillo e Do ria Caffn rena). - 2) Dintesi e costitnzione nell'i11fanzia. (Relatore: . Bergbil1z Guido). - 3) I.e istituzioni !)3 rascol nRtiche e la loro in1porta11za igie11ico-sociu le. (l{eln.to1e: l\·lario Rc'lspi). Congresso di Ortopedia (24-25 ottobre). Il trattan1e11to della scoliosi. (Relatore: Scarlini Giovanni). Con12;resso di f1hirnrgia (211-28 ottobre). - 1) T.a sim1H1tectomin. (Relntore : U11rech1zzi G.). - , 2) f ,e it1d ica ?.ioni della op~r:1 bilità i1elle varie forme di splenon1eg-alia. (Relrt tori: J\licheli Ferdinando e Cappel li). Co11~re~o di Urologin (29 ottobre). 1) I diverticoli clella vel:'cica. lRelatore : J .. asio GioYanni). - 2) Fnl ~orn~done rlei tu n1ori veRcica li . (Relatori: Bruni Car1nelo e Colcnnbino Si lYio). Co11grPs~o d i l'tleclicina Interna (~-31 ottobre). 1) Sinclron1i surrenali . (Relatori: r>encle Nicola e t•in ;,,zn C\:)~HreJ. - 2) Pro ~ressi nell·1 diagnosi delle nefriti. (Relatore : Fer 1n1111ini I.iui"J;i). - B) r,e inclic.-17.ioni della opera bili ti1 nel l~ varie for11 e <li s11l<110 1 e2·n li:1. teina jn con1uue n Ila Soçietil cli Cl1irnrgia. (R nlntori: i\~ icbeli Ferclinando (:' Cap1H"\lli). 1

1

TR ~(\ante clei Congressi verr:lnno tennte negli

I stit11ti C'linlci e ne2:Ii Istituti Osr>eclalieri. • T e WprroYiP rl i ~tn to concPderanno i Yi ~ '!"'!1 n r1dP7.iOnC' 1·on ln C'nn "'es~ione ni Conirressisti di trattpnp1·~i r1 ì\·Iil·1 no <lal 20 al 31 ottobre.


1062

JI POLICLINICO

XXI Congresso Italiano dl Dermat-ologia e Slftlografta. La XXI riunione della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia avrà luogo in Padova nella seconda quindicina del mese di diC!em bre p. '. I t.emi ufficiali sono : 1) «Cancro cutaneo sperimentale». (Relatore: Prof. E. Bizzozero, Torino). 2) (<Guarigione della sifilide». (Reln.tore: Professor I.1 . Tommasi, 13'irenze). Ogni socio non potrà presentare più di d11e comunicazioni e dovrà indicare espres:samente quella che desidera abbia la precedenza. ~ comunicazioni dovranno essere fatte personalmente dalI 'Autore. I titoli delle comunicazioni dovranno essere in-. viati ul ~egretario prof. Vincenzo Montesano, Roma (20), via Campo ~larhio, 69, · non più tardi del 10 novembre p. v.; quelli pervenl1ti dopo questa data non sarannò inscritti nell'ordine del giorno. I soci i · quali desidèrano fruire dei riba·ssi ferroviari, se questi ,~erranno concessi, dovranno farne richiesta al sègretario non oltre il 10 novembre p. v.

Xlll Congresso ltaUano ~I Stomatologia. Promosso dalla Federazione Stomatologica Italinna ,,- avrà lt1ogo a Napoli, pres~o Ja R. Università, dal 13 al 17 ottobre. Il Co1nitato ordinatore è presieduto dal prof. R. D' •.\.liSP di Napoli (Piazza Municipio, 48) e allo stesso (lovranno essere rivolte le domande d 'iscrizione, secondo le modalità che verranno rese note da I Comitato stesso. I temi ufficiali del Congresso saranno i seguenti : l ) Prof. A. Beretta (Bologna » : Riordinamento degli studi odontologici )); 2) Prof. G. Manicardi (!vlodc>na) : «Patogenesi della carie dentale»; 3) Dott. G. Grandi (Trieste): ((Nevralgie dontofs:.cciali ». R<>no già pervent1te alla Presidenza numerose ed interessanti comunicazioni. Nella riunione verrà cliscnsso H 111piament~ l'insegnament:o <l<>ll'oòontoin tria.

La noovn Università di Milano. r..a nuova Universitas Studiorum sorgerà neJ quartiere cli Potta Venezia, in un vasto spazio ad <>st clelln cii tù. I lavori, iniziati nel 1916, vennero lenta1nente proseguiti nel periodo bellico e postb<'llico, Jlla ora :td essi è stato dato un nuovo imp111. o, grazie :1lle cnre che vi ha dedicato il Sindaco, prof. 2\Iangiagalli. Preventivat;1 allor.a la 8peRa in ~oli 26 inilioni, raggiung:,")rn C'it·f·a <lO 111ilioni. TJa llU•)V:l Universitit a,·rà le quattro Facoltà classicll~: Medicina, Giurisprudenza, l,ettere e • Fis;ico- ~la te...:uatica . e sariL dotata di una non comun<_. ricchezza di mezzi e di iuater1nli cli studi, talchè potrà ' 0.ntar. i cl'cs ere tra le primissime del l~(>g-uo, (' di poter gareggiare con alcun(l delle più rin<.>mate UniverRitit straniere. Attorno alle Facoltà orger.1nno a ltri nuclei univ~rsitari. c·o.:;tituiti rla scuole superiori, mentre sul terreni adiaeenti . orgeranno quelli del](\ <'arte <' tìbr<> tE'~. i li, olii e grascti, iueccanica agraria, istituto editorin 1<' RC'ientifico-tccniC'o. i~tituto del cuoio. 1

1

[ANNO

XXXI, l1~ ASC. 3'21

Associazione industriale d'Italia per pre\enire gli infortuni sul lavoro. ,. La Città àegU ,c;tudi copre un'area di 175,000 mq . E gli Istituti e le Facoltà, già attualmente esistenti a Milano, vedranno anche aumentare 1€' Iorc.) dist)(lnibilità di spazio. La Facoltà di Legge e tutte le Segreterie avranno sede in via Ruffini. La solenne inaugurazione ~rà tenuta durante il prossimo novembre nello storico salone delle Statue al Qastello Sforzesco, presenti i rappresentanti . delle Università di tutta Europa.

IJ nuovo regolamento generale della Cassa Nazionale Infortuni. Con R. Decreto 19 giugno 1924, n. 104lt pubbli- cato nella Gazzetta Ufficiale dell'S luglio, è stato approvato il nuovo Regolamento Generale della Cassa Nazionale di Assicurazione per gli infortuni sul lavoro, che sostituisce quello appro,ato con R. D. 15 settembre 1922, n. 1333. Il nuovo Regolamento Generale detta le norme , concernenti la nomina, le attribuzioni e il funzionamento dei quattro organi centrali l C-0nsiglio ~ · Superiore, Comitato Esecutiv-0, Collegio dei Revi - · sori dei Conti, Direttore Generale) e quelle rela- ' tive alla .costituzione, allo scopo e alla l'appresentanza dell'Istituto, agli organi locali, al personale e ai rapporti con altri Enti. Le nuove ùisposizioni rispondono aJle direttive del Governo, che ha voluto rendere la Cassa Nazionale Infortuni sempre più semplice nell'organizzazione. rapi da nei movimenti ed efficace nell'azione. Il Regolamento stesso sanziona, poi, il principio che la Cnssa Nazionale provvede a cure medicochirurgicl1e. fisioterapiche e ortopediche e alla rieclucuzio11e funzionnle e professionale. Viene in tal ruodo riconosciuta e incoraggiata l'azione altamente t:iOCiale e benefica svolta disinte ressatamente dalla Cassa, medit:tnte la sua vasta e poderosa organi zzav.ione sanitaria, per restituire ai lavoratori colpiti r]a infortunio il massimo di rein tegrazion~ della capacità professionale.

Gruppo napoletano per lo studio delle questioni eogenlche e sessuali. La giovane organizzazione c:l1e il1 questo periodo 11a rafforzato le sue fila, per ragioni contingenti è stata costretta a iimandare nd ottobrE' l'annuncia ti conferenza di Leonardo Bianchi che avrebbe dovuto costituire il vero atto inaugl1ra1f' cl~gli studii e dell'azione che il grupPo intende svolgere. Alla confe renza di Leonardo Bianchi seguira11no quell~ rli Roberto Bracco, ciastellino. CaIMsso e di altri <'nltori di di~cipline f\11g·enichP cli ,-nr1e parti di Italia. Mentre il Consiglio DjrettiYo va concretando una efficace opera di propaganda. e di infiltrazione pe:r <·hiarire gli alti fini scx;iali dell'eugenica, ogni mese avranno luogo riunioni cli carattere scientifico, con comunicazioni e di~cussioni che contribuiranno a Ilo ulteriore sviluppo dell'azione iniziata. J~ iscrizioni :i ~O<'i delle YA rie categorie sono aperte presso il ~~reta . rio genpr·:ile- prof. Ca-


[ANNO

:\XXI. FASC. 32)

1~

SEZIONE PRATICA

Cinquantenario dl un glomale modico. Quest'anno compie il 500 anno di fondazione il reputato « Journ. of Nervous and Mental Disease ». In tale occasione viene allestito un indice generale dei 50 volumi. L'indice verrà pubblicato <al prezzo di 5 doll.) se i sottoscrittori raggiungeranno il numero di almeoo 100. Rivolgersi alla sede del periodico (64. '°".est 56th Street, New York, S. U. d' A.).

un'importante monografia 5:Ul rene pullcistico), lo aveva reso assai noto tra i cultori italiani e stranieri della patologia medica e dell'anatomia patologica. Era anche conisulente assai ricercato; e aveva raccolto intorno a sè una. 1s chiera di giovani medici e di studenti, che fii <·11oravano di consi-· derarlo come il loro Ma~stro. La sua morte immatura lascia un larghissimo compianto, accresciuto dal ricordo del suo disinteresse e della sna ge-

,

ne1:osltà .

In onore di d'Arsonval.

F' . R ..

Si è costit11ito un Comitato per tributa.re delle

onoranze al prof. d'Arsonval, il quale ha compiuto opera di pioniere nella fisica biologica ed ba cr~1 to il met-Odo terapeutico detto d' Arsonvalizzazione; egli successe al Bro'\vn-Séquard nel « Collège de France >J. • L'occasione è tratta dal (·onferimento di un'alta onorificenza della Legion d'Onore. Presidente del C-0u1itato è il dott. Ilelot. tu0 df> Bellechasse. 36 - Parigi. Il 13 luglio si è spento a Ferrara, a soli 50 anni, il prof. ALBERTO MICHELANGELO LUZZATTO. Era docente di patologia e di clinica n1edica, professore all'Università di J'.'errara. medico vrimario e direttore del laboratorio clell' Arcispedale S. Anna. La sua ricca produzione scientifica, comprendE-'nte un centinai<> di pubblicazioni (tra cui

\

RIVISTA l\1ENSILE • diretta dal Prof. PAOLO GAIFAMI

qCMMARIO del ~ . 7 (luglio). - La pagina del medico pratico : P. GAIFAMI. La vaccinazione nella profilassi della infezione puerperale. - Memorie originali: O. VIANA, Contributo allo stud•i o deJ tagt:o cesareo addominale nella. placenta previa. - Fatti e documenti (clinici ed anatomici): D. CONSOLI, Sulla sinfisiectomia parziale superiore alla Costa. - La rubrica degli errori: G. DELLEPIANE, A proposito di diagnosi di gravidanza extra-uterina. - Riviste generali: E. COBAU. Le «piccole miserie» delle donne. - La nota dr terapia: G. ALBANO, Il tratta1nento della cistopielite gravidi ca. - Dalle riviste. - Varietà. - I librl. - Notizie. • • •.\bbonam. annuo: Italia: L. 20, Estero: L. 25; abbon. sem estral€ : Italia: L. 10, Estero L. 12,50. Decorrenza dal mese di luglio. Per gli abbonati al « PolicJin~o > rispettivamente L. 16 e L. 20, L. 8 e L. 10. Inviare vn~lia-po~ tal e al cav. LU1QI PùZZI, v in. Sistina, 14 - Roma. C nuovi ahbonati che affretteranno le richiest e riceveranno gratis il n. 6.

Indice alfabetico per materie .

Pag. 1053 Adeniti tubercolari del collv l) 1055 Anestesia loca le . )) 1047 Bibliografia » 105H Cadaveri: imbalsamazione Ca11fora isomera iniettabile in soluzione 1054 acquosa . Oronaoa del mo ~"in1 Pn to . professiona.le . )) 1059 Denti: trattarueuto palliativo dei dolori )) 1053 J) 1051 Echinococco polmonal'e )) 1050 F<!ga to : infarti ant>mici necrotici )) 1053 Gangrene putride . Gi·unta Ocm1lu/1tale: co1idiz ioni per la so)) 1058 stituzione al Oon.~igli.o . Giunta Provinciale .4.nirninistra.tiva: sostituzione ai Ooniuni per i capitolati )) 1057 e per le indennità r:aro-1.'rflveri . )) 1052 Glandole linfatiche: 3 t'fezioni . )) 1060 Igiene del lavoro : co11gresso I) 1036 Infezione malaria-o,1elitense : casistica Insulina nella pra lica generale . 1039. 1050 Morbillo con s i n<ll'·)Jlli e complicanze )) ' 1050 atipiche: epidemia . Morbo di Fla:Ja ni-Base<lO'n' : terapia chin 1041 rurgica e suoi risultati definitivi I)

1

Med·i<~t

f_; A CLINICA OSTETRICA.

di bordo

))

1049

l)

Omeopatia : a propo:-.;ito di - . Pancreas: estratto ~moleucolisinlco Paralisi progre8 ivn.: tratta1nento con malaria e tifo-vaccino . ParaliRi progressiva: trattamento con rame . . . . • Rom.a. 1924 -

)) ))

1056 1043 1049

.

Tip. l.ia.rtiere

(~ntra.li (S).

1049

fJag. 1051 Peritoneo ed i1umunità locale . Peritonite da ~rforazione: intel'Y~nto l) 1051 operativo . . . . )) 1054 Peritonite: impiego dell'etere . )) 1050 Polidattilia: varietà non comune Reazi.one di Hecht-Weinberg: tec11ica » 1055 Rea?.ione di Lange : una causa fon<la)) 1036 ment.ale di errore . l) 1038 Reazioni labiri11tiche Reumatismo: il problema del ' )) 1055 Riflesso cremaisterico nelle 'esioni del peritoneo dei due quadranti su}X'riori l) 1033 dell'addome Riflesso ocu lo-pa l pebrRJ~ e t un1 ori del)) 1050 l'esofago l) 1053 Salasso: insucceF>si . Saturnismo : C.'-Ole8teri11emin )) 1049 Sierologia : ricerche . . . . )) 1049 )) 1058 Società dello Na.zio'n i : Ooniita lo cl' I qien c )) 10-19 Tabe: trattamento con rame «Treponema pallidum )> : azio11e nlorùeun 1 ORO zante degli arsenobenzoli . Tul'>ercolosi osteoartiC'olari . n pertr : tra t)) 1051 ta.mento chiuso . Tubercolosi polmoru.1re: errori nella tlia · )) 1052 gnosi . Ulcera gastrica: i)atog·ene,;:i 11eutrofica . l ) 1050 Utero: riflessi pericolosi negli interyenti )) 1051 Vaccino n.ntitubercola re Pot1ndorf: ap)) 1051 plicazioni • • • •

f,. Pozzi. ed .

N>~P·


lL

POLICI~INICO

( PAGINA

DELL'AMMINI"ITR \Z!ONJ-; )

Nostra recentissima pubblicazione: PROF.

::;EZ. PRA'l'IC_i\ N. 32

Diplomato in 1'1edicina trop icale é'\J RoyRl (.'o llege of Phisicians y Surgeons di Londra Li b~ro doren t.e in Parassitologia - .H. Clinica ~led ica di Roma

CARI,O BASILE

t>iagnosfica delle 1nalaffie tJarassitarie PrPt'azionP <iel prof. VITTORI • A'COLl - Direttore rlella R. Clinica MPdica di Ron1a

Riportia1110 a lcuni brani dei gi11dizi espressi dalla stampa. medica italiana su questo M a?iuale: cc Il pr<>f. BA~II.E ha dato una l>1·illante prova. del c<>me si JlOSsano sor·montare le gravi dif -

tiC(>lt<\ ditl<Lttithe in e renti alla tl'attuiioue si~te11t<ltit·a.1 tli utHl 111uteriai tra le più agitat!l. L<l· parte clingnoRtica diff()t·enzi<lle - di gr<tndissima iu11,01-tt111za quS;i11clo si consideri il bi anttale in Ulld, <lelle sue funzioui es~enziali, qt1ella di cou~ttltazion~ - è svolta dal IlASILID con svariati e i-:J>e~so llU()\i a1·titicii didattici: figure, tnlJelle, ~cliemi; ne consep:11e una forma conci~<t. a tt1·apnte, che Ù<l al lettore un 8enso et1for:ico di cliiarezza e di ordine. Nella tratt:tzior1e di conten11to J>nrticolarmente mP<lico <tl>IJiamo constatato uno scrupoloso a.g giot·nament<> ÙPi dati r>itì im f)Ol'tanti . . Molto selezionata, la, r>arte tP<:uico-diagD(H~t 1ca di laboratorio cl1e i·ivela, llll rieerc<tto·r e consumato; r>ocl1i lll(ltocli, ma. pratjci e a.t ten<libili. Co~ì, conciso e serrato ntllht el<Loorazione della m<tteria., limpid<) e cùia.r o nella P1-WJ><• 8Ìzione, corredato tlè.li 1>iù 01,po1·tuni sussidi gr,t fi<·i, <111e~t<> Al an.u ale si presenL't <tgli studio~i italiani in llll op1>ortuno momento eù è dest1nato ad un lungo cammino». (Da Pat1iologica, 15 marw· 19!!!l). 1

«L'alta. competenza d~ll' A. si riflette su tutta l'opera. Scrivendo per i medici, egli .si è limitato alle llOZl()lli Clle Ji ÌUtel'eSNilllO, ' cioè <li j'at'<l~Slti J)iÙ importanti (>er la JlHttd•lgia uma11a, e ~i è J;.ts<'iato guiJ;.1re unicamente dall'imp<,rt<tnza 1>ratica legata ad ogni C3J)itolo. La y>raticità è lo scopo da Clli nulla. lo svia: elimina eitazi<>·11i, dissertazioni, dottrine; si attiene ai fatti. Varie tabelle condensa.no e sistemano le no7.io11i e~poste. Il lavoro è C<JITe dato cli abl>onc1<lutì e <.iimostrative illust1~azioni, in ])e:1rte sclt~mati<'~e, molte or·iginali. Esso i·iunisce tutte le :~ ontlizioni 1>er reuùersi utile: e ness11n medico colto do,rrebl>e priva.r sene. , N<~lla tec11ica dell';.1lle~imento eclitoriale non è stata tra~curata nessrt.lllèli spe~a.. T'na lode tDa. Annali d'Igiene, febb1~aio 1923). va. alla. coraggiosa. Casa. editrice». SAGGIO DELLE 11..LUSTRAZIONI

y

,

7

,/

/ ,f'µ fo .'(piro

I >l !'~'\ ' ll lt•r i a : 111 1t-hi <"1 1. ~i · hi o ll<_, di illtt>:-;ti110 l'l'HHSO. Nol:t :--i r1~·n tf/n1 11(• f1fl !t i sfu/1 f 1/< (f lh'i tP~l4llti e lo ~ta­ to cli 1 •0 1H~l'~tio11p tlP i · a ~i :-:nn~ui!.!ni. 1 I >1\ nn prPpa rH to :tYlt t o c.P11t1lt 11 t•nt p <h1 ,,.<·HV<Hl).

• ~. •i..ri1rhi,

rn<JJ'T"<lfJÌfJ1

'

\lic-r<)fotogrntia / ,t'is/1 t1111111u fn n I 11 n1. Origi un I<-' . l ugr. BOHO <lln ru.

ir·t1 • 111 l1 .1tJ-

in -

11\1 /)

\ :..:I'"

g ... Jl() rl•>ll oi ...;j

tp

fl)l

to-

• .. ; ,, ,, luit<r

lt tPrrl - {'0 • Al'TRtri~1l

i tt<>r·o-infptti ,.n

o

0

TTn \'Ol11n1•• i11 8°, rii p·~g x11-2tl'>. ('\. 8 d~llrt ('ollRna MHnuali cie l •·Polirli11ic,J .) stHn1 .. ~r11 :-. ll cArtn sr• • ip 1t i 11 R. eon 91 fìg11r.. 1...: ta,ol..- int~rc11 ~tP nt·J tf'sto, T ìù 2 tavole a coJori t .. ,,., tt'$to - Pr1>zzn . 33. PP.r i nn-=-tri ah l,on·-tt i sole I... 28 n p111 to t'rfl.111·0 I ,,.;,, ,.,, vo:1l ir1 po. tnlP ,,7 r:nv. Lr·1n1

======================================== P()Z7l 1·in &i.·tinn 14. Ru111n

-


A.NNO XXXI ..

Roma, 18 Agosto 1924

Fase. 33

I

tondato dai professori :

GUIDO BACC ELL I

FR AN CESCO DU RANTE

SEZIONE PRATICA R EDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

-Osservazioni cliniche: G. Ti1.ianelln : J>ue casi di r>m1plegia UficH. Note e contributi \ G. Pell:\.t'aui: A.ncora la pr~venzione delle n europatie :..itilìtich e pa renchin1ali. Sunti e rassegne : D IAGNOSTICA: H. Olae.;;sne r: La cliag oosi dellt' malattie del pancreas. -TERAPI A: Hrun11 t' -;\lcndl: L'ant>stesia. paravertebrale p e r la cura Llei dolori viscerali. Cotte: Azione curativa. d ell'anestesia spinale nell'occlusione intestinale. - F. 8én:;.q11e: Il trattttmPnto chirurgico dell'angina pector1s. .Cenni, bib liografici. Aooademie, Società m ed iche, Cong ressi: R. Accadcmill di )fedicina rli Torino. - ~ocietà Lombarda cti ~cienze )f ecliche e Biologiche. - Accademia l\'Ied ico-Fisica Fiore ntina . - Soeietà [taliana Oto-neu;·o-oftalmologica - Sezione Romana. -

Diritti di proprietà di e.~si

rl~ervat l.

Re-n:za

-

E vietata la citar'1'1.e la fo"' te.

Memento

riprodu~ne

X,. Congresso

di ldrologia, Cli111ato logia e Ter apia tisica. Appunti p er il m edico pra tico : SEMR I0T1CA: L 'es:une dei liquidi ascitici. - CASI STICA e T ER API A: La $Ordità senile. - Emis:-ioue ùi « liquor» da una fistola ossea-auri colare. - Tratta1nento della s inusite frontale acuta. - L e idrorree na:-ali. - I rimedi contro il ;affreddore. - L'irite blenorragi ca. Cl gl aucon1a. POST.4 DEGLI ABBONATI. CoM~IENTI : Tra le {! randi :c-operte mediche. VARIA. Nella vita professiona le: Cronaca del mo-çime nto prof e. sionale . - Concorsi . - Xornine, pro11101ioni ed onorificenze. Notizie diverse. Cronaca epidemiologica. Rass egna della stampa m edica . Indice a lfa betico per matet"ie.

di lavori pubblicati nel POUCLINICO e lff.

pubbUca~ione

dei sunt'

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato la 2a rata semestrale dell'abbonamento L' ~.\.1'11\11 NISTRA z10NE. • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. Una delle i1ustre iualate esse11clo ve11t1ta a morte, si ebbe il co11trollo a.natorno-istologi.c-0. Q·nef:to caso inoltre, })er l'andamento di talune complicazioni, f:eco11 dari e all'emi·p legia stessa o p er lo meno rnodificate da essa, merita di essere ct.esc ritto con qualche particol are. ..

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÙSPEDALB CIVILE DI VENEZIA

DIVISJO:NE clir~tta

11 \ 71 Congre::;llo di i\ ledit·ina de l lavoro. -

ì\iIEDICA

I\T

ùal pri.ma.rio prof. G.

Jo~A.

Due casi di emiplegia tifi.ca

\

p·er il d·o tt. (;1 L.SEPPE TIZI ANELLO, as i tente effettivo. })iu che mille ca i di tifo clecor si in sette <t rt11i in q\1esto Repa rto Os1Jeclaliero Tifose. solo nel corrente anno ci fu dato di ·Os.servare i11 <lue m,aJate una. d·elle p iù rare compli.c azioni di esso: l 'emiplegia. . Fra l e turbe n.ervose insorgenti nel decorso della febbre tifoide , Tl1oinot e Ril:>ie1~re accennano pure . a ll'emiplegia, ma come complicanza più facile a manifestarsi nei convalescenti . ed ammettono che in generale si.a transitoria ed incompleta. Dalla lette ratura medica ho })Ott1to raccogli ere po.c hissimi .ca si, descritti d a ll'Eichhorst, da V11lpian, da Lucatello, da Satro, da Osler. Poichè in tutti i casi l a malattia • ebbe esito ·in guar igione, m a i ft1 possibil e di• mostrare la ver a natt1ra dellét lesione organica, s icch è m olte t eorie furon o a ddotte per spiegare la rar a com p licazione. Sll

1

Z. l\I., cli anr1i 29, entra nel · reparto tifos·e il dì 8 ottobre 1923. Nel gentilizio si rileva ch e la madr.e, vivente, soffre di cardiopat ia .. I...1 a roma.lata me1str11ò la prima volta a tredici a i1ni fu poi sen11)r€ r ego lare per epoca di comparsa e quantità di flusso. Spas·atasi a 17 anni ebbe ,J. gravidanze; lln solo figli~ è morto. Tre an11i fa f11 ammalata pe r circa quattro ines i, di fo1·ma jmprecisata. Lo scorso anno fu assunta qual e nl1trice all' I stit11to Esposti di Venezia, ma du.e meisi fa fu dimie s·sa perchè deperita. Ora è febbri.citai1te da ql1attro giorni; el)be i11olt re cefalea, epistassi, \7 omiio e diarrea. E. O. all 'ing-resso, : cute e mucose visibili rose.e. Si st.en1a g·hi.andolare non apprezzabile; nutrizio11e . . sca.rsa. I .. ingt1a patinosa, an·o·ssata ai i11arg111i. Negativo l'esame polmonare; r.es1)i.ri 20. Cuore: J)t1nta in ql1into spazio sull'emiielaveare. 'Nessl111 aumento dei diametri cardiaci; toni 11n po' lontani e sordi; il primi0 è lievemente impt1ro alla pu·n ta. Polso 100 reg·olare, di&ret a m ente ' 'alid-0. ;\ tldo111e: espanso; con sm agli att1r e g·ravidich e. N11mero.se roseole; è trattabile ed indolent e ovi1nque. Si palpa l a milza sporgente nell'in sp i rio. I


l()(lf)

lL •

1 1 0LJCI~ l~I CO

Gorg·oglio ileo-cecale. Alvo aperto. Orine to.rbide. P. S. 1019. R. A. presenza cli alb11mina (0.40 °6 ); n el sedimento, fortissima quantità di cilindri g·ranulos1 ed epiteliali. Una prima reazione di "'' idal diede r]sl1ltat o dubbio. Dia1-io. ·- Giorno 11 ottob1·e 1924. Sensorio sv.e glio. Nulla al to.r ace. Toni cardia,ci validi. Addo111e 1n1o dicamente meteori~o. La reazione di 'Vi'dal, nuovame11te es·eg11ita, risl1lta n ettamente poi itiva per il tifo. 12 ottol>1·e. P. 106 dicroto. Ammalata delirante. 14 ottobr.e matt:iona. Se111so1·io ottuso. Pel'de orine e feci. N11·lla di i1uovo al torace. Adcton1u trattabile . . e1·a. 1->. 100 fiaeco . 1'011i ca rdiaci 11 Pt1i, fiacchi. Condizio11i aggravate. Colorito subcia11ot ico. Estren1ità fredde. Notasi inoltre lieve SJ)inr1arn..ento d0e i solcl1i cutanei della m età sinistra della faccj·a.; abbassamento dell'an g olo boccale sinistro e stiram e11to a destra dell'ango.lo boccale D. Dimillltzione dell'energia rn,oto1ia ag·li a.rti <l i si11ist l'a. ~Iilia11 positivo a ·!-ìit1ist rn. Riflesso· r>ate1la.re ql1 asi a.ssente a . inistra. Non riflesso <li di,f.esa, J1on Babinsky. Per le condizioni della paziente non si può procedere ad un esa1nc della sensibilità nella JJarte par.etica. 15 otto.b re. Lo stira.me11to boccale è quasi scom1Ja rso. Colorito s ubcia11otico; s ubdeliri o. 16 ottobre. È ricom.parsa la paresi del facciale si:ni.stro. Nulla si rileva al .cuore. Non esiste alcun fatto di flebite. Non piaghe da dec11bito. 18 ottobre. Notte· molto in c11 1i eta. I.o stato di emiparesi oon qualche alternativa di iniglioran1e.i1to e peggio·ramento. J)ersi·s te. T oni c::t..rdiaci abbastanza ' alidi. Ventre trattabile; ruilza: s·i palJ)a. 29 ot1o1Jre. Energia motori a abolita completa111rnt0 n. sinistra; stato grave. Li11gua as.ciutta. 2} ottobre. Se11sori.o o.ttuso. Add.ome tra.ttabile. Il braccio smistro dal lato esterno è t11m0e fatto e arrossa.to1 dalla pieg·a del gon1ito fino a qna i l '8r-ticolazione della spalla. Nella zona arrossata 11ot.asi t1na flittena . Polso. frerruente, co11 diieroi ismo Sl)iocato, fiacco . ~5 ottobre. L'edema al bra.ccio sinistro a t ipo e.r esipelatoide è al1me11tata. 26 otto])re. J,,' ed en1a al braccio si è esteso alla spn lla il1i. tra la quale s i l)re~ta notevol1nentc tl1mefatta . Non \' i è )Jer ò i11 alcl1n p11nto se11so di fll1ttuazio11 e, i1 è . u1)erficiàle n è J)l'Ofonda. 28 ottobre. Il g:o1lfiore è molto diminuito alla spalla e va localizzandosi al ])raecio. 29 ottobre. Alla regione inter11a del braccio ~i 11i ·tro si è resa u1rtr1ife ·tn lllla zona bluastra <li necrosi superficiale. 30 ottobre. I~a. tumefazio11e del braccio va sempre più ridu~endosi n el mentre che il colorito bluastro aumenta e dalla zona necrotica rom i nei a secrezione si el'o J)l1r11l rntn. T,c condi.zion i ge11erali si aggra ,·a110. 2 ito,·r·r11bre. I.a zona necrotica si dema1·cn. ~eIIll)fe pitl. rota i qualche distur))O della deg-l,1t iziouc. 7 novembre. Sl1lla guancia s inistra rile,·a si u11'ttle€razione della grandezza di 2 cm. circa. circondata da alone rossastro. T...a necrosi al è1·accio '"-inistro i dimostra pTofonda, $ino a

i11 ettere allo scoperto per u11·e~te11 ·io.tir> di 10 x 7 cm. la fa eia hrè1cl1ialP. :\l·lla regio11 :).. d~ltoidea si so110 for111ati seni fì::-;tnlosi da cui ft11iscono p11s e sruJg·ne comini. ti n. f1·an11ne11t i di t.ess1lto nPcro nto. .. ulla n1 et ù si n i stra del tronco e rigore ·a1r1e11te JiJr1it.at.e dèl l1é1 linea m ediana co.si anterio1·1ne11te che po t~rio1·mente. si notai10 disseminate Llelle fonnazio11i pustolose, alcune a.g·mi11ate e. suppura11ti al centro, altre fluttuanti, tanto da rapprese11tare a.scessolini miliari. 1/es.am.e del secreto ottenuto mediante incisiorle d '1111a d' ess·e Yi di mostra presenza di stnfi locorcl1i.

1

CASO I . - Zona di r1€crosi al bl'accio e formazion1 pustolose al la metà sin. paralizzata . 8 novembre. Cor1clizio11 i IJreagonicl1e. _.\.ssenteco1np1etamente il l'ift es~o corneale di ini tra _ Lievissirno quello <.li Llest ra. Polso Ynnto. ~tu ore ·alle ore 2~. J.... a febl)1·e 11et pcriorl o di d egenza i1ella J1ostra (livjsio11e (31 !2'io1·11i) si 1nantenne continua, semJ)l~e elevata, rng·g·il1 ng·cndo i .1.0°,6; negli ultim i gio1~1i eblJe qualc11e in te rm i tt enza. rlutop sia. (Prof. (~AG:'\ETTO ) . Per brevità, riferisco olo il r cpe1·to del cervello, e poi la diag·nosi n11aton10-pntologi·cn con1plessiva: Cer1Jello. - J_,eg·g·ern1culc a11111entata Ja tensione della di.ira . CortPccja cerebrale paJlid.a: co. ì la l epto-111eni11ge. Di. creta raccolta 1i qui da lin11)ida nello spazio ir1terpen d t1colare. N ell.o spc sore (lei gangli basali di <.lcst1·a .e JJ~('Cl· . amente nel Puta1ne11 esiste 1111 focolaio d1 necro i iscl1emi.ca recente ascil1tta di color grigiogiallo s1)orco cl1e s i estende medialmente fì110


..,.. ".! .\. , [A ~~0 ,.'\..\.

F .\~C.

3')J v

~EZIONE

a.d i11teressa r e llartc de I globt1s paJ I i ù u s e cJel-

l 'R.'· TI C.\

1067

·

g ro · ~o coag11lo, ùi a petto jali110, e in al1a capsula interna ed .in basso fino a ledere · cune, cat1tene·n te massette di l)ign1 ento da. dibreve tratto della capsula .esterna. In uno spac- sfaci1nento em,atico, scg110 t}uesto che jl coag11lo cato sagittale il focolaio ba il v~ume di lID i1on è cadaverico, nè preago11ico, ma datante gros o pisello. Un tag lio condotto ùa lli:.t i11Ptù laterale •d:e i g·ai1gli basali nella _dir ezio11e della g·ià ùa g·iorni. Nei Ya i anteriori dell.e sPzioni colonna raggiata mostra che i] focolaio è elit- 1u1me1·o:;e 1)e1 cor e. 11011 pot(l1li1110 rile,·::tre a ltetico, della 11mghezza di circa 2 cm. dal piano razioni apprezzabili; i11vece qt1a e là, e sia nel 8agittale di suddivisio.11.e dei gangli basali. Diagn,osi a·natomica. - Ileo tifo nella fas.e tes ·uto into.rno al focolaio, co111e a.11cl1e in ald~ll'11lce1razio11e e dell' i11cipiente riparazione. tri punti del cervello si notano alterazioni disTron1bo -arteriti in11ltjpJe periferiche e viscerali se111 i11ate parcellari a carico degli en doteli cacon esito i11 focolai di 1ùecrosi asettica (le profonde) e setticl1e (le c11tanee) e con i1etta sepa- pillari. In alcuni l)Ut1ti, e questo ai1che dal lato . oprazi.one dell'antime1~0, sinistro in rapporto. col forolHio erlcefalico 111al acico del 1111cleo le11ijposto alla lesione si notano dei min11tissiroi foru1r e ciel la ear)"llla i11te1·11a di d.cstra. ,·a~te ::>tl'av<t si nelle guaine i)erivasali. >Jon si potè piaghe al l)raccio Fini :..;t l'o e a l snrro. En1ndimo,s trare 11ell e medesime sezioni esaminate cin.zio11e. · · la presenza di bacilli, nè nel tes s11to necro.sa to lio fissato il tl'atto di i1t1clei basali di clestra. nè entro i va i. colpiti da ram1nollimento e dei tratti di )}elle b) .'ìeziorie rli 7Jelle, co11<.lotte i11 punl i dov e ci sede della for1nazioni r11stolose. Eccone il re&Oilo focoJaj s111)1)11 rativi g·ià, costit11iti eù anche perto istologico s1t sezio11i trattate coi com urti focolai di in filtrazione inizi al.e, l11ostrano che i . . mezzi di colorazione: · ematossilina-ro~ina, ble11 fatti si son.o sYolti in corris.p o11denza alle ghiandi meti le11e i)ei batteri. d,o.Je .su·doripare e n el connettivo per lo più Il focolaio di rammollim1e nto cerebral e ha l ti sso che i1e a,ccon1pag·11a i tubi escretori sino dato all'esame ·istologicoi l 'ordinnrio re11erto , agli stratj più s11perficiali della pelle. Si rjcocli l l'n tessnto cli aspetto omoge11 eo, d:Lsse1ninato noscono alterazjoni della parete gl1iandola r.e, di resi-d11i di elementi cellulari ri-cono.scihili per m a s opratt1tto, i11filtrazio11 e ò en . a drl conn~ttj­ il 11uel eo più o n1eno conservato, tutto i11tramezYO intD1·t11bulR,re, i11fiJtri:lzio11e che è costit11ita zato da areole microsco.pLche di Tias·sorbimootò, da Plen1enti a tendenza a.l disfaci111 ento g·racirco11ct<lte da t1na zona l1iì1 o nle110 spessa di 11ulo g·rassoso . Nei focolai iniziali si \red<0no vaI elementi aventi tutti i caratteri cl ej rosi elets,ell.i ni sangujp;n i ai)pare11ternente dilatati ma ti co rpi g ra1111losi e cJ1e 11011 ·ono cr1r ln asse r1on ttombizzati, r senza lesioni ap1)rezzabili di di macrofag i be11 conservati che .qua e là. conuna qualche i~portanza; i1 e~la c11te vicina ai fluiscono addensandosi quasi in forma di tesf ocoitti vi è assenza ii I esioni se si i) rescind e · • suto neofot111ato. È i11tere sn nt ~ il reperto (unida f!llal cbe minin10 acct1mulo. d'dnfiltrazione forn1pm 0nte rliffl1so ir1to rno al focolaio necroti- nelle ''i c l i11fatiche del derma, particolarme11te co), di vasi numerosi da c11j si ,·e<lono partire intorno a tutii gli elementi vasali del te1Titoe irradiarsi tali celll11e di rarattere macrofa.g i- rio; del resto la les ione· s i ma11tie11e nettamente co IP q11ali vanno <l compen etl'are il focolaio siis tematizzata J1111 go i tratti 8.nziidettj. I focolai necroti,co.. Ci è apparso cvjd1ent e e costa nte iJ di n etta fusio11e Plll'Ul enta S·i fa11no tutti in fatto C'l1e (111rsti elem enti J)l'endo11 o · p11r1to di sc1lo al derma 11ello st1··ato J)iù si.11)e1·ficiale così parte11za dal peritelio; cioè dall' e11·dotelio che cta dive11tare sottoepidermici. Nei focolai supriveste, esternarnente, la g·uaina linfatica J)reri- purativi la colorazio11e <iolle sezioni col Jiquido vasale. In 11 ess1111 l)l1 t1to ci fu dato di colpire di Loffler m ette jn evidenza una g·ran.de quanuno di tali elementi in atto di pa.ssal'e attratità rli stafilococcl1i. Do,·e ono , j fatti iniziali verso le pareti del vaso. I11vece qu1esta ci si di- in corris.pon~.enz.a ai gomitoli e all'inizio dei JTIOStl'ò (in tl1tti i vasi cl1e si tro,1 avnno ji1 tale t11b11li es·si no11 so.no dimostrabili. condizio.ne) infilt.rata n1-0dicamente di ele111enti In i1 e . Slln i111nto si ' ridero ])acilli . piccoli, rotondi, netta.m ente distinguibili dai macrofagi, nè co11git111ti a ques ti da forme di pas: * *·X. saggio. Si tratta cl \111q11e .di un caso di ileo-tifo a decorso ti.p ico, grave, e che ha presentato la comQu esti fatti rigual'dano i vasi immediatamentè circostanti al focolaio distruttivo. I n seno P licaz1011 e d.ell' em ipleg·ia, e di fatti su·ccessivi poi ad esso, notia mo· i seguenti fatti: I n t1na di carattere pioge1)ico, det-erminati nettamente . parte dcl territorio, le v ene, modicamente disteda essa nella loro localizzazione. se, a parete conservata, contengono sangue ben TiJtto ciò merita una breve illustra,z ione da co11set\·ato; ir1 a ltra parte del territorio, Je ven·e più p11nti di vista. son tutte fortemente d1sté.se; la patete è manAnzitutto. dal lato clinico va rileYato il caratcante di endotelio, ·e la distensior.ie è data da tere dell'emipJP.gia in rapporto alla localizzalUL

1

1


1()(),'

I L POLlCLl.KICO

zio11c· a 11 a lo11Jica. AJ )]Jal'' e1·0 lie,-i fatti llel cct111po del fçicc ia l e, t1nitai11ente a fatti d')11. uffité11za moto ri a degl i l1.1·ti :-t11)erio r e ed i11feriote di sir1j :tra. r :1ns 11ft icr 11za motoria 11011 $i fece t11t taviH co111p letE1 in u11 ~o l te1111Jo: Yi f t1 ro110 d e lJ l~ a lter r1atiYe di 111ig·Jiora111e11to. e <.li peµ·gio L·a1n e1110 e nll'e ·u n1 ·· d tii rift e~s j :-,i i·i~co 11 t 1 ·u fi1 1u ull1t1lt imo a. e nle il Bahirt. ky: i1-er le co11cUzi o11i di inco.::c ie11za l)l'PSSO«.: l1 è co111plet a lle lln ntèl lai a. no11 ~i J)n tè co11osce1·e lo s tato d ella se11sib ili tù. l T11 · e 111 iparesi con que ~ ti caratteri ù epo11e,,a i>er 1111• a 1esio11e ext ra-ca11sulnre aY ent 1' sed e ·nello s 1)e~soJ·e d ei n11tl e i ba~al i e l)iù proh'abilme11t e Jì l I p11 tnme 11 . Clt <' lcsio11e cli qu.estl°1 110:-:sa Llnr lunu;n ètd e1nipl eg·i c_t, è 11 ot o già cln lu11~~;0 lernpo. l ;iù >Ievne1·t ì' aY-eva notnto. e co~ì l)lll'e Cl1 arcot il tllI<ill' a11zi nYeYn J1otntt) alc u11 e caratt e ri ~tic:ll l' i 11 q1lcl1e for111e (Ji emiJ)legia: e se.r cioì' e sa iran~it o ria, }Jas. egger H. no11 indelebil P. P it1 rece11temente, ~1ingazzi1 1i c.t ff r rm ò pi li e. pli cit <ln1ente che q u an d o vi è le' ionr drl ])1 1tan1P11. si l1a 11no disturbi motori cl el la in opposto, d 'i 11t e11 s it ~t varial) il·r. che pos• so110 p e t'lìn o i>as~u r e inavvertiti al paziente stesso rneutre a ltre \'n lte g·i ung-or10 a ·vere e prOJJl'ie emipara lic:;i , co11 a l te r11a ti \'e cli rnigl1 o1'8 tn ent o e i)eggioramento, co11 lieve csagerazi o110 elci rjft es ·i tendinei, cor1 ~sseuza del . egno di Bahj nsk~- e rli cloni. Nelle lesioni lenticolari può esi.st.er e. secondo :.\fjnp:nz%i11i. i1)oe~tesia 11 e l lato 11aretico. n1 a qn e~to ele111ento non po tei11m,o. valutare nella nostra amm a lata. Cosl si g,a rebbe r eso 1)r essocl1è impossibil~ per l 'incoscienza d i essa diffcr cr1z ia re una sindrome clel p u tamen, da t1na ~in dr om e talamica. i11 c ui . seco.11 clo Dé jerinf' ,ri è p 11re emiplegia di mot o coi caT<ttteri. anzi detti. lllél so11n car~ttcrist i ci gra \·i dis turbi Lli sr tL ilJilitft s1)ecialr111111te tl olorifìca e t a lora cli f'ffiOtivjtà. Il re1)erto n ecrosco1)ico confermò questo primo giudizio. Dimostrò i11fatti la pr-e.senza d ' un focolaio di 11ecrosi r ecente asciutto . di color gia llo spo1·co interessante i nuclei d ella b ase cli d estra , più direttamente il putam·en, e estenrte1 1tesi a l globt1 s pa.llid11s fi no alla cai:)st1la <>sterna. Rignardo alla natl1 ra della Jr~inne , la ~'1~ i11sorgenza rapida m a g r a duale i11d11 sse in vita n i git1di zi o di 1tn rarnmollim ,"nto trombotico. Si escl t1se l' embolia s ia perchè mancò la subi taneità d el fatto e l'ictus cl1e la s uole accom JJagnare, sia perchè non esistevano fatti eh.e deponessero p er un focol a io (particolarmente endoca.rditico' da cui un embolo fosse partito. È anche da ricordars i che allo stabilirsi d el1· emi pleg-ia n o n vi era ancol'' alcuna alterazione 1

1

.

[ ..\~ ~o

X\\I.

}'A~·c.

33]

cl1ta 11-ea. _..\.!l 'esame a11ato1n.o-i~tologico 11011 po- * t enuno co.nstatare direttan1e11te il Yaso arterioso trom bizzato. I l focolaio di ranunolJimento e le condizioni d ella ,v ascolarizzazion e di es.so e del territorio c.ircosta11t e, qt1ali fnro110 d·escritti nel reperto istolo.gico, 11on po~sono t 11tta vi a la$ciare altra. scelta cì1e t l'a l'origi11 e e111bo lic<1 e l'orig i11e trombotica : ora poic.h è da i111 lato l es ioni arteriolari, disseminate in t ntto l'organo, ne const ata r111110. e d 'altro lato <l11'cl1 e nnatom.i.camente no11 1)ot.emmo ri contrnre fo11ti di emboli (tr'a11r1e i fatti s11ppnrntivi, . . tabilitisi cl upo l' emivleg·ia) c.:.o i credem1no di r imanere 11el prirnitivo g·i11d]zjo di ramrr1ollimento trombotico . Di esso è d a ·escl11çlere ogni so.spetto di natura luetica, p e r i crite ri u esyiosti. Non din1ostr.ammo l>acilli nè n·ei Yasi nè 11el trss11to ran1m o.llito: l'arte rite è da cor1sidcst'n r ~ i tos:··inica. Questa conclusione fondata quasi tota.J111ente st1i f a tti, l1a imi:)orta11za. ove ~ i con j deri cl1e in passato l 'emiplegi a. tifica trovò spi egazio ni solo in ipotesi, che condn ss.eeo nat11ra lm.ent€ a in , terp·r etazioni svariate. e che Inni erano s t<1te controllate dal reperto ana to1nico. l\Iarina i11 un suo cas o attribuì l 'emiparesi n d 1111 focolaio· encefalitico, lla~·e111 la ritenne do.v11t.a a ·embolie di origine Cl1tanea. GR lletti a trasporto di materiali micotici , altri a fatti di nnemia o di congestione cerebrale dovlit L alla prrse11za Ji tossine vaso-costrjttrici o vasodilatatrici (Charrin-Calcaterra); . e L11catello a lesion.i dei eentri nervosi prodotte dai bacilli tifosi; e I-Ioffroann crede ésser Llo,·uta ad e111orl'agie ' Te r e e proprie l)er alte razione d elle par et i , -asali l)er degener azione delle tossine ela1Jo rate cl a l bacillo Ebertian·o (Sted·emann). Sarro in uno d€i casi lii emiplegia cl1e egli ebbe occasione di osservare, ritenne che fosse dov,1t a ad er1doarterit.e tifica de 1 t.er:ritorio d eJla Silviar1a. · S econdo Ratton e, n el t ifo s i rigcontrerebbe l1na a rterite diffusa do,-11ta èl l e si on e dei vasa vasorum da parte d ei bacilli. 1e io n e che secondariamente si propaga alle tuniche dei vasi produ·cendo trombi e coagt1li. P assando ora all'interpretazion e delle man] festazioni esterne a .carico del braccio e della peli.e è evidente che la zona. di necrosi istituitasi al lato n1ediale d el braccio. s inistro, n·on può con s iderarsi come t1n comune d ecl1bito. A parte la località non soggetta a pressio11 i. come quelle insorgenti al sacro. ai trocanteri o ai calcagni il decorso f11 e' ident em ente quello di 11n focolaio necro.tico di origine profonda. per lesione vasale; il fatto si manif.estò all'inizio con vasto edema , dell'arto, di origine collater nle e dopo q uattro g-iorni i lrisric) ri co11osce re e delimitarsi il focolai o 11ecrotico a yasta l)~ se 1

1


[:\:'\NO .\.\\[, F .\SC.

3:3)

~EZ LO~E rRA1

superfìciale e c1111eo profo11cìo. P.er le stc$Se ragioni esposte pel focolaio .c erebrale tJuesto })11re deve e~. ere ritent1to ai-teritica: il tronco d ell'omerale, esam1nato istologicamente s i dim.ost r ò pre-ssocl1è i11tegro: il J'n tto i nfìa1111natorio della pnrete clcve esser~ -= tato parcellare, loc<tlizzato ad una arteriola di secondo o terzo oriline. Per nl1jn10 Jn. assolL1ta localizzazion.c d egli :i. CP~~Ptti alln g·t1an cia e all'emit.orace {lel.Jo J)a rt C' paral izzata, di1nostra ·ri11fll1enzn. d elln. l csio11e cerebral e. È deg110 di 11ota che le local.izzazio11i ri.~ pct­ ta.ro110 rigoro.sflme11t.e il lin1ite eg·11a to dalla 1i11 ra mPclic-111n. n1_)pn!1to 1)el' l'infttienza di~trofi­ ca clcJ centro , n diffe l'e11za di qua11to s uccedP nei dist11rl>i trofici })er lesio11e i1eriferica , co111e ad esen1pio t1ell' cc E11)es Zo ster » in Clli l e ' 'escicole arrivauo 1111 1)0. al di 1.à clella li11en m ediana., app11nto perel1 t\ i J1 e1·vi interco~tnli di 11n lato ::;i intrecciano con qt1elli d€l l ato O.f)]1osto, così ol tt·epa~ $a11do la lir1ea mediana. Si con.os·ce già. l'inflt1enza ohe una lesione oe r11ra1e, cd i11 is1Jecie (com.e afferma il ~1in­ gazzi11i) del (( '1)11tan1e11 » h a Slll trofism10 <.l ell'a.ntin~e ro Ol)J)Os1 o. :\ d es. Cl1a rcot, Pi~i e l, R o.·emb<1ch, <.lcscri s ero alterazioni co11si tenti in sen1pJ ici cong·e t io11 i ed en1orrag·ie, . ia in fatti infìn1l1nlatori. l1 e i l)Ol111oni e 11ella plet1ra· dei cerebropatici. E F. RaYe1111a 1nin11ta.mcntc cl esc1·i s"P 1111 rn so ò i en1orrag·ie c11t anee. n1t1scolari, articolari e ùella cavità ple11rica in 1111 emi r>IP~co ce1·el11'Flle, e t11tte l ocn1izzate esc lt1 s i,·amente i1ell a inetà. del rorpo pal'alizzato. In q11 el caso il Ravenna r icercò co11 cn l'a , m ~ non gli (n po.ssi})il e dirnostra.re isto10.g·icn n1 e11te, lP.c:ioni elci rnn1i d€l •simpntico cl1e Yanno nd inr1P1 vn1·(\ le J)a1 ·eti ,,,asa li e ch e per mezzo di 11crvi enn111nicnnti e delle radici spi n ali cor 1i J)Ondc11ti ~ono in relazione colle Yie n1otorie Cflntrali. Nel no~tro caso è ctn rite11ere cl1e l 111'azion e vaso-1)nralitica e forse un'azio.11e direttan1°e11te rli.c;t.J·ofica abl)inr10 pre 1)nr~to il terre110 a l)l'Ocessi \11fettivi locnl i. E (l e~8en do!' i r isco1·1t r ati i gern li i 1ell'i11t er110 dei t ubuli escretori d e lJ e g·l1ia11d ole . ndo1·j1)a1·e :~nzicl1è 11ell'intertio dei vasi . 11011 8i JJ11ò a,m mett ere cJ1,e i germi st e$"•i ~ia110 iYi arrivnti i1er via ~nngt1i g11n, ma ])ensì cl1e si s ian o svilt1pp1ati qt1e l li cl1e a.11cl11e a l)itl1a l111 ent.e Ri trava110 11elle ghiandol e c; ndoripare, e ch e i11 cond izi o11i. di no1n1n.le r esi~t enza dei. t.e~sl1ti 11011 r>o.sso110 l rd erli .

* **

Descrivo or·e il 2° caso, fortunatru11 e11te venuto a_ gl1a.rigione , e co11 restil'utio pit'1 cl1e di~creta della parte paralizzata.

'

1069

TCA

CA~o

11. - I>. Elvi 1a cli n111ti 18 e 11t1·a i1e11·0spedal e il 1° ge11 naio 1924. ~ulla di notevole i1el g·entilizio. rvie "'trl1azione regolare. Spo.sa da })OCO t e111po, ha 1111 ban1l1ino ùi } m esi cl1e allattò fino ad ora. ~ressu11a 1na lattia lll'egres ·a. Dul 1·acco.1 lto d ell,ammalata si rileva cJ1e Ella ac:cusaya. ma.le sere genel'nle da 7 giornj prima de Il 1i 11gresso con fe·b bre no·n elevata, che p,o i n.l1111e11tò e si fece conti11ua.' Ebbe inoltre cef nlea ; ql1nlcl1e sca l'i ca liqnicla; vo1nito. Non r1) ist ass i. , ...\ll'.esa111e obbietivo si risco11tl'a: s .e nsorio ~ Yegl io. lingua patin o n. a rrossata ai r11arg-i11i e a lJ a l)l1nta. i'ìnlla di 11otevole al torace. C1101·e i1e i li1niti fis iologici. T o11i cardia·ci netti ritrnici Sll tl1tti i focolai. P. 112 ,·alido regolare. _-\ ddo.n1e 1neteorico; t ratt abile ed i11dolente. l . a, nlil~a. si palpa ai) pena . .\ lvo aperto. Diur esi scarsa. l."ri11e lin11,ide còn 1020 di P. . J. . ievl tracce ù 'a lbumi11a. Qt1nlche cili11dro gran11loso nel sedin1e11to. La. reazio11e di ' Vidal la prin1a volta riuscì i1eg·ati\rc.t.; do·p o tredici g'iorni nettamente pos itiva. Il d ecorso della malattia se si eccettlti l'i.n s or~;e11za. di 1111 focolaio lli bro11co. l)Olmonite .alla ba se (li ·destra fll regolare, benchè g rave. La febbre d11rò circa 26 g·ior11i, ebbe andaf 1Lra tipica, salvo t 1·e b1·usche d i1scese i)rovocate dalle ini.e zio11i endo ,·e 110 e di . tomo ina Centa1111i. 5 giorni do1)0 lo feb))l'U111ento (nella ~~oa g·ior11at.a di malattia_) ra111n1Hlaia allo. iSv.eg·lia r ._i accL1sò c~falea; e dopo pocl1e ore fu col11it a i1u prov,,i~am e11te cl a emiparesi d estra tot a le (facciale ed arti ). "i pr esentò e s i n1a11te1111e e ag·erazione m oclerata, dei riflessi tendinei ctal lato i1aretico: as en te il Bahin1sky ed il rlono del J) ie d.e e delIn r otuln . Nessn11a 1nodificazjoL1e ap1)r ezzabile d ella sensibilità. ..t\.ccot111)a.gnò q11esti se1g11i di i 11 nfficenza mo.toria t111 ottundimento del sen. orio . L' aroma.lata aveva lo sgt1ar·do v11oto, non 1·is po11.Q.eva alle d1on1ancle, o lo faceva con grande sforzo e con Ii·ev.e disartria. Je i d11e g ior11i segl1enti i fenome11i s i conser, ·aro110 , 1111iti ad a1)atia, sonnolenza, perdita di feci è orj11e. . . \ Ti f1L inoltre liev.e lli. tnrl>o della degll1tizio11e. 1 11 breve spazto di tempo 1Jerò i fenon1eni di pare i migliorarono. n~1p1)rima la. })arol a si fece più pronta e non PÌLL <.tisart1·ica, e i11e11tre pcl' iste\1a l'insuffice11zn. motoria faccia le, era possibiJe ql1alche movimento attivo.. ia nell'arto s11periore che infeJ'iore e co11 sem1) t'e -mag·g·iore· fac ilità. Notevole il fatto che an.c o,1·a lo. stato· l)S.i chico non era ri ~tn l)i Lito. U11a tend enza al pia11to per qualsia~ i picco la .em ozio11e era accom1)agnnta da l1na cli111i1111ita se t1S~Lzion e dell e f11nzio11i vegetative P a. l ln leggiero stato d c1n enziR le, · tendeva a sc.e11dere da I l etto senza 1·ag·ion e, si im])rattaVfl le mani colle feci. Poi anche q11esti fatti migljorarono rapida mente. Usc1 daJl:o spedale il g iorno 28 febl>raio, continuando an1l)t1 lantern e n te il t1·at tarnent o elettrico. Ft1 riYista cli recente , , ·isci·ra l111 pnte è ritor11ata t1 or111ale. Rima11 e. ri1na })al pebra Je de stra più ampja, 1

1

,


1070

li.

POLI CI, l ~ l f.O

lieve i})OC ·tesia rorneale. soJco 11a.s0-lubbiale 11n po' spia11ato, bocca nettamente deviata a sin1stra nel orrjso energia ·degli artj rif at1 a presso eh è uguali dai due lati. In questo secondo caso· la ten uitù de1lla pare.·i degJi artj. le altern tliive r1elJa sun j11tensità1 la model'ata esagerazione dei riflessi, la asser1za ùei cloni, l'assenza di Babi11ski i11sierne coll'asse11za cli tl1rbe · ùelle -;ensibilit à, e specialme1~t e d·ella ;.lolorilica, ci fttnno prope11d.e1·e 11er unfl l ocalizzazione ~naJ pg·a ::i ql1el la d0l caso lìl'ecedente cioè del putame1l. Qt1anto poi a llà. nat11ra a .ella lesione rjtengo che analogat11er1te a l primo caso si debba considerare trornbotica; .lo prova 11 fatto che g ià alc111l c ore· j)t·jrn~ de.I fatto emipleg·ico rnnnnnlata. ave,·n. av\1ertito cefa.lea, segno q11ello che 1

fin da qi1el mo.m ento con1inciava già a stabilirsi il distl1rbo circol atorjo: d'altr.onde vi era anche q t1i la manca11za cli og11i fatto enclocarditico e dj altri possibjli p1111ti di partenza di 11n· embolo.

,

')lle1...ti due casi presentano interesse sia dal lato cli11ico, cl1 e dnJ Jato. anatomo-patologjco. So110 11r1 co11 I rib11to alln ca s.i.stica dell'emipleg·ia 1 tifiCtl. Ojm ostl'n uo e.be con og·ni J)robabilità la ca.11sa, prjma è ·se1npre l,arte1"ite tjfi.c a; m,ettono .ancor ~\ in rilievo l'importanza dei nuc1ei della base 11ella loro funzione moto.ria e n.ella funzione trofica. Pet· ultimo l'identità dei due casi fa avanzare !'i.p otesi che l e tossine tifich e abbiano (com1e st1-0cede p C' r dcterminat-e sedi per altre m.alattie) tma loro sede di elezione nei nuclei g1·ig·j dellR baC\e. probabilmente 11el p11tamen. •

1.

J3ROC"r\HDEL-(;JLJ3[RT, THOlNOT, FJÈVRE, rfYPHQll) f•;,

.\ .(JUl' e11·11

Truitr~

de Nlf>dicinf' <'i r/.e 1'h<;-

rapeutiq1,e. 2. CALCATERRA. S all ' afasia tra.nsitoi'ia 1iel d ecorso del ii/'o. Rivistn d1 Clinjça Pediatr i e~.

nnno X\TIII. 3. CHARCOT-PESIEL. Thèse de Paris, 186'7.

Clellf' 'n1((f{l/('ff in.t1•r11 < yol. Il. Erlitore Vallarcii. 11. r ' l CA TF.LT~O. 'fra l ta to I ((( lin·n o. d.i r) n ln I o(/ i (I e Tera JJ i a, Yol. I. . 1?. ·~\tl\RlN .\ .-\. E·1 niparesi si-nistra co11 turl1e dt 1

1

sensi bi I itrì avventLf e da 1l'inizio rii Policlinico, Sez. 1\Iedica. 1917.

1111

f if o.

~fTKC,.\zZl'\l G . .-1naton2io ('/inico f11·i r1•ntri n er r '> .~ i . · o 1· i 11 u 1912. 1 ~ - :\1T -GAZZI~l . Le .~ioni del cerrel/o <' d el 111i -

13.

r

. rlo7lo spinale . Policlinico.

1.). t>~LEJ{. J-,'111iµleaiu della febbre tifoir/ f> . Rev1JP

Xeuro.lig·ique 1901. cit. dn SARRO. 16. RATTOì'\E. D e!l'a>·f.erit e tifo:sa. ftlorg·ag11i, 1887. 17. RAVE.Nl\A F . . 'u/le g1·avi turbe l aso1notu1"iP rlegli emiplegici. Rivista di patolog·ift i1ervosa e mentnle, 1910. n . 1. 1 ~. RosE1vrBACH. Rerl. I~Jin. ,,-ocl1., 1R7R. n. 4.

19. 20.

STEDMAN . Cit. da SARRO. WIDAL. [} na osserva :.io n P

~z. ~1ed., 1917.

'

di f e b b rr' t ij'oide

con em·i plegia h·t ac lti lle dest1·a. ]';ouveau 1

'i\Jontpellier m éd. , '27 nov. 1898.

21. Vt rLPJ A~. Cit. dn

cin1e, 1884.

RATTONR. R(·Yne d i-~ l\I ~ de-

.

NOTE E CONTRIBUTI. Os P1~ n \LE

Ps1cHrATR1co I no\'l '\CJ..\T.'E nr Ror.oGNA.

Ancora Ja prevenzione delle neuropatie sifilitiche parenchimali. Dott. G. PELLACANJ , libel'o docentie · di ne11ropatolo.g·ia e psichiat1ia nella R. Università..

Guarite le manifes.tazj.oni sifilitiche secondarje, e gli eve11tuali a.ccicl e,:r1ti terzial'i. riacquistata la salute e floridezza, i Il\alati si ritengono definitivamente ·gl1ariti; ed anche i rn edjci, eseguite per gli n 11ni cli u ~o le l1sual1 serie merc11rio-arsenicali, cor1validano ger1eraJ • inen te _tale opinione. 'futto al più vien consi gliato di eseguir.e di quando in quando qt1al- · che ' '' asserm.ann nel sangne. cnre iòrlict1e , q11 alche serie m e 1 curi al e o arse11 i cale : n1<.1 se . la Wassermann si mantiene negativa, la g11a rigione definitiva è i·itent1ta a.ccertata. Invece, p11r con Wass·er1nann costa11temente 11eg.ativa nel sangue, vi è t1na localizzaziot1e che può rirr1anere, e non di rado rimane, del tutto subdoJa e igr1orata. l\'1olto freq11enie nel periodo secondari.o, essa a volte non si estingue cori esso, ma prosegue croJJica1n ente p11r seriza da.re a·lcun sentore sint<J.matologico di sè, 1·appresentando quasi un genio n1alefico, del tutto scor10sci11to e latente; ma q11aJ1do tardivamente si manifesterà, i s1 1oi ~egni av·r anno llll significato terriuile ge11era lm cnte i1'reparabile; prel u deran110 lo sfacelo i1ro.g:re$S ivo de Ile.. più essenziaJj ed aJte f11nzior1i delln rel'sonalità fi'5iopsichica, prean1luncieranno la morte. Alludo al la localizzazione meningea, che può perrnu· 11rre blanda. subdola, ignorata per dei lustri; e prelude sempre l'aggressione del parenchima ce r,,b1·0-spi na le d n })arte della infezione. Nei prim issimi anni cl i questo secolo, per rnerito :--pecialrnente di '''idnl e della ~ua scuola (Sicard. l... érni.erre, Ravaut. Monod . i\ililian, Cro\1zo11, ecc.) è stato dimostrato corr1e nel periodo ~econdario, di generalizzazior1p dP11a in fezion e. la localizzazione meningen sia. con qn 011 n rntanea. aqsni comune e di ~rnn l11Y1ga 1

1. CJTARRlN. Cjt. da SARRo. 5. DE SARRO E. Due casi di e1niplegia co1rie con1plica~ione di tifo addo1ninnle. Policlinico. Sez. fy.ferl., 1919. . o. f.~ JCHrrORST. Tratl ctln di /> r1/ologin e Tera11lt1. Soc. Rdiz. I_.ibreria ì\'.Iil., 1898. ì. GALLF.TTJ. Afasia ed e?niparesi di destra in un b<t>nbino nel corso dello febbre tifoide. Gnzze tta degli ospeciali r delle cliniehe, ng·o~to 189ì. <.:: • I-IAYE~1. Cit. da RATTO~E. ~). 1-IOFfi'l\TANN. Cit. dél SAHHIJ. 10. J ,F,l 1 Rfo:. nia{f1t0Sl diffeten:ifllf'

L...\.NNo X.\.\I, i:Asc. 3aJ

1


t

~EZIONE

Ja più f reyl1e11tc: recettività me11i11gea. verso il virus sifilitico. che è stata parago11ata .a quella del sistema cnta11€0, e ·S piegata cor1 la dimostl'azione (Rrissaud) della origir1e e 11atura d·eJlèl membrana sotto-ara cnoid.ea. l->rima delravve11to della \Vasser111a11n ·e delle nltre reazioni biologiche e chi1nich.e del Li.qu(Jr, la linfocitosi, rilevata, da Widal, ha svelato nel corso della infezione sifilitjca i.a mer1ingite sove11t.c i10.11 })cn netta ed evj,d,e nte, che la sintomatologia clinica non poteva dimostrare: ed anche ha dato la . spiegazione di vari sinton1i a c~trico ùeJ sistema nervoso 11el perio{lo srro11dario, e· cl1e prima di allo,ra erano stati vari am-ente il1 terpr.etati : esagera zior1e dei iiflessi tendiuei. analgesie e anestesie sifiliti-ct1e (Faurr1ier), pètl'.e.. i di nervi cranici, s intomi ,·ariabili a carico della pupilla (1), del fondo -clell'occhio: e altri sintomi assai con1uni sir10 dall·e prime settimane della infezion e : quali cefalea, vertigini, ottundimento se11so riale, parestesie. La comun1.s•s ima natnra me11ir1gea di ' tali affezior1i nervose r1eJl'infezione sifilitica fu appt1nto dimostrata con la citodiagno.si nel I.iqt101· rlC:1lla scltola di \Vidal: e fl1 da allora scientifict1me11te acqt1 is ito che accanto alle me11ingiti gravi iperpl :1sticl1e, e s intom~ttologia ben manifesta, esistor10) e :-;ono di g·ran 111nga più .comt1ni, le blande reazio11i meningee, con sintc·n1 i e I inie~ lievi, \' arittbili, transitori: ovvero decot·rpnti spesso del tt1tto st1hdolament.e. Le statistiche di Ravn11t e Thtbierge e Rn va1tt e Bellètre s i aggirano n ella JJroporzione del 40 % di reperti positivi neJ Liquor su parecchi e centinaia cli sifi litici esaminati nel periodo secon dn rio , n.on pi·eserttn·n li sintomi rilevabili a carico d el sistema ·n,ervoso. ~uccessivame11te

al reperto della pleocitosi ilei :::;P diment o. ]'acquisto d ell ~ Wassermann , le re::i zi9ni delle gl oh11l in.e (N onne-Apelt,. Pandy, ~agn11c-hi-Moore ) , l'a11ment::tto tasso di alb11mina, han110 rostit11 ito l1na precilsa sl!ndromc ltmorale per la d i agno ~i d ella meningite sifilitica, ancl1e latente. Ques ti mezzi s-i sono poi di recente ancora mag·gi.o.rmente arrjcchiti con la reazione del benzoin.o-colloiòaJe (Gujll~in ) . <lel mastice, la Veichbrodt, ecc. \.on J'acqui 13to della s 11 accen11ata sindrome (1) R ece 11teme11te DREYFlJ S (Isolierte P·u,pilIPn-.c:;borungen U. Liquor cerebro-spinalis. Miin-

ch. med. Woch.. 1922. pag. 405) coi metodi odierni di diag11osi del Liquor, su 107 luetici presentanti quali unici sintomi patologici quel · li p11pillari, in 71 riscontrò il reperto della me11igite sifilitica. In 17 di questi, la Wasserman1i nel sa~gue er6~ com,pletamente ·n egativa: e sopra 41 segniti a lnng,o., s i ebbero 11 esiti in paralisi. prog-reissi va, 9 in tabe, 6 in ll1e cerebro·-.. pi nnJe.

1071

PRATICA

del I.iquor-, furono meglio comprovati i risultati g·ià ottenuti dalla s cuola di Widal con la :;o la linfo.citosi: nel senso della freque1lte con statazione dei repe1·ti specifici di meningite in stadì del tutto precoc1 (Levaditi, Ravaut, Ya111a11ouchi); ed anzi Pette in più della metà dei • I cas1 ne osservò la comparsa nei prjmi sei mesi dopo l'inf.ezio11e. Pilcz, aiuto della Clinica Psichiatrica di Vie11na, pt1bolicò nel 1913 t1na stat lstica comprovante la sin·drom.e meningitica uel Ljquor da.l 40 al 50 % dei sifilitici secondari I <1 ·a111in ati. Anche recentemente altri ricercatori , c·o1ue I-Iauptmann e Pellacani, l1a11no compro.va tu que·sti reperti. t:.or1 ci.ò l'ntt1·ibuto yrecoce, chie era com·u ne1ne11 t e a.sseg·nato alla sifilide cerebraJe del periodo secondario . non h<t ra.gion e di per istere, da qua11do è stato climostrato ch·e la precocità è carattere g-.euerale della più comt1ne affezio11e meningea: la quale precede le ac en sioni iperplastiche' mep.ing·ee, e precede e accompagnn. le altre affezioJ1i neuro-sifilitiche interstiziali (endoarterite, go.m me), e così pure le u,ff ezioni parenchin1ali tabo-paralitiche dei periodj })itt tardivi. Così, almeno per quanto rigttarcla. qu€sta r>iù com1me localjzzazione me11.ingea, cacle l'altro aggettivo di m.atiana genera lrn ente attribuito alla sifiJjde cerebrale (sifilide ce1·ebrrtlc p'tecoce e malig•n a), da. che l'acquis.t o degli arser1obenzoli, e sp ecin lmente cle 1 r1eosalv3.rsan, ha portato aj ri t1ltati ordinari di guarigione, e talora l'a}) idi~ ima , di tali n ff ezioni ner,·ose no11 JlR r enchi.mnl i. e rlelle me11ing i in i~peciP. TTna precisa statistica, di Pilcz e Mn1 ta nschek. ril{'v ::t ch·e, s u 4134 uffici a li au.striaci sifilitici, ne R111rr1alaro110 di tabe o paralisi 193, cioè il l~.67 altre statistiche berline... i si aggirano dal n n l 7 %. Ris.l1lta quindi che 11 na b11or1a percentu ale del'1e meningiti seconda.rie si estingue: ma nel 15-20 % esse sono prodromiche del le fol'me p~i r p nchimali più. tardiv1e. Da qne1Sti fatti ·eh.e dimostrano: 1) che la n1ening ite sifìlitica, spesso. d.el tutto snbdolé1 e i g n o·r·f-l tFt , è a ff ezi.011 e tu tt, altro eh e rn ra fino d ::1 I pf'ri odo di gen er nlizza zio ne de I I i11fez ione; ~) chf' essa, scompar. o ogni sintomo Bomnt ico e sie rolo·g ico .di sifilid·e, non raramente· persiste r ron icamente , ·1)er B nn i e p er lustri, co.n focolai cli lieve fiogo s j cronica, pt1r senza dare alcun se ntor.e clir1ico di sè, e non è rilevabile clai Tnezzi. siero-diagnostici, ma solo rilevabile dalla specifica sindrom e diagno. ticél del I .i<1uor; 3) che è des . . a che p-rel11de P prepara le Hffezioni neuro-ir1terstiziali secondarie e terziarie, <1, peggio ~lncora, S1egna i.l pl1nto di partenza d e1Je lepte, teriui flo.gos1 che si add·entrano • cro11icamente nel parenchim.a nervoso a costi-

°:. :

1


1-072

IL POLICLI:\ICO

tlti·r e le gravi~ ·in1e e11ce.f aliti e i11ieliti, a ca ra t tere d ege1 H·rnti,·o s i~t emati c o P prog·ressivo. i1roprie gen.eralme11te dei periodi più tardivi: 4) che di' contro a t de corso f at alme11te progressi,,o e aJla. J)t·ogno i infau s ta cJ1e ql1este fot1ne parencl1in1ali a11cora cou1pol'tr.1.110. no11 ap1)ena abhia110 dato sentore cli11ico di sè, sta l a rela tivn, fncilit.ù e rapLdità di g·narigione della pri m itivn s i11d1·01r1e in.e uingea, specialmente d·opo i progl'cssi che Ja terapia odi.erna ha realizzato co11 g·l i ;1rs01101Je11zoli; da tutto ciò disc€nde c h e, di frorite a lJa gravit{t dcl dar1r10 ir1dividuale e socia I e cl1e i1rese11tano le due g·randi affezioni n e uroluetiche pa1·enchimali, la mediciua nlo>llcrr1a possied.e be11sì armi adatte per co1nba tterle ·ed a11zi i) e1· debe1~.arl e: ma I.e armi, va.I i dissirne, sono di ordine preventivo, no11 Cll rativo. La medici11a moderna può facj]mente, co11 lR- sind rome diagnostica del Liquor, scoprir e preco{!erne11te la i11eni11gite cl1e può essere prodromica di t1na tabe o di una paralisi })rog·ressiva; ed j11 tale stn.·dio prin1it1 vo p11ò, coi st10 i inezzi t..erapeutj ci, viucel'J a completamente e ra1)idarnente. Vi è du11que tutta una profila. si da co1n1)iere , e c11e troppo si tarda a con11) ier e, in rapporto alla speciale localizzazio.ne della infezione lue tica nei centri i1ervosi: e cor1siiste n ell a ricerca e ll e1 co11trol l o tlell a si11d 1·01ne umorale del] a mening· ite s ifilitica nel J . . iq11or, qna11do da.ll'anda111e11to dei s il1ton1i cl ini ci, dalla intensità e durata delle cure eseg·11ite, dalle reazioni sierologicl1e permanentemente negative, si ritiene giustificato il gi.t1dizio di g11nrigione della sepsi trepo11emicn. e sue localizzazio1ni somatich e. Riteq.ere conlplctamente vinta l 'infezione, corr1e s·i fa ora ge11e~·aln1e11te, q11ando si effettl1a.no (J11este condizioni, senza Yerifìcare la possib ile persistenza di nna sifilide n1eningea latent.e, può ra.p r>reser1tare llna t rascu ratezz.a g ra vissima i11 rapporto alla salnte del malato ed alla profila s~i ocia1e. 1'anto più ch·e l 'osservazione clinica è assai con.co.rde nel rilevare che sono appunto le sifilidi più b enigne nelle fasi somatiche e secondarie, e qnind i di più facile- guarigione ap·p arente, ql1elle che poi danno con maggior freql1enza le gravi 1nalattie parenchimali dei centri nervosi. I~a modalità di ql1esta Cl1ra preventiva può d~r1qt1e i11dicarsi cosi: sicnran1ente e stabi1 m~n1 e scomparsa ogni ma11ifestazio·n e clinica e sierologica di sifilide, dopo i trattamenti e controlli adegt1ati a far ritenere giustificato 11n gil1dizio di gt1arigione , eseguire la prova della riati.ivazio11e col m etodo Milian; seguita òa una sieroreazione. Solo se questa è negativa, è la volta de))f!. p11nt11rn lombare. E se ila essa ,·iene così s,· elat~ nnFt sifilid e meninI

gen, ciò a yvie11e j11 1111 })eriodo a1Jbasta11ztt precoce perchè J a ~ 1ll1d oJa fiogo.si s ia be11 aggred i b il e co11 u11 i11tenso trattam.ento cl1e va in1111ediatun1cnte ripreso : e possa in tal modo Yenir compl.etata la stel'ilizzazione delJ. 'org.a nisroo di fro11te alla possibili1 ;\ d elle neuropatie tardive. Per la Joro freqne11za ed estre111a g·r avità, l)el' il fatto di co111ire di p refere11z.a le razze pii1 ci,rili e g·li i11di virlui delle c l n~si :oc ia li J)ÌÙ colte (è jl s11r111ertage netvoso 1111n occasione di morbilità?), per il contagio e la el' c dit~1 si1nilare della neuro-sifilide che a tal1Jno a1)paiono dimostrati (1), è n1anifesta l importanza di tale terDJ)ia pr·eve11tiva i)er la l1·eurologja € psichja t ria. per la lnedici11n. social.e e Ja -eug·enica. E triste, ma dovero.so, dover constatare che la pregressa. T1egligenza terap.e ntica è da imp11tarsi nella massima parte dei paralitici che vengono a morire nei nostri Ospedali, in una r11edia annuale che varia cl a 1 12 al 20 % della 1r1ortali tà. generale. La tera1)ia della loro in1ez1one è stata spesso del t 11 tto insuffici.ente per 1nodalttà e durata, e quas i di r egola neglig·en ... te di ogni controllo, sia pu !'e solo s ierologico. Potrei citare numerose famiglie private àel loro sostegno, ridotte nelle più dolorose <!011dizioni , certamente per 11n trattamento del t11tto i.nadcguato c11i è stato s.ottoposto i l ]oro capo, c1uando h a avt1to la disgrazia di imbattersi n,ella sifilidr. Spesso poche iniezioni di calo111ela110, a.1 sopravve ..1ire rlei ~ intorni secondari; e poi, l)assati questi, affidato al destino. omeglio a lla ineningo-encefalite cronica. Occorre dunque irJsistere t.enacen1ente st1 qnesta necess"ità di profilassi ge11erale llella sifilide e di specifi ca l)l'evenzione del le ne11ro11atie lu etiche11nrencl1imali , e cliffonde l'la. f1·a. i n1e<lici e in og11 i. cl::i ~se soci.a le. 1

(1) 'l. l(OH EN. F réqu e71 CP d f' la con ta aioH et

df l'héréd'i/1S si11iilaires daris le tabes et la pa ralysir> aé11.érale . _-1\rrhives de Net1rologie, 1921 ,.

n. 11-12. 7napo..-ta.ntfssinta. pubblicazione

1

Dott. ANTONIO SEBASTIANI

::VIedico aiuto negli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco PrefRzione del prof. Giuseppe Bast,anelli. Espone in modo chiaro e semplice l'argomento in. apparenz}i. cosl complessb delle aritmie. TI manuale, che è ded1c8:to es.s~n:­ zialmente al medico }1ratico, è corredato da numerosi e n1t1d1 elettrocardiogrammi (tutti ca.si osservati personalment~ d~l1' A.), specialmente 9llo scopo di far intendere meglio m ~o~ casa consiste il dist• rrbo; vi sono riferite le ved ~te iJI ù . recent! riguardo alla patogenesi; ed ogni c11;pitolo. ~ chiuso dai e dati clinici> che si rif ~riscono allo sp~~.ale d1sturb<? tratt~to. . L'n volume iu-8 (~. 7 delle no tre e ~fo110J?rafie M~chco-C.h~ rurgiche d'attualità>), con 7:3 ft~ure intt:'rcfllute uel testo. n1t1 damente stamp·.1.::0o su carta semipatinata. - Prezzo L. 1 8. - Per gli al1bonati al e Policnnico > sole L. 1 5. 9 O In vorto franco. Inviare '\•a~lii\ posta le al Cav. J,,t IG I POZZl · Via Sliìtlna · n. 14 - Roma .


[~~~~o \\\I. F' .\SC.

33 J

SEZIO~E

creatici. In condizioni normali si a ssorbe il 95% dei grassi: nelle malattie d el i>a11creas se r1e assorbe il 70 %: nelle tls.t irpazioni patziali il 51 %. La comparsa (li calcoli deJ pa11cr eas nelle feci è di grandi "'Si111a e decisi va importan za: sono n1tmerosi, piccoli qt1a11to un g rano di miglio, cilindrici, ovali, squadrati, di color porcellana o bianco-grigi, formati da Carbonato di Ca o da Fosfocarbo·n ato acido di Ca. Importa11te sarebbe la dimostrazione nelle feci della. diastasi e d ella tripsina: ma questa vjene facilmente c.listrt1tta nelle fecj i1er opera delle fe rmentazioni acide o per assorbimento. Il sondaggio d11odenale i11vece permette l"-e Same dil't:-tto del S llCCO pancreatico ' con la -.son d a. di E inl1orr1 munita di una pe nn1e oli va di b ronzo ben f ene t rata ai lati. ' Il rnalato la ir1g·hiotte fino al segno 11. 2, e giace st1l fianco O, con il ba cino molto sollevato ed il capo basso. · . I<:atsch e Friedrich han110 trovato che i·eterc (2 cc.) eccita la sec rezion e d·el succo: lo sfesso si ottiene )ntroduce11do nel duodeno degli acidi biliari. U11a volta ottenuto il secr eto pa11 cr eatico su d ! esso si ri cercano la tripsina con il m etodo di Gross e Ylichaelis; la diastasi co11 il m etod o cli \\·01g·emutl1; il fermento lipolitico co1i il 1netoclo di \ 7 oil1a rd . nelle affezior1i p[111creatiche l a i ri r sir1a r>er lo più man ca o è diminuita di q nant ità m entr e l'amilasi è presente. . In un certo numero di casi, se non in tutti anch e la secrezione inte rna d el pancreas è alterata : e queste a lt erazioni si rivelano r~n Ja &licosuria sponta nea, con la glicost1rja alimentare e con i disturbi a tipo diabetico. . In fine si ri cord a il sintomo di Ca1nniidge (dimostrazion e i1elle orine di una sostanza si mile a d estrina) : il s intomo di Lo1·yj (rnidriasi in seguito ad istillazione di dtie gocce di ad r enalina 1 ~~) ed il tenta tivo di Parnetl1 e Dodd di stt1diare la secrezi one del pancrea attraverso l'osservazione della tens ion e al,·eo lare dell'acido carbonico. PERSIA.

SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA. La diagnosi delle malattie del pancreas. ( K ARL GLAESSNER.

1

l\lini sc h e lVocheri sc hri/'l. 26

febbraio 1924, pag·. 363). La. cliagt1os1 delle 111alattie d el pancreas si bnsH: a.) s11ll'esame cljnico; b) sulla ricerca d.ei prodotti di sec r ezion e i11ter11H ed esterna della g l1 i ~1 11 do la. l1nl lato ana1nnestico 11a11r1 0 in1 portanza la tt1r1ercolosi, la sifilide e la clis -- en te ria (Glaessne r L E bene tener prese11t.e che la colelitiasi c1·011icn è l'ulcera d ello st omaco ]10 sono accompag11u r~ i a pancreatj t-e; cl1e lo viluppo rapid o <]j u ria grossa intume. cenza n.ddominale deJlOne. per Ltna cisti; che l'itte1·0 e l'astenia parlano per ltn cancro rl el pan cr eas; che gli obesi ·vn n 110 sog·g·etti a n.f\C rosi del l)a11creas, ecc. Il rlolorf pa11creatico è rnectiano, a decorso trn.sver.·a lc. tirìo coli co, vi0lP11tisRimo con irradiazi o 11 i <1 • ir1istr a ve r so l'arcata. costale, la colo1111a "~·rtel)r.<.1le. la scapo la. IJ l\ cirte però ra ccom<tr1da di non fidarsi ù i lfi.l esto sintomo se conteporanean1ente non coesistP u11 tl1more del pa11creas; cosn chP non è se ni p l'e facile accertare, nean ch e con il Sllssidio d ella radiografia. Caratte ri st ico è l'ittero b1·011zino m ela nol ico. in te11. o (lei pancreati ~ i , sopra tl1tto quando si accompag·na a d ingra ndin1e11to della cis tifel lea . Il B1·1 1i11e Groenewe1dt ed i l Ti1rner r ecentemente 11 ~nn o not8 to li n nl1ov0 seg·110 cJi ni cu della pa11cratite acuta: colo razione locale della p-elle d ell' a ddome, come 11na chiazza viola-verdog·nola cl1iara, in to rr10 all'on1beUco e v]cino ai lombi, cl1e poco p er volta scon1pare. ~.\nch-e recente11JP11te il Falkenhausen h a r10tato ch e gli stimoli portati sulla mucosa del coledoco per riflesso inibiscon o la secrezione iia11creC1 tica. ::\ello studio cli disturbi di secrezione del pa ncr-e as ha vaJore non un solo sintomo , m a l'insi em e rlei sintomi. I clistnrbi della secrezio nt> Pst erna l'igt1ar . da no Je feci e si rj a ·s u mono nei termini : crea-

1

I

T E RAPIA.

to rrea, steatorrea, per turblt?n en to della dia e-

L'anestesia paravertebrale per 1a cura dei do· lori viscerali. .

s tione d elle sostan:.e Cll bi1:mino se .

T... '<1 rgomento d elJ a creatorr en, stu diato sopratutto dalla scuola di Scl1rnid t ha come base ricercl1e non di uso corrente, perchè difficili e soggette ad errori (l'icerca dell e fibre mnscol a1·i non m odificate, J1rova d ei nucl ei ). La stea.torrett ha g r anrie irn1>ortanza se non coesiste itterizia: le vere feci butirrose dopo copiosa ingestione cli burro si trovano con una certa frequenta n ei casi di calcolosi d él pancr eas1 con l11es d el paziente e iiei t11mori pan-

1073

l'RATlCA

e MENDL. 1Vien.e r Klin. ""ì ocll f' 11 SC_h rift, vol. XXXVII, n. 21 , 1924) . . L'anestesia paea vertebrale fu introdotta da I,aevv·c11, Ka 1)p is, Finsterer nel no\' ero délle varie modalità delle anestesie ])er le operazioni a ddominali. Ma a prescj11dere clalle difficoltà t ecniche, tormentose per il pazient e (occor1·on o parecchie punture bjlaterali d a ll ·nJtezza d el 6° segrr1ent.o dorsale fino al 3°-4° lombare) ;

- (BRl"NN

'

,


107.}

IL

POL l CL l~r co

esiste il pe ricolo di oltrepassar e la toll e1·a11za si inietta l 'a11estetico. tnte1·ror111:>e11dosi og·11i individuale:. per questo rnoJti auto1·i 11anno i10- ta11to ed assicuta11do , i di r1011 esser e 11ello tevol111ente ristretto jl 101·0 can1po. La.ewen i1el s1)eco vertebrale o in qt1a lcl1e vaso. I'ralascia111922-23 ebbe l'idea di un'alt ra ap1Jlicazior1 e e do queste precauzio11i si })OSsor10 determjnare i se l'VÌ delle i11iezioni para \rert.ebrali a scopo gravi accidenti (I11iezio·n e nel i11itl0Jlo! ecc .) diag·nostico. L'anestetico agisce sul ramo co- Il timor.e dell'assorbimento della i1ovocai11a, rnu11ica11te di un seg·m e11to prestabilito, b loc- IJii.1 facile in vici11a11za del midoll o cl1e al tl'ove è trascurabile per la quantità 1nodesta del lica11do in ta.l i11odo la co11duzione della sensi1:>ilità vers.o 1111 org·ano add omin ale corrisponden-. qui do usato. Gli in ~t1ccessi si debbo110 quindi te. L ae~· e11 i11terruppe d elle ·:olich e • epatich€ per· lo più a d errori d i tec11ica cl1e nel a1101nalie di innerv.a zione. inietta11do 5-10 cn1c. di 11na soluzione a l 2 % di Ne1Ja colelitiasi il m1etodo riesce bene. E l)Ur novocaina i11 cor1·i s1Jo11denza ciel 10° seg·miento dorsal e destro. ~feuo efficace si din1ostr ò il vero, che partendo dal concetto che i1-ell e cometodo co11tro i <i.olorf ap1)e11dic0Jai·i e contro licl1e epatiche si abbia a. che fare, spesso. con d·eg·li sp_asrni della muscolare è stata, t.enta.ta qt1elli dq. IJrocessi ulcerativi del lo stomaco, 11n e con successo la somministrazione ·endov·e110po' più nelle colich e. renali. No11 solo, rna con il suss1 dio dell'anestesia paravettel)ral.e si r111- sa di H.n tispastici (ad es. la troparina, miscesciva spesso a pa.lpare dei t11r1101·i, ch e i)ri111a, la di i1ovatropin a e pa11averina), ma quando per la difesa delle J)areti addo1ni11ali i1on era si tratta di cistifellee distrese n on si pll Ò l)iÙ possibile :tpprezzare: con il rilasciamento n1t1- calcola r e sull'efficacia ài u n 1nedi ca.inento ag·ente Sl1lla 1n11scolatura ·liscia. In tal caso riesce scolare la ricerca diveniva l)OSsi11ile. La ewen ha proposto al1co1·a l'a11estesia J)a- . a11cora efficace la morfina: p urtroppo esiste ravertebrale p er co111batter e il uo.l ore dopo gli a lloi·a il peric8lo della morfi11om a nia o per lo i11ter venti e sostier1e cl1e la respirazione ·e la meno ir1\rece di impedire si facilita il vom itò. espettorazione si com1) ior10 meglio dopo l'ane- Si può ricorrere a llora alla a. }). l)u r a11te la • stes ia paravertebrale lJL"~Lticata ii1 corris·p on- ir1jezione praticata i11 g·enere all'altezza cle1la ÙP,11za dei segm·enti dorsali. Kappis e. Gerlach 9a. dorsale · destra i pazi.enti si lanlentano di hanno l)Oi confe r111ato i risultati di Laewen, 11n dolo~e puntorio sotto l'arcata costale corina si sono servi1i cJj Lill8 Jltità maggiori di una rispondente. Ma dopo àlc uni secorldì il dolore sol'uzione più dilL1ita (0,5 %) di n nvocaina e af- scompare. l })azienti stanno be11e per alcli11e fermano di servirsi con s11ccesso della a. p. nel- settimane. Gli a t tacchi dolorosi si diradano. la diagr1osi differe11zia le fra lesio11i gastriche ed Ugual successo si può vantare n'0lla. colica re. ·epaticl1e. P er l'psecuzione dell'anestesia dell'a. 11ale, iniettando l 'anestetico a livello della 12a. dor sale. Kapl)ÌS l'Ì l1 S,CÌ a d interromper e , niep. si può adopera1·e u11a soluzione al 0,5 % di i1ovocaina, di c11i servono /15 eme., ed una sid i ante l'a. 1)., u.n a nuria riflessa e a ripr ist"iringa r.011 11n ago sottile 111ng·o 10 c1n. Kaspar 11are l a diuresi. c-0nsiglia. rli eseg11i1·e t1na piccola i11cisione n el Nelle affezioni acute nelle quali i:>er l'interpnnto d e11·111iezione affi11chè l'infissione delr uzione dell'arco riflesso si potrebbe abolire l ' ago riesca lll er10 dolorosa. L'ago viene infisso sia pure tempora11eam ente la contrattura dela. tre cm. dalla linea m·ediana, O· ID€glio dal- le pareti. è meglio non servirsi di questo mel'apofisi spinosa in corri spondenza della quale todo, p oich è il va11taggio di una migli or e palsi pratica l 'iniezione. pazi-o,n .e verrebbe ripag·ato con la rinur1 ci :1 H d E co11sigliabile co11tare le apofisi spinose un possibile sintomo importantiss1mo e così <lo.ll' a lto ii1 basso , cj ò che talora riesce difficile prezioso come è la difesa. In conclusione la a . p. è nna co11quista uttosopratutto i1egli obeai : 1n questi casi bisogna praticare delle conte di controllo. A seconda va della terapia no11 parag·o·n abi1e all'efficac ia lo spessor e delle ·p at·eti si giunge ad una pro- di un'iniezione sottocutan ea di un analgesico perchè diversa per la sede d·el Ja s11a azione fondità variabile da 3 a 6 cm. sul processo (sul ramo comunicante gnnglio e rtervo sp in atrasvei'so, di ct1i ))i'3 og·11a ben stabilire il margine sup€riore. 111 corris1)ondenza della metà le) e per la sua. durata. • Nell'angina di petto e i1el1'aorta lg'ia si può inferiore clel la colo1111 a dorsale il processo spiprocedere con cautel a all 'a. p. eseguendo la 1toso ùi u11a vertebra corrisponde al processo iniezione in corrispondenza non delle ultimP tra8verso di quella irn1nediatam€nte seguente: e questa è una regola che va sempre ricordata cervicali come Kappis, ma de11e prim e qi1atJ)ella <tetermi11azione dell'altezza dei vari seg- tro dorsali .. Di queste va evitata la 4a r adic€ dorsale l'iniezjone della quale è legata al i11 nni111enti i1ervosi. Resisi ben conto di tale · punto f·estarsi di cl1riosi, ma temibili f enome11 i e (li r epere occorre incli11are l'ago di 20°-30° ris petto n.lrasse della colonna vertebrale e pro- C'ioè: febbre per l a d11rata di circa 8 ore a nata.r e da 1 ora dalln iniezione, tosse con disp11ea. cedere per altri 2-3 cm. in profondità: poi 0

/

'

I

1


'

[ANNO \\\l, FA ·c. 33]

:::5onn t 1ttti disturbi riferibili ad u11 ·azio11e rifl ctte11tesi sulla muscolatura dei broncocost1·ittori ad llna prevalenza cioè del X. J.. a tlt1rata de11·azione d·ellia. p. è più o m e110 luuga, ina sem1)r e evide11te e non i)arago11abiJe nepp11 r e all'azion e della sezione del 11. interccstale, all'este1no del ramo comu11ica11te. E u11 vero blocco d el simpatico e trova il s uo corrisponderi.te nelle operazioni di Tuffl:er e J 01111escu ad es. nei riguardi d el sin1patico· cervical'El: forse la sua azione si manifesta sui vasocostrittori. 'Kap1)is ed altri hanno din10strato come l e nost1·e conoscenze sull'angi11a di petto siano molto frammentarie e com e se i più s\·ariati interventi 11anno t11tti da vanture q11alcl1e successo ft1ro110 la cagion e ancl1e di esiti infat1sti. P ~1· questa ragio11e la a. p. è opportun o s i(.l sottoposta al vaglio della esperienza essendo assai meno pericolosa di un inter v·e11to e vel'osimilmente logica data e concessa la su a azione sui vasocostrittori. Si intend e come si l)OÒ e si d eve ricorrervi solo dopo aver inutilm en te s perime11tato tutti i m etodi st1g·geriti dalla n1edicina i1lterna. ìVI. E.

. lzione . curativa dell'anestesia spinale nell'occlusione intestinale. ( CoTTE.

L y o 11 e lii, ...

il.

1. 192.,I,) .

l J'_.\ . tife r isce allH ,"oc. de Cl1ir. de Lyo11 t111a

ossel'Vé.!Zione di Bo11t1iot: in una don11a di 68 anni in occlu s ione ir1testinale completa Bon11iot l)ratica 11na racl1ia.nestesia con 8 ctg·r . di scurocai11a n ll o sco1Jo di eseguire 1111 ·e111plice :.tno cecale, date Je g r aYi con<lizio11i dell 'i11fèenla cl1e 11011 a,\·r ebbt!ro })er1nesso 1111'esp lota~i o 11e del ve ntre. ~~ P1)e1 1 a un i11i11uto Ù O)Jo la. i11 iezione nel rachide l'inferma ebbe un'abbonda1lte scarica, a lla quale a ltre ne seguiro110, tanto ch e i11 l)Och i n1inuti l'addome dive1111e }Jiatto, i11olle e l 'A. potè rimandare l 'ope1·ni.ÌOllt!. Il gior11') successivo rico1npal'vero i s i11 ton1 i d i occl'u. io11e, ma lo stato dell'ir1fer1n a era talmente u1ig'liorato, che l'A. potè praticare t111a laparotomia, esplorare bene il ,,entre e tog·lj er e a lct1ne brig.lie epiploiche, che er nno la causa del l'occlt1sion e. L'inferma guarì. ' Bonniot ricorda t111 caso anal ogo da lui osservato 111 t111 vecchio in occlusione completa per un epitelioma del colon, nel quale pure si ebb e una scarica abbondante a seguito d ell'n n estesi a spi11 ale. ' Qu<tllto a lJ a S})iegazio,n e del fatto, Bonniot cr ede si !)Ossa pensare o che l 'an estesia sop. J)l'in1a uno s1)asmo che r ende assoluta un'occlusione orga11icamente incompleta, opp11re che n el midollo e i1ei gangli simpatici esistano dei centri eccito-motori e inibitori, con predo minanza probabile degli elementi eccito-motori

107&-

nei ce11tri oo·an o°-lio11ari e di el e111e11ti i11ilJitori • dei ce11tri iuidollari. ::::;otto l'i11flue11ztl deJ Ja. l'<tcl1 ia11estesia le contrazioni p eristalticl1e ùiYerr ebbero più intense in quar1to \··er 1·eb1Je él ces are l'influer1za nlodera.trice d ei ce11 tri 111iù oll<lJ'i. C'è da chiedersi se questi effetti delJ c.t r acl1ia11estesia si-eno da m,ettere a pro.fitto in casi g·ravi di occlusione. Bon11iot no11 cred e, d ata la scarsità delle sue osservazioni, cli poter dare coriclusioni sicL1re, p,erò pensa sia bene ricorrere a11·a.n estesia lombarè, cl1e, se senza effetto , non ritarderà l'intervento ; se efficace, l)Otrà permettere di sostituire ad 1111a operazio11e d'urg.enza una trrapet1tica più tardi \·a, 111 a più completa. f,el'icl1é 11a osservato anch'egli che è molto fl'equente in an1malati in occlusione che la rachianestesia p1·0,·ochi un'abbondante evacuazione e faccia sco1n pa ri re il m et eorisn10. Però non cr ed.e che au - esto fatto autorizzi ·a 1·ima 11clare l'intervento·, perchè a lui è accacl 11to i11 dl1e casi, che riferisce, di s oprassedere nll'op·ei·azione e di })e rd er e gli ammalati pe I' il i·ita l'do frap]1o~to all'atto 011er a tivo. G. MA TRONOLA.

Il trattamento chirurgico dell'angina pectoris. ( l-1'. SÉt\Ì~Qt ·.l!~ . Pre. se ~J è rl icale, 23 febbrai o 19:21-) .

..\.rditan1 . e11te proposto tla Frau ço is Frane!< fin dal 1899. il tratta m e11to cl1iru rg·ico dell'angina pectori ~ è stato realizzato per la JJrima volta da J 011 o esco nel 1916. I )u n 11 ora i ono fatti, seconùo la statistica d ell' .i\. , ;!3 ]11terventi, ricorr e11do talvoltét a d 01Jel'azio11i assai complesse ch e possono riporta r si u tre g1randi gruppi) e cioè: 1) I11terventi s nl s i1up atico; 2) Interventi sul i)neumog·astl'ico o ·tille sue branch·e; 3) Resezione co111bin ata di tutte l e Yie 11ervose si m 1)a ticl1e al collo. Gli interventi sul simpatico sono stati divers i : ablazione i sol ata del g·anglio st1periore e medio con il connettivo inter1n.ediario, ablazio11e isola~a d ei gan gli medio ed inferiore, aggiungendovi il primo od il secon do toracico, resezione 11nilaterale com.p leta della catena cervjcale d a lla base d el cra·n io , d al ganglio cervicale s11p·eriore a l secon d o toracico. Gli interve11ti sono stati l1nila t erali , a s inistra (ad eccezione di t1n caso 111 cui venne asportato iJ gan g lio cervicale superiore d estro, p erchè il rr1alato presentava irradiazioni doloro se a destra ) O· b ilaterali. \ l a rii sono stati i modi di • a11estesia., preferendosi da Jonnesco la rachia11estes ia, da a ltri l'etere. Come vie d'accesso, si è utilizzata quella preste rno-mastoidea e quella retrosterno-mastoidea,. E certo ch e p er raggiungere la parte inferiore della catena si n1patica, e penetrare nel-


1oì(~

IL POLICLINICO

la regio11e clavi-costo-verteb1·ale, si deYe incistes$i effetti. Questo !i1 \'erità })Otl'ebbe trovare d ere sul margine poste1iore del m11scolo. 'l'al la spiegazione nel fatto che ·esiste un'importanvolta è diffìci le isolare l 'arteria tiroidea media te anastomiosi tra il simpatico ed il pneumop;adal plesso si rn11atico cl1e la circonda e costitujstrico alla base del cranio e che dei filettj ansce in c111e ·io punto il ganglio cervicale n1edio, tagonistici possono camminare nello stesso sicch è in qualche caso la sezione dell'arteria .ner\'O. \'e1 1ne fatta deliberatamente. Per raggi11ngere Brun11i11g· 11u infir1e preconizzato la reseziol ' ultimo g·a uglio cervicale ed il primo toracico, 11e combinata di tutte le vie nervose simpa.1icl1e -Occorre essere bene i11 lt1ce ed a tale scor>o ci del collo e cioè: l ' esti~pazione del cordone ~i ms i deve Rervire di a mp1i divaricatori, poichè patico con i gangli st1p'e riore, medio, inferiore ·s i lavora i11 t1na reg1one assai pericolosa ir1 e stellare, la sj1111Jaticectomia pericarotidea per icu i il co rdone simpatico deve servi1·e da g·1d 11n estensione di 5 cm. e la s1mpaticectomia peda. Lo stesso Jonnesco riconosce che sul prinriarteriosa delJ 'arteria vertebrale. Quest'-µltimo cipio vi f11rono diversi incidenti operatorii, quatempo non è certo di facile esecuzione e lo li la ferita o la rott ura della ' 1 ena o· dell'artestesso Briinning riconosce che ha do\'uto taria Yertebrale, dell'inte1·costale s uperiore, dellora ri11unziarvi; i11oltre non sembra proprio la g·iugnla re posteriore od ar1ch·e della volta molto indicato di andare a gl'attare nelle vicipleurica. Non è segnalata la lesio11e del dotto nanze dell'arteria carotide prjmitiva proprio in toracico. individ11i anziani ed ateromatosi. Questa via. d 'acce so però, se è logica per RIS ULTATI. la parte inferiore del co rdone, non lo è altrettanto per la parte st1periore, in cui la sezione Sopra u11 totale di 23 casi, si trovano 5 morti sis1ernatica delle bra n clte del plesso cervicale 11ei giorni seguenti all'intervento, 4 dopo reseSU J)e l'f1ci ale coRtituisce uno dei tempi operatorii zio11e del sirr11ìatico cervicale, 1 dopo quella e si ir1con trCl n o forti aderenze al margine pobilaterale del ùeoressore; in c1uest'11ltimi0 caso, ster i ore dell o stern o-cl eido mastoideo. Per evisette giorni do1Jo l'intervento, si ebl)e paresi tare tali a dere nze e la branca esterna dello ùelle corde vocali. cln.pprima a sinistra poi a spinale, .Jonn e co co~siglia di fendere il mud-tstrR. con steno i laring·ea. Fu praticata di scolo lJarull•elarnente a lle fibre e pe11etrare così u 1 ·g·enz~t la tracheotomia ed il malato morì al <l odicesirno giorno. a traverso un a bottonie ra n111 scolare. 111 considet·azione di tali inco11venienti, alcuni operaFra i rimanenti cas i, si hanno notizie incorntori preferiscono · la via presterno-mastoidea, 1) lete di sei; negli altri t1r1dici, si sono a v11ti d11e con la quale però si arriva bene al gangljo cern1iglioramenti e nove g11arigioni, considerando vicale s11pe ri o re, rn a no11 s i pllÒ andare oltre co111e tali quelle ir1 cui i mta lati, che presentail medio. , ·ano accessi quotidiani, sono rimasti almeno Gli int erventi sul pnet1111ogastrico sono statj r,er tre mesi, talt111i ;;tnche ~>er anni. senza crisi proposti ed eseguiti da Eppinger e tlofer. Scodolorose. Essi c.; on1prendono tutti tre i tipi di ro d.i essi è la sezio11e 11nj- o bilaterale del intervento. ~i el1bp da1)prin1a ]a scomparsa r1er\'O dPpresso re . cli Lt1d\\·ig·-Cyot1. Occorre una com pletn dri fèr1omer1i dolorosi a tipo di opciissezione molto mint1ziosa della regione cerlJressione precordiale e e.lei dolori irradiati 11el,,.icale ed i due a11tori p t·econizzan o la sezione l1arto sn11eriore s inist 1·0. ~fa ciò cl1e è assai indei ra111i che, distaccati dal laringeo s111)e riore teressante è l 'effetto favorevol e s ull'apparecchio o dal pn eumogast rico, penetrano lih r ra1n ente cardio-vascolare: regolarizzazione e diminunt)lla. cavità toracica. Essi preconizza110 anche zione della tensione, scom1>arsa del1e palpita- 1 la sezione sistematica d el grande ipoglosso e zioni carcliacl1e ; la radiosco11i::t i11oltre ha diconsiderano a11che quella del pr1e11mogastrico, mostrato l' effetto benefico drl la s in1paticectose non si trova il depressore. E ne cessa rio pemia c ~ r\' iral e s u11 'ipertrofia cardiaca. rò far ril eyn r e che il nervo depressore, se è Da q11 est i ri~11l tati favorevoli non si deve bene isolato nel cRne, non lo è a1tret1anto 11elperò co11cl11dere che jl trattamento dell'angina l'nomo in cui le fibre camminano talora nel J)ecto ris sia diventato ormai chirurgico. Ad es• so si potrà ricorrere solo <1uanc10 i m ezzi meditronco del p11eumogastrico. Si devono quindi ci abbiano fallito, le crisi siano diventate frefnre dell e serje riserve dal punto di vista anat01nico su qtlesta operét z ione e, leggendo i requenti ed esistano irra diazioni dolorose . talora assai pc11ose 11er il malato, r1ell'arto superiore soconti degli interventi. si possono elevare seri i sinistro. J, et à clcl malato e l'esistenza di le d11hbi s11lln n~tt1ra dei filetti nen·osi taglinti . f)al pn11to <li vista fisiologico poi, se si ainsion1 pol monari e soprattlttto cardiache (stato · di iposistolia ) costituiranno <-.J)esso d elle con111P1te che rf'almente ... ia stato sezionato il detroincJicazion i formali. pressorr . si arriva a Jlu. co11cl11sione cl1e la sePer quanto rig-11nrda il mo:lo l1i interrento zione di d11P 11er\'i ~ntna:onistici prod11rr gli 1

\

l

1


(A~NO

XXXI,

FASC.

3:3] •

sarebbero da <'scl ud èl'Si In resezior1e d t) L dcpre.sso re e qu ello. con1bi11atn. ù i Brl.11111i11g. T,a . sin1paticectomia ce r,·ica l e sembra l1interve11to più l ogico ed appare s uffic811te a n cl1e se u11il a terale. Tn gen e ral e, l e rc;-:;ezio ni p a r ziali a lte ha11no da to i·i:::; t1ltati J>iù inco::;ta11ti ch e l fl resezione tota I e, cl1e ~tp pare qui11di preferj hi I e. ~fa ci si l)UÒ i1o·rre ]a rlom :1nda se l e sempl ic i i esezioni basse, dal gfl n g lio cervical e m e dio a qt1ello 'stel lare, o p i t1 se1n1) licemente a nco1'·a dell' tiltimo c€rv ical e e del p rimo toracico no11 darebbe ro risultati altrettanto buou i. 111 og·11i caso, Jn resezione b assa se1nhra pitt log·ica t ll <' quella alta. I ri s t1ltati lontani ci 111ostr era11110 il valore di Clltesti interventi e forse arà n ecessario procedere :t n110\·e l"icercl1e ft s io l op;iche s n i ner,·i ca rdi ~1 c: i e 111 ce11tri g·nng·linri inferiori. 1•' 1L1r>P1Nr.

CBN N 1 BIBLIOGRAFICI. :'.\I.

PERRJ ~

1077

SEZl ONE PRATICA

e r\. H ..t);KS. Les .'\éCreliOllS i1it e rnes,

leur i.11 fl,i1.e11ce s11r , ,., sang . Baillière, écUteur, !) :tris. Fr. 12. •

J,nvorn ~ in irtiC'O. iìel q nal e la, comµ e tenzn deg·li a tttori è g i:'1 l to1n; il sangue, elle s fug·g-e t orse co n1 1)Jetn n1 cr1t e all azio11e reg·olatrice d l' I ~iste111a 11ervo~o. 11011 s fu gg·e a l l'az io11e di ~e­ secrPzion e del le g·ln 11cl11l e 1lr ll 'org·a 1 :i~111 u; i tess ut i en1 a topoj etici H tt rn Yer so i l messaggero ~.c1u~.(lllr2,llO s'i11rlue11 ra110 1·eeip r o.ca1u cnte. Con ogni ve ro ·in 1igJi Hnza la r egolazi o11e nella 011toge11e "' i. l' eg·o lHzione. cli p1·oporz io11e e cli ql1alità, il lllante 11 i111e11to <lella c r a ... i, cl1e prest1ppone f11 nz.io11 i r pg·ol ate da stin1 0 Ji e d a frer1i, è inft1ir'11z;;1to dè1lle g·ln.r1j ule H sec l'ezio.tìe i.ntr..rn a. d a i in ess Rgµ; r ri chimi ci, che j t ess uti ma11clan o agli o rg·a 11i en1atopojet ici. Q11esta rlirett i\·è:l induce g·li <1 111 o ri atl e. a1 11ina1·r t11tte Jp influ enze pattitH1nPut e, raccog"liendo così lll1 111 a tfl r i a le p r e z i oso e ù lit i 1e a 11o s t 11ù i o.· o. Se le con clusi or1i non possono. e. =--e r e parti cola1·rn e11 te p r eci se ir1 11n temn tanto difficile e co1n 1 > lt:~so qual e è tru ello dell e sec rezi o ni i11ter11e . ·li c11i l o f:t 11cti o p art ito offre delle diffi eo It ù d i es p e r i 111 e n t o fì:r1 o r a i n l11 >e r n t.e , l e . co11('l11s io11i genera li sono ben 11ette e pro1net ton o ch9 qu·R le h e s piraglio di 111 ce l)Of:f'a derivarn.e nello st11djo tlell'i.11ftu e11 za d e lle rlisa1·monie g'landuIA ·1·i s ulla crasi sC1 n g uig n 8 . T . PONTANO. 1

C. ( :oLB ERT. Le trnite1n e11,t <Le lo f ub e r c1l l.ose p1l l rn.011"i rP en c li entèl e. - Jfaloi11 e, Paris. Frs. 40. f,ibro per il i>ratico. id eato e portato a ron1pimento da un J)ra tico : si potrebb e p r eved.flr e lln vol111ne ca ri co di ricette più o n1en.o sesqu i-

u ecl <:ll i cl1e co::;ti t ui!:lco110 se1111J r e l' aspirazio11e della cat ego ri a ll ei 1ne dici 1icet1 isti : il pratico parla a i pratici invece. a rm a to ct i buon senso e illuminato da t111a esperienza razi o11ale, che s a porta r e la g·i u sta parola a proposi to di og ni n1 ezzo t erapeutico . Nel breve volume si trova co11 parca parol a ri,1nit o qt1 a 11to di meglio la ti siologia moderr1a co11 s ig'lia in favor e della f.o r1110 tJ iLL co1nun.e di tuberco los i cronica , che s i S\rolge a poiissées o V·e rso la g uarigio11e o v erso l 'esito fatale. Il libro di q11esto pratico, cl1e parla ai prat ici , sar ~t di grande vantaggio st: s arà. letto e segt1ito; l ' i111portan za dell a cura climatica , d ella c11ra dell' a ria , dell"alimentaz~one. l a giusta considerazione delle terapie rn ecl ican1 e11to$e e delle terap ie c.o.11 siderate co111e . 11ecificl1 e, darar1no un a g u ida utile ad evita r e se non a ltro cl1e i malati di t ubercolnsi divengano d elle i)over e far1nacie ambt1l a nti, assog·gettati a i p i i1 in grati. o dori e sal}ori. T. PONTANO. :\1. l ,A T <>HRE. Encefa,li be · epid1

1

ti{llllll'do ~a ssa; ·i ,

111 i cu

cu n,

sue 11ian.i/<'slrl':,io11i Sta rnp e ria J e1la I,. I . ~ . alle

speciale tri rdive.

È un Yolu 1n.e di ci rca 400 1Jag·i11 c co 11 l)ibliogr afia r icca. in ct1i l'A. do1)0 avere dato una ri,·ista deJlo stato attt1ale delle con0 ce11ze s11lla toria. , n1l e ricerche s1)eri1n entali, s ulla l)arte cli11ica d ell a enc e fa l ite e})iden1ica, 1)or t a nn co11t r ihn to pe1· 011n l e s ulle nianifestazioni ta1' dive e sulle form e c.;ro11i cl1e d e lla n1alattia. :\.ncl1e s11 r111es ta 2a l)arte le nozioni a ttl1ali so110 con cl1i arezza riportate e con g iudizio di SCllS Sl'.

Q11 est u lavor o si11tel ico. e il co11tributo l)er·onal e vengo110 a bt1 on p unto qua11do la prod 11z ior1e italiana sull ' n r go1nen t o a ve va bisogno rii esse re raccolta e vagliata. T . P o~TA::\O. c:1r.\l ·yo 1s f,. Les d ésangl é,

loirìe, écl. P aris. -

du ventre. -

ì\·Ja-

Frs. 8.

È un libro d i popolu rizeazio u e, l)el qt1ale lo scopo è raggi t111to m e~:l i o con l e figure che con 111 n gl1e disqui.si zio11i, p er inostr a r e tntta 1, im11.or tanza del la ptosi viscerale, e i m ezzi per correggere e preve11ire ques ta infe rmità, cal1sa di g·r a vi ri perc11ssio11i s11Jla salute generale. Il conf1·011 to tra i tipi n o rn 1n I i e i patologici per 111ezzo di fìg· ure. c h e, q nando occo1·re, sono de ll e ' rere ~e zioui i11 trR . pn1·enza, rende anche }}ffi fa cile l~l co111nre11~ 1 011e del pen~ i ero dell' A. '

T. P.


1078

( ..\~~O .'\.'\.'\! , FASC .

I T POL ICI.I NlCO

che si spingeYa fra la pleura t' il diafran111 t<1. I .<>

I.. lJART 1c.; t ·ES. · illio u e tl es niédi e o-e hi111,rg i e u le x. [>remiere érie, 1 vol. in-4°, di pag. 115. co11 Jl t 1rr1erose tavole. Pa rjg·i, 1923. << L' ~xpa ns io11 ~cientifiqne Fr8n1:aise n. Pòitricr. Prezzo fr. 10.

dt1e c.-isti colllnnicù11ti come risultù all'at to opera tivo erano clel tutto e:xtr n ple11rjt:1le e contene,:a uo in u11 liquido torbido, forte111ente grasso. numt>rosi ' Cillfti Cli ltlllµ:lli CàlJelli hion<li. f.<I ('Ì~ti Yf\llll(\ Jll;lrSlllJià lizzata e 1'01.>erato trattiLto <:Qllle u u ti::-;tolizzn to toracico cronico. GAMXA . - Ril ev~ i ~ i nto1ni cliniti in ba~e ai quali nel caso in queBtione po tè es~-e1·e fn tta . la diagnosi . Il liqt1ic10 estrat to conteuc-Ya molte g:o<.:ciole cl i grasso picco le e gr osse con searsjssimo nn11lero d i eleinenti cellulari : il conten11to in ~ra~so non era infl nenza to cl a lla ~ollministrn z i Olll' cli g·1«1 ~­ ~i per via o r a le. I.Ja ùiaguo i l.>Oi era a 1,pog·g ia ta dnl reperto radiolog'ico ( 11e <liu1o~tra Y<l la preRenza di dne li,·e Jli Ol'izzonta li PR r a llf'li di liqui<lo. ·u no quasi i11edic1 no retrosternn le. l 'altro IH:~I tora<'e <lf'stto. :i l livello c1ell ''· r1 r c·o~t<t. Posto il p. in dec11bi to latetale <1c~tro i <111~· 1 i,~C' l1 i si a\-Yic·inavazl-0 sensibiln1ente ed eta µossibile far passul'e il liqt1ido <1itlla sacca supetiore u Ila inferio re e YiceYersa . ::.\1~"1 nca va la febbre. q11alunq11e reazio11e ema tolog1ect e lo stato gen(ll'A le del p. era relatjynn1t\nte poeo inter essato.

. i tl'atta <li l1na g·allPl'in di i1novo g·enere. costituita da llna trenti11a. di cal'ica tl1re tracciate dall 'ill ustr·e chir11rgo di Pa rjgi - al q11ale dobbiamo nuovi processi tecnic·i i1eg·l i i11terven. ti addominali ed al cuni str11n1enti i1uovi utilissimi. 1 « croyujs » sono accon 111ag·11aii clu i r itratti in fotografia e da cen11i ])iog·raftci 11mori~tici. Il l)artignes si r·ivela u11 caricat11 l' i sta felice. Egli i1on è mai malevolo o mordace e l1e1)11ure volgare o sciatto in que to no virt11osisrno.

P11r troppo, mol ta parte della . ua verve e del s110 h,1tmo1tr sft1ggono a cl1i Yive l onta n o dnJl'amJ1ient r parigino. R. B.

HCCRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tONfiRESSI.

• '11.lla natura delle sostan,ze asniof/("N'' ·

R. Arcademja di Medicina di Torino. ·'-'ed Mta d.ei

14

If<t pratjcato lllllliero:-.-e ticerc.-11~ :-:11 di 1111 i11di ,·icll10 <ll-'lll a tiC'o cla en1a nazioni a 11i iuali ed ip€ 1'·Sensibile ol trechè a ll'cE-itra tto cU peli anche.. al siero relati ,·o ginngen<lo ad in1r>ortanti co n c ln ~ioni sulle p1·oprieth tlc•lla sosta11?Jn n ttiYèl cltll siero e dell '0Rtr n tto. Xei rig-nard i ùell 'estratto di peli. l'O. ha ri leYa to ebe la sostnnza <-1 tti ,.a è 8olo aderente al pelo e non fa parte di esso potendo essere rimos!';a eol lavaggio in acqua fredda o calda. Gli estratti eonservano la loro attivi tà anche se porta ti a 1 O<r, pos!':o110 eRsere 0f-·:-:i cn ti ~ 01 ,·11ot0 e poi ri<li~<'i<>lti in ncqna (' jn nl r ool a H2°. non in a lcool assoluto. et'c~re o acetone. l~io log:ican1ente le sostanze il ttive dell 'estr~1 tto pl'ocll1cono l 'attacco aismatico e le caratteristiche c ntirèazioni. Rperin1enta lmente inietta udo per dne Yolt0. :l g:iorui a lterni, estratti di pelo d i cavallo in do~i fol'tissin1C' (6-8 cc.) 1'0. è l'iuscito a sen ~i ­ bilizzare le cc-1,·ie cli fronte i1on solo n ll'estrntto 1na nncht? di front~ nl siero di caY:lllo. Xei rig11ar<li <l('lle . ost~nze attive clel s iero. l'O. ha rileY<:tto che il siero inoculato nell'11on10 ipersensibile p1·od11cf\ gr;l vi fenomeni di ch-0ck n nch() in dosi n ssa i pic·C'ole (Clll. 0,6) ma no11 nRnt<l. anch(-l se l 'individuo t-\ n~111n tico. I . e sostanze n tti Ye <le l siero reRi:.-:tono a 100° C' Dei '!on1pone11ti d<'l ~angne sono inattiYi i g-lobuli rossi. le globt1line cleJ sie1·0 e il :fibrinogeno. Il siero l)UÒ essere essic·n to ~en7.a J)f' rdere la sna attività ed ~ssere ridi~ciolto in acqun. non in a l('ool n 920 o '.1 i:::i:::olnto1 in <'tf\r<'. jn n ce ton<.~ l t\STAI. -

marzo 192.'l.

0.s8er·ra~ioni istologiche su

aree ài cute sano rli a1n,,1n.alali affetti cla de1·n1atosi va rie. 1

Riferisce i l'isult:i ti cli nu1nerose osservazio11i istologiche fa ttt- sn n ree ~•lll<' <li pell(\ in individui affetti da dern1a tosi sifilitiche. hl ber· colnri, leprose, ecc. CAP.PELLl.

-

S11 lle oons('guen .~e dPll'lfnione cli ""' 111011 co11e ner1Jo.so centrale d'i piccolo calibro co 11 1111 n1on('o11r· peri/Priro di yrosso calil>rr1.

Con ticercb<-> esegui t e.· :-:u topi ver n1e.zzo di sutu1·R di tronclli npryo:-;i d.i diYPrso C'•tlibro . (liinostra che esiste n11';1 1npia Jlo:-:i-;ibilitit <li f<'L'Dire e~tesi territori muscolari <'011 nervi rel<1 tiYamer1te J)iccoli. ma cl1e que~ tn J>OR8ibilitlt non è illimitn ta. e che il ripristino dell:1 f11nzione d<'i i111H-;coli stn in rn1)po1to con la q11n11titi1 dPllr tibJ'<' del monco11r nf\rYoso pros~d inn le. :VIILONE.

-

r' a rr· i>"1111 a lJ a ..oc.e l l 1t la r r

>n 11 l I i p 71J

1>ri111 i I i r"

della pelle.

Riferisce le ~ne os~erva zio1l i i~to 111gil·he su <li un ca o jn cni jn parecchi punti d0Iln pelle di tanti fra òi Jol'o i erano anòntj l<'nt.1lll<•ntc' forn1nudo clPi nodi di carcinou1~ ba <>-<'01111 ln l'C' i·08i. t<'11ti ni Y<ll'i tra ttnu1t:nti 111~ tnttn ,-1,1 cl in1o~t1·n nti nna assai li~ve n1nlignità in quanto no11 .·i affon<l:i,·ano 11è dsi,-nuo luogo :1 n1<'tnstnl-'i. li .... nodo piì1 :intico d::ttc'l,~a <ln lR rinni I•"F:RR \B r. -

.~Pduta cl<'l ~ 1 1nnr"to J9f~~.

JJi

..33]

S11ll'a.: ·ione clell'odrf'nalinn .r.:111 cu()rf' isolato tf1 rene .

una ·volu1ni110.<:a ci" ti derrnoidp 11P1 n1<>rlia.<:ti110 anfe1·iore.

l~on111 0. - Descri''e nn c-.1so cli 11na ~rande cisti dr•1·111oide hiJocular~ del 1nfl<li<1stino anteriore. SYi lt1ppatn ," i in 1nod0 nbdolo. ron una ('oncamerazio1H· n<'l n1e<l in . ti no eò una ~ndn nel toraee destl'o

,

Ha

osserv~1 to

colle sue es1){>rien7_,e che l'nrlr~nnli11a a differflnza dei digitali('i t' di altri fnrn1a<·i C'he tendono n port.'lr<> Y~r!'io l'eRngerazionP clell:1 tlinstol<' <· 1:1 <lin1in111:io11P <l(•lln frequen7.a. R, -olgf' in,~ec-0 11n'nzionP <'ht> tc>n<le :1 1.ortnre '~r"lO l'iperRi::.::toli:l P 1':111 111<'ntn cl<'lln frE',lll(>l17.:l. Cn1ò. -


(A~~o

XXXI, l?ASC. 33]

.-.:ull'a..ziunc .Qenerale d ei farn1aci sul cuore.

RileYa che l'azione dei fal'maci sugli organi a funzione automatica e presumibilmente su tutti i sistemi cellu1ari viventi deve essere studiata e spiegata sotto il punto di vista delle variazioni che i fal'maci inducono nella velocitit di spo"Rtan1ent-0 di equilibti biochimici e con~~1entement(• nell'intensità clel ricambio. I~e differell7~ che corrono fra gli effetti pro\o<:ati dai diversi farmaci stanno nella loro ca1)acit~t elettiva di azione sull'un,o o l'altro tessuto, in base a11e loro affinitit chimicl1c eon termini degli equilibri (·l1imici e con~eguentf\1nente con la possibilità ili ~postarli più o meno faeilmente e di stimolare <·on cliverse attività il ricarnbi-0 specifico. T.'elevatezza della funzione è in relazione collo ~ta to clell'equilibrio biochimico cell11lar~; q11alunque eausa tenda nd allontanare l'equilibrio della sta' zi-0narietà faYorisce lR funzione, mentre le condizioni che tendono a stabilire stazionarietà la deprimono ; la tlepressione è la diretta prosecuzione òel n1ovimento che ha provocato la esaltazione; 1nolto ))roba bil1nente è una causa di depressione 1'accnm11lo eccessivo dei prodotti del ricambio. CH1ò. -

Sopra un ·m etodo fisico di rlin11).~t·razione microsr.opica d ei micro·r gn,nismi. l >1:.1 ~ PI.\ '\O. Rif~ri~cf\ sopra 1111 nuovo metodo S+:>lllp lic·i~simo di n~s~rvaY-ione microscopica con speeia lP rip;uardo al «treponema pallidum >r. Il nu1teriale viene òistribt1ito in sottile striscio ~nl '"~trino

l>Ortoggetti e lasciato asciugare all'arin. Si immerge poi il pre1)arato in acqua per 5-10 minuti, poi ~i nscjt1gà, .si i~ssa alla fiamma e lo ~i ricopre i::enza interposizione di alcun liquido col ropriogf'tti che si mantiene aderente mediante un poco di paraffina. Il treponema appare- nettamente <li C"Olore grig-io-~nro pil'l o m0no intC'n~o ~11 l fonclo clllaro PlF.TRO RISTO .

Soeietà Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. ."leduta ordinaria del

l•rr'-.;itleoza: Prof.

~1

r1i.ur1uo lH:!-L

PA~INI,

president<·

:·l ~iune ài antigene (di m1ore di cavia) ~ 11 llo .~'V il 11 ppo della ren,zion e novocai;no-forma l i11 ica.

R. - I/antigene rti Cl1ore <li cavin. per sè '>Solo, non .Jà tf\n r.ione corr la no YO<:o<:aina -fol'rnalina: n1a aggi1111to al scingue di am1nalnti pnò cl<1re ( '0:-:.'1'.\

1079

SEZIONE PRATICA

talora nun1ento, talora diminuzione <li reazione. IJn l'E"azione novoc.oc8 ina-fori11n 1inicn porrebbe ri snltnr<' doV11tn all'nnio11e di dne <.:orpi cli cui t1110 è ~n~tn nzn di difesa rlell'orga nisu10, I 'altro una so~ta11~a tossica. perchè l'unione delle duf\ SORtanze aYven~a. sarebbe necessaria nn'Rzione eceitatrice iff>l ~iero. Negli i1mmala ti cli forma infettiYa <:be 1 eagiscono bene. nei quali vi è tendenza alla guarigione e 1l0Ye si ,forma l'nsccsso da fissnzione con la trerueutinn. la sostanz.-1 di (life.·a in p:1 rte è liberH. ~e~li nn1malati .gra,·i e con tendenzn <llla pro, gnosi infau sta non si t1·ova sostanza cl i dife!=:a liber.1. eRRa an7ii parrebtw in difC'tto e ~llor;t il lll'l'-

Yalere clellu sostanza

toR~icn

tende ad abolire la

reazione. Ricerclte ('u niparative intorno a.ll'azione di e.r;.: fr atti place'n,tari, ovarici e oorpolutei.nici .i;:ull'a.pparato

ses.snale fem·ni.iJnile. (Nota II) . CERESOLI A.. - l.J 'azione ipertroriz~;\nt<· ~ull ' utero, snlla vagina, sulle ovaie e sulle 111 ..11111n€lle di cavie giovani, detern1 ina ta dag·li estratti a ttiYi di plaeent~1 t1mana a termine è superiore a quc•lln cbe determina no gli estratti di o,·aie cli Yacca priYate dei eorpi lutei e gli estratti di corpo lnteo di vacca. I.e modificazioni istologiche degli orga11i genitali consistono nell'ipertrofia ed ipe1·plas~a clelln mucosa ed ipertrofia clella muscolare della vag·ina e dell'utero; aumento di tessuto interstiziale e cli follicoli i\ tresici nelle o,·aie; iperplasia ed ipertrofia degli acjni e tuboli della ghiandoJa n1ammari<t. In base a tali risultati ed a quelli ott:e11uti da altri autori, l'O. ritiene che anche alla pla<:enta. nella produzione delle motlificazioni gravidiche dell'apparato sessuale, sia riserbata una parte importante e che l'ipotesi di una secrezione e11docrina placentare non sia priva di fondamento. Il oom1>01·tamento della tiroide e delle caps 11 l e su rren al-i 'nel tratta1nento con estratti pZacP.nta1·i. ovarici e corpol1tteini<>i . . (Nota III). C'EHESor.r ..-\. - L'O. ha rilevato che gli estratti attiYi di place11ta umana a termine iniettati i11 cavie vergini e giovani, provocano un'eYiclente ipertrofia della tiroide, la quale prP~011ta un noteYole aumento del tessuto interyescicolnre. dei granuli lipoidi e fnsinofìli. n1entre le Yesric:ole sono ampie <' ripiene di colloide per lo più di n spetto denso Gli estratti atti,·i di ovaie di vacca, private dei corpt 111tei, esercitano i11Yece scarsa azione ipertrofizzante: il t<.-'ssnto intl'rYesci(!olare subisc-e un lieYe at1mento. Gli estratti cli co1'J)o luteo di \acca ~ono inattivi. Nelle capsu le $urrenali di cavie trattu te con estratti placentari, si o~serYa ipertrofia cl{ ·Ila zona corticale, riccl1i·s sima in lipoidi e in cellule siderofile di Cinccio: cogli estratti ovarici e cli corpo lt1teo si i1ota pure auinento dei lipoidi corticoRn rrennli. ma in grado èlS~ni ininore. I/O. ritif\ne cbe gli estr~• tti di J)lacenta e di ovaio stimolino l'accl'escin1ento e ln secrezione della tiroide; la ipetrofia clellt1 corticosurrenale invece può essere interl)retata <:ome conseg't1enza dell'introduzione in ei rc:olo cli liJ)Oiùi in eccesso cl1e veng«>no immuP:<"lzzinati nella eorticosurrenale. Anche questi ri~n ltati depongono in f3vore dell'ipotesi della Rf><:rezione endocrina i1lace11tnre. di a,rsenobe11,~oli nella cura clell e piodermiti gra'Vi ne·i bam.bini debil1.t a ti. Inie~ioni

..i\.l\IBROSOLI G. A. - I.i' O. l'iferisce di numerosi <>..a~i di piodermiti ara ,.i dei ban1bini df\bilitati (dermatosi che rivestono ca!'attere di gravità, e per ostinata tendenza a ripetersi, e perchè inclini ad assumere nn andamento distruttiYo e terebrante, in conseguenza della climinuitn resistenz>t dell'organismo. che si lascia passivamente inYadere dni conl nni g·ern1i della suppurazione o piococ·cbi ), cura ti co11 sieroterapia, vaccinoterapia, protei no tera pi~1. e-on iniezi0ni intrA d01'1niche di vaccini e di


1080

1L POLLCLL1' lCO

sastanze pl'oteiche. Dn qt1este varie tel'al)ie ba ottenuto sca1·si ris11ltati. Ha ricorso allora alle iniezioni intra1nuscolari di arsenobenzoli (Neojacol I.S.M. in glicerina), colle quali ha sempre constatata una azione terapeutica manifesta sulla malattia, migliol':1mento dello stato generale ùel piccolo pazie11te, cessazione della inYasione di nuovi ele1ue11ti pt1rl1lenti, tendenza a riparare delle lesioni esisten ti, con guarigione' di malati graYissimi, qt1asi cli~perati. Esclude per le ricercl1e eseguite che l'azione antisifilitica del medicamento possa a vere a Yu to parte a spiega.re i benefici effetti terapet1tici, e ritiene che questi siano in rapporto alla azione ricostituente energica del preparato, che permette un rapido ripristino delle condizioni genera.li e contem1)()raneamente facilita la formazione di anticorpi da autovacci11azione che possono far fronte alla in,radente infezione IJiogenica, d'altra pa.r te a lla ben nota azione modificatrice del preparato che può favorire una rapida riparazione dE>i tessuti nlcerati e distrutti.

(~.\NNO

X:\:\l, FASC. J3}

nuisce in e ntra111bi le prove. I primi -.. ono individui eretisti, i .secondi quelli con deficienza periferica; gli ultimi con grave insufficienza periferica. I

La. B ic lcaco n,il itia. Prof. ~lAN(")INl M. - L'O. espone ri<..-e1·che su tuheri di Aconitum, da cui col prof. CoRoNEDI isoli> invece della pseudoaconitina, la Bickaeo11iti11a: l,esame istologico dimostrò che trattavasi di . l (·onit11ni spicatum, e non della specie A.. feroro. I

Del Perborato d·i i'';o dlu.

Prof. _:\lA NCI NI :!\IARIO e dott. C AROSSINI G. . - Uli <JO. espougono 10 studio di questo sale dal 11unto di vista chimico, far1nacologico, antisettico, tlis iu -

fettante, concludendo che esso ver lu grande stabilità, e la alcalinità deve sostituire !>acqua ossigenata, che per la sua reazione aèida Ila un'azione dannosa sui tessuti. I>ati

sull~accresoimento

post-natale delle ovaia u111a11(> n elle diverse età e 1iei diversi tipi rriorfolof!i oi oostituzionali.

1 nfl,ussi dei sistema nervoso e vegetativo e della fatica s1tlla reoett·i vità alle oorreriti elettriche.

Prof. CASTALDI L. e dott. , .ANNt:cc1 D. - ~e c:o nd<> qùesta statistica e que lla di Valtorta e di Wehefritz il peso delle due ovaia alla nascita è AIELLO G. (in collaborazione COll l'ing. E PUGNO di 0,29 gr.; completo :-;viluppo di circa i l gr. La , .\ '\'0~ l ). l ..'0. rilevnnào la gl'èlllde il.uporta11za quota di accrescimento è òi 39 volte circa, e non dei fattori intrinseci al soggetto colpito nel deterdi 9,37 sole, come affermò il Vierordt. La grandez~ minismo del) 'infortunistica delle correnti elettriza delle ovaia aumenta coll'aumentare della stache, esa n1ina alcuni (lei fattori d'influsso sulla retura; è maggiore negli individui brevilinei che loncettività alle correnti e con esperienze su cavie gilinei; e tra i primi nelle òonne megalosplancnisottoposte ad iniezioni di sostanze far1na coòinamiche (adrenalina. atropina, pilocarpina, ecc.), e che della terza con1binazione morfologica del DeGiovanni. Col cresc~rc• cle J grado del valore addocoll'aff.atica1nento dimostra come tutte le cause che minale, cresce il peso cl€'lle O\'aia, salvo nei !!l':ldj turba no l'equilibrio del s~stema nervoso Yegetativo fanno Yèlti(l le recettività alle correnti. l'articolar- · estremi di megalosplanc11in. ruente i1otevoli i risulta ti ottenuti co11 ·aarenalina P1·ima serie di osserva~ioni anatoruiclie ponderali (diminuzione della . recetti,rità) e coll'affaticamento sulla grandezza ài o.lon·n i visceri nei tipi 'l'n orfo(aumento della recettività). I .. e esperienze vennero logici aostitu,ziona.li cl etern1 inati oo l inetod o del eseguite, sia con corrente co11tint1a, che alternata, Viola. sottoponendo gli a nimali ad una differenza di Prof. CAST.\LDI I.1. e dott. , r ANN'CJCCI D. - Gli 00. potenziale gradualmente crescente, con un dispoltanno studiato 144 soggetti stabilendone il tip<> sitivo elle permetteva di conoscere quale frazione n1orfologico rostituzionale secondo le misurazi oni della tensione in volt passava 11ell'organismo in ideate dal Viola. I ripi misti furono classificati seesa me. In altra serie di ricerche J'O. ba accertato condo le tre com binazioni morfologiche ~1 De G ioche J'i11tossicazio11e alcoolica è ca usa <li una aumenvanni. Gli 00. 11anno pesato ruolti visceri di questi tata recettività a lle correnti. indiYidui. In questa con1unicazione preliminare co1

a

1

A. CERESOI.I.

..\ccademia

~ledico-fisica

Fiorentina.

.-tdunan.za del 26 gi1Lg no 19:!4.

ln/luen :.a della gravità sulla prcssio·ne arte1·iosa locale (lell'avanibraccio - Studio delle prove funzionali statiche nelle sinriron1 i ipotensive.

SolleYando o abbassando passiYan1en te l ,arto superiore mentre si miRura la pressione a r teriosa c-0l l'apparecchio del Pa chon, nei ~o~getti normali si ha uno spostamento della pressione 1nroia in più o in meno rispettivamente rli 2fi ::o 1uilJ . <1 i Hg. senza che la pressione variabile sia nffntto nlodificata. Gli ipotesi inYece possono raggruppa r.~ i in trt> ca te~orie: ~oggetti in cui la pre ~ ione variabile subi. ce nn u umento nelle due pro,·p: nltri in C'Ui 3u1nenta ~10vn n<lo il braC'cio. diminni ~C'(\ :thb;1~~nnrlol1): flll:·i nnc·or:1 in cni òimiI.uISAD.\ .-\ . -

municano i risultati delle loro ricer che sulle variazioni del fegato, cuore, niilza, tiroide, timo nei cliYersi tipi costitnzio1}nli. l)i111no a nche una tabella f1i peai dei principali ,·i sceri alla nasci~ 1 e nell'adulto. per sostituir<' i dati stranieri che ni :tle si aùa ttano alla nostra J>opolazione·. D ella morte dei bacili i r·a rl1onclt io."< i 11 el CtJrptJ r/r1le cavie u,ccise da ta.l.i •oer111i e co·nser1)a t e alla tenipero t111.1·a dcl g 11 ia cci o for1,d ente.

Dott. NlAzz1~TTI G. - J I fu tto che il trn sporto dr <!a rni congeln te no n ha n1u i prodotto ne~suna maln ttia nel be~tinmP tlei lnog-hi d'arriYo, ha dato lo spunto a queste ric-erche (]{\ll 'O.. le q nali din10stra no che il ba<'illo carbonchioso 11elle ca Y-ie f'~lr­ bonchioso ucci~e (.> <-onscrvate u 0°, vn prog:1·e~-.;:i,·a­ mf'nte diminuendo <li nun1ero. quanto pii1 auwPnta la di~t:1nza di ten1po trn la niorte e la necroscopia: eh<' <}11{\Stn rtin1innzi0n<' :lYYic>ne piì1 rnpiòam('nte


( ..t\~NO

XXXI.

FASC.

33]

nei vari vic;ceri esan1inati che non nel sangue <:ircolante. ~ella milza si è osservata la scomparsa del b. carbonchioso ad un:i distanza breYe dalla morte.

Ricerche .sverimentnli sulla et iol().'f'i a. della corea del FJ ydenllani. Dott. {'occH1 t~. - Dal sangue di 4 malati i·o. ha isolu tu u11 micrococco praticandone t1na emocultura i11 broùo. L'O. dà detta.~liate notizie sui CB.ratteri ct1ltnrali e morfologici (li questo rnicro, cocco Gram positivo, che sempre fu uguale in tutti i casi.. Il miglior terreno di cultura è l 'agar-sn.ngup un1ano. Iniettato ad una scimmia, questa dopo 25 giorni presenb\ un tremore diffl1so, morendo ill 2'Ja giornn tn . .A.Ila necroscopia si rivelò un reperto tipico di encefalite a sede corticale e talamica. L'O. 11a a11che fatto 11r0Ye di agglutinazionf' e tentativi di yaccinnzio11e, ottenendo rapida guarigione in 1111 n1alato di corea gravissin1a con omulsioni cli questi micrococchi uccisi col calore . Sop1·a un caso di sutura <lel cuo1·e per ferita, da punta e taglio penet1;an.te del vcnt1ioolo sinistro.

Guida110 alla diagnosi lo stato generale del paziente. i c:_1ratteri del polso e dei toni cardiaci, il turgore della giugulare. ],atta la diagnosi, di certezza o nncbe di probabilitù,. l'interve11t-0 sempre si imno110. Prof.. COM:OLLI A . -

Processo il i pla RtiC'a n111 .. ,·ul ((re· per ~rnie i,nguina1i 1·ecidirr· u i;ullln1'i11osr"

Prof. Co:\rOLLI A. - T/O. vorta sulla regiont~ 1nguino-addou1inale u11 lembo del muscolo sartorio e della sua aponeurosi a col1nnre la breccia. Ottenne, in un caso a11<:he nel vivente, una parete resistente molto più i·obu:-;ta che di norma. Il lembo del sartorio ruotn to & f1111zio11nnte. Dott. J_, UIGI 0AS1'ALDI.

Società Italiana Oto-neuro-oftalmologiea Sezione Romana. Seduta !leZ 22 ma,g.<1io l!l.!.~.

Il Prof. Gn. FERRERI. assume11do la pre~ide11zà. rivolge un salnto aug·nrale a tutti i ·soci presenti. auspicnndo con nobili espressioni, un rapiclo e felice sYiluppo alla gio,·ar1e Soc·i~tà, sviluppo elle ritiene sicuro, dati gli a lti scopi che le rit1nioni periodicl1e di essa si pro1)ongono e per il n111nero e la qualità clei soci che già ne fanno })Arte. · E-n<lotr,,lio111a. rlell(/. ba.·c

1081

SEZIONE PRATICA

rlPll'eucefoln .

Prof. G. FUà{AROL.\. - rJ·o. l'ife risce su di Ull <.!a· so concernente una llon1u1 <li :ri <i11ni, la quale a'rendo subito a11·eti1 cli <loùici anni « Exenteratio orbitae s.inistrae )) per t11more endol'bitario di cui non si po tè precisa1·e la natura, cominciò 15 anni dopo a soffrire cli cefa lea, vomito. vertigini, ottundimento mentale diminuzione tlel visus. J/e~me neurologico dette soltant.o: lieve insufficil'nza clel '\·1r n sinistra, astenia geni:>raJiz7inta de~'li ::irti, midriasi e rigiditI1 l)llpillare a destra, atrofia post-papillitica a destra, 1poosmia bilaterale più ava nzata a sini~tra, })ressione endorachiclea aumentata. Kon di~tnrbi a carico deJla 1notilità, d(lJJ.1 ~f'nsihilit<~l. non

atassie . 11011 eu1a11iopsia , i·iflessi 1101 n1ali, reazione di Bortlet- ,,.as~-e1·rnan11 negativa. L'esame radiogrt'lfico de lla sellt1 tlette: c1istruzio11e quasi completa ùelle clinoidee. specie delle anteriori, lamina quadrilater~1 fortemente ai1piattita. La diagnosi clinica fu: tuo1or lobi fron,talis si1iist ri. in baseaJla precocitit eù alla gra vitit dei clisturbi l)Sicl1ici ecl alla i1>00~1nia })re1·alente a sinistra. I~e alterazioni sellari fn1·0110 inesse · in rapporto alla aumentata 111'~\ssio'n e e11clocra11ica. ' ' enuta in breve a morte la i>az;ie11te, l'autopsia dimostrò inYece la presenza di un tt1u1ore intf'r})ecluncolare e del cl1iasma ottico, coinvolgente il b·nlbus e il tra ctus olfacto1·ius di siui~trn, il IIo e il III 0 nervo dello stesso lato, ed in stretto <:011tatto cou la estl'e1nità poste~ riore del g~ l'US rectus internus di sinistra e con i clue giri recti di destra . Il IIIIJ yentricolo di sini~tra era ristretto, i.I destro notevolme nte clilatato. Il tumo1·e ~i dimostrò istologica1nente un endotelip111a. L 'A. nn11 crede fosse t;tato 11<1ssibile evitare l'errore cliag11ost-ico e clinico per l'assenza assolntn dei sinto1ni n carico della ba se dell 'encefalo e della regione otti.co-ir,ofi~ ria . Egli insiste quindi sulla pru(leuze1 IH.?<:<:-ssa1·ia a porte ding11osi cli secle dei tumori 9e1 cervello, in base soltanto a ,considerazioni · cli .inclole strettamente a11u ton1ica. Segue t1na «'liscussione •cui parteC'iJ>•1110 i J>roff. D1 1

1

)1ARZ10 efl ,:\. l'..\l.. \.

,

1JJrn boli a dell'arter,i a

oe1itral<; e corea enibolioa,.

Prof. Q. Dr ~1ARZIO. - I/O. illustra nu caoo di eu1bolia dell'art. centra lis retin:le interYenuta in . 11na bambina. di dodiC'i anni, n lcuni g-ior11i dopo che si era. manifestata una e< ('horea 111i11-01· )). Ambedue , · 1e l~sioni possono essere in dipendenza di una alterazione embolica tanto della suddetta arte1·ia che di u11 ra1no clell'arteria del corpo striato. I,Je lesioni embolicbe si sono ori~iunt e cla nna endoc:ardite consecutiva a reumatisn10 articolare acuto. Q11esto caso costitt1isce una ilimostrazione clini<'a della teorin embolie.a della cl1orea minor. S11 questH <:01nunicnzio1H' prende h·ì paroln il 11l'Of. MINGAZZIXI.

Osteoma .f'l'O?'ito-etnioilla I e, 1in fu ndibolare) oompticcito da eni-pi<' n1a ac11tu dr7 seno t1·ontale e da r1..sce.')So dello palpeb1·a superiore .

Prof. CL FERRERI. -- 'f,it-1 comunicazione riguarda il <;aSO di Ull llOlll O di !J() f.llll1i, il quale avendo subita 1111n lie ve infezione ·~nfluen:~ale, dopo due giorni tlalla scompH,_J·sa tli questa cominciò a notare: febbre, lie,· i conati di Yomito e fort.e dolenzi~ a tutta la 1netà ~inistra della fronte. DOJ)O qualche giorno si aggi1111se notevole tu1uefazio11e è l'OSSOl'è <l~lla }Jal11ebra superiore di sinistra. Presentnya all'esame obiettivo una grossa tumefazione dell 'arco sopraciliare e della pnlpebra :::;npPrio1·e sinistr a, •lolentissima specie nell'n11golo interno dell~ochio sinistro. Globo ocularP integro, suoi Jnovimenti normali. Esame ri11oscopico 11eg::i tivo. Tra nsill111ninazi one : or>acità clell'8 ntto fro1ttale . J,a radiografia f<ì notare la presenza di una massa n111ogenea opaca nel seno frontale sini~tro 1 I11assa che nrriYa fino ::tll'etmoicle a traverso la r<:.~iotH' infnudibolare. T.'inter11·~11to scoprì en1pil'n1n del :-;f\nn frontale con infi ltrazione

,


10X;2

IL

[.A. t\~O

POL .ICLi ~ I CO

XXX! ,

J:.' ASC.

33J

clella P<t lbt•bra. <· la pre~nza di unc1 <1steon1a. ~ue­ ::-:t.1 1nass<1 <H.;sca fn :1sportat<\ i1. u11 se<:ondo inter,·ento clor>o dieci giorni. J; e~ito fu i11 gna rig-ione. L'O. ricorda come gli osteon1i i11 paroh1 "'it>no importanti s~dn1i per le comp1ic<-lzio11i che possono recare in seguito ad in fezioni cl ei sen i frontali. Si diffonde a parlare sn llH <'tiolog-ia e s ull'anat9mia patolog ica ùell'esteou1a fronto-etmoidale. Ffu lla vatogen,esi dell e ernianopsie ornoni11ie

t ransitorie. 1

Dott. SABRADINI. - J..'O. t-'Spone lln c·aso di ernia~ nopsia on1onima destra in sogget to affetto cla pa11cardi te, flmianopsia dur<.1ta 48 ore circa e poi sromparsa senza lasciare alcuna traccia. Nessun a ltro sintomo a carico del s istema ner1-0Ro e dell 'apparato YiSiYo si potè notare prima, durante e dovo lo sYolgersi del disturbo visivo. Nella grafica della e111iano1>sia si not~'1 va una 7J()na estrema r1eriferi Cà di .. cotoina assolu to, una zona intermedia (cioè l)iù Yicina al centro m ncu lare) di srotoma relativo pel bianco e pei colori , ed infine una vast.a • zona centrale di diYisione normale (campo esube1a11te del lbrnnd) . All'autopsia nessunn lesione delle vie ' otlic he dal chiasma a lla corteccia cerebrale <li sinititru. 'L 'O. ritiene che la detta e mianopsin sia stata prodotta da nn clistnrbo circolatorio a carico della cortec:ci<t e u elle zone in1weclia tamerite sottocorticali del ~obo occipitale ùi sinistra; e verosimilme11te da 1•no spa sn10 \'asn le con co11secutiva stasi, dipendente dall'acces o g raYe cli scompenso cardiaco contemporaneo all'insorgiE>re dell'emianop~ia. I !)articolari ·lella grafi(;a ùe l C. V. conducono ro. ad indicare il caso di emiauopsiu come 11n esempio clinico tiella teo1·i<-1 <lell' Ilenschen circa la loca li7.zazione cortita lt> tlt~1 <.:e1lt ri ottici. Infine egli combatte la tendenr.<1 di n1olti .\ntori a ritenere di nat11ra f11nzio11a le i dh:;turbi emRnio1)sici transito1·i; cita a questo propo~ito int<\ re. ·s;1nti casi raccolti dalla bibliog-rafia. La coruunicazio11e è di.sc;:n A&t dal prof. M1N~Az­

,,.i

z1N1.

ootitratture ·i.st erich e d ei

e,r..·/erni d.ell'ocoh·i.o e la dissociazione 1>olonta ria dei ·m o•pirnenti sinergie-i dPi 1n n8ooU stPs.~i.

J,e

ntll8CCJli

Dott. B ..\r.orzzr. - L'O. rifpri ·c.:<• :->li di un <«\So r1 guarda11t(;\ nna g:iovnne clunna i stt'rie<1 <li 2:? amli. Che? pre PlltaYa \1110 Stl'::lbiSlllO .intCl'llO dn Sl>tlSlllCl dei due retti intPrui con di11Iopia ~a ltuaria in tnttC? le <lircr.ioni <l<.> llo ~g-uardo. he ~i trnttnf'~P di 11110 ·trabi~uo "Jla~tico 1·0. J)tlò aff01·1nnrlo poichè gli rin&!iva a l)Ìll<'l'l'l tli farlo cou1p:t rir~ t- ri<:o111parire con dei n1ezzi di suggt-~tione. f.'(> .. ac:«C"nnata la tliagnosi d iffere11zia le tra svasn10 funziona li' <l i i1n 1nnscolo estri 11::-~<·o e 1111 ì'•':-:i dell'n ntagoni~tn. rin Y vi~il1<1 all<:' c·nntrn ttnte dt•i-:c 1·itte alCllni t·~<'n 1 pi di c1ii:;sociazi011e ,·o lontaria tlei rnoYiln<'nti sinergic.:i dPi LUuscoli oc11 lii ri. fpnomeno qu.1nto lllèl i raro . i\to~trn foto~r:\.:fiA di u 11 ~o;r~etto cni riusci Ya ug<'Y01tnente <·011trar1·p l'u110 0 l 'altro l'etto <'~terno, facendo .in-.:org:el'P u1u1 diplopia «L'ot·iat:t. 'l'nnto di qnesti feno111pni l'he <lPllt• (·on tratture t•eli ritiene <'he il wec• 1·anisn10 cli p1·ndnr.ioue debba Yt'l'ifì(.·:1 r:-:i a tra ver~ un.a a ·quh-il :1 indi! ·e11cle11zn fnnzionnlt'\ dei nncl <·i ha~ali dPl III ·' t' del , -1°. 11

Il VI

Co~gresso

di ìlledicina del lavoro.

Abbiamo già dato notizia di yuesto Congresso che si svolse a Venezia ai primi dello scorso giugno. ottimamente organizzato con squisita signorilità rlal presidente prof. FABIO VITALI, che ha anche offerto ai Congressisti la gita alle isole dell' Estuario, con la visita alle 11ote vetrerie di :Yiuraoo. r~ru i discorsi inaugurali sono da me11~ionarsi partiroL'l rmf'nte C]tle lli dei proff. F. VITALI, T' · l)ll~ VOTO, (;TORDANO. r t0111i 11ffi('it1 li tl'nttati furono i segn t•11ti: . t .~si ."il e nza. prenata.le alla gestant e opera·ia Rana P 1nalata.

f ;. Fl!:RRA~~1~1.

l..'O. dilll'Jl:5t1·a auche alla 'luce· d ei dati stati~t ici, Ja lll'C(~s~itiL di assistere l'operaia }1 ncbe durante il periodo della gestazione. n1P n t re In 1egge attuale p rovvede soltanto alla protezione n t•l puerperio. Ri ottel'rebbe in tal modo un dltplice bf•tH:>fieio, p<•r In ·nadre e per la prole, in qu a nto ch e ln 1H1(\ricul tn ra prenatale è da considern r si come iJ n1assiruo fatto r e di migliora1nento della i:;pecie. A tutPla delln flonna gestante, bisognerebbe istituire d ei se 1·,·iiii ospedalie ri di materni ti1, ove e~e~u i1·f' Jp più importanti .r icer che sul suo ·stato. ('on q nPRt e e <'On nltri cln ti rife ribili al . patto ed nll'allnttnnH..nto , compilare u11 ve ro libretto di matPrn iti1. Orgnnir.zare inoltre nn servizio di H R~i stC'nza a <lotnicilio, r·on lt•Yn I rici . infermiere visit<1tri.ci e n1edici speci:1 li zz:l ti e di~po rre per le gestanti ina la te dei riparti 0~1 >edalieri di preinaternità. I,,o ~t.1 to cli ~eRtaz i one <lovrebbe essere assimilato a q u ello cli l>H t'lo, come lo è in Francia . fin dal 1893. J,'opprnin µ;estante infine doYrebbe . es~re p1·otetta . 8e non co11 l'eRcl11 Rion e llal lavoro, ~on un ·n da tta scelta di e8so <' c:on un periodo di riposo obbligq torio nImeno per le ultime sei se~p­ mane precedenti nl parto, ~e non di più. nonchè per un cer to 1ieri o<f o <le I p uerperio e de ll 'a lla tt.a1ucnto. aiutandola a11ch{\ con t1n sussidio superiore nllC' attnnli ce11to lil'e. ~i ctoYrebbero jno ltre i~ti­ tnil·~ 11elle fa bbricbt\ d e i presepi sotto 1·a1ta sorve;:r linnzn rli P<.'llinlri e c·on per Ron a le ben adatto per unn migliore tut(•la llella prin1a infanzia. -

.

Nuovi a spetti e nuovi orizzonti della medicina riel lavot·o.

Pone in luce gli stt1dii recentelll<:'ntL' c:on1p inti in questo can1po special1nente in rn pporto· c·o11 il 11uoyo indirizzo della orgonizzaziune nma11a del laYoro. Grande in1 portanza hanno sotto tale punto di vistH, gli studii ffi.lll'ambiente, Rup:li avvelen~menti ptofessionali, stilla. fatica, in r· ni clinici e pntolog:ici italiani h anno largament.e to utrib11ito. I ,a ru<'<licina del lavoro ba inoltre lu' 11\eg~in tD in questi ult imi tempi anche le speciall <.:ondizioni indivi<l ua li dell'operaio stesso, per 1e q nali Ri è riconos<' i u tu che può esis~re una minota ta resiste11zn c·ong-enita. I.JR meclieina del lavoro deve trovare il sno posto e combattere a 1Iincbè nel1:1 ~<:elta <-' nfllla clPtflrmina~ione dell'attitudine del la ,·oro. . 1 tenga ~(·11111r<' «onto degli elementi di fal to cbe sono .cnt11riti dalle ricerche cliniche e «h<' clo\-1't1 uno :tcqui:-.t ;1 rl· n1ag~ior certez7~n P Y"alore r·on Jr- os~f'rv tzioni sistt>tnn tirb e dell'operaio nel lnog-0 :'te. so d0I lHYoro: i-:olt.1nto in tal modo. la (l. Ciror.101.1. -


[A~~o

XXXI,

33]

FASC.

selezione ·del layoratore non a \7à n11 carattere aridamen1:€ eco11omieo, nl<l avrà ,·erµmente import:inzu umanu e sociale. .~ 11r7li

effetti dei lavoro uniforrne e rnonotono 8Ull'orga.nisrno ·u mano·. ~tati

Due sonu

i relatori: ...\. J)o~;.\n<ao. - E san1inèl il laYoro auton1atico l)l'O··

i.1rio cie11·i11(lustl'i;1 n1oclerna. in c ui i·a11tomatismo ('Uln1inn eol . ~i~te1un '.r:1 y10 1: . Si scaglia quindi vivacemen t e contro ·q nesto · sistema e d accenna alle JlrO\Yidenze per irupeclire gli effetti dannosi della monotonia del lavoro. fra le quali assai efficace l'i~tituzione del così detto «dopo la yoro ». Q11nnto ai ruezzi c1iretti, l'O. richinn1a l'n ttenzione s ul movimento recentissimo sorto specialmente in JPranoeia per Jo SYiln1>nPo d('l lavoro integrale a tipo .atti~i:lnale. h-1 ,·oro c l1e sarebbe a•s sai adatto in lt~11ia , clo,·e c·!=ì~o ha si g-loriose rrndizioni . 'I.10 sviluppo di qu e1..;to ti1)() <li la,·oro l ) UÒ a,·ya11tag:giflrsi <lei i11ezzi offerti dalla R('i enZ<L ;o rientam(~nto professionale), pur lasciancl o la rive lazio ne de lla vo-cazione al libero g;iuoco <lelln e~peri en ?:a diretta ~n J n1atflriale fii lavoro. . \. ( ' ~: r 10.\LLI. <Altro relatore sullo stesso tem.a l. I) r(•111Pttc cht' il lavoro unifor1ne è la regola nell'iI1dus;tri:1 e In specializznzic,ne . DPCe saria con:-Jegnenza della di,i-;io11e de l lavoro, non può scompagnarsi da nn grado più o meno ayanzato <1i nnifor1ni1i1. l>c r In 01i1ninè1?:ionl' o la 1·iclnziDne degli p ff\~tti cli ta le uniformit~t 1'0. pro1:x:>ne la li-. rnitn~ionP clell 'orario di lavoro. onde i1on a v,·enga <·IJp il peJ·iodo di riposo r-;i~L i n s u Cliciente lJer il ri~toro che è n<1c«:>, •sa rio n lla ripresa della funzio11e uo1·1HalP. Oltre a ciò è 11ecessa ria la lotta antialcoolica e 1·esercizio fisico . 111 con1plesso però questa ' rela ziDJH:\ pu l'e essendo òottn r b f\11 documentata, si è l)('<·npata più che a ltro <l0llc deformità 'proff'~siona li . -

I

A ·vvel eriarnenti profes.~iona Z i 7,er r ia inalatoria.

r ..

Xella <lottn relazjnne <lell'(). si sentiva il dis·1gio si cloYer con1prim€'r e nel breve spazio di ten1po <·onc€'sso n n tern11 trop1>0 vasto in cui ogni s ing·o lo a rgorne11to f•sigeya llll ampio svolgin 1f'nto. P<-'l' la stessa r ag·ione è del tutto impossibile sn11tegg;in rla. C'hi ~1 bbj;1 i ntere~ . e di leggerla, la trny01·i1 pnbblieata in « Il lnYoro >) del ,gingno c . a. l:'RKI'I. -

1083

SEZIONE l'lRAl TCA

F. VITALI. - Plaude all'idea del PIERAC."CI~ I ed aggiunge che, .date le difficoltà che i minornti possano trovare lavoro ad orarii ridotti, presso le grandi industri<>, 8i t1ebba facilitare loro l'occupazione nella piccola industria e nel lavoro n. domicilio, che però dovrà essere opportuname11te sorveg·Jiato e regolato. Conclude nella possibilità di avvia1·e a d abilitazioni tecniche operai cl1e dap1)rima erano adibiti ad a ltre indu strie per le qua li sono divenuti ormai degli inabili. Nume rose furono . poi le con1unicazioni, fra cui citiamo quelle di A. RA~r~LLETTI ·nl J.~aturnismo e :sulle i1idu,.~trie polverose in Ronia, di C. BIONDI sul1'0·r ario ài lavoro, di ALLEVI, PERI, RICCIO sull'Orien tam ento professi )nale, .-cc. A. Z. 1

XV Congresso di Idrologia, Climatologja e Terapia fisica. · 1:e11u tCJsi a d Abbazia uella prima quindicina dello ~corso giugno; questo Congresso è stato folto per rtumer o di in1:ervenuti ed interess<l nte ì">el' la Yarietà di a rgomenti trattati di carat tere scentifico e pratico_. Sulla Cicl~11upr1tia riff\l'Ì :i\1 . ..-\ SCOI.I. pa ~i-;anclo in . rassegnn l 'influenza delle stagioni. del cli1ua , òe l1e a ltitudi ni. le _predisposizioni naturali ed acqt1isite, la Y U riE->tit n1ultiforrne dei sintollli che si connettono con i fattori meteorologici e climatici. ~~ttraente per chè frutto di lunga esperienza e di profonda ct11tn 1'<1, è stata p11re la relazione di 1\IARFOHI sulle ..~r ·qlfe 1ni11e1·ali nell e uialattie riel rican1bio. Il tema . rli tnttn a ttuulitit <1ella diatermia (• stato trattato ù a ..\. VINAJ.. che accennò alle pjù recenti ricercl1P fisiologiche ~ull 'em opoiesi e sulla r esistenza dei n111 ~coli <tlla fatica in rapporto alla d ìa term i7-zazione, e da ~IELOCCHI che fece una fine • dis ert~l 7' io110 sn llo stato a ttt1:-tle della terapia diatermica . Altri temi cli r elazione ft1rono quelli sui Ba.gni di acido ca r bonico ·nelle 1nala,fti e oa rdiovasoo1ari (VALENTI) e snlln '1 erapia inalatoria ( . ...\ XC:E1.1Tccr e PlNALI) . Nu 1uc rosi ssin1e furono poi le comtmica~ioni ri 1

1

gua rllanti argomenti ~ci entifici. pratici e storici. I laYori ùel Congres~o fu 1·0110 a lterna t i eon iriteressn ntj gite a Fiun1e. a T1a ura 11a. a P o ·t11 n1ia. a Brioni.

I

(Jrarii d i lavo1·0 per i1iv r1 l llli .

. \.nch ~ sn questo t e111n <l ue sono stati i relatori: Intcressant& pnbbllcazlone : ( ~. PIER,\CCINI. ...-\ ffern1n che nella mora le so Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA èia le deve valet e il pri11c:ipio e-be ciascuno debba Docente e primo aiuto nella Clinica delle malattie nervose dare alla società r esig·ibi1C' delle snc capacj t à fie menta.li ch~lla R. Università di Roma . siche e intellett l1a li. ~ e1 11hra qni1Hli gi n8to <·he da ciascuno si pretf\nda in 1n·o1)orzione <lelle personal i energi0 biologicl.te. Per qul"'~to I 'O. chiede che si proPrefazione e due capitoli porzioni no gli orarii òi lnYnro a 11<" ca pnc:ità dei del Prof. GIOVANNI MINGAZZINI singoli, in rapporto alle con<lizicn1i di salnte. Ciò PARTE GENERALE : un volume in -8 di pag . Vll [·352. in vn inteRn per soggt>tti tra n sitor.iame1tte debilitati . carta di lusso, nitidamente stampato, con 175 figure quut tutte orii;tinali intercalate nel testo e S tavole. fu ori testo. a per ma ln ttie ac·c:iclentnli (malattie di stom<1co, tucolori. Pre7.zo L. 4 2. Per i nostri abbonati sole L. 3 6. bercoloRi. inci.11ienteJ. r er q nesti mezzi malati ci PARTE SPEC IALE : 1°) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO . cloY rebbe esser e un orario ridotto a 3--t- 01·e lavoUn volume di pag. 242, con 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8, Per i nostri abbonat i, sole L. 2 4. 7 5 • ratj ye, e· co rrispond~nten1f>nte potrebbe <'R~·f're riInviare Vag lia post ale al Cav. LDIGT l?OZZI · Via Sistina, <IDttn jl snlnrio. n. 14 - Roma .

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso

1

,

..


IL POL ICLl:'\I CO

(_.\!'\~O \\\I. FASC.

33ì

APPUNTI . PER IL . MED1UO PRATICO. L 'p~a n1e

SEMEIOTICA.

tratta c:el'tai11 ente di ascite e.li orjgi n e mista

L'esame dei liquidi ascitici.

(asistolia, sifilide). La citodiagnosi l)erm e; t era. poi una ulteriore diff-erenziazione. fil.

dei liquidi ascitici i1on ha ti11orn attirato n1olto l'attenzio11e , mentre è possibjle tr(11·re d<L esso dei dati cl1e, p11re esser1do s1 1bo1·ct in!tti all'esan 1e cli11ico, l1anrio t1r1a cel'ta im1)ot·ta11za , pel'cl1 è com1)Jeta110 e i)recisà110 q11est'ultin10. i\. Lemierre e J. Levesque (Gazc lle de~ li6 J>i.f a tlJ' , 1924, 11. 41) 11a11no studiato la questione e l) I'O lJongono cl1e Je ricercl1e da farsi s11i liq11idi a citici co1nprendano: 1) la citodia g nosi; 2) il dosa1ne11to d elraJbumina ' fatto co11 il refrattometro o più se1nplicemente con il 1n et odo di Esbacl1, dil11endo il liquido a l 1 / 10; 3) la val t1tazio11e della quantità di fìbri11n , fntta no11 g·ià })er l)esata, ma con l1a1)prezza111P11to del• coagulo fi})rinoso. -.i posso110 così disti11guere: 1) liquid.i di essi1d(( fO perito11eal~. - Basta ac<.:erta l'e la presenza di t1n,a lh11m1in-0si oltre il. 40/ 1000. Lo studio cjtolog·ico perm ette poi di distinguere jJ cancro del peritoneo dalla -peritonite tubercol::tre. Nel ))rimo caso si t rova di solito una mescolanza <U lembi endoteliali e di lir1 fociti ,· eccezio11alP è la presenza di lembi cancerignL Nella peritonite tubercolare, si ha una Jiiltf ocitosi pura, assai abbondante, con 100-200 · linfociti per campo, senza lembi endo teli ali. 2) Liqttidi cli lra su(l ato. Sono senza fibrina , con 11n'aJbnminosi aJ disotto cii 12/1000 e con lembi endot eli a li. Costituiscono le asciti da. ipertensione portale, ùi c ui qne1 la da cirro ~ i è il t ipo più frequ ente. 3) \ Ti so110 poi i liqitidi dn 11atogeriesi 1nista, i11 c11i tutti gli ele111e11ti rl elln for1nola partecipa110 ad l1n ten1 110 del trasudato e dell'essudato (citologia n1i ta. fihri11a abbondante, alb11mi11osi dn 1:1 n 35 '1000) 01Jp11re 11no solo degli elementi ca l'att e rizza l'i11fian11na zio11e ecl è fornito di ~o l ito <lalla for111ola citologica che n1ost1· a l tll eccesso di leucociti. Fra qt1est i tipi si hanno: a ) tutte Je asciti d eJl'a11asarca, o ia pratican1ente l e asciti delle asjstolie; b) tt1tte le a ·citi ci rroticl1e Gornplicat e; infezion i <l a l)i ogeni con l)Oli11uc1eo i. 1)eriepatite lf'g;gerH co11 sola lir1focitosi e co11 bassa a lbl1m ii 10 . i. pe ri epatite e perispl en ite intensa con forrnnla 111i.~ ta più 11etta, cl1e deve far pen~are u lla. si fìlide; e) certe asciti sviluppate in pr o.:;sil11ità di asce~ i addon1i11 a Ji. ~c:l1 e111ntizzando e rid11ce11do i·e a rne all'albun1i110. i. -..i J)11 ÌJ <lire c11e. co11 albuminosi sotto il 1:? tnoo. prevalf' razione m eccfl nica , oltre il iO. la natnrn infiam111ato ria , fra 16 e 35 , i

CASISTICA .E TERAPIA. La sordità senile. Si stabilisce g·radatame11te ad -età variabili ùai 60 (od anche prim.a ) agli 80. La p€rdita dell'udito si appalesa dap1)rima per le note acute, mentre quelle baisse sono udite aDC-Orn. a lungo. Il primo avviso è dato dal! 'impossibilità di udire il canto degli u·ccelli, specialmente dell'allodola, m entre la voce pq.rlata è udita ancora bene. Più tardi la sordità progr.edisc~ e può diventare un incomodo. serio. N.ei casi non c-0111plicati non si ha ronzio, che però può .e·sistere per altre ragioni, come negli stadì tardivi dell'.otosclerosi, o·d in conseg·uenza di arteriosclerosi dei vasi d.el labirinto: Manca altresi ·di solito la vertigine che, ·se è presente: è dovl1ta a condizioni co·s tituzionali (arteriosclerosi) o locali ( de.p osito di sali cal·c a.rei nel vestibolo o i1ell' ampolla dei canali semjcir· oolari). La diag1103i nei casi non complicati no11 è difficile. (A. G1·ay: Lanc ~ t, 1924, pag. 613). Con lo speculum si stabilisce l' eventuale prese11za di cerum1e o di suppurazioni diell'oo-ecchio 1ne-· dio. N o·n so110 rari i d epositi di sali calcarei sulla membrana del timpano, che però non sono ·Causa. di sordità. La loro presenza però può dar luogo a perforazioni della membrana timpanica quando s i procedesse ad un 'insufftazio,ne della cavità timpa11ica troppo violenta. Poc a importanza ha la r.etrazione della membra na ed anche l'op.a;cità che varia ·di grado dall,u110 all'altro in·dividuo. Co,n il fischietto di Galton e con dei diapason bassi, si pro,ra la faeoltà uditiva rispettivam ente per le note alte e basse. In tu~ti i cas i ~i procederà ad un'insuffiazion~ d-ell'orecchio 1nedio, provando in seguito la distanza a ct1i si percepiscono la voee susurrata e la conversazione. Se si nota uno spiccato n1igliorarr1ento. si deve ritenere che la sordità era dovuta a.lrr1e110 i11 J)arte a malattia dell 'orecchio me-dio . . i ricercheranno in tali casi le eventuali a lt,erazioni (catnrl'i nasali, polipi, ecc. ) procede11do alla c11ra. da farsi però non trop1)0 eroica. Nei casi miti, si fara.n no polverizzazioni con mentolo al 5 % in paroleina. ricorrendo poi all'ins11fflazione di aria. Se quest'ultiina non porta alct1n vantaggio, è inutile ripeterla. Contro la vera sordità senile il


( ...\~NO X~"\l, FASC.

,

33J

S·EZIO~F.

trattamento locale porta poco vantaggio. :J l eglio è tenta.re di migliorare. Je condizioni g·en erali, per itnpedire che la sorclit ~1 progredjsca; si t i··a tteranno gli ev€ntuali centri di infezione (c istite, prostata), s i con.siglierà t1n sonn.o prot11ngato. Nel ronzio g rave, i1on com11ne nei vecchi, si dar anno i bromuri. Q11 ando J)Oi la f;Or dità sarà progredita di molt0, si ricorrerà a cC>rn.etti acu.sti.ci costruiti .sul principio d el n1icrofo.n .o.. La "·ecchia trombetta a1.1ricola 1·.e è talvo:ta efficace nella sordità rnod er atn. rna ser,re poco in quella grave. 1

1

fi I.

Emissiùne di '' liquor ,, da una ftstola ossea-auricolare. . l-;.. Bilancioni .e G. :B'umarola (Rivista Oto1ii:; itro-oftitlmologica, vol. I, gennaio-febbraio 1921-) descrivono un caso ur1ico nella letterai111·a . . Si tratta di lln'inferma affetta sin dalla pri.. 1na infanzi a da secrezione l:>t1r11lenta dell'orecchio destro, che n el 1919 s11bi ]'estirpazione di . un p ol ipo dall'or·eccl1io medesimo . .e nel 1920 fu operata a lla mastoid e destra. Nel ·dicembre 1V2~{ f l 1 rioonqsciuta affetta d ti ·Otite purulenta cronicn. e colesteatoma dell'attico e dell'antro. Sott oposta a·d iJ1tervento ) nel co.1·so dell'operazione si venr1e a scoprire 11n a fistola osf:ea, il c11j f 011do era occ11pato dalla d11ra. ! so.Iato, be.n e Ja fistola, si via€ fnorit1scire da q11e.. ta., a ondate, un Jiq11ido limpi do, sieroso eh.e r iceveva imp11l SO· dalla massa sotto.s tante. P1·oc edendo· nella demoli zio11e, si n1ise in evi,d enza t1n vasto c·olesteatom a. a rnemb1 ·ana pjogena })en conserva. ta, e.b e occupava il t egme11. t111nparn.i et antri .e <!he fi1 completamente estirpato. Il decorso po1stoperativo f11 ottim -0 n·è si n otò l1ii1 ft1ori11scita di liq1tido, do1p10 la prima en1issione, che a·vYenne senza apparente soffer enza della. malat a. L'esam.e i1e t1ro1ogico di questa fu sempre neg·a tivo; l'esa.me p sich ico fece rj levare llno stato deficitario di m·e·dio gTa.do; l'esame morfoJop:ico mise i11 eìVidenza le no te più caratte1·istiche de l ti·p o mong•oil oide. Anche la conforinazi on·e del crani o presentava 8DO·m alie. Secondo glj un tori il liq~lor proveniva direttam ente dal cav1r111. sitbdurale fuo.r iu.scen.do liberam ente a ll'este·r no B.ttra.verso la fistola ossea. Le anomalie del cranio 11on son o forse del t.11tto estranee all8 vrorlnzion e del fe11on1eno. G..l\ RTOM ,

Trattamento d •Ila sinusite frontale acuta. ~ella

forma sen1plice, l a terapia medica deve esser€ la regola. l\1Ioure (J our·n al de m éd ecine <le Pa1'is, 1° genn . 1924) consiglia le pomate u ' le polveri decongestionanti , le fumigaz ioni , le rnedicaziort i 11111ide. ~ alde o fredde , che fini-

1085

P RAT l C..\

scono per av.er tagion.e del male, fanno cessare l sintomi e permettono cl1e si ristabilisca lo scolo per le vie naturali .delle secr ezioni imprigio11ate nei seni. Come pomata è co11sigliabile la seguent e: Sol. di adrenalina g occe due; C: t.oridrato di cocaina cg·. 15; Gomenol goccia una; Borato. di .so dio cg. 60; Vaselina gr. 15. ìvlett erne per la grossezza di llil p is-ello in ogni i1arice ed aspira.re dolcemente, a prefer.e11tza dopo ogni fumigazior1e (tre volte al giorno). Oppure polverizzu r·e n el naso la seg·11en te s oluzione : Sol . di adre11ali11a gocce tre; Clorid rato di cocaina cg. 25; Benzoato di sodio cg. 110; g·licerina. nel1tra g·r. 10; Acqua sterilizzata gr. 20. Scaldare a bag·no-maria e polverizzare nell'interno di ogni nari oe 2-3 volte al g iorno, aggil1ngendo eventt1alrnente ancl1e 50 cg·. di estratto di g iusqt1iamo. Evitare di m ettere essenze n·elle fumigazioni od usarne qt1antità minim e·, come, p. es ., 5 g·occe di g·omenol in 1/ 2 litr·o di acqt1a calda, o meg·lio dieci grammi di piante aromatiche in t1n litro di acqua od ancora un sémplice infuso di t iglio o di s ambuco; il malato respirerà dolcerr1 e11te i vapori nelle fos se nasali per cinque in int1 ti, sen.,,a stare troppo vicino all ' apparecchio; l 'acqu a non deve essere· troppo caldn. bast a11do ' la temp erat11ra di 80°-85° fil.

-

Le idrorree nasali. Si tende og·gi a considerare le idror1»ee n asali come una sindrome di ordine generale, espression·e di 11na in~t1ffici1 enza renale e qui11di vicariante ·diegli ed emi brightici , oppnr.e come r ea zjo11e dell'organismo in presenza di un corpo estraneo. I .. e i. o nx-Robert (Presse niédicale, 23 febbraio 1924) propon.e una class jfìcazion€ fi s io-patcJlog·ica delle i·drorr ee. basata sulle fnnzj ori i della pit1i.itaria. Questa se cerne del m11co , cli11i'i?t<l i sali od i prodotti rite11uti in eccesso n·el sangu e, assorbe i corpi estranei pol vern] enti , i liq11idi d e1)osti a lla sua superficie, dei q'u ali si sbarazza per via riff es sa. _i\ d ognuna cli qu,e ste funzi1oni, co.rri.sponde lln gruppo di rino-idrorree. 1. Da secre:.ione. - È l 'idrorrea nasale cla s sj_ca, da causa general e, degli anemici, debilitati, malarici, epatic1. Lo scolo non s i prodt1ce per crisi, m a s i i'a gocci a a goccia, cessando gener a l111e11te la ~.otte. Il liq11ido, cl1e m·arechi a ap1)ena la. bian ch eria, rassomigli.a a siero di sapgue. Lo scolo è il solo sintoma, senza star 1111ti, nè ostruzio11 e nasale. La n1uco·sa è pal li da, iposen sibile. reagisce male ai v.a.socostrittori. Trattasi di un fenomeno passivo, dov11to a ll'esagerazio11e della secrezio11e n ormale, per l a paresi <lei vaso-costrittori. 1


10 ()

IL POLlCLINfCO

:!. n" ch oc e da as~o rb i111ento. ~ È la i·i11ite spa!--tmodica periodica -0d aperiodica, da· ca11&1 locale. ch i.> si osserva n egli i11diYidui a nutrizio11e r al le ntnta. La cr isi s i })roduce br11scan1e11te, co11 te 11111ti ostin nti, lacrimazione, scolo di liquido acq11oso e si accom•p agna ad ostr11zione nasa ~e. I~a I1111cosa, normal e fra le cri s i . è ross::i e turg·escente d11rante queste. Si tratta di una crisi emoclasica, di Glli un a ma11i f estarione p11ò a ppunto ess€re Ja rino-idrorrea. :J. Da, eli1ninazione. - Nell'ins11ffici e11 za r enale , la rite11zione n el s.ang11·e dei c 1o.l~uri . dell'urea. di corpi azotati pt.1ò t rad11rsi co11 l 'idrorrea 11a a le ch e h a quindi ]o stesso s ignificato dei vo1ni ti delle diarree e degli ed en1i dei ' br ig'htici. -~.llo ·stadio di preedema .corris1)onde t1nn rinite congestiva se1nplice; allo stato di e dema i corpi di ritenzio11e cercano un p11nto debo.le ·e lo trovano nella lìit1i.itaria. 'i.. Riflesse. -. Il riflesso ha il p11nto di par tenza n el i1af'o (zona di iperie stesia, i1)ertrofia dei cornetti. cresta del setto, polipi ) o.pp11r~ extr a11asale (distt1rbi d ell' apparato g·enita.Je , di gerente . e·cc. ). Non è improbabile ch·e dall'esame cl in.ico dei liqt1idi che fuoriescono dal naso si possano trarr e dell e cognizioni che ci f'ond11ca110 ad l111a mig·li ore conoscenza ·di qu este ::i ff.ezi on i.

fil. I rimedi contro i I raffreddore.

1{ . fl e inz me~ltsc he nted. "'"1'oc li e11 s., a 11110 4.H. n. 21 ) distj11gue i r in1edj co11tro il raffreddore in qu e)li adatt i per la forma ac11ta d a qu e 11 i convenie1lti per la cronica. IJ raffreddore acu to. per l o p iù l)receduto d.a raffreddame11to, va cons iderato co111e l1n a m.aJattia da infezione ' dov11ta probahiJ1nente a.d afanozoi, diffus i dovuncru e. 11 raffrecld ét111e11to costit ni ~ce solo una pr~d i spo~iz i one te111pora.nea ch e abba sa iJ potere di re ~i tenza d ella m 11cosa, ri spettivam€nte del1 a sottomucosa. Come mezz.i gen erali. so110 i11 dica ti a n zit11 tto i su d o.r ifici, fr a cui l 'aspir ina; localme11te si consiglia l'acido borico ' i11 ~o ln zione al .} 0/o, da a])JJl icarsi con lln bat11ffol o di cotone. T.. a forma cronica e la s nbcronica si riallacciano di solito a quell a act1ta; d apprima ad ogni 11novo raffreddam ento s i h a nno nuovi attacchi, fino a che rimangono le condizioni croniche C·on 1111 a l1me11 to d eJ la secrezione, interca lato da periodi di «secchezza n del naso ug11almente nrco.mpagnata da sensazione di na=--o otturato. Il rigonfiam ento d'ella mucosa ~ estende alle cavità accessorie, restringe11do i seni frontali e mascellari: st1ll a ffil1co sa CO"Ì

..

I

1

a ltera.t a cr esco110 ·tafìlococchi e streptococcl1i che posso110 da.re Sll ppurazioni. . r>er l ' antisepsi loca le, 1'41\. co11::; jglia 1'11 ... 0 di aspiri11a, 111escolata in proporzio11e d el 5 °u a lattosio. Sono i11oltre 11tili i l)reJ)èlrati astri11genti ; 1'adr e11ali11a i)erò 1>110 e~se re dan11u a se u sata a lungo e così 10 cocaina ln. quale può an'Che con .d11r e al co.ca ir1 i smo. Effica ce ed i 11nocuo è il m.e11tolo, i·i spettiva111e11te l'olio cli Il1.enta pipetita cl1e ~ i può mescolare con la ttosio, pr~p ara r1 do l 'ole.osaccart11·0, a ct1i si può aggi11ngere l'asp iri r1a in proporzione del 5 %, ottenendosi così Ltita ottima polve1·e per il r affreddore. Con e&sa il d econg.estion amento d ella n111cosa è anche più dur·~voJ e cl1e con la cocain a. mentre non p r esenta gli i11con,renienti cli qt1esta. 1

fi I.

.

L'irite blenorragica.

Secondo Cl1 a111be~s (British 'j)·l etf. Jo'u r., 3 maggio 1924) è assai p iù fr equ ente di quel cl1e si creda, e vi si l).e n sa t r o1) po poco.. Essa ) l)t1ò limita•r si a ll'irid e o colpire anche il tratto 1 1v~a­ le coi co·r pi cil ia.ri e la coroid·e. L ' infezi·one sarebl)e erriatoger1a. s i i g11ora se lnicl'obica o tossinica. E ssa no1t s i è mai vista nello stadio acuto tiella gono1·r ea, appare in,1-ece dopo n1 e~i e talora anni. · L'A. ne ha risco11trato i1n caiso dopo 16 a11 1ii dalla infezion e blenorragica, nel qt.1ale jJ gonococco fu trovato nel liquido espresso dalla fJro stata . ,Caratteristica è la tendenza alle rrcidive. Il tern1ine di irite ricorrente è p er ò ingi1tsto verchè c0n u11 adatto, trattamento della infezion e go11.ococcica ],i r ite non ricompare pili. L'attacco di irite blen orragica ·è mo·Ìto simil e· a q11el!i dovuti ad altre ca n se, ma è assai g·rave e dol oroso; dura da 11na settim nna a nn mese o più; è s1)esso i1lastica., sì ch e la camera anteriore talora si Ii.empi e di 11n essudato fìbrin o.so verdognolo, che Jlon è frequente. ma q11 a ndo e~i­ ste sarebbe qna si 1)atognom o11ico. È t ipico ch e di ogni ricor1·pnza resid11é1 1111 da11no mi11imo. in molti ct=ts i non rinJn ne 1111 1J ~ ch e a lct1ne sinerchi e posteriori dell'iride le quali s i svel ano. solo di latando la pupilla. :\ furia del ripe t er 5i deg·li ntt::icchi la vista J)llÒ esser-e molto l esa. Diagn.osi ditf PrenzialP. T,fl irite si(ì l·i ticn è o del periodo secondario. o d el terziRrio; non è a forma ricorrente. In molti ca~ i ·si vedono s11ll'iride dei 11odt1letti g·iallo-roRsicci grossi quanto una t e~ta <ii sp illo. I .. 'att~rcn è più lt1n go che nella forma gonorroica. La R. \Vasserma 1111 p11ò giovare .

• I


[ ..\~~o \ \ \ I FASC. 33]

BEZ IONE

çome irite reumatica si diagllosticRno .· pesso delle forme cl1e secondo 1· _.\. $a rebbero b lenorragiche. L 'A. crede che la. for111a re11matica s ia a~sai l)Ìt1 rara. 1 1111 el'ro l'e c iil cl1e dicono molti libri cl1e la jrite go,n ococcica .~ spesso preceduta d R re11111atismo della ste:-sa i1Ht11ra; questo i11fatti si l1a appena n el 2 °., de i ca si di gonorrea. L'i rite tuberco l'l rr col pi rehhe · sog·getti 1) iù g·ic,van~ (?), presenta su Jriride t11hercoli, dan11eg·gia gli occhi più g ra ven1ente, non ha ricorrenze. Vi sono rea ·~ i o11i c.li3g·no~tiche colla 111bercolina. -. . L'irit e co.c:;idetta sr>lticrc 11l1ò ~i 1n11lar e ctel t11tto la forn1a gonor1·oica. }\11cl1~ le rico,r renze sono freq11 Pnti. È necessario 11n arr11rata ri• cerca non rlimenticando il go11ococco.. e iò è necessario i11. tutti i casi di i1·i te. Si J'i cordi che . . l'as~enza di secreto uretrale non v11ol dire nulla. Il gonococco si p11ò e.c::.s er{:' a1111idato nella .prostata e nelle ve cicole seminali e si <leve cercare acc11ratame11te nel 1iq11ido es1Jre~sQ da qt}~te parti. ) T O:\ELLT J ... Il gla ucoma. 1 :

1

l">P,_~

1087

TI CA

g·lnuco11)n croui co s i ha uua ciinti1111zione prog· re:-- "' i,· a dell 'acutezza visiva con dimir111zio 11e del carnpo da I lato nasale ecl a limento di ttnrezzn. Con l 'oft0 lmosc-0·pi-0, si p11ò risco.ntrare l'esca.v::l.zione del nervo ottico. I.a pl1pi lln ha nn aspetto torhido, nn po' dilatata, ve~dastra, do11de il norr1e d e lln n1a lnttia; un esan1e lln po· s11perficiale pu ò far credere che si tratti di cataratta i11 ' 'ia di €,v olnzione e non è ra.ro il tro,val'e 1111 medico che consirrli alrn1nma1ato di attendere la maturnzion e. Talvolta con tale atte. n i arri va art 11na ceci tù completa e d efin it ivn.. m entre una iri·dectomin , fatta a ten1po, od anche Remplicemente l' nso ct i miotici (eser in a o pilocar1)ina) ed un trnttan1ento generale adatto avrebbero 1)en11 es~o di conserva1~e la ~eJ

Yi~io11e.

. fil . .

POSTA DEGLI ABBONATI. S1il.La pn.tologia, costitu:.ioriale. Pistoia e C. D A. , Trento :

.-\i dott. V. B ..

1

Il glaucoma è l 'affezione più grave del glolìo Co11,·iene riscontrare per avere i1otizie 1 com'oculare e qt1ella che necessita l111a diag·nosi ·pre p1ete ed esaurienti i segt1enti lavori: VIOLA, La coce e dà luogo agli erro.ri più freqt1enti. Esso ternica aritropo1nefrrica a scopo clinico. ·(Laè caratterizzato d a 11n aume11to di pressione vori clin. med. di Padova, \ 01 . .II); In.: · zi mo• endooculare donde ris11ltano il r estringi n1 ento <ler-rio co n.cetto della costituzione ed i suoi rapdel campo visivo dal lato nas ale, la dimi11uzio- porti co lla robuste:.:.a e con la precLisposizione nt d i trasparenza della cornea, l opacamento ('"fom1nasi, 1906, n. S) ; In. : Costituzione e ttldel cristallino, emorragie retiniche, 1 escavazio~ bercolosi (Relazione Congresso, Napoli, 1921) ; ne ed atrofia del nervo ottico, dolori violenti e JD. : La cos tit1(,zi one nel suo moderrio signifidiminuzione del visus fino alla cecità assocato ( ertdocrinol.og'ia e patnZ: cost-ituzio11ale, luta. 1922); i11oltr.e il lavoro del F :rcT: L e ano1nalie Il glaucoma può essere .acuto Sl1bacuto o cro- m.orfologiche n.ei rapporti con ' la 'tu·b.'. po'lmònico; vi possono essere prodromi tta11sito1·ii di 1:,a1"e (Palermo. Borravecchio 191"8)'. annebbiamento o di cecità, con dolori ed i11ieNaturalme11te i1on bisogna ig·norare i claszione congiuntivale; ne rimane di solito un tursici lavori di morfologia clinica del De Giobamento della visione caratterizzato dal vedere vanni, dai quali pron1anano i11 filiazione moaloni colorati attorno alle sorge11ti luminose. derna i ]a\'Ori s11ggeriti. In questi casi acuti , con1e osserva A. ChevalleT. Po~TANO. reau (La médecirt e, gennaio 192 11:) il glaucoma può simulare 11na co11giu11ti vite e la prescrizi o- Trrtttati di e·iettrologia : - All'abb. · r1. 1090-i: ne di collirii metallici p'Orta un a esacerbazione Nella (( Elèctrothérapi.e . et Radiologie i)' ' di dei sintomi. Un err-0re più grav·e consiste n el GuiJleminot (ed. Masson e C.ie) la parte eletp•r endere tali attacchi per iriti ed istillare del- trica è ampiame11te tra.ttata, sja dal punto di l'atropina, aumentando così la tensia.ne oc11lare vista tecnico rl1e biolog·ico. In tedesco il r ee correndo il rischio di prod11rre danni irrepa - cente Kona r scl1ik (II ediz. Springer, B·erl.). rabili. Per' evitare t a li errori fa tali è necessa~llLANl E. rio ricercare i f·enomeni antecedenti, palpare il bulbo oculare in cui si trova aumento <ii · d11rezza, osservare la pupilla che è contratta nel· N.on si possono dare pare ri ùiagnostici a l'irìte ed invece dilatata nel gla11coma, deter. distanza. I11 qltesta rubri ca non si dà.nno ri· minare il campo visivo ristr etto dal lato. n asale sposte se i i on a quesiti di ordine generale. nel glaucoma ed invece normale 11egli a Itri casi. L. P. 1

1

'


10~8

IL

[-L\~I\O

POLI CL I~l CO

XXX I .

.F'ASC.

COMMENTI.

33J

Ma Autolico, come è r1oto, era figlio di Erme ed a veva ereclitato d a l padre il dono dell'ill11sione Tra le grandi scope11e mediche. e dell'inganno, ciò che permette di elevare RiferP ntln i a ll'a rticolo pubblicato sotto lJU equalche duhbi-0 s uJla ,·e ridicità clel racconto. sto titolo nel fas e. 31 , jl dott. Ferrt1ccio Cicardi 1Molti aJt1·i est•mpi i tl'oviamo fra i greci cli. di rvialeo (~Iilano ) ci fa notare com e s ia stat o virtù curative d e11a nt111sica che, secondo Pla omesso l1no, degli esempi più fulgidi e clin10tone, ·Ci è stata larg·i ta dagli dei anche per strativi <lella tesi che in esso venne prospettata. c.a lm a re le t e·mpeste dell'a11imo ecl i m ovimen1 Difatti f11 11n dottore in egg·e Agostino Bassi • ti turnt1ltl1osi del n o.stra corp,o pieno di imper(1773-1856), il qi.1ale sco prì il pr imo micr~rg·afezioni. Citeremo <1uelli di Taleta, mi.1sico di nismo patog·eno, la « Botrytis bassi.ana >> ne Creta, che liberò Sparta da una l)estilenza pel' accertò le ,·i e di trasmi ssione, ne indicò la cura mezzo di un·a1 monia comrposita, del tarentino e la pl'ofil assi, e dall a s11a personalissi1na scoAristòsseno che, con il ritmo dei peana, potè perta, frutto, di p iù che d11e decenni di osservaclomare lln 'enidemia di deme11za svil11ppatasi zioni e di es1)erienze, t1·asse la legge che: ogni fra le donn,e dei Locresi e di Crisippo ohe, col m.a lattia contagiosa dell'11omo è l'effetto costanflauto incantato, ca lmava le convulsioni epite di un costante e particolare microrganismo J ettiche. Fra i latini, Cel so consigliò ed adottò di nati.1ra vegetale o animale. P er tal modo egli Je:i meloterapia in certe malattie mentali ; Virfu il vero fondatore della teoria inf.ettiva e gjlio accenna ad i.1n'azione favorev.o le del cand ella a ·n tisepsi. L11igi Paste111·, n ella s11a onestà to magico sulle ferite , Pl1nio clice che è utile sci entificn. i1on mancò di riconoscer e e pronella lussazion·e dell e m embra. clamare l'imp ortanzR caJ)itale tle11 '01)era con1Non meil1o mira.co1losi ci ap1paiono gli effetti pii.1ta daJ Bassi, la qn nl e f11 g· ià -oggetto di della1 musica. in tempi pii1 vicin i a noi. Nel mem emorie cla.ss iche da parte di molti studiosi dio .evo e ssa era usata a scopo eisorcista. per ita.liani: G rassi, <:al a ncl1·11ccio, Si1va, Monti, sloggiare i demoni dal corpo degli ossessi e se Briosi, T a.lir1i. m.ent re oggi. g·rnzie a Bayla. 11e trovaya ln ragione n e1l fa,tto che la ffillSiCa, Riquie l', Grass i, Sanare lli , Ba ldi , l\1ontemare~sen·z i almente a.r te divina, rappretientai l' artini, Franceschini, B enedicenti , Ingrao , ecc. n1onia per eccell enza. ed è qt1indi con trai·issisi a mo in pieno ferY ur e cli rie,·ocazion e e valom a ai demo1n i che a.ltro non sono se n-0n con1·i zzazione d ell'op er a b assi n11 n. f11sione e disordine e ve11gor10 quindi messi rapidamente i11 ft1ga. Col potere della musica, il Geisener guarì di un gotta. 01Stinata un prin<'ipe di Bavi e ra1 e.d A,dottò in segi1ito questo riLa m e lo te r a pia . m edio in a·l tre malatti e. Un' altra delle appliLa potenza d·e lla mu:si ca venn·e riconosciuta oa.z.i oni clella mu s ica è stata fatta. pe.r la c11ra fi·n d3!11a ipiù r:emota antichità, co•me ce lo aitdel n'1orso cl ella tara ntola, su cui 11a l 81rgamentesta il mito ·d i Orfeo, che n oi ritroviamo ante scritto il nio stro Baglivi. che~ fra gli indù ·e fra l e !)Op o,l azio,n i finniche. Si sarebbe poi os1servat 0 ' come :itil g·e-n ere tutEffetti sorprendenti anco·r pii1 ch e og·gi essa ti i malati i·isentono favorevoli' effetti daJla doveva avere nell'anti·chità, se è vero quanto · rn11sica. elle af2:isce in Pssi come t1n caJma.nte si r acc-0n tai che, ali' eso1'<.iio di l Lna tragiedia di fisico e morale . sicchè in Inghilt erTa una soE11ripicl e cantato aal co1..o, a lcnrle donne cadcietà filantr.opica , la gilda di Santa Cecilia si dero in estasi .e par~ chi fanciulli morirono è ass11nta l'opera benefica di .f ornire dei conp er 1'·erriozionL'. Nessuna maraviglia quindi che certi ai malati i1egli ospedali. Particolarmf>nsi tentas~e l 'applicazione curativa clelJa m11te utili riuscirebb ero essi nei convalescenti • sica, tam to più che le cognizioni di patologia per ope.razioni chirurgiche, ciò ch e collima e le ri sor~e tera.p euti ch e del tempo non concon le osservazioni di u 111 dentista parigino cedevano In scelta di mezzi pii1 r azionali. 'E: Laborde - il qt1ale ha notato che i r11mori n, tutti 11 n1 n. 1 azio11<· benefica deJl a. mn sica sulsgraitevoli tt1rba.no l'anef'tesia del protossido di lo sni1itn 111a li gno che do.minava Sa11l; a.l s110azo1-0, mentre invece la fa,roriscono i st1oni di no d eJJ n ret1 a di D n,v id , ci di·c e l a Bibbia nel un g rammofon o cl1e egli ha installato nella p1imo 1i hr o d·e i Re. « refocillabatur S.al1l et sa la d'op erazion4=>. Qu esti one di gusti, poichè l evins hn hehnt , reoe·debat e ntro ab eo spiritl1S ad a ltri i1 g r acchi a re pasmodico del grammoTnn.li.11c::. » .•.:\.nrr/r piit straordina1i e sono le virtù fono darebbe 1naledettam e11te a i nervi. ..\nche Slli ma la ti di mente, sui d e·ficienti , terapeutic11 e di cui parla Omero n·ell'Odissea ~n1gli idioti la mu sica spiega generalmente un n.l libro 19: il smg1Le l'l1e 'gorga dalla ferita di Ulis::-.e, Yie11e miracolosa1nente fermato per pffetto benefico non solo. m a per mezzo di esl'effetto d Pl cnr1to maaico dri figli di A11tolico. sa, alcuni pos.1;.on o rientrar e nella vita c;oci a le 1

1

)

VARIA

1

1

1

1,


~.E Z fOl\ E

e mig·lior a 11q · di 1n o·1to . <~ el"la 1i~e11 te· a.p p a1e strano come no11 pocl1i id ioti · ·sia11 0 sen sibili· alla musica e possa110 riu scire in es "' a più di quanto farebb e Sll.ppo l'r e l n, loro fioca int.el I i~enza.

>lon tutte le m11s i cl1e sa1·ebbero l)Oi ad at t 0 p e r tutte J.e m alat ti e e ci ò s i com p r e11ùe p o11endo me11te ai div er s i effetti che h a la s ola. distinzion e primordiale fra m usicl1e ir1 to11 u 1nino1'e e maggiore. l\1a i m elot e.r aipisti va nin o più· in là e consigliano i l Canto di prin1aver a di YiendJe.lssol1n e Je Dan ze ungheresi di l~rahm s co11tro la. i1c u ras i (>lli H e l a d epr essio11e n-ervosa, oel'te m1l.1si ch e1 d i B eethoven e di Bnc11 P.ei ral1111 ati s111i il .:oro 1.lei l)e ll eg· 11.ni del 1' a11 nl1 i.i. u ser co11tro l a coller a, lo Stt1tlio in ol m agg ior e di Cl1opin co11t r o la (li pepsia, ecc. 1.: 111 dicazione di Schube1·t c.;011tro l'i11sonn ia i101 1 è certo i11olto l11s i11g·l1ie r a l)e 1· il mus icis ta e potrebbe e stenders i a pareccl1i d ei n1 oder11i. ~.\ r)al'te le esager azioni e·vid c11ti ed a n1e11e. IlOil S i può diSCOilO SC1Cl'e l" effi cacia J> Si c:ote rél pe11tica d ella inusica a et ti i11 4u a lt l1e cnso ~ i po trebl)e uti lmente ricorre r e. l l primo e le111e1Jt0 attivo è da ricer ca1·s i in tlu bbia 111eute lte l 1itm-0, i11 questo c11ore d ell a 11 1usic<t c.:on1 e lo 11tL cl1iama t o u ·Annl1nzio. el1 e stu a lln J)ase di t u tti i canti cl1e accomp ttg11a 11 0 l <L d a 11zn , il lavoro, l e n 1ar cc e cl10 c er 1a n1 ti 1d' ~ag isce s1 1 t u tto l ' organis 1no, s ttl c.; irc.;o ln. s u l r es1) i1·0, . ul s i-

stem a 11er voso, espJi ca11clo lt1 ~11 a azio11e i11 sen so eccitan te o caln1a11 t.e . I>er c.;011virtc·el':se11e b asta p e11sa1·e, o ltre c11e tt lle da11ze dci 8elv a g g i, agli effetti d e1le n accher e, dei rullii d ei ta 1nb t11·i, i11 c ui è d a escluù er s i ogni elem en to m elodico . A11cora i1rin ci11alm e11 te ul i·itm o è d a a tiribuirs j l ' a zj o11e clcll e 11eni c. clell e ca11til en e, cl1e h a n110 ci.111ato i i 10. tri . 011n i j 11fa n t ili. Co11 la m el o dia, entl'a 110 i11 azi o11 c i ce1)t1·i })Sichi ci s 11perio r i e si h a alloi·a l a ,·e ra r1nozio11 e J11u ;-;icale, in Cl1i i m ovin1 e11ti d'~ tffct ti e d"i1nrn ng·i11i provocano successiva1nente le a lt r e t·en.zior1 i

organiche. E si con1p r en ..do11c) allor a g·l i effet t i maravig·liosi di qu est a d ivi11a con solat1ice c.;l1e fac.e va ca ntare ai n ostri soldati n ell e ·tri11cee : « Canta che ti passa 1a f a m.e 1a fia cca, l a ])al.11

r a, la malinconia ... » . l Jn ampia t rat t azion e s ulJ 'im.piego tl~ ra11el1t ico d-ella musica era "tata f atta d a l i1rof F . I.a Torre nel su o vol tlI11P : J.. a m 'l1 sica al tri biln a lr d' I g e a. _.\ . Z . 1

I ·RAT I C.\

h on1 iL l'( ' l "( 1 zlo 110 lt•. ()ff'r ì J' in t v1·1, sul> ·pn t ri111ouio per et igl·re ll<'i lll 11l or ui d i Yi v ll ua uu urfa not ro fio. i11 l"ll i <...'g:li ·t<'s. o s i riti ri> a p a:-;sa re g l i ultimi a11ni dt: lltl sua Yita . f] i r<\\·a v0r Ja <.:itth j n a bito lac:e r (> (' t·o n in n1a ll t> u11 etei:no 0 111brcllo11e Yt·rde . ~\.tloratore. <l <\1la po,·ci-ti1 , YOll <' n1o ri)· vo ,·ero. ~ Pl'l ' ill lt1 Jlti> la l'è1 lll(' S ll . è ~tC'R.'O : lo l\'('C d e l te.·t o u nelle a sco1)i .·c ie n t itj <:i e tli<.:h i ar ù. i>oi, cli non

a vu to 1na i una iuent e co~ ì ser e na con1e u e i µ;i<•rni in c ni il ~no i11tc.) ro nnt1·jn1en to ton si s te Ya in s<.' tte prug nt: ...{l<.:(·he . •\. c·hi non l o eo uoscevn n1eg li o. pnr eYn un 111a ligno, 1:into potc,·a <'s ·e r~ m or tl nte. ~\ d l lllO ~ lud en te tl i i1o n1 e .J p ru :-;ale 1n , annunc iù il cn vi to 111b0Jo n ll'e:;a n 1e di niln t on1i a . tlichi nr an ò oµJi : « t>in 11g·i U t' l'\1 ~;1 lC'1nn1t\ l >Di<: h è !-;ei cad uto» ! T· n a ltro o ri g i11n1<• fu il l'O llcga d< 1l'llirll. r a u a tn 1 no- p~l tologo l{ o ki t n us k.r . . \ d n n 1..-' S fl ll H' <: h ip -·p ad llllO . t u<.le11te di s11i<..}gal'g;li il i"u11z ion :t lll{-\llt o della 111 ilzu nc ll'o t gn11i mo u 11H1110 . Il g'iovn n<? ris p os p i;C'i-pll•sso : << ~ono 1·1·0 J Jpn agi tal0. h o di1nenticn. to, e i) ure i e ri lo Ra peYo » . J:J i 1 l{oki ta n sJ,~· : «Disgra zia to . e Jln l ' r a l'unico al i1101ulo ch e -.: apesse qualc·h <' c·nsn s ul f unz ioll<ln H·nto d e lla iuilza , ed o ra l'ha di11 10n t icato » ! <Da lla R i v . S an,it. Si cil., lrl g· in~n o JDU). ;1Yl'l'

1

1

(

La mortalità tra i medici negli Stati Uniti. Il « ·f0H r 11 al of th c . tn1<.>rica11 Jl edicol Assoaia l ioJ1 » df' l :5 gPHll tli o l!l2-t- 11n d0nn11C'i;1to 2570 de( " l' s~i di 1n(\tlic i negli Stati 1Tniti clutnnte l'an.n o 1n~; Il ~i o rn a h • c·re tl e <:lH'\ h i ~og na aun1e11ta r e <l <' l ~ 0 o 11110:-;to nu1 ner o . i 11 ('a u:-;a tl e lll' u1n i ssi o ni <' cl ~ ll<' info r1nnz io ni til l'l1i Y<.' inC'Yita bili: con ciò si aY r <·bbP n11:.1 c-ifra con1pl('Rsiva òi 262J. P oich è il i1 n nH·ro e.li lll<'cl iC'i n ord -,1111C'ri cnno s i ,·n111ta a sce11d <'l'C' a 1-J.n.000, i 1 tn .;:;so tl<•l l;1 1no rtali til risulta del

17.!l:-i per n1ille. Xf' l 1922 q1u•:-;to t èl S80 fu d f'l 17.7~ ]H' l' l ll l 110 . Jler t i() <·hC' CO JH·Pl'll(' l"etù , i ~3:)7 d eC'eS. ·i <lc·l 1 n:tJ s i di Yidon o c-0 11H' ~t"'g-ue : -±O ca si al dj ~n t to cli 30 ;\nni. 14-1 f tfl '.~1 (' -±0, 373 fra 41 e 50r 532 fr;1 51 e 60, 703 :D:a H1 t· 70, :;1 :: 1'l«l 71 P ~o. :!1 ~ f rèl ~l 0 · ~Hl . :~B frn n1 l' 1 on. e 1 a 102 anni . Il i1un1ero più a lto f u n ns ; t un i cl i ( ti1 <·on 79 ino1·l i. Q 11n n to a lll' c;.111:-;(' : :-J.)!) sono d en unziati pe 1~ ~1 fl'< ·~ i o 1ti c:.-1 rd io-Yn :o:eol;1ri. ~(;() J)er l n1orragia cere brnl<' , 1()1 JH'l' pol1110 11it('. TCO 11<·1· t nn101·i 1nnlig11i , 1 oo pe1· nefri te c·roni ca. 72 per tube r colosi , 71 per bro11cl1i t i. 38 P<'l' i11ti110nzn . :~8 J>er cli a b te . 37 per s0ttic<'1n ia. 53 p0r inftnl' n z:1 . :~o per n re n) in. 22 per an rmia . 5 per f e bbri t ifo idi?<-', ecc. Si eonta C:lnche 1111 cnso rli he1·i-b0 r i. ~ i 11n11 0 Ye 1-."1 r o 110 J2() mo tti ilC<.>iò0n t<1 11 . <li c·ni 7fl rt uto1n obi)i ~ tic:h l.' <' ft'rl'O Yiarir. 2 per éaùu tn eia n r eopla no, 2 pe r asfissia, 2 JWr n\..vclenam(>11to, 1 per e lett roe ecuzio11f\ , 12 per ag·g res~io ni ·d i pazzi e <li h:1 n clit i: G~ s i ~on o s nit id a ti: 24 e;on Rrn1i tl n f noeo , 15 con YC l0n o, 5 con asfi ssia , .8 con Romn1.er i o n0 , -i co11 c-atlnta da un lnogo e levat o , 0 ~ co11 n H.')z7.i r i1n:tRti ~<'on o~ci 11tj. 1

1

1

1

1

Professori originali. E' igura o l'ig inale tl'inse~nnute era il profes~ol'(' Hirtl, il celebre anatomie«), <:h e teneya le J0;1;io11i i1t purissimo la.tino . ~a to co111e l'Haydn ed il IJh.;t r. n 0l -B t1rgenlanù. cosi piccolo d'esten. ione, ma così l'icco di" grandi uon1iui , · l'J-Iirtl fu n n burber o ben e fico. Rotto la scorza ruvida d 'ete rno brontolon e rat<..:hind~ Y :l ll lli.l

Interessante pubblic.azione: • .. I L F O R C I P E

~~

Pregevole monografi a del prof. FELICE LA TOR RE de~t i ­ nata ai medici pratici ( opera postum a.). Risulta di c irca l 5C> pagine ed è cor redat a d i 56 figu re. In com mt!r<:io L . 16; a i nos t ri a bbonati per L . l ·LUU fra n•·a Ji port o . Indirizzare v:qrlh\ po:-.tn le al C'aY. L uigi P ozzi. ,·ia ~i ~ tina. 14 · Rnn1a.

I


10~0

LANNO XXXI, .F'ASC. ~J

IL POLI CL CNICO

.

NELLA VITA PROFESSION.ALE. Cronaca del movimento professionale. Per l'esercizio della odontoiatria. ~u

p ro1losta

d~ l

ru iuist r o (lel.Ll l' 1. ·en. l'a:.-.:u ti. il t 1oni:::iglio clei lVIini Rtri hu de libern to uno ~cllem:1 ùi decreto in virtù del quale all'odon1oiatria e vrot ~i-:i Lle utaria Yiene soi-;tanzial111ente fatto t1n ti·atta1n •nto ana l og·o a q11e llo tielle altre speciRlità medic:he . :\'on Y<.'l'J:à 1>ii1 coufe1·itH 11na l a urea in odontoi:ltrin distinta dalla laurea in medie in.a <' chirurgia. nè Yi sarà uno 8J>e<:iale esa1ne <.li 81ato pel' l' '~Crciz io dell'oc~ontointria lll('.\~ lesim••. llf' r l 'e.ser cizio <li tale ~pecialit~1 occorreri1 ; t\Cr ~·11vc•rnto l'esame di ·Rtato in medicina e c:birutgin : l-' nlll' pr·oye 1n·11 li P pratic11e i1tescritte 11er gli er-;a1ni di Rbili~'lzione all't'sercizio della profe~­ ~ione ·vèl

di 111eclico chirurgo. y~1·riL ::l~~i11ntn nnn J)l'Oòi oclo ntointria <" prot(:•"ii <lentnrh1 .

· Dim.issioni. Il ùott. l,io carupoli cou lettera in data 30 giu~no 11a l«l~ ·egnato irreYocnbilmente le 'dimissioni ~1a1 Direttorio Cen t r a le clc l Sindacato Nar-ionall' F asci8ta )fedici Condotti ( p;ià Associazione ~a zio­ nale) e dalla (•o,mmi 'Sion e i"itraordiTIH ria ]H.' l' J<t l 'C'tlerazionc• cll·!.!·li (l r'1Ln i d <'i .\l ~dil'i. ===='-'============== ~ ========================

Per la eelebrazlone del medico caduto in guerra. 1Contin uazione

·ve<Ji .fa.cic.

2\:)).

Lire

Dott . Iinl>i110 .\..r1uido. \"allo d e lla Luc<Lnia Dott. Rubino E lig io. id. . .. . Dott . .:\11Jt-t t-<.l • \ uto11ic1. ('-<)~c·n zn Dot t . Adrh1ni .\1 . . n ndro, id. Dott. Catn lann G in Reppe, id.

10 10 10

. . .

-

.I

Do tt. Chidic·l1i110 111·-0f. Fra11ce~eo . icl. Dott. De l·'n :r,io V'rnn co. ·co. id. . . . . . . . . . Dotl. Ga1nbaro (}inHe ppe , id . Doti . 1\'Ia rulli j\11tonio, id. Dott. :\Ia~liari Nicol a. id. D ott. P crl'i s -:\liC'he le. icl . Oott . Ro<lotit r ompili-0. id. Dott. R~ ni f•ri F tlele . id . . I>ott . ~antoro l)l'Of. G inse11pe . ifl. Dott. Hicoli Fran<.:f'i;;co. id . Dott. Serrn T1ndovic>o . icl. Dott. Tnfuri .\ clolfo. id.

Dott . Vn lf> ntini :\!~trio. id. Dott. ' r<' r<' illi "\Tittorio. id.

Cat>. ~I. R~1rc·n :\Ii ch~le .. Cap. l\1. )lnnfrelli ~.\.lfr<.\cJo Ten. M. C~inn11<"tti TI< 1·nnTclo Cap. ?\1. DP Fili1111i l ;,i1ipJ>0 Cap. M. ~:1nél11lli Pi f\tl'O . . . . S. Ten. :\I . DP Ca n1illis ( 1 ; t ri o ~ . Ten. ::\I . C'h in r()llo .\lfo n so • S. Ten. :\r . RalY:t<l <H'<' GinS(l111 ~ Cap. )1 . l '<' l'l«I ro _\ r111 n ndo . . . Prof. Car<l:1 1·f'lli .\n lon io. 'Xapo li .. Prof. Ar1•n;t n11 icl1). irl. . . . . . P<'t'Mnnh· 1a Clinic·:1 )ff><1irn . id . Cop. M . .\ 11~Plillo .\lfr01lo. )1o~era . . . ·. . D ott. Di T.n rt llZo e ~ in~(lJlT~. \ a Ilo IJuc;.1n1::t Dott. Rf\ nin <·:t~: t T.ni~i. ' "l<'tri ~nl Mare Dolt. T :\ ll:i ri<'o F1· ~n<'"~f'n . f'i <'ala . . . . . ~inclnc;.t tn :\h•<li<·o <li ~a 1101i . . . . . . . . Dott . '" it:l h• 1:-:n1 i Ho. 1;- ra t t.;.t rn:tgj?:ior<' . .. . l~op 1·0 .\ ~...~i n 7. i nn•'

Dotl.

Or<'!-:tf' . 'l<'rl i<·i

"'.\font~lPnne di Orvf~tn R P1l11<'i. ~a poli

10 10

10 5 ]0

-

.1

10

50 10 5

10 10 10 . 100

. fl::1. no

.

. .

RO

1 on !)] .20 -in -19 -t9 40

200

100 ~60

50 2fi 10 :?()

500 10 20 100

Lire

Dott. J)ott. Dott. Dott. Dott.

f>ott. I>ott.

rrof.

Bonave ntura }faiolo. Napoli De l\iaio FrnnCE>sco. id. l\ila uro ~lario, id. Sea rlato '1''incenzo, id . M11sso Alfredo. id. Cl1i1nisso JJuigi. id. Piccinin-0 (}111rlo. id . Baccari (.'<1 r lo. iò .

l '"rof. Pappacen<t Er11e~to . icl. 1 ' rof. Sorrentino l"rbano. id . 1 >rof. Barmettler Gia<.:omo, id.

l 1 rof. 1 rof. J ' rof. l)rot'. l ' ror. 1'ruf. 1

Dott. l )oit.

J)ott. J)ott.. l )ott. 1>ol t. T)ott.

10 10 10 10 10 10 10

.•

10

De Maio ~\.rcangelo . id : Panzin i Gerolamo. id. Cerfo~lin \ "incen7.Q, id . ì\1Iare~ca ~1icl1Ple, id. 1)011<tclio ~icola. id. . . 1•avone ·Gaetano, id. . Pa.store Vincenzo, .Acquafoncla ta . Ferrara Pasqu ale. ~apoli · :ragl iercio Achille . Ventote11e Fnnelli Gin~ep~ . NaPo1i · . . . Piazza C'Tflrardo, S. _.\rpino . . :F'roio Alfredo. ~. Giovanni a Tedll<'CÌO ~pc~dil liel'<'

Ettore. Nnpoli 11ott. '_r rottn G i u:-:f'ppe, id. . . .

10 10 10 10 10 10 10 10 10

20 .,··o

10 5 10 10 10 20

l>ott. ('an 7.anif\llo ""\rit.'lle . id. f)ott. D'Elin ..:\ rturo, id. . . . . . J)ott. Vassilncl1i (~o~tantino. id. Dott. Mimiòin11 AI1tonio. id. n ott. \iollet f+iovanni . id. . . . T>ott. Cia1)0J-0ngo Cnrlo, id. . . . . T>ott. )J< l<' Pasql1n lP. .<\.r7'ano . . I)ot t. I Jn ~ l' 1v a F rancesco. ~npoli l)ott. Palumbo Giulio. id. n o tt. Solaro .Alberto. id. T•ott. Cnpnsso Pietro. id. . Dott. D(\ Focnti R .t\..rj~tide . id. Dott. Florio .\ rn1an<lo. id . Dott. Gioict . :\ nto nio . id. . . . . Dott. Rina ldi .Arturo. 'T~lia (Salerno)

~

10 10 10

2n

10

10 1o

1

10 5 25

50 20

Prof. Ginnturco Vinc<"nzo. Napoli f'ap. D f\1 Foco <' T f\n. Sac('()ne G111seppe 'r en. C-01 . Iaeono Francesco Dott. <+a-violi Or.a zio. P otenz:t Dott. ln~ n Gi11Reppe. id . Dot.t. ~ln. rotta f Juigi. i rl . Dott. t\Ia ri110 ::\Iic11ele. id. J)ott. Padnln Domenico. id. Dott . P etrnccPlli lTn1berto. id. n ott. Ricr il1ti :\1iebele . td. Dott. Sarli Camillo. id. Dott. Gilio Giusenpe. id. Dott. Ferri Nicol::l. id. l\ Ca gg. l\rf . s~ ~soli Et·n~sto f'a :p. )f . ' ritolo Em:in11ele f'ap. ::\1. Ron1ano G<>nnRro f'ap. i\1. Fiore- Geremifl Cap. l\1. D~ Catn Domenico Cap. ~J. D' . '.\' l~~~a nòro Raffaelf> 0ap. M. D~ Bernardo Francesco S . Ten . "'.\f. Greco Giov. Ratti~tR T~n . ::\1. F,, bl>ion i ,...,e-~a r f\ 'ren . M. ~rartnn(~ .\ndren . . . . . 'r ~n . :\1 . Fa bbioni (',esare . . . . . 'r en. ~I . Ciprinno Salvator e .. . . · . n ot t. ~ant:tnnrtaso Alfrroo. Casagiove . . . Dott T>e ll:1 \orte Lu,.a. Frignano Piccolo n oti . Rug-giero Alfredo. ~a nta Maria a Vito C'a p . ~r. 'f rani ~at'1 1ino .. \np. ~r. f'irC'arf'lli DonH~nien

10 10 15

. . 80.6fi . ~.90 10

10 5 10 5 f)

10 5 10 . 10 . 57.15 . 59.50

. 59.60 . 47 .4-0 . 47.90 . 47.40 . 39.00 . ~0.20 ~

10 20 6f)

10

( 'a p. :\1. R ocr'<>

10 10 90 00 50

Dot t.

10

n ott . Dott. Dott .

Dott.

Zito .. Cb if\ffi l ta lo. Salerno ~a~tri Giac•on10, id. Pa t~lln Giovanni. id . f'JOC'<'bi:i fl.f>Mre, id. Di Ti0r~nzo 0arlo. id .

25 20

10

2f) (Q<>nfitl Ull) .

-


(A:\~O

X\\l, FASC. 38]

~EZlO~E 1-'R<\TICA

Assooia..~'i<>ne Na;;ionate Jtatiana Dottoresse in. Jledlailna e Ollirurgia. Borsa di studio Wasse1·111ann. Vedi faRc. 31. ~cad. ::1 ag. 19'M.

CONCORSI.

SAI,SOMAGGIORE.

POSTI VACANTI.

(l1ivorno). · - P~r 8. Pietro; ,.t.,~ fase. 32. 8<:=a(I. o r·<' 1l del 22 ug. CAMPO

NELL.EI.BA

CASTIGLIONE DELLA l)•;f:iOtU .\ ( (} rosset.o). . -

tulonia. L. 9000. Scacl. orC' 17 del Sl ag. 15 g. (sic).

1->er \' t'-

~erY.

('ntro

CASTI GLIONE DELLF. ~'1'1\"ll<~Hft:

(Jla11/()1.ia ). ()spellale

Direttor(' el1irnrgo. ' redi fase. 31. Srn31 agosto.

O·i vile. d~nza

Cor.I.ALTO ~.\RISO 1J1•<J111aJ. -

('011sor. : ab. <:1rc a 3000 in 5 centri; J '· ~000 ~tip. l><lS<', per 1500 poy.: f;. 2000 indenn. resi<l. povera: J,;. 500 nff. san.;

IJ. 2.500 eaY. : I.i. 1200 c.-v. Scacl. ore 1() dt.)l :11 ag. Età Iim. 40. TasRa I 1. 50 ~1 t~soti01'<' d<'l comn11e. Serv. c11tro 10 g. (sic). MAGLIANO SABr~A

~\.

JO g:iorni dal 5 agosto; 1a condotta (eitt:'l) , con I)iccola 7_,ona della 2· (campagna: ID<'Z7,() di traRp. fornito dal Comune). L. 6000 resiclenziitli. con :1 quinquenni a('cimo : neR. ·una indenn. C'.-Y. : I .1 . ilOO uff. Rau.

Novr

(Ronia). -

T1IOURE (A.les8a1td1'ia) . Ospedale •'-'·

G-iaco1110

CONCORSI A PREMI. l{OLO O~A.

l'rem1o Umberto I. Vedi fase. 30. Scad. 31 dicembre 1924. BOLOGNA. R. A.cca<len-iia d elle • ci enz'":. Fondazione S. Pozzi. Vedi fa~c. 7. Scu<l. ol dic. 1924 . FIK.l!:NZJ:!; . Soc ietà italiana di J'ed·ic1ttria. ciuat tro pl'emi della Fondazione l\lfl ntovani. Ve<li fasciC'olo :J2. Scnd. 31 dicembre 19U. ::\lILA~o. M unir·ipio . .Due pl'emi della Fondazione dott. A. Rerettn. Vedi fase. 15. Scad. ore 12 d~l 2S feb. 1926. ~J1i..,~o. !f. lslituto J,01n'lJu1 do di Soien ze e Lt'I· t ere. - Due prem i della Fondazione Fo~sati. Sca · denza or~ 15 del 1° apr. 1925 e or~ 15 del 31 dic. J 92fi. ·- Premio della Fondazione .ID1·ue~to De An · ~·eli. Scad. 01·e 15 del 31 d~(.;. 1926. Vedi fase. 17. ~JooEXA. R. 7·niloersità. 1•rp1n1 Riccardo I~n1,­ zntto P ...\lfredo Simonini. Vedi fi-t~c. 19. Ro~1A. :lssociazione ltal,iana per f' l!lt ~ne. Conco r~o J>PL' la p1·op::.µ:nndH ig-ien i<'a. \ ·ecl i f<IRC. 24.

i•.\1J::S'LRl~A

•..\ -lO gior11i dall 'J1

(Roma). -

lug.

\"roi fase. 30. (G·rosseto). Al 28 ag. ~a con<l.: r,. 9000 resid.; c.-v. cli J,;. 65 se celibe. cli J J. JOO Rt) ammoglinto; addizion . J.J . 3 ol tre 1000 po,· .. \h . :iHO(i ~nzn fraz. ~tà lim . .J-0. Tassa di JJ . :IO, :ll tP~o-

riere

C'()IDUDRle.

PORDENONE

(Udine). Ospedale ui V'ile. 1

Radiolo-

go. A tutto 31 ag. 'l'itoli ed esami. I.J. 3000 (Rie) annue. <lS~g11 i c .-v., com1>artecipaz. tariffe. FJtà mafi~. .40. J,nurea da almeno . 3 anni. \~n~lia pof.>t. di J,. 50.J 5. c~hiedere annunzio.

Sorro

con PrevagJio Sopra. Scade ore 12 del ~J ago~to. J,;. 7000: ~i quinqt1enni di L. 700; L. 00 mezzo trasporto; f,;. 500 uff. ·an. Condolt.a di ·\1011tagna, residenziale e-on 823 abitanti. Du<' c.-Y. R~r-vizio C'ntro PHOVAGLIO

(lJ rr' 8cia). -

<::011B.

t

~O

ROMA. -

giorni.

Rl'aT.\XO (.lfo ..;;sina) . -

~·ca<.I. ~:1 ag.

\-edi fHi;;c. 80.

~ . .:\lICRE1.i:: AL TAl1LIAMENTO ( T1 en e.~ta) .

- 2a con<l. ab . .tOOO circa; I.1. 7800 e doppio <·.-,.: indenn. n1R laria I1. 1500; per cavallo r,. 3-100. Scad. 31 ag-.

\~01.Troo

I.1. 7800 <1u1uentabili a 11re 11,ìOO: ver nff. ~an. I.1 . ~00; 1~r bieicl. ] .. :?O<> c<:;c) . .-\b . 129~ . Scad. 2Q Sf'tt. (( ' r<·n1ona). -

llOR8E OJ STUO fO.

Ooiiegio per gli orfan,-i dei ~anitari itaDue borge di studio . Vroi fase. 31 . ... ·c~­

PERUCtIA.

liani. dPn~a 1!1 ~·tten1bre 192-l.

Guerra. -

Prerpio Rt-

..t rcarlen1ia dei L ·i ncei. -

Due premi offerti da11·1!';tituto d'Igiene, Previòcnza ~I . .~saistenza sociale : vedi fase. 24. Scad. 30 sett. l92fi. ROMA. · R. l~nipPr8ifrì. Due pren1i òi fondazione Gi r o l;1n1i. S<:nd. 31 dic. 1024 ROMA. Società ltaiia11u di JJ edicina Interna . Due premi ditta Hoffmnnn-f.;a Rocl1e. Vedi fase. 15. Scad. ore 1() del 31. di c. 1924 f\ del 31 dic. 1925. TORINO. J?. Accad. di Jf erlicina. Preruio Riberi . Vedi fase. 33 del 1923. Scad. 31 dic. 1927. Reale

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I l clott. N i<:ol n NoYal'o, ~iii assistent~ a lla R . C Jinica <le lla {TniyerE-ìità cli Siena. ha c·o11$eguito per e san1e la libcl'<l tl'ocPuza. in (~l inie~\ <·h i 1·nrgjca e Me<li.('ina ove1·<1 ti ,.a i.n clettn Uni,er ·iti1. Il teina er<l: « I tu1nori '1t' lla li11g·l1::t e h:l loro tlll'<t <:L1jrur1

gic n >) .

( ~OfillUiRsione

Rarb~1c:ci.

compost~'\

<lai p1·0f'f. rf'ibert i ,

('OY:l, Donnti )J. <' Nio::;i.

Il prof. 1\.nton ino Ii u~so (}ilibe1·1 i di 1•H IPrn10 ~· 1101uilu1 to <:H va lit' r-L' lH.·11 ' 0r<I in<} tl~l la ( 'orona <.l' rt.l li:t.

SONCI~o ( Orernona J. :{o i·eparw ( Gallegna nol~·ugo). S~1d . ;:1 .-i~., or~ 13. f>o-rer·i 80U circa.

I •. 6500 residenza: 4 yui nq. decjmo: tino a 1000 poy. I .. 2000; ambul f , . 200: u11;1 l' u1~z7.n inde11n. c:troviv. Chiedere nnnuui:io.

Ministero deJ.la,

beri. \ tedi fase. 8. Scad. 31 dic. 1924. Ro~1.\.

PITIGLIANO

lstit11to OrtrJped ico lliz .z oli. -

1

.:vieòi c·o primario. ' 'edi fa~c. 31. ~end. 30 ~~tt.

-

1091

))

ARCHIVIO TRIMESTRALE fondato e diretto da GAETANO FICHERA

del Fascicolo l. Anno XI. - G. GH li:RA:HUI : « Contributo allo studio dei r apporti tra età e tumori rna· · Jigni ». N . PICCALUOA: « Su di un raro t umore della mammella. <En<lotelioma ungiomatoso) ~. S. TRA I ~ A : « Carcino-sarcoma del &eno ma.scellu.re ». ( Couiributo a llo studio dei tumori misti). - F . BEATI: «Into rno alla conoscenza dei così detti tumori rnisti delle ghiandole sai ivari >. (Contributo clinico ed anatomo.patologico) . - Rassegna Bibliografica: pagine 45 a 122 incluse. - Bollettino : pagine 123 a 136. Il fa scicolo cont iene an ch e XJf Ta,:oh" Ciasr uu volume si compone di 4 grossi fa scic·oli. AblJ0 11a· n1ento ad ogni volume : Italia: L. 50 i Estero : L. 70. lnviartj vaglia postale o bancario al Cav. L UlGl "POZZI. Yia Sistina . 14: - Roma.

SO~l ~IARIO


1092

• 1L

POLlCLI~

NOTIZIE DIVERSE. Nei servizi sanitari centrali. (Jual(' ,·ic.:(•-<liretlore dPlla ~anilit llltbl>lic-.1 è ~1.ato 110111in·tl1J il co1uD1. <lott. (};1Ptn110 Jtasile, cl1e <' libe !.d it a di~in1pcgna1·e importanti funzioni: conlnlissa rio del ('01n1111c <li .Xa1>oli p e l tiordina1ncnto <l<'i SCl'\'Ì%i ig-il'll ic·o-:..;a11it;1 l'i. l'él l>!)l'e:..;e11ta11 l<? t<'C'ni c·o ci e l C}o ,··"'r110 ptes~o gli Os p(•dali d i llo1n<.1. dir<'ttorP dpi set,·i7.i ~n 11ihtl'i i11 J.i b ia. e<·t. : dn l 1!>12 è et <:tl po <l<'Ì ~erYi zi ig-ie11i ci p1·< 1 s:..;" lu J)i1·<·zion('

'

g·r>ncraJe della ~h111itù. 1•er la solid<t 1H'l'P<trn;1, io11c tccuic.·•1. pel' il ('<\ratt<.'r<"' int("'gro, per lo ~pil'ito '' perto <'<I aJa<.:rc . <"llf' rif11gge dul rigido ruuziouarisn10 (' tl•l l ln b111·oc·1·;1 ti:t,Z;lzinne, è 110Ulo :1 posto. Il nuovo clircttore genera le. dott. :\l<':-:s0;1. t1·oyp1·i1 in l n i 1111 <"'rC'l' llt'llf e c-001)< rrt tor<'. ,

** *

.:\I la di J'l'Zio Ut' gl' 11<' rnl<'.\ <.lell ' ...~lllJ ni 11 b;tra ziout• e· i-

,· i I<', in sostitu;1,ione <lPl <lott. gr. nff ....\lbP1to l 'i-

ronti. i• :..;~tto (']l iu1n•111to il <·01un1 . ùott. \ ·ittorio R(' 1·ra <':i ru• '(·ioln, ])Pll noto per la sua solida cilpa<'itil a1nt ni nil-3tr:1tiYn e per le sue q11a l i1i1 di uomo sin cln i . tP1npi in rui <'l'a con si g lie l'P ;1lln pr<' i<)ttnrn di llotna. I .a hri Ila ute <·arric1·:1 vc1·c:orsa con1c l>l'e.fetto è confE> 1·n1a clC' 1 !-'UO Yfl lore iicrsonnle. Nel nuovo ufficio. il più a l to fol'se nel C< t DlJ)O ~11nn1ini­ ~trntivo. clari't proY:t <.l t>lla ~n ..1 pl'('Pn rnzjo11e g;inridi c·n (\ <f Plln. ~un prn t ie;t a n1111i11i:-;tra ti ,-.1.

ICO ·

dPlla '\'iZZl'l':t. dPlln ('<'C'O-~l1n·ac<·llia p dt•ll'l'n g·heria. I 111t•d ic·i . ita liaui c·lle i11ten1lo110 pa rtr>c:ipa r,·i · •> él\'t:!l'è i11for111aziu11i :-:ouo pr(•µ;ati di rlYolgt•rsi <ll <lott. Edg-a1· lt<lllZ, (j(':..;c·h~iftsl'Hhrnug- der l''111·tl>i1 (tnn~;skur~c. l(.arl::;b;1d {l\'l'O·SloYac.:eh i;\>. J~~si llan110 dititto, l~l' ~è e per la f;1111iglin. al Yi:.:;to <.:eros loY:ll'Cù p;ratuito s ul P<ts:..;apo1to 0 ;11 . ril1asso del :1:t 0 o ljulle fcrroyi<' d(' ll n <'<'c·o-~loYnv<·bin.

Stipendi degli universita1i. Oon decreto recent<\illPiltl• 11ul>bli<.A1to ~uJla (/11:::etta Ufficialo g li :;tit><'ndi del pcr~onalc d 'i1i. ·t· gnan1ento u11iyersita.rio so110 c.:osi stabiliti: vrofe::; .. sore di ruolo JJ. 2.'J.:;oo: profPs8ore in<·H rit<l to lil'l' 7.:-iOO: .a into I.i. 11.000: nHsi~teut e f ,. 1 O.f~Oll: tPeni('<) J,. !l.7iOO : Rnbnlterno 1•. ~.IHhL

Alle terme e spiagge di Romagna. Un gl'up1>0 cl i citra <·inqnnuta n1ed.i r·i ha Yisitn to. a<.1 inizia ti ,-a <1<'1 pt•riodil'.o « 'l:Prme e 1{1Yiere » ' d i I>i,èl, durnntc i giorni 14, 15 e 16 Jun-1 io. le ~tazio11i jdt·ic.:lte e tern1<.1 li clella ...Romagna: i gttanti :-;nno Rtu ti' nccol ti ovunque co11 festeggia~ Uleuti È ~t: 1 t a <listrib11 it.L lo1·0 111 t a 1ne<luglia ric·or(lu . '

Il Congresso universitario mon dlale. Indetto dalla ConJ0dctazione internahion;1 k· dt'g-li s tudenti, . i syoJµ;<·ri1 n \ 'arsuYia (}nra11t<' il 111<'8e di settembre.'. _\ ti.u11co del C'-Ong-re~~o ~i tt•rran no c-ampi on:1 ti n n i Y(>rsi t~t ri u1011cliali sporti Yi. quali r ihaclirn1u10 il eo11<'~tto <.:he l'educa~iont· della Ill('Ht<' non c.leY~ eRRPre disginn't:;t da quPlln

i

la 110 1nin:t del :\le!-: ...;(\~t a clirpttor<' g·t· IH'l'<tl<' ~ cl l Ba~i Jp a Y ie~-c1i1·<·ttol'<' <lE:>ll a ~:11 · iti1 pn lil>li<" ' · da 1111 lato, clt•l ~erra-Caracciolo a diretore genc<'011

r~•lP

cl~i

se1·yizi nmn1irustra ti,·i Hl :\Ji11ist e1·0 <lel J'Tnt(\rno, clalJ'nltro. l'ordinan1ento cìelln Snnitil (' il l't111:t,io11a n1en to dei servizi t ec.·11 i(·o-n n1111in i.~tra ti vi (·he riguardano ln protil<t 8~i <' l'n =--~i st<'ll7':l ~; 1 nitu rin PHBsano iu i 1nt)Ye n1n11i. Tì n <·ou11lleHt-iO cli ~nergie, prepnl'ate e adù~8trate 110i cin 1()11ti <lclln vita moder11:1, nssnn1c Ja i·eS]10 11sn bilitil <li c:ontin11n re e P<' r.f~r.io11n re nua trH dizi <n1e di iniziative ft•conòe e rli ~ètgnce an1mi11istrnzionr• eh<' è stata <li g1·.1n<1L o nol'e per il nostro pac. <'. >:on è ~tato for e nccident.:'lle (\Cl è c·Prlan1<'11tf' 1111 \';\lll;tg-gio l'll0 il l'ÌllllOYH111('l1to sia ;lYY(lBUtO «n11tc'n1poranf'o 11~1 c.:orpo direttiYo, per<:llè ~i potranno n1~g-lio sta ùili.re gli n ecordi t' 1<' intes<• c·hC' r1ol'ta11n unilh ~ :1r1no11in. n0i ~er\'izi dell'<-1n11ninil-'trazione :nnitaria.

COl'}>O.

Gli interessa ti possono c:hicdere notizie a lla tied~ <l<'ll' U. ~- T· . in Ro1na, Yia XX ~etteu1bre. :!~i.

In onore della signora Curie. Jja città di VarsaYitl , c:a1>it:tle delln tt~pul>bl itu polacc.<1 , ha co11fel'i to ulln sig-nora <; lll'Ì<..' i l titolo cl i co11ci ttadina })(\nt' tnel'ita.

Concorso leherario vinto da un med ieo. Il premio J ial~a<.: è :--tnto ns:-5<..'gnato n l dott. [>i<·r-

r e I,ucchini. il <:ni pf-\e ndoni1110 letterario è f>i~1·rl• Do111ini'}ue, ver il ~uo rou1anzo «~o tre Da1ne clela ~:1gt'~Rc ». Il dott. f,11ccl1ini. e~·iclenteu1Pntf\ orìH11clo ita li Ano, (~ nato nel 1891 a Courtenny. cli· J):trtiment-0 di I.i0itL't; hn t'oni;;e~uito la lanr<'•l :i r•nrigi ed ha esercit ;1to t l'l' a1111i 111 c~or~ica }ll'illl:l <l i c:on~ncrar:'\i ;\ 11'1 lPttt•rn t11ra.

Parto aimnlato.

Corso di perfezionamento. li,ra il I e il l:~ Rcttc1nùre si Rt'unno •l ( 1arl ba<l un corRo di J><'r n1e<.lici. TI I>roµ;ra nlu1n cons::;t:l ad ar~on1c\nti rifC'r0ntisri a qnnsi

del

tPrrit :11H.:l1e quepc•rfeziontt n1c11to di 24 co11 rer()nze h1tte le ùraucl1e

<l<'lla lll(>(lit'Ìll;l. - r~ra i (·Ol lft'l't->11Zh.'l'Ì \' Ì Sii l';'t (Jll<'14t'atlll0 i 1 prof. \ ·itl orjo .\~«oli. c·lini('o 111<'di('o

di Ron1a; le altre ronfer.... nze ~arn nuo t<'nnte da J>rofP~. ori 11uiver:-;it a rii d(·l Ilr<t "il<.', tlella Germania, clel l'Olan<ln. cl('l liiap1)()11e. tl~g-li ~t:.1ti {T1tlti di An1C>ri <·n. ll("'lla Xory0gin. <1011'. \n. trh1. 1l011H • YP7.iH.

.\ Xovètra 0110 8tate de11nnziate <lal u1aresciallo <l<'i carabinieri, lle't :-imulato parto, la sip;nora ...-ingela ~Ie11 11i cr , Yetlo,·a de ll'i11g. 'l'llene,·ut, :-;uddjtn · fra11c;esc, le le\'·atrici ~ laria Ciibò <' I.t1igi1u1 lla:t,za11i. c11e a Yrebbero favorito il trucco, e la m<1dre <101 J1eo11ntn. T,0 <Jnattro iu111ntate si souo r<•sp ir1·cp<-rihjli. J:ing. 'I'h<' HC'vot aYeva l<lsciato ~ 111ilio11i <.li franc:hi, lle11ositati in uanrhe fra11c.:e:-;i. a fa"\·ore del nas('ituru. pre~1nto ~no figlio. r.. a YMOYR Ri era • tabilit<l n Xo,·n.ra da poco. }IJ'('.)sso 11nn tleJié cl ne> 1(\Y:l tri <· i.


,

[A:'\ >:.o >::\\.I, l;- .\~C. 33]

r RflTlCA

~EZ l O~E

.four11. rl. Prat .. ~~ ;2:iu. - .t\ . ..t" .C'lC\nn. 1''·o toterar>ia <l<-' 11<' pe rl ton j ti t be:. l?ad iol . }f ecl .. lltg. - <7. 1i1·: cc111s1. ~1><1~u1i gastric·i e ~pa~n1i pilorici. - E. ~lIL.\XI. l\~rh;;tal si e così

CRONACA EPID·EMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia. ~l.fe.c.:(? rl,i 111rt!J!JÌO. 19:l4. . . 2 apr. 4 m,gg.

....

lvi..\ l,ATTIE

§~ o i::l

u·--

..

I

(.)

~--

Va,juolo e vaJ oloide. . . . .

r-i

2

1

':ò _,

1u

29~ 2122

2151

88

:::s ...:> s:;~ - i:: o._

cn

o ... -

I

19-25

....C::.3

~

~~

282 2354

I

I

+:.

....cn 1

.

-Scarlattina. . .

;:j

~

12-18

26

U1

ùetti inovilnenti i1ropri della 111 uc:osn d<'l · tru tto

ag.

di~Lnnn le.

ma ggio ru~ggio maggio 1 giug.

·-o·-'

s.::: :.3 -~

~forbillo

I

511

2

2

21~: 2

·-:::s...., ·-

...... ......... ..... ;:j ....

...::

.....cn - ~ 8·""' ucè

·-

ç:~

>=:~

:/:.

~

~

A1'C'll. Jla.7 . . \1111ar. Diyeslif, P<:e .• ill;u~:. - 10. l\: lJAt2\t~:ic Ri:..;n lt;\ ti i·<:-u1oti del t r a t t~1111. c·hirnrg-h·o dpll'nlcel'a clel l;1 i>i<..:c. C:ltl'\'Ht. JJull . . l r. d<' Jlc'<l .. ~-! g iu. - .~. ('.\J, ).JET'rE f' altri. 'J'l'lltH tjyo cl ' inllllll1lÌZZ<l7.. ("011tl'O l'illff'Z. tubl'l'('. - r. T1A7.Y. ('nrn rndic". clell"iclroce l<· 1·e11;1le ('! Hl l'i11iez. indnt'°1. J,,. I~EH ~ \Ho 1.• 'I'n n~L\S . 1!:11te1·ocoliti tln in·otozoi gunrite eo11 Jo l'tnY:1r~ol. .'1 rr·h . cl(' ."Il ed., ( 1ir . JI PJ.'-J> .• :> lng. - 1t . I' · 13.\E~A.

~

~

8 .!'.: -

rl

·-

i.n ~

o

294 2116 310 2012 260 1545

83 247 116 270

3

4

3

83 218

10

4

J ..." n lte ra ga. tr. tl' orig. tra u run tica. G r1 :: -: . cl . ( >.~ p. e <l . r 7. . 22 giu . - R . _j I e· ~. "~ r . ~ \ d i vosi tì1 i pofi~1 l'in l)OSt-C'11cefa li ti ca . Zbl. f. inu. JJccl., ;) lng. - r. }~~GEI.EX. I~~l diag'llOSi f u11ziona le ùel ~iRte111n circola torio. lf-ifurn1 a JI ed., 30 g in. - r,. DE ·GAETANO. ('birurg i~t 1·ip:t 1·<1 tric<.' per lesioni degli organi del n10Yi1ne11lo. <4-. PEr.L \O.\XI. 'fern1)ia inizinle d<'lle 11<'lll'OP<lti<.' ~ifìl i t. parencl1im. Bra .: il-.llcll., I gin. - TI. Roxo. l~rpmia e alie11~tz. n1enta le .

4

Tifo addominale . . . . .

Difterite cro up . .

96 151 101

e

175 111 192 129 218

96 190

I

151 250 156 242 172 315 146 248 102 186

Meningite cerebro-spinn.Je . .

I

7

!I

7

12

Il

12

8

8

10113

Ri11asce11-:a J!cd .• 1:) lng-. - _\. ,.·'"·'Tuno. lp1)fi~i e pa tog-"nei:;i <1el rac:l1it. .Tnurnal .t. JI. A., 28 p:iu. - H. 11. TIIO:\L\ . :\leclj c·ina orto1Jec.l ica p1·(•\0;.itiva. - .\. ~l>ti:JR. E. N

I

Dissenteria . .

3

5

4

5

5

2

5

5

Tifo pet.. cch ial~. colera as iat icn, pest t- b li bbon ica

ne~:-;u11 a

d enunzi a.

<.' ::\I. A. ~~.\LJ{. I.a pro\a Ji Fou('hcl Ù<.'ll' ittero latente. - X. l). EXC1Ll~'rO);. J,a pRi C'olo_gin nella pratica 111eclicn. - <.'. t.. ., . ''T"xnE ~l. DYB. l l 1uetaboli 1110 nell'obesitit. .A.. nn. <li JJcd. n-ar. e Ool., 1nnµ; .-ç?.·iu. - G. GELO:'\t::RI . J , 1r~n: DA1rr,

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. (~1011tn,·irlèo) 1

_-tna.les l t1acu.Jcl . •lled. .8Tcn.EPARE.

Sogno

P

n 11 Ul' 1 11az.

-

:iprih'. ( '.

IL

Iio1:no.\ ' 1

J,a s ifilinH.' tri;1 di \·er:H':-:. Hcalpel, lo lug·. - Resoc. fle lle g·io1·11at(' inediehe di BruxelleR. A cf i.nol c r11 via. 111a1-. ..\. ~l~LD0LEsr. 'l'0rapia del tracon1;t l'o11 1l' 1«1diaz. :-:eeo1itlà ri(? (niet. (J.bilitr-

roi::;sE. Trattan1. del tliatwt~ grn,·t>. Arch . .lléf/. Belges, a1n·_ - TJ. Fox'f.\:\' \ . .·\zio11p dt•I l~ayt-~r 205 St111a tripHl10ROLl1iil~i lllll<lll;\ . Cultura ,}/0111rttol .. 111g:. - i•. J!oc .c:10. f .:1 µ::111g-1·plla della pol1>,1. · Prensr.1, Jléd . . l ryent., 20 iung. '. Onor. ~-\.BI.\~. ...\ r~0n io-bi~n111 to-n1crcurio 1·e~i:-;te11zn. - :~o 111nµ;. _.\. ~I. Srr.nR.\ . Dilntnz. yc•ntri r olnre <' r-;11l>t'flC'lltli-

ducci). CZin. 11 Jj al>oral., giu. - R. H ...\LCOH' I'.\. J,p f ;1lse fc:-bbri pnerpcruli. Cfllabria .lf<>d .. g·en.-feb. P. BAR. (~1·ayjdanza C'Olll}llie;at;l n diabete ZllCCheri110. :\I. 'V"ALEN'l'I:\"I. rrernpia delle pleuriti col 010l'Ul'O tli Ca]f'iO. lfa s ~. J11trr·11. r1i Cl. e Ter., gi11. ~nrnero :-;ul c<t11cro. l'aPis 1lléàic . . 12 lng:. - ~AVI G .\"'.\C . J,<:' fistole gast t·o-colicl1e. Dù PTER. l{n vpnrti tra meni11goC()CCin e infe7.ione g tip pale i11flue11zale . Riv. di Olin. Peàiatr., lng. - C. COCCHI. Amilasi nell~. saliYa clnrnnte i primi mesi di vitn. 00Zo1·a<fo .~1 cdici'ne, lug. - G. BUCHAKAN. I/esau-

n1<lle 11elln par. gcn. J>r. l"Jost<n1 l!Pd. a. , ' 1tr{I . .Jo11r11 .• 1~ gin. ·. :.\I,\CFIE C'.\1tr>u1·:LL. T,a 11·sichiatl' ia nPlln pr<1tif'<l n1ed. [Je<l iatria, 1 Jug. - ~. DE \·Jr.LA. i11tr;tdcr111orE1n z. n01 n1orùil111. - O. l 'O :~ zo r I:\O. J ,01H·o c ·ito~i n0lln

t}ertosse. Jou,rn

.~e:.

Jléd . de l ,illc,

~

J,. JJ .\:'\ J·: r.. J ,n

gin. -

~ifi.l.

sccond. del si:-:tt'IlJi.l yenoso. Arrh. de 1l{ed ., Ow . .11 E.sp., 28 gin. Ii'. ~l.\T­ T.\ r;scn. I Je ucoci ti ~:rHnn losi p0Jin1orfo-nnclen ri n<·lla tbc. polru. cro11. J.fiinr:h. Jiedi.z. lVoch. , 27 gin. -

~\. .

i1ervoso cronico. Ga::::. d. O:;JJ. e d. Cl., G lug. rimento

''"II.T.STA'M'ER.

l"'. 11oxo1x1. Iniez.

]11tracardiacbe di ndrenalina. Gi.orn . di .il led . ~lil., lug.-sett. - S. SALIXARI. Trattnn1ento delle ferite osteo-articolari d'arma da fnoco. Rev. Med . d. Urnguau, apr. P. ScREIVIINI. Il segno di Neg·to J1ella paralisi facc . P ensier.o .:l led., 20 giu. - G. Mu CATELLO. La colelitiasi con si)ec. riguardo a Ile complicaz. pancrea tirhe. - G. l i'IORE. L'ultra-sole Landeker.

K. BRODT. <'altri. I.<l pRiCt.1i1u1. nuoyo anestetico locale. - II. ~7 ACRTJ~R. El~e<iitnriet:'1 òf\I cancro. (iOTTLIEB ,

-

Ga.~· ~.

1093

d. Osp . e d. Olin. 10 g iu . li' . ...-\.LERRIO. Spl€nomega1ia cirroge11n da mala ria. Medie. I tai .. inng-. f;;.. FH.\NCF.R('fTINI. :\1odifi(•a-· zloni d~l sifiloma iniziale. · · Ston1.atoZ., g i11. - A. PER.NA. I/a11e~tesia in odont.oin trin ed iii sto;11u tologit1 .

'


1091-

[ANNO XX\l, l'ASC.

IL POLICL 1 ~ ICù

/Jrit . ./01 tr11. !~a.dio/. giu. ;vJ. IL H . ~,\..\~L. IDff~tti <.lei raggi X .•u ll fu niioni tli ('{•rti orga11}

<' tessuti. -

( ·.

« 11

POLICLINICO >

<; l' Y '''1ron1.o"·. J{1ldiografitt dj

p!'e\1<10-{'0X;\ Jgi<•.

lfr:r1;, .. , ..... IUU~. l·' . ·~· :\lOH E~O. l .·into1ni ili patoloµ:in lll<'llt.11«•. - ~. P .\HCl" .\1... r c-ontrihnti cl<'ll:\ lU()clit'. <.\ lJa c·r ilninalogia. Alr•<li;... J\lin.i l.;, JU lug. H. RIE'rsc1u:L. Co1nc il

lnl'0 t'sti,·o di111110.c:µ:i ;1 la Ha 1nte dei ban1hi11L - - O. II u :\TE \t ur,r.i-:1t: cc Bs<: J'ezione » cli initrorµ:. n ttra v. il feg. e i rPni. - II . '1\"EI'l'<: .\~RER. ~n llo stov;11·:-;ol . .\. :\J01·: r'. Lt·:n. 'l'er:ipi:t cl'in;-11.1zion<' <':1

all;1 \\'p11ni 11g-t' r nt•lln lbl'. poln1 . Jliinch. J/c<li.: . \\'<Jcflr •ns., 11 1u~· . ·- ~\. :.:\l.\YJ·:H. 'l'ratta1ne uto Ù<'ll'ilt'o J>•lraliticl). - I . Z .\Df.;J\. J.n prognoi-;i dt.ll n1otbo di J~iPru 10 1·. ·- H. ('1 i Hsu11 -

f.

I ..-C

fl(\Ul' O~ i

Ya. 'OlllOtOl'il'

(~

t1'<)fiChe.

ll f'fl., J~ lug. 1~. HEY~l.\ ~"X. J,,o sto,·arsol i1ella J)l'Otilu~si P tcr;\pia della s itili<l<" .A111;. di (J.-l<'lr. ~· (Jinf'c .. ~O g-iu. -- C'. ('_\ss101. 1' l'rive lla -ti l'<l testa. Cult . .ller/ . .ll odcrna. I~ lug. l)I.\ZZ.\. f/inZbl.

i11:11.

s nlina ntosi;;ica . - Ir. f ~o PnE$TI-SE~ITNERio. Cor..;idetta « 1nn In tt ia dPi Yoruiti a hitna ]i )) . Arclh. rl<' ll<' rl., Oir. 11 l~' .~p ., 19 lug. A . CAL~tE'f'I'E. ( • . (; l 'l~n I~ e J1. \ \ - i·;J r. L-TI .\ T. L F. . ' [ cn1 <I ti,.() d'irnn111nizznz. contl'o la tbc. fJli·n iou l'n<liatri-0a, giu. F. Z1r:OHOI. H~lg~:i l~oentgPr <·ontt\ 1uetodo cli :-;aggio JH"'l le en1<)1n1tjt\ <IP] 1' infR ll~Ì ;t. :\ . P, .\ Cf' l CH E r J'J. l~Ol'Dl:1 e1<\l <"110 1'(\

i llf:t Uf iJp.

'

SEZIONE MEDICA

.~t11diòs

MANX.

331

l i fa::Sticolo n (l i) ·ettel)lht·r. 19:21:), elle t1·oya~ i i11 cor;:>o di sta111pa e cli.e n Pl)ena pronto spedi' emo agli associati df'lla Srzione .·tessa., cont ie11e i. seguenti

LA VORI ORIG lNALI . J.

E. Trenti . .i. .:. u /)t<l ull caso iti /11111<ir1 • JJri 111 i1i r o rt 1~ I f e g rt l o a le n t 'i.'> .,. i 111 u rl ee or s o

(l.,i Il/ ocing io(•nrl o l eli o 01 ,l j . TT. A. Businco e P. Foltz. Contri/Jufr; alluloi1110- paluloyico alla 1Jaloge11 esi d ellr PJJ tlo- ... 1Jle nomegalie 1nalari clie (co11 11a.rticolare riguarrl o ((/ tu11/1•un<> ciPllr· « Gitterfas ern »). 11 J. G. Biondi. Co11t1..ibuto cli lli co sµerin11' 11f at1~ r>d inf1•rz>rcto:.'ion1· </ Pila r1•11::.inn1> di Il i .i ni <T'n s ,, a n den Ber a11 . 1

. . . . A RtCHlESTA S I INVIA NUMERO D I S AGGIO

nou abbonati Il Ila µre.letta l;eziollt' ~I t•tl i ca. potritnno r1 · cev~re copia di qu~sto iuLeressautiesimo fllec1 colo. inviando \'agli~ postale di L . S a: Cav. LtlJOJ POZZl · Via ~istina . n . 1-t. 'R oma. Dtsidt:raortolo ra.cco111a.udato e itl si c uro da s o1,.r r1m e n t1 pootali. a5ZJ,?i11nge re 1\0 centesimi. I

I

Indice alfabetico per materie.· Angina pec;toris: trattamento cl1irurgico J:>ag. l 07ii Ar. enobeuzoli i1e lle l)iodermiti graYi ùi

bambini debilitati >) _.\sn1a : ricerche etiologicllc . » Bacilli ca rbonchiosi: con1J)O L'tau1e11to iH: g li :lllÌllHlli. JTIOl'fi >) Bickaconitill:l : ri<:el't he . )) Bibliog rnfi:t » ("-Orea del Sydt\11ba1n : ricerelle e tiologic;he » <.1orea embolica rd C"mbolia tlell'arteria )) eentrale l'(\tiJ1i(•f1 . • •

Cuore: :1~i0ne de i fe.-t r111aci r- nl Ouore : .uturn ('11te : carcino1na ba ~o(' •llulare n1nltip.Jo

10 o 1077 lORl

] o.'1

1090 107 . 1079 »

primitiYo . . . )) <'t1te s.lua i11 Yarie dèrmatosi : i'itolog-ia )) Dolori viscel'nli: cur::t C'On l'a11cstcRia pa•

1080

»

Crona cn d el 111011i111 eulo prof<>s.·i-ona l e .

ra Y<'l'tl'bralt> E lt\ttl'ofi siolog:ia : rie<' 1·clle .

1079 1078

10 1

107R 1078

~Jn1iplt'gin

pla~ti tn

n111 ~colnre

.

. . • l<lrolo~ia. eli1na tol ogin e tera pin fisica :

(j latl<'Oll1U :

f'<Hl~l' '~:-.n

il -

.

. . ldro r1'<'t> 11aRnli: trutb1mento. R111na. Hl:!4 • T ip , Cart it"re C.entrnli ( ~) .

))

1079

»

107~

»

1070

))

1082

))

107!>

))

J07!1

))

1081

àiione curatiYa •

Organi s0s~11ali femminili: ricerche fi~iologichc . . . .

1081 10. j

1088

~orditit

»

1084

1>

1080

10, 2

))

»

Reazione 110,ocaino-formalinica: ricerche )) ~COI)Cr{:R mediche: tra le grandi » ~inn ite fro11tnle arnta: tratt.omPnto . >)

))

))

» »

J 0781082 10&

Ra tireddorc : rimedi

1.0~0

))

,,

1081

))

)) casistica . • .hlucefalo : enclotelioma della base » • Ernie ingninn li recidi ve o Yoluminose :

:\iedicina del lavoro : ('-Ougres o .. l\1eloterapi~1 : la . 1Vl:icrorganisu1i : 1nelodo fisieo di din1ostrazione Nervi : rice rc-he Sl111n ·uttLl'<\ . Neuropntie sifilitiche parenchimali . Occhio: 0011tratture istericl1e dei n111scoli •

.10%

vo-

l um iu osa .

esterni Occlusioue intestinHle : dell'une tesia spinale

)}

1065

1073

tific~l:

a urico lare . :\Ieòia stino a uterio.rc : ( i:;:;ti clern1oide

Osteoma fronto-etmoidale compli~1 to . Ovaie: snl11npo post-natale . Pancreas: {liagnosi c'elle n1alattie . Perborato rli sodio: azione ossigenante Pr0ss ion~ arteriosa : ricerche .

))

Etnia nop. i<' on1onimc· trnn8itorie: vatogene:;; i

. f.>ag. 1086 Irite blenorragica : l'>) 1084 J ;iquidi a sci tic i : esame I ..iquor : emissione cla una fistola ,,sseo-

senile . . . . . ' 'isceri: pe o in rapporto ai tipi morfolo.g ici C'O!'titnzionAli

.

.

))

))

n

1® 1073

1080 1080 10iS6 1079 10~

L. Pozzi. ed. resp.


'

IL POLI CLlNlCC.J

<P.\<;IN \

l>ELL '. \) f ) ll ~I STH.. \.Zi O~F. )

~EZ'. PRATlt.:A ~. 33

----

CIAMPOLl~I Docente d' i 1nedici11a b-'gale d e gli infort uni i1e J H . Is tituto d i ~ 1 11 di .\ftldico pr i nripalP delle FPrro,· ie d e ll n St.ato

Prof. Dott. ARNOLFO

s11p ... .-i,ir i

111 Firt>nz.e

LA PERIZIA NELLA PRATICA INFORTUNISTICA (Guida per i medici periti) Prefazione del Prof. CARLO FERRA I J)i rettor e d e ll ' l "> tit uto di

1n 1..~ dici11a

lega l e del la H.

lT ni yP rsi tà di

Pi~;1

· Riportiamo la Prefazione che l' Illustre Prof. FERRAI si è compiaciuto scrivere per questa. pubblicazione :

" Se h o él.C'CPt.ta.to uen \ro lentieri òi HCrivert' d t Le rigl1e i11 ('a po a. quPst() \"Ollllll(~ t"t <~ ·' <lel C iarr1polit1i, r1 on è certo per TJreAe11ta.1·t' <J _i Jcttori l'Aut< r<'. ch e è ben ('()f1<)S<'1Ut() '' ed apprezzat.o. 111a per es1)rimere iJl1bblica11 1<'l1 f<' il 111i (> pla11sc), all'opera di \"<> l ga.ri z., zaz.ior1e llPlle qun8tioni r n ~<lic <)- l egal i cl1(' <"'gli d<:l t('Jll"(H) \'<l con11 1i0nd<> C'<> l l<' s110 1

•· pl1bbJi<.:azioni .

•• .. " "

" .. •. ··

•· ...

'' ..

,, " •

,, '· ''

.. J=>er chì• di fr <>lltv <tll"it1 (·t> 1t1pr ' nsio11t\ dc•ll'i111porta11za RCit'ntifi('a. ~ I ica p soc ia, l t~ rlr•JIP disciplinP n10diC'<>-J<;)gali , C'!i(\ pur n p l n<>8t r c) l.:>a.PS<' l1u11nc) tra d iziu11 i c<)SÌ g;I<>ri()Se. i11 cc)1111) r~ 11 s i one f>l:)r <·11i t utte) c1 t1antc) '.'i i rifer isce a ll a prc1)a1·az i c) 111 • 111 etlico-lt-'gc.t] ~ c1ei i n eclici (' dt:\ i g·it1rist i , ()d c.tlla. i)rait i(';_l t1t.ilizza~ i o11t' d i quP l l(\ disC' i p liJ 10. (\ trasrtlJ'(tt( > e di R<> rgn.11i zzafo. l° <) p<>ra di <' hi. C<>111e i l (; ia.Jll fH >l i n i. tende>. 1>0r qt1antc) l o si pur) far c·c)g li scritti. a r Pndl r ln c·11<) sP ns i bile' <' g ra"'\T(' rl i c·<>ll8<?~· uc'n7( lcl. i1111)r eparazione ln edi<.'<)-l •'g·alP d<>i 111(•dici pratit' i. d0vc <'kRP1·e a.lt<tl1ll)llt·<\ Jociata ed in<:(> raµ·giata. .. ~1)e(' j <1 J n10 n t<' l)< >i <1 t1 a nd r> J·opera J.i ,.,)] ga rizzazit1n0 <\ di a n1111 <tL\st l'èl 11 1<' n te> Ri r i\ '" <>Jga a CJ.uPl <'<l lll] H) cli<' quaAi si ide11tifl ca co l l ~ eAe:rc i z i< > Ht0sHo d0lla prc)f0ssione Jlltldiua, C'i <>è cli ca1n p<) i11fort LLn i:--;tico e elci l e a,. ·s icu.ray,i o11j S<H· i a I i. ·· ~o n n1cn<> util e <.lei precrclent,i <\ ftU C8t.o nl1ovo v0J t11n ~ de l (.J ia1111)<) li n i . i n cui _ c<> n c)1)1)<) rtl1 ll <:l c·c>11cisio n ll. che r<'ndP n1a ~:g i or (• la. <·h ia,r<'zza ctella lna t<'r ia. \ri0nr•· r>Rp<)sto tu1t<.) qu 0 llo r l10 ri gua,rda. la, partP n1 e(li ca. tlell<"' <'<>ntr<)\·er .· i liql1icl;:lt<>rie 1~ la. forn1a <..\ il c·ot1tPl1tLt<> della ])C:l ri z i«t l\10ctica in te111a di int'o rt1t 11io. non senza llelut· ida.r e ' 'ariP q tt0stioni c:hl\ ad op:n i ll1<)111 0 11t«) ne ll e ro11t,r O\'t'l'R i0 infort11nisti c hP ri corr0 1 1 0 ~ clua li la \ alute:1.zionc\ clt' L p<)St 111l1i in l'HllP<)r t.o a l le fu nzi on i 01)0raiP . la ried11ca.zi<>11e l ·l'<>f<:1-;s Ì<)na l0. la. sin11 1ln.z i<>11 e. l'attto l es it 11i ~ 11 l<), 1 cl a.li rt' ai1ct>ra . .. ,.l.,u t t i p l111ti trattati i11 stl <'c i nto P ra pidé.t111 e11t t>. <'<)1 110 I(} ].>l'OJ or zic)ll i tl("' I ,·0]11inetto, e l<t 8l1H. cl0kt i na~io n t' all' t1t ti.111<:t <'<> l iana d0I J>{ >z~ i ri e hi Pde,-~lno. i11a ('C.) tl ta.nta conoscenza etl cs1•erienza tle lJ 'argo111e11to da, far tl eHid PrarL· cl l <.' ad alcu11c) cli essi · iJ Cia111polini clPclicl1i in 11101l c> ~ p ec i <:1 J 0 1111<t Sllél 1111<) \'ét ap1n\~ZZ<ltél t'd lltil0 p11bbliC'aziont"' , J · I 1( !/ <,·1·o .1:Of n -·) q. h / / .'-;((. 1

Prof. CARLO FERRAI (J n \Oltl n1 e

)11-so

rli ptlg. V f-7~ (N. 10 d e J Le Mo11og rafì e l\1.edico-Cl1irurgiche di attualità}

coll ezione del '"Polirli11ico . n i1idamente stampa.to a.b b9nati a l "Poli clini co,, sole I.io 8. 75.

s t1

carta se1nipatin ata. Prezzo JJ. 10. PPr gJi

============================:=========================================-=~-~ ··-===:----=:-=======

.

dello stesso p,.of. e7RMPOE7N7:

La diagnosi mediCo-legale della l(l(Nevrosi dei traumatizzali ,, (Il rilie\?o e il significato dei ~into_m.i) <lirPtto r(~ <lt-l l{. I. tiluto 1Ji :\lle ùicin a l Jeg;;.1 le tJelrt· niYPr·:-;ità <li ~if'H:t Un volume in-8° d1 pagg. \TIII-74 (N. 8 delle nostre rnon og ratie ) ledico-Cllirurgicbe d'attualità). nitidllm ente stampa to su carta semipat.inat.a. - Prezzo L. 1 2 ; per i nostri abbonati sole L. 1 O. 7 5 fran co di porto.

Prt·fazione tlel Prof. CES!RE BIONDI,

In via r e "faglia P ustole al C'av. I-'l 11G l P fJZZI ,

v·ia H;stina, 14 - R O.:llA.

'


11. P11t.11· 1.1Xil !I

È

' P .\ <:TX A ll ELT.' .\ :\J) l I~ l8T R_\ ZlO.\ l': )

' ·EZ. .P_1~_.-\_TI<: .\

~.

38

pubbllcato anche: Prof. PAOLO S T ANOAN ELLI deba R. {Tn iver-ità di Napoli • I

bro:11chiale • .-.ei.. rnoderri_i coi::i.cetti

L'asma

____._...,.......,,...___

.~~

.....-....-.....,.....,....__a......... ___mmm________..._.______...,.______

'

U1J voi t1mP t11-t3" <I i pagg. \7II l- 100 (N. ti df! I Le lVIon o:;r rafie i\ledi co-C'hiru rgiè he d'attualità) Collez ione del l' Policlj11i co .. 11itid a 1111·11te starnpato su c·?. r ta Sfl tnip a t inata. ] 'r ezzo I,. 12. l'er. g li ahbonati a l '"Pol i c li11 ico .. so l e I ,. I O. 7 5.

. . '' '·. ~

-

.•

71.ltPe nostPa Pece11tissime pubblicazioni: Pro~.

Dott.

L e oxi ~ rd.o

Doce nte di Patologia Chiru rµ:ica, Cl inica Chiru rgi ca. e

..

.. \

I>omi.xi:ici.

~lE> d icina

Operato ri a n ella R. Universita di Ro1na

. · PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA • Il •

Il

Prefazione del prof. ROBERTO ALESSANDRI U n volume ( n . lo della i1ostr a Collana Manu ali del " Policlinico,,) di pagg. I V-452, con 225 figu re intercal ate n el testo, n it idamente s tampa to su car ta semi patina ta ed artis ticamen te rilegato in pien a tela inglese, con i11scrizionì sul pian o e s ul dor so. - Il libro è el abor a t o con criteri di assoluta pratieltà, e corrisponde in tutto al le esigPnze odierne dei m edici chirurgi con dotti , dei giovani la ureati e dei laureandi. - Prezzo L . 58 - Per i nostri abbonati sole L . 48.

,

~

N. B. - Questa agevolezza resterà in vigore fino a tutto il 31 corrente . ..._ Dott. Prof. GUSTAVO RAIMOLDI

docente di Patologia Medica nell a R. Univer sit à Chirur:5Zo-aiu to neg li Osped ali riuniti di Roma.

L'esame della funzione renale con i moderni metodi di indagine Prefazione del Prof.

ROBERTO ALESSANDRI,

Direttore

dt>lla

R.

Clinica Chirurgica

di

Roma.

Un volume di pag. VIII-247 (N. 14 della «Collana M~nuali del Policlinico »I nitida m Pn te stampato su ottima carta. con 21 figure intercalate Jlel testo. Prezzo L. 30i Per i nostr i abbonati sole L . 25. fr anco d i porto.

Dott. SILVESTRO Aintn J1 e ll a R . Clj n irél I:\l> l CE

LE NEFROPATIE

SII~VESTR l ~f()dica

di k o1 11a

I ... TEl\lA T I CO: p refazione: -

secondo le inoderne vedute

Ca p . T. Ricordi ana t o-

mici - Cap. II. Fisio logia r ena le - Cap. III. Classificazione delle nefropatie. · C;tp. I''- Seme:ologia urina ria . . Cap. Y. Esa1ne delle funzioni r enal i. - Ca p. \'l. Segni cliniéi in ra pporto a lla insufficienza renale. - Ca p . ' 1 II. Nefrosi. · Cap. VIII . Glomerulonefr iti. - Cap. IX. Glomerulonef rit e

cron ica d ìffu sa. - 0up. X. Sclerosi renale. - Cap. Xl. Rene d a s t asi . -· Bibl iogra fia . Elega ntissi n1u brochure di pag. \"I· 168 ( ~. 3 delle nostre e ~lonografi e )led ico-Ch:rurgic:he d'attualità>). stampata su rnrta distinta. in nitidisi-imi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 6. Per i nostri abbon nt j ole T~ . l 3 .. 7 5 in porto franco.

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI, della R. Uni v ers ità di Roma

La voce parlata e cantata, normale e patologica Guida allo studio della fonetica biologica Pref'azione del P r of'. SANTE DE SAN O T IS della R. Università di Roma

Un volume (N. 13) della nostra Collana Ma,n uali del "Policliuico ,,, di oJtre 500 pagine, con 194 figure originali ne l tE>s to ed una rit1scitissima illustra7.ione sull.a coper tina, nitj damente stampato sti carta semipatinata.

In commercio L. 36 più le spese postali di spedizione; per i nostri abbonati sole L. 32 in porto fran co. Medico delia Fe.migli& Rea l&) · Di rettore e Primario del Preven· tt f FRANCESCO VALAGUSSA D0 Pf 0 • · torio per lattanti e Emilio Maraini > . Medico Prim a rio dell'Ospe1

dale lnfantitt e Bambino Gesù

IL· BA

>

Docente di Clinica Pediat& ica nella R . Università d i Roma.

BIRO -

Consigli- d'igiene ad una mamma

. ('J'ER~A EDIZION~ NOT EVOLMENTH AMPLIA T A) On •olume in-16. di pag. XIl -200, nitidamente stampato, r,on una riqscit·issima illustra zione colorat a sulla copertina. Preuo L. 1 6, pii) le spese J>-O&tali di spedizione. - Per gli abbonati a) e Policlinico > sole L. 1 3. 4 O f ranco d1 porto.

P<'r 1·ic11·ert <111 nntu xop ra illdiri~ .~ arc ·raglia J>ostalc: al C'q r . J. ['lGI POZZI,. Via ~i.stina , 14 - RO lf :\

-


ANNO XXXI

Roma, 26 Agosto 1924

Fase. 34

,

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

/

FRANCESCO DURANTE.

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO .

Osservazioni cliniche: P. Jlastianelli: L' ~voluziooe dei criteri curativi ed operativi nel t.ratt;uncnto dei pazienti gastroulcerosi. (Contributo clinico sulla ulcera della piccola curvatura) .. Note e contributi: l\:I. Fasano: L 'addon1e acuto. Riviste sintetiche: A. Filippini: L' Alastrin1. .Sunti e rassegne: MEDICINA: R. Pbilip : La tubercolina nel hl diagnosi e nella cura. della t ubercolosi. - Redeker: Profilassi di disposizione o di asposizione nella tubercolosi; esacerbazione endo~ena o superinfezione esogPna '? DERMA• TOLOGIA : Pasteur Wallery-Radot, Krief, Jacquemaire: Studio sul tlermografismo. - J. Nicolas e ~1 . -Favre: Il segno della vetropressione in dermatologia. Nodulo lupico e nodulo sifilitico. .cenni bibliografici.

Accademie, Società 1nedivhe, Congressi: Regia :\ cca<l e1nia l\iedica rli Roma. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA : ' ul rischiara· mento dell'apice polmonare. - Frequenza dei :sintomi della tubercolosi polmonare. CASISTIOA e TERAPIA: Il diabete mellito in gravidanza. - Le suppurazioni nei diabetici. - Sull'insulina. - L 'impiego dell' in sulina nei diabetici tubercolosi. - I piccoli ::iegni dell' in ..;11fficienza ovarica. L'iperovarismo. - La t,;Ura medica de l morbo di FlaianiBasedo,v. - Lo stato attuale della terapia 1•aratiroidea. V ARIA : Le api in medicina. Nella vita prof~ssionale. - Cronaca del movi111E:>nto professionale. - Concor~ i. Notizie d iverse. Indice alfabetico per mater ie .

Diritti di proprietà riservati. - E vietata la riproduzione cU tavort pubblicati nel di essi senza oitalrne la fonte.

Memen t o.

POLl~LINICO

e la

pubbl·ica~ione

aei

sun1t

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inv·iato la 2" rata semestrale dell'abbonamenio in corso. rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L'.i.\~rl\iI1NISTRAZLONE.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPED:\.LE ALEEH rr lN • "

GIOVANNI VALDARNO.

Prof. dott. P1ErRo l3ASTIANELLI Direttore Sanitario e Chirurgo Primario

L'evoluzione dei criteri curativi ed operativi nel trattamento dei pazienti gastro-ulcerosi. (Contributo clinico sulla ulcera della piccola curvatura).

~

Quel i11edico che, dinartzi alle complicanze g ravissime dell'ulcera gastrica in attività o a11che di11anzi al protrarsi per a1111i di crisi gastriche (ipercloridria, dolori in l'elazion,e ai pasti e cal111antisi con gli alca lini) abbia sorpassato il tempo di esp erimento d'una leale c11ra medica (sempre da applic<trsi aJl'inizio dell'ulcera g'astrica) s voglia continttare la terapia medica a base di rigorosa alimentazione lattea e di alcalini (bisml1to~ magnese bisl1rata, bicarbonato di socla, carbone di Belloc, ecc. ) e di seclativi (atr o1Jina, rr1istnra dell'E\vald, papaina ) quel medico dico, non credo possa .esser e tranauillo in coscienza. Pl.1rtroppo a trarlo in i11ganno fino a l)OCO tcmpç> fa vi era l'andamento evolt1tivo sir1to1natolog-ico d.ell'ulcera gastrica, specie della pie.cola curvatura, che, con l'arrestarsi dei sintomi (dispepsia, jperacidi'tà, rigurgiti, pirosi

e dolori g·astrici calmantisi c-0n l'assorbimento di alcal i11i, e 11ecessità di dieta lattea) , poteva p ersuadel'lo a c1·edere in t1na vera e propria gu1arigione. Invece ogg·i il fatto anamnestico ha valore di sintorr10 patognomonico e cioè la alterna vic enda di benessere e di crisi gastricl1e da ulc er a è di1nostra.to come dato affer1nativ0- sicuro ·e certo della evoluzione sinto• rciatologica dell'ulcera gastrica e deve far cambiare rotta tera1)el1tica al inedico . i\Iolto • pit1 che la s-ori:>r.esa radioscopica (éncoche) p ersistente e resiste11te alla atropina e la fissazione stilla lastra dell'alterato dinamism-0 g·astrico, sia pure n·el inomento di posa, nelle ulceri gastriche cro niche a sede sulla l)iccola curvatura (!>iù frequ enti di quanto n·on si cr-ecla e cat1se di errori diag·nostici anche per interr1isti sperimentati) e la nicchia (v . Haudeck) o anche l'o.m bra rotonda dell'rleumiester ed il diverticolo nei cr~si di ulcera callosa e perforante clinican1ente dubbia, assicurano qualunque più preciso e mie ticoloso m·edico-internista che si tl'ova dinanzi ac1 11 lcera gastrica, e che qt1indi deve sentire il bis0g·n o di consegnarla al chirurgo. Nè la moderna c11lt11ra del medico trova . molta difficoltà a differer1ziare dagli ulcerosi gastrici i falsi gastr·opatjci (vittime di errori igienici e dietetici, sofferenti di appe11dicite (ul-


1096

IL POLlCLlNICO

cera iliaca del ~loy 11il1a 111), colecistite, i11alattia del Lane, membrana del Jack son, le ptosi, le a i1nessiti) e cos: pure t11tte quelle lesioni che 11on sono nè gastricl1è n è add-0minali (pretubercolari, pretabetici, insufficenze epato-renali, lesioni cardio-va scolari, gli ac.etonici), noncl1è (1u elle infeiion i ll teticl1e trascurate con local izzazioni gasti-icl1e la c11i natt1ra deve essere sempre ricercata come l'accomandano il Castexe, il Paucl1et, nrlle quali è giusta la cura a 11tisifilitica seg·11ìta clall 'interve nto (resez. subtotale ; 60 ~~ di guarigione) se quella abbia avuto rest1ltati negativi. Cl1it1sa questa parentesi di diagnostica dif. ferenziale il medico internista, dinanzi a gastro--p azienti-11lcerosi trovas~ di fronte ad un b ivio aprentesi di11anzi alla sua coscienza ed a l suo sapere e si deve risolvere i1er la via g iusta che è la 01Jerativa. Il medico moderno colto n on }J ttò disi11teressar si di risolvere tale proble111a jn sen so affermativo chirt1rgico n, 111e110 che non si \•oglia din1ostrare a ffatto di-. g iuno clelle qu estioni di fror1ti er a (Léj ars) tra. m edicina e cl1irt1rgia sulle q11ali l 'illt1stre ~1 8: ­ raglia no or sono tre a11ni a Napoli alla seLlt1tn, <li collaborazione medico-chirt1rgica ùei <ll1 e c:on gressi di ln eclicina e cl1irurg ia riteneva, assai 01Jpo·r tl1no ir1 seg·n are alle scolaresche li11iver sitarie. D 'altra parte ln. cession e al cl1irurgo di e:asi sì fatti mette j m edici neJle condizioni di co·m JJjere il proprio dovere terape11tico e di co11~ correre a i problr1ni l1tili dal punto di vis1 a d el rendin1ento l1ma110-sociale, ii1tellettt1Rle e 111ora.1 e. I o n o11 vcg·lio dil1111garmi a ~viluripare questi criteri etico-sociali e i1eancl1e tt)Ccare i l l> l'O])}en1-a d ella él l)plicazione d ella Cllrn. f'er i r iccl1i e l)er i }) OV e l'i, cl1e i1er m e d r.bJ)ono rig11ardarsi a lla s tregua d ei m edesimi co11cetti <i i t r atta111 ento, ina lni })asta fa.re Of ~E~rYat e cl1e l'affetto da 1dce ra gastrica c:.ncl1e ctonjca se11za cò tnpl ica11ze tl e,·e so1)l)Ortare scff erenze tre1ne11cl e cl1e g]j n1i11a110 l'esi ste11z<:t 1,er lo caclin1 ento di forze ch e cl ete r111i nEtno la perdita della capacit8 a l lavo ro 111d.r1t1 a le cd i11tf·lJett11ale: rsso gastl'o-paziente 1... nn rappresenta più 1111 ' 'al o r e econon1i co })er sè, p er la st1a tnmigli a e l).er la soci età così che l'~s~Jressione tli Goethe che la 111orte è cla r referirsi ad l111n vita di soffer er1ze è pl1rtro1Jpo ~iusta. I o son o da inolti a 1111i convinto che il trattam e11to cl1ir\1rg ico d ell u1cera lle\'e es~ere co11') i gli a to dal inefl ico e r a tlical!n cnte e.-1·gu ito d c.1 1 chir11rgo e cioè eseg11ito co11 r asezioni piti o 1neno c. tese inal g ratl o c11e n on ~ i ._lbhiano ·avut~' ~a 11zio1 1i c1 i11icl1 e ed anatomo-patologicl1e r1 è ... ne l'in1P11tali cl1e ci assic11ei110 C·>l1 }Jrcti$io11 e il n1 ecca11is1no !)at ogenetico de11·11lcera gastrica. ...\ (111esta !)el'~\1asio11e di con\'inzion e no11 ...11lo i11i portn.110 i n1iei 38 ca i di r esezioni pii1 1

( ..l\NNO

XXXI,

Ji"'ASC.

31-}

111eno estese di ltlcera co11 un m orto, indip~n­ dente da errori di tecnica, ma le statistich~ di colleghi v·alorosi esteri e nostrani e cioè del vo11 Eiselberg, d el Kt1ttnel', del :Wlajo, del von Haberer, del Pauchet, del Ro-vvsing, d-ell'Uffrecl nzzi, del Giorda110, del Cappelli, Oliani, ecc. Gli a r gom enti IJOrtati contro ·(discon-0scenza etiologica, mortalità, recidività, postt1mi a dista.nza) hanno oggi un valore minim 0 perchè i chir11rgi seguaci . . delle resezioni più o meno est ese hanno con le loro statisticl1e· debellato vitto riosamente gli o,p po,s itori. Porta.re a conos cenza d el ceto medico che è infine il collaboratore nostro più diretto a costituire una coscienza cl1irurgica per la l1tilità di certi atti operativi (r esezione più o meno estesa d ell 'ulcera gastrica), i propri i·esulta ti è doveroso e poi percl1è si deve cl1iarire q11a li specie di operazioni son o quelle cl1e coi·ris1)0 ndon-o nell a cura dell'ulcera e non seg11itare a far cred er e cl1e con l1na se111plice gastro-digiunostomia stilizzata e sistematicamente elevata a in eto do si deb})ano g l1arire le ulceri. Infatti il d.renagg·io g astrico co11 la gastro-digiunosto111ia 11011 ft1nzjor1a g·i:\ sempre, co1n·e d·el resto la sorpresa radiosco1)ica dimostl'a a spieg·azione d ei r1on 1·es11l tati clinici della gastroclig·iunoston1ia: })isog11a i clli1·t1rg·hi più . cl1e . d ei medici s i nersl1ada110 cl1e la 11 eobocca non . funzion a con1e ur1 tra bocchetto !Jer il contenuto end-o-gastrico e si p ersl.1adano cl1e lasciando l?ermeabile l'orifizio p ilorico, la corre11te ver qt1esto non è tolta ed interrotta dalla neobocca della gastro-e11tel'ostomia, ma data la strl1ttu. ra arcl1it etto11ica de11o sto111aco e la Sl1a abit11dine funzior1ale, atavica, prei storica il cont e• i111to endo-gastrico tende e s'indirizza \ 1 erso il vecch io l)iloro e di q11i i l ristagn o alimenta r r ipercloridrico, e gli S})a. mi dolorosi. Infatti il l)ilol'o colla r eg·io11e antrale è il signor eggiator e dell a f11nzione gastrica e la mantierl e altel'ata qn a11do a1)1Jnnto non è messo f11ori <li azi o11e. Non s i disco11osce cl1e J)er casi eccezio- . i1ali l a gastro-digi11n o~tor11ia })Ossa avere 1111 valore mag.ari cl'interve11to })alliativo o di preparazio-n e ad altri più com1)J,essi (eccettuato ~i i11te11cl e ] [t i11dicaz ione classicét di stenosi , ulcera pilorica scl er osata stenosa11te ) ma la gastrocl ig i11nostomia non può esser e la }) anacea d elle· di,·er se lesi oni gastricl1e. Aver fatto credere questo è stata l a cal1 sa del senso di sfiducia dei i11edici internisti cl1e llooo - }'j11l1tilità cli c11re n1edicl1 e ebbero a rivolger . i al éhir11rgo, il q11ale, solo a\·vale11dosi deJJ a gastro-diginnosto111ia non li ~oclùi sfece e fors e essi subirono rj1111')rov eri dai clie11ti consigliati da loro a1l'i11 tervento. Dun c111e i re~l1ltati avuti dalla mag- · gior anza d ei ineclici a rig11ardo degli operati per 11lceri {". escl\1 d e l 'i11dicnzione classica <li ul ce ra 11ella cler osi ~t e 11 otizza r1t e il piloro). e d

1

1

1

-


[ANNO XXXI, FASC. 34]

1097

SEZ IONE PRATJC:\

anclte i)u1·troppo dai collaborazio11ist1 l eali dei chirurghi 11anno sco11tentato e giustam.ente i colleghi. Il pubblico che ascolta più \'Ole11tieri chi i1011 consigli o cl1i disst1ada atti operatori e che non ha il n1odo di essere edotto <lei buo11i rest1ltati ottent1ti d a i chiturgl1i cl1e <ll)l)licano co11cetti ct1rativi rnoderni, se si rivolge ai colleghi i1011 soddisfatti dei resultati di cure chirurgicl1e eseg·uite co11 metodi irrazionali ed antiquati, si 1)ersL1ade dell'inutilità di atti 01)erativi ·così cl1e il cl1irt11·g-o si trova din R11zi a dt1e correnti sfavorevoli. In verità io 11on posso n1ettermi fra i cl1i1·\1 rgl1i che siar10 ostacolati a.r1zi ve rJ o accrescere il nu111ero deg·li l1lcerogastro-pazie11ti cl1e .fidt1ciosamente mi si affidano l)ercl1è a1)pt1nto i re stùtati costitt1isco110 la 111igliore pro1)agdilda alle idee cl1irurgicl1e a11cl1e se dalla l)luralità 11011 venga110 accettate e siano contrariate. Per tt1tte queste ragio11i e !Jer i r e t1 Jtati ott e11uti sento il preciso dovere di concorrere alla difft1sior1e di queste idee sulla radicalità di cura tlel l'ttlce ra gast l'ica. occu1)a11 do111i da venti anni di cl1in1rgia gastrica cori })iù di 800 interventi i •niù svariati e ave11domi fatte idee speciali a 1·iguardo delle div€rse indicazioni vecchie, nuove e n1oder11e in relazione a lle t1lti1nissirne co11cezio11i delle e11tità l)atologiche gastriche sotto il punto di vista .fi. iologico, radiologico, clinico e sperimentale. Il contribtlto di nuovi <lieci casi cl1e io i! lustro e cl1e faccio cor;toscere f11 da 1ne })l'esentato all ..l1lti1no Congresso della Società. I taliana di Cl1irt1rgia a Ro111a n el 1923 e clic 1111itj ai 2 lià11r10 11n totale di 38 casi. Ora , i>oicl1è in q11esti 11lti111i di eci casi eb1Ji zero mol'talitù. in t11tti !)Osseggo t1na statistica cli 38 casi con llll morto e i1er l'agi.oni indj1'.)e11 d e11ti dalla tecnica co111e !)Otei stabilire co11 1111a necroscopia parziale. )lentre io posso assic11r a re $0}1ra i re l1ltati ottin1i a di ~tanz a dei 28 casi i11 questj diElci, dnto il te1111)0 breve di osservazio11e ciò non rni è 11e r111esso; pe1·ò io fino adesso no11 110 .aYt1to a 1·iceve1·e l ag11a11ze e creclo, !)er l e condizioni in cni tro\·ansi gli operati, J)ot er ritlenere cl1 e i res11ltati. saranno 11g11almente b11oni. Ecco in st1ccinto l e storie e le osservazioni cliniche e radiologiche di essi.

cla =--11n sino circolare iue:so-gastric:o. ~Yuotan1e11to -t- ore. ' Dati chimici : ipercloridria . Acidità totale : 7.50 per mille. <Jpe ra.~ iorie. R esezione oYalnre <1ell't1lcera t1bicata n ll'unione del terzo n1edio col terzo superiore : s11tura longitudinale, g:i tro-digit1nostomia tr~111s-mesocolica {liretta. Blocl~ap;e parziale dell 'a nt1·0: esclusione alla Pa rla Yeccl1io. Dati anatomo-patologici <.1urante l'operazione: n Il 'unione circa del terzo 1nedio col tel'zo ·superiore

E.,ra. 1. - N. 1. - P. Antonio, cli anni 31, da Terr:l nnova. l"' !cera rotonda òella piccola cl1rva tur<1 ; llllione 3° inedio col 30 ,s up.

d{'lla l,)iccola curyn tnra i tto'Va un ingtossamento o\r11lare ubicato sulla !)atele ga ·trica postetiore, l>ian<:astto e ricoperto cla strie bianca" tre. Dnti anntomo-11atologici 110 t-operati,i: t1lcera rotoncln. di , mm. intere ·snnte ln 11<1l'ete gastrica fin :-;otto la sierosa co11 bvrc1i 110tti a fondo gtigiastro.' <lnn rigione chirurgica e 1'nnzio11a le nlmeno fino nde. ·s~ ...1-l1meuto 10 l~g.: 111anp;i;1 <li t11tto. Diagnosi ana ton10-J.Jèl.tologica : n l<:etn rotonda della ptrcol;1 ,<.:t1r\n tnr:1. 'i

1 \

I

N. 1. - P. Anto11io, di anni 31, cli 'l101·ra11nova Il rn <:e: io1tn i. I

Ding11osi c:linica : Ulcera della piccol.1 r nrYatura. . Dn ti c l il1ici :' l)n .1 a1111i <lolori retro.s:ifoic1ei: r0tl'ost~ru.1 li cliffn~i al <1ol'so, 'TII-XII clorsnl0 (punto vertehta le lli ~ei<.11 ) <lu1·a11te la cli~estione i1ei r0riodi <li cr i=->i <lolorosi. D.1 2 mesi \On1ito alimenta1·e ~iornn li0ì·o. Dolo1·e i•recoce cènac·c i11te11si::-;~i­ rno, e e(>ssazhlne con Jo svuotamento : inni en1aten10 i. Di<' tn li')nida: <.1imagra u1ento note\olissimo. Dati rn<lio~ror>ici : sto1nnco del Rieclel a sini stra . non cli1:1 t.1 to. rientra n1cnto .·ulla gran cl e cur,·a tnra

l :.!. - ~. 2. - l{. Cost.1utino. <li anni 44, da f.<>ro. Ulcera rotonc1a clella i1iccola <:ur\atnra. (terzo medio).

1<'1 0.

~.

2. -

fenna.

R. CoC\tnntino, cli .11111i -!4, cla Loro Ciuf-


1098

1L

POLTCLl~I CO

Diagno::;i clinicn: 1.:1c:era Llella J>ic.;cola c:nr,·u tura. Sinton1i cli11ici: Da d11c anni cure iuedjcbe i11int errotte; periodi di l::Offerenze n <1 in terY<"l Jli ( tl n tu di grande Yalore dell '11le;era ga~tric; n ); dolori rt·troxifoidei diff11si a.I bordo costale destro e . inis tro e al doroo (\"II-XII dol'sale, J>nnto Yert<?bt;1le di Seidl) durante la digestio11e. Cessa Y;\no d: t prima eol bicarbonato ora non più . l<t tn l1ua ~o­ l)l'aggiungeva <-l s ton1aco Yt1oto e ritornava il dolore con nuova ingestione . Dieta liquida : dimagramento, dolori continui do1)0 ogni pasto sia pure liquido. Sintonii racliuscopici. - Stomaco poco dilatato e• ptosico. Segno di Heumister a forma di 1nncchi :t opaca a ripetuto esame sulla piC'cola cnl'\:l t11r:1 . <' in corrispondenza un forte e tenace · rientrn111e11to (éncoche) sulla g rande curvatura. Operazion e . - Resezione losangica della pnre1<' posteriore (sede de11·u1cera) e della parete anteriore; sutura long..it1Hlinale (12 cm.): gastrojejl1no8tomia diretta. Illockage porzione nntrale, escln~io11 <' alla Parla,·eccl1io. Dati anatouio-patologici durante l'opera z ion e. -

I/ulcera si riconosce st1lla plc.·c:ola curvatura cil'cn a l terzo medio perchè per l 'eE;tensione di dl1e sold i (moneta antica) essa è sollevata. bombée. Disi11~e­ rito il piccolo epiploon, €'siste una 11:ona di infiltrazione con la sierosa inspessita e lucida (prores8n ulcerativo giunto fino alla sierosn). Dati atiaton10-palolugici post-operativi. - L'ulcera resecata è a bordi netti, 11n po ' O\alal'e con fondo grigio giallastro corrisponde11te n lla si~ro~n ispessita e infiltra t<1. Diagnosi post-operativa.. - l:Tlcera rotonda dt'll n piccola curvatura 3° medio. Guarigione chirurgica e funzi o11a le. 11 rJorno 5 ottobre 1923 f11 da me causalmente incontr:l to : <.· ingrassato. non ha dolori, n1angia senza r<:: str izioni.

( •.\:'\~O

XXXI.

FASC. 3~)

( n1.1tt>mt.·~i. ~ovr;l11posizioue dei sintomi t·li1tici da ulcerà delJ;.1 l>iccolil cn1·yatura $U quelli tla ptosi grave con ato11ia : Yon1ito i1egli ultin1i temili. Causa la ptosi il dolote era disceso. no11 era ~nlla linea inedinnnna a sinistra retroxifoideo. Xel pri1no l:t Yaggio g-n . . trico a1)pàr~·e piccola q uantit[t cli S<l n .~·ue ch e "·i rif<'.'rì all'l1lcera: fl1 ~u­ s1,eso s ubito. Siri t orni cltin1ici. - Impossibile rile'\'arli. S·i n,torn i 'rad inscop ic i : sto111;tco a llnngn to eou la grande <:ul'Y<l tnra nella fo~sa iliaca i1seuclo-clepsidra non p0r1n:111ente. D opo 3 ore }ll'ese1iza cl i bn 1·io <disfunzio11e) più clella n1eti't. (J 11ru·a .~·iu n e . R esezione subtotale gastrica . Gastrojejl1nosto1nia postero-inferiore alla Vo11 Hacker. D. -4 :\ll1 nrpl1~-. ~nt11ra cli rinf01'7'0 C'il"C'Ol<ll'C' . Dati anatorno-pa,tulogici d.·ur rtntc l'opera~· ionc. S n 1la piccola cur,ra tura 1Jl'CS ·o 1' n11ione <lel ::0 medio col 30 inferiore, ma s ulla l)<l r ete posteriore, esi~tc unn cicntrice infossata telliforme, con zona infiltra t.1 e d11ra. C-0n la })1111tn de Il "indice si pe11etra l)Ur esse11clo coperta co11 la Ilarete a11teriore, in nnn ~code lletta llbicata nella r1osteriore. Rese<.:<1 to il l)iccolo t'piploon si ri('o11osce 1'ulceru adel'ente allu faccia anteriore tlella porzione cef<1li.ca clel })a11creas. . Dati au c1 tonio-pa l ologici post-ovf·ra,ti,,;i. L'ulcera è a forma irregolare tri;111golare con zona di infiltrazione l1bieata a pocl1i mn1. dalla piccola curva tura, sulla parete posteriore gastrica : bordi i1etti, fondo larclaceo. Per la sede non è l 'ulcera da i1Lo·s i (Ro,vsi11g) che è s ui pu11ti di angolizzazione e per lo più ~ ouo spesso du<'.' o tre. L'ulcerazior1e aveva dato t1n 1)() · di forrnn ~1 clepsidra allo stornaco. Gn nrig-ione · cl1irt1rgica e funzionale. E cla. l) nti clini ci: 11

~1uui a<ldi~tro

~

Ulcera

3. - N. 3. - C. Elvira, di anni 55. di lnl'.i~1 ,~a ld :1rno. l.~ lre ra gastrica in gastroptosi. nesezione subtotale. Billroth 2a.

FIG.

N. 3. - C. ElYira, di anni 55. di Incisa Valdar110. Diagnosi clinica : Ulcera gastrica in gastroptosi . I.Al grnnde curvatura a rrivn fino nlla fossa ilincn sinistra. Ptosi renale e cecnle).

Ilotn rsi elle i disturbi ùa pto. i 8ono Hoomparsi. St.a bene. Ding11osi post-operativn. Ptosi gastrica graYe e ulcera irregolarmente trinngola re di forma, sulln r>iecola eurvatura.


I

(ANNO XXXI, FASC. 34]

N. 4. dn r110.

SEZIO.ì\E l' H.\TIC.\

B. :\1nria. di anni -! ', ili I11cisa \·a 1-

Diagnosi cliuica : U lcera

g'<l stri<:a

della picco In

curYatnra.

1099

l>t11i c:hiniic.:i . - -~t:itlith totale -1.30 per mille . 1 J(/ I i a Il ((I Ul>l CJ-jJ(I lulvgic-i. Dura11te r operazione si risc:o11tr~1 all'altt•zz:1 dell'u11io11e {lel :~o n1edio col terzo i11feriore della lliccoln cn l'Y :1. tn ra una cica -

T· 1cera più piccola

fnccia ant.

U lcera più estesa

faccia post.

:b..10. -!. - N. 4. -

B. ì\1aria, di anni 4 . di Incis;1 \ ra l daJ-110 . l:ll'el'<ì p iù ('stcRa pa rC'te post, p iù piccola sull'anteriore, ulcere ubicate Slli <lue Yel'AAnti µ:[lsttici. 1 I{i ~~i11g-nlcerR), a l ~0 111e dio e 3° inferiore. R esezione .st1btotale.

Dati cliniei: Soffere11te cla più di JG aun1 : }IC'riodi dolorosi i11termittenti (da !)l'ima nn<.:he H-~ mesi) le crisi .·i sono avYicinate cl o1lo, en1<.1te1n0si f) ~nni <>r sono. ~\.ttn::tlmente d olori epig:a ~ trj ci <·on

pi;c1neggi;lnte <li col ore al'gè11ten : essa è sitnn ta co1ne n cny;1 Jlo ni clne Yer~a11ti gastrico a.ntflriore e po~teri ore coRic ·hè que. te tl ne i1a reti sono clnre ed iR11essite per llll:1 7,011;1 <li circa 4 cm . t 1·ie:e

'

N. 5. -· ~ - ( 'elL1 ~ti no, sezione estC'~l snbtotnh•.

}"'IG. ;J. -

ai

!l nni

f):1. cln J,a t<·rin;l,

l-J, •era in degenerazione epiteliale . Re-

irracliazioni S1li bordi c·o. tali de:st1·0 e Rin istro. e :lnel1e al clorso, n on gnazznmeuto. Yo111ito ral'ii-;-

<) prra ~· ;,,,1<'. -

llf':-.e~ione e~tesa "nb-totale. Gast 1·0-<liginno. tomia . 11. ~- -1. ~utnra circolare a

sin10. Da ti rnùi<>. copici : ston1aco non a n1nent<1 to di Yolu1ne a<l nnc·iuo: acc:e11tna t0 rient1·,1 111ent1) . ull;t grande curva tura : SYuotnmento ritn rcla to <-1 ore).

pnnti st..'1Ct.:ati. Da ti :i11atomo-1)<Lto logici })()St-opera tiYi. Aperto lo stonl:lC'J sl1lla piccola CllrYatura si ri...contra un'ul·e ra ne11 ·e~tensione cli un pezzo da 5 lire a bordi


1100

duri e;on fon<lo grip:iastro e zonèl ;nfiltra ta ~nlla parete posteriore e una, n1eno ~~ ·te:o:-lt.l. ·uJla i1llteriore. A.mbetlt1e i1un .·ono rotonde n1a Jie,·e1ut•11tf' OYa làri.

[ANr\0 XXXI, f 'ASC. 34)

lL POLI CL l.N J CO

Crisi ùi ·offerenza ad intermittenze. Doloi·i epigastrici u11 ]lo· a ~inistra e:on difft1~i o11e xifo-0111bellic al'e. Xegl i ultimi mesi freqt1~nti melene ed e111~1 tc~11esi. Da 20 an11i malato. I11anizio11e. I>er le <:onù izio11i generali gr<.tYi ne su110 esame com1>leme11tare. Opera;;·ione. - ltesezione estesa subtotale, ga tro• (liginnostomia po:-;teriol'e B. 4. ~t1tura di riufotzo contintia circol,1 re. A li111e11ta~ione i11teropera toria (:->OU ;r. di l<1tte, due 110Ya e fiO gr. (li Cog11ae:). Distnceo di u11 'ndetc11z;t epn tic:a e lacerazione patete g<.1stri ci1, tlb.;tnceo tll'lla faccia po~teriote 11arete poste1·iore dalla radice iuesen terica. Dati a na toni ù-pa torvy;ci durante t'opera.ziune. Rtomaco non 111ol to tlilatato, piccola cnrvatt1ra uai-:<:osta sotto n lla faccia inferiore del fegèl to che è '' del'ente. rer ~tabi lire la operabilità si sfon<ht repiploo11 p:astro-eva tico e si trova aderente la J)ar0te })08tel'iore con la radie<.: n10Renterica. T..ia pieDati clinici. -

(Kissing-ulcer ·).

Diagnosi ana tolllo-1Ja tologi<"il vo ·t-overa tiY<l : Clcer l'Otoude tlelhl !)iCC01.1 (:lll'\'èltUl'<l. lJHl'ete :tlltL•l'iOl'e e po. ·tcriore. Guarigionf\ <:hir111·g-i<·a fnnzionale . .FJ i11grasst.1 ta e non ha clisturhi. N. 3. - S. Cele. ti110, di a1111i :>H. cl:t J,;1 te1·i11;1. Ntenosi pilorica i11con1pleta <l<t J>l'obllbile nlc.:ernca.ne:ro. l)ati cliuici: P;1clre 1no1to per catciuo111n. l>ol t>l'i da J-1 anui n<.l i11ter:nitten:;,e clo1Jo · l'i11ge::itio11e <lei cibi. Non Y'C:'l'<l yo111ito. ~i pa lpaya n1olto s11ost;1bile s ulla lincn n1edia11a 1111 po' n si11i~ttn llll<l illns~n <lnra n1obile (lliloro). D:1ti radio._co11ici: Stomaco dilatato. nbbas&1to, ::;postn t o tn tt() a ~iHi ·tra, lncunal'e 1;1 regi on<-' n 11-

..

r--

r.

l

i•

..

l

__

Fra. :>-lJi..., - ('.\:-;o X. :>-bis. tra le. Dovu

n ore circa l:t metil tli ùn rio 11Pllo

stou1aco.

Ope1·a.-:iune. ne. . ezio11e ~n b-totn le. gnRtro-cligiuuo-sto1nia J H)8teriore n. -1. Slll 111'<1 cli rinforzo eo11 tinuo. Dflti anatu111<J-[Jaloloyici durante l'r,p<·ra;·i<,ne. Il J)iloro è aument;1to cli Yolun1e in tot;1lit~t li::;cio: <18 ·n i <luro è il terzo i11feriote llelln piC'c:oln cn1·,·n t11 ra con cic:1tric:e retrntta in1bntifol'lllP : il }lit·colo èpiploo11 ;1òere11tc Hd ps~o . 1;1 p;1 r~ttl po:-:tl'rio1 t' è occupata <la 1111 is11~~8i111<\nto t) <li1 unn ca Yi til r otonùep:g-ia11te tlu1·<1 (ulcera ca llosa). Dati anato111c1-/Jflf()logici po t-up,.rflf iri. ~'JHle· C;lttl lù porzione cli to1nneo reReC;\t;l ~nll';tntro e :-:;nl piloro: t'~iHte (ln to in11cn. n) 1~11;1 g 1·0 ::-~a nlcr·ra })C'zzo cla fi Jil'c>. n innrgini nt'tl i t;tgliati n picco a fonclo In rc1ac<'i: jn 11nn le:he punto lH' lln :-:Jl<'l'~orc della i>n r <.'tC' g-n striea 0. iste QU<l ll'ht> nocl nlo f'O• l)etto ( cn rcinn111a to~o). Gn;1rig;ione chi 1·11 t·gic·n <· fn11zio11nle. !Io s;1 pu to rhe 11a c·P. ·~;1 to lii <lil'tn stH'cin le e n1:111~ia <li tutto ~e11za clistnrhi lorn li <' g-cncrnli: è in~·1-.1~~ato nH>ltn. DiO!fllrJ.'iÌ posl-<1/IC'l'n/i1·a. r·1 (•('11';"l 1!:t st l'Ì(·;t in Cll•!!C'HC'l'i\ZÌOllf\

X. fi . -

,__.....___,

Pl1it0li:1 l~.

:\I. fjni!?'i. <ì i ;inni l>ia r1nu'ii clinicn. l·lef>l'•l

:)ti. 11:1 t '·1~tplnno,·o. ~tpno .·:1 ntt> pi lrir:r .. 1.

.Por7.iOné di

~to111;1co

nsportata.

eola curvatura si presentH i11filtrntn fino n :!/~l clelLt sua esté11sione e si pu lP<\ 1111:1 eHca va zio ne cratc•riforrne cireon<ln t;1 dn ~011:1 r1i pn rete ~nstri('~l i11filtra ta. lJati a na.to111 o-]J'l I f>l()!Jir:i pu."lf-o/J erati ri. I~ 'ulc·t·1·n di j c111. <li <li<.l lnPtro 111<\ si-::i in o a forn1i1 oY:lln re. n1;.l rg:ini i>oco netti, n spt:l tto tl':t te--i.·ifor111e. Diagriosi an,atonio-patoloQica. - l .. lcern calloR<l <lt·lla i1icc·ola curya t11ra (.l tl0l piloro 1ncll'l't>llZè \'a1i rle. epntich<' este<.:l> e n1c~l"1ltPrh·ht\>. l'. (;iulia, cli anni JJia11J1<1si cli11isa. {·lcL•r:1 X. ·.-. -

-t::.

cl ii

cl L~ ll a

'l~t>ri·nnnn\'·t.

piecola c·n1·\·<l-

t ur~1.

Dnti r·lini('i. - ~offe rt•uze tla 1-! a1llli: •l lternntiYe cli periotli i1iù o !Heno lnn~~· hi cli dolore e cli llPlle:-.Here g:ilStl'ito. :Xei periodi cli <lolorc) (jtle:::to èlf>p:triva

:111pPna i11p:crito il c:ibo: Pl'•l rt:>tro8ter11nlc e cla <l<":..;trn fi110 nl dor~o (70 ;\ 10° dor::-alp) ~nlli<'\'<' nel \·01nito. lll<l i <'111<1 t()llll"Si. I >i n1ag-ra 111{~nt o. 1 )rt ti ro dio 'f'<>JJÌ<'i. - Tn11un~illl' l'<lflin~copic-n c·o111p cl i ~·to1n: 1 <:0 leggf>rn1<'nt e a <·lep.·iclra r;ncoche :..;nlI.1 ;r1·;11ulp c:11r\:1tn1·:1. Il rientrn111enti. non Pl'3 c1111·(>,·nlt> <' c·ps:-:·1 ,·:1 <·on cl1u· eu<:ehi:1 in te <li J1orziol'P nnti"' ;1 .... 1no<lic:n 1 E\Y<l lcl l. fJj1< ra:i ,,, . J!p-.:pzion~ lon~itnòin;tl<' 'lr-lla pi<·rnln c·11rY1 .. llt"l. ~utnrn lon{?itucli11alc (10 <·Hl.I. (;:l-


.

[ANNO XXXI, FASC. 34]

strodigi1111osto1nia posteriore B. 4 a vunti .'taccati con m1tur.1 di rinfor7.o. Blockage all<l i\Injo sul punto meso-gnstrico stenotizznnte re ·t1lt<1to dalla sutura cln ta !'estensione della resezione .·nlle due pareti ~a . triche e 1~1 relati\a 1>iccolezza de l \iscere.

Dati

a11atv1110-patologici

1101

SEZIONE PRATICA

durante l'operazione. -

A l'unione del te rzo 111eclio e del terzo superiore

N. 8. -

)1. E n1ilio, di nu11i 4 , da Colle Val

cl'Elsa (Siena).

Diagnosi clinica. -

Ulcera della piccola c11rvaturn (molto alta, terzo superiore). Dati clinici. - Da 3 anni, <.101)0 subito l"ing·estione dei cibi dolori a periodi intermittenti, dolo'r i 11n po' a sinistra e d al dorso (per J)topagazione

lJ,lcera

• • •

1

.

.

'F ' I CL (i.

FIG. 6-bis.

l•'1l.. G, G-bls. - N. <r. .- Htolll<l<:O resec:ato e~tei;;n 1n ~ nte (tig-. ()) e r<>Ye.~ciato (fig. (i-bi"). Ulcera callos,1. l 1iccoln <.:nr-ra tu1·H parete })O~t., acll l'e11ze e1H1to-rnese11teric.:11e. 1

della l>iccoL-t c:nrYn t nra apvare llll \8pessirue11to as~ sai . duro del pic:colo eviploon e delln sua i11serz1one. Dat i anato1no-patologici z>ost-fJperativi. Ulcera rntonrl<:l cli 1 c·n1. e n1ezzo, Jirofonditit in111. 5. bordi i1etti; la 1n11c:o~a attorno è n tro n tu e \iolacea . Diaynosi po t -operatira. - 1~lcera r otonclit della piccola curvatura.

<la i pneurnoga strici. e cla i1·r i t.1 zione clel i1lesso sola r e così vici110). I dolori erano lH'ecoci dopo l'inge.tione dei cibi,

tenaci, intenSi$~in1 i. I>rirua ('<l 1111;1• YclllSii COl bicarl>onato di ~oaa. ~on Yon1iti. Iperestesia cutanea (ver proiezione, come Qnelh1 clell" RJ)penòicite Die11la foy). Ipercloridia . Aciclità totale : R per n1ille. Dat i radioscopici. - Il 1n1nto più doloro o pres-


1102

[ ~-1.1':\0

l ~ POI4 TCLINICO

so alla li11 •n n1c1l i.111;1 . otto lo schermo. rie11tramento persi ·te11te 1l0lln granùe e:nrYatur<l. Opera::·ion e (20 giugno J!l23). - Rosezioue di ul-

cera al terzo s uveriore tJelJ<.i piccola curvatura (molto in alto). Sutura longitnclinnle 8 cm. perchè

:\XXI, FASC. 34)

l>ati cliniC'i. - l')•I. salo 11l('01·atiYo ~ld i11t<"'r111ittc11zn. co11 en1a teu1e. i : t"Ctn :ia ~astrica 11nt~Yolissi­ n1a : 1nn i yo1uito. ::.\1 a~rezza E'~tre111a . Eruoglobini1netro }'leich 70 Em. Dati radio.r.;copici. - Stou1uco ~11or111emente ecta.~ ic-0 ptosico tino al pube. Da ti c:hhnici : acido lattico nello s,-nota 111ento g(.1 ~trico.

"" \

'

\

Fra. 8. - N. 8. - Ulcern della piccola curvatura (n1olto alta, terzo snpel'iore). ~

Ulcera roto11{lù della piccola curvatura alla unione del 3° medio col 30 superiore.

Fio. 7. - N. 7.

non v'è spasmo pilorico nè stato ipertrofico, nou s·nggiunge la gastro-digiunostomia posteriore. Da ti anatonio-1Jatologici d·u ran,te l'operazion,e. 11 lob11lo quadrato del fegato è aderente a lla piccola cnrvatnra sulla quale molto in a lto (3o Stlperiorp) si 11alJ H1 un i1oclnlo obl1111go lung-0 2 cm. 1

l{e6ezione piloro-antrale: gastrodigiunostomia poHteriore B. 4. Sutura circolare di ri11forzo a punti continui. Dati ariatonio-pa f >logici interoperativi. - Sulla f)peraz·i onc. -

1

faccia anteriore del piloro esiste una superficie

biancastra

cicatrizi~1l<'.

Non t1n ganglio preso. post-operr1to1~i. -

Spac.ca to l'antro esiste un'ulcera a inargini leggermente Dati a?iaton1.o-patolovici

J.""rc:. n. - :;\. n. -

Vali

analcnno-patuloyici

dopo

Ulcera-cancro regione nnt1·a ll'.

l'opcra;,iuH<' .

L ulr<>rn è ,, hn rd i netti. -1 1111n. di diametro, n1ncosa paou 1 zzn. 1ip,·e zo11a d.'infiltra?.ione. Guarigione

clii rn rgica e funzionale. X. H. - P.. }(la. tli a1111i 61. di Ca telfranco di ...: opra. Diagno ·i clinir·n. ~tcuo~i r1ilorien da nl<'era «<..:l rrino1n!l to..~ ?) .

fra ~ta~·lia ti estpsa qua 11\0 un Sl>l<lo a11tico con intiltrazione cln 1':1. Qu"~la .t lla l-'(lzione è biancastra. carcinoma tog;1 n11'apparenza (e san 1e inicrosc:opico). Znffi epiteliali tlissc1ui11nti. f> iflfJ11fJ8i J>O"f-uJJf' ra I i ca. 1. Jcera, can<:ro (de~(· n0razione epitelinlP). G11al'igio11e chirurgica e fnn~ionnle. i11 :JO ~iorni n11n1Pntn1n ~ l~J?.: mnngia nflf'l~:-;o

tl i tn tto

~Pll7.:l

d i4';tnrbi.


1103

SEZ10NE PRATICA

::-.; . 10. - A. Raffaello. cli n n11i ti2. cla '.e errant10-va Bracciolini. Diagnosi clinica . - - l Tlcer:1 della piccola ct1rvaturà:

4 ematemesi abbondanti e una mele11a. Dimagramento notevole e JJallore. Emoglobino.metro Fleisch 70 Hb. K0~·~n no esame .complementare, -eccetto la radioscopia i>ercbè superflt10 e pericoloso in un 1>0rtatore di nlcera così spiccatame11te emorragica. La solita sintomatologia clinica e le solite catatteristiche clt>I dolore.

10. - N. 10. - Ulcera rotonda ubicata; 30 snpt>riore piccola c11Tvatn1·a. Notevole l'età (62 anni) del portnto1·e.

FIG.

1Jc1ti rad·ioscopici . -

Éncoehe tipica sulla piccola

<!UrYatura in alto. -

C'.ausa

questi ultimi casi di t1lcera da me tratta ti chirurgicam.ente io ho riscontrato: )J 7 ulcer.e ruton cJ e elassi che; 111

~.

1

cn.llo~a:

2 ulcer0-cancri. Delle sette lllcere rotonde Cftlèl ttro eran-0 l1bicàte all'l1nione cir·ca del 3° m edio col 3° ~11p-e­ rioÌ'e, llna al ·3° 1nedio e J118 9.J.l' u11ior1e circa del 3° medio . col 3.0 inferiore. I/ulcera callosa .el'a situa.ta all'11n~p11e del 3° n:i.f;cli~ cul 3° infei·iore d€lla piccola c11 evat11ra. Delle ulcere 1otonde cJas-·iche tlna era in 11no stomaco ptos·sjc0 ma non sit11ata nei punti di ang-olizzazi.o• nE- della lJiccola curvatt1ra e quindi se.c ondo il Ro,vsing è rta escludersi •1lcera aa· ptosi. Di .. più ·essa era 11nica mentre il · Rovvsi'ng· ne ha t'iscontrate sempre if t1e o tre. Io la trattai con )J.

i·udicalissicnu della r>tosi. È da notarsi cl1e in crti.esio caso 1a c1ot111 .1 che aveva avuto la 11ri111a ematemesi c111i11dici a nni fa av·eva sovra1)1,osto ~lt i fenomèni 1 da ulcera ·~111elli da ptosi re11ali e ptosi del L'angolo colic-o destro. Dopo l'operazione qt1~sti distti rbi sono cessati .tutti . (1'110 rived11ta nel m-e se di m a rzo 1924) ed essa 111angia .il cibo nrdi11~it'·io ron normali ft1nzior11 g·astro:..intestinali. La diag.no1si di ulce·re-cancri ri&111tò all 'esan1e macrocorJico e 1nicroscopico. Dai casi su descritti a · m·e pare si possono fare alcuns 11tili oBservazioni sopra la sinto111~1tol·ogia d-e lle 11 lcere del la piccola c11rvatura 's ui dati radiosc·o·pici e m·etodi operativi. .Si 11 t omatologia. ·- Le osservazioni sulJ a sintomatologia delle 1.ilcere della piccola curvatura sono state da me rilevate da qu,e lle d-e gli anni antececlente e nei casi ultimi. Come osservazio r1e generale app.arisce anche n.ei miei casi cl1e la 11lcera d·ella piccola curvatu.ra n·on si appa lesa s11bito, qt1ando si stabilisce, con si11torni ti})ici; quando questi si f.anno riconoscere ' sono alternati oon neriodi di calma e di a.pparente g1iarigione. L'ulcera pilorica invece ha s11bìto fenomeni in1press.ionanti. Ora questa caratteristica delle poussées separate da J..ì eriodi di calma o il carattere periodico • della intomatologia. è il sintomo patognomonico, il sintom·o ))ase clel1 11lcera della piccola. cnrvatura. Nei miei casi mai ha mancato, çtpparendo qt1esti periodi di crisi, cli gofferenze in 10, 15 e 20 an11i più o m·eno distanziati da settiman€, mesi ed anche anni. I sintomi dell't1lcera classica rotonda della piccola curvatura sono il dolore . il vomito, e l'emorragia. Il dolore dell'l1lcera della })iccola curvatt1ra possiede caratteristiche speciali e questo riscontrai nei casi da me op-era.ti e cioè per la seòe, l'irradiazion-e, il momento d.ell'i11sorgenza e la st1a intensità: a ) il dolore fl1 rilevato da m.e epigastrico come tutti i dolori da ulcera, qt1asi sempre mediale, .spostato più facilmente a sinistra e soprattutto cp1asi retroxìfoideo ; b) q11esto dolore p·ossedeva irradiazio;ni 111ng·o il bordo costale sinistro, dietro lo sterno det erminante quasi un senso cli angoscia toracica. Io non ho riscontrato più volte sempre 11 dolore xifo-vertebrale mentre non è rr1ancato q1lello cliff11so al .dorso (7°-12° dorsale o p11nto del Seidl). Da a1cu11i ,·ie11e spiega.to come dovl1to a per1gastrite m.a anche mancal)do crnesta jo _l'ho trovato esistente . Forse è dov11to al propagarsi dei vagl1i _per i filetti simnatici comunicanti col -nJesso solare . così vicino della piccola c11rvat11ra ; 1

la brevità clello spazio xifo-ombellicale aperto l'addome, si reseca l'a1):µendice xifoide. Resezione ovalare dell'ulcera ubi-cata sulla piccoln curvatura al terzo 'Sllperiore. Gast rodigiunosto1uia direttn. 1Dscl11sione alla Pnrlavecchio. Da ti ana.tomo-patolugioi ·in,t~roperativi . - 1/ulcera si 1ialpa come 11n nodulo ~::rulla piccola curvat11ra al terz-0 superiore. Dati anatumo-patologicl post-operativi. L'ul-cera è l'ulcu8 rot11nda di c~ruveilher senza sospetto alc11no, poca zona reatttva peri ulcerativa (malgrado l'età del paziente). GuaTigione cbirurgica e fn11;1,iona le. Operaz'ione.

1él resezione sti h-t0tal e facendo eosì ur1<:l c:ura


110-i

JL POLlCLl~lCO

persistente: in questi casi all'operazione vi emale si possa g'il1dicare pure ebbi l'in11)res- rano adere11ze estese del piccolo epiploon sulla sione c::l1e il dolore della piccola cnrvatura sia faccia anteriore gastrica ed un ispessimente> il più inten ~u di tutte le alt1·e ltlcere. Anche d€1la sierosa. In lln caso, ho i1otato t1na 111acper le mie o:servazio11i rite11go che il dolore chia rotonda di · opacità sulla piccola ct1rvatura più che al ~ccret.o acido gastrico umettante (segno del Heu1nister), .e in d11~ esa1ni successivi n·o n vidi il segno ùell'Haudeck nel case> 1'11lcera sia tla attrib11 jrsi allo -nRsmo meso. dell't1lcera callosa forse perchè era trop1)0 egastrico (dolore da contrattt1ra ). 1·01nito. - Nei miei casi, cioè i1ella maggio- stesa e non profonda mente scavata ovvero no11 ranza, esso è a1)1)ar~o nello stadio più avan- eravi 11n diverticolo vero e proprio. Tratta1nento operativo. - i\li sono Ìimitato zato dell'ulcera ed è stato i] sintomo che perst1ase i pazi e11ti a ll'òperazio11e: 110 1·iscontrato alla resezione parziale della piccola curvatura possedere quattro caratteristiche: è alim enta- e della zona infiltrata circostante nei casi in re, è poco abbo11dante, è acido, è precoce: gli cui l'estensione non era tale da ctlterare tropfa seguito una caln1a perfetta ùi sofferenze. po la forma e la funzion.e gastrica. Infatti le E'niaterriesi. - N-ei miei ulti1ni casi sei volte sutl1re delle lJareti g·astriche con deformazioni vi furono en1aten1-esi più o meno abbondanti gra,ri fir1iscono per richiedere gastro-plastiche (Jedelika) B ostacolano il dinamis1no fu11zioe più o ineno nt1merose : in un caso vi furono melene numerose e una sola ematemesi. Se vi · nale gastrico post-operativo. Ho eseguito ~em­ s1a.no stati. 1legli altri casi emorragie occulte pre la sutura longitudinale nelle resezioni ofecali non posso affermare o negare non a- voidali e sellari non molto estese. Non ho trovendo fatto ricerche in proposito essendo stati vato difficoltà grandi a resecare uleere g·astriche ubica.te all'unione del 3° medio col 3° sucurati da altri colleghi. La frequenza Liell'ematemesi nelle ulcere periore della piccola ct1rvatura e a11che in qt1eclassiche della piccola c1.irvatura dimostra che st.'ultin10. In un caso in c11i r11lcera era apè un sintomo più che una ·Oomplicanza e che punto nel 3° Sll!1eriore f éCi saltare via l'a.ps i J)Otrebbe fl ffe rm a re cl1e 1'11 lcera della J)iccola pendice xifoide cl1e in quel caso essendo 111nga ' curvatura è la più en1or1·agica. Si sono veri - -Ostacolava la escisione. In un caso solo non feci seg11i re all'csci si on o l n gastro-digit1nostoficati nei miei casi dl1rante t1na crisi dolorosn o nella calma o come jnizio d't1na crisi (q11asi mia co1nplementare: e 11ella stat1stica sono . ql1attro in ti1tti i ca.s i cosi trattati. Gli operflti come una ematemesi-segnale) . . nati radioscopici. - _l\Jtro e1em-ento clinico di sem1Jlice escisione sorlo perfettamente guacn i \Toglio accennare è q11 elle costituito da i riti. Neg·li altri casi sempre completai l'i nter' ;ento della resezion.e con t1n a gastro digit1nod~ti radioscopici come sono stati permessi n rne nella pratica corrente d'Ospedale. Posseµ:- stomia corr1ple111entare segt.1ita da esclusione e gt) a11ch e radiografie molto dimostr.ative n1n. da blockag·e ancora, e nei casi in c11i 1a resinei casi 11ltimi di quest'anno la sintomatologia stenza la permetteva, e l'estensione della ulera cosi cl1iF1ra che gli elementi radioscopici cera richiedevale preferii resezioni larghe subfurono più cl1 e s11fficenti a consolidare il con- totali (Billroth II) specie negli ip erclori cl ici cetto clin ico. In \rerità io ritengo che nel caso gravi per sopprimere il più possibile della Sltdi lllcera della piccola c11rvatura la r.adiosco- . l)erficie secretoria. Contin110 a preferire ]a resezione sub-totale pia ripPt11ta d11rante le prime tre ·o re abbia una importanza inassima. Ecco i dati che potei seguita da gastro-digi1111ostomia (Billroth II), r> erchè la s11tl1l'a termino-terminale dello stori,1 elare st1llo schermo radjosco·pico. 11.) l~o s1)ostamento del punto doloroso (Sll I maco dopo la r esezione, o resezione circolare bordo destro e sinistro della immagine gastrj- dello stomaco (del Riedel per i tedeschi, del ca) dall'alto i11 basso con i movimenti alter- Péan per j francesi ) p11rtroppo espone a pronati di retrazione ed espansione delle pare1 i babilità di svi1l1ppo d't1lcera (specie negli ipercloridici come sono quasi sempre gli ulcerosi) addominali (manovra di Chiladiti). 2° Ri entramento persistente della grande e se si sezionano le pareti gastriche per schiaccurvatura o éncoche in faccia alla piccola cur- ciamento, sia oure affrontandole con la sutura Yatura corrispondente al punto ove ha sede del Gonnel o con inversione endogastrica della l't1lcera (controllo operativo). Ho anche sor- mucosa (sl1t11ra ad ansa mucosa) completata con filo invisibile alla Cushing nella sutt1ra preso in dt.1 e casi queste éncoche durante 1I })eriodo di crisi come 11no spaSino circolare siero-sierosa sostituente la I .. embert. così semineso-gastrico. In du.e casi dl1rante l'esame h o plice, rapida e protettiva (occlusiva). E nemmeno sento il bisogno di sostittiire J'artifi.7.io notato la forn1a di pse11clo-clessidra ma più cl

iJ ùolo1·e è 1uolto vivo iute11so e bencl1è

1


[ •..\::\ì':O

\\.\:I ,

F .\~C.

Jtj

l 105

:SEZ IONE PR.\TI C \

solito di tec11ica della sutura eonti11ua 1nassi va e111osta tic a co11te n ti \ 'C.t (Alb ert-Ha L'tn1ann) con pu11to l'i11fo1·zato alla Ooyen c1ei i11onconi gastrici, con la sutura ad ansa n1ucosu, seguita da qt1ella al la Cl1shiug· a llo scopo di obliterare ogni spazio i11orto fra le dt1e st1perfici di sutur.a eLl illlJ)ed ire la J)OS~ib i1 e infez~one di ql1esto e qu i11di la s1t. seg·n er,ite deiescenza d·ell a st1tura inf et i a ta e cl1e ner Pa uchet sarebbe la ca.usa ' p r ecip11a rle lla po l111011i.te, c1 uasi en1pre causa t1nica · della n1orte di tali. opel'ati. Io ritengo tl1e 1a J)O] tllOtli te debba a vere altro i110111ento etiogenetico P J) re1)aratorio (co11dizio11i lli flora batterica per carie dentaria, ridt1zione del i1u111rro ed esteusione dei n)ovi111enti diaframn1atici !ler i clolor1 della operazione eseg11ita). Infatti se l'infezione cl ello s1)azi o n1orto t t·a le dt1e s11perfici di ;:;11t11ra (1)1·ofonda e s11perficjal€) fosse la ca11sa, si dovrebbe avere peritonite da perforazione, dolori gastrici oltr·e il ten1po t1ormale post-operativo e no11 veder cessar e la fehbre con la r isolt1zione della polmonite come vedian10 11ei casi con gt1Rrigionce. Di r>iù la polmonite i1egli ope1·ati si nota nelle stagioni in cui queste sono r.>iù gravi e più frcq11enti (i11ver110-aut11nno). Le gastro-cligit1nosto1uie anche in questi ultimi casi f11ron da 11> e €seguite a preferenza con la sntura o col bottone N. 4 i1ei casi in c111 occorreva porta re rapi da1ne11te a termi11e l'atto 01Jerativo. Pel' t111a11to il bottone possa S<-'Inbrare ineno c:l1 il'11 rgico e da alc11ni c:l1i rurgi sia stato ost1·<1 cizza to è ttn fatto cl1e di11 anzi a resezioni eseg· uite n1olto estesan1e11te e in cui si è perso (le l tetnJ)0 per adere11ze pa1·ieto-addominali-epatiche-pancrea t icl1e, inesentericl1e, epiploiche, dava:nti a sog·getti ii1debol.t ti per sofferenze, asten s ione di cibi, emate111esi, ecc. ; e che n1agari si sono do,v uti rialzare con a li1r1cntazione intero1Je.ratoria, possedere 11n m ezzo ch e i>uò permettere una anastomosi gastroi11testi11a1e i11 10 o 12 n1inuti con la sutnl'a cli rinforzo sic Llra e cl1e dopo dodici ore pern1ette l'alin1entazio11è r)er os a me !)are che non sia da rigettarsi molto l)ill che il bottone in ma110 di ch i .sa a.doperarlo dà result.ati bl1on1ssimi : pet' que te ragioni io nei casi sudd etti s1Jecialissimi mi ma11te11go bott~nista con la certezza di cornpi e re ·11n atto di coscienza cl1j rurgica co I sape t"tuj l i)Je rare dalla corrente sut111·ista troppo poco ccl ei.tjca e troppo assiomatica, seg·t1ace dj org·og lio tec11ico cl1irurgico . Assicuro che io debbo l'iferire la g·t1arjgione in casi gravi all'accol'ciamento del tempo dovt1to a q11esto genial e artifizio del l\!It1rphy : il bottone nei casi di, r esezio11e viene sempre emesso dopo 15 o 20 giorni.

:ilulislica rlelle 01Jeru.;ioni eseguile 1iegli ulli1ni rlieci cas·i di lllcf'ra. )J.

I\. ì\.

Resezio11i parziuJi ~ u s ·eg1 1i te Lla. gastrodigiu110-stot11i<t co1111Jle111e11tare co11 Blockage alla Mayo, escl11.~ione a lla P arlaveccl1io o a lla \' 011 Eiselberg·. 1 Esci si on e. 5 l-lesezioni sub-totale Bi Llroth 2 cou J-3. 3 dirette. }

N. 10 clie aggi1L1tte :--.J . N.

~.

qilelle presP1itaf(' ·alla ,')ocieià Italianri cli Chir'uryia, (1022) dà la, Stcitistica c.otale seg1tr>nte: 4 Escisi 011i (l'esezio11i limitatissime per ul-

1

15

>J. 14 N.

1

~.

1

N.

2

11,

ce te l·otond e 3 anteriol'i e 1 1Josterio1·e. Jl,.c-Lll ceratio simplex co11 escisione mucosa l esionata ed a llacciatnra a r teria. Operata i1el ripos o i11tere111orragico e riscontrata con la g·a trotomia e 1·esp l orazione e11(log·a8trica. Resezi-0ni seg111entnrie per ulcere rotonde più o ineno estese della l)iccola c11rvatura co11 st1tt1ra lo11g·itudina le accon1pagnate ùa g'ttstro-digi~n.ostomia posteriore complem.entare. Resezio11i st1L-totc.tli segt1ite dn gastrodig'iL1nosto1nia co·m ple1nentare. Resez ione a /\ rovesciato i1a l'ete anter iore e parete posteri ore co11 st1t11 r(t circolare alla R ie del . Caso di i~esezion e ampia della parete an~ terior e con lln g·rande lembo epiploico 8 lla Dt1rante. Resezioni saccocia oiJorica o di"'tale in t1J cere meso-ga. trièhe (stomaco a clepsidra) egtLi t.e rlét g·a. tro-ctig·i11nostomia.

N. 38 casi, con 1 n1orto (non per errore di tecnica ). Nei r11iei rnsi, ed alcu11i data110 ancl1e da dieci an11i, i101>. 110 a,v11to i1è recidiva di . soffer enze, n è vomiti, n è cachessia. l\lli sono s.empre preoccupato di far lJassare alla a limentazione t1s11ale gli operati con progressività di àumento di vittitazione e nel licenziarli 110 fatto loro compre11tle1·e cl1e es~ i debbono continuare a st R re sotto la sor,reglia 11za. del proprio medico. Licenziare gli operati cli stomaco senza qt1esti consig·li è pel' me t1n gru11de errore e ca11sa cli discredito delle opr.razioni eseguite da chi1·11rgl1i e per di l)iù io ritengo che t1na sì fatta an n.sto111osi com e disS€ il Tuffi e r, collaborazior1 istica tra chirurghi e n1edici i>otrebbe fa1·ci perdonare la sottrazione di certi casi ritenuti cti spettanza m e-d ica percl1è in coscienza i medjci non .. 0110 rimastj soddisfatti dei nostri ris11 l tu.ti nei g·astro-t1lcero-pazj enti. l') er i risultati ottenuti dui seg·naci della resezione dell'ulcera a m e par~ che i concetti direttiyi di quei chirt1rghi che trattan-0 l'ulcera della piccola curvatura con la semplice gastrodigiunostomia debbono riguardarsi incompleti e irrazionali se i JJ.ensi che 1'11lcera cicatrizza

'


110()

[ ..\~'.'io XXXI, FASC. 3i]

lL POLlCLINICO

co11 difficoltà 1Jercl1è la r a1Jidità di sv uotan1ento del conte1111to ~·astrico do1)0 la gast ro-digi11nostomia il }J iù dell·e volte è disct1tibile; che non le tiene dietro perciò sem11re la dimin11izione della acitlità € cl1e 11on Je preserva da ripetizio11c ùi emorragia, cl a perfol'azioni, da degen.erazioni epitelia~i. !)'altra parte se invero alla g·astL·o-cligit1r1ogton1ia nel traita1ne11to dell'ulcera no11 a.vesse ten11to dietro 1111 g·rande e notevole n11n1ero di i~ec icliv e e cli complicanz~ non · s i ascolterebbe l'o i lame11ti di ta11t i collegl1i jnternisti che chied o110 a n·o i chirurgl1i m etodi i1iù sicnri e radicali a mezzo di ntti operativi pi'l1 adatti })er la g11arigione defini tiva delle 11lcere gastrich e. Si escl ndon o, si con1prende facilmente, j ri u ltati brillar1ti deJla gast ro-digit111ostomj n e. egnit a per st e11 0 i cicn trizi a] e cli lllcer a pil u l'icq. Qnanto io ho scritto s11l trattamento deJJ'11l cera gastrica trovandorni d 'acc,ordo c1J11 i co11cetti di chir11rg·I1i cl1e in Italia ed all'Estero han11 o ahJ1anctonn to la g·astro-dig·i ll nostomia con·1r t l'atta rr1ento l111ico e si stem at1co d ell'nlcera gastrica e s9ecie dell a !1jccol.n cnrvatura. ha lo sco110 di volg;arjzzare il trattan1ento c11rati,·o l'adica le clell't1lcera gastrica e perchè ceRsi lo cettici mo cli n1-0lti colleghi med]ci st1 l la tera pia cl1irt1rgica d ell 'n lcera gastrica bél sata sn concetti resezio11istici. Segt1endo q11esti criteri i medici sarebbero veramente collabora tori nostri face11do l'interesse deglj ulcel'osi gastrici. sottrn endoli a sofferenze atroci. a complicnnze gravi e spesso letali P concorrerebbero a dim1n11ire la .-· tatistjcn del la morta ljtà per cancri gastrici. Il P811che t ritiene che sono ben ra1·j i carcinomi cl1e non abbiano origine ctn l111'11lcera e c1ella stes8a opini·one .sono no11 pocl1i chir11rg·h i. D 'altra parte 11 grande argomento (lel la con 1plessità e gravezza della resezione pitì o meno estesa possiede oggi 1111 ,1alore minimo pl1rchè il chirurgo che l a esegn e abbia acq11istato l1na J)ratira in quella cosicchè la benig11ità dell a operazion e è nelle dita ctel chirnrgo s11ecializzato. , .<'lli l;t l<'l tern tura c.111 me racc:oltfl ne1le 1llie iinbblicnz ioni cl ·,1 rgon1euti _gastrici clte qui riporto e tl,1 qnn11to in 20 <.111ni cli esercizio profe~sio­ nnle io 110 potnto i1u11flrnr<' dalln 1nia pratica. 1~.\'-'TL\~F.t.Ll I>. ('ontributu allo :-;tuello d('llr co.Qni~ion i int pea i<'nli il circolo vizioso <7<1 llo gasi ru Pn f crosl uniia, postero-inferiore a 1ne~ .-;u del bottone dcl ~f u'rph y . Policlinico, Sez. cbir .. 1903.

Io. Qitestionf inerenti ar1li interventi ·n elle ernorrr1r1ir ila 'Ulcere gast ric!tc r ai t1t1nori inoperabili <lcllu stuniaco. Ces.1lpino. 4, 1905. Io. Gl'inl< r1 ·enti chirurgici nelle le. inni br11iqne 1• ,.,0Tir1nt· r1el1o .~tornnco. Clinica chirurgic:a . 1907.

P. Di tre ca.tsi ,·pccia1;..,..,;,n; di chirurgia yastrica . Clinica chirurµ:ica , lHlO. Io . ...1 qual punto ~i trovr1 il 1>r11/Jle111a operatorio d etla ruro lll'll'11lc;·r.1 gastrico. (,linicu chirurgica, 1912. . I~.\sTI\XI!:LLl

In. 11 pro e il cunlru della c11ra dell ' ulcera gastrica oon la esoisione. rese~·io11e .-.cg111cnta1·ia e subtotale. Clinieù chirurgica. 1913. In. L'escl11sion,e pilor·i r·a e le .~ire indica .":'iuni. Clinica chir11rgica, 1913.

Io. A p?·op1Jsito detla

nutri~·i 1 111e inlei·-uprratoria del

prof. Da vfde F'ie80Ti 'i . ..i.\.rt·hjy io ltaliano di <:hi-

rurg in, 1922.

Io. La ?·ese.zion e llell'uloera f'"""l rica: sulu1·a lon{litudinale_ . dovo rese~·ione slflla 11iCc()la cur1iatu rn. Atti cl ella Societit Itn linnn <li l 'hirnrg:ia . 1922. Io. Oss~·r1.:a =:iort i sopra il n1 iu co11 I rib11tfJ operativo di chirurgia <luo<lrnrtle. l)oliclinico. Sez. chirnr. 19'>') g1ca. ~

.;,.J.

Io. Se e corne debbuno olzirurrrican1Pnte trattarsi i gastroptosioieotasiri disfuni·io11ali. Plicatio, pe.{{sia, ga st ·r o-a nt. o ris.stJoiazione i·aria di questi in1

ter1:enti~ ArchiYio itali nno di c11irnrgia . vol: ''"TII,

fase-. 4. 192.1. IlERCHELEY l\lOYNIHAM.

The :\Inrvl1y memorin I ora-

t ion in Essays on surg·icn l s11bjects. 1921. PA UCIIET. Prn tiqne chirurgi<·H 1<' i1111 Rtrfc , III-\.. 1fl'>3.

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE (~I\"I1E Dl ASTI.

TJ'addome acuto. dott. :\1ARTO FASAKO, chirtùl:go prima1io. L ,addome acuto è un 'esp1ressione sintet.ica adoperata daj chirurghi nord-ame•ricani per clesignar·e l'in\~ieme di una vatTietà di pr·ocessi morbosi cl1e possono imp·rovvisamente mani festa.r si nella ca,1ità add·ominale. In primo t emJ)O, quall1n,que s ia l' er1tità morbosa ohe ha avuta la s11a mnnifestazione nelJn, gira,nde cavità spla11cr1ica, la si11tom·atoJ,ogia ~ pressocJ1è identica. Si tratti ct i n na. forma m ect'a•ni·ca ' si tra tti di una fo1·111a infìa111mato1ia esiste semp1rc il sin1 omo dolo te locaJ.izzato, spontaneo o provocato, che tl'actuce semplicemente la reazione pe f'itoneale. Data la g1rFinde sen~ibilitii della sierosa addomin n le cr11n l11n cp1e ·~i a 1a ca llSa che eserciti SIU di essa 11n'azi >ne dete rmina semp re t1no stato cli difesa e q ni11di 1111 n reazione. che si palesa con sintomi ali' inizio <:ostanti. Solo in Reg11 ito ·si sta hilira nno i quadri cliIlJici proprii d e·i vari stati anatomici. f)ra, , tF1hilit0 i11 America e llon concesso in ltalia, che qu•este entità m o1bosp Rono di escl11 siva .gpettanza, chirurgicn. rl1c rirl1i ede l)er la ma.g gior parte d ei casi l 'intervento e precoce, si ''olle venire òa parte dei cl1i1r11r~l1i in ai uto dei medici, special1nente generici. fissando una serie di si11tomi. rl1e si raccolgono in un· unica e . . pressi-0ne « l 'a ddon1e acuto n. Certamente se ciò non 1 ioS})Oncte ad lln conrrtto ~rirntifl.co 11n il prr!!in di u11n g1 an<lc r1raP1·of.

0


[-.\~XO

.

XXXI. l? ASC. 31:]

1107

SEZ IO?\E PRATJ CA

t ic.:ità cl1e p er1n ette, se 11011 d i fare d i agr1osi di sede e di r1atul'a s til!" a1n 11) a lato, ti i stabilire al111eno una indjcazione i11 te111p·o op·po11.uno cl1e risp·armii.... u11a dia.g·1 LUSì ar1a.to~mica s ul cadavere, come pt1rtroipi:>·o s oventi avviene e1d awenn·e recentemente a.i dan1l.i di un a lto l)ersor1a.g gio· delJ' Astig·ia110 , l'.>E-' 1' q11a.nto lo i.stesso 1nedico çura11te l'in dicazior1•e l'avesse· g·ià sta b ilita, alle prime v isite. È inutile pretencle l'e cla ì 1r1edici g·enerici diag 11osi · delfìnitive se r1oi chi111rgl1i . cl1e a.b])ia1nr0 se1np re l ' oeco sion e di con1irolla·r·e Ie no·stre alla lJi-OtJsia operetta.r ia incaip.p iun1 o i1011 r ara 1r1 e11 i e in c!l·rori di inte·l"P•l'eitazion e d i a.gnostica. Chi è qtiiel cl1itl.1 rgo cl1e non è inte.rve11uto qualch·e v olta per ditl .e:nos i cli apt)e11dicit.e e non ha i11veee dovuto constata i ·e a·l tavolo o•r»eratorio u11a coJecistit·e i l più delle vol te calco·l oisa? Jn:fo1·m ino a qiu est o rig·u a1·rlo· le st atisti che d ci F rra,t elli ~Vlajo di Rocl1ester, i c1u a li 11u1·e 1) raticando miglia ia di ope1·azion i n·Jl ' a11 11 0 debb o110 ammettere t1nà peroe utua.J e, . ja, ptu· min i1na, di errori diag·r10$tici. lo stesso· iic.o·r d o che i11 clue Gasi u ci ·qua I i so110 inteTv.en11to d ' uirge11za i11 clie1i.tela pr ivata con diag"l1osi di aipp.er1dicite ?-C11ta. l)fl :~nta sorp ra un·a sinfomatologia cl1i n ra e 1nn ni fe.st<1 ho 1nvece risco1ttr<.tt.o due 111a,g·11iA cl1e co l i<.:ii:;t i tj ri·p .i ene di c>alco li, cìi:e fn.ciln1er1 t e· n.sportai. co·11 perfetta g u a·tig·ione d ei pazier.iti. ~J~1·e.siti en··ori nou sare,b bero· l)OS ibili se co11tro 11na d i agnosi di a1Jp en.diC' jte p,a1·J.a1sse· la s into.m atol ogi n soste111uta d~t 1111 ' ~ r1a1nnesi cl1e m ettesse snll e direttive di 11.ua di agn1osi di coleci.stite, n1a quando lai si ntom::itol.og·ja ·si p t r senta c:hiara per una det.el'min ata 1 11~ latt.i ·1 l'e 1'1-ore di diagno1si è, Bi i)llÒ dil'e, ra.t.a le. Or n.on è molto il Gt1ndt1sio di 'f riestc· (L a rese.zio nie gastrica qu a·l e n1 et.o,d o ·di c.: 11 J' [l. ll elJ e pe1rforaz.ioni dello st.ornaico. A 1·cf1 ivio I ta /i'Q ·no di c liiturgia~ vo1l. V , fase. 2, a.i) ril e 1922) lJUbbljieava du.e osse r vaziorti di pe1 ·forazioni di 11 Lceri d'l.1odenali se11za si11to·m.<..1to lo·g ia pre·g·res-sa. ~\ qtleEti C;.11si Rltrj tre ne I>Otrei cl p:gi 11ng·e 1·e della mia ·pratica p·rivata .. Un uom.o il q11aJe non av.eva 1r1ai inanifesta.t o rlistu.rbi gast1rjci di sorta, tanto ch e all a sera aiveva ce11afo 110.1Tnalment e co·n, a11p.etito. i11 a11giandosi n11 insalata di cipolle , è ro.lto im p r ovvisame.n te alle 5 del mattino da. do10.1·j for.t jis~i mi all.' e1piga.stri o, sud ori fredcli , s.ing· lliozzo. Sono chiamato a ' 'isitarlo rlfl l m e djco c urant e ilojpo poche olre. Tro·v o l' ammala·to in \1no sta.to cl ·~ng·o·~« ·iH. con resf>iro freq.t1·ente, s11penficia le, l)Olso l)iccolo , pur:e frequente, olt1 ·e 120 , di fes·a a.ddon1.i na.l e ac r e11tu atisisima, s11ec iRl11J e·nte a ll 'e·p ignstrio. 1

1

I

1

1

1

1

1

1

'

'

~.\ lla 1H~pa..roto111ia

: liquido s ie1ro-p urulento l 1cl l ' n.cld oru e, peJ·fo1azior1e dj un'ulieerai dl101cl,e uaJe rotondeggiante del dia.metro di tre inilJi111etri. Lo st.ess.o reiperto ho avu to o•r i1on· è i11olto in un caso d el g·enere, n1.a11ife stante un.a ne-tt~t s intom atologia di ap·p.e·n djc·e p erf.0 rata: iperestesi a c 11 tanea nella fossa iliaca di d estra, lJ l' eceduta da dolo1re stabilitosi in m odo repentjr10 n.ello st eisso sito. a c.aratter-e traJigge·n te, do lo re diffL1So a tJutto l,ad1do·m e, in stato di difesa, iri a co·n distinta accentna.z jon e nei 1Jt1nti di ~lfa·c­ B11rr1.ej e di L anz. _.\.ll ' inte:rveL nto : appendice i1Jer e1r1d cn clJ e vie11e aisp.ortata, li,quido siero p.u rulen.to ne1,Ja, foss•a ileo-re·c ale, d·ei1Jo siti fibr•inois i gi a llast.r i s nll e a.ns.e i11te: tin a.li. Pro s.e.g· u en clo n.e1le ir.1 dagi11i s i l"isco11t1·a v e~·­ fora·zi,one di 11n ' ulcera duodenale a marg·j11i duri, ca llosi. N·on poten.do sut1J t•are i mn..rg·ini della pe.l'forazione scleroti c1 e n 0Tl .ce·d evo li alla t razion e dei fili di. sut11 1·a cl1e tag· lia110 il tesSl1to a~ttt a ve1·so a clii sono i.nJfissi, pLratico una plasti.ca di omento, cl1.e mi dà con mio s ttt.pore 11n risulta·to i'.)erfetto essericlo jJ }18ziente i n r:>ocJ1i gjorni g·uaritc1. Un a'l tro cli t"Oibustissjm a. co·s1it.uzi o11 0 fi sica, fo r te ma.n giato·re e bevitore. _,\_rta1n11 esi l'eT11o·t a. co11up l eta IU ente 11 e-ga.tiva. 1

1

1

1

1

Vi en colto im1)•l 'ovvi s a.me ut.e d a dolori aò rlomin a li djffusi a tutto l 'add.om e. Porta.to doip o p.ocl1e o.re a·ll'o1s pedale s i riscon1

tra

dell ' acldo·n1e a.cuto: cli fe·s a a.ddorn•i n1a l e accentt1ati-s s in1a. 11)ol1so fr e·qu er1te (110) rna, a n cora di"3cr·etF1rner1te va.lido, respiro 26 (or'e 11 di sera). Il giol'no st1cc.essivo· : R•c,ce11t11a.zioo e d ei s intomi suacce nnati : si aggjl1nge v9n1ito e\ modico met.eo ri ')mo , occlu s ion e com1Jleta c1 ° 11·a1vo. i\lla b,i op:sia 01J era.tori a: pe1ritonite diff11. a co11 ver:::icim•ento purul en 1o dist ension·e d elle n11R P intestinali , perfo r azjon·e d'i l1.n' ulcera cal1o.s a. a ll ::t piri ma· p,o.rzio11 e del, d nodeno. 011.r ante i tenta.tivj d i ,5u tu ra de1ll "11lce'l'fl si 1·o·m pe nn ago , t a,nto il teis1s uto· si presputa drl 11'0, • Inu tile di1ungars i in una ca:shst.ica t.ro1}po n11mProsa, basta rjco·1·da,re la· fa.cilità <ii qt1e.sti e r1·or i diag11.o stici, I1 o r1 impu tabil i certament.e al rn e·dico , per dimo.s trare l ,11tilità. ' di rilevare p1recocen1 ente i segni lJ l'jn.cipa l i cl1e- s tanno ad in1di rare c:he un q11a.lrl1 e coRa è acca.d·11to 11ell 'addo1m e a. c11i bisogna provve,de-r-e, ed è ciò aJppuoto ch e corri s1Jo·nde alla cle.finizione nl10s·i n tomatoJ.o,g ia

1

1

1

va. dei chirn rgl1i nord-ameri rflni,

«

l'a.dcton1e

nc11to )) . U110 dei sintomi cn.p ita li è .stabilito da] do lore impro.v viso locn.1i z~ato, in 11n pu.n t.0 qu a·l s.i asi dell'nèlnon1e e·d acc11 sato soggett.i vame11te 1


110 ~

[ .-\ ~ ~o \ \ \ l . l: .\. e . :11 I

Il. PULICLT~ICU

dal paziente. I I più delle volte J' ammalato di ce ch e ha a vuta Ja sensazione come di una trcifitt\1ra, come di lina stilettata in un pun.to del l ' addome. In ques t o st~dio la parete addo1ni11 rlle si presenta tesa , d'H.ra, l i gnea: da priI1ci1p io in una zoo a più o men.o ciroos,critta al pt1nto in cui si è inizia.t o il d·olo1·e, indi in t11tta l' estension e. 6: lo sta1o rii clifes[t adclo1r1i11aJe al q11aJe farà seguito in un p·eriodo ulteriore il inete.01ismo. IJ polso iri qu·esto sta.dio è già freqitente

100-120, piccolo.

Dovetti registrare ·p olJn.oniti dovute non tanto alla operaziO'Ile praticata ancora i11 buor1e co11dizioni, quanto più verosilmente al raffreddamento pro.lunga.io al quale era stato 1sottoposto durante _ il trasporto il n1alato. che ini era giunto intirizzito. Ilo constatato eirnie strozza te i11 bl.1or1e condiziooi alla visita praticata a domicilio giu.n germi in istato di peritonite conclamata, e ciò perchè per i sobbalzi <t·el trasporto un'ansa strozzata a perfo,r ata nel sacco si era sponta,n eamente rid·otta, ·1)0 v·eduto a,p .pen1diciti con p·eritonite localizzata. tra1sfo.r ma rsi in p·eiritoniti generalizza.t e durante ili trasp1orto a ca.l1.sa della rottura di w ,erenze. Le prove cliniche che pot1~ei a.ddu·rre sarebbero nwnerose. E q11esta esperjenza che mi ha· spinto ad inteTve11i1·e s11l p ois to servend·omi clei po<!hi f\ s em1pJj ci m ·e zzi che costantem-e.n te 110 a mi 8 d~sposizion e in simili frangenti, i quali sono più che st1fficienti allo SCOIJ)O. ~Ti è r:iu scito di salvare dfl. sic 111'n m .o ·rte con uria semplice erttel'o1stomia, es-egnita al l11rr1 r di 11na lucerna 1\1 mig-R1J1tf' ·q11alche caso di occlu sione inte~ti nale , se nzn ricordare i n11n1erosi ca;F:i cli Pr11in s trozzntn e rii Rp'f)·e ndicite nei qllali costantemente io prati co in ]Jr'irn o t.c rr1n n 1 appeTiidicectom ia . T.a qn e ~tione del·l'am})iente è p~r m e 011nai sonpaissata, i ris11ltati otten11ti in clientela .p riv ata, confrontati con quelli del1a pratica ospi. tali era sono trorppo deci~i,1 i p e r l)ermettermi <li so.ffer'ln!ìrm i ~ 11 qur.;: . tioni di ordine p11ran1einte te o,rico. t . 'i1n1'..l ortante è ch e i medici 1si liberino dalle viete pastoi·e d egli orrmai tro'()po anti.rpuati trattati d.i pait olo gia e non li interpretino tro))·p o rig-idamente o m eµ:l i0 i1on pretendano di ginnger e esattam ente alla di·agnosi in ba.se alla loro consultazione: diagnosi cliffiril e in certi casi anche per il chir11rgo rhP ha il ro ntinuo controllo anatomico di 6irnili evenienze e che nP.r a.lc11n e rl.i essP ha poco im11ortanzR per ciò che si riferisce alla iriòicazio,n e. P e·r itoriitc·? .A.p11en1di cite? Ile10? E ct1 e importa la dia.g r1osi. l"irnportnnte fi di intervenire perch è ·sia in 11n <-:=tso ~ia ne.l l'altro l,inteirvento s i impone. Si richied a per intanto il chirurgo, egli stabilirà sotto la s11a respon6abi1atà il da fa·rsi . :Yli sovvengo di .11n caso operati0 in <'lientela privata. i1n caso di ernia e ri1ra 1e CO'Tl· gang-rena dell' an ~a st.rozznt n. '.\'lPntrP io ero a·l le pre&e con q11e.sta ansn n~r1 otizznta . ch e clo,·ptti r PsecarP , il nierlicn c11i-:lntP. rl1e mi aSSlist.Pva. di· sr11tP'\·a app11nto st1lln ~intomntologia dell e er. niP strozzate e 1ni diceva che gli sembrava impo~~il)il e. r l1 e " i fos~P ui~1 l,roclnttn l1ne1 11 i(lltf? 1

1

Ult·eriori sintomi che possono acco.ID}lagr1ar e qu c&.: >to qu a1dro 8on.o la naitsea, il vo 1ni to, taJ-01·n il si-rig hiozzo, però st1 di questi 11on hi $op:na far r 11n so,1rrcl1i o a ffidament o, p e rcl1 f.· talora poosono essere la manifestazione di un q11ad1·0 più progredito. Co sì djca.s i d ella temperafit1·ct , cl1 e il pi \1 d e lle volte si mantien.e assolutamente r1orma.l e. 111 segt1ito ne ro·mp.aiono a.Jt,ri a se·ronda d e·ll'eniità pia tologica. Possono essere 1cii r1nt.111·n o m.eccanica o ft ogi~tica. 111 ambed11e i casi p e 1·ò si P'OtSS·O·Tlo 1•ag·g·r11p pare in una 1sin.dron·e llTl ica: sinp;hi ozzo e vomito pil'1 fl'equ,oote .e co" ta11 t e co11 rn eteoriRJYlo più o m erno localizzato. Infine predomina il qua,dro d e lla intoRRica zione genera1.e, st adio p1 e ngonico vero e proprio. T/i111 po·rtante è rjlev a1·e i primi sinfo'tni 1·1gt.1a l'd anti il dolore localizza.to . il polso f l a 1·en::.ione di rlife sa della parete addo1n ·i11nl e, che 1111ita rn e rit e c-tll a11a1n11esi 11o~c;o no gnidare nlla diag n o1s i se non anatomiC'a , :se non di n·atura , a qnella g'enerira di « Fl.ddom e a.c11to » . E in ct11 c•1Rto Rt.adio· cre devr eH1ser e chiaroia to il r hit'llil'go , il q11ale .p iù faciJ,m ,e ntie s:=irà in g.rado, basai1d osi sulla biQPsia, dei casi operati . di formt1•l are l lDia diagnosi, se non semp1·e esatta. t t1tta ,·in cii 011.entam·ento chi1·.nrgico. ~11ffi­ oie11t.e n ~t.n hilire o n1en o l' in.cti ca zion f'I all 'in t e 1·v ent.o. E q11ì :org~ 1111a question e. qn ella del tras 1)ort o clrl pazie n te jn un a datto l11ogo di cu1·a. I•, c:;ol a n 1en t e jn bEl se alla diagnos i ed all a co11~eg11e11te prognosi in rapporto aJ,lo stato genera le del paziente, che si d ov.rà g il1di care ~ulln ('OTI Y<' trienza òi t1raiS])Ortare o non i1 m alat o. Si deve val11tare n o n so l8.m e ut r il d nnno ch e pl1ò deriva r e al p azient r 1l n 11r1 t r n~porto in congru o r on mezzi poco aòatti. rn n anrhe lP e on d i z i o n i d i vi n bi1i t à . l<1 d i ·t n r 1z fl . 1o ~ t n t o m et e 1•eologico. La m o PSpPri ~ nzn ronsi 2:li a art n-..are m olt <t p11.1denzn. :a\'~n ò o \·ari.e volt~ ,·edut o fr11 strnt i clo ta li fntt111i i 1·i >::11 ltn.t i clPi nli ri inte r\•e11ti 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


[~.\:--;'.'o

XXXI , FA c. 34]

tant o estesa, mentre egli e l'a stato così oculato .a vagl.ia.re i si11tomi ed al primo di certezza cc vn111ito fecaloide » ave va su1 bit o · rich iesta la mia i) resenza·. Ebbene io non potei s orridere a simil 1·1 di (' llia razion.e. Bi-sogna com11rendere l' am·h iPnte in c11i si s volge l'opera del medico i i 1 e u m p a gr1 n .. Certi casi c l1e per il e11iru rgo s ono, si direb ì>e. il pane c1l1otidiano. per il meclioo isolato costitt1isco110 l 'eccezior1 e. Egli in si1nili casi c o n"-11lta :t t1 att a ti , li const1lta con a nimo sg·oro Pntnto , an ~ i o so, l'interpretazio.n e della s iutonl n t oJ o·g i a p1l'es1entata id.al] , a11u1m a Ia.to m io 1t e volt p riesr·e 1ro·p po leg nta a·Jl e oarole lette ed è il u ,·omi.to fecaloi.de n freq·n entemen te accer1 · nat.o r1ei trn.tt a ti di patologia. che ma.ggiorm ent p lo roi111i sce, ecco l'erro·re . Sa.t ehhe hen e cl1e simile terminologia venisse u:-;Htn u ei t r atta.ti uni-camente per in•dicare chi n ram ent e lo tato ·prea~onico , ep·i critico non giù la. sempli cit à di un sintomo. Si Pviterehh e ro così l e confu:sioni in cui in c e rt i 1non1 enti di so·vr::Lieccitazione, di anrs ia e pu rt rr~ppo di s tanchezza , pos ono caid er e i medi (' i. Ri<t '-'surn e ncl o è necessario rico l'd are <:lle 1'in11101 t<1 11te in qu e~ ti casi è di int e 1·veni1 e o J)er l o m eno s tabj1ir e la n ece ~jtà o no n de lJ ·1nte1·ven t o : cla cin la gra nd e llti.lità d ell a· t e rmin ologiu s inteti ca cc L ' addo1ne a cuto n . . i evi ter a nn o così m o lt 0 res poosabilità . s i saJve rannu inolte e s i ~t.e nze e si difen·d-erà dal sosp r tt o pet t eg"olo e clall i-t c1.-i ti ca male.vola qnell a ch in1rg ia ch e è s alv a trice , si. ma non cap n.cP rli rnir ncoli che ritorr1in.o sem1Jr e a l.fa vita g·l i ag·o11izza u t j. 1

1

4 sti. 19 aprile 1921·. ==·---------- ---=- ------- · -==-=-=-=--~- ======= = == Prof.

Dott.

LE ONARDO

DO ~t1 1NICI

D oC'entt' d i P atol o ~ia . Ch i n 1rg i:t. Cl ·nic·a Chir11 rgi ea C'in:i Opera toria nella R. u n iYt> r sit ìt d i Ro1na.

t.'

)Jecl i·

PICCOLA CHIQURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Pref ar. io11 t' ciel i1 rol'.

Roberto Alessandri.

l° n \ 11l t11lll' ( Il. lfj della lr Ostra (;o l l ara a ~[n.nuali de) « I'oJj . c li nito 1) <li pa g g. f\· -1152, con 225 fi gu re i nter cal ate nel t e~ to , niti<la:11e11t.e :-.t11 n1pato ::. u cart a sen1i11ati 11 a ta ed ' artisti ca. menti ri l eJ?ato ilt p ien a t el a in f?'l ese. con i usc: rjzion i ·ul pia no e su l dor so. 11 lih rn è elabo 1·ato c:on c r ite r i d i a ssolu ta prll· ticità. t' eorri spo11de in tutt o all e esig e nze od ier ne dE>i 111edici c hir utl!i eo 11,lotti. rlei ~i o v a ni l aureati e d ei h111rl'an ct i. Prezzo t . 56 - Pt>r i 1~ o:'lt ri a bbona ti o::n fE> T,, 48 . N. B. - Ou esta ?.gevolezza resterà in vigore fino a tutto il 31 corrente. 1nvr:• l't' Y a~l i · 1 (IO'ìtal e at C:l Y.

n.

14 -

Ron1a.

1109

SEZIONE PRAT l GA

Lr r<; I

PO ZZ I - Yi n S'. :-tina.

·RIVISTE SINTETICHE. L' Alastrim . Dot t . AZEGLIO F J L I PP l ~ t. Qnesta n1 a la ttia P.sant e1natj ca, cl1e h a punti di contatto co11 la varicella e con il v ai t1olo. ha ricl1iam nto recentemente l'atte11zion e per di,·erse epid~n 1 ie nsse rvate in pareccl1i e l'egio11i , s pecialmente n e ll e Antille e per le poss ibili ripercussioni sul continente el1ropeo. Sebbene il nome ne sia poco noto, 11on si tratta i11 rea ltà di malattia nuova, poi c11 è <"S :-t e ra già sta t a desc ritta d è:l Kortes ~ 1e l 190~, . otto il l1 ome di l llll tt ll S o kaffir-millc-1>0.r e se ne posson o troYa r e descrizioni anche in p11bblicazjoni di rno lto a11te ri o ri. Il nome di rtlastrim si d eve a TI·ib es (1910) cl1e lo ha preso, a sua vol ta , da g lj i11dig·en i della p rovincia di B a h i a , JJr e so i quali alas tra s ignifica : che i propag a ra1)idamente . Il non11e di mi.lk-pox è s tato da t o p e_r J'8 s11etto l attesc ente d elle vescicol e. I .. a m a la t tia pl1ò fl v ere sopratutto intel'esse e pid.emioJog ]c o J) er la sua affinità c on il vai1101o e per Ja riperc ussione ch·e si po t rebbe a \·ere quando t n le affinità fo s. ·e effetti varnent e dimostrata e s i dovess ero applicare le mis ure pro,f ilatticl1e ~ i i piroscafi p:rovenienti dn porti ir1fetti. L 'alas trim avrebbe avuto origjn.e n el1' .l\.frica . del s ud (d ond e il n ome di milk-pox d e i cafri) ; di qui, per mezzo rl elle n a \·i che tocca n o il p o r to di B a hi a, sa r ebbe J)Oi s ta,t a t ras portata a l BrasiJ e, rlond e s j sa r ebbe diffn s a n ell'Ame rica clel Sttd , nelle Antille, S. Dornin go, Gu 1 d H.lupa, Martinica, q-11iar1a franc t.se. Da t a l'o dierna facilità d i co nt a t t i ed il peri odo ri i inc nb a 7.ion e pinttosto l11ngo, si sono a v uti d ei ca s i importati nei porti europei e sp esso d iag·nostica ti com·e vaioloide, con le reJa ti ve ri pe rc t1ssioni p.e r la profilassi. · -~J c uni autor i rite11g~ n o che l' a Jastrim colpi sc a s0Jta 11to 1n razza negra , a ltri i11vece amm ett o n o che, pl1re esse11llo la r a zza n egra più ricettiva , anche la bian ca 11or1 11e r esti immun e : per altri noi le m a g·gio1· e l'ecettj\·ità d ella 11rima starebb e in r a pr)orto co11 la m a 11canzn. cii ig·iene. Jl , .j r t1 è tuttora i:.rn oto ecl è d a p res11m e r s i cl1 e :-;i cl filtrabile ; pnrticolar111ent e cont ogio s i debbono ritenersi il 1i<r11ido d ell r ve·c ic:olc e d e li.e pust ole, le er o t e. il iu neo nas ale , g·Ji . 1)11ti. La diffu io n.e deJl a mala t t ia si f n lJe r cor1tag io d ir etto o mediato ; si ig11o r a ,,er ò quando in co minci e quando fi n isca 1a co11tag-iosità. Il p e riodo di incubazi o11e l1L1Ò esSf't e brevissimo , 1na v i s ono c a si i11 C' 11i i p rimi ' ~ int o rni si so11 0 av uti nnche 21 g· io l'n i d opo l't1l· tin10 con la t to. La ma latti v . i a nnun zia co11 rn n le .. e •r e gen eral e (cefal en . in d ol enzin1 e11t o.


.. 1'110

IL

POLICLl~lCO

gaJ. ù-igt n rbi digesti vi (sindro111e di i111ba1·azzo ct!:>l.1ito), talvolta angina, catarro i1asaJe, a d enopatia cer\·icale. La temperatura c11e, i11 tale t'tadio, e e.li 3 °, pt1ò sali1·e nello . te so g"ior110 o l'indon1ani a 3go,5-40°. Si \·erifìcèl poi u11 abbassamento di 1°,3-1°,6 e Jf:l carlu ta rapida al 2°-3'> gio r110, co11te1nporanea 111 en tr a l l' a J)})ari1·e d ell' e rtiz i 011 e. J,/ e r u:.ionr' i i11izi'a ~1111J rov,·i ~a 111 e1 1 te . ulla faccia (atto1·no a lla bocca ed a l na . o, f1·onte , gua11 ce) pe r i11vauere i:>oi rapitla111e n le il tror1 co e gli urti su1)eriori ed i11fe1·iori. IJ'elem ent o pri 1nitivo è la pa1)ula, della gros. ezza d i t tn p iccolo paJ li110, cl1e dà la se11sazio11e cli iilievo, a color azione rosea o rosso-cu p-0. IJa JJaJ>U Ja at1111e11ta poi di volume e - do1Jo 2-3 g·iol'11i i 11a la for1nazio11e di vescicola acu111 i11atét e nori niai 011ibelicata, salvo nelle J)arti ùecli\'i del cot'}JO i11 erti per lo s\·uotam .e11to si a ppiattisce e Jà l'impressione d i una falsa ombeli. ca tura. L e ve cical e, d ella dimensione di 1-3 mm., co11te11g·o110 lin liql1ido lattiginoso, talora g·ial I a s tl'O cl1e, do1)0 4·-6 g"iorni cl alla compars a lielJ e ve c i col~ si fa torbido e n ettamente purul(·nto ; e o lascia 1naccl1ie g·iallastre sulla bi a i1tl1e r i èl , elle 11e timane corne insaldata. La pu sto I a poj, 6-9 gior11i clalla compar sa della popl1la, ~ i d is . acca, 1asciando 11na crosta cl1e catle rapidame11te e lascia a u a volta una 111ac·rbia, non ril evata, nè de1Jre sa, bruno-11erastra nelle l)arti esposte e l)ia11castra in quelle scoperte, che scompare clel tl1t to entro quattro n1esi a l inassimo. L a vescicola dell'alastrim è sottoepidermica e non e11doder1111cà e qui ndi non si ha l a forn1azione di tesst1to cli c1cH t1·ice. 1

~.

Cl1 e:lL1\·et avr e})be o servato cl1 e g· li elemen t i erutti,,i . ù J\ O disposti seco ndo 1111a. di st ribn z io1ie nervosa ecl a 11cl1e 11 etta 111e 11 te radicolare co11 pl'edilez io11e per· c·e r ti ter1·ito1·.ii Cl1tal1ei. f,~ !o. s.il1 a cl e l l'~tl<1st ri1n 11a L1na pl'ecli lezio11e J)er il . isten1 a 11ervo o e fo r se (Ele r · ragio11i pu1·ame 11 lt' ,.H. colari ) lt11a d istribuzio11 e va col are co111e i 11a i1el tlomi11io d.ell 'ott111·atol'e. Essa si fis ~ t: rchb e : J)eCit-11111~.nte . in col'ri. po11de11 za di ce11 1. c~1lt r1 (p a rte infe t·101·e clel 1'1g·onfian1e11to ce rY1cale, . eg·1nento n1id1)llare do l'sa1e m edio, j)Ol't e i11fe riore d e l rigo11fìc:1 n•e11to lon1bo sacrnlt1) ; :i ::.1,rr ebbe ~osì una d i sp1 > ~ i zio11 c' 1nie lon1~rica, cl1e sareb})e la , eguente: . P~.~ te1ior111,.:1nte; allu r1uc:c1. ir1 cor ri ~ po r1 denza ÙJ e··; nl t 1·u11co, ialle d11 e ua l' ti. ili st 1·i ~ce nb li rp 1e di:-lce11d cnti \ 0 3 - 1)' 0 ) . · . .\- Il e ll<l1 icl1e e parti ~t lp t' ri o ri cl e ll e cosce. ~eco ncl o nun clispo. izio11e n . e ll n, 1·ispo nrlel'1te ; l do111i11i o cli ~ 1 s:. (11er,,o nrrfol'itllt t> cutaneo e ramo pe 1·i11eo-g·e11i t a l e). •.\Il(> gHn1l)e 11el ter1·itorio cutan•"'o di 11 1. J, 5 , 1 . .~11t (' 1 · in1"1110nte a ll 'pstre111i1ù cli..::.t ;1le dPllu facci a a.11t\' ri nre tleµ:li a\-an1hrè1cci (Ci.C' ) ; cli. posizione u braccialetto a lla fncciH a11teriore del pol-..n . .\ lln f<1rcia unero-interna d~lle d11e co- . -..ci . nllr l'ntt1le. <tlla fnttiH a nt erio re delle -l'llllh1• I'\ dt•]Jr ('H\· jg·liP l f . 1 • f ;'i. ~ 1 ) . fPl"l'ltOJ'iO (·ut a11 e11 d el rarno l'nt11l ~o. del rn n10 n11tc riore,

ùel safe 110 ir1tel'110 lleJ ra1r1 0 c u1 a11eo cleJ 11111scolo-cl1ta11eo. Qu estè.l liist ri b uzio11e preYetleute no11 e cll1de cl1e ,.i -:ia 110 elen1e11ti e rnttiYi lll al tre parti.

La fol'ma descl'itta è quella media cl1e si svolg·e i11 2-4 setti1na11e, talora jn stato e.l i benessere tale ch e i malati atte11dono alle 101·(} occupazioni abituali, costituendo così i1ericolosi focolai ~i contagio. Vi so r10 poi forme 11101t r) confluenti, a ltre a ripl'ese s u ccessive, co11 modi~a te1n1)e'rotura, ir1 cui l e vescicole com• paiono . co1ne a tento og·ni 2-3 g·iorni e l" eru zione s i può t 1·asci11are per nn paio di n1esi~ Scol').osciute o quasi l e com1Jlicazioni; jl m a lato si prese11ta sempre in bl1one condizio11i e solo nei prin1i dt1e gio1~ni l'i1)erter1nia p u ò dare l"impressior1e di u11 imbarazzo gastrico g·rave o sospetto. La p1·og11osi è buona ... e la merte ecc_ezior1ale; è · tata seg nalata l1na n1ortalità del 3 % n ell'Af1ica d el sud ·e del 0,5 ~o n·el Brasile · e i1ell e Antille f ra.ncesi (1). Qt1alche riserva può farsi 1Je1· i11ùi vidui già debilitati lJer alt1·e lna lattie o veccl1i, i11 cui l'aJastrìrn può costituire l1 r1 l'attore di agg·rava1ne11to. emplice è la l eraµiu e 11on differer1te da quella di altre febbri eru tlive. l Tn leggero purga11te a ll'i11izio, il so tentarn en to dello stato g·enerale con cir oppo Ji cl1i11ina i1'ei bambini e i1ella co11vale.sc:e11zn con l)t·eparati di surrenali e lecitine. J)ieta leg·g·er<-l cluran te il pe·riodo eruttivo e l'itorr10 JJr og·ressi\·o a11·a.lin1entazione n orrs1ale d o1>0 la cadu ta delle croste_ L)isinfezione del na:::;o co11 olio al g·omenolo al 5 ;0, d egli occhi con acido borico in soluzio11e fisio 1og·ica e della gola con· qttalche goccia cli liql1 o r e di J,.,ab a r raque i11 acc1ua tW.pida aro111atizzata. Si sol'v eglie ca nno le funzioni i11testi11ali; sono con s ig li a t e le ])Olverizzazioni della c u te co11 - pel'rna11g·an a to c.t 1,25'~~ . I bag·ni tiepidi (da farsi so1ta11to riel periodo di apiPesia.) e le 1ozior1i <lnti ettiche g rasse od oleo~e favori r a nno la cad uta delle croste; per il cuoio capelluto , in ctri 1)\1 l'e ~i s,·iluppa l 'esa11teIDèl, :·ì t1serà il sapo11e al cat1·::lme. L 'assistenza al 1oala t o si farà ap1> li canclo scrupolosame11te !e 11o r111 e i11 nso pe r le a ltre malat ti e esantematicl1c, tratta11dosi di n1a la tt ia 1110Jto contat!·iosa; fol'. e SH r cb 1>e uti1 e il 1netodo di ì\Iilne. 1

QPE' J'fj

OIAGNOS fl C I

l~ D

EPIDtì\I IOLoc;H:I.

, ono della n1 a.;;s irn <t i n1porta11zn, 11 011 :-:nlo i1e r rassi~tP11za nJ inal ato, Jna :'pecial111ente . otto ii p1111to rli Yisl<l clella ciifesa sociale. l>Hl(1 \ - Te lle l'eCèllt j (1H22) epidernic cli !{in c:1<1ro e ùi :-jao J>aulo ~ i ~n re bh e aYuta nna 111ortaJità J·js}) ettiva cli X t• di 11.1 '"'... 11on di ... -..i111ile d<l qu e ll fl dcl ' 'Hi11 olo i11 Euro1)a.


SEZJ ONE PRATI CA '

.

(

1111

.

la d ~sc rizio1le cl1e: .è stata fatta, ri st1Jra eviden.. te una certa so11iigliar1za c.:011 il v[1iuoJ0 (r]spettivamente la vaioloid e ) é lr1 va1·icellH. Il vait1olo g·e11uino si dL::;tingue l) e1· Ia g'1"a vitù dei sin torni, 1~1 febb1·e s'1bito e I evètt n, l' esa11te'.111 <t premonitorio (il così detto rash ) , l'i11te11sa rachialgia. I,e Yescico-1)us tole so110 ombelli ca te {1nentre ono a. cupola 11e11'alas t.r im ); con l a sn1Jpu 1·azio11 e, risale .la febJ)r e é l'icompa ion o i f.enom:eni generali; si l1ar1110 j}Oi co111e resi clt1i delle cica t rie i indelebili. Si111 il e è la ùi str]bt1zio11e deg·l i eIemer1ti , eh-e però 11el vai11ol o non appare sisternati zza ta. :\Iaggiore è la somiglianza cori l a varicella, cl1e ha Jo stesso andamento b1e r1ig110, l a stessa 1naJ1canza di com1)licazio11i. ~Ianca i)el'ò la stadio pr1.11n Joso, mentre J)O i la vescicola si })l'esenta sempre piatta a conte11uto t11tt'al })ÌÙ legg·e1·111ent.e torbido, e con ri.ar11tizzazioni Sl1ccessive. L'erL1zione è più copiosa al tronco, n1entre r1e 1l'alo st r i1n si trova dov1111que e si j11izia a.11<.l fHccia. Tuttora ir1certì percl1è disco rdi sono i cl'iterii i111ml111olog·ici. Seco !lrl o L,eµ;é ed nlt1·i. J'alastrim l)tlò l'ecidivare; ta ltn1i e clndono poi q11alsiasi i.nterimm11nizz\1zi o 11 e frH a lnstrin1. vn i11olo e va ricella. Cor1tro l'esplicita affer111azio11e di J,egé c:l1e la vaccinazion.e j enneria11 a non imml1nizza, sta l'opi11ione del tt1tto 01)posta di Bra11ch e Mc Donald i quali. ass~ l'i scono i11vece cl1e la vacci11azjone l)rotegg·e proprio completamente (ver11 lhorouglily ). L"afferrn a zione di ql1esii AA., si i'oncla su ll' osse r vazio11e diretta di un'e1)idemia . di alastrin 11ell'isola di Antigua (Antill e ingJ.esi ), durn11te La, q11ale, SOl) l'a 1111a po110Jt1 z1 ori e dj 28.000 a})] t311ti le vaccir1azi oni pratica te d iejero 26,068 1·is 11ltati i1ositivi. Con l'isole111er1to e le vaccinazio11 i , 1'e1)ide111ja ve11ne pro11ta111er1t e do1nè1ta e si ridusse n 31 casi; in 11essuno dei co11tatti, vacci11a,ti co t1 esito positivo, si svilt1ppò l'alnstrim. J:efficncia protettiva d ell a vaccinazione jen11erja11a. c:o11 f.erm at8 a11che da 1\loocly (1) e da ì\lc C<tllt11r1, i11dnL·1·eiJbe a rit e1le re cl1e vi sia 1 fra ulastrim e vai.nolo, 11na certa affinità amn1essa da I~. Camt1s e daj 1110dici jng·lesi ed an1ericani, ch e considera110 i·aJastrim come 11na vaiolojde; .essa sa.T"ebbe a11cl1e dimo. trata ùa u11 limitato episocli o ep]demico clj vait1olo di ctti si han110 notitie indirette - svilnp1)atpsi in una città maritti1nn itali ar1a, e.p i sodi o che (1) ~Iood ·y, ir1 ·u na e!')ide1nia cl1 e coJpì 6,000 persone n.ll n Gia111aira, ebbe a rilevare r efficacia della vacci nazio11e. L 'i1nn111nizzazio11e fra Vétiuolo cd alastrim sarPbbe l'ecinroca . aricl1e negli cs11.erimenti si1 n.nim.q,li. {)1iesto autore, al pa1·i di J. P. Leake, co11clu dc:i pe1· l"i ·l ent1 fi_ cazion e deJ ''ai11ol0 con l'a lastrirn.

~<:t1·ebbe

e.la ripo1·ta1·e ad t111 caso di alast1·i1n i1111)01·tato. F. però necessario far rileva1'e che la vaccinazioJ ie i1raticata. i1ei pri111i tre mesi dOtJO l a 1U<1 Jattia d à ris11ltati positivi 11-el 7j 0ib (:'.\ile Callu1n , citato d<l Ustvedt). Con1ur1q11e la J)roJ)abiJe affinità fra vaiu oJo ed alastrim, e la po "'s i.bilità cl1e qt1esto si ti,.asmetta 8 i bia11cl1i devor10 co11sig·l i.a1·e cli fai· pre11clere per l'alastl'i1n dell€ miSlll'e di vjgi-lanza e pL'ofilassi, non dissi1nili da c1ttelle adot_: iate }}er il vajnolo, te11e11clo co11to a.n,cl1e d e l perjodo cli incul)azior1e cl1e per l 'al a,strun pnò al'rivare a 21 g·iorr1i. l)el 1'€sto, se \'i sono 1)aesi i:n CLli l'ala$trim viene considerato con1e 1111a varicella (Gu a dalu1) a ) o coine e11tità a sè, disLinte-l dal vaiuolo (~1Iarti1l.ica ) ve i1e sono altri, co1ne ·i l Brasi le, dove a ll'ufficio cli igiene '"i en.e l'E·gistrato cotne va iuoJ o. I b1J oni i·is11ltati 01ten uti co11 la vaccinRzi one ad Antig·ua consigl iano cJi adottare q11esta i11is11ra a11Che i1el caso d ell'alast1·j111 (1).

l...'alastriu1 offre D11cl1e ,nateria èli co11sidel'azio11i i.n ra1)1)orto nd altre malattie clìe acl esso s i possorio ra·vvici ua!·e . È noto cl1e da i110Jti autori si a111mettL\ J'affi11ità fra zo11.a e va ricella, i1011 solo l)er l'identità clinica. ed anatorno-pat.ologica dell'e len1euto et'uttivo, ma per il fatto cl1e dall'una s i può a vere la fili azione cli casi (l·E:ll'a lt r a . In Ita.J i a, O. Cozzolino ba 1) n J)blicato l'esse 1· \·H zi or1e cli t1na epidemia di va1·icell a cl1e coJpì 31 ba111bi11i cli 1111a S<lla cl'os 1Jedale, 13 gjorn i do1)0 cl1e vi e t·ét stato i·icoverato 1111 bc:Pl11biJ10 co11 zona toraci.cn . Egli però riti e11e di i1on i)oter affe rn1a r e ru nicità <lei du e virus, s11ecia.lrnente in rag·jon e 1lella rarit3 di fat ti pi·ecjsi di contag·io. I11 realtà i1erò le osservazi~ni no1l so11 0 ta11to t·ar 2 ; Netter 11el 1920 ne aveva r a eeol te 102, d i e11 i 7 cl i zon n -v <:11 ·i e e Jla e 15 di aricella-zo11a; altr-e 11 i1e i·acco lse IJOi i1ei tre a11ni st1ccessiYi l)er la ~oln Francia. , ll i1esso fra. va1·icell a e zona a PlJare du11c111e cor11e abbastn11za lJl'Ol)abile; 01·a 1'alastri1u l i·ene della i}ri.ma la sindrome clinica, me11tre avr·ebbe la c.lj st l'ib11zi 011 e nervosa cl1e s i osserva nella seconci a, 18 qn a le $ stata appunto classificata co111e una epiteli osi 11.e urotropa . l ,a questione ri ei1tra. i.11 qt1eJl.a l)lll genera Ie cl eg·J i er1)et i, che è stat8 studiata recenteme11te d8 G. ~[arjnni. Ancl1e l'alastri111 l)Otrebl)e np11artenere a, quel cc vasto gr11ì)})O cli reazioni epiteliari ·a vir11s di nat111·a ce·rta1noer1t.e diver a . ·el1h·e11e i.n q11alcl1 e niodo a.ffi11e co1n.e l'er1) ete ,· olg·are ed il V8 i110J o >1 . T11tte qt1 este affezio11i . 0110 rlate da 1

\

1

{1) P e r 1a 11eee. si t ~l cl i n <l o1t <-' l ' e n 1i s11 L' e !' t on 1atticl1e nclatte co11clndt nncl1e .J. Salvnt a pro 1)osito d ell'osse r,·nzi cni e ,li 1111 n ;)l·ete fl r pid e1nia di n la~tl'irr1 j11 Snn - .g-r1 t-1. 1


1112 ,·i ru ~·

fiJtrabili l'd 11anno rt1<tllifes tazio11i ùel'n10-0 n eurotropiclle. cl1e 11er ò, pure essendo di importanza clìn ica, no11 p ossor10 ser,1 ire co·rne ~ritel'jo asso l\1to di classificazion e, potendo i11 condizioni "l'erimentali variare e spo• starsi. L'al Hst rim, con la st1a distribuzione mielomerica , potrebbe appt1nto avvicirlarsi all a zona, in ct1i si ha pure Ja distribuzione per tronchi n .ervosi ed in cui « le lesioni dei centl'i nervosi (g·angli o-radi coliti e mieliti ) s ono così cos t:-Lnti e spesso così g·ravi da g i\1stifìcare in pal'te il termi11e di poliomi-elite 1)0steriore dato <la alcuni». ! Jlterio1·i ricercl1e porteranr10 ma g·giore ll1ce '-ull. ir1teressante ed intricata qt1estione nella c1u.ale si incominci cl ad intravedere la via cl1e cond11rrà fot·se n Ila solt1zione. L:\DICAZIONI BlBJ ,J()GnAFICfIE. .

1VI. BRELET. T.i'.4.laslri1n. Gazette cles Hòpitaux, 1924, n. 7. S. CHA, rVET. L'Alastrin1. ] ,a (]iniqtie, nov. ·1923. YNGVAR

USTVEDT.

Alastrim, 'kopper,

per? Norsk magaz in

1924, n . 6. LEGÉ. L'Alastr itn. 1923.

vandkop-

for la egevid ensk aben,

I\ e\'nc

cl'll~r gjène.

ottob1·e

E. \\' . R. BRANCH e \\·. ~ L ~Icl )O~ALD. . \ rliscours on th e outbrenk of alastrin1. in .4.ntigua B. W. 1. Tl1e J our11al of tro[>ical m edic in·e and l1ygicn e, 15 g·iugno 1923. \\ '. H. I-IOFFMANN. Blood studies in small po.r, u ith special reference to alastrim. Ibid r1n. (). !\'lARlANT . .<::;fato atf1tale della questione drgli p,. ne ti. X\ R i u11ione de 11 a Soc. I tal. di ù e rma t ulog i 8 e . ifilogra fi a. Firenze 1923. I .. !\I. ~loooY . .-!.la.stl'i?fì or l\af!ir 1nilk 1>0.r . ·t\nn. of trop. med. and ra ro ....;it. 31 marzo 1922. J . P . I .. EAl<E. E:rperim e nts 011 la,·trim. Pnbl. h ·ealth reports. Rif. in Rull. Trlstit11t Paste111·, 192~ , pag. 387. .T. S .\LVAT. l l na presunta epirir·n1ia rl e alasfrim P11 E ~ paii1L y las enfermrrln.df's Pa riolifot1ne. · e.ro ticas . R ev. esp:tfiola cle :ned icina ~· cir11 g i a. agosto 19?4. iD d

lnteressi-' ntissima pubblicazione :

'' MEDICAMENTA ,, (GUIDA TEORICO-PRATICA

3

[.-\.?\~O X~~I , FASC.

IL P Ol.ICLl:"il CO

PER SANITARI)

edizion e, in formato a1np liato e notevolmente aumentata.

Alla perfetta rrluscita di questa opera indi spensabile a tutti i medici hanno collaborato, sotto la direzione del dottor UJro Cazzani, l'avv. G. Mariani, il prof E. Bajla, i dott. l.1. Fisso. O. "Po.agio, T. Ra botti della Coop . Farm. di ~Iilano. noa chè i protf. L. Carozzi, D. Della Rovere. G. Guerrini. B. Neppi. C. Terni, ed i dott. A. Celarla. F Cova, G. Ferri. G. Gagliardi, E. Rohecchi : ciascuno per la riconosciuta propria competenza. C..n \olume di pa~g. XXX.II-228G. in carta finissima: prezzo L . 6 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri ahhonnti L . 5 7, in porto franco. Inviare Vngli n postale al Cav. Ll1 l0f POZZI - Via Rist 1na. n . 14 · Romn .

34]

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. La tubercolina nella dia gnosi e nella. cura della tu berrolosi. (R .

PH LLIP. Britisli ~l![elii '.: al Journal,

192:3,

11u-

' 3247). meto La introduzione ne11·orga11 ismo di dosi v a1ie cli t ubercolina produce negli i11(lividui tubercolotici reazioni locali e ge11eral i di diversa intensitù, i11entre negli individlli immu11i dalla stessa ir1fezior1e non pr0voca a l c11n clistt1rbo. Gli effetti i)rovocati colla iniezio11e di tubercoli1.1a s11l focolaio tubel'colare sono analoghi alle a lterazion.i -che sl osservano in una zona superfi.ciale di 111p11s: congestior1e con arrossamento e gonfiore ù el la zona luposa e del tessuto circo.stante, con segnente essudazfone ed eventuaJr11e11te formazione cl i croste. Tali effetti dnrano pareccl1 i giorni. Ed è da presumere cl1 e alt~­ razi oni ~tnalogl1e, ossia aggravamento del processo, si abbia110 in focolai profondi. 01tr.e i fatti focali si hanno reazioni generali consistenti irt 11no stato di 1 1nalessere o anche a lt8razioni df>ll a temperat11ra e della · circola .. zione. Tali sintomi sono per intensità propor7ionati al la estensione cle11a zona 111posa, e sono molto pron11nciati , ed anche molto gravi, quan. do. j focolni tt1bercolari , specie se visceral1. .sono molto estesi e n11merosi. 1 Le t11bercoline che meglio s i prestano sono cru elle di Koch e cli B é raneck , crnest'111tima è più indicata per scopi tera1)entici. f.,a t11bercolina si somministra per via sottocutanea, cl1tanea e percnt anea . Q11ar1élo, secCJndo il m ~todo. di Koch, la tnberco1jn a si ini ettfl. sottoc11tnnea.m en.te s i h an no r eazioni aenPraTi, q11ali dist11rbi del polso ed ipertermi a . focali, come c111elli su descritti nelle zone 111pose, e locali, consistenti in alterazioni più o meno accentuate e più o meno persi. te11tj nel punto iniettat o. I,e reazioni l ocali hanno una importanza diagnostica maggiore q11ando Ja inoc111azione si fa per via c11tan.ea o percutan,ea. Il va lo r e terapet1tico de 11 a 1\1 l)ercolina è ancora in di scn c;s ione: agli entt1sif!smi iniziali esagerati è s11ccesso l1no ~cetticismo altrettanto ing·i11 stificat.o . T.'A. è co11vinto che In t11berro1in8 hR 11n valore c11r:::l.fiYo specifico sicnro q11ando vengA n.élop erntfl con criterio e con m etodo . ~i <i e,·0110 scegl iere i cat:i snsrPftibil i cl i e~se rP inft11Pnz:1ti. ossifl non troppo nYanzati . e la do~ ne,·e PSS Pr e 011port11namente gradnat<t sernndo i r is11 lt é'l ti of.tpn11ti. Vi sono dettagli rli metncl o cl1r nn~son o rsctere inseµ-nati ~010 nnlJ'esreriP.n zn Gli interY1 lli trn le c;11rressi''<' ini rzion i. l:l I


EZIO~E

d11rata della cura devono essere appro.priati a ciascun caso. Vi sono jndividui cl1e richie·dono un trattamento intenso ed altri me110 intenso. In ogni caso la cura deve .avere llna certa durata. I ... a t11bercolina prescelta deve esse1·e dil11ita ir1 sol11zjone fi s iologica con l aggi11nta del 1/ 2 per cento di acido fenico. La iniezione ipoder1nica si fa al dorso. Si deve aver cura che la p11nta de11 'ago attra.ver.si tutta la cute e ragg i11nga il tessuto cellulal'e: si evita cosi la produzione di irritazi.one e di fl emmoni. Sahli ritiene che alla i11iezion e sottocutanea sia da preferjrsi la introd11zione i11t1·adermica, ossia. 11n processo di vacci11 azione multipla a mezzo di t1n ago. speciale. NPssnn d11bbio che la ti1hercolina è assorbita producendo effetti genf' rali. Con tal metodo si potrebbe giudi·c are del gra.òo della reAzione locale gli .e ffetti c11r::i.tivi dellR t11hercolina e qt1indi grad11arne le 1

do~i .

J)reconizza il n1etodo pert;iltrlneo, dal quale avrebbe aVl1to eccellenti risu ltati. La t11bercolina somministrata a mezzo dj 11nn. pomata s11ll a c11te è assorbita rapidamente ed ·esercita 11na inft11enza ~pecifièa sui processi tt1bercolari . analoga a q11ella che si ha con la iniezione sottoc11tanea, con i medesimi effetti curativi. Su gli altri m·etodi quello percutaneo ha il vantag-gio delJ'ass \3.n za <li q11olsia si dolore o molestia. il che ha grande importanza q11ando si tratta di ct1rare bambini. J,,~ reazione cutanea n ·o n molto molesta costitt1isce per a Jtro l'indice della efficacia della c11ra.. D'altra part·e l'applicazione della pom·ata non hR bisog110 rlella presenza• del medico. Solo nella t11bercolosi viscerale occorre ch e sia sor,·egliato il pazi e11te 11er sa@:gia.re 1a ·reazione foca.le. L'azione cnrativa st1 i processi tt1bercolari s11rerficiali (pelle, glandole, ecc.) ·si rend e manifesta in poche s·ettimane. Così, ad esempio, 11n ag·g·lom.erato di glandol·e si ridt1ce ben pre- . sto di vol11me, e progr.essjvam·ente le glandole sj separano e diventano sempr e pii1 piccole. Si • o1tiene an·c he la ~icatrizzazion e dello scrof-0.10<if>rma e èf Pl 111p11 ~. hp.n(•hè in qne~t'ultimo lentamente. Con la rPg-ression e de] proces~o locale specjp nPllP forme 'g-land11lari clei bamhini si ha t1n · rapii o mig-lioramento dello stato ge11.era le, 11na verfl d et11berco 1in izza.zione prog·ressjva. T.Ft pomnta . che do,p o vari tentatjvj, ~i ~ dimostrat ci lfl pi1ì effic8re è la segi1ente: J.' ..\.

T11bercolin8 Koch Eucaliptolo R11rPrina

gramn1i 10-~0 grammi 5 g r::tm.m i 100

T.a percentuale di tubercolina de,·e variare q sPr0n do i ~oggetti e le form e da c11rare. Nei

111 :3

PRAT I CA

casi semplici si comincia con la po1u.af a al 25 %. Nei ragazzi è bene cominciare con il 10 %. Quando la reazione locale, nonchè quella focale e generale, è lieve si può aumentare progressi·v amente la dose. Si strofina la !)Ornata su due centimetri quadrati di !)elle ben l<tvata a mezzo di una bacehetta di vetro sterilizzata. La frizione, q11ando non vi siano controindieazioni si ripete og·ni settimana, o, quando la reazione è lieve. a nche più spesso. Dr.

Profilassi di disposizione o di esposizione nella tubercolosi; esacerbazio11e endogena o superinfezione esogena 1 ( REDF.KF.R.

/J e1tlsrhe 1\!IPd. ,, .oc h. ,

1~>

febbr. 1924).

L e rec'3nti statis tiche 11a11no dimostrato i cl 1r·e.tti rap ~)orti tra m·ortalit<.\ e n1orbilità per t11 be rcolosj e iponl1t ri.zione, gravosità del laYoro e ammas arne11to cl i i r1dividl1i infetti. A que$t'l1ltimo fra gli altri fa ttori compete forse l'i1np·ortanza maggiore. L 'alimentazion e defici ente. mediante una dannosa jnft11e nza Sltl.l a costitl1 zione corporen , pro,-ocherebbe riattivazionr €d esacel'bazio11e (i e JJa tt1bercolosi alterando la stahilità òeJl 'equilibrio biologico-imm11ni ta l'io. l)aJl1 a n1 ma~ n1nento (f j indi v iò ni infetti deri ve1·ebbe invece ll na rrioltip licazione dei ca s i di s11pe rinfezi 011e nrassi va nei r111alj è impossibilit n t o lo st nbili rs i <li llll re qllil ib rio biologico-imm1111 it ari() o, ri spet tjvamente, viene rotto queJ lo ragg'iunto. Un n11mento e 11n accelerament o della morta lit~t ner ti1h·. . rc0losj p rov-0cato dalla ipor1ntriz ionr do,·r eh be a flir vero rig11nl'dare le for111e n1'o rbosP d atanti da lt1ngo, gli individ11i già pr im a lnRlflti. gli ereditarinmente tarati e qnrlli co11 ,, 11~1bitus » tisi co . ..\1 contrario le tatisticl1e in (~ermania degli illtimi Ileriodi si accorclnn o 11el dimo trfl l'e: 1) cl1e l'a11mento della n1orinlit ~1 r>er tuhercolo~j rig11arda preci 1>t1 n.rnente le forme morbo ·· e to1 pide e di bre' 'e d11rata; 2) che a preferenza vennero colpiti ir1clivid11i con polmoni originarian1 e nte sani, non tarati e di b11ona costit11zione. i\. cjò occorre aggj nngere Je ro1l ~dcl e ra zi oni tratte dai rerenti cl8ti ~tatjstici ~11l l a tubercolo~i infa11til c . 'l'ras11arenr10 dn onP~ti 11nn cos tan tp n1aggiore proporzionp della mortR lità d ell e fernrnine ri s petto 8j n1a schi e rilevando pélra ll el:::imente ln maggiore es rosizi onP a l co11t<1 g io rlj q11elle ri s!)et to [I (!llesti (rlii1 lnn~a pPrn1anenzn llrll a casa d omPs tica i1on rii rado ambiente igi e n ic4 rr1 ente ne glrttissimo . a11mento g·en era le della tl1bercolosi femminile ), 11..i\. dedt1ce, in 1111ionP con i da ti più soprR citati. che nell'alimento generale della. mortalità p€r t11be rcol osi. occorrn attrih11ire im11ortanza d 1


111 ~

IL POLlCL I:'\ h

:o

g ra11 11111ga !)l'~Y ,tlente all'esposizio11c al conlizzctl td o 1)ro11tan1e11te t1Jtti <111ei 1uezzi atti al tngio di tro 11te agli altri fattori quali, ad e~ .. 111i.glior<1111011io d 1\ lla costil lllio u e e dello stato la speciale di spos izio11e corporea dcl<' rn1 i n a.ta ~l. ..\GOST!;\J. ·-g:e11ern le. t.lHl di\'erso stato ùi forza e di nutrizione. DERMATOLOOIA. I ris11ltati otten n ti dalla reuziun e di l >ir411 et, Studio sul dermografismo. praticata dall'.t\ . . t1 ur1 11n'rnero rilcYa nte di fa11ciulli d e l dispe11sario, fL1eono i11 g·l'ado di of( l '.\SIE H \" .\LLEHY-1{.\UJI, I\.RIE1·, JACQL.Eì\lAlRE. fri re ulteriore co11ferma a tale co11cetto. InfatJ.Ja JJress-e Mérlica/'e, · 1 11'. g·it1g·110 192~ ) . · ti , n1 c11tre da, t1n Jato venne constatata uria più Il dermog·rafisn10 e l'orticaria , be11cl1è sict110 el evata l)e rce11tuale dì positività n elle fe1r1J11i11e spesso. assi1nilat i per i loro seg11 i obiettivi, ch e i1ei m::tschi (38 °o e 1_.() <'o) , deg·11a di rilievo sono d11e feno111 c 11i. ben distinti. f11· L'osservazione che Jo stato generale di quelle L'orticaria è 1)1·11riginosa, i11entl'e i1on lo è &p1)arve per contro n1igliore i11 gene r e cli c111eJil clern1ografisn10; l orticaria può esse l'e di 01·ilo dei rr1a'3chi . . g i 11e i11terna e d èsterna, i1 de1'1nografi s1110 1! ~ella nun1erosa casistièa personale delJ' ...\. sempre ·di origi11e esterna; in un i11dividuo rig11ardante fanciulli già t11bercolosi e di recon orticaria {11 incl1bazio11 e 11011 en111re è 1)0$cente ri 1)resentatisi in occ.:asione di peggiora~ i bile prodnrre c;l1 i azze orti ca te 111entre è seni111enti, sor11re11dono anzit11tto le cifre espri- . pre facile prod111·r e a volontà il cler1nogra.fismo 111e11ti il i>eso deg·li 111fermi, non jnferi o r-i , anzi i11 individ11i con dern1og1·afi i110 ir1 i11cL1baziosupc l'iol'i alla media, poscia 1~1 cospic11a espo11 e. I .'attacc:o di orticari<:\ è 11no stato i)asseg·s izione al contagio rap1)resentata riel 79 % dalgri 1·01 11r1a vera t.·isi , n1 ·: 11tl'e 11011 lo è il dern1ul' esister1za contr·J lla.ta di u11a fonte d'i11fezio·n e g·ra1tismo·, che p 11 ò di l'Si i.11 vece t1110 stato l)el'ran1iliarc. Nei casi d·el genere J'A. è d'avviso rr1a.11e11te. NeJl' ·.1r,i<.:é11·i<t, trt'l l'e c;citH.zion.e caulJ11i11di <.:l1e, i1iù cl1e di lJn 'esa.cerbazion·e e ndo.. ~tle e ra1J1)a1·izior1e del fe 11 0111e no, ' ' è llil i11ge11a, debba trattarsi di 11n'avven \1ta sl1perintel'V·allo abbas tar1zH l111 1g;o, d ura11te i l Cfllal e fezione, la quale agisca, sia influenzando dans i p·rod11ce u11n c:ri.'i vascol-0-sa1lguig11a; 11el nosarn8nte il gi<:1 raggiunto equilibrio 1Jiologirle1~rriografis1110. in \'e(·e, i I fenome110 seg·l1e imco-jr1 1n1u ttitario, s ia, a ltresì, 11eggiorando l 10111 ediàtam e11te I ' ee;citazio11 e, o s ic-t r azio11e è c·ola i inorbosi gi8 esistent i. 11nic·an1ent<" localè. Xo11 f'Prnp l'e ort icaria e clerCo11clude.ndo, 11011 bisogna oggjùì nèllu qneniogl'afisrno si presentano ir1 s ie1ne s11llo stesso stio 11e della tubercolosi re11de re un ic;a i11e11te ind iYi dno. res1)011 abile la deficiente J111trizione: u e JJe cri· I .e c111'e anti a1 1a.fil~ttiche o encloc.:l'ille, cl1e ticl1e co11dizioni apportate dalla recente gt1ers pC'sso dà.n n o b1101 ii 1·is11ltati 11elr ortica t'l a, 1·a e tltttora in g ro.11 r)arte sns$istenti, sa r ebbe ;-;0110 di nes. l111a effic:rtcia nel d ermo~1: rafis rn o. certo irragionevole i1on volerne tener conto o N·ella de11omi.n a zior1 e, d1tnque di e< orticaria ui n1 iu u ir1le l'im1Jortanza così l)er la massa co- fattizia>) che si dà a l ù.e1·1nog·1·nfisn10, n·ot1 bi1n e pel .' i11 go1o, i11 a, a1)pu11to Jl·eJJ'attrib11il'c a 11 - . 11g·11a v.e d ere cl1 e nna semplice nnnlog·ia. cl1e u 1 t'n ttore ali111entare il g·i u sto p<-\so, evil>opo q~este J)remesf-\e, g· li /\.A. tlnllo stucli1> tn ndo dj considerarlo cat1sa unica e sola nelcli u11 soggetto cli ci11<1uant'anni, sn110 nu1 nfl'<1un1e u to llC11 a· n1ortalità e morbilità i)er tu- fetto d·a de1·111og·rafi .. rn o. tragg·ono le seg:11 e11ti llercolo i, i1oi dobbia1110 con ogni i1 o~t ra fo 1·zrt co11c1u ~ io11i: i1111Jedire cl1e da 1111 'i11erzia supin a eù irragioti clermogl'afistno, c;o111e si è detto, è ur1 fer10111\Yole sorti.. cano erretti qu811to rnai pe1·11icjo:-;i. 1ne110 ben ·cu,· eJ' o dall'orticaria. Si è ammesso • I .n i>rofilassi ùi es1Jo.,izio11 e 11elln. Jotta co11t:ro J i11ora cl1e i I del'n10A'rafis1110 ~i a dO\'U to a tl1rbe hl t 11h zrcolo. i offre a11cor ogg·i, nelle tri ·te co11Yasomotoric, pe1·ò il feno1ne110 semb1·a be11 più uizioni dell'ig·i ene in genere e di qllelln do111ec<1n1 n J.)s"o. stica i11 . pecie, possibilità i1111 11n1 eri di 11tili \Jel ll ~1·n1og1·Hfisrno bisO~tllU clistillf.f llel't' l'eUp})J itctZÌOllÌ. J; O!>el'a del lllediCO ÙOVl'Ù ~\'O 1] en1ento ,eritema to~o dn1J' ed r n1n toso. gel'SÌ ov u11(1t1 e, coscienziosa, armonica e i 111 f~ cel'to cl1e il rossol'e im11r o\·viso c11 e a1,p<1 rP pa rz ia 1e, tutto com1)re11de nd o 11eJJ n. p l'Opri a tl1)po l a fri.zio11e dei tegun1 0nti, d iffnso molto ~orveglia11z<l. dai tii~pe11sn 1·i e dagJj istitttti n l di l à del r)11nto trri1nto e var iabil e seco11do d1 P<htc:azio11r, agli O$pe<.io lj e ai . anntol'ì t11tti. i in ornenti per inte11sit.c\ E>rl estension€. ed il f PI .. e stati. tic11e n1ostrano i fnvnl'evoli l'i.:;ultati 1101ne11t1 rlella prl l e d'oca, dipendono dai ne1·,·i ott1•nuti da u11a tal e l>rofìlas'-'i inte:a lll'I se11so \" èl s omotori cl1 e p rr-..entano 11 n n J):l rt i cola re f•cdi !>ut e r aù ogni ino111ento nllontnlla 11• clnlln e it abili t ù l1egli i11èfiyirl11i n f'fet, i dn dp1·n1ogrnf: \ 111 i g-1 i n g-l i in f er 111 i n i JJ re d i s po~ t i. a e eo g Ii <' r 1i lì . . n1 0. () 11 l~ s t n t li I' J. <l \ ; I -.; o I Il o t Il ,. i (I d i O I' i g· i li e $ i 111 J> H lll'g·lj Hl>J>O'-'iti ic;tituti Pll 13ff1' l{tlill'C llJIH fPnipe..... ~ti\· a .... t>pn r:izion e dnlla fo11te di co11f ngio 11ti ti ·a. tutt<1\·ia. 11011 Ì> ~ufficiP11tl' di per "e (.,.t~ .... ~a

1

1


{A~~o

XXXI.

FA~C.

34]

111 ~

SEZIONE PRATICA

r>er colore e tra11slucidità a quelli luposi ed .. n Clti i risultati terape11tici conferma110 ulteriorritema per formare l a stria d errnogl'afica, edema che dipen<l e sop1·at11tto da lln fattore mec- me11t.e la diagnosi. Il prof. P a ·ntrier ill11straYa di recente un caso di « sifiloderma terziario canico e da l111 fattore d'ordine ci.rcolntorio. 1n piforme confl11ente del volto sin111lante un Percl1è . i produca l'edema dermog·1·afico, che lt1pu s volgare». Questo stesso at1tore, in arsi manif<'stD cor1 una stria ben d e1iniitata i11 rnonict con altri trattatisti, pone in rilievo i~ cor1·isJHl11de11za dei punti d 'applicazione delcolorjto jn genere · più scuro, la consistenza l1ag·e11t e mecca11 is rno, è 1 tecessarj a l1r1a forte pression e sni tegt1 rn1enti . Il trat1n1atismo agisce ruaggiore del nodulo sifilitico di fronte al luassai prnbHbilment e modificando 111omentan earoso: quest'ultimo sl1ole apparire infatti più m en tc la pa1·ete dei capillari e p ern1 ctt endo pnJlido, giallastro e 1Y1olle. co ì la fuoriuscita de] ~)lasmn sar1g·uigno. E certo a tali caratteri differenziali non può È nec es "d L'io l)er ò r l1e la ci1·colaz io11 e. sa11g·uj ncµ-arsi valore, ma occorre d'altro l ato riconog11~t i effet111 i r101·r11aln1er1te pe1·cl1è se q11esta scrre Ja loro contingenza ed il fatto ch'essi si inodifica ad es. i.11 t1r1 arto per effetto di sosono basati su apprezzamenti di colore e constanze \'aso-co trittrici o per 1111 legaccjo o per ~istenza st1scettibili di variare da un osserva1111a posizione ar1 ~)rmale o l)er una azione tertore all'altro. E 1eme11ti cri tic i sottili e lungi mica. il cler1nog·rafi mo Slt qt1esto al'to sa1·à rlall'esser costa11ti. sui c111ali non può essere ritardato. diminuito o anche del t11tto a nnul5enz·a1tro poggiata una diagnosi differenzia le 1ato. dj tanta imp·ortanza come quella tra lesioni Sembra dunque cl1e tre siano g·li ele111enti sifilitiche e tubercolari. Al contrario, occorre indispen"abiJi perchè si produca j] clermog rflinvece tener presente la. possibilità, nient,affìs1no: n11a pe rt11rbnzio11e vaso-m,otol'ia di orifatto rara, di quei sifilodermi che alla semgi11e simpati ca, una più meno enel'gjca azi·Oplice ispezione, e più R ll a vetropressione , me11n e meccanica e 11na circolazione regionale nortiscono il lt1pu ..:. Il che del resto corrisponde m a le. anche alla grande simiglianza del -quadro i$tO\ - . ì\IONTESANO. logi.co delle lesioni sifilitiche e tubercolari (NiIl segno della vetropressione in dermatologia. colas e Favre, Darier) : simiglianza atta a renderci conto a11che della analogia clinica fra Nodulo lupico e nodulo sifi1itico. le rispetti\·e affezioni e J)el' IR q11ale 11on vi è l .f. N1cous e M. FAVRE. Paris niéclical, 15 marda stupirsi se il s egno d ella vetropr.essione, zo 1924). manifestazione tran s cuta11ea del1e tras forma.:copo clegli ..\:\. j11 (fl1esto lavoro è di lJre- zio11i 1J8tol or-ricl1e d el derma. presenti i medecisare il giusto valol'e del ·eg·110 della vetrosimi caratteri n ell e i11finmmazioni cutanee sifipression e nella diagnosi diffe 1·enzi a le tra. no- l iticl1 e e tubercolari. dt1 lo lupo~o e nodulo sifilitico. N Pll ' affrontare · Nel concl11cler.e gli .i\A. l'ic o1·clnno le no11 rare il difficile prohlemfl , così frec1uente nella pradifficoltà della. diagnosi differenziale tra lupus tica clir1ica, della dia~~;11osi fra lesioni c11tan ee p siftJoclermi: rilevano l'opportunità di togliere si fil itirhe e tuuercol a ri occorre una volta di di mezzo le forn111 le a ssol11te e i sintomi conl'iù in sistere . · 111 la 11 ec e sj t~1. cli pl'ndPnla e sicl e ra ti pa tog11omonici, tanto sp esso fallaci. circo pezione. nccor1·e i1on limitarsi alla constatazione di uno Le df' crizio11 i C' li1ti clle st1l lupt1 s dei comuni solo fra i sintomi clinici offerti dalle superfici trattati di dermatologi<1, nel parlare dei camalate. ma, in ogni. caso , procedere ad un ratteri propri del noù11lo luposo, si accordano es ame c0mpl eto di t11tti gli elementi accesnel conferire particolare valore ai sintomi risibili. · ' levabili colla v:etrov ressione : speci ale colol'aM. A GOSTINI. zione e translucidità. Ora, la constatazione Interessante pubblleazlone: mediante il vetro diascopico di t1n infìltrato Dott. LUIGI CAPPELLI rosso-g·iallastro , color zuccl1ero d'orzo, tasluAiuto al.a Cattedra di Elettroterapia e Ra diologi a della R. Università di Roma cido, è tale da imporre senz 'altro , e senza tema di errori, la diagnosi di lupu s? N11Jla di RADIUMTERAPIA t11tto ciò. Esistono infatti a ltre infiammazio11i MP. NUALE PER I MEDICI PRATICI cutanee le quali possono offrire reperto simile Prefazione del prof. Francesco Ghilarducci, a c1 uello ottenuto, ·1nediant e la vetro1)1·e. ~io11e Direttore del R. I stituto di Racli o lo~in ed Elettroterapia della R. l"niversiti\ di Roma. delle superfici lupose. Fra esse la più coml111e ~n volume in-So. di pag. 1'1 ·150 (N. 15 della Collana Maè la sifilide. Tluali del « Policlin1 co »). nitidamente stampato su carta semipatinata, con 5 tavole e 5 figure nel testo. Prezzo Piit Yo1te occorrono nella letteratura osserL. 1 8 pit1 le spese postali di spedizione. - Per i nostri abbonati sole L. · 1 5, 6 O. vazioni di sifilodermi il cui esnme diascopico • Inviare , raglia posta le aJ CaY. Ll"IGI POZZI - ,-ia Sistina. riYela i1odtlli intradermici perfettamente simili n. 14 - Roma. a. re11fl,· 1·ci l'étgione ùelf ede111a cl1e seg ue all' e-

°'

...


1116

IL

CENNI BIBLIOGRAFICI Dt;Roux. L e.· cancers. Masson & C. Pa1·igi, 1H23. Frs. 16. J: ..\. · espone le condizioni etiologiche dei cancri rilevando l 'irrtportanza delle lesioni sifilitice con ulcel'aZioni o leuco1)Jasie cl1e costituisco·n o l1no st ato p1 ecanceroso; delle diveffl,e i 1·ritazioni dovute a traumi, (specialmente p e1· il sarcoma) u. .sostanze chimiche (catrnime, paraffina, aniline, nj cotina), a fe1 10111eni fisic1 (raggi X, radio, raggi solari ), ad ins11fficienza igienica del coi po (corpi estranei, pa·ra;ssiti) rappnesentando ognj singolo fattore il mezzo per la localizzazione del parassit8 nel ranc1 o. Rileva ancora l'im1po rtanza dell.' alimentaJZion e 0011 carni di cattiva. qualità non perfettamente cott e o c11n volatili e pesci in·f etti ed infine l'.e . quilibr io organico con i suoi disturbi da menopausa, da affat icame11to. In una seconda parte stabilisce il princ1p10 canceroso che 1sarebbe sempre 11n elemento esogeno par<iiS itario d'ordine vegetai.e o anjmale fra cui specialmente elementj fta,gella.t i, ne ospiri~li.

In seguito tratta della trasmissibilità dei canc1·i dall'uomo a ll'ani111ale, da animale ad a11imale della stessa.i specie e della immunit à natlll'a.J.e e specifica dei tessuti che depongono in fav·o re della nia tura infettiva dei tumori. Ri1porta gli is111di s11 l sarcoma infettivo dei polli e su l cancro da spiroptera neoplastic a dei topi. A 8imiglianza dell P infezio11i, diYid e le manifestazioni cliniche òri rancri in cnrrinosi acute e croniche. S11l trattan1~nto curativo l'A. peusa che esso deve es:sere essen zialmente 0 peratol'io e precoce e su·b ordinata·m ente con ra.dium e ra.diot erapia. diatermia . folgorAzione , elettroco<1g11lazione ed infin e con mezzi cl1imici e biologici. In 111.t imo stabilisce i1 trattamento preventi,·o con la terapia antisifilitica, il tra.ttam ento del le tilcet aiiioni croniche e con la organ izznzione dell 'igienp in t11tte le ~ ue bran·che di diff11 ~ione. 1

l~ 1'.

H. \\ ' ILDBOl z. /J r h rbui.:h ll er T' rologie. p. \ ' IIJ516 fig. 1x:3. parte a col o rj . Berlin. S1)r·ing-er, 192 i.

l,'l1rologia lta saputo de tare in molti medici e sopratntto in parecchi chirurgi un µ-ran-· de e specinlj ssimo interesse, tale da gi11sti lìcare una ricca fioritura di ]avori in ql1esta ~pecialitfl. Il lil)rn ~i indirizza non tanto agli c:1)ecial ist i q11anto ai medici pratic1 che di 11t11rna n1e11te \'en gono a contatto con malati urinari . d'indolfl cl1irurgica. Per queste ragioni e per non a11mentare di troppo la mole

[_.\:'\:\o :\X~ l , F ASC. 3 i )

POLlCLl~ I CO

tlel libro, vi so110 state scartate a JJriori la ~·o11or rea e le 11 ef1·i ti, e comprese 111vece le n ff (lzioni cl1inrrp;icl1e dell'apJ)arato g·enitale maschile. Preced e una parte gen·e rflle, in c11i sfronda te flel s uperfluo ,e del dottri11ario, sono descritte t11tte q11el:e indag·ini: ann1n11esticl1e. obietti,·e 1-~ chimiche, i11dispensabi I i per 11ua corretta <i iag·r1osi. Seguono vari c~p it oli sulle svariate affezioni del 1·ene , della vescica, della pi'ostata., delle Yesc ichette seminali, dell ' uretra, del pene e dello $Croto. Chiude il Jib l\ ) 11n i11teressante capitolo s11i clistt1rbi fur1zio11ali de.~li ortrani sess11ali i11a, ::"chili. A. P. Biologie u . PatltCJlogie des Weibes. Ecl. Urban

11. Sch,;v arzenberg. Ber]jno, Friecl1·ichstrasse 105 1). u·n precedente cenno bibliografico, an1111nzia11do il trattato Lli Biologia e patologia fem . n1i11ile, diretto• ct.a J. 1-lalba11 e da L. Seitz, si :·eg11a lava la ampiezza di vedute con cp1ale era stato con.c epito, quale appariva g ià daJ pro.gramma. I fascicoli della importante 01pera Yungono lJUbblicati e.on frequenza e sono tutti veran1.ente encomiabili, ancl1e per la veste tipografìcai sen1pre nitidissima. elegante e per la. i·icchezza di bell.e figuire. Questi due l1ltimi fa·~.c icoli chi11dono rispettiva mente i volumi I e II. Sopratutto i11teressante il capitolo 1·iccl1issimo dedicato da Asch ner ai rapporti fra g·hiando1e e11d-0crine e fisiopatologia sessuale femminile ·e cp1elJo di J{e]ler . ulla anaton1i:1 comparata genitale dei mam111iferi; anche interessano 1e norm.e di igiene della gravidanza, date da Ba.isch; mentre n el fascic olo che· chiude il I I volume si tratta de Ile r!orme da seguire i)er i preparativi agli interYenti ginecoliogici (Stickel) e delle varie moda.. lit à di narcosi (Thaler). Si tratta, co1l1e risL1lta anche dal sommario cenno da.to, di tin'operà grandiosa; questi due pl'imi volumi occl1·pano ciascl1r10 circa 9!r') png in.e in gra11de formato; è perciò opera di consultaizione più che dj studio. Pen1siamo che 11el .campo del'la ~pecialità l'att11ale trattato sia d estinato a sostit11ire i d11e f1n qui c la86ici <lPl \\linckel e del ' 'e1t risp èttivn.mente per la ostetricia e per la ginecolog·in. P. G. I11

T erapi(l delle ]Jto si, r[p/l.e ql1iando/11 parPnchin1at osr> e de!Ct1,tero. Paler-

:JflCHELC

ARLOTTA.

. mo, ed. Prometeo, ' ' ia Castriota. L. 50. ' 'oluminosa monografia, nella quale sono soP'r ntutto !)O.Ste in valore le modalità tecniche segl1ite nella scuola fio1"entissima del Parlavecchio. Senza t11ttavia esclnsivismi, per lo


'

1117

SEZIONE PRATIC.\

meno n ella espos1z1one, ta11to vero, l)er es. , che, pe r r estare !1e1 campo gi11ecolog·ico son o anch.e riportate le illu trazioni r elative al 111etodo di isterop essi i)elvica di P estalo.zza. È operai che, rnentre onora la s cu.o la, din10stra le ottime attitt1dini dell'.L\ . e ra.p presenta libro t1t.ili·ssimo al gineoolog·o e al cl1ir11rgo in gene,re P. G. 11:l

HART·~JA~~.

La

n eur ot o 111i1'

r étro-gassé1·ie1111e.

Editore Doin, Pari µ:i. Sulla scorta di os. er\'azio11i di altri AA. e di 111u11erose p e rso11a li i·-~ - esa111i11a le co·nseguerLie fi~io1ogi cihe e l)Utolog·icl1e de.Ila n euroton1ia ret! n•ga. se1iana. So n o st.11diate Je m o1di•fì1c a.zio11i se·n sitiv e, motl'ici, lng· : i111 a !i. l) Ull) iJlai-i, della tensione oculare, detla secrezion e cutanea, della circolazione r eti11ea e cutanea, nonchè i processi a carico della cornea che seg·t10110 all'operazione. La monografia co t itui sce un·e·SJ') 01s1z1one co1111)l e ta della fisiologia clel trigemirn.0 e· delle fib1·e vegetative cl1e ha·n n o co11 detto nervo tante interferenze a naton1icl1e e funzio11ali, e dei metodi tecnici atti ad eJ,iminare o attenuar·e i di st11~b i consecutivi u Jl · o·pei-azion e. DR. 1

ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, GON6RESSI. Regia Accademia Medica di Roma.

_-t111«ùia8i,

a1~ie b enti e,

a,.1n c bopa.ti<' 11111r,11<· i n ltal ia r

Prof. O. OA~L\GRANDI. - Ritiene . ch e la dissenteria amebica in Italia è Larissima, che le cisti a quattro nuclei non sono l t' cisti J ell 'ameba hyRtolitica e che essa n on è probabilmente il fa ttore n11ico i1el de tel'minis1no della rlis~nteria, e muoYe n pp11nti al va lore amebicida dell'emetina. Il prof. POSTA NO dice che ·P tlr non basando la diagnosi sul reperto delle cisti, elemento infido, ha trova to non rarissi111a ·1a infezion<' amebica con f orni<-> cliniche le più Rvariate. FJspone gli arg·o1ne11ti a sostegno ùel ,-a lore patoge110 clell'ameba nelle lesioni ùe ll 'intestino, nelle l{'sioni epatiche, e pnr riconosc:e11<lo che alcuni pu11ti debbono essere chiariti, si a ffi<la alla esperit• n:r,u i>ers-011ale _ p el :-Jostegno del yn lore curativo d ell 'en1ctil1a . I 1rof. ...-lHCANGELI. Basandosi 8t1lla propria e~))t'rien za <lice cl1e la forma amebica intestinale eò f'P•l tira è forse più frequente della dissenteria bn c·illare. che talora la forma è mista, e che ad ogni inodo la cura emetinica nella pratica privata ed osperlaliera dà ogni giorno suceessi, c11e <: i conYi11cono s ull'azione cura tiva del ri1neclio e snll'etiologia delle forme morbose. Prof. OASAGRAX DI. - Risponde al Pontano e si diee lieto dello scarso ,·alo ,·e a t tribuito al i·epe rto delle cis ti; ma confe rma la raritù dell'ameba hystolitica in Ita lia . Al l)l'Of. Arcangeli l'isponde cl1e il problema de ll'emetina deve essere em novo all'tont:_tto, e che per or a è leci to solo ritenere l'e n1e tina come un rimedio sinton1atico. Nota il 11(\ri ~olo che può deriYnre dill ritenere amebiche llJOlte forme cli entt\1·ovatie, trn scnr:1ndo il pericoloso cl iffonde1·si de l b. di Shiga.

t:;eauta orllinaria d el 31 rna_qgio 1924. l'reRi<lenza: P rof. U. _.\..RC'.\.XGELI , 0 0 1is. anz i a·no.

[ ,a sindronie gastroent erica riella robbia ca11in(f.

O u ra, c/.ell. ech i11.ococco.

li tà di una rabbin t·:1nillèl a sindrome gastroi11te~ti11al(~ e riferisce le ;-.ue ricer<;he non ancora vun C'lnsi,·e per indagare se tali forme sono determi11n te da una pa rticn l::t r e locali;1,"a '/,ione òel Yir11s rn bbico.

f>rof. O. M ARGAllUOOl. - L ' O. l'ic.:lliarua l'attenzio11e dell' Ac:cademia f-U due operati, uno pel' sa.l'eorua della parete addominale-toracica e del <.tiaframma sul punto di loro conY~·rg:enza, l'a ltro <li ~c:hinococco del fegato. ~el pl'in10 hu procecluto all'asportazione del tnillOl'P P ne es1)one la tecnica ~d il risultato. l' rende occasione dal ~e<.:ondo illàla to I.>el' sostenere l'operazione in u11 tempo, c:-011 sut ura oc-elu siva dell~apertura i>el'i•~ ntic:a e con affon<lamento ::)enza drenaggio. Di tale n1etodo oper atiYo t:>gli porta un largo co ntributo versonale. mettendo in evidenza indicazioni e con troindicazioni. ,c:;ulla presenza dt>llci bil i vc rdi-na e di ferru nella

l'rof. V. PU NTO~l .

1

-

I..'0. illu stra la possibi-

l At· pla:stica 1>rin1 a ria u ~ teup erio:s l e.a nelle

esvoste della

1107 t a

e rn H lca.

Prof. A. O HIA;-;<:;1•:H1 N1 . - Illustra g-li ottimi risulta ti ottenuti nella sua esperienza con la plastica osteo1)€riostea ne lle fe rite craniche penetranti e <.là le note fond u 111en tali pel' le indicazioni e controindicazioni a lle p la . tiche e nlle chiusure per vri1nn. Il prof. R .\ GGIO è d i accordo co11 ro. e richiama 1:.1 RU;\ f'RJ>erienza in u r.go1nento.

zona n1arninale della place nta clel carie.

I>rof. .A... CLE111<.;~T1. Rifel'isce ùelle analisi QU<t11titatiYe da lui l)raticate ~ulla composizione della zona margina le della placentn delle cagne. Egli 11n potuto 1nettere in evidènza biliYerdina senza ~a li biliari , fatto che din1ostre1·ebbe la produzione della biliverdina a l di fl.1ori dell'azione del fegato e indivendentement€ dalla J)roduzione dei sali. biliari.

fratture

10. GROSSI.

ln&eressaote pubblicazione : •• I L

F O R C I P

~

,,

Pregevole monografia del prof. FELICE LA TORRE destinata a.i medici pratici (opera postuma). Risulta di circa 150 pagine ed è corredata di 56 .figure. In com1nercio L. 16; ai nostri abbonati per L. 14.VU fran ca di porto. lndiriZZl.\re vaglia postale al cav. Luigi Pozzi, via Sistina, 14 · - Roma.


1118

11.

P~LTCLf:\ICO

( •.\:\:\0

XXXI .

r _, ASC.

34J

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. · SEl\'lEIOTICA. Sul rischiaramento deil'aplce polmonare. L'assenza de lla illllitlinazione improvvisa dell'apice .1 ll'acme del colpo di t osse (/ e?io·m eno d i K..1·en:/ llCli s) è, osserva G. Bianchi (La Ra.d io log ic1, M Pclica, 1924, 11. 1), il s egno radiologico piil i1oto fra i rilievi i) r ecoci d ell'ir1filtl'azione apicale. A che cosa è dovt1ta ? 1. 11 lll'a n t e il colr>o Ji t.osse si 11 H nn étr11pliarr1 c11to cli 11uo o du e c1 11. d ella l'eg·i o11e <:1 l) ÌC <:t1e per abba. <11rle11to della clavi cola , J) it t Hcceniuato verso jl lato ester110. C>ltre <.rue to a 1upliamento, si h a i ll u rni11azione improvvisa degli spazi i11te rcos tal i cle ll a. reg·ione apicale, cl1e. per l'attin io corrispondente all'acme della tosse, s i risch ia ra l)iù llel r esta11te campo polmonare. Il Rist s piega q1testo fatto nel iuodo segu en te: dltran t e J'e si:>irazio11e fo rza t a cJ1e costituisce l'acm e (lel colpo d i tosse si ha sirnultaneamente cl1iusura cl eJl a g· lottjde ed el evazjone bru sca d el cliafr a n11r1 a : cyu ind i i1arte dell'aria si ingolfa i1ei b ronchi . u i)erjori e dilata improvvisamente g-li alveoli degli a1)i ci , dando la sua imm agin e radioscopica 1nag·g·L.J rmente ill11mi11ata. ::\Ianca. qL1esta rnaggiol'e jlluminazic111 e se il pa r encl1i111a. apicale è infiltrato e poco estensibile. II. .i\lt ra caL1sa dell 'il LL1minazione è lo spo~tarne11to i11 a lto cl e11·ai:> ice, l)er so 11 cvan1en t o d·ella cupula plet1rica, certamente dotata di una certa el a sticità. III. L'A. desc rive quindi il s u o fe110111eno d.efl a t ellrlina, .eviden te i r1 qualcr1e s ogg·ett o. Nl;ll mom P11to in èlli Ja glottide s i apre, sembra che 11na te11dina. sit11at <:1 davar1ti a lJ 'a 1)ice. scatti in a lto, sco11 r endo la regjonP éll)jcale, per J10i . ul1ito riab])a arsi. È 11n fe1101n cnu messo in rapporto con le ' ariazio11i cì i \'01111ne della s11ccla·via che c.lur a 11te l a ispirnzione forzata si svuota i11 l)arte clel st10 conten11to: d nra11te l1 es11jrazione forzata (t osse) si rien1pie cli ·anglte, clist ende11dosi al massimo , per svi10tar si t'Upiclamente :1 ll'apertnra rtel l n µ·lottide. IV . ..\l tri at1to ri clétnno i111 porta 11 za ttgl i spo. :t umenti d e i inn scoli t e rr10-cteido-111n . toictf'o ed omoi oideo , e d el corpo de lla tirojde. 1

PERSIA.

Frequenza dei sintomi della tubercolosi pollJl()nare. Da11 · e ~<t n1 c cli olt1 e 300 cn ~i di tubercolo. l pol 1n on n 1r'. <). ' . P t>tti11g ill Roston m ed. a11rl. s11,rg. jour .. 1 i feb b : a iu 1D2} co11clt1d.e ch e ln tnsse è jl "-i11ton1a Jli t1 co1nt111e l1 r i ca i di tubel'-

colosi i11t·i1)iente e 111o derata rnente avanzata . In n1e1to d e lla n1età dei cas i i ha ancl1e espc t-

tora.zion e. I,a tos~e i_· clata dall<1 irritazione bro11chi a le per il \'ici11u processo tubercolare O!)Plll'e da ll a tulierco lo.c;i d ei broncl1i. L 'espettorazior1e sar1gu ig·11a pu ò essere il, primo sint oma, ci ò ch e si ve l' ifica nel 6,4 % dei casi. È do·v uta a ll 'e r o1s ione o d a l Ia lacerazion e di un· ca pilla re. .Qu <Lndo il pl'otesso infia·m mat.01i0 è m olt o act1t.o. si può avei e una fuoriuscita d elle em azi e senza rott11ra di vasi ; in tal cBJSo, 11011 . i 11a j} colore rosso vivo clel s ang·ue. I casi mec1jocreme11te avanzati di tubercolosi han·n o n ell, a nam11e·si J· espettorazi or1e sanguigna nel A-0 6 ,.,o' . l ' Fre.c1u.er1te ( cjf'c-a la u1età dei casi) è pure il d olore toracico a tipo ple u r itico. L a dispnea J)UÒ ess.e re prodotta dal dolore toracico, ovv~r0 da.Ila, dimin1lita capa~ ità polm onare e dal1 a perdita della ft1nzi one respiratoria. Fi a i sinto·mi g·e·n erali, sono comuni la facile st a ncJ1ezza ( 17 ~{1), Ja IJterdita· di peso, 1.a f.elJ.b1 ·e p omeridiar1a (5'1· <J~ ), il polso frequente., i s udori i1ottu rni (40 ~~ ) , l' instabilità gene,rale nel'vosa., i di1sturbi d e]1'apparato digerente senza t111 a malatti a organica. La presenza di tali sint omi p11ò a n ch e -ser vire per il gindizio pro· nos tic o. 'fì l.

CASISTICA E LERAPIA. II diabete mellito ìn gravidanza. La freque11te compa r sa di gl ncosio e di lattosio nelle 11rine d elle gravide, come pure la tendenza a.11 ' acidosi, dimostrano eh.e in tale })ieriodo il metab.olismo deg li z11ccl1eri è più instabil e. E ciò è in rapporto colle alterazioni a natemi.che e fì sio1og iche indotte dalla gravidanza in a1c11ni orga11i a secrezione interna. Clinicamente II. \\-iener (.4.m . .Journ. of Obst. an d (;y1iec. , Yol. , .II. r1. 6. 192!f.) distinp:u e: 1) Glico sit,.iu r enale, ir1 ct1i :::tppaiono nelle urine d ella gra \·i cl a tr accie d i glt1cosi.a (0.2-0,3 per cento), r est an d o per ò normale la q11antità dello zucchero nel . a11gl1.e. Tale forma è probabilmente ctovt1ta ad lln ' azion e tossica d ei pl'odot ti d el metabolismo fetal e, l)er cui si abbassa la ·s ogl] a cli eliminazion e r enale per Jo zucchero. L ' ingesti on.e d j i dra ti di carbonio non tnftt1enz a tale g lic os11ria. ch l"' clopo il parto r a pidamente ~ro1111)a rif're. :? l l Jiabete niellito tra1isilorio. ra ppresentato da rari ca .. i in etti la con11)arsa della zuccl1ero 11elle t1rine ' ra l1nita a u11 a11n1ento della glicemia. n1·1ncando 11erò i sintomi deJ diabete. Que ta forn1.a , cl1e pl1 r e <:>i clileg11a col parto. sarebbe p r obabil1nente dov11ta a ltna

:J.


[ ...\N~O

X:\Xl , FASC. 31-J

'SEZ. lONE PRATlCA

inst1ffici.enza f11nzion ale tr a 11 sit ori a d elle i ole del La ng·l1 era i1s . 3) DiabetP 1n ellito i:ero e proprio. L e statjstiche di1no st1~ano cl1e in tal caso rarame11te Ja do11na riesc.e g r avida, a ca.11. . a pro.l)a])ilru e11te d elle les io11i cl1 e la i11al ;1ttia in :l11cc i1elle oYaia. Inoltre lo stato di gl'a Y ida11z ·t i11ftuisce p er lo }) ÌÙ "' i.11istran1ente nlla i11alatti a : la n1ortalitù. i11i l'nut erin n ~i eleva a c i1·c:a il 50 %, e spe so jl con1a 11ccide la madre e il feto. Tra i sopraY\'Ì. snti (la maùri diabe,t iche so110 l)Oi freq11e11ti. i i1ren1at11ri e gli affetti da j.jrocefalo e da cliabete co11genito. I A' a lter azio11e noteYole c.lellfl g hia11dol.e end9crine i11 g ravi danz a, e ~1)ecialn1e11te quella del pancreas. r ende }Joco l)l'Ol)ati Yi i r es11ltati della cura insuli11ica; per c11 i è b11ona. i~gola che Jt· diabetiche evitino il co11cepimento, e se l)er ca so Q11esto si si a , ·e rificato. è co11sigli abile 1o. i t1terruzione l)l'ecoce ci ella ~·ra vi dn11za. )f. FABERI.

Le suppurazioni nei diabetici. L e s uppu1 azioni so 11 0 co1n1)lic~zioni frec1t1cnti nei dinbrti r i. e \Si 11nnno in occais ion e della rpinima sco l'ticatt1 ra o punt11ra, sicch è la· più piccola op erazione diventa grave in qt1esti ma1ati. In prese11za cli st1pp11rozioni multipl e o ripetute si de,1 e pensare al dia bete. che s11es~o è a p punto l·ico11oscil1to in base a qu esta· osser vazione. A s11 a volta l a sn r>J)11 razion P espon e il diafietico a gravi p eriroJ.i; an m enta i 1 cli stt1rbo glico-regolatore. determin n I' n ciel o~ i. S11)es. ~ i dia betici con un patereccio muoiono in con1a· per R cidosi. Il trattamento dev e essere a11 zit11 t.to m edic o. n el 6e11:so di istituire· il regim e di rtet ico severo d el diabetiro . l\1. L al)bé (J o'urn al cl e ??tédecin e d P Paris, 1 marzo 1921.) cjta il cn~o di lJn l1omo in cui l 'iniezione dj in s uli11a eJ·a ~tat;1 seg nita dai asce:sso; passato alla sezi o11e di chin1rgia. l 'ascesso venne pun to. ma si trasc11rò di far $eguire il regjme a d a tto. sicch è la supp11razione cont jn11ò, sj ehhe ni1ovn mente gli cos11ria e si svilu.p paronro sint.0111i 111i!lacriosi dj ac irlosi. _i.\.l ritorno n elJ,ft sezjone cli m ecl icina , fu ripre· eo il reg·im e 1se, e o Prl in otto giorni sco111pn r . vero l ' acidosi e la g] i c·o~nria; 1n. . lll1p11razi one cessò del tutto. ~0110 nncl1è lltili l e ' 'acc inazio11 i strept o- o stnfiloco ccicl1 e, che danno buo ni ris11ltati n ei fo . ru11coli e nell'antrace. Q11ando p erò il p11 s s i è rac-colto, non resta che aprire largo m e11te l 'asceisGo. ,Si devono però evitare amp11ta.zioni estese e precoci , come certi chirurgl1i han.no te11denza di fare. E sse so110 di soli t o ii1 u ti li q11an do l a cura medica è i5tit11ita a tem110. 1

1

fìl.

1119

Sull' insulina. • U11 articolo si11tet ico su questo importante i11ezza ter apeutjco Yie1l-e pt1bblicato da W. II. \\'illcox (Tlie Prctclit io n,€r, n. 673, .J ul y 1924). Dalle lJ l'ime ric ercl1e di V. Meri11g· e i\1IinJ~o\\7Ski i1el 1889 su l diabete . peri111e11ta1,e dei cani sottoposti a e tirpazione del pa11creas, r.i g iunge al 1921, n el quale arl110 solamente è stato J:>Oss1bile ~L Ba11ting-, B est e l\Iacleod is olare il p l'incipio attivo pancr,eatico che presiede a l metabolismo dello. zucche ro , e che fu cl1iart1ato insulina, perchè prese1lte escll1s ivan1 ente nelle isole del L a ng11e 1·ar1s . La preparazione d el inedicamento eh.e si e... t.r ae da.l pa11creas di l)Or co o <.li a ltri n11imali adulti , richiede ,,ari a.ccorgi1nenti di tec11icaT e si basa fonda111 ent.almente sopra lln tratta1nento l)f'eve11t ivo cl ella g·l1ia1ldola, pel quale si di ~t l't1gge la trips ina, la cui })rese11za j mpej i ce l' iso.lam e11to dell 'i11s11lin a . Di composizione chimicame11te tuttora scor1osciu-ta, si IJresenta come l111a sostanza solida, solubile i·n acqua e in alcool a 80 %; non c1à i1essun a delle r eazio11 i d ell e sostanze proteicl1e, r esi ste all'ebullizio11e per t1n'ora in s ol11zioni d·ebolmen te acj cle. nla è distrutta rapidamente in q11e1le .alcaline. P .er il dosaggio sl è stabiljto cl1e tre unità rap·p resentano la quantità mini.ina capace di }) rovocare le convulsioni in un coniglio sano di 2 l~ilogrammi. L e l)re parazioni inglesi del co1nmercio conte11gono 20 unità per cent. cubico. Fisiologicarne11te si comporta come un orn1one capace di diminuire lo zt1ccl1ero nel sang11e. Nel .dialJete (111indi cor regge l 'alterato i11etabolism.o. degli jdrati di carbonio, ren.de pos~ i bj l e I 'accumulo del g·licogeno nel fegato , ir1nalza il quoziente respiratorio , riporta il tasso glicen1ico alla nor111a, e in })ari temp o 11a anche azione s ul metabolis.m .o dei grassi , face11do scomp a rire l'acidosi d el sa11gue. L 'adrenalina e la i1it11itrinn annt1lla110 tali eff e++· ~i. l

L't111ica via cli so111n1inistrazione è per ora rappresentata da ll a sottocutanea e dall'endovr.nosa : Per qu-el che rig·uarda l'u so tera1)eutico ~ necessario aver presente cl1e il st1ccesso è in r ap11.orto colla preventiva elimi11azion e .di tutti :i fo cola i settjci ch e po·s.sono esistere nel malato, nelle tonsille, r1el naso faringe, nei se11i, 11ei de nti· com e p ure l e infezioni di orjgine cutanea, la sifilid e, le intossicazioni intestir1ali. Se dop o tal e eli111i11azio11e si constaterà cl1e la tolleranza E> er ~· li i(lt·ati rJi c3 1~b o11io è nel paz iente a l disot t o di 100 gran1m i , la c11ra in suli11ica è ii1dicatn. ·tnhil en clo la curva di tale tollera11za ~ i <liag11osticl1er à il tii:>o del


1120

[A:\:-\0 XXXI, FASC. 34]

J L POLICLINICO

d in bete. i>oichè e l 'i11sl1li11a è ir1dica ta i1e L (}iabete mellito vero e proprio, è nettamente co11troi1 tcl i ca ta i 1el c o_ id etto diabete renale, e nei casi l ie ,·i e c.o.n curYa p to ima· al i1ormale. Ir1 g·er1e r e s i co111ir1cerù co11 5 unità al morr1e11to tlella colazio11e, J)er dl1e g"iorni, aumentn 11 clo J)Oi a 10 e })ili. La tolle ranza per lo Zl1ccl1e r o au1ne11terà i11 r agione cli 2 · a 5 grammi fJe l' l111it ù ùi 111eLl icame11 to son1min istrato; i.11 op:n j modo ))e rò q11·esto i1 on l'Rl)preser1ta l1n a cu i·a vrra e 11ro11ria d el cli.abete, essenclo il st10 effetto trar1sitorio e al massimo si p11ò ritenere cl1e , regolarizzando il tasso glicen1 i co, pl'oc11ra ri1Jo o alle i sol e di Langhe1·::1ns ciel mFi :nt o. J)e1·m.et t e11do fi 110 n 11n cer1 o p11nto la loro rigenerazione. l ~a d imi11t1zio11 e dello zl1cchero del sa11g·ne PllÒ però a11dare tanto oltre da gi11ngere a i)rovo ca re l o tato d'i1)og·li ce111ia, ina11ife ta11t esi con debolezza.. t ,o.r1)ore, ansietà, conges lio11e del volto. st1dorazioni, tremori , tachicar:dia, e, il1 cn i ava11zati, delirio e coma. L e . co11v11lsioni lLel l'u orn o so110 pit1 i·are che r1eg·li a nirna 1i. (>11 t1 e 1)1·eve11ire tali fa t.t.i , hiSio.gnn r egolare atter1tarnente la close, la. quale 11on è i11 r o J)p orto co jJa q11a11tità cli zt1ccl1ero del sa11g 11 e, Jn!a pit1tto t o colla val'ietà e col tipo cleJ la rnalatti a. i è . l)er esen1pio. visto cl1e n ei clinl>etici cl i Yeccl1i a .data la tolleranza ])er l o t n to cl i gl ic e111ia è grande, e che in e~si la in dr,o n1 c Lli i11og·licemia p11ò appari re g·iù qt1a11do il tasso è Jisceso a O, 15 %. Irt caso c.li acitlo i il c.l os~i g·g· io al'à. si11 dall 1illizio c.li nl1ne110 30 t111ità , ripetendo altre 20 lllli1~t o p i ìr c g·11i? ore , ave11clo cu r a di so111mi1Ji ~ t1·are co1 i1 e n11)orar1 ea n1e11te p e r ])occa s u cc;o Lli nrn11cio e 1 gra111n10 di gl11cosio i1 er llilitil d 'i t l s11 l i11a . e \'i è coma, 11or1chè 1Jratica11do 1a solita cura col l1icarbo11ato di s odi,o ad alt e (losi. 111 tnl rn orlo s i Yeclrà s11es.so ~comparire i)1·in1n l ' a cetor1e e l 'ac ido diacetico dall e t1rine. cl1 e lo z11ccl1 ern rlal . an~u e . ì\I. FABERI. L'Impi ego dell' insulinà n ei diabetici tubercolosi :.\Io lti r itr11g·ono cl1e la t11l1e1co los i s ia l111a r e 11 t r o i i 1(l i ea z i o n e a 11 ' 11 ~ o rl e11' i 11 ~ 11 l i n n e i d on 1: 1n d n l l o ~ e en so 211 a i r i r1 111 i IJ a 11 oi 1 fl t t i '·i · a t11he l'r o l o~i. k i ~ or10 i·e g·i stl'~~ ti i11fatti dei c as i ' ll L' i Lfuali si è a \Tuta o t1na pou ~sée eYolutivn in tbc. lnte11ti. o agg1·a\'a111e11ti co11 irle revoli, pu r 111 igl i Ol'H 11 .. lo I e con cl i z io11i d eI l' icam hio d L· ll o zuccl1rro. o i)e rfino 1a i11orte. C.)ll PSIO Jll 1 ~~in1i~Illl) llOl\ è <li\'i o dnlln g'l'Ull p·11·tc dei ln ecl i ci di .-i.rner ica. clo,·e . e111l> ru d 1• l rr11... to che i t11he1·colo'i c! iahet ici ia110 })Ocl1i. l)anti11...!. C:an111I elt. Fl etchet . .To~li11 . •.\lle11 o ~11 e rr i ll er\:\do111 c l1 e rin-.. 11li11a pc>1n1ettn ai 'li:1'1ptici tulit~rc o ll) i di 11t1trirsi 111 eglio e n1et•

tersi in miglio1·i condiziolJ i di resistenza di fro11te alla i11f ezione tt1bercolare. l\iarcel La])hé, Bitl1 e Bouli11 il 28 dicembre 1923, riferirono le osservazio11i t1l tl'attamento con i·insulina cli 4 diabetici tt1bercolosi . ro11 den11trizione ecl ncitlosi. . Il l)rocesso t11lJercolare non ft1 aggravato i11 r1ess11no. n è s i ebl)e1·9 poussées evolutive, o l'ecl'n clescenza dei s i11tomi J)O] rnona1·i. No11 s i ebbe a11111ento d i temperatt1ra: a1lzi 1111 malato cl1e aveva febl)re a 38°, appena i titni.to il trattamento ins 11linico scese a T. i1oru1ale. l : T1 altro potè es Pr e operato e guarire senza fi· tolizzazione e rapidame11te cl i 1111 ascesso peria11aJe di nat11ra tt1bercolare. In. tt1ti s i ebbe . rr1 igliora111ento dello stato ge11erale, con scom1)arsa dell'acido.si, del se11so di malessere di a stenia, di stancl1ezza e di de111·essior1e morale e con au1ne11to di peso. Gli AA. credono in concll1sio11e che non bisog·J1a privare i tube reo l osi dia l)etici dei benefici dell'ins11lj11a. (Dttlletin s et Jlf:1noires de lri Société Médicale des l-I 6pita1tx d e Paris, 1924, i1. 39). PER$TA.

I piccoli segni dell' iosumcienza ovarica. La diag11 0 i di i11 11ffìcienza ovarica va acquis tando se1rll)l'e r11aggiore importanza, in q11a rito c.I1e la si trova alla })ase di molte si11dromi come i·jsteris.111 0., che da.p ~prima si ritenevano osct1r e. I piccoli seg11i sono per lo i1it1 tanto i1etti e ct1iarj cl1e per111etto110 la diagnosi a11cl1e a distètnza.. ..\ l c1111 i -tl i essi 11anno rapporti con l 'iperti1·oi c.Usino, altri j11vece dil'ettame11te con l 'in.st1fficie1lza ova rt Cè.1.. 13. Z é11ope ( Re'l.''lle f1·cl1iç . ri e gynPcolo(fil' Pf d'ohstrtrirfite, 25 aprile 192'1·) COSÌ li i·ia $Sllm e. Sfrltura . Se g·r ft11de, è . pesso conseg11enza r11 ins11fficienza cong·e11 ita; se piccola (sotto metri 1.50) è sen1pre s eg110 di inst1fficienza ovarica Obesi! rì. en1pre o q11asi sempre connessa con J' i11s11ffici e:nza. J,'ohesitù i1uò essere parziale o Jocalizzata a lle g-11 a11ce. ai se11 i, al ventre, alle n aticl1E\ n11 P cosci e. al le ca vigli e. Gn arisce col ìra1tn1ne11to o.vari ce od orchitico. n condiz ior1e che ~ia. Pr'Ol1111g ato (11n an110 e 11ii1 1. .l..:.isle1n t1 11ili/r'ro . I.' i})el'trico·. i è segno di ins nffìci enzn; la s n a assenza non i11di ca 11erò o ,·a i o 11 or1nc-1 l ~. P11 ò es.sere localizzata a lla cnl) i ,~:1 i a tn ra. allfl l';.lclic 0 cl el naso (ipertricosi in ter op racci gliare ) alle h1Hccia (cl1e ancl1 e · "e poco v el111ta te i11cl icn 110 Jl ett n men te 1' in ~11 f fi cie11za \, alle cosci e. n l lahl)ro s1111eriore. nl collo. J.L' g:un11ce rn re ed n ntaegior ra~io11e :-,e $On o rosse. i1lclica110 ~e rr1pr e i11~t1fficiPnza ovarica e i) e'""' o 1pt>rt iro i<li..-.r110: il ~eg-110 è tantl~ 1


\

(ANNO

XXXI ,

FASC.

81-]

1121

SEZIONE PRATICA

più im11ortartte i11 qlla11to elle si pr.end~ s1)esso chio circolatorio. Non vi sono sintomi bene ,questo colol'e come segno di ])llOna .sal11te. s·vilt11Jpati da q11esto lato, la })ressio11e a rterioLa collerc-t frequente è l a co11s.eg·t1enza delsa è p iuttosto elevata. l'ipertjroi.dismo, çhe si accompagr1a spesso· alLa s in drome iperovarica può ap1Jarire a tl1 tl 'in s11fficie11za ovarica.. Sparisc.e al JJari degli te le epoche della vita sessuale, ma è p iù fr ealtr·i segni di ipertiroidisn10 (van111.ate cli cal- quente alla pubertà ed a ll a m.enopausa. Come cura A. J. (Jourri. de '1nédecirie rle Pa1'i::; , 10 do, ins.011n1é:l, pa.lpitazio·n i, ecc.) col trattame1ìto ovarico. Inv eoe della, coll era, l'organismo si 1naggio 1924) consigli a essenzialmente l 'opofil. sbara2za Jel l'eccesso tiroideo media11te alt re . terapi a. scari1cl1e · mus-oulati; quali il riso fr'€qu e11te e La cura medica del morbo di Flaiani-Basedow. facile, il cl1i.accl1ierio, cl1e si trova110 -SJJesso 111 g·enerale qt1esta malattia ha tendenza alla riltnite in un ~·OlO sogg.,etto. g1tarig·ione spontanea, cl1e occorre favorir.e, A11cl1e l'ir>eridros i g·e11eralizzata o l ocalizza- 1nette11do il malato nelle migliori cond izion ì. ta è conseg·11e11za e} ella ins11fflcie11z a ovarica ed E a11zitutto i1ecessario il rip9so fis ico e menacco111pag·11a le altre 1na11ifestazio1li dell'iJJ.81'- .tal e, che può a11dare 11ei casi gravi fino a lla tiro.idismo; ana] og·a1n.~11te p·e r l 'i1:> erclo·r idrj a. . il11mobilità. Per ·diminuire l'eccitabilità son o L' a11a lisi delle urir1e J)llò a.11cl1e o.ffrire lln utili le applicazioni fredde ge11erali o sulla l)l1nt.o di a}Jpog·gio .p el' la di.ng·nois i. Co11 re11e regione }) recordiale, ed i bron111ri. La nutri e n11trizio11e r101male. le i11s11fficienti ovari che z\.io11e deve essere abbonda11te e m ista, sen za l1an110 lln l)eso S})ecifico a~.s ai .elevato 1.028-038). B5clus ione della carne; la so•m 1ninistrazione senza trac ce di z11ccl1e1·0, ciò che· indic a ·dimi- delle proteine deve farsi preferibilmente con 1111zione. del m·etabolis1m o basale , ed hanno .a11- uova e latticini. Alcl111i a11tori però osservano me11to d·ell 1acido i'1rico. e degli 11r8ti. Se '1Jerò c:.l1e una dieta r icca di grassi e di carne pl1ò c or1ten1r)ora 11,e•a111 ente vi è i']) erti 1·oi dis:mo , tale avere azione eccita11te sull a ghiandola, e ci- · al1ment o di densità n·o·n s'i ha pi11, lJioichè è tflno a riprova il fatto d ell a dirninl1zione del çompe11sato da.lJ'a11n1ento del inet nb0Jjs1r:io ba n1orbo dura11te il digiuno forzato d ella g u erra. sale che s i l1a nell'iperti.roidismo. T..Je diarree vagoto11icl1e ch e si osservano in J./ansa1n.ento, S•e i1on vi è a ltra rag·io11e . p11ò questa inalattia l10CO so110 infi11 enzate dalla pu1·e o.s.servarsi nelle in&nfficei·e11ti o.v a1·icl1e ; efl.s o dieta , la quc.t le è l)ref.eribile cl1e sia povera in sco·m1:>a.re con l111a cti.ra. di es tratto ovarico 01d sosta11ze residn a li. Poco va11tag·gio l)llò clare orchitico. La magrezza, com.e l obes itn, J)llò la bal11eoterapia, da limita1·si a bag11i t iepidi, p11re essei e segn·o d i ins11fficj e11za. ovaric f! . segnìti cla doccia fresca. T11tti c111esti segni han11 0 valor·e soltanto se 11 ferro e l 'arsenico l)fOCl1ra110 dei migliora 1}ositivi; la, lor.o asse11z.n. 11011 indica affatto f11n- rnenti; assni ca11ti si andrà con la digitale, l a zio11flm.e11to Jlormale dell'ova io. fil. (J.t1aJe 11on sa rà mai p.rescritta n ella tachicardia, m .a solo n ella ins11ffic1enza. Contro i Sl1L' iperovarismo. dori non si 11s.e rà mai l 'atropi11a . ì\1olto ·diI..' ecces ... iva attivit~t della fl1r1zione endocrina Scl1ssa è la cura Jo dica; certo sì è cl1e le d osi <.1 e]l 'ovnj o si fa rise11tire l)l 'Of 011dam eJ1t e s1ùa lte possono far ·dive11tare b asedo·, viano 11n l10rg·arU s1n o ·fe111n1i11ile, cori i11torni cl1e rapg ozz o con11111e. r.rese11ta110. i11 certo. modo 1' inverso di quelli La cura per mezzo di si.ero di ai1ima] i stidell'ipo·o val'ismo .. roida.ti ha d ato rist1ltati i11certi; nesst1n mig·lior-a1nento si ottiene con il timo ·e con i . pl'epaEssi sono: 1) Org·ani genitali. Sviluppo as, r ati s11rrenali. B11oni rist1 ltati avrebbe invece sai lJrecoce, fo.rmazione tro1Jpo rapida al mudato la terapia ipofisaria. Goldscl1eider (Deut. me11to della pt1beetà. 2) l\Ie.strL1azione. AbJ)onda11te al 11rin10 giorno, dt1ra a lt1ngo, si accom- ?ned. tVoclie11.. , 192~, 11. 12) h a trovato che le iniezior1i di estratti ipofisarii son0 utili n on l)Erg·na a co11gestion e eccessi va degli orga1ti solo per i si11tomi nervosi .e g·enerali, ina ai1 pelvici e s i ripete freq11e11teme11te al pu11to da cl1e in casi gravi di tireotossicosi; l'effetto però costit11ire i1ell e giova.n ette ql1elle m1enorrag·ie non è costante.. lVIolti rist1ltati favore,1 oli ::..i anemizzanti, cl1e Tro11 ss,ea11 ha incl t1so nella uttrib11iscono al!a rontger1terapia} })el' la quale cloro.si me1101·1·agica. 3) ì\1orfologia generale.. si presta110 meglio i casi recenti e le esacerbaDi solito. lì1ag·rezza, as.i_J etto vivo ,' es1)ressivo, zioni cli q11elli croni ci. Si nota particolarmente occJ1 j brillanti. 4) Stato inentnle e n ervoso. d imi. r:i11zione delle p11lsazioni 1 at1n1e11to di peso N ervos isrno, i rritabilitù, s er1so ge.n esico assa.i c.iel corpo, i11ig·liorame11t9 del ~etabol ismo ba·sviliJppato, co11 fa stigio al n1omento delle r esale; meno iBfluenzati sono lo strt1ma e l'egole, talvolta tirannico se no11 sodd isfatto, cl1e ofta 1.mo. Vi sono poi dei casi del tl1tto rep11ò allora volg·ersi verso la nevrosi con id ee fLsse, l'iporon.dein o l 'a 11toerot.is1no. ~\ i\PJ> a1·ecfrattarii. fìl. 1

1

1

,.


1122

I i.. POLICLl:\l Ct)

Lo stato attuale della terapia paratiroidea. La sindro.i11e ù 'iu suffici enz a l)aratiroidea

~

r ap1Jrese11t a t u. fo11 d a111 ental1ne11te dalla teta11it1, cu11 -· i. fe 11te i11 u11a ipereccitabilità gener a l e cle i n e r\'i pe1 ife1·icj , a1)1)<:t rizio11e <..l i s1)a s1ni t o11ic i, clistnrhi Ya. o rn otol'i va ri, uJt e 1·azior1e d el lllCL<:Lboli. ·u10 d el calcio . 'l~ale i11d1·on1 e, pit1tto3to r è11·a 11.ell ' u o1no (s1)asmofili<.t, tetnnia g rav idica, t cta,11 ia idiopatica) n 10.1l è a ffatto in- · fin e11znta cl e1lla s o1nn1i11is tr3zio11e cleg·li .estratti parat iroide i. i t1unli i11,reqe s o110 i11dicati n ella t C't ani a da pn l'ctti l'oidectomia. I11certi poi i re: u l ta t i otte11uti i11 alt1·e n1alattie jJ1 c ui . i nre·nlr1 e esi s ta 1111a. deficienza parziale delle paratiroidi, co111e 11el la cateratta presenile, le alt e1·azioni (le llo smal to dentario , l'otosclerosi , I ulcera ga~t1ica, le a11gto.neurosi. L 'i1npicgo d cJl a . g"llia1ìdola i11 terapia, sec:on clo ~la c I )011:-tlc.l C ritcl1ley (T h e P1·actitione1·, n ~73 , July 1921) è ]Jiuttosto giustificato dalla dimostrazion e ~ii alcl111e s ue l) roprietà farma cologiche. Ir1 r e Jazio11e in.fatti a l r)otere e.li di1ni111lire l'C'cc itnbilità dei 11'ervi i)erif.erici, s.e n e è fatto t1so in neu1~ologia, ·s1J ecie nelle forn1 e di parl<ir1 oni c:;mo p rimitivo o l)O te11cef a litico. i1el (1ual e climi11t1i sce decisamente il tremore, dà 1111u :<'1 1sazio11e di n1aggior b enessere, e moclilica l e sen sazio11i di caldo, l o. salivazione e i ~ 11d o ri . A sociandola con l ' ioscina, anche la ri g· id i tù. v ie n e fa v.o.r e volmente influe11zata. 'Nel~ ep il e ·i a e n ella corea si sono ottenuti in\'PCe r e~u ltati i11ce 11:i e discordi. In r 0 l<1 z io11 e al i)otere di at1me11tare il cont e nt1to in calcio del s iero, se ne è preconizzato l ' i1111)i cg·o i1elle diatesi emo-rragiche, nell'.emofìl in, n elle menorragie, nei geloni , come pure ncll'o.' teo···n a l ac ia , racl1itide, osteoge n es i irnperfett n. ; 111 n, n11cl1e Qlti con res11ltati poco incol':1gg in 11 t i. l l 11' a ltra azione far111<:1.co1og·i ca de11e i)aratiroitli sa r ebb e r a ppresen tata dall'aun1ento d elln 1·esi t 0 11za organica tiei tess11ti \'e r so i veleni bR tte r ici e chimici. . e ne è perciò tentato l' n o Il cllc tosc::iemje cro11 icb e ulcerative (ulce ri \'aricose , lllcer a gastrica, ulceri maligne f go rn1n o , e, e1·osi oni della cervjce l1terina ) e nelle to::>. ie1n ic cro11icl1e SUl)})"n r a tiv c e i1011 ~ up p11ra t ive (si11l1s it e nasal e, tonsillite, piorJ{' n, otite, La c.:i lluri a urteriosicl e rosi, eczema, J.... o rias i, cloro~i, sciaiìca, prue, ane111ia per111cio ... a, co!it e ). Res ultati prol)ativi però no11 ~i su110 a , ·11ti t 11E' n elle t1 lcernzio11i va1·i cose nf'l l e ~· nn1 l > c . ..\11a logn 1n t'.\nt e l ' nprllicazi one n elle 1nalattie infr•tti\e t1011 Ila dato b11011i ris ultati tranne l ht'.\ 111•lln pcrto"c::r. 111 cu i ~i ottiene una decisa di 1ui11Hzin11 1'> rlclla ,·iolenza e frequenza degli nrr1~ ... i. ~

~el

~o zzo

c ura 11orto g·icbe

cailllJO delle inalatlie e11do.crine è il e$oftaln1ico el1e troYa giova111e11to nella con est1·c.1tti lJa.ratiroidei, e ciò in rapcolle correlnzioui endocri.no-far1t1acoJotra t iroid e e l)U t'è.1.tiroi1le.

:\I.

FABEHI.

VARIA Le . api in metliciua. L e api l) Osso110

i11le1· es~al'e

i.l inec.lico, oltre cl1e co111e J)l'O<..l11ttrici ùel i11iele e della cera, p e1· gli effetti cl1e la loro l)l1r1 t l!ra !J 1·od11ee st1Jl ' orga11is111 0. ~011 :::ono ra1-issimi i casi inortali di Clli se i1e conosco110 l1na ve11tina i1ella l ctter a tt1ra, e :50110 al 11) <:lStc.111za f requ e11 ti tl ll e 1li gra,·i. La gravità. !) UÒ esser e rife rit t1 tl cliYer e c a11se, co1ne al n11111ero i1otevole tli npi cl1e 11ar1110 pu11to, od alla iJarte ùe1 corpo i11teressata i11 cni l' eclc ttL<.1. (}). es. clella g"lo ttid c > ch e i s\-iln1Jl)<:t !JllÒ d e t c1·1Hin are fe1101r1·e11i i11i11<.1 ccio . . i. :.\fa ancl1e l a puntura di t111a soltt a1).e i1uò tiare intorni inq11ieta ~1t i e ci6 prohabiJ111e11te in l'<llJlJOl'to con le condizioni del t;Ogg·etto . Co111 c è i101o, l 'npe i11ocu la jl suo vele11 0 p e1.. t1ìezzo di 1111 1)1111giglioJ1 e a cui fa.n110 <.:a110 due g l1ia11dole cl1e, l)er la nat11ra del loro ec reto, s i cl1i::tn1a110 1'1111a acida, l 'altra alcalina. Per i11 ezzo ùi ci11c111 e paia di m11scoli, l'ape s1) i11ge i clue s tili l111cinati e conte111poranean1<~nte })t·eme su l serbatoio velenifero, inocul a 11done il contenuto nel nemico a ct1i lascia a 11cl1e jl i1u n g igli one, 111ore ndo così tJer 1a sua t1)11tila zio11e e la st1a Yi ttoria. Lo st11dio del Yeleno tlelle a pi i1on . è ~ dei pi.1ì a.g·e,Toli a causa d ella scarsa q11a.ntità cl1 e p11ò f o rnire ogni ape, non i1iù di 3-4 dec]n1 i cli milligra111mo , di cui d11 e terzi sono costit11iti <..la acqt1a. Per o1 t 811 er11 e l1na qu a11ti tà s11fficiente, allo s tt1dio delle l)roprietà chimicl1e, Langer ha dovuto 11tilizzare 12,000 api. Contrariamente a q11 a nto si riteneva, questo autore è , ·enuto alla conclusione cl1e la sostanzn. a ttiva di ques to velPno non è l'acido forn1 ico, il q11ale però r~i . te indt1bbiamente nel ,·rl eno s tesso . La so tn11za attiva sar ebbe in"·ece u11a lJnse organica ._olubile negli acidi, preci J)it a bile co11 1· a1n111oniaca ed insolubil e 111 rlco0l. t11rlii 11iù r ece11ti di Fle11ry dimostre r r>J)bero . cl1e s i traitn di l ln con1plesso di 1€citin e con compone11t i bas ici, annloghe da un lato all e s apo11ine nproteichfl e nall1flltro ai 'releni del tino clPll:1 rantnrirtin n . J ,'R11alis i chin1ica però è incnp nce <li cln1·ci n oz ioni più approfondite. !\frglio risponde a t a l P sco1)0 il metodo fi io l ogir o f;eg1 1ito cln C:. Pl1i snlix, 11sando il !)nc::st"lfo e11e ric::nltfl a .... ~i en$ibile a tale 'Pl flno. T#a n11nt11ra di 2-2 api 11nsta per dare in 1)ocl1i min11ti fe11ome ni òi


eq

-

[A~Nù

X\:\.I,

F.\~C .

31]

1123

SEZIONE 1.:iRATiC:\

i11tussicazio11e ecl i11 2-3 ore la n1orte. Si 1JOSsor10 così disting·l1ere i1el vele110; una sostanza ftogogena cl1e v iene clist1·t1tta i11 15 m i11ut.i a 100°, èhe determina l'impote11za fl111zio11ale clell'arto punto e cl1e provoca di solito i fe110111eni J1ell't1orr10; t1n veleno convulsivante, .cl1·e \·iene distrutto in 30 rninuti a 100° ecl llll vele110 stupefaeer1te, i1ii1 resisten te che i }Jrecede11ti al riscaldaro•e nto B che, a l C.O·n tra1·io cli essi, l)assa, si a 1)1.lre parzialn1e11te, a t1·a verso le candele Bel'kefeld. I vel,eni ftog·og·e110 e st11pefacente proverlgono dalla gl1ia11clola acida, quello co11vulslvante dalla alcali11a o dalla miscela clei d11e secr.eti. Il \ eleno 11a ancl1e proprietà emolitiche, al pari di quello di calabrone nel quale l ·e m olisi11a è stata dim 0strata d~t Berta1·elli e 1'edescl1i. La funzione biolog·ica del vele110 dell ape, -0ltre e più che difensiva, sarebbe quella di l'enclere antisettico il miele e l' a lveare per m,ezzo dell'acido formico e delle essenze aromatiche ; di fatto risulta cl1e i·ape, })ri1na ·di chil1d·ere la cellula del favo , vi introdl1ce, col Pllllgiglione, l1na g·occia del ·vele110 clel ql1ale Lar1p;er ha dimostrato le prop_rietà ant isetticl1e al riguardo dello stafilococco. La sensibilità dei diversi n11imali al veler10 delle api è diversa ; la dose n1i11ima mortale -che, nel cane è cli 6 millig·1·ammi per kg·. , è ' di 13 nel pass·ero, cli 25 n·el~e cavie, di 50 nelle r·ane. Altri animali, come il rospo e la ll1 certola, so110 del tutto insen s ibili all a zio11e del veleno. E l)OSsibile anche arrivare all'imml1r1iià acquisita, come è dim1o strato dalle es1)erienze sugli animali ·e cla lla !)ratica ~deg·li a1~icul­ iori che, dappri111a sensibili all'azi-01ne del veleno, s i immunizza110 co11 l 'andar d·el tempo s icchè la p 11nt-ura no11 determina che lìE.vi feno111eni ed in q11alche individuo, solo una -piccola pa1) ula f11gace. Negli individ11i sensibili ·e nel caso cli rnolt~plici pl1nture, si h,anno sintomi g·enerali, consiste11ti dapprima in eritemi, prurito if.,ci edemi, poi stato congestivo con vertigini, delirio, agi~azione, insonnia, disturbi oculari; compaiono poi segni di intossicazione bulbare con scialorr·ea: naus-ee, vomiti; talora si hanno anche scariche intestinali. I sintomi più gravi sono g li sp.asrni respirato·r ii e le convt1lsioni tonico-clonich.e eh.e possono dare contratture determinanti trisma, disfagja, dispnea ed anche 1 asfissia. Fra i sintomi locali, predorninano il dolore cocente con ro·ssore. ·ed edema locale. Per il trattaro:ento· dei fenom eni locali, non 11sia.mo più i rirn.edii indicati nel secolo XVI da Pier Andrea l\'1attiolj, quali le mosche trite e lo sterco vacci110 imp iastrato con acqua ed aceto, ma ricorriamo ·a m ezzi più p11liti, quali 1

1

1

1

1

1

1

1

la solu zione alcoolica di acido fe11ico, là f-:oluzione eterea di ~11e11tolo, la tintura di j odio, di cui l\.1. Phiaalix dice tt11 g·1·a11 be1i-e. V 1.e1ie altresì co11sigliata, se 11ossibile, l'estrazione del· lJt: ng- i g·lior1e. Quar1do vi siar10 feì) Or11e11i g·enel'n li, si cel'.cl1erà di far el in1inare il ve I e110 i111ettentlo ili funzione g·l i em u11torii ..:1)eciu I 111e11 te l'in te::;ti110 ed i rerri. È assai indicata 1·i1)ocle t·111 oc li i. Si . farà poi il tratta1nent0 si11toma.tico 1Jarticol arme11te cli1·etto a 1; r eveni1·e l a i11orte r er asfissia mecca11icc1 ; Jnoli o lt ti li i·isu lt n110 le iniezioni cli olio canforato. l\1a l e a:!_1i l)Otrebbero ~ .c <.:011clo alc11J1i fu1 ·11ire anch e ql1alcl1e rirr1eclio l)e1· i·11rna 11itù sofferer1te. E . s.e co111paior10 frc.t i n10Jti ~11trttgli d€lla medici11a antica co1n e, i) . ·es., in n1 a. ricetta del · l\Iattioli il 011ale asse t·iva che l< le a1)i seccl1e e pet:te in 1)01 \ ere con altl'e ccse appropriate et i1oscia fattorie leni111e11to con olio -et ce1··a fanno, l111g·enclose11e, 1·inascere i ca1Jelli et l)Rrin 1errLi i lJeli ove ft1ssero cascati prin1a ». J n . tempi più recenti si è tentato cli ar\lì l ica te j11 te1·api.a 11011 il co1·110 cle11·npe, ma il SllO v ele110. È s1)eci a lme11te r a zio11 e ri ,·ulsi ,.a di ql1esto cl1e si è a vl1ta di mira jr1 tuJ i tentativi. Un 1nedico i11g1ese, Bu1·to11, [iVr ebl)e trattato fa vorevol111ente co11 q11esto ruezzo cliv·ersi casi di ret11i.1atis rnj cro11jci art.1colftl'i, idea11do altresì l1na !)inzrtta s 1)eciale lJer la catt11ra e L a p1ìlicazio11e clell'a1)e. _!\.11cl1e altl'i a11tori avr eb]Jel'o co11f er111ato tale })!'a ti ca t P rn p _e t1tica ed lln tedesc,o, ~i\. I~eiter, 11a . t r attat o l'argomento in un libro l1llbblicato nel 1914·. Si parla di pazienti a cui sarebbero state i11ftjtt e in un sol g·iorno 50 ed ancl1e 100 })t111t11re e di statisticb·e di 500 casi favorevo]i. com p re11denti anche neuralgi·e diverse, febbri inteemitte11ti, bronchiti, ecc. Tutte oss.ervazioni eh.e un "inglese, 'I'. Dl1nca11, apicultore eg'li f:.~ esso, non esita a cl1iamare fanf al ucl1e. L n11 plj cazione più 'rece11te consisterebbe nella cura del ltlp11s, di c11i u11 m1edico mars ig-liese# avrebbe ottenuto, fra 1 altro, i1na g·narigio11e tlatante orn1ai da 1.1 anni. È proba.bile che ·in t11tti questj te11 tativi tera1)el1tici vengano 11tilizzate le propri età riVl1lsive d el v eleno dell e api , attrib11ibjJi in p a rte ·all'acido formic o. A questo sarebbe da ascriv.ersi l'azione favorevole 11el lupus, in cui, corp.e è noto, già si 11sa l' acido lattico. Co11111nque, s·e lo stt1dio del veleno delle api offre interesse dal i)unto di vista biologico, la tera1Jia per m ,ezzo di es~o - l 'api-z.za;:,io1ie con1e è ~tata chiama:ta da talt1no - ci fa ritor11are :.ti n1etodi di c11ra d·ell'11om o ~)rimitivo -e mal si accor<:la con l odierna farmacoJ.o,g ·ia che ci offre n1ezzi più razionali e n1eno ii1comodi. 7

1

l

1

1

1

FILIPPINI.


11;2 i

IL POLICL "tNICO

[.-\.N:'\O XXXI, r"'ASC. 3't]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. XVIII Congresso Nazionale dei Medici Condotti. Si <1clu11~riL :l 'l"'l'ento clal 14 èll 1'"- settembl'e. Segl'etario <1e l Comit.c1 to organizzatol'e è il dott. Giovam1i Dn 1 l{i, Yia Orbi 4 - 1.rl'e11to. Il prog rnmmn e le 11o ru1e de l Congr esso .seno pubblicati RU «Il l\iedico Condotto)) del 5 ngosto ; ivi sono anche i11serih? ll' Re1;1zioni inorale e finanziaria del ~i11<l•l C<lto ~ni. l.i,nsci ·ta )I. C. J)er il 192.3.

'

COl~CO~Sl POSTI VACANTI.

. - Per Vetu lonia. L. 9000. Scacl . o re 17 del 31 ag. Serv. entro 15 g . (sic). C ASTIGLIONE DELLA PESCAIA ( <:lro.sseto ) .

C ASTIGLIO.'.\'E DELLE STIVIERE

(JJ1. antova) . Ospedale

Civile. Direttore chirurgo . Vedi fase. 31. Scadenza 31 agosto. S.\BI~o

Consor.; ab. circa ~~000 in 5 centri; J,1. 8000 8tip. base, per 1500 pov.; r~. 2000 indenn. resicl. pover a ; L. 500 u~. san.; I.1. 2500 cav. ; 'L . 1200 c.-v. Scad. ore lf.i del 31 ag. Etit lin1. 40. Ta~sa JcJ. 50 al tesoriere del comune. Ser''· entr o 10 g. (S'ic) . <.'OLLALTO

(Rorria). -

l•~InexzE .

,i..::.pedale R. Gioe.a nni di Dio. Dne ;\~i·d ~tenti clliru1·g:i; 'f,. 5000 o ltre inde 1m. gn<1ròia

J, 1200 e i11cle nn. <.: .-Y. L. 1080. Rc;-1à . 31 ng. J ,001. ( ons ir1t i"J d egli 08JJr;r!a l i . l\rledico l )l'i1nario : titoli <\cl (\yc•11tua ln1. eRan1i: J_i. 12,500, sei <1ni11qne1111i <10('i1110, 1° c .-Y. : iH<:riz. <l RSa rli PreYi<le n za. xa~ci t<l llOil a 11ter. J.o ge1111. 8.f. Lib. doc. in c lin. <> l)éltol. n1ed. cla 8lni. 4 n1mi o p1·0\n cli <.":-;t'l'<.:ir.io c:linico jn I stih1to nniYCl'~itHrio <hl 5 n uni o J )te~. o un C<>u11)a t. n1eclico di u11 grn.ndc O~pit,1 1~ JH?l' Ci n1111i. Va glia b<111cario di L. 50 gi l'n t o a fa YOJ'<' deJ C'<l s~iere ò0ll' O~ved. ~'.fa gg-. cli l,,oclL J)iv ieto cli <lil'e7.. tli Cn~c lJl'iYate di salute) o tl 'i11cn rich i ;111<1 log-bi a c.:ara tt: contiuuati,·o . Scii d. o re lH clel 23 ~<"tt01nbre. 1

)J.\C~LI.\ xo ~.\nrxo ( R onlr1 >.

-

~\.

:;o g'ior11i clal .)

agosto: 1a. condottn (città) , <:011 11iccola zona deJln 2" (cn 111vngna: 1ne7.zo rli trasp. for11ito dal Con111ne). I.1. 6000 resirle n~i<.tli . con :3 q11jnquenni òec in10: n ~~ un11 inòe n11. c.-Y.: I J. 500 uff. san. )fo:\·T r: PeLC'f.\>;()

l·°"Ì<' l/fl).

-

~\l 10 HC' tt .•

}l(ll'

_\lJ ..

h:t<lit1 (' (tl'tt <·l·in ll ll: r•. (j:){)t) }l(" l' :)()f) }11'0 \'.: ntl<lizion. I. 1:-10 o_gni 100 111·0\· . o frnr.io11(\ tli ]()() in più: r•. -HIOll t i·a , } l. : (•.-\'.: ~ tri011ni Yellt<.'. i1110. Età lin1. ::o ("'ir·1. l~ t~"'i'l rn in t'lltr o 1:; µ;g . (.'\Ìf'). ehi<'<lC'rC' :t llllllllZio. . ·nr1 1.Ili t .HF: (.ll <"""'"" tl ri a). (J.-;11r•r/alc di .i..:. (J io" "'"'" - :.\l <:>clieo 11t· i111:11·io; I ... 7:!00 <' 7 bie1111i cle'l :i 0 .. : <·.-\·. in 1•. 1-l-10: 1 O <>(. in11)<>l'to clcge11ze <~ <li-

ri t ti !?:thit\titto : <·illlH'l'<l <l<l l<•tto. -- ( ' hirnrgo prilll<lrio: J ~. J0.000 t' 7 hien11i .) 0 1 , : <'.-\. in J,,. 2000; :1:; ''., :\ tti OJl<'J'<l tiYi a pag<l lll.: :1llog-g- in: 1·it·hiNlesi di c·op t·i rt.~ i I po.·to <1i :i in I o o :t i-;~i ~tc)11 tP pres~o clill i<·ll( • <·hirn1·g-i{·hp O grnnlli o~pPcl<llÌ. Pe r i Òll(.l •·nu<·. :; anni <l i t:1 urf':t : <>tù 111n:-;:-; ••10: ~C'ncl. 30 ~ett.

(Grosseto) . - Per Capalbio; L . 9000 oltre . L. 1500 (lisag. r esid. e IJ. 850 arm. farm.; ~essermi de<.:imo: c .-v. Serv. entro 1:- <8ic) giorni. ORBETELLO

(Grosseto). r~. 9000 resid . ; c.-v. di L. ammogliato ; addizio n. L. senza fraz. Età lim. 40. l'ITIGLIANO

A l 28 ag. 2a cond.; 65 se celibe , di L. 100 se 3 oltre 1000 poy~ Ab. 5f>O<> Tassa di IJ. 50 al teso-

riere comuna le • (Udine). Ospedale civile. - Radio logo. A tutto 31 ag. Titoli ed esami. L. 3000 (sic) annue, assegni c.-v. , compartecipaz. tariffe. Età mass. 40. Laurea da almeno 3 anni . Vaglia post. di L. 50.15. Chiedere annunzio. PonuENOr\E

REITANO

S.

(Messina,). -

Scad. 31

ag.

Vedi fase. 30.

Scad. 31 ott. l">er Palazzonf). Stip. JJ. 6000; cav. L . 2000; caroCASCIANO DEI BAGNI

(S i ena ) . -

Yiv. J_;, 2000.

s . .à1IC.'HELE

(Venezia). - 2a cond. ab. 4000 circa; 'L . 7800 e doppio c .-v.; indenn. rnala ria L. 1500; per cavallo L. 3400. S cad. 31 ag. AL TAGLIAMENTO

(0r(3mona) . 30 reparto (GallegnanoIS<ln·g o) . Scad. 31 ag., ore 13. Poveri SOO circa. L. H500 reside nza; 4 quinq. decimo: fino a 1000 pov. I J.. 2000; ambul. L. 200: nna e n1 <'zr.a i1Hle1il1. t'Rroviv. Chiedere annunzio. SONCINO

S e-ad. 10 ~e tte1nbl'e. Sti1). 7;)00; iud. trasp. 2.500 ; uff.· san. 500: <l()1)pio c.-v.; alloggio e or to gratuito; abit. 22JJ. l{ icl1iecler e ch iar in1enti Segl'eterii1 Com1111nle. VIVARO

(Udine). -

L. 7800 aumentabili a Jir() ll,200; per nff. san. L . 300; I)er bicicl. I.1. 2on · VOLTIDO

(Oremoria) . -

(. i c) . .Ab. 1298. Scnd. 2fl s~tt. (.FFICIO DI COLT./)('.\).11·:.~TO. -

I..i'Ordillf' <lei )lpclici della Provincia d i l?on1fl <:0111u nirn cli ayp1· i. tituito i1e lla vroprin ~ecle un l 1 ffieio òi colloca111e nto l)el' j l\ii eclici 1n·0sso lf\ Yari 0 ~\ n1n1iniRtrazioni o~pita liPrf' e i)re~so i ('01nl1ni. I :.\Ie rlic·i c·hp <'f'rc.:·1110 eolloc·nn10nto pof;sono ri Yolg·<'1·si a ll' Or<linP cl0i :\1e <lici, i11<litn1Hlo co11 e:-:nt t<:-7.zn le loro nsp i1·nzi1>J1i <' il lnl'o clon1i<·ilio.

BonsE

DI STUO l O.

Oollegio per gli orfani dei sanitari ifa T.ia1ii. - Due borse d i studio. ' Tedi fase. 31. Sca cle nr.,1 15 sette1nbre 192.f. PERUGIA.

Fondo :: io11<' O iri ncioue-Citlon io presso la li11iCèl Oc11list. <lf'lla !{. Uni\. ( 'oneo1·:-;o i11ter11 . <t una borsa d i t nclio <li IJ. 20,000 <-> <lue n1e<lagliel{ O).L\.

d'oro <la IJ. 1000 <-' .100 ; c·onc·orHo 11ar.io11. a nnil bo r~a di -stuello di J ' · 7,000, ve r lHYo1i <1 i oftaln10log:~n 11011 pubhlirn t i. ~ono Ps<:lu ~i i profp~sori t itoln ri e c:oloro r h(\ nbbiano oltrcpas:-; . .J;) nnni. IJr Yinéitore <loYrit fr<'qn èntn r E> Jn <'liniC'a dnl l o g-enn. n l :]0 •lpr. 1 H:?.>. <'hiPflerc-> nnnun7.io. ~cn<l. 30 ~tt. l!>U.

dr·77a /' . l . - .\:-i:-iCl~no cli pel'f<'zionnH1<•11to :ill'<•st<·J·o : J,. ()OOO 1Ht eg-rnto da un supple1ne nto <li f .. :JOOO-. 000. A ssegno (li perfezio11:i1n(lnto a ll'intC'1·no: J,. <•OOO. J.a ure.1 in medicina R O)L\ .

Jfini."ilfi f'(J

/


[ ...\NNO

XXXI,

FASC.

34]

e chirurgia da non oltre 4 anni (5 per i diclli<1ra ti eleggibili l'anno scorso con 8/10 almeno). Istanze (su ca rt.'l a,1 L. 3), memorie e altri titoli e clocumenti alla Direzio11e gen. de lla Istruz. snl'>eTiore i1on l)iù tardi del lt> ;-ettèmbre. SAI.SOMAGGIORE. Assooiazione Nazionale Jtatiana Dottoresse in. M edicina e Ohirurgia. - Borsa di studio " rassermann. Vedi fase. 31. Scad. 31 ag.1924. CONCORSI A

PREMI.

IloLOGNA. Istituto Ortr.>peàico Rizzoli. - Premio Umberto I. Vedi fase . 30. Scad. 31 dicembre 1924. BOLOGNA. R. Accademia delle ScienzP,. Fon• dazione S. Pozzi. Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. FIRENZE. Soaieta. Italiana ài Pediatria. - Quattro premi della Fondazione Mantovani. Vedi fascicolo 32. Scad. 31 dicembre 1924.

L'Unione Internazionale contro la tubercolosi ha tenuto l a S\lè.1 4a e:o11fere11zn a J,osn11n"1 dnl 5 al 7 agosto, col eon<·or~o d ei l>iù insigni ti l'5iologi. I lavori hanno n ~i:Yuuto uno Rvil11ppo e un'im1Jortanza notevoli; i1e <lè.1 re1no ili 1111 JH·o:.;:-;i1uo i11111u:•ro un bre,~e r esocouto. Tra ~l'italia11i 11a1tno i1arteci11;1to ••lla confere11za gli ou. raolucci e Capasso, i i>1·off. )1e nc1es, l-tonzo11i, R oatta, Car1)i, C<>rnba, G<1bbi, C<1u1v;1ui, ....\.ng<>lini, P ecori, J . . evi E., Gern1ano, Znùin11i: i dotto1·i },ici , :.\1nlan, B e rtoli11i, Petacci , Bocchetti, Riu.aldi, Della S(.lta E., Se rtori, ec<'.

Congressi medici riuniti di Milano. Il Co1nitato <1'011ore è }Jl'(:>Hiet1n to (}al ~ell . v r of. )la11giagalli T.1uigi, Sindùco di ~1il;1110 e R ettore della R. Uni ye r sità. JJa Comn1i:-;sione 'e11trale è <·osi costituita : Devoto lJl'Of. J;11ig;j, l>re~j<Je11 te; J>reti i>r of. TJuigi, 8egretario gc11erale: ~l c.1 11nt1 t:ei ùo lt. A.11tonio, ca~siere gen~rale. XI° C'ongressu <.l el1a ~oc·ieti1 Ita li<.111;.l <li J•eclin tria : 22-2.5 ottobr0. ( ~eg1·etei-ia : Yin l'<nnu1e11rla, n. H). Quota cl 'i~crizione. I .. ~~o. X"'\-° Congresso cl€ll;1 ~oe itlt it Italh111:1 <li Orto}1<:><1ia: 24-25 ottoùre. ( Seg;r(;iter ia: via G. Pini, n. 31). XXXIo ÙOllgl'eSSO della ~O<.:ietit 1 tali;lllè\ di ( bil'Ul'gin : 2G-2R ottobre. ( Segret crj ;1 : via Con11ue11da, Jl. l ()). IIJo ( '011g:1·es~o <lella Società I t :i li:i11a <li Ur ologia: 29 ottobre . ( ~egretPrin : ,1.1 Com11lenda, 11. l:J).

XXX° Co11gresRo tl elln Societit lt;1lin11.1 <li ~lecli­ (·in;\ Inte l'na : 2.~-31 ott obre . (8 eg1·eteria: Yi<l ~an l~nr11nba, n. 8) . Quota <l'iscrizione IJ. 40.

Congresso sanitario regionale. Xel .g-ior11i 19. 20 e 21 setten1brfl <1Yril luog-o i11 ('nn1vobasso il "'\rr Co11g·re8sò Sa11itn rio R e.gionnle degli .A. bruzzi e de l ::\lolise. I .. n. q11ota di aclesione, cli ~ire 30, Ya s11edita a l t0~oriere dott. ~l'on11i.1a~o Cot1·ern, e le con1nnicazioni scientifiche ya11110 clirette a1 preside nte d el ùon1itato clott. 'l 'eodorico J<'ertarH , 11011 oltre il 31 ~

La questione universiiarla di Pal'ia e l\lilano. Si è aclun~ta una Co1urnissione 1uistn, nomi11ata per lo studio de lla questione unive r sitnrh:l Pavia-ì\tlilauo: la e;ittà e proYincia. cli Payia sono così rapprese11tate : prof. ' Taccari, ing. Zorzoli, l'on. Solmi e i1rof ...t\.lfieTi; ra1)presentano la città e provincia di Milano il cou1uL l\iarchetti. l'avv. Fabbri, il con1m. Biraghi, il prof. Gallavresi e 1'011. .Delloni. L e discu ssioni, presieclu te dal . con1nl. T ova,jera, llnnno raggiunto un a ccorclo cli ma ssirn<1 cl1e dovrà a ssicura re un fecon(lo campo d'azione a i due Ate nei. I .<-t Comn1tssione ha tuttavi<-i <.leciso di inantenere anco1·a il 1nassimo risetb-0. cle-libera11do di rendere note le linee dell' accorllO qnHnclo anche i varticolari tec11i<.:i }laranno stati definiti.ynn1ente ùefiniti.

Per la statistica del canrro. T. .a Direzi0ne Gen erale della

NOTIZIE DIVERSE.

;1go~to .

1125

SEZIONE PRATICA

~tati ~ti<:a

l11lita-

1ue11te alla Direzione Generale della Sanità hanno i11,·ia t o <li Coml1ni questionari da traRmettersi ai medici perchè i11 og11i caso cli i1101·te lH.~ 1· t èl i1c.:1·0 riRponclano ai varii quesiti e li inYiin<> al Cowl1ue in~ien1t> alla dichiarazione cli causa <.l f n1orte.

Corsi di perfezionamento. Sotto la (lirezioue clel l)rOf . .Jean~eln1e ~aranno tennti nn corso di cler1uatologia a partire d•11 j ottobre e u110 di ye uereologia a l larti re <l a l ::> no,-e111bre l)resso la Fncoltil ì\Ieclicn cli I•;t rigi. Diritto cl'iscrizio11e acl ogni corso fr. 1 ?>O. P e r infornHl ~i oni ri \'OlgPrsi al prof. Bnr11i(-' r, (~hef de Cliniqne. Ho1>il al Raint-I.J()UÌS (paYillon nnzin) : le . i scrizioni si riteY0110 a I « .. ecréw ri<l t d<:' ln :b...,uc:11lté <le )tJé(lecine ». r110 cl l 'Ecole dc ì\Ié<lecine (g11ichet 3) . •

Il Consiglio Superiore della Cassa Nazionale Infortuni. I

'

Il ('·o n siglio Superiore delln: ('a s:;;a ~azio11ale Infol'tu11i si è <l(lu11a to in se~sione orclinn ria ~otto la l)re~iùe11za di f4. E. 1'0 11. J)iuo Grnn<li. J,o stato n ttivo e !Hl ssivo t.lelln g(l:-\tione i11fortuni nelle indn . trie a l ~1 clicembre J !1:23 ~i chiulle all'atti\'O in J;. 192.4-14.0RJ ,71, ~t l }1tt . Si\'O i11 lil'è l 8H.90ti.001,-18 . <;011 1111 ;1 <liffe reo zn •l ttiyn di lire· ~-n~X. 0~0.2:L la <]un le Y<l :t<l nccre~cere le vod erose riserye p1·n(l•:ntetn~nte Hcc:u1uulate per fT011teggiar~ qr:alsin ~i 1·iscl1io (lell'e~el'cizio a~sicnra ti YO. Per la gestio11e infortn ni iu agricoltnr:1. che la Cn ~sa esercita i11 regi.n1e di l~sclnsiviti't i11 quasi t11tto il territotio clel Regno. le risultanze si concretano all'atti"·o i11 J J. :'ll.3(;1.297,99 : al vnssivo i11 lir~ 41.9-17.2G7.~2: la <liffere11za attiya in T,. g.-11-1.0:~0.H7 YH 11•1:-:i:.-;atn <l l fo11do <li riserva obbligatorio vrese:ritto <.l ull'<lrticolo 14 del R eg. i>er 1'•1S ie:utazione i11fortn11i in agricoltura. Il Con sig lio 11a preso atto de ll':11)proya zio11e avYe11ntn co11 recente l{. D. d el nuoYo R egoh1n1euto ' <3·e11ern le cl1e conferi:-:;ce a1l '.A.1uminist1·;;1 zioue n1<1ggiore pr~ntezza <li <lz ion e : 11n clllJll'OYato le con clizioni gene rali di vol i z~a })el' l'ass icurazio11e d ell<l re~po n ga bili tà ciYile Yerso divenclenti nella "'\Te11eziu Triclenti11a e le i1uove eontlizioni ge11erali di })Olizz::t I>er ·l 'asSiCUl'ilZÌOlle COllettiYa facoltati"·a.

\


1126

l L POL l CL l .:\ICO

Commemorazioni. ('on l'illtf'l'\.('lltO del I•refelto clj Xo\·al'èl e di 111olte per sonuliti1 <l~llct ..:ci~n7.a 111e clic:a il 27 luglio ue l t~a tro Soria le tl i ..i\.r ona fn co1umeruora to il i>r of. Cn n1illo I,oli, l'a po~lo lo della c1·ociata contro la tnbercolor-.i. I')n rlò il prof. Fra11cesco . ..\.bba i ·ic·Ol'ÙD.DdO r i\ 1.to Y:1 }0l'c-> ~t'ÌC~ltifiCO dell'4.:'Sti11to e rieYocan<10110 1'infa t icu bile attività di promt1lgatorp clella i>rotila. ~i n11ti t11bercolnre. Rulla fac<:ittta <.lf>l1n c·aR<1 tloYc i1:u•qu c il l'oli ven11e poi scove1tu 11llù lapide. opera cle 1 comru. Bisc11rra di T o rino. Pron11nciaro110 disco1,si l'ing-. Giacomo Ponti e d il 1>refetto di Nov·ara. U11 corteo si r ecò poi al cimitero a deporre una corona di bronzo sulla tomba cli famiglia del co1nm~1norato.

-

** * fro11te tlelh1

A r.rrieste, sulla casa -ove nacque GiDcomo Ciamicin.11, insigne scienziato che tenne a lto il nome degli studi chi111ici in Italia durante l'ultimo cinqt1antennio fo11dando a Bologna una vera sct1ola. fu ina11gt1rata 11IUt arti .. tica Ia1)ide co11 targa in bronzo; alla ~rimonia intervennero nota bilità, discepoli, ammiratori.

Una lon•lazione per il benessere degli operai. J..:1 Co1nmi<:isione ..\.u1mi11istratrice . del Fondo di ...~s~i ·tenza ii-:titnito vresoo il Oonsorzio <li Iu11>0rtnzio11e :\-1. S. di Genova (signori E. Forab oRchi, I. }lnzzoln e on. E. Parodi) ha ' rer Sèlto nll'Is titnto Italiano di Igiene, Pre\·idenza ed Assi~ti:11za Soc·iale . ;\,-ente Sede in Roma presso la Ca Rsa Nazio11.1 le JH:~ r le .<\.ssicurazioni Sociali. la on1n1a cli '1 '· 100 Juila q11ale contributo per la <·l'<?ttr.ione cli nna lf'o111i.nzionp 11e r il benessere degli O)lf>1·a i, e c:iò in ar u1011ia <i lla i 1 ro1lo~ta i·iyolt a {lal <l<·i'u11to Coruw. Gu st~1 \O R;1g11oli a S. E . il Prfl._iùe nte del Consiglio. Le finalità della i1uo va ben0fic:a Fondazion~. itl~n ta dn 1 prof. Ettore LeYi e realizza t<l dal <lt>fnn to <:on1rn. R;i g11oli, primo Benefattol'e dell'I~ti­ t nto, son o : 1 l E~P ~n i re ~ tn<li e riterche sull 'entitù. 1'1 q11alit·à e la tlistl'ibnzione delle malattie dei lnvoratori . non('ltè sugli inf-0rtnni del la,·oro e•

.·ul n1ig·lior n1oclo lli pre\e11irli. 2J E ~el'C'itare un~t -rasttt e contint1a t i Ya 011era <ìi propaganda nei <:entri incll1stria li. l'll rali. n~llt"' f'i<: uole J)rofessio11a li. nei ceutri cli en1ig-razione. etc: .. i•el' la preYenzioue <.l elle lUalattie evitabili e clegli ... infortuni. :3,i rrolllUOYere :U1 nratica a1 1vlicaziont:> i11 Italia delle modi? rne conquiste nel cam1>0 de lla Psicotecni ca e clall 'Orient:.11nento Jirofessionale i1er gli operai . 4) C rPa.re l111a speciale ~r.i nne cli eo11m.1le:nzu tecnica, alla quale pot rn ru10 rie<>rrere gli inclustriali per la soluzione di ql1esiti pratici relativi all 'assiste11za -:anitaria . nll'igiene e<:l alla tisiologia del lavoro.

Le assicurazioni soeiall in Francia. La Camera francese ha approyato la leg·ge sulle.assicurazioni sociali. In n1erito alla iimuner~lzi o11p {lei medici la legge stabilisce il contratto eollettivo e prevede il l)ilga1nento degli onorari da in1rte delle Casse; ma la reh.1 zione dice che potrit esser e considerata la retribuzione diretta dei medici da parte dei malati. Il corpo medico francese combatte il contratto collettivo, propugna l'intesa diretta tra medico e iualato; questo sistema è vivamente caldeggiato dalla stampa professionnle.

LA CLINICA OSTETRICA. RIVISTA MENSILE diretta dal Prof. PAOLO CAIFAMI ~ omIARIO del N. 8 (agostq). La pagina del medico pratico: P. CA IFAMI, I raggi X nella diagnosi ginecologica. - Lavori originali: A. PICCHIOTTI, Sui risultati deU'allattamento artificiale nella famiglia popolare. - Note cliniche: U . SPERANZA, Sifilide ed eclampsia. - Fatti e documenti (clinici ed anatomici): V. MARZETTI, Un caso di atrofia gialla acuta in gravidanza. - P. TAGLIAFERRO, Un caso di tetano puerperale in seguito a pratiche abor· tive criminose. - La rubrica degli errori: M. B. CETRUNI, Gravidanza tubarica destra istmica con esito in aborto; utero a rcu at o; esiti di annessite sinistra e cisti luteinica (con 2 figure). - La nota di terapia. -- Dalle riviste. Varietà: E. BRUNI, Indice dei nomi propri di termino· logia anatomica ginecologica. - t libri. - Notizie. .i\.bbonam. annuo: Italia: L. 20, Estero: L. 25; ahbon . seme· strale : Italia : L. 10, Estero L. 12,SO. Decorrenza dal mese di luglio. Per gli abbonati al « Policlinico» rispettivamente L. 16 e L. 20, L. 8 e L. 10. Invia re vagli;i posta le al cav. L C_<J J POZZI, via Sistina, 14 · Roma. I nuovi abbonati che a1t'rettera nno lé richieste ri ceveranno gratis il n. 6.

Indice alfabetico per materie . . Pag. 1106 Aùùon1e n c·n to . • • . )} 1109 ....\la t rim • • • Amebiasi, a1ncbemie-, nmebopatie 11mane in Italia . . . . . . . . » 1117 Allice polinouare : rischiara mento al1·~."'an10 r<1 di-0logico . . . . » 111 1~r1 i in medicina . . . . . . » 1122 Bibliografia . . . . . . . » 1116 Bilive rdina : gene ·i nella placenta . » 1117 Cranio: plastica primaria nelle fratture esposte della volta . . . . . . » 1117 01·onnoa del rnoviniP1ito professionale . » 1124 De rmog-rafi smo . . . . . . » 1114 Dia lx'te mellito in gravidanza . . . . » 1118 Diabetici : suppurazioni . . . . » 1119 Diabetici tubercolotici : impiego dell'insu Ilna . . . . . . . . . . » 1120

1-lorna, 1024 -

·.rrp. Cartiere

C~ntra li

tS).

Echinococc-0 del fegato: cura . . . . Pag. 1117 Insufficienza ovarica : piccoli segni . . » 1120 Insufficienza paratiroidea: cura . » 1122 Insulina : sull' - . . . . . . . » 1119 • I 11erovarismo . . . . . . . » 1121 . )1orbo di Flaiani-Basedo\v: c11ra medica » 1121 ~00.ulo luposo e nodulo sifilitico: diagnosi differenziale . . . . » Rabbia canina: sindrome gastro-enterica » Tubercolosi: diagnosi e cura tubercoliniche . . . · · · · Tubercolosi polm')nare: frequenza dei sintomi . . . . . . . . . . » Tubercolosi: })rofilassi di disposizione e di esposizione . . . . . . . . . >l Ulce ra della piccola curva tura: crit:erii direttivi del trattamento . . . . » '

Pozzi . •.

"'( I •


ANNO XXXI

Roma, 1° Settembre 1924

Fase. 36

"'

fondato dai professori : FRA N CESCO DURANTE GUIDO BACC E LLI •

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

I.avori originali : O. Sciarra: 8tabilità della lL \\· . positivn nel saugile di capra in seJ?uito ad iniezi o ni di antigeni. Osservazioni cl iniche : A. Capogrossi: Cisti ò'ec:hinococco suppurata della regione peri renale destra - a sce~so s ubfre1nico - ple111'ite cle:;tra. - O. Ilegoli: Cisti di ecbin ocoeco a seòe ra!'a. - c.:. Colucci: Cistj di echinococco del fe~ato recidiva. e r niata in laparocele con sintomi di st rozzamento. ~ ote e contributi: O. Finzi: Poche parole sul così detto « solco trasvarsale sopra ipogastrico,., 'S unti e rassegn e : GINECOLOGIA ed OSTE'l' RI CIA. : ' irede_\-: ))j. lll e norr ea è s ua cura. - B. Brose: Il « ftnor genitali:; » nelle ver~ini. T. Soli: La eteroproteinoterapia ne1le forme settiche puer perali. B. Violet: La cura dei fi hroui i uterin i : chirurgia o rad ioterapia? Cenni bibliografici. Acca demie, Società nlediche, Congressi : Regia Accademia :\Tedica rii Roma. Appunti per il medico pratico : CASI STI CA : I .a s iadron1e trof oedema: trofoedema n ervoso. trofoedema linfatico. - T.n

n e11rosirilic.le coruc fattore etiologi co della sinclro111e di Parkin son. ·- Aneuri sma <lell'arteria basilare si1n11lante i otossicazion e da oppio. - La paralisi monolaterale del . fa r inge, diagnosi pe r m ezzo cleJla fonazione. - La loca· liz7.azione dei tumori intracrauici. - Sulla patogenes i del torcicollo n1uscolare. TERA PIA: Un caso di gangrena poltnonare trattato con la tracheo-fìsto lizzazìoue. - Prevenzione e trattamento dell'empi ema cronico. - Trattamento cl ella hronch ite c:rooica. \' accinoterapi a della pertosse. NOTE DI MEDICI NA SCI ENTii'TC A : Cute e r a f f redda1nento. - Sulla. termometria clinica. - PosTA DEGLI ABBONATI. VARIA: Suicidio e stagioni. Politica s anitaria: L'autonomia d egli Ordin i san itari. - Per i rnalarici di guerra. - Questioni pratiche. Ne lla vita professionale : Cronaca del movimento p rofessionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorifi cen ze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per ma t erie.

Olrlttl di proprietà riservati. - E vietata Za r ipr oduzion e di t avori pubblicati ·n e Z-POLICLJNIC., .e la di essi senza citarne ta fonte. ,

Memento

pubb lica~ne

dei suntC

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato la 2a rata semestrale dell'abbonamenM> • in corso~ rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' A MMIN ISTRAz10NE . •

LAVORI ORIGINALI. ISTI TUTO DI FARM.\COLOGJA E T ERAP I A

R. U NIVERSITÀ l>I NAPOLI direttore p rof. PIO MARFORI.

DELLA

Stabilità della R. W. positiva nel sangue di ca.pra in seg1tito ad iniezioni di antigeni per il dot.t.

OLI NTO SCIARRA.

In i)recedenti l)llbblicazioni., dal 1920, h o .enur1cinta e sostent1ta t1na inter pretazione originale d elle sieroreazioni (vVass., S. -G. , ~f. ) : a) rea-zioni 11 egative : no.n esclu.clo 11 o la sifi-

J.ide; b) rea:io11 i posit ire con sin torni cli11ici: sifilide allivn; e) rea::.,io1ii posit iv e senza si1itorrii cliriic'i : immu1ii tà attirlt aritilipoidea ed a1itilitetica, acqu.isifn o conge11 ila co1i sifilide laten te o -estint cl. Accenno solo all e pricipali ragioni già l)llh-

b li cate di. tale nuova veduta: 1) le i~eazi on i sono positive costantemente in neonati immu n i per molti an11i, nati da madri sifi l iticl1e, e in madri immunizzate da feti sifilitici per via patern a (leggi di Profeta e di Colles);

2) l e sieroreaz joni. e la jnt radermorea:zione

alla lnetina di N·oguiehi praticate sul. mecle6imo soggetto danno· esiti d iscordanti ed a1)parentemente c·o n.tra•dditto•r i, perchè spie.g·a.b ili co11· l' a,rn.rn•e•t tere, l a p·erm.a r1enza della i1nmu,n ità an- · tilipoid ea, fattore della , , ., . posjtiva, e l ' a.ssenza o la latenza dell'infezi one, donde la Noguchi negativa; 3) alcuni anin1ali,- i conig·Ji specialn1ente, allo stato normale mostrano R . \ \ 1 ., S.-G. e M. l)Ositive nel sangt1e, qualitativamente identicl1e nlle reazio11i dei si eri sifilitici ( \~i as se rmann) ; 4} iJ bismuto influen za immediatan1ente la sinto1na.tologia cl inica e poco o i1t1lla l e reazioni, così com e a\rv-i ene n.ei conigli a R . ' ''· l)Ositive (Sciarra) ; 5) vi sono individt1i in com1)leto e costa11te

benessere, pétdri cli figli sani , e con r eazio11i positive irreducibili; 6) non esiste corrisponde11za tra int e11sità

di r eazio11e ed intensità di i11fezione: n elle sifilidi g·ra.vi le r eazioni sono n egative; i1el J) eriodo· seco11dario po siti ve j } 65-73 %; n elle lesioni ::tnche lievi- tardive, ne.rvose e vasali il 100 °1n; di più n1elle sifilidi gravi maligne da negative diventano positive in8J10 mano cl1e il .iJ e11essere si ristabilisce;


1128

[:\~ i\O

lL POLICLINICO

ì ) , ifilitici con R. ,, .. positive curati inizial-

col . olo bis muto 1)ossono reinfettarsi, r10nusta11te la permanenza delle reazioni positi,·e per paeeccJ1io ten1po, senza essere stati sottoposti Ft d altri tratta111e11ti. Essendo la reinfezion,e i I ve t o ed unico n1ezzo lttile i)e1· co11statu re la g11 u rigione, è logico riconosce1·e cl1e l e reazioni r>osltive, scomparsi i s i11to1ni cli11icj, sono· in tali casi in1du1bbia111ente sintomi di im m·1 1nità attiva ar1tilip,oidea; · 8) i11 capre o scimm ie a R. \\'. 11egativ[t si riscontra110 reazioni pos it ive in . egtti to a iniezioni endoveno. e o sottoct1tanee di estratti cli Ol'gani ('\'assermann-Neisser. Il cl1e dimostra la possibilità da pari e delle cel lule un in1ali, cl1~ non la posseggo110 i1atl1raln1Llll L', co1n·e il co11iglio, e talvolta il bue, di acqt1istn re l)!'Ontamente l a f11nzione antililJOiclcr1. 111e11te

I. - Siel'O di sa11gue di capra esaminato 1'8 g i l1g·110 1923 Prima delle i1 1iezioni di antigeni Ju·etici (Be l'n a, l\ [ ila11e~e ed I sti t11to Jia1·rn acologico) .· ESPERLENZA

Esi ti

Antigeni

Meinike

R. W .

. G.

'

- - - -

Cavia Berna .

I s t.

»

~lilaHe~e

Si fi 1. Berna· .

1- - -

»

ì\IiJanese .

»

Ist. Farrnacol.

Isti tuto Nlil a nese .

. .

'

.

.

I-Iagen !Ger1nania).

\\·assel'1na11 11 11ei st1oi esp13 t·in1enti Sll capre e scim1nie a R. i1egative, i1011 si ct1rò di valrotare la· d11rata. di l)erm.anenza della. R. \\ 1 • positiva prodotta a l'tifici a lrner1te co11 a i1tigeni lu etici, volendo sol o dimostral'e l a pos. ibilità cli deter111inare la l)rodt1zi.one di S . cioè <lell'amboc ·"ttore i1er lipoidi. · Tali espèl'ienze di \\~asserm an11, posterjori alle 111ie prime pubblicazioni, a lle qt1ali no11 ma11cò il suo autorevol e e favorevole lJarere. avrebbero a,ruto un solo valore teorico, se no11 avessero portato un nuovo contril)uto alla mia teoria, basata s11l caratte l'e !1nm1111itario dell a R. ·vv. i>rima riconoscjb iJ e solo in direttamente ed int11iti.van1ente. Gli u ltnali esperi111ent i Jarg·anterltf' co ntribui. cono a tu.b ili.re llna. n o·r rna ~ic ll1·a ùa seg11i1'e i11 · irfilografìa, imperniata quasi e cl1h:;ivam€nt c s11lle s ieroreuzio11i. tliu . cita1ni \'a11a la rice rca di scimn1ie ètdatte i.11 luglio cl el 1923 i11iziai i mie i .. tt1di st1 una capra giovane e anlssima a R. \\ ·. s ic111·an1ente n ep;atiYa. J niettati pareccl1i cc. cli e ·tr<.ttti li1>oidei, a11tig-t)n i, e l>L'O\'Ocnta Ja \\·as.·. l)Ositiva inte11sa, l1u rit'~anlinato il iero di ai1g·uc i1 eriollica1n e11te per vall1tare le attenuazioni delle reazjoni . ...\.. clistanza di a lcuni n1e i la rcnzio11-e senza alc1111'altra iniezione di antig:eno si è mante11uta po~itlva lino al febbraio 1921·, epoca nella quale fui itl(lntto n so. J1tl11der<' le e. perie11ze volge11dol c :id alt1·i sco11i. })are11clonri già nffirie11t{'1ne11t ~ din1ostrativi i.lgli COJ)i }Jr~ttici l'ayr1 e 1i10,·ol'at (t u11a i111rr111nitù. atti,·n a 11tilipoidea <l ' Ila dura.tu di 7 mesi.

35J

Come di so·l ito 110 usato l)iù antige11i per I.a in·equivalenza delle R. \\·. con a11tjge11i di versi. corrispondendo n el s iero sifiliti co a11tico rpi di,·ersi ad a n t igeni varii.

** *

XXXI , FASC.

''T·

II. - Dopo le i11i czio11i di cc. 1.0 circa di a11f igt-ni (l11glio 1923 i. ESPEI{IENZA

''T·

/

Esiti

..\ n ti p:en i

R. \\". Cn via

.

I~ e rnt.l

.

.

.

Istituto M i l :..nese

)>

ifìlioo1nio Berna

.

~1 i l ti11e ~e

Isti tu t.o Farrnaroloµ:ia

. .

Jstit.uto 'ì\filanese

P e i la \I e 11 1i k e

111 i

.

S . e;.

++++ ++++ ++++ ++++ +++ +

+++

. . .

m n i 1eò l ' a n t i g· eno.

,

III. Gennaio 1~2-1: senza altre i11 iezioni di a11tigeni dal lug li o 1023. ESPERIENZA

Esiti

Antigen i R . \\' .

Cavia Ber11a .

. . .

l sti tuto i\I i lane:-;e

>

. ·i fil i co m i o Re rn a

.

..

~I

1>

Is tituto l•' ar 1n :t r ol ogi H

Istitnto

S . l; .

++ + + + + + + + + + ..L

ililnt>Sl'

~lilan~ s e

'

+ I

-r•

+

,-


(-'-\~:\O

XXXI.

FASC.

E<;PERIE~ZA

I\;. -

35]

J J 29

SEZIONE PRAT 1CA

durre olla n eycili cil<i i111n1edirlfa positivrl , i·ntossicct11clo l'org(1n)s11io;

Febbraio 1924.

R . ll' .

llHa

2) i 1·imedi lle·1)onv es sP re a:JJ1.-n ii1iistra li se-

s. Cavia Berna

Istituto

»

.

.

~I i I tt

Sift licon1 io Bt-rJt<l

.

.

nesè .

~lil a n ~s e

»

Istitu to F a r1nac9l 0gia

Jstitu tn

(3.

~lilane se

.Lù esperienze fu1·0 110 ripetute a poc.;11 i g;i nr11i

{li distanza e con uguali risultati.

llistllta evide11t e cl1e l a R. \\'. })O ~ iti\' a, co11 di1n.inl1zio11e i1on a.ccentuata di inten sità, ha resistito molto. Av1·ei dovuto e voJuto coni.inl1are le rioorel1e in tale senso; clinicam·ente però, co1nc è detto innanzi, l'acce1·ta m ento di un a i11ag·giore clt1rata della R. \\. nor1 ]1a not..evole valore, poicl1è essendo im1)os ibile i·ico11oscere clir1icarn ente l'inizio d ell'i1nmt111itù atti\' a a ntilipoidea a s ifil icle latente o estiva, dal n101n·e nto che le s ieroreazioni noit e non ser,·0110 l)ÌÙ a tale scopo. il s ifilog r a fo d e,re r eg·olare la prognosi e lrt diagno i solo llll a ~into111atologia clinica.

Per la equivalenza, <lirnost1ata da \\7asser.. n1a.n n sperim·e11ta1m,ente, delle reazioni JJositive nel. siero di capra e niel sie1·0 sifilitico, fondate tutte sulla S. \\·. , i ris ulta ti d€1Je mie l'icercl1e possono essere ap1J I i cati alla patologia ltmana, <·onsidcrando r)el'ò la profo11da influenza sull'organis m o 11111ano, dell1i11fezione certam.ente superioL·e <l q11e lla d ei 1Jocl1i cc. cli nntigeni iniettati 11ella C'ap1·a. Qua11to du1·a n ell'uo1no l'imm111nità atti va antilipoidea? Dall'esame d~i casi di ll1e c11 rati col bisn1uto e g·uarjti, l)e1· cc...nstatata rei11fezion e, no110 tante la p e1·ma• nc-nza d ella li. W . positiva per alc1111i Ill esi , dalla possibiJ11 à. di irreducibilità. l) e1~1n an e11 te drlla R. \\' . positiva in alcl111i i11ùividui sa11i e nei casi di Colles e di Pl'of eta, si. l)Otr·el)be p~nsare ad llna dl1rata oscilla11t e da r)ochi 1nes i a molti anni, in rapporto a lla ù11rata dell'infe. zi or1 e atti.\·a ncq11i. ita tlal pazic11te o d rll g·en1tori. Le conseguenze pratiche, rip eto, so110 in1~i­ peride11ti rla 11 na Jnaggiore o :rninore dur::lta. \fferma.tosi il co11cetto che la R. ' ' . positjva non s ignifichi ·en1pre ancl1e in assenza di , i11t.omi clinici d 'in,fezi1one attiva, si dcd11cono i)r,ecetti irnportanti i) el ~ ifilografo: 4

1) è i ll og icv ed irigiusti ficato osti1ia rsi a ri-

cu1ilio la toll eran.:.,a i1idiv irf ur1/r) P lo. sinto111atologia cl'iriicri e la 1.oro effica cia va ·stabilita. pte· sci1id e11 do da.I I e nio rlificn -:,ioni d ell e si ero rea. . :.-ioni; 3) l' ctcc e rt ll111e1ito s·C i e·1 il·i fic o lle lla gua·r ig io rie della lue è possibile soltanto con la ·1 ·eirifezione rlat'i i JJ Cl'i odi l1inyfiissin1.i lli lat en:a ri el trepon P n1 rt a R . W. nega tiv l l ; se eo n.do a I etl 11 i cl a 15

a i.O

l lllH,i ;

. 4) la R. 1~ '. positi1 1 fl, d'a ltra 1J <l1·te , usinto nia.lica non ci disp ensa affatto, co111 e q ualcu110 teme, da ulteriori os S<' r vazioni cli11iclt e e cure, OJiportu1ie pe1'ù p er te'nipo ed intensità, poichè con, il poli·niorfism-0 delle forme morbose luetic1ie, srl relJb e i11ipr1tderite, JJer il cli1iico più esperto, esc lurlt•r e sinto1ni cli 1tici 1niniJJli in

I

11iodo assoluto.

f cttta

u11a, volta ltt diagnosi di lue certa cl:nica ni,ente o anche co 11 - la R. 1"1. positiva ed ex ji"vantibus, il sifilitico non ha pi'rù bisogno1di si r·1ort (1:.io1ii, Hl l l dei:e rivo lg er si solta11to al clinico a l pi·1ì tenue si.n to1na 1norboso, 1Jer P1'ent11a l i cure r·o 111ple111 e11f11ri.

5)

1

Ecco j L sigr1iiicato j)ratico <.lell a nt1ova teoria : non l'immunità qt1in,d i consecutiva a rn.a Jattie acute, che tranquillizza e disipensa. cla cure, secondo le ])reoccupazioni di qualcur10; ma in11n,1nità relativa e no11 assoluta d a malattia cronica , come la t11b e l'colosi e della quale i1011 si sa qua ndo si è co1111Jl etam.ente gt1ariti, nonostant e 11ote 1·0Le be110sser e fisico ed esistenza di a ntico1·pi syJec jfici n el san g u e. ~li dl1ole di dis ilh1d e1·e i lue.tici co11,rinti or111ai d ella f acile guaribilitù. della loro 1nalattia e del sicuro rico110. cirn ento d ella g 11arigione, lna ritengo f.erma1nente cl1e giover à molto u11 i1arlare schiett o e. franco, l)Oicl1è se i)er la tu1•crco losi l a profilassi è quest]on e di mezzi fi111111z i ari, per la sifilide si •,1·atta princi1)alm ente di cir·oospezione e di prudenza, molto attenuiate nei giovani dopo la sempli.cistica e colpevole propagn.ncla s1l cure r a dicali e rapicle, che per liegge di Stato non dovrebbe essere ·C0nsentita . ' a n essuno.' p1u È l'a t1toritù d ella clinica cl1e si ristabilisce in sifìlografia, al disopra d i tutti i in etodi di indagini sierolog·iche. 'v\i . , S. G. , IVI. e Vernes. Io sono contrario alla sifìlin1 et1ia di Vern es, i)erchè tutte l e s ier ore:izio11i so110 i11adatte l)iù o m eno a rivelare l'i11tensità d ell'inf.ezione in atto, ma non posso non iit en er e pal'tigiano il co11tegno di qt1elli., r.,he .n .egano a lla Vern es ciò cl1e prete11dono di attribuire alle R. '' '. , S. G. , IVI. ' 1

1

,


.. 11 80

IL POLICLINICO

O si accetta i.l n1io ì)1111to di vista o

n I B LI OG n _IBlA.

si ll (t a lcun (iiritto s cientifico di p rot estar e; tutte e quattro Je reazioni l1a nno com e fattore essenziale la S. \\ ·. e \ranno perciò co11sidera te l1gt1almente. i1011

A. \ \ ·As

a ) Nel sangue di capre. a R. \\· .. S. -G. ecc.

11ega ti ve, 11os ono p erma11er e molto tempo le m edesime 1·eaz ioni J)Ositi,-e, esponenti c.l 'imm'l.1nità atti Ya a ntilipoidea p1·0\.·ocata .artifì.cialm€nte con i lliezioni di antig eni 111eti ci. .;\nalog·am e11te avvien e 11ei casi di ·ifìl ic.l e nsi nto111a i ic n a. sieroreazioni lJOsitive. e Jliù in t en sum c11te, per l'azi on e estesa. contint1 ét e p r ofnr1cln dell 'i11fezione i1C'll'1101no: I> ) .\ncl1e le attuali ricer che confe1ma110 cl1L i rin1etii n11til u et it i Lleh1.iono e .. sere u at i secondo l n to1ler n l17i.\ i n cl i\ i<l u n le e 1a sintoma tolog in clin icc.1 e g·incticati nell èl luro efficaria ptincipa l111ente 11er l'i11fi11enza immediata sulla sintomatologia i11dipendenterne nte dalle modificazioni clello s ieroruzio11i ' '' ass., S . G. , lVl. e Vernes positive, ba$n te ~11 1 IlJ flflesin10 fattore essenziale (la ·. \'\·. . n 11ticor po autilipoideo) e inadatte tt1ttc 11gt1n ln1 cnt e a riYelar e gli stadi dell'infezion e i1l atto . 1

1

1

irida gin i spe ri 11ic n tali

Berl. Klin. \\·oc!1. , 11. 9. 1921. O. SCIARRA\.. Lri R. lT,.. z1ositi1·a iridice d'immi1ni.tà per !a sifì/i(l.e. Folia n1:e<.l ica. 11. 1 ~. 1920. In. 11 sa ggio positivo delle sie r or ea::ioni 11·a. s.. ~l1,clis-Georyi, ecc. co11i e si 1ito11iu cli in1niun it ,i lt 11fil·uetica , Rif. ~1 ed., 11. 39, 192?. In. N LlO tCl l egg e di i1it er1Jr" to:ionr· d Pll<' :·;ieror ea:.ioni 1T-.. S. G. , ecc. Folia ~1 ed .. 1i. 18, 1922. In. L'a:ione antiltleti ca. d el ois1nitto i• indipe1td e1ite dalla stlCl i7r{l1teriza, sit . le sieroreazio11i po sitiv e (W uss . S. G .. Pcc .). Poli clinic o . Sez.

Pratica, n . 13. 1~23. Io. Action a1i.t ilu éti qu ,. d it bisni11lh. e I e. .r Oll l'nal des Pratici e11s, ii. 14. 192l. In. A:;io1ie em.olitica del 11ijod1tro <li . ~nPrcurio e sua in"{f,u e,nza sitlla R. 1.V. 11ositi1' rr. P ol ic1 i. s ez. p r a t.~ca , n. .9. 8 . 1-= 991. nico, , i.

~on

c:o~C l_. l JSl<">N I.

~· uo ve

sll la sifil i d e.

·e la ' '' · pos iti\"(t asintomatica s ignifica se i11fezi or1e in a tto, con1e si pieg·I1erebbe la sua l)erm anenza isolata riel Jiq11ido pleurico e e,l e !l'idrarto in si filitici. cl1 e la presentavano am1i innan z i positiva ancl1e n el s ang·l1e? (Ferra11t e. 1)11fou r , J,ou8le) . si d eve in grnr1 parte anche a lla diffico ltc\ di . cambio tra 11 circol o s ang11ig·110 ecl il liq11o r , ~ a l)erman enza ~ rrid11cibile in quest o Lii H .\\-. po itiva i so lata? Il ~ ifil ografo l1a 1111 com1)it o cer ta1nente cl it'ficile nella diagnos i e e ura cleJla s ifilicle · è a lla medicina in ter11a cl1e d eve rivolgere la s11a attenzione per il l)Olin1orfìsmo sempre cr escente delle lesioni lu eticl1e, e per l a tera1Jia ch e d e, ·e egser e prL1clente p·er le non poc;l1e cont1·oindicnzi oni con i rimedi noti ad n.zion e generale. L sir rol'enzio11i sono utilissime s olo n ei casi sosp·eti i e cle,·ono a llora esseve praticate con più ain tigeni. e da anali sti ·esp erti .e coscienziosi. petchè, dicl1ia·rato s ifi1itico erronea1nente un i11 dividuo, lo s i rovina moralm ete e fi sicam er1te per t utt a la vita: q uo.11do lle l l'anam11 esi si ineri sce l1na diagnos i di lue, . . eguita da ct1r~ s1)eciftiel1e, in successiv.e ino1 b osità, cronicl1e specialment e, s i è autorizz<.l ti n ~os p e tt n re la n a tura lt1cti ra ed u. rinnova re cu1·e inutili e d:t11no e. •

ERM .\:\ ~.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DI PATOLOGIA ~!EDTCA ~

E

CLINICA

MEDICA

PROPEDEUTICA

DELL'UNIVERSITÀ DI CAMERINO.

Cisti d'echinococco st1ppurata della regione perirenale destra - ascesso s11bfrenico - pleurite destra. \

Prof. A. ('. APOCrRO~ .. I . S. P. , di anni 32, ser1za tare er.eùitarie e senza malattie importanti i11 11recede11za. Durante la guerra fu in zone mal a ricl1e. ma non pare che <!Ontraesse malaria. Da })a recchio tempo avvertiva un lieve dolore nella r egione renale destra e nel fianco de$t1·0, a l di sotto d ell e costole. cl1e non gli im1Jedi va il suo o:r:dinar io lavoro di contadino . D a un m ese è stato costretto a l ett o : d a pprin18 con c1is t11rbi in testinali e fe l)bre. Questa pn re ch e i11 seguito as~ u­ messe un t ipo 1narratar11ie nte remitte11tP . cou sudo.ri e talora. i1elle riprese, con brividi e con a i1mento del dolo1 ·e r1e11a. region€ lomJ)are ctest1·a. Fl1 a111i11esso i11 Clir1ica il 23 marzo 1924. Soggetto robusto. Colorito lieve111e11te itterico delle congiuntiv.e, lingua for ten1e11te iimpatina· ta. Alvo liquido, fecce colorate . ..\11 ' ingresso i u Clinica T. 38°.2, P. 102 piuttosto piccolo. R. 38. Tipo respiratorio prevalentemente costale. I.'acldome non è tnm ido ed l1a un asp etto normale : s i i1ota che l 'inca va tt1ra costo-il i a ca de tra è lln po' ricolma: la palpazion e in cruesto i)unto desta u11 dolore profo11do, cl1e si diffonde indietro. Il r imanente dell' nd rlon1e è trattabile e llOil d al.ente: su lta11to In })rest-ion e profonda a l di sotto ·dell'a1·co-costale destro. liesce leggermente dolorosa. Il fegato dehor cl u circa due dita trasverse dall 'arco costal e e il suo margine è liscio e r egolare. Non è dimostrabile un aumento di ,-olume del lobo ~inistro . La milza deborda appe11a dalrarco costale. 111 ava11ti il limite s uperiore dell'ottusità epatica è leggermente rialzato e l'ottl1sità seg ue il decorso solito di quella degli essudati pleuritici,


[ •.\:"NO

>:\\!,

l1' AsC.

3;)]

1131

SEZIONE PRATICA

giunge11do ir1dietro fi11 sopra i·sa. costola. Si omettono gli altri dati dell 'esame obbie.ttivo, dimostrativi per la prese11za di lln modico esc;,1 dato ple11ritico a destra. La pnnta del cuore è spostata ·di circa 2 cm. verso si11istra. 'foni i1etti. Non e·v idente i11gran<lin1e11to del cuore. Posterior111ente l,ottusità plet1rien. ~ j ca.1nbia i1l basso, verso la sede norniale dell'ottusità epatica, in una risonanza leggern1e11t e tin11)a11ica (segno di Tri,,·ouse) per circa 3 dita trasverse, e più i11 sotto divienta r111ovnm e11te ottusa fi110 alla regione r enale, che è leggèrn1e11te ..·11org·ente e dolente alla pa:lpaz1one 11rofo11ùa. Nulla di impo1·tante a carico degli altri organi, tran11e lln li eve catarro bro11cl1iale diff11 ~0 . Urine sc arse cariche ·di urati, con tracce rti albumi11a e co11 abbondn11ti pigment i biliari. Nel sedimento nulla di importante, tra11ne gli urati. La ser a stessa dell'ingr·e~~o in Clinica fll fatto un preparato colorato del sa11g·t1e. No11 fn ro110 trova.ti parassiti mala.rici. Vi ern. invece u11 'evidente polinucleosi, ma non eo i11ofilia. f;li eosi11ofili erano anzi ~carsis imL J,r condizio1li clel inalato diven11ero raJpidarneil1te pitL g ravi. ~-\.nmentò il dolor e: la respirazione ed il J)Olso d ivennel'o più freq11enti. Si diagnosticò t1n a sce so 1)er ir e11ale clestro, ch e si .era. f<1tto straida. ancl1e verso l alto, n ello spazio s11bfrenico, -e plP11rite destra. Non si potè n1ettere in ra1)porto ql1esto procec;so con a ltri J)rocessi s111)p11 rati vi i11 atto, o p1·egressL Dl1e p11ntur e esplorative con fermarono la diagn osi. All'11° spazio intercostale , s 11l prolu11g·an1ento delrascellare posteriore fu f'~tratto un liqnido pt1r11ler1to, ten11e, di odore f tcaloi·de e con bolle di gas: piì1 i11 alto, all '8° spaz io inte1·costale, s11lla sca1)olare. i ottenne u11 liquido lini p ido giallo-citrino. Non f11ror10 pot11te far e a1tre iri d a~ini p erchè l ' _.\. clovette assentarsi, ma le co.r1dizioni dell,i11ferrno erano tali da 11on an1n1ettere dilazioni per u11 intervento. F11 t rn sferito s nbito i1l Cl ir1ica Cl1ir11rgica, dove fu operato. Con l11l<:l i11cisjon e obliq11a latero-po$te1iore lungo 1'11° spazjo intf»rco:-;tale si estrasse 1iq11ido sie r0:p urLllen to fetido. misto a gas e a f:ra111me11ti di vescico1~ cl ' echin·ocooco. Le condizio11 ùel i1azi,e nte migliorarono dapprima, poi toir narono di nuovo a pE!g·gio1·are. Si notò anc.he al1m e11to d el l 'e~c;;s111Cl ato pleu>"ico. Il chirn L -go i11tanto él'\'e ' a l' irn rl'P~.- ion e clìe il p11s i1 on scen deRsr ])ene dall'alto. Il 26 a.p1il e fl1 fatta 1111a. torac entesi n ll '~ 0 ~1)azio i11t errostale destro e f11ro110 estratti 1700 em e. di ess11dato sieroso ]{3g·p:rl'm ent e c01-p11 scola to. S 11 rce!':sivn n1ente si l'esecò 1a 1oa e l'tla costola. Il p11s f11ori11 sciv n sem111·e abl1onclantem1e11te dallo spazio . lll)frenico. La f Phh re er a c1u a si clel tni to cessata. 111a le con<lizion i generali erano gravi. Ex.it11 ~ 1,8 n1a g·gio. SPhhene n o11 ,,i ~ ia statò il ten1po di far e i11dngini 11j11 profon cle, s11ecia.Im.entr l)atteriologi ch e, si ] )t l ò Pmn1ette l'c ch e l, echinococco del t ess11to i1erireJ1ale 11 1·cp ~ i ~tesse r cl1e fo~se ven11to a suppl1rnzione i'.)er 11nn colite i11fettiY a sopra ggil1ntn . È n1olt o 11roJ)abil e .ch e ]l g-erm e infettante fo sse il coli. f~ noto J)Oi eh-e àscessj rierin ef1:iticj ' spel' ifl lm·eJ1te cp1ando si svolgono 1n corr1spo11 den zn cl e1 l10 l o ~111)e1·iore. si posRon o propagare iri nito: a. sin istra , attraverso i! dia.f ramma, n11cl1e al l)Olrnone : a . destra, per la barriera interposta dal fegato . dapprin1 a nello ~pazio Sl1hfrenico. -1

Casi di q11 esto geJ1er e 1)ossor10 presentare si11 dall ~ inizio le più gra11di difficoltà diagnostiche, e an~l1 e in eeguito, s·e sp.ecialme11te no11 si possa raccogliere un'anamnesi esatta. L,, accoppi.al'si di vari sintomi obbiettivi importanti (ittero, pleurite, ecc. ) complica il quadro. L'itte.r o può presentarsi in J) ar-ecchie affezio11i sup,p urative dell' addo1ne, anche se non a1)bia110 origi11e dal fegato , probabi11nente per il1fll1·enze tos iche, o pel diffico ltato deflus so della J:lile d·a al1tnentata viscosità, o da di·min1Uiti r_7 aboliti movi111el1ti del diaframma. Cosi è facile avere ittero, oltre che i1ell,a·scesso subfrenico destro o sinistro, ancl1e n ell'appendicite, n ne·l la 111elvi1)eritonite. Ma esso può pr·ese11tarsi - sebbene più di r a do - a11che in malattie della pleura. Come d' altra parte una affezione supp,u rativa del f€:g ato, o clella regione sottodi8 fr am111atica, può accompagnarsi a pleurite sierosa, o l)t1ru lenta. Se si s tabiliscono rapidarnente aderenze i1leuro-diaf ramm<:1ticl1e dal lato primitivame11te colpito) l ,ess11dato liquido può preisenta:vsi nell 'a1ltr·a .pil eiur·a. Nel cas,o deso11.tto 1'a ttenzione era primitivame·n te richiamata sulla reg·ione renale destra.. La partecil)azi 0·11 e cl ella pl eura fu spiegata con l' estem.cl e r~ i del pl'ocesso s11p·p l1rativo alla. regione sotto-diafram111atica, con1e f11 conf€ rmato al1' atto op erativo. I .. n. l)l1Dtl1ra csplorati,ra a diverse altezze, cori rep erti diversi (seg·no di Scl1ulern), assicurò la diag11osi. l~ i1oto a11cl1e che i11 questi casi l'ago introdotto l)Oco profondan1ente nel seno r:·leurico, costo-J ia fra1r1matico, può da.re esit o :. liqt1i do si eroso : lJiit i)rofonda1nente, attravers·ato il dia.fram ma , a pus. ~tla., a•n che prima di eseguire l a p11ntu1·n esplorativa, il s·egno d·i Triwol1se, sic11ramente riscontrato , è imp,o rta111 issimo, c1uando l ,asce.sso subfreni co conteng·a gas. Nel caso c.l escritto, per la. coesistenza clell a plel1rite, non ci si po tè valere affatto del segno di Bojol epoff, che è i111portante nella cliag·n.osi dell,a8cesso subfrenico. L, eosinofìlio. 111ancava,, co111e accade non C:i rado nell e cisti d ecl1inococco suppurate. L 'A. 11a ved11to m.ancare eosi11oftlia .anche in lll1 paziente affetto da cisti d 'echinococco s111)p11rata cl eì fegato e co11ten1pora n eament e dn anchilostoI11a (ll1odenale e da malaria. L'a11111e11to dei leu cociti poli11ncleati n el sangue era nel caso descritto evidente, ma non è a di1·e del resto rh e esso sia lln fatto costa11te n.elle affezioni suppurative degli or gani addo111i11 al i. P t1ò fare difetto, come è noto, anche i1cl l'appendicite l' lcerosa grav-e. Recentemente in llll a g·rave i:,elviperitonite st11)purativa con ittero, l'A. , in diversi cont€.gg·i. 11on trovò cifre st1periori a 12, 000 lene oc iti. 1

1

1


1] :3i

1L POLlCLINTCO

CH lR URGlCA GE.KERAI.E DELLA R. UNIVERSITÀ DI SJE~A Direttore incaricato: prof. GrCJSEPPE BOLOGNESI. lSTITt ' TO DI CLl?\ l CA

Cisti di echinococco a sede rara 1:ic r il ctott. G1uL 10 REGOLI, assistente e docente.

l'er <.!Ua,11to or111ai . Ja casisti.c a delle cisti <..la ec11inococco sia estesissima, tuttavia ricer can a o n ella letteratura ho risc.ontrato che la echirlococcosi Jei inuscoli stria.ti è ancora considerata no11 molto f.reque11te, ed inoltre rarissi 111 ft l~t lo-c a lizzazione nella n1uscolatura della i·t:gion.e g·luLea e del.l ' a nca. La prima osservazione di cisti da echinoc.occq d.ell a rnuscola tura striata., risale ai primi del 1800 (Biclloo), poi abbiamo altre osservazioni fin o ad a rrivare nel 1880 alla statistica (!i Ta\Y el (107 casi), ed otto anni dopo abbiarno quella di 130 casj di Marguet, che vengon o a11mentati di. quattr.o n el 1894· dall'Heyn , e cjnqu.e anni dopo il Gros in una a ccu.ratissi.m<t l accolta, r iesce a portare il num.ero delle cisti idatide.e de i inuscoli striati a 150. Di poi ' iene la statistica di Granwell e Vegas, che però h anno considerate anche le cisti ael cellulare sottocutaneo oltre che quelle dei muscoli , e che quindi non ha un gran valore per il ca o ch e sono per esporre. Nel 1902 abbiamo un caso di Frigoli, uno C.:i · Binaghi nel 1903, due casi di Dupuytren e Ba sile nel 1905, 11n caso di Remedi nel 1906, uno di Cart a nel 1907, poi viene la stati~tica di Baradulin di 243 casi nel 1908, 26 casi nel 1910 ctj Brjozo,:v sl{y, 2 casi di Salieri n el 1912. Vengo110 l)Oi i casi cli Legene, Curtillet, P r raire, Putzu, Bac e Tarta u son , Jru.n.n ing. Bn 1 ring.er, Scheppler e Hartel, Longo, ecc. Da ciò vediamo che i cas i di echinococco muscolare non sono molto comuni, specialmente a confronto della copiosissima statistica •}i cisti idatidee, sviluppatesi nelle altr.e parti del corpo limano. Tawe1 e eisser sostengono che le cisti idatidee d-ei inn scoli rappresentano il 4.6 % dei ca s i, lVTargnet, D-eveine e 1'homas 1'1.9 %, il Ecrg111a 11n 1'1.5 %· Tale esigua percentuale di lecalizznzione 11ei inu scoli, Yiene spiegata con il fatto cl1 e l'embrione dell'echinococco, deve S€guire 11nn 1nnga , ·ia piena di ostacoli, prima di poter g-i u 11gel'e ai muscoli striati. Questi o. tacoli sono rappresentati specialn1r11te ccl in l)rimo luogo (dopo attraversata ~ :.l muco ~n gac;trica ed intestinale. e le origini della vena porta e la porta stessa) dai capil lH ri anguigni. oYe in ge11er e l'embrione , ·ien e n r restato. 1

1

[ Ai\~O

XXXI . l•.\. c.

:~;:;]

:iYia e riesce a passare oltre la rete capillat .e epatica, per mezzo della vena cava inferiore è im1r1esso nel cuore destro e. poi nel polmone, a nche qui i capillari costituiscono t1n grave osta.colo al passaggio a.e gli embrioni, ma se a nche questo è sorpassato, allora essi vengono immessi nella circolazione g~nerale, e .p ossono localizzarsi nelle edi le più dispa rate, com prese le mu.scolari. Ch e se poi si consideri la eventua lità del !)assaggio n ell a cjrcolazione g.ener ale per la via linfatica che è più breve, a.bbiamo l'imtYJiss ione dell ' emb rion e dall a m11cose:t, nel chilifero centrale di una vjllosità e poi n el dotto toracico, i1 ell t1. ver1a. succlavia sinistr a e nel ct1or.e destro, infine nei capillari polmonari ove può essere arrestato. Tutti qu~sti ostacoli <..lunc.1ne sp iegf1110 la percentuale assai s-carsa p-er riguard.o alla sed e muscolare delle cisti idatidee. F att.e queste considerazioni generali , ver1go n descrivere il caso occorso in q11e.sta Clinica Cl1irurgica ed operato dal chiarissimo prof. Bolognesi, caso che presenta un interesse spe~ ciale oltre che per la sede a n atomica, a nche perchè dalla storia, dall'esa1ne obbi ettivo, dal decorso clinico nettam ente cronico , c ra stata fatta diagnosi in s111 principi o cli nscesso fred do. 1

Messinella G. , di Persi] io {' rli C~ J otilde T .. ùi anni 27, coniugata. d a Grosseto. atta a casa. Entra in Clinica 11 7 marzo 1~23, co11 diagnosi di a scesso frC' cld o clrll a regione del 1' anca di sinistra. Nl1lla per riguardo al l'er editariet à . Nell 'infanzia ha avuto la pertosse, ad otto an11i ebbe il morbillo, a 14 an11i ebhe nna i11fezione tifoidea della qu ale guarì bPn e . 'festr11ò a 17 a nni e le mestruazioni s i so110 rn i1ntenute sem pre r egolari per qn al it ù e per c1uantità, m a n-0n per il t ernpo , giaccl1è fino Fill '.epoca del s110 mat rimon io le ebl)P ogni l f> giorni. Si sposò n el gennaio 1922 con 1111 ltomo roh11sto e sano dal q11·a l·e h a a,·11to n11a hamhinn tuttora vivente e sana. La paziente asserisce di 11011 aver inai avu to contatto con cani. ma di esser~ $tata sem pre ghiottissima delle verd11r e cr11de. A. P . - N.el luglio 1922, se11za ca11sa a1>pa- · rente • accusò dolori viole11ti ad a 1nbedue le rGgioni renali. irradiantisi n11terio l'm.ente, inoltre notò rigjditù clella regio11e dell 'anca cli si nistra. Fatta si subito visitare lln 11n <.:a nita1;0, le fu ri .. contrata t1na tt1mefazio11 e in corrispondenza della grande ala clell 'o~so ili:1r.o di si 11 i ~tra. dolente alla palpazione. I R fnrono c0n ~ig1i at i g-li in1paccl1i caldi e d il rip oso a letto. n ella 11ottata eJ)l)e 11n rilevant e r ialzo t crn1ic(I. inn <tlla matti11a seguent<-- la tempera t 11ra erc.t di111 i1111ita 11r1itnmente aj dolori. P r r ci rea q11attro giorni presentò riai1zi termici cii poche frnzioni di grado ed in . eguit o 11iù nlll ln. contempornn en uiente w' n1-


'

t ..\N~O X.\ Xl,

FASC.

35]

. 1133

SEZIONE PRATICA •

parvero ancl1e i dolori; la tum.efazione al contl'ario non scomparve, ass11mendo le dimensioJ 1 i di .u11'arancia .ed una ·c onsistenza dul'la. !11 tali condizioni rimase fino al 20 inarzo 1923, epoca in cui ebbe un 'affe.zione grippale, guarita ·di questa., la tumefazione glt1tea di !ìinistra cominciò ad aiumentare di V·o lume, allo stesso tempo presentò 1111 liev.e ria lzo termico. serotino, che la paziente attribui .ad t1n postumo dell'infezione influenz.a le. F a ttasi nuova.mente visitare da un sanitario. le fu praticata, in sede ·d i tumefazione, una l)Untura e_splorativa, con la quale ft1 estratta t1na piccola quantità di un liquido corpusco1a to, che f.e.ce sospettare al sa.n itari.o t1na for111a specifi.ca tt1bercolare; questi allora consig·Jiò la paziente a farsi ricoverare nella Cli11 ica Chir11rgi C'~. <love f11 r icevuta i\ 7 marzo 1923.

circon·dato da una capsula fibrosa c11.e viene estir pata al com·p leto. Tale ascesso è situato s ubito al d-i sotto dell'aponevrosi supe.rficiale dell a r eg·ione. "'egllitando ad ispezionare il campo operativo, si nota che in basso, fra i muscoli de lla reg·ione glutea e p iù precisa.mente fra il g1·ande ·e.d il .p iccolo gluteo, esiste una grossa turn.efazion·e di consistenza elastica, che si porta i11 b.asso fino al gran trocantere; si cerca di i~·ol are questa tumefazione, e si riesce in parte J1el compito, ma ad un certo pt1nto la tumefazione si romp e dando esito a nl1merose cisti ng·l ie di echinococco. Sj nmplia a llora la ferita chirurgica primit iva e 6i riesce ad estirpa;re a l comipleto la cisti •J3'rolig.era ch e pre·s entava nurrnerose aclel'enze con il tessuto musc.ola:re circostante. Si pratica la sutura degli str'a.ti profonldi e llella pelle, lasciando solamente per 24 ore urt piccolo drenaggio nel ptmto più declive della ferita chtrurg1ca, onde evitare ematomi nella cavit à residuata. Tolto il drenaggio, si sutura anche questa pol'zion e della ferita operatoria, e· dOJ)O otto g i<?rni ~i t olgono t.11tti i punti. G11arigione per p rJm a1n.

All'ispezior1e s i nota i1na tuqi.efazione in corrispondenza della 1·.egione glutea di sinistra, della gr o sezza ·di uria testa di feto a tern1ine, cl1e apparentemente s i estende dalla Cl'esta iliaica anterior-superiorP fi110 a tre dita dal gran trocanter e. La pelle ha aspetto lucente, più assottigliata, lievemente scura, con qualche vena iniettata e. 'S parsa qua e là su la superfic ie della tumelisa1~tf' istologic o delle due sacc1ie cisticlie rifazione. sco11f r((.t e n el.la p azien~e: Alla palpazi.one si nota che la pelle è sollevabile in !11eghe sopra la tumefazione e che 1a. Sacca sup erficial e. - Si r iscontra in pre-è lievemente edematosa, la superficie della tlll)arati colorati a ll ematossilina ed eosina, e mefazione è liscia, indol ente a qualsiasi presc-ol von Gieson, lln tessuto ar eolare adì.poso sione, di consistenza elastica. Anteriormente i11filtrato di elementi linfoidei · con vasi san'S t avv€rte pseudo-fluttuazione, che in basso guigni ripi·e.n i di sangue. Inoltre si nota un verso il gran trocantere si fa m eno netta e fitto tessuto di granulazi.one formato da elequasi scompare. La tumefazion e dal m argine men ti linfoidei e da cellule epiteli.o idi; non Ei della cresta iliaca ante.r ior-superiore e postevedono cellule gigant1. Tior-i11feriore; si porta in basso fino a mettersi 2a. Sacca profonda. - Sezioni eseguite traa contatto con una propaggine, al gran tro- sversalmente in vari tratti della parete ·della -canter e. N.o n è spostabile in nessun senso, ciste e colorate con l'ematossilina ed eosina tanto cl1e si ha la sensazione che sia forte- t> con il vo11 G1 e son, dànno a rj.leva re le semente ade.rente .ai tessl1ti profondi. g11enti particolarità istolog·iche: Essendo stata invi ata in Clinica con dia.g nodall'esterno verso l'interno si nota 11n prisi di ascesso freddo , e da 11n esam e somm,a rio mo strato di te.ss11to connettivo, il quale ora -eRsendo stata confermata tale dia.gnosi, il gior- ha ]'asp etto del tess11to areolare lasso· e preno successivo al st10 ingresso ft1 praticata una ~enta radi e scarsi infiltrati linfo-cellulari, pt1ntt1ra della tumefazione per 1niziare il trat- ora h a l'aspetto di tessuto connettiv,o più tam ento curativo con gli sv11otam enti , con compatto, fibrOJ)lastico o fibrill are. 1·a.p parecchio del Potajn. Tale tesst1to connettivo ha spessore irregoIntroducendo l'ago si ebbe la sen sazi on e di lare ed è di sov ente infiltrato da ammassi penetrare successivamente in du e cavità di- parvicellulari abbondanti, e si presenta qua stinte, un.a superiore ed una inferiore sotto- e là discretan1ente iper emico. Procedendo verso le parti più interne, si -stante. Praticata l'aspirazione fu estratta a nota 11n second.o strato lamellare costituito st.e11to 11na 11icc0Ja ql1antità di liquido ·Citrino. E ssendosi dovuto estrarre l'ago per il fatto p iù particola.r mente da numerose sottili la~h e l'aspirazion e non si verificava più. den m elle sovrapposte a stratificazione concentri t ro il medesimo s i rinvenne una membrana ca (c11t:isoola). Le lamelle sono tinte t1iniforme·che aveva tutto l' as1)etto di ql1ella cli 11na cisti mente dall'eos ina e fra esse non si osser vano · · figlia di echinococco. Esami11at.o allora al mi- · elementi nucleari. Ancora e ver so l ' j nterno seg·ue un sottilissi-croscopio il lin.11i :l o ,e str atto, ''i. ft1rono riscontrati gli uncini cara.tt.eristici dell e cisti da m o str.ato granuloso molto deli·c ato .c.ostituito da. granula zioni finissime ed ineguali (strato -echinococco. · Si fa diagn os i d} cisti d.a echin ococco, e s i pa.renchimatoso). decide l'intervento. Finalmente si riscontra verso la supe.rficie Opern:ion.e: 11 rnarzo 1923. In narcosi interna libera, presenza· di alcune c isti figli e g-enerale morfia-eterea, si pratica nna incisio- aven ti le note .caratteristich e istologiche. nr· che dalla spina iliaca po f:terior-inferiore Complessiv.amente quindi si tratta di u11a di sinistra si porta in pros&imitù. del gran cisti da echinococco 1p rolig.era ad inizio sorprat rocantere dello stesso lato. troca.n terico, a sviluppo endomuscolare proScollando la pell e ·e.d il tessuto sottocutaneo. fondo, n ello spessor e dei muscoli glutei. I.a ~ i rinvengono tre piccole raccolte ascessuali, tl1n1efazione che si avvertiva esterna mente al -€d infin e t1n qt1arto ascesso pii1 voluminoso di sopra di tale cisti da echin-0eooco, e ch e E sam e obbi.etl ivo. -

1


J L POLI CLI~ I CO

erit tla q11 e~ tn l1c11 tli ~ tinta, era co tit_11ita invecr Ja 1111 t1·ss uto di grant1lazio11c uu11 avente a lt: llll<t purti co l~trit it i stologica. 'l'nle g·ra11ulomn. c.:he 11011 J1a, cor11.e risulta dalln. d escrizion e istologi ca, alcurt carattere di specificità, l'~tl)JJ t·e5enta 1111 110.dul-o infìaJ.11mator io ug·giu1tl o <:l 11 a inf ez io11e }}a r n ssitaria, di cni i1on è fat:iJ e stabil ire la orig·j11 c, n od11lo il q11ale ern di ostnc.:olo ad 1111a diag11osi clinjca di s i<;u r ezz a deJJ a ci sti ecl1i11ococc.:ica sottostri,11te. . Conc i ucle11do , si trattava di u11a cisti da echi nococco sviluppatasi fra il piccolo e grande gl11teo, che aveva base. di impianto dalla parte alta del gran trocantere, nella regio11e del1'anca di sinistra. Oltre a questa affezione parnssital'ia, la paziente presentava più superfirialm e11te un grosso ascesso, circondato da altri piì1 piccoli. ascesso che non aveva alcun ra1Jpo1·Lu ap}Jarer1te con la cisti s ottostant e profon<)a, e che invece ostacolava la percezione nl l' esame obbiettivo, della cisti stessa, per il fatto che. si estendeva in superfi.cie tan to da ricoprire completamente la regione occupata dal parassita. Come tale forma ascessuale, cl1e dall'esam e 1stologico è risultato trattarsi di un vero e proprio gran11lon1a, si sia forn1ata, non è facile spiegare; si potrebbe fare l'ipotesi di una propagazione per la via linfatico-sanguigna della regione, dei prodotti di ·disfacimento del le cisti figlie, che alla rottura della cisti da echinococco madre, si constatò essere in gran parte morte . ·

:\!AHG L.ET.

Ky stes ht/<iltti.qltf's des 11zuscles volon-

taires. Tl1èse ·dc l=>ari ~, 1 ~88. Pi;:RAIRE. I\:iste hydatiqur> (ltl biceps. Société a11ato111iq11e de Paris, 8 n1aggio 1912. 'o LIERl J )A~TE. Contributo allrl diagnosi dell' echi1iococco ?n.uscol ct rp. .t\. t·cl1. I11t ern. di ~1Iedic. e Cl1ir . ..\nno \IX, fase. I, 1912. .\ ,ERGANO RonERTO. Uri caso di cisti do echinococco d elle pareti addorninali. « Il Policlini-

co

n,

ez. f>rat., anno 1919, pag. 750. OSPEDALE DI S.

GIACO:L\-IO - RO~IA.

Cisti di echinococco del fegato recidiva, erniata in laparoeele con sintomi di strozzamento. Dott. C:A RLO Cor,1 ·cc1, assisteute. Il caso c:ilie riferisco brevissimame11te l1u qua.l che intel'esse· .per la rarità di alèuni dei fenomeni che presentava:

C. Giulia, anni 52. Entra il 25 a11Jrile 1923. Maritata, J1a avuto qt1indici gravidanze di Clli cinque interrotte in epoca abortiva; mestr uata a, sette anni: 1ne.struazio11i p,i uttosto scarse, l'ita1·date; att11almente a.m enorroica da cir1que m.esi (men.o pausa). La pazielllte non ha sofferto di i11alattie medicl1e çlegne di n-0ta. 20 a.inni fa circa, durante una gravidaiiza, si accoir se ·di u11n t111n1eifazion·e all'ipoco11ù1io di deis tra che persistette dopo il parto. l)etta tumefazione conti11uò a crescere senza dai e distu1 Conclt1den·do il ca so cl i 11ico esposto è : J) O alla pazientei; in·fine fu d iag·11ostica.tn una cisti di edhinococco di cui fu operaita all'Ospe1) raro, ])et la localizzazione che presendale del Polic1inico in Roma 12 anni fa. Dopo tn va llella r egione posteriore dell'anca , non · di ciò . la paziente è stata sempre hen f fino a avendone po111 to ri sco11 t rare n lc11n altro caso, circa un r11ese e mezzo fa, quando. improvvisa• n e 11 a 1et t.e r a t 11 r a . m e nte , fu colta da l1na forte Cl'isi dolorosa al1' epigastrio verso dest1·a e n,ori. in corrispo·n ?) intel'cssa nte }Je1· !n. ccle 11111.·col aii ·L' (11111d.f' n :.a. della cicatrirP laparolornic" cke presensc.:oli s triati , ~;rande r piccolo gluteo), r1ella t((. 'i provocò il vomito (la se stessa; poi qnale si è svilu 11patR l' <1ffczione. sopra.v venne brivido di freddo e iemperatura 3) interes~n.r1t e a11 co1·a }Jer il cn11co1nitanelevata che durò p er tre o qna,ttro giorni. I I t.. g ran11loma s11perficiale che sovrastava 'a dolore molto ac11to durò solo ventiquattro ore : ma rrosegu] s,otto form a attenuata per eirca sncca piì1 p1·ofo11cln. e cl1c sin11t1nvn a ti1ttn 1!5 giorni. Il giorno dopo l'inizio de1Ja colica la pr1111a 1111a affezion e t11hrrcolare. paziente si Rccorse di essere intensamente jf.te1i-ea, co11 111·ine pigmentate fo11.emente e fecf pa,re acolic11e. L 'ittero s com1)arve grndatamen. nJBf,IOCiRAFIA. te. Ql1indici giorni fa una s indrom·e 11g·uale si è presentnta, 1na t11tti i fenomeni ~ono ~tati pi 1'1 A i 1n10T. De s kystes l111datiqiieg des · 11111scles. nften,1at i e l'ittero è durato meno. ~rhèse de P aris, 1886. .' 0Jta11to jn questi l1ltimi gior11i la pazient.e RARADt'J,lN. Sitlle cisti i.datidee 11i11scolari. 'Vieh:1 no f ato una t11mefazione i11 corrispondPnzn ner I\li11ische \Voche11schrift, 1908, '.!7 agocl e Ila e i<.:at1·i e-e 1a11nrotomicn, òoYe 3 vvrMe 11 n sto , n . 3:1. Ct'rto gr~do di clolenzia. · r.osTA G-1 ,\ l\IH. Ci. li da ecllinocncco dello radic e E. O. - Svil llJ)pO ·schr let 1 ico regolare. conditlf 11 l l coscia. Gazzetta Interna z io11 al<' di mezioni <li ntltrizion e <l eperi te. Pol o 72. regolare; d ici n n, ll. ;~7-3 . 1907. li11gua ltmida, impatinata · colnrito pa1~ido , non I=' Rr(i oL 1. l ' is l i d ((. <' ch i /1 o eoeeo <l eZ rrie s en I ere. G i o r n n le n1 ed i e n cl e1 R. :r~ e: r 1 rito. J~ o m n . n . 3. t rn cciA di ittero. (~ i c at1ice irregolare cl1e vn dall'ombelico in 19J?. alto, vrrso la pairte s inistra d rl l'epigastrio; JtJN!\ING BAHRJt\GER. Cisti irlrtfili e·u <lt>llrt toscia. in corrjspondenza di essa clin...,fa ··:i dei retti e .\ rcac1P111in di l\f Pdici11a di Ne,,· 1rork, 3 i11agverso la parte 5uperiore pre..,e11z. 1 di 1111H picg io 1fl23. cola t11111 Pfazi on e dnra. dole 11te n 11 a palpa ziof . &.~NET.O~Gt ' I•:. Kt/sfr ltydrtfi r111'' d rs 111ilsClPs de 11 ~. rl1e -=i ritl11cP incon11)1C>tn1n 11111P. 111 c11iss1,. Rt1ll. d c ln . oe. rle Cl1ir .. 1888. Il rpc;;to rlr.l1'a1dclon1e f1 tratt~tbil c. i11rlnlt·11te. t. XIV , p. 117. li'cc: ato g ranrl~. debordante <i11e dita dall 'arJ.o'\GO f ,U IGI . . u tre in,l1,r1•ssa nli casi di cisti cat a: i11 col'ri5:>onclen7R clelln t11mPfn1in1 1t.. detla 1>chin ococcn. « Il P olicl inico», . e1. Chir .. scritta la pnlpnzione rlivi~nP imprpc·i~n e n-0n I ç)J4. 1


1135

SEZIONE PRA.TlCA

si p l1~su110 staliili1 e i r~tppo1:ti di e6S3' tumefazio11e col feg·at.o ~tesso. '.\Iilza nei limiti. Cuore i1ei lin1iti : leggiera im.p urità e rinforzo del primo tono nlln lTtinta. Polmoni nulla. Urina Ill<>n ·si riscor1t1~n. nu1Ja di a.n -0 rmal e.

stra ta dalle nt1merose aderenze ftog'istict1e coz1 l'om.ento, spiegano bene questo quadro sintomatico. 2) le col1ch-e a tipo J)i]ia1 e co11 brivido, febbre e ittero con feci pcire acoliclie. Il d.oJore potrebbe essere ·stato l'appannagSangue. l·'ormula leucocita1-ia : Linfoci tj 27 ,5 %; mo- gio della. flogosi pericistica , ~ebb e1) e Ja sua lononncleaiti grandi 2 %; form.e inter1nedie 2 %; calizzazione nelle coliche, come dice J,a pazienpoli L1ucleat.i n ~ut.rofili 67 ;5 %; eu sinofi·]j 1 °;{) : te, 11on era in corrisp.on.d en•za della cieti, ma .Nia... t~ellen O " .. . più a destra. Ma esisteva ittero e per di più Reazione dj Ghedini-Weinberg: i1eg·ativa. pare an che con feci acoliche, scom·p arso dopo N.el breve periodo di tempo decorso dal riqualahe gio•rn.o : e .quindi la sint-Omaitologia covero clelJa i)aziente all'atto operativo non fn post"ihile proc11rar·si del liq11ido di cisti i dati - co1n pletEL delle coliche epati.che con ostruzione dea per praticare l' intracle: moreazio·n P. temporanea parziale o totale, delle grosse vie Dia·r io: Il giol'no seguente a1 ricovero l a }Jazie nt e l1iliari. L' esp1.orazio11e di esse durante l'atto operativo le dimostrò normali, con assenza di accusa forte dolore in corr·i spondenza dell11 cicu t1~ice, dove si palpa la tumefazione d escri1 calc-0li. ta.. ' che si è resa m·olto dolente e non si rid11c·e Sr.·n o quindi anche assolutame·n te da ·e sclu p1u. dere alcune delle altre cause che, in aJSsenza Q11esto dol.o re si è andato facendo senlp•·e della calcolosi, possono dare luogo a.d una più vivo e rriolesto e n1ella notte p·r ecedentie aJ~ l'intervento è stato vivissimo e lR p·a ziente h u · os11 uzione delle vie biliari (restringimenti inavl1to anche frequenti conati di vomito ; a Ivo fiammatori, tumori, ghiandoJ,e .dell'ilo , briglie però .a'Perto a qt1alche !"lca rica. peritoneali) : a) anz.itt1tto perchè nessur1a di Operazione (1° maggi o, p1rof. Dominici). -queste caiuse esisteva, come J'jspezione duran:. Mo r1Jisc J.o roeteron arcosi l1eg-01a.re (so.l-0 \pocth.e gr cce di c]oroformio). te l 'atto ·<'l-perativo dimostrò; b) per la consiEscissio11e della, cicatrice laparoio1nica. ~i derazione che esse in genere producono ittero trova. un a tnmefazione. della grandezza e d elpersiste.n te; e) ·perchrè non è oomun.e ad esse la fo·1 mn di t1n a gl'O\S.Sa p·e-ra, ricoperta eta numerose aderenze flogistich e con l ' omento che la i ntomatologia colica. Nè è a parlare ·di v.eng.ono ascisse. La tumefaziOilie si contir1 ua nesst1na forma dj ittero infettivo. medialmente con il loibo sinistro del fegato. R est a no d11e sole ipotesi n fare: 1) o che Ja ~ e~cide la parte sporgente che costit.11isce cisti ahbia agito, :specie con la sua pa.r te proil contenuto del la.p arocele e si constata che tu,berante, estrinsecamente, comprimendo le si tratta di una cisti di echinococco ·che oce11pn il lobo ·sinistro del fegato e oh e in parte era. vie biliari e p·r ovoca.ndo la .sintomatolog·ia depenetrata n el lap·aroooJ·e assumendo una fo11nt1 scr·itta; 2) oppure che, I>er 8Jnomala eomunicadi 01~0J,ogio a polvere. Il liquido d·ella ci st i è zio·n o col cavo .cistico, vi $la stata trasmigra- . ·torb icl o. 7ti one di -cisti figlie attraverso i dotti biliari. Cistifelle o e vie biliari 11 orma li. Mars11pializzazi-one della porzione residuale Questa ip·otesi ('e il fatto d el resto è menziodelle cisti: D11e tamponi ne1 cavo peritoneale, n,ato come non raro da tt1tti gli autori) 1potrebllno d el caiVo cistico. be avere nel ca,so a ttuale un1a veste di v€rosi16 maggio. Si toglie il tampone 1situato n(\] cavo cistico. F11ori e~ron o molte ci.sti fig·lie ect miglianza poichè ·dal ca.v o cistico, senza che in in 11 ltimo1 discreta cp 1aniità di bile. Si colloca esso vi sia stata praticata nes6una manovra. un cl i enaggio niel CètYu e nei giorni s u cce si vi t~i Pbbe per lungo tempo fuo1i nscita abbonsi h a Psito· abbondante di bile. cla111te di bile, la qual cosa 'POt1ebbe far pensaI~ 'ammalata resta degente cp1alche tem.p o, re a d 11n a larga com11nicazione del cavo stesw migliorait a notevolmente, ma con persistenza della r·~toJa biliare: e~ce po·i nel 111glio comcon le vie biliari intraepa.tic,h€. pl etam ent0 guarita. 1

1

1

1

/

1

Nel caso presentr la cisti dJ echinococco recidiva. del feg·ato aveva p.r odotto due or'd ini di f.eno·m eni diversi fii cui diffi cilmente se ne surehhc attribuita la ca.11sa aid essa. tanto più che mancava la .eusin9filia e la Gh rdini-,Veinberg era r1P.gativa. e cioè : 1) la in sorge11za di un quadrco, se pl1re in.rompleto, di .~trozzament o ernia1rio o più prop1iamente for1Se di flogosi ernia.ria in corrispondenza clrlla ti1n1efazi or~ e che s i palpaYn sulla vecchia ci catrice. L 'in.fiammazio·n e peri <!i stira deJJ,a parte erniaita della risti. ctimo-

IntfrH"ante pubblicazione :

Oott. Prof. Francesco Valagussa

~eiii~~t~~~a eFa;~~:ri:~~~

Preventorio per lattanti «Emilio Marain,i » · Medico Prin:ia;Jo. 1 lell'Ospedale infantile « Bambino Gesù l> • Docente di C11n1ca Pedia.trica nella R. Università d Roma. · Consigli d•igiene

IL BAMBINO

ad una mamma (Terza edizione notevoln1e nte ampliata )

Un volume in-16, <ii pag. XII-200, nitidamente ~ ta111put-0, con una riuscitissima illustrazione colorata sulla 1·opertina . .Prezzo L. 1 5, più le spese post:i.li di spedizione. - Pe~ gli abhonati al «Policlini co " :;ole L. 1 3, 4 O franco · dl porto. . . r· ... lnviare Vaglia postale at CnY. LUIGI POZZI · \ ia S1sttna. n . 14 - Roma.


1136

LL PUL I CLI ~lCO •

piì1 a1111i nota.tu da I Ca l'dul·~i il qu.a.le lo a ,.t'\'(1 NOTE E CONTRIBUTI. d enon1incito « ~egnu dcl d OJ)pio colletto». 'Juesta brPvi si ina i1ota 11011 J1a inte11din1•,nÙSPEDALE C IVILE Dl CHIOGGIA to 1)olernico, ll è tende a dirni11ui1·e l'importanza, diretto da O. ~" INZI . se ne 11a.. del segno dP <:ritto: ma l1a solo lo REPARTO CH IRURGICO. iscopo di din1ost1 aré co1ne a.Ile volte es~o poos!1 essere presente fl11che i 11 altre .m u,la.t tie. a\·en Poche parole sul così detto '' solco trasverclolo io ossel'vato i11 -qn caiso di volu111i11osissi- · sale sopra-ipog3strico '~. ina cii te dell'ovaio torta st1l 1)eùt111colo. J)i c111esto caso dj1ò sol o 1c pa1·0J.e strrttan1ente i1 eCt"-O. ~'"'INZJ , libero doce1~t e d1 lJ a tolo·g ia chirurg·ic;1 ··al'ie: ~i tratta di u11H do11lln <li 13 a1111i. la e chi I' 111·go pl'imario. t111Rle e bbe u11a. soln gr-r1,·idanza, condotta a t~1·N~dla Sezio11e· 1J1'atica del (( Po·liclii.nico », fn1n ine; Jn fiA·lia 111 01·ì n 1? ann i cli tuhe1·colosi 1)0 !...,cicol i 31 e i9, a .n110 1923, sono co111parse du t.\ , n1011are. L·nna111ne!'i pu ò e .. e1e lnnlan1 ente·racb1 evi 11ote, la pii.ma del Saoco11a.gl1i, la seco11 colta trattaudosi <li u11a 8e1uideiicic11te: e~~<L a.ffer111à di .essersi accorta molti ine i priula.. da del yfasci intorno a un « solco trasversale cl1e l1' addo.m e si t11mefaceva, me11t1 e si ·vei·itisopra- ipogasttico » che si verificherebbe sull a cava un arresto de1 1e m estruazior1i; da· alcu11j "'Uperfì.cie a 11teriore convessa: dell'addo111e, ad ammalato i11 l)Osizione Sll;pina, oon notevole n1edici e leva.trici era stata erne~sa la di<1.~1c1sj rli gravidauza.. · ·· f1 equenza, nell'ascite. Per il Ma&ci poi il segno a.vrebJ)e a11che un valore più specifico di quelln .\ddom-e voluminosissi1110, espa.11so in tu t t.e attribuitogli dai! Sacconagl1i, g ia.cchè oltre di- le regioni; linea alba ·~ar!samente p.igmentamostrare che nella cavità peritoneaJ.e vi è del ta e solo nel tratto ombelico-p·u bico; ~tnaµ:Jia­ liquido, c i indicherebbe la 11atura del liquido ture antiche e recenti; rete venosa 1sottocut;i-. stesso, differenziando 1 r~sudato dal tra:sudato. nea assai sviluppata; in \ricinanza dell'o111ht).

.

\

, •

.. •

.

• •

Solco

I

a J. 1.Jbn r.io ne

l> l lol>..l'./,io11e

formandosi

~hJlco

l'ireouferenzia J ~

inferiore o pe1YiC<I

~uperiore

esc!.usivam.e11t e nei casi nei qua.ili il liquido è u11 tt aisudato. Secondo il su detto autore nei versamer1ti ascitici da flogosi, esistendo SJ)essissimo delle aderenze, queste irnpedirebbero alle anse inteti11uli di epostarsi in alto a·l di sopra del liquido, 011dt; la mancata espMlsione dell'·apiga. . trio. ch P si ve1 ifi cherc.bbe i1ei casi di tras11dato e c11~ arebbe l111a del1e ca use de1.la fore&so

quasi

mazio11e dPl ~oleo. "" econdo ~f<t sc i tl r tto . . . t•g110 e1 H ..;tnto già

clèl

lico \111 solco ttasversnl.e })l ofondo un paio · Ui centimet1i, a dolce pe11dio e degrada11te ai I ianchi che mette in evide11za due tumefazioni u11a epigastrica, ipogast1 ica l' al.trai. La percus# ~io11c dà ovnnq11e risonanza ottusa eccetto .cl1e 'Sllbito . otto l'apofisi xifoide e nella parte alttt della regione ipocondriaca d. ove s i ha riso11nnza timr>a11ica cl1e 1il'opre in gra11 part P l'ottusitit pro1Jria cl el fegato. Le zo11e di ott.u..,ità e di tin11}ani.c:.1110 11on muk'lno col mutar•"> di 1 o--izitllll' rlelJ ' a111111ali1tn. Nessun pt1nto doI

1


SEZIO~E

1137

!>RATlC.\

loroso i1iè dolorabil1e; i1ettissin10 iJ 'e111so di flL1ttuazione, che si avverte pure a1tt1"ave.r so i. fo1·-

SUNTI E RASSEGNE.

uici vagi11ali. Diametro massimo antero-1)c'5tPri-01·e cm. 36; diametro massimo t1 asveJ'sale cm. 33. Ponendo l'ammalata in posizione er 1etta in piedi, il solco sopra descritto q11a.si sco~1pa,re, sol-0 si intr·avede .coLl)e lJ11a lievissima

GINECOLOGIA ED OSTETR.ICIA.

in~P,natura .

La diag111o si clini.ca., · assai facile di ciis t r dell;ovaio venne c-0nfer1nata dall~o·p·erazione, ' con la quale potemmo estirpa.re la ciste, aderente in toto al pe1 ito11eo l)arietale anteri.ol'e. Essa conteneva circa 20 litri cli liq11i.do colot cioccolata per 6travasi sang11ig ni, e il s no pend11rolo era torto pe,. 11n giro. La ciste occupava cp.1asi tu ito l'acldome, ·sospingendo in alto il diafram111a. e S})OStando in a lto e a de&tra le a.n se intestinali; essa era divisa in due grandi lo·J)azio ni t1na inf erio1·t3 p·e lvica e l'altra s111)eriore, la1rgam10nte co1mnnicanti1 f1"<1 lorro , da, un solco circonfeil·e11ziaJ.e m·ediano l)rofondo qualche cm., come 1si pnò chiaramente osservare dalla. totografia,, Nel caso in parola. i] seg1io del solco trasversale sof)ra-ipogastrico, artzi che seg11.arr> 1tn'a1

1

scite era l'indice della confi,g1J.razione deV t itmore e del lo stato rin.atonio-patologico (aderenza totale delJ,a ciste al peritoneo parietale. per n1odo cl1e le pareti addominali, adattatesi ~t1 di es6A., n e proiettavano aTl'este·lìlO, l a forrr1 H. ). ' -- " r fl(J i() n p n 11 atoni i e(( d·ella o 1'111 (I ::.io11 e del so lco , eh" sfugg e a.i sit norriinati a'lltori nei casi di ltscif P.. è assai p1·iriente nel caso rii 7nia. os servr1 :,io11 e.

r

I

---:--==----:-:======= =.=--

r•

-::=....--=•---;::::: ;r-= -'===::== •

l nteressant;e pubblicazione : Dott. P r of. ACHILLE CAPOG R OSS I

Uot·e11le d i 'Pato logia ~{edira ne ll a H.. t'nivcr sitù <li Ro1un MP<Hcn Pri1nario e J> irettore · dcll'Ospeùale Ci\°"i lc « :\1al.zoni ,. · di Ascoli Piceno.

conceno e DinonostlcD delID Tisi iniziale. Riportiamo il giudizi o rccenten1e nte e pre ....-o su qu esto ,·olu me. ctal C'hiar.1no !)rof. F abio Rivalta : « In questn znonogra.fia, oggi indispensabile per _ogni n1ed ic'°> .·he voglia rapidamente m ettersi a giorno sulle u1t.1n1e scoperte ' lative alla tuber colosi , sono esposte iu modo pe rfetto e co1u ·eto le moòc rn e t eori e c be d el tutto banno m odifi cato i criteri : ià. don1inanti 1>ulla patogenesi e s ulla cura di questa 1nalattin . .•/autore ha. svolto con n10J ta cotnpetenza e con s intes i cfflca.ct> tutto l'argon1ent•) della infel.ione tuber colare pri1nit i va infan t-He in stretto ra.pporLo colla tuber colos i p oln1onare dell' adulto e relatìvi stadi ed esiti. ~on inane:,\ un cenno s ull' i111port:t nte fenomeno di I\.och, s ull'allergia, sulle tubercoline e sulla. reinfez ione e superinl'czione. L'alltore svolge pure in u1odo cotn · p leto i quadri clini ci dell e forn1e a cute e cr~ ni c h_e _i ncl.uginn dosi sopratutto 1-)Ull 'ilnportante argomento dei prin11 s1nto1n 1 della t isi inc ipi ente cd infine accenna anche all'esa111e ob~iet~ tivo gene ral e e all e ri cerche di laboratorio e delle reaz1on1 umorali. Il libro non è n1olto Yolun1inoso e si legge col ma ssin10 interesse poicht• indi ca n.l rncdi co pratico t 11ttl quei pr:n ~·ipii fn11 damentali rh c ozQi l1:1nnc1 finito per cliriq•.'r e la ~·1 :r :1 'Jlct·iht a i mmu110 · hi olu~i<·n d i qll t'::-la fune sta e 11iffusa n1ah1ltitt ». r:1 vol111nt• i 11- ~ . fli p:\g. I,. -~. nitidamente stampato su cart ·~ 1hsliuta, con el cgantissin1a copertina . prezzo L. 1 O .' P e r 1 nootri nbbonat.i i:olc L. 8. 5 O fran co di porto. lnviar~ ''n ; lia posta e al CaY. Ll.'JG l l,Ozzr \"i :t Si stin a. tL 14 • Jton1a . •

Dismenorrea e sua e11ra. (S IREOEY. La Gi1iécologie, ap1ile 1923). L,' ...\. l"itiene Jogica la divisione delle disro e-n-01·re·e in due gru 1>pi, a s·eco111da del predo111inio d ell'utero e d.eill'o,ra.io nella sj11drom-e do-

lorosa. X ella d.is1rie1i().rrea uterin,a ·si dovrebb ero dis ti11g.uere duie forme : la dis1nen o1·rea ·d'a st en o .~ i ,e la dismenorrr>a m.r>mbrano.src. La sten.osi s i l1a per lesioni cicatriziali del collo o dell' istmo cl eJ1l'\1tero. seco11clal'i e a pat·ti , a tti op e rativi , o stl:1 1~ plici caustico1zjo11i. ll meato uterino è tal111 e ute rist1·e tto da co1IBenti.re solo con gl'n.n d e difficoltà lo . tilli ciclio 1nestl'11ale. Al} ;5 J)ri111 e gocec di ·a11g·tt1e co111pare u11 gra.n d olore clel bu;sso ve11t1·.e, iJ ftu.sso si a.rresta, l ' uterro si clisten de·, 1'ttddom.e è dolenti ssimo ed. in difesn. e so1Jira.,·vengono pre;m iti corr1e n,el parto, A11ch r 1S i C.'pelle' un g 1·u1no cli sa.J1g· t1e; dopo di ch·e il ·decorso di viene noln1't1le. I.a stenosi può ese•1·e datai anche da fihron1i pti 1· l) L'essione sul

canale ute·ri110: in tal e caiso, p er l'interv.ento della congestion e locale, il dolore l)UÒ p1·ecede1·e d~ 2-3 giorni la compa rsa ct.el sangu e. Le .pri1n1e g·occ.; e possono es.t:;ere seguite da arresto o di1nj11uzi<?ne del fll1s~0. ipetacuzie. deJ dolore, 11ausea, vomito, difficolt à o ritenzionie di orina: rt1rlr11 e qlli si es1)iellc 1J11 grumo e tutto torna gr<i-· cl.ua.l111e11t0 al 11.0.r mn le. J.,a dismen 01·rea dell't1te·ro in f n u Li Ie ed a.1Jla, s ico, nncl1e se accompagnata ad anti- o r etroflessio11e è più ragio11e vole intel'J)Ctrarla com.e dovt1ta aJJa1insuffici en·z a ovari.ca elle acco.m pagna l 'tita ro i11fantile : 1111e.6to spie~rn. perchè iu qt1este n1alate durante le crisi è J)O'-' . ibile dimo stra re la pervietà e la lib ertà del crlnal0 11terin-0, e si spiega110 ainche i costanti insu cc e:ssj delle cure di dilataz1one e di ra,rldrizzam ento d el ca·nale . I ,,:i dis1rien,orrea ·1ne nihrnnosa , quanèio con essa i1on si confonda l'-cs 1111lsion e ·ai residui J)lacentari 11)er aborto, è una esagerazio ne ·della normale piccola esfoliazione d·ella m11cosa t1terina durain te i 1~eriodi me•s trt1ali.

I

1

1

'

I .. a dis·1neriorrea ova1·ica s i inizia priinn à·ella co 111pai~sa d elle m estruazioni, è men o viole11ta nl e tl·O inizio, ma. si ac centua ,1 1rogressj va1nente. Si i11izia ton s tira 111 ·?1 1ti lo111l)ar i e pr. n al bns.so ,·e11tre. cl1e a poco a ~1oco . i cambia110 in d olori f'Cffi ~1 l'E' lJitL ::\ (' llÌÌ r? YiOJ Cllli, fino <l <ia1·e lll1 vei::·,>. ~tnto cl i. l)Prjtnnis1110. La durata Yati.a dtl qt1alcl1 ~ ora 8..l:liù giorni. 1'1nizio rl ei do-lori pt1ò •


Il. POL ICIJ.:'\T CO a\'P t ·~ i

:--111l' l1 v

~- 1 0 .~iurtti

pt'imn dt'.)·I p ii od o m e-

~ t !'li al c·.

del pl'Ol'eSSO

O\'lllèl.ZiOil C'. cltt· puù i11..:1>.rg·e t e i11 quaJsiasi epoca, daJla pu br r tà. fino a ll' epoca J)recritica, è 1eg·ata a fattor i et iol og i ci n101t e p lici : tubercolos i , si'fìlide, entri-oco Iiti. fLPP~·nc.li.c1ti , liti asi ·b ilia1'e, pregre$6e infez io11i. parrti laboriosi, graividanze estraute1rif . :t

di ;-;ftlllZÌll ll C'

Ùj

n r. n1rt riti. saJpin go ovariti, ecc. lVIolte volte,

m a.1lcn ogni altro olemento etiologico efl entra no in calllJ)o i disturbi endocrini. 1$pecir dell 'o-

in5i~l

e1 e ·c:o11 il · 11 rrer1e e da1·e mPno estra.t.tù tiroideo (0.002 El nzicl1è 0.025). Og11i clo~e si <l ù ~1 I pHsto tli 1nezzogior11-0, per :l g jor1 1j JR setti lnfl n~1 .e J)er 3 setti marn e al me~e. Gli effetti benefici s i Yedono subito ; rd in qtlt'~t<) caso ·i pos11=;ono aume11t.rur le dosi: se il ris;ul ta.t o bt1ono manca. è in11tile insist e r e. Cura, sintomatica. B ag·ni caldi di 25'-20 ) qt10tidia.n i tlu ta.nt e la c1isi prern,e st rual e e caldo locale. Giovano C'l i steri11i caldi. ogni 6 ore, di :

1

va10. 1 iroicte.

nrrene, ip-0fìs·i . tin10 .

* **

..\ ('CjUa

100

Antipi l"ÌTif\

l ...... O' l' "\\-"\'\\ -"\ T. gocce

l .. n1i.da110

,

I .a di s111 ('! 1<·>1 rea tla o~ trltzion-0 s i giova d ellD c11 ra cl1tr11 rgica ch e 1può .andare dallai semplict• dilatazione. fin.o all'isterotomia o ad interven ti i·a ct icn.li Sl' vi sono t11mnri dell e p8.r e ti o gra \'i leisi oni cl egli annessi. L a dism ienorrea m emb ra 11osa s i J) ll ò g iovaJ·e di sen1 plic1 cure n1edi-che genera.ili che stin1u . lan o Ja funzic1ne ovarica: altra volt.a sono 11ti li l e pr1inellat11re di tintura di jodio s11.lla mu · CLl~a nterin a, o f\.pplirn zioni di garza sterile im bi hitn di :

cc.'

cli15teM no n ~ i t 0Jl r r <1 11 0 si l'icorra ai Sll ppos itoti:

Se

j

Antip irinn . . . Esti·a tto te-haico >l hellnd onnn Bl1 rro di .('acao . . .

g·r. \)

)) ))

1

0.03-0.0<'i 0.01..0.02 3

1

\

Gl1cerina.

Itti ol0 CJ01·a li o •

100 10

,

-

.)

prev ia dil a~az ioll·e del canale lLterino . Può oc-

cor1·ere ir1fì.ne an che 1I raschiamento. ~e.Ila dismeno1·1 ea ovarica si ricorre alla ct1.ra chirt1r_ g ica se v i sono <l a rimuovere lesion i d egli a.i1nessi o degli orgarli vicini. Quando s i Sl1ppone ch e coesista 11no tStato di in toss i·c azion e cron.ica per u1ppendicite, entero colite inJezioni b ili ari. ecc. si avrà ct1ra d~l ' l'intestino con l ln r.egim e dietetico O})portuno. e con lassativi non irrita11ti. •

Son o con~ igl ir.1b i 1i i tentativ1 di cura opotera~ pica plurigl1ian cl0Jare. ired ey con s igl i a: in cas i di m ,esi rnnzio11 i scarse r brevi ·si a·cceu tni l a opotern.p i" ovaricn. : • P olvere di ovaio

,...o· r .

di surrenale Estratto tiroideo Il i pafisiario • . ))

Il

(). ;20 O.OG

))

0.002

))

0.10

n e.Ile perso11e più robust.e con tendenzèl nd grassare, con fll1s so abbondainte:

Estrattotiroideo . . )) ipofisi ari o surrenale ova1ico )I

nelle 1nrtlnte con rn :1rc nta

.

I li -

gr. 0 .025 0.10 0.10 ))

da r in.n ova1si ogru 6 ore. Lo sta.t.o di i ri certa,zza e di osc11 ri tà. nel don1inio de ll.e secrez ioni intern e ha condotto il L 11d "vig a ritene1·e ch e la cura d·eiJla dis m enorrea debba ori.en tal'si s u 11.a via f1inzio1ia l e cercando cli inftuen.za.re l e alterazioni del tono 11terino ed a studia re il valore· cle~rli nntispasm.o dici conosciuti . Morfina P codeina devono essere 1·ifìutati per. ch è esercitano a.zione rr-citante 1sn11 ' ute ro . Lud\"Vig con~igli a la. papai·erina alla dose di gr. 0.04 ri.p·e1:utn tre n eei volte nelle 2.4. ore; essa ri1ascia i muscoli lisci <~ d abbassa fortemente l a

tonicit à dell'utero molto più dell 'atropina, le cui d o~i devono essere spinte fino a 1 limite d ella tollerat1za per otte11er c l 'effetto nntispa~modico de,:::.id r rato. Ottimo antispasmodi co e di r11 aneggio p iù facile e più largo è il benz!Jato di benzile, in sol 11zione a lcoolica al 20 o/o, alla cl ose cl i :\X gocre. tre v·o lte al giorno, a comi11ciar e da t r e giornj p,r ima d~ll' ep oca pre$l1nta. continl1ando Ano a ll a cessnzion · delln n1est.ruazione. Il Qt1acl1 alla Cl inica di Bl1n1m a Tie rli11 (} in ~ mR late ebbe fcreill ente riR11lta t-0. sopratl1tto in ctisn1cnnrroichr con organi genitalli normali (69 ,.,,, cli e~i ti fn ,·01·e\'o li e nelle di sm c n-0r~ee per ir1fa11tilisn10 (6't 0 { , rli n1iglior:lmf'nti ) . s.r In cl iis1nennr1·P:l è dovlltn a conf!c>. tion e }ter µ rola~ ·o dell'utero. n1et riti o rin11es~iti. g-1i antif,pasn1ndic i non giovano e sono invece (fa rac-

con1 n11<letr'i p11r!4nr1ti . alini , . alas~o. l1idrastis. P F.Rg J \ .

))

))

0.10

dep1.e.s~i011r· 11 e 1·,o~a '


.

(.\:'\:\ù \\\1. l: .\:-\C. :~;)j

11:3u

Il '' fluor genitaJis ,, nelle vergini. \ Il.

Jlno~E.

~1.edi:,.

l\li.11ik. lD:l~-.

:1.

:? I 1.

<Jn e.·ta n1<tlattin è ~t~ta i11 og11i te1n.po pocu · st11<lia1 ·t P ~carsi~~irnn è la l etteratura. ,_ g·i.nrcoJogica s:iJl'nrg·o111.en1.o, 11-è in essa ;si trova u1t accenno alln 1icerca delle c:;i.11se ai te1ltativi di ct1ra. I I fatto che l'aTam,e utie tali g·io-

cu

sta; e

eh~

l'~sa.me

~Ollt)

urco·m1)ag·nH te\ dallo ·1Jec iali il u1P-iClico di ra111i~· lia ornettl· di solito·

vaiù malate

co11teu ta 1i dosi di di agno.st icn.r-e ltn a cl-0 Losi e di pre~c ri vere una cu.ra ù i ~erro. dà la ragion e di qu r-:;ta sca,rsezz.a di co g11izioui so.pra un ;:rµ·u1ne11to che p11re Ila 11na. n'JteYolc.: i m.portcu1za prati ca. Bastano n1lcuni rig·\1a1di n f:' Jlu t ec11 i ct1 pprcl1ò possa 1•..;:-)Pt·c l)O:-;si!Jilt' anche nelle vel'gini l'i11troduzione di un })iccoJ•J spee11 lu1n. t.a!,e da perm ettere 1' e~ame d el In ,·ng·i11n l' d rl la porti o. g-en i tade.

[ . 'Autore, con que::;to in ezzo l1n fatto u110 stu dio sistema.tiro, cli cui riassu111i.,tno i risultatj. Il« fluo1· albus » è un sinto n1a legato alla ipe1·secr.ezione della n1u.cosa rl e i genitH1li; esso 1

p11ò essere nncl1t\ 1nolto ::ll1])1Jll(laute r n0llH ma,gg-io1 par1e de i c;1-;i proviene dall 't1te ro. I.. 'eudometrite è una ca. 11 ~ <1 pili f1er1ue11te deJ ln r ndocol1)it c. La i1atura, della ~ecrezio11e })l'O,·e11ie11te dal collo è tnuco-purulen1" ed ar1cll<' schi·8ttarnente pun1lenta e· spesso coesiste 11na e ro~io111 · del collo. Se o•l tre al collo. aurhe la cavitf) lJteriua pa1·t ecipi au.a. n1.aJat1 i:11, (flle: to non 1\ poosibile staldlire sulla do11na vivc.nte e 1a.t1to me110 sulla do una vergi11e. • Nel lo stu«1io rziologiro l'A11tore dà 1100 scar o valore. rtJJr clorosi: ·egli rar;:tn1 euf.c ù8servò nelle eue mn l•l·te questa èoineirlrnz.a, ect in qi1Pi r-a.ri ca .. i 11011 dà ad essa 11rl valore detenni -

nant.e. Ne!.Je ragazze che .. orrrono <ii u ft1 101· nlbus » a\'a nti la prin1a me --t r1!nzio11e. qu<1ndo si d eb ba.no escl11.d rl'r le n1è.lJatti 0 infetti,·e clrll'i11fa11zia· (1no l'bil1n . ~cci rlattina, eec. ) bisogna sen1pre ·J)e11sflr~ ~e non si tratti di un catarro J)OS1-

t· ie di =-- t<t .n i;1Ji <.1111111 ;1 lu 1 iu pe1 jodicu, a.cco1111Jag11ntu 1'1 eque11te1u e11te 1.;d ucc1•u111ato decadi111ento ùe l!.o tita.to &euerale. Lu. cura ùeJl:.1 \ r u lY itc e LlcJ la colpite è p1 aticat~t mediante pe)}11clJutnre 1..:011 so luzionj di nitrato di a.rg·e11to a l .)-1<1 ':'o, in.sje11t.e ad il'rig·azioni v;~gin:1 li. P e1 l'e11ùo.i11etrite ca.tarralc J' autore è sern.p l'e 1111 seguace d·e lla ca1u::itic:az io11 e 1ltt: ri ·11a col cl'ol'lll o di zinco c..11 50 l;.. n 1nezzo ck>JJa lJi.ccolissima sou,d<.l cli Playfair av,·1 ,ltct in suttjJe . tra to di coto11e. : essa P ·UÒ esse, e i11troclotta ait1tan·d01Si cou una picoCola pinv,a cla collo o, se questo no.n ò r os.- i ' i l e. sulla guida di un dito . Coi s'1ddetti 1netocli l' A. otte11ne otti 111i risul. tati, coJJa S·l·1i1npa1 sn in bre,v e non solo d el fl uor ma a11el1e clelJe rn·· nnl·ra!.!ie e cl r lla di&m.e1J.or• 1·ea, co,s ì frcquPnten1ente n. s1H.: i ntr n!la rno1nt1

tia in questione. · Ria:ssnme11(: 0, clolillin 1n1} te1ler Je1-ini i s<'g-11e11ti lllJ.111 i: 1) 11 << fl1ro1r g·e 11.itu lis » de l1e vergini Ì' cau sato cln 11n::1 m~1 l:1t1 i<l loc.ale d egli orga11i sè suali. 110·1i d~Jla cl orl1' i o da altre i11a.lattie co~tituzi o n a li . ranen1ia., I.e tn·b ercolosi, l'infantilismo. 1·a!sten ia,_ 2)' l ,n l·a usn clel fJ11or è nel i11aggior num.ero

endon1 et rite catarral·e, ra1 amente nna col rlitr (2 °~) ; nlle ' ro1te solo l1na vnl,·ite (4 %) . 3) J.'Pn don1 ctrjt0 è provocata, o cla una inl'Pzion 1' g :: l1 n1· t·o ic n d ell 'in fan zia non perfettarn ente g 11F1rita, o più raram ente dn m.aJattie i 11 fet1 i ,.e vn1ne n1 01·bil1o, scal'lattin.a , influenza, fifo, coJrrn . .ree .. e inA11e da aJ.tri rli stt1rhj rlcll e f::i 11ci1 1llc d u rn.nt.r il periodo mesi 1 · 11~il <' . 'J.) Solt::i.11to rn edi:-t11te una c•n f•rg-ira cura lo<'a l e il ft11or gu:i rise e in si ernie a.JI e inen 01·ragie e alla .dis me11or1·ea che molto ~pesso sono la con segnenza de ll' rn clomet rite. <i Pi

casi

11 llèl

A.

' ' :\f.ENTl r\1.

1

gonon·oico. Noi sa.1)piamo cl1e a ncl1e qna.ndo In vulvo-v~g·inite infa.ntile f11 h en cu·ratn , e~isto110 alct1ni casi nei q11ali la. g-0n0rrea p ersiste pe1 l11nghi a.nni e solo 11.n a l11nga1 ed a.cc u.1·atF1 cnrn loca.l r l'iesrr a pol'ftir u:inva.n1 c• nto. In al.t.ri ca.si in clii il fl1iio1 · si i11stallù col la p tima m~t rn a z i o·n ~ si t r a.tt.a va s emp·r e di u·n: 1 endometri Ie cn ta l'rrtl P. ~r n.oi i1eL1siamo che i I fenom f>n.o m ~~tru n·l e 1·n pp·rr1sr11 ta 1111 o $I n to molto si.tnile n C{l1ello infiamm.atorio ch e portn. insi·ome n.lln <'111.01 rng·ia, a1l:t nrcro.- i rd n l di sta.ero ételln r1111cosn 11terina,- J1on ri fn J)i1'1 m e, 1,a,·ig-lin c1i Yrrle :·r 11nri Pnòon1etritr ratn·rralr far eg11it-0 fìn d::tlln 111im n ,·oltn i.l quc ~ tn ~11e -

La eteroproteinot.erapia 11elle forme settiche p11erper~ li.

f >'. ' 1'l. l'lS f a ·i fal. rii gi11ecoloqio., vol. ( 'I' . ~OT.I. fnsc . 11, 1921·) .

TI,

111, questi l 1ltin1i cl1i e an11i l'.i.\. ha .Pfrii11e11tato s istc1na t i carne: n f,e la cte ro·prot<'\ i no t f\ ra l) i ::i nel le forme settiche 11u.cr1ìerali, nell 'I st i t uto cli ~fa­ ternità di To1ino cla lui tliretto e t1('lla pratica privata, di n1odo cl1e oggi p11ò r ende1·c noti i risultati ottenuti in u11 rag·gunrct rYole nun1 ero di casi. Olt1·e il tl'attarn·e11to c.:011 pr•)teil1e pferog·e n ef~. in c1,1c ti infrrrni. 11011 ric o l'S•' act alt:co rnezzo cl i c t1ra. ercett11ato ~i i11t cnd P lr prnti <'l1e ip:i"nirl1c• 1lrllr ,·ie .~·r nit ~1li. e farn1 nc i tonici P carxiio{·i11ctiri quando il r::tso lo ri rl1i r~. e. T pro•


11 ~.o

IL POLICLINICO

llut ti proteinici t1sati i11 LJuasi tutti i Gasi fnrono il la,tte vaccino intero e il Caseal Calcico. con risult ati })ress'a poco ·u guali. La. dose del lJl'CH.lott.o nsato per i11iezjol(e f\1 da 5 c1nc. a 10 eme. N011 r1otò che eccezi onalmente distt1rbi gc·nerali e rirt lzi tcrmjci di vera entitit. I.a do]o l'ubilità nll'inj l'Zione J1on fu mai n1011o marcnt;1. F.rr101ne11i n.l 1a:filat tic eritern a... i (ert1zioni . 1o!-'c· o J)~tl)ltlo.:.: e ) costit11il'ono l 'eccezionr e f11 r o110 lievissimi. ..\ scessi nel Jnogo di ini ezior1e si v orificaro110 cir1qt1 c \'Ol te, ma senza c.;onsegt1enza: ii1 d11e cn .· i cori ]'ft.:cesso coi11cise 11n llotevole iuig·liora n 1e nto clell a f o t'm <J settica. Non os1:;c1·vò n.lteru zi on e re11 al e attril)t1itJile n.l tratt.arn pn to proi Pi nico. L e modificazioni .tiell a form11J~-t let1cocitn ria del sang11e ft1r·o no : leru-00ipenia ft1gac e

j11 primo tempo, r[ltindi 1e1 tcocitosi co11 })redon1i11 io dei poli11ncle_ari 11et1trofili. La r>rr ssionP del sangue manifestò tendenza alla din1in11-

z1nne. 1 ca.·i trnttati fltro1 10 co1111)l essiva111.c1.ttP -1fi3 e 11 e possono esse re clisti11ti jn sette g·r tl]>lJ i. >: r i 1>rinlo : i ri 11nisfono '1·0 cnsi trRttati con i11tcnt o p1'ofi. l n ttico, prevedenid osi t1n puer1)erio i .rrego1are JJel' ~epsi . La ctLr a fu jr1jziati1. Sllbjt o dopo

parto o già flnrante il trnvu.glio: la proteina fu iniettata qQotidia.name11te o a giorni a lterni ; in sei caisi soli il puerperio f11 com1p !icato da sepsi, qt1attro volte per fo1·me localizzate e d11e generalizzate 11na rlel]e q11a.li seg-l1ita da esito letale. ~el SPt011r10 (f?'U.}J./)r1 ~OTl l'ftCCO )ti 32 CRSi di i]

f<)rm.e 1ilce l'nt-i ve setticl1e localizzate H.lla vnlYa. a·J la vagi11a Pd alla portio l1terina. La. protei11n. fn i11iettata él} primo aJ)parire della temperatura f<:>bbrile : in 23 si trattava di ulcernzioui v1 tl vo-vagi11a1i, e in 9 l'ulcerazioni si eist en (leva110 ~.1'nche a.Ila pc.rtio ute1-inu. In 1n1ti i <'fl Ri il d eco rso fu benigno, le ulceri ~i rlct;'.lt·::::e r o l'<lI>idnn1 e11tc; in otto la · febbre cadde per criRi dopo la st::1 conda ~niezione. Del ter:.o e q1t.lirto gtupµo fan parte i casi in c11i la for111a. settica ern localizzata all'utoco: 1f> cn si Cli P.ndomet-rite p11 trida dei qt1al i set.te ebber·o ttn decot"so bl'e,1e: la febbre cadde per cri~i o lisi prc>coce clopo ·> o 3 inJ.ezioni di pro teina; n eµ-li altri 9 la mn,h1ttia dt1rò da 10 a 20 giorni; 1 e-asi di e n.do,rnef rif r' settica in sei dei q11n li l<J fel)bre cadde per erisi dopo La seconcla o terza i11iezionP-. lleg:li altri per 1i i tra 12 e 19 ~iort1i . eceE>ttl1ato nn ~n l o .-·aso in c11i Ja infezin11e ~i .~ellel'nlizzò t' fll ~eg11itfl d~~ f'Sito l etale d0po 25 gi.<•rni. .\ ppnrt"ll!.!111111 :t i ·/lfi11tn grztppo soltanto cin q11r• e:t. i tli fnrtt1l' locnlizznte ni parA r11et.ri: cin CJ~l<' ri ~tt lf nti l1rill :1111i. \lh· iniezioni segi;iì <lì 111i1111zioll1' d l I d1)lnt'1 •. r. 111i!:!lioramPnto dc>lJ o

:-;tnto g·c11c rnl L t:atlutn d el.In !'el1b r e e rc.tpida r!clllzi oue clelJe t t 1mpfa~i o1 1i jH.1rc.trnetral i. '.\:L·I st•slo (JrUJJ /JO :-:011 riu11i l i l i- casi di l.in fon11g·ioi1e 111nn1rri:1rin l' di JJ1astite: ri ultnti b11oni con l' irnpre ssione ch e la p 1~oteinoterapiu abbi<t u lTrettato la i·j~ol11zio11<' • ciel processo . Nel sctti1no gruppo ::;un cor11presi 9 casi .di infezin 11 e ge11el'a lizzata a tipo setticemico e ~~ a 1

ca ratt ere r)ioemico: otto guarigio11i e quattro esiti letali: Nei e.asi gnaritì il IJ11n1ero d e lle iniezio11j f11 d<1 '1u rnini1no di ..8 (L u11 rna.ssin10 di 6, praticate u g·iorni nlt orni t- i11 dose di 10 c1r1e. per in iezio1)e , con reazione ger1Prnl ~ ltotevole. Nei casi seg11iti cla morte, in clt1e le iniezior~i n-<111 clèi tero ness1111a r eazior1e, negli altl'i due al l 'ini:t,i ·) d ella cura si . ebbe reazione genetn.Je e roi11c ise llD miglioroménto di breve durata, Je ult eriori inirzioni non dettero alcuna r ea.zjo1'.lc. Da i risultati st1esposti se ne deduoe cl1e la

terapia etero11roteinica sia a scopo pronlnttico che curativo, è· sovente seg·11ita da benpf1ci effetti; e l'essere ~cev ra rlj gravi inc<:>n vrn i enti, ben tollerata. c'cl econoo1ir~t. specie se p r aticata col serh1>1ì ce lcttt.e bollito, son coeffìciPnt.i q11esti, tl1c farlno ial trJ"todo _di cura delle infezioni p u erj)era ]i rn(•rjt.evolr di esse r r la l'p:a.1nrntr diff11so .

/\. C:F.R.

La cura dei fibromi t1t~rini : chirnrgia , o radioterapia? J

ll e1"tle Fr ançaise d'Obsl., 25 fehhrajo 192.1·) .

(H.

rii

V10LF.T.

(;i11et.

Pl

L ' A. polemizza11do con M. ..\ rceJin, s06tieI1e che trai radiolog·o e chir1lrgo vi debba ~ssere t111a perfetta rollnboraz ione e che il prin10 r1ort i11traprendn llt1a. ct1ra senza una n ettn indicazio11e del seco1J do, e 11e, llinico, J)llò el ce i de 1·e i11 molti casi. data la speciale competrnza clinica. ~ott è contra, rio a lla rnidiot.c1aipia d ei :fi.bro·mi . j)erc) n t.~ Jin1itn il campo a deteru1inate fnr1nr. c h e ve"'nmrT1tt• possono ti ~entirP g li eff E-tt i uti I i di c·s~a Se 1 '"i r ~e n e i11 ogi1 i ea.so non si g r1i Iit ·n l' o rrl · po1·tn l'~ i rnzionuJ 11Jent e; percl1è. oltre :1 lJr din · gnosi cl 11.bhje. dove è hece~:1 ri a In lapu rot 1 ' 111ia. Yi sono T111merosi s~ irn P co11dizioni chr c·~i ­ g:ono lo stesso rom·po1·t n m e11to 1 si:t perchè lfl lJC'oforrnazionL' non ri e11te. l'effetto de11'irradiazion P. 5ia pel'chè nella co11co11Jitanza cli altre !Psioni ~i possono avere delle o1::orprcst-. dolo· rose. e sie". fi.nalmr11te, i1erch( la st-eTilizz~ zione ovarica, itt<'Yitnl)ilt'. in donne giovani l1on ~arebbe 11n even1 o ruol lo di'"' i drrn hile . E~1L et n p n ave r r· r ~ n1n1 in n t o u 11: 1 ~ t a ti~ t i e n 1

1


t ..\?'-:\O X:\XI.

l•~.\

c. 35]

SEZIONE PR'1TICA

di 130 fibro111i, t1·accia . in due quadri clistinti i .ca.si che esigono lln.a. cura chiru.rgica e ql1e1li in cui è pre:f eribile la ra.dioterapia. (ura cliirttrgicrl: 1) i r1 tutti ì fibromi dolorosi , a Ila p reS6ion e <> ai movimenti , con crisi dolorose p e r pet·itonit e , appendi.ci te, salpingite; 2) in tl1tti i fibromi acc:omipaioom a ti da r ea zione febbril e, dovuta g·ene•ralment e a concomitnnte en dom.etrite, saJp ingite , ])eri ton.i te. n processi di necrobi·o.si; :3) sui fibromi co1t cl cg ener8zion e maligna <> 111 cangre.na; :•) sui fibromi in gravida11za; ~ ) nei cctsi ch e cornpo rta no dubbii diagnostici. . La chi1·11rgia · conservatiice d e ve essere la preferita in don11e n eUa età te.conda e , itl caso di nece6sità superiore, si ma11tenga no almeno in c::ito le ovaia Rridioterapia: 1) n ei. c::tsi rli fìbron1i. non volu1ninosi e 1101.1 complica.ti , i cui 1~intomi costitniscano i1na seria r11i11acci~ in clonr1.e s nlla ql1a.r anti11a; 2) in tutti quei cn $i, cli d o nn p anch e ~iova­ ni: i qt1[1Ji implichino un a. ('Ontroindi rn zione assol nta all' i nter·vento o se ii e rl i fficoltà opf~­ ra t <}l'i e ; 3) jn dor1n,e poi co11 fibromi inuJtipli, sarù. la. paziente che deciderà fra l ' im·p·orlanza d'una ~terilizza,zione completa (radioterapia) o una isterectorn ia oltre con conservn zione di uno o di ambedue le ovaie. \.onrl11d r nclo: la radiote1·apia è controi11dicat<.1 in donne giovani desiderose di figli; nella conco1nitnnza d'un· tremore ovarico, che potrebbe trast'orn1arsi in malign.o; qua.n do esista 11·n cainc1·0 late nte dell'ovaio, o il fibroma stesso 111ar1ifest i ca I' atteri di malignità; nei casi di salpingite o di proc-e ssi infiamatorii, per cui si dete1minerebbero delle condizioni che renderebbero oltrPmo<io c1ifftcile ogn~ intervento s11c• .cess1vo. J ..fibromi d 11 ri . ca lcifirati, f;itu a.ti nella pelvi , i 1ìbro1ni molto volnmino,s i non risentono gli effetti dell'irradiazione. Per• i fibromi sottomucosi r o·n e,10Jl1zione vaginale e determinati ~ontin ue perrlit(• :sjerose o di sangt1e non vi p11 ò e!'lc::.ere altl'a cl11·a che la chirurgia.

COLISTRO. '.

lntel'ei'sante pnhhlicazlone : ... I L J>l:E:gevole

.

F O R C I J-> E

monQ_Jrafl1t

~'

del prof. VELI CE LA TORR.E desti·

llat.a ai medici pratici (opera postuma). Ri sulta di circa 150 w• I I .paeme ed & corredata. di 56 figure. rn com~reio L. 16; ai nostri abbonati per L. 14.00 fran 1·a di porto. lndiriz1..are vaglia P9:-tal e al cav. Luigi Pozzi. via Sistina. 14 . Roma. •

1141

\

CBNNJ BIBLIOGRAFICI• P. NOBÉCot ·Rr. Cl·i·n.iqllC 1111.~ li. i c u/c dcs E1ifanl s. ...\ff'ect.ion s de l'ctppareil r cs nirnloirf'. - ~la.s­ s o11 e C. P a ri ~ 19:.?i, p. 3'i·K. l·' r. :!:.?.

Qu esto n11 ovo libro de ll" e111i11 r nte pr~fes!:'o re di Clinica in 0clicu 1)ecli a tl'ic<1 11 ' Ila fac olt à d i l\1Pdi cinrt .di r>nrig i. ttpJ)tLr e cum e il c o n1µì11 1e nto log·ieo clel s110 pl'ece d,ente otti1no trattato di p·a to logia ]11 f Di1ti le. M~11tre in èru el'l o infatti vengono es1) 0. t e ~ intr1ic a111 e n l e l' : iste.maticament e le va 1·i e fOl' !ll e m o rbo:-;e cl1 P lJOs son o colpire il f;t11ci11llo. <1ui si trova l"applicazio11e pratica di ta lr ]n sPgn:.lrn entu, }Jerchè è attra verso alla st o rin d.el m a la to e a ll' esposizi olle ciel decor5o d ell a ma la tti e cl1e si g·i11ng·e nJJn di ~c u ss ione di u g·n ostica . l>tls ata .:-,ui dati clell' P ~ n n1e ob1 e·t-= t i vo e cl ell e 1·icerche di Jaboratorj o. l,[t ·emplicit~t d c l lir1g·uagg"i o e Ja cl1iarezza. d ell e id ee esp ost ranno s ì che il libro, ricco di ctu·,·e termicl1e e dj bt1o n e ri1)rodt1zi oni radiolc·~:iche, si Jegga co11 vero ·1)rofitto. I·: da aug·urarsi cl1e a questo p1·i n1n Yo l u111e clcdic a to alle s ol e affezioni polmonnrj . 1) rimi ~ tive o se~on cla l'i c n ll e sva1·iate mal~ttti" infettive <I .Pll 'infétnzia, n e '-'l g·lta11 0 prest o <lPi con s in1ili , 1 i g· u n r r1 a 11 t i l n (· I i 11 i e n rl eµ·l i a Jt r i ;i p JJ a rati or g a 11iei . .:.\I . 1.::r ABERI. 1

et

Afleclion~

de l'oeil e?i "néclecine _ gé~érale. Diagn.ostic et traitement. \ rolt1me ùi pag. 510, con 125 tigure. Fra11 ct1i 10 . .Masson, édite u1. Paris. Ll lU>ro ha lo scopo di far cor1 oscere e rend er e più fine la diag·nosi di lesioni oculari in seg nito a inalattìe g·enerali, e di mettere i 11 rilievo l'importanza che molti sintomi, a car~r'J dell'occhio, .han110 per la diagnosi precoce e giusta di affezioni dell' organisnio. Il laY o 1·0 è cliviso in tre pa.rti. La pri1na parte c.01npren.d e nn capitolo di anatomo-ft si nlogia, 1111 capitolo per la tecnica del! ' esame ocuiare·7 i uoltre. l'enumerazione dei distt1rbi funzionali dell 'occhio divisi in ùisturbi della funzione ser1soriale, d istt1rbi della funzione motrice di-· ' sturhi della ~e11sibi11tà OClllo-palpebrale. La seconda pa1~t e tra.tta dell'esame semeiologico. È q11anto di più chiaru e co11~ret o si possa ti l-'Side rare. Nell8 t e rza parte "'en g ono descritte singolarmente le l~sioni oculari corrisporiden.ti . n malatti~ g·er1erali e propr.iamentie . a.Ile malatti e inf·ettive, alle intossica.zioni ed alle les ioni dei diffe1~en 1ti 01·g·ani. In sp ecia.le modo . il Cttpit ol o ri.g11ardante le aff.ezioni dell'occhio in rapporto al sistema nervoso è completamente :--vilt1ppato, tenuto conto dell~ nota importanza che l'appara.to oculare ha p er la diagnosi cli quasi tutte le affezioni del s istema nervoso cerebro-spinale . TERRIEI\

Cot iSIN.


1142

IL fl()l.ICll:\1CO

Non nlanca iufì11r u11 appe11dice 11ll'11so della pt1ntura lon1ha r C'. d ella r eazione .li Wasse r~ mann , d~lla n1isura Ll ella tensione n rte1iosa 1·etinica e g·e11erale , esan1 e del sangue. bio1)sia, esa1ne lJatteriologico. Si tratta quindi di t111 !ibro 111olt-0 utile alla cultu•ra degli ~t11de11ti di n1.eclici11a e d·ei gio,·ani medie i. Dr MARZIO. 1

'"'· l~t ·n 1,o . .\1anu.a/e di terapia. clinica. Prezzo

L. 80. Editore Vallardi, :\filano.

'

.•

Qne$tO libro. trOJ)PO 11-0to. ai medici italiani per n ve1· hisogno di presentazion e, continua nel suo fortunato successo, g·iu·n gendo alla no11a edizio11e. Malgrado iJ bl'cve tempo trascorso. dalla preceder1te. ratt11ale. edizione è stata notevol1ne11te arricchita di numerose aggiunte. Grazie al rapido esaurirsi di og11i edizione il Rubino è in g rado di manten ere continuamente aggior11ato il proprio libro, segue11do di pari passo i progrest;i delJa etiopato·g·enesi e d e-Ila terapia:. Un mag·gioi-P ', vilUl'}]ì·O P stato dato alle n1a.' . lattie cutane.e e }JlU l'ICCO e preciso è 1'indice DR. alfabetico. L. CHEl NI3SE. 1.J ·a.1in f>e f ltl ra.pe11.ti q11.e, t 9;..>:~. M n sson e C. Pr. 8 Frs. ll volume costituisce eome i f)l'e<'1°dr11 ti t111 libro del tutto n\1ovo: è una rivista. dei più notevoli IJrogressi terapeutici - - nu o,·r <tpplicazioni, nuovi medicam enti e nuovi n1 etodi comparsi d\1ran te l'anno. Gli argomenti . . ono scelti e trattati con 11n f--e11so di critica ec1uilibrata: l'esposizio11e è chiara e semplice. Tnteressa11ti 1a nota sintt~tica sull'insu 1i11 a e ~\11la tecnica del1e s u e a pplica.zioni, le pa@:ine sulla trasfusione san g uigna, sul 205, il nu o,ro rimedio d ella tri1)anosomiasi, sui ,-a1·ii nuov1 rimedi sperimentati contro l'iperen1csi grnYidica. È un libro pratico, n ecessa1io per cl1i ' 'oglia tenersi al corrente_ E. , .. G. GAROFANO. TJ' erfdità 1no rbosn ,i el l' uo111<>. Erl it01·e No viello, Aversa. Dopo avere accennato a lle le,g·g·i fondam entali de11' erredità l ' ..\.. . passa in rassegna 1e varie 1na\attie, soffe 1~andosi sopra tutto ~u quel le nerv-<Xe, pc.r le quaJi si è potuto 1ìs a rr e o ndombrare una CP1·ta !'t') golA ne!1a loro tra.smissibi1

lità. , nno riportati nu1neros i PSempi. da altri au \&ti e n1olti 11e 6ono 1~fe1iti di esperienza persona.le. l 11 cni)itol" ì· dctliento nJ Ja p1·ofila1.t; i dE>-lla rip~1d \11in11 e

J,-est: o:;izion e t'• thinrn . . \i)l1und<1nti lf' in.dicaL.io11 i bib I iogrn 1iç ll l '. r )H . GRAETZ.

Le nuove teorie atomich,P e la costitu-

~io1ie della

11iale1·ia.

Prezzo 1.. 20. Editore

Mil ~tn o.

fio e pli,

I... e nuove concezioni s ulla costitt1zio11e della materia sor10 purtroppo ig·nora te dalla g·r;.1 n de maggioranza dei in edici 1'1011 più giovHni. I progr-e si che ~ i . 011 fatti n I riguardo 0 110 così recenti e so t10 ~tati co.sì rapidi che 11on a: tutti f:> stflto J)ossihile n1 ettr1: i a l co1rente di essi. ..\ buo11 JJ u11to g iu 11g·e il I ibro del Graetz che espone nella for111a piit cl1iara 11oss ibile t11tte 1e nuove ac<Ill is izio11i di ch1 n1ieH-fi•si ra c l1e st•no s~.te ap'}1ortate dal la sco.perta dei fenomèni radioatti, i . La ~raduzionc dpJ l'in g. ll.o.·s i ì..· n1 o lto (;1)rr e11 a e cl1iara. Il libro che si presenta cu11 lR sohrin el1·µa11za delle edizioni Hoepli s i iniziu con una prefazion e ·d el peof. Cn 1 rn 1 :L , DI'. 1

~ttftDEMIE. SO&IETA MEDICHE. CONGRESSI~ Regia Acca demia Medica di Roma. .-.;c rf.1rt a 1>1·dinaria d el 2<.! gi uguu 1 H:!-i PrPsicl<~nza

·'i''

Ffic.:crch('

: Prof. V. :.\.sco LJ. • ,

la rivitvisce1iza e la :sop1a1vl1,e11~0 di amimaU dissan.quati.

Dott. G.\LAT.~. - l/0. espone le sue inrlagini intor110 al ritor110 fu11zionale dei c~11tri l1fl,ro1-1j e d e ll'organismo in ca ni uccisi col diBs~l11gua1nento. EsP<)nEl i metodi usnti ed i risultati dPll~ f'Rperi(.'n?:e. ~el

72

%

vegetati,~n

:-\li

87 esperiCl17-<' <-'bh<'

lt.1

l'<'' ·i,·i:-:c•pu7.a

dt>lla durnf-n <in 2 n =~ nte.

().r....c.:o

sesa111oiàe nel tendin,e d cl bici.pi/,c cr111·alr .~i­ ni..~tro 001i notevoli di.stu rbi .tu n -ti-on ali.

l)ott. FJ. ~I1xo-Azzr~1 . - r.:o. riferisce <'<l ill11 . tl'<l 1111 cnso cli11ieo in cui la pr~~t' UZ<l di nn osso se-snn1oide ne l tendine del bicipite crurale cletcrn1ina \'<l nnR ~indrome fatta 'li 00~1na 1ocale, dolore e dist urbi clella dean1buln.:r,ione. f ;<l tto OJ>erativo «OIJ n ,c:::port~1zio n<· df'll'o. ·.;;o ~t>~:ttnni<l<'. pol'tò a lln !.! 11:1 ri ~i 011<'. 1.linfobla.stonla pri·r nilir() rl<' lln n1a111111clla, hilnf( ,-nft•. •

•Tu RA V. - Ne riferiHCe un caso oss.>1·yn t o in un~1 donna di anni 28, nubile, mestruata a 12 nnni eche aveva avuto soltHnto un ritardo di fiufi~ rue-

struale nel ~iugno 1922 in occa~i<>n<· dt-ll:t n10J 1•· d~lla madre (per bronf'opuJn1onitE'). '\Pi primi d 1 ft~bbrai o l!l:!:; l'infc1·111a noti> 111 ·Uu 1namn1ell•1 si11istrn 110<.luli inultipli, della gl'ande-zza P forma dn uu fagiolo ~ld nn'a,·ellana, indlpcndenU <lalla ~lAnùoù-t n1:tmn1:1ri;t. inc'lole nti: 11e :tJ>J>l'P7.7..òp alla

finr> cfPJln st.-.

fo.:.()

llH"·.,1'. nltri

analot!hi :1nr·be •


S l~Z IO'.'IE

nella llHtn1melln d. (' ~li nni (' ~li allri anùaro110 progressiYa n1~nt(\ e "!:apidatnPnte a umentaudo di volume. fino a raddo9piarsi il volume primitYO delle mam1nellc alla fine cli aprih· dello stes o anno. Ai l)ri111i del maggio ~eguente presentaYa in an1bedue le regioni mammari<' i10<1uli i11ultipli di grnudezze va ria, da un UOYO di pollo ad uu'avellanH. a limiti netti, a• superfieie liscia, di consistenza duro-elastici quasi tutti. 111('110 ctualc u110 a destra molle c là sti<:o : le tumefa7iio11i. indolenti 11on aòerivano alla ente 11è' a i !)i<tni tnuscolo-aponevrotici 1>rofondi: ca1>ezzoli liberi. nessun.1 secrezione da essi. St1l tnarg-lne ant. d e ll'aHcella d. gnugliD qt1a11to un'a,·ella1i.1; molle-elastico, Hl:>OStabile, indolente. Non si npprezzav:1no gangli 11<,\lle alt re stazioni linfatiche . ~Iilza in liniili uoru1ali. \\·. negatiYn. Esam~ qu<tntitatYo e iuorfQlogic:o dPgli e l~1uenti del sangt1e ~enza alcn11 rilie vo ~J)Ccinle. <;utir<·n zione alla tubercolina 11cgativa. 5 ~fag~io 1923. (I>rof. Ales8a udri otx'ra tore 1 .Asportazione in ambedue le n1an1n1ell<"' df'Jle tumefazioni. le quali, i11cu psn l;t te. f-n ron n f<t<:i hnent<• enuclea bili con incisioni u1a1n111a 1·i<• iuf Priori. aSJ>Ort.ando a •lestra. col 1nedesi1110 tng;lio pr0 Ju11gn to • alquanto in alto, il ganglio a.scellare . I tumori rag·gitl,nge~·a 110 ad 9gni l<l l o il YOlun1<"' di un {;tro-c;;so Iim ~ne, erano costituiti da tu111~fn zioni di ~rand e7.zn d~l un uoYo ad un'ave llnna: psternamente come alla su1~1·ficie di taglio Ri presentano quasi tutti bianc:1 ~tri; alcune delle tumefazio.n i di des trtt, quelle a consiste!lza. molle e lestica. (rome anc he il ganglio :tscellarè) presenL:'lY}lllO Rlll fondo biancastro zone rossastre. ( on l'est11ue i~to ­ logiro de i tumori e del gang-lio per l'a~~tto di eien1enti rotondi del ti1)0 linfociti<'n in alcuni tratti, linfoblastico in altri, a f?;rosso nuC'leo ipercromatico diSJ>O~to in uno stron1~1 il1 l)a1t<"\ 1nanifestaruen t0 rflti<'olare. in parte connettivnlP tìbror-;o, l:><'l' la SC<ll'sezr.11 cl~i vnsi ~angni~n.i. ~i f<'C'P cliagnosi. di linfoblnsto111·a. I)of.>0 1:l g·. dall'inte1·Yt\11to lll('t~'lsta si alln scapol<1 d .. n<·Crl'ta~'l rn<liolo.<i;i ca 111c ut<' ; successivu mentt> ~gni c linici : di n1et'lstasi pulruonare a metà giugno dello s. a. ; di n10t ·1stasi ovariche alla fine de llo stes.c:;o m(?se. Qu(lSt<' ultim p furono confern1rit<' <h1 intervento, pratieato ai primj di a~osto dello stesso anno da altri chirurgi e d in ~j?·uito ;11 quHl~ (lopo pochi giorni l'inferrua morì. L'O. me tte in rilievo la 1·arità di tumori linfoble.stici prima rii della Jnammella, <le i quali esistono solo quattro casi precedenteme nte illustr:t li : h1 dingnoAi fu potuta serµpre accertare solo istologican1enw: ln prognosi è dn rit(?n(>rs i infa11Hta per le m<"'mstn.si , più celeri forse uellf' form<' pri111itive delL'l mun1n1f\lla di quello che non avvenga i10i tu 1nori della st<'sM natura in altre sedi. J ·~ r tali motivi forse riescono infruttt1ose anche l<.. e11re roentgen o . radiumterapiche, utilizzate spesso con Ynnta g.~io ternpeutico p~r i Jinfoblnl'lto1ni cli nltrP ~(~i.

Al .Prof .....\.scoli cbe Fieordando n11 caso p<·r~o11a 1 ~ ~nza reperto istologico, domanda se eSil'tono tuDl-Orl prin1itivi .bila tera Ii della mnmn1<:'lln <li n ltrn . natum. il dott. Jur.n risponde ricordando i 1 c·R rci110.ma prin1itivo bi Jn te 1·~ 10. Nl acc:<~nna alle r;r,t · f1l.fl

l>HATIC.\

1143

i1u pnl'ta11 t i di (·an~Pli

thl~

cli;1 ~11osi diff~ rt••1ziale . ..\I

l)l'Of.

~\r­

d l~~ id era

eono e re se ('~islt''"•lllO alterazioni d e llR f o1ì11ula ematica ri8pondt., ~he e ra no1·111n le:>. T entati-vi di te1·apia dello stat·u.s epileptious a mezze> . -di iniezi.on.i di T111 m?11ol n ntriun1 'nel cavo S'ltbd?lra.l e. 1

I>rof. G. F'UbL\ROL\ <' 1lott. ( '. .lilZ\DEHLI!:. 1J dott . .ffi11derle i·iferisce <'Ome il f.1uminal s<Xlico per via in tra raehidea i1ella <.lose 25-30 c:0ntig1·. dett'1·n1i11a In C'es-.;a7,ione flegli ncc·0sl"i 0pi l0ttici. Gc111.tributo allo st i1dio dell e propaga.zion,i in.f ett·ive n n1 ez.~o degli insetti, co n .i;peC>iale riguardo nlla pest e bubbon,ioa. ·

i•rof. Il . Gosro, G. ALES. 'AXDRI~I e dott. G. R usso. Il l)rof. Gosro <tncl1e n i1ome dei colleghi C<1111u11ic·<l 10 ricer<.·lte con1i)iute :;ulla lX>Ssibilittl cli trèJsn1i sioue {li germi d<'lla pe~tt~ per 1ne zzo della fauna necrofila dei caclHYr'ri d<•i topi. J...e ricerche istituite ham10 din1ost ru to c·h p 1<.' lar,·e èli mo..qca distruggo110 ntt i v~mentP g-li 01·~aui iuf(ltti cli l)('!')te bnbbonieu. senza rise nti 1·11p da11no. P in.a ntengono i1 f·ll . i Hte~:tino i hnc:illi <lHSunti a11ehe ~e la lal'1""a è tenutn a digiuno. I bn<'illi .·i rit1·ovt1 no nell'inse ttoaclnlto p1·ov(."'l lÌPllt(:l clallP. larve infette. Il J)l'Oble ma clelltt truso1i«sio11<' di n10 ltP IU<tlattie infe tti,·e Yie ne con q11 0~t<' t'~pt•ri<•nr.e ad assu1n0r0 u11'in1porta117.!l 111 a lC'nni punti - cli~ non a11c·orn 0ra110 stati esn t~ 1nPntt- co11~i<l e rati. - Il ~\lessnJ1tlri11i

J)J'Of.

cli11i

~

ag-gi ung<' <lPttn g li

snlln Yitn ll<:>llE.> lnrY<'

P

!':ulle abih1-

<l <'gli inf-:<'ttj .

h'i<~frC llf' j)r>r 8G {J{/Ì(lre il /H1'f'rf' r/i.(tt ·sli l'<J d f'l .<1ra.~S<>

n<'ll'orga 11 ;..... ,,, '' u n1 n '"'· Prof. G. RE~CPICCI. - 1/0. rifp1·isc(' di <lYer ~ag­ giato i l)()tc ri digc~stivi J)('t dett>r1ni11tt ti grassi, in-

cludendo l1na so8tn11zn < ·olorant~ il ble11 di metilene co11 capsula l'iv~stjta rlal gr:1 sso stesso: stea1·inn. '1Jgli Psp o tH·"' i l'isu ltn ti ott<•11u t i eh~ sono vroruette11ti. se I<' ri(·erchp poti·:. nno esserf\ contin11a te. •

n i aq11 osi ]J08f1/J}/(/ (' ('(l/'((//t •ri lo rtl i ·ri

rlPll<' 111alattie d·i 9u e1·rn p1·ovocate

(~

8intulaf<' .

l.,rof. ~ \. .·\. ~C.:AlU!,LLI. - I-'' O. pn r la de i mezzi clinici utili a riconoscere negli esiti delle lesioni di guerrn. qt1ell0 appartenl\nti a 11~ rn tegorie dP11e les ioni p ro ,·orate e ~in1uln te. Si diffo ndf' sulle otiti proYoca te. sugli edemi da stn~i. sulle Rtrofi0 da f:t sci~tu re, sn~li :ttteggia111e11ti viziati degli nrtl. f /0. ''11ole cbe l 'esa111e della regione sia aesocin to a 11 'esnme ant1·opulo.~dco ~ .a nan1ne.stico prima di nn11 decision0. Il prof. OTTOLENGRI riconoscendo l'i1nportanza <lPlla en1nunieazione a u~: 111·a f)f)rò cl1e nel dubbio si • eYiti rli qualificare per ~imul n tori. qnfl11i nei qnn1i n on ~i nbb i ~ n0 tntte 1 ~ prn,·p 1·hi:tl'<' .. cl ecisiY<~. E. GROSSJ .

Erratuu1. - Nel resoco nto cl <' li<\ :-;{\<Inta 31 llUlt:?:.g io dell' Acca<len1ia ~fediC'n òi Ro1nn 1ftt R<..-. 84. pagina 1117) alla rig-a 1oa. l <"'g-g;<'r f\ : ! 10 ri(·i ~tica : n lla rig:n J)€'11Ultin1R, Jeg-ge r e : n :t2·gio.


11 i:}

IL

~·OL I CL l~lCO

APPUNTI PER IL MEDiOO PRATICO. CASISTICA. La sindrome trofoedema: trofoedema nervoso, trofoedema linfatico. .-\ndré Léri t' No~l Péro11 ( IJ 1tllc tin s et M<5·n1oir1's de la .·r·ti1' té ]fédica ff des H 6pitail.t cie />uri .. 1921·, ti. 39) ave.va110 prese11 tato <t pii1 ri1>rer-:e alla !:"ocietà Medica d<"g·~ 1 Ospedali, cli Pa.1igi m alati affetti da trofuede 111a c1·011ico e r1eJlo ~tesso t/.)m110 di inoccll1 ~io.ne p i·l l o m eno co1npleta d el sacco. Data la f reqt1 e11 te coi11ciclnnza di t t 0fne cl en1a e cli ~· rinn ])ifìcl a ne avevano r-:t1ppo. to tn1a relazion e di p r obnpilr ca11~n ed effett o. ~enza J)Oter prec i ·a r e . e fo sse ii• ginoco l111a co.1111)rcssione ve ll osu. 11no sti1·nmcnto della coda eql1ina o dr l Jnidollo, o n11n

concomita.11te lesi o11e del te:suto 11 ervoso. Dopo d i allor a fecero opernre 1111a \'e11t i11 :1 d1 casi di sp ina J1ift c.la. gra11 1>arte dei q11ali avevano incontinenza nottl1r 11n. e s 11zi a l e <li orina. I clj ~tnrbi cli i11cont i11 e11zn sparii·otl·.> quasi serl1l) re con la re:sezionf\ cl i tuia brig·~·ia f.bi·osa tra~Ye r$fl le accollata nlln faccia esterna d ella <1111"1 e che com11rin1e,·a l a coda eq nina. TTguali l1encfi<.:i ri snltati 11011 ebbero i11 u11 caso di t rofordp1ua clel p i ed e, g·a111ba e coscia ~ inistra. J r1 e!--SO il $acço e ra cl1il1so l l liYe ]lo della 2a. ~. e clella part e : u11eri o1·e d elln 3a. re:-: t n n d o n 1) e r t o . u t n t t o i l r e. t o c.le11 a $ u a a 1tezz <l. TI e11l di sacco clura le ~cen deva app(\11 n l:no :tlla p:-irte inferiore dr ll a 1a · .. spe. ::o le:g-~·erm1•nte . cl€rosato e Je\·into a c.l€stra. Dal lato clegt l'o partivano lì <' rY i voltllllin osi: dn sinistra . i ~ tH t· c<l\'<1 ~111 g r o.~~o ner ,·o cl1e poi ~ · portaYa a clest ra : i.: Olo clnlla parte pii1 nlta del lato .- i11istro s i parti,·n110, diret ti n . i n i~tra. 1

Yer~o

il lato n1alato piC'col i fìl rtti li r\·o~ i. di \OJ11n1 e n 1c11 0 clf>1 !R n1 e1ù di <ruclli di destra. È eviclP11·r,\ la esistenza et i uri trofc{lJema di tilt in~mbrt> i11fe rio1·e d c \'tl lo ~t d i1111eryazione cl efici e n tt> <.I ell' a rto . <~li ..\ .\ . ~tes~i 11Plla sedt tta del :.?X clice111l)1'C 1H:.?::l pre~Pnta1·ono una dn1111n cli 't.~ unni cl1e da 15 anni ved eva :tl1n1Pntare considerev-0ln1t'11t P il ,·ol11111e dell'arto inferiore s inistro, il 'Jll :t l P :ti n1on1cnto ùe1ln con1l1nicazione aveva dn t ~ n •)o rrn. i11 l)it1 cli ci1·confer e11za rispetto a I lat<) clestr o, ro11 pelle lrggermente cianotica. nou infiamn1ntn. J:ed er11a era dl1ro. scarsar111·nte dep1t•........ ihil< co11 il piede note'\·olmente i11tl e1111t1 . r~· int eg 1·itù clPI p iP<le. a.I co11trario cli 1

cin l'hl· "'i .· a })rr l'clcfiltitin~L rier,tra n el quattro dt1 I troftH'.lPnte.l . ~f 1 •11tr1• nl1 1t• ri1dit 1:....11·nfìeo de] ~ACCO non

r.-. . .

i11ostrava nttlla cli Jnolto i1otevole. itotevoli . in'\iPCe era110 due nltre con statazior1i : ar1zit11tto t l1e da. un [tnno e n1.ezzo circa l'eden1a a vevo }) t eso él.nche l'arto sl1periore sinistro con impt::i ~no p::tsseµ·gero del collo e della nl1ca : la 1a diografia i1oi a livello delle stazioni gar1glioPari cl el tro1H:o (inguinali, ipognstricl1e, ilia t· estern e. e lombo-aortiche) · 1nostra va ni1111r rose om]) l'e nere irregolari, doY11te a numerosi gangli 1.·é'\lcificati. ~.\nalogo r epe rto s i ave\ ' ll a livell o dPi b r o.ncl1i, della tracl1ea, -delle reg'ioni sop1·n e ~otto clavicola.r i r dei lati del collo. Tanto cl1P ~i p11ò dire che c'era up. prci~ ce:so di calci(icazio1te di ti1tti i g·a11gli dell 'economia. S'o tto le clita se n e paJ.J)C:l vano 2 o 3 a ll'nscella e. ul collo. ..\lln hio11$it1 si trovò nn repel't o sim il.e a . CJllello. dei vecchi gangli tltbercolari i11tensa111ent€ calcificati. Gli .:\..A. rite11g·ono potersi trattare di 11 na pse.t1do lin foa d enia tt1bercolare ca le ificata., e I~ ritPng·o110 In c:ft n <::n J)OCo di~c11tibile d el tr of OE'' len1a. E conclu dotto l)~·r la esistenza di l111 edem a cli o ~'i gine n.ervosa, })er il qua1e è giustificata la parola trofoedema, e di un edemn di orig.ine lin/ a tir-: a e ga1t glioriare. P.!KSIA.

he

f:..a neurosifllide com ~ fattore etiologico della sindrome di Parkinson. Sono stati descritti parecchi caei di sind1·0mi p aircl1in1So11ian e associate a sintonli di .n eu1·osifi1: d e ; i11 taluni() la sindrome regredì col t1 a.ttan1e ntu a,n ti !.u eti co (Guillain ) . H. )le ll a e H. J{atz (./ 0111-n., of /l(' r t·ous a nt1' 11fal /Ji.seuse, marzo 1921.) 1·i1)ortano il caso di un l1omo di W anni, s i lilitico da 10 anni, il quale da . tre a nni p1 a:;en taiva nna sindrome di Parki~on. ~on si g iovò di una inten.sa cu·ra. antiluetica con n.1 ·senobe11zoli. Venuto a mo1te per· polmo11i te. I c1sa n1e dei cent1 i nervosi mise in evidenza. t1n:a infìlt.razi-0n e perivascolare a cellule rotond e n el pa1ilid\tm, e inoltre fatti degenetal i v1 n• cnrico d.(>l]e cellttle n ervof:e. Vi era. poi t1n;.1 le1)tomrningite cronica, atrofia delle circo11volt1zior1i frnn t~ll i. e g· t·a1111ln zioni nel cr~1a·r­ to vent1icolo. Q11este ultime, e l'infiltrazione p el'iv:-t.sal e pa r la1 1 0 pel' l1na n·eu1 osifilide . . ma µ 1.i ...\ }\. n n11 si n1'1ischinno cli concll1dere che ll' clef!et1 t· ra·1io11i ce11uJ:.•l'i 6i<• n o consectrtive :l11f' ~1 lt er:1i'ioni ,·:1f'}tl i. J,e (tl tr·rnzioni (lei neul'Olli potrchl>ero t>SS~re 111in1a1ie. come. si 9Ssr1 Yn. nel 1a. 1H1 1a li i agita.nte pr<'Se nilP. 011de si n,·rebbet o clur> P l'•lCe~i eont1 n)po1 nnei. Gli .\ .\ . erf•donn c-ht· i poti t»l 1l1e ricava re


SEZJO~E

PRATICA

J

\1u :il cl1e lu111e i11torn,o

c1

I i)roblen1a, etioJ.ogico

<lt1lle sinLlro1ni pa l'kin6oniane nei lu.etici dall0

stttdio acctt ! ato <·i un~l ·sel'ie di cel'velli sifìliti-ei, per determinare la f1·eqL1enza d.ella dege11erazion.e delle cellt1le paJ!idali r1ei sifilitici cl1e r1on n1ost 1ano seg·11i di pa.ra Lisi agitante. ·

·

..

DORlA.

'

Aneurisma del I' arteria basiiare ~ simulante intossicazione da oppio. :")i (l 11e}· 111jt h ( R ritis h. nied. jo ur1i .. 7 giugno 1~}~j.) 11a o ....:e1·vato il caso egnent.e. Una donnh d·i ;~o a11111, I11er1tre acct1diva aJJe. sne faccend .. e di cuoca , Ye1111e coJta da c.:efa]ea. vomito e lJri\'i1li. DOJJO un pnio d'ore i stabilì J' jncoscier1ZH.: p1111illc n1olto n1idl'jatiell e; G'i, r€Sl)iri al min~1ro; p e rclita dei rift es~i i)rofondi; pr.e.Ssione :-:i~tu l icn 131., <Lia. toJica XO. 11 con1a si fece l>il.1 pi 0Jo11cio, la t ~111i::>el' ~tt1t1·a alì a 39°.1:; al q11arto ~;ioeno si ebbe 1a morte . Il caso era stato cli;1.gnosticato e curato dal rned ico CL1ra11te ect a I l'ospedal·e com(> j11to;-;sic c1zion e da oppio. .-\ ll'n utoip sin si ri contrò un a,n.enrisma clcll":1 l't rrin basi1al'e. fatto come 11n s acco piriforme l11ng·o, cn1. 2.1 , e r1pieno di coaguli non Ol'.~<t11izzati. E:--so Pl'ft situato Ju11go 'iu Jj11-en lllr · <lin11n del n1id0Jlo all1111~.!'nto e a,el po11te con 11ri; 1 legg·era co11vc.:sitù r~ destra della Ji11en ·n1 ( •dhln~l. I .. R parte espansa si trovava in u11a deprc~~ionP rt eJlH 1)a.rt e a nte1·iore d·el ponte; l';~r1eria basilare ai <111c ca.pi oltre l'aneuri.s·m n ~·r,, 11or111ale. Nella pa1·tp compressa della S-Ost:i11za c.rrel>1·n1e vi .e1·n una maggiore vascoln-

rizzn.zione. 'Jon ri'5tùtò n el l 'artan111esi nessu11a malattia, se1.l vo 11na leggera cefalea intermittente; ciò aT1pn re ~trano i11 q11nnto cl1e la clepression€ 11el ponte arrivava a mm. 7,5. I centri sottogiacenti. r1nt ,. rono qui 11 ci i contin11are nelle loro f11nzi.o ni fino a che una pressione di poco magµ:iore, 111·oha·b ilmente connessa con una trombosi, Ji <li~organizzò d.el tl1tto. Il caso è interessa11te dal p11nto di vista medico-1egale J?Oichè sim.11 1.ç , 1:t unn intossicazione da oppio e venne anG~.e s.~g11ito. dall'at1torità giudiziaria. Esso inoltre dimostra la necessità di . un'.autop~ia com. plPta del cervello in casi di m orte s11bita11ca. I ea ratteri clinici .e rano ti·pici per l n pressione ._ lll ponte ed il lungo periodo di COlllH. noncl1è 1'~levata temperatnra deponevano contro la int.o,c::icazione da oppio. fil. 1

.

La t>aralisi monolaterale del faringe: diagnosi per mezzo della fonazione. . . I . t"' J>a r :i I i si f n I' i nµ·e r . i n c ll n f r on t o a q t 1 r 11 r rl~ l vell)pe11 clol o, non sono frecrt1enti; Je pa.ra1i si. fal·in~· t· e monola.ternli eo~tituicsrono poi aò<lil'itt111·n unn rarità.

Dt1 ra r1te Je e1)i demie di encefalite grippale ~i ha t>-erò talora occasione di osservarne. Onde facilitét1·ne la diagnosi , f). BoenningJ1aus ( neit t. M ed. \'\,. oc7t., rL 2'1·, 1921.) consiglia cli ric e rcare 1a lesione, invece che coJ n1etodo ltsu~le di provocazione del riflesso faringeo, il tJUrtlc i11 caso di iper- o (]i ipo-eccitabilità fornisce 1·esultati poco netti , col n1etodo clella 1'011:.1.zio11e. facendo pront1nziare la vocale a. In t nl 111odo, se es iste 11 na parai i si monola ternle, . ' . s1 os (• rvera. 11 na l11eg·uaglianza di contrazione cl ella l)arete f al' ingea postel'j ore. cl1e sarà. più energicamente 5pinta \·erso il rato sano, per nzio11e antag·o11istR d ei m11 scoli del lato non pll l'n I izz1to. '\I. l~"' ABER I.

La localizzazione dei tumori intracranici. La questione della v.e1ltric11logrn,tia è stata J)O 1 tata i11na11z i alla nritis h M edical Associalion. cla :\icCor1nel e (ieoffl'e~· J efferso11 (British,. Medical ,Journal, novembre 1923) i quali hanno rife rjto sui risultati cr.e il m etodo stesso permette di raggiunger-e . La tecnica che McConnel con siglia, è la soJ.ita lJsata p.er la vientri.culografia. con cui n1edian.te anestesia regionale e tra.p anazione del tavolato vten,e introd·o tta. la cannula nel ventricolo l&teral e: la messa a posto della cann1tla e il riscontro del punto di repe1 e può essere faciJ.itat.a m ediante un ·p tccolo apparecchio che appoggjn,to snl cra11io ·pem1ette e faicilita la trapanazio11.e al di sopra del meato uditivo e la tenuta in posto clelJ'ago. La tecnica n-011 è difficile ma non ~cevra di pe,ricoli e du-e Slli 14.· casi in cni 1'A. ha esperimentRto il metodo son-0 morti dopo 9 e ris1)ettiva1nente 14 ore dalla trapa nazione e in t1n c8JSo si è avuta .la morte Slll tRvolo operatorio: i~ perciò che il m etodo della ventriculogrrufia s·e non può essere metodo clini-co corrente può essere nece~6ario q11ando no·n è possibile l a i.ocalizzazione• d·e l tu1nor.e e un atto operatorio potrehhe salva.i•e o migliorare il paziente. È interessa11te notar.e che in nove casi nei quaJi · è istata pTaticata la ventrict1log·rafia non esistevaoo sintomi netti di locnlizzazione inent.re invece la ventl'ict1logrnfta ha permesso di loca lìzzare n iettam ent e il t11m-0re . L'esperier1za di Jeffe1·son i, limitata · a sei casi in t1no dei qnali (idroce.fa.lo) si è avnta come conseguenza la · mo-rte: anche 1' .-\. crede cl1e il metodo non debba essere applicato in llS<) corrente p c· rchè ~on scevro di pericoli e solo dopo che le ricerche clinjch€ non hanno permesso di git1nger(> a nna lncnlizznzi o 11 e l )O S sihil r del tltmore. E . "\TI L.-\ ~ I.

un

'


I

l I. PU L re L l :-\ rCO

Sulla patogenesi del torcicollo muscolare. _.\ I i 1\ rn~· i u s (.o.I eta l' Il ir. ...,ca·nd., vof., ·1, fase. \ ' l ) il proces. o a11ntnmo-pato-

Se('u 11d I11111t·

1

log·ico cJ1t.· dà luogl) al torr icollu. 111t1scolare e chr si 1na11ifesta co 11 ~tna proJi~'<>rnzione di tes~u~u con11etti vo i11tet·-La ..,cic0lare a · p e~t"\ degli e1en1cnti muscolari 11on può. dato il suo ~vi ­ lu ppn lc•11to e l)l'Ogl'esSi\·o che p1·oseg·11e per anni, t'. st-·r~· In co11seg·11e nza cli u11u n ecrosi 1n11sco la1·<· isc ltr n1i ca. Inyeee la 1·as..:0111ig·lia11za not L•vole f°l'a <JU C-Jto }Jr ot.:e::>so e la trasforo1azione gra<.luale in tef-;suto teudi11eo che i può consfn.ta1·e 1>e1· 1no1to t e1npo ciopo la 11asC'ita nei picco1i n1u . coli ùcl pied · 11 eg·Ji . ani1u~t1i drlla classe degli nngu·l ati come facente par-te del 1-0ro svilu1ppo regolare etd inoltre aJtre circostanze come l'e1·e<lità. e Ja con1binazior1e con altri difetti cli svi lu1)PO os-.;e t·,·ati in alct1ni casi di tc)rcicC1llo. pn 1lt111 0 in ra,·ol'e di 11nn eansa end0g-e11n cli r1u· stn ctffezione. ca11sa che consi sterebbe in 11n8 n1aLfol'mazione pr·imit.i-\ra del bJa ~totTlfl del n11.1sro l o str 1·no-el ridn -rn <1St<)idt-•o. 1

~{.

.\ SCOLI.

T E RAPIA. Un easo d i gangrena polmonare trattato con la tracheo-ftstolizzazione.

e;

(~a11ssade..

Georges Rosent.t1a1 e J. Sur

mont il 2'1 111arzo scorso rife1·iro110 alla Société 1n édirale des Hòpilau.l' cli Parig·i di aver operato, nell' eistate del 19'23, u11 malato bro11 chiect.asico, cl1e da cin,que an11i aveva seg11i gravi di ga11g1 ena i)oln10Hare con lesioni bilate1·a li. Ogni a•ltro tentativo terapeutico e.r~L stato segu ito da. i11suoc esso (iniez:ionò ii1tratra.chealit att tovaccini, siero a ntigang1~enoso. àirsenob·e11zoli. ti111ura di agi.io) e runa d.ell'opel'n.ziu11e il paziente era i11 condJzioni molt.o critiche: . tato ge11erale pessin1ot en1aciazione estl'ema, alhtrn1innria. ahbon,danza di StJYUti fe · t iòi ssimi (900 cc. ) febbrl' alta r di&rrea pro1

fusn. I : atto oiiera.tivo, ~l1 e nel raso spooiale si pr ,·edeva solo pallirutivo e non curativo, avreb-

be perme~so di far penetrare direttamente. nelle nUI111e.1·ose bronchiettasie e nei focolai gangrenosi bilatierali, le sostanze medicame11tosc. Tn grazia ad llna operazione fa.tta una volta per sempre si sarebbe potuta ma11tenere l:i ,.a 1a superficie n1aln.ta a contatto rosta11te di rnet.Jica.menti 3pprop 1iati,

evitando i 6UCce,.._i vi P ripet11iti tra t11ni de11 e iniezioni intratrn cheali, che il paziente non poteva più soppo1 tare senza minac-Cia di sinco1)e. I.n tracheoton1ia t'11 fatta con an~ t..esia locale 110,·orainica 2 °"o ~ fll appli<'ata In cnnnnk"l di

I:.\ '\.:\O \\\I. 1:..\SC.

ai-ge.11to n. 1 dello st ru1ne11 ta rio l losen t.l1ail. .\t tra ve·rSlu La ca1111ula l uronn iuiettati pi i1ù.a 2 cc. di soluzior1e novoca.i Hica e tre minuti dopo JO ~t· . (.li olio gomenolato al 10 %. Gli AA. fanno nota>re che Jr dosi di uo,·ocai11a possor1.o S1Pi11gersi a111che " .)-6 oentigrammi:

n1a, oosen(io le soluzjo11i n1cq u-0se irritfi.11ti, e preferibile di no·n oltrepù ~set re i 2 cc. della soluzione 2 ~~ . ·C.on sol11zio11i ·Più 0011cent1·rut r , il liquido anestetizzante nor1 raggiunge u11a superficie più estesa eh.e è poss~bil e. E desidet'aibile pote.r a.dop.e rare soJ t1zi-011i a11estet izzia.nti oleose. L'uso dedla cannula n. 1 lascia .pel'via la trachea, no.11 so pprime La par.ola e. per1nett.e che g·ran p.aite della espettorazion-e s i faccia

p-er \ria bocca.le. In via g,ene1··a le può clirsi chP rn.t.lo 01)erativ . en1·plice e faciJe, è sempre dfllicato e ini1lu zioso. pe1·c iò il me1d.ico 1)1·atico lo farà da se> specie se alt1·e v.olte fece u n,a trncheotomia solo se non ha un chirurgo a sua, disposizione. Il inalato €OiPfportò be11issin1<.l la pe.1·maJteuza della. cainnul n per llTI n1esfì. T.e ini·ezioni intratrach.eali si facevano og11i 2-3- 11: gior11i senza provocare dispnfla o tn chi puen notevole. Erano sem pre preced11te da inice.zio11i anestetizzanti di novocaina. 2 '}'~, oli.o novooai11izza.to 2.;)0 ;~ . a llocainai 1-5 °fo in ragio11e di 3-1 cc:. l)o,·t>r1<:i() iniettare · m1o lto liq11ido meidiramiflntoso, qua!cl1e volta 36 cc .. si face,·ano inic,zioni ftl'azionate di 6 cc. pe1· volta og:ni '2-:J n1i11 uti ~cl inte1··ca la1men1,e si a11estetizz.u,,·n la LrHrltcH. Le soJ\12ioni n1edica1n,e11tos(• f\11 0 110 :sr1t1111e oleose, meno cl1·e il bleu di n1 C't ilP11 e. E r11rono nido!pe.rati l'olio gome11olRto, i:I vio·f-01·n1io. il li1)i.ode>tl, so] i o associati; per rscm pio 1.) cc. rli lipiodol (8 gr. di jodio m ctfll loide) e 5 di olio a] viofo,rrr1 io. In iettn vano ;)_{) c c. i pr i111i gior11 i e 20-40 cc. n ella seconda quindicina. T...a tol1eranza per i medjcftmenti, at1che fortemente jodati, fu perfetta: il loro assorbi 111ento fu 1·apido e fu dim-0st~ato per il lipiodof radiograJìcamente. p er il hleu di metilene con u11 rit1110 di elirninazin11c• orinaria ugua.l e a qt1ello che segue 1-e i11iPzioni ipod·ermicl1e di . uettn. materia co101·ante. Sotto l 'i111l u e nzu del tra ttameuto le co1ulizioni del ma•lato migliorarono a vista. La temp e ratura che nrima o. cill:tva fra il 39 e 40 cadde a 38-37-37.:>. I.a qnn 11tità deJl'espetto1 oto dA. 900 cc. si ridUI. se u 230-300 cr. n l gio1·no: ditninuì il fetore dello sputo e dell'alito: cessò I a dia1!e.a ed al1lll1en tò il pe.60 del corpo. I~e funzio11i renali i1-0n fu1ono f11rbate 11en11<'he dnlla più leg·~Prn n1lh1 1mi11t1l'i ~L Co11te1nr.1v1H n{>amentP J'E . <) . ro11statn\'n npprez1nhili 111•J1)

1

1

1

1

1


(A:\"~O

\XXI.

l·~.\SC,

33J

: E/. IU~E PRATJCA

di tu.:a.zio11.i r1elio sW.Lt.> degli 01ga11i l PS piratoti e 11ei. c:i ratteri dell 'espett.orato. Uopo un rr1ese· la cannuJa fu tolta: la, febbre si ~ ma11tenuta sui 37-37.5 ancora J)eJ' 12 g·io1·rii e poi di nuovo si è rialzata fino ~ 39.:>. 'J.O.G. I ~a <p1antità cleJl' espettorato no•n aumen.tò di mol to : la tosse pe.r ò rsi fece forte. stizzosa, inieessan te, il paz.ien.t.e dimagl'ò di r1u-0vo, tornò l'albuminu l'i.a ·e la dia.r-rea ter1ace, si accentl1.a.rono le lesioni polmonari e do11·0 1 m ese si ebbe la ·morte. All' at1to·psi::t furono riscontra.t e 11urnerose hro•n chiettasie bilaterali oon le pareti in gran parte di-struttei ed aiffette d.a processo gang.re· n-0~0, ba i pol rnona.iri infiltrate, congeste , epatizzaite c11ore destro dilatato e ·degenerazione amiloid-e ò el feg·ato e d·ei renj. Nel com:plessc· le lesi.o ni erano così intense ed estese da giusti·fìcare la temporan·eiità del migliora.m ento. Davanti a ca.si meno gravi e con intervP-nto m,eno tardivo si rl·e vono spera.r e risl11ta ti. più efflc.aci. PERSIA .

Prevenzione e -trattamento dell'empiema cronico. E. l\furstard (rif. in }ledical Revieui, maggio 1921·) fa notare che l'empiema cronico p11ò essere 11revenuto tenendo conto delle cat1$e ct1e provocano il pa&saggio dalla forma ac11t a. J'a li cal1se sono: 1) L 'operazion e è stata fatta tardivamente: in tali co·n dizioni, la pleura viscera.l e t.· tanto inspessita e fihro~n che diventa poi i11ca pace di riespan·dersi. I. 'operazione dovrebbe e. sere fatta almflno rntro. ·11n mese clall'inizio cie1ln polmonite. 2) .L 'operazi.o ne è fatta male n.eJ sen.so che il drPnaggio è ins11fficiente o collocato tro·p po in alto, oppure .si è inciso l'empiema senza fare la necessaria resezione costale. 3) Tl trattamento successivo è stato maJ di-. retto. Il t11bo di drenaggio non deve essere spinto molto rntro la cavità e non va tenuto troppo a ll1ngo , a ltrimenti si forma un ~analP ligido, 'fibl'os-0 che non collabisce dopo l'estra2ion,e d el tnbo; n1eglio q11indi estrarre iJ tubo pres.to, as11ortal'1do eventualmente il p1ts con lln catetere. Al l)azi·ente· si consigli erà clj far e in1spirfl zioni profon:de. 4) I corpi estranei nella cavità plc11rica possono trasfo.rmare un empiema ac11tp i 11 cronico; e&s i possono essere un pezzo di t 11 ho du drenaggio, un pezzo di costa necrotizzata. Anche l'osteomielite eostale persistente può avere lo stesso effetto ed l1gualrnente llna malattia cronica polmonare. 5) Altri fattori favorevoli alla cronicità '.

1147

so110 i s egue11ti: la j>ersi tenza di lJJl versamen' to sieroso c11e ha fatto p erd e re a] polrr1on.e Ja elasticità; la fistola pleurobro11chi ale od esofago-ril eural e; la relativa rigiditii de1 torace maschjJ(\ rner1tre le do.r1r1e sono r eJati\'am ente immuni da empiema. A meno ch e no11 vi sia1lo particola1i controinclicazion i, rempiema cronico va operato. Ciò s i pu ò f R r e i1ei modi seguenti : 1 ) 1:e11tare di far nuovamente espa.n der.e il l10lmone a~portando ila ·caps11la pleurale fibrosa (f) ecorticazione di Delorme). 2 ) Toracoplastia extra.p let1rale, con estesa l't'sezio11-e costale. 3) Operazioni di plastica. in cui i lembi di 1nusc-0li prendono il posto della cavità. L'A. s1 dichiara fa vorev.ole alla tor.acoplastia, con 1a quale, allorchè la cavità è g·rande, si deve fare la resezione dalla undecima alla prima costola. Tale oper.azione fatta ùall'A. i.n 26 casi ha dato quattro morti in seguito all 'interv·ento; in cinque individui rimase la fisto.Ja.; 16 guarirono: di uno non si conosce la so·rte. La prognosi di tale operazione più grave in ca.so di empiema t11berc.olare; su 12 operati l 'A. ebbe .s.o,I tanto 5 guarigion.i: In ql1esti casi è meglio non aprire l 'ascesso, ma aspirare il pt1s in condizioni tali da pre,1enire l'infezione a traverso l 'ago a.spiratore. 'fil .

e

Trattamento della bronchite cronica. .

Attuare anzitutto la cura etiologica, tenendo pre~€nti: sifìl icle, tnbercolosi, micosi. cardiopatie, neft·opèttie, g·otta, rino.faringite, ade1 ~ oid.i, r1olipi mucosi. ~ ono generalmente l1tili le acque minerali alca.lin.e e le cure climatiche. Dànno soll jevo le ir1iezioni endotracheali <I i goruenol o (6-10 cc. della soluz. al !) % pro die) : la can11l1ln si introd11ce nella g lottide ~ nlla gn i da Llello specchio. I 1 metod o intercricotiroideo con piccoli aghi curvi non è preferibile che per singole iniezioni. Per bocca, prima d ei. pasti. si p11ò prendere : Terpina g. 0.20; Benzoato sodico gr. 0.15 ~ . 1 cachet. Da prendere per 10 giorni. Nei seg11enti 10 gio.rni si può dare: Po1l vere del Dower gr. 10.10; Solfato di stricnina milligr. 1 r . 1 cachet. (.To1.1,r11. d es prliticien.s, 26 gennaio 1924). DORIA.

Vaccinoterapia della pertosse. Vitetti, della Clinica j)ediat1ica di Roma (Rivista di Cli11ica P edial1"ica, 10 giugno 1924), contrib11isce n dimostrare l'utilità de\la vacci11oterapia e clel1a vaccinoprofilas~i nella per-


• •

1 J-iH

IL

POLICL l ~ I CO

tosse.. I I n1 etodo no11 ùà inco11venienti, Galvo di calo r e'. Jl1a llLllJ'nJJl1u~ n111~uto della te1111)equalch" rara <' b1·eve l'Pétzionr febbrile alta: i l'ct 111 r :1 della. cutr, esse11do i11 .es:'a a11Liata perrnigliori risultati si l1an110 <'on i l tratta1nento d 111 n In f1111zio.ne d el pelo. E l[t1incli (lell.a n1asprr('Ott' e sono tali cla. dimostrare, cli fro11te "i1 11 ~1 itnportnnzn di ri1)011.nrc la cute al r1i'l1 agli altri s isten1i di cura. 1a maggio i· e ra1)id itù , p 1 <-'. t o I' os $i bi Ir n 11 n te m J) e r ~i t 11 r n nor m n l t •. . costanza ed efficacia. /i I. : . L'A. consiglia. di agire anche localn1ente sul• Sulla termometria clini ca. la mucosa rinofari11gea co11 una })01nata sedativa n base di chinino, antipirina , adrer1a]jna P. ì\1. And1l1s e R. H. ' ''alker (Anierictl11 ed acido fenico: nei casi gravi possono ril1sciJ'e E1e view of Tit/Je1'culosis, maggio 1924) 11a11n.o l1tili qt1ali calmanti piccole dosi di bromofol'a.ccertato ch e anch e i termometri garanti.ti i1on 111io per vj a orale. posso110 considet·arsi com-e sicuri, ne1)J)t1re Nell'an1l)ulatorio antipertossico della Cliqu n.11do sono nuovi, e che diYe11g·o110 quasi i I tt'1iica s11 105 bambi11i si ebbero 67 guariti, 31 vitabilmente poco esatti, o meccanica111ente 11JigJjot'n.ti, 7 s tazior1ari. Questi dati approssi- · clif.ettosi, col progre dire dell't1so. i11a li vrt1n1c1 n t ri co11corda.no con qt1elli di Caronia E1nerge, inoltre, da nt1merose determinazion·i Ilrl 1017 r di 'fu1·iccllio 11el. 1921. 1°()r1nometricl1e eseguite dag·li .t\A. nel ca"\·o 1I \·a cci n o ètcloperato è .')ttenuto con culture 01·H le, cl1f\ q11a~i t11tti i tc1·1non1et1·i sono torpidi. frescl1e f 2 'J.- i.8 11) di Bordet ·Ge11gon emulsio11a to C~lj A .A. 11aJ1110 n sn to t ern101n.etri a l injnl:lto in sit'l't· fisiologico fenicato al 0,50 '}{, e d os~to rd n du·e n1i11nti ; PbbruP: il 78 °:, non ayc,·.a. a non me110 di 2 miJja•rdi di ger1nj iper cc. Jnjer•1 g·g· iunto il i11a ssiu10 n~p]Jure dopo 5 mi11uti zio11P c•n d.on111sc0Jare og·1>i ;! g·iol'ni di ;2 cc. J,a e il 16 % dopo 10 n1i l1 u1 i. N" el 1.2 % dei soggetti dose lninin1n. tottdc inirt1a 1n 1'11 di '.! <.'<:., lu con febbre il tcrtl)ometro i1on la j11dica,,a dopo n1assin1a di :!O cc. f'>ER-;I A. 3 minuti ·e n el .?'l -<;'{, 11epptll't• dOJ)O 5 111i11uti. Gli AA. l1a11no rieo11osci11to cl1e 1111a permaNOT E DI MEDICINA SCIENTIFl<:A. ne11za di 15 n1inuti è neoessa l'ia, \1olend-0 as. Cute e raffreddamento. si.curarsi che ve11ga jr1Jdicata la temperatu-r~ n1nssi111n. R. B . R. Geig·el (N edc1·tanscli Tijdsc. voo1· G criee., skunde, 1° 111arzo 1924) mette in rilievo l ' linportanza jn1di~etta della .cute .n ella genesi del raffreddan1e11to. Se si eccettua il neonato, 1'1101110 albet ga <;osta11te1uente gern1i ipatogeni (stafiloc<H'c:o , l"ll1('Uln,O.COCCO, mellillgOCOCChi , bacilli ·: ~1terici (•cl nitri) che costituiscono un pericolo Sitlla 1..icerca del glucosio nelle Llri1ze. :\I late11tc. 01·a, 11ell H c11te ve11go110 costa.J1ten1e11te clott. O. C., a,})b. ~. 2363 : • formati degli a 11ticorpi, per mezzo dei quali l .. a ricerca ' 'a sempre fatta aggiungendo pola n1a 1:-i : · .-.l p11ò rsserc inlpc~dita. Gli a11ticor1)i cl1e goece (da 1111a a cinque) di urina non di. rscr ~ ~ Lf1no l r.l loro uzio11c n11zit11tto co.i1tro i ve11.l.ita al reattivo di Fehling, già portato ad ebolen1 J)rodotti da cati.tt·ri, l11flu enzn, angi11€, feblizio11e e face11rlo bollire nuovan1ente. bri re111naticl1e. Ora, se in co11segt1en ,- .-i cli 1111 J_,a fo1·n1ola de.l reattivo di nenedict è la seraffreddamento più o m e110 forte, ques :-. fl:ngt1enie: zione <.lella cute vjc11€ ad esser e indeboi :!H . · o·r· 17 ,~3 SO})pressa. i ger111i accennati 1Josso110 m0Jt1:1Ji- · :-:;c..,1fato di ra111e puro cristallizzato n )) 173:(J carsi e può ~vilup1)arsi la malattia. Il raffJ'edCit1 .to di sodio (o di potassio) . Il .:!OO:O \ 'arb .. '\.alo di . odio cri. tal li;,zuto dame11to. ed il co11temporaneo inumi·din1ent o t;JUC. 1000 tiella eute ese1·citnno l'i11011enza l)iù dan110~ · 1 , ...\.cc111a distillata q . ]). pe1· . ch e lllJ 0 Pssei·e combattuta media11te ~t rofi · n111 llJ. Lncanza del carbonato di s0tlio crist.alzioni cald& <· ~eeche della. cute ste .. a. . i c:o1111izza to, ~ i J)11ò usa re cruello a11iclro, inette11d(Jp1·enrle cl1e il rnffredda1nC111to no11 avr,·t aJcu11n 11c gr 100. azio11e qt1andc 11011 ,.i siano l)rescnli dei gern1i. ... i disciolgo110 il carL011ato ed il citrato. i ~011 · herl , '.1]·-1. · come pos~n agir.e il rnfcaldo, in 700 crric. di acqua ed PVC'11t11nl1l1c11li:: fredda111e11to c11ta11~L .·11lla forn1azio11r' cli n11ti . i filtra. ~.\ IJarte si discioglie il olfato di ran1 curpi; è l)rol>nbile C'l1e i ,·a .. ocof'trittori nblJiH110 in 100 c111c. di ncqt1a e si aggiunge alla solu..[ in ciò una 11otC'\'OlC' i11flue11za ill qt1n11to cl1e In zionP 1)receder1te ag·itando conti11uamente. ~i contrn zione f'i cl i ft'o11de ~OJ) t'a t111 ca1n1Jo più , .. , ffr edda la n1iscela e si !)Orta a 1000 c111c. I .a este~o di quel lo di rettn n1r1lte ru.ffredllato. TI ~ol1 1zi one i con,PrY:.1 indPfJr1!li' c.1111·:in!t·. pericolo pr;· ; t1 rrr "Ollc:if:t~ i1ella perdita ne:' · ·~ 1

POST.A DEGLI ABBONATI.


(.\~:'\C

\\\I ,

r~ASC.

35)

SKZCO:;\E PRATICA •

P er l"c. ecuzione d ella r eazio11e. :'\ 1nettono itL

r e11i. Il ferro Yiene eli111inato i1ella quasi tota-

l111a J)l'O\·etta 5 c111c . del reattivo e \·i si agg·iu11gono ~-10 ~roccie di uri11a (non di l)iù ), facendo bollire per tre 111i.11t1t i e l~1sci~n..lo l)Oi raffreddare spontanean1ente. In i)resenza cli g lucosio, sj forma un precipitato ' 'erdiccio, giallo, rosso, · !'econdo la quai1tità di glucosio presente; se lltt·esto è poco (sotto 0.3 °t,' . ìl p1·ecipiL<ttu si forrn ~1 solo col raffreddamento. Se i11vece il glucosio è assente, la · soluzione rin1ane -perfettamente Ji1llpida, o vP ure si 11a u11 legg·el'o ii1torbidame nf o sempre i)erò di co1orr t11rcl1in o, clov11to ad urati. Condizion e es:e11zia le llel' Ja • riu~it~t so110 1'11so di poca qua11titù cli 11rina e !°ebollizio11e \rigo rosa e JJrolung-:1tn prr tre tni11u ti. Le sostanze che distUl'bano la reazion e e posso110 dar luogo a confusione so110 ln c.:rratinina, specialmente se l'urina è conce11t rata, i f.osfati terrosi, l 'acido uiico, le basi xHntinich·e, il ]1eptone, l'acido glicuronico, l"i11dacano e gli urati. Se poi l 111·i11a eo11ti ene nlht1min~, si deve come è noto. dap1)1·ima <lcf Pca1·e. Nei casi dubbi si possono precipitar e acido uri~o, creati11ina, fosfati terrosi e basi xanti11iche, n1 ediante 5 eme. di soluzione di ricetato di sodio al 10% facendo poi 1a reazion<> su 1 tìltrato. La s11prriorità del reattivo di Benedic:t consisterebbe nel suo -effetto solve11te s nlJ'ossido Cl1pro~o. ciò che ne au1nenta la sensibilitè't e nel fatto di pssere solo l eggern1entc riòotto dAJla creatinina. A differenza poi d el liquido <li Fehli11 g. esso co11sta. di l1r1a sola soluzione e si conse1·yn indefinitamente. FJLJPT'IKI.

lità attraverso le \·ie dige rer1ti. Pel' questi inotivi ilon esiste c ontroin cli c~z i or1.e dj sorta all'i111~ piego del.le lecitine e dei fer1 ug-inosi i1elle n ef l"iti. ~·011 altrettanto può dj1·si delJ' arsenico, il quale ·s i. elimina. sia l)ll·re lenta.m -ente, oon le urjr1e oltre che attra,re rso la i1elle e le vie dig·e1·e11ti; ·u sato con rr1oderaziane giova a migliorare la· Cl'a.Si e1natica, a l trimenti p.u ò .attivare i l)l~occ . si. ftogistici-rteg·e11eratìvi dei reni. L. V. 1

Al dott. G. P. , abb. n. 8465: U11 111ant1ale a datto è il segu e11t e : G.

Il manurile d'igiene cd

LORJGA:

assisl~11:r1 sociale

ad

uso delle scll:Ole medie e dellP persone colte.

Ci oce rossa italiana. Roma 1923. UtiJi nozioni, esposte in modo assai piano si trovano in : L->1PERNO A.: Salute. Presso l1Istitt1to di Ig·ier~e e pre,·idenza sociale, Roma. A. Z.

1

l'a.riefà

del

b.

ti1.bercola·rP..

..\ 1 dott.

. C. B. da M.: Si co11osco110 pareccl1i e ,-a1ietà di ))al' illo t11bercolare: umano , })o, ·ino, a via.rio . ittico, sauria110. I gallinaeei n-0n sono recettivi alla varietà umana i1è a qu.ella bo,-ina . Viceversa il b. tubercolare di tipo a "iario 11011 si risco11 ti·a. 111ai 11ell1uomo. Il , solo mammifero cliscretament.e recettivo a qu.esto germie è il co11ig·lio; il i11aial c vi è pure r ec.ettivo., ma in mis~ra limitatissima (in questo ani1nale l'iniezione da tipo aviario, come quella da tipo UIQ.ano, resta sempre localizzata allè gl.andole sottomascellari). Non sussiste n·essun pericolo cl1e la tubercolosi possa essere conferita all'uomo dai gallinacei. I ... V.

Nelle 1iefrit i. -· .A.ll'al>b. n . 2..?21.-1: Le d osi lP."a~ :-.:. !.~.;he di lecitir1a i't1r11jscono minim "· r · ~antità. di fosfati, i11(liffer"t?nii l)<"' r i

VARIA ·. Suicidio e stagioni. È itozione con1u11i€ cbei la fr1equenza dei sui-

cidii è diveris a. i1elle varie stagioni dell'anno . • L a cronaca ·dei gi-0rnali quot~dia.i1i è rie.ca di racconti .di suicidi i1el iperiodo prim·averil.e ed estiv-0, me11tr'e nell'autunno e i1ell'inverno tali fatti soa!"seggian10. L 1ei statistiche raocolte nei Yari paesi l1am10 dato ieara·ttere di precisione a q.uesta ir11·p·r e1ss io11e for11ita daJl1a cronaca. Esquiro1 fu il i)rimo· a notal'e cl1e i isuie'i·di Bono ipiù frequenti du•rante i g·ra11di calori. L.e sLatisticl1e di Lo1nJ)roso danno il i11a1ssimo a Giugno, c ni seg·u-0no l\1agg·io, _i\gos t-0, Luglio, A1)rile e con il minimo i11 ordine decrescente a. J:i' eb'b 1·aio, N0Y en1bre .e Ge1111aio. Lo stesso alie11ista inise ì)e.r pri1110 i11 evide1Jza la correlazione tra il n11rnet·o dei suicidi e quello deldell'inizio delli:. 1nalattie mentali nelle varie stagio11i. \ 'Jo Pse1 li J1 tt i1ota to u11 1nassi1110 in Gi ug110 co11 de c.: rescenza fi110 a Dicembre, nel quale si avr"Bbbe il i11inim-0, l)el' poi stabi·Iirsi un'asce.s a g'raduale. L8] stati!Stica di ' lVIassai·otti ·dà cifre pili basse a ·Febbraio sale g·radatamente fin-0 ad ...\gosto per poi ridiscendere bruscamente fino ad Ottobre. Lo stesso autore sui dati forniti dal Prof. Gian1).elli, Dirett-0re del Manicomio di Ro1n:a, città alla qì\Xale s i 11.·iferisco110 a11. che le s tatistiche dei suicidi, 11a trovato un paral1eli;;1110 quasi esatto tra l' in1Sorgere della pazzia e


li.

la f1 e<1uenzt1 c.lelle

n1 0 11 i

vo lo111a1 ie 11ei vani

mesi. Il Mas arotti d educe dalle ~11 c st~ttistiche l 'infliuenza S\ licidogBn u delle temp·P1'atnre eccessi ve in u11 ~e n so o in un altro, co11 prevalenza però del cltlclo. Qu·esta ded11zion e g·li sarebb~ stata .c onfermata da.1110 esani e deJ I<' ternperatu•re n ei g iorni nei qiuali s i sor10 verificaiti j· suicidi. E gli potette c~sì constataire che i suicidi si intensificavano nei giorni in cui vi era il 1nassi1n o tlel caldo e d el fl'edclo. spe.cialm€nte se l' ele,·azion.e o la din1 inl1zi one e1·a b.tLIBca o tr01Vavasi isol a·ta fru. gi oi·nate miti; che l1n' importanza .q uasi eg ual e agli ele·v am.enti ed agli abbassamenti di te1r11)eratura hanno l e es ~. . l1 risioni di essa, cioè la differenza in gratdi ce11tig radi tra la tempe l'atura massima e min ima gi0rna1jera. Qu este condizioni a vrebbero una infll1 enza evidente anc11e s t1lle manifestazioni ·d ei m ar1ati di mente: gli peicopaticj. i nieurotici 11 ei g iorni pirecedenti alla elEWazion~ od a!bhas.samento brusco di temperatura, i1elle gi orn a t e di venti e tempeste, mostrerebbero acce11tuati i J1oro sintomi, talora n e p1·e.gentel'·ebbcro i111 ovi. Del resto anche in persone n o1 1nali in tali pe1io.cli s i ha lln sen·s o di m a l e:sere inclefinito, 11n'alterazione della· cene~t.r . . i. Un i1ote\·,;,jp inte1 ·esse l1anno le ista.tistiche e le con sid e ré• zi oni di vVilJ y Hellpac h. pu1bblicate n e l volli m e (; eops·ychische Ersc h.ein u.nge1i , o·r a giunte alla. t erza edizione. ~fali stéL·t istiche racc o·ltc in Germania e I i 11 Francia so110 molto p ersnasive perchè raocolte st1 un Ja1 glus. imo inat.eria.Je. La lin·eu della frequenza delle m ort.i Yolonta1i e n ei Vél1ii m eisi s i avvicina molto a quelta di Moriselli. Il n1i11imo s i 11a in Gennaio, segu e ur1' ascesa lenta in F ebbraio e l\tlarzo, un'altra aiSCesa notevo le e b t•ttsca in Aprile cl1 e si a.ccentua ir1 ~faggio e Gil1g·no, mese nel quale :-:i ha la massima altezza; segue una discesa che raggil1nge g radualm.ente il punto pii1 basso a Dicembre. Questa tatistica dimostra che nella stagione inver11nle la frequenza dei suicidi è la pit't bassa e ch P 11on subisce alc11na recru lesce.n za, il che fa e cl11dere la influenza s uicicloge11a d el freddo. La linea indicante il numetro delle a mmis$ioni nei n1anicomi segue quasi la stessa ondulazione di quella dei suicidi avr ndo anche il p11nto più a lto in Gi11gno ed il 1>ii1 basso in Novembre. Fatto molto interessante : le statistiche p11hblicate da.11o stesso H ellpach danno "\tn 'analogia di compartnn1ento tra l a linea indicante il n11tncro delle concezioni nei vari i11 eR i. il decorso della intensità d ell'e~tro er otico 11rnn11n 0

1

1

1

..

l-

POLlCLl~ICO

is~o

XXXI. 1.-.\SC. :35]

n elle ,·ttr1e stagioni d rl ran110. e Ja li11ea dei SUi<!idi. E ·is t e d11r1que una relazione fra le condizio11i della funzion e sessuale ed il n11mero dei suicidi. L ' analisi del1le cause di uicidi din1'l1. t1·èt cl1e n ei i11 esi in,·ernali prevalg·ono i suicidi motivati da di.s sesti finanziarii o da altre cal1 se che y1011 sia110 erotiche, mentre in primavera ed in estate 1' amore è la causa ~ici dogrna p re valente. . onQI l'e stesse cause ambientali o periodal.i ch e determinano l'accentuarsi ~.e11'appetito sessuale quelle che inducono un maggior num.ero di uomini a lla inorte volontaria? O è il fattor P ~essuale che attraverso elementi p n ra.men te psicologici o perturbazioni endocrine provoca l'alterazione psichica che indt1ce al suieidio? Non è facile la decisione. Certo è cl1e il ridestal"lsi periodico dell'rupp·etito sessuale, che si verifica ne.i la stagione p1r i.m av.erile ed estiva iniziale. cojr1cicte con un at1rnento del numero d1ei SllÌCidi. La ten.denza alla morte d.egli aJnanti, la offerta d ella vittL al più giovine e capriccioso degli Dei è ·stata notata fin da tempi antichiss imi, e la le tteratura di ogni tempo e di ogni popolo è ricca di sp1lnti in tal senso. È l'istinto di co11scrvazione che si annulla di fro11te.. a qu ella prevalente della riproduzione. In ino~ti anima li l'esemrpio più tipico è dato ci alle a1)i, l 'asso :Yi 111 ento della ft1nzione ses:-;uale, coincide c o 11 1Et n1orte del maschio. Non senza un profondo senso nat11ralistico il poeta del clolore accom11nava l' amore e la morte. L a doLtrina psicanalitica accanto agli istinti clella vita, che si identificano con il sesso am1nette gli istinti della n1orte, çhe hannQ con i primi correlazione a11tagonista.. Si tratta di una specie di impulso })rimitivo ins ito alla sostanza vivente, u11 impuJ so a ritor11 nre aJl ' i11a: nimato, all"i1:-01 g·a nico. \~ i sa rebbe ne ll 'e$sere v ive11te una specie di forza d'in erzia in contrapposto agli istinti di con servazio n e e di pe1'feziona.mento d ell 'indi\·idu o , ch e d etermina ìn lln ritmo perpetua111ente contin,u ato 11na lotta· tra 1· organico e l'inorganico, tra la natl1ra viva e la morta. Qt11eisto principio di inerzia si trov~L alla base di parecchie e~ p erienze l11nane, i1 e-lla ter1denza <tlla lotta. ai ~: i1tochi ed étvventl1re 11cricolose. nelJ.a tie11t1e11za alla guerra. Dtve11ta ll i tl forte <ruan rlo l' if'ti1tto antagonista, quello della tiprod11zio11e. c::i 1 icle..~ta e cli,·enta pii1 Yivace. Per questa rivi vi~crnza clell 'im1)u l~o al la morte i suicicli diventerebbero pii1 frerru enti nelle sta gioni dPll' a11no n elle q11::t li !!li i tir1t i essuaJi sono più prepotPnti . nrgo . 1

1


, I'

1151

SEZlON E PRATI CA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. L'autonomia degli Ordini dei sanitari. Il decreto 30 dicembre 1923, n. 2889, l1a vl1J n erato profondam ente l'autonomia d€gli Ol'<.li11i deiI sanitari. L'art. 8 della Jeg·ge 10 lug'lio 1910 avev<::t affidato a l Consig·lio a mn1i1iistrativo la tl1te Ia , « del d ecol'o e d e lla indip end en:::a d e ll'() l'di11t' » e la ·r epressi.one clisci1) li11al'e degli ab usi .e d eJJr mancanze co11cernenti l'esercizio lJ l' O ressi o11ale «salve, 111 og·11i caso, le a ltre dis1)o s i7.ioni di ordine disciplinare e p unitive co11t.e11ute n elle l eggi e J1ei r egolan1e11ti in vig·ore » . F11 11na conqt1ista , e ftl lln riconosci1ne11to sopra t utto morale, questa forma di controll o e ercitato ù a Ila l'a }>l) r ese11tan za elEltti,~a cl ei ~n11i t a ri i scritti al l 'O l'din e. Ftt anche 11r1 J)rovvedi111ento cl i .·agg·czz a la perso11ificazi-0ne g iuridica, co11 volon tà a11t o110ma, di 1111 ceto di liJ:>eri pr o l'essio ust i, <;lle esplica n o attivjtà d 'interesse sociale a ltissi1no , so110 s tretti d a LLn inter esse cornu11e ùi v·alorizza zio11e 1nora l e, ed 11a1111 0 l111a tra(lizione llobilissin1.a Ji clecoro e d i c:.e11sibilità ai p i \1 d elicati J.overi di so lidarietà l1n1ana. LJall'es1Jerie11ztt di ol tre l lll clece1111io J1011 ~on o d e riva ti j11co n ve11ienti val n tabili. ~\'l él il decreto 30 dicembre 1923 11a dis1)osto : '' IJ J>rcf elt u esercita la s11a sorveglia nza st1 ltllto l'andamento e funziona111ento d egli 01·di11j e, in caso di 1Jrgenza, i11,·ja a pposito Colllissu rio presso g li Ol'di.n i st essi . cl1e 11on possano per qua lsiasi rr1c1ti ,.o funzio11 a r e. I Cor1sigli amministrativi d egli Ord.i11 i possono esser e sciolti qua11do sia110 accertat e g 1·t1v i irreg·oJa.rità 11el funzio11a111 ento a1n1ni11ist1·ativ o o cont a bile clell'Orclir1e o qu a ndo , 11011-0starttc gli i11viti 1·ivolti, p e t·s i tano ~t v io. la1·e gli obbligl1i loro in1posti i1e1· legge o svo lga1io att; vitcì che .~om1ln que possa'JlO t1lrbar e il regolare n.ndarn ento dPi p1lbblici servi:.i sanitari» . Un limit e formale è stabilito al potere del Prefetto : m a l'a1)prezzan1e11to dei motivi è i11censurabile ; quindi, la efficaci a del limi te è assai relativa. ~ e pure t1r1 rime di o fosse 1) L'aii ca iu c11t e poss ilJ il e co ntro e ventu a lj svi nm e11t i o .e so1·]) itan zc. il terit ativo s a1·eb])e vano u.11c.:l1e }'.)e r ch è gli e ff etti eo11cl'eti sa r cibhClrn r cnlizznti J1or malmente a cose fatt e. . oggiunge il d ecreto: cc Qn a11clo il Consig·lio ~.\1111nini st1·a tiYo c.1e ll'Drd i11e no11 pi'O\'\·cd e nJl'RppJ icaz io11e dell e .·anzio11i di::;ci pli11a1·j c.liret,

(* i

te a repri111ere· g·Ji .<tb tt.3i e le n1.ancn nze di c ui . 1 i sanit ari li])eri .eserce11 ti i er ittl 11ell'alb o re 1ides sero colpevoli 1tel l 'est> re i :io JJ1'0f es$iOriale, pro vve d e il Pr ef etto , se11tito il Co11siglio P J'Ovinciale di Sa.n jtù, ». i tr atta d i va lutare <1zio11i ocl 01111 ssioni irr . r 8i:>porto alle i1orme ·n on scritte di d eon tolog·ia ])J'Ofessionale e a doveri di solida 1·ietà llma11a e di probità inerenti ttll'eser ciz io clj <1ttivitù Jlbe1·c; ftiori c!i tJUesto cn 111po so110 efficaci J e norme l)U.nitive com u ni , cl1e l a leg·ge fa sa lve. Si verifica, dunql1e, questa s i1ttazi one : i ·c11te, ch e 11a i11t e r es. e (l i 1l ttela l'c il d ecoro del1'0l'dj11e a 11cl1e e specic1lro cr1tc di fro11te agli ab usi d ei singoli, e che d e i clove ri 1)rofessionn li 11a co11sapevo1ezza e ..;e n sibjlità. co11si d era leci ta u11'azione o un'onli.-sion e; il Prefetto. jr1vBce, organo politico e amministrativo, pu1) sos ti i l1ire il s t10 g iudizio incom1petente a quello e.le] Ln. i·app r ese11t.anza cl el1 'Ordine e, col solo ol1blig·o di sentire, 1na no11 tli · sep;11ire i11 og11i caso) il p a r e l'e del Co n ;-;ig·lio ll1'ovj11ciale cli sa nitù., p u ò pur1ire di scipJinarmente un libero p1·ofe. ionista . Qu est a fo1· n1a di i11g·e r e 11zn , li un orga110 i10litico i1el ca1111)0 J elle l il> e 1·e att i vit ~t p rofess io11a li è, anzi tutto, teoric a 1ne1 tte ir1·az io11ale: l1el' essa può pre.v al.ere l a volontà di un organo cl1e, })er m en talità d el ftL11zio11a1·io prepostovi, per con sl1et11di n e cli ttffic:io e ùi lavor o. per dipendenze d sia i1ure per se111plici considerazioni politiche o., pegg· io, di partito, è m e110 atto o è i11a d atLo a g il1dicn1·e in contrasto con la valutazi on e f atta da 11r o·f esslo1iisti c1is ti11ti, eletti. da11' asserr1])l ert ll eg· Ii Ordii1i. l.)1·atica n1e11tè, poi, c.111 P'ìto stt.1to ll i .- o·g·geiio11e tli 1111 ente -- costit u ito J)e l' legg·e a l fir1e di tttteln r e l a. i H<iip en l /)n:,(l ·d C' i .'a11i tari liberi esercenti - e.l a ltl1 01·g·a110 politico e di l)Olizia, v u lnera esse nzilll1nrntc l'n 11to1101n in, d ègli (J J'dini, cioè l èì. ragi one tessa. <.lellèt e ist e11za cli essi .e può essere 1'011te cli eccessi. E necessario rico11oscer e ch e. i1011 sol tanto l'al1tonomia. m a la ùig·r1ità e i l prestigio cleg·li Ordin.i son o di1ni1tuiti e con11J1·om essi da cp1esto prov,re di1n•ento, 11011 be11e co11siderato e rl eterminato forse clall e 1J1·eocc Ll paz ioni pater11alistiche, che cn.rntterizza110 I a rn·e11talità d ella l;l11·ocrazia centra le . l .'auton 0mia d eg"li O r diui clcg·li n,V\'Ocati 11a pi ì1 !tinga t r arli zio n r : fo l' l' ~ 111cl1 e 1)er ciò la eJabo i·azi.on e cle l1 e riforme deJla leg·ge 8 gil1g110 1874 i1011 ten d e a pregil1dicarla. 1

(*) La presente ru brica è affidata all' avv. G1ov!NNI .'El.\'AGGI , esercente in Cassazione, consulente le gale del nostro periodico .

'


1152

lL

POLICL l ~lL'.0

()n e, te o ::.\\' r\·a2ior1i ri ~onn :-:e mbrat e dove"' rose alme110 per riven ~ licu l'P teorica11Je11tc, in difes a d e ll e al.1to11ornie d 1gli '"'nti i tiiuzionali.

un 1)1pinci1)io che è con<l izionr e pl'esupposto d i c1ua l sia 1 ordir1a1nento vitn l P e di s viluppi g. s. r rog r ess i \' l.

Per i malarici di guerra. In seg·uito a tln inte rro~azi one dell '01i. ln sa)1a t o, co u c r )tnta con i ] ra1lprese11tante d ella Delegazione di S icili a , L,ala b r i n e Basilicata d e ll 'A B~oci azio11e 11nzio11nl e t11aJal'iei cli g u e rra. Gillseppe Frisella, V ella . relativ·a ai malarici di gt1e1·ra, 11 sottosegr.->tario aJla Presidenza .del Con siglio on. •· un r (li. ha così risposto : cc In rclazio11e al vi vo int er e "lun e11to dét te spiegato per l a so rte dei malarici cli g·u crra · mi occo rre i11forn1arti cl1e d a vario te111pn la Preside11za tle l Co11 "' iglio ebl)e ad P a1ni11Hr ' co11 la ma ggiore ! J l'\. n111 ra e cor1 og·nj cliliµ:e11zn i \ 1 a ri m en1 o ri ali n.d es ·n i)er\'e11uti ei a tal1111E:• Delegaz ior1i dell' ~t.\. --·JL'iazicn1 e n nz ionn le d ci Lna 1ari ci p r 0 clctti. Come flt a1111)iamè ute l spo ·t o i1 el le ll'tte l'e d ella Pres id en za de l Con..;;ig·l io a i f>refPtti di rl'o rino C Ùi l >a l e llll O, Ju t0Jl('PS:-. ÌOl1 t' d c:> IJ o ~}IP­ c ial e distintivo r)el' i feriti di g u er1·u a i 1nal :1rici non ])l lÒ e. ser e accordata. in hasp ;!Ile vi.genti dispo i zion I, le c1uali p r e Re: r·i ,·0110 cl1 P 1)osso110 freg'ia1· ~ e 11 e unicam€11te gli 0x-con1bat ·tenti che riport al'ono fetite ir1 ter e·sa11ti tesSl.1t.i, oss8. o r ga11i en.vita1·i 0 l e. io11 i o infe 1'1nità <li1)cncle11ti d iretta11tt 11te dct 1nezzi di o ff l!su u d i difesa ùel n en1ico . I .. a questione si ri fe1·iscc a nche ad a ltre 1nalattie contratte in se rvizio (li. glter1· n . L 'attribl1zione clella qualità di i11valic1i d i gu.erra va fatta in b,a se a ll e ' ?Jgenti leg·gi ed anch e, p er ciò, a q1tei n1alal'ici che so110 diver1uti i11abili a l 1a \'O ro p rofict1 0 o si trovano menomati i11 g·r a do notevole 11ell ét loro ca1)acità al l avoro, })fe\'i accel'tamenti cl al Collegio m edico d i prin10 g·rndu. E' noto infatti ch e il diritt o deJ l a pensione non n asce dal semplic e fe:tttu .iell a i11fermitù, ir1a dal g·rn.dn di i11i11or h zio nP l i ~ i c.:a r e. i<lllH«:t , e i1on sarebbe posRibile scg11i1·e a ltro criterio. Per l'asseg· n azion e derla p€:'nsio11e senza ritardo , la Pre. ide11za 1ta g·iù i11t eressat o la J)irezione Gen e1·a.le Lle ll e l~en. ionj cli guer ra e vigilerà ancl1e i11 .~eg·u ito i)e1·cl1è l n tledì11 i z io11 (• c1e1le pratiche i11dividt1ali a,., ,e ng·n, con l a magg·io r e ~o llecitndiT1 e j)ossibile. P1~m11roso inter essam ento h a d el pari s p1 eg,ato la Presidenza 1i el Co11siglio, e me n e occup erò ancora i o perso11aJ n1ient e, Jlercl1è a favore dei n1al a r ici c,li g uerra siano disposi i .rlngli organi e d agli enti competenti tl1tti i 1

i)o...; ·il)i li ·1>r o,·vecli1n enii di ~ts ·istenza curativa, c h e rion, tleblJono 1·itenersi rrssciti cort l a cessa:ion c rlrllu. s1>ecirt l e campaana antimalarica. • 0110 certo ch e vorrn.i r o11 ficl a re nell' assict1rH z i on e cl elle inie J>iù fervide JJrem11re a favore di u11 a catego t'ia cli èo~nì) attenti che l1a ben n lc ritnt o (.lall ~t PHtri ~t e cl1e il Gove rno tiene 110lla n1 nggior (l considernzione » . ~UESTIONI

PR.ATICHE.

LVII. - È necessario disciplinare saggiamente il periodo di prova dei sanitari cond~tti. l..'art. 32 del t e. to ltnico delle leggi sanitarie, per il licenziamen to del medico condotto per fine del periodo di prova altra condizione di termini non prescrive se non quella che il Iicc11ziamento deve essJ re :ieliberato al111eno t re r11esi prima de lla cadenza clel bir11nio. In u1a nca 11za di u11a pre8C r·iz)one J>OSitiva d.f> Ila lcg·ge. la qtlalP rl etP1mi11i il inirlin10 d el pe1ioclo di tem110 d cl lc.t prova effettiva cl1e deve tJr ecec1€re la cli. d etta, non }Jtlò es~ere lecito fis~a r.e a rbitraria!11ente t.e l'mi1 ii pere11torj e l' unica. Ji111itazi oil P cl1e rlev e rag·jonevoJmente l irllit'd Pl'°" i è qn ell n Cl1 C il (:on11lfl(' t· (l\ Y Ì ~·d l'Ollg· rna l)t r j l g illdizio tle]Ja, l>OJ)O lnziou e J101Jerèl ci el ·anitario ». Co. ì 11a d eciso In . IV Sezio11 e d el Consiglio ùi tato co11 ~e11te11za 3 maggio 1924, n. 238. :\1 <t c1ne. ta. stat11iz ione è discutibile, specialn .ent.e SP i11te a in ::;e11so assol11to. Qttnlora, per circostanze lecite verificatesi 1lc1 cor s o d1el bienn io o s p ecialmente per eccess iva a nticii)nzi 0110 d ell a cl eli11c1·nzio11e di licenziame11to, il Comun e for1nnl i il g iudi zi o i11 base a bl'cve .. periodo di es11erimento, la delil)eTazione i1on . a r à viziata da violazione e.li legge, pe rcl1è q n est a non stabilisce es1)resamente lln ini11in10 di tc111110 i)rima del qt1ale il li cenzi amento i)e 1· ft.np del })eriodo di prova non sia })O sihi.le, ma pllÒ ' rerificars i n11 caRo cli eccess o e di sviamento d i potere. La situa1ion e, qt1indi, deve essere r:o11 s iderata eta. que~to i)1111Lo di vista di i lleg·ittimitù cl1e, per a ltro, non è essenzialment e J)l'egi.uclic ato d<tlla clrci i on e sopra tiferita - pit1t.1n:tn c 11t' da qlùello della vi,o l azi one di legge . Ma, guardando attentamente oltre il caso clecjso , risulta sern1)re p i ìt ev ic!e11te la n ecPs. it à di clifendere i cliritti dei sanit a ri 11e1 p eriodo di i)rova . Già ril e,1an11110 cl1e, per <.'S~ i il lice11ziam e11to l)tlò es ere tlelibe ra to se1i:.a 11ioli va:. ione, mentre per t1ttli p:li (tJtri j1111)iegaii comt111ali è P·spr essan1 ent e s tabilìto dal decreto 30 dic~mbt·€ 1923 , che rifor1r1n la 1eg·g·e comunale e pl'o\ri nc i9.le, l'obbl·i g o rlel l a n1oti. cc

1

1

i·r;z1 one

espress a.

-


1153

.... EZ lO~E PRAT1C.-\

Que"'t<t cc:cnz ione. cl1e e ·1)011e i san1tar1 cor1<.lotti nll"nrbitri u d ei Cornuni. è ilJ ogica e tt ·~urda.

<Jccor rr i1 i. i ·te re J)ercl1è si ffat tn nnnn1 n Iin ~ia col' re tt a dal reg·0Ju111<>11to. La giu1·ispru clc11za, cl' a Jtra pa1·te, h a esteso larg·amente la possibilità ct i provvedimenti arb itrari. f)i sse pri n u-~ cl1f' il li cc'nzin1n1c nto i>er H1te <le.I p e iiodo di p i'llYa p11ò esser e (letermi r1 aio Lla ragioni c1·o rdi1 1e <:1rnministrativo: risol111ione 11 011 p; iuridi c<t. pe1·cl1è la causa d el li cenziam en tu v r1u]11di d ell'esercizio d cl 1)ote re consiste 11ella pro 1Ja fatta dal a.11ita rio; in'a statuiro110, aln1eno, lP i1ri1ne se 11tenze cl1 e Je 11ecessità an1ministrative dove.t tero dip e11dere <la riform e jri utto. definite. contl'ollnbili l' tali lia legittimare i I li cenziamento, in q11anto la ~t abili zzazj o n e clr1 l'èì l) po1·to :.-t reh hr· s1atu di <)~t acol o a ll a ri forrn o.. l )o i fu lllOdifieata (111 e.·la ris0 Juzio11 c nel :-.enso cl'le bastn. 11n a cce.n110 ge11 erico ad u 1tcì 1·a g io•Jl P d'ordjne an1rr1lni8t r é1t ivo . se11 z<1 c:l1e ·u n a r-ifor111 a s ia n ltn e110 di ~cµ;natct, pPrc.:110 il licenzian1e11to sia Jegittin1 0. Co~ì 1'11 n1n11i[l1nent e apert a Ja via cl1e co11dn ce aJJ'a rhit1· io. Rece 11tr m ente si è JJresentato questo caso : i l Co n 11111 e d i F or111 el Io 1i e e n z i i> i I m e cl i e o e o11 dotto. p er fine del periodo cli pr ova. aYe11do il . ir1daèo die;l1i arato cl1e c111esto atto er a o pport u n o i> e1· 1·e11cl e1'(' J)Ossibil e la l'iforn1a \"Olt1ta dal d et:ret u '27 lr1 agg·i<l 1 9~3, ta11to l)llt - sogg it1nse un consigli er e - ch,e lo stesso · inedico co11dotto :.tvrehb e potu to ]J::l ri ceipare u l co.ncorso. L'interef:l.s uto oJ)11o~c- cl1e iJ decret~> 27 111ag·g·io l·end evH possibj] e qualsiasi J'iformn (ri(l11 zio1l<) cli f'ti1>e11 cli o, so111Yressio11e (li inde11ni tù, ecc. ) specj al m ente perch è, nel caso i n ,esame , si tratta va di co ndotta unica, e quindi la stabilitil n on . a r ebbe stata di ostaco.lo tt qualsiasj i·iforma astra ttamente jpotizzabile. Ma la I\' ezione ha trovato rllodo clj dil'e che non ri s11ltava 1 n nesso necessario fra la 1I10tivazio11e illegale e iJ l)l'O\-vedin1en to ! La leg·g·e da un a parte, la gi11 eiSJ)rudenzn Lball'altl::L 11an.110 praticameu te a,1111tdl aLu o t{uasi le g«.l raruie dei di r itti cl e i sa11it<tli i11 l) ro va ; q 11 est a è 1a r·ea 1t à. Si pc11~i a lle SJJese e a lle difficolià. d ci co11corsi, ag·l i spostam e11ti di fa111igUe - talvolta numer o~e e d i inter essi, per effetto della nomi11a. 1 d e1I' a~s u n zioì1 e dell'uffi cio i11 C·omt111i spesso 1011ta.ni: è eq1t o, l. g·iusto cl1e. d o110 tanti sacrifici. u11 sa11itario, ch e 11a tr asferito la sua fa1ni@:lia e la s1H1 al t ivitù in a ltro c:omune, sin espo~to al l'ar bitrio 1Ji11 incontrnJ1nbile, s.cnzn a lc1111a garanz ia '? • i c0n!=>ideri la pos1z1011e a11cl1e llal J>l1nto 1

1

1

1

cli vista strettan1 ente g·iuridico. IJ co ncorrent i} è dicl1ia rato t ecnica m e1 1te jdoneo; per effetto (leJl a non1ina, i costitt1i ce t111 l'rlJ>l)Orto gi11ridico J)i]8.tel'al e : è l ec ito. è gi ttsto cl1e una clell e i1a1ti , ... ja pt1re a 1n1nj11istl'azione pt1bblica, po::;;"'a i·o 1111 H~ re il v in colo, licen zia1·e il sa nita rio senza i11dicazio1l e di moti\·i, e qt1indi , eve11ttu).lm·ente, n.ncl1e j) e t· ll1 e l'O a1 · l) it1 ~i,o, e 11ossa ag·g·itrng·e1·e J o sc hern o cl el I a po ss iJ)il e pal'tecipazi cn e al n u ovo concor~o , co1n e se s i tratta.sse di rip eter e ùna gara s1Jortiva di tiro a s.egno? È n ecessario J>o1·r e 1111 freno l' \1 11 li111ite a tl eccessi così as<;;tL l'di. '\I<t, a ll o ..:tato d ella legge e delle tende11ze g· iuri ~l) L'nc.le11ziali. poco è d<t pel'ar e cla 11n'a11pli cazior1e piì1 rig·or osa e saggia delle norme jn vig·orc. Occorre cl1e proYvecla il i·egol am1ento a di. ci plinal'e acleg t1atan1.e11te il pel'io(lo di proY a e n :·ott t'a rre il sa11itario condotto a ll'arl)itri o e a ll'ironia. E da rileva r e, infi.11e, cl1e la rninaccia del l icP nzi aJ1.1e·n to ... incontrollabile, è talvolta un 1n c-zzo cli lJressione l)er ottene r e rinunzie e tourl i zio1li di \'er se e m e110 favorevoli cli quelle cl1e f111·0110 stab ilite e r e e ·p ubblicl1 e i)e1· in cit <:1 re .a Lla l)artecipaLio11e aJ conco r o. Il caso è cle.plore\role. m a non è purtropJJO l'aro. LVIII. - Revisione delle nomine posteriori al 24 maggio 1915. Il R. D. 27 maggio 1923, ri. 1177, ester1d€ ag'li i1u1Jiegati LlegJi ent i loc~ll i iJ d ecr eto 28 g·ennttio 1923, 11. 153, IJC l' la J)<.t 1·t c rig·ua rdur1te la r evisione d elle ass1 tn 2io 11i e si ste111 :1,zi Otl i deg·I i i111 p.ieg·ati fatte l)o ste ri o 1·1n~ 11t e ft l 21 in ag·g·io 1915. Il Con1t111 e di l .iv,01·110, p e1 ò, lic: e1tziò u11 impiegato, in a1JpJicazior1e cl el dcc1·eto 28 g·e11naio, prima che er1trA.sse i11 vigor,e il decret-0 "27 maggio. l\ fa l a J , - ezio n e cl el Co1l s ig·lio di Sta to , con decision e !\ gi 11g·11 o 1B2 I· n. 390, l1a a11nu ll n to c1t1el i1 r ov\··:!din1 ent 0 co11sidera11do cl1e la, r evisio11e d ell e l10111ir1e non er a consentita. agli. e11ti l oc~li antcriormer1te al citato clecr eto 27 i11 aggio 1923 1>c 1·('l1è il decreto 28 ge1111aio rig·t1n,l'clavu c. c.; J1 1siva n1er11e ~ri i i1 111Jieg·H t i d ello Stato. 1

w

Indispensabile per tutti i medici : l>ott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia)

LA LEO.ISLAZIONE SANITARIA

::

In rapporto ali' esercizio professionale ::

(Manuale contt:nente Leggi, Decreti. Re~ol amenti , Ciroolar1 e t utto 0iò cbe si riferisce all 'esercizio prolt:dsionale, ad uso dei ~1 ed i ct c0Ddot.t1. nei liberi es~rcenti. degli ufficiali sanitari1 e del perS-Onale addetto aj labo ratori tJ i vigilanza igienica). . N. B. - Coloro che intenoono non restare sprovv isti di que· sta veramente utile opera compilata in seguito a lle insistent i premure ricevute <lai let tori del e Policlinico », debbono affret. tarsi per chè l'edizione vplge ormai al termine. Prezzo L. 1 6. P er i nostri abbonati sole L . 1 2. 7 5 1n porto fr anco. fnvia re Vagli a postale al Cav. LCIG I POZZI · ,~ia Sistina • n . 14 - Roma.

'


1154

[ A NNO \XXI , 11'ASC. 33 j

l L POL I CL TN lCO

PR.O~_,ESSIONALE.

NELLA VITA

Cronaca del movimento professionale. Nuovo Capitolato ·p er i sanitari comunali della provincia di Roma. Il ràvprest•u tante dt.•l i>refetto di Rolll<l n Yvoca to c:om111. J~a llflro. il u1eclico i1r0Yincia le prof. (•01nnL Sirleu. il lll'l'~idente d0Jl'Orc.line tl<?i. 1uc<lici dott. prof. G<1 Jh·uga e il ~gr<'tario tlel ~in ­ <l~1c·ato in·o,·inc inlt' ra~l'i t<.l <lntt. ~h.:ola 'l'rn lli. l1an110 rag-giunto l"<t c•co1·(l <> st1i <.:<lPi~a ldi del lllLOYo cnpitolc1 Lo per i nH•il iC'i <..:oudotti clella v1·oy i1H:ia tli llon1a. 'fa li Cii Vi. ';l ld i. <.:h ' tlOYI'Ullllo a Yel'C l' èllJl>l'OYH· ~ione clella G. l) . •\ .. so110 riu11iti jn 1li,·cr:si urtic:ol1 c:l1c l-itll'itn110 ·0111nnicn.ti a tutti i fidn cial'i cle lla v1 ov i nci;1. ...~i ~ono sta bili ti i n1inirni di ~tiven<.li con le ~ddi7'ionali, gli aullle11ti quadl'enna li anche l)er i

Lire

Dolt. l>e Ili ·apia 1'' 'lit'c, ic.l. Dotl. ~lou icc-l Uarn1ir1e. id. D oti. 0~1 l (li Raffaele, id. Dott. (..,a sillo Nicola, id. . .. Dot t. l~e 1 linc:tt ~a \ .. in<·Puzo. icl. D ott. lli~lllia Giov<1nni. id. Dott. ,S;tl~;lno 1~0 111n1a:-.o, icl. ( '<t]l .

~ 1.

~;1 cco

RO!':t rin . . . .

~Iag!.(. :\1. Picone J~nrlolou1co (~('ll. ~1 . 'l'alarico nonif<lrio . ~. 'l'<' ll. .:\I . ('<lllllJ<1ll<t • \ nto11io ('ap. ::\J. ~c·a lel'i Salva torc C:1 p. :\1. ::.\lu s~o I >nsqnn l e t>L'ol'. Orsi (}iovn11ni, ~upoli

Pl'ot'. (';1st<>llino on. J•ietro. icl.

10

15 10 ]5 ... .) ~o

10 . G0.10 1011 :)0

.-·. ;j:). -'> I ·'·l 5:-i

. ·i~. 2fi

50

::?00

(e ()11 fin 11 (/ ) .

1

&lnitari anzia11i, I ' obbliga toriet<\ dell 'ambulatorio con la. relativa i11(ll'uni tit. 1'obbliga t(>ripti1 di l111 mese cli J>Cl'llll'~~o :-;tr;tordinario ogui q ll•t l tro a1 111 i a carico tlel C'ou1une i.>er l 'alle11amento <lel iuedico condotto nelle c:liuichc e ·negli ns pcdil li. Per i congPcli, l)crmes.-;i, l ic:e11ze l'l'l' Inala t ti<-> e<l ni::;pettatiYP il trn ttan1ento do,·1·ù ('~:-;<'J'<' ngu:11<' CJIH.' llo degli illllli('g:l ti COillllll<tl i. l \~ r i n1ecl ici (•onclotti <'11<' ahhi<1110 <·ou1pintn n l n1t•110 1.J t.1n11i di ·er,·br.io i '-011111ui potrH11110 l'<>Il<:ederc i· i11t \g:razion della p •11:-;io11<·. 111 ~eguito acl u11a c:ircolnrc di questi gio1·11i ùcl 1nini .rt:ero cl(•ll' I11terno per ol'•l rin1ane l 'elc1l<.:o u11ic:o tino a 11na tH.lo i 1011 si <t<lcli,~c•rrit ,, Ila <:0111p ila;,,ione di u11 regolan1ento. l Stl esposti l)l'i11l'jl)i i fOU(bl n1011t.<1 l i obhl ip:a tori cou c:o rcla ti f o r n1era uno il va rd i ue pt' r l:l <:o 1u pila zi<>11e <li u11 t'.<-lVitolato ti1>0 <:Ile l'<·ùip:t•rù J'l' fti<'ir> ~anitario 1>1·ovi nr·iale • t·he ~t·1·yirù di p;uid;l a q nei C-0n1u ni cl1c lo 1· iell i('d(' ra 11110. ~0110 :-:tati fì~~àti a11(•he g· li . tipen ~l i JH't' g-li u1li -

;I

1

ciali sanitari t' l>l-'I' le le,<1t1·ic:i.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. Continuazione

i.:edi .fase . :3~) .

Dott. Tosone Giaeo1110 ~alerno Dott. Staibano En1ilio.' i<.l. Dott. Aliìnito Giu . ·cppe, id. . . . Dott. Ca1)one Allwrto , icl. . . . .

Dott. ::\IanganC'll<"l r;-oranc:e::;co . id. Dott. Luciani Gin e1>1)e, id. Dott. Gugliclm i Guglielmo, itl. Dott. Zarra Nicola, id. . .. Dott. P estr e lli R.affaele, id. rr('u . ~1. Rcnla Enrico, id . . Dott. Caterina Eugenio, id. D ott. PefJf' Guglie lmo, id. . Dott. Garibaldi P., i d. . . . T~n.

Lire

1:) •

10 10 10 13

15 2;J

20

10 70 10 30 20

) I. Vitale ~ico la . . . . 35 Dott. Greco Rnffaele, Saler110 10 Dott. Pane Do1110nico ifl. · . 10 Dott. T alaJ·ico •.\f'hillè , id. . 26 Dott. Giorùano J\l1lttco, id. 15 Dott. Conforti ~li ('l1cle. id. 25 Dott. Oricchi<> Giunio. iù. . JO Cap. De Martino Roberto . . . 58.20 Dott . Cuf:iro cav. ~a lYRto l'c . C11Ya dei 'l'irreni 15 Dott. Spolidoro, i d : . . . . . . . . JO f) Dott. !\iarcal<> G11glielmo. id. . .. Dott. D i Domenico Guz1nan11. icl. 10 J)<)tt. Sa lsa no Gaeta no, id. . . . . 50

CONCORSI . POST I VACANTI.

:BORMIDA (Genova). - L . 6000, oltrP IJ. ;JoO nff. "'il ll., L . 1200 trasp., r.J. 1200 c. Y. S<:<lt..l. :Jo ~Ptl. 'o. EXZ\. Q.c.:n3dnlc Cii;ile. - Chirurgo-aiuto incaricato d e l ~a binetto cl'indagini cli11iC'hP. :-\<-;1 denza ·i.5 sctternbre. l )oc11men ti di rito e 1ito li compro,·a.nti ln con1pctenza clel Cèln<lida to nr1l1 dnc brancl1e r ichie te. TJECCE. Gong rega ~i 011" di <' r1 ri I ri. \" olen<l o~i rirnettere in f11nzionP i l ga binPtto ha tl°<•l'i0Jop;i1·1> <ll'll'C>spf!cla l e, ~i accPtt.a:.io <lon1nn<le l>Cl' ns511ruc•rllt\ la clirezio11e all<' <·ou<lizioni cl i ('li i 111 •1 C'H}li tol;1 to esistente 11elln ~<'~rete1· i a. I~oor : Oonsiglio d<'{lli <Js/U' r!ali. j lecl ico pri1na rio ; vedi fa ~f'. :1-l. • ea cl. ore 1 G ciel :1) :etten1 hrc·. :\l.\GLIANO R .,111:xo <Ron10 L .i. :io g·ior11i d;1 l :> agosto; i :.. co11dotta (ci ttà), con p iccola zona dell;t :.!' (cnmr)np_-11:1: 1nC'zzo (l i trasp. fornito <l al C-01nune). I~. GOOO re~iclcr1ziali, r on ;J quinquenni clecin10; ues.:una indenn. c.-v. : T'· 500 11 IT. i::;an. ?\lONTEPULCI!\NO (1 'iena,). ~\l 10 l-;(•tt .• l)er .\hh;l llia e Gra<'('ÌUDO: r~. f}.~00 11CJ' 500 ] Il'()\".: acldizion. l . 1 ::;o ogni 100 pro,r. o frazione cli 100 in più :

J,. 4000 traRp.; e.-v. : 8 trie11ui vente.~in10. Età lin1. :30 (s i a). Re~iden7.a e11tro J r) gg. (sic). c-hif\<l~·rt­

anuu nzio. .Koyr JJ1~:t:RE (A.les.sr.indria). (JSPf'd alc <li ·'-'· fJ1r1 -

::\I@(lico e cl1in1rgo pl'imari; vccli fa&.:. :1-1. SC'tifl. 30 i:1ett. l • \H.:\L\. ().spi.~· i G'i?:ili. - Cil1que ur-;sistc11ti P1l't•ttiYi 11pll ' Ospedale :\Iag!?;iore: 2 l'>el' 10 T)iYi~ioni Dted .. 2 per le ehirurg. e 1 i>cr il Ri1)<'t1·to TullCl'· <'Ol ot i<.:i e i l l:iipar t o I11f~ttivi. J,.a uren da i1011 oltre tre a nni, i>urcl1è non si s ia pr estato ::;ervizi('t sta hilP cli :\. ~gte11te i11 <letto Ospedale O(l a ltri. 'I'itoli etl e~1 n1i. T1. 4f>OO oltre c. Y. i11 l .. J., 00. dinria di J;. 20 IJe1· ogni guardia. quota i1artP tasse di cura e 01)eruz., alloggio, ,·itto i1ei gior ni cli gua r dia : ull 'l1l timo jndicato dis11e11sa da lle guar die, vitto giornal . e i ndenni tà SJ1eC. (l i J;. 600. DoC'u n1. :1 ll'1\.n1min. i>rima delle or e lG dcl 15 sette1n brc. • i>eccl1ietto esami. FJtà li1n . 35. LffiCio entro 15 ~iorni. Nomina e conferma a 1111ne. ('hietle re annunzio . \ · r rAHO (Udl1ie). - Scad . 10 settembre. Stip. 7;)00 : i11ù. trasp. 2.500; uff. san. 500: doppio c.-v . : a lloggio e orto gratui to; abit. 2211. R icl1iedere chiarin1enti Segreteri~ C'omnna le.

co1110 . -

..


f:\:'\~O

X\.\l. 1'ASC. 35]

1155

SEZ IONE PRATICA

1

f; . 7800 aument<lbili a lii·e ll,200; per uff. san. L. 300: per bici<:l. T.1. 200 (sic) . Ab. 1298. Sca.d. 20 sett. \-OLTIDO (Cremona). -

collega disposto so titnirn1i 1ueHe settembre. Rivolgersi <.lott. Garberini Vitorchiano (Roma) . c~erco

~

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I 1 \lott. nlario Collina, <.lella l>i rvzio11e U l'Del';tle di Sanith l-'ubblic~1, è ~·ta to J·ec:e11t01ue11te promosso tl l gra{lo cli Ispettore g·ene1·n l(l. C<>ngratula.zio11i cor<li;.1li al i1 0:-5tro ~o lp1· tL> P Yalente collaboratore.

Il <lott. J)l'Of. r etrilli G. I~u i gi, nllieYo dell'illustre senatore · No-varo e libero clocente in patologia spec. chirurgica presso· la Tt. TJniversità di Genova, è stat-0 con jecreto 1uinisteriale in clato 1° luglio u. s. nominato, ' in seguito a concor so, per titoli nel qu:ile egli ris11ltò })rimo assol11to su 36 concorrenti, direttore e chirurgo primario dell'Ospedale Civile di Derna (Cirenaica). Rallegramenti.

NOTIZIE DIVERSE. Missione malariologlca internazionale. La Missione 1nalariologica di cui demmo g·iù notizia nel fase:. 32, nominata d~11 ( 0lllitato d'igienl' della S-Ocietà (lelle Nazioni per stucliare l 'inciùenzH della lnalaria nei paesi d<'ll'Europa orienU.1Ie e meri(lionale e proporre i rilue<li r elativi, co1111>ost,1 di eminenti studiosi, è giunta n termine del suo r ia ggio in Italia, ove i ùati da <'Ssa raccolti verTanno elaborati in una relazione. Il 21 ugosto la ::\li ~sione yenne ricevuta presso il nostro C-On~iglio ~11periore di Sanità. Alla ce1·in10Jtia erano presenti molti ùei 11ostri viù eminenti 111alariologi e altre spiccate persona lità; facevano gli onori cli casa i f'unzionn ri de lln Ra11i ti1. P a rlarono ::1 dott. Messea, nuoYo clir0ttore ge11e rale della SanitiL, il se11. :,farchiafava, presiòente del C-Ot1siglio Superiore, il quale annunziò un Con·v egno internazionale di malariologia organizzato a Roma per la IJrossima J)rimavera, il dott. Lt1tra1·io, presidente della ì\li.ssione, e il prof. Léon Bernard, in nome dei colleghi stranieri. II Bernard 1nise in luce i progressi compiuti dall'Italia i1el campo sanita1io; in J)o. rticolnre rileYò <:he l' Italia ha fatto 111olto progredire le nostre conoscenze sulla malari.a e sui mezzi per difende1'1Sene: a tale riguardo l 'oratore mandò un plauso ai rnalal'iologi italiani presenti ed al sen. Grassi, assente. Salutò, jnfine, Roma quale 1niadre ideale della Società delle Nazioni. Dopo la ceri 111onia fu c,ervi to 1111 sontuoso rin fre·sco . 1

Corso di perfezionamento in Igiene. Si territ ne11:1stif;t1t0 <l'Igiene di Palermo, u par tire dal 15 ottobre, i)er aspiranti a lla carica di ufficiale sanitario; vi sono a mmeooi laurea ti in medici11a, veterinaria, chimica, chimica-farmacia

e scienze 11aturali; tas:a ùi I.J. ~100: i>cr i·uso del microscopio (qt1alora n on se ne sia })1·ovvisti) I1. 50. Si te1·rit conto <.lell'Ordine di p1·<..\se11t.1r.ione delle <.lon1;1nde.

Certificati medici per i conducenti di autoveicoli. I

Il «Nuovo Regolamento sulla <.:irc:olazione <.li tutti i veicoli ·ulle ~trade eù a ree vnobliche » all'a l't. 51 OOIDlll<l ~ 0 dit le Hcguenti di~IJOSizi oni per il rilascio cli certificati tnedici ai conducen ti dl n ll toveicoli : (01nissis) - 3° Certiiicato di un 111eàico iuilitare o cli lln t1tlic:iale i:;u11itario, con fi1'll1a ] l'~<t lizzuta P di data no11 ante riore ~t 3 inesi, dal qua le rist1lti : che il richiedente non sia affetto da n1ulattie fisiche o psichiche 0 no11 vrese11tì <lefici011ze organiche di qualsiasi specie che gli im1H~disca110 di e:o11durre con sicurezza lln autoreicolo: cl1e no11 preS'enti sinto1ui di )ntossica2ione alcoolica; .,, cl1e possieda il 'IJisits complessi-ramente non i11feriore a qitatt oràici deoin1i (taYola di Snellen) purchè da un occhio non inferiore a cinque decimi ottent1to un.che con correzioni tli lenti; ' che percepisca la voce di conversazione ad a 1rueno metri otto di dis tanza da cinsc1111 orecchio. ~ in facoltà (lel Circolo di sottoporl'e il ricl1iedente })ri111a dell'esun1e n. -visita di Yerifica da parte di uu 1ueclico no1ninato di ufficio ed a spese del richiedente medesimo. .t\.. titolo di eccezione ])osso110 ye11ire a iulllessi a1l 'es..'1me di idoneità anc:h~ i 1nonocoli che possegg·ano u11 vis us dell'occhio no11 infe1iore ad otto decimi. No11 corrispo11denclo i r;ertiticn ti alle predette disposizioni, che attunlmente sono giit ili vigore, Yerrnnno senz'altro respinti.

Nomina a sottotenente medico di complemento. La Gazzetta Ufficiale rjel 9 agosto, 11. 187, i111bblica il R. D. 3 gi11g n o 1924, n. 1216, conce-i·nente la nomina degli u.spirant.i 111edici a sottotenente di complen1~11to . · Art. 1. - Gli aspiranti medici, che . a lla ùata del :Jl <licembre- 1923, a bbi.1no consegui to la laurea in medici11a e chil'nrg·in, sn ranno 1101Uinn ti sottotenenti medici cli complemento, 11urcl1è alla data stessa non abbiano su1)erato il 39° anno di età. Potranno ottene1·e la no1ninn n sottotenente medico anche gli nspiranti n1edici la t1rea ti in medicina e chirt1rgia, cl1e al 31 dicembl'e 1923 abbiano ·t11X'rn to il 39° anno di etiL, J)urchè i1e facciano do111n nda <?ntro ,~ei 1nesi clalla <lata <li l)Ubblica7'ione del pre:-;er1te decreto. E ssi sa ran110 inscritti nei ruoli degli ufficiali di complen1e11t o o di risel'' Ta , a loro scelta, o~serv.1ta tutt.'lvin 1.1 condizione di c11i n.11 ·art. ù <](~l R. d<:>creto 30 dic0111bre 1923. n. 2997.

_i\.rt. 2. - I~ nomine a sottotenente medico di con1plen1ento o della riserva, di cui al precedente articolo, saranno effettuate con anzianità 1° gennaio 192-L . i\.rt. . 3. -- J. .e <1is1~08izioni del 1° com1nn {lell '•trt. 1 del presente decreto snranno applicate anche agli aspiranti medici che avranno conseguitd la laurea


\

115()

ll. POL ICLLNfCO

i11 int~dieiua e c hirurgia posteri0ru1c11tP n l ::i dicembre 19'.!j. T~a loro i1oru i11a a ~ottoteu<·nte nn.~< lico <li co111plemcntò &ll'~t a ff<:'ttnat..'l co11 n11J1:ia nitù di grado corrispondente al J)rin10 ~i-oruo tl(• 1 1n<'~e ~11ccessi vo a lj11ello 1lel c·onseguin1ento della la11re;.1. Art. 4. - Gli ~1spira11ti medit:i <'Ile no11 eoni::;eµ; t1ano, in ba se alle nreccù uti di~1)osizio11i, la nondna a sottotenente medico di cou1plen1cnto o della riserva. sn ranno dispcn.·ati, co11 tlet et1uinazione ~Ii11isteriale, dà o~ni obbliµ:o di ~-c1·yizio militart~ C'Ol 31 dic:en1brc dell'nnno i11 '- ui co1npiranno il ::90 anno <li C'tà. od n11chc }Jrima. n e l <:a ·o ùi l'i«oJIO!';Ciutn i11nl>ilità liRica nl Kervizio 1nilitare. Quelli tli e. ·i <'11e ave~sero gi:'l suilerato tale li1nite di etit saran110 cli~pens~ ti da o~ni obbligo di ~ervizio militare dalla <ln ta <li vn bbl ira7.io11e <l<'I presente decreto. Art. 5. - I :-:ottoteucuti cli (·on1plP1uenlo o tlclla riserva. no1ninn ti ill fo1·z:t <lel l)l'<'~11te cl c:reto sara11no diRJ)en,·:J ti chtl ])l'C'Rtarc il pre. c·ritto l>t'l'iodo di ser,17-io lli J)rin1a i1o n1ina. 4.\.rt. (). - J ,n lC'gg'E> 21) ll<ìYelll hrc 1!)2:i, 11. ·>:)!)l. (• <1 hl'Og<l t:l.

l><•dicatosi i>O,~<;Ì<I <l~}i SLUdi, tl-Opo intenso tirotiJliO eotupii1to ~peeiol~u<'nte col Tanturri, che era suo conterrano e cli c:n i fn scolaro prediletto ed assistente, i ~uoi l<.1vori scientifici lo misero presto in prima linetL fra le gioYani Hl)Cra11ze della D.ermatologia Italiana. J~ spcra11ze i1on furono dP.l11se perchè, <tll~t n101t<' d e l ~r:ir-stro . fu chin1n11 to a st1ccedergli 11< Iln <'<1tte<lra, aY<'nd o <.'mulo i l eompag:no di ·tudi e d :1 bruzzc~ .111chc lui, ltoberto 'ampa11a, col qn;1le peraltto, ma lgra<lo le ai1tiche ti,·o.Jità, iuautenne di i>Oi sempr<' conRn<'tudi11e di n n1icizia frn t<'rna sinceramente ric.1mbiata : esempio qnesto di nobiltà di ani1uo <.. <li elevn t<'zzn (li oontire cl1e inerita e •rtò cli es~cte adclitn to. E i11utih.") l'icor<la rr l 'opere;l di T. !)(' ~rnicis quale clinico ed in[-;(•p:n<t11tc 1>0iel1(' ('~F;a è <'onsacrata dalle i1un10ro~· ~<'Il<'l'<lxioni di :-;tuò(>11ti <'dTI<:a ti alla sua scnol<.1. dalle infinite p11bblict1 zioni ~ue e dei suoi allievi e dai non1i di qu e lli fra i s11oi anti<:l1i assistenti e collaboratori che. Hegt1endo ] f\ orme <' 10 tradizioni <lPl ~In e. tro, <'l1H'l'go110 ora • r~ell'insegnaiuento -;1ni v\::r~itario e n<'ll 'esercizio j)l'OfP~!4ÌOila l<.).

stut lu11gèl cl onorat:t c.:a r1·iPra !'.:it·i<'ntitica eùbP il clegno c:oronnn1ento n<'l c:ongrei:;. o interna:1,ion.tle <li Der1nntologia f' ~ifilogrnfia, tenuto~i i11 Ron1a nel 1912, nlln <·ui Jn·cffiden/'..<l Egli per unùnim() <le, ign~ zio ne fl.1 c:hiamn to <' nel qual~ r<iccolse gli 0111ng~i (' le felicitn.:1.ioni dei più eminc11ti collcg:bi eo11,·c nt1ti <là ogni part<' tlel n1oudo. Co11 lod<'Yolp i><•n:-.iero il con1itato ordinatorl' prO})Of.;C ed ott<'unc eh~ il residuo atti \'O d ei fondi rncC'olti per il c·on~resso fosse destin<tto alla foncla7'i<>nf' di un prc111io bicn11èlle p0r J'i11t·reu1ento d<'ll<' tli~eiplinc• cl(ll'lllO~ifilogrnficbe <' Y~niR~<' intitolato ;1 l non1(• cli ' ron1111n~ J)t' • \inicis. Questo 1)remio, :t111rni11istrato )ra lalla ~ocietà Italiana di J)er1na to lop;i:l P ~ift log ra fin. <-1H• l'(lCf)llt<:'1ucnt~ 1>1·oprio ._, questo :co1K> veniYa erett.1 a<l (lnte n10 ra le. ricordcrit per Rem1>re a lle venture· µ;en~rnzioni (li ,.·tu<lio~i. il nome di un uomo cosi be11emerito clclla ~<:if~nza e d(lJJ'insegnn1nento. 1.. a

TOMMASO DE AMICIS. _.\rnie;is, il <lcca110 de i clerma tologi italiani, i!jiù direttore cl ella f'linicn. dcrn10. ·itilopatica di ~npoli, i:;cie ur.into e 111a<:>f.;t ro insignt'. morivn. giotni or Rono più ('il<· ottn11t(\1111c t1'n il co1npianto nna 11in1c <li <Junnti lo co11obbcro J>Pl'AOnal1nente {> .~010 Pl"r f•tn1a, e, si J>Uò clire, <li tutta la l)Opolazione 11;1poletnna in HH•zzo n l h1 qn:ll<' Cl«L

'l'on1lll:1 !-;O

J)p

popolaris~in10.

Benchè <la 1110Jto ren1vo :lY<'.sH<:! Jns(·i:ito l'i11seguan1c11to e t1·;u·;corres:se gli ulti1lli s11oi :inni ll('l riposo, a <:t1i gli dava diritto 11nn l nng:l <:'sist<>11r,..'1 di layoro e <l 'incoruparn.biJ(~ ~l tti" il ù :-;cicnl ifi<.:a e vtofe: ·ionale, e nell 'àffetto clell:t ~n n n<lo r;1 tn fn1x1iglin, Egli non era nn di1n<•11ti<.:a to : t ntt'<Jltro ! Si può dire :t uzi che l.lo11 Yi fo~s(' n lC'u11 c·o ngl'<' ~so o rinnion() cl i clcrmn tologi i11 c·l1i, vc1· nn;..t l'ù.gione <> i>e r l' a I tra . il uo 1ton1e i1on ricorresse a cagion cli ouo1·t'. e 11ou fosHc rie,·oc<ltn 1a snn. e n1ine11rc figura d i sc:ienzia to e di 1nncstro. Nato da cos11icna farnigli<1 di .\ lfeclcna in tlbruzzo, prin10 di iina sc:l1iefa cli Ynlo1·0. ·i fra teJli. cli c ui ciascuno 11;1 .ta1n;'>ato u11'ini 1n·o11t:1 in<lelcbilc della lH'O!)ria attivitit nobil111e11tt' :ves<t. o nelle a1·111i. o i1~lla scie11'./,a, o 11e lla 1>-0liticn. l•Jg;li rias~umev.1 IP qualitit cl ei ~noi ro11terra11ei el1e dall'asprezza dei loro lllonti degradanti si110 alle dolci marine del l ' Adriati oo ritraggono la :fierezza f\ la Iealtit tlel <'nrnttere associntn nel in11;1ta cortc>sin ed <'S1n111si Yitù <li 111odi . ...\11i e,~o tlel collegio medico cli ~apoli negli nltin1i. ·situi a11ui della '1on1inazio11l' bol'bo11ici1. il . tlO nome è iicordato clallo 8torico R. De CeRnre frn q uei giov<lni aniu1osi i quali prepararono la celebre ri,·olta e:ontro l'odi;lto rettore Cal·uso : • pri111f1 . ·<.:inti lln (le lla riYoluzio 11e liberale cl1e di lì n J)Och i n1esi (loveYa !'icno1·01·0 <lalle fondnmenta ln sec·oh·t re t ir;l JlDia e far i·in11il'e fi11almcnte l'antico R€gno nlla gra11de nladre Itali::tna.

,

'

1

~

0na tore <lel Regno, l)re8idente per due Yolte cl<'ll•t ~ oci eti1 Italiana cli J)e rn1atologia <' ~ifilo­ grafìa. inembro di numerose Accademie nazionali P stra11iere . '.r. De ~..\micis c·o11servò senlJ>re. pure i11 n1ezzo a tanti onori P distinzioni, affabilitit <li 1l1odi e maniere corte ·i, da ,-ero gentil11omo di r.1z:r.a, con quanti lo nyvic.:innYùno. Iru sua. eara.t1<'ri~tira anzi, coaclit1 ''a to i11 qt1esto cln tuttn, la ~na distintissin1n f~1n1iglia, la signorile <>spitalitil lntgn1ne11te eRe1·citatn i1ella sua casa <li Na1X>li. pi<'na cli ricordi cli opere di arte rac<·<)Jt<.~ specialine11te J1cll' .A. bt·uz?5o natio. .\i 811oi cari, nell'orn. doloro~a ùcl <lista<'<:O, sin110 cli qualcl1e co11fo1·to n JJ~1 irrepa r abile p~rdita . il coròoglio l1nanime (')1e accompagna n~lla tomba le ~poglie del loro enpo venerato e l'ese111 pio no11 l)erituro, cl1e Egli la scia, di una lu11ga <'Sistenza dedicn ta n11ican1ente agli ,studi, al sollievo <le i mnln ti ed n l culto d€1le p iù nobili idealità . \TL~CENZO

~JOXTESAXO.


(AN~O

:\:\Xl. J?.\, C. 35]

1157

SEZIONE PRATICA

« IL POLICLINICO >

<IL POLICLINICO » SEZIONE MEDICA Il fa cicolo 9 (1° settembre 1924), cl1e trovas1 i11 cor o di tan11)a e eh.e aJ)pena pronto s1)e d1 remo ngli' associati dell a Sezio11e stessa, con-

tiene i seguenti lavori originali : I. E. Trenti. Sop1·a un caso rt-i lil111or e printi liv o

del

f e g etto

a

lentis~in10

<lecor . .·o

SEZIONE CHIRURGICA .

Il f a!:;cicolo O t15 sette mb re 192-1·), che trovasi i11 corso di stampa e che appena pronto spediremo agli associati deJl n ~ ezi on e stessa, co11t errà i seg11e11ti

(Li 11f oang io eridole ii u n1" t ) . Il . A. Businco e P. Foltz . Co 1i trib'uto ariulo11io-patologic o allrt patogenesi d ell e e.vato-splen.o·niey u li e JH a lari che ( cou 11articolare riuu arrlo a l co11fP ano d el l r ·

JJl.

« Gitterfa.sern »). G . Biondi. Contribttto cl inico speri n1 en lal e erl irit f 1'JJ rei a -:.io1ie d e llli r Pu :;ionP di 11 ij111ans 1'cl n d Pn B p1·a h.·

11W"

L AVORI ORIGINALI.

I. - A. Caucci. Dei di1'<'r lico li t su / ({yei. II. - G. Fan·t ozzi . . ull<l poloy e11 Psi e ~u l 1

Ilf. -

ll'at-

to111r·1il o d elle parotiti post-01Je)'flto1·ie. S. Gussio . .1'.ull'1LlcPru d i gi1ln.n/(' src o11rl n rin.

A RICHIESTA SI INV I A NUMERO DI SAGGIO

A RICHlESTA SI INVIA NUMERO DI S AGGIO . . . .

l nou abbonati a l la predetta ·Sezione ~IP.dic a. potranno r 1 c&vere copia di quest-o interessantissimo fascico lo. 1nv~ando \'aglia postale di L. 5 a: (;av. LUIGI POZZI · Via ~istin a . n. 14. Roma . Oesidernndoln ra ccomandato e al sicuro da s·mar riment1 postali . a1Z2iunJ,?ere 50 centesimi.

I non abbonati alla Sei.ione Chirurgica potranno ricever& copia di questo interessantissimo fa.scicolo. inviando vaglia postale <li L. 5 al L'av. L UIGI POZZI - via Sistina, n . 14, Roma. Desiùt:ra11dolo ra ccomandato e al sicu ro da sma rrimenti postali ,. aggiun~e re 50 centesim i.

Indice alfabetico per materie. Aneurisma dell'arteria bas ilare simt1lan. f> (( {/ . te i11tossica~ione ùa oppio )) Bacillo tubercolare : varietà . )) Bibliografia . )) Bronchite cronica : tra ttalll•~n to )) Ci.sti d'echinococco a. sede int1scohl l'(' Cisti d'echinococco del fega to r ecicli ,.n )) erniata i11 laparocele . Oisti <.l'echinococco Rnppur:1ttl de lla reg-1one peri1·enale clestr<t : as<.:~sso snbf l'emico : J)le11rite destra . . ))

1180

0 1onaca d el

))

1154

))

1148

))

1156

))

1137

rnovin1 ento p1·ofe.c.;sio1iale

Cute e raffred<.l a n1"nto . DJ!l _c\.~iIOJS ' '.r. . .I • Di. menorrea e sua e:ura Empie1na e:ro11ico : i>reve11zione e tratta-

mento . . . Fibromi ute ri11i: cnra c:hirt11·gica o radiote raJ)ia? « JI'lnor genitalis )) J1elle Yergini . Ga11grC'11n polmo11:lre: tratt<1n1<'11to «011 1.1

tl«lC'lleo-tiis to lizznzio nc <; l'a~si : ricerc:l1e ·ulla ùigestione . Infr•zio11i pue rpe1«1li : ,~terop roteinot ('ra1)ia . Jn.·et t i : r~cerche Rnll;1 trasmissicn1f\ <li 111nla ttic i11fc>ttive co11 specinl0 tigna rdo ~111 :i

veste .

.l.lala.1·ici (li r1uerra:

JJ<} I'

i -

di guerra provocaf<.) e~ ~iI11nlute : diagno ~i po~tnma e cura ttcri tardivi .

1..)..4:J

ll-!9 11-ll 1147

] ] :32 11 ::4

Tip. Cartiere Centrali (S).

e

S0l )l'è1 V\'Ì \'CllZù

))

))

. . . .

0 rài1'ii dei sanita ri : auton-0rnia . . Osso sesamoi(le nel te11di11e (lel bici1>ite crurale : disturbi funzionuli: cura . Paralisi m on olaterale tlel faring·e: diagnosi per mezzo ùell•1 fona zione 1

P e rtosse : ,·accinote.rapia ))

.

Kefriti : ne lle Nenrositllide. <.:01ue ra ttore t·tiologico 'le lla si11clrollle di Jlarkin5on . . "l'lo;n.i11.e posteriori al 24 1.n a.ggio 191 5:

rev·isione

.

))

»

ll42 1149

))

li~~

))

'1153

))

115]

))

114~

)) ))

114rl 11-17

))

1127

1140 1139

F5rrnitari ooul u nali d ella pro vi.n cia di Jlo·1 na: nuovi ca pi.tulat i . 1 an·itari co ndotti. : (lisciplinnn1e11to del

))

113+

))

1152

»

11:3G 114:1

ll4U

))

1143

per iodo di vrov a

Solco trasversale sopra-ipognsttico : c :1-

))

1143

))

11:>2

si'8tica semeiotica . ~tnto epilettico : C'ura co11 1t1111i11al sodico St1iciclio e s tagioni . T crmon1e tri cli11ici: utte11dibiliti1 T orcicollo musco In re : pn toge11esi Trofoedema 11ervoso; t. linfatico •

l14B

Tumori intrucranici: localizzazio11e Urine: ricerca del glucosio

))

1142'

Reazione di Wasserm!l.n11: i·icerch e

))

))

l"a !f.

1147

11R9

~faluttie

Ron1a, 1924 -

:\Ia n1m t:1lla: linfo H 1'<·onl n l>ilaterale 1>r1mitivo . . . . :\Jotte i)er di. sa11~n;1 n1nnto : rivivi~cenza

)) )) )) )) \ )) )) ))

1149 1148 1146 114! 1145 11-l.

L . Pozzi, ed. resp.


{L

·•

POLlCLI~iCU

( P .\GIXA

DELL'A~l~J l ~ I STlL\ ZIO.\'E)

SBZ. Ptl.-\Tlt:.\ X. 35

Dai torchi tipografici è uscita l'importante ed attesa pubblicazione del I

P r o i :. I > o t t . Leo:ria..rcJ o

I>oxll-ii.:rii c i

I

Docente di PRtol ogia C'hi rnr g-i ca, Clini ca Chiru rgi ca e :.\lPdicina Oper a toria Hella R. U niv e rsità di Roina

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA • Il •

B

,

Prefazione dPI prof. ROBERTO _,\ LESSANDRI Ecco co n1 e :=;i e:=;pri 111 e l'lllnstre pro t'. Alessandrl nella PrefHzione ch e si è d egnato <1 L1esto nostro vo l t1 rn e :

~crivPre

per

" Piccola cl1irt1rg ia e 0hi.rurgia cl i \1 rgenr,a. "Ecco cl1ie rapitoli cl~lla cl1irt1rg ia cl1e ,·engono lnolto 8J)t'\88<) 11e11·i11segné.tn1(_)11to r li11ico trascurati o Rvolt.i n1 en o estesanJente degli étltri. e r he jnvece rlovrel)bero per Je necesr.:;ità clella pratica, i11 s1Jec ie per coloro cJ1e étppenét la.11rec.1ti ,·og]io110 o clelJho 110 ekercitare. per lo i1iù in picco li centri, cost_it11 ire la parte tJi LL i111-porta11 te . " T.Ja così detta _piccola chirt1rgia è l'1111ica. cl1irurgia ch e si J)Ossa fare, 11elle can1pagne e nelle mi11ori città, dal 111ecli<.:o con clotto speRso "isolato e co11 scarsa possibi]itù, cli co11sigli e di aiuti. E per lui non è piccola; e nep1)11r0 per il 1nalato ! Spccial111ente pe1· · t1ttto quello che rjgt1arda la preparazione, l'a11estesia. LI T11atcrjale, q11alu11quc e:1tto operati,,.o, <tnc11e iJ pii1 sernyJlice. 11a la sua irnportanza, p ojc}1è 1<1. tra~ct1ra11za di n or1r1 e. c}1c c1evo110 Psse1·e seguite. con1e per inter\Tenti pil.1 complessi, può d0ter111lnar c co111plicazioni gravj, che a11zi si vedono segl1ire for se l)Ìll ~pesso a piccoli atti operativi clic non ai grandi, p ei quali la. prepara~ione s i fa ~e111pre con rnaggiore attenzione, e si richiede un chirurgo pi"l1 provet t.o . .. Preziosa è perciò tt1tta Ja pri111a parte di questo nuovo l\fanuale. i11 cui cor1 esposizione c11iara e precisa è riasst1nto tutto quel] o 0l1C' è indispensabile per ]a preparazione e la conciotta di q11alunql1e intervento e l a part(l qua,r ta cl o\re è esposta. la tec11ica, delle operazioni più co. lll ll l1 I.

··La chirurg ia lli t1rge11ia è raltr() capitol<). di cui s 'i11ten ùe senz'altr<) l·i111portanza essenziale. <2uì spesso non si tratta di piccoli intcr ve t1ti. e:i11z i '> in questo ca1npo in cui possono occorrere i caRi più clifficili e co1)'.lplcBsi e non solo per la tecnic<:i e la conclotta dell'operazio11 e, 111a anc11e tJer Ja. diagno. ·i e la indicazione e sopratt.utt(> tJe1· Bapcrsi g t1idare e decid Pr e dl1rant(l l'atto operativo, ch e può port.are a variaz ion l"' èleJ piano preRt.abi1it~o; si richied e ciot R})eAso esperien za e al)ilità di cl1 irl1rgo const1111a to. "Pure è l a rl1i1·urgia, che chiunqt1e puè> essere per n ecessità costretto a co1111)iere; non si può rimantlar ]"intervento e occorre prende re una clecisione rapida ed è spesso inèlispensabile s aper g iudicar e i·et.tamente e inter ve11endo o applicando g li opport11ni ausil ij , so1)rattutto non i1uoccre e l)l'0\ 7 \ 7 edere al Roccorso più urgente. rinviando quando ò possibile, quello definitivo a m o1nento 1nigliore e a n1an i più esperte. "Verità. indiscussa è che in guesti. cas i i· esito della lesione e spesso la v ita del malato dipende dalla condotta del Jnedico ch f\ pri1no l o esa111ina e l o soccorre; l'esposizione pl1r succi11ta (lel Dominici nelle molteplici e\renienze di traun1i ed in genere di. lésioni che richiedono urgente int,er\rento, può essere di g uida preziosa al cl1irurgo g iova11e, e permettergli di comportarsi , correttam ente 11elle molteplici difficoltà dell'eser cizio professionale,,. 1

Roberto Alessandri.

Ro11ia, lugl1'.o 1924.

Un volume (n. 16 della nostra Collana Manuali del "Policlinico ,,,) di p~gg. IV-452, con 225 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con in scrizioni sul piano e sul dorso. - Il libro è elaborato con criteri di assoluta pratieltà, e corrisponde in tutto alle esip:PB Ze odierne dei m edici chirurgi condotti, dei giovani laureati e dei laureandi. - Prezzo L. 56 - Per i nostri abbqnati sol e L. 48.

~

N. B. - Questa speciale agevolezza è prorogata a . tutto il 30 corr.ente. - . In viare

l ~aglia,

P ustalc ai Gai·. LTJIGI P()ZZ,I, T'"·i a S istina, 14 - ROMA


.Roma, ·s Settembre t 924

ANNO XXXI

Fase. 36

fondato dai . professori: DURANTE . GUIDO BACCELLI FRANCESCO • I

SEZION;E P8A.TICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. ,

Lavori originali: E . Valenti e A.. Tomnaelli : Lo stovarsolo nella cura della malaria. Nota preventiva. - P. De Faventa : L9 stovarsolo nella profilassi della sifilide. 'Osservazioni cliniche: D. Mucci : Sopra un caso di cosidetto « R:umore di mulino » di origine traumatica. Rivi~te sintetiche: O. Businco: Lo stato attuale della radio· logia · dell'ulc·era duodenale. Sunti e rassegne: SISTEMA SCHELETRICO : Joll: Tumori metastatici delle ossa. - R. De Rienzo: L'influenza della tiroide e delle glandole ~enitali sul decorso di guarigione d~lle fra~~ure. -. Cuneo et Bloch: Tecnica dell'osteoplast1.ca e p1u specialmente d~ quella del femore. - D. Tadde1 : Sul trattamento in abduzione e rotazione esterna delle fratture cervicali dell'omero. ~otizia bibliografica. Acca~e.mie, .socie~à mediche, Congressi : R. Accademia di Medicina di Tonno. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. IV Conferenza internazionale contro la tubercolosi.

App~nti

per il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA ! La sifthde ~sofagea. - Faringiti ìn:1luenzali. - SUI carcinoma \ga~tr1co. - Ematemesi senza lesioni. - La cura ambulatoria ~ell'u.l cera . gastro-duodenale. - Appendicite aèuta e ostruzione 1ntest1nale. ~ _.\.scesso della fossa ischio-rettale ~ ·- '.frattamento delle emorroidi turgescenti e sanguinolenti. - ~E~E ~oTICA: I sintomi precoci della polmonite. V"ARIA: Disc1pllnamento della malarizzazione terapeutica in Inghilterra. Politica sanitaria: Questioni tPratiche. Nella vita professionale: C. Ortali, L. P. Bosellini: Malattie Veneree e malattie Cutanee. - MEDICINA SOCIALE· Le assicurazioni-malattie in Germania e Inghilterra. - AMMrNISTRAZIONE SANITARIA: Controllo di Sieri Vaccini Arsenobenzoli. - Concorsi. ' ' Medaglioni: I. Novi: pr<:>f. sen. Pietro Albertoni. Notizie ~iverse. .. . Indice alfabetico per materie. 0

,

dHrlttl ~I pr~prJetà rlser~atl. - E vietata la riproduzione di lavori pubblicati net POLICLINICO e la pubbUcafione dei sunt di essi senza citarne la fonte~ .

n-on era bastata una cura chinaooa intensa e prolungata. Il pazi~nte faceva notare un marcatoi turo.or.e splenico·, che raggiung,e v.a col ISTITUTO DI CLINICA MEDICA suo margin·e inferiore la ombelic.alie trasversa, DELLA R. UNIVERSITÀ DI CATANIA e all'esame del sangue nu·m erosi plasmodii diretto dal prof. R. FELETTI. della quartana. Aspettammo che si manifestassero in Clini e.a due acoe.s si di f ebbr.e per Lo stovarsolo nella cura della malaria. · fissarne il tipo; e, subito dopo, iniziammo la Nota preventiva. cura deJlo stoiv arsolo, alla dose di una pastiglia Proff. F . VALENTI, .aiuto, il 1° giorno e di d'11e .p astiglie nei giorni suc·e A. TOMASELLI, assistente. cessivi somministrate. g·iorn·o per giorno, priDietro suggeri.mento del n·ostro · Maestro ma, della f.ebbr.e, ooll1e stesse m.odalità di sompr-0tf. R. Feletti abbiamo pro,v ato1 lo stov.a r- ministrazion.e del chinino n e·l1la malaria. Do~l'o· 1 all'in izio ' . .solo (1) nella cura d ella malaria, servendoci lln s 0 l o accesso febbrile successivo <li due malati del1e nostr·e Salje di Clinica della cura, la febbre fu troncata ed .a ttualMedica. I risultati molto incoraggianti voglio- m·ente non si è ripriesentata da oltrie un mese, no essere in questa breve nota esposti) perchè sebbene l? stovarsolo sia stato. sosp.eso dopo altri si -0ccupi dell'argomento, sicoo·m e noi undici giorni di cura, cioè da oltre v1énti giorni. Il reperto d ei parassiti malarici nel sangue stiamo facend·o . • Il prim.o qei due malati, lin giovane di 18 diventò n egativo. d·o po sei giorni di cura, la . anni era affetto d.a accessi febbrili a tipo qu·ar- milza andò gradatamente riducendosi in vrotanario, che, con mono.tona insistenza, si ripe- lume e la crasi sanguigna migliorò notevoltevano da cil".ca, un ann.o .e a troncare i quali mente. L'altro m.alato è un giovanetto di 15 . anni, che verso la seconda metà di apri1e fu assalito (1) L,o stovarsolo è jl p:reparato 190 di Fo11rda accessi fetbib·r ili a tipo te·r z.anario, che, maneau: 1ed lè acido rucetil-am1n·o1-1ossif.enil-arisie. n ico. lamente c·u rate a •C:a.s a, rspinse.ro .il paziente~·

LAVORI ORIGINALI.

I

1

1

1

1

1

1


1160

lL POLICLINICO

dopo circa 11n mese dallo inizio della malattia, ad -entrare in Clinica. Qui si constatò un notevolissim.o tumore di milza, che oltrepassava di alcuni centimetri la lin ea ombelicale trasversa, ed uno stato di discreta anemia. La febbre però era assente per quanto nel sangue fosse presente il plasmodium viva-x. P er venti giorni il pazi.ente non ebbe febbre, ma al 21° giorno si manifestò un forte accesso febbrile, a cui n·e seguirono, a. gio rni aJterni, un secondo ed un terzo, e quest'ultimo anzi assai elevato. Per arricchire ~l sangue di parassiti malarici si f ec·e ro passare questi acoessi. febbrili senza chinino e senz'altra ct1ra; ed imrriediatamente dopo il t.erzo accesso si iniziò 1'11so dello sto\ arsolo, col quale, dopo u11 successivo e poco el.evato accesso febbrile, non si ebbe più febbre. Il m edicamento, dato alla dose di una pastiglia il 1° e il 2° giorno, di due pastiglie al 3° e al 4° e di una pastiglia al 5°, fu dopo di questo giorno sospeso. I parassiti malarici scomparvero ben pr,e sto dal sangue circolante e la milza si ridusse di volume anche più rapidamente che nel 1° caso. In qt1este due nostre osservazjoni cliniche vanno notate la sorpvendente rapidità con c11i gli accessi febbrili ven11ero troncati e :r.egredirono t11tti gli altri fenomeni della malaria; la tenuità della do,s e cli stovaooolo occorrente per ·Ottenere i s11dcletti rist1ltati; la perfetta tolleranza del farmaco. Tali fatti rendono interessanti queste osservazioni, che noi vorremmo suffraga.te da ulteriori e .p iù numeroGi esperimenti. · Catania, 23 giugno 1924.

(ANNO

XXXI, FASC. 36}

·e l'infezion e non si mar1ifestò, mentre 1-0 stesso virus, inoculato a due scimmie, fece sviluppar.e sinto~i di sifilide. Il preparato non causò disturbi. Queste prime esperienze ben riuscite furono continuate ed io stesso ho potuto controllare l'anno scorso all'Ospedale Cochin di Parigi, nel riparto del prof. Fo11rnier, parecchi individui, che avendo avuto dei contatti infettanti, erano stati curati profilatticamentie con lo Stovarsolo ed erano immuni da sintomi di sifilide. Il preparato arsenicale avrebbe .efficacia, solo se preso alcune ore o al massimo un giorno dopo l'entrata del \'irus nell'organismo. Non sono molto frequenti i casi nei quali si possa affermare con certezza, che un contatto infettante avv€nne realmente, e che, se avvenuto, risalga a poche ore. In questi ultimi n1esi ne ho potuto osserva.re due, ed in tutti e due casi ho provato lo Stovarsolo. Ecco brevemente la descrizione dei due casi: S. P. marittimo d'anni 30, ulcera sifilitica del prepuzio esulcerata. SJ)irochete presenti,. fenomeni secondari e Wassermann positiva. Giunto il giorno prima a Trieste ebbe contatto con la moglie l a sera stessa del suo arrivo. F eci prendel'>e alla donna subito due grammi di Stovarsolo ed jl giorno sussegt1.ente altri due. La tenni in osservazione continua per tre m esi e non osservai mai alcun sintomo. Sieroreazione negativ a. Nel secondo caso trattavasi di un uomo affetto di ulcera sifilitica nelle prim,e settimane. Esso aveva pure avuto il giorno prima un contatto con una donna sana. I.. a stessa prese pure lo Stovarsolo (4 grammi) e si conserva sana dopo dl1e mesi. . L'·autorità degli esperim1enta tori francesi ed Lo stovarsolo nella profilassi della sifilide. • anche i due casi da me studiati, cl1.e ho potuto. Dott. PIERO DE FAVENTO, Trieste. · citare, dimostrano che lln'era nuova, feconda Sazerac e Levaditi hanno tentato nel 1922 i di promesse, si è forse dischiusa alla profiprimi espe tim enti di profilassi della sifilide lassi della sifilide. Rece111tem·ente Clément-Simon ha, esperimen con prodotti arsenicali introdotti per via orale. Si sono soffermati st1ll'acido acetilo-ossia- tatò ancora un aJ.tr,o preparato arsenicale n ella minofenilarsenico (,S tovarsolo o 100) in com- cura della lue poo- via orale, ieioè il Trepa.r presse da 0.25. Essi hanno esperimentato solo (derivato formilico dell'acido meta. dminC> qu esto composto arsenicale . tanto come mezzo para ossifenilars.enico). L'acido stesso ~ra stac11rativo della lue, quanto come profilattico e to preparato da Ehrlich e Berthinn ed esperisempre per via orale. Come m.ezzo curativo mentato da Hata nella febbre ricorrente. Secondo l'opinione dell'autore francese semh a dato d ei bt1oni ris11ltati, ma non tali da poter . dare affidamento di gt1arigione e sopra- br.a che i primi risultati sieno stati ottimi. tutto da essere impiegato da so1o. Nella pro- In Italiat a quanto mi consta, se p'è occupate> filassi invece si ottennero risultati quanto mai il pr-01f. Pediconi di Roma. I-Io cominciato anch'io d·elle esperienze, ma nulla posso dire jncoraggianti. ancora. Ritengo però che questi studi d·ebbano Oltre agli esperim.enti fatti sugli animali, anche a due l1omini, off ertisi spontaneamente essere continuati e vagliati su di un numero venne inoculata la lue . .Dopo alcune -0re essi maggiore di casi. • presero 4 grammi di sto'Varsolo (in du,e volte) Trieste, giugn,o 1924. · 1

1

1

1

1

1

1


[ANNO

SEZIONE PRATICA

XXXI, FASC. 36]

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA CHIRURGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI MODENA diretta dal prof. BENEDETTO SCHIASSI, incaricato.

Sopra un caso di cosidetto ''Rumore di mulino '' di origine traumatica. . . Dott. DOMENICO MUCCI, assistente. L. ...\... di anni 29, corntadino, mentre su di una scala potava 11n a lbero, scivolò e cadde batte11 do col -petto sul 1su·ol o Quando lo· visitai erano trascorse 5-6 ore. Il paziente, soggetto di costituzione normale, piuttosto pallido , gi aceva. in decubito supino , con dispnea inten sa, resi:>irazione profonda, ed ambascia respiratoria. Ci ò p erò ch e più e prima di tt1tto, mi colpì fu, alla. distanza di un paio di metri dal suo capezzale, l a percezion·e di un rum.ore particolare, i ude, di raspa, e quasi gorgoglio insi eme, a tonalità piuttosto a.lta, con r'itmo di successione uguale. La palrpazion.e della. regione pre.co1rdiale, faeeva avv.erlire un Iremito molto intenso, sincron o coi battiti cardiaci. L'ottusità cardiaca alla percu ssi one a pp ariva sostituita da risonanza subtimpanica. _All' ascoltazione si avvertiva un rumore rude, di gorgoglio fluttuante, superficiale, cl1e coincideva colle pulsazioni cardiach e. Cercando di fare trattenere il respiro al paziente, tale r11morc si manteneva · invariato. Modificazioni apprezzabili si avv.ertivano invece facendo passare il soggetto d all a posizion e supina a quella sedu ta. Toni cardiaci puri validi, a timbro leggermen te metallico. Polso alla radiale con 80 battute, ritmico, uguale, valido. La pressione sulla parete toracica anteriore su scitava un certo g rado di dolore diffuso. Non si apprezzavan 0 d eformità, ·non scroscio, non movirnenti abnormi n è sulle costole nè sullo sterno che deponessero, per una frattura. Non zone di enfisema sottocut a n eo, nè al torace n è al collo. All'esam e del tor.ace posteriormente non si riscontravano colla per cussi one zone di ottusità, ma dappertutto si constatava su ono chiaro 'Polmonare. Alla ascoltazione avvertivasi r espiro vescicolar.e dapp ertutto. Non sputo sanguigno. Dato tal.e reperto, negativo dell'esame d ell'apparato p le11ro-polmonare n on si ritenne n ecessaria una puntura esplorativa. Il f.enomeno acu stico g ià d escritto fu percepito per tutto il giorno successivo, poi si dil eguò. Il senso di oppressione di r espiro andò progressiva1nente attenuandosi fino a scomparire del tutto in di eci giorni. Attualment.e il paz. gode ottima salute ed attende alle proprie occupazioni agricole senza risentire d·e l g·rave tl'auma sofferto. 1

1•

1

In questa s~or'ia clinica non sfuggono certo ordini di fatti entro un certo limite discordanti: L'imponenza ci·oè d ella sintomatologia general e, che d'altro canto non trova su fficiente riscontro, almeno ad una critica su i:>erficiale, in lesioni anatomiche adeguate e rilevabili coi soliti metodi di jndagine fisica; la benignità del decorso e il favorevol.e esito della lesione.

1161

E i) rima di tutto viene fatto di cl1iedersi come

mai un fenomeno acustico siffatto IJOssa essersi prodotto per un trauma, il quale, pur avendo colpito esclusivamente il torac·e, non deve, per 1e r'is·ultanze dell'esame ob,b iettivo, a.v·ere causato agli organi toracici che potrebber·o, esser e chiamati subito in causa - (cuore e pericardio, polmoni e pleura) - l esioni di una ·enti~ tà tale da darci facilmente ragione d el fenomeno stesso. Un rumore con caratteri acust ici simili Gundermann l·o h a rip·r o,d otto· Siperimentalm·ente provocando un' embolia nel cuore destro : era ovvio pertanto pe11sare che alla genesi del rumore sopra d escritto n on foss0 estran90 il cuore: una· lesi one di qu-est'organo p erciò avrebbe potuto essere posta innanzi: m aJ l a sintomatol.ogia subbiettiva_ ed obbiettiva presen tata, il decorso e l'esito della lesione, mi 11 a nno fatto subito escludere tale ipotesi. La cog·nizione d ella possibilità di ·esistenza di rurmori !Simi li a quello da me rile.v ato, in casi di emopneumopericardi-o, avrebbe git1stificato un giudizio siffatto nel caso in esa me: se nonchè la mancanza di dati circa modificazioni dell'aia cardiaca, il carattere normale d·e i toni cardiaci. che si avv·ertivano super.fìciali, chiari, anzichè velati e lontani come nei versamenti p ericardici, l'assenza o almeno la poca intensità d ello shocl~, la breve durata del fenomen·o, la guarigione rapida, con la scomparsa di ogni traccia di lesion·e pericardica, mi autorizzano a ricercare fuori della cavità pericardica l'origine del rumore. D'altr a parte la constatata integr ità dell'apparato· pleuro-polmonare non mi permette di ritein e:re fq uesto sede diella gen·esi del fenomeno . Ogni inter pret azione apparentemente plausibile d-el m·eccanismo di produzione dello strano rumore sembrerebbe adunque esclusa, ove non soccor r esse la conosc·enza di osservazioni d el genere per emopneum om ediastin·o e più precisamente d ella teoria emessa dal Tillaux molti anni fà , in seguito a ll' osservazione di due traumatizzati del to1race, in entramb~ i quali il rumore comparso repent inamente, rapidamente poi scomparve, e la guarigione segui in breve completa. Secondo Tillaux la gen.esi di questo rumore, ch.e1 egli c·h iama « Rumo·r e: di mulino », è estraipericardica, e sareb.b e da ricercarsi nell 0 scu-0timento incessante da parte del cuore di sangt1e e d'aria raccolti nello spazio, normalmente virtuale, dal Tillaux stesso denominato pleuropericardico. Reynier, allievo di Tillaux, sulla base di 4 casi clinici e di ricerche sperim entali, nella s ua tesi del 1880 - cc Recherches sur le bruit d e m oulin, simptones d 'épanchem·ent intra et extrapéricardique dans les traumatismes ,de la poitrine » - concludeva, confermando le vedute del maestro,, ed aggiunge1nd-0 an.cora 1

1


1162

IL POLICLINICO

cl1e il rumore di mulino è, in senso più lato, testimone di una effusione liquida e gassosa nel m·ediastino anteriore. La teoria di Tillau.."'<, confermata dt1nqt1e sperimentalrnente da Ileynier, fino a d oggi non è stata suffragata da reperti d'autopsia, poichè i sei casi pub·J)1icait i raggi11nsero tutti la gua. . r1g1one. Di detti casi, quattro .fìgura110 nella tesi di Reynier, uno fu osservato dal dott. Otto pecht dell'Università di Giessen, e pubhlicato nel nt1m·ero 39 della Mue1ischener Medi::inische Wo. cherischrift del 1020, ed il 6° caso, volendo escludere quello del Weil descritto nel Zentralblatt fur Chiriirgie, 1919, e riferentesi ad un rumore appa.rso, alla ascoltazione del cuore non in seguito a trauma toracico, n1a ad enfisema mediastinico in segl1ito ad anestesia del plesso di Kulenkampff, appartiene a Fa&an o, che lo descrisse nel lugli.o 1921 e. rese di pubblica conoscenza nel P oliclinico, Sez. Pra.t ica del 9 gennaio 1922. Detto ciò vediamo ora di interpretare il meccanismo di spandimento aero-liquido nel m ediastino anteriore 11el caso speciale. Invero, se una }eritai del torace penetrante nello spazio l)neumo-pericardico e in gen er e nel mediastino anteriore ci permette di comprendere la penetrazione in detto . spazio di san gue e di aria per l'inevitabile interessa, mento ·del pol1none: se l'em·o·p11 e'l1mo1nediasti110 è f acilm·ente comprensibile in ogni caso di coesistenza di sintomi di rottura del polmone e . della pleura, non appare agevole spiegarlo n el caso speciale, nel quale negativo risultò l,esame fisico dell'apparato plet1ro-polmonare. Mi sembrai 1p ertanto che si debba pensare ch e l'urto del petto contro il terreno abbia determinato una sol uzione di continuità dell e parti molli profondamente sit11ate nella parete toracica, con lacerazione concomitante di qualche elemento vascolare intercostale o della mamn:naria interna : che il sangu1e fuoruscito siasi fatto strada attraverso il cellulare. sottopleuri1co v erso il mediastino anteriore, favo rito in ciò da condizioni anatomiche local1 particola.r i ed anche dalla gravità per il d·ecubito supino ass11rito dal paziente. P er jnterpretare poi l'orig·ine del versan1ento gassoso, due ipotesi si affaccian o in grado d]verso verosimili: I) Tenuta presente la topografia dei margini polmonari, S[)ecialm ente del sinistro , rj spetto al pericardio, facilmente si compr·ender à come quelli al mom ento dell'l1rto contro il terreno, 11ecessariamente -siar10 .rimasti com1)res1si tra parete to1·acica e cuor e: e come p·er· ciò non sia im1)robabile che un certo numero 1

1

(ANNO

XXXI, F ASC. 36 J

di ail veoJi si siano rotti, indip·endentemente dal

lo:vo rivestirniento pleurico, ed abbiano lasciato così sfuggire un a e.erta quantità di aria che attraverso l'ilo del polmone avrebbe raggiunto il i11ediastino. Tale me.ccanism o di rottura del polmone potrà comprendersi più facilmente pensando alla sospensione del respiro, che suole accompagnare una improvvisa, inten sa emozione, quale la percezione di un grave pericolo e alla conseguente parzial,e o tota1e dist ensione degli alveoli polmonari al momie nto dell'urto, dovuta aill'aria t ratte111utavi da lla 1'eip entina, ·s pasmodica chiusura della glottide. II) L'urto del torace contro il terreno, avendo scl1iacciato l'est remità delle costole, in senso antere-posteriore, potrebbe altr esi avere causato una 1soluzione di continuità sulla faccia interna di una di esse presso la ca.rtilagine costal e e secondariamente t1na piccolissima lacerazione della ploeura e d1el poilmo·ne, p er ·opera della st1perficie irregolare di t1no dei framm enti ossei. Attraverso il p iccolo pertt1g·io allor a, una certa quantità di aria, sotto forte preis sione t1·attenuta nel polmon e della glottid,e chiusa. avrebbe potuto pr ecipitarsi n el mediastino an teriore e mescolarsi al sangue ivi giunto. Venute quindi immediatamente a cessar.e le condizioni di tensione esagerata dell'aria endo-polmonare p,el iipristinarsi della r~e..spirazione norm a le, la piccol a ferita si sarebbe chiusa pel collabire dei suoi m argini non })ermettendo t1lterior e sfuggita di gas. In tale m odo si spiegh erebbe anch e l'assenza di segni di pnet1motorace. La prima ipotesi in verità dà adito a d obbiezioni cui non è agevo1e rispondere. Ci si potrebbe chedere infatti perchè aria fuoruscita con 1quel m ec:caniism·o abbia potuto ar-riva.r e n eJ m.ediastino anteriore attraiverso, una via tanto lung·a e tanto strana ei localizzarsi esclusivament~ in una iporzione limitata di tale negione, 1sen za laiscia re traccia di sè, nè n el mediastino posteriore n è al giugulo. La seconda ip otesi mi pare calzi meg·lio e sia anch e di più facile comprensione. È ben ver o che l'esame obbiettivo mi fece ritenere integro lo scheletro per l'asse11za dei segni classici di frattura : tuttavia non mi sembra che per questo si sia senz'altro autorizzati a d esclu dere che vi poesa esser.e stata frattura c91stal,e a l.egno v.erd e : in quanto1 è noto .che molte fratturie siffatte sfuggono e guariscono spontaneamente. _.i\.mmessa tale possibilità, 1siamo edotti in n1odo verosimile anche della presenza di aria nel m ediastino anteriore n el ca~o considerato; _ in qua11to che mi sembra superflu a la ricerca 1

1

1

1


(ANNO

XXXI,

FASC.

36)

di altre i.p otesi esplicative, ~ m eno che no11 si voglia1 escludere asso1lntan1e111te la. ev•entualità di una frattura di costola misconosciuta, nel qual caso si potrebbe arnmettere una piccola lesione pleuro-polmonare isolata a livello del mediastino anteriore prov-0cata dal trauma e da una violenta ed ]mprovvisa contrazione del diaframma e fayorita i1el co11tempo dalla momentanea, alta tensione dell'aria endopolm·onare. Senonchè pure senz,a vo.J·e1r negare a prio·r i l1na tale evenienza. non si potrebbe fare a meno di opporre la estrema difficoltà a rompersi dell'organo elastico per eccellenza, massime in un giovane sano, alla constatata integrità di altri tessuti meno elastici. Col mecca11ismo esposto nella seconda jpotesi enunciata dunque si sarebbero, a mio giudizio, nel caso in esame, rea lizza te le condizioni secondo Tillaux necessa rie alla prod11zion·e del singolare fenomeno acustico. P el suo carattere acuis tico ritengo il rurmo~e, nel caso di mia osservazione, dovuto a contem1)oranea presenza nel mediastino anterio r·e1 o nello spazio pneu1n·oper icardico di san gue e di' aria. E noto del :resto come il fenomeno po5sa verificarsi ancl1e in seguito a semplice raccolta gassosa. Secondo I-Iornicke (1) il rumore di mulino, se ricercate> sistematicamente, si troverà più fr equentem.ente di quanto non si creda, e la sua causa potrà essere oltre che nel c11ore, nel pericardio e nel mediastino , ancl1e nella. cavità ple11rica per spandim·enti sierosi, ematici o per un pneumotorace, ed ancora nei polmoni con caverne a contenuto liqniù o, com€ ebbe occasio11e di notar.e Romberg. Ed ora poch·e considerazioni intorno aJJ.la intensità del caratteristico rnmor e. Q11esta è molto, va.rjabile. Nel caso di Fasano infatti il ' !'Umore era avvertito colla sola ascoJtazione sulla t"egione precordiale; nel ca so cli Weil era percepito alla dista nzn. di du e rnetri. La ca11sa di ciò devesi ritenere di ordine puramente fisico. Infatti lln r11mol' e è tanto pi1'1 intenso quanto m aggiore è l'energia che fa vibrare il c9rpo che lo · prodt1ce: è in rapportn cioè con la massa di questo e con l'ampiezza delle oscillazioni o vibr azioni de1l e sue particelle. Dovr.emmo lJerciò pensare che i1el caso in esame, a parte quello di \~' eil, veramente grande fo sse la quantità di aria o di sangue riversatasi n1el merliastin10, s e le sue ' ' ibr•a zionì potevano produrre un rumore lldibile a d un paio 1

(1) HORNICKE. I11to1'110 al ?°llmOre di ni ulirio.

~J uncl1.

mediz. \\ och. , 1922, a . I.. XIX , 11ag. 819-820.

I

1

1163

SEZIONE PRATICA

ii.

22,

di metri di distanza : ma a ssai a disagio ci si sente a conciliare una siffatta concezione e.on un reperto obiettivo toracico quale il soprariferito; p er CLli è ragione.vole ritenere che la relativamente modica miscela aero-sanguigna primitivam ente vibrante, abbia trasmesso le pr·o prie oscillazioni ad altri corpi cor1tigui, che per loro n atura fo ssero atti a convibrare realizzando il fe11omeno fisico della risonanza. Stoim aco e colon, p1er es·empio, potrebbero essere st ati i principali risuonatori. L'aria in essi co11tenuta potendo variare, p11ò ad ~n dato momento essersi messa a vigrare aJ.l'unison•o colla miis c·ela aero-sanguigr1a del mediastino, rinforzando il piccolo, non aJ>pr.ezz1bile rt1more p:rodotto dalle vibrazioni di questa, al punto da essere percepito a distanza. Penso insomma che in simili contingenze possa accadere t1n fenomeno analogo a quello che si verifica eccitando un di 1.pa,son : il suo s11ono quasi non è udito: se lo si avvicina all'orlo di un a i:>rovetta vuota, questa ne rinforzerà molto deb0lme.nte il suono : se versando a poco a p o·c o d·ell,'ac,q ua ne1l.l a pt.rov·eitta, si m·odifica g radata m€nte la lungh·ezza della colonna d'aria,· quest a JJllre, git1nta af J)t1nto di potere convibrare con la stessa lunghezza d'o•n da., :fir1i~à per entrare i11 vibrazione e rinforzerà il tono del corista n·ello identico m·o do di lln ris11onatore dell'Hel1noltz. Applicando tali concetti al fer1omeno in discussione, pare di potere rend erci ragio11e -0ltre ohe · dell'intensità differente ·del rumore n·e1lle diverse osservazioni degli A~l\. a11che della variabilità d el tempo di comparsa ed infine di durata del fenomer10, la cui rarità devesi rioerca1·e n·ella difficil·e ed occasionale realizza7.ion e deJle condizioni fisiche ~t1e s1) oste. Son o tuttavia convinto ch e non pochi casi cli « Rt1more di mulino » di o.ri gine traumatica, p ossan o essere capitati sotto l'osservazione di colleghi, che non avendo attribt1ito loro interesse alcuno, li abbia110 lasciati cadere in din1 enticanza. Importante pubblicazione : Dott. CESARE ANTONUCCI

Chirurgo Aiuto negli Ospedali Riuniti di Roma.

Echinococco del Polmone ommario: Preliminari s ulla biologia dell'echinococco. - Notizie storiche. Biologia. Patogenesi dell'echin ococcosi pleuro-polmonare. - An atomia patologica. - Sinto1natologia. - R icerche diagnostiche. - ))iagnosi. - Evoluzione e Prognosi. - Trattamento della echinococcosi p leuro-polmonare. - Protocollo esperienze. - Ca sistica operatori a. - Tavole radiografiche. - Bibliografia. Un volume in·S di pagg. 304, con 5 riproduzioni radiografiche, irn presse fotografi camente su carta lu cida.. Prezzo L. 2 O più le spese postali d i spedizione. - P er gli abbonati a l «Policlinico» sole L . 1 8 in porto fran co. Inviare Vagli a postale al Cav. LUI GI POZZI . ,.ia S'.stiu a, n. 14 - Roma.

1


1164

IL POLICLINICO

.RIVISTE SINTETICHE. Lo stato attuale della radiologia dell' ulcera duodenale. Dott. OTTAVIO BusrNco. Cagliari

. Ben p,o chi airgomenti hanno in queGti ultimi anni appas,s tonato. i radiologi come l 'ulicBra duodenale , tanto che Eisler nel! 'ultimo Con. gresso tedesco di radiologia (Monaco, a:pr1Je 1923) si senti autorizzato ad aff.erma:re che l'interessamento dato a questo problema av.eva fatto tra·scurare la radiodiagnostica degli altri -0.rgani ad1dominali (1) . Le ragioni ·di tale f ervore vanno attribuite, a mio avviso, oltre che alla relativ.a frequenza· d.ell'affezione, che, se i più recenti dati anatomo-patologici (Musa, Gruber, 1922) designano di poco inferiore all'ulicera gastrica i reperti operatori, invece, la segnala' . no assai meno rara, anche alle difficoltà inerienti a,l l'esame che, •m ettendo a dura prova la pa.z ienza dei riceil'ca.tori, ne ·stimolario1n o tutte ing.egnosità tecniche. Infatti il duoden,o, e più .esattamente la s11a prima porzione o bi1lbo , che d'altronde è il segmento ·d'elezione dell'l1lcer.a (Oppenheimer , Perry, Shaw, Collin, Gruber, Maya, Moynihan), a causa della sua piccolezza, della sede e d.ella instabilità nel riempimento, riesce po.ca acces·sibile ad un'osservazione meno che diligente. Per tal mod·o, ad eccezione di pochi sperimentati osservatori lai diagnosi di llloera duodenale veniva posta esclusivamente in base ai soli segni indiretti riferiti per lo più allo stomaco (ipertonia, iperperistalsi, ipermotilità, ipers,ecr.ezione) ·e comuni a nume·r ose af ~ fezioni ·O~ganiche, ed a disturbi di altri o.rgani a1ddominali. Era, quindi, necessario cl1e J,' attenzi1one dei radiologi fosse rivolta ad ottenere un riempimento p·er quanto possibile compl.eto. del bt1lbo del duodeno che .consentisse il ·dettagliato stu·dio dellie pareti alterate dalla presenza dell'ulce·r a.. .sotto qu.esto impulso, du e scuole si anda~ono man mano sviluppando, la viennese e l'americana. Holzknecht ed i st1oi allievi (Haudeck, Kret1zfuchs, Schwarz, Fre·u nd, ecc.), coll'uso di pasti liqui·di di contrasto, coll'impiego preva1ente de~­ la radioscopia., favorend.o. il riempimento del bulbo coll'espressione manuale, ·Coll' aiuto di un cuc·chiajo di legno o di 11na sonda, coll' esam,e dell'ammalato in diverse posizioni, descrissero un certo n11m.ero di deform.azioni del bulbo pi1ì

!e

1

1

1

1

(1) Nel 1922. in Italia, l'ulcera duo.dena1~ fu tema di r elazione a.I IV Congresso dl Ra·diolo: gia M1edica (Rel. Tandoia) ed al . Congresso. .d~ Medicina interna (R.el. Alessan,dri e V .. Ascoli), in Francia .a l XVI Congresso di Medicina (Rel. Cram.er, Salloz).

.....

XXXI, FASC. 36)

(ANNO

o meno i1nportanti per la diagn,osi di ulcera, fra le quali acquistò particolarie importanza la eo·sidetta nicchia (Haudeck, 1911). In contraposto al quasi escl11sivo impiego della radioscopia, gli autori americani (Cole, Case, George e Leonard, Carman, CT18rber, e·cc.), studiarono, invece, il bulbo dPJ d11 odeno con ra·diogra.m mi in seri e per fissarne le deio1rmazioni più cois tanti in caso di ulcera. Fautori di questo m eto·do .erano pt1re Chaoul e Stierlin, la cui po... sizione destro-laterale con compressione della p.a rte orizzontale inferiore del duodeno, ritisciva ad assicurare i miglio·ri risultati per il riempim,ento dfll b11lbo. Nessuno dei due metodi (radioscopico puro e radiografico) Si è tuttavia generalizzato, sebbene possa con statarsi che il primo, quello della SCltola viennese, è il più diffuso almeno in Austria ed in Germania. Il suo impiego, però, secondo l'avviso d.el capo scuola, esig.e una particolare esperienza e solo in mani esercitate offre g~ranzie di successo diagnostico.. Ciò è confermato da I-Jaudeck (1922) che afferma come J,e nozioni .acquisite •colla radioscopia nel campo della ulcera e del carcinoma gastrico, trasportate nello st11dio della ulcera duodenale, rendono s11perfluo l'impiego del meto~o amierirano, d'altra parte tanto. costoso. Tuttavia Schinz (1921), solo colla combinazione dei due metodi, ha ottenuto un gra.n numero di conf.erm e opera tori e. Stabilita l'im1na gin e norn1ale del bulbo del duodeno (ombra piriforme a contorni rotondeggianti, convessi, col versante pilorico lineare, tono d'ombra normale e r ego.Jare, presentante un certo grado di stabilità.) gli autori appartenenti aJle due sc11olie descrissero molte deviazio.n i da tale imagin.e fissando in tal mod0 i segni diretti di ulcera d11oden ale. M,a poichè compito della radiodiagnostica ct.e~e .essere se~­ pre la ricarca di segni che, fondati su altieraz10ni anatomo-patologiche di t1na le.sione, ne devono fissare il quadro radiologico tipico1 si rendeva necessaii.o. allo stesso modo che si era fatto per l '11lcer~ gastrica, scegliere fra i ~a~:i segni descritti. le deformazioni elementari p~u co stanti del bulbo d11odenale ed interpretarle in . . base ai rep.erti ·operatori e necro,sco·pic1. Spetta a llo svede·se Akerlund 1' onore di aver conseg11ito questo ideale radiodi.agnostico. Come sco.laro di Forsell, .estese· gli studi del maestro sulla architettura musco.lare delle pareti dello stomaco al ·duo·deno, e ri11s:cì a dim-0strare tra di .esse una grande analogia. Eg'li trovò nella line.a di continuazione della pie.cola curvatura del duod·eno (1) tln rinforzo del cordone musco1

1

1

1

1

1

0

(1) Pie.cola e grand~ curyatt1ra del .duo·d~no sono le linee di contint1az1one delle o·monime d1ello stomaco.

..


(

{ANNO

XXXI, FASC. 36]

lare longitudinale che, in unio.n.e coll'apparato di sospensione d1el duo deno, ·C ostituisce una specie ·di struttura di so1s tegno analoga a quanto si 11a n·ella piccola è·u rvatura dello stomaco. L'architettura m1J;scol.are del duo·d eno si pre• senta: in poche parole analoga a quella dello stomaco. Questa analogia anatomica trova un ris,c ontro nella fisiopatologia delle l1esioni ulcerative .omonime. L' ulcera p.eptica nel duodeno, com1e1 n·ell·o stomaco, può inter_e ssare, infatti, la sola mu·cosa (u. surperficja.le) od approfondirsi negli strati '6ottostanti (11. · intraparietale) o farsi p1enetrante e perforante. La forma è pure i d.entica: rotondeggiant~ od ovo,l are: la .se1 de p,r ef.erita, nel... 1'83-95 ~~ dei casi, secondo le statiis tiche, è il bulbo del du·odeno in tt1tta vicinanza. del piloro,

longitu·dJnali e trasv·ersali - cui sono liegati, in massima parte, le d·eformazioni ch·e il bulbo . • assume. Come si vede, i p·r ocessi a.natomo-pa.tologici. e le reazior1i mu&eq.lairi determinate dall'ulcera son.o nel duodeno. analogh1e a quelle .d·ello sto.maco. Ma le deformazioni che ne risultano, data la p'iecolezza del vi·s cere, s.ono, in confronto, qui assai più notevoli che nello stoma.ca.. Tutte le deform.azi oni v1enivano per lungo ~e·mpo classificate a seconda del loTo aspetto, e la loro nomen,c latura variava a. seconda degli autori - forrr1e a trifoglio, a farfall:a, a ·c lessidra, a .sperone, ad 11ncino, a zaffo, a bacca di pino, a r ami0 di corallo, ecc. - oo·n palese svantaggio del criterio s.i ntetico diagnostico, p1er c11i si gil1stifica l' aisserzione di Schmidt (1922) nel senso che il m.oJtiplicarsi delle denomin.azioni a base

1

1

1

1165

SEZIONE PRATICA

\,...., .

\

\ ._

-

:' ~

~

-

'...

'

a)

~

... I/

l

c)

b)

Deformazione tipi ca del bulbo: nicchia sulla piccola curvatura retratta, incisura nella grande curvatura, piloro larga1nente aperto, eccentri co. b) Diversi gradi di retrazione della piccola curvatura. c) Ulcera-diverticolo nella grande e piccola curvatura del bulbo. (Da A.kerlund).

<i )

ove - altra ainaJogia .s ingolare - p1r1e:f.erisce i dintorni della piccola .curvatura. L ' ulcera, di solito, è solitaria e.d ha dimensioni che variano da una capocchia di spillo. ad uno scudo·. Secondo l\1oynihan I 'ulcera nel du.0ideno raramente dà 1.u og·o· ad aid erenze con gli ·0 1rgani vi~ini (da ciò l_ ' eveni·enza più frequ·ente di perforazi,one in confronto a.Il'ulcera gastrica), ma delJ.e aderenze possono esistere e manifestarsi così abbondanti da integra~e diverticoli da trazione delle pareti ·d·el bulbo. L'ulcera, di solito, si manifesta dall' esterno come un.a .cicatrice più o meno roto11deggiante da -cui s'irradiano dei cordoni connettivali, i quali, quand·o· il bulbo ben riempito si contrae, producono formazioni div ertico lari o tasche da pulsione. Quando il connettivo è aJbb1o•n dante e l'infiltrazione ed,ema.tosa è notev·o.]e, ..si pos·sono avere difetti di rieml>irnento. dell'ombra bulba.r e; se la cicatrice è vasta, o .sono ,pr.e.senti alcun1e .c icatrici ·Ch·e ·Confluiscono in vario modo, l'imm.agin·e del bulbo ne può ·r isultare assai rimpicciolita e notevolmente deformata. A questi fattori d'ordine organico ·Si aggiungano C[l1elli di natura spastica - sp.asmi totali o parziali intorno all'ulcera, spasmi delle fibre 1

morfo,l ogica co)n duce a più spiegabili rischi . di errori O· di confusioni diagn.ostiche. Di f.ronte a queste deformazioni g1eneriche; altri' segni acquistavano un significato più precis.o, perchè rivolti a ·c aratterizzar-e delle deform azioni .sino a.d un certo punto1 bene interpretate: canale pilorico asimetrico risp.etto· alla sua inserzi.one nel b11lbo, canale pilorico all11ngato e tortuoso sormontato dal residuo del bulbo, espansioni diverticolari d·elle pareti del bulb·o, difetti di riempim.ento, rap1id01rpaesaggio del pwsto oipaco attraverso il bulbo e.on ristaig no compensatorio nella 2a. porzione del d11odeno (segno qu·est'ultimo ana.logo a quello di Stierlin nella tubercolosi ileocecale). Ma solo il segno della nicèhia, s ulla q11ale tuttavia si ave_v ano idee .co·n fusé., continuava a mantenere il più grande v.aloTe diagnostico. Akerlund combattè la sistematizzazione di tutte queste nomenclature, e riportò a quattro le deformazioni elementari dell·e pareti del bulbo: 1

a) nicchi a; b) difetto; e) retrazione;

d ) diverticoli.

..


1166

IL POLICLINICO

a ) La 1iiccliia, dimostrazione diretta della perdita di so·stanza d·elJa parete duo·denale prodotta dall'ulcera, è il segno più e.erto dell'affezion e ed è nel duodeno un reperto più frequente che nello stomaco (Ake•r lund la riscontrò in oltre il 60 % dei casi studiati). Essa, tuttavia, fu per lungo tempo ritenuta ben rara, tanto che Singer (1922) rif.eriva di non averla mai risco11trata nel duode110. Parimenti Chaoul e Beck (1923). Il primo autore, avendola osservata appena sei volte su 250 casi, ritiene che le nicchie di Akerlund altro non sono ch·e diverticoli in Yicinanza di una ctca.trioe. La ragione di questa profonda divergenza sta nel fatto che per 1iicchia, nel duodeno, s'intendeva un.a sola varietà di essa e cioè quella penetrante, mentre essa può pure qui signifì.carie tutti gli stadi dell'ulcera dalla penetrante o callosa sino alla superficiale. Attribuito in tal modo alla nicchi.a il suo vero .s ignificato estensivo•, .L\.uto·r i odi1e rni molto esperti ed autorevoli (fra i più re.centi Haudeck e Busi) si accordano pienam.ente -coll'Akerlund sul frequente reperto della nicchia, E fuori dubbio che anche gli infossamenti della parete duodenale che residt1ano ·dopo la cicatrizzazione dell 'uloera, possono prodt1rre il segno della nicchia. La grandezza della nicchia varia da una capocchia di spillo ad una mezza noce, 1a se.de è, nella maggi·o r .p·arte d.ei casi, J,u ngo la piccola curva, ma può oss ervarsi, sebbene molw di raro, in qualun·q ue altrai parte del bu1bo. b) Il difetto bulbare che Akerlt1nd ed Haudek prefe·r iscono chiamare incisura, per non confonderlo con il segno 0-ID·Onimo, che, nello. stomaco, ha significato di tumore, è infatti nel du·o deno l' orn:olo~o d·eilla in:c is·u.r·a r'isieid)ente sulla grande curvatura gastTi-ca di fronte all'ulcera della pi1aco la c"ttrvatur.a. Per lungo tempo fu considerato quasi esclusivamente come .o rganico, dovuto, cioè, a proces,s i in.filtrativi, ad abbondante produzione di masse di tesst1to connettivo raggrizzante o strangolante per mezzo, di ader:enze peridt1odrenali, .ad una infiltrazione edematosa della mucosa duodenale in vi.cinanza dell'ulcera. Dall'esperienza degli ultimi anni risulta che il fattore funzional1e è m.o lto importante nel p·r ovocare un dif.etto di riempim.ento. I difetti, a contorni netti, rotondeggi.anti, :P·Ossono, nel bulbo, presentarsi a diversa altezza, .s ia nel versante media.Je che laterale ..o. pilorico del bulbo, sebbene la sede più frequente s.i a data :dalla piccola ·curvatura, dove predominano i difetti di natur.a spastica contrariam.ente a quelli della piccola curvatura che sono sopratutto organici. Secondo , Akerlund il difetto è d·o·v uto ad· una forte contrazio. . ne locale d1ella muscolaris mucosae. Per co·m pr.ovaT·e la su.a asserzione, 1 a.u tore riferistCe di aver osservato diversi casi nei quali la ni1c1

...

1

1

lANNO

XXXI, FASC. 36j

chia, clim o straz~ori.e diretta dell'ulcera, apparve molto te1npo dop·o cl1e aveva notato l'·e.Ei· stenza di una incisura spastica, ed altre volte vide p.erman.e re il difetto molto tempo do.po la scomparsa radiologica della nicchia. L'esistenza di t1n difetto ci facilita il rep.erto della nicchia. In casi di ulcera dt1odenale con ristagno paradosso (rapido vuo.t amento gastrico iniziale, con stasi terminale), Akerlt1nd ha osservato il diJfetto 1spastico nel co ntorno laterale del b11lbo, du·r ante le ore immiediatam.ente s11.sseguentii l'assunzione del 'p asto •opaco. Il .comportam.ento deJ. piloro è vario: ora più largamente aperto a vuotamento inoltrato che subito dopo1'assunzione del pasto, ora invece fortemente serrato n.egli ultin1ii stadi della digestione. Senza voler negare gli altri fattori che con-corrono a spi.egare il ristagno pflradosso, Akerlund assegna gran·de importanza a gli spasmi taTdivi: cl1e, facendosi più attivi col progredire della digestione, ci spiegano. altresì i dolori tardivi. Questa interpr.etazione concorda pienamente con l1n'osservazione fatta nell'istitt1to del prof. Bu·s i e da me coml1nicata alla Quctrta riunione dei radiologi Pmilia·n i (Bolog11a, ottobre 1922) : in un caso di ulcera gastrica della piccola curva, coll' insorgere dei dolori si assiste alla comparsa. nelJo S<!hermo d·ello s1) asn10 contrf)i:1r.orale alla nicchia. c) P er retrflzione bulbare, l'.t\.kerlund intende il raddrizzamento del contorno del b11lbo su ct1i s ' impianta l'ulcera. La retrazione può essere parziale o totale. Di solito è parziale ed interessa la piccola curvatt1ra a. livello dell'ulcera. Il contorno del bulbo perde la sua normale oonvessità per diventa.r e l'ettilineo o lievemente concavo. Questa def ormazion.e . è analoga all 'invo·l uzione a chi o.cci ola della piccola cl1rvat11 ra gastrica nelle ulceri callose della regione, e riconosoe lo ste•s so mec.canism 0 : retrazione, il più spesso spastica ed organica nello stesso tem.p o (sclerosi interstiziale, processi infì am1natori, edema). Lo. sfondatQ mediale della base d1el bulbo· può scomparire per qi1esto J)rocesso, il lt1m·e pilorico si fa eccentrico da questo lato, e, diventato insufficiente, facilita il rapido vuotamento gastrico .cui può seauire o , per il detto meccanismo, il ristagnoparadosso (fig. b). d) Le tasche o diverticoli saccifo1~i sono. estroflessioni della parete duodena.le a monte di una incisu·r a .spastica o di 11na stenosi organica del bulbo. Akerlund chiama questi dive·r ticoli prestenottici e ne distingu·e due varietà: uno, laterale, davanti all'ulcera, ampio, a contorni ben netti, l'altro., mediale, più cireoscrit- to, piccolo. J.. a prima varietà può presentarsi: n·elle sten·osi spastiche, mentre l'altra per Aker1

1

1

1


(ANNO XXXI, FASC. 36]

lund, sarebbe sempre espressione di l1na stenosi organiGa del b11lbo (fig·. e). .. Le deformazioni elei:nentari che Akerlund ha d-e finitiva.n1ente fissate, possono molto· sp.e sso osservarsi riunite e fo,rmare, così, un qua.dro radiolog·ico del tl1tto simile a quello ·Cl1e offre neJlo storriaco l 'ulcera della piccola ,curvatura nella sua parte media. Come è noto, qu·est'ultima si manifesta con una ni.c.chia e con una retrazior1.e pi"Ù o meno estesa, sino ad u11a de~ fo.rmazi.one a cl1iocci.ola, d·ella piccola curvat11 ra. c11i. si accon1pagna una profonda inci su ~aJ alJo stesso livello, nella grande curvatura. Nell'ulcera cronica ·d:el duo·deno si ha.n no gli stessi f e11omeni : n.icchia sulla piccola curvatura, retrazione del contorno interno del b11lb.o· cl1c porta alJa ·scom'J)arsa del recesso. mediale del] a sua ba~.e. il canale pilo·r ico s.i fa ampi o ed eccentri.co, il contorno e·sterno del bulbo· diventa se.de di una incisura più ·o m .eno profonda, che, determinando t1na stenosi funzionale del lt1m1e duodenale, dilata in tal modo. il recesso laterale della base d.e.J b11lbo. (Fig. a ). I~e deform azioni. spastich e (longitudinale della piccola c11rva, trasv·ers.ale della grande curva) sono cosi caratteristicl1e da pe-rmettere, anche in asse11za della. nicchia, la diagno·s i radiologica di 11 lcera, n on solo , ma, n ei casi dubl1i , forniscono criteri ·differenziali mo.lto importarttj. Infatti, g li i?1grancli1nen.ti della cistifellecc p rod11co110 n el bi1l}jO a.eJle imp·r essi·oni elle varia110 coi cambiamenti di posizione; I.e aderen.ze 11 ericolicistiche possono la.sci.are invariata la forma del b11lho , o provo:cano deformazi·oni atipiche che n on infreq11entem ente si modificano o scompaiono in certe pos izioni del cor:Jto; le neoforma zioni del b·u lbo, rarissime, determinano. dif.etti di ri·em;pimento che no.n poss.0110 e·s·sere conf11si con 11n 'ulc.era. Akerlund ha riscontrato in oltre il 50 % dei ca$i stuclia ti la sindrome completa.; Herrnheiser. P a11ne r , Koehler, Grashey, Busi, Berg, Schlesiir.ger, Assmann, Haudek, Stuhm·er, $1 asso·.ciano , in base a .n11merosi reperti, alle originali ved11te dell'A 1.itore sve·dese. Circa la t ecnica: Akerl11nd consiglia l'.e·same dell'ammalato in piedi coll'intima ·CO:o,p erazione tea radi·o s.copia .e radiografia (sono sufficienti 4-8 radiogrammi istantanei in serie) . E indiff.er e11te la consistenza e Ja composi.zio11e ·del pasto opaco. L a lett11ra delle àeform.azioni non s'in1provvi.sa, n ecessita b·ensì llna edu.ca.zion1e più lunga ad acq11ista.rsi eh.e per l'interpretazione di una co.m11ne radiografia dello stoma·co. E opport11no , 11er da.re il g in sto valore sem1eiologico ai radjog·rammi •otten11tj , confront arli , c0lle imagini d egli al.bt1m di. G·eo·rge e Le onarcl, Ca1man e 1\1i11 e r, A]{ er l t1 n d. 1

1167

SEZIONE PRATieA

L'aspetto ra.diografìco d elle defo,rmazio11i, talora molto accentt1ate, è lo.ntano· dal rispo11d1ere alle m.odificazioni che il chirurgo tre.va all'atto dell ' intervent~: pic-c.ole ulceri poss.ono 8.•ccompagnarsi a defo-rm azioni imponenti. Talora l 111lcera r>11 ò sf11ggi re al chirurgo che si lirnita all 'ispezi.one ed anch·e a ll'esplora.zio11e del visceTe c1uando manchino palesi reazioni del periton·eo viscerale o seg11i d 'i spessi.rpento d ei margini d·ell't1lcera. ·La radiologia, in questi casi, h a ma.gg·i·or va :ore diagno~tico· della ste.~sa laparotomia esJ.1lorativa. Tutti, oramai. s o110 d'accordo ch,e 11n'nlcera ·Ch e abbia rag·gi11nto. gli strati profondi della parete duo·denale, deve far.si radi..ologicament e visibile : 11na .attenta te.cnica n.ell' esame condu·c.e s.emipre a llo s·copo. Una sola imagine del bulbo b1e11 riempita · n on esclude l 'esistenza di un't1lcera, m a il mancato re·p erto di segni diretti, in esami ripetuti, escl11de ·per lo meno un 'ulce.r a chirurgica (Akerlun.d, Herrnh,eise·r ). B n.oto con1e confern1ano , d 'altron·de, i più recenti datì anatom.o.-patologici, che l 'ulcera duodenale è un po' meno frequ ente d ell'11l-cer.a gastrica. Ra.diolo·g icamrente, in,1 e·cie, dop:o i gr'a ndi p 1..og ressi conseg11iti, da.I lato tecnico, I 'ulcera duo.denale è tpiù dimo1st1~a.b ile della, g as trica. Infatti Hartma.n n e L,ec.éne nell 1914 ·con-. tavano 1 11lcera duo denale s11 9 ga,s.triche; Enriquez e D11T"a.n d dal 1.g-09 a.I 1921 a.v evano 40 11lceri d·uodenali s11 107 g aGtrich·e·, mentre, in un p·eriodo' s111c·ces1siv·O·, in soli 3 mesi, diagnosticarono 17 ulceri du·od enali contr:o, 7 ga.strich·e•; l\1oy niha n ha di rec·en.te coml1ni.ca.to 11na ra.cc.o.Ita. di 702 ulceri di1odenali su 11na cifra gleba.le di. 939 ulceri 0,per'a t·e ; io ste,s so, in questi ultimi anni negli i stit11ti del p.r of. Busi (Bol:ogna) e del dott. · ìVIontan a·r i (An.cona), ho visto porr.e la diagno.s i di l1lcera d11o·denalf'· con mag·g·ior frequ·e·n za che quell a di lllieera gastrica. l\1a la gr.ande importanza che il meto,d o radiologico, ne.Ila cliagnosi dell'ulc.era duodenale, ha raggiunto, , dopo le più re·centi innovazioni tecnich.e .e ·diagno,s tiche, ris11lta a lt.resì. ·dall e seg11enti .a ltre statistiche : Beck (1921) ripo.r ta il 39 % di co11f erme operatorie (la diag·nosi di verosimiglia.n za f11 stab ilita n el 79 % ·dei casi); Ak·erlund (1921) il 60 ~{, di diagnosi .esatte, circa il 20 % di dia.gnosi proba.bilmente ·esatte, n eiJ, r ima nen.te dei casi non ri11scì a stabilire la diagnosi. ra.dio,l ogjc a o l asciò t1n'alternativa di po·ssibilità, nel 5,6 ?la dei casi la ·diagnosi si moistrò erra.t a; Cn rman (1922) su 198 ca.si n·e.l 66 % riportò conferma operat<?ria, n el rin1anent.e 34 %, si trattava di 29 colicistiti , di 17 a p-pén dici ti, di 22 affezioni. varie; De Qtiervain (1922) il 77 ~/c, diagnosi esatte; Loren z (1923) confermò l 'esjstenza di deformazi oni ])1111Jari nel 68 ~~ dei 173 casi operati; Plenk (1923) r11

1

1

1


1168

IL POLICLINICO

J

porta. S-1 conf.erme operatori·e su 100 operati; Berg (1923) riporta circa 30 diagnosi esatte in appoggio alla sindrom.e di Akerlund; Chaoul (1923) l'iporta nel 75 ~~ conferme operato.rie, nel 7 °b diagnosi di giusta verosimiglianza. Tutti questi dati, meg·lio di qualsiasi comme11to, mostrano la cresce11te sicurezza ·che la radiologia h a conqt1istato nella diagn-0si della ulcera duod.enale. L'anamnesi, cl1e per Mo·y nihan e.ra tutto , ha perso, parte del SllO valore, sia perchè i più r ecenti stt1·di n ·ega110 all'ulcera duodenale urta i11divjdualità clinica .da contraporsi a ll '11lce!'a gastrica, sia ancora l)er ch è, nè il dolore da fame, nè la periodicitù dei disturbi posso.n o corris.p onder.e ad l1n'11lcera, cluodenale , ed, i11versamente, qt1e ta puo essere pr-esentc senza dar 111ogo ad alct111 disturbo. Pe:r tutto ciò siamo auto1izzati a conclnclerc con lo Schinz·: per l.a diagnosi di ulcera dilodenale , se l' a?iamnesi è molto, la ricerca radiologica è a?1cora di più, perchè, in molti casi, essa è in grado di sosti f·u,ire al sospetto la certezza. BIBLIOG R.A.FIA.

Roentgen.ologisch e St1ld·ie11 ueber de1l Bu lbils Duodeni, 1921. 2. In. _i:\ cta ra·d iologica, v. 2, f. 1, n. 5, 1923. 3. In. Fort. auf d. G.eb. Roent ., Bd. XXX, Kongressl1eft 3, 1923.

1.

-~J<ERLl ND.

1... ASS MANN . R oentgendiag nos tik der in11eren

Erl<rankungen, 2. Auf., 1922. 5. BERG. l{lin. ' '' och. , n. 15, 1923. 6. Bt1s 1. Trattato semeiol.ogia fisica

diaa110sbica chirurgica. l T. E. T., v. 1, pag. 1168, f>

1924.

7. BECI{. Klin. v\1 ocl1. , n. 20, 1923. 3 8. CARMAN, DE QuERv'AIN. Paris i\fédical, v. 1 , n. 14, 1923. 9. CIIAOUL, GRASHEY. Klin. Wo ch., n. 20, 192~. 10. CHAOUL. 1\.11.i.nch. l\1ed. \\1 ocl1. , J g-. 70, n. 9-1 ,

1923.

I

[ANNO XSXI, FASC. 36J

11. EISLER. Ii'ort. at1f. d. G eb. Ro ent., Bd. XXXI, Kongresslieft 1923. 12. ENRIQl.lEZ et. DtJRAND. Les ulcères de l' estomac et dit ditodénu111. lVIasson , 1924. 13. GRl:'BEn. Fort. auf. d. Geb. Roent., Bd. XXX , Ko11gressheft 3, 1923. 14. l-lAUnEcK. \1/ien . Klin. Woch., n. 5, 1922. 15. In. Fori. al1f. d. Geb. Ro ent., Bd. XXX, Kong l'ess.h eft 3, 1923. 16. HERRNf1ETSER. ~fed. Klin., Il. 50-51, 1922. 17. KOEHLER. Klin. 'Voc h., 11. 12. 1923. 12 1

18. LoRENZ. Fort. d. Roent.

19. 20. 21. ?2. 23. 24.

25.

26.

B ·d . XXX, Ii.

1922.

- ,

'

_i\rk f. V er.daungsl<ra11 l<., Bd. 29, H. 5-6, 1922. PANNER . .Jo11rn. Amer. of Roentg., Jl1 li 1921. PLENI<. Wien. K1in. '~'och. , Jg. 36, n. 8 ~923. ScHINZ. Fo·r t. a11f. d . Ge·b . Ro:ent .. 1. . SclfLESINGEP.. Die Roentaendiagnostilt, der A1 ag eri. 1922. SINGER. l{ra11s Br11gsch : H and. d. in.n . :A [f'(/ . 1!:Y:"'C). STUH lVIER. l\'Tiinch. Me·d . ' ''och .. i1. 12, ~~2~ . T ~NDOJA . .L\ tti IV Congresso Ital. di Ra 10 . :\1ed., 1922. l\fUSA.

92

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA SCHELETR.ICO. ·

Tumori metastatici delle ossa. (JOLL.

The Brit. Journal of Surgery, 1923).

I tumori secondari delle ossa possono aversi per 3 modi: }J er estensione diretta dai tessuti vicini, e non rientrc.1no 11elle n1etastasi; per le vie sanguigne attraverso i vasi nutritizi o per via retrogracla dalle ve11e ; per l·e vi.e lj11fatiche sia come embolo, sia com·e permeazione li11fatica nel senso di fiundley. Piney in recenti studi 11a conf.ermato l'idea di Roger .e Yosue che è impossibile dimostrare linfatici nell'interno del mic1ollo osseo; jl materiale d 'iniezione si arresta all'endostio. Intanto ciò è in coutraddizione col fatto dimostrato da Handl.e y che 11ei cancri della marnn1ella le m etastasi ossee si avverano per permeazione centrifuga e.lei linfatici . La spiegazione più adatta vic11e data dall'idea di Recklingha11sen che le i11etastasi si h anno per e111boli nei ca1)illari del midollo. Nepven suppone che le ceJl11le maligne ci rcolano in forma di piccolissin1i corpi l) iu l)iccoli di una cellula completamente svil111)pata e perciò capaci di oltrepassare i capillari polrnon ari. Schmorl ha dir11:ostrato poi zioni di villi coi iali nella. circolazione i1ella ecln111,psia e , .. eit nella1 gravidanza normale. Secondo Goldn1a11n le cellule possor10 ' p enetrare nei vasi attraverso i vaso-vasorum com.e si può vedere negli ipern efromi che a volte sporgono rielJ'i11tcl'no di vene. Similmer1te particelle di t11more posso.no penetrare attraverso il dotto toracico o i grossi vasi linfatici n.elle vene aven·dosi delle grandi com11nicazioni (L eaf). Emboli 111 a ligni possono passa re direttamente dal cuor e d rst ro 11elJ a g rande circola.zione se esistono alterazjoni del set~ to interanricol nre; oppure ! '.embolo si ferma ai capillari polmonari l)Oi svilu1)pandosi guadagna le radici delle vene polm.or1ari e così va al c1Jorc sinjstro. Secondo Piney l e metastasi ossee avvengono solo in cotri SJ)On d enza di m idollo rosso e con tale a mmissione si spiegano le m ·etastasi nelle vertebre, costole, parte prossimale dell'omero, del femore, ove si h a midollo rosso. fi andJey spi ega l 'invasione d·elle parti più \'jc]ne con la possibilità più facil € di permeazione l infatica. I> er st11diare l a te n d enza dei neopJn sm.i alle metastasi ossee l'A. ha r icercato le antopsje cl el Cancer Hos1)ital <l Dl 1888 nl 1922. Sn 11 1· 1.. a utopsie per tumori n1ali g-11 i la frequenza ma~­ g iore d€1Je metastAsi ossee è data dal carci-


)

'

[.~~NO

\XXI,

FASC.

1169

SEZIONE PRATICA

36)

norna della ma111111ella (34 casi) mi11ore clall1l1tero, esofago, liroide (2J, ed i11 tutto 11a ri11venuto 53 m etastasi ossee. La localizzazione è stata del 22 %, n elle ver· tebre, 20 ~~ nelle costole e risp ettivan1ente 11., 14, 10, 7 nello sterno, femore, cranio, omero. Williams aveva trovato i1ei ca11cri della m a mmella il 26,5 ~o di n1etastasi ossee tra cui sp·ecialmente il cra nio (24· <t'o) e l e vertebre (19 %) mentre Enri·eg pone· in ordine· di frequenza lo sterno, costole e f e.mo·r e, P·Tima de,l cra'I1io e vertebre . El1rhardt i11 238 cancri d ella tiroide trovò 60 111etastasi ossee e Kaufmann nel 70 % dei carcinon1i della prostata, Atlle1· in 374 t11mol'i r enali 457 m eta stasi nelle ossa, in proporzioni uguali pel sa1com a e car cinoma. Scudder , _.\lbrecl1t 11an110 descritto m eta stasi osse e negli i1Je111eil'omi. Il s arcoma i)erjostale d ella tibia e del fen1.ore ha secondo Butlin e Colly tend enza a i)rodurre impianti ~n altre ossa , e I'éndoteliorr1a endostale (raro) si metastasizza nelle ossa piatte. Ar1che i tumori del testicolo hanno ter1d enza a r11etastatizzarsi i1elle ossa. iVIammella: ne riporta al~uni casi tra cui lJDO con m etastasi dello sterno e d ell'om er o là dove 11 midollo rosso è più abbondante. L'esame micl'oscopico dava il re1)erto di ur1 0 sc1rro della ma111mella. Tii·oide : Sono state d esc rit te n1elastasi ossee pl1lsanti o n1eno d a ::\Iorr'is, H a \ra1"d , Kanok1· h a visto che in lln quarto di casi con m et astas i si aveva 11n ingrossamento della tiroide; ir1 1111 altr o gru 1ì po 1a tiroide era molle cd ingran dita e n on presentava vari a zioni per diversi an11i; 111 nn altro gruppo la tiroide f t1 op erat a per t111uore b·enigno prima della comparsa dell e metastasi ossee; in nna maggior part e l e metastasi si a ccrebbero lentamente e ra1:>prese11tarono la sola inetastasi n el corpo. Coh11hei1n a v eva osservato metastasi in ingrossa m enti benig·ni della tiroide fatto r1ega t0 d a R eckli11gh a11ser1 e v\ 61fier. L 'A. ha r a ccolto 44 casi dalla lette1·at11l'a di m etastasi ossee associate con t iroicle i1ormale o forme benigne di 1pertrofia o di t1~mo re . In a lcuni il tnm orf· rr1etastatico ass11m eva 11n aspetto benigno ir1 a lt ri 1111 tipo nlaligno pur essendo il tumore primitivo a forma benigna.· Ciò for se è dovtLto alla difficoltà di differenziazione di un t11mnre b enigno o maligno della t iroide. In l1no dei casi di Eiselsberg l Ft massa Il1e tastatica a v eva f11r1zione tirojdea l)Oich è aspor tato i l paz iente cadd e in cacl1essia strun1ip r i va. R ege.nsb ul'g.er asportò u n braccio per sa:ricorun pri rn iti vo me11 tre era u11a m etastasi t iro i7

dea. L·A. ri1)orta u11 caso ui metastasi tiroid.en i1elromero i11 una do11na con gozzo ~softalmi­ co nella quale la tiroide era indurita da urnm-ettere llna calcificazione. Nella metastasi ossea si t rovar ono istol. i tubl1li tiroidei di cui i11olti co11 s,o stanza colloide. Goebel nel 1898 a veva raccolto 11 casi di i11etastasi tiroidee creduti t11mori })!'imiti vL In ,111 caso rA. resecò il ca1)0 st ernale dell a clétvicola per t u more che l}O-i fu trovato Ct' mposto di sem1)lj ce t essl1t0 til'oideo. E sB rx1inn ta allor a la tiroide si trovò un pi ccol o t11rn ure del lobo destro co11 tutte le appare11ze de ll'nde110m a. Q11esto i1on fu tolto: l 'infel'1110 rj v isto dopo \In a n no stava nelle identiche condi zi1)tli s tazionarie per cui si poteva escl11d Pr e n11 t 11111 ore inaligno nella tiro~ d c . Un caso simile è riportato da R a ùlr::y e Dug gan i quali pensavano ad una ' inclusione til'Oidea nellai cl avicola, n1a tal e idea è cr'cdutè1 improbabile da Fawcett, poich è la tiroide e. la clavico la ~ si sviluppano da strati differenti ~ la tiroide è ap·p rofo nda.ta da1 mL1S.colo clerp -:es sore d ello ioide. I . e con.dizioni qui11cli fra tiroide e m eta~t8 si ossee s ono : Tiroide. normal€, i11etast asi di tessuto . tiroideo, o con tumore benigno incapsulat o, o C.('Il cieg enerazione maligr1a. Tiroide con gozzo diffu so o t 11111ol'e benigno, r11etastasi benigna o co11 ti ege11er azior1e 1r1aligna. Tiroide con t umor e maligno; m etFtsta 5i corl ~t ru ttura di gozz o se mplice. , Prosta ta. - Questi: t11111or i h ar1110 Ja 111aggio· r e t endenza a diffonder si a lle ossa e l 'A. i1c ri1:>orta l1n caso con m etastasi a l capo 1)1·ossirnal e d el fem or e con fr attura jn corrispo11de11za del tl1more ove si trovò 1a stessa strl1ttura istol ogica d·el t u1n ore p rim itivo. Il tumore prim itivo della lJl'ostata p t1ò essere a nche piccolo e da r e l e meta stasi ossee.. Braun 11a descritto ll na forn1a di a n emia simile a lla ·p erniciosa associ a ta ad un carcinom a osteo-plastico d i origi11e prostatica . ~s\l t r e parti del si stem a ge11ito-urin a rio : in 11r1 car ci11om a p apillifero d ella vescica f11 tl'ovata m etastasi n el radio con la riproduzione stru tt11r ale simile a l tumore primitivo, jr1 alt r~ di1e si trovarono metastasi. nel cranio e ri ella tibia . I n un car cinoma. p1a pillifero della p elvi renale con idronefrosi fu ri11 venuta n1etasta si i1elle costole. Del r en e ripor ta 11n caso di S11 tton in cui era stata . fatta 11na resezione d el capo distale d ell'omero per t u111ore prin1itivo e i1el qi1ale dopo morte fu t r ovato un iper11ef roma1 p er cui il tl1more ùelJ'o1nero f"!l cons;d er a to come m eta sta '"'i. I n n11 altro e-a ~o (Lu,,-)

1

\


1170

IL POLICLINICO

il tumore 1J1·i111itivo era u11 ipernefroma 1:: la J11etastasi i1e lla clavicola, in t1n altro arLcora 11ell 01nero (Cope). Nicl1olson ha descritto una metastasi nella tibia da un tumore r mbrio11ale clel rene e Nitch due casi di tumori dell'omero e dell'avambraccio creduti p rimitivi in entre erano seco11dari a t11m or·e del s urre ne. "'7inkler dice elle i tun1ori s urrenali. possono decorrere senza sintomi per cui le metastasi sono lJrese per t11mori primitivi e richiama l 'attenzion e s nl la facilità con cui questi t11mori posso110 invade r e il rene e quindi la cava ed il cuore d estro. 'f11mori d el testicolo: descrive un caso di end otelioma del testicolo che oltre a m etastasi l)O]mona r e aveva localizzazione n ell'ultin1a vertebra dorsale e nelle lombari con pe11etrazione i1 el cn11ale spinal e ed t1n altro caso di tumore del pene con metastasi dell e costole. Dell'ap1>a rto genitale fen1rninile riferisce tin tumore dell'utero con n1etastasi i1ell'osso parietale (sarcoma f11so celJ11lare) ed ltn altro con JoCétlizzazion e second aria nelrom ero e frattura sponta11ea. l,a lingua ordinaria111ente non dà metastasi lontane. Riferisce un caso di t11more a celi ul e spi11ose rlelJa lingua con metastasi nelle ghiando1e bronchiali, l)leura, JJOlmoni, intestino e s11 1 femore ov€ si era prodotta l 1na fratt111·a s~-) 0 11 tar1 ea. l 'er l 'esofago esi tono di,·ersi casi di localizz::tzio11i sec·ondarie di cancro 11,e lle ossai e ne r ipo rta 4 casi con rn etastasi nel femore, pelvi, costole. P er lo stomaco esistono casi di 1n etastasi ossee descritte da Col\"\·ell (5 <.:asi) n·elle vrertebT1e costoJ.e, omero, sacro. Nel grosso intestino esist e la tendenza a rnetastas,i ossee : un caso di adeno-carcinoma del retto presentava localizzazione nell'on1ero, 11n nlt ro nello sterno e n ella col onna ,·ertebrale, 111t altro nell ulna. J) el fegato è riportato da Pitt 11n adenocn rcinoma con m etasta si nell a colonna vertebral e. J)ell'apparato r espiratorio riporta cl11e casi, 11110 del tratto naso-faringeo con m eta stasi n el crn.nio , n ei n1etacarpi e n elle falan gi ed un t11more del polmon e con m.e tastasi nel femore, costol e e vertebre.· .<\n che i tumori delle os,s a si m etastasizzano in al tre ossa e riporta 11n caso di n1etastasi ternpor.ale in 1111 sarcoma d el femore, -éd 11n a lt ro di localizzazioni n-e l crani o, pelvi e cost.o·l e çlé\, u.n isarcoma. osteo,i de del femore. I sarcomi melanotici invad ono pure le ossa e d escrive un caso di tt1m.o re primitivo del p·oJlice con loca li zzazioni seconclarie n el femo1

'

I

1,

lANNO

XXXI, FASC. 36j

re, 0111ero , costole ed un altro della spalla con rrl etastasi nello sterno, ver tebre, costole. 111 contrasto Cairns ri1Jorta tln caso di metastasi della scapola 18 anni clopo L'asportazione di un occl1io per tumore melanotico. La diag119si è facile quando il tur11ore primitivo è evidente, ma molte yolte il tumore osseo è stato co1~sidero.to come i)rimitivo s1Jecialm ente in caso di ip ernefroma. Secondo l)elbet il dolore non è so li to i1 ei tt1mo ri secondari delrosso me11tre è precoce e pr on11nziato nei tumori primitivi; al co11trario Elnylie pensa ch e il dolore 1:>r ecoce sia ir1 favore ri el tumore m etastatico. Se le m etastasi sono nella colonna si 11anno d efor111i tà. O cc o ere fare ;a d iag·11osi cl ifferenzinle co11 le osteo-periostiti diff11se (· ifiJ i de). . 'pesso coincide l1na grave ::i.nemia. Riguardo al trattan1ento sa r ebbe pr11de11te di esaminare m icr osco1Jicam ente og"I1i t11more osseo prima di lJL"ati care un'a1111111tazione. J ri sultati ))enefici delle re ezion i ono dimo. trati d a l caso di Sutto11 i11 cui 11azie11te ,.i se ancor a 6 anni. La progn osi è ' 'aria potendosi a,·ere ttna sopraYvive11za fino a 10 a1111i (Riedel ) dopo resezione d el tumore. BRA:'~CATI.

L'infinenza della tiro!de e delle glandole genitali sul decorso rli guarigio11e delle frattt1re. lJE RJ E~ZO. A ?in a li ll lll. di fase. 3°, 1924).

l,RA1'' FAELE

e" iritrgia,,

Fra i tessuti quello stil quale l'inflt1e11za cl elle gl1i an dole a .se crezi or~e interna s'esercita potenternente è il tess11to osseo. La glandola ge?lila l e ha sullo scheletro un·azione import.ante con la sua secrezione interna, poichè la f:11a soppressione dete1 mina un allungamento ·esag erato delle o sa lungl1e, m.en tre si nota un arresto di sviluppo nel loro s1)essore. Gli st11di radiologici hanno di1nostrato, n-ei castrati gio·v ani, la persiste11za delle c.a rtilagini epifisarie a J di là dei 25 anni con perm a11enza dell' attività proliferante. T a li fenomeni cessa no o ~ i e\'itano trapiantando nell' ~nima.le castrato ~e g 1andol-e sessuali. Da ciò .si deduce che la secrezione interna genitale esercita una duplice azi one sullo sche.letr·o : mc.dera l 'o,s teogenesi einco ndrale e.d eccita qu el] ~ periostale. Inoltre a.g isce a nche Slll ricambio del calcio favorendolo, m.entre la sua soppressione determina r itenzione di calcio. Oltre alla glandola g enitale altre glandole rP.golano lo svilu ppo dello scheletro. L 'ip ofisi col secreto d·e.l suo lobo anteriore eccita l'o.steog·enesi ·enc ondrale e qt1ella })eriostale. Infatti l 'i pertrofia del lobo anteriore pro1

1

.. '

---


(.t\.NNO

XXXI,

FASC.

36]

1171

SEZ IONE PRATICA

cf uce gigantismo ed esagerato spessore delle ossa, mentre la sua distr11zione determina nanismo ed assottigli amento di spessore. La tiroide quando è atrofica o ipofunzionar1te produce notevole arresto nell'e.v oluzione e r:ell'accrescimento delle ossa, specialmente a carico delle cartilagini epifisarie. Il timo e le surrenali hanno influenza tem:poranea sullo scheletro, nei prim.i t.empi dop0 l~. na:scita. Sicchè la glan.dola genitale modera l'osteogenesi .encondl'ale ed eccita quella periostale; la tiroide e l'ipofisi ec.citano l' osteogenesi e•n condrale e sono quindi antagoni ste d ella glan dola genitale. Questa azione i11discutibile delle tre glandole sullo svilupp.o osseo ha provocato n11n1 er ose ricerc l1c sull ' inft11enza de.i loro secreti nelJ a guarigione delle frattur e. Tutte le t1·e glandole sono state ·studiate isolatam.ente ed i risultati · sperime11tali sono stati discordi;· m a ciò diper1<le dal fatto che le tre gla ndole non agiscono t11tte nello stesso senso, sicchè può darsi che l'ablazione di una determini il sopravvento Ge~l'altra antagonista. Per l 'ipofisi l ,.accordo è p iù com1)leto; i1on così per la tiroide , di cui alcuni n ega110 la azio11e di eccit ame11to nella gl1arigione delle fratture , alt r i la aro.m ettono. Ora, la tiroide eccita. la osteog·ene~i e11co11d1,a le ed in ciò è Dntagonista con la glandola genitale, che inYéCe la model'a. E naturale cl1e, asportando ] ;·t tìroide, prenda il sopravve11to In Sl1a antagorYista. Q11in di lino s tudio sp erime·n tale vero ,e p r.oprio sull'influen za delJ,a tiroid.e nella guarigioi1e clelle· fra tt11re non ' i:>11ò farsi as-portando solo la tiroide, ma anche la. :sua. antagonista . Questo ha fatto l'A. , operando su i con igli, n ei q11ali s i può asportar e t11tta la tiroide, percl1è due paratiroidi sono separate da ressa P <~nindi vengono rispettate. Tecnica: 'firoidectomia. Dopo 10 giorni ca• s~ razione bi I aterale. Do1)0 a1tTi 10 giorni fra ttn ra del radio. Contemporaneam ente altri co11igli, per co1ltrollo, subivano la sola frattura del radiQ. Gli a11imali venivano poi l1ccisi a distanze CiYerse cii tempo. Com.e risultato l 'A. ha r1otato cl1e sia r1egli nnin1ali privi di tiroide e di glan.ctole genitali , 'la i11 q11elli di controllo , il })rocesso osteoge11e.tico di g·u arigion e delle fratture ha a vuto ì0 stesso decorso. fJ a osser vato p er ò n egli ani.rnn.1i cafìtrnti e ~tiroidati un rt sp icca tiss irn~t ipertrofia dell'jpofìsi. Q11est o ci ir1dica ch e essa. S.O$tit11isce la fnnzione eccitatrice della g Jar1 oln µ·p11itale iua11cante. 1

Da ciò si potrebbe dedurre che la tiroide . r1on ha influenza su l processo di cor1solidazione delle fratt11re, visto che la guarigione avvjene norn1almente senza di essa. l\1la questa deduzion e sarebbe errata. Infatti l ' a sportazione d ella sola tiroid e, fatta da altri sp.erimentatori, prodt1ce ipertrofia del1'ip.o fìsi,- che ha .azione sin ergica alla tiroi-de. Tale ipertrofia però, funzionando normaJ.rr1e.nte le glandole genitali, cl1e sono a.n tagoniste, non basta a controbilanciarne l'azione negativa, ·per cui si ha ritardo n ella gu.arigione delle fra tture. Asportando a nche la glan dola genitale, l'ipertrofia dell'ipofisi s ostituisce la a zione della tiroide manca nte e la frattura ha 11n decorso normale.

G.

Tecnica dell'osteoplastica e più ,specialmente di quella del femore. (CUNEO et llLOCH. Journal rie Cliirtlrgie, 1924. f asc. II).

Secondo gli AA. l 'innesto osseo libero è votato al riassorbimento; perciò credono preferibile riparare l e scontinuità ossee con perdita di sostanza mediante tra1)ianti osteoplastici peduncolati.

Il peduncolo J) UÒ essere costituito d a periostio, d a tendini , d a aponevrosi, da muscoli ed 11a la funzione di sopperire ai primi bisogni r1utritizii del trapianto; per cui esso sop r~vvi­ ve, partecipa ai fatti rigenerativi e dispone ui una certa r esistenza contro le infezioni. L 'o steoplastica ha numerose indicazioni, però gli A~t\.. si occupano d ella sua ar>plicazior1e nelle pseudoa.l'tro·si d el femor1e. A curare l e psel1doartrosi femorali , qtla11do non esiste una notevole diastasi d ei monc oni basta rosteosi11t esi con1pletata da innesti osteo-periosta1i a lla De] agénièr e; quando il1vece c'è notevole distanziamento l'is po11de ottimamente l'osteoplastica, cl1e può ri n1ediar~ .alla perdita evita11d o lln notevole acco r c iam e11to con so111rno vantaggio fl1nz io11ale. •

I

A ql1esto sco1Jo gli i1111esti liberi a ll'Albee cori stecch e tibiali, o tratti d i 1)-erone non h a11no fatto buona prova per l a loro faci le rottura, • come ha dimostrato Serra per gli op erati · del Putti. Vicever sa l'osteoplastica è vitaJe, per cui non corre simile pericolo a distanza; p erò bi s egna ri conoscer.e cl1e in !)l'imo tempo ha hi- . ~~ogno dj esser e sost enuta da fll)p n reccl1io irn m obilizzante . •

, •

CIAPRINI.


1172

'

1'ec11 ica operatoria: n isogua operare qua11do si è sicuri che gli cveJtt u ali fo.\.·olai settici sono spenti da gran tcn1 po. fJ ccorrc l)OÌ )1reparar.e la regione 24 11. pri ma e preparai e in precedenza un apparec:cl1io gessato immobilizzante bivalve , poicl1è i1011 è con s igl ial>il e l 1im111obilizzazione 111ec.tia11te trazi oç e, p ercl1è tlllesta dis tanzjando i monconi nn oc.e a Jl'atteccl1imento del trapia11to. L'iricisi1Jrie ha forma d '11r1a L col t1·atto lungo di 15-20 cm. di6posto longit11nalmente sulla faccia est.erna cl ella coscia a livello de 1 solco • che separa il vasto este1-no del c1t1adric;iJ) it e d a1 m11s coli posteriori. e col tratto breve di 6-7 cm. di retto tra. ver ·alm1ente in dent1·0. .. 'i i11ci Je c ute, sott,o.cutaneo e aponevrosi. lrtdi si }Jroce d e nell ' interstizio tra vasto esll'lrno e bicipit e fino a sco1)rire l 'o~ o con ln ~11i:i pse11doartrosi. ~ i esci:le col periostotomo il tess uto fibros o il1ier1Josto fra i capi ossei. Si attirano in fuori con. u 11cino cli L a mbotte i mon coni e se ne av. vivano 1e est!"e·m ità rnedia11te scaJ pello fino ad up 1 j re 1ai ca v1 t à rnidollare. .Ne ll'u ~Etre lo stacca periostio biPog·n a rispa rmiare la faccia anteriore 'da ct1i sn rà preleYa to il trapianto peduncolato. 11 taglio d el tl'apianto varia s.:..condo la sede della .pseudoartrosi per la di\'e1sa direzione cl1e, secon él o q11esta, ,-engono ad a v e re i \·asi . p : i11cip a.li Se la sede della pset1do-artrosi è ne] terzo -:n 1prrio re il prelevamento sa r~t fatto sul mo ne· on e s11periore del femore perchè il ped n11co ~ o r•or la c.lis11osizion.e. dei vasi deve a vere base i11 feriol'e . e la sede è nel terzo n1edio o inferiore j} fra111m ento va prelevato invece dal moncone • infe1io1re, per·c hè il pedu11co1o a.b bia la base in a },t e e.la (lo,· e rice\:e i ,,.as i. Gli AA. nella descrizio11e s' att eng·ono a quest' t1ltima 1na1r1ie1·a. Si clelinJita il ped11nco1o in b a:sso i11ciclençlo muscolo e periostio a livello del tratto trasvel'sale dell 'incjGio11 e ct1tanea p•er l' estens1 one di 3 c1n. e, quindi all interno clivarican do· il lembo c11taneo ang·olare e )ncidendo 1011gitt1dina lmente i1. musco,l o e il periostio secondo, 11na linea p ara1l1'e1la al tratto long·i tudinale dell'jncisione ct1tan1ea. e 3 c.m . all'i11dentro. Indi si raschia il p.eriostio inter11amente 11 CJ1l est'l1ltima incisione longitudinale e il racI1i 8 toio re sta a 1)1·ot.eg·gere meclia1111en te mllscolo e vasi femorali. A questo modo resta u na parte della faccia n11terio1:e d el moncon.e osseo in rapporto col perio tio e n1nscolo, ed essa c o~ titt1irà il trardanto pe cl11ncolato. 1

t

IL POLICLINICO

1

1

• •

[ANNO

XXXI,

FASC.

36J

Per resecare il frammento osseo ·sj lJratica t1na eeirie di tra1)ana.zio11i complete distanziate fra loro 1 1/2 c,m. con tl'a1)ano i11eccanico spi11to dalla f é'Ccia esterna del i11011con,e al,I' interna; poi una seconda serie di fori simili a livello della inl:i ·ione trasversale ch·e corrisponde all'.e st1·emo inf eJ i ore del ft\1111·m ento plaiStico. I11di si separa il frammento con colpi di ~cn lp e llo fra i fori. I. a lung·l1ezza del framrnento \'aria secondo il di.stanziam e11to dei i11onconi; in genere ba· ·ta una lunghezza di 7-8 cm. Liberato il 'fram1ttento c )1 suo l)edu11colo , si cruenta o sco l1)i~ce lln letto l)er l ' estremo cor1 is11ondente del fran1m ento st1lla faccia a11t eri ore dell'altro n1011cone . Tntli si i11ette in sito il frammento facendolo

c11t r are i11 co11tatto co11 i due monconi per una esten ... ione di 3 cm. p.er parte e si fissa con fili c ircolari 111etallicL

P l'i1nn cli clii u ù e r~ si i1·r1ga con s iero caldo. Qt1ir1di si riur1isco110 i l11al'gi11i del peduncolo con i 1n uscoli l irnitrofi n1ediante punti staccati di catp·ut. Si abolisce io spazio inorto lasciato dallo spostam ento d cl frammento con la riur1ione dei 1n11 sc;oli appo. ti. ~i sutura l' aponevrosi co·n p1111ti stacca ti (li c.:ntgut e si chiude la cut e con ur1 cl. e 11n~Q;io filiforme i1elJa })a rte clecliYe, ond e eYit ~1re ematoma. Infi11e ~i n:.1 edica ap1)licando l'ap1)arecchio gessato bi\' a ~ve g·ià l)l'eparato; ftnestrnndolo ~ ]ivello della regione operata. Si rin11ova la rn ecticat11ra la ste.::sa sera e tt1tli i giorni s11ccessi vi, toglier1do i fil i d ren ag·g·io all '8° giorr10. . ' Se si "oon:stata e111aton1a ~ i vuota subito. Se avviene infezion.e si apro110 spllecitam ente 2-3 l)Unti e si prati·ca i r1 igazione disconti11ua di Dakin. (.!tieste co111plicazioni nuocciono all'atteccl1i1nento, ma inter\·enendo presto si p11ò evitare l insuccesso. I risultati in dettaglio cle:1'11so di questo proce, so sono raccolti nella Tl1èse del Dl1bois; ma 111 termi11i gen.erali gli AA. possono affermare che in tutti i casi in cui l'hanno adoperato J1anno ottenuto attecchjmer1to e co11solidazio11e con accorciam ento femorale di l)OCO conto. In un sol caso S')ttoposto a trazione, mancò l ' unione del co11tatto inferiore e fu subito rim.ediata mediante innesti osteo-periostali. Per cui il metodo pt1ò rendere preziosi servizi quando la diastasi fra i monconi è cosi estesa da i1on i)ermettere g li innesti più sem11li ci osteo-1)eriostali alla Delagénière. .

Gl'SSIO

S.


(ANNO

XXXI,

FASC.

36)

1173

SEZIONE PRATlCA •

Sul trattamento in abduzione e rotazione esterna delle fratture cervicali dell'omero. TADDEI. A1i11ali Italiani di Chirurgia, fase . I, 1924). Nelle fratture diafisarie e specialmente ~n quelle cervicali dell'omero, trattate con gli appa.recchi che fissano il bracci·o in ad.buzionie e rotazior1e interna contro il torace, i risultati sono cattivi. un· notevole miglioramento si è avuto coi n1etodi che manter1gono il braccio in abduzio11e (triangolo di Middelclorpf e di Im.p allo-. meni) . Nel 1919 l 'A. descrisse un appar ecchio che i1a dato buoni risultati e rappresenta un progresso sui precede11ti: il quadrìlatero gessato .. Nella sua esperier1za sul trattam.ento cruento delle fratture dell' omero il Taddei si è convinto che la t€sta clell' omero st1bisce t1n movimento di rotazion e esterna sotto l 'azione dei rrJuscoli rotatorii (piccol o rotondo, sopra- e sot1.ospinoso) inentre il n1onco.ne distale, per la azione del gran petto1·ale e de l grand e rotondo, rt1ota all'interno. È quindi necessario cl1e il frammento distale sia rt1otato all 'ester no, oltre eh.e abdotto. Ora coi tt]angoli gessati ed anche col quadrilatero . i ottien e l'abdt1zione, rr1a la rotazior1e è i 11tc:;rna. Per avere l'esterna è necessario che 1 avambra.ccio. sia piegato ad angolo :r::etto sul braccio, e diretto jn alto, in modo che la sua fa ccia e1nt eriore g11ardi l 'orecchio omolateral e de l paziente.' Questo si ottiene a pplicando a l lato esterno del qt1adrilatero l1na stecca verticale, .che i1elln. parte inferiore si fis sa al qt1adrilate ro, mentre la superiore sorr e.gg·e l' a vambraccio con lina semplice fasciatura. Con questa posizione non si h anno compressioni venose e qt1 indi stasi ed ed·emi periferici ~~ la regione fratt11rata resta allo scoperto; si ruò ql1indi praticare il massaggio precoce. G. CIAPRINI . (DOMENiéO

1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Prof. dott.

_.<\RNOLFo C IAMPOT~IN I.

L a diagric si medico-legale della nevrosi dei traumatizzati. (Il. rilievo e i l significato dei sintomi) . Prefa-

zione ·del prof. CESA RE BIONDI. Casa Editrice L11ig-i. Pozzi Roma 1924. - Prezzo L. 12. ._, ' ' ~ eJ 1924 una esaurie·n te dis,cussione tenuta 11e l Co11gresso di M•edicina Ferroviaria di N apo1i concl11deva per un giudizio di sva.l utazione rnedico·leg1le della n evrosi d ei t rauma.tizzati e a. qu1es.to giudizio il più vaùido contributo era q11ell10 portato dal lavoro catamneistico dello

stesso Autore, n1el q11ale cla Lln mate.ria.le sta tistico ferroviari.o scritto e bene studiato si traeva la. conclusione ch1e la i1atura delle nevrosi dei traumatizzati è essenzia1m·ente psicogena e p1e1:r.ciò eisse guariscoino di reg·ola in un tempo più o meno breve dopo la liql1idazione del danno. E venuto poi il ciclone della guerra e i medici hanno avt1to u·n mait eriale ricchissimo di stt1dio nei nt1merosi n e1t1ro-traumatizzati di guerra. In tale .occasione era naturale che i concetti patogenetici di .questa sind~om,e p olirnorfa f<:>s- . sero soggetti a 1COlla·udo ed è stata a llora llna fiorit11ra di lavori interessanti uisciti dalla penna d ei p·i ù illu stri cultori della neuro-patologia e della medicina legale, i .quali l1an110 rima.n eg·giato a fondo queis ta materia, nella necessità pressante di dove·r formula.r:e git1dizi categ,o rici sulla idoneità o meno d ei neuro-trat1ma tizza+"', o supposti tali ai servizi di guerra ·e s11 lla valt1tazione della in.abilità ag·li effett i del1.a liquidazion·e della pen·sio.n e militare. So no così riso1 te le a.ntich1e contese fra i sostenitori dell'orig·ine organica della n1eurosi d e.i tra i.;imatizzati secondo il concetto antico tli Qp.p enl1eim e i sostenitori della orig·ine psicogena1. Nella circostanza si è s·entito il biisogno di riv·edere p eirfino i criteri nosoJ,ogici dell' isteria, quali li aveva formt1lati il g·ran clini co d ella Salpétrière, si sono enu11ciati nuovi princiipii com.e quello d el pitiati sn10 e si è tentato di staccare dal q11adro delle nevrosi pure mo lte forme. riscontrate durante la gu.erra1, cl1e furono chia1nate da Babinski ie F1~om0 ent r iflesse ,o fis iopati.c-he ·e interp:r.etate C01m e espo,n enti di lesioni 0r ganich e del sistema simp·atico loc ale. Affermai e1 che da questo, lavoro di re vis.ione sia scaturito un concetto chia1rifica.t ore .p ei bisogni della p.ratica c·orrente sareb·b·e arriiS'c hiatò. Anche -0ggi di frionte a 1qua.l ch e caso di neuro... traumatizzati si riman·e colla stessa perplessità di prima pel giudizio medioo-l egaile. Ma quello che si può affermarie res·ultato dall esperienza ·e della guerra e della pace si è ch e la 1s indrom e ct.ie'1 1,a ne11rosi d·ei trauma tizzati è così po·l imorfa e complessa che· non tutti i ca.si p o·sBono t1~3.!fìlarsi entro la stessa sagoma, esiste11do un ra.gguardevole numero di caisi srp·ecialm,ente fra le cosi dette ne,·.posi commotive e in molte topo-nevrosi del tipo cosidetto fisiopatico - in cui non tutto il com.p lesso, sintomatologico p t1ò inquadrarsi nel principi.o dell'•O!r igine psicogena ·e auto·r izzare un g·iudizio pro,g nostico favorevole ino ltre che fatta questa dooita riserva, si ha .oggi la conferma della grand e i1uportanza dell'el em ento p sicog·eno e quin cli la facoltà di giudicare prognosticamente 1

1

1

0

1

1

1

1

0

1

1

1

1


117i

l

favo i evole la 111n ~ in1a lJart e cli que6te s·i 11dromi ne rvose. Di tale concl11sil>ne il t.cmpo gala11tuon10 puù dirsi il principale a.ssertore, poicl1è col i)a·ssare degli anni i m edici ha.n no avut.o lnogo di co.n stata re che la in.assima parte del ba..g·aglio sir1toma tol ogi co se11sazional e, che ta11 to in1pressiona va 1Je1iti novellini e magistrati l1mahitari, svaniva com.e nebbia al vento coJla con cl u1sio111e della verteriza. :.\ia il ten1po ha di1nostra to altre·sl che g·ran ])arte di q11ei sinto1ni che molti · gabella\·ano co1n c eg·ni obi ettivi della nevrosi clej trat1111ati zzati e spesso i)atogno111011ici e cl1 e si trovEl vario bellamer1te 6Cl1ier ati 11elle tJe1rizie di parte a paladini di t1n' al.ta opera di ·g·iu stizia, no11 ~ono il più 1s pesso cl1e l' espone11te di t1na costit11zion-e nevro1Jatica genierale del t11tto indipendente dall'elemento tra11matico fisico o l)Sichico, e, quel cl1e pi'L1 cor1ta, non sono affatto lJatognomonici di questa sindron1e nervo6a, cl1e talu11i di essi a11zi sono 11i11ttosto cl'eati IJer etero-suggestione dallo stesso n1edico curante o lJiel'izia·n te n ·elle meticolose, t enaci, est..enua.n ti ,visite al })aziente. A qt1esta co1n clusio11e cui sottoscrivono ormai i più grru1d.l i1e,1ropatologi, l ' Autore ha portato lll) , ·alido contribll to col. suo studio attuale. Esso dopo avere vivisezio11ato con g·rande cura l'org·ani1smo di ql1esta sindrome nervo$a ed esa.m inato di ogni s it1toma. il rilievo, il \Significato e il valore vuoJe a1)p11nto dare i11 inane a i medici il filo condt1ttore atto a orientai ci attraverso l e parvenz.e allettati ici di una si11ton1ato1logia qua·nto m ai impressionistica. E attraverso a questi tentativi l'~i\.utore è riuscito a mettere in gi111sta luce il valore delJ 'i11ft11e11za psicog·ena dell' idea del risarrimrento })er ogn.u no dei sintomi più disc11ssi e a trarne la conseguenza ch e chi esami11a tale1 gerl.ere di lJazienti debba p1·efigg·e1·si sistema ticamente di .e\·itare la creazione e.t ero-suggestiva di quei ~ in tomi cl1e solo d.al terreno isterico o isteroide sotto· 1~ i11ftuenza d·e l cond en6atore psicl1ico dell 'idea de: risarcimento traggono nascimento.. Naturalmente da questo• J.avoro, di onest.u e sere11a critica sem-eiologica ,,iene ancor meglio lt1111egg·iato. il concetto cl1 e 1qnesta già terribile nevrosi trai.1matica d·eve g i an pa·r i.e d·ella sua fama app.unto a quell'a1nbiente artificioso nel quale è nata e cresci11ta e, pe·r cui po•t.è da talt1Jlo, eiS.sere a ppellata. con l 'epiteto di gramigna dell'assicurazione, sotto l 'inct11batrice di medici e a\rvoca.ti ignari o interessati e· che, messa nei s11oi veri te.rn1ini l a sua fisonomia r1osologica e i:i ato,g·en.eitica, fa cilmente sca.t urisce la 6piegazione delle rag·ioni p·er le quali oggi m·o lto più di i ado c 'inco11trian10 jn questa form8 i1101·bosa n ella pratica infort11nistica. E se a• tal e p1111t.o s iam o arriv ati è onesto rivendicaTe il merito per ql1ella parte che1 gli 1

[AN~O

JL POLlCLI NlCO

1

XXXI ,

FASC.

36)

spett a a.Jl' ~L\.11to1 e di ql1esto la voi o, cl1e og11i t11'edico legale clovrà legg·ere p er 1nette1·si al corrente èle1la q11ei~ti0r1e cl1e ci interessa, e lln po ' anche a tutto il Corpo Sanitario delle Fer1·ovie clel lo· Sta.t.o· che ha 0l abo1·ato il n1ateriale catamnertico raccolto e studia.te dall At1tore. icc1h è possiamo a buon clii itt.o segnare a11 che questo ca1n1)0 di studi é.tcca11t-0 a qurello de] la. malaria fl'a quelli in Clli il Corp·O· Sanita1·io Ferrovia.rio ha tracciato l1n' o1·ma• che rimareà. Da taili concetti doviiemo essei e indotti altresì a da re ognor maggior ca1npo alle riso1 se <li l1na J>uo11a pro1fiJa: s i e di t1n1a1 te1a1)ia p'3icllica ir1 og·ni genere di le.sio11.i tra11111aticl1e resa.rci bi I i at fi11e di 1·idt1rre al minin10 l'insorgere delle fol'me n et1rotiche. i potrà così allora spera l'e cl1e tale sii i<~ 1 ome na.ta n1el can1po fe1 t•ovi a rio -- la fR111 osa rcl il-spiu degJ,i inglesi -11 e1Jo ste\~so ca1npo f el'roviario fini·sca lJer n101i1e. ()ui yladiurn tenit, gladio perii. 1

1

Prof. GINO PROSPERI.

3ttftDEMIE, SOCIETA MEDICHE. CON6RESSJ. R. Accademia di Medicina di Torino. Seduta dei 28

niarzo j924.

l)residente: rrof. G.

VIOARELLI.

Coniplicazloni chirurgiche del diabete ed i11sulinn.

U f FRED-e zzr riferisce i-;u tre ca si di diabete

~ra ye

con complicazioni chirurgiche (gangrena delle dita deJ piede, :fìst ola ipogastrica consecutiva a J)ro~ta­ tectomia, grave gangrena progressiva {lel l>ietle) i quali prima dell'intervento Yennero sottoposti n terapia insulinica. Nel primo caso i po tè li1n i tare rnmputazioue olle dita cl::-1 11iecl() e si ebbe guarigione 11€1' vri1na inte11zione i11 12 giorni, llel sec:oncl o caso in Feguito o.11~ cura insulinica Ja ti~to­ ln si cl1iuse in bre,·e tem1)0. nel terzo la gangrena i arrestò ra1)iùalllente. I..'O. ritiene che in og11i caso di con1plic11zione C'hirurgicn del c.liab~te ~i del>ba prin1n {' <10110 clell'operazio11e l)l'Ocecle1·e ntl nu.1 cn ra co11 ·in~11lina i1iù o i11e110 i11tc11sa a ~c·eollda (lella gruYitit '1el c:n~o. ~ upra <l lie c osi rii sinipaticectv111io JJ<' riarf<'ri""rc

ner ulcus perforans peclis.

.ritieni• che l'Rzio11e be11efica <1elln siu1vatiL'eetu1nia periarteriosa sia doYuta all'iperemia a rteriOS<l cl1e consegue all'operazlo11e. Xon crede che nlc1111a delle teorie invocate a spiegazione del fatto pOS$a essere accettata, ma pen&'l piuttosto ad un tiflesso provocato dalla stimolazione portata sul !:drupa tico, che si trasrnettereb·b e al midollo e da questo per la via dei nerYi misti raggiungerebbe i Yasi provocando la dilatazione. Qt1esta si prolungherebbe più o meno a seconda del diverso graclo di 1'€azione dei vari individ11i. I inigliori risultati si ottengono i1elle ca usalgie, ulceri trofiche, spasmi permanenti, morbo di Raynaud; incerti invece sono nella epilessia. tu ber- colosi delle articolazioni, malattie della pelle (psoria si, eczemi, ecc.). .. t·Fffr< EOUz7.I


(ANNO

1175

SEZIONE PRATICA

XXXI, FASC. 36]

Sulla frequenza della in,fezi-one erpetica latente.

Ins'lllina e niassa di sangite.

BASTAI e RusAOOA hanno ricercato il virus erpetico nel liquor e nel sangue inoculando questi liquidi nella cornea del coniglio e ritenendo positivi i casi in cui si provocava una cheratite trasmissibile in serie. Di 21 individui e-saminati 3 diedero reperto negativo nel liquor e nel sangue, 18 reperto positivo nel liquor, 14 reperto positivo nel sangue. tn nessun individuo il reperto fu positivo nel sangue e negativo nel liquor, in quattro si ebbe il fatto opposto. Gli 00. ritengono in base a queste esperienze che l'infezione erpetica anche nell'uomo, è una infezione generale, ca.p ace di rimanere allo stato latente nell'organismo, e che quest'ultima evenienza è un fatto molto frequente e induce a credere che la maggior parte delle manifestazioni erpetiche che si osservano nell'uomo, per le più varie cause occasionali, altro non siano che recidive dell'infezione latente. PIETRO SISTO._

L. VILLA. - L'O. dÒpo aver ricordato di aver ottenuto risultati negativi in ricerche di glicoli.si in vitro, espone un rilievo positivo, la diminuzione della massa sanguigna per effetto dell'insulina. Il fenomeno, nuovo nelle ricerche sull'insulina, si esplica a carico della parte pla·s ma tica del sangue, poichè aumentano relativamente emoglobina e globuli rossi. Inoltre le variazioni dell'indice di rifrazione del siero, l'inibizione della diuresi nelle prime ore, si accordano ai dati suddetti a costituire un nesso fenomenico molto armonico. L'interesse del rilievo sta nella possibilità di interpretazione che esso offre del meccanismo di azione dell'insulina., come 1'0. mette in evidenza.

Società Medico-Chirurgica di Pavia. .Seduta del 16 maggio. di un caso 1ntercssa·n te di presentazione di fronte in bacino viziato per paralisi infant'ile, studiato nella sua dooumentazione radiologioa.

S'll

1

. ALFIERI e BORTINI. - Gli 00. presentano un caso di presentazione di fronte in una donna con bacino viziato per arresto di sviluppo della metà sinistra del bacino e dell'arto inferiore sinistro per paralisi infantile, nel quale ·~i sono potute seguire radiograficamente le successive e diverse modificazioni di rapporto della testa fetale col contorno pelvico e ne dimostrano i radiogrammi. Ins'ltli·na e glicolisi.

V. DuccESCHI. - J... 'insieme delle ricerche esposte dal relatore dimostra che l'insulina non modifica la velocità del processo di glicolisi in presen· za di H 2 O 2 e di fosfati e che sul decorso della fermentazione alcoolica quella :sostanza non esercita una influenza apprezzabile. Ciò non esclude che l'inBulina spieghi una qualche azione sulla scomposizione della 1nolecola del glucosio in presenza di principii attivi contenuti in qualche tessuto. Con questo indirizzo sta ora compiendosi una seconda serie di ricerche. GANASSINI. - Fa presente le recenti ricerche del1·1sconesco e Bouge le quali dimostrano che l'insulina agendo sul gluco:;io in vitro modifica sensibilmente. il potere rotatorio ma non il potere riducente. L'insulina però ha un'azione manifesta nell'aumentare notevolmente la glicolisi in vitro del sangue; indipendentemente dalla presenza di succo di organi agirebbe quindi l'insulina come un attivat-Ore del fermento glicolitico. DuccESCHI. Nella sua esposizione non ha citato per brevità gli 00. che hanno notato discordanze fra il poterè rotatorio ed il potere riducente del ,sangue, in rapporto con l'azione dell'in~u lina, come non ha ricordato altre serie di lavori non concordanti nei risultati. Nelle sue ri12erche in vitro egli non ha potut-0 mettere in rilievo nessuna mancanza di parallelismo fra i da ti del polari~etro e quelli dell'analisi chimicn.

Contributo a,lla c-ura della sifilide congenita ool bis,m uto.

G. C. BEN·rrvoGLIO. - La casistica dell'O. comprénde 16 casi, in prevalenza lattanti, trattati col Trépol, Spironal III, Neotrépol. Risultati favore'Voli sulla craniotabe sifilitica, sulla paroninchia, corizza, in qualche manifestazione di sifilide nervosa, scarsissimi sulla splenomegalia, nulli in un caso di Parrot. . Influenza sulla reazione Wassermann buona. Rilievi emat-Ologici varii (polinucleosi neutrofila, reazioni cromom(~triche). Vantaggi dello Spironal III e specialmente del Trépol ·in confront-0 Jel Bismuto metallico. Riguardo alla tollerabilità generale, l'O. insiste sull'utilità di sorvegliare il comportamento del peso e della emoglobina specie nei lattanti e sull'opportunità di moderare e distanziare le dosi comunemente indicate. Raccomanda infine di praticare la cura mista con jl 1nercurio la cui attività sui prodotti determinati dalla -spirocheta, completa efficacemente l'azione treponemicida del bismuto. SPOLVERI!'iI. - Le conclusioni a cui è giunto il dott. Bentivoglio sembrano all'O. assai importanti in specie dal punto di Yista pratico in quanto ehe dimostrano come negli eredolueti,ci possa farsi affidamento sicuro sui prepara ti di bismuto come sterilizzatore senza pericolo di danni immediati di qual.siasi genere a carico del piccolo organismo come invece ~uò accadere coi preparati arsenicali, i quali appunto per questo motivo sono ancora poco entrati nell'uso comune. Oonviene solo yigilare la quantità di medicinale da inoculare ed il tempo che deve intercedere tra una iniezione e l'~ltra, nonchè tenere sempre in osservazione l'andamento del peso per evi tare una possibile ed accentuata diminuzione.

..

Fragilità congenita delle ossa.

U. FERRI. - Riferisce un caso di fragilità congenita delle ossa in una bambina di tre mesi e mezzo ·che ha presentato complessivamente sette fratture spontanee delle diverse ossa lunghe (una sola endouterina). L'esame l'adiologico de11 ·apparato scheletrico della bambina 1 a dimostrato trattarsi di un caso tipico di osteogene!Si,s imperfetta. Oltre alla anomalia del sistema osseo esi stono anomalie di organi e sistemi di 11atura mesenchimale. Ta~i a11omalie possono \enire in appoggio della conce.

·


. .. 1176

IL POLICLINICO

zione patoge11etica del Bauer Heiuricb di vizio di formazione del mesenchima. La ricerca del calcio nel 1. c. r. dimostra un'inversione del normale rapporto tra calcio ioni e ca lcio organico. La terapia istituita mediante irradiazioni generali col ~ole d'alta montagna artificiale pare abbia dato bl1011i risultati in base sopratutto al ritorno alla i1ormalità del rapporto fra calcio ioni e calcio organico nel liquor. lnnrstl di O't:aia in, anin1ali vecchi. \ITT03tO

PETTIXARI.

-

L 'O. presenta c1ne cani

yeccl1i ai qua li innestò delle ovaie di animali giovani. Il primo animale di sesso femminile, dell'età di circa ~7 anni, che il padrone aveva con8egnato perchè, data Ja tarda età, fosse ucciso, non solo subì una c:on1pleta trasformazione nell'af'petto e nel contegno che gli diede l'apparenza cli un animale giovane, ma, dopo 1 anno e 3 mesi dall'ope1·azione partorì 5 cagnolini sani e perfettamente conformati che allattò normalmente. Anche nel secondo animale di sesso maschile l'innesto ov::trico produsse una profonda modificazione; il cane ritornò resistente e viYace e riacquistò la piena at~ tività sessuale. L'O. prospetta alcuni dei più interessanti problemi solleva ti da queste esperie11ze . in attesa che l'osservazione di altri animali operati e l'esame istologico degli innesti possano fornirgli i da ti per la loro jnterpret:azione. FRAXCESCO R1cc1.

IV Conferenza internazionale contro la Tubercolosi. (Losatina, 5-8 agosto).

Questa Conferenza è stata caratterizzata da un numeroso intervento {ti studiosi italiani, fatto che fino ad ora non si era mai '""erificato nelle precedenti riunioni analoghe tenutesi a Bruxelles, a Londra, ecc. Ciò, oltre che alla benemerita attività della nostra Federazione Nazionale, si deve certo anche · al sempre maggiore incremento cl1e in Italia prende la lotta contro il Jnorbo tubercolare, ed al numero ognora crescente di nostri colleghi che vi si dedicano. Hanno partecipato ai lavori della Conferenza il Presidente della Federazione Italiana, on. prof. R. Paolucci, ed il segretario generale prof. G. Mendes, che hanno presentato una dettagliata relazione sull'attuale stato della lotta antitubercolare in Italia ed un resoconto circa l'esito del referendurri indetto dalla Federazione fra i nostri tisiologi ed ostetrici sull'argomento « Gravidan,.z a e tubercolosi)).

Il prof. Carpi di ~lilano ha esposto una relazione circa l'opportunità di praticare nelle donne incinte affette da tt1bercolosi una terapia conservativa, avvalendosi di tutte le risorse terapeutiche e specialmente del pneumotorace, nei · casi nei quali ve ne sia l'indicazione. Il prof. Fici di Palermo ha pure esposte le sue vedute su tale argomento, riportandosi agli studii ben noti del De Giovanni e del Viola. Il prof. Ronzoni, in tema di organizzazione anti,

[..t\NNO

XXXI,

FASC.

36J

tubercolare; ha com unicato 11n interessante prospetto dell'organizzazio11e per la lotta contro la tubercolosi éhe si è attuata nella provincia di l\-1ilano, eù in materia di organizzazione profilattica ed assistenziale J1anno pure parlato il prof. Levi di Roma ed il dott. Bocchetti cli Anzio. Fra gli altri nostri connazionali cl1e hanno preso a~,itlua 11arte ci lavori del Congresso notiamo ancora il lJl'Of. Fagiuoli di Verona, il prof. Comba di l:i"'irenze, il prof. ~1aln11 di Torino, il prof. Camr1ani del Sana torio di Cuasso al )-!onte, il prof. Angelini, il prof. Pecori, il dott. Petacci ed il dottor Della Seta di Roma, il prof. Germano di Bari, il Jlrof. Capasso di Napoli, il dott. Bertolini del Sanatorio di Prn oma o, il dott. Sartori del Sanatorio di Arco, il dott. Roatta del Dispensario di Fi1 enze. la dott.ssa Gobbi del Sanatorio di Sortenna . il clott. Zubiani di Como, il maggiore m.oo Rin.aldi, ecc. Gli argomenti IJO ti all'ordine del giorno del Congresso erano, come è noto, tre. Il r~rimo di cata ttere strettamente batte1iologico e cioè la possibilità o meno che esistano in natura o possano ottenersi artificialmente delle forme bacillari saprofiticl1e capaci di trasformarsi in bacilli tubercolari virulenti, è st:ato tratt:ato dal Calmette dell'Istituto Pasteur, il quale ha concluso in senso assolutamente negati·vo. Il secondo tema, che trattava dei rapporti tra l<> tato di gestazione e la tubercolosi è stato ampiamente svolto dal prof. Forssner di Stoccolma che ha presentato anche degli interessanti dhti statistici per dimostrare che jn molte donne tubercolose la gravidanza non rappresenta quella grave complicazione che molti credono e che l'aborto artificiale deve essere riservato a casi assolutamente eccezionali. La discussione, alla quale, come si è detto, hanno preso parte anche diversi nostri connazionali, si è Poi svolta molto vi vacei.:nente pro e contro le affermazioni del prof. Forssner, ma la conclusione del dotto dibattito è st:ata in massima favorevole alla tesi sostenuta dal relatore. Sir Robert Philip di Edimburgo, l'ideatore e creatore del primo dispensario d'Igiene sociale, ha infine trattato C(>n la sua alta competenza il terro tema di carattere sociale: gli effetti dell'organizzazione della lotta antitubercolare sulla diminuzione della mortalità per tubercolosi. Chiusasi la Conferenza, molti dei congressisti (tra i quali 16 italiani) hanno preso l:>arte ad un viaggio di istruzione per le varie stazioni climatiche e· sanatoriali della Svizzera. Le stazioni di Leysin~ di l\ilontana, di Thoune con l'interessantissimo sanatorio popolare di Heiligenschwendi. di Davos e di Arosa, hanno offerto co8ì una larga ed istruttiva ospitalità ai visitatori il cui gruppo si è scio·l to a Zurigo il 16 agosto. Il Consiglio direttivo dell'Unione Internazionale contro la tubercolosi in seguito a precedenti accordi ha stabilito che la prossima. Conferenza internazionale avrà luogo a Washington nel 1926. I eonsiglieri italiani hanno poi ottenuto buon affidamento che dopo Washington, la sede della Conferenza internazionale venga +issata a Roma.

G.

-


[ANNO

XXXI,

FASC.

36]

1177

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La sifilide esofagea. Contrariamente a quanto si poteva supporre -a priori, da quando l'esplorazione dell'esofa.. go si è fatta più precisa con i sussidii della radio.scopia e della esofagoscopia, i casi di sifilide di ql1est'organo sono diventati sempre più eccezionali. Se poi si tolgono dalla ·s tatistica i · casi costituiti dall'estensione di un processo sifilitico e cicatriziale del faringe o del laringo-fa1inge all'esofago, il numero div~ntcL proprio mi11in10. J. Guisez (Bull.. de l ' Acadé1nie de m édeci ne, 15 aprile 1924), ricercando tutta la letteratur~l della patologia .esofagea ha potuto trovare soltanto 6-7 ·casi di sifilide. In 3.000 esofagoscoJJie, fatte dallo stesso . A.. si è trovato un caso netto e1d uno1 dubbio. I pl'.'leoed·enti osservatori arrivavano alla diagnosi di ·Sifilide esofagea per escll1sione; ora occorre tener presente che ·molte stenosi esofagee son-0 di origine nettam.ente infiammatorie. Lo spasmo porta la star si, l'esofagite e la stenosi infiammatoria con~ecutiva. In molti casi di stenosi esofagee etichettate sifiliticl1e, l' A. di fatto ha trovato che i11vece erano cicatriziali, infiammatorie; qua5i tutte avevano sede al cardias, punto di predilezione di tale lesione. In molte stenosi ritenute da cancro, nelle quali, ad ogni buon conto si fece il trattamento sp.ecifico, non ~i ottenne alcun effetto, ciò che dimostra che i l 1s'Osp1e tto· era infondato. Biàogna dunque riteTI ere che la sifilide non ha alcuna predilezione per l'esofago e che non si deve parlarne troppo nella diagnosi ,differenziale ·d ella ·Stenosi e6ofagee, in cui anzi il trattamento s.pecifico JJUÒ portare inconvenienti . fl,l.

••

Faringiti influenzali. Duprat (J ottrnal des Praticiens, 19-24, n. 8) osserva che nel corso di una epidemia influe11zale sono state viste delle vere faringiti grippali caratterizza.te dai fatti seguenti: 1) Il retrobocca appare com.e ve.rniciato, con mucosa ricca di arborizzazioni capillari rosso vivo:, a livello dell'ugola, dei pilastri, delle tonsille e della parete posteriore del faring€. 2) Vi è forte dolore alla de.g lutizione, sproporzionato al lieve turgore della regione. Il dolore si esaspera verso sera, raggiunge il suo acme durante la notte, diminuisce alle prime ore del mattino.

Sintomi g.en·e rali bene evidenti sono rari: può esservi tracheo bronchite banale, tosse stizzo&-a., stanchezza, cef.alea lie.v·e. Questa faringite grippale è ribelle ai co111t1ni medicamenti. Il trattamento più efficace consiste in: lieve ovattatur.a del collo., alimentazione liquida o semiliquida, riposo in camera, ed ogni du·e ore polverizzazione faringea per du€ o tre minuti con olio di vasellina. puro. P11ò gio·vare inoltre una dose di 4 gr. di clorato di potassio al giorno, in una pozione da prendersi ogni due ore prima delle polvel'izzazio.ni. PERSIA.

Sul carcinoma gastrico.

D. Cheever (Boston med. and. Surg. jour1i., 6 m.arzo 1924) in ba·s e a.IJ.'.e.spe1rienza p.e:risonale ed a statistiche di vari autoiri afferma che ;non 1p ochi .c~aisi d.i ca,rcinoma gastr'ico, diagnosticati precoçemente, cioè prima che sian:o iilJvaise le ghi.andole retraperito neali, p1o sson10 guarire d.efinitiv.amente con l'op·e·ra.zione. La resezione ga.s trica deve esser10 ~uttosto generosa, ·d·el vesto è risaputo che lo stomaco non è un organo esseniz.ia1e alJla vita. L'invasione del1le sole ghiaindole della piccola curvatura non controindica l'operazio ne. L'esame raidiologico, flu,o roscovico e radio..: grafico, p·ermette, secondo l' A., una diagnosi 1sicura in oltre i1 90 °lo dei casi, talchè ·Converreib1b•81 ptratica•l'ie la laparoitomia esp·l·o rativa anche nei p.ochi cais i dubbi. È inutile intervenire, o proseguire l'operazion.e, ·quando vi sono tra•p ianti ·p eritoneali, epatici, o in altri organi. Tali evenienze, in ~ periodo precoce, non sono frequenti. Non se.m pre è facile colpire il tumore nel periodo iniziale, ,perchrè talora decorre completamente latènte, oippure i sintomi son-0 cosi lievi e indeterminati che non indl.1cono in so51Pietto.. È anche raro trova.re ai raggi un. tumore non prima sospettato clinicamente. 1

1

1

1

DORIA.

Ematemesi senza lesioni. G. lVIono,d (Proceedings of the R. Soc. of medicine, m.agg:Lo 1924) si dornan1da se realmente esista l'ematemesi senza lesioni e c.om·e ·essa debba intendersi e trattar.sd. . .J\i 29 casi pubblicati da \V. Hale-Whit, l'A. ne aggiunge ora altri tre, nei quali, in base all'ematemesi, venne diagnosticata un'ulcera gastrica, che poi all'atto opera.t ivo non verme ritrovata. In due casi, si trattava di u11 gemizio, forse da lesio11i mi cro-


'

'

1178

IL POLlCLINICO

scopiche, n.el terzo la congestione era dovuta a stenosi duodenale. Alt1i casi vennero riJferiti da altri osservatori. L 'A. ritiene che si possa eliminar·e come causa 1a cloro.si e ch·e si debba andaxe .cauti nel parlare d.i em 0.rragie vicarianti. Il gastrologo france.se Mathieu av.e va distinto d ue varietà di emo.rTagie gastrich·e nervose, quella isteirica e qu ella emozio.naJ:e; ma per i casi di questo autore, non controllati chiru·rgicamente, non si può .escludere l'ulcera. In complesso sembra che le cause della ·e m.atemesi senza lesioni possano ri:f·erirsi a disturbi vasomotori, originati p·er' mezzo d·el 1siste·m a nervoso da disturbi visc~ rali degli organi vicini. In tal modo si spiega.no le ,e znatemesi in cas i di aipipendicite e di colecistite. La p·r:o.gnosi. in ge.n-erale è buona. Per quanto riguarda il trattamento, alcuni hanno trovato giovamento ·nell'intervento chirurgico, il quale agirebbe in quanto che una lunga incisione a traverso le pa.reti dello stomaco produrrebbe una enervazione di questo. La cura medica consiste soprattutto nel completo riposo. 1

1

1

1

fil. La cura ambulatoria dell'ulcera gastro-duodenale. Ii metodo di cura di Leube e Ziemssen, consistente in un riposo assoluto protratto per 4-6 settimane, combinato con opportuno tra ttamento dietetico, è indicato solo nelrulcera gastro-duod·enale con gravi emorragie. Qualora invece l'emorragia sia occulta, o per lt) meno di gra.do minimo, il costringere l'individuo in letto è provvedimento superfluo, e rappresenta un inconveniente notevole d'indole economico·, per la sospensione di ogni attività produttiva. In tali casi potrà quindi essere applicato il metodo ambulatorio descritto da I. Boas (Deut. Med. Woch. , n. 24, 1924). L'individuo accudisce ai propri affari, con l'ingiunzione però di astenersi da ogni lavoro fisico o psichico eccessivo, e prendendo i dovuti periodi di riposo nella giornata. La dieta sarà invece osservata scrupolosamente, e consisterà per la prima settimana in un vitto liquido: latte, panna, brodo, uova da bere o fr11llate; per la seconda settimana, se i sin• tomi si sono modificati, in aggiunta di qualche biscotto o di p an bianco inzuppati; per la terza settimana in a.ggil1nta di purée di pa.tate, di zuppe farino~e o di composte di frutta; e infine, per la qU'aria settimana, in ulteriore aggiunta di verdure passate, latticini e burro. Come medicamenti i pazienti prenderanno durante tutta la cura polveri composte di bicarbonato di sodio, magnesia usta (o carbonato di magnesia) ed estratto di giusq11iamo, 1

(ANNO XXXI, FASC. 36]

somministrate 3 volte al giorno, mezz'ora prima dei pasti, in quantità di un cucchiaino da tè. · Con tale sistema di cura i dolori scompaiono in genere nella prima o seconda settimana, e dopo 4-6 settimane si riesce in molti casi a veder cessare del tutto il d·olore alla pressione e le emorragie occulte, la di cui scomparsa rappresenta il criterio fondamentale per dichiarare· l'ulcera clinicamente guarì ta. 1\1. F AB ERI.

Appendicite acuta e ostruzione intestinale. H. Ragn•e r (Brit. med. journ., 17 maggi<> 1924) rileva che niell'appedicite acuta si possorllo presentare fenomeni d'ostruzione intestinale sia di natura paralitica., sia di natura orgainica (aderenze, brigli·e, a.ngolizzazione dell'ileo). Il quadro dell'ostruzione intestinale è tail-0ra pooo evidente, talora inveae passa in prima lineai, sì da far disco·n oscere l'appendicite. Ciò accade speici·a lmente quando si è formato un a•scesso circoscritto, specie nella pelvi: i disturbi rtsa.l gono ad una o due settimane, e i! paziente ricorda generalmente un intervallo di miglioram.ento o di apparente gua·r igione, seguito dall'iniz.i·o d·e i sintomi di ostruzione. No n è raro osservar.e un certo grado di ostruzione inte1stina.le ne·lLe prime quarantotto ore di una appendicite pelvica: l'intervento rime·dia anche a tal1e complicazione. Si possono osservare ostruzioni intestinali anche dopo !,operazione, talora anche a distanza.i di .alcuni giorni. In convalescenza non è molto raro osservarne, specie. dopo un 'operazione seguita da drenaggio: in tali casi l'cr sitrtlJZione rs uole istituirsi gra.dualmente. All1e ocolustoni preoperatorie è generalmente facile metter riparo ·Con l'operazione. Le .postoperato1rie vwno d.rup·p rima tra.ttate medicalmente, abolendo ogni introduzione di cibi e li1qui-di peli" la bocca, praticando ipodermoclisi, attuando il lavaggio dello stomac·o. Possono giova.r e piccole dosi di morfina per la calma e il sonno che pro;vocan 0. 1S1e in uno o due giorni ·non si ottiene vantaggio, occorre intervenire nuorvamente, pratiC'ando l'ileocolostomia, o l'enterostomia. Non basta, in questo perio·do la ,se.m pli1ce discissione del1e1 aderenze eventuali. In tutte le occlusioni della convaDORIA. 1escenz.a è necessario l'intervento. 1

1

Ascesso delJa fossa ischio-rettale. Hartmann (J ournal des prat'bciens, 31 m.aggio 1924) riporta il caso seguente. Una donna, che soffriva di costipazione, sentì nel defecare, una strappat11ra all'ano, dov·e apparve

...


(ANNO

XXXI, F ASC. 36]

1179

SEZIONE PRATICA

u11 ingrossame11to; ebbe poi dei dolo ti vivi ed in seguito 1111 ascesso cl1e s i aprì, lasciando colare del p11s. Probabilmente essa aveva avuto l1na piccola lesione della i11ucosa anale cl1e si è infettata, dando 11na linfangite e poi l'ascesso. L'esame d·el })aziente in questi casi si fa mettendolo sul lato malato, con l'arto s111Jeriore fle sso e l 'altro esteso. Si vede al'lora ai lati dell'ano t1na t11me.-fazione estesa (fino a cinq11e cUta dall'ano nel caso dell'A. ), ben differente da q11ella cl1e si osserva i1eg·Ji ascessi de1 margine a11ale. Questi ascessi d el lél fossa iscl1io-rettale so110 al)bastanza rari; la loro g ravità però è ber1 111aggiore cl1e ~)er qnelli del margine. Gli ascessi sottocutanei n111cosi, ancl1e se alti, possono essere trattati semrJlicemer1te col ter111oca11terio, q1ielli iscl1io-rettali non posso110 trattarsi allo stesso i11odo 11oichè, trovandosi sotto 11na ca\ jtft ext rasfìnterica, si taglierebbe l' apparecchio sfinterico. Occorr-e quindi precisal'ne la l ocalizzazi one. I pi·ù g r avi sono , q uelli cl1e vengono dalla regione soprastante a.ll'el evatore del!' ano. Gli altri l1a11no il lJunto di partenza nella reg·ione anale, come nel caso dell'A.; basta allora sezionare le !Jarti, dall'11lcerazione rndoanale, ed in tal modo non si tag·ljano cli.e 11ocl1e fibre i11fe1·iori dello sfintere. 1

fi,l.

SEMEIOTICA. I sintomi precoci della polmonite.

·r.

flu\;vard (N. Jl . State joit1·11. of med., 18 a1:>rile 1924), dice .che due sintomi sono da tenere fin da principio nel massimo conto: l'au1ne_nto della frequènza del respiro e la leucocitosi. Ogni dolore acidominale deve indurre ad un attento esame anche del torace. L'ipofonesi ti111pani.tica va ricercata ancl1e anteriormente. Se il malato non }JUÒ mettersi a sedere non si IJllò far troppo assegnamento sulla percussione i:>osteriore del torace nel decubito laterale, e i1ea11cl1e sull'ascoltazione l)OStèrio:re dei prin1issi1ui segni, cioè sul murmure indebolito. }la qualche importanza la constatazione unilatel'ale di u11 esagerato r espiro costale superiore, che si ì)UÒ rilevare facendo d·ecombere il malato successivamente s11i due lati. Depone • per la IJOlm·onite la preser1za di rantoli crepita11ti o sottucrei:>itanti in 11na zona circoscritta, meglio lldibili sotto i colpi d i tof:ise : essi nossono scomparire se jl paziente decombe s11ll'altro lato e rendel'si l)iù. evidiC•11ti quando d econ1J)e s11l lato affetto. DORI A.

VARIA

Trattamento delle emortoidi turgescenti e sanguinolenti.

Disciplinamento della malarizzazione terapeutica in Inghilterra.

Si proceda ·a1. taxis moderato dei tumori dole11ti e procidenti evitando ogni incisi·on,e ed applicazione d i sanguisq.ghe. All 'intern,o si prescrive l'ipJ)Ocastano: Jntrciit di ipp ocastano in polvere g. 1; alcool a 90°; glicerina anag. 10; estratto fluido di l1amamelis g. 20. Se ne da.n no XII gocce tre volte al giorn,o, in un po' d'acqua; opp11re X gocce di alcoolatura di ippocastano. Localmente; è nota l'azione favorevo.le delle applicazioni rettali di correnti d'alta freq11enza. Si faranno applicazioni calde rinnovate spe.sso; l·e p·o lv.erizzazioni fenicate (sic! ) decongestionano i tessuti e fanno sparire l'elen1ento S'Pasmo·dico'. Sono, .con.s.igliabili anche i suppo~ sitori di cacao g. 3; lntrait di ipp ocastano cg. 5; e.stra.tto tebaico, estr.. ·di belladonna anagr. 5. Priessmann (Journal des praticiens, 31 maggi.o 192!i-) raccoman·da l e applicazioni .iodate: jodio cg. 20; jod11ro di potassi.o. g. 2; glicerina g. 35. Se re imbevon,o dei tamponi di cotone, che si appl ic u110 s·)}l P em.orroidi, rinnovandoli ogni tre ore. (tl.

11 cc Board of Control n (u11 co1··p o· go.v•e1rnativo che regola il trattamento· d ei m a lati di mente) ha. stabi lito· delle misUl''e pei'r in1i:>eodi re l a diffu- , s~one dell1ar malaria. ir1oc·ulata. a s.co1)·0 curativo, dur·ante il .p eriodo di a.t tività dell Anopheles nùaculipenri.i s, cioè da magg·io ad o.tt.obre. I soggetti inoculati devono ess·ere trattenuti ~n corsie « a lJrova di zanzare » o sotto zanzariere, fi11chè l"esa.m e microscopico non abbia ·dimostra,to che ·sono divenuti privi di gametociti; la malal'izzazio·n e potrà esse re praticata soJo ·in osp·edali in grado di !Soddisfare quest.e condizioni; i casi di mala.ria coilJferita. artificialme.nte dorvranno essere denunzia.ti a1ll'11fficiale sanitario del posto, al n1omento. d i esser.e dimessi dagli ospedali; quest'informazion.e -dovrà po'Ì esiser:e1 tl'as11i:·essa all' ufficiale sanitario, del posto .ove e·s si si recano a risiedere. Il ministro della salute prepara un breve corso pratico, lJer un numero ristretto di · medici, sulla malarizzazione terapeutica, con particolare. rig11ardo all'esame del sangue per la ricerca degli ema.tozoi 1speci•fici eJ alla ct1ra dei }Jazienti inoc11lati. (A1innli d'Igiene).

0

1

1

0


1180

I[. POLICLINICO

(ANNO

XXXI ,

FASC.

36)

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (•) .QUESTIONI

1

I

PRATICHE.

sec1e ,g"iu1 isdizionale a co11oscere d.ei relativ i IJrovv e dime11ti , in fo·rza dell'art. 1: del citato de ( J eto, il quale eisclude qualsiasi azione giudizi~trio. e solo ammette 11 ricorso al ConBiglio di . 'tato o in via straordinaria al Re. I p ro·vvedi.m.enti delibera ti in applicazionl'.) del R. D. 27 ma.ggio 192.3, in q11a11to sono ,soggetti aill, approvazione della G. P. A. a n orma dell'a:rt. 217 della legge Com. e Prov. (t. u .) lton possono essere direttamente denunciati ul Consiglfo di Stato, duYendo prima essete obbietto di 1·icot·so gei a l'cl1ico al Governo del R e (art. 23 leggP Co111. e P rov.), salvo il ri·c orso al Consiglio di Stato contro il R. decreto emesso in seguito a l ricorso gerarchico . Co i stat"uencìo, con decisione 14 giugno 1921·, Il. 386, la IV Sezio11e del Consiglio di Stato co11fe1ma la ti a gi u i·is1J ru denza circa i licorsj L'ontro i 1Jrovvedime11ti deliberati dagli enti luca.li in a1niplicazio11e dei noti decreti 27 mag gi·) e 24 sette111bre 1923. Già i1e segnalammo la stranezza e il contrasto col testo chiaro e preciso dell'art. 4 del decreto 27 1naggio; n1a , sino a qnando 11n ravvecli111ento o, piuttosto, la i11terpretazione ~u­ te11tica dell'art. 4, no11 a'1 ranno corretto l'error e della gi11risprudenza, conviene tener co11to a11ch.e delle regole che. risultano da essa. a) È esrlnsa qualsia.si azion.e giudi ziaria, o in sede giuris.dizion,ale di merito (G. P. 4.\. ); LJl1 -:sta i101n1a è testuale e indiscutibile. 1

LIX. - È possibile la titolarità di due condotte in Comuni diversi ? «

E legittima, e non può ritenersi cl1e larvi

un Iicenziam.e11to discip·l ina·re, la d elibel'azior1è C'h e dic1hiara din1issional'io llD sanitario, il quale - diffidato p-reviamente dal Comune ad optare fra la condotta del ·Comune stesso e un'altra condotta - a1bbia continuato a tenerle am1b edue ». (Consiglio di .Stato, S·ezioine ,., {leci ione 6 gi11gno 1924, n. 391, i·ic. NiuttH.) : Nel cruso deciso si trattava di condotta veterinaria; identica è la sit11azione per Je condotte medico-chil'11rgich e ·ed ostetriche. È logi co che sia così. L'as~unzione dellai condotta. vi11cola l '01)era p-rof essionale del sanitario a tutte le esigenze delle pe.: rsone aventi diritto a ll' assister1za gratuita e ad alti i do.veri co mplementari, n1nche verso gli abbie11ti (articolo 4 R. D. 30 clicemb1 e 1923, n. 2869); vincola cioè ad una prestazione cornplessa che pres11ppone e ricJ1iecle con tin,uità ed intensità di opera, resider1za, n·el Comt1ne, destinazione dell' attività profeissionale a quel determinato ohhietto che è la finalità del rappo1rto di impiego. salve si intende le preS:tazioni per le quali non esi sta incompatibilità. A nor.m a dell'art. ro del R. D. 30 dicembre 1923, sono incom1)atibili il commercio per professione abituale e le occupazioni non conciliabili, a giudizio dell 'amministrazion·e com11nale, con l 'osservanza dei doveri e col de.c oro ·dell'ufficio; in ogni caso, lai inoom.p atibilità può essere anche di fatto. È ovvio• che il sanitario non può assumere coP.temporanearr1'ente e in. posizione stabile la respon,s.abìlità d i due condotte nè in Comuni. diversi, pe·r le ra.gi·o ni già dette, nè nel medesim~ Co·m une perchè a:d ogni condotta corrisponde un :solo tito.Jare. e se lln solo medico , fiosse s.u ffìciente'"" ].e d·u e .con1dotte do·v r1ebbero essere unificate·. Abbiam,o detto: cc pooizione stabil e» p·er'C'hè .non è esc·l u,s a la possi.bjlità di incarichi provvisori p ·eir servizi in Co1nt1ne 'ricinoi o per a.ltra condotta vacante, 11.el]o stesso. Comune, s·em1_p·r e però col con1.S ein so del'1 1 amministrazi.on.e co m ·11n.a le. 1

1

1

1

1

LX. - Azioni e ri corsi contro provvedimenti deliberati in forza del dt>creto 27 maggio 1923. Anche in1 tema di riduzione d i .p ensi oni d1elib·erat e in a1piplicazio•n e d·el R. D. 27 maggio 1923, n . 1177, è co·m petente il Consiglio di 1Stato in 1

<•)

b) Contro i 1)1 ovvedim enti sogg·etti a.d approvazione tutoria, quaJ,e che isia il contenuto di essi, si deve prima ricorrere i11 via gerarcl1ica al GoYerno del Re (termine 15 giorni 1.lallé1 notiifìcazione). Sono quindi soggetti a contt ollo ge·r archico tt1tte le del ib·e razioni ·d ei Con111ni concernen~i riforma di orga'nico, anche se d·elibel"ate da i Con'Sigli comunali , e quelle approvate dai Commissari Regi con i poteri del Consiglio ainclhe •se non si tra tti di riforma di org·anico; p. ·es. dispensa d a l servizio. e) Le deliberazioni dei Consigli ·comunali o clei Commissari prefettizi concernenti la d isi:>e11sa da.I, servizio non sor10 sog·getti a, ricorso gera1 ·chico; 1quindi 1si deve' ricoTre.re oointro d i esse direttamente a l Co11.siglio di Stato. in sede g;it1 risd izional e. Se .jallo ste~so. verbale di deliberazione r isultino dl1e provvedimenti cioè, r iforma dell 'or ganico e conseg·uente d ispe.n sa da l servizio, per il primo, in q11a.n to si impugni la rifor m a per r11otivi ad essa. ine1 enti. si ricorre in via 1

. La presente rubrica è affi <iata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione. consulente legale del nostro periodico. I


[ANNO XXXI, FASC. 36]

gerarchica; per il secondo. cioè in quanto si denu:n.ci la dispensa dal servizio per motivi a.~ e·ssa pro.p ri, si ricorre a l Consiglio di Stato. La conseguenza è stravagante; ma, allo sta.t o delJe cose, questa è la g·iu1·is·prudenzn. Infatti, con decisione 28 giugno 1924, i1. 438, la I\T Sezio11e ha dichiarato che lo stesso rico!'lso era inamn1essibile, in qu a·n to era diretto contro la riforma dell'org·anico, era inveoe amme.ssibile nella par te rig·ua. dante la dispensa dal servizio· deliberata, nella stessa seduta, per effetto della riform~; e gil1dicando, per questa doglianza, del n1erito del r1coirso, la IV Sezione annullò la deliberazion·e di dispensa dal servizio perchè adottata in una s·eduta convocata dal Sindaco senza consenso espresso o almeno tacito della Git1nta. Rimase ferma invece la riforma dell'org·anico,, cl1e era stata deliberata nella stes~a. seduta illegale e cl1e era il presupposto della dispensa dal servizio, la quale, perci ò, era a sua \Tolta un corollario della riforma organica. In queste condizioni è atto prudente seguire le dt1e vie: qt1 ella della legge e l 'altra della git1rispr11denza. Così si evitano infortuni. LXI. -

1181

SEZIONE PRATICA

Nullità delle deliberazioni approvate in

fissazione delle sedute consigliari, sia ordinorie che 1straordina.i~e, nè s ervireb·b e obbiettare che 1.'accord·o del Sinda co con la Giunta i:>uò esisere anche tacito ·e che n·ella specie risulta da fatti s ignificativi. l\tla queGti fatti, che in ogni mo.do sc.treb.b ero avvenl1ti in teim:p o posteriore alla fissazio·n ·e del giorno della sedtlta, possono al in a131simo sig·11:i!ficare rinunzia a soll eva1·e eccezioni, n on · .sono p1e1rò atti a \Sana re una nullità sorta d a una violazion.e di leg·g·e d ' ordi11e p1U!b blico·, di una legg e ch·e, sep arando net.tamenf.e la CO·n1petenza ae1 Sindaco da· quella della Giunta, voll e ·evid·entemente im.p e·d il'e una recipvoca delegazione». .:\. p1·oposito di q11esto gil1dicato, avvertiamo ch·e è opportuno e s1}esso utile a.ccerta.re, almeno in fatto, s alv.o. poi a do c11mentare, ii procedimento seguito dal Comune, per la convocazione ·del Consiglio, l'ordine del giorno, ecc .. quando ci si chiede parere o assistenza. Talvolta situazioni di giµstizia., che non potrebbero ess.ere intrins ecamente contr,ollate, so110 salvaite d a inadem1Jimenti for mali, ch e lJossono sern.b rare di lieve entità. 1

1

0

LXll. -

La emcacia della partecipazione condizio-

11aie ad un concorso.

JJrinciJ) io eJ eane11tare di dirit.to che, quar1 clo una. dic1h iar azion e di volontà è vincolata al della Giunta. verifica1Gi di un determin8 to event o fl1tl1 r o eri È nulla una delib erazione del Co,n sig·lio co,_ incerto , finc l1è l'.ever1to non siasi verificato, l'etm·unale a clottata in una Reduta convo,c ata dal ·f icac ia dell 'atto g·it1riclico è sospesa.: ma, quanSindaco, senza conser::so .espresso o almeno tad o l 'evento si è , -erificato, l 'atto accrnista ser1cito della Gil1ntai mnnicip3ùe·. La decisione 28 z'altro' la s,ua efficaci a d a l n101m ento d ella em a giugno11924, n. 438, diell.a IV Sezione del Co11si- nazi on.e di es:s·o. glio , co·sì st atu en do, co11ti·en1e le 6eg·t1e11ti os.i\.J)l)licazionc di .ques to pr'i ncipio·: quando $Ì servazioni. aibbia l1na dom a 11da Ci pa1ieci.p azio11e ad un cc L'art. 124 del T. U. Leg·g·e Com. e Prov. dà co1n~OJ"Gc., con l a ·dichiara.zione che si intend.e facoltà al. Sindaco di convocare le sedute st.rarinunziarvi se si \7 erifichi un determinato 0rdina.rie del Consiglio, lascia11do però nel con- ,eve.n to (nella sp ecie, qualora intervenga un temipo ferme l.e diisposiz.ioni di cui all art. 13H determinato pro\1vedimento concernente ],a ci1·L. C. P. per le quali è sta.b ilita. l'escl11siva coscrizion.e dell'impiego· o,gg·etto del concorso) competenza diella Giunta per la fisGazione del qualora l'e1Vento, si ve·r i5cl1i, la rinunzia cl jgio·rno p er l'ap ertura delle sessioni ordinarie venta1 va.lida ex t1t11c e senz altro. e pe·r J,a conv oicazio11e di qt1ell e straordinarie Il caso ,così deciso dalla IV S ezion e del Co11del Consiglio sig'lio di Stat o co·n la decisione 2-0 g iugno 1 92~ . cc Stabilito in fatto eh-e nessuna delle deliben. 394, r iguardava un concorso al posto· di norazioni di Giur1ta fu presa circa la fissazione . t 3.io. ::.\'la j} pri11cipio giuri dico, con cernente la del giorno della seduta straordinaria, di fronte efficacia delle don1ande sottoposte a oondizioalla ta6sativa disp osizione di cui all'art. 139 ne, è applicabile a i concor si p t1bblici in genere. cle•l T. U. n,o n resta che esamin are se o mer10 N. B . - Ai quesiti rl Agli abboriati 8i ris po·11de tale deliberazione manca•t a po1s sa efficacem1e1ndiretta111e11Je per lettera. I qu esiti dc·bbono essere te essere sostituita da altro e1q·u i.p o1lente e se, nel, caso a ff erma tivo, tal e atto s ia in effett1 in- in,,;iat·i , in, l ett era, acco1npagnat·i dal f rancobollo ver la risposta e ,c;:e1npre ,i ndirizzati intpersonalt ervenuto. La lettera della legg·e non cl1>è una rnent e alla Rerla~ione del « Policlinico». ?.:ia Ar;::iqua.si co1stante giurisprudenza, st1ffra.gono il stina, 1.~ - Ronia ( 6J . princ1pio d·ella in1deroga.bilità clel la competenLe risposte ai iJU "" iti elle non >·ichiedono eS([111 e za d ella Giunta i1ello stabilire il giorno per la di atti o specia li iridagini, sono gratuite. adunanze convocate dal Sindaco senza consenso

È

l

1

1

1


1182

IL POLICLINICO

XXXI,

[AN:'\O

FASC.

36)

NELLA VITA PilOF,ESSJONA.LE. ìl'Ialattie Veneree e l\lalattie Cutanee.

p r ima ha11no con1piuto w1 J.11ngo ti1·ocinio teo1 ico e 'Pratico i1ella .l \tiedicina Inte1na; e pare Risposta al prof. BOSELLINI . cl1e J'opinion pubblica - cl1e è fJOi la su1JrPn111 juclicatri.r di i1oi medici e (lelle cos e r1ostre - Per g·iudicai1·e sere.n,ame11te intorno ad lln diri·on li cor1sideri da meno di q11elli che si soi1 0 scusso argomento, ])isogna disti11g11ere le 01)ilJCrf€zio11ati })l'esso le Cli11icl1e Dermosifilo1Jai1ioni individuali dai fatti obbiettivi. Le l)l'ime ticl1e. variano cla 1101110 a uome>, dilue11dosi spesso in Da.Ile t tes1)oste circostanze io d educo anzit1na multiforme ed iridescente disparità di id.ee 1 tutto qn e - ta considerazione: cl1e cioè il solco tanto da offrir cor1sistenza di verità al veccl1io cl1e già i11 I talia sta s·eparando le due ì\ilaterie aforisma : tot capitrt, tot se11 l enticte. I fatti obt e11de se111pre più ad app rofo11(lirsi per fatale biettivi so110 invece fissi, immobili, i11defettibili: necessità cli cve11ti. Infatti a n1oti.vo degli ii1cesi ergono, come torre ferina rhe i1011 croJla, al sa11ti tJroo-ressi co mpiu ti specialin,ent e dalle di so1)ra di tutte le diverg.enti 01)i11ioni t11nane. d iscipli11e celticl1e nell'11lti1110 ventennio , le due Contra f actuni nitl luni urgitnie n tu1n. b 1·<1ncl1e si sono ipertrofizzate ed ap1Jesantite Ora per c1ua11to riguarda 1è1 qt1e tioi1c della ir1 111 0<10 i111pr evi :;to; cd l1 anr10 fi11iLO col })er(lere Der1nosifilopatia, uu fattq inatei·iale ern erg·e u1olti p1111ti cli co11tatto. chiaro ed inc o·11t r a;stato·: cl1e la \S ~i sione dell a• E po ic11è l'Ital :a è un lJaese a rretrato l'i-:;petto Specialità , in molte circostanze cli t empo e di ad altre nazioni }Jit1 civili, e fir1isce se1n1)re col luogo, è già un avvenimento com11iuto e sn1)e·eguire le direttive e l'ese111pìo cl1e Yeng·ono l'àto. cl 'olt 1· ~tlpe. 11e de 1·ivn cli conseg·ue11za che a11che l)overi di co11ve11ienza 111i i111pong·o110 di 11oi1 fra i1oi - seco11da11do lo spil'ito dei te1n1)i cl1e dilu11garmi ii1 dimost1·azio11i. i\1a mi basta acim1)o n e i J 1'razio11amento di tt1tte l e arti e di c ei1i1are quanto segue: tutt e I e sci e11zc ap1)licate - l e ~1a1a ttie \Te11eree 1) In nazioni J)itt evo h1 te del la r1ostra fin(o « egrete » c·h e dir 1si voglia) ;finira11nc} co1i seg·11 ame11to della Sjfilo-\·enereologia è 11etta- l' e1nanci1)arsi definiti va mente. 111ente separato da quello della Dermatolog·ia. Bisog11 él. r1oi i11te11 de rei st1l concetto di Spe2) Nel cam1Jo i>ratico ]Jl'os pel'ano all'estero c ialista e ~t1 l va lo re intrinseco di questo mole categ·ori e di s ti11te cl eg li Specialisti clel le macl erno ti1)0 professionale. :\Iolti - ed io l)Ure lattie v e11e1·ee e cli quelli delle i11alattie cuta11ee, ~0 110 d i qt1esto avviso - 1·ico110 C•Jno un regres, ·ivendo ognu11a una vita i11di1Jend ent e ecl aven- s o i1ell'odi erna tendenza specializzatrice; }Jercl1è do origini, n1etodi, .finalità. diverse. il 111.eclico cl1e cor1cent1·a l a s1l a attivit à i11 1111 3) L' esperienza prof essio11aJ e dimostra c.;l1e r[11110 avulso dalJ.o stipite l)ri111itivo, fir1isce g"ià. da l)arecchi a11ni i confi11i clell a Specialità co11 10 smarl'ire l'esatta i1ozione ùella fisio-paVener:ea non so1110 pi 11 ristretti al vecchio gr11ptol o~·ia umar1a. Della 1nera\·ig·liosa maccll'ina po del] e cla ssiche affezioni. E qui a1Jro uria cl1e è il nostro corpo, eg·li non ri conosce che il lJarentesi sopra. l1na q11estione cli IJarole, cl1e lJrev e congeg110 di a lcune ruote, e 11on si cura p iù clel l'esto. Il medico perde di prestig·io e può dar adito ad equivoci. P·cr 111 alattie 11e1ie ree oggidì non s i devono più inte11dere solo le fardiminnisce lai pr·o·p1 ia. personalità rn·oral-e . ine da co1itagio venereo, ma ancl1e le inalattie l\Ia le esi genze dei te mpi rendono indispe11 clella fn1izione venerea. E ql1indi l'impote11za, sabil e l a divisione d el lavoro, e n.oi non possiala spern1ator e a, il priapismo, il vaginismo, l a mo, i1elle fata dar di cozzo. frig·idità, l a 11infomania, ecc., entrano a far Scarsa è l a falange di quegli S1Jecialisti cl1e pa1·te di questo grup1Jo . Il quale fuori dell'am- - come il prof. Bos3llini - sanno te n ere acc~so })ie11te scientifico v iene d ai profani iiconosciuto ·rent11siasmo per la scienza e con di11turna lena e co ntraddistinto co·l nom e di Malattie .Segrete. 'attendono ad' ornare la m ente di fecondi studii. Pe1· ottemperare così ad esigenze di indole soI pitt invece, p ressati clni bisogr1i m1ate1·iali, ciale, si è al.largato il d on1inio della Specialità, limita~10 la i1ro1Jri a attività f t·a la breve cerrom1)endo i ponti cl1e la teneva110 ancora avcl1ia in c11i volontariamente - con1e il baco n_eJ \·inta a lla Dermatologia. bozzolo - sj s a 110 cl1i ns i. Essi, salvo l)Ocl1e ecl onore \-oli eccezioni, j)erJono in este11sio11e qt1eJ4) Nella nostra Ita lia l e Jl1 alattie Segrete, lo cl1e g·ttacl ng11ano in p rofon dità, e fi11 isco110 insieme con le bl'anch.e di in1n1ecliata dipenco] c1ive11tare j11se11sibili e r efrattarii a tutto denza, q11ali l 'I gierie S essila I e, la Disciplina ciò cl1e ,,ive e si ngita fuori del loro cl1i11so dellct Prostituzi~1ie , ecc ., vengono coltivate orizzonte. otto forma di Sp ecialità - da colleg·l1j cl1e già 1

1 •

1

1

1

1

• •


'

(ANNO XXXI, FASC. 36]

E così d·eve essere a tenor d-i log·ica. Non ci è medico che nei suoi rapporti cli colleganza non debba ricordare la magra figura c11i si è esposto qualcl1e Specialista, quando l1a voluto scon·f inare dal proprio c.amp.o in cruello altrui. Come può adunque t1no Specialista Dermatologo possedere una speciale competenza per le malattie VeJ11er·ee, quando queste han110 sor1)a.s6ate le barrierie ,della ·cute ed invasi gli organi interni? E perchè in tal -caso uno Special~1sta1 dhe proviene dalla Dermatolo·g ia deve esser 1) r ef e rito a chi })et' pec11lia Ii attit11dini e l)er lu11ga r>reparazione ha indisct1ssa com1)etenza l)er le malatti·e )nterne? La 1i5trettezza clello S!J.azio mi i111pedisce <li c.lisct1tere i11 particolare _s11 tutt.e le m.a lattie segrete. i\1a. voglio far m e1izion:e soltanto della sifilide, che ve:rament.e presenta notevoli raplìOrli con la SJJecialit~ clltan·eia, e perciò o.ffre buon giuoco agli oppositori. La sifilide è mal a ttia cli tt1tti gJi ·org·ani, ecl apvart iene a tutte le Specialità: è di pertinenza del derma.tolog-0 COOle del g·inecolog.o, dell' OClllista, co·mie del ne11rologo, 1ecc. Io la paragono a lin grar1de alJ)ero che approfo11cla le sue radici nella ì\Iedici11a Generale. i11entre i rami si .elevano divari candosi e per1edi ti.1tte le SpecializzazionL tranclo n.ell'orbita , 1

1

1183

SEZIONE PRATICA

1

che la lue a seconda deJle sue manif estazio11i appartiene anche all'ir1terr1ista, al 11e11ropatologo, , all'oftalmoiatra, ecc. Ed allora perchè si vuol fare pend ere la bilancia a favore della Dermatologia, me11tl'e proprio l e lesioni cl1tanee sono le meno importanti dal la.to fisiol og ico e quindi clinico? Seguendo questo criterio 11nilaterale, si J)Ot1·e bbe soste1"1ere che ancl1e la ttlbercolosi va i11globata nel grt1p1)0 d·elle malattie cutanee. Non rivela essa forse freq11enti manifestazjoni a carico dei tegumenti, le q11ali sp·esso in1portano difficoltà• diagnosticl1e che posso110 esse1·e Sllp,e rate solo da cl1i sia molto ver sato in Dermatolog·ia? Il pl'of. Boselli11i m ette in rilievo cl1e gli st\1dii odierni tendono a clin1ostrare i ra1Jporti i11timi che intercorro110 fra le rnalattje cutan•ee e le fl1nzioni jntern e. L'assolutismo di Hebra ha J)ercorso la s11a parabola. Benissimo. Ottimro indirizz o, ma ni·ente, affatto· nuovo. Il concetto che ìuolte malattie tegumentali siano nn sintoma cli uno stato morboso costitl1zionale si intt1iva già 25 anni addietro, qt1ando io ero stuç.iente. Costit11i va un dogn1a dPlla medicina 11n secolo fa, allorchè imperava la teoria degli umori. È così saldam ente compenetrato nella Ol)inio·ne puib blica C'h e noi m ~­ \

1

Io e gli alti·i colJ eghj d ed ic nt.i al q11.otidia.r10

clici ce lo se11tian10 rip.etere t11tti i giorni dalle

eser cizio profession~tle, ]J05SiEtmo osservare come la maggiol'anz::t Llei sifilitici no11 sj })t·esenti con sintomi cl1tanei, cl1e ogg·iclì sono di,·.e11tatj rari: so1)ra 10 luetici 2 o 3 a1Jpena rivela110 lesioni limitate alla l)elle. Le. quali devo110 per altro comparire con più frequenza r1ell.e Cli11iche Dermo·sifilopaticl1e (dove convengono espressumente l e infermità ct1ta11e·c e 11on so110 arr1messe q11elle interne) e colà devono assum.ere parv,er1za di magg·ior in1portanza teo1 ·ica e prntica. Pro])abilm ente il JJrof. Bosellin i potrà nelle sue cond1 zioni eccezi·ona:li pr.ese:ntare diversa statistica. ~Ja fra la m.a ssa clel popolo, dove il medico 6egt1e i s ifilitici. p er lung·hi anni in tutti g·l i staclii del :{Ilorbo, le lesioni cutane-0 ris1ùtano in gra1nde· minoranza. Non solo, m.a è ,o.rma'i evi dente t1n fienomeno impressionante e \'ariam··~rite inter1)retato , cl1c già fino dal 1922 ha attirata l 'att enzione nor1 solo mia, ma di Jnolti Specialisti italiani e stranieri : cl1e cioè le l1lceri e i sifilodermi vanno rapidamente scomparendo, fino al p11nto che 11n giornale francese - Ja R evue d'Hygièrie -- affermava poco tempo fa (esag·eranclo !) che la sifili<le è destinata a sparire. çe1·to qt1esti nuovi fatti obbiettivi concorro110 R sottrarre sem,1)re più l a Sifilografia aJl 'influenza della Dermatolo·gia. Del resto lo stesso, prof. Bosellini an1m ette

donnicciu·ole, le quali attri}?11jscon,o !',o rticaria, l erpete, ì cloasmi ed -· <:ll1ime! - ancl1e la scabbia agli timori interni. Nè il prof. Bosel lini si C\lra di prendere i11 considerazion·e . alct1n.e mie a.rg,o·m entazioni . Cj to a caso le seg t1 enti: 1) Vi 11a un ra1)1Jor-to fra impotenza e ma1attie cutan.ee? 2) La silìlide er.editaria viene forse inoc\1lata per il tramit.e della c11te? 3) L ' Ig ierie Sessuale si deve pro1)rio inseg11are insieme con la Dermatologia o con q11alcl1e altra branca lJiù affin.e? 4) Tt1tte le qnestioni cl1e rig·uardano la L)isciplinct della Proslit1.tziorie o tutte q11elle attinenti agli Studii sessuali, i quali oggid1 sono assurti a tanta diffusione, si possono l.nn·estare nel Capitolo della Dermatologia? La diverge11za di opinioni è in sosta11za 1neno profonda di tJ11ello cl1 e possa apparire ad 11n esame s111)erficia le. Si deve infatti considerare l'che neissuno oggidì più ammette che le malattie ct1tanee e le veneree costituisca110 1111 unico blocco; e cl1e jl termine dermo-s ifìl o·pa tict fu da tl1tti accettato ]1er l a riconosciuta necessità di una prima distinzione dei clu e gr11111) i. I q1lali g·ià da l'.>areccl1io tempo 11an110 cominciato a decorrere paralleli.

1

1


#

1184

(AN~O

IL POLICLINICO

:XXXI, FASC. 36]

-

E fin ql1i tutti siamo d 'accordo. Il dissenso co1ninc_ia quando non si vuole riconoscere eh.e i detti gruppi 11anno in s-egl1ito gradatam.ente acce11tuata la loro autonomia, mettendosi in condizioni di poter vi\rere cli vita propria, avendo peraltro entrambi l e IJroprie radici i1el seno della grande madre, la ì\:Iedicina Gen.erale. Il prof. Bos.ellini vt1ol conservare lo statu quo ante, ed è di opinione che le malatti e ve11eree debbano seguitare a costituire u11<1 categoria - dirò co11 _oa r ol a. di mona - e< fìan cl1eg·giatrice » della Dermato I ogi n. Io , in sieme con molti a.lt.ri c0lleghi, - mante11 c11don1iJ come -è mio -co3tu111e, sul terren-0 (lella maggiore obbiettività. e prof essa11do t111.ta la stiro a per eh i è cli parere con tra rio ·-- ri t.er1g o che ess.e abbia110 orrna i acqui st nto iJ niritto aJl'j11clipend e11za ed a lla libe rtC:t crazion e. Roma, 5 ag·osto. Prof.

Replica del Pl'Of.

CESARE

OHTAI

r.

BOSELLINI. •

Il co·l lega i1rof. Ortali ini offre l 'occasjo11e di riba.t tere e di com,p letare alcuni concetti g·ià es.p ressi nel rnio· precedente is critto; ciò faccio , ro}ein tieriJ per'chè credo· ·che qu·esti dibattiti riescano· sempre a q\lalche t1tilità, anche se. ciascuno dei dis:p •u tanti rest a f.erm·o nella pr.o pria posizione jnizialle. D altronde diverse argomentazioni, che in questa polemica :si riferisco·n o alla. dermosjfilo:patia, p.o seon.o inte,ressair e ]n gen ere ti1tte J.e Specialità da lln punto· di vista gener ale. Io non ço.n testo l 't1tilità della frammentazio. ne della d·ermosifilo-vener eolog·ia a. scopi scientifìci e professionali, perchè effettivamente la Specialità h8J aissunto un tale. sviluppo in tutte l1e sue pa.r ti, da rendere e-strem amentei ardua se no·n impo1ssibile l~ perfezionata conoscenza di tutte queste: ·c iò che .io combatto• è il vole~e staccare q'ueste specializzazioni dal tronco m.aggfore - la dermosifilo•p1aitia quale è og·gi, s!fronda.t a .quasi totalmente di rami che effettivam.e nte no11 le a,p pa.r tengo.n o·. E c>C·o il punto 1soetanziale. Io non mi pr·eoccup.o poi affatto di ci ò che si fa all'estero, perchè noi dobbiamo f.are soltan' to ciò che crediamo logico ed t1tile , ·ed il buon senso italico, grazie a Dio, può molte volte vincere s.u qt1ell.o stranie·r o. Ma aniehe all'.es·tero è mantenl1ta ferma questa base didattica e professional e, salvo che insegn.a mento e pratica ~anno qua e là per o·p portunità contingenti di lt1ogo , di mezzi, di capacità tecniche 1

1

speciali ancl1e sviluppi sedarii 1)er sottospecializzazioni e ciò non soltanto per la sifilografia, per la venereologia, m.a anche per la stessa dermatologia! Chi di n oi non ha avuto sott'occhio un programma dei cosiddetti co1ìsi cli p1eirfezionamento all'ester10·? Ebbene tutti ab·b iamo app·u nto constatato che i docenti sono al,trettanti s·p·ecializza.ti entro l a specialità, pur rimanendo · tutti dermosifilo·grafi. Fl'a. i tanti il collega Ortali avrà certo presente alla Slta mente un : ill11stre e autorevolissimo collega d'oltr'alpe, che pt1r essend.osi sp·ecializzato sc:Lentifi>Caimente e professionalme.nt.e neJ.le rna.I attie del capi Uizio e sp ecialmente nelle parassitarie, n.ei 6llOi scritti anch·e più recenti, resta e si mostra più che rnai eminente e ·p ro•f,ondo. dermosifilografo integra li'3ta: che se così non fosse. egli fi11i!'ebbe ad essere po· pf>r vo·l tai t1n quals iasi cc :\Ionsieur Alfred » pari:rricchi ere. ~ è io credo ch e ir1 sim ili pro,b 1emi tecnici -ei po s~a cl1i nmare g·i 11 clic e i 1 pn·bl)lico, perchè noi tutti purtro1p po sappiamo com.e il buon pubblico i ·esti spesso preso più dal ricco gabin·etto e cl a 11.a livrea del s·ervo che 'd alla .capacità e dalla. onestà del m ed i co. · Non ritornerò su ttt.tti g"li argomenti già a.adotti n el mio precede·n te scritto, perchè la sifilografia. resii aggregata anzitutto alla dermatologia : anzi tu.tto si badi, perchè io non ho mai d·e1to· esclusiva111.e11te: anzit1ltto, perch1è, in linea d.i fatto incontestabile, la sifilide ha come prim 3i tapp.a la s11pertficie1 outanea o· mt1cosa del corp·o, dove app11nt,o il ID·edi·co deve s 0 t prende·r la per batterlta fin cla1lla prima ora; e anch·e nei primi p eriodi dell'evoluzione con.serva queista tendenza, co.m e ce lo dimostra il fatto, pt1r e jn·contesta.bile, cl1e non evvi soggetto' sorpreso colla sifilc~c l e r osi iniziale, che non. m101s tri a determin.ata scad,enza., se ee,g uito accu raitarnente, an-c1Je manifeistazioni cutanee o mu.cose· sia ~)Ur:e f11ga.ci ma sp·e sso anche ripetentisi. Il numero crescente di sifilidi vis,cerali rilevate. dagli internisti non dimin11isce n è ru1n.u lla comun,que ·q uesta ve1ità. L.a valutazione del.l 'importanza speciale d·e lle liesioni Cl1tanee di fronte a.ille viscerali, si fonda a p1Junto S·Oip·r a. qu•e1Sta lor.o priorità evolut iva, ai ìfi11i della diagn oisi e d·ella cura; e n.on della q11alità dell'organo preso , perchè ·e.erto, egregio co1llega Orlali dal 11ato funzionarl e rispetto all'·o·rganisn10 la .1'.}elle no·n è da oorufro·ntare col ce.rv·ello e col cu·ore. Ma poveri noi se dovessimo a;spettare cb_e cerve] ID e cu.o re fos" sera preis i peir inteirvenir·e! L·e· sifilidi viseerali -si constatano o·g gi veram emte rn olto più fre.quenti che i11 passato: ma 1

1

1

1

1

1

1

1


(ANNO XXXI, FASC. 36-

1185

SEZIONE PRATICA

appaiono o sono realmente più frequenti? Ecco il probl.ema: dati i 1nezzi attuali di .combattere la malattia, data la coscienza più evoluta.i della ma·ssa che cura oggi questa malattia. più che ieri , io sono prio1penso a credere chei, nel ritenei e aumentate le sifilidi viecera.li, cadiamo in un errore di prospettiva. Cto.è le sifilidi viscerali forse oggi sono più numero.se, p erchè tutti i medici ·O·g gi oercano J 'infezione anch e là dov e fino a poC'hi anni or sono, vedevano solta.n to malnttie d'altra natura. Ma co·m11nq11e 1si vo·g1.ia risolta, la questione sta di fatto che ques t e sifilidi viscerali (certo di pertinenza d elle diverse bran,che della clinica, e sono stato Sll questa aSSl'gnazione bene esplicito perchè non si volesse accusare il dermosifilo·g rafo di pretesa onnisciente) il più delle volte dipendono da ciò che non f11 diagnosticata e quindi cl1raita la s~filide nei prim.0 rdi del suo svilu:ppo, cioè dall.e prim·e sue espressioni c11taniee e mucose. · E la 1sifilide quanto1 in.eno· a.cce ntuate 11a le manife'Stazioni cutanee, paire a.v rà tanto più gravi e più facili le lesio·n i viscerali, pe r.chè la pelle colle s11•e l'eazioni infia.m matori e precoci a·l virus esercitel'ebbe u na fu nzion e1 di difesa per l 'organismo: si contra.ppongono d'altra }Jarte varietà di virus orga n otro·pi, capaci di provoiea1 e scarse m anifestazioni eis tel'ne, a d lin virt1s t~ermotropo . Se t11tto ciò è vero (cito l'opin.Jone dei pii1), ripeto che allora torna naturale i1 corollario, che s ia estr e111am e11te necessa.rio conoscere la sifilide , dai primis6imi stadi e dall e p ochi1ssime manifestazioni cntane,e ch e du1r ant,e1 •questi \Semipr'e possi ed e, anche -se dov11ta a co1d este varietà di vir11s vjsc·erofili, p1er c.omb.atte·r l a ai dovere c 01Jl.a cura, chi:> p,o i è fo·n d atnentalm.e nte la stessa per vincel'e s ia le manifestazioni esterne, chre le interne. Quanto alla sifilide ereditaria, manca è vero la sifilosclerosj iniziale, ma essa possiede ne1Je })rime settimane di vita del sog·getto, manjfestazioni di c11te e di m11cose che si annoverano a·n zi fra i 7;rchissimi segni di certezza d ella mala ttia, qnando proprio è ne·oessaria la c11r·a p·er a.rrestare il deco•rso della malattia per lo pi11 gravissima n.el neonato e q11ando incom bono al medico certe gravi responsabiltà, ·quali qu·ella del.I' allatta.m.e nto m e.rce11ario per il p1ericol.o della !SifiJiz.zazione della balia. Mi consenta. poi il collega Ortali di dire che il para.ll elo de·l la tub.ercoJ.osi co lla: s iJìlide di fronte alla dermatolo·g ia non r egge. La sifiJidie (lasciam•o da parte la congenita) ha 0 bb.Jigatoria.mente un inizio nella pelle, la tt1bercolosi no! tt1tti i sifilitici al.m eno in 11n mom ento 1

1

1

1

1

1

1

della -evo·l uzione della malattia son.o dermopazienti, i tuiberc-0l osi soltanto rare volte lo sono a.ll'inizio o nel decorso della infezione ·viscera1e: e se pure vogJ.iamo ritenere nel ci.e.corso più a.v a.nzato d ella sifilide più fre qu·enti le lesioni visce.r•ali che le cutanee, sta di fatto che l e malattie tuberco.Ja.ri cutanie e sono· sempre t1na estremamente1 piccola p ercentua.1.e in confTonto alle lo c·a lizzazioni vi1s:cerali e la tubercolosi p·erciò sp,e tta ii1 prima J.in·ea all'internista. Se io però ricihiamassi 1ln, altra grave inf.ezione - la l epra; - dovrei ipotecarl1a invece <!Jn.zitutto (n .o n •esc lusiva.m ente ) a p·r ò deJJa dermatologia, perchè .il s110 magg iore campo d·azione è sulla cute. Qu eiste aissegnazioni di preferenza so·n o, come h o g·ià scritto, dettate da orpport11nità varie e · non sigriifi,ca,no rn.ai monopolio a prò della b r a n ca clinica cui s on.o l egate in })rima istanza. Il lavoro inerente a ll a. profilassi di qualsiasi 111al1attia infettiva logir.a·n i-ente 6petta in primo luo·go a qu.egli ct1i è affidata la, malattia, quando· p resenta più ,facile il conta,gio, sia in rappo·r to alla fase evolutiva, sia in rapiporto agli organ~ colpiti. Il conta.gio· d·ella 1sifilide si fa dalla superlfìcie· .corporea, così que.Jlo d el1 a lepra; il conta.gio della tuibercolosi specialmente d alle Yie respiratorie e digestive. Ogni ç,linico c111indi che possiede, sotto questi punti di vista, una infezione, 11e cura e ne guida a·n che la profila.ssi, nelle :s11e mo·l teplici f.orme di p.ropag·anda 1 di assistenza, ecc. È 11n fardell 0 che ob·b ligatamente e·g li d eve cartcarsi sul1e sipal1e, corm .e il fardello della. parte1 foreruse p·e r la; branca. che coltiva; pe·rC'hè igien.e e medicina lega.le n.on possono far altro eh.e coo.r dinare s otto taluni aspetti, importan.tissimi del resto, il m ateriaJe che viene fornito, d ai clinici, c~e vivono vicin o a questi ammalati e li c onio scono pro1fondamente. Rispetto alle malattie veneree intese nel se'lls o lato esposto dal prof. Ortali, e che peraltro io, preferirei denominare ma.l attie della f11nzione sessuale, })Otrei .e:sim erm i di interloqt1ire, perchè ho già affermat.o che la. dermosifiJ,ovener'eologia ha. abpa1ndoi!lfato1, co111e ad 1e'Ssa non lJertineinti, m·olte n1alattie de·ll ' aippa.r ato g.enitourinario (sieno o no· o·rig·inate da bl·en·o·rragia). Jo1 c·o·n vengo pienam en te ch e gli stati morbosi della sfera sessuale enumerati d a·l collega Ortali n.01n de·b1b,ono app·arte11ere (se non molto di rado) alla. d.ermosifilopatia, ma esse n-on posso,n o• costituire p erò u11 blocco unitario trattabile soltanto, d a uno Specialista, perchè su esse· possono :spesso accarnipare gi11ste pretese 1

1

1


,

1186

IL POLICLINICO

e l'i11ternista e il 11e11.ropato11ogo e il g·inrecologo e l'urologo e anct1e, me 10 consenta, il der1natologo il qt1a.le, ad es., p·tlò essiere chia.m a to a curare stati irritativi catarrali, eczematoidi, raga,di, iperpl asi,e teE-surali dei g•er1 ita.li ·esterni femi'Ilci, in quanto q11 1 ~sti stati l)Ossono ·c·--se1 e l'occasion.e, s'intende, Sll terren.o nevrois.i co (che ha la parte maggiore del binomio eziopatogenetico) di quello ·sp·eciale stato di eretismo sensitivo che è il vaginismo. Poche paro1.e da ultimo io voglio aggiunge·re per ciò che riguarda la dermo i filog·rafia nei suoi rapporti coll'internis.mo. Mentre ho chiesto e chiedo, che il isifi.lo·g·ra.fo sia n el contem1p o dermatologo e Yiceversa, chiedo ancora che esso si occu.pi ùel1.a medicina generale internista (senza la preteis a di ccmpetere cogli internisti per la finezza d·ella tecnica e per la famigliarità che q11e sti 11anno nel trattare i prol)lemi dell 'intern ismo), ad evitare 1qt1egli inconvenienti ·Che l'Ortali g in.stam ente deplora; d'altro canto domando all.internista che \1uole occt1parsi di si'fìJo dermatologia, di approfondir·si seriamente in questa per apprendere q11ei fatti. che so·no conq11ista· im1Jrescrittibil e clel morfologism·o. Egl i è c.11e Jo·r se a11)pa:rre da un lato be11 comodo ai dermatologi il concentrare la loro attività i11 quella direttiva, che CO!. tring·e l ri ricenca scie-r1tifica ql1asi isoltanto negli a·ngl1sti limiti della istologia -e della microsco·p ia Clltan·ea, e la pratica clinica nella indi vicluazione spesso laboriosa ma altrrettanto sterile cli una sindrome morfologi ca, s·e•gt1ita dal puro int·ervento terapico di1ietto contro il sintoma, mentre dell'altro costa ben p.oco agli internisti il fermarsi alle neb11lose affermazioni dei rapporti di malattie cutanee con quelle di organi interni, che j 1 ·v olgo e i medici da secoli hanno additata (vedi inia Prol1Jsione di Pisa del 1923 pubblicata nel «Policlinico »). Questa ·sit11azione io già avevo prospettata nella i)Tlefazio·n e a:l mio libro1 cc La dermatologi a nei suoi r apporti colla medicina interna» (1921) con queste parol·e: « Da t1n lato i medici non specializzati, tenendosi forti dell1e giuste critiche rivolte al puro metodo morifologico , lasciano volentieri in disparte la m.orfologia cutan.ea. per essi astrusa, quasi foisse un ir111tile e pedantesco inciampo e dall 'altro lato i dermatolo,g i ad onta delle migliori inten.zio·n i si indugiano tt1ttora r1ello st11dio e nella pratica quasi sol.tanto al]e forme cuta n ee, forse per la loro· ·educazione scie11tifica, 1na più io credo perchè è dato loro di ottenere con una ·semplice terapia lo1

1

1

1

[ANXO

XXXI, F ASC. 36]

cale facili successi curatiYi, sebbene i1e1· lo })iù fngaci . Da questa d11plice nocevole condizione di fatto rarnpollano da parte dei primi i graYi errori diag·nostici, che ·p orta,n o a misco11oscere, a d es., malattie volgari parassitarie e a scambiarle co n i·eazio11i cutanee tossiche (internis mo alquanto sem:plicista diretto discendente dell ' antico umorismo), e da i)arte clei secondi 11na così \'Scarsa oonoscenza1 clelJa medicina inte rr1a clri clover rimette re all'internista anch.e lln mode.,,to esame generale di dermopaziente, meri ta11rto così il dispreg io de I medico che considera il dermatologo come un semplice cultore cli coismesi, 11na specie di riva le del dottore di hellezzH e del manicure». Certo, colleg·a. Ortali, r1on idee r1è aspi i'az~o­ ni 11uo,Te a.dltnque ... ma soltanto as1Jirazio11j orl c1npirism10 fino a qt1eet'ultim10 v,e.nte11nio, nel quale è maturata u·n a cos.cie•n za fattiva chP cerca la via de·c isa e giusta della i eaJ.izza.zione clcll a dermatologia integraù.e, che eff ettivame.n te i corn1Ji c. co11 fatti concreti offe1 ti dalla fa- ' ticosa penetl'azione inte1·ni:$ta della dermatolo. . gic.t. \ Ti sono tt1ttora i restii ne 1r accettare c1uesto indirizzo integralista, 1na .ciò n .011 in.f11111a la necessità di abbraociar1o ed io ho ferma fe<le (e 6ono grato al c.oll~ga Ortali di avermi co·rtesemente posto tra gli entu si ast i cli c1nesta dot.t 1 i11a) cl1e c:sso t1 ior1fe1 c.1. È c1uesto indirizzo integralista, quale io ho prospettato (e non l'on11iscier1za) cl1e deve evita.1·e ql11e1l regresso, che jl collega 011ali ten1e derivare del.l'odierna tendenza specializzatrice: timo.r e gtuisto che io vorrei pr,e cisare riel senso, che si deve tem•ere e co111batter.e la tendenza speciailizzatrice soltanto quando questa si stacca fin dai primi passi dallo stipitè primitivo. E allo•r a noi ci troveremo cl'accorcl o, l)e1·chè la mia tesi è precisamente q11,e sta, di m antenerci attaccati aJ tronco fondamentale della dermosifiloven.ereologia integrale, salvo, s'intende, le sott ospeciali~zaziorii, la c11i importanza io aipp,1·ezzo per intero, perchè permettono svil11p1Ji parziali perfe;zionati che sa.rebbe vano atten,der-e dalla attività· di uno ,soilo. Quarido ve,·am.e1l te si 7'0g Zia. cl et er111iria re il 1

1

contenuto d ello specialis1n o, si trova che il ve ro spccialism.o è irisieme it11iversalis1no, perclLè

il singolo 1ion sorge e 11011 vive se 'non nel tronco clel tutto ..... (Benecletto Croce in « Special ismo e cliletta.n tismo »).

Ecco il nastro orizzonte! Ro111a, 22 . agosto 192 i.. P. L. - ·- - - -

BOSELLJNI.


(ANNO

SEZIONE PRATICA

XXXI , FASC. 36]

MEDICINA SOCIALE. Le assicurazioni-malattie io Germania e Iu ghilterra. F. Jayle (Presse Médicale, 1924, n. 26) os~~tva come il sistema assicurativo di Bi.i:nnarck, pazientemente e metodicamente applicato in Germania, richiedesse non meno di 28 anni per la realizzazione tota le : quanùo tinalu1ente Yide la luce il Codice imperiale delle assic11razioni sociali, con i suoi 1800 articoli, gli Sl)iriti incapaci di scetticismo credettero che l'umanità, sotto l'impulso dei tedeschi, stesse per compiere un notevole progresso . verso il meglio. Il is istema era in pieno trionfo nel 1911, allo1·chè l'I nghilterra, ·sotto l'impulso di Lloyd George, creava la sua legge d ·assicurazione malattie. l\1a mentre la legge tedesc:à imponeva ~1i sala ria ti un contributo importante, Ja legge in :;lese si limitava a chiedere loTo una qt1ota minin1a. Si•stemi !egislatiYi ù'assicurazione malattie furono organizza ti anch4~ i11 A ustri(\ (ove si a ttnò un sistema 11n po' speciale, in rapporto eon quelle classi sociali), in Rumunia (i proprietari non vi sono sottoposti ad t1n t ontributo obbligatorio), i11 Svizzera (ogni cantone ha facoltà di provvedere r1er conto J)1·oprio), nel Portogallo (la popolazione vi è divisa in d·ue categori-= : i paga11ti, che sono destituiti di ogni diritto, e i non l)aga11ti, cui competono tutti i diritti), la Polonin. il Lussembt11·go. Questi Stati minori oggi 11on comprendono, globalmente, che una trentina di ipilioru di abitanti. L' A. si ferma a c-onsidera re i soli due grandi J)aesi d'Europa che abbia110 attnato l'assicurazione-malattie : la Germa.nia e l 'Ingl1ilterra, le quali contano insieme 110 1nilioui <li anin1e.

* ** Contrariamente !1ll'o13inione espressa clalln Commissione parlamentare francese per l'assicurazione malattie, in questi ltue paesi nulla procede bene. I.i'A. si recò in Germania ·d ue a11ni or sono. pel' rendersi conto d e visu .clei risultati ae1la legge. Già allora i medici ~i agitavano per otten<:'l'e el1e il trattamento degli assicurati fosse parificato a quello dei clienti privati e perchè l'assicurazione fosse ristretta ai soli j)Overi, escludendone completame11te i ricchi. Dopo di allora l 'a11archia non ha fatto C'll<:' aumenta re. I partigiani delle !iSSi ~ ira zioni stn tali n ttribuisc.;ono siffatta situazione al rinvilio della moneta . Il fatto è certo; ma esso proya il dlfetto di 1111 sistema, cl1e J)Oggia sulla stabilità del va lore monetflrio. Difntti i salariati, C'J1e tìuo -.11 l~>JJ a' E'Ya110 l)ag:a to in eq11ivalenti di ·narcb i-o;·o. 11on riceyettero più eh ~ marchi-carta. il Clli vnlore ;i.. andato ptogressi,·amente an11ullandosi : essi dt1nq1le si consicl~rarono clert1bati. .:\l tempo stesso, -~1 caro-vita rendeva sempre j)iù ùiSRgevole il pagamento, da parte dei ~a lariati, dei contributi in1portanti richiesti dalla legge. I..-0 ~ta to ha dovu :-.) pagare per essi, rovinandosi per alimentare, in

1187

1uodo se111pre i11~11fficie~te, le ca s~è <lei mal<-1ti. 'l'utte lé previsioni finanziarie degli attuari sono,. dunque, fallite . Se la base finan?.Jiaria ùel sistema 11011 ha più corrisposto, :1 funzionamento ha urtnto contro difficoltà. cresce11ti. I/ A. 11e adduce una testimonianztt . non sospetta, trascrivendo alcuni brani di t1n atticolo del sociù.lic:;ta Karl Kollwitz (Sozialistisclt l' jjfonatshefte, 1923, quaderno 12) : «La legge sull'assicurazione u1alattie era un tenta tiyo gi'anclioso di portare alla realizzazione l'idea dell'assistenza ai malati organizzata collettivamente. Ma ... il dominio che Ri cercava di porre sotto la legge, le malattie, cioè, degli operai, <lpparteneva, come ' le malattie ·Stesse, alla individ.ualità e iri que's to· dominio delicato si introdusse una forza legale e delle prescrizio11i di 1egge, le quali tolsero all'opcr:1io la cura di occuparsi di sè stesso, mettendo, invece, i suoi rapporti col medico, alla mercè di u11a legge. Si andarono creundù· tre diver·s i iritè1·e ssi : degli assicurati, dei direttori e funzionari delle casse, dei medici. Più questi interessi per1nanen ti presero coscie iza di sè, pi11 si forzarono di saltare le barriere che la legge opponeva. Gli operai non vollero più essere trattati -super:tic'ialn1ente e hanno reclamata la libera scelta del medico ed un genere di trattamento medico che 1010 offrisse la migliore (lelle ga ra11zie J)er la guarigione. . I direttori ed i funzi•.lnari di cassa si anò-.1rono accorgendo che dove·,rano amministrare i11 modo da conciliare Jnteressi affatto opposti·; l<-l necessità di amministrare il più economicamente possibile e di accumulare un .fonio di riserva, li costrinse ad un contin lO conflitto con i medici e non trovarono altro scamr>o che i el rithied,e re un:t estensione di leggi e ùi diritti. Infine i medi~i delle casse sentirono sem1Jre più .i l bisogno di esercitare liberamente la l,rofessione, fuori da legali costrizioni e dal controllo di un '.amministrazione composta di estranei :illa ~.neclic ina. J1Jssi poi tlflYevano, per magri ·)nora ri, dn re un i1nme1l:SO lnYoro: così reclamarono aumento di compensi e f<.. cero ricorso ad un ostrùzio11ismo incomprensibile per la loro missione e ~pesso insopportabile per i malati. Sentirono sempre più l'indegnità nella quale era cad11ta la medi·~ina i1ei rapporti clell'amministrazione e dej mal:1ti >). Non è possibile esporre la questio11e meglio di co1ne ha fatto il socialist<t tedesco, il quale ne Ila verfettamente afferrato il i:>11nto fondamentale.: far ·passare nel do·m inio della collettività un terreno riservato all'individuo. I sisten1i politici e sociali òi Bismarck, ba&'lti unicamente sulle idee cli forza e <)i costrizione, dopo un successo incontestabile, 1na effimero, t::rollano gli u11i dopo gli ' altri, ;)erchè non rispett· 1no l'individ11alità. K ollwitz dice che, volendo conservar<:' l'assicurazione malattie, occorrerà istituire u11 altro .·istema : a tanto si è ridotti dopo 41 .11111i da che l 'R ssic11razione vige! !\1a Ja qt1esti-0ne è insolubile, perchè non sarà mai possibile di re11dere convergenti gl 'interessi div~rg·~nti delle ca~~e, d~gli a._sicurati e dei medici. :Nel dicembre decorso la Gern1a11ia asRistette Ad uno sciope~~o di medici 1elle casse : e poicbè l'a~-


1188

[A~NO

IL POLICLINICO

XXXI,

FASC.

36] •

sic:urazio!le-malattie è estesa all'fO 9G del1n popolazione, se ne possono comprendere le noie derivatene al pubblico. Per l'intromissione del G<>verno, le cose ~i n.ggiust.1l'ono temporaneamente e il conflitto è sopito; ma non è spento, poichè le -cause persistono. Le CaHse Jlon YOglio110 ::3aperue di libera .sçelta. Di più, <?sse in tendo110 di ·isciplinare le cure: 11anno strappato al Governo un'ordinanza, in data 30 ottobre 1923, 1a quale permette loro cli licenziare i medici che prescrivono un trattamento non autorizzato dalla direzione delle Casse. Quest.'1 regolamentazione, diceva la llra·nkf'lt rter Gazette, respira aria di caserma : si direbbe che le Casse tendano a trattare gli assicurati come soldati e i medici come graduati .. . Contro le Casse stanno t.anto i medici quanto gli assicurati. Questi ultimi si i:;ono organizzati in leghe, che - osserva il Berlirier Borsen Oourier del 20 genn. 1924 - mostrano un profondo malcont ento verso la burocrazia delle Casse : siffatto malcontento ha origini remote e si è andato costituendo perchè le am111inistrazioni delle Casse sono formaliste e non tengono eonto dei bisogni degli assicurati; è culminato nei conflitti per la libera scelta, che Je Casse vorrebbero sopprimere, mentre gli aissicurati vi :-:ono profondamente attaccati e non vogliono il «succedaneo» (Ersatz) loro offerto negli ambulatori. I medici lottano uniti, e si sono guadagnato, almeno temporanea111en:te, l'appoggio del Gov ~ rno; iua le Casse sono troppo potenti, perchè ricche e perchè si appoggiano ai sindacati. Conviene avvertire che i socialisti (Vorwarts, 23 gennaio 1924) negano all'organizzazione dei medici il carattere sindacale e la considerano come « 11na corporazione di piccoli artigiani della medicina», «che impedisce sistematicamente ogni progresso nel dominio della politica ooctale » !

* ** In Inghilterra jl valo:-:e monetario non è diminuito; eppure il sistema assicurativo no.n va: la Commissione della Camera dei de1n1t.ati france.se <il~ve an1mettere che le casse dello Stato sono di continuo vuotate e che ~:olo una riforma profonda di tutto il .sistema nermetterà lln'efficace tutela dei lavoratori. Le ragioni delle difficoltà in Inghilterra sono: 1° la mitezza delle sol.llrne c.orri·sposte dai salaria ti ; 2° la crisi della disoccupazione; 30 lo scòn, tento dei medici, ~he ~i lagnano di dover esercitare alla peggio e dei quali si cerca di faleidiare i compensj; 4° la resistenza dei contribuenti a corrispondere le quote, per quanto miti. Alla fine del 1923 in Inghilterra scoppiò i..n conflitto, come in Germania, e per le stesse cause. A parte la scarsa efficienza della medicina in regime assicurativo, rli che si lagnano assicur:1ti, società e medici, dal punto di vista medico due difficoltà restavano da ri solvere : la tariffa negli onorari e la libera scelta. !11 Inghilterra le C'asse dell'assicurazione malattie sono a' limentate in parte tlallo Stato e ge-

stite da società mutue o «amichevoli»: natural111ente i medici cercano di otten~re dalle casse il pii1 p o sibile, ~na le .società si difendono energicamente e anche lo Stato cerca di spendere il meno 1)-0ssibi.le. I medici domandavano per testa e per a bbouamento annuo 9 .se. 6; le società proposero 7 se. 3; il ministro dell'Igiene ~'ffri 8 se. 6. Per fronteggiare uno sciopero che . stava per essere 1 rorl< 1mato. 1~ 1 .a C'ommissiu1te d"inclti~stu t!si:::ò la cifra di 9 se., che fu accettat.a dal corpo medico. R esta a sapere come Yerrà colmato il deficit, reflllltante dall'adozione di questa cifra: le società lla nno dei capitali, ma sostengono di non poterli t occare senza compromettere molti servizi che esse gestiscono. 'L o Stato può pagare, ma caricando i contribuenti. La soluzione clefinitiYa è ora alla me r cè del Parlamento. La libera scelta del i11edico è desiderata. dai medici e dagli assicurati, ma le società mutue lotta no costantemente per ottenere il controllo del• servizio medico e il diritto di ~ cegliere esse i 1nedici. Il corpo dei medici ha potuto ottenere dal l'arlamento che il controllo medico fosse affidato ad un comitato di assicurazione i1el quale i medici sono rappresentati. Grazie a questo e ad altri • s uccessi dei medici, il c·onflitto è composto per il nLomento, con solo una leggera perdita di guadagno da parte dei medici; ma la questione non è risolta. L'assicurazione delle malattie tiene un gi-a11de ])Osto nelle preoccupazioni l>ritanniche. Il gabinetto di Balclwin ne aveva fatto uno dei numeri del Ruo 1>rogramn1a e ha nomi.nato 11ua commissione incaricata ùi studiare le semplificazioni che posRono introdursi nelle assicurazioni sociali. Il Manch est cr G?1iardian. del 21 genn. u. s. recava, al riguardo, un progetto concreto, ('he raccoglie molti suffragi.

* ** · Date queste 1>remesse, l,A. resta interdetto di fronte alle affermazioni della Commissione parlamentare francese, la quale, nel suo rapporto, dichiara : « La maggior parte dei paesi d'Europa ci hanno preceduto in questa via : essi hanno chiesto a Ila nostra esperienza, ancora timida, degli insegnamenti, da cui hanno saputo trarre profitto e che hanno permesso loro di creare delle legislazioni armoniose, app·r opriate alle loro condizioni e pienamente effl,caci ».

*** In un articolo ulteriore (Ibide1n, n. 50), riferen<.losi a l di~egno di legge :ipprovato, contro il pal'ere della classe medica, clalla Camera francese e di cui demmo già notizia (v. fase. 84, p. 1126), lo stesso autore rileva gl 'i11c·)nvenienti della r~tribu­ zione dei medici a sistema collettivo (con stipendio) prescritto dalla legge, e spezza una lancia per l'intesa diretta tra medici e assicurati: intesa prevista nella relazione che accompagna il pro• getto di legge.


[ANNO

XXXI, FASC 36]

1189

SEZIONE PRATICA

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Controllo di Sieri, Vaccini, Arsenobenzoli. :La Gazzetta r-ffiaia.le ha lJubblicato un R. D. il quale dispone : Art. 1. - La fabbricazione, a scopo profilattico e curativo, dei seguenti prodotti: Siero antidifterico, Siero antitetanico, Vaccini batterici (antitifico, :i11ti~estoso, anticolerico), Vaccino jenne riano, Arsen obenzoli, è sottoposta, oltre che alla vigila11za ordinaria, a l controllo preventivo dello St.o'l to, ai sens~ dell'art. 133 del T . U . delle leggi sanitarie, approvato con R. D. 10 agosto 1907, n. 636, e 112 e seguen ti del R egolamento 18 giugno 1905, n. 407. Art. 2. - Il controllo è esteso ai prodotti di cui all'articolo precedente, fabbricati a ll'estero, a meno che il controllo non sia stato già eseg11ito nel paese di prod11zione con garanzie eq11ivalenti a quelle stabilite pei C'orrisvondenti prodotti nazionali. Art. 3. - Prima cli 1nettere in commercio qunlsia·s i partita dei prodotti indica ti nell'art. 1, gli Istituti produttori devono chieder e con domanda in bollo al Prefetto della Provincia, che ne 1sia eseguito il controllo da l)arte dei Ln bor a tol'i dipenden ti dal Ministro dell'Interno. Alla domanda deve essere unita la quitanza comprovante il pagamento nella Sezione della Tesoreria Provinciale delle somm e necessarie al rimborso delle spese di c.-ontrollo di ciascuna partita, somme <:he vengono determinate nella m isl1ra seguente: 1) pel siero antidifterico L. 40 2) pel siero antitetanico )) 40 • 3) pei vacc. batterici (antftifico, anticolerico, antipestoso) . . )) 30 4) per vaccino j enneriano . . )) 100 • 5) .Per gli arsenobenzoli )) 250 • salva ed impregiudicata Ja facoltà del Ministro dell'Interno di richiedei:e somn1e maggi,0 ri e pagamenti u tit0lo d'inte~r'lzione, quando, per particolari circostanze, le overazioni di controllo importino spese superiori a quelle jndicate. , Il Prefetto, ricevuta la domanda, disPQne il prelevamento dei campioni nei n1odi prescritti dall'art. 15 del R egolamènto 18 giugno 1905, n. 407, l'immediato invio di essi ai Laboratori della Direzione Generale della Sanità Pubblica, con le informazioni intorno al funzioname nto in linea tecnica, dell'Istituto richiedente. ' Sui risulta ti fa vore\•oli delle anali,si, il Ministero dell'Interno, con provvedin1ento da adottarsi normalmente n,o n più tardi del quindicesimo gior no dall'arrivo dei campioni, autorizza la vendita di ciascuna partita dei prod·otti controllati e richiede l'apposizione, ~lli J'ecipienti, st1lle ~catole .sugli invol11cri di qualsiasi specie in cui i prodotti stessi sono contenuti, delle indicazioni prescritte dall'art. 6 del citato regolamento. Art. 4. - P e r l'autoriz7_,azione a porre in commercio nel Regno i prodotti di cui all'art. 1 fabbricati all'estero, gli I·stituti richiedenti, direttamente e per mezzo dei loro rappresentanti rico-

nosciuti, devono, nella domanda al Prefetto, fornire, oltre a lle indicazioni di cui ai nn. 1, 2, 3, 4, 5, dell'art. 5 del Regolamento 18 giugno 1905, n. 407, anche la prova ~he i prodotti medesimi sono stati controllati all'estero con garanzie equivalenti a quelle stabilite per i corrispondenti prodotti 11azionali. P ei prodotti che si introd11cono i1el Regno glà distribuiti in dose, og.ui recipiente porterà il contra·ssegn o del controllo ufficia le ed t1n numero d'ordine progressivo ~pposto dall'Istituto prod11ttore al fine di assicurare la pronta identificazione della provenienza di ciascuna dose. Della distribuzione jn dosi sarà presa nota sugli appositi registri, nei 1nodi indicati dagli ·articoli 15, 16 e 18. Art. 5. - Pei prodotti che sia no fabbricati a ll'estero in località dove non esi·St'l il controllo dello Stato, l'I stituto estero richiedente deve dichiara re nella dom:inda al Prefetto, corredata dalla quitanza dell'eseguito pagamento di cui all'articolo 3, che si obbliga a depositare tutti i prodotti importati, nei locali <.la indicarsi (città., via, numero) a ciò apposita1nente -Oestinnti, in modo che l'intera partita di ogni prodotto possa essere sottoposta. a controllo obbligatorio. Questo procederà nello stesso modo, con le f->tesse garanzie, con gli stessi aggravi, e nella stessa misura, d ei corrispondenti p~·odotti nazionali. Art. 6: - Il Prefetto provvede all'istruttoria delle domande indicate nell'art. 4. Accertato e ri<'hiesto l'ade1npimento delle prescrizioni con ténute nel presente Decreto e nel Regolamento 18 giugno 1905, n. •J07, jnvia la istan za a l Ministro dell'Interno, con le eventuali informazioni intorno all'Istituto richiedente . Provvede del pari all'istruttoria delle domande di Clli a ll'art. 5, di1sponendo il prelevamento dei C2mpioni (?d il Joro invio ai Laborn tori del Mini,s tero dell'Interno nei modi indicati nell'art. 3.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. CQntinuazione vedi fase. 35). Lire

Prof. Ferrannini J...1uigi, Napoli . . . l' rof. Lucibelli Gi1Jsepr1e, id. Prof. Polito Gi useppe, id. . ... Prof. Fittipaldi Ugl) En1anuel~, id. Prof. Cafiero Carmelo, id. Prof. Landolfi Micbeie, jd. . . . . . Prof. ~Iatozzi-Scafa Guglielm o, id. Prof. Marencl11zzo I_Juigil. id. Prof. Scarpiti Guglieln10, iù. Prof. Pizzini Benedetto, id. Prof. Giovine Aurelio, id. Dott. Andreasi I_Jeone, id. . . . . . . Dott. Riello Giuseppe. Ca stelmorrone . . . . Dott. P izzoli Luigi, S.Ambrogio sul Gnrigliano Dott. l\1a.ttei Salvatore, Castelforte . . . . . . Dott. De Vendictis Ca1~1n ine, S. Apollinare Magg. Colloca Enrico . . . . . . . . . . . Dottori Scala .Achille e Antonio, Nola Dott. Ba rba to Virgilio, id. Dott. Airola IJuca, id. . . . . Dott. Arien7.o Francesco, id. Dott. De Sena Celestino, id. Dott. Ruggiero Andrea, id. ' Dott. Crispo Gio,·anni. id.

25 25 25

25

25

25 2.)

25 25 25 25

30 10 25 10 20 50 25

20

25

10 20

( Oontinua).

15

20

-

,


1190

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI , F ASC. 36)

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Cinque assistenti effettivi ne11·ospedale :Nlaggiore: 2 per le Divisioni med. 2 per le chirurg. e 1 pe1· il Ripal'to Tubercolotici e il l-li11arto InfettiYi. I.1aurea da non oltre tre anni, purchè non si sia prestato servizio stabile di assistente in (letto Ospedale od altri. Titoli ed esami. TJ. 4500 oltre c. v. in I.1. 1800, diù ria di f, . ~O per ogni guardia, qt1otu parte tasse di cura e operaz., alloggio, vitto nei gior~i di guatd ia; nll ' ultimo indicato dispensa dalle guardie, vitto giornal. e indennità spec. di I.J. 600. Docum. all'Arnmin. prima delle ore 16 del 15 settembre. Speccl1ietto esami. Età lim. 35. Ufficio entro 15 giorni. Nomina e e<>nferma annue. Chiedere annunzio. PoxzoxE (Alessatt<lria). - ~c~1cl. 10 sett.; 1· zona;. I.J. 8000, qu;1 ttro quadrie11ni dec:irno, I.1 . 900 se uff. san.; Yaglia postale di I.1. 50.10 al tesoriere de~ t omune. PORCARI (l,,ucca). - :sc:a<l. 15 ett.; L. GOOO e cinque quinq. decin1-0; i11denn. Yarie. Ta·s sa eone. r•.\R:A.IA.

O::<pi::i Civili. -

ANGUILLARA \TE~ETA (Pçid.ova) . - 20 reparto; lire 7200 e due c.-v ., oltre indenn. tras1>. ('L. 2500 se con cavallo di cui il 1ned. abbia la proprietà: sio, L. 1500 se motociclo, IJ. , 00 se bicicletta). BERTINORO (Forlì). -- A tutto il 20 sett., 1a con<lotta e direz. civico ospedale; stip. L . 8000 e 10· bienni ventesimo; trasp. L. 2500; direz. ospe<l. e servizio· chirurgico J)'()veri di tutto il Comune lire 2000; due e. -v., di cui il secondo ridotto del 40 %. Ab. per la parte ;nedica 2810, per la parte chirurgica 879.7. Età lim. 35 (s-io). Vaglia postale di L . 50.10 al tesoriere oom. BORMIDA (Genova). - L . 6000, oltre L. 300 uff. san., L. 1200 trasp., L. 1200 c. Y. Scad. 30 sett. CAROSI~O (Taranto). Scad. 25 sett. l.1. 7500 oltre L. 780 c.-v. e L . 500 uff. san.; quadrienni decimo. A decorrere 1° genn . '25 lo ·Stip. sarà porL. 50. tato a L. 10,500. Ab. 2452; km. 15 da Taranto. S . Ca CL\XO DE1 BAGNI (Siena). - Scad. 81 ott. CASTELVETRO (Modena). - 2<> rep.: L. 8000 iniPer Péll<:1zzo11e. 8tip. J ... 0000, cav. T..1. 2000, c.-v. ziali, oltre 2500 mezzo trasp. e c. v. T er1itorio in l.1. 2000. colle esteso ha . 2500; ab. 4200; pov. !130. Scarl. RA~ T · .\..oo:5TISO . (1 ,errara). - Scad. 15 sett.; capo15 settcm bre. luogo ; T.1. 10,000 oltre nss~gno complementare lire CIVITAVECCHIA (Rorna). Proroga a tutto il 3000; cinque quadrienni decin10. 15 sett. Per maggiori ~chiarim. rivolgersi Seg1·eteria com . VITTORIO ' 'ENETO (Trevi O). 30 reparto, per Cozzuolo, Form~nigu, . J..orenzo. L. 6000 p. pov., <.'osENZ~. Osp3rlale Civile. Chirurgo-aiuto i11L. 2500 indenn.. trasp., indenn. temporanee c.-,... ; c:a1·icato del l{abinetto d'indagini cliniche. ~ca­ 5 quinq. decimo. J1Jtà -:iO; biennio in osped. o condenza ·, 5 settembre. Documenti di rito e titoli dotta. Ab. 2168 i·::iggrnp1)<lti, 840 sparsi, 300 UOY. comprovanti ~a competenzn del candidato nelle RiserYa 111odificazione capitolato servizio. Scad. due branche richieste. 30 settembre. , FORLIMPOPOLI (Forlì). - Scad. 15 sett.; 1a conVOLTIDO (l're11tuna) . - L. 7800 aumentabili a lidotta ( capolt1ogo) e ospedale; I.1. 000 e bienni venre 11,200; per nff. san. L. 300; per bicicl. IJ. 200 tesimo per la conclotta; due c.-v.; I.1. 2000 per (sic). Ab. 1298. Sc.1d. 20 sett. l'ospedale ; assicur. ISOHIA DI CASTRO (Rom,a). Scad. 20 sett.; lire Dif'{ìde e boicottaggi. 7000 oltre due c.-v. e L. 300 uff. san. Il 1servizio Nuova diffida : S'onci110 (Brescin). di assistenza agli abbienti risulterebbe rendere, in Revoca cli difficln: (.,a 1unuclona-\"eglio C!\"'"ovara)_ media, I.1. 8000 circa. Boicottaggio: Cnpolonn· (....\rezzol. JJECCE. C ongregn.z1.orie d·i Carità. - Voleudosi B ORSE DI STUDLO. rimettere jn funzione il gabinetto batteriologico PERUGIA. Collegio 11er r1l i orfani dei sanitari itaclell'Ospédale, si" accetta'1o domande per assumerne la direzione alle condizioni di cui 11e l capito7ia11 i. - Due borse <i~ tu elio. Vedi fase. 81. Scadenza 15 settembre 1924. lato esistente nella Segreteria. ROMA. }:f, onda.~ione Cirincione-Cidonio presso la LODI. Consiglio d egli o svcd ali. - l\ledico }) l'Ì(;Jinica Oculist. della R. UniY. \,.edi fase. 34. Scad. mario; vedi fase. 34. Scad. ore 16 del 25 settembre. 30 sett. 1924. ~OVARA. Deputa:zio·rie Provirioiale. Medico di sezione del l\Ianicomio; L. 10,000 e ·sei quadrienni ROMA. Jli11istero della P. I. - Assegni di perdecimo, oltre L. 2000 indenn. serv. guardia; c. v. fezionamento all'estero e :1ll'interno. Vedi fase . 34_ Scad. 15 settembre. come agli impiegati della prov. Docum. alla Segret. Gener. Uffici l)rovinciali prin1a delle ore 17 de l CONCORSI A PREMIO. 30 sett. Età lim. o2 salvo a rs pirn.nti in servizio di BOLOGNA. Istitu,to Ortoped;oo Rizzoli. - Premio altre Ammin. provinc. o comun. per i q11ali non Umberto I . Vedi fase. 80. Scad. 31 dicembre 1924. è prescritto limite di età. Massimo conto titoli e pratica di lahorat. anat.-patoiJ. Pro, a biennale. BOLOGNA . R. A coa.d·: n1la. d elle Soie·n.~e. FonChieclere an11unzio. dazione S. Pozzi. Vedi fa se. 7. Scad. 31 dic. 1924_ Xov1 I.1IGURE (Alessandria ) . Ospedale di s. UiaFrRESZE. Società Italiana di Pediatria. - Quatoon1 o. - ~Iedico e chin1rgo primari; vedi fase. 34. tro premi c.lella Fontlazione ì\Iantovani. ' rerli faSca d . 30 sett. · sc·]colo 32. ~cad. 31 dice •JJbre 192-J.. 1

1

1


{ANNO

XXXI ,

I•'ASC.

36)

SEZIONE PRATICA

MEDAGLIONI. Prof. Sen. PIETRO ALBERTONI.

Ecco un altro dei più illustri, dei più amati e certamente· dei più rimpianti Maestri che la legge st1i limiti di ~:tà 8trappa all'insegnamento. Legge ct1e sottrae i colpiti all'assillo giornaliero clel lavoro didattico, 'il quale è tutt'altro che una sinect1ra ; ma dannosa alla scuola, da cui distoglie uou1ini grandi 00me · At1g11sto i\ft1rri, J1"'i lippo No,·aro, Antonio Cardarelli, Pietro Albertoni ! Della vita scientifica dell'rUbertoni e della sua v·ita politica si può leggere in articoli. che per insistenza di colleghi troppo a me deferenti ho scritto. in passato e in questi ;;,iorni del doloroso distacco. . L' Albtrtoni no11 lasciò inesplorato nesst1n campo della fisiologia e della farmacologia : ba arricchito inoltre la patologia e la clinica medica di preziosi studi fra i quali cito le ricerche sulle affezioni emorragiche e ~ullo r-:corbuto, e qt1ello studio interessante intitolato «Rapporto fra suoni e colori» esegt1ito ·Su daltonici per il rosso e per il verùe. . Nella fisiologia del sistema ner-voso notiamo le ricerche sui centri corticali degli adt1lti e dei neonati, sui centri vasomotori, sui centri di arresto, sui centri termici e trofici, ricerche queste che si con!lettono ad t1na infinite.\ di problemi di fisiologia, di farmacologia e di terapeutica sulla cit·colazione, la respirazione, le varie secrezioni della vita animale e vegetativa.

1191

St1lle secrezioni interne ricordiamo il cumulo di , lavori sulla tiroide e sulle para tiroidi, sulla a tireosi e sulla paratireosi, sulla adrenalina. in varie condizioni sperimentali e fisiologicl1e, sui fermenti protettori degli idrati di carbo11io. L' Albertoni dopo essersi persona.lrnente occupato a lungo delle funzioni digèrenti e delle secrezioni, particolarmente di quella epatica, ha fatto compiere numerosissime ricerche da .1llievi fra i quali mi piace citare il carissimo e compianto A. G. Barbera, jl quale illu~trò in Jnodo esauriente il problema della secrezione biliare e della funzione epatica. Presentano un interesse speciale le esperienze del ~Iaestro sull'azione della pancreatina introdotta in circolo, in seg11ito alla osservazione che i fermenti digestivi si eliminano per le orine, si troyano nei m11scoli e qui ndi <Ievono essere presenti nel sangue. In questo studio non solo si dimostrò un'azione anticoagulante legata ad 11ria notevole leucoli•si, ma si aprì un'ampia via a ricerche sulle cosi dette secrezioni interne, che forse tengono molto a trasformazioni di fermenti, palesnntisi più che altro per la loro funzione esterna. Esperienze di laboratorio e cliniche sui processi di putrefazione intestinale risalgono al 1892. Sorvoliam0 su altri campi dell'attività feconda clel J\ilaestro e passiamo ad illustrare i suoi studi sulla nt1trizione. Fino . dal 1873 egli precorreva le interessanti esperienze ·sull'isotonia delle solt1zioni fisiologiche dimostrando che il i:;;iero (li latte in confronto co·n l'acqua valeva a mantenere i globt1li rossi e potevn quindi servire per ricostruire · la massa del ~angue nel colera. Notiamo una memoria di un interesse assolutamente moderno, sebbene rimonti nei primi da ti a più di un quarto di secolo, e che si riferisce alla azione degli alimenti e dei loro prodotti di trasformazione sul metabolismo di tall1ni or.gani. L' Albertoni notò che una vera funzione ormonica ·~i deve riconoscere in certi materiali, che provengono dall'assorbimento, sicchè, ad es., mentre il 1netabQlismo e l'attività funzionale del fegato P in ra1)porto con la presenza nel sangue di deriYati alimentari, ciò non avviene per. i ruuscoli, cbe obbediscono massimamente a l sisten1a nervoso. I processi respiratori (lel fegato ·SOU·O at1mentati dal glucosio, la lJroduzione di bile dal passaggio di sali ammoniacali in circolo. In una lunga serie di pubblicazioni, consegnate uclle JJeniorie d ella. B . .1i· ccaden1ia clelle Scienz:e d ell'Istituto di Bologna, intitolate genericamente nl contegno e all'<."tzione degli Zl1ccheri nell'organismo, sono esposte le 'ondizioni, che regolano ~'assorbin1ento, e qt1elle <.:he rigu.arcluno l 'eliminazione, l'influenza ~ul circolo, ·Sul sistema 11ervoso, sulln. secrezione renale. Richian1iamo solamente l'attenzione del lettore st1lle esperienze che si riferiscono all'azione cardia ca . Fl1rono da lui promossi dne laYori, l'l1no -Oel De Giaxa i11 rapporto con la patogenesi della pellagra e contene11te sola1nente le diete di introduzione di alcuni contadini pellagrosi e l'altro più pl'ecirSo del Manfredi, l)Ubblicato nel 1893: esso sta-


1192

II.. POLICLINICO

biliva un vero é proprio bilancio alimentare di alcuni popolani di Napoli. Il Maestro mi aveva intanto incaricato di stabilire il bilancio alimentare fra popolani e bo,r ghesi. Ricordo che in seno ~tl congresso ùi fisiologia in Roma nel 1894, ove io esposi a nome anche del Maestro i risulta ti di quèste esperienze, sorse il prof. Lucianj a 1:>0rre jl dubbio che il defi,ait riscontrato in una famiglia di contadini durante l'inverno fosse una ece€zione delle giornate prese in esame, sostenendo che, se ciò non fosse stato, alla fine dell'inverno quegli operai avrebbero dovuto essere ischeletriti! :Nia evidentemente l'avanzo dell'estate nei nostri contadini compensava il defioit dell'inverno e, come risposi io allora, se nello :-;bilancio dell'inverno qualche malanno si produceva, c'era l'ospedale a rimediare alla malattia e allo. denutrizione! Dopo quelle pubblicazioni che naturahuente suscitarono 1uolto i·umore, ma che erano appoggiate a quelle accennate del Ivlanfredi, il prof. Albertoni si associò nel lavoro il dott. Felice Rossi (poichè io ero pass.'lto altrove) e fu cosi esaminato il bilancio del contadino abr11zzese. Le deficienze notate nel bilancio dell'emiliano furono a un dipresso confermate con variazioni inerenti al tipo costante e assoluto vegetariano che permetteva qualche maggiore introduzione di azoto in forma di legumi. In una pubblicazione successiya col Rossi fu messo in vi•s ta il fatto che l'aggiunta di proteine animali alla dieta vegetariana, produceva un notevolissimo risparmio di azot.o, un aumento di lavoro e nel riposo un aumento del peso corporeo e del tasso emoglobinico. Ool dott. Pietro Tullio l'Albertoni studiò poi un individuo, che oltre ad essere portatore di una fistola gastrica, aveva una chiusura assoluta dell'esofago, e si cibava esclusivamente mediante l'a pertura fistolosa: fu sottoposto ad accurate determinazioni del bilancio alimentare e ad osservazioni sulle sue condizioni speciali e generali. Si notò che ,,indipendeutemente da ogni sensazione gu stativa e impressione l)Sichica, la presenza. del cibo e della bevanda ~ello stomaco dava luogo ad una cenestesi che permetteva di regolare perfettamente la quantità e qualità dell'alimentazione; l'acido cloridrico si fissava tutto E>Ul cibo e solamente alla fine della digestione gastrica si trovava acido libero. Nel 1873 a Padova l'Albertoni, con pochi tubi da. ais saggio tenuti :illa tempel'atura ambiente, diw.ostra che l'acido clor idrico possiede un'azione antiputrida, che nessun altro acido inorganico o organico nella stessa •\Qncentrazione è atto a produrre! E' la ragione questa dell'azione antiputrida del succo gastrico del cane e del maiale, due volte almeno più acido di quello dell'uomo; è la prova generica della difesa che la natura ha posto in principio del tubo gastroenterico ! El un a ltro studi1:) inerita !lnco ·:a particolare cenno. Fu eseguito in collaborazione col compianto Lussana jttn·ior e riguarda va la vexata q1ta.estio dell'alcool. Si detern1inò che in via generale l'alcool esercita un'influenza sfavorevole sul lavoro muscolare, perchè se anche -si abbia un aumento di questo, esso è fugace e lascia dietro a sè una

lANNO

XX.XI,

FASC.

36)

depre::;sione lunga e notevole. Quando si debbano compiere gravi sforzi 1nuscolari l'alcool riesce sempre dannoso specialmente qualora la temperatura esterna sia bassa. Invece es.so può giovare in forma di vino per un lavoro medio quotidiano e ciò in ragione dell'alto valore termodinamico e del mi1limo lavoro digestivo che l'aleool richiede ed anche per la sensazione soggettiva di euforia, che produce. Sono pochi appunti ~uesti cl1e ho scritto, dietro invito dell'amico V. Ascoli, i)er il suo ottimo Policlinico; essi concernono una sola narte della l)rod11zione scientifica del l\iia~stro ;tmatiRsimo, ma sono sufficienti a dire la potenza dello sperimentatore, la chiarezza <.l el pen~a tore, l'intuizione genia.le dello scienziato, il valore didattico del Maestro, che oggi si allontana dalla Cniversità in cui per 48 anni ha vissnto gloriosame111:e. Ivo NOVI.

NOTIZIE DIVERSE. La missione malariologica internazionale. La Commissione dei malariologi inYia ta dalla Società delle Nazioni è stata rie€vuta, al Viminale, dal ministro dell'interno on. Federzoni. Il presidente della commissione, clott. Lutrario, ringraziò il ministro clel st10 a.lto i11teressan1ento; aggiunse che quel 1)000 che la commissione ha potuto osservare nelle nostre zone malariche, è stato sufficiente a far valutare lo :;forzo compiuto dall'Italia per redimersi dal flagello palustre e quello ancor più grande che si s:tppresta a compiere. Il ministro ringraziò il dott. Lutrario, il cui insigne e fervido lavoro nel campo della lotta antimalarica è veramente degno di essere ricordato ; ha poi espresso il suo compiacimento ner l'opera alacre svolta dalla benemerita commissione ootto gli auspicii della Società delle Nazioni, opera p,r omettente per la pubblica igiene e propizia a C'onsolidare le basi di un~auspicata, duràtura pace. Ha assicurato chedelle dotte inyestigazioni della commissione il Governo farà tesoro per ogni miglior avviamento alla lotta contro la malaria.

* **

I componenti la commissione si sono recati, in automobili apposite, a visitare la magnifica colorua antimalarica di Borghetto, diretta dal prof. Girsso, il quale tenne una conferenza per spiegare come la colonia è organizzata : gli rispose il dottor Pittaluga, elogiando l'opera scientifica ed umanitaria del Gosio. Ai convenuti furono offerti un vino d'onore e in eleganti canestri le frutta della colonia.

** * commissione si

I componenti la sono anche recati aù Ostia e nelle località limitrofe, per visitarvi il sistema di grande bonifica a mezzo di macchine idrovore e rendersi conto di tutti gli altri sistemi di piccola bonific-..a. e di profilassi. L'ufficiale sanitario di Roma, prof. Pecori, per invito d€lla Direzione generale della Sanità pubblica, ha tenuto alla commissione stessa, nej locali di quella stazione sanitaria, una conferenza illustrativa della lotta antimalarica nell'Agro Romano . •


(ANNO XXXI,

FASC.

36]

1193:

SEZIONE PRATICA

Internato per studenti di medicina. In questi giorni si è inaugurato nell'ospedale civile di Venezia un internato per gli studenti di medicina che vogliono continuare durante le vacanze la loro pratica di infermeria e di laboratorio. Questa provvida istituzione dà modo specialmente agli studenti che hanno la famigJia in piccoli centri di frequentare, usufruendo di un decoroso tratta mento a prezzi ecònomici, un ospedale dotato di completi 1nezzi di indagine e di ricco materiale clinico (1500 letti circa con una media di 1200 presenze). L'internato comprende un'ampia sala di dormi• torio divisa in eleganti boxes con annessi locali di guardaroba, toilettes, ecc.; una sala da pranzo e sala di studio; vi è accanto .la biblioteca ospedaliera ricchissima di riviste scientifiche ·e di trattati. La retta giornaliera del 1924 è :fi•s sata in L. 7. Il regolamento può essere richiesto all'ospedale ci'1le. Il favore con cui questa istituzione venne accolta fu dimostrato dall'aver subito coperti i posti disponibili con studenti italiani in parte e in parte con stranieri. L'opera degli ospedali dovrebbe sempre cosi svolgersi in connes<3ione e a completamento dell'istruzione universitaria poichè è evidente che nelle odierne condizioni di vita troppi giovani si trovano impossibilitati a permanere nei centri universitari anche durante le vacanze, e si otterrà cosi accanto a una miglior valorizzazione delle energie e del materiale ospedaliero una più completa cultura di giovani laureandi.

In questo ~enoo è da a t1gurarsi che l'esempio di Venezia trovi imitatori.

Corso intel'nazionale di

perfezionem~nto.

Si terrà dal 2 al !..'9 ottobre, in Berlino, pe1~ l'opera aissociata della Facoltà Jnedica. universitaria, d~ll'Organizzazione della Casa imperatrice Federico per l'insegnamento postuniversitario e della Lega dei docenti per corsi fe1iali; comprenderà : 1° un ciclo di conferenze sui progressi della medicina; 2° un ciclo di revisione nei èampi speciali, 1'11no e l'a ltro della durata . di dt1e settimane; 3° cicli di perfezionamento su singoli t·ami della medicina, della durata , di quattro settimane. Per ulteriori informazioni dirigersi alla Kaiserin Friedrich-Haus, Berlin N. W. 6, Luiseplatz 2-4.

Il 16 luglio decedeva in Alessandria, in età di 51 anni, il dott. prof. IDUGENIO CALAMIDA, chirurgo primario di quell'ospedale civile. 'L aureato nel 1897, P,ercorse tutta la carriera di assistente e di aiùto presso la R. Clinica chirurgica di 'rorino sotto la direzione del prof. sen~ Carle. Nel · 1912 vinse il concorso per il posto di chirurgo primario dell'ospedale civile di Alessandria ove colla sua abilità, colla s ua tenacia e colla sua bontà riusci a creare un centro chirurgico di notevole importanza. Docente di patologia chirurgica a Torino, lascia delle ottime monografie Emlla patologia delle ossa. Il nostro pr-0fondo compianto ~i unisca a quello della famiglia dolor,1ote. PIETRO SISTO.

Indice alfabetico per materie. ALBEnTONI P. : biografia . .

. Pag. 1191

Amministrazione sanitaria, .

Appendicite act1ta e ostruzione intestinale . . . . . A~cesso della fossa ischio-rettale . . Assicuraz'i orii-malattie w, Garm a?iia e I nghilterra

.

.

Bibliografia Carcinoma gastrico .

))

1189

))

1178 1178

))

))

. . .

. . .

Ooncorsi: efficacia della parteciv.azione condizionale . . . . . • . Oonàotte: titolarità in Oomuni diversi Consiglio co niu11.ale: nitllità ili deZlbera-

)) ))

)) ))

1187 1173 1177

1181 1180

1

~o~

. . . • Ematemesi senza lesioni . . . . Emorroidi turgescenti e sanguinolenti: trattainento . . Erpete latente: freque~za . Faringiti intluenzali . . • Fratture cervicali dell'omero : trattamento . • Fratture : influenza della tiroide e delle gland'ole genitali sulla guarigione . Insulina nel dia bete con complicazioni chirurgiche . . . . Insulina : ricerche . . • • • Roma. 1924 - T.p . Cartiere Centrali (8) .

,.

))

1181

))

1177

)) )) ))

))

1179 1175 1177 1173

))

1170

))

1174

))

1175

Malarizzazione terapet1tica: disciplina. . . mento in Inghilte1·ra . . Pag. 1179' Ma ta ttie q;en.eree e ma,la t tie cutanee : scissione

.

.

.

()ssa : tumori meta.statici • • Osteoplastica : tecnica, i11 specie per il femore . • Parto distocico; doc11mentazione i·adiologica . . P ensioni : aZ'ioni e ricf)rsi contro l e riduzion,i - .

Polmonite: sintomi precoci . . Ringiovanimento da innesti ovarici « Rumore di mulino» di origine traumatica . Sifilide congeni~"l: cura col bisn)uto . Sifilide esofag·ea . . . . Simpaticectomia periarteriosa per ulcus perforans pedis . . . . Stovarsolo 11ella c11rn delln malaria . Stova1'Solo nella profilassi della sifilide Tubercolosi: conferenza internazionale Uleera duoderutle: radiologia Ulcera g·astro-duoùenale: cura ambulat oria • •

)) ))

ll82 ll68

))

1171

))

ll75

)) ))

1180 1179

))

ll76

))

1161

)) ))

1175 1177

))

1174

))

1159

)) )) ))

1160 1176 1164

))

1178

L. Pozzi. ed. resp.


(PAGINA

CL POLIC LIN"ICO

DE LL'AMMI~ I STRAZI ONE)

SEZ. PRATICA N. 3

Altre nostre edizioni a prezzo di favore per gli abbonati

al '' P O L I C L I NI CO ,,

Dott. Cav. Uff. ALBERTO V1ao (DOCT OR JUSTITIA)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA in rapporto all'esercizio professionale MANUALE co n ten ente Leggi decreti, Regolamenti, Circol ari e t utto ciò che all'esercizio professi on al e si r i ferisce, ad u so dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali sanitari e del Per son ale addetto a i laboratori di vigi lanza i gi eni ca. Un vol ume i n-8 di pag. XV f-214 nitidam en te stampato. P r ezzo L. 16. Per i n ostri abbonati sole

L. 12, 7m

DOTT. M A.Rio

F LAMINI

Medico nel Br efot.r ofio P rovinciale, già assistente alla R. Clinica Pediatrica dell'Università di Rom a, Dir ettor e della Scu ola d i Assistenza all' I nfanzia .

Manuale di PediatPia PPatica

(Se conda e dizione,

Volu me in-8, di pag. VTTI-352, corr edato da un'estesa Posologia Infantile e con 74 .figure in· ter cala te nel testo. P r ezzo L . 20. Per i n ost r i abbonati sol e . . . . . . . ,,

lG,

!!.t

7w

della Famiglia Reale, Dir ettor e e Primario del Pr eventorio PROF • F RANCESCO VA LAGUSS A Medico per lattanti "E . Maraini., Medico primario nell 'Ospedale infantile "Bambino Gesù,,. Docente di Cl inica pediatrica nella R . Università di Rvma.

Consultazioni dj Clinica , Dietetica e Terapia Inf~ntile Terza e dizione comple tamente rifatta e notevolme nte ampliata Pr ~ fazioo e

di AUGUSTO MURRI

Un volu me in-8 di pag. VIII-488, n i tidamente stampato su carta distin ta, con 42 figu r e intercalate nel testo e finissima quatrioromia sulla copertina. Prezzo L. 36. Per i nostr i abbonati sole . . . . . . . . . . . .. . . PxoF.

D oT'r.

GIOACCHINO F UMAROLA

,,

30,76i

'' ''

36,00I 24,761

Docente e primo aiuto nella Clinica d'elle malattie nervose e mentali della R. Università di Roma.

Diagnostica delle Malattie del Siste1na nePvoso Prefazione e due

ea~ltoll

d e l Prof. GIOVANNI ltllNGllZINI

Un volume in -8 di pag. Vlll-352, in carta di lusso, nitidamente stampato, con 175 figure quasi tutte originali intercalate nel testo e ~ tavole, fuori testo, a colori. Parte Generale P rezzo L . 42. Per i nostri abbonati so le . . . . . . . . . . Parte Speciale - (SISTEMA NERVOSO PERIFERICO) trn volume di pag . 242

eon 67 figure intercalate nel testo . Prezzo L. 2 8 . Per i nostr i abbonati, sole L.

PROF D oTT L EONARDO DoMINICI •

Co1npendio di

.

.

.

,

Doce~te di Patologi~ cw.rurgica! di Clin~oa çhiTurgica e Me.dicina Operatona nena R. Un1vers1tà, Chirurgo Pr1mano negli ospedah di Roma.

Semeiotica ChiPuPgica

Pre faz i o n e d e l Prof. ROBERT O ALESS A.NDRI

Un volume di pagi ne VIII- 425 stampato su carta di lusso in nitidissimi tipi tipografici, con 73 figure~ mol te dell?. quali originali, inter calate nel testo e 4 tavole colorate, in car ta americana, fuori testo. P r ezzo L. 42. Per i nostri abbonati sole. . . . . . Prof.. Lu1ar

FERRANNINI

. ''

della R. Unìversità di Napoli

36,00

LA Indicazioni-Preserizioni TERAPIA CLINICA .NELLA MEDICINA PRATICA igie niche Osiehe die tetiche · e farmaeeutlehe U n grosso volume di pagine VIII-574, nell'ampio formato dell a Collana Manu ali del "Policlinico,, niti damente stampato su carta di lusso e rilegato ar tisticamen te, in tutta tela inglese con iscrizioni sul piano e sul dor so. P r ezzo L. 58. Per i nostri a bbonati sole . ,, D OTT . AzEGL TO FILIPPINI Dirigente il Repar to di igiene appl~cata nell'Istituto speri mentale delle F.F. S.S.

'' P R 0 N T U 1\ R I 0

1n

R oma .

DEL L' I G I E N I S T 1\ ,,

Prefazione d e l Prof. GIUSEPPE S.&NARELLI - Di r ettore del R. Istituto d'Igiene dell 'Università di Roma Manuale compilato con cr iteri eminentemente pr atici ad uso dei medici condotti, degli ufficia li sanitar i e di tutti i funzionari addetti All!:t vigilanza igienica. Un volume in-8° di pag . XVI-564, stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi ti pografici e rilegato artisticamente in tutta tela con iscrizioni sul piano e sul dorso . - Prezzo L. 62 - Per gl i abbonati al "Pol iclinico,, sol e ' '

DoTT. PROF.

A.

50,00

R OMAGNA MANOIA

46,00

Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma.

I distuPbi del sonno e loPo cupa Prefa~one

del PrOf. GIOVANNI MINGAZZINI Direttore della R. Clinica delle malattie nervose .e mentali dell'Università di Roma. Un volume in-8, di pagine VII I -196, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 12 figure nel testo ed una riuscitissima •illustrazione sulla copertina. - In comme~cio L. 1 8 pià le spese di spedizione postale. - Per i nostri abbona.ti sole ' '

P ROF. D OTT. D ARIO M AESTRINI

15 761 '

Docente di Fisiologia nella R. Univer sità di Roma

Cardiografia ed Elettr·ocardiografia

=

Angiografia

Prefazione del Prof. S. BAGLIONI - Direttore dell' I stitnto di Fisiologia nella R. Un iver sità di Roma Un volume in-8, di pag. VIII-168, nitidamente stampato su carta semipatinata con 64 fig ure inter calate nel testo. L. 2 O. - Per d nostri abbonati sole . .

PROF. GUGLIEL~IO BILANCIONI

prezzo ''

16,7 6'

della R. Università di Roma.

La voce paPlata e cantata, noP1nale e patologica ·

Guida allo studio della fonetica biologica Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS della R. Un iversità di ltom a . della nostra Collana ManuaU del ·e: Poli clinico », di olt re 500 pagine, con 194

Un volume (N. 13) ed una. riuscit issima ill ustrazione sulla. copertina. nitidamente stampato su carta. semiplltinata. le spese postali di spedizione. - Per i nostri abbonati sole .

Per

rice~er J quanto

figure or\ginali nel testo In commercio L. 3 5 più ''

32 00

sopra inviare il relative importo mediante vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, Hum. 1t - ROMA


ANNO XXXI

Fase. 37

Roma, 15 Settembre t 924

tondat·o dai professori : / GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

t

t.avori originali: E. Fiorini: Contributo clinico e sperimentale alla. cura del varicocele. • '()sservazioni cliniche: P. llrisotto: Cpndilomi acuminati da contagio extragenitale. - T. Guerrieri: Nota clinico-radiologica sopra un caso di placca sclerotica del pene. :Sunti e rassegne: N EU R OLOGIA: A. F. Hurst: L'emicrania. M. Pfistei-: La. puntura òella cisterna n1agna. - E . J eanselme, M. Dèlalande e Terris: Il bismuto iniettato nei muscoli o nelle vene passa nel liquido cefalo-rachidiano ? GASTRO·ENTEROLOGIA: Htinerrnann : Sui tumori dello st omaco di natura non carcinomatosa. - H. J. Willerding: La t ubercolosi dello ~tomaco. Drummood: In t ususceptione retrograda del t enue dopo gastro-enterostomia. - Calcagno: Trattamento dell'occlu sione intest inale acuta. - R. Colp : Fistola duodenale esterna. Medicina sociale: Per gli alunni a normali psichi ci. eenni bibliografici.

ai

,

Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia MedicoChirurgi ca di Napoli. - Società Lombarda di Scienze lVlediche e' Biologi che. - R. A.ccademia di Medicina di Torino . Appunti per il m edico pratico: CASISTICA e TERAPIA: La tubercolosi renale. -- Il t ratt amento di un' albuminuria imp reveduta. - La cura et elle infezioni colibacillari renovescicali. - Le indi cazioni e i rischi della prostatectomia. EPIDEMIOLOGI A : L'aumento del diabete negli Stati Uniti d'America. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: La sensibilità meteorica. Politica sanitaria e giurisprudenza: Il termine 1per la revisione degli organici è prorogato al 31 ùicernbre 1924. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: In segnamento superiore. - Cronaca del movimento profes si ~n ale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

proprJetà riservati. - E vietata la riproduzione di t,auori p -u,bblica ti Ji,et roLJCLINICO e la e88i Benza citarne la fonte. •

JHrHll di

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE CIVILE DI VERONA SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. S. SPANGARO. ~ntrihllto

clinico e sperimentale alla cura del varicocele. Dott. E. FIORINI.

Fino a n on molto tempo fa si diceva che non esiste malattia meno conosciuta del varicocele. Oggi questo non si può dire. Le ricer·Che fatte specialm en te p.er quanto riguarda Ja terapia sono molt e ed ac·curate. Dai temp.i di Celso e Paolo D 'Egina ad oggi ·si può seguire un continuo succedersi dei più svariati metodi di cura efficaci o no, pericolosi od in.dolori, semplici od artific.iosi. Ma non si .11uò dire di avere in ciò raggiunta la perfezione. Sopratutto manca una prova sperimenta le sufficiente, una dimostr azione anatomica -della r eintegrata funzionalità dell.e ghiandole ·dopo l'atto operativo. Si accenna vagamente (e n on sarebbe neanche facile il determinarlo) .al fatto che il testicolo da prima atrofico, do. po la cura ha ripreso il suo volume normale .e talvolta ha anche superato il volum.e di quel_lc, dell'altro lato. Esi.ste ancora la vis coeundi

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO• ,

pubb"Uca~ione

dei sunt•

e la · vis gener a11.di n ella ghiandola operata u ~ solamente l ,altr o testicolo ,s ano che funzio· na? Credo eh.e la certezza di questo r itorno alla ft1nzion a lità non si possa a vere che con la dimostrazion·e della completa rigenerazione di tutti gli elementi vitali ·della ghiandola. I metodi chirurgici ·di cur.a sono m olti, ma ciò ch e oggi prevale è la resezione del pacchetto venoso fra due allacciature e la riuIì ion.e dei due monconi. Non si poss.o no chiama.re me.tedi di cur a i sospensori Monton e di altri , il la ccio di Her· ves, l'anello in caoutch ouc di Nélato11, il sac. eh.etto di Morgan , ecc. Non pratici ·e pericolosi sono giudicati altri n1etodi , come la compressione delle vene fino al loro distacco con spe· ciali pinzette ideata dal Breschet, la agopressura con spilli d'argento pr oposta dal Velpeau e la compression e con. sch.i acciatura di Chaissegnac, i meta.di di Ricord, Tufnell, Cagnale.o .ed altri. Tutti metodi che oggi non hanno altro ch e un valore storico. Abbandonati sono pure i m etodi che mirano a produrr e una fl ebite obliterante sia essa ot. tenuta con settoni, con caustici chimici, colla galvano-caustica o coll'elettrolisi. Più semp lici e m eno' pericolosi benchè poco efficaci sono ritenuti i metodi che si accontentano di una o più allacciature praticate


1196

IL POLICLINICO

sulle ve11e a varia altezza. Tali sono i metodi u.i Reclus e di Durante, il quale ultim.o non F"i accontenta di allacciare le vene ma unisce anche l'allacciatura inferiore a quella superiore, so pendc11do così il testicolo in alto. I metodi ch·e agiscono sullo ,scroto sono ormai abba11'donati. lVIirano essi a d1re al testicolo un sospensorio naturale, ma troppo freq11e11ti sono le recidive (35 % dei casi secondo lVTurraj). Opport1.fnamente modificati possono essere utilmente associati ad altri metodi. La sem1)lice orchidopessia è pure molto criticata. I metodi di Phocas e Ruggi avrebbero l'inconveniente di fissare troppo iu alto il testicolo, di esporlo ai traumi, di rendern e difficile la circolazio11e per le ripiegature dei ,:asi conseguenti alla anomala p.osizione dell' organo . Insufficienti sono giudicati i metocli di Vince e Ba.r ile. Non si hanno ancora dati Sl1fficienti per emettere u11. gi11dizio sulla bontà del metodo Parlavecchio, illustrato recente1r1ente dall'Arnbrosi. L 'ever sione della vaginale fatta coi ,m etodi Parona, Grimaldi ed altri non sarebbe, secondo alcuni, innocua per il testicolo. Già l'Alessandri avrebbe affermato essere la soppressione della cavità. vaginale causa di alterazioni gravi per il testicolo. Si constaterebbe una pl'oliferazio11e del connettivo intercanalicolare e degenerazione s1Jecialme11te grassa degli epit elii, con scomparsa di ogni traccia di spern1atozoi.. Il Visconti11i avrebbe riscontrato pure alterazione macro scopica e microscopica nel testicolo sottoposto alla eversione della vaginale sotto forma di degenerazione degli epjte.lii e scomparsa degli spermatozoi, alterazioni che in gran parte sparirebbero in un tempo più [1vanzato. Come si disse, i metodi oggi preferiti dalla maggior parte dei chirurgi, sono quelli che mirano ad asporta.re le vene ammalate fidando in t1na circolazione c.ollaterale. Questi metodi sono varii e non ci sembra opportt1no il clescriverli. Del resto di poco vari ano l'uno dall 'altro. Basti citare quello cli Pennet, che per primo prop.ose la riunione d.ej monconi delle vene ,r e cise, ,qu·e1ll10 ·di Giora.a.n 01, cl11e 11a una certa pa.rentela con quello de.Ilo Spangaro per·Cl1è propone la s11tura trasversale dell 'incjsion.e cutanea verticale, quello di Narath, che propone di incidere le vene nel canale inguinale dopo averlò aperto c.ol metodo Bassini, ciò che favorirebbe anche la cura delle punte d'ernia che, secondo questo A., accompagnerehbe.ro quasi sempr·e iJ varicocele .e sa.r ebbero la. ca.u sa. ·dei dolo1"1, quell·o di G11n.n .ar Nilson, quello di J1acob e di altri ancora. Insomma le vene possono essere tolte sola1

1

(ANNO XXXI, FASC. 37}

mente in parte o in totalità, possono essere tolte quelle del gruppo anteriore o quelle del gruppo posteriore. La resezione delle vene può essere associata a 1i.11n.ione dei due· monconi residui, può essere fatta in basso o in alto, e perfino nel c M1ale ing·uinaJ1e. Questi metodi espongono tuttavia il te.stico! .• a varii pericoli e cioè : 1) La l esione del dotto deferer1te, che secondo il giudizio unanime degli Autori (Alessandri, iVIarassini, Obolenski) apporta grandi &~terazioni trofiche e funzionali nella ghiandola, sopratutto per il fatto cl1e col dotto deferente si ledono facilmente jl nervo spermat1 co e q11ello deferenziale. 2) La lesione delle arterie spermatiche e f11nic.o lari, sulla importanza delle quali t11ttaYia le opinioni so110 molto discordi. Infatti dall'Alessandri, Mi.flet ed a l tri, che affermano essere la lesione di llna sola arteria decisarn·ente n1o·cii va alla vitalità del testicolo; si va • al Fotter, che assicura avere operati con esito felice duecento casi di varicocele me diante la a1lacciatura dell'arteria spermatica. Ma a parte queste lamentate eventualità, q11ello che più importa stabi)]re è se la rest.zione delle vene sia o non sia innocua p er il testicolo. Secondo gli Autori che si sono occupati di tali ricerche, la asportazione delle vene, q11al11nq11e sia il numero, qualunque sia la posizione, q11alunque sia il metodo e.o n cui ~. i effettua, non è indifferente per la vitalità del testicolo. Edred e Corner dànno i seguenti dati s11lle conseguenze della cura del varicocele: indurjmento del t esticolo nel novanta per cento eei casi; ingrossamento del testicolo nel cinquantacinque per cento dei casi; testicolo uguale a quello dell'altro lato nel sedici pér cento dei casi; testicolo più piccolo nel venti per cento; ispessimento dello scroto nel cinq11anta per cento; ispessimento degli altri tessuti nel quarant11no per cento; idrocele nel v enti per cento; ernie ing uinali (!) nel due. per cento; varicocele ricorrente nel due per cento; i1Jgrossamento del dotto deferente nell'otto per cento; sensibilità inalterata nell 'ottantaquattro per cento.; sens.ibilità aumentata nel nove per cento; sensibilità diminuita nel cinque per cento; sensibilità perduta r.el due per cento. Tanto il Viscor1tini che l'Alessandri, in te-. sticoli di .animali operati in epoche che vanno clai 15 giorni a i due mes1, avrebbero riscontrate: dege:perazione sempre più grave degli -tpitelii accompagnata da proliferazione del connettivo interstizi ale. Dell.o stesso parere è il Miflet e il Carlier, il quale ultimo dà importanza all'età del sog- ' getto operato, essendo la resezione venosa in-1


[.-!NNO

XXXI,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

differente nei veccl1i e grave i1ei giovani , e così pure il Dot1bro,,·o, Artl1aud .. Volkmann . Ancl1e l ' ..i.\.mbrosi l1ltimame11te parla di necro~i quasi con1pleta dei t1Jbuli seminiferi, scoml)arsa deg·li spermatozoi, picnosi e fra1nn1enta zione i1ucleare delle cellu·l e interstiziali.

1197

to llniform.e, i11a in singoli individui è diffe.ré11temente pront1nciata.

DATI CLINICI. tando al campo clinico è ,,enuta spontanea la doma11da i:>erchè con n1etodi a ncora pi11 a ggress ivi di q11ello descritto non si verificassero 11ell'uomo c,onseguenze analog·l1e a quelle che da noi e da altri si :\JOTE SPERIMENTALI. Noi })Ure abbi.amo vosono ottenute i1el ca mpo sperimentale. Abbiarr10 vedt1to infatti n ella Clinica del prof. Spanluto osservare nei conigli, quali conS'egu·enze garo applicare come cure del va.ricocele la si verificassero dopo la resezione del pacchetcombinazione di vari n1etodi Sl1acc.er1nati . Egli to venoso f11nicolare i1el testicolo. Abbiamo infatti c.osì prece.de: i1res.o varii animali l)r ess, a poco della stessa 1::tà, dello stesso peso e for11iti di t est icoli bene 1) E scissione di '9na losanga di cute scrosviluppati, i11ciso lo scroto di sinistra, aperto tale 11111ga 12 cm. , l arga 5. il sacco vaginale, isolate le vene d el f11nico lo 2) ArJert11ra dei tessuti vagina li co1nuni ci.alle arterie e. dal dotto d eferente, a sportate fino a raggiungere gli elementi del f11nicolo. le vene fra due allacciature fatte press'a poco 3) I solamento del paccl1etto venoso e più una in c.orrisponde11za dell'a11ello inguinale precisan1e.nte del gr11ppo anteriore delle vene E-sterno e l'altra sopra l'epidi dimo . Abbiamo · >é sutura di ql1este fra due allacci ature poste infine s11t11rato a strati lo scroto. rispettivamente 11na in corrispondenza delSi è osse.l'vato nei giorni successivi l1n inl' a nello inguina le esterno, l'altra circa un dito grossamento della parte che av'eva pure as- trasver so sopra. l 'epididimo. sunto una tinta rosso violacea. Qu est9 ingros4) Eversi 011e della vaginal e. samento e q11esto ·Colorito duraro110 circa dieci 5) Sospensione del testicolo otten11ta con giorni e poi an darono· gradatame11te scompa- l 1 riuni one d el laccio corrisp ond.ente al monrendo. cone inferiore con q11ello corrisi:> ondente al Dall'insie1ne delle. no stre esperienze abbia- i11on con e superiore. mo ricavato questi ris11ltati: 6) Riposizione. del testicolo entro gli invi1) Dopo q'lliridici giorni: testicolo, del vol11ppi della vaginal e comune e chi11s11ra a borlume di circa un q11arto di quello d ell'altro S8 di tabacco dell'occl1ie11o p raticato i n detti lato, di f.orma irregolarissima, di consistenza tess11ti. dura. J.\.11, esa111e mìcroscopico , spiccata atrofia 7) Si1tura anzichè orizzontale, verticale dell, epitelio di rivestim ento dei tubuli , che s i d ella losa11ga. presenta in massima parte sfaldato. La pareCrediomo che esso rappresenti 11n metodo te dei tubuli assottigliata. Addensamento del verame11te completo di c11ra del varicocele e tessl1to connettivo intertubulare. eh e }1ossa preserva r e con sicurezza da fre2) Do1)0 1111. mese: testicolo del voll1me di qu enti conseg11enze, come le recidive e ! ,idrocirca 1111 terzo di que:lo dell , a ltro lato, forni a cel e. irregolare, colorito giallo chiaro, consistenza Nè gli si pt1ò inuovere raccusa di esser e dura. All'esame microscopico, le stesse altetroppo artifi cioso e di 111ng·a d11rata. L ' 01Jerarazioni del caso preced ente, i11a in grado mi - zion e del varicocele è ge11eralmente così sem nore. plice e così breve che non p11ò essere danno 3) D0po due mesi: testico1o d el volume il prolungarla di q11alche minuto , i1urchè il metà di q11elJo de 1l'altro lato , colorjto rosso · s110 buon esito s ia a~sicn r a to. scl1ro, 'consistenza quasi i1ormale. All'es am e Qu nl i sono 1 rtis11lta ti clini ci de 11' applica microscopico, atrofia dell'epitelio sotto forma zione cli detto i11etodo? Abbinn10 rivedt1to J4 di appiattimento. · indi vi dt1i operati, di c11i diamo ria ssunto rag': ) Dopo cinque ni.es i: testicolo ridotto a _ g11aglio: un ql1arto d el volume di quello dell'altro lato, Amad ori A., a11ni 22: dopo tre a11ni dalla forn1a irreg o~a ris s ima, colorito ro ss o scuro , op erazion e, n essun dist11rbo post-operatorio o di consistenza d111 a. All'esame mi croscopico, r ecente; emiscroto in buona c.o ndizione; testispiccata atrofia d ell'epitelio dei t11buli, che ~i colo di vo111m e. quasi llguale a l destro e c.! i pr esenta appiattito, quasi pa vi1nentoso. In con sistenza normale. m.olti punti è anche sfaldato, non vi è alcuna B ergamini P. , a. 26 : dopo un anno dall 'opealte.razione nel tessuto connettivo i11tertubularazione, ness11n disturbo; emiscroto i11 b11ona re. Qua e là leggere emorrag ie. posizione; testicolo ridotto a due terzi del vo 5) Dopo sette. m esi: testicolo ridotto ad un lume di quello sano. terzo del volume di quello s a no, di forma irParcl1era A., a. 44: dopo un anno d all'operegolare, colorito rosso scuro, di consistenza razion e, nessun disturbo; emiscroto in b11ona dt11•oi-.e1astica. ~l\.ll 'esame micro,sco1)1ico si iisconposizione,; testicolo di volume normale. tran10 le stesise alte1"a·zio11i d el cas,o pir1ec.edente. · Tomelleri I . , a. 4.0: d.opo t1n anno dall'opeIn complesso si p11ò dire che salvo qualche razione, nessun di sturbo , . se si v11 ole trasc11differenza t11tto qllello che s i è osservato dalrare una leggera diminuzione della vis coeun1' ..l\.lessandri, Vis.contini ed altri ricercatori , di. Emiscrpto in b11ona posizione; testicolo un coincide con quello ch·e da noi p·u re è stato po' dimin11ito di vol11me. trovato. I_,'asportazione cioè del pless.o puden~1erigo A., a. 27: dOJ)O t111 ann.o dall'operado dete~mina in modo certo delle alterazior · zione, nessun disturbo; emiscroto in buona nel testicolo c.orrispondente. Dobbiamo p111·e posizione; testicolo leggermente diminuito di osservare cl1e per quanto operassimo in .:on- vol11me. dizioni che si ritenevano identiche, t11itavia Godi E., a. 30: dopo tre anni dall, oper~zio­ l atrofia macroscopica e microscopica <· Ite co- ne legger.o senso di peso allo scroto; testicolo stn11temente si verifica dopo il tra11.amento l1n' po· pjù ,,ol11minoso di q11elìo delì.altro lato; f-lld jetto nei testicoli, non segue un ar1damen-; emiscroto in buona posizione. 1

I

1•

1


1198

IL POLICLINICO

Momi V., a. 26: dopo due a nni dall'operazione, nessun d-isturbo; emiscroto in buona posizione; testicolo .abbastanza diminuito di volume (come una castagna). ' Cortese P., a. 24 : dopo un anno dall'operazione, nessun disturbo; emiscroto in buona posizione; testicolo ridotto a du e terzi d.el volume di ql)ello sano. Tinazzi G., a. 23 : dopo du~ anni, nessun disturbo; emiscroto in buona posizione e nel q11ale sono bene evidenti delle vene dilatate. T esticolo normale. Benedetti C., a. 49: dopo un anno, nessun disturbo; emiscr oto in buona posizione; testiçolo un po' diminuito di volume. Bonapace G., a . 21: dopo tre anni , leggero senso di peso allo scroto, che si pres enta tutta via in buona posizione. Testicolo un po' di minuito di v.oJ11me. Galvagnini I., a. 22: dopo tre anni , nessun disturbo; emiscroto in bugna posizione; testicolo leggermente diminuito di volume. Barb a ro P., a. 18: dopo sei anni, nessun di sturbo; emiscroto in buona posizione; t esticolo norm.ale. In complesso si vede che su 14 casi , in a lcuni d ei quali già pr.eesisteva atrofia, in solamente 3 d i questi essa ha raggiunto 11n certo grado, mentre degli altri 10 si possono dire normali e 1 è l eggermente aumentato di vol11me. La consi stenza in tutti i casi è normale. Nessun disturbo nella vis coeundi e nella vi s generandi. L'emiscroto è mantenuto nella posizione in cui fu mess o coll'atto operativo e con cute perfettamente normale. Nessuna r€cidiva. Come si vede, siamo 111ngi dalle gravi con seg11enze che si sono .o sservate negli esp.eri m enti su animali, poichè si può dire che 1.in trattamento più aggressivo non solo non ap p orta atrofia del testicolo, ma a nche si pllò di re ch e la arresti. Qual 'è la ca11sa di q11esta discordanza ·di rj. s11ltati? Il non avere negli animali da esperimento seguito completa.m ente tutti j singoli tempi d i c11i si c.ompone il procedimento a cui ci si amo rif er1ti nel camoo clinico n on ci sembra sia stata la causa della differ.enza dei ris11ltati. Si può pensare che negli animali da esperimento l'atrofia rapida ed accentuata che si verifica e ·che f>i p11ò dire .inv ece m a n 1chi n ell'uomo , sia da ricercarsi n ella disposizi one 8natomica divers a della circolazione , sia per sè stessa in senso stretto della parola, come anche nella posizione abituale b en differente clei du.e organismi, uomo .e coniglio. E sia da ricercarsi ancora nella circostanza che nel campo speri·m entale ci trovavamo davanti ad jr1divid11i normali e q11indi il nostro interventi:· sopprimendo le vene principa li .dell'organo , non poteva ch·e disturbare la circolazione e rruindi danneggiare la nutrizione, apportando 1 atrofia ; mentre dall'altro canto nell'uomo lo stato di variéocele era di p·er sè indizio di una alterata ostacolata circolazione reflua, a m odificare la quale n.el senso di sollevare e aiutare il ristabilirsi della st.essa, tende.v ano tutti i tempi dell'.o perazione descritta. Non dovrebbe qui;n:di suscitare meraviglia che, sollevat~o l 'ostacolo circolatorio, anzichè danno si abbia h eneficio, impede.n do i processi di atrofia e determinando quasi la restitutio ad integrum dell'organo.

(ANNO XXXI, FASC. 37)

*** Se dalle nostre osservazioni si volesse trarre qu.alche conclusione, s i potrebbe dire che: 1) Conforme anche alle ricerch.e di altri Autori, la escissione delle vene principali del t esticolo conduce nei conig·li rapidamente e definitivamente alla atrofia dell'organo. 2) Nel testicolo dell 'uomo affetto da varicocele anche la soppressio·n e di quasi tutte le v ene spermatiche nel tratto scrotale non app.orta l'atrofi a dell'organ o, ina quasi arresta il manifestars i della stessa. 3) Se alla ..escissione delle vene spermatiche principali viene aggiunta l 'asportazione cli uria losanga cutanea, la .eversione della vagina le propria, la sospensione de.I testicolo al1· anello inguinale est erno, la cura del varicGce le, per l 'assenza di ogni disturbo e di ogni r ecidiva s€mbr.a avvantaggiarsen.e, cosi da essere secondo noi raccomandabile l'applicazione del procedimento d escritto. I

BIBLIOGRAFIA.

1. AMBROSI. Policlinico, 1922. 2. BnrssAuo. Arch. de pl1is . e patol. Paris, 1880. 3. ALESSANDRI. Policlinico, 1895 e 1897. 4. BnovN SEQUARD. Arch. de phis. e patol., n. 3 e 4. 5. BENNET. Centralblatt fur eh., 1891 . 6. BARTLE. Policlinico, 1907. 7. · TARLIER. Sémaine m éd icale, 1900. 8. CARTA. Clinica chirurgica, 1907. 9. DURANTE. Trattato di pat. e t er. chirurgica. 10. DESCHA1\1PS. Progrès médi·Cal, 1906. 11. DouBRO\VO. Gazze.tta medica, 1900. 12. DALLA VEDOVA. PolicliniC·O, 1899. '13. EDRED e CORNER. Policlinico, 1906. 14. FoRGlJE. Trattato.. 15. J ACOB. Rèvue de Chir11rgie, 1915. 16. J,AMERIS. Munchen med. Woch. 17. MORI. Clinica Chirurgica, 1907. 18. GRIMALDI e RICCIOLT. Policl1nico , 1906. 19. MASERA. Gazzetta degli Osp edali, 1910. 20. ì\'.IONOD et TERILLON. Traité d es maladies de testicule. ~1. MARASSINI. Cljnica Chirurgica, 1902. ... 22. l\1IFLET. Langebek arch. fur Cl. Chirurg., 1879. 23. OBOLENSKI. Ce.n tl'alblatt fur Ch., 1867. 24. NICAISE. Revue de Chirurgie. 25. NARATH. Vien. Kl. w .o c·h .' 1900. . 26. NrLSON. Nordisch. m ed. Arch~ , 1912. 21·. POTTER. Revue de Chirurgie, 1911. 28. PARONA . Policlinico, 1899. 29. POGGI.. Guarigion,e imme diata delle ferite trasversali, ecc. Rivist a Clini-ca di Bologna, anno 1886. 30. R UGGI. Policlinico, 1905. 31. RECLlJS. Traité d e Chirurgie. 3~. SPANGARO. U.ebe.r die Histologischen verande·r un·g en d es H-0dens. _l\.nat. Hefte, 1902. 33. SCHIFONTE. Policlinico, 1905. 34.. VOLPE. Policlinic.o , 1005. 35. VISCONTINI. Gazz.etta degli Ospedali, 1900. 36. VrRDIA. Riforma medica, 1903. 37. VoLKMANN. Riforma medica, 1903.


(ANNO XXXI, FASC. 37]

1199 •

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA 0TO-RlNO-LARINGOLOGICA DELLA R . UNIVERSITÀ 01 ROMA diretta dal prof. GHERARDO FERRERI

Condilomi acuminati da contagio extragenitale. Do.tt. PIERO BRISOTTO. Riferisco brevemente <ii due pazienti i quali condotti a Ron1a per farsi curare di disturbi otopatici dal prof. Bilanci0ni, presentavano labbra, lingua, pilastri e tonsill e con manif estazioni d{ sifilide ig·norata, ra1)presentate da una caratteristica for1na di acantosi, trattate dal curante chirurgicamente, a cui non davano importanza perch~ in tutto simili a quelle di

ciate dal curante. 11 padre venuto per cl1rarlo di e.erte ·otalgie recidj va11 ti aff.ern1a che tali manifestazioni sono identic1:1e a ql1elle di ur1 cuginetto. col quale il figlio man gia e gioca assieme e a quelle della sorella a cui pure sono comparse da poco tempo . E . O. - .t\denoideo: sviluppo proporzior1ato all'età : pallido, anemico_, dep erito. Cicatrice all'angolo nasale d ella palpebra sinistra. Alla lingua, pilastri e tonsille presenta d elle tumefazioni rilevate, multiple, circoscritte, dure indolore a superficie piatta, di aspetto lardaceo, circondate da mucosa leggermente arrossata. Sulla semimu cosa d·el labbro inferiore (v. fig.) e ·all'a1Jice della lir1g·l1a. si alzano a picco delle salienze accuminate coniche, sessili, umide, rosee, alte circa 5 o 6 mm. dt1re, indolenti, circondante da muc·o·s a d'aspetto normale. Ghiar1dole S·otto-mascellari e later·o -cervicali in.filtrate, dure. dolenti: epitrocleari palpabili. Notevole specialm.ente il ganglio sottomentoniero. Organi toracici sani. Nulla a carico deìl"apparato cardiovascolare.

'

l

un cugino ritenuto sanissimo col quale coabitavano. Data la forma particolare del contaggio extragenitale a due bambini, da parte ·di un eredolu·etico; dato il carattere vegetante di iperacanto·s i tutt'altro che comune e la rarità della sede, cred·o valga. la pena di fermare l'attenzione sui du.e casi in parola. F:ram.100· R ., di aJniruil 8. Assente sifilide. nei gienitori. Il padre ebbe blen oraggia a 18 anni perfettamente guarita. Madre sana: non ebbe aborti, ma tre figli vivi e s.a nj. . Il f>. abitò sempre coi suoi, assj.eme ad lln cugino avente delle lesioni vegetanti alle la.bbl'a, assai resistenti a(l ogni cl1ra .. Cinql1e mesi fa fu operato di dacriocistite dal medjco del paes e. Contemporanea.mente com.p arvero a l labbro inferiore t11mefazioni dure r aschiate e bru1

Do.lente la percussione alle tibie. Alla rinoscopia la mucosa appa.:fle tumida, arro.ssata : deviato il setto, ipertrofie.o il turbinato inferiore. Alla otoscopia la membrana appare a destra e~;ile, trasparente retratta: presenta il foro di Rivino·: a sinistra, retratta con zone calcaree. L'esam.e funzionale rivela leggera le·s ione del1' apparato. di trasmissione. L a sorella fatta venire jn second·o tempo presenta pure analo!?he manifestazioni condilomatose alla Jingna e alle labbra; placche m11cos.e alle tonsille e all'ugola, infiltrate come l 'epiglottide e la parete posteriore farins-.ea. Gangli regionali infiltrati e dolenti. Wassermann positiva. completa in ambo. i pa.zienti. Cura antiJl1etica. G11arigione. I stologicamente le sezioni della produzione aspo.rtata dalla lingua a piccolo ingr~ndimen­ to appaiono com!e un reticolato a.b bastanza regolare costituito da epitelio pavimentos.o fra le

\


J

1200

IL POLICLINICO

(ANNO XXXI, FASC. 37] •

cui maglie è raccolto tessuto co11n ett i vo areolare pi11ttosto ricco di .elementi celll1lari. A11mentando l 'ingrandimento s i osserva che m·e11tre i contorni dei tramiti epiteliali che costituisc,ono il suddetto reticolato son ben colorati , il ce11tro cli questi 11a trattenl1to a preferenza la tinta eosinica per scarsezza ed a11cl1e scomparsa dei nl1clei cellulari. A fo,iie i11grandimento poi si oss.er va che solo nell e maglie più piccoJ c le cellule basali de~l 'epit elio sono disposte quasi regolarmente a. .ringhiera mer1tre· nelle rr1aglie più g·randi ove è in m aggior copia il connettiv·o areolare s i osser\'ano sui bordi i filamenti dell 'esil e stroma co.nn etti val e conti11u ars i direttam,ente col protoplasma degli epiteli basali e qui si d et ermina 1111 disordine nella disposizio11.e di questi ep it eli per cui appaiono penetrati dallo stroma e d a ll e cellule connettivali oltre che da lle cellu le mig rate dai vasellini d el .conne ttivo. Al centro dei tramiti epiteliali · si osserva vacuolizzazione, scomparsa clei J1uclei e sclerosi del tessu t o epiteliale lln i for111em·ente colorato dall'eo sina. Qt1esta t1 11iforme colorazione l)llò avere sig·11ifi cato di 11na jalinosi ma vere mass-e j aline non 1si osservano. i11entre in questi punti sono sem.p re visibili d ei vuoti Jasciati dalla vncu,c)lizzazione d egli elementi epitelia lL Le sezioni ottenute da un JJezzo asportato dalla rn a nifestazio.r1e al labbro, sono contornate da epitelio cheratinjzzato a strato co11tinu o, dal quale parton si dig itazioni grosse che 11ella • pl'ofondità s i anastom izzano p.er costit11ire t1r1 reticolato s in1ile a q11ello innanzi descl'itto· .e con le stesse particolarità is tolo.g iche. Fra 1e digitazioni si avanza fino al la s uperficie della produzione, il tessuto connettivo areolare con vasi, ricco di el em.enti cell11lari ch e promana110 d ai v asi stessi. Anche qt1este digitazioni hanno spesso i contorn i irrego.lari per Vftc110] izzazi on e o per l)er1etrazione del connettivo fra gli elem enti ·epit€lia1i. Notansi ancl1e in questo connettivo lievi eff11sioni emat iche dov11te alla. as1)ortazion,e del })ezzo.

Mentre la s ifilide ignorata da co·n tagio extra genitale nei bambini può considerarsi presso di noi abbastanza rara, .essa si osserva invece assai più fr eql1ente in certi paesi, come in Afri ca dove la malattja è assai più diffusa. Al l\1arocco dove si ha una percentuale altissima di lu etici che sale secor1do le p iù recenti statistiche franc esi al 75 % d,elJ a . popolazione, dove ancora no n s i crede a.Jla ·Origine sessuale del cor1tagio; dove la 111e è igno.rata. dal 50 % dei malati, e la trasmissione è assai facilita ta a111

cl1e dagli s11eciali usi e costumi degli indigeni, di farsi la barba, i })eli del !)Ube, il tatuaggio e 1a circoncisione co11 lo stesso ferro, di bere con lo stesso b icchiere, furnare con la stessa pipa e di s• ucchi are le ferite con la class ica ab itilale trascuranza di ogni norma igier1ica e profilattica, è nat11rale che le fo.rme di sifilide extragenitale si eno f r equ er1tissime anche nei bambir1i cl1e vivor10 in ine zzo a n1a1ati cui l'affezi one e i suoi accidenti non imp ediscono generalrner1tc di seguire con araba indiff,e renza le loro occ111)azio11i e di a spettare di regola le lesior1i terziarie dolorose e distr11ttive per inizj are un ' tratta.me11to primitivo qu ando non attendono la cicatrizzazio n e spontanea al prezzo di d,eformazioni talora · graviSRÌtne. La diagnosi di s ifilide è poi dif:ficoltata ìn quei paesi caldi anche dalla facile confusione con altre malattie troµicali che danno lesioni c11ta11ee simili a lle ll1 eticl1e, la framboesia , per esempio, dov11ta al trepo·n ema perten11e, la q11ale s110.le avere la l esione iniziale extr age11 itale, e dà pur.e V/ as~e rn1 ann positiva e gl1arjsce col neosalvarsnn. Caratteristica è la forma di iperaca11tesi delle manifestazioni d.ei due pazienti in una regione ben diversa dai luoghi di elezione ind icati dalle opere cl assiche che le con siderano come rarissim e n ella. m ncosa J)occale. Certe cn11se patog.ene, in capaci di prodl1rr<-1 11n a degenerazjone déll e cellul~ malpighiane od un aiftusso 5iel'o-le11coci ta rio, provocano nell 'ep idermide q11ella irritazione formativa o p rolif,e rativa su cni insi~t ev a Virchow. Dalla n1oltiJ) lic a.zione prin1itiva d elle cell11le, risl1lta q11ella iperp la.sia e cr11ello accrescim1ento di spessore d el corpo mucoso cl1.e A11spitz chiamò i Jìe racn Jttosi.

L'iperplasia del corpo m11co.so può esistere sola: essa esiste p erò a ssai spesso in connessione con l'ipertrofia dello strato corneo o con delle t11rb e della cheratinizza.zio·n e, cioè co11 l ' ip.ercl1eratosi o le }Jara,cheratosi. Do.vunque esiste iperplesia del corpo mucoso·, si trovano l e papille all11ngate, talora fi110 a dieci volte la loro normale lungl1ezza: ora l ' iperacantosi sen1hra. accantonata negli spazi interpapillari se nza estend.ersi a lla parte dell 'eJ> idermid e cl1e sormonta l e papille ciò sopra, . tutto quando vi è in pari tempo par.acheratos1, co.me r1 elln p~orinsi: ora jnvece il corpo m11coso è jspessito dappert11tto. Percl1è l'allt1ngà.mento c1elle ua1Jille coesiste constantemente coll 'ip eracantosi? Si è tentato di v·edere in questa llna conseguenza di detto a llunga me11to e dello accrescimento svolgentesi _ d.allo strato germi11ativo: altri hanno pensato che q11 est o allungamento fosse necessario per


{ANNO XXXI, FASC. 37]

SEZIONE PRATICA

nutrire un'epi dermide p iù spessa; ma oggi si ritiene come din1ostra.to che l'accrescimento delle papil1e lt1ngi dall'essere primitivo -è inv ece consecutivo all 'iperpeplasia dell'epidermide. Questa p t1ò essere circoscritta o diffusa : l'iperacantosi ci rcoscritta si riscontra associata .a turbe della cheratinizzazioIJe in gran nt1mero di e fflorescenze cutanee. Nella verru ca vulgaris , è una ipertrofia cornea assai accentuata c h e · si aggiunge all 'iperacan tosi e ch e spesso disegna le papille sotto forma di prolungamenti fil iforn1i ing·uainati tli sostanza cornea. I .. ' ipertrofia del corpo mucoso è accentuata nella psoriasi, nel lichen S·emplice cronico od eczerna papuloso dei tedeschi e nell 'eczema seborrojc o, associandosi a turbe di cheratin izzazione. Nella sifilide psoriasiforme e vegetante, nel lupus papillomatoso, nel penfigo vegeta11 te, ecc. l'i11eracar1tosi g ioca importanza considerev ole fra l e les ioni diverse a c11 i va 11nita in d·ett i casi. Tipich e manifestazion i ip er acantos ich e circoscritte so110 le vegetazioni a condilomi accumi nati i quali da alcuni furono considerati tun1ori assieme ai papillomi ed a lle verr11che, a.Itri trova.rono difficoltà. a classifi carli fra le dermatosi o fra .i tumori ma se come è riconosciuto dette pro.d11zjoni sono contagiose e dovu te a una ca11sa infett iva è logico debbano considerarsi come in fìarnmatorie. I l s ignificato perciò di t:ali iperplasie circoscritte del corpo mucoso consiste sr,nza dubbio in una reazione difensiva d ell 'epide rmide contro un partico.lnr e stimolo irritante di nat11ra bat.1 erica-tossica rappresentato n el condilon1~ dal treponema di cui spesso s i può dimo strare colla p r esenza. l.a ca.usa della ca.ratteristica · forma di ip.eracnntosi. BIBLI OGRAFIA. 1. BALZER. D it chancre syphilitique. J ourr1al ·des maladies cut. et S. , p. 655, 1898. 2. BASSEREAU. Affectioris d e lcl yeau symp tomatiques de la s11philis. 1852. 3. DTDAY. L a s·yphilis. Paris, ì\llasson, 1903. 4. Du CASTEL. Chancres s~1ph ilitique atypigues.

Soc. fr. de Derm. , a vril 1890. 5. E UDLITZ et TERSON. Chancres S1/Ph , d e la paupière et rlu M enton. Sociét é fr. de Derm., 13 déc. 1894. 6. FOURNIER A. La syph.ilis. Paris, 1904. L eç o·ns

7. 8. 9.

10. 11.

12.

sur l e chancre. 1856. GA l CHER. C lirti(j?.ies des nialad;ies cutan. et · syph,ilit. Pre·sse lVIédicale, 1903, n . 19. ID. La S?Jphilis' 1903. GrBERT. Tr aité des maladies de la p eail, t. II, p. 483 HUTCHINSON J. Syphilis . London, 1887. J uLLTE'l. Trait é vratioue des maladies vén ér ienne s: 1886. LEVADTTT et RocHÈ. La syphilis, 1909.

1201

13. l ,ACAPÈRE. La s11philis arabe. Doin, ed. Paris, 1923. 14. MAIOCCHI. L ezioni clinich e. Anno 1911-12. 15. MARINI. Ricerche m icroscopic h e e sp erimentali, ecc. Tes i, Modena, 1923. 16. P u cHE. Traité d es maladies vénériennes. Rolleis, ed. 17. RICORDI . .Sul va lor e avve11.i r e d ell e· i·nocu lazioni in sifllografi.a. Gi·orna l.e it. delle mal. ven . .e della pelle. 5, p. 1869. 18. RrcoRo. Trai t é des mal. vén., 1838. 19. SARACENI. Condilomi piani. Atti R. Clinica Dermosif., Ro·m a, 1902. 20. TRIBIERGE. Syphilis et deontologie . Paris, Ma.sson, 1903. 21. VIDEL et PELLAGOT. T raité des 171.al. vé n .. p. 284.

CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA. Direttore: Prof. comm. D. 1\1AJOCCHI.

Nota clinico-radiologica sopra un caso di placca sclerotica del pene per il dott. TITO GUERRIERI, a iuto onorari·O. ·S·e ra1~e ,s ono le scl ero1si fibros e d el pooe., rar issin1'e inve·ce sono le form azioni calcar ee €d 0 ssee diel medesim,o. Ed è perci ò .che la pubblico.zionte di casi di ~esto generie è sempre interess ante anche quan·do (com e n el c<iso mio) non sia riuscito l 'esame .anatomo-istologi·co per mancata bio.psia negata d al paziente. La genesi delle prodl1zion i calcaree cutanee .e sottocutan ee è avvolta an.co·r a nell'oscurità, malgraido· l a raccolta non s·carsa di e.asi 'c linici occorsi fin qui. L 'intere·sse d el mio caso· sta. principalmente nell'esame ra.diolag·ico che, in ma11!canza d1ello studio· ar1atomico, ci mette a1 sicll!I'101 sulla '()Oistituzione calcare.a del n.odo scl erotico , che passo a descriv·ere in qu·esta. breve nota . 1

S. G., di anni 56, faechino, domiciliato ad Imola (Bologna) . P adre morto m entre trovavasi ricoverato al m a.n icomio, e m a dre decessa di mal di cuore all'età di 62 anni. An.che un fratello del paziente pare s i a morto in seguito ad un attacco cardia co. Il- p. a cc11s·a ancl1'eg'li q'l.1alche di st11rbo all 'ap;rarato· car·di.ova, cola.r,e e par.e che no11 abbia sofferto in precedenza di a lct1na malattia degna di nota. È a mmog·liato ed ha un figlio di vent'anni, nato regolarmente· a t ermirre e che h a. s.e·m p re g·od11to. buona s.alute. 24 anni or sono s'infettò di lu,e, ch e curò in modo i n s11ffici.ente ed imp erfetto. Poco più tardi contrasse un'infezione blenorragica che non diede però a lcuna complicazione posteriore; -e con~ecutivamente ad intervalli più o meno lung hi riebbe due o. tre riacutizzazioni (reinfezioni?) senza però distu i~bi g1·a.v i. Sto1-ia clinica. -

1

1

-


I

1202

lL POLICLINICO

La p resente lesione risale a qualche anno fa epoca in cui il paziente incominciò a notare un certo disturbo n ell'erezione ed una leggera dol0o rabilità durante la funzione del coito. E same obiettivo. - Detta lesione si presenta come un nodo sclerotica nella facci.a superiore della raid.ice del pene, nodo che ha il volume di una man.darla circa. ."È di forma rotondeggiante, alquanto app ianato ·e, sebben,e aderente alla superficie sottosta11te, è lievemente spostabile ed ind·olente. La sua consistenza è la.pi.dea. Ali' esame l '11retra appar·e integra; la pro·stata è leggerm ente aumentata di v.olume e le urine sono •Chiare e .senza filamenti. Esame radiologico . - La radiografia dimo1s tra in prossimità della radice 1del pene un raggruppamento di ombre di densità rilevante così da non lasciare dubbio ch e ·esse sieno dovute a corpi a p eso atomico· assai elevato. in paragone coi corpi leggeri che fanno parte della molecola organica dei tess11ti molli. Con criterio calorimetrico molto approssimativo può ritenersi che tali co.rpi sieno sali di calcio. , La disposizione di tali ombre riproduce l 'immagine di un r eticolo ch e compren·de n elle 1

.

XXXI , FASC. 37]

(ANNO

tre in altri vi ricorre una produzione di tessuto osseo o semplic e calcificazior1e. Nel caso su descritto non ho potuto ottenere (com e ho detto. più sopra) la escissione del r1o<Cto ·s clerotico per decisa 01pposiziOlfie del par ziente e quin·di si deve tener conto esclusivan1ente d el :ri sultato radiologico che, del Deist-0, dà una chi,a ra e precisa dimostrazione della natura della lesionie. Ora ·dal grado di colorito scu ro cl1e si scorge in alcuni punti del nodo si p11ò arguire che si tratti di un processo di calcificazione non uniforme della massa nod·osa , calcificazione dovuta ad un proce ~so infì ammatorio cronieo del connet tivo infracaverno.so. E queste parziali ossificazioni del p e11e, ben differenti dagli jndurimentj fibrosi dei corpi cavernosi, sono delle ver.e curiosità patologiche di 11na estrema rarità. C.01ne i nodi plastici, fibrosi e cheloid·ei, ess.e s i formano quasi s,em.p re 1,

\

magli·e un fondo di densità pari a q11elle della totalità de1la v·erga; 1e maglie rappresentano d elle lacun·e costituite ·da parti molli. Ricostruen·d o e riass:umendo può ritenersi che il no•dul.o palpato alla radice del pene dia un'imm agin·e radiografica da cui si deduce essere esso ca 1cificato m.a non in totalità, sebbene ·con disposizione dei depositi calca rei a retico lo co·m nrendente delle lacune di so.stanze non calcificate. 1

1

~

L'importanza d el caso n·on p11ò sfuggire ad alcuno ten11to conto ·della r arità ·della l.esio.ne. Di sclerosi del pene nello .spess o·r e dei corpi cavernosi vi sono non ·pochi e&empi descritti da div·ersi autori. Siffq,t.te .s.cler.osi si accompagnano 1Sp·e SS·O a deformità d.el .perLe per la curva che esso presenta nel punto. colpito dalla lesione indurativa, non ohe .a gravi disturbi della f111I1Zi·On·e d1el coito. Rigua rdo a lla lesione a11atomo-patologica è stato riscontrato in alc11ni casi l1na neo-form.azion·e ·del connettivo a caifatter.e chelo,i.deo, men1

in soggetti di età ma.tura ai siedono s,u l dors10 del pene e si sviluppano sia n.ell'.albuginea, sia. nello spessore dei corpi cavernosi. Clinicamente, in generale, si m.anifestano per una certa dolol'abilità nell'erezione e nel c'oito, e p1er la deiormità d·ella verga; hanno un.a corusistenza lapidea e le loro dim·ensioni sono. generalmente più grandi di quelle dei nodi fibrosi. Come si è vi-sto chiaramente nel caso nostro, questi no·dÌ calcifici dànno un'immagine netta. all' esame racliografico; mentr·e l'esame istolo.! gico mostra in tutti i casi 11na sostituzione di tessuto ·Calcareo a quello fibroso. 1

1

1

Interessante pubblicazione: •• I L

F O R C I J? E

~~

Pregevole monografia del prof. FELICE LA TORRE desti· na ta ai medici pratici (opera postuma). Risulta di circa 100 pa gine ed è corredata di 56 figure. In C()IDmercio L. 16; at nostri abbonati per L. 14.00 fran ca di porto. Indirizzare vaglia postale al cav. Luigi Pozzi. via Sistina. 14 · Roma .


XXXI , FASC. 37]

(ANNO

SUNTI E RASSEGNE. •

(A. F . HURST. The Lan.cet , 5 lu.g·lio 1924).

Nella patogeniesi dell'emicrania occo1rre distinguere due fattori: centrale e periferico. Il ·primo è costituzionaJ.e, ·e.reditario e non consta di una lesione orga,nica vera e propria, ma di un disturbo ft1nzionale analogo a quello che sta alla base diell' asma e del! '-epilessia, affrzl_oni .con le quali l'emicrania h3J molte relazioni, tanto che possono esistere nella stessa famiglia -ed a.n.c,h e nello .stesso individuo. In nutte e tre le forme1 si tratta della tendenza di certe parti del cervello ai m·ettersi in uno stato di eccitazione (Storm-eientres) in detenninat.e 0011dizioni. Nell'asma. qt1esto e.entro è costituito. da~la parte del nucleo del vago ch·e controlla 1e fì1bre costritrici secretive d·ei bronchi, ne11 · epiles.sia è la corteccia, nell' emicra.nia si tratta di oentri diver.si. I caratteri sti ci fenom.eni visivi ·SOlThO' dovuti all'eccitazione seguita da paralisi di un' area della corteccia oc·cipitale; la rara afasia ·ed i ·disturlbi clelle fu11zior1i m o·t orie e se,n sitive d.egli air ti sono ancl1'.essi di orig·ine corticale; i sintomi g·astrici e vaso-m·otori dip·e-ndono da dis.ordini del simp·atico; la orig·ine della cefalea rimanE:. po i 11n inisterro. Per quello che ri~· uardai la causa occasior1.ale, i fattori determinanti la eccitazione dei centri che detern1ina la sin.drom1e, le ·Opirui.oni. sono va1·i.e·. Si è attribuito l'atta1coo emic.r.~nico ad un elemento tossioo·-ana:fìlatti.co, endo·orino, gastroin,testinale, metabolico. La t eo·r ia che l'·eimicrania è una spe·cie di feno·m eno an.a:filatt1oo sim.i le all'asma e dipe•ndent.e dai un.a idioipatia toosica, da una ipersensibilità ·a ce•rte proteine è degna di consideraziorl!e, .quantunqi.1.e fino ad ora n1001 si isia riusciti a darn.e la prova. Non meraviglia che anche g li organi endo CTini sian.o stati chiamati responiSabili dell'·e.m icrania: nell'attua.le p.eriod'o nulla sfugg;e ·al don1inio dell.'·en.1iocrinol·o·g·ia. Ma la verità è che se amcl1e considerazionri teoriche fanno oom1p re possibile u11.a tale ·pia tog·en.esi, i fatti al riguardo sonio perfettam.ente muti. Analo ga.m ente fu a suo tem.p o chiamato in cal1sa 1' acid10 urico . .Si notò la frequ1enza degli a-ccessi d 'aisma e d'emic-r ania n·ei gottosi, m.a 0

1

n.on si tardò a constatare t1"at.ta:rn.i dii una coincidenz·a fortuita.. !11. base a tale c:r iterio patog·enetico si r acco·m.andò ag·li emic i·a11ici la dieta senza purine, 1na gli effetti n-0n furono conlfortanti. L ' emicr.ania si suole più com.u n1emente attribuir€ a disordini gastr.o--intestinali. Ma p,er quanto tale c·r edenza sia ~olto diffusa, essa n11llameno appare falsa. In molti casi esamir1ati l'Autore non ha mai trovato fatti a carico dello1stomaco e delle varie sezioni dJeùl'in1testi110 che r.endessero plaus.ibil,e l'opi nioil:e ste1ssa1. Talvolta anzi l'emicrania è ag·gravata dal .fatto ch e i pazienti si ·p urga.n o fre.qu·entermiente: le feci vengono diluite e rese p1iù fa,cilmente assorbibili il -0h-e aggravai la. situazione. Ma beninteso .questo ass·o rbimento di toissici non è di p-er sè stesso causa del' emicrania : esso è semplioemente un fattore accessorio che ren.de più gravi e f:r.equent i gli atta,cchi per i su oi d·e1eteri effetti s11llo stato di 1salutie generale. Gli stiro.o li psichici p.osso·n o a.n 1che essi ·costitui11e un fattoir e oic casionale. 1Co me n.eJI 'epileissiai ·e nell'asma lo stato di aspie ttazione e di .suggestione p11ò favorir,e l'insorger;e ·d.egli attacchi. . La vera ca.u sa occasionale dell' emicra.nia con6-iste in u.n o stimolo p eri f·erico proveniente dall'occhio. È ben notio' ·Comie l'irritazione de,lla mt1co1sa nasale .e bro111chiaile, la distensione dello stomaco e d·e l ~etto son:o cause tifi.esse dell' .attaoco d 'a1sma. L'irritazi.one p·e.r if·erica d!:i. v.arie' parti del corpo può ,essere la -causa suscitatrice di un accooso e1)il1ettico sp.ecie nei 1brunbini. Ora r1e1J,'emicrania avvien1e .q11a.lche cio sa «ti simile: quantunqu·e la irritabilità ·d·ei centri celebrali € un f.atto c.oGtituzi.o nale, perm,a nente, gli accessi non si veirificher.eb·be1"0, 1s e n·o n ·Ci fosse llil fa,tto re p1eriferico co.nsistente in un ·dirsordi11e della visi10ne. I vizii. di rerfrazion1e•, specialm1ente l'asitigmati."3m·o, la insufficien.za di unio o p.iù m111scoli esterni dell'occhio per modo che risulti una inc:o ordin.azione 'd·ella l-01ro funzione sinergica .sono la causa degli atta.echi di en1icrania. La diagno si di ·eii11icraniai è fa cile. I sintomi so.no molto ·caratteristi-ci: cefalea unilateral e proceduta da distu11>i vi:sivi e 1seguita da n·ausea ·e vomito. Comun,que biso·g na ricordare che gli aic cessi variano e ep.esso ·di moJ.to nei varii individ·u i .e·d an1che n·ello stesso individuo. S'pe1s·s o i clist11rbi visivi no·n sono molto marcati € oon richiamano J'attenzione dei pazienti. Talvolta la cefa],e,a è legg·era. ·ed i disturbi visivi son·o' gravi. 1Contra.ria.m ente al significa to del noim e della malattia non iaramente la cefa1

NEUROLOGIA. L'Emicrania.

]203

SEZIONE PRATICA

0

1

1

1

1

0

1

1

1


1204

lea è bilate'l·a.1.e, quantw1que si po ssa, no.tair e sernpr,8 una differe.n za d'intensità ai dt1 e lati. In quialche caiso manca la nausea ed il vomito, n1entI'e in altri costituiscono i sinto:m.i prominenti. L' emicrani8.J, com.e l'epilessia, 11a i suoi equivalenti : talvolta l'attacco cl.as's ico è ·s ostituto da altri disturbi : sprusmo e paresi di un braccio· o di una gamba, di una m età della lingua e d ella faccia ed anche ·a fasia; talv-0Jta emiplegia ricorrente oon 1esagera.zione dei 1ifle.ssi })rofon·di e sintoma di B8.lbinski. In certi casi i sin.tomi gastrici sono così gravi che 18.J dia.gn,o si differenziale con forme addominali è p 01ssi.bile so lo dopo· un accurato· esam.e ed una 111nga osservazion•e. ~ ei bambini spe.~so assum.e la fo1ma dei co-sì detti attacchi biljari. TaJvoJta la na11sea ed il v·o mito 1siono .gost.ituiti da diarrea. La pr ogno·s i dell' emicrania è ince1ta. Trattando,s i di un fatto CO$tituzionale, ereditario J.' abito emiciranico n on è suscettibile di modificazioni. La frequenza degli a.tta.cchi può avet'le delle so·s te anche 111ngl1e. Co·n l'avanzarsi dell'età gli accessi di .solito diventano meno gravi e frequ·enti e i1on è raro che a 50 a.n ni sco111paiono del tutto. La parte più importante del tratta mento co.nsiste nella pvevenizione degli .s forzi di vista. La correzione della miopiru, dell'ipermati~pia del1' astigmiatismo deve essere peirietta,: baista llna picco.l a insufficenza d.ell.e lenti perchè gli attacchi si ripeta.no. D'altra. parte occor1·e ·diminuire ' la ·eccitaJbilità dei centri .cerebrali e ciò si ottiene con i bromuri e con il 111minaJ. Nè va traisc1trato 101 stato generale ctie va curato mediante rico,s tituenti, e le cause che in.ftuiseono s11 di esso, come la ·sepisi dentaria o toilJsjllare, la di1sp epsia gastri c.a ·ed intestinale. I p·u rganti, i preparati opoter·apici, 1.e. diete speciali riescon o aggravanti o inutili. I così detti antinevralgici p·eir calmare l' acciesso già iniziato lascian.o per lo più il temvo· che trovano. Al riguardo si deve rileva.r e che la mucosa gastrica durante l 'aoceisso si trorva in uno sta.te· di atonia, di incapacità ad assorbire alimenti e medicamie nti, quando que·s ti n1on sono ·riemessi co•n , il vomito. Slenza dubbio il vomito' è quello che· dà un vero sollievo e •q uando no n è srp·o,n tane·O' co nvi·ene prov·o·ca.rlo co·n ingestione di grand·e quantità di 8.JCqua -caJd.a cè)in bi·carb·o·nato'. E p11·obabi1e che gli impulsi dello stomaco in contrazio·n .e si trasmettano attrav.erso a.i centri cerebrali, indu een.dovi tali modific:az]oni da far ce·ssaire la sc3.ric.a emicranica. 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

Dr. I

[ANNO XXXI,

IL POLICLINICO

I

La puntura della cisterna magna. (NI. PFISTER. 1924).

M·un.~h..

37]

FASC.

1

1ned. Woch., 9 maggio

Wegeforth, .l\yer Essiek nel 1919, in seguito a ricerche sperin1e11tali e studi sul cada vere, proposero un metodo semplice e corretto per pungere la cisterna cerebello-medullare. Ayer associando la puntura della cisterna con quella lombare ha eseguito il lavaggio degli spazii meningei, nei casi di meni11gite, e a scopo diagnostico. La punt11r-a viene eseguita a paziente s11pino col capo legge rrnente flesso. Si palpa il processo spinoso della 2° \·ertebra cervicale e s infigge l'ago imn1ediatamente al cli sopra di esso, dirigendosi s1illa linea mediana e verso l'alto in direzio11e di una linea passante per il meato acustico esterno e la glabella. La profor1dità alla quale si raggiunge lo spazio subarac11oideo va1·ia a seconda lo stato di nutrizione del paziente, ma è raro dorver olti-epM1sare i 5 al massjmo 6 cm. Se a tale profondità non si raggi11nge il liquido è prudente interrompere la puntura. La membrana atlo-occipitale viene attraversata a 1-lh cm. al di sotto il margine posteri ore del g.r and·e f.oir ame o.ccipitale. Ayer trovò nei casi di tumore midollare una quantità infinitamente maggiore di albumina (4.-5 volte maggiore) i1el liquido cefalo rachidio.r10 al di sopra del tu1nore, che a l di ::>Otto, anche prima che le differenz e idromeccanicl1e in corrispondenza delle dt1e punture segnassero un interruzione n ell a continuità dello spazio. Egli ritiene tJ.Uesto sintoma come un dato prezioso e precoce dei t11mori del midollo. Ayer affe rma che Sll lOO p.roprii e su altri 3()0 ca.si di div,ersii o:ss€l'Vato.ri americani non si ebbero 111a.i ad osservare ca& di m·o.r te consecutivi alla puntura della citSteTII1a cereb·etllo-medullare. E certo è m1eglio atte.n·ers.i i1.go1rosamente a questa tecnica piuttosto che eseguire la puntura strisciando tra atlante e occipite: è soltanto necessario mantenersi rigorosamente sulla lin ea mediana senza imprimere all'ago movime11ti di lateralità. Oltre i o cm., che andrebbero sempre segnati sull,ago, non bisogna spinger si. In qualche caso di q11esti, appunto, è stato osservato a.rresto del respiro, rallentamento del polso stato grave, da cui i inalati non si sono riavuti che dopo qualche giorno e molte cure. Per la esec11ztone della pu11tura non è i1ecessaria alcuna narcosi, ma si è dim,o strata lltile la somministrazione di un ctg. di morfina per via sottocutanea. Pro oerden·d·o con du,e manom1etri, uno in comun,icazio11e con la cisterna magna, J,, altro co,n lo spaz.io scafaracnoideo lombaire si os·s ervano eguali pressio·n i mantenendo berunteso i due aghi a egt1ale altezza. Ma in alto si osiservan-0 1

1


(~4.NNO

XXXI, FASC. 37]

m.eglio le oscillazioni delle puJsazioni, del respiro, l' a.umento di prie1ssio1n e allai co1mpressiorLe dellie gi 11.gulruri. Iniettando .daJl' ago· in ~e­ riore1 dell'aria con una siringa fuoriescono da quello sup·eriorie delle b.oJlicin.e di gasi dopo la introduzi.on,e di 35-50 C'rnc. di aria. E facile escludere in tal modo il bloooo d1el m idollo. i\ttraverso la p11ntura della cisterna, si può anche proc edere più direttamente ad una cura antil11etica in affezioni cerebrali e l'esperienza dell'.f\ . sebbene ancora modesta teJ1derebbe a dimostrare la bontà del m·etodo e ad incoraggiare a nche altri osser·v atori in tali tentativi. E. ì\1.

Il bismuto iniettato nei muscoli o nelle vene passa n~l liquido cefalo-rachidiano 1 (E .

.JEANSELl\IF., ~I. DELALA:'.'ìDE

e

TERRIS.

La Pres-

se J!lédicale, 19 marzo 1924, n. 23).

Fin dal 1921 è stata chiaramente d imostrat<-t la presenza del bismuto nei visceri e nella maggior parte degli um·o·r i dell'organismo l1 mano sottopo.sto a tal ~ medicazionP .e d a Fournier e Guenot prima, indi da Demelin e infine da Dessert il bismuto sarebbe staito rintraicciato anche n1el liquid·o c.e falo-rachidiano n·el quale, fatta eccezion.e d ello i,o,du.r;o di potassio, noin è mai stato possibi1e met.tero i·n evjdenz·a n·eanche trac.cie minii.m.e degli altri medicamenti antisifilitici. L'alto interesse ch e fornirebbe la prova del !)assaggio del bismuto nel liql1ido che bagna i centri nerv.o si h ai rsp-i·n to1gli _.\.A. a num1e·rosie ricerche per controllare j risultati positivi gi:\ ottenuti da Fonrnier, Guenot e dagli altri .::> il i·ico.rdati. 11 metodo usato per l a ricerca del bis.m uto i.•. stato ~empre quel:o di IJéger modificato d<t Aubry. _ . Questo reattivo è llna soluzione a l 2% di iodU!O di potassio .e all'1 % di solfato di chinino: 1.\.ubry ha so.stitt1ito il solfato di chinino con nitrato di cinconina rendendo cosi la r eazione sensibil e all'1 /100.000. Si prende lJn determinato vo!ume di un l iquido da analizza r e contenente del bismuto, si evapora fino a siccità e si calcina il r.esiduo fino a ceneri bia11ch e ch e si riprendono con l 'acqua boll ente acidulata con No:1H. Dopo aver filtrato e trattato con il reattivo di Aubry si ottiene un volun1'inoso precipitato rosso di iodobismutato di chinino. Qu.esto metodo però è suscettibile di errori che possono far credere alla presenza del bismuto ove non ve n e è, e le cause che po.ssono influenzare la r eazione sono state chiaramente indicate da C11ry e Poirot, ma non è qi1i possibi~e nea11che di riassumer.le. 1

1

1205

SEZIONE PRATICA

Tenendo però nel gil1sto valore tali cause di errori, gli .L\ i\. non sonio mra i riusciti a dimostrare la pres enza del bismuto nel liquido cefal o rachidiano. Le esperienze sono state praticate su liquidj cefaloìr.achidiani p.roveni·enti ·da. s.ifilitici con diverse manifestazioni del sistema nervoso e curati con differenti preparati di bismuto sia solubili che insolubili, sia per via intramuscolare che endovenosa. Tali esperienze sono dagli AA. raggr11ppate come segu e : M.eningite acuta sifilitica (7 osservazioni); Meiningite .cronica. silfilri:tica (2 osser.vaz.ioni); zioni; Tabe (7 osservazioni); Paralisi generale (6 osservazioni ); Tabe associa ta alla paralisi generale (1 osservazione); Parali.si r adi ale sifilitica (1 osservazione); R eazio11i meningee diverse del perio do secondario (3 o.sservazi oni); Sifilide secondaria (senza segni di reazione meningea (1 osservazione). Tutte le ricerche per svelare là presenza ·del bismuto. n el Ji.q ltido cefalo-rachidiano di ·tali malati SO·Il0 state negative1 e1 .Ciò in contr1addizio1ne co.n i 1·isultati d.e gli . e-sperim.e•n tato,r i più sopra citati. Dessert infatti nella su.a tesi concl1u de che il · bi1smuto fu sernp·r e ritrovaito nel liquido cefalo-l'achidian.o· fin . dail Gie.co·n -jo. giorno dopo l'inriiezione e fino al 2-0P gio1rTIJO· dorpo la fine di una. serie d i 12 iniezio·n·i. Biso,gna. ·s11pporre l e ricerch·e ili D·essie rt Sllscettibili di ' erro,r e anc'h e pierchè il m·etod.o di Léger non era allora a1)<plicato con tutt,o il rig·orie cle.siàer ahile. I T ali ri.sultati n.egati vi non devono però gettare il discredito sulla medicazione bismutica della ·quale anzi l'·o.ss,ervazion1e clinica. h ai dimostrato i buoni risultati in alcun.e fo.rme di sifilide nervoisa; i saJ.i di ·b ismuto' imp1regnando i centri nervosi possono agire direttam ente sulle lesioni ce;r.ebro-spiniali e meninge1e, . s.e.nza tuttavia p·assare n.el liquido cefalo rachidiano. Dalle esperienze degli A.i\. risulta che l a menin.g e è impern11eabile al b.i smuto, oo·m 1e1 del resto ancl1e alJ'ar·senico, nion so·Lo· allo stato pat-0log·ico, ma anche al1o stato normale, il che di.1nostra non esatta la supposizione che 1a permeabilità ai medie.amenti n el liquido cefaloi-ra.chidiano e1a diminuita n·elJ,a tabe ei nella paralisi general.e per l a forte reazione linfÒci taria. e.d iperalbuminoisa che si constata n fl l liquido cefalo-rachidian.o stes~ o. Concludendo la meninge normale o pato logica sembra essere impermeabile a l bism11to ricercato almeno con i metodi attualmente CO \ TINCENZO MONTESANO. nosciuti. 1

1

-

'


1206

(ANNO XXXI, FASC. 37]

IL POLICLINICO

GASTR_O-ENl.EllOLOGIA. ,

Sui tumori dello stomaco di natura non carcinomatosa. ,(J-I UNERl\iIANI\. .-! rch. f. Kli1i. 1923).

eli i ritrgie, 30

aprile

Nella clinica cl1iurgica di , .jenna dal 1902 al 1921 sono stati osservati 1125 t11mori dello stomaco. 1,ra questi sono 3 111iomi, 1 polipo beni_gno della ir111cosa, 7 linfosarcomi che accresciuti .di un 1nioma eù un linfosarcoma della pratica privata costituiscono l'oggetto della comunica:.z1on e.

I 4 casi di mioma furono risco11trati special_mente in indi ,. j dui della g·iova11e e media eta :nei quali l'ana11111esi dava vomito con sangue, :se11so di 'f)eso, e dolori nella regione gastrica, irregolarità dell'alvo, feci cori sangt1e, dirnin11zione ciel l>e.s o del corp·o. I segni era.n o di ulcera. Le prove del chimismo gastrico diedero in 2 un a ifJeracidità, i1egl i altri 2 ris11l t ato non utilizzabile. Radiologicamente in 3 si ebbe difetto di riempimento senza l'aggrinzam ento dello stomaco n è diminuzior1e del vuotamento , in uno si ehbe 11 segno di ulcera penetrante. All'operazione si trovaror10 tumori da un 11ovo ad t1na mela, lisci, sitt1ati nella IJarete gastrica· e sporgenti nel lume. La progr1osi ùi tali tumori è buona. I polipi benigni isolati sono molto rari, trovandosi per lo più in connessione con una polipos i dello stomaco. Il caso descritto apparteneva ad un uomo di 24 anni che da 6 mesi $Offri,-a di dolori dopo i pas ti, vomito , diarree irregol <:ll'i . Nessun tumore palpabile, acidità gastric~ 35-69, nio n d1ifetto di riempimento dell'antro alla radioscopia. Alfoperazion e si rinv enne un tumore rotondeggiante nella pars pilorica . cl1e istologicamente diede il reperto d'una poliposi piatta. F'u fatta la res ezione pilorica ch e è IJreferibile all a s cm11lice gastro-enterostomia potendo più tardi tali tumori diventare malignj. Crede che si tratti di un accrescim ento papillare sopra 11n a base i11fiammatoria. I linfos arcor11i 11anno colpito l'età media di 38 anni ed in 3 si sono svolti con un'anamnesi di ulce1"a. Il tumore occupava tutti gli strati gastrici ed in minore porzione la mucosa e non si potè . definire il p11nto di partenza. In 4 casi furono trovate mietastasi. La .d,iaignost differenziale cot carcinomi è possibile pier i fibrosal"Comi eh€, si a.ccresootn.o espansivam1en.te e :sarnigliruno nella loro forma di pdù ai tum101ri benigni ma n·o·n si .p11ò ammet-

tere per i linfo-sarcomi ed i sarcomi a cellule rotonde che infiltrano tutte le pareti gastriche. Secondo molti autori il sarcoma a cell11le ft1sate o rotonde e il linfosarcoma hanno un decorso di 1-1 lh anni. L'ana1nnesi più breve è stata quella di una bambina di 3 anni che solo 3 settimane prima dell'entrata in clinica aveva cominciato a soffrire allo ston1aco con vo111ito. In tutti i casi è stato riscontrato u11 dimagramento, sintoma cl1c non si cl e ve tra] a scia re, e nella metà dei casi vornito nor1 solo i11 q11~lli con tum ore sviluppatosi nel l)iloro ma anche nella parte media clello stoma.ca. Il dolore nell,' ambito gastrico p11 ò essere un sintoma alle volte precoce. Si possono avere emate111esi e melene nel sarcoma pei"' tiJ suo accresc1in11e1n to destru.ente, ma sono più 1·are cl1e nel ca1rciooma; solo in t1n caso si e·b1l}ero i seg·ni di unai emorT'a .gi.a interna. Il cl1imisn1 0 gastrico d iede in 2 ipocloridria, in .~ a s s enza cli acido cloridrico con ipoacidità totale, in un caso ]Jresenza di a. lattico e in 2 cli emoglobina. Con l'osservazicne l'adiulogica non si p11ò fare u11a diagnosi differenziale tra il linfosarcoma ed il carcinoma dello stomaco q11ant11r1qu8 Haudek pretende di farla partendo dal principio cl1e iJ l in fosarcorna non dà mai il · rim1Jiccolimento clello ston1aco. Del resto ricerche anatomo-pat0Jog:icl1e 11anno dimostrato spesso lln ri1npiccolin.lento del 111me gastrico ancl1e per i linfosarcomi. Le ricercl1e radj alogiche col pneumoperitoneo sono m-ezzi at1siliari ma la diagnosj può essere fatta soltanto al microscopio. Del resto la diag11osi d1fferenziale non ha grande importanza. La terapia se il turo.o re ha metastasi e non ~ asportabile è sintomatica con gastro-enterostomia o digiunosto111ia. DeO'li 8 casi 7 furono 011erati: 4 con resezione o • gastrica, 2 con digiunostomia ed uno con gastro-enterostomia seguite d a resezione. Dei 4 resecati di 2 no11- si hanno notizie , 1 morì do1Jo 2 anni per polmonite, 1 dopo 3 anni l)er suppurazione dell'orecchio medio. I dt1e con dte:it1nostomia m1oriroI110 pochi g ior...... ni dopo 1 asportazione del tumore l'altro si mantiene senza recidiva dopo 3 anni. In definitiva la prog·nosi nor1 è cattiva tanto più cl1e l(onjetzny 11a riferito di due casi senza recidiva operati da 7 e 14 anni. Neg·li operati sono state fatte delle applicazioni di raggi X ai qt1ali va certamente data im1)ortanza. 1

BRANCATI.

I

.. /


[ANNO

XXXI,

FASC.

37]

La tubercolosi dello stomaco. (H. I. '' lLLERDlNG. Arch f. Klin. Chir., Bd. 128, H . 1/ 2, 1924). La t11bercolosi dello stomaco è un'affezione rara, ma n~I) tanto quanto può apparire a pri1na v:iJsta. Le cifre de,i divensi osserva.tori (Gla.ubitt, Pla:mlb·eck, Simn1ro nds, Gos.smann), a. pro~ posito di stomaci di tuber.col.osi, oscillano tra un.massimo di 2 ad un mini1no di 0,4 %. F0trse i casi so·n o· anche più numerosi. Pon.cret. e1 L·eriche, n e distinguono tre forme: 1) f. ulcerativa; 2) f. ipert.rofica, c:he1 dà lu'o·g o a, produzioni di asp·etto neo·p lastico; 3) f. sclerottca. :\fa eisistono anche forme. di passaggio ·e1forse si tra.tta spesso d.i stadi. Su 7 .caisi personali d.e·IJ' •.\. 6 furon.o O·S·servati all'autoip•s ia, 1 al tavolo opel'a.t ori·O·. La forma ulcerativa ha il predoD" · lliO· s11lle altre: le 111cere possono p·r iesentarsi uniche, multiple ·e1nuliari; possono raggiungere dimensio11i cospicue fino alla g·ranclezza di un })almo di mano, har1no sede prep~lorica, sulla l)iccola curvatu·ra. F'er Ja. scler-0.si dellie p·a reti taloira provo·c.ano un.ai s.t eno·si, la quale reclama ll:D. intervent 0. Sp·esso' s,o no turnte.fazio11i pa1pab·il1i attraverso le pareti. La partie pilorica è air1Che qu1ella p1iù co1pita dalle · u.lce1..e multiple, pier il maggi.or nt1mero di follicoli linfatici e lJer la maggior esposizione a insulti m.eccanici. Secondo Arloing sono pit1 freque11ti le t1lcerazi·o-I1i l1nicl1e, ma per i più è l'opposto. La gran dezza è varia da 11n grano di miglio a u11a mandorla, a forma di solito ovale , triangolare e stellata a n1argi11i sottominati e leggermente rialzati col fond.o costituito da piccoli bottoncini ri copertò da oo essudato·. Il maggio1r asse deJle piiccole ulcerazio11i è diretto ora secon clo il maggiore, ora secondo il minor asse d ello sto1naco. Di solito l 'ulcerazione penetra nella mucosa e niella s,ottomu0ooa1: di r·aro vie.ne invasa a.111che la ·muscolare. Non è davvero freque11te l'arrosione dei vasi, nè la p erforazione delle })areti r~er p roce1 s•s i endoarteritici, endofi,ebitici e s.cleroci!"rotici. Da ·q ualche1 autore la. affezio•n 1e va1saJ.e vien.e ritenuta la primitiva.. Yio·nc.o.r gè riporta la tub·e.rcolosi dello stomaoo· a1d una a rter'lte tossic·o·-trlberco1a!le. Più ulcere posso·no confluire dando ll1ogo a ulcerazioni. n1aggi,ori di forn1a varia. La diagnosi anatomica è facile per i caratteri anzidet.tj, ma i1on sem1)re essi sono così evidenti; a11zi i11 q11 a lcl1e caso non si può decidere se ·si abbi.a a fare con 11n l1lcera prin1itiva1nente o secondariamente tt1bercolare. La formtt iperplastica è per lo l)iù i)rin1itiva, per lo i11eno clinicamente. :.\la è assai rara : ne1la letterattlra non se ne conoscono cl1e 10 casi llcon qu ello· ripo•rtato d a.JJ' _.\. \1 e.n endo di soJito \

1

1

0

1

1

'

i207

SEZIONE PRATICA

confooi co·n un neoplais.m a fino all 'esam.e istologic·o che ne cor,r·e1g ge la d.iagnosi. (E doloroso constata?'e come il conitributo degli oss ervatori itciliani Duran,te, Alessa1idri, Patella, ecc., sia co11ipletamente ignorato dall'Autore, il quale, del resto ' mostra di .esser al co1·rente anche . della letterat·ura stran.i era). La forma ·sclerotica è la ·p iù rara. Pe.r sµiegatie la rarità de.I la. tUJbercol·o·si g;astrica m.algra;do la fr·equenza con la qu•aJie i bacilli p•a ssano per 101 sto·m ac.o, Rokita.n ski inc.o lp·a la povertà della rn Ltcosa gastrica in noduli linfatici, Orth ritien·e forten1ente battericida il succo gastrico per il suo content1to in acido cloridrico e pepsina, Al'loiog ascrive al muco ga.strico un torte poter·e prote ttivo. La via ·d 'inf.ezi0tne è va11.a: 1) da.l c-0ntenuto gaistricio·; 2) emato.gena; 3) lir1fatica; 4) per .contiguità e C·ont.in11ità d·alJ.a sierosa. Bisogna sem- . . pr.e p~nsarte aJ p1rinlo m.odo,: al 1sieconido, S-010 s·e non esiste. t1na chiara affez.i·o·n et ·d i un altro ' o·r g·ano·: il terw rn-0do è raro; ·e.ccezi·onale. l'ultim·o. ze.s as l1a voluto sostenerB· la poi&sibilità di un' infezione, retr·o girad.a p1er a!Il.tip·ertsta~.si, dall'intestino tenue, ·e:venienz:a. ohe· non semp:re si riscontra. Ad ogni" mo.do anche nel caso singolo è difficile p1t·e.cis.are il mo d!Q1di ino·c ula- ' zj-0ne e di invasio~e della m.u cosa gastrica. La diagnosi della tubercolosi gastrica « ir1tra vitam » è difficile se no11 impossibile. A r>rescindere dal fatto che non si i·iesce mai o quasi a mettere in evidenza i bacilli di Koch n·el ccnteriuto g·astrico, il i·eperto 11a valor·e ~o lo c111an do si possa escludere con sicurezza llna tisi . polmonare concomitante. Si può pensare alla possibilità di u119- tubercolosi dello stomaco in presenza di disturbi g·astrici in un tubercoloso. La diagnòsi differenziale va istituita con l'ulcera se111plice il carcinoo1a, la lues e il rr1.io1na. Il quadro clinico decorre con i sintomi ol'a di un ·carcinoma : lJre·v algono i f eno1ner1i dis1Jeptici, i disturbi : della motilità e· del chimismo: p~r lo pili esiste diarrea, di rado stipsi: prevale la acloridria e l 'ipocloridria. Rara l'ematesi, calcolata da Arloing al 9 % dei casi impeclita lJer la trombosi vasale. Qualche .volta si detern1ina llna stenosi pilorica per la quale è ricl1iesto l 'intervento senza cl1e nessun sinto1no i:)ossa .far i)er1sare ad una pregressa tbè. La terapia dovrebbe ·essere essenzialmente interna secondo j m·edici. I.)etruschky vanta dei successi con iniezio11i di tubercoljna, ma come i11 tt1tte le altre forme di tuberc·olosi hanno grande i1nportanza la alimentazione suffictente • e nL1triente. La cura con la tubercolina offre il pericolo di llTI troppo rapido ùisfaci~ m.ento delle f orn1azioni tubercolari. 1

1

1

..


1208

IL POLICLIN lCO

La stenosi pilorica è di do111ini·o chirnrgico: subordinando le modalità dell'intervento alle condizio11i generali e speciali dell'individuo in questione. Di 36 . operati, 19 gt1ariro110 con la resezione, 11 con la g·astro-e11terostomia. Dei due interventi .accenna.ti qtland·o è possibil e va preferita la resezione l)iù fis iologica e l)iù radicale. E. lVI.

Intususceptione retrog1·ada del tenue dopo gastro-enterostomia. ( DRUivIMOND.

The Brit. Journ. of Surg., 1923).

E il 15° caso della letteratura e riguarda un uon10 di 35 anni che il giorno antecedente a ll 'osservazione era stato colto da .f orte dolore all'epigastrio seguìto da vomito dapprima alimentare, poi con sangue ed infine con cattivo odore; alvo chiuso anche per i gas, febbre, polso 96, lingt1a a~ciutta, addome mobile co11 la. respir.azione, poco trattabile; sulla parete presenza di cicatrice laparotomica. L'inf. era stato operato 16 anni i)rin1a p er ulcera duodenale con gastro-er1terostomia alla Roux; dopo 3 anni fu ampliata la bocca anastomotica che si era ristr ett a ; in seguito s tette sen1pre b ene. Nell'intervento di urgenza s i trovò: l'a11 sa duode11 a le forte~ente distesa, la porzione di stomaco com1)resa fra stoma e piloro piccola, atrofica e coperta da ..ad·erenze ; la parte distale dell'intestino dopo l·anastom osi invag·i11ata attra,rerso lo stoma i)er circa 150 cm. La invaginazione fu facilmente ridot'La e l'ansa invaginata presentava, come · n elle invaginazioni ileo-c·ecali, edema, chiazze emorragicl1e. Il malato stette bene, però fu sottoposto a nl1ovo jn.tervento per una cura preventiva dell'invaginazione col rifare una .nuova gastroenterostomia ad ansa molto corta. Per la i)atogenesi dallo studio dei ca.si noti n on semb~a abbia importanza il metodo di gastroenterostomia avendosi cifre t1guali i1el metodo anteriore ed· in quello posteriore. In due casi era una g ravidanza con vomito e qt1esto avrà certamente influito sulla. produzione .d·ell,intusu:scep1tio1n e. La invag·in.azio!111e avvien:e nel senso ascendente })er c11i s i deve ammettere un n1ovimento anti1) erista ltico d ell'ansa digi11nale ed · nn rap ido vuot am en ~ o dello stomaco. I s intomi consistono in attacco improvviso di dolore a crampo n elre 9iga st1·io, vomito alirrtentare e biliare e poi sanguigno, assenza di movimenti intestinali; in ql1alcJ1e caso s·i è notata una tumefazione. In · tutti i casi l ' irlvaginazione è avvenl1.ta dopo molto tem1)0 da Ila gastro-enterostomi a. I

(ANNO

XXXI,

FASC.

37]

Per il trattamento, dop0 la riduzio11e della intususception·e qualcuno sutnr~ l'ansa del diBR. gii.1no invaginata al col on.

Trattamento dell'occlusione intestinale acuta. 1923, n. ·4, ottobre). L'A. tratta l ' argomento sull 'esperienza di 24 casi che ha avuto occasione di curare. Crede più utile ai fini della prognosi e della cura di distingu ere le occlusioni in co11iplete e in inconiplele anzichè in acute e croniche pur riconoscendo che le prime sono general-' n1ente act1te e le seconde cronich.e . Dal punto di vista terape11tico sarebbe utile 11n.a diagno~i precisa, differejnzian·do un' occlus ione intrinseca o estrinseca da un ileo dinamico, però no11 sempre i hanno sintomi sufficienti . La nlancanza completa dell'eliminazione di fe ci e di gas s i ha in tt1tti e tre così: Il vomito nelle occlus1oni meccanicl1e st1ol e esser e p·iù insii::t e11t e cl1 e nelle paralitiche. Il do.lare esacerbato da i11 ovirr1enti peristaltici è propTio d elle occ.lusioni meccanich·e, 1na p11ò aiv·e rsi a1l'i11izio di u11a peritonite. La febbre 1suole ma11care nelle occlusioni m1eccaniche, in~ non semp~e.. La facies e il polso danno segni geme1ral1nente m1olto sicuri: L 'iperlel1cocitoisi si 11a nelle peritoniti. L 'indacallfUlri'a spiccata nel1e occlusioni del ten11e . L 'esame radiologico sal·vo qtlalcl1e eccezione non è di pratica applicazione e può essere da11noso. Trattamento in genercile. - La cura può e ssere medica e chir11rgica : il trattamento medico può riuscire utile nell'ileo funzionale .e n ei cas i dubbi d11rante il tempo :li attesa. A questo s cop o sono bt1oni i mezzi blandi: la p.roct oclisi, i lava ggi gastrici, le iniezioni d'ipofis ina. Il trattamento biologico mediante s.ostanze antitos.siche non ha fatto buona prova. Nell'occlusione completa acuta il trattan1 e11t.o chirurg ico s'impone e precocemente p.er poter spe1·are successo. Come stanno a dimostrare tutte le statistiche, l ' intervento di 1scelta dreve essere la laparotomiai con la r1mozione della causa. L'enterostomia deve restare un'operazione di necessità. Il la vag·gio gastrico preo p·eratorio non ha effetto disintossi·cante e può accrescere la depressione. Per J.a iaparotomia è preferibile l'anestesia gooer.a le, che l' A. usa. ottener~ con cloroformio e ossigeno; per 1'€nteroanastomosi basta la a nestesia l ocale. La morfina e il sedol secondario la si11cope. l ,a sede dell 'incisione è bene cl1e sia sul p-t1n- . (CALCAGNO. Jo1lrn. de Chif.,

;


(ANNO XXXI, FASC. 37]

to occlt1s·o se è dete1·n1inabile se no deve esisere sottoomb.eli-ca1e saJv.o n.eIJ 'o·cclusi.one duodenodiguinale. L' A. preferisce incisio·n i p.ararettali. L'eviscerazio11e totale alla lKummell è da preferirsi alla lotta per tene.r e le intestina ne l ventre e no1n è indispensabthle coprir1e con pezze calde umide. L'evacuazione operatoria del contenuto inte-stinaJe sostenuta fra gli altri dal M.ojnhian1 e dal Trives, .n on la crede consigliabile perchè nelle occl ut>ioni l'assorbimento tossico è scanso, perchè p er la p.aresi intestina1e l'evaeuazione non riesce e perchè si corre il rischio di infettare il campo.. Quando è assolutamente indispensabile bisogn·a incideire 1{) cm. sopr a l' ostaiooù.o per allontanrursi da eventuali ulae·r az.ioni .d ella m11cosa ed introdurre un lungro tubo a tenuta; g11i app·arecchi speci.ali a tale s~op•o n.on sono di facile applicazione. Per eliminare l'ostacolo bisogna scegliere il processo più semplice; la r esezione in periodo acuto è da evitarsi nei limiti del possibile, 1'entero stomia oltre cl1e per n ecessità può esser e utile come intervento preli1ninare. L'u so di bottoni è da rigettar si salvo 1n extremis p·e r i su·oi gravi inconvenienti. Dop.o l'interven to sosten·ere le fo rze dell'infermo; lavaggio gastrico se vomita; non ostinar.si a vueo ta.re l'intestino; si p11ò stiro.ola.ire la defecazione in modo blando solo dopo 5 giorni, p1erch è solo in tale giorno, secondo le esperienze del Chlunsky, comincia una certa resistenza delle suture. T erapia delle differen ti lesi oni. - In caso· di invaginazione le statistiche impressionanti farebbero prop181Thder e per l' astensiolllle ; ma l' .t\. è favorevole all'intervento cruento, ch e ha tanto in aggior speranza di sucoosso quanto più è precoce. Il processo più semplice e più innocuo, quando si può, è la svaginazione. La resez.i1o n.e in .blocoo e 1'a·n aistomosi laterolatieraLe dà una mo·r talità ·del 63-85 %, ma è tn·eno grave della sempliC'e esclusione o dell'abboccam ento dei due monconi alla cute. La resezione mediante una bottoniera ,a lla Jossett-Barker è di difficile esecuzione .e pericolosa. Eseguita la svaginazio11e co11vien e ·eliminare la cau sa; se si è trattato di t1n 'invaginazione ileo-cecale e la cau sa non è stata l'appendice è bene fis sare il cieco, in tutte le altre è preferibile lasciar.e l'intestino libero se non si teme disfacimento. Se si tratta d'un volv olo del sig111.a si può tent9lre di detorcerlo m·ediante clism,a o insufflazione d'aria, ma generalmente è necessario ltn intervento cl1irurgico. 1

\

1209

SEZIONE PRATICA

Se si è diagnosticato un volvulo del tenue . am1)1ia lapai~otomia ed eviscerazionie totale alla Lejare p.er facilita.re 1.e manovire, se no può bastare un·a la.p aroto1m ia 1sottoom1b eli·care. Lai de to1ìS.i one semplice è l' op1erazion1e di scelta. Si può cercare di sgonfiare I 'an sa con un a sonda introdotta nel retto. L a puliltura dell'in· testino no11 r iesce allo scop·o e può essere cal1s,a di contaminazio1n •e. Qt1ando tutto ciò non è possibile l 'A. consiglia la resezione con entero-enteroanastomosi o abboccamento dei monconi alla p·arete. La semplic1e .enteros.tomia, ·oom,e la este·rio1rizza.zione non impediscono la cangrena ed espongono al pericolo di p·erito-n ite. Contro la tendenza a recidiva prima di tutto rimuovere la ca11sa, poi estesa fis sazione del tratt o aUa parete. La r esezione può praticarsi in caso di recidiva ina è aggressiv.o applica1rla siis temat.icam ente onde evitare ~e·cidiva. In caso di an sa cangrenata evidente la resezione s'impone, m a se la cangrena è dubbia ù pref.eribile ridurre l 'ansa fissandola alla parete e lasciare un drènaggio, poichè la capacità di ripristino d·ella civco,J.az,i.one nelle intestina è più ga11de di quello che non si immagina. Circa l'eliminazione dell e briglie e delle aderenze il primo rimedio dovrebbe essere profilattico, cioè evitare traum.a tismi della si.erosa e n'o n lasciare sup·erfici cruente di ·essa. Quando già esisto.n o •Occor.re resecarlre e perito,n eaJizza)re. In fatto di i11.gi11occhia.111 ento si cerca lib erare I 'ansa; se poi esiste sclerosi dell'intesti110 fl del mesentere si può resecare il tutto e rit1nire l'intestino capo a capo e il mesentere in sen1so 1on.g·itu'd inale, onde pl'o·d urne un accorciam e.n to . Così in un caso ha praiticato l'A. con sucoesso. Se ciò non è possibile si può stabilire nn'entero-enterostomia fra I.e due .an.s e accollate. Gli strarigolamenti po1st-op·erat.01Ii r:ichie·dono interventi gravi per la profondità dell'ansa e la condotta chirurgica è come negli strangolamenti erniari. I d.i verticoli possono esseré causa d'occlusione per invaginazione, per inginocchiamento, pe.r v.olvolo, ecc. La cl.ira ideale è la r esezione del diver ticolo, se 1qu1eeta non è possibile •Si p.u ò p.raticare la resezione del tratto intestinale o la fistolizzazj on€ o la est eriorizzazion·e. In questi ultimi casi la progn osi divien1e più grave. Nella peritortite tbc. 1e a,d erenze 1sogli ono esseT1e tali e possano reg·re.dire così da git1stific nr e il consiglio di qt1alcuno. che Yor rebbe si 1

1

1


1210

attendesse la fine della tempesta con mezzi medici. l\tle oo J. o·ccltlsio11Je è m eccanica t1n interv-e nto s'im pone per togliere l'ostacolo o per abboccar e u n 'ansa a lla parete. Lo strangolar111.e-rito di er11ie i11terne ricl1iede la liberaizioine dell'ansa badando nello sbrigliamento della p1orta erniaria ai va.si che vi si posoo·n o trova.ire. Nelle erni-ei diell'hiatus ·del \v?inslow per la liberazione è stato fatto talvolta lo sco1Jamento del dl1oderu:) e del p,a ncreas. Nella pegg·iore ipotesi si può stabilire una entero-.ente:roanastomiosi. I corpi estranei sono frequente causa di occlusione e possono essere di varia natura. L' A. ha op erato di1e ·Occlt1sio11j da calooli biliari. Il miglior trattamento è la enterotomia in sen so trasversale e l'asportazione del calcolo. Raramente è possibile ricacciare il calcolo a valle. I restringimer1.ti intestin.ali, infine, or.dinariamente son o di natura neoplastica e coin vien e stabilire prima una en terostomia e poi in secondo tempo, quando si può, r esecare il tratto ristretto. Anche nei casi dell'A. l'occlu sione a lta del digiuno di qualt1nque natura risulta di prognosi gra,re. S. Guss10. 1

Fistola duodenale esterna. (R..\LPH

[ANNO XXXI, FASC. 37)

IL POLICLINICO

COLP . . l 1i11ols

nf Surg. , dicembre

1923) .

L'A. dopo aver ricordato come il maggior numero delle fistole duodenali siano interne, descrive le fistole esterne di cui h a raccolto 61 casi co1npresi 7 caduti sotto la propria osseryazion e. Egli. divide le fistole estern e in q1Jelle ch e 11a11110 origine d n lla porzione !)eri toneale del du ode110 e quelle che p r oven gono dalla porzione etxraperitonea le. L e prjme più frequenti sboccano nella part e anteriore delle pareti addominali con tragitto più o meno breve, le altre si fanno strada nella regi.one lombare scollando il peritoneo e giungono a lla sup erficie con lunghi e tortuosi tragitti (una sboccò in corrispo11denza d ella regione inguinale, un'altra in prossimità d~l collo). Si tratta di una infermità che spesso ,,iene trascurata per ll1ngo tempo dai m edici, ma • che è di una gravità notevolissima; infatti ha l1na mortalità superiore al 50 % anche nei casi cu rati. Q11esta gravità non consiste solo nella perdita di succhi orga11ici essenziali per il fatto ch e nel d11odeno sboccano ghia n dole di gran de in1portanza per l "ec.on-0 m.ia, ma. ancl1e n eJ gr8 11de p·o tere tossico del succo pancreatico che viene assorbito dai tessuti di cui è costit uita 1

la fistol a . Perciò questi ammalati din1ag rano r ap id~m ente, cadono in preda a profonda cachessia e muoiono nello spazio di pochi m esi. Inoltre non è rara la formazione di raccolte suppurative in altri organi (per es. diafra m1na, torace) . Le cause della fistola duodenale possono essere date : a) da errori di tecnica fJer OJ)er azioni chirurgiche, perchè il duodeno sia stato direttamente leso dall' operatore o l>ercl1è la sutura della parete duodenale non sia stata sufficien te, o })erchè con la legatura di vasi si abbia n o avuto fatti Cii necrosi a carico del duodeno. Sotto questo punto di vista !'operazioni sulle vie biliar i offrono il maggior contingente di casi; un certo nu1nero viene pure dato dalle operazioni sullo stomaco e specia l1nente dalla Billroth II, perchè il moncone dl10denale sovradisteso dai succhi digestivi cl1e r1on si scaricano sufficientem ente attraverso a ll a gastro-digiunostomia sforza la sutura che chiude il mo11cone duodenale onde la formazione di una fi stola: Anche le OJ)e razioni sul rene destro h anno fornito dei casi di fistola duodenale p.er J.esioni 1:>trodotte durante lo scollan1ento di a derenze o per pinzettamento1 duxante la . forc ipre1ssura dei vasi; b) un altro gruppo di ca.si più scarso è daito da ul·oe1i semplici duode- · r1ali non esattamente c11rate ,o, non cura.t e affatt o, .e da caincri che abbiar10 inter&ssato la parete duodenale; e) infine vi sono due osservazioni di fistole dt1odenali traumatiche. Lu diagn osi di questa infermità non è difficile quando si abbia posta attenzione alla natura del secr eto dell a fistola, secreto ch e contiene ferm enti pancreatici e sali bili a ri. Oltre a i dati n11amnestici; i dati radioscopici, l'esplorazione str11mentale son o di grande utilità per la diagnosi. La t erapia · può essere palliati va o radicale. IJ'A. ir1siste s11lla necessi.tà cl1e sia precoce più cl1e possibile gia·cch è nei casi curati tardivamente si sono sempre avt1to a lam entar e insuccessi. All'ammalato si daranno cibi atti a diminuire la secrezione gastrica e p ancr eatica, cer cando di nutrirlo per via rettale, o con una sonda di Eihorn spinta al di la della fistola o con una digiunostomia. Si sono avute così un certo num ero di g·t.1a rigioni. L'intervento radicale . consiste, olt r e che nel chiudere la fistol a oper a zione che in sè è di scarso valore perchè con grande facilità i margini si riaprono, nel fare u11a ·ga stro-digiunostomia completata da una digiuno-digiunostomia per scaricare il duodeno e 11ell'escl11 ~ione d.el piloro. Questo trattamento cl1e è grave specialmente per le condizioni in cui spesso si trovano gli ammalati è il più raz.i1on1ale, ma ha daito in paissato una mOJrtalità quasi uguale a quella dei casi trattati m edicalmente. È da sperarsi che per i casi futuri la prognosi ve11ga a d essere migliorata. 0

GHIRON

V.


(ANNO XXXI,

FASC.

37)

1211

SEZIONE PRATICA

MEDICINA SOCIALE. Per gli alunni anormali psichici. Fra gli ulti1ni decreti del wii11jstro GentiJe uno va segnalato· ehe d isci·p lina. ].' 01b ,b ligo scola.stico e contiene a11che p·1-.io·vvie1dim1enti in favore di sog·gietti c·oJipiti da a.n .oma1lie de-Ila p·siche. Tr~·riviam·o inte·g ralmen.te 1 a:rtic.oilo l'elativo-: « AlwnITTi anormali. Ad una. delle Fa,c o,l tà Mediche del R.egno sarà affidato1 com decreto reale i1 com,p ito di promuovere gli stt1di relativi alla morf elogia, fisioJ-0gia e p1sicologia: delle varie costituzioni umane, in rappo1rto alle anam·o lie della crescenza infantil1e1. « L 'iillCarioo 1suddetto aVI"à l'a ,durata di tr~ anni ed è riconf ennrub.i le. cc .L a Faoo:ltà di cui al oomma p.r1ec1 e dente p.roporrà al Ministero <lell 'IstruzioD1e le norme per l' assii:st.enza ai f.a:nciulli anoim,ali ·e la o.rgan.izzaz.ion.e dielle classi diff·erenziali: darà pa11"ere sulla domianda di s111ssidio controllerà ' ' mediante tecnici di su,a scelta, l e scuole differenziali per a;n.ormali. cc Pie.r J,e speise di assisteu!71 a e du1c a· i-va agli aoor111ali i1el!10 stato di previsione delle sp,ese del l\IIinistero della pubblica istruzione si sta11 . zierà a1nnualn11ernte la somma .di L. 500 mila. cc I 1Com.u ni del Regno vernerarun.o aJlo stesso fine ai pat1~ona.ti :scolastici una sorm11a a nnua di L. 100 per ogni alunno che presenti, a gi11dizjo teCI1tico, anormalità di svil11pp.o suscettibili di correzio•n e e m:i glioramento, media11te sp eciale assistenza 1e:ducativa1. « Tal·e •somma potrà essere oltrapas!sata in rap,p orto a S.p eciaJi mdlero.g abil1i esigenz.e, locali dell'ed11cazione diffiere.nzia11.e, m ediante co·n venzioni da stipula:r1e fra PatrD1111ato1 e co.m une » . Il pirop-0:sito del Gov.emD è l!Q1devoJ~ssimo ma per m·olti pumti il m .o do d'attuazione nion resta chiaro nè i1 p roblem.a pratico appare di facil e ooluzione. Non dice. fra l'altro il deoreto co·m.e la Faicoltà l\Ie1ctioa sarà messa in grado di promiU-O•v ere studi che ·SO•n moJ.tJ01 cic)imiplessi, di numerose e spesso disparate sp,eci.e. Parreblb·e, e Yogliamo C'l"ledere. che non sia. questo il p1ensiero del legislato·~e, ·dovesse il cam!I)o,'d i rice.r ca limitarsi ai -soli C'asi di spicC'ata anio malia. deì oostituzion alismD, 1quale .oggi è comu,n,emie·n te dmte•s o-, .esc.lu1denidosi l e form.e li evi, rilevate a.Ilo specia.listai solo da com.p.l ican.ze occasi 0n1ali, n10nchè 1e for111e com1pJ.icate a nevro·p atie in atto o progresse con esito irr.epar·abile; m& pur rido·tto il. n 11mero delle specie di cui stt1diar la patogenesi, i segni rivelatori, i sintomi 1

1

1

1

1

1

1

1

stabili, i distuirbi intercorrenti e i lo·r o f ait tori, ecc., sarehbe mol.to difficile far opera proficua i11 un unico istitu.t o· e anco·r a più conciliar neJ n11eld1eisimio l' op.era m1edica e l'educativ-a . Que sta rum. ric-hi1e d1e,rà solo in·s egnanti esperti ·m a pairticola·r e ambiente, specie .s e le anomaJie 1sa:ra:run.o a. p['levaJ~nza ,d'in1do1l,e, morale; talvolta nuo·oei:rà già solo il contatto. pirolung·ato t1·'a soggetti <l·e.lla. ct1i in1sufficienza vari fa.ttio r i pur saranno i1d1entici o affini. Vel'Tanmo1 f-0nida,t i più i1stituti rispondenti alle diverse esigenze m1ediche e pedago.g iche? For1nir à il Gov.ern.0 tutti i m.ezzi all'uopo necessarii? Vogliamo spierairlo. C'è una parte ad ogni m odo d eil. co•m pl.esso problema che, .almeno dal p1u nto di vista econo111i00, vien risolto co1npl etamente e a parer oostro1 felioemente: que1llo riguardante I.a siis temazi one di alunni colpiti da, lievi distwrbi psi·chi ci i11el1le così dette ·cl assi ·d iff·e renziali. L 'istitnzio.n e di qu1e..ste cla.s.si in ogni oo,m un"é .s'impo1n e : t rop pi sio n·o i fan,c.i11Jli incapaci d' ap1p ,reooere n.ell.a scuola p.rimaria c·o1n i metodi co,m uni i ,quali p·u.r nella vita fami.l ia..r.e non si d-imo:strano insufficienti e sono cor1 l 'età su·scettibili ·di migliorame·n .t o ifino a mettersi alla p·a.ri c.o•n i n o·r m a li. Lasciar questi soggetti senza co·l tura ed educazione, ch e pur potr·ebbe esserie 1proificuamemrt.e imp.aJiiita con. isp1ecirule meta.do, è gr.av.e ingi 11stizia ridondante1 p e1· buona parte a danno· della società, la qu.ale trov·erà più tardi in e·s·si 11na p•a.ssività e m olto. spesso, uill l)e 1 i co·lo. Il d ec1~e to st abilisce un. modo molto semplicie e1facile di pro v v.e1de1 :e i fo·n di all 'uop,o nece1ssari ·e incarica la Fa1coltà Medi,c a. di da,r e 1e n-0rn1·e dell'o·rgan1izz.azione; l'inc.a rico n-011 sai à cerio in1bara.z 'zante se si vo,r rà t.en.e.r conto di ciò ch·e si pratica in a1.cun,e istituzioni p·r ivate. G. 1\1. 1

1

1

1

1

1

1

1

Interessantissima pubblieazlone: Prof. dott. PAOLO STANGANELLI

della R. Università di Napoli

L'asma bronchiale nei moderni concetti

1

1

1

'Cn volun1e in·8 di pagg. rIII·lOO (N. 9 delle e Monografie ):Iedico·Cbirurgiche d'attualità). Coll~zion e del e Policlinico», nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 2. Pt-r gli abbonati al e P oliclini co>, sole L. 1O.7 5. Ioviare ' Tagli!i. postale al Cav. L'C IGI POZZI - Via Sistina, n. 1·1 Roma.

..


ft

\

1212

IL POLICLINICO

(ANNO

XXXI,

37]

FASC.

CENNI BIBLIOGRAFICI

zioni, termina11do con la cura delle complicazioni asettich·e delle lesio ni violente e dell' estraProf. L. DOMINICI. Piccola Cltirurg icl e Chiru1·zione déf corpi 1estranei. gia d 'urgenza. Casa Editiri.ce L. Pozzi, R oma La terza parte iè assegnata alla cura d·elle 1924. Prezzo L. 56. infezioni chirt1rg·i che, compresa 1a tU!l}errcol,osi ' In quest.o v olume, di circa 480 pag·ir1e, sono ed il tetano. esp1oste le regole ·p iù .pratiche che l'·esp1erienza _..\.ssume 1som·m .o valore lai ·quarta parte dove clinica additai al curante delle les io·n i ch·e inte- in 34 caipitoli è tra.cciata, con coim petienza, con :rieissa.n o1 la picc ola e media chirurgia e quelle eql1ilibrio, e ·CO·n ·chiara esposizione la tecnica c:he r iguardano. il vaBto campo d·ell 'urgenz.a . di alcune ·piccole ·Op1erazioni e dei socoo!1si di Un.a priefazione del p1•of. lU essan.dri, clinico w ·genza : cio1è di tutte quelle manualità c'h e chirurgico di Roma, illustra l 'importa..nza di più interessaino il pratico 1e l'esercente in centri questi due capitoli deJI,a ·chirurgia, che ·sono lontani 1da.g li istituti clinici ed ospedal.1eri. È sp·e sso trascurati nell'insegnaJmiento clinico, e qui massimamente che 1sono valorizza.ti e ben dichiara prezios a la misisio•n •e di questo ma- illustrati i caJ~isaldi .della moderna chirurgia nuale, in c11i .con esposizion·e chia1--a e precisa e ono p.opolal'izz:iti i inetodi dell.a scuola· cliè riassunto tutto qu.ello, che- è in.dilspensabile ni.ca di Rom:a. per la preparazione e la condotta di qnalunqu1e Que.st.o n1anuale è destinato ad ottenere i]. intervento di fronte alle lesioni traumatich1::, favore completo d·e lla classe m edica italiana e delle in.f ez.i oni ·Chirurgich·e, con. Ulrla ben comdi tutti coloro che in campa1g na .e lungi dai pendiata tecnica di alcune picco le op1erazioni g randi nosocomi d·ebbono a. d·omicilio porta.re e dei so·C·co11si d'rurgenza.. l'·ope1·a ·1oro di p.:r.onto socco.rso e di urgenza I.l 1a1voro del prof. Don1inici assum e im,p or- nelle famigli.e1 dei ma.J,ati: ed anzi tSi può affertanza per la chiarezza ·dell' esposizion.e, aiutata ma ee ·Ch·e ·ogni m re di·co pratico deve sentire iì molto• da 225 figl1re intercalate nel testo, ch e bisogno di leggere e co11snlta.re questo ma.n uale rendono più efficace la guida al sanitair io, che che i1on è altro eh.e I '•e stratto della quotidiana ha biso·g no di tenere· p1resente alla mente molti esperienza chiru1rgica. dati di tecnica operatt~a pel trattamento di Il volume, in veste editori ale e1egantissin1a, qu·este lesioni che c9munemente capitano 1sotto composto con caratteri nitidi e chiari, ha il lai 6Ua quotidiana osservazi,one. g rainde pregio ·di contenere figure bene interlVIa al,tro lato e dote precipua del ma11uale è calate e riprodotte con clichés molto lucidi che la sintesi dell•e mate.rie illustrate, poichè il colla·b orano alla imm·ediata interpie trazi.one de·i ·nominici con una più .concisa dizione mett e ~ processi operativi descritti. giorno t utti gli argom.enti ·p iù pratici senza Il manuaJe .c1e1l prt~o1f. Dominici, che è anche che il l ettore a:bbia1 a .risentire al·cuna stanchez · a.rtisticamente rileg·ato ini telai, ra,ppresenta za da ·queis ta espo·s izione dell~ 4 parti eh.e for- tino ·dei tanti gi.oi·e1li edito.r iali che l'appasrdan.o l ' essein za integrale del lavoro. &101n .ato .e costante oav. L ui•gi Pozzi ha saJ>'UÌo Nell1a prima 'Parte l '·~I\.. esp·one le condizioni emettere in questi ultimi anni a. vantaggio indisp·ensabili d' a·m biente, 1strumentario e m1ez- d·ella scienza medico-chirurgica italiana: e che zi ·au1SiliaJJi per un'operazione chirurgica tratrnercè la sua intemerata o·p era tipografico-editando d~i requi s iti delLeJ .came1"-e operatorie toriale 11a raggi·unto neJ, .b uo·n nome della staibili ed imp-vovvisate, degli strumenti e ma- i1o·s tra Nazione un beneficio culturale, che noi studiosi dobbiamo ap1prezzare ed incoraggiare teriali di m·edicatura, ·della lol'!o 1steirilizzaz.i one, di quella deJ.l'oip·eratorie ed aiutainti, p1rep·ara- per quella mi!ss1on1e scientifica che è sa-cr-0 pa zione· de·l malato· del'1'a1n estesra nelle sue varie trimonio die1g li intellettu.ali ed è dovere p·e r m'o dçtlità, e de11ie' cu.re post-opeI"atorie. color-0 ·che intendono dedica.r e la 1oro attività La seco nda parte tr.atta d ella cur1a delle le- e le loiro sa11e en·e rgie a pro' dell' umanità so f• sioni t r:a.umatich·e, comincia.n id o ·dalle a,l tera- fe1re1nte. Non ci stancheremo quindi di raccoim a.ndar.e ziorni oon tu·sive e ·dall1a ro·t tura 'd i tes·s1u ti ed vivan1.ente a tutti i medici italiani quest'ottimo organi, d~lle varie 1sp·e cte1 di f.erite, d·ellie ustiolavoro eh-e esce da ni, c.orngela.iz,i oni, ·e dei po·stumi dli. 1q ueste alte. una. ·delle sieuol e più rinomate d:Italia. ORESTE CIGNOZZI. razioni vio l e·n te: p1a1ss·a quindi ad espo1rtre i criteri della cura gene:ral e delle f.rattti.re 1sott.o-L. CASPER. H ct?ldbitch der Cystoscopie. 5a edi, zio,n e, Geo rg Thierne, I.eipzig, 1923. cutanee in modo incruento e poscia .cruento. L'i11ter~sse sempre rrescente che- ovunque la Seguita a pairlare diell·e frattur1e esposte, in n1odo sommario. ·p rofessione in edica dimostra per l'esnme cisto- sco1)ico , spiega con1e a cosi breve djstanza di Tratta quindi delle distorsioni e ·d el1,e ll1sisa1

1

'

I

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


(ANNO

XXXI , FASC. 37]

tempo dalla 4a si sia resa necessaria un a 5a edizi one di questo classico manuale del p rofessor Casper. Infatti il chirurgo generale e l'internista h ann o ap.p reso ad apprezzare 1 importa n za e l'utilità di questo metodo di esam e così sempli ce e così ricco di r isorse. Non solo n ei ri gu a~"'di della diagnostica, ma anch e corne • mezzo terap eutico il cistoscopio trova larghissin1a. ap~licazi one . J L'esam e l'adiol ogico dell e malattie delle vie l1rinarie è quello ch e in questi ultimi anni 11a fat~o i più importanti pro.gressi. E fra i diversi metodi di esame, speci almente la pielografia. Le sue i11dicazioni e controi11dicazioni. le interpretazioni dei quadri }Jielografici, le · co11clusioni che essa permette, formano la i:>arte più interessante fra quelle aggiunte a questa edizione. Oltre all e 170 figure in nero, adornano il volume 12 tavole a colori ad alcu11e delle qL1ali sono state agg·iu11te .nuove fig·11re di t1l cerazioni t11bercolari, doppio sbocco l1reterale, fistole, ecc. sono ratchiuse i11 piccolo v·olume la teenica e l'interpretazione del l'esame cistoscopico e del cateterismo t1reterale. L'A. 11a scritto ql1esto inant1al e coi dati della st1a es1)erienza personale. Questo è forse il i11igliore el-0gio del libro e l a cal1sa della incompletezza di cr11alcl1e clettaglio. 1

''i

1\11. A SCOLI.

Die Gor1.orrlioe des Mari.nes 1i1id seine /(omplicationen . Edizione Tive1duta , cu-

H.

wossIDLO.

rata e edita da Erich \Vos.sidlo. P.ag. XV-336, con 66 :figurB e 14 tavole a col ori. Thie1ne , L ipsia, 1923. Lire i t. · 39. •

1213

SEZIONE PRATICA

Erich.. ''' ossidlo ha curato co11 r>ietà filiaJ e t1na nu·ova edizi one del lavoro paterno, ce.reando però di con servair e l'antica fisionomia de] libro già tanto noto e oosì diffuso. Nat11ralm ente egli non ha p otuto esim·e.rsi dal corr edarie il manual.e di t11tti ql1ei ca pitoli che nella vecchia edizione non avevano potuto trovar post o perchè an·C·ora incerti e frammenta.ri. Co.si il libro mantiene ogni su·o caratteristico pre·g io e lie figure e le tavo le - non p 01c:he - agevola.no di m o,lto l a comp·rensione di m a lattie cosi frequenti e di .qu a.dri inorbosi oltremo·do interessan ti. Lo stile piano, la pra,t icità d ei consigli suggeri ti dall a vast a esperienza per sonale, la chi arezza delle i·m magini non di·sgiunta dalla m itezza del prezzo so110 tutti J)regi che invitano all ' acqui6to deJl' opera.

G. VERROTTI. L a si'{ìlide e le 1nalattie ve11eree, vol. II. (Si'{ìlid·e ereditaria e 1nalattie veneree ). Napoli, I d elson, 1924, pagg. xvri-404.. Lire 26.

A po~o più di t1n anno di dista11za dalla pubblicazione del 1° volume dì questo· t r attato viene · ora a lla luce la seconda part.e, che con1]Jrende la sifili de .er editaria € le inalattie veIJ eree. Potremmo limitarci a ripeteJ.·e quanto C' i oc~~r se di dire i n queste stesse colonne nel presentare ai lBttori dei «Policlinico» il 1° volume El segnalare ancl1e qui la comp:eta padron~111za che l'A. pos si~{ ~ della vasta mate ria e i· ordine, la cl1iarezza e la precisionB con cui sono svolti i varii, arg·omenti : cose ' tl1tte erte rendono questo compendio di sifilografia venereologia l1tilissimo non ai soli studen~i ed a i m.edici pratici in genere, ma agli stessi cultori della sp.ecinJità, i qu a li ' i troveran110 la profonda esperienza del ,.linico associata. a lla lucid ezza de11 'es1)osizione ch e P i1ropria ct i chi .11a idee ben c4iare n.ella materia di cui si occup~ e J11nga co11suett1din!e di inseg·nam.ento Alc11ni ca.p itali p eraltro meritano di ess·elle specialm ent e ii cordati. come qt1elli sulla si·f ilide ereditaria in g·en-ere e quel1t0 sl111a :sifìlicle eredital'ia cli II e I I I g·enerazione, nei quali l'A. r iassum e con la consueta chia1-..ezza. i risultati di ·osservazioni pro.p rie, pu bblicat e altrov·e p·er extenso, di grande impo l'tanz a. cli ni ca e teoretica. A11che questo seco11do vol"nme contiene qualcl1e buona tavola a colori e discrete figure in 11er o interc alate nel testo , oltre un copìoso indice .alfabeti co. Veste tipo.grafica decor ~sa ed ed]zione abbas ta11za corretta. I due ' 'olu.m i d el Verrotti, d.ensi di notizie r. di nomi, .e ciò malgrado spigliati i1ell a forn1a e di lettura agevole , costit11iscono il pri mo tratt ato i"ece.nt e e completo di venereologia e sifilografìa, degno di tia.J nome, che si sia pl1bblicato in Italia, e sara11no certamente accompagnati dall a fortl1na che meritano l e opere scritte con in.tPll etl o di amore. (l

1 •

1

' '·

MONTESANO.

1

E RMANNO ~l INGAZZl~I .

Interessante pubblicazione: Dott. F. TRAVAGLI degli Osperlali Civit'i di Genova

Lil moderna lottil contro le milliltlie sessnilli (con 15 figure interea lnte nel test o) prefazio ne del prof. A. Morselli. t;n volume in-8°. di pag!!. YIIT-112, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 O. P er i nostri ahhonati sol e L. 8.50. Inviare Vaglia postale al CaY. LUiar POZZI . 'Tia S? ·tina . n 14 - Roma.


I

1214

IL POLICLINICO

ICCBDEMIE. SOCIETA MEDICHE. CONGRESSI~ R..i\ccademia Medico-Chirurgica di Napoli. ::-Jedu,ta del 25 in aggio 1924.

Presidenza : prof. GAETANO .J APPELLI. S ttlle rneningiti otitiche .• 1

Prof. G1usEPP1<~ GR.IDENIGo. Riferisce sulla prognosi e sul trattamento della leptomeningite purulenta generalizzata di origine otitica special1nente in base a casi da lui di recente osservati. Stabili~e due _principali gruppi di tale gravissima complicazi<*ie ùelle otiti purl1lente a seconda delle vie di diffusione clella infezione dalle cav-ità tubo-timpaniche e mastoidee Hlle meningi. Nel primo gruppo la infezione si estende al cavo cra11ico dalla superficie superiore o posteriore della rocca petrosa; nel secondo gruppo si diffonde attraverso gli spazi labirintici. In questo secondo gruppo la prognosi è sempre molto più grave. I migliori risultati curativi si ottengo110 associanòo il trattamento chirurgico, diretto ad eliminare nel modo più precoce e completo il focolaio infettante dell'os.·o temporale, col trattamento generale cl1e si propone di aun1entare i poteri di resistenza ùell'orgao.1smo,,contro la ]nfezione: le ripetute puntl1re lombari associate o 11·0 ad iniezioni intrarac:bidee di electroargol, l'uso di autovaccini ottenuti coi. germi del punctatum, l'uso di stomosine Centanni, ecc. Insiste sulla nece::;sità di una diagnosi e di interventi precoci. Riferisce la storia di due importanti casi clinici e presenta un lJaziente guarito da una ' gravissima léJ)tomeningite generalizzata consecutt'a a cole .. teatoma dell'orecchio medio. .. aggio rli uno sturl.io anaton1u-radiografico sulle a.rter ie coronarie 1iell'u. 011io P nei ·n ia1nu1iferi.

Prof. Do~co !)ACE. - Riferisce i risultati di ricerche anatomiche . lllle coronarie da lui praticate su cuori di caYallo, pecora, capra e uomo. C-0me materiale d'iniezione opaco ai raggi X l'O. ba adoperato minio e gelatina, minio, olio e solfuro di carbonio, catbonato di piombo e olio, oppure solfato di bario, olio e inchiostro di China. . In. tervento 001iservativo in 1,n caso di sarcorna dell'estremo superiore dell'on1,ero. Estesa, resezione ed autotrapianto libero del veron.e.

Prof. LUIGI DE GAET\XO. - L'O. riferisce sopra un autotrapianto libero del perone per sostituire la metà di un omero . resecato per un sare-0ma parv]cellulare a !·apido decorso, eseg·uito su una ba1nbina di sette anni. .4 rtroplastioa i1i u1i caso cli se·r ram.ento d ella m.a n-<libola per antica anchilosi ossea.

Prof. LUIGI DE GAETANO. -- Si tratta di un rag3zzo di 8 anni che 11on poteYa più aprire la bocca percbè, in seguito ad l n })rocesso suppurativo di ambo le articolazioni temporo-mascellari, si e1·a stabilita una anchilosi. IAt ratliografia mostrò che in ( orrispondenza del

(ANNO

XXXI,

FASC.

37]

lato sinistro al posto dell'articolazione Yi era un blocco os::;eo abbastanza den~o e voluminoso. ~1en0 alterato era il l:1to destro, onde si decise rli interver1ire a sinistra salvo poi passare n destra se «~ ne fo:3~e stato bisogno. Presenta il ragazzo operato di :Lrtroplastica che ora apre Jarga111ente la bocca e mastica bene il cibo. Dalla radiografia f<'l tta dopo due mesi dalla operazivne, si r ileva ehe il posto OYe prima Yi era il blocco di sostanza ossea, ora è completamente sgombro e trasparente ai raggi Rontgen. A. CHISTONI.

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. P1·e idenza : Prof.

PA~1x1,

presidente •

T,a polip1iea varossistica.

G. - L'O. descrive una modificazione respiratoria, co11sistente nella improvvisa insorgen7.a di un rit1uo polipneico nella respirazione abituale. QueRta polipnea hn durata Yaria e cessa òeJ pari instantanen1nente, per clar lu ogo a l ritorno del respiro abituale. Gli atti respiratori che compongono questa 1iolipnea :l sal,·e hanno un.a durata e una ampiezza di circa :k'l metà delle respirazioni abituali. Questa polit)nea ~ · incontrn in soggetti che presentano gjà cronot1'opis1no ca rdia.co vositivo ed è da attribuir~i per divel'se ragioni a fatti vason1otori cerebrali, iu sor.~enti in1p1·ovvisamente per n1otivo psichico. GALLI

l\-uova tecnir'fl per la C'Olora:·ion,e de,qli strisci di san,gue, con, effettu lto1nano"·slcy-Giernsa.

U. - L'O. rende noto il · seguito delle ricerche che furono oggetto di una iSua prin1u co111u11icnzione alJa Societit :\Ied ica Chirurgica di Dologna nel noveu1bre 1919. Egli è ora riuscito a ottenere in modo costante colorazioni nguali in ogni particolare a quelle Romanowsky-Gien1sa e J\ilay-Grtinld-Giemsa evitando con1pletamente la mescolanza dell'eosina coll'azur e gli eosinati di azur: usando quindi solnzioni di fn cile J.ireparuzione e conservazione e taJi che non 11ossono dar luogo a precipitati. A. differen7.a dei comuni metodi di colorazione Romanowsky-Giemsa la nuoYa tecnica (breve azione successiva delle seguenti tre soluzio11i: 1° :\lay-Griinwald, oppure soluzione diluita di eosina in alcool metilico; 2° soluzione acquosa diluita di bleu-àzur; 3.0 soluzione acquosa diluitissi1na di eosina) non è influenzata dal numero degli elementi istologici esistenti nel preparato e dimostra in modo costante particolari c-he solo con difficoltà, e non sempre, i n1etodi usuali pongono i11 PYicleuza ..-'\.Itri vantaggi di ordine pratico con.sistono nella celerità del n1etodo che non richiede più di cinque minuti, fissazione compresa. e nell'uso di prodotti relatiyamente poco costosi. BIE<' FI

'"a

Su.l oorripo1·tamé1ito del. tessi1,to retiool!l/re nei process·i di riparazion,e di lesioni sperimenta.li.

UsuEr,r.. .1 F. - Studiando il comportamento del tessuto reticolare in ferite da taglio e da punta dei m11scoli scheletrici, 1lel fegato, del 11~iocardio e della n1ilza, I 'O. trova che solo nel fegn to il tessnto reti-

-


(ANNO XXXI,

FASC.

37]

colare partecipa alla formazione della cicatrice, trasformandosi in collageno ..i\.vendo cònstat.ato in tutti i casi la possibilità della trasformazione diretta delle fibre reticolari in fa.scetti coilageni, e la presenza costante di fibre reticolari conservate o neoforma te in rapporto con particolari elementi (cellule epatiche, fibre muscolari striate, elementi della 1>olpa splenica, elementi migra11ti di focolai suppura ti vi) deduce che le fibre reticolari debbono essere semplicemente 1ina modificazione della sostanza collagena e probabilmente rappresentano ciascuna un fascetto di fibrille collag~ne. mascherate e conglutinate da una sostanza 1)eci.ale. Sitlla recettivita della citte alle tnfe.z iorii.

Per dirimere la questjone tuttora controversa della pre::;enza e dell'ettìcaciH ùei poteri difensivi della cute, l'O. ha studiato comparativa·mente il comportame11to del complelll•'nto e del potere battericida nel siero di sangue ~ nella sierosità ricavata dallà npplicazione di un vescicante. Xella sierosità così ottenuta il valo1·e complementare è notevolmente pii1 basso (la frazione globulini ca e In frazione nlbuminoidea del com1)leu1ento sono riscontrabili nella sierosità da vescicante nelle stesse proporzio11i che nel siero di sangue; i costituenti chimici del Yescica.nte i1on modificano di per se stessi il valore complementare). Il potere battericida (per il b. an tllracis) della sierosità da vescicante è minore cli quello del siero di sangue dello stesso soggetto. "L 'O. )n base al riscontrato minore C. e potere battericida. della sierosità e.la vescicante (liquido pro,·eniente dagli interstizi dei tessuti, ma in .parte di natura flogistica) conclude che nella ente i germi t rovano un terreno di attecchi1uento pii1 faYore.Yole che non nel sangue. ..A.IEI.LO

G. -

'r·

A. CERESOLI.

R. Accademia di Medicina df Torino. Seduta dell'11 apt·i le 1924.

Presidente: Prof. C.

1215

SEZIONE PRATICA

NEGHO.

, ludi sperimentali stille radiazion'i secondat·ie.

P0Nz10 ha -sperimentato quali sieno gli effetti biologici delle varie radiazioni in rapporto alle variazioni di lunghezza tlell'onda. Le esperienze pratica te su culture batteriche confermano una spiccata radiosensibilità dei batteri alle radiazioni secondarie ed in pa1-ticolar modo alle radiazioni cn, ra tteristiche dei metalli a pe.so atomico superiore ad 80. Gli effetti distruttivi su culture di prodigioso, di coli, di b. del tifo, ecc., si manifestano nulli o scarsi per le radiazioni del Fe, Ca, Br, lVJd, netti invece quelli delle radiazioni secondarie di Ag, Sn, Bi, Ph. Irradiando uova di rana contemporaneamente con l'irradiazione primaria e con quella emanata da nn radiatore secondario di Ag, Sb, Pb, l'evoluzione delJ'en1brione appnrye varian1ente compromessa e-on un massimo effetto distruttivo sulle uova sottoposte a radiazione secondaria di 1netallo a maggior peso a ton1ico. Solamente una più esatta conoscenza delle proprietà fi sico-chimiche delle varie radiazioni poste all'estremo della -scala spettrale e dell'intima natu-

ra dei fenomeni endocellulari polrà razionalmente indirizzare la terapia radio-roentgen Yerso un trattamento adeguato ed efficace delle molter>lici affezioni patologiche. CAMERA. - F;opra una particolare deforni·i tà del-· l 'estremità supfjrlore del femore in, lu ssazione con.yenita d ell'a'nca, ca,11sa di irridttcibilità, e suo tratta.mento operatorio. - 1/0. presenta il suo caso,

iutratte11endosi :-.p(•cialmente sui particolari della operazione. DIENA. - Su di u1i nitovo dispositivo per la 'Vi 1

sione triicro.<;copica 1n campo oscuro. :\IABCHi s ro. - I "e acq1te solforose e l'insulina nella cura d el diab t li .

S11.l meoaanisnzo d'azione dell' i1isuli11a.

VIALE, in .seg;uito a numerose esperienze, concll1de: L'inst1lina in vitro non modifica i1è il potere riduttore, nè quello di rotazione, nè la conduttività elettrica, n~ la e<>ncentrazione molecolare, nè la concentrazione idrogenionica, nè l'indice di rifrazione e di rotazione del glucosio. Non è confermata la trasformazione del glucosio o. e ~ in glucosio y sotto l'azione clell1usulina da altri ::i1nme:-;sa. I/insulina non agisce sulla scissione glicolitica dei saccaromiceti. La glicolisi ò.el sangue normale Yiene accelerata pochissimo dall'insulina , nè l'insu lina agisce sopra la glicolisi del sangue diabetico. r.,a glicolisi del sangue ef.5trn tto da un animale ir>oglicemico in ~eguito ad iniezioni di insulina decorre come nel sangue di un animale normale. 1~ed·uta

del 2 11naggio 1924.

Presidente: Prof. G.

,~IC.\RELLI.

l:;ui riflessi dei topi sianiesi con nervi artificialm,e1it<1 itniti. ~10RPURGo,

continuando le su~ esperienze su topi uniti iu parabiosi, occupandosi ora dei fenomeni di rigenerazione nei nervi tagliati e rlu11iti scambiando i monconi fra i due animali, viene alla conclusione che <.iopo la rigenerazione d1 un nervo mjsto gli archi diasta!tici per i illversi ritlessi vanno via via ricostituendosi ·econdo ·un ordine che nel cnso studiato va dalla porzione caudale del inidollo sin · verso la porzio11c c~falica e che da ulti1no si ristabilisco110 le conne~sioni anche sulla zona sensoriale. Oltre a ciò l'O. dimostra che al taglio di un nervo inisto segue una interruzione delle connessioni nervose nei centri, la quale lenta1nente viene a i10co a poco riparaL.'l. U lteriori ricerclie sulla durezza ca rtilag'itz<-:a del s·i filoma iniziale.

ll1zzoZERo, ritorna ndo su questo argomento. conclude che la particolare consistenza del si.filoma iniziale, in genere. è doYuta alla cou1pattezza dell'infiltrato, alla a ~senzn di colliquazione. alla fittezza, estensione ed intep:rità del reticolo e ch e la particolare durezza carti laginea dei sitì lowi della regione df\l solco dipende dalla struttura c:ornpatta del derma che oppon<.> una forte resistenza a 1 tessuto di g·ranulazione interposto ed all'essudato. PIETRO SISTO .


1216

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI,

FASC.

37]

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO . •

Il trattamento di un'albuminuria impreveduta. Accad-e norl: di rado che, in seguito ad un

CASISTICA E TERAPIA. La tubercolosi renale. I~a

sintomatologia è così netta che quals.iasi medico d·e ve far diagi1osi di tubercolosi renale e.on i segni ' clini.ci: tn se c001do temp.o) la cistoscopia ne. d ~i la. conf enna, ed il cateterismo degli llreteri ne stabilisce la localizzazione. Quali so110 i segni clinici? - ~i\.nzitutto c'è 1:iuria: le orine sono torbide, scolorate, co.m,.~ se \ 7 i si fossero versate delle gocce di latte. C'è ino~tre. cis1.i te spontanea e doloro sa, con tendenza ad aggTaV~lìSi progressivamente. Anch·e se !\individuo è grasso. e non c'è forte de1)erinie11to dello stato .generale, in presenza di piuria con orinie J1attigino\S·e, con pollachiur. j a di11rna e 11otturna, con dolore all a fir1e àell.a tr1inzione, bi deve ]Jensare ad una tl>c. renaJe: 1si troverà n.el 90 p.er cento dei casi. E s 1 troverii anchè $e la storia de.Ila cis.t ite, con • o senza ~matnrj ::i, con o s.enza !'emissioni è ~t 0ria cl i mc1lattia cronica che dura da 10, ~,) ann1.• La diagnosi è facilitata dalla constatazione di altre lesioni tubercolari in atto ·O pT!egresS·b ·db.1la l'jcerca del bacillo di J{och nelle crine e dalla inoculazione delle cavie: però la mancanza di bacilli 11on deve scartare ]a diagnosi ed il medico deve senza ii1du.gio proporre cistoscopia e cateterismo degli ureterj . - Basta constatare in vescica delle ulcerazioni t11bercolari per concludere che al diso1::.r<i vi è un rene malato, specialmente se Je ulcerazioni s.o no da vicinanza de,llo 'sbocco ureterale: anzi · questo segno è un primo orient an1ento sulla sede. COU1 11 c.ateteriSIIDo uJ11eteral·e si d·eve 1sopratutto constatare t1na be11 netta differenza funzio·n ale de·i dt1;e reni, titolan,do l 'u.r ea nelle due quantità di orine raccolte : il rene malato di tbc. è quello che ne elimina molto di meno, anche s.e manca il bacillo di Koch , anche se 31 bacillo si trovi ·Solo nell'orina che viene dal1'altiro u.:r.eterei, ed .anche se, pur non tr:ova.nd osi nei campioni ottenuti con il cateterismo di amb edu·e i renti, pur tuttavia. si trova nelJ '.o.r in a V1eiscicale. In1:qualsiElisi di questi 1casi .ffi asip'o·r li senz' aJ,tro quel rene che pr1e1s1enta un.ai ne.t ta. mino·razione. funzionale rispetto all'altro. (Legl1eu. Journal des Praticiens, n. 8, 1924). 1

\

..

PERSIA.

esame di urina fatto casualmente si venga a scoprire un'albuminuria, che non aveva dato origine ad alcun sintoma. N. Fiessinger (J ournal des praticietis, 16 febbr. 1924) dà le linee per il trattamento di tali for1ne. Anzitutto, per quanto riguarda il regime, l'A. distingue dallé albuminuri e in cui si devono usare delle restrizioni, le forme iri e ui l' a limentaziorie può essere nor1niale. Appartengo110 a queste le albumin~rie ortostatiche, in ct1i le condizioni dello stato generale, specialmente la clorosi, !)rendono il sopravvento; in confronto di una l)iccola l esione r enale, si 11a una grande ipotensione arteriosa. Se i inettono questi malati ad un regime latteo e decloruralo, si vede sparire l app etito, peggiorare lo stato generale e n1agari svilup parsi dei segni di tubercolosi :p olmona,ne. Inv.ece jn qu eis ti individt1i .o ccorre una dieta norrr1 a le ..i\.nalogan1ente si proçederà in qu esti casi ir1 cni s i 11anno d elle albuminurie considerevoli, 2-3/1000, senza ritenzione nè di cloruri, IlJè di az-0to. Si tratta di veri u.rinatori di alburnina che fanno, l ' effietto di a vel'P, ' il filt-Po .r enale bt1cato. Soltanto si cercherà di evitare p1er q11 esti indivtdui, urn regime: ricco di p·t1ri·n e, ·r.he irriterebtb·e inutilmente il r•e ne. Le albumin11rie da mettersi a regime sono invece quell e in cui si ha i'itenzione. Il regime declorurato (carneo, veg·etariano, Jat~eo ) , va riservato ai soli clor11remici, malati che tend ono all e i11filtrazio11i edematose .. Per gli altri albuminurici sarebbe la nnoso; potrà solo utilizzarsi temp 01raneam·e,n te come regime a.n oressico, neg li individt1i bulimiGi e golosi. Negli azoite111i.ci (con 0 ltre gr. 0,5-1 di UJ"ea nel sa.ngu.e) si da1~anno po.che 0 1 punite p1rotein·e. Il latte può tollerarsi in ragion.e del grande conten11to di acqua. Se l'11rea è di 2-3 grammi 1)er litro, si imporrà una dieta idrica e zuccherata con legumi erbacei , burro e frutta zuccher•inie. S·e l 'urea è di 1 grammo o m en1<> si darà lln r·egime ipoazotato; patate, carote, fagj olini, bt1rro , un litro di latte, mele e fr11tta Zllccherine, i1onchè 50-100 grammi di carne che si sopprime in certi giorni; un giorno la settimana si })UÒ fare dieta stretta con ~oli due litri di latte. Occorre però non stancare il malato e variare spesso il regime, concedenid o talvolta delJ,e infrazioni, mag.ari co.r.:re•t te da brevi diete. Negli ipertési senza notevole ritenzi·OJ1e è :Sop.ratutto nec:eseB.trio evitare le · ' ' . gran.di quantità di liqui·di e le. alimem.tazi1oni rie-che di proteine e di 1sali, alternan,do i perio- di C·ODI po•C'o liq11ido e p.oca carne con altri 1

1

1

1

1

1


' •

(.4 NNO XXXI, F ASC 37]

1217

SEZIONE PRATICA

meno severi, corr€tti dia un gior110 alla setti-· mana di · dieta idrocairbonata. Non esisto.n o medicamenti contro l,alh1111-Ìinuria. Il cloruro di calcio dà talvolta eccellenti risultati nelle nefrite cloruremicl1e, ma è difficile farlo sopportare a lungo. Si dà in quantità di 6-11 grammi nelle 24 ore, continuando pe1r 4 gio·r ni e· sospend·endo1 p1er 10. I sali di pota.ssi10 · s,o.n o da tem,po coll1isigliati come dilllI':etici; nelle nerf riti azio·t em,i che è sempre utile la teobròm,i na.} ev·entualmente as·sociata con la 1scilla. Nelle albUllllinur1e ortostatiche delle gio, aJ11ette fa bene ll!Ila. cura di ferrugin1osi. Talvo,l ta se l'alb·u min.u 11.·ia esi.ste da. sola senza alc1111 sintomai asso,ciato1, si potranno avere va.ntag·gi oon un trattamento cligestivo (acq11e ailcaline solfata,te, op.pur'e polveri bismuto-rruagnesiache con ,o senza dr0&i n1inime di bellado·n na). Per quanto iiguarda il regime generale di ·vita, occorrerà giudicare caso per caso, evitando una eccessiva severità e tenendo presente ch·e l'albuminurico diventa faci ln1ente un ansioso. Certe alb11minurie scoperte per· caso non sono del resto incompatibili con una 'rita normale, un regime normale, tln'attività n c,rmale, ma si d·evono sorvegliare sia dal p11nto di vista clinico che chimico, in nlodo da scoprire a tempo llna possibiJ e ritenzione. 1

'

fil.

11e sia unilaterale. Ana~oga li11ea di condotta si seguirà nelle forme subacute. 2) Nelle for·me cron.ic lie. - Quando n·on vi sia stasi urinaria occorrerà trattare Je vje 11rit: :iri e e quelle digerenti. Per queste si combo t:.erà la ( ostipazion e co11 un regime adatto (spesso è utile la soppressione del latte e delle ltova) con l' t1so prolungato di olio di ricin·o (5 gramn1i a l mattino), di olio di paraffina, . di inassaggio addominale, di piccç>li clisteri ·evacuatori. Sarà necessario controllare ai raggi X il ris11ltato di tale trattamer1to. Se non si ottiene alc11n risultato con tale terapia sufficientemente prolungata, il carattere s·erio e ripetuto degli accidenti reno-·vescicali -ouò condurre a d.iscutere la 11ecessità di un intervento operatorio (enteroanastomosi o colopessia), che in alcuni casi dell'A. ha dato ottimi risultati. Il· trattamento urinario oonsisterià in tisa ne diuretiche, ir1 antisettici urinarii a cui si })Ot ran n o aggi1111gere la vaccinoter apia e le layat11r·e della vescica e del bacinetto. Q11 ando vi sia 11na causa che m antiene la stasi lll'inaria, .occorrerà anzitutto fare sparir e tale causa, senza di che tutte le cure sar anno inutili. Ancl1 e in tal caso però non si dovrà trascurare il tratt a1nento delle vie digerenti n el modo anzidetto, poichè occorre tener presente che è ap punto in esse che si coltivano

la maggior parte dei micr-0·b i che vengono poi ad infettare reni, 11reteri e vescica. fil.

La cura delle infezioni colibacillari reno-vescicali. J. François (L e Scalpel, 19 gennaio 1924) fa

ti1evare che le colibacillurie possono essere sostenute da due principali ordini di cause, la stasi urina1ia e la stasi cecale. Occorre, per diagnosticare la prima, ricercare gli eventuali calcoli reno-uretero-vescicali, l'idronefrosi, la ipertrofia d·ella prostata, il diverticolo vescicale, gli stringimenti uretrali. I.a stasi cecale si ricerca con l'esame r a diologico della traversata digestiva di un pasto ooaco; l,A. 11 a osserv.a to, in parecchi .c asi cii coliibacillu:ria co1n cistite, dei ritardi di evacuazione del cieco C'he r·aggiungono 70-75 ore. 'fenuti presenti tali concetti, l'A. consiglia le seguenti direttive terapeutiche : 1) Nelle forme acute. - Combattere la fepbre ed i fenomeni g·enerali con i bagni tiepidi o freddi, l'infezione con l'urotropina e derivati, la costi1Jazione con i p11rganti leggeri. In casi di ritenzione di urina purulenta nella vescica o nel r en e, potrà ·essere indicato un catetere a permanenza nel1a vescica o nel bacinetto. Nei casi rarissimi di infezione prof-0nda a carattere setticemico, si IJotrà proced·ere ad 11na nefro- o 11efr ecton1ia solo q11 ando la lesio-

Le indicazioni e i rischi della prostatectomia. La prostatectomia isopra:pubica, introdotta in chirurgia nel 1903, ha fatto ,c adere in disuso il cateteriismo, che u11 tem po rapp resentava l'unico traittamento pei p·rostatici con ritenzione • urinaria. I per.fezio11amenti della. tecnica hanno abbassato la mortalità dei p.r ostatectomizzati a circa il 6 %. Una qu·estione deli·c ata per il medico· pratico è que·l la di sta1bilire quando è giunto il mome,I1Jto1 in C'ui il pr10,s tatic.o deve .esser.e a.ffidato al chirur go. Secondo· K. lYI. Walker (The Practitioner, n. 671, may 1924), un buotI1 criterio può a tal proposito esser costituito, più che dal voluJDe raggiunto dalla pro:stata, dallo studio del residu,o urinario .c he r e1s ta. in vescica dopo la minzio·n·e, ca.J.colan do corn,e limite, al di là del quale dev·e esser fatta l'op.erazioil1e, la. quantità di 2 once (gr. 60). .t\.ltro argomento a favore dell'intervento può esser rapp·resentato dalla pollaabiu.ria, diurna fl n·ottµrr:ia, che rende 'di.sa.g,e vole la vita al !)arz iente. Tra Le ca n se di m.o,rt.e che posso·n.o 1seg11ire a1lla prost at ectomia si trova.n o in p.rim·o luo·go, 1

1

1

1


I

(

1218

CL POLICLINICO

,

in ordine d ' importanza decrescente, l't1remia, l ' e.r norragia, l o shock, la sepsi. i\tieno frequen ti le complican.ze caI'di·o-vascolari, quelle pol1no11ari, la pielite .e 1.a pielo-nefrite, l'astenia, gl i embolismi. Onde prevenire tali complicazioni, oltre a ll o studio p,ret1i·m ina1'e ·accurato del.la funzionalit à renale e dello istato generale del pazi,ente, converrà spie sso atten ersi al metodo operativo in due tempi, fa cendo preceder.e per un period o più o meno llmgo la cistoton1ia e il drenaggio sopraipuibioo all'enn cleaziooe d·e lla prostata. dando così la possibilità al iene di riacquistare la sua integrità, dopo j} d a nno cau satogli dalla pressione r etrogra1da fìn10 allora subita. 1\1. FABERT. 1

(ANNO

L'aumento del diabete negli Stati Uniti d'America. In ise,n o ·a ll' . L\.sso . ciaz.ione Medi.c a ·_t\.merica11.a s i è svolto 1111 ampio ·dibattito sul dia1bete. ErJlJeson e L arimore rilerva.no che neJ 188<3 le m 'o1r ii d a. diabete furo•n o 2.8 %o; ne l 1893 el'ano giunte a. 16.1 %0 , il ch e costitt1jsce 11n incremento d el 500 %; nel 1923 tocca.i·o,n o 21~ %0, il che porta l 'aumento aJla forn1idabil e praporzione d.el 900 %. Quieste cifr.c pongono il diabete tr.a l·e ma.la t.r tie ·d i maggi-ore attu aldtà e di crescente interesse. Risulta che l a frequenza del diab ete va c1eseendo an1C'h e tra le dorune. Joolin .d,ocumentò la g.rainde frequenza della malattia tria gli ·eib rei, nei qu1ali .essa è oorrelativa aid altr.e .n 1alattie .d a rallentato .ricambio, quali l 'obesità: 1'84 % .d.eigJ,i ebr'ei dt1rante l 'ultimio· p1eriodo della1 vita div.engono obesi. A N·ew Yo·r R i tre decimi ·dJella popo11azione sono fornnati 1da e b:ne·i , il -che s·p iega l 'imp1re:ssio11ante frequeil!Za. del dia;bete. Nella discnss io·n e g·l i o.ratori furono concordi nieill' attrilbuir.e .quest,o fio,rte iilJCr.eme.n to deJ diabéte .a lla vita lu1s suosa, all'alin1'e.n tazione tvoppo co1peiosa e ricca di zuccherini, alla 1sca.:risità di esercizio fisico; qualche o.r atore invocò a1l!che la vita i n.temsa. La glicofilia d1ella .p 0 p o•l azione noir·d-am.ericaina è atte.stata daJl.e statisti.che: il. con.sun10 in edi10 di zu,cchero· iisult.a di 3'5 lib1b.r e l'anno; n.el N e,w H aim pshir.e raggiunge 103 libbre. Il do tt . Kilgore dette una dimost:naz.ion•e 1b.r il lante a.egli- stretti rapporti che inter:oedono fra diabete e vita co·m oda: alcune carte topografiche, sulle quali ·eran·o ista.t e 1segnate la frequenza ,del. diabete e la freqttenza deJle famigli1e pr-OfP.rietarie di a1ttomi0bili, m·ostra vano 1a ooinic1d·eiP...za e la sovrap1)osizionie dei dt1e dati. 1

FASC.

37]

Una p,rova in diretta dello stesso assun.t o è data da quanto s'è veri1ficato i·n Geirmania, dove c·ol pPog·r.e·dire delle restrizio.n i alimentari <.l t1ra.n te la gu.err.a andò ridl1cen°dosi notevol1ne11te il n11mero dei caisi di diatbete, mentre i11olti casi guattscono, com,e ebbe a rilevare pe.r primo· von1 No1orden. R. B . 1

POSTA DEGLI ABBONATI. · 1,occ lii per ?n ed;ci n.elle Colonie. -

All ' abb.

11. 9700-1: Per le informazioni C'h e desidera può rivolgiersi al Commissariato dell' Emigrazione co11 sede in Roma, via Boncorn1Jagr1i. a. a. 'l\1 edici di bord-0 . -

EPIDEMIOLOGIA.

XXXI,

Al dott. L. S. da R. :

P er imbarcare come medico di bordo è prescritta in ogni caso l' a uto·rizzazione ~1inisteriale in seguito ad esa111e. M. C. Dii e dici cotn.dotti f er1·oviari. rb oniato n. 5989-1 :

Dott. G. Z., ab-

Il concorso per le con(lotte ferro·v iairie non è stato bandito, nè si sa quando e se sarà bana. a. dito.

VARIA _

1

1

0

1

1

1

1

1

1

La sensibilità meteorica. I.:inft11enza che l'ambiente eisterno esercita sull'individuo costituisce uno dei fenon1.eni generali più noti. Così gli esseri planctonici s11biscono indubbiam ente l ' az,i one del mezzo in cui viiv:ono, ed i J.o.vo spostamie nti, le migrazio11i, la m,01rfolo·g ia stessa vengono grandemente influenzati dal va.rio g.r.a.do di co·n centr·azione dei sali, dalla ·carica el ettrica, dalla 111minosità, ecc. Non altrimenti l l1omo risent.e le va1riazion·i d el m1ezzo in c11i è imme11so ·e l e vicissitudini atm.osferich e ag·iscono su di lui, turba.n do, favoren.d.o o comunql1e m.o difìoanddne le fu11zio1n i. L.e stesse mod:i·f ica,z.io·ni at111osferiche regolari e c:icliche danno luogo a disturbi, a crisi stagionali, analoghe a quelle determinate dal cambiam1enito di clLlTI•a. Anche nelle variazioni nictemie rali , l ' alternanza deila lu·ce e dell'oscurità i)rovoca variazioni n e1la ,cen,este.si dive•r se seco n.d,o gli individui, che ·possono in part.e attribt1irsi a fotota ttismi. Nota ed evid,ente è I a .. zione della temp,erat.ura: come di tutti gli altri fattori che costitt1iscono il clima; in questo però l 'azione si esplica in mo1do costante, var ia n.d o da luogo a I11ogo, m·e11tr"e la sensibilità meteo.rica è in clip.e'I"ldenza delle oscj]Jazioni P'if1 o meno brusche ché si hanno nelle con.dizioni at.mosf.eriche , n,eJlo ·stesso luogo. • 0

1

1

1

1

..

• \


(ANNO XXXI, FASC. 37]

L'rumidità atmosfertica, q1ua11d.01 è ei.eva~.a,, agisce sp·ecialm.ente esagera.ndo g1i effetti della ternp1eratura, rend1end-0 cioè più pen,oso il caldo ,e m,eno sopporta.bile il freddo. Essa av.rebbe ino.Jtre notev.o·le importanz.a perr lo sviluppo di malaittie infettiv,e, di cui faciliter.e bbe la diffusio·n e, in .q uanto che i germi difficilmente rimangon.o vivi nell.e polv1e1ri seicch·e, rnie ntre restano pienamente virulenti quan.do so.n o so·sp·e si. nelle go.ccioline di dimensioni infin]tesimali C'he rappresentano lo stato. vescico1ar.e in cui si trova il vapor acq11-e10 neJl'atmo·sfera. All'umidità sono da attrib11i1'<>i i dolori che ris.enton101 glt indivi.dui a i ·CD.lli e.di all,e ci.ca.trici, ciò che si att1 ibuisc.e alla igroJs'co,p·icità di qu·eisti ' . tessuti che d.ann,o al loro· p·o rtat.o•r :e la ql1alità di igrometro .ambul,ainte. , Indubbia è pu·r e l'az.io11e del viein to, sp.eci~l­ mente ·quando è Siecco, cpè in tal caSio d.etermina un·o speciale 1stato di secchezza della cute ' eh.e si ripercu-0·t e su tutto l' 01rga1nism1 0, da.ndo l.ll1 sie11so dj irritabilità g.en.erale. l\Ieno n.ota è l'influenza del.la ,e lettricità, an. che perchè le variazioni di essa non so no .qu.as1 mai molto no tevoli. Possono pe.rò ·C itarsi J.e osservazioni fatte in una colonia ru e,p ile.ttic;i da G. l\.foham·ed, il qua1e· ha nota•to una eisa,tta corrispond.enza fra l "elet.tricità atn1osferi0a e gli a·c cessi, essendo qti.esti L}i1ì frequenti nelle stagio,n i con elevato potenziale, corm.e la prim,avera e l'autunno'. Effetti ril evanti si osserva.n o in luoghi do·v·e il po.tenz.iale el.ettrico € in certi tempi .p1a1rtico1 armente ·e'1evaito·. Tale è il caso p.e r Ar.eiq1tip:a, iJnpoirtante · città del Perù cl1e tr:ov:arsi a 2.5100 m •e1tri sul liv·e1lo del mare alle fatde del vulc:an.o l\1istì, alto, circa 6.000 metri. In quella •Città, la, c.ar1ca elettrica. dell' atmo1sfe, ra in certi gi-01rni è tale ch1e nel mettersi le mutaiilde di l a na o nel ,p.e ttinarsi sii sprigionanò delle scin,tille. È in tali giorni che si verifica in g.r a.11 parte d egli abitanti uno stato caratte1ri.s.tic10•, che <ial n-0m1e dato alle C·ondizioni del tem.p o·, prende il nomre di (( nevada )) . Essa si manifest,a in mo·lt.i in.div.id11i co·n una sensazjone :di p.eisain.t ezza gen·eraJe, di ina.t titudine al lavo.r o, .con l1no 1stato di irritalibità, di litigio;sità; altri sono presi d.a id1e1e funebri, piangono', pecnsa110 a.I suJ.ci·dio, altri invec,e div.enitano teneri ·ed a.ffett11osj. In .q11alcun·o Sii ha una reaz.ione ottimista, ch·e s.i manifesta co,n una grand1e allegria, con uno sfreniato· desi'dierio di divertim1enti; po chissimi son.o quelli eh.e non ·r isentono alic un effetto. Un fatto istrano. è che i n·u ovi arrivati ed i paesani do p·o lunghe aissenze, non sono attaccati dal malie, se n,on dopo un p erio1do d.i aJm.eno due anni. Ciò c ontrasta con le n.ost.re id·ee sulla a.cclima:taiii-0n·e, 0

1

1

1

1

1

1

1

1219

SEZIONE PRATICA

1

ma ·corrisponde a q11anto si osserva da noi pe.r lo scivo cco il quale, co.m .e il fohn de·i paesi alpi.n i, ha pune· notevole influenza sull'organJ1sm10, dete.: rmina.ndo spossate.z za: irrita.b ilità, .c efaJ,ea. ·Con il fohn , che si accon·Ypagnu a secche.zz,a d.ell' a·r ia, S'i h.anno di solito a n.che ar. rossam,ento e br11cio·r·e d elle cong:i1Jntive; lo scirocco1, e;he è gieneralme.n te assai 11.1n ido , p;rovoca una magg·iore derpression·e fisica e l'.l1S i·Chica.. P·o·co evidente è l ' azion.e della de1)ressione 'b.àromietrica., .c he no1n su.b~sce mai osaillaiiioni m ·olto p101t1e~oli e ch·e p.r qvoch erebbe sp.eciaJmente disturbi vaso-mq.tori. Qu.ell'insiem,e di d'istu;rbi che va .sotto il nome di n,evrosi b'aro , ' 'metrica e che pllò tra1du,nsi in una v·era n.e:urosii d'ango1scd.a., è. ·d·a attri.b11irsi ·più che a. sole oscillazii·o1n i di pressione, al compLeisso delle ' variazioni dei faitto·ri meteo1rici, quali si osser' di tem,p1es:te, temp1oraùi , g.r.a nva.n oi in occas.ione di maree, ecc. Jt q·u esta la vera ciclonop a.t.ia, che si ma.nifieista talv.olta. con an:tictip.o a.n che di 11n p a.io1 di gio.r ni sull a com.p1a1rs.a d.e1 fen1o·m1e:c.o cosmico,. L'infiuenz.a dei fattori me.t èo·rici può . rifl.ettersi anche s11lla p r o,d,uzio·n e tntell ettu,ale, com.e aoca,de p1er e1se1n1pio fra gli s·critto1ri a H. F. A1niel, . in .c11.i sono .evidenti delle note ciclotimiche. Nel su-0 « J ourn.al in,time » di .fatto, sono fvequ.enti gli accenni allo stato meteocr'ico e, cor.r'iisp olllJdeinterrn.ente, si ·01s1serv.ano v,ariazioni nello stile 'e nell'andamento de.i pensi1eri. 1

1

1

1

1

1

1

I disturbi dii O•rigine. m .eteorica si es•p 1ican.o a · p revalenza. sul sistema. vago-!simpattoo, ed hanno m.anifestazion.i dive,rse secondo· le pire, dis1}0,siz.io1n i ir1,di vi duali. Esiston.o in·dubbiam e·n te m.eccanism.i regolaJ,ori, per .cui gli e.ff.etti delle 01scilla.z1io·n i meteo1·iche siono compensatj dai pote-ri di r iserva dell'org·anisn10. Talj pot e1r i !sono scarsi. in in ruvi.d11i a costituzione la:bile, con stato tim.ico, miastenia, iip·o plasia surrenale, n·eg1i i:i;ista.btli psic:h ici che risultax10 q11indi più sensibili ai fattor i m·ete 01rici. La sieniS!ibilità meteorica a.p pa.r e ·dun :qu.e. legata. ad u:nia ,deviaziolilie dalla n,orma.lità, deviazione ch·e 1}erò dob1biamro ritene.rre ab·b a.stanza frequ,entei e ·Ch·e del resto troviam.o spic:cata anche ùl1egli anim al.i. s ·arebib ·e op·p ortuno cl1·e le noistTe nozioni in p1ro·p osito, tutto.r a vaghe ed imp·r ecise, ve-nilsse·r o1 .a p1p,r ofonldite1 ooni uno, studio Siisitemati•co ,e .c.orp.pleto•, .che .abibnacCdasse il pvolb'11ema. .da tutti i J.ati e ge·t.tas.s.e •qualcih e luoe su 1questo ·camp'O· scarlS·am.ente n io to. 1

1

1

A. FILIPPINI.

\


1220

IL POLICLl NICO

[ANNO

XXXI ,

F ASC.

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. •

Il termine per la revisione degli organici è prorogato al 31 dicembre 1924. Il D. L . 8 a gosto 1924, n. 1287, J)llb1blicato n1e1l1.a Ga:~etta Uffi ciale d el 29 agost·o, n. 203, cli'.SlJOn·e testualmein te oosl: « Il te1mine di cui alla :secon.da parte d ell' a,r t. 2 d el R. D. 24 sette111bre 1192'3, n. 2073, è p·r or.ogato a l 31 di.cembr,e 192'4. I l pret.Sente 1d ecr1e.to an1drà in vig·or.e da·l la sua p u:bblicaz.one e sairà 1p.T!esentato al Pa.r lamento· p e•r es.sere convertito in legge». È utile p1r·ecisa r e. L ' art . 2 del decreto 2i settembr e 1923 stabiliv a - priù ·e\Satta.m 1en1t.e ipi-·o·ro•g.a.v a - dt1 e termini .agli effetti della revisio1n 1e cl1e1gli o.r g•anici e d elle drspense d el personale d egli e1TIJti locali : l 'uno p1e1r l e amrni:n iJstrazio.n i ·d.eg·li enti, in r elazi1011Je ag·li airticoli 1 e 2 comma p1 1imo e seco·n d·o del R . D . 27 rnaggio 1923 e J'altiro p er i Pre~etti, i·n relazio.ille al t eirzo c.omma d ell 'ari. 2 dello stesso dec.T.eto, per l 'eser cizio d el IJOt ere cli sostrituzion.e •SP g·li enrti locali a.v essero 0111es:~o· di pr:o .vvedere ·O av.essero pr:ovvedt1to n.on ad e,g·11,atam r.n te. Il dec'Yleto 8 ago.sto 1924 pro r o1g a sino ,a ] 31 dicembre s oltan to i l potere ibei Prefetti, che era a.p,pL1!11Jto stalJilito n.ella seco·n da pairte d ell'articoLo 2 cletl .ct e·cret,o i 24· seittemlbre 1923. Riman·e altresì fc.rma la scadenza del te.imi' IJ.ie, già V•erifi•c a.t a:Si. rll ·felbbiraio· 1924, •p er l 'esercti.zio del JJ1ote1o;e da parte de.g li 1enti 1oc·ali. L a questione della ciornpetenzai p.er i rimedi giuriçlici. no1n è stata., pt1rt·r oppo, ri:solt1ta Je1g is lati va m ent.e. Biso1g·n.a, quindi, a.tteITTJersi alle clelu cidaZiion i e a ll1e racco:mandazioini clie abbiamo s.egna1ate a11ch,e e.on lai nota p1t1bblicata n el nu.m1e1 ~0 p•rece.dente fra l•e « questioni pratich e » . 1

1

1

1

QUESTIONI

PRATICHE.

LXIII. - Emcacia dei verbali e delle attestazioni comunali. I verbal i d·e1lle adtmanze d.ei C.o.n sigli comuna.li e ·delle Giunte munici1Jali fann10 pien.a fed·e del loro conte·n uto·, qualor•a si riferiisca·n o a delib1eiraz.t oni valide ·p1er la. Lorio· .esse.mia e la loro fo,r m a; ma. no.n J>UÒ am1i1ettersi taJ e ·p ·r in• cipio qua11do l a rornpet.ente autorità (1Jrefett izia) abbia legittim a m ent e annl1ll ata 11na di cotali delib erazi o·ni. per vi olazio r:1e di l egge . No11 J) U Ò attribu i r si il carattere di atto puhblico a·d nn1 certificato del.l'al1torità (nella spe1

1

·*

cie, Siillc1aco.) il quale attesti ch e un imp·i egato in.i ziò il servizi.o presso il Comune ad urna data epoca I n tal ca·so deve am1nette:risi la prova contl'aria d eJJ' att es~az io11e e il g·it1dice dev e vag·liare le ragioni hinc in de addotte dall·e parti. (Consiglio di St:it o. Sezione V, d·e·cisione 6 g iugno 1921, n. 381). ..

LXIV. - Dichiarazione di inabitabilità di un loca I ~ ad uso di abitazion e o di umcio. P er l ' art. 71 del t est.o t1nico cl e·l le leggi sanitarie 1° a.g o,s to 1907, n. 636, spetta a l Si11daco cl i dicl1iara r e in::tbi tabile e far cl1it1dere t1n.a casa ricon·osciuta pericoJ.01sa1 dal punto di vista ig·ienico .e sanitario. Qt1antunque l'art. 71 .t1ai la diz.i on e « pu ò d icl1ia rare inab it abile, ecc.», ce1to è che no·n t r a tta3i di una sem ·1Jli,ce facoJtà, ma di un vero e p rorp ri·o 01bJ:)J,ig·o, tanto vero che lo stesisn articolo dispon e che in ca.so di omissione o di rifiuto cla rarte del ---111 da co, })Otrà provveclere cl'l1fficio il P 1efetto. (Questo criterio è ovvio; il diritto })llbblico cl.ieg·li Sta.ti co,s tituzionali modern i non amm ette pe1r le a r11mini t.razioni e le a11torità p1ub·b liche ·sem1)lici facolt à cli fare e di non fare, ad arbit i'io; il p,otere ·di fa 1·e im·p oirta il dovere di agire c111a.n do l'int.ere. "' e pubblico o la legitt i1na tl1tea.a di diritti soggettivi lo richieda110. I l dovere è po·i ,. p e·r sua n atl1ra, più marcato q11ando Si. tratti di provvedere in confronto di s itl1azionj per icoilose dal i:rnnto di. vista igienico e sa11itario. N. 1·ed-.) . 1

Condizione necessa 1 ia e sufficiente per la clicl1iarazion e di ir1abilità è la destinazionie di una crusa o· loca.ile ad ll6o ùi a,b itazione, aJla quale l)arola· « abitazione» non deve1si ql1i a.ttribuire il solo sig·nifi·cato di a llogg·io, ma anche rq uello di pubbJi oo o priva.to ufficio, perchè · i:>·u r.e in qu·e·sto' caso può sorgeT1e l a. :neceis sità d el p,r ovv·edim ento .cli c11i al citato articolo. Occorre inoltre che p er l a emanazione del l) l'ovveclin1en to il pe ri colo . sia aic·cert.ato dall '11f·ficiale sa.n itario comt1nale o da.I medico provincial e. Nel ca.so dec i·s o -si. tl a tta va di lln J.ocal.e aissunto in affitto· per t1 s o di ufficio d aziario comunale; l'uffic iale sa·n itario a.ve.va accertato uno stato di llIDidità tale cla. renderlo inabitabile. (C·onsig·lio cl i Stato, Sezione V, decisione 13 giugno 1924 11. 431). 1

C*) La presente ruhrica è af fidata all' avv. G1ovANNI '4r.1 .VACGI. ese rcente in Cassazion e. consu lente legale del nostro periodico .

.....

37)


{ANNO XXXI, FASC. 37]

1221

SEZIONE PRATICA

'

NELLA VITA

PRO~-,ESSION ALE.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. Consiglio Superiore della P. I. Il C;·onsiglio Superiore, sotto la l)l'eside11za del sen. Brondi, 11a esa1tii11a to tl1tti gli stR tu ti delle B'niversità e degli r, tituti di istr11zione superiore, redatti in applicazione del decreto 30 settembre 1~23, apportundoYi i11o<lificazioni ed aggiunte. Ha stabilito che, secondo ia. nostra legislazione, posRono venjre :1mn1e:·si e riconosciuti gli Istitl1ti di istruzio11e s11periore con carattere confessionale · ' cl1e c1ebba110 ritenersi facoltà o . Cl1ole dirette a fini speciali o di perfezionamento qt1elle che, aperte ai ooli lat1reati, abbiano il carattere di stabilità .e per fine il conseguimènto di lln diploma ùi spe-ci.alità o di perfezionamento, e debbano ritenersi invece corsi di perfezio·n~1nento o diretti a fini s1)eciali applicativi 'luelli da frequentarsi da no11 laureati e a venti per fine il conseg11i1uento di un semplice certificato di iscrizione e frequenza . Nel nominare le Cornn1issioni giuclic.atrici di libere docenze, in numèro di 140 per le varie disci11line, il Consiglio ha ritenl1to che jl regolamento generale univeusitario, stabilendo come la libern docenza possa essere concessa per qualsiasi disciplina. anche se non vi corrisponda un insegnamento utfìciale, in tende con la parola tlisciplina riferirsi ad lln insieme di cognizioni organicamente collegt1.te aventi autonontla scientifica ed h~l affermato altresì la sua competenza a pront1nciarsi a tn.le rigi.1ardo sulle singole don1ande. Ha es1)1·esso il ·v oto che al bil<1 ncio <lel ,, Iinistero della P. I. sia fatta una più larga nssegruzione di fondi col :fine preciso cli aume11tare le dotazioni delle Università ed Istituti st1periori e consentiTne non soio la conoorvazio11e formale, ma l'effetti,ro e .riig·oglioso svil11ppo. Ha riconfermato i dt1e ,-oti emessi nel dicembre scorso circa il trasferimento dei professori delle Università libere alle altre e circa il computo degli anni di servizio prestati in dette Università. Il Consiglio sarà nuovamente convocato • in sessione ordinn i·ia nel vrossi1110 ottobre.

Il problema dell'assistentato universitario. Il Gaz~ettirio [Tn,icersitario pubblica un articolo (lel prof. Giacinto Viola sul problema dell'assistentato e sui riflessi cl1e esso 11n s11lla produzione dei ct1ltori della Scie11za in Italia. Egli inette i11 evi(lenza come una clelle più delicate mnnsioni clei professori t1r1i ,.et·sitari ~ia quella cli ·e strn rre dalln ~olla co1:tin~a~e~te ·; ·innorantesi degli studenti gli intel~ett1 2n1gl1or1, cap~1ci, per la l)re11al'azio·ne dei nuovi profe~sori. Perchè questa ,scelta riesca l)l'Ofi~·ua ~ccotr~ che lo Stato aiuti rendendo i posti d1 nss1ste11t1 inolto a111biti, ossia rnigliornndone le con{lizi~ni ma te ria li e 111ora li e forne11do la ro-lii 111ezzi di sh1dio. ~ Attualme11te i11yece, specie i1er le materie a'insegnamento non applica bili a lresercizio professioI

nale, i professori n.vverto110 difficoltit a coprire 1 posti di assistente e di aiuto. Come ciò renda le clisponil>ilità. per coprire i posti di professore deficiente q11antitatiyamente e qualitativamente è di facile intuizione. IJa. i1l1-0va legge ha fatto lln nasso a vanti ed u110 indietro. IIa innalzato Ja v·osizione morale ed economie.a dei professori e qt1indi ha reso la mèta fi11ale più n·m bita. Ha aperto una sicura carriera a molti assistenti, specie della lTacolti\ cli scienze, nell'insegname11to n1eclio. 'ono miglioramenti notevoli. Di•sgraziataill.ente il legi latore 11a dovuto Sl1bire st10 malgrado l'influenza del ruomento economico g1·avissimo rtel quale la legge ft1 promulgata. L'indirizzo generale del Governo era quello cli <ìlleggerire il graYe ponclo della ma stodontica classe impiegatizia e gli nssi."tenti sono stati a lie11ati da impiegati dello Stato. ciuest:1 disposizi-011e ha profondamente demoraliz~ato la classe tanto benemerita degli uissistenti, che è forse la lJiù virtuosa, e, · direi, eroica cl1c lo Stato possegga. Prima di tutto bisogna. reRtitt1irli acl impiega ti dello Stato. Qt1esto sarà il 1>unto viù difficile da st1perare, ma bisogna bu ttere con i11sistenza s11 ql1esto chiodo. Non si l)t1ò e i1on si cle.\ e considerare l'as8tstente come nna figura diYer:::n cla q11ella di professore: l'assistente di oggi è il l)l'Ofessore di clomani. Il trapasso è continuo ecl insensibile. con1e ql1ello di un organismo che (la bambino si f:t ad11lto. Se . :q.oi vogliamo a ,·ere dei Yalidi professori, 1lobbiamo Cl1rn re l'età della loro crescita. 11 Senato ~t\.ccad~n1ico della U11iyersità cli Bologna ha coraggiosamente J)rovosto a S. E. il nli11i·s tro della P . I. la restih1zio11e degli aiuti e assistenti ad impiegati dello S~'1to e la creazione per essi di ruoli chiusi per ogni UniYersità di tino A . [lffatto analoghi a quelli dei professori e allarga bili con la creazione cli n110,·i posti a carico degli Enti locali. Per correggere in piccola J)arte ciò che in sè stesso ha di jngit1 to la licenziabilità, q11a11do che sia, del personale :tssi:-3tente. la Associazione Nazionale degli .Assistenti lta proposto, e il S. A. di Bologna ha trovato eqt10, cl1e siano obbligatori per il licenziamento, 6 111esi di preavYiso e che il lieenziamento debba essere prov,redimento di Facoltà e cl1e presso la Facolti1 il licenziando abbia il diritto di essere ammes o <1 giu·stificarsi dagli addebiti che gli Ri fanno. E u11a g·nr~1nzia n1ini1na co11tro ,l 'ing'iustizia degli uou1ini, h1 ql1ale diyenta tragica nelle sue con:'eguenze q11n ndo l'assistente o l'aiuto ha alle spn lle tliecine di n11ui di la,·oro e di ine11ùrrabili sacri fici. l\1a siccome accacle nnc-l1e il eontrario, per ct1i i posti sono ~ent1ti da n11 versonnle che non produce, non coacliu,-a efficacrme11te n.11 'insegnamento e vreclude la via a cl1i c)a rebbe be11 alt.ro rendin1ento, così il S. A. Bolo~~:11e se propone che ogni cinque anni sia riveduto dalle Facoltà il rendimento di ogni ail1to ed assistente. D'altra parte, ammesso il controllo del rentli11l.ento scientifico e elida ttico che questo pe1·s9nnle

.


1222 •

· JL POLICLINICO

[ANNO

XXXI , FASC. 37]

deve (lare all'Istituto cui è addetto, deve il personale stesso alla sua volta conoscere il limite approssimativo delle sue fatiche . Ed è nell 'inte~ resse generale degli sb1di ehe la legge affermi espressamt:nte 2he deve ·~ssere considerato se1npre

Cronaca del movimento professionale.

nell'o1·arlo di lavoro 'Un tenipo a.degupto per lo 8 1,,u llio e la prod·uzione ~oientijìca origiriale, questa

Il Prefetto di Be rga mo, comm . Cantore, h a emanato un provvedimento che deve costituire esempio per t u tte le provincie. IDgli non so~o ha provYeduto già alla suddivisione dei Comuni della Provincia delle varie categorie assegnando a ciascuna di esse un adeguato ~tipenclio t esidenziale l)Ure con l'addizione per ogni povero in&'Critto nell'elenco, ma anche approvato una tariza modelld. Ecco In circolare comunicata ai Comuni :

ultima esse11do funzione non meno iruportn.nte di quella della collaborazione all'insegnrtmento e a lle ricerche scientifiche '-lel direttore. È un diritto che basta sia fermato in forma generale dalla legge (senz~ ::tddivenire a d alcuna più precisa di·s posizione di orario) perchè sia salvaguardata la' equità pr esso .il perso11ale assistent: e posto un limite allo illimitato .sfruttamento d1 esso. IDd è un diritto che apre la via ad un ulteriore possibile 1niglioramen to economico, quando, prolunga11dosi le ore di lavoro didattico oltr e certi 1ilu1 ti, i:;i vedrà ~mergere all'evidenza un superlavoro, che dovrà considerarsi come lavoro traordina rio e compensarsi a parte. Finalmente in ogni bilancio unive rsitario un sufficiente fondo di previdenza do,~rebbe essere dedicato a soccorrere ('On sussidi straor dinari gli assi-stenti o aiuti che ammalino, che debbano conseguire la docenza e non possano sostenerne l 'onere, che debbano affrontare costose pubblicazioni scientifiche, ecc., ecc. In. fine la A. N. A. U . domanda cl1e la cal'riera si inizi col tit-010 di aiuto (sostituit-0 a quello cli assisten te, che si vorrebbe abbandonare) e che metta capo ad un secondo gradino corrispondente al titolo di ooadiutore o n1eglio a ncora di professore agg1!l"nto. La figura del professore aggiunto manca nella nostra legislazione e potrebbe essere c0nferita, a quegli aiuti che sono divenuti liberi docenti e svolgono nn corso reg·olare di 1~7-ioni e di esercitazioni obblig<:1to.i'ie oppu1 e hanno raggiunta nei concorsi u ni versi tari la dichiarazione di maturità. L'ai'lt,to (corrisPondente a ll'a.ssistente attuale) sarebbe assunto all'XI grado della gerarchia degli impiega ti dello Stato e dopo tre anni di riconferma passerebbe de .jure al X grado\ Il })assaggio a l grado st1_p€riore di professore aµ.r;i11nto a vverrebbe per giudizio di una commissione nominata dalla Facoltà. e per ogni Istituto non potrebbe essere di·s ponibile che un ~olo posto di questo grad o. Il professore aggiunto verrebbe assegnato al IX grado della gerarchia statale e, dopo un quinquennio di riconferma, passerebbe de jure all'VIII grado. Anche questa proposta è stata accolta dal S. A . di Bologna, poichè è parso che essa correggesse effettivamente quel salto enorme che è nella legge, secondo la qua le dalla carica di aiuto si trapassa d'un tratto a quella di professore ordinario. I tempi sono maturi e la iniziativa. a f avore di una razionale soluzione del problema dell'assistentato, deve trovare, in ltn tempo che è ·d a augura:vsi breve, la sua definì tiva soluzione per ragioni di umana equità, ma sopra tutto perchè da una tale soluzione dipende gran parte dell'auspicato rina scimento dei nostri s t11di Sl1periori.

Le tariffe per i medici eondotti in provincia di Bergamo.

Il Prefetto di Bergamo : Vi.sto l 'art. 4 della 1egge 30 dicembre 192.3, n. 2889 ;

.

Vista la deliberazione ùel Consiglio dell'Ordine dei mediri di .Bergamo in data 10 aprile 1924 che st..'lbilisce la s1Jeciale tariffa in base a cui i medici c·ondotti della Provincia dovl'nnno presta.re la propria opera ni non iscritti nell'el_e nco dei poveri; approva la detta tariffa qui di seguito riportata:

1: Prim:i ed u nica

vi·sita a domi-

. . . cilio \ "isite Sl1ccessi ve n domicilio Prima visita all'an1bul~ torio . Visite successive . Visita ad ora :fissnta dal cliente Vi.site d'urgenza cliurne . Id. notturne

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Visita coll egiale et.i medioina, o

cla » » » » » ))

'I-'.

» » » »

» >>

10 5 5 3 15 15 30

a

20 )) 1() )) 10 )) 5 ))

25

))

50-

20 ))

4()i

chvrurgia :

9.

10. 11. 12. 13.

14.

15.

lo.

17.

18.

19. 20. 21. 22. 23. 24.

25.

Al curante . . . P er cura prolungata di iniezioni a domicilio per cadauna . Per cura prolungata di iniezioni a ll'ambulatol'io per cadal1na Per iniezioni di sieri cura tiYi (oltre la vi-sita) . . . . Per una vaccinaziòne fuori delle sedute ordinarie . . Per incisioni di piccoli accessi e per b"Utura di ferite superficiali . . . . · · · Per estrazione cli dente a ll'ambulatorio . . P er salasso, per i1)odermoclisi Per parncentesi . Per toracentesi . . Per estrazione di cor'po ·stra,nier o dall'occhio, clal naso, dall'orecchio . . Per iniezione endovenosa Per applicazione d i apparecchio provvisorio per frattura . Per applicazione di apparecchio definitivo . . Riduzioni delle più comuni lussazioni . . . . . Riduzione manuale di ernia . Cateterismo sem1)lice . . . Lavatura dello stomaco d'urgenza • •

» »

» »

5

» »

3

»

10 ))

20-

)) »

10 ))

20

)) »

10 ))

30·

>>

» » 5 )) 1() » » 25 » )) 30 » » , 50 )) 80·

>J

»

»

>>

10 »' 20 50

» »

20 ))

» »

50 )) 100

» »

30 ))

50.

»

20 ))

4(}

>)

» »

10

))

30

))

5()


{..4.NNO

1223

SEZIONE PRATICA

XXXI, F ASC. 37]

26. Tamponamento vagint1ie . . da L. 27. Tamponamento utero vaginale » » 28. Estrazione di aborto semplice » »

15 30 30 :29. :Estrazione manu.a.le di placenta » >> 30 30. Assistenza a r)arto normale . » » 100 31. Applicazione di forcipe o rivolgimento . . . . . . » » 100

:82. Perineorraffia immedia t:a postpartum . . . . . . . . » » '33. V1sita di nutrice . . . . » » 34. Consiglio per lettera ad aroma. . . )) )} lato in cura . . )} )) 35. Consigli telefonici • • 36. Certificato operaio ùi malattia • • )) )) o guar1g1one • • 37. Certificato circostanziato di sa)) • )) • Iute • • • • • 88. Esame qualificativo di orina . • )) )) I

a 30 ))

50 » 50 » 50 » 150

» 150

50

20 10

5

3 ))

5

10 )} ·20 10 )) 20

Per le tariffe degli onorari medici in provincia di Napoli. Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Nnpoli ha affidato la compilazione delle tariffe degli onorari medici ad una commissione, costituita da rappresentanti delle varie branche e specialità mediche (cliniche medica, chirurgica, -ostetrica, oculistica, otorinolaringologica, dermosifilopatica e pediatrica, urologia, radiologia, ricerche di laboratorio, ~tom;ttologia). •

I medici condotti della Sezione Frosinone e Velletri. Il 18 agosto, nei locali dello Stabilimento balneare delle a.eque acidt1lo-solforosè di Ferentino, messi gentilmente a di.sposizione dal proprietario, la. Sezione di Frosinone e Velletri del Sindacato Nazionale Fascista Medici· Condotti tenne la. sua assemblea ordinaria. JJ'intervento dei medici della regione fu assai numeroso ; presenziarono il commissa'rio di Ferentino, gen. Pirzio Biroli, che portò ai convenuti il saluto della cittadinanza, e il consigliere provi11ciale comin. ~'.Iorosini. Dopo la rela.zione morale fatt:a dal presidente dott. Angelini sull'andamento della sezione stessa, sull'opera spiegata durante l'anno a favore di molti soci, e sui mez:tii da mettere in opera pe1· combattere l'ingiustiucabile assenteismo di molti colleghi, l'assemblea si occupò del nuovo capitolato-tipo per la provincia di Roma, approvando l'esauriente relazione fatta in argomento dal socio dott. Buglioni. Si procedette poi alla discussione degli argomenti posti all'o. d. g. del prossimo Congresso generale di Trento, pel quale fu nominato rappresentante il segret:ario cassiere dott Asteriti. In fine, approvato il resoconto finanziario fatto dal suddetto cassiere, l'assemblea riconfermò per acclamazione tutti gli uscenti del Consiglio direttivo e in specie il presidente Angelini, che fu obbligato a rimanere !'lla direzione da lui tenuta per tanti anni, malgrado avesse insistito nelle date · dimissioni.

CONCORSI , POSTI VACANTI.

ANGUILLARA VENETA (Padova). - 2° reparto; lire 7200 e due c.-v., oltre indenn. trasp. ('L. 2500 se con cavallo di cui il med. abbia .la proprietà, (sic), L. 1500 se Jnotoctclo, L. 800 se bicicletta.). ASTI (Alessandria). A tutto 25 sett:, 5a wna r.< Casa dei Coppi» ; L. 4000 (sic) oltre I.J. 1000 (sic) indenn. trasf. Limite età 45 a. Condizioni visibili presso il civico ufficio di segreteria. BERTI~ono (lf'orlì) . A tutto il 20 sett. Vedi fase. 36. ' BORMIDA (Genova) . L. 6000~ oltre L. 300 uff. san., L. 1200 trasp., 'L. 1200 c.-v. Scad. 30 ·s ett. CAPRINO VERONESE (Verona). - Alle ore 18 del 2.5 sett. per Pazzon ; L. 7500 residenza per cura poveri, L. 3000 cavallo, J_;. 300 ambulanza (sie), L. 1200 c.-v., 15 % integrazione stipendio; indennità modificabili ogni anno; 4 quinq. decimo; addiz. L . 5 oltre i 250 pov. Ab. 2450 circa. Età lim. 35 . Serv. entro 15 g . (sic) . CAROSINO (Taranto). - Scad. 25 sett. L. 7500 oltre L . 780 c.-v. e L. 500 uff. san.; quadrienni decimo. A decorrere 1° genn. '25 lo .stip. sarà port.a to a L. 10,500. Ab. 2452; km. 15 da Taranto. GENOVA. - Scad. 23 ott. Medico batteriologo; L. ll,000 e 8 bienni di L. 500, oltre c.-v. nella misura Llegli altri impiegati del Comune. GROSSETO. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario del capoluogo. Proroga aJ 15 ottobre. ISCHIA DI CASTRO (Roma). - Scad. 20 sett. ; lire 7000 oltre due c.-v. e L. 300 uff. san. Il iservizio di assistenza. agli abbienti risulterebbe rendere, in media, L. 8000 circa. LODI. Consiglio degli Osveàali~ - Medico pl'imario; vedi fase. 84. Scad. ore 16 del 25 settembre. MONTEFELCINO (Pesaro-Urbino). - A tutto il 30 sett., per Monteguiduccio e Fontecorniale; L . 7000 e sessenni deci1no; e<:1valc. L. 3000; un c.-v. Vaglia postale di JJ. 50.10 a l tesoriere. Età lim. 45. 1\10 N'TEc'OHTI~o (Asco li P iceno). A tutto il 30 sett.; ha. 7767; ab. 2800 circa di cui 800 sparsi, in due condotte; pov. non più di 1500; L. 6000 resid., L. 1000 fino a 1000 pov., 10 bienni ventes., L. 4500 forfait pei non facoltosi, tariffa ordine pei facoltosi e .L. 1 a km.; obblig. cav. facendone carico a tutti i richiedenti; addizion. L. 2.50 attuandosi la residenziale 1Jura. Il servizio si alternerà con l'altro sanitario nelle due condotte, per periodi di sei mesi. NOVARA. Deputa.zio·ne Provinoiule. - Medico di sezione del l\ilanicon1io. Vedi fase. 36. Scad. ore 17 del 30 sett. Novt LIGURE (Alessandria). Ospedale d i S . Giaconio. - Medico e chirurgo primari; vedi fase. 34. Scad. 80 sett. PARMA. Ospizi Civili. - Cinque as~istenti effettivi nell'Ospedale ~1aggiore. Vedi fase. 36. Se.ad. ore 16 'del 15 sett. PORTO 'l,OLLE (l?,ovigo). - Scad. 25 sett. IV reparto. L. 10,000 e 5 quanrienni decimo, doppio c.-v. , L. 500 ambulatorio, L. 3000 cavale., alloggio gratuito. La ditta Sullam del tenimento Gnocchetta corrisponderà inoltre un assegno annuo di L. 1500 più q. 20 di fieno. 1


• IL POLICLINICO

1224

PRATO CARNICO (Friuli). - Alle ore ]6 del 30 sett. Età lim . 45 a lla chi11surèl.. Kmq. 6; ab. 3329 in 9 fraz . ; p. pov . L. 7i)()0; flue sessenni di L. 750; p. uff. san. I.1. 600. Sce:1c1. entro 18 g. ( sio). s. CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Scad. 31 ott. Per Palazzone. Sti1). L. 6000, cav. L. 2000, c.-v. L. 2000.

VITIORIO VE:NE'l'O (Treviso). - 5° reparto, per Cozzuolo, Formeniga, S. IJ{)renzo. L . 6000 p . pov., L. 2500 indenn. trasp., indenn. temporanee c.-v. ; 5 quinq . decimo. Eta 40; biennio in osped. o conclotta. Ab. 2168 rRggruppati, 840 sparsi, 300 pov. Riserva modificazione capitoln to servizio. Scad. 30 settembre. VOLTIDO (Cremona,) . - L . 7800 aumentabili a lire 11,200 ; per uff. san. L . 300; per bicicl . L. 200 (sic). Ab. 1298. Scad. 20 sett. BORSE DI STUDlO. Ro~rA .

Fonàaz·i one Oiriri,cione-Cidoriio lJresso la

Clinica Oculist. 30 sett. 1924.

de11~1

R. L'niY. , ..ecli fa se. 34. Scad.

BOLOGNA. I stitnto Ortopeclioo Rizzoli. - Premio Umberto I . \Tedi fase. 30. Scad. 31 dicembre 192-1. BOLOGNA. R. Acoacl'3mia delle SC'ienze. - Fondazione S. Pozzi. Vedi fase. 7. Scad. 31 dic. 1924. FIRENZE. Società Italiana di P ed'iatria. - Quattro premi della Fondazione l\1antovani. Vecli fascicolo 32. Scad. 31 dicembre 1924. NOMINE, PROMOZIONI ED

XXXI , F ASC. 37}

Talas~oterapia.

II prof. Giulio Ceresole -

segretario generale per l'Italia della Assocjazione I nternazionale di 'J'u lassoterapia irvente sede a Parigi - dovendo, per disposizione regoL'lmenturc, r iferire a l Cono-resso Internazio11n le di Tala~soterapia, che avrà.• t:o • 11100·0 ad Arcachon nella prossima prunavera, S\11 pro:r~s~i della Talassoterapia in Italia nell'ultin10 bit-~nio, prega tutti i direttori di Ospizi Marini: di Ospedali Marittimi e cli Stabilimenti Balneari e i c11ltori cli studi tnlassoterapici, di Yolerlo informare sui progressi ,·erificatisi nelle organizzazioni talassoterapiche ùelle diverse stazioni, sugli Ospizi J\1arini ed Ospedali Marittimi di nuoya fondazione, ecl event11a lmente sulle osservazioni cliniche e biologiche più intere~&'1 11ti e sugli studi clinici e sperimentali eseguiti i1el can1J)<) delle Cl1re Jnarine. Indirizzare tn li notizie persona 1111ente nl prof. ('eresole, Ospedale Civile, Venezia .

Nuovo Padiglione dell' rstituto '' Regina Elena ,, a Livorno.

CONCORSI A PREMIO.

'

Congresso Internazionale di

[ANNO

ONORIFICENZE ._

Il prof. Borcloni-Ulfreduzzi, ufficiale sanitario e cupo dell 'Uilic:io di Igiene cli l\Iilano, è stato collo<:a to a riposo. I.10 sostituisce interinalmente il prof. E11genio Ilajla, noto cultore di epidemiologia e di statistica sanitaria .

NOTIZIE DIVERSE. Congresso Nazionale d'Igiene. L'Associazione Italiana per l 'Igiene comunica che il 3° Congresso Nazionale, già indetto in Sardegna e di cui annt1nzian1mo il rrnvio nel fase . 9 al settembre, è stato definitivnmen te fissato per l'aprile del 1925. Q11es~'l decisione è stata suggerita dalla opportunit<ì, di una più completa preparazione in modo da as·sic11rare il più .ampio successo a lla riunione per n11mero d'i11tervenuti e per benefica influenza Sllll'igiene del Paese.

Con l'intervento delle IJI •. ll11~I. il Re e la Regina, il 13 luglio u . s. fu sole1111en1e11te inaugurato a Livorno un nuovo 1:>arl.ig-lione eretto nell'Istit11to tal<1sso-elioterapico «Regina Elena » per il ticov-ero e la c11ra dei bnmbini t11bercolotici o vredi.sposti. Il gr. t1ff. ,t_\ . C'ristofanini, J)re.~idente del « Comitutoftla11tropia sc11za 8acrifici » a ( ui si <levono l 'iniziativa e la crenzione del nuovo asilo, tenne il (liscor so inaug urale.

Impianto radiologico negli ospedali di Livorno. Sono stati inn l1gurati nel Nosocomio lìvorne._e i locali destinati nlla radiologia. Risultano .di due reJJUrti : uno raccoglie in diverse sale il già esistente corredo di apparecchi, convenientemente modificati e modernizzati, l'altro è d~ ~el'Yire specialmente per il servizio di pronto· i:;occorso e quale im1Jianlo ùi ri·serva, 11el caso di sospensione del servizio nel reparto maggiore o cli superlavoro di q't1est'l1lt imo.

Manicomio soppresso. In provincia di Belluno esistevano i due manicomi di Feltre e di Ponte delle Alpi; quest'ultimo è st.:'lto chiu so, per ordine della Deputazione provinciale .

Donazioni e lasriti . •

Congresso internazionale di Radiologia.

L'industria le jtaliano Gar fagni, direttjore della succursale di Ginevra della F iat, ha lascia to morendo 4 milioni di f ranchi svizzeri per un asil<> destinato ai figli di italiani bisognosi residenti a Ginevra, nonchè a lt ri lega ti a favore dei suoi i lllpiega ti.

Un Comitato provvisorio propone di tenere un Congresso internazionale di l'.adiologia a Londra, dal 30 giugno a l 3 luglio 1025. nel e< B ritish I nstitute of Radiology >> . Il Comitato si adunerà in settembre per elaborare il progra1nma e fissare la data definitiva, in base alle ·i nformazioni raccolte. Si prega d'inviare le comu11icazioni a : The Secretary, British I nstit11te of Rndiology, 32 Welbeck St reet, London W. 1. (I nghilterra).

Per il Parco del Gran Paradiso. I l Bollettino dell' .Associazione I taliana pro pia nte u1edicinali e aromaticl1e e della Società Orticola di Lombardia, dà notizia cl1e sono stati presi i primi ptovvedimen ti per questo Pa rco nazionale. Il Mi11istro dell' .Economia Nazionale ha accolto le domande della Commissione R eale, riguardanti il personale e gli stanziamenti in bilancio. Si è deli-

.


(ANNO XXXI, FASC. 37]

1220.

SEZIONE PRATICA

berata, tra l'altro, l'istituzione di premi per l'incoraggiamento delle coltivazioni cli piante medicinali ed aromatiche alpjne.

Ufficiali medici oomaudati presso Istituti universitari. Anche per l'anno accademico prossimo ·saranno inviati quali assi·stenti militari presso cliniche ed istituti universitari del Regno ufficiali medici e farmacisti in S. .'\... P. L'incarico dura un anno salvo conferma del l\1inistero per un seco11do anno. L'a•ssegnazione sarà limit<t~1 come segue: d11e maggiori medici pres:so le cliniche mediche; qua ttro capitani medici presso le cljniche chirl1rgicl1e; due capitani medici l)resso gl'istituti di igiene; due capitani medici presso le cliniche neuro-psichiatriche; due capitani medici p,r esso le cliniche oculistiche; dt1e cavit;1ni chimici-farma cisti presso gl'istituti di chimica. 1

L'Università di Bari.

decennio la scuola ha rilasciato 19 cliplomi di medici, 4 di ,·accinatol'i e 6 di levatrici. Facendo la somma di tutti gl'inscritti nelle V<:llie classi, la n1edia di ogni anno è stata, n ell'ultimo decennio, di 14,5 studenti medici, 1,8 studenti yaccinatori e 2, 7 studenteBse levatrici . l.1a popolazio11e totc'lle c1ei frammenti di territori occupati dalla Francia e s1)al'si lungo le coste dell'India jnglese (Pondichery, Carical, :Nlahé, Ya 11a-0n e Chanùern<:1got) ascende a 270,000 ~bit. ; a Chandernagor v'è un Jep-rosario co11 79 ricoverati; a. P ondicl1ery un ospedale moderno.

Venticinquesimo anniversario di laurea. I rneùici laureati i1el 1899 i11 R o1na, che intenda no ri1111irsi a ba11chetto il ~9 ottobre p. v., sono pregati inviare · l'adesione e la C}uota di L. 40 entro il 5 ottobre al dott. Arturo Polacco, via P orto .:àtlaurizio, 2 - R oma (50) . I

Col 1° ottobre cominceranno a funzionare la Facoltà di Medicina è Chirurgia e quella di Farmaciu; a ltre Facoltà e Scuole pc.tranno essere costituite in seg'lli1Jo. L·Uni\er sità avrà sede nell'edificio dell'Ateneo; le Cliniche ·Saranno allogate negli Ospedali. Oltre gli enti di Bari, contribuiscono fu1anziarian1ente la Provincia e la Carnera (li Commercio di Foggia , moltissimi comuni delle Puglie, ecc. 1

La Facoltà di Medicina all'Università di Messina. Nella seduta del Consiglio .l\ccademico . ch e ebbe luogo il 7 agosto, il prof. Sciruemi, l)reside della Facoltà di Medicina a Messina, comunicò di a\yer avuto serio affidamento sulla conser,azione della Faeoltit stessa, alla quale a ffll1i cono anche molti studenti de l continente calabrese. .

La vita dell'Ateneo catanese assicurata. Nel gabinetto del ~·ettorato (lell" Uniyersitit di Catania si sono adunati i i·app,r csentanti dei m<1ggiori Enti del Consorzio universita1 io provinciale. Riaffern1ato il principio c~el4'1 i11t1egrità dell'Ateneo, decisi ad aissicura1·ne il funzio11~1 u1ento e(l acc:rescerne il decoro, hanno ricono. ·cinto la i1ecessitc\, anche di fronte alle ultime ric11ieste ministeriali, di aumentare cli annl1e L . 130,000 i contributi g·ià sottoscritti. Con a lto senso di civismo e di solidarietà i l'ap1)resenta nti de lla lJI'OYincia di Catania e di Siracusa hanno aderito . Ql1esta deliberazione venne partecipata clal rettore De Logu al ministro 03Jsati, che h a e~presso il buo YiYo compiacimento al riguardo.

Le assicurazioni sociali in Francia. ì\.Ie11tre il Senato J)r ende i11 esame il progetto· di legg·e g·ià avprov.a to dalla Cctmera c1ei depl1ta ti, un'inchiesta condotta tra i ra11presentanti clei sindacati 111edici france1si ha dato il 8egnente esit-0, in me rito nlla retrib11zione dei sanitari: per la libertà di co11tra tto (che a ssimila gli assicurati ai clienti Ol'dinari) : 615 Yoti Sll <i ~ : ver il co11tra tto collettivo 10 voti; astenuti :3; tra i rappresentanti clei medici n on sindacati si so110 a \uti rispetti\an1ente voti 7, O e 1. (Presse .l l éd ., 30 ag. 1924) .

Un chirurgo giapponese ordinato prete. Il clott. Vince11zo l~unkei Totonl~a, capo d'un iJnpo1ta11te servizio cl1i1·l1rgico a Sa11poro, riceYerte 11 ~ git1g·no u. s. gli ordini il eerdotali nella cl1iesa l1i Sah1t-Sulpice a P n rigi . Egli rie11trerà nel Giill)pone per esercitare il st10 a1)ostolato cat· tolico tra i ~oi con:.iazionali, l)l1re pra ticando l'a r te chil'l1rgica, i1ella quale si è eser citato presso le Cliniche francesi. (Paris Jlf{$r7loal, 2G lug·. 1924).

Il 23 agosto, n Pizzo (Ca~1nzaro), cessava cli vivere in età di 78 anni il dott. CALAOE FR ...~X ­ CESCO. Professionista abile e coscienzioso, diè per oltre 48 anni tutta la sua opera umanitaria a lla popolazione tra cui vìsse e che lo .amò intensamente. Fu modesto, sereno, filantropo, e la: sua morte lascia imperituro ricordo di sè fra i col• leghi e gli amici che ebber o di lui sempre la magg·iore stima professionale e personale.

c.

Università amerìcana In Siria. T.1a Fondazione Rockefe ller ha deliberA. to di fi11anzia re per cinque anni l'Università americana di Beirut, in Siria, ove g-iit esiste un'Uni,er sità francese tenuta dai gesuiti.

Il record dell'attività universitaria. La Scuola 1\iledica di Pondi.cher~, nell'India fra11cese, venne fondata nel J 823 e riorganizza tR nel 1863; i suoi corsi dura.no 5 anni per i medici, 3 pe1· i vaccinatori e 2 })er le levatrici. Durante l'ultimo

Si è s1>e11to a 1Vlila110 il prof. corum. ERNESTO GRASSI, che cliresse per nlolti a n11i quel Brefo· trofio Provincia le, cui consacr ò llna ferYida e so· , lq.rte a ttività. 1\..vemmo aJtra ,-olta occasio11e di riferire su11 ·organizzazione di quell'Istituto e sui J)roblemi sociali cli assiste11za a11·i11.fanzia dal Gra~ si prospettati co11 profondo se11timento e con competenza. F. •

'


1226

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXI, FASC. 37)

RASSEGNA DEJ,J,A STAMPA MEDICA. Gaz. d. H op., J.9 lug. -

L. LÉORAT. I « convasieri » o sieri dei convale scenti. Annali d'Igiene, giu. - J. CARRA. Utilizzaz. degli amino-acidi co.m e sorgenti di azoto nelle c-0lture batter. - V. SETrE. uerme isolato da visceri C-Onservati jn frigo. . Aroh. f. Soh.- u. Tr.-Hyg., lug. - M. u. THIERE'F!J,DER e M. THIERlfELDEn-THILLOT. Sul granuloma venereo. - K. MEHEMMED. Mala ria mista da tre tipi parassitari. Giorn. di Ol. Med., 20 lug. - A . MALAGUTO. Versamenti J)leurici a contenuto colesterinie-0. D. SAN'roRo. Albuminuria ortost. guarita in seguito a polm-0n . Zbl. inn. Mediz ., J9 lug. -· D. HERDEk SCHiE. Dati sulla sca t'lattina . Riv. crit. Oliln. llled., 5 apr. - G. BEROHINZ. La \ diagnosi rl i tifo èsan t. Riv. Ospedal., 15-:~1 mag. - B . BISBINS. L'uso dell'insulina nella pratica medica. A1ediz. Jf. liriik, ~O lug. - T. MADSEN. Produz. di 2ntitossine e terapia a ntitossinica . - G. l\1AGNus. Sutura sponta nen cli \rasi feriti. Zeitsoh. f . '1.'itbe rk. , lt1g. - M. G.AussLEN e O. lVlECIER. Studi refrattometrici e viscosimetrici: A. ScRNEIDER. Rapporti tra esami fisici e lesioni. Prensa Méd . Ag., 30 giu. - c. BONORINO UDAONDO e M. M. CESTEIGA. "\Ti scosimetria nella diagn. e pr·o gnosi della tbc . P ensiero M ed., 30 giu. - P. LIVIERATO. Le aritmie cardio-vascola ri. Riv. orit. di Cl . .H ed., :15 Rpr. - P. CANAI,E. R eperti microscopici <lel sedim. d el succo duodenale n ella colelitiasi. I

1

Soo. 1Méd. d. H6p., J7 lug. -

L. RlVET e C. JANY. Nevrite acuta retro-bulbare, primo sintoana di sindrome di sclero-si a placche. - M. LABBÉ e R. BouLI~. Irsutismo, diabete e melanodermi.a . R iv. Jtal. di Gineool., lug.-ag. - D. CONSOLI. Il calcio e il magnesio ne lle eclamptiche. - M. CALZOLARI. Etere e miscele eterP.e nella profilassi e cura nelle infezioni 1J€ritoneali ed uterine. Patholoqica, 15 lug. - JiJ. MERCANDINO e M. DE l\1ARTINI. E sploraz. d ella funz. renale. Jo urn. l11éd. Paris, 19 lug. - G. DRONET. L'ittero emoclasico (o urticaria delle vie biliari). Stomatologia, lug. - G. D~ '.roA-rASI. Eziologia e patogenesi della piorrea alveol. l!Jvoliit. M édioo -ohi ru'rg., lug. - G. RosENTHAL . Condizio ni della cura radicale della laringite tbc. L'Encéph1J,le, lug.-ag. - R esoc. della VI adunanza per gli. studi biologici df neuro-psichiatria. Paris J1éd., 26 lug. - l\ilILLeNs. Le iniez. endoyen. di chinina nella 1ualaria cronica. - I~ORDIER. I ia diatermia nel cancro. Stitdium, 20 lug - A. CARDARI•:LLI. Asciti. Aroh. de Méd., Oir. y Esp ., 26 lug. - R. LERICHE. Chirurgia del :-.in1pa.tico peria rterioso. Gaz. d. H op., 26 1ug. - AzERAD e ì\1EIGNANT Gli ascessi del cervello. Presse M éd., 2 lug. - A.. CAL:hf.E'ITE e altri. Tent a tivi d'immunizza z. antitubercolare. Tubercolosi, mag. - A. CIVIDALI. Ernie mediastiniche nel pneumotor. artific. Rinasoen.~a ~{ed., 1° ag. G . MAROIALIS. Immodilìcabilità dei gruppi sanguigni. - A. Oao e G. CASO. Eritrodermia da bismuto in eredoluetica. Folia Med., 15 lug. - A. D'AVANZO. Vaccinaz. antituberC-Ol. a lla Pondorf.

Indice alfabetico per materie. Albuminuria i.mpreveduta: trattamento Pag. 1216 Arterie coronarie: esame ~natomo-radiog rafico . . . . . . . . . . » 1214 .A.ssisteiitato itniversita·rio : il problema dell' . . . . . . . . . .

Bibliografia . . . . . . . . . Bismuto nella sifilide del &iste'ma nel'voso centrale . . . . . . . . . Ciis terna cerebello-midollare : puntur..1 . • Condilomi acuminati da contagio extrageni t'ale . . . . . . . . . . Oonsiglio Superiore della P. I. . . . . Oronaoa del movime·n to urof'3 ~s·ionale .

Cute: recettivit.à. alle infezioni . . . Diabete: aumento negli Stati Uniti d'America • • • • • • • • • • Emicrania : l ' -, . . . . • • • F erite : p rocesso di ~·iparazione • • Fistola duodenale ~sterna . . • • • • Gastro-enterostomia : intt1suscezione retrograda consecutiva del ·tenue . . . Infezioni coliba.ccilari reno-vescicali: cura Insulina: meccanismo d 'azione . . . .

» >>

>> ))

1221 1212 1205 1204

))

1199

))

1221

))

1222 1215

))

))

1218

))

1203 121G

))

1210

))

» 1208 » 1217 »

l 1ooale ad uso di abitazione o di ufficio: dioh,iarazione di i nabitabi lità . . . .

1215

» 1220

l\fandibola : ~rramento da anchilosi; art r oplastica . . . . . . . . . P ag. 1214 Meningiti otitiche . · . . . . . . » 1214 Occlt1sione intestinale ncuta : trattamento » 1208 Organici : proroga rlel t ermine per la re~vis ione . . • • •

Parabiosi: ricerche . • • • • • • • P ene : I>lacca sclerotica • • • • • P olir>nea parossistica . • • • Prosta tee tomia : indica zio.ai e rischi . • R adiazioni sec-0nda rie: studi sperimenta li ' ~trisci . . . Sangue : . colorazione deg·li Sarcoma de il'omero: resezione; autJotrapianto del perone • • • Sen sibilità n1eteo·r ica • • • • • Sifiloma iniziale : con·s iste.llza . • • • Stomaco: tubercolosi . . . • • ,• • Stoma co: tumori di natura non carcinom a tosa . • • • • • • Tubercolosi renale : la • • • • • • Va ricocele : contributo clinico e sperimentale alla cura . • • • • • • • V erbali e attestazioni oom'llnali: efficacia

)) ))

1220 1215

))

1201 1214

))

1217

))

121Q

))

1214

)) . )) )) ))

1216 1218 1215 1207

))

1206 1216

))

))

))

»

1195 1220 •

Roma, 1924 -

Tip. Cartiere Centrali (S).

I~.

Pozzi,

~d. r~Rt>.


ANNO XXXI

Roma, 22 Settembre 1924

Fase. 38

tondato dai professori :

GUID O BA CCELL I

FRANC ES CO DURANTE

..

SEZIONE PRATICA

PRoF. VITTORIO ASCOLI

REDA TTOR E e.A.Po :

S OMMARI O. Lavori or igina li : P. Totire--Ippoliti: Osservazioni sui germi del gruppo Tifo-Coli conservati ·in infusi orga.nici. Osservazioni clin iche : M. F a ber i; Un raso di anemi a grave a t ipo aplastico trattato con la radioterapia. Commenti : F . Ciccardi: Ancora su Agostino Bassi. Sunti e rassegne : FEGATO e VIE BILI AB-I : Chiray e Milochevitcb: Valore semeiologico della prova di Meltzer -Lyon. A. Chau.ffard e P. Brodin: Differenze evolutive della cirrosi .del fegato fra l'uomo e la donna. - T. Brugsck e .EI. Horsters : I l fegato organo di escrezione e azione delle sostanze col o eretiche », specie dell'atofan. - Kirschner : Quando dobbiamo oper are i calcolosi delle vie biliari ? G. Maury e R. Pelissier: Ostruzione del coledoco da fasciola hepatica. - UROLOGI A: Tb. Hryntschak: Un nuovo metodo di indagine per la diagnosi precoce di tubercolosi renale. - Sauveur : La leucoplasia vescicale e la sua cura radicale. - H . Blanc : La sbarra interureterale. - 8\\·ift .Joly: Il meccanismo dell'ostr uzione prostatica. • Cenni bib liogra fi ci .

Indice a lfabetico per m a t erie.

Dlriltl di pioprletà riservati. di essi

E vieta ta ùi riproduzw 11K di lavori pubbli.oa ti ·nel P&LICLINIW e la pubbUca:rione dei sunti

senza citarne la fonte.

·

LAVORI ORIGINALI. J ST IT L'TO

SUPERI ORE

DI

_\1EDJCT NA

' ' ETERI NARIA

01 Bo1.0G·N A.

J JABOR.\ TO RIO

Accademie, Società mediche, Congressi : H. .\ ccademia ~iedica Chirurgica di Na poli. - Società Lombarda di Scienze .Mediche e Biologiche. - A.tti della Società Medico-Cbirur~i ca di Edimburgo. Appunti per il m edico pratico : CASI STICA e TERAPIA ! La tubercolosi congenita. - Glandole brancbiogene e t ubercolosi. - TubercoliIJ.oreazioni intense nella scrofola. - Sulla sepsi gonococcica. - La t erapia specifica delle infezioni stafilococciche. - Malari a oh ininoresistente. - La sporotricosi. Sulla diagnosi differenziale tra vaiolo e varlcelh\. - NOTE DI MEDICINA SOIEJNTIFIOA : Sull'innerva.r.ione c'lella muscolatura dell a· tuba eustachi ana. - Contributo allo studio dei gangli intramuscolari. - PO STA DEGLI ABBONATI. - VAR IA. : I trefoni cellulari. Polit ica sanitaria : Questioni pratiche. Nella vita professionale : Medicina sociale: V. Ascoli : L' ;1 v venire dei concorsi provinciali nntitubercolari. Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nostre corrispondenze. Notizie diverse . Rassegna della st ampa medica .

D' I G IENE

E

POL1 Z IA

tli r etto cl a l J)rof.

C~.

S AN 1TAR1A CAO.

Osser va zioni su germi del gruppo Tifo-Coli conservati in infusi organici. P. 'f OTIRE- l PPOLITI .

Una sopravvivenza più o merlo prolungata e t a lvo1Lta notevole dei germi appartenenti al gruppo indicato, ove si pr·o tegg;a il m.ezzo dal contatto• d·eJ.il'aria libera, ha .avuto - s.p·etcte in questi ultimi tempi - ripet11te conferme da parte di varii autori , m.e compreso. Ma 11n maggiore interesse a talune di queste ov·erazioni è deriva to dalla -OOilJStatazione ehe con la vitalità p·e rman.eva anche la vi·rulenz.a . . Sor10 note .le osse·r vazioni in proposito d el Puntoni (1) su s angu•e e tiqu.i·do· p e.ritonieal e racco 1t i all a11tops ia o da saJ assi di animali infet1

1

(1) PUNTONI. Sopr av~liren:.a decenrial e cl·i aletl.ni micr obi riel ar·1tp7Jo tifo-coli con.servati in liquidi orga11ici. Annali cl ' I giene. 1923, n. 3.

tati con bacilli d·el P a ratifo A e B e con coli. bacilli, cui fanno riscon tro le mie ·osservazi oni su m ateriale · fecale, raccolto da du.e · casi d 'infiezion.e intestinale, m cui portè di·m o1stìTa rsi la p~eoonz,a di d111 e stipiti di B. ·C·oili virulenti. I varii ceppi saggi_ati dal Puntoni ri sult~ ­ rono vivi .e virulenti anch e dopo 10-11 anni : e così quelli da me ricavati dai campio11i di feci si a ddirn·o·s trarono attivi anche dopo 20 a nni. È in corso di p11bblicazion e a ltra mia r ecente osservazione ch e, in parte, si riferisoo ad u110 stipite di B. P a ratifo B manten11tosi attivo dopo 12 an11i cli p erman.enza in })e~z i d 'organi (~egato e milza ) di cavia, infettata _ spe·rim.entalmente, cons-ervati iin paraffina . (1).

Con la presente viene illustrata un'altra seri.e di osservazioni, d ed·otte dall'esan1e di. talune p riove coltu r ruli, rimontanti al p eriodo giugno-luglio 1009. e riflettente lln ceppo di bacillo del T ifo r clt1e di B. Coli, con servati in (1) P . ToTIRE-IPPOLITI. Consfrvazione in paraf'{ìna di organi fre sc hi a scop o diagn ostico. La Nuova ' 'et erinaria (i n corso di stampa).

\


1228

IL POLICLJNlCO

tubi chiusi a.lla fiamn1a. n1a se111inati in varii substrati liq1lidi, filtrati previam,ente per cand1el.a, quali bile d.iluita, in,fusi a freddo di milza e di polmone, "filtrato d'i feci normali e poltiglia di patata.

All'apel'tur·a dei saggi colturali (di milza, di bil.e, di polmr01n~e e. di feci) si percepiva distintamente un odore, cl1e richiamava la ,p rove11ien1za, del subis trato . L 'aspetto morfrologi·oo negli stipiti di B. C.0 li è risultato meglio conser\·ato, anche dal punto di vista delle dimensioni, nelle semin.e in succo di milza che i i1 que·l li in bile (1). Nei campioni di B. del Tifo si è notata '1na maggiore unifo1 mità d1egli elementi, n·eit tamente bacillari, in pa1·ecc:hi dei ·quali 1perduiI·ava un certo gra do di mobilità , compiuta, se vuo·l si, con movimenti piuttosto lenti ma caratteristici. Anche la co1 O·raziio•n e dJei va.rii c.arrnpd.on.i, nel, .complesso, è rius cita so·ddisfaceJT1t.e. I~ ei semin.e immediate su n'1ovi substrati (agar e bro1d o) <lettera uno svilUJ)lJO abbastanza rigoglioso già dopo 15 ore da parte dei ceppi di B . Coli (non i::.enza qualche risl1ltato negativo come sarà indicato n el r elativo prospetto) e dopo 24-36 ore (più accentuato in bl'Gdo che su aigar·) n·elle l)•r o·ye di semina col cepp-0 del B. del Tifo. Le risultanze complessive circa la vitalità verlgono raggruppate nel .:eg·uente prospetto: 1

1

1

B. Coli -· <'Pppi

~.

+

,,

-1-

.

Polmone

Pappa di patata .

\

te111po stesso che si espletavar10 le i11dagini batteriologiche, si proced ette a sagg·i sulla eve11tl1ale l)er.sist.enza rlel la virulenza m,ediante l1na serie parallela d'inoc11Jazioni alle cavie con brodo·c.olture di 2° trapianto e tenendo la norma di inoculare il medesimo quantitativo di liquido colturale (1 1·c. ), pre1evato, dalla stessa coJtura lJer ogni prova com1Jarativa attinente a ciasct1n can1pio11c. Le dette prove, suff1 'lg·ate da risltltanze concordanti, possono così riass11mersi: · a ) L~ inoculazioni cn doperitoneali, ta11to co11 i ceppi di B. Col i quanto co11 q11elli cli bacillo del 'f ifo, ebbel'o esito letale i1ello spazio 24-36 ore, e dagli animali s i ricolti\·() iJ germe inocnlato; b) le i11ocnlazioni sotto cute cletermi11aro110 u11a i11tensa reazior1 e loca le con succes. ivn. formazione ùi escar e delle dimensioni cli circa 11na mo11eta cli 1111 centesi1110, riJ)arazione le11ta dei processi i1ecrotici in c!rca tre settimane o più e qujnrli g·ua.rigione. Tutta via q11 alche prova tl'inoculazio11e sottoc11tanea a cavie g:iovani coin b.r odo·colture di B. Coli l1a lJllVe a\·11to esito letale. In complesso tali risl1Jtanz.e collima.no co11 q11elle in precede11za otte1111te dallo stipite di B . Parati fo B ro11 -- erva to , come si è di R nzi accennato i11 pa raffi11a.

F eci .

L e es1)oste osservazioni

.

B. del tifo (N. 41). In fuso di Polmone

,,

~el

22 e :'il. AA f2J

In fu so di Bile 1\l[ilza .

(ANNO XXXI, FASC. 381

(~)

+ +

I ceppi c-OSì rica vati nei raffro11ti biologici e colturali con i similari, ricoltivati nel 1922 da 1

vecchie colture in brodo e su agar conservate nelle medesirn e condizioni (come fu esposto in un precedente lavoro) e con altri di collezione hanno fatto rilevare una relativa depressione dell 'azioille fermentativa sul glucosio e di qt1ella riducen.t e sul rosso-neutro, più manifesta nel ceppo del B. Coli N. 22, mentre permanev·a integra l'azione coagulante del latte. (1 ) Il se·di ntento degli sviluppi tn b·i le

ara aggrumata, 1

formato dia una massa unica, granulosa. f2) I N. 22, 39 e 41 corrispondono al n·11mero cli oontrassegno d:elle cavie attraverso le quali furòno passati i detti germi per altre ricerche djsooste dal prof. CAo all'epoca indicata. (3) Il segn.o . . indica che non esistevano prove colturali corrispondenti. ,

come le altre del ge11ere - a l)rescinde1~e dalla loro importanza i11t1inseca nej riguardi, cioè, della conservatasi virulenza })er co·sì lt1ng·o period o di tempo , mi pare 1"iescano interessa11ti se si considerino anche in rapporto ai varii snhst.rati in cui i ger1ni ebbero ad esr)l i care le 101·0 funzioni vitali, per qu.anto limitate a causa della soppressa influ-enza dell'aria libera. ~la ogni i1articolar.e deduzione Sll questo secondo ptlnto sarebl)e ardua: specialmente quan·do si consid·e ri che da prov.e disposte nel medesimo giorno, adoperando lo stesso substrato .e mantenute nelle medesime condizioni si sono avute risultanze differenti come_, ad esempio, dal1e semine in bile dei du.e ceppi di B. Coli e da qu.elle in infuso di p.o.Jmone di uno d1e i detti stipiti di B. Coli ' (N. ·39) in confronto al B. del Tifo. Il fatto in entram!bi i .casi, .p -0trebbe essere stato determinato da altre cause, ma riesce più verosimile a priori quella riferibile a peculiarità pro.p rie del ceppo N. 39 di B. Coli che, dal compliesso delle prov.e, apparirebbe _ dotato di minore resistenza rispetto al oepp-0 similare ed a quello del B. del Tifo. Ciò che.


I

[1\ '.'JNO :\:\Xl. FASC. 3 )

verrebbe a co1r1fetm~tre u11 p11·i11cip~o da i11e iipett1ta11l,e11te i~ibadito qt1Ftle c1uello cl1e lu. J)l'Otezio11e J ,elle colt11re dal contatto dell'aJ:ia 11011 pu ò sopprimere le osc1llazi oni inere~ti al l ~t vitali~\ 11aturale d·e·i i11icl'9r gani6mi (1) . È ovvio, d a t1ltimo, che la limitata casistic n 11on lasci identifica1·e cori sufficie11te chial'ezza l1na i11.fluer1za più o i111eno favorevol e <lei va1·ji subs ti·ati <ii c11i si è t e11uta parolt1: 11on è però l)l'iva , nel cn111plesso, di indicazjoni sl1lla scelta fra essi. CONCI.lTSIONI 1) Negli i11ft1si organici i ger111i del g·1·up1>0 'fifo-Coli co11ser,·nno a lun go oltre alla vitalità anche la virnJenza. m ar1ten.end o, beni11teso. le relative prove al ri1)aro daJ co11tatto dell'aria libera; 2) Dalle avanti esposte osservazioni, compiute su lJrove disposte nel gi11g·no-luglio 1909 ed esaminate nel corri spondente J) eriodo 1924., si è dedotto quanto a1)presso : a) Due stipiti di B. Coli ed uno di B. de l 'l'ifo coltivati in inft1so di inilza e conservati in tubi chiusi alla fiamma (come d el resto anche I.e altre prove che saranno in seguito en 11m.erate) hanno n1antenu to · co11 la \ritalità pressochè immutata la loro virulenza; b) Nell'infuso di bile, invece, è sopravvissuto - rist1ltando atti1;0 -- soltanto uno dei dne ceppi di B . Coli (N. 22) ; e) l)i nn ce1)PO di B. Coli (N. 39) ed il ceppo di B. del Tifo conservati in infuso di p01.rnone è sopravvisguto risultailldo attivo solì.c'l11to il second·o ; d ) Il medesimo ce})l)O rti B. del 1'ifo, co lti vato in filtrato di feci r1onna11, s i è inanten11to vivo e patogeno. e) Lo stipite di B. Coli N. 22 conse rvat o in poltiglia di patata erasi spento. Bol.ogna, lugli o 1m. (1) P. TOTIRE-TPPOLJTI. Su.Z.la os servazio1i.e della vitaJlità dei micro1·ga11ismi in tubi ch,iusi (La

Clinica V·eter. , 1913. ID. Ulteriori os s ervaziorni sul l a vitalità dPi microrg an.ism.i nelle colture in ttlbi chiusi a l la fiamma. (La ~u.ova Veter., n. 6, 19'23). lnteress? ntissima pubblicazione :

'' MEDICAMENTA ,, TEORICO-PRATICA PER SANl''.l "ARI)

3' edizione, in for'!'ato ampliato e notevolmente aumentata. Alla perfetta riuscita di questa opera indispensabile a tutti i medici hanno coJlaborato, sotto la direzione del dottor Ugo Cazzani, l'avv. G. Mariani, il prof E. Bajla, i dott. D. Fisso. C. Poggio. T. Rabotti 'della Coop. Farm. di Milano. noncbè i proft'. L. Carozzi, D. Della Rovere, G. Guerrini, B. Neppi, C. Tern~. ed i dott. A. Celada. F Cova, G. Ferri , G. Gagliardi , E. Robecchi: ciascuno per la ri conosciuta propria. competenza. Un volume di pagg. XXXII-2286, in carta finissima; prezzo L. 6 O più le spese posta.li di spedizione. Per i nostri abbo· nati L. 5 7, in porto franco. Inviare Vaglia posta.le aJ Cav. LUIGI FOZZI - Via S;st!na. a . 14 · Roma.

1229

OSSERVAZIONI CLINICHE ~ OSPED..\I.E DEL BA~IBINO GES Ù - ROl\IIA REPARTO :\lEDICI NA lVIASCHI.

Prima1i·o : P ro f . l J Go 1

:\1A NCI NI.

'

(Tn caso di anemia grave a tipo aplastico trattato con Ja radioterapia )}e r

1

(GUID~

'

SEZIO:\E PRA1 JCA

il dott.

~fARIO FAnERI ,

assistente.

..\... A. di a nr1 i 6 da R.on 1a. Entra all 'ospedale

il 2'2 aprile 1923. i)all' anamnesi famigliar.e s i app1rend.e che l 'infermo ha du.e frate.Ili viventi e sani. Anche il p a dre g·ode di buona Galute. ·La madre h a a,v uto due ab,orti, jn giravidam.z.e p.01s te1rior'i a CfU. ella aa cui è I1ato ]l paz.iente. Ess.a appare })iutto .. t o d eperita, e di coilO·r ito notevolmente p a llido1. L 'infermo è 111ato a Le1mine, dai parto regola.1·e e(L ebbe allattamento mater110 fino a ll'età di 1Ì1esi 11. Dentizione e deambulazi·o n•e normali. A d·ue anni di età so•ffri di 1p ertosse e di morbillo, d a .cui gua;rì. senza alcun r.eliquato. In segttito istette se111p1re abbastanza, bene. Da un anno circa. è andato anemiz.za'.n do.si. e pe1·dendo Je fio·r ze. Nel 192'2 stette qua lche tempo iicoverato in que·s to. Ospedal e. perchè affetto da ente·rocolite ac11ta, e durante l a degenza gli fu 1·i8contra,to un grado notev.o1e di a11emia, tanto d.a ess·ere sotto1p osto a .cura fe1 ·ru ginosa e ar.se,n.ica le intensa, s·enza p.er altro che ne traE.sse be11.efì.ci o. . Un esrurue d ell·e f·eci la.sciò riscontrare pres·enza di uo.via ·di tri-0ocefalo . Lo stato anem·ico d·opo l 'uscita dail l'ospedaJe. è a.ndato ac.centuandosi. La debolezza si è fatta più grave; sono co mp1arse crisi diarroiche frequenti. epistassi . rialzi termi ci di n1odico grado n,on :p,receduti da briv.ido ·e di breve durata . L '~ppetito è pres·soc'hè scomparso. I / a stenia e la faci le eisauribilità gli im!p ediscono di iniziare · gli studi. All'atto dell'ingresso all'ospeda.] e J'esan1e obi,ettivo ci fornisce i seguenti dati: Stato di nutrizione general·e assai scaden t E: . C11te e mucose visibili spicca.t am.ente pallide. Il colorito della cute rioo,r da quello del la ce.rn. vecchia. Ling11a patinosa, umida. Nu lla. alla. gola. Torace : Conformazione schele trica ·regolare . ang.olo epigastrico ottuso. Nulla al]ai percu1s,.. si one tra nne lieve ipofonesi in corrispondenza delle 'prime vertebre dorsali. Negativa l'a scoltazione di a mbedu·e i polmoni. Cuore: Punta dietr.o l a quinta costola, a li 'interno della manunillare. Mo·dico debordaanen to a destra. Aia cardiaca scoperta. Primo to·n o accompagnato da .r umore .che si ode ,alla pun ta, a1 centru·m cordis e a lla baise. S1econ·d o po·l monar.e talo·r a sdoppi ato, n on .r inforzato. Polso: 108, .m olle, ritmico, ·r egolare. Addome: TI'lattabile, indolen te r1on mieteorico. Il fegato· si palpai sotto .}'arco coista.Je n·eJle proifond.e inspirazioni, di c onsistenza normale, indolente. La milz,ai iri alto raggjunge la 7a. costola in avanti supera di poco l' ascellare anteriorre' in b,a sso non si ;palpa il po,l o inferr·iore. ..c\pp arato li11fo-ghianrtolélll'e poco svil nppato~ 1

1

1

1


1230

Ricercl1e clinicl1e esegt1ite: urine: Peso spe0cifico 1020, reaz. acida, albumir1a· e zucchero assenti, acetone tra.e.ce, pigmenti biliari, t1robilina e acidi hilia1·i aissenti. Nel sedin1ento nulla di notevole. Feci: presenza di ral'e t1oya di Tricocephalus djspru: . Reazioin e di \Vasserm a,nn negati va i1el sa11gue del paziente, co•m 1e pur€ in quello della tnadire (al pa,d l~e n·on fu potuta eseguire). c .u tireaz.ione alla tltbercolina negativa. Radiosco pia del torace : modica a. cc.entuazione delle ombre ilairi. S.angue : Hb. 15, Emazie 14.30000, Leucociti : 7520, Valore globulare 0,53. Nei prepa.rati colorati (~lay-G i ur1,vald-Giemsa) : _i\.11is ucitosi, poichilocitosi e étnisocrornia di modi·Co grado. P resenza cli rarissimi normoblasti pur1teggiati. Formula leucocitaria: Polinuclea,ti neutrofili 1>7,4 o~ id. eo:sinofili 0,8 %, id. basofili O%, linfociti 9 % , Grandi Inonor1ucleati 18,2 ofr_, forme di passag·gio 4,6 %. Durante il p eriodo di o6servazione e di ricerche si istituisce una C1.1ra ipodermica di i)reparato ferro-arsenicale. Temperature subfebbrili giornaliere, con massim.o di 37.6-37. 7. Dopo· ·Cir ca 20 gtorni, p·e.rma11:e1u1t10 J.e c,0111d iziond del malato sempre gravi, ed essenclosi ecce11t11ato il pall.oTe, l'astenia e l'ano1·esisia, ~i inizia il traLtamento radioterapico. eseguito daJ dott. NicoléL J:l"""aberi, rad io logo de ll ' ospeclale. Si e6eg·uiscon o 20 serie di applica1zior1i a giol'ni alte.n1i , della durata di 2 n1 ' p er og11i can1p0 irradiato f f.em.ori , milza, tibie), col seguente dosaggio S . E. 24-25. Filtro 3 mm. all11minio. mA. 1,7, i1ari a circa, 1/4 X. Durante la cura si esamina i I sa11gue più volte, ottenendo i reperti indicUtti ne 11 a ·egue11te tabella:

[AN~O

lL POLICLINICO

XXXI,

1

\

·-..... Data

Ernazie

Hb.

.

·-o

......

e>

o

o

-!>

;j

~

0.38

II irradiazione

0.30

\"[

0.40

IX

5600

o 55

XII

2.930.000

5700

0.51

X\-

" .,

4.490.000

7000

0.39

xx ·

.,

1.960 .000

4860

22

3 640.000

5120

4-6-23

24

2.99~.ooo

5800

12-U-23

34

3.046.000

20-6·23

BO

4-7-23

R5

16 5-23

15

'.?8·5-23

1

cd

Cl)

I

An.notaz?on i

I

I I

••

"

I

La formula leu.cocita.rria si è 1na11ter1t1ta in tutti gli esami pr.e ssochè coistante. Sempre rarissime e taJ-0.r.a. addirittura assenti le emazie nucle·ate sempre men10 evidenti la p1oichilocitosi e l' aniGocitosi. Nor1 policromaitofilia. Al termine d·el trattamento il pazie11te n10s.t ra di ess eire miglioirat.o· in maniera evidente. La cute 11a perduto il colorito pallido cereo che aveva all,atto dell'ingresso all,ospedale; le inucoise . ono più r osee . Anche subiettivamente il mig·li orart1·ento è n.otevole. L 'infermo maingia con ap1) etit.o: sta tt1tto il giorno in piedi senza affatica.r si; è più ·v iva.ce ed intelligente. 1;

38)

~i\.

distanza di te111po 11otevole si ripetono ()'li esan1i di sa11gue, che rivel<t110, come è indic:to n ella eguente taJ1ella , il cu11tint10 miglio1 a1nento: Data

Hb

E1naz ie

, Leucociti

l-8-2~

~1

1

ouo

().120

26-ç}-2~

i'J(i

4. 260 .UOO

li. ~120

25-11-2!3

60

4 540. 000

G nOU •

1 • 12tì

1

1

FASC.

'Tal. Gl.

o.37 o.40 U.66

Pe1 siste11do tali co11fortevoli conclizio11i. il paziente vier1e dimesso il 1O dicen1bre 1923. Il 5 gennaii o 1924 si t1a occasion.e di praticare un t1lte1·iore esamie di sangue col seg11ente rist1ltato: IIb. 60. G. R. li..1.Q.0.000, G. B. 7200, \ 7 al. Glol)ulare 0,60. Il caso descritto, iu1portan te pe.r il successo terapet1tico ottenuto, off 1 e a11che interesse notevole daJ pu11to di vi.s ta ctiagnostico-etiologico. Il :rrep.e rto deJle varie l icc1rcl1e ematologiche ooeg11ite ci dà infatti l'a11t o·rizzazione a cla.ssifìcarp il cas:o ca.m e « ..\nemia g·ra•ve a tirpo aplastico n. ' T ale fo1 ·ma, conoscit1t a fìn dal 1888 per merito di Ehrlich, è stata in seg11ito talvolta desc1·itta, ma n o11 con eccessiYa frequenza . E~sa è pi11ttosto p1ropt:ia della secQndai infanzia. allorq11 n ndo le n1odificazioni sanguigne ~sono m eno est1bera nti di q11el che n·on avvenga nei primiS6in1i anni delJa vita, nei quaJi le anemie si ca1ratterizza110 per una «plasticità n marcatai del sangu·e, cioè per l'apparizione abbondante di elementi cellnlari giovani, che attestano una pii.ì grande attività formatrice del midollo. Nella seco·n da infanzia i l sangue mantiene meglio il st10 eqi..1ilibrio . e la rigenerazio11.e è s pesso nt1 ll a od insi.1 fficiente. Il M.er1si , a 1 qua.le dobbiamo 11n bello st11dio stùle anemie g.ravi dell'età giovanile, dice che la f o1rma aplastica « è caratterizzata da un procesGo di aplasia, o n1.eglio di at.:nofia midollare , che interessa anche s.ezioni di midollo normalmente adil1ite ttl rinnovam,ento del sang11e, co11gi11nto con t1n pr-0cesso emodistr11ttore » . Alla p.rod11zionie dell'anemia aplastica, · seco·n do lo stesso autore, « concorr-0no d11e p1rocesisi : l 'uno mielotossico: l 'altr o ~ritrolico , ·entw.a mbi provoca ti da u na stessa causa to~stca ». La caratt eristica dell 'anemia grave aplasticn oonsiste nel l,ass·e1J1za, o in.egli-O n·ella scarsità notevole e dnr~vol e d·elle più svariate rna.n ifestazioni reattive; assenza pressoch-è completa di ·eritroblasti.: indice emo·g lobinico variabile : o-ra vtcino all'unità, ora leggermente superiore, ora. pii1 speSiso. inferiore~ anis.ocitosi di lieve gTa.do, J)Oirhiloci.tosi lnocli ra. manc:-i nza


1231

S EZIONE PRATlC.\

o i1otevol.e r1dltzio11e. della poJ,icromatoiìlia, della reazione gra11ulo-Olam1eJltosr1, e d·elle ema-

zie a g·l·anula.zio1ù basofìl-e ; acro111ia, dimiruuzione progressiva dei gilo,b uli i·ossi. Etiologicamiei1te si citano com.e cat1se determinanti: lai tn1b er00losi, la sifilide, l infestione da botriocefali ed anchilostomi. I l re·s to dei casi sa1·ebbe da rip·ortarsi ad or igine criptogenetica. Ora, nel nostro i.nfe1n10, esclt1se coi comuni m,ezzi · di inda.g ine la tube1·colosi e la. sifilide, restava a considerare il dato di fatto r a1ppresentato dal Tepe1·to di i1ova di trico·cefalo n.elle 1

.

I

f 0Cl.

Che il tricocepl1alu s clispar sia capa c.e di produrre un grado n,o tevole di anemia nell'individno cl1e l' os1)ita . è orma·i indnl)bio. :Yle.ntre in realtà trovian1t0 ciò accen11ato nei più r ecen.ti t rattati di para.ssitologia, d'altro canto i clini.c i n e fanno cenn 0 nel capitolo che riguarda l' etiologia dell e anemie, e, sfogljando la 1etteTatu·ra. si pu ò trova1~e quralche comunicazione isolata in propooito. Tuttavia. un fatto assodato è i11 primro 1l1ogo q11ell o che l'a11emia da tricocefalo non ha u na caratterist i.ca. speciale. Mentre cioè l'anchiJo:ston1.a e il botrio cefa.Jo generano i1n'a1len1ia nettamen t e· a tipo pernicioso, · il tri~ocefa l o ha prodotto talora t1n'anemia se1n1pli-ce, talora 11 n' anemia a tipo clorotico. È quin·di a .ca11sH <ii ciò cl1·e1 ne.i trattati clinici pi11 recenti (di em,a toJogia . di miedicina generalie , di pediatrin), dei par a ssiti i1n testinaJi Et,genti .eziologic.i deJ,le ane1mie gravi (plastiche ed aplastiche), n on vengo.n o riJenzionati che il botriocefalo e l'a•n r hilostoma . Per tali consjd.erazioni ft1mm.o s,p inti a giudicare il r eperto delle t1ova di tricocefalo nelle feci del nostro paziente come accid entale, attribuendogli al . massim 0 un valore a.ggr.avante della forma 3Jnemica che dominava. IJn ogni m o1do la terapia. coi raggi R oen tgen fu iniziata oome tentativo, constatato il fallirr1ento della c 11ra f·erro-a.r~1 e:fl!j cal e•, e1d i risu.1t1ati che 1si andarono progiressivan1en te ottenendo la. giugtificarono pienamente. Il primo uso dei ra.ggi Roentger1 a scopo te rape11ti.C'o n sll e•e1no pa tie fu fatto d.a P11 sey e 1S enn (1903) nelle leu cemie. In seguito tale uso si d.iff'nse molto, ed i pediatri se ne valsero nel trattamen.t o delle an·emie splenich,e (anemia pseudo lencen1ica infa1n tt1m), di cui. g·i.à n.el 1915 il Concetti co1nunicava 11n caso , ad e.sito però infausto. _i\. tal provosito n·o n credo sia fuori lt1ogo ra.mmentare ehe l anemia 1)1seudoleucemica dei bambini, descrit:ta per p1ima, d3Jl C.ar·darelli, e in seguito bene st11diata daJlo Yaksch (1889) è st:rtettamente legata all' anemia grave, poichè 1

1

1

1

0

1

tanto il ell ' t111a che i1ell ' altra si 11a n 11 pa r ziale l'i torno dell' e ritro·poiooi alle condizioni e111b riiQ1\ali. L ' a111en1ia psetido1eu-cemica è però caratterizzata da l1na leucocitO$·i costante.: spesso enorme, con presen·za di mielociti più o m eno numetosi. Inol tr.e è questa llna form a d'an e1m ia prop ria della primissima infa,nzia, mai riscon. ti·ata a.l di là rlel terz.o an1i.o di vita. l)opo il ca~.o di Concetti, trattato. com e si è detto , radiot erapi.cani1ente, altri ne fur-0110 riferiti dal Long, Petrone, C1ozzolino, Finizio, Churchil1l e Lomm1e,1, P orter P.a.rkÌJDJSODi, Zamiboni. Nei tratti. di radioterap ia p·e rò, a.n·ch e mo.derni, poco si parla del trattam·e nto delle anemi e gravi per mezzo dei ra,g gi X. L ' A]b·errt-\i\ ·eill, p·eir es., n on accen.na che ad unic-0 caiSO presentato alla S1ocie-tà di P ediatria nel novembre 1912, eone.e rn.ente una b ambin.a affetta da anemia inJtensia. con fatti emorragici J)iuttosto gravi, guarita dopo sole 4 applicazioni (2 Sl1lla milza ed 1 su ·O·g ni diafisi fem.0 ral ei) a dosi deboli· (2 H. r»eT' sed·uta)' Cottenat, nel recente trattato di radioteraipia d·ella coll ezione d·el Sergent, cita du e casi di Kirat1se .e di Rén·on e Tixier, e coilJSiglia di usare irr a.dinzionie di 3-4 fT. a l massimo, di raggi duri, filtrati su 3-4 mm. di alluminio. Hynett nel 1906 pu1b blicò altri 8 ca si di a.n.emia: pernicioea trattati ·co-i r aggi X, di c11i quattro n ettamente migliorati, e quattro ad esito infausto . Più r·eoentemente Otto N,e u rifer isce un caso di a . per nj ciosa trattato con irradi azioni ec-citanti sul mid-0110 osseo. L'eritropoies.i a1u m181Il,t ò not&volmente, il quadre em.atico n1igliorò, e lo sta.to geiner.a1e si risol1 evò in mani·e r a. l'apida . Resta tuttavia il fatto che tale i111etodo di cura non ha an.c ora trovato la:rgai applicazione, e m.o.Jti clinici so·n o scettici in prop o.sito, tanto che reoentissimamente il Rostoski di Dresda dicl1iara.v a. ch e l'eccitame nto r·adiotera1)ico del mido1lo non sembra aver importanza nel tratt31men to delle an emie gravi. Il nostro caso porta quindi un mod esto contributo di. t.erapia, che potrà esseir e d'incitam.ento p.e.y ulteriori 1studi e tentativi. 1

1

/

1

Ar.ASSE-f ,AFONT. Anémie. I n cc Tra.ité de Path. :\1éd. » idi SERGF.NT, ·eitc., vol. \':. P a1ris, 1922. -~LBERT-\''E1 r.r. E . El éments rl e Radiologi e. P ruris,

1920, p. R2 l . ..A..LF.SSANDR r N ~. P nras sito lo aia.

I n C ET.LI : M antla1e d.Pll ' I aie11,ista, Torino, 1912, vol. I , p. 2a..

CO\ f RY

.T. A né1n ip aplastiqu e chez l es enfants.

.i\.,rch . d·e l\1éd. des Enfants. n..

1~0.

1919. CoTTENAT. Radiologie e Rridiofh.érapie . I n cc Traité de Path. ~fé d. » cli SERGENT, etc.. Paris, 1921.

.


lL

1232

( •.\1':'\0

POLICLl~ICO

LA,.VRENCID v\l ELD SMITH. R eport of ll11 unusu11/

case of aplastic anemia. Am. J our. orf l)i !->. Cltildren, III, 1919. MAMERTO ActJNA ·e1 A. C .-lZAUBON. A nernias rl ~ 7,, pr~·tniPra i·n.' tancia. ...t\:rch. I .. atino. Ann. rlr P ~cl. I . 1923. :\'!Al\ CERTO .-\ CClNA. A 11.e1nin perniciosa np/n.sfica en la in fancia. Bu·enoo ~.\ires, 1915. ì\llANCINI UGo. Co11tri1>11Jo allo st11riio delr (t. sple1iicrL ps. leucemica inf 011111m , Rivi sta ospit.aliera X. vol . XI, n. 1. !vIENS1 E. Ane11iia perniciosa nell' età i11fa11til r pl n stie a e npl nsticn ) . P ediatria, vol. 28, 192(). n. 17. MOlJRIQtJA ~n p BERTOS::;F. 4 n f>mie rì t11pe cJilorotique d'o r'igine tricocéphalie11.11.P. Pédiatrie

pratique. 1920, n. 7. NEU OTTO. ~'I1.l.r1ch , ~Je.cl. \\7 o,c11'. , 1921, n. 11"5. PoRTER PARKtNSON J. A ca.se o{ oplastic .4 naPmia. l'hP l~ri t . .J ot1r. of C11ilct1·er1's l)i·-=r n~es , 1-2, 191B. R.AFFAELLT G. Un coso rii a11Pmi(( s7Jl< 11itrt. i11funti1e curato coi raggi X. Gazz. negli osp. e cl. . 94, 1912. RtNON e TtXIER. A némie p ernicie,usc trnif f> po1· la Rn·dtiofhP.rapiP. Soc. de Biol. . 190!). p. 401 e Soc. Méd. des Hup. , 1906, p. 200. RAS1'0SKI. Ueber die perni:;i6se A. namie. \Vi1n Pr :\Ieci . \\~ och , 1924, n. 1. · ~CT-T.\BT.lN . TJn casn di rriemin drt f ricocpp11alus dispar. Soc. Me1d. iin t. e P ed., ' Ti enrrl fl ', 1

31. X, 1912. ZA1vrBONC . La rnnlgenterapia 11ell1ct1iernia .~plt>­ nicrr infantile. Riv. Cltn. P ecl., 190R, Tl. 7. =====-====== ===~---==-

Interessante pubbllcazione : Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Un iversità di Napoli.

Clinico nellil Medicinn Pratica I ndicaz ioni-Prescrizioni igieniche, fisiche, diet eti che e farmaceutiche.

Riceviamo : Chiar.1n.o Direttore d e cc ll Policlinico»

Rorna. Con rita1 ~clo 110 letto il 11. 3:3 del gi-0n1ale e oo·n g·radita. oo L'presa h·o visto, a p. 1088, in u r1 oorun1 einto a « F i-a J1e g·L~andi SOO'} }erte mediche» del n. 31 , l'ico·r~dato il mioi rtichiamo all\J\., peit· l,0 missione clell'et$en11pio forse più dim{>strntivo . della s u ai tesi: il lodi giano Ago$tino Bassi. Senoncltè laddove i11 esso s'afferma che « p·er ta.l i11udo egli (A. Bassi) fu il v-ero fon. datore d·ella t•coria i11fettjva... » si aggi11ngeYFL 1

pt-..re: « ... Luigi Pastel1r nie l la sua oneistà scen-

tifica non mancò di i-icor1oscere e proclamare l"importanza capitale ùe1l] ' opera compi11ta dal Bar~~i » . 'P oi cl1è la ragio·Il•P della ginsta ero· ci atn ba ndit n (ltl 11 n Società l\1l e dico-Clli l'11rg·ica Pavese, pt~esieduta dal p1·of. E111ilio .i\Jfieri (e cioè du col1i.ti cl1e r1 el ln cormmen1oraz io11e di J,,uig-i Pu~1.enr - 1;! genr1a,i 10 1923 - iieordò . })eJ' crt1ant o € 1'a1 ve itù. e g·iu stizia, _..\.gl istino Bas i , ~etttt11cl o cosi IH par\' n favilla elle secondò la g·ran fìrim1r1a suscitata poi per pri i110 dal pro·f. Cai-lo Riqnier con la 1·j1)ropos.tèl di riista.mpa del lP 0!1e1·e hassia.ue e dipoii dalla fulgida schirra che va dal Be1ta·relli al J~ajl a e d a}, Gl'at5si nl Sana1 r. lli) era p101p.1 io 1a ripara·zione de1l'inginsti.zia d essere stoto, il Pa- , steur ri.cor1.osciuto inve·ce clel Bassi il fo11òatore della t erH·i a in f.etti va , questa 1·agio11 rl 'eRsere cadrebbe se fosse in tutto vero, e n1P lo at1gurerei. q11a11to si a ffer1na 11eJ cc Policli11i co >L I r1fatti l'amrnission1e e la. proclamazion~ a.el Pa.stet1r avrebbe reso i1l..utile que1sto fatale l)Tocessò .revi~ionista. . Il P a:Btel11·. a quanto io . o, 11arla bensì del Bassi ma 1111a sol "olta e in <-1nesti t.e1mini (vol. T p. ?2 . .c1e' suoi cc Etudes sur l• e n1ialadie d eg ve1·s a soie » - clel 1R70, cioè cl diciassett e a11ni - clall,ulti.ma pt1bblica.zio·J)1e che il Basisi d1eitò c.ieco « l)el l a r1at1111·a dei i11orhi oss,ia cte1 in al i .c onta.g:i.osi Ed. \\7j 1mant » e a quatto·rdici dalla s1i.a m1o•r te:• « Si sapeva d.op o I.' an n10 l 83J d e1l e ri·c1e1r'che p·J'.'!eci sie del prof. Bassi di I.Jodi, co·nfe·1 mate1 ·dalle esp-e1·ienz;ie de ll _L\.udo u in , cl1e qn e1sta malattia (il, · calcino) doveva erssere i·ife1ita all o sYi.luppo 11e J baco ·O neJla rTiisa licl e di t1n pa.ra:ssita veg.e tale desi~nato col r1orme di Botryte Bassi11 na in 9maggio n. colt1i elle J)el' pri.~o 1:H're va desc1itta. e 11.e a·v eva fatto conO$l·ere i fune~ti t> ff t • I t i \\ R i :i i 1e 1· - _i\ . R 1 923. 1

1

1

1

Un grosso volume di pag. \ . l ll-574, nell'ampio for1nat o della Collana l\Jnnuali del e Policlinico> nitidamente carta òi lusso e rilegato artisticamente, glese con iscrizioni sul pian o e sul dorso. -

stampa ~o

su

in tutta tela in · Pre1.zo L.

5 8.

Per i nostri abhonati sole L. 5 O fran co cli porto.

.

Invia.re Va.glia postalt' al Cav. TJL'IGI POZZT - Yia Sistinn. D.

14 • Roma..

38]

Ancora su Agostino Bassi.

1921.

31, H. 1, 1915.

FASC.

·coMMENTI .

R. / ludiothr>r .t]J ie cles 'Jl alad it's fiu . a?ig. Pa1 i , 1913, p. 56. FEER. LP h rb1lcl1 cl e r J{ind e,.,, ei lk urid e. .J ena.

CRÉ)..flf:l '

KT.F. CNSCH1Vf f DT H . .A J>l a s I ic li e li a1n o 111 lise h e .4 nàmif' in Kind esaller. Jal11ib. f. Kjncl erh eik. Bel .

XXXI,

1


(ANNO

XXXI, FASC. 38]

SEZIONE PRATICA

. :Dunque il Pasteur si limitava a di1 e poco ~d!. i:.Qieompletamente d.e1 l Bassi: conistatava ap. pena; qua.n to già ·era in Francia acquisito da FEGATO E VIE BILIAR_I . .anni e per cui il Lo·digian.o aveva conseguito .. il raro p1remio per gli strani,eri della decora.. Valore semeiologico z:ioinie della· Legion d »onor·e. della prova di Meltzer ..Lyon. . N-0n rilevò il Pasteur (e davvero mi p.ar strano eh.e aJJ.a sua gran m·ente, e mente vol- (ìVIm. CHIRAY e MILOCHEVITCH. "Bulletin et Mtta ad u n.a iden.ti.c a, mèta, sia sfuggita la par-moires de la Société Médicale des H6pitaux te ,-eramer1te f:ondamentale e rivo1uzionaria de Paris, 3 luglio 1924). dellà s·coperta bassiana) l'essenza dell' cc utile In d1i-e comuni<!azioni precedenti g·Ii. AA. trovainento » cioè la leg·ge tratta dal Bassi: hanno esp·osto i risultati delle loro ricerche che sempre fl!d u·n pro·p ri.o e pia.rtioo lare mirelative alla tecnica e al valore teorico della .crobio doveva esser1e imp•u tata la. cauis a d'ogni prova di Meltzer-Lyon, . mentre nella nota .atmalattia contagiosa uma11a compresa « la rabtuale si propongono di studiarne il valore pl'a. bia eanina, il vaj olo, iJ cholerar, la, mala.ria, tico. I dati semeiologici della prova riguarla peste 01ientale, la petecchia, la sifilide n. da:no sia 1a m1od·alità ·della ri'.sposta vescicola.re, Egli a.n1cor scrive 1835 « Questa mia sia lo stato fisico, istologico, cli nico e batte. produ.zionie paire che interess,a r debba non solo riologico della cc bile B ». I'•e1d uicatore del filugello·, ma i cultori tutti La risposta vescicolare, qtiando non è nordelle S·cienze N a.t urali potendo d'essa togliere male, può essere di tre tipi. forse alcune d elle. tan t.e an001alie che ci prea) La prov cl di M. L. è interamente neg(l,senta la dottrina dei contagi in g·en,erale· r tiva : quaJ11do ciolè neanche una goccia di bile spargend.o nuova lllce ~eca.r forse J'at1rora rtensa si svuota durante l 'esame. Prima di amdi. n11-ove sco1p e1te in airgom.ea1to taJ:ito impo1 · mett,ere La neg·a.tività de lla pro va è nece.sis.ario tante e tuttora. oscuf101». rip etere i11ella steissa se,dtLiÌa e nell1e s,uC'cessive Ed alt 1·ove: e< SetJbene assai g1r?-nde sia iJ l'istillazione magn-e siaca, o ricorrere a qualche v antag·3·io che prod\1sse la mia sc·opierta d ella manovra come la e&pression·e della vescichetta n atura del CalciJil.o, essend101si rp1e r essa po·t uto biliare .attraverso la parete. Vi sono infatti rinvenire più mo·d i di c.om!ba.ttere il fiero· macasi in ct1i il riflesso duodeno- vescicolare può lore, s.iffa.t to vantaggio quantunque m-0lto gran- esser-e più o meno difficile a p-rovocare. La de, come dissi, può riguard~si u,n ·nonnullq, pr.ov:a p1e rò norn pu(; ·ess.e re diecisa~ente e co-in con front.o cli 1qu1ell10 che ci appo rta. la prie- istruntemente negat.iva in eoggletti normali. Le ziosq. conoscenza S<jatu1ita dalla stessa scocause che imp•ediscon10 il riflesso duodeno-vep·~a sulla natura del C'a lcin,o, cioè che tutti scicolar:e possono essere di ordine anatomico, i contagi. ness un-0 ecc.ettu·aito, sono tutti pt.ro... · come l'otturazione del canale cistico e la co-0-0tti da, esseri parassiti vegetali ed animali». lecistectoroia, o funzionale come 13. pe.ricoleP teva, sign.or Di"rettorle, scentifi.c amen.t e escistite estes.a, gen.era.lm·ente associata a un a co-serre detto p iù ,e meglio 1e1s•a·u rlentemiente di lecistite cronica di grado variabile. In alct1ni così? casi è stata negativa la prova con la soluzione di peptone, e :positiva con il solfato di magneLa 1 istampa del « mo1nurne11tun aere p1erensio, il che dimostrerebbe la esistenza di uno rlius » 1Jaissiano, d eJile sue o,p.ere cio.è, sarà ·11a .e.e1.,,ena red inc1ornb.attitbile dimostraz'.i-0ne -chle 8f-•1asin.'o· dell'ampolla di Vater, CO'll un rlasci'a mento antagonista. d.ella ve.scicola, che cede-~gostino· Bassi e I110n altri fu il fondatore rebQe all'azione del solfato di mag11esio che della teoria J1'arél·SSitaria e de.lI1a cura antjsettica: e riclare a Bassi q11ello cl1e è isa·oro- dilata la parete duodenale. b) La prova di M. L. è q1lasi negativa. ma santam·en11:1e di Bassi non è togliere a Pa.s teur dà qualc he goccia di cc bile B ». In tal caso se quiello eh.e veram.ente è di Pasteur. La verità • si è ottenuto prima di queste gocce di ccbile Bn è ohbi1 e~.tiva e n·essu·n a passi1oine p•tlò d.ole.r si una cc bile A » nettam·ente meno colmata della che P.SSa finalmente risple·n da. cc bile C » si può conclt1dere che i piccoli afflusOssequi si vescicoJ ari che normalmente rendono . più Dott.. Ferrucci 0 Cicardi. scura la cc bile A » sono indubbiamente $oppressi da un ostacolo cistico incompleto, poi~Ialeo (ì\filano). chè la co.ntrazione vescicolare provocata è ca.pace di vincere almeno parzialmente l'ostacolo. Ci si trova di fronte con molta probabi~

SUN'l,1 E ltASSEGNE.

1

I

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

I


1234

IL · POLICLINICO

lità a t1na vescic.: l1etta conte11ente calcoli. Se invece si ottiene p1•ima delle gocce di bile densa u11a « bile ~.\ » più colOJ'ata del normale P. indiubbiam·ente più della ((bilie e )) si può 00111cl udere che il canale .cistico è ostacolato nella sna oont1·azion1e da una peri-0olecistite ade.s iva a cui si aggiunge 11n certo grado di sclero·s.i ve.scicol aire. . c) La pro'P a di M. L. è positiv a, m cl dà u,1w. q·uantità ·n ormale o forte d·i. « bile B » molto ca ri ca, r quasi nera. . i tratta a llOJ'a di stasi biliare provocata da u11 disturbo della vescichetta che non si svuota

regolarmente. Bisogna pensare alla colecistite cronica, specialmente se si trova una bile scnra e con riflessi verdastri, dovuti alla biliverdina, prodotto di ossidazione della biliru"' bi11a, reso l)Ossibile dal ristagno della bile infetta. In altri casi può essere do.vuta alla distensione prolungata della vescichetta, che ha perduto in parte la sua contrattilità, .e alla con1pressione o ade.renze di organi vicini. La bile da stasi può infine ritrovarsi in casi nei quali il riflesso -d11odeno-vescicale normale è turbato. Tale osservazione è stata fatta in caisi di tabe con mi si gastriche. Sintetizzando i t'i,s ultati dell esame fisico, istologico, e batteriologico, della « bile B » si 1

possono distingt1ere, ,,. indipendentemente dal

tipo di 1isposU.1- vescioolar e, i dati deJla prova. di ì\1. L. nella cole.cistite non calcolosa, e quelli relativi alla litia.s i bilia re e alla coLecistite calcolosa. Nel 1° caso 1 infezione vescicolare può essere immediatamente rivelata dall'aspetto macroscop ico della cc bil€ B » spessa e torbida, di colore bruno carico, verdastro , contenente fiocchi di muc·o e talvolta am·m assi purulenti. Nei casi più semplici -e di me.dia intensità si .constata, nei preparati microscopici della «bile B», una quantità più o meno abbondante di linfociti, di mono e polinucleati, il che contrasta con l'assenza o con l'estrema povertà in elementi cellulari del liquido normale. Perchè q11esta constatazione abbia tutto il suo valore o.ccorre che l'esame. parallelo del liquido gastrico e della ccbile A e C» sia pressochè nega1

1

tivo.

Nella colecistite suppurata. si può trovare già all'esame microscopico d.ei grumi pesanti o 11n liq11ido francamente purulento. La cc bile B » in tali casi inte·nJsi no,n è nè rnolto colorata ·nè molt-0 concentrata. Nella litiaRi biliare e nella coliecistite calcolosa la prl(}va di M. L. dà elementi diagnostici importa·nti , e p.ermet.te di apprezzare il grado di reazione della mucosa vescico.lare mostrando i segni della colecistite nelle varie tappe.

(ANNO

XXXI,

FASC.

38J

E stato dimostrato che nella litiasi bil'iare semplice la « bile B » è povera di coleste.rina, come se la bile vescicolare divenisse incapace di mantenere la colesterina in soluzione. In altri casi la prova di ì\1. L. fo:rniisce .delle rninusoole concrezioni ca1colose brunastre diescritte col nome di cc calcolìni », dei veri calcoli in miniatura -che hanno un valore decisivo per Ja diagnosi di litiasi. Nei casi di litiasi avanzata la prov.a di. M. L. mostra i segni di colecistite e pericoleci.stite già descritti . Dalle loro osservazioni gli AA. concludono che la prova di M. L. , liberata dai vari errori di tecnica, co.s tituisce un elemento di informazione di grande interesse, a cui bisognerebbe sempre ricorrere prima di intraprendere un trattamento medico o un intervento chirurgico per una affezione d·el qt1a drante superiore destro dell'addome. A. PICCINELLI.

Differenze evolutive della cirrosi del fegatiO fra l'uomo e 1a donna. (A.

e P. BRODIN. A cadé11iie de 1lled·ecine, 6 maggio 1004). Gli AA. osservarro che I.a de.scrizione classica delle cirrosi venose del fegaito oon la suddivisione schematica d·elle fasi p1reascitica, ascitica e cachettica terminale no11 risponde sempre alla realtà e che occorre differenziare i modi • evolutivi dell uomo da quelli de1la donna. Dall-estatistiche degli AA. del 1922-23, risulta ainzitutto una, maggiore proporzione delle do'Ilìlle anzichè degli uomini (16 oont.iio 7), ciò che è contrario a qua'lllto si ammette gooeralmente. Inoltre1il proceesv nella do.n na è più l)Oltimorfo· e carattertz.zato da attacchi evolutivi che inodificano ed aggra·v ano la prrognosi. Le malate degli AA. si possono suddividere in 4 gruppi. Nel primo (3 casi, 2 con fegato grosso, in UiDJO atrofico), si s0110 avute durante il decorso delle tuberco.losi ple11rali con versamento. In un secondo gruppo (4 casi) l 'ascite !SC-O!Illparivia dopo una o ·p iù p1u ntm."e. Tutte ave vano fegato grosso; in tre la V\1 a.ssermann era positiva e la guarigione ha seguìto il trattamento specifico. Si può quin·di ammie ttere che si trattasse, se rio n di sifilide epatica, di . cirrosi .s volgentesi su o·rganismo 1sifilizzato. In fil terzo gruppo (4 casi ·di cui 3 con feg·a to grosso) il migli-0rame11to con riassorbimento dell'ascite ft1 seguito , dopo qualche mese da ricaduta con rip,e tizione dell'ascite ei m-0rte più o meno rapida. lTn qt1arto grupp.o (5 casi) corrisponde alla sindrome descritta sotto il n-0me di ittero-ascitica, caratteri.zza.ta dalla CHAUFFARU

1

1

1


XXXI, F ASC. 38]

(i\NNO

co1111)rl l'~ a cli 1111 itt ero franco, seg· uìto dall'ascite più o me11.o abboncla11t e. Tt1tte sor10 morte . ' 1 salvo 1111a, co1t \\ as6ern1a11r1 p ositiva., guarita col tratta1n e11to sp.eciftco. Negli uomini in veoe, l'a,s cite l1a re·s e n.e·cessarie 11t1n1erose p11ntl1re, che h.ann,o eva-cuato complessivan1ente da 25 a 85 litri; non si osserYO alct111a complicazi.o,ne. Risulta da q11'este osser,1azioni la diff.ere.n za dei dt1e ti11i di cirrosi; qu.ella delle donne sarebbe caratterizzata da attacchi evolutivi, quali si osser-vano anche in altre malattie croniche, éL.nz itutto nella tubercolosi, ma anche nelle .cardiopati.e, ir1 certe nefriti cro11ich·e, ecc. N·egli t1omi11i, pl'ed ominano g·li accidenti di scler a i atrofica. n elle donr1e qi.1elli di i11sufficienza e1Jattca e ~li ·e.p atite sclero-grassa con fegato ipe.r trofico. Tale differenza nor1 è spiegata dal1' eziologia, cl1e è la stessa per gli uomini -corue per 1e donne, r alcoolismo e la sifilide. Gli AA. invece spi.egRno la differenza con la diversa resistenza del feg·ato nell'uomo, che avrebbe L1na mag·gjore tolleranza, come caso particolare della st1a maggiore robustezza. La maggiore frequenza attuai.e della cirrosi fra le donne lJ-Otrebbe attrib11irsi ai più la11ti guadagni, cl1e esse 11anno realizzato ·durante la guerr1a. gua.dagni di cu:i. ·esse. non ha.n no fatto sempre un huon uso. Si tratterebbe di v.ere cirrosi del dopo guerra; questo. aumento dell 1al coolismo e delle cirrosi fra l1e d.o nne è stato confe•rmato anche da altri osservatori. I

fil.

Il fèga.to orga.no di esc1·ezione e azione delle sostanze '' coloeretiche '', specie dell'atofan. e H. HORSTERS. Ai ed. Klin. n. 20, 18 mai 1924).

(1.H.

1235

SEZIONE PRATICA

BRUGSCK

xx,

Gli _-\.A. , p aTtendo dal concie.t to ch·e Ja bile è t1n esoreato, pit1ttosto cl1e un s1ecrieto·, contenente il 40 % cir.ca delle sostanze solide rispetto all'11rina ne riv1endican.o il v.a1ore che ' i11 patologifu deve avere quale mezzo d.i elim·ir.cu.zione d e.Jle scorie 01rganiche, ca.p a.oe tra l'altro di anmentare in rnodp notevole la :ptr:op1 ia attività. in c:aiso di lesione del! 'attività eliminato,r ia ùel ren·e. Conservando quindi il nome di « c.o,l ag·ogbe » alle sostanze capaci di far espellere 1a bile, propongono di distinguere col nome di « coloeretiche » ql1elle atte ad accrescere la secrezione biliare, pur riconoscendo che .f acilmente si passa d.all'azione ·colo1er.eti1ca. alla c.olag·og·a perchè, a 11n certo pl1nto, l'aumento di pres~ione per l'accumulo della bile prodottasi, ne facilita meccanican1ente r es1)ulsione. In ogni n1odo, con le i1uove ,·edute patogeneticl1e degli 1

1

,

itteri, tali sostanze coloe1·eticl1e acquista110 un valor.e terapeutico eccezion ale. I coloeretici più attivi sarebbe1·0 g·li a cidi biliari; ma questi pt1ttro1)pO non possono venir impiegati in terapia, percl1è in condizioni morbose se ne trovano g"ià in eccesso nel sangue, costituendo lino dei mag·gi o1ri pe1 icoli del complesso colemico. Tra tutti gli altri mezzi sp.e rimentati: salicilato di socUo, caffeina, novasurol, alcool a 96°, veronale, atoxil, adrenalina, pilocarpina, ecc., la sola insulina si è ruanifestata veramente attiva, ma occorrono ancora ulteriori esp erienze per stabilire se tale azione è costante. É i·nrvece l'atofan che, sommi11istrato p·e.r- via orale, .endovenosa, endomuscolarè, ha dato sperimentalmente agli autol'i rest1ltati sorprend0e nti, a umentando l'escrezione biliare dall'S per .cento all »864 ?-b . E che si tratti di un reale aumento dell'escr.ezior1e, lo }Jrova il fatto che in tutte le esperienze aumentarono di pari pa~so il contenl1to secco e l'eliminazi-o·n e d·ei pigmenti biliari. P.wssando a ll'.ap1p licazione pratica, K. Grunenberg e H. Ullmann ùella stessa clinica medica della Charité in Berlino (M ed. Kli1i. Ibid. ), prelevando con speciale tecnica il succo biliare con la sonda di Einho•r n, dop·o· l'iniezione endove.n osa di un1a fi a la di a.t of a.n , hanno ottenl1to resultati ugual1n erlte proibat.ivi. In du·e casi d'ittero catarr.ale si co11statò un rapido at1m1ento della quantità ùella bile ·escreta e della concentrazione della bjlirttbina, mentre la bilirubina del siero sang11igno diminuiva di pari passo. .t\. tale reperto fece riscontro il nett o mig·liorar1ento s11bi ettivo e obiettivo del malato. In un caso di fistola biliare •ner cistoadenoma portale operato, essendo vrnuto a un oerto momento ad a rrestarrsi il deflusso della bile, con • ricomp.arsa dell'ittero nel paziente, le 1 inie1 z,i oni dii a.tofan eb1b ero e1g·t1a.l.e oit timo effetto. Tale osservazione ser,1e a nzi a, dissi pare il dt1bbio che il m edicamento possa ngire at1mentando il defit1 sso della bile dalla vescichetta biliare, per stirr1olo di natura veg·etativa. In ogni modo, per elimjnar.e del tutto tale dl1bbio, g·li AA. hanno og·ni giorno praticato contemporaneam·ente i l dosag·gio dell'urobilinogeno nelle feci, nel siero e n ell'urina. gil1ngendo a res11ltati concordi. 1\1. F. I

~

• Quando dobbiamo operare i calcolosi delle vie biliari 1

(l{lRSCHNIDR.

ze{t.

f. Cliir., 1924, 83)

Oggi fr.a i chirurgi regna generalmente accordo stil principio che ogni calcolosi :biliare, quando sia riconoscduta certamente come tale e se ruon ci sono c-0ntroi11dicazioni, debb a es -


1236

L-.\~:\ù

lL POLICLINlCO

st1·e 01)erata. S1)etta loro co11durre a questo La l)l'e1)arazio11e dc Ile Yie biliari e, a caldo, punto cli vis.ta a11cl1e gl_ i11teri11ati e i inedici i11olto l)iù facile di qua11to non lo sia talvolta pratici. t'.. freddo. l\•I a se tale è l'accordo sul co11cetto di dover L 'emorragia pare11cl1imatosa è, al pnmo operare, quanto i1oi al 1nom.ento dii operar e mom.e11to, l)iù consid erevole, 111a è comp.e1111 el caso singolo si l'Ì tie11e in generale che consata l'icca1ne11te <.l alla facilità e dalla rapidità della pre1Jarazio11e. veng·a farlo dura11te llll periodo inter\zallare della malattia. Questa opinione si appoggia S i incontrano iriatte! ·e g·1·andi .di ffi.coltà te1cnisui princip i teoretici cl1.e ad op erare un pro- cJ-1.e? ,S i p·u ò sen1pre r idu.rre 1 operazione a un cesso i11fiammatorio acuto del sistema bili.are inez.zo palliativo : a:p,e rtnt·a cl'ascessi, oolecistoci sia g rande pericolo d 'i11fezione per la ca- to·1nia, co ledooosto·m ia. L o11tano1 dal far danno, vità a ddo·n 1inale iliaca, ch e 1 .esatta pre1)ara- si può invece, per qt1esto m.ezzo, arresta·re a zione anatomica delle vie bili al'i sia. n·ello treIIllpo un pèricolo non ri.co111osci u·t o prin1a delstadio i11fiamn1atol'io acuto, difficile o iinpos- 1' operazio11e. sibile, e cl1e i malati, indeboliti dall attacco Certo, le . forze di alcuni malati sono, duacuto e facili all'.e111orrag·ia per l'ittero, siano rante l'at.tacco ac11to, com.promesse. l\1a, tanto dei cattivi soggrtti 01)e1·a to rii. li i11 Jo. ara11110, q11anto pjù l'attacco dura; e In i)al'te guidato da considerazioni teoreti- 11on ~i può mai sapere co11 sict1rezza se, alla che, in parte appog·g·iato a rist1l tati fn vorevol i n11 e di llil r)erioclo critico, interve11ga la risosem})l'e i1iù 11u1nerosi, l'A. è gil1nto da 1 anno 1l1 zioue s1)ontanec.t dell 'attacco, o i1on piute n1ezzo ad 011erar.e i calcolo . i delle ·vie biliari tosto 1111a .i11i11acciosa con1p li cazio11e co11 la possibiln1ente durante l'a,ttacc9 acuto. i1 ece sità di u11'ope razion e d'urgenza. Ci0me lJopo npe1·to il peritoneo, lJrima di togli1e r e i1011 si !)UÒ sap.ere nemn1eno se, risolto pure eventt1ali aderenze e preparare il sistema bi- spontaneam en te l'attacco, il periodo in tervalliar.e, l ' ...\.. circoscrive l intero focolaio mor- lare c."tvr~ luugl1ezza sufficie11te per il completo boso separa11dolo dalla l ibera cavità addomi- r istabilime11to del malato .o meno. nale J) el' i11ezzo di compresse, chiudendo anL 'esperi.e11za dell' A. insegna che i malati 1 che, con tam1)011an1ento , il forarne e.li \\ inslon. sopportano egregian1er1te l'operazione in peToglie allora la bar1·iel'a <li adere11ze esterne riodo act1to: no11 so lo; 1na insegna inoltre cl1e e aSiporto il fo colaio i1rincipaì e c1ell a flogo·si, ~a tera1)ia causale, l'eli1ni11azione della causa la cistifellea, di solito i11tera. ì\Ia anch e che i11orbosa è anche in questo caso il mezzo più avesse a rom.p ersi, s i toglie ogni perico.lo al sic11r o r)er ] a l'apld.a gt1arigione. contenuto a.sciu1ga11do opportt1namen te. Lo st.esIl lJeriodo di ,e morragia per i•t tero i1on costiso vale per il conter1uto del. coiledoco, cl1e n e t uisce, secondo l'A., una co·nt1 •oinclicazione esce cl u 1·0.n t e l a reGezione cutanea di qll est o 0 11·l)erch é egli n on l'ha constatato mai, e anche ga no. sotto ·qu esto riguar·cto non si può mai sapere L ' a.rJiertura di qn,es.to ascesso int raiperitose llJil ittero rr1ar1]f.e1stat.osi in 1)1erio•do acuto neale non è, dl1rante l 'attacco acuto, più pescon1parirà o si tramuterà in ittero cronico . ricolosa cl1e dopo alcune .setimane, qu.ando · L A. non drena mai il coledoco, né a fr.eddo Je raccolte p11 r t1l e11te si trovano ancora di sor1è a caldo: c1l1i11di, sotto, questo rig·uard<>, l,oljto, d111·ante le operazioni a freddo, in forma l)era~re i11 !)eri.odo acuto non costituisce una adde11sa.ta. com1Jlicazione. Nessuna operazione in periodo acuto fu seIn periodo acuto i malati facilmente si deguita da diffusione affettiv a alla cavità addominale. Vi ceversa, fenomeni peritonitici even- ci. jono a ll'operazione, mentre, passato l'attacco, non ne vogliono sa.p er.e. E i11fine, una tt~ al111.e11te prese11ti, reg·redirono do.po 1 operazione radicale i11 .attacco più rap ida m ente ope1"aziione radjcale eseg·uita dur antie J'accesso ri·s parmia settimane ·e inesi di capacità la_.v orad i qt1anto non si sia solito veder,e nel regolare t.oria. (leco1·so di 11n attn'. cco g rave. L 'operazione in Ope.rare in periodo d a ttacco significa eq1Jiperiodo acuto è l a sola protezione sicura contro il r) ericolo di cliff l1sio11.e che n ell 'attesa pas- . parà.re l'operazione ad un'oper azione l)er er:r:ia strozzata. si va è sempre presente .. Nel più dei cast è anzi consigliabile di prima I ..~ A. non chiude rnai la parete addominale rer prima i1emme110 a freddo, quando l'qpe- provar.e per un g iorno il ma.iato , facen dolo ra r e a caldo no11 porta, da questo p11nto 1i dormire a mezz.o di narcotici, vuotandog'li sufficientemente 1 intéstino e rinf orzando·ne il ,-ista, a lc11n da nno, perchè, an~h.e operato a caldo, il tamponam.ento e il drenaggio pos- cuore. :'.\la questi devono essere soltanto provvedim enti preparatorii all' operazione, la cui $0110 esser e molto limitati. 1

1

1

1

1

1

1

1

_\.\.\I, FASC. 38)

1

1

1

1


[ ...A\1'1\0

XX\:I, FASC. 38]

1237

SEZIONE PRATICA

egec11zione non deve essere pu11to dila zionata per il fatto di ur1 sop rav, 1enient.e miglio·r amento. Tutto sommato: n essun fondame11to contro l'operazione ra·dicale in l)eriodo ac11to, è inYece molto a favore. B.

Ostrt1zione del coledoco da fasciola hepatica. (G . . ~lAC ' RY e R. PELISSIER. La, Presse Médicale,

11·. 20> 1924, pag. 213). Gli AA. riferiscono questo caso di ostruzione del coledoco, già comunicato alla Società di i\ledicir1a di Algeri il 5 maggio, 1922. Oss. : donna, di a. 4.S, maritata, ha due figlie di 18 e 20 anni, dimora in Algeri a da 2 anni. D a 10 anni coliche epaticl1e ad intervalli 2-3 n1esi ed un anno al i11assimo, non accompagnate n è da febbre , nè da ittero e cl1e d11ravano u na settimana. Dall'8 febbraio a l 10 aprile 1922 t.:·e eioliche, delle q11ali l'ultima, violenit tssima, er a accompagnata ad ittero ed abbondante vomito biliare. Punto doloroso localizzato alla pressione a 6 cm. dalla linea mediana, a destra sulla ombelicale trasversa. ' Diagnos~ cLinica: litiasi biliare con ostruzio11e incompleta del coledoco da calcolo. All'operazione si rinviene cistifellea grande, riempita di bile, non contenente calcoli, libera di aderenze, cistico di calibro n ormale; coledoco dilatato, di dimensioni triple del normale e non si percepiscono .cal-0oli. Un'esplorazione attraver so un'incisione del dotto in parola, praticata fino al duoderoo estrae un corpo estrar1eo di aspetto foliaoeo, che è una fasciola hepatica, avvQlta s11 se stessa. Una spremitura del coledoco non dà altro. Sutura dell'incisione del coled·oco, drenaggio in corrispondenza di qu ers to zaffo del cavo, esteriorizazion.ei attrave rso la f.eritai della parete, ,che nel rimanente ' 'ien e sutu rata a tre piani. Guarigio·n e.. Le ricerche delle uova del parassita nelle feci erano state negative. ·L,ammalata riferisce che all'inizio dei sl1oi disturbi viveva in paese nel qu.ale vi era un' e·p izoozia mortalj ssima p·er le pecore. La distoma tosi epa tica da fasciola, freq111en.t e· negli animali do1mestici è .rarissimai nell 111.omo,: 36 casi d,ei quali 15 f11ron.o scoperti all' a1Ltorpsia.. N·eg·li· al,tri casi si trattava di distoma.tosi emati·ca ,o ppure i p a.:rrussiti furio no emessi con 1-e feci in seguito a p11rgante, ool vomit o. Un a:ltro caso già pubblicato da Villard e Bocca fu :ri1conoscit1to, come quello degl~ Autori, all' intervento, chirurgioo. 1

JURA.

- UROLOGIA. Un nuovo metodo di indagine per la diagnosi precoce di tubercolosi renale. (TH. [-lRYN rscaAK. Wiener Klin ische 1Vochenschrift, 3 apr. 1924, n. 14).

La diagnosi di tubercolosi renale è faciJ e, quando si ris0011trano le tipiche lesioni della muc·osa vescicale o si rinvengono i bacilli di Koch n·e ll'urina estratta mediante cateterisn10 degli ureteri; i11a altrettanto può non essete semplice nei casi precoci, in quelli sp ecialmente ch·e uiù si avva11tagg€rebbero da ur1 intervento chirurgico e che portano con sè la speranza più fondata di una guarigio·n e definitiva. Ordinariamente ci serviamo dei seguenti metodi di indagine: 1) Jo studio clinico accurato dell'infermo, il suo aspetto; le manifestazioni tubercC?lari negli .altri organi specialm·e nte nell'apparecchio genitale; la r eazione alla tubercoli~a; la reaz.i-one di v'Tildbolz n ell'u:riI11a; lq.. piuria, l1ematuria, il r ep erto IJa~patorio sul r en e e l' ~re­ tere le anomalie della !ninzione, il decorso ' termico; 2) i risultati delJa cistoscooia e del cateterismo degli l1r eteri: cioè diminuzione cleJla capacità vescicale, no·duli tl1bercolari ed ulcer e:lzion,i della mucosa, alterazioni caratteristiche dello sbocco t1reterico; la prova delle funzionalità r enale specialmente col carmine d'indigo; 3) r a diografia e pielografia. Escludendo quei casi in cui il reperto positivo del bacil1o di Koch nel sedimento facilita la diagnosi, i10gli altri casi si ricerca la conferma batteriologica coll'inoculazione alle cavie del sedimento dell'urine. Ma anche la prova degli animali può riuscire nega liva p11r essendo tubercoloso il rene che ha fo rnito il materiale di inoculazione. Quest'ultimo fatto di1Jende spesso dal ceppo batterico che ha prodotto l'infezione. Low.ensteir1 nel 1913 pubblicò q11attro · casi : di infezione tuber cola r e del tipo aviario (b. gallina.oeus); e Ioannescu afferma, citM1do altri casi, che il bacillo tub ercolare del tipo gallinaceo ha una particolare predilezion·e pel rene. Inoltre questo ceppo non sarebbe patogeno per le cavie, e t utte le prove di inoculazione ri11scirebbero n egative. Lowen stein a mezzo di processi cult11rali propri, cl1 e · l'A. non riporta, è riuscito ad isolare Q11esti bacil]i dall'l1rina: e secondo la st1a testimonianza, qt1esto sa' r.ebbe possibile col 100 % di sicl1rezza.

-


1238

IL POLICLINICO

I Ja tttl)e r colosi clel rene arebbe così riYelata in nno s.ta.dio nlolto J>recoce, !)rima che })Ossa e. ere av\·e11t1ta c111alnncrue localizzazione seco11daria ug'li J1reteri ed alJa \'escica. A. \ TALENTINI. .

La le11coplasia vescicale e la sua cura radicale. ( AU\'EUR. ]O'lllilal d 'Urnlogie, 11.

6, 1923, t. X\.I).

L'_i\. fa anzitutto i·ile\·are come tale lesione spes o r1or1 rcJ11osciltta l)er inancanza di i11to111i in)11orto11ti. Ba terebbe })raticare sistemnticaruer1te ltt cisto copia ai pazienti che presenta 110 u1·i11e torbide per Yedel'e cl1e questa .n ffezione 11on è p1111to rara. In tali iualati s}Jes.so si pensa ad una. 7Jiel·i te o pielo1i efrite. La _ tatistica clel r 1\. si riferisce a 12 Clisi di cui 1 t in 'llOm.ini ria 20 ll 36 anni ed 1 in dorina di 60 an11i. J) efin)::.i o1ie. -- L a leucopla ia ·v escicàle è una 111aluttia determinata cla, proliferazione con tra..:fo!'1nazione cornea ùell' epitelio fi. iologico dello. 111ucosa ve:cicale, ùete rminar1te (lelle placc11 e l>iall cast re i e ui Lol'di ora i1etti or a i rrego1ari, voco saJie11li, J>l'e ·e ntano spesso prolungc.:in1e11ti j t·i·egolari. Varié.l bili per forma e nun1 e ro sono !)e r Jo l)iù t1nicl1e o raggrnppate con sc:ùe n el liasso fondo della vescica e con estensio11e lir10 al collo ve~·cic<.Llc. Tra una macchia e l'altra J:1 r1111cosa è norni a le; se la macchia è 11 P. ica. è non l)OCo e tesa. .__,i n.to1;iat(Jlo·a i <t. - I sin tomi clinici assai vag·l1i s i pnsso110 essenz ialmente raggruppare in due categorie: sintomi rzeuativi e positivi. 1 si11to'ln.i 11eaativi sono frenomeni secondnri d ell'affezione e no11 f\0110 in rapporto diretto della lesione; i pri11cipali so110 l'e1naturia e la , ia

ci s t·i te. J,'em,utiirici mentre la maggior parte degli

I

autori Ja considera- corne t1n sintoma clinico no11 è come tale considerata dal Sa11veur poicl1è €gli in· 12 .~asi non l'l1a mai riscontrata e ,_ ta le sin torna è per lo · più dovuto ad affezioni prostatich.e, ad 1ilcera-:.ioni sifilitiche, a tubercolosi. fld epit elioma , affezioni spesso concorr1itanti. Cist ile. Considerél ta da altri con1 e sinton1a è invece dnll'A. presa come complicazione clorlo co.t rterism,o, t11rbe intestinali, ascesso prostatico. Curnta con\te nientemente o-t1arisce senza jnflncnzare pnnto il decorso della malattia. Si11.to11ii positivi. Sono di dne ordini freq11cnti

e costa.11ti:

A) Sintom.i frcrru.e·n )i: la r'ile11;;iorie, la poli11.ria, la batteriitriri: 1) I Ja rite11-:.ione è d oYuta alla diffusione

d elle lesioni l e11co~1l8 s iche dal segmento i11feriore al collo ,.e cicale. Le fibre liscie dello sfin-

(ANNO

XXXI, F ASC. 38]

tere parzialmente i11odificate perdono la loro contrattilità e quindi sono insufficienti do11tle la ritenzione parziale. 2) La poliuria è d ovuta alla ritenzio11 e deJl'11rina e all'aumento della pressione i11t1·avescicale. L 'eccitazione che determina si tras111etterebbe ft110 ai reni provocando :,ecr~~ zio­ ne esagerata. I~'as1)etto delle urine leucoplasiche r,olinricli.e, p11ò far sospettare la coesistenza o rren-0 d ella pielonefrite. ùccor1·e, quindi, praticare il cateteris1no deg li ltreteri 11 er ammettere od escludere tR le 1e. ion€ .

3) l,a hatteriu,ria è esclnsivamente YC::-cicnle . I_Ja sua origine può rilevarsi con <lonpio Cél teterismo. J.. a batteri11ria scompare quando $Ono gi.arite le lesioni vescicali. B ) Sintomi costanti. L'unico è l 'i ntorbit:ramento delle urine, eh€, in genere sono debol1nente colorate, con peso specifico basso ( 1 00~1010). \Te11g·ono eliminati? in media, circa tre liti i d'i uri'na. La reazio11 e è.· se111p re acida. J.,e nrine Rppena emesse, raccolte in tre vnsi co11ici, con tengono piccole masse globose. si1n i li ai granuli di tapioca, a filamenti certi e numerosi. Lasciano sedimentare le uri:oe l)tr 2i. ore si formano tre strati nettamente disti11ti. Ii siiperiore, se non vi è batteriuria, ,~ n:olto cl·1 iaro, di colorito normale; a l c-0ntrario, l'aspetto è opalescente; lo strato medio fJre sentc.1 1111 lieve sedimento, p€rò trasparente; l 'ir1/eriure 11no strato denso dov111 o a l precipitare degli elementi solidi. L 'esame 1nricroscopico delJo strato jnferjure fu rilevare la presenza di nltmerosi leucociti più o n1eno deformati, di cellule epiteliali, sr esso in degen erazione cornea; se esiste batter] nrin > si notano varii batteri € coli-bacilli. Cause pre(lisponenti. - La ritenzione, cistite cronica, crtlcoli, medicazioni .caustiche ·so110 dagli AA. , per lo più considerate cause pre<.lisponenti; mentre il Sa11veur non le considera va com.e tali, ammetten·clo che la leucOJ)lasia è 11n'entità morbosa caratteristica. Diagnosi. - Si fa in genere con l'esame cistoscopico.- Occo t·re differenziare la leuCO!Jlasia delle gra1itila:ioni tubercolari all'inizio, dalle cicatrici di origine "{f,ogis.tica od ìrritativa. Eziologia. - Secondo alcuni la leuco1)lasi::t è considerata 11na manifestazione tu bercola rP. secondo altri sifilitica. Nei '/ 2 cosi. l' ..\. in 7 11a ottenuto la lT'nssr>r1

positiva. Decorso lento, alle volte la lesione resta ~· ta­

7nrinri

zionaria per a11ni.

,.-


\

/

;

(_L\.NNO :\.XXI, FASC. 38]

1239

SEZIONE PRATICA •

I.a lesio11e, lasciata a se, 11011 guarisce, 111 ogredisce e conduce alla morte. ""rlesso la lesio11e si trasfor111a 111 epitelin'1na. Cilra. - Antisettici urina1i ge11erali. Taglio ipogastrico, rascliiani erilo e cauteriz:. a : io n e de l le p l a,c eli e. La cliatermia è stata usata, 111a non co11

grnnde risultato. 1~' . .\. . fa la cura aritisifiliti ca ver \·ia c'f?.dovenosci. .\' eosalvarsa1i con ciaritl1'0 di 1nercurio (jnietta11done 1 crnc. della sol11zione al 0,25 <Jo) e lo iodio in soluzione nelle reg'ioni glutee. Co111incia con iniettare per via endovenosa 15 ctgr. di neosal,rarsan sciolti in 10 eme. di llCtf Utl distillata, sterile, con qt1alcl1e goccia di etrre !)er eYitare la crisi nitritoide. 11opo 7 giorni, l)ratica la 2a ~niezione di 15 ctg·r. di neosalvarsan; le dt1e ::ettimane seg11enti fa 2 iniezio11i di 30 ctgr. i')er volta e così di segu ito flno a i1raticare le iniezioni di 30 centigra.n1mi nelle 2 ultirt1e settimane. Og11i iniezione di r1eosalvarsa11 è seguita da 2 i11iezjo11i endovenose di cianuro di 11iercu1·io ogni 3 giorni, rli 1 iniezione di i odin Wasser111 a nri ogni 7 giorni. Riassumendo 1 l\.. 1)ratica 12 i?iiezioni endovenose di neosalvarsan; 24 endovenose di cianitrn di 1nercurio e 12 intramuscolari di iodio 1

...

lVass er1narin.

I rist1ltati terapelltjci sono stati sempre buon]. e i·azione della. cura è stata enElrgica e completa, con pe1·fetta guarigio11e controllata cisto~copicamente. T. LAURENTI.

di un lob o 111 ec/.ian.u; per alt1i, come Pasquereau, la sJ) arra . arebbe dovuta alla presenza del basso·f ori do vescicctle a11orm·ale. La: ,,-escica r: aretica si sa.r ebl)e lasciata distendere, eccetto cl1e . in ·' corris1)ondenza del Iégamento interureteraJe, il quale, l)·erciò, sal'e~)ibc clivent1to ~n :,, ._ \ gente, costitt1e~d o così la sbarl'a. In realtà se lé ca1 L e sono dive.rse ed oscure , tre co11cetti occorr.e tener pre enti per spiegarne la genesi; e cioè: 1) La S])a1--1 a irlte1·1treLera1e si è riscontra.ta t1nicamente nel sesso maschile. 2) Si è riscontrata \Solamente in indi,1 id11i sulla quarantina e oltre. 3) Mentre il ì -oung nie 11a osservati mo·l ti casi. il ~la1· ion , dopo ce n f iJlaia di cistostoniie e rnigliaia di cistoscopie non ne ha rilevata alcuna. Qua11tnnque .in1 i1recisabile n.ell' eziologia si d·eve penis are al. ses so, a.l/'elri, alla ra::.a proLabilmente. Sintonii e cliagrio·si. - I sintomi sono vari: 1e turb e f 'unzio11ali soin o simili a quelle del pro5 tatis1n o; la sl)arra interureterale presenta le turbe dell'ipertrofia prostatica. L'irritabilità 1:escica/e, la pollacliiuria. lo spasmo alla fine della 111i1z'iione ne .son.o la co·n segue11za. ~i\lle volte si risco11tro. l 'ipertrofia del lobo mediano . Se allora si toglie la prostata se11za asportare il 111l1scolo del trigono ip ertro.fìco le tt1rbe funz1ionali .p ,e.rsistono l1gua.Jm ente. La ritenzion e parziale o completa è costante. Lo You11g l l1a s;emprie l'iscontrata. Se il pa.ziente si j11fetta con il cateterismo., si avranno , ancl1e i . intorni de.lla cisti I e. I

1

La sba,rra interureterale. •

"(H. BLA~C. Joitr11al rl' Urologie, i1111ne1··0 4, ann,o 1923, t. XVI). L '_l\.., 1iferendo due cru.Si personali studiati nt-Jla clinica deJ :VIa1•ion ricorda la letter.atu.ra sull'argomento, cl1e è rappresentata da a ltri 11 casi di ct1i 8 appa1·te.ngono allo Yot1ng e gli altl'i 3 rispettiva111ente a Det.on Pa.squereau e Caulk. Lai sbarra interureterale è .costituita da una sporgenza anorm·a1e della base del trigono, che si esten·de trasversalmente tra i due orifici t1reterali, s eparando così la· vescica in due, limitando un basso fon do vescicale più o meno considerevole. Tale anomalia è accompagnata da dist1ria, di varia intensità e che può giungere fino alla ritenzione completa o parziale. Spetta ai chirurgi americani, e specialmente a.J]o Yot1ng il merito di aver 1icl1iamato l'att€nzio11e sull'argomento. La genesi no.n è molto cl1iara: alct1ni co,m e lo Y01mg l'attribuiscono all,ipertrofia rl e/la p rostata più o m e110. avanzata, o alla presenza 1

'

La diagnosi di sbarra si fonderà sull'asser1za dei s-eg·ni fi s ici dell ade11on1a prostatico, mçi. sola me11te la cisto tomia e la cistoscopia perm.ctteranuo la diagnio6i esatta. La facilità ·d el. cateteris nto , seco11)clo l' .i\. , potrebb,e rapp1 esentare u1t s·egno i111portante p~r la diag11bsi differenziale con l'ipertrofia , pro. . 1

statica.

Progrio s i

e co1nplicazio1ii. -

I .. a prognosi

è varia. Il decorso è si111ile al prostatismo; mentre in alc1111i tale rn~lformazione passa quasi ina,v vertita, in altri . i stabiliscono presto t11rbe gr.avi di interruzione. con le conseguenti inf ezio11i per vie ascendenti. Tra l e complicazio11i è da rjcor.dare la litiasi. Cu1·a. - La. cura palliativa è sin1i~e a qt1ella cl1e si fa nella ipe1·trofìa del I a prostata. La cura cliirtlrgica consiste nel taglio ipogastrico e 11ell'a sporta:i o11e dell' ostacolo con iricis ion.i ri11 te ro-p osta r·io ri o re.'\ e:::.ione. Lo Young tog'lie contem1)ornn eamente il lobo


medicina p'rostatico e utilizza la via urétrale

servendosi di una pinza speci ale. Se la sporge11za è molto acc.entuata egli si serye del suo cistoscopio trigonoto11io fol'nito di una fir1issima lam.a, ch e mette al sicuro dal ferire g·li ureteri. Lo stesso Yo·ung 1si s,er"ve an·che· <lell'a via . ririeale; ma l a via di scelta è la cistostomia soprapubica, eh€ permette una perfetta emostasi. Ricostituito il pi ano vescicale si chiude la v.escicia con llreriaggio del R etzius nei casi non i nfetti, men.t re rie gli infetti ,s i l asoerà ciperta e si drenerà alla Frey er lliarion curando contem1)oraneamente l 'infezione . Le correnti u d alta frequenza ·mai usate fino ad ora., potrebb ero for'Se, seconclo l '.L\., dare de1i bu.011.i risu.ltati te1 apeuti ci. T . LA URENTI.

pe-

1

Il meccanismo dell'ostruzione prostatica. J OLY. Pruceecli1ig s of t lie R o ual S oc. of ll1 ecL., maggio 1924) .

(SWIFT

• •

lANNO XXXI , F ASC. 38]

IL POLICLINICO

1240 .

La clis11ria dei prostatici sarebbe dovuta a l.lll a d elle seguenti cause: 1 ) _.\ t1na l esio11e lJl'imitiva dell a muscolattLra vescicale. 2) Acl alterazioni clello sfintere. vescical e che si i11nnife ··terebbero cori uno spasmo, dovute a.l l 'i11g 1·ossame11to della prostata. . 3) ALl 11n ostacolo r11eccanico. ra1)presentato s1)eci al in e11te dal cosidetto lobo medio. 4) ~~ j)i ù ùi 1111a di queste ca11se associate insien1e. L'A. espo ne 11na teoria i1ers_o nale sul meccanis1no cl i o.s~r1 1zion e, escl11denclo però l e ritenzioni nei ca11cri µell a prostata e .n elle fJrostatiti :fih rose ·e ir1 genera le .in q1J·ell e malattie nelle c1uali si ha una infiltrazione dei tessuti, del collo vescical e, nelle quali l a ritenz ione è dov11ta a l1na , -era ste11osi del meato uretrale in terno r. cle ll '11retra i'.)rostatica. La ritenzione sarebbe clovuta alla p r essione endovesci cale che si t Iras1r1 ette su c1t1 el tratto di t1r.etra che per l 1.i11g·rossn.111ento d ella i)rostata risale e fa sporger1za in vescica e sarebbe in ragione diretta dell a i1ression:e ·enclovescicale, dell'altezza della parte ipertro·fiz.zata sp orgente e in cer to modo in rag·ione inversa del raggio della base di cr.11esta !)arte. I l fattore p itt importante sarebbe l'alt ezz a. Dall'enunciazio11e scherna.tica della s11a teorja n e1J a qt1al e si su1)pone come conica l a Jirotru~ione della l'.lrostata in vescica, l'A. passa all1applicazione })ratica di · e$sa nella forJ11a pit1 comt1ne cli ipertrofia della prostata·. Cioè cli i11ert.rofia dei d11e lobi laterali o del

solo lobo medio o di tutti e tre insieme. In q11este forme le sporgenze formate d ai lobi ipertrofizzate sono clivi'se da solchi che non giungono però fino a li vello del trigono. L a p r essione endo:vescical e produc-e un addossamento di questi lobi e costringe i solchi che l i dividono . Se però questi giungono fino al pavimento vescicale allora l'occlusione non pòtrà mai essere com11l eta e sarà possibile lo svuotamento clclla vescica. Con l operazoine cli Bottini non si fa altro che praticare una fessura che giunge fino a l pavimento vescicale-. Per ,spi eg·are la ritenzione inco!Tl})leta l' A. afferm a di avere osservato, direttamente esplorando Ja prostata col dito attr averso una jncisione soprapubica, eh€ la glandola aumenta in altezza in ,rescica mano mano ch e questa si vuota. Siccome 11a dimostrato prima cl1e la ritenzione è in r agione diretta dell'altezza nella prominenza in vescica della prostata, così si giungerà ad t1n punto nel quale l'urina non potrà più defluire. Inoltre la ritenzione si osserva tanto pii1 facilmente qt1anto più la prostata forma nna sporgenza le c11i pareti sono rerpendicola ri al trigono e . sottili. Ecco com·e con la teorja dell'A. si possono spiegare le gravi r itenzioni che si hanno con prostate anche molto piccole men . tre prostate grandi, ma a l arga base per1nettono ancol'a lll1 certo svuotamento della :ve• sc1ca. 1

M. ASCOLI. •

CBNN 1 BIBLIOGRAFICI. L . BARRÉ. Croissance et carerice alime11taire: Un vol. in-8° gri. di ,p. 126 con 6 grafiche. Parigi, 1924, i\1ai101n et ·Ci-e. editori . Pr·ezzo fr. 8. L 'A. esip011Je. con molta chi.àr·e zza. .e .con molto , ordin·e gli effetti de1I.a car1e.nz.a. alimentare' sul- · lo svilu.p,p10·. In uina p.rima p,a xte1 ana1izza, in ba$B, ai dati ac·quisiti, le careinze dei singoli costi~uen ti a.li1 1 nentari: grassi, idroc,a flbona ti, az.o.tati 1e sovratutto, .p rincipii mini1rali (così d·ette vitamin1e) . Poi applica quieste nozioni ad un,,a serie di esperienJZe proprie, no n.c hè alla • cljnica di cui lumeggiai i quadri; pr.oc:isa così ' . 1 in1fluenza ·della deoo rticazioDJe, della steriliz~ zaziorne; del d1ss.ec;camen.to, diei regimi esclustvi, d aJle sostanz1e1 anticorbttti.chei. Infine racco·g'li·e le conclu.sdoni p rati.che, di ·questo studio, che si chi n1de con l e .conclusi·o1n i ·e co,n una is oelta bj bliogr·afia. Il lavoro, pr.esentat,o· .quale « tesi di Lion·e H, reca u!Illa p refazione d·el lVI·ol1r1quand. ' R . B. 1

1

1


(A~~o

P.

SEZTO~E

XXXI, FASC. 38]

J 2 -1]

PRATICA

Società Lombarda di Scienze ~Iediche e Biologiche.

E~RIQCES. L'eredita nell'1lo1no. P rezzo I_,. 32. Ca a Editrice Francesco ' 1 aJJarcli, l\Iilano.

Il movirnento eugeni-co che si sviluppa con

Seduta del 24 giugno 1924.

tar1ta fede n.egli Stati Uniti d'Ameri ca e nei

paesi dcl Nord Europa, è appena. abbozzato in I t<l,lia. Sc1·iyere in itaJ.ian-0 lin libro -cl1e esponga e tle1fi11isca lo .stato attn ale dell·e conosceMe1s11i moc1i cli trasmi ssjone dei caratteri i101·111ali e pato1og· jci n1ell'11 omo si~n.ifiC'a p orre. l e. ba.si per I'in1p0stazione dei mezzi atti ad a.rresta1 ·e il l)tog·1·€·::;~ivo d1eterioram ente della no:stl'a1 i·n.zza. Paolo Enl'icr11es, l' egrtegio zoo}ogo di Padova, ,11a a. sa lto CJltest o compito. Eg;li e"1~ one in bl1ona ling11a e co11 molta cl1i a.· ezza le leggi dell'eredità g·e11era 1e, dell'.ered it ·\ clei caratteri norrnali ed anormali. asst1rg·e11do qni11di a co11siderazioni di natura socio1oµ·ica s11l n1iglior mo1rlo di trar profitt0 cla Qlt·es ti st u di })e1· i fini e11genici. L , .~. riporta i fc'l tti e l e teorie 'fìno1·a acq11 i1~i ti, e st1 tntto es1)onie il prop1 i·o pensiero jnc I in.e alla ])ill rig·orosa prudenza e ~cevro di og·ni facilone.1·i a. o semplicismo. TJ, libro, che si })l'esenta con ,·.est e tipog;rafìca eleg·a11te e comoda, è illt1stra.to cla mo·l te figt1..re. ·

I> re~ic.l011za : Prof.

PASI:KI,

1)res idente.

1

1

1

G. DRAGOTTI.

RCCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, GON6RESSJ. R.. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli.

,'-'rrlHla. ordi11or1a del 2:2 f/Ìllf/110 JH:!i.

Saggi cl.i t eravia biolofJica del ( a,1·cinon1a dei ge·n itali fe>nrn·inili. (l nn,3sti dli oruan,i (Tntiblastioi ) .

ì\.Irn'ro F. e ODESC.\LCHI I . - Gli ·St11di lnoc1erni. s1,ecia ln1e11te i1e r opera di italiani fra cui sta in vrin1issi111:1. linea Ficl1era e la s n:1 scu ola , 11anno • i110. o in e,,-iclenza, che vi sono organi che favo r iscono lo RYilnpJ)() dei tumori malig·ni, mentre altri lo o:·t;1colano. JJa milza ed il t i1uo g-orlo110 cli un eleYato l)Otere antibln~tico. clin1o~tra to spel'i1nentaltnente coll'i.1blnzin110. <·nll'iun0 .~ to del tumore fatto i11 sito e cogli estratti. D'<1ltro canto 1a con .·ic1Prnzio11e che i1ei barnbi· i1i, in cni speciè.1l111.'.\1Jte il tin10 è in .~rn11c1e attiviti1, i tu111ori sono rarissin1i, ci ha . ng·geri to l'iclea cl i vrovnre l 'inne~to di n1 il:1.a e di tin10. i solati o n bbinati, t)releva t i d a f0ti u n1nn i Rn 11i Ye>1111ti a lnorte per accide11ti del 1>:1 rtn. in clcn1ne ('nll r 11rcino1no. dei genitali fe1111ninjli t•<l i110110rn bili. Gli in11esti 'sono s t ,1ti f:ttti col .-isten1n ~· oronoff per gru.nd~zza e spc.::;sore e tis~nti <'xt1 aperitonenl111cnte sul peritone o l)O.rietule lasso clelln regione ipogastrica., a ('lli si n1·riYa facil111cute c:on bre\e · incisione clella 110lle e clell':1pnn 0nro~ i e diYnricando i retti adcl on1inali. I casi trattn ti son o qn:1 ttro e rig·11ilrt1~1110 cn rcinomi c1el collo c1ell'nt0rn c·on tliffn~ione ni par ametri. Qual11uq11e •.on(·l:1:..;inne !':ll r ebbc prema tura per il breve ten1110 c1n cui lln ta l'i1111esto, circa 2 n1esi .· e g li 00. l a riservnno nd altra coml1nica7.ione qui1nclo i casi sarn nno più n11n1erosi ecl i ris nltn ti più probntiYi. [ l n ca so cli tisi polrnu11are in un 80ffgc tto cnrdio1>a..~·fe·nte guarito n1erlir1 ·11IC' trotta111C'ntn ro1i p11eu,-

1J1otora ce art1jiciale

l 1untrib11to allo .~fHcliu dei corpi 1J1.obili rtrliC(J lari. Dott. GrcsF:PPE l{O~L\GXOLI. - J/O. pr<?.·~ u tn <lne <.:orpi 1nnbili to lti tl11l gi1h>ccl1io (lestro <li un operato P che pesano p;r . :>:1.70, ed il 1>_ri1110. ln11go cnJ. ;} 1;2. ln r g-o c1n. 4 lh, 8J1esso c·1u. 2; il ~econdo lu11!2:0 c1u. 7, lnrgo cm. 5. spesso cm. 21h. I~ssi sono 1Jni11cli i pii1 grossi fi n or a troi.·Hti. I/jntlng:ine i~tologica cli essi 1uostra che sono c·ostitniti p 0r lllfl ·sirua parte da tess11to co11netti,.o c-o n111Ieta1neute ('alcificato, i1rivo di vn Ri Ra n guig·ni. l /O. ritit\11c qninLli che questi co11>i iuobili ~1 r tieola l'i Ria 110 orig·i ua ti cla l)l'Olife rnzione d<?lle ea 1·ti lagini articolari. staccate rli poi e caclute i1ella n rtic·oh·t z ione per effetto i.1ei 1noyi1n<.'11ti cli qu e~ta . e el1e questa p1·iruitiva l)l'Oliferazione cartilagi11eè.1 sia dipen den te <la l c-omple-:;so llisturbo trofico cli tutti i tC'ssnti articolari e peria rticoh1ri , i11cl otti <lfl q1H'll'~ntitit ·1 uorbosa <.he va sotto il i10111e (li nrtritP <10fornJi111te. A. CHl81'0~1.

1-;f'('fJ11rlo

J~orlo ·11i11i.

G. - J..'0. illu~tr;t s ,)n1n1nri.11ne11te le i11cli<·nzio11i e le eo11troindi1~ur,i o ni rlel pneu1notorace n r lln ter..1pia del~ tisi nol111onnre. Ri Roffermu n tl'a ttare in modo particola re clel pneumotorace nei rjgual'di delle cardiopatie. Dimostra che le carcliopa tie n on devono rap1)resentare. come · hanno l'npprese ntato finoua, t111a i1etta controindicazione a lla concezione terapeutica di Forla nini. Presenta nn caso di et11~a bene rit1scito. L'O. 11a ma11tenl1to sempre i1ello speC'i<1 le trn ttn11 Lento t~l'npentieo pressio11i cndople111·ic-lle solo legg<?r1nente positive. l{ET S.\

Le

1>1

ocl ificaz ioni dellci

secre.~ion,e pepsiriica, clori-

rl rica e van orelitica 1iell'·i.n,fossicaziorie sat'll r1iina cri'n sid e rate dal punto d i ri.~ta anatomo-fisio-pn-

tolog-loo.

G. - 1:0. i11 n11.1 :-:erif\ tli ric:crclle ~eri­ n Lentnli sn ca11i !';;1 11i e <::n c;.1ni intossic.1ti col p iomb o, a cliginno P dnr~1nte l;.t clig:e..-tione . llà rile vato che nel $n.tnrnismo :1ento <.;) eronieo è noteT'olREIX A


1242

(ANNO XXXI, F ASC. 38]

lL POLICLINICO

mente cti1ninnito il not(\re ~0c·retiYo d e lle <·cll11le fonda 11Je11tali clella 111n('o_a <lello stomaco e che mentre <1 <li.gin110 IH"i <..:<1lli :-;;111i <JllC te ccllul0 so110 riechissi111c di granu li tifrangenti, i granuli pepsinic.i, clestil1a ti a sco1111)n rire (l11rante la digestione, nei cani tratta ti a l.n ug·o co11 dosi tenuissime di e:on1posti <.li llio1n bo souo ~cars issimi. • ~egl1endo i metodi ,li tecnic<l i11icroscopica usa ti da Heicle11hai11 e clalla ..·ua scuola, l 'O. ha pure

eseguite ricetcl1e a11aJoghc snl tessuto v:inc: ren.tico di ca11i 11ccisi tre ore dopo il pasto: n11c:l1e nel pa11cteas i grannli d i zin1oge110 diuJinuiscono sotto l'c.1zio11p to:-;.·i"il <lel pio1nb L ·11p11tr<' le ·<:>llnl • degli acini subi cono J)er la ste:iRa ragione meno evide11ti iuod ifi,:.a~ ioni di fotu1i1 funziona le.

<lnrante il l)ct·ioclo

(J"·"·e ri.:o~ioni

"J1lla cura flel diabeté 111ediante l'« lrisulina ».

1n ellito,

\-ISE~TINI

A. Richiamata l'attenzione s11gli siulli. specialn1ente jtaliaui, lli i ·tologia e fisiopatologia clel pa i1crea s i quali hanno preceduto la l'e(·èJlte :-\('Oj)el'til !l< lJ'insnlill::l. l' Q. l'iYE:'llcliCèl tl ~è la ptiOritit della 11il110Stl't1ZiOne clefinitiYU. della r>eCuliare fu11zjollC delle isole del I ..angerb.ans: e ciò fin dal 1913-14. cln ta d i l)Ubblicazione dellt1 n1~~no­ r ia del Vioonti11i, el1e 11a otten11to il Warren Triennal Prize di Bo. to11 (~\n1erica) per il 1913. R.ife risce rli einque casi/ di diabete curati con insu li11a per iniezioni e c:onclude che i 110ricoli inerenti a tfl le terapia cle,ono esser e considerati mini1ni o i1ul1 i mc11tre sono notevoli i \a11taggi. con migliora1ne11to del ricambio generale dei diabeti.ci e<l in 1>n rticolare della tolle1·n nzn. ecl n tiliz1

za zione clegli nlin1enti carboidrati. Il tlia bete ner ciò i1ori solo migliora, ma tende a guarigione, più facilmente nei casi lieYi o inedi, nei ql1ali è p1·est1mibile una i·i1)resa funzionale delle i11 ~11le del 'Lang~rhans non aucor~1 distrutte.

co, nella resezione gastric..a, permette la chi11sura alla. Graser previo sc;hia :-.:ci~1111ento iimitabile (·on ai,Jposito passo di Yite; l'altra, stil moncon e da asportarsi, 10 cl1iude eom1>letaruente senza pericolo di fuoruscita del contenuto. La prin1a pa1·te può essere poi applicata al duodeno che viene chiu1so colla sutt1ra di Graser ed affondata. Si ottiene così in modo perpetuo e semplice la rin10zione del tratto stom:tcale con impossibilitiL di contamiua~~io.ae 11el r)eritoneo. I l .snt11r·11Jisn10 crunicu nell'as.sorbin1e11to per via respirato ria.

I . ·o., con t1na ~erie Ili 1·ic'('r<·he speri1uent:1 li ~u lla pos .. ibilità rlell'as801·bimt•nto tle1 pion1bo pe1· le :.\·ic 1·eRpir èl torie. ~ a1·riYat-0 alle ~(>­ guenti conclt1sioni: 1) L'ayvelenamento cro11ic-o da piombo per ,ria r espir atoria risulterebbe i1ossibile <tYen<lo ottt•nnto nltera;1,io11i <l<?l pol1uo11e. r0ne. fpgn to. c·hp non i-;i J>os.s ono attrib11i1·p a 1'1esRnn <tlt1·<) agente patogeno; 2) Vi è analo;;in fra le alter<lzioni anatomo-patologiche che s i hanno i1el saturnismo cronico l:>er via digerente e qnelle per via respiratoria; 3) L'avvelenamento per via respirutoria risulterebbe più violento, più rapido. e dnrebbe nlterazioni più gra,·i in te1npo n1inore e con dosi minori. ~!IIz~r

A. -

Su 11 na n1alforn1 a ~ ione cardiaca. · (lnocclu sione del foro interven,tricolare). 1

l\L - I..'0. presenta un caso di parhiale 111ancanza del setto in un fflto di otto m esi, in c0Tris1)0ndenzn della pars mem~ branacea : accenna 3.llo svilnpJ)O e a lla diyisioue de lle ca Yità cardiache in rapporto all 1<\llorualia il1ustra ta. e dai caratteri macroscopici e microscol)ici la mette in relazi·)ne con nna llr oba l)ilt' endoca rdite del primo ten1po di vitn !nh·;1uterina. i\IozzEITI-1\IosTE)f.URICI

. .\..

Serlu,ta (lel 4 !u,qlio l ~24. ;

1·1'€'~ide!1za:

Prof.

PARI~J.

r>residentt' .

Ade no ·n a dpritico ed angiocoleci.stit e. t.'nOSTI

Prl"~enL'l

b".

-,n '0pern ~'l nella quale

·tata llingnosticata 1mn tumefazione n11or111nle del lobo epatico destro. Si trn ttn va cli n11 :1 cle11on1a della grossezza di un mandariu o ])()Sto in1llledia tt1 mcn te n ll 'i11ft.1oi·i clel1n c·olec-isti. tntta circontlata da aderenze, ispessita wa se11;/,a Cà h.:oli. _.\ ... 1io1·ta.1,ione . ej tl11no1·e e coleeistectolllia. All'esnn1e i:stologico si confe rma tratta rsi di n.denon1n.. be11 <..:i1·coscritto cla nua C:•1 psula spessa connettiYale con evide nte e cos1)icua infil1.tazio11e parYic:Pllnlare ~ 11fiau1matoria intorno ai ca11alicoli bilin ri e uella ca1lsnl•1 e:o11nettiYa 10 lin1itante j} tumore. co11 l'esan1e <.:li11ieo e ra

P·rese11.ta~:lon e

C ROSTI

c-e. poco

F. -

di un n11ovo gastro-c11ter,,.1.;fato.

Si tratta di 11110 str1111Jento sempli-

eo~toso,

11011ibile in

d11~

non i11g.:nnbr:lnte, fncil111ente scomparti. <,)nella sul n1on('one c-n rdi8-

I

(

1

Ern·:~ou.

_.\ tti della Società Medico-Chirurgica di Edimburgo. •

&ijii lid e co 119°•n ita od crfrlitari a (J-..1d l111b. 111c<1. J ., Yol. X~\:I, 11. :>, 111nggio Jn:2-!) .

l )Ario I~i::r. riferisce t1l te111a , inizh111ùo con un b1·t'\Ye proen1ìo ~torieo da c.:ui risult<l come Ila 1·a· c~ l so n e l l52H e ..\mbro6 io i•aré n e l 1J33 11er pri1ni s'i11tere sas ero ùe ll ' argow~nto, in seguito più am11iau1ente stndiato ila Falloppio , Astruc, Hutchin~ son e Colles. Circa ai rnodi di tr!l. s111 i8sio·n e al j(i. fo. rig·uurdo c ioè ~ll'in1portanzn. cla attribuirsi nlla ~ifilide del padre o fl quella della n1adre, è oru1ai a-ssoda t o cl1e il seme paterno può e~sere infett:1 to e cbe là spirocheta vien rit1·0,,.atu eo11 freqn0n7.a 11ella JJOl'zione fetale clella placenta, con1e vure :-;i sa ch e tlal lato 111nter110 l 'noYo può f)SSe re infpttato nello stesso follicolo ili Graf, ovYero cln1·ante qualsiasi periodo del suo sYiluppo, riceyendo I'infezione pel tramite della circoln zione sn ngn ignn. )Jn è lìllr Yel'o che la


[ANNO

XXXI, FASC. 38]

SEZIONE PRAT I CA

sifilide materna, per la Yia l)lacentare, è il n1odo cli trasmissione più freque11te. Vi sono tuttaYia ca si in <:t1i un figlio , generato da padre infe tto, nasce da. una inadre priva di qualsiasi segno di lues e co11 storia e Wassérmann nega ti\·e ; accadrà allo1'a che i1elle gravidanze successi ve a girà a nche l'in fezi one materna, acquisita da questo primo figlio. La legge di Colles (1837), secon(lO cui t1na madre cli un bambino ~jfilitico, sebbene essa stessa in avpatenza .ion lo sia, può a llattarlo senza infettar>5i, non ha tenuto conto cb:e, in ogni caso, la madre è affetta da una forma di lues late11te, e quindi 11on reinoculabile , come h~ proyato la r enz. di vVassern1a 11n, positiYa nel 90 % di ta li casi. Oondizlon,i ohe i nfiuisoa no sulla irasmi.<tsion,e. In generale la sifilide materna ha maggior effetto della pa terna sull'ere ditit ; la Yirulenza è i>oi au-

• n1entata allorchè ambed ue i ge11itori sono infetti. Quanto più })rossima al co11cepimento è l'infezione materna, tanto più viole11ta clecorrerà la sifilide nel ba mbino, e se la madre si contagia all'atto del concepimento, o poco prima, i clue terzi dei feti muoiono nell'utero o ~l ppena na ti. Se la madre si infetta intorno all i ottavo n1ese di gravidanza, la sifilide del bambi110 è per lo ]Jiù vresa alla nascita, a ttra Yer:.'iando le parti 1na terne. Nelle sifilidi non curate l'infezione del figlio è mais sima nel primo a nno, per diu1innire graclata mente ver so il 5<> e 6° anno di e tà. r . a cura ha l'effetto di attenuare sempre più l' e redi~1 rietà , e, pr a ticata. d a lla n1ad1·e dura nte la graYidanza, p uò n.ddirittura eliminarla. Si fil id e e gra vidanza. ~ianifestazioni attive tlella malattia nella n1a \lre gr a vida in genere non se ne tro\a110, e poichè . i a mmette che l'infezione è in essa preciuuame nt e ute1·i11a, se ne modinca il decorso, rav pr esenta n<lo rnte ro un terreno inada tto per la spirocheta. Rece11ten1e nte poi si è data importanza alla teoria r:i Rot1th seconclo la quale il virus nelle gravide votrebbe attenuarsi ver una spirillolisi esercitata 1ln e11zin1i del corion. Colla scompt1rsa di tali en%;i1ni le spirochete riacquisterebbero la loro Yitnli ti1. !11 tal 1nodo si spiegherebbeto le nu1ne rose Ya l'in z;ioni cle lla Wassermann • durante la gr.a vidanza . ed n ltri problemi della sifilide conge nita , come jler e. empio la nascita di un bambino sano in me%zo n cl una serie di n borti e di altri bambini netta n1~!1te ere doluetici. lnfiuen.za d ell'er edità sifi lit i cCL 'nel banibin,o. La sifilide. e reditaria ~i (liffer en zia da ll'<lcquisita per l'assenza di una lesione prima ria, e ver es8ere

sin dall'i11izio 11n fatto ge11e1·nle , che in seguito può estrinsecarsi a carico di q ualsiasi organo e tessuto. il quale , nella sua qualità di tes8uto giovane i11 ' ria di ·sviluppo, è oltremodo sensibile. D'o11de l'alta mortalità. itella lues congenita. Talo1·a il ba1ubino 11as ·e con inanifesta,,,ionr atti,-e, talora q11este si !)l'esentano dopo quaJcl1e settimana . ta Iora i11fine ln 1ua In ttin non. si iuanife~ta che in llll periodo a''anznto de lla vita (sifilide ereditaria tarda cli Four11ie r) . DiagnoRi. - .i\namneRi a ccnra tn di ambedue i .genitori, eà esame degli D ltri fìg·Ii. Riçerco i·e e'\·entl1ali segni sulla cute. uJu cose , os..~ (specie tibie e cla,icole, ossa frontali e nrticolazioni s te rno-clavi-

12 -13

colari) ; ispezio11e a t te uta iJelJc· a r t icolazioni, tlel s i~tew a linfa tico, <lella 111ilza . feg;nto, occhi, llllito. denti, pa lato, testicoli . Prove bat teriolog ioli e. - Diwo~tra zione della ~11i­ rocl1eta nelle lesioni cuta nee e u1u cose. JJrove sierologiche. - J .. a \\'a s8ern1a nn è i1ositi,·a nel 95 % dei casi con lesioni a t tiYe , e nelle madri dei bambini certamente er edoluetici uel 91 <J'o : J .. a pe rcentuale pe rò varia a seconJH del tipo ùella lesione e l'epoca. della s ua comva r . a. 111 qualche caso, co Ule per e:s . nella forma conge11ita d ell'adulto, e nella ta be congenita, nòn sar~l inopportuno provoca re ad a rte la reazione, che , a llri1nenti, può facillue nte esser e negativa. J>r ova d ella l uet l na . - Xognchi l'ha dichia r a ta positiva nel 90 % dei ca si. Persis te per un lungo periodo, essendo influenzata d a lla cura assai meno d€·lla Wassermann. Può. i>er ò ~sse re positi\a in a ltri ca si estranei alla sifilide , come nell'enterite e 11ella tubercolosi, e 110 1)0 nn•l i11iezion e di :--·alYa rsan può esser posi ti va ne I 5;3 % <lei soggetti non luetici. Da alcuni per ciò le vieu nega to ogni Ya lore. Secondo l 'esperienza de l I . ees a ,·rebbe impor tanza solo se in form a di ve rn pns tola. 111 ogni n1otl0 n n 11 vuò rimpiazzare la ,,.a e rn1ann, f uor ch è 11ei c:a ~i in cni questa sia cost a11te m·~ nte nega ti va. Prove terape utiche. - Non ro!'ititniscono u n b n o 11 me todo, e vi si ricon·erà solo allorquando le <l 1r1•e ~ono riuscite negative. rammen t n.11do che l'ar se11icn e il n1ercurio possono gioYa r e anche in lesioni 1·11t ~111ee non 'specificl1e . Dia ,q11f)S'i clinica. -. Il qn~ulro

della ~ifili<l e el'l'1lita ria è variabile co1ne quello clclla form a act1nisita , n1 n non è in <ìn1bedue egualmente ris petta to l'ordine cronologico di <:on1parga delle lesioni. D oIJn la na scita, lesion i Becondarie e tel'zia rie pos:'ono apparire insien1e , n1a i11 g·enern le c101>0 In pube r til le manifestazioni sono ùi tipo terr.iario. Nei pri1ni due anni ùi vita Yi è tendenza alle lesioni cuta nee e mucose; lesioni oculari 110ssouo ;111parire alla 43 o alla [)a setti1nc.1na di Yita . n1a ~ono più eo11111ni dopo l'eruzione dei d enti permnne11ti. T,esioni ostr>n. articolari e nerYose in gen ~re si nlanifestn 110 tra il 5° e il 20° anno. L c:-; iuni della cute e a1i nessi. l:no dei sintùm i pi(1 i1nporta.nti è <:os tituito dalle e rt1zioni, roseolifo rmi, lJapulose, pus tolose e pemfigoicli, cl1e s i pre sentano in gene1·e in forma di circoli o segmen ti di circolo, con pTeferenza per le porzioni di cute in immediata ,,iciuauza delle inuco~L, e p e 1· lo i iiù sn llc s uperficie flessorie, eccezione fatta ver le n atic ll<'. I.'« ecze1na ori s siphiliticum », a ti110 di ecze ma secco, è quasi patognomonico e persiste 111nga n1ente in forma e.li ragadi. J . .e for1ne terziarie sono rappresentate da gomme <-ntanee c:he siu1uln1l<• i l lnpu ~. rispetto al qÙa le p e r ò 11a nno uno s \·iln1'l•O pii1 rn pido e J)iù distruttiYO·. T.'i11filt razione p~ri ­ f erjca è più tlensa ('he nel lupt1s, e il colore ~ ea ra tteristieo per ln sifilide . I/onichia e la pnr011icl1ia no11 sono inolto frequenti. J,., . 'a lopecia pnt• n p parire nrecocemente. ::pecie la for11 1 ~1 a c hia~ ze . ma uo n è frequ e nte ; co1ne pure è ra1~a la calvi zie co1nplett1. J/ 11 r ,J. e. l .n coriza è uno dei intorni p1·eeriei. n1 n ~ i cleYe ra inn1en tn re che ftltre cn u se possono 1

'


lL POLICLINICO

1244

(AN:SO XXXI, F ASC. 38]

,

<lette, ~i rammenterà c:orue la sifilide congenita influenzi sinish·amenre le altre malattie che po.sso110 colpiré il bambino. Interessante il legarne cl1e può correre tra eredolues e rachitismo, tanlo che ·in ogni ca.so la prima do,rebbe essere esclu sa . Vi è poi il vero ti b in. rachitismo sifilitico, eo.r atterizzuto seco11do ~lar­ 1Jent i. - I <.lenti tlu latte va11no soggetti ad altefan llalla comparsa nei pritni tre o quattro mesi l'<l ~ion i tiguardnnti !a loro eYolu~ione e la loro della Yita, con }Jredo111inio delle lesioni craniche, ~truttura, 111u 11011 1111putabill unicamente alla sificranio no.tiforme, ;lilatazione ùelle yene del capo, lide. Sono in ,.e<:e i denti permà11enti che most1·ano f:ine111ia e ~plenou1egalia. A11che tra sifilide eredilè le ioni più ~1uvortauti , desc1·itte cla Hutchiuson. ta ria e tubercolosi Yi è sovente connessione, come r;a~~enza di t<lli le.ioni non <.levo11e però contro accade pe::.· certe affezioni os. ee e per alcune pol~t di<t gno i cli ereclolnes. I>iù frequente è l'a lteralia denie, e come si osserva per la preùispòsizione zi11ne tlcl priu10 iuohtr e pero1anente, descritta da cleg:li erecloll1etici alla tubercolosi polmonare. :.\loon, per l o più nl 1uascellare inferiore, e consiIn Ql1alche caso tale connes ·ione a11parrebbe an:-;tvntc in llllo .·yiluvpo imperfetto della parte cenche coi neopiasmi. tra le <.lella co1·011n, j)er c:ui la porzione superiore J.a prognosi è cattiYtl nC'lle mnnifestazioni del 1h: Ila en ~pide <l ssn111t' t1na for11 1u esagerata a c:uneonato: coll'aYànzar clcgli nnni il truttn1uento ]n pnla. (Js.-sa e a, rti<J'Jlo ~:io11i. - Frequentissime le pseuùo- · i·<.'11<.l e più fausu1, Jlltl la 111 01·bilitit è nltn e le leHioni r>eru11tnenti 00110 SP1npre numerose. l•èl i·;.1 lisi di I>ar rot ver osteoc:oucl1·i te, ben diagnoIAt profilassi è basntn snlla cura intensiYa della ~t iC:l.l bili racliolo:;,·it::1weute, che apvaiono in genere ~ifìlitle •lC(]ui. it:.i e :-;u lln proibizio11e del matrinvi J>rin1i 3 1ne .. i cli età, e quasi mai dopo il sesto. monio :fino a che Jn g·uarigione non è sicura. Ai 111 ~cgu ito frcq 11e11ti le osteiti, periostiti, osteoconiugati ~i in1p·ecl il'il la concezione e si insisterà 1nieliti. a tipo foru1;1tiYo o sclerosnnte, con vredinel trat tn1nento, 111·otr~1e11dolo ver aln1eno 4 anni. lezio11e per la tibia. ('at«tttel'istiche la craniotabe e Oura. ·- Xel i>eriodo pre11atnle si potranno l1sare il nn:-;o a selln.. gli ioclDri, il 1nercurio, llla sopratutto l'arsenico in 1'ra le forn1e · articolari, l'idrope bilaterale, ad una dell(' comuni forn1e <li 914, con degli interin i zio in~idio.~o e a decorso cronico, frequen.te tr<t yaJli di cura merc:urinle wista. Nel periodo neoJ o <..' ~O anni ta lorn n soch1 to acl osteoveriosti te nntn.le e postnatale ~i terrà conto clella gra\ità del{lelle o ...... a vros~iu1iori. le lesioni. Ben tollerato è il sulfarsenolo per via J,infarlenite . ~pesso <1 tipo n1isto, per sov1·u1>posta euclomuscolare. 1\tla anche in questo periodo si poin ft'zionc tub('l'<·ola re. trà usare il mercurio, in formn. di olio grigio o sa(Jr·r·hio. - \-i è llna irite 11recoce, talora nccorupag:n;1 ta cla cicli te, e di progno. i fa usta se tratta-, licilato ver iniezioni. o di unguento oomplice P1.•r frjzioni. mentre la (:11 l'n g-n.::;tricè?- è meno indica t~1. t:t in ten1po, Ptl nna irite tarcli,·n. che appare tra Ctili. sin10 anche il bis!.n nto, anzi la cura combi12 0 20 nnni. n~~ociata a cheratite. J.;a cheratite nata mizliore è quella cli ar~nico e bismuto, poi intl'l'~tizin le è freqne11te nella ·s econda infanr.ia, è quella cli arsenico e n1ercnrio. Nei bambini depe::l. · ~·:1 i resistente alla cura, e lascm quasi sempre riti, indicn ti negli inte1·yalli di cura gli ioduri, in ob11nbila111enti chiazze bianche cicatriziali. forma sop1«1tntto di sciroppo di ioduro di ferro. (Jrr~cohio. ortlitù parziale 1>uò aversi per otiIl snccPsso della ternpin. sarà controllato colte n1ec1ia suppura ti ,.a sYoltasi subdola inente nei l 'aun1ento (lel peso ' corporeo e la scomparRa delle })!'i.mi periodi della vita. In periodi tardivi è più lesioni. In ogni cnRo però la cura èlovrà essere freqne11te la $OI\lità cl 'origine ln birintica, associacostante e protral ta, e 111ni della durata minore ta per Jo più a cl1ern ti te. di 2 Rnni. 8iste1na respiratorio e car<llo-vasoolare . RiniAlla discussione prendono parte vari medici, con ti e laringiti freq11enti. Difficili a diagnosticare ingiudizi e statistiche sulla reazione di Wassermann Ye<.:e le a ffezio11i 1~o l~nonn ri, eccezion fatta. per Jn e sulla cura. polnionite bianc:a cli \ Tircho"-. ()nanto a Ila miocurE . FINDLAY di Glasgow conferma con tabelle "'e clit e ed encloarterite, è nell'etil avanzata. che in statistiche l'alto valore della Wassermann, ma pop:en<'re si riYeln110. ne in guardia contro l'e''entua1e positività di tale nr,qani interni. - l ,a !'ìple11on1cgn lia è frequ ente. prova nei neonati, nel cui sangue possono essere _.\. C'c.l rico ·d el re11e si vuò a vere una nefrite, ovyepresenti gli anticorpi della madre, pur non essenro en1oglobint1ria pnrossistica. Qualche caso di sido il bambino luetico. tluanto poi alla disconti· filicle gastro~i11tel';tin:ile è stato descritto. Non l'ara nuità con 1a quale l'eredo-sifilide appare -talera i11 ,·eee la cirrosi del fegato. nelle fn1niglie, più che nccogliere l'ipotesi già rir; h iandole · en,(7fJC'ri11e . -. Tutte possono venire col- fel'ita del Routh, della presenza cioè di fatti cli pite. genera11do le 11u1ner0se distrofie della lne spirillolisi, crede lògiro ritenere che l'infezione c11ngen ita. possa talora avvenire Rolo durante il parto, per il distacco di emboli i11fetti clalla decidl1a, a ca.usa .(}.istenia nervo.<::o. - f_;a tabe giovanile può appadelle cont1·azioni uterine. Insiste infine sul trattarire alla pt1bertit o più tardi. Nei primi periorli n1ento profilattico, c:ome quello di \alore as::;ai supo~c::in1110 poi 0!'8Pl'Y:l re l.idrocefalo, l'epilessia. la periore al Cllrativo. in(lro1ne di I.itt0. l'icliozin. M. FABERl. f•rC'!'iCi111lenrlo 01'<1 i.l<l tn tte le forn1e morbo8e ~udp1·nyoc;arla, {;<.nue, aù

::Clll1Jlice lesione inti<lm1na toria del naso-faringe. lllaccbe muco · , auch~ a tipo umiclo, sono frequenti, come in un vetinclo tardiYo po sono ap1Ja rire ulcerazio11i gomu111~e sulle 111 nco~e del naso, del palato e della ~s.~., ttllà

1


(ANL\O XXXI , F ASC. 38]

SEZ 10 ~E

1245

P.RA'flCA

APPUN'l l PER IL MED'ICO PRATICO. 1

CASISTICA E TERAPIA. La tubercolosi congenita.

Nessu11 dttbbio ormai esiste l'igua1·ùo aJla tuberco losi cong·e11ita, pel' la quale si a1n111ettono due in eccanisroi i>atog·enetici. Si l)llÒ cioè avere il !Jassag·gio del bacillo di Kocl1 c.léLlla madre al feto durante t1t1alsiasi J>erioLlo dc.d la gravidanza, l)f C:via alte1·azione i11ol'bosa dc•lla porzion e fetale della !Jl ncenta, esser1do la i)lacenta sana i1111)ermeabil e ai germi. ·1)p1)11l'e Ja infezione avvia11e all'atto della nascita pel' i11vasio11e dei bacilli cl1e eve11tualrne11te si tr o vano r1ella placer1ta, attr averso ;tlle c0rr1.u11icazioni ,·asali trat1n1atiche cl1e in tal motnen· t o si l)fOd t1cono. \V. l{nhlre (D eiit. JJ ed . 1Voch., n. 2.J:, 1924) riporta il caso di t1n bambino· nato da nna donna m orta di tubercolosi miliare 2!1: or e dopo averlo dato a lla lt1ce, il q11ale, sebb e11e fos se stato all ontan ato dalla m adr e immediatamen te dopo 1a n ascita, ecl a ll evato artificialmente con ogni ca ti tela, ììresentò all'8a. sett i1n a11a di vita 11ria cutireaz ione nettamente posi ti va, venendo poi a inorte i1ella 12a settimana, C'1)lla sintomatolog·ia di' l1na t ubercolosi iniliare, conferm ata dalla dia gnosi anto1no-patologica. E sclusa i11 c1u esto caso q11alsiasi altra fori te d'in fezione, e poicl1è la placenta della ma dre n on presentò fl 1l'esan1e alc11n a alterazio11e n>orbosa , non r esta a p ensal'e cl1e al seco nclo clei meccanismi i)atog·enetici sopra acce11nH.ti. N è si pt1ò obbieta r e contro l 1i1)otesi della ti1• bercolosi congenita il decorso protratto della malattia, qt1ando si osservi che in tutti ~·li o1 tri casi consin1ili sin qui pubblicati ln m 0rte avvenne sempre tra il terzo· e il sesto mese. Come p11re ]a comparsa tardiva della «utireazione ''iene spiegata dal fatto cl1e il "otere allergico è minimo nelle prime settim a ne, acquistando il bambino la facoltà di pr odt1rre anticorpi solo nei p eri odi della vita più avan zati. M. F.

GlandoJe branchiogene e tubercolosi. H. Hoff1nann ('WJ ed. Klinick, n1. 52, 1923) osse.rva che le ghianidole di .origine branC'h iale hann o delle f11nzio·n i com unii : e.sse cont,e ngono tutte delle comtbin.a zioni 'di fosfo ro, per cu i esse sono in g·ra do da un lato di n e11t1·a]izza r e lo iod io i11g;erito con gli ·elem·en ti , dall'aJ.tl'o lato cli favorire l' accum11 lo Cii caJ.cio e di m agnes.io. L'.\. a mn1 ett.e che esistano :stretti ra-]lpo1ti tra. l 'infezione t11bP1·co1are e il ricambio clel calcio, qt1i11th . tretti i-appoti:i tra la t11bercolosi e le 1

ghia11dole che regolano il rica111bio del cakio . e diel mag·nesio. Crede che la terapia con fosfo ro , calcio e ma.gne·sio darà· ottirr1i iis nltati nella ct1r·a della t ub.e1CO lo si. POLL. 1

,

I

Tubercolinoreazioni intense nella scrofola. C. N!ac Neil (Br'it. Journ. of Children disea -

ses, ottobre-dicembre, 1923) riporta i risultati clell.e sue ·osservazioni .sul co111portarnento degli scrofolosi di fronte alle reazioni tubercoliniche. Egli considera intensa una ct1tireazione consistente in una papula rilevata di un'estension€ u1) e i io.re ai due cm. cl1e si presenta entro l e 24-48 ote. Ta.li r.eazioni intense'. ois servò in una scarsa percent11al1e di ca.si: s i trattava. . quasi se1n.p re di bambini scrofolo,si, che presentavano t1na co1r1.giuntivit.e. fltten11lare T ali casi di scrofola era.n o associati generalmente ad ttno status lymphaticus, ca·ratterizzat.o, se.cornJdo l 'A., da una insl1ffì.ci enza pluriglando.lare, specialmente surrenale, e da una esagerata l'eazione agli stim oli tossi-infettivi. DORIA. '

1•

Sulla sepsi gonococcica.

L. Dorner (Vcut. med. ll' oc h. , n. 51, 1923) riJcva cl1e la sepsi gonococci ca è piuttosto rara. Il primo sintomo dell'infezione generale è la fel1bre, c11i seguono quasi sempre affezioni articolari. Tal volta le affezioni articolari sono n1onoarticolari, per lo ·più esse sono poliarticola.ri e molto fugaci. Freq11entem ente l,infezione gene rale g·onococcica si localizza all1 endocardio, più f requ entemente in corrispondenza delle valvole aorticl1e, m eno fraq11entemente alle valvole mitraliche. L 1endocardite valvolare gonococcica ha un decorso m aligno con tendenza fortemente distruttjva. Di solito esiste leucocitosi. Spesso si manifestano esantemi scarlattinif orn1i, orticariformi od emorragico-pustolosi; tutti questi esantemi sono molto fugaci. I gonococchi si possono inoltre localizzare nei n1uscoli,· nej reni, n ella pleura, nel peritoneo. La prognosi è grave, llD quarto dei malati perviene però a gt1a rigion e. Terapeuticamente l'a11tore consiglia la tripn ft avina. · POLLITZER.

La terapia specifica delle in fe zion i stafiloooceiehe.

1

A. l\'Ia11té (La Press e 11iécl icale, 16 febb . 1924) (Jistingue in tale terapia: 1) ttna fas e curativa, lJer arrestare od affrettare 11evoluzione, limitare 1'.esten.sione d elJ1e l,esi.0·11i. diminuire il dolore. E ssa si applica s1)ecialm-ente negli sta1


(

1246

IL PÒLICLINICO

tj setticemici acuti o subacuti, no~icl1è in molte

stafllococcie localizzate gravi o dolorose (.ascesso della mammella, ·dell'amigdala, iantrace, foruncolo di certe regfoni); 2) uria fase pre. ventiva destjnata acd im pedire il rito1110 di 11t1ov.e i11anifestazioni stafilococciche. · Per la c11ra, l'A. usa i prodotti solubili del germ e, cl1e prepara nel modo seguente: Raschiat11ra di un 'agar-coltura di 24 ore fornita da un centinajo r1i stipiti di strufilococco: mi scela con una s.ol11zio 11·e a 1/ 10 ·di lis.c ivia di so·dn a 36°, a cui si è aggit1J11to O5 ~6 di acido fenico. Si t1sa nn eme. di solt1zione idi so.da per og~i mg. di sostanza stafilococcica. Si tiene in t~r· mestato per 24 ore, dopo di che si ha una sul11zione di colore giallo o bianca~tro seco 1do la predominanza delle razze. Si neutralizz:, con precauzione, mediante acido cloridrico, lasciando di preferenza un certo grado di aie::J . Iinità trattandosi di usare il prodotto l'er i11i ~ zione endovenosa. Si filtra per carta, si dil11j . sce al 1/10 e si mette in fiale d.a 1 cm~.: .>trJ1u11:1 contiene 1 mg. di sostanza stafilococcica. Bastano di .solito. tre iniezioni; la prin1a di 1/ 2 eme., la seconda di 2/3, fatt a uno o due giorni dopo; la terza di 1 eme. fatta 2-3 giorni dopo. Nelle forme setticemiche, s i può continuare questa dose ogni 3-4 giorni. La reazione generale è ·d i .solito nulla. L'azione curati,,a spesso nettissima e rai1ida. Particolarmente sensibile è l'influenza s11l dolore. Per il trattamento lJreventivo, l ' A. usa gli autovaccini a dosi di 1.500 n1ilioni p·er eme. Le iniezioni però van110 iniziate soltanto parecchi giorni dopo l a totale scomparsa delle lesioni acute in evol11zione. L 'A. preferisce la . via endodermica a quella sottocutanea. Nonostante il t rattamento si osservano recidive nel 5 % dei casi. In tali casi però bisogna pensare soprattl1tto al terreno, specialmente alle scosse nervose, alle insufficenze epatiche o renali e in modo particolare alle iperglicemie senza glicosuria. fil .. 1

1

•:J

\

.. . Malaria chininoreslstente. In alcuni reparti di trllpp1e ingle,s i, dltrante l 'ultima guera, sembrava. vi fo\Sse un'alta percentuale di malarici chininoresistenti, cioè il 23 %, e anche più per le trup1pe della. Persia. Pe1·tantG· fu incaricato R. Ross di prendere in . esame la ql1estione, ed egJJ potè accertare che dosi quotidiane di gr. 1.30 per bocca avevano ragione, in pochi gi.or~ni, quasi costantemente, di tutte le fo~e febb.rili, primitive e recidive. Dunque i cattivi ri·s ultati eran0 • da imputare ad altri fattori anzichè al chinino stesso. 1

-

[..t\NNO

XXXI,

FASC.

38)

Fletcher 11a })Oi osservato cl1 e Je i111ezio11i cndomuscola·ri provocano lSempre necrosi locale, che interessa talora nel'vi import:;mti : d ' altra parte il chinino compare più tardi nelle uri11e dato per iniezione ei1domuscolare anzic11 è IJier bocca. Egli preferisce q11 esta via ancl1e alla via retta 1e, che produce notevole irritazione d·ella parte. Dagli esperimenti di Ross ris11lta che ancl1e la pres·enza contemporanea della di81senteria i1on imp edisce la benefica azione d·el chinino nella malari ai. (Fletcher lV., rip. in Jo1lr11. ,4. "!a1f. A., 5 ap·r il e 1914). 1

1

DORIA.

La sporotricosi. Lespin11e (L e sca/pel, 12 ll1g-Iio 1924J i11si1stt.") s11lla i1ecessità cl1e il medico IJratico conosca questa malattia che fino ad una quindicin?- di anni fa, veniva confusa con la tub·erc-0 losi o co1I1 la sifiJ,i de. È un' affezi-0ne mica.sica, pros·sima all'actino micosi, ed ha la caratte1istica di esse~e proteiforme, simula.:i1do la tubercolosi, sifilide, morva, su.p purazioni crOIIliche. i\ tta.cca la c·t ite ed i visc·eri .e d è polimorfa. sicchè sullo stesso i11dividt10, si possono tl'ovare delle gomm.e a di versi stadii di svi1.up·i:>o, d elle linfangiti, delle lllceri ed a ncl1e de11 · ectin1a. o della, pitiriasi. La gomma spototricosica si ran1111ollisce aIJ. zitutto al e.entro e contie11e t1r1. pus nlolto viscl1ioso, ma rar.ar11ente g·rumo• o. L'infezione da parte d.ello sporotrir.hu·ni. - 111iceta banaJe cl1e vive da 1sap,t·ofita in natura,, - si fa mediaJ1te lln 'inoculazione o l ' i11gestione di det1itj vegetali contaminati. La diag·n,osi più siclll'a si fa coltivando il pt1s iJil ag·ar di ~abol1rau•d. La terapia è semplice, n1edia11t.e ,J,' jocluJ·o di potassio ad alte dosi (3-5 grammi al g·iormo) ~ risollevando lo stato ge1n ,erale. Lo joduro· va continuato 5-6 settimane dopo la scom,p arsa dei f ein om1e!Tl i. 1

1

fil.

Sulla diagnosi differenziale tra vaiolo e varicella. Il sem1Jlioe a.s,petto d-elle vescicole, l' 01nb.elicat11ra o meno, non sono criteri ·valevoli. Bisogna sor•ratt1tto osservare la distribuzione, genera le e locale, delle ve::;cicole, il grado di prostrazione, la profondità delle J.esioni della pelle, il nl1m·ero delle vescicole e la loro modalità di maturazione. ('~7 • \' 7 A~KLY:'\. Brit. 11ie d. journ., 21 luglio 1H23). l)ORlA.

..


[ •.\~NO

XXXI.

FASC.

\

38]

SEZIONE PRATICA

N·e·IJ~e

. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'innervazione della muscolatura delJa tuba eustaehiana. Contributo allo studio dei gangli intramuscolari. G. Bili:111rio11i e :\I. ilYag·ni (.-lrclii·vio italiano cli Otulogia, vol. XXXV, fase. I, febbraio 1924), i)art.enclo dal concetto che neg.Ji ·o rgani a f11.nziune in . parte1 auto,n om.a (cuio re, intestin10, lal'ing·e) esiste lma i1u1ervazionie1 più co,m pJ·essa che negli al.tri, l1a11no V·Oluto i·icercare ed ha11no potuto dimostra.re gangli n·e·r vosi intramuscola1i n,ei muBcoli del pa diglione cLella. tromib a (li Eustaichio. I.e ricercl1e !Soin o s.tate condotte sui ratti, ·sui g·atti e sui cani per mezzo di prep arati al clo1·l1ro d·oro con il metodo L6\vit-Cipollone. I g·a11g·li cl1e si trova1to in tutti i musco·li tubarici, ben separati dalJa mucosa e sottom'Ucosn. SO\'Tastante, sono sritulliti nell.interno deJ tron co i1e1 voso compresi dal perinev1io; hann o p1·evaleTllteme11te fo!I"Jna, a p1e ra e sjo no con11es3i con 'l'ami afferenti ed ·eiffeirenti' miie linici. Pt11· I1-0n potendo precisare la ft1n zione di ,q uesti agg·rup1p a menti cellula1'i, gli A A., data la rela,zioille della funzione della· tulba .e u·stachiana con ql1 ella a.cu:sti ca ei J a;ringie1a , vi riconoscono l l11 11t1ovo ordegn.o n·e rvoso per Ja coordinazione (lei s i1tg·oli atti del velo e del padig·lione tuba1·ico. .'. TRAJNA. 1

1

PO.~TA

DEGLI ABBONATI.

La cenestesi ed il senso di stanche::a 11elLe for.,,ne tos siche ed i-nf ettive. - All ' a.bb. n. 1570.

La. eenestesi è il com.p1e,ss.o d elle s1e1nsiazioni orga11ich·e, che clan.n o informazion.i de,l lo stait o cleg·li Gegani e d,eJ loro m odo di, funzio,r 1amento. 'f nli ~ensazioni non clanno· ll{og·o ad t1n ve.ro stato fli co1~c i r11 z t1, ma ad t1na ,specie di ri1SJOna1nza. arri1oni ca, cl1e diventa lt1ci da ,e chiarétm ente a;pprezzabi·l e solo in caso ·di aJteJ.·azio11e o dirficoltà ft1nzionale dei varii org·ani. _.\.llo stato· dei fatti n on si p u ò pa1·1are di lln eentro1 cienie·s,tetico. .11 senso, di spossatezza e di astieinia p-e.r cal1se to~sicl1e o infettive dipende da llifl. avvelenan1.ento di t\ltto l'.organismo e del sistema neu.romt1srolare in ispieci e. :È quaJch e coisa ·di an,alogo allo stato di esallrimento, con J,e soosazioni. pr·odotte nei m1uscoli in segt1ito .alla fatica. Il consumo del n1116colo, e forsei anche del i·isipettivo cientro, nei-vo1so, non è bilanciato dai 1)1•0 cessi cli :reinteg.ratZ.i1on·e , e di eliminiazione: i prodotti cli disintegra.zio,n!e .del m11col o l'istng·na110 n el n111scolo stesso e l'attos1ra110 . • 1

1

1

1

1247

to ..:si-ir1fezioni la ce11estesi è altera.ta sia p erchè l e onde sensitive provenienti da tutto l' o·rg·a11ismo non sono P'i ù normali, sia verchè il. sistema n,e1voso· centrale subisce dil'ettamente l a,z io,n e delLa malattia1 g·enerale. ~.\.1 rigu·ardo è da notare che vi sono individui nei quali il tono della cenestesi è a-Iterato alrinft1ori di og•n i apprezzabile affeizione r0rganicai. G. DRAGOTTI. 1

La cura delle si·n dromi parkirisoniane poste11cefaliticlie. - Agli a.b b. ntD. 2273 e 9731 :

I tentativi finora fatti n.011 harun.10• ,dato risultait i :soddisf.ac'einti. 1Si sòn m1e ssi in pratica molti r11ezzi t·era1)eutici ma nelle ma.ni dei successivi spe1rimentato1i i metodi proposti non hanno dato i sttccessi che si .e rano1 vantati. Per ora d1omina 10 s.e:etticism·01: ne1ssun medicam.e nto 11a daito la guarigion e; l'opote.rapia carnei gli a rsenobenzoli halllno fallito, ,come ha fallito og ni altro medicamento tentato empiricamente ()i •p·er criteri,o· di analogia ·con. altre malattie. Il caco1d ilaito di sod.a ad alte 'd o1si, chie per. alc:lUli sareb1b e stato vanta.g gio!SO, per altri è del tutto inefficace. Co1n v iene a.d ogni modo t enta.ire. JJ, primo giorno. si ini.ettano 50 cgr. di· ca.co1dfl ato e .si aumenta ogrti giorno, d·ella stfis sa qt1ar1tità fino a rag·giun.g·ere grammi 2,50. Le iniezioni s i ·continuano fino a che non comp,a ioino fenomeni di intolleranz,a . Com1e medicamenti sintomati.c t g·iova.no l a scopo.1a,m1Lria, l' hyosci·n a, l 'h y.01s ci.amina, l'atr-0pina, l'ese1in a: alle ·dosi ordinari.e. Questi alca.loicli da nno ·al pazi,enrt:e llll so1llievo incontes tnbil e, in a non si poG·sono a,d,o,p e.rare a lt111go per la J,o,r o tois sicità. _.\nche Je iniezioni quotidiane di uno o due eme. di ~c::o.luz.ione di solfato di magnesio al 10 <'. riescoin o ca.lmant.i. ~Io•lto consigliabili sono i ba.g·ni caldi e pro!.u r1ig·ati cl1e ca.lmarlJo -e :seclai10 per qualche ort1 i tremori e J,a rigidità. G. DRAGOTTI. . 1

1

1

1

1

1

lf. a1iilale pr'atico d~ « 7Jrotesi dentale ». dott. O. B. da B. :

Al

Di recent.e1ipt1bblìca.z.ione: C. Pla.t schik, « Prim•o• trattato italiano di Odontotecniica », II Edizi,one, ì\1il.àno, Cogliati. L. 90. A. P. Trattat o di parassitologia medica. l\. B. da R. :

Al dott.

Rispo11.d e ai bjsog11i del n1edico pratico il manuale del Basile, Diagn.os tica delle malattie f>ttrassi tari e. edito daill a casa L. Pozzi (collana del Policli11ico ). a . a.

;


-

1248

Ai d ottori: ald1. n. 10024, n. 6321, e C. L. da P. : L'am111i sione alla Scuola di Sanità militare di Fire11ze si è cl1it1sa -col 31 agosto.

Servi:.io sa1iitario 1nilitlzre. -

,A il' abtb.

n. 863 7-1 :

Gli as1Jirai1ti n1eclici nominati sottotene11ti son-0 dispe11sati dal, compiere il servizio di prin1a i1omina. . C.

VARIA I trefoni cellulari.

lANNO X~'\I, FASC.

IL POLICLINICO

38]

di cicatrizzazio11e delle fe1 ite negli individui vecchi. In realtà il si.ero co11tiene due 1sostan.ze, l 'u11a attivante, che viene distrutta dal calore, L' altra ]ntbit.rice, più stabile, che ha il sopravvento st1lla prima; le ceJlule dell'ol'ganismo si trovano dt1nque alJ,o stato di i1.poso, perchè sono imnloer\Se jn un bagrio inibito1·e. Notevole è l ' irnportar1za dei trefoni nel proc.esso di cicatrizzazio ne delle ferite. S1)erimentalmente 1Si osserva che face11do delle ferite asettiche ad animali e sop1)rjmendo ogni causa di i1'1·itaz ion.e este1na, la cicatrizza.zione, rispettivan1er1 te la lJl'Olife·r azione dei. tessuti epiteliale e ' connettivo, '110 11 incomincia. Processi inv.ece cl1e si i11izia110 allorcl1è alcuni batteri vengon-0 a conta tt.o della ferita. Ora i batteri, i1eJ.le co·lture cli t essuti in vitro, non fanno nulla ; ma essi o qt1alsiasi il'ritante determinano lln afflusso lel1cocitario e favoriscono così l'accrescimento dei tessuti, fo1ne11do probabiln1ente dei treif oni. Si viene così a precisa1·e l 'importanza dei l·eucociti. Essi ve1•-i vano g·ià consid.el'atì da Ranvier com.e g·bia111·<1 ole , nlvnt~·e DuE>tit1 assegnava lo 1·0 u11 H fu n zio11.1e nt1cl1eo-1)roteica. Le esperienze di Carrel indicanQ che i grancli monon11clea.ii sono .eccellenti trefociti, cioè :serbatoi i1nportanti di t 1·efoni che stimola110 i tesst1ti e servono probabilmente a l·l a difesa dell'organismo contro i cor1)i e traJ1ei. fil. 1

Scairse sono· l.e no~tre conoscenze sulJ'acc1·e scimento dei tumori e sulla rigenerazione dei tessuti ed è solo col pel'fezionamento della tecnica che si potr·à gettare qualche lu-ce su qu.e1Sti problemi. È appunto qu.ello che ha fatto A. Ca.rreJ. (Jou1·riées médicales de Bruxelles, luglio 1924) studiando la so·pravvivenza dei tessuti al di fuori d·ell'.o,rganismo, ciò ch·e gli ha dato l 'occasionai di . scoprire i trefoni. Queiste sostanze (il nom,e è derivato dal greco e significa i0 nutro) sono ·secr.ete da al.cune .cellule .ed usate da altre per la loro moltiplicazione, in quanto che i trefoni forniscono le ma.t ene necessa1 i e per l'edificazione del i)rotoplasma. Le cellule che li formano si chiaro.ano tvefociti. I trefoni non vanno confusi con gli ormooi, nè con gli ortrnazoni; essi noill sono dei cataliz· PUBBLICAZI ONI PERVENUTECI. za tori, -come qu.esti ultimi, ma entrano nel.13 • costituzione del protoplasma. Esi~toDJo nei tes! Gu1D.\ TO)I)L\SO. I riff ue·11~a larvata da an,afilassi suti eirnbrionarii ed anche nell'adiuJto, in ce1ral i111 e1ita re in, ban1 bini. - 1\1'n poli, ì\lelfi e .J oele, te ghiandole, n1ei leu·cociti, ne1i sarcomi. La lo1922. Guro.\ To~IMASO. Ii vaccin'J aniu1.ale inoculato a r.o· natura chimi-ca ci è sconosciuta,; sono attive l>rh1n l>ini oon, rnino1·i possibili àantii. Napoli, ad una co.n centraizion.e:.del 5-10%, sono diis trutFrancesco Razzi, 1920. te dal calotrie, non sono .f iltrabili . Le -cel~1ule em · l\1A.SCINI I>AoLo e GAX.\ r~r Do~rENrco. Studi sulle brionarie1 sintetizzano le sostanze che stimolal!lo vitarri:i:n.e . l\Iila110, J..eo1>oldo Baroni, 1922. l'ac-crescimento delle .altre cellule; nell' adt1ltu l\.fIG:r\OLf ALFONS0 . Letterrtt u ra 1ued ioa. - Oernt1scosono soip rattutto i grandi mononuclea.r i eh~ :l\l erate, Tip. « I.Ja Con1n1e1·t:iale )>, 1922. hanno tale funzione che viene esercitata a. speIu. 'l.'11 beroolosi e tera pia. fisica. - Cernusco-Mese del si·ero; i trefon.i vi isi tro,v ano aLlo· stato ra te, Tip. «La Comn1el'Ciale », 1922. di riserva e l)OSsono essere li.b erati in concenl\1IKERBI CERARF.. Il « ri/f,esso 01ioopleurioo ». Natrazion e sufficente per .favorire l a moltiplicapoli , G. Barca, 1922. zione -c ellulare. ID. Il « capp1tooio sinistro)) di Grocoo, provocato Tre daJti sono im1Jo,rlanti da .conoscere: 1) la a1'tifioial1nente nel.l'ind-i viduo sano. Lo cc sohock » cf.elle appen,dici a uri cola ri clel cuore. Napoli, capa1cità 1lli·m itata di accrescim•elllto, delle c.el- · E11rico C. ~lu ca, 1922. lule. (fi·brDb,l asti, oellt1le epite1ia.Ii), che· è in fun- · l\fINERBI CESARE. l ja detorn1 ina.::iu·n e 1>erci(ssoria del zion.e della composizione chimica d.el m 1ezzo· (trecorifine caudale del le appendici a.it1·iòolari del fo.n i .embrionarii); 2) ogni cellul a. può ri-cupera·cuore. Parma, Tiv. Coop. Parmense, 1922. re la 1sua attività se le si fornisce un mezzo ~11zzr A. A.rteriosolero.si e ipertensio1ie arteriosa. conveniente; 3) il siero di sangue esercita un'a,.. - )!alta, Tip. (( S . Paolo)), 1922. zi-o ne inibitrice sui tessuti, che vi cresc-0n-0 poco MUGGIA ALBERTO. L'atoni.a 111 uscolare oongen,ita. e poi muoiono. Se il siero provi.ene da un ani'roriuo, Silvestrelli e Cappelletto, 1922. ma.Le vecchio, esso sarà tamto più inibitore; è O~!XO GIO\'A:\NI. Un caso interessante di tu bercoqt1e to fatto che determina la minore rapidità losi del rene. - )filnno , I:'ranc . .\'.. allardi, 1922.


[ANNO XXXI, FASC. 33]

1248

SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. PRATICHE.

QUESTIONI

LXV. - . Il potere ordinario e straordinario di annullamento degli atti amministrativi, con sp eciale riguardo col requisito della '' buona condotta ,, nei pubblici impieghi. I

Il Gov.e1nio del Re può .annulla.r.e, i11. qualunque .tempo, sia sopira denu.i1.zia. sia •p1etr iniziativa pr0rprià, gli .atti amministtaitivi che con.t en . gano violazioni cli ~e1ggi, di statuti o di reg·o·l amenti generali o 1speciali. (Art. 164 de.! regoJa.mento 12 febbr·ato 1911, .n. 297, ed ora airt. 43 del R. D. 30 dicembre 1923, n. 2839) . ·Qt1esto potere straordinario imp1.ica un, con troll o di legittimità amplissimo e, qu e,l ch·e più conta, senza limiti di temp.o. Lai IV Sezione del Con•s tglio1 di Sltato ne ha esarntnato1un caso interessante ·d·i appl.i.c azio.ne pratica. Un impiegato comunale prestava servizto da 1ci1 Clli venti anni qu.ain·do· fu nominato segretario ge!I1era1e del.lo stesso Comtllle. Dopo tre anmi dall a nomina. seg·uita dalla effettiva assunzione dell' ufilìcio, il Governo• del Re annullò in. rel;ativa d1eliberazi·o ne per difetto ·del reqt1i;sito de.Ila .buon.a. oon·dotta aJ tempo della nomina a seg.retari·o gen1erale. Si p·r esentava una l}l'i1na questio11e: la ·posizione di diritto e di fatto conso·l ida.t asi da oiltre tre ain.ni eria idi osta.c;olo all' annullame1I11to?

(*)

non ammette, sem' a lt.ro e 1se:n.z.a il co11co 1·so cl i g?·avi moti vi di interesse pilbblico , la possibilità dell'am.n.ullamento d llfficio, in quailun<e1ue tem1p o. AJ.tr.a qu.estione : sino· a qual pu11to 1Si può spi ng,e r.e il control1o della ooservanza della legg·e, dei re.go1lamenti e deg·li statl1ti? La I'T Seha consider·ato che qu·e1sto poteir e di a11zione ,, r1u'1lamento non hru natura diversa. daJ 1)otere ch e compete .ai P1~efetti, .a norma deg·li a1·tico.li 212 e 214 de.l T. U. delJa legge com. e pro,-. 4 f·ebhraio 1915, Ili. 148. Il coinb1'o1.lo di leg)tlimità, eserciita.t o nelle du·e· diverse ...for111e, 01 ·dinaria (P refetto), !Straoi·dinaria (Governo clel Re), rap·p rese11ta tlJI1!J.. limi taiz ione dei pote.J'i cl egli ·e~ti autarchjci, e poic.hè t11tti g·li atti a111minist1·ativi invalidi sono· da riten1e1re n,on conformi al diritto ob1b1ettivo, il ·controllo cc co11)p-rende, necessa.1iam.em.te, la poGsibilità di cor1os1oe.1 ·e, fl.p:1i effetti dell' annullarnento dell' atto, di tutti i vizi da Clli r'i.su.ltino eve.nt11a,l.rri e11te àffetti g·li atti arnministrat.ivi >>. Soggiunge la decision1e1: cc Al Governo· d,el R e sipetta pe·r consegl1en1za la cam1)leta. v.alutaz.i on. e dell'atto o p·rovvedimento, ai fini d ell'.accerta1n·ento dell a su a valtdità e .qn.indi, in primo1 lt1og·o, l'ind agine e l 'app.rezzan1e1nto diei fatti sui quali l'att o o il provveidime.11to trorv.ano foillldam1ernto ». c:il1 premesso, la clec.s jone conGidera partico:lar111e11te il !1equisito d ella buona condo·t ta p·er l'a1nmessi001e ai pUlbiblici impi eghi: cc Attesoc11è la giurisp,r-ndenza di .quiesta s .ezi-one ha, ripetl1ta1nente, a ffermato nei rigti.ardi d1ella facoltà di annullame·n to dem.anda:ta ai P ref.etti, che, cl)1

1

La IV Sezione, con la d.ecision e 31 magg"io 1924, n. 371, r1ispose ·Così : cc La Sezito ne. si reinde conto della neceS1Sità di oPdin,e sopratutto1 pratico ed equitativo, che il Go.v;erno, nelJ'eserciz.io· di una così ampia facoltà, che nOt!l ha limiti di tempo, si circor~di delle maggiori cautele e si ispiri alla più saggia 1noderazione e non può disconoscere che la f aco1ltà me diesima debba incmltrare razionali limiti quando il decorso del tempo .e l 'esecuzione :d1ell'atto re1DJd1ereibber'O particolarmeinte gravosa la dichia.r azione di invalidità. :g però d'a.v vi1so, oonfo nnemente aà. principi gen·erali del ncGtro d)ri.tt-0 amministrativo, che l 'inter·esse pubblico· debba sempre prevale.re su quello privato e quand.o, oome nel caso attuale, conoorron·o gravi m 1otiv i, noo possai certo contestansi, in ogn i tempo, la l egittimità dell'a.n nullarnento » . 11 seniso dell a niecessiità di un limite c'è in questa nozio11e; ma non si può di!"ei che l a risoluzi,oiile deJla .quiestion1e abbia, faitto 11tilmeinte notevoli ·pa.sfil avanti pe.1~chè manca lilla formulazione priecisa. 1Co111un.que. , 1p erò, la Sezio.n.e 1

1

s.tituendo la. buona condotta l'indispensabile presupposto d·i l egge per l'amm essione ai pubblici impieghi, l'ind.agin e su l'effettiva S1lss istenza di tale 7•equisito1 è da r ·i tenersi compr r>sa nella anzidetta facoltà, nè pl1ò g iungersi a d i-

versa oonc1.usione nei riguardi dell' anaJog·a. faco.Jit à speittante al Governo del Re, inentre è viceversa da escluderie, niello· stesso interesse pub.b lico•, che l' app1rezza.m .ento ·di .così ess.oo..ziale elemento di ciapaicità in chi è destinato a cljvieln.ta:re org.a no della pt1itblica amministrazi one, possa. considerarsi di:screzion;al!mente riservato1 agli enti antarchici ·e vetil.g a così sottratto aid ogni fo·r ma di controllo g·ove1nativo ». In se1I1so1 con.forme, circa· il controllo, del r equisito· della buona condotta, scin o le decis ion i d·el Consiglio di Stato, 15 ap1r ile 1904, n . 170. fra lei più remote, e 1'5 n1arzo 1912, i1. 62 , .:?'3 f·ebb ra.i o, 1913, n. 62.

---e•) La presente rubri ca è affidata a ll'avv. GrovANNJ

SEt.\'AGGI,

esercente in Cassazion e, consulente legale del nostro periodico.


12.)0

,

MEDICINA SOCIALE.

** *

L'avvenire dei Consorzi Provinciali Antitt1bercolari.

Il prof. _.\.scoli ha iispc6to al dott. Bertazzoli r11e «L' Ita lia Sanitaria» clel 10 settembre, u:i:ia J e1te1·a di cu i riportiHJ.110 la massima parte .

1

1

,

~2.

.

Egli cominci.a col conif ntare il pessimismo diel pro1f. Ascoli, val en d osi di 11n esemp,io già ad dotto da1l cto.t t. Lutrari o nella citata riU·· i1ione: clioè il Consorzio ProvincdaJ.e .A.n.t it11J)e.rcol are di R oma, che g;i à clispon.e di lil'c :?~..{). 000 annu e. Prescindendo da tale, fatto, il Be1·tazzoli è conviruto, ch e a.i Consorzi Provinciali non pos~ a manca,r e il st1ccesso, do ven do essi rapiprese11tare, in f,oirza delle nuove diisposi.zioni goYernative, e in segt1 i to alla. cessazion e dei Comitati Pl'ovin·cia li Antitubercolairi, 1·'0 r gano t1fficia1e di pl'Ol)ag:anda e di difesa contro la tn.bercolos i. Erl oltre eh.e per queste eon·s ide.razioni gien,erali. il Be1-ta.zzoli n1on. cre de di poter condi vid e1·e r 0°l)in ione dell, Ascoli, riferen.dosi al l'attività gi à es!>'li cata rlal Consorzio Pro'Vinciale di Milano, drl q11ale ricorda l e non poche pi.' ovvidenz e eh.e 11a potuto attuare attraverso la solidità del suo finaniziamiento. Da.i Comt1ni della Provinci a esso inifa tti ric-evie L. 480.000 annue, e L. 160.000 oome con1ributo d ella Provin ci a, 1senza tener conto del éL)llco•rso che sar à siic u.ram,ente per derivargli c.l alla somma Cli d11e milioni stanziata per la lotta antitt11bercolare dalla be.nemerita Cassa di Risp annio di Milano. L'esposizione di questi clati, e il fa,tto che l' 01)era del Con sor zio m.ilan ese è coordinata con que1la del Com une capolu ogo, o ffron10 al dott. Beirtazzoli a1rg·on1enti suffi.cienti p·er g·iu~tificare la sti a fiducia nelli' avvenire d ei Conso1·zi P rovin cin li .L\ ntit11bercola ri. 1

1

1

-

38]

PR0~ ESSIO· NALE.

Il prof. V . .!\.scoli, nellao pTima riunione de l Co11siglio Supe1·i,ore di Sauità che ha avuto lt1ogo nella sessi·o.n·e ordinaria del 28 git1gno t1 . s., parlando d.ei Consorzi provinciali. Anti tl1be1~colari, eb1 b e a d e·sipr'imere la s:ua scatisa fidt1~ia niell' a.v veni r& di tale istituzione, stin1ando inade~uati i mezzi finaDJZiari asseft11ativi. _·\. tal.e giu dizio l1a risposto il dott. Bertazzoli, vice-presid erJte del Conis orzio Provin cial e _.\11titubericolare di ~Ìil an-0, 1nanitfestando il "3uo contrairio avviso in una J.ettera aperta clil'etta al Cl inico di Rom a, pub1b licata ne cc L ' I talia Sa.n i tari a» del 10-20 agosto 1921:,

n.

FASC.

1

NELLA VITA

[ANNO XXXI.

IL POLICLINICO

1

1

1

1

1

1

Egregio co·lleaa,

Le porgo grazie per la lettera che mi ha se l'itto·. E lla d ei.fìnisc e sfiduciato il modo onde io gilJdico· l 'avve1nire dei ' Co11sor zi Antitubercolari l.lr ovinciarli, e lo dedllCe dalle Sre•g uenti parole, che mi! a.ttri buisce il i-·eisooonto uffic1.aJe : « Temo chie per d efic.i en2a Jdi inezzi finanziari, i Consorzi .P rovinciaili i\.11titnbe.rcol.ari a.n dranno verso il fallimf.nto n. Nor1 clico che ta·l e affermaz1one non 6ia co11forme alla conclusione <le I mio di .;corso a i Con,sig·lio Su1)eriore di S1an itù, ma dopo i x'ilievi del collega Bertazzo li elevo dilucidaiie il n1io pensiero. Rispondo nor1 sol o per il rispetto che sen to veJ'so lo sti111ato collega, per l n111mirazion e dell opera u•11titube1·colare che eg·li -sv-0lg·e a :\filano; m a a r1che perrch è ritengo che il chiatimento della , mia conclus ion e, al.ql1ar1to pessimista, possa g'iovare alla caUJsa della lotta antitubercolare nelle rimanenti p rovincie, ch e n.on siano l a provincia di Milano. , Nella tesi detta Commissioriissi1na del dopo gl1er•r a soistenni, con ailtri , la proposta, e contribuii alla approvazione, che la pr ovinc i a diventasse centro dell'assistenza .sanitaria e d ell a profilassi cont1·0 le malattie infettive. L ' Ente pir ovinciale avr ebbe, non fosse che per qt1 e:st·o, acquistato un imp0Jrtanza molto maggiore di oggi nella c1ifesa igienica della Nazion·e. Pertanto, in linea di principio, l a legge che . ]ascia aJJ.e Provinci e la possibilità di assl11n1er:e il servizio per le malattie di maggior e imip·o.rta.n.za socia1e; ad esem·p io la malaria, e l1e obbliga ad ~st11nere i·l 1servizio· a.n titubercolare, mi trova ben disposto ad approvar:à e· go de le 111i 2 simpatie. P ·er rimanier1e n.ell' ambito del p•r obJema di' sso daJrottimo coll·ega Bertazzoli, fermiascu rtloci a1lLa Jotta antitubercolare, arui al Conso,rzio Provinciale antituber"colare creato e im:post.0 dalla legge. La J.eg,g e vuole che ogni provin.cia costituisca lln tal€1· c:oosorzio, finanziando lo con la contrib·u zione di ogni Comune per ogni testa e con prop·o zion.at.i rontrib t1ti della Provincia: 1

1

1

1

1

1

1

1

1


(ANNO

XXXI,

FASC.

38]

SEZIONE PRATICA

1251

&€nza P·t·egiudiz.io del diritto e.i i ac<;e-tta1·e laesser e l 'o 1°g·ano più adatto a ri.solvere il prosciti, offerte dello Stato e di a1t1i Enti pubblici l>l e11i.a so cialie della tuJb,ercolosi in Italia . • o di privati, e procurarsj 111iezzi fi11a1\ziai1· i, Io vog·lio inoltr.e aggi tmger.e che al Co,n siglio mediante feste, richieste, ecc. . l1p erio·1e di Sanità, IlJe L manifeistar·e le mie a.p prensioni circa il Sl1.ccesso dei Co•n sorzi an 11 Corusorzio pttò stare da sè, opp1Lre può affidare ad Enti appooitamente costituiti, la tit u.bercolari, mi sono ben guardato dal proporne l'ab,oilizion.e. Ho soltanto chiesto che ne gestione dei provvedimenti i)er la lotta confosse m eiglio regolata ,e rafforz,a ta l' operar; ho tro la tll!bercolc0si. chi esto, pe1r esempio, cl1e fosse fissato· il miniLo svilupipo d1ella lotta a11titu.beroola1·ei n1elle m10 del contri,b uto comunalie e pflovinciale; che singole ProviilJcie sarà proporzionato alla tasr::·er le p rovin cie più p overe e più tassate fosse sa che gli aim.m inistrati d ' ogi-1i com11ne paghesosp eso qualche locro oontri•b uto allo Stato afranno, alla quota con cui contri:bt1irà l'En.t e ' l afinch·è fo sse devoluto · all,a lotta a.nititu• b ercoi provinciaLe, al contributo c l1e saprà procurarsi re; che laddove il m.edjeo provincia.le · fosise dalli0 Stato, da altri Enti e da privati. Si caobe: ato di lavor·o, venisis e coadiuvato· da un p.isoo che le. Provincie in cui la 1icch.ez.za. f> rn edico a,datto, p et" attivare le p:rio·v vid·en.ze remagg·io·~e e più vivo lo Bpirito di ai sis tenza lati ve alle 111alattie so ciali; ho an1m·esso che sociale avranno più mezzi. I/effic a cia, ·sarà in il Consorzi10 p 1·ovincia1e p-t1ò COf!l vantaggio dera.p porto della capacità organizzatrice e de1 ù ic arsi a ll 'assisten za sanitaria 1 ma ho fatto tempo a d~sposizione del medico provin ciale, pre e11te che male esso, come qt1alsia.si organo d~'esistenz.a di Enti pubbli ci o, privati ch e l1nrocr::tti ca,n1e,n te co6t.ituit.o, si sa.r ebbe con intensi.fì.chino e ri.S'Caldirno l' ope1 a de I Con,s orp: ·ontto d el p11b bli,co 0 cc:up ato 1de1.la lJir'o·fila.ssi zio, dieci. mezzri, iniSOillllli3., e de lle f or·ze, di cui soci nle ·e della p : o1)ag·anda e d ei 111ezzi da oitquesto potrà us1Ufruire. Ho letto con a mmirazione e senrza merasviglia tutte le provvidenze t en e i e dalla b eJ1 eifioem.za. Lo Stato, con qualche deliberazio11ie di masantitubercolari di cui si è ar1icchita la p·rovincia di Milano, lavorando' in armonia col Muni- :sim a d'l1na l e·gge gie:nerica, senz.a a lcl1n decipio del Capoluog·o e con il sussidio della, te1·min a to contrà.but.o finanziar io, senza .c er·ca.re org·an j si curamente atti a llo scoip o , l1a ·Creduto rieca e1inU.IlJifica Cassa di Risvai ·mjo delle Proavvi are alla ·soluzione i.l po.d eroiso e· ter'l'ifica;nvincie Lombarde. Mi ralleg.ro con i di1i~e11ti 1 per le inizi:ativ.e che hanno sa11uto· p.rende-1 e t~ J)rrohlema della lotta. antittl'.bercolare. Io rico11osco col Beriazzoli chei queste norme genee svolgere. riche sonio rit1scite a intensificare e -coordinare ~1i p ermetta il dott. Be1·tazzol1 che io offra le provvidenzie sociali là dolVe erano già floria lui personaJm ente J.'.espressione del n1io de, o jn for111azione; ma so che là dove la lotta compiacimento per la dir1ettiva ch e ha dato, ainti tt11l>iercol~e non ·era viva e ben.e dotata e 1ni permetta ancora che io lo ring·razi per ' il suo arti·c.0110 in contraddizioilJe oon le mie hanin o forse più noiciuto che giovato, e dubito cl1 e i p1ro vvedirnenti en1111ciati n ella legge pei ·p-revenzio·n i, perchè vo1rrei at1gurarmi che il Conso1•zi bastino a far n ascere e a far .c.resoere suo artico.l o servtsse di esen1 pio e cLi monito a iill n1odo ad·eguato i m ezzi di lotta antitu:berr:1olt.e altre provincie. Io conosco, forae OO!Il. poca precisione di dati, col a1 'e. Fra le na.z ioni civili noi siamo La nazione più arretra.ta nel movimernit o· antitoo·e rche a To1ino e a Ven•e-zia si è pru.ve fatto molto. Vog·Iio ancora suipporre che qi1alche co·s a di colaJ•e. I o· h o a;ssi,s tito alla fin,e miseranda dei bl1on-0 1si sia fatto in q.u alche a.l tra Provincia; Comitati p.r .ovincialj antitubercol airi; assisto ma posso dire che poc o si è la.v arato in altre all a n,a sc ita diffìco.Jtosa dei Consorzi, alla vita provin,c ie, e niente in mo lte alt1·e. g-ram n e sten tata di inolti di essi. i\1i sono Per• dissipare i mi ei d11bhi , Je· mie apprenspinto a gettar1e l'allarme al Consig·lio Supes ioitj, il mio pressimism.o, i·ottim 0 collega Berriore dellai Saniità, là dove le lagna11ze potetazz.o.li, dopo avier d escri tto oon ricchez.za dj va.no rioev·ere una sm·entita ie provocar·e, dei parti-001lari l 'opeira su a e del Co1\s.orzio. cl ella saggi p.r ovvedim·enti. La sme·n tita è stata fi.acProvincia di Milano, a v.1·ebbe dovuto rife1rire ca, i miglj·o1rarnen,ti della legg·e non si sono viqi.1anto, non dico di magnific·o, ma di utile sti. È difficile e·ssere a.s.colta.t i alla pri1na volsono rit1saiti a produrre i Conso1·zi antit11ta, q uand-0 si parla un linguaggio un po· acre: herc0Jari di grar1 parte dielle provincie d' I talia. F in.o a eh.e una dimostrazione d·e lJ' attività biso.g na avere il coraggio d' insisteTe, se l e cirdi tl1tti i Consorzi provinciaJ.i a.n tit1tberoolarj . ·Costan2.e non mutaino. Conosco le difficoltà del prob1em'a e le diffin-on V·errà dal Bertazzoli ·O da altri, io dubicoltà immani ch e la solu zione di e&S<} comporter ò che, così co•rne sono ·costitu iti, sjano p-er 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1


1252

lL P ,)LICLlNl CO '

ta; forse i)erciò il pro,n,·edi111ent.o mi sernibra im pari al1a ])i·sogna. :\rl i si vog·lia per'dona1·e i l pes.sirnism,o, l n 1 o 'n1a1ggio a l desicterio d·el hene che sento vivis-si1no. l)at€mo forza a lla lo·t ta antitl1bercolare coin le con stata1ioni gl'o.riose e so ddisfatte ·d el Bertazzo·li. o non J)il1ttosto con la visione de lle diffi·C·O1tà da . u pte r a r.e e e o·n J,e ri cl1i este cli mezzi ad eg·ua.ti del pro·f. 4L\..sc-o li? Rispondano· g'li altri. I o n001 arnelei di m .eg1io ehe di essere sment ito dai fa.fti. E C'"On l'ansia. più ferv ida ir1voco cl1e d.a ogni provincia d'Italia g i11ng·a a l mi o rise1 vato prog;nost ico una sme·n tita co·s1 sole11Jle ·com e qn.rl l ~ .cl1e mi hn dato l'ottimo col lega Berta.zzoli. VTTfORlO •.\RCOLl. 1

1

Cronaca del movimento professionale. Congresso degli e rdini dei medici. Un Congr esso straordinario è indetto dalln J?ed era7-ione i11 Ilorn<1 per i giorni 1 e 19 ottobre. L(' rappre!Sentau7.e sono con.Yo~te alle or e 10 1n·ccise del 18 ottobre nella ~""ede dell'Ordine di Ron1a. Foro Traia110. 1. Rono jn cliscnssione le moclificazioru allo statuto e al l'egolan1ento federali JH·oposte dalla C-0mu1is ione straordinaria; si p1·o('ecleri1 a lla nomina clell'ufficio di pl'esidenzn, <tlle Pl0/.ioni del Consiglio federale, ecc.

lANNO XXXI,

FASC:.

38] Lire

Conforti Kicola, S. ~1. Uapu~1 , .. Lombardi Francesc-0, id. Di Na11-0li I.1UCa, ~apoli .• . Merolla Ernesto, id. . . Seozio Giuseppe, id. . Lippo Gaeta 110, id. . . D<,tt . I,.i.p110 Pasquale, id. Dott. Acqna viva Nicola. id . Dott. Tosti Domenico, id. Dott. Caccese Edoardo, id. Dott. ::\Iolè Carmelo, id. . . Dott . .Aiello TJ11igi fu Gin.s eppe, id . .. J)ott. Ton1n1a si Bartolomeo, i(l. Dott. Balice Gaetnno. id. . .. Dot1. Garzi,, Vincenzo. id. Dott. :\fa rsiglia Guglielmo, id. Dott. Rn rra Gin corno. id. . . . . . Dott. R :17/h<.\ no J\lfr<•do, S. Giov. a Tecl nccio Dott. l ;a111agnn Vincenzo. I schia . . Dott. Bnonon10 I g·nazio, Na1>0li Prof. Insconf\ rasqnnle, id. :\:fngg. ~I. D'A11nn Giuseppe Magg. M. Stella Vi11ce11zo Cap. M. Corigliano Enrico Cap. 1\1. r~azza.to Francesco • • Oap. M. Scambia Giovanni Ten. M. Oiodaro Raffaello . R. Ten. ~r. Gemelli Giuseppe • Cap. ~I. nnono 'Benedetto Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

(liftri e prrslrl·i o 111il ito1·r di Bre .~c ia.

10

. 25

2Q 5 5

10 . 10 10 10 10 10 10 5

5 10 10

.1-0

..10

10 10

20 . 77.95

86

<i9.~0

. 03.45 . f'>4.6fi

. :)5.25

. -J7.45 49 ••

Lire:

l'cn. Gol. l\1. Foresti .A lberto 110 ~Jagg. :M. Secchi Francesco ~IO :\Ifl gg. ~1 . Ara Achille . . . .. no Cap. ì\1. Raineri Umberto . 8<) 7-j Cap. ~l. Valdameri Renato Cap. M. Grasso Filippo 74 .,~ Cap. 1\il. Gugniolo Attilio Congresso dei medici condotti. . ·os Cap. M. Poli Pietro ()R . .. Cap. M. Garuffo GioYnnni ~i è 8Volto dal 1 4 n l 1 ~ sette111bre a 'l'1·ent<J. D<l(~ Cap. 1\iI. Beccalossi Cnrlo • rénlo p1·0..:;c;;in1a 1111.~nte nn bJ'f>Y<> r e!'K>eonto (lei laYori. Cap. M. Farina Mario 68 Cap. M. ~russi Fausto . . ~ CRp. M. l)igozzi Dino . .. 68 ()() en. l\I. Rinigagli:'l Giorgio . Per la ce lebrazione del medico caduto in guerra. 'l"' f)rcline dPi ~:ledici della Proy. di Bre8cia . ' 100 l)ott. Amadoni Guido .. 50 Con ti n uazio ne 1.edli .fa8c. 36) . Dott. Bal(loni Alfredo :10 Lire Dott. Bertoli Oreste 50 !)() Dott. Marchion110 Micl1elP. Xoln T)ott. De I.JUCChi Giorgio ;)0 Dott. S. S., id. . . . . . .. . Jo Dott. Ferroni Gaetano Dott. Vaiano Giuseppe, id. 10 l»ott. Nember Emilio 50 :)0 Dott. Santorelli Pietro, icl . 15 Dott. Ranzoli Guido Dott. Candiclo Vincen7.o. jd. 15 Dott. Secchi Rizzardo 50 .. :)() Dott. Nappi l\1ichele. id . 15 Dott. Serlini Fausto Dott. Ru sso Vincen7.o, icl. 50 15 Dott. '.rurlini I.Juigi Dott. R ego Luigi, id. . . . 30 10 Dott. Bettoni Angelo ~o Dott. R omano Antonio, icl. Jfi Dott. Nicola i _i\lessio Dott. Appierto Antonio, id . . . Z5 15 l'rof. Carrara Giuseppe 25 Dott. D'Alessandro Giuseppe. id. 15 Dott. ìviagrassi Artemio .. Dott. Na1.>0litano Nicola , id. . J5 T)ott. J\lolinari Tosatti Pio ...rÌ Dott. P agano Domenico, id. 15 Dott. Profini Carlo 25 Dott. Nappi Raffaele, id . . 15 Dott. Riva Domenico 25 ~o D·o tt. N . N.. id. . . . . . . . f5 Dott. A lberti Olindo 20 Dott. Serpico Saverio, id. 10 1)ott. Bertelli Giacomo 20 Prof. Bucco Menotti, Napoli . . . .. :so Dott. Bontarde lli Carlo 20 25 Dot t. Bordoni Pietro Dott. ~Iastrogiovanni Donato, Perito (8R1eruo) 20 S. Ten. M. IJepore Mariano . . . .. . . . . . . 49 Dott. Butta Vittorio . . 20 Cap. M. Scarlata Salv::i torf' . . . . . . . . . . 10 Dott. Cantù Guido 20 Dott. Castelli Ettore . . . Dott. Auricuma Salvatore . S. ì\1aria 0npna V. 10 20 10 Dott. C·n rtj Eugenio . Dott. De Forchi Ruggero. id. 20 10 Dott. D~ Ferra1i-s Eugenio Dott. Ambrogi Ettor e, id. 20 Dott. Sa guelli Enrico. id. 10 Dott .· Feroldi Arturo 20 Dott. (Jampanella Albe1-to. id . 10 Dott. Frigerio Francesco ~ 10 Dott. Gaggi a Carlo D ott. Califano Enrico, id. . .. 20 10 Dott. Gallotti Ambrogio Dott. De ~Inrao ::\Ii chel~. icl . 20 10 . ])ott. r.a:r.zrt roni .An~elf) Dott. Fu-sco .EJ1nilio, id . . . . . . . 20 J O nott . "Nio r a ndi Gino Dott. Roccata~liata G11ido. id . (C(Jn ti11 11'11. 10 Dott. Grn Yi nn Ra Iva to r~. i cl.

.

.,-


(Aì\NO XXXI, FASC. 38] CO~CORSI. POSTI

VACA'.';Tl.

.A.sc'OLL i•1c~~xo . - ~\I<·<.l ieo del 1>iHpe11sario <.:eltic:o <'on1un<ll0. ve1· la J)l'ofilassi e In cura grntt1itn cl. sitil. e cl. !11nl. 'enel'Pe : J~. HOOO: i10111illil e co11ferme triem1ali. 'l'aR~t :1run1is~ion~ J;. 50 (quitnn7.èl dell'Economato c:o111t111.). illsan1i. ~erv. entro 1:> g. Sca·d . 10 ottobre. Chieilel'e n111n1117.io. ~.\STI

(Alessandria). - A tutto 25 sett., 5a zona « Ca~a dei C-0ppi >); L. 4000 (sic) oltre r.J. 1000 (sic J

indenn. trasf. Limite età 45 a. Condizioni visibili presso il civico ufficio di ~greteria. 1 io~:-.11n .\ (fl<'11ur(I). l~. GOOO. oltre I 1. :~oo i1fr. ~n .. J,. J200 trasp., I .i. 1200 c.-Y. Scad. 30 ~tt. CAPRINO VERO::\"rESE (Verona). - Alle ore 18 òeJ ~ ~tt.: J)er llaz7A)ll. \ 'edi fa.se-. ::;. CAROSINO (Taranto). Scad. 25 sett. L . 7500 oltre L. 780 c.-v. e IJ. 500 uff. san.; quadrienni decimo. A decorrere 1° genn. '25 lo stip. sarà portato a I.J. 10,500. Ab. 2452; km. 15 da Taranto. CASTIGLIOXJ<: DELLA .PE. 'O.\IA <Grosseto). - Per ,,(ltulonia; T.J. 9000. Proroga al 30 ottobre. 00SEXZ\ . Ospedale 01vile. Chirurgo aiuto inCf1 ricato del gabin(ltto cl 'indagini clinichè. Scacl. lG ott. '.Ntoli comp1·0,·j111ti In c-0111pc·ten%a nelle clne hranc11 0 r~chieste. Fon1.ì . Congre9a,z. di Uaritù. - Per 1°081'et1. eiY. (1. I~. 'for,gagni: <1t1e nit1ti, n1edic<> e chirurgo : I .. 4500; e tà liru. jJ; dne as~ist .. m edico e chir11rgo : L. :3500: 0tà lim. 30. 9om1Jartecip. vnorari I11nlati e p1·ove11ti nmbt1latori e gabinetti. Obbligo <l i r~r11ottam. l<J~11mi. T::ll91*1 f ;. 50. ~cad . ore 1~ clPl ~o ~ti

1253

SEZ IONE PRATICA

('1nbre.

GENOVA. Scad. 23 ott. ilfedico batteriologo; IJ. 11,000 e 8 bienni di L. 500, oltre c.-v. nella misura degli altri i1upiegati del Comune. GROSSETO. R. Prefettu ra. - Ufficiale sanitario del capoluogo. Proroga. al i5 ottobre. GL\ccLL~o (Ro1:igo). ·- Rcaù. 26 sett. Con Bart1cl1elln . T1. 6000 p . 1000 J)OY.: ogni grt1ppo <li i'iO in più o frazione T.... 100: p. cli·sag. resid. r,. 2500 : c.-Y.: mezzo di trasp.; p. a lloggio T.1. 500: C'inq11e q11aòriPnni decim<>; tassa L. 50.10. l10DI. Consiglio de,q li Ospedali. Ailedico pri~a rio: Yedi fase. 34. Scad. ore 16 del 25 settembre. ~i\<+r..I \~O DEI :..VlARSI (Aquila l. Seconda cond. : J,. oO-OO p. l}OY .. I.1 . 2000 cav., •8alvo miglioramenti JH'<>posti: cl ne frn%ioni. Se1'V. entro 15 giorni. :\tir.ANO. Consiglio degli Istituti Os11italieri. "}fediC'o ispettore; J.J. 13,000; c. -v. di Stato: bie11ni fino ;\ T.1 . 24.000 dopo il 20° ::tnno: r,. 15 Rervizio i1ottl11·110. FJti1 111n~R. ;~9 n. Esi\n1i (ig-i011e: legislu~. e <lS~if-ìt. sanit. : hntt~riol. e microse.) . Chiedere n11nnuzio n lla Dire~. :\le<lien. IJoc·nro. al J>rotoc:ollo 11011 oltt'f\ 01·0 1() <l<'l 1:-i 110,·~mbr0. MONTEFELCINO (Pesaro-Urbino). - A tutto il 30 sett., per Montegt1iduccio e Fontecorniale; L. 7000 e sessennì d~imo: cavale. L. 3000; un c.-v. Vaglia postale di I.J. 50.10 al tesoriere. Età lim. 45. ~Iox 'rEFORTI\'"O ( A~1;coll Picen,o). .!\ t11tto il :10 ~tt.: clne condotte. \,.ecli fase. :i;

(Run1a1. - .\b. !l()l a~glon1erati: altit. m. 340; L. 9.000 e ;; qnHcl1·ienni d~c:in10 : c.-\·. equiparate ft1nzionari 8~1to: 1~. 000 u fL ~illl. Obbligo ~\Io ~Tt:BOSl

clirez. arm. faru1. Sc:u<.l. ->:) sett. St'l'Y. e11tl'o 1;:; ':! . NAPOLI. OsprJdalP Li"na Fiescll i Ra·i:aso/I ieri. 'l're chirurgi assistenti: ~c:ad. ore 13 del :Jo sett. : esame e titoli; etit lnass. 30 : Yoti esa1n i specin li 0 di L'lurea; I.J. 1200 (tdc) aru1ue, viii IJ . ~-10 (sic) annue ca.ro-Yi ve1i, lorcle. Il i volgersi <1 lla Segreteria Cvia Croce Rossa, ~). · NovARA. Dep uta.iio·n e Provinoia,le. Medico di sezione del l\llanicon1io. Vedi fase . 36. Scad. ore 17 del 30 sett. Novr LI~URE (Aless1i,1idria). O.<\peclale· di 8 . Uiaoomo. - Medico e chirurgo prin1ari; vedi fase. 34. Scad. 30 sett. r~oRTO ToLLE (ll uvif!u). sc~1cl. 25 sett. I\- reparto. Vedi fase. H7. PR..\TO CARNICO (Friitli) . - Alle ore 16 del 30 sett. Età lim. 45 alla chiusurù. Kmq. 6; ab. 3329 in 9 fraz.; p. pov. L. 7500; due sessenni di L. 750: p. t1ff. san. TJ. 600. Sca<l. e ntro 1~ ~io1·ni. 1 Ro~rA. A.z'ie11da d elle 'f ·rarn.v ie klu ,n ic lpali. 1'1edie;o fiduciario. Soa<l. ore 13 del 15 ott. Limiti et:A : ~5-r>O a. TJ. 1-100 111ensili; tessera libero percor ·o . ~.\.ccettaz. entro J 5 g. E consentito il libe ro esercizio profess. Chiedere n11ut1ozio e c·aJ)itoln to nJln Di rezione (Yin Volturno ;,9, lloma). Russi (Raven11r1 I. -· Se-ad. :10 sett. Per R. Jlaù• crazio. L. 8250 e 10 bienni yentesimo: d11e c.-\.: per cav. L. 2000: :t ddizion. J.J. 1 oltre 1000 poY. s. CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Scad. 31 ott. Per Palazzone. Stip. L. 6000, cav. L. 2000, c .-v. L. 2000. VITTORIO VE~ETO (Treviso). 50 reparto, per C'ozzuolo. li'o1·111enig-n. S. J;orenzo. Vedi fase:. 1

1

~e.ad.

:10

~ett<'mbre.

CONCORSI A PREMIO.

BOLOGNA. I stituto Ortopedi.co Rizzol i. - Premio Umberto I. Vedi fase. 30. Scad. 31 dicembre 1924. BOLOGNA. R. A.coademia delle Scienze. Fondazione S. Pozzi. Vedi fase . 7. S~ad. 31 dic. 1924. FIRENZE. Società Italiana di Pediatria. - Quattro premi della Fondazione Mantovani. ' rerti fascicolo 32. Scad. 31 dicembre 1924.

- --'l.nporPta.ntissinaa -

pubblicazione

1

Dott. ANTONIO SEBASTIANI

:\Iedko ai11to negli Ospedali di Ro111a

I disturbi del ritmo cardiaco Prefa?.ione

' 1

lel prof.

Gìuseppe

Bastianelli.

Espon e io modo chiaro e semplice l'argomento in apparenza. cosl complesso delle a ritmie. Il manuale , che è dedicato essen. zialmente al medico Hratico, è corredato da numerosi e nitid i elettrocardiogra1nmi (tutti casi osservati persona I mente dal1' A.), specialmente <1 Ilo scopo di t a r intendere meglio in :..oe casa consiste il dist• 1rbo; vi sono riferite le vedute µaù recenti riguardo alla patogenesi; ed ogni capitolo ~ chiuso dai e dati clinici > che si rit.!r iscono allo spP.~ale disturbo tra tt.>\ to. Un volume in·8 (N. 7 delle nostre e Monografie ~l ediro-Cbi ­ rurgiche d'attualità>), con 73 figur e iote1'calate nel tl' ~ to. niti damente !'tamp·1to su car ta semipatinata. - Prezzo L . 1 8, Per gli aJ1bonati a.l «Poli clinico> sole L. 1 5, 9 O in }Jorto franco. Inviare Vaglia postale al Ca'" LUIOf p()ZZl . Vi a S:stina. n 14 · Roma .

'


1254

NOSTRE CORRISPONO.ENZE. Corso internazionale ui perfezionamento per medici a Carlsbad. I co11vegni del genere -

>

li\.Nì'\O XXXI,

lL POLICLINICO

viYificati da unn intin1itil. e da una eordialità assai maggiori di 4uelle che aleggiano nei grandi congressi internazionali sono . destinati, secondo 11oi, ad avere non poca parte nel riavvicinare i popoli, nel sopire i i1cordi dolorosi della guerra, nell'instaurare la tc'lnto auspicata era di pace e di lavoro. .A prima vista essi hanno presa unic·a mente i:;u di un'esigua schiera d'intellettu.ali; ma dobbia·ruo t.ener presente èhe sono le élites a dirigere e a modellare i ùestini dei popoli; non cleve dunque disconoscersi l'importanza sociale e politic ..1 che ~tta a questi convegni, grazie ai quali gli studio.si di na~ionalità discordi e spesso ostili si ac.:costa.no e Yivono a contatto e appre.qdono a stimarsi. Più I.lalese è però ll valore scientifico, tecnico e professionale di queste adunate, le quali gio,·ano ~ far conoscere ~empre meglio le 11uove co11q11iste del &1pere, le modalitil con ct1i sono state c.:orupiut:e, i punti di Yista da cui i)()ssono essere prospetta te, l~ applicazioni pratiche di cui sono suscettibili, e anche, e sovratutto, la metodica delle indagini e <lelle <lpplicazioni. _ Il nostro i)Uese fin 'oggi si era tenulo quasi tllJpa rtato cla siffatte int:ese colturali che vanno attuandosi con tanto fer,·ore in a Itri l)aesi. f.j solo da poco che J1oi n bbialllo collli nc·i~ to a J)nrtec.:i1>n re al movimento. Un esempio ci è offerto (lal ('orso internazionale che fo1111a l'ogg·etto della nostra corrispontlenz<l. Qt1esto Corso, 0rganizzato dai collegl1i czeco-sloYa cchi , ~i tiene già da parecchi anni: ma i11 quest'anno l'affluenza degli uditori è stata senza pr€eedenti, Poichè gl'jnscritti. che llel' solito si aggira vano intorno a :300-f>OO, 11an110 raggiunto il numero (li circa 800. Desideriamo di richiamare su di esso l'atte112ione dej lettori del «Policlinico», perchè ci ha offerto motivo di compiacimento per la partecipazione di J)<.'lrecchi connazionali e perchè i'onore di innug11rare il Corso è toccato <t l prof. V. Ascoli. ('on larghezza cli \ednte e chiarezza di esposizione, ascoltatissimo ed applaudito, il clinico di llon1a ha svolto il tema « la n1alalia cronica », conseguendo 11n vero successo. · Gli altri disserenti erè~lno anch'essi a n tentici valori nel ca111po ·s cientifico e clinico. T.Ja Germania era rappresentata da :\leyerhof di Berlino, Nocl1t, Xorine e Alla 1·c1 di A.I11b11rg·o. v. Bergrnann di ~"'raucoforte, Kle\vik di l<onig-sberg·, Bruggemann di Giessen. Hober cli Kiel: l'Au stria da Schur di Vie1ma.: l 'Ung·I1eria dn nenedikt di Budapest; la Ozeco-Slovac-chin. dn FischPl di Pra!?:a: la Svizzera da s;taehlin di Ba~i. lea e Asher di Berna; il Brasile lla Ohag·as di Itio de Janeiro; l'Olanda da 1Vlag-11us di T trecht: 1<1 Norvegia da Nils Backer Grondlk'll e cla Arent cle Besche di C-ristin nia : la R'·er,ia òa Rergm n rk òi

FASC.

38)

Upsa.lll ; la .Polonia da J~ielcho"vsky di I~rei;lH via : il Giappo11e da I(ats11numa ùi ~agora; e<:t E'e. t~·gia tissimo fu il Meyerhof, cui <li re<:entA:> ve11ne decretato un premio Nobel per i suoi studi !:-i'U lla fisiologia n111scolare. Chagas giunse clal J~ra­ sile con ritardo, n1a in tem1)0 J)er tenere u11 'apprezr.ata conferenza ~ulh1 HJàlattin cli p ne reca il nome. Le conferen7.,e co1)rirono molti <:n 1npi della meclici11<1, con speciale rigtl;._'lrdo ngli argo1nen1 i oggi più dibattuti: dalla fisiologia pura alu1 patologia e alhl terapia. A titolo di ~1npio. i\ileyerhof trnttò cl ei nuoYi progressi della 1isiolog-ia cellula re; Kat.·unu 1na della funzione cellulare e della fu11zionf> OSsidaSica; V. Ilergmaun de lle turbe funzionali delle Yie biliari: Arent d~ Besche dell'n~1n,1 anafilattico: J{enedikt delle malattie 1uet.atuberc·0lari; .~taehlin dell'insulina, ecc. ~aturalmente, i11 una sta7.ione idrica cosi celebr~ •lllfl 1'è C~ rlsbad. venne riYolta qualche attenzione alla bal11eologia. ~on sono J11a11cati i trattenin1enti e le feHte iu <Jnore dei con v0nn ti. TJ11 plauso va rivolto al dott. Edgar Ganz. SPg ret:'l 1 jo ed orgunizzato:e <.ffetti,·o e anin1ator~ di questi Corsi: prevalente1nente a lui si dev~ se f•Rsi hn nno s-egnn to un decisivo Sl1ccesso. I •' . ('r.

NOTIZIE DIVERSE. La celebrazione dei medici caduti in guerra. La cerimonia della celebrazione dei medici caduti in guerra è stata fissata improrogabil1uente per il 1o novembre J 924, in Firenze. Saranno i11a ugurati il monumento, oper-a insigne di Ar1·igo :\linerbi, ed 11 grandioso cancello in ferro battuto, opera del Ma tteucci di l!.,aenza. Inoltre sarà distribuito nlle fa1nig-lie dei t<.tduti, nell'istessa giornata, il 'f ,lbro d'oro che la classe medica. italiana. dedica ai ~noi quattroce11to eroi, edizione lussuosa ed accurata del cav. I.Juigi ....\lfieri. Saranno anche assegna te le borse di st11dio agli orfani. Notevoli ribassi ferroviari Raranno conc:P:o:;:-;i a quanti mterverranno alùt cerin1onia . A suo tempo il Oo1nita to 1111bbliche rà il pro.~·r<tlllma dettagliato. · Per tutte le jnforn1azioni rivolgersi al segreta rio generale della Celebrazione dei medici cad11ti in guerra dott;. F . Rocchetti, Scuola Saniti1 -:\lilita re, Firenze. Convegno per la lotta contro il gozzo. Il C'omit<1 to \~a J tellinese 11e>r la lotta co11tro il Gozzo - e I)er (•sso il prof. )I. Pellegrino . ine<lico pro,~inciale, e il c1 ot t. (j. :\l 11~;gia. direttore de1 l\1anicon1io di Sondrio - h<l indetto un';1<l1111nnza· di Rtucliosi per il ·~ sett .. a ore l 0,30. 11P11<1 8aln del ('onsiglio 1>roYineiRle di Sondrio. Scopo clella rinnio11e è nno scun1bi-0 di idee. dnl qual<' sia per SC:<.1tnrire u11a l-'erie di proposte cli pratica attuazio11p intorno ~li f111e temi seguenti: 1° (',hp cosa si è ·fatto e si può fHl'e per ln pr-0filnsf.ìi e lil C'nra Il


.. [ANNO XXX.I, FASC. 38!

1255

SEZ IONE PRATJ C,\ '

del ~ozzo e11cle1uic:o; ~ ~e sia vo.·sibile una intesa circa lo studio della eziologia e la patogenesi del gozzo e clPl cretini smo. Gli interYenuti a l Convegn o dovrebbero inoltre esaJninare la possibilità di unii intesa proficua per lo studio clel J)l'Ob le111a e7.iologico del gozzo. Per ogni notizia o èhiari1nento o comunicnzio11e riv<>lgersi a l clott. G. Muggia., a l qua le dovranno !)Ure indirizzarsi le ."l(lesioni ed i nrea Yvisi di intPtY(>nto. 1

La Società francese d'Oftalmologia ha accolto l'invito delln consorella bPlga. di ten€'re il suo 38° Congres-.;o •l Ilr11xelles, l '11 maggio 1925 e giorni Heguenti. I n tale occasione ~ranno organizzate feste ed escu r sioni (unn delle qnnli a I~ruge-s). Si possono richiedere fin d'ora informazioni al segretario g·enerale della Soci eti1, r1ott. René OnfJ'ay, nvenue de la Motte-Pi<InPt, (), Paris VIIe.

Congresso Ispano-americano di otorlnolarlngologla.

I malariologi stranieri. La Oom1nisi;it)ne <.li Jllèl.lariolog·i inyin ta dall<l 1'0cietà. delle Nazioni 11a visitato le ~tazioni . :\ ntimalariche delta Croce Rossa Jtalhu1a distribuitR lungo la Yia Appia. Alla Stazione di c.1sa l delle !)alme, nel 11uoro 1a bora torio n1i.crobi0J o ~ico, istituito in nn padiglione Doecker, donato clulla Direzione generale clella Sanità pubblica, rispettore della Sànità clott. Falleroni espose i risulta ti dei S11oi stndi sugli anofeli 11ella Palude Pontina. A Terracina fl1 Yisit<lto l 'impianto tadiotrrapico; i l Com une offr i un pranrio in onore degli ospiti illt1stri . .A.Jtre ,·isite sono state consacrate alla Stazione Anti111alatica <lell'Istituto Paludi Pontine «Colonia Elena»; alla f4enola org-anizzata dalla Direzione genern le clella Sanitit lJUbblica presso il Poligono di N"ettuno J)e1· !a forrn<.tzione del pe1Ronale sussidiario d<>lla lotta antimalaric-a : al centro cli nccert<lmento diagno:stiro istit!..liOO dall:l Croce J{oi:;sa Italin1ia n Ff>rriere; ecc.

Congresso delle Società di Pubblica Assistenza. ! .. a I~'ederazione Nazionale fra le Societè-\ e Scuole ·cli Pubblica .1\ ssisten7Al e Soccor8o, ha indetto a

..

Fiume. nei p;io111i ~8. 30 settenlbre, il X Congreseo Nazio11ale delle ~ocieth stesse. Ten1i : Rico11osciruento uffici.<1 le cla parte clt•llo Stato clelle Società federate e regolame11t;o per la loro 111obilitazio11e a ::mese dello St..'l to in octa·s ioni di pubbliche cn lu n1i tù (Terna proposto dalla Rocietil di R})èZi.<l l: I>rofi lns~i della b1bercolosi. relatore ln·of. A<·l1 il le Rcla vo. Ta s~:1 <11 amn1issio11e: Roci0ti1 fede 1·ate li l'f' 20 : non ff'<lera te lire ~O. Comit.a to ordi nn torc' : Yia Ga briel0 cl· Ai1nn11zio. 2, Fiume.

Congresso medico dei popoli neo-latini. ..\..d . i11izin ti ,·a <.lel dott. ~latl1è, l'Utli<:io per le relazio11i eo11 l'E~stero della Fa coltil medica di I>arigi orga11izzeri1 \ln Oongr~~so 1n<->dico dei i1opoli neo-ln ti11i; sarù 11110 jd iomi ufficiali il fr<tnce$e, lo ·s1}ag11olo, 1'italu1110 e i l portoghese. l/iniziatiYa trae esc~111vio cl<:ll Congresso latino-americano, che 1.>erò 1·in11is~:e soltn11 to la Spagna e i paesi sud.a merictt ni oye si parla spagnolo. 8i intenclierebbe (li conferirle molto S\ilnppo. 11 Congresso verrebbr adunato a I'arigi nel giug·ao 192U: per i C'ongressi successiYi si eleggerebbe ogni volta alternativan1entc la c:apitale di una nazione europea e di l1na a n1C'rieanr.. Co~1 la Revista Jfedica 01tbana.

Si <'l dunerà a Saragozza nell'aprile del 1925 e sarà il primo del genere. Le adesioni ,rengono raccolte <.lal segretario generale del Oomitato promotore, clott. Bertran, FernandQ VI, n. 10, Madrid. •

Cor8o per aspiranti uftlelall sanitari. Si terrà presso il R . Istituto d'Igiene di Palermo a partire dal 15 ottobre ..rer clii non •sia fornito clel microscopio è stabilita unn sovra tassa di L. 50.

La '' Colonia elioterap\ca Codivilla ,, è stata solennemente inauguratn. a Cortina d 'Ampe7.ZO 1'8 corr., con l'intervent;o larghissimo di autorità e cli competenti; tennero elevati discorsi inaugurali i i)roff. Pini e Putti; parlarono poi il prof. I>iccini11j di ì\ililano per l 'Associazione climatologica, il prof. Ceresole di \"'e11ezia, il dott. Rover si <lSsessorc di B oloi na, il prof. Donati dell'Università cli Bologna. l'nYY . .\lOrè1ndi per il prefetto. Seguì la visita al inagnifico l 1stit11to, cl1e const11 di 3 piani, oltre i sottf\rranei, ed è ricchissimo di mezzi cl indagi11e e di c11r"è1, 081J 1i t<t già 50 pazienti e potrit ricoverarne un centin:1 io. IAi direzione ha offerto. all'Hotel Sa voin, nn 8ignorile banchetto agl i inYitati. J / I stitnto è stato visitclto da S. 1\.. R. i1 cluca di GenoY.n e cln ila ~H•1 nugusta fa1uiglia.

Congres10 ispano-luso-americano delle 8Cien1e me· diche. Il 1!5 di ottobre isi tld u11erà a Siviglia il 2<> Congresso nazionale spagnolo dl n1edicina e cli5:cipline c.1 ffini, sotto la presidenza ùel r e Alfonso. Per cleliberazione della Gin11ta esecutiYa, presieduta dal prof. D. Sebasti<in l{ecasens. decano della Facoltc\ medica di l\I:1<lrid, questo ConYegno assu1nerà carattere i.spano-lu·so-anJeriC:<lno, avendo inYitato a parteciparvi il I)ortog·nllo e tutti i paesi lati110-.;1me1icani. Il prof. Rec:aRens Ri è recato di 11roposi to 11ell 'An1erica 111eri<.lio11a le. Dall'Argentina è an11unzin t.a h1 pnrt~cipazione di 250 congressisti.

Per il nuovo Ospedale elvile di Udine. Si è espletato un concorso in 2° g rado per i progetti del nuovo Ospedale civile di Udine. La Giuria ha classificato i progetti stessi come segue: 1°· premio, di T.1. 50,000, nll'ing. prof. Antonio


[ANNO XX\l, FASC. 38]

1r. POLICLINICO

1256

St<-'lla cli 'forino: 2-> n1·emio, cli J,. ~0.000, ul r architetto Oreste Ric:c1 e a ll'inµ;. Pli11io f>ol\·erosi di Udi11e : 30 pte1nio, di I.J . 20,000, nll"i11g" ~"raneesco G11s~ e al cav. G-ioyan~1i R ubi11i di Ve11ezia; 4~ premio, di L. 10,000, all'arch. E lia F ior e all'ing. Domenico Ca llie:aro di i:: <1 ine; 5° premio, anel1 'esso di r~. 10,000, all '<trcb. l")ietro ~la Acagni Th?1 Greco cli ì\1 j la no. :Nel concorso in 1 o grado il i>rimo pren1io er~ l)lll'e stato agg·it1c1ica to al ))1·ogetto Stella; g-li autori del progetto Clli era Rb1to a llor<l aggiudicato il secondo premio si ~no ritir~t ti, mentre il progetto Ricci-Polverosi, che occupa Ya il terzo posto, si è ora piazzato sec:o111.lo: gli altri })rogetti 11nnno cambiato sen·sibil111ente di graduatoria.

A favore del giovani mediei. Il prof. Serono, direttore dell'Istituto Nazjonale Jviedico-Farmacologico, per favorire l'assi stenza dei giovani 1nedici italiani ai CongreFh3i di ~lilano, ha deliberato di offrire ai direttori clegli Istituti di Olinic.a ruedica e di Patologia medica una tessera sr)eciale che essi l)o:.;sono mettere a disposizione singola.r mente cli 1111 loro allieYo, con la quale questi avrà, oltl'e all'iscrizione ul Congreisso dl Medicina Interna, In pensione eompleta gratuita per 10 giorni.

p1·ofPssi<H1ale, fr. 3000 di 1n11lta e fr. 92,:3--l.f. <li l'ipn ra v.io11e <.li cl!lnni ;tllo Htnto: nl dott. 1. TJ., r ispettiyn1uente. mesi 10, ,1 11ni i>, fr. 3000 e fr . 98, 7:32; al fnrmac·jsta 1). TJ •• 2 a11ni di CJ1reere, fr. 3000 di multa e fr. 324,029 di rifac:im011to tlanni; a l farmacistn. rl'. I .... ri811ettiva1ne11tp 10 n1esi, fr. 3000 <' f1'. 32-l,029. ('01n1)lesf-'iYaH:ente ln sou1111n ;\sse~n,1 t;1 ~lllo ~ta.to in <.:onto di rifusione dei danni raggiunge la eonsiòerevo1e cifra di 1111 1nilione e nn \.1uarto cli franchi . ~ ter<.li7.io11p

.lall'e~erci7.io

Il numero del medici In Olanda. Sopra 7 milioni cli j:erso11c) inc11·c-a. l'OL'ln<la annovera 3700 medici: ,.i ~ono :34 c'Oml1ni di oltre 2000 abitanti senza niedici. I dentisti rag·giungono il 11nn1ero di 950. Gli· oBpedali sono 261 con circa 30,000 letti. Così il .Jo11rn .•41ner. J~e.d. Assoc.

Il pres:io dell'insullna.

1

Corsi per Infermiere professioniste della Croce Rossa. I~

Croce Rossa Italiana ha aperto le iscrizioni per la Scuola-ConYitto per 1nfermiere che ba sed(-> in Roma, via Catania, 19 (presso il Policlinico) per il nuovo a11no scolastico da iniziarsi il primo ottobre. Maggiori schin rin 1~,nti l)OSSono l'ichiederRi ai relativi Comitati di circoscrizione (lella C. R. I. o meglio al Con1itato Centra le - 1Ifficio '\rJ InferntiP1-e via Toscana, 12, ltoma.

Sovvenzioni per gli studi medici a Parigi. Il Con iglio n1unicipale di Parigi, su pr<>post.1 della fl" Oo1umissione, l1a n1)p1·ovat.o i seguenti crediti a favore dell'insegnamento n1edico: fr. l24,865 pei r .. abora tori centrali di radiografia ed ~lettro­ terar'ia; fr. 229,650 pei Laboratori di batteri<>logia: fr. 22,600 11er le biblioteche; fr. 44,160 per i musei; fr. 2400 per l'a1lfiteatro d'anato1nia; fr. 18.000 per borse di stl1dio; fT. nR25 di riserva.

wboratorio dipartimentale di radiologia In Francia. Il Consiglio genetale 'della Senna, su propos1:a della 3a Commissione, ha stanziato fr. 320,000 per il La bora torio dipartimentale di radiologia ed elettroterapia : sono destinati alle dipendell7.-e del Laboratorio di n1e Vercingétorix, n. 189.

Bpllogo dello scandalo del camets a Marsiglia. Presso 1a V Sezione del Tribunale di Marsiglia ~i è chiuso il i>rocesso a carico dei sanitari implicati nel così netto scandalo dei oarnets per l 'assi8W.nza ai mutilati di gt1e1Ta, del quale a.yemmo già ad occuparci. Le maggiori pene inflitte furono le quattro seguenti : al dott. C. L ., 2 anni di prigione, 10 d 'in-

Le CaSf' farmi1ceutiche britannicl1e lla11no iiùotto il })rezzo ùell 'in.sulina, a i>artire tlal 1° luglio, da 4 ~. s d. n 2 s. 8 d. per 1)gnl 100 unità. I)oco più di un anno addietro il prezzo di 100 unità e ra di 25 s Secondo il British 'illédièal .Journal, il prezzo attu. t:tle . è a ll'incirca un tCl'ZO di quello cl1e ha corso uegli ~tati Uniti. Il fatto yiene ~1 ttribuito a:lla circosta11zu cbe il « Medieal ilesenJ'çh Council » del1'Ingl1iltP>l'rn non volle fiss~1to un prezw di ,·endita, }:>er inodo che !le è deri\ata la concorrenza . l{isultati contrari ~i ebbero r1er la neo-àrslfenan1ina : 11 « Bourd of 'rrade » inglese fissò un prezzo. n1eutre la trattazione rimase libera negli Stati Uniti, ove il costo del rin1eclio è ora lln deci·1no òi ql1ello praticato nell'lnghilterr;1 !

Un monumento a Farabeuf. Xella Facoltà medica di Parigi è ·s tato sco1>e1·t<> lln n1o·n u mento !tlla. memoria di TA>11is Habert Farabe11f, fondatore dell'insegnam~nto dell'anatomia cl1i1·ur.gica in Francia \1861-1910). Parlarono il prof. Sébileau, già allievo <lel Farabe1lf, per i colleg·hi di Facoltà; il prof. I.-ejars, per l'Accademia d i lVledicina; il i>rof..T. J J. Faure,. per la Società di Chirurgia. Que'3t'l1ltimo n1ise in luce la grande influenza esercitata sull'attuale generazione dei chirnrgi fr!lncesi dal Farabeu,f . il cui nome resta anche legato a un interver?to operati\o. l'ischio-pubiotomia.

La peste In Turchia. J_,e provenienze da CostaÌltinoi >Oli verrau110 sottoposte a lle misure ~nitarie contro la peste, essendosi colà verifica ti alcuni ca~i della malattia_ I~ :-tutorità sanitarie han110 st1bito pro\Yeduto all'isolan1ento dei n1alnti, <tlla ' racctnazione deg"li abitanti di Stambi.11 ed a lla der~ltizzazione.

Zona maJarJ~a. A modifica del R. Decreto 25 agosto 1902, n. 391, con R. Decreto 15 giugno 1924, n. lllO, riportato nel N. · 166 della Gazzetta Ufficiale del Regno, il territorio del coml1ne di Termoli (Campobasso), compreso tutto l'abitato senza alcuna esclusione, è dichiarato zona malarica ad ogni effetto di legge e di regolamento.


1257

SEZ IO NE PRAflCA

[ANNO XXXI, FASC. 38j

RASSEGNA. DEJ,J,A STAMPA MEDICA.. P. ~lARTY e J. TRONCIN. Fratture del femore a forma insidiosa. T' e rs la Santé, lug. - H. S.. - 0UMMI1'G. Il pro· btema dell'igiene soèiale negli Stati 'Cnitl. Giorn. d. Med. prat., lug. - D. TADDEI. Il medico pratico di fronte a un :!tenzionistu aélLto. Jourr11. d. l~o. Méd. de IJille~ 3 ag. - DELOBEL e M. D'HAI,LUIN . Elettrolisi ùi stenosi esofag-ee. OuZt. )\1ed . .Moderna, 31 lug. - G. PARI,AVECOHio. Resezioni osteoplastiche definitive dello sterno. Oultura Stomatolog., ag. - P.' Boou10. La gangrena della polpa dentaria. R·i v . crit. OlVn. Med., 5 giu. - R. J\.ilEKASCI. Stl1di sulla uricemia. · Rev. Espaii. de Med. y Oir., ag: - J. QuATREOASES. Il ~eucoderivato 1lell'azzurro di metilene. C. Pos~R. Anomalie costituzionali degli 9rgani genit. masch. - F. GIL AcEVEDO. Rtafilococcia polmonare. - J. SALVAT MARTI. Presunta epidemia di Alastrim in Spagna e Je :-nalattie esotiche Yarioliformi. BulZ. Ao. de Méd., 22 lug. - F . HEIM, FJ. AGASSELAFONT e A. FEIL. Comparsa precoce e p1·og1·essione rapida del saturnismo in certe officine. G. SA:r..ts e P. VALLERY-RADOT. I1a debole.r.za congenita. Rass. intern. di OlVn. e T er., lug. - C . MARINOZuco. Articolazioni e lesioni a.rticolnri stl1diate mediante il penumoartro. Journ. d. Prat., 26 lug. 1

\

Revue Franç. de l:J'ynéc. et d'Obst., 10 g1u.

P. D .\LCHt.

Dismertorr~a

e annfilassi.

Arch. de Méd. Oir. y Espeo., 2 ag. - '.r. I1n.\rO r ... OTo. Le parafrenie. A.nnales Inst. Pa~te-ur., lug. ·- A. BESBEDKA. Medicatute specifiche; l'immunità loc·•1le . -- l{. DEMANORE

e L. GUENOT. Sierodiagnosi e prog11osi del-

la sifilide.

·

Rev . lbero-Amer. de U·ieni. M éd ., lug. -- F. i\lAR-

SUAREZ. Sifilomi unali. ..-l iltn,. di Qstetr. e GilYl/30 . , 31 lug. - C. TEMONI. Rottura spontanea di vena uterinn ectasica in douna gravida a termine; e.motragia endoperitoneale. Presse Méd., 2 ag. - G. 'l'B:IBIERGE. J.. a m edicina legale e l'arte di verifica re le da te. - .J. .:\iONZO~. Eziologia della scarlatt. l'a tli ologica, 1 ag. - 'B"'. CoROXA. Impottanza della cute nel determinismo clell'infezion~ da carbonchio en1atico. Revi1.e de Jlléd., 6. - P. \VORINGER. Tx1 ca1·enzù solare i1ella prima infaniia. - TRABAUD. Febbl'e esti-rale dei tre giorni e dengue in Sirin. Pediatria, 1o ag. - A. DE OAPITE. Preleucemia i1ell'infanzia. - S. RAPIS.i\UDI e R. PoLLIKF.R. Rapporti di ]soemolisi tra madre e bambino. Boston, }I.led. a . Surg. tlourn., 17 111g.' - C. L. '.rHENEBE . Appendicite acuta c-0n1pJi(·:1 nte la scar1:1 ttinn.

TINEz

Indice alfabetico per materie. Adenoma ei>atico ed angiocolecistite . . Pag. Ane111i.a grave a tipo aplastico: radioterapia . . )) Articolazione del ginocchio : corvi mobili )) .A tti am minist rfl,tivi : annlu lla1rH3rito oon riq uard'J al requi8ito della « bu,ona. con,)) d.otta >) nei pubblici i11ipieghi . )) Bassi #.\. : rivendicazione . :&itteri del gruppo tifo-coli: c-onserva)) zi6ne in infusi organici . )) Bibliografia Caleolooi • delle vie biliari : quando si deve 1

1242 1229 1241

1

operare? . Carcinoma dei genit.ali femminili : saggi di tera pia biologica Cenestesi e senso della stanchezza ne Ile forme tossiche ed infetti ·1e . Cirrosi del fegato: differenoo e' Tolutive fra l'uomo e Ja donna . Coledoco : ostruzione da «Fasciola hepatica » .

Consorzi provinciali antit11bercolari: l'avv eni1r e dei . Oronaoa del 1no vi;mento profes.')i on.a Z.e .

Cuore : malformazione . Dia.bete mellito: cura mediante l'mm1lina Fegato: organo di escrezione e azione delle sostanze « coloeretiche », .specie dell'atofan Roma, 1924 -

12:l2 1=227

1240

)}

1241

))

] 247

))

12~4

»

J 2H7

)) )) )) ))

1250 1252 1242 1242

Tip. Cartiere Centrali (S) . •

1249

))

1235

Pag . Gastroeuterostato nuovo )} Infezione generale gonococcica Infezio ni stafilococciche: terapi..'l spe)) cifica . )) Malaria chininoresistente • )) Prostatici: meccanismo dell'ostru~~ione Prova di Meltzer-'f"'yon : valore s~n1eio}) logico 1241, Sèl tn rnismo : ricercl1e . }) Sc1·ofola : tubercolinoreazioni intens~\ . )} ~ifilicte c:0t1genita od e rectitn ria . Rind 1·on1i p:t r}{jn,~'Oniane 1>0s~nc(;\f<l liti)) che : cura )) Rporotricosi: la - . )) Trofeni celll1lari : i Tn,bn eust:.Rchin11c'l : innervazione clelln )) mt1scola t ura }) Tubercolosi congenita }) Tt1bercolosi e glnndole bl'onchiogene Ti1bcrcolosi I)()lmonare 111 cardi<>Pc'1Ziente, gt1a rita meclia11te il pne-nmotorace :l rti}) ficiale )) Tl1be rcolosi rellil le : diag11osi precoce . \ Taiolo e ·varicella : cliagnosi differen)) ziale Vescica: leucoplasia e S11a cura rnòi)) • ' cale )) Vescica : sbarra intertLreterale .

1242 1245 1245 1246 1240

1233 1242 1245 1242 1247 J.2.!G 1248

1247 1245 1245

1241 12.37

1246 1238 1239

f, _ Pozzi. ed. resl>


Pròntuario del l'Igienista del Dott. A. FILI PPINJ '

dir.igente il ~eparto d ' Igiene applica.ta nell o

Is t1t11to sperimentale delle F.F.

s.s. 1n Roma

co n, pre,f'riziorne del Proj. Giu sep pe San a 1•e llt.

Su qt1e.s ta. nostr·a edizio,n e a·b bia.mo già pubblica to i giudizi espressi in : «Annali di Igiene»; « Ita.l ia Sa.n ita.ria »; Rivista, di Biol<Jgia » ; «Avvenire Sanita.rio ». R.iportiamo ora i seguenti, che dimostra.n o il favo re con cui questo utile Pro11tuario è sta,,t o accolto da.I la st<1mpa medica e da ill.u stri cultori dell'igien~ · 1

1

« :m un volume che non dovrebbe mancare nella libreria del medico igienista, costretto ·1 ricorrere aig li ottimi, ma po1co maneggevoli trattait i del Celli, del ·ne GiaiXa, del Pagliani per ricorda.1·e so·ltanto i ma.n uali di casa nostra, e al qua.le non può non toirn.are utilissimo. Ìl lavo·ro del Filippini, vuoi perchè di c-0nsult~iZione facile e pronta, vuoi perchè reda.t to in guisa da rispatmia.r gli un tempo non indifferente. Le cognizioni necessarie per l'esercizio corrente de ll'igiene sono complete sotto ogni ra.pport<> e ci01n densate in un numero di pa.g ine relativa.m ente ristretto . Il libro non è pesante ed ingombra.nte come certi caJepini tedeschi e non è arido come un formula.rio ; non ca.de nel riassunto schemait ico perchè dà nozio ni complete intorno a,g li a.rg-0:menti tra.ttati, m,a , da:t.o il piano del la.vo 1·0, è ov·vio che l' A. nD1n può correre dietro a tutte le nozioni astra.t te, le disquisizioni, discussio ni, dottrine, dottrinelle e deve contenere il suo dire al puro in.dispensa.bile, riC<>·r dando fra le do ttrine quelle soltanto diretta.m ente neceis sairie a oomprendere i procedimenti tecnici, dei quali il vol11me è ricchissimo». « Credo di non e.sse1·e ta.ccia.t o di esa-gerazione affermando, in tutta coscienza, che il libro dE>-1 Filippini è venuto in buon punto a colma.1'e nella letteratura medica contempo·r anea una lacunai che era sentita da quanti fa.n no scopo dei loro studi le discipline igieniche ». (Da Lotte Sar11itarie, 1° luglio 1923). CosTANZO EINAUDI. « È un libro veramente utile. È lai miglior l<}lle che di t1n libro si possa fa.r e. E questo del Dott. Filippini lai merita indiscl1tibilmente. Il contenuto corrisponde a.l la J)t·emessa che è nel titolo: un prontuario. Ma un prontuario riccl1issimo e a-ttuale, in cui tt1tti gli arg<>im enti cl1e lo possono interessa,r e nell'esercizio delle sue funzioni, l'Igie,n ista t1-wova,, no1n lo svolgimento lungo, minuto, do·t trina.le, che mira ad esser c.omp1eto e lascia dubbio. i e perplessi a.ffatica.ti e insoddisfa.tti, ma il somma.rio conciso delle notjzie meglio acql1isite e pit1 utili, la. descrizione ra.pida dei meto.d i di esa,me più accreditati e ,-,1nta.ggiosi, la guida ~ict1ra. per lo stl1dio dei Ya1·i aspetti del problema che di volta ir. volta ~i è presenta.t o. Per I"ètggiungere lo sco po J)1·opos.tosi, di '!. iuscire cioo eminentemente p1·atico e co·n denRare molto in J) OC0 il Dott. Filippini hn adotta.to uno ~tile inusitato, una esposizione ptressochè te legra.fica, che può a-p])arire un'a.uda,c ia per un libro sta mpa to, ma, una aud~ia che è stata. aiuta.t a dall<l fortuna, coronata dal . uccesso. Se tutto ciò è già molto, va J>ure aggiunto cl1e la ma.t eria. tra.ttata è pa.s sa.t a a,ttraverso il va1g lio clella coltu1,a e dell'e1~perienza personale dell' A., che la ma.t eria stessa, si può dire, vive quotidianamente nell'esercizio professionale. qua.le dirigente dei ripa.r ti di Igiene appli cata, del l P 11'errovir di Stato. Al lil>ro è premessa una i1refazio1n e del Sa11a1~elli, che ha voluto presentarlo al pubblico con le pnrole che merita,v a.. La. ma.lleveria, non pioteva e,s sere migliore. La. J)rontua.rio del Dott. Filippini dovrà arridete sict1ro suc·ce~so librario'. Noi lo anguria· mo ai lettori pi11 che a ll' Autore>>. r. t. (Gio·rna.le di m adioina fcr1~oqyiaria1 , dicem l)re 1923) . « H-0 preso in esa.m e il Prontuario, ritra endone la migliore (è la pura verità) delle impressio·n i . Ella. ha. fatto cois a. utilissima e l'ha fatt<l, l1ene, con amo.re, co·n giusta misura, con mo.. dernità. 'l'anto gli ~tudenti che i medici ne tra1·ranno indul)bi vantaggi» . Prof. Oooo CASA GRANDI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Padova. 1

1

1

1

1

1

1

1,

1

1

0

1

«Il Prontuario clell'Igienista è un'opera di grande utilità pra.t ica e condotta. con profonda competenza., che norr fa. meno onore all'Editore che a.Jl' Autore )). Prof . D. 0T.r-OLENGBI Direttore deU'Istituto di Igiene della R. Università di Siena . «Data. 1 indole del Ma.nua.le cl1e deve a.nda.r e nelle mc1ni degli studio.s i di Igiene e dei praticanti di La.bora.torio, lo trovo molto aJ corre11te dei va.r i argomenti e molto utile per i medici e per gli Ufficiali Sanit<1ri . Io· l'ho co nsigliato ai miei iscritti a;l Corso di Igiene pratica ''· Prof . E. DI MATTIDI Diret tore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Catania. « ... .. ho motivo di giudicare che esso debba èt Yere larga diff11sio ne con va.n taggio grande _ degli studiosi e dei Funzi-01n ari d'Igiene )>. Pl""-Oif. A. DI VIDSTEA Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Pisa.. 1

1

Un volumie in 8°, di pag. xvi-562 (N. 10 della CoUana Manuali del « Policlin.ico ») nitidamente stampato ed artisticamente rilegato in piena tela. Roma, Casa Editrice cav. LUIGI Pozzi, 1923. Prezzo. L. 5 2 1 Per gli abbonati al « Policlinico'>> sole L. 4 6 .


A.NNO XXXI

Roma, 29 Settembre 1924

Fase. 39 ..

••

tondato d·a i professori :

FRA NCESCO DURANTE

GUI DO BACC ELLI

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO : PROF. VITTORIO ASCOLI -

. -========================================================--===~

SOMMARIO. l.a \ori origina li : S. Caccuri: Piastl'ine e coagulazione del sangue nell'aff!l.ticamento. Oss~ rvazioni cliniche : G. Aqui lanti: Un caso di atresia anale eon fistola ''aginale. - G. Ar tusi: La polidattilia peduncolata dei bambini. Sunti e rassegne : NEUEOLOGIA: R olleston, B ol1nes, Scott, Fisher: La vertigine. - C. 1\Iiller: La base organica dei disturbi etnotivi. - Macbride e Templeton: La cura della paralisi progressiva con la 1nalaria. Cerini bibliogr afici. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia di Med icina di Torino. Società :\Jeclico-Chirurgica di Pavia. XXXVI Congresso della ~o:: ietà tedesca di )fedicina interna.

Appunti per il medico pra tico : CASISTIOA e TBRAPIA : Le lesion i nella storta tlel r ollo del piede. - Malfor mazioni, frattu r e e sposta.meati del coccige. - Contributo radiologico ::i.Ha diagnosi della lue. articolare. - TI reumatismo articolare nei bambini. - li trattamento Roentt:?en della tubercolosi ossea e articolare. SEMEIOTICA: 11 pianto infantile. NOTE DI TECNICA: La prevenzione dell a decompos izion e d ei campion i ·di urina. - PosTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: I~o ~· port e la sai ute. Politica sanitaria: Question i p r atiche. Nella vita professionale: Inse g namento superiore. Concorsi. Notizie diverse. Indice a lfabetico per ma t .1rie.

Olrftti di proprJetà riservati. - E vietata l a riproduzione di lavori pubblicati ·nel POLICllNICO e ta di essi senza cita,r ne la .fonte.

LAVORI ORIGINALI. CL J:\ I CA

PER LE ~lALATTlE PR01''ESSJO.KAL1

DF.LLA

R.

Ul'ilVERS l TÀ Df NAPOLI

cli retta dal

J) l'Of.

L.

F'ERRAKNJNl.

Piastrine e coagulazione .del sangue nell'affaticamento. 1)ot t.

Sc1P10~E

CAcct:RI ,

assistente.

L 'u rga 11is1110 di chi si sotto1)one ttd iperlavoro ntuscolare presenta i1um.e rose alterazioni fu11zio11 al i e d istologiche a ca1·ico dei varì orga11 i, dov n te sia al ·corn.s11rni0 di q111ell e sostanze che costitt1iscono una. dell e parti ess·enziali della cellnla, cioè ùe] mate1·iale dinam·ogeno, sia a tutti i l)l'Odotti regr~es. i vi che ne deriYélù1o, oltre che. n1le kenoto ssin e })trop1ie dellia fatjca. i ha11110 così p.er 01Jiera cli qnesti f attori, i d ive1~s i f enomeni cl1e ·c ontraddistinguon·O la faticfl, come ral1mento degli atti respiratori, l 'au n1.e11 t<> di frec1u 2nza delle pt1ls azioni cardiacl1e, l'at1mento dell'acidità u1·inaria , la diminl1zione dell'alcali11ità del sangu e, ecc. Ed i I a11g11e de,-e natl1raln1ente risenti1·e in maggior corria l 'nzion c ri oci'{A della fnticn, p er1

1

(

1

pubbUca~e

dei sunti

chè, o ltl'e a l consLtmo del s110 materiaJ e dina1nogeno, a. c.11i va i11con,tro come gli altri tesst1ti, è in esso ch J sono versate tl1tte le scorie. per essei·e p'Oi eli111in.ate daj ' 'ari emuntori, ed inoltre è n-el circolo cl1e pervengo110 le kenotossin e. p1·odotte i11 111 as:--i ma part e dal tessuto ftlllSCO] a l'e. Molti aL1tori si so110 i 11tc 1·essati d e 11 e dive1·se a lterazioni d.el sa11g·u e nella fatica; e classico è l 'espe rim ento del :\Io . . o jl c-it1ale, iniettando in un aJ1imale del sangue di lln altro an imale affatica i o, po tè nota r e e11 e n el primo s i i·iprodncevano t11tti i vari fenom eni clella fatica. ~~ Ferranni11i e F icl1ern ir1 1111m.erosi ricerch e s11lle k·enotossin·e , 11ar1no constatato che esse attenuait o i.I poter1e. anticon1plem1enta,re e qu e.llo opso,n ico c1el siero cli sa.ng11 e, h ann.o lln poter€ e m olitico s ulle e,m.azie, oltre a d inftuenza1"e in "a rio g·r.aclo, t11tti gl~ alt1i organi. A catico deg·l i elementi sanguig·11i p er ò i1on sono state notat e cle ll·e H lte1·azior1i i11orfolog·iche e i vari ric ercatol'i coucordeme11te 11 anno con .s ta tato :soltanto delle variazioni num€l'iche. A detta conoscenza larg·o contributo ha portato la Scuolai del Fer1 ·an11ini. E co6ì il Paln1ulli ha notato, a carico delle Pma.z ie, nei cani affat•i cati col tapis T011 l ant. 1111 a lieve dimint1zione, 1

1

1

- ..


1260

IL POLICLINICO

(ANNO

XXXI,

FASC. 39J

oon piccolo a·11mento della sostanza granul-0,fisottrazioni di sangue dalle vene diel braccio. lamentosa. A carico dei leucociiti quasi tutti Debbo però far rile1vare che nei casi in ct1i .si gli autori ('Gra.w itz, Rosenthal, Palmulli, Sca.1.son-0 p.r atica.ti entrambi i metodi, non sono stafati, Paln1ieri, ecc.) hanno riscontrato un aute riscontrate differenze notevoli n·ei risulta.ti. mento secondo alcuni dei linfociti, second·O altri S1eicondo il metodo Giudiceandrea, dopo aver dei neutrofili. De Sandro invece nei cani, conicontati col Thoma-Zeiss i le11cociti, si facevano gli, .e cavie, affaticiati con la c.orriente faradic.a , d egli strisci su vetrini co·p ri-oggetti che si l~ h ai t covato dirninruzion.e dei let1oociti, 6enza ·s ciavano asciugare all.'aria. Indi venivan-0 caalcuna mo·di!fìc.azi.one de]Ja formula leucoci- povolti su d·ei vetrini p.o.r ta-oggetti , su cui si ·era taria. m·e sso una goccia di una soluzion•e acetico-meRiguardo poi aJle proprietà fisi co-chimiche tilica (mietilvioletto og. 10, acido acetico cg-. 20, del, sangue, il Carpentieri negli ani-mali affatiacqu a gr. 100) e si osse:rrvava ad immersione. cati col tapj s roulant ha riscontrato1una dimiSi procedeva cosi alla conta, in 30 cam.pi, delnuzione del1l' alcalimtà e <l1ella r1esistema globu- le piastrine che a·ppairivain.o colorate i·n violetlare, mentre erian.o aumentate ]'attività cataljto intenso, e dei leucociti, i cui nuclei si moti.ca e la coag\1la:bilità. Scalfa ti i11vece, n.ell' aiftravano .b ène app arisoenti, e si faceva il rap faticam1ento con lai ruota., ha ri scontrato dimiporto. Conoscendo i1 numero dei le11 cociti per nuz.ior11e cl ella coaguJ abilità . mmc., si ricava a;nche quello delle piaistrine. s.e n ei iisultati dei vari riceirca.tori e' è qualHo potuto però n-0tare, seguen.do questo meche diversità , biis ogna a11che pensar~ che non todo, che le piastrin1e 1si possono m·olto• meglio ·ugual-e ·è stata n1ei diversi e sp·eirimenti il. genel'le conta.r e·, 1qt1ando, fatto lo striscio, si capovolg·e di lavoro e il grado di affaticamento: due fat- il vetrino sull'altro senza att.ende1'e l'essicatori che ha;nn.o grande infll1enza au1la reazio- mento. Operando in ·questo modo .e ra molto r.aro riscollitrare in 1qu.a1che oampo a111m.a ssi dj ne ematica. Nessuno deg·li al1tori si era fin· ora occu.p.ato pia,strilne di già agglomerate fra loro, ciò che delle possibili alterazioni morfol1ogiche -e varia- invec e f acilmente si notai, osservando il p1 epazioni numeriche dielle piastrine n ella f·atica. E rato dopo .essiocam.ento. q·u esto ab·b iamo pensato di ricercare, studianApplicando L'altro metodo, di Ayn.a11d, dopo do contern·p oraneamente iJ corr1portarsi della aver fatto la conta delle emazi·e, col ThomaZeiss, si introduceva n·ella vena deJ braccio .coagulabilità deL sang·u·e, dati gl'intimi rappo1ti che pa,ss.ano tra piastrine e coagulazione. l'ago di una si'linga conten.ente U.ll ·p a.io e.ti em e. TECNI CA. onro st a.ti sottop,o sti a.d affaticadi una soluzioin 1e1 sterile di citI·ato di sodio a! mento otto individui, quasi tutti cli giovane 2°(,. Quando, senza aJcl1na as·p irazione, .era peetà, in bu·o ne oondizioni fisiche, cLei quali tl'e n1etra.t o niella siringa. qualche eme.. cti sangue, ricoverati in Clinica, e gli altri cinqu e, laurean- si versava: la miscela in un t.u.bo pnraffinato di in medicina. L'affa.tic.amento, fatto m1ediante dal ·cruaJ,e poi si faoeva cad·ere una go·c cia in l' ergostato, col ·quale è poss'i.bi1e misurare a.n - lln• vetrin10 di orologio anche pa.raffi11ato, e <=Onch·e il lavoro compiuto, avveilliva. di mattina, tenente u11 paio di eme. di una soluzion1e citroclorurata (.citrato. di ·so,dio gr. 10, clorur-0 di -e la durata è stata varia, da. 40 mdn11ti a.d un'ora ed an.che oltJie, secondo la i::ooistenza. i11- sodi·o gr. 6, acq11.a q. b. p•er cm.e. 500, fon11olo divid·u ale. Ogni indjviduo lasciava di girare la del ·con1m el'cio Cm.·c.. 110). Indi si fa,c eva col Tl1<Jmanove1Ja diell'ergostato, soltanto ,q uando dava ma-Zeiss la conta delle piastrin1e e d·elle e:mazi,e contenute n.ed. 16 gran di q11adrati: dal rarJ.. segni in.dubbi.i di stanchezza. P rima ch e s' iniziaisse l' affaticamerlJto, si pra- porto col numero d1eJI.e emazie prima determitiéava Jri. e.onta d·ell1e i1.i astr.ine e si ri·ce:rcaiva il nato !Si ricav.ava quello d.eJ.1.e pia.s trine. Per I.a -0oag·ulabilità ci siamo serviti del met em.p o di coa,1 gnlabilità d·el sang·u.e: detti esami e rano ripet11ti poi immedjatamente dopo todo di \ Tierordt, con la m101dilfìca d,e l Git1diceanl'affaticamento, e ancora dopo 6-24-48 .or:e. So·n o drea. Raccolto in un tl1ibicino caipillare t1n po· staiti fatti anch,e dei prepar•a ti a striscio, ch e di sangu.e, e introdotto·vi un crine bianco di veinivan-0· p1oi oo,l orati ·CO•l metallo May-Grun- cavallo, Sii notava qt1an1do si ·o·s serv·a vano d1ellediscontinuità sul oontorn10 della colon!Ila san'ì\!ald-Giemsa, secondo Pappenl1ein. Per la conta d•e·l le piastme ci 1siamo serviti guigna. Indi .ogni mezz.o minuto si faceva I.ieve· trazi.one sul crine, finchè la. colonnina sanguidi due rnetodi: uno, quello ·d i Giudiceallldrea, che è 6tato p·r aticato in tutti i casi; ·e l'altro gna non era p·ortatJa fuori de·l tubicino. Il 1sangu1e per queste ricerch.e era preso dal di Ay nau d, ch·e non è stato possi.b ile applicare ugualment,e :sempre, p.erchè dovendosi ripe~re polpastre llo di un dito ·e anche dalla vena bracla oonta per cinque volte, gl 'indivtdui affati- cio : ho ipotuto• constatare ahe nei due casi non cati non si ~ottop-0nevano vcler..tieri a ccntinue esistono dj ff erenze notevoli. 1

1

1

1

1

1

1


'

[ANNO

XXXI, FASC. 39]

SEZIONE PRATJC.\

PROTOCOLLO DEGLI

'

ESPERI~IENTI.

1. P . F., di anni 53, l)ittore.. 21000 I\.gm. in ore 1,40'. Prima d·e ll'aff aticamento : piasltl'ine 308.800~ coagulabilità 5' 30". · . Imm.ediatamente dopo : piastrine '90.500; coagulabilità 8' 30" . Dopo 6 ore: piastrine 220.000; coag·ulabilità 6'. Dopo 24 ore: piastrine 430.225; coagulabilità. 2' 30". D<;>po 48 ore: p·ia trin e 300.600; coagula bilità 6'.

2. I. i\., di anni 44, commerciante. 30000 Kg·m . in ore 1,20". Prima dell' affatica1nento: piastrine 436. 700; coagulabilità 6' 30" . Imme.diatan1ente dopo: piastrine 114.200; coag11labilità 10'. Dopo 6 ore : piastrine 250.300; coagula.b ilità 7'30' '. Dopo 24 ore: piastrine 580.250; co.agulabilità 2' 30" . Dopo 48 ore: piastrine 432.000; coagulabilità 6' 30". 1

3. R. V ., di anni 34, rr1.acchinista tipografico. 29000 Kgm. in -0re 1, 10". Prima dell'affaticamento: piastrine 280.800; coagulabilità 5' 00". In1mediatam ente dopo: piastrine 98. 700; coag ulabilità 9' 30". . Do1)0 6 ore : piastrine 150.500; coagulabilità 8'. Dopo 24 ore: piastrine 400.200; coagulabilità 2'30' '. Dopo 48 ore: piastrine. 290.150; coagula bilità 5'.

4. G. G., di anni 23, laureando in medicina. 27000 K gm. in or e 1,25'. Prima dell'affaticamento : piastrine 320.500; coagulabilità 7' 30" , Immediatam.e nte dopo: piastrine 89.950; coag11J abilità 13'. Dopo 6 ore: piastrir1e 200.250; coagulabilità

9' 30". J)opo 24 ol'e : piastrine 400.300; coagulabilità 5'.

Dopo 48 ore: i1 iastrin·e 331.000; co.a gulabili-

tà. 7,.

3. P. R., di an1ìi 23, laureando in medicina. 32000 Kp:m. in ore 2. ~ri1na dell 'affaticame11to : piast.rine 236. 750; coagu:abilità 8' 30". ln1me·diatament.e d opo: piastrine 92.155; coagu labilità 12'. · Dop o 6 ore: piastrine: 160.000; coagul abilità 9'. . Dopo 24 ore: piastrine 520.000; coagulabilità 2· 30". . Do1)0 48 o.r e: piastrin e 300.200; coagulabilità 7' 30".

6. T. N., di anni 23, lft11rea11do in medicina. 28000 Kgm. in ore 1.30' . Prima d·ell'affatj·c arnento: piastri11e 268.000; coagulabilità 6' 30". Immediatamente do1)0: l)iastrine 91. 750; coagt1labilità 9' 30" . Dopo 6 ore: piastrine. 150.250; coagt1labilità 7' .

1261

l)opo 24 ore: piastrir1e 380.025; coag·ulabilità 3' 30" . Dopo 48 ore: J)iastrine 271.000; co.a2·t1labilità 6'. .... 7. I. F., di anni 23, laureando in medicina. 30000 l{gm. in o·re 1,30'. Prima dell'affaticamie nto: piastri11e 241 .700· coagulabilità 7'. ' Immediatamente ·dop·o : piastrine 78.120· coagulabilità 13' 30" . ' Dopo 6 ore: piastrine 168.350; coagulabilità 9' 30". Dop o 24 ore: piastrine 390.295; coagulabilità 2' 30". Dopo 48 .ore: piastrine 250.100; c·oagulabilità 6 30l l, I

8. S. S., di anni 23, laurea ndo i11 medicina. 25000 Kgm. in 01.e 0,40'. Prima dell'affa tica1nento: piastrine 539.866; coag·nlabilità 5' 30' '. Irr1mediatamente ùopo: l)iastrine 105.140; coagt1labilità 12' 30". Dopo 6 ore: piastrine 280. 700; coagulabilit à 8'. JJopo 24 ore: piastri11e 670.000; coagulabilità 3' 30". Dop·o 48 ore: piastrine 545.200; coagulabili. t.a.' 6' . . Ci1·ca l)Oi la costanza di queste variazioni a carico del numero' delle piastrine e del tempo di coag nlazion·e del sangu€, ho voluto ripetere· l 'affaticamento in q·u a.lcuno diei sogg·.etti. fE così, .dopo circa un mese dai primi e.sperim.enti, si sono nl1ovamente affaticati: P. R. (5), T. N . (6), e I. F. (7). E ccone i risultati : 5. 31000 Kgm. in ore 1,40'. . Prima dell'affat i-cam ento: piastrine 280.000; coagulabilità 9' . lmmediatan1 ente dop o: p iastrine 85.000; coag·tilabilità 13 . I Dopo 6 ore: piastrine 180.200; coagulabilità 10'. . l)o.po 24 ore: piastrine 530.000; coagulabilità 2' 30" . Dopo 48 ore: piastrine 324.. 000; coagulabilità 7' 30" .

t>. 30000 K gm. in ore. 1,45,. Prin1a dell'affaticamento: piastri11e 274.800; coagulabilità 7'. · Immediatamente dopo: 99.500; coagulabilità 11 ' 30". Do po 6 ore : pias.t riné 120. 780; coagulabilità 8' 30" . Dopo 24 ore: piastrine 420.270; coag·ulabilità 2' 30". D opo 48 ·ore: piastrine 280.000; · coagulabilità 7' . 7. ;?9000 Kg·m. in ore 1,50' . · Prirna dell 'affaticam.ento: pia trine 290.000; coag·t1labilità 6' 30" . I1111niediatam,e11te dopo: piastrine 17. 700; coag11labilità 12' 30' Dopo 6 ore: piastr ine 170.000; coag·t1labilitù, 9' 30" . . Dopo 24 ore: piastrine· 540. 00; coagulabili,.,, . t a' 9' Dopo 48 ore: piastrine 300.250; coagulabilità 6'. I,


1262

(ANKO XXXI, FASC. 39]

LL POLICLINICO

Jr\TERPRET.\ZlO:\E DEl RlSl' LTATI OTTENl:Tl.

Dai cl a ti ~opra riportati i i sul ta cl1e, subito d opo ra.ffaticam·ento: si ha llna 110tevole diminuziO·Dte del n111ner'o cle.l le pi.astirir1e, ch e ìnggi111ng·e la te;rza o quarta parte di C!llf:l]Ju cbe .e ra pri1n,a. Detta p1astrino1p1en ia r1or1 è ù111·atl1ra. ed in.fatti do'l::>o sei arei è dig·iù. m·oJt-0· ridotta e e.topo 24 6i i1.ota il rito1·111lJ alla n,o.r ma, :i.n zi 1si ri.sc.ontl'a i1:n. discreto a u111en to (piastri nio si) . Dopo 1!8 01·e l a ci fra è r>·er lo più quale era prma dell affa·tica.1n e 11to. Identica.1ne1nte si com1'.l'orta il t.en11)0 di coag·l1 lnbilitù cle·l sang11e. f,a letttura d·ei pl'epaTati h a confetl'm ato i dati otte.n uti con la conta. Negli t risci fa.tti im.mec1iatame:nte d opo i· afta ticamento si è ri scontra.tn ltr1a cp1arJi.it.à cli. piastriJ11e di molto inferio1·e a qi.1ella deg·Ji stri ci fatti prima. Neg·]i altri e.s'e guiti dopo 24 o:re, qt1ando 1si 11·ot.nva !a pin1Strin08·i no 11 si è co.n tatata ness11n.a a lterazion e di fo1rrna1, n è prese.n za di 1Jiastl'i.n e g·ign,nti .. 'i è ric.er cata. a1n1che, ma invan.o, la poc:;sibil.e pYe1senza · di meg·a.cariociti in furtziome pio..s.trocinetica, o a.lm.e1i.o di crn ei }Jezzi. di protoplasma, cli varia fol'ma. deri·ya11ti clai m egacariociti e p1en.etrat i i11 circolo 1)1 irna ll ll <' o rn che fosse avvenuta la loro t.1 ·asfo 1 n1azio·:-· e in pia tri11e. Bisogna nmm.etter e qnindi che l'iperlavoro m11scolare p rovochi t1na notevole piastrinopenin ed t111 ritardo n e1L tem1::>0 di co1a g11lazione d el sangue: fenorm1e ni eh.e sono di breve dt1ratn e ad es6i s11ccede poi pia:strin.osi ed at1mento d e1l a coag ulabilità cl.el sang11e. Po ichè i.noltr.e queste v a 11 a.zi.01ni si sono ri.$·cont1~ate a.ncl11e .n1el ln ~econida sie·ri.e di esp1e·r irn enti , ~i p•11ò riten e1'e cl1e ·e s.s.e i a.no cost a nt,i . P e1r l 'inter•pretazione di eletti fe11.om en i è n ecessa1·io badare a t1n dl1plioe ordin e di fatti: I ~ se si tratti di 11na distruzione d·ell e pia~trine seg11it.a poi da: l111a l'l@."enerazion e, o piuttosto cli t1n· fe11.om1e.n o di inegl1ale distribuzione, di qt1esti elie:m cnti niei varii distretti \1 a:scolnri: 2) q nal e 11e si8. l a ca11sa. Circa la p·i astrino penia, num1ero i ri ~ er<.:8to1i l '11a11r101 cor1sta tata in di versi proress i morbosi sp·eci aJ,m1e ntr poi i11 alc1111.e e.ino1patie, cc»me n ell a lencen1ia 1in.focit.1ca, e n ell'ane11'1ia a ti1)0 ~1er­ n irio,s.o.. Nell e. 1na.1attie infetti.ve ac·u1t.e è stata a 11 c h·e n·n1a.ta da. Dee kv';rtt.z., In ad a e K11ib 0, Port e Akiyam a. Cattoretti, Giudiceandrea, For11ar:a .ed alt1·i 11na diminuzion.e del le l)ia st rin e, coincidente co1n l'acme ·della •febbr.e a cui 11oi su cr€de, i1el la d efervescenza, notevole à 11n1ento r l11e 11erm él.ne cl u rant e 1'<epi1essia, e an eh e cl ura 11t~ },a convale renza. E cosi })lll'e pia t1inope11 in è . tutn r1otnta nell o sl1ock n11afi lattic1). 1

1

1

1

1

1

1

1

'

..\.mn1etten clo un a dis truzio11,e delle })ia~trin e d11rante 1·i1)erlavoro rnu sco la re , la rig·er1e1 azione successiva dov1 ·e.bbe esse re caratte1 izzata dalla pre·senza 1n ci1 ·col o cli forme g-iovani, che aJJ cora r1on a1b])ia.n,o· rag·g·j ur1to la co·ll l})l eta ma-· t.urit.à. S.egt1e11clo, imfatti, cor1 la ma1gg·io1· })arte d eg·li .ema.t.ol·0 gi, la teo ii n, di \\ ·rig·ht, come .hanno dim o:strat.o Cesaris- l)emel, Foà, F errara Di Guglieln10 •e1d a.ltri, .l e i:>ia.st1·ir1,e avrerJLe ro orjgine ùai m egarari ociti ·d·el rnid·ollo, i quaJi. data la loro vic ir1a.n.za coi vasi sar1g·l1ig·n i, li versere!Jbel'o in es~i l'OT1tin11.anler1te. e-d es i t.essi i11olt1 e ruvre hl>e 1o grand.e tendenza a. pe11etrare ir1 circ.olo. e1n e.tt en1d o })~eudopoli. E qnar1d·o per ur1l() ·stimo lo crt1aJsia.s.i che ag·i cu 11i te . uti. emo poiet ici il 11 01·ma1 e p1 oces5o di distacco e di cliffer enY-ia.zion € dell e piastl'i11e 'i e11e ad es. e l'e altera·t o, a1)1)a jo11.o allora 11el sangn.e delle piastri11e g·i,g·a11ti, a ltre e.on g·1 annlazioni a.zzt1rrorfi le, oltre a delle m ns:se grart11l o e r ot o11cl eggianti, e frarr1menti di proto1::>·l asma di VB.ria forn1a. E cosi a.nc.h e i)e.r processi rea.ttivi d ej t eiss nti ··emop·oi.etidi, neJle • Jeu,C()icjtosi e n e lle .eritr.ocjtosi, p ()SiSon-0 passare in c,i 1co1o dellP fo1rr1.e ce llulari n·on co111pl€.ta 1ne11te i11at u r e. come cl1ei mf8tamielociti e dei 1nieloriti, clelle ·e1nazie, cori 1-.eazio11e g·l'an11·l ofi Jru11ento a e qna.lche voJta e1itroblasti ortoc rom atici . P 0icl1è in vece rteo-1i st rise i fatti dopo 6-2.1 o r e dal1'atffatica.n1e11to è stata riscon.t ra.ta soltant·) ' presenza di 11iastrir1e in com1)leto :svil11ppo, l}OSsiam.o an1m-ette1 ~e, elle i~ i t1 ch e nna distruzio11e, l 'iperla·y,oro mu sco la re 11 t od u ca ·u na 1nig·razion e d1eille pria6tl'iTue dal la pe1 ·iferia a,g·li o.r g·ani profo·nidi. Sono state infatti eseg·nite· d·el,Je l'icercl1e circa 1a possibile p1~s. e nza d•i acc11m nl i cli piast1·ine 11egJi org·ani i.r1te1r1t dal P oJettini , in ar1i111ali J101mali, e , 01110 ·stati constatati g·randi ammassj nei vasi polm onal'i senz n alcuna lesione a ca. rico dei pol.moni -stessi. Ed i111olt1·e il J3 e1 ~1 hardt ha notato n.elJ1e sett icemd€, e , pecie nel tifu, n11m e.1·os issim·e piastrine nella. 1uilza e n el feg·ato. ricerca che ha g ran1de valo re, ti ll anelo ·~ i pe11si che ivel tifo, nel s a.n .g11e i11e·1 ·iferico si 1'isco11tra notevol e p1iast t 'i nop enia. E Cesa ris-Dem.e.J spiega la piaistrino.p .e11ia dello· shock ar1a'fìlattico come tLn1a migraz,io1t·e clelle P'i astri11e d a1lla !J·eriferia agli o~g·~.n i p·rofonidi, perch è al c1e1s.s1are d eJln i:>i.o.,st.rinepeu ia ntanc8n o a.ppllnto i11 circ-0!0 qn,elle foll'Jne g·io·vani, di cui so1pra si è pal'lato. Da;to p1erò che dopo 24 ore ~ i 11a anche 11n UllID1er1to cli1$C: et.o del num ero dell1e piastrine. rispetto a qi1 el lo eh e era J)l'ima dell'affat icamento, · olt1~p che al fenomPn o di n1igrazio11e, bisog·na ancl1e pensa1 e ad llna l·enzior~e dn p nrte del midollo. la q11ale 11 e'r-ò l1on L' ta11to intent.a., 1


(ANNO ~X~l ,

F ..\ "'C. 39]

SEZ JONE PRATl C.\

1263

.

da provo:nre la fuoriuscita ir1 ci reo lo ·di .ele1ne11perch è la c;oca i11a i1r1iped i!. ce o rit:a1 da i feno ti giova11i. meni di ag·glutinazione d el le piast rin·e. E così Questi fatti so110 certa.ine11te in istl'etto J'.egaL e our(l ,e, P ag·nez. hann o con,statato cl1e agme con l'affaticamento act1to a. c11i sono stati g·i11ng·.e11do delle pj.astrine ft 11_n 11lasma tratsotto11)0$fi g·li otto indiviclui. Il st1bitaneo contato con ossalato di sodio, la coag·t1Jazio11e avsumo deJ in at.eria1e cli11am-0g;e11 0 d elle cellule, la veniva ra11idamente ed il coag11]0 er a 1n0Jto penetrazion e in cil'colo dei p1·odotti d€·l'i \'anti, più l'ef i·a ttil e. la prod11zio1le d·el1 e k en 1 oto·S-~ in e, soin .o tutti f a t\ '"a1 ia. è stata l'ir1terpPetnzio n1e di tutti que "ti to1i che i11ifluenz(ar10· ir1 va:r io, g1,a.do i diversi fenot11er1i.. Seco.nd,o aJct1ni le pi astrine J> roclurorgani, eco.rido I o Jnè.tggio re o mino:rie1 azione rebbero la trombina:, secondo a Itri m ettel'eb bero cl1e· su di essi p11ò esercita.re Ja fatica. Ed i1 in libertà unia trombocina:si che trasfol'n1 erebbe sangt1 e, l)er i i11otivi g·ià innanzi esposti, t'i sente jl tl'omibog·eno in tDombina. Con J,e m o(le1'n1e teomag·gio1mente qu1e1sta. azto11e nociva.. E se è ve·r o r i e, fis ico1-cl1imicl1e :si è conside11a.t a la coag· uL:l1e le tossin1e1 Go.n o, r1 cutralizzat,e dalle a.n ti tQsla zio! ~·e co1n1 e clo1v11ta ad alter3 ziorni de 11 ' eqn i• • siue, bisogna. ancl1e ten·er co.n to, che speci·e 1'01r librjo colloida'.l,e del si ero . E g'li elen1enti figuganismo che non è a.b itt1a.t o ad iper1lavoro 11 on , rati del san g 11e (leucociti e· specialm ente le è cap ac-e di llna p1 ·01n ta: e sub i ta11ea reazione, pi ~ il'ine) favo.r irebbero la c.o·a g·u!.azione, l)el'colto q11asi n.lla sprovvista. dal Jor·o a.br19r1nei cl1è Gecòncl.o· Nolf, Chiò e,d alt1 i, conterrebbero aumento. E quando dop10 6 ore, e s·pecial1nente in ma.g·gio1·e ro·fl,centr azion e del plasu1a sodopo 2'1· ore, l'ol'ga.11i mo si è l'i'posato·, ed 11a sta.n ze che entra;110 in reazione ip~r la formapotuto eli miu a1 ·e tl1 tte J e sco1i e, e· l·e ken.otoszione d ella flbri11·a, cosjccl1è attorno ad e!ssi . i s iri,e svno sta.te c:oa:n.p ·l et amer1t.e n .eiu traJ iz.zate. inizin, qt11eil fe·nom.en o clic p,oi. s i eis t.en cle al qu.a.:ndo è s ubentrato i l p 1erioclo di rip.arazione resto, del 1)1 a srrta. Ed in fu tti a.11' u ltra.nJic1·0del m.at.e ri a le clin<ln1og.en10 della celll1la p1·ececo1) i o ·i constata ch e all'inizio d-el!a coag11denteme11te cor11S11mato, s i l)UÒ amn1iette1"e ohe lazioii1e attorno alle i1ia~tr i n e si deposita l a a.l lor a J.e pia.stri,ne tor11 i110· in eirco1l-0 dagli fib 1in a. sotto forma di ag·hi :sottilissimi. Dal la òrg·àni profo11di, .ol tre a queJJe cl1 e son io 1)1ro s up e,rfìcie1 delle l)iastrine qujndi comincer.e.b .b·e dotte dai tessuti ·e11101)o·i etici i)e1 · 1111 r.iroce~so la: coa.g:l1lazio.n e e la fibrina poi finire bhe col reaittiv-0 second.a1·io. disorganizzare l e celJ.ule st1e6se. E cl i cambi aCo1·risponder1temente a qt1este variazio11i del mienti di forn1a e di ar,petto ·a.elle 11iastrine conte11uto in pia.strine1, si ha an.che 11n ritairdo n on sar'eb,b er·o aJt1·0 cl1e ca.m biamenti di tennel t€mpo di coag·ulaz.j o.1Je del f'ang·t1e, a cui c;;].o,n e Sl1'l1·e i•Aci al e, per la fib1ina ch·e- ' 'i.e11·e ad poi, do.po 24 ore, succed e un lieve aumento. Ciò addossa.rsi ad esse. co.n.co l'da pienan1ente con qt1u.n to m ·olti hanno l\1a. qualunque sia la dottrina. che si voglia a ffel'm ato, circa, 1'irr1po·1·tanza cli fJTimissimo ors e.g ui1·e, è certo ch·e, secondo la m ag·gjor pa:rte dine d1e1lle piastrine r1ei fenl()meni d·ella coag·udei ricercatori, le p iaistrin1e hann·o1 grande . iml~tzion·e. Già il Bizzoze1:0 i1e:l 1882 sostenn e c.h e T>O·l'tanza. 11•el processo della. coag·nlazione. e i primi fenomeni del.la coag11lazione erano doauindi l ' a,rer riscontrato aum entato 01 dimi,. . v11ti all' agp;lntinarsi de11l e pinst1in e, a cui poi r1uit o· il tempo di coa.g ularzi one con l 'al1m,en·egui va ln I oro fu sio11 e e fram11iie1nta.zio·n e pi11 ta1~e. 0 col diminuire del n:u im ero ·delle piastrine o me.rùo co1npleta. E lo, s tesso p111·e hanno afferconcorda piena.m ente co·n t11tte1 le alt.1·e ricer11i.<1 to molti altri fra. cui l\'.Ioru1\Yitz, Schn1eiid&C', che. Kemp. 'econrlo a ltri ir1vece, le pin~trine avrebi l)UÒ quindi affermare che l 'affa.tica111ento pr 01v o1ca nna p iastrino1)enia, con ritardo della b e t"O 11n'azio11.e. d e l tut.to s-econda.r ia. Per Vinci e Chistoni non so ]0. indis1:>en1sc.11bi !,i i}erchè altri rapid i tà di coag·uLazion•e• del sai1g·u·e: fer1orne ni liquidi o·rganici coa g u lan.o se11za co11ter1ere pia.cht3 non :so110 du1·at11ri, in .qu anto che, clopo st1inie; an1111etteno per·ò, che crun ndo sono presei ore, già accennano a diminuire. senti, fanno coag11la11e il sa.n g·u c. in tempo· molto E ·c ooi l·e• piastrine, come i leucociti e gli eri 11tinore. Il D11ccescl1i invece, basando,s i 6·l1l fatto tro citi , st1bi1scon10 anche essei dell.e tno,difìcache l a coap;ula zior1e avvi,ene più ·O me11.o rapidazioni sia pure numerich·e per l'ipierJ.ayoro mun1er1t.e r1'ei liqt1idi conten.ent i c1el fibrinogeno, scolar•e. Ciò, }Ji11r non pl'esentando olc1111a spe' quando a.a e:sso si agg·iungo11 0 delle piastrin1e, ctficità essen d o comune a tant1i prooe.ssi divermentre si arresta, al1orc11è si .p rovoca ],a distrusi, den,o~ a a:n c101ra. una volta comie i va.rii zione d·ell P. piastrin.e, stesse, so>Stiene che questi ·ele1n·er1ti e111a.t ici risientari,o l' influsso· della eleinenti l1a.11no grande i 111pol'taJ1za nei feniofatica. E la c.o.stanz3 clei risl1ltati. ottenuti m·eni del la coagulazione. I11oltre eg·li ha notato, nella. se.conda sel'i,e. di esperimenti, ci fa r>enche ag·g;iungendo, nel sang11e, della cocaina, la sare alla possibiJJtà cl1e . dette a.lte·r azioni 0ma.t ic.h e clivien tino per111anenti, a n.cli·e ten11to roag11lazi one éra im11edita o ritarclatn e ciò 1

1

1

1

\

1

1

1

1

1

1

1

.

1


1~64

IL POLICLINICO

(ANNO

conto de i possibili adatta1nenti, in qu·egli ind ,_ vidui ch e 1sono costr~etti a 00\IlJtinu-0 iperl:avoro. E s,e oltre a. ciò, si pensa a tµtt.e l·e m ·odificazioni delle varr'i.e prop.r ietà ·b iologiche (indj ('.e opso11ico . p·otei:·e fagocitario, ec;c.) , si può i:>ure affe.rma1~e, c-0m.e g·ià fa.ceva no·t are il F·e rrannini al IV Congres:so •p.er le Malattie P riofe.ss i.o nali , che In olto et11e.tto .è il J.eg·am·e esistente fra1 lavoro· e .sang·ue, J,e cui a.lterazi·onii segnano sp.esso il prim10 iniz.io del tÌ1aJe n1e l 1a v-0 rato rie. 1

1

1

.

CONCLU.SIONI.

Da.Ile inclag'ini s ov1•a esp·o1ste risulta: 1) Esiste un.a not,evo1·e piastrinopenia, i11 oog11ito ad affat.ica·n1ent.o acuto, intdipendeTute dal lavbtro fatt0 e1 dal tempo di a ffa ticamento: 2) Detta piastrinopenia diminuisce già dopo 6 ore, .e d o.p o· 24 è sostit11ita da piastrinios L 3) Qu•esti fen·omeni si p.osso.n ,o spiegare i11 massima parle .ammettendo· una mi'graz1on•e delle piaistrir1e ·dalla pel'if·eria agli orgarui prof<)Tlldi e vice,1 er sa, oltre 11•n a lterv•e pr101duzione reattiva da p·arte d·e~li organi em1atop·oi1etici 1 dopo 24 ore. 4) Unitamente a lla p.i astvin.opooia. e a lla piastrinosi &t1coessiva1 1si co·n stata il rit1a r clo e poi u na mag·giore r~p idità d·e Jla coagulazione del sangu•e : ciò che d im.ost.ra anco ra. un.a volta lo stretto nesso esistentie tra pi a1stl'in1e e coag·ulazi on1e·, qual11nique s ja Ja spiegaz.ione che se ne voglia d are. 5) Le v.aria,z ioni del nume1ro d·elJe ;p-iastrine e del temp•o• di ooa.g·11labilità del sa.ngii-e s i posso·Il·O eon.siderai1,e costant1i, d ato ch·e n ·eg·li individui che si son 0• affaticati una. secon1da volta s i ,s ono a.V1llti risultati identilci ai p·r imi. 6) Ba·dau1dlo a. tu.t.te le m •o1di1ìcazioni .e matiche, Si a: di ordin1e bi.01logico ch·e IniO·Ì'f o.Jogico ch·e s i rie c.ontr•a,no· negli individ11i so,t to p·o stj ad ip,erlavo.r .o, muscolare, appare chi.aro come il 1sangt1e risenta dell' affaticameDJto, ·e comie esso· quindi p.o ssa oostituiTie molto f acilmen.t e iJ. p·u nito d1ebole p·er l,o svilnlppo cli pro<!•e,ssi morb·os.i. BIBLIOGRAFIA. 1

I

-

1

1

I

1

AYNAUD. C. R. S. BioJo-g ie, 18 giugno 1910. In. C. R. S. Biologie,' 9 lug lio 1910. BER'NHARDT. Zieglers B ., vol. LV. BoRnET. Aca.dém. royale de médecine Belg., 24 giugno 1911. In. Bulletin of the ·1 ohns Hopkir1s Hospital, · n. 365, 1D21.

CARf>ENTIERT. IV Congr. Naz._ Malattie del lavoro , 1913. CATTORETTI. R. ,.\ cc. l\!Iecl. T·o rino, 1919. . CE8ARTS DF.l\rF.T.. Arcl.1i'vio Scienze Me.diche. volume XXXVIII, n . 5. Io. Patl1ologica. 1915. vo.l . 'lll. In. A ?1ofì.lassi. Tsti:t .. Sierot. l\Iilnn .. 1923. I

XXXI, FASC. 39]

CHIO. Archjvio dj Farmacolog;ia s perimentale 1918, vol. XXV. ' DEGKWITZ. Fo.l i n hc:Pmatol op;ia .. vo·l. XX\i, H. :-l. DI G.uGLIELMO. Atti R. Ace. lVIed. Chir. N apol1, 1919. ' In. H oomatolog'ica, vol. I, 1920. n . 3. D u ccESC.HI. Archiv. itali·en de Biol-0gie 19' . . vol. · XLIV. ' JO. FERRANNlNI. IV Congr. Naz . lVIalatti€ del lavoro , 1913. FERRAN);INI e FICHERA. Riforma lVJ:.edica, 191f>. n. 35, 3ì. FERRATA. Eniop ati e, 192;3. FoA. Patl1ologi<!a , 1914, vol.' \ ' I. FoRNACA. ]'loliclinico, Sez. !vled. , 1909 . G1u.nrCEANDREA. T ecnica e diag11ostica ematolog ica,

1919.

I NADA e K u BO. Chugwai Jji Shim110, n. 9S!=>. Mosso. La Fatica, 1905. NOLF. Trn ité du sang: GTLBERT e vVEIMBERG 1913. . PAGNTF.Z. ;\III Congr. Frane. di l\!Iedicina, Parigi , 1912. PALM TERT. St11 dium, 1923, n. 9. P AL lVI l ' LJ,l. flifo r n1a Medica, 1913. n. 36. PoRT e ~L\I<IYAM.1. De11t. Archiv f. Klin. ~Iedizin. vol. CVI. , TTGERSTEDT. Fi .c:iol ogin dell,1lOmi> , 1924·. • VrNct ' e CHJSTONl. . t\ rchivio ·di Farmacologia sperirmie.n ltale. 1909. vo l. VIII.

OSSERVAZIONI CLINICHE·. OSPEDALE DELLA MISERICORDJ A R F:PliBBLICA 01 ·S. MARINO.

Un caso di atresia anale con fistola vaginale. Dott. GIUSEPPF. AQUJLANTI , direttoxe. chi1 -nrgo prim.a rio. . Ritengo cosa; i1on ozioea fissare in .questa mem.oria u1n caso di a tl'esia anale con fistola vaginale, p.r esentandosi tipico e pit1ttosto raro. s .o tto la steissa d eno minazione .sono state comip.1es e il p iù delle volte erron·eamente J;e fistole vestibolari. . P er conoscere lai netta diff.eren z.iazione esistente fra le d11e sia nel m-0d-0· di oirigin-e c·h e in quello di funzion e, credo opportuno ricorda re s11cci n.tament e i va.ri tipi di atresia anale e richi a.1 nare i dati embriogenetici per far ris altare nettamente la. diffe,renzai fra. l e due forme e far cono~cere corne no·n de·b ba essere perm.essa la confusione fra esse. E mentre le fi stole \Testibolari sono abbastanza frequenti , le fisto·J.e vagina]i rappresentano ca•Si rari. Le atresj e anali si a.ccompagnano nella mag. gior parte dei casi con la formazione di tragitti 'fìstolosi i qua1Ji sb·o ccano da.I fondo cieco r etta le verso le cavità interne dèll 'apparato . uro -g;r nit ~ 1e o verso la snp·erficie esterna. del coripo. costituendo l1n'atresia del retto con formazion e int,erna ed esterna ·ai fistole. J,e prime 1

1


{ANNO XXXI, FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

1265

I

vanno dal fon do cieco--rettale alla vescica o alda porzione prostatica dell 'uretra nei maschi, mentre nelle fem,m ine sboccan-0. nell'utero, o nella vagina. Le seconde sono caratterizzate da·lla presenza di un tragitto fistoloso, che, deoorrendo ad 11,n a profondità diversa (in generale superficialmente sotto la cute) vanno daJ fondo cieco del retto fino ad un punto val'iabile della s11perfi.cie cutan.ea, terminando nei hambini Slll rafe del perineo oppure in raipporto deillo seroto o della faccia inferiore del pene, o perfino alla fa.ccia inferiore del fren11lo. Tali fistole r~ppresenta.n-0 per lo più tragitti stretti ed i loro orifizi spesso non lasciano passare l1na sonda che co·n difficoltà. Prenderò in consideraizione lo sviluppo del1'estremità posteriore dell'embrione. Nella linea primitiva si possono distinguere tre pa1ti di c11i ne1 nostro caso ci interesserà soltanto la posteriore. Questa po·rzione d·ovendo prersi e1dere alla formazio,n e dell'ano viene detta m.embranai anale. Essa è costituita dal, I'accol~1am ento dell'ec,tod·erma e 'dell'e.nd oderm.a ed è li·mitnta dal mesoderma. diviso, in due lamiri.e. Causa l'accrescimento d.elJa linea prirmitiva., la memb11ana anale cambia di posiz.i.on e e l'embrione vi.eiil.e a. possedero in taf m.o~do un'eç.trem'ità sporgente indietro, la cui faccia dorsale ~ iorma·ta da11a ltn.ea primitiva e la faccd.a ventrale dalla n1.embrana anale. L'estremità posterio1·e del tronco rac.chiude uno sf<>ndato: l'int.e:stino posteriore ·ed anteriomnente alla membrana anale si forma un bottone cavo endodermico : la vescicolai allantotd1e. Cooì l'inltestJioo pos,t eriore in ·<mi sboccano ad U'Il1 tem:po l'intestino• propriamente. detto· ·e l'al1ant.01ide ha rioovuto il nome di Cll•o aca. inteirna. La membrana anale da.p prim.a sottile s'inspessisce in modo da fornire un taipp-0 che clhiude in avanti la clo·aca interna : tappo cloacale di Tourneux. La cloaca interna a poco a .p oco si divide per J.a formaizione di un tramezzo fr,o ntale in un canale anteriore che facendo· seguito all'allantoide ,c ostituirà il canale uro-genitale ~d uno posteriore che continuando ' il decorso del tu.b o digerente costituirà la parte terminal e del retto. Per la formazione del tramezzo ch1e divide l a cloaca, anche il .tappo cloa,c ale rima.n e diviso 'i n due parti: t1na llro-genita.1.e, l'altra anale. Ma presto queste due parti s.c-0m·paiono : le cellule di cui è costitl1ito il tapp-0 dapp·rima strettamente stipa.te fra loro si fanno più lasse qnasi che si allontanassero Je ·une dalle altre , costitn-endo delle la.cune che dapprima1 picc-0le ed isolate finiscono per confluire facendo scompa1i re la porzione mediana del tap'TJ-0, facendo 1

1

1

1

1

1

cornunicare la cavità dell 'intestin-0 coll' est.erno e determinanido così la fonnamone dell 'orificio a111ale, mentr·e lo sviluppo del retto ~vvi ene per la massima parte clal tramezzamento ctella cloaca im.terna~ Ciò è quando succede norma1m-ente. E ir1 tale sviluppo che ha inizio nel quarto mese della vita fetale si hanno dei punti di capitale importanza. C.o sì , vediam,o com.e tra l'estremità cau.d ale dell'intestino e del p·e duncolo dell'allantoide che dapprtma comunicano fra di loro ed il cui sbocco forma la cloacai in~erna 1 si formi up. tramezzo trasve:risale. Se la saldatura sarà completa, come dovre.b be avvenire e . come gen:eralm.ente avviene, avremo la formazione normale dei detti condotti; ma se essa viene a man.care, in 11n punto 1si creerà tma comunicazione fra le d11e cavità e la conseguente fistola. S.e ·essa Si verifich~rà Sll llil punto della porzione ·m edia avremo J,a fistola tra il retto e la vescica nell'11omo, tra il retto e la porzione alta d·e lla vagina o tra il retto e l'utero nella donna . .s·e la man.cata sa•ldatt1ra avviene nelle parti basse avremo la fìstoLa tra il retto ·e l'uretere nell'u-0m-0 ·O tra i1 retto e vagina nella donna. E d'altra parte il tt1bo ano-rettale non si costituisce, com:e si credeva, a spese della fos1settu. ectod ermica anale e dello intestino posteriore, ma 6i è visto come 1' ano e il retto abbiaino un'origine distinta. Ora la canalizzazione può subire -0 degli arnesti totali o parziali o dei sem:plici difetti. Può ql1indi avvenire che il retto subisca un a.rresto totale di svilum>'o, ovvero u·n in1sufficieinte svilu:ppo inteTeis sante o l,ano la cui p•e rforazione non si compie, o il retto il Clli f.ood-0 ·c ieco ·r imane a qualdhe di·s tanza. da.11'.orificio anale. In questi casi si pr.odt1rranno le fistole interne. Le ·fistole esterne d-0ivranno invece riten ersi come irregolarità deLla formazione del peri- • neo. Esso si forma. da due pretuberanze ai lati della cloa.ca, fondendosi sulla lineai mediana. Posteriormente· a tale ft1sione a.bibiamo il seno ano-rettale; anteriormente il seno uro-genitale. Per le pret11beranze anali è posta una doccia superficiale che si chiud.e normalmente s11l rafe del perineo, m·a che può in .casi di a tre sia an•ale rimaner€ aperta c'o1stit11end'o' un canale comunica.n te posterioTITiente col retto e t.erminante anteriormente o allo scroto ed al pene nell'11omo o aJla vulva nelJa donna. Dai dati st1ccintam·ente espo·sti risl1lta eh-e le fistole interne sono in relazi·one con la persistenza dei vari residui dellà cloaca interna, mentre J.e fistole esterne non hanno u·n a relazione con llna ·s piegazione embriogenetica, ma sibbe ne patologica. ·La differenziazione quind i •

I

1


1266

(ANNO XXXI, FASC. 39~

IL POLICLINICO

fra le fistole estern e ed inte1·ne, mi sembra netta ed evidente: l 'in1ene segna il limite tra i tess11ti di origine .eir1tod.ermica e!d •ectodermica e di .essai irufatti la lam el1a superiore è cli ooigine entoid ermica e l 'inferiore d' origiilla ectodermica.

di qualsiaisi disturbo fa c hi aramente comprer1·d ere come non vi .sia. mai stato il più piccolo ristagno fecale e .ciò p11"'ova che il co·n dotto tra L'ampolla rettale e lo sbocco nella vagi11a debba essere stato ampio. Ora> è ooto che le fistolt: vestibolari si caratterizzano per la maggio re ampiezza., mentre il p iù delle volte le ·fistole 1\11. C., a. 26, S. i\'la1·i110. I1"'11 ricoverata in vaginali presentano notevole riistrettezza del questo Os p.ed,ale pe·r màs1.oidite aicuta stniistra loro condotto determina.n.d.o complicazio·n i ta•JJdi cui fu operata. Ur1 'infel'miera dovendo })fato g ravi da r·ende1·e necessario un interve11to ticare un clistere evacuativo si trovò innanzi chi rurgico per il con.servamento della vita. nd ur1 a se ria difficoltà .: a Jl'assenza d·ello s fintere anale. Tale clifficoltà fu prontamente suSi potrebbe obbiettare con1e s i s ia potuta 1>erata dalraru1nalata st essa introdl1cendo la compier e la defaca zione norma le fin dai prjmi canula nel retto. g iorni di vita sup~ra1nd.o 1'o ~ ta co lo de]J 'imene. J11terrogata conve11ienteme11te la paziente, dopo essere stato m esso a !)arte dell'incidente Nor1 ritc11go n eppure necessa rio in\'oca1·e la dall'infermiera, seppi che l' amn1alata fin da r>ossibilità di alt1·e !u1pe rfezioni dell'a lll>él ru to })ambi11a aveva a1:>preso da lla mamma di esgenitale che spesse vo lte . i accom])Hg'na110 alsere nata con 1111a imperfezione del retto. l "atresja a nale, riten endo s uffici ente nl libero L'inferma non ha .avuto i1essuna malattia precede11te degna di nota e non ha mai ripassaggi,) delle feci la p e1·forazion e cl ell'im e~ sentito il 111inimo disturbo dall'imperfezione di n e, poichè ancl1e indi vidui con st ringirn e11t.i cui è affetta. La d efecazione si è sempre comco11geniti tubol a ri p iuttosto s tretti hnn11 0 popiuta normalissin1a . enza la più piccola d1ffit11to ragg i1111ge r e un 'età n.vanzata per (111anto coltà. Esame o b bi ett,ii 0 . Costi t11zione sch eJetrisoffrissero molto durant e la ctefecnzio11e ed ca 11orma le. Nu lla di i10tevole c.1 C[t rico d ei avessero nccumulate n el crasso 1111a g1·a11de principali organi. All'esa111e esterno rettale si quantità di feci. E cl1 e ciò s ia possibi le è diriscontra: asse11za d ell' a no ed in s11u. ' 'ece s i n1ostrato dal fatto cl1e le fistole vescicali ed nota una lieve info sat11ra, attol'no alla q11ale si rilevano evidenti co,n trazioni muscolari vo- uretrali, pur l'appresentando co11dizioni sfal ontarie, dipend·enti dalla completa funzione vorevoli e det e l'minan cl o il più delle volte }Jrodell'elevatore del l'a r1 o. All'esam e dei genita li esterni appare evid en- gnosi infa·usta per J'occl usi on r f otal e del rette la n1a.ncanza del1 ')m ene. to , hanno permesso talvolta il 111a11tenirnento Coll'esp lorazione vaginale si nota stilla porin vita per lungo tempo. zione inferi or e d ella parete posteriore della vaCosi Pag·e riferì di l111 caso i1e l q11~1l e il gina un'ai:>ertl1ra attl'averso la quale pen·etra paziente vuotava la totalità delle feci pe1· la con tutta facilità 11n d ito. Detta apertura coml1nica con un canale piutto·sto ampio della uretra ed a ve va 54 anni. E se fisto 1 e vescicali 111ngl1ezza di circa cinque centimetri ave11te per la mescolanza dell e feci coll't1rina condusuna direzione lievemente dal basso in alto, dalsero rapidamente alla p11trefazione di questa, l'avanti all'indietro, i·aggiung·endo l'ampolla a cistiti gravi, alla formazione di concremenrettale. Invi tando la pazi ente, mentre si compie la ti e alla pielonefrit e, com1) licazi oni cl1e presto esplorazion e vagin.a l e, a contrarre lo sfintere conducono a morte, può darsi cJ1e iJ rnecomio ris11ltano nette le contrazioni all'intorno dell'infof'sat11ra corr ispondente allo sfintere ester- sciolto nell'urina raccolta in vescica abbia p-0tuto giungere in modo ancora relFltivam ente no, mentre il tragitto dall'aro.p olla allo sbocco vaginale 11on· fa rilevare la più piccola cor1tra- facile all' esterno mentre il contenuto irite tinazione. Non si nota in m-odo assoluto la perdita le attr.a versando' la fistola l1retrale siccom e è dj feci n è l'en1is .. ion e involontaria di gas. a grumi , abbia trovato nna grande difficoltà Non vi è a lcun d1tbbio sulla varietà dell'a- ad attraversare I 'uretra stessa. nomalia. L'atresia anale r1el caiso esposto si E se pt1re con talj difficoltà abbiamo esempi accompagna ad una fistol a vaginaJ.e vera e di fistole uretrali che han permesso iJ mantepropria; da n.on confondersi con le più comuni nim.ento in vita, a maggior ragione possiamo fistole vestib-0lairi. Qui infatti non abbia.m o al . ritenerlo possibile nelle fistole vaginali in c11i c nn condotto .fistoloso decorrente lungo il pe- di fronte alle prime sono sen1pre più ampie rineo e che sbocchi, con1e avvien:ei il p iù dell e e<.l in cui l'assenza dei disturbi dipende prinvolte, nella. fossetta n avicolare; qui non abbia- cipalmente dalla brevità della fistola € rl RIJa ampiezza e dalla facilità di dilatazione. mo 11n ori'fìzio visibile ad occhio nudo, poichè Sarebbe di certo stato interessante l'inte rvennon s ituato nei genitali esterni , mentre invece to chirurgico per sopprime·r e l'anomalia e ri. il seno fisto 1l-0so si apre sn lla parete· po·s teriore costruir·e le parti nella loro integrità. Ed a della vagina al di sopra, dell'imene. mio parere ciò non avrebbe presentato eccesEd un' altra pa.r1icola.rità, pre6.enta il caso; l'ampiezza d el cond-0tto fistoloso; la mancanza sive difficoltà, p oichè il retto situato poco pro1

1

1

I

1


(ANNO XXXI, FASC. 39j

SEZIONE PRATICA

:fondamente dal piano perineale avrebbe potuto .essere fissato alla cute nel punto della lieve infossatura, mentre il funzionamento dell'elevatore dell'ano avrebbe determinata la com:pleta continenza di feci. E nello stesso tempo .raggi11nto il punto di partenza del seno fistoloso sarebbe stato facile obliterarlo. La mancanza peraltro di · qualsiasi disturbo non ha mai fatto risentire la necessità di un tale intervento ·e credo che neanche col passar del tempo potrà essere richiesto, poichè certamente · continueranno a mantenersi ottime le condizioni di funzionalità del seno fistoloso. OSPEDALE

CIVILE DI

CESENA

SEZIONE MEDICA DIRETTA DAL PROF.

E.

MONDOLFO.

La polidattilia peduncolata dei bambini. Dott. GIUSEPPE ARTUSI, aiuto.

1267

in cui la falange è molto rl1di.mentale, essa assume l 'aspetto di una pallottolina, di un cooe, di un fagi olo. Sezionand-0 il dito soprannumerario si vede che il peduncolo contiene generalmente un'arteria e una vena, mentre il dito vero e pr.oiprio è formato in prevalenza di tessuto adiposo con una piccola cartilagine ·centrale (Goirand). Nella pluralità dei .ca.si le arterie e le vene1 del peduncolo non permettono che una circolazione molto difettosa, .che po.rta, per naturale conseguenza la perdita del ·s esto dito. · Quando, inve~e, sono possibili scaimh1 nutritizii sufficienti, il dito soprannum·erario non ha tendenza a cadere: così M. Sam,s on desc·rive un caso, di un bambin.o di ·duie mesi . e mezzo, dove le dita p.eduneolate non erano cadute, e Desage un caso dov·e le dita non so.Io persistevano ancora all'età di sette mes.i, ma la famiglia non era rit1scita a farle cade re nemmeno con la legatura del peduncol 0. Degno di ricordo I.a persistenza di un dito ·SO·p rannumerario· peduncoJato a11a man 0 s.inistra in un ragazzo di qu~ttordici anni, nonostante 1a finezza del peduncolo, in tlilJ altl'lo cas.o illustrato1'd al D1esage. Per que ste ragioni è stato d·a qualche Autore ritenuto inesatto il termin.e di «polidattilia transitoria»; ma io credo che la transitorietà della p,o lidattilia a peduncolo., non debba es• sere m.essa in dubbio, per poch,e eccezioni alla regola. Certo bisogn.a mette.r si d'accordo sul 6ignifìcato del « tr1ansd.toria » : se alcuni noduli digitali .s op.r annumerarii cadono in gangrena e si staccano in p·ochi giorni, in altri .c asi la transitorietà è di qualche mese .o. di qualche anno. N.on è .a llora la circolazione difettosa causa della perdita del dito, ma la ca,d uta è deterÌninata da altri fattori, che, in un cas.o recentemente occorsomi di polidattilia a peduncolo e che. qui accenno brevemente, ho potuto mettere in evi d etnZ a. 1

1

Tra le varietà di polidattilia, una delle meno frequ·enti è la « polidattilia. transitoria » di Pire·s ·de Lima (1916). Desage, veramente pensa che questa anomalia non sii.a più rara delle altre specie di polidattilia, ma che capiti non frequentemente al1'o.sservazione del medico, p.e rchè i genitori, senza bisogno di ricorrere al chirurgo, fanno cadere essi stessi il dito soprannt1merario, legandone il peduncolo con un filo, o tagliandolo con un colpo di forbici. Certo. che la stessa naturale tran·s itorietà della malfo,r mazione, mentre fa di questa una p oli.dattilia propria della primissima infanzia, C·ontribuis.ce a far passare q11alche cas·o ino sservato. Nei giornali italiani di quest'ultimo ventennio, non rio trovato descritto· alcun caso del1la sudd.etta anomalia. Nei giornali francesi e porto.ghesi ne sono registrati, invece, vari casi, e una vera raccolta del genere ne ha fatto lo stesso Pires de I ..ima. Questa polidattilia transitoria è, per lo più, un'esadattilia in cui il dito .soprannumerario è costituito da un caratteristico sottile peduncolo che si continua com una falang.e uDJguieale di aspetto eomune. Il sesto. dito è ora alla mano ·destra, ora alla sinistra, ora ad entrambi le mani: il pedunco101, di varia ll1nghezza e di vario spes sore, filiforme, talvolta, come nel caso di Go·i rand, ma comunemie nte imbutiforme o a clessidra, ha jJ suo punto d'attacco a bitua le all'ultima o allai penultima falange del primo o quinto dito, (le dita esterne sono preferite alle- centrali), quasi sempre un po' distante dall'articolaziione. La falange llngueale può es6er.e, talvolta, non perfettamente formata: cosi spesso manca l'unghia o v'è solo un accenno d'unghia. Nei casi 1

1

1

1

1

Si tratta di Vilma C., neonata, che presenta un sesto dito peduncolato. alla mano destra, a lla mano sinistra e al piede sinistro: attacco d·el pedunco1o sempre al la to esterno della pri-

1

ma falange del quinto dito, in un punto equidistante tra le articolazioni della falange stessa; dimensioni del peduncolo di ci·r ca mm. 12 x 3 alle mani, 3 x 2 al piede; falang·e ungueale del


1268

IL POLICLINICO

tutto rudim·entaria; assenza d'unghia formata; preis en.z.a del vaJlo u.n.gu,e alie. Pe1so1 d1ella bambina: 3.914·. N ormali la placenta, le membrane ovulari, il cord·one ombelli.c.ale. Normale il liquido ammiotico per quantità e qùaJità. ·Obbiettivamente la bambina non presenta null'altro di patologico; assenti le solite stigmat.e eredolu.etiche, particolarmente rice.r cate. Quanto ai · genito.r i: madre primipar.a, ·S anissima; padre giovane e sano.. L 'anamnesi più accurata €1s clude casi pregressi di p19lidattilia sia in via as.cen·dente che collaterale.

[ANNO XXXI, FASC. 39}

ove esista sola, non autorizza la diagnosi di eredolue.

1

Non è quindi in qu esto caso dimostrabile un'inftu.enza ereditaria d1ella ·p olidattilia : questa trasmjssione e·reditaria, però, è 1S1tata ancb,e recentemente · afferm,a ta. A pairte l e note. ricerche di Braus e Barfl1rth cl11e dimostrarono 1sperimentalmiente nei 'POlli ]'ereditarietà di qUieste an.o·m alie, è .suggestivo il ie,aso di una faIIlfiglia ·di polidattili ricordato da Pires de Lima, dove la p-o1idattilia si trasrn·etteva in lin.ea maschile, e dove su 19 persone, 13 ne fu rono colpite. Ma il cas.o, di Vilma C. intere ssa in modo particolare perchè, anche ad un' ois servazione macro scopica grossolana, risaltava in eisso una particolare delicatezza e friabilità d egli elementi del peduncolo, che si ulc·eravano anche p.er lievi ins·ulti meccanici. E-eco dun que un i1uovo elemento p er la transitorietà d ella polidattilia peduncolata, sul qua' le, ch'io sappia, n·essun.o aveva mai .p osto 1suffici ente attenzione. Bisogna pensare che le dita sono, tra le parti del corp.o, qu·elle pii1 esp·oste a trauma.tismi di ogni gener e e che il peduncolo è la parte più malformata, più ·sottile ,e di maggior debolezza vitale: i traumi determjna.no quindi, prima o poi, quel •s opravvento dei tessuti .cicatrizialinecro.tici che porta alla caduta del dito. Così avvenne nel caso nostro; oon questo meccanismo credo si po,s sano spiegare altre cadute tardive ·del sesto dito peduncolato. La delicatezza e la scarsa resi.stenza d·egli elemer1ti d·el peduncolo, in contrasto con l a no rmalità. ·die·g li elementi della falange ungueal e, fu facilmente co,nstatata anche alla ·ooduta scientifica del 4 maggio 1924 della Società. me·d ico-chirurgica della Romag11a, in Lugo,1 ove io presenta.i fotografie e pezzi anatomici del caso surriferito, caso· -c he ho 'POt11to o,s servare ·e stu.diar.e p er la co·r tesia del dott. Aldo Wallu1sching, che qui . pubblicamente ringrazio.. N e1lla sud1d·et.ta. seduta sci·entifica. i•llu:strati p1u~e ql1ali rap·p orti intercedano tra polidattilia peduncolata e l11e: la presenza di un sesto, dito peduncolato non è un'anomalia <.< specifica»; essa nulla h a ·di comune con lie altre malformazioni c.o·sì fr:equ1enti n eilla sillltde ·e:re·dita.ria. ed 1

1

1

1

1

I

1

BIBLIOGRAFIA.

J. A. PIRES DE LIMA. Sobre anomalias dos membros. Anais. da Fac. M·ed. do Porto t. III,. p. 1 (1916). • In. Polydactylie transitoi1·e C. R . Soc. Biol.,. t. 83. In. La Presse l\1éd., 8 sett. 1923. ID. c.ongrès de la Soc. eS!{)agnole pour l'avancement des. Sciences, S'a 1amanqu·e, 1923. lVI. SAMSON. La Presse ìVIéd., 7 nov. 1923. DESAGE. La Presse Méd., 13 febbr. 1924. R . GoIRAND. La Presse Méd., 9 febbr. 1924. J. A. PIRES DE LIMA. Sur la polydactylie transitoire. · La Presise Méd., 2 ap.ril1e 1924. G. ARTLTSI. Una variet1à non comune di polidattilia. Soc. l\1ed. Chi1r . Romagnai, 4 mag. 1924.

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA.

La vertigine. FISHER. Proce ed. Royal Society of lll edicirie, giugno 1924). Alla Ro.yal Society of "1\1 edicin.e di Londra si è tenuta un'ampia di:scUJssione sulla verti.g'ine ; vi ha.nno,, tra gli a.ltri, p·reiS0 ·parte Rolles ton, H olrr11eis, .S cott, Fiscl11er, trattando l'argomento risipettiva.moote' d.ai 'Punti di vistai ge11eral1e, nieurologic10, otolo gico 'eid ·OrftaJ.m.ol·oigioo. R·olleston i--ic,or da la d·efinizione della vertiginie di Jornes: « UJna sen.sazione subiJettiva di disturbata; reilazione f.ra il co•rpo .e gli o·g getti che ne .circondano »; ,e ·q1J.e1Ja di Scott : « uno stato di coscienz a .con .effetto1 su i centri mo... tori de:riv.ante ·da una man·canz.a di a1 monia tra 1e im'Pir€.ssioni afferenti». Per ta.l e de.finizion.e il disturJ)io p·u ò dip.endere da alterazi,oni del ·siste.m a vestibolar·e, daJ suo organo1 termina1e aJ nucleo di Deiters fiino1 al cervelletto ed al cervello1, aJterazioni ·CO·Il1S isten,t i in lesioni organiche ·O in intoss'iie!azio[li agenti 1Sul tes1suto n•ervo1so 'di~ettam.ente o attraverso disturbi vas.amotori. Le impressioni affe1r1enti la oui disarmonia p ro1durT1ebbe l1a v,e.rtiginei :SO·n o p.e r 0 rdine1 di importanza:: v·estiboJari, O·culari, ceneste·tich.e (muscola.11, artic-0.laTi, vis.cerali). La pr:esenza di un' a:ffez.ione auric,oJa;r:e non prova che la vertigtne s ia esclusivamente dovuta all' affezionie stessa. E ·osis erv.azione comun1e che esisto•no 10.topati e seru:a vertigini, oome vi so·n o v·eirtrigini a ciaratter.e •s tchiettamente anaJ.ogo1.a quel1e ·deterrminiate da l.esioni d.el sistema vestib olar1e senza ·ch·e si riersca a mettere in evdide.n za alcuna lesione di quest'ul(ROLLESTON '

HOLMES,

SCOTT,

1

1

1

0

1

1

0

1

1

0

1

timo.

I


(ANNO XXXI, FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

Si deve amm1eitere che la vertigine può ,essere provccata da un'alterazione transitoria, tos.sica, rvaiscolare ,o, come generalmente si dic1e, funzionale, tMllto della. 1pairte p erif erica come del1ei terminazioni corticali ·del &i•stemOJ v.ootibolare. Al I1gu.ardo sonio· molto signifi·cative le 10•s servaziorni .n ei so,I"d·o'""muti 1c on comple~a àistl'uzione di ·ambo i laibirinti, nei ·q u1 ali si p1os.sonio verificare sensa'.zioni v1e rtiginos.e .s otto la· infiu.enza di certe sorstanze oom,e la chintna, i salicila1ti, l'alcool, il téi:ba.cco, il piombo, l)indolo1. Un gran numero di, velieni 1d•e rivanti da alteirazioni del ricambio, come nella gotta, nella J1efrite, nell' a1 terio sclerosi, ne Ila stasi intestina1e, .n elle iniezioni, sono considerafj provocatori di vertigi!lli; ma allo stU;to' dei fatti non è po1ssibi1e dir-e1 con1.e ei do·ve essi. agiscono n•el provo.care il ·disturbo stesso . .Si è affermato. che gli stati anafilattici provocan·o vertigini 1p e·r alterazio n·ei tr'a.n.sito·r ·i a , dei c·anali s1ernicirco1lari. .s:ergent ha riecentemeinte a.ssimilato 1la vert:iig·ine all'asma, all 'epi1essia ed alla tadhicardia parossistica consiàeran1dol.e tutte manifestazio1n i 1di discrasia umorale. D.u ke riferisce oasi di ipersensibilità, tali come l.'asma .e l '·orticairia, nei .quali gli accessi vertiginosi 1si potevano provoca.re o far scomparire a volontà coin l'uso o la sospoosione di ceTti alimerriti, 10 che1 scom1p arivnno anche con la somministrazione di adrenalina. J on es ha mferito ca,s i dovuti alla ingestione di pesce o di uova. vVeber axnm·ette che disturbi angioneurotici nel labirinto, ' aumentando la pressionre· ne.i can.a li semicir··Colart, p1os1so·n o pr.o•v oiearie v.ertigine. Vernet ha avan.z.ato la ip1ot1esi cl1e i ·dis·o·1"dini endo1cr1ni posson.o .causaire vertigini m.01difican·do le ·Oondizioni v.asiomotorie del. labirinto vestibio lare e suggenisc.ono l'adrena1lina oo.m e medicamento. Dalché e La.b ernadie ritengoDJo che i disturbi ovarici provocano o,t ospongiosi oon le conseguenti alteirazioni dei canali siemi·circolari e le vertigini. L'origine gastro-intestinale della veir tigi.ne ' è stata molto di·s.cu,s sa. Trous·s eau distinse la << ve1·tigo a stomaco Laeso » dalla cc vertigo ab aura Laesa » ·e questa dtstinzione, ha avuta a torto m ,o lta voga. B.onnier c·o·n sjder1a i c,asi attrib·u iti 1ad origin·e1 :iJ.nte:stina1e ·do1v uti a.d un abbassamento della ,..n·rteS1sto1n1e die[l'end,oililnfa nel labirinto vestiboilare e a disturbi vasomotori determinati da un riflesso p·a rtente dalla cavità add,o minale. Attualm.ente l e manife,s.t azioni gastrche ie 1ei v,eirtigin•i 1son.o c0J1sideratc come fatti puramITTte -001n comitanti senza a lcuna :relazio1n.e di causa ed effetto. Tuttavia non si può Gcl1Jdere chb vi siano casi nei quali la vertigine [tbbia un'origine gastro-intest ina1

1

1269

le sia. i·ifiessai per la via .cerebrale, sia per intorssi cazione diretta del sistema vestibolare. Analogame·n te n·o•n si ·p uò ·escludre eh.e la inS·uificie.nza epatica possa prov,o care vertigini per azione d.ei v.elen:i, l'iri.dol·o, ad es., no1n trattenuti o neutralizza.t i n1el fegato'. In due ca,si di cefaJ1e a . e v.eriigini H·o1m·es trovò che questi du·e sintomi ,erano pro vo·cati d a eccesso ·di aci1d·o1 UJrico, ne1 .srungue1. L.erm.o,y er a.ttribuì 1a v·ertigine ad uno, 1s1pasmo dell'arteria ves.tib,o lare iilJ so ggertti giottosi .e reuma-artritici, i cui laJli'rinti veis tiibolari eir:a.no· sem.sibilissimi aJl'az.iooe ·dei v1eJ.eini alimen.tp..ri, e so·s tiene che il ca.r attere intermittente de.l disturbo è di origine vasomatoria. Lo stesso autore ricorda un caso di morbo· di Reynancl n.el quale la so1rdità era 1dovuta allo spasm,o· del raimo ·coclea.ne 1e la vertigine al1o, spasm.o· 'd el ram.o vestibo1are1 dell'airteria dell'o1r 1ecchio interno. tL'assoiciaz.ione ·delle malatti.e diell·e arteirie C01 ! ll ·1a vertigine può esserei rspiegata, i.n vari modi. O·cco1r.rt~ innanzi tutto, rneitteir fuori ci:t11sa la sifilide che può p1rocu·r are arterite oblitenante e lesioni <led. ca.n,ali semiciI'lcol.ruri. L'jp.ertensione aumenta Ja pressione del li·quido cefalo-rachidiano e dell'endolinfa, 1a cui teooione per alt1101·p uò 1subire modificazioni in •r apporto alla forza della sistoJ,e. I vaisi arteriosc1e.rotiici tendoiriio aillo 6tpasmo e la vertigine può esser.e spiegaita come effetto dieillo spasmo dell'arteria uditiva interna •O delle arterie cerebe1llari, p·o ntine 0 ·Cereb:rali. N1ella .arterioscler·o1s i ·Cle·r e1b1ra.1e avaruata si veri·ficano1 atta,c chi tran1sitori ·di paralisi o di afasia ed analogamente si può p1res11m,eir e che le vertigini in tali ,c asi siano in rapporto' ad un'ane mia cortica1e, transd.to.r ia da sp,a smi vasaili. Una particoila:ne1 001nsidecr:a.ZJi!o!Ille m1ell'ita la.sindrom1e del nucleo ·di Deite.r'.s -0J malattia di BoDJ'nier consistente in vertti,g ini, d:iisturbi ocu10...moto11ii, nevralgia del trtgemino, e sintomi do·vulti ai lesioni idei nuclei adiaiCle!Ilti (sete, poliUJria, ·d1.stUJ'lbi va1somotori). Al riguardo è interessante la presEmZa di vertigini nella rsindrome di Stokes-Adarns 1e1 la loro aSGenza DJel semplice blo·oco cardiaco. I-Iu.chard, prima ch·e si ric101n o.sces1se iJ fatto.rie ca:usa1e ,d ella malat.· tJia nel fas·cio Kent-Hi s, oon.sid,e·r ò la sindDo·m e di ,Slto1k es-A·d ams 1dloiVUta ad al11e1razi·oni de1l n.uc1eo va.gale; . b oochè egli ,av.esse to.r to circa la causa della bradica.rdia, 1p er la vertigine si deve ancora ritene:rie 1c he essa è 'd ovuta all' arterio·s rlerosi dei va.s i deJ nu1cleo di Deite.rs. Quando l' a.rteriosclerosi · si combinai a malattie ·renali la vertigine può ·essere attribuita all'aum1ento dlli tensi1o!Ile dell'andolinfa p1er essuda zione corri~pondent e all'edema di a lt::e 1

1

1

1

1

1

1

1


-

1270

IL POLICLINICO

parti, ad a1terazi001i. del nervo v estibolaJre anaJ.oghe .a qu.e11e ·del nervo ottioo, ali' aziOIIle dei veleni ur.emici. L'embolia dei vasi del labirinto, che può verificarsi nell' andoca11d'ite m.a:ligna, può m0rdifi.care le oood.Jizioni dei canali semi.circolari, donde v·ertigini. E ·p robabile · che lai vert,i:gine della malattia cLei orussond. sia dovuta ad €mbo1Ìa gas:sosa dei vasi .dJeI laibirinto. La vertigine larin.giea è stata considerata com·e una fioir tna di epilessia, come la oonseguenza dii un impulso diffondentesi dal n11cle·o d·el vago a quello 'd1el ;n ervo v€stiibolare, o ·oome l' effietto di un im.p rovviso aumento doella pl'le8si00ie o anche di piccoli stravasi nei canali semicir'colruri conseguenti agli sfor.zti 1e:spira.t orii. Bolilliliier· :aJ. rigu.ard.o ricorda per analogia le emorragie sottocongim1tivali della pertosse. La vertigine de1l'anem.ia può essere 1~piega.­ ta con ailterazi.oni ·d·e i oentri bulbari e C0•r tica.1Ji; m.a .devesi ricordare che nell's.n emia poisteml()irragi.ca si ip:o,s soo.o a:vere alterazioni deg.eneirativie nella retina, IllOn è 1quindi dai 1es•c ludersi che alcun eh.e di simil€ ·poGsa v€rificarsi nelle terminazioni del n1ervo vestibolaffe. Anche la vie1rtigine della leucemia è dovuta a stravaisi nel labirinto, come è stato dimostrato da alcune necr-0scopi1e•. Gerlier studiò una sindrome vertiginosa ·Che si v eriftcò nel secolo scorso nei dintorni di Ginev.ra, .detta vertigine paralizzante, .che colpì eip idemicamente .o ootadini e pastori. EiSsa si diffion.dev.a in esta;te ·e sdompariva con· i primi freddi. Fu attribuita 'd al pop·o lo a stregoneria 1e ·chiamata le tourni.quet. Fu c01I1Jsi:deratai co me una m anifeis tazto,n e isterica ed attribuita anche ad infezione. Miura descrisse una. Gindroon1e vertiiginosa, il oosì detto Kubisogari, che si manifesta in forma epid1emica durante le estate nelle regioni settentrionali d·el Giruppone. Egli la icLentificò con la mal.attiai di Gerlier, di cui sopra, oon la qua;le ha comun1e anche la circostanza che 1si manti.festa in indivi'dui frequentatori di <Stalle. Oltre 1a .v·ertigine son 0 presenti ·a ltri sintomi, .coim e gr.avie dolQQ'.e ·alla nuca, miastenia transitoria, d·i sturbi oculari (pto,si, ridu.zi,onie della vrusta,, dilploipia). Nè in SiVizzie·r.a, nè in Gia:p·porne la m,a lattia .ebb·e mai esfto letale. 1

1

1

1

1

1

* ** Holmes rif,erisce 1sulle vertig·ini di origin.e schietta.mente nervosa. La vert igine, egli osserva, è un sintoma comun1e d-0lle lesioni sia del tronco cerebrale dhe ~ella corteccia. Consid1e randa le m ala ttie d ella fossa poste1

[ANNO

XXXI, FASC. 39]

rior.e del .craruo devon si innanzi tutto ricordare le Lesioni dJe1lla porzione illlt.racra.n.ic.a del nervo vooti bolane nel suo, tratto pontin·o, bulbare o ne~ su·o nu1cleo termtnale, e poi le lesioni di quella parte ·d·el sistema n.ervoso oeID.tl'aJe e~ soI10 intimamente, 1 b enchè indirettamente connesse con il labirinto, ossia il bulho, il cery.eJ.letto ed il ceirvel1oi medioi. S.o no b1ein noti gli accessi vert1ginoGi che co.stituiBoono il sintomo prominente d€lle aff.ez i·oo.i del ne~o vestib-01a.r e nel suo deoorso intracranico, quando il neirvo •s tesso è oompresso da un tumove, da una m,e ningite, da UilJai gomma, o, come avvie n e più frequ·e.ntemente, d~a Ulll vaso airteiriosclerotioo. ·C'è una sensazione di rotazione dal lato malato verso il ·.sano, ed una rotaz.io:n,e. degli oggetti esterni in senso inverso. Si ha an·che un.a perdita compl eta. dell'udito, ma p,eT lo più la v.ertigine persiste anche ·quando l'u·dito è ritornato, il ·Che non suol.e aivvenire niel1e v€rtigini di ,o,rigine auricolarie. Le .affez1ollli intra.bulbairi intereis sa.n ti i.e termina.zioni ·O i nuclei ceintrali dell.e fibre v.estibola.ri son 0 · un.a causa meno, comune ·di vertigini, ma. le lesioni vascolari acute d.el ponte e del 1b ul1bo :sono ani111Unziate da intensi accessi v.ertiginosi. Le lesioni di qt1el1e porzioni del ponte, deì cervello, medio e del cervelletto intimamente oonneisse con i1 nucleo y,esttbolare danno vertigirui dello st.esso tipo. l\1a 1a fre•q uenza della vertigine ·dielle affeziOIIli cerebellari è stata .fir1oraJ 1sup•e!I"Valutata. L'autore ~o,n crede che. i P·i ccoli fo·coJai di rammo1llimento 'de1lla cortec eia. del qervelùetto che si constatano ·occasionalme.nte al tavo·lo ,a natomtco· 1siano causa frequ1e.nte di V'.eirtigi.Jl,e; que·s ta. è m olto comune quando il rammollirnento si a.p profoillld.isce nella sostanza bianca o fino ai nucloei centrali e particolarmente quando sono comp rom essi i peduncoil i c€rebellari. Anche i tumori di que1ste reig ioni p1rodu0ono vertigine, ma di soJ ito men10 violente. Non è m.olit o .r;ruro per altro 'osservare orusi non dUJbbi di tumo:rie cereb€lla~e, nei quali il ·p aziente ha sca.:r's·e sensazioni vertigin 0 S1e o no•n ne ha affatto . .Sembra che in .qu.e,sti .c asi la Vierttgine, quamid'o .e,si.s te, debba mietter!Si in .conto, pri.ù eh.e adl un fatto irritativo' alJ'aumetnto .d1ella pressi.one endo. ·cr.am.icr.a. AiJJJChe nelle aiffeziorn.i '<:ùeigenerative d,eJ oerVaelletto isi hanno vertigini: ma probaùJilmente si tratta di un disturbo secondario diell' eq·uilibri0, più che 'd i un fatto irntativo o di difetto ·di ft1nzione. Nelle affezioni d.el o81I'Vello am.teir iore si ha vertigi·n ·e solo quan.do• è lei.sa La oo:rteccia o la sostanza bianca .suibcorticaLe. Le lesia.ni dei 1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

,

1

1


[.t\NNO XXXI, FASC. 39)

gangli della base o della. sostallJZa bi.a.nca centraù1e non danno mai vertigilili a meno che non p.r o.vo.chino aumento della pr.r e.ssione. emdoc'ranica ,o d'istu.r bino la circo 1la~i.one c•or. tii-caJ,e. Non è pr<)vato che nella corteccia esiste un centro dcll'equrhlibrio. Nei lobi frontali vi sono· e•entrt p·er i mo1Vim1enti 1del 1c:apo e ·degli occhj d·ell'op·p osto lato, la ·Cui eccitazione p1rovoca ~o·vimenti clo•n ici deIJie1 dett.e ·p 1 arti a.coornpa.gnati. d.a sen.saz.i oni di vo.taziollle del oo.r po e de.gli oggetti esterni, 'il che conduoe ad un disturb·o d1ell'equ.ilibrio·. Ma gli stessi m·o vimenti ispasmodici del capo e degli occhi accompagn:ati pu·rie da verrtigin,e so!Ilo dieterminati dalla. ecc.i tazione o da lesioni irritativ.e dei lobi occipitali, tempo rali .e parietali. Ta1volta, -come si è largamente constatato dwrante la guerrra, le lesioni stesse danno vertigine sen.za movimenti c1o·n ici. Ciò p1u ò sp·i egarsi ammettendo che la }e1sione 'd isorganizzi le funzjo1I1ìi. di quelle parti· del ce;rvello solo fi.n ,o aJ p1uinto da p1rodurre la sensazion1e subiettiva id i vertjgine, senza provocare fenomeni co·nvul.si vi. Tutte le lesio.nd. cer.e.brrali, 1&i.ano esse coir ticali o delle regioni più intimamente conne-sse • con i nervi vestibolari, danno, una ver.tigine ben definita, una sOOJsazion.e di rotazion1e o di spostam•etnto, o di movim1enti degli oggetti esterni, con un senso di malessere ·Che p1u ò condurr'e fino alla. confusione m·e ntale e.d al1' ob.n·u bilamento de1la ·ooscienza1; sp1esso si hanno anch1e disturbi visceraJi e vasoim otori (vo. mito, palpitazione, pallore, sudore). Talvolta si verificano anche .segn.i obbiettivi come perdita ·a,zll" equilibrio; nistagn10 ·e movimenti reattivi. C0mun que si . l).Ossono, avere tipi di vertigine meno comipl eti e ne.tti, un semplice e fugace giramento, cli te.st a , Dilla mo·m ientainea incertezza dell' 2(111ilibrio, un. sen so di spostan 1ento o altro i11deifi11ito movin1e11to degli Dgg·etti eBte.rnd.. Oltre .che delle lesioni a focoJ1aio la vertigin.e può essere· un sintoma di affezio·nd. ·cereib ra lj diffuse, quali l'arterios clerosi, l 'anemia. ed al. tre malattie .ael sistemai cardiovascolare. La vertigin·e pu.ò c.01stituire· un sinton10 di altre malatti e nervose, in i:specie dell'epi1!essia e c1ell'emicrania. Nell'epj.Jest:Jia può rapp~e1senta.re l' avviso o l'a11ra di un attacco o cootituirne un equi valent.z. C'o,n.sti.ste in una. rapi1dai rotazioin.e del coJrrpo d1e1gli og.g e,t t.i esteirni o di ti1tte e due, o ancl1e in un g·iramento di t esta di fo1rma particolar1~ c.h·e i pazie.n ti non rise on o ad analizzare e a deiscrivere. T8 l volta sono violentissi1ne ed a.cccm pagnate ancl1e da perdita i11101m,e ntanea. della éoscienza. Gli accessi di emicrania sonio talvolta ac1

1

0

1

1

1

1

1271

SEZIONE PRATICA

'

·Cio mpagnati o sostituiti da sensazioni desc·r itte dai pazienti C·ome giramento di testa; talV·ol ta ci è UJna vera crisi vertigino·s a, talvolta u na sen.s a.z ione di instabilità e di ap1p arente movime11to diegli ,0 g.getti oon ,o s,enza oefalea ·e nausea. La vieirtigi.n,e n·on co·s tituisce un sintoma dell 1i1steria; quando la si riec·o·n tri ·si 1p•u ò peinsare a.d altre cau'Se o alla p1ersisten.za. di una forma a.nteriol'!e di ·O·r i,g ine d:ivers1a. 1

1

* **

·S1y·dney Scott s'intrattiene su le vertigini che hanno il l10·ro1 punto di p·aTt·enz.a. Il!eJ l1abirinto . . Lei la.b iriiilltiti 1son,o .d'oiridinario prro1d.otte .dJalla diffmsionie dell'inifezio1I1e all'oreechio interno: i germi disintegrano la mem·b rana •s e·condaria ·e rpenetra.n o nel labirinto. Quan1do pertanto compaio1n o· l e vertigini nel oors-0 dell'otite meidia biso1g na .pe1r1saJr1e alla. p1ro1b abilità di partecipazione del labi1into. Probablità e no·n certezza p·e.r chè il 1atbirinto p·u r riman1e n'd o norrnaJ.e può esser.e disturbato da processi , vicini : jn molti casi di ·o tite media a,cuta allo stato iniziale e p1rima della r10ttura d·ella membrana timpanica si hann10 vertigini e nistaigmo·. La di6tinzione tra ·distu1"bi labirintici da 'd i\St ens~o.n 1e 1 e •quelli dovuti a ..c;ause extr'alab.i ri.n tiche può e.s~·ere fatta a mez.zo, dell1e prove in 1

uso. L e espeirienz,e fatte su gli 1eff1ertti ,d e·ll1e va1~ia• zioni atm·o~sfe1riche hanno co1nfermato le osserv aiiioni di P'o litz,e r. L e va:riazi.01n .i di pres·s ionc si. tra.smettono a1 labiri11to. ai m ezzo dei movim enti della staffa. Nei casi quin•di di sordità unilaterale u·e.r anch.i lo:si 1di dI e1t.to 0 1ssicino, la c.al1sa clelle ever tl1ali vertigini neg·li aviatori e l'orecc:lrio n·el quale no·n c è seg·n,01 di anchilo1si. Una, caiusa mo1lto comune di veiI't.igini è ·costituita da l1111 t.rainsito·rio· disturbo d,eJle te.r mma.zion i p·e.1--~fe rich.e del nervo v1e stibola.re. Gli esami e le prove con. lo stimolo calorico, 1ed ev·entuaiJ.m,ente ·con la .sedila rotante e co11 la corrente galvam.iica, fanno ,e1scludere, in tali ca:si una l c>.Sione i·n tra•laìbirintica . E . certo di gra n de im1p ortanza accertare se Le vertigini sieno dovute a libir'intite, ma è ·p ìllll" viero. ;che lei più fr.e1qu·en.tri e.a.use di viertigine auricolare non sono dovute a.d aff ezi-on.e l a.birintica, ma alla ins·u fficienza de.Ila t ror.mb1a. di El11sta.cl1io. L'alta p ercentuale delle vertigi11i c.onsecutive ai catarTi rino-fal'i ~.gei i1.e sono tlna p rova. H erbert Fisher tratta della import anza dei disturbd. d·ell'o,r g·a.n.o della visi on e· neil la. patogene·si della vertigine. Le sensazio·n i visive, gli impul:si provenie11ti d·ai mus coli esterni ed in1

1

1

1

1

1

1

1


1272

IL POLICLIN ICO

[ANNO

,

terni dell'oicchio', ncmchè Io stat o della. loro validità, sono .t utt i fatti ch e contribùisoono gr~.n de1n1errite al maintem.imerito dell ' equiliJ:>.r io. L '1e1qu.ilitbr io1 d el .carpio ·è ina.n!tell"l'ut.o· ·dalla sensibilità sup ei:rt.ficiale e p rofo!Thda, d al senso muscolare ed air ticoJ,a1·e, dagli im1p·u isi i:>rovenien.t i ·da.i .ca.n ali semi.circolari, e dalla fl1n• • • z1one v1s1va . E i vizi di rifrazi oine n on adeguatamente corre·tti p·r o·v ocan o sie11s•a.z.iorni vie1rtig·in.o ee. Ma la parte ipiù impOtrlante è rapipr esentata dai mus coli oculari i.nterni ed ·esterni. P erchè si. aibb ia un·a se·n sazione n1ormal1e de.J l'equilibrio del coTpo è néce1s1sari o c·hei eis s.i funzion.in·o coordinia.t MileTute in m o•do che s i p o1Ssa apprezzar.e co:rretta111.ente l e varie r elazi oni degli 0 1g getti d·el rnondo1 esterno'. A m1eizz.0 d·e1l se nso museio1lare dei m iuscoli oculari si a:ppirlezza in.coscia m ent.e la posizion e degli o·ccl1i e la loro orienr · t a.zii one nei raprp orti degli ogg'ietti ·eiStern1. ·C,i ò porta ad un orientamento :su:bi•eittivo, il cui 'd iso1,dine insieme a d 11Tha fal6-a percezioDJe dà vertigini o ip1eirditai dell' equiliibrio. L lo1ftalmoiple1g ia esterna, com ·e il ndista.gmo l abirintico, o com.e lo spasmo clonico dei tipogr afi, fa v·eder e gli oggetti stabili com e se fosis ero in m·oivimento 101&cillatori o1. 1

1

0

I l, nistagmo labiri.ntico è prodotto da1gli impulsi che pro\•en ienti dai canali semi circol ari r a,ggiungono il nu.cle.o ·di Désters e di qt1i >Si rifl·etto.n o• isu i mus c,oli ocuJar1. È ra1gio•11evole quindi pensa r·e che gli impulsi aibno1~mi dei muscoli oculari in ·disordine, r aggiung·ono l o stesso centro e pr10.ducon o un irritazion·e d1ed centri ceI'lebelJari d·el · n.ervo del laibirinto, dond e l1a v ertigine. L'A. riti·enie che la vie1rtigine del m ia J di ma.r 1e1 si a di 01r igine visiva e quindi ambii.a lo stesso m1 ec:can~Sill•Ot patogen,etico. N·el·l a .sic1l eirosi a plache la v ertigin1e oltre che da. lesioni c.er·ebellruri, p'l1ò esse:rie p r ovioc.ata n ello site:sso m .odo dal niis ta.guno. e ·da1J' o1ftalrn10plegia. An a logamieinte si p11ò spiegar1e l a vertigin.e ·dei t ab etici. È molto ·dri.fficile ·d1esc1r iv eir~e' la setnJsazio ne vert igino·sa dovuta a.ll'oftalm101pl egia este1r1J1Ja; a.I diis ortentamenito ,e1d a l sen~so di d1sor·d~n e d ei globi ·OCll•l a.r i s i d eve aig·giu:ng.er·e la confu.sio·n e ind.otta. da1'la dip 1lopia 1e dall' ap·pa~ente m1ovimento, disondinato degli og·g.e tti sta.bili. 1

1

1

1

I

P er .queil ch·e riguaI'lda il !s.enso .d elJ1a vis ione l 'A. riti en e che esso· {)Qlllt r ibuisce aJ,l'ie1quilibrio solo ·quando agisce sulla co·scienza at.travelJ'•so i più alti centri p1eroettivi. L 'equilibrio' ·è ·t1n pr.o.cess.o suib·co~ci1 ente m a nt en11to· dal senso tattile e m·111scol airte, nonchè dagli imp ulsi d ei canaJ.i semici~coilari attraverso• il niervo V1estibolarei ed i centri cie:r:ebelI.ari; aìla s omm1a d·eì senso muscol ar1e i m111Scoli

XXXI, FASC. 39)

oculari dànno il loro contributo importante; i ·disordini degli .elementi muscoil ari e tattili • pro1du·c.ono· in.co1or diniaz:i.01n1e &uffi1c.ietTute a cau1sarie imba.raz,zo dei m ovimenti o pe.rdita dell'te1quhlibri.o ed anche caduta senza p1erò dare vertigini. I disordini .dei ca.n .aài siemicircolari, del nervo1 ves,t ib 0·1 a.rie e 1del ·C·eirv•eJlietto. pr.oduc.ono una vertigine co·s cientei, mai tenendo conto che movimernti v·ertig'inosi ·p ossono essere pr'ovocati att.ra1v·eirs10 d ette viie n:e1g li anima1li soe:vebralii. 1VI entr,e il se·rusio visivo agisc·e solo attrav.erso più alte percezioni : esso può comp1emsarr e l a. mruncanza di ·C01orà.inaz.iooo e coin trollrure anch e una. v ertigine•, e ·d'altra pa.rte in caso di difetto aggra.vare l1e vertigini di a ltra origine. I disturbi della cool'lili·na.z.ione dei muscoli o.culari p·o1sson101 iper via rifi eJSisa influenzare il cerv.ellett o ed anche l'leindere più intensa la vertigi.DJe visiva. Le imipr.essioni visive normali 1pas.so no agire. co·m ie ·correttive qua ndo gli 1~timoli 1Jrovenienti da alt!".e sorgienti n ie cess arie all' e,quilibrio sono dhsanmonici, ed anche an,nu·llare ogn.i sien.sa-z1·o·n ·e vertigini01s.a . 1

1

1

1

~

1

DRAGOTTI.

La base organica dei disturbi emotivi. (C•. l\1IILLER. Pro ceedings Royal Society ·Of Medicin, g i11gno 1924). L ' _'\. ritiene che la pretesa della Scuo'1.a p sicanalitica ,d i far dip e1n d1ere ogni foir ma di n·eru.rosi da un conflitto p s.ichico è insost enibile, e rischia, quando si entra n el1 ciampo· della terapia, di ·condu·rre a. con1se1gu1e1I1.Zie• po.e o f a.v or1evoli p·e·r i p.azi enti. Ma acl1Jche se si vuol.e .ammettere che in qualche ·caso all'-0rigim1e d.e,l le psico·Illeurosi c'è un 6.onflitto. tra gli impU!Lsi d,ell ~ io 1e l·e ·e·sigenze s ociali, è certo. ch·e questo coìDJflitto è . frequen tem1er1te .con.dizionato da fattori biolog.ici, C'h e :ruon s i posso,n o c,01m ·b atter·e 1Ste n·on ri·cor~endo a trattamenti fi1sici. Non, è dUJbbio cl1e gli stati .e.m otivi acuti o cronici J'.)Os soin o •eisserie dete:rminati oltr~ che d a fattori puramie nte lJisic·o logici, da dtstt1rbi ·org,aniri che l'A. raiggruppa in alimen tari, vasocl.ari, ·end ccrini 1e se1ssruali. È di comu·n ;e ,esip1erien.z.a che. il toin o emotivo dip1e.Iltd·e da, p iccoli squilibri fisiologici (stomaco pieno, coprostasi, congestione ep atica), e non è a zz.airda to ammetteire ch·e quando fatti di tal g·(:rn.1er.e diventan10 cronici, s i può avere un.a deviazione .emotivB! cronica, che certo n.on s i ben1efi.cia di alcun trattam·ento ·p sicoJ1ogico. N1è è da mettersi .Jn dubbio· la i.nflt1.e nza .delle alter azioni d ellai preSG-ione sa.nguigna .sulle err1ozioni. La. se11sibilit.à 'd1el ce.rvelLo· al1e alte e ba.ss1e l:>,ress·ioDJi, e la instabi·l ità della p1ressione :ste-s1sa s on o tra le cau6e più frequ e111ti di di1

1

1

1


{ANNO

XXXI,

FASC.

39)

:So1· dini emo.tivi. Un inldividuo ipio tensivo' deve inevitabilmente avvertire un senso di insuffi-ci1enza m.enta1e, se non fisica, ch·e. può co,n durt'e persino, ad uno stato ansios 0 ·. In pau.ecchi a lcoolizzati il s e1n so di insufficienza è sen,z a clubbio d-0vuto alla baissa p·r essione ·o erebr·ale. È ·pT'o1babil e che i loro coillfiitti ipsichici sia.no ·esagerati dalla detta condizione fisica., ma l' a1fferm.azione psièan alitica che. l ' aJ·c.ooiliismo è .dovuto aJ.la om.os•e ooualità è arbitra.r ia, e l·e conseguenze terap,e utiche di una tailie opinionie s on-01aff.a.tto puerili. .Quan tunque sia imp1ossibile precisanei esatt c:.menit e la influ:enza ·del'l·e' secriezi·oni interne sulla vita em.otiva, tuttavia esisto,n o fatti c1he la ren dono incontestabile. La aJttàvità dieilla tir oide con diziio·n a 1sicu•r am•ente la esp reS1sio.n e·. In psico1lo,g·ia essa, n."'ap;... lJrese,n ta il prin·cip io extravertito . Negli individui subtiro idei int~avertiti sf ha una fìsono111ia1 inespressiva, e isi hanJlJo di fflerquente n eu r c).Si d' angoE:.cia. In qu,e1sti ,s oggetti la somministrazione di t i ro ide giova P'i ù 'd'i 1qt1alsi1as,i tra.tt 3.m.en,to psicanaliti co. Qui il conflitto· è dato, essenzialm1ente dal .seTuso• d'inferiorità. Non minore e for.s·e maggiol'~ importanza n,el bilanci.o, ,emotivo, hanno l,e s,u rrenali. N·e1s'Slìna cor~ela.zione fra em,ozioni 'e funzioni fisiologiche è più evidente di quel che appare dagli effertti della; paura: l a paura eccita l ' attività delle s11rr.enali, il p1rodotto di qu,e ste ec..cita il 1sirn·p1a tico, l',e quilibrio d·e,l vago è alterato .e la. tiro·idei iperfu.n zion.a. Durante la guerra si è p otuto largamente osservare la diffe11eruza tra coraggi10 ob·b iettiv10 e subiettivo. Al-cuni 1sp1iegailllo il più gran1d1e ·eroismo1 di fronte rud un pericolo, in1minente,\ m,entr·e. prim a erra n.o in 11no statoi di paur·a ed anche dopo oono assillati dal rioord,o dello stesso' perico1o. i\..ltri rs embrano tndifferen ti prim-a ·e doJJ O e ,s ono· invec:e terro·r izzati dal p1 eTic.olo att u ale. .s .e1nbra .cl11e questo1 differente coilltegno dipenda ess~nziailmente con lo stato dì reatti'vità d1elle .s uTren aili. I n alcuni l'immagine c1e11a piaura è swffi.cient.e .a pr1ovo·ca1re1 la rea,zion e surr•e niale, mentre in altri s.o,l o il pe rio·d o obiettivo è capace ·di dare lo stesso risultato. In alcuni la ri1sposta è !biologicam.e nte efficiente, mentre in altri manc·a ·qu.ell'a1da.t, tam,ento che è b io·log·ica,m,entie fa vioreiv'ol·e. P er cu i si 'PUÒ con,c lu,d erre che nella gran,d e maggiora..J1Za dei conflitti p sichici che hanno alla ba1se l'istinto di c.o;nservazione il fa.ttor.e e\S·senziaJe è la insuffi cienz.a delle su,rren1alii che determina la in capacità di adattamento alla situazione p ericolosa. L'equilibrio tra l'attività simpatica e para-simp·atica ha senza dubbio infi11ien.z a su l tono 1

1273

SEZIONE PRATICA

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

non meno ·c he sulla circolaz.ioin .e C·eriebrale. I simpaticot.onici 1sono incapaci di a.da,t tame1I1to, ailla vita così come 10 sono i vagotoni ci. I primi co·n il loro stato, di cont·inua tensione, co n l e lor:o1 esagerate risp1o ste ad ogni sorta. di rs tim oli, con il loiro1 umore variabile si all.o ntania no dalla normalità tanto quanto i vagotonici cion il ùoro istato, di tedio, di rupatia., di rilas.c;j_am:ent,o. ·c he è soo sso s ol·o dagli stim·oli intensi. Il sim1p·aticotoiilico fugge l n. vita perchè la. tro;va intolJerabilme.n te eccitante, il vagotonico fugge la vita p,e rchè non la trova. abbaetanz;a stimolante. D'altra varie l' im1»ortanza del sis,t ema endo crino, nella vita 1emoti'Vo1-1sentimenta1,e apparre non .men10 interessante quando si ·consideri l'antagoni1srn-0 tra le glandole ·d ella f,anciull1ezza e gueJl·e dèlla ma.turità. N·edla grande m,aggi1or.anza dei casi nei quali p ers:iste nell'UJomto matur o· lo st ato emotivo-sentimnta1e 'd ella fanciullezz,a è i::>ossibi1e. constatare UIOJ .arresto, neJlo svilu.p1p o· del sistema e'DJdocrin,o. E evid·en.t e che in .qu1e,s ti ·Casi 10,g ni interpretazion~ p1sicanalitica è fantastica di fronte ruglii evidtenti fatti somatici, e la cura ài queista immaturità psichilca è S010 rq uistionei di rOrgarl10 teTap ia. Al riguar!do. gli 1organi sessuali s ia p1e.r 1sè sofi, sia 'IJ•er l e 101ro cortrteJ.azionJ. ·C'Orn. ]e altr:e parti del sistema e·n docrin.o· hanno una parte talvolta m1olto tumultuo.s a. La· pretesa della scuola psic1analitica ch1e la vita .emotivo-4senti· mentaJe è do1m ina.t a d·al :sesso è in parte ve1r a., m.a sempre in ,q uanto, all' attività sessuale non si attribuis1ca u·n 1senso esclusivamente psicologico' e si te11ga n·el dovuto coin to quello che è uni fatto ino p1p ugnabile : la c.o·rrela.zio,n .e tra lo is ta to ei 1o· s viluppo ·d1egli ·o,rgani se1ssu1ald. ·e le mia niresta.zio,n i p6ichiche e ,so·m atiche dell'eDr. rotismo. ~entimentalei

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

La cura della paralisi progressiva con la ·malaria. Proceedings of the • Roy a L Socie·ty of lvledicine, gi'llgDJO 1924).

(MACBRIDE

L 'i,d·e1a, di

T EMPLETON.

E

la ·p aralisi .pJ.ro·g!'lessiva ino. . culando. ai p azienti la inf ezione mala.rica fu concepita, da ' Vagne.r-Jauregg n~l 1887, ma non fu trad.otta in p•ratica se non Illel 1917 con l a in°01culaz.i on1e del .p lasm o·di11m v.iva.x in ·norve i'.) aflalitic.i. Gli esp:e rimenti furono so,s pesi in attesa dei Iisul,tati; f.urono poi ripreisi nel 1919. Il migliora.mento dei nove ·Ca1si trattati fu così evidente che in sie guito tutti gli individui affetti d·a p.a~alisi prog r essiva amrriessi nella Cli11icai cli \ Vagn.er-Ja111regg· furono cu·rati con lo stesso metodo. Il principio· della cura. è baJ&a!o ~u:!l'osscrva­ zion·e che n·elle m1alattie croniche si può aviere curra1~e 1

1

0

1

1

1

1

I


1274

I

IL POLICLINICO

unru remission.e in seguito a1d u·n attacco febbrile acuto. v\ragner-J.a uregg pe1r ottenere la febbre adop1er'ò va1rii m eito·di: iniez.ioni ·d i s 10stanze chimich·e definite, com.e il nu.cl1einato di sodio, di tos1siaJ.bumine, e1om.e- la tuib·ev-co'lina, .ed infine le infezioni acute. QUJest'ultimo meto1do si ·dimostrò veramente efficace. Si è attribuito il fatto ad un a;cceleramenito del ri.cambio mate.r ia1e ed alla co·n seguente eliminazi·o n·e di proid otti tossici o· chei la di. struzione febbrile degli eritrotici eserciti una azi,o ne su gli spir.o·c heti o che la distruz.i.o.r1ie feibbrile degl',e·r jtrociti ·s eguita da rapida rigeneraizio1n :e degli organi em.ato(Poietici po ssa con:durre alla p:roduzione di anticorpi non 1speci1fici. E non è mancato chi ha affermato una rela.zione antagonis.ta tra p •l asmodi e ·spirocheti. Fuir:ono a1dope r'ate tutte l1e forme cli· malaria., m a i migliori risultati si ottennero dalla terzan.a lieve. Il metodo adoperato1 da \Va;gnier-Jauregg nella sua Clinica di Vtenna consistei nella inieizio·n e sottocutana fra. la sc.apola e la colonna vertebrale di 2 a 4 eme. di sangu e estraitto dalla vena di un individu,o affetto· da m .alaria · lieve. Non è indispen•s abile cl1e il sangue sia cavato durante l ' attac.co fie!bbril1e. c ,o n questo metodo l'incubazione dura da una a tre settimane, raramerute m·eno. Quand,o la ini eziooe si fa per via endovienosa la piressia comincia d.op10 2 o 3 gio1rn1, dap·p li·m a eton un l! }eriod.o irregolaT'e ·e poi a giorni alterni; in molti casi si ha,nno accessi .quotidiani, ossia u;na terzana doppia.. Q11,esto tipo si dimostra più v.a ntagioso dal punto di vista terapeutic.o. S •OD.O 1stati adop•er ati pareccl1i Ce'Prpi di pa.r assiti malarici con pa.s saggi attra.v erso, vari ospiti, il che ne aum,en'ta l a vin1lenz.a . Al riguardo è da notare che è prefer'ibile p1"elevarie il s angue ·da in dividui n o.n ancora, chininizz,ati. Si lascia che il s.oggetto atbbia inJ media una dozzin.a di aiccessj, r·eg olandosi .al riguardo s•econid1oi lt0 stato, di s.al l1te del p·a.z i ente. Quindi si comin.cia la cu•ra ed erventualmente quella arsenobenzoilica, che a gisce contemporane,a.mente contro la malaria e .contro la sifilid.e. Gli A A. riferis con·o cl1'e tre casi di dem•enza paralitica da essi trattati con tale me1.01do hann,o .aivuto .esito' letale ·dur·ainte gli a.cc.essi. Dei 350 casi trattati nella 1Clinica di WagnerJ auregg· .s o.lo 296 furo1no b ,e n·e ·01s servati. Di questi 202 dimostrarono r 1emissione di vario grado, 112 r:emissione compl·eta con sco·m parsa di ogni sintomo mentale ·e ritorn·O· alla p·r opria attività ; -0ssia il 68% prese!Iltò r'emi ssà.one. incompl eta .ed il 38 % 11emissio11e ·Com·p leta. Di 1

1

1

1

1

1

I

(ANNO

XXXI, F ASC. 391

.

qu.esti ultimi, tre trattati n-el 1917 attendono anco.ra normalm1ente ai p.ropri affari: la '.loro remissi·on.e dura dunque da oltrie s.ei anni. Su 17 casi le i~ernissioini hanno durato uno o du.e anni, in 34 casi la riemissi,on1e ha dru:rato uno o. due anni. In tre casi si son-0 a1vute r•ecidiv·e o tenc1enz a alle reci1di ve. I casi avanz,a ti danno ool.o una :remissionemolto in.completa., ma anche essi beneficiano del trattamento malarico. ·con la. 1sc.omparsa diei sintomi. aooti e con un arr·esto sul p,:r.ogriesso ·d1ella d,emen1Za1. P arteochi div·e ntano soci evoli ed inofferusiVi e riacquistano anche un certo· grado della loro attitudin1e al lavo:rto. Le !'emissioni non seguono im1nediatamoote agJi attacchi febbrili. Si p1o ssono av.ere d·O·P °' settima.nei ·ed anche mesi. Eventualmente si· può ripetere l 'inocllllazione. N 0DJ c'è p arallelismo tra il :r:eferto clinico serologioc, nel tSenso' .che la reazion·e di Wassermann p1u ò p1ersistere1 ·p o sit.iva nel sangu.e ·e nel liquor amche dopo la completa r emissione dei 1sintomi. I risultati del trattam.ento dipendono, .essenzia1lm1e.n te dal1o sta.idio della mala.ttia, n1el quale esso vien praticato: nie ben,etfì·cri..an10 sopra tutto le form.e1 iniziali. Lo svilup1p>C)I ·di sintomi m ·entali acuti durant,e gli aiccessi feibbrili è conSlide•r ato• com un segn-0 favorevole, quantun.que in 1qualche cas o1, specie le allucinazioni uditive, ·p ersisto,n o an che. a remissi on,e in.iziata . Moltri. .altri clinici tedeschi hann,o adottato il metodo. \ Veyga.n dt ha avuto. 1'88 % di remis .. sioni, Kirschbaum il 6B ~~ Dopo· aver così espoGto· lo statoi della quistione gli autori rif.eriscono su casi di paralisi prog·res6'iva da; e:ssi trattat,i con la malaria v1enend00 ·a lle segt1eITT:ti conclusioni: 1. In due casi di paralis i pro·g ressiva1 giovanile. r:,on si ebbe alcu11 miglioram ento. 2. In. cin1que casi croni ci si ebbe un esito l etale, negl ' altri quattr o' un cie rto gPad o1 di miglioramento mentale .e fisioo, ma con tendenza a lJ.-3 r1ecidive in un.o e in un altro persistenza d.ell,e aù.lucin azioni uditive comnar:se durante gli a,c.ceissi f'8tb·b rili. 3. D1egli altri t1n.dici pazienti crurati nel p eriodo iniziale <!ella malattia uno moirì per malaria, tre ipres,ootar1ono un notevole miglioramento 'P r.evale.niternJent.e• .fisicio•, un'O migliorò anco.r a m·eno, uno. pegg'iorò, t1no migli·orò mentalmente ma peggior·ò fisicamente. Gli A-A. pur n.on dividendo l'ottimismo dei clinici tedeschi ncm nega.n.o valore al meto1d<> di c11Ta s1Jeci e se ap~lica.to nello stadio iniziai.e della malattia. ' DR. 1

1

1

1

1

1

1

1


'

SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXI, FASC. 39]

1275

parve n el 1903. Benchè J,a dispo.sizi.one d.ella n1ateria nel libro e il mio.do d ella trattazione sia.no rimaJSti fQII1damentalmeDJte gli :stessi può dirtsi che non vi sia capitolo o argom·ento clle I:J!on si.a stato ritoc.cato o completato con tutte le innumerevoli cognizi.oni acquisite in vooti annri. n el ·campo d·ell'ur.o·l ogia. Lo studio 'd ella f11iI12ione ren.ale e delle ne.friti so·n o capitoli si può dirre fatti ex n oiv.o, coin grande larghez· za di vedute e a1v va.1en,d osi .s p!ecialmente. d elle ricerch·e pr~eni.enti dail .camp.o ·delJ.a m·edicina interna. Per .quello che ir iguard.a l e .n efriti il Casper si è atteinuto 1specialmente ai lav{)ri di Volhard ,e Fahr. E Ge la classificazione del1e nefriti risulta così al·quainto s·chematic.a, è certo oggi la più clliara e la p iù .r ispondente ai fatti. Anche. i più recenti m.ezzi d i inda.g ine e di au.ra di cui si € arric.chita l'uroJogia so. no ampiamente trattati, la pielogra:fìa e I.e di ver,s e tecniche radi·oJ:o1giche in ·SJPie.ciaJ modo. È certameinte un 'libro co,m pleto nel .quale in lln g·rand·e spazi·01 s·o,n .o• ra.ccolti tutti gli a.rgomen.t1 d.ella SfP1ecia.lità 6VOJti ·e Scelti da Uiil urologo di gr.andisstma faro.a eid ·esiperi·e.n za. MANFREDO ASCOLI.

CENNI BIBLIOGRAFICI

THOREK. Th e human testis . J. B. Lippin<e·ott Co. Phila del'phi a . Con siderando lo svilupp-0 p·r eso· in .questi u1ltimi anni dall'.en.d.ocrim.JOlogia e uscendo dal cam ipo delle ricerche .di labonatolfio per paJssare. .a .quello dell' ap·p licazio·n e clmica., sp·e·c ial1nente1 dag·li studi sulla ·seier.ezione interna 'd1el teGtic1olo, manca.v a ·o ggi UJil1 lib.Po ch·e, trattando la patologiru del.la glanidola gienitale, riassumesse. tutte l·e nozioni reoentemente ac.quisite che si trovan10 S1par·se. ·qua ·e là nella letteratu1·a internazion ale. Una quantità di problierrni rigu.ardanti la endocrinologia d·el testi-colo so, no ancorai vag·hi, iDJsoluti, i risuJtati dei lavor i sp·esso dis·cordanti fra loro. A chi avesse ·voluto accingersi oggi a scriveir.e un trattato sulJa fisiop atologi a del testicolo is~ richi1edeva una grande esp1eri.enza .p erson.ale ·e una profonda conoscenza della.i n1a.t eria p1er' poter •scegliere « fioil" .da fiore » fra l a grran·de quantità di materia le biblio.g rafìco ,a disposiz.i.one ·e i)e,r p•o ter divide~e col vaglio di un1a criti·c.a equilibrata ciò ch e è Gi·curo da ciò · che venne dedotto da uno stud:Lo su·p·eriicia.1e e affrettato di fatti incerti. 'Questa 1scelta che già ra1p .p rese·n ta GLINGAR A. Die Endoskopie dler mannlichen Harrirohre. P. I V. 72, fig. 12, tav. a colori. il la:voro più fine e difficile di chi si pone a . I. Springeir, Viennai, 1924. Pr. li1~e ital. 40. trattare un argon1ento dei cosidetti di attuaL 'endosc.o·p ia uretrale, rap•pr-es·e·n ta di tut-• lità, nel caso· in questione iera grandemiente aiumentata. Il problema si prestava - e lo fu te le indagini dtell'apparato uTinario, una s:pec.ie di C1e1I11e.r12nltola: dti.sp1r egi.ata addirittura infatti - a essere sfr•uttato con pochi scrup oli 1scientifici e con altri scopi ch e non l'incremen- dai alcuni, non curata dai più. Eppure1 la sua importa.nza no.n è a.ffatto to della scienza e il b·ene dell'umanità. Il Thorek , il quale da m.o1ti an·n i 1Si 0 cicup,a di tra- trascuT·a,bil·e l)O•t chè molte affezio11i, la cui pia.nti tainrt10 dal punto di vista s.perim1entale dia.gn.01si J"imarre1b:b.e.. sp·eisso a.11 0 stato di ip·Ocb.e clinico, ha rac.c.olto' nel suo v,olum1ei la pro- tesi, v"'engono· in·dividl1.a lizza.te benissimo c.o.n pria 1e l' altrl1i e·sperie1nza e da esse trae con- la endoscopia e, q111e1101 che più co1nta1, venclusioni ass.enr1ate 6tabilendo· le p101ssibilità dei g·ono messe1 in conidizio•ll.i di es seTe curate· e quincli rapidamente gual'ite. trapianti e le loro indi·cazioni. Nel p iccolo trattat.o vengono· descritti dapI capitoli sulla secrezione interna del testicolo e sui trapiain ti rap·p resentano la pairte più p1ima gli strumenti n·ecessari ed a1b itu:ali deloriginale. l\Ia anche tutta la patologia del te- 1' a.rn1am•enta1 io endoscopico, poi disc11sse le sticol,o e dei suoi annessi è sv olta in altr.et- varie ni.anif.estazioni morb ose d·ell 'uretra antanti capito1li, con grande accuratezza 1s1Jecie teriore e po6terioTe, così come si prèsentano vtste coll 'u retroscopio ad irrigazio.n e o semper quell.o che si riferisc.e a i diversi meto di plice. Segue p•o i una parte riguardante gli te.rapeutici n elle va;rie malatti·e. ir1te1rvemti ·ed 11ltim,o· - n ece:ssario ·e prudente, L ' edi zio,n e della Lipipinoott Co. corredata da l' elenco d·elle indi cazion i ,e deJJ,e1 contro ir13108 ill11s.trazion1i è elegantissima .e contribuisce A. P. a fare cleil volume de·l Tho1rek lln li.b ro che' dicaz.io.n i alla ·etndosc·opia. trova b.e111e il suo posto n1ella. biblioteca d·elJo. o. Nuzzr. An es t esia loc a l e i1i chiru1·gia pecl·ia·stu dio·s o e del medico m.o.dern. 0 trica e i1i ortopedia. Pagg. 192 con 130 illuR. ALESSANDRI. strazioni. Edit. Cap·p·elli, Bologna. L. 18. L. CASPER. I.eh1'buc·h. ller urologie. IV edizioL' A. ricordando· la mo•1t.e di un bambino .in ne, 1923. Berlino e Vienna.. Urb an & Sch- seg·uito a narcosi pra.ticata per asportare un piccolo tumore della cute della co·s cia, si pro\varzen!ber'g. pone di diffondere col isuo libro le norme tecniE questa la quarta edizione del b en noto trattato del Casper, del quale la prima a.p- che dell'anestesia loca1e che, secondo lui, può

MAX

1

1

1

1

1

1

1

1 •

1


1276

IL POLICLINICO

essere es.te1siament.e applicata anche n,ei ba111bini con oit timi risultati. Il volume è diviso' in du e pa.rti: una generale, n eùla ·quale l 'A. passai in rasspg·na. cT'itica i vari metodi di aniestesia, e fra tutti .consiglia. come1 que]],o ch·e 'dià i minori inconv.enienti la local,e a m.ezzo di cc novosta:sin » d.ell' I6titutr, Siero-T'er~a.pic,o 1Mil.an1e€te.. Una sp·eciale, divisa; second.o le varie regioni anaitomiche, in cui dà l a tecnica pa,r:tiooil a!r eggiata dell'aniestesia p er ·Ciascun intervento fao8Jlldo pnecede1r.e ,i caratteri sem·e iolo.g ici e i princjpi di rest.aurazion·e delle ,,arie affezioni .e ricor1di a11atomici ~l1ll'tn.n1ervazio,n ,e sen.sitiva della regione in cui cade l'atto. O•p era.t ivo. L' A. aif eirma che si possono c,on ql1esto metodo 1eSe1g uir:e1 le più svariate e più gravi 01p erazio·n i, p:urchè 1si abbia cura di preparare all'intervento. i p•i ccoli inferm.i con opportune cautele e condizioni di a<Ir1.b iente. 1

G.

G.

MATRONOLA.

.JANNELLI. La chiru1·gia della milza.

Unione

'fip. Combattenti, Naipoli, 1923.

In l1na p rima parte del volume sono trattate in mo·do sue.cinto, ma c.h iaro, le va1rie affezioni primitive e sinto.m atiche della milza, che po1sson.o trarr e vantaggio dall 'intervernto. chil"lll"gico. Segue paTtita.rnente una descrizione delle varie 01p erazioni che si p1oss,ono eseguire sulla milza; il tutto illustrato· da numerose figure sch.ema,t iche1. IIl!fi.ne sono 1-iportati i riisulta.ti di ricerche personali sulle val'iazioni deJla fo·r mula emocitolog·ica ·C 0 nseic·u tive a traumi lienali. Il volumetto è corredato anche da. un ricco indice bi1bli.ografico. G. MATRONOLA.

lANNO XXXI, FASC. 39]

BCCBDEMIE. SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia di Medicina di Torino. , Sedu~a d el

23 1nagr;io 1924.

Pres. prof. G.

VIC.\BELLI.

Du.e casi di ost·'3ob~cistom a .

riferisce s11 d11e rasi di osteoblastoma. 11no del labbro (~ l'altro della c.<0scia., cu.ratteriz?Jati d.all.a presenza di molte cellule osteoblastiche fra le quasi si trova va. in scarsa qi1antità della sostanza fondamentale osteoide. I.}O. ritiene che l 'origine <li questi neoplasmi debba. riferirsi a ger1ni cmbtionali osteogenetici derivanti per il pri1uo fialle estren1itù anteriori degli archi branchinli, per il secondo dallo scheletro cl<:'ll'arto inferiore. :D,ERRERO

Studio 8peri1nentale sitll'flzione d ei raggi X su 'lln sarcom'L del ·-:·etto.

e ~IAR'IT ~ OTTI hanno irra iia to una sola volta dei ratti i11nestati con un sarcoma fus,o cellulare ed hanno osservato che l'irradiazione è causa di un breve rnlle11tarnento 11ello sviluppo del sarcoma con minore atipicità degli elementi cellulari dopo del quale !o s-viluppo del tumore si riprende ma con minore ·v irulenza. PAC~ER

Su di un particol:i.~e nieccanisnio rli forrnazio1i e di cisti '·tel rene.

Crr1\1:.ro.\xo descri\e l111 c.:aso di ciste co.lloicle del

rene in cui l'esame istologi'=!o ha dimostrato che questa origiua\a da una primitiyi1 abbondante pro1ifera7-ione epiteliale <lei canalicoli successi,an1ente caduta in necrosi ~ trasformata in sostanza simile :1 lla colloide.

1

Seduta d el 80 1naggio 192.1.

Presidente : Prof. G.

VICARELLI.

Sull'i1npianto di tes~uto adiposo fissato.

G.

HOH1'IANN .

Fus s und Bein. Pag. VIII-181,

fig. 71, in parte a colori, 17 tavol·e. Ber·g mann 1923. C. B. 10.70. Ragione di indole pratica hanno indotto l'A. ~L circoscrivere il suo tema, conferendogli nel10 stesso tempo 11n'amplissima trattazione. Da 11n lato la maggior frequenza di molte affezioni ·dell'arto inferio,r e, da carico sopratutto, dov11te secondo l'A. alle peggiorate condizioni sociali del dopo guerra nella Germania e dall'altra, le imperfette conoscenze che su tali argomenti gran parte dei medici posseggono, giustificano il lavoro dell'A., considerando sol)ratutto cl18 i'ortopedia non è ancora, in Gerr1rania, materia obbligatoria di ins.egnam·ento. Una particolareggiata descrizione della morfologia e della funzione dell'arto inferiore .p recede la i:>arte riguardante la patologia, il testo .' <lella ql1ale viene reso di comprensione p1u facile .e J)iana con l'aiuto di numerose figure e tnvoìe. E. l\1.

rife1isce i risultati di numerose rice1·che sperimentali fatte innestando nell'orecchio di coniglio pezzi di tessuto .1diposo :fissato in forn1alina al 10 % e conserl·ato jn a lcool al terzo. IlEnTOCCHI

PAI..LESTRI NI.

-

Osserva,;:iorii istologiche sul ri-

'n oscleroma. Ricerch e s-ulla viscosità del sangue, sull'indice refrattomctrico e fo-rn1olo-gelat·i ficaz·ione d el siero di sang'lle nella sifilide e in, alcu.rie rnalattie cutariee . 1\-lEII-.TERI .. -

F:Jul cont en:uto di so<lio, pota.;;sio, ca lcio e magnesio nel san.gue dei tu beroolotici.

ha praticato il dosaggio del sodio, pot assio, calcio e magnesio coi 1neto·d i di KRA:hfER e Tll\"DALL, nel sangue di D!Ula ti di tubercolosi 1)01monare cronica, a lcuni apiretici co11 lesioni chiuse altri con lesioni aperte e febbricitanti, ripetendo il dosaggio in perioc1i cli r.tggr:iYamèllto e di miglio ramento. I/O. ha rilevato che nel sangue di tubercolotici con lesioni chiuse, apiretici, il contE·nuto in potassio, c:nìcio e magnesio è semp·re più VERDI.NA


(ANNO

1277 ,

SEZIONE PRATICA

XXXI, FASC. 39]

Oontri buto olin~ov s1>e rlrnen tale allo stitdio dei triCfJ'jitidi.

o rueno legg<~rn1ente diminuito, quello in sodio aumentato, e che il reperto si mantiene anche nei pe1iodi q.i miglioram€nto; che nei tisici febbricitr.nti il contenuto in sodio, pota~sio, calcio e magnesio del sang11e è superiore alla norma; le modificazioni più forti sia in aumento che in dimi11l1zione sono quelle del caJcio e del pota•ssio.

da uno studio clinioo e sperimentale trae conclusioni che appoggia ·J.o l' ivotesi dell' origine ematogena delle lesioni. PIETRO SrsTo. ì\lASIA

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Sedibta del 20 giugn,o 1924.

Scd?tta d.el 6 giugn1) .~92~ .

Presidente: Prof. G.

,

VIOARELLI.

Intorno alle cor1,serru.erize dell'i·n iezione à·i bacilli à e l tu 1>ercuio 'ltaci.si col calore.

l1n trn tta to delle ca vie con bacilli della tubercoloRi uccisi col calore e poi le ha infettate con germi della stessa specie virulenti. Gli animali a tlistanza di un àililO sono vivi e crescono di peso 1nentre i controlli morirono tutti v.11tro 40 giorni . JJ'O. si riserya di riferire in seguito sui reperti anatomo-patologi~i di ql1esti ani111ali. l\fORP1..TRCO

Iriélagine ·r adiologica, delt'uretra rnasoh ile . 1

pr0pone per lo ·Stt1dio dell'uretra l)Osteriore la radiografia ese!->rt1ita inentre il soggetto sv11ota spontaneamente lfl vescica riempita di li-. qt1ido opnco. I/t11·etra }Josteriore in tali condizioni ha l' as~tto di un imbl1to C.'{>n base in alto e apice al colletto (lel bulbo e in casi patologici (restri11gimenti uretrn li postblenorragici, tra11matici, nscessi, ecc.) dei quali 1'0. presenta la rndiografia si hanno -rarie a lterazioni di forma più o nleno carn tte1'istiche. FASIANI

BRORS\. -

~"Jul m eccanisn10 J elle .sospension,i <li

rnastice di fronte ci coll 1idi 1clrofi,li.

Sul rneocan,ismo della ipoglicernia da ins1tlina . DuocEscm. - ·.La parziale scomparsa del glucosio cla solt1zioni piuttosto concentra te (1,0 a· 2,0%)

,r.

cl1e siano lasciate durante 2 a 3 ore nella cavità ncldominale del coniglio, avYiene nelle stesse proporzioni tant-0 in r>resenza che in assenza di insulina nelle soluzio11i stesse. Quando invece la percentuale del glucosio -vada da O, 75 a 0,25 %, restando isotonica la soluzione, nllora questa sostanza diminuisce in quantità molto maggiore, quando nella soluzione introdotta nella cavità addominale vi sia insulina. I..ie circos~'lnze in cui si svolgono questi fatti non sono favore,~oli alla ipotesi che essi siano dovuti a fenomeni di glicolisi, e non appoggiano la tesi <:lella esistenza di una ipoglicen1ia da glicolisi intru ·v~ scola re. lnfiuen,za della glitcosam'ina sopra' la ipoglicemia da insuli'na.

A. ì\ilOSCI-IINI. - r~a glucosamina, iniettata sotto cute, non esercita nessuna influenza sul qt1adro della ipoglicemia da inSl1lina; la stessa sostanza spiega invece unn. azione fayoreYole, quando yenga somministrata r1er Yia gastrica. Quest'ultin10 risultn to è in opposizione colla opinione dominante, secondo la quale la glucosamina non sarebbe capace cli. trasformarsi in glucosio. Jn.snl.ina e diabete insipido .

La, realt'i1·itri della ç,ute a{11i antigeni tubercolinici ecl antigeni specifici, st ud lata, i n, v ar·ie aori d izion.i patolog·i clie . 1

BEn11cccr da uria lu11ga serie di ricercl1e cli11iche e sperime11tali deduce le seg'l1enti conclusioni: 1) Ja presenza di lesioni tt1bercolari o <li tuberculidi pt1ò esaltt1re la iper ·ensibilità cutanea ai -vari antige11i tt1bercolinici, 1uassima per la tubercolina umnna o bovina, minore per quella a viaria e della tarta111ga; 2) la reattività d(:!lla · c11te per· antigeni non specifici è ineno ev-iclente per l'applicazione cuta1tea che non l)er la. .intradermica, essa è diffusa uniforme·m ente l)er tutta In cute; 3) l'infezione sifilitica recente con lesioni in atto pl1ò esplicare un'azione allergizzante su tutta la cutè di fronte a i vari antigeni, azio11e men.o eTidente nei pel'iodi cli latenza e n·el terziario; 4) la Cl1te l~bbro-sa ha una spiccn.t.a ipoergia per tutti gli antigeni; 5) lesioni e11tanee varie (pigmentazioni, atrofie, cicatrici. i11fil trazioni infìn mmn borie granulorna tos~, ecc.) poRsono attenuare o modificare, ma non impedire la reazione allergica quando qnesta esiste nella cute sana ; 6) le variazioni del tono vascolare :fisiologicl1e T"GVT"'Q ~ ~ ~ ...., ... ~ "' ,.Ll" \ ..l.&. IU J..J..J. \.L.l.J.J. \..., l -1V

".&.. '"" '=>" ~4 " "'e • "'l. "•.a.. - .1 ...

'

f.J. VILLA. -

I...'0. in considerazione dell'azione

cb,<.l l.'i11sulina esplica ~rulla poliuria dei diabeti 1nelliti e di ql1ella che si manifesta sulla massa del sangt1e, seconclo proprie osservazioni, ha somn1inistrat0 insulina in lln caso di diabete insipido, ottenendo. nel corRo di circa quindici giorni, una riduzione della ipoliuria da circa dodici litri a poco più di due. mantenutasi tale per altri quindjci giorni sen.7ia somministrazione di insulina. L'O. disC'ute i rapporti che la propria osservazione, nnoYa nel campo dell'azione insulinica, può avere con la teoria riguardante la patogenesi del diabete insi:pido e con la questione del meccanismo di azione dell'insulina. l1a cletermina,zione de_lla massa d el sang1te circolante con il 111,e'fodo del rosso Congo.

E. GREPPI e A.

Gli 00., busa11dosi sulle numerose ricerche compiute in A1nerica ed in Germania, accennano ai pri11cipii del metodo, introdotto nell'uso cllnico dal Griesbacl1, ed al.le pror}rietit della sostanza impiegata per lo speciale scopo : 1) innocuità; 2) solubilità i11 acqua; 3) totale l>errnanenza nel sangue circolante fra il 2°-8° minuto dalla i11ie7.ione, tale da permettere la presa di nt10\0 campione su cui si procede alla valutazione colorimetrica. Riferiscono quindi la t<>cuicn da loro seguita, che

RATTI. -


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.