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SEZION~
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PRATICA
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d ello Stt1dio Eméltologico lVIilan ese; su questo pe riodico, eh~ è una Rivi sta sc ientifica di i1n1nu1107 Ricordiamo eh~ ~l I Co11gresso Internazionale log=1a, biochimica ~ n1orfolog ia d el sangue, vendi M·icrobiologia, orga11izzato dalla Società Inter- gono pul)blicati i corr1u11icali clell ' Assocjazione, a 11azionale di Microbiolog= a, s~ terrà a Parigi presr11ezzo d ei quali l a, classe medica vie11e tenuta so l 'Istituto Pasteur e al Palazzo dei Congressi, continuamente al corrent~ dello sviluppo e deldal 20 al 25 lugliQ 1930. Presidente onorario ne 1'opera svolta dall 'Assoc iazione, la quale si con1sarà il prof. Roux ; president e effettivo il prof. plet a con una cc Fondazione dei volontari del Bordet. sangue » : questa è cos tituita colle eve11tuali ofI lavori saranno ripartiti in tre Sezion! : 1) Miferte pervenute alla Società da qualcunq dei becrobiologia medica e. veterinaria; 2) Sierologia e · neficiati dalla trasfusione, che te1igono a dare un in1munità; 3) Botanica e Par~ssitol,q1gia. Saranno segno tangibile della loro riconoscenza. L 'offerta presentate l~ 14 relaziqr1i ; relatori ~taliani saranp assa alla « Fondazione » e serve ad aiutare i 110 i p~off. G. Vernoni, Sanarelli, Belfanti, Lattes volontari che n~ avesserq bisogno o a fare tutti e Carbone. g li ulteriori sviluppi all ' Associazione ed alla proAvrar1no anche luogo numero conferenze e dipaganda . · 1nostrazioni di labqratorio. · La iniziativa risale al 1027 ed è dovuta al dott. Per le comunicazioni rivqlgersi al segretario VittQrio Formentano. del Congresso : Dl1jarric de la Riv~~re, Institut L 'Associazione., che h a la sua sede in via ~10Pasteur, 26 rue Dutot, P~ri s XV. scova, 18, è. costitt1~ La ufficialmente dal 10 noPer le iscrizioni rivolg~rsi direttamente al tevembre 1929, co11 un presidente, il dott. Figari, soriere tf.el Congresso: G. ~1assQn, Editeur, 120 ed un consiglio direttivo. boulevard Saint Germain, P~ri_s VI, inviando la Un convegno per la cura del cancro. somma di franchi 100. Per qualsias~ informazione e . schiarimenti riPer iniziat'.va della Sezio11e l\1ilanese della Lega volgersi a~ s~gretari aggiunti : prqff. Arnaudi e Italianél: p er la lotta contro ~l can cro si sono riuD~ssy, via Darwin 20, 1\-iilano. nitt ~l g iorno 23 febbr . él:ll 'Istitutq Vj_ ltorio Emanuele III di l\1ilano nloltissimi medici di. tutta . 1° Congresso Internazionale sull'igiene mentale. l ~ Lombardia per disc l1ter~ alcl111i interessanti In occasione del sudde tto ~ngre sso che si terargomer1ti d 'indol e pratica riguardanti lo studio rà a Washing ton dal 5 al 10 magg io, la Casa e la cura del cancro . Ne rifer~amo altrove. Thos. Cook & Sqn, autqrizzata dal Comitato orLa lotta antitubercolare e l'Associazione combattenti. ganizzatore, inette fin da, ora, a disposizione la prOJ)ria organizzazione per tt1ttq quanto concerL 'Associaz ione n azionale combattenti si è pro11e . il vi aggiQ ~ j.J sqggiQrI~Q. posta una tenace ~ decisa propaganda di ig iene Rivolgersi alla sede d~ Rom<l: (via Vittorio Ve- contro il. diffondersi della t11bercolosi. A tale sco.11eto 9-11, quartiere po·st . 125~ . po è stata dir~~ata ~l l e sezi0:ni della Associazion e stessa una circolare , in ct1i è detto ch e la lotta Unà riunione di medici sportivi. contro la tubercolosi d eve essere . . consider ata come un episodio della b attaglia sostenuta d all 'AssoA Pontedilegno (Milano), in correlazione col ciazione per l é!_ f.qrmazion e di una coscienza igieII Conv~gno di ig ie11e sportiva ~ m edicina di nica n ella massa del popolo. L 'Associazione inalta montagna, ha avuto luogo una riunione rete11d e più che altrq diffond~re la profilass:. in g ionale dt l'rl;ed ict sportivi, su iniz~ ativa del medico sportivo capo per la Provincia, prof. G. Aiel- , genere; .essa s~ propone di collaborare con l 'i1npiego d elle proprie ~nergie al grande compito Io: e con l 'intervent'.o degli ispettori region~li delche. lo Stato. &i è assunto con una azione che sia la F. I. M. S. dott. Poggi Longostrevi. (Lombardi preparazione. culturale ig~~n~ca d elle p er son e. dia) e prof. G. Pini (Emilia). Le proposte per ora fatte son o due: una scuoFurono trattati terr1i di medicina sportiva ~ dila di igien e elerr1entare per gli adulti, scu ola di scusse le mqdalità di organizzazione dei servizi non di!ficile a,ttt1azione, n è difficile ad esser e inmed =ci sportivi per la LQmbardia . tesa. La seco.n da propos ta è lo svolgimento di una Asso.clazione volontari del sangue. precisa idea. p er ogni ad u11atq. Sarà un 'idea capila e r~1 tenuta , perchè chiarita dalle argo·m entazioni È st ata organizzat~ dallo Studio Ematologico n ecessarie. L~ adun~te con lo scop o pref=sso d ella Mila,nese. propaganda igienica dqvrebbero esser e fatte dai -~ tu~t 'oggi il numero dei donatori di sangue Comitati co11 freq1.1en za qu asi ogni settin1an a, per è arrivato aJla ctfra di 82 per M!.lano (presso a p qco la ctfra raggiunta a, Londra p er d atori un 'ora. Generalissimq d ella serrat a b a ttaglia sarà il retribuiti). dott. Carlo Kre11tzlin , dir~ttore dell 'Ufficio di Questi 82 volontari d el sa,,n gu e costituiscono il prop aga1 1da igien loeo-sociale d~ll 'Associazione comGruppo di Milano Centro e cioè quello a dispobattenti, coadiuvato dall ~ pr~sidenza d ell 'Assosizione dellq città, me11tre già si p ensa' all 'orga• • c1az1one. 11izzazione di altri nuclei in provincia e n ei più
1° Congresso Internazionale di microbiologia.
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importanti- stabilimenti della zon a di Milano; questi ultimi sono piccole formazio:qi composte da 5 a 10 individui app art~nenti alla maestranza dei singoli stabilimenti, preventivamente esamina.ti. L 'Associazione ha an ch e un suo organo ufficiale: il « Bollet~inQ EpiatQlog~co », edito a, cura
Cassa mutua malattie per i lavoratori agricoli. Si è riunito n ella sede sociale presso la C. N S. F. A., il Con siglio di Amministrazione della Fed er azion e d elle Casse m11tue malattia per i lavoratori agricoli sotto la presiden za dell 'on orevole R<l:zza.
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IL POLICLINICO
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Fu votato ad u11anirnità il segt1ente ordine del giorno : « ll Consiglio, av11to notizia di alcuni voti emessi per rich;amare 1'att~nzione delle due Confederazior1i sulle iniziative in corso p er la realizzar ion e di quest~ forma di previdenza nel campo clell ',_i\.gricoltura, osservB; che tanto le due Confederazioni di datori e d~ prestator:. di opera quanlio la Federazione deJle l\f utue hanno sernpre ispirato la loro attività a,l criterio di realizzare una forma di previdenz~ e d~ assistenza ri spondente alle special~ caratteristiche ed al le effettive possibilità economich~ dell 'agriCQltura, oltre che alle reali esigenze d~i lavoratori; che la costituzione d ella Federazione quale qrga·110 cer1trale di studio e di direzione è ]a 1nigliore garanz:,a e l a volontà de11 'orga11izzazione sindacale di affrontare e risolvere in pieno ma gradual1nente il problema dell 'assicurazione n1alattie per tutta ]a categoria dei lavoratori agricol:. sarà reial izzata con quella porldfil:alezza e con quella efficacia di mezzi ch e la materia richiede a11che i11 relazione al coordinamento! con le altre forme di previdenza e di assistenza sanitaria attualmente esistenti ». ll Cons:.glio ha· qui11di esaminate le proposte p ervenute da varie Provi11cie pe·r la costituzio·n e di Casse mutue ed ha affidato ai vari consiglieri le pro·p oste stesse con incarico di raccogliere gli opportuni elementi anche con ri11niqni da tenere localmente ~ d~ riferirne quindi nelle prossime set I i mane.
Il Policlinico del lavoro a Torino. Sorgerà ad iniziativa dégli jndustriali torines~.; occuperà un 'area di due mila metri quadrati. Il Governo si è cornpiaciuto cQn gl 'industrlali della nuova manifestaz~'°ne d~ assistenza sociale connessa con la difesa del patrimonio di energia fisica che appare indisp~11sabile per lo svolgimento della missione assegnata alla Nazior1e. Il Polic] i nico del lavoro integrerà efficaceme11te le altre opere ospital;iere, secondQ lln beninteso spirito di collaborazione fra le classi sociali.
Cure mar!ne. La Presicle11za della Sezione 1'alassoterapica del1'Associazione. Italiana di Idrologia e Climatologia prega i. co] legh~ ch e abl)iano fatto stud:, sui risultati prossi1ni ~ 1011tani delle cure marine,. e specialmente sui metodi di ricerch e relative, di inviare una cop ia dei lavori ~l prof. Giulio Cercsole, via Dalmazia 11, I.ido, Venezia .
Fu annunziata la pross i111a costruzione del Sanatorio « La, Rabida », al J ac.kson Park; potrà qspitare 175 bambini co1lvalescenti di cardiopatie,
1° Congresso mo ndfale universitario. Si è svoJ to all 'Avana; vi assistettero ~l Ministro ;,talia110 presso la Repubblica di Cuba Vivaldi, ed il Segretario del Fascio locale ing. Stefano Calcavécchia,. La delegazione ufficiale italiana, integrata dal prof. Pavoli11i, Rettore dell 'Università fiorentina, ~ dé\l prof. LlIJ>alell~ , Rettore dell'Università di P~rug~a, ve11p.e accolla con entusiastica simpatia ed ha partecipato autorevoln1e11te alle d)scussio11i. I congressisti har1no acclamato ad unanimità l 'Italia tyt1ale seùe del secondo Co11 gresso, che ~i terrà a Fire11ze.
Disordini nell'Università di Vienna. Il Governo austriaco l1a ordi11ato un 'inchiesta sui grav! disordini s tude11leschi prodottisi, or è qualche tempo, a Vienna, diretti contro i profe ssori che contrastano o· che sconsigliano il movìment.Q nazionale ger111anofilo. Fu particolarmente preso di mira il professore di anatomia, 'fandler; il suo ist~tulo ri1nane gravemente da1111eggiato. .1\ncJ1e 1'istituto fisiologico e quello chi1nico hanno dovutq sospendere temporaneamente il lavoro. Parecchi studenti stranieri furono malmenati e ora minacciano di disertare l 'Un'.·v er, sità, se ~ disordini si rip~terannq. L 'Università è rimasta chiusa per qt1alche tempo.
Una Mecca per i malati in Austria. In un villaggio dell'alta _l\ustri~, Gellspach, u11 empir:,c o a i1ome Zeileis pratica delle cure miracqlistiche ; egli crea un campo elettrico ad alt=ssima t~nsiqne e tocca i malati con una bacchetta di :vetro resa l umir1escente. Ogni tratta .. mentq, rapidissin10, •irnporta la spesa di 3 scellini. Un '!n chiesta d.el prof. L.a zarus, elettrologo di Berlino, avrebbe provatQ· trattarsi d~ ciarlata, nismo . Nel 1929 il villaggio ha ospitato 14Q.OOO pa .. zienti. Il villaggio, prirna i11sig11ificante, s~ sv!Juppa co11 rapidità straordina1ia : vi si mol~iplica:çio gli alberghi.
Si è spento a, 63
a11n~
il prof. LOUIS-J. -M,
BARD .
..\. Lione fu successjvamente interno degli ospe-. dali, capo dei lavori di ana to1nia patologica, pro ... Dal 24 marzo al 30 maggio e dal 15 n1arzo al fessore d 'igiene, professore di cl :nica medica;. pas... 15 maggio sarannc svolti! negli I sti tuti d 'Igiene - sò poi B;d insegnare la cl inica medica a GiJ;levra,. delle U11iversità di N~pol~ e di Catania, dei corsi ove rimase 19 anni; c1uando venn~ riorganizzata comple u1entari d 'igiene, con pa,rtico]are rigt1arl 'Università d! Strasburgo, egl~ V~ fu chia:i;nato, do alla · preparazione a,i pqsti di Ufficiale Saniper insegnare la stessa disciplina. Ultimament~ tario. Tassa L. 300. ~1odalità consuete. era tor·n ato a L~one. Innumeri lavori d el Bard in igiene, .in anato.. Associazione curdiologica di Chicago. mia patologica e sovratutlo jn patol~gia interna, Ha tenuto l 'adunanza annua,le il 14 gennaio . attestano una profonda erudizione, idee vaste e Ven11e rilevato come le inorti da cardiopatie nelcoscienza scientific~. Il suo i, 11segnamento clinico la città siano aur11entate del 21 % duranle un era particolarmente brillante. Egli si distingueva decennio : ne furono registrate 7300 nel 1929 e spesso per l 'orig:,na]ità delle idee, che però non furono 7208 i cardiopazienti trattati nei 17 dise1npre ottenevano ~l generale consenso. sp en sari. cittadini: vi sono cQmpresi 2284 bamA. P ~ bini.
(orsi complementari d'igiene pratica.
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XXXVII, NuM. llJ
RASSEGNA DELLA ST.A.MP A MEDICA. Are h. R(•um. de Path . e~-cper. ecc., setl . - J . CANTACUZÈ NF. e al. Vacc\nazioni con B. C. G. c. J . J ONESC0-M1r.H..\ TESTI e al. L 'epidemia di p oliomielite in Roma11ia. - G . EusTATzru e V. JoNEsco. Patogenes~ dell 'accesso malarico. Bull. Ac. de J.\IIéd., 5 nov. A. NETTER. Encefalite vaccinale. - .T. CANTAcuzÈNE. Vaccinazioni
con B. C. G.
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SEZIONE PRATICA
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Munch. Med .. • V\l och., 15 nov . -
L 'efedrina nel trattam. deg'li · s tati di collasso postoperi~ liv 1. DENECKE . Il dolore plantare q·u al e sin tom a inizial~ della trombosi 11egli arti infer. Mediz. Klinik, 15 nov. 1\1. H EN KE L . Aborto abituale e parto anticipatq abituale. - C. BRuHus e al. Contag io d el le malattie cut~nee d a miceti. Pathologica, 15 nqv .. L. M1cHELAzz1. Dep osizioni di calcio n ei r eni . - \ :. RoMANO PERHETTI. Tbc. nodulare diffusa nel ~iocardio . Paris Méd., 16 nov. S. BAnnIKIAU. Morbo d 'Addison malarico. Riv . di Cl. Pediatr . , ott. - ~i . ScARSELLA. Possibilità di vaccinare con B. C. G, .. 2. bambini ch e , hanno oltrepassaLQ l 'età del neona,to .Brasil-1Vl ecl. , 2 nov . L . SonRÉ 'frattam. delle fistole ano-r ettali cori la fucsina fenicata. Morgagni , 10 i1ov. - M. Sc1nELLI. Ormon e d ell a preipofisi e diag n . precoce di gravid .. Riv. San.. Sic il. , 15 nov. F. SPEC!ALE. Trap: anto corr1par a tivo di tessutQ neoplas tico e corrispondenle tessuto m a tri ce. Gaz. d. l16p., 20 n ov . - II uTI NEL. Sindrome 1
MELZNER.
pallore operati.
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iperlermia d 'C> mhrédanne nei lattantt_
Are /i . di Ostett . e Gin . , nov. -
VOLPE. Ematocele da emorragia ovarica n on g ravidica. - Mo-MlGLlANo. (~llILCro sp erimer1tale dell 'u ter o . Soc. de Chir. de l~ ucaresf. , giu . S. BAr.co e ' ' . VLADEsco . E piploce]e irridu Llibile, infiamrriaz. cron. , d ell 'epiploon con ampu taz. sp ontanea. Presse Méd., 20 nov. - C. AcHARD e al. Equi-. librio proteico nel siero <lei tl1hercolotici; suo va-~ lore pronost~co. Gazz. d . Osp._ e d . Clin., 17 nov. - G. DoNrN1, Modificazioni plessiche dello sp azio co,sto-iliaco . B ri t . Med . Journ ., 23 n ov. D. McKENZIE. Estirpaz . della tonsilla fari11gea m edi ante l a diatermia. J) ., McC1tAE AATKEN. Trattam. d ella scqliosi . Lancet, 23 nov. -- R. P. Ro,vLANDS . Chirurgia della cistifellea e d ei dotti biliari. - K. ScHROE-. DER. La sulfqsina nel trattam . della paralisi gen. e altre mal. Prensa A1éd. Argent., 30 ot t . - :Nl. R. CASTEX. Er:.t rocitosi eçl eritremi~. Rev. Mélt . de Chile , ott ., - G . MARAfloN. Equilibrio acido-base n el m . di Addison . .Bull. Acad. Méd . , 12 nov . - A. PETTIT. Siero .. anti1)oli.1nieJiticq d,alle sci111mie . Arch. di Patol. e Clin. kled ., ott. -- L. D 'ANTONA e L. CRosETI'I. Ricambio idrico-sal '. no n èl diabete ~n s'.p . - E .. LUNA. Origine ~d essenza dell a vita. !Y edi,z. Welt, 23 nov. -- C. G. J uNG. Costituz. ed er~dità nella psicQlogia . - A. KnoNFELD. I tipi costituzionali. H. ScHULTz-HENCKE. Il carat-_ tere n eurQt!oo .
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Indice alfabetico per materie. .
A.ppendicecto· m ia profil~ttica In et à . giovane . Articolazione tibio -as traga l~ca: cura dei gravi proress: settici Bibliografia • • Cistifellea : esplor~io11~ con, l a, palpazione addqmtn al~ • Colecisto-tifo . Concorsi: ist ru zi oni ministeriali la facoltlr. di scelta c:orrisp on denze D~ntizione
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1'inizio D entisti abilitati: transito ri
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atti .
Edem i 11efrit ;ci : pa t oge11~si Emorrag ie g ravi : trattamento cqn sieri policitrati . Eri le111a 11odoso : infettività Fistola gas tro-entero-CQlica consecutiva a r esezio.11e gastrica p~r can cro . Fratture per schiaccia1nento del calca, gno: trattarn . cruento Funz ~one epa ti ca e biliar e in g r avidanza e puerperio Gravid anza : diagnosi col m etodQ Asch_h ei1n ~ Zo11dek . • Int ~s tino: chirurg ia Latte: problema igie11ico
Lussazione abitual~ della spalla : trattamento operatorio . l\ilala t t ie infettive: terapia febbrile Morva r rQn1ca : cas=.stica Occlusior1i intestinali n~l corso di flogosi salpingo-qvarich~ Operazione di Graha111 (lobectomia al cauterio) nell~ dila tazioni bronchiali complicate · Op~raz :.one di Trendelenburg : risultati lontani . Percu ssione : fond am er1ti p sicologici Peritoniti ac ut~ g·~ner alizza t~ da gonococco .. Pie lqgrafia intraver1osa . . . Reni: d iagnosi e t erapia delle malattie i-nediche . . R \110-faringo-lar il1 goscl er om a
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Se r vizi
ig ienico-sanilari
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Setticemia meningococcica subacuta, Sifilide er~ditaria cau sa ti 'insufficiente. sviluppo ~ntellettu ale . Sp:na ))ifida e , sindrorrte di fal sa inoqntinenza n ei giova11i Stenosi trach eq-bron chiali eredolueli ch e Tracoma nelle popol azioni del golfo della Spezia, 'fubercolosi polmonare: cu ra con antigene metilico . . Vie bili ari: chirurg :.~ d 'urgenza
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D1ritt1 di proprietà riservati. N on è consentita Za Tistampa di lav ori pubblicati nel Pohclinico se n on in seouito ad autorizzazione scritta dalla Tedazion e. S vietata la 1n1.bblicazion6 di sunti di essi senza citarne Za f onte.
Roma - Stab. 'fipo-Lit . Armani di M. Courrier.
' ' . AscoL1, Red. resp.
. I L POLICLI NI CO
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__., Interessanti pµbbl icazioni a disposizione dei Signori abbonati al "Policlinico,, :
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,p RO F. ARI s TI DE Bus I
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DIRETTORE DELL'ISTITUTO DI RADIOLOGIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI AOMA
:Sulla esplorazione radiologica del .. 1orace nell·a tubercolosi polmonare (Lezioni tenute al Corso di perfezionamento. delle malattie dell'apparato respiratorio) ANNO 1928-29 •VII
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Riportiamo qui di seguito, quanto nel N. 5, anno 1929, della pregevole rivista « La Radiologia Medica » è -stato scritto per questo libro del prof. Busi.
I
«La collana Pozzi di Monografie Mediche si è arricchita di una nuova gemma: è un breviario per il me· ·« dico tisiologo, nel quale l'esattezza tecnica e scientifica si associa alla chiarezza e alla semplicità dell' espo·<< sizione. È quindi un'-0pera magistrale. Il neofita è condotto per mano nel dedalo delle nozioni fisiche, delle -<<applicazioni tecniche, delle dottrine mediche riguardanti s,opratutto la tubercolosi polmonare, e apprende ·«-con nessuna fatica, anzi con piacere tutte ile nozioni teoriche e pratiche fondamentali per eseguire e leggere ·« le radiografie dei visceri del torace. «Non è senza un po' di melanconia che il radiologo si vede portar via dal tisiologo lo studio dell'appa· ·«rato resp~ratorio, ma bisogna riconoscere che è nelle specialità che è avvenuta. nel miglior modo la fusione «della Radiologia colle altre parti della Semeiotica, perchè per fare una diagnosi, come per vincere una bat· -<< taglia, occorre che . tutto sia coordinato e valutato da una mente sola. «Tuttavia noi radiologi «puri» abbia.mo ancora molte ragioni di sopravvivere e non abbiamo certo in· «< tenz~one di abbandonare lo stuàio del torace; ma al contrario della gara coi tisiologi trarremo incitamento -<<per aumentare le nostre conoscenze e la nostra esperienza, e intanto ' facciamo buona accoglienza a questa « pubblicazio1ie del Busi, che ci potrà essere molto utile, sopratutto per la sua classificazione delle imma· « gini elementari della tubercolosi polmonare dell'adulto e per le indicazioni sul loro significato anatomo-pa· «< tologico ». MoNTANARl. Volume in-8°, nel formato delle ~fonografie della Collezione « Policlinico >l, di pagine 111. Prezzo L. 1 6 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 4,60 in porto franco,
Dr. Prof. unERTO ARCANGELI &./
LIIlERO noc:. DI PATOLOGIA E DI CLINICA MEDICA NELLI\ R. UNIV l\<IEDICO PRIMARIO NEGLI OSPEDALI RIUNITI DI ROMA
Sulle lebbrl da tubercolosl occulta o crlptotubercolari (con 7 figure radiografiche nel testo) ' .SOMMARIO. - PREFAZIONE, pag. 3. - FEBBRICOLE TUDERCOLARI, pag. 9. - FEBBRI CRIP'FllTUBEROOLARI A BREVI PERIODI OD ACCESSIONALI, pag. 25. - FEBBRI così DÉTTE (( GASTRICHE », pag. 27. - TrFOBAOILLOSI DI LANDOUZY, pag. 33. - TUBERCOLOSI MILIARE, pag. 40. - GENERALITÀ SULLA DIAGNOSI DELLE FEBBRI CRIPTOTUBERCOLAilI, pag. 42. - IMPORTANZA E NORl\m PER L'ESAME RADIOLOGICO, pag. 43r- - LA CUTIREA· ZIONE ALLA TUBERCOLINA, ~ pag. 50. . Volume di pagine 60, nitidamente stampato su carta semipatinata. - Prezzo L. 1 O, più le spese ·postali cli spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 8, 7 5 in porto franco .
.. . Prof. Dott. REMO MONTELEONE
ASSISTENTE NELLA REGIA CLINICA MEDICA LIBERO DOCENTE DI PAToLoGIA MED1cA D1MosTRATivA NELLA REGIA. uNIVERsrrÀ. D1 ROMA
'esame unziona e
L'insufficienza respiratoria in Clinica (con 30 figure intercalate nel testo)
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Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Eccone l'indice Sommario : PREFAZIONE, pag. III. - Le· funzioni del polmone, pag. 1 a 50. - Metodi fisici di esame della funzione respiratoria, pag. 51 a 140. - Metodi chimici per lo studio della funzione .respiratoria, pag. 141 a 172. - Esplorazione fisiologica de~ centri respiratori, pag .. 173 a 177. - Esplorazione della circolazione polmonare, pag. 178 a 180. - Esplorazione delle vie aeree superiori, pag. 181 .a 189. Schema per lo .studio dell'insufficienza respiratoria, pag: 190 a 195. - Le forme clin~che dell 'insuf· ficier1za funzionale respiratoria, pag. 196 a 252. - Bibliografia, pag. 253 a 267 .. V~lnme i.n-So (N. 34 della Collana Manuali del
Policli'IliCO »), d 'i pagg. VIII-267, n.itida.mente stampato in carta. se.nipatinata, con 30 figure i1nteric.a.late nel testo. - Prezzo L. 3 2· Per i noetr.i abbonati sole L. 2 9, 7 6 in pOTto franco. (<
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA
Roma, 24: Mat"ZO 1930
ANNO XXXVII
Nnm. 12 I
fondato dai professori:
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FRANCESCO DURANTE·
GUIDO BACCELLI
SEZIONE .PRATICA •
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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI I
SOMMARIO. Note e contributi: S. Solieri: An-00ra sulla sintonia
Appunti per il medico praticò : 'SEMEIOTICA: Le otorra-
paitalogia dehl.'addome destro. Osservazioni cliniche : F . Graziani: Eoh·i nococco prostatico. Tecnica : G. RiC>ooa: Sulla tecnica de1l'apJ>endicectomia. Commenti : I. Fazzari .: A proposito del1'•appad'eoohio « Faz11airi » . Sunti e rassegne : C1RCOLAz10NE: L'ipotensione a.rteriosa. __ . FEGATO E VIE BILIARI : N. Fiessinger : La funzione biliare e la sua ee.p iloTazicne f•urnzionale. - Loeper-M·ichaJux e de Sè.oo: La prova del v:ino negli epati-ci. F. Di Stef31no : Se l'urotropina si .eJjmini attraveTso la bile e se le conferisca potere batt erd-cida. - RENI E VIE URINARIE: Kohler: Sul foruncolo del rene. Le ooli h.acillurie. Conferenze : c. H . Mayo e E. F. Buzzard: I dolori add Olillin31li.
gie. - Le emol'rag:ie della retina. CASISTICA : Su a.l<eun.i casi d'ipert·r 6fia acuta del1a tiroide. - L'obesità tiro1dea. - Modificazione del volume car.diaco in segu·i to a oull'e dima,granti. - TER.APIA: Le g.ra1DJd·i linee d·e l trruttamento anti.sifi.lit i-00. - Il bismuto per via orale nel.la sifilide. - Gl.i erti.temi degli arsenobenzoli. - La cuTa della sifilide nei malati ;rena>li. - MEDICINA LEGALE : Sulla simulazione e sulla dissi.mu. laz.ion1e del diabete. - RUBRICA DELL'U FFICIALE SAN ITARIO : A . F·r an·O'hetti : La v1gi1am·z·a sanitaria delle cairni. POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA. Nella vita professionale : SeTVizi :igienioo-san•itari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Bari.
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Notizie bibliograficbe. -- Cenni bibliografici.
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NOTE E CONTRIBUTI. ,
Ancora sulla sintonia patologica dell'addome . destro (*) per il prof. SANTE SoLrERr, direttore.
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La nota che io pubblicai nella Sezione pratica del Policlinico sulla « Sintonia · patologica dell'addome destro » (1) ha valso a diffoin d·ere la conoscenza e la convinzione che in molti casi l 'appendice infiammata crq·n icam·e nte può essere causa principale od unica di una sofferenza grave gastro-·du·o denale o colecistica. Sofferenza che d:alla g.a stro,su ccorea iperacida con spasmo pilorico giunge talora all 'u:lcera peptica pilorica o duodenale e dalla semplice colica b~liare da ritenzione alla colecistite subacuta od a cuta feb·b ri1le. Ma non mi è se•mbrato ancora chiaro niella mente di molti i.I m eccanismo da me illustrato per cui l 'a ppendice flogosata può far sentire 1
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·comunicazione al 36° Congre·s so della Società Italiana di Chirurgia, 23-26 ottobre 1929, Genova. (*)
inf1u enza da n·n osa patogenetica su org.a ni così dtista:nti che sem·b~er1eb1bero non· aver rapporti con essa. Ed infatti · la sintonia patologica dell'addome destro è da molti accomunata ed incluisa nelle pe11ivisceriti adesive addominali descritte in It.a lia d,a l Donati (2) e n·el.l a sindrome digestiva cronica dell 'addome destro, descritta dai r.a dio1logi Palmieri e Dal la Volta (3). Ora questo non è esatto nè giùisto, perchè io ho detto e scritto altra cosa. Io .cioè ho messo a base• d·eìla relazione ed interdiipendenza morbosa, ch e suol passare fra appendicite, ulcera piloro-duodena·le e colecistite, non un fatto flogi stico propagato per via diretta o indiretta dall 'a:ppendioo al piloro e d.u odeno ed alla coleci•sti , ma un riflesso nervoso che ha suo punto di partenza n ell'appendi ce flogos.ata e che per vie nervose de fin~te si sca rica sul piloro, sul duodeno e sulla colecist i, costituendosi elem,e nto patogenetico di gravi e perm anenti turbe e conseguenti manifes tazioni m orbose . Se dunque tutto ciò no.n è ancora ben compreso, è necessario ripetere e pr~,.ci sare , molto più che sono ora in condizione di poter riferire osservazioni nuo,'e. Nel 1912 io pubblicai i risultati delle mie 1
Sezione ch irurgica dell'Ospedale "G. B. Morgagn i, - Forlì. •
Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
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prime osservazioni fatte alla biopsia durante gli interventi per appendicite sotto rachianestesia sui cc 1'1itteillungen aus den Grenzgebieten der Med. und Chir. n (4), perch è esse potevano ad un tempo interessare medic i e chirurgi. Era in qu·el periodo che i 1 1\1 oynihan pubblica va i suoi lavori sul'la frequ.e·n te concomitanza 1d ell '1app·en·d icite e de:J·l 'ulo~Ta du1odenal e, pe1r cui mi sembrò utile che fos.sero conosciuti ampiamente i fe.n o·m eni da m e rilevati, che delle ·osservazi-oni cliniche del NI oynihan ra1p presentavano qu.asi u·n a sanzione spe1r1menta1l1e. Ma acca·dd·e che, n1entre il I.avaro fu noto e citato poi ampiam.e nte all 'esteir-0, in Italia rimase quasi .sconosciuto; ciò può essere stata la ca·usa origin.aria della confusione, ch,e ho la1m en tato , dopo U!Scito il ,mio artico·lo u-lla sin·tonia patologica del! 'addome destro. Sino dal 1911 , quando incominciai ad usare l 'an est·esia spin.ale, ·che io faccio bassa (nella regione lombare), colpì la mia attenzione questo fenon1'eno, che le manoyre .ch·e si eseguisoono sul.l'angolo i·leo-oecale e. sull 'appendice infiamm.a ta determinano imm·e diatament.e d' emblée - una reazione vivaoe nel paziente, ch e si lagna di cr.ampo o di d·<;>lore intollerabile allo stomaco, talora di .acidità rov.ente con esito spesso in vomito incoer.cibile. Al contrario qualsiasi ma'Ilovra od operazione dem olitiva ch e si faccia o sull'intestino tenue o sul crasso o sugli organi genitali interni non provoca alcuna )'Ilolestia o soffer.enza al malato ch e a si te sereno alla propri.a operazione. Tale fenomeno , che ha il valore di un vero esperim ento di fisiopatolog-ia sull'uomo, non poteva interpretarsi altrimenti , data r]a rapidità d i manifestazio·ne, che un riflesso n·ervoso. L'anatomia co·n se·n te di d,e terminare le vie di canduzione di esso e cioè: - plesso sottoim ucoso di Meissner e plesso mioenterico di Au·erbach nell'appendice; - nervi del mesenteriolo appendicolare; - plesso mesenterico superio,r e; - gangli celiaci; - n ervi i·n terc ostali; - mido llo spinale; - nuclei de l vago e nervo vago. Il vago è per lo stomaco ed il duodeno nervo moto·r io, vasomotorio e secretorio. Resta così spiegato co.m e per un riflesso vagotonico possa· manifestarsi nel corso dell'appendicite non solo il dolore gastrico, ma la gastro-succor.rea, lo spasmo pilorico, l 'u.lcera pi1lorica o duodena·l e, lo spa mo d e.Ilo fintere di Oddi a1l] o sbocco del caJ,e doco, d 'onde la ritenzione biliare ne.Ila colecisti con tutte le coneguenze che alla ritenzione possono e sogliono tener dietro. 1
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interessante la con statazione che, se si pratica in paziente assoggettato all 'appendioectom1ia con anestesia loca·le, il blocco degli s.plancnici con imbibizione a'1la novocaina , i I riflesso appendicu·l o-gastrico 111anca del tutto. Ciò ap1p unto per la interruzione della via nervosa afferente dell 'arco riflesso descritto. L 'o·sservaz.ione cl4nica, co.m p1letata daille risultanz·e de l1la biop sia, mi ha dimostrato che individui ope.rati di gastroenterostomia per g·astrosuccorea con spasmo pilorico non sono gu.a riti, sin che no.n venne pratiic ata in un secondo tempo la rimozione d,ell '.~ppendice (5), che risultò malata cronican1e·n te. D 'a;ltra parte malati di ulcera duodenale, in cui la diagnosi era certa, guarirono dell 'ulcera stessa a m ezzo d ella semplice appendicectomia. Tre di questi casi ebbero il controllo di medici localj e di clinici eminenti di Bolo·g na e di Firenze (6) . Di recente un autore inglese, il Mitchell (7), ha :richiamato l'attenzione su ciò ch e io ho sostenuto da quasi un ventennio. Egli dice che si può av.ere come· riflesso a.p,p endicolare la sind.rome pilorica con iperacidità'., spasmo pilorico e vomito, i quali cessano con l 'e.stirpazione dell'appendice. L 'appendice infiammata, secondo i•l Mitohel1l, può imu,l are anche sindromi nervose, come neura tenia, · isterismo, ·e pilessia e tailora anche glicosuria ed acidosi. Nell'addome destro è da mettere in evidenza una speciale di sposizione : tanto nella sezione alta, quanto nella sezione bassa di e.sso, cioè a l principio ed alla fine del chimismo digestivo e dell 'assorbimento delle sostanze nutritizie, il conte·n uto gastroenterico si dirige da sinistra verso destra (stomaco, piloro, duodeno in alto; ultima anSil del tenue , valvola di Varolio, cieco in basso) e vi subisoe una brusca deviazione verso basso nella sede alta, verso alto nella sede bassa. In questi due p'u nti impera una sintonia funzionale dimostrata radiologicamente dal Busi (8), poichè all 'atto in cui boli di pasto opaco attraversano il piloro verso il duodeno si determinano contrazioni dell 'ultima ansa del tenue ed emissione di feci da esso nel cieco attraverso la valvola di Varolio. Tale sintonia fisioil ogica rende meno incom})rensi·b ile la sintonia patolo·g ica dell'addome destro da me dimostrata. E :vo~lio dire che , fra le tante mansioni , di cui molte oervellotiche ed assurde, che si sono volute attribuire al.1'·appen·d ice, mi S>emhra più logicò, alla stregua d-ei fatti emer i dal·la fisiopatologia dell'addome destro , considerare l 'appendioe come organo od elen1 ento sintonizza,nte J.a funzione pilQro-duodenale con quella ileo-cecale. Ond'è ch e, quando l 'appendice abÈ
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bia posizione viziata cong·e nita od acqu1s1ta o C·ectomia e gastroenterostomia, resezione mecontenga coproliti o corpi estranei o sia co- . diogastrica p~r ulcera, liberazione da aderenmunque infia·mmata, ne viene con e?ito disze, c011ed ocotomia, 1duodenotomia, ecc.). La funzionale di essa unà di.sinto·n izzazione di espe:rienz.a mi h.a dimostrato che soltanto per tutto l'ambito piloro-duod.e nale, intermedJ ario la resezion·e gastrjca subtotale è opportuno agil nervo vago dominatore dall 'alto d ella vita g iungere la incisione trasversale suppletiva di vegetativa. cui nel lavoro oitato è parola. Il taglio laparotomico per l'addome destro * \ ** ci h a dato le massim·e so·ddisfazioni , perch è ci Si può affermare senza esage.razione che i)er h.a p erm·esso di controllare, completare o cori quattro qui nti la patologia d el ventre è nel- reggere la diag nosi clinica o radio·l ogica in sen1'addome destro ; ultima ansa de.} tenue, cieco so a·n .atomo-patologico e di eseguire quella o ed ·appe11dice, colon ascendente , fl essura epa- que.Jil e operazioni ch e lo stato morboso di tutto tica, fegato e vie biliari , duodeno e testa del }'addome d·e stro mostraron o necessarie. ' pancreas, piloro e·d antro pi·l o.r ico, pong.0110 ivi L 'applicazion·e freque ntissiina d el taglio lai più gravi problemi diagnostici delie malat- parotomico per l 'addome d·estro ci autorizza tie addominali. a qu1este affe,r rnazioni : Qu.a ndo si aggiunga l.a nozione assodata d ei a) In un buon n·u m.ero di casi la sindrome legaimi di innervazione, sintonizzanti la fisiolo- de1l 'ad·dome destro, che aveva fatto pensare gi.a e la p.atologia dei visceri situ.a ti ne1lla parte alla con co·m ita,nz.a di appe·ndi ci te e colecisti te bassa con quella d ei visceri della parte a 1ta, o di appendicite ed ulcera duodenale, era sola singo·l.a.r e e caratt!ristica importanza d el] 'ad- stenuta puram.ente d.alla flogosi d ell 'appendjdome d estro appare ancora più spiccata. ce, m entre n essun segno di flogosi e r·a n ei viI n1ezzi di indagine, ch e la clinica b.a oggi sceri alti. L 'appe·ndioectom.ia ha g uarito coma disposizio1n e (chimici, fisici , microscopici), pletam1e nte e stabilme.n te i pazienti. Talora la esistenza di appendicite non era stata n emm er endono la diag nosi d.elle malattie addominali meno difficile di quello ch e fosse un tempo. no sospettata , per essere .muta la sintomatologia .a cariic o ,d ella fossa iliaca destra ed acCosì in molti casi si giunge a- fa.re diagnosi di centuata inv.eoe la sintomato1ogia sotto·epatica certezza. Ma in u1n altro n.u mero di casi invece la dia- ed epigastri1ca. b) In u n certo numero di casi esisteva gnosi rimane d·u bbia o soltanto .di probabilità, perchè spesso i segni clinic i sono frus_ti o im- colecistite, ca.l colosa o no, concomita.n te l'apprecisa-bili o perchè vi sono loca·lizzazioni d el pendicite ed a llora si è associata la colecistectom1ia all 'appe·n dioecto.m ia . male in più di un .organo. Tale condizione di 1C-Ose si avvera p esso per c) In un certo numero di casi all 'appen·dil 'addom·e destro, a·p punto per il pumero di .or- cite er.a concomitarn te ulcera duodenale, per cui all 'aoppendicite si è associata la gastr oentegani e visceri importanti ch e in esso si accumulano, per i rapporti anatomici di contigui- r ostomia e la stenosi od esclu sione pilorica. In tà, per le r elaziO'Ili fisiologiche che li governa- un ca so era unita all 'aprpend~cite ulcera ca1llosa no e per la sintonia patoil ogica cl1e abbiamo vi- d·e l;l a piccoil a cocvabu·r a, per cu~ si feoe insieme a lla a.p pendicectomia la resezione dell 'uloera sto stabilirsi fra essi. Chiunq•u e di noi, . m edico o chirurgo, ha nei con g.a stro-entero-a!Ilastomosi posteDiore. d) In un caso di appendicite con i drope suoi ricordi professionali osservazioni in c11i d,e ].l 'arg.ano un 'u1l,oora duodenal e aveva preso il dubbio fu e rimase assillante . sa,Jda aderenza alla colecisti pure i·n fiamma·t a e Per queste ragioni ho studiato il modo di rende.re la biopsia di tutto l 'addorn€ destro re tratta; a.Il' appendicectomia &i associarono la co•m pleta , facile, non lesiva per il paziente, si- oolecistectomia e la gastroenterostom~a postestematizzando ed a·d ottando p·er tutti i casi, in riore con ·esolusione pi1lorica; si ebbe risuJ..tato cui vi è sospetto di lesioni co nsociate nei vifelice. e) La d.iffusione del processo infiammatosoeri dell '.addome d estro, i.l taglio l.a.parotorio dall 'appen°d ioe al cieco (tiflite, colite ascenmie-0 che ho il·l ustrato sul Policlinico (9). Esso, oltre permettere la ispezione di tutti de·n te) è even'Ìe·nz.a di ecoezione, che si ha ap-· g li organi de.Jl 'addom e d estro, · ha il vantag- pena nel.l 'uno per cento d·e i casi. fJ La presenza di aderenze flogistiche ch e, g io di rendere la diuresi e ·la si ntesi cosi irapide da lasciare la massima parte del tempo J:>artendo dal focolaio appendiciti co si est.en-di operazione disponibil e p,e r eseguire quegli d1ano in alto aittorno a lla colecisti ed al duoii1terventi cavitari multipli che il caso richiede deno (perivisce1ite adesiva), è stata trovata in (appendicectomia e colecistectomia, appe·n di- un numero tutto affatto e iguo di casi. Non 1
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vanno m esse in que sta categoria le ·m em brane di Jakson e di Lane che riten go io pure deb ba·n o considerarsi formazioni con gen ite e ch e costitu iscono un capitolo a sè di patologia. g) Con .r elativa fre quen za n ella sindron1e dell 'addome destro si è vedJta insiem e all 'appendicite la esiste.n za d el legam ento coJecistico-colico, studia to da m,e e da.il Pa1ìlaVieochio in rapporto a lla d:ete.rminazione della colica biliar e, e·d il leg.am·ento coleci,stico-duode·n ale il1-usbrato da l Losio. Questa disposizione ana tomica ·s embra favorire il manifestar si della sindrome dell 'addome destro. per cui, esegu1ita l 'appe•n dioectomia , è n ecessario correggerla a m ezzo d·el.la .s ezione ·de lle pliche e consecutiva pla stica del perito n eo. Ora i-0 ho es tesò la i·n dicazion e 1del taglio per l 'addom e destro e Jo uso a p:ve~erenza del taglio me dian o, pur ch e non si t!ratti di tumori m.aligni d·el.lo stomaco. Ho 1'imp ression e ch e g1l..i opera ti sullo stom.a co ·e d appen.dioectomizzati ad un temp o col .taglio laterale abbiano un d ecorso po st-ope.ratorio più sem.plioe e più fa,è ile ohe gli o.p erabi, pur di 1 gastroenterostomia soltanto, coJ taglio mediano. Infatti, quasi mai hanno vo,m ito o si n ghiozzo ed in loro la sofferenza reSipiratoria è lievi,ssima o di b:reve durata. Pen so che la eseguità dei fenomeni gas tric i riflessi possa spiegarsi colla rimozione de11 'appendice ma lata, elemento determinante i1l disequilibffio funzionale del vago . Il minore inceppo alla respirazione si spie.ga colla sede d el1la incisione, su cui l'atto inspiratorio si f.a poco sentire, m en tre ·sru11Jta linea alba og·ni inspira zione , nel sol,l·e varsi ed allontan.arsi di entrambe le arcate cos tali, d·e termina una trazion e eccentri.c a do'loros.a, che limita la espansion e respirato.r ia ooi danni consegue·n ti ben noti (stasi del piccolo cirrco·l o, collasso del polmon e, bron copolmonite post-operatoria, ecc.). Messo c osi n ei gius ti termini il contenuto ed iJ s ignificato del·l a espressione Sintonia patologica dell 'addo:m e d estro , con siglio di adottare su vasta scala il taglio la·p aroto·m ico da m e descritto, in quanto con sente la ispeztion e completa dei vari organi sintonizzati ed agevole trattamento co·m p leto d elle loro lesioni in un unico tempo. RIASSUNTO. L ' A. precisa il significato ed iil conten,u to della e spressioin e « Sintonia patologica dell' addome destro n da lui introdotta n ella terminologia clinica. Enunci.a ulteriori. con clusioni su i rapporti intercorren ti tra la fi siopatologia e la patologia dell 'appendice ; del pilor o-duoden o e d ella colecisti basate sul confron to fra i segni olinici e le r isultan ze a natomo-patologich e rilevate col taglio laparotomico d all ' A. stesso -sistema tizzato e descritto. 1
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BIBLIOGRAFIA . (1) SoLIERI S. Sintonia p ato logica dell'addome destr o. Pol~clinioo, Sez. pra tica, 1925; Mittei~ungen a u s d en Gr en zg. d er Med. und Ch. , 40 Bd ., 1927, J en a. . (2) OoNATJ M . Per iviscer i ti adesive addomi nali . Confer en za t enuta in P avia, 8 giugno 1929; Riassunto in << Policlinico n, Sez . pratica, n .. 33, 1929. (3) PALi\iIIERi ~ DALLA VoLTA. Sindrome cronica digestiva -dell ' addome destro. Bollettino delle Scìenz,e m ediche, a,nno XCVIII, serie X, vol . .JV, 1926, p ag. 270. (4) SoLIERl S. Ue ber den epigastrich en Schmer z bei Appendicitis. Mitteilungen aus den Gre n zg. d er Med. uncf Chir., Bd. 25, 1912. (5) SoLIERI S. Su la gastropatia ip eracida di origine appendic ilica. Rivista Ospedal~era , n . 10, 1913 ; Mitteilungen aus den Gren zg. der Med. und Chir. , Bd. 26, H eft 5 , 1913. (6) VrsANI C. Sintonia p atologica de ll 'addome destro. Tesi di Firenze, Clinica Medica , 1927. (7) MrTCHELL. Il r ifl esso appendicolare. British Med . Journ al , n . 3464, 1927 . · (8) Busi A . L 'esplorazi<;>ne radiologica della fossa ileo-cecale . Giornale di Clin~ca Med ., fascicolo X-XI, 1920.. . (9) SoLrERI S .. Il taglio laparotomico per l'addome destro. Pol~clin~oo, Sez. pratica, 1929. I
OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Proviriciale di Zara - $ezione Chirurgica.
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Echinococco prostatico per il prima.r io dott. F .
GRAZIANI.
« L'echinococco prostatic o non è differenziahi'l,e dell 'echinococco periprostatico e perciò cisti idatidee prostat1ch.e e pe!ìiprostatiche van.n o trattate insi·em·e n. C·osì n,e ll 'Urologia di Nicolich -Ravasini. Comunqu·e, l'affezioneI è molto rara. Nelle statistiche i·n fatti non si fa menzion'3 d.ell 'e·chinococco pr-0statico. Così n ella stati·s tica di ·F rey, così in qule~la di Devé, di Villegas, di Verdun: di Potz11, di C:i gnozzi e mi.a (') la quale ultima si riferi.soe a ben duocooto casi di echi·n ocooco. Anch e nel lavor-0 reoon te del Grifi apparso sulla Sezi.on e chirurgica del Policlinico n el settembre scor so, su cen·to casi operati dal prof. Al.e ssandri , non è m·enzionato l 'echinococco della prestata. Se qualch,e caso si è dunqu1e finora avu~o , certamente nelle statistiich e è stato com:preso tra le cisti a localizzazioni varie o tra le cisti retròperitoneali ch·e segn·a n o appena dal 4 al 6 % com p lessivamente. Non è possibile quindi stabilire il per cento di echinococco d ella (1) « I .. 'echinococco e sua d!ffusione in Dalmazi a n. Libr eria d el Provveditorato Gen erale d ello Stato, 1928. • I
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prostata, ma ognuno potrà facilmente arguire q·uan to raro esso sia. Posto ciò, ci intere.ssevemo d·ella diagnosi e della cura dell'echinococco prostatico con dati detratti da un nostro caso, tralasciando nella storia, tutto ciò che sarebbe superfluo e ingomb·r ante, per ferma:rici infine su qualche consideraz.ione patogienetica .e ia.1J1atomo-patologica. M. B., di anni 40, coniugato, contadino, da
Peterzane (Jugoslavia), viene ricoverato d 'urgenza il 24 aprile 1928 per ritenzione acuta di urina, sorta improvvisamente. Vuotammo p~ù di un litro di urina col catetere metallico, perchè non fu possibile introdurre u11 Nelaton. Il catetere m,etall~co, prima di giungere in vesc~ca, si incontrò presso al collo, con un corpo , teso elastico, quas! un gradino che sormontò con una lieve spinta impressa dalla mano . Non er~ la sensazione di un calcolo o di un tumore duro ; se mai si poteva pensare ad un ader.Lon1a prostatico. Il paziente però aveva solo 40 anni e negava per giunta,, blenorragia. L 'interesse del caso però aumentò quando dopo ·vuotatB: ]a vesc~ca, ]a, tumefazione addominale prees~stente non scomparve, ma si ridusse solo di poco, rimanendo pressochè all'altezza della ljnea ombelicale; consistenza duro-~lastica, non spostabile, liscia. Nella fossa iliaca destra inoltre, si percepiva altra tumefazione della, grandezza di un mandarino, di cons:stenza dura, poco spostabile, bernoccoluta. Nella fossa iliaca · sinistra profonda1nente si apprezza anche qualche cosa di duro, ma indistintam~nte; tumore di milza, per sofferta malaria ~ lieve aum~nto del margine epatico. Il fegato del resto è normale per consistenza e regolar'.tà del margine; non è dolente. All '~sploraziqne rettale s~ percepisce una tu1nefazione in corrispondenza della prosta,ta della quale non si palpano i lobi. La tumefazione è liscia, dl1ro-elastica, protuberante nel retto, di vol urne e di forma come un grosso uovo di gallina; :QOn ballottam~:Qto tra retto e addome. Cistoscopia: l~eve iperemia delle mucose; sollevati e distesi jl bassofondo e il trigono. La radioscop~a, :QQn dà elefl?.ent~ diagnostici. L 'esame dQll 'urina r~vela lieve albuminuria; non el~1nent~ emat~ci, nè altro di importante. Wassermann n,egat~va; asse11za di febbre . Di fronte al tumore percep~bile dal retto ed esteso ·all'addome ~ sopratutto per i rilievi delle lun1efazioni delle fosse inguinali, per l 'assenza di disturbi precedenti, per la scadente · nutrizione organica, a. prima vista si sarebbe potuto pensare ad un tumore della prostata e di natura maligna, avendo già' escluso l 'adenoma . Il sarcoma che in ge11ere prende origine da un lob-O, invade :poi tutta la gJandola ed il connettivo periprostatico e pelvico, risale nella cavità addominale, infil tr.a e sposta vasi, nervi, vescica, retto, peritoneo, cute dell 'addoine e del perineo. La superficie de] neoplasma, è in genere liscia, ma lalora bernoccoluta, la consistel)za elastica, talora dura, talora tendente al molle ; ma tale consistenza non ò uniformeme11te eguale. L 'esploraz'.one ·d el retto denota una tumefazione liscia, più o meno dura, di varia grandezza. •
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però il dQlore spontaneo che n el sarcoma esiste sempre, n è l 'età parlava per il sarcoma. Le statistiche più rec~nti dànno il 50 % dei casi prima dei 10 anni, ~l 25 % dai 10 ai 30. Dai 30 ai 50 sola1nente il 5 % e si risale al 20 % dopo i 50 anni. Inoltr~ una invasione sarco1natosa della estensione come n~l nostro caso, non avrebbe solo compressa la vescica, ma I 'avrebbe invasa determinando vegetazioni polipose, ulcera,zioni del trigono e del collo con tutte le conseguenze. Infine con tale diffusione il paziente sarebbe già dovuto essere ~n preda a cachessia e simiìmer1te se si fosse trattato d~ c~rcinoma il quale del resto, avrebbe avuto m,olti caratt~ri identici al sarcom,a. Ovvia era Qg:Qi differe:Qziazio11e · con papillomatosi vescicale ~ con la prostatite tubercolare. Solo l 'asc~sso prostatico avrebbe potuto in gran parte dare ~ rilievi· del noslro caso, ma troppo estesa era, la tumefaz~one addominale e d 'altra parte anche per questo qui mar1cava il dolore spontar1eo ~ specialmente la febbre. Unica supposizione logica rimaneva quella di una cisti prostatica e per la frequenza dell 'echinococco in Dalmazia, di una cist~ echinococcica ad onta della rarità della localizzazione. Per tale diagnosi stavai1q l sintomi rilevati, (ad onta che non vi fosse netta fluttuazione, nè ballotta,mento e tanto ·1n~no fremito ~datideo) l 'età del paziente, i 'assenza di lesioni endovescicali e di febb,re. Poteva essere contro la nostra diagnosi, la durezza quasi ligne~ e la superficie bernoccoluta delle tumefazion~ inguinal~. Ma lé.\ Cason~ positiva diradò ogni dubb:,p e perciò ritenemmo che le tumefazioni inguinali . fossero cisti f~glie esogene calcificate. Seguendo la vla perineale generalmente consigl~ata, ben difficilmente avremmo potuto enucleare la cisti e ~mpossibile ci sarebbe riuscito di aggredire le cisti figlie delle fosse inguinali, tranne che con nuovo intervento per· l'addome. .Preferimmo quin,di a priori la, via laparotomica. 1-V ..1928: Cloromorfionarcosi. Laparotomia mediana soprap·u bica, allungat~ per tre dita trasvers~ sopra l'ombelico .. Rinvenia,mQ la, vescica compressa contro il pube e la plica retto-vesc~cale sollevata e distesa enormemente, spingendo in alto le anse intestinali. Sui margini latero..rsuperiori della plica sollevata rinveniamo subito le due tumefazioni, veri grappol~ idat~dei , ciascuno del complessivo volume di un ma,ndarino; più superficiale a destra e di volume complessivo maggiore; più profondo a sinistra; co1nposti di numerose cisti df varia grandezza da quella di un p~sello a quella di unh. piccola i1oce; i11castrate tra loro; alcune in via di calcifica,zione, altre completamente calc:ficate; aderenti sul peritoneo parietale da cui le recidemmo. Aprimmo la plica rettovescicale e ci trovammo in presenza di una voluminosa cisti della grossezza di un piccolo cocomero, a parete liscia, bianco lattescente. Prima di procedere all 'asportazion~ d! essa, di fronte alla evenienza di una rottura con successiva invasione intraperitoneale, opponemmo la protezione completa della cavità peritoneale con la m ar supializzazione sul peritoneo anterior~ della plica aperta, proteggendo inoltre per U momento la sutura con garza. Scol-
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lammo quindi la cisti ~ l'asportammo, dopo aver reciso co~ le forbic~ qualch~ aderenza, che la teneva fissata profondamente presso la prostata. Procedemmo quindi a,lla revisione del fondo, sulla prostata atrofizzata, raschiando col cucchiaio e a,sportando ancora con le pinze altre cinque .cisti di grandezza vari abile da una noce avellana ;ad una mela, ~n mezzo a discreto liquido siero.vematico. Lavammo la cavità del Douglas con soJluzione fisiologica prima, e con zimargolo poi e ..zaffammo con garza iodoformica, applicando il .drenaggio di gomma e restringendo la marsuJ)ializzaz~one. Nei giorn~
successivi vi fu risentimento peritoneale e alle medicature continuarono a fuoriu. . scire spontanea,mente varie piccole cisti in mezzo ad abbondante liquido torbido nel quale riscontrammo a,ncora uncini al microscopio. Nell 'interno della cisti madre ripiena di liquido caratteristico, era.no anche tre cisti endogene ciascuna della grossezza di una noce. L 'emissiqne d~ liquido dalla cavità continuò ancora, sebb~ne i~ minor quantità, per c~ nque o sei giorni; intervenne febbre, mentre la reazione peritoneale continuava. Allora incidemmo sul per~n~o praticando uria controapertura, raschiando m embrane ~ àderenze p·r ostatìche e periprostatiche e facendo passare un grosso dre, nagg:o di gomma dall 'apertura addo·m inale a quella, perineale. Attraverso a tale tubo, rica1nbiàto a giorni alterni, potemmo agire con grandi lavaggi di S-Oluzione formalinica all '1 %. L 'ammalato gradatamente migliorò e dopo 25 giorni ottenemmo la guarig:one. La guarigione ~bbastanza rapida fu dovuta cer tamente all'operazione per v~a laparotomica, mentre in una donna da noi altra volta operata sul fQrnice posteriore per ~chinococco del Douglas, la guarigione si ottenne molto tardivamente e dopo molte compl'.cazioni. L~ v~a I aparotomica pertanto ritengo sia da preferirs~ ogni volta che u11a cisti prostatica ver1ga ad essere palpata all'ipogastrjo, oltre che per il retto. •
Dopo pochi giorni dall 'operazione, durante le ripetute osservazioni dell 'addome con statarn1no ingrandiraento del fegato che debordava due dita d all'arcata, costale. E quando fu possibile la palp azione più accurata, riscontrammo verso il lato mediale del margine ~palico una tumefazione duro-elastica liscia. Guarito pertanto il paziente dall 'operazione e rimessosi alquanto i1elle condizioni generali, pen sando ad una cisti echinococcica del, fegato, . pas-. sammo éld una nuqva operazione dopo 53 g1orn1 déllla prima. 23-VI-1928: C1oroformiiona,rcosi. Laparo~omia so ltocostale destra: fegato sulla sua superf~cie postero-inferiore, sparso di par.ecchie cisti di echinococco variamente approfondite nel parenchi1na , variamente addossate o meno tra loro; alcune solitarie, altre a, grappoli com e le due· addomi11ali della precedente operazione, e come qt1ella, calcificate o in via di calcificazione ; qualcuna proveniente dal lopo quadrato aderente stù piloro, sul duodeno e sul colon; la più voluminosa anch 'essa sul lobo quadrato, scendeva addossandosi alla cistifellea, foggiandosi a doccia sulla convessità postero-mediale di essa sorpassandola
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poi sul margine antera-inferiore epatico e da questo debordando per circa due dita. Difficile e lunga fu l'enucleazione con o senza resezione epatica, p er asportare tutte le cisti dopo di che, dovemmo riparare con suture del fegato e con qualche sutura s~.ero-sierosa in alcuni punti dell'intestino. Per non prolungare ulteriormente un intervento già lungo (1 ora e 15 m.) in un individuo che aveva da poco subìto altro intervento grave, ma,rsupializzammo la, cis_ti più voluminosa e apertala, insieme al liquid0 uscirono tre cisti figlie della grossezza ciascuna di una piccola noce . Decorso postoperatorio piuttosto accidentato; reazione peritoneale, orticar:a ricorrente, febbre e dopq sei giorni piccola fistola stercoracea che richiese nuovo trattamento chirurgico. Infine il · paziente guarito, fu dimesso il 26 agosto 1928.
paJese l 'interesse d·el caso specialm-ente dal pu'Il.to di vista diagnostico e operatorio. Ma vi sono altre importanti osservazioni. Nei primi esami olinici, nulla riscontrammo di notevole al fegato , mentre dopo la prim.a oper:azione, a distanz.a di qu-a lche giorno, notammo la tum·efazi9ne data, come poi vedemmo , dalilà cisti più voluminosa. Non è a ·dire che tale cisti non preesistesse all'operazione: ma è certo che il primo traumatism·o 01pe.ratorio agì come stimolo per un più rapido accrescimento della cisti. Tale fenomeno si verifi,c a nelle cisti idatidee, come in tutte le altre cisti. Così .avvenne anche nel nostro caso, mentre sia la cisti più voluminosa e si.a le altre preesisteva110 e da tempo tanto che esse si p['esentavano in diverso stadio di sviluppo e di m·e tamorfosi. Ma preesisteva l 'infestazione epatica a quella p1rostatica e pe1lvica? Si dov.r ebhe pensare "di sì e spiegare il fatto con la rottura di una cisti epatica e 1'impi.anto a~trove di cisti figlie. Ma in primo luogo, l 'individuo non eira stato mai ma·l ato prima di allora, m,entre le rottu.r e idatidee intraddomina1li sono sempre seguite da fenomeni peritonoo.li più o meno pronu·nzi.ati e da t1enom·eni anafilattici. I!n secondo luogo, non sarebbe stato facile in seguito a·d una disseminazione intraperitone.aie di cisti ·figlie o di embrioni, che delle cisti o ali embrioni si fossero trapiantati .n el retropeorito·n eo e sull.a prostata. Al ma1ss1mo . ·~ queslAJ fatto avrebbe potuto spi1egarci l'impianto delle du·e cisti addomJ.n.ali, sebbe·ne sia risaputo che cisit i figlie rese liber e, in genere s' impia.ntan~ in prossimità del·l.a ciisti madre e quanto agli embrion.i , non potevano dare cisti ch·e poi per volume e per m etam·orfosi (calcificazione), fos: se.ro id·entiche alla cisti madrre, ma se ma1 d.at.a la lentezza di svilu·p po dell 'echinoccoco, a'rrebbero dovuto avere segni di maggiore gioÈ
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vinezz.a e non di ca'lcifi,cazione ch'è un·o stadio .' . . g1a reg.r e,ss1vo Po)s to ciò 1 bi·s ogna pensa:rie che nel nostro caso si sia trattato di echinococco primitivo diffu.so · multiplo. Nell 'echinococco primitivo multiplo infatti .a bbiamo v.escico,lie i1n va.rio p eriodo di sviluppo e in vario periodo di d1 e~enera~ione, che si tro,,.a no sopra uno stesso org.a.no (echi1n-o cocco c ircoscritto) o su div.ersi organi (echinococco diffuso) anche lontani tra loro. · Nel nostro caso per identica ragione fisio-
pato,logica le oncospere ingerite si. fermarono in gran parte sul fegato. Ma a ltre o·n cospere, vinto l 'ostacolo epatico, .attr.averso alla circo-· }azion e .sa.nguigna per il ouore destro, per i polmoni, per il cuore di nuovo e qui n·di per l 'aorta discendein te, per l'iliaca, p er l 'i·p ogastri.ca e per le vescicali inferiori e le emorrroid.arie m e die, g iunsero a lla prostata. Pe.r la stessa vi.a g·iunsero all:a porzione pelvica del1'uir e·t er e d·estro e "sinistro; porz ione eh ' è anch·e irrorata da rami d.eill 'i poga1strica e spe.c ialm ente delle vescica li stesse. E se noi diamo rm rapido sgu1a rdo a1lla distribuzio·n e dej vasi ~ alla pos izione deg1i UI"eteri in tal.e po1 rzio·n e, troveremo a·nch.e ragione dei particolari del la infestazione perirtireterica. ~ La porzion·e pel, icad~sc:end.e.n·te o parietale d·e ll'uretere riposa imm·ediatamente sull 'air teria ili.a.c a interna, a desit·r a s.ulla faccia anteriore, a sinistra s ulla facci.a interna·. Il pe.r ito·n e-o pari·etale che lo ricopre in tutta la sua estens ione, lo applica contro l 'arrteci.a e vi si foggi.a v:entra.lmente a formiare u1n ri·l ievo più o meno a Coe'ntuiato a seconda de l maggiore o minore svilup·po dei gettoni fibroisi studiati. da Cabot, ch··e va·n no dal1'·u ,r ete.re al peritoneo e ~ra i qu.ali soo1Tono i vasi dell'u.r eteire . Questi in basso so'Ilo . dati speciaimente dalle arte,rie vescicail i che poi si ana&toim izzano con le arterie laterali deJl'u;retere , le qu,a li co·me dimostrò il M.a.rgarucci , risultano da1l]a divi1sione dell 'arte:rii1a ureterica anteriore , ramo d eila r enale. Orbene gli embrioni liberi d0·p o l'infestazione p:r ostatica , risa·lendo per le vescicali, rimase:ro f1issati n·ella fitta Pete anasto,mot1ca; a d estra più superfici.almente . (e le cisti erano più superficiali e più libere nel:la lo.r o espansione) perchè l 'u·retere e rispettivamente i fasci fibrois i u.r eooroperitaneali , i vasi e il rilievo pe.r itoneale ·r iposano anteriormente a..11 'ipo·gastrica; a sinistra più profon damente per la po·sizione più interna di ta.Ii formazioni rispetto aJl 'ipogastrica. Gli embrioni si ferm.a·n o ,e si fi ssano in organo o per la pre1 d~]ezi one d ell 'organo stesso o pB·r minorata resistenza d·ell '·o rgano o per una causa occasionale. 1
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La prostata è u n organo poco prediletto, m.a quan·do l 'emb.r ione yi si ~issa .potrebbe ciò trovare la r.agione oltre · che i'n uin a causa ocoasionale ch e a noii sfugge, a·n che petr l 1i.ntricata · r:ete de i ca1pil.lari che si aggroviglia in esso a mag}i·e malto st~ette, on1de l 'embrione esacarnto più fac:U1'm·e nte p uò .a.ues.tarvi si. Le arteir~e d e1la .p rostata iniìatti d·i piccolo ca.libro di ,per sè stesse, si r.amificano n,e tlo .sp essore d·e1.J '·01rga.n o e fo.rma.no attorno agli sfondati gl,a ndol.ari, una rete .c apill.a.re a maglie .poligon.ali molto strette. Il p1esso venoso vescico-pr~·stati1 co com.u nica i n .ava nti ool pl esso d.e l Sa:ntori-ni, in·di•e tro cOll pl e8so seminale n el q-u:al e termina.no anche la m.aggioir pa,rte d,el!le v.ene della porzione add,o·m inale del, l '·u re teTie. Qu esto qu.adro an.ato·m ico in con,c lusione, ci fa intendei~e com e n·el nostro caso per una infestazione m.w ltipl,a, mentrè a1cU!Ili ·e .mbrioni si fi ssairo1n,o .su l fegato a:ltri rimaJsero , i.m pig,liati n ella prostata o n·e g'li spazi peri-pro statici e lungo il a porZ!ione pelvica degli u.reteTi. D.a1l1a 1.ettJe.ootura non mi risultano casi identioi a1l mio. ,, Z·ar.a , 4-1-1930. 1
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RI~i\.SSUNTO.
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L "e·chinoc occo prostatJiioo è r.ariis&i•m o specie &e pri m itivo . . Ho perciò trattato un caso di 1echi1n oco,oco primitivo multiplo diffu so con looa1lizzazion·e epati,ca, prostatica e paraureterale. Operatori,a,mente , sebbene gli autori consiglino la via perineale, i-0 riten~go ch e quando la cisti si pa:l1p a n·ettam·ente all'1ipog.aistrio, oltre che al rietto, la via preferibile sia Ja laparotomica aggiungen.do se mai, una con troa.p ertura perin,e ale; ta1e il prooess:o da me seguito e del quale 110 de.scrj tto 1.a tecnic a. Si potrà· così en'u dlear.e , anzichè .mar·sUJpializzare, la cisti prostati·c a inisiem e con eventuali ail tre cisti intrapelvi che. 1
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. - Ricordiamo l'Interessante pubblicazione del Dott. GIOVANNI MARIA Cl ULIANI Assistente nella R. C'lin~ Chir. dell'Università di Parma
]VIAftUAllITÀ CISTOSCOPlyt{E ad - uso dei Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogio Ferrari Direttore della R. CLi-nica Chirurgia Generale dell'Undversità di Parma. SOMMARIO. Pref azi()(Ile. Principi della oistosoo.pia. Cietoocopii. Parte :Llluminante. Porta del cietosoopio Onglet. Oistoscopia. Ca.teteriE!'IIlo unilaterale e bilateflale. Oist oeoopio ed irrigazione. Sorgenti luminose. p ,arte ottica. Sterilizzazione. V erificaZ'ion.i. Tecnica della cistoscopia. Sonde. Preparazione del ma:la.to. lntroduzi()(Ile del oistosoopio nel.l'uomo. Aspetto della vescica. 1.rrigono ves-oicale. Sbocchi ureter.a.li. Cat& teriemo degli uret eri. Cistoeicopia nella donna. Ur&tero-pielografia. Caei difficili per un esai~e cistoec~ pico. Rachia.nesteeia. Anestesia. looa.le. Puntnra. epidurale. Volume in-8° òi pa.gg. VIIl-79, oon 58 figure in nero e a colori: Prezzo L. 1~. Per i nostri abbonati sole r,. 13,~~ in porto franco. Inviare Vaglia Postale a ll'editore LUIGI POZZI · Ufficio Poetale Succursale diciotto (18) - ROMA.
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TECNICA. OSPEDALE CELESIA DI GENOVA - RIVAROLO Prof. MACAGGI G. B., direttore e chirurgo pri'mario incaricato.
Sulla tecnica dell'appendicectomia. Dott. G1ovANNI RoccA, aiuto onorario. La còrrettezza operativa e la precision e tecnica ch e l 'asepsi esige mi ha.n no indotto alla com unicazion·e della presente breve nota allo scopo di far conoscere una speciale modalità di trattamento affondante dopo amputazione della appendice, n è mi è di ritegno il fatto ch e l 'appendicectomia rappresenta oggi un argomento sorpassato nell 'attività letteraria. A noi pratici basta l 'osservazione della sua larga percentuale sulla totalità operativa ospedali era per riconoscere alla asportazione della appendice un posto d i notevole importanza a lato della erniotomia a cui oggi contende il primato numerico, e per giustificare tutto ciò ch e, migliorando la tecnica, ci con cede di ottenere risultati più so·ddisfa centi. L 'appendicectomia a freddo è un.a operazion e tipica ch e, per essere eseguita correttamente, richie·d e nel ca.mipo 1dell 'a·serpsi particolare attenzione . Invero gli esiti sono stati sempre così buoni ch e gli AA . non hanno quasi mai rivolto la propria attenzione a stabilire miglioramenti tecnici; ma è indubbio ch e n on tutte le a ppendicectomie guariscono per primani ma lg rado che l 'anatomia patologica del caso e la tecnica opportunamente seg uì ta diano il più largo a ffida m ento di normale decorso. Devono dunque esistere dell e cau se di inquinamento ch e p ossono sfuggire o che sono note ma · a cui non si dà l 'importanza meritata. A noi sembra ch e in questo senso il momento più delicato sia rappresentato dalla amputazione del verme e dal trattamento del moncone residuo, perchè (se noi facciamo eccezione per il m etodo d el manich etto sieromus~o]are ' di Lejars a _cui può farsi la princi'p ale obbiezion e della dubbia vitalità d·el manich etto stesso) è consuetudine pressoch è univer salmente diffusa di amputare l 'appendice col termocauteri o previo svuotamento di essa m ediante manovre opportune e sua legatura . Il moncone r esiduo, 1-e gato e cauterizzato, è sicuramente sterile? Io non credo, e le manovre su ccessive, de tinate a ll 'applicazione in posto di una su tura a borsa di tabacco, sono p ericolose per i contatti ch e il moncone sezion ato quasi inevitabilmente h a con divaricatori , •
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is trumenti , com·p resse a ddomin.a1i e guanti, se n on direttamente colle anse intestinali , con l ' omen to o colla parete a ddominale cruentata. Poich·è io riten go che solo questo tempo della a ppendicectomia possa presentare p ericolo di sepsi, credo di aver ridotto al minimo, se non di aver annullato, la possibilità di infezione ~ ediante un accorgimento semplice e facile ch e consiste nel porre il fil o della sutura
circolare affondante a borsa di tabacco prima di procedere alla termosezione dell'appendice. Il pratico può .facilmente comprendere ch e con tale a ccorgimento di tecnica l 'operazione è in condizioni di minore asepsi soltanto dur.ante quel momento ch e l'operatore in1piega ad amputare l 'organo ed affondarne il monconcino r esiduo mentre l'aiuto stringe la sutura a borsa preoedentie mente imvostata ; che durante l'a pplicazione della sutura stessa la presenza dell 'appendice già convenientemente preparata dal suo m eso può èssere di buon ausilio per dare al cieco .gli spostamenti voluti n elle v.arie tra fissioni della sua p.a rete; che starà alla accortezza del chirurgo di saper applicare l'accorgim ento da m e consigliato nei casi opportuni che sono veramente i più num erosi, escluden·d olo in quei casi in cui deve esser.e prima cura quella di a sportare , in quanto una appendice con periappendicite fibrinopurulenta od una endoappendicite con ascesso od ancor.a una appendice ul cerata costituiscono µn p ericolo maggiore di un m on cone r esiduo ad amputazione a ppendicolare. Genova-Rivarolo, 1° settembre 1929. RIASSUNTO . L 'A. descrive un aocor.gi·m ento ch,e coni iste ne l porre il fil ]o della sutura circolare affon·dan te a bor.sa di tabacco prima di proced erre al]a te:rnnosezione de11'appendice. '
Interessante Monografia. Dott. Prof. PIETRO CILBERTI Docen.t e di Clinlca Ohirurgi·c a nella R. Univereità di Milano Direttore della Sezione Chirurgiaa del1'1.e·t ituto Palazzolo-Berga mo.
Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO ·RADIOLOCICO OPERATIVO (Con
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POZZI,
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XXXVII, NuM1 12]
SEZIONE PRATICA
COMMENTI. !.
pr~posito
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SUNTI E RASSEGNE.
dell'apparecchio '' Fazzari ,,.
Mi permetto di scrivere poche e definitive righe di risposta .afil 'arti·c olo del dott. LuzzattoFiegiz (Policlinico, Sez. pratica, n. 7) accen.: nan·d o .solo a q.u,el.le che potreb bero sem·bTare -0onsti1derazi-0ni di un certo interesse, trascurando i,J resto. 1) In m erito a1I1l'obiez:ione ch·e non sia necessario ado1periare n·ei riforni1m enti aria fi1ltrata, mi li.mito a far osservare, a parte del'le altre con,siderazioni, che mi sembra per lo m eno strano ri.tenere un inconveniente il poter lavora re in completa sicurezza di sterilità , quando speoia~m1ente c iò .s i può otten·ere senza perdita di tempo e automaticamente. 2) Pe r quanto rigua.rda la comodità di operare .con una mano sola ciò è ·d.a m e ten·u to in speciale .consiid·erazio·n e p·erchè i·m pe-disoe .an che spos.tamenti d·e11 'ago, no·civi nelle con·dizioni da m e accennate n·el pri·m o articolo. 3) Per il ti1mo·r e, · dal dott. Luzzatto-Fegiz espresso, rd i u·n a .possibil e penetrazione di aria n ei vasi ,per g u asti n·ei •r ubinetti auto.m.atici, laccio sempliceme rrt.e riflettere che , di solito, l'operatore contr.olla sempre a vuoto l 'ago e 1'a1p parecchio, di qualunque tipo esso sia. Inolt:De p er •l a speci.alle conformazione dell'ago se i1I rubi·ne tto M non .s catta, l 'operatore se ne .accorge su·b ito, prima ancora cioè che il mandrino s.ia .tolto oorin.p letamente e vi sia q·u indi la possib~lità di penetrazione de.J l 'aria essen.d o esso ca'li·b raio. Ma .anch·e volen·do f.are a ·m eno di q.u este e1em •en.t a·r i cure, basta aprire hl rubinetto d 'arresto, di c ui è fornita l 'ampolla, dopo ch e l'ago è infi·sso 1e·d il mancmtetro ha osoi1lato, a.n zichè prima, per -togliere qualsiasi ·l ontano timore l I I 4) Rig ua·r do poi ail•l e con·clusioni del dott. Luzzatto-Fegiz, che sono basate esclusiva m ente su prieconc-etti, -Opporrò SQ!lo il fatto ch e, come €ra logi co del resto suppo.r re, prima di Dendere di pu·b blica .:ragio n-e l 'arpparecchio, io ne av·evo .affi1d.a to .u n ese.m plare da pa:Peochi mesi alla serena obiettività dei dirig·e nti del Sa·n atorio Cerv·elllo per col1l.audarilo, e solo do·p o av.er conosoi1u ti i risultati favo:vevoli (comunicati ail III Congresso nazionale antitubercolare) n e h o <livu·lgato .i disegni.
CIRCOLAZIONE. L'ipotensione arteriosa.
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È stato qu.esto uno dei temi di relazio·n e a 1
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c .ongresso franic ese di m1e.di.c ina, tenutosi a Montpellier, nelil 'ottobre 1929. Riru·n.iamo qui il sunto d·e'l le relazioni e delle comunicazioni fatte a:l d·e tto Congres·so, e di qualche altro 1 lavoro .s ullo stesso a,r go1m 1ento, facendo rilevare che è merito di A. (F errannini quello di av.ere isolato fin dal 1903 la sindTome di arteroipoten·s ione p ermanente, quale viene ogg i a ccettata dagli autori (V. an ch e in seg·u ito la relazione dello stesso Ferrannini). 1
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1F accia·mo precedere i sunti ·da alcuni concetti g·en erali desu·n ti dal lavoro di A. Luisad.a (Ipotensione e iposfigmia - deficienze di circolo. L. Pozzi ed. Roma); l 'A. ha dedicato sette an.n i a.Ilo studio di qu·e·s to argomento, pubblioan.do questo volume parecchi · mesi prima del citato Co·n gresso. CONCETTI GENERALI SULL ' IPERTE NSIONE.
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Pa lermo, 1930.
I. 'FAZZARI.
A. Luisa.da "' (Ipotensione e iposfigmia, Pozzj ed ., Roma) osserva che la questione .de•l l 'i·pot ensione arteriosa ha finora scarsamente attratto l 'atte·n zione d·e gli stu.diosi; l'ipotensione non è compresa nel .n overo dei quadri patologici che il medico pratico abitualmente ricerca e riconosce. Questo d·eriva in g ran parte dalla errata impostazione fisiologica e patologi.c a d el prob l·ema , per cui 1s i è cre·duto di potere spiegare con eccessiva sempli,cità ogni abbassamento ten sivo; la cr·e·duta facilità ·di interpetrazion·e h.a tolto -0gni curiosità .scienti.fica ai rioercatori. Ma il fatto d eriva in m odo anche maggiore da una scarsa valutazione del! 'importanza del problema, poich è spesso, non con oscendos i bene i limiti, i sintomi , le conseguenze ld·el·l e sindromi ipotensive, queste sono state relegate in .un secondo piano di fronte ad altre sin·dro.m i circolatorie. L 'ipoten sione ha avuto un periodo di moda , in seguito a gli studi di Conheim, ma è stata poi detr onizzata, .sipecialmente per opera di Huchard , da11 'ipertensione, di c ui il conoetto si è venuto poi ·e sageratamente diffon·dendo fra i pro·fani. Ora, è giunto il mo·m ento di porre in giust~ luoe l'importanza ·Ch e le sin·dromi ipotensive hanno, d.a•l punto di vista c linico, da quell o puramente pato.logico e da .q uello sociale. Bj sogna rico·n oscere, infatti, come gli ipotèsi siano una numerosa schiera di individui m1n orati fi sica.mente e moralmente. Le forme costituzionali con tribuiscono ad aumentare j ' numero di questi individui ch e spesso son n considerati ·dei malati, c h e talora rsono ritenuti 1
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IL POLICLINICO
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degli inetti. Si tratta veramente di un numero costituzionali ·hanno gran,de importanza i fatg rande di individui, di cui l 'efficenza è minore tori: luce, alimentazione, esercizio fisico che, del1la norma e di cui lo "Stu,d io p1"esenta note- con la loro sca11sezza, aggravano le .condizioni vole interesse. ereditariam·e nte rioevut e e trasmettono da una Le forme ipote·n sive sono sindromi di debogenerazione all ,altra sem·pre più gravi le .d ebolezza circolatoriOJ, ·di deficienza di uno o del- lezze costituzionali ·che ne sono la base. Con1'altro organo del c irc olo , ,d i squilibrio circo- . siderate in qu·e sto senso, tali forme costituziolatorio. Squilibrio e deficienza ·rappres-entate e nali sono assai 1p iù frequenti nelle città che poste in evidenz.a n el circo1o ,arterioso d.agli ne1lle campagne e m·eritarn o particolare atteilabbassamenti di pressione (ipotensioni) e dalle z'ione d.a ·p arte di medici 1e di sociologi per diminuzioni di pulsatilità (ipo,s figmie), che mettere in piena effic ienza una parte notevole sono .quindi l 'esponente migliore del disturbo di indivi1d ui così minorati. esistente. Ma vi è poi ·u n secondo problema se cioè L'IPOTENSIONE ARTERIOSA PERMANENTE IDIOPATICA queste sinldromi esprimano lo scariso lavoro C. Li.an e A. 'B lon del (XX Congresso francese degli organi d el circo lo, siano cioè una ma·n ìdi niedicina, l\1ontpellier, 1929) osservano che f estazione .di una scarsa vitalità, o .non siano la sin·drome è costituita da 4 grandi sintomi: inve,c e espressione di un ·disquilibrio circola1) Abbassa,m ,e n.t o perman,e n·t e d·ella tensiotorio. Non è po ssibile in qu·e sto camìp o una 1 n·e (massima 10,5, rn iillima 5-6 col m ·e todo division·e netta,· poichè vi sono casi che rientrano o nell'una o nell 'altra di tali categori,e; asool tatorjo); 2) 'F.acile stancabilità, che spesso r1e&tringe il disqui1librio circolatorio, p. e.s., è dimostr.ato dal fatto che, all ' ipotensione arteriosa omerale ,J'attività d·eJ.l 'individ.u o, ch e ha anche bisogno fa contrasto l'ipertensione particolare i1n altri di J.unrg h e notti di s on-no; talvolta p erò questi · bacini idraulici dell'organismo, mentre in indiv~dui sono m olto attivi; 3) T1e?·denza .alle -lipotimie, sincopi, abbar~Itri .casi , si vede ch e l 'ipotensione esprime in bagl.ia.men.t i di vista.; r ealtà la scarsa vitalità dell'orga·n ismo . 4) Acro·c ia·n o·si: ·est:riemità un po' fredde, Di grande im·p ortanza si presenta lo studio delle forme ipotensive costituzionali, in cui è violacee, raTamente infil1trate, f.reddo·l osità. Vi son·o form e cliniche div·erse (astenica, sinpresente un b,asso livello di pressione od una scarsa pulsatilità arteriosa; tali fenom·eni sono oopa.J.e, oefala lgica, ftena:le, ortostati.ca). Possoabituali e l 'organismo è costrutto con essi o .n o coe,s istere l'a,e ro·g astroca1ia, la costipazione, la visceroptosi. Le complicazioni sono ra ppreJ1er essi o vi si è adattato nel cor so del tempo. Queste forme ipotensive costi tuzi anali hanno sen'ta te ,d a lla insuffici,enza ,c ardiaca )e dallo stato il loro fondam ento n ella somma dei caratteri di cc 1shock n. Per quan.to riguard.a la patogenesi, l 'i·p otenereditari od acquisiti che d·etermin,a no la parsione permanente i1dio1p atica è l 'espr.e ssìone di ticolare costituzione morfologica ed endocrina deg.Ji individui. I centri l'egolatori non reagi- 'll'Il •doppio 1p erturbam·en'to : ·l ,i·potonia airteriosa e la diminuzione moderata dell'attività cardiascono che in mi11ima parte •per ovviare alla ca. I perturb,a m1enti del m 1etabo1ismo cellulare deficienza tensiva. L'A. distingue due olassi di forme costitu- e de.I sistema nervo,s o veg1eta tivo a.g iscono contempora·n ·ea·m ·enit e sui ·va1si e sul ouore. zionali ipotensive. Il disturbo carèLio-va soola1re è alla dipenden1) Jn.dividui con ipotensione attiva · (iperza ·d i una ·dimi:Q..uzio,n e di attività d·el metasimvagotonici) per buon funzio·n amento periferico· patico cardio-arterioso, cioè de.gli ·elementi nerin essi l 'ipotensione costituisce un fenomeno i1til1e •ed i d·i sturbi sono scarsi ·e non imiputabili vosi ve1g etativi situia ti niello .s pessore d·e lle pareti del cuore e d·el·1e arter-ie. Vi si aggiunge all ' ipotension·e. , 2) Individui con ipotensione da particolare probabilmente una dimin.uzione di attività dei deficienza costituzionale cardiaca .e di indivi- centri e dei n.ervi vasomotori del g.r an simdui con iposfigmia per deficienza costituzionale patico. Dal punto di vista umorale, vi è un leggero delle arterie (questi ultimi costituiscono la aiu.m,e nto .dello jone K ed una dimin,uzione dellogr.an,d e maggioranz.a). I disturbi a carico dell'irrigazione cerebrale jon·e Ca. Il metabol1sm,o è normale od abbas(dalle vertigini a.Jle sin,c opi, l'astenia e l 'abulia, sato, l 'equilibrio acido-base sensibilmente norla ·Cefalea, i . disturbi del ,circolo periferico male, la glicemia e la colesterinemia normali (acrocianosi , a croperfrigerazione, disturbi tro- o ·diminuite, condi~ioni opposte a quell·e degli fici), quelli soggettivi a carioo dell'apparato ipertesi. Vi si .aggiunge .probabilmente una ipocircolatorio, quelli ·dell ,aipparato digerente ed adren.alin1e mia. Ne1la diagnosi, si tenga presente la possibiurinario sono in parte espressione del complesso costituzionale e, quin.d i , .u n fenomeno in lità di confusione con le ne.uropatie, I 'ipocondria, la tubercolosi; talvolta si può credere ad parte parallelo ed in parte ,c onseguenza diretta una stenosi mitralica; prendere sempre la presd ella defic ienza tensiva. el determinismo delle forme ipotensive sione ad en.trambe le braccia . 1
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LE IPOTENSIONI ACUTE E SUBA CUTE.
primo lavoro pubblicato n el 1903 , per designare il nuovo qua dro morboso individualizA. Dumas (ibidem) distingue anzitutto le zato aveva adottata la deno·m inazion e << Arteipotensioni second.airie d 'imiportanza Delati va roiipoten.s ione cronica o perma n ente » , la idenda que l1'e in cu·i è l 'iJpote.n.si·o ne stessa che do- tica deno minazio1n e adottata o·g gi da due ·mina la soena ed ori,enta I.a di.ag.n osi. Le i·po- relat-0ri, Lian e Blon·d e,l di Parigi. Ne~.J 'anno ten.s ioni a.ou.te differiscono essenzia·lmente da seguente, n-e l 1904, preferì la espressione « A1n qu1eLle croniche, che derivano da uno ,stato di gio-i1potoni.a costituzio.na.le » per lo sco.p o praadattamento ·del·l'apparato ::re·golatol'e del1la ten- tico di rendere più determinis tica, la concesione sanguigna a bisogni ten·s ion.a li ristretti zion·e che il d·i fetto di tensione, nel tipo da parte dell '·OTgani~mo . morboso individualizzato, dipend·eva primitivaLe ipoten.s ioni aoute e subaoute riconosc-on-0 m ente o idopaticaimente ·dai vasi, non già dal l·e seguenti origini : ouore. La ipoten sione di·pe·n dente principa·l1) cardiaca (arresto d·e l ouore, di,s turbi di m·ente dal cuore o simultan.e amente dal cuore ritmo, di contrattiil ità, insufficienza ventrico- e dai vasi era ·notissima da temrpo, non poteva lare sinistra); essere m a teria di un nuovo quadro clinico. 2) vascolare (pe~dite di san.g u e, di liquidi, Le modificazio ni d,eJil 'equilibrio acido-base, stati di cc shock », collasso n elle m a lattie in- d·e1 rapporto tra calcio e potassio ed altre mof.ettiv1e) ; . dificazioni fi sico-chi.m ich e del sangue, sono la 3) nervosa; · comprova di laboratorio di quan to l 'A. aveva ·clinicamente dim-o strato sin da.I 1903, cioè che 4) endocrina. d'anoan.a lia dell 'an gioipotonia n egl 'i.nfe.r mi s tuSintomatologicamente si h.a nno: ·diata, a ssurgev.a a tale importanz.a .da dare 1) m.a nifestazioni ·extraoir.cola.torie interesI'li mpronta a tutto il qu.a dro morboso, perciò santi il sistema n·ervos9 centrale (stordimenti, ·denominato nel mo do spe1ciale; ma di•e tro la sin.copi, v ertigini, co1nviulsioni, coma, di,s turbi 1sin·d.r ome appare1n te·m e111te m·eccanico-idraulica psichici), o gli organi d1ei sensi (accidenti ocu- delJ.a ang.ioipotonia l 'A. avev.a indicato tutto lari od u1d itivi; un co·m ip lesso ·di perturbamenti umorali e mor2) mani~estazion-i cardiovascolari: sin·drofologici, con grave ripercussione sui vari orme di an.giòiJpotonia . di Ferrannin.i: tachicar- ga.n i , spe,cia.lmente sui reni e sul fegato , da dia , aritmie diVierse, rumore di galoppo, dil a- prospetta·r e p er ciò ch·e trattavasi di a·n omalia taz.ion·e od i pertrofia cardi.arca, m odificazioni di tutta la co·stituzione per sonale, non già dei del polso e del circolo venoso. soli va$i. Il relatore Lia n ha esplicitamente Vi sono div·e rse varietà .sinto matiche (sinco- affem1ato che in alcuni irnfermi la sindrome è vale, dolorosa, dig.estiva, ecc.). di origine costituziona le. L'i1potensione si ha n·ell·e malattie infettive Un lavoro sp ecia le fu dedicato dal.I' A. n~l (tifoid·e, polmonite), n·~lle affezioni ca.r diache 1905 a.Ile sindromà. renali da angioi•p otonia, (insuffici~nza, disturbi del ritmo , infarto d·el che ogg i vede ·c onfermato dalle i·mporta!Ilti miocar·dio) , n.elle m,a lattie del f.eg.a to, ·d.el tubo osserv.azioni de l r elatore Giraud di Mo·n tepe1ldi~erente (stenosi cancerose), ·delle aff.~zioni llier, il quaJe be•n evoJ.m,ente ha voluto chiamare i·dropigene , d·e l si.s terna n·erv.oso (·emorragia oe- l 'A. « le père de l '.an gio-hyrp·otoni e con stitutiorebrall·e, puntu·r a lomba:r e, tabe), nell·e cri si 1n·eld e >> • sim•pati·che e n egli stati di « .s hock», neli1e sinIn un lavoro del 1911 , l'A. si è servito d elle dromi endocrine (insufficienza surrenale). iniezioni di adrenalina n egJ ' i1n~eT1mi pe·r defiL 'A. distingu·e poi I 'involuzione ten sionale ni.re ~emejologi.ca.mente con nicerche grafich·e (quale si ha in individui dapprima ipertèsi) la r eattività toni.co-elastica dei va1si e questa da·Il 'insufficienza tensionale, che si ha n ella ·direttiva vede con grande compiacime•n to riipotonia arteriosa primitiva, la quale può pro- presa e con effica.cia spiccata di risulta ti dai voca.re, a sua ·volta, dei disturbi cardia ci o irelatori Lian e !Blondel. degli stati di ·subsistolia di origin·e periferica. L'A. già n el 1903 aveva i.Jlldicato nei s urreni Il tratta·m ento va·r i.e rà secondo la oa·u sa : me- l'organo e·n dooriin o princ ipalmente co1pito nedicazione toni-ca·r diaca, vasocostrittiva (stric- g1li iangio·-iipotonici ; perciò scelse l 'adrenalina nina, 1ergotina, b.a}n,e azione fredd.a, tonici), a com·e ri•m e·d io endocrino principale. cui .si aggiu.n gera·n no u.til1m ente l 'a·drena·lina o I1l relatore Duma1s, di Lione, e 1'interJocugli estratti totali di · ghi.a·n dola su.n en.a.Ie o di toTe Etiienn·e, di 1Nan.cy, ha nno messo in rilievo tiroi·d e. ch e i risultati dell·e lo~o ricerche, cli1niiche e speri1m enta1li , confiemniano le indag1i ni dell ' A.. il .quaJe fin dal 1903 provò ch e l 'angioi.p otonia L 'ARTEROIPOTENSIONE PERMANENTE . gooerale può essere causa di sforzo per il AD ANDAMENTO IDIOPATICO. ouoPe. Ciò egli provò a dispetto di pretese leggi A. IF errannini (ibidem ) fa .p resente che 26 del cuore, che mall e applicate n el campo clianni or sono fondò il nuovo ti1p o morboso, tema nico possono fomentare pregiudizi e inibizioni d·i r elazione nell ~ttua1le Congresso e che, nel preventive. Allora, il postulato dello sforzo 11
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cardia co da a ngioi·p otonia sembrò una eresia, come a ltra eresia potè sem·h ra.r e il fa tto che 1'arteriosclerosi può associarsi .con ipotonia d ei va.si, non già costanteme•n te con la co nd~zione op.posta, l 'an giosipa smo, come sino aJlora si era ri ten·u to da Huc har.d, i.I q.ua.Je, però, con atto di el1evata nobiltà , finì con dichiararr:e pub.blioamente ch·e l'apparente eresia dell 'A. rispond·eva a v1eri.tà. L 'A., m ette poi in· ri1ievo ch e la nosografia .gen·ei!'a le e la tera1p ia d el1l 'artero~potensione perman·ente, prospettate da Lia n , :fli..produ,c ono la nosogra fia e la ter.apia, conc retate da lui nel 1903. 1
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L ' IPOTENSIONE ARTERIOSA NELLE MALATTIE
CRONICHE.
L '~poten·sionie delle malattie croniche risulta: 1) da lesioni grossolane che turbano m ec-
•cani·cam,ente il funzion.am ento d egli organi immediatam·ente attivi sulla pression.e del sangu·e (1esioni car diache e v.a scolari, perdite di liquidi ·um'.o rali); 2) da disturbi funzionali cardi.aci od ar·terrio-ca pillari, ch1e sono oomandati , alla loro volta, ·dalla meiapragiia .d el sistema n·e rvoso veg·etativo centrale e periferi·c o e dal sistema en<locrino. Entrambi questi ·Sistemi provocano, per 1'in·te~mediario dei vasi o del cuore, l 'ipoten sione arteriosa, sia perchè essi sono di.rettamente lesi, s ia rp erch è tuir bati o stimolati n.e l loro funzionamento, da azioni riflesse (sen sitive od alt ve), fi,s ich e, chimic he, ormonali, tossiche, o per s.e·mplioe insufficienza di nutrizione . L 'ipoten sion·e va -s pesso di pari passo co·n la deip:nessio·n ·e n.ervosa e gien·er.ale, con la d·e·n utrizion.e e 1'ind·eb·olim ento di tutte 1~ funzioni, il che h.a perm·esso di m·etter.e in dubbio l 'influienza ~potensiva di alc une m a:latti e che, a·d un tempo stesso, d·eprimono I.a tensione e lo stato g en.e ral·e e sono gen eratrici di cach essia (tubercolosi polmona·r .e, morbo di Addison) . In questi due casi, l'ipoten sione deriva da squilibri o endocrino-simpatico. Girau·d (Cahiers de prat. m éd. chir., 13 noVrembre 1929) ritiene che si possa invocair e anche un aJtro meccanismo, qurell10 del semplice adattam~nto d egli org.a ni tensori aill·e dimirnui te 1esig enze tensionali di una nu·ova forma metabolica ancora indefini.ta, che sarebbe q.u.e lla d el terr.eno umora:J.e dell 'i·poten·s.ione. 1
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IL POLICLiNICO
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1 ' IPOTENSIONE
ARTERIOSA NELLE NEFRITI.
G. Giraud (XX Congresso francese di medicina, Monbpellier, 1929) rileva che molte affìezioni renali cron.ich,e sono iperte nsive, fra cui, p . es. , le nefriti .azotemiche ; altre sono i,n veoe indifferenti, sotto tale riguardo, a lcune invece si accompagnano ad ipotension e, come certe 1
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n efriti idropigene, le ne frosi, il rene amiloide, la tubercolosi renale . Vi sono però delle ne friti az<:>temiche senza iperte nsione, od anch e .addirittura coD ipotensione. Se ne conolu·d e che vi sono due elen:1enli n ecess~.ri per fare una. niefri.f.e ipe-rtens1va : una les1o·n e renale speciale (che non si trova verisimi·l mente i1n tutte Ie .varie·t à di nefrite cronica od anche a·t rofica) ed una, certa f~rza . circo~aloria, un'ipersisto]ia, lll'111a ipertonia s1mtpat1ca e vasco·la:re, che tende· a dimi·n uir1e .con l 'età. · Esiste inoltre un 'i.ipotensione invo,Jutiva: òe()'li i1pertèsi, diffe rente ·anch'essa da1ll'ipotensio~e terminale del ne fritico azotemfco diventat~ . cachettico. Ne1le ne friti idropigene e nelle nefrosi, l'ipote nsione è abituale. Nelle prime, essa è totale, ma più sistolica che dias tolica. Le nefrosi che . ' corrispondono ad una .d egenerazione esclusiva d el1le cel lu·l e e piteliali tmb ùlari, senza glomerulite, si accomrpag,n ano a·d a1lbumin·u ria, ad edema , a te·n sione arteriosa abba·ssata; esse ,f iniscono con atrofia renaJe senza ipertensione. Men·tre la nefrite sarebbe un 'affezione direttamente renale, la n efrosi non sa.rebbe eh.e una degen.eraziione secondaria ad u,n disturbo di ordin.e metabolico ed umorale; forse, la separazion·e netta fra n.e frosi e .n efriti id·r opigene non è giustificata, ad ogni modo l'una e I 'altra si associano spesso. Esistono inoltre de lle nefriti ad i·p otensione sistolica relativa; la ten sione massima si abbassa, qu,e1la minima si conserva ad un livello no'lmale; tal.e t~po oorrispond·e a·d un 'insufficie nza ·dlel miocardio. · Vi si aggiunga 11 rene a~iloide, in cui la ten.sione è abbassata, anche iin caso di ipertrofia c ar.dia.c a, e Ja tubercolosi renale (forma ulooro-ca·&e·osa o id-ropigena); invece, n·e.lla nefrite sol,e rosa bac i1llare l'ipertensione può ess,e re el evata. 1
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LA CURA DELL'IPOTENSIONE ESSENZIALE .
G. Galli (Gazz . Osped. e Clin., 24 nov. 1929) con siglia anzitutto di correggere i difetti corporei e regolare le deviazioni fisiologiche e le abitudini erron ee. Ottimo, a tale scopo, è l ' esercizio miu scol(3.re .sistematico e progressivo; talora esso è, sul prin.c~pio, mal tollerato e provoca disturbi dispnoici e cardiaci , stanch ezza .spropo.r ziona ta, ecc.; l '~m.portante è quindi che il m edico sappia bene individualizzaTe l '.esercizio ·stesso. L '1droterapia, te·m perata da ·principio e poi fredda (abluzioni parziali e gene rali) eventualmente ~l nuoto è un ottimo coadiuva nte; ma l tollerata (aggravamento dell 'abbassamento di rp ression e) è 1'idToterapia ca1J.da. La c ura psichica ha im1p ortanza notevolis• s1ma. Gli ipotèsi abusano di sedativi e di ipnotici; 1
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SEZIONE PRATICA
dannosi son•o I '.as1pirina, I 'antipirina, il pirami,d on·e, la fenacetina, la caff.eina, i << famigerati cachets ·F aivre »; dannos i sano anche gài joduri e la tiroidina. Fra i migliori medica.m enti, sono da elencare i.J f-0sf0>r.o, gli stricni ci, la canfora per iniezioni, l'efedri1Ila e l '·e~eto·nina, l'a·d renalina, l'ipofisina, i 1prepa:ra ti testicolari e l'opoterapia plrurighiandolare. Martinet consig lia J,e iniezioni sottocutanee ·di ossig·en-0. Le cure elettri che, sotto forma ·d i b.a gno· idroelettrico far.a.dico o sinusoida]e, .il .b agno stati·co tonificano il circolo periferico ed innalzano la pr.essione. Il vino non è da sconsigliare, · beninteso in dosi ragion.evoli; spesso l 'astie nsione. danneggia i processi dige.s tivi e d·e prime moTalmen te. Per il tab.a cco ·ed ~l ca-ffè, le opiniQni sono divise; a molti 11 tabacco aumenta i danni dell'ipotensione; altri non risentono vantaggio dall'astensione. L'uso di tabacchi l·eggeri ed in piccol a quantità può essere, S·econdo i cas i . permesso; analogamente si dovrà individualizzar.e anche per il caffè. Per com.b attere la distonia de l sistema vegetativo, viene consigliato il calcio, che dà vantaggi in primo temipo, ci si d eve pe.Tò guardare dall'introdurne troppa quantità nell'organi·smo, specialmente per via ·endovenosa. 1
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IL
TRATTAMENTO
DELL'IPOTENSIONE
ARTERIOSA
PERMANENTE.
C. Lian (XX Còngresso frances e di medicina, MQ·ntpell·lier, i929), pul'le consid·erando l 'i.potension1e a·r teriosa permanente come u·n sin torna benigno ~he lu·n gi da1l diminuiTe ·1a durata ,d ella vita l'a1ltl'l1Ilg.a, consig·l ia un .t r.attam·e nto a base di sol·fato di stri,cn~·na (3-6 mi1l:li1g rammi ail giorno, rp er Vlia ora:l.e) ; il ma1lato si sente meno stanic o, ma la i.p otensione non sempre migliora. L 'ossigeno-te<raipia rs otto cutan ea (ini.ez.i oni di 200-700 eme. ·dru·e volte il a 1settimana) .dà un rruigllioram.enito abituale. Così pu·r·e l 'efed•r ina per via orale (com1p resse di cg. 2 1I 2, una o drue al giorn·o, .p er 10-12 giorni); l 'e~fetto è analogo a1l~1 e ini ezio·n i dii -0ssii.geno. · L'opoterapia su·r rena1l1e (10-20 g·o cce della soluzione di a.d•r enail ina a~l '1/ 1000, 3 volte al giorno, o compresse di estratto totale di surrenale, 2-3, da 20 cg., al .g iorno) 1p ro,curra un miglioraim ento n èlla stancab~lità, senza m·o dificare di molto la pressionie arteriosa. La fisiotera1p ia è poco u.s ata; tailv-0lta ha dato buoni effetti il massaggio del plesso solare e delil a ;regione caTdiiaca. Si è anche parlato ·del1la chi1rupgia e del.la sezion.e dei nre·r vi che vanno al seno carotideo, d ieillia resezion,e · del ·s impatico cervicale senza i.} gangli.o .oervi1c al1e •intieriorr:e. Ma taJi pro1p oste hanno del grottesco; operare un malato che ha maggiori probabi1lità ·di vita che un altro, è un tenta·tivo c h·e h.a ben 1p oche prob.abilità di ·e ssere seguìto. 1
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FEGATO E VIE BILIARI. La funzione biliare e la sua esplorazione funzionale.
. FIESSINGER.
(N. bre 1929). .
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J ourn. des praticiens, 12 otto. ·
La funzio·n e biliare m ette in azione i differenti elementi delJia secrezion·e epatica, che son,o r.ap1p resentati dai pigme·r iti biJi.ari, · dagli aoidi bi lia·r i e daliJ.a colesteri·n a; i due pri·m i sono i più im pol'tanti e sono qui studiati dal1'a uitore. Il pi~men to biliare norma.le del fegato è la bilirubina, la quale si forma a spese dell'emoglobi•n a. In pri1mo tem·p o, q.u,e sta si .scinde in globina (sostanza albuminoide) ed in ematina J.a quale, C{)IIl aggii·u nta di acqua, dà la bilirubina e m ·e tte in libertà il fe·r ro. La biliru·b ina si forma nei tessuti e ne~ fegato, dovunqu e v~ sia de.Jl 'emoglo·b ina; per la oom1p arsa d·eg;li irtte·r i patologici, è però necessario il fegato. Dai numerosi studi fatti in argomento, si concJlud·e che la bilirubina può forr marsi n·elle e·m olisi tesswlari, cioè patologii1che, ch·e es.sa si forma .an.c he normalmente n1el fega·t o ·e che gli itteri epatici non sono di origine tessulare, ma epatica. La ricerca della bilirubina si fa, n elle urine ,. con l·e r.eazioni di Gmelin e di Grimbert. Quello che sopmttutto· importa è però il coloro delle urine, eh-e si conselfVa gial.lo anche ad u•n a gra·n de dil.u izion.e. Ne1 siero, _ la .r icerca si fa me·diante: 1) 1a reazio·n e di Hyman.s van den Bergh, aggiung·endo il reattivo di Erlich al siero (reazio•n e al diazonio); in presenza di bili·r ubina, si ha una co1lo1razione violetta; 2) la reazione co1lorimebri1ca di Meu.lengracht, v.alutan·do cioè la colorazio·n e ,gialla del si·e.r o ch e, allo stato normale, è. di 1-2 unità , m entre in ce·r ti itteri, si può ar.riva.r·e 30-40 urnità. Per fare questa determinazione, si devono eliminare dalla dieta dell 'individuo in esam·e, le sostanze -c ariche di carotene (ca·rç>te, ara·n ci, legu·m i verdi). 1
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L'UROBILINA.
In determinate circostanze, la bili.rubi·n a si tra fonma in urobilina, p~r i·dratazione. Que~ st 'ultima è un prodo tto del tegato. Le ·u rine che •I.a co•nt-engo·n o sono brune acajou e danno co·n l'acido nitrico un d.isco bruno; allo spettroscopio, si vede una striscia fra il verde e·d ~l blu. La reazione caratte·r istica si ottiene medi.ante una soluzione ne.J cloroformrio a cui si aggiung-e dell 'aceitato di zii;nco; si ha aJlora un' 01p alescenza con riflessi verdastri e trasparenza :rose.a. Per l 'u·r obiilinogeno, a·l tm fo1rma ·d i 1urobilina, si otte-ngono le stesse reazioni, ossidando con qualche goccia di acqua jodo-jo·durata; il reattivo di Erlich , a lla b enzal deide, dà una coJorazione rossa. Si ammetteva un tempo che l'urobilina avesse unicamente origine epatica, m e·n tre at1
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IL POLICLINICO
t u almente la maggior parte d egli aiutori amm1ebte l 'origiine istiogena . Essa può quindi formarsi d ovunque, a .con dizio n e ch e la quant ità d~ bi1lirubina oiTcolante sia piuttosit o scarsa. In complesso , si può dire ch e l 'urobilina è il pi~mento d ell'ittero a .scarsa tenden za bili·r ubin·emi1oa, m entre la bilirubina è il pigme nto dei gran di itteri . Si d·eve poi far di•s t inzion·e fra urobilina transi tosri1a e d uro bilina p e1rm.anente; Ja prima è un s intom.a , si ,h.a ve r so la fine d·e gli itteri oatar.r.ali e non h a n essuna importanz.a ; la seconda in di ca inveoe un ·disturbo permanente d ella funzio·n e e patica; l 'urobi.l i·n uri,a diventa il pigmento· d eil fegato malato ·ed i malati, che h.a nno da t empo un ittero od un subittero presentano r eailme nte u·n a g rande insufficienza funzio·n ale d el fegato. 1
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g ue ~i trova i!l quan~ità di 1,50; quando questa ~i eJ.e\ a, s~ può dire che vi è ipe.r colesterin em1a, con ~istur~o funzionale del fegato. La colesterina si trova anch.e nella bile ma la .quan.tità no~ale è ·diversamente appre~zata da i var1 alllio·r i. Chabrol ammette che il ra.p pol'to normale fra co·l·esterina e pigmento sia di 0,89, me·nt:re esso arriverebbe a 1 09 ne1la ~i.tia~i bilia~e, a 1,14 ne l diabete, a 0:33 negli iitt er1 b.a nali, a 0,30 nelila cirro.s i. 1
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LE PROVE DI S'OVRAFFATICAMENTO .
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SALI BILIARI.
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Sono ·poc o u sate e co·n sistono n ei provocare: 1) la bilirubinuria, somministrando della bile (3 gra.m mi di estratto di bile epurata, corrispondenti a 70 g rammi di bile fresca) ; basta p erò la somministrazione di tale quantità p er d eterminare dei di.stu.r bi di insufficienza epatica; 2) l "urobilinuria: Filins ki fra prendere al m attino, a. d.igiuno 100 g.r ammi di miele e du·e tazze di tè; l.a compar sa di u-robi1ina indich er ebbe l'insufficien za epatica , con clusione er:r.&ta, in qu.a nto che 4 su 6 individui normali ha·n no , al mattino , urob ilinuria; 3) la colaluria, o r e.azione. d.i Doum ·eu : I.a somministrazione p~r ho·cca .di g rammi 1, 5 di sali . b iJliari fa a bb.a ssare I.a t en sione superficia le d elll e urine . In co:m •p less.o, tutte le de term.i nazioni de i pigm·e nti e d ei sali bili,a ri non danno d ei valo.r i sicuri e le conolusioni ch e si possono dedurre, dal pu·n to di vista del valore de~la rit en zion·e e d e·l l 'affe rmazione di sufficienza od insufficienza ·epatica r estano discutibili. Si tratta di , procedimen ti di un reale valoce sci·e ntifico , ma si dev·e esse.re assai prudenti prima di trarne d el le con olusioni sulle funzioni biliari patolog-ich·e. L'incertezza d ell·e nozioni de dotte dalJe tecni1c h e insufficie nti non può essere dissirp ata che da lla clinic.a. 1
Costituii co no una parte importante della bi1l1e e sono formati da du·e elem ·en ti: u,n acido - colalioo - ch e si form.a a spese d ella col es te•rina e due a ltre .sosta·nze, eh.e sono d·e gli amino-,a.oidi, I.a glicocolla e la taurina, d·e·r ivata da lla c istÌ'na; si hanno cosl rispettivain.en·te i gilicocol.ati ·ed i tauT·O·c ola 1ti. I sali bilia·r i pois sono forrllarsi dovu·n que; ~si ste ad ogni modo jn.du·b bi.am en te anche l 'origine epatica. La ri oer ca si fa con la .r eazione di P ettenkoffe r (coloir ·e r osso d opo azione d ello zucch ero e d e]J 'acido solforico) e con qu·e lla di H.ay (spargendo d·e i fiori di zolfo alla superfioie d ell 'urina, fiori ch e cad ono a l fon do se vi son o sali bilj.airi , per ·diminuzione de1•l a ten sione &uperfic ia l e). Le ricer ch e di Sabatini e Bruni h a nno però di1m o strato ch e tale l'eazione è infed,e1le e non può esser e utilizzia ta co·m e m ezzo di ricerca. A·n ch e la stalagmom.etrja ·non dà i·n dicaFILIPPINI. zioni e·s atte, poich è la diminuzione della ten sion.e su perficiale può esseI'e data anche da a lLa prova del vino negli epatici. tre sostan ze. P er le feci , si utilizza la reazione di P et( LoE PER , MICHAUX e DE SÈzE . Presse Méd., tenkoffeir o quella d eg li ·emoconi di I Jemierre e n. 10, n ov·e m ·b re 1929). Bru'lé : si / d anno al-1 'individuo 50 g rammi di L 'az.ion e del vino sul fegato sebbene a lungo b 1urro e si esamina il sangue, dopo due ore; la presen za in esso , a ll ' ultramicroscopio , d•i ' studiata n on è a·n cora b en defini·ta . Noi ignopiccole granulazioni riflrangenti g li emo- riamo se il vino sia v eraim e.n te t ossico per il fegato . Gli igienisti imparzia li sono p erò d'acconi - indica ch e i·l malato h a d ei sali bicordo n el .dir e ch e il viin o natm.r ale, preso in liari n ell 'intestino . dose m oderata , in un u omo n·o rma1le n on p11ò Si p uò usare un pro·c edimento più semplice, l'intubazione duod.en.ale, r acco·g liendo I.a bil e esser.e nocivo . P artendo dal fatto della grande d1uodenale e praticando la stalagmo m etria; si d ifficoltà .e discutibi1li tà d1e~l 'esame funzionale d1el fegato m e diante le vari·e sostan ze. proposte d eve p erò esser e sicuri ch e I.a bil e non contenga de.I solfato di mag·ne·sia , il quale modi- a qu1esto scopo, gli AA. han p en.sato di utilizzar e il Vìino che è un liquido •e perciò di in,lrofi,ch er ebbe la tensi one superficiale. · Il d o·s am e nto de i sali bilia ri n el sangue è duzion e faoile .e per di più è di concen trazion~ m.Hdia, di assorbim.ento rapido ed è per cosi diffici1le e sottoposto a cause dà. errore . dire fisiologi co essen·do un ailime nto. · ' LA COLESTERINA . Essi ha nno sommii.nistra to de l vino sia bianco ch e rosso a sa-ni e d a ma lati studiando il modo Essa si forma nel corpo luteo, n ei su rreni , n ella milza ed arriva al fegato , donde vien e di .r eagi.re d el fegato .i n rapporto atl 'afilusso d ella bile nel duodeno, arl1le variazioni d el coef~limi·nata con la bile. Normalmente, n el san1
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fic i1ent·e azotemie-o; alle variazioni ·d el coefficien- .adatto ,per scind1er.si, lib.e r.a ndo formaldeide, te di M.aillard e d.e lila ossidazione dello zol1fo. sotto la qua.Je forma vire ne elimina1ta. L'affiusso della biJe n.e l duo·deno dopo ingeN001 così avviene per la bile che è alcalina. stio1ne di vin·o aum·enta, e di più per il vino C:r.ow.e ha afiermato, i:n seguito a ;ricerche sperosso e h .e per il bianco. rimenta.I.i, che l 'urotJropina si iiitrova nella bile Le variazioni ·d el coefficiente azoturi·c o sono in massima paorte indeco1m posta, in piccoJa pressocchè normali nei so·g getti sani; sono inpa:rte sci,s sa a1llo stato di formaldeide. vece notevoli nei malati e precisamre nte si maStabilita qru esta via epatica di eliminazion·e nifestano con un au·m .ento n ei piccoli epatici, si è oeTcato di studiia:rie se essa sia dotata di o n·egli epatici curabili, e in un abbassamento qualdhe pater.e battericida. negi1i epatici gravemente col1piti. I pa,r eri a l proposito sono c:Li.sco:rdi, perchè Il coefficiente di MaillaDd segue sorti paral- mentPe tJutti riconoscono 1a'l1l 'urortJJ:lo1p ina un alto l1e le al coefficiente azoturico. Circa l 'ossidazione pote.ve antllisettico, non tu·tti lo attribuiscono de llo zolfo è melìavig1io1s o ve1d ere corn quale a3Jlo stesso m 1ecca1n ismo : ailcun1i pensa·n o che esattezza la sua curva segue qu·ella d ell 'utiliz- ·d1pen·da d.al prodotto di scission·e , la formallazion1e azotata. d.eide, a·l tri che sia dovuto alla stessa m ·olecoila Gli AA. h.an compl.etato questi studi con ..d·e l1l 'urotro1pima, ed a ltri pe-nsa·n o che an,c he in esperimenti sopra i conigil·i dopo di ch·e ven- ambiente ailcall1ino l'urotropina possa scindergono a conc lusioni interessanti. si, per la prese·n za d·ei batteri, che alla su1perPri·m.a di tutt'o si intravvede da qu,esto stuf~cie cedono acidi, creando un a.m biente fad1io com e ,il vino possa ·essere dato a scopo vorevole a lla scissione. terapeuti1c o com·e vera e propria medi1c azione Nurmero•s e aip1p1licaziolil.i oli1n iohe ha avuto la stimolante ne·i soggetti a fegato torpido. Gli urotropi·n a, la quale effettiv.amente s'è mostraAA. segnalano anch e una certa utrlità n ·e i mata ce>m ·e un en1ergi1co di1si.n~etta·nte in alou·n ·e lati sensibili ad alcuni a li·m .enti, per esempio imfezioni dell,e vie g.enito-uPina:riie. vi sono dal1le orticari.e a lim,e.n tari ch e non si Un 'import.ain~e app1icazion·e de'll'azione antiman~feS'terebbero se i 1 n siem e a ll 'a·limento in settica di tal1e sostanza è stata fatta n .e1l tifo causa si fa ingre.rire dosi di 200 gr. di vino e n el pa·r atifo: in ta·lr casi l'urot:ropi·na è stata puro. Ciò sarebbe dovuto alla leucopedesi gau sata cdl1l'.opinion e di di siniettaiiie la oi.stifel1lea stric,a ed a quella intraepatica , m es a in evie la bile dai baci1l1li tific;i che ev·e ntuialmente denza dagli AA., che il vino produce. potevano .c om temere . ..... Il vino, va ritenuto, ha una azion e eccitante Qu.est 'azioiDJe di1s i nfettante è stata però nefisiologi ca sul fegato che si tr.aduce sperime-n g.ata da altri clinici. . l1n presenza di tali pa:reri discordi, il di Stetalm·ente con modificazioni citologiche; clinifano h.a v01l1uto rioerca:rte speri m•enta1lm1ente se · oamente con 1d ell1e variaz·ioni ·d·el coefficiente azotato e s olfatato. Qu e.sta azione è 1più m ,a rcata ef~ettivamelilte l 'urobropima si elimina attraverso I.a bi11e, in qu1al mo d 0 ra vvi1ene la sua elicol vino bianco ch e col ro·sso, più con lo zucm·inazio11e, e se vere le due prime ipotesi, cherato che col vino secco. Essa può essere qu.anta ur.otropina passa ne1l1la biilre, e se può uti·lizzata oltre eh .e in terapia .an1ch e com e eleconte·r irl e patelfle b·a tteri1c i1da . mento prognostico. Gl i re sperim,entri. s0010 stati coodotti .su cani Un fegato ch e Deagisce poco o m .a le è un co·n fistol,a bili1alf'e, a oui v.·e.niv,a somministrata f.egato anormale o .e saurito; un fegato ch·e abu1ratropiina a dosi medie ·e massim1e. bassa i suoi coefficienti è un fegato malato. Per la ricerca d ell 'u,r otropina n ella bile si è L. TONELLI. servirt o della J)eazion'e di Jorisse·n Vani·n ·o , per Se l'nrotro·pina si elimini att1·a ve1·so la la :rioor ca qu.a litativa, d·el metodo colorimetrico Salkowski per dosam1e la quantità. bile e se le conferisca pote1·e batte- di Per stabi.Iire il potere batterioi1da è stata ricida. m ie ssa a contatto d ella bile con urotropi1n a una ·d·ose di ger.mi di tifo, parratifo A e B, coli e 1 ( F. DI STEFANO. Morgagni, n. 40, ott. 1929). m ,elitense, secondo una speciale tecnica. Le iricerche di N:irc o1laie.rr ha.n no st.ab·iil ito ch e D.a11'insi1em e del.le osserv1a zioni ero.erg.e che l 'u1rotropina si eilimlina rapidamente con le l'urotropina si elimina effettivam enlie attraverunine, compa:rem.do in esse un qua·r to d'ora so J.a bi1le, ma .in piccola qua·n tità. dopo la sua sommilni<Strazio!Ile. A.l·trti auto ri amEssa si elimina indecomposta, come urotromettano che ,essa si el1imii·n a anche attrav.erso pirn a e non come formalde ide; in rapporto alla la bilre, dii modo che l 'u·rotropi.n a i ngerita, passua a~ione antisettiic a, l 'uxotropina ·c onEerisce serebbe in circolo, 1e si eliminerebbe attraverso a.11.a bile un li eVe poterre battericida per il gerle vie urinari1e con l 'uTina, attraverso il fegato me d el tifo e m·eli·tense, mentre favorisce lo sv111urp1p 0 del paratifo B e d,el col~. e le v1ie biliari n·ell '1intestin·o, e secondo a ltri, attrav:erso la via bronchiale. Tuttavia quest 'ultima conclusione è riferita Qu·al 'è il m .e oca·n.isimo di eliminazione del- .con un.a ce.rt·a riserva, dato lo scarso numero l '1uirotropina attrav.erso i diversi 1iquid~? di cani (due) che l'A. ha potuto u sare p er le · ~ .assodato per le ricer ch e di Nicol.aier che CARU8I. n e1ll 'uri·na a cida I 'urotropina trova l 'a.m biente 1
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RENI E VIE URINARIE. Sul foruncolo del rene. (KoHLER. Zent.
f. Chir.,
1929 , n. 31).
Le affezioni inffiammatorie del rene ne.frite 1 ·focolaio, ruscesso del rene, e forun~oJo formano daJI 1punto di vista etiologico u·n a entità un:~ca . Ordinariamente provengono ,d.a una in. ~ez1one e·m ato·€rena, raram·e nte da una infezione 1~}er via linfatioa. Le atifezioni primitive sono ·degli organi di rivestimento, iraram·e nte m ,astiti e ndocar diti, m .alatti·e. delle mucose. In qu.alch~ caso la ma·la.ttia primitiva riman.e ignota. Anch·e n ella grippe si può avere come oomplicazione il foru•n c olo dei} riene e Smirnow su 5 n e ha desc:r:itti 3 di tale ti,p o. Vi sono anche casi nei quali es1ste un tra urna pregi.ressa (Is rael) .e 1}'0.niez.ione è seoon.dariia. r .u tt'e tre le aff.ezioni vengono prodotte dai batteri piogeni, sipeci.a1lmente .stafilococr.hi. Possono essere legate a piocole embolie di tessuto o a . cumuili di b.a.t teri nei vasi d e.J rene. Nelle tre forme si tratta de.Jlo stesso pro·o esso con vaTie gDa·diazion,i. I-l pro·c esso iniziia ·n e[l 'interno dei va.si e poi si d 1iffonde a·l tesS1Uto interstiziale. Dal punto di vista anato.m o-.parto1logioo l 'inizio è simile ad un infarto a forma piramidale con la base ' 'erso il marg.i.ne del rene .e I'a pioe verso il bacine tto . Se vengono chiusi soltanto piccoli vasi si ìorma J'ascesso de l rene che può essere multi.plo e può raggiungere i vasi glomerulari . Se è chiuso da .u n embolo o da batte ri un grosso vaso, s i ha il forun colo d el r en e con formazione iniziale di un infarto con la base verso il margine e l 'apié e nel vaso chiuso. Esso può avere 1}.e ~m·e.nsioni da un uovo di colomba ad un man·darino. I srael ha descritto il primo caso ne.J 1891. Comie nelle .a ltre forme :renaJi, anche in questa bisogna ammettere una certa predisposizion·e rapp1~s1entata per lo più da una stasi o da un tra urna. J~a diagnosi del foruncolo d·e l re ne è spesso n1olto diffici'l e. La temperatura è spesso soltanto subfebbrile, id re.p erto d e ll'urina normale e non si hanno doJori. Dànno un certo indizio il .dolore lombare ed ·una febbre alta e, quando la parte di rene malata è in comunione col bacinetto, l'urina con pus e ·b atteri. Rotbart feoe in un caso la diagnosi coll 'esam.e radioùogico osservando ·n el ·contorno del r en·e un 'ombra ch·e do·p o 3 giorni era divenuta più grande e a forma piramidale. Barth ritiene c h e i,l pn.e umoradiogramma ' può essere utiJe nei primi ·g iorni, mentre in seguito per le alterazioni .perinefritiche n·o n nuò esser ·utilizzato . .. La pielografia non dà ail cun dato. Per ii ·trattamento quello medicamentoso per via oraile o endovenosa non è sicuro. La mag1
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gior pa>rte dei chirurgi sono d'avviso· che il tr~ttamento migliore è quel1lo · d ella nefrectomia, certamente quando la malattia non è bi~ lateraJe co·m e in un caso di Kretschmer con insuccesso del1la nefrectomia. Il primo ca.so guari•to non operativamente è descritto ·da lsirael ch,e ebbe la guarigione con ripetuto cateterismo del.l'uretere. In tal cas() mancò il reperto anatomico in vivo. Rosen?tein ha ottenu1ta la guarigione se·n za as1portaz1on·e del rene con q·u esto prooedi,m ento: messo allo 1 scop.~rto il ren.e co·n taglio lombaTe, lo lussa e vi separa la capsul.a. Con una siringa pro,dtU-0e una i·m bibizio·n e della sostanza re.n ale intorno m ·e·diante soluzione di rivanolo al 2 %0. Indi ripone 11 rene e ch:iude la ferita lasciando un piccolo dr·e naggio. Questa tecnica così semplioe ha ·prodDtto la restitutio ad in1
tegrum . , Nel reparto hanno avuto in questi ultimi 3 anni 3 casi di foruncolo renale. Un caso fu nefrectomizzato, gli altri due casi: trattati c on il metodo a·n zidetto e guariti in poc() tem po con un ritorr no a1 normale de.l·l a funzione e con guarigion·e stahi·l e. · In un primo .caso la sintomatOlogia si svo.Jse ·c on u·n dol.ore ci.1rnpro·v vi·so al ' fianco sinistro, tem\p era'tura a 40°, una l1e·u cocitosi di 12. 000. 11 trattam·ento surriferito di.ede l'a gua·r igione in cioca 2 mesi. Dopo 3 anni la funzione renale è d el tutto norm.arle. Nel secondo si aVieva l'anamnesi di coliche ripetute e qualch·e giorno prima un trauma al1la regione rena·lre. Quindi dolore lo·m bare , febbre, rene ingrossato con riitardo notevole del1l'eliminazione 1d1eil bJ.eu (24 min·u ti). Fu oper.ato, e trovato un ~rosso foruncolo, venne trattato col m eto do di Rosenstein . Si eh.b e !a guiarigione. Dopo un anno la funzion·e si mantiene norimail e. Nel terzo caso poi.oh.è si aveva · un ascesso d el rene e la sostanza norm.a l1e .e·r.a .scar.sa, si pirooe•dettè ad una n efre ctoim ia. 1
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BRANCATI.
Le colibacillurie. . Le colibacillurie sono molto più frequenti di quel che si ritiene. M. R. Petit ne distingue sei forme: croniche, ematuriche, febbrili, infantili, chirurgiche, gravidiche. Le forme croniche di solito non danno che lievi m.ani~estazioni vesoi.calti, poJ.lachiurie, urine le~germente torbide, bruciore alla fine della mir1zione. Ne sono colpite sopra tutto le donne, le quali sono deboli e hanno sp.e sso lievi elevazioni termiche. Sono frequenti le riacutizzazioni: febbre alta , urine purulenti, dolori vescicali. Le forme ematuriche colibacillari si diagnosticano sulla presenza di disordini intestinali, con l'esame batteriologico delle urine, con il cateterismo ureterale. Parecchie delle ematurie dette essenziali sono colibacillari. Da tener pre-
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SEZIONE PRATICA
sente' ch e il colibacillo può trova r si n elle urine di individui affetti da tubercolosi r enale calcolosi, o cancro. · ' Le form e febbrili possono assumere per l'andamento d ella tempera tura carattere setticemico, tifoso e malarico. Esis te anche una form a febbrile con ritenzione r ena le. La febbre è alta e d il dolore l ombare molto forte. Il cateterismo ureterale fa scomparire I.a febbre ed il dolore. Da notarsi che i malarici h anno talvolta colibacilluria. Le colibacillurie infantili (ragazzi e lattanti) sono frequ enti a seguito di disordini intesti, nali . I segni urinari funzionali sono scar si e perciò occorre esamin.a re sempre le urine 'dì ragazzi febbricitanti. • Le form e chirurgiche sono caratterizz.a te dalla presenza nel r ene di pus colibacillare. In queste pionefrosi il rene è trasforma to in una im1m ensa sacca suppurata. Qua.n ,d o l'accesso è corticale o la suppur.a zione è perirenale le urine rimangono chiare. L 'intervento chirurg ico (n efrectomia, n efrostomia) dà la guarigione. Le form e gravidiche sono frequenti e possono assumere i caratteri d elle forme precedenti. La cura medica delle colib.acillurie consiste n el riposo assoluto a letto, dieta liquida, urotropina, purganti blandi. Se malgrado la cura la colibacilluria peFsiste conviene pr.aticare altri esami per svela r e se essa non sia associata ad altri processi (tubercolosi , calcolosi, neoplasmi). La proteinoterapia è assolutamente inefficace, e così la cura a m ezzo d ei batteriofag i di Hérelle. La vaccinoterapia dà effetti effimeri. Effetti più sensibili e persistenti dà la sieroterapia (iniezioni di 20 em e . di siero a nticoliba cillare al giorno per quattro giorni di seguito, e n ei casi g rav i dosi maggiori ripetute per pa r ecchi giorni). La sieroterapia deve essere a ccompagnata dalla oura de lle 1lesioni 1d eJJ,a v,esci1ca, d el! '·u retra o d ei bac inetti mediante lavande, ma ta·lvolta dia sola ha ragione anche de l processo looale .
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CONFERENZE. I dolori addominali. (C. H. MAYO e E. F. Bu zzARD. British Medicai Journal, 19 otto·b re 1929).
Sull'argomento h anno fatte due conferenze a 1la British Me,dica:l Asso oiation C. H . Maya, 11 noto c hirurgo ame.ricano, e F. B. Buzzard del! 'Univer sità di Oxfo1rd. C. H. · Mayo co,m incia con il rilevare che la n.a tura d ello stimo1lo capace .di pro,d urre il dolore viscerale è controvePsa tuttora . La dottrina di Macken zie . e Lennander secondo la qu.a l e il dolo,r e non savebbe .a vvertito n egl i organi, ·m a solo n ell1e parti superficiali, non sembra più S<)istenibile. È stato b en di1m ostrato che i visceri addominali sono sen sibili agli stiramenti , a1la pr.e ssione, alla torsi(){Ile, alil 'inf.uori di ogn·i ·eccitazione esercitata sul perito[i.eo .pa.rieta'le e visooralie. Ciò è particolarmente vero per la cistifellea , la vescica, per il tessuto .conn.ettivo p eripancreatico, per il gran.de e pi.coOllo ome nto. Il fatto che lo stomaco, l 'in·testino, il ~eg.ato, la cistifellea, il pa•n creas e la milza son o insensibili al taglio ed all.a puntUJra, non prova 1c)l,e es.s i siano indolenti , perch è può dalìsi ch e per questi organi non vi .sia la necessità fisiologica di dare reazioni· dolo:r.ose p·er quella specie di stiim oli . I n ge.n:ene può .a ffermatrsi ch e il dolone addominale non 1dipendente da l·esioni peritoneali è dovuto ad un 'abnorm,e contrazione d.ell 'oifgano , .la quale d·e termin.a una compressione dei nervi posti nella sua pavete, o a·d un ' eccessiva di1st en·sion·e dell 'organo, I.a qu.a le provoca lo stiir.a me·n to d ei n·e·rvi .stessi. La disten sion e d egli intestini coo gas provoca dolore solo qua ndo· il n1esentere è stirato . D 'altra parte la contr.azione .spa:stica d ell'intestino può p r ovocare d olore per Io stato d 'an emia e quin·d i d 'anossemia de1l.Ja pa:vete intestina:l e, tne.J qua l caso lo s timolo· sarebbe di n.a turro chiim~ca, ossia da parte di una sostanza forma ta n-e i tessuti anemizzati. Deve es.ser·e an ch e notato eh.e :i va·si sanDR. ~u igni sono susoettib,ili al dolore. La puntura di un 'arteria può provooa:ve dolorie profondo ed essere a·cco~·pagnata da su·d ore e malessere di natura ri fl·essa. Dott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI Gli' organi tp ieni , a l 1pari di quelli cavi e tuDocente di Patologia. Medioa. nella. R. Uniiversdità. . bulari, posson.o diventare d o len ti. È ben noto Ohirrurgo-aii'll'to ~egJii Osp~aJi ri1miti ·di Roma come la pressione suJl 'ovaia possa provocare d oloire. Analogh·e osservazioni sono state fatte sul fega to. con i moderni metodi di indagine Dal punto di vista a natomico è a ricordare che il periton eo panie tale è innervato princiPrefazdone del Prof. Roberto Alessandri DiMttore della. R. Clinifoa Chirurgiioa di Roma.. palmen te .dai n1ervi intencos-tali .e ch e il frenico innerva non solo il diaframma , ma anch e il Un vollllIJle dii. pagine VID-247 CN. 14 della ·u Collana Ma.nua.li del PoLiiollirni-co )) ). ntitdda.menltA' sta.mpa.to su ot. p eritoneo .sottodiaf.ramim atico. Le fibre sen sitima. ea.rta, oon v.amie tl.gu,re nel teeto. · - Prezzo L. 3 O. ti:"e del 1pe.ri ton1~0 viscer~le e d1ei visceri ~ag Per gli abbonati al Polioliini-oo,, sole L. 2 7, 7 5 · in gnungono il midollo spmale in conne ione parto rran.oo. con i n ervi simpatic i. Le fibre d eillo stomaco, d.e1l .duodie no , del cieco, del colon ascendente, Inviare Va~lia Poetale all'editore LUIGI POZZI de1 pancreas, d ell a milza, del fegato, d ella ciltOllA - Uf fioio Poatale Succuraale diciotto (18) - ROMA.
L'esame della funzione renale
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stiifel·l ea si asso ciano al grande nervo splancniN·e i tumoTi d el la ca1ùda equina si possono aveco, 1ne·n ·t re que1Lle .d,e1lia metà ·d istale del colo·n re crisi della ve·s cica, del colon e del rett-0. passano nei n ervi ipogaistJrici e pelvici. Tutto ciò dimostra ch e le vie .s ens i,t ive addoLangley ha dimostrato che le fibre sensiti- minali son o molte·p lici , e che le no·s tre conoscenze a l riguardo sono scarse. ve del nervo spla•n c n.i co sono bianche e m ·ie· lin.izzate, e che raggi·u:ngono i garngli interverI olassioi studi di Head hanno messo i·n ritebrali d ella regione toracica. Esse passano lievo che ·le affezioni viscerali possono essere senza interruzian,e dagli organi a questi cen- accompagnate d.a zone d'iperestesia o iperal .. tri, e quantunqu si uniscano nel loro tra·gitto g·esia cu tane,e , la cuti. distribuZii-O'Ile è in rapa lle fibre simpatiche, sono vere e. 1pro1prie fibfle p,orto ai ·s iin go.Ji or gani. È noto come si può sensitive simili a q·u elle ch·e si trovano nie lle avere dolenzia d.eilla pel.J.e e de i muscoli senza altre paflti d el corpo. rigidità, n~lle af~ezioni d el diafu-am,m a e d elle È molto dubbio se il vago parte·c ipi alla traparti superiori de ll 'addome; oome 111ella pulsn1issione d elle se•nsazioni d101lorose d elJ 'addo- monite d,eJ lobo inferiore d e.swo si possa avere :in1e. L ' eccitazione del m-0noo·n e oentrale de.I u na sindrome ohe simula l 'a.p pendicite. ' ' ago sezion.ato provoca nausea, ma non 1dolo·r e. Vi sono, d 'altra parte, l,e sioni addomina li È b en n oto .come le .afLezioni d.e1.la cistifelc roniche oh e provo~no do:l ori a caratiteri spel ea re del fegato .possono essere accompagnate ciali. Così ne ll.e u1lce1re gastriche vi sono esada forte d olore a1la spalla · destra ed alla limioerbazi-0ni de l dolo.re · che sono in rapporto a trofa r egiom·e del collo. Qu·esto riflesso visoerospasmi vascolari e a d . wlteriori diffusioni ai margini d ella lesione. sensitivo fa pensa re ch·e anche attraverso il frenico passi·no sen.sazion i d-0lorose provie niienti I visceri addomirnali posseggono fibre sensitive in ·m olto minor nu•m 1e ro di quelle che si dalle par ti su·p e1r iori ~ell 'addome. trovano n·ella pelle. Qua·n tunque sotto ;l 'aneR.amstrom ha descflitta una bra.n ca ch e i1nsieme alle fibre simpati,ch e del ple·s so celiaoo ,· stesia locale si possa inci,d.ere lo stomaco senza provocare doloy;e, è dubbio ch e il d olore de lf-0rma il plesso ~renico. Al lato ·d·e stro questo n·ervo ha una fo.rmazione special1e, il ga11g lio 1'ulcera gastrica e d1Uodenale abbia un m eccànismo diverso da q ue1llo prodotto da Uiil 'ulcera frenico. I dolori d ell 'uloera gastrica e della coleci- vari.c osa d ella ·g amba. È possibile però che nel stite non sono sem·p:re localizzati a ll 'e-pigastri o p.rimo caso il ·dolo~e sia la risultante ·di stie a l dorso ; la sede del d·o lore può variare da moli continuati, ch e da soli non raggiungepazi,e nte a paziente, ·e d an.cl1e nello stesso pa- r.ebbero la cosci·enz.a. ziente. Ciò dipende da fattori co·m plicanti. La colecistite in molti casi è .ais sociata ad epatite *** E. F. Buzzard rileva innanzi tutto l 'imporo pancreatite, e l 'ulcera prepi!lorica e la calcotanza biolo·g ica del dolore : per il moralista losi epatica può determinar e uno spasmo d el piloro. La perforazi on e di un 'ulcera ·neil pan- esso ha una flunzione educatri1ce, per il fisioGreas o nel sacco peritoneale minore cambi,erà logo una funzione pro•t ettiva, per il medico il tipo e· la sed·e d1el do l ore, peil'chè è fil.esso in un.a funzio,n e .rivelatTice. Ne,J.le af~ezioni ·degJ.i nrgain i a·ddo·m inali il giu oco un 1a•ltro gruppo di n ervi ·sensitivi. D 'altra parte le diffe.ren.ze della di·stribuzione ana- dolore assolve 1a sua funzion e con punti di tomica e d el decorrso d ei .n ervi nelle v,arie per- partenza neJla pa.r ete ad.dominaile e attraverso fibire de l sistema n ervoso cerebro-spinale. sone ·dà ragione d·e1le variazioni d el ·dolore tra D 'a1lrtra parte g li org'ani sono provvisti di un individuo e individuo. m eccalllismo n ervoso ·simpatico ch e ord inaria Le c risi gast riche della tab.e s0gli-0no assumente assolve i1 .suo com.p ita tranquil·lamente, mere 'tre tipi: I ) ·dolore, vomito, iperestesia senza Ja compartecipazione di altri elementi della parete addom-in ale; 2) nausea, vom·ito, dolore alla la ringe, all 'orecchio , al c uore, e ne rvo·s i, e sen za che la oosoienza ne sia avtalvolta bradica·r dia; 3) dolore addomi1nal·e, vertita. Questo .territorio ·tranquillo può esser e m esso nonch è ad u.n a o ad ambo le spalle. N.el primo tipo soho coinvolti .i .nervi plaonici, nel secon- in agitazione da fa tti str.aordin,a ri. Così la predo il vago , nel terzo il frenico. È in•t eressante senza di co11pi -estranei nocivi e ch e quindi deil fatto ch e durante 1e crisi l'esplorazione d el- vo!Ilo esser e n eoesoo.ria·mente ed urgentern1ente 1'addome risulta · negativ.a, e ch·e la d·e n,e rva- e.spu·t si, p;rovoca sforzi . n on abituali e l 'i•ntervento di forze a usiliari,e. L 'alla.rme è dato a zione com1pleta dello stomaco (sezion·e deJle ramezzo di 1mipulsi affurenti non abituali , gli dici posteriori, dei vaghi al di sotto del di asforzi spasmodi ci d ella m1Usculatura liscia d ella framma). raramente fa cessare il dolore. Talparete viscerale sono rinforzati dalle contra~ ' rolta si è avuto qualche miglioramento con la sezi on e de11e radici anteriori, quando la se- zioni dei muscoli scheletri ci, e si ha il quadro zion e delle radici posteriori rimase senza ef- clinico d·e l1 a colica. In q'llesti ca i il do.Jare, per la sua Jocalizfetto. , D'altra parte le crisi gastriche olt~e ch e n el - zaziooe iimp~eci sa, per la sua a ccessiona lità si distingue nettamente dal dolore ben localizza la tab·e si po ono verificare tl1:el1e m €ningi ti to , continuo, immobilizzante della parete ad spinali , n elle ferite m ·idoJ.lari , nelle fratture do·m inale, nella quale . beninteso, va inoluso ,·ertebrali , n e ll 'edema angioneurotico, n onch è anche il perjt on eo parietale. n ell ' ulcera duodenale e n ell 'angina pec toris. 1
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È be·n noto coim e i visoeri ,a,ddominali sia-
no quasi insensibil i agli st~mo·li che sono dolorosi fra i teg u.m enti esterni, come il taglio .e la puntura. Si deve perciò ritenere che nei visceri manchino veri recettori del dolore e .che questo sia provocato da.lil 'eccitazione cd iretta delle fibre n·e rvose. In ef~etti il dolore viscerale 4a una soglia mo lto alta, te·n de ad irradi.arsi, 1e non è chiiarame·n te d~scri·mi·nato . Tutto insomma tende a far cred·eTe che il dolorie visceraJe si.a .p rovocato d.a lla .distensione del te·s suto vi.soerale, tanto più che le coliche .addominali sono sempre accompagnate da una iperattività m otoria o spasmo m uSC·O'lare de11a pare te d·e l v•isceT e. Ancora ince.rta è la natura de i fatti che provooano il doù·o:re. Così nel oaso di un pie, .colo caJc olo i1D.cuneato in un uretere quale è la causa dei dolo.r i colici a lung hi i.ntervall~? Quale è il fatto ch e determina il parossisma con dolori riferiti dapprima al pene e poi a tutta I.a parte bassa dell 'addo1m e? ~ lo SP8JSIDO muscolar.e ch e si trasfo.r ma in impu1lso doloroso, o è l '.aumen·to di .te.11sion.e con seguente .a1llo spasmo ii! fatto che provoca il dolOTe? Occorre prren.dere i.n co nsiderazione le varia.zioni d·e lla soglia del dolore :n el1le varie condizioni . Le .a lterazioni dei tessuti SUJperficiali nel territa.rio dei nervi spinali possono abbassare la soglia del•la sen sibili•t à dololfosa, fa·tto ..che può essere a n ch e in .raipipo.r to ad una particolare attituid i·n ·e m·entale del sog·g etto ·O del tono simpatico, per cui molti stimoli ch e sono gene ra lme nte i11no.c ui , diventano incapaci di provocare sensazioni moleste. Si h a nn-0 in effetti casi di dal.ore persistente .anch,e dQPo I 'eliminazione, m.ediante operazioine, del processo m.o rboso .ch e provoca il dolor e, fa tto che non può esser e .spie.g ato che com·e I 'es.pone nte di uno S•t ato n·eurotico. E d 'altra parte è noto come possono dete1n11ina1rs.i zone di iperestesia più o m en o pers istenti nel campo di distribuziio·n e ·di ne rvi ·peri feri,ci in seguito a tra.u mi ied a proce.ssi .settici. Vi son o spasmi in·testinali d-0lo1rosi ch e sono sinto·m~ di stati a n siosi e ch e purtroppo danno luogo ad ,e rrori di diagn·o si ch,e conducono alla lapa.Toto.mi.a. Qu esti casi S·on d inte·r essa nti dal punto di vis ta fisiologico perch è p·r ovano la possibi lità di dolori colioi senza apprezzabili lesioni. Il doloTe inte nso è talora accompagnato da uno spasmo del! 'intestino ch e ai)·l 'esan'1e si aip1prezza come u·n a carda dura, e somiglia al cr.a mpo di un muscolo striato. Purtr,opJ)O l 'analogia non spiega iil meccanismo del dolore, pe.rc.h è n ell 'uno o nel.I 'ailtro caso n on si sa se esso sia determinato da·l la pressione su1'le terminazion i nervose o a ll 'arre.sto d el~a circolazione san·g u igna. Al rigua.rdo è a rilevare che la trombosi ·e l'e mbolia m,e senterica sono cause ·d 'in ten se coliche dolorose , il ch·e farebbe ritenere ch e I.a causa del dolore sia il fatt o circolatorio. Ta lvolta i doloTi addomina li .~ono in r.apporto a processi n1orbosi localizzati in organi 1
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non addominali. Così è noto come n·e lla pulmo·n ite e n·ell 'infarto dei lobi pul1m o·n ari inferiori si può avere un dolore fisso ad,d ominale che talvolta si:m ula quello de ll 'appen·dicite .. Nella trombosi coronaria si possono avere dolori 1epigastrici a cuti accomip agnati da vomito e collasso, dando una ,sin·drome ch e somiglia a que lila <lell 'uloera perforata. Vi so·n o attacchi di gravi dolori addominali dipe n·d en1ti da ateiroma dell'aorta ad•dominalri (angi.ina a·ddomin ale) che .. in ·ma n canza di ogni .sin torna cardi o-vascO'lalfle può far pensa;ve ad un 'affezion e viscerale e condurre alla laparotomia. Le crisi gastriche dei tabetici mon dowebbero mai essene confuse con le colich e dipendenti da aftiezioni vi.soerali. A parte i ;risu.ltati de11 ',e sa1m·e n eurologico, l.a 1di.agno1si si ·ba:sa ess·enzialmente sui ca:ratteri clinici d·el.le cTisi. I dolori sono lancinanti, parossi,s tici, ripetentisi a brevi interva lli. Son·o accompagnati .da intensa iperestesia .superficiale, ma non da immobilità inuscolare o da rigidità ,de lla parete .ad.dominale . .Sono :a_.ccompagnati .a·n che da .vomito e nausea, che possono essere con siderati secondari e di origine ri·f1essa. ' DR . 1
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·NOTIZIE BIBLIOORA FICHE. Prof. dott. GIULIO MòGLIE. Manuale di Psichia-
tria, ad uso dei medici pratici e degli studenti. Vol . in 8°, in oarta americana, di oltre 400 •p ag. con 68 figure in terea la te n el testo. Editore Luigi Pozzi, Romia. Prezzo L. 56. Riportiamo· la magnifica prefazione scritta per questo libro dal Clinico neuro-p·s ichiatra dell'Università di Roma. Ho aderito all 'invito di .p resent.ar·e al puhbli1co m edico questo volume del libero docente dott . Giu1io Mòglie, pe:richè, sfqgliandone le bozze, ho trovato che l 'A. ha ben compresi il coin cetto classico .e i com·p iti vecchi e nuovi della Patolo·g ia mentale · e dell 'Alienistica; m entre noo ha disconosciuto i rapporti metodologici e .patologi ci della psichiat!'ia con la neuropatologia ·e con l.a medicin.a generale. cc .D ifatti qu,e sto volun1e, per la struttura e per il .metodo ·n ell 'es1p0Tre la n1ateria, si rial1laccia alla tradizione della .psi chiatr~a italiana formatasi , a suo tempo, sull 'insegnamento e ulla pratica d ei gran.d i alienisti francesi e nostri : V·e r ga, Biffi, Livi, Morselli, Tamburinj, Seppilli, Antonini... confe rmata e svi]u,JìPata d.alla Scu ola di K·r aepelin. « G. Mòglie n on fu m ai mio allievo; ma i suoi frequenti richiami a lla psicologia generale e ~pplicata, mi hanno fatto inte ndere ch e egli segue il cosidetto cc indirizzo psi cologico » nello studio del significato del di turbo psichico e n ella descrizione delle malattie mentalj. Indirizzo che non era più di moda da una ventina d 'anni a questa parte, ma ch e a l giorin o d'oggi torna ad imporsi un r>o' dappertutto. . l<
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. cc Molti argomentano che tal c ambiamento grande responsabilità di chi si mette a scridi rotta sia stato determinato dall'avvento del vere Manua li o Trattati. · costituzionalismo (e foirsè anche il nostro A. « Ecco p erchè io penso ch e i ·n ostri allievi' lo crede); ma è evidente che la dottrina nuova é tutti i m e dici speciialisti e non specialisti' d elle Costituziooi e dei Caratteri è assai rpiù saranno riconoscenti al Prof.' G. Mòglie, e al ireoente d·ella psicopatologia generale, della benemerito ,e ditore Pozzi d ella loro non picpsic ologia patologica, della cc pato-psicologia » cola fatica. · di cui abbi.amo .u na letteratura, se non ricchiscc La Parte « speciale » del volume ·d i G. Mòsi.ma, certo molto interessante. g1lie nella quale ·s i tratta delle singole malattie cc Non voglio davvero sentenziare che ·la v~c m ·e-ntali con 1f.erma gl 'i·n ten.d imenti ch·e tr.achia psichiatria pratica d·e lla .scuola classica 1S1p aiono dalla Parte <e gen·e ral)e n. Lo · studente francese e delle souo}e tedesche, .dopo W ern i:- vi troverà tutto; e tutto esposto secondo le cke fosse in tutto co1m 1m .e ndevole ·e q•uindi da buone tradizioni ·della m edicina pratica. Nè ' . seguirsi alla cieca a distanz.a di tanti anni. ·d ovrà fa ticosam ente cercar e per orientarsi, esMolto .m eno oserei pronunziarmi fav·o revol- sendo la materia traltata con ordin,e e chiam ente sulla psichiatria di alcune nuove scuole y,ezza . cc Se poi lo stuid ente e' il m edico praticotedesche, ch e mostrano così chi.a.re intenzioni demolitrici dei vecchi Maestri e inte.n dono di troveranno ch e l 'A. preferisce di far sapere aprirs i la strad.a a nuove concezioni psicopato- quel c he ha: fatto il a .scuola romana più che le logiche e a n·u ovi m etodi appunto in nome di altre scuole stra nier e e italia·n e, ciò anzichè un cc in·dirizzo psicologico »... Niente di tutto 1c reare al libro diffid,enze, contribuirà ad acquesto. E .di.fatti anche il Mòglie sembra essere crescergli .simpatie. Quod est in votis ». d·el m .i o parere. Rico·n osco che siamo in un Roma , marzo 1930-VIII. mom·ento di transizione; per cui bisogna ch·e SANTE DE SANCTIS. ci.ascu;no prooe·da iper conto proprio ·s enza servili i·m itazioni e bene armato di sana oritica CENNI BIBL.I OORAFICI <1> e di buon senso clinico; ma neppure ·s arebbero commen·devoli .m eschine intenzioni xenofobe, e qua lsiasi pre·occurpazione di apparire ori- J. I\.owARSQHIK. Elektrotherapie . 3a ediz. Un. vol . di pag. 312-269 con fig. e 5 tavole. gina li. Springer, ed., Ber.lino. Ma rchi 22.60. cc G. Mòglie · ch e ha 1com.p reso tutto questo, ha scelto pacific amente la ~ua strada - quella In pochi ann1i quest 'aureo libro dcl K. è tradizionale - ma senza intendimenti batta- a-Ila sua 3a e dizione. In fondo l 'imrpalcatura glieri; anzi con uno spirito impostato a tol- del libro non è cambiata, ma m olti fatti sono leranza verso le va:rie scuole; i nomi di Bleuler, stati aggiornati specie dal punto di vista fis.ioB'u•m ke, Kretschn1er, s' incontrano citati con logic·o e clinico. una certa frequenz.a d'accanto a quelli delle Preced·o no alcuni fondam1enti di fisica (l 'eletpiù vecchie Scuole . .Di tale suo atteggiamento. trone e .Ja corrien te ele ttrica, I.e mis.u.re in eletIo scrittore è pienamente consapevole. Difatti tricità); seg.u.e 1la tecnica del1 'e,l ettroterapia egli cer ca in tale suo eclettismo molti motivi (tra-ttam1en10 .c on la c orrente continua; co·n la di. accordo .con coloro che operano nell 'op1p osta corr·e nte alternata di bassa e alta 1~reque·nza, . ri,ra. · tarad'izzazion·e e arson valizz.a zione; trattamentocc D.a ciò proviene ch·e la ·concordanza nelcon la corr~nte a,l ternata n ella nuova forma 1'« indirizzo n non esclude che su parecchi di corrente diatermirca; trattamento .con le macpunti di vista ·e6posti dell 'A., io , come tanti chine a influenza frank1ini ca) e infine il a partea.Itri psicopatologi e alienisti, possiamo avere fi &iologica e terapeutica. opinioni divergenti. Cito ad esempio i disturbi I vari capitoli della parte fis iologica e terade lla percezione, la psic oanalisi, il sogno ... (il peutica (che i1·e1 complesso costituiscono quasi sogno 1ch e per l 'A. resta .sempre, malgrado ri- 2/ 3 d el libro) rivelano J'importanza che l 'A. cerche numerose e risultati molto dimostrativi , ha ·d ato a tutta questa materia: l 'uomo con1eil ·g uazzabug.Jio de lle « imagini del dì, guaste cond:uttol'e di .elettricità; le azioni fisico-chie corrotte ») . miche ·d·e lla corr·e nte elettrica; le azioni fisiocc Non bisogna di1menticare ch·e questo libro logiche n e-11 'uo mo sano e malato; l 'e1l.e ttrodiadi G. Mòglie è fatto ·p er i medici pratici e gli gn osi ; l'importanza terapeutica d1elle .v arie forstu.denti; .e s i s~ che a ·c ostoro non piace di m e di c or-rente; le ma1} atti1e dei nervii perife:conoscere le opinioni id i troppa gente, le con- rici: ) ·e <paralisi, Je n·evriti; le malattie cerebrali troversie correnti, le esasperanti incertezze su ·e ,mido1llari; le malattie arti1co1lari; le malattieteorie, ipotesi o fa tti. Il medico g iovane però de cuore e dei va.si ; J.e malatJtie dell 'apparatoma.lg rado vog;lia far pr&Sto e imparare senza digerente; le malattie . dell'apparato urinario ; le sforzo, capisce, direi qu.a si intuitivamente, malattie della pelle; le ma.l attie degli organi il 'insieme della materia che gli offre il maestro, di senso, ecc. e di ali to n e profitta, a·n ch e quando le sue cono cen ze ci appaiono .alquanto uperfi ciali o (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di Cllr sche·m atiche. .€ appunto da ciò che deriva ]a si desidera la recensione. ,
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SEz19NE PRATICA
Sarebbe augurabil e u·ria traduzione italiana la qual,e sarebbe bene accolta come la traduzione d e ll 'a1ltro libro del K. : la Diatermia, og·g i E. M1LANI. n eil·la sua 2a edizione italiana. 1
P . LAZARus. Handbuch der ges. Strahlenheilkunde, Biologie, Pathologie und 1'herapie. 2° volume, 3a puntata, pag. da 457 a 759. Ed. Bergmann . Marc4i 36.80. Questo v·o lume fa parte de l.l a II parte d.el1'opera pubblicata .sotto la ·d irezione di Lazarus. l.Ia1J.no par~ecipato a ques·to volume: Fo·r sool: sul.la stabilità di guiarigion·e dei tu1m ori maligni; Opitz: o·p erazione e irradiazio.n e nei tumo.r i maligni; Quick: trattamento rontgen- e radit1mterapico dei tumori de l laringe e faringe; .Jung1in g : irradiazione ·dei tuim ori maligni; Wintz: radioterapia d e i car cino·m i della ma1nmel.la; Ba1·et e Sluys: rad.i.umchirurgia; Berven : radiotera pia d·ei tumori della bocca, naso, occhi. Ogni capitolo costituisce una ' Tera monografia: specialm·ente inter.essante è la parte svolta sulla radiumchirurgia da Bayet e Sluys in collaborazion.e con Neum,a nn e Coryn, Le·do·u x, Delpor.t e e Cahen, Gaudy e Sl,uys .e la parte svolta d.a IB erven di Stocc.o.Jma cl11e costit·u isoe un terzo ·d ella .puntata. · E: M1LANI. 1
W. V1GNAL. L es rayons ultraviolettes et infrarouges. Ed. G. Doin, · Collezione Attua·lità di Medie. pratica. Voi. i·n-16° ·di 240 pag. F:r. 30. J./argomento è di attualità specialmente .p er quanto riguarda le conosoenze sui raggi infrarossi e sulla loro azion e antagonista con i raggi di breve lungh-ezza d 'onda. Il picoo1o volu1m e appare perciò inte·: ressante per il a messa a giorno .di alcuni problema. : dopo una br.e ve in.t roduzion·e sulle teorie d e.Jla luoe, segue Ulil primo capitolo sul1la ·definizione d ei raggi u·l travioletti e u1ltrarossi (proprietà fisi che, bio·l og ich e, azion.e sul~a 1pe!]]1e, sul sangue, sugli occhi ecc.) un secon·do capitolo su.g li appa•recchi, u1n terzo sulla tecni.ca della irradi.azion e e un quarto su.I la pratJica ·de1l·e i:rradiaziòni. Segue un appendice sugli incidenti e su gli accidenti dovuti a l cattivo u·so degli aippareoohi o a·d eocesso di dose . E. M1LANI. 1
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H. BERG. ·Rantgenuntersuchungen am I nnenrelief d,es Verdauungskanals. Un vo1ume di pag. 198 CQfil 193 mgure. Edit. G. Thie1m e, Lipsia 1930. ~ re1lativarmente di da1ta J'leoente lo stu1d io radi1ologiloo de1l:le alternzioo1i f.l.01g istiiche o neoplaistidh1e deil tratto digeTente con d'·o·s servazionie d el1l1e pli1che de.fila muco sa e de1.l e alterazioni dal normal,e ·d€11 contorno interno de l tubo ·ga1str.o -i1n testirnale. Quale SU5Sidio diagnostico possa d.are in molti casi u!Ilo studio 1così condotto, è dimostrato da.Jile n lJtmerosissi1me figure riportate 1
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'dall 'A. e da1lla sua affermazione che in questo modo si rende·r à possi biJe di mettere in evid·enza, qu•a.si sem1pre, s initomi diiretti dcll'affe• z1one. . La trattaztione si apre ,con da ti dettagliati di teoni1ca e con l 'esposizion·e d ei r eperti norma·li n el:l o s tu1d i,o d e:J tratto di~e'Pente . Vengono illustrate in ail tri ,c a1pitoli, in ordine ana.tamioo, lealterazii.oni d·eil con tomo ·de1l:la mu:cosa prodotte· dia11l1e divierse affe.Zlioni studiate. La ri1p~od·uzi,one de l·l·e figure è ,eseguita ma-gi1s tr.ailmen te . V. • 1
G. ZuccH1 : Dottrina e tecnica del ringiovanire· diatermico . Mi~ano , . Soc. A·n. Ist. Editoriale Scientifico, ·p ag. 234. L. 55. Mentre l'A. nell'autunno del 1927 lavorava ad un'opera sulla dia termia (H.o epli, 1928) eh b el 'i.dea di iSostituir,e l 'inne&to Vorono·ff con la diaterm.i a .testicolare: la diatermia testicolare è capace, .secondo l'A. , di vivificare tutte le ~nzioni de l nostro organismo ma in modo pa·r ticolare dii r endere più fervide .le fu nzioni d1el n·o stro oerve,Jlo. Questo metodo (su.perio.r e, secoin ·do l 'A., al metodo de:lla simpia ticoliis i d el1l 'arteria spermatica e del! 'innesto a.IJ:a Vol'O:n off) costit11isce l'origine prima del libro: il r esto è filosofi.a ch e non h a nulla a vede·r e col'le po1ssibii1lità di svilu1ppo d e'l ·m ·etodo. La teorcia intorno .alla mo·l ecola vivente ideata dal1'A.; la teoria d egli a·n tagonisti pure emessa da ll 'A. ; le i·d ee sulila secrezione testicolare costituiscono materia, non neoessaria, dei rispettivi capitoli (seguìti da un breve su·n to in italiano, francese, inglese, tedesco) d el•l a parte cc dottrina ». Appunti analoghi possono essere fatti a qualche ca·pito.Jo del.la parte tecnica: di poca importanz,a a·p paiono le rioerche suJ1a resistenza dei testi.c oli alla diat.e rrnia , in part~ n·ote sono le notizi.e sull 'iiperemia, su.ll 'attivazione d·elle secrezioni da parte ·Qella diater.m ia. Il capritolo X è dedicato .a.Ila descrizione d1egli e lettrodi 1u,sati da'll 'A. : runa ovoide lievemente concavo con l 'orlo perin eale ribattuto e con d ue sostegni per le cosce, l 'altro a farfalla ch e posa so pra i testico}i e con una incisura che perm·ette ,}'applicazione sotto il pene. Mancano i dati di m-Lsura; non mancano i dati del prezzo per acqu.i•s tare gli e·Ie·ttrodi de.I l' A. (125 lire). Quattordici paginette chiudono il libro e sono qu·e lle ch e vanno vagliate e disousse e ch e dovrebbero formare la rag.ione del libro : la durata dell 'applicazione può variare da 20-30 minuti; l 'intensità ·d i co.r rente oscil,I a suii 15/ 10 di A. Bastano 20 applicazio·n i. I massimi ben·efici del1la cura si avrebb.e.r o dopo .u n mese· dalla cura e durano oltre un anno: migliora I 'umore e il caratter,e , .diminu1isoe la stancabilità psichica e muscolare, mi1g liora i1l ricambio , miglio.r ana le funzioni ·digestive; gli ef-. fetti sulla funzione ,s essuale non sono invece· i più notevoli d el la .oura . Cosi I' A. E. MILANI. 1
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IL POLICLINICO
XXXVII, NuM. 12]
[ANNO
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Le otorragie.
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Le otorrag ie possono esser e prodotte da le. s ioni diver se : 1) Le.sion.i ossee : a) frattura del condotto uditivo este rno che, co1m 'e è noto, può essere prod.otta ·da caduta sul m ie nto; l'osso s'in,cr ina in corrispondenza d el·l a giuntura . tra la porzione ca•r tilaginea e que1la ossea; si tratta di una l esione sen za g ravità; b) più grnvi sono le fratture d e11la rooca; qua.n do l 'emorragia è accompagnata da .p aresi o paralisi del facciale e dia a1c cenno dii stra,b ismo· in terno e conserva. : ziion·e ·d e.Il 'udito, si può swpporre frattura long itudi·n a l.e d ella rooca; la frattura invieoe p1u ò ·esserre peripen,dicollare od obliqua quando l '.emorra.g ia è a ocompagnata o seguita da scolo si·eroso, per.dita dell ''lldito e paralisi facciale netta; e) nelle fra t tu·r e d ella mastoide dopo 4 ·-0 5 g i?rni si d etermina .ecchimosi su lla regione m a.sto11dea, e qual.che vo1lta anch,e otorragia; si può .aveTe .anoh e scoJo ,di l.ìqui do oe~àl o-T1a1ohi diano più o m ·eno prolu.n gato, che prova l 'esistenza d '.u na fessurà che fa comunicare l 'orecchio ed i.I lago m enin geo. 2) Lesioni da cause esterne : corpi estranei 'tarp1pi di c·e:ruane, g rattamento, eczem a. Le lesio1n i d el ti m 1pa.no s ono d etermin.a te dia presion·e da pa1rte d,ell 'oJiecchio m 1e1dio, (to.sse, g rido , starnuto violento) o d e1ll'orecchio ester·no (esplosioni, coil1pi di cannone, ecc.). 3) Lesi oni da cau1Se otol ogich·e : polipi . ·granulomi, otite cronica prolu1n gata e complicata a n ecrosi ; otiti emorragi1ch e n egli emoif ili . n·ei qu.a li casi l 'otorragia è preoed.u .t a dia infi.l ·trazione ·ecchi·motica d·ell ti1mpa·no o da u·n a -vier.a po,r pora timrp1a fil.ca. 4) Cause vasa~li: l'otite oronica, · le i·n fe·zion i, i tu.mori possono produrre lesioni vasali gravi, erosion e d ella carotide interna o d el ·seno lateuaJe. L ' otor·ragri.a l1etail e è rara . (Journ . d . Prat.). DR. 1
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Le emorragie della retina. Le em orragie d e·l'la retina inter essano l ' oftal~mologo e iJ m edico; esse presentano una sintomatolog·ia specia·l e a secon·da ,d e·l punto retinico ove si man1~festano; -s i trasformano in esSiuda ti fibrinosi biancastri, e talora possono asorbirsi , se sono pir.-0ole, o dar luogo ad un tessu·to Cicatrizia:}1e , che lascia un d.efi ci t run.:ziona.J1e p ern1ane nte. La diag nosi è facil·e, indagi,n osa è la ricer ca d e.11'eti<Ylogia; in tal caso bisogna servirsi di ·tu•tti g li altri metodi d 'indagine, ed escludere che vi sia un 'affezione em orragica (vaiuolo corbuto) o una n1.a.Jattia d el san g ue (leu cemia, ..an e.m ia , em ofi,l ia) . Il Vei1l (J otzrn,. des Praticiens set t. 1929) ri1
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fel'iisoe. tutto ~l quadro otitalmoscop1ico che si può r~ sco~trar~ n e'l1lie emorragie per retinite a·lbum1n ur1ca , in quelle de l1la trombosi d,e l·l a v~n·~ cen-tral1e d e11a r etina, nelle emorragie che s1 Mscontrano in retinite diabetica o in casi d'iperitensione arteriosa. Accanto alle ca.r atte,r istich e speciali per eia· soun.a forma , bisogn,a aggiu ngere quelle a ltre r1cerch;e di .laboratOII"io. ,c he possono apportare un vali.d o aiuto alJ.a ezi.ologi,a di tali lesioni. CARUSI .
CASISTICA. Su alcuni casi d'ipertrofia acuta della tiroide. '
N«~ll 'ag·o sto
,s corso du:ro:n·te l1e eseroi,tazio11i faLte dal 2° R.e gg. Artiglie ria da monta.g.na i.n AJlto Ad·ige, C,a liman Pavia (Gior. Med. Milit ., f. X, ott. 1929) ha oisseirvato in div.ersi m ilitari l 'insorg,en za acuta d'ipertrofia del1la t iroide. Tale mani festaziostie ·inso:r.se iin 2· 3 giorni, senza febb1re, si aocom·p aignò· .a ing r ossamento di d1iVierso grçid,o di un,o o d1i tutti i lobi della g l1i,a nd·o la titroiiCiie, oan difficoltà d el respiro e della deg lutizion·e. Nan furono notati sintomi propri d el m . di f ,la j.a·n i-Ba·sedow. Su 440 miilitari se n e a.mmalarono 14; solo u.n.o presentò sintomi di gravità; tutti furono curati con pDeparati jodi1c i e dj tiroidina. D,aJ.il1e ricerch1e fatte dail P.a vi.a è ,em erso che solo a l cuni soldati colpiti prov,enivano da zone o da pa:nen ti affetti da gozzo; g li altri erano di zan·e immru11ri. Inoltl'e n e1'l e zone percorse da i soldati per le eser citazioni il gozzo è molto diffuso ; per altre considerazicmi era da esclu d er si u·n .a cau sa local e idrica. L 'A. riooirda 1-e diverse teori·e i1n vocate per spiegare l '·ezi·ologia d1el g·ozzo : l 'idrica o geoJ.o.g ica , qu«jl1la p1er con11'.agio, d·ell "intossicazione e d ell a ca:ren z.a del jodo, e considera·n dol·e in rapporto all 'ilI1sargenza di tiroidite acu.ta ch·e h.a riscontraito n ei militari , pensa che tale manifestazi.one morbosa trovi la sua spiegazione n on in un sol 0 fattore ,e tiologi·co , ma in un com plesso di ca'l1se che han con,oorso a prom uoy,e:re l 'insorge1nz.a delila m .3Jlatti.a. T.a li cause sono da r icercar e : nel.lo stra pazz.o del campo e d el:l e esou:rision~, le quali ha1n no prodotto in in,dividui pPedisposti la rottura d ell 'equ·i•librio tra l1e div·erse ghian~ole endocr~ne; n ella d eficienza ·di jodo n e1l'ambieinte in cui eraino vissuti a lungo, e in.flin·e n elila compressione dei v.a,s i s.angui·g1Thi con conse·g u1en te cong.estione ed ipe-rtrofia d1e1lla tiroide . 1
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CARUSI .
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L'obesità tiroidea. Molte ob esità .sono legate a diisJ1unzioni endo· crine; quella dovuta ad ipofunzione tiroidea presenta talora dei ditSturbi co i incoID1pleti da :rend·e r e diffic ile· una d·i agno.s.i etiologica. 1
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XX.XVII,. NtJM. 12]
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SEZIO·NE PRATICA!
H. GuJ'IShma:nn (Deut. mediz. Woch., n. 42, ott., 1929) rioo rda i segni che si riscontran-0 in una obesità tjT01idea. Prin·ciipal1e fra tutti è la di·m inuzion e del m ie tabolismo basal·e , il qua.ile dà cifre normali n1e11J '.abeisit~ di altra na-· tura . A ta·1e d·i sturbo si aggiungon·o alterazio·n i nel ri.Jca,m bio d1egli .a ilbuminoidi; si può trovare un aum•ento n 1ella viscosità d1el siero ed un aum·en1to ·de1le a1lbumiin.e del ·sieT·o stesso. A queste ri.o eriche 1di lab.o ratorio, spesso si associa.n o sintomi subbi1ettivi: ·pelile secca, costi1pazion·e ostinata, 1J.esioni dentari.e e·o c. Tuttavia una diagnosi diffePe·nZ1i.a.11e tra l 'obesità ti:roid.ea e q.u ella i1pofi1sari.a o genital1e ta~ 1o·r a pr.e1senta de111e difficoltà non faci1li a .s uperare. Dal pun:to di viista pa.togen·etico l 'o·b esi tà tiroi1de.a, secon·do. l'A., d ev1e 1e.sserie intesa ammettenid o 1là teoria di l{.en1 da~l~, la qualre attribuiisoe alla tiroid1e 1div1erse sostanze ormonich1e, di cui ail oun·e agixebb1ero sul metabolismo d.e ll"aic qua, a ltre sugli scambi :r.espiTatori, n·el,l a diitesa 1de11 '-0.rgani.smo v·erso le . tossi.ne, e così • via. . Amm1epten·d·o una tale 1potesi, u·n a lesione alcunii el,~men·ti 1g hian1do1l.ari potrebbe stabilire quello ist~to di di.stirc»idia, con 1di1stu!r bi .s u sp eci.ali eil1em1enti, per 1es. , su1l m ·etabo·1ismo dei g·r.a1ssi ecc., i quali 'P·01r•t er1ebbero al1l ':o b·esità, .d i•s tiroi,dia a·f~erm.ata, m ia finora no.n anco.r a con.ferm~ta da 1pr0Vte irrefiutabi li. L'.a.ssein za di ·l•e&ion1i a .n .atomiche non può ésol ud.e·r ·e la dirp te n·die nza dell 'obesi1tà dalla tiroi.d·e, m ·entr.e l '·effiicacia d1el1la curr.a specific1a .con ·estratti tiroi.d-e i è u.na prova di in·d·u1bbio v.alo:ve sul1l '·etiologi.a tiroid.e.a d·eil l 'ob:e.sità. 1
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CARUSI.
Modificazione del volume cardiaco in seguito a cure dimagranti.
W. Scharp ff (Deuts. Arch. f. Klin. M ed., CLXV, n. 1-2, ·&ett. 1929) serv1endosi della tel~ II'·aidiog·r.a~ia ha ·osseirvato il ·ooorie di 51 ,m al,at1, 1
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mooo importante ch e n1e.i v·ecchi, in c.u i 1e r:esis.t enze sono m ia.g giori . Comu,n q·u e o.g ni dii.latazionie costi tuisoe un f:a..ttQ p.at-0logico, e i mpon1e una c ura dimagrarnte, ·la: quale più oh e non si pe11si, r.id.u oe la dilatazione e rinforza ~J muscolo cardiac,o . 1
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CARUSI.
TERAPIA .
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Le grandi linee del trattamento antisifllitico. So·n o· così a1b·b ozza•te da R. Levy (La Vie mé-
di·cale, 1929, p. 921).
· •... ,
1) La sifi:~id.e deve ·SS seTe ·trattata il più precoce1m 1e nte e.d il più attiv.amente po:ssib.i1le. 2) Tutte l·e varietà d.e i m 1edica·m en ti antisifili1ti1ci ·d e1bbono ei&se.:r.e u1s1a te. Esse sono, per ordin·e di effi1c a·o i.a (seoo·n do l 'A.) : arsenico·, bismuto, mercurio, jo1d ur·o di po·tassio. 1 3) T enuto conto ch ie i[ · m ,ercurio .e d il bi1smuto dan·n o in.c o·nvieniienbi. an.a loghi (n .efriti e stomatiti), s i separeTà la serie bi.smuti oa da que1la m 1eric'l.llri ca m ·edi.ante ·u na serie a.r seni·ca·l·e; d·u rante i1l trattamento al bismuto ·ed ail m ·eTtourio, si 1e1s a1min,er:anno siistem .atioam·ente le urine e si avrà paTti1co1lare· cura d1e11a bocca e d ei denti. Con q·u esti d1u1e Tti·m edi si darà an ch e lo jo·druiro ., 4) Non J.a,sciarie m1poso fra le varie s·eri·e. L' A. dà .questo sch·em,a : . Arsenico (·m·eisi 2 e I / 2). Bi.smuto e joduro (\m •esi 2). Ar:senico (mesi 2 e 1/ 2). Mer.ourio e jo1diuro (1m .e si 2 e 1/ 2) . .AJrsenico (m1esi 2 e 1/.2). Bi1smuto ,e joid uro (m1esi 2 e 1/ 2). Arsen1 co (,m·esi 2 e 1/ 2), .p oi melìcurio e jod·u ro . 5) Pr.atic.ar,e freq·u .e ntemeilte là sieror.e-a zion·e. 6) Nelle forme g·r.avi, l 'A. oo:n si.gli.a il trattam.en to inten,sivo, con 4 seni.re .arsenicaili ·e 2 ri&pettiva,men te ·d i bismuto e di ·m eroo:rio; l1e seri1e a1ìs1e,n i1call i si fanno .a d interv.a:lli di un mese , andhe sovrarpp1o ste atl·e altrie. 7) Il tr:a ttamie n to dov11:à esse.r in.c ominci.a to .da.i p:ri1m i giorni di comparsa d·el1l 'u~1cera .e ~on tinu.a to per u·n .anno d·o1po il.a scom'Parsa d e.1 seg ni c1linic i o sierol~·ici. S1e. 1o. si ii:1~omin.ci! ail la com.p arsa ·d e'lle s1ieToI'leamon1 po s1tive, sara ·CO·ntinru·ato p·er un anno e m·ezzo ·do·p o la neg.a tività di queste (·pu:r.chè i·l pazi1ente non .abbi.a avuito ail trj feno1m ,e.ni chie l "uiJ.cera). Se si sono .avutii fenomie ni secondari, sarà continruato per 2 anni 'e 1/ 2 a 3 d opo la scompaDs1a ·d·el·l.a si1er.oreazione, ed in caso di sifilide 1Jerziariia, d op·o 3. . 8) In se·g uito, il ma•l.ato sarà sorv·eglli.a to e s1 fa.raJlllo, ogni 3-6 m 1e&i l "esiame oliniic o e sie1ro[og.i•c o ev-en tm.al.m .en te la sierologia del liquor. 1
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sottQPio sti a ieu.r e dirma.g ran bi . In 30 soggietti ·obesi, a cuo-re •e v.a si Jlorm.ali, ha constata1to una dirrninruzii.1o·n .e d·e'l vol1u·m ·e d·e l ou·ore, .a•1 lorchè iJ peso er.a di.:miinll.lJi to di alm·en,o 7 chii!l1i. N1e i oasi in 100[ i1l ouoir e a·p1pairiva pi1o calo 1pnirma dellda oura, n·O~ Ul notata .alc una modilfi·caz10 n 1e. N1e gli obesi con ipve1ssione sang uig·n a aumentata ' i·l ouo:rie ..è dimin·uiit o n .ei suoi dJia,metri · i:n relazione a ll '.a bbassamento de·JJl.a p r essi.ione e del peso del corrpo. ' . Q.ul3Jll1do inv.eoe il c·u.o re è g1ià leso· non s1 ' fil. 1 • osserva a:lou·n a dirrn1in1uzio·n ·e ·deil ,suo diamietro. Ql.llesta diimin'1uzi·OO•e non d1eve essere messa II bismuto per via orale nella sifilide. in rapp1orto Jlè cqn u.na tors ione d el cuore, n è · Da esperimenti di O. Brig ham (American con .J,a ·dimiJ11uz:ion1e d-ell g.vasso del cuore , m .a medicine, di·cembre 1929) fatti sugli anin1 a1l i pi1t1ttosto con 1la dimiinuzi·o.n e .del ries1duo sicome pure dai risultati clinici, il bism 1':1t.o. ha stolt1co. N1ei giovani l 'ingranidJi.men to d el cuore è n otevole valore nel trattamento d el1la s1frl1de . 1
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IL
POLICLINICO
Gli studi olini ci e sierologici compirut.i s u malati trattati con som1min.istrazione oraJe di tartTato di sodio e bismuto e con preparati organici di jod.io ha·n no mostrato g randi migliorame nti e :reazioni sierologich e n egative. P er i risultati ottenuti, 1'A. si ritiene autorizza to a raocoman·dare • I.a somminti.strazione OTal·e di bismuto n·e l trattame nto precooe e tardivo d ella sifilid·e. fil. 1
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Gli eritemi degli arsenobenzoli. Gli arsenobenzoli possono provocare spesso d·e lle eruzioni eritema tose. G. GarnieT (Thèses de Paris e Presse médicale , 5 ott. 1929) ne distingue diue t.ipi: 1) frequenti e precoci , eiritema del ~<!no giorno, di brev·e ,d·u-rata, accompagnant1s1 a se-gni infettivi e riproduce.n ti il tipo d elle febbri ellllttive (morbillo, sca·:rilattina, ecc.); 2) rari, t ardivi, ad evoJuzione più lu!Ilga e spesso grav·e , che costituiscono ] '.eritrodermia vescicolo-ed·e matosa. I p rimi ha•n no natura infettiva e sono dovuti .a,ll 'esaltazione della virulenza de] microbo, da parte d·e gli arsenobenzoli (biotropismo di Milia n ), m 81Iltre gli altri sono una manifestazione di intoiS.s icazione a.rsenicale. D.a qu·es ti .d ati, si deducono delle con segueniie terapeutich e . Contro i primi, si potrà ripren.d.e re la cura arsenobenzolica, mentre questa è controindicata pér i seco~di. L 'A. ha intrapreso del.le ricerch e allo scopo di lu•m cggi.are I.a patogenesi e di facilitare la diagnosi differ enziale. Risulta da esse che: 1) g li indivi.drui norma li , che non hanno m ai avuto trattamenti arsooobenzolici, non hanno sensibilità cutanea per tali m edicam e nti (intradermoreazione sempre n egativa); 2) g li individui co.n eritema biotro·p ico haruno un 'intra·d ermoreazione negativa nel 90 % ·d ei casi; 3) g,l i individui con e-ritrodermia (accid0ente tossic o) h.an.no intrad ermoreazione po·sitiva n·e1l 100 % d ei casi. Tal.e i·p ersensibili tà persiste p e.r mesi . e~ ianni , fatto d'imiportanz·a pratica, poichè si potrà stabilire la diagnosi retrospettiva di e·r itrodermia anche d opo . parecchi anni che è scomparsa. Ciò p e1Nn,e tterà di evitare la ri·p resa dei trattamenti arsenobenzolici, ch e potrebb e·ro avere, in tal caso, gravi con segue nze. L 'e&istem.za di ,q uesta intradermoreazione P?si tiva non sembra costituire un argomento in favore delJ ' ori,g iJ!le anafilattica d e.ll'eritrode rm.ia ; l 'A. , di fatto, non ha po1bu·t o trovare preci·pi tine specifioh e n el sier-0 di ma·lati affetti da eritrodermia e noo h.a mai potuto r·e.alizzai.e la bra.smissione de ll 'anafilassi passiva. fil. 0
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La cura della sifilide nei malati renali. Ogni terapia arrtisifilù.tica d eve basarsi suJla con oscenza perfetta d e'1°la caipacità fu·n zionale d e i due reni ch e a ndre bbe controllata non solo
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n •e i periodi di oura , ma anche in quelli di .r1•poso. La c ma antilrue tica, dice Gourdy di Bue·n os Ayrres (Revista Medica Latino-Americana, numero 150, 1928) è controindicata in tutti i reni insuftì.cienti scompensati, in ogni caso sono a ssolutamente da pro·scriversi i sa1i ìnsolubili. Si ·devono prefe rire gili ar,soo.~ca,Ji ed i .mercuriaQi. Le prir;ne dosi siano più basse .che di noirma, non si passi mai a1}la dose successiva se non vi è stata tol'lera.n za perfetta. Il bismuto, checchè se n.e di,c a, è un aniti.sifiliti10 0 ancor.a · troppo poco conosc iuto pe!'Chè si possa sostibuirlo ai veoohli rim·edi. Il regi.m e dietetico è cura co•m plem•e ntare in·dispensabile in ogni ne fropatia . L. TONELLI.
MEDICINA LEGALE. Sulla simulazione e sulla dissimulazione del diabete.
G. Rosenfia11d (Mediz. Klinik, n. 1, 1930) ritieri.sce trie casi 0d i si·mu1lazii001e e dissimulazione d·el diabete; nel priimo caso si . trattava dli. un paziente :ohe, desi•d er.run do di otte·n •eve un posto gratuito n•e11 '0.spedail·e Israelita ·di Karlsba·d , presentò · d·eill '·uri.n .a con un p eso. specifico al- · VÌ!ssimo (1070) ch e :rii1fmlltò ·doviuto al.l 'aggi1u nta dii un 'abbon·dante quantità di zUJOchero di canna, co·m e .tiu fii.scontrato al polarim·etro. Num ·ero.s i casi di dia.b e·t e si m1uJ.ato furono :ri.soont:r;ati rd'U·r ant·e la guerra, .in mezzo al.l e reclute che sp erava.n o così di sfuggire al servizio millitar,e; le r eclute .ebr ee nascond,e vano sotto 1e unghi1e pezzetti di z·u?ch~ro e .li f~ce vano abilm<E>nte cadere n el cal.l!oe m cui u1r1nav.a no, m .a ga·r i urrin.a ndo dir ettaim ·ente su1le d·ita! ma ,qu·esto espediente aveva ·in genere sca:rs1 r-isrultati p er ch·è n el•la lunga . 'atte~ che ~~ve van,o fare prima di esser e ch1amait1 alla v1s1ta, l1e r e·clìllte .p erd1ev.a!no quasi tutto il loro zucchero di sotto ],e unghie. . Le reoliu te cri.stianre, m1egl~o fornite , nasc onde van·o addirittura lo 1111cchero sotto il pDepuzio r enden,do .così estrieim iam 0e nte fa cile il passaggio de l z·u·c oh elI'o n·el:J:e mine; tuttavia anche in questo ·ca.so con poco frutto perchè la quanti·t à cli Z1ucchero e ra talmente scarsa che la r eazion.e riusciva in gien•er.e negativa; sa~ebbe ~tato più faoile e più siouTo peir l~r? fa~s1 prat1,?3-re una inieZtione di O' 2 di Blomz1na in soluzione .. d ebole di soda du'e Olfe prima d·ella v1s1ta . Al ·contra;r io un signore ch e voleva. firmare una palizza di assicurazione pe~ la vita , pre·s entatosi all'A., fu com e d1 consueto inviitato ad uri.n are e .}asciato solo ; dopo un momento il paziente p:riesen·tò a l m1e dico il ca1ioe ·co·n tenente l 'urina che fu sottoposta alle solite prov,e, con esito asso~uta.mente negativo. Mentre il m edico praticava .] 'esa·~~ .fu però co1pito da.l1la bassa temperatUJra dell unna .ch e, p er esser e stata emessa u·n momento prima! avirebbe dovuto l ogioamiein.te essere calda; g•l11 sovv•enn.e ailùora an1oh e ch e il r11.m ore prodotto 1
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d.ail .p azioote urina·ndo era stato dissimile dall'abitua11e, tanto da faTgli pensare che si trattasse di un liquido V·er:sato da una bottiglia nel caJioe; to:rinato dail 1p azi.e nte, l·o i1nvitò con una scusa ad uriniare ancora un poco e si trattenne, duTan.te la minzione, in sua presenza; l 'UJrina ·era natura;llffiente calda e oonteneva zu1c ch.ero ie a·l bumina. A· questo ·p unto l 'A. osserva che sarebbe ba.stato un con·g ruQ tra1ttam.e n to insuliniioo per far scorwpariire qu.e}lo zuochero e assicurare il SUJooesso d·eJJ 'inganno; questò lo trae a consid erazio:ni di .indol·e nettamente pratica sulla iim portanza di qu.esti diab·eiti larvati :da·1la cura inssultini1ca in confr01J11to all e Assicocàzioni p er 1a vita; ooconreir.ebbe u·n:a stretta vigiilanza dei m.a..lati, cosa non sempre faai1e, e la ricerca da11 'in.su1l1illla ·n elle mine, che diffici'lmente rie-soe. N,e deriva uin dann·o per le Compagnie di :assicurazi,o n·e, speoie se si c01J1,s i·d era l'alta mor·tal.i1tà dei diab.e tici, sopratutto in questi u·l ìti1m i aJini. V. SERRA. 1
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RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO '.La vigilanza sanitaria delle carni. · Le nonn1e legis1lative s.u·lJa vigilanza igienica 1delle carni, per l 'ad die·tr:o cont·enu•t e nel Re.g ola1m ento g.e n·e rale sanitario 3 febbraio 1901 ni. 45 e nel Regolamento 3 agosto 1890 n. 7045, nonohè nel Regolam•e nto .specialie 21 lugJio 1927 n. 1586, s ono .s tate unificate ..nel Regolamento p·e r ,la vigilanza sanitaria del~e carni approvato con R. die creto 20 dioembre 1928 n. 3298, il quale ha abrogato tutte le precedenti disposizioni in materia e costituisce <>ggi un testo c ompleto ch e disciplina la vigilanza igi.enica deJl 'importan•te alim·e nto. Per quanto rr'a·p plicazione di qrues-to Tegolamento sia pPeva1l1entem.e nte di com1p etenza del v·e terinario oomunale, è 01p portuno che anche g li uffici.a li sanitari ne abbiano .esatta cono·scenza, perchè ad essi spetta la direzione di tutti indistintam·einte i _servizi municipali di 'Vigilanza igi eni ca, e ·perchè non è escluso .c he in qua1l1ch e Comun·e, ove man·c a il v·e.t erin.ario, l 'ufficia1le sanita:rio de bba d~simpegnare anche rqiu.e sto se:rwiziio.. I·l titO'l·o I del ·citato re·g olamento riguarda i mattatoi pub·blici e privati. A norma dell 'art1colo 109 d·el regola,mento gen.era11e sanitario '3 febbraio 1901, .ogni Comune oon una popolazione agglomerata sUJperiore ai seimila abi·tain ti, d·evie av.e·l'e un pubblico maoetl1lo sorve·gliato dall'autorità sanitaria comunale; ·dove •questo esista è vietato macella.re fuori di esso . Il rego1lamento .speciale .oonferma tali dispo·sizioni, aggiungendo c h·e i Comuni, per i quali ~ prescritt0 il pubblico maoello, e che non vi abbiano ancora provveduto, sa·r anno obbligati d'uffici·o ad impia.n tarlo.. La maoellazione per 1
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privato, o a soopo industria·l e, fuori del .p ubbJico macello, non è consentita che in via eccezionale dall 'a utorità comunale, previa approvazione pre~ettizia. P.e i Comuni con po1p olaziio ne inferiore a 1sei1mi1la abitanti, iJ Prefetto, sentito il Consiglio provincia-le di sanità, può procedere al·l a i·s tituzione di Consorzi oib bligato:r.i per la costruzione di maoelli con.s orziali o pe·r la trasformazione in oo·n.sorzia..Ii di macelli .' . . g1a esl'stent1 . Gli art. 3, 4 in·dicano i requisiti a oui devono rispondere i maoelli a seoon.da dell 'importanza del Comune. L '.art. 5 stabilisce 'le mod.a.lità ·p er la eventuale autorizzazione a costruire niaoollli privati per uso di stabi:I.imenti per la preparazione di carni insaccate. La direzione e l'ispezione sanitaria dei pubbli·c i macelli debbono essere affi.date ai ve terin.a ri m .u niciipali; 1d ove manc hi i1l servizio veterinario. la i:spezione delle .carni, q·u ando non possa affi.d a.r si al veterinario ,d~ un Comune vicino o ad ·un: libero esercente, sarà fatta dall'ufficiale sanitario (art. 6). Nei carpo1uog·hi di pro.v incia la nom.i na del direttore d el .pu·b blico maoello deve farsi per concorso per titoli ed esa·m i. Il tito.]o II tr.atta della macellazione e della isp ezione degli animali e delle carni nei mattatoi pubblici e privati. Vi sono indicati i ·Sistemi da adottarsi per l "u.c oision,e degli animali e Ire norn1e per ·la visita sanitaria prima del.l a maoel1lazione e per l ' i&pezio·n e delle carni da eseguirsi sUJbito dopo; tal.e ispezione d eve essere « meto.dica, a·CC'ill"ata ·e min.uzi.osa: n e·ssuna pa·r te, ness·u n vi,soore devono .e sser sottratti alla visita ed asportati dai locali di macel lazian.e, pri·m a ·Che irl 1sanitario abbia emesso il ·suo giudizio » (art. 12). P·er la maoe~lazione d.a eseguirsi da i privati a domicilio, il sanitario d eve essere avvertito il giorno avanti e a·d esso spetta fi,s sare l'ora d ella visita e della mace'llazione; nei casi di macellazione d '1u:rgenza occorre l'avviso imme.diato; ov.e l '·u rg.enza non ri1s u lti e d appaia evid.ente il dolo, il sani~ario deve farne denuncia a.l l'autorità comunalie (art. 13, 14). Avvenuta J'i&pezione, le carni sara nno timbrate col bollo del Comune portante la ,s igla V . S. (visita sa•n itaria). Ogni m a·oe.Jlo d ev·e ten•e·r e un registro di ma,oellazione a madre e figlia . Gli a rt. 19 a 27 specificano le norme da seguirsi in caso di macellazione di animali affetti o sospetti di malattia, avvelenati o le cui 1carni risu1ltino modificate per odore o sapore in seguito a ingestione di ·Speci,al~ m1edicamenti o aliimenti o per altrre cause. Sono esclusi daJla macellazione, anche di urgenza, gli animali infetti o clinicamente sospetti di rabbia, carbonchio (eaniatico, carbonchtio sintomia tico e e d·e ma maligno. Dettagliate indicazioni son d ate (art. 20, 21, 22) per l 'assegnazione d elle carni al·la bassa macell eria, nel qual caso deve 'UJSO
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stabilirsi se qu1este debb.ano esser·e vend·u te l 'ani.mal.e di prov.e·n i·enza, e·d esser sottoposta a crude col.la ,se.r npl1i1ce in·dicazion·e « da. non nuova vi.sita n1el Comun·e di d esti.n azioné (art. u sarsi se non cotte » o se deb1b a no su·b ir·e la 40). Le carni destinate a·g li· stabi li.menti di cot tura nel m acello prima delJa ve·n ·dita. Pe r in1saccam ento devon0 esser trasportate in reognuna di tali assegnazi oni d,eve esser r eda tto . cipienti chiu1s i e bollati sotto il controllo deldal veterinario apposito v erba1le. 1'autorità comunale (art. 41). Anche le carni P.a rticolari istruzioni (a·r t . 23) rigu.a :rdano le cong·el.a te provenie nti da altro Co1m ,u ne d ebbocarni di ani1m ali a ffetti da tubercolosi. Q1u ando Il·O essere scortate ·d al certificato veterinario: si tr.atti di lesioni a car.attère localizzato, le quiel.lie non ii1donee .aJ 1oonsumo, ,o da am,m ettersi carni p·ossono es.sere, secon .d o i casi, ammesse a co·n .su!Ilo con·dizionato, po ssono esser trasporal consumo o d estinate alta bassa m.aoed l1eria o tate ruori Comune sol·o col:l 'a.u torizz.azione de.J sottopost·e a cottu·r a; de bbono però sempre ve- Prefetto, peir destinazione n·e ll'ambito della nire distrutte le parti ch e son o oode delle le- Provincia, e del Mini.stero dell 'interno, per desioni , e tutte le carni de1ll'animale quando stinazione fuo·r i Prov.in.c ia (art. 44). esso si presenti in stato di eccessiYo dimagraIl ti·tolo V tratta del le carni di bassa macelmento. leria. È opportuno ri,c ordare che, a no.:rnna d elP·er g l.i a nim.a1i i.n~estati d.a oiistioerco (art. 1'.art. 24 d el r eg. 3 agosto 1890, si considerano ·24) sono prescrit ti . spe·c ia1li tratta·m enti (cot- come tali 1l·e carni di animaJi morti o·d u ccisi tura, sa.latu,r a, aff;u,micame·n to, con.servazione p er determin.a te m a.I.atti.e o per lesioni tra'll.·m ai n frigorifero) da eseguirsi n el macello sotto tiche ch e, ave ndo in parte p erduto d·el primitila ,sorveglia nz.a del veterina rio comuna le. vo v.alore nutritivo ed essen•d o faci1lmente alteIl titolo III •COnti.en.e :I.e disposizioni per gli rabi:l i, d evon o esser vendute prestamente come spacci di carne fr esca, congelata o comunque carni di seconda qualità e da non usarsi se p·r eparata, per i locali di deposito e per i frigo- non ootte. La bassa macelleria ·di r ego1.a d·eve riferi. L 'apiertura degli spa.oci è sub.o rdinata . ess,er esercitata dal Comu n e di1r:ettam·en.te, in ad a t1torizz,a zion•e com.u na·l1e, previo riconos0ica.so contrario e.s so n e vigila la gestione e provm e·n to dalle loro buone condizioni ig~eniche: ved·e a l c ontrollo sanitario. Le assegnazioni alla è presoritto ch e i local.i a bbiano .p avimento e b assa macelleria, con le ca'lJJse ch,e le hanno motivate, devono esser segnalate m e nsÌllme nte paret~ (fino a 2 metri) i·m perm·eabili e fa~il m en te lavabili e banchi di m.a rmo o di altro · alla Pre fettura. La vrendita d el1lre carni di b assa materiale ritenuto i1d oneo; per gli spacci di car- m aceJ'1.eri,a è fatta in 1locali o ba n·c hi speci.ali , ni con g.ela te è obb1ig.a toria I.a oell1a o arma.dio sotto il contr·o l lo sanitario e col1le norm•e . da stabilirsi in apposito r·ego·l am ento oom•u na'le; frigori~ero (art. • 2~). È vietata la vendita prole carni sar anno bollate con timbro a g ran.di miscua di carni di libero· cop.·sumo e di qu·e lle d i b a·ssa maoe1'l·eria. Le carn i equin.e devono lettere c o1la dicitura << bassa ma.oe~leria ». Se provengono da altri Comuni d evono esser acesser vendute in spacoi appositi (a·r t. 30). compagna te dalla copia d·eil verba·l:e di assegnaL 'attivazion·e e l 'u so di im.p ianti e oelle frigorifere per l.a oon servazion.e delle c.a-rni sono zione a lla bassa macelleria , esseve in pezzi non soggetti ad autorizzazion e del Prefetto·, previ i inferiori ad un qu.a rto e vrenir sottoposte -a necessari aocertaim enti sanjtari e tecnici (art . nu·ova v~sita n el Comun.e di arrivo (art. 49). Nel titolo VI sono enun1ci.ate l·e disposizioni 33). È proibita la co·ngel azione ·d elle carni di b.a ssa macelleria. È prescr itto il controllo per i laboratori di carni insaccate, in iscatola, ecc. L'apertura di essi è subordinata all'a·usanitario d eilol e carni ·c on gelate proveni•enti da altri Comuni aill '.atto ·delJ 'introduzione nel fri - torizzazion·e comunale, previa visita e parere fav·orevol•e .d,e l V•eterinario. P er i labor.atori di gorifero. N·ei frigoriferi d·eve e·sser tenuto un maggior importanza, con produzione destinata registro d·elle carn.i in d eposito e d,el loro movimento e spetta al v·eterinar'io oo·m ·u nale il .aLI.a vendita fuori Comru'n •e, e per quel·l i ch e contro1lo sullo stato ·di con·serv.azione di d ette preparano e'stratti di ca·r ne, bro di concentrati oarni ; se queste risultino alt·erate, e perciò ina- e d altri prodotti alim·e ntari, occorre an che datte a l con sumo, d1e von·o ,esser poste sotto se- l 'approvaZIÌon.e ·del Prefetto. I lab oratori debboquestro, da•n·done notizia ail Prefetto per i prov- n o sorg.ePe in località dov·e s ia f.aci·lre i·l controllo e funzionare sotto la vigilanza d el veterivedim·enti di sua competen za. Nel titolo IV sono ti.ndi1c ate le disposizioni na rio comunale (art. 50). Il p ersonale add etto per il trasporto delle carni; e·sso deve f.arsi in ai la borator i deve risultare esen·te ·da ma·la ttie · carri chiu1si , con co.p erchio fisso, b.e n c onnessi tr,asmJi.ssibi.li ed esser sot·toposto a periodiche e puliti , rivestit~ internamiente di 'la miera di visite di controllo da ll 'ufficja le -s ani t.ario (art. zinco o altro adatto m eta11.lo e costruiti secon- ·51). Oltre le norme relative a.Ila vigilanza do il modello presoritto dia.Il 'autorità comu- s ulle carni da sottoporre a lave>razione, son o nale (art. 39). La carne fresca provenien te da imrportanti , n ella priatica, quelle riguardanti al tri COìllluni d eve : portare il bollo del Co- g li in1saccati. N1e Lla Joro confezione ·è proibito mune ·di origine, esser e accompag·n ata da una l '·u .so delle carni di bassa macelleria . La med1chia·r azione d el veterinario, vidimata dal Po- scolanza di carni d·i sp ecie anima.Ii divrerse, .o destà, sulla sanità e :r<egolare maoellazione de-I- l 'i·1n.p iego di carni congelate, sono subordinati 1
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ailil 'approvazione
pr·e ~ettizia .-
Gli insacca ti debbono portare un bol:l o m ·e-tallico col n om e della ditta pro·d .u ttrice, d el luogo di produzione e col1la sigla ·d elle sp ecie di ca.r ni u sate n ella co•n ~ezion e (S, suine; B, bov.in·e; O, ovine; E, equin1e); u•n altro bol1lo porterà eventu.alm1ente la scritta: « carn1e con.g.elata » col.la sigla de lla specie anim.a 1e .cui a;p parti.e ne. So·n o escluJSii. da.11'0b1bliig·o d·el boil lo i ip iocoli insa.c cati in fi lze, che si consuim a no freschi nel luo1g o di produzion·e; p er I '•esportazione fu.ori Comun.e anch e questi 1de·b bono poirta:re u·n bollo a ciascuna estremità d ella fi1lza . Le o•peraziO'Ili consentine n ella lavorazione sono: la sa·l atur.a, l'affumicam ento, -l'essiccam ento, la cottura, la st erilizzazione, la re frigrerazione e •l 'aggi,unta delle drogh e d·i c ondim ento. È ammessa l 'aggiunta di salnitro puro non sup eriore ai 25 centigr. p er kgr. di carn e . È vietato l'uso ·di m aterie co1loranti , sostafllz e amidaoee e di qualsiasi 'altra so stan za ch e p ossa modificare 1},a normal,e costituzio n·e d egli insaccati (art. 55) . È vietato l 'in,s catolamiento di .c arni eq·u in·e ; le scatole di carn·e; · estratti, bro·di concen·trati, ecc. , d evono portare in ·GaI~atteri chi.a ri e ind~l ebili l 'indicazione d·e l contenuto, d eil la rutta prod·u ttrioe e la mavoa ·di fabbrica (art. 58). Le n orm e d el r ·e go1lamento si aipplirc an o anch e alla viigi.Janz.a surl p o:1lam e, conigli .e sel, aggina; per quest '.u ltirna il Reg. 3 ag·osto 1890 fa obbligo .ch e porti ùe tracce d ell'avv·enuta u coisiori.e ed esolude dal co•n sumo quella morta p er malattia od in vi.a di ·p utrefazione . Nel1e di~spo.sizioni ge1i.erali de1l regolarr1.ento sono stabi·l ite 1e p ena lità pe r le contravvenzioni; è d etto inoltrie che in tutti i lo·c a'11i di maoelJ.azione ·e di comm1e~cio d el•l a carn•e, oltre a manten ~ rsi la ma1ssi1ma pu1lizia, d1ev·e orrganizz.arsi la lotta contro il e mosch e (.a:rt. 61). Acoennia.m 0 an ch ·e , prima di ·c h•iud·er·e qu.esta br.ev e trattazion1e, a l R . decr.eto legg.e 19 maggio 1927 n. 868, il q.u ale, pur av:enid o finalità piuttosto comrrnreDciia1li ch e .san ·i tarie, in·te~essa i funzionaTi preposti alla vi~ilanza igieni1ca d elle carni, in qua nto distingue queste ultime, tanto fresch e ch e cop.gela te, in carni di prima ·e di seconda quiaJ.ità e, p er i oentri di popo·l azione agglom·e rata sUJperiore ai quindicimila abitanti, fa ·divie to ·d e·l1a v.en dita n eillo stesso spaccio così delle carn.i fresch e e con gelate, .come ·di qu:e~le di prima e di 1seco1n da quali•tà . La vigil.a·n za i gi1enica suli1e carn:i e loro derivati , ch e è certamente ben e organizzata nei grandi oentri 1ed an.c he in molti a ltri, lascia <11lquanto a 1d esi1de.raT1e i n non pochi Comu•n i, specie rural~ . È com :pito d1Unque d egli ufficiail i sanitari, con sapevoli d ell 'iim rportanza igienica della salubrità ,di questo ail~1mento, esigere la piena osservanza del.J,e nonme, giuistam·e nte rigorose, de l r egola•m rento oro i1lJ'UiStrato. A. FRANCHETTI. 1
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POSTA .DEGLI ABBONATI. Al dott. S. G., da C. : Co·m e r.i.suilta da·l bando di Concorso, gli otto J)OSti messi a ·concorso dal Govle rnatora.t o di Roma per medic i co·n dotti di 2a. cla.sse riguard.a no condotte dell 'Ag·ro Ptom.an o. . g. s.
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Al ·dott. N. B., abb. n. 8657-1: P·er div:enir e m edico ·d i bordo presso Com.. pagnie di Navigazion.e Italiane occor.r e anzitutto av:er ottenuto l 'autorizzazione ad imbarca-ve come tale per parte del Minist ero de.gli Interni. L'autorizzazione è concessa d opo aver i&U·p erato le .p rove di ap.p ositi concorsi che si ban·discono ogni 5 o più anni a ·seconda le esig.ooze. In linea subordinata occorre esser iscritti al Sindacato Gente di Mare ed esser prenotati per atte·n d.ere i1l proprio turno (ricordarsi che attualm.e nte il nu·m ,ero degli imha'Dchi è oil tremodo lirnitato I) e compier.e u·n 1
R. M. Al .d ott.
Pao~ino
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Sul siero di Jouseet, si è dato rispos.ta nel n ostro giorna·l e, nume·r o d el 2 ·d icembre 1929, pag. 1774 . Pe r u1lteriori p articol.ari, V·eda Presse m édicale, 16 marzo 1929.
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Al d ott. U. San·drini , da Risano: Co n su1lti: GALLEANI: Come si cucina il riso. U. HoepJi ed . , Milano , 1929. L . 12,50. Del riso nel.J '.a}im·e ntazion·e, si è largam ente occupato i1l pro.f. L. DEVOTO; v:eda Policlinico, Sez·. prati,ca, 1928, p. 255. 1
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Al dott . l\1. C. da P. C. : Suggeriamo: F. CANELLI : La semeiologia pediatrica. I vo1u.m e (Morfologia e fi siologia dell 'infanzia). Tipografia Luig i Cecchini . T oTjno, 1929 . K. PETER-G. VETZEL-F. HEIDERICH: Handbuch' der Anato mie des Kindes . Mi.inch en, 1927 , Ed. J. F. Bergmann . E. LESNÉ et L. BINET . Physiologie normale et pathologique du n ourrisson. Ed. Masson. 1921. 1
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All 'abb. n. 3467: In fran c,e se il trattato: Diathermie e Diathermothérapie di BoRDET. Pratico , ottimo, sintetico, preoiso è il trattato d el I{owARSCHICK, tradotto in italiano, lai cuii. II edizione è u scita in questi giorni per cura di Chiazzi .e Vidale. Lo pr.eferiSQa.
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·V A R I A. La sifilide professionale tra i sanltari. Dj·e ntsch·e lsky ·e Slinko (Vratchebnoie Dielo, 15 mag . 1929) informano che gli uffici scientifi1oi del Sindacato dei lavoratori sanitari e ·dell'Istituto ve.ner.eo.Jo·g ico d ·e llo Stato di Charcov bl(lnno orga.n izzato, durante il 1928, un 'inchies ta sulla sifilide professionale 1dei sanitari, medi.ante ·u n questionario diramato tutte le Se:zioni u·c rain·e del Sindacato. Si sono ricevute :314 -:risposte, . che segnalano 43 .c asi di sifilide pro.fessionale tra i « lavoratori sanitari »; ag:giung·en·dovene .a ltri 8 già resi !Iloti, si ha un 'totale di 51. Di :essi 24, ossia circa la metà. ·s ono is tati osservati a Charcov. Seconde» le professioni, si .r itp artiscono ·c ome ·S<egu·e: m •e1dici 25 (23 uomini, 2 donn,e), ·d entisti 2 (1 u·o mo, 1 donna), aiutanti 1medici 10 (9 uomini, 1 donna), levatrici 10, infermiere 2, in.~er1nieri 2: in total·e 35 uo~ini e 16 donne. Co.m iparando qu·e sti risultati con quelli di iG. Hallott, il quale ·dalla letteratura me·dica di tutti i P.a e·s i prirµa del 1924· potè ri1unire 530 ·casi ·di s ifilomi nei m ·edi1c i, gli AA. ne desumomo ch·e la sifili·d·e profeis·siona.Je dei meçlici è più :frequ·e nte in Russia che altrove. Le oontaminazioni si sono prodotte come se,gu.e : durante l 'ais:sistenza ai parti; 17; durante le ·c ure iantiluetich·e, 10; .dur.ante · operazioni gi.necologiche, 6; durante operazioni di chirurgia ~g·en.erale, 5; ecc. Nella maggioranza d·e i .c asi il sifiloma p·r irrnarrio era loca1lizzato alle dita: in 29 casi su 43, ossia nel 67 %. L 'evoluzione della malattia è per solito gra-v·e, poi·chè qu,esta non vi·e ne a . lungo sospettata, e quin·di non vien·e crurata: tra i 25 me~ici l'evoluzione fu gravissi.m a in 11. Inoltre la mal.atti.a d·e termina •p er solito, nei m ·edici, mna grave depres·sione psichica. Gli AA . cr·e dono che la malattia "sia più fre4quente di com e non si cre·da e eh.e presenti un ,grav·e p eric olo . &oci.ale, poich.è inconsa·p ev0lm ·e nte i 1m •erd iici possono contamina.ve i loro :m.alati . Per il a· profilassi, gli AA. cried·o no che con-v.en.g a fam1iliarizzare ·di ·p iù i medici con la cli-niic a <l ella s ifili·de e che convenga studiare la si1fil1de profession.a l•e come capitolo speciale nei .c orsi d 'ig iene sociale e di venie:reologia, affin·:.chè i1l medico si ren·da e·satto c onto del pericolo. Gli AA . c r edono che lo Stato 1dovrebb.e assi~curare i m edi1ci contro le malatti·e pro~essio ~nali, i~ particolare contro la sifilide. (Dagli Annali d'Ig ., febr. 1930). M.P.
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dia di 20 anni di vita. Attualmente la vita m ·e dia è salita a 50 anni. Qu1esto confortevol1e risultato me·dico ha per c?n,s egu1enza la sol-uzione·. del problema sociale d1 provv·e dere al eresoente n iu ·m ero dei vecchi oltre i 65 a·n ni, dei qua,li in vista del continuo perfeziona.m ie nto mecoaniéo e della sov·r abbondanza di fo.r z.e giovani solo ci:rica. il 60 % trova lavoro. (Bollett. Med~ Trentino, nov. 1929),
Un farmacista dei tempi di Roma a Londra. Gli .a:rcheologi ci dioono oggi, dQpo tanti secoli, il nome d·el prim·o farmaic ista romano reoato1si a Londra a portare le sue miwele chim~c~e, i ·suori 1empiastri, i suoi unguen•ti, al segIDto del1le l·egioni di Roma . Si chiamava Lu·ci1Us Julirus Senis, e doveva essere un uomo coraggioso questo me1rcan·t e latino, no:ri tanto per essersi portato sino alle prod.e ·d i Albione, q.uian:t o perchè la sua me·r oanzia fiairm:a ceut.ica non era tutta di ipr1ma . .. ne.c eis sità, e, come ce lo .assicurano le A·u torità del British Mruseum, pr.evalentemen•t e ·c ostitiuita .da co'1 d-oream. Lucius v endièva cr·e m·e e belletti per il viso delle do·n ne be·1le e g-.Ii affari non dovevano andar m1a,l1e perch·è ·Sll'b ito egli, i·m portando i b·arattoli da;~la Gallia, a.p·erse bottega a Lo1n dra, e su i barattoli si die,de a stampigliare la marca di fabbri·ca I Su un fra:mme.n to di va;setto di terra ros.sa rinvenuto nel qiuail'tiere di Mo1rgate d1u rante g.Ii scavi si è sco perto il monogrn.m·m a di Lu.c ius, e si sono :l ette )e paro.I·e «Li1u :l seniscr Oqo1dadasprn' ·Che ·signifioano seco·n do gli arw cheolo·g i «crema per a.m rm orbidire la pelle; formula 1di Lucius J·u.Jius s .enÌ's». È dai farrmaci.stì di allora ch·e n.acq.uero drunque i com.p l·icati mod·e rni profu.m ieri. (La Rif. Med., n. 6, 1930). ' 1
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PU BBLiCAZI ON I P ERV ENUTECI A.
A.
Leucemia m<>nocitica o reticulo endoteliosi leucemica? Tip. Coop., SEGA e
BRUSTOLON.
Pavia, 1929.
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Neliriti multiple, su base infettiva o tossica messe in evidenza da prolungati od esagerati. sforzi muscolari. - Tip. Ed., Minerva,
G ..
RoASENDA.
Torino, 1929. In. Paralisi da 'convergenza e conservazione degli altri movimenti isolati ed associati dei bulbi oculari, esito di encefalite epidemica. Tip.
. S. Bernardino·, Siena, ~928. A. Dr VESTEA. La magg~ore questione igienica del giorno,
la ospita1lizzazione dei tubercolosi. -
Poligr. Operai, G.
BERGHINz.
Mila,n~,
La ·durata media d·e lla vita pr.esso gli antichi .non era superiore ai 20 anni, tenendo con.t o ~elle
enormi ecatombi di b ambini : in altre .:parole ogni n eonato aveva una probabilità me(
1929.
Resoconto Clinica Pediatrica anno
Accademico 1928-1929.. -
Il problema sociale dei vecchi.
XXXVII, NuM. 12]
Tip. Messaggiero, Pa-
dova. F . P EDRAZZI N I. Della. papilla da stasi. - Tip. Poljglot.ta, Roma, 1929 . E. D ' ABUNDO. Contribu.to sperimentale allo studio d elle r egioni dell ' ipoitalamo e del p eduncolo cer ebrale. - V.. ldelson, Napoli, l928.
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SEZIONE PRATICA
NELLA ·VITA P R O F E S S I O N.A L E • .
SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Sui servizi igienico-sanitari negli Istituti di Maternità.
ses~ione
lqc ale di esan1e. Essendo ormai chiusa. in tutto il Regno questa session e, n e consegu e· ch e nessuno può più eserc:iqre le arti au siliarie della professione sanitaria , se non abbia conseguito il certificato di ido·n eità o altra autorizzazione prefettizia. Unica eccezione è fatta in favore degli infermieri ospedalieri. Costoro, quando·· sian o in ser vizio almeno· dal 16 agosto 1927 posson o esercitare l a l or o mansione negli ospedali ai quali, sono addetti, an ch e se sprovvisti del cer tificato di abilitazione. Ma l 'eccez:i0,n e rigu arda soltanto il· servizio osp edaliero, sicch è n e conse-· gue ch e gli infermieri ospedalieri sprovvisti di t~,tolo n on possono assolutamente esercitare l a, propria arte fuqri dell 'ambito· sped alier o e sono· quindi al I\ari di ogni a.I tto abusivo eser cente, soggett.i a penalità qualor a siano sorpresi nel' prop~io o :nellq altrui domicilio in quella espli cazione d ell 'arte lQr o ch e fuori d ello ospedal~ rappresenta una· ill ecita, a ttività.
Gli ispettori dell 'Op era Nazionale Maternità ed Infanzia, hanno accertato· che nella maggior parte degli istituti ass:st enziali manca un servizio, sanitario e cçmtinua,tivQ· ~ ch e in no11 pochi istituti di maternità e brefotrofi l a direzione sanitarla è affidata, a, p~rsone sprovv: ste d ei prescritti titoli e. assunte in servizio sen za la gar anzia del pubblico cqncqrso. · Insomma in, più dei c as~, cqn ripieghi, si elude la l ~gge ed il r~gqlaID:e11 tq le cui disposizioni · ha,nno caratter~ precett!vo e da più tempo sono entrate j11 vigore. L 'on . Blanc, R.. Commissar~o d ell 'O. N .. M. I ., preqcc upr.tq di questo a,ndan1ento , ch e invece di promuover~ il miglioramento della stirpe la danneggerebbe, h.a diramato u11a circolare ai presidenti dell~ Federazion~ Provinciali~ acciçcchè vigilino sull 'esatta o sservanza delle disp osizioni ch e CONCORSI. rendonqi obbliga,torio il co11corso per la nomina POSTI VACANTI. dei sanita,ri, ~ di quelle eh~ rich !edono sp eciali titoli per la, dire,ziqne di determinate categorie BERGAMO. I stituti Ospitalieri. Primario oste· di istituti e perch è in qgni istituto p el r icovero trico d ell 'Osp edale Maggiqre e Direttore dell 'Istidi fanéiulli ~ adolescer1ti e~ sia un m edico, co·n tuto Provinciale di Assistenza materna ed infangruamente retribuito·, ~l quale, qltre a prestare, tile (Maternità e Brefotrofio) ; L. 5000 oltre L. 80() ove n~ sia U caso, l 'opera sua per la cura degl~. serv . a,tt., nette; partecipaz. proventi, ecc.; scad. ore 17 del 10 apr.; doc. a 3 mesi dal 5 mar.; tasinfermi, provveda alla buQn,a, organizzazione d ei sa L. 50. Chied. annunzio. Rivol ger si alla Segre-· servizi igienici dell 'istituto, prep ari le tabelle dieteria 0 all 'Ispettqrato Sanitario. tetich e, vigil~ sull ;igien e del corpo, d ell 'alimentazjone e del vestiario d ei singoli ricover ati, deCAIANELLO (Napoli) . - Per titoli . Stipendio annt10 iniziale L. 9500 sogg·etto alle solite r1tenutetermini, d 'accordo con gli insegn anti, gli orari di R. NI . e Cassa Prev. Domanda in carta bollo · e le\ distrib-qz '.1on~ del l ~vorQ intellettuale, co·n L . .2 ~ documenti debbono· pervenire alla Segretrolli i risultati dell 'edt1cazjqne fi sica, promuovendo special~ prqvvedimenti n e.i riguardi. dei . teria d el Comu11e non più 1ardi delle or e 14 del 20 aprile. Per altri chiarimenti chiedere bando .fan c.i.ulli gracil~ ~ anormal~. di concor so all a Segreteria predett a. L 'on. Blanc nella s11a circolare n on disconosce CATANZARO. R . Pref ettura. - Uff. san. del capoc~e la precisa applicazion e delle norme legislaluogo ; L. 12.000 e 5 quadrienni, oltre L. 3000 tive e r egolamentari rich iederà qualche sacrificio trasp. ; scad . qre 12 del 20 apr.; d omanda in carfinanziario, m a assic11ra ch e l 'O. . M. I . néll 'eta da L. 3; tassa L. 50; e tà lim . 45 a. ; titoli ed same delle domar1de d '. sovvenzio11e , n on manch e. esami. Chied. annunzio. r à da part~ sua di pre11dere in p arlicol are conC1GOGNOLA (Pavia) . - Scad . 31 mar.; L. 11.000· • siderazione, come rl 'al tronde finora h a fatto e E t1uadrienni d ee. , oltre L. 300 ambul ., L . 300 quelle presentate dagli isti tt1ti che abbian o rego-' uff. san. ; et à l i1n. 40 a. larmente ed efficacemente or g·anizzati i servizi C1TTADELLA (Padova) . - Sc~d .. 31 mar.; L. 10.000 igienico-sa11i1 ar :., o cl1e aln1e110 mostrino di avere e 5 quadr~enni dee.; ~dd ~iiion . L. 5 oltre i 1000 già predisposti gli elementi necessari, per una pov.; c.-v.; L . 3000 trasp. ; L . 600 ambul .; età buona organizzazione di tali ser vizi . lim . 40 a.; tassa L . 50,10. 1
Le arti ausiliarie nelle professioni .sanitarie. . Il sottQSegretario agli Interni on . Arpinati ha diretto a tutti i prefetti del Regno chiare illustrazioni al r egolamento su..lle arti ausiliarie n elle professioni. sanitarie. Come è noto tutti c.oloro che eserc~:tano le arti in parola hanno potuto continuare l 'esercizìo anche se sprovvisti di titoli fino alla chiusura della
Sc~d. 31 ~ar.; 3° reparto; Con1ANO (Forlì) . L . 10.000 e 10 bienni ventes., oltre c.-v. e L . 2~ trasp.; abitaz. L . 1000; età lim . 35 a.; tassa lir e 50,10. ~"'raENZE.
Laboratorio Consorziale di igien e e profilassi . - Per titolf ·ed esami. Quatt ro posti di assistenti: due p er la Sezione Med'. co-Micrografica1 e due per l a Sezione Chimica. Scadenza ore16 del 30 aprile. (V. 1• 11). ·
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FIRENZE. Spedale S. Giovanni di Dio. - Assi·stente chirurgo; L. 5000 oltre L . 1200 indenn. .guardia, c.-v., partecipaz. onorari oper azioni; età lim . 30 a.; doc .. a 3 mesi d alla chiusura; esan1e teor. -pratico; scad. ()re 16 del 30 apr.
VENEZIA. Ospeclale r:ivile. Medico chirurgo assistente e assiste11te straordinario; L. 3915 pei celibi e L. 4275 per gli ammogliati; titoli ed esami; scad. ore 18 <lel 31 mar.; età lim. 30 anni; doc. a 3 m esi dal 1° mar. ; serv. entro 15 gg.
FoLIGNo (Perugia) . Quattro condotte; scad . ore 18 del 15 aprile; età lirn . 35 a . ; tassa L. 50; stipendi L. 7500, 7500, 9000 e 9000, oltre L. 2100 -serv. att., L .. 700 supplem., c .-v.; 4 quinquenni dee., L. 2000 se mqtocicletta, L. 4000 se cava llo ·O . autQm . ; chiedere avv~so'.
' ' ETRALLA ( Viterb o) . l a. condotta urbana; scad. 30 g iorni dal 20 mar.; età lim. 35 a.; doc. a 3 mesi; L . 8500, .o]tre L. 2000 per l 'Ospedale Consor ziale, L. 1080 c ..-v., L. 800 se uff. san. Chiedere annunzio.
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FONTANETO D'AGOGNA (Nova ra) . - Scad . 15 apr. , ·Or e 18. Co11sorzio cqn Cressa, L. 9000, oltre lire 3000 ttasp., L. 200 ambulat., L . 1000 uff. san., dieci bienni ventesimo ; serv. entro 10 gg. . GALLIPOLI (L ecce) . -· Scad. 31 mar.; L. 8000 e .5 quadrienn~ dee.
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MATERA. R. Prefettura. - Uffic. sanit. e capo dell 'lJfficio d 'Ig iene del Capolu ogo; L. 17.000; d!vieto eserc. prqfess. libero. Ufficiali sanita,r~ per nove Comuni; L. 3000 e L. 4000. Aumenti: 4 qua.drienni decimo; oompartecipaz. compensi. Età lim. 45 a.; tassa L . 50,10 al tesoriere comun. Titoli ed esam~ . Scad. qre 12 del 1° maggio. 0
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MoRNrco AL SERIO (Bergamo). - Scad.' 15 apr.; L . 8000, oltr~ L. 500 .uff. san., L. 300 ambulat., L. 120 Cassa Infortuni. P ALAZZAGO (Bergamo) . Scad. 5 aprile; lire .8000, o1lr~ L.. 1000 traspqrtQ, L. 565 uff. san ., L. 2 per ogni poverQ e 5 per semipovero. PIACENZA. Conso r zio Provin ciale Antitubercolare. - Direttore medie~; titoli eèl eventualm. esami ; L. 24.000 ~ 5 quadri~nni d ee., oltre L. 3000 serv . .a tt.; scad. 10 apr.; età lim,. 30-40 a.; doc. a 3 mesi dal 20 feb.; chiedere annunzio. Ri.volgersi .alla Segreteria, (via Garibaldi 50). PIGNATARO INTERAMNA (Frosinone). - Scad. ore 18 del 20 apr.; L. lQ ..500 oltre L. 2400 cav., L. 500 uff. san ., quadri~nni dee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10 ; doc. a 3 m esi dal 7 mar . RoccA S. CASCIANO (Forlì) . Scad. 31 m ar. ; -cqndQtt é\ di campagn~; L. 11.000 e 10 bienni ventes., c.-v., L .. 2000 trasp .; riconoscim . servizi anter .; età lim. 35 a.; tassa L . 50. SALERNO. R. Prefettura. - SCé\d. ore 12 del 15 apr.; ufficiai~ sanitari p~r 4 cQn sorzi ; L. 4000, 4000, . 6500 e 7000, ·oltre indenn. cav .; titoli ed -esami. Direttore della Sez. M~d. -Micr . del La,borat . Prov. d'Igiene ~ Profilass i.: proroga 31 mar ..; L. 13.000 aumentabil~ ., o] tre L. 3000 ~rv . a,tt.; partecipaz.; età lim . 45 a. ; serv. entro 15 gg: 'fERAl\fO.
Ammini slraz. Prov inciale. -
TRENTINARA (Salerno) .. - Scad. 15 apr.; L. 6700; rivolgersi Segreteria com. TRENTO. Consor zio Prov . Antituberc. Scad .31 mar.; assistente presso ~ Dispensari di Riva ed Arco ; L. 8000. Rivolgersi Segreteria del Co·n sorz:o (Amministraz. Provinc. ). Scad. 31 mar. ; 'fREzzo s u LL ' AnnA (Mila1101. medico presso l 'Associazione Mutua Sanitaria; lire 20.000; chiedere manifesto alla Segr~ter! a.
Oua11do non è altrimenti indicato ~ concorsi si r~ferjscono a condotte mediche, i compensi allo stipend~o base. A vverten za. -
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CONCORSO A PREMI. L ega I taliana
per
la lotta contro il cancro .
È aperto un concorso· intern azionale,- con sca-
denza, 30 gi.t1gQo 1931, ore 12, per un lavoro originale inedito sperimentale e critico avente per oggetto : « Sul valore dei metodi serologici per la diagnosj de~ tum.qri inaligni ». Il premio è di lire italiane 15.000 ed è unico e indivisibile . I lavori, scritti a rnacchina, in duplice esemplare, anor1imì, s~anno inviati alla Sede centrale della, Lega: RQma (33), Via, Tr~boniano presso Piazza Cavour, « Casa del Mt1tilato. )), in busta ch~.usa coi~ sopra inscritto un motto che verrà riprodotto su altra busta chiusa cont~nente le generalità del concorrente e. il suo. esatto indirizzo. . . I 1avori dovranno p erveQire fré\nchi d~ spese postali all 'indirizzo predettq . · La, Lega Italiana si riserva ~l diritto d i pubblicar~, iQ ita,liano .e per prima, nel suo Bollettino, il lav~rQ premiato.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il nuovq Cqn siglio ospitaliero d~ Milano ha richiamatq coQ voto unaQime alla direzione degli Istituti ospitalieri il prof. Enrico Ronzani, che per tre lustri aveva g~à tenuto lo stesso posto cqn alta cQmpetenza e co11 il consenso delle super~p·ri autorità. Ci rallegria1no ch e ad un ufficio così elevato sia r estituito un t1omo di CQmpetenza tecnica generalmente riconosciuta ed apprezzata, quale è il Ronzani. Il prof. CorradQ Ferretti, classifica,to primo fra i coQcorrent! al posto di prirnario otorinolaringqiatra pressQ l 'Ospeda,l~ di Novara, è stato clllamato ad unanimità, dall'amministrazione ospedaliera, a, coprire U posto. Il prof. A. Salotti è stato chiam ato a dirigere l 'Istituto Radiolog~co del! 'Ospedale Pol~ clinic~ di Siena, con l 'inca,rico dell 'inseg11amento della radiologia presso quella Università. Nel concorsq per primario radiQlogo dell 'Ospedale di Bergam() è riuscito primo il p rof. Armando Rossi, segu '. to nelJ.a terna dal prof. G. Big n an1i ~ dal dott. ~leda . La Socie tà Belga di Oto-rino-laringologia n ella assemblea del 9 f~bbraio h a nominato membro corrispondente straniero il prof. Guglielmo Bilancioni della Clinica Oto-rino-la.ringoiatrica di Roma.
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SEZIONE PRATICA
All 'Università d~ Chicago il dott. J. B. De Lee è nominato direttore dell 'Istituto di ostetricia e ginecologia; sarà coadi11valo dai dottori F. L. Adair, col titolo di professore, e Eloise Parson s, - col titolo di professor e assisten.t e, l 'uno e l 'altro a; nuova nomina. llan110 con seguito i.I dipl om a di m edici coloniali ~Ila Scuola di Medicina Tropicale di Bruxelles i seg11enti 1nedici italiar1i: G. P ergher (al 2° posto), M. Taramell~. (al 9° posto), A. Occhino, G. Serra, L. Valerio, D.. l\'felpignano, l3risso lese, U. Tassoni. 1
Il prof. A. Goldscheider è st~to nominato presiclcnte della Società Medica di Berli11.o, avendo :1 prof. F. Kraus rinunziato alla nomina. ell 'Università North,vestern (Chicago) i due Istituti di Ostetricia e di Ginecologia sono stati fusi ed alla direzione del nuoYo ente è stato preposto il dott. A. .H. Curtis. L 'Università d "i, Vallado,Jid ha proposto ~l titolo di dottore lionoris èa1isa alla march esa De Pelayo, quale atto di gratitudi11e della medicina sp ag110la versQ l a be11efica p atrizia, p er la Fondazione Valdecilla di S~ntander , di cui demmo già notizia, destinata, ora, all 'insegnamentQ clinico, postuniversit~rio.
Il premio :\lvarenga per il 1929 è stato asseg11 ato : dal Collegio dei l\fedici di Filadelfia, al dotl. Georg·e M. Dorrance, della stessa città, p er lo studio « Insufficienza congenita del palato ». Da quando il premio venne istitu~to, ci risulta ch e essQ è stato s~mpre conferito a m edici del posto. Non co1nprendiam~ quindi per chè il ColJegio dei Medici di Filadelfia dia tanta pub,b li~ :1à al concorso, diramar1do11e l 'annunzio1 ai periodici Il1edj ci di t11tto il mondo. Ad ogni modo, rendi am o noto ch e il prossimo çoncorso sc(\drà col 1° maggiq e ch e i saggi de. vono essere inviati alla Segret ~ria (South Twenty·second Street 19, Philadelphia).
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Bari.
Pensiero ed azione nel rinnovamento sociale dell'Italia fascista.
Da parte del Magnifico Rettore di questo Ateneo, ·prof. Mariani, è stato organizzato un intero ciclo di conferenze da tenersi nel corso dell 'ann o accade1nico 1929-1930. Il progr amma di lavoro elaborato dal prof. Marian:. col suo solilo entusiasmo e colla sua fede serena n e:. destini dell 'Italia Fascista, raccoglie tutti i nomi dei professori ordinari dei singoli Istituti, ~ gli argo1nenti da svolgere costituiscono tutta una serie di valor:.zzazioni di anno·si problerni .. n ai prima appieno affrontati ~d ora i11vece in via di sicura risoluzione pratica m er cè la fattiva collaborazion e e comprensione delle autorità costituite, e m er cè la promulgaz:o11e di provvide leggi che, con1e quelle sulla Protezion e d ella Maternità ed Irtfan zia, quell a sl.}lle assicurazioni sociali ,. cruella per infrenare l 'aborto criJninoso, ecc. rest~anno a documentare attraver-
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so i secoli, nella alterna successio11e delle generazion :, la potenza e 1a verità del motto progranlmaticq di ogrti italia110 « Libro e m oschetto, ecc. ». Con precedenza però, nqn solo grafica, del primo ch e ha il compito di tra1nandare ai posteri il prodotto più nobil e di una rivoluzione, quello del pens·ero, ch e, sciolti ~ legami dalle vane elocubrazioni astratte, scende all ~ fattive r ealizzazioni in un 'epoca jn ct1i corne la nostra, ogni citt~dino deve saper pote.n zializzare le su e capacità fisicl1e ~ psichiche per il bene della Naz:one, per l'incremento su o ec&nomico ed intellettuale. Le poche parole del prof. l\1ariani sono in proposito tuttq un programma: « È n e.cessario che n elle Università italiane, ricche di glor:.o si tradizioni e oggi rinno vate n,el loro spirito dalle idealità fasciste, s~ affermi e si precis: quel complesso sistema di cqn cezioni scientJfich e e di approvazioni tecnich e, ch e, in ogni campo della v\t a nnzionale, sono clirette ad assicurare i mezzi pii1 adatti per affrontare in pieno i problemi vitali della stirpe, dell 'assesta1nento sociale, della Yalorizzazione delle en er gie n~z ionali , secondo le altissime direttive del nuovo r egim e. L 'Un ;ver sità di Bari, giovanissima, ma n on ultima fra le altre, inizi~ questo compito colla esposizione di una serie di proble1ni che è anche una dichiar azione di f~de ed un programma vivo di attività, in parte g~à jn via di sviluppo, ed in parte dj prossima applicazion e. IJ 'azione ha preccd u to spesso il pensiero; ma questo prep,ara nuove azioni più c{)mplete ed arm~niche dallq svolgim~nto integrale delle quali vedremo sorgere una fig11ra della patria Jt al~ana più bella, più giusta, pit1 grande. Indagar e, sperin1entare: operare con ferma fede n~ i supremi des tini della Nazione, questo è ii compito gr ande che: co11te italia11i e com e fascisti sentiamo ogg~ d~ dover assumere e di dover dom~n~ e sempr~ perseguire cQn tutt~ le n ostre forze ». Ecco 1'elencQ delle co11f~renze di medicina : prof. Sanfelice : Igiene e p sich e; prof. Maggiore Luigi: La lotta sociale co11tro il tracoma; prof. Galler ani: Educazione fi sica e sviluppo cerebrale e p sjch :<:q; prof. Marrassini : Il problema della lotta an timalarica n ei suoi riguardi sociali ed economici nazionali; prof. Gaifami: Le provvidenze del regime per la tutela della m aternità ; prof. Arcan geli : La n1osca 11el r apporto con l 'ig iene; prof. Baldoni : Veleni cer ebralj; prof. Sotti: Criteri di or ganizzaz:·one n ella lotta contro il cancro; prof. Riquier: Assiste11za p sichiatrica ; prof. Bian chini: La personalità umana di fronte ai problemi del lavoro; prof. Maggiore Salvatore: Puericoltura e problemi demograf~ ci; prof. Galdi: La lotta contrQ la tubercolosi come funzione di Stato; prof. Mariani : La difesa della stirpe dalle malattie congenite. Programtna più compl~to sotto ' ogni punto di vista difficilmente può ~sser con cepito e svolto Di ciascuna delle singole co11fer enze verrà tenuto arrlpio cenno n ella bella e at tuale rubrica delle « Corr \spond~nze >i . È giocoforza però dare i concetti svolti in riassunto, il che t oglie loro efficacia. Dalle colonne del « Policlinico » sarebbe bene giungesse a eh~ può provvedere, il desiderio che le singole conferenze r1on rimangano negli stret1 i lim :.ti della citlà di Bari , ma portino 1
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la eco dei senti1nenti e dell 'entusiasmo che tutte le · anima in tutta l 'Italia. Il medico condotto, lungi spesso dai grandi c~ntri intellettuali è necessarian1er1te spesso al! 'oscuro di tante dispos!r zioni ch e potrebbero metterlo in condizione di estrinsecare meglio la sua Qpera tecnica, ma indiscutibilmente ogg~ anche sociale. Conformement~ a quantq si fa i11 altre Naz'. o·n i, sarebbe ber1e eh~ la parola dei Maeslri venisse raccolta nel testo originale e resé\ di pubblica conoscenza. La proposta delle singQ1e mo.n ografie pur offrendo dei v_antaggi, ad ogn.i modq, dal punto di vista pratico è da ritenersi che la riun:one in un unico volume corrisponda pii'1 ai fini di un consolidamento delle realizzazioni fasciste. G. REVOLTELLA.
ffOTIZIE DIVERSE. Federazione per la lotta contro la tubercolosi. Il Cons: glio di presidenza della Federazione nazionale fascista di lotta contro la tubercolosi ha tenuto la s na seduta periodica sotto ,la presidenza dell 'on. prqf .. R. Paol11cci. R stata costituité\ in ~no alla Federazione l 'Associa2;ione d~i med~ci di Sé\natori e dispensari e su proposta dell 'on. pro.f. Paolucci sono stati no1ninati a preside11te . l 'on. prof. Morelli, ed ·a segretar io il prof. CQstantini. S 'è deciso di creare a cura della Fedcraz~pne, una grande rivista men5ile di cc Lotta contro la t11bercolosi » che avrà per àiretlori il sen. Maragl~ano, 1'on. Morelli e l 'on. Paolucci. f: stato illustrato ~l viaggio· d 'istruzione organizzato dalla .F ederazione per visitare le ist~tuzio ni antituber colari della Germania, della Norvegia, della Dani1narca, dell 'Ola11da, del Belgio, della Francia , in occasione della VII Conferenza internazionale cl1e si terrà in agosto ad Oslo. La Federazio·n e ha preso tult~. gli accordi con le va.rie associazioni estere perchè il viaggi<) riesca del più grande i11teresse culturale. Infine è stato · n l.esso in rilievo dal do.tt. Ricci, i] grande con tributo che i med:c~ condotti dànno per la lotta contro la tubercqlosi; s 'è discusso sulle recenti e sagge dispos~ioni della Direzione ge11erale di sanità pubblica circa i ricoveri dei tubercolotl.ci negli ospedali, la imminente festa, del fiore é\ cui la · Federazione darà tutta l a sua collaborazion e e la organizzazione delle colonie estive che costituiscono l1na. delle più grandi benemerenze del fascjsmo. . ·
S° Congresso italiano di radiologia medica. ~ei g!orr1i 18-20 maggio avrà luogo in TQrino, ~tto la presictenza del prof. Mario Bertolotti, direttore dell'Istituto di Radiologia dell 'Ospedale Maggior e di S. Giovanni, il IX Congresso Italiano di Radiologia l\1edica· cqn annessa esposizione d~ materiale elettro-radioilo·g ico sotto l 'alto Patronato ai S. A. R. il Principe di Piemonte. Il Con gr esso e i ·esposizione avranno sede nel « Palazzo del G:or11ale » al Va,l~ntino. I dl1e seguenti témi formeranno argo·m ento di discu ssione del Congresso: 1) « La diagnosi radiologica dei tumori intracran:ci », relatori : professori :Nfontan ari di AncQna e Nuvoli di Roma; ~) cc Sulle cure delle emopatie emorragiche », re-
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latori: proff. Siciliano di Firenze e Bignami di Pa,v~a . Il prof.. Ferrata, clin~co della R. Università dt Pavia,· ~rrà una Conferenza sul secondo tema,. I SQci della S. I. R. 1\1. S-O·n o iscritti di diritto ql Congresso , i non soci per ottenere l 'iscrizione devono inviare alla Segreteria del Congresso la quota di L .. 50 entro il 30 marzo. Gli inscritti soci e non S-Oci possono accompagnare i propri congiuI).tj ed usufruire per essi delle identiche fa,cjlita,zion~ versandQ· in tempo 1Jtile L. 20 per perso na. L 'isçrizione dà diritto alle facilitazioni ferroviarie, é\ prendere par1 e al Congresso ed a tutte l~ funzioni annesse. Il Comitato ordinatore si incari.c a di fissare le .camere nei diversi alberghi a semplice richiesta dei signori congressisti, é\Ì quali verrà inviato lo specch;etto con le c~tegorie ed i relativi prezzi. Gli aderenti al CongresS-O, soc~ o no1n soci, sono pregati d~ avvertire la Segreteria del Congresso entrq ìl 31 marzo onde .p oter ricevere la Tessera ed i documenti che dànno diritto alle facilitaz:oni f~rroviarie. Segretario è ~l prof. ~I. Lupo, Jl. Istituto di Radiologia medica, v~a Cavo.u r 29, Torino. 1
10° ()ongresso sulle malattie de11a digestione e del ricambio. La « Gesellschaft fur Verdauungs- und Stoffwechselkrankh~iten » terrà la sua loa. adunanza a Budapest, nei locali della, III Clinica Medica, sotto la presidenza 1 del prof. Koranyi. Saranno svolti tre temi ufficiali. -~.l Congresso sarà unita una mostra di preparati farmaceutic~. Per informazion~ e programmi rivolgersi al segretario generale, prof. von den Velden, Bamberger Str. 49~ Berlin W .. 30, Germa11ia.
3° /Convegno regionale di tisiologia. Il terzo '~onvegno annua,le della Sezione Lombarda della Società Italiana Fascista per gli Studi scientific~ Sltlla tubercolosi, sarà tenuto a Varese l '8 giugno. Verranno svolti ~ seguenti temi: Prof. Emiliq '\leratti (della, R. Universìtà di Pavia) : cc Esiste un vir11s tubercolare sotto forma di- . versa dal bacillo di Koch? » (C.Onferenza); prof. Felice Perussia (d~lla R. TJniversità di Milano) : « La tubercqlosi polmonare nel quadro radiolo.gico » (RelaziQne). Rivolgersi al segretario della Lega, prof. E. Ronzani, R. Istituto d'Igiene (via Ospedale.»), Milano ~ 43° Congresso francese d'oftalmologia. La « Sociét.é Française d 'Ophtalmologie » ha indetto il suo 43° Congresso a Pétrigi, presso la Facoltà Medica, il 12 magg:o e ss. La relaziol).e sarà presentata da Duverger e Velter e verterà sul tema: « BiQmicroscopia del crist.allino allo stato normale e patologico ». Il 13 maggio avrà luogo una gita a Chantilly e Royaumont. Segretario generale: Dr. René Onfray, avenue de la Motte Piquet 6, Pari·s Vile. 3° Congresso tedesco sulla circolazione del sangue. La e< Deutsche Gesellschaft fi.ir Kreislaufforschung » terrà la sua 3a. adunanza a Dresda, du- . rante i giorni 11 e 12 giugno, nella sala de'. con-
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certi del palazzo d ell 'esposizione, in occasione della Mostra internazionale d '~giene. 'R iferiranno i proff. K. Burker di Giessen e Lindhard di Copenaghen. I titoli .delle co municazioni si ricevono sino al 15 maggio. Per i programmi e qualsiasi informazione rivolgersi al dott. Bruno Keisch, Kolu-Lindenthal, Lindenburg, Germania. 1
Altri Congressi medici tedeschi. Sono annunz'. ati in g·ran numero. Ci limitiamo a darn~ l 'elenco : 7-10 aprile, \Viesbaden, Società ·redesca di Medicin ~ I:c:iterna; 9-13 aprile, Bad Elster, balneologia; 11-13 aprile, Wiesbaden, Società Tedesca di Pediatria; Berlino, 23-26 aprile, Socjetà 'fedesca di Chirurgia; 24-25 aprile, Stuttgart, Lega Tedesca, di Ps~coterapia ; 26-28 aprile, Berlino, Società t~desca di Roentgenologia; 3-4 tnaggio, Bad Oeynhausen , 6a. adunanza scientif~ca sul tré\ttamento delle malattie del sistema nervoso veget~tivo.; 26 maggio, Heidelberg, Adunanza generale della Società Imperatore Guglielmo per il ProgressQ delle Scienze; 29-30 maggio, ~uttgart, Lega centrale det medici dentisti tedeschi; 30-31 maggio, Dresda , Società Tedesca per la lotta contro le malattie sessuali; 5-7 giugno, J;3asilea, Soc;:età Tedesc~ per le maJattie della gola, del naso ~ delle orecchie; 11-13 giugno, NQrderney, Sqcietà 'fedesca di tisiologia; 21-22 giugno, Lega ~desca per l 'assistenz~ 0 1spedaliera ; 5-7 settembre, Konigsberg, Società tedesca di farmacologia; 7-11 settembre, Konigsberg, Società tedesca de~ n~turalisti ~ medici; 15-17 settembre, Heidelberg, Società tedesca di Ortopedia.
Una Società di chirurgia riparatrice.
Nella nuova combinazione del Minist ero Tardieu l 'igiene viene staccata nuovamente dal Ministero del lavoro, per for1nare og·getto di un Mi'" nist ero autono•m o', anche i11 a,ccoglimento dei voti espTessi dall'Accademia di Medic~ na di Parigi.
Quanto costa l'assistenza pubblica a Parigi. Il bilancio preve:ntivo approvatq dal Consiglio municipale di Parigi per il 1930 contiene uno stanziamento di circa 560 mil:ioni di fr anchi per ospedali, manicomi, dispensari, s~natori, ricoveri, uffici di carità. Gl 'introiti previsti sono soltantq, d'. 330 milio1~i, di modo che questo capitolo del bilancio . comporta un disavanzo fortissimo. Per 135 miliqni le spese sono coperte da altri comuni; se questi pagassero per tutti i loro ricovera ti (la' diaria è di 40 fr. per le d egenze negli ospedali), l 'introito raggiungerebbe il dop·p io della spesa; ma non si riesce a riscuolere che un decimo dell~ somme dovute. Per l 'assistenza a stranieri di nazioni con le quali sussiste la :r;eciprocità, si prevede un introitq di soli 182.000 fr. circa, mentre la spesa è di quasi 13 milioni e . Jnezzo. Un cespi~ notevole è dato dalla tass~ sugli spettacoli, che rende 70 milioni d !· franchi; essa solleva gr~vi proteste da parte degli impresari, i quali attr;ibuiscono a questa tassa una parte della crisi t eatrale, mentre la quQta è quasi insignificante rispetto a,l costç> attuale degl i spettacoli. L ' ass~ssore per le fina11ze, de Fontenay, annunziò che per il 1930 sono in progetto altri 450 pos ti ospedalieri nella città, 200 posti per cronici e 1500 p~r tubercolqtici fuori della c: ttà, in aggiunta a~ 39.614 letti che l'cc Assistance Publique » ha ora disponibili. Inoltre l 'cc Hòpital Beaujon » sarà portato nel suburbio e l 'cc École des Infirmières » sarà ingrandita. Tutto c~ò concorre ad elevare sempre più le spese e ad aggravare il disavqnzo, cu~ si spera di rimediare attraverso le assicurazioni sqciali.
I dottori Dartigues di Parig·i e Claoué di Bordeaux hannQ preso l'iniziativa di costituire una Società francese di chirurg!a ripara,trice plastica ed estetica, ~ c~ò in considerazione dell 'importa,nza, crescente ch e questo ramo della chirurgia viene assumendo, dal p·u nto di vista terapeutico e sociale. Sono invitati a farne parte i collegh! stranieri. · Chi v 'ha, interesse, può scr~ver~ al Dr. Darti- Per una facoltà medica a l\'Iarsiglia. gues, rue de la Pompe 81, Paris; ovvero al Dr. · La città di l\ilarsiglia non possied e una Facoltà Claoué, rue d 'Avian 41, Bordeaux. di medicina, ma soltanto una · Scuola di med!.Esistono due altre Società consimili, in Germacina, analogamènte ad una dozzina di altre città nia e negli Stati Unit',. · di provincia che hanno min«:~re importanza. La Scuola medica di Marsiglia dipende dalla Corso di perfezionamento in oto-rino-laringologia. Facoltà di Montpellier. Avrà luogo presso la Facoltà Medica di Stra· Ques.ta è la p :ù antica della Fra.n cia; essa data sburgo dal 15 al 27 luglio, sqtto la direzione del dal 12° seco lo·.. Dopo dt allora petò Marsiglia si prof. Georges ca·n uyt. è sviluppata molto più della st1a con sorella: oggi Per informazioni rivolgersi al direttore. conta 600.000 abitanti ed occupa il 4° posto tra le città francesi ; è dieci volte più popolata di iviqntpellier. <lonferenze. Ciò malgrado gli studenti d i medicina di MarIl prof. Costantino Economo, di neuropsichiasiglia devonq recars~ a Mont pellier per sostenere tria a V:enna, è statQ invitato a tenere una serie gli esami di diploma e per presentare le tesi di di conferenze all 'Università Columbia di New . . dottorato. York, relative ai suoi studi sulle malattie dell 'enDa molto tempo Marsiglia an1bisce ad avere cefalo. una Facoltà propria. Ne sono derivat e discussio1115, polcn1iche e diatribe in parte aspre. Un Ministero per l'igiene in Francia. Alla fine ~l Parlamento h a accolto la richiesta Già nel 1920 era st a to istit11ito, in Francia, un della citt ~ di Marsiglia, che aYrà la propria Fa~inistero dell 'ig:ene, dell 'assistenza e d ella precoltà di medicina, sostenendo tutte le spese, salvidenza, sociale ; ma poi questi servizi vennero invo un piccolo contr:,butq. iniziale del Governo .corporali nel Ministero del lavoro. centrale. 1
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Le università ungheresi protestano per la deficienza dei mezzi. Un a d eput azion e di professori d elle Università ungheresi è s tata ricevuta dal Ministro della pubblj ca istr11zio.r1e, conte Kuno Kledesberg, al qu ale h~ prosp ettato la situazione econ omica difficilissima 1ielle Univers:,tà, le cui dotazioni sono ridotte ai minimi termin i , fino a paralizzarle e ad allontanare molti ottimi elementi, ch e rimangono perduti, per la scienza. Il Ministro r ispose che lo Stato ogg:. n.o,n può fare di più ; aggiunse eh~ gli e11ti locali dovrebber o provvedere e sottost are a qualche sacrifizio, ~r tenere in vita efficiente le Univer sità e particolarmente gl 'istitut~ clinici. Egli si è assunto l 'impegn o di richian1.arli a questq dovere.
Il fondo Rosenwald. Il « J ulius Ro sen~vald Fund » di Chicago h a prelevato, d al suo capita,le, 4 milioni d~ dollar.i pari a 75 milioni di lir~ it., per scopi filantro~ pici e più SfJec;ialmente per la m anutenzione di vari ospedali e ~stituti clinici e biologici. ,
Un centro medico per negri a Chicago. Il cornitato promotore del Centro m edico p er n egri a Chicago aveva lanciato u11 appe.l lo p er 1a racco] la di 3 inilioni di dollar :, p ari a circa 60 milioni di lire it. In un 'adunanza tenutasi il 31 genn~io· venne annunziatq cl1e tale somma era stata st1perata di 115.000 dol. La som111a raccolta verrà spesa così: 750.000 dol . per l 'acquisto dell 'Ospedale ch e sorge alla East Fift y-First Street 426; 150.000 dol. per il r:nnovamento d ell 'Ospedale stesso; 1 milio,n e di do1. (~orni~. da Rock efeller) all 'U11iversità di Chicago (~? v1 c1nan za, della quale sor ge 1:Ospedale), per l insegn a1nento ~ stude11ti r1e gri, per aumento degli ir1ter11Rli per negr· , per il perfezionamento di m edici negri, per la formazione d 'insegnanti n egri, ecc.; 1 milione cli dol .. accantonato per le spese di 1nanute11zione dell 'Ospedale. 1
''Bollettino del lavoro e della previdenza sociale,,. L 'ultimo i1umero (1° ottqbre-31 dicembre) è un g:osso volu1ne in-8° gr .. di circa 400 pagine. Contien e, . tra 1'altrq, varie i.Qformazioni sull 'igiene e l~ s1ct1rezza d el lavQro, s11i grandi invalidi d el lavoro, sulle assicurazioni sQciali ; n e f~ parte una accurata raccolta, di leggi e decreti e una copiosa casistica di giurispruder1za. L'abhoname1tto annuo per l 'It~lia importa L . 65; un numero separato L. 6. (L 'importo dev 'esser e versatQ sul conto corrente postale 1/2460, intestato al Provveditorato Generale dello Stato).
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Concorsi sugli studi di farmacia. Il Sindacato _ azionale Fascista dei farmacisti con l 'intendimento di cooperare sempre meglio al progresso e alla valorizzazione della farmacia italiana e col des:.derio di animare i volonterosi allo studio, ha deci so, nella seduta del ..Oirettorio .centrale, d :· indire tre con corsi a premio per i segt1enti lavori : Una storia deJla farmacia·, Un sue. cinto manuale dell 'erbQristeria m edic:.nale indigena e d elle nostre colonie; lJn lavoro nel carupo del] a tecnica fa,rmacet1tica, per il quale è lasciata ai c.oncorrenti libera la scelta del! 'argomento relativo a,lla materia. At con corsi possono partecipare tutti i farmacist~· iscritti n egl) Alhi professionali degli Ordini. È ammessa la collaborazio11e. Il termine di presentazione : per il primo ed il secondo concorso il 31 _ dic~rnbre l 930~1X. ; per il terzo concorso, ii 30 giugno 1930·-VIII. Premio per il primo concorso lire dieçirnila, per !l secondo lire cinquem ila e per il terzo lire mille. Il ricavato della vendita sarà devoluto alla Cassa Nazio,n ale d'i Previdenza dei Farmacisti. •
Esposiziòne medica artistica a Ne1'r York. La 4a Esposizione annuale del cc New York Physician s' Art Club >> s:. è tenuta presso l 'Accademia di ~Ieò.icina (Fifth Avenue and One Hundred and 'fhird Street) dal 15 febbraio al 15 marzo. Organizzatore n e è stato il Dr. Hermarsn Fischer (East: Eight-Forth Street 35, New York). Nei prossimi an11i si ripeterà alla stessa epoca. I medici che volessero ~sporre possòn o prenclere co11tatti con iJ dott. Fischer. \
Ladri in un ospedale.
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Dagli uffici di direzior1e dell'Ospedale d~· San Luigi a Torino sQno st a,ti asportati, durante la notte d al 17 al 18 marzo, in seguito a scass.o, 50.000 lire di rendita al 5 % e 50.000 lire in denaro. I
Morte di un medico che era una donna. E ' morta vecchissir11a a eva (Arkansas), sotto il nome di dott. Vjttorio 1'1ayfield una donna di I).azion alità i.n glesr che, giunta d~ ragazza negli Stati Uniti e travestitasi jla uomo, conseguì il diploma di 1nedico ed esercj tò la professione per oltre ?O anni, acquistnndo grande popolarità; era specializzata in g:necologia. Ne11 '0hio aveva persino sposato; poco dopo ab])andonava il domicilio coniugal e, d 'onde u11 divorzio. Si era stabilita a Neva da 12 anni. Il vero sesso fu scoperto n elJ 'ospedale, durante la malattia che l 'ha c.ondotta alla tomba. Ella ha, disposto di essere tumulata in costurn,e masch!le. !
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Cassa di previdenza per i farmacisti. Con decreto mini steriale da ·essere presentato al. Parlan1e nto per la conversioni in legge, pubbl1cato nella « Gazz . Uff. » del 7 gennaio 1930, n . 8, è attribuita per sonalità giuridica alla « Cassa nazionale di previdenza, d ei farmacisti » e se ne apprqva lo statt1to .
A 66 a,nni è morto iinprovvisamente il prof. JULIUS SCII'iV'ALBE, valente stud~oso, per lunghi anni redattore~capo d ella cc Deutsche Medizinische Wochenschrift »: era t1na delle per sonalità più spiccate del mondo medico tedesco. Ne p arleremo pit1 a ll1ngo in un prossimo numero.
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RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Vll ien. Klin . Woch., 21 11ov. - FRANKL. L 'isteria nell'epilessia. - ENGEL.NfANN. Do·l ori ai piedi . .Vliinch.. Med. lVoch., 22 nov. - FREY. Ormone della circolaz. e serrez. i11terne.. - STELZNER. Cli1na terio, erotis.1110 e sesst1 ali tà. Deut·. 1-Ied. wocli., 22 nov. vVITHGENSTEIN. La sensibilità alla chjr1:.na della malaria d 'inoculaz . GuGGlSBERG. Profila ssi prenatale del rachit. / Jour1ial A . j\if. 11., 9 nov. ~ Il. PEERS. I fattori della guarigione n~lla tbc. - J. O. ·PoLAK e C. CLARK. ~·Iorbosità e mort~lità puerperali. l\'1ed. J(l(n.ik, 22 nov. -- J. PAL. La, pirosi abituale e l a pienezza di stomaco. - Inch'..esta sul tralla1n. della polmonite . Journ. lVléd. Franç ., olL. - Numero sulla pro• gnosi. Bull. Méd., 23 nQv. ·- J.-A. L1ÈvnE. L~ ossa di marmo. Ann. di Med. Nav . e Col., s~tt.-ott . G . PENSO. « Giardi~ intestinalis » Lambl. e giardiasi . Riv. Jtal. di Ginec., nov . ·- L. MAGNANJ. La fibrosi ut~rina. - i\f .. N1zzA. Vi,rulenza dei germi vaginali. di donne gravide. Paris M éd., 23 nov. -- Numero di medicina sociale Med . Ibera, 23 nov. J. PALLARÉS LLuESl\ltA. l?lebite tbc. d~lla retina. Giorn. lt. di Derrn.at. e Si/il., o tt. - Resoconto rlel .<P.ngresso it. di dermos~.filogr. Journ. de lvléd . de L'VOn., 20 11ov. - Numero, di ... inedicina legale e sociale. Riforma Med., 16 nQv. - G. Ror ~ JJ'ergosterina irrad. n~lla riparaz . delle fratture. Rass. di Cl., 1'er. e Se. aff., sett.-ott. - C. SEnoNo. Funzione biologica e terapeutica del calcio e del magnesio. . Giorn. di Cl. Med., 20 nQY. - G. BENASSL Aortite luet~ca e cuore da sforzo. Zeitsch.. f. Tuberk., nov. M. NEUMANN. Le valvole delle azig os ai raggi Roentgen. - - I. J. GoLDENBERG. Il mecca11isn10 dell 'immunità dei ratti alla tbc. - H. ScHuLTZE-T1GGES. Serologia della tbc.
Amer. Joar1 i. Obst. a. Gyn., nov. -
A. F. LAsH. Im1nunoprofilassi delle i11fez . puerper. - G. Ll\1oENCii. Adenomiosite e fi})romi uterini . Practitioner, dic. - A. GooD\VIN. Il dolore come sintomo in ginecologia . - J . BROWNING ALEXANDER. L 'esame degli StB;ti dispeptici. - H. w _ CARSON. Il compitQ d~l praticq n egli stati chirurgici acuti. Medi:z,. Klinik, 29 nov. - F . FnANK e R. LEISER. Provocaz. ti:, un diabete artific. temporaneo · 11el sano. Presse lVIéd., 21 nov. Il .. SABAURAUD. Neurodermiti e loro 1.rattam. Bul[. lviéd., 30 nov. Numero di otologia. Riv. di Malariol., sett.-ott. G . l)ECORI e G .. J~ sCALAn. Lotta antim. n~l Suburbio e Agro di Roma. - P. BIGTNF.LLr è. F. ScoRDIA . Valutaz. del. la chinina e chinidina nei chineti ecc. - L. LA FAcE.. Morfolog"ia delle larve anofeliche. - B. DE. LucA. I"'o s tovarsolo e lo stovarsolo sod~.co . - P SEPULCRJ e E. VrnALE. Iber11amento dell ' « Anophel~s bifurcatl1s ». D . FALLERONI. Zooprofilassi. Arch. per le Se . Mecl., ott. - C. G10RDANO. Vac-cinaz. preventiva antitubercolare _n el neonato. Ann. Jnstit.ut Pasteur, nov. - C. LEVADITI e al. Poroencefalia e siring·omielia. P. REI\<ILINGER.. e J. BAILLY. Parassita della rabbia. Ned. Tijdsch . v . Geneesk., 30 nov. - J. M. N. VAN (]oon. Il CQmpito della cc Lamblia intestina1is » i11 patologi~ umana . Mediz. lVelt, 30 nov. - K. llt.TLDSCHINSKY. Dia-· gnosi e terapia precoci del rachitismo. Deut. 1Vled . vv' och., 29 l10V. - MoRAWITZ. L ' angina pectoris .. - LuDLOFl·' . L'ortopedia nella pratica genera!~. Indian Journ. Med. Res., ott - D. C. W1LSON. Studi sull 'osteomalacia. - E. H . H u GHER e P. N_ SAHAL. Effet~ dei salt ])ilia.ri sulla secrez. ga-· str:iea. - R. McCARRISON. Produz. speriment. del gozzo linfo--adeno] d eo. Lancet, 30 nov. H . YEi.1.osoLEss . Psicologia· e medicina . R. l\iI. flAUSFIE1.o-JoNEs. Enign1i, cliagnostici i_n 11rologia. Brit . Meri.. Journ., 30 nov. - W. FLETCHER. La. ricerca ined.ica: l 'allJerQ e il frutto.
Indice alfabetico per materie. Addome destrqi: sintonia j)atolQ,g ica Pag. 429 Appendicectomia : tec11ica . . . » 436 A.rsenohenzoli: eritemi da » 452 Bibliografia . 447, 448, 449 Colibacill urie » 444 Corrisponderize
Cuore: inQdificazione d! volume in seguito a cure d imagranti . Diabete: sim111azione e dissimulazione Dolori addominali . Echinococco prostatico ~~patici : prova del vino Fegato: f11nzione e sua esp lorazione For11ncolo del rene
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Ipotensione art eriosa Obesità tiroidea ' . Otorragie . Pneu1notorace art. : tecnica Retina : emorrag:~ . Se r vizi
igienico-sanitari
.
,
Sifilide: bismuto per via orale Sifilide: cura nei malati renali . . Sifilide: grandi linee d~l trai tamento Sifilide profess~:0nale tra i sanitari . Tiroide: ipertrofi~ acuta . Urotropina: se si elimi.11i cqn la bile Vecchi : problem(\ sociale . Vigilanza sanitaria sulle carni .
)) ))
450 450
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437 450· 457 451 452 451 456
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Diritti di proprietà riservati. Non è consentita la ristarfl..pa di lavori p.ubblicati nel Policlinico se n on in seuuito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pu1Jblicazione di sunti di essi senza cita-r.ne .la f onte-
Roma - Stab. Tipo-I~it . Armani di M. Courrier.
V. AscoL1, Red. resp. \
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464
IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVII, NuM. 12]
~~~~~~~~~~~~~~-:-~~-:-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
- - Interessante pu_bblicazione a disposizione dei nostri abbonati:
Dott. ALDO LUISADA ÀSSISTENTFJ NELLA
R.
IPOTENSIONE E IPOSFIGMIA 1 -
CLINICA MEDICA DC PADOVA
DEFICIENZE DI CIRCOLO -
·
Prefazione del Prof. CESARE FRUGONl - Clinico Medico di Padova. ·Riportiamo qualcuno dei tanti giudizi espressi dalla Stampa medica, per questo libro del dott. LUISADA. « Nel parlare di questo i11leressanfe libro, bisognerebbe r ipetere le parole che il prof. FRuGoNr ha « vol uto scrivere per presen.lar e agli studiosi ed. ai pratici la r accolta sinletica di osservazioni e di fatti, ·« la quale è stata per molti anrti oggetto di studio sistematico del L u I SADA.
«L'Autor e, ~on, larigo studio e con grande amore, Jia compi1zto buona oper a di clinico. Una serie « larga di cont ributi personali e cli corollari pratici è di conc r ete applicazioni terapeutiche formano la
·« base ed il corpo tli questa oper a. <<
.
La materia viene esposta con m etorlo, partendo dalle nozion,i di tecnica e da premesse sperimentali,
« cose che costituiscono un capito,lo co1npleto della fisiologia e della semeiotica del cir colo.' Nello sludio «< clinico delle sindromi di ipotensio n e e di iposfigmia v iene utilizzato un materiale ri cco e sono impie·~<
gati anche metodi personali di tecnica e strumentario appositamente cost rui to.
« Quasi tutti i capitoli portnrio un contribu to personale, e la m ateria si presenta largamente vis-<< suta ed impregnata di sano indirizzo clinico, pen lo studio iride/esso e r etto ch e l'Autore ha dato a I
·« questa branca della m edic(na.
« Il libro del L u rSAR·\ è destinato alla buona for tuna. Opera di scienza e di pratica, esso rappresenta ·« il metodo e l a str qda d i una dell e miglio ri scuole cliniche italiane ».
•
(Da Rinascenza l\1edica, Napoli, N. 13, giugno 1929).
« I n qu ~sto veram,erite accu r ato e pregev<>:le studi o del doll. !Juisada , pregevole tanto dal lato scien""« tifico che da quello 1)ralico, la mater ia delle ip<>tensio·n i è svolta con metodo. Nella prima, costituita « dalle. « premesse >), il lettore vi trova un completo capitolo della fisiologia. e della semeiotica d'e l cir-
« colo. Seguo1io: la parte seconda, nella quale sono trattate le si11dromi ipolen.sive in generale con lo « stu dio del loro significa.to, della l or o eziologi a e anatomia
patologica,
sintomatologia,
decorso,
dia-
« gnosi e pro,g1iosiJ· la parte terza d'edicata alle forme intensive in particolare (da cause fisiologicrie, costi« tuzionali,
nelle nialattie infettive, nelle malattie croniche, nelle cachessie, nelle 1nalattie da carenza,
« nelle intossicaziOrii, nelle narcosi, nell'anafilassi,
nelle malaltie del citore, del polnione, del fegato,
« del re·ne, degli organi emopoietici, nelle endocr inopatie,
nelle malattie n ervose e mentali,
ecc. ); la
« par i e quarta si r ivolge invece allo studio delle
for rrie ipot ensive parziali. I nfine la parte quinta è
« dedicata alla terapia. Ogrii parte è suddivisa in
vari capitoli, ed alla fine di ogni capitolo il lettore
« trova raccolta la r elativa bibliografia. '
« DObbiarr10 aggiiingere che il lavo r o comp iuto dall '.A~ . non è un semplice ar ido l avoro di r accolta: -« tutf 'altro per c}iè in quas i lutti
i capitoli egli porta il suo contributo ed espri me il suo convincimento
« personale, frutlo di liingo studio e di grande amore,
cosicch.è, come afferma il prof. Frugoni nella
•
« sua prefa zione, il libro non inleressa soltanto gli studiosi specializzati, 1na q1ianti in Clinica sanno il « valore di u 1ia esatta conoscenza e valutazione di sintomi e di sindr om.i di tanto comune osservazione « e clie quotidianamente al letto d ell 'ammal<?-to pongono problemi,
suscitano
dubbi,
esigono pronti
« interventi » .
(Da Minerva M edica, Torino, N. 22, giugno 1929) . Volu m e di pagg. XVI-352, con 52 figure interealate nel testo, nitida.mente stampato in carta eemipa.tinata. Prezzo L. 4 5, più le spese postali di epedlizione. Per i noatri abbonati sole L. 41 1 9 O in porto franco.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUlfil POZZI • Via Sistina, 14 - ROMA
Roma, 31 Marzo 1930
.ANNO XXXVII
Num. 13 •
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA
•
.
REDATTORE CAPO: PROF.
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Note e contributi : A. Valentini:
SOMMARIO •
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~l
sistema nervoso
vegetativo nell'influenzca. Osservazioni cliniche: G. Guoci: Grande ·iaeceeso de1 lobo destro ·d el fegato operato p.e r via trane-pJeurodiafxammatd-0a. Suntì e rassegne : CARD!OLOGTA :, K. F. Werirckebaieh: L'uso pratico della di•gitale. - E . Doujelot : L'.i nsufficienza aiuricolare. - ORGANI DIGERENTI : J. Browning Alexan· der: La :Ncerca delle eindiromi dispeptiche. - G. Peoo : La prova dell'ista.mina nelle aiehilie gast riohe. - G. Breitenhaeh: Iti.cer.che su resecati gaetr.i oi totali. - FISIOPATOLOGIA : N. Chamberlain : Il significato del oolesterO'lo i·n fisiologia e in patologia.
Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografi~i. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Medico-Fisica Fiorentina. · Società Medioo-Chirurgi'Ca Bellunese. - Società Medico-Chirurgica Bergiam·a sca. Appunti por il medico pratico : SEMEIOTICA: Le prove . dell'atropina e dell'ortostatism·o dii. D1anielopo·l u in atl·
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Il D.ott.
cune tiro.ideopatiP. - La prova del cihinino nel gozzo esrutalmi·co. - CASISTICA E TEllAPIA : L'ittero dei neo. nat i. - Osesrvazà.oni sull a stasi bilia-Te intermitten· ~· Aicune OOJlSi·d erazioni sulla sindirome « occlu· sione -del col edoco». - La flogoei palmon.aire oortae· cutivia l:'. d infiammazione d.e i dotti bi•lda;ri e della ci· stifelle a. - D.renagigio biliare. -- Le indicaziorui OJ>e;ratorie nella litiasi hilia.re. - POSTA iEGLI ABBONATI. - VARIA. N_ella vita professionale : LITORA ALIENA: R. Aleeean:dri: :Gli I stituti CJini0i 1dell1a Università di Debrecen (Ungheria). - Servizi i.gien·ico~anitari. - Oron.aca del .movi mento prcfeesion1àtle. - Concorsi. - Nomine, pro· mozioni ed onorifi.cenze. N·ostre corrispondenze : Da Torino.. Da Bari.
Notizie diverse. Rassegna della stan1pa medica. 11ndice alfabetico per materi·e.
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NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE
VITTORIO ASCOLI
C1v1co DI SANSEVERrNo MARCHE.
sis~ema
AGENOR.E
nervoso vegetativo nell'influenza. VALENTINI, medico primario.
L 'osservazione di alcuni malati convalescenti d 'infezione influenzale ci ha mostrato alcune particolarità così caratteristiche nel modo di r,e agire del sistema nervoso vegetativo sotto quella comune infezione da meritarne un breve cenno per il suo· valore pratico. Tutta l 'originale sintomatologia si è resa evidente specialmente al termin·e del periodo febbrile dell 'infezione, e i malati, che avevano passato in casa propri.a tt1tta la fa se acuta, sono -stati ricoverati all'ospedale soltanto all 'insor gere di sintomi appare11Lèmente minacciosi ed oltremodo molesti. Dal punto di vista clinico essi potevano essere raggru1)1)ati quasi tutti nel quadro di una perturbazione prevalentem ente di una sezione sola del sistema n ervoso vegetativo, cioè di quella del sistema .a utonomo, senza cl1e i precedenti personali degl 'infermi e la loro costituzione non solo non potessero giustificare una
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speciale tendenza al tipo . c. d. Vagotonico ma anzi il loro habitus somatico e psicl).ico rivelava in prevalenza le catatteristiche opposte. Questo fatto importante, come vedremo i11 seguito,. varrebbe a dimostrare come un agente infettivo da solo e senza la base di speciali suscettibilità organiche possa prediligere e fissar si sopra le sezìoni di un sistema come i più squisiti reattivi biologici. Ma nca nella letter.atura uno studio organicu e completo sul comportamento del sistema nervoso vegetativo n·e lle diverse malattie infettive e n ei trattati il nosogr.afismo, sviluppato secondo l 'ordine anatomico degli organi, non segue l 'unità fisiologica dell 'importante sistema. l(urt Dresel n el trattato del I\..raus, notando Ja mancanza di esat1rienti ricerche sull '~rgo m ento del S. N. V. nel decorso delle infezioni rileva brevemente le sindromi vegetative che si manifestano nella difterite, nel tifo , nelle qu.ali infezioni l'accentuata depressione arteriosa , il rallentamento del polso, l'affievolimento del tono muscolare cardiaco, la dissociazione fra il polso e la temperatura , possono dimostrare una alterazione vagale; ma non più chiara appare l' eccitazione vagale o la paralisi simpatica in molti casi di grippe, nelle cui
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IL POLICLINICO
forme tossiche si notano alterazioni circolatorie molto precoci con abbassamento della pressione (Dresel). Ptecentemente il Maselli ha compiuto uno studio dettagliato sul comportamento del S. N. V. nelle febbri malarich e ed alcuni suoi reperti rilevati nelle prove farmaco-dinamiche durante gli attacchi di subcontinua presentano alcune importanti coincidenze coi casi passati sotto la nostra osservazion,e. Allo stato attuale delle nostre conoscenze l 'intima azione delle tossine grippali sul S. N. V. resta ancora inesplicabile. Kuczinski e Wollf che hanno fatto uno studio critico sulla letteratura riguardante la patologia della g rippe accettano l 'opinione di Wiesn ers ch e localizza nel nucleo del vago l 'alterazione tossica necessaria a spiegare specialmente le complicazioni polmonari nel decorso dell 'influenza. Un'altra infezione che sembra avere una grande predilezione pel sistema vagale è la Dengue, la malattia che ha invaso r ecentissimamente in forrr1.a pandemica tutto il Mediterraneo Orientale e della quale il Pontano ha tratteggiato una nosografia completa. Mi sembra utile citare un brano dell'articolo che ha maggiore attinenza al problema del S. N. V. : cc Un f.atto costante e degno di figu« rare tra i segni più caratteristici della ma« lattia qualunque sia la costituzione del ma« lato, è la bradicardia. Alla bradicardia si « associa l'ipotensione, e spesso una sindro1ne « toracica dolorosa con senso di angoscia ». L 'A. avrebbe riportata l 'impression·e che « il senso di costrizione con angoscia toracica, con vomito spesso infren.abile si.ano l'esponente di una complessa stimolazione vagosimpatica dovuta al neurotropismo del virus ». È a tutti noto il multiforme quadro çlei tipi morbosi e delle complicazioni dell'influenza e la ricca sintomatologia delle alterazioni anatomich e e funzionali del sistema nervoso. Georg Iurgens cita delle vere epidemie a tipo neurotossico con disturbi ,psichici e casi di polio1nielite vera con tutti i segni clinici; di encefalite con monopl egie ed emiplegie as · sociate ad afasia; paralisi isolate del facciale e dell'ipoglosso e dei muscoli oculari. I casi riportati di paralisi periferiche dovrebbero essere legati , secondo l'A., a forme di neurite • • • d egen erativa per quanto 1 reperti an.atom1c1 non abbiano mai d.a to responsi ·sicuri. LOCALIZZAZIONI VEGETATIVE.
Le due gra11di divisioni del S. N. V. costituiscono due g randi unità fisiologiche in opposizione dinamica fra loro , reagenti in maniera
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~UM.
13]
antagonista a determir1ati stimoli. Alcuni alcaloidi, alcuni veleni neurotropi, quasi tutti gli orn1oni secreti dalle gl1iandole sanguigne, mol· te tossine di germi da infezion e vanno elettivamente a fissarsi so·p ra una delle due sezioni dando segni di eccitazione o di inibizione in un solo sistema a seconda del suo rapporto quantitativo, e talvolta segni di eccitazione nel1'uno e di . paralisi nell'altro. Non è certamente sempre possibile una discriminazione netta nella reattività del sistema autonomo e del sistema simpatico di fronte ai vari stimoli specialmente quando questi sono oostituiti dai prodotti delle ghiandole a secrezione interna. Gli effetti però di alcune sostanz~ chimiche risultando abbastanza costanti, la farmacologia ha potuto scegliere fra i diversi yeleni alcuni , che, dotati di speciale affinità per ciascuna delle sezioni del S. N. V. potevano anche essere ' utilizzati per saggiarne la varia reattività. Può dunqu-e dirsi in maniera generica che la pilocarpina, la fisostigmina, la muscarina sono stimolanti del sistema autonomo, l 'atropin.a un paralizzante; che i'adrenalina è uno stimolante del simpatico e la nicotina e l'ergotamina paralizzanti delle cellule dei gangli simpatici. Sotto }'.azione continua degli ormoni provenienti dalle ghiandole a secrezione interna, i sistemi si trovano fisiologicamente in uno stato di equilibrio dinamico che garantisce il normale esplicarsi di tutto il complesso delle funzioni vegetative. Dei centri del sistema vegetativo, anatomicamente poco sicuri, ancora più incerta e pro · blem.atica è la loro distinzione funzionale perchè è ovvio che i centri bulbo-midollari vegetativi hanno lo stesso valore fisiologico dei cen- . tri similari della vita di r·e lazione, ed hannL• perciò bisogno di impulsi proveni enti da organi di più elevata dignità fisiologica . Kiel e Isensk localizzano, in base a reperti sperimentali i centri termo-regolatori nella parte mediana del mesencefalo e precisamente nel corpo striato; Meyer con una distinzion& più sottile separa un centro per il caldo in collegamento col sistema simpatico ed un centro per il freddo in collegamento col sistema vagale. Infatti i vel eni parasimpatici che rag · giungono i centri autonomi (oculomotore , vago, corda del timpano, n. pelvico) cioè la picrotossina, la santonina, la aconitin~, la veratrina, la digitalina, provocano una tipica ca • duta della temperatura non per az1one narcotica dei centri del calore, come fanno gli antipiretici e i narcotici, ma per una stimola· zione dei centri per il freddo. D 'altra parte i veleni del simpatico come l 'adrenalina e la
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XXXVII, NuM. 13]
4:67
SEZIONE PRATICA
tetraidrobetanaftilamina p1:ovocano la ascesa della temper.atura per l 'eccitazione del centro calorifico del simpatico. Frank crede di dover ricercare nel nucleo striato un centro parasimp.a tico dal quale debba essere regolato il tono della muscolatura stri~ta, perchè è evidente come l 'attività con·· trattile dei muscoli abbia una indubbia influenza nella regolazione della temperatur.a corporea . Il brivido da freddo, il brivido della febbre, sono un esempio della contr.azione generale della nluscolatura striata legata alle vari<lzioni della temperatura. Altri centri di funzione vegetativa sono emersi dalle ricerche sperimentali dei due fisiologi viennesi Karplus e Kreidl. Mediante l 'eccitazione elettrica dell 'infundibolo si può . provocare nei gatti dilatazione pupillare, contraz·ionu dell'elevatore delle palpebre, secrezione salivare e forte sudorazione nei quattro piedi insieme ad una eccitazione generale del sistema simpatico. Inoltre secondo Lescke basta la piu leggera impregnazione della base del mesencefalo con una debole soluzione di adrenalina per provocare gr.avi disturbi d·elle funzioni simpatiche, ed anche la morte istantanea degli ani mali. È dunque evidente come dal mesenoefal<_ ~ e più precisamente dai nuclei grigi centrali del terzo ventricolo , si irradi una vastissima influenza sopra tutto il sistema n ervoso V·egetativo e come a questi organi, che hanno la dignità di centri, sjano subordinati i due sistemi simpatico e parasimpatico. Ma come è ancora difficile una distinzione funzionale dei diversi centri così è impossi·bi~e allo stato attuale delle nostre conoscenze riconoscere e differenziare attraverso il bulbo e nel midollo le vie che trasmettono le diverse funzioni vegetative, per quanto sia verosimile che il mesencefalo mandi impulsi da ogni lato sul' midollo e che esistano lunghe vie, come quelle sen sitive e motrici della vita di relazione che portino i loro stimoli ai centri midollari segmentali delle ghiandole lacrimali, salivari, d.ella muscolatura dei bronchi, del cuore e del canal·e digerente, dei reni , d·ei genitali, ·delle ghi.ando]e sudoripare e dei mHscoli pilomotori. Per quanto tutte le funzioni vegetative e tutti i molteplici rifilessi organici si 1svolgano n el subcosciente e ch e queste funzioni godano di una grande autonomia, è certo ch·e la corteccia cerebrale interviene nella regolazione suprema della vita interna. Si può dire che tutti i fenomeni psichici e persino l 'attività cerebra· le più elevata si accompagnino a riflessi vegetativi dei quali noi constatiamo soltanto qu.elli che per la evidente fenomenologia, si im-
'
I
pongono alla nostra attenzione. Le emozioni piacevoli, le impressioni dolorose si accompagnano a modificazioni circolatorie, ad alterazione del ritmo cardiaco, a secrezione di ghiandole l.acrim.ali, sudoripare, salivari, intestinali, renali ; a contrazione dei muscoli lisci e ad alterazioni della frequenza respiratoria. Colla. vecchiaia diminuisce l'influenza della corteccia. sul S. ì~. V.; le .e mozioni non hanno più una così vivace ripercussione sulle funzioni vegetative, sia ·per ,un.a diminuita eccitabilità dei centri psichici, ma più probabilmente per un abbassamento della reattività dei centri del simpatico e del sistema craniosacrale. Poco çonosciute sono le alter.azioni organiche del vago ed anche lo studio eziologico ha fatto pochi progressi. Secondo Ktirt Dresel lo stato di ipertonia vagale potrebbe essere legato ad una diminuzione primitiva della funzione surrenale, ovv.ero a variazione dell'eccitabilità delle cellule gangli.ari del corpo striato, di ordine· riflesso a punto di partenza psichico o sensitivo o per azione dei prodotti di secrezione interna. Una insufficienza paratiroidea ad esempio per il tramite di alterazioni nel ricambio del calcio, potrebbe provocare una sovreccita. bilità de'lle cellule gangliari striate ed anche molte sostanze deTivate dagli alimenti che si assorbono n ell 'intestino come l 'istamina, la colina, possono indubbiamente influire sulla eccitabilità del S. N. V.; ·e sembra che la stessa crisi emoclasica del Widal,· eh.e si accompagna ad un notevole abbassame11to della pression~ arteriosa, ·porti ad a'lterazioni della eccitabilità del sistema parasimpaticò (Dresel).
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OSSERVAZIONI CLINICHE.
In qu.asi tutte le epidemie influenz.ali ogni pratico può trovarsi di fronte a sindromi ner vose e cir colatorie, ma l '·e.pidemia del 1928 e specialmente quella di quest'an~o è stata . ricchissima di forme a tipo n eurotossico nelle sue più svariate manifestazioni specialmente nelle· forme neuritiche e nevr.a lgiche, e vegetative .. Di queste abbiamo tratto tre tra le più tipiche ch e possono servire di guida in mezzo· alla proteiforme varietà nervosa di questa n1alattia. Abbiamo potuto distinguere un oaso· con ipotensione ed attacchi a11ginoidi, un caso· con ipotensione ed attacchi emicranici, un. caso con ipotensione e fenomeni vertiginosi. I. - G. G. di anni 40 da Sefro. Anamnesi remota e :famigliare negativa. 15 giorni avanti fu, colpilo da tosse con rinite e febbre elevata durata 4-5 giorni: in seguito ha persistito febbre lieve e irregolare con qualche dolore alla parete toracica destra . Negli ultimi tre o quattro giorni CASO
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mentre la t emperatura era ritornata normale sono compar si altaéchi consis tenti in senso di freddo .all 'estremità con vertigine e penosa sensazione di oppression·e dietro lo sterno. della durata di qualche minuto con sensazione residuale di grande prostrazione. Impressionato per questi fenomeni chiede il ricovero in Ospedale. E. O : Individuo notevolmente denutrito con un certo grado di anemizzazione .. ·cute pallida umida fac~le a traspirare; scarsi rantoli piccoli in- ed espiratori ad entrambe le basi polmonari senza modificazione plessimetrica. Tosse scarsa secca; ritmo r espira torio regolare. Polso raro 54-60 a pressione molto bassa. (Mx. 90; Mn. 50-60) . Cuore nei lin1iti normali; 1° tono oscuro alla ip unta, II0 tono sulla base debole e tal volta sdoppialo. Ritmo regolare con rari toni sopranumerari da extrasi stoli. Nulla di notevole all'esame dell'add ome. Urine i11 quantità piuttosto scarsa da 800 a 1000 eme. con peso specifico alto senza elementi patologici .. Alvo piuttosto diarroico. J., 'I. va soggetto ad attacchi improvvisi che si iniziano con senso invincibile di freddo alle gambe al quale segue dopo 4-5 minuti una sensazione di oppressio11e e di stringimento retrosternale, pallore del viso, sudore viscoso sulla fronte, lieve .obnubilamento della coscienza, respiro frequente .. L 'I . r esta immobile ~ comprende se è chiamato: · il polso si fa piccolo e raro mentre il vqlto si ricopre di st1dore e compare una salivazione abbondante. L'accesso dura 2-4 minuti ed alla fine compare qualche conato di vomito la~ciando il paziente. fortemente dep·r esso e sp-aventato. Data la grande sensibilità del S. N. V. le prosono state compiute a distanza di un giorno l ?una dall'altra e per questa medesima ragione è ~tata adottata l'inoculazione sottocutanea aniicbè l'iniezione endovenosa. ~ Prova dell'adrenalina. Un milligrammo di adre-
ve
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nalin~
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sottocut~.
P. D.
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La pressione, dopo un breve abbassamento rimonta di poco più di due centimetri. Non compaiono br~vidi nè orr~pil~zione cutanea; si nota qualche intermittenza del polso. . , 2) Prova dell'atropina. endomuscolare. . Mi n.
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P. Mx. Polso
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lL POLICLINICO
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3) Prova della pilocarpina: 1/2 ctg. sott.Qcute. Dopo 3 rninuti disturbi generali accentuati, senso di angoscia, sudorazion e e sa)ivaziQne intensa, senso di calore e conato di vomito. Min. P~
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Riflesso oculocardiaco: lunghe intermittenze con senso di vertigine. Prova di Loewi: costantemente negativa. Il comp ortamento delle prove mettono in evidenza una abnorme eccitabilità del sistema parasimpatico in vista della scarsa o normale reazione alla adrenalina e la spiccatissima reazione alla pilocarpina, tale da abbozzare quasi l 'accesso spontaneo anginoid~. Anche l 'aziqne ~ell 'atropina h a un aspetto interessante, che per il suo valore sulla tensione eguaglia quasi l 'adrena;lina e la supera neg li ~ffetti generali cQme tntensità e durata. CASO II .. - T. A., di anni 34, da Sanseverino. Soggetto gracile con eredità negativa. Un fratello è. ammalato di tubercolosi polmonare. Coniugata con due figli. Colpita da febbre abbastanza elevata 10 giorni avanti in sesta giornata dalla . cad ula della febl·rc è stata colpita da forte cefalea quasi continua, esacerbata ad ogni tentativo di sollevar la testa che tiene ppggiata sul piano dei inatera.ssi. Non può sopportare l'interposizione di un cuscino sotto la nuca. lnSQrgono spesso nausee e conati di vomito e un certo grado di fotofobia. · E . O. Viso pallido, il punto sopraorbitale destro è un po' sensibile; alla percussione si risveglia · dolore sulla metà sinistra del cranio. Pupille piuttosto piccole con reazione torpida. Motilità e sensibilità conservate, riflessi normali. Apparecchio respiratorio N. N. Apparecchio circolatorio J polso piuttosto raro a bassa pressione. Impulso cardiaco poco valido in sede normale. Toni non chiari sui focolai della base; primo tono oscuro alla p ·unta. Urine: N. N. Dermografismo rosso poco accentuato. Prova dell'Adrenalin a: 1 milligr. sottocute. 51
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Un mmgr. per via br~vido;
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· Dìsturbi generali scarsi. Non eccessiva secchezza d ella bocca, lieve midriasi, impulso cardiaco accentuato. L 'I . non si lagna di sen sazioni spiacevoli •
un po ' d i ambascia .
Prova del.[' atropi ria : 1 milligr. sottocute.
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Senso di calore alla faccia e di secch ezza alle fa u ci ; sen so di battito precordiale .
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XXXVII, NuM. 13]
Prova della p ilocarpina.
Prova della pilocarpina: 1/2 ctg. sottocute.
s ·a livazione ~ sudorazione .abbondante, rossore diffuso a tutto il corpo, vertigine seguita da vo1nito. ,
M in.
Mx. .
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Prova di Loe,vi: n egativa . Riflesso oculo-cardiaco : con senso di ambascia .
,
lunghe
intermittenze
CA so III. --- · E . P., di anni 32, da Gagliole. Anamnesi famigliare e remota n egativa. Madre di due figli sani. Ammalata da 15 giorni con febbre durata una settimana. Lievi febbri irregolari residuali che non sorpassano 37 ,5. Dopo la fi11e della febbre è comparso un sen so invincibile di fréddo alle gambe con parestesie varie, debolezza estrema, sudorazione facile e spesso vertigini senza cefalea talvolta seguita da vomito : tendenza allo stato malinconico. Entra in Ospedale in 15a giornata di malattia. E. O. Stato di nutrizione molto scaduto. Funzioni sensitive e motrici normali; reflettività vivace; dermografismo rosso evidente. Apparecchio respiratorio: N. N. -~pparecchio circolatorio: impulso debole in sede normale, aia cardiaca nei limiti, toni deboli su tutti i focolai. Ritmo lento senza intermitlenze (50-60); · pressione Mx 95, Mn 70. Urine: N .. N. I fatti più salienti sono costituiti dal sen so invincibile di freddo alle gambe con formicolio diffuso e cute pallida ed umida ed attacchi di vertigine di durata variabile ai quali talvolta seguiva il vomito. Sensazionè generale di grande debolezza. Prova dell 'adrenalina: J /2 ctg .. sottocute.
I
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Brivido leggero con accenno a vertigine e senso di oostrizione toracica. . . Prova dell 'at-r<>pina: 1!2 ctg ..
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Sudorazione e salivazione al)bondante. Vertigine grave e prolungata. Senso di angoscia _con cefalea.
Tutti i tre casi h anno avuto un decor so abbastanza lungo cioè di 20 o 30 giorni con lent<1 e graduale miglioram ento m edia nte somministrazione di cardiotonici (strofanto, stricnina); preparati surrenali e prepar.3:ti di belladonna (b,ellafolina, atropina) a piccole dosi senza mai sorpassar.e il margine di tolleranza. Ora tutta la varia si·n tomatologia per comodità d 'analisi sarà raggruppata a seconda delle principali sindromi osservate; distingueremo cioè una sindrome secretoria, vasomotoria, cir.. colatoria ed anginoide e v.e rtiginosa. , Siridrome secretoria. La facile sudorazione anch e all 'infuori dei movimenti termici è stato. un fenomeno costante nei nostri malati e ad essa va associata la forte tendenza all'aumento delle altre secrezioni come la gastrica intestinale e lacrimale . Per quanto si debba dare la massima importanza al fattore psichico nei n10. vimenti emotivi, pure bisogna concedere un grande peso ·a lla speciale eccitabilità dei centri e delle vie veg·etative lacrimali, specialmente quando le impressioni riportate dall'infermo appaiono inadeguate a provocare il pianto. Fu oss·ervato frequentemente anche il vomito ed ' un aumento delle scariche alvine. La prova della pilocarpina ha dato origine sempre a secrezione sudorale accentuata al viso,. al dorso, a~ capo e ai piedi; a salivazione cne· ha raggiunto in un 'ora la quantità di 70 cn1c. Iniettata nel corso della reazione pilocarpinica l 'atropina ha agito in modo poco caratteristico nè ·ha provocato l'arresto delle secrezioni come· avrebbe dovuto attendersi. È probabile in questo caso che l'azione inibitrice dell 'atropina n on riesca a controbilan ciare l 'azione stimolatrice della pilocarpina in quelle determinate sezioni del parasimpatico là dove essa è piùi inten sa, m·e ntre l'au·m ento dei battiti cardiaci.i ci può far pensare ch e l 'azione inibitrice si sia esplicata soltanto n el campo circolatorio . Sindrome vasomotoria. Esiste in generale una stretta correlazione fra i fenom eni secretori e vasomotori in quanto che l 'ipersecrezioµe sudorale si accompagna quasi sempre a stimoio dei vasodilatatori; m a come è innegabile una indi pendenza anatomica fra le vie vasodilata-
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IL POLICLINICO '
trici e le secretrici è anche ammissibile una indipendenza funzionale e reattiva. Abbiamo potuto infatti constatare che non di rado alla sensazione di freddo agli arti associata a pal· Iore, la cute diver1isse madida di sudore, come se Io stimolo sudorale Si accompagnasse ad una contemporanea eccitazione dei vasocostrittori. Queste sen sazioni di freddo erano molto frequentì nel nostro primo malato .e localizzate quasi esclusivamente alle gambe e difficilmen~te erano vinte anche da prolungato massaggio, ii.n modo ch e era necessario mantenere una bottjglia calda in permanenza. Sulle cosce la pelle si pres,entava spesso sotto l 'aspetto marmori zzato. Le prove adrenaliniche non hanno provocato modificazioni nel comportamento di questi fenomeni ; la pilocarpina h a provocato abbondante secrezione sudorale m.a non h a prodotto arrossamento delle zon·e cutanee ischemiche; e soltanto l'atropina ha valso a d .attenuare . la sensazione di freddo. Questo comportamento paradossale è di difficile interpretazion e e non giustificher·ebbe quello schematismo ch e fa dei vasodil.a tatori una dipendenza del parasimpatico, a meno ch e non si ammetta ch e l 'atropina lJOSsa talvolta agire come stimolante delle fibre sim pa ti ch e. Per quanto si riferisce al senso invincibile di freddo ch e ha tormentato n ella generalità i nostri mal~ti , non sarebbe forse illogico appoggiarsi a ll 'opini on e di l\1eyer ch e fa del centro del freddo una dipendenza del sistema parasimpatico ed amm.e ttere ch e questo centro possa essere soggetto a tutti i veleni chimici e microbici specifici di questo sistem.a. :E:: n ecessario far rientrare nella sindrome va. somotoria gli attacchi di emicrania della m .a · lata n. 2 che pure soffriva in corrisponden za d·egli attacchi di parestesie varie ·e di freddo invincibile a1'1e gambe. L 'accesso, come abbiamo visto, si iniziava con accentuato pallore d el volto al quale era associato un impallidimento del fondo dell'occhio ben visibile all'esame -oftalmoscopico. Non a ltri fenomeni specia li accompagnava11l1 I 'attacco, all 'infuori di una lieve sudorazion e della fronte e di disturbi visivi con sistenti in fotofobia e scotomi scintìllanti. Molto hanno discu sso gli autori sull'origine del dolore nel1'emicrania ed alcuni, com e l 'Edinger, ne h a attribuito l 'unica causale ad alter.azioni v.asomotrici. Se, d'altra parte, è vero ch e i n ervi vasodilatatori della duramadre sono forniti dal ·sistema parasimpatico non sarebbe illogico .pensare ch e una iperemia delle meningi possa provocare un attacco doloroso. L 'associazione 1
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inoltre frequente di alterazioni secretive, lacrimali, nasali, sudorali e salivari confermerebbe secondo Eppinger ed Hess, l 'origine parasimpatica di molti attacchi di emicrania. In ques ti casi è possibile che le tossine di una infezione agendo su alcuni centri del vago pos:s{;\ modificarne l 'eccitabilità. Le prove farm,acologiche istituite lontano dagli attacchi dolorosi, hanno dato scarsa re.azione .a ll 'adrenalina, a ccentuata la •reazione alla pilocarpina ed abbastanza accentu.at.a l 'azione inibitrice dell 'atropina. Durante invece gli attacchi l 'azione dell 'adrenalina non h a parlato modifi ca~ioni apprezzabili; la pilocarpina ha portato una esacerbazione dei fenon1eni dolorosi che non sono stati attenu~ti ch e i·n minimo grado dal1'atropina. Noi cr edi.amo che se pure l'eccitazione del parasimpatico h a potuto provocare la vasodilatazione delle meningi, il dolore deve • avere nondimeno una patog·en·e si molto più complessa perchè possa esser vinto dal semplice alcaloide par'a lizzante del vago. Sindrome circolatoria. Il fenomeno più costante in tutti i casi studiati è stata una accentuata ipotensione arteriosa. Come abl>iamo ' 'i .. sto la pressione massima non ha sorpassato ordinariamente i millimetri 80-90 di mercurio al Riva-Rocci, mentre la pressione minima era col metodo ascoltatorio quasi inapprezzabile. Tale depressione si manteneva costante in_permanenza indipendente da modificazioni vasomotorie periferich e anche quando il pallore della cute -e il sen so di freddo faceva con ragione pensare ad uno stato di vasocostrizione periferica. A prescindere da exentuali modificazioni nel calibro delle arterie dei territori profondi clinicamente non dimostrabile ci sen1f)r-0cg iusto pensare ch·e la çausa della forte depressione debba esser ricer cata in una condizione ~ . centra le, cioè cardiaca, connessa alla rarefazione del polso. Uno stato di eccitazione vagale continuativa può spiegare, anche senza lesioni anaton1icl1e del miocardio il doppio fenom eno. La diminuzione della frequen za delle rivoluzio. 11i senza un aumento dell 'en ergia del cuore, produce fatalmente una diminuzione del loro v.alore n1eccanico e quindi un abbassamento di tensione che gli è strettamente connesso. Allche fatti sperimentali dimostrano l 'influenza n egativa del vago sulla tonicità, sull 'en ergia e sulle altre proprietà del miocardio, e stimoli anche di lontana origine ch e i gen erano sul vasto territorio dello pneumog.astrico possono provocare un costante abbassamento di tensione con variazioni in senso n egativo delle principali pro1)rietà biologich e del miocardio. Persino, come di111ostrò Loewi, sperimentando sul
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cuore isolato di rana, le n1odificazioni n·egative, cioè I 'influenza cronotropa, inotropa, e batmotropa n ega tiva provocata dalla faradizzazione del nervo vago sono trasmissibili ad un altro cuore attraverso una soluzione salina. Ritorn.ando alla qu·e stione clinica, M. Herz raccoglie sotto il n ome di cc ipotonia bradicardica » una sindrome clinica a tipo . accessuale, costituita da grave astenia generale, ipotensione costante e bradicardia associata .a sv.a riati disturbi subbiettivi. Egli, ch e ne riporta l ' origin e ad una n evrosi spesso a punto di partenza genitale i1el sesso femminile, l 'avrebbe anch e osservata nella conva lescenza di malattie infetti,re in successione alla tachicardia del periodo febbrile. Per Eppinger ed Hess tali distur bi sarebbero dovuti più particolarmente ad uno stato di eccitazione del sistema auton·o mo. Durante il periodo br.adicardico si possono osserva re extrasistoli che originandosi dal nodo del seno son o prive di pausa con1pensatrioe, ·e talvolta quando l 'azione bat1notropa n egativa del vago cardiaco è particolarmente accentuata, può insorgere a nch e un blocco di origine n ervosa simile al blocco da veleni vagotropi come la digitossina. Nel n ostro primo caso, pur mancando le }Jrove grafiche si può dire che extrasistoli spontanee non si verificassero, ma durante l'azione cl.ella pilocarpin.a la lieve irregola rità del ritmo ch e insorgeva poteva significare un disturbo di conducibilità accompagnato d.a nuovi focolai di eccitazione. L 'azione della a drenalina sul duplice fe no1neno d.e]l 'ipotonia e della bradicardia ha avuto una b en scarsa azion·e, anche dopo un.a somn1'inistrazion e prolung·ata a scopo terapeutico. A11zi abbiamo avuto occasione di osservare dopo un breve periodo di aumento delle pulsazioni un.a raref.azione ancora più accentuata del polso con una diminuzion e a n che maggiore della ten sion e. Qu·esto fenomeno p·a radossale, di cui abbiamo trovato un cenno n ella letteratura , sar ebbe dovuto secondo Dresel al fatto ch e in un vago sopraeccitabile una piccola dose possa agire com.e eccitante al momento di esaurirsi all'infuori di eventuali alterazioni miocardiche che potrebbero da sole turbare ]a chiarezza dei fen omeni. L'aume11to di pressione però dovuto alla adrenalina è sempre stato, com e abbiam0 veduto , scarso ed effi .. mero: probabilm·e nte l'incapacità di vincert· coli ' eccitazione delle fibre simpatiche l'azione inibì trice del vago e quindi l'impossibilità di risollevare l'e nergia del miocardio , non ha pot11to da r e effetti duraturi sulla ten sione arte• r1osa.
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SEZIONE PRATICA
Effetti più costanti e più benefici anche dal punto di vista terapeutico, sono stati ottenuti coll'atropina tanto rispetto alla frequenza quanto all'effetto pressorio. L 'iniezion e sottocutanea di un milligrammo di atropina, come abbiamo veduto, porta la frequ enza del polso ad un aumento di 10-15 pulsazioni per un'ora circa e la pressione ad un a umento di 2-3 cm. per un m edesimo periodo insi:eme .aa un vi.si.b ile Il1ig liora m en to dei seg11i soggettivi . Questi fatti valevano a fare escl udere l'ipotesi di una lesione del miocardio , e l 'atropina, preciso paralizz.a nte dell 'attività vagale, ridonava al miocardio l 'influenza del sistema simpatico col caratteristico a umento della pressione e della frequenza delle rivoluzioni cardiach·e. Sindrome angino,i de . Fra tutti i f.enomeni subbiettivi quelli che costituivano la parte più impressionante della sintomatologia erano gli attacchi sincopali che sopravveniv.a no .anche due volte al giorno con piccolezza del polso, sudo ri , obnubil.amento della coscienza, ambascia respiratoria, pallore ch e lasciavano i mala ti profondamente depressi . Il quadro clinico poteva venir provocato, con una certa somigli,a nz.a, d.all'iniezione di prova della pilocarpina .e questo ' fatto c'indusse a ritentare tale prova farmacodina mica in un pe .. riodo di miglioramento ge11erale e ad accessi m olto dirad.a ti. Abbiamo osservato sotto l 'azion e della pilocarpina che la frequenza del p.o lso discendev.a maggiorm·ente e la pressione, che n on era possinile misurare dura nte l'attacco doveva certamente ancora abbassarsi, m entre all 'ascoltazione del cuore l 'indebolimento dei toni faceva intujre che una causa centrale, miocardica dovesse intervenire nel determ inismo dei fenomeni osservati. Di tale fenomenologia, eh ~ si avvicina un poco a quello che si osserva nell'angina di petto , si trova qualche cenno nella letteratura . Eppinger ed H ess descrivon o una forma cc vasomotoria » dell 'angina di petto: questi AA. avrebbero visto sopravvenire sintomi molto simili all'angina di petto dopo una iniezione di pilocarpina in molte persone predisposte. In questi casi l' eccitazione vagale portata dall'alcaloide potrebbe provocare un.a contrazione della muscolatura dei vasi coronari con un comportamento opposto a quello della adrenalina. Tale attacco non accompagnato a dolore ma a stato sin cop.a le , sarebbe molto simile a quello da noi osservato in m aniera spontanea nel nostro primo malato. In questi soggetti i sopra citati a11tori avrebbero riscontrato una esagerazione d el riflesso 1
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ocul o-cardiaco; il fen om eno del polso di Erb , e gli ~1 tri t ipic i segni dello stato i11ervagotonico. Scorre ndo inoltre la m agistrale m onografia di Eppin ger ed Hess si vedo110 citati alcuni casi descritti da'l Go,ver s sotto il n ome di « vaso vagale Anfalle » con sistenti in a ttacchi di dolori cardiaci , ambascia respira toria e senso di str ingimento epigastrico e di freddo. Tali a ttacchi possono durar e da 10-30 minuti , e si m a nifestano n el medesimo ma lato , m entr-e n egli inter valli si n ota dispepsia, anor essia, e costipazion e. In questi individui, ch e sp·ecialm ente son o g iovani, la compressione del vago al collo può provocare un accesso; le prove adrenalinich e riescon o n egative, n on si osserva n è glicosuria n è p oliuria , mentre è particolarm ente accentua ta la r eaz ion e alla pilocarpina . Secondo g·li autori sopra citati questi accessi sarebbero legatJ:i a fattori vagotropi sopra un tono elevato del vago. CErhoter Vag u stonus plus vagotroper Reiz). Tra i casi riferiti da l Gowers il secondo può essere quasi sicuramente riportato ad una infezione febbrile del tipo influen z.ale . D'o po la scomparsa del breve periodo febbrile sopragg iungono a ttacchi di cardiopalmo , diffi coltà d1 r espiro, sen so di oppressione epigastrica dop() il pasto, sudorazion e e sen so di freddo all e estremità. In questo caso le prove adren alini·ch e ebber o risultato negativo m entre furono positive la prova a tropinica e pilocarpinica . Sulla traccia di queste osservazioni possiamo tentare di spiegarci i fenomeni osservati n ei n ostri m a ].a ti . Possiam o escludere a priori i 'ipotesi di una sindrom e di Ad.ams-Stokes p er la variabilità del r itmo, la positività del riflesso oculo-cardiaco, dell 'atropina, della pilocarpina, prove queste n egative in quella mala ttia la cui essenza è quasi sempre legata ad una interruzione del fa scio auricolo ventricolare. Per converso la sen sibili tà d-el ritmo cardiaco alle prove farm aco-dinamich e ci fa nno ammettel'e come possibile nei n ostri mala ti una azione puramente inibitrice sul n odo del seno . Questo fatto può da rci la ragione della sindrom e permanente bra dicardi ca ed ipotonica ma n on è sufficientE forse a spiegare l ' insorger e improvvi so dei fen om eni accessua li , dovuti con g rande probabilità a d una a lterazion.e funzionale molto pi1ì profonda del centro circolatorio, ad un fatto n on solo inibitorio su] centro motore cardiaco e sulle proprietà tonich e e contrattili del miocardio, m a addirittura ad una insufficienza circola toria m omen tan ea e passeggera . Si potrebbe pen sar e ch e una eccitazione dei 11ervi costrittori delle coronarie provenienti pur
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essi dal vago con con segu ente spasmo dei vasi cor on ari possa portare com e consegu enza un d isturbo nutritizio profondo per quanto passeggero del miocardio con le consegu en ze di un esaurim ento e di una in suffi cienza circolatoria . . Tm provv1sa. Nel n ostro m a lato, sebbene non si fossero n1ai osservati i tipici dolori dell 'angi11a p ectoris ma soltanto un sen so di costrizione r etrosternale con pallore inten so e sudori , pure mi 5embra innegabile e d egna di rif] essione J.a somiglianza con la sindrom e ang inosa. Senza entra re in merito a lla complessa ed ancora controversa patogen esi di quest 'ultima malattia, ci sembra ch e le varie teorie possan o con correr e a s11iegarci il fen om eno. È p er n oi verosimile ch e il virus influ·enzale a bbia potuto a ttaccar e il sistema n ervoso cardiaco; ch e delle eccitazioni abnormi partite dal sistem a vagale abbiano potuto produrre spasmi coro .. nariani improvvisi e passeggeri, e che questi spasmi provocando un disturbo nutritizio del · miocardio abbia no potuto produrre, giusto secondo l'opinione di Ma ken zie un esaurimen tu cardiaco momentaneo , al quale è strettam ente associata tutta la gamma delle sen sazioni subl)iettive moleste e g ravi ch e ven O'ono risentite dietro lo sterno. :È forse un problem a insolub i1 e determinar(. a quale livello il sistema del vago possa essert' a ggre dito a.al virus; ma, com e per altri n ervi , il virus g rippale p otrebbe provocare una altera zione semplicemen te periferica del pneumogastrico. Da molti autori è stata invero prospettata la possibilità di lesioni nevritiche del plesso cardiaco e che quindi nervi cardiaci possano essere lesi isola tamente e che una lesione ' del vago possa produrre un.à sintomatologia imponente nel campo d·e lla circola zion e. Si trova ne lla letteratura una spiegazione univoca di molte sindromi circolatorie che si osse·r vano n ella conva lescenza di m olte malattie infettive cioè nell'insufficienza surrenale. Noi possiamo sempre riportare, per tutto ciò ch e riguarda la vita vegetativa, il primum moven s, ai disturbi endocrini ch e evidentemente possono modificare l'eccitabilità del S. N. V. , ma per spiegarci tutta la profonda modificazione della m eccanica cardiaca a bbiamo bisogno di appoggiarci sopra una alterazion e diretta del sistema vagale cardio-inibitore ch e può essere esaltato n ella sua eccitabilità dalla defi cienza del prodotto di secrezi on e dell e glandole surrenali. Sindrome vertiginosa. Il rapport-0 tra il fenomeno tlella vertigine ed una alterazione del -vago è molto più in certo . Ne11e più svarj ate
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SEZIONE PRATICA
manifestazioni morbose si può presentare una macodinamiche costantemente e fortemente posindrome vertiginosa, dalle lesioni locali del- si tive ai veleni vagotropi. !'apparecchio vestibolare, alle malattie generali Il corolla'rio pratico che può derivare daltossiche od infetti,,e, del sistema nervoso e del 1'osservazione dell'effetto dei vari medicamencuore. ti, è che il migliore risultato terapeutico è La ricch ezza di cbnnessioni che possiede nel stato prodotto più dai paralizz,anti dell'attività bulbo il triplice nucleo del n ervo vestibolare vagale (bellad·onna e derivati, atropina) che ci spiega la frequenza della vertigine in molte d.agli eccitatori del simpatico. come l'adrenan1alattie del sistema nervoso centrale e deg·li lina, · mentre la pilocarpina ha esagerato i11 organi di senso; nelle malattie generali e car- ' ogni caso la sindrome morbosa. diache possiamo riportarci a disturbi locali e11RIASSUNTO. docranici di ordine tossico o circolatorio, 1na nelle alterazioni di organi lontani si deve penAlcuni casi di influenza, studiati riguardo al sare ad un meccanismo riflesso che percorre le comrportam ento del sistema nervoso vègetativo, fibre sensitive del vago per riflettersi sui nuclei ·m ostrano che questa ma1l.a,ttia può lasoiare e sulle vie del vestibolare. II fatto che ·molte lun.g hi .p eriodi residuali con disturbi c he riven1alattie del labirinto si accompagnano a dila·n o una ipereccitabilità a carico d el sistema sturbi motori dello stomaco e non poche al te, vagale nelle sue varie mani~estazioni ,funzionali . razioni gastriche, come anche molte malattie La tera·p ia si è giovata dei para1lizzanti dell 'att:he si sviluppano nel dominio del sistema pneu. tività vagale. mogastrico e pelvico possono provocare il fe, BIBLIOGR.t\FIA. nomeno vertiginoso, sta a dimostrare che una stretta relazione esiste tra il pneumogastrico CA STELLINO e · PENDE. Patologia del simpatico. ed i canali semicircolari. MuLLER. Das vegetative Nervensystem. Nel nostro caso, siccome le modificazioni KRAUS u .. BRUGHs ç H. Spezielle Pathologie u. Ther. inn. Krankheiten. circolatorie prodotte dalla ipotensione non baJuRGENS G. Die Grippe. stano a dare la spiegazione del fenomeno per- K. DREsEL. Infeh'tions Kranklieiten . chè quest'ultimo non si accompagna .ad uno EPPINGER u. HEss . Zur Path. der vegetative Nervensystems. Zeitschrift f . Klin. Med., 1905, speciale aggravamento delle condizioni del cirBd. LXVII, . p. 345; 1909, Bd. 68, S. 215; 1909, colo, restano fra le ipotesi le due più probabili. Bd. 68, p. 231. La prima, che il virus influenzale abbia alte- HERZ. Zur Lehre v. den sogen. Herzneurosen. rato direttam ente il nervo vestibolare oppure Med. Klin., 1910, Bd. 43. che l 'alterazione del vago, mentre domina il FRANK. Berliner Klin. Woch., 1916, Bd. 28, p. 129. gruppo delle modifi cazioni n€gative della fu·n - MA SELLI D. Il sistema nervoso vegetativo nell 'inf ezione m.alarica. Policlinico, Sez. medica, 1927, zione miocardica, possa nello stesso tempo rin. 9. · flettersi sull'apparecchio vestibolare provocan- PONTANO T. La Pandemia di Dengue in Atene. do la sindrome vertiginosa ed il vomito. Policljnico, Sez. pratica, n. 44, p. 2153. 1
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CONCLUSIONI. '
Dall'esame di molti casi d'influenza, oltre ai tre citati nel presen~e lavoro perchè sono stati i più tipici, si possono trarre le seguenti' conclusioni . Esistono delle epidemie di influenza che mostrano una speciale predilezione per le localizzazioni n ervose in generale; più frequenti quelle eh.e attaccano i nervi periferici (forme neuritico-n·evralgiche), .p iù rare quelle che si localizzano nel territorio del sistema nervoso vegetativo (form·e vegetative pure) e di media frequenza le forme miste (nevralgia brachiale con disturbi a carico del sistema n ervoso cardiaco). Le forme descritte possono classificarsi tra quelle denominate vegetative pure perchè localizzate ad una sezione sola, cioè a quella autonoma del S. N. V., con quadro clini co nettamente ipervagotonico e con reazioni far-
_4 ngine de poi trine. Dal trattato Les Maladies du Coeur. VAQUEZ . Angine de poitrine. J})id. DÉJERINE . ..V,émé'iOlogie du syst. nerveux. MAKENZIE.
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Ricordiamo l'Importante pubblicazione del Oott. ANTONIO SE BASTI ANI
Medico ruiuto negli Ospedali di Roma
I disturbi del ritmo cardiaco Prefazione del prof. Giuseppe Bastianelli. E\s1pone dn modo chiaro e sempltce 11a rg-0mento in apparenza così complesso delle aritmie. Il ma.nuale ohe è dedicato. esseruzialmente al m edico p'I'aitiico, è c<>rrediato da numerosi e nitidi elettrooa.r.d iogrammi (tutti oasi osservati personalmente d.a ll'A,), .specialmente allo scopo drl. far inten.d ere meglio i n oh. e cosa iC<>'llSiste il disturbo; vi sono riferite le vedute più rooenti riguardo alla prutogeneRi; ed ogrii capitolo è chiuso dai « dati clinici » che si :rtlferiscono allo speciale dist urbo tr.a'tltato. Un vo1ume im.-8 (N. 7 delle aiostre 11 Monografie Medico· Ohiirurgiche .d'attUialità 11), oon 73 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato au carta eemipatinata. Prezzo L. 1 8. - Per gli aibbonati al « Policlinico» 601.e L. 1 6, 2 5 in p<>rto franoo. Inviare Vaglia Posta.le all'editore LUIGI R0~1'A, Succursale poetale diciotto, ROMA.
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IL POLICLINICO
OSSERVAZIONI CLINICHE. SPEDALI RIUNITI DI SAN GIMIGNANO.
Grande ascesso del lobo destro del fegato operato per via t1 ans-plenro-diaframmatica. 9
Dott. GIUSEPPE GuccI, direttore sanitario e chirurgo primario. G. D., di anni 27, da S. Gimignano, entra in ospedale il 31-1-1929 .. Gentilizio immune. Nulla nell 'anamnesi re1nota del paziente che stette bene finq all'età di 14 anni . Nel 1914 soffrì di un ascesso alla regione sottoascellare di d. che al dire del paziente guarì in poco tempo. Durante il servizio militare nel 1921 fu affetto da pleurite ~ssudat~va sin., per la quale subì toracentesi. Tornato a casa in convalescenza fu colto da pleuri·te essudat~va a destra per l a quale fu di n,uovo sottoposto a toracentesi. Dopo quest 'ultima malattia il paziente si rimise : :n,on ebbe mai. rialzi. termici ed attese . - . sem pre senza nessun fastidio alle sue occupazioni di colo110: · Nel novembre u .. s .. s~ ferì leggermente al gomito destro e dopo pochi giorni la ferita suppurò, ed all'ambulatorio di questo spedale gli fu aperto un ascessetto. Guarito, riprese le sue occupazioni quantunque avesse. notato un noccioletto duro e dolente alla regione sottoascellare destra.. Tale tumefazione durò per alcuni giorni e poi andò scomparendo, ma con la scomparsa di ql1esta il pazienté fu preso da febbre molto alta e da lln dolore che da lur1go l'ascellare media e ant. si portava alla regione dell 'ipocondrio di destra. Messosi in letto ~l paziente avvertì che non poteva dormire sul fianco destro per un dolore su questa regione, inentre tale dolore si accentuava anch~ :n,ei movimenti Tale dolore . . . di.. lateralità. . . però :n,qn s~ risvegliava nelle più profonde ~nspiraz io:n,~ eh~, perciò, ~rano po·ssib~li. Intanto continuava la febbre molto alta, febbre che in prin cipio veniva con i brividi ma che dopo il paziente non ri.u sciva più a decifrare per non con1prendere se il suo stato era febbrile o no. Su nostra domanda ~l paziente nega di avere sofferto precedenti morbosi a caric9 del tubo gastro-enterico, specialmente d! natura dissenterica, ed attualmente dice di avere l 'alvo stitico. Entra ·in ospedale dopo circa un mese .di degenza ~n letto. E .. O. : Soggetto notevolmente deperito con cute arida e ling u a secca. Sensorio integro. Decubito dorsale. Temp. 39,5. Colorito leggermente terreo : nor1 itterico. Torace lievemente ipofonetico in toto con prevalenza a destra e in basso posteriormente. Murmure vescicale leggerm ente indebolito spec~e a destra. Non segni di presenza di liquido. L'addome è trattabile, indolente, solo nell 'ipocondrio destro la palpazione è dolorosa, me11tre la difesa muscolare impedisce di rilevare bene il margine epatico ch e m edialmente si palpa debordan~ sl da essere, sotto l 'apofisi ensiforme a poco più di un dito trasverso: il margine sup . è in sede nor1nale.
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P alpando accuratamente la r egione delle l1ltime coste di destra, che è tutta dolorosa si riesce a localizzare un punto di maggiore dol~rabilità che si trova situato nel rlono spazio intercostale lungo l 'ascellare ant. ' In tale regione però non si apprezza n essuna tumefazione e nessuno accenno ad edema. Urine: albumina 0,50 %o; zucchero assente; pigment~ biliari assenti. Esame radiologico : velature diffuse a tutto l 'ainbito polmonare. Curve diaframmatiche in sito con escursioni ben visibili. . Esame del sangue: negativo per il tifo, paratifo e ma,ltese. Intensa leucocitosi. Esame delle feci: l 'esame a, ca,ldo è n egativo per J~ amebe. Si pratica una puntura esplorativa con ago lungo, nel punto di maggiore dolorabilità e che è situato ~~ no~o .spaz:o !ntercostale di d. lungo l ascellare ant. e si ha esito nettamente positivo. Opera.z ione: .\11estesia locale novocainica. Incisione arcuata lungo la nona costa, per circa 15 centimetri ed asportazione d~ questa . Apertura del. sacco pl~urico e~. isolamento con dighe di garza iodoform~ca. In_c1s~one d~l diaframma ed isolamento del cavo addominale con dighe di garza iodoformica. . S~ ~ette così all? scoperto la, cupola epatica e si pratica u~ altro 1sol~mento a coI"nice con grosse bende di garza, mentre sulla guida dell'ago esplo~ato:e ~i p~net7a a viva forza con la punta del dito indice in pieno tessuto epatico. Superato uno spessor~ di due c~ntirnetri di tessuto epatico normale, s1 penetra in una larga cavità dalla quale si dà esito ad una raccolta di oltre 400 gr di pus. · Zaff~mento della . cavità con garza iodoformica. Decorso regolare. La teniperatura in primo temP.o perde la caratteristica delle guglie e si fa continua e dopo cessa per lisi. Il paziente esce 1'11-5-1929, frequentando l 'ambulatorio per le successive medicature. 1
11 caso descritto si presenta interessante sia per la sua relativa rarità, sia per la difficoltà della diagnosi e sia anche per il felice resultato dell'intervento. . ~ risaputo che 1'eziologia dell 'ascesso epa, t1co, del g'OO·n ·d e e soilitario asoosso del fegato, è dominata dalla infezione amebica, essendo appunto 1'amebiasi la forma morbosa che più frequentemente produce tale grave complica• z1one. Subito dopo vengono le forme piogeniche ch e però sono quasi sempre secondarie a lesioni del tubo gastro-enterico (ulceri gastrichein testinali, appendiciti, ecc.) o d ei vasi biliari, quando non sono l 'esponente di una infezione • • p1em1ca. Sia n ell 'una ch e n ell 'altra forma i germi arrivano al fegato generalmente per la vena porta che giustamente i n ostri padri antichi chiamavano cc porta malorum ». Studiando però il nostro caso, noi osserviamo che le cose sono andate un po' diversamente.
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SEZIONE PRATICA
Dalla storia del nostro paziente infatti si ricava che non vi fu nessun passato morboso a carico del tubo gastro-enterico, tanto meno a tipo dissenteriforme, da far pensare ad una probabile infezione amebica. Avvalora poi questo supposto l' esame del1'andamento clinico della malattia che, unito agli esami di gabinetto, ci portò ad escludere questa forma morbosa che, essendo la più fre• quente, era doveroso m·ettere in discussione. Il nostro paziente presentava il quadro di ,un settico. Aveva temper.a ture altissime con discese repentine sì da dare una tipica curva « guglie » : aveva la pelle arida, la lingua secca ed un colorito speciale della cute che i1on era itterico ma che però faceva pensare a qualche cosa di epatico. Il ricordo poi che questo giovane alcuni mesi prima era stato inciso da noi per un ascesso del gomito d. unito allo stato generale presentato dall'ammalato ed al dolore vivo localizzato sempre nello stesso punto, ci mise in sospetto che questo giovane fosse portatore di una raccolta purulenta. Tale idea ci fu anche appoggiata dall'aver osservato un'intensa leucocitosi. · Data la localizzazione del dolore pensammo che la raccolta fosse o nello spazio sub-frenico o in tessuto epatico. Per l'ascesso sub-frenico ci stonava molto il nessun dolore n el respiro ed il referto radioscopico che ci dimostrò i dia frammi mobili e con curve ad altezza normale, mentre l 'attento esame della parete inferiore dell 'emi torace destro non fece notare zone di ottusità speciali dovute sia ad innalzamento del diafr.arnma per una raccolta al disotto di questo o per ingrandimento del fegato, sia .a fatti di V·e rsamento pleurico. La anamnesi poi ·e l'andamento della malattia er.ano anch'essi sfavorevoli ad una localizzazione purulenta sub-frenica che generalmente ha un inizio più clamoroso e con fatti generali ancor più gravi, ma fu soprattutto la normale mobilità diaframmatica che ci fece escludere questa diagnosi. Esclusa così la raccolta sub-frenica • ed essendo sempre più entrati nel -parere che una raccolta purulenta ci doveva essere, pensammo ch·e la raccolta doveva essere veramente intraepatica. Con questo concetto praticammo una puntura esplorativa, con ago lungo, nel IX spazio intercostale destro, nel punto del massimo dolore, lungo l'ascellare anteriore a direzior1e ant.-post. in piena sede epatica. L'aspirazione di pus ch e riempì la sirin ga ci dette ragione del con cetto diagnostico formulato mentre i caratteri del pus estratto era-
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no tali che ci avvalorarono sempre più per l'esclusione di_una forma amebica. È risaputo infatti che il contenuto delle raccolte amebiche non è proprio pus, ma bensì un insieme di detriti cellulari, dovuto alla n ecrobiosi colliquativa del tessuto come l'ha definito il Dominici nell'ultimo Congresso internaziofale di chirurgia , tenuto a Roma. R di color cioccolata, striato di sangue, h.a un odore sui generis da Legrand detto odore epatico ed è molto denso, sicchè non viene zup_ pa to dalla garza. II pus -e stratto da noi invece .aveva tutti i caratteri del pus cc bonum et laudabile » senza. odori speciali sì da essere quasi autorizzati anche ad escludere il coli. Eravamo di fronte quindi ad un ascesso epatico da comuni piogeni . Qu.a le l 'eziologia e quale la patogenesi? Escluso che fosse una forma primaria per la sua rarità rivolgemmo subito la nostra attenzione alle condizioni del tubo gastro-enterico le cui lesioni sappiamo essere quelle che più fa cilmente sono causa di queste forme morbose. La completa negatività anamnestica unita al1'esame negativo del sangue per il sospetto di una forma tifoidea ed a quello più importante dell'esame obbiettivo, non ci dettero ragione per trovare in questo territorio il focolaio causale benchè si fosse pensato, date le precedenti pleuriti sofferte dal paziente, anche a lesioni ulcerative di tipo specifico. Si ricorse allora nuovamente alla storia an.a mnestica ch·e ci venne in aiuto ricordandoci che il nostro ammalato era stato colpito po~o più di un mese prima da una forma ascessuale del gomito destro. Ora crediamo che nessun fatto possa controindicare il pensare che questo asc·esso sia stato il punto di partenza dei g·ermi che si andarono poi localizzando al fegato. A convalidare questa nostra supposizione stanno i caratteri del pus, ch e non erano n è quelli dell 'amebico, nè quelli del coli, nè quelli del tubercolare . Supposizione che del resto viene avvalorata dal fatto che partiti dal con cetto che l'ascesso epatico sia stato secondario all'ascesso del gomito, ci facemmo obbligo spiegare per quale strad~ i germi · avessero raggiunto il viscere addominale. Non certo per la cc porta » che sarebbe la via più frequente, poichè escludemmo l 'origine intestinale e così pure e per la stessa ragione la via biliare. Non rimanevan o perciò ch e dl1e strade da
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seguire: quella dell'arteria epatica e quella delle vene epatiche. Ammettendo che i germi f?ssero. arrivati al fegato per la via dell 'epat1ca, bisognava ammettere una setticemia con probabili localizzazioni in altri organi. Fu questo in verità il nostro pensiero appena fatta la diagnosi, ma l'andamento clinico ci disse di no. La via ·dell'epatica poi è data come rara da· gli autori, ed oltre che negli stati settico-pioe. . viene . ' mici, seguita generalmente solo in certe lesioni cardiache , come può essere l 'endocardite ulcerosa. Non rimaneva che pensare alle vene epat~· che per le quali i piogeni dovrebbero aver percorso la via venosa cc a ritroso n, poichè una volta giunti nell'orecchietta d. attraverso la cava sup., dovrebbero essere stati spinti mediante, le pu115azioni del.l 'atrio d . .nella èava inf . e di qui nelle epatiche. È una via retrograda un po' indaginosa quale alle volte si può avere jn certe ferite infette del capo ed in certe otiti complica te cla trombosi del seno, ma è la strada che crediamo più verosimile. Infatti a giustificare qt1esta possibilità sta il racconto del paziente che dice che una volta guarito dell 'ascesso del gomito, cominciò a notare una tumefazione dolente all'ascella che potremmo interpretare come prin1a stazione di soggiorno dei ge.rmi e che quando questa tumefazione scomparve, comparve subito la febbre ed il dolore all'ipocondrio. Questo semplice ricordo anamnestico crediamo sia la dimos\razione più evidente per poter pensare che l 'ascesso del gomito possa essere stato la causa dell'ascesso del fegato e che la strada che i germi intrapresero sia stata appunto la via venosa retrograda. Fatta la diagn.osi . di .suppurazione di un organo così importante e date .le condizioni generali, era logico che si imponesse un inter· vento di urgenza. Intervenimmo infatti il 3-2-1929 ed il reperto operativo dimostrò che si trattava di un ascesso centrale del lobo destro per il quale l'incisione eseguita corrispose egregiamente. Per l'isolamento delle cavità attraversate, che erano libere da aderenze, non ci servimmo di sutura ma bensì di dighe di garza come consiglia jl Giord.ano poichè, specialmente la sutura della glissoniana al peritoneo parietale, oltre ch e allungare l'atto operativo, di rado tiene. Ed anche per la penetrazione d el tessuto epatico seguimmo l' esempio del Giordano, che si serve della punta del dito indice evitando più facilmente con ciò l'emorragia. E sempre
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con lo scopo di evitare probabili emorragie non praticammo nessun raschiamento della cavità come con~igliano Fontan e Forgue, ma za~fammo semplicem ente con garza iodoform1ca, zaffi che furono rimossi in 6a giornata.
*** Il caso riferito quindi presentava notevoli difficoltà diagnostiche, si.a perchè mancava la a.namnesi .per poter pensare ad un ascesso epa~1co, ~ali po~rebb·ero esswe stati un passato intestinale a tipo dissenterico oppure una lesione gastrica o appendicolare, sia perchè l 'esame obbiettivo era oscuro essendo una for· ma centrale. In questo caso la puntura esplorativa assi:. curò il supposto di.agnostico e sebbene questa offri sse i suoi pericoli, noi non esitammo a servirc~ne sia perch è eravamo pronti per operare, sia perchè venne praticata in una regione che ol~re ad essere quella che presentava il puI1to più dolorqso, era an·che quella dove il feg.a to .aderisce alle p.a reti toraco-addominali senza interposizione di visceri. Il decorso ott~mo del pazien·te che . iniziò subito un evidente miglioramento ci dimostrò ancora quanto sia stato benefico il trattamento curativo intrapreso di urgenza liberando ~1 malato dai gravissimi rischi di una prolungata . . ' . . suppurazione in un organo cosi importante. •
RIASSUNTO. L 'A. descrive un caso di ascesso piogenico del feg.a tb f.acendo delle considerazioni critiche sull'eziologia e sulla patogenesi. I
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BIBLIOGRAFIA.
Una ricchissima bibliografia si trova nel recente lav~ro: d.ott. CARLO BERTONE: L'ascesso del fegato. Arti grafiche Tabacco. S. Daniele del Friuli, 1929. _.. lmportaatlssima monografia: Prof. GIUSEPPE SABATINI Dii.rettore della R. Clinica Medica dell'Univ • di Sassari•
LA CIRROS.I EPATICA STUDIO CRITICO E CLINICO.
Volume in-8° di pa.gg. VIII-102 (N. 21 dehl.& nostre Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, Collezione del « Palielinioo ») , nitidamente stampato in carta eemipatinata. - Prezzo L . 1 5 più le spese p08tali di epedizione. Per i nostri abbonati eole L. 1 3, 7 5 in porta f.ranoo. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI Ufficio Poetale Succursale diciotto (18) . ROMA.
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SUNTI E RASSEGNE.
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L'uso pratico della digitale. British med. Journ.,
La digi.t ale è una. del1le droghe più fa.m ose di ogni farmacopea ed in1teres1sa i.I medico anche più di qiu:a•l siasi forma m·od1ernissima di trattamento. Su di essa, articoli d.i ogni ampiezza ed in ogni lingua, .di carattere pTatico o scientific0 ri empion°0 i gi()['n,aJi me dici ed i grandi archivi scientifici di tutto i1l monido. Mentre da giu,d ici superficiali, anche fra i medici, il tratta·m iento con le medicin.e 0 d anche la m edicin.a in·te.rna sono giudicati di po·co o pu·n to valore se non addirittura dannosi, la digitale fornisoe i mi~ljori argomenti per convincere gli ignoranti. Somministrata n·e:l caso aidatto, n el mo·m ento opportuno, in fO'fma ad·eguata, essa agisce quasi come un miracolo e non soltanto il giovan e m e dico, ma anc he que1lo sperimentato riman.g.o no talvolta soriipiresi dail·la sua efficacia . L'A. intenrde trattare le questioni più importanti che riguard.a no la tera·p ia con la digi,tale, da un punto di vista essenzia:lmen:t e prabi.1co; le sue idee in pTo.p osito sono sorte e si sono svilluppate a·l le tto de·l m:a1lato e sono sempre in continuo .svilu·p po; o·g ni giorno porta nuov~ fatti e da questi n·e vi·e ne U·n a più larga espenenza che egli comrunica agli uditori . 1
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LE INDICAZIONI.
La d.igitale è in dicata ogni qual volta esista un'insuffi1c i enza cardiaca qua·lru·n que sia la causa che l'ha provocata. Ne1Lla m:aggio·r parte dei t·r attati, si fanno deil1e oocezioni a-1 trattamento digita:li~o: l 'iJperfJen sione arte·r iosa , le malattie ' 'a lv·d lan del:l 'aorta, l 'aortite e così ,pure il polso len to. Ma l'A. rimane ~edieile a qua nto av.eva già asserito quasi v·e nt 'anni or sono di dare la dlgiitale come prova, in tutJti .i casj. ·Se io egli aggill.lnge, ho acqui!stato una buona nom~ nel1~ terapia d·ei ca·:vdiopazi.entJi, la d.ebbo a.I fatto d1 so,m 1min1strare la digitale in casi in cui i trattati e . il e autorità mediche lo proibiscono. 1
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LE DOSI.
Le difficdltà di un esatto e corretto dosan1ento de l1la ,d ig ita1e sono notte e m·esse in rilievo d.a ogni autor.e. Si lamen.t a la mancanza di nozioni suilil 'esa.tto contenuto di sostanza attiva nel.la digita.le e ciò specia.}mente n·e~.Je inn·u m'8revolti pubbil icaz.ioni sui prce;parati cc sempre m.igtl iori » che vengono gettati in commercio. Ogni prodotto viene raccom~ndato per il f~t~o. ?he .esso, e solo esso, dà le migliori possih11l1ta . d1 un esatto dosamento ' ciò ch e viene . con1s1derato come la base di una buona tera.pia. 1
L'A. non ha mai considerato tale lacuna nelle nostre conoscenze co·m e un.a difficoltà reale; egili aggiunge però che è assoluta m ente neoessaria una osservazione g·iarnaliera di ogni ca so a1~o scopo di stab~lire qua1le sia la quantità di digitale da darsi e quanto a lungo es~ d ebba essere continuata. Le iis truzioni più per-. fette non ci esimono d.a questo comando imperativo nè da1l•lp. più seria responsabilità n o-st!'la. Non è che n eghi il gra n valo re di un e,sat-to dosam.e nto in pr.a tica, soltanto ch e la man-·c anza di esatte nozioni sul valore attivo di una d~ta f?rma di digitale non ci impedisoe di de·c1die rc1 per le pie.cole o le grandi dosi. Seguen do le antich e abit·u dini, l 'A. fa distin., zione fra dosi P.i~ol e, me ~e e gran.di, la q•u ale può essere ben1&sJ.mo segu1ta al J,etto de1 maJ.a to; unica co sa da rilevar.e si è che si deve ad·o ttare una d·eterminata unità di attività la ' quale deve essere la base per il n ostro dosam·e~to. Per t~le unità , è più ag.evole soeg.Ji;ere l·e p1cco'l e dosi che possono esserie date ·da so1le ed eventm.a.J.mente moltip1licate, anzich è le grandi do.si , da suddividere secondo il bisogno. 1
CARBIOLOGIA. (K. 1F. WENCKEBACH. 1° febbraio 1930).
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LA FORMA MIGLIORE DI SOMMINISTRAZIONE DELLA DIGITALE.
Col nu.m ero sempre crescente di pro·dotti e di nomi, la nostra scelta div·e·n ta sempre più imbarazzante, sicchè ne risu·l ta una condizione di co se pericolosa. Il tratta·m ento digitalico è u.n o dei co m·p iti .più im·p ortanti e più seri del m edi·co pratico e richiede grande abilità, pot ere di osservazione, notevole interessam ento ed e.sperienza. Una lunga vita è troppo breve per a·pprend·e re a sufficienza le nozioni su que&ta maravigaioSa. droga.: ora l'usare tutti i preparati che lancia il co-m ·m eocio costitmirebbe una grave complicazione e far·ebbe sorger.e tante di·ffi coltà per suddivi·dere I 'esperienza per ogni forma ·d i preparato. Per qu.e sto, l'A. ha ri.str·e tto al minimo i preparati usati e, si può dire, ad uno solo la poilvere de.J1le foglie disseocate, titolata (o standaridizzata) €d ott-enuta da una casa ch e offra fiducia. L'esperienza lo ha poi ,r iportato all 'u.so delle foglie e, di fatto, se l 'uni1tà soe1lta per do sare i moderni preparati è eq·u iva lente ad un decigrammo di foglie, perch è non sceg;liere addirittura le fogli e stesse? Si osserva che la composizione dro·l e foglie è variabile; c<;>n la sommjnistrazione di queste, però , non somministriamo tutti i princi·p i di cui la natura ha dotato questa pianta singolare, m entre la. m.agg.ior parte d ei preparati ne contien e soil tanto una porzione. Questo potrebbe essere un vantaggio se noi potessimo eliminare, a vo1lontà, qu.e sto o que,l principio, com•e, p. es., qu.e].}o che eccita U vago e dà il polso lento , oppure que1lo che aumenta la costrizione vasale, e così via. Risuil tato che n on si è ottenuto e probabi1mente non si otterrà mai e che sarebbe anche di difficiJe applica1
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IL POLICLINICO
zione pratica pe.r le difficoltà ch·e si pr,e senterebbero nel caso singolo ad adottare l 'una o l 'a,ltra combinazione. 1'ali sono le ragioni per cui l 'A. prefierisce usare in gen·e rale la polvere di foglie tito11~1ta, adottando alcuni preparati speciali soltanto in determinate ciroo·stanze, quali sono i casi d'urgenza, in cui si fa la somministrazione p er via sottocutanea od endovenosa, da usarsi anche quan·do lo stomaco non tobler.a i·l mediicam,e nto o n°ei casi in cui la forte stasi a·ddominale ritarderebbe di molto .l 'assorbim,e nto. Le iniezioni endovenose si fanno anche di u.ab.a ina o di strofantina, sostanze che esigono ·un dosa·m ento e·s atto e sono di effetto istantaneo. In qua1lche caso si potrà fare la somministrazion·e rettale con microolisteri o supposi tori . 1
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COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DIGITALICO.
Fra i coa.di.uvanti della digitale, si può anzitutto menzionare l'atropina, da oui si può attendere una diminuzione n·ello stimolo del vago; essa sarebbe quindi indicata, od almeno ·di u·so raziona:le, quando vi .si.a un.a bradi,c àrdia n ·otevolie , di qualsiasi origine e quando vi siano, o si .presumano, disturbi di conduttività. I l .suo uso va p erò control1lato da un'accurata osservazione e non mai basato· su sole considerazioni teoretiche. Anche la caffeina può essere usata per com.ba:ttere I.a bradicardia. I diuretici sono molto apprezzati come ooadiuv.anti d el:la digitale, in forma di ca ffeina, di teobromina, di oofillina, molto usata n·e i paesi tedeschi . L ' u so d ei n·uovi diuretici a base di mercurio costi tuisoe forse il progresso più efficaoe nella terapia dei cardiopazi,e nti, quando essi siano dati al mom·ento opportuno e con un esatto dosam·e nto. La d.ep1lezione .che n·e 1ri·s ulta migliora la circolazione troppo ingombra, diminuisce le resistenze cii colatorie e libera il rene ed il .cuore da una gran parte d el loro I.a varo, permettendo così un migliore effetto della digitale. Anch e la dieta è da .co·n siderarsi un buon coadiuvante della digitale. Il salasso è gen·eralmente consid.erato come uno d·ei migliori .sussidi nell 'i-perten sion.e .arteriosa pil·etoriic a e n·e lla stasi notevol·e d·el fe g.ato e dei polmoni. È importante ch e la sottrazione di sangu.e venga fatta prima della somministrazione di digitale; si possono così somministrare de·ll~ dosi di qt1esta che sarebbero, ailtrimie·n ti, danno se. 1
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COADIUVANTI REGOLATORI DEL RITMO CARDIACO .
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Il ripristin,a re un ritmo regolare de l cuore deve costi truire una delle principali indicazioni del trattamento. Talvolta può essere utile a que·s to scopo, anche .Ja stessa d1gita1le che. pure, a dosi un -po' forti determina d·elle extr.asi toli, mentre a dosi piccoli ime, può com1
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batterè tale fenomeno ed è indicata. nella fibrillazione auricolare. I così detti cc nervini » (bromuri, valeriana, canfor.a e simili) danno risulta ti po,co sod·dis1facen ti e transi tori. La stricnina è stato uno idei primi , successi de·ll 'A. Un suo amico, con .sufficienza ao!ftica soffriva terribilm,e nte quando si installavano dei ·p eriodi di battiti extrasistolici; la somministr.a zion·e di stricnina (2 mg . al giorno) fece com pari:re r.a:pii,d amen te le ,e xtrasi stoli e l '.e ffetto si ripetè in ,seguito, ad ogni. rico·m parsa di qu·e ste. Talvolta ·però anche la stricnina non è sufficiente e poi la sua azione sembra diminuire 1col tem po. Ottima risulta la com·b inazione di ·e ssa con la chinina. Q.u e-s ta è il maggior regolatore dell'aritmia ·e xtr.asistolica ed anche della fibrillazione auricolare. L'A. si giova molto de1lla combinazione della chinina con la digitale, non soltanto quando vi è aritmia, ma anche nel,l a maggior parte dei suoi car·diopazienti. 1
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COADIUVANTI
VASOMOTORI.
· I rimedi vasomotori sori.o utili n·e i casi i poto·n ici per aumentare il tono dei ca.s i periferici dilatati e, vioeversa, nei casi ipertonici, 1:>er controbilanciare I 'azione vasomotoria del.la digitale. La stricnina è indicata n.el primo caso e dà spesso gli effetti de.sideTati. Nel secondo caso, sono util.i la papaverina e la chinina, date simultaneamente con la digitale; nè deve essere dimenticata la t€obromina, che va alternata con la digitale stessa. I nitriti hanno azione tanto fugace, d.a non poter esseTe nemmeno uresi in co.n siderazione nei casi cronici. Praticamente, J'A. f.a uso dei preparati di digitale-chinina, a oui aggiunge la stricnina nei casi i.potonici e la papaverina in quelli ipertonici. LA SOMMINISTRAZIONE PROLUNGATA DI DIGITALE .
a) Con le dosi piccolissime. Sull'utilità di qu·este i pareri sono di scordi, tanto più ch e a lcuni non trovan·d o con esse ,modificazi001i al1'elettrocardiogramma, rite.n gono che siano inutili. Invece, ripetute esperienze cliniche dimostrano la loro azione benefica. Come do e piccolissima l 'A. con sid·e ra que•lla giornaliera di 5 centigr.a mmi delle fogùie polverate (od anch e meno). b) Con le dosi più elevate. Ogni medico, nella sua esperienza, sa che n e:l·l a maggior parte dei casi gravi ·di insufficienza cardiaca arriva un mome.n to in cui qualsiasi migilio·r a.m ento sembra impossibile. Qu.a:l.unque sia stato il successo ottenuto da·p prirna, non si possono eliminare i vizi an.ato·m ici. Sul principio sotto I 'azione dei rimedi , l 'azione del cuore è diventata più regoJ.a re, ile urine si sono fatte .abbondanti, il sonno è ritornato ma, ad un dato momento , il miglioramento oessa; la digitale non può più essere continuata in causa della sua azione tosica; il paziente I.a rifiuta e, -d opo pochi giorni, 1
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i giuadagni daipprima otten·u ti sono perduti. Il migilioro1mento riprende co·n la nuova so·m ·m inistraziorne, ma poi le condizioni ritornano uguali quando &i cessa la digitale; a nulla giovano in questi .c asi le piccale dosi ripetute. L 'A. con sig1l~.a a11lora ~a somministr,a ziooe de.I la digital1e a·d interva1Ui regolari di tre ad un giorno , d.and,o n.e 2-3 d·ecigr.ammi, arrivando fin o a.l1la somministrazione a giorni alterni; in tal caiso, l,a dose è suff.ioiiente per essere a ttiva, m•e-ntfte la sospen sione di un giorno impedis1oe l 'a,coumUJlo e, quin.di, l '.a zione tossica. L 'o,s servazion.e regolare del paz·iien te ci dirà, caso peT caso , quale è la qua ntità e quaile l 'intervallo migliore. Una volta raggiunte, p . es., l1e 80 pulsazioni in posizione supina, si potrà diminuire la q.u a.n tità di digitale da 3 a 2 decigrammi, ma non m eno. Continuando · i.I mig.lioTamento, si di stanzie·r anno gli intervalli, fino ad arrivare a 3 giorni. Il m:etodo ·p uò esser e continuato indefinitamente senza provocare mai segni di intollera nza. I pazienti si trova.n o assai bene con questo s~stem.a . L'uni1ca difficoltà da vincere in tal ca.so, è l 'oppo1sizione del m edico a cui è stato insegnato che i·l trattamento <ligi·t alico non può esse·r e conti1nuato molto a lungo; lo .si può cO'llvinieere faicend·o gli _o·sservaTe che, in T1ealtà, si tratta n on già di un trattaim ento contin·u ato, ma in·t emni tten te. Un ailtTo vantaggio importante di questo siS'tema è il fatto che n·ei g iorni liberi si può fare .u n altro trattamento, .P· es., quello dei diuretioi; in ta.l m 1o do, ,lo stomaco non viene sovr8Jccariicato di rimedi. Inolltre, runa voJta stabilizzato i·l polso e trovata la dose a datta, si può riiman·dare 11 paziente a casa, dioen,d o al m e dico ed al paziente .c he il trattamento va ·continruato sen za ffio,d i1ficazio,n i, ba1dan1do però àil ipo1I,so, n1el sen so che esso si fa più r.aro, gli interva'l li vanno di,s tanziati, m ent:r:e se le cond!iz·ioni peg1gior.ano qu.esti v.anno a;bbreviati . Tutte queste consid·erazio,ni sono state suggerite all 'A. dalla lunga esperienza a'l letto del ma1ato; egli è b en lungi dal fare poco conto degli studi scientifici in materia, ma ritiene molto utille tener cònto anchè d·ei risuil tati d1ella pratica. Siate scienzia ti puri .ed aocurati nelle vostre opere .teoretiche, ma siate medici di cuore a'l iletto de 1l m,a lato. E non dimenticate ch e Witih ering, pu·r non con oscend·o null~a sul1'intirma azion,e d ella digitaJe sul cuor·e, };la dato ai me1dici la migliore opera su questa maravigITosa pi.anta. fil. 1
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L'insufficienza auricolare. (E. DouJELOT. Pa1·is M éd ., n. 27, 1929). La fu·n zione e la posizion·e a n.atomica deJile orec·chiette non perm.ette di poter n otare le alterazio ni ch·e in esse si presentano; tuttavia i disurbi delle or.ecohiette si manifestano in clinica con ripercu ssioni sui ventricoli in mod6 ·da essere fa cilmente svela b 1ili. 1
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Costituiscono •le così dette aritmie auricolari, di cui I.e principali sono: la fibrillazione auricola.re e la tachisiistolia. La fibrillamon e .auricolare è caratterizzata da contrazion~ rapid·e, itrrego1ari, superficiali delle orecchiette, le quali danno luogo clinicamente a ll 'aritmia completa., e si mia nifestano n ei tracciati con I.a compa,r sa dell 'onda P, co·s tituita d a lievi osci11azioni. La tachi.sistolia au.ricolaY.e, rapp.rie·s ehtata da sisto'Li .r egolari, r aipide ma inoomplete, si m anifesta clinicamente s,ia co·m e un 'aritmia identica a q·ue1'la d ella tiibri·l l.azion.e, sia come una ta·é hicardia di circa 150 al min•u to. Le a,ritmie auricolari .possono essere acute o parossistiche, oronic h e o perm.anen ti. La prima può d ecorrere senza segni subbiettivi apprezzabiili, oip pur.e presentarsi a ll 'improvviso con sen·so di d eb olezza gen erale, di·s pn ea da sfoirzo, dolori il"J'adia ti alla spalla e al braccio S.; .la seconda può essere la c onseguenza di ripetUJti attacchi ·d ella forma acuta, o può stabilirsi lentamente; quest 'aritmia perpetua può duraire senza gravi di sturbi, o può .dar luogo a fen.omieni di insuffic ienza cardia·c a. Questo diver.so oompo·r tam•e nto d·e l~la ·capacità ca·r diaca, di fron·te ad una identica lesione del.le orecch iiette, deve essere messa in rapporto a d ·u na deficien·te capacità ventricolare; in tal caso si stabilisce la debolezza cardiaca e lo scompenso. In ra·p porto all 'etiologia si ,possono riscontrare quattiro eventua.Ii1tà: 1) Insufficienza auricolaire isolata, apparentem~n.te primi ti va. In que.s ti casi ,l 'esame del·l 'ammalato è n egativo; n ella storia ;remota si potrà trova·re qua lch.e affezione reumatica od in.tiettiva; .cOJne si·n.tom.a tol·ogia il paz. può nota.re una dispnea da ~forzo, fa cile stanchezza, lievi palpitaziooi; questi ·distl1rbi non impediscono le · abi1tuali ocoupazioni. L 'aritmia vie·n e sco1perta pe·r caso, e J'i.nsruffici1enza ca·Pdia·ca si sv~l lllppa SOilo tardi. 2) Insufficienza a uri colare di ori.gin e glandolaire. La principale è quella ch e si acoompagna con il mo1r bo di Basedow; dapprima è so·p portata ,sen za disturbi di scompenso; in seguito 6i aggiunge l 'insufficienz.a ventricolare con tu•tta la sintaroo.tologia della compromissione globaJe del ouore. 3) Insuffic ienza aruri·c olare associata a lesioni valvolari . È frequente ri·s contrare l'aritmia completa neil le lesioni en 1d ocarditich e della mitra le; la fibri11.azione è però molto più frequente nelll a steno,si mitraJ,i ca, i.n cui la stasi e . l 'i:per pre,s sione delle orecchiette, com e pure I.a difficoltà della circolaz.ione polmonare costituiscono gli elementi favorevoli all 'insorgenza d eill 'aritmia completa. · In tali casi la irregolarità della contrazione a·u ricolare si fa seintire dai ventricoli oon la scom·parsa del rinforro de l primo tono o del soffio presistolico. 1
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4) In.suffircienza auricola:re associa·ta a lesioni cardiovascolari. ~ l'aritmia che si ,s tabilisce in soggetti prescl1eiratici o ipertesi; essa in generale è ben tollerata; spesso però costituisce la prova d'u!Ila la·te·n te insufficienza ca.r oiaca che la le.sioin e vascolare o renale aveva pre·p arata da lungo telllfPO. L '.aritmia compl,eta può essePe porta·ta ·p er lungo .tem1p o senza gravi disturbi, e può in b,reve produirre una 1debo1lezza ca·rdiaca gilobal1e; la ·t era·pia deve pr.ende.r e i1n considerazicm,e la capa.ci tà d ei v·en.tricoli : se questi sono suft~cie.nti, ·si può curaDe la fibrillazion e; se essi danno segni di d ebol.ezz.a, bisogna pensare a curar questa. Nel primo caso si use.r an·n o l'atropina e il chi1n ino, o m·eglio la ·chinidina, somministrata alla dose di 0,60-1 gr . per 4-5 giorni consecutivi. ' ~el caso d 'insufficie·n za auricola.re associata a lesioni vaJvolari o card.iovascolari, la chinidina è nociva per i ventricoli, di cui n·e esagera la d.ebolezza ; sarà più oon.siglibile usa.re la digitale ·~ lo strofanto, i quali, se bene u·s ati, dan.n o ottimi risuùtati. Nelil 'i:n .s uffi,cienza auricolare da distiroidia la terapia d ovrà essere etiol ogica, e curare l 'alteraziione ghiandolare.
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meno frequenti di qu·ello che si crederebbe poichè lo stoma·co, è nella ge-nesi delle dispepsie, molto meno .c olpevol e di quanto si pensi. Infatti sintomi di alterata funzione ga.strica posson·o essere prodotti da di.sturbi di funzione di organi lon·ta.n i come i.I rene (uremia) od il cerveillo (pressione intracranica elevata). Speciale cura ·SÌ porrà nella .r icerca, in individui dispeptici, dell'u1lcera e del carcinoma dello stomaco. I.I sintoma più sig.n ificativo nel decorso del,1'utcera 1p eiptica è Io stretto ra~porto dell 'insorgenz.a del dolore con ·l 'inge.stione del cibo. Un dolore di .stomaco che insorge in ogni ora non è probabilmente di or·ig i1n e veramente ga.stnica. · Nel dubbio si ricorrerà alle an.a lisi del succo gastriic:o, alla ricerca ·delle emorraigi.e . ocou1'te n·e~.l·e foci e all 'esam·e ra·dio.Jogico. Una dispepsia ch·e iinsorg·e per la prima volta in una persona anziana, e che noin è ri~eribile a nessuna sregolatezza dietetica o a malattia in .altro organo, deve ri chiam.a re un forte sospetto di ma1la·ttia mali moris dello st.omaco.3) Dispepsie di·p en·denti da altre condizioni inorbose: le più im1p ortanti .sor10 J,e seguenti: a) Gravid.a·n z.a: nei primi mesi produoe di,s pepsia cara·bterizzata da sensazione di nausea e disgu1sto per il cibo. Qualche volta vi è CARUSI . anche vomito di buon ma·t tino. Gli ordin.ari rim·edi falliscono, il che è un ORGANI DIGERENT I . criterio ·.diagnostico impòrtante; · b) N eifri te cron·i.oa : la si sOSipetterà quar1La ricerca delle sindromi dispeptiche. . do in un 'P· ,di m.ed1ia eità compaiono sintomi dispeptici senz.a re'l.azione diretta coi pasti. (J. BROWNING ALEXANDER. The practitioner, diAll 're same d ell 'oifina si riscon·t rerà in tali cembre 1929). casi albumi111a che però può essere in quian ti tà La dispepsia è u.n a sindrome c he ogni me- piocolissi:ma. Si:n tom.i 1p robativi da ricerca·rsi di1co incontra asS<.ti freq.uentemente e che in- saranno iinveoe: la el·evazione della pressione terpreta traprp o spesso com.e una affezione di del sangu·e, 'li·evie ipertrofia del ventricolo siper se .s tessa, mentre non è altro che un sin- ni·&tro, poliuria talòr.a n.otevo:le. · È mO\lto iimpo.r tante apprezzare la relazione toim a dipen·dente da nu1 Jlerose cause. L 'A. divide .tutte le dispepsie in tre g.ruppi: tra d~spepsia ·e malatti'8 croniche 1del rene, poich è solo .n ello stadio precoce in cui è presente 1) le cosid ette di spep~ie 1semplici; 2) Je di spepsie di origine veramen·t e gastrica; la di.s pepsia ed assenti altri sinto mi più rile3) le dispe psie dipendenti da altre cond.i- vanti, si potrà con saggi avvi1si dati al p. circa Je .abiitudirti ·di vita 1e la dieta, .arrestare i1l fazioni morbose. 1) Dispep1sia semrplice: è. prodotta da cause ta·l1e an·dare della malattia; · e) Tubercolosi: i disturbi g.a strici molto han.ali che, ostacolano il contenuto ga.str.ico nel suo passaggio nel duod.e no. Il cib·o ristagna marcati eh.e spesso insorgon·o negli stad.i ·terperciò n ello stomac o, fe.r menta e ·p roduce fla - minali della tbc. polmonare sono a tutti noti; tulenza. Tal~ in1ibizione d ella digestione può sono inviece spesso trascura te le moderate turrbe aoca.dere quando u·n esercizio ~ sico eseguito diispeptiche ch e .insorgono nei primi stadi della subi1to dopo il pasto fa sì che il sangue venga malattia. In ta.Ie epoca i sintomi fi sici polmochia·m ato lungi dal!l o sto1naco, I.a cui mobi1ità nari mancan9 d.i frequente; ma la perdita del peso, la anoressia, una iebbricola seral e posvien·e a soffrirne. La dispepsia .sem·p lice può anche deri.v are sono condurre alla esatta diagnos i; d:) Calcolosi biJiare: una di&pe.p sia persidaJ.l 'ostac olo opposto alla secrezione gastrica stente, usualmente associata a flatulenza è tada fafJtori emoziona li: angoscia, rabbia. ecc. La dispepsia sem,p lice, quando .s e nie conosce lora legata alila presenza di ca·l coli bil.i ari. Quela causa, .n on è difficile a curars i, tr.a.nne qual- sta sin·tomaitologia viene confusa qualche volta con quel.la dell'ulcera gastrica: in quest'ultima ch e caso speciale. 2) Dispepsie di origine veramente gastri- però .i'l dolore risiede nella fossa dell'epigastrio ca: .sono qu1e.s·t e molto importanti', ma certo e non n e1la vescichetta biJiare. 1
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Inoltre ne.11,a col,eliiti.asii l 'insorgenza d el dolore non è in stretto rapporto con l 'ingestione d el cibo; s0praggi·u·n ge di notte ed irradia ali 'ipocondrio d·estro ed aJla ,s palla · d·estra. Ci può essere itter·o ed in.g .r andimento d el.la cistifellea . Ma talora la diagnosi ,di:fìfe-renziale è estremamente difficil·e e si richied erà aiuto allora, a i raggi X, agli esa.mi d·e l su cco gastrico ecc.; e) Aprp1en dircite cronica : quando un p. sotto i 20 a. presenta u·na .s toria di sintomi che in una persona d i età maggiore, farebbe pen,s are a1ll1a presenz,a di un.a ul oe·r a duoden a le , si deve sospettare ch e l 'appendice sia malata anche se m .ancano i segn•i ol.assici della a f pendici te. . Secon·do l 'A. è l.g varietà retrooecale dell 'appendi,oe che può specialmente dar,e sintomi di,s pe·p t.ici; f) Carci1noma del colon : è q·u esta sfortunatamente una causa tutt 'altro ch e -rara d i dispepsi.a. Ad essa si aggiunge talora un.a i rregolarità nelle funzioni in•testina1i caratterizzate da diarrea frequente ed insorg,ente senza ·c au sa apprezzabile. Quando sorge il soSipetto d el·l 'esist enz.a di un cancro d el colon si farà senza perder t empo la sigmoid osco1pi,a e I '.e.samie radi.olo·g i co; g) An·g·ina pectoris, arteri otSclerosi . d.ell.e coronarie : frequentemente I.a dispep sia in.asch er.a l 'a·n gin.a , poi eh è il dolore h a s·e·d e n·el_l 'e,pig·a strio, è preceduito da fla tulenza ed insor ge spesso d opo i pasti. Ma n ell 'an g in,a p. la pressione del sa.ng·u e è el evata, irl dol<YPe è ·eccitato dalla fatica e ca}maito dal riposo. L '.a n gin.a p., l 'arteriosolerosi dell1e cor onarie e d el.la prima pairte d el1l 'aorta, pqssono nei loro sta·di iniui.ali produrre solamente sintomi gastrici . In ·dubbio si ri,c orrerà a ll 'esam e elettrocardiografico; . h ) Tabes: i sintomi disp,eptici si manifestan o non di r.a·d o in stadio d·el.la m .a l.attia n el quale i s.in to1m .i class ici son o assai poco evidenti . Se esiste il sospetto di t ale .affezion·e si rioercherà I '·esist enza di zon·e i perestesic.h e d ell 'ad.dom e, si .saggeranno accur.a tam·e nte i riflessi e s.i eseguirà la W. R. nel san gue e n el liauor; i) Avvelenam ·ento da piombo: la dispepsia può essere il uo sintoma p1iù evident e, quello ch e conduce il p. dal m ,edico. Si ceroh·eran110 la l·i·nea bleu sulle gen oiive, la costipazio1n e, e ne.I sangue la d egen erazion·e b asoifila delle cellu;J,e rosse e la pI"esenz.a di conpusco11'i rossi nuc leati. VICENTINI. 1
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La prova dell'istamina nelle achilie gasti'iche. (G. PEco. La Prensa fl1edica Argen.tin.a, 20 dicembre 1929).
La i tam.ina o B-in1id.azoletilan1.n1ina è il p iù potente ecciitatore dell a secr ezio·n e cloridrica ga trica: riesoe perciò molto importante
conoscer.e in qual mo do reagi•s ce di fronte ad essa la muco a ga· tr.ica d egli achilici. el succo gastrico di tali pp., estratto fTaz.ionata· m ·ente, m a n ca l 'HCl lib ero etl è scarsa la a cidità totale. La tecnica da .seguire è la seguen·te : si inietta n el 1sottooutaneo de lla coscia del'l'individuo a ch ilico in ·esam e em e . 1 di una solu zione di i stamin.a téllll ' 1 %o e s i estrae p oscia dallo stomaco il liquido segliega to ·01g ni quarto d 'ora, p er lo Stpazio complessivo di ùn 'ora. In detto liquido si ricerca l 'HCI .liber o e si dosa la .a cid ità totale. L 'un·1co inconveniente di una certa iim1portanz.a che .p resènta que.sto, mezzo di ricerca è la prop.r i età cong·e stiva d ella istamina che non può p erciò essere adoperata n·ei soggetti con recente emo.r ragia. Le conclusioni· cui è g'iu.n .t o l'A. , a tr.aver so le su.e indagini, sono le segu en ti : Quando a ll 'esam.e del liquido estratto du· rante la prova, r~s1ulte.rà assoluta·m ·e nte assente l 'HCI liber o, se n1e d edurrà ch e esiste una le· sione organ.ica d·ella m1Uco1sa gastrica, la q.uale h .a per·duto , .a l.n1eno temp ora n e1am,ente, ]1a sua funzion e. Ciò avviene specialmente n ei cancri diffu .i, nella• .g•.astrite atro1ica e n el corso d·ell.a • anen11a per.n1c1osa. Qu.a ndo inViece si ritroverà, sotto l 'azione d ella i stan1ina , HCl libero n ello stomaco, per quanto in qu antità inferiore al n orn1ale, si potrà affermare ch e l'attività oloridrica non è d el tutto .abolita, senz.a p·erò poter g·iudicare se le lesioni in a tto· sian.o org·ani1ch e o funzio·n ali. In fine d,a l modo di comportarsi rlella mucosa gastrica degli achilici di fronte aJ.J a istamin.a si potranno tr.a rre .deduzioni di in.dole terapeut ica, inquantooh è sarà perfettamente inuti'le somm~nistra.re .ai p1p . altre so,s tanze 1eccito-seor,e trioi qu,an do I.a muco,s a non h .a reagito sotto lo stin10Jo della istamina ch e è la più potent'e. VrcENTINI. 1
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Rice1·che su resecati gastrici totali. (G. BREITENHAEH. Milnch. fl1edizinische Woch.,
LXXVI, 46). I casi di pazienti soip ravvissuti a resezioni gastrich e totali, 1sono ·52, ·secon,do I 'ultima statistica di Wippler d el 1928. Com,e si com·p orta in ta.l i indiV'idui il ricambio· ·m .a1t1eri.al e? Scl1J.atter dice ch e « lo stomaco è più che .a.I tro un organo di difesa per l 'intestino, ma I '·intesti.n o è in con·dizioni , se sott oposto ad una dieta adeguata, da fare d el tutto a n1eno ·deJl chirmismo ga trj co n. P erò solo di 3 e.asi era stato prati cato un esame ·completo del ricambio. Ta·le esame comp1leto pr.a ticò I' A. u due resecati propri e u u·n terzo resecato 8 anni prima e il cui ricambio era stato stud i.a to poco dopo .l 'operazione da Hartmann. L'A. soim ministrò ai pazienti p er v.ari giornj il p1a sto di Schmidt , corri pondent c a 2200 calorie p . d., 1260 gr. di alimenti con1
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IL POLICLINICO
tenenti il 7,25 % di proteine, il 9,26 % ·di gra.s si e iJ 10 % di carboidrati. Dosa1i do gJi tessi 1C01m pon.en ti eli·m in.a ti p. d. per le .fleci e per le orine, vide che i:l pri·mo paziiente (donna .d.i 31 anni operata 5 settim.ane pri1na per soinro) eiliminava 3, 79 % di albu1m ina, il 7,073 % di grassi, e traoce soltanto di carboidra•ti . Il secon1do (canc ro, esaminato 3 mesi dopo J'-0·peTazione) eliminava giornaJ.m .ente il 3, 71 % di proteine e il 6, 96 % di grassi. Ta.li cifre sono perflettamente nell'amb,i to norrna,le. 11 •t erzo caso appartiene a un paziente che Hartmann aveva operato 8 anni pri·m .a, e di cUJi aveva esaminato .co.n lo stesso metodo il rie.a mbio . Me11lre poco dopo 1'01p er.azione Hartmia.nn aveva notato t1n ' incom,p leta utilizzazione dei grassi ingeriti, all '_esam.e del1l'A. , 8 .a nni do·po, an·c h e l "el i1ni.nazio11e d ei gra·sis i indigeriti scese entro i lirniti normalo. . Nello stesso paziente l'A. riscontrò i segni di una gTave anemia a tipo ipe.rcromo, ciò che fa, d 'accordo con osservaz.ion1i di altri autori, suppor.re ch e l 'as•portazione total . e ·dello . . stoma.ca possa cat1sare. l1na an.em1a pern1c10.sa. Dal fatto cl1e tali segni s i sono presen La ti molti anni dopo l 'operazione, 1'A. d·eduoe che o l'avvenuta resezion.e costituisce una condizione predisponente a·l l 'atteochimento di u~'A. P.? oppure l 'A. P. secoin daria a asportazione di stomaco, procede assai lentamente prima ,d i rend·e rsi n1anifcsta . • A. CALÒ. 1
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FISIOPATOLOGIA.
• Il significato del colesterolo in fisiologia e in patologia. (N. CHAMBERLAIN, British ~1 ed i cal Jou.rnal, 16 noVieniblìe 1929). ·
Il còlestero1lo è eliiminait o, dall'organ.i.smo co1lla b1l·e, per la muco)s a intestinale e per la pelle. Il colesterolo elimin.ato è sostituito pre' 'alentemente da queJlo introdotto co·l l '.a1lim.entazion-e, m a è pro1b abi1le ch e e n e formi un po' an ch·e p·er sintesi forse per O·p era de.il.le surr,e nali. Qu·es.te ved.u te propo &te daJ.la scuola fr.a ncese flurono :rieg.a te dai tede1schi, ma i 'A. le co·n ferma con reoenti osservazio·n ·i personali. Il tas o .del cole terolo n el angue rimane not evoln1ente co tante nello site o ind-iv:iduo per opera certo di un fine meccanismo regolatore ne·l quale la n1ilza h a parte importante p er 1~ ·propri·età di tog·liere dal .an gue l 'ecoesso d1 colestero·lo. Il colesterolo rielle nefriti. - Nella n efrite il co1e terolo del sangue è spes. o aumentato. Le i11odificazion1i j)iù notevoli i h anno nella così detta nefrite ])arenchimatosa cronica, . in cui i·l cole t erolo nel angue g iunge a 400-600 i11g. % (normalmente è di 140-180) . Ordinarian1ente l 'i 1)ercole terinen1i.a è proporzionata a l g rado d1el.l edema, e alcuni consid€rano apJ>Unto ipercolesterin.emia e d edem.a come causa ed effetto. Però furono o ervati casi di iperco1
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lester1inen1ia e11za e dema, quindi ci dev'essere una cau· a ch e .p rovoca tanto l 'i1p ercolesterinemia qu.anto 1'edem,a. D.a notare che in alcuni casi l 'ipercalesteriniemia · persiste dopo scampar o J'e dema e qu1e sto è segno di prognosi sfavo1revol1e. Nel.la n,e frite acuta la colesterinemia giunge g.en era1m ente a mg. 20·0-300 %, ma rarame:qte r.ag·giung·e il tasso elev.ato che si riscontra nelle n1efriti croniche. La col,es.t erin·e mia tende a toTn.are alla no.rma col m1gl~oramento clinico del1la malattia; si mantiene alta nei casi in cui la n efrite tende a diventare cronica. Ne·l tiipo .chiamato com·u ne.m ente nefrite interstiziale l.a colesterinemia è stata riscontrata di g·ra1do vario dai div,e rsi autori, secondo i cia si: è n1olto mo·dific.ata n 1el.1e forme in cu1ì ] 'a l teTazione predo minan te è· l 'arteriosclerosi, n·o n è modi·fiic ata nelle altre. Secondo Epstein l ' ipercolesterinemia della n efrite cronica parenchima tosa può essere in rappo1,to call'ipotiroidiismo (c'è conte·m poran1e1aroiente diminuzione del rm 1etabolismo basal·e). Gardner 'e Gainsborough pur ammie tten.d o J 'i'p eroorl1esterinen1ia n1eil.l 'i1potiroidis.mo e l 'ipoco11esterinen1ia n eill 'i1p·e.r tiroidi.smo negano un para1Jeilis m·o fra cole&terine·mii.a e metabolismo basa.le 1e ritengono che l 'iper colesterinemia dei ne fritici possa spiegarsi co·ll '.afffinità che ha il cdlesterolo per le proteine .del •p la n1a sanguig·no ch1e sono alter.a te nel·l a n efrit e. Quest'ipotesi m .erjta ulteriori ricer ch e. 1
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Il colesterolo nei distrirbi cardiovascolari. La magg·ioranza d1egli autori am1nette un 'ipercoleste·r inemia n ell '.arterio cletosi e si discute e c'è fra qu·e te due co1i.diziolli rapporto di ca:usa ed ·effetto. La questione non è ancora definitiva·m·ente r.isolta. Anitschkow e Chalatov produssero nei co11ig li aterom.a aortico som·m inistrando colesterolo e questo fu confermato da S.c arff. Però esperiment.i fatti in animali carnivori non diedero n essun risultato. Clinicam ente LetuJle, Labbé e H·eitz resero noto un caso di arteriosclerosi ch e _i manifestava a esacerbazioni a ccom·p agnate da aun1ento della colest erinen1ia. P·erò la dÌ!].)endenza dei due fatti è ancor.a ub-iudi·oe. L '.e dem.a d ell 'in uffi,ci,e nza ca rdiaca no·n è acoompa·gmato da au·m ento della colesterin.em·ia e questo può servir.e .a d·i stingu er.e i car·diaci .puri dai cardior enali. Il colesterolo nel diabete. - La lipemia dei di1a betici g ravi è in·q.izio del la gravità delle loro condizioni ; ieco m e i tre principali grUJ)})L di li1poidi , acidi grassi, le·c itina e coliestero·lo, ono proporzion.a'l m,ente aumentati, il dosagg io di uno di e .i fJUÒ ba.stare a ind·i care iJ grado della lipemia. Il colesterolo è jl più tabile e il più fa ciln1 ente dosabile. La cura insulini ca ,del ·diabete 1)roduce din1inuzione della ipercolesterinemia e questo può e er e un ottimo indice del] ' effi cacia d ella ouTa speoial1m ,e nte D·e i casii con notev·olie acidosi. La cura d,e] l 'ipe1,col1esterin emia deil di abete è incerta, però Chamberlain h a notato ch e n el 1
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SEZIONE PRATI CA I
con ig·I i o llOI'IDa l e 1le i11 iezio11 i di insuli11a provocano dim1inuzidn1e d e.I col1e ler olo d elle urr enali, ·l e quali i)robabil•n1enle ,·ed ono inibita JJer Oj)e.ra d e•J.l '·in u1lina la loro a ttiv ità prr oduttri,c e di .c ole t erolo. P er ch è l 'iper co.Je&t eri11emia pt1ò esser e u·n o d e1i fatto,r i di arterio1s01ero ... i e pare c}11e n ei diabetici accel er i la forn1azione di una reLinite, è b en e n ei diabe.tic<i abba are tanto ]1a g}ice111ia ch e J.a co1le tie rinemia . 1
Il colesterolo n.ei disturbi del fegato e delle vie biliari. - L '.ittero e La calco1lo ~ biliaDe so110 }1e du1e con.d.izioni in cui più· è a 1ltera ta la ~oaesteri·nen1ia. ell 'ittero da ostruzione c'è (i1pe.r.col1e tlerin.en1·ia 11Jr o1po1.rziona1e .al1l ':in ten i tà d el'l 'it.tiero e quie sto può · s·e rvire a di1stingu ere l 'irttero da oc·cl1U1sio ne da q·u eil lo emoJitico in c wi p es o c'è ipocolesterine.m ·ia. L 'irpercol~ste1-i11einia n ella caJco1lo i è ritenuta ca·u sa d1 ess.a . P erò econdo C.a·m pbe·l l n on c'è ipercole sterin.e1n ia n·e1'la coile1litria1Si e inanca l 'ittero. N·u tren.d10 ani.mali con co1lest erolo 1B l,aris1de]J e Chandler ottenneTo ca1lc o1lii b i1liarj d opo ch e la colest erinem:ia ap1J1'a rve a ·u mentata. La g·ravi,danza J)rovoca ipercolesterine1m ia e ])er q'll·esto si trov,a . .,p e.sso ne i p1~e1oedenti di d onn·e s o·ffelìenti di co1lelitiasi. Il colesterolo rielle a11emie. - Pa r ecchi allitori h a nno trovato n1e.ll 'ane•miia IJerniciosa ipoco'1.est erin e1m i.a, .l a quia1le secondo Paci.n i]_ s1a1r ebb e um.a po sibile causa d ella m alattia.• Ipoc olest erin1e.n1i.a si ]1.a anche n ella c.lorosi e in altri tipi di a•nemia., Ne1lle anemie eco1n darie seroodo a·lcun~ c'è ipoc01l1esterin e.n1.ia, secondo altri n e _una mo.d•i fi caz ion ,e d e Lla cole .terinemia; SJ}erim1e11ta'1mente le eim orragie pro1fu.se pro1duco110 lirpemia e ip ercolesterin·em ia . Mac Adam e Shi _k i11 l1an110 lro-v~a to ne.].l' ittero fan1iliare aco·l uri co e n ell 'an emiia ~pl eni·ca jpocoJeste.ri11en1ia e ritorno d el1la co.Jest erinemia al n ormal1e do1p o l 'ab.l azion,e d el.la m ilza . Ci s01Do sp1lenomeg.a li e asso·c ia t.e a i1pe r coleteri1n erni.a, per e em 1lio il mor·bo di Gauch1er . C.hanibierlain ha n otato ch e le ini ezioni end oveno&e di. cole t erolo a·un1ent.an o di due o tre volte il vo,J um·e d e1l.Ja milza . In questo lavo·r o l 'A. non ha trattato le modi fi raz ioni .d ella co1.esterine-mia n ei tun1ori maligni , 11ell e infezion i b att ericb·e, con1e pure i1l ])rob.Je111a d ella forn1azione locale di cole terolo. R. LusE NA . 1
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Interessante pubbli,cazione: J. B. HURRY.
I Circoli Viziosi in Patologia.
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Trarduzione da.JLa 3• eddzione in.g leee, riveduta ed ~ cresciuta dal Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI, con prefa· zione del Pro!. VITTORIO ASCOLI. . Un volUJine di pagg . . VIII-296, nitidamente stampato ern carta ~'8Illipatinata, con 23 tavole intercalate ed una a cailori fuori testo e rilegato al'ftietica,mente in piena tela inglese, oon =necrizioni in oro sul piano e enl dorso. _,p rezzo L. 4 5; per i n~tri abbonati sole L. 41, 7 5. Invia.re V?.gl.i a P ostale a;ll'ed.itor e LUIGI POZZI Ufficio Postatle Succursale diciotto (18) - ROMA.
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NOTIZIE BIBLJOQRAFICHE. A. F1LIPPIN1. Igiene dei trasporti. (Vol. in-16° d el Trattato italiano d 'igien e. diretto dal prof. O. C,a s.agrandi). In-4° di pag. 258 c on 223 fig·ure n-e l t e&to. Un·i one Ti1pografico-Editrice Torinese, 1930. Prezzo L. 30. In. un 'epoca in cui i tra· porti hanno assunto co· ì potente vilwp po d a costituire qu.a si la caratt,eri.stica essenziale d ella civiUtà, un libro com .e quello d·e l Fili·p1pini ri spo11de a n ecessità attuali. on d obbiamo considerarlo c o·m e uno d ei con u•eti tra ttati, i quali og·liono esser e rif.acjm enui più o m eno avv·eduti e a ggiornati di artri . Difatti l 'argo·m ·e nto non era stato m.a i svolto in forma trattatistica, n è in Ital.ia i1è a ll 'Estero, di modo ch e il libro a~quiista sig nificato e valore di o ri ginalità. A c iò contribuisce i.I largo con tributo p ersona1le di osservazioni , r eca to d.all 'a·u to:re. Anche la co·p iosa d ocu.m en tazione g rafica ch e correda il lavor o è, in la r ga mi1suTia , nuo>va . L 'autore eTa preparato di lunga mano ad uno studio d.el g·enerie , poich è egli , quale diri gen te il reparto d'ig ien e applicata nell e ferrovie dell o Stato, era venuto a cqui stando , al rig u ar.d o, una co·m1)etenza a t utta prova. Secondo le con cezioni moderne, l 'A. intende1'igie ne in senso m o lto la to: p er es., eg·li v'incJu.d e la ·pT0 f.il assii d egli infortuni e I ' or ganizzazione d ei servizi d 'assistenza. Giova a'rv·ertire ch·e il libro si limita ai tra~po·rti t errestri, p oich è quell i na~rali son o trattati .a ]Jiarte ne ll a st es a ·en ciclop:e1d ia d'igi en e (forse conveniva di precisar e anche n·el titolo) . L 'ordine de lle n1aterie è razionale : l'A. tratta e~)arata·m en te de·l le fe rrovi e, delle tramvie e d ell '.au to111obili n1o. Alle ferro,rie, n aturalment1e , è fatta la p1aTte m .agg ior e; ,,i so110 co1n11p1rese anc l1e le n1etrorp·o litan e e le ferrovi e aer ee. Delle ferrovie ven gono i):res.i in e~ ame l '.ambien te estern o, la ca·rrozzeria, gl 'impianti fissi (stazioni , caselli, ecc.), i tra por ti di m .erci , di b e tian1e, di persone; n ei riguardi dei tra porti ~ i tratta deTle malatti e in1fettiv·e e dno-li infortuni; ven gon o poi con id·e rate la patologia e 1' ig ien e d el lavor o ferroviario e 1'organi zzazion e del servizio sanitario ull e ·ferrovie. In una breve appendi ce son o r:accoJ.te norme, n1ocl iili r ego.Jamen ti, ecc. Si resta impvession a ti ·d al.la mole im•p onente d ei d ati e d eill e o ser,raz ioni •Con eg11ate nel volume, r elative così a·l l 'Italia come a.Jl 'E ... teTo, n onc h è da.Jla g·r an co,p ia di fig ure . Attrave rso die tt.ag··l i tecn.i c i precis i, il libro ri sponde a tutte le ·e igen ze d ella pratica. Non fa tro1)1)a larga parte .all 'ingegn enia e alla tecnica co truttrice ; d 'altra parte , evita anche di addentrarsi n ell e qu·e tioni iamn1 inistTative. L '.esp·osizio·n e è fatta con metoid o, con cl1iar ezz.a perfetta e con esattezza. Il \1 olu·m e è tamipato con la c ura abituale nell 'Utet. Il ·p rezzo ne è Ynolto mode to ed accessibile. L. V. 1
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IL POLICLINICO
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CENNI BIBLIOORAFICl (1 ) . K. \ ìVALTER. Die Blut-Liquorschranke . U n vol . di pag. 222 con 28 tabelle . Edit. G. Thi em e. Li'l) ia, 1929 .
L ' A. h.a voluto colm,are un.a lacuna n el darci 11na t rattazione com ·p leta d el problem a d ella p ern1e.abilità d elJ.e m eningi. La fisiolo·g ia d el liquor presenta a d ogni capitolo un probl em~ sui rapporti tra san gu e e liquor. Basta ricord ar e l 'orig ine d el liquor , la sua importanza per 1e funzioni d el cer\'ello e i su oi ra i)>porti con la cc linfa cerebrale n, l 'importanza d egli spazi p·eriv.ascolari e i loro rap porti funzionali e a n a tomici con lo spazio sotto·a racn oideo. Oltr.e ai d.ati di i)ur.a fi siologia , l 'A. es.tende la sua tra ttazion·e a lla fi sico-.c himica del liquor , ai m etodi di prova funziona le d ella p ermeabilità d elle meningi e alla permeabilità st essa in condizioni n·ormali e n ei di,rer si stati m orbosi. La tra.ttazione è completata da un ricco indice b ibliogr.a fjco. VALDONI. 1
JAIME T . Cefal algias de orig en ocular. Libreria Sin t es. Barcellon a, 1928. Pr,ezzo 1O pesetas. La cefalea è un sintoma che si incontra molto frequ·e nt em e nte ne lla pr.a tica u su.a le e per il quale il medico internista è con sultato sp esso. M.entre I.a sua etiologia è tanto complessa e la sua g u arigione ..richiede m olte vol te un esame completo dell 'org.anismo, in a lcuni casi r imane difficile la diagn osi se non si tiene presente la raccomandazione di Axenfeld , ch e cioè cc è opp ortun o un esam ,e oculare in tutti gli infermi ch e soffr-ono di cefa lea ». In questo lavoro l 'A . si rivolg·e appunto al medico gen erico , orientandolo in tutti i casi dubbi e r iveland ogli , in non poche occasioni , infermità insospettate. È u n.a rica·pitolazione d elle sindro·m i riferentisi .all e cefa.J.ee ed all·e n.ev1--;algi e jn ra.p p orto con la patologia ocu.lare, i11 cui i disturbi del1'apparato visivo servono di orientamento diagno tico, sia come cau se dirette, sia come mezzo per scoprire le malattie gen erali che le pro ducono. Giacch è è noto ch e solo l 'esame oftalmo scopi co t alvo.J.ta sco·p re .m.alait tie a cui n è il m edico n è il paziente .avevan o mai •p ensato. Frutto, più ch e altro, dell 'esperienza acquistata n ella C1inica oculi stica di Baroellona, di cui l 'A. è vioe direttore, questo libro scr.itto , in forma chi.ara e ~impatica e cor redato di numero e figure e scl1e mi , è destinato, per il su o scopo eminentem,en te pratico, a stare sul tavolo di ogni buon medi CO gen erico. MEZZATESTA. 1
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B. D1 T ULLIO. La costituzione delinquenziale nella etiologia e terapia del delitto. Anonima Romana Editoriale, Roim a. Prezzo L . 15 . Il Di Tullio h a feli·cemente inqu.a dr.ata la criminalità n el·l a dottrina d ell a costituz~ornalità, 1
(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.
[ANNO ~XXVII, NuM. i :J]
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11:a br~llantem·e.nte ad e&"1u.a·t i a ll ' opera lo·m bro1ana I con cetti ch e g uidano la sc uola costituzionalista. . Come esistono costit>uzioni linfati ch e, pletor1cl1·e, tuber cola ri, a-rteriosclerotich e, asteniche neuropatich e , psi co1p atiche, esiste una costitu~ zion·e d elinqu1enziale. E come in quelle la malattia si sviluppa sotto l'influenza di fattori e ogeni , la criminalità si d etermina sotto ] a az i,o~e di . peciali fattori ambi·en tali e biologici. D1 tale conoezion,e il Di Tul.lio non rivendica l 'orig·inalità. Anzi con abbondanti citazio)n i d in1ostra com .e essa sia stata d.a tem ·p o intuita e cientificam.e nte preci sata d al Lombroso e d a l Vi:rg·ilio cl1e riconobbero la natura mocbosa d el d elitto. L'A. insiste so.p ratutto su l f.atto che l 'el em ento co tituzionale costituisce solo una tend enza al d·e litto. P erch è la crimina lità si esteriorizzi occorre l 'interv.einto di fattori ambientali favorevoli. D.a ciò la possibilità ,e la necessità d ella profilassi d ella delinqu1enza con espedienti .adeguat i a ll e prem.e sse dottrinali . La form,a chi.ara e pe·r su.asiva accr esce i pregi ·di questo libro, ch e s i ra.ccoma·nda a lla lettu~a d ei m edic i , p er ch è per questi l 'A. rivendica i·l d iritto ed il dover·e di p r eservar e la so·oi età dal d elitto. DR. 1
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G. MARAfioN. Los estados intersexuales en la
Especie fiumana. Jav1er Morata edit. Madrid , 1929 , p. 262.
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L'interesse che d·e sta il' libro d el Marafion v.a oltre i confini d ella pur.a medicina. In esso l 'ill11stre studioso ed endocrinolog o spagnolo jntende sosten er e eh.e « la inter sessualità è un elem·e nto d·e lla normale sessualità attuale e ch e l.a sua con osoen za è uno d ei punti di partenza d'ella normal.i tà futJu.r a n; ed inoltre: cc tra l 'esser·e uma n o con sessualità immacolata, qua i teorie<?, e l 'invertito sessuale, trovasi la gran ma.ssa d egli uomini e d·e lle donne che, normali nel campo sociale, biolog icamente h ann o una sessu alità impura n. Bisogn a b en intendere, e scientificamente, il significato di questi concetti p er non interpretare (come potre bbe farsi da curiosi e dilettanti) assai erratamente il pensiero dello crittore. Dopo vari capitoli dedicati a lla trattazione d·e i differ enti car,a tteri sessua li nell 'uomo e n ella donna (differ enz.e morfolog ich e, biologich e, pStich iche, ecc.), l 'A. tratta degli stati intersessu ali n e11 'evoluzione della specie e d el}' individuo ricercandone le oau se, attraver so un fin·e studio clinico e biolog ico, in fattori esogeni ,e d endogeni di prevalente natura costitt1i ionale e d ·en·docrina. Vi•ene così mostrato com e, nel1la massin1n parte d egli individui di spec ie uma·n a , n ella loro evoluzione ontogenet i1ca e fiJ oge1netrica, caratteri fisi,c i o funzionali femminili e .m aschiili trovansi riuniti n ello ste so soggetto cxra in proporzioni d eil tutto equi,,aJ.en ti, ora con predominio d ell e tigmate de] ~f:.i;;.o le2ittimo sull o purio.
[ANNO XXXVII, NuM. 13]
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SEZIONE PRA.TI CA
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Alla fi11e del volume , sulla traccia degli studi fatti in proposito ai fattori determin.a nti }.e· differenziazioni del sesso e qu·elli deter m ina n ti I ' in~erse ssualità, I' A. addit.a i mezzi tera·peutici di cui si d ispone per correggere la intersessualità; essi sono prev.a le11tem ente di due ordini: pedago·g ico educativi e m edicam·en tosi (01p portunia OJpote1rapia ," innie·sti glandulari , ecc.). Indic azioni b ib liografiche e fi gt1re corredano questa . interessan te pubblicazione del pro·f . M·a.raiion. D. M. 1
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI
Sul cosl detto cancro cavitario del polmone.
Prof. A. TERZANI. - L 'O. prendendo occasior1e da. un 'osservaztQ·n e p er sonale (non pubblicala~ sottopone ad esame eri lico l a denominazione << Cancro cavitario del polmo,n e » che in questi ultimi tempi, specialm ente, ha fatto spesso la sua comparsa: rico.n osce come var:fl sia la patog·enesi d elle ca,vità net ca,rcinomi p. e come esse possano r jsiedere in seno al n~opl asma e fuori di esso: esse po·ssono essere dovute a bronchiectasie preesistenti su lle quali il N. n 'è impiant ato o secondarie a. d:sturbi 1neccanici st1i bro·n chi dal N. provo cate, a, fenomeni neèrobiotici e colliquat ivi per infezioni sop r ag·giu11te favorite da distu rbi m eccanici loca,li d el circolo sanguignq e li·n fatico.
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Esiste un centro vegetati~o epilettogeno nella regione diencefalica?
A.cèademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta clel 20 febbraio 1930. .
L'anemia dei ratti smilzati o " anemia da Bartonella ,,.
Doit t . l\tI1cHELE LEVI. L'O .., riassunte breve1ne11te le concezioni attuali sulla questione del1' anemia dei ra, tti sn1ilzati o <e anen'lia da Barto11ella n, dichiara di aver e intrapreso 2n proposilo una serie di esp erienze. A u 11 certo i1umero di ra tti albini provenienti da un alleva1ne11to di Firenze ha estirpalo la milza, e ha ottenuto l 'insorgenza di una grave anemia con en1oglob~nuria; l 'esame del sang·ue dava: diminuzione dei globuli rQssi da, 9.000.000 a 4.000.000, valore globulare d a 1,10 a 1,25, le.u cocitosi relativa co·n apparire di gran numero di leucqcit~ pqlinucleati che co·m e è noto sono scarsissimi nel r atto normale, p:as tr inemia imponente. Ha osservata l a / presenza di g·rosse for1nazioni endoglobulari colorabili a fresco cq.l Brillant Cresyl Blau, talora fo,r nite c;li m qvi1nenti Brow niani. Dimos tra degli strisci ~segu! ti col sang·ue di un anilnale sm ilzato da 16 g'iQrni e colorati col Gie1nsa, ove si osserva l a quasi totalità delle emazie }Jresentar~ al suo interno d elle formazioni g ranulari o bacilliform:, unich e o int1ltiple, colora te in rosso. Ha osservato ch e le e1nazie contenenti le form azio11i suddette hann.q peso 'minore delle emazie nor111ali, e ritardano la loro deposizio·n e sul fondo della cam er a del 'T hon1as-Zeiss; silnile fatto fu co11fermato a11ch e dalla centrifugazione. L 0. dich :ara che dqto l.q stato iniziale delle r icerche no n può fare alcu11a illazione se tali formazioni endog·lobulari sianq d elle Bartonelle, de~ parassi l i o p Todotti di p arassiti, o non piu tto·sto, come vogliono alcuni AA., dei residt1~ nuc1eari o dei prodotti di smescolamento collQidale. Sta teh t~11do la trasm issione d ell 'infezione, se di infezione si tr atta, a r a tti sa11i ; cercherà i1l seguito quale valo·r e si · può dare al p :docchio· del topo c.qme agente patogeno d ell 1 infezione. Vedrà i11ollre ·come si comporta di fronte l 'infezione l 'a11i111ale cu i sia stata inibita l a funz ione splenica; e stud~er.à le aJterazioni anatomo-patolog= cl1e dei ratti anemici, alterazioni sinora n1al n ote, e che possono forse d ar e ql1al cl1e sp iegazione sul1 'origine di questa strana forma morbosa che è I 'anemia dei ratti sn1 ilza t~.
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Prof. A. SALl\rON. - l ..'O. ritiene cl1e la patog·en es i delle cris~ ep ilettich e, tnsl1fficier1temente chiarii a dalle t~orie cqrticali, pqssa, meglio. spiegarsi coll 'ammissio ne d 'un centrq epilettogeno·, di natura simpn tica, lq cut · écc: t aziqne provochi la bru- " sca r eaz ione veg·e tativa con c ui si inizia e si esplica la cr isi convulsi va e determini l a, diffusione degli impulsi epilettog·eni a tutt!. t centri nervosi cer ebro-spi11ali. La sede d iencefalica, particolarmente i11fun.dibolare, d~ quest<> centro epilettogeno appare confern1a la d al fatto ch e le cr isi cessano abitualme11te co11 un sonno p·r ofo·n do, attribuito alla clepressione del ce11tro i11fund~,bol are r egola· tOTe d el ~o·nno·, migliorano· cogli ipnotici (luminal, son11ifen , cloralio) ch e eserci tano una azione elettiva sul centro m ed esimo : Eco·n omo, Demole). Si è altresì rilevato cl1e l 'eccitazione sperimen tale dell 'i.nfu ndibolo col cloruro di potassio (di cui son() note le pro;p rietà epilettogene) si traduce_ nell 'ani1nale co11 una, viva eccitazione motrice, con delle crisi e.p ilet tifo·r mi (Demole, Mar inesco). Gli intimi r app·o rti fu11z'.-011ali tra ~ nuclei d ien cefalici ~ l 'ipofisi (si ammette che il secretQ vasocostrittore di quest a g·landola eserciti un 'azio·n e n1od eratrice sui nuclei !11 parola)" sp iegano la frequen za con cuj le crisi cor1vulsive si osservano nei tumo·r i del 3° ventricolo, n ei tumoTi ipofisari, nell 'acr on1egalia, nella sindrome di cachessia !pofisaria q nell 'ipofisectomia. Le crisi epilettich e si modificano p er l 'infl u enza d ei disordini endocrini (mes trui, ipo·- e ipertiroid ism o, ecc.) ch e, s~ riflettono sulla funz ~o·n e ipofisaria ; si sospendono n e.Il a gr avida11za,, do1Jo l 'ovar iectomia o la capsulectq·m ia d eterminanti l 'iperiunzione d ell 'ipo.fisi; sonq infine nun1erosissin1i i casi descri.tti ~n cu~ le crisi epile ttich e migliorarono colla cura ipofisaria. Autorevoli AA. riten gono per questa ragione che l '~nsufilci~nza della funzi~ne ipofisaria rappresenti una condizion e predisponente alle crisi, concezio.n e che si accorda con l 'osservaz ~-011e cli Al ~e1nb·urger e Stern che negli epilettici si con s tat a una d eficien za di pituitrina n el liquqr. , Si comprende él,l tresì ch e la brusca r eazione del centrQ epilettogeno di~ncefal ico, sensibilissi, mo p er la su a sede ventr!ieolare alle modific~z io ni quantit ative ~ qualita,tive del l~quor, e di conseg·u enza le crisi convulisive seg·11an o all 'aum ento 1
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Il, POLICLINICO
di 1)ressio11e etl alle intoss icazi0 t1i del liqui(lo cefa l o-r ac hidinno·; verreJ)])e ro cl1: ari t~ in tal guisa i nu1ner osi casj i11 cui le cri si apparv-ero consec uli e all ' ipert e11sio11e e11clocra11ica ( tuinori cere])ral.i , n1ening'iti s~erose, forti en1oz:o·ni , ecc.), alle mocl ificazioni Lossicbe .q :flog·is tich e clel li quor (into icazio·11i anaiila ltich e, encefal!che, epiderp.ica, sifilirl e cerebrale, ecc. ), alle all erazio11i infine dei plessi cor oid ei. L ~epilessia s tessa d 'o,r igine cort:... cal e SJ) iegasi da t1n lato col clef i cit della funzione cortical e e coll ' iperecc itabilità sec.q11daria dei cen tri d :ie11cefalici, dall 'ultro co·l le modificazio11i liquorali 1Jrovo·ra te dalle all er azio11i me11i11go-oorfical i e riflcltenlesi sui i1t1cl ei die11ce.falici. Il i11eccani n1 o cli qnes le crisi d~fferirebbe qu:ndi da quelle a tipo jaksoniano dovl1te all 'eccitazione di- . r e tta dei ce11tri corticali n1otori. L 'a1nrn issio11e q11inCI i cl :. un ce11tro cliencefalico epiletlogeno si accorcl a colla co1nplessa etiolog i a delle crisi , rischiarandone nolevolme11te il mecc~ni sn10. Il . egre.far;o: Prot. P. N1ccoLINI.
Su un caso di grave pemfigo vegetante con necroscopia.
PrPsidenra: G. P1r:n1 , !)residente.
Dott. P. l\11LANI. - Riferj ._ce su un caso di p . v. di sp~cinl e i11alignità ter111i11atosi co11 la n1orte a Ull anllO e mezzo clall ' i11 :zio del inale. L ' app1ica1.io11e dei. ragg~ ultraviql et ti produsse u11a rapida (ma, t em11ora11ea !)_ riparazione delle va~te abr asioni. La necr oscopia fece co11statare dege11erazio11e del miocardio (frag1ne11tatio cor(U s) degenerazione grassa del fegato e torbida de; re11i. L 'esa1ne i stqlogico della, fJ~lle 11elle zo11e alterate dimostrava manca11za dP-1.lo s trato cor11eo, ricluzione di sp essore dello stra to inalpighiano n ello spessore del quale si osservavano bolle già for1nate o in v~a di for1nazio11e, sc~rsezza estre1na d.i vasi, scl erosi d el corion e inf.llrazione li11focitaria (non leucocitari"~ . • · L 'esame delle g hia11dole. a secrezione i11terna dirnostrò gravi alterazioni d ella tjroide (zo11e di i1ecrosi e di cal cif:i.cazio11e), e ipertrofi~ dei surreni (specie a carico dellé\ midollare) ; le ovaie j)rese11tava110 lieve sclerosi a11 ' ilo, ina conservava110 an cora l a loro s trutturà ·11or111ale. L 'O. pensa che la pa toge11esi d el p. v. pos a essP.r ricerca ta irt disfu11zior1i e11docri11e e del s itc1na i1euroveg·eta,tivo.
Pneumotorace ipotensivo contemporaneamente o successivamente bilaterale.
Alcuni casi di tubercolosi polmonare trattati con la Citoretina .
Prof. L. MAN1N1. - Iliassu1ne le storie cliniche di 4 lnalati cti t11])ercolosi che ha trattato nell ' a11no d ecorsq co.11 il p. conlemporanea1nen1e bilaterale: in uno il risulta lo è stat o neg·a,tivo., i11 due discreto , i11 ULlO otli1110. P·n r essendo la sua cas ~stica inolto inoòes ta esprin1e la convinzio11e perso 11ale che il metodo possa i11 casi bene scelti esser.e realmente effi cace, e si propone per l 'avvc11ire cli attuarlo con inagg·iore larghezza .
Dott. O. BEnToLOTTI. -· L 'O. ha lrattato recenLe1nente colla Citoreti11a .1 casi di tul)er colosi polmo11are. con risultato soda isf:ice11te: aume11to r apido di peso, comparsa d eJJ 'appetilo, se11so di b e11esser e, rapida diminuzio11e dell 'escreato. 111 3 r.asi si trattava di paz·enli i11 periodo ava1 1zato, .con for111a J)ilateral e, j11 cui 11011 era più applicabile jJ pneumq torace, e cl1e a (lista11za di 3 1nesi dal] ' i11izio rlella cura so11 0 au111e11tati di peso iir10 a 5 Kg., e presentano un inig·l :oran1e11to so·g·gettivo e OÌ)hieltivo jmpressio11a11te. el quarto caso, in c ui la forma era i11e110 estesa si è ot tenuto un aume11,t o di peso cli 9 Kg., e la scon1j)arsa d ella t osse, dell 'escreato e Cl ei bacilli. J_. 'O. si pro·po11~ di adope r are il r imeclio a11che : 11 tutti quei casi ch e ve11g·qno trattali co11te1npora11eame11te colla collasso terapia.
Società Medico. Chirurgica ·Bellunese. Sedule clell '8 ge1111a =-0 e del 5 febbraio 1930.
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Ancora della cura chirurgica dell'angina pectoris.
Prof. G. P1E n1. Prese11la una malata i1ella qltale, :-;eg·u e11do le s ugges tioni di Danielopolu, egli lta ripe l ulo ] 'operazione (ramisezione) perfezio11a11rl ola n el se11so cbe alla resezione dei ramj corr1u n icanti cl1e· si origj11ano dal ganglio stellato e <lal ganglio intermediario, e alla, sezione del cordone del simpa tico al disopra di questi, l 'O. 11a agg·i u11to la resez :one cli tutti i ra1ni del vago che . cer1cl o110 i1el torace al djsot to del laringeo st1perj ore (p er sez io11are· il nervo depressore), e l a s i1n palecton1 ia periarterio a del bulbo carotid eo (ch e p are u11 ce11tro i1n1)ortantissi1no di rifl es i Vé;l socos tri tto1·i) . , i tra tta d'. u1u1 clonna di 56 a11ni ch e da una Ye 11 Lin a di a1111i so ffriva cli accessi di angina peclo ri s c n11)re pii1 freque11tj e violenti, durante u110 d ei quali il g iorno 11 gen 11aio 1929 fu condo l la ii1 Os1)edale. Fu operata !,l g iorno successivo. J~ e s lò corn pl e lamente lil)era di al tacchi fino all 'ag·o Lo·, ep oca nella quale ! dolori ricomparYero, 111ollo pii1 lievi e rari, e con la particolarità cl1e e ra110 prevale 11ti nella metà c.lestra del torace e clel collo. L 'O. p e11sa cl1e sia I1ec~ssario praticare l 'operazione ai1ch e a des tra. È !llog·jco pensare che il cuor e e I 'aor ta , ch e ono org a11 i 1nediani e imp ar 1, po. iedano solo u 11 a i 11nervazione u11ilater ale.
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Osservazioni radiologiche su Ila fisiopatologia del tenue.
Prof. M. LAPE~""NA. - Ha avuto occasio11e di os. ervare 11ell 'intestino le11l1e delle si11dromi fu11zionali d i 11o tevole i11teres. e. L 'O. ha potuto Jnet tere in rilievo u11a sindrome iperstenica e una ipostenica. La prima può prese11tars'. sotto due forme : u11a ipercinetic·a c he si osserva 11ell a parte alta del dig-iu110 ed è caratterjzz at~ da u11a breve iniez =p1.1e d elle anse co ri r apidissimo passaggio e deflusso continuo del liquidq opaco, ~ l111a jpertonica local;.zzat~ nella seconda n1età del digiuno, e caratterizzata da un ris tag·110 abbastanza lungo del liqt1ido opaco nelle a11se, ch e presentano spasmi localizzati a monte dei quali si osserva una modica dilatazione (a qt1esto quadro radiologico corrispo11de u11a si11t0:matolog~a clinica prevalentement~ dolorosa). I .a s:11dro1ne iposte11 jca è caratterizza ta da i110clj ca dis te11sione di u11 g ruppo di anse (quasi
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SEZIONE PRATICA
. sen11)re rl el lrat to 1lea1e ba,sso) ro11 p iccoli livelli liquidi , e prolungato ristag110 (finQ a 24 ore). 'fale quadr o corris11011de a una sindron1e clinica 1)revale11Len1e11le d :.speptica, ~ l'esplorazione o,p e· rat oria ha di111-0s trato in alcuni casi assenza di i11esenlerile r e trattile. No11 ~e111pre le si1tdro1ni fu11zio11ali del t e 11tie si associa110 con ar1alog·hi st a t i neg·li alLri segm e11t i d el tubo diger e11te, anz~ pt1ò presentarsi netto antagonis1110 fra 1 ~ a,lterazioni d.el tono del tent1e t' quello dello ston1aco e d el colo11. L 'O. spera che le l1lterio,r i osservazio11i g·l~ perme tteranno d i i11c.1 t1adrare con maggiore con1pletezza le alterazio11i fu11zio11ali ril evate dalla radiolog·ia :,11 rleter111ina le si11dro111i cli11iche. Le complicazioni polmonari postlaparotomiche. Profilassi e terapia.
l)o tt. N. Bosl\11 . - J, 'O. riferisce sulle i11isurc ado tta te n el Reparto Chirurgicq del! 'Ospedale di Belluno p er pre' e11ire ~ curare le co1111)licaz:o11i pol 111011ari i1ei laparaton1izzati. Il g iorn o precede11te all a operazione viene fatt a la r evi io11e del la bo·r ca co11 p·u lizia (ed event1Htle eslrazio11e) de i de11tj e pennellazjone delle ge11g·ive ro11 ])]eu di n1etilerle; s:. praLiCG\ u11a i11iezione e 11(lO,L11uscol are d i afenil . i\ei i11alali polisarcici poche 0 r e prilna d el la 01)erazio1te si pratica t1 11 salasso, nei fo,rteme11Le itterici l a irrad:azio11e d ella inilza. U11 'ora prim a dell'oper~zio11e 1111eziqn e ipoder1nica di l'.viass Za111belelti. Di rego1a narcosi eterea (se il paziente è to5sicoloso a11eslesia locale, nelle l aparolo111ie ipogaslr~che rachiane.stesia) . Do1)0 l 'operazio11e i11iezione iporlern1ica cli lobelina, e se si tra ttò di laparoto111ia sopraombeJjcale, riuova i 11 ieziu11e e11d ove11osa di afe11il. Nei g:·o rn i success ivi se con1pare tos e co 11 febJ)re, ol Lre le ~ t1re. ab ituali, i11iezio11i di eter e, ed eve11tu aln1 e u te autoe111Q terapia. Cor1 1.Ju es le provYicle11ze si ò ottenuto u11 110tevole alJbassa111ento 11elle n1ortal ità p er co1nplicazio11i p ol111011ari p os lopera t.qr ie; nel 1929 su 266 l aparoto1ni~ (di cui 95 soprao,111bel:cali) si ebbero 18 co111pl icazio11i pol111011ari ( 4,88 %), co11 2 m ·O·r ti (0,75 %) (an1})edne i11 pazienti operati sulla m e tà stiperiorc dell 'aclcto111e). 1
Rottura traumatica sottocutanea della parete addominale con meccanismo di scoppio.
Dolt. G. I .1sE. C11 g iova11e di 17 a1111i rtel se i len1bro 1925 fu i11Yestilo d a u11 1nuro i11 òe111o]iz:-0nc ri11orln 1tdo lt11a vasta ferita lacero-co11 tusa 11el <{t1acl r a11le i11feriore si11i stro clell 'addo111c, llled ialn1e11 lt> 'alla spi11a iliacé"\ a11Lero-su1)erjore cli s·in i ~ ,Lr<l; co 11ò.0 Lto i11 Ospedale · s i con sta tò i n o i tre u11a Lun1efazio-11e ii.ell ' ipocQ·nèlrio destro, cos lilu ~ l o da n11se i11test i11ali erniatesi i1el so l loc utaneo; 11011 s j11t o n1i cli lesjo11e visce·r ale. In 11a rcos i attraverso un 'alnpia incisio11e tr asve rsale s i riclu srro le a11se, si esplorarono i visceri sol lo la11 ti , e si ])faticò la sutura della parete acl(lo111:11ale, la c ui rottura corris1)011deva all 'allacco d ei l1lll roli o]Jliql1i e trasverso alla · guai 11a d el r elto, e aveYa u11a direzione obliqua dal1'alto i11 j)a S-O e clall ' j11lerno al! 'esterno. Segt1ì 11orn1C1 le guar igio11e. l)oll. G. LocATELLI, egretario.
Società Medico-Chi1·u1·gica Be1·gamasca. Seduta del 20 ge11n aio 1930. Presicle11za: ])ro f.
D 'i\ LESSANouo.
Un caso di perforazione intestinale da ascaride.
Dott. G. l\IIonETTI. - L 'O. riferi sce il caso di u11a j)e rforazio1te dell 'il eo a 2-3 c111. dal cieco, d a !)arte d~ un ascflr:.cle, risco11tralo al tavolo a11atontico. L 'O. illustra co11 i11icrofolo,g rafie i caratt er i cle lla pérforazio11e, l)i cco li ss ima e l 'aspetto delle sezio111 della parete, aspc tlo ch e 11a per1rtesso n11·o. d!; argornentar~ i11to1:·110 al pi:obabile mecca11is1110 d'azione dell 'ascar:,de s tesso. La discussjone. s~guì_ ta h a Jnesso a11cora una volta in rili~vo la, necessità di inte11sifi care la profilassi contro l~ elmin Liasi i11tes lit1:lle. 1
Un caso di pneumotorace bilaterale simultaneo.
Dott. P. LE1n1. - Illus tr n.zio11e di ìJll caso docu111~11ta to da radiogra1n111a preso dopo u11 a11110 dall ' i11i z~o della collasso terapia conte1nporaneamente b ilaterale. I11dicaz io J1 e sorta dal riattivar si d : lesio11e infiltra liv a apicale cont:r;.ol alerale du· ran te s~1nplice 1)11etu11-otorace. I11 tal caso l a })rognosi g·ravissixna g~ttslificò og·11i' audacia. Inoltre la seco11da les !one fu aggredita all 'i11izio e quindi il 11ol111011e ebl1e fGciJ e !,11J]uenza da p arz iale 00111pressio11c, p ermette11clo p11cun1otorace elettivo . Il egrelario: C. 4
R.icordiamo le Interess anti pubblicaz/oal d el Dott. ARNOL.FO CIAMPOLINI Docente dii Me dicin a Lega.le degli I nfortund nel R. Iert.it u to di Studd Suiperiori in Firen ze • Medioo pr.ineipa.le n elle Ferrovie d·i St a to.
La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la lesse lAD USO DEI MEDICI PRATICI)
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La perizia nella pratica infortunistica (CUIDA PER I MEDICI PERITI) P.refazione del Prof. OARLO FERRAI Direttore dell'Istituto di Medicina Legale della. R. Univereità di P.isa
Un "olume in-8°, di pagg. VIII-79 (N . 9 delle Monegrafie Medico-Chirurgiche di attualità), nitida.mente stampato su carta. semipatinata.. - Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbona.ti sole L. 8 1 7 5 fra.neo di porto. Per ottenere quanto sopra inYiare Vaglio. e.11 ' Editore LurGr Pvzzr. Vi a Sistina, 14 - Roma.
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IL POLICLINICO
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XXXVII, NuM. 13)
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.
CASISTICA E TERAPIA.
Le prove dell'atropina e dell'ortostatismo di J)anielopolu in alcune tiroideopatie.
L'ittero dei neonati.
Una grande quantità di lavori sono stati pubblicati sui rapporti che esistono tra il sistema nervoso veg·etativo ·e le ghiandole endocrine . In generale però quasi tutti si occu1pano d ei ra_;pporti tra le surrenali ed il simpatico, mentre scarsi sono quelli che trattano il problema d el mantenimento d el tono e d ell 'eccitabilità d el parasimpatico. F . Del Castil lo (La Pren,.sa med. Arg . n . 3, 1929) h a eseguito uno studio metodico media.n te l.a i)rova di Danielopolu, dei rapporti d el sist ema n ervo . . o ' 'egetativo e ]e tiroideop.a tie, giung·e ndo .all e seguenti conclusioni: . 1°) La prova d ell 'ortostatismo e d ell 'atropina è un m et odo semplice per l 'espilorazione d el sistema n ervo o-vegetativo . Da sola p erò non è sufficiente a classificare un infermo i11 questo o in quel gruppo , poichè per avere una idea precisa d ello tato endocrino-simpatico, sono necessarie altre esplorazioni: m etabolismo ba sale, d et ermin.azione del Ph , ecc. . 2°) La t ecni ca di. Daniel opolu è controindicata n ei vecchi , n egli .astenici, nei renali; 3°) In tutti i casi di secrezione tiroidea alterata vi , è diminuzion·e del tono del vago, per cui d eve e ist ere una stretta r elazione tra il tono d el vago e la secrezione tiroidea. 4°) A spiegare l ' ipovagotonia costante in tutte le tiroideo·p atie , si può pensare che , d.a to che il pancrea condiziona l'attività del vago e d il vago condiziona l'attività tiroidea per la ua azione eccito-secretoria, in queste affezi 011i vi siano alter.azioni d ella secrezione insulinica oppure ch e la tiro i d e stessa con le sue secrezioni contribui ca a mantener e il tono del vago. A. P. 0
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La prova del chinino nel gozzo esoftalmico. T.al·e prova venne 6on s1igliata per prir110 d.a I. Bram, n eil 1920. Essa c onsiste nel da·r e ail piazi.ente runa dozzin.a di cap su·Je ognu•n a d elle quali con,tJiene 65 cg. di chinina (bramidrato o .solfato), 1con I.a prescrizio ne di prendeTne quattro al giorno. Dopo 1'ing.e stione di g. 1, 95, un in·dividuo con tiir oide normal e o deficiente , a ' •verte i sinton1i d el c inconismo: en o dii pien·ezza .alla te ta, ·eventu.a lmente vertig ini e cefal ea ·e, m eno spesso, disturbi g a strici e vescicali. Inveoe, n egli individui con gozzo esoftalmi co, la ommirnis1rrazione giornaliera di g . 1,90 può con tinuarie impu·n em ente per m esi , spes o anzi d·etern1i11ando un ce-rto miglioran1ento. La pro' a ve.nne fatta in numer osi individui con Ì·pertiroidi . .,rno e fu confepm.a ta, con un errore d el 4,4 %. E, sa è semplioe cd innocua. (Endocrin e . nr1 C.)', ott. 1929). fil . 1
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L 'iittero d ei neonati è fi siologlico piuttosto che patologico, ·Ciò che si può affelìmare in vista d el1la Sflla costa.n z,a . Si trat:ta di rn1 itterro emolitico senza inte.r iruzione d elle vie biliari od a coumu·l o di colati. Il fe.g·ato e d i.rl r e11e non funzionano 11e l feto; quesit i però distrugg,e. u.g·u.almente una parte ·d e~ le ·ein1azi·e e si sba·r azza dei d·etriti di biliruhina e di xan·t orubina /l)er mezzo della plaoen ta ma terna. Alla nais cita, la via o·m beli,ca.Je vien~ brutal111ente inte,irrotita; i·l san~ue d el bam1b ino cantien1e una quanit ità di bilirubi1J1a che è tripla di q u•ell.a d eil sangue m .a•t erno. Il bambino, sp rovvisto di emuntorio" è quimdi ailla soglia dehl 'itte1•0 e se il fegato tarda a funzionare olirepa•s sa tale soglia . Per far sì ch e l 'organo elimini delJ.a bile, ess.o deve essere s oll1e citato daJ rifl es,s o cauis ato dal sovrn.ccaTico di elem e1J1ti da filtrare. Analo·g.amenie, de.J resto, ' uooede per la respi.oozion·e : il bambino non inco mincia a respirare che quando è virtualme1n te a s fi s~arto dia un eccesso di C0 2 , ch e eccita violente,m ente i·l cem.tro mido1llare e provoca la ir espirazio,n e . L 'accumulo visirb i1le d·ella bilirubina che si man•i festa con ·l 'ittei:ro, è il più spesso necesario· per m ett er:e in opera il m eccanismo fisiologico d ell ' emuntorrio bri.l ia.r e . Do.p o J.-8 gio,m i, i1l ba·m ·b i1J.10 fa1b1b.ì·ic.h e:rà de·l la bile che sarà ancl1e molto conoentrrata, co m·e lo dimostrano le prime feci de l po·pipanite. Ta·l e itte,r o provvidenz i.a le non ha quri.n di niu1l1la di misterioso, è anzi 1111 fe010 1 111eno no1rimal.e. · (J.de. La revue méd. , 18 aprile 1929). fil. 1
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Osse1·vazioni sulla stasi biliare intermittente.
F. Konig (Miincli. ~1 ed. Woch. 1 22 n ovembre 1929) d esorive sei casi olinici caratterizz.ati dal],a pTes·enz,a di so.ff.er·e nz·e, prevalentemente gastriche, che duravano da 6-10 anni, con periodi di esacerbazione, accom ·p agnate a itteri fugaci . L'intervento operato·r io dimostrò cl1e tali fenom.eni e rano da at·tiibuirsi ad una anorm.a.'le dispo,s izione della cistifellea : in 4 casi ·e ssa era avvolta e compressa da una m embra0n a t esa tra colon, duodeno e fegato , che ostaco1lava notevo1} m.ente i l deflusso d·ella bile. In un altro caso la cistifelle.a, pendula e non sostenuta, aveva subìto notevolissime deviazion·i ·e ang.o lature : in un 6° infine, la cistifellea era quasi sepolta dal bordo epatico, solcato d.a profonde rugh·e abnorrnen1ente sviluppate. In tutti e 6 i casi la cistifellea era libera di calcoli. Si trattava dunque in ogni ra o di fattori n1eccanic i , incapaci di de terminare una stasi 1
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XXXVII, NuM. 13]
permanente » ma solo un <?stacolo « in termitten te » al deflusso della bile. L'A. con cl1u d·e affe.rmando eh-e, contrariamente ad altri, egli non crede che queste an~ malie possano favori:re l 'insorgenza della 11~ tiasi bilia•re e il lungo de·c orso senza ·calcolosi dei casi che egli riferi.sce sembra da~gli ragione. cc
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V.
SERRA.
Alcune considerazioni sulla sindrome • '' occlusione del coledoco ,,.
A pr·o posito di un caso olini1co, .Serr ra·d a (La Ji1edicina Ibera, dic. 1929) pon.e il problema d el[a ,c1iagno si dellla ocolru.s ion,e d eil c oiledoco da calcoli e di can1cro deilJa testa dteil pancreas. Egli st;u,dia clini1cam~n·~, la si.n d;rom e o~~lu sione e ifa notave la ra1)1l(li1ta con la qu·a le 1 itte·riz-ia si stabil1isoe quando il calcolo si incJunea nello sb occo del col1edoco o immediatamente davanti alla papi:l,la de.I duod·eno . . N·e l can cro ·delJa testa d.e.J ·p an·a reas mvece l 'irttero .s.i pir oduce in mo·do insidioso e dr.iv ~ene a poic o a poic o più i:rrten s.o fino ad una tin1~ ve1~dastTa; mancano a·ll 'inizio le coilr.iche, i brividi e la fe bb;re . La cistifeili1ea a1p pare ingro•ssata ma non è dol1ente al la palrpazi,o ne ch e invooe risveglr.ia dol·o,r e .ailll 'epi~str~o. . . L 'A. insis te · n·el1la neoe.ssi tà di di·a.gno•s ticare precocem -en·t e la ocdluisione d1e l col1e doco da calcolo onde pra·ticaxe l 'estrazione di esso prima che le Jesioni siano irri·m 1e diabi•li , prima oioè che si sia stabillita una grave intossicazione cdle·m ica. Il drenaggiio del coil edoco con tubo di Kert e poi l 'estrazione del calcolo, costituiscono il trattamento ideale. Nei casi d~ cancro del·l a ·t esta de l pancreas salo runa 1p ronta deirivazi0ll1e d·e hla bi le me·d~an'te colecisto-digiunosto·m ia o c .-duodenostom1a, o 1c .-gastrostornia o fistola all'esterno , può allev.iare iil paziente: . . . . . . . Di ~:ronte ad 1nfelffilri a.n graVI oondiz ion1 s i orpereTà in ·a,u.e teimpi: 1) scarico d eJ.Ia ·b ile al~ l 'esiterno e poscia, sco·mpa'.lìso l 'ittero, 2) estrazione del ·catlic olo o anas tomosi. 1
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SEZIONE PRATICA
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VICE NTINI.
La flogosi polmonare consecutiva ad infiammazione dei dotti biliari e della cistifellea. Akaiwa e Shida (Surg. Gyn. a. Obst., 1929) ha nno potuto osservare come. s~ano. frequent~ le flogosi polmonari e bronchiali. nei cal.colos1 delle vie biliari, e ch e talvolta tali flogosi guairiscono coll 'asportazione della cistifellea amn1alata. Hanno pertanto istituito delle. ~icerche sperime ntali d.a. cui risulta che è poss1b1le produrre delle polmoniti negli animali per effett? di colecistiti a cute, ma si dev.e inte rrompere il coledoco e produr.re ·u n 'infezione .con germi virulenti. I germi possono giungere d~lla vescichetta biliare ai polmoni per due vie : a) direttamente attraverso il diaframma;
b) indi,re ttamente p er m ezzo del tor.rente circolatorio. Il lato più colpito è quello destro. Secon·do gli AA. la minor ampiezza delle esou:r.sioni diaframmatiche del lato destro negli epatici non avrebbe una g rande im.p ortanza nella g·enesi di questa pol·m onite. L 'origine delle polmoniti è essen zialme nte da ricer.carsi nel 'SOpr·f).ggi ungere n ell'albero polmo.n are di hatterii provenienti dalle vie bilia.r i, e infatti tale complicazione è molto più fpequent·e nelle occlusioni del coledoco o nelle g r.a vi in,f ezioni biliari. V. GHIRON.
Drenaggio biliare. Si considera da alcuni come poco })ratico, però è imiportante perchè permette di esamin are la bile estr.atta col cateterismo duodena le . Per fa1rlo oòcorre molta pazienza tanto da parte del m e dico ch e da pa·r te del m a lato. T. C. Hunt (The Lancet, 12 ott. 1929) descrive la tecnica. del cateterismo dettagliatamente. Per i risultati ecco quanto rife,r isce : l 'im possibilità di -0tten,e·r e bile dopo 2 son,d aggi è un forte .argo·m en to in favore ,di un calco.Io biliare; se vi si .associa ittero indica O·Cclusion e ·delle vie bilia·r i . Il sondaggio può servire a diffe renziare il rc an.c ro ·d el1a testa del . pancreas dal} 'ittero catarrale girave. L 'assenza· di bile B può,. sebben e ra ramente, a \'er si in fegato e vie biliari sani. Il dolore durante il flu sso della bile è in favore della calcolosi e dell 'i.nfezion e della cistifellea . L '.esame mi·crosco.p ic o della bile è importante : la pvesenza di cellule di pus i? bile concentirata spesso con molte cellule epiteliali è ca·r.atteri.stica della colecisti te; c ristalli di c olesterolo · in nu,m ero discreto sono a favore di un cal colo; c riis talli di bilirubinato di calcio non hanno significato b en d efinito e possono trov.arsi in individui normali. e' è molta albumina nre ll 'infezione biliare, ma può esserci a.n che in distu·r bi e·p atici senza infezione (normalmente ·c 'è 1/ 2 %o .di albumina; al di sopr.a di 1 %o è sempre .patologico). La presen za di urobilina •è anormale e si ha n ella disfunzione ,e patica. R. L usENA. 1
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Le indicazioni operatorie nella litiasi biliare. A. Hijmans van den Be·r gh (La vie m édicale, 19 settembre 1929) consid,era i segni seg u.enti come indicazioni imperiose di operare . n.e lla litiasi biliare : I ) sintomi che fanno pensare a una peritonite da perforazione localizzata nel.la regione della cistifellea, in un individuo ad anteoeden ti li tiasici ; 2) sintomi ch e fann o ammettere un 'infiammazione gr.a ve della cistifellea, con febbre e. formula sang uig na ch e fa pensare ad un em p1ema; 3) quando, in un individuo con antece-
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d enti liti.asici , vi è ittero e febbre, ch e fanno supporre un 'infiammazione delle vie biliari; 4) quando, nella r egione' d el.la cistifellea, si trova un tumore che si è in diritto di riten ere come una cistifellea tesa da ll 'infia mma zione, con o senza segni ch e permettono di pensar e a lla presenza di calcoli; 5) quando la durata dell'itte.ro da ritenzione, determinata dalla presenza di calcoli nel c-0iledoco, oltrepassa le 6 settiman è; 6) quando si trova un calcolo n el coledoco, che dà accessi frequ enti di dolori (colich e) accompagnati da ittero e da febbre (febbJ'e inte·r mittente epatica) ed il trattamento medico non h a dato risultati; 7) quando il malato, pur non avendo febbre, nè itte ro, soffre di coliche e.p atiche tanto violente e frequenti da avere un 'influenza sfavorevole sullo stato fisic o e mentale; 8) in caso di ileo d eterminato da un calcolo bilia·r e. Si dov1rà ·sem.p re tener conto delle forze del malato e non trascur.are il rischio opeTatorio. Si terrà inoltre :presente ch e le colich e epatich e violente e capricciose ch e vengono in mom enti inopportuni, privano i malati d,e lla gioia di viver e e n e f.anno d ei poveri invalidi ; n è si deve trascurare la possibilità di svilu1ppo di carcinoma ed il pericolo ch e questi malati diventino d ei morfinomani. Non bisogna p~1rò dimenticare ch e, a n ch e dopo l 'operazione possano su ssister e d ei dolori, di cu.i la genesi è tuttora oscu ra. fil. 1
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POSTA DEGLI ABBONATI I
Radiografia di cisticerchi calcificati. -
Al-
·l 'abb. n . 2528, G. G. (Latisana) : Schinz, a .pag. 44 7 de l suo recente trattato di Rontg·e·n diagnostica, descrive largamente i cisti.cerc hi calcificati n ei muscoli e n e dà i caratteri radiologici che corrispondono a quelli da Lei osservati . Gei·p el (1913) h a pubblicato un lavoro sull 'argomento n~i Fortschritte; cosi Pichler n el 1911 sulla W. Kl. Woch.; così Stied er (Beitr. z. Klin. Chir., Bd. 42); così Kohler, ·e cc. Assmann n:el suo trattato ne riferisce pu.re largamente specie ne i rapporti con la trichinosi. Anche in Italiano son o stati riferiti casi di cisticer c o,s i: in ogni mo,do non è reperto frequ·e nte ma eccezionale . Rimando a l bel lavoro di Biginami sull 'argomento (A rchivio di Radiologia, 1928). L'autoinfestione avviene per rigurg ito di un segm ·e nto maturo dal duod.e no neJ.lo stomaco : le o n cosfe re sono messe in libertà e, come n el maiale, emigrano nei tessu tii ; q·ua lch e volta le oncosfere sono ingeri. te con le verdure o con la terra. La cura n ella cisticer cosi diffusa è nega ti.va; nelle forme solitarie (occhio, mammella ad es. nel caso di Alessandri) è la chirurg ica. 1
M. E.
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All 'abb. n. 6180 : I
I·l manuale di fisica di ST. MEYER e E. ScHWEIDLER non è stato tradotto in itali.ano. Un breve manuale di fi·sica per m e dici, in inglese, è il segu·en te : H . C. H. CANDY: A Manual of Physics, puh blicato da Cassell & Company, Lon·dra e Nevv York; uno in francese è quello di J. CLUZET, Précis de physique m édicale, 3a. ediz., e dit. G. Doin & Cie, Parigi. 1
fil. All 'a1bb. n. 5088. I pavime nti di linoleu.m , purch è b en tenuti . ' r1spondo no b en e anche per ca.mere operatorie. Per i:l pavimento .a matto,n e l1le , vi è ~mpre da te m ere ch e i giunti Il·On siano perfetti; m eglio varrebbe un pavim:ento in cem ento o terrazzo, a gettata unica. fil. · 1
V ARI A. Pessimismo e ottimismo nella medicina. In un d:i alogo ch e i1m m.agin.a fra un m e dic o ottimista ed ;u no pessimi.sta, P lesch (Mediz. Welt, n. 1, 1930) m ette di frosnte l 'una all 'altra le due ten·de nze c h e sono antiche quanto l 'arte m ·edica; tendenze la cui influenza si rive1la sopra·t uitto nel modo dii fa.re la prognosi e 1J1ella fi.du.cia n ·e i m edicamenti. Non solo i1l mala t o , ma anche i,l medico dovrebbe essere oggetto di studio dal pu·n to di vista costituzionale; il medico è senza du1bbio n otevol mente influe·n zato dalla pro1pria oosti-tuzio·n e n e'.l modo di con siderare i,I ma.lato, e nel giudizio ch e dà su molti probl1emi : ad alc uni d ei quali l 'A. aooen·n a brevemente. La pura obbie ttività è il firie al qua•l1e t en dono i n ostri .s forzi; fine ch e è illusione credere di poter ragg iung•ere. Il dialogo è di l·e.tt,u ra piacevole, · ri.c co d1 osserva.vioni argu te e di humour; i due i•n terlocu tori fin iscono coJ dichia.rarre di rimanere ognu'Ilo del proprio pave-iie, come a.c cade in ' molti ·casi dopo lu·n gh e dlscu ssioni. 1
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F . B.
Il più antico istituto psichiatrico d'Europa. Esso è qu.ello di Firenz·e aperto nel 17 40, dir etto da·l Chiaru gi ch e fu ·a ssieme al Valsalva e al fra·n cese Pine l uno d ei precursori d ella riforma d ella psicopatologia n el senso odierno. Fu l'Italia il primo paese n el quale fu decretata p er legge 1~ obbligatorietà dell 'insegnamento pubblico deJla p sichiatria con Decreto di Re Carlo Alberto d el 1838 ch e istituiva la cattedra di psichiatria presso il Manicomio di Torino. E fu pu-re l 'Italia la prima nazione al mondo che eman ò una legge sanzionante g li obbll i·g hi verso i m entecatti n e:l 1788 p er m ez- zo d el Grandu ca Leopoldo di Toscana.
(Bollett . Med. Trentino). •
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NELLA VITA PROFESSIONALE . .LITORA ALIENA. Gli Istituti Cliniéi della .Università di Debrecen (Ungheria). Nella estate scorsa, . da 'B u·d apest, co·g li studenti ivi radun.a tisi per il loro Congresso internazionale, ·e per gentile ·invito di S. E. il Mini1stro.. dell 'Isiruzion,e Pubblica conte Kuno . Ktleb.el.sberg e ·del Rettore prof. Eugenio Darkò, fui a De'brecen a visitare quetla Università, che intitolata al .n o·m e del conte Stefano Tisza , già illustre allievo .d i quell'Ateneo, era stata :da lui .specialmente favorita nella sistemazione d·efinitiva che è stata corp:pletata poi dura.n te e dopo la gu·e rra. Am.n1iTabile provvidenza quella di queste civili Nazioni vinte, che pur nella sconfitta e nel disse sto grave eco·n omic o .che n·e è derivato, non hanno e.s itato a mantenere intatti e. spesso ad aumentare e migliorare i loro Istituti di c u•l tura superiore. Così la Germania, così l 'Austri.a, così l'Ung·h eria, ·c he pur hanno subito tante gravi mutilazioni di territorio e di ricchezza. L'Università di Budapest ha ma11te·n uto tutte le sue Facoltà e i ·suoi Istit·uti, nuove Università sono sorte a Pecs e a Szeged, quella f1 : Debrecen è stata com1pletata special·m ente negli Istituti della Fa·c oltà Medica e del·le Scienze Biologiche, di cui alcuni sono ancora in co·struzione, ma con progetti completi ·e in posizioni magni fi che. Debrecen, che è un centro commerciale e .agricolo di primo ordine, nella immensa pianuTa d.el fiume Tisza, n ella « puzta » ben nota ..aveva già scritto una pagina gloriosa nella storia dell'indipendenza ungherese colla rivolta di Rak6czi. Le fiere di Debreoen erano famo·se e frequentatissime, spe·c ie prima della costruzione d.ella ferrovia, e gli scambi avvenivano spec1.a lmente coi pro·dotti !oc.ali, grano, vino , buoi . cavalli. Il dominio turoo che durò un secolo e m ezzo arr.e stò e impe·dì assai lo sviilupp·o d ella città, rr;t'a dopo que llo la prosperità si a ccrebbe e specialmente nel periodo fra la guerra dell'indipen~·e~za naziona}.e e }'·ultima guerra europea la c1tta crebbe d im1p ortanza, e all 'agrico'l tura · ~ all 'al~evamento del b esti.a m·e, si aggiunsero i~dustr1e ;numerose, molini a vapore, fabbriche d~ ma~ch1ne varie, agricole, tessili, di mobili . d1 cu~io ,.. e specialmente la fabbrica di vagoni ~erroVJari1 per lo Stato che era una d elle più importanti dell'Ungheria. L 'invasione e l 'occupazionie romena fu assai ~ann~sa a tutta la regione, .ma dal 1920, anno in cui v~nne eva cuata la città, essa si è ra·p idamente risollevata. Vi sono fiorenti anche per l'esportazione 1
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fabbrich-e di saponi ·e di salami, in cui eccellono anche nostri compatriotti, come la Ditta Vidoni, di cui il giovane è a capo del Fascio locale. I l suo collegio, che venn·e fon.d ato nel 1561 all '·e poca in cui fu intro·dotta la riforma calvi~ ~ista -:-- la regio.ne è .sem•pre anche oggi quella in cui prevale in l Tngheria l 'elem·e nto protestante - ha dato origine nel 1912 all'Università, che com·e ho già detto ha .p reso il nome ·d·e l .c onte Stefano Tisza, che vi è stato allievo .e che l 'h.a d.o tata e f.avoTita. La Facoltà di Me·dic in.a e Chirurgi.a che è stata com1p letata durante la guerra e specialmente dopo la gu·erra, diventata Debrecen ·q uasi città di confine, verso la Rum·e nia è . portante e del tutto moderna ' sopratutto im perchè i suoi edifici sono costruiti n·e l parco della città, in mezzo a quercie secol.ari, che f?r.mano un ~o:s~ merav~glioso, e n·ella dispos1z1one ad edifi:c1 separati, ma con SE{lvizi comuni e centrali, è ·u n vero modello del genere. Nel ~reo d·e lla città, come ho già d.etto, in un ambiente veramente suggestivo, tutto verde. con alti ail beri è viali ben tenuti, sorgono gli edifici clinici. · Es.si ,s ono b·en 32, di cui 8 alberg.a no le princirp ali cliniche, e rp recisamente: la Clinica delle mialattie interne (medica), la Clini.ca Chirurgica, la Clinica Dermo·sifilopatica, la Clinica P·edi.atrica, la Clinica per le malattie nervose e mentali, la Clini•c a Ostetri.co-gin·e cologica, la Clinica Oculistica, 'la Clinica Otorino l.a ringoiatrica. Gli a ltri edifici servono per le .caldaie, di cui 4 a vapore (pressione .a tmosferica 12) sistema Steinmiiller, che servono al riiscaldam~nto di tutti gli edifi1ci clinici, al riscaldam ento dell'acqua e ad azionare l·e turbine a v.a·p ore che sono nel locale d·elle m .a cchine, u.na d·ella forza 1di 600 cavalli ed una di 1000 I ·g eneratore di poteriza 4 70 K w 1020 amp.' 2230, 2 .g eneratoTi di potenza 400 Kw 1740 am•p . 230 , e un trasform.ator·e, che servono a pr?~v~d·e re la ·corrente elettri·ca per tutti gli ed1f1c1. Aggiungo .alcuni dati, relativi all 'anno acca·d emico 1928-29, che ·mi sembrano importanti, specialm·ente per il num·ero de i letti di ciascuna clinica e ·del personale insegnante e assistente, anch·e .paragon.andolo a quello delle nostre maggiori Universi tà. Il num·e ro dei le tti per .c iascuna clinica è il seguente: 144 per la m edica, 154 per la chirurgica, 88 per la d ermo·s ifilopatica, 130 p er la pediafria, 115 per J.e ma11.attie n ervose e m entali, 212 (di cui 43 ·p er lattanti) per l 'ostetricoginecologioa, 75 per l'oculistica, 14 per l 'otorinolaringoiatrica, in totale 932 . . L 'attività clinica è anche assai n.otevole. Nel sudd.etto 1p eriodo 2514 malati furono accolti nella Cli1n ic a Medica e 7333 curati ambulato1
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riamen te; nel·l a Clinica Chirurg ica furono degenti 2844 malati e 5114 curati ambulatoriam ente, e su questi furono eseguite .1910 grandi operazioni e 684 interventi ambulatori; 58G infermi furono curati n ella Clinica d ermosifilopatica e 1794 aIJlbulatoriam·e nte; 1213 n ella Clinica pediatrica e 2102 n ell 'ambulatorio con 526 operazioni; 930 nella Clinica n euro-psichiatrica e 1600 curati n·ell 'ambulatorio, (in 1900 furono ·p rati·cate puntu:rre lombari e suboccipitali); 3510 accolti n ella Clinica Ostetrica e 298R traLtati ambulatoriam ente con 1245 operazioni; 928 deg·.e nti rnel·l a C lini~a Oculistica e 5500 curati a ll 'ambulatorio con 600 operazioni; 530 aocolti nella Clini ca Otorinolaringoiatrica e 3383 curati ambulatoriame.n te, con 492 o·p erazioni nei degenti e 700 n egli ambula tori. È notevole pure il ruolo del personale insegnante e assistente. Nella Cli.n ica Medica è mancante il titolare, ma vi è un professore aggiunto, 3 .assistenti , ch e corrispondono ai no,~tri aiuti, 3 praticanti stipen1diati, ch e equivalgono ai nos tri .assistenti, e 13 praticanti non stipen,d iati (i no stri volontari) in tutto 20, con 21 i·n fermieri, e 3 Laboratori · di1stinti , uno chimi,c o, una batteriolog ico ed uno sierologico. . Nella Clinica Chirurgica oltre il prof.essere titolare ed uno aggiunto, vi sono 3 assistenti , 6 ,p raticanti stiipen1diati, 14 n on stipendiati, in tutto 25 con 21 inf.ermi eri e 3 laboratori, chimi1c o, batteriologico e sierologico. Alla Clinica Dermosifilopatica sono ad·detti un pr ofessore titolare, 2 assistenti, 3 praticanti sti1pendiati e 7 non stipendiati, con 12 infermieri € ben 6 la bora tori , chimico e sierologico, batteriologico e micologico, sper~mento animali, i·stologico, fotogra fico e di moulages, ottico. Nella Clinica Pe diatrica oltre il professore titolaTe vi sono 2 assistenti, 3 praticanti stirpen·diati e· 7 non ,s tipen.d iati con 20 infermieri e 3 Laboratori, 1chimico e sierologico, chimic o epidemiologico e pre-paratorio per g·l i studenti. Nella Clinic a P sichiatrica, 1 professor e titolare, 2 assistenti, 2 praticanti stipendiati e 2 non stipen diati CO'Il 25 in·fermieri, e 7 Laboratori, s ierologico, tre chimici , i1stologico e 2 di ·p sicologia sperimentale. Alla Clinica Ostetrico-ginecologica oltre il professore titolare vi è un p r ofessore aggiunto . 3 assistenti , 3 praticanti s tipendia ti e 9 non stipendiati, con 17 infermieri e 2 laboratori chimico e 1Si·erologico . Nella Clinica Oculistica 1 professore titolare, 2 assistenti, 2 .p raticanti stipendiati e 2 non stiipendiati con 6 infermieri con un laboratorio istologico e batteriologico. Nella Clinica Otori:nolaringoiatriea, aggregata a lla Clinica Chirurgica, vi sono tre praticanti non stipendiati. Non ho •particolari precisi ·sulla sistemazione degli insegnamenti nelle altre Facoltà, ma ho voluto riferire questi brevi cenni sul'la costruzione e sul funzionamento deg.l i I stituti Clinici 1
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per dimostrare con quale lapghezza di m ezzi e con quale sicuro e preciso indirizzo scientificopratico siano essi dotati e disposti, .p ur nelle difficoltà economiche, in cui si dibatte ancora l 'Un.g h eria, ·dimostran·do così l 'importa1n za, ch e la Nazione riconosce alla cultura universitaria e alle n ecessità d ell'insegnamento e d·e l progresso delle disci1p lin e m edico-chirurgiche .. 1
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ROBERTO ALESSANDRI. '
SERVIZI IGIENICO-SANITARI In sede di bilancio. La, relazione Slll bilancio dell'interno per if Senato è stata, redatta dal sen . Grep·p i. La relazione inizia CQ>l r icordo di l\IIich ele Bianchi. Nell 'ul tima discussione del bilancio, questi rispondeva specialmente ai sen. MaraglianQ e Marchiafava, ch e trattaronQ della salute della stirpe qua,le condi.zione pregiudi.ziale e necessaria per ogni incr emento di benessere e di potenza della società nazionale . Alla chi11sa del suo discorso, il Biar1chi evocava un aneddoto agreste: una bambina dei campi, interrogat a pe·r chè da tutti si volesse bene a Mussolini, rispose : cc Perchè Mussoli.ni fa le strade, ci dà l 'acqu a, e gua,risce la malaria ». Il discorso del Bianchi continuò, brevem ente appass~iqnato·; n1a già ques~ ingenue parole b astano a dimostrare quanto sia complessa e quasi illimitata l 'oper a di un ministro dell 'interno, n el ca,.mpo sanitario. Ricordate le benemerenze dei precedenti Governi, i) Greppi aggiunge ch e la buona volontà dei temp\ passati nQn era giunta fino alla eletta concezione di una grande difesa, della maternità e dell'infanzia ~ non sarebbe bastata ad ispirare la voce della fanciulla evocata dal Bianchi. L 'A. si riferisce poi a quanto fu detto e scritto assai bene nella, Camera de~ Deputati, limi.tandos~ ·aJ semplice ufficio di CQmmentare qualche cifra del bilan cio. In particolare ~gli h a trovato qualche difficoltà n ell 'esaminare l'erogazione dei fondi dell 'O. N. M. I.
••• Nella discu ssione iJ se11 .. E. Maragliano illustr a ampiamente l 'opera del Regime p er la salute della, razza. Eglt segnala e loda la circolare emanata a firma del Capo del Governq, con la quale si indìce. la vaccinazione preventiva della difterite, an che perchè dqcumenta un indirizzo giusto ch e il Gove~no si mostra deciso di seguire per la difesa dalle 1nalattie infettive. Fu il Regime fascist a . ch e, rompendo tutti gli indugi , or sono tre anni qrdinò ] a, vaccinazione antitif~ca, che era conquistata alla scienza da più che venti anni e ch e risp armiò migliaia d~ vite n egli eserciti belliger anti. L 'atten zione del Governo si è in questi ultimi mesi portata sopra un 'al tra importante vaccin~ zione preventiva: quella contro le malattie tubercolari. •
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La vacc ~nazio11e preventiva, dice l 'oratore, è il m ezzQ di lotta più prat~co perch è per essa si può s~nza, dispendiq esercitare la difesa delle masse umane e. quando sarà generalmente attuata, non ci saranno le. enormi spese che richiede la lott a sociale odierna, e le finan ze dello Stato, de.Ila Cassa delle Assicl1razioni e dell 'Ope.ra Infan.z ia e Maternità n e sarannq alleviate.. L 'oratore esamina l 'Qpera ch e la Cassa d~ Assicurazioni va, svolgendo per la lQtta,, analizza e segn ala le disposizion~ del Governo per l 'ospitalizzazione dei. . tubercolosi e r accom . and a l 'adozione. delle misure oppo·r tune a, depistare le m alattie tubercolari. n el periodo d~ la lenza segnalando quello che si fa, già all 'estcro. Eccita, ~l Governo ad accordare maggiQri me.zzi per la lqtta antitu.bercolare. L 'oratore ricorda l'opera svolta dallQ Stato in tutti i servizt sanitari, ma osserva che se ha un brillante st ato maggiore al centro, m an ca di una tn =1izia sanitaria, qrganizzata alla periferia,, milizia che può essere rappresentata dai medici con<lotti, di cui raccomanda le sqrti . (~hìude dicendo che se si d à lino sguardo co,m prensivo sopra ciò che il Regime fascista ha, fatto in questi pochi anni per la difesa della stirpe, s i può d!re che n essuna Nazione in così breve spazio di te.111po ha r ealizzato tantQ quanto si è realizzato fra, noi .
••• L 'on. Gu accero espone d~lle con siderazioni in inerito a,lle organizzazioni di Stato, intese al nligliqr amento della saJute. pubblica e della razza, com~nciando dall 'Opera l\1aternità e Infanzia, Opera di concetto altissimo e di portat a incom1nensurabile nelle finalità che si propone, e che, vieppiù perfezionandosi, assurgerà ad orgoglio d el Regime, specialmente se sar à CQllegata - integrandola n elle sue applicazioni prat!che - col1'0per a « Balilla » ch e. istituisce già l 'auspicato « Medico scolastico » e la cc Cartella biometrica personale », e cqlle altre a,ssociazioni giovan,ili ginnast!che e sportive, ecc. L 'Qratore affern1a però ch e meglio sarebbe se, anz~ch è cc correggere » si pqtesse ~nvece cc prevenire », impedire cioè sin dalle origini l 'evoluzion e dei germi e delle carenze ch e stabilizzano i fattori mal form ativi. L'oratore illustra largam enle questo con cetto e conclude au g':lrando ch e l '0pera ~1aternità e Infan zia abbia a progredire se1npre più nei nuovi co·m pitt assistenziali che si affacciano impellenti all 'orizzonte, e ch e si propo11esse co1ne comp!to capitale da risolvere quello dello studio della orga11izzazione legislativa, scientifica e pratica per l a, tutela dell 'embrione e del feto. Raccomando 1a de11l111zia obbligatoria della gravidanza e la separazione dei tubercolotici negli ospedali comuni . Passar1do al] 'assisten za obbligatoria degli storpi, ossia dei lesiQnati n egli organ i ed apparati che provvedono all 'atteggiamento ed al movimento, l 'oratore dice ch e. lq cc st ato » di questi m a·
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lati va studiato in modq d e.I tuttQ speciale, t en endo n el dovutq conto anche le perturbazioni con comitanti dell'anima. D ~e ch e da,ta l 'attuale popolazione dell 'Italia, la NaziQne sarebbe gr avata da circa 60 mila storpi, di cui 30 mila potrebbero esser e del tutto red~nti d alla vita, parassit8:ria, e 20 mtla sQlta11to parzialmente. Proseguendo l 'or atore afferma ch e la selezione della r azza ed ~l suQ miglioramento, l 'aumento della popolazione, il trattamento delle così dette ·m alattie sociali, l 'igien e scolastica e l 'assistenza stess8: alla Maternità ed alla Infanzia, sono problemi collegati a~ con cetti fondamentalt di ordine biQlog~co-sociale e n qn possono esser e risolti sen za il più profon do tecnicismo, sen za quella or ganizzazion e sanitaria, mercè la quale il medico esercita la prevenziqn e del m ale e si sforza di rendere alla Società g·li individui ch e, per eredità, per m alattie ed influenze di ambiente, ne erano stati sottr atti. , 'f ra le specialità mediche quella che s~ è m aggiormente orientata ver so questo indirizzo sociale e ch e deve di conseguenza essere t enuta in m aggiore con sid er azione 11et posti di competenza è l 'Ortopedia. Per la cura dei defor1n i sono n ecessari gli Istituti ortopedici co1npleti. Occorrerebbero, non m eno d~ 60 letti p er ogni m ilione di abitanti, raggruppati in Istituti regionali, ne~ quali fosse possibile, qltre la cura chirurgica operativa ed ortop edica propriamente detta , esercitar e anch e, con
adatti ambulatori e scuole, la prevenzione delle deformità e l 'a vv~amentQ professionale. Concludendo l 'oratore aff~rma di ess~re convinto ch e il Regime, ~l quaJe ha saputo cc circuire » - p er ripeter e la simpatica espress'.-0·n e dell 'on. Castellino - cc tutta la giornat a del cittadino italiano del conforto della sua azi~ne tutoria, pronta e realizzatrice », ~ che, m er cè l 'Opera Nazionale per la l\faternità ed Infanzia, ha dato all'operaio · la tranquillità della salute dei f;gli; il Regime che trova la ragione st~ssa del suo essere nella potenza della stirpe,. conscio perfettamente che il valQre della Nazione è ra.ppresentato dalla somma dei fa,ttori fisici, intellettua,li e morali degli individu~ che la compongon o, terrà ne è sicuro nel giu sto conto quanto d a tempo egli va segna, landa, provvedend,q alla ~nvocata legislazione per la cc tutela dell'embrione e del feto » in difesa della, razza e. per l ' cc assistenza obbligatoria agli storpi ». Il sen. De Capitani, ricordato ch e da noi le oper~ pie h anno raggrup·p ato un capitale super :pre ai cinque miliardi, nota che lo spirito del testatore ben efico predilige con delicata prontezza, quelle opere per le quali ritiene doverosa una integrazione per raggiungere ~d ealità ch e forse allo Stato, alla Prqvincia e al Comune, pur con la maggiore buona volontà, non sarebbe dato di effettuare. L 'ora tor~ a\verle che nel sessennio 1922-1927 le donaziqni e lasciti a f~vore delle isti-
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tuzioni di pub})lica beneficenza in Italia sommarono a L. 535.000.000, di cui una parte notevole rigu arda gl~ istitutt ospedalieri. Se si prendo110 j.n esarne i dati degli anni 1926 e 1927 si rileva come, m~ntre agli ospedali e ad altri E11ti autonomi di ricovero e di cura siano pervent1te donazioni per circa 100 milioni, ai Brefotrofi , a! Manicomi, agli Ospizi di maternità dipendenti lutti dall'an1mini strazione prQvinciale, i lasciti non oltrepassaro11 0· la. mQdesta somma di mezzo milione . Detto della n ecessità del coordinamento dell 'assistenza ospitalI,era, della beneficenza e dell 'indistruttibilità dell ~ opere pie, .espone la questione Qspitaliera lombarda, che durava Qa decenni e pareva insolubile, e illustra la soluzione datavi col con corso della Cassa di Risparmio che elargì oltre 34 m~.Iio11i , cosicch è oltre aJ grande ospedale di Milano la J. .qmbardia possiede ogg~ grandi e piccoli ospedali che sor10 ver~ gioielli, non solo tecnicam er1te parlando, 1na anche dal lato artistico . Parla quindi sul con cetto della Qbbligatorietà della prev'. d enzé\ irt caso di m~latt~a che in altri paesi trovò sanzione completa. E così con cl ude : cc Se è vero, come è vero, che la g1ovqne Nazione Fascista vuol perseguire le più pure idealità sQciali, questa dell 'assistenza e della beneficenza stia sempre nel vigoroso intelletto e nel cuore grandissimo del Duce, come fiamma che non lo divora, ma lo rende sempre e anCQr p~,ù lun1inoso agli occh~ del popolo ».
L 'on. Arpinati, SoLtQsegretario agli interni, rispondendo ai vari oratori d~ce, tra l 'altro: (( Con quella competenza e quell 'amore della pubblica cosa, che gli sono particolari, il sen. De Capitani ha, richiamato l 'attenzione del Governo sui problemi dell'assistenza e della benefi,c enza. Sono lieto di confermare al Senat.o c~ò che ho detto n ell'altro ramo del Parlamento c~rca la volontà del Govern·Q che, sia nel! 'andamento delle Pie Istituzioni, sia in un futuro riordinamento della materia, si tengé\ sempre ~l massimo conto della volontà di coloro ch e l~sciarono alla pubblica beneficenza. Pertanto, le d~rettive del Governo si uniformano costantemente a questo crit erio, che è sopratutto morale, perchè r~spetta scrupolosa111ente la volontà dei testatori e 11ello stesso tempo i1npedisce ch e possano inaridirsi le sorgen ti della. benef'.ce11za privata. L 'on. Greppi ha scritto qVer trovato qualche difficoltà nell 'esaminare l 'erogazione d~i fondi dell 'Opera Nazio11ale per la protezione della Maternità e dell 'Infanzia, perchè l 'Opera, essendo un Ente parastat ale, n on a,llega il proprio bilancio a, quello del Ministero. In realtà, il conlrollo s11lla gestione dell 'opera è regolarmente eser ci tato dal Ministero del! 'Intern o, ch e n e rivede ~ bilan ci e i conti. Dall 'ultimo
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conto reso, che è quello del 1928, risulta che I 'Opera Nazionale ha erogato una spesa complessiva di oltre ottantacinque milioni, di cui: per la. Maternità (ricoveri, suss'. di, refettori 1naterni, an1})ulator~ e sqvve11:zioni) L. 20 milioni; per l 'Infanzin (riCQveri, sussidi, profilassi antitubercolare, assistenza agli illegitlimi) L. 52 n1ilioni; con queste somme furono assistite nel 1928 250.000 persone fra, ma,dri e figl~1 · Nel 1929, gli assistiti sono slat~ oltre 800.000 con la medesima spesa. Le spes~ general~ effettive d '~mministrazione dell 'Opera sono calcolate ql 3,30 per c~nto. Di. ciò va data lode al camerata Blanc, che c~n vivo entusiasmo e ferv~da fede d~rige l 'Opera. Il sen. Maragliano ha voluto fa,r cenno della iniziativa presa di r~cente dall'Associazione nazio·n ale dei medici CQndotti, per una larga esperimentaz~Qne della vaccinazione • antitubercolare col v~ccino che da, lu~ prende il nome. Mi è gradito poterlo assicurare eh~ il Ministero appoggia ed asseconda tale iniziativa ~ ne favorirà l 'estensione Stt scala sempre più vasta. Il Governo si è vivamente cqmpiaciuto della necessità di una specifica competenza, del p~rsona,le sanitario nella lot.ta anLit11bercolare, ed è per questo che sono state date disposizioni ai Prefetti perchè i Consorz~ provinciali antitubercolari curino la formaz~one di un perso!lale tecnico adeguato alle necessità profilattiche e assist~nziali. V a, ricordalo che numerose borse di studio sono state CQnferite a, giovqni desiderosi di perfezionarsi in ma· teri.a d~ tuberCQlosi, frequentando corsi speciali in Italia e all 'est~ro. EQ è sempre mirando a questa necessità che tl Ministero ~ncqraggia in tutti i modi l 'iniziativq della Cassa delle Assicurazio·n i soc!ali ~ della Confedera,zione dell 'industria, cui si deve la fo11clazione dell'Istituto cc B. Mussolini ». Ho ascoltato. con viva soddisfazione il meritato ' . . elogio che il sen. Maragliano ha fatto del m edico condotto. Sonq d 'accordo cqn lui n el ritenere che lo si debba chiamare a,d una più larga collaborazione nella cqmplessa az ~one della medicina prevenl~va.
Non sembra però possibile, almenq per ora, estendere ai meòict CQndotti lo stato giuridico adottato per i segretari comt1nali. Assicuro, in ogni modo, il sen. l\iaragl~anQ, che la, sua proposta sarà presa in attento esa1ne. E po:chè siamo in argomento, ritengo oppQrtuno ricordare che al fine di valorizzare l 'opera del m edico condotto, di premiare il merito e di assicurare alle popolazioni ~l migliore, per ordin.e del Duce, i.I 20 genn~io u. s. ho "emanato ca,tegoriche disposizio· ni ai Prefetti perchè n ei concorsi sia osservato il pii1 rigoroso r~·spetto della graduatoria. Il sen. Guaccero, preoccupato della sanità della razza e convinto della utilità di curare l 'essere u1nano prima ancora eh~ esso venga alla luce, propone delle disposizion i legislative, che stabili3cano l'obbligatorietà della denunzia della gravidan-
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za: amm=·r o questa sua, sqll~citudine rivolta alla tutela delle nuove generazioni, m a n on credo n el1'efficacia d~l provvedime11to ch e .egli propon e. Tale obbligatorietà dovrebbe comportare logica mente una san zio11e p er l~ eventuali trasgressioni Se la sanzion~ sar à mite, sarà inefficace; se sarà severa, potrà essere causa di reqti e di colpe ben peggior~ . CQnveng·o, i nvece, con lui, nell 'opportl1nilà di da,re un più largq sviluppo all 'assis.tenza della donna durante ~l periodq della gravidanza, in tutti i casi in cu~ tal~ ass~stenz a venga richiesta,. Anch~ per quanto rig uarda una p '. ù complela separaziqne, negl~ ospedal~ CQmuni, d ei tubercolosi d agli altri ammalati, possq assicurarlo che pensiero costant~ del Gqverno e degl~ Enti interessati è quello di addiv~:nJre alla, più completa real~zzazion~ di una cqsì elementare norma profila . .tt;1ca ». •
Per l'applicazione delle cure fisiche. In sed~ d 'interrogazione ~l sottosegretario al1'Interno Qn. Arpinati, ha dichiarato all 'onorevole Paqlucci che l 'es~rciz~Q dei g~binetti, istituti ed ambulatori dove sono appliieate cure fisich e è attualment~ disciplinato dalla legge 16 luglio 1916. Però, dato lQ svil11ppo preso dalle cure fisi ch e, tale disciplinq è insufficiente e d 'altro canto non sqno manca te seg11alazioni di inconvenienti dovuti all 'impiego di radiazioni da p arte di personale n on provvisto della, necessaria, capacità t ecnica. PertantQ ~l ~1inistero dell 'Interno h a preso l 'iniziativa di rtvedere le disposizioni attualmente vigenti in materj,a,, ed è stata nominata una speciale Commission~ che ha già concretato le sue . proposte. Con esse da, un latQ si d eterminanq le condizioni Qggettive necessarie per l 'autorizzazione ad esercitare ga])inetti, istitt1ti od ambulatori di cure fisiche ed affini ; s~ rende obbligator~a la d enunzia del po~sesso di apparecchi r a,diolo·g ici destinati a11chP. a scQpo div~rso da quello ter apeutir.o; si d ettano le n or1ne riguardanti le precauzioni da adottarsi n ei riguardi della incolumità degli ammrilati e d el per son a,le di assistenza, quelle per la d~tenziQne e l '"ffitto dei prepar ati radioattivi e quelle infine, necessarie per gar antire l 'idoneità d ei preparati anti X. Dall 'altro lato, si prescrive, in cht aspira a,d applicare cure fisich e, il possesso di speciali -titoli per sin goli r eparti di cure. Le nuqv~ n qrn1e sar anno, qua,nto prima, sottoposte al parer e del Con siglio · superio re di Sani!t à e avranno, quindi, l 'ulter~ore CQrso. L 'on . Paolucci si è dichia,ra,to pienament e soddisfatto. 1 -
1
Esami di abilitazione all'esercizio delle professioni sanitarie ausiliarie. Il ~1inistero dell 'Inter:no h a, proTogato al 31 maggio p. v. il termi11e per la ammissione agli esami di abilitazione all 'eserciziq delle arti ausiliarie delle prQfessioni sani·tarje (qdon totecnici,
ottic~,
mecca,nici-ortopedi ci-ernisti ed infermieri, comprese l~ specialità del ma,ssaggiatore e d el capo bagnin o idroterap~co) . Le domande di ammiss~qne agli esami dovran110 essere, quindi, presentate, non oltre tale d ata, corredat e d a~ documenti prescritti dal D. M. 2 genna,io u.. s., pubblicato n~ll a « Gazzetta Ufficiqle » dell '11 d etto mese, alle Prefetture, sedi di esame.
Cronaca del movimento professionale. Sindacato Medico
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Fasci~ta.
Si è riunito iJ Direttorio del Sindacato. Il segretario on. prof. Erman110 Fioretti, dopo aver fatta la r elazione di tutto ~l l avoro compiuto finora , propone la, soppressione del contributo facoltativo dei medicj iscritti al Sindacato i quali p ertanto n on dovranno cqrrispondere ch e la quota di L. 10 per la tessera, proposta ch e vien e approvata ad unanimità. Il ~egretar~o espo~e quindi le l~nee gen er ali di urt progetto per la cr eaziqne di un istituto di assisten za e prev~denza per j medici liberi professionisti.
Per la nomina degli ufficiali medici dei reparti di avanguardia. Il comando generale della, !\1ilizia ha disposto che, in adesione al desiderio espresso dal Sottosegretario di St ato per l 'Edu cazione Fisica e Giovanile, tutti i CQm;,.ndi della Milizia sono autorizzati a trasmettere per v~a g·erarchica a,l Comando le propost~ di nomina ad ufficiale medico per i reparti d~ Avangua,rdia e Balilla. L 'Qrganico stabilito, d 'int~sa co:Q I.a. Presidenza centrale del~ l 'opera, è i.I seguente: Presso ciasc11n cQmitato: lln seniore m edico dirig~nte provinciaJe sanitario P.~l Comitato d el1'0pera Nazionale B~l~lla; 2 centurioni medci i spettor~ sanitari . Presso ciascuna legione: 1 centurione m ediCQ direttore d el servizio sanitario di legion e. Pressq c~ascuna, coorte: 1 capo-manipolo medico. Per il conferimento del grado a coloro ch e non lo avessero rivestito nel R. Esercito, nell 'arma o n ella Croce Rossa Ita1La1'a, le proposte potranno 11niformar si al disposto applicato nel periodo tellicq daJle autorità militari . I sanitar~ assegnati all'Opera nazionale Balilla cessa,ndo di appart~nervi p erdqno la qualifica di uff?1cial e medico per annullamento della loro nomin~. Tal~ assegnazioni sono devolute alla Presidenza centrale dell 'Opera. Nei piccoli centri , dove no~ esisto nQ sanitari delle Avanguardie e dei Balilla, è d ata facoltà ai capi locali dell 'Opera nazionale Balilla, di avvalersi degli ufficiali n1edici fuori quadro. Ad essi è fatto quindi l 'obbligo di assister e ~ curare gratuitamente gli appartenenti alle associa,zioni g:.ovanili, di compilarne le dichiaraziqn i m~diche, di prestarsi ai servizi igienici e profilattici ~ alle opere assis-tenziali. 1
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Ordine dei Medici della provincia di Vercelli. Il Consiglio Amministrativo, nominato cqn de·· creto di S. E. il M:.nistro dell'Interno in data 1° gennaio 1930 - A . VIII ed insediatosi il 7 febbraio u. s. p er l 'elez~o11e delle cariche, a norma d ell 'a,rt .. 2 del R. D. 14 novembre 1929, N. 2027, risulta cqsì composto: Ciqnini prof. dott. Ernesto, presidente .: ~rmar1i prof. dqtt. Lodovico, segretario; Salamano dott. Giovanni, tesor~er~; Lora dott. Enrico, Vaccino dott. Nicola, Prest~nari dott. Carlo, Caneparo dott. Bruno·, consiglieri. I dottori Salamano, J)restinari e Can eparo vennero nomina,ti su designazione Sindacale. ,
CONCORSI. POSTI VACANTI. AcRI (Cosen za) . - Scad. 8 apr.; L. 6000; eve11tualm. indenn . ca,valc.; età lµn. 45 a. BERGAl\lO. I stitu ti Ospitalieri . - Primario ostetrico d ell 'Osp edale Maggiore e Direttore dell 'Istit uto Provinciale di Assistenza materna ed infantile (~Ia terni tà ~ IlrefotrofiQ) . Scadenza ore 17 del 10 apr. (V. N.. 12) .. BRA (Cuneo). Ospedale di S. Sp·i rito. l\1edico assistente inter110; L. 7200, vitto, alloggio, ecc.; almeno due anni di frequenza in Cliniche UnJ.versitarie o Sezioni di grandi Ospedali come allievo int. o assis tente vol . e pratica di ricerche cliniche di l aborat orio e di radiologia ; laurea da 1 a, 4 anni.. Nq.m. e cQn,ferma, triennali. Scad. ore 18 del 5 apr.; tassa L. 50. BRIEN'l.-\ (Potenza) . Scad.. 80 apr. ; L. 6000 resid., L. 1000 pei pov., L. 500 uff. san ..; 6 quadri~nni d_el dodicesimo; età lim. 40 a.; tassa lire 50,15.. · CAIANELLO (Napoli). - Per titoli. Stipendio annuQ iniziale L. 9500 soggetto alle solite ritenute di R. M. e Cassa Prev. Scad enza ore 14 del 20 aprile. (V. N. 12) . CATANZARO. R. Prefettura. - Uff. san. del capoluogo. Scad. ore 12 del 20 apr. (V. N. 12) . CETO-CERVENO (Brescia). -- Scad. 5 apr..; lire 12.000 e 6 quinquenni clec., oltre L. 1000 trasp., L. 600 uff. san.; c ..-v. ; tassa L. 50, 15. FERRARA. - Scad. 12 11~ag . ; medico scolastico ; L. 12.000 e 5 quadr:.enni dee., oltre L. 1500 inde~nità ufficio, I... 2000 assegno complement., c.-v. ecc.; età lim. 40 a.; tassa L. 50; divietQ condizionato eser c. profess. Chiedere avviso . FIRENZE. Sp edale S. Giovanni di Dio. - Assistente chirurgo; L. 5000 oltre L. 1200 indenn. guardia, c.-v., partecipaz. onorari operazioni; età lim. 30 a .; doc.. a 3 mesi dalla chiusura; esame teor.-pratico; scad. qre 16 d el 30 apr. FoLIGNO (Perugia) . Quattro condotte; scad . ore 18 d el 15 aprile. (V. N. 12) . MACERATAFELTRIA (Pesaro-Urbi no) .. - A. tuttQ 15 apr. ; i a. co nd .; L. 8000 p er 500 pov., addizionali L. 2 e L. 3 ; cinque sessenni dee. ; L._ 3000 cav.; L. 500 uff. san.; L. 4000 d alla Congregaz. di Cari tà p er direz . Osped ale Camilla Bella,; età lim. 28-40 a .; tassa L. 50, 10. MATERA. R. Prefettura. - Uffic. sanit. e capo d ell 'Ufficio d 'Ig ien e del Capoluogo. Scad . ore 12 d el 1° n1aggio. (V. N.. 12). 1
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MoRNrco AL SERIO (Bergamo). - Per titoli. Abitanti circa 2000. Inscritti nell 'elenCQ poveri circa 300 .. Indennità d~ r~sidenza annue L. 8000 lo.r de. Addizionale di L. 2 ogni avGnte dir~tto all 'assistenza medica e somn1inistraziQne gratuita, medicinali. Addizionale di I.. 5 per ogni avente dir~tto alla sola assistenza medico-chirurgica. L. 500 quale Ufficiale .sanitario. L. 300 quali spese di ambulatorio. L. 120 per iscrizione alla Cassa Info·r tuni. Ca,ro viveri .. L'ind~nnità di residenza e di Uff. Sanitariq sarann.Q &ument. di un decimo per ogn,~ quinquenn~Q e per 5 quinquenni. Scadenza 15 maggio. Per altr~ chiarimenti rivolgersi alla, Segreteria Comunale. • 1
PALAZZAGO (Bergamo). Scad . 5 aprile; lire 8000, oltre L. 1000 trasporto, L. 565 uff. san., L. 2 per ogni povero e 5 per semipovero. PRATO (Firen ze). Spedale della Misericordia. Chirurgo primario; L. 12.000, otto trienni dee., c. v.; scad. ore 18 del 15 giugno; laurea da 5 anni ; età li1n. 45 a .; lib. doc. i.n clin . o patologia chirurg.; tassa L .. 50. Ch~ed. annunzio. Rivolgersi alla Presidenza.. · . PROYAGLIO VAL SABBIA (Brescia). - Scad. 20 apr.; L . 12.000 e 6 quinquenni dee., Qltre c.-v. e L. 500 uff. san. ; età lim. 35 a.; tassa L .. 50, 10. •
ScAFATI (Salerno). - Scad. 5 apr.; L. 6000 e 4 qua,drier1n,i dee.; ~tà lim .. 40 a.; tassa L. 50,15. TRIESTE. - Per titpli ed esa,mi. Due posti di assistent~ nella Sezione Chimica del Laboratorio comunale dt igiene e profilassi. Stipendio per c~ascun posto L. 9000 suscettibile di quattro aumenti quadrienn.; i primi due di annue L. 1500 e ~ due successivi di annue L. 1400. Supplemento per . ~rvizio att.ivQ (non cq.mputabile nella pensione) L. 2700, con un aume11to di L. 300 dopo 16 anni di serviz~. Caro viveri agli ammogliati O"aventi figli sino alla età d~ 18 anni. Gli emolumenti si intendono al lQrdo dell'imposta, di R. ì\fob., complementare, CQntrib. pension~ e altre ritenute. Scadenza Qr~ 12 del 20 maggio, alla Segreteria generale del Comune. Per altr~ chiarimenti rivolgersi alla Seg:r.eteria p·r edetta oppure ali 'Ufficio d 'Igien~ di Tri~ste. VARESE . .4mministrazione Provinciale. - Direttore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio proviriciale di igiene e profilassi. Stipendio annuq lordo L. 18.000 con 5 aumenti decimal; di carriera. · Inden'[\ità di servizio a,ttivo L .. 2000 . Aggjt1nta cl,~ famigli& come al personale dipend. dallo Stat.o. Perce11tuale 20 %, proventi analisi. Scadenza Qre 18 del 25 aprile. Per a~tre jnformazioni rivolgersi alla Segreteria della Pro. . v1nc1a. VERCELLI. Ospedale Maggiore di Sant'Andrea. - Andato desertq il concqrso a medico chirurgo primario per la Sezione Oftalm~ca (V. fase . 46 del 1929), viene riaperto, avvertendo che ii concorrenti dovrannQ dichiarare l'accettazione ~ncondizionata delle norme conte nute nel bando, v~·sibile presso la Segreteria d el Pio Luogo; stip. L. 4532 e 6 trie11ni ventesimo , oltre L. 1600 ambulat.; partecipaz . Scad. or e 18 del 15 aprile. VETRALLA ( Viterbo) . i a. condotta urbana ; scad . 30 giorni dal 20 mar.; età lim . . 35 a.; doc. a 3 mesi ; L. 8500, oltre L. 2000 per l 'Ospedale Consorziale, L. 1080 c ..-v., L. 800 se uff. san. Chiedere annunzio .
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CONCORSI A PREMI .
Società Italiana di ~{edicina Sociale.
CÀ>me abb~ amo annunziato, ha bandito, con L. 10.000 di premii della cc Rivista di Terapia Moderna», due concorsi fra med~ci italiani sui tem~ : 1) Le ragioni d 'indole medica e sociale che stanno per la ruralizzazione contro l 'urbanesimo ; 2) La medicina preventiva e l~ seleziQne profes- · sionale dell'operaio in rapporto alle assicurazioni sociali. Il termine del concorso, che era stato fissato per il 31 marzo 1930, è stato prQrogato al 30 giugno 1930 .. Pure essendo pervenuto buon numero di lavori, si è creduto opportl1no accogliere la domanda d~ proroga da parte d i med~ci, specie r esidenti ali 'estero, che non avrebberQ potuto completare i lavori n~l tern1ir1e prestabilito; cqmunque, resta assolutan1ente definit~vo il nuovo termine concesso. Per ulter~ori i11fqrmaz~oni rivQlgers~ alla « Società Italiana, di M~di.cina SociaJe », via Dogana, n. 2, Milar10 ; oppure alla <l Rivista di Terapia Moderna», via Vallazze, n. 39, Milano. BORSE DI STUDIO.
Il GovernatQre d i. Roma ha proceduto alla nomina, n ella p er sona del prof. Pecori. Il pro.f. Pecori, libero <locente in igiene e in dermatologia, apparti en e d a molti anni all 'Ufficio d 'igiene di Roma e, corr1e v ice-direttQre, ne reggeva g ià inter~.nalment e da parecchio tempo la Dir ezione, dando molte prove della sua atti..-. vità, d el suo valore e d ell a su a co·m petenza. I
Il premio Riberi di L. 20 .000 è stato cqnferito· al pro·f. F ilippo Bottazzi, della R. Univer sità di Nap·oli, accaden1ico d ":[tali a. Il prof.° Frartcesro Schia ssi è stato incaricato. della direzione della Clinica med'..ca della R. Università di Cagliari. Il dott. J. T .. Lewis è nominato professore di fi siolog"ia all 'Università di Rosario (Argentina), quale su ccessore del prof. G. Viale, tornato in Italia. Il prof. P. Broemser di Basilea è stato chiamato, come ordinario di fisiolog!·a, ad Heidelberg.
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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino •.
Fondazione Giovan,ni Rizzi.
Presso la Facoltà di ~f~dic'.,n~ e Chirurgia della R. Università degli Studi di Milano, è messa a concorso una borsa triennale, cq11 scadenza 1° ottobre 1932, da conferirsi ad un l~ureato in medicina ~ chirurgia che si rechi all 'esterQ per perfezionarsi negl~, studi di Chimica Biologica e Terapi~ sper~entale.
Possono partecipare al cqncqrsQ laureati in medicina e chirurgia che siano Ital~~ni di nascita o regnicoli e Lh~ nq.n abbiano oltrepass~tQ i trenta ann~ di età. Debbo110 inoltre aver trascQrso due anni assistenti o. come allievi interni nel. come . . l'Istituto di. Biochimica Giovanni Rizzi della Re. gia Università di ~I~lano. .!\. parità di titoli scientifici sarann:q preferiti col~ro che ab·b iano ~nche la laur~a in Chimica. Il vinc~tore godrà di un premio di L. 6000 an~ nu~ pagabili in due rate anticipate. Le domande tiei concqrrenti, scritte su cart a hQll~ta da due lire, dovr~nno pervenire alla Se~ greteria dell 'Università (Corso Rq.ma, 10) non oltre ~l 5 giugno 1932, cQrredate dal certificato di laurea, coi punti d~ merito riportat~ n~lla carriera scolastica, e degli ~Itri consueti docume~ti. Qualora ~l cq.ncorSQ andasse deserto o nessuno dei concorrenti fosse dichiqratQ degno di ottenerlo, il concorso verrà nuovamente bandito nell 'anno :5\1ccessivo. 1
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Commissione ministeri_ale, giud~catrice del concQrso a m~diCQ direttore dell 'Uffic~Q d 'igiene e eanità del Governqtorato di Roma:, presieduto dal consigli~re di Stato cqm1~. Ragnisco e CQmposta dai prqff. Vittor~q AscQli, clinico medico di lloma, Gaetano Basile, v~ce direttore generale della San:tà pubblica, Dante De Blasi, accademico d 'Italia, Alfonso Di Vestea,, stabile d 'igiene a Pisa, ha designato, st1 dieci car1didati ammess~ al conCOPM, al prin10 posto il prof. Giuseppe Pecori.
Commemorazione del prof. Giuseppe Gradenigo. ·
Nell'aula della Clinjca chirurgica della nostra U11iversità è sta,to inaugurato, il 16 marzo 1930, un bustq aJ professore Giuseppe Gradenigo che istituì la cattedra di otorinolaringologia presS& la Facoltà, tenendone per oltre 20 anni l 'insegnamento cqn grande fama , prima di essere trasferito a, N~poli . L'aula era gremita, erario presenti molti professqri universita,ri di Torin.q e di altre Univers~tà, nu1nerose personalità cittadine, ~ la moglie contessa, Cesira GradenigQ. ParlaronQ ~l prof. Pinaroli che, col prof .. Malan , presiedeva il com~ta,tQ pro.n1otore delle onoranze, il prof. l\faggiora, Preside della Facoltà, il prof. Dinola in: rappreser1tanza dell 'Aviazione ~1ilitare, il prof. De Carli succeduto al prof. Graden~go & Napoli, ~I prof. Malan succeduto al prof. Gradenigo ~ 'forino e da ultimo il prof. Calamida oratore ufficiale, come presidente della Società italiana di otorinq.laringoiatria. Dai discorsi dei var! oratori emerse la grande fj g ura di scienziato geniale e di cittadino esemplare del compianto illustre Estinto. CIPRIANI. D a Bari ...
Lo sviluppo cerebr ale in rapporto alla e duca zione fisica .
Il 13 febbraio n:ell 'At1la Magna della R. Univer' sità Adr~,atica, presenti tutte le autorità cittadine pol~tiche ~ militari, il prof. Gallerani ~a tenuto· la prima conferenza, in tenta di medicina, del cic]Q orga,nizza,to dal Rettore Magnifico prQf: Ma. . r1an1. L 'O. prem ette che l 'uomo, unità vi·vente, non è solo materia, ma spirito operante a m ezzo del corpo, per mqdo che non, è possibile scinder e la. educazione dello spirito da quella d el corpo, m ezzo ~ndisp~nsabile alla estrinseca,zion e delle più umili e delle più elevate attiv: tà dello spirito. Dimostra quindi come il cer vello sia legato per la su~ funziqne alla propr~a circolazione, alla, pro-
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lPria r espirazione, ~l proprio ch~mismo, alla pro,pria nutr:zione che però sono dipendenti dalla circolazione, dalla respiraziQne, dal chimismo e dalla nl1triz1one degl~ altri organi, oltre ch e dall 'amb1ente es ternQ. In altre parole è dimostrata la veridicità del motto ippocratico cc consensus unus consentient!a omnia » . Che il cervellQ tragga enorme gio.v amento dall 'increme11tq della educazio·n e fisica n on è difficile comprenderlq quandq si pensi alla attivazio11e eh~ n~ dertva é\ vant~ggio de.gli organi ematopoietici, · Ch~ fanno qu~.ndi ailluire una nlassa . sanguigna più vivida e rigogliosa proprio al cervello che p er lé\ sua fine architettura e per la · complessità delle funzio·n i alle quali presiede verrebbe per primo., ~ relativam ente a tutti gli altri organi, con peggiori co:Qseguenze, a risentirne. Lo stesso dicasi nei riguardi del metabolismo nelle sue fasi anabolica e catabolica. Comunque, sia che n e venga v~vif'.1cata la attività Cé\Tdiaca, sia che ver1ga at11nentata la capacità vitale respiratoria, e la quantj tà cli ossigeno fis sato, è un fatto ch e s ~ deve riconoscere é\l lqvoro muscolare disciplin ato da norme ig·~~~iche r~zio nal ! la possibilità di gen erare tutta t1r1a serje di eccitazioni sensitive attivanti la. funzione dei centri- cerebra. li. cortico--motori.. 18: sana e 1netodjca ~ducazior~e fisica è ottimo· mezzo per inantenere la perfetta funzione, la collaborazione e correlazione funziQnale tra le varie ghiandole a secrez:,qne ii1t~rna , specie la tiroide, l 'ipofisi e le ghiandQle sessuali ch e tanta influenza hanno sul cervello e sulla p sich e. Nella seconda parte della conferenza l 'O. trattò della azion~ spiegatq direttamente d alla educazion e fisica sul cervellq e sulla psiche. Fra le formazioni p sichiche · esercité\te dallo sport illustrò le rappresentazioni di spazio e quelle di tempo. .Egli si indugiò qt1incli, CQn interessanti particolari, sulla i11fluen za eh~ spiega la educazione fisico, sulla volontà, ~ come essa prepari l 'u omo d 'azione e affini l 'atto ed j proc~ssi di scelta, oltre che indurre l é\ precisione e l a giusta misura dei movimentj coordi11ati. I rapport~ tré\ educaziQ·n e f isica e carattere non ~bb i sognano d~ dimostrazion~. · La coscienza d~llq propr~a forza, la rapida perceziQne della situazione, del vqlore dell 'avversario, della capacità dei mezzi, delle intenzioni, ecc. sono tutti. f~nqmeni p s~ch~ci esercit~t.i e acuiti dall 'esercizio fisico. L 'attenzio11e, condizione indispensabile al co1npimento d~ ogni atto associativo cer ebrale, raggiunge la sua perfezione con gl~ esercizi g~nnici m e tQdici, i giuochi, la scherma, ecc.; tant9 più essa è affinata, e tanto pi~ si abbrevia il tempo di reazione dei fenomeni p sicologici, discriminativi e d i scelta. Aveva hen ragione Platone se riteneva che gli esercizi fisici avessero per fine l 'incremento del vigore dell 'anima,, e ben si apponeva Gio-v enale quando s,qs tei1eva che una mente sana non può albergare ch e in n1embra altrettanto sane. Trasportiamo ai tempi nostri tali massime e po~en ziamole : la p atria attende a)1ch e dalla r edenzione fisica del suo popolo l a rinnovazione e la perpetuazione dei SllQ~ fasti ~mmortali. G. REVOLTELLA. '
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NOTIZIE DIVERSE. 7a Conferenza dell'Unione Internazionale contro la tubercolosi. Ricordiamo che questa Conferenza si svolgerà presso l 'Università di Oslo dal 13 al 15 del prossimo agosto·, sqtto l 'alto p atro nato delle LL. MM. il Re e la, Regina di Norrvegia, e riportiamo lo schema generale dei temi che saranno svolti: Tema biologico: cc Lq vaccinazione contro la tuberc.qlosi » (re;latore ufficiale A. Calmette di Parigt); Tema clinico: cc La toré\coplastica nella cura della tubercolos~ pQlmonare » (relatore ufficiale: prof. Bull di Oslo); Tema sociale: cc L 'insegnamento della t uberoolost agli studenti in m edic1na ed ai medici » (relatore ufficiale: prof. His di Berlino). Fra gli orator~ desig·nati sono inscritti per I 'Italia, in sede di relazion e: sul 1° tema il sen. prof. E.. ~1Iaragliano; sul 2° il prof. N. Leotta; sul 3° l 'on. prof. E. ~1Iorelli ; in sede di comunicazioni: sul 1° tema i proff. Il vento, Bacchetti e Costantini ; sul 2° i proff. Paolucci, Morelli, G. Malan, Redaell.i e Carpi; sul 3° i proff. Ronzoni, Fagiuoli, A. l~err annini e Fici. Per info.r 1nazioni rivolger si al prof.. Federigo Bacchetti, direttore del SanatoriQ M!litare di Ar1zio (Roma). 1
Società internazionale di chirurgia ortopedica. Il Comitato direttivo della Società si è radunato a Londra ~l 21 febbraio u. s. presenti il presidente Sir 1-lobert J on es, il vice-presidente Putti, il segretario ge11erale Dclch ef, ~l tesoriere Maffei, il dqtl. . Fairbank. E stato dec-iso che il primo Congresso della Società sarà tenuto a I>arig·t dal 2 al 4 ottobre prossimo'. Temi di discu ssione : 1) cc Il trattamento della lt1ss~zione cq.ngenj:ta dell' anca dopQ il 15° a11nQ d~ età »; 2) e< Il trattamento dei traumatismi del polso1>> . Il prirr10 argo·m ent.o è stato affidato all '1\mer ica, Ger1na11ia, Inghilterra, Italia. Il seco ndo alla l~ra11ci a, Ol anda, Svezia. Su proposta dei men1bri del Co mitato francese o tedesco il Cqmita.to ha d~ciso di proporre alla pross\ma Assemblea gen erale un aun1e11to del numero dei 1nembri p er og·ni singola nazione. 1
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Congressi medici internazionali. Ricordiamo ch e sono prossimi ~ seguenti Congressi : 6-10 maggio , Washington, d'i~ene. mentale ~ 19-21 m aggio, Algeri, di malar1olog1a; 8-9 g'..u gno, Liegi, antialcoolico; 20-25 gii:gno,. Parigi, dell 'Assqciaz. internaz. di microb1olog1a ; 3-9 agosto) LQ~dra, di sessuolo·gia,; 5-9 ag?sto, Co' pe:Qaghen, di dermatolo·g ia e sifilografia; 17-20 agosto, Stoccolma, di pediatria; 14-18 ~ett.ern.bre,. Liegi, di fi sioterapia ; 18-21 settcm.bre, Liegi, della Lega internaz. contro il r el1mat1smo; 22-27 settembre, . Roma, di st o·r1a della medici.na; 2-4 <:>tt obre Pario-:. dell a Società internaz. d1 ortopedia; 6-.8 ottobre,b Budapest, della Società p~r l~. malattie digerenti e del ricambi?. Il 17 !Dagg10 ~. i~augura a Dresd é\ l 'esposizione internazionale d igiene.
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SEZIONE PRATICA
'21° Congresso francese di medicina. Ricordiamo ch e si terrà a Liegi a partire dal 23 settembr e, sotto il patronato dei Sovrani del Belg io e sotto l a, presidenza del prof. Lucien de Beco. Saranno in d:scussiqne tre t emi : « lpertiroidie ))' « Metabolismo del calcio », cc Indicazioni ter ap eutich e dell'insulina, escluso il diabete ». Possono far parte del Co·n gresso·, quali titolari di diritto, i membri dell 'Associazione dei medici di lingua francese e, sotto riserva d 'accettazione d a parte dell'Ufficio· d el Co·n gresso tutti i medici e studiosi che s 'interessinq P. questioni mediche. Possono farn~ parte come aggregat!, gli studenti <li medicina e le perso·n e d i famiglia degli ade1 enti. I titoli delle comunicazioni devono trasmettersi al più presto al segr etario generale, prof. J acques Roskam, rue Beeckman 16, Liége; se l 'ufficio del Congr essq li accetta (come d! consueto), il testo dovrà essere ma11dato alla Segreteria non -Oltre il 1° settembre ; non: può eccedere . 6 pagine <li stampa d egli Atti. . La quol a è di 100 franchi belgi (ovvero di 20 belga) per i titolari, di metà per gli aderenti. Inv~,are le adesio·n i e l 'importo al tesoriere, prof. Schoofs, rue Lo u vreu x 41, Liége, compte ch èques postaux Bruxelles 4,2739,44. 1,
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Associazione italiana di idrologia, climatologia e terapia fisica. •
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filo , che probabil111ente era, stato ingerito dal p az;,ente e ch e attraversate l e pareti dello stomaco era giun to nel fegato dando luogo all 'asCE*iSO. Il prof. Bonfiglio presentò un paziente affetto da crisi p sico-isterich e, da lui studiato in collaborazione cql dqtt. R:1et~, e parlò intorno alla diagnosi diff~renziale tra le cr! si psico.-isterich e e psico-epilettiche .
Col'so teorico-p1·atico di talassoterapia. Si terrà dal 5 al 17 maggio, presso l ' Osp~dale al Nl ar e, al Lido d~ v~enezia. E specialmente racco1nandato per tutti i medici che devono occuparsi di cure e dt colonie ma,rine. In segnanti qrdinari ne saranno i proff.: G. Ce- · resqle (Cl imatqlo·g ia, e t al assoterapia generale), D. De F'rancescq (La tal assot erapia in chirurg~a), F. Delitala, (La tal asso terapia in ortopedia) e il dott. L . lVIagni (La talassot erapja tn medicina) . Il corso sar à integ·rato da una serie di conferenze su argomenti d~ climalolog'. a e d~ talassoterapia,. Conferenzi~ri sara,nnq i proff. Bertino, Casagrandi, Fa,siani, T:r:t1ffi dell 'Università di Padova; Cattaneo dell 'Università di Milano; Baglion~ dell 'Un~versità di Iloma; Eredia dell 'Ufficio presagi, lVIinistero dell 'Aereq11autica, Roma; Cassionis dell'Accademia sportiva della Farnesina, Ron1a ; Cer stani del R. Magistrato alle Acque; sen atore Maragliano dell 'Università di Genq·v a; Pincherle dell 'Università d~ Bologna; sen. G!Qrdano, Brunetti, Orl andirii, J ona, Giorg-i, Vitali dell '0spedale Civil~ dt Venezia; Padre Paqloni direttore dell 'Osservatorio GeQfisico di lVIontecass~.no. Il corso sarà completato da esercitazioni pratiche quotid iane in cor sia, i11 spiaggia e in osservatqrj o. L 'i11augurazion e del corsQ a,vrà luogo il 5 magg:,o a ore 10 1/2 coll 'intervento di S. E. l 'on. Giovanni Giuriatt, presidente d~ll a, Camera dei Deputali, e altre Autorità. La frequenza al corso d à diritto ad lln certificato. 'l'assa d 'iscrizione I.,. 50. Ribassi ferroviari u sando i. b :gliettt speciali per la Bienna)e di Venezia. Facil~.ta,zi()ni n egli alherg·hi. Per informazioni e iscrizior1i dirigersi al direttore della Scuol a, pr of.. Giulio Cer esqle, via Dalmazia 11, Lido, Venezi a .
J11 una riunio11 e dei soci d el l a Sezio11e « Italia Set te11 trional~ )) venn~ vqtato a)la unanimità un plauso al prof. Lu~gi Devoto per l a nuova succursal e ir1 Salice della Clinica del Lavoro di Mil ano, succursale ch e sorgerà su area donata dal (lott. Divi ani e ch e servirà ad accogliere, per cure tern1ali e climatiche, anch e lavoratqr~ agricoli. Per con cessione di S. E . Mussolini, essa sarà intitolata alla « Carta d el Lavoro ». Si prese atto parimenti con plauso dell 'op era a favore della idroclimat0logia italian a,, svolta d al recente Conveg·no m edico Garda-.Trento e dal 9ongresso cli-.1na tologico di Po·n tedilegno. Si a,ppr ovò pure l a org·anizza,zio·n e, ch e è in corso attivamente, del XXI Congresso Nazionale Idroclimatologico, che si terrà a Rodi nel pro·s simo· settembre, sotto la presidenza di S. E . il sen . wl ario Lago. Procedutosi alla. nomina del nuovo Co11siglio . direttivo esso risultò cost~l uito con1e segue: pres idente:' prof. P. Piccinin~ (Mil~nq); vic~-p;e~i dente: prof. P . Di ~I~ttei (Pav1.a) ; cons1?l1er1.: prof. O. Alberti (Brescia)., prof. O. Bellott1 (M1~ l ano), pr of. P. Boveri (l\1ilano), prof. A. Da Gra~1 (Genova), prof. R. Pinali (Tqrino) , dott. E. Silvano (Gardone · Riviera); segretario: doti. Corbellini (lVIilano) .
sotto l a direzjone del dol t. Elienne Sorrel, dal 14 a,l 19 aprile. Quota d'iscrizione 150 franchi francesi. Per informazio"11i rivolgersi al Dr. Del ahaye, Hop:tal Maritime, Ber ck-Pl age, Pas-de-Cal ais, Francia.
.Accademia Lancisiana di Roma• .
'Inaug·urazione del corso d'igiene p1·enatale•
Il 13 marzÒ ebb~ luog·o presso l 'Ospedale di S. Mar:a della Con sol azi.Qne la seduta ordinaria dell ' Accade1nia. Aperta la seduta, il pre~idente on. prof. F ioretti fece iniziare le comunicazioni. Il dott. Tancredi parlò degli spostamenti terziari delle fratture e degli accorgimenti di tec11=ca ·per prevenirli e dimostrò ~ risultati ottenuti. Il prof. D 'A vack dimostrò di aver trQvato in un ascesso del fegato, un ago monta,to 0011 grosso
E' stat q inau gu1·a,to n ell 'Istituto Materno ((Regina Elena )> in Roma (Piazza d'Armi), il corso di eugenetica e di ig iene pr~nata,le indetto dall 'Opera Nazion ale ~tfaternità e Infanzia, che sotto la direzio11e del prof. Cesare ~1Iicheli, h a lo scopo di preparare dei medici all a, funzione d! propaganditi di jgiene prenatale presso i consultori delle cattedre ambulanti istituiti dall 'Opera p er edu care le oo-estanti e le p artorienti all a migliore. i-giene della gravidanza, del parto e del puerperio.
Corso d'integ·razione sulle tubercolosi osteo-articolari e ganglionari. .i.\. vrà luogo nell 'Ospedale ~1arilti1no di Berak,
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IL POLICLINICO
L ' in auguraz~one ebb~ lu.qgo in una sala del! 'istituto gentilmente con cessa d al cav. di gr. cr. avv. CéiflO Sco tti. Assistevano a,l discorso d 'inaugurazione del profe ssore M'.cheli i prof.ri del cor so: Rubbiani e Bompiani, i sub cqmmissari dell 'Opera prof. Valagussa e avv. Scott~ e il direttor~ generale Prefetto Gra,zia~i. Il chiaro oratore, dopo a,ver ricordato la genesi del co11cetto assistenziale alla, gestante e alla partoriente, ~ l 'influenza che ~s~rcitéµ'«~'no in proposito la Soc:età deg·li ostetric~ italiani e i Congressi di ostetricia dal 1919 in poi, tracciò con linee decise e sicure il programma d el corso,, insistendo più specialmente sul concettq della migliQre difesa e della elevazione della rri a,dre.
Per l'assistenza all'infanzia in Roma. Sono stati inaugura,t~ a Roma, con largo intervento qj personalità, l 'asilq-nido Princ:·p e.ssa Maria di Piem.qnte, istituito al Castro Pretorio dal IV Patro,n ato dell 'Opera Nazionale Maternità e I11fa,nzia, e un cqnsultoriq di tgiene prenatale e postnatale dipendente dalla Cattedra ambulante di assistenza materna e di puericultura del suburbio.
'' La festa del fiore ,,.
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. La Federazione naz;,-0n ale italia,na fascista per la lotta contro la, tubercolosi, comunica: « Sua Ecce1lenza U Capo del Governo anche quest 'an110 cqn una rec~nt e circqlare della Direzione Generale d~ San ità pubblica ha disposto che in tutt a Italia, sia celebrata nel mese di maggio la fe sta del fiore per la lotta co,n tro la tubercolosi. .A.ll .organizzazior1e della benefica giornata di grande propaganda a11tituber colare, le Prefetture elel Regno , le varie a,ssociazioni ed enti daranno tutto il fervore fat t~vQ perchè i l'isultati siano veramente munifici e sop_r~tuttQ contribuiscano a rafforzare quella vecch~ a cqscie11za antitubercolare a cui tende tutta la, legislazione Fascista, che h a messG il nostrq paese all 'ava11guardia nel campo dell 'assiste11za ig·ienicQ-sociale delle classi lavoratrici . A tal uopo la Federa,ziqne Nazionaje Fa,scis1a per la lo~ta contro la tubercolosi, cQ·n sede in Roma, mette a, disp os;.zione dei Véifi enti, a prezzo di costo, tutto il mate:riale propagandistico occorrente per il migliore successo della grande e benefica gior11ala,.
La missione scientifica Gabbi.
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Dopo una, breve sosta ~~ Eritrea, ha fatto ritorno in Italia la missione scientifica Gabbi. In un ambulatQrio ~mpiantato ad Agordat, la mission e potè esarr1i11are 1455 infermi chiamati per mezzo d~ una specie d~ iikase, emanato dal Cqm1nissario; le indag'ini cliniche furono completate da quelle eseguite nel la,boratoriQ della ~1i ssione.
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Il nuovo Istituto di Clinica medica a Genova. Alla presenza della Regina d 'Italia, è stato solennemente inaugurato j). nuovo grande Istituto di clinica medica sorto a Genova presso la Città universitaria. La cerimqni.a si è svolta nell'aula magna,; v~ assistevano le autorità ecclesiastiche,. politiche, civUi, m~litari e fasciste, spiccate personalità della sc?.enza, invitati, student~. Ha preso per primo la parola il Rettore magnifico Mattia Moresco, ~l quale ha fatto seguito il podestà sen. Bro:ccarrli. Quindi il prof. Pende ha, pronunciato il discorso inaugurale. Dopo aver portato alla Regina il più fervido ~ devoto ringraziamento suQ, quale direttore dell 'Istituto, e d.~ tutti i componenti la nuova clinica genovese, ha, illustrato gli scopi che 1'Istituto stesso si prefigge di svqlgere, assistendo. non solo i malati ed i, bisognosi di cure immediate, ma a,ltresì, unico in Europa, assolverà il compito di seguire anche in tutte le fasi della loro crescenza, gl~ adQlescenti di ambo ~ sessi qnde preservarl~ da tutte le malattie, col fine di ragg~ungere quel perfezionamento ed incre1nento della razza vagheggiato dal Regime. Infine è sta,ta scoperta una lapide che ricorderà l 'odierna solenne inaugurazione fatta dalla Regina Elena di Savoia.
La Clinica del lavoro di Milano. Alla presenza del Rettore dell 'Università di Milano sen. B. Rqssi, di insegnanti, di medie!, di allievi e di no·n p.qch~ ~spo:Qenti delle mutue di lavoro, il prof. Devoto·, in occasione del 20° anniversario della sua Clin !~a, ha passato in rassegna gli atti più salienti dell 'attività svolta durante questo periQdo.
Per l'Università di Bologna. )
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apposita legge si è approvata una Convenzjone stipulata tra lo St~to, la provincia, il comune ~d altri enti localt di Bologna per I 'assetto ediliziq dell 'Università, del Policlinico universitario di « Sant 'Orsola, n e di altri Istituti per 1'insegnamentQ superiore d~i Bologna. La presente Convenzione è la, terza che gli Enti locali hanno stipulato cQl Governo. Alla Camera l 'qn. Albini ha espresso, in nome di Bologna, la gratitudine al GovernQ per il conCQrso e l'impulso dato. . Il Ministro Giu. . dell 'educazio,n e nazionale on. . liano si è augurato che l 'esemp~.o di Bologna possa essere eseguito altrove a favore della cultura italiana.
Ricostruzione della Facoltà medica di Parigi. Per la ricostruzione della Facoltà medica di Parigi Rookefeller ha fatto offerta al decano, prof. Ro ger, di 6 mil~Qni di dollari, pari a circa 126 milioni di lire it., a cQndizione che il Gqverno francese assegni, altrettanto ; ma il Governo francese non ha preso ancora una decisione per una somma così ingente. È certo che l 'attuale Facoltà non risponde più ai bisogn!, in vista dell 'incremento continuo nel i1umero degli studenti, sovratutto stranieri . È anche da considerare che l 'a,rchitetto degli edifizi, mezzo secolo addietro, si era preoccupato più del! 'estetica esteriore, auzic:hè della rispondenla ai 1
Questa si portò anche a Cberen, ove esaminò numerosi infermi, tanto n ell 'osp~dale quanto nel1'ambulatorio ; e toccò mQlte altre località. La spedizion e for11ì, n elle visite d 'ambula,torio, le medicine occorrenti, avendq portato con sè dei meclicinali per alcune decine di migliaia di lire, grazie alla gen erosità di alcune di,tte italiane. L 'alt.en zione della missione fu portata anche sulle malattie rlel bestiam e, ch e r appresenta una grande ricchezza di qnelle regioni.
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SEZIONE PRATICA
b~sogni.
QuandQ si dovettero costruire i nuovi laboratori e l'Istituto d 'igiene, si determinò un vero SQvraffollamento ~ si fu costretti a valersi dell'antico « Collège des .Tesuites », nel quartiere Vaugirard, il che è causa di un grave disagio per gli studenti. , È ora. in prog·etto l 'ut;lizzaziQne d~ una vasta area, lungo la Senna, occupa,ta, dalla cc Halle aux Vins », che potrebbe essere portata lo ntano. Essa risulta di 11 ettari. ·occorrerà che il Municipio cqnceda I 'autorizzazione ad occuparla. 1
Nuova cattedra a Bruxelles. - Presso la Facoltà medica del] 'Un:.versità libera di Bruxelles, è sta,ta istituita llna Clinica complementare di fisiopatologia del lavoro ed affidata al dott. Maurice De Laet; I 'insegnamento, obblig·atorio, verterà sulla s~lezione professionale e sulla patologia, del lav·Qro. Provvisoriamente la Cl~nica, (ambulatorio) è allog·àta nell'Istituto di fisiologia; poi passerà in un pad"iglione dell 'Ospedale universitario, di prossima costruzione. . .
Il nuovo Istituto Cajal presso Madrid. .'
A cura d~l Governo Spagnuolo è stato eretto presso Madrid .un grandiQso edificio che sarà sede dell'Istituto Cajal. Si trova su una collina, e da esso si domina un vastissimo. territorio . circostante per un 'estens:one di circa 30 Km. L 'Istituto comprenderà quattro divisiq,n i: a) I 'istologia e l'anatomia normale del sistema nervo-. so d~ll 'uomo e degli an·~mali avrà a direttore il prof. Cajal ed a vice-direttore il prof. Tello; b) per la neurofis.iQlogia; il direttqr~ :QOn ne è stato ancora d~sigr1ato; e') per l 'istopato~ogia del sistema nervoso, sarà diretta da RiQ Hort.ega; d) per la fisiologia generale, sarà affidata a J. Negrin. Ulterio·ri divisioni potra,nno essere. aggiunte· in segu:to. L'edificio è un vero monume:Qto che la Nazione Spag11qila ha .voluto erigere ii1 vita a Cajal. Santiago Ramon y Cajal nacque nel 1852 in una piccola città dei Pirenei. La sua prima tendenza fu per la p~;ttura,· da cui lo allontanò il padre medico, per dirigerlo verso la · medicina . Compì i suoi studi ne]l 'Università di Saragozza e si laureò 11el 1873. I suoi tr~ volumi sulla istqlogia del siste1na nervos.Q dell 'uorno ~ dei vertebrati pubblicati in spagnolo nel 1904, r~scQsserq l 'universale ammirazione. Del pari interessa,nte riuscì il suo volume sulla degenerazione ~ rigenerazi.qne del sistema nervoso. Nel 1906 gl~ fµ conferito, unitamente al Golgi, il prem:r0 Nobel .
Per una. colonia marina da intitolarsi ad Amedeo Piaggio. La famiglia Piag·gio ha co municato al Prefette> di Genova di avere destina,to la somma di due mi .. lioni di lire per la fondaz!r0ne nella provincia di una colo·n ;,a rnarina da int!tolarsi al nome di _f\.rnedeo Piaggio e del di lu~ figlio Carlo Piero, mQrto in guerra, nella qt1ale verranno di pre~erenza accolti i fig-Ii deg1i operai e dei marittimi addett~ alle industrie del gruppQ Piaggio. · La famiglia .stessa ha inoltre messo a dispO'Sizione del Podestà di Genova la somma di un milione di lire da erogarsi a favo.r e délle istituzioni cittadine di pubbl~ca beneficenza. 1
Nella stampa medica. La cc Noua Ptevi~ta l\IIedicale », o·r gano dell 'Unione J.\tiedira ~.,ranco-Ro·mena, s: pubblica a Buca· rest, sotto la dire?:io,n e del dott. I. Westpied, fondatore dell'Unione stessa, la quale ha lo sco·p@ d~. s tringer~ i leg·ami tra le due nazioni latine. L'abbonamento importa 120 lei. Indirizzarsi all 'amministrazV>ne: Sto P~tal-~1osu 4, Bucarest, Roma11ia . Conferenze. Il· prof. A. Dionisi, accad~rnico d 'Ita,lia, ha tenuto a, Pescara una conf~renza sulla malaria, in seguito ad iniziativa della Soc!1età medico-chirurgica abruzzese e dell 'IstitutQ nazionale fascista, di ct11tura. V 'int~rvenne uri pubblico elettissimo; era110 presenti ~l pref~tto ed altre autorità. L 'oratore espose molte ricerche e vedute personali sui dan11: recati dalla malaria ed . illustrò la conie• • • renza con num~r.ose prQ1ez1Q111. All'Istituto, Lombardo di. S.cienze e Lettere il prof. L . Devoto ha ten11to l1na brillante conferenza sulla « ma,la,tt~a . d·el- G.ottardq », in occasione del cinq11antesim,o anniversario del traforo. Ha, rievocato ~l cQntributo degli italiani nel! 'individuare, combattere e curare la malattia: da Dubini a Grassi ~ Parona, da Perroncito a Bozzolo, da Maggi a Pagl~,ani .
' Un viaggio istruttivo neg·li Stati Uniti a condizioni di· favore. Dal 5 al 10 m,aggio prossimo, avrà I.uogo a \i\Tashington l 'annunziato· primo grande Congresso Interriazio·n ale di Igi~ne mentale. Tutte le Nazioni v~ saranno rapp.resentate. La « Lega Italiana di Igi~11e e Profilassi Mentale » della quale è presidente l'illustre prof. De Sa,ncti.s, Il nuovo Manicomio della Provincia di Vercelli. sta organizzando la forma,zione di un Grupp.q ItaLa Prov:;ncia di Vercelli deve, per l 'assistenza liano di partecipanti. agli alienati, app.qggiars!, a,11 '0spedale Psichiatrico. ' I congressisti avranno occasiqne di visitare di Novara, insufficiente ai bisogn~ delle due Pro- prima ciel Congresso - tutte le principali ist!vincie r ~un~ te. iuzioni psichiatriche degli Stati Uniti per correnIl Rettorato Provinciale ha quindi dovuto af- do le città di Ne'v York, Nevv .Haden, Bosto11 e frqntare questo proble1na a_ssistenz:,ale ed ha te- Filadelfia. . stè approvato, s.qtto la, presidenza del Preside comLa p artenza del Gruppo è fissata per il 17 apr\1nendatore Vittorio Ses~a, il progetto presentato le , d a Milano. L 'intera durata del viaggio sarà dall 'ing. Lu1gl ~Ia,rtina di Milano, per la costru- di giorni 37. La spesa - tutto compreso - è zione dell 'Ospedale Psichiatrico della Provincia di stata fissata, in L. 7500 circa per persona. Vercell', che SQrgerà lungo la sponda, sinis.tta J?er informazioni, rivolgersi alla Segreteria deldella strada provincia!~ Vercell~-Trino. la Lega Italiana di Ig~.e~e e Profilassi Mentale, L'Ospedale ~ccup~rà una, superficie di 28 ettari. Venezia, Zattere 272.
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IL POLI CLI NICO
Commemorazione del prof. sen. Cirincione. Nell 'au la della R .. clinica oculi st~ca, il prof. Giusepp e Ovio, diretto·r e della clinica stessa, commemorò l 'anniversario della, m orte d~l prof. senatore Cirin cione. Con rapida sintesi toccò i .punti più salienti della, vita e dell 'operos~ tà scientifica d el maestro scomparso, mettendo in viva luce lo impulso fecondo dato all 'oftalmologia italiana e alla clinica cl:, Roma, dalla su a opelra e da quella d ei numerosi suoi allievi . Illustrò le numerose su e pubblicazion:<- 'L 'oratore ~sa,ltò po~ la figura del CQmpianto sen . Cirincione cQrne clinico e fece rivivere il so1nmo operatore con la proiezione di due films rappresen tanti difficil~ atti operativi da lui eseguit i . La commemorazione fu all a fine caldam ente applaud~t a dai numerosi studenti e . dottori inter venuti. '
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RASSEGNA DELLA ST.illP.A MEDICA. Presse i\'léd ., 30 nQv. -
M. PER.RIN e P . MATHJEU . P ato·g enesi delle obesi tà. - J . CAuss11"10N. Le febbri 1nestrual!. n elle t11bercolotiche. Gazz. d. Osp . e d. Clin ., 24 nov. - A. RAB1No. Trattam. ambulatorio delle em ottisi . J ov.rnal A. A1. A., 16 nov. - J . P. CROZER GRIFFITH. Ipoglicemia e convul sioni nell'età infantile. - H . R. V1ETS e J . N. v'' ATTs. Meningite asettica (linfocitica). -- N. M. KF.rrn. La m edicazione endQvenosa . Endocrinology, 4 .. - O. R1nnLE. Secrez. interne e riproduzione. - J . P . PRATH e M. SMELTZER. Ormone ovarico e pituitario per via nasale. H. G. BEcK. Sindrome Lawrence-Biedl . vVien. Arch. inn. Med., 2. E. ScHWARZ. Mononucleosi infettiva, febbre glandolare e an gina ino11ocitica. - L. KA UFTUEIL. La colesterin a del san Un medico che dà il suo sangue. B. BERGGLAS. g u e nell~ malattie a,rtrjtich~. 'frattam . chirurg~co de~ tifohacilliferi. - O. SARAll 'Ospedal ~ Civile di Venez?.a il dott. Furio De KE e W . W1NKLER. Striae distensae cutis. Leonardis, assistente del pro·f. Chiasser~ni, h a ofZbl. f. Chir., 30 n ov. G. E. KoNJESTZNY. ferto il proprio sa,11gue per sa,lvare lo scultore C.OrTratta1n. della 111ssaz. abituale della mandibola. nelio Ghiretti, profondamente anemizza,tq in se- - A .. HAGENTORN. Plastica labiale. guito ad em qrragia da ulcer a duodenale. Venner o Clirt. Chirurg. , Qtt. - R . PEcco. Glicemia priest.ratti su ccessivamente 6;"50 e 350 em e. di san- ma e Jopo l 'intervento chirurgico. gue; per tal m qdo potè effettt1arsi ed avere buon Dermosifilografo , nov. B.. BELLuoc1. Epilaesito l 'intervento O·p eratorio. zione del cuoio capelluto col metodo misto Roentgen -t a]lio. Medico assassinato dalla moglie. , Medie . Iber a, 30 nov. - C. JuARROs . Il segno di Babinski nel neonatQ. Il medico itaJiano G'..a,cqmo De Fini , r esidente Bollett. Lotta contro la Tub ercol., set t . -ott. a San P a,olo del Brasile, è stato. ucciso dalla moResQco n to d el Cor1gressq di Palermo. gli e con quattro cqlpi d~ rivoltella; era in corso Giorn. di Batteriol. e Jmrnunol., nov. -· G. una domanda di divorzio. . . . BuoNoM1N1, E. FRANCO. ISQlam. d el bacillo d~l tifo. \ Nipiologia, lu . -set. G. FERRETTI. Prima inCRONACA EPIDEMIOLOGICA. fanzia ed este ticità. Gazz. d. Osp. e d . Clin ., 1 dic . - O. VALTAN. Il vaiolo. Operaz . r a,dicale di Stacke . R evue de Méd., n ov. - Numero di :Qeurologia. Continua a CQstituire una certa preoccupazione A rch . per le Se. Aied., dic. - L .. D'ANTORA e per la presenza d~ parecchi focolai epidemici . G. CoRHINI. Diabete insipido e sindrqmi ipofi.sarie. Nellq stato di Indiar1a, l 'au1nento in confro·n to - E. PoLAcco e O.. RuTOLI. Innesti di lembi liberi dello scorsq annq è st ato d el 450%. Nello St ato di periostio n elle cavità ar ticolari. di Illinois, eccettuata la, città d i. Ch~cago, n el Presse Méd., 4 dic. - G. PASCALIS. Colon momese qi dicembre, vi son,o st ati 3733 ca,si ; n egli ultimi undici mesi, i 7466 cas~ verifica,tis~. hanno bil!·; appendicite e volvuli cecali. Annali I t . di Chir., 11 .. - G. F1GURELLI. Soluz. av uto per conseguenza, una spesa di 100.000 dolcloruro-sodich e ipertoniche a dosi alte n elle oclari per la lo tta cqntro la malattia ed un tqtale di · 430 anni di quarant~ne. Se si pensa a,lle sole clusiQni intestinali acute duQdenali. - P . MARRI . perdite eco11omiche derivant! d alla, forzata inazio- Cisti d el p ancr~as. Soc. d. Chi r . de Paris, 5 nov. - R. MAS SART. ne degli individui ch e ha,nno subìto l a quarantena , si comprende quali gravi danni economici 'f r attam . delle tbc.. chirurg. -·- TsAKONA. Flebectah a portato quest~ epide1nia, che una saggia dif, sia intr a,-uterina a forma ang!nosa. Soc . Méd . d. H op . de Paris, 2 dic. - L. BERfusione della vacc~n az ~,qn~ può impedire. Difatti, NARD e. al . 'Tbc. prirr1itiva d el lattante per via cunello stesso stato di IllinQis la città di Chicago, tanea. dove la vaccinazione è fa,tla largament e, è rimasta quasi immune . Journal A.. M. A., 20 nov. - ~1. ANnERSON. InefAnche n ella antivaccinista Inghilterra, l 'epide- ficacia del siero ~nlimeningococcico. O. S. mia di va;~uolo1 continua da anni, con molte m iI.. o,vsr.EY e F. P . TwINEl\1. I dolori a destra delgliaia di casi. Ad ogni modo, gli Stati Uniti batl 'addome. -- P. H .. KREUSCHER. 'frattam. della scotono ~l non invidiabile re cord di essere l a Na- liqsi avan zat a. zione del inondo che, dopo l 'India inglese (paese Wien. Kl. Vl' och. , 5 dic. - GRUBER. Le cause classico di epidemie), ha il maggiQr n11mero di del difettoso sviluppo nell'uomo. casi di vaiolo; nel 1928, sono stati 38 .000. Nello !\ 1ational Nled. Journ . of China, o tt. - Numero stesso anno l 'Italia ne h a avuti cinquantadue! di oculistica. 1
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XXXVII,
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SEZIONE PRATICA
Arch. di Pal. e Cl. 1\1.ed., 11ov. - C. CENI. Reazione cutanea genetica bivalente. - G. PALTRINIERI. Gas-emanazio·n e di radio. Rev. Méd. de Barcelo1ia, ott. - A. FE1J60 e al. Psicosi e liauido cef .-rach .. Zbl. f .. Cl:iir. , 7 dic. -· K. VoLKMANN. Osteite f=,brose. P. EsAu. Corpi estranei nell''appendice. Riv. di Pat. e Ter. d. T ub., 30 nQv. - C. CAsSA.l'l·o. fl ricambio r espiratorio nell~ terapia insulinica della tbc. JJolm. Paris Mé<i., 7 dic. - Numero di terapia. Minerva A1ed., 8 dic. ·- A. FoÀ. Colecistografi a per vi& orale n e11 'esame del tt1bo d;,.ger. Riv. San. Sicil., i · dic. - . G. CARONIA. Vaccini tifjci lisizzati. Japan l\1ed. world, 15 giu. Y. WATANABE. Biologia del B. C. G. - 16 lug., Y. ToKUMITSU. Rapporli tra orrnQni e sosta11ze immunitarie. Brit. Med. Journ. , 7 dic . -- 'f. -~· Ross . Disordini nervosi funzionali. G. EvANS. La stitichezza. Ann . de Méd., r1ov. - l\f. KRISTIENSEN. Il «Bacillu s aborlu s n Bang nell 'u omo . J. MAGE e L . VAN BoGAERT. La menir1gite cer .-sp. a forma di poliomielite acuta . -- R1sER e R. SOREL. Pla· smocitomi intr&cranici. Journ. d. Prati ciens, 7 dic. H. V1GNES . La corea delle incinte. Chir. degli Org. del Movim., nov. - i'l.. CoBAU. Struttura tlell 'osso iliaco. - C. DAL PRATO, E. BENASS1 e P . F1AscH1. ~licetomi. - G. Toscu1. Fratture isolate delle apofisi trasverse delle vertebre lon1b . .4rch. d. l stit . Rioch. !t al., nov. - D . GANASE . MORETTI. SINI. l pQ·u ricuria e iperur~curia. OsteQmalacia senile . Riforma Med., 30 nov . - D. L10TTA. Anemia pernic. resistente al! 'opoterapia.
Bull. .4c. de lvléd ., 3 dic. - J. Cì\STAIGNE. Azotemia-limite . - LE RoY nns BAnRES. Risveglio d'. vaccino. Acla .Wed. Scandinav., Ill-I'' · - G . SonERBERGR. Inver sione vera dei riflessi addom. - E. MEuLENGRATH. :\nemia perniciosa nella stenGsi intes t. - O. JERVELL.. Reaz. del] 'aciclo lattico nel sangue d i nefrit1c'. . - E. Run. Anti-tiroidina nel trattam. del gozzo esofLalm. - S. BERG. Fermento siero- lipolitico nell a tbc. polm . I d., Supplem. XXX . ·- F. L1NDSTEDT. Natura, del sintoma d olore i1cl re11matismo muscol are. A n . Faculdad de tv.led. (lVIontevideo), sett. - . J. B. MonELLI e J .. N. QuAGLi ç>TTJ . Parapleg!a in flessione . - A. GAl\fINARA e E. DE BoN1. 1'umore . amebico d~l crasso. Rass. di Ter . e Palol. Cl in ., n o v. - V . SusAN- . NA. Sin ergismo del veronal e antipiretici . Riv. di Clin. Pediatr., nov. L. SPOLVERINI. Azion e e11trofica degli a,lim enti irradiati. Br asil-Med ., 23 nov. - P. C. DE ANDRADE. Tbc. _ primiLiva delle cartilagini cos tali . An1t. d 'Igi er,e, nov. - E. BERTARELLI. Trattam. della la11a d a materassi col cloruro di bario. G . BRoTzu. Disinfez . delle pelli carbonchiose. Mii ne h. Med. woch.' 13 dic . LESCHKE. << Al astrim n , vaiolo e vaccinaz. jenneriana. - ScHJ\1IDT. Narcosi e .narcot :.ci. Presse Méd., 11 d1c. - 1\1. CmRAY e A. LoMoN. 14 dic. G. La contrazione della cistifell ea. RoussY e al. Il do1ninio d ell 'infiammazione. Bull. d. Se. .~1ed., lug. -ag. G. ZAMPA. Gli- cernia, riserva alcalina e chetonuria negli operati . Rivista di te r . moderna e med. pratica - Marzo . 1930. - Pel libro medico ital . - Libri nuovi e· p,u bbl . di sp ec. importanza : cc IL VALSALVA n. Iconografia med. ilal. - Per la stampa med. ital. : (nuqv~ p eriodici ital ..) .. NQotiziar~Q. 1
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Indice alfabetico per materie. Achilie gastriche: proYa dell 'istamina . Pag. 481 Addome: rottura trauma tica sottocuta)) 487 nea della p aret e )) 485 Anemia sperimentale . )) 486 Angina pectoris: cura, chirurg ica 483, 484 Bibliografia .. )) 489 Bile : drenaggio . )) 488 Bile: stasi intermitten t e )) 490 Cisticerch i calc~ficati: radiog·rafia )) 489 Coledoco : sindrome d 'Qcclusione . . Colesterol o' : significato in fisiolog ia ed ,)) 482 in patol ogia )) 497 Corrispondenze . )) 495 Cr onaca del movimento professionale )) 479 Cuore : insufficienza auricolare )) 477 Digitale: u so pratico . . )) 480 Dispepsie : ricer ca causal e . )) 485 Epilessia : pat ogenesi . . . Fegato: grande ascesso del lobo destro operato per via, trans-pleuro-diafr~)) 474 matica, .. . . . . . . )) 488 Gozzo esoftal micQ: prova del chinino Influenza : s;,st ema nervoso vegetativo )) 465
Intestino: perforazione da asc~rid e . Pag. 487 In,testino tenue: fisiopatologia )) 486 . I stituti clinici dell ' Università cli Debrecen (Ungheria) )) ·491 Ittero dei :n,eon&ti )) 488 . Litias: bili~re: indicazioni operatorie )) 489 Pessimismo e qlt~mismq in medicina )) 490 PneumQtorac~ bilaterale simultaneo . )) 487 Pneumotorace ipotensivo contemporaneamente o successivamente bilat erale )) 486 : P emfigo vegetante: caso grave con n ecroscQpia )) 486 Polmoni: cqmplicazionl. pqst-l a,parotomiche . . )) 487 Polmoni: cosidetto car1crq c~vitario . )) 485 Polmoni: flogosi co11secutiva a,d infiammazione dei dotti biliar~ e dell& cist!f~llea . . . . )) 489 Servi zi igienico-sani tari )) 492 Stomaco: r esezione totale; ricer che )) 481 'firo1deopatie: s~meiot :.ca . . . . )) 488 'Tubercolosi · polm. : trattamento con citQretina . . )) 486
N on è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Po liclinico se n on in seouito ad autorizzazione scritta dalla redazione. 'fil vietata la vubblicazionG di sttnti dì essi senza citarne Za fonte.
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Roma - Stab. 'fipo-Lit . Armani di M. Courrier.
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[ANNO
IL POLICLINICO
EDl."1..~I
PERIODICI
XXXVII, NuM. 13]
DALLA. NOSTRA CASA
Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Marzo 1930: ·
'' IL POLICLINICO,,
CUORE E CIRCOLAZIONE
SEZIONE MEDICA (mensile)
Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI
diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Redattore-capo: I>«"Of· CESARE PEZZI
Il Numero 3 (1o Marzo . 1930) oontiene : LAVORI ORI Cl NALI ·: I . - v. SER.RA : Contribn to allo s1tudio' id ei tumor.i , polmon·a ri, con epecia.le ri.guardo ai sa.roomd · p:riimiti vi. II. - G. LAZZARO: Su un caso di leucemia emooi· toblastica acuta. III. - R. GOSIO : Influen7Ja della radioterap.i a sull'esi· to della leu.oocitosi adrenaliinica n1elle leucemie. Abbonamento annuo alla Sezione Medica, per l'Italia. L. 4 5. - Per l'estero L . 5 5. Un numero sepal'alto : L. 6. I non abbonati alla suddetta Sezione Me1icn. r<>·tranno ottenerlo suhito inviando Vaglia Po~tale al.l'editore ~UIGI POZZI · Via ·sistina. 14 • ROMA.
Il Numero 3 (Marzo 1930) contiene: Lavori originé'. li : 1. - M . CILOTTI: Con·t r.ibuto allo atu. · dio e a..11~.. o01noscen1za dei p-rocessi filiform·i (eac~ s·cenze di Lambl) diell'en·doca.rdio v·alvolare umano. II. - L. MENCARE·L LI : L)endo-cardiite sperimentale da bacilli del1a tubercolosi. Rassegne,f Riviste e Congressi : Fisiologia: D.ANIELO· POLU, PROOA e MAROU : Sulla fisiologia del ganglio ste1lato. - R . MOR.ACC'HINI e L. HERLITZK.A : Ipertensione e iperglicemia. Azione dell'insulina ed ergotamin.a sutl•l a pressicm.e e · sulla glicemia nella iper· tensione essenziale. - Clinica : P. SISTO: L'insuffi. · cienza di cuore negli obesi. -- Farmacolog'a e Tera. pia: E . KOCH e M. NORDMANN: Influenza del curaro sul eisitema vasale nel territorio del1lo spla.ncni· CO sul -coniglio. FRAN z KISCH : Ri-OeFche speri· mentali sulJ'·ar.ione dell'istamina sili circolo.
SEZ[ONE CHIRURGICA(mensile)
Abbonamento pel 1930 : I talia L. 4 O; Estero L. 60.
diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
I'l Numero 3 (15 Marw 1930) contiene: · LAVORI ORICINALI : I . - C. COLUOOI : L 'indagiirue radiologi-eia degli ureteri. Casiistioa clin i-ca e ruv.ista sintetiica. II. - N. LA GRA V.INESE: Patog"enes1 e trattamenrto de1le ftstel\le ~aetlroenteroc6liche. Studd.o clinico &u n-0ve casi a 0001.trollo operatorio (in conti·
Per .gJri. aesoc.i ati Estero L. 5 O.
Italia L.
3 8;
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Il Numero 3 (Marzo 1930) contiene:
..
e giurisprudenza,
Direttori: ... .. . -On. dott. Aristide ~arapelle, Cqnsigl~ere di Stato.. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il Numero 3 (Marzo 1930) contiene: La potes tà di scelta 1ne4 casi di designazione di più concorrenti idonei. -.Jote sintetiche : V. L.AMM.A: Titolo, attisvità professionale .e denominazioni lecite. Rassegna di giurisprudenza : Responsabilità .p er om.i · oidio oolposo. Somministrazione di sublimate. - Li· cenz,ia,mento annullato. Effetti patrimoniali. - Provvedimento lesivo di un diritto soggettivo (nomina; da.nni). - Richiesta di certifie::t.. ti. - OontravvenzioJle ad ordinanza del Podestà . per l~.. lotta contro le mosche. - Sommin·i strazione di stupefacenti. - Somministrar.ione dei medicinali ai poveri. - Inifort:Juni eu:l lavoro. Lesione di un · occhio; determinazione del grado di d.nabj1i_tà. Infortuni. Paral·i si -cavdiaca per sforzo muscolare. t..eggi e Atti del Coverno : L?- fr..coJtà di scelta ne.i concoxsi per la nomina dei samitari condotti. - IsC!rd.· ziane dei dentieti a,bilit?_t.i in elenchi t ransitoTi ag. gùunti 2_gli a.lb1i dei m edie.i. - Chiust11ra temporanea delle scuole per ragioni sia:n·i tarie. - Oonsorz.i Pro· vinciali Antit11bercolari. - Ri,oovero dei tubercoloticii negli ospedali. Colon.ie estive. - Provvedimenti per la difesa sanita.ria del Regno contro la importM,ione, per la via del m~.re, della peste, del colera., della febbre gialla, del tifo eeantematico e del vaiolo. Abbona mento per il 1930: Italia L. 3 6; Estero L . 5 5. Per gli abbonati al « Policlinico ,, sole L. 3 O. Un numero separato L. 5.
:
Rivista. mensile diretta da Paolo Gaifaml
Il Diritto Pubblico Sanitario legisl az~one
Poliolinico 11
LA ·Cl.INICA. OSTETRICA.
III. - L. MOLLO: Contributo allo studio delle pseudocisti uterine. · Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica, per l'Italia L. 4 5. - P er l'estero L. 5 5. Un numero separato : L. 6. I non abbonati alla suddetta Sezione Chirurgica potranno atten0Dlo subito inviando V.aglia Postale all'editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROM.A.
Periodico mensile di
1<
U·n numero separ.ato L . 6.
nuazione dal N. 2) .
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Lavori originali: M. AIMAGI.A': Sulle cauee ohe d& terminano il travaglio del parto. Fatti e documenti·: I. - O. LA.RIN!: Su di· un ca.eo di -.ciclopia . - II. - E. GAI.LINA: Sulla casistica radiografica dellé:t an~ncefali a. Terapia : A. DE GRJSOGONO: Nuov.a. tecnica .n.ell'Ooforopessi. La rubrica degli errori : G. DE MEO : P·e ritcmite saccata che simu•l a una .cisti par.ovarica.' La rubr!ca medico-legale : In tema di annullameDto ·di ma,trimonio. R•'v iste gen,e rali: .A. MAYER: Biologia de1la placenta. Dalle riviste : Ostetricia: Ileo gravidico e pielite. Pielonefir·i ti ooliba-cillar.i e psicosi. - La oistifellea in gra.vidanza. - La permeabil:iità capill.are in ~ra.v·i· danza. - Ricerche comparative per la driaignosi biologica di g.riavidanza, con metodi dii. .Abderhalden. Dienst e Vogel., - ToSBi·coei e gravidanza a termine. - Sulla diagnosi prenatale di sesso. - Anomalie en· docrine e dd. altra nat1.1ra nell'anen~efa..li•a. - Fistola cervioo-rettale qua.le canale del p..arto in atre.eia (a<:· quisita) della. vagina. - Ginecologia : L'enervazione de1l'ova.io. Studtla clin·ico ed .anatomo-patologioo dei fihr-0-miomi uterini. - Indagini eliniche sul ootil detto 1t ouor.e ·da fìb:roma. 11 . Tratta.mento delle in· fì.a.m~moni uterc..annessiali con il vaccino di Delbet. - Pediatria : Ricerche sulla trasmiesibil.ità del virus tuber colare per via tramsplacentare'. - Le emorragie .e ndocraniche mortali dei neonati. Note di biologia: La oonoontJrazione in idrogenioni nel sangue della madTe e del bambino neonato. - CaJD· biamen.ti nel numero dei leucociti dura.nte il parto e i1l puerperio. - La morfologia dei depos:iJt.i di gli· cogeno n1ell'epitelio vaginale. Varietà : La sopa.·avvd.venz·a degli inadatti. Notizie. Abbonamento pel 1930 : Italia L. 40; Estero L. 60° Per gJU a.E;sooiati ?.l u Poli,c linico ,. : Italia L. 3 8; Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6.
Per ottenere quanto sopra invia re Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via # Sistina, 14 - ROMA
Roma, 7 Aprile 1930
ANNO XXXVII
Num. 14:
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE C APO: PROF .
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bercoloe.i ehi•r urgiohe. Prospetto e contributo. Osservazioni cliniche : E . Oal isti : Sopra u n caso di PM·a tifo A oh e vortò a in1certezze diagnostiche. Commenti : M . I.ro.sena-F. Guccione: A p1ropos.ito di favismo. - B. N·a toli : A pro po&iito del «segno del Pa. gniello » per l a dia.gJ;J.osi dJ. malaria. Sunti e rass~gne : SISTEMA NERVOSO: c. W<mSter-Drough t: Recenti progressi nella diag.noei e terap1a delle malruttie del sistem a nervoso. - R. Seihmidt: OontJriibu.t-0 aJla <Lia.gnosi precoce e differenziale dei tuIDA>il'li del cervello. - A. Friedemann : Stu di clini ci eul sonno e s u i S()llln.iferi. - ORGAN I DELLA RESPIRAZIONE : R. Oobet : La dliagnosi ·differenziaJ.e dei tumor.i ·polmonari. - J{on.stiaan : S:Lfilide 1del polm one con ~rterite polmoniare. - c. Lea.ne: La oo11assoterap·ia nell'ech inooocoo polmonar e. - Ni&Sen : La -cura ch irurgica del•l e su.ppurazioni polmonari. I. Ascesso e gangrena polmon 01ri.
No tizie bibliog rafiche. - Cenni bibliog rafici. .Accademie, Società Mediche, Congressi: R. A ccademia Medi.ca di Roma.. Sooietà Lombarda di Scienze Mediche e Biol<lig1i.ch e.
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PRA. TICA.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Note e contributi : A. Balduzzi: La tera.pia delle tu·
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Appunti per il medico prati·co : MEDICINA SCiENTIFICA: La
istofieiologia 1del.la mucosa gastrica. - Inflruenza del· l a nicotina sulla secrezione e suJla fun.1ii.0 ne motrice 'dello stomaco. SEMEIOTICA: Un nuovo metodo di arteri CJgrafia. L'dn·daigJ.ne radi ologica delle a r terie con J.'U;roeelecta n. - L'encefalog.r·a:fia arteriosa. - CASI· STICA : Azotemja per m ancanza ,d i saJe. - La nefrosi dipoi·di,c a nel bambino. - I calcoli dei reni infetti a forma en1atUlI'ica. - Rene sopramnum erar io. - La cùrcoliazione renale dopo v·airi tipi di incision·i pielotomi.che allungate. - TERAPIA : L'abusa de1le così dette ini ezioni eccita:Q·t i. Form1ùa tonica per in.i& zioni sottocutanee. - Le in·dii.cazioni tera.peutiooe del blu di m etil ene. - IGIENE : La conservazione delile uova col freddo. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : Il tr·i onfo della maturità. · Nella vita professionale : Servi zi igie.n.ico-eandta.ri. Insegna mento euperiQiI'e. - Concorsi. - Nomine piro. mozioni ed onorificenze. ' Nostre corrispondenze : Da Genov.a . - Da Bari. 1
0
Notizie diverse. Rasseg na della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
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NOTE E CONTRIBUTI. Ospedale Civile ed Ospizio Marino Reg ina Margherita di Alghero.
La
delle tubercolosi chirurgiche. Prospetto e contributo
te1~apia
per il dott.
ATTILIO B ALnuz zI,
diretto.re e prim.
Le tubercolosi chirurgich e in ogni tem po sono state oggetto di .applicazioni di m etodi di cura che traevano sempre la ragione loro da un duplice movente : scientifico e sociale. Ric onosciuto che la terapia medicamentosa e ch irurgica avevano un ottimo .alleato nel mare e nella montagna, si fecero sorgere numerosi istituti di cura in montag·na ed in r iva al mare, in principio come colonie estive, che si mutarono poi, necessariamente, in istituti permanenti, segl1endo i rigorosi dettami di una perspicace esperienz.a in proposito. Nel periodo iniziale delle affezioni ghiandolari, ossee ed articolari di natura tuber colare l 'efficacia della eliotalassoterapia è incontestabile; essa dà ri· Il presente lavoro è slato comunicato al III Congresso di talassoterapia tenutosi a Gr ado (agqsto 1929) .. Nota. -
sultati sorprend·e nti, particolarmente nella prima e nella seconda infanzia. Le statistiche sulla cura elioterapica riducono la mortalità delle tubercolosi chirurgich e a meno del 2 %, ed elevano le guarigioni all '84 % (compresi morbo di Pott, tubercolosi del bacino, coxiti, ecc.), di modo che parecchi chirurgi, prima propensi ad j n terventi operativi (Wilkinson, Tubby, fl.artley) in seguitQ ad esperienze fatte, diven· tarono fautori della cura conservativa .e della elioterapia, ed Hartley avrebbe avuto fino il 90 % di guarigioni durature. A male progredito e complicato il soggiorno in riv.a al mare è sempre di giovamento, ma da solo non ba· sta; altre cure sussidi.arie ed energiche s'impongono. Nello scopo da conseguire si andrebbe incontro ad amare delusi oni se si volesse chiedere tutto alle cure climatiche, escludendo di partito preso gli altri m ezzi terapeutici che la scienza suggerisce. Lo stesso Rollier, che tanta esperienza ha nella cura delle tubercolosi chirurgiche, consiglia di sottoporre all 'jntervento chirurgico quei casi che non har1no avuto miglioramento dopo una cura solare durata uno o due anni. Nei primi tempi, per altro scusabili, la tera. pia era limitatamente medica: buona alimen-
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tazione, soggiorno a lla sponda del mare, elioterapia . In seguito la cu ra con servativa ortopedica tenne il primato per lungo tempo, ed annovera uno strenuo sostenitore nel Calot, che vi apportò modificazioni notevoli con i suoi grandi b endaggi fen estrati, con gli apparecchi amavo-amovibili, con tecnica innovata. Il metodo con ta seguaci ·an cora oggi. Una comunicazione reoente dello Jiingling, d ella Clinica chirurgica di Tiibingen, tratta della cura delle forme tuber colari dell'articolazione del ginocchio , e fa dei rilievi riguardanti la cura con servativa. Egli fa distinzione tra fungo articol.are .ed idrope, nella quale in genere è discutibile se si tratta realmente di tubercolosi, e fra bambini ed adulti. La cura conservativa praticata n ella Clinica consisteva n ella r.adiote rapia, n el m ettere a riposo l 'articolazione me dian te un manicotto gessato od un a pparecchio gessato , ch e a ndava dalla tub erosità ischiatica ai malleoli, n ella elioterapia, e n ella cura all'aria aperta. Nel fungo articola re d·e gli adulti non si ottennero risultati notevolmente buoni quando la cura venne strettamente seguìta. L 'idrope. guarì con la conservazione completa della m obilità n ell'88,9 % d ei casi nei bambini,. e n ell '82,4 % n egli adulti. Il fungo articolare g uarì nell '82 % dei casi nei bambini, e, solo nel 29 %, n egli adulti; in circa la metà di questi casi la guarigione si sarebbe verificata con la conservazione della m obilità. Negli altri casi si produss~ un p eggioramento progressivo, sicchè si dovette praticare l.a r esezione (75 %) o l'amputazione (25 %); il 61,9 % dei resecati guarrirono per prima , nel 14,3 % si ebbero seni fistolosi, nel 28,8 % si dovette praticare su ccessivam ente la amputazione. La p erdita di tempo subìta co~ la cura con servativa nei casi , che dovettero poi essere operati, fu in media di più di due anni . Secondo l ' A. la introduzion e della elioterapia e d ella terapia profonda con i raggi Rontgen non avrebbe migliorato in modo rilevante i risultati ch e si ottengono con ·la cura conservativa nel fungo articolare degli a dulti , nel qua le quindi , secondo lui, il metodo terapeutico di soelta è la r esezion e. Questa è la convinzione di molti chirurgbi , i quali ritengono efficace la cura chirurgica quando è opportun.a mente applicata, e quindi che in ogni tuber colosi osteoarticolaré si debb a praticare immedia tamente la resezione. È vero, nota il Delb et, ch e questa risultava utile per un certo numero di m ala ti, e certamente si otten evano g uarigioni molto più rapide ch e con la semplice immobilizzazione , e di qualità egu ale se non superiore; di qualità eguale per l 'arto inferiore, poich è, così se si pratica , come
se n on la si pratica, la tubercolosi del ginocchio non può guarire che m ediante un'anchilosi ; invece di qualità un po superiore per l 'arto superiore, al quale con la resezione si r enderebbe una mobilità articolare soddisfacente. Un indirizzo salutare n ella cura d elle tubercolosi chirurgiche cominciò con la iniziativa del Rollier, ch e died·e il bando ai corsetti, ai manicotti ed ai g randi app.a recchi gessati, mettendo in rilievo i danni ch e essi cagionavano. A proposito d el morbo di Pott, egli si esprim eva così: cc Nous n e voulons que la peau soit privée d 'air et s'atrophie, camme les muscles, sou s des cuirasses im·p erméables, ni sourtout que l'ampli.ation du thorax soit génée camme elle l 'est n écessairement dans les appareils; ·et on sait les conséquences que comporte une pareille entrav·e pour le développement du squelette n. Tra ttando della cura della coxite tubercolare egli scriveva : « Pour la coxalgie comme pour le ma l de Pott nous avons définitivement proscrit l 'appareil plartré, qui m et l 'articulçi.tion malade da ns I 'ombre, m .a squant la formation éven!uelle d 'ab cès, et très souvent de fi stules, macérant les téguments et atrophiant la musculature ». Nell'Ospizio Marino da n1e diretto ho avuto la prova convincente delle .asserzioni del Rollier , fornitami da ll ' osservazione d 'infermi di tubercolosi chirurgiche mandati per la cura marina, dopo essere stati tr.a ttati .altrove con fasciature gessate portate lungo tempo. Riassumo in poche parole le condizioni di quegl'infelici; a rti atrofici, articolazioni deformate, fistolose, suppuranti , emaciazione e febbre. V.a lga qua lche esempio: •
Invalido di . gu erra di anni 28, affetto da coxite tubercolare . sinistra da cinque anni; rimossa la fasciatura gessata constato che la faccia anteroesterna della coscia è occupata da un ascesso freddo esteso come grosso tubo dall 'articolazione coxofemorale fino al disopra della rotula. Masse muscolari atrofizzate. Con p eriodici vuotamenti çon fine · trequarti, ed iniezioni della emulsione oleoet er ea del Calot, e con la elioter apia, l 'en orme ascesso scomp arve; di pari passo lo stato generale si riebbe e n ell'autunno l 'a. potè tornare al suo paese.' Ogni anno ritorna per i bag ni di mare; la guarigione si mantiene; passa bene I 'inverno lavorando in ufficio, ma la coscia sinistra è irrimediabilmente atrofizzata.
Altro esempio : M. Giovanni, di anni 4-0~ affetto da coxITe tubercolare sinistra, per la quale gli era stata applicata una grande fasciatura gessata . Quando arrivò era emaciato febbricitante, con la fasciatura intrisa di pt1s s~lante d alle numerose fistole cosparse attorno all 'articolazione coxo-femorale, dal1'osso iliaco e dal femore. L'elioterapia e le• cure ' • su ssidiarie condussero I 'infermo a guar1g1or1e
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dopo un anno; ma a prezzo di un 'anchilosi deforme e di un accorciamento dell'arto, che l 'obbligano a far uso di un bastone per camminare.
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guid.a sicura, mi h.a insegn.a to ch·e, in presenza di sequestri ossei tubercolari con fistole secernenti pus, inestinguibili, è condotta nociva e Questi e molti altri consimili casi furono pericolosa indugiare con la elioterapia e le meistruttivi per me, che seguivo già da tempo il dicazioni antisettiche. In tali casi, senza esi,tametodo inaugurato dal Rollier. Anch'io, messi zione, conviene decicl.ersi per la sequestrotomia, da parte corsetti, ingessature e simili; di qual- per la completa · detersione del focolaio osseo, siasi foggia e dimensione, ho instaurato l 'im- usando . i dovuti riguardi quando trattasi di b.a mbini, per gli ev·e ntuali disturbi di cremobilizzazione degli arti e del tronco mediante materasse dure di crine, o grandi cuscini di scenza; e zaffare convenientemente con garza sabbia fine, con acconci adattamenti, associan- · al iodoformio. Dopo alcuni giorni espongo la dovi la brassière e la trazione a pesi come la ferita al sole del mattino gradualmente: l 'aziopratica il Rollier; e la elioterapia, parte essen- ne benefica drenante, detergente, cicatrizzante ziale della cura. Come complemento, sempr6 non tarda a manifestarsi in modo rapi do e quando lo ritengo indispensabile, ricorro alle sorprendente . 1L'Andreoni ebbe ia constatare iniezioni periodiche· modificatrici, ai piccoli che i raggi solari determinano delle modificainterventi chirurgici, raschiamenti, asportazio- zioni per cui si forma tessuto connettivale, che sostituisce i necrotici, ch·e vengono riassorbiti .. ne di piccoli sequestri, e resezioni economiche. La rigorosa disinfezione dei seni fistolosi formò ed espulsi. Gli studi sulle ferite di guerra sempre oggetto di particolare attenzione. Que- hanno messo· in evidenza che la elioterapia fa .. sto metodo di cura, tipicam·ente eclettico, ap- vorisc.e l'azione proteolitica, mediante la guale plicato per un decennio, si è dimostrato vera- le ferite vengono sb.a razzate dai tessuti devitamente effièace; non ammette restrizioni, e la- lizzati (Quarella e Venturi); attiva il drenaggio ' scia aperto l'adito a nuovi metodi. Per vero, il linf.atico, ravviva le granulazioni, e stimola la concetto, che si aveva alcuni anni or sono, che epitelizzazione, che progredisce rapidamente (Schlossmann). Il ·F aubert mise in evidenza la tubercolosi chirurgica fosse in aperto contrasto con l'intervento chirurgico si è un po' l'azione cicatrizzante e cheratoplastica che l ' inmodificato. Cosi Spisic ritiene che bisogna ri- sol.azione ·esercita sopra le ferite. Nelle piaghe operatorie l'elioterapia ha dato corrervi quando i classici trattamenti conservativi non sono più da usarsi, oppure non sempre risultati certi e durevoli al Rollier ed hanno dato buon risultato. Hans consiglia di all'Aimes ; p er il primo l'elioterapia è inconnon aspettare molto e fondare troppo sulla trastabilmente il trattamento postoperatorio per cura conservativa, ma di intervenire a tempo, eccellenza delle osteomieliti; il secondo ha diin modo da allontanare i tessuti malati ed ab- mostrato l 'utilità di essa dopo alcuni interbreviare il decorso della malattia. Secondo venti chirurgici, per chè aiuta alla riparazione Frassi l'intervento entra in campo quando il di vaste fe,rite infette dopo larg·h i sbrigliamenmale non regredisce, o quando l'ammalato ti, come praticano pure il Sencert ed il Leripeggiora-; i sequestri devono esser.e allontanati che, il qu.a le consiglia, secondo I.a sua espresquando la cura conservativa non dà mi gliora- sione, di esteriorizzare le ferite profonde, e di mento. Hilse è di opinione che per abbreviare esporre poi la vasta superfice alla luce solare. la cura si devono aggredire i focolai extra- Io ho osservato che l'azione cicatrizzante di articolari, perchè• non disturbano la funziona- essa è di tale intensità, che esponendovi una parte del corpo umano con piagh e fistolose, lità della parte. Presso l 'Ilopital Maritime a Berk Plage il qu·este b en presto non tardavano a chiudersi; •• Sorrel , come il Pizz.ag~lli riferisce in una sua ma in realtà trattavasi di una falsa guarigione, rivista sintetica, esplica con efficacia l 'interven- che potev.a trarre in ing.a nno un osservatore to chirurgico n elle svaria te forme di tuberco- poco oculato. Continuando ad isolare la parte losi chirurgiche. Non tutti i chirurghi condi- si assiste al rigonfiamento di essa p er il pus · vidono le idee interventistiche del Sorre!, ma accumulatosi a tergo della superfice cutanea non si può n egare l' evidenza dei risultati da cicatrizz,a ta, che ha sbarrato al pus la via di lui ottenuti, ed il confronto talvolta veramente uscita all 'esterno. imponente tra i v·ecchi ed i nuovi metodi teraH o visto a n ch 'io, in diversi casi, piccoli sepeutici. Osserva quindi Pizzagalli , che ogni questri ossei espulsi dopo una cura elioterapica conquista va ben·e applicata , e prima di una di varia durata; m.a_ n on è da sperare una eve.. assoluta g·enera lizzazion e , ra nno va lutati molti nien za cosi fortunata per i gr ossi sequestri, i fattori e fatte parecchie riser ve . La esperienza, quali b en efician o a n ch 'essi della elioterapia,
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ma richiedono assolutamente l 'intervento chirurg·icQ come condizione essenziale per la guarigione. L 'elioterapia, l.a immobilizzazion·e, come dissi già, trovano la loro indicazione nel periodo iniziale del m.ale, rr1a, formatisi il sequestro e la carie dell 'osso, l 'intervento chirurgico s'impone. Così la pensa pure il Licini, per il quale il momento d 'intervenire chirurgicamente n ei processi tubercola ri localizzati nelle ossa, se le opportune cure conservative non h.anno dato i voluti risultati, o se la raccolta ascessuale minaccia di aprirsi spontaneamente, è dato dal prevenire, con l'arte, ciò che la natura farebbe per conto suo e con danno dell 'infermo, inf3vitabilmente. Anche egl1 condivide l'opinione del1 'interventò chirurgico economico, non asportando la parte n1alata come un tumore, od interv·en endo come nella ostèomi~lite acuta, ma prudentemente e lin1itatamente, onde evitare le complicanze, ed a\rvi.are la lesione verso la g u.arigione locale. Il Sorrel prooed·e alla estirpazione precoce di sequestri, di lesioni specifiche. juxta.articol.a ri circoscritte, forme di osteiti bulbari, osservate con frequen za n el bambino sia al cubito, alla sua estremità superiore, sia al cercine cotiloideo, sia a l col1o femorale, alla estremità infe' osteiti riore del femore, della tibia, d el radio, min.a ccianti di invadere l 'articol.a zione corrispondente. L'intervento precoce eseguito in tempo opportuno evita appunto la estensione della lesione. Dei casi d.a me operati ricordo la resezione economica del gomito destro eseguita ad un giovan·e invali.d o di guerra, affetto ·d a qualch e anno da tubercolosi ossea fistolizzata, per nulla 1niglior.ata da un.a prolung.ata elioter.apia, che invece riuscì di grande giqvamento dopo l 'intervento chirurgico, perchè ottenni la guarigione perfetta con parziale riacquisto dei movimenti d ell'articolazione, onde l 'a. potè rito1·.. nare ai lavori agricoli. Lo rivedo ogni estate, e sta b en e. L'intervento chirurgico risulta di una utiiità inconfutabile n ell.a tubercolosi del ginocchio con fungosità sinoviale, presenza di sequestri dei condili femorali, e fi stole purulente inesting uibili. Il processo di scelta è la resezione economica con l 'asportazione d elle fungosità e zaffamento. Dopo l'elioterapia fa il resto. Un rag.azza di 13 anni, ricoverato nell'Ospizio Marino, ch e trovavasi nelle condizioni di dover essere operato, con il trattamento ora descritto guarì perfettam ente, ed ora fa il marinaio. Condizione di gar.a nzia per il risultato è sapersi decidere a tempo per l 'intervento chirurgico, liberandosi da tergiversazioni ch e potreb-
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bero riuscire fatali , come pur troppo m 'insegn.arono i casi, fortun.atamente pochi, pervenuti a me per l 'amputazione della coscia, unico mezzo per salvare I.a vita d 'infermi, nei quali una cura conservativa mal diretta aveva condotto alla suppurazione del ginocchio tubercolare con fenom eni di sepsi generale, febbre alta, ema.ciazione, che minacciavano la vita dei pazienti. Risultati ugualmente buoni ottenni sempre con l 'intervento chirurgico nella tubercolosi delle ossa del piede. I raschiamenti e le resezioni parziali delle ossicina lese rappresentano una via di m ezzo non sempre efficace; l 'asportazione dell'osso malato, e la elioterapia successiva danno la guarigione sicura . Un esempio ~ il casò di un ragazzo quattordicenne, febbricitante e deperito per tubercolosi del' prir:no cuneiforme e del primo m etatar so del piede destro, con fistole secernenti pus, inviato al1'0spizio M.arino per la cur.a eliomarina. Le condizioni generali migliorarono con questa , ma le lesioni ossee, nonostante ripetuti raschiamenti e disinfezioni, rimanevano invariate, per cui mi decisi per la disarticolazione delle ossa cariate e le asporta!; dopo di che l '' elioterapia condusse ben presto alla rimarginazione della ferita òperatoria. L'a. ritorna ogni a nno per i bagni di mare, lia guaFigione del piede si mantien e; egli è cresciuto e di aspetto florido. Anch e il Sorrel crede che davanti a spina ventosa del piede a seria evoluzione sia m eglio disarticolare, per ch è con una mutila zione minima si ha una guarigione rapida, e si evitano anni d'immobilizzazione ed interventi tardivi per deformazioni dolorose e dannose funzion.alm.ente. Cosi pure nella osteoartrite tibiotarsica egli pratica quasi sistematicamente l '.astragalectomia, con la quale il risultato ortopedico sarebbe ottimo, meglio conservata la muscolatura, e l 'articol.azione tibiotarsica capace di movimento. Per la mano invece il suo giudizio è riserv.ato; ~nterventi speciali potranno essere richiest~, i 'amputazione sarà però sempre solo una operazione di necessità. Nella tubercolosi ossea articolare del gi11occhio caseificata con ascesso chiuso ho avuto finora buoni risultati con un nuovo metodo di cura risultante dall'associazione çli due metodi proposti separatamente da due autori diversi, e per diverse forme di tubercolosi chirurgich e. Il Sicard , all'Ospedale Per cy di Parigi, n ella cura degli ascessi migratori del morbo di Pott alle applicazioni di raggi ultravioletti associa la calcioterapia per via orale, o meglio per la via endovenosa, perchè il cloruro di calcio sembra essere il sale di calcio che viene meglio assorbito. La soluzione molto diluita d~
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lui adoperata non sorpassav.a l '1,5 %, e la iniettava a dosi progressivamente crescenti fino a 250 eme. Spogliandomi da qualsiasi pretesa di voler rivendicare la priorità d.el metodo, ricordo come nell 'aprile del 1925, nell'Ospizio Marino, di mia iniziativa, riçorsi alle iniezioni endovenose di cloruro di calcio al 10 %, nella dose di 10 eme. per volta, in tre casi di tubercolosi chirurgiche. IL pri1no caso si riferisce qd una ragazza affetta da osteoartrite tubercolare del ginocch1o, curata precedentemente con la immobilizzazione a letto, Ja elioterapia, e la trazione a pesi con manicotto applicato attorno ai malleoli. Prima iniezione il 19 aprile, ripetuta ogni quattro giòrni fino a praticarne sei. Incoraggiato dal risultato sodisfacente, volli IJrovare le iniezioni i~ una ragazza affetta da anni da lupus degli arti inferiori, nella quale la tubercolina-terapia era riusctta, infruttuosa. Le iniezioni in numero esiguo non consentono nessur1a deduzione. lJtili riuscirono poche iniezioni endovenose di cloruro di calcio praticate ad una g~ovane ventenne portatrice di un ascesso freddo localizzato dava,nti all 'articolazione coxofemorale destra, clinicamente diagnosticato da ine, diagnosi confennata con una puntura esplorativa, infiggendo 1'agq profondamente al terzo esterno d~lla linea O·r~zzontale p·uboilia,ca, e poscia con la radiografia . L'a. era curata con la immobilitazio11e, 1a, elioterapia e lo· svotamento a distanza di cirtque, sei giorni con un lungo trequarti, e la iniezione della emulsione , oleo-etereiodoformio del Calot .. Essa guarì dopo due anni di cura. Dopo la comunicazione del Sicard bo esteso le iniezioni endovenose di cloruro di calcio alla cura delle tubercolosi osteo-arti colari, facendo due serie di quindici iniezioni; praticate a giorni alterni, come fa i.I Sicard. Per la prima ser~e· ado·p ero la soluzione al cinque per cento di endocalcio, meno caustico e meno doloroso, alla dose di dieci centimelri cubici, per la, seconda serie adopero la soluzion e al dieci per cento e la stessa quantità. Poichè la fissazione del calcio è favoz:.ita dalla luce, il Sica rd ricorreva alle appljcazioni dei raggi ultravioletti, jo ricorsi a,11a elioterap~a in riva al mare. b elorè. attrihL1isce i. buoni effetti dei sali del . calcio n ella tubercolosi non tanto alla r~calcificazio11e quanto all 'attivazione delle diastasi, all 'azione di stimolo sulla fagocitosi, all 'azio·n e antitossica. Terminata· la prima serie d 'iniezioni endovenose a,gii clirettamente sugl~ ascessi para~artiCQlari, nei quindici gion1i d 'intervajJo, SV0 t andone il pus con un trequarti ed iniettandovi olio iodato (olio Yegetale con aggiunta di un deci1no di iodio), secondo i tentativi fatti dal Finikoff nell 'H6pital Coc1tin di Parig i, e riferiti dal Delbet. Anche il Finikoff associa alle iniezioni la somministrazione interna di preparati ricalcificanti. L 'olio iodalo viene preparato al momento di fare l 'iniezione. Esso <lifferire·b be molto, secondo l 'A. dal lipiodolo, giacchè si assorbe in modo relativamente rapido. Mediante queste iniezioni il Finikoff si proponeva d~ aumen.tar~ il potere lipasico e proteolitico del siero. Sopra cinquantaquattro malati cu1
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rati con questo metodo egli ebbe 25 guariti, 16 migliorati e 3 insuccessi; risultati veramente no· te.voli. CASISTICA PERSONALE. CAso I. R. Luigi, di anni 23. Esonerato dal servizio militare per idrope tubercolare del ginocchio sinistro, tornò a, casa, e gli Ju applicata una fasciatura gessata (1926) .che portò per sette mesi : quando fu rimossa il ginocchio apparve gonfio. (con le due mani unite a cerchio l 'a .. non lo cingeva), con tre bozze sporgenti fluttuanti, due laterali ed una rr1edia11a al disopra della rotula . Inoltre: impossibilità di sollevare l 'arto, che trascinava appoggiandosi a due bastoni, ed evitando, d~ poggiarlo al suqlo·. Nel luglio del 1927 venne qui per i bagni di mare, e nell 'agosto fui chiamato a visitarlo. Prescriss~ riposo asso1utQ del1~arto ed elioterapia in riva al mare; ogni' sei giorni, vuotate le raccolte purulenti intercomunican ... ti, vi iniettavo la miscela oleoeterea del Calot, In dicembre il miglioramento generale e locale erano evidenti; il ginocchio sinistro detumefatto aveva una circonferénza diminuita di otto centi· metri. In gennaio (1928) iniziai la prima serie di quindici ~niezio·ni erLdovenose di endpcalcio (dieci centimetri cubici della soluzione a,l cinque per cento) a giorni al terni. Al termine di esse cominciai le pa,ra-artico1ari con olio vegetale ipdato co·n aggiunti due centigrammi di novocaina, per renderle m e110 dolorose: ne praticavo una ogni quattro · giorr1i, dopo aspirazione del pus. Trascorsi quindici giorni cominciai la seco~da serie di iniezio11i endovenose di endocalcio (dieci cc. della soluzione del dieci per cento) ed a giorni .alterni. Subito dopo ricominciai con le iniezioni paraarticolari di olio vegetale iodato, praticàndone diciassette in tutto, una ogni cinque giorni. L 'ascesso no~ si è più riprodotto. Il ginocchio si detumefece, e qunndq l 'a. ~Il: settembre partì (era rimasto per In elioterapia - fece anche bagni di mare) il ginocchio aveva acquistato limitatamente i movimenti di flessione, e l 'a. camminava senza ba:stoni. L 'a. è ritorr1ato tre volte per farsi visitare, ed ho constatato il buon esito : ha passato .b ene l 'inverno rigido ed in ·mezzo alla neve. È di nuovo qui p er la cura del so1e e di bagni marini. II. - O. Battista, di anni 30, invalido di guerra, affetto da tubercolosi osteoarticolare del ginocch~o sinistro con raccolta caseosa _rammollita paraarticolare. Cura : riposo a letto, arto in e-sten· sione, trazione a pesi esercitata al di§Opra dei malleoli, secondo Rollier, elioterapia; vùotamento delle raccoIte caseose ed iniezioni della emulsione del Calot. Nelf'"ottobre in seguito a caduta batt e:(ldo sul ginocchio malato, quest~ si tumefece, la cute divenne ipereinica, comparve la febbre , e si presentò una raccolta purulenta. Mitigatasi la flogosi, vuotai la raccolta purulenta, iniettando subito dopo dieci centimetri cubici di olio vegetale iodato, e ripetei l 'operazion e ogni quattro giorni fino a cessazione del pu s. Ai primi di novembre intrapresi le iniezioni endovenose di endocalcio (dieci cc. della soluzione al cinque per cento), a giorni alterni, fino a farn e quindici; quindi sosta, e ripresa delle iniezioni di olio veget ale come prima; passati qufn<lici g iorni , cominciai la seconda serie di ijùindici iniezioni di endocalcio (dieci cc. della soluzione al dieci per CASO
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cento), a giorni alterni. L 'esito fu buono, l 'a. continuò la elioterapia; nel n:iaggio potè lascj?-a re il letto, nell 'estate fece i bagni di mare, ed il 13 ottobre partì guarito. È ritorn~tc parecchie volte per farsi visitare: sta bene, e lavora da muratore. Di grande giovamento riuscirono le iniezioni endove11ose d~ endocalcio per rialzare le condizioni generali dopo l'operazione, e contribuire di consegue11za a favòrire n processo di guarigione nel caso seguente, sotto vari aspetti interessante. 'frattasi d~ una ragazza venticinquenne, che a sette anni ammalò di coxite tubercolare sinistra, che curata male, arrivò alle conseguenze estre1ne: I 'arto inferiore era ridotto ad un esile ramo ciondolante i11torno all'articolazione coxofemorale che l 'infer1na sollevava in tutte le dìrezioni, ' crivellato, come l'osso iliac-0 omonimo, da piaghe fistolose fontanelle inesauribili di pus. L 'a., ridotta ir{ fin di vita si riebbe . per miracolo, e, ricoverata di urgenza in questo Ospedale civile, le praticai in primo tempo l 'amputazione alta della coscia. Risollevatesi le condizioni generali grazie a questo primo intervento, a quindici giorni di distar1za, potei eseguire la disarticolazione del femore. La vasta breccia lasciata dall 'intervento andò restringendosi e rimarginandosi con il favore della elioterap'ia. L 'a., che ora sta bene, è anche mestruata. . Ritornando all'uso dell 'olio vegetale iodato, dirò che io l'ho sostituito definitivamente alla emulsione oleoeterea del Calot, avendone· cònsta.tato la superiorità. Lo adopero con v~nta~gio n~lla cura d egli ascessi freddi, grandi e p1ccol~, spec1a~n:ente in qt1elli che si formano nelle 11nfoaden1t1 del collo. Ecco come procedo: Aspiro il pu~ ~on u~ trequarti . di piccolo diametro ed una siringa d1 vetro, gra11de; in nessun cas? ho cre~uto nec~s sario l 'uso di una pompa aspuante a tipo Pota1n, come fa il Sorrel. Nel tempo stesso gl 'infermi faceiv ano la cura di sole. J_,'esito fu sempre buono anche p er ascessi voluminosi. Basti. il seguente esempio per tutti: L'anno scorso mi fu presen: tata una bambina di cinque anni con parecchi asce'ssi freddi disseminati ai due arti inferiori, specialmente ai polpacci, ~e così dette .gomme del polpaccio, alle av~mbrac~ia, con osteite tuberc~ lare dei ir1etacarpi e spine ventose con ascessi: Ogni giorno vuotavo due ascessi con un . trequart~ fino ~ vi iniettavo un volume proporzionato d1 olio ve o-etale iodato; e siccome eravamo nella buona sta;ione la bambina passava l 'intera giornata alla spiaggia. Dopo tre mesi . di questa cura combinata la bambina era guarita.
In casi consimili il Sorrel proced e alla estirpazion,e chirurgica in blocco, o escinde ndo la cute se fistolizzata, od incidendo direttamente ed esponendo tutta -la cavità ascessuale, che estirpa dopo averla b en conosciuta ~ella sua esten ione e n ei suoi prolungamenti, sutura di,r ettamente ed ottie ne per lo più una cicatrizzazione per prima intenzione. E' vero c~e· le cicatrici r estano per qualche tempo chelo1dee, m a in seguito r egr ediscono r endendosi bianch e lineari e più o m eno· mobili. Con le iniezio~i di olio vegetale ioda to , previa aspirazion e d el contenuto gelatiniforme, h o curato di
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r ecente l 'idrope d ella b or sa sierosa interna fra il gem·ello interno ed il tendine del semimembranoso d ei due p opliti, in un uomo di cinquanta. anni. La n.atura tubercolare dell'idrope è dimostrata dall 'anamnesi, dalla presenza di una iperostosi di natura tubercolare d elle due ossa del1'avambraccio d estro, e dalla intradermoreazione fortemente positiva con larga chiazza rosso in tensa rimasta per molti giorni . Vengo in ultimo a riferire due casi di morbo di Pott, che ho trattato con le iniezioni endovenose di endocalcio; l'esito buono ottenuto in uno, contr.asta con il risultato infausto verificatosi nell 'altro. CAso' I .. - A.. Angelo, di anni 20. Le prime manifestazioni del rnorbo di Pott, dorsale di cui è affetto, risalgono all 'età di sette anni, per cui gli f11 applicato un corsetto gessato portato per ~ei inesi; e nonostante, la cifç>si pottica si accentuò determi11ando la paraplegia a tipo flaccido, che costrinse l 'a. a letto· per qualche a:Qno. Si ebbe un miglioramento e l 1a. potè alzarsi e camminare, ma per breve tempo. Comparvero disturbi sensitivi a topografia essenzialmente radicolare, seguiti da accentuazione della paraplegia con flaccidità degli arti. Ricoverato nell 'Ospizio l\1arino fu posto in decubito dorsale sopra materassa dura di crine, e sottoposto all 'elioterapia graduale g·enerale e dorsale; dopo uh anno il migliorame11to era notevole. Dimesso, tornò a casa; dopo breve tempo le condizioni diventarono quelle di prima. Nuova immobilizzazione a letto, iniezioni del Durante, alimentazione nutriente, o]io di fegato di n1erluzzo. Il 10 dicem])re 1927 cominciai la prima serie di quindici iniezio11i éndovenose di endocalcio a giorni alterni (dieci cc. d~lla soluzione al cinque per cento); dopo una sosta. di ~ui~~ici. ~io~ni~ praticai la seconda serie d1 quindici 1niezion1 (diec~ cc .. della soluzione al dieci per cen~o) . I dolori al rachide scomparvero, la paraplegia gradatamente migliorò di pari passo con Io . stato generale, e tal segno che qualche mese dopo l 'a. cominciò a lasciare il letto, a fare qualche passo, ~ .finalmente u scì di casa per recarsi ogni giorno in riva al mare a fare la cura di sole ed i bagni. Attualmente la guarigione perdura. La paraplegia non era da ritenersi dipendente da pachime11ingite, perchè questa suol essere ta~ . . diva procede le11tamente, si accentua progressi~ vam~nte per degli anni, e bene spesso resta in via definitiva. Non trattava.s i di paraplegia da edema, perrhè essa, che è pure precoce e si i~ stalla rapidamente, guarisce in qualche settimana. Resta dunque la paraplegia di Pott, carat: terizz:it.a dalla comparsa precoce, dalla durata di anni, co:Q remissioni, e dalla, guarigione c~e avviene dopo lungo tempo. La causa deterrn1n.ante di questa paraplegia caratteristica,. è, ~ome s1 sa, un ascesso intrarachidiano, che si svilupp~ pre: cocemente, come suol avvenire negli adulti, nei quali mo] to spesso costi tuis?e da solo un segno dello stadio d'inizio (Clavel1n). La presenza costante del! 'ascesso nel corso del morbo di Pott fu riconosciuta da gran terripo (Bouvier, Lanne1
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longue, Broca, 1\Iè11ard, Lance, Sorre!, Dejerine, l\.1assart, Ducroquet, ·Cl!ivelin), e non bisogna considerarlo come una complicazione, ma come ltna tappa nella evoluzione naturale dell'affezione. In generale l'ascesso è riconoscibile clinicamente in tutti i casi, ma molto spesso viene scoperto solo alla radiografia od all'autopsia (Clavelin). II .. - C. Giuseppe, di anni 31, è affelto da morbo di Pott dorsale, che egli farebbe risalire ad un trauma sul dorso sofferto nel 1927, in seguito al quale sarebbero comparsi dolori radicolari a cintura della durata di alcuni mesi, con alternative di esacerbazione e di calma . Qua11do venne alla mia osservazione nel 1928, oltre ai dolori radicolari accusava pure algie intense agli arti inferiori, che sentiva .indeboliti, causa di sofferer1za nella stazione eretta. Ricoverato nella infermeria, lo misi a letto in decubito dorsale sopra materassa dura di crine . Intradermoreazione intensameJ1.te positiva ~ di lunga durata. Gli praticai quindici iniezio11i e.ndovenose, a giorni alterni, di dieci cc. ciascu 11a di endocalcio in soluzione al cinque per cento, ()opo le quali, nei quindici giorni di sospensione, gli feci praticare iniezioni quotidiane nelle regioni glutee di soluzione iodo-iodurate. Riprese le iniezioni e11dovenose di er1docalcio in soluzione al dieci per cento, dopo la quarta dovetti sospendere, perchè eran~sopravvenuti sintomi di una localizzazione r11orbosa inaspettata ; febbre alta, accompagnata da cefalea frontale, dolorabilità della nuca con m octica rigidità, strabismo, anisocoria, Yomito; Kermg positivo; convulsioni prin1a agli arti, poi paralisi, coma ed infine l 'exitus in decima giornata. Non essendo stata eseguila l'autopsia, vengono a mancare i dati positivi per vna esatta intetpretazione dei fatti clinici c~ser.. vati, e dei rapporti esistenti fra dì essi, e le ~e sioni anatomo-patologiche. Si potrebbero affacc1a· re delle ipotesi, che per quanto plausibili, non darebbero la spiegazione giusta e convince11te. Certo resta inspiegabile l'insorgere inopinato della meningite, con t11tta probabilità anch'essa, di natura tuberèolare; ma sarebbe per lo meno azzardato attribuirla al post hoc . Ad ogni modo l 'e' sito infausto in questo caso non menoma affatto iJ risultato sorprendente---btt~nuto nel primo con le iniezioni endovenose di calcio.
riservato alle iniezioni endovenose di soluzione di calcio, addimostratesi di possedere una efficacia terapeutica 'indiscutibile . Gl 'interventi chirurgici, applicati in g iusta misura e con -sa.no criterio, trovano la loro indicazione , e dan- · no affidamento p er guarigioni sicure.
CASO
Allo stato attuale della lotta per il risanam ento dei malati affetti da tubercolosi chirurgich e, gli Istituti di cura in riva al mare, preferibilmente, e quelli in montagna, occupano il posto preminente. E ' condizione indispensabile ch·e il soggiorno dei malati in essi debba protrarsi fino a raggiungere la guarigione non solamente clinica, ma anche anatomo-·p atologioa . Un progresso notevole . si è fatto inneg.a bilmente con la immobilizzazione alla Rollier, abbandonando per sempre gli antichi corpetti ed apparecchi gessati, che facevano più male ch e bene. Devono essere tenute in conto, perchè utili, le piccole cure chirurgiche sussidiarie, le iniezioni iodo-iodurate e quelle modificatrici di olio vegetale iodato. Un avvenire pieno di promesse sembra •
RIASSUNTO. L 'A. tend·e a dimostrare che nelle tub·e rcolosi chirurg1che la eliotalassoterapia riesce di gr.and.e giova·m ento all 'inizio del male, ma non dà la guarigione quando si sono formati ascessi caseosi e seque·s tri ossei, per i quali è necessario intervenire chirurgicamente, dopo di che i risultati della elio-clim.ato-terapia sono sorprendenti. Su.ll'.e sem,pio del Rollier l 'A. si dichiara contrario agli appa·recchi gessati, e ne m.ette in evidenza i danni da essi cagionati. Come corollario del.la tesi sostenuta l'A. riferisce i buoni risultati ottenuti associando, nel trattam.ento delle tbc. chirurgiche, le iniezioni en dovenose di endocalcio in serie (propois te dal Sicard per I.a cura del morbo di Pott) con le iniezioni fo·colari di olio vegetale iodato {Finikoff). L'argom·entazione è corr·oborata da non po~hi casi clinici, fra i quali l 'A., da osservatore coscenzioso, riferisce due casi di morbo di Pott trattati con le iniezioni endovenose di endocalcio : n el primo ottenne la gua·r igione dura t11ra : n el seco.n do insorse la m eningite tuberc olare con esito letale. 1
BIBLIO.G RAFIA. ANDREONI. Soc . Lomb. Scien. Med., 1922. A.. BALDuzz1. Osteomieliti, sequestri, e[ioterapia. Clin. Chirur., 1920, n. 9-10. :()Er. .BET. La terapia della tub. osteoarticolare. Journal des Practiciens~ luglio 1927. FRAssr. Ospedale Maggiore, 1922. HANs . Zur l<lin. der Knochentb c. Wien. Klin. Woch., 1922. JuNGLING. Soc. Méd .. de Stuttgart, 18 on. 1928. LERICHE et PoLICARD. (~om_ptes r end11s des séances de ]a Soc. de Biologia, Paris, diè. 1917. C. Lrcm1. La chirurgia n el la t u ber c. ossea. l'viorgagni, parte I, n. 7, 1928. MAGRASSI _i\. •. L'eliòterapia n elle malattie chirurgiche . L'Idrologia, La Climatolog ia, n. 2, a . 1915. P1zzAGALLI. La t er ap i a d. ella tub er colosi chirurg . Bollettino delle specialità m edico-chirur.g iche, ott..-dic. 1927. QuARELLA e VENTU RI. Citofilassi e teoria fago citaria di Metchnikoff. Ace . di Med . di Torino, dic. 1918. QuARELLA. Evoluz. biol. delle f erite infett e e corollari i terap eutici. La clinica chirurg ica, 1920, fase .. Ili, anno II, nuova serie . RALLIF.RE. La cure du Soleil. Ballièr e et fils, P aris. ANDRÉ S1cARo. Siritomatologia e cura d egli ascessi di Pott. Gazette d es H6pitau x, 14 mag. 1927. SENCERT. Metodo asettico n el la cu r a de lle f erite d i guerra. Soc. de Chir. P ar is, 16 m ai 1917 .
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OSSERVAZIONI CLINICHE. Laboratorio d'Igiene e Profilassi per la provincia di Perugia. Sezione Medico-Micrografica diretta dal prof. G. DE' Rossi.
Sopra un caso di paratifo A che po1·tò a incertezze diagnostiche t pe·r i1l dott. ENRÌco
CA1,1sT1,
co.a diutore.
Le manifestazioni a carico .d.eilla cute che so·n ·o com un.emente descritte ne.Il.e febbri tifoidi non sem pre si presentano co·s ì carattenistiche coim e si legge nei trattati; nè sempre si limitano alla soil a roseola. Talora anzi sono così modificate, da ind1u rre, se non pro·p rio a er:rori, almeno a fo·r ti dubbi diagnostici. Mi pare pertanto d 'un certo interesse esporre questo ca so caduto sotto la m ri a osservazione. 1
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Pier. Be11edetto, maestro elementare, da ·Lucca, residente nella Scuola rurale di S. M. di Lignano (Assisi). Nu Ila, di notevol~ nell 'anamnesi familiare e personale. Gi,u nge in resid.enza ~l 15 ottobre. Il giorno 26 ottobre viene colto da febbre violenta, che lo cos;tringe a mettersi in letto. Nulla di nolevole all 'esame Qbbiettivo; ma, perdurando l 'alta temperatura e difettando di assistenza, viene il gi.o rno 30 ricoverato nell'Ospedale Civile di Assisi. Nello stesso giorno è comparsa sulla cute di tutto il corpo una abbondante roseola a piccole macchie poco rilevate, che : scompaiono alla pressione; tutti gli clementi si sono prodotti co11temporaneamente. Il 31 ottobre, per il caratteristico aspetto della roseola, si emette diagnosi di sospetto tifo, esantematico e ne viene data denuncia al locale Ufficio d 'Ig:,ene. Cefalea, ling ua impaniata, meteorismo, non diarrea" tumore di milza. Il 1° novembre, a 48 ore di distanza, l 'esantema è quasi del tutto scomparso : solo pe·r mangono sull 'addome alcuni elementi, che però si sono trasformati in vescico1e grandi come una attuale moneta da un soldo, ti.piene d~ un liquido lim. pi<lo, il ch e fa pensare a una còncomitante vaiuoloide. Il 3 novembre ~l ct1rante riferisce all 'Ufficio Sanitario che ritiene le manifestazioni cutanee presentate dal P:er . come un esantema anomalq della tiroide. Dovendosi tuttavia, per· ordine della autorità sanitaria provinciale, procedere all 'accertamento diag nostico , mi recai sul posto per compiere i necessari pretevamenti.. Ecco l 'esito delle ricerche praticat e : 1) agglutinazione sul siero di sangue=positiva per il Paratifo A 1/150, n egativa p er gli altri germi cimentati; 21 emocultura = sviluppo d i un bac'illo nettam ente identificabile p er il Bac . Paratifo A; 3) esame microsco pico del liquido contenuto n elle vescicole cut anee = alc1111i polinucleati: forme bacillari gr am-neg at \ve, alcune libere, alcune f agocitate; 4) agglutinazione sul liquido contenuto n elle vescicole = positiva p er il Paratifo A 1/100; 5) cultura in brodo del liquido contenuto nelle vescicole : dopo otto g iorni si nota brodo ancora limpido; n1a J1el fondo sedimentano fiocch etti bianchi che all 'esam e microscopico appaiono costituiti da ammassi di forme bacillari. Il 1
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i)assaggio su terreni c ulturali appropria.ti dà luogo a svi! uppo in cultura pura di UI). bacillo nettamente identificab:l e col Bac. Paratifo A.
Era quindi fuori cfi scussion·e la diagnosi di ])aratifo A c001 manifestazione cutanea anomala. M.a ·eran.o stati perfettamente giustificati i dubbi diagnosti1cri su.c ce.ssiva.m ente insorti e sopratutto quel,lo del tifo ·eS:an.temra tico, perchè la ros.e ola tif1ca, di soil ito pi·u ttois to scarsa e in genel'e .anche pi.ù scavsa nei paratifi, cornpar.e abitu.alm€nte a p ou ssées successive, ~osì ch e è ·possibile notarre la co1n tempora.n·oo presenza di elementi i•n va:nia fa se di sviluppo; e si presenta n el secondo settenario, anzi pe·r lo più, secondo i·l Matthes, cc con una .rego,l arità degna di nota al nono giorno n; nel caso attuale abbia·m o . inv·eoe una roseola assai diffusa, ch·e insorg'e simu·ltarneam,e nte, ed è assai pr.eco·ce (4°-5° giorno), tutti caratteri di'Stinti.vi de,Lla iose·o l.a ·d·el tifo esaniem.a tico. Quel che poi mi è sembrato d1e gn·o di nota è la cb·m pl1eta tr.asform.azio1n e v·esciicol.are d·i alcuni e.lem1enti ·de,ll'.esa:ntema, così oh e questi acquistano un aspetto d·el tutto pa.rti·c olare, be·n diverso a.a que llo dei car.atte-ri st~ci suda·mina e det cc peli orna tifoso » descritto d.a Stri.im·p ell : e sopratutto l 'i.solamento del germe patogeno dal liquido delle vescicole (cosa che non ho trovato d 1esc·riita ne1la letteratura) previo sviluppo oulituraile svoltosi con U•n a spontanea agg.luti:n.azione aJ'lo stato nascente. 1
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RIASSUNTO. ' L' A. d·e scrive un caso di Paratifo A, nel q.ua1e si ebb·e roseola assali. diffu,sa, abbondante e pre·c ociis.sima, sì che feoe .sorgere il sospetto di tifo esan.t•e m.ati•co. La rioeroa si.erodiagnostica, avvalorata daltl 'emoou'1tura, tolse ogn~ dubbio. Alcun~ ele.m enti dell 'esantema essendosi in secondo tempo trasformati . in ampie vesoicol.e, da1 liqwdo di queste fui possibile isolarie il germe patogeno, m ·e diante sv~luppo culturale svoltosi con una spontanea agglutinazione allo stato nascente. 1
Ricordiamo l'Importante opera dt:l prof. V I NCENZO Cl U DICEANDREA Docente di Patologia spec. med. nella R. Univ. di Roma.
Diagnostica medica e mezzi sussidiari di Laboratorio. Mainiuale per Medici pratici e Studenti. In questo libro vettgono coordinate e inquadrate nel campo della completa osservazione clin ica le varie ricerche di laboratorio; e l' A., giovando~ anche del l a sua lunga espe· rienza professionale ~ d~df!ttica, .ha t'r attato la Cf!mplessa m!lteria S81Uendo un indirizzo eminentemente prat1co. Volume in-8°, di pagg. XVI-488, eon 122 figure in 11-ero
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Il dott. - Gu,c cione ··p rende nota con grato a.n imo del ri1ljev-0, fattpgli a P!OP<?Sito· del suo lavoro sul Favismo: però si perm·ette di far notare al prof.. Lusena ·Ghe .anche. u·n o stu·di-0so più recen~ deJ.l'argom.ento, il M.~ìiai (Il Favi- ·· smo, Sa·s sari, 1929) lo rc'ita tra · i sostenitori della teoria infettiva e parassit.çtri~~ ~nfatti a p . 102 egli scrive : recenteme.n te Lu~ena (omi~ sis) pensò çµ e il favismo (omi~sis) potess~ spie: garsi con una forma anafilattica da· particolari
' N~l -lavoro. di 1F . Guccione sttll 'Anatomia patologl.ca' del favismo, comparso nel n. 1, (1° gennaio 1930) d·eJ Policlinico, Sez. Med., si l~gge al~a fin·e del~a p. 33: . il concetto ,(( Contro .' . ·d·ella natura infettiva della .:marl attià sostenuto ·da Lusena e da pochi altri depone il fatto. !. ecc. ». . · Poi· l 'Autore fa la critica delle varie teo- parassiti delle fave. rie per dare la preferenza a quella anafilattica. F. Gucc10NE. Roma. Le parole che mi riguardavano sono contrarie al vero. Infatti le pagine 5, · 6 e 7 della mia A proposito del '' segno del Pagniello ,, breve nota sono proprio dedicate alla dimope1· la diagnosi di malaria. . strazione della teoria anafilattica del favismo e . tale di1m ostrazione, ch é ha poi raccolto il R~~erendosi al·l 'articoletto sul cc 1segno d el consenso quais i universale, fu appunto la prima Pagn.ie1lo » pubblic.a to n el n . 47, 25 nov., 929, nella letteratura. . pag. 1731, il dott. Basilio Natoli di Gioiosa . La negatività delle ricerche numerose e·se- Marea (Messina) ci scrive : guite .prim<i del 1-922-, 1a-- hrev;ità quaJE)he volta Neil voJu.me cc Mio Padre » d·ell 'on. .A:lf·r edo singolare d·el p'ro-iodo di incubazione, l 'inno- Ba ocelli, ·da pag. 17 .a pag. 26, sono contenuti cuità della sostanz.a patogena verso la mag- diversi episodi ch·e un assistente ·del prof. Bacgioranza degli. indivi·dui e d 'altra parte il fatto celli esponeva .ad un colJ.e.g a più g iovane per che i.n alazioni di poca durata o ingestioni di convincerlo del genial e intuito del loro maequantità piccolissi:me bastano a provocare la stro. :Fra gli altri episodi a 1p ag. 22 si legge sindrome in alcuni predisposti, mi portarono a questo : cc Un 'altra VO!l ta, un amico gli conconsiderare insostenibili tanto Ja teoria infet- dusse un camipagnuolo che soffriva , dicevano, tiva qua.n to la tossica e a pron.u nciarmi per di stomaco e di fegato: ,l o curavano, ma de.p equella anafilattica, estendendo il medesimo riva ,sempre più. 11 Baccelli lo guard.a in faccia ragionamento anch·e a parecchie così dette ir1- con i suoi occhi pen,e tranti , lo fa cor~care sul tossicazioni V·egetali da Fermi rammentate ne! letto, e, senz'altro, lo pigia forte a sinistra. Il suo lavoro pubblicato in Annali di Igiene spe- campagnuolo getta un gri do. Il tBaocelli sorrimentale, I , 1905. ri1de. Dolev.a la milza : si trattava d'Ulll malaAggiungo che in armo1n ia coi risultati ~nun rico, che con la sua mistura antifebbrile dopo ciati i~ quella stessa epoca e nella stessa quindici giorni guarì n. scuola da Ancona sull'asma dei mugnai proNel pi~iare che fece ·il Baccelli sul lato sidotta da ipersen sibilizzazione da parte d·e l Pe- nistro .dfil ma.Jari•co, provocando una reazione diculoides ventricosus, parassita della Tinea dolori1fi,ca, non si ·riscontra il segno che va granelli che a sua volta è parassita del grano, sotto i1l nome del Pagniello? Certo, però, al enun ciai l 'ipotesi ch e anche per il favismo si dott. Pagnie:llo si deve i1l merito di aver molto potesse tratta-re di meccanismi analoghi. E ciò ben descritto e di aver diffuso, con larga pubè stato poi di.m ostrato per altra forma di asma blicità, il segno ohe ha un indiscutibi!e valore anafilattico. diagnostico non .solo nei casi di malaria latente, Al tem.p o s tesso tracciavo il .p rogramma di ma anche in quelli di febbre malarica in atto. esperi.menti che a mio parere dovevano essere eseguiti per dare la dimostrazione materiale ..- Interessanti pubblicazioni di Malariologia : di queste teorie. Questa è stata ottenuta in CLI STUDI DI CAMILLO COLCI SULLA seguito dai valorosi ricercatori che lo stesso MALARIA, raccolti e ordinati dal Pirof. A. PERRONGuccione cita nel suo lavoro. crTo. Volume di pagg. VID-264 con figure intercalate Concludendo : mai sostenni ma anzi dene- . nel testo e tarvoie a oolori fuori testo. Prezro L . 45. gai la dottrina infettiva del f;vismo e proprio .Per i nostri abbonati sole L. 41,75. a me per primo si deve la form.u lazione e LA PERNICIOSITA NELLA MALARIA. (Prof. motivazione precisa della dottrina anafilattica. E. MARomu.ÀvA) . Volume di pag. 66, 09n tre grafiche Credo legittimo attendermi che il chiarissimo nel testo e una tavola a oolori fuori testo. Prezzo dott. Guccione, avendo vista la mia nota, vorrà · L. 12. Per i nostri abbonati sole L. 10,90. equamente prenderne atto.
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MARCELLO L usENA.
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.SUNTI _E _RASSEGNE.
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determinati nel.l a sospen·s ione dell'oro, da parte ..di liquidi-~erehro-s.pi pali _.pa t.ol agi ci BeGOD·d o i color.i risll!ltanti si otten.gono delle curve SISTEMA . NERVOSO. ti piche per ogni malattia. Nella paralisi genera:le, si ha la curva paretica: i primi 3-4 Recenti progressi nella diagnosi e terapia tubi .d ella serie sono quasi del tutto decolodelle malattie del sistema nervoso. rati al bianoo, mentre dal quinto in poi il co. lore riprende gradatamwte fino a1.I'u1timo che (C. WoRSTER-DRoUGHT. British medical jourè normale. La curva è talmente car.a:tteristica nal, 1° febb:raio 1930). della 1demenza paralitica che, in sua assenza, Uno dei progressi diagnostici più notevole di l 'A. rimane esitante n eilla diagnosi, quando questi ultimi anni è stata la puntura della ci- si tratta di un caso non curato. sterna, costituita dall'introduzione di un ago Nella tabe dorsale, ·si trova invece una curva · · nelJa cistel'na magna, la grand·e porzione dello luetica; il colore cambia nei tubi centrali. spazio ~uh.aracnoideo che si trova fra la super- Quindi, mentre nel normale si ha una linea ficie inferiore del cerv.el1letto e la parte poste- retta e nel•l a demenza paralitica una linea che riore del mfdo!l'lo. L 'ago penetra fra l'occipite incoll1.incia in alto, si mantiene tale per un poco e l'atlante e se ne estrae il liquor. Tutto ciò e poi ,d iscende alla linea-base nella Gurva lueha una oerta apparenza di intenr.ento eroico, tica, la linea sale dalla base, fin verso il cenmentre è di una semplicità simile alla :puntura. tro e poi discen·de . Nella meningite ed in allomba;r;e. L'arg o deve avere una divisione in cuni tumori oerebrali, Ja curva è inversa di · centimetri, in quanto .c h·e la lungh.ezza ~assi quella pare tica. ma per cui esso può essere introdotto in un La reazione di Lange è di grande aiuto nella adulto è di 5-6 cm. L'introduzione si fa $Ul- diagnosi della sclerosi disseminata, in cui il l 'asse del1I.a v ertebr.a , proprio al .d isopra di que- liquor mostra Wassermann niegativa, poco o sta, con una direzione di 30 gradi circa dal- punto auim ento delle oeJllule e poco aumento 1'orizzontale. Attravrersata la c ute, è bene to- ·delle proteine, m·entre la sola prova positiva gliere lo stiletto dall 'ago prima di introdurlo puo essere qu·e lla di Lange . Nella forma acuta n ella cisterna; raggiunto lo spazio sotto.a rac- e specialmente quando vi è compartecipazione oerebrale e cerebelJare, la ou:rva assume un annoid·eo, fuori·e sca un goccia di liquor. La ma novra, oltre che utile per scopi dia- damento simile a quella paretica, ma però gnostici, lo è .a nche per il .trattamento di -va- ·s enza arrivare al livello alto della demenza parie forrme di m ening·ite. In quelle meningo- o ralitica. Nei casi c ronici, e quan.do è coinvolto pneumococciche, p. es., si può introdurre il il midollo spinale, si ha inveoe una cu·r va rassiero terapeutico di.rettam.e nte n el punto di somigliante a quella luetica. È difficile poter massima infiammazione, ch e è alla base del · dire quanti dei casi di sc1erosi disseminata precranio. Ta1e metodo sostituisce così quehlo di sentano positiva la reazione di Lange, per il introdurre il siero con la ,puntu·r a lombare. La fatto che la diagnosi clinica è spesso incerta. puntura può anohe servire per introdurre il Ma praticamente, in qu.a si ogni caso si ossersi,e ro salvarsanizzato o m·ercuria1izzato, nella vano mo·d ificazioni della reazione. e · questa è n·eu·rosifili.de, oppure per 1'introduzione di li- n egativa soltanto in quei casi in oui la diagnosi n on è ch e di probabilità. pjodol a scopi diagnostici. Importanti nozioni possono dedursi dall 'esaAltre informazioni importanti si possono deme del l'iquor. R a nzitutto possibil·e con~erma sum.ere d.a 1l'esame del liquor per conferm.a re re la diagnosi c1inica di compressione del mi- la diagnosi di ostruzione dello spazio sottoaracdollo spinale da parte di tumori o di ascessi. noideo (tumore del midollo) e localizzare la In tali condizioni, il liquo r presenta un au- sede. Si fa la puntura deJla c isterna e vi si in~ mento notevo,le delle prot•eine totali (in con: troducono 1-2 eme. di lipjodoil. Raggiunto lo franto d elJa quantità normale di 0,02-0,04 per spsizio subaracnoideo, il lipjodo.} si sposta verso cento), ma non aumento nel num,e ro di oe1lu- il basso per raggiungere nell'individuo n orle (2-4 per mmc.) e n essuna .modificazione del male, la regione sacrale entro m ezz'ora. Se inglucosio e dei cloruri. Il fenomeno è chiamato vece il cana le spinale è ostruito, il dipjodol si arresta al livello superiore dell'ostruzione (tudissociazione albumi no-citologica. i In qualche oaso, 11 liquor può ~essere colo- more) e ,può essere dimostrato per mezzo d ei rato' in giail lo (xantocromi.a) e coagulare spon- raggi X. ' N·egJi UJltimi anni, è rivolta grande attentanea·m ente se lasciato a sè; si dà a tale condizione il noÌne di sindrome di Froin. Oltre zione alla radiografia del cranio, con cui spesche, nei tumori, la di ssociazione albumino-ci- so è possibile <ilimostra:rie l'esistenza di un tutologica si può avere in casi 1di meningite e di more. Spesso, in conseguenza dell 'aumentata 1.J?Olin·eu ri te, non eh è dì arterio·s clerosi cerebro- ten sione endocranica, si ha un assottigliamento genera le delle ossa craniche. Se il tuspinale. Un 'altra reazione importante del liquor è more è vicino alla superficie cerebrale, come quella all'oro colloidale di Lange, che consi- .n el caso cli qualche meningioma, si posson<> ste, come è noto, nei cambiamenti di colore vedere delle erosioni n elle ossa adiacenti al tu1
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SEZIONE PRATICA
Un 'altra condizione È: la narco~~ss~a, . di cui more. Questa, a sua volta, può essere calcificato (glioma o tu.b erouloma) ed essere vi·s ibile sono stati r~portati ' d1,rersi casi ~ negli ultimi ai raggi X. Con questi, si può alt:vesì vedere lo anni. Si hanno due fasi: 1) gl.i aooessi narcos·p ostamento deilJa ghiiand·o la pineal•eJ la quale lettici, in cui il paziente cade add.ormentato in è calcificata neil 60 ·1~ degli .i ndividui; il suo qualsiasi temipo ed in quialsia.s i luogo s~ . trosposta ìn·e nto, visibile ai raggi X, indica il latq vi; 2) gli accessi catalettici, ch e con"s istòno in un con torcim·e n to, una improvvisa . ipotonia del tumore. Un metodo recentemente intro·dotto per la 1nuscolare g·enerale che si ha speoialn1ente laterarlizzazione e la possibi.l e localizzazione del quando il paziiente ride · .di ouòre oa è emoziotumore è l 'aero-ventricolografia, in cui il li- nato. Il trattamento :è difficile, tanto più che non se n e.. conosoe la caillsa. Si è ammesso un quor dei ventricoli viene sostituito con aria . Si fa dapprima la puntura de l ventricolo la- · di·s turbo neil la .regione ipotalafil\ca, n ella parte terale, çome segiue. Si fissa ·un punto ad un eh.e si trova sopra il corpo .p ituitario. L 'A. ha po1llioe (cm. 2 e 1/ 2) al disopr.a ed un: .Pollice tien ta to pareochi irim·edi , b~om uri, estratti di al di dietro del ·meato esterno. Con un. tra.pé!.no . ti·roide e di pituitaria, la joscina ed ha trovato ordinario, si fa un piccolo foro dell'osso, ~ttm ~l maggior vantaggio con la caffeina (30 cg. di V'erso i:l quale si introduce l 'ago nel :v·e ntricolo • caffeina pura o 60 di citrato di caf~ei.n.a), d.a ta latera1le, che si •trova alla profon·dità di · un paio ogni quattro ore durante :hl giorno. . Un 'altra malattia del sistema n ervoso, de~ di po1lli1ci. Ne fuoriesce il liquor tostochè si arriva a'l ventricolo l.ateraile. Si estrae i.1 liquor s:critt~ r E(centem·e nte, ·è l'encefalite periassiale e lo si sostitUJisce con aria pe,r meizo df un di S childer, del tutto distinta da;ll 'en cefali te rubinetto a due vie interposto fra l ':;lgo, ,e ,la .si- l~·targic~, in qu,a nto rc he rc olpisce soltanto la soringa. Si d·eve ba·d are a non introdur:r·e mag- . stanza bia.n·ca del oervte llo. (don.de il nome di giar quantità di aria di quanto liquor , si sia , ..perias&iaJ·e) m·entre l 'en·oefa.lite letargica colpiestra1to. Si procede poi U·g ualmente . 'dal lato sce la sostanza gr.igia. Talvolta si ha rassomi..:. oplp osto. Le modificazioni che si po~spno os- . gilianza con la sclero·si, ma q.u.e sta negli stadi serva·r e ai raggi X, servono ad indicare ~·l lato avanzati col1p isoe soltanto in pJacche, m'8ntree, spesso, la sede del tumore. Neàl'i«Jrocefalo .n ell 'enoe-~a1ite di Schi lder la de~enerazione èinterno, si' h.a la dilatazione s1mnietrica' di · ,d_iffusa a tutta la sostan.za bian·c a. Si h·a n.no :: cecità .. e,.,sovdità che van.no aumentando oppure! ambo i ventricoli. Un alltro modo ana~ogo di inve·s tigazione è . progressivo det~,rioram1ento m entale, secondo d'encefalografia, consistente nel~ 'intro·duzione [a "Degion·e ce:vebrale 8 ffetta, oppure paralisi di aria n€llo spazio sottoara cnoideo mediante graduale spa.stica,. che pr~nde tutti quattro gli un ago immesso nella iieg.i one lombare. L'A. arti. non è favorevole a ,q uesto metodo, pe.r .il fatto Molta attenzione :si è uJ.timamente rivolta che è possibile introdurre una quantità ecces- aJla contusione cereb-,:ale croniça, che è stata siva di aria, ciò che può portare ad inconve- confusa pe·r il passato con la nema.stenia traunienti gravi. matica. Fra i sintomi, oh e seguono una lesione Un altro •m etodo è noto col nome di valuta- c ranica relativamente leggera, vi sono: : 0.efazione ventricolare e consiste neJ1l'iestrarre, co- J.e.a, di so~ito pa.r o ssisti1ca, vertigine, insonnia, me per l'.a·ero-ventricolog.rafia, tutto il liquor irritabilità m·èntale, a.p pt.e nsion.e e ta:lvolta diche ne ;può uscire misurandone la quantità per minuzione della m 1emoria. Una caratteristica ognuno dei ventricoli. Normalme~te la quan- della cefalea è il fatto che essa non è avvertita tità è approssi.m ativamente la stessa per en- . -fino a oh e il pazi ente è in pi·edi ed in facoentramb·i ; notevoli differenze indicano una obli- ·de ed aum·e nta quando esso si abbassa. Questo terazione parziaile o totale; la quantità più scar- fatto basta a distinguere la sindrome da consa vi·e ne, di solito, fornita dal lato- dove si tro- tuisione da una ne.u rosi traumatica, in q-l!a,nto che la cefalea di quest'uùti·ma è continua.' · 1no1~· va iJ tumore. NellJ 'i1drooefalo ed in alcuni casi di tumore tre, ne11.a contusione oer,e brale, vi sono di so-oerebrale, può essere uti1e l 'iniezionie di sostan- 1 ito po1so Telativamente raro ed aUJm·e nto di ze coil oranti, quale la fenosutl fonftaleina, giu- pressione, oltre ad un periodo di amnesia redicando da1la quantità che viene escreta dal- trograda precedente l'ac cidente, per cui il pal'urina nelle .p rime due ore. ziente non h.a più ricordo di n'llllla di quanto à L'A. richiama poi l'-attenzion·e S1U una 'con- a.oca.duto 15-20 minuti prima della Jesione. dizione che in questi u1ltimi tP.mpi è stata difSi tenga presente che nella maggior partef.erenziata dal·l '1epi1lessia vera, l.a pic·nolessia. Si del~e contusioni cerebrali non vi è segno df tratta di uno stato simile a quello del cc pi1ccoJo frattura ·Ossea, nemmie no all'esame ra diomale » e ch e si -Osserva n ei bambini, ad acces- grafico. si nu.mero3i, anche ,Ji 40 fino a 100 e più al La patologia della contusione croni ca ceregiorno. Essa differisoe drull.a consu eta epiles- brale è la segu-ente. L'accidente .p rovoca una sia per iJ fatto ch e è resistente ai bromuri ed contusione diffusa con essudazione sierosa ed· al lu·minal e che n on vi sono modificazioni de l- ·emorragie petecchiali. L'aumento nella pressjo1'intelligenza; si può quindi fare una progno- ne endocra nica può essere confermato dalla si favorevole perch è gli eccessi tendono a scom- manometria del liquor. Uno degli effetti d i pa.rir:e rol tempo. tale a·u .m ento è l 'ostacolo alla circolazione oe1
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IL -POLICLINtCO
rebrale per la compressione de1lle vene. Una eontusione oerebrale localizzata viene quindi ad essere circondata da un 'area di circolazione rufficile, ciò che impedisce J'assorbimento àe1l 'essudato. Si forma così un circolo vizioso ch·e può essere spezzato soiltanto abbassando la tensione endoic ranica generale. Ta·le scopo si può ottenere con di versi .miezzi. Probab1lmente il migliore .è la puntura lombare ripetuta e il'asportazione del liquor Ji.n eccesso. La pu·n tura può e,ss,e re ri.petJuta ·a giolìni .a lterni fino a cessazione dei sintomi .. '.Un altro metod·o consiste n,e ll'iniezione endov·enosa di una soluz.i one iìpertonica di sale: 50~100 eme. di una soluzion1e al 50 %; l 'A. però preferjsce 50-75 eme. di una soluzione al 15 %. L',effetto del l 'iniezione è transitorio., ma. essa può essere ripetuta ogni 2-3 giorni". La dilSidramzione cerebrale può anche ottenersi m-ediante la somministrazione orale di solfato di magnesia (circa 90 gram•mi di una soluzione al 50 %) oppure rettale (180 grammi della stessa soluzione, ovvero 240 grammi della ·soJuzione al 25 %). -· Come uno dei . più im·p orta.n ti progressi n.e l tfàttamento delle malat'tie nervose, è da citarsi lia: cura m·alarica della aemenza paralitica . . È wr .fatto ,eh-e si . può ottenere m•e.d iante es.s a, un arrestò ed anche un mig1lioram ento n.ei casi trattati precoceme·n te .. Una cosa importante da notarsi, si è che il trattamento malarico è l'unico che possa rendere négativa la Wassermànn nel liquor, ma ciò non si ottiene che dopo 2-3 a·rini. Un grave proMema, che attende ancora la sua soluzione è quello d·ella teta pia del1l'encefali te letargica. L 'A. ha fatto tentativi con tutti i mezzi ed è a,r rivat_o a1la conclusione che il m~glior.e, nei casi acuti e subacuti, è il ~ìnie zio·n.e en·doven·osa di salicilato di sodio, con o senza glucosio: · .30 cm:c . idi una soluzione ·di salicilato a.1 2,5 %, somministrati 1-2 volte al giorno, si continuano fino a ch e il paziente migliora. Lo stadio cronico, specialmente se accompagnato da mioclono o da sindrome parkinsoniana, è di trattamento più difficile. In molti casi, si ottengono miglioramenti con il bromidrato di ioscina ·dato ipodermi·camente a dosi di un milligrammo circa, tre volte al giorno. Invece, la somministrazione per bocca, che sar ebbe assai più comoda, non ha nessun effetto. L'A. ha ottenuto qu1a lche buon risultato con lo stramonio disseccato, ma non può an·cora dare un parere conolusivo in proposito. fil . 1
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Contributo alla diagnosi precoce e differenziale dei tumori del cervello. (R. S o HMIDT. Mediz. Klin., n. 1, 1930). Sebbene la pato·l ogia dei tumori del cervello n on sia -strettamente di pertinenza della medic ina interna , pure i suoi sintomi sono difficilm ente separabili da quella, e spesso accade
eh e uno di questi mala ti ricorra prima al medico· .p ratico che allo specialista delle malattie nervo-se. È quindi assai interessante ed ·u tile la rassegna che J 'A. fa dei sintomi dei .tumori cerebrali e delle possibilità . diagnostiche che èssi presentano. Cefalea. - Essa .h a una reale ,imiportanza se co1mpaTe in persone che non ne hanno mai satiferto o se assume improvvisamente un car.att·ere· particolare; la continuità della causa anatomica è in stretto contra·s to colla ·tipica intermitte·n z.a degli àttaochi di cefal ea che possono ·essere separati da intervalli anche di mesi; col progressivo accresc·e rsi del tu.more gli att.accl1i si fanno più frequenti. Essi prediligono I.a ·.notte e le prime · ore del mattino, come accade, è noto, an.che per la lues, . il che è forse in rapporto con una stasi ed 1un .aumento della pressione ·neil l 'interno del cranio, dovute alla bassa posizione d-el capo, e al rallentamento del polso e del respiro. . ·La sede d·e11.a oefalea è spesso nucale, come si ·verifica anche nelle ·nefriti cronièhe e netlle ipertensioni . costituzionali, quando è preso il oervel'l·etto; speciale importanza .va inv·ece ·attribuita alle cefalee costantemente emilaterali, ·t on·g iunte ad una netta ·dolenzia a-Ila percus~ione, ·la· quale perciò non va mai dimenticata; essa ha sopratutto ·valore nei tu~ori ;l ·se.de subdurale e be:q. localizzati. Va poi :sempre ricerc.ata ·l a sfera cc ·d 'iriflu~nza », cioè il lato éhe provoca o att~nua la cefalea; nei tumori del cervelletto la posizione controlaterale, que'lkl cioè tSul lato sano, provoca oltTe .Ja cefa.Jea vomito e :vertigine; un'osservazione analoga a quella :t>en nota per le affezioni addominàli .. 'f.'lltti gli atti o le posizioni ch·e ·possono provocare una stasi aumentano la .cefalea; così l'a.J1,a écìarsi : le · sc~rpe, il defecare con.. sforzo e la sti.ps~i oµde . in molti .~si .u n lassatiV,o ha un e·ff.étt0 più benefico ,d i un antinevralgico. La po·sizione bassa del capo, il . giraT della testa, i.J m·ovimento degli -o cchi, tutte le influenze vasodilatatr~ci (calore ·d el sol·e, a·p plicazioni cald.e sullo(}. testa, uso '.di bevan·de calde ecc.), il bere ·e il fu.mare aùmentano la cefalea. Rann-o invece azione favorevole lo svuotamento ~ell'intestino e, naturalm·e nte, la puntura Iòrµ1bare ~h·e va fatta .con grande prudenza , u~do un ago assai fino ed. estraendo· scarse quantità di liquido. La cefalea ,può essere accompagnata da lamenti o gri da laceranti del paziente, da. fosfe~mi, diplopia e ronzio alle orecchie, da .vomito o d.a singhiozzo, da brivido, .d a rigidità muscolare della nuca. Aoèanto .-a questo imponente com·p lesso di manifestazioni riportabili alla cefalea, si ricordi c he I.a oefalea può anch·e, .sebbene di rado, mancar,e del tutto. Vomito e vertigine. - Il vomito è · spesso mattutino, e insorge ·in decubito controlatera]e ; si noti che esso non è preoeduto dalla nausea e l'appetito è in genere ben .co11seryato; 1
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SEZIQN,E fRA 'J'ICA
.. in;vece det vGmito cj puq - ~ssere il singhiozz<!> e infine esso può mancare del tutto . La verti~ gìn·e compar-e con . facilità n ei :movim.en,ti l):ru~phi del corpo, nell 'abbassare il capo ecc.
Feno)m eni a carico dell:' occhib e dell' orecchi.o. - L 'esacerbazione della .oefalea può accoin·p agnarsi a disturbi transitorii della vista e ~1ell 'udito, come fos.femi,. a nnebbiamento della vista e ronzio a lle oreochi e. L 'umore è caratterizzato da una singolare euforia ch e contrasta con i sin tomi generali, la m emoria diminuisce rapidam·ente senza ra ppoTti con la localizzazione del tumore, il r.allentamen.to d·ella parola, la: disorièntazion·e, le allucinazioni visive, la mancanza di iniziativa ecc. vanno con sidera ti come fenomeni generali, e così pure la so·nnolenza. Fenomeni motori. - Attacçhi epilettiformi generalizzati sono frequenti, qualunque sia la localizzazione del tumore; si possono 1a vere tremori, contrazioni ritmiche e cr.àmpi delle estre·m ità fac·ilmente provocabili. L'emiplegia si può avere ma essa non c i permette ,d i far~ una di,a gnosi -di se·de. Le anom.QJlie di posizione sono frequenti so•p ratutto nei tumori d el cervelletto. Anche la statica e la deambulazione sono colpite, e l 'A. afterma ch e un leggero oscillare n el Romberg o facendo -c hiuder e g li occhi d eve far pen sare a ll 'insorgere di un 'affezion·e n·e uropatica; in un caso un piccolo tumore del cervello in un giovane •Si manifestò col fatto ch e questi , quando era in ginocchio, i·n chiesa, non ·r iusciva a m antenere l 'equilibrio e cadeva. Un a ltro ·m alato con un t•umo-re del verme aveva l ' im·p ressione di volare, camminando , e, quando andava in automobile, di staTe con la testa in giù. L 'aumento del tono e la rigidità non so110 caratteristici ,perch è possono ess~re da ti da ·u n sem·plioe idroce falo. . I disturbi della sensibilità colpiscono sopratutto il campo del trigemino e, in esso, la cornea, le guancie, la ling u a. Nel campo dei riflessi vanno accuratamente studiate le differenze . tra destra ·e sini stra ; il rallentamento de ll 'ammiocamento n on è raro nei tumori del cervelletto e l 'abolizione del riflesso corneale . parla .per u11 tumore d e·l l 'ango-l o pontooerebelJ.are. Si possono .anch·e · aver.rie disturbi della vescica ch e, in un caso di turnore del verme e de,l talamo , giungeva quasi fino a1l processo xifoideo e fe ce fare ·diagnosi di gravidanza! L'esam e del sangue può essère di notevole aiuto al'la diagnosi , giaoch è un '·eosinofilia far à pensare ad una cisti di echinòcocco del .Cervello, come lo dimostrano i casi ch e sono minutamente deseri tti; u.n . tumore d ell 'an golò cerebellopontinò dette unà linfo.c itosi .del 39 %, e la leu cocitosi è assai frequente, senza che si debba ·per questo ·pensate n ecesSa.riam·ente· ad un àscesso; la tempe·ratura può presentare delle pi0cole elevazioni ma in gen ere si m antien e sotto Ja ri orma: 1
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Dei fattori esogeni sembr..a ·a ver e una tealè jmrpoFt.9.Pza. :il ~ t·r.a-q.ma che,· se non provoca, pu.ò per . lq meno risv·e gliar.e un tum·o re· enéloçranico; sond poi ·~frequenti i disturbi del rica·mbio·, · sp~ci.alm-ente di quello degli idrati di carbonio. · · Fatta o sospetta~ la diagnosi di tum0re · del oerve·l lo occorrre ·stabilire se ·esso sia di natura ·p rimaria o second.aria, e qui si im·p one quella collaborazione dei neurologi e degli internisti ch e 1'A. giustam en te invoca. A questo fine si r icercheranno i tumori dei bronchi , de·l·l o stomaco, d·elle vie dig·erenti, d·ell'ap1p arato geni:.. tale, ·e si esamineranno le . vai:ie stazioni -glandolari e le gla ndole eterotope sotto la c ute d.el·l 'addome e del toraoe . .Si pensi .poi alla tuber: c.o losi ricordando che lesioni tubercolari posson o decorrere senza dar r eazione febbrile (il ·decor so di .certi tuber coli del cerv.e1lo e del cervelletto possono · essere d él tutto .afebbrili); e ch e i tubercoli cerebrali si a ssociano in genere a cforme a febbrili torpide di tubercolosi del ti1po o~seo o linfatico. Si pensi poi alla possibilità di a scessi a carico del'l ' orecchio medio , di bronchi ectasici, o a localizzazione sotto di,aframmatica; anche gli asoessi del cervello .possono ,decorrere senza fe bbre. Diagnosi differenziale. - Se le ricerche desoritt·e saranno tutte n egative occorre pensare ad un turnar~ primario:, glio ma , gliosarcom9. , endotelioma, neurinoma del'l ' acus ico. Una lunga d·u rata della malattia farà pensare · ad un colesteatoim a, .a1d una : cisti d 'èchi·n ococco, a·d una sìringomielia; i co1esteatomi. p9ssono surppuraTe internam.e nte d.a ndo il quadro clinico di un ascesso. · Quan°do i sin tomi del tumore .scoppiano a:ll 'im·provviso si d·e v,e far la d~ag·nosi dif~eren zia le ·con un aneurism.a perfor.anf~ .dell '~rter~a comunicante anteriore; i cràinpi mu.s colàri, la rigi,d i·t à, evientualmerite il Krernig, la gli cosuria e il liquor emorra·g ic o son o i sintomi fondam entali: la prev.alenz.a dei sintomi psi~hici neii rumori d ei lobi fronta1i .possono jndurre in una falsa diagnosi di parali si progressiva? Quando · i primi sintomi compaiono apopletticamente è facile I '.errore con processi acuti : e·morragie della capsula, del1e arterie basa'li , rammollimento, meningite eoc.); an,c he · n el]e emiplegie de i gio·v ani ad insorgenza brusca bisogna· sospettar.e un tu•more d·el cerv·ello. La incostanza e la mutevolezza dei sintomi può far pensare a ll 'isteria , la sonnolenza .al1'en c.efa·lite .letargica, specie in .é poca di ·e pidemi a . ]a oefale,a molto intensa .alJ.a m ening ite sierosa e alll 'idrooefalo da meningite luetica. L'esame dei raggi Roentgen forni sce sintomi di1,etti e indiretti ; tra ·i primi vanno c itate le neoforn1.azioni , visibili quando si 't ra tti di tub ercoli, di 1cisti caJ,cificate, di c olestootomi , di p ammomf, avendo cura di e eludere le cal ~ cificazioni dei vasi, le iperostosi e simili fattori di erro:rie. Tra i seèondi le modificazi oni d ella tecà cranica (impressioni digì tater, ~ a ssot1
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IL POLICLINICO
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tig·l iarh.ehto', d eiscenza delle suture, dilatazione d elle ven e della diploe ecc.) e le modificazioni delfa\ base (allargamènto abbassamento della sella tùrcica, assottigliamènto d·ei. processi clinoidei, u sura dell 'os petrosum ecc.); . fine lo ' .. spostamento della glandola pineale in avan·ti o di làto, , · ·. · ' , La p·n·~umogr.a~a 4e~ . ven ttjcoli ·. laterali può riuscire utìle.' . . · . • • 1
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tazione è utile provocare un sonno eh.è s.i protragga per giorni e notti di seguito; si ottiene ciò somministrando per 4 sere di seguito, 2 g. di sul fon al e 1 g . di trional; d qran te il giorno varie dosi di paraldeide. . ..
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{A. FRIEDEMANN~ D. M·eQ,. Woch., n. ·3, 1.929).
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ORGANI DELI~A RESPIRAZIONE. '· , ,
La diagnosi differenziale dei tumori ipol- · . . .. monar1 . ' . ~
.Studi cJ,inici sul sonno .e s11i sonnif'eri. 1
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I turo.ori... più fu..equenti del pQlmone sono i P er la funzione del s'o nno la corteccia cere- can cri; · i sarcomi sono più rari; si possono brale noti ha quell 'importanza preponderante . l'isconttrare a·n che m re tastasi di tu·m ori maligni . ' van. ' . che fino a poco tempo fa le veniva assegnata. piu È probabile ch e per la funzione del sonno abl;>ia . Il ca.n ero di solito si 1n.iziia ne1lJe ramificaparticolare importanza il talamo; la funzione · . z·i oni :bron chiaJi, presso ,l 'illo, e di qui si estenstessa risiede forse nella sostanza grigia che dre Vter.so il a peritieria dreJ polmon e. Il tumore tappezza il terzo ventricolo. Fibr~ che dalla , può .a nche oomiDJciare dra i bronchi più sottili corteccia vanno al talamo, e altre che dal ta- o dal['eJpiteITio alvre·o lare m1eta1p1liastioo def pollamo vanno alla sostanza grigio-ventricolare, m·on•e, i:n .fii1itr.an1do sucoessiv.am.ente il corri&pondànno origine allo stimolo che conduce al ,d en te .I.o bo. sonno. Il sonno sarebpe dunque una · funzione La diaginosi d·i oortezz.a dii tumoDe polmonare attiva, e non soltanto uno stato di minore at- può esser . fatta al1lorch è n·e gli sputi vengono tività della ·corteccia cerebrale. · risoontr:ate l€ cel·lfllllle caratteri,s trche, il ohe è Si d etermina · facilmente quale sia la profon- possi·b ile se vengono espettora ti frammenti di dità del sonno dopo somministrazione di son- t·essuto relativamente g rossi. niferi, controllando in mezz'ora la Nei casi di tum•OTe si riscontrano spesso le . di mezz'ora . qualità del respiro , il numero e l'entità dei oelil wre g.rantUJlogra·s sose dci. Lenh.artz e le cosi movimenti, e al caso il. polso. Nello studio .d ette cellule ad anello con ieast~ne ·degli essusull'azion e dei sonniferi è però neoessario eli- da ti (epi·teli vaouo1lizz.a ti), tuttavia non patominare il fattore suggestivo, g nomoni·che . I sonniferi si possono dividere in 2 gruppi : An1oh e Quen sel ha ri1chi.a•m .ato l 'attenzione Sili alcuni dànno luogo ad un sonno che si avvi- spe,ciaili ceill1UJle n·eoplais ti·ohe rneglri essudati: .cin.a molto a .quello fisiologi e-o (ur.etano, pa- sono grosse .cellule, .di 20-40 µ. di diametro, raldeide), altri invece determin.a no un sonno che SÌ ·COlro·r ano più i.n·t en sa.ment·e d.eJle altre , c he si avvicina allo stato di narcosi. I sonni- coo uin o o più DJUole~ volu·m i.n osi, e nucleoli • feri ad azione n.arcotizzante hanno la proprietà molto glfossi ( 3-~ µ.): . . . • di determinare un sonno successivo fisiologiIl can.c ro ch·e s1 svuì}1u11ipa n ell1e ram1f1c az1on1 co, dopo che è cessata l 'azione narcotica v·e ra bvon chiaili di 1° e 2° ordine, si può vedere con e propria : dunque sonno forzato prima, « son- l.a broncosoopia; i·n mancanza di tale rara eveno su ccessivo » poi. In pratica ci si può valere nienza bisogna accontentarsi dei sintomi più di quest'azione dei· sonniferi di determinare un O meno incerti, di CUQ n eSS1UnO ha un 'imporcc sonno su ccessivo », dando alle persone in ·t allza decisiva. Contrariamente a qua nto aic cade p.er ooncr! età una sera d el veronal, la sera su ccessiva nulla; esse di solito dormono anche in questa local~zzati in altri orgarui, n ei primi mom enti ultima .notte . Persone che devono essere sotto- I.a cachie ssia è rara; può a.n zi ay,ersi aumento poste per. dei m esi all'azione di sonniferi rice- dj p eso; iil d1e ca·d.i1m ento rapido si ha n(?gli ltlvono a turno una notte un sonnifero forte tim1i sta·di. !f ra i sin tomi precoci ricordiam-0 la to~ ed (v·e r onal , luminal o idrato di cloralio) ,e una notte un ~ ed.ativo leggerò (bromurale, ad.a lina, i dolori; questi ultimi son<;> a se'Ilso gravat·ivo, soiidi, e n·e gli ultimi stadi possono assumie.r e bromuro). Mentre . n ell'insonnia dei nevrastenici si ha il tipo nev:r:aJ.gUco , con irrad1i.~zi~ni nel.l a spal·l:a I 'incapacità di trasformare la stanchezza in e nel braccio: ogni n·evrarlg.1a intercot'tale r1sonn o, n egli st~ti. di. psicosi l'insonnia dipen~e b el1lre deve far sor~~e il sospetto, specialmente se sono assenti segni di pleuri te; .. da insen sibilità verso gli .s timoli vegeta tivi ir1 Altro sintomo importarnte è 1 emott1s1, sogen ere. Nel primo caso b~sta ri correre a m ezzi • • pratutto se si pres~ta i~ .persone anziane, e suggestivi e raramente a sonniferi leggeri (ac1n lina, sedormiol, bromurale) , n el secon1do caso oome prima volta; l emottn si può essere abbondante o ridursi a strie sa.n guigne nel·l '~spetto agiscono solo i sonniferi forti . In alcun i casi di psicosi con stati di ecci- rato; Ìo sputo geJ.a ti na di lampone, riferito nei 1
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trattati, non è nè freq·uente nè patogno>1nonico per il f!Umote. : · Un ~ande vailore, sec. l'A., ha la diispnea, la quale-' è precooe e ~.aggiare di quanto possano giùstificare ·i sintomi fi,&ici fornii ti dalI 'esame po1monare. E ssa è spicoata speoial1nent·e nei :casi di ca:r:oinosi mil,i are. La curva termica non ha nul.Ia di caratteristioo ;. l 'a,1i.emia non è frequente. , La formula eniati ca non è modificata che nieil Sle[llsp d'1u.n a spiiccata eosin@f~lia; tal e r eperto, in.sieme alla dispne a, può in.durre jlll errore, facen.do formulare la diagnosi di a.stnà · bronch~4le . :-i , Al·l '1ispezion.e talora si può n otare una diminuzionie d ell 'esouirsiioR·e tor.aoioa ·de l la to malato, e n egli ul tiimi stadi a·r rche •u.n a siporgenza \ suJ torace; non è raro p erò' n otare una retrazion e toracica, con spazi inter costa·l i ristretti e decor so d elle coste vertica1e. . .. L ,·esam e fisico è n egativo o scar so .ne i casi iniziail1i o oentra·l i; q·u a·n do il tumore ha rarggi'll!Ilto la per1~e·ria si ha ottu,sità assol11ta o li~nea .$UJb},a zon.a neoplasui·ca, con .aissenz.a completa d el mur.m ure e dii ogni ran tolo; ·il 'frerr1ito vooal1e tatti1Je è ridotto. Se n.elle vi cinanz.e si stabil1:i1scon·o zon1e dii com1pDessio·n ·e co n a telettarsia, si può .ascoltane r espiro bronchia le legg·ero, con p ochi ran•toli. H a importanza p er }.a diag.n osi differenziale la locatlizzazicxne d al·l ' ottUJSità : se il tumore si iniziia daJ~l 'ilo, e si estende in a lto, l 'ottusità si . estrinseca anteciorm ente, al di sopra d el1'ottusità cardiaca; se inveoe ap pa·rt ien e al lobo inferiore, ,}'otbusità è posteriore, in corrispond enza d1ell 'ilo, pI'esso la colonna vertebrale. Ai raggi ~l tuimo:rie all 'iiniizio appa r e come un ' ombr.a , a form.a di fung o, di aspetto omogen,eo. . Da p1prim.a i m .aTg·ini sono netti , poi d1iventano irregoll ari , con ria1mifi·c azio·n i a forma d.i r ete, corir.i1spo1h d enti .a1l1e ra-mificaziO'Ili bronc hia1l1i, da alouni i.nterpTetate com e i 1l pro1d otto d 'infiltra zion·e car oi·n oma tosa deti v.a1si linfatic i , da FJ.ei,s chner con siderate co,m·e id secr e to ch e ristagna n.ei bronc hi. I m airgri.ni d el tumore dive·n tain o ne tti, all or ch è il tuim ore ra.gg.irungie .la perife1·ia delJ'org.ano. Sintomi in.dire tti sono costituriti dalla st enosi seconda:ri,a d eii. g rossi broo chi. Il p u11to s tenosato d eil br01Ilco si .app.a1lesa all'isp ezione con ~11 rienitrame11to ins.piratorio loc aJizzato, pi1ì e vi1de nt•e che su.I resto d e1l torace. In. corriSipondienza d e'lla stenosi il m .u rm·u re è. spesso accompa1g nato da u·n l•eggero fischio. Nei grossi turrnori dhe si fondono , la sintomatolog ia può a.ss1UJille re l'a,s petto d'u·n a g ang rena od a scesso pol•m •o n.a re. Com1plicazio n1i sono: .l a bronc hie ttasia in seg uito al la ste nosi bronchia le, polmoniti, €m pie mi , pleuriti con liquido tra l'essudato e il trais uda to, ov.e possono ttov.arsi le oollule di 1
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Una pleurite ch e si sviluppi lentam~nt.e,,senza fe bbre, de ve far sorg·er.e il sospetto di turo.o re ; se si sottrae i.I liq.u ido plellliric o, ciò non arreca ailc un bene1fi1aio al pazi,e nte, ment:r.e il l·iquido si riforma rapidam.e nit e. U·n r ep erto i mportante è 1costit)lito d.a lle metais ta·si , le q'll.ail i di r.e gola aYv.e ngorio nelle ghiandole ·l in.fiaitàc h e p eribron·chia:l i e m edi·a stin °i1oh e : qUJes t e si .aJppa lesano coi ffi,n,t omi di compr.ession.e ~ul nre.n 1ico e SUll r.ico1r rente , 'e con ·queJ C{)ft~b siintorm·atalogic o ch·e aoco1m pagna i tum,oci media,stiq.~ci. Le me-tastasi avve·n g ono per via e matica, n,e1le ossa; è quindi fa·cil e riscootrare una do1or abiJ.ità a11la p~essione del~e ossa: · Ne:lla d·iagn ç>si diff·er en ZJiaile bisogn e rà pensare a.Jla poil moniite oronii.ca , a1la tubercolosi p olm.o nare ne lle sue va:riie tà induraLivc ' cirroticl1le nodose, alla sifili de, a1}1l'acti.n omicosi, alla gan g r ena ed asoes~o pol·moniare, ag lj echino-_ cocchi , ed infine ai tumori extrarpolmonari: d ei crateri d1ififerenz·iia1li po1tranno g ui·dare verso un.a· .giusta diag nosi. CARusr.
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~uen sel.
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Sifilide del polmone con arterite polmonare. ,
(K oNSTAM .
The Lancet, 12
o tt .
1929).
Il primo a d escrive.re a lter azioni d ell'arteria polmonare nelle a ffezioni cr onich e d el polnion·e è stato Laennèc; Andra l trovò ch e l 'arteria p olmonar e può presen tar e le m ed esim ,e alterazioni d ell 'a oir ta. Huch ard sost en·n e che l'arteria p olmonare è, fra le g randi a rterie, la m erio colp~.ta dall 'ateroma. Romber g n el 1901 riferì il caso di . un giov.a ne di 24 a nni che aveva sclerosi · dell 'arteria polmonare e d elle sue bra n ch e, con ipertr.o fia d el ventrioo!o destrò se.n za ca usa a ppar'(jn te e ch e p:resenta va c ome . sin.t omi predominant i n·e gli ultimi mesi di vita dispnea e cianosi. Alla possibile origine luetica p en sò il Sansone, ch e n·e l 1896 riassunse l 'ar g.arn ento m ,ettendo fra le cau se an,ch e l'end ocardite settica, i vizi congeniti , la stenosi mitra) ica e le malattie ostru en ti d el .p olmone. Ayer za n_el- 1901 p arlò d ei << cardiaci n eri »; la stessa sindrom e di Ayerza f.u poi m ·e ssa in ra1p porto da Escuçle:r,o n,e•l 1905 colla scle rosi d e.]} 'a r teria polmonar e ed ipertro fia del ventricolo d estro. Il n om e di m a la ttia di Ayerza fu usato dal Marty n el 1909 . R ogers , pure ne1l 1909, sost enne l'origin·e lue ti ca d ell'ateroma d.e;J,l'arteria polmonare. Nel 1911 Escude r.o a,ssociò ·n.ei ca.r di.a ci n eri I.a sclerosi d el1.a pol• monare colla sifilide br.o,n c hiale . ' Arrill.a ga pubblicò n el 1913 una m on ogralia sull 'a.r gomento, dan•do im•p ortan za a tut ti i fatt ori ca1paci di provo care enfits ema e insistend o sui} fatto eh.e n e i soggetti con lues, m ala - • ria o intossi cazioni cr onich e si aveva un processo di solerosi della ·polmon are; solo in lavori su ccessivi insiste in m od o par ticolare sul1'origine l uetic.a . 1
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.W arth~n p er primo n el 191 7 dimostrò la pr~senza · de llo SpironfJma pallidum n.e lla par ete...· de·ll 'arteri.a po.Imonare in caso di arterite eon anéurisma di qu-e~ta arteria .. Quattro anni dopo lo stesso r eipert·o ebbe Elizaldo in un ma1 ~ to di Ar:riJlaga.
- Sclerosi ·pri.maria
dell'arteria po·l monare.
Sebb.e ne ne sia no .stati descritti parecchi casi, è dubbria. l 'esistenza di q u.e sta forma primaria, iron luetic.a. Ne . ·d ubita specialmente il Turn~uli. Però, sebben e secon·daria a lues, si può chiamare primaria n e l senso che non è secondaria a le sioni del polmohe . Dejiniziòne della malattia di Ayerza:. :È una in.alattia clinicam·ente caratterizzata da cianosi, .d isp·n ea, emottisi, dita a bacchetta di tamnur.o, ·eritr-O·CÌtemia second.a ria; prima della morte vi si sovra1ppongono tutti i sintomi d el}'insuffic ienza cardi.aca . . La cianosi è così intensa da g.iustific are l 'espressione cc cardiaco nero )> . La sindrome è dov.u ta a lues del polmoin e e de·l1l'arteria polmonare. - I . due sessi sono ugualmente colpiti, e per lo 'più fra i 20 e i 50 anni di €:tà. To·ss~ ed espettorazione possono e ssere stati presenti. da molti anni. 11 qu.a dro è dato da dispnea, cianosi, cefal·ea p ersiis tente e sonnolenza. Di regola ci sono ortopnea ed emottisi. Spesso senso di oppre ssione toracica specialmente dopo. sf?rzi. La sonnolenz.a che a ccompagna questi s1nto·m i attenua le sof~erenze del malato. La cianosi si a ccentu.a se·mrpr·e più; la morte è per lo più prece.duta da feno·m eni conge&tizi di insufficienza cardiaca. La malattia può durare due anni soli o molti di più. Durante la sua durata la t emperatura è subnormale, il polso fre.quente (attorno a 100) come 1pure il respiro. La press ione sanguigna arteriosa è normale. Le dita a bacch etta di tamburo si vedono nella magg·ioranza d-ei' casi. Il II tono sulla polmonare ·è a coentuato. L'.espettorazione può essere .gbb·o ndant·e (da & a 15 once al giorno). I muscoli inspiratori a ccessori entrano in funzio11e; alla p er cu ssione le basi polmonari sono abbassate e all 'ascoltazione il murmure è affievoJito e l 'espirazione · prolungata; alle basi ci sono ronchi e cr epitazioni. Sopraggiunta l 'insufficienza cardiaca si ha anasarca ed epatomegaJ.ia, Gli eritrociti raggiungo·n o i 5-10 milioni con emoglobina normale e il valore globulare è uperiore a 1. Radiologica.m ente si ha ingrandimento gJob oso d ell ' o,mbra cardiaca , l'arteria polmonare alla r gata s i ved.e pulsar.e vi g orosamente e in po izi.o ne obli qua può apparire aneurisma ti ca. Inoltre l'on1bra delle due .basi polmo,n ari è ingrand~ta e d en a e si possono v edere dei vasi pulsanti e appaiono segni di enfi sema (posizione. orizzontale d el.le clavicol e e delle costole, ·pazi inter cos.t.ali la rghi', diaframma basso e poc o n1obile) . . . L'elettrocardiogramma mostra predominanza notevole. del ve ntricolo destr.o. · La dia.gnosi differenziale può essere molto 1
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difficil·e ; si fa co lle maJa ttie croni.c he del polmone e della pleura, co1lle l·esioni valvolari cron1che del . cuore sp,ecialmente colle stenosi mi. tralich·e, coi vizi car-diaci congeniti, con defor· ~ità toraciche,. colla malatt~a di Vaquez-Osler. !Bisogna: · ric ordare che congestione e cianosi d e1lla fàcéia e . del ·colJo possono dipendere da g landole inediastini che, da tumori toracici, da aneurisma a-0rtico. · .Cu,ra. Le migliori sp eranze d.i successo si hanno agli inizi d ella m .a lattia. Stabi1litasi la cianosi, poco si può fare. La cura ·a ntiluetica si d~ve fare anc he se la Wassermann è negativa. Il salasso può essere utile quando c 'è cefalea pe:nsistente o frequenti emottisi. Possono anch.e giovare le sorr1mini strazioni di os• sig.eno. ,. , L'A., dopo aver fatto questa rivista sintetica sull 'argoment-0, riferisce un caso personale correqato da a ccur_a tisjsin1a . auto·p sia, da cui risultò · distruzione di molti alveoli polmo·n ari sostituiti da tessuto fibroso, bronc hiettasie, enfisema e endarterite obliterante d·e lla maggior parte a.e lle arterie polmonari di media e picc o1la dimensione e di qualcuna delle grandi. L 'infiam.m azi·o·n e polmonare era tutta interstiziale. Non fu trovata la spirocheta palliçla. Ne lle arterie polmonari liber e da infiammazione c'era ipertrofia dell'intima. R. LusENA. • 1
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La collassoterapia nare.
nell'echino~Qcco
polmo· . .
(C. LEONE. Cultura Medica t.1od. , n. 24, 31 dic embr·e 1929). ·
Questo metodo non fu applicato che da cinque o sei autori, più non se ne trovano n ella l·etteratura. Ad AiJ.ex.a nd·er di Davos spetta il merito di aver.e per primo .p raticato il pneumotoraGe co1n in·tento curativo neld 'echinococco polmonare. In passato si era riferito qualche caso da. ·due chirurrghi uruguaiani, A. ·F ossati e P. De P.ena, ma in modo troppo vago. Nel 1921 e 1922 Blanoo Avecedo e Ecludero conferm.a rono teoricame nte la uti.l ità de-I m .etodo; e nel 1924 Blanc o Fortacin ebbe un· primo suc cesso. Dorpo si ebbero Passerau e Deve che si interessarono del l 'argomento. · L'A. -illu·s trato m .i nuta.m ente un caso personale, di c ui pubblica interessanti radiografi e e che ebbe u111 e·sito felice fino alla totale scomparsa : dell'om·b.r a radiol-0gica cisti ca , fa d ell e interessanti . . considerazioni. La cisti id.a tidea del polmon-e si può portare a ·g uarigione ·p er due vie: 1) o per eliminazione del contesto dei tessuti ~ che può essere &pontanea p er via br-0TuChiale, o c hirurgica p er via ,pari eta.Je , . ovvero 2) .p er morte della cisti ch,e resta però n ell 'organism-0. I1l pneumotorace può rappresentare un m ezzo per forz.are ]a eliminazion·e ,per via bron chiale . e può pure giungere , sebbene da alcuni s i n e-· 1
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ghi a produrre la rottura della cisti, temr>o preliminare della e.l iminazione. La cisti a contatto di un bronco esercita lentamente un 'azione necrotizzante, finchè ne perfora la parete e viene a sporgere liberamente nel bronco a contatto con la sola pressione atmosferica. Un pneumo a liev,e pressione positiva spinge il liqui·do verso l 'unico punto ov·e non si ha la pressio·n e, cioè dove ,e siste la rottura bronchi.al.e e tiinisce 1per ,provocarne la rottura e I.a eliminazione del liquido cistico, co·m e accad·d1e nel caso dell 'A. La pressione deve essere .positiva solo nel caso di cisti grosse e spesse, perchè nelle altre basta .l a pressione ;a O. che porta J'equilibrio endopleurico endopol.m onare. Ciò permette alla elasticità ,pol·m onaTe , non più utilizzata nella respirazione, di esplicarsi tutta sulla cisti comprimendola continuamente. Rottasi la cisti il pneumo tenderà sempre a el~minare il liquido ·e la cisti in modo sempre più completo. La rottura provocata da:l pneumo crea delle condizioni più favorevoli che in caso di rottura spontan·e a, per,c hè la cisti si infetta più difficirl.m1e nte per il maggiore col1labire d.elle pareti; di più non sappia,m o di quanto vengano accresciuti i poteri immunitari a ·c ausa della mutata funzione statica e dinamica in,d otta dal 1)neumo, ma ciò va comrunque te11uto in conto. L'organismo normale lotta c ontro l'echinococco anche per mezzo di reazioni umorali di.1nostra·te dalle modificate ·condizioni del siero sanguigno (Weinberg); ora è verosimile che questi fenomeni difensivi siano più inte11si quan,do il polmone è in riposo funzion.ale. L 'A. e·m ette .p erfino l 'ipoteis i che la rottura venga facilitata per speciali anticorpi s·e creti in maggiore quantità ed aventi azione disgre gantf3. , Di più nelle rotture spontanee con vomica ~i passe-ne avere· - d·e lle· ·emorragie così i1npo11enti .da richiedere com e extrema ratio un pn.e umo d'urgenza emostatico. Un pneumo già in atto al momento della vomica sarebb€ il metodo più acconcio· per pr-ev·enire emorr.agie • per-i1c olose. ~ importante stabilire bene la localizzazione della cisti (corticale o centraile) perchè seco11do l 'A. si potrebbe prevedere la &;ede di rottura di essa. Nelle forme sottopleuriche si potrebbe temere la rottura nella pleura reon quali conseguenze è facile immaginare, 1p er fortuna in qu€sti casi specialmente vi .sono delle aderenze che protegg.ono.Anchre la possibilità di svuotarn,e nto è ·varia in rapporto alla localizzazione. Più sarà alta la cisti e più il deflusso sarà facil e, più è vi.cina a bronchi grandi idem. Se la cisti è posta ·vicino all'ilo polmonare l 'effetto della compressione col ,pneumo è scarsa o nulla poichè la cisti ten·de a sfuggire medialmente. Una volta rotta e svuotata · l.a cisti: l'azion e 1
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cicatrizzante è favorita dallo pneumo in modo egrua.Je qualunque sia la sede. Le .aderenze cont~oind·ica·no in genere il pneumo, più ancora nel caso di echinococchi perch è quii 1"'.ad·e renza impedisce proprio quella az ione co·m ·p ressiva dir-e tta, local e che sola cerchi.amo. La rottura è tanto più faci,Je quanto più il vol1um.e della c isti è grande; è quasi im·possibile n.e l1e cisti piccole. Tutti sànno i gravi fenomeni che seguono alla rottura spontan·ea de1la cisti, 0 d alla sua b1usca apertura -c hirurgica, tanto più gravi quanto più la rottrµra sarà improvvisa; in questo il pneu.m o pare essere m e110 pericoloso de-11'interv·ento poichè per la pvessione gra·duale, la rottura vien.e, per così dir.e, gradualim ente pre pa.rata, e forse la cisti viene a rompersi doipo avere perduta parte della .sua tossi cità. Dopo discussioni ampie tutte ugualmente interessanti ma che non è possibi.l·e riportare estesam. e nte, l 'A. viene all e seguenti conclu• • 1
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SlOill:
Il pneu m·o torace, quando ad esso non si 0 p·p ongano c-o ntroindicazioni gen,e riche o specifiche, ·d·eve essere preferito a ll 'interveJ].to chi rt1ngico. Può esse~e utile tarito neJ],e ci~ti chiuse com,e nelle aperte. Nell e cisti profonde, difficilm.e nte agg.red.i bili, quando queste ·n on presentino dopo· la vomica tend,e nza alla guarigion.e spontanea, rapi:)riesenta l'unico mezzo di cura. Evita butti i pericoli generici e specifi ci del1l'intervento . Non determina ad·erenze ch e su sseguono invece a <iual.unqu·e intervento u1lla ple ura. Non porta com•p licanze postoperatorie e tardive. L. TONELLI. 1
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La cura chirurgica delle suppurazioni pol111onari. I . .Ascesso e gangrena polmonari. (N1ssEN . Der Chirurg . , vol. 1, fase. 25, ·pag. 1153, 1929). Prem-e ssa a un buon ·e sito della cura è la sicurezza nella diagnosi. È spesso difficile una diagnosi .diJfferenziale tra a scesso e ·caverna, e in genere, con le alterazioni tubercolari. Hann o importanza i focolai situati vicino all'ilo con tendenza alla fluidificazion e e di questi specialn1ente l'infiltrazione precoce infraclavicolare perchè spesso in qu·e sti casi, mancano bacilli nell'espettorato. Errori diagnostici possono esser dovuti a ca.n eri che per distruzione progressiva della zon.a centrale possono dare radioJogicamente e clinicamente, il tipo ·dell 'asce&so. In genere però è più facile l 'errore opposto. Altri errori ,s ono dovuti all'empiema interlobare, .a cisti da ·echinococco rotte n ei bron chi , a cisti solitarie del polmone; praticamente però in questi casi, l'errore non ha im.p ortanza . Da·1 punto di vista della cura è necessario distinguere nettamente gli ascessi in acuti e cronici. In generale bisogna attendere 6-8 settimane dall'inizio e tentare di ottenere una gu a-
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rigion e con cure medich e . .Spesso se si tratta di ascessi ·p iccoli , &pecie se vicini all'ilo, si ha una guarigione spontanea. Solo in due casi occorre intervenire precocem ente: I ) la gangren a a decorso rapido, con sintomi gen era li gravi è una indicazione netta a m iettere in riposo . il pol.mone colpito. È d.a sconsigliarsi il pneumotorace che quasi sempre in qu·e sti casi è seguito id.a pleurite cang r enosa men tre è indicata la frenico-exeresi e il piombaggio ·estrapleurico. Il salvarsan ·dà pochi risultati ; 2) i casi di rottura <li 1u n ascesso in pleura libera. I segni della perforazio~e . sono tipici: dolore improvviso con colla sso, ·ce~·sazione del1'escreato, ottusità toracica. In questi casi l 'intervento m eno aggressivo è il migliore e d è sufficiente ·un drenaggio con aspirazione. Si procederà invece a un.a .re·sezion~ costale ampia qua ri·do ·p er ade1'enze si sia costituita una pleurite saccata e con questo interviento si potrà individuare e allargare la p erforazione . L'in·dirizzo cura tivo deve essere qu~llo di evitare di intervenire direttamente sul focolaio a m eno che non si tratti di grandi quan~ tità ·di pùs o di una ·situazione ·m olto isuperficiare d ella lesione. 1
Prem essa per l' azJertlira dell'ascesso deve essere sempre l'obliterazione dello spazio pleurico nella regione dell'intervento. L 'uni co metodo sicuro· ·per d etermin.a re la formazione di aderenze è il piombaggio e trapJeurico. Bisog n.a stabilire a nzitutto la sed e d ella lesione rispetto al torace sia radiologicamente ch e clinic.arn·e n te. I-I.a v.alore gr.andissimo il dolore alla pression e in un punto dello spazio intercostale. L ' int ervento vien e eseguito. in anestesia paravertebrale . Se l 'ascesso è ,d el lobo inferiore si eseguirà una incisione a rcuata che dà un vasto campo; se si vuol e aggr·e·d ire il lobo superiore posteriC)rmente occorre a ggiungere una seconda incision e ch e p ermetta di sollevare la scapola . Later.almen te, l 'in cision e più appropria ta è la verticale, anteriormente una incisione diretta pePpen dicolarme11t e alle fibre d el pettoralé. Si r esecan o 2-3-4 .costole sottoperi.ostealmen te }Yer 4-5 cm. , poi d opo legatura dei vasi si escid e col periosto i tessuti dello spazio intercostale fino a lla pl eura costale. s~ vedrà allora se la pleura è -0 non a derente. In quest'u]timo caso si .stacca tutt'attorno la pleura costale per 3-4 cn1. , d.alla parete e si appli ca uno strato di paraffina di 2-3 cm. ancora modellabile fac~n d o in m odo ch e v·en ga trattenuto ai lati dai monconi costa_li. La paraffina viene così preparata: 75 em e. di paraffina fu sibile . a 58°, 25 em e . di p. s. a 43-44 °. Si fondono assiem e e si agg iunge 1 g r. di carbonato di bismuto e O, 05 di viofor1nio. Sterilizzazion e a vapore fluente i:>er un 'ora in due g iorni consecutivi . Per l'uso s i ra ffredd.a .a 37° e si ·m odella a seconda della breccia. N€lla dissezione della pleura c ostal e questa può strappar si ; piccole lacerazioni vengono
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chiuse subito, più grandi richiedono l 'applicazione d ella differ ente pressione e se non possono venir suturate controindicano l'applicaziqne del piombaggio. In questi casi si ribatte subito il lembo e lo si tSutur.a a tenuta. Se bisogna affrettare la durata deJ.l 'intervento per le .condizioni gen·erali del malato o perchè più ch e la .formazione d elle adere nze, interessa I 'azione com primente del piombagg.io come nelle bronchiettasie, si .p rocede come per le ca .. verne tubercolari rese·c ando .u na costola, scollando la pleura p erietale e fissando in sito la paraffina m €diante la stessa c ostola resecata e fi ssata con osteosintesi. L'azione del piomb,a ggio è triplice . Spesso, per la ,s emplice azio1i.e compressiva si ottiene la gua:i;igi<?Ìle di piccoli ·c avi e dopo 6-8 settimane si può asportare .l a paraffina. Alle volte il ·p us si fa strada spontaneamente, attraverso i1l parenchima ateletta sic o, nel letto del piombaggio,. Allora si riapre la f~rita, si toglie la paraffina, si allarga con il cauterio l 'apertura dell 'a scesso e si tampona. Ma di regola non ~ucoe de cosi. Dopo 2-3 settimane si leva il piombaggio ·.e si procede al1'apertura dell'ascesso con il termocauterio. Se non si trova subito l 'a·s cesso occorre praticare delle punture esplorative : se ne facciano poche e mai attraverso la pare te toracica integra. La pn~umotomia non porta sempre a guarigione. Si hanno piccoli focolai vicini d.a · polmonite da aspirazion e c·o n tendenza a un esito in ascesso. L 'estensione delle resezioni costali eseguite porta a una dimin'llrion-e d ella forza di espettorazione e, ,s pecie per il lobo superiore, può d·etermin.a rsi, di con segu,e nz.a, ·u n'aspirazione del secreto. Un 'altra c·o mplioazione, per fortuna rara , è il distacco d elle aderenze pleurich e. Mo difièazioni a queste r egole gen erali possono d eterminarsi p er o·p er.a di lo·calizz.a zioni e forme speciali dei focolai . Se la local izzazione è ·prev.àlentemente basale i deve comin ciare con una frenico-exeresi. Negli ascessi d ell 'ilo n on si può fa re a m eno del piombaggio. Speciali di'fficoltà di .cura r.àppresentano gli ascessi multipli ch e si trovano sul d ecorso delle dira mazioni bronchiali. Si sviluppano . per 10 più n el lobo inferiore, in vecchi , d opo broncopolmoniti g rippali o postoperatorie. Spesso radiologicamente non si può d eci·dere se si tratti di ·ascessi o di bron-c hiettasie. In questi .casi )a pneumotomia in un punto non è sufficiente e si richiedono più interventi . Conviene incidere il lobo in più dir ezioni e ciò porta fa cilmente a gravi complicazioni: emorragia, embolia gassosa. In questi casi si fa cilita l 'interve·n to con la mobilizzazione del lobo polmonare. Si disseca il lobo per via ottusa in modo da ottenere ta],rolta una liberazione così estesa ch e permetta di contene1'18 nella m.a no il lobo. di apprezzare palpatoriamente i focolai e di a·prirli direttamente. Se la cavità ascessuale è g rande e il tessuto funzionante scarso, si l)UÒ 0
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·ricorrere alla estirpazione déI lobo. ~ Si può se. zion.are I.a radioe dopo legatura. in massa ma è preferi·bile ricorrere al'la eliminazione sponilanea annodando .soli·d amente un tubo di gom ma all'ilo e fissandolo con punti al parenchim .a . I1l cavo residuo si riem·p ie rapidan1ente. Ascessi da corpi estranei vengono trattati . come asoessi comuni. Se g li ascessi sono piccoli pos·sono guarire do·p o asportazione del . corpo estraneo per ·via broncoscopie.a. Nel1'asportazione di proiettili bisogna usare sempre del piombaggio. Operazioni combinate sono ric hieste dagli ascessi da propagazione. In questi casi si intervenga ·prima sul polmone, poi sul focolaio principale (ascesso del -fegato, diverticolo esofageo, ecc.). La guari.gion'e di un ascesso polmonare è segnata dall'apiressia, dalle modificazioni del lo sputo, dallo stato della ferita . Possono residuare frequentemente fistole bronchiali. L'intervento in questi casi deve esseve · proporzionato .alla grandeiza della fistola. · Nei oasi di polmone a graticciata, si inizia con un esteso dis<;>s~mento d·ella par ete toracica e . dopo alounie settimane a lla asportazione del1'epitelio sec. Garrè-Lehsche. Se è inte ressato tutto un lobo si pr4ticherà la r esezione o 1'estirpazione di esso. Piccole fistole bronchiali si . chiudono dopo ·e scissione ·della muc osa e pla_stica cutanea. (L 'A., aiuto di Sa.u ·erbruc h , si basa, n ella sua esposizione, sulla vasta .esperienza del:l a Clinica di Berlino). VALDONI.
. svolta la parte generale di questa cioè : l 'origine dei fattori nelle ma lattie e·r editarie; l e a·n tiche ,distinzioni della eredità patologica; i I giu1dizio intorno alla natura ereditaria delle deformità e delle malattie; ·la divisione de lle malattie ereditarie. La parte speciale co·m prende qruin.d ici 1parag.r afi, nei quali è svolta l 'im·p ortanza della ere,d ità n.e ll e malformazioni, nelle m .a lattie .dei vaTi organi e apparecchi, per ·concl:u1de:re .coll 'a•pplicazione prati•ca ·de1la scienza d·e lla ere·d ità, coll'.e ugenica, la qua.le è diretta al migliora·m ento e al perfeziona·m ento della razz.a, e .che per il m ·e dico signifi,ca la difesa ·d ,ella discendenza dai mali e:re,ditari. Nella 'trattazione ·di questa parte specia'le della eredità n elJa •patologia, che è riuscita straordinariam ente chia.r a, •Completa e di piaoevole lettura, l 'A. si giova d ella sua lunga e illuminata esperrienza personale. Siamo convinti ·ch e questo libro del g.ran·de Ma·e stro di ,p atologia, che pure nella tarda età continua instancabile n el lavoro, riuscirà gra-· dito e utile .a i m e dici e agli ,s tudenti di medicina. A. NiAzARI. 1
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NOTIZIE BIBLIOORAFIC/1E. ETTORE MARCHIAFAVA. L 'eredità nella patologia. XIII fa.scicolo d·e l Trattato di An.atomia Patol1ogi·c a, pubbli·c ato ~.al t prof. Pio 1FoÀ. l Tni o·n ,e Tipogrnfico-EditrÌ'ce Torinese, 1930VIII. L. 18. In questo fascicolo di 174 pagine .Ettore 1\i[ar.chi1afava, insuperabile Maest.r-0 di Anatorr1ia Patologica ,e clinico illustre, tratta con limpida profondità di pensiero il ·difficilissimo capitolo della er~d.ità n~lla patologia. Nella prima parte: Nozioni sulla dottrina d ell'eredità, ha con1de n sato i·n otto paragrafi qu.anto d eve essere conosciuto 1dal medico intorno alla scier1za -d.ell'eredità o genetica, trattan·d o successiv:am,e nte: il ·CO·n cetto g·e·n erale d ell 'er edità; la ci-. tolugia n ella dottrin.a 1dell 'eredità; la teoria d el plasma gevminale; lo stµdio sperimentale del1'ere,dità i.n iziato da Menidel ; l e appli1cazioni della ·d-0ttrina di Mendel alla .e-redità d·e lle proprietà norm.ali <lell 'uomo; le mutazioni e le variazioni da cau se esterne; la questione d el· i 'eredità ·d ei car,a tteri acquisiti; le leggi premendeliane e mendeliane della eredità. Da · qùesta pri1m a parte si acquistano quelle nozioni · di genetica ch e servono ai m edi ci di neces-saria preparazione alla seconda parte d ella ere, dità nella patologia. In quattro paragrafi è
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CENNI BIBLIOORAFJCI <1> G. e F . KLEMPERER . Neue deutsche Klin~k.
Handworterbuch der praktischen Medizin . Un vol. in-8° di 805 pag., con 225 fig. e 10 tavole, in parte colorate. Urban e Sch,var- . zenberg ed. Ber}ino e Vi1enna, 1929. Prezzò Marchi 33; rilegato Marchi 40. Abbian10 giià data notizia ,dei du·e precedenti volumi çli questa pregevole opera, vera enciclopedia di medicina .pratica, che abbraccia la 11i.edri.cina, la chirurgia e tutte le varie specialità. La materia è dis_p osta . per ordine alfabetico ,ed, in qu·e sto volu:rpe, va dalla Echinococcosi (Echinokok~enkranlhei tà) a1.1,e m:a lattie delle · arti·colazioni (Gel enkkrankh eiten). Fra le singole n:ionograf:i.e, tutte dettate da speciali,s ti , citiamo come inteiiessanti e ~~ larga trattazione, l 'eci,ema (Kromayer), l'encefalite letargica (v. Economo), l 'endocardite (Paessler), l'·e ndom,etrite (Schrod.e r), le fratture (Kirschmer e Ellmet), ."capifolo che còmpPende un centinaiò <:fi pagine ·con un centinaio di figure, .1e deformità de i piedi e d-egli arti inferiori (Stracker), la calc-0losi biliare (Lichiwitz e R·en·n er), i tumo!t cer,ebrali~ (P ette), la febbre gialla ' (da Rocha Lima), ecc. A . q·u iesto voJume è ann·e sso l 'indice de.i tre . primi volumi, di grande utilità per le ricerche.
. .i .il, __
H . Gi.TNTHER.
Ueber Konstitutions therapie. Belìlin,er K!linik, fase. 410. Edit. Kornf0ld , Li·psia 1929.
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Iil fascicolo , di pag. 32, raccoglie l'esposizione delle id·e e di Giinther su ciò ch e dovreb(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di ' ii si desidera la recensione.
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[ANNO XXXVII, Nu:l\ir.
IL POLICLINICO
be guidare l 'indirizzo tera·p eutico d el medico, la costituzione individu.ale. Co·m e e perch è si d·e bba tener conto oltre ch e della malattia anche d·e lla costituzione dell 'indivi.d uo, ecco il com·pito prefissosi dall 'A. Qu·e sto libro ·d i oggi se non illustra un proble·m a nuovo, riuscirà utile a chi voglia seguire questo conoetto anche nella somministrazione dei preparati moderni, perchè insegna a pr·escriverli tenendo qonto dell'individuo. VALDONl.
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A. LuNEDEr-A. GrANNONI.
Il dolore viscerale. Un
vo1l. in-8° d·i 358 pag. ·con 56 fig. L. Cap·p elli, Bologna, 1929. L. 60.
ACCA~EMIE,
14j(
SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI
R • .Accademia Medica di Roma. Seduta del 22
febbrai~
1930.
BAGLIONI, vie~
Presiede il Prof .. S.
pres:dente.
. Sul respiro alternante. Prof. MELDOLES e G. - L 'O., premesso che il primo caso di questa rara forma fu studiato da liofbauer ~ che in tutto se ne trovano tre casi soltanto nella letteratura medica, passa ad illustrare due casi personali, l 'un-0 riscontrato in un ammalato. di perniciosa, meningea, l 'altro in un 'am-· malata di nefrite gravidica. Con la proiezione delle relative grafiche l 'O. d:mostra che si tratta effe·t tiv:{linente di respirQ alternante e non di respirq pseudoalternante. Infine l 'O. fa rilevare come nel primo dei suoi due casi, la sindrome non può essere riferita a fatti uremici, esistendouna perfetta fu11zionalità ·renale ed una norma] e azotemia. . Guarigione dei tossicomani mediante l'autosieroterapia con siero da vescicante.
Lo 6tu·drio del dolore viscerale è della massima importanza per la diagnosi, t.anto . più ch·e spesso è proprio la pres·enza di qualche fenomeno doloroso c he richiama . l'attenzione del paziente sulla malattia che si inizia. Ogni viscere ha una sua area di proiezione sensitiva. per cui, spesso, una d-eterminata localizzazione del dolore rivela là malattia di un viscere anche lontano. Gli AA. esaminano q.ui il ,meccal}ismo di proDott. P: Mon1Nos. - La co1nuni,cazione è letta duzione e di trasmissione del dolore ed i suoi dal Socio dott. A. Torella il quale fa precedere caratteri genera'l i, studiando il problema nelle parole· di stima nei riguardi del Socio corrispon· sue lin·ee gen·e rali e nel suo signific~to biolo- d.ente all 'estero dott. Modinos, che fu suo Aiuto gico. La seconda p·a rte è essenzialm·e nte d'in- nell'Ospedale Italiano di . :\ lessandria d'Egitto, dole pratica, esaminando il .dolore nell·e diverse dove ora è Direttore. · l .'0. comunica che il dolt. Modinos, in base affezioni pleuro-polmonari, cardio-aortiche, del fegato, dei reni , ecc. Buorie figure e schemi ad una lunga esper ~enza datante ormai da venti anni, afferma che si può ottenere la completa r endono più dimostrative ]e descrizioni. e defi~itiva guarigione dei tossicomani, pratican-· fil. J\!l odernos estudios de tub ercolosis pulmonar. 131 pag., con 66 figull'e. J. Morata, .e dit. Madrid, 1930.
F . R.
DE PARTEARROYO.
!\accolta di dieci lavori pubblicati dal de Partearroyo e dai suoi assistenti; rigua·rdano l'etiologia d·elia tuberco·l os i, alcuni rilievi semeio1l-0gici, i tentativi terapeutici con la sanocrisina. Interessante è uno. studio s perimentale sul lav~ggio polmonare e sul pneumo selettivo. L'edizione è curata in tutti i particolari. MoNTELEONE.
..- Importante pubblicazione: FRANCESCO TORTI
Modenese Dottoo-e in Filoeofi.a. e Medioinia. - Profeee.ore Primario nel Patrio Ateneo. •
:: :: lì& tetrapia speeiale
delle febbtri
petrnieio~e
Tr&1dumone italiana a cura del Dott. GIULl. > LEGA dall'ediizione latina et amp&1ta a. Venezia nel XDCCLV. Un volume di pagg. XXXII-308, nitidamente stampa,to in tipi elzevir. con il ritratto del TORTI ripor· tato su un.a splendida calcografia, ed una tavola << Li· gnum Febrium ,. fuori testo. Prezzo L. 40 più le spese postwl.i di spedizione. Per i noetri a.blion.ati sole L. 3 6 in porto franco.
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I n viare Va glia P oetale all'edit or e LUIGI POZZI · Ufficio Poetrule Succur sale diciotto (18) - ROMA.
do lqrq l 'autosieroterapia, m ediante la sierosità d a, vesc~cante . Poche iniezioni bastano per spegnere nei tossicomani .il hisognQ dell'alcaloide cui sono abituati e per produrre perfino un senso di disgusto. Molti casi di guarig'.-0ne di co-· cainomani, morfinqmani ~ di altri tossicomani , vengono portati ad esempiq del! 'efficacia terapeutica reale del metodo il quale sii presenta di facile attuazione ed alla port~ta di qualsiasi medico. Circa 1.1 meccanismQ d'azione d~l metodo stesso, il Modinos inclina. a credere che possa essere intraveduto nella presenza sul siero d~ vescicante di quest!. malati, di sQstanze antitossiche, simili agli a,Qticorpi . Il ,prof. Puntoni, mentre clichiara di non volere entrare nel merito ai risultati ottenuti dal dott:. 1'1odinos, fa rilevare corne sia poco probabile il meccanismo d 'azion~ intravedutQ dal dott-Or Modinos, perchè ~ noto che l'inoculazione def cristalloidi in genere, non determina mai la presenza di sostanze antagoniste nell'ambito del torrente emat!co, mentre l 'assuefazione ad alcuni di essi avv ien~ piuttosto per modificazioni endogene ben note ancor prima dell'era immunitaria· sotto il no1ne di mitridatismo. Il dott. 'f orella fa rilevare che il dott. Modinossi è preoccl1pato soprattutto del lato pratico della· questione, determinando molti casi di guarigion e col su o m etodo, mentre non ha CQmpiutO' studi sistematici sul meccani smo d'azione. Esprim e il voto che il m etodo ~lodinos per la cura dei 1 ,
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tossicomani . possa essere speri1nentato da quei inter s tizial~ cliff~s_a che si ,è arrestata (forse a seSoc~ ·d e ll 'Acc~d.en~ia che avran110 l 'occasion~ qi guito ~-di opportuno. i11tervento t~rapico) n el , suo dover· curare dei -tossicomani. - prbcesso in1iltra t.ivo-produttivq' evoTvendo ·verso la Il vice p r esidente prof. BAGLIONI ringrazia visclerosi prima che interven~ssero quelle fasi diyament e il dott ... Torella per l a lettura dell 'ijO.testruttjve del parenchima, che dànno di solito per :ress~nte cqmu nicazione d~l dott. f\1odinos e s i 1a stessa ·causa, quadri anatomici notevolmente a$sq.G~a personalmente al voto . suddetto. diYersi:. (çirr.o:si,~ _f~gaJq :lç>J~a t q,·. ecc .j_. · ... 1 '
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Risultati lontani della cura alla Durante nella epididimite tubercolare.
Dott .. V. Lozz1. L 'O., dopo lJreve riepil ogo delle qdierne cqgnizio11i circa la pat0genesi della orchit~ tubercolare, fa, una rapida rassegna sui risultati. ott~nuti · medtante la, cura chirurgica, ponendoli in raffronto co·r1 i risultati ottenuti con l~ cura Dur an te, che co_nsist~ nella, inoculazione di liquidq. iodo-iodurato nello spessore dell 'epididimo ammal a to. R isulta dalle . . osservazio·n i dell '0. che l a, cura Durante può considerarsi come il vero ·m etodo d i el eziqne, e che se essa è ben condotta e proseguita per un termine vario da un mese ad un a,:Q.n.Q, a, seconda dei ma,lati, fistolìzzati o no, determina, l a guar~gione defin!1t.iva, controllata a no~ meno d~ tre anni di distanza, in non mer10 dei tre q u arti dei malati.
Comportamento del rapporto cardio-respiratorio in gravidanza. JJot t . J.i'. PERRINI. - L 'O ., dopo breve rassegna degli studi finora, compiuti sul rappqrtQ card:<>respira,tor io, com,l.1nica i risl1ltati che ha ottenu to con l 'osservazione di t aj. rapporto . nelle gravide, concl udend~ che negl i u lt imi giqr;ni del puerper'io si. ha abbassamento del valore medio del rapporto cardiq-respiratorio. Tale abba,ssamento è detern).inato da un l ato dall 'al1mentat o ritmo respiratorio, dall 'altr o dall a bradicardia vagal~ che si verifica, nelle gravide . · Il prof. Pestalozza r ileva, ch e le osservazio n i del Perri n i concorrono a d imos lrare come il fatto dell 'abbassamento del r.c.r. no~ .è dovuto solo a fatti meccanici , determinanti una dispnea d i frequenza, ma anche da altri fattor i biologici, probabilmente ormonici . · ( . . I l Segretario : V. PUNTONI. 1
Società Lombarda di Scienze Mediche . e Biologiche. '
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S.eduta, del 24 ge11:naio 1930. . .
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Efficacia 'della Roentgenterapia in metastasi car.cinom·atose ·delle ossa.
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Dott .. RArri ARDUINO. Premesse alcul).e considerazioni sqpra il s~gntf:~a,to da attribuire ai ·r isultati della radioterapia delle metastasi neop lastiche, ì 'O. rende conto di un caso di osservazio11e personal e,, nel qu~le, a distanza di alcuni mes~ dall 'in~zio della rontgenterapia si potè con statare la r iparazione di gravi alterazioni ossee, dovute a, metastasi · da carcinoma mammario operato. Dopo un annQ dall 'inizio dell a cura i risul~ t ati ottenut~ s~ mantenevar1Q perfettame,n te. L 'O:. cita po: bre·vem~nte qualche altro caso di osservazio·n e ·diretta, ~ ne ritQrda alcuni analoghi della 1et.tera,tura,. · · 1
. Prende quindi la, parola il prof. PERUSSIA, il quale riferi sce di un cas,q simil e da l ui osservato, in cu~ si ebbero pure brillanti risultati. A proposito de.Il~ cause che possono spiegare qt1esti esempi di favo·revo.Je decorso, l 'O. ritiene che esse siano assai difficili da determinare, restando solQ la, ult.erio.r e evol11zione ad ammaestrarci sopra· l a rel at~.va minore malignità della forma morbosa.
Scapola alata ed immagine Roentgen del torace. Dot t. RosARio 1'1ARZTANI. -- L 'O. descr.ive una zona di rischiaramento di forma varia (triangolare, semilu nare, ecc.) eh~ si sqvrappone in date circqstanze alle immagini Roentg~n degli organi toracici, specie a,11'ombra card:-ovascolare, e che è dovuta alla sca],)0la a,lata. Tale zqna sarebbe molto ptù evidente 11:ei casi in cui l a scapola al ata si accompagna a scoliosi Clorsale destro-convessa, essendo l a sporgenza della scapola sinistra più spiccata p er la, rientranza dell 'emitorace .rispctf ìvo. Essa sr.ompar~re·bhe quando le scapole si a,~vicj_nano alla parete toracica, cioè in atteggiam~nti opportuni del torace o degli arti superiori , o · quando il paziente è esan1inatQ in posi• • z1one sup\na. • 1
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President e: . Pr.o f. G .. GALEAZZI ..
Seduta liel 7 febbraio 1930.
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, ~i . :un esito insolito di epatite ·sifilitica interstiziale.
" Dott. LONGHIT.\NO AGATINO . . - In una donna di anni 41 , -affe.tta .d,a sifilide èd ' opportu namént e curata per questa, decedl1ta in -seguito ;ad insuffici,enzçt JU,iocardica, · si . rileva all ' autopsia un singol1iu;fi. · quadrq a,na,tomico del fegato, rapp·r esenfato'.oltre che da aume11to di volume, peso e consistenza ·e .da . u n col ori Lo rosso scu ro con chiazza·t.~re d'iÙµse p iù .intensamente c.olorate della superficie d~, sezio11e dell 'orga110 - esponenti d i st asi recen~~ dall.a presen;Za di u11a regolare r-ete. Irbrosa a larghe maglie, · u 11iformemente d~ stribuita· fn sù.pèi:ficie. e i1el paren chi1na dello s.tesso sen~a ·deformarlo . Quèst ·:ul timo parlicol are è r·i s.1 1ltato detern1i11ato fla una epatite sif:litica .· (" f .. .
Ulteriori osservazioni sul comportamento dei nervi cutanei nel cancro da catrame nel topolino bianco. Dott. LAZZARINr L. - L'O . rièer cò sistematicam ent e il comportamento del sjstema nervoso nelle proliferazioni cutanee di cat1>ame del topo. Concl11de: nel p eriodo d~lla pachidermi te ed in q11elJ o verrucoso si' ha un accrescimento ed un 'intensa r igenerazione delle f:bre nervose. · Ne~ p crjodq canceroso, l e fibre nerYose (preesistenti, G neoformate) del derma e d el sottocutaneo, vanno incontro alla degenerazione va1leriàna e · scompélio,n o i11 seguito all 'aiione degli° eleme~ti n èopla s-tic i ·· st1t1a fibr'a nervosa . st essa. . Il Segretario: · Prof. Dott . E -ruco ErroRnE.
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IL POLICLINICO
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APEUNTI .PER IL MEDICO PRATICO. · .
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, MEDICINA SCIENTIFICA
· La
isto~siologla
della mucosa gastrica.
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digiuno che prima o dopo i pasti. Il numero ~e!le sigarette ·ha · v8:riato da· una sola a quan- 1 t1ta 111ettamente tossica. Le persone esaminate erano nella maggioranza dei fumatori. Le ricerch~ dimostrano che le piocole dosi di nicotina non esercitano, .in general e, alcuna azione sul le funzioni gastriche. Le dosi medie non · hanno effetto pronunciato, tuttavia non si può n egare che riescono eccitanti . Le forti dosi capaci di de~r1!1inare intossicazione, agiscon~ oerta·mente ·d1m11nu·e ndo la funzione métri'<)e 1 · e modificando tutta la curva n el · senso· 1 che il · punto"' culminante è raggiunto con: ritardo. ' A. PICCINELLI.
Bren·c k mann (Arch. de mal. de l' app. digest., n . 9, no,v em·b re 1929), dopo un accurato stu"~io i1 ~tologi:co, poi me.dia·n te in.dagrni con la istarm1na, viene a~le segu enti interessanti con<ClQllsioni. . La muopsa ·d.e l fondo va divisa in tre set.to·r.i : il . fondo m edio, la tas~ ad éj..ria e una :.zon:a i·nterm·e di.a antro-fondo . La tasca ad aria si ,cara t1terizz~ p er la debo1e -vascolarizz.azione , una muic osa sottile, ricca in -~essuto conrn·ettivo, e<l un num·e ro ,relativa·m ente poco· e1ev.ato idi cellule che si a~faccia·no al1la SEMEIOTICA. :rpuco,sa. Questa z.ona non p·a re entri in cam:Po · per l·a ·eliminazion,e d·e ll 'acido cloridrico du- Un nµovo metodo di arteriografia, L'indagine rarante la digestione. L 'iniezione ·di istamina diologica delle arterie con l'Uroselectan. -provoca una forte cong·e stione di tutta la mu,cosa gas.trica ·e ocm ·e ssa una elliminazione geLatteri (Riv. San. Sic ., .Jt. 5, 1930), dopo ·ne r:aJe .d1 H Cl ,a live1lo del fondo medio e ,della .av.er ricordato g·li inconvenienti. ed i pericoli ·tasca d 'aria . Presso l'animale giovane una .degli attuali m·etodi ·di arteriografia a mezzo grand e parte del fon·do medio non elabora del lipoiodol e del jod·u ro d'i sodio , riferisce i "HCl, e senza dubbio neppur,e pe1p sina. risultati di una' serie di ricer che s•p erimentali La zQln·a .a ttiv.a è ridotta a due zone poste da su di un nuovo ~·etodo d 'indagin·e radiolo·g ica ·o·g.n i lato de'lla piccola ourvatura in vicinanza delle arteri·e a mezzo d·e ll 'Uroselectan. dell '.antro. Una ini,ezione di istamina d·etermina . Ha preparato la soluzione sciogliendo 40 gr. com e presso l 'adu1lto una cong.estiooe i;n tensa d1 Uroselectan in 80 cn1c. di a cqua bidi·stil·e una elimi.nazione uniform,e di HCl in tutta lata riscaldata, aggiungen·dovi poscia altri 20 la estensione d ella m . ucosa d·el fo.n do. gr. di acqua bi,distillata anch' essa riscaldata. Il tubo glandol.a:r.e ,d e:l fondo pvese•n ta un Fi·ltrava la soluz·ione s u carta e quin·d i sterilizciclo secretorio b en determina to. Durante la zava faoend·ola bollire per 20 ' a b.a gnomaria. ~digestione, le parti su.p erfici.ali de.I tubo g lan.La tecnica così eseguita 1p uò brevemente dolare lavorano in primo l'll·ogo e durante tutto riassumersi: messa allo scoperto l 'arteria si -il tem·p o in oui dura i:l perio,do dig.e stivo ga- isola per un cm. r irca e. quin,di ,si interrompe strico. La parte m1edia dei} tubo ,glando1lare reala Corrente applican·do u1n.a com.u ne pinza per g·isce più tar·diva m·ente, il cul di :sa·c co resta vasi; ciò allo scopo di auim entare la concenl.n riposo permanente. tr:azione della sostanza opaca nell'albero arteroEsiste u·n a zon.a di passaggio tra il fondo e venoso .dell 'arto. Preparata i•n tal modo l'arte1'antro ch·e somiglia istologicamente alla m 'u - . ria si porta l'.animal1e g ià morfinizzato sul taoo,s a d·e l fondo , ,c on la di·ffe:re·n z.a ~he le oe1luJe vo'lo radiologi1co ·e a m·ezzo ·d i una siringa princ~pali non conte·n go,n o grani di secrezione , recor.d ,a perfetta tenuta si punge il vaso im .. ch e vi sia o no sec:r.ezione di HCl. Si tr.atta m·e diatame nte al di sotto della pinza e si cosenza dubbio ·di cellulie princi~...li d·e l colletto mincia ad iniettare la soluzione di Uroselectan; .che non segregano .p epsin.a. L. TONELLI. penetrata una data quantità di liquido si fa scattare il tubo. È neoessario ch·e nel momento tlnfluenza della nicotina sulla secrezione e sulla in c ui 1si impressiona la lastra la sostanza opaca c o ntinui ad affluire n el} 'albero arterioso; in funzione motrice dello stomaco. altri termini l'iniezione deve essere sospesa I n emici e gli amici del tabacco sostengono appena si sm·orza il tu bo. · Operan.d o in tal modo è riu.scito a.d ottenere in .antitesi degli argomenti scientifici, sui mi·sfatti o sui vantaggi del tabacco stesso, non delle nitide ra diogr.a fie dell 'a1bero artero-venoso degli arti. L 'esame dei radiogrammi fa sempre documentati rigorosa,m ente. Un aprilevare ·n on solo i tronchi principali , ma punto di tal gen ere non ,può essere mosso a N. Michtch ouk (Vratch . Gazeta, 1929) che con ~·e tte pure in evi1denza le im.m agini delle fini ricerch e speri m entali sull '·u omo , cerca di ri- arteriole. In un gru.p po di animali ha stu diato l'arte·spondere in m odo obbiettivo ad un quesito ·preciso. Si tratta di sa·pere se la funzione mo- riografia in condizioni norma'li , in altro grup·trice e quella secretoria dello stom.aco subi- po, prima di iniettare la sostanza opaca, h a scono l 'influenza ·della nicotina contenuta nelle praticata la legatura della femorale nel suo terzo in fe riore o di una delle tibiali riuscendo :'"Sigarette. 230 esami sono stati eseguiti sia a 1
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SEZIONE PRATICA
a mettere in evidenza il plinto di -0bliteraiione · che hanno subito un imipoveriJn.ehto Òonsidedel vaso. · · . revole in sale. I diabetici ch e ha nno una forma Ha usato dapprima una soluzione di Urose- benigna di diabete si com·p ortano come dei lectan al 40 %; in seguito si è valso della so- soggetti normali, presso essi. il regime senza luzione al 20 % otten·e ndo dei ri.sultati egual- sale non ha alcuna influenza sul tasso delr'u.rea mente .n otevoli. sanguigna. Solo i diabetici con acido1si sono Per ciò che ·T iguaroa la quantità del liquido suscettibili di reagir·e. Gli AA. studiano un iniettato, e.s sa varia da 5 ad 8 cm,c. a secondo caso sotto questo pu.n to di vista. · · la tagli.a de ll'ani male. Tale quantità si .è diDoipo somminist:r.azion.e di sali i reni ·non presentano alcun · segno di alterazione anamostr~ta nei cani assolutamente innocua . tomica. ar. • "• Qu esta azotemia per mancanza di sale che.. ·L'encefalografia arteriosa. gli AA. avrebbéro dimostrata n ei· diabetici Monitz !$i prqpose cli rendere visibile ai rag- g ravi , non sare bbe esclusiva di questa. forma gi X 1le arterie del c.erve]lo aJlo scopo di rive- morbosa, ma b ensì sarebbe co.s tante in tutti. lare l 'aspetto d el·l e ramificazioni arteriose ce- quegli ·Sta ti che inducono un 'impoverimento' rebrali , deducendone dalle deformazioni la lo- di sale. Per lo più · ciò si · veri.fica per via · gastr1ca. calizzazione di tumori ce:nebrali. A. Pinto (Bull. I vomiti abbon.d anti e incoercibili, le dia rree M ém . Soc. Nat. Chir., n. ·l , 1930) ha anche lui adoperato tale m ezzo ·d iagnosti co. Eg1li ha iniet- profuse, possono prod.u rre questo fatto . Essi si tato 6 omc. di ioduro di sodio al 25 % rapidis- notarono in casi di stenosi pilorica, o occlusimamente n ella ·carotide interna, oppure n ella sion e duoden ale alta. Nel colera asiatico fu primitiva .a lla . biforcazione, m ,a chiu.dendo in già de.s cri.tta una azotemi.a accompagn.a ta a diquesto secondo caso tempor~neam·ente la caro·- minuzio·n e d·ei cloruri sanguigni. Nei tifici, nei n·eonati atreip sjci, n·e lle gastro-enteriti furono t~de estern.a .p er evi tare ch·e il liquido deviass~ descritte azotemie. in quest ''lllltima. Come m.ai la rn·a ncanza di sale provoca azoLa ra diografi.a .dev·e essere praticata istantatemria P Gli AA. emettono l 'ipote·si ch e si tratti n eam ente subito dopo la iniezione. Il m ailato spesso si la m en·t a di dolori pa·s - " di un m eccanismo compen satore della dimiseggeri dell 'orecchio o deihl 'occhio. In qualch e nuita con centrazione molecolare degli umori caso si ebbe .u na vera crisi epilettica, ma , ciò che deriv·e rebbe dalla diminuzion e dei cloruri. L. T ONELLI. ch e è singolare, con fenomeni a carico dello stesso lato n el quale fu praticata la iniezion e. La nefrosi lipoidica nel bambino. Su 8 osservazioni, n,elle qua·l i fu adoperata tale indagine, in due casi n ei quali si ricono·b Mouriquan·d, Bernheim e Puig (Lyon m édibe con certezz.a la sede del tumore, l'en cefa lo- cal, e Journal des praticiens, 21 dic. 1929) JuRA. g rafia die.de i·n dicaziioni precis·e. fann o rilevare che in qu.e sta malattia caratteri st~ca dell 'età giovanile, vi sono due sintomi CASISTICA. essenz.i.ali: g·li edemi e l 'albuminuri.a abbondante, m entre inan·c ano le manifestazioni carAz·otemla per mancanza di sale. diovascolari . L 'esam e del sangue mostra un Si ammette gen eralmente ch e una azotemia siero opalescente, con diminuzione del quanti- . ch e sorpassi un grammo e ch e non possa essere tativo di proteine ed ipe rco~ esterin emia . L 'evoa ttribuita a un disturbo di circolo, o a una luzione è varia : talvolta gli edemi scom•p aiono, iperprod1u zio n e di urea di1penda da una affe- l 'albuminuria diminuisce ed i mal.a ti vivono a tal'altra, invece, si installa una nefrite zion e renale. Blum, Grabor, Caulaert (Presse lungo, • cronica. "A1éd., n . 89, 1928) sostengono ch e esiste una Le alterazioni dei reni sono secondarie, azotemia ch e per la sua progressione rapi da, e per la sua inten·sità offre la più g ra nde ana- m entre predomina l 'ipoalbuminemia con le logia con quella ch e si incontra nella nefrite su e consegu en ze, la diminuzione della presa zotemica g rave e ch e può essere provocata sion·e os·m otica e la costituzione degli edemi. Ig n ota ne è la causa; alcuni la attribuiscono unicam ente dalla mancanza di' sale. senza che vi sia n efrite n·el vero senso della parol1a, e alla tiroide, a ltri all 'insuffi cie1Jza epatica, menche sco mpa~e rapidamente con la sommini- tre gli AA. si doman·d ano se non si tratti di un.a fase iniziale del morbo di Bright . -strazio.n .e di solo sale. Per quanto riguarda la terapia, si aarà anL 'azione del.Ja manic anza di sale può essere m essa in evidenz.a con la massim.a nettezza in zitutto un regim e ricco di proteine e povero di g rassi; se vi è insufficienza tiroidea, si sommialcuni diabetici g ravi. . In essi si può dimostrare : l'azotemia soprav- ni&trerà della tiroide; l 'associazione della cura viene dopo istituzione di un regime sen za sale azotata con il trattamento tiroi·deo è stata e scompare dopo l'ingestione del sale. Gli AA. spesso coronata da successo, m entre invece i citano due osservazioni ch e dimostrano chia- diuretici rimangono inutili. ramente ciò. In altri malati, invece, il regime carneo e L'azote·m ia non si pr~d·u ce che ne.i diabetici la tiroide n on fanno c.h e aggravare la situa1
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zione, sicch è il ·m ·edico pr.atico, di front€ a qu€sti casi, si comporterà con pru·d·enza. Tenterà dap1prima il regime d·elle n•efriti e, . se questo non dà risultati, ricorrerà da·p prima a l trattamento tiroideo e poi a l reg·ime carneo.
fil. I calcoli dei reni infetti a forma ematurica.
I cal.c oli re·n ali possono simulare un tumore n·el re11 e . Germain La1po rte (ri f. in Journ. des praticiens, 14 dic. 1929) n e riporta un caso; una donna di 56 anni, affetta da ematuria e piuria, presenta ,un tumore a ddominale voluminoso, corrispondente alla regione lombare, mobi~e , resistente, non ·d oloro·so. Venti anni prim.a , avev.a avuto una colica n.eftitica viol·enta. Si opera e si trova un r ene ipertrofi co, 001n numerose cavità , cb,e e·r ano piene di calcoli; la sostanza renale era così scompa.rsa p er lasciar posto a del tessuto fibroso. I calcoli erano di acido u11ioo e di fosfati . Ora, . il ricordo di una colica renal·e che risale a 20 anni prim.a può sco·m ·p ari.re nella m ·e moria de l malato , siccl1è prima di fare una diagnosi, in questi casi, bisogna anda·re molto cauti e richiamare l 'atten zione del malato ne l ra.o cogliere l 'anamiflesi. fil. 1
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Rene soprannumerario.
Kretschm·e r (Surg. Gyri. et Obst., 1929) tratta di una .a nomalia fra le più rare d1el rene . Infatti i casi s i curi raccolti çla ll 'A. som.ml/}no in tutto a 30 ·COm preso il ca.so proprio. Si trattava in questo di un r en e idrop~on e rroti co. Il rene soprannume rario (pelvico) a d estra era separ.ato compl etame·n te da quello in sede 1 1ormale e provvisto di peduncolo vasail e e uretere pro.p rio. L 'A. lo as1portò. Nei cas1i d·e lla letteratura alcun·i sono r eperti d 'autopsia , ma altri sono osservazioni cliniche. Questi reni gi1u nsero al tavolo operatorio per pionefrosi o per_calcolosi o tuber~olo i e furono cur.ati con l 'a,s portazione. La diag nosi, data la rarità d el! 'anomalia, non fu mai fatta in precedenza, n1a si diag nois ticò ren e ptosi·c o, a ferro di cavallo, tumore a carico d.ell 'intestino o del1'ovaio , ecc . Solo l A.. con la pielografia potè sospettarl o. ' ' · GHIR0N. 1
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La circolazione renale dopo vari tipi di incisioni pielotomicbe allungate. . Cl. L. Deming· (Joitrn. of Urol., di c . 1928) ha fa tto un interessante studio spe.r imental e dei da nni ch e la circolazion e r enale, e quinqi il tessuto renale , ,,eniva a· subire dopo incisioni n efrotomiche, le quali erano fatte in continuazione di incisioni pielòtomich e. L 'A. h a usato i cani come a nimali da espei·in1ento', ha praticato 4 tipi di n-efrotomie, e quindi, 3-4 mesi d opo aver sacrificati gli a11imali , ha ottenuto dei modelli per èorrosione de lla · circolazione arteriosa. E~li giunge alle seguenti con clu ioni:
1) La circolazione re11ale non è alterata
dopo l 'allungamento rettilineo di una pielotomia sul re ne o sul polo inferiore, purchè si rispettino i vasi ret·r opelvici; 2) Le incisioni angolari detePminano una atrofia del :riene ed un difetto di cirçolazione; 3) L 'allungamen·to dell'incisione sul polo i11ferio·r e, in prossimità d.e lla linea m ediana rapp resenta l'incisione d 'el ezione; 4) La sutu.r a del rene non dev.e comprend-e re alcuno dei grossi vasi; 5) L'allacciatura dei v.a si retropelvici dctePmi.na un danno non riparabile in 4 mesi. V. Lozz1. 1
TERAPIA. •
L'àbuso delle cosi dette iniezioni eccitanti.
D . T.addei (Rass. intern. di Clin. e Terapia, gennaio 1930) si domanda se si.ano realmente utili tutti i cardioci1n etic i che si usanp negli stati gravi post-orperatori, con fenomeni di insufficienza cardiaca, epastica, renale negli itterici e dispnoic i senza fe.n omeni pleuro.p o:l1m onari, com .e n e i pe.rito·n itici, n egli intossicati da narcosi prolungate, da ·t o·s siemia infettiva, ecc. OppuTe sono essi danno·s i, ovvero si tratta di un '.abit·udine che s i Lran1anda senza di scu~ sione ? Molti m edici , i.n tutti i malati gravi di qualsiasi malattia, ~nche in quelle in cui il polmone , if cuore, il rene nor1 mo·strano a1cuna sofferenza, fanno, a proposito ed a sproposito, metodi.camente punture di canfora, di caffeina, di preparati digitalic i, stricnici, di adrenalina, di diJUretici , ecc. L'A. ha veduto persino praticare in in·d ividui appena n1orti per ca·n cro, l ' iniezione e,n docardiaca di .a dren.a1lina ! E così pur·e è da doma11darsi se anche le ipo·d·ePmoclisi , le fleb·o clisi, le trasfusioni di sangue ch e la moda americana ha importato siano realmente utili, innocue o da.n nose. L 'A. ha fatto un confronto fra la mortalità di ri1parti in cui la pratica delle iniezioni di cardiocinetici è abitudinaria, con quella di altri in cui essa è eccezionale o seg.uìta soltanto in determinate condizioni. Ed è venuto alla conc lusione ch e l'ùso abitu.din.ario e m etodico d el.le iniezioni di cardiocinetici aggrava spesso lo stato del cuore dei malati e degli operati; spesso si affretta la morte, spesso, mettendo i11 opeDa t ali compensi inutili o dannosi , si traS~l1:Tano o si differiscono compensi più utili, ta~lora salvatori, d 'indol€ ·chirurgica. · C·e rtamente, una ipodermo clisi, una flebo:. elisi, una puntura en·docardiar a di adrena lina sono compen si di c ui il ·valore .è incoµlm en surabile in alcuni casi e sare bbe co.Jpa il noi1 usarli ; lo stesso si "di ~a qu~ndo s.i usano dei cardri oc in etic i' particolarmente in,dicati per un a data aff.ezione cardiaca, })Olmonare, renal e. ~la b en diversa è la questjone quando ~n un malato, a diagnosi indeci sa o con un ' infezione (tifò, polmonite) in cui il c uore, la respirazione. la diuresi sono proporzionate aJ.le condizioni 1
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gen·er.ali e si continua una serie n1etodica di iniezioni di olio canforato p er cc sostenere il c uore », o per « prevenire fatti cardiaci ». - La q·uestione è più g rave quan·do i così d etti segni di insufficienz~ o di scompen so sono dovuti ad un '.acidosi post-operator.ia , ad una tossiemia infettiva. L 'osserv.a zione olinìca dimostra che in un gran1diss:imo nu.m ero di ca·si 1 -azione dei così detti cardio·c inetici, n.e g1i operati, intossi1oati, tossie.m ici è c1inicamente nulla , m ·entre in certi ca.si può essere assai dannosa; va·lga l 'esempio della canfora ch e può determi.naTe pro.fonde degen.erazio,n i di taluni parenchimi, particolarmente d e1la oel1luJ.a e.p atica , oltre a1l fatto che l 'olio non assorbito, provoca spesso gJi elaiomi, senza contare le freq,uenti suppurazioni, ch e aggravano lo stato dell 'infermo . Le ipodermoclisi , le f.1eboclisi affrettano spesso la morte degli intossicati (infetti) iipotèsi, oligurici, sicchè l'A. le ha d e.l t·u tto abbandonate . Il lavoro ecoe.ssivo a cui si sotto.p ongono in tali casi il ouorie, iJ l}en·e od il fegato (n 1el caso di iniezioni glucosate) già alterati Pll:Ò essere talora esizial1e. · l1l ni,edi_c,o si trova talvolta di fronte al caso disper~to in aui i pazienti ··o ohi li circonda re-01.aimia:no èhe qu1a l1c he cosa si faocia ed, in tal caso) i'l de~iderio di portare un soocorsb, . sia pure inad,egmàto, ·è soVTano n ella coscien za del medico. Ma solo ch e si tema di abbreviare, sia pure di un minruto, la vita de l mafa to, il tentativo noli va · fatto , ad onta di tutte· le pressioni, le .tratCiiiziQni, le mode e le abitudini seg uite da altri. L'i.n i·ezion e cli dosi minime o di sostanze innocue può seriiro ad accontentare 1~ esige:µz~ d·ei parenti o delle abitudini, ma la propria coscìenza deve prevalere ed, evientual~·ente opporre. un · reciso tlfiutD quando si tema sia pure µn m:inimo danno. fil. 1
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Form~Ia t.onica· per i~iezioni sottocutanee. ,
Cacodilato di . sodio cg. 5 cg. 10 Glicerofosfato di sodio Solfato ·di stricnina mg. 1 Acqua disti.I.lata q. JJ. per. em e. 1 Acido ci.trico q . b. per n eutra lizzare . Sterilizzarie per tin da·l,lizzazione a 70°. ~ (Journ. de m éd. de Paris, 10 ott. 192 ~) . 1
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Le indicazioni terapeutiche del blu di metilene.
Sono così sintetizzate da F . Arnaud (Th érapeutique pharmacologique et matière médicale , MassO'll e C. edd. ). I ) Analgesico, neil le nevralgie e n evriti, la tabe e le a fiezioni dolorese .·cDn a1lté.r azione deg J.i elementi n ervosi , nel re·u matism·o m iu scolare, articO'lare e d-e·l le guati.ne tendinee. 2) Antimalarico,· qua1le succeda neo della chinina, in cau sa della sua azione elettiva e · tossica (sic) su·l l 'ematozoario. 3) Antisettico locale nella difterite, la ble-
norrag ia, la diarrea, la dissenteria, il cancro ulcerato, ecc. 4) Modificatore della nutrizione, nel trattamento d,el diabete (effetti incostanti analoghi a quelli dell 'antipirina), d ell 'a1lbrumi·n uria e delle n·e friti, in Gui avrebbe azione analo·g a a qu.ella della fucsina e a-v rebbe ·dato risultati favorevoli specialmente n e!lle n efriti crop,iche c on art-erio-sclero·si. All ' interno, lo .s i prescriv,e in: polveri da 5-10 cg. associato alla polvere ·di no·ce m·o scata (10-20 cg.) ed a.l lattosio: capsule gelatinose, d:a 5 . cg. associato a ll '·essenza di sandalo (25 cg.) : iniezioni ipod~rmic h e, contenenti 5 cg. per eme. di a cqua distillata. Le dosi variano secondo le indirc azicmi: da 5 a 20 cg. come analgesico, da 25-50 cg. a 1 g. nei ·m alarici. Lo si somministra anch·e in suppositori, da 5 cg. e per spennellature con una saliu zione di 1-5 g rammi .di hlu di m etiil ene rp er alcool e gli·oerin.a, ana .g. 5. fil.
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IGIENE. La conservazione delle uova col freddo. Le uova. hianno un.a _granid·e importanza n ·ell 'a1im1en tazione e vanno, d 'a1ltra parte, soggette a d alteraziqni spe.c ialm,çnte .all 'a mmuffimento, il qual·e è molto più frequ·e nte ch e il vero · imputridim.ento. ·siocome 1però I.a produzione 1delle uova subisoe ,grand:i.ssilfl•e variazioni secondo i mesi dell'anno, 1si rende necessario trovare un modo -di conservazione· che permetta di ·a vere le uova .in buone con·dizioni , 1anche nei m esi .in .cui la 1produziDne è minore. I veochi procedimenti , con sistenti particolarmente ne ll 'i,m mersione delle µov:a in a cq·ua di orul~e o nella srpenneJlatura con silicato, finiscono col .d.are del.le a lterazioni che -rendono le uova p oco ada~te al c onsum0. Una buona consérvazione si ottiene invece con il m etodb se·g uen te : · Le uova fresche vengono scelte e sperate, in modo. ·da rifiutare quelle che presentino a lterazioni e sono poi messe in locali in cui si mantien e una ,temperatura 'd i + 1° ed in un'atmosfèra composta di 88 parti di anidride carbonica ie di 12 di azoto, sotto una leggera pression e. Dopo avere soggiornato in tale ambiente a n ch·e :per ·5-7 m esi, le uova vengono ·estratte secon.do i .bisogni e messe in un locale di riscaldam1erito a + 8°, con un grado igrometrico di 78 %. Vengono poi messe in scatole e vendute. · . . Le uova così tr~ttate, . cQme riferisoe Cadiot (Aca.d. de rr:i é~ec ine, Z gE}nna io 1930) h anno gli stessi ·caratteri di qu,ell e fresch e: tuorlo sferico, b ene seiparato dal bianco, il quale a su a volta h a gli stessi caratteri di viscosità ·di q·u·etllo fresco; sapore com e quello delle uova fresch e, reazion e alcalina, al pari di queste. All 'esame b-atteriol0gico, ,p raticato con la con sueta tecnica, sul bianco, sul tuorlo e sul raschia m ento della i)arte interna del guscio e 1
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fatto su cinque lotti di parecchie centinaia di uova ha dimostrato ch e tutte erano sterili. Con l 'esaime biochimico, si è riscontrata la stes sa digeribilità peptica e li·p asica. L 'analisi dei g as contenuti nella camera d'aria ha dimostrato che qu·e sti 1sono gli .stessi che quelli d ell 'uovo fresco; così anch e il guscio, al contrario .di quanto avviene con l 'uovo conservato alla cal_oe, con serva la porosità di qu,ello fresco. Se n e con clude ch·e .c on qu·esto ·prooedimento , si hanno delle uova ch e non di1fferiscono in nulla da quelle fresch e .e ·Che sono, per così dire stabilizzate. :È . da augurarsi ch e qu·e sto prooedimento venga largamente ado~tato, in modo da poter m ettere a disposizion·e ,d el consurnatore, nella stag~one di scarsità, questo ottimo alimento _in eccellenti condizioni. fil. 1
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.POSTA DEGLI .ABBONATI. Al dott . B: E:, abbon. n. 8404-1: 1. Iniezioni fl ebosclerosanti. - Que·s to trattam.ento, non perico1oso, ambulatorio, è sopratutto indicato ne'l le varici su1p erficiali dolorose, in quelle complicate da ulcere e in quelle promin-e nti. Nelle varici sintomatiche di un fibroma dell'utero , di una gravidanza; in quelle molto diffuse, in quelle accompagnate da fle bite o da infi'l trazione elefantiasica è b en e astenersene. Le sostanze sclerois anti più frequ·entemente im piegate sono: il salicilato di sodio, il cloridrato di chin~no e il bijoduro di mercurio. Il salicilato di sodio (da ·p referirsi) si adopera in s oluzioni al 20, 30 e 40 %. Si saggia la tolleranz.a del soggetto iniettando da prima 1-2 cm·c . della soluz. al 20 %. Se non .. v'è reazione locale, si aumenta la quantità e la concentrazione nell e iniezioni su ccessive, senza sorpassare la dose di 5 eme. della soluz. al ·40 %. Si pos·sono trattare contemporaneamente ·più pacch etti varicosi. Il crampo spesso intenso ch e non ·di ra do si propaga a tutto l 'arto , talora accom.p agnato da un s·e n so di angoscia , ha brevissima durata. L 'iniezione, se non è s trettamente endovenosa , p.u ò provocare vaste necrosi, lunghe a guarire. Il cloridrato di chinino, più rapido nei risultati , è raccomandabile n elle varici che sanguinano e in quelle a ccompagnate da ulcere: • Cloridrato di chinino . . . o gr 40 Uretano . . . . . . . . n » 20 Acqua di stillata . . . em e . 3 Iniettare 1/ 4 o 1/ 2 eme. n el pacch etto varicoso. Si posson o iniettare 6 em e. in una seduta in 10 o 15 punti differenti , distanziati di 8-10 cm. lungo la varice. Le sedute vanno distanziate di una settimana l 'una dall'altra. Il bijoduro di me rcurio va u sato in soluzione all ' 1 % con ioduro di sodio. S'inizia con 1
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1 eme. per volta e si aumenta la dose sino a 3-4 eme., tenendo d 'occhio la stomatite. Per praticare l'iniezione, si segue la tecnica abituale dehle iniezioni en·dovenose. A ·soggetto in piedi o seduto con l 'arto appoggiato ad uno sgabello, si applica un laccio di gomn1a al ùi sopra del ginocchio, stretto tanto da· intercettare solo la circolazione venosa e favorire quindi l 'inturgidi-mento delle vene. Sterilizzata la cute con alcool ed infilato I '·a go nella vena, si toglie il laccio e si .s pin·g e 1lenta1m .e nte il liquiid o scle•osante, avendo c ura di aspettare un minuto pri1ma di ritirare l 'ago. Cominciare il trattamento n ella parte inferiore della varice; praticare più punture ravvicinate, poichè il prooesso oblitera nte si est~ nde oltre il limite delle punture solo per qualche centimetro. 2 . Tecnica dell'iniezione intraoardiaca. Disinfettata la cute con tintura di iodio, servendosi di un ago da puntura lombare piuttosto fine, lo si affonda n el IV spazio intercostale, -s u'l margine su.p eriore della 5a. cartilagine, rasentando il margine sterna.I~ per evitare la mam·m aria interna. Si infigge l 'ago perpendio~larm•ente alla parete per 2-3 cm., poi si in1cl1na la punta un po' verso la linea mediana: si incontra subito una r esistenza ,_ quella del cuore. Pen etrando allora per altri 4-5 mm. si è sicuri di essere nella cavità del ventricolo destro: ogni resistenza cessa e il sangue riempie la siringa. Si inietta allora un omc. della ~Iuzione di adrenalina al millesimo, spinge 11do il liquido lentamente. Dopo ritirato l'ago, si pratica subito la respirazione artificiale. In genere la ~ipresa dei battiti cardiaci non si fa attendere più di 30-60 secondi; la respirazione ·s pontanea ritorna per lo più dopo 2-5 min-µti di respirazione artificiale. Più tardi il c·u ore e il respiro riprendono, più il successo d·efinitivo div·e nta .problematico; per lo più nei ca·si di insu coesso I 'iniezione è stata fatta troppo tardi (10-15 minuti dopo la sincope). B. MAscr. • 1
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Al dot,t . G. V. R., abb. n. 1765:
Trattato italiano di T erapia Fisica (Como, <ed. Cavallero, 1929) ; SArDMAN: Les Rayons Ultraviolettes en thérapeutique (Doin, éd. ); Gu1LLAUME: Les radiations lùmineuses en physiologie et en thérapeutique. (Masson, éd.). M. E . Al dott. P.: 1F ra gli anglosas ~oni è invalso diffuso l 'impiego dell'olio di ric ino, associa to per lo più a l chinino, come mezzo di provocazione o di accelerazione del parto. L 'abbiamo sperimentato pure noi, ma senza risultato n ella provocazione del parto; può invece riconosoe1~si un certo vantaggio a parto già iniziato, u sandolo n ella dose solita pur·g ativa. p. g.
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SEZION·E PRATICA
v•e nta semrpre più ..alto fino a raggiungere l'acme nella matuTità, - per ipoi -4-iminuire -se-mpred'intensità cedendo il posto ad elementi menIl trionfo della maturità. tali superiori. Cosi i mu·s icisti .cominciano a produrre Quale è l'età più produttiva? In quale età i buone opere molto giovani. E ipoichè in questa =gran:di uomini hanno prodotto le loro opere età ·plastiéa sono più fortemente sviluppati gli migliori? Ecco il problema .posto dal dott. W. elementi immaginativi, imitativi, ;religiosi, avA. Newman Dorland, che in Welfare Magazine venturosi, guerreschi, si spiega come attori e fa al xiguairdo un'ampia dissertazione. òTatori, ·esploratori e .s oldati, poeti e dramma-· · Egli distingue i gra.n di uomini in due cate- turghi oomin.c ino la loro carriera molto presto . . gorie: quelli di pensiero e quelli di azione. A misura che i componenti intellettivi della Alla prima categoria appartengono coloro 1~ m·e nte si sviluppano cambia anohe la loro , cui attività intellettiva si estrin1seca in processi produzione, nella quale finiscono per prevalere di raziocinio con lo scopo idi raggiungere con- elem·e nti più positivi~ D.' altra parte n1olti . cetti astrattJi .o me·t afisici, o di pervenire a de- scienziati, filosofi e politici non si rivelano se d·u zioni positive 1diall'esarme analitico di si1n goli non quan·do hanno sorpassato iil periodo emofatti. Tali sarebbero gli astronomi ed i mate- tivo ·della loro vita. L'intelletto ed il giudizio·me.tici, i fon.d atori di religioni, i 1tragici ed i sono più forti in individui tra i 40 ed i 60 .drammaturghi, gli storici, i giuristi, i natu- anni.• ralisti, i filo·sofi, gli ec-0nomisti, i politici, i La precocità- non è sempre desidero.b ile. poe.ti, i ro,n1anzi1er.i. Al!l a seconda ·c ategoria ap- Essa affretta la maturità e la 1d ecadenza, e da pa·r tengono coloro la cui attività cu·l mina in molti è considerata come espressione di sene.qualche applicaZiione pratica, in manifestazioni scenza .p rematura. In effetti molti d·ei Tagazzi sen1soriali, plastiche 1e cin.e tiche: tali sarebbero precoci non conservano lo stesso livello con gli attori, gli artisti di ogni genere, i chimici J'an·dar d·egli anni, e talvolta non :raggirungono ed i fisici, .i co·m positori musicali, gli esplo- neppure qu·ello d.e lla m edia degli uomini. Il ratori, gli inventori, i medici, i chirurgi, i che può a.n.che spiegarsi se si consideri che .condottieri. durante la fanciullezza il cervello deve sosteIl Dorland fa un lungo elenco di uomini che nere uno .s forzo proprio quando la sua strutnei varii pa.e si e nelle varie epoche si segnala- tura è più d·e licata e qu,a ndo tutte le ;risorse rono .p er opere egregie. Tra gli italiani figu- dovrebbero convergere al suo sviluppo plastico. -rano: Michelangelo, Raffaello, Leonardo, il I poeti, i musicisti, gli artisti, i condottieri Correggio, Tiziano, Del Sa.r to, Veron·ese, il sono i vari genii, so.no quelli nei quali gli ·p.erugino, Botticelli, il Tintoretto, Rossetti, ele·m ·e nti imm.a ginativi ed im.p ulsivi sono i Dante, Petrarca, Cristoforo Colombo, Galileo, più forti. Essi effettivamente si distinguono Galvani, Vo,l ta, Ma1ohiavelli, Savonarola. !\{az- precocemente . .zarino, N.apo:leo,n e, Cav«mr, GaTibaildi, Crispi. Qu.e sta precocità è portentosa sopra tutto Procede all'analisi dell'attività di tutti i gran- nei musicisti. Mozart a tre anni dava lezione .di .sotto tre punti ·di vista: in qual~ epoca co- ·di clavicembalo a sua sorella più gran.de, a minciano a manifestarsi i segni della grandez- quattro anni componeva rpiocolii pezzi, a cinque -za, • in quale epoca si hanno. le• produzioni più suonava in pubblico, a otto aveva già com• • em1n.ent1, per quanto tempo s1 continua a pro- posto una sinfonia, a dieci un or.a torio, a un-du·r re. dici un'opera. M·e yerbe.e r a c inque anni e ra già La media età dell'inizio dcl.J 'attività nei un ecoellente pianista. Handel mostrò uno ..quattrooento uomini studiati fu quella di ven- straordinario talento musical.e fin da ragazzo . tiquattro anni . Questa media ha notevoli va- Liszt a nov.e anni suonava .con grand·e abi·il'iazioni nelle differenti classi. È d'i molto anti- 'lità. Mendelssohn a nove anni suonava in .ci1pata nei musicisti che cominciano a com- pubbli,c o e ad rundi1ci a.n ni aveva già composto porre in media all'età di 17 anni, seguono gili magnifiche suonate. Ver.di a quindici anni :artisti drammatici con una m·edia di diciotto av.eva già suonata la sua prima sinfonia. Ros.anni, vengono . poi i condottieri, gli artisti, i sini a tredi•c i anni aveva già composto un' o·1 giuristi con iu na media di ventidue, i dram- pera. Wagner pubblicò la sua prima compomaturghi con una m edia di ventitre, i poeti , sizione a diciassette anni, Brahms a venti. -i medici, i_ chirurgi, gli inventori, i chimici, i Solo Beethoven, il principe dei musicisti, fa fisici con una media di ventiquattro. · eccezione: pubblicò la sua prima composizione Su pera.n o la m edia generale i naturalisti con a v·e nticinque anni. ·venticinque :anni, gli esploratori, i romanz.i eri , Seguono per precocità i condottieri. En.gli storici, i critici, gli astronomi, i matemati- ricò IV a sedici anni e·ra già capo dell'armata ..ci, gli uomini di stato con ventisei anni, i degli Ugonotti, a diciannove anni era re di filosofi. cQn ventisette, i riformatori con ven- Navarra, a quarantaquattro anni aveva scon: ·totto, gli umoristi con trentadue. fitto tutti i suoi nemici ed era divenuto re dJ Queste medie sono già interessanti in quanto Francia. Scipione Africano si distinse alla -provano· che dall'infanzia attraverso l'adole- battaglia del Ticino a sedici anni, a ventino~e :Seenza l'elemento emotivo dell'individuo di- anni era il vincitore di Zama. Al essandro 11 •
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IL POI:.ICLI·NICO
Grande .'e ra già un gen,é ra·l e 'vincitore a diciotto anni, a veritì ascese al trono, a v~nticin:que anni · aveva ·conquistatò l ' Ori~nte, e morl· a trentadue anni. Carlo XII cond·u sse .a termine la s-q.~ prima camrpagna a 9.iciot~o anni. Pietro il Gran·~ e . organizzò 1:Jna grande armata a veri ti a nni, ebbe la pri·m a vittoTia a trenta, e fondò .Pietroburgo a trentuno. Eug,e nio di Savoia a ventu.n o anni era colonnello ed a trentaquattro vinse ·1a battag1lia di Zenta. Condè · vinse . gJi ·s pagnuoli a Y.entidue anni. Cesare era. già un distinto capitano a ventidue an'n i. Nappleone a ventisei anni fece la campagna d 'Italia, ed a qua rantaquattro anni av·e va già ri:portato tutte il e su·e vittorie. A.inni.baJ.e vinse a Canne a trentuno anni. Federico il Grande a trentuno. anni aveva già riportato brillanti vittorie. È curioso che le guerre piiù mod·erne · sono state con·dotte tutte 'd a generali anziani, e nell'ultima guerra i romandanti in capo · erano tutti v.eoéhi: Hind1eburg, Bulow, Macken sen, Ca.d orna ; Diaz, Joffre, 1F och , Haig, Pashing, Konrad, Granduca Nioola. Non ma n cano an·che in altri cam·p i ·u omi'ni ch e h anno dato precocèmente segni d ella loro eccezionale capaoità. Pico della Mirandola an- · cora fanci u·l lo conosoeva il la tino , il g reco, i I caldeo, il siriano e l'ara bico. Mira beau pubblicò un libro a dieci anni. Stuart Mi1l a otto anni 1legg eva il greco, e com~n ciò a stu,d iare logica a dodici anni . D.a nte compose un son etto a dieci anni , Goethe scriveva in parecchie lingue a dieci anni, T.ennyson scrisse un poem.a a dodici anni, Metastasio im provvisava a dieci. Galileo a diciann,ove scoprì l 'iisocronism o del pendolo. Più difficile è ·d eterminare in quale ,e tà .i g randi pomini h.a nno compi,uto la loro opera. migliore, perchè n on sem1p re riesce .di precisare il capolavoro di ciascun uomo. Per molti questa determinazione è facil,e . Tutti sono d 'accordo ch e la Divina Commedia è il capolavoro di Dante, il Paradiso Perd uto quello di Mi1ton , il Faust 1qu·ello di Goethe, il Don Quichotte quello di Cervantes, l'En eide qu1ello di Virgilio , il Novum organum rl 'opera maggiore di Bacon·e, ·e ch e la fama di Willing ton è legata alla battaglia. di "\Yaterloo. Ma per ~Itri, forse per Ja ma.g g1oranza, occorre uno studio speciale per precisare ·l 'opera o l 'azione ·che rappresenta il fastigio della personalità. L'ana lisi del·le singole attivi tà ,p orterebbe a con cludere ch e per gli uomini d'azio·n e l'età d ella migliore prod.u zione è quella di quarantasette anni, mentre per i pensatori è quella di ·cinquantadue . Per i c himici e d i fisici si ha in media 41, per i drammaturg hi , i poeti , gli inventori 44, per i romanzieri 46, per gli esplora tori ed i condottie ri 47, per i musicisti e gli attori 48, per gl.i artisti 50, per i riformatori 51, per i medici e chirurgi 52, per i filosofi 54, per gli astronomi, i matematici e g li umoristi 58. . Dunque la media dell 'età n ella quale i 1
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grandi uomini compirono le loro mig.liori. opere è quella in'torno ·a 50· anni. Tale media sa:rebhe ancora più alta se si tenesse conto che m1olti di iessi . <m orirono al . di \ sotto dei quarant 'ann~ (Raffaello, Byron, Shelley, ecc.), eohe quindi non wbero'· il tempo di produrre.altri re d eventiual1m ente 1m àggiori ca·p olavori.' . La durata media del'l 'attività nei quattrocento personaggi analizzati fu di circa quaran t '.an·n i : tren tan'o ve · pér qu·e lli di pensi ero, quarantuno pe-r quel li d'azione. La durata più breve l'hanno i poeti e gli umoris ti con 33anni, seguono gli e&plotatori; i riformato.r i, i romanzi·eri, i comm·ediografi con 35 anni, i cond·ottieri, i chimici, i fi sici ed i filosofi con 37, gli uomini di Stato con 38, i musicisti con 41, gli' attori e gli artisti oon 42, gli storici. con 43, i giu.ni.sti c on 44, i naturalisti con 45, i medici ed i chirurgi con 46, gli astronomi ed i matematici con 4 7, gli inventori con 49. La m 1e nte è produttiva anche nella V·eochiez:... za av.a nzata. Handel scrisse un oratorio a 68 a nni, Mey.erb eer alla ,s tessa età comipose l 'Ajri-cana, Ga l1ileo inventò il telescopio a 73 anni, Kant , a 74 anni scrisse l'Antropologia e la Metafisica dell'Etica. A.Ila stessa età il Tinto-· retto dipinse il Paradiso. Verdi com·p ose l 'Otello a 74 anni, ed il Falstaff a 80 anni . Bismarck lasciò la carica di Cancelliere tedesco a 75 anni, solo perc hè forza to ·d.a ll ' imperato.r e, ed alla stessa età Crispi riassunse il .p otere in Italia . Vfictor Hugo a 75 anni scriss·e La storia di un. delitto, a 78 1'Asino, a 80 T orquemada. Hin-denburg a 79 an·n i assunse la Presìden za· de·l la repubblica GermanlÌ•c a, Clém enceau a 78 a.n ni· assunse il potere in 1F rancia n el momento più critico della g u erra im.p rimen·do a l . governo· una straordinari.a energia. A 80 anni Catone . cominciò a studiar:e il greco, Plutar,c o a leggere il lati:p.o, e Socrate a suonare strumenti mru.sicali . Gladstone diventò Premier p er la quarta volta a 83 a nni. Goethe completò il : Faust a 80 an11i. Voltaire pubblicò la tragedia lrene a 80 anni. D.a ndolo fu eletto doge di Venezia a 84 anni e visse in piena lucidità fino· a 97 anni. Newton a 83 anni lavorava ancora come a 40 anni, e Spen.o er morì con la p enna· in mano alla stessa età. Moltke a 88 anni era· ancora Capo di Stato Maggiore, Michelangelo· a 89 anni dipingeva ancora. La vita dei . grandi uomini dimostra che la· mentalità, specie per quel che riguarda i poteri intellettivi, si rafforza con 1'andare degli annfi fino a raggiungere la maggiore potenza versO' i cinquant'anni. In generale è verso qu,e st'età · ch e i genii produc ono di più e meglio. La giovinezza può dare opere brillanti che costituiscono una speranza, la vecchiaia può ancora . produrre e bene. Ma l 'aome è dato dalla maturità, è questa l'età migliore per l'attivitàu1m ana in ogni campo. La maturità trionfa- , dovunque, dell'inesperi enza della giovinezza .. degli indebolimenti della vecchiaia. , argo . j
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. ..SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Provvedimenti vari. Un Decreto del Capo del Governo in data 12 gennaio 1930 contiene provvediment~ per la difesa, sanitaria del Regnq contro I 'importazione, per via di mare, della peste, del · colera, della febbre gialla, del t ifo esantematico e del vaiolo. Un R. Decreto-Legge in data 12 febbraio 1930, n. 84, reca fnodifiche al R .. Decreto-Legge 10 agosto 1928, n.· 2034, co·n tenente provvedimenti necessari per assicurare ~l funzionamento della Croce Rossa Italiana .. Un R. Decreto-Legge in data 13 gennaio 1930, n. 20, regola l 'eser cizio professionale dei dentisti sprovv;1sti di laurea o del diplo·m a di abilitazione all'esercizio . della medicina e della chirurgia. La DireziQne Generale della Sanità Pubblica, ha diramato ai Prefetti una serie di circolari concernenti : i co ncorsi per il personale dei consorzi antitubercolari, ~l r:,covero dei tuber colotici, lé colonie estive, la fes ta del fiore . Nei prossimi · numeri pubhlich er emq ulteriori • riferiment~ st1lle disposizioni sopra menzionate, che possono interessare maggiorment~ i nostri lettori. (Questi atti ufficiali so110 riportali integralmente nel n. 3 de « Il Diritto Pubblico SanitariO' », il qual~ reca anche 11n esteso articolo di commento alla circolare sulla, facoltà. di scelta per la nomina dei sa11i.tari oqndotti; cfr. anche cc Policlinico», n. 11, p. 419) .. 1
INSEGNAMENTO SUPERIORE. ,,, In sede di bilancio. Mentre questo numero viene irr1paginato, si disc11te alla Camera de~ Deputati il bilancio del Min,istero dell 'Educa,zione Nazionale. Prossimamente riferi :r~mo su quanto può rigu~rdare l 'insegnamentq inedie~. •
CON POSTI
c ·o
RS I.
VACANTI.
ARGENTA (Ferrara) . Ospedale Civile. - Chirurgo direttore; scad. 20 apr.; L. 10.000 e quadrienni dee., comparlecipaz., c.-v.; ta,ssa L. 50. Rivolgersi Congreg. di Carità. .~scoLr P1cENo. _4. mrninistr az. Provinc. Diretlo·r e della Sezione med.-micrograf. del Laborat. Provinc. d '~giene e profilassi; scad. ore 18 del 10 mag . Chiedere çondizioni. BamN'l..\ (Potenza) . Scad. 80 apr.; L. 6000 resid., L. 1000 p ei pov. , L. 500 uff. san . ; 6 quadrienni d ~l dodicesimo; età ltrn. 40 a.; tassa lire 50,15 ..
CA1"IERANO (Ancona~ . - Scad .. 30 mag.; l a cond. ; L. 9000 e 5 quadrienni d ee., per 1/4 della popolazione,; add~iion . L. 3; per cavallo od automezzo L. 3000; c..-v.; età lim. 25-40 a~ ; tassa L. 50,15. CoNTROGUERRA (Teramo) . - Al 30 apr., ore 18; L. 7700 e 4 quadrienfl:i di L .. 500, oltre L: 2400 trasp ., L. 475 s~ uff. san.; età lim. 40, a.; tassa ·1. 50; doc. a 3 mes~ dal 15 ma,r.; schiarimenti dal Podestà. COPPARO (Ferrara). - Scad. 13 apr. ; l a cond.; L . 9500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2520 comple1nentar:, L. 500-2500 trasp.; addizion . L. 3 oltre i 1000 })Ov .; et à lim. 35 a.; tassa L. 50. FERRARA . - Scad . 12 i1~ag.; medico scolastico; L. 12. 000 e 5 quadr ?1enni dee., oltre L. 1500 indennità uffic io, I". 2000 assegno complement., c. -v. ecc.; età lirn. ·10 (!.; t assa L. 50 ; divieto condizionatq eserc. profess. Chied ere avviso . GENOVA. Municipio. Per titoli ed esami. Quattro posti di medico condotto. Stipendio annuo lordo L. 10.500 con dieci aumenti biennali del ventesimo'. Ca,ro viveri come statali. Età massima 35 anni salvo esenzioni limiti di età a termini di legge. Dqcumenti di rilo. ·niploma di laurea ?,n medie. e chirurgia. Certificato dei voti ottenuti nei cor si universitari. Certificato di iscrizione nell 'Albo di un Ordine dei Medici. Titolo comprovante l 'eserciz~,o prqfessionale per almeno tre anni. Titoli scientifici, di carriera e pubblicazioni. Scadenza, 30· giugno 1930. Chiarimenti e richiesta avv~so di concorso all 'Ufficio Personale del MunicipiQ. · LA SPEZIA. Consorzio Prov inc. Antitubercolare. - Medico tlirettore; scad. 9 mag. a ore 18; lire 16.000 e 6 tr~,enni dee., oltre L .. 4000 serv. att.; divieto libero eserc.; età lim. 40 a.; rivolger si se.: greteria (via, Vittorio Veneto). MACERATAFELTRIA (Pesaro-Urbino). - A tutto 15 apr .; 1a. cond.; L. 8000 per 500 pov., addizionali L. 2 ~ L. 3; cinque sessenni dee.; L. 3000 cav. ;_ L. 500 uff. san.; L. 4000 dalla, Congregaz. di Carità per direz. Ospedale Camilla Beli~ ; età lim. 28-40 a.; tassa L. 50,10 .. MENDICD~o (Cosenza). Scad. 15 apr.; L. 6500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2500 cav.; età lim. 45 a . ~IILANO. Istituti Ospitalieri . Vice-dirigente dell ' AmbulatQr!o Comur1a,le OftalmoiatriCQ per i bambini delle scuole e p er i poveri del Comune; L. 2000 annue con obbl . di 2 ore di serv. giornal. escluse 1e domeniche e con 30 "giorni di vacanza annuale; nom. anntté\le, 3 conferme triennali; scad. ore 16 d el 30 apr. Rivolgersi all 1Ufficio di Protocollo, via Osp edale 5. Età l '..m. 39 a. 1
NAPOLI. Augu stissima Arciconfraternita ed Ospedali delta SS . Tri nità dei Pellegrini e Convalescenti . Quattordici alunni chirurghi ; prova
scritta e due esperimenti pratici ; iscrizione a un Ordine. Per i primi 6 gr adua ti L. 720 (settecent oventi) an11ue ; p er gli altri 8 ser vizio gr a tis; al primo gr adu ato L. 500 (fondazione -inni). Nom. triennale. RiYolger si Segreteri a gen erale del Pio Luogo, Lar go dei Bianchi 7.
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Pi STOIA. Amministrazione Prov inciale. - Per titoli ed esame .. Assiste11te della Sezione MedicoMicrografica del Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Stipendio annuo iniziale L. 8000 aumentabile di cinque decimi, dtle quadriennali e tre triennali. Indennità servizio attivo L.. 1500 ar1nue e caro viveri, nonchè il 10 per cento dei proventi per ricerche ed an,alisr di interesse privato. Gli assegni vanno soggetti alla r~1tenuta impQste ricch. rnob. ~ complementa,re. Lo stipendio sarà ino.Jtre gravato delle ritenute per la Cassa Previdenza e P en sioni e all'Istituto Nazio·n ale pro impiegati Enti locali e loro superstiti. ed inscrizione alla Cassa Naz. Infort. sul Lavoro. Domande e dQcurnenti debbonq perv~nire alla Segreteria dell a Provincia non più ta,rdi delle ore 18 del 15 maggio. PRATO (Firenze) . Spedale della Misericordia. Ch1rurgo primario; L. 12.000, otto trienni dee., c . v.; scad. ore 18 del 15 giugno; laurea da 5 anni; età li1n. 45 a.; lib. doc. i.n clin. o patologia chirurg.; tassa L .. 50. Ch~ed. annunz~o. Rivolgersi ~Ila Presidenza,. PREVALLE (Brescia). - Scad. 15 apr.; L. 9000, oltre L. 500 uff .. san ., L. 800 trasp ., c.-v. PROYAGLIO VAL SABBIA (Bresc i a). - Scad. 20 apr. ; L . 12 .000 e 6 quinquenni dee., oltre c. -v. e L. 500 uff. san. ; età lim. 35 a.; tassa L . 50, 10. SA:t\-IBuco (Cuneo) . - Scad. 15 apr.; con Argentera; L. 10.000 oltre L. 1500 trasp.. e L. 500 uff. san. SEREG o (Milan o). Due ,cond otte ; al 15 apr., ore 18 ; L. 10.200 salvo riduztone per i celib1 , ecc ., oltre L. 400 per bicicl., compenso all 'uff. san.; età lim. 35 a .; doc. a 2 mesi dal 1° 'mar.; tassa L. 50. TERRACINA (Roma). - Zona mor1tuosa ed attigua, pianeggiante; scad. 25 apr.; tassa L. 50; stip . L. 8500 e. c.-v., oltre L. 2000 cavale. TRIESTE. - Per titoli ed esami. Due posti di assistente nella Sezione Chimica del Laboratorio comunale di igiene e prQfilass~.: Scadenza ore 12 del 20 1naggio. (V .. N. 13) . VARESE. .4.mministrazione Provinciale . - Direttore deJla Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio l)rovinciale di igiene e profilassi. Scadenza ore 18 del 25 aprile. (V. N.. 13). VERCELLl. Ospedale Maggiore di Sant 'Andrea. - Andato rleserto jl concorso a medico chirurgD primario per la Sezione Ofla lm1ca (V. fase. 4e :-~ r,l 1929), vie ne riaperto, avYertendo che i· concorrer1ti dovran 11 0 dichiarare l 'accettazione incor1dizionata delle: 11orme contenute nel banclo, vi,sibiJe presso la Segr e teria d el Pio Luogo; stip. L. 4532 e 6 lrie t1 !1i ver1tesimo , oltre L . 1600 ambulat.; partecipaz . S(;ad . or e 13 del 15 aprile. 1
VERONA. :ons ~r;lio Ospitaliero. - Primario dermosifilog ruf1) ; si:ad. ~O giu.; L. 4000 (quattro mila), oltre l .. 100'> (mille) supplem . serv. att., percer1tualJ:lj ; e là lim. 30-50 a.; tassa L. 50,05. Scad. 22 ".{e.oFRA ~Fa n ~ a) . Ospedale Civile. :-. :"r., ai 11 l o chirurgo e chirurgQ assistente. Rivol; t> rs i / ·.' 11 g rcg az . di Carità. A,,, er te nza. - ()ua11òo non è altrimenti indie:, ~o i con corsi· si rifer :scono a condotte mediche, j compen si allo stipendio base . •
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il · prof. Eugen~o Cassini è nominato direttore d ell'Ospedale di S. Spir~to in Roma, al posto già tenuto dal prof. Tito Ferretti, chiamato a dirigere l 'Ospedale del Littor!p. Cordiali r allegra,men ti. La Commissione esaminatrice del ooncorsq per assistenti. negli Ospedali Riuniti di Roma, composta dai proff. Alessandrini, Ant.qinucci, Laurenti, Lugli § Liebman presidente, ha terminato il non facile compito di giudicare gli 85 concorrenti a 30 posti di as&~st~n:te medico-chirurgo ne·g li Ospedal~ Riunit~ di RQma,. Diamo qui, in ordine di graduatQria, il nome dei 30 vincitori del concorso ~d inviamo ai giovani e valorosi colleghi ~l saluto augurale; 1) Zappalà Gaetano; 2) LQlli Giorgio 3) CQ·l aia,nni Gaetanq; 4) Quattrocchi Gaeta,no; 5) _i\.ndreucc~ Michele; 6) Baronci Giovanni; 7) Fioretti Augusto; 8) Macchia Francesco; 9) Rimatori RodolfQ; 10) Carcani Gi.ulio; 11) Ugelli Libero; 12) Simoncelli Giovanni; 13) Ferretti Lorenzo; 14) Ascarelli Adriano; 15) D'Alessandro Mario; 16) Pacchiarotti Aldo; 17) Ruscica Giuseppe; 18) Nardi Ludqvico; 19) Via Enrico; 20) Rubegni Renato; 21) Rosa Piero; 22) Bruno Giordano; 23) Fabrini Roberto; 24) Bassi Piero; 25) Marchi Enzo; 26) l\.farzocca Andrea; 27) Fortunati Italo; 28) Campanelli Corrado; 29)" Perrini Fr~ncesco; 30) Mingazzini. Ugo. 1 ;
Il gr. uff. avv. Fabio Cruciani Alibrandi, presidente dell'Opera Pia degli Ospizi Marini della città e provincia di Roma, scaduto dalla carica ricoperta per oltre dodic~ a,nni, è stato riconfer:mato dal prefettQ Ricci, Co·m missario straordinario della provincia. La Commissione giudicatrice, che coadiuva la Direzione dell '« Archiv?o di Antropologia Criminale e ~1ediçir1a Legale » (Torino) secondo le disposizioni t estamentarie d~ Cesare Lombroso, ispirandosi alle fjnalità che I 'istituzione di tale premio si propo11e, 11a assegnato il Premio Lombroso di L. 1000 p er 1~anno 1928 al dott. Israel Castellanos di Cuba per la sua op~ra « La delin11 premio dell'anno 1929 fu assegnato al dott. prof. Benigno Di Tutlio di Roma per la sua opera: <e La costituzione de1inquenziale ». cuencia femminina in Cuba ». Il prof. GinQ Frontali, di Clinica Ped~:atrica, è trasfer~to da Perugia a Pavia. Il dott. Vincenzo Grossi, già assistente negli Ospedali d~ Roma, è stato nominato fin dall'anno scorso primario chirurgo ginecologo (visiting gynecologist) all'Ospedale Italiano a New York. Alla cattedra, di farmacologia di Rostook è stato chiamato da Berlino il prof. E. Keeser, quale successore d~l prQf. Frey, chiamato a Gottinga. 13
DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI:
Diffondere il cc Policlzni.co » tra i colleglii, facendolo conoscere ed apprezzare e procurando nuovi associati; Provvedere al pagamento della quota dovuta all 'Amminisfrazione, senza farsi sollecilare.
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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Oenova.
s. M. la
Reg'na Elena ha Inaugurato la Clinica Medica. Oenerale, l'Istituto Biotipologico - ortogenetico ed il Policlinico del Lavoro.
I nuovi Istituti Clinici sorti n ella Città universitaria di S. l\1artino, degn j in tutto della grandiosità con cui l 'l Tniversità di Genova procede nel suo assestamento edilizio hanno avuto l 'o·n ore di essere inaug·urati domenica 16 m arzo all 'augusta presenza di S. l\f. la Regina Elena e di S. A. R. la Pr1ncipessa Maria. La Regi11él, festegg-iata, da,lla popolazione lungo tulto il tragitto da Palazio Reale a S. Martino, fl1 ivi ricevuta dal l\ilinistro F edele, dal Podestà on. Broccardi, d,al Magnifico Retto·r e prof. l\iloresco e dal prof. NiCQla Pende in abito accademico dal vice Prefetto c.omm. Ansaldo ed aìtrt3 a{ito~!tà. Nella grande aula dèlla Cl~nica, affollatissima ~ il Rettore prof. Moresco pronun ciò per primo elevate parqle di qmaggio ~ S. M. la Regina, alla quale il Podestà di Genova sen. Broccardi espresse poi ~ sen si di devozione della Su~rba. . . . . Il pro·f . Nicola Pende, direttore de~l1 l.s t1t~t~ inaugurati, in lln discorso che fu ~1ntes1. ~r1l lante ~ completa delle ampie direttive cl1n1ch e e sociali da, lui perseguite, d:rettive ch e ~i son o realizzate ormai in una solida dottrina tutta italiana r accolse il suo prog r amma n ei seguer1ti postulati: « con oscer e i sa11i per curar e bene i 1Dal ati · conoscer e i sa n~ per evitare malattie e f;rolungare la vita · degli individui bonificar1dqli fin dall 'infanzia dalle loro anomalie evolutive del <'Or· po, qel carattere, dell 'intelligenza; con oscere . i sani p er formare e selez:ona,re l~ var~e c&t egor1e di l avoratori cosicchè ne risulti uno st ato vera1nente. unitario ' in cui. oo-ni . o . cellula sociale sia ver amente al suo posto, a . seconda delle proprie efficienze somatiche e psichiche, ~ l 'armonia dei valor~. jndividuali . crei l 'a,rmqnia dell 'unità nazionale». L ~ o., ·ricordando cqme la Qlinica, di S. l\fartino sia la prima n~l m ondo in grado di attuare ~ con cetti esposti, illustrò il funzionamento dei tre grandi r eparti dell 'Istituto, ormai in attività per opera del Pende stesso e dei su oi 32 collaboratori . Fu poi · scoperta una, lapide commemorativa dell a c~rimonia e, dopo la benedizione impartita da S. E. De Amic::s, S. M. l a Regina seguita daglj invitati visitò, con la guida sa pien~e .del prof. Pende i Reparti dell 'Istituto, dalla Cl1r11ca g0nera!e alla Cli11ica del Lavoro, all'Istitu to P ·otipolog ico Ortogenet!co ed ai Laboratori scje11 l tfici. S. M. la, Regina ebbe parole di profr;1H'!a ammirazione per tutte qt1este grandiose opere e si congratulò col prof. Jìcnde, col Magni I ic0 Rettore e col Podestà per la m agnificen za di t :.di Istitt1ti , .ch e mettono la Clinica g~n ovese a11 ·a, anguardia dell 'organizzazione sc~entjfica e medi('CJ-sociale italiana ed estera. 1 ,
Nella R. Accade -1ia Med 7ca.
Il nt1ovo l Jfficio di P1 - :;idenza della R. Accademia ~1ledica di Geno\'; al qt1ale è stato assunto, con le r ece nti elr.1 :uni, il prof. Pende con la roliahorazione dei proff. l rgo Cerletti e Carlo Tre1
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SEZIONE PRATICA
visanello , vice-presiclenti , 11a sost!tuito il vecchio « J3ollet tino » <ioll '1\.ccademia con una elegante pl1bl)li cazion e quindicinale che poTta il titolo di « Accademia Medica » e raccoglie, oltre che tutti i lavori della m a,ss'.rrta associa,zion e m edica genovese, un 'accurata rivista delle attualità mediche in terna,zion ali. D. MACAGGI. \
Da Bari.
Le provvidenze del Regime per la tutela della maternità.
Il giorno 8 m arzo ~l prof. P. Gaifami tenne nell'Aula 1\ilag na della R .. Università l 'annunciata e attesissima conferenza sul ~ma di attualità: « Le provvidenze del Regim~ p er la tutela della m at ernità ». L 'alto interesse sociale e politiCQ dell 'argomento' ch e forma. uno dei lati della multiforme az~one del Governo Nazionale, rich iamò un uditorio eccezionale n ell 'Aula Magna che seguì con inter esse la, lucida esposizione del prof. Gaifami rivolta ad illustrare l 'opera provvidenziale, di ord :ne pratico, in particolar modo svolta dal Regi1ne ~n favqre della mat~rnità bisognosa e dell~ puericoltura. L 'O. r~cordata la parte qvuta da1 ginecologi i1 ella prepar azione delle a,ttuali provvidenze del Regime per la tutela delle m adri, rivendicò, al fascismo ~l cc m erito di aver saputo f:;n almente affrontare organicam e11t e il problema, creando cqme Ente parast~ tale l 'Opera Nazionale per la protezion e della m aternità e dell 'infanzia ». Segnò l ~ basi della profilassi ostetrica, modernamente int~sa, ~ illustrò 1 ~ cli sp osizioni di legge che si collega110 a, tale j)arte clell 'assisten za: colla larga concessione della .qspedalizzaz:.qn e e con l 'istituzion~ di ambulatqri e d i guardie ostetrich e. Affermata la, importanza, preminente della diffusiQne delle visite prena,tali, propose che esse siario r ese obbligatorie almeno per la parte della popol az:o ne che deve avere la assisten za gratuita dal Comune, e per le impiegate ed o·p eraie ch e beneficiano dell~ agevolazioni ch e la, legge prevede a carico dei bilanci dello Slato Q delle aziende pubbliche o private. I Con1itati di patronato li n1i teranno la loro az~one ass: stenziale solo alle gravide e puerpere ch e saranno visitate all 'ambulatorio ostetrico. L :O. dopo av~r ill11strato le altre provvidenze del Regime, volte a difen<lere la, natalità, ricordò quanto è st ato finora fatto in Bari, e annunciò la prossima ist~tuzio·n e di un albergo materno e la creazione di un gruppo d i cattedre ambulanti di puericoltura e assistenza materna, con cui i vantaggi dE'. l nuovo indirizzo del Regime ~aranno portati a11che nelle cl assi rurali, do;ye potrà al· lora estendere la su a az~pne anche la guardia ostetrica, ch e g~ à ora svqlg~ azione benefica nella città . La lotta sociale contro il tracoma.
La sera del 22 f~bbra,io n ell 'Aula 1\rfngna del1'Ateneo ~ prof. Maggiore L11igi, direttore della Clin =~a Oculistica, presenti il Rettore prof. r.iiariani, tutti i professori, ordinari ed incaricati, nlJmer osi student~ e invitati, tenne la sua conferenza sul tem a: cc La lotta sociale contro il tra-
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IL POLICLINICO
co m a ». Poichè le:\ conferenza era isp~rata a fini di Yolgarizzazione delle norme diagnostiche prognostich P e profilattiche, l 'O. si sofferma dapprima a passare in 1rassegna i caratteri clinici del tracoma, illustrandone lutte le fasi dello sv!luppo sino all 'epilogo più grave e cioè l a cecità. v'alendosi q:uindi dj un ricco materiale sta tis tico si diffuse a studiare l 'importanza assunta da tale malattia nelle naz !.oni principali d'Europa, soffermandosi natur~l111ente a rilevare la particolare e11tità t11ttora posseduta in Italia e con notevole preval enza speci~ ~n Sardeg·na, in Sicilia e nell 'Italia 1neridionale in ger1ere. In modo sch~matico mise in ev:denza la importanza, della lotta ch e si sta in proposito comba1tendo sia mercè l 'int~ressamento della direzione di Sa11ità del Regno, sia cql valido impulso dato dall ' E11 te Nazionale per il traco1na e dalla Cassa delle· _i\ssicurazioni sociaJi. Dopo una riuscita serie di proiezioni atte a document are l 'immane opera intrapresa, il prof. Maggiore conclu se afferma11do-: che la lotta contro il tracoma rappresenta un compito veramenté formidal)ile e richiederà m~lioni ed anni di ind efesso lavoro. Solq affro11ta,ndo la lotta in pieno sarà possil,ile conseguire la p~ù completa vittoria. Finchò quei rioni popqla,ri di città colpite dalla d:ffusione d~l morbo no11 saranno igienicamente risanati, e fir1ch è at bimbi della grande falange d ei lavoratori d'Italia non saranno assicurate dovunque abitazioni sane, ricche di aria e di luce e rl 'acq11a ~l tracoma farà inevitah~l mente le sue vittime. Il tracoma non dovrà pt11 strappare uomini · alla difesa d~lla patria, e valide braccia al lavoro dei ca 1np~ e delle officine. .A~che nei centri finora pii1 colp~t~ le nuove gen~razioni, rieducate per virtù del lleg i1ne ad un sensq di responsabilità e disciplip.a, raccoglierannq i fr11tti di questa lotta t enace ed implacabile. Non sarà più la luce, la magnific~ luce di questo c·:·elQ italico, il penoso tormento di mille p11pille, ma il festoso sorriso della n atura, al popolo che lavqra e produce, per forgiare, sqttQ la guida del grande co·n dottiero., i gloriosi destini della nostra patria. G . REVOLTELLA . 1
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NOTIZIE DIVERSE. I
Consiglio Nazionale delle Ricerche. In una r~union~ plen.ariq tenuta a Roma, il Consiglio ha discusso sulla questione della scarsezza de.i ricerca,tori; si procurerà di rimediarvi con l 'istitt1zione di bqrse di studio, alcune delle quali già concesse 1 e cqn la soluzione del problema d ell'assistentato, per il quale il Cons~.glio prep arerà proposte concrete da sottoporre al Governo. Per formulare tali proposte è stata nominata u11a Commissione così costi tuita: S. E . Bo tt azzi, on. ~ifartelli, S. E. Parravano, prof. Frascarelli, S. E. De Blasi, 'sen'. Garbasso e prof. De Marchi. 1
3° Congresso internazionale di radiologia. indetto a Parigi p er la fine di luglio 1931, so llo I 'alto patronato d el Presidente della Repubb lica france e e sotto la, presiden za onoraria della È
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sig.ra P. Curie; presidente effettiYo ne sarà il dott. A. Béclère; segretario generale il dott. Led.qux-Lebard. I lavori saranno ripart~,ti in 6 Sezioni : Radiodiagnostica; Roentgen- e , Curie-terapia; Radiobiologia; Radiofisica,; Elioterapia natural~ ~ arti.ficiale; Elettrolog: a medica. Possono partecipare al Congresso i membri delle Società naziona,l~ di radiologia medica r egolarmente costituit~ e le persone a,ccetta,te da queste Società. Sede della segreteria : rue de la Boétie 122 Paris (VIII0 ) . '
Congresso internazionale contro il reumatismo. La Lega inter11az~onale contro il reumatismo· terrà la sua assemblea generale a Liegi, dal 18 al 21 · s~ttembre, subito dopQ il Congresso intern_azionale · di fisioterapia.. Rela,zioni : cc Classificaz1on~ dei reumatis1ni »; « Disturb:. della circolazione cutanea nel reuma,tismo cronico». Posson() partecipare gratuitamente ai lavqri i membri del Congresso d~ fi sioterapia e d~lla cc Internat.ional Society of Med!.c al Hydrology » nonchè gli abbonati agl~ «Acta Rheumatologica n (15 fiorini l 'anno).. La, partecipazione alle feste e~ alle escursioni, a~ banchetti ed ai ricevimenti, importa 200 franchi per tutt'e tre le ca,tegqrie di membri. So:q.o previste un 'escursione ad Anversa,, una a · Bru~ ges q un viaggio ad .i\msterdam, a scelta. Le co-· municazioni scientifiche si ricevono dal dott. Van Breemen, Keizersgracht, 489, Amsterdam,- Olan-da; I~ iscrizi{}ni dal prof. Gunzburg, rue des. Escrimems 1, Anvers, Belg:. o; l~ quote dal dott. Michez, Brux~lles, Belgiq.
Congresso medico uruguaniano. In occasione del centenario dell 'indipendenza. dell'Uruguay, che ricQrre nel 1931, vi~ne organizzato a Mont~video un grande Congresso me~ dicq. Le s~dici Società scie·n tifiche attualmente· esistenti a, Montev:deo s~ sqno aggruppat~ per l 'attuazione di questo CongressQ, di cui ciascuna costituirà una Sezione, corrispo ndente alla propria specializzazione. Per 0 gni Sezione; sono prescritti tre temf ufficial~. L 'alto patrq.nato del Congresso· è stato assunto da,i ministri degli Esteri e del1'Istruzione pubblica. Del Comitato 'onorario fannQ parte le più alte p ersonalità dello Stato, con alla testa il presidente della, Repubblica, dott. Juan Campisteguy. Il Co1rnit~to esecutivo è pre-· sieduto dal prof. Luis Morquio, d~rettore della. Clinica pediatrica,, al quale sono da inviare le adesioni. La segre teria generale è affidata al dott. Francisco C. Nicola Reyes, cui sono da chiedere· i programmi e ogni altra informazione. Tesoriere è · i1 dqtt. César Bordoni, Fosse, cui sono da inviare le quote d 'iscriziqne, fissate in 10 pesos. Gli uffici del Congresso hanno sede alla cc Casa de los Médicos n, Avenida J8 de J11lio 1056, Montevideo,. Ur11guay. Il Congresso costituirà una grandiosa affermazjon e scientifica e tecn~ca. 1
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19° Congresso italiano di freniatria. In co11formjtà d elJa deliberazione presa al XVIII Congresso d elJa Società Freniatrica Italiana, tenutosi in Trento nel 1927, la prossima riunione, ch e avrebbe dovuto aver luogo nel settembre •
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SEZIONE PRATICA
1929, è stata fissata per i giorni 24-27 aprile in Ferrara. L 'org·an izzazione n~ è sta,ta devoluta a un Comitato d 'onore e a,d un Comitat._q esecutivo locai~. La seduta, ~nal1gural e e Je sed11te ordinarie saranno Lenut~ iQ una sala del Castello Estense, gentilment~ concessa dalla, Amministrazione Provinciale. La quota d '!,scrizio11e è di L. 30 (L. 15 per i membri di fa,.m iglia dei soci). La reg·genza è costituila dat proff.: Do11aggio, Guicciardi, ~'Lodena, Tambrqni; segreta,ri, sono i proff. Baroncini e Padovani. Ogn~ cqmunicazione, relativa al Congresso· va .diretta all~ Presiden za del Comttato Esecutivo del XIX Congresso della Sqci~ tà Freniatrica Italiana, Ospedale Provinciale. di Ferrara. Terni in discussione sqnQ : « Temper amento e èarattere · ~Il: Psichiatrip, » (r~latori: Montesano e Kobylins,ky); cc Anato1nia, patolog~ca del Parkinsonismo en cefalitico » (relatore: Donag·gi.q) ; «Pro. blemi nuovi dell 'l~ ssis t.enza Psichiatrica, con particolare riguardo aJl 'Igiene m entale » (rela,tori.: Baròncini, Modena e 1,umiati). È ~n programma una gita a,lla Badia di Pomposa, prev~a visita alle Bq11ifich~ di Codigoro.
2° Congresso italiano di microbiologia e immunologia. Come a,vevamo annunzjato, il 2° Congresso naz ~onale di Inicrobiologia si è svoltq dal 21 al 23 m ar zo, pr~sso l 'Istitt1tQ sieroterapico milanese. J\.ll ' in~ugurazione ir1tervennerq i) prefetto di ~Iilano gr. uff .. Sirag11sa, il pqdestà duca Marcello
Corso ' accelerato di clinica della tubercolosi. La Segreteria generale dell 'Associazione ge11erale Fascista del pubblico impieg·o comun~ca (a fir1 e. marzo). : Sono state t ante l~ richieste pervenule all 'Associazione Nazionale Fascista d~i m edici per ch è si organizza~se il secondo cqr so accelerato di Cli""11.ica dell a tuber colDsi, ch e l 'on. Benni, president~ della Confeclerazione del! 'industria, e l 'on. Morelli, d:rettor~ clell 'Istitt1to « Benito· ~1ussolini » hann.q· accolto benevolmente la dornanda fatta dai dirigenti dell 'Associazio:J.1e stessa. Il 2 apr ile pro·ssimo s'inizi~rà a Roma, all 'Istituto cc Be11 ~tq ~Iussolini >) q11esto secondo corso acce1erato: cent~ i11edici co·n dotti verranno da tutte le Provincie <l 'lt.alia per seg11ire l 'insegnamento che ò dato. d~i proff. l\l[qrelli, Busi, Alessandri, Bilancio n i, Spolverjni. della, R. Università ·di Roma e dai p·r o,ff. Giannini, Ilvento, Mendes, Omodei Zorini, Becch etti, Benedetti ed altri . I te1n i che verranno· svqlti sono princ:palinente i segu P.r1ti: Semeiqti c~ ; Tubercolosi inf~ntile; Leggi protettrici del lavoro; l\1alattie p seudo-tuber cqlari; Tecnica dispensariale e sanatoriale. Sarann o fat te giornalmente lezioni cli11ich e e negli ultimi giorni al Policlinico cc Umberto· I » i professori Alessandri, Dio·n isi, Pestalozza, ·Brancati ed altri terranno lezioni intorno al cancro. L 'ut:lità d~ questi cor si accelerati è evidente: specialn1ente ora che i prqblemi della sanità son o stati ampian1ente trattati a11a Camera e al Senato dove è stata altan1ente riconosciuta la cr escente importanza delle funzioni sociali del m edico condotto. I
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Visconte di l\1odrone, tl rnedico provinciale prof.
Piccininni, l 'lilfficial~ sa,n~tario1 prof. Tron, il direttor-e del! 'Ospedale Mil~t~re, ecc. Nu111erqsi ! con g·ressisti; n1olte le adesioni. Il prof. Belfanti tenne un elevato discor so inaugur~Je.
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Nella seduta cli chiusura del convegno, tenuta il 23 marzo ve11ne costituito ufficialmente il Co' . . m~tato italiano per lo studio dei gruppi sanguigni, e agg·r ega to CQ·m e s~z ione alla suddetta società. A presiedere detto Comitato è stat.Q desi.gnato per acclamazione, su proposta del segretario gen erale prof .. Azzi. il prof. l,. I . attes dell 'Università di Mqdena rappresentante. dell 'Italia n ella commissione intern~zionale dei gruppi sangu '. gni. Gli aderenti al ComitatQ italiano raggiungono fino ad ora, il centinaio.
Società italiana di studi scientifici sulla tubercolosi. Per quanto si riferisce al 3° Convegno nazionale Lombardq d '. Tisiolog~a, ch e sarà tenuto a Varese l '8 giugno, e di cui demm·O già notizia, rivolgersi a,l segretario della Sezione, prof. G. Ronzoni, presso l 'Istituto d~ Tisiolog·ia di Milano, 118, via Gaudenzio Ferrar i.
Lega francese contro il reumatismo. Ha te11utQ l 'assemblea generale il 2 aprile, al museo sQciale (rue Las-Cases 5, Parigi). Furono fatte varie comunicazioni e si discu ssero le r elazioni del segretario generale e del tesoriere. Per informazioni r~vqlg~rsi alla segret~ria : rue Bqnaparte 51, Paris.
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Nuove opere di edilizia sanitaria • nel Trentino. N,el decorso anno V II dell 'E. F. anche la Provincia di Trento ha visto sorgere vari nuovi fabbrica ti sanitari, dotati di ogni moderno attrezzamento e costruiti secondo le più r ecenti innovazioni igieniche. All'ospedale intercomunale di Tiene inaugurato già l ;anno· scorso, ina non àncora messo in efficienza, fece segu~to : A Riva il completo r esta11ro del civico ospitale con speciale rig uardo al reparto chirurgico, al gabinetto di radiologia e ad un impianto di ter apia f .sica e di cure elettriche, il tutto affidato all'esimio chirurg·o dott. Mario Benuzzi . Ad Arco fu aperto lo splendido sana,torio cc Vittoria >) ai piedi del monte Lltmego, destinato ad offrire sogg'ior110 e ridonare gu arit'. 1 alla societ à m alati di petto, in consonanza alle dire ttive emanate da,l Governo Nazionale con la assicurazione contro la tubercolosi. In .Folgaria è stato inaug urato un sobrio, spazioso ospedale-ricovero corr!.spondente ai bisogni di quell 'industre altipiano. A 'Trento fa bella n1ostra di sè sulla collina dei Giardini a co1npletamento dell 'abbellito ed ampliato cc Ospedale infantile Maria di Savoi a » un turriforme edificio del tutto isolato, ben soleggiato, con poggioli , terrazza e loggia verso m ezzogiorno, piazzali, giar<linetti e fabbricati ausiliari adiacenti, ch e ospita già una quarantina di bambini affetti da ogni forma di tubercolosi. Ouest 'Istituto è sorto inosservato con m ezzi moà esti, in gr an p arte frtrlto della pubbl '.ca beneficen za, p er la' cooperazione disinteressata di poche caritatevoli person alità cittadine costituitesi 1
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IL POLICLINICO
in Ente autonon10 e per merito dell 'intell!,gentfi previdenza e iniziativa del m €dico direttore dottor F. Giordani, che oltre a prestare da diversi anni l 'opera sua di appassionato pediatra diede e cor1tinua a dare prova della sua capacità ammi11istrativa e del suo t alento di medicina sociale curativa e preventiva. A 'Iren to ar1cora abbiamo visto comparire come d '~ncanto nella nuova, Via dei lVliJle un veramente imponent e edificio, la cc Villa Igie.a », gestita dal già ben noto opeTatore dott. T. Merler. Casa di c\lra lussuosa, forni.ta di impic.nto radiologico di ultirno tipo e dei più perfezionati apparati di applicaz~oni fi siche ed elettriche, pronta ad accogliere anche dozzinanti di modeste risorse perch è differenziata in tre classi d~ rette e tariffe, con larga disponibilità di spazio, accessibile a tutt~ i medie~ della c~ttà che ne volessero usufruire p ei loro pazienti. Q11esto grandioso caseggiato sanitario viene ad aggiungersi favorevolmente alle Case di cura private già esistenti in altre città del Regno di importanza molto maggiore di Trento. (Dal « Bollettino Medico della Venezia Triden-
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diretto dai proff. F. Lasagna, G. Sahatini e A. Vinaj; esso ha fini ~d obbiettivi di pratica e di clinica; servirà. a portare le conoscenze teoriche , ma SQvratutto quelle di applicazione, al di là dei cultori propri della sc:~nza idrominerale e delle branche affini, a~ medici pratici, esponendo i capisaldi scientifici vecchi ~ n:uovi ed aggiornando e divulgandQ l~ cognizioni. pratiche riguardanti le cure ~drominerali, climatiche e fisiche, ottemperandq così ai bisogni quotidianamente sentiti nell~ a,pplicaziqni profess:oqnali di queste cure. L 'abbonamento importa, L. 20 per l 'Ital~a, L. 40 per l 'estero. Auguri . .
I medici esercenti negli Stati Uniti.
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tina») .
Per l'Ospedale Civile di Foligno. Il Capo del GovernQ ha, cQncesso un sussidio d~ 80.000 lire p~r l 'Ospedal~ C~vile di Foligno. Il Podestà, 0 n., Rqschi, segretario del Fascio, ha esternato al Duce la, viva riconqscenza dei fascisti fol :.gna,ti. 1
Per gli studi sul cancro. Il prevosto dell 'Università di Pennsylvania, dottor Josiah H. Penniman, annunzia che un filantropo, ~l quale desidera d~ m~ntenere l 'anonimo, h a destinato 210.000 dqllari (pari a 4 milioni di lire Lt aliane) al Fondo per lo studio del can cro di quella Scu ql a Medica.
Nella stampa medica. Ha ir1iziato le pubblica,zioni èc Il laltante », periodicQ mensile di fisiopatologia, igiene ~ difesa . sociale del bambinq nel pr~ 1mo biennio di vita. Tl corpQ direttivo ~ redazionale del periodico è ino]to variq comprende: un direttore capo, che è il prof. cav. O. Co,zzolino di Parn1a; i colla:boratori di diritto, che sono lutti i titolari di clinica pediatrica, nonchè i proff. F. Valagussa, E . Cacace, F . Bottazzi; altri coll~boratqri principali ; un condirettore-redattore capo r esponsabile, che è il prof. f\1arco Bergamini; ~ r edattori locali; un co1nitalo di redaz:on e. Le finalità del periodico corrispondono a, quelle de (( La Nipiologia » del Cacace; ma la periodici tà accelerata,, in fascicQli mensili, cqmporterà un contenuto pii1 variq ed un notiziario più fresco e sollecito. Il periodico intende lumeggiar e ed avvalorare I 'azione del Regime a favore dell 'infanzia. L'abbonamento annuo i.mporta L. 36 per l 'Italia e colonie, L . 50 per I 'Estero; l 'Amministrazion e h a sede presso la 8 li11ica Pediatrica di Parma (Ospedale dei Bambini, Suburbio M. D'Azeglio). 1 ;
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• •• Ha iniziato le pubblicazioni il cc Giornale Italian o di sc :~nza idrominera,le e climatologica »,
Il cc J,qurnal Qf the American Medical Association » informa che alla fine del 1928 esercivano negli Stati Uniti, in cifra· tQnda, 150.000 medici.' Durante l 'anno mor~rono 2792 medici; s~ ne diplomaronQ 4262; dunqu~ si è avuto un incremento netto di 1470, ossia un po' meno dell 'l % incirca. Nell '~r~a degl' Stati Uniti soggetta a statistica l 'incremento della pop-0lazione è stato, pure, un po' menq dell 'l %: v'è dunque esatta corrispondenza tra, l'aun1entq dei medici e quello della • popolaziqn:e..
Il prof. Lubarsch. Il prQf. Ottq Lubarsch ha compilt(e i1 4 gennaio 70 anni. Egli è uno deii più eminenti anatomo-patologi e patologi generali che abbiano ono~to la. Germania. Vanno ricordati ~ suQi studi sulle degenerazioni adiposa, lipoide, amiloide e ialina, sui p~gmenti, sulle embolie, sui rap,p orfi fra tumori maligni e tubercolosi, sull'immunità congenita ed ereditaria, ecc. È a,nche autore di pregevoli tratta,ziQni. È stato allievo di Virchow, di Klebs, di Ponfick, ecc. Ha insegnato a Posen, Dusseldorf, Kiel e da ultimo a Berl?no, ove ha occupato, alla Charité, la, stessa cattedra · già tenuta da Virchow. Ivi si sono adunati numerosi amici, allievi e colleghi. dell'illustre maestro, per rendergli omaggio. Parlarqno µ decar\O della Facoltà medica pro,f . Roessle, poi i proff.. von Ostertag, Pick, Haberer, V\Tatjen ed uno stt1dente. Infine l'oratore ufficiaJe della cerimonia, prof. Coelen di Bo,n n, in nome degl~ allievi di Luba,rsch ne analizzò la carriera scier1tifica . Il festeggiato· si d:sse grato della din1ostrazione e manif~stò ~l suo ~ffetto per la giove11tù ~ ~l suo interesse per l 'insegnamento. In tale occasione è statq anche inaugurato un busto di Luhnrsch, dovutq a,l prof. Lange di Monaco. 1
In memoria del prof. Lucatello. .~lla
presenza del Ministro della G~ustizia e dei Culti, S.. E.. Rocco, dei sena,tori Maragliano, Tamassia e Catellani, delle autorità civili, militari e politjch e, del CQrpo AccademicQ e di molti invitati, è stata inat1gurat~, alla R.. Università di Padova, una lapide in memori~ del compianto Rettore prof. Luigi Lucatello Alla cerimonia svoltasi ncll 'Aula Magna h anno parlato ~l presidente del CQmitato per le onoranze, prof. Querin i, il Rettore Ferrari, il dott. Ottaviani~ ~I sen. ~Iaragliano. 1 •
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RASSEGNA. DELIA STA.MP A MEDICA.. Zbl.
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Chi r ., 14 dic.
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B. O.
Narcosi avertin :f.a . Bri t. Med., Jou.rn., 14 dic.
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SEZIONE PRATICA
PRIBRAM e a).
~ B.
WHITEHOUSE.
L'aborto. Folia Gynaecol., I, 1930. -- D. Rossi. Glicemia
adrenalinica in gra,vidanza. - G . B. CONTARDO. Circolaz. arteriosa l1tero-annessiale. Renne Neurol., nov. - G. MARINEsco e al. Localizzazione d~lla funziQne del sonno. - R . LAFORA. Febbre e tachicard1~ 11ei tumori cerebr. Are h . Mal. du Coeiir, ecc . , nov. - C. AUBERTIN e J. LEREBOULLET .. Esiti remoti dell 'infarto miocardico. -- E . THOMAS. l,a pressione arteriosa in età avanzata. Amer. Journ. Med . Sciences, d1c. T. SMITB:. ~ledicina prat~ca e igiene pubblica. W . B. CASTLE, W . C .. ToWNSEND. Rap porti tra achilia gastrica, e anemia p ernic. -- C. -F .. LoNG. Ruminazipne nell'uomo. - T. B. FuTcHER. Diabete insipido e lesioni del mesocefalo . - · J . P. CROZER GRIFFITH. Malattia e sindrome di Miculicz. Spitalul, nov. A. 0BREGIA e A. D11\10LEscu. Delirio cronico allucinatorio a, evoluzione p eriodica. D. PAULI.\N e V .. IoNEscu. Epidemia di; pQliomielit e . Soc. d. H6p . , 9 di c. - If .. J Aus10N. Eczemi, malattie da s~nsi.Di)izzazione. Arch. d. Mal. d._ Reins ecc., dic. E. PAPIN . Il dolore renale. Revue de Chir., 7 . P. BoHÈME e M. R1vAr.LAUD. Malformazioni con:genite d~lla valvola, di·
Bat1hino (restringimenti e stenosi). - E . MÉRIEL. La disarticolaz. temporanea,. Med . Iber a, 21 d~c. - R . MEDRANO .. L'alcool come ag~nte terapeutico nel pannus crassus tracomatoso. Surg., Gyn. a. Obst., dic. -- M. GRODLINSKY. Gli spazi fascial i del piede quaJe via alle i·n fezioni. - A. D. BEVAN e E. R .. l\1cCARTHY. Tumori della glandola carotide. - J. F. Punn1coMBE. Anomalie uterine. Press e Méd., 18 djc . - I-'. B1NET e A. ARNAUDET. La circql az. n elle fosse n:asal ~; reazioni vasomot r ici. - J . MouzoN. Si può somminist rare 1'insulina senza iniezioni? - 21 dic. W. S. BAINBRIDGE. Psichiatria ~ chirurgia. Paris Méd . , 21 d~c . Numero di ginecologia e ostetric!a. J ournal .4. . M. A ., 30 nov. - C. E. GALLOWAY. L 'anemia in gra,vidanza. - C. ~7 • DoNDEN e W. O. J OHNsoN . Stati d 'esaurime11to. - 7 dic. R. W ., 7 dic.. La cqsidetta anafilassi letale nell 'uomo. - T. PARRAN. Trattam. della sifilide in rapporto alla prevenzione. - R .. ~1. McDoNALD. Le infiam-= mazioni croni,che delle vie biliari . Deut. Med . Woch., 20 dic. Inchiesta sulla diagnos~ della gravidanza secondo Aschheim e Zondek. - LANCE ~ LoEwE. Somministraz. perorale dell'insulina. Mediz. vVelt, 21 dic. -~ · WoLFF-EISNER. Assunzio·n e di sale da p arte d el sano e del malato. Soc. d. H6p., 6 dic. - P. AMEUILLE e R. HuGUENIN. Ca,verne cancerose del polmone . Sang, 6. E. FEUILLÉ. 1\1idollo osseo, tessuto linfo :de ed emopoiesi. •
Indice alfabetico per materie. Arteriografia de;ll 'encefalo Pag. 527 Arteriografia ~eòianle uroselecta,n » 526 527 Azotemia per mancanza di sale . » Bibliografia . . . .. . . » 523 Blu di metile}!~: indicazior1i terapeu-· 529 tiche . -;-> • » Calcoli de~ reni infetti, a forma ema528 turica . » 525 Cancro da ca,trame : r~cerche . . » Cervello: di agnosi precoce e differenzia516 le dei tumori » CorriS[JOndenze . » 535 Epatite sifilitica interstiziale: esito jn525 solito .. .. . . · » EpididilnitB t ubercolare: cura alla Du525 rante . . . . » 513 Favismo : a proposito di . » 525 Gravidanza: rapporto cardio -resp~atorio n 530 Iniezione in tracardiaca : tecnica . . » Iniezioni eccitanti: abu~o delle così dette . . . . . » 528 Iniezion~ flebosclerqsanti » 530 Iniezioni toniche : formola >> 529 Insegnamento· superiore .
»
~I alaria : segno di Pagr1i~llo
»
l\1aturilà : il kionfo della Nefrosi lipo1dica n el bambi110
» »
533 513 531 527
Ossa : metastasi carcinqmatQse; efficaPag. 525 cia d~lla roentgenterapia )) 512 Paratifo A: incertezze diagnostiche . Polmoni: collassoterapia nell 'echino». 520 cocco . Polmoni: cura, chirurg~ca d~ll 'ascesso e )) 521 della ga·n grena . Polmoni: diagnQsi differenzj.ale d ei tu)) 518 mori )) 519 Polmoni: sifiljde con a,rter~te . )) 528 Rene soprannumerariq . Reni: circolazione dopo vari tipi di in. . . )) 528 ClSlOnl .. )) 524 Resp ii o ~l ternante . Scapola ,. alata ed imn1agine Roentge11 )) 525 del torace Servizi igienico-sani lari
.
Sistem a n ervoso: r ecenti progressi nell a diagnosi e terapia delle malattie Sonno e sonniferi : studi cl~nici . Sto1naco: influenza della nicotina . Stomaco: istofisiologia della mucosa Toss:comani : autosjeroterapia con siero da vescicante . . Tubercol osi chirurgich e : t erapia Uova: con servazion e col freddo
))
533
)) )) )) ))
514 518 526 526
)) )) ))
524 505 529
Diritt i d i prop r iet à riservati. - N on è consentita la rista1n pa di lavori pubblicati n el Policlinico se n on in seguito ad autoTizzazione scritta dalla r edazione. È vietata la pu1Jblicazione di s·u nti di essi senza citarne la f onte.
Roma - Stab. Tipo-J_it. _i.\..rmani di M. Courrier.
V. AscoL1, Red. resp .
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540
II, POLICLINICO
[ ANNO
XXXVII'
•
Nuova pubblicazione della nostra Casa :
Prof. Dott. GIULIO MÒGLIE ' DI ROMA DOCENTE NELLA R. UNIVERSITA
MANU .A LE DI PSICHIATRIA ad uso dei medici pratici e degli studenti (CON
68
FIGURE INTERCALATE NEL TESTO)
Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS
' DI ROMA DIRETTORE DELLA R. CLINICA DELLE MALATTIE NERVOSE E MENTALI NELLA R. UNIVERSITA
Riportiamo l'Indice sistematico affinchè i lettori posso1:10 formarsi un criterio della importanza del libro: Parte generale. , IV. l 1ar iet.à frenasteniche di natura disendoc1'inica.
PREF'AZIONE.
1. Mixedema in.fantilie. 2. Infantilismo puro. 3. Mon· golismo.
PRESENTAZIONE DELL 'AUTORE. INTRODUZIONE. PARTE GENERALE.
D EGENERAZIONE DELL ' I STINTO
L E CAUSE GENERALI DELLE l\1ALATTIE MENTALI .
I.
PSICOSI DA INTOSSJCAZION I ESOGENE .
1. L' atcoolis mo. "'A ) Alcoolismo acuto
(Sta.ti di ebrezza}. B) AloooJrismo CI'IQn.ico : Delirium trem ens. Delirio alluci· n aitorio. Sindrome di Koreakoff. 2. I l morfinismo; 3. Il cocainismo; 4. L'eterisrno e altre intossicazioni volontarie minori; 5. Le intossirazi01n accidentali e involontarie: Arsenico; Mercurio; Pio1nbo:· Ossido di carbonio; Solfuro di carbonio; 6. La pellag'r a; 7. L 'ergotismo.
1) Oause sociiali e ·P&ichi10-he. 2) I tosei ci. 3) Le infe-
ZJioni. 4) Le ma,lattie del ricambio e somatiche in gen•e raJe. SIN'I:OMATOLOGIA GENERALE .
I. Allerazioni della cosc ienza. II. Di·s turbi della sfera psicosensoriale - Alte r azioni della p er cezione. III . Disturbi <tell'att enzione. IV. Disturbi della memoria. V. Disturb i cle l pensiero e dell >intelligen:za .4lter azioni dell' idjeazio·ne e dell'immagin,azione.
•
II. .
P SICOS I DA AUTOINTOSSICAZIONE.
1. Autointossi cttzioni in generale; 2. Intossicazion e 1Cre·
mica.
p 'SICOS I DA DISFUNZIONE ENDOCRINA.
Psicosi tireogene . 1. Mixedema degli adulti; 2. Cretinismo endemico; 3. Ma-
lattia di Flajani- Basedow.
1) I 1d-ist:Ju:rbii form a.11 delle idee. 2) I disturbi del contenuto de}le idee.
A l\IIENZA E DELIBI TOS SI-INFETTIJI •.
VI. Alterazioni riel sentim ento . VII . Disturbi della volontà, degli atti e della
PSICOSI
condotta. VIII. Alterazioni degli i stinti.
1. La demenza paralitira progressiva.
Costituzione isterica.
1. Eeam e .dell a
coocieinza. 2. Esame dell'attenzione, della percezione, della com prensicme. 3. F..ieame della memoria. 4. Esame ·d e l pensiero, de1l'.i. deazi01J1e e dell'imma..giin.a ,ziane. 5. Esam€ .dell'.intelligenza del giudizio e del l•a c.,ritica. 6. Esame delle ailtera'.ziond. del sentimento e 1dell'affettivttà. 7. Esame dei d;isturbi rlella volontà, degli atti, e delJa con. dotta. 1
1
Esa1ne somatico.
S IFILITICH E .
I STERIS:i\-10.
I. Esame anamnesti·co. Il. Esan1e psichico.
III .
1. I delir i tossi-infettivi; 2. .Amenza.
V·a.rietà della parali si progressiva : 1. Pairalisi infan· to-giovanile. 2. Tabe-paraliei. 3. Paralisi <li Liesauer. 2. Sindromi psichiche sifilitiche non de1nenziali.
ESAI\<IE DF.LL, A1\1l\IALATO.
.
1. Esame morlologico. 2. Eeiame :neuTolog.i·c o: I distul'lbi della favella e del·l a t>c.Tittfil'a,. I distµ rbi dell'espre.ssione mi.mica. I d i sturbi della motilità e dei riflessi. 3. Esa me delle funziO'Ili della vita ve-
getativa: Pe60 del corpo. Circolaz.ione. Esame delle ur.ine. Esame del sangue. Eeame del liquido cef·a lo-r achi d1ano. · PROFILASSI E TERAPIA GENERALE.
I. Profi lassi. II. Terapia generale. 1. L'a,ssistenza e il ricovero dell'amm·a,lato. 2. L'a.limentazione dell'ammalato mentale. 3. I mezzi di terapia :fisica. 4. L?. psicotel'apia. L'1ipnotismo. Le
P~.icoanalisi di Si~und F.reud. La psicologia ind iv.~duale dell'Adler. 5. Cura medicamentoea, opotera-
pia. c)1emoterapia, proteinoterapia, ecc.
Parte speciale. PSICOSI DA ALTERAZIONI DEL CERVELLO I N EVOLUZIONE .
I. I diozia. . II. Imbecillità. '
SESSUALE.
P SICOSI TOSSICI:l E .
•
I. Cause endogene.. II. Cause esogene.
•
Pazzia morale.
III. J! arietà neur ologiche della frenastenia specialm ent e idiotica. 1. Emiplegie eerebrali infantili. 2. Sclerosi tuberosa ipertrofi-ca. 3. Idio7Aia amaurotica famdigliare.
EPILESSIA. DISTil\iIIE .
Distiniie e psicosi maniaco-depressiva. I. Psicosi mani aco-depressiva. IC. Melancolia. III. Mania. I V. . Neuropsicaste'Yl.ia (Ps icosi coatta). SCHIZOFRENIA E DEMEl'llZA PRECOCE.
D emenza precoce.
.
Varietà della demenza precoce. V·a;rietà ebefrenica. Varietà ~a tatonJ.ca. V a,rietà pruranoide. Varietà :infanto-puerile. PARANOIA.
I. Paranoia pura. P aranoia .con delirio di persecuzione. Paranoia con 1delirio di gelosia. Paran<:>ia qu&Yu..loma1ne. Parn· noia .con deli.r.i dli. grandezza.
II. Paranoia allucinator ia cronica. III. I costituzionali paranoidi. PSICOSI SINTOMATI CHE DI AFFEZI ONI CEREBRALI Ac.QUI· SITE DI VARIA NATURA.
I. .)indro1ni psichiche da traumi al capo. II. Processi cer eb rali acuti e subacuti. A) Meningi ti. B ) En1cefaliti aicute e asceeso cerebrale. 0) Encefa1ite .e pidemica. D) Core~ d·i Sydenham.
III. Processi cerebrali a lenta evoluzione. A.) Mailattia .di ParkinB()Il. B) Oorea di Huntington. 0) l;Lalatti·a di ~~ilaon. D) Scleroei mult i pla. E) Tu.
mo rL
IV. L a neurosi traumatica. P SICOSI DA ALTERAZIONE DEL CERVELLO IN INVOLUZIONI-:.
I . Demenza senile. II. Demenza arteriosclerotica. III. Psicosi del climater io .
Volume in 8°, di pagg. X\...I -420, nitidamente stampato in carta americana., con 68 figure inter· ?alate nel testo. Prezzo L . 56 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 50,7 5 m porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA
Roma, 14: Aprile 1930
ANNO XXXVII
Num. l o
ì
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fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
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FRANCESCO DURANTE
sgzIONE
PRA. TICA. ..
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Note e contri1buti : u. Bonoli: Mecliieazione intrarte· rioe.a. - G. Soo11.o : La cura -del flemmone !Profondo
d,ella m ano oon iniezi one di a,r.g ento coJ.lioidale intrha.rteiiioea. · -Osservazioni cli'n iohe: G. 1de Simone: Oontribu to a,lla OOIIlosoonza dei tum ori p.r imitivi del polmone. Sop ra u n ;raro oaso di 1Jin.foangioendote1l!oonà. · Sunti e rassegne: SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI : F . Hoff: Il s:ignifì:cato prat ioo del qu a<lro sanguigno. - A ek:an.azy : Le funzion i del mi·do1lo osseo. - FEGATO: V· Tra.monta,nq :· Infantilis mo. -e cirrosi epatica. · - P h . Pa.gniez e R . Rivoi re : Un caso .di .ci rTosi di Oru· veilhi er-Baumgarte.n . - OSSA E ARTICOLAZIONI: P atel, e Gi.ra.r<lier : Valore dell'osteosinte&i n·e l trattamentc delle f r att ure di afieari e chi1u.se da.Jle due ossa della gamba . - Bertoochi : Innesti ·d el'l'ap·p.a rato rotuleo fìseato. - Sou tter : Operazione per insu fficienza d el, ~tto dell'aicetabclo nelle lussazi«Yni -00ng.enite del· l'anea. - Masini: Luss•azione acrl()Illio-c1avioo1are e suo trat tamento. cenni bi b liogra~ci. Accadem i e, Società Medi'C he, Cong ressi : Sezione Trdve.
Notizie bihliog rafiche. -
n'eta de1:Ja So<:ietà I talia..na di P e<liatrd·a .
NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE s. CAMILLO-COMACCHIO :Medicazione intrarteriosa per i·l dott. UMBERTO BoNOLI ~ chiru•r go e ·d i1~ettore. Nella Sezione Pratica de1 Policlinico (n . 29, 1929) il prof. Cinque·m ani, facendo se·g uito a una mia pubb.licazìon.e su di u'n esperimento d i terap~a intra rteriosa (Pol iclinico n. 24, 1929 Sez . Pratica), riven dica a1l 'italiano Parlavecchio il merito di aver . per pri.n10 ideata ed effettuata l 'intro·d uzion·e .dei medicam enti per la vija delle a rterie , m·e rito che io, non con oscendo l 'opera del Par.lavie cchio, la quale risale al 1899, avievo attrib uito, alm-e no nell 'idea, a.l Bier (1908)'. Egli poi co1 ricorda.r e alcun i n omi di sperimen tatori arrioch isc e I ',elenco, tuttavia .sem1pre esiguo, di c·oloro ch e si son<? di ciò attivamente occupia ti. A, me m.anoaro·n o, per l 'ass.il.lo dei quotidiani dov·eri pro~essionali, i:l tempo e la possibiàità di esperire in questo senso (e non man cai d·el resto di fare chiare tir-serve) ricerche più accurate e più vaste. Io ringrazio perciò i·l prof. Cinqueman i delle n o1
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Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIPICA: Ri. .cerch e sull'ormon e sess:u a le femmini•l e. - Le g hi.an·
dole en«1oc-rine ne1:la rach itide e nella s·p.asmofilia. CASISTICA: Tubercolosi ·p olmonar e e t isi da gae belliici. - T uber-00losi ed ::i.sma nei b a m bini. - L'ipotoni a cost ituziioniale e la t u berool cai. ·- TERAPIA : Su lla terapia della castipa~ione aihitu a le. - La cura della lambl-iasi intestin ale. - I n tervento d'urgen za nel.l'a.w>endif}i-te acu t a •del ib·ambino. - La oorreZìione ·dello stomaco · ·ptos.ioo co1n i l prGice&so Loeio. - Purgantd drastici. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvrugg.i: Cont r oversie .g-i urldieih e. Nella vita professionale : I nsegnamento suiperiore. Servdzi igienico-sanitari. Cronaca del mov.im en t<J profe&sion a le. - 'Concerai. -· Nomi-ne, promoz.ioni ed onorificen ze. Nostre corrispondenze : D a Napoli. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti~o per materie.
t1~1e
bibliografich e che ha voluto offrirmi , m entre r icofiosco b en giusta la riafferm azione di un '.au ten ti·ca p riorità itali,an.a. Ora l 'occasione che que·sto m io doveroso, per quan:to oerta:mente superflruo, ricon oscim.ento mi ha dato di tornare prima d i quel ch e io pensassi ,sul.l 'inter essan te argomento, m 'induce, oJtre ch·e all 'esposizione di un nuovo caso, .ad .aloune consideraz.ioni di ordine genier a·l e ,s u qua nto a · qù-esto riguardo è stato d'etto e f.atto fino ad oggi. Ben-ch è il mio attivo sperim·en1#le costituisca una base ben scarsa per autorizz.a re afferro.azioni e aipprezza1m enti, pu·r e il cam po è ancora talmente incolto ch e qu.alsiasi · sUJpposizione o giudizio o pro·gietto può avere la sua piccola parte di utilità. A questo proposito anzi mi ra1nmarico che .il Ci nquemani non abbia creduto di so~ ~erm.arsi cc sui dii.versi r ilievi cui Ru,e l mio seri tto si presta n . 1
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* ** Fu dunque il nostro Pa rlav.ecchio ad inaugurare la via ar teriosa. Egli nella Clinica del Durante, con un procedimento genia·l e, serveindosi di a1lcuni cani, effettuò sugli arti sani
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542
IL POLIULINICO
di questi, per la via arterio.s a, il cosidetto « lavaggio antisettico dei ·tessuti » . Trattò arti sani .col1lo scopo primo di control.l.are I.a possibilità e di stabi1lire la tecnica d e'll 'operazione. Esoluso l 'arto dalla circolazion·e generale mediante un 'a sola praticata n.eJ.la vena maggiore, iniettava una soluzione antLsettica nel tronoo arterioso principale e la faoeva riuscire dal1'asola venosa; il tutto previa isch·emiia e applicazione de1l laccio di Esmarcl( e isolamento dei due vasi. I risultati si poterono chiamare incoraggianti; purtro,p po gJi espeTi.menti, tuttora seducenti, non furono proseguiti; nè altri poi se n e preoccupò in quel tem·p o. Rimase allora così dimostrata solo la possibilità tecnica dell 'intervento. Lascian·do d.a parte gli esperiirri.e·n ti fatti a sco po dii anest·esia iniziatisi nel 1908, e quelli di arterografia al lipoidolo, a.l l'ioduro di sodio ecc., i quali escono dal campo della terapia, vediamo che solo nel 1911 si ripresero l e ,prove a fine direttamente curativo. Così il Gayanes (191'1) tr.attò co·l la v.aggio antisettico alla Parlavecchio la tu·b ercolosi articolare; il Bleichrod er (1912) scostandosi da tale procedimento praticò semplici iniezion·i di collargolo n ell.a femoral·e di tre puerpere settioemiche; il Sinclair (1917) iniettò del neosalvarsan n ella carotide intern.a di u.n sifilitico con segni dii paralisi cerebrale; lo Stutzin (1917-19) e il Nistron (1919) trattarono alcuni processi infiam.matori degli arti; il Kna·u er (1919), Enderlen e Justi (1920) la sif.iJide cerebral·e; l 'Amalfitano (1921) iniettò J'omerale al gomito n ella tubercolosi polmonare, nella sifiI1i0d e e in· varie malattie infettiv·e. Ricorder ò an che com e alcuni rn:esi fa (m.a rzo 1929) il Moniz di Lisbona abbia riferito sull 'inattesa azione bene.fica de-Il 'ioduro di sodio ch e egli so1leva iniettare a scopo di arter en·oefalografia n ella carotide interna di soggetti sofferenti per n evriti ottich e, cefale e, crisi epi·l·e ttiche, am.a urosi e in genere per sin°d romi iperte·n • s1ve. Oltre ai surricordati alcuni altri AA . .ebbero a dedicarsi a questi stu di , m a ·chiudeTò l'elen co non essendo lo sco·p o dell 'articolo quello di .com1p letare una cronistoria. Passiamo perciò ai risultati. Quali veramente persuadenti, brillanti? Nesswo. Le ragion i a mio modesto a vvi·so so:qo varie; • • • e ·una soip ratutto m1• appa~e imiportant1ss1m a. Essa potrà scaturire <la.Ila rispo·sta alla .do manda seguente : 1) Quali possono essere le indicazioni d ella medicazione intrarteriosa? a) Al ouni hanno tr.attato con iniezioni en1
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[ANNO
XXXVII, NuM. 15J
doarteriose form e infetti ve generalizzate acute
e croniche. Ora, ·dinanzi a questi e.sperimenti nei qualii g1li Autori, data la generalizzazione della malattia stessa, hanno naturalmente cercata la diffusione, la gen eralizzazione dell'azione m e· dicante , vien fatto di chiedersi: perchè non si se~ì la via venosa? Quali vantaggi si cercarono lascian.do questa p er la via arteriosa ? L'Anial:tiitano che su.ole iniettare l 'arteria (senza isolamento) alla piega d·el go mito qual,unque sia il a forma morbosa in cau sa, sostiene fra l 'altro che la injezione n ell 'arteria è tecnica·m ente più faciJe che non n ella vena; ricorda che « !e flebiti meccaniche, irritative, settiche sono più frequenti delle arteriti; che le trombo.s i e le emboJie sono più fa cili nrelle vene causa la diver sa velocità della corren te sang.uig.n a » che spesso « per la formazione di piccolr.i. trombi le vene non !Si prestano più ad ulteriori iniezioni n. Egli ,riferisce poi ch e ·m rent:re h.a avuto qualche piccolo inconv·e niente i.n iettando le v·e ne, non ne ha mai avuti iniettando l·e arterie. Io non sono convinto, e non sono certam ente il solo, della maggiore faci.lità dell'iniezione intrarteriosa, sopratutto poi ·Se fatta secondo la tecnica stessa suggerita dall 'Amalfiltano. È da pensare c1=te questo convincimento si a d.eriv.ato all 'Amalfitano dal! 'avere Egli st e·s so invo lontariamente aumentate le difficoltà dell 'ini ezione endoveno·s a usando tecnica e istrumienti im1p ropri; l'abbandono del laccio infatti n el ;punger la vena non è buona pratica, e l '·u so di aghi molto sottili (n. 16 ( !) per piccola siringa Pravaz) è sconsigJiab1lissimo. La pressione veno·sa (specie non aumie ntata da·I laccio) non può vincere la resistenza di un lu·m e co·sì ristretto, cosicch è se il sangue non fu oriesce spontaneo dal cono dell'ago non si può avere la oertezza d 'esser penetrati n elila vena; n è l 'aspir.azione può da re la sicurezza. È indubitato eh.e tali condizi-0ni accrescono fortemente le di ffi c01ltà di un.a iniezion·e endove-nosa. D 'altra parte l'Amalfitano ci lascia m olto dubbi osi quando a fferma ch e la pen·etrazione nel lume dell 'arteria cc fa avvertire nettamente ~a mancan za di resistenza appena giunti nel~a cavità » ; l'ago sotti lìssimo difficilmente fa avv,ertire le resiste nz.e che si incontrano n elle parti molli , e il senso del vuoto o del1la cc cavità >> si può avere solo .qua ndo il diametro di ques t'u.l tima è r ela tivam ente grande rispetto a lla lungh ezza della punta, la qua le allora vi può avere giu oco sufficiente; ciò non è probabilmente v.erificabile con un ago del n. 16, spinto .per di ·p iù perpendicolaPmente nel lum ~ 1
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XXXVII, NuM. 15]
[ANNO
543
SEZIONE PRATICA
di un'arteria come l 'om·erale a l gomito. Biso- quale di fronte ad esse rim.ane una pratica per gnerebbe avere u.n senso tatti,le e muscola.r e lo m·eno cc oziosa n; e mi pia·ce ri.p etere questa pro·digios.o per .avvertire queste minime diffe- af.ilermazione che scaturisce, checchè ne ·dica il re•nze di resi.ste11za; senso che a.Il ' Amalfitano Cinquemani, dal buon senso. Scrissi e oggi stesso sembira mancare quan·do , come Egli rac- quindi riscrivo che « poichè io credo -d ebba la conta, coll'intenzio11e di entrare nella vena la , terapia intrarteriosa, per chia.r e ragioni anatotrapassa invece senza vo•l erlo per penetrare nel- miche e fisiologiche, essere intesa come una ! 'arteria sottostante e vedersi u,s cire con una terapia lo·cale o regional·e e non general e... le certa • sorp.r esa sangue arterioso inveoe ch·e prove del B'lreichrod,e r e dell 'Am.alfitano » e ·di sangue venoso. quatn ti altri abbiano agito n·el.le m edesime conMa proseguiamo. Pur essendo vera la fre- dizioni, cc ••• restano prive di qualsiasi specifico quenza maggiore delle i·n f.iammazioni delle valore ». Quivi l 'ini ezione intrarte.r iosa, quale trombosi e d·eglti emboli nelle vene che non ne sia stato il risultato, non può aveT avuto ne lle arterie, il verificarsi d€llle flebiti e delle s ignificato diverso da que'l lo di una qualunque embolie venose in causa di iniezioni fatte colle iniezjon·e intravenosa. dovute rego•le è evenie1n za talm·e·n te rara da non b) Più motivati senza dubbio sono stati i considerarsi neppur.e. L'impossibilrità di ripe- tentativi diretti alla cura di forme localizzate, tere a vo·l te, causa i trombi, l'iniezione nel qualora l'inieziooe sia stata pratiic ata nel medesimo punto della vena non è titolo di tronco arterioso stesso irrorante la regione preferenza per la via arteriosa; la corre.n te ve- sede dell'affezione, anche se quest' ultima aveva nosa al contrario d ell 'arterio·sa è raggiungibile carattere cronico. In simili condizioni l 'iniesu mi lle altri punti del.Ja nostra supe:r ficie cu- zione n,el l 'arteriia seguendo la via più naturale tanea. Un confronto statistico fra gli inco1nve- ,e più breve, porta direttamente e in totalità il ni.enti dell'·uno e dell'altro sistema? Impossi- m edicam ento alla zona col1p ita senza anticibile o quanto meno inconclusivo; J.e iniezioni pata inutile dispersione, serbandogli insie. . endoarteriose sono state fatte a decine, le en- me tutta quella potenza di azione eventual . . dovenose a milioni. mente riferibile alla sua massa e alla sua Sotto questi riguardi dunque nessun vantag- struttura fisiochimica. gio della via arteriosa sulla via venosa. Per Tuttavia la croni1cità dell 'af~ezion·e, parrticocontro, dato se·m pre che lo sco po vuol essere J.arm1ente legata co·m e si sa a speciali caratquello di un 'azione generale, risulta evid-ente teri morfolo·g ici e biolo·g ici del g·e rme, che un notevole svantaggi.o della prima sulla se- per questi ca.ratteri (forme intracellulari, caconda. La via arterio·sa infatti, in questi casi, psulate, spuruJate ecc.) assume grandissime oltre ad allungare al farma.co la via, esp.o ne la capacità di resistenza, avrà forzatamente .u n sua struttura fisio-chimica, senza necessità e notevolissimo peso su qu.e lli che potranno esprima che giunga a d estinazione, ad altera- sere gli effetti di u.n a o poco più iniezioni, si.a zioni più profonde, riferibili non tanto al più perchè non sarebbe certo agevole il pungere prolungat0 contatto ·col sangue quanto all'at- più volte jquan do ad esempio necessitasse l 'isotività m1etabo1li~ d·ei tessuti in una zona quasi rl am·e nto del vaso, sia pe.rchè è presumibile eh.e sem•p re ·limitatissima qual'è quella di una l 'azione diretta suJ focolaio debba esseTe di mano ad ese·m pio, zona che spesso non ha nulla per sè stessa molto fugace; fuga cjtà in senso a ch·e fare col ·processo morboso che si vuo'i a·s soluto, per la velocità stessa d·ella corrente co1m battere. I fenomeni locali di assorbi mento , sa.ngmigna, in senso relativo per la suaccendi osmosi, di ossi dazione verificantisi a livello n.ata gr:an·de resistenza d elle form·e microbiche. dei proto1p lasmi cellu.l ari non possono eh.e moe) Ne consegue che le form e acute localizdificare in quantità e in qualità il farmaco zate sembrano costituire l'indicazione migliostesso destinato ad agire altrove. La sua azione re per l'iniezione medicante intrarteriosa, q-u a·I unque essa possa essere non farà che esau- sempre beninteso che il medicamento venga rirsi o indebolirsi prima, in contatti su perflui. immesso nel tronco arte·r ioso irrorante il terIl ragionam,ento è lo·gico, e alla sua base ritorio affetto. Gli agenti abituali de1lle affestanno principi e.J.ementari di fisiologia. zioni a cute si trovano indubbiam ente più es·poLa rete ca·p~llare ritar.dando e rallenta1n do sti , a loro volta per ragioni morfolog ich e e I '.assorbimento generale del farmaco n e dimi- biologiche, ad una qualunque azione rivolta nuisce i pericoli? D'accordo; ma di·m inuendone contro il loro sviluppo e la loro vitalità. la dose e rall enta.n done la im,m issione nel.l a 2) Le indicazioni, così poste, non ma ncano vena non si otterrà forse lo stesso scopo? di darci in molta parte r.a.g ion•e della manLe forme generalizzate non sono dunque una canza qu.asi assoluta di ri sultati veramente conindicazione per la terapia endoarteriosa; la vincenti in mezzo alle prove fino ad oggi com1
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· piute. Il più delle volte .si vide 1'indicazione là dove forse non era. Ciò non.d.imeno io credo che la questione dell'indicazione, se pur di prim'ordine, non debba essere la sola. Una seconda ragione di insuccesso può con molto fondamento essere . la seguente: poichè un tale sistema di terapia si trova basato essenzialmente sulla circola-. zione sanguigna, è ben natu·r ale che esso non risponda troppo laddove, per i caratteri propri dell 'affezione in causa, o per la struttura anatomica stessa normale (tessuti cartilaginei, ossei) o patologica (tessuti cicatriziali, formazioni ais cessuali) dei tessuti interessati, la circolazione capillare sia assente o scarsa o non raggiunga le immediate vicinanze del germe. A tal proposito, richiamandoci ancora per un momento alle forme croniche, ricordiamo come spesso questo difetto di circolazione .della zona che le alberga rappresenti uno dei fattori più importanti della resistenza del germe contro qualsiasi azione antagonista che segua le vie naturali. Tale è il caso dei granulomi infettivi, delle formazioni cancerose scirrose ecc. La tubercolosi ad esempio, trattata da a.lcuni Autori non può certo costituire un . buon campo di esperimento; il suo bacillo, già protetto da una capsula resistentissima è solito isolarsi al centro del suo tubercolo, formazione fortemente ischemica. R abbastanza evidente insomma come lo sviluippo della circolazione sanguigna a ridosso, diremo così, dei corpi batterici debba giuocare una parte importante. Assai dimostrativo a questo riguardo è il caso ch,e segue. Il 30-4-1929 accolgQ in ospedale il bimbo Simoni Gino da Comacchio dell'età d\ 15 mesi, affetto da artrosinovite purulenta del ginocchio destro secondar~a a broncopollnonite. Procedo iinmediatamente all'artrot,Qmia sotto· eteronaroosi, e ripongo l 'arto in apparecchio fissatore a doc. eia. Nei quattro gior~i· successivi il pus sgorga 1iberamente per le a~rture e le controaperture mantenute da drenaggi tubolari di gomma, e la temperatura da l1na, media di 39° st abbassa di vari decimi in una col migl'.-0rare delle condizioni generali. Al 5° g~orno p erò, col rapido salire della temperatura, a 40°, compare uno spiccato arrossamento erisipelatoso in tutta la regione del ginocchio, mentre le scarse granulazioni dei bor. di delle ferite, prima rosee, si fanno rosso-scure. Il giorno seguen te le condizioni generali e locali sono ancora peggiorate ; 1'aspetto del paziente tradisce uno stato tossico profondo; il p olso è a 150, 1'erisipela ha preso tutto quanto l 'arto dalla punta delle dita alla radice della coscia, e lo scolo purulento h a fatto posto ad una scarsa secrezione sierosa bianco-sporca; le ferite sono torpide, di colore bluastro, asf'ttico; lembi grigiastri di legamenti e di capsula appaiono profondamente; il ginocchio è notevol1nente più gonfio, e 1'edema .è spiccatissimo in tutto l'arto.
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l 'ali inquietan,t~ condiziq.nj mi decidQn() a te11t ar e la v~a arteriosa. Se11za narcosi e con una certa difficoltà per 1'infiltrazione notevole dei gangli linfatici locali, isolo l '<µ"teria crurale, nonost a.qte che anche a questa regione siasi diffuso il processo erisipelatoso, e inietto 10 eme. di Zimargolo isotoraizzato. Unisco poi con un sol punto meta,llico i bordi della ferita al semplice scopo di rico,pri r~ a,lla m egli.o 1'a,rteria. Bendq e ripongo 1'arto nella doccia,. Ventiquattro ore dqpo l 'erisipela è per tutto scomparsa fuorchè al piede; dopo 40 anch e il piede ne è libero. DetumefaziQne cqmpleta del1'arto con cute assai raggrinzata, e secca, eccetto che a,l pied~ dove permane un liev~ ed~ma bianco past.qso. I bq·r di delle ferite sono nuovamente rosei e di nuovo il pus scqia dai tubi; qualche lembo @roso n,ecrosa,to esce, spontaneamente eliminato. La, temperatura si ~antiene ancora, alta per due giorni; al terzo comincia a diminui·r e e al decimo scompar~ .. Il dre11aggio viene tolto dopo dieci giorn~ dall 'intervento artrt.tomico e in 25a. giornata si ha la, cicatrizzazi,on~ completa del ginocchio . La ferita crurale, n a turalmente trasformatasi in piaga, cicatrizzò in 15 giorni. Nessu11 processo d~ arterite si istituì alla r egion.~ crnrale nè altrove; nonostante la sepsi superficiale e profonda del ca1npo operativo. D~ n~tarsi la, ~~.qvanissima età del bimbo (15 mesi) di fronte ai 10 eme. di argento colloidale iniettato. 1
Il caso è dunque , oltre iJ resto, una chiaTa dimostrazione del,l 'importanza che ha, in questo genere di terapia, ·l 'esistenza di una rete capilla,re b·en sviluppata e ancora integra in mezz.o al focolaio infiammatorio. L'artico,lazione su·ppurata, qu,a si priva di circolo, rimase pressoch è indifferente ali 'iniezione; la suppurazione vi si esauri infatti solo dopo 25 giorni circa, te.r mine che di sO!lito in questi casi si può dire indispensabile a·l coIDipiersi di un decorso favo,revoie. Per contro 1'erisipela, affezione ch e, specie all'inizio, anzich è produrre fatti · distruttivi o suppu.r ativi atti a compromettere fortem·e nte la circolazione locale, si cara.tterizza per uno stato di forte iperenia, sentì immediatam·ente l'azione dell'argento portato da·l sangue arterioso, e, per quanto estesissima, fu ann~entata nelle prime 24 ore. L'epidermide e il derma poi, in condizioni normali, sono già ricchissimi di capillari. Quanto all'erisipela in sè stessa, essa si mo.stra una affezione particolarmente adatta per qu,esto trattamento, qua.l ora la sua localizzazione lo renda possibile. ~ da credere per esemipio che in certe fo:rone della faccia e del capo assumenti spesso u.n a estrema gravità, 1'azione antisettica regionale portata attrave:rso la carotide esterna possa dare risultati ìnsperati. 3) Ma un terzo elemento mi sembra di dover por:re com e condizione di buon risultato . 1
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Piremetto però che per la gra.n de scarsità di dati sperimentali non rimane a quanto verrò dicendo che il semplice va·lore di un, opinione. Siamo all:a scelta del medicamento. I criteri che ho creduto opportuno seguire in questa soel ta riposano su una conoezione piutto·s to diff.erente da qu·ella che ha informato gli esperimenti di altri. Infatti tutti o quasi (e naturalmente mi riferisco a coloro che hanno inteso fare de·l la terapia r~gionale, chè per gli altri non è il caso di fair discUrSSione) si so·n o serviti di ve·r e e proprie so1luzioni antisettiche, n-e1l 'int·e nzione evidente di esplicare con esse \lll 1azione batterici·d a diretta sul focoJaio infettivo. Con quale meccanismo? Volendolo suipporre la soluzi-0ne avrebbe dovuto neoessariamente attraversare la parete dei capi1la·r i senza alterarla, entrare negli spazi interstiziali e pervenire a contatto del germe para.Jizzan·dolo o uccidendolo senza fare altrettanto c-0Lle oellule dei tessuti. Meccanismo idea·le invero molto problematico . · Anzitutto, quanta pa;rte di soluzione può fil traire nei tessuti a carpi·l lari integri? Non certo tutta; anzi po·ca parte; forse una parte minima; la maggiore probabti.lmente ritorn·e rà per il -circo'lo venoso s·enza uscire dalla corrente sanguigna1 e con notevoli alterazioni delle sue pro- · prietà. Ciò · è da supporsi. Ma oltre qu·esto v'è il pericolo ch·e l 'anti·s ettico dann·e ggi seriamente, oltre e pri1m a che il germe, i tessuti · ~ pa·r ticolarmente le pareti ca.pil~ari delicatissime e fragilissime non tanto per ciò che può essere la vitalità di ogni loro singola cellula quanto per ciò che è runzione di vero e .p roprio sistema cellu~are, di vero e proprio organo. La sem,p lice paresi del.la funzione ca.p illare può sconvolgere profon·d amente il natura le e salutare prodursi di quei fenomeni difensivi e ripairatori vascolo-sanguigni (vasodilatazio.n e, tra.sudazio.n e sierosa, diapedesi .Ieu.c ocitaria, migrazione di elementi cosi detti « plu·rirpotenti )>) soliti a verificarsi a livello di ogni processo infiammatorio, e .ai quali i capi J.la.r i prendono parte attivissima. E que.s ti timori non son-0 infondati. Lo stesso Pa.r:lavecohio ebbe in due animali la gangrena del1l'arto per avere iniettato il primo con 800 gr. di soluziione di su·b limato al•l ' l: 10.000, il secondo con 800 g.r . di soluzione di actolo all 'l :5000; solu, zioni queste, dal punto di vi·s ta antisettico, estremamente debo'li. Non ebbe gangrena in un terzo ani•m ale in cui aveva iniettati 900 gr. di sol·uzione di chinosol al1l' 1 : 5000; ma quaile azione mai a que.sto titolo .potrebbe avere il chinosol sui comuni germi quando sappiamo che a1p pena all 'l: 100 è antisettico sufflciente 1
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nell e com.u ni affezioni deJ'le mucose e della pelle? · Date queste possibilità, i.I medicamento da usarsi avrebbe dovuto rispondere ai seguenti :requisiti: essere ·u n buon antisettico, non essere .tossico, e avere la cc capa cità di sostare >)' il più possib~le o magari ·d i arrestarsi per la ma.s sima parte cc neii distretti ca·p illari colpiti per agirvi -con notevole e benefica continuità ». Pensai ai metalli colloidali e, fra essi, all'argento. L'argento col.loidale a piccoli grani 1è notoriamente .u.n energico inibitore dello .sviluppo microbico; inoltre nessuno ha potutò rivelare .in esso, come del resto nei colloidi in g·e nere, una vera e propria to,ssicità. La morte da metalli colloida1li è una morte ·p er shock umorale, non una morte tossi ca; Foà e Agazzotti l'hanno chiaram.en te dimostr.a to; e già cdl1pisoe di per sè stessa la mancanza di parallelismo fra la do-se di un col1loide metalliro necessaria pe·r uccidere un animale da e.s perimento e la ·dose mortale del medesimo meta'l lo in brodotto sotto forma idi sale; il colloide viene sopportato a dosi enormemente più forti. Ti pici sono i .p aragoni fra 1'As2 0 3 e il solfuro ·d i arsenico, e tra i sa.Ii ~norganici ·d i arsenico e gli arrsenobenzeni; un coniglio .d i Hi1llefeld sopportò 10 g·r . di .s olfuro di arsenico, mentre j.} Ronyer (e.n trambi citati dal Kopaczewscki) indica come dose tossica per i.I cane gr. O. 003 ·d i As20 3 per kg. di animale. P·e raltro le proprietà che di questa .sostanza maggiormente mi attrassero, più ancora di quel·le riferibili alle sue caratteristiohe chimiche, furono quelle in relazione colla ·Sua struttu·r a fisica: esso era per •p rima cosa un colloide. Io pensai che, come colloide, poteva floccu1lare e perciò presumribilmen te favorire alJ'altezza dei '.c apillari la sosta o l 'arresto delle sue stesse micel le meta1l.Iiche, creando in ta.'l modo la condizione princiipa.le affinchè l 'eventuale azione inibitrice sul focolaio si facesse durevole, non solo, ma ad essa prendesse parte tutta o quasi la dose iniettata senza ·p ressoohè alcun ritorno inutile di questa per le vene. Azione di massa dunque e di I.unga durata era lo scopo della scelta del colloi de, e il bel risultato due volte -0ttenut-0 mi fa credere di averlo raggiunto. Tuttavia oggi, a proposito del meccanismo probabi·le di quell'azione, la r~pidità veramente sorprendente di quei risultati mi induce a pensare a qualche cosa di più e di diverso dalla semplice flocculazione; essa: mi porta ad ammettere u·na vera e .p ropria diapedesi delle partic.el·le metalliche, tale, da condurre queste ultime a contatto diretto coi corpi batterici. Una diapedesi per accollamento ai leucociti .accorrenti verso il focolatio o per forza 1
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di altra natura ? Quale parte potrebbe avervi la carica elettrica di cui sa1p pia mo dotate le micelle? Il p en sare che l'azione del colloide consista in una trasudazione del solo suo solvente che pur sappiamo contenere tracce di oss·i do d 'arg ento e di argento di1soiolto, è poco verosimile; ~'azione del solvente, anch e amm·essa , sare bb1e ~ssai debole di per sè .sola; troppo debole per spiegare un tale rapi.do spegnersi della vitalità 'd ei ~ermi. Si potr·e bbe pensare che il col.l aide attivando i proce·s si ossidativi favori sse e inten sificasse la diapedesi ·s tessa d·e i leu cociti e in gen,ere la migrazione degli elementi della di~esa attiva, col consegi1ente intensificarsi d ella fagocitosi ; ma in questo 1caso la rapidità non rimarre bbe n eppure troppo spiegata; senza dire che ·a d un aumento de.Jla diapedesi , assai forte ,_ dovrebbe veI"osimilmente corrispondere da l la t-0 clinico un transitorio ma notevolissimo aumento del.l'edema e insiem·e del dolore locale. !Fatti questi mancabi in entrambi i casi . Ai:riime ttiamo dunque per o-ra una diapedesi d·elle mioelle del colloi.d e, co·m e l '·u nic o fatto che ci dia suffici,e nte ragione d ella maggior pa rte dei fe nomeni verifioatisi. Qua nto al suo m eccanismo lo la.sciamo da parte per non entrare n el fantasioso e nell'arbitrario. 4) Quarta e d ultima condizione capace di fa vorire il buon risultato credo sia la tempestività d ell'intervento. Non si attenda c ioè che alcun processo su·p purativo o distruttivo settico in gen ere siasi iniziato, perch è tali processi , p er loro natura isch·e mici , non sono ragg iungibili dal .sang·ue m ·e dica to; taleh è, a·n ch e s~ si otterrà la limitazione o l'arresto dell 'infezion·e non si ri m·edierà alle alterazioni che su quei tessuti o processi sud·d·etti possono aver portato. · L 'intervento precoce può anch e salvare ar1atomicarriente e funzionalmente Ja parte. 1
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aJ.la zona colpita in m odo che s i abbia il minimo di disper sione del m edicamento in parti n on ma late, coll 'avvertenza b eninteso di non portarlo troppo vicino onde non esoludere dalla m ·e dicazione a lcun settore della zona affetta . L 'anatomia d eve insegnare. 6) Che è c onsiglia bile l 'abbandono del laccio pot'8ndo la .stasi danneggiare maggiormente i tessuti già com1p romessi. 7) Ch·e Ja gravità della forma i1n g·e nere e d·e.J caso in particolare deve giustificare l 'intervento spesso tutt'altro ch e sem plice. È fuor di dubbio 1ch e la m edicazio n e intrarteriosa è ancora molto giovane; e non è certo per ora una sua s istem a tizzazione lo .scopo che io mi sono proposto co·n quanto ho ~etto fino a d oggi. Ho esposto semiplicem·ente delle opinioni le quali non sono altro ch e un tentativo diretto al miglior orientamento di q·u esta tera pia an·cma i·n oerta e ind~sciplinata; e ho ·comunicato i risultati l.usinghevoli di d.u e lmiei esperim·enti i quali , oltre che costituire un contributo sia pur mo;d·esto all'argoim ento intereissanti.ssimo, . incora·g~era.nno, spero, altri Col·l eghi .su questa via ch e a·p pare piena di pro· m.e sse. 1
24 febbra io 1930-VIII. Policlinico " Umberto I ,, - Padiglione Isolamento.
Primario: Prof. T. PoNTANO.
La cura del flemmone profondo della mano con iniezione di argento colloidale in.. tra-arteriosa. Dott. G. ScoLLO, aiuto-chirurgo.
Il dott. Bo1101i, chirurgo dire.t tor e ·d ell ' Ospeda le S. Camilla ·di Com.a ochio , ha pubbli cato n el n . 24 della Sezione pratica del Policlinico, 1929, il risultato di un es·p erimento di cura , * ** da lui fatto , in un fl emmone diffuso profondo Rica·p itolando: dell.a m a n o, a m ezzo di iniezione intra-arterio1) La tera pia intrarteriosa va inte sa come a di argen to colloidale. Ta le risultato sarebbe stato sorprendente oluna · te.r a·p ia regiona·l e . 2) Le forme infiammatorie acute lo.c aliz- tre ogni attesa , com e scrive l 'autore ; poich è i ·· z.a te n~ co·s titruiscono la indic~zione migliore . · ~enomeni in~ia.mmatori dell.a m.ano del paziente 3) I m edicamenti più adatti s·e mbrano .e s- t~attato con tale metodo di cura, r egredivano 1 n.otevol•m ·ente i·n 24 ore, per scomparire poi d el s~re i co·l loiqi m etallici. · 4) Fra l·e condizioni più favorevoli è d a tutto in pochi g.iorni, senza ch e alcun 'altra teporsi' ~a precocità dell'intervento rispetto aJ ra pia, n·el fi:attemrpo , fosse stata attuata. possibile istituirsi di processi sup•p urativi o diInvero, se si pen sa a lla o.r dinaria gravità dei flemm oni profondi <leU.a mano e agli interventi s.t ru.t tivii settici . spesso moltepl~ci e sem pre delicati eh 'essi riAacriungiam o anch e : 5) Ch e il punto d éll 'iniezione endoarte- chiedon o, con i 11isultati funzion ali non sempre 1 brhlla nti cl1e se ·n e ottengono , sopratutto quan.r~o~ deYe esser e scelto il più vicino possibile 0
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-do essi interventi non siano te.m pestivi e cond.o tti lege artis, l '·esperim.e nto .comunicato dal -dott . .Bonoli è realmente sonprendente nel suo ·esito, e tale d~ incoraggiare altri a seguirlo (1). Tal,c hè trovan.d omi a far servizio nel 1re1p arto .chirurgico del padig.lione Isolamento del Policlinico, ove di flemmoni e d'ella .peggiore specie se n e vedono ad abundantiam, ottenutane 1'a·utorizzazione d.ail primario prof. Pontano, deoisi di applicare il m·e tcdo ·d i cura del dott. Bonoli in 'Un .pazie nte, d el quale qui riassumo la cartella clin.ica. 1
M. A., di anni 42, macellaio, da V., si ferisce .con un ramp~"no al mignolQ della manQ sinistra. La lieve ferita non gl~ impedisce, dapprima, di .continuare a lavorare; ma malcurata, qualche giorno dopo gli provoca l ' infiammazion~ della manQ. E come questa, n ello spazio di poco tempo, si fa tutta gonfia e dolente, e sopraggiunge febbre, il paziente v~ene subito a Roma e si fa ricoverar~ n el nostro reparto. Noi lo vediam~ febbricitante (ha 38,4 di febbre mentre la sera preced.ente la . temperatura .è salita fino a 39,4) ; e gli riscqntr1amo, come res1duQ della ferita, una piccola soluzione di continuo jn, v!fl: di cicatrizzél:zione alla, prima falange del mignolq s~nistro, e tutta la m ano corrispondente, gonfia, calda, dolente e leg·germent~ arross ata. La t t1mefazione che si estende a tutto il terzo inferiore d~ll 'antibraccio, misurata a, livello della p alma della inano dà 24 cm. di circonferenza · a livello del polso 20 cm., rispettivamente 3 e cm . di· }Jiù ch e a destra. La dolenzia alla pression~ è piuttostQ difft1sa; le dita sono in atteggiamen lo· seroiflessQ: il movimento al tivo ne è limitato ' quello passivo di estensio,n e libero, ma . . un po' dolente. No·n si apprezz~ fluttuazione in alcu1t punto, mancan o segni cl ~,nici di formazione prQfonda di pus (color rosso-vivo. cutaneo! e~e;ma , dQlore n etto sq·u isito alla pressione). S1 r!t1en e quindi tral ta,rs~ di un flemmone prQf()ndQ d~ffuso della m a1to allo stadio di inf~ltrazio·11e, e si dec~,de di attuar~ l 'intervento secondo Bonoli. Oper. 21-6-29 (d.qtt. Scollo). Anestesia locale. Incisione al t erzo medio del bracci() s~riistro, lunga circa 6 cm. Isolamen~o dell 'arteria omeral e. Iniezio1te intrart ~riosa, co·n siringa montata da agh etto ·sQttile, di e>tto cm. cubici di argento CQllo:d ale. Sutura a strati della ferita. Leggero ]Jendaggio. Nessun 'altra terapia a carico d~lla ma·no. Come particolare tecnico, abbiamo n-0·t ato la coartazione notevole del! 'arteria, come in ~na ve.r a e propria, simpaticectòmia, che rende delicata, attraver so _un sottile ago, la introduz'.o0n~ del liquido m edicamentoso. Estratto )
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(1) Quando il presente articolo era già stato
scritto, ho lelto la nota pe>lemica di Cinquemani ch e riven d ica giustam ente a · Parlavecchio la priorità dell 'id ea di servirsi della, via arteriosaJ per l 'introduzio ne di rimedi. Comunque è da :r:iconoscersi che llQinQli è statQ· forse il primo ad adoperare la via arteriosa con m etQdo e in un caso cl~ nico determinato. 1
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l 'ago, una OQmpressione di poca durata fa chiudere il sottUe foro art~rioso . Diaria, g . 22-6-29: il gonfiore non è aumentato alla 1nano, aume ntato un poco al ~lso (circa m ezzo cm.) ; dolori e temperatura un po ' diminuiti, p~ù acc~ntuato le> arrossamento. Giorno 23-6-29: gonfior~ della mano, di1n!nuito di un cm .; invariato al polso. Temperatura diminuita ~ncora ; m aggiore l 'arrossam ento cutaneo, più n etta la localizzazio11e dolorosa, prem endo m edialmente al polso e a,lla radice della mano, dal lato . . volare. No,nosta11te l'attenuazione di alcuni sintomi, ~ i.l se11sQ subiettivQ di miglioram ento cl1e il malato dice di provare, si ha il sospetto cli11ico ch e del pus si sia form ato per l 'accentuazione del rosso·r e ~ del dolQr~ all a pressio11e. 'f utta,via si decide di a,ttendere, per giudicare l 'esperimento con maggior precisione. Giorno 24-6~29: la febbre si è di nuovo elevata nella nol te (39~7); l 'arr.qssamen to al polso tende al cupo, il dolore alla pression e in aumento. Ci si decid e allora di ritornare al vecchio adagio: ubi pus, ibi evacuaJ· e, in clo·roetilnarcosi, si prat~.ca lo sbrigliam~nt.Q del flemmone. Svu otato il p11s, si trova, l'estremo inferi,ore del cubito scoperlQ. L 'a,rticolazioQe del polsq fu tosto invasa dalla infiammazione purul ~nt a ; e occor se un 'arlrotomia ampia prima, e l 'aspo·r tazio·n e, poi, della prima fila delle. ossa d~l carpo, per vincere I '·infezione e far vQlger e il paziente a, guarigione. I
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Co1m e ognu·n ve,d·e, i.I risu.l tato ottenuto da noi non è stato ni·e nte affatto brillante come quello consegwito da.I ·dott. [Bonoli . Dirò anzi di più: che, per avere atteso più del neoossario, forse abbiamo permesso all'infezion e purulenta di progredire più di que.l che non avrebbe fatto, se trattata generosamente senza ritardo . Ci si .p otrà obiettar.e che noi abbiamo adoperato il metodo in ·u no ·s tadio non perfettamente infiltrativo del 'fl emmone ; e ch e perciò, co•sì cÒ·m e ~orive i:l Bonoli, è venuta a mancare la con.dizione .a na to,mo patologica n ecessaria alla riu·scita del m etodo stesso. Ma, a parte la difficoltà rd i inferire ·esattam·ente dalle man.i festazio.n i clini che lo stato ,d i fatto anatomico di una Jesione i1nfi.amm.a toria, e Ja limitazione notevole di uso che viene al metodo, in og.n i modo, se lo si deve a doperare solo · ·n ello stadio infi.ltrativo, p otrem.m o sempre chiederci se il nlem·m one trattato d.al Bo.n oli nello stadio di i·nffiltrazione, non fosse, per caso, uno di quelli ch e volgeva per suo conto alla risoluzione spon tanea. E se poi , inv-ece di ·u n ver o e proprio flemmone, si fo sse tra ttato di un processo linfangitico, su sseguito alla puntura del cal1 o, (com e .p otrebbe farl o sospetta.re l a constatazione d ella linfoghiandola regionale, grossa e dolente) il risultato favorevole ne verrebbe di m olto sm.i nuito, sol ch e si tpen si alla frequenza con cui vedi.am o m olti. processi lin fa ngitici , risolversi SJ)Ontan eam ente con Ja sem plice te1
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IL POLICLINICO
rapia del riposo della parte. Che se poi non basta se il caso clinico, da solo, a ingenerare u·n giustificato scetticismo sulla efficacia del m etodo d·ell ' introduzione arteriosa di farma ci ba tterici·d 'i , o sedicenti tali, vi è anche lo esperi1m e.n to di laboratorio che ne ·parla contro. Poco do.po aver ·pr.aticato il mio intervento, . legg·evo nel cc Jo.u rnal ·de Chiru.r gie n una recensione di un arti·colo nrel 1di oembre )s corso degli cc Annals -0f Surgery n, a firma di Zung dau Zan e Me:le·n ey, .n el quale gli a.u tori, partendo da,1lo stesso concetto d·e l Bonoli, di po rtare di.rettam·e n.te ril ri·medio n·ella zona maJata, diceva.n o di avere iniettato, nel1l'arteria d1e ll 'arto portatore ·della lesione inifiammatoria, mercurocromo, violetto di genziana, acriflavina in forti idosj , sem·p re con risu:l tato negativo. Non 1si vede, quindi , vantaggiio alcu.n o, anche per le·s ioni localizzate, di introd.u ·r:re 11 rimedio per la via arteriosa anzich·è 1p er quella venosa; tanto più oh·e la 1prima richiede un inteJ'Vie.n to 1&e•m pre delicato e n ·o n fa,c ilmente riii•n ovabi.le e la ·seconda è inveoe alla portata di tutti e può essere batfJuta rinfinite .volte. Che l 'arge;nto 1col·l oi da'le, so1 perchè introdotto per la via arteriosa, ·p ossa d·e terminare, n el,Ja qua.n tità di otto omc. un effe tto biologico così notbvol-0 .da far abortire U·n flemmone diffuso rprofondo deJla mano, è .difficile a spie• garsi. O ·l 'argento colloida le .sosta nei distretti capillari e ·finisce con embolizzarJ.i ; o filtra nelle maglie del tessuto infia1mmato; oppure circola nel torrente sanguigno, .Ji•m itandosi a una azion e indiretta id i stimolo delle naturali azioni dife.nsive del1l'organism·o. E .allora, nelila prima i·potesi, c'è da •p ensare se la srua azione non sia ·p iù dannosa ohe utile; nella seconda ipotesi, alla delicata iniezione i.n tra-arteriosa di quantità s em•p re limitate del ri·m edio, si potrebbe forse sostituire l ' infiltrazione diretta di dosi più generose; e nella terza ipotesi infine, crederei senz'altro più indicata la semplice via venosa. L 'efficacia quiindi del metodo della via intra-arteriosa è teoricamente discutibile; e se qualcuna ne ha, penserei di ascriverla più che al m edi cinale che si inietta, alla involontaria simpaticectomia che si pratica nello isolamento dell 'arteria , come· nel nostro ·Caso e in quello di Bonoli è a vvenuto. · A mo ' di chiusura, posso q'llin·di dire, che la verità scientifi·c a ~n fatto di flemmoni, sino a prova contraria, rimane per me, quella che è stata sempre ed è, credo per tutti, una sola : incidere precocemente, incidere generosam ente. 1
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[ANNO XXXVII, NuM. 15] RIASSUNTO.
L'A. descrive un caso di flemmone diffuso profondo della n1ano, trattato con iniezione intra.arteriosa di argento colloidale, oon esito negativo. P·e nsa ·che il metodo sia discutibile, e se una 1efficacia presenta, è forse più da ascriversi alla ·s impati·oectom.ia periarteriosa che si pratica nella ma.n ovra dello .sco.p rimeinto diell 'arteria. Rom.a , d~·oemb:re 1929. 1
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OSSERVAZIONI CLINICHE. Io
bsPEDALE CIVILE DI MANTOVA REPARTO DI MEDICINA GENERALE diretto dal prof. I. SACCHETTO.
Contributo alla conoscenza dei tumori primitivi del polmone. Sopra un raro caso di linfoangioendotelioma per il dott. G1usEPPE DE SIMONE, assiisten te. '
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Reoen ti pu·b b1ijcaz,i oni hanno a.r ri.cchito la n·ostra co·n osoe.n za sui tJu,m ori pri~mitivi del polmon.e dimostrand-0 oh·e non sono oosì rari come generalmente si cre<lieva. Le varie statisticl1e (Passlér, Lav.rinovic, Br.an·dt, Marcl1esani, Stah.e1lin~ Ha'Ilf, Ca,so·l o, Letu1le, Hu.guenin, ecc.) ne danno un con.tinuo aumento e tutti .con.c ord.ano nell 'a,m mettere la grande diffico!lià del1la diagnosi , che a vOllte è assoJutamente im1possib~le. La per.cen.tuale degli errori diagn.ostioi è mal.to elevata, non inferiore al 60-80 % (Lavrinovic, Kramer, Ca.solo, ecc.). Fa·;nn·Q e.ccezio·n e quei ra1ri casi nei qu.a1i è possibile m ettere i1n evidenza ne~l'escreato o riel liq·u ido pleu·rico elemen1Ji neoplastici e quelli eh.e rp ermetiono un esame biopsioo di una metastasi ghiand-01la·r e o che sono visibi:l·i alla · broncoscopia. La cau.s a è che i sintomi sono spesso inc ostanti, più o meno i noerti e nessuno di essi patognomonico della neoplasia po1mon{lre. D'altra pail'te a seconda dell'origine, del1la loca1izzazione e dello sviluppo del tumore men tre sono presenti a·lcuni sintomi altri mancano ed è questo ca.rattere, u·n ito al r&perto semeio·l ogico ·p olmona•re, che permette di stab~lire particolari quadri clinici. Gl·i AA. distinglllono tre g·ruppi: I) Tumori che prendono origine dall'ilo. In taile giruppo si ha una sindTome me.diastinica più o meno com•pleta: rete venosa suip erficiale; edema e cianosi del tronco, del collo e dei viso; zona di ottusità retrosternale più o meno estesa verso il la·to del po1mone affetto a seconda del volume del neoplasma; i·r regolarità 1
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XXXVII , NuM. 15]
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d e.I polso fino al pulsus· differens; paresi o para'l1s'i d elle corde vocailii; dist'Uirbi del simpatico oervical,e, ecc. II) Tumori complicati da versamento pleur~ co. E ' questa u.n '·evenienza m olto fr equente, se.condo Br.a ndt presente n el 55 % dei casi. Il versamen•to può ,e ssere fibrinoso 0 d emorr.a giieo. Quest 'ultimo cara.t;tere è abbastanza frequ1ente ed in·dirizz.a alla di.ag no.si. Altra c,a rat.teristica è ·ch·e iil ve rsamento si riforma con faieilità dopo la toraoentesi. Ma non sempre si trova ·liquid.o ·e a volte si riscon•tra una cotenna pleiu1iic.a spessa ch e cir conda u·n a zona ateJettasica. Neill '.intr.odurr,e l 'ago s i avv·erte una iresiste11za notevole e la ·ricer ca d el liquido riesce n.ega-ti,ra. Sebbe·ne ra.r amente la puntura esplorativa può dar luogo ad ·esito di liquido puruù€nto non prov·e·n iente p erò dal càvo pleurico n1a dal n eoplasma degen erato ed infettato da microrganismi. Il d·eco.r so di qu.esta forma è piutt?sto lu·ngo, da sei· mesi fino a tr·e anni. ' III) Tumori nodulari. E ' questo il gruppo che presenta l,e m.aggior.i difficoltà diagnostiche. Se il nodo è unico e centrale può non pr es1entare aloun.a ~ota obbiettiva € solo in seg uiiio, alllll1entando .di vo1u·m e, determinare una ìpofonesi con aum,e nto del fremito e respiro . bronchia'l.e. Se i noduli sono num·erosi, pic co·l i re dissem i nati n el parenchima polmo·n are per i fatti co·ngestizi che facilme nte con·seguon.o si avrà un r eperto somig1l.i.ante a qu·el'lo di una bronco-polmonite a focolai. Quando invece la ìnvasion e inter essa progressivan'tente un intero 1obo si 1):riese·n tano i segni fisici di u·n a atelettasia polmonare ch e per il ·d ecorso e i.I comp1lesso sintomatologico richiama il sospetto della fo.r ma n·e opliastÌ!ca . P.e r fatti d·eg.e ne·r ativi cen-· trali può forma·r si una caverna con i r elativi segJni obbiettivi e d allora facile è lo scambio con una forma cavitaria tub er colare. E' da notare ch e le due ma.Ja tti·e possono ooe·sist:e re nel 6 % dei ca.si, e1pperic·iò la ricerca po sitiva de1l b. di Koch n ell 'espettorato non esclude sen2'altro la neopla s1a. Ma a ''ol~ il nodulo, per lo ·p iù oem.tra;1e, può non da r luqgo a metastasi €d anzi aumenta·n ·do di vo·l ume conservare u·n a form.a rotondeggi.ante coiSì da presentare il quadro clinico di una formazion·e cistica. Nella letteratura di questi ultimi a.n:ni si riscontrano diV<ersti. casi di tali tumori, :in maggiora·n za sar comi, portati a l tavolo operato['io come cisti di echinococoo suppurate o no (Me·r i·el , Phelip e G1'enaud, Ras.si € Vig·evani , Cam.p ane·l li , Cecchini , de l,a Vil.léon). Per i particola ri caratteri ·Ch e pr€sentano noo mi appa.r·e esagerato farne .un gruippo clinico a sè. A questo prQJposito credo interessante riferire 1
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un caso d.a me osse.t vato, che rientra n el gruppo accennato, e ch e riv.este una particolare in1porta.nz.a per la rarità d·e l1a forma n eoplastica. C. D., d 'anni 34, contadina, coniugata, da Pegogn~ga. Il p adre morì all 'età d i BO a. in seguilo ad ictus apoplettico; la madre è vivente e sana. Un fratellu n1orì a 25 anni di meningite (la cui et iologia n Qn è possinile precisare) ed una sorella alla stessa e tà di tubercolosi polmonare. Nata a Lermine da parto eutocico la p . ebbe allattamen to materno; sviluppo ps~ chico e somatico r egolari . Soffrì a 6 anni di infezione tifosa durata circa 2 m~ si e della quale guarì senza postumi. Ebbe a 15 a,nni le prime mestruazioni, mantenutesi in seguito regolari. Ha v'. ssuto sempre i11 campagna dedica11dos~ ai lavori agricoli. A 24 an11i si coni_ug·ò con uo:m,o apparentemente sa,no dal quale ebbe una sola gravidanza condotta a termine. Il marito ~ l a figlia godono buona salute. La p . 9 anni fa cominciò ad avvertire un legger o dolore pressivo, Qt tuso, localizzato alla r egione sotlomammaria deslra. Tale dolenzia durava poch~ secondi .ed i.n sorgeva lnolto raramente così ch e la p. non r'. cor se al m edico. Agli inizi d ella primavera del 1923 il disturbo sucfaescritto aum entò d 'intensità accompag11andosi a, m odico affanno di r espiro. Contemporaneamente insor se inappetenza, d~magrimento, • pallore ~ cr escen te debolezza tanto che l a p . non p ot è più accudire ai lavori p '. ù fatico si dapprima abituali. Non ebbe tosse, n è espettorazione, n è febbre, Praticò cure iodich e e ferruginose per os e per i niezione m a senza giovamento ed ~ disturbi scomparvero completan1ente solo n ell 'autunno dello stesso anno. La m. tornò nel completo ben esser e e polè riprendere le su e normali occupazioni. In segu~to la p . ha a,vuto a soffrire ancora ogni anno e sen1pre nel p eriodo primavera-estate i f a tti m orbosi suddescritti -m entre afferma ch0 ad eccezione del dolore all 'emitorace d. e d ella leggera dis1)nea, che comparivano e si accentuavano specie durante j periodi mestrua,li, nell 'autunno e n ell 'invernq s~ sentiva completa,mente bene. Ai primi di aprile del corrente anno nuovam ente ricomp arvero il dimagramento, ~l pallore e la forte d e])Olezza ; a tali disturbi però si aggiunse febbre intermittente non superante i 39° ed abbondanti sudorazioni notturne. Il dolore aum.entato a,nch 'esso di inten sità, cominciò a presentare irradiazioni al dorso ed alla spalla destra accompagnandosi a più cospicuo affarino di respirQ. Non ebbe tosse, nè espettorazione, n è emoftoe. Non r ica,vando la p. alcun beneficio· dalle solite cure venne inviata dal medico di condotta al 'Tubercolosario di Belfiore d onde tre giorni ci opo Yenne trasferita ir1 quello di Medicina Generale. Esa1ne obbiettivo (18-' 'I-1929) : Soggetto di costituzione scheletrica r egolare; stato di nutrizion e scaduto. Colorito d ella cute e delle mucose visibili pallido. Subittero alle sclere. Muscolatura ipotrofica ed ipolonica; adipe scar so. Non si notan o manifest azioni cutanee. Decubito indiffer ente, preferito però il laterale sinistro. App. gan glionare linfatico: alle regioni ing uinali ~d a,scellari si palpano diverse linfoghiandole d ella grandezza di un cece ad un piccolo fagiuolo, di con sistenza duro elastica, indolenti, mobili su i pian~ superficiali ~ ·profondi, non fuse fra loro.
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IL POLICLINICO
App. resp·ralorio: torace a tipo cilindrico, con · fosse sopra- e sottoclavicolari b en appariscenti . Respiro superficiale, atti r espiratori 38 al m'. Non si notano bozze o deformaziioni, n è re ticolo ve11oso superficiale. L 'emitorace destro misura 41 cm., !l sinistro 40 all 'altezza del IV spaz.io intercostale. All 'emitorace d estro s~ 11ota fra la paravertebrale e J 'ascellare post. una marcata ipof-0n esi il cui limite superiore, convesso in alto, cor risponde al VII spazio ~ntercos tale sull 'an golare della scapola inentre in basso si estende fin quasi al marg ine !nf. del polmone. Detta ipofonesi nelfa su a p a,rte centrale asswne un n e tto caratter e di suono d1 sca tola per un diametro di circa 3 cm . Il fremi~o vocale tattile è rinforzato su tale zona. Non si app rezza fremito idatideo. I margini p-olmonari si espandono ben e sia anter!ormente ch e post. L 'ascoltazion e sulla zon a ipofonetica fa rilevare nt1n1er osi rantoli a piccole e medie bolle oltre ad un r espir o leggerme·n te bronchiale. Nulla si nota a carico del p-olmone sinistro. .l\pp. cardiovascolare: i tto della punta al V sp azio . u] l 'en1i claveare; fascio v~scol are e confini carcliaci llCi li111iti i1or111 ali. To11i netti , p au se libere. Po: so 9-l ri l nl iro, val' do, eg·uale. Pressione arterj o:-;a: Ì\ ]:\ 115r 1\I11 60. 1\.dJ0111c: d i for111a e dir11e11sio11i r.eg·olari , bene palpabile, i11dolc11 t e. Non seg·11i d i Yersa1nc nlo li bero.
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Jlacliografia cleJ torace <Jlla a11tcrio·r c de tra.
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vosizione O]Jli-
FrJalo: lltargine ~ 111). alla ·y 1 rosta, i11arg·i11c inf. act lll1 dito trasYer so dall 'arco costale s11ll '.e111iclaYeare, cli consisle11zn i1011 au111e11lala, a superficie r egolar e. Milza: poJo sup. all& IX costa sull 'ascel lare media; polo inf. a 2 cm. daJl 'é\rco, di con sistenza piuttosto au111enta ta. L ·esarne d el siste1na n er voso non mette in evidenza alcl1n seg110 patologico. Esami speciali : Es. urine : colorito ara11c: alo, limpide, acide ; p. s. 1018 ; all1umina, z~cchero, pigmenti bil~ arj as e11li ; urobilina : traccie ; sedimento: negativo. Es. an g ue (20-VI): emazie discretamente colorale , co n scar sa tendenza al l ' impilamen~o. ~lo -
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d'.co grado di qnisocitosi, d~screto aumento del. numero di emazie granulo-filamentose. Hgb. 40;. Gl. R. 3.110.000; V. G. 0,66; Gl. B. 20.400 . Form. leuc. : linfociti 14, mQnociti 2, granulociti neutrofili 80, eosinofili 4. Cutireazione p~r la tubercolosi alla V .. Pirquet: posit~va intensa co~ formazione di ~scara. Intradermoreazione per l 'echinococcosi alla Casoni : negativq con l~quidi cistici diversi. Reaz ion~ di Wassermann sul siero di sangue:. negativa. Es. radiologico (22-VI: dott. Mantovani) : L 'esan1e radiologico del torace dimostra l'esistenza di una grossa ombra opacél;, rotondeggiante, a contorni regolar~ssimi, d'aspetto uniforme, del vo1urne di una grossa arancia, non modificabile sotto ~ colpi di tosse e senza livelli liquidi, situata nella regione centrale e posteriore del lobo inf. destro, sommantesi con parte dell'ombra epatodiaframmatica più intensa ed il cui contorno & nettamente distinto dall 'ombra d escritta. Nessun segno di r eaziQne pleuritica attorno alla formazione suddetta che compie movimenti ampi sincroni col diaframrna durante i profondi atti respiratori, ~ quali mettono bene in evidenza i seni pleur~ci cqmplementar~ sp~c ~e ~l costo-diafr~mma
tico. Il disegno polmonare appare normale se si eccettua 1 ]a presenza di un leggero addensamento. cliffu so a. tipo peribro n chit =co con ombre ilari al .... quanto più accentuate della norma. Nel lobo med io destro si osserva una piccola calcificazione _ Il reperto sta ad indicare l'esisten za nel lobo inferiore destro di una formazione cistica probab~ l1nente di echinococco » . Indirizzato così i.I con cetto diagnostico su una for1nazion e cistica suppurata del polmon e si pralican o delle pur1ture esplorative nell 'VIIl e IX SJ)az'.o intere. post. ch e dànno però esito negativo_ La m. t enuta in osservazione, durante la degenza d i circa 2 inesi, con una cura arsenicale ap1)a re n1igliorata n elle cond izioni generali con aun1e11lo clelle forze, dell 'appetito e di circa 3 kg_ i11 peso corporeo. L 'es . di sang·ue (10..VIII) di1nostra anc.h 'esso un no tevole n1:glioramento : Ilg·b. 58; G. R. 3.900.000; , .. G. 0,76; G. B. 20. 800. Forn1. leucoc. : linfocitj 7,5, n1onociti 1, gr a.11. neutr. 87, eosin. 4,5. I disturbi soggettivi ~nvece n.o n presentano modificazioni, anzi }Jiù vivace è il dolor e toracico. con frequ enti esacerbazioni parossistiche e con rrrac.liazic11i alla spall~ ed all 'arto sup . di destra. La febl1re si n1ant:ene oscillante fra i 38°,4 alla sera ecl i 36°,3 i:\l mattino rimettendo con cospfcue su dor azioni meno abbondan ti però di quelle nota le nei p;i1ni giorni di degenza. Il r eperto fisico polmonare dà un leggero aumento d ella zona ipofonetica. L 'ascoltazione è variabile nel senso che in alcuni giorn~ sono apprezzabili nu1ner osi r antoli a piccole bolle, nssc11ti invece del tutto in altri. · ·L ~intradermoreazione alla Casoni e l ~ Wassern1ann i1el sar1gu e ripetute sqno nuova1nente ne1
gat !v~ .
L 'esam e del1 e urine non ha mai messo in evid en za alcuna alterazione. Persistente in ripetuti esami è la leucocitosi con la legger~ eosinofilia; come pure invariato è ~l reperto radiologico in un successivo esame ripetuto il 27-VII, sol0 la massa pur conservando i caratteri descritti nel primo esame , appare ingrandita.
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La costanza del reperto fisico polmo11are e di quello radiologico; jl decorso così lungo della malattia unito al notevole miglioramento dello stato ge11erale con aumento di tre kg. in peso corporeo, del r111 ntero dei globuli rossi, nonchè delle forze e dell 'appetito; la persiste11za della febbre, delle profu se s t1dorazion~ e della leucocitosi con eosinof'lia; nonostante la, neg·atività della Casoni e delle punture esplorative inducono ad ammettere la preser1za di una cisti di echinococco suppurata e si decide perciò l 'intervento che viene praticato il 22 -VII dal primari0 chirurgo Mambrin:. · Narco6i · mo rfio-eterea. b.1cisione dell 'VIII costa ch e viene r esecata per circa 10 cm.; essendo la breccia piccola si r eseca anche la IX. Si nota che la pleura parietale è lassa1nente aderente al1a viscerale. All 'isp~zione del campo oper atorio non si osserva null 'altro d 'importante mentre alla palpazione si nota l111a r esjstenza duro-elastica. 1
amorfi acidofil!. In qualch e ~ratto la struttura del tessuto è plessiforrr1e, i11 al lr i non lascia riconoscere a, piccolo ingrandimento alcu11a lacuna n ella sua compagine . A for le ? ~1grandimento i cordoni cellulari risultano cas t: tu i ti da due li pi di elementi: a) cellule rl~ for1na fusata con sostanza fondam er1tale fj)lrillare, nuclei ovali, scarsamt:lnte colorabili, con poca cromatina disposta in una, massa centrale pii1 spessa od in granuli e strie reticolari periferiche ; membrana nl1cleare ben demarcata, fort~r11.ente basofila; b) cellu1e d~ forma tondeggiante ricche di · protoplasma, di aspetto epitelioide, co11 uno o più ni1clei per lo pii1 vescicolari. Protoplasma talora omoge11eo, altre volte vacuolato per m etamorfosi regr essiva: ~ vacuoli posso110 r agg!unger e dimensioni ragguardevoli e spingere il nucleo eccen tricam ente con1e per degenerazion e mucosa. Si riconosce inoltre la, presenza di un endotelio rli rivestimento sulle pareti dell e lacune, le quali con dimensioni minori figurano anche a forte ingrandi1nento nellç> spessore dei cordo11i cellulari. Diagnosi istologica : Li11foa11g:oendotelioma.
Ilo vo1uto prospettare fed.elme.n te il com .. 1Jll1esso p roblema diag.n oiS tic.o. Con un 'analisi r etro1sp1ettiva è })Os.sibile rie.a var e d.a lla s.intom.;:l to1lo1g i:a p1res1entata dalla p. dati sicuri per una forma n·eop lastic.a P Criedo di pote PI o esclu1der e. Inveir o la diagnosi differ en ziale tra ci sti da echinococco e n.eo•plasin1.a po1l1m onare 1Jr es.en ta enormi difficoltà e s.pe so è impos ibile. L 'eo..,....,.. s inofi.lia infat·ti , un tem po con.s iderata con1e seg·no patog·~on1oni co de1la c.isti di ecl1in·o cocco (ì\!Iemmi , Pa lazzo , Miili.an, ecc.) , ha perduto ormai molto d el su o valorre. Tl1ffi er: Gl1edini la escludomo , W einberg l 'h.a riscontrata solo n el 2-5 % d ei casi. D'altra p arte l 'eosinofilia può aversi anche in v.ai;ie form e n eoplasticl1e r agg iung·endo a vol~ cifre el·evate 30-38 % (Schmidt, Sche·l ling) . Il d oilo·r e, la disp1n ea, il d ecubito obbligato, la d eboJ.ezz.a sono sinto·n1i comuni ad an1bedue F 1c. 2. I~s . islologico della })iop sia a piccolo le malattie . La febbre nei tumori in gen·ere i 11gra11cli11 to u lo. manca a ll 'inizio ma può comp arir e in seguito o per fa tti infiamma tori del tessuto circosta nte Due pun Lure esplorali ve . pratica te su t ale zona o per riassorbim,e n to di prodotti di disfac idà11no esito n eg·a livo. Si incide allora ed al disot to di un sottile strato di parenchima polmom ento d el neoplasm a. Insieme alla febbre pos11arc d 'aspetto norn1ale si arriva su una massa sono aversi sudorazioni (Cobet). Gl.i stessi fatti llianco-grigiastra, ltscia,, d~ consistenza duro-elasi osservano n elle cisti su ppurate. Nella mia p. stica della c111ale si asporta un pezzetto per la non si è notata. tosse od espettorazione, prebiopsia. Cau sa l~ forte emorragia e la grossezza della neoformazione non si t ent a di asportarla. senti invece n ei casi surriportati. È d a osservaSi fa drenaggio stipato e chiu~ura parziale a r e .però ch·e in n essuno· di e1 si .si e bbe il cara ttestrati. ri·stico ,e screato a g·el.atin.a .di J.ampon·e. L 'emotL 'es. i s lolog~co (dott. De Ca.stro) del frammentisi è rara in questo g ruppo di tumori; si. rito asporta,to, eh~ macroscopicamente si presenta scon tra, invero moi}to l eg·gera, solo n·ei due di colorito bianco grigiastro, di consistenza pacasi di can cro d escritti da Hrug uenin e da Phe 1en ch;matosa lacerabile con una certa difficoltà dà il seguente r eperto: A piccolo ingrandimento li p e Grenaud. Ugualmente si può verificare tessuto a struttura alveolare, costituito da corne·l la cisti di echi1n ococco a n zi I 'emottisi, dodoni cellulari solidi di vario spessore, delimitanti vuta a rottura d ei numerosi vasi n eoforma ti fessure e spazi di varia forma ed ampiezza, col d ell 'a,rvootiziia, può es ere prolungata ed an1naggiore asse diretto in sen so longitudinale, per lo più privi di conle11uto q cqntenenti detriti ch e imponente. L 'esame d el torace può pre1
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senlare in ambedue i casi un a umento del diam etro in una d·elle sue sezioni. La pr.esenza però di g hiandole ingro sate, dure , sovraclavico}ari secon,d o Bèhier d epone p er lll'n tumore. Il reperto fisi co polmon.a re mette in ~videnza una zona di ottusità più o m·eno rotond·eggiamte, a volte con Pison.anza a timbTo di scatola, con fremito trasmesso m entre l 'ascoltaziol!le fa notar.e un '.atten1u azio1n.e d·el respiro con o senza rantoli fini a m1edie bolle, a oui può unirsi soffio bronch i.a le più o meno int1e1nso . Le condizioni ·g·enera l~ e d·el1la crasi .s a;nguig1na , come è f.acile o·s s·erv.a re n·ei casi descritti, si mantengono buon·e in tali form e neoplasti·che e solo i 1n U!Ila fase .a ssai inoltrata può .manife.sta.f1si il loro pro·g r.essivo deca.di1rr11ento. Qu e·s to dato potrebbe fa1r prorpend€re per un neo1p lasma m.a quando altri si·n toim .i (f.ebb,f1e, sudori, leiu~o1ci tosi , ecc.) inducono ad arnmettere u·n processo SIUppurativo, com.e nel mi,o· caso e·d in que:l]i · d e oritt1i da Ceoohini e da de ],a Villéan , esso pe11de tutto i l suo vaJor.e. La ci ti idatidea suppur.ata in.fa.t ti, co·1nie tutti i processi sup·p ur.a tivi cr onici , determina una cresoente anemia ·e un prog.rressivo d1e·pevi1mè1J1to. L '·e-same ra,d iol10,g i·c o non apporta alcun lU!me, anzi .col mettere in .evjdenz.a ombre av.einti tutti i car.atteiìi d elle cisti di echinococco oootribuirsoe non poco al·l o scambio driia.g1n o1stico. I dati ohe p e.r m,e ttoin o un a dia.g11osi esatta sono assai sca~si e d'altra parte valevoli solo qu.ando son.o afferm,a tivi. La reazio,n e _.dé:l Casoni seco11do i vari AA. è po i ti va n·ell '83-87 % dei cas1i di cisti di echi'noc·o·cco. Però è da osse,rvare ch e la intrad·ermor eiazione di liquid<? cistico è quasi sempre n·egativa n·eJ'l.e oisti su1p purate o quando l.' organismo non ia entra·to an cora in uno stato allergico. La ·pu1n tura esplorativa potrebbe togliere og.n i drubbio dii.agnostico ma 1n on convi·ene' pratica1rla per i p erico~i ch e presenta. Può seguiii;11e infatti la rottura d·el~a m e.m•b r.an.a iidiati·d<e;a , secondo ~1araglia·no e Carda1re.J.li più sottile e quindi più faoi.Jm,e n t·e I.a,cer.abile che in altri organi, ed aversi la morte iSia per fatti m eccani c·i m.a sp,e ci.almente per lo hocl{ an.a filattico co:nsegue.nte al riasso1rb·i m·e11to d e1l liquido cj .. tico. Gl~ AA . darnno una cifra di mortalità m.01lto elevata p er tale ~ati·ca , fino al 63-75 % (Tuffi~, Pasquie.r, Card.a relli) e va perciò senz'altro scansi·giliata. Nel mio caso fu tentata so1lo dopo pro pettata l 'ipotesi della forma suppurata e la su.a n egativi.tà, certo molto i·n co1n tr.a to col giudizio emesso, poteva anche e·ssere spi·egata con l 'orga.nizzaziorne del pus . Il risc-0ntro nell' espettorato di cisti figlie , di m embrane e dii. unci11i ovvero di ·Cellule neop1la ti.che, che con ent~irebb e senz'altro la diag n o i, è purtroppo un 'evenienza rarissima. 1
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D 'altra parte l 'errore diagnostico non pregiudica le con,d izioni ·d1ei n1alatii poi1chè la tecnica del1l 'intJerv•e nto oper.a torio è la stessa in ambedue i oasi. Se nella mia p . la grandezza della m.assa e l 'abbo,n dante emoTragi,a impedri,r ono l '·en1ucl1eazion1e del tumore, l 'interv€nto operato·r io ebbe un bu·o n risu·l 'tato nei casi d·escritti da Meriel, da C·ecchini e specie in quie.1lo 01perato d.a Rossi. In qu·e,s t 'ultimo caso trattav.asi di u1n giovane di 22 a. af.fletto da sarcoma del .- lobo inf. cl.e stro e ch e visitato do1p o tre anni da1l.l 'interve nto godeva ottima salute ed anch e all '.e sam e radiologico non presentava aloun fatto so,s petto. M.a 0 ltre .eh.e per i cairatte.ri clinici il caso descrr.ltto ha un p1a rti,c ola.r e init eresse per la rara form.a n eoplastica. Le v.arie statistiche stabiliscono la str.ag.ra1n ·de maggioranza dei cancri sui sar comi, .a nzi Hu,g u·enin arriva .a mettere in dubbio l 'esistenza di qu esti ultimi. Nol!l mi oonsta s•i.a.n.o stati descritti e.asi di linfo,a1n gio endoteliom.i ·p rimitivi del polmone. Ta.Ji n eo plasmì, orm.ai da q.u1a si· tutti gli A_A. .assegn.ati ne~la categoria dei tuim ori coonettivali, sono staiti ·d·eSicritti m.eille ghiandole l1infatich e e salivaTi, pe1le, me1n i·n gi, sierose, ovaio, testicolo, feg,a to, ecc. Le localizzazioni osservate nel polmone sono secondar1e a linfoangioeindote·l iom.i prirr1itivi deill.a p1leura, d·e l m ·e diastino o a forme a ca1raitte1T1e sistemico. Ne'il caso ripo rtato l 'o.rigin·e pleuirica può essere ·e sclusa. L 'endoteilioma pleiuri co insorge come una in fil trazione pia:n eg·gia·n te, ch e si accompagn.a genera:lmente a veiDsa·m ento spesso emonragico, ovve·ro sotto forma di nodi e nodulli, ·dur1i e mo,lil i, o di escresoenze oondilomato·se ben delimitate (l(a1u fm.a.nn, March.and , Borst, ecc.). Ne.I mio caso non solo non vi è versamento ma all'atto 01p era·t ori·o la pleu·r a è .a p1p arsa comcp1letam1en te normaI,e . La drffusione i·nolt:re verso ~l polmon·e segue strettamente l 'and,a mento dei linfatioi mentre n el caso descritto i1l tu·moi:re è incapsul.ato n ·e1l pa·r enchima, separato dalla ple·u ra da uno strato di tessuto polmo·n are di aspetto norm.a le. Anche l 'origine del tessuto linfatico de·l1l'i1lo non può essere ammessa p·oi1chè, menbre marncan-0 completa.mente quei sintomi m·ediast~nici ch e soino quasi .sempre presenti n·elle forme ila·r i rad•iologicamente non si osserva ch e un leggero adde1n sam.ento dell ' ilo, rep erto a volte riscon:tra.b i,Je .a!Ilche ·Ì:D. individui norma1i, e che per i fatti d·i peribro·n chite, d i un focol}a,i o ca1lcificato al lobo medio ·destro .e pe-r la intensa cutireazi0011e alla tubercolina può consid.era.r si con mOll·t a pvesunziione d.i origine tuberco·l are. Bisognerebbe ammettere che i] neoplasma si fosse svi1lru1p pato esolu.sivamente ' 'erso ·il polmone segu1endo per via retrograda 1
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i vasi linfatici ~ m.a in tale caso 1'1es.am e riadiologi co avrebbe dovuto m entere in evidenza fatti infiltrativi del parenohima ,p olmonare sotto forma di stri e e cordoni con o senza nodi d.i1)artentisi da;ll'ilo. C1iò non sii ossei:rv,a : Ja voluminosa formazion,e tu1m o.r a1l1e, lontana da ta'lre r egione, è .n·ettamemte d eili1mit:a'ta in tutto .il suo contorno: Nè può proSJpettarsi l 'i.po'tesi di un Jinfo1a n·g ioendote11ioim a a c,a.uatteire sistemico e ciò ,sia p·e.r .i ·dati clinic~ che p eir le alterazioni a natomrich e. L 'i.nte.re.s sa mem.to de1l p10·1'mone in tal.i casi è semipre seoondario a com,par teci·pazion·e della p!l1eu·r a o d e11le ghia ndole dell 'i1lo al prooesso neop·l astico e la localizzazione p·o lmo11.ar1e .avvi en·e per difru.sion·e d·e l tumore lungo le vie l1i.nf'atri.ch e e &i p r esenta, co·m ·e sopra ho d etto , sotto farina di strie e cordoni con o senza .nodi spesso ,e moI'r.a·g i ci. Inoltre il n eopla~ 1na in ta·l i formre ililte.r essa moil ti altri organi: feg.ato, perti.1cairdio, p erito n eo, stom.aoo, g hia!Ild oil e perigas.trich·e e peri,p ortali , ecc. (Tren ti, Gu.ccio11e) men.tre n el caso d escritto n éssun d ato d·elpon·e p1er la pa.rtecip1azione di a.Jcuno di es i. L 'u ùt.im.a ipote si ch e p·ot11ebb1e op·porsi alla te i della insorgenza primitiva d el tumore n el polmon e è che si trattasse di una m.etastasi avYenu·ta per via sanguig·na da un lin foan gio·endote.liDma .a sede sconors aiut,a. Inve·r o talle n eop1la.sia è tra i sa.r co,m i quello c he pre enta u·n~i struittura oe!lluil.ar.e più evoluta e d~ff7eremziata e tale n ota istologica concorda coii ·dati clinici dii urn.a r elativa b·enig·niità. Cara.tte,r i g e·n1e.r a·l i infatti degli end.oteliomi so no a.p pun•to l.a tendenz.a deg:l.i elem enti a dispo1rsi in stra ti m·UJlitipl1i, l 'a corescimen to lento , la fa cil.e. recid.iv.a local e, la poco ten·de nz.a a da r e m ie ta.stasi e solo rare y,01lte a ssumono un carattere altam·ente m.a:Iign·o .a svil1U.p po infiltrante e c:La·n no me tastasi (Bra ndt, Ba.r bacci, Kaufmalil!Il). N·el caso ripoifta·to l'inizio così lontano della m.alat:Jti.a, ·i.I .deoo!rso r e,J.ativamente benigno, i'l nodo unil;o e così b en d·eili1m itato fanno esclud ere un.a forma così viruileiilta. Se taile fosse per qu,arnto cono scO.amo sui li.nfoang io,endotelio1m i non si com1pvend•er eb,b e c ome il nodo m etastatico abbi.a potuto svilu1p 1p1a1~si così notevolmente senza c h e i l focoll.aio prim.iti,~o abbia mai dato })er una dura.ta di tempo così estesa, circa 9 anni, al.oun se.nto:De di sè. D '.alitra parte il pol1none poss1i•ed1e una ricca .rete di vasi linfa mci anzi in tutto i.I ·l oro d1eco1DS0· e•s si sono accompagnati da accu.m .uli di tessuto linfo·ide, i quali neLl '.i1I1 terno del tessuto po}monar.e sono situati special1m en te ai .p unti d.i divisi one dei bronchi e .sotto la pleu.ra ove conv.ergono parec·chi setti lobulari (Beitzke). Lo stesso Hug u·e·n in do.p o aver discu sso su·l l.a insorgenza primitiva dei 1
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sarco1m i n el polmon·e, m ·eittendola inv·e·r o n10J,to in dubbio , coin chiu·de .ch e sarebbe u·n non senso n egare ta•l e possibilità per ch è in tale organo esiste appunto tessuto con.n ettivo e linfatico . P·er quanto ,so·p ra ho d etto si può quindi riten·er:e co·n molta ve.rosimiglianz.a che il n eo.plasma si sia sviilu:ppato primitivamente n e•l polmone prendendo orig ine dagli endoteli d el tessuto l.infa niço p·r oprio di ·esso.
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Me11tre il. lavoro er a jn cor so di pubblicazione l 'ammalata è d eceduta. Dopo l 'al.toi operatorio la p. andò gr ada tamente e lentament~ peggi.o rando prese11tando per tutto il su ccessivo decor so una temperatura irregolarn1ente subfebbrile. La ferita operatoria non cicatrizzò ed attraverso di essa fece ernia una massa bian co-gr!giastr a, friabile, facilmente sanguin ant e. Do po circa, ve.n ti g·iorni dall 'i!-ltervento con1parve, due dita trasver se al diso·t to d ell 'incisione, una piccola tumefazione, ch e andò gr adatamente aun1entando di volume fin o a raggiungere l a gr andezza d~ un uovo di gallina, d! 1 consistenza molle fibro·s a, rico·p erta da c ute arrossata. Nesst111 g iovamento apportò un ciclo cli applicazione di r aggi Rontg·en, e ~enza ch e insorgess,ero fen on1eni clinici particolari la p. s:; spen se lentamente per ca,chessia il 29 dicembre 1929. Esame anaiomo-pato1ogico (Dott. PoLETTI) . Es. es ter no: cor1d izioni di i1utrizio11 e m olto deperite. In corrispondenza della parete posteriore dell 'e1n'. toirace destro1 fra l a VII e l a X costa si n ota un 'ampia brecci~ oper a toria della lungh ezza di 10 c1n. dalla quale fuoriesce una m assa grigias tra, roito·n deggiarite, della grandezza di una piccoil a n1el i:t, di con sist en za molle, no11 aderente ai bordi della ferita ~ che protunde di cir ca m ezzo centimetro clal pian o della cute. A c:rca cinque centimetri a,l disotto del margine inferiore della ferita la cu te si so'1leva delimitando una tumefazio·n e ro tondeggiante, d~lla grandezza di un 1nandarino, d'. consisten za molle fibrosa. Ivi la cule è leggern1ente arr os a~a e non scorre·v ole su i piani so ttostanti. Ap ertl1ra dell 'addome: · grande o•r nento libero e p overo di grasso. Il fe- . ga to deborda di circa, un cen timetro e così pure la milza. Lo s tom aco è ricacciato in alto dal 111eteorisn10 consider evole del cqlo11. No11 si nota liquido 11el gra11de e n el pl ~colo bacino. Altezza del diafran1ma ~l IV spazio a destr a, al ''l spazio inter cos tale a sinistra. '"f orace•: asportato lq stern.q ~l polmone destro non si accascia com e avviene invece del l)Olmo11e sinistro. L 'aia cardiaca, è nei limit!, i1ormali; la punla al V sp azio è un po ' sposta la in fuori . Pericardio n-Qrmale. Il cuore di forma e volu1ne normali, con valvol~ sufficienti, presenta t1na Jieve ip~rtrofia co·n centrlca d el v~ntricolo sinis~ro. Miocardio p allido, di consi tenza d iminui la. Kel cavo pleurico si11istro scarse aderenze fjbro e Yecchie; in quello destro· si n ota110 inYece ader enze ten aci sia lateraln1ente ch e p os teriorme11te. Asportate queste p er via smu ssa si perviene J)Osteriorm ente ed in corrisponden za del lobo i11feriore su di una nlassa r otondeggia11te che si con tinua ali 'esterno fra i borcli d ~l l a ferita opera toria co11 1
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i caratteri già descritti. A carico dell 'ilo non si Qsservano clati di fatto importanti : le ghiandole peribronchiaJi s~ J)resentanQ antracotich e, sen za nessuna speciale alterazione. Polmone d estro: alla sezione, il lobo inferiore è pressoch è in total ~tà occupato d a una m assa a limiti n etti, circond a ta da, una cap sula ch e l a separ a dal parenchima polmonare, della grand~zza circa di una test a di feto , di colorito grigio bian castro, di co11 sistenza molle, facilmente lace.r abile, .;"n preda, in alcu11e zone a processi colliqua tivi e d'asp etto puriforme. In c.orrispondenza del lo·b o· m edio e sulla superfi cie posteroinferiore si tr ova110, in prossi1n i tà d el] a pl eura ·ch e li ricopre , due piccoli !J.Od: bia11caslri <li consislen za e1a lica, ave11ti 1'asp e lto di 11od e lti r1eo-
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col coltellQ abbondante su cco bianco-giallastro. Non si nota alcun r apporto del nodulo colle ossa d~l bacino. Diagnosi anatomica macroscopica : l umore polmonare d el lobo inferiore d estro, noduli neoplastici metastatici n~l lobo medio del polm,o ne des tro, nel lobq inferior~ del polmone s~nistro e n ella paret~ dell 'emitorace destro (quest'ultimo da inn~sto0 . L 'esame istolo·g ico sia del tt1more che dei noduli neoplastic~ conferma !l reperto precedente. Anche microscopicamente è b~ne visibile uno strato di t essuto fi,hroso limitante ~l neoplasma, cl1e risulta così n~tta111e11tr. sep ar ato daJ parenchim ~ polmonare. CONCLUSIONI.
Nel caso riferito irl concetto di tumore pri111ilivo d el polmonie, desunto dall 'osservazione cli11ica e radiolog ica l1a avuto piena rispond en za n el reperto a utoptrico . Seb·b en e eooezio11al e, ri .. ulta qui.Indi ·dimostrata la possibilità d erla in·sor g-.enz.a I)rin1iti,r.a d·egli ·en.dot.eli.omi I1'Cl pol1 111on·e. Ci1.,c.a la " j n tom .a to1l0 g i1a pr:e,se·n ta·t a d~lla p. essa confern1a le 0 S ervazioni r elative a tal e q ua lità d i n eoplasn1i- in a ltri org.a ni e cioè ch e es o aun1enta molto lenta.n1ente, da scar se m e1a$Lasi , e d ha un d·e corso prolungato. La diagnosi differenziale coJ1la cisti di echi11ococco, .c om·e sopra ho ·d etto, è d iffi cili _in1a e. fac endo a.strazi.on e d alla puntura esploral i ' a, ,s olo la positività d·ell.a intraderm oreazione a lla Casoni può permeltere un giudizio .esa·tto. :È ·can·siglia bile 1però , essendo la tecnica operatoria u·gua·le in ambo i casi, proce dere all 'i11t,er v,ento .al più presto possibi•l e così si può riuscire a ,rolte a1d ·enuclear e .comrp.J.e taim ente il tumore e non aspettare che esso aument·i u·1- . teriorn1·en te di volume perch è a1llora è mo.Jt o difficile a•sportarlo. 1
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Es. it ologico d e] tu1n.ore nl li1n i1 e d i ~ (' para z i o n e (lill parc u ch i111a i1ol u1or1ar c (IJiccolo j ngr a nd i n1e11 Lo).
F1 c . 3.
plas li c i. IYi la ple ura no11 prese11ta 1nodificazio11i appr ezzabili . Il r esto d el paren chin1a n on fa osservar e al tri fatti d eg·ni d~ rilievo. ])oln1or1e sinistro: colorito grig io r ossastr o, di con sis tenza i1ormale, schiumoso al taglio. In corri pondenza del lobo inferiore e later almente si osserva an ch e qui la presenza di u11 piccolo nodo b~an cas lro, consistente, d ella grandezza di una nocc:uola , situato immediatamente sotto la pleu r a che si prese11 ta al disopra n ormp.le. Alla b ase fatti d i ipostasi di 1nodico graclo . Esofago , ston1aco i11Lestir10 presentano reperto· normale e co·sì pure il fega to, ::Uilza, pancreas e cap sule surrenali. Rerti da s tas:, Vescica, utero ed ann essi d anno r ep erto 11egativo.. Il peritoneo p arietale della r egion e d el fia11co destro è alquanto sollevato da una b ozza della grandezza di un uovo di gallina, a ede i11tra1nurale, già d~scritto i1ell 'esan1e ester110. Il peritoneo che la ricopre è liscio, lucente e tra parente. In cisa la parete a tutto spessore s i o er,·a la pre rnza di un nodulo bian castr o, incap ul a to, p·t1tto ~o 111olle, dal q u ale si asporta 1
RIASSUNTO. L ' A . .riferisce un ca o di linfoang ioen dotelioma .d el polmone simula nte una cisti ·di echinococco suppurata. In base ad altri casi di n eoplasmi d el polmon e riportati d.al.la lette ratura , ch e hann.o presentato il quadro c.J.inico di utfla cisti idatide.a suippurata o no, discute la diagn osi diffe.r enziale riJ.evan·done le notev-0li clifficoltà. D escri Vie I.a r ara forma n eoplastica concliu·dend·o pe·r l 'iinsorgen za pDimitiva di essa nel poln1on e, ipotesi convalidata dal re·p erto ne. cro scop1co. 1
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Patol.,
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HoFF. Ergebnisse der gesamten Medizin, vol . XIII). Con i grandi progressi fatti n ello studio del :sangue, per cui allo stesso specialista è im·poss ibile avere una vista d',insiem e su tutto il vasto cam·po, va di pari passo il fa tto che per il ·m edic o pratico ·diventa .s empre più difficile -conosoere ciò ·Ch e di più essenziale vi è in pratica. ~e nostre nozioni ch·e, anni or sono, rei sembravano tanto semplici , SÌ ·SODO a pprofondite ed am·pliate, ma s-0no anch e diventate .assai più difficili; negli ,UJ1timi a nni tutta una -serie di nuovi fatti è .s tata ·dimostrata, per ~ui !e vecchi·e idee si sono mo·dificate o, ·addirittura, sono cadute ·e d invece d·ell 'antica s icurezza ·SÌ è venuta sostituendo per chi non ha -seguito molto da vicino le nuove scoperte uno -stato di incertezza. Ecco, p. es., eh.e all 'antico duali smo si è sostituito ora il trialismo, secon.d o cui, oltre :ai due sistemi di formazione del san gu-e (ema:zie e leu cociti) .se ne è aggiunto un terzo,
quello ch e dà origine ai mono·c iti. Il nuovo concetto venne integrato con il sistema r eti'colo-endoteliale, il quale ha po,r tato una nuova scossa al ·dualismo, ammettendo ch e il sistema retic alo-en·doteliale possa formare non soltanto i monociti, ma anche altre specie di oellule sanguigne, ·come i fibrociti del connettivo. Anche altre vedute ch e sono la base, anzi, delle nostre ri·oerche sul sangue, si sono v.e nute modificando. Cosi ·si ammetteva ,c he la qu.a ntità di sangue circolante e la .sua com posizione fossero costanti. Si è invece veduto che una certa quantità di sangue può esser e depositata n ella milza ch e, per ~l lavoro, il calore, il ( sangue può aumentare da litri 3, 7 a 4,6, può diminuire n ella se te ed aumentare con l 'apporto di liqui<,li, mentre basta l 'ingestione di un po' di }.atte p·e rch'.è diminui scano ·di un terzo e più i leucociti. :È quindi necessario ·esaminare, da un punto di vista critico quali risultati hanno dato le nuove ricerche sul sangue e quale sia il vero signifi·c ato pratico degli esami del sangue al letto d el malato. L'A., nella lunga monografia, esamina partitamente quali risultati possono d.are le diverse ricer che sul ·s an gu e. mettendo specia:l men.te in rili·evo Ja g ran.de im·p ortanza ·Ch e ha, per il quadro le u cocitario, il sistema n ervoso vege.# tativo e l 'equilibrio ·degli elettroliti. Schem.a ticamente, l 'infl·u en za del sistema vegetativo può cosi riassumer si : 1) tendenza mieloide, ·con predominanza del simpatico, e con ecoesso del ·calcio sul potassio (acidosi, febbre). Si ha: aumento n el n·u mero d·ei leu cociti , ,spostam ento a sini stra d·e l quadro leu cocitario e d ei n eutrofili , dirninuzione degli eosi:riofili; 2) tendenza linfatica, con predominanza del .p arasim·p atico, eocesso di ·potassio, alcalosi, abbassamento di temperatura. · Si ha: diminuzion·e n el numero dei .leucociti , spos·tam ento verso d es tra del qua·d ro leu cocitario e dei n eutrofi1li, aumento degli eosinofili. Per stabiliPe il quadro leu cocitario, l 'A. adotta lo sch ema di Schilling, ch e qui riproduciamo ,. con le percentuali n el sang ue .normale. · 1
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N~utrofili ~osi11ofili
(2-4)_
Basofili. l\tlieloblasti . (Q-1)
Mieloc:.ti
Forme giovani a, bastoncino (0-1) (3-5)
Indicazioni per l 'a.pprezzamento del ..quadro rosso. A)
Si ·p uò aver e un aum.ento o·d una diminu·,zione n el num·ero delle emazie. La diminuzione ptende il ·n om e di a n emia, ch e può essere un.a -vera malattia d el san g ue, oppure essere sintomatica. Per la diagn osi ,differenziale, valga il -quadro a pag. segu ente. · l~videntemente questo quadro soffre delle ~ccezi oni ; soprattutto si d eve rilevare ch e, nelle !'emi ssioni dell"an emia perni ciosa, specia lmente 0
Segmenta ti ~1onoci ti (51-67) ( 4-8)
Linfociti (21-35)
in quelle connesse con la tera·p ia epatica, il qt1a dro sanguigno non è più caratteristico . Nel ca so che si tratti di un'anem ia secondaria , si ricerch erà la cau sa di questa; im1p ortante è poi la ricer ca d ei segni di distruzione sanguigna, qua Ìli sono dati dall 'abbo~danz~ di urobilina ed urobilinogeno n ell 'ur1na , 1 qua li sono caratteristici dell 'ittero ~moli ti~<?· Si pen serà anch e alle altre cause d1 emol1s1, fra cui ·div-e rse intossicazioni, o a malattie de1l midollo osseo o a malattie esaurienti. Anch e l 'au·mento n el numero delle emazi e,
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IL P OLICLI NI CO
può esser e sintomatico opp ure una malattia a è. Nel p rimo caso, si può .aver e un.a poligùob ulia r elativa (in seguito a ·p erdita .d 'a cqua, co·m e n ell e dia rree , D·el coler.a) od assoluta d ovuta a ·d eficien za di ossigen o (m a lattie ·c ar diach e, e polmonari , da .altitudine, intossica7. ion e da ossid o d i car bonio). An.em ia sintomatica sem p lice
.tl 11.emta perniciosa
• Indice di colore, al disopra <li 1:
Sotto 1 :
Ar1isocilosi con meg·alociti ì\legaloblas li
Anisocitosi sen za m eg·é\lQc:ti Soli. anta normo·b lasti
•
XXXVII ,
NtJM .
Per l o più leu cocitosi
Lin focitosi r elativa (tenden za linfatica)
I
1
~p os lamento
del quaSpos tamento ver so dro n eutrofilo 'Yerso nistra . destra (cellule iper- · segmentate) ; p er lo p iù anche form e giovani in au mento · • • di
Piastrine p er lo p iù diminu~ie . Aumeii,to ·della bilirubina n el siero
.
s1-
Eosi11ofili presenti Piastrine normali aun1entate
od
Bil :rubina normale (n el siero)
Ur obilina ed urobilinogeno n ell 'urina au1nen t a,ti
Non aumenta ti
Achilia del succo gaslrico
Non achilia
Gr avi disturbi gastroin t~stinal~
Per 10 più mancano
Glossite di Hunt er
Man ca,
1
1
Net1trofilia r elativa (ten den za mieloide)
•
.
Spesso tumor e di milza
Per lo più manca
Sintomi di una m alattia del midollo.
Mancano sintomi neurologici.
La policitemia v·e ra è un.a m ala ttia a sè cann e sa con irritazion e ·d el midollo spinale; si ha nno numer ose forme g iovani di emazie e di Cellule bia n ch e d el mi·d ollo osseo, spesso anch e mielo·cit i ; n e1la policitemia di v ,a quez è importante il tu·m ore di milza. 1
Indicaz ioni per l'apprezzamento del quadro bianco. B)
Il quadro bia nc o h a un sig nificato ancor mag g iore ch e quello r osso per la ,diag nosi di ... lati morb osi ; i leu cociti costituiscono importanti .su ssidi n e lla lot ta con le mala ttie e , quin di , rappr esen tano le forze di difesa del-
15}
l 'or gani sm o. P er n on parlare ch e d ei n eu t rofili , basti ricor da re la loro fac oltà .di -fagia messa in lu.ce da M·et chnikoff e la loro attività prote O!liti·ca c h e perme tte di scioglier e l 'essud.ato. della .p olmonite cruposa. An ch e p er g li -e lem enti bia n chi è n ecessario d1stin g u e11e se J.e m odificazioni costituiscono. u na ,m .al attia a .sè (leu cemiia ) oppure sono soltanto un sintom a. La distinzion e è importante per ch è la 1eu cemi.a v·era è un.a m a l.at t i.a sempre m orta le, m entre le più gravi modificazioni ·del qu.a dr o posson o in cer te c ircostanze sp,a rire con 1la g uarigion e d ella malattia fonda m entale . La distinzion e per ò n on è sempre facile; è agevole il diagn osticare una leu cemia qua ndo vi si.an o par ecch i·e centinai.a di migli.aia di leucociti , l e m odificazioni caratteristich e d eil qu.a.dro sang uig·no e d i sintomi clinici classici, ma vi sono d ei casi-limite in cui la differ enzi.azion e è diffic ilissima . Vi sono d elle forme sintom atic h e in cui si h anno a n ch·e 190. 000 leucociti, m entre in a lcune leu cemie, se n e po son o contare an ch e solo 500. Difficilissim a è poi I.a differ enziazione fr.a leu·cem ia e leuc ocitosi .settica di alto grado e , talvolta, n em1neno l '.an.a tom o-ip,atorlog o vi ri·esce. P.a rla perla leu·c ocitosi settica la presen za di qua lch e focola io infettivo e l 'assenza di eosinofili , ch e inve ce te ndono a!ll 'aumento nella leu cem ia mieloi1de. Molto più diffi cile è la d iffer en ziazione d ell e mo dificazioni san g uig n e settich e d.a ll a leu cemia a cuta. D epongon o in favore di quest 'ultim.a : I ) l'alta per centuale di mieJoblasti , &pe- . c ialment e di forme a tipich e ·e di nun1er osi micr omieloblasti ; 2) l 'interruzion e d ella .serie di sviluppo con presenza di forme g iovanissime e p och e forme polinucle.ar i , e m .a ncanza di .f orm e di tran sizione (pro·m i·elociti, mieùociti, forme giovani, nucleo a b.astoncino) ; 3) concomitante ane mia con i segni di a n emia p erniciosa, sp ecialmente l'indice di c olore oltre 1, m ·e galociti ed, in qualch e caso.,. a n ch e m egaloblasti . In •presenza di modificazioni d el qua dro sang uig no che si possono riten ere sintomatic he , si ·d ebbono ten,er e presenti le leggi g enerali d.,ella r eazion e leu cocitaria, per cu....i la r eazione m ieloide indica una tendenza al p eggiora m ento e quella linfocitaria , c on. la ricomparsa di eosinofili, l.a ten,d en za al migùior.a mento . In gen era le, tSi può dire che, qua ndo c ol pegg ioram ento d,ei sinto·m i clinici, si ha un aumentodi leu cocitosi c on tend.e nza mieloide , la malattia n on ha anc ora rag giunto il s uo punto culminante; se ·p erò tale tendenza ragg iunge dei li miti tali da a.ar e d ei quadri leuc emici, la . . ' . . situazion e e a ssai ser1a. La 1diminuzion e d ei •n eutrofili, fin o a valori di le ucopenia , in uno con il peggior.am ento d ei sintomi olinici indica ch e le foTze di difesa ce,dono e 1la prognosi è · sfa1
Leucopenia
Spesso mancan za . eosinofili
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SEZIONE PRATICA
. vorevole . In qualche caso di malattie settich e, . La leucopenia si trova quando, con le cause in alcune angine simili alla difterite , il nu- ch e provocano la tendenza mieloide, il midollo mero dei leucoçiti può scendere a 1poche centi- osseo non reagisce, nonchè nelle lesioni da naia, con la man,canza delle oellule granulose raggi . Essa è caratteristica per il morbillo d el midollo osseo (agranulocitosi); in tali casi (forte spostamento ver.so sinistra), la tifoide la situazione è quasi disperata;. Nei casi più (1'infocito.si relativa e mancanza di ·eosinofili) , gravi, si ha inoltr·e un 'anemia grave ed una l ' in fluenza, la varicella; nei paratifi, si può grande diminuzione dei trombociti; trattasi avere .a11che leucocitosi. Gravi leucopenie .si d ella aleucia ch e, con il quadro .d i una diatesi trovano nell 'anemia perniciosa ed i valori più b.assi nell 'agr.anulo,citosi e nell 'aleu cia . emorragica porta alla morte. Quando, con il mig·lioram ento del quadro La linfocitosi costituisce l 'ultima fase della clinico, si hanno modificazioni del quadro reazione leucocitari.a, con ten·d enza linfatica, bianco nel sen so di un.a tendenza linfa tica , per lo più connessa con l 'eosin'o filia; n ella tusi possono avere ·d-elle buone s.p·eranze; se, in- b·ercolosi cronica a decorso b en igno e n elle invece, con I.a caduta della tem·p er.atura ed il fiammazioni croniche. Spe·s so anch e n.el morbo miglioramento clinico, si ha forte leucocitosi di Basedow, n ei disturbi ipofisari, nell '.a nemia con tendenza mi eloid~, si deve temere una perniciosa e, come rreazione lin fatica, in molte complicazione (ne lle suppurazioni, una meta- .a ngine. Il qu.adro sanguigno v.a gotoni co è castasi, nella scarlattina un 'otite, nelle malattie ratterizzato da linfocito:Si relativa, con eosinofilia e l·eu copeni.a. La tenden z.a linfatica più infettive una ricaduta). Importanti son o i rapporti tra febbre e forte si ha n ella leucemia linfatica . L'eosinofilia si trova, come tendenza linfaquadro bianco. La febbre, di per sè stessa, tica n ello stadio di guarigione di molte maprovoca aumento dei leucociti , ma in caso di focolai infettivi e suppurativi , l 'aumen to è di lattie, nella diatesi .essu.dativ.a, in molte m.a latmolto .superiore. Cosi, p. es., nell 'ap pendicite tie .esantem.atiche (s.c arl.attin a., durante l 'eruziosemplice, il numero dei leuco·c iti è sui 20.000 n e, con neutro filia), nelle ma1lattie anafilatticocirca, mentre quan,d o si contano 60. 000, fino allergiohe (as ma ; colite mucosa, costipazione a 190.000 leucociti, si deve pensare ad una spastica, orticari.a, malattia da siero). Nel reusuppurazione, ad un.a p erfor.azione o ad una matismo muscolare, n ell e elmintiasi. NeHa peritonite g.eneralizzata, tanto più se la for- leu cemia mi eloide cronica, g li eosinofili sono in aumento. mula leucocitaria si sposta verso sinistra. La monocitosi .s i trov.a .a l momento culmiIn linea generale, dunque, una leucocitosi straordinariamente alta ·e non in rapporto con n ante n elle ma·lattie che evolvono verso la la febbre , con forte spostamento mieloide v·e rso tendenza linfati ca: n elle ,n1.al.attie croni che da sinistra indica la presenz.a di un fo colaio di protozoi, com.e n·e lla malaria , al di ft1ori degli suppurazione in quaJche parte del coripo. .attacchi f~bbrili, nelil'endocar'd ite lenta e n ella Spesso, tale segno , in contrasto con la caduta così detta angina monocitica. I valori più alti della febbre ed il miglioramento dei segni cli- · si hanno nella leu cemia monocitica acuta. Gli endoteli si trovano nel san gue nella monici, può indicare la prognosi sfavorevol e. nocitosi di alto grado. Vi so·n o all ora tutte le È poi necessario aocenn.a re alle differenze nella reazione leucocitaria che si hanno secon- form e di passaggio, che sono una prova della do le diverse età. Così i vecchi r,e agiscono, in teoria trialistica; ad .amm.as i si trovano gli engenerale, con più scarse modificazioni del doteli n·ell'endocardite lenta per cu i hanno signifi cato dia.g nostico. Si possono però trovare qu.a dro sanguigno ch e nòn i giov.ani . Fra le a ltre con dizioni .cl1e possono agire anche in casi di sepsi, nell 'an emia perniciosa, sul quadro leucocitario, sono anzitutto d.a men- in ·casi di leuoemia acuta. Un aumento dei basofili è stato osservato solzionarsi gli stati acidosici, .come il coma diabetico e l 'uremia, ch e danno .anch 'essi lo spo- ·tanto nella leu cemia mieloide. stamento m-ieloide verso sinistra. Il tener preC) Indicazioni per l' apprezzq,mento delle sente questa nozione potrà evitare ·degli errori, diatesi emorragiche. quali sono stati fatti, p. es., nel coma diabe· La diagnosi di diatesi emorragica è importico, che può dare degli attacchi di c.olica i quali possono · far pensare ad una malattia tante perchè è n ecessaria per essa l'applicaaddominale. zione sollecita di un'adatta terapia . 11 giudizio Anch·e in altre malattie lo stu·dio d·el q·uadro di questi ,c asi con -tendenz.a al1 'emorragia si bianco può av·er~ im·portanz.a. basa su :diversi esami d·el angue , quali la d eLa tendenza mieloide con spostamento verso terminazione del numero delle piastrine, la sinistra dei neutrofili e tendenza all'aumento ricerca del tempo di sanguinamento e di coadi leucociti, indica la prima fase di reazione gulazione. Si possono anche u sar e il segno del dei leucociti e si osserva n elJ.a maggior parte laccio . di . Rumper-Leede, la provocazione di d elle malattie infettive . nei processi suppura- · emorragie m edi.ante stim oli meccanici. tivi, nella sepsi, nell 'en·docardite ul cerosa, Nella . porpora emo1:ragica,. si hanno: diminell 'introduziqne parenterale di albumina, nel nuzione del nun1ero di piastrine (fino a 30. 000 . coma ·diabetico, nell'uremia. cioè la decima parte del normale), emorragie 1
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IL POLICLINICO
spontanee, allungamento del tempo di sangui, namento e .normale tempo di coagulazione. Questo quadro morbo,so, ch e p·u ò .anch·e portare ad un grave stato, ha manifesta tendenza a recidivare. La diagnosi sollecita è importante p er chè il ' estirpazione d ella milza può portare la guarigione. La trombocitopenia può es.sere anche sintomatica di altre malattie, specialmente di leucemie, di an·emia peiniciosa, di gravi stati settici, di lesioni da raggi X, di intossicazion.e d,a benzolo, .d.a salvarsan. I più gravi di tali stati danno l '.al·eucia. Invece, nel morbo di Schonlein , la porpora semplice, il numero ·di piastrine è normale e così pure n el morbo di H enoch o porpora addominale, in cui si h.anno anche e demi articolari, .ciò ch·e stabilisce una coI)nessione con la peliosi reum.atica. In queste ,m .alia ttie, con lo stimolo meccanico (martello da percussione) non si provocano emorr.agie, ma si hanno invece delle emorragie sottocutanee con l 'iniezione di scarsissime quantità ·di un preparato albuminoideo (anche il siero od il latte). Anche l 'emofilia, può facilmente e.ss ere diagnostica·ta con le 'ri1cer.ch·e sul sangue. Il quadro anguigno non pI'esenta mo·dificazioni ·caratteristichie ed anch e il tempo di sanguinamento non è .aJ.lungato. Invece è di molto prolungato il tem·p o di c oagulazione, ,çhe ·pesso arriva a parecchie ore (16-18, inveve di 10 minuti). La diagnosi è im·portante per un 'adatta terapia; l 'estir:p1a zione dell.a milz.a è stata seguita in un ca·so ida morte per emorragia infrenabile; invece si .sono ottenuti buoni risultati ·c on dei preparati vitan1inici. Così pure d.a carenza vitaminica è dato lo scorbuto, come anche la malattia di M ollerBarlow, in cui il tem•p o di sanguinamento , quello di coagulazione ed il numero delle piastrine sono normali; invece la prova fortem·ent·e positiv.a di Rum·per-Le.ede indie.a gravi lesioni dei capillari. Nel .quadro sanguigno dello scorbuto d egli animali , si trovano numerosi monociti e cellule endotelioi·di , che invece .mancano n ell 'uo·m o scorbutico. N.ella sepsi Ìenta, si hanno gravi diatesi emorragiche che ricord.ano il q·uadro dello scorbuto; Frank 11a designato tale malattia col nome di endote]iosi emorragica. Vi sono poi numerosi quadri clinici, che decorrono c on I.a diatesi emorragica: gravi malattie ·epatiche, uremia, << sho·ck n an-a filattico, ecc. , in cui l'esame del sangue può ·dare criteri per la ·diagnosi. In ,con1 plesso, si deve ritenere che 1t,e ma to)ogia .si viene sem p·r e più liberando dai legami di ·Una pura metodologia morfologica, indagando le profonde cause fisiologi che che .s tanno alla base delle modificazioni sanguigne. La dipendenz.a del quadro sanguigno dai dispositivi regolatori vegetativi , dagli organi nervosi centrali , da ·cambi.am·e nti fi sico-chimici, come pure il fatto ch e degli stimoli qualitativamente 1
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uguali ma di diversa intensità possono avere ·Conseguenze .d ifferenti ci danno un esempio per din1ostr.arci che la suddivisione morfologica dei diversi qua·dri sanguigni non è suffi. ciente per un.a spieg.azione convincente. I diversi quad.ri sanguigni qui accenna ti non sono altro che segn·i em.p irici di m.alattia, i quali occorrono in determinate malattie e possono quindi essere utilizz.a ti per .Ja diagnosi . Il quadro sanguigno diventa co·sl un an~llo vivente nella caten.a di altri numerosi ed importanti •processi vitali che decorrono n1ell 'organismo sano come in quello malato. Quanto più profondamente investigh·i amo le cause delle modificazioni del sangu,e tanto più fina sarà la nostra ·critica delle modificazioni del quadro ,a nguigno· che si osserv.ano clinicam·ente. Soltanto in qu1es·to mo do, si rp otranno rag·giungere dei reali progressi nell '.aipprezzamento pratico delle ricerche .s·u l sangue al letto del malato. fil. 1
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Le funzioni del midollo osseo. (AsKANAZY .
Le
Sar~g, n.
1, 1930) .
Nel midollo o·sseo .è con.sid eiievole l 'accumulo di funzioni per qua·n to a lcu.ne di esse possano e sere pDeponderanti od a.piparire come più evidenti . Ciascun.a funzione 1corrisponde ad una morfologia tissu.rale specia.le che si è venuta .ad individu.alizzare gra·dual.me11te con le ricerche istoilogiche e con le indagini fi.sioip atologich·e. Così a1ll 'antico con.cetto eh.e assegn,ava un valore .uniforme, esclusivam ente meccanico, al tessuto .c ontenuto negli spazi e n.elle trabecole ossee, si è venuto a sostituire qu·ello di una funzionalità specifica devoluta ad .u na cc col lezione di tessuti n di cui i1l midollo osseo risulta formato. Ug·uale importanz,a presenta la pa.r te stromatica com·e qu el.Ja parenchimatosa. NelJ '·e same funzionale del midollo o,sseo bisogna quin.di prendere in considerazione i singoli componenti di esso che oggi risultano c o~l su ddivisi: l 'en·dostio, il midollo grassoso, il r etico·lo ed i vasi, il parenchima nobile emopoietico, i follicoli linfatici. L'·endostio va inteso come una continuazione interna del periostio che ha funzione fibropla· stica, osteo·p lastica ed osteo cl.astica .ma non parenchimatosa. Esso interessa perciò meno da vicino il midollo osseo, per quan to sia difficil e conclu.d ere sui rapporti ch·e pPesenta colle funzioni del parenchima: se ad esse si adatti o collabori a funzio·n i specifich e particolari. Essendo costituiÌto da cellu~.e capaci di e< costruire e distruggere » le ossa sotto speciali influenze meccanic.h e ed istochimiche, prende parte im·p ortant·e a]Ja patologia dello scheJet~o, nella formazion e dei calli ossei, nella osteite fibrosa, nel tipo di atrofia progress.iva d elle o sa senza che il processo interessi direttamente la parte midol.]a.re specifica. Il midollo grasso viene aumentando di volu.m e con la crescita a ·scapito di quello rosso 1
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e n ell 'adulto si estende principaln1ente alla parte diafisaria delle ossa, infiltTando anch e il midollo rosso n el quale sì ~inveng·ono frequenti isole adipose. La sua ·com,p osizione chimica e la sua origine speciale da l1e cellule del reticolo, lo differenz.iano dal g·rasso delle altre pa.rti d ell 'organismo. CiTCa le su·e funzioni esso costituisce .una riserva del grasso, ha azione meccanica dimin.u.en·d o il peso del sistema osseo·, aumenta la pre,s~ione intrao•s sea, e sostituisce il tessuto funziona.n te divenuto superfluo . Può in con.dizioni patologich e ritornare rulla cellu·la reticolare od esser.e sed.e ·di accumulo di sostanze sp·eciali (colest erina-cerebrosidj-lipoidi) può infine abnormem ente proliferaJ'e danneggiando la parte parenchimatosa fino a sostituirla. Circa la siu .a abnorme ed estesa proliferazione so110 poi da ravv.isare i rapporti tra ricambio grassoso e ghiandole a secrezione interna. La cellula TeticoJ.are, oltre alla facoltà suddetta di caricarsi di grasso e di goccie di sp eciali sostanz·e, esige un 'importanza assai più alta nella biolo.g·ia mido1llare. Costituisce inn.a nzi tutto, insieme ai vasi ed al tes·s uto co11nettivo periarterio.so, i.I tessuto interstiziale, lo stroma mi,dollare, essendo la cellula fondameni tale del tessuto r eticolo-endoteliaile di cui po ssiede le p ro.p rietà. L ' A. tend,e a circoscrivere il significato troppo ampio e vag·o. assunto da questo tessuto ; egli lo l1a de finito da molti anni « il filtro del sang·ue >> . Questo sistema di f1ltrazione è dev0luto alle cellule endoteliali e sopratutto reticolari di tre o~gani principali: fegato, milza e midollo osseo, stabilendo fra questi organi a funzione assai disparata , l1na correlazione funzionale auit ono·m a. Come stroma a reticolo di fine fibrille e cellule .reticola ri fusiformi ed angolari, h.a funzione m eccani~a di so·s tegno e di sep.a razione tra i nj.di cellul.a.ri pare·n chim.a tosi , ed un comp~to preminente di cc spazzamento » p er arresto ed inglob.a mento d elle scorie de] sangue così da g iu stificare .J'epiteito di filtro meccanico .e chimi co. Questa funzion e tutela gli elem enti nobilj, spazza gli eritrooiti alterati e con serva i'l pi g m ento ematico p er un.a nuova utilizzazion e. Nelle m alattie infettive poi l 'elemento reticolare ha funztone di difesa , formando d ell e barriere ch e limitano il processo (cellule epitelioidi e g ig anti della tbc., cellule epi telioidi della morva, cellule di Stern-erberg del linfogr.anulom.a ecc.) ed è molto prob.a uile ch e parteci1p i attivamente nel combatter·e il process.o coll.aborando all.a produzion-e di anticorpi. Circa j rapporti tra endotelio e reticolo in qu·esta funzione ·di filtro possiamo in linea genera le ritenere· cl1e la prima taprpa raggiunta d.alle scorie estranee sia l'endotelio della via venosa , e però questa rappresenta una sede transitoria, perchè dal] ' endotelio i r esidui venQ'ono tra portati al r eticolo. È note\role poi che la co mpo izione c.himic a de lle sostanze influisce sulla assunzione da parte dell e cellule reti1
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colari od endoteliali: ad es. i lipoidi veng9no facirl·mente assunti dalle cellule ,r eticolari m entre sono scarsi o mancanti negli endoteli ecc. L 'inten sità e la varietà funzionalre del parenchima midollare è, .senza ,d ubbio, notevolissima. L 'eritropoiesi ha la sua espressione istologica nella moltiplic.a zione degli eri.troblasti per mitosi, essa è regolata abitualmente da due !,attori fisici capita·l i: cl.a lla pressione atmosfe- . rica che reg·-01la la fissazione .d,ell 'o,ssigeno da parte deJ·l 'emog·lo biina, e ·d.alle radi.azioni chimiche dei ragg·i solari, .e ssendo sostenuta dalla nutrizione sopr.a tutto n ei suoi componenti vitaminici , la carne, 11 fegato ed il ferro a(l imentar·e. La magg ior o .m inor attività eritro1p oietica è espressa nell 'immagine del angue. L 'anemia trova un riscontro n elle condizioni istologiche del midollo osseo, es a è inftu·enz.ata da alterati rapporti s.pJ enomi do·l Jari, porichè, sopratutto il .r itorno a ll ' en1atop·oiesti. de.Jla milza n elle anemie a tipo rig~enerativo, compensa le alterazioni indirette del pa ren chima mido]r].are. A sua. volta la milza ha funzione r.eg·olatrice inibitori.a su·l midollo osseo, di m ostr:ata a.alla splen ectomia con co·n segu en te poi] iglobulia e presenz.a di globu.Ji rossi incomp1let an1en te inaturi . Que.sta collaborazio·n e plenomi,dollarie h a poi un evid·e nte riscontro ,n el campo patologico specialmente nelle mala·ttie sistemiche. Un 'altra .seTie di rapporti esiste fra midollo e ghian·dole endocrine : in pecie l ' ipotiroidismo pro·d.uce un .a.u mento di midollo grasso a capito di quello ro o funzionante, ed è costante n eil mixedema u·n qua dro an-emico che può g·iungere al carattere pernicioso. N·ello .stesso sen so si comportano le insufficien z·e ipofisarie e su·r renali. L 'ovaio influisce ·Oer.tamente ,sulla genesi delJ.a clorosi ed ha rap.p orti nelle diatesi emorragich e. È discusso ancor.a se 1'azione degli ormoni ghi.an.dolari si esplichi direttamente o a traver so il ·sistema n·ervoso aiu tonomo. L ',a ttività funzio.n al·e del midollo osseo subisce poi forti e rapide m odifi cazioni nelle sedi abitualmente in riposo, come si è potuto controllare nelle biopsie midoll ari eseguite n egli .an emici perniciosi e sotto l 'effetto di stimoli m orb·osi specifioi ed infettivi , e questa ra'Pida .ad.a ttabilità di comp·en so al.l e esigenze del circolo è veramente sen sibilissima. Si può addi' "en.i:rie .ad una iperplasia sem plice permanente di.ffusa d el midollo eritropoietico, co m e n·ella poligilo·b uli.a di Vacruez , od atipica, come nell e . eritremie pure. La funzion·e leucorpoj,e tica d.e] midollo è un::l delle più a·p parisoenti e più studiate, essa si es.a gera n ei vari tipi di leucocitosi per effetto degli stimoli midollari i più disparati. Vi è in gen er e una coirrisponden za fra r eperto midollare e ·san~u e periferico , •poicl1è ]a percentuale di ele·m enti ch e si trova n e1 midollo normale corrisponde presso a poco a quella del sang u e, con qualche modificaz ione doYuta al gra do più 1
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IL POLICLINICO
evoluto di maturazione. Tale percentuale non si m a ntiene però costante, sia per il tipo produttivo p r evalente, sia per le necessità c ircolatorie, così in ca i urgenti il mido·l lo osseo « si V'llota » di elem en ti esa·u ren.do m om,entan eamente la sua provvista oellulare, m a entra a ltreLtanto p r e to in attiva proliferazio;x1'e ch e ne m odifi ca di con seguenza l'aspetto istolog ico. Il m 1i.d olJo mielo,c itario divi1e ne così promelocita· cio .e m i,eloblastico riproducendo l 'aspetto fetal·e. L 'al'll;biente umor.ale midollare ha poi un'influenza notevol e sulla maturazione d egli ele ;m •e n ~i e tale fen om eno biochimico si palesa m edian te la cultura dei t essuti per l 'impulso ch e il succo midollare induce n ella vitalità e m oltipl.acizion e d elle cellule. Sul tipo d ella leu coc itosi vanno inoltre considerati fen om.eni ch emiotattici specifici locali e g.en eral i. · L 'A. rife risce la mobilitazione d ei mielociti ad una d iminuzjone di te n sion e superfi ciale d eg1li el em en li immersi nel san g u,e , dovuta a :e.azioni chimich e ch e avy,engo,n o in superficie in m ,o do ch e la cellula viene sospinta veTso la diminuita tensione . Il f.en o·m ·e no 01ppos to d.elJa leuco·citosi è rappre s'E~ntato. d alla Jeucop~nia ch e può g iunger.e alla a leu c1a; le· cau se d1 questa possono essere m o]t:epli c i e ven gon o passate in rivista su ccinta n ei lor o tipi fondamen tali seco·n dari od essen zial i. ~n~in e l 'A. ribadisce ch e l'attività piastrinopo1et1 ca è leg ata strettam en te al la funzion,e d ei m egacariocit.i , la quale ancorchè sia discu ssa, h a .un dato positivo e dimostrativo nella patolog1a. _In fatti si ritrova piastrinòpenia quando n el midollo os eo i m eg.a cariociti sono scarsi ~ fo·rtem·e~ te . alterati e piastrinemia quan,d,o ta11 ,e]e.m ent.1 v1 sono .abbond.anti.. ~iù c o•m p] essa appare la ·funzi on,e del·le piastrine n el san g u e; la loro azion e sembra leg.ata a feno1m eni fi sico-,c himici per cui le piastrin·e sembrano garantire lo stato colloid,a le norma] ~ d e,g li endoteli vascolari; d 'altra parte al cuni riten g on o ch e le piastrine costituiscan o un element~ col loidale assai importante in rapporto con i fenomen.i fisico-chimici d ell 'immunità. Infi!le la rivi ta termina col prendere in cons~de raz_ione i gruppi linfa tici ch e si possono r1nven1re ne] midoll o fe.m orale ed in quello v~r~eb1:a le ; sembra che vi siano gruppi di ind1v1du,1 n ei quali il tessuto linfati co assume un certo g rado di sviluppo anche n el midollo. La confer enza h.a i l valore di un . capitolo di. m ·e ssa a punto della questione p er la chiara vi~ i.on e di. un l\1a estro çh e tanta parte h a preso ?a]1 tud1 ~ mat olo.gi c.i .contempor anei; quindi 1n e ~ a ' 'ed1a n10 traccia ta in ·linea sempli ce la co111pl e.. ~ità d ell e riGer cbe ch e si ono moltiplica te in qu esti ultimi anni e ch e h anno portato a. note,·ole r hi arificazione problemi così discu ssi e ro<::ì di f fi c ili ad interpret are quale quello d elle fun zioni d el m idoll o os~ eo. Gos10 . •
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FEGATO. Infantilismo e cirrosi epatica. (V. TRAMONTANO . Il Morgagni, n. 37, settembre 1929). Alcuni autori fran,o esi hanno richiamato la · attenzione ,s ullo stretto rapporto ch e esiste tra co.s tituzio1ni infantilistich.e ,ed alcune "cirrosi · e·p aticl1e &p1lenomega1,i ch,e. P er s1piegare tali - ra1pporti sono stare invocate ipotetiche correlazioni ormonich.e tra appa rato epato-lienale e L.a secr ezione interna di altre ghiandole, spe· c i e le genitali. Il contributo portato rlall '.i\ . cqnsiste in un cas-0, ch e P'UÒ presentare una oonferma a tale teoria. Si tratta d 'un paz. di anni 23, con anamn esi familiare e r emota n·egativa fino a 12 anni. Lo sviluppo fino a tale età fu norm.f* le. In quest'epoca presentò adeniti latero-cervicali di n.atura tuber colare, e lesioni ossee al]e costo;l e e a lle ossa crani·ch e d ell a stes a natura. l Jna inten.sa cura iodi ca lo fece rimettere molto b 1e1)e; da quel mom,e n to però si arrestò compl1e tam.ente lo svilu pp·o: i pel i non sp·u ntarono in nessun·a zon a d.i elezion e; la statura n on si ele vò , i genitali conservarono 1'aspetto ch e avevan o a 10 anni, man cò assolu tamente og ni eccitazione sessu,a lre; I.a psiche ed il carattere permane infant ile. Fu ricoverato in ospedale in segui•to a disturbi gastro-enterici , e successiva raccoJta liquida n·e ll'.a<ldome. L' e?ame obbiettivo mise in evidenza un d efi ciente sviluppo, i.I quale alle m i~urazioni antropometrich e . poteva essere paragonato a<l un fanciullo m edio norma le di 13 a11ni. L 'addome e ra gonfio , con r eticolo venoso e versamento . libero; ]a milza ing r andita, in basso g iungeva a ll 'o,m b·elica le trasv·e r sa; il fegato impiccolito e non palpabil e. Il paz. muore per coma ·epa ti co, ed è inviato a ll'autopsi,a con di.agnos.i di inf.antili sm o con cirrosi atrofica spl enom egali ca, diagnosi confermata a l tavolo anatomico. Nella consider az ione cri l ica del caso il Tramontano si domand.a a quale ca tegoria di in. fantil ismo va assegnato il caso in oggetto; e dopo aver ricordato tutte le divi sioni fatte a tal riguardo , e le diver e d i ffer e nzia zioni , egli ricorda i due prin cipali tiri di infantili smo: quello primario, distro fi co, idiopati co, e qu ello .en·d ocrino. D el primo si son o fatte diver<::e ·suddivisioni ; d el secondo si son o riferiti i diversi casi attribuiti a q11nl c11n::\ d el.le ghi andole 1endocrin e : tiroide, i1)ofi si , genitali ecc., op ~ pure a diverse ghi.ando·l e contem poran e.amente: pluriglandolari Il caso r iferi to m entre clin ir.am Pnte poteva · essere riportato a ll e ghi nncl0le gpnitali , isto•]og-icarnente invece d eve es<::Pr e ron ~id P rato rome 11n infantil i ~ mo pl nriglan do lAre. p er ]egioni eci ÌPO"' rilùpno del te<::ticolo , ipofnr1ione e srleroc:i d e.Jla tiroide, discreta clerosi d ell e paratiroidi 1
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SE ZIONE PRATICA
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e dt l1 ipofisi; ipoplasi.a d ei surreni e li·eve scle-
Si potrebbe pensare a.d un morbo di Banti, per il quale depone l.a leucopenia .e I.a piastrinopenia, se non ·e sistesse quel sintoma xifoideo ch,e testimonia .Ja per i tenza della vena om. belicale. Di fronte a tale affezion·e, che ha tanti punti di contatto col morbo di Banti, e che è destin~to ad evo•l vere v·erso la cirro·si, è consigliabile la splenectomia, malgrado che tale m etodo curativ.o non sia stato praticat.o in nessun caso d el genere. E conforta questa linea di condotta il buono stato generale, n essuna alterazione o tendenz.a al·l e emorragie, e la norinale funzion e epatica.
rosi ed aumento d,eJlo stroma del pancreas. ·Per le corre-I.a zioni tra ,J.e ghiandole endo.c rin e, ,ed i·l fattore di,s trofico etiologico, i l quale clinic~n:iente .f~re~be. considei:are questo caso tra gli infant1l1sm1 di tale natura, il Tramontano ritie ne p iù giusto unif.icare la g,en,e si degli infantilismi, con:siderando quell~ distrofici come dipendenti d.a origine ,endocrin.a. Un maggiore contributo porta i l caso studiato a ll·e relazioni su.p po1ste qa Fou·rnier , Gi.1bert ecc. tra le ghiandol.e endocrine e l'apparato 1epato-l1i·e nale. · 1
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GAHUSI.
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CARUSI.
Un caso di cirrosi di Crnveilhier-Banm· garten. (PH. PAG'lIEZ e R. R1vo1RE.
Bull. Soc. Méd. des
Hopit. n. 35, dicembre 1929).
OSSA E ARTICOLAZIONI . ,
Valore de1l'osteosintesi nel trattamento delle frattu1·e diafisarie chiuse dalle due ossa della gamba.
La cirrosi di Cruveilhi.er-Bau·mg·.qrten è un.a affezione e~tremamente rara; in letteratura ne (PATEL e GrRARDIER . Presse M éd., n. 68, 1929). sono riferiti otto casi. Il caso 1 i ferito non presenta un aspetto cliLa statistica degli AA. nel trattamento delle nico identi co a quel.li g·ià noti, ma ciò dipenfratture diafisarie chiuse delle 2 ossa della de dallo stadio p·o co avanzato d ella malattia. gamba nell 'a·dulto si riferisce a '28 ammalati Uomo di 34 a nni , d ebole, m agro, di coriveduti a lunga scadenza sui 50 oper.a ti dal lorito un po ' terreo. Da due m esi accusa una l ,92± al 1926. Essi co·m prendono 5 ca si di fratintensa d.Steni.a, che g l 'impedi sce di J.avorare, ture trasversali , 3 di frattura obliqua, 6 di e d ei d olori violenti all'ipocondrio sinistro , frattura doppia obliqua e tr.asvers.ale, 19 ca si più intensi se si curva in avanti. di fratture spiroidi, d e11e qu.a] i 15 er.ano alL ',esame m ostra un ventre poco volt1minoso, l 'unione del 3° inf. col terzo me.dio; 4 casi di senza m ·e teor ismo, nè alc un segno di versa. fr.a ttur·e spiroidi basse. m ento libero. Si palpa una grossa mjlza , al di Gli AA. n ella riduzione cruenta di tali fratsotto d ell.'ombelicale trasver sa, il cui di.ametro verticale misura 23 cm. e·d il tra sversale ture furono guidati dai seguenti principii: 18 cm. La milza è di ·CO·n si sten za dura, leg- 1) concezione esatta delle· deformità sotto il germente d olen te, molto sin1 il e ad una milza controllo della vista; 2) soppre sion e di ostaleu cemica. Il fegato n ei limiti, la o1$ti fellea in- coli all.a con solidazione, rispettando il tessuto dolente. L'esame de.J] 'apparato respiratorio e connettivo di ossificazione a livello d el focolaio cardi.aco è norm.aJe, solo in corrispondenza di frattura; 3) fissazion e so.J id a d elle ossa, .la dell 'appendice xifoide si ascolta un rumore in- qu.al e possa permettere una mobilizzazione pretenso a tipo di sfreg.am ento, ch e è rin forzato coce dell 'arto fratturato . A tal e scopo si impon e dall 'in- ed espirazion·e. La palip·azione fa perce- un 'asepsi ri g orosa, i strumenti perfetta men te pire un trill o n·e tto , ch e è l'esatta riproduzione aaatti, tecni ca sempl ice e r egolata fino nei del rumore ascoltato. La pr-essione al di sotto più piccoli d ettag li . . L 'intervento senza eS$ere immediato, fu il di tale trillo lo fa cessar e, nel m entre si può osse rvare. un lieve avval lam.e n to , cosi com .e si più precoce possibile: in m edi.a 5 g·iorni dopo l 'acc idente. Tutti gli ammalati furono operati ha prem endo u di una vena v.aricosa. Questo sintomo, dipendente probabi'l mente in posizione inclinata , la qual e permette, n elle da un.a persistenza anorm.a ]e d,e]la vena ombe- · fratture del co]Jo , un a esten sione spontanea licale, in siem,e ad una notevol e splenomega- del piede ed una ridt1zione d egli accavallalia , fa fare J.a diagnosi di oirrosi di Cruveilhier- m enti. Dopo l 'osteosinte$i l'arto fu m esso in Baumgarten. . doccia m etallica per pochi ~iorni e dopo fu laGli altri esam.i non h.ann.o mostrato nulla sciato . . libero n el letto , praticando una mobilizd 'importante: lieve leucopenia con mononu- z.az1one precoce. . cleosi, che nei su~ces ivi m esi tenta ad assuDu e volte si ebbe st1ppurazion e n e i primi ·mere una formula normale, sempre però con giorn), perciò si fu co fretti all'asportazion e mononucleosj. d ella pi.astra di Lan e, ch e fu sempre a d o1)erata. Di fronte a tale malato n on si può pensare In tt1tti gli a ltri ·casi, con d ecorso a ettico, al la cirrosi, perchè n on esi~te n è gro o nè pi c- questa fu asportata 3-± m esi d opo. In 6 malati colo fegato, non segni d 'ipe rtensione portale, si ebbe una lieve suppurazione dopo que to senon segni d'insuffic ienza epatica. condo i11tervento. 1
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IL POLI CLINI CO
Dai ca i presi in esame risulta ch e l ' osteosin tes i n on ab b r evia la durata d el con solida m ento delle fra tture d ella gan1b a. Prendendo in con iderazion e i risultati a n at omici ri ulta ch e la r e tituzion e integ·r ale ·d ella lungh e zza e d ella forma dell 'arto è stata ot tenuta n ell '85 ,4 per cen to dei casi . Incorci am enti o serva ti in 4 mala ti sui 28 presi in consid er azione non su p er.av.a no m .a i i 2 cm . ; ·e ssi furono dovuti in 1 ca so a r iduzione in1·p erfetta ·e n egli altri a p resenza di infezion e, 2 v olte 1in1m edi.a ta e d una volta nell~a &portazi on·e ·d el la ccio . In 15 casi si ebbe un callo g ro·sso, in 13 ca si un ca·1'lo r eg·o1ar e non d·eformante. Sotto il punto 'd i vi sta fun zi on.al e ;nell '86 % d ei c asi g li AA . otten n ero u n a r estituzion e com p leta .a l norma le d ei inovimenti d ella .articolazion e t ibiot arsica; in 5 m alati si ebbe una limitazione di que t a . In n essu n caso si e bbe a lter az ion e d ella fun zione dell 'articolazione .del g inocchio . La d e.ambul.azion e e la corsa .si co1n p iv.an o p er 0
fettamente n orm.a li n el 78, 5
% dei
e.asi
-:~-
3 m .a l.ati c amm i.n av.a no difet tosia •m en te, a ltri 3 n on p ot ev.a n o cor rere. In m ·e·dia i p azienti pot er on o :ri1pr·en d:er e l.a d e.an1bul.azion e senz.a sostegn o 148 g iorni do p o , ossia ·d o1p o 5 m esi . Defalca to il per iod o di con soli.da·m ento si l) UÒ e.alcol.a re .a 13 .g iorni in m .edi.a l 'ad at tam e nto funziona le. 8 volte su 28 si ebbe a tr ofia m ·u scolare . In 10 m alati lo stat o circ olatori o era .alt erato (ed em a prem a lleolare). In un terzo d ei casi si eb b ero d i turbi tro fi ci della ci catrice. Giammai o ervar on o cicatrici o calli d olor osi . Sot to il pun to d i vi sta m edi co-l egale la durata di con oli dazion e g iuridica , riferita alla ripresa d el lavoro si può calcolare in m edia a 179 gior n i , pari a 6 m esi, cal col ando ch·e d al1'interven to a ll '.a lz.arsi d a l letto occorrono 55 gior n i , a ltri 93 g iorni p er abba ndona r e il sost eg n o d el b as ton e ·e di poi a ltri 31 gi orni per la ripr esa d el lavoro. Ten endo conto d el tipo di fra ttura p er quelle trasver sali 4-6 m esi; p er le fra t tuTe ob liqu e 7 m esi ; p er quelle s piroidi -!-6 1/ 2 mesi. Le incapacità definitive furono limitat e al . 6 m assimo g r ado (21 ,4 %) con incapacità 28 perma n enti par ziali , su scettibili di mig lior ar e. I ri ultati d efinitivi furono i segu enti: 5 frattur e trasver sa li con 5 r isultati buon issimi ; 3 fr.at tur e oblique con 2 risultati buonissimi e d u n r i u ltat o buono ; 1 fra ttura d oppia obliqua e tra sver sa le con ri sultato buonissimo; 14 frattur e s11i r oidi con 12 riS1Ul ta ti buoni ssimi e bu on i , 4 m ed iocr i , 3 cattivi . I r i .. t1lt.ati ott enuti .au tori zzan o gli .A.A. a concluder e ch e il campo d elle ind icazioni d elle o teosintesi n elle frat ture dia fi sarie ch iuf.e d elle 2 o a d ella g amba n ell '.a dulto cle\re e ere m olto allarga t o. 1
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J URA.
[ A NNO
XXXVII, NuM. 15]
Innesti dell'appa1·ato 1·ot uleo fissato. (B ERT OCCHI.
La Chirurgia degli Organi di l\1o-
vimento, aprile 1929). In ·un a seirie di 2± esperien ze, adoperain do com e animale da esperimento il coniglio all '1età di 6-7 m .esi e d el p eso di 1500-1700 g r .. l 'A. ha praticato l 'inn esto di rotul e con tutto il l egamento rotuleo e un tra tto di circa 1 cm. di Jegarn ento qua dric ipitale. L 'apparato rotuleo, p rel·evato d.a .altri conigli, era stato preced en1te·m e1nte fi ssato in a lcool p er un p eriodo vario d.ai 5 ai 48 giorni. Allo sco·p o di esan1inar e m acr o- e microsco1p icam en t e i prooes i ch e si ver i ficano in sen o ai tessuti in nes tati , so,n o sta ti sacrificati g li anima.li dopo 10, 15, 20, 30, 40, 60, 90, 120 e 220 g io rni. Le co·n clusioni istologich e al)e qu.ali è perven1u to I ' A. s ono: 1) ch e il t endin.e fissato , per op era d ei fasci connettivali p r ovenienti dall'ospit e, Yien e riab itato e sostituito completam ·ente in 40 g iorni; · 2) ch e l 'osso fi ssat o , d opo un i)rimo p eriodo in cui r esta deserto di cellule e m ette in evid·en z.a la su.a struttura fibr osa e l.a sua origine sesam oide.a, co·m incia a rivivificarsi a 40 g iorni con la pen etrazi on·e d.i vasi e I.a costituzion e di midoll o fibroso n ell e laoun e midolla ri ; 3) ch e soltanto d all 'epoca dell.a p en etra zion e vasale n ell 'inn esto, comincia Ja ricostruzi on e ossea da p air te d i osteoblasti d erivati d ai fibroblasti d el m id ollo e da quelli ch e, prend endo occasion e dall 'alt er.ata struttura, p en etran o in esso dalle inser zioni t endinee; 4) ch e dop o 120 giorni si ha ]a r icostruzion·e a va nz.a ta e a 220 g iorni qu·ella p erfetta d ella 1rotula ; 5) ch·e 1a ca1rtil.agin1e d'incr ost azione rotulea è r esist entissima a ll 'azion e dei su cchi proteoliti ci d ell 'ospi1te, per cui si altera lentam ente e co1stit·u isce un g rande osta colo alla p en etrazion e d ell e oellule di r iabitazion·e. Esse p erò a] 60° giorno riescono a pen etrarvi sotto forma di fibroblasti , ch e, p r oven endo sia dal t endine ricostit uito, sia dag li spazi midollari subcondrali . si trasforma n o p oi in condrobl a sti ; 6) la oellul a indiffer ente fibroblasti ca, q uand o si t rova in qu ell e determinat e condizioni funzion a li biochimi ch e tissul ari ch e Lérich e e P o1icard classifi ca n o col n om e dì m ezzo ossificabile, evolve v·er~o ) 'o t eobl asta; evolve invece ver so il condrobla sta qua ndo si trova in ambient e ca.r tilag in eo. Gli esperimenti inoltr·e ag·li effetti d ella pratica dimostrano: 1) ch e con l 'imp ianto d ell'.appairato rotu• • • Jeo fissato in alcool s1 pu ò ot ten er e un r1pr1stino funzi on ale perfett o; .. 2) ch e è p ossibil e otten er e u.n a g ra duale sostituzion e con t essuto vivo dell 'appar ato r otul eo fissat o in a lcool ed in n estat o n ella su a normale sed·e . C. GIA COBBE. 1
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SEZIONE PRATICA
Operazione per insufficienza del tetto del· l'acetabolo nelle lussazioni congenite dell'anca. (SouTTER. Bull. et "f't1 ém. Soc. Chirur. Paris, t . 21, n . 11).
Le
malformazioni d·e[l 'ace.tabo1lo esistono neil 41 % dei 1casi. La cavità cotiloide poco profon·d a e ri l tetto obaiqruo, anzichè orizzontale, sono fra le cauise più frequenti per cuj la lussazio·n e si rirproduoe do po r iduzioné . Soutter propone un nuovo m etodo per CPeare un tetto osseo al diso1pra .della testa femorale. Incisione dai]1]a ·&pi1n a il iaca 1anter. super. fino a 2 cm . al di sotto d e1l gr.a n tro·c antere, unita ad a·ltra incisione che dal trocantere risale in alto e in dietro verso la cr esta i.iliaca. Il le mbo di parti mol1li si ribatte in alto scoprendo cosi la capsula .articolare. Al di sopra d ell 1.aoetabolo si pratica un intag'lio in tutto lo spessore delJ'osso i1liaco e vi si incasti~a un.a stecc.a ossea e 1larga pre1.evata da·l tro·c antere e da tutta }'.e stremità swperiorie d el femore . Al di sopra dell'innesto si scol.p isce u11 qua·d rato· sul tavovalato esterno de11a ~ 0 sso i'liaco ·dal quale •Si dista·cca n el bordo inferiore e n·e i l.ati lasciandolo attaccato per il b o;rdo s uperiore. Questa specie di sportello vie11e sol·l·e vato a cerniera e i] suo bordo i.n fe['iore vi·ene fi1ssato con un punto in catgut, al margine libero del] 'innesto trocanterico. Si vien e così a·d a vere una for~nazione triangO'lare che successivamente si colma di tessuto osseo dando un · ottimo appoggio al peso de1l corpo e impe·den do alla testa femor.aJe di risall ire. L'A. ha 01p erato 9 casi in qu1esti tre u.Jtim·i anni . Età v.a.ria ·da 6 a 18 .anni . È .a ncora presto per giudicare d·e i ri·su,ltati l ontani; que.llli prossimi sono stati abb·a·stanz.a sodisfa·cienti specie per i•l migliora.m ento ·de1l'la statica e de lJa deambulazione. Il. lavoro è odrred.a to d.a buone itl lu.strazioni. G. P..\CETTO. 1
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Lussazione acromio-clavicola1·e e suo trattamento. (MASINI. Paris Chirurgical, a. XX , n. 7). Secondo l 'A. il trattamento ortopedico a base di bend.aggi -è abbandonato ·p er la lunga durata di applicazione ·e per i cattivi risultati funziona li. I processi chirurgici più ado1p erati sono tre : 1) La sutura acromio-clavicolare; 2) La sindesmop·essia di P. Delbet ch e consi1ste nel passar·e sotto la co·r acoide du e ansie di filo di eta che circo·n d.ano la c).avicola e vengono annodate sul &t10 marg.ine superiore a una ce,r ta distanza l 'una dall 'altra e in mo.do ch e abbiano la direzione dei 'legamenti conoid·e e tr.apezoide. Duirante l 'an•n odam ento delle anse un aiuto preme sulla clavicola verso il basso in modo da ridurre la lu azione; 1
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3) La legamcntoplaslia di Cadenat. Incisione verticale ch e da 2 cm. dietro la clavicola scende in basso per circa 4 cm. sotto la c lavicola. Dissezio11e della r egione sottodeltoidea e m essa allo sco·p erto d ella volta acromio-coifacoid·ea. Preparazione d·el legam e nto posteriore della volta e sezion·e alla su.a inserzio1n •e ac.r o•m iale. Questo legamento vien passato dietro la clavicola e mentre la lussazione è ridotta vi ene sutuir ato in alto al periostio del bordo superiore d ella cl.avicola e in basso al pe1riostio del bord-0 inferio,r e e al legamento conoiçìe. La s11tura acromio-clavicolare dà una solida riduzione m .a importa ] '.anchilosi. La si·n<le.smo1pes~ia presenta l 'in conven,i ente ch e i fili possono ro mper si con un movimento un po' violento. La legam ·e ntoplastia ovvierebbe a questi inconvenienti ma è un 'ape.r azione alquanto delicata e n on sempre possibile per l a sottigliezza d el legam·ento ac.r omio-coracoideo. G. PACETTO. 1
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NOTIZIE BIBLJOORAF/CflE. J. HALBAN e L. SEITz. Biolo1g ie u. Pathologie des Weibes . Editore U.rban u . Schwarzenberg. Berlino, n . 24. Fried:richstrasse, 105 B. Col fa scicolo 47, uscito di reoen te e che 0011tiene in 180 pagine l 'indice sistematico ed an.alri tico, si è com p1eta ta l 'o·pe.ra che già più volte in questi anni avemmo occasione di additare all.a ammirazione ed alla emulazio n.e d ei le.t tori, d·e gli editor.i e degli autori. Il trattato diret1to d,a H.alb.a n e Seitz è davvero un 'opera inonumentale : vi hanno collaborato ben 87 dei più noti studiosi tedesc h.i e ci si trovano· natuir al.m ·e nte i più bei nomi del].a ginecolo·g i1a mon·di.a.le d,a Aschne.r a W.al· thard , da Benda a Latzko , da Fraenkel a vVinter e W .a gner, da Hin.selm.ann e Hitschmann a E sen-Mol·lier, a Pankow, Zangem.ei ster, ecc. Accan.to a capitol·i più comu.n i vi son o capi·toli d el maggiore interesse, ch e formano delle monografi e a sè, da studia.r e e consultare con il maggiore profitto; citiamo fra i tanti quelli di M.athes sui tipi costituzion.ali f.en1minili, di Schroeder stilla patolog ia della mestruazione, di Lenz .sulla eugenica, di Scl1maltz e di Drahn suJ.l 'anatomia com.p arata d ell 'a.p 1pa.rato ge·nitale· femminile, di V\7iesel su] l a clinica della menopausa e tu.t ta la III ie la IV parte del V volu·m .e, d ov·e sono sviscer.a ti i rapporti dei v.a ri a;ppa·rati orga·nici e delle varie ma.Jattiie con 1'.appa.r.ato g·enita1e femminile , dove am.p iezza di trattazione, largh ezza di riferimenti bibliog·rafici costituiscono .una preziosa miniera di n otizie ed idee. Ri cord.iamo ancora la inter·essante e completa trattazione fatta della .p lacenta da Hinselmann e la esauri ente mono.grafia di Grosser sui primi stadi di sviluppo d ell'uovo .c on i ri1
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IL POLICLINICO
ferimenti di anatomia com.p a.riata, quali solo cod·esto A. poteva illustrare; e così non dovremo tra.s cu.r a,r e i due capitoli di storia trattati da Fisch er e q·u elli di ginecologia· forense del Reuter. La cura con cui dai due .eminenti direttori dell'opera, qu,e sta è stata ordinata e seguìta, a,p pa.r e dai contributi fatti apparire nell 'ultimo vol•u me, .a complemento delle pr·eoe·d enti t;rat tazi.o ni. Così Benda ci parla deil reticolo-endotelio n•ella donn.a , Ehrhardt sulle nuove vedute circa i ra.p porti fra ipofisi e genitali femminili ; Guggisbe1rg sulle vitamine in ginecologia; ed infine b en tre AA. Zangem eister , Wieloche e !Fvey si ocou·p ano d.ell.a rottura intem·pestiva d·el sacco e d'ella febbr:e in parto. C-0 d,e sti cenni sono m ·olto monchi per nieoe,s sità di spazio; essi vogli on 0 dare solo ,u na palJi.da idea de,l1la larghezza di con oezione e di esecuzionie di questo trattato. A.lcune cifre parleranno poi con la loro eloquenza, per quanto, s'intende, n on dicano tutto. Ma certo l 'im pone{lza dell 'ope r.a di Halban · e Seitz e·d il corag·gio, degli edito-ri . Urban e Schw.arzenberg risaltano b en e anche solo se si ricordi ch·e il tratta lo con i suoi 47 fa scicoli ~ 15 ·tomi, raocolti in otto grossi volumi , occu•p a ci•r ca 10.000 pagine di gra1nde formato ed è arricchito d.a un.a m assa imponente di il.l us trazioni e precisàm.ente quasi 30UO figure , m o'1te de lle qu.ali a colori, oltve 263 tavol,e. Purtro1p po a tanta 1nole, a tanta ,sapi·e nte organizzazione, a tanta ricch,ezz,a editoriale , in ca·rta magnifica , patinata, figure eccellenti, riproduzioni perfette, autori di prim'ordine, le s ingole competenze al singol·o posto, rapidità (s.ei .soli a nni sono stati sufficienti), non può non corrispondere un prezzo el,evato, èhe può ·f are impr.essi·o ne se lo si con side.ri n,e l st10 com1p lesso, a·r1rivando .a p,a ssare le 3000 lire italian·e (i 15 tomi legati valgono infatti 782 marchi oro). È quindi opera più per bihlioit eca che per privati : ma è oer.to ch e in nessuna d elle no st~e ,cliniche dovrebbe mancare per non priva.re. gli studiosi di un m.ateriale di c on sul tazion.e di prim'ordine. E se i] ,éenno odierno, n ell a sua b·r evità, è sp:rop0irzionato alla natura d ell 'opera, valga a nostra scu sante il fatto ch e periodicamente già di tanto in tanto avemmo occasione di dire il nostro compi.acim€nto, la nostra lode. 1
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P.
GAIFAMI.
Nuova monografia detta Collezlone "Policlinico,,: Prof. MICHELE BOLAFFIO
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Direttore della R. Clinica. Ostetrico-Ginecologiea dell 'Università ·d i Modena
lo stato attuale della Radioterapia Ginecologica Volume in-So, di pa,gg. VIII-112, nitidaimente stampato -eu. ottima carta. icon 10 figu r e in.t ercalate nel teeto e .altre 20 &ll sette tavole fuOTi teeto. - Prezzo L. 20, più Je spef?e postali .ai e.pedizione. Per i nostri aibbonati sole L . 1 8 in porto franco. •
Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI - Ufflcio P o.. s tale Succu1'9ale diciotto - ROMA.
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XXXVII, NuM. 15]
CENNI BIBLIOQRAFIC/(1 ). A . Le cancer maladie des cicatrices. Masson e d. Paris, 1929.
LuMIÈRE
Il Centro anticancer-0so di Lion,e ha pubblicatq_ questo volumetto. In esso l 'A. sostiene l 'importanza d elle cicatrici ammettendo che il can oro non è che la ·p roliferazione anarchica dell e cellu},e non totalmente differenziate, rim,a ste a l) o stato emb.:r.iohale, nelle quali agir ebbero d,e i tra umi se·c ondari .producendo una proli]erazione indefinita peir causa di un substrato umorale speciale. Qu·e sto stato speciale sarebbe rappresentato, secondo l 'A., da un perturbam,ento della glicogenesi giusta le ricer che di Slosse e Re_d ing senza .accenno ad altrie condizio1n i organirohe ammesse da numerarsi altri ric,e rcatori s,pe cialmente italiani. Un ca,pitolo è d,edi,c ato alla enumerazione dei vari m ·ezzi chimici usati contro i n eoplasmi, come si sa, senza ailcun risultato. Il solo capitolo origi'Ilale è que1lo cl1e riguar.d a l,e leggi della pr.o babilità per sp.iegare l 'insorgenza del caincrò e con esso l 'A. ci trasporta con palle bianch e e n.ere i.n tante combinai ioni utilizz,a bili, pi uttosto ch e per lo studio dei tu.n1ori, pe·r i1l giuoco del lotto. R. BRANCA TI. 1
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M.
La Fisiopatologia clin.ica e sperim entale della lip~mia. Ist. Ed. Se. :Mil. Milano, 1929. L. 50. È un a ltro volume della co•lilezione d ell 'Istituto - Edito,r iale Scienti.fico Mi•l anese, in cui l 'A. , stu,d ioso e competente della m.ateria, con una espo,sizione chiara ed ampia, dopo avere accennato alla chimica delle lipene ed ai vari m eto di di d,o saggio con particolare r~gnardo .al micrometodo di Bang, pa.ssa in rassegna il vasto materiale letterario su·l la lip emia in condizioni no.r mali e paitologiche: so~topon endo]o a·d un €same critico rig·oroso, specie peir quanto concerne i rapporti, ch e possono esistere tra lipemia e funzione dei varji organi. Deoono di ri·liev-0 è inoltre iJ capitolo del comportam,e nto della -lipemia n ei diabetici, che l 'A. ha studi.ato in modo particolare. Infine ci è gra•d ito rico.r dare quanto sia encomi,a bile l'A. che n·eJla C·o mpilazione de] lavoro ha m esso tutto il su·o studio e tutta la sua p•a ssion·e per dare una guida utili.ssima a chi voglia addentrarsi n ell 'arduo compito dello st·u dio dei 1ipoidi. MARINO. B uFANO .
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F. MuNK. Die Rezeptier Kunst d es prak tisch~n Atztes. Berliner Klinik , fase . 411. Ed1t. Kornfeld, Lipsia 1930. -La ,somministrazion·e di un m edi camento si risolve oggi spesso, ·sec. l 'A., con la .prescrizione di una specialità di cui il . m e di.e~ no~ conosce la composizione esatta e in c111 1 var~ componenti n on possono variare a ~eco nda dei (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.
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bisogni del caso. Gli iniconveni·e nti ch e posso.n o sorgere sono numerosi e buona parte del libriccino è dedicato a il•l u·strarli. Chiu·de la tra ttazione una serie di ricette che il Munk raccomanda di sostituire con vantaggio, àlJa prescrizione delle specialità. . VALDONI.
Igiene della maternità. Consigli di igiene p·er la vita sessuale femminile e per il neo nato. U. Ho.e·p li ed. Milano, 1929. L. 16,50. Osserva giustam ente I'A. che l 'igiene della maternità non devé essere limitata alla gravida.nza, al puerperio, all'al-lattamento, n1a deve considerare l 'o:rganiS'm o muliebre fin d,ai primi anni e specialm·ente dalla pubertà. Ed, in questo suo libro presentato da un.a prefazione del prof. Alfieri, incomincia a considerare la donna dalla prima età, la segue n el periodo pube~e, n el parto, n el puerperio e nell 'assistenza al neonato ·e lattante, problem.a che esamina n ei più minuti particolari. Tratta poi la maternità in rapporto con il lavoro professionale, ·1'alcool ed il tabaoco, oo'c upan·dosi da ultimo del tr.a monto ,della femminilità, la m·e nopausa. Ottimo libro, vero buon consigliere della donna in tutte le sue fil. manifestazioni.
S.
DE FRANCESCO.
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Sezione Triveneta della Società Italiana di Pediatria. Venezia .. 16 febbraio 1930. Nuo~a epidemia del morbo di Barlow in Venezia in rap-
porto all'approvvigionamento del latte.
Prof. f~.. GroRGI. L'O. ricorda di aver descritto dieci anni fa una epidemia di scorbuto infantile, osservata in Venezia nell 'immediato dopo guerra, da, lui attrj.bt1ita al latte concentrato, di SQresina. Nel decorsq di dieci ann'., circa 1'0. non ha più osservato che un solq caso di m. di Batlow, tardivo, in un bambi·no di due a,nni. Ora dal giugno 1929 a, tutt'oggi, cioè in circa otto mesi, ha potuto raccogliere, sempre in bambini dell 'ospedale, dell 'ambula,toriq e della clientela privata nove casi tipici di m. d~ Barlow, la storia dei quali brevemen,t~ r~a,ssume, tutti rapidamente guariti coi soliti mezz~ antiscorbutic~~ Di fronte a questo imprqvviso inacerbirsi e ripetersi con tanta frequenza dellq. scorbuto infantile, analogamente a quanto ha concluso per la precedente epidemia, riti~n,e doversi anche ques~a volta cercarne l'eziolog ia 11el nuovo approvvigionamento, fattQ per Venezia esclusiva,mente con latte pasteurizzato, ch e si usa da circa due annj . S?no. ben pochi nove casi, ma l 'O. ricorda gli stati d1 precarenza che solitamente passano inosservat.!, e eh~ renderebbero più rilevante questo numerQ. La profilassi consiste, non già nell'abolizione della pasteurizzazione del latte ma nel diffondere nell 'animo del pubblicò il · co~cetto che il latte pastet1rizzato contiene minime quantità di vita-
m :c11a C, che questa va perduta del lutto colla ribollitura in casa, e che quindi è necessario fornire ai bambini allattati artificialmente abbondan:t i succhi di frutta, fresca, ·cercando di procedere il più prestq possib:Ie al loro divezzam entq. Emiplegia tossica da acetonemia.
Prof. L. D .. VERONESE. -· L 'O. riferisce il caso di una bambina d~ anni 5, tipo linfatico eretistico, che già precedenteme11te. aveva presentato delle crisi acetonich.e , la quale fu colta improvvisamente da vomito · incoercibile, con alitQ intensamente acetonico, enorme quantità di acetQ-ne nelle urine, emiplegia destra. L 'esame del sistema nervoso, il rapido favorevole decorso - guarigione in 48 ore con l a sola cura alcalinizzante - il ritornq d ~lla picoola paziente in condizioni perfettamente normali, una nuova cris~ di v_o miti acetqni ci presentati circa due mesi dopo, fanno sì che l'emiplegia di cui la piccina ha sofferto, . sia da attribuirsi ad una unica causa, e cioè alla intossicazione acetonica. L'ematoporfirina nell'infanzia.
Dott. A. BARDISIAN. - L'O. ha cer cato l 'ematopo:rfirina cQl metodo di Garrod. Dalle numerose osservazioni co·n clude che, se nell'età infant~le ~siste un 'emato·p o,r firinuria fisiologica, questa dev 'essere molto rar(:\ ~ rarissima la forma congenita,, e ch 'essa compare saltuariamente nelle diverse affezioni dell 'infanzia e la, spiegazion~ di questo fatto, n1alg r ado diverse ipotesi, è molto oscura. Il ferro nel sangue dei bambini.
Dot.t. G. HALFER. - Il neonato ed il lattante n ei primi 60 giorni di vita hanno un tasso emoferr ico alto. I valori oscillano da un minimo di milligr. 20,8 .ad un massimo di milligr. 50,4%. Le numerose affezioni, ch e colpiscon.Q' l 'età infantile, ~cc~ttuate alcune oligoemie primarie e secqnda,rie, non dànno variazio1n i notevoli del tasso . . emoferrico. . La formaldeide negli stati infettivi dei bambini.
Dott. E. AGOSTINELLI. - La soluzione acquosa di formaldeide u sata giornalme.n te ed iniettata endovena fu per bambini da~ 6 ai 12 anni di 5 milligr. di sostanza pura. 1
Strana conformazione dei genitali esterni in una bambina.
. Prof. A. CANTILENA. - L 'O. d escrive un caso di strana conforma,ziq.n~ dei gen~tali esterni di una bambina, la quale, normale in tutto il resto, prese11tava: mancanza assoluta, dell 1imene e della clitoride e del suo cappuccio ; presenza di due diverticoli uno superiore ed uno inferiore partenti dalla, parte · anteriQre della vagina, che egl ~ suppon~ fossero dovuti al] a per sistenza del tappo cloacale d:iJ Tourneux, modificato. Anafilassi da latte materno.
Prof. A. PAGANr-CEsA. - L 'O. riporta le storie di tre bambini, uno di 27 giQrni, uno di sei ed uno di 7 mesi, i quali avevano presentato per tutta la loro vita dei disturb!. a tipo dispeptico : scariche piuttostq frequenti e verdastre, Yomiti qu asi tutti ~ giorni, scarso aumento di peso.
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Esaminato il latte materno, non si spiegavano tali sintomi, nè con una eccessiva quantità di grasso in esso contenuto nè colla eventuale presenza . di Qssidasi .. I soliti consigli terapeutici per m.iglior~re il lorq statQ> dispeptico: aggiunta dopo le poppate di idra,tq d ~' carbonio, di alcalini, di gocce digestive, non diedero alcun risultatQ. . La somministrazione di latte di altra don11a o di una farina lattea, non era seguita da vomitQ. La cutireazion~ al la,tte ma,terno fu posit:1va in uno dei tre ca,si, dando· luo1g o a grossi po nfi. La diagnos~ .di forma anafilattica da latte materno si imponeva ed il. tratta.mento lo ·.:.onfermò. Infa,tti tre iniezioni di 2 eme. di latte mater110 crudQ eseguite a giornt alterni, desens!hilizzarono completamente tutti e tre i soggetti, ch e continuarono poi i) loro allattamento J1)aterno senza disturbi di sorta,. 1
Emipertrofia parziale congenita.
Dott. L. MAGNI. - L 'O. riferisce su di una bambi11a d~ 5 anni ~ mezzQ presentante una complessa alteraz::0ne di svilup·p o localizzata alla m età destra del viso e della, l~ngua, all 'arto inferiore. ed alla mano• dello stesso· lato. L 'asimmetria è specialmente marcata, all'arto if1:feriore do·ve la, 1unghezza to·tale è a destra di cm. 1 1/2 superiore che a sinistra e la, circonferenza della coscia è maggior~ di cm. 2 1/2 e di 3 quella della gamba. Alla differenza di volume p·a rtec!pa anch e lo scheletro. L 'affeziqne è sicuramente congenita, l 'etiologia rimane completamente ignota. In p articolare, cQme ~n quasi tutte le osservaz:.o ni fin qui pubblicate, può essere escluso· il trauma di parto, la siJil~de, la tubercolosi, l 'alcoolismo , la consanguine.i tà dei genitori . L 'O. rifà la s toria della malformazione e svolge a,lcune cQnsiderazioni etiopato·g enetiche concludendo con l 'ammettere uno squilibrio, una alleraz'. one in quel meraviglioso succedersi di fenomeni vitali che portano alla formazio·n e del nuovo essere .. Suppone Uf1:a causa morbigena che colpisca l 'ovo nei primi m()menti del suo sviluppo e ch e sarebbe cat1sa di un alterato equilibrio i1elle forn1e degli otga,ni del futuro organismo vivente. Meningite da orecchioni.
Dott . ~IARIO SANTI. - Tra,ttava,si di un bambino di 5 anni, guaritq. recentemente dagli orecchioni, già affetto da a,cetof1:emia esplicantesi con vomiti periodici. Per q11esto stato morboso costituzionale la diagnosi presentava qualche difficoltà, stante la. fortissima acetonuria esistente·, . m a i sintomi meningei so·p ravvenuti 5 giorni dopo gli orecchioni , e so•p ratutto l'enQrme l~.n focitosi del liquor (caratteristica, di queste forme morbose e molto più spiccata della . linfocitosi cla ssica ' della meningite tubercolare) nQ·n lasciò più alcun dubbio. . E ' iD?portante una diagnosi esatta, specie nei r1guard1 della, prognosi, g~acchè mentre le crisi acet.onemiche sono g~neralmente benigne, le m eningiti da orecchioni possono dare dei postumi corne la sord~-tà permanente e l'atrofia del n ervo ottico, e in qualche raro caso anche la m orte.
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Encefalite di Economo.
Pro·f. G. BERGRINz. - L'O. ha con esempi clinici confortato il concetto che nel qua,dro v0mito aceton!~o st~eno raccolti molto probabilmente 1errQiri diagnostici: appendicite, glicosur:.e, tumori cerebra,li, encefalite, sp·a smofilia. Da ciò la, necessità di accertamenti cQmpleti e indiscul~bili, f1:0~ trascurando la puntura lombare, ove sintomi ~ervosi a,ccqmpagninq il vomito e l '~cetonuria, si~nq questi si~tomj, nervosi stabili o transitor~ (paresi, paral~si, spasmi). Ques.t o può salvare~ da errori gravi diagnostici e prognostici, specialn1ente Qello accertan1e1tto diagnost~co di quel difficil~ en~gma che è l 'Encefalite di Economo, nella qual~ non ma11ca mai la iperglicorrachia. Illustra conseguentemente due casi di encefalite: anorr1alo l'uno negli esiti lontani (emiplegia senza Babinski e senza tremori) di difficile interpretazi-0ne a 9 anni; mentre ne era stata facile la diag11osi a 10 mesi sia per i sintomi clinici che presentava (alterazione del ritmo, del sonno, chorea), che per i dati. del liquor (iperglicorrachia) : raro l 'altrQ per ~l benigno decorso dopo u11 inizio gravissimo•: afasia, stato· cerebrale, paralisi del III e VII ed emiparesi con febbre. Conseguente emiatass~a, jperglicorrachia con granul~.a . Gu~rigione
rapida, presentando1 solo lieve emiatassia e paralisi del VII. Su di un caso di encefalite post-grippale.
Dott. ANGELO GoLIN. - L'O. illustra un interessante caso di lesione del siste1na nervoso centrale susseguente ad infezione. grippale. Si tratta di un b aml) =no d 'anni quattro, il quale presenta uno stato paretico-spastico con iperrillessia degli arti s uperior~ ed i11feriori e positività di tutti~ i segn~ piramidali d 'ambo i lati, mentre si hanno sensorio· integro, assenza di rigidità nucale, integrità assoluta dei nervi crànici, r.iflessi add.q minal1 e cremasteric~. presenti. Eseguiti i necessari esami complementari ed escluse le mqlteplici possibilità diagnostiché riferenti si al ca.sq in parola, l 'O. co·n clude trattarsi con tutta probabilità di piccoli focolai encefalitici disseminati sulla corteccia. Sindrome ematica grave nel decorso di una broncopolmonite cron ica in un lattante.
Dott. Dol\1ENICO BorrACIN. - In un lattante di sei mesi, l 'O. ha nQta,to, nel decorso di una broncopolmonit~ crQnica, l'insorgere di. una sindrome ema,tica caratterizzata da anemia grave, fatti e.morrag·ici a, carico della cute, modificazione della formula leucocitaria consistente in una riduzione della linfoc~.tosi relativa osservata in un primo tempo, comp·a rsa in circolo di cellule immature d~lla serie gra,nulocitioa e aumento del numero dei 1eucqciti alla fine; deperimento. L 'esam~ ~stolog·ico ha messo in rilievo un 'iperplas~a cospicua d~l tessuto leucoblastico midollare, infiltrazio·n e mieloide marca tissima della milza e lieve del fegato. L 'O. ritiene trattars!, di una mielosi p seudoleucemica determinata dal prolungarsi dellq stato tossinfettiYo (broncopolmonite). 1
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. 1
MEDICINA SCIENTIFICA.
CASISTICA.
Ricerche sull'ormone sessuale femminile.
Tubercolosi polmonare e tisi da gas bellici.
La roequenza re1la tiva de1lo svilu1p po deJla tubercolois i polmon.ave ·p:Pesso l1e vittime d.ei gas è stata appvezzata in moido div,e rso e spHsso coinitria.ddittor.io. Le prime osservazioni di M. Sergent dànno 10 casi su 16 intossicati nel 1915. Già prima deltJa g uerra Ren on e Latron av.e.v ano segnalato ca·si di tuib ercolo6i in into:s siic ati per g,a s cloro. E n1ell 1912 Lemoin.e e Suffit avevano segna.Iato la f:r.eq·ure·n za de1lla tubercolosi in operai addetti a l·l a fa bbrica del1'ac~do Tuitrico. Nel 192? Ach.ard d·e·n unciò, in u n rapporto all 'Accademia di F·r ancia, e.b e la morbill:ità ,p er tuhePcoloiSri ·Il·egli individui colpiti da gas era del 25, 7 %. Lem.oine (J ou r rial de Méd. de Paris , n . 47, n ov. 1929) avendo fatto per m·oil to ten1po parte di Co·mmi.ssioni di riforma , riprende la question,e e dice : anzitutto si devono distinguere du e gruppi di gas ·e cioè un primo com.p·r endente il oloro oh e non intacca per così dire ch e !',apparato respir.a torio, produ oendo u1n vero « catarro soffo·cante » di gravità eccezionale. Il secondo g·ru·p po com·p ·r end.e l 'ypérite ch e si localizza sopratutto agli occhi, ai tegum,enti, al faringe, poi su1l tubo dig,erente. Le ricerche person ali d·ell 'A. riscontrarono tra i colpiti del primo gruppo 21,87 % di tub,e rcolosi ) e tra qu·elli del secondo gruppo 8,6 7 %. Questa spicLe ghiandole endocrine cata differ.e·n za percentuale vale .a spiegare chianella rachitide e nella spasmofilia. ram.en te le differenze notevoli tra le stati.stiiche L. Stolte11berg (N orsk "t.1ag. f. Laegevidenska- d·ei v.a ri AA. in quanto ch,e esse furono esep en , luglio 1929), con un.~ dietetica speciale guite · u serie di ga·ssati in epoche ;diver se; ora si sa ch e in per.iod·i differenti di gu.erra si -e c on l 'esclusione .della luce solare, ha ottenuto in conigli la tipica rachitide e la spasm ofilia usarono a prevalenza ora l 'uno ora l'altro gruped ha stu·diato le alterazioni delle ghiandole po di gas. Di più si d.ev1e .r icordare ch e a lato de1la vera tuber oolo1si polmonare si può n egli endo·c rine che ne risultavano. Nessuna alterazione si trovò n el timo e n ei into·s sicati ·d.a ga svtiluippare un.a sindro me surreni, mentre la tiroide si mostrava iper- assai simile alla tub·ercolar·e , ta.Jora anche più funzionant e, con cellule epiteliali alte e poco · grave costituita da dimagrimento progressivo, colloid·e negli alveoli ; n essun segno di degen e- enfisema polmooare, bronchite cronica, crisi :azion·e; la ghiandola si trovò frequentemente d',a sma e in taluni bronchiectasie. È una vera e propria phtisi ·da gas. Orbene le per centuali ingrossata . Le paratiroidi si trovarono sempre ingros- per qu·este forme dan cifre pressocch è egua'1i sate già dopo alcune settimane ; l 'ingrossam en- per i due gruppi di gas, onde si deve riten ere to si faceva più manifesto co·n la maggior du- ch e se i gas soffocanti sembran o a vere um uffir.a ta dell 'osserv.a~ione. L '.e same istologi co di- oio molto n otevole n el risv,e glio della tuber colo1si polm·on.a re latente, l'ypérite ha inv;eoe una mostrò la presenza di iperpla.sia. Questa iperplasia della tiroide e delle para- azione, sotto questo punto, assai lin1itata. Intiroi1di va considerata come lln aumento di fun- vece l 'influre nza di quest'Ulltimo gas è, bench è in u·n grado lievemente inferiore, ana•l oga a ~ione, in quanto che l 'orga nismo reagisce alle influenze dannose. Si spiegano così i segni qu·ella dei com·posti clorati su.Ilo sviluppo del.la re.attivi clinici ed anatomo-patologici ch e si cosidetta phtisi da gas ch e è una a fEezione trovarono n ell e ricerch e precedenti. speciale. L. To ELLI. fil . Butena ndt riferisce (Deutsch. Mediz. Woch. , ·n . 52, 1929) in .u na rapida rivista sintetica le 1·ioer.che sull'ormone sessuale fem 1m inile e le loro conclusioni; con clusioni parziali, risultati progressiv,a mente completantisi , fino alle ultime notizie 1sicure, ai dati chimici più :r:ecenti. Mediante un prooedimento molto compl1esso, ie che l'A. minutamente d·escrive (cc .smescolam ento » e purificazion,e, tratta1mento .con alcali e d aci di , distillaz·ion·e n el vuoto assoluto, ecc.), è stato possibile otteneve l 'ormone -sessual,e ,allo stato di cristallizzazio·n e ; gli è stato ,d ato il nome idi' Progynon. · Il Progynon puro mostra caratteri di solubilità ·ch e lo avvicina no ai lipoidi, e cioè solubilità in alcool acetone, cloroformio e benzolo: lo studio dell.a su.a costituzion e chimica ha m esso in evidenza che esso non ha ra'p porti con l e albumine e .con gl'idrati di ,carbonio, mentre sembra avvicinar si alle sterine e agli acidi biliari; non dà reazioni 1coloranti 1car.atteristi.ch e; esso conti.e ne 1du,e g ruppi atomici i.dro·fili. In c omplesso ·si può parlar.e d1 un os sil.attone non saturo. Le prime ri·cer ch e fisiologiche con•fermano questi dati chimici; ricerch e ·ul.teriori ,s ono in <'Or so. V. SF.RRA.
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IL POLlCLINICO
Tubercolosi ed asma nei bambini. g·fi 'Uon11i·n i più che le donne. Presenta una intomatologi.a variabil,e, che richian1a alla H. A. Re1sman e R. Mason (New York St . Joul'n. of J\1ed., XXIX, n . 15 , agosto 1929~ m·ent·e u·n o sta·to di d1ebolezza g·eneraJ.e, di <lii·s cra•si.a o di n~vrastenia. Un segno · im1)or11anno praticato Il a intradermor,e azione alla tante, che pemnette dti ripo·r tare tali dist11.r bi tuber colina in 158 bambin.i in età da 4 mesi a 1± a·n.nii . Essi han.n o notato che in qu esti al la .lor·o v1era cau.s.a, è costitJuito dal].a i1)otensicme no·t1evol e., Tal.ora qu•e sti sogg·e tti pre,senbambini, .affet·t i da asma, 61 ebbero una r.eatano anch1e eois-inofilia, crisi i·n tern1itt.enti di zione positiva, cioè il 38,6 % dei casi, mentre n1ei bambini, esenti da asm.a, ]e veazioni posi- . emicraniia , o di a ma, dist11rbi del si . . terl1a nervoso v;egìctatuvo o d e!l sistema endocri110. tiv·e son,o c:Lr ca 16 . 9 %. La etro•log~a d1el1l 1i·p oton·ia e.s senziaJ.e è sconoQuest'ailtà p1e roe1ntJU.a},e pone diVleTsi p~oble mi: l 'asma ·e la tubercoll o i sono indiipend·enbi? sciiuta; tal1e sindrome costituisce u na in.alattia Gl i asmatici sono p1articoij.arm·e n te sensibi l~ .a;l1la aruto:noma, che non ha n•u l1la a che vedere con t uberrco·losi? È ·f~equente l 'asma n e.i tubierco- l.a n,eur.a s tem.·i a e I.a tuber calosi. La cura con,s iste nel ri1)0.so, aria, poca g inlotJioi? GJ.i AA. pensano che tra le due affezioni non nastica, idroterapia, scarsi m1edicin.a li (,Ta]eriasolo· non esiste antagonismo, ma che inoltre na o .efetonina, raramente strofa.n to o dig-ita1le). L'.a cido s.aJ.icilico s,p1e1sso dà buoni risu.ltati ; spesso, le d1ue fon.n.e si tTO·v ano asso1c iate. uti·l e ri esce p1u re la psiirco tera·p·ia. In seguiito al1Jte loro osserv.a.z.ioni, e:ssi lYeJl 1 (ARUSI. saino ch e 1 asma ia ·dovru ta ad una sensibilità individru.a·],e ,ai prodotti batterici della ttuberco- · TERAPIA. l o si, probab1i1lme11 te a·l la tu1b eirool·i na. La t:ubercollinote.rapi.a., jn casi d '.a sma con Sulla terapia della costipazione abituale. r eazion e .p osi·tiva , ed in cui non ~'·era ottenuto b en.efici·o d.a.ll l·e ·Comrurni cure .amti.as.matich·e, L 'elenco dei rimedi con tro la costipazione d.ette ottimi rrisru1ltatJ.i; in alcunri casi in cui le abitu.aJe si è venuto straordin.ariamente arricproteiin·e eterogenee erano state inefficaci, la chendo , i·l che dimostra che nessuno ha una tubercolinotera pia ·ebbe un effetto quasi speci- azione sicura e duratura. E. Rose (Deut. med. fi co, produ,oendo un.a gu.a rigione is,tant.a n·e·a. Wochens., 1929, n. 24), in uno studio fatto T-n qualche ca·so la sempli1ce intra·dermorea- sopra run g r.a nde materi.ale, viene .al].a concluzione g iovò notevolm1e nte; in altri casi tale sione che, nella somministrazione di lassativi terapia fu sempltl1oemente prul!liat'Ìva, e spesso o di purganti, l 'effetto non dipende tanto dalla fiu ·c.ausa d.i .ag.g r.av;amem.to, f.acen d10 ri.ap1par}r.e specie del .rimedio,· qu.a nto dalla r egolarità nel· l·e cDisi d'asma . la so·m ministraziane. dal dosam·ento .accurato È quindi ovvio chre, 1ecoetto i ca·si d 'a m.a e dal,]a costanza de]il a cura. ad etiologia nòta , come quelli pe.r ~nfezione L'A. st·u·di.a particolarn1ente l 'azione dei rin.as.ale e s i111u sal1e, tra l '.a•s m.a •e 11.a tubercolo·si medi di. origine vegetale, le pro1p rietà lassative e i1sto1n o inti.m·i · rrupporti , ch1e devono essere dell'aloina, del.la gia lapp.a, del rabarbaro , della pa rtiicolarm·ente p~es1i in consi1 de~azione. cascara sagrada e quelle antispastich e e sedaCARUS I. tiVte della belladonna. Risu•ltati moil to so·d·dis.fa.ce·n ti ha ottenuto 1'A. L'ipotonia costituzionale e la tubercolosi. con la so.m ministrazio·n e delle pillole seg11enti: L 'ipotonia costi·t uzionale sec. J·u nker (Deuts. Aloina mg. 75 J\1ed. Woch., LV, n. ·30, settembre 1929) s.i R.es.i na d i gi.alappa mg. 3, 5 identifica con l 'ijpo tensione arterio·s a, Siintomo Estratto di rabarbaro molto frequ1ente a·d osservare n1e1lla tube.rcoJosi Estriatto di cascara sagrada av.a.n zata, ·e seoondo .al·cuni , segno importante Estratto di belladonna mg. 6 e pDecooe pér uma di1agrno si ed una prognos,i. In generale, è suffici·e nte la somministrazjoL' A. ha ri·p reso le ricerche in tubercolotici, n e di una pillola per sera; nei casi ostinati, in diiviersi sta.dii.i. Ne hl•e form(e iniziali la presla dose viene e•l ev.ata a du·e p~llole, per una siooie arterio·sa è rnormaJle. Le iwov;e tuberoolin i ch e ·in.si erme a.Ila reaz•i on1e termica prodiuoono drurata di 6-8 settimane, ritornando al trattamento con una sola pill ola, qu.ando 1'effe tto un abba.ssamento d1eA1l.a ·priessicm·e; I.a fre·n icectosia stato raggiunto. m ia eleva trans.ito,r ia.m entie ·l a pressione. Il trattam·e nto non lpresenta inconvenienti di Le fo11me solerose di baciililosi si aocomrpaO'nano spe.. so ad U!Ila rielabivfl ip·e rten.s.ione; la sorta. fil. 1)atogen esi di tale fatto è ancora oscura . Spes o una iJpoten.sion e fa supporre una tuLa cura della lambliasi intestinale. bercolosi, .a11loirchè si tratta ·inVleoe d '•u na i·p oH. Sch ei de'l (ll1 ed. Klinik, 27 dicembre 1929) te nsione essenzia1le; tuttavia ·l a diagnosi diffefa rilevare ch e in alcuni casi, la Lamblia interenziale tra le due forme è spesso molto ardua. tinalis può essere causa di disturbi accentuati Que t'ulti ma i pvesenta· in gen,e ra1le in soggetti astenici, con aspetto robusto, € pr·eferi sce ga tro-inte tinali . In 4 casi, di pazienti con tali 1
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disturbi, egli estrasse con il sondaggio duo,d enale una tale quantità di Lamblie che· non s i poteva a meno di attribuire .a d ·esse un significato p·a tog·eno. Un rin1·edio sicuro contro ·di esse non esiste. Sono stati tentati finora i seguenti: Uzara, felce m .a schio, calom.e1.ano, timolo, .arsfenamina, bismuto, coleval, trypa.n blau , blu di metilene, spiro·cid, chinin.a , yatren, em etin.a , stovarsol1 e soprattutto il neosalvarsan. Vennero anche usate l e lavande duod·enali. Con questi mezzi , si riesce, in verità a ·diminuire la quantità di Lamblie nel contenuto duo·d en.ale, m .a è strao·r dinarian1e.n te difficile il farle ·Scom parire del tutto . Con I.a diminuzione ·d elle Lamblie, si è oss·ervato a11·ohe il mig·liorame11to dei sintomi.
Purganti drastici. Alo e Gi1alappa · .ana cg . 1 O Rabarbaro mg. 25 Eociipiente ·q. b. per una pillola. S. Da prenderne 1-2 ·p er settimana al la sera n ell 'andare a letto. · · ' 1
Pillole scozzesi : Aloe polverizzato ' cg. 10 Gomma gotta polv. >> 10 Ess,e nza di anice 1 Eoci1piente q. b. ·p er una pill ola. Da prendersi allo stesso modo.
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POSTA DEGLI ABBONATl
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Intervento d'urgenza nell'appendicite acuta del bambino. 1
Nel ban1b1ino, l 'appendic ite non ha lo ste.sso an·da1ne11to che nel·l '.aidlllllto. Il peritoneo del bambino, di fatto, si difen·de male e d è per questo che in ·esso sono tanto frequenti le peritoniti settiche di•ffuse. Invece, l '·e pi p1oon r·eagisce forten1ente e spesso è una vera massa e piploica puru·l enta ah·e .sii trova in corrispondenza del1l 'app,endice perforata. P er la st essa mancanza di difesa, si· ha la c·e llu1.ite d.iffusa e I.a propagazione dell 'asoesso verso l'alto, sotto 1il fega to. Le lesioni si svolgono quindi in breve tempo, la p erforazione si . è già insta'llata quan·do non vi si pensa nemmeno. Inoltre, il b.ambino r esiste mal.è all 'intossica.zione; il p•eriton·eo h.a U·n notevole potere di assorbimento e, se non lo si eva,cua ra.p idam e nte, si ha in bveve tempo la morte. Per queste. consiid·e razioni, P. Darcourt (Mar$eille médicale, 1929, n. 11)_ consiglia, nell '.a ppendicite d ei bambini, di 01p erare precocemente -e sistematicamente, tanto più che in essi l'astensione presenta mag giore pericolo che il rischio operatorio.
Al dott. I. D,e Benedictis d.a Lanci.ano: 1
SulJa tuber colosi ossea, con spec ial·e riguardo alla cura, può cons ultare: Revue de Chirurgie, 1926 (CouRBOULE); XXXIV Congrès fr.a nç. de Chir., 1926; Congr·e sso ital. di Chirurgia 1910 (ConrvILLA). Inoltre n el prossimo Congresso di Ortopedi.a ch,e si terrà a Roma durante l 'ottobre, vi è pure un.a Relazione del!la cura d ella tubercolo, i articolare. R ecente e buo·n o. è un trattato dello svedese Sven Joha n sson , di cui vi è una tra.duzione ted esca : Ueber die K nochen- und Gelenktuberku1
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fil. La correzione dello stomaco ptosico con il pròcesso Losio.
lose im /{inde:salter.
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R. A.
V ARI A. I
Azione tossica dell'ozono sugli organismi superiori. J. D.a.blez (M edycyna D6swiad. czalna i Spoleczna, Varsavia, 1929, ' 0]. X, n. 3-4 con 4 gra f. ) prende in ,esame le azioni che l 'ozono eser cità su v,a rie ·s ostanze chimiche .org.a.n iohe ed inorg"aniche; rileva il valore dell ' ozono nella chimica scientifi ca tecnologica e le - applicazioni di esso all 'igien,e; infine, b.a sando i su esperienze proprie, eseguite nel cane e nel1'uomo, mette in evidenza l'azione tossica del] 'ozono. In concentrazion.e superiore ad 1 mg. p er m c. d 'aria, provoca irritazione della mucosa d elle vie aeree; fa anoh e abbassare la t en sion,e arteriosa, a causa delle ·dilatazioni dei vasi sanguigni periferici, la quale è di origine centrale; dopo sezione d el midollo spin.a le (subito al di sotto d el bulbo) si osserva, nel cane, un aurnento d ell 'am·p iezza di contrazione d el cuore, sotto l 'influen z.a d ell ' ozono; lo stesso comportamento si ripete per il cuor e isolato ·d·i conigli. L 'a zion e tossica eser citata dall 'ozono ugli org.an ~smi s uperiori è oorrelativ.a , evide ntem ente, a qu.ella eser cìtata sui microrgani mi , e plica·nte i con la terilizzazion e. Tuttavia è n1olto più blanda , p erch è difetta di cc pro fondità n : si ·e saurisce qu.a si de l tutto n ei primi strati di tessuto incon t r ati. (Ann. d'Ig., genn. 1930) . 1
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L. Losio (Arch. It . di Chir., vol. XXIV, fas cicolo 2) riferi·sce i buoni risultati ·O ttenuti in 9 casi operati: in tutti ·si è ottenuta in ten1po più o n1eno breve la no·r mailità della funzione gastrica e con essa si sono r e.a lizzati. il ritorno d el benesse~e g·en,eral e, l 'a·u m,en,t o del peso del cor.po e la soomparsa d ei d 1sturbi nervosi. La tecnica partic01lareggiata d el meto·d o, ch·e in complesso .consiste n·el fare a llo stomaco ptosico un soste gno mediante i'l m e socolon fi ss.a to alla parete ant. d1e1U ',a,ddome, può trovarsi nel 0 l fascicolo del vol . XVII d·e ll' « Archivio Itali.ano di Chirurgia ». G. lVlA.TRONOL.I\.
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Grani di salute:
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IL POLI CLINICO
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P.OLITJCA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) CONTROVERSIE GIURIDICHE. X. - Modificazione delle condizioni del rapporto di impiego: circoscrizione della condotta.
Il Comune di Garlasco preordinò il concorso per due condotte mediche : urbana l'una, ru· rale l 'a ltra. Furono nominati i rispettivi titolari. Su·c cessivamente furono radicalmente modificate le circoscrizioni. Il m edico nominato per la condotta urbana ricorse alla giurisdizione amministrativa e dedusse ch e era stato violato il suo diritto relativamente alla circoscrizione d esignata n ell '.avviso e nell'atto di nomina. La contestazione è stata de·c isa dal Consiglio di Stato con sentenza 21 dicembre 1929 Il.
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Due quistioni devono esser e sp ecialmente segnala te . Il capitolato avrebbe dovuto esser e pubblicat o a norma dell'art. 129 del regolamento 12 febbraio 1911 n. 297, cioè per la durata di giorni 15 ? Il C:on ig·lio di Stato ha o·sservato ch e qu·esta fo1~ma di pubblicazione ~ pr.e scritta per i r egolamenti veri e pro·p ri e non per i capitolati, ch e di ciplinano r apporti particolari in.divi1dua lizzati, hanno effi cacia limitata alle pers·one intercessate e n on .appartengono, quindi , alla categoria dei r·egolam·e nti , ai quali .si riferisce la ·dispo·sizi.one .d,el citato a-rticolo 129. Più importante è l 'altra quistione : posta a con cor so una condotta, con determinata circoscrizione, e costituito per essa un rapporto di im·p iego, può il Comune deliberare modificazioni radicali ch e n e alterino il carattere urbano o rurale? ~a detto il Consig·lio di Stato: cc A prescindere dal f.atto salientissimo ch e il Comune nel capito1ato si era riservata la fa coltà di modificare le circoscrizioni delle condotte il Colle. ' g 10 non esita a dichiarare ch e, in tesi, un si1ffatto diritto quesito del medico condotto non possa ammettersi; in caso diverso, la evoluzione degli ordinam·e nti amministr.a tivi ·del Con1une sarel;>be del tutto paraJizzata . Il Comune, come ente pubblic o, regola i servizi a seconda delle esigenze dell'interesse generale, nelle forme e con le garanzie prescritte da lla legge, e n on può in alcun m odo ammettersi ch e gli ord1namen ti, una volta stabiliti in un d etermin ato modo , debbano rimanere invariabili solo perch è su qu·ello stato ·di fatto .si è ra·d icata il a posizione del titolare del servizio relativo. La pratica quotidiana d el resto è ad attestare come il Comun e, in materia di condotte m edich e, possa costituirne delle nuove, possa :ridurre il 1
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numero di queJle esistenti, rendendosi interpetre del pubblico interesse. L 'azione sua, libera come iniziativa, è sorvegliata e corretta dalle autorità di vigilanza e di tutela senza che i titolari delle con·d otte abbiano alcun diritto a pretendere che siano conservate inalterate le circoscrizioni as·s egnate al·l o espletamento dei loro compiti n. È da fare qualche osservazione, per evitare equivoci ed eccessi. Che il Co·m une possa modificare le circoscrizioni d elle condotte non è dubbio. Il provvedimento d eve essère, in og11i caso, obbiettivamente giustificato ed è controllato d.all 'autorità tutoria. Sin qui si è nel campo delle astrazioni. La difficoltà con siste nella determinazion e dei limiti. · Il m edico, nominato in base a con corso pe1~ una d eterminata condotta, ha diritti soggettivi (stabilità, stipendio , ecc.) ed ha interessi legittimi in rapporto a quelle con,dizioni ch e possono ·e ssere mo dificate discrezion.almente dal .Comune (circoscrizione, congedi , ecc.). Il m edico assunto per la condotta urba11a n on potrebbe essere trasferito, sen z.a il suo consenso, alla con.dotta rurale, se qu~to J)Otere n on r isultas e dal capitola to a l tempo della i1 0mina. La stabilità del ra·p porto è di ostacolo, gen eralmente, ad una trasformazione così ra di.cale. M.a è poss·ibile ch e .allo stesso risultato si giunga per effetto di m odi ficazioni obbiettive ch e alterino· profondamente le caratteri stie l1e fondamentali della condotta ? Spetta certam ente al Comune un pote.re di · riordinamento, ma entro certi limiti. Anzit11tto, no·n può essere offesa la stabilità , ·cioè il diritto soggettivo a.d una determinata situazion e caratterizz.a ta in concreto da elem enti essenziali. Ma la modiificazione delle con·dizioni del rapporto di im'Piego, anche se non sia così profon d.a e non offenda sostanzi.almente la stabilità, deve essere in ogni caso determinata da un.a causa legittima, per effetti.ve esigenze di pubblico interesse che la r endano necessaria, e d eve essere integrata da · elem enti compensativi ch e ristabiliscano l'equilibrio delle presta1
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ZlOnI.
Il titolare della condotta può agire anche in ede giurisdizion.a le se il suo diritto soggettivo 10 un suo interesse protetto sia illegitti,m am en te o ingi u·s tam·en te o.ffeso. Si deve evitare la cristallizzazione degli ordinamenti ; ma anche i diritti soggettivi e gli interessi costituiti devono essere con siderati .
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<*) L.a presente rubrica è a ffidata all'avv.
GIOVANNI SELVAGGI, eeercente in
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Cassaz.ione, oons. lega le del noet1·0 perioctico .
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NELLA VITA INSEGN~MENTO
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SEZIONE PRATICA
PROFESSIONALE.
SUPERIORE.
In sede di bilancio. Del vasto dibattilo avvenutQ alla Camera dei De11utali sul bilancio dell'Educazione Nazionale, su relazione dell 'on. De Franc?.sci, ci limiteremo ' . a riportar~ quanto può avere riferimento con l 'inseg~amento inedico. L 'on .. Salvi rileva che l ' Univ~rsità ha, ora, per meritq del F'ascismo, ~ suoi statuti. Tutte le nostre attività cult11rali devono ~ssere intonate al1'equ~ librio spirituale finalment.~ raggiunto e alle nuove conquiste pratiche conseguite n ell 'organizzazione (lello Stato. Trattando della funzione delle Università, l 'oratore dice che il personale dovrebbe essere qualitativame11te ugu~le per tutte e solo dovrebbe esserne .commisurata la c1uantità al numero degli stud0nti, non essendo concepibile ai fini nazionali una differenza di prep ar azion e tra i licenziati dell 'una o diell 'altra, 'Unive$ ità. L''esame non è che unq degli indici del pro·f itto. e 'non sempre iJ roiglio~e .. l Tn cqncentramento degli insegnanti a, carattere propedeutico generale a più facoltà e scuole, potrebbe portare sen sibili vantaggi finanziari, come pure, se fo sse attuabile, quel concentramertto amm.inistrativo fra tutti gli islituti a~. una sede, ch e da molti è st a,tqi inv~cato· . · La riduzion e del numero delle Univer sità non • sareJ)be simpatica per diver se r agioni . Per alzare il rendimento didattico delle Università. b~1SO·gna provvederle di buoni assistenti. Ma anch e i professori richiedono attenzion~. Quan t:Q alle ricerche scie11tifiche, esse si compiono dovunque: og·ni istituto superiore è una fucina. Occorre, invece, far co11vergere le risorse S·u que1 cercat~rt e su quel1e ricerche che sono più pro·m etlenti. Racco·m anda, a questQ proposito, le ricer che nel campo delle scienze pure. Occorre ch e t maestri cerchino di incl1lcare nei giovani I 'amore p er la ricer ca . e che sap·p iano individuare, tra la massa, i predestinati. Sian10 p9veri di 111ezzi, ma abbiamo ricch ezza di uomini. Di questi dobbiamo valerci. Abbiamq-, per di più, l 'uomo m:gliore che u11a massa di uomini decisi e forti potesse sperare com e su a guid a e con1e SUQ· Duce. L 'on: Erco1e rileva ch e. se gli istituti scientifi ci dovessero permanere nelle. attuali condizioni, si fi11\re.bbe con l 'inaridire lo sviluppo dei nostri Atenei. Il. per sonale degli assist enti si va, infatti og·ni giorno più rarefacendo, ctò che p·otreb·b e rendere . assai difficile fra non moltq il poter degnamente ricoprire le nostre cattedre 1 specie di m edicina e di scienze. Le biblioteche sono ridotte in · condizioni tali che inducono ad angosciose preqccupazioni per i1 domani della cu-Jtura. italiana. . . Questi problemi sqno in.s ieme di quadri e di inezzi finanziari, pe.rchè occorre ad un tempo la oculata rinnovazione del persqnale e il miglioramento deglt strum~nt~ della cultura e di ricerca .
A precisare il rap1)orto vicendevole di tali pro· blemi è ~ntervenuta testè la serie delle deliberazion~ vot~te nel Gran CQ~siglio del Fascismp. in· tornQ alla, fascistizzazione de.Ila scuola, deliberazioni che costituiscono un documento di altissimo valore polit~.co e morale, e per l 'organq da cui emana e per la nobiltà de.t fini cui esso si inspira, grazie al serr1pre presente geniq del Duce. Noté.\ che la sc11ola ha esigenze di continuità, di stabilità e di, competen,za scientifica, pe.r cui non è pqssibile privarla d"ll 'oggi al domani, di uomini che pur no•rt esse.ndo o·r ientati integralmente verso il Fascismo, onQra:µq1 tuttavia la cattedra e la scienza. Però il Reg'..me. (ieye. rtchiedere. fissoluta :fedeltà ai Rettori che de.vono curare la preparazione dei docenti fascisti di domani. Per il prossimo clon1ani in,fatti gl~ studenti di O·g gi, che. nella, loro quas!, tqtalità sono inquadrati sqtto i segni del Littorio, devono essere pror1ti i~ colmare i vuoti che gli insegnanti non fascis t~ di oggt van1~Q man m.ano· :formando·. Occupandosi dei modi co11 ct1! l 'Università as .. sqlve il suo dovere verso il Regime, afferma eh~ il numero delle Università nQn, è eccessivo. L 'oratQre esamina il problema dei contributi alle Univ~rsità ed afferma che l 'esperienza di1no-. stra cJ1e l 'Un!.. versj tà non è veramente tale se n on . sia, costituita da un complessq organico di facoltà. e di istituti. E poichè. il problema è &Qpratutto d 'ordine ii-. ~ anzia.rio, s~ augura che l 'o·n orevole ministro delle fin anze nQn .i nsista ~~l voler applica,re i provvedimer1ti restrittivi pe.r l 'a,ssunzio·n e di nuovo. persq.nale per lé.\ scu,qla ~n g·~nere e nelle Uni .. versità t~ particolare. del diritto Rileva. altresì che. la. limitazione . . dell~ Uni.v ersità ad ottenere il rimborso delle tasse inerent~ agl~ stude.nt~ appartenenti a, famiglie. numerose, le me.tte in, cqndizion~ di non poter· par eggiare il loro bilanciq. La Giunta, del bilancio è stata unanime n el ch :.edere n uovt sforzi all 'Erario per ~l funziona ... mento G l 'i11cr~mento della scuola e d~ll a cultura italiana. La Camera corporativa sarà certo an ch e unan i-. me nell 'appoggiare i.I vQto della sua Giunta, perchè soltanto quando tale voto sarà stato esaudito, il Fa,scismo pqtrà raccqmaD;dare alle schiere dei propri giq.van~ Cli frequentare le aule univer sitarie per pr~.pararsi a diventare, co·m~ ha auspicato. il Gran Consiglio del F ascismo, i maestri fascisti di do~ani. 1
L 'on . Gray, · trattando del probl em a delle Università, afferma ch e essQ risiede n el lor o numero. Ritier1e che esse debbano essere diminuite. La quest~t>ne è scqttante, ma· va risolta, al di sopra di ogni s~ngolo inleresse, sia pure. risp ettabile, sotto l 'aspettq. del probl ~ma unitariq della Nazione. La estrema vicinanza Clt certi Aten ei, che rispecchia situazioni 'regionali d~l passato, è un vero CQntroser1so <,llla politica di concentrazio11e unitaria, che st a, attuando il Fascismo.
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IL POLICLINICO
Nù crede che ad una riforma si opporrebbero resis ler1ze : si sono soppresse Je Corti .di Cassazione r egional !., e molti tribun.a,li, si SQno fusi tanti Comuni; perchè non, si dovrebberq ridurr~ le Università, lasciandq soltando quelle utili e necessarie alla cultura italiana, P Piultos1o si dovrebbe pensare ad aumentare il nt1n1 ero degli studenti universita:r!,, non già di quelli italiani, bensì degli stranieri. La lQro imm a tricolazion~ nelle nostre Università ha, luogo infatt~ co·n una procedura, che merita d!1 essere riformata in quanto lascia al mero arbitrio delle Facoltà di respi11gere gli studenti. E' invece necessario attirare il maggior numerq di str.a nieri desiderosi di studiare n~lle nostre Università. Raccomanda a,11 'onorevole ministro d~ provvedere in questo senso cQn appositQ disegno di legge. Gli studenti stranieri n,el 1926 erano appena 300, mentre la Francia ne aveva 6000 e la Germania 4000. La Francia, a,ccqglie a braccia aperte gli stranieri e li segue da vic!,n o, dividendoli in circoli nazionali presieduti da professo·r i francesi i qual~ fanno continue cqnferenze orientate , naturalm ente versQ la cultura, ~ la, politjca, francese. Sarel'abe pertanto utilissimo seguire questo ese1npio, per poter lanciare nel mondo uomini influenzati dalla nostra cultura. Così in Polonia e in Ro·m ania la cultura, franc~se è tanto diffusa d a costituire una schiera d i persone che amano chiamar si figli adott~v~ d~lle lettere, clella storia e della politica francesi. Sdegnare questa politica non sarebbe saggezza. Essa è unçt realtà preziosa, e per andarle incon tro ])isogna anche saper superare la procedura. Ora i.I problema principale è quello della cultura : la battaglia d ello spiritQ è primogenita del Fascismo, e perciò tutti i mezzi che si chiedono per essa sonQ sacri e non rifiutabili. Quando sarà vinta, il Fascismo avrà aggiunto ai poemi che illuminano la storia del mondo il poen1a più alto. _ F~ allora il Fascismo divinato dal Duce entrer à n el] a storia come la, triqnfante poesia della Nazione!
L 'on. Orano a proposito delle glorie sci,e ntifiche naziona,li, loda l 'iniziativa del ~verno di far scrivere da una Commissione di dotti una storia d ell e scop erte e delle invenzioni compiute dagli· italiani, ma ritiene che a,nche la traduzione di un tale libro nelle lingue p~ù parlate del mondo direttamente . lanciata, all'estero non possa essere sufficiente e si d ebba ricorrere quindi ad altri mezzi, per esemp~q un, Con,gresso internazionale di storia della sci~nza, che, investito d'una missione delucidatrice, potrà CQn,cludere riguardo a problemi sospes~ che tQccano anche il nostro Paese. Durante il discorso ,dell 'qn . Oppo, l 'on. Mussolini dichiara: « N.qn è verq che vi siano troppe Universita ! Si. confondono . . le Università con le Facoltà. Vi sono almeno dieci . . Universiità che hanno una o. due Facoltà. Del. resto nessuna Universi tà sarà m ai.. chiusa da me ». L 'on. Fioretti Ermanno si qccupa in particolar m od o delle condizion~ dei laboratorii e degli Istituti scie11tifici. Bisogna accrescere le loro dotazioni , che sono assolutamente insufficienti; biso·g na assic11rare ad essi una migli,ore attrezzatura, ade-
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NtJM.
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g uata agli studi sperimen,talt e a,lle necessità di ricerche. Il problema ha, la sua importanza ed esige una rapida soluziqn,e. Il Fascismo ha sempre appoggiato e sostenutq l~ inizi,ative .scientifiche. L 'oratore è fiduciosq che ~ suQi vqti, che sono quelli di tutti glt uomini d~ scienza, saranno esauditi pienamente. Non s?1 chiede il ·superfluo, si chiede il necessario, l 'inqispensabile. 1\.ltro problema d egno di attento esame . è quello che riguarda, l'Assistentato l)niversitariq. Occorr~ incoraggiare ~ giqva,ni; e si devono stipend i;are d ecorosamen,te gli assistenti. Dopo dodici a11nt di sèrvizio prendq11q uno stipendio . di ottoce11tQ lire al mes~ . J.,,e loro cqndizioni economiche sono delle p~ggiori e dell~ più precarie. E specialmente su quest.q fa.tt.o, che crea molti malcont~nti, l 'on .. Fiqretti richiama la v~gile attenzione del Ministro : non si tratta, in sostanza, che provvedere a. sist~mare 1472 assistenti, accrescendon,e gl~ stipe11d~, assicur3:nd.qne la stabilità, definendone i limiti dj, anzianità. Ritiene che ques te provviden ze non porteranno un .aggravio troppo oneroso all'erario dello StatQ. L '.qratore insiste pure sulla necessità di sveltire la, carriera universitaria, ~ di far largo ai giovani che, nella lorQ maggioran,za, son.q ben prep arati e degni di qccupare posti di responsabilità. Favorire ~ giovani, capaci signiµca a,nche contribuire alla sempre maggtore fascistizzazione della Scuqla sup~rioife . JJ'on. De Marsico crede che anche negli studi universitar~ nqn s~ dQvrebbe lasciare agli studenti la: l?iberta di eliminare dal loro programma alcu11e materie. Occorre inqltre stabilire un,icità ~i programmi fra le: varie Facoltà per talun,e materie che non posso110 essere a tutti comunt. S.qprat tutt.q converrà poi ~mpedire quella, polverizzazione di insegn3n1enti che oggi si va, trqp.p o facilmente diffondendo i1~ alcun~ Untv~r~ità . Vi son o infatti .qgg~ troppe ca,ttedre di materie che non hanno se n,on un carattere del tutto contingente e che non rappres~ntan,o alcuna speciale branca della scienza. Rileva come tropp~ ca,ttedre s~ano attualmente senza, titolare, e come si supplisca ~gli insegnamenti relativ~ cqn incari,chi speciali. Afferma che questi riescQnQ spessissi~o da,n,nosi aJ ser~o and amentq degli studi. La diffico1tà di copr~re con insegnanti prepar ati le vacanze che si veri~cano nelle cattedre universitarie, rend~ sempre più vivo il problema della riduzione dell~ Università. A questo proposito pre11de atto qella dichiarazione testè fatta dall '~norevole Capo del Gqverno. ~fa i1qn sembra opportuna I.a mQltiplicazione d elle Facoltà. In merito a,l numero delle Università, la question,e non può essere risoluta senza considera,rlél; ~n relazion,~ al numer~ degli stud enti. Nelle Università cqn poch~ studenti regna iJ vuotq int.qrno a,11~ cattedr~, perchè l'Università n on, può vivere senza quel clima .che è soltanto rlato dall'affollarsi degli studen,ti. Pertanto, anch~ per le Università che hanno una lunga tradiziQne e che sono state palestra di gr andi ma,estri, QCCQrre stabilire se esse possano aYere un numero m~nimQ di stud~nti.
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SEZIONE PRATICA
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D'altra parte Go·n viene che non sia possibile adottare la soluzione del . con,tingentamento, perchè l 'affluenza degli studenti verso determinate Università risponde a, ragiqni insopprimibili anche d 'ord~n~ storico. Quanto agli studenti stra,nieri crede che essi pqssano essere ammessi :Q~lle n,ostre Università, ma, solQ a condizione che sian.q dispost~ a prostrarsi dinanzi alla, gra,11dezza romana. Venéndo é\l problema della, fa,scistizzazione della scuola, r ;1Jeva ch e esso coincide cQn .i l problema della fascislizzazione della vita; più la vita è permeata d~ fascismQ e più la scuola ne è permeata anch 'essa. A otto anni dalla M~rcia su Ro1na la scuola universitar~a può dirs~ già prqfondamente fascista. Però si deve ev~.tare che gl~ studenti abbiano il dirittq di sindacare ~ loro maestri. La verità è che allo stento Qi qualcuno a m ettersi al passo CQl Fascis1no v~ è un grande correttivQ: quello dell'anima, stude11t~sca. Termina affermando che il Regime vig'.la e vi, gilerà · perchè la stirpe nostra proceda diritta e ferma verso il dominio assoluto in tutti i campi del pensiero.
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. Dall 'ampio e importante disCQrso del ministro Balbino Giuliano, e~ lin~itiamo a r 1portare quanto riguarda l'inseg11amento superiore e più specialmente gl~ studi n1edici. L 'Università, ha detto il m !nistro, deve essere la vera fucina centrale della cultura nazionale. Il centro del 1avor.q scientifico è sempre nell 'Università. Per q11esto si dovr~bbe aiutare I 'opera scientifica eh~ si comp~e n,elle Università, e fare dell 'Un~;versità quellQ che già è stata, e quello che deve essere : una delle gran,di istituzioni della società nazionale, il pallad~o d.ella sua cultura. Un Governo che ha per capo BenitQ Mussolini non può non capire e sentire che se altri problemi hanno ur1'importanza pii1 _ immed:.atamente sensibile, ~l prolema della cultura è problema essenziale anche p~r la difesa della Patria. In sei anni si sono spesi per le Università, dal Gover110 e dagli Enti local~, solo di spese straordinarie per l'ed=Jizia, oltre 300 milioni. Molti pensano, ora forse un po' più sommessamente, che per risolvere il problema universitario, il mtaglio è dec:,dersi. a sopprimere senz 'altro le Università minori . La difficoltà comincia subito quando si tratta di definire quali sono le minori. Vi sonQ delle città in Italia che erano in altro tempo piccol_e m~tropoli e centri luminosi di coltura, umanistica, e serbano ancora una loro tradizio·n e di signorilità spir!tt1a,le, che si spegnerebbe cori la soppressio11e dell 'Università. E poi non s~ deve cred~re che soppresse queste Università minQri si possan,o trasportare notevoli economi~ ad altre n1aggiqri. Sono, in genere, Università che vivon,o in gran parte di loro fondi e di sacrifici compiuti da Enti locali, e le economie sarebbero, quindi, sqm.m e sottratte alla vita della coltura. Nonostante, del resto, i trecento milioni spesi, il problema edilizio universitario nQn è certo risolto, nemmeno nelle maggiori Università, e perciò le Università 1ninori compiono ancora f•ggi opera utile all 'insegnan1ento e alla cultura. Le
minori Universilà avrebbero meglio provveduto al lo ro interesse specializzando la loro attività ~ sarebbe ancora possibile cercare qualch e economia di u ominj e di mezzi con qualche opportuno concentramento di Facoltà e di cattedre. La legge del 1923 si proponeva la riduziQne delle Uni-· versità, e invece proprio gli sfor zi m agnifici degli Enti locali hanno p orta to l 'aumento delle Università e delle Facoltà. All 'on De i\1arsico osserva che in realtà non, avviene mai, se :QQn fo-rse in qualche caso spec~ale, che p. e. uno studente scarti proprio la clinic~ medica dal st10 corso di s tud~ per la laurea in medicina; ma non nega che si può vedere se sia il caso di sancire con la legge quest~ limite, che quasi sempre ognuno s~ impon~ da sè. Qu,31 che importa è che non si chieda di aumentare il numero. di. Facoltà e. di Cattedre. Vi . sono Cattedre vacanti. Ma n on si può coprirle abbassando la dignità della tradiz:t0ne universitaria. Piuttosto è da sperare che anche questo• problema cominci ad avviarsi alla soluzione, poichè si rico,m incia a sentir e un 'altra volta il gusto· d~lla cultura. Si studierà eh~ cosa s~· possa fare per gli assistenti ma, non crede utile aprire le porte ·ed·· agevolare trQppQ l'entrata. Crede che p er ·richiamare i giQvani alla carrier~ degli studi bisognaanzitutto cercare di rialzare quanto sia nelle no- · stre forze il prestigio della nostra università, del! 'istituto più antico e pii1 gloriosq della nostra• tradizion e, nato in Italia proprio in quel mo1nento in cui l 'Italia ha assunto l 'egemonia culturale d~l mondo. E ii1 utile ins~.stere a par1are dei pochi mezzi• che abbiamo e ad enumerare quello che riusciamo a fare con la, buona volontà. Ciò ch e importa è questo, che noi tutti abbiamq capito bene la~ nostra nuova verità e tl n.qstro nuovo compito: che la cultura nqn è u11a fra le · tante occupazioni della vita, ma è la vita, stessa della Naz'i0ne che si fa consapevole di sè ~ de'. suoi fini , e che quindi i1 Ministero nostro non può più essere soleJ un Ministero d~ scuole, ma deve essere anche Ministero di bibliotech~ e di archivi, di musei e · gallerie e deve essere ~nche di più, deve esser~ Governo di cultura, di tutta la cultura, di quella, che appartiene alla storia passata e di quella che · si deve far~ nella storia nuova. Con orgoglio e · con umiltà 1)ronunciamo questo compito totali~ tario del M:·n istero dell 'educazione nazionale.
SERVIZI IGIENICO-SANITARI Consiglio Superiore di Sanità. Con recente Sovrano provvedimento, adottato su· proposta del Capo del Governo, ministro dell 'in.. terno, è stato provveduto alla costituzione del. Consiglio superiore di sanità pel triennio 1930-32. L'alto con sesso, a prescindere dai membri di diritto, è stato costituito com e appresso: prof. GiuliQ Alessandrini, prqf. Silvestro Baglioni, prof. Guido Bargellin: , prof. Giuseppe Bastianel-li, prof. Gt1glielmo Bilancioni, ing . Ugo Bordoni, prqf. Pier Ludovico Bosellini~ prof. Pietro Canalis, prof. Oddo Casagrandi, prof. Dante De Blasi, prof. Sante De Sanctis, prof. Alfonso Di Vestea,.. 1
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IL POLI CL I NICO
on. prof. l Jn1herto Gabb'.., d ott. Emilio Giantur· CO, prof. Alessandro Lanfranchi, prof. Silvio Lessona, prof. Arnaldo Lusig noli, prof. Arnaldo Mag,giora, prof. Luigi Manfredi, on. prof. Ettore Marchiafava, prof. Giovanni Orsi, prof. Nicola Parravano, on. prof. Viltorjo Peglion, on. prof. Ernesto Pestalozza, on. ing. l Jmberto Puppini, prof. Achille Sclav.q, prof. Pietro Stazzi, prof. Adriano Valenti, on. prof. Riccardo Ver sari. Col\ successivo decretQ ministeriale il senatore ·prof. Ettore Marchiafava e il prof. Alfo·n so Di Vestea sono stati no,m inati rispett~·vamente presi. dente ~ vice-presidente del Consigli.q medesimo.
Per i dentisti abilitati. Dopo discussione, cui hanno partecipato gli ·on. Ermanno Fioretti, Perna, Giardina, Pellizzar!, e dopo brevi dichiarazioni d el sqttosegretario on. Arpinati ~ rlel r ela tore on . Salvi, la Camera dei -deputati h a approvato, con lievi emendamenti, la · convers~'One in legge del R. D.-L. concerne.n te la iscrizione d ei dentisti abilitati in elen chi transitori aggiunti agli albi dei medici. •
Per le colonie estive • • · Il Ministero degli Interni, presi accordi con la Segreteria del P.N.F., ha, de1nandato ai Prefetti 'il CQmpito d~ coordinare tempestivamente . nelle rispettive provincie tt1tto quanto riguarda il ' funzionamento delle cq,lonie estive da mantenersi coi contributj. di enti, comuni, privati ed • • • asSQC1az1oru. CQn questo provvedimento il Minist.ero degli · interni, in pieno accordo col Partito, vuole eliminare dannosi duplicatj., interferenze e disper-sioni d~ energia e di lavoro che furono lamentate negl~ scorsi anni ed assicurare il massimo rendimento nell 'affettuo sa protezione da .spiegarsi per ~I' inaggior numero possibile di bambini bisognevoli di cure mar~ne, montane e fluviali. La preliminare aziq.11e dei Prefetti sarà indirizzata ad accertare le f~naJ!1 tà programmatiche, i pia,ni finanziari e la scelta, d~lle località n elle quali dovranno sor gere le colonie:
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CON CO·RS I. POSTI VACANTI. ARGENTA (Ferrara). Ospedale Civile. - Chirurgo direttore; scad. 20 apr.; L. lQ.000 e quadrienni dee., compartecipaz., c.-v.; t~ssa L. 50. Rivolgersi Congreg. di Carità. •.\.scoLI P1cENO . .4-mrninistraz. Provinc. - Direttore della Sezione med.-micrograf. del Laborat. Provinc. d'igiene e profilassi; scad. ore 18 del 10 mag. Chiedere cond izioni. AvELLlNO. Amrriiriistrazione Prov inciale. Per tit.qli ed esami . l)irettore della Sezione MedicoMicrografica del Labora torio Provinciale di igie11e e profilassi . Stipendio iniziale L. 12.000, aument~bili a, li,.. 14.500, qltre indennità servizio a ttivo L. 3200. Età lim. anni 45. Scadenza ore 12 <lel 27 maggiQ. Chiedere chtar~menti al Segretari o generale dell 'Amministraz:,qne. CAMERANO (Ancona). - Scad. 30 mag .; ia. cond.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., per 1/4 della popolazione; addizion. L. 3; per cavallo od automezzo L. 3000; c. -v.; età lim .. 25-40 a.; tassa L. 50,15. CoMo. R. Prefettura. - Uff .. san. del capoluogo; ab. oltre: 50.000; L. 17.000 e 3 trienni dee., ~ltre L. 2fi00 indenn. grado, L. 1000 serv. att., I ... 780 ~ssegno integrativo; partecipaz. 75 %; divieto escrc. l~bero ; titoli ed e.sami; età lim·.. 45 a.; tassa L. 50,20 a,lla Tesoreria Com.; scad. ore 18 d el 20 mag. CoNTROGUERRA (Teramo). - Al 30 apr., ore 18; L. 7700 e 4 quadrienni di L .. 500, oltre L. 2400 trasp. , L. 475 s~ uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mest dal 15 m~r.; schiarimenti dal Podestà. · FUTANI (Sal erno) .. Segreteria.
Al 5 maggio; ri;volgersi
GENOVA. Municipio. Per titoli ed esami. Quattro posti di medico condqtt.q. Stipendio annuq lQrdo L. 10.500 con dieci aumenti biennali del vent~simo. Sc~d. 30 giugno 1930. (V. N. 14). LA SPEZIA. Consor zio Provinc. AnlitubercOlare. - Medico cli.rettore; scad. 9 mag. a ore 18; lire 16.000 e 6 tr~~nni dee., oltre L. 4000 serv. att .; divieto libero eserc. ; età lim. 40 a.; rivolgersi Segreteria (via Vittorio Veneto). MAZZÈ (.4-osta). -
·Cronaca del movimento professionale. Ordine dei Medici della provincia di Palermo. In ar111011ia alle recenti disposizioni governa. tive, con decr eto di S. E. ~J ~1inistro dell 'Interno sono st~ti nominati men1bri del Consigl~o del1'ordine dei Medici. della Provincia il prof.· Nicola Leotta, il prof. Fr~ncesco Sav~rto Latteri, il dott. ~simo Urso, il dott. Michele Gulino, il prof. Eduard o Calandra, il prof. 1\{ichele P avone, il prof. Antonino Ben tivegna. Nella sedut a cl 'i11sediamenlo, il nuovo Consigli.o ha proceduto alla non1ina del Presidente, in persona del prof. Ilentivegna, e del Segretan-io, in persona del prof. Pavone.
Proroga 23 aprile. ~IILANO . Jst itu ti Ospitalieri . Vice-dirigente dell 'Ambulator~o · Comunale Oftalmoiatric.q per i bambi.ni delle scuole e per i poveri del Comune; L. 2000 ann,ue con qbbl. di 2 ore di serv. giornal . escluse le do1neniche e con 30 giorni di vacanza annuale; nQm. annt1ale, 3 conferme triennali; scad. ore 16 d~l 30 apr. Rivolgersi all'Ufficio di Protocollo, via Ospedale 5. Età l~.m. 39 a. NAPOLI. Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trin ità dei Pell egrini e Convalescent i. Quattordici alunni chirurghi; prova
scritta e due esperimenti pratici ; iscrizione a un Ordine. Per i primi 6 graduati L. 720 (settecentoventi) annue ; per gli altri 8 servizio gratis; al primo graduato L. 500 (fondazione Ninni). Nom . triennale. Rivolgersi Segreter~a generale del Pio Luogo, Largo dei Bianchi 7. • •
{ANNO
XXXVII, NuM. 15]
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SEZIONE PRATICA
Os1Mo (A ncona) . - Al 2 mag.; cond. primariQ con servizio all'Ospedale e all 'Ambulatori!O ; .ab. 20. 000; L. 8000 ql tre L. 2000 indenn . spec., ·e. -v. D~e .anni n~i repa,rt~ eh irurg~ci di un ospedale d1 città capoluogq è(~ provinc~a come aiuto effettivo . • Ufficiale Sanitario medico-capo del comune. Stipendio L. 20.000 oll~e l 'ind~nnità di .carica L. 3000. Cinque au~en L1 quadr1enn. parL a un decimo dello stipendio base. Le domande, con i documenti di rito debbono essere presentate alla R .. Prefettura di' Piacenza, entro il 10 luglio . P1ACENZA.
R. Prefettiira. -
P1 sTOIA . .4.m.ministrazione Provi nciale. - Per titoli ed esame. Assistente della Sezione MedicoM'.crografica del Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Scadenza ore 18 del 15 maggio. (V. N. ,14) . PoNT CANAVESE (Novar a). - 2a cond. ; scad. 10 giu.; L. 9000, ol tre L. 1800 ca,valc., L. 800 uff. san., indenn. alloggio; aumenti di L. 4500 in 20 anni;• riconosci1n. serv .. ante.r . Zona mo11tuosa ed att~ gua pianeggiante; scad. 25 apr.; tassa L. 50; slip. L. 8500 e c.-v., oltre L. 2000 cavale. TERRACINA
(Roma) . -
r;onsiglio Ospitaliero . - Primario dermosifilografo ; scad. 30 giu.; L. 4000 (quattro mila), oltre L. 1000 (mille~· supplem. serv. att., percentuali ; età ]im. 30-50 a.; tassa L. 50,05. '
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ERONA.
Scad. 22 npr.; aj u lo chjrurgo e chirt1rgo assistente. Rivolgersi C-0ngregaz. di Carità. \" oGHERA
(Pania). Osp.erlale Civile. -
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Oua11do non è altrimenti indicalo i concorsi si riferjscono a condotte mediche, i compensi allo stipend~o base. A vuertenza. -
CON CORSI
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A PREMI.
Soc ietà Italiana di Medicina Soc ia.le.
La Società Italiana di l\IIed:c~na Sociale, che ha bandito, con L. 10 mila di premi della « Rivista di Terapia Moderna », due con corsi fra medici italiani sui temi: 1 ) l . e rag::or1i d'indole medica e sociaJe che stanno per la. ruralizzazione contro l 'urbanesimo; Ilì La m eèl icina preventiva e la selezione profes ionale dell'operaio in rapporto alle assicura.zio11i sociali, no·tifica, che il termine del Concorso, che era, stalo fi.ssato per il 31 Marzo 1930, è stato prorogato al 30 Giugn{) 1930. Pure essendo pervenuto buo·n nu1nero d~ l avori, si è creduto -0pportuno accogliere lq doma~da di prqroga da parte di medici, specie resident:, all'estero, ch e non avrebbero potuto co·m pletare i lavori n el termi11e pres tabilito; comunque, resta assolutame11te definit'.vo il nuovo tern1ine concesso. Per ulteriori informazioni rivolgersi a.Ila << Società Italiana di Medic~na Sociale », via Dogana 1i. 2, Milano, oppure alla « Rivista di Terapia ModerI1a », v~a Vallazze 39, l\ililano.
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tar pon nuoce », concorrer1te al premio Bufalini, è a,ndata smarrita. L 'atttore è invitato a far pervenire un 'altra copia della memoria alla D:ìfezione della Segreteria. Qualora la memoria non pervenisse entrq ~l 15 giugno, s~ riterrà che il concorrente abbia volontariamente rinunziato al concorso.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. stata Qr non .è molto ag·giudicata la borsa di studio di lire ci,nque mila che la Ditta A. Wassermann, sempre illuminata e generosa, mette ogn~ anno a disposizione <iella, Associazione Nazionale Italiana in medicina e chi. .. . Dottoresse . rurgia. La Commissione era cqmposta dalla dott. ssa prof.ssa Carcupino Ferrari (Salsomaggiore), presidente de l1 'Ass{)ciazione, çlalla dott .sa E. Vecchi (Roma) e da,lla dott.sa prof.sa Ines Fini (Bologna). Per 1'annç> accadem~cq in corso è stata proclan1ata vincitrice del co11cqrso la dqtt. sa Eleonora Andreis, cui era stato anche dato il primo posto in gradua,tqria. La Andreis, laureata della Università di Milano, è iscr~tta aJl 'Ist~tuto V. E. III per lo studio e per la, cura del can cro, sezione anato~o-patqlogica (pr{)f. Pepere), per la specializzazione nel campo della oncqlogia. Rallegra1ne11ti1 cordi~l~. È
stati recenteme11te nominat~ I spettori rei seguent~ medici sportivi per le regioni segnate: Cartasegna Massimo, Ispettore per il PieDqtt. G. Poggi Longostrevi per la Lombard~a; Dott. Trizzera _i\.ugustQ, per la Venezia Tridentina; Do·t t. Polacco Enrico, per la Venezia Giulia; Prof .. Ceresole Giulio, per la Venezia Euganea; Pfof. Pini G'.ovanni, per l 'Emilia; Professore Sqrre:elir·o GQffredo, per l ~ Marche; Dottor Angelucci Fausto, p er il Lazi{); Prof. Drago Federico, per la l . . iguri~; Dott. Narducci Franco, per l ' Umbria; Dott. Sgambat~ Mario, per la Campania; D.o tt. Davi ~1 arco, per la Sicilia; Prof. Podestà Ernesto, per le Puglie; Dott. Masc!a Mario, per la Sardegn~. Sono nominat~ medie~ sportivi capi provinciali, per le provincie accanto segnate: Dott . Apollini Giovanni, Roma; Prqf. Aiellq Giuseppe, M~Jano; Dott. Bettinetti Marcello, Novara; Dott. Grado Benedetto, Pola; Dott. Barbaci Goffredo, Bologna; Dott. De Luca Antoni.q, Pa,lermo; Prof. Alberti Olindo, Brescia; Prof .. FiQri Paolo, Modena; Professore Lenaz, Fiume; Dott. Oblassi Enrico, G-0rizia; Dqtt. Masucc~ AntQ 1n~o, Foggia; Dott. Capuzzello Dante, Lecce; Dott. Barbaci Gino, Spe- . zia; Prof. Vidoni Carlo, Genova; Prof. Penza Giovanni, Lecco; Dott. Gionco Frar1co·, Monza; Professore Citell~ Salvatore, Cat ania; Dot t. Rinaldi Ettore, Trieste; Dott. Merlani Renato, Viterbo. · S{)no g:pnali accantq Dott. monte;
Il dott. Georg Hohmann, di Monaco di Bav:.era, è nominalo professore d~ qrtopedia all'Univer sità di Francoforte s11l Meno.
Pre1nio Bufalini.
Il llel lore della R. l Tniversità di Firenze avverte c l1e la memoria contrassegnata dal motto << Ten-
Il dott. Philipp Broemser, di Basilea, è nominato professore di fisi{)lqgia all "Qniversìtà di Heidelberg.
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IL POLICLINICO
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Napoli.
Nuove acquisizioni e nuovi orientamenti nell 'oftalmotog'a. Con1e g ià fn annunziato ~l 25 gennaio c. a. alle ore 16 1'lllustre prof. ' ' it toriano Cavara su ccesso al l\IIaestro prof. Arnaldo Angelucci nella · direzion.c d ella R. Clinica Oculistica di Napoli dette inizio al cor so. ufficiale di oftalmoia tria alla . . . presenza di un foltissj_Jno pubbl~tCQ di professori e st11denti. L 'O. esordì con v~ve paroil e di gratitudine agl~ illustri professori d ella Facoltà Medica d i Napol i ch e vqllero ch iamarlo a su ccedere sulla cattedra acl uno de~ pit1 grandi Maestri. del1 'oculistica italiana, e, dQpo av~r rivolto il suo devoto e gratò· pensiero ai suoi Maestri prof. Bard elli di Firenze e prof. Biett~ testè d eceduto a Bologna, entrò nell 'argomento della sua lezione: u N uov~ acl111!siziont e nuov~ orientament~ nel1'oftalmo.Jogia )) rileva~do sub~tq il progresso scientifico· ~n ogn~ campo qi questa disciplina. Così sulla diagnostica ~llustrò con chiare parole i nuovi mezzi q'indagini tra, ~ quali la lampada a fessura ch e permette come si su ol dire di effettuare la, micrqscop~a sul vivente. Nel campo della batteriolo·g ia accennò alle discu sse ed importanti ricerche sul tracon1a, di Noguchi. Per la terapia disse degli irnporta,ntissimi studi del Gorien ~ delle nuove operaziQn~ nel distacco di retine n el glaucoma, e accennò alla importantissima conquista fa,tta della prqteinoter a pia, aspecifica della quale fu assertore in Italia l 'Angelucci. applicando l 'emoler ap ta in molte forme oculari. Parlò poi dej nuovi indirizz~ costituzionalistici ch e, iniziati in Italia ad opera del Viola, Castellino e Pende, SQ~o anche entrati vittoriosi nel ca1npo d ell 'oftalmologia, principalmente oper~ della scuola del su~ illustre predecessore Angelucci, e ch:use infine il suo dire rivolgendo un caldo ed affettuoso saluto agli st ud enti ch e egli si augura d~ a,vere com e collaboratori volenterosi ed attenti n ella disciplina ocu. listica . L 'O . fu vivamente applaudito da tutti gli intervenut !~ ~ quali voll~ro a11cora con un prolungato e cald~ssimo applauso dimostr a,re la . loro simpatia all 'illustre ~1aestro prof. Angelucci. presente alla importan t~ prolusione. 1
ad
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JYOTIZIE DIVERSE. Scuola Superiore di Malariologia. • Scuol~
La Superiore di M ala.r~ologia prosegue nel comp=,to voluto ed affidatole dal Duce ormai d a quattro anni ed h a ir1augurato il 1° aprile n e lla sede in Roma, Policlinico Umberto I, Cl~nica Medica, i cors~ della Sezione Tecnico-economica. L 'ing. Capo Bonamico , vi c~-direttore della scuola, a nome del d~rettore prqf. AscQli, nella lezione inaugurale ha, ricordato agli alli~vi iscritti l 'imp ortante posto eh~ spetta al tecnico di ingegneria ed agraria nel realizzare l a bonifica alla luce delle leggi moderne dettate dalla dottrina della malaria. A ql1esto scopo la scu ola è stata ordinat a con indirizzo di cara ttere tecnico ed eminentemente pratico.
[ ANNO
XXXVII, NuM. 15]
I éorsi, che proseguiranno J1ei mesi di aprile e maggio a cui 501no preposti i più valenti inseg nanti e funzionari d~llq Stato, sono integr ati da SQpr aluoghi nei più ~mportant~ centri di bonifica d l. tulta. Italia. Al termine delle lezioni gli iscritti conseguir anno co'n prove di esame il diploma d~ specializzazione.
Corso accelerato di clinica della tubercolosi per medici condotti. . All'Istituto « B. Mussolini » ha avuto luogo la inaugurazione del 2° corso a,ccelerato di clinica della tuber colQsi per medici condotti, da noi annunziato. · vi parteciparono centoquind~ci m edici condotti venuti da ogni p arte d 'ItaJia, ch e gremivano l 'aula delle lezioni. Ha preso subito la pa,rola il d ott. Arnaldo Lusignoli che, dopo aver ricordato tutto quanto è stato fattq in quest 't1ltimo periodo specialmente daJ Ministero dell 'In t erno e per esso dalla Direzione Generale della San!tà, ha ringraziato senti[amente il pr~s~dente della Confederazione del1'Industria, l 'ing·. Burgo, l 'qn . Morelli, il prof. Il vento, ?J prof. Gìannin~, i quali hanno sempre assecondato gli sforzi dell 'Associazio~e de~ medici condott~ p~r dare ad essi quella, preparazione che oggi è indispensabile ai fini dell'immane lo tta che ~l Gover~o ha ingaggiata. ·Ha insistito sui doveri ch e spettano aj medici co11dotti nel1'opera di collaborazione cQi Consorzi e cQi Dispensari antituberoola,ri e sulla importanza che oggi ha assunto la vacc~nazione Maragliano. Dopo di lui ha tenuto una lezione il prof. Mor elli, il quale ha voluto mettere in giusta luce la funzione del medico condotto nel campo della medicina sociale, precisando che senza l'opera di questa categoria, di funzionariì ogni tentativo di lotta an1it11bercolare riuscirebbe vano. È entrato poi in argomento. La cerimonia ha avuto fine con una calorosa dimostrazione all"indirizzo dell 'on . Morelli e delle auto.r ità convenute.
Corso
comple~entare
d'igiene.
Si. terrà presso l 'Istituto d'igiene della R. Università di Cagliari, dal 5 maggio al 4 luglio, per aspiranti ufficiali sanita,ri; tassa L .. 300; modalità consuete. Chiedere annunzio.
Il 1o Congresso ·di tecnica sanitaria. Come a,vevamo annunciato, si è svolto a Praga il 1° Congresso di tecn~c a sanita,ria e jgiene, inaugurato il 16 marzo in coinci,denza con I 'inaugur azione d ella Fiera semestrale di Praga. Nelle sedute furono discusse varie questioni inerenti al1'acquf\ potabile, alle fognature, all 'allontanamenlo delle immo11diz.i e, cill 'igiene dell 'aria e a quella ed!lizia,; alle applicazioni pratiche dell 'igiE(ne cittadina e d ell 'igiene socia.le. Furono visitate interessanti istituzior1i della città. L 'Italia era rappresenta ta, oltre che d al comm. Tommasi-Crudeli, capo della delegazione, d ai delegati della città di Genova. dott . Argi, segretario generale del O>mun e, e prof. Raga,zzi, direttore dell 'Ufficio d 'Igiene municipale. Quest'ultimo riferì ampiamente sul nuovo regolamènto d 'ig= -ene edilizia del Comune
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SEZIONE PRATICA
di Genova. La città di Genova prese inoltre parte alla esposizione tecnica s~nitaria organizzata nei l~r.ali della Mostra campionaria. Si è deciso che il prossimo convegno avrà luogo a Milano nella primaYera del 1931, durante il periodo della Fiera Campionaria ..
Aasociazione dei medici dei dispensari antitubercolari e dei sanatori. Si è costituita, in seno alla Federazione Fascista di lotta contro la tubercolosi, l'Associazione dei medi~i dei dispensari antitubercolari e dei sanator!:. Possono essere soc~ i m edici, direttori, primari, aiuti ed assistenti dei dispensar~ e dei sanatori pubblici o privat~. L'Associazione ha ~l compito- di promuovere e d~ mantenere relazioni cultur~li tra gli aderenti in rapporto alle questioni della t ecnica dispensariale e sanatoria!~ . Questa nuova Associazio·n e di lotta contro, la tubercolosi, merit~ il plauso e l 'incoraggiamento di quanti conoscono i pericol'., l~ insidie del flagellQ della tttbercolosi e di quanti amano la Patria e la sanit à delle sue creature . . L 'Ufficio di segreteria d ella nuova Associazione è in Bologna, via D~nte, 6.
la Clinic~ del Lavoro e 1'Ospedale Maggiore (incrocio Via S. Barnaba con \ Tia Francesco Sforza). Sarà effettuata durante la giornata anche una visita é\lla Mostra delle St azioni ldrocl~matiche Italiane, organizzata nella Fiera Campionaria. Nessuna tassa di inscrizione. . . . Per motivi inere11ti alla, organizzazione 1 sarà bene ch e i medici che vogliano partecipare alla cc Giornata ldroclimatologica » mandino la loro adesione al prof. C. Gozzi, segretario genera.le della cc Associazione Jdroclimatologica », Via Bellotti, n. 17, ~1ilano.
Istituto di ricerche per lo studio del cancro a Parigi. Il presidente della Repubblica Fr ancese e altri membri del Gqverno hanno inaugura,to l 'istituto di ricerche per lo studio clel cancro, annesso alla Facoltà medica qi P arigi. Il prof .. R.qussy, direttore del Centro anticance- · rosq di Parigi, è stato l'organizzatore e l 'animatore d~ll 1istituzi1one. Tutte le discipline che possono cooperare allo studiQ d ef car1cro sono rappresentate n~l nuovo Istitutq. Alla testa di ogni servizio è uno studioso di speciale co mpet'enza. 1
Donazioni.
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1
Un Comitato per l'assistenza universitaria. E' allo studio- al Ministero dell 'Educaz'.one Nazionale un progetto eh~ dovrebbe sistemare il complesso ~ delicato proJ)lema d ell 'assistenza universitaria. L 'amministrazione di quest 'opera sarebbe afficla.t~ per ~ntero ad un comitato min:ste.riale, di ct1~ fQrse faretJbe parte anche un rappresentante dei grupp~ univ~rsitari fascisti, il quale sarebbe così l 'interprete dell'anima e della volontà degli student~, e c:,oè d~ veramente competenti a conoscere e -ad ajfermare le ~~cessità del mondo goliardico. Il Ministero dell 'Educ~zione Nazionale amministrerebbe, attraverS() i propri organ~ periferici, questa importante branca della vita un~,v ersitaria e ad esso affluirebbero tt1tt~ le so,m me raccolte dalle singole Università per mezzo della tassa g ià istituita a favore d elle opere assistenziali, e di quelle dei lasciti, donazioni, ~cc. Le somme r ~cavate verre1)b~ro poi spese secondo criteri che saranno dettati dal Comitato Centrale si~ per .opere di pura assistenza scolastica, sia per necessità çli carattere gen~rale e per urgenti bisogni delle Università._
Per le stazioni idroclimatiche Italiane. Sotto gli auspic~ della Associazione Italiana di Idroclimatologia e del! 'Ufficio Stampa Medica Italiana s!, raduneranno a ~.filano, il giorno 24 aprile1 insigni cult-Ori delle varie Scienze che sono di fondamento alla Idrolog ia m edica, per trattare, sot~ forma di confer en ze, comunicazioni, ecc. argomenti di piena attua1ità. Verrà precisato come si susseguiranno le conferenze (con proiezioni 1 ecc.) durante la g iornata (24 aprile) dedicat~ alla cc Idrolog ia-Climatologia Italiana » 1 essendo già fissato ch e alle ore 9 del gi.qrno 24 aprile il punto di. ré\duno dei medici 1 di qualunque parte d Italia1 sarà il piazzale tra 1
Una oblazione di 100.000 l~re è stata fatta dal prof. co1nm. Luigi Paoli11i di Imola per la ma11utenzione del gabinetto d~ radiologia già da lui donato generosamente alla sua città.
Conferenza. Al « Rotary Club » di Milano il prof. Gaetano Ronzoni st è occupato delle assicurazioni sociali. Ha premesso una precisa disamina di quanto in questo campo è avven11to in Franc:a, ove il progetto relativo, che nel 1926 dopo parecchie vice~de durate cinqu e anI~i fu definitivamente approvato dal · Pqrlamento, fino ad òra non ha p.qtuto essere applicato per le forti opposizioni inanifestatesi nel paese. I11 Italia proprio da poch ~ giorni furonq pubblicate le relazioni dell 1011orevole Bottai e del sen . Ga.rbasso, le quali di1nostra110 la cqnsistenza della Cassa di Assicura~ioni Sociali ; ma particolarmente interessante è il carnpo d~lla lotta antituberc.qlare. Naturalmente, biso,g na tener conto che questa grande riform~ deve attu~rsi len tamente e cautamente, per evitare le incognite di esperimenti affretta,t~ .
Secondo- 1 dati dell 'esercizio chiusosi al 3G settembre 1929 1 si sonq avute 871.068 giornate di ricovero, utilizzando per e~s~ i seimila letti sanator'.iali disponibili. Per conto della Cassa ·furono ricoverati 5911 individui, assistiti a domicilio 2632 e n egli amb111 a tori 12. 464. Si è affermato però j) concetto che 1'assistenza a domici1'.o debba scomparire perchè in contr~sto con la veré\ Qpera di prevenzion e. Nell 'alta Italia 1'in~zio dell'opera assistenzia1e ha potuto verificarsi av~ndo a disposizione un buon numero di letti ; nelle altre reg ioni, specialmente nell'Italia meridionale 1 il problema er a molto c-0mplesso 1 ma per facilitarne ]a soluzione la Cassa ha studiato uno speciale tipo di padiglione capace di 150 letti1 fornito di tutti i servizi necessari, ma il cui costo è molto inferiore a quello- d~ llna ordinaria costruzione.
IL POLICLINICO
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L 'oratore s~ è poi occupato della vaccinoterapia, ch e costituisce una glor~a essenzialmente italiana. Finalmente, ha messo i.n rilievo l'opera che si svolge a, ~Iilano, per meritq del Preside della Provincia avv. Sileno Fa,bbri, nel campo della prevenzione e dell 'assjstenza antitubercolari, specialmente per ciò che riguarda la maternità e l 'infanzia,. I
Commemorazione del prof. Torti. Il 29 marzo·, nella grar1de sa,la dell 'Accademia Med'.1ca di Roma al Policlinico, l 'illustre direttore del nosocQmio, prof.. Giulio Galli, commemQrò il prof. Alfonso Tort~ che lo aveva preceduto nell'alto e delicato ufficio. Eranq présenti oltre molti accademici, professori della Università, primari e medici. ospitalieri ' anche la. marchesa Hermann di Targiani, della presidenza della Croce Rossa Italiana, molte distinte dame della, medesima, le suore di carità del Policl~nico, con la madre superiora suor Virgilia, una rappresentanza, della, Scuola Co·n vitto Regina Elena per infermiere, con la diretlric~ Miss Sn~ll, ~nfermieri, sorvegliant~ e imp:egat~ de1l'ospedal~, mqlte gentili signore e il pa,dre Stanislao da Fiugg~, presidente dei cappellani cappuccini del Policlinico. Nato da ben nota e stima,ta famiglia romana - ricordò il prof. Galli - Alfonso Torti, fino dal terzq anno del corso df medicina, entrò C0 me alunno interno negli ospedal~ e vi .rimase ben 52 anni, culminando la, sua carriera nell 'ospedale del Pql ~clinico, che diresse fino a pochi mesi prima, della morte. Alfonso Torti accettò l 'incarico di Direttore in un momento nel quale, fra l 'aspettazione di tutti, si iniziava la vita del massimo istituto osp!.taliero d'Italia che, nella, mente di Guido Baccelli, doveva esser~ la, degna sed~ delle « risorgenti fortune cliniche ed Qspital~~r~ d'Italia ». Tale accettazione rappresentò per Alfonso Torti la dedizione co.m pleta ad un ideale ricco di intime soddisfazioni mo·r~li, irto di gravi respo11sab'. lità, pieno di not~vqli sacrifici economici, che egli impose a, se st esso ed alla sua famiglia come ha ben ricordato il prof. Galli - rinunziando quasi del tutto ai vantaggi che gli derivavano da una cl ~entela, estesa, appassionata e redditizia,, frutto della sua matur!.là professio· nale. Cominciò così per lui la diuturna fatica dalla quale doveva nascere e svilupparsi gradatamente la funzione armonie.a della Istituzione Ospitaliera nell'ambiente di alta coltura rappresentato dagli Istituti Clin~ci Universita,ri. Il 1,orti tenne per lunghi anni l 'ufficio con grande perspicuità, competenza,. equanimità ed umanità e con costante soddisfazione di tutti, dagl~ infern1i al per sonale interno delle varie categor :-e, alla' cittadinanza. . . . La medao-lia d 'oro al merito osp1tal1ero conferitagli clall~Amministraz ione. degli . Ospedali Riu~ nili riassume, verso il forti, la riconoscenza ~e1 ger~rch·~ l 'affetto e l 'ammirazione dei colleghi e dei dipendenti. Le com1nosse parole del prof. Galli, che rievocò con tanto fraterno calqre la compianta fig ura dell 'estinto, su scitarono la più profonda impressione nell 'affollato uditorio. 1
1
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Vittima del dovere. Dopq 25 a,nn~ d 'intensa attività e dopo aver subìta l 'amputazione della mano destra per rad::0dermite can cerosa, è rimasto vittima del dovere il prof. ~ifarco Sciallero di Genova.
Episodio epidemico di trichinosi. U~'ottantin a,
di persone che in una trattoria di Stoccarda hannq consumato la carne di un orso biancq da, pqco affumicata, sono ammalate di trichinosi e 8 di ~sse sor10 morte durante ~l periodo d 'invasio·n e. s~ è rilevatq che ql1esto triste bilancio r~vela un 'insufficier1za degli ordinamenti sanitar~ tedeschi, ! qu~li consentono che le carni d~ s~lvagg~ na vengano poste in vendita senza aver prima subìto l 'esame veteril1arjo .
Abbiamo già dato notizia della perdita del prQf. JULIUS SCH~'ALBE. Nato il 13 giugno 1863 a Nakel (Posmania), laureatosi a Berlino nel 1886, fu per 3 anni assistent~ nell 'Ospedale Friedrichsha~n (in med~cina, in chirurgia ~ da ultimo i11 a,natomopatologia). Per qualche te·mpo· si d~dicò con succesSQ alla pratica privata; ma venne attrattQ dal · giornalismo medico. Quando ebbe affidata la redazione dei « Fortschr~tte der J(rankenpflege » , si distins~ s11bito per le su~ attit11dini giornalistiche, tanto che alla morte di G11ttmann, nel 1893, l 'editor~ Gèorg Thieme affidò ~ lui e ad Eulenberg la redazione della cc Deutsche Medizinische Wochenschrift »; egl~ l a t enne per 36 anni, assoc! andQsi poi R. von der Velden e P. Wolff. Seppe fare della cc Deutsche » il periodico medicQ più accreditato e d~ffuso della Germania, gratje all'organizzazione tecr1ica ed attraverso inchieste, referenda, d:.scussion~ di problemi scientifici, clinici, d 'int~ressi professionali e mediante 11 ricco notiziario - le « Klcine A1itteilungen » - da ·lt1i. perso·n almente curato. Con Posner organizzò nel 1894 l '« Associazione della stampa medica tedesca » e v'im1)resse un potente impulso. Dai medici tedeschi era anch e apprezzatissimo il suo l' Reich1nedizinelkalendet », stimato quas:, indispensabile. Lo Schwalbe ha pubblicato o concorso a pubblicare tutta una serie di volumi: tecnica diagnostica, medicina d '11rgenza, malattie dell~ vecchiaia, l ~ notissima raccolta sugli errori diagnostici e terapeulici, l 'enciclopedia di medicina pratica (con Ehstein), ecc: . È stato attivo anche riel campo sociale, sovratutto n ei riauardi della lqtta antitubercolare. Fondò una Cassa di soccorso per medici . <S-li furono affida,te alte car~che ~ ricevette il titolo di professore. La sua attjvità n1oltepl:ce, sovratutto nel camp.o -giornalistico, ebbe a creargli dell~ in~icizie e fu portato perfino nelle aule dei t!ib~~al1; ma egl~ seppe sempre far vaJere la g1ust1z1a delle sue campagne. D 'aspetto :.m ponenle, pareva dovesse ,. sfidare ogni irifermità; ma è stat? abbattut.o all 1mprovviso da un attacco di a11g1na pectoris. La morte di Sch,valbe è fortemente sentita dal mondo medico. P.
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA ST.!llPA MEDICA. B. J. ALPERS e H. P. PALMER. Complicaziqni cerebrali e midollari durante la gravidanza e ~r puerp~rio. - G. W._ HENRY. Il metabolismo basale n egli stati emotivi. Arch. Mal . .4.pp. Dig. ecc., nov. M. LABBÉ e al. Effetti dell'alcool sul r~cambio di SB:ni e diabetici. - P. DEsGEOHGES. Litiasi biliare e colibacillosi .. Rif. 1'vfed. , 14 dic .. U. BAceARANI. Colecistiti croniche non c~lCQlqse. F ... FEDELI. Calcolosi Jourri. Nerv. a. Meni ._ Dis., dic. -
uret~rale .
Rass. Internaz. di Ol. e Ter ., nov . -
Numero scienze mediche nell'ultimo
sui progressi dell~ decennio. Amer. lvled., nov. - Numero di fisioterapia. Pathologica, 15 dic. A .. CESARIS DEMEL. Megacariociti coltivati in, vitro. .1rch. Ital. di Chirurgia, 1. - L. CIRio. Erniej interne per~duodenal:i. - A. M1AN1. Lesion~ dell'intestino ad infiltrato plasmacellulare. Gaz. d. l-I6p., 25 dic. - LAIGNEL-LAVASTINE. Endocrino.- nevrosi ipot~r1siva. Bull. Méd., 28 dic. - Num,ero di dermatologia. Deut. Med . wocli .., 27 dic . - UMBER. Diagnosi e trat tam. delle malatt~e delle vie bilj.ari pro.f onde. - CALl\tETTE e GuERIN. Vaccinoprofilassi della tbc. bovina. Lancet, 28 dic. A .. FuLLERTON. I progressi d~ll 'urologia. Joiirn . de. Méd. de Lyon, 20 dic. Numero sull 'anB:tomia patologica. Presse Méd., 25 dic . - A. LEl\IIERRE e al. Setticemia da « Bacillus fragili s >> . Gazz. d. Osp. e d . Cl., 22 d~.c. - · M. G10SEFFI ~ M.. P1AzzA-PoLTAK. Epiclemia ospedaliera di vulvovaginite gonococcica. Presse Méd. d'Egypte, 15 nov. S .. . VoRONOFF e G. ALt:XANDREscu. Innesti testicolari. Journal A. M . A., 14 dic. - L .. T. SwAIN e J. G. K UHNE. Prevenzione delle deformità nelle artriti cron. - E . ~lAYER e L. N.. KuGELMASS . Alimentazione vitamin~ca nella tbc. '
Mediz. Klinik, 27 dic. -
H . FRIEDRICH. La rontgendiagnosi delle malattie della cistifellea. Soc. d . Flop., 23 dic. - JAus10N e al. Gli eczemi, malattie da sensibilizzaz!.one. - M. llENAUD· ·e A. M1GET. Enc.efal~te degenerativa ~n donna luetica. Practitioner, gen. - Numero Qi oto-rino-laring. .Presse Méd., 28 dic. M. VILLARET. Estratti pancr~B:lici detti ipQtensqri. Minerva Med. , 29 dic. V .. SCALA. Chemioterapia del granuloma inaligno. Giorn. di Batteriol. e Immunol.!., dic. - A. M. BoNANNo. Influenza delle radia,zion~ Roentgen sul-· l 'anafilassi. . . . . . .. Paris lvléd ., 28 dic. - M .. Duvo1n e R . GoLDBERG. Veleni m~te~oglqbinizzanti. - F. MoREL. Sifilide senza ulcera .. Gaz. d. Hop., 4 g~n ._ - P. BA1zE. Setticemie da cc B .. perfrigens » .. Wien. Klin. Woch., 7 gen. - W AGNER-J AUREGG . Gozzo end~micQ ~ mixedema. Deut. Med. Woch., 3 gen. - REICHARDT. La concezione di. malattia.. - ScuwARZ. Codeinismo. . Lancet, 4 ge11.. F .. BuzzARD. La nevrastenia. H.. BuRT-,Vl!ITE. Sieroterapia della setticemia puerperB:le. Brit. Med. Journ., ,4 g~n. E. BRAMWELL~. Aspetti clinic~ del dolore. - W. WHEELER. Diverticolite perfqra.tiva d~l cqlon. Journal A .. M. A ., 21 dic. - F. SMITH e al. ColQnspasmo. - G. SnwARTZMAN. Siero antimeningoCQcc~co.
Proc. R. Soc. of Med .. dic. -
Discussione sulId. sul corpo pituitario ..
1'anestesia avert~nica. - Casist~a. Rev._ de Méd., dic. - Numero di pediatria. Zbl. f. Chir., 4 gen. - F. 0EHLECKER. Endome-triosi (adenomiosi) della vescica ur. - E. SEIFERT. Epidid~mi t~ non ~specifica. Soc. d . Chirurgiens de Paris, 15 nov. - DuPUY DE FRE~ELLE. Trattam .. d~ll~ tbc. del ginocchio .. C .. Bu1zAnn. Chirurg~a degli ebfisematosi . V .. PAUCHET e al. Gastro·-enterostomia semplificata.'_ Paris Mérl., 4 ge11. -- Numero sulla tbc.
Indice alfabetico per materie. ~i\ppendici te
acuta del b ambino: interver1to d'urgenza . . Pag . • Bibliografia . . 563, )) Cicrosi d~ CrtlV~ilhier-Baumg· arten Cirrosi epatica e infantilism o . )) Condotta: circoscrizione; modificazione delle condizioni del rap1>orto d 'inipiego . Corrispondenze Costip~z;one
abituale: terapia . Fratture della gamba: osteosintesi Ghiandole enclocrine n~ll a rachitide e i1ell a spasmofilia . . ' Iniezioni endoar terio se Insegna1nento superiore .
Lambliasi intestinale : c ura, Lussazio11e acrom;,Q-clavicola,re 1rattamertlQ
~
569 564 561 560
)) )) )) ))
570 575 568 561
)) 541, )) ))
567 546 571 568
))
563
suo
Lussazioni c~ngenite d~ll 'anca : interventQ . . Pag . )) Midollo osseq.: funzioni . )) Or1none sessual e femminile : ricer ch e Ozo110: azione tossica sugli organismi )) superiqri • )) Pediatriµ: comunicaziqni varie Polmoni : tumqre primitivo (linfoangio)) endotelioma) . )) Rotula : ~nn~sti sperin1~n ta,l~ )) Sangue: semeiQtica .. . Se rvizi igienico-sanitari
))
Stomaco p tqsico: cQrrezio11e . ·rubercolosi ed asma nei bambini • Tubercolosi' ~ tpotonia cos tituzionale Tubercolosi polmonare e tisi da gas bellici .. ·
))
)) ))
))
563 558 567 569 565 548 562 555 573 569 567 567 557·
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Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.
V. AscoL1, Red. resp.
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IL POLICLINICO
Ricordiamo l 'interessante libro del
Dott. CARLO SANTORO Assistente negli Ospedali Riuniti di Roma
.S INDR
D'UR
CauSe, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e GIOVANNI ANTONELLI Chirut"go Primario Docente di Patologia Medica Direttore Medico Primario dell' Arciospedale " S. Spirito in Sassia ,, di Roma
Perchè i Signori Medici ne abbia.no conoscenza, riportiamo qualche giudizio 1 ' respresso da.Ila stampa consorella, su questo volume del dott. Santoro: Questo libro fa parte della « Colla.n a dei Manu·ali del Policlinico» con cui l'editore Pozzi di Roma t< svolge alta opera di bene~eren~ ,per la cultura pratica del medico italiano, ed è degno di tutta la « considerazione pel modo chia-ro, succinto ed ordinato onde le Sindromi d'urgenza vi .sono esposte. Giacchè «di ognuna. vengono rapidam~nte esposte le cause, la sintomatologia, la diagnosi ed infine la terapia, in « modo che il medico possa compire l 'opera di soccorso oculata e pr ecisa, invece di quellia osoura ed in· « eerta messa in pratica il più delle volte. « Il libro contempla le sindromi emorragiche (epistassi, emottisi, ematemesi, emorr agia intestinale, « ematuria, metrorcragia); le sindr omi dispnoiche da stenosi laringea, asisrolia, asma, edema polmonare; «le sindromi dolorose (toraciche e . .addominali); le sindromi evi.acu.a tive (vomito, diarrea\) ed urinarie (ri« tenzione, .anuria); le sindromi nervose, e poi gli avvelenamenti acuti, le scottature, i processi infiam·« mat<>ri acuti,. le lesioni traumatiohe, ed in ultimo i corpi estranei della congiuntiva, n.a so, orecchio, ecc. « La Clll'a della sindrome d'urgenza ra:ppresenta la bestia nera del medico; e non soltanto del pra« itico novellino, ma anche di qualche vecchio oattedratioo brontolone, il qu.alo assumerebbe anche egli un « çolorito.. . n ero, in presenza di un·a qu-a lsia8i volgare epistassi. . · cc La lettura di questo bel libro è quindi consigliabile .a tutti; per illuminare l'osourità della sin« drome e quella di se stessi » . (Da « La Rinascenza Medica », Napoli, aprile 1927). cc
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un nuovo volume di quella cc Collana Manuali del Policlinico» che il solerte editore Luigi Pozzi ·« pubblica a vantaggio dei medici italiani, nell'intenro di arricchire la letteratura meèlica del nostro « paese di pubblicazioni sempre migliori, a profitto degli studiosi. « L'Autore tratta le sindromi d'wrgenza, ossia il pronto soooorso medico e chirurgico, studiandone .«le cause, i sri ntomi, i segni differenziali, per stabilirne la diagnosi precisa e sicura, ed in fine si occupa {<della cura., enumerando e vagliando tutti i sussidi della medicina interna, come anehe tutte le risorse « della ohirurgia generale e speciale. Il suo meriro principale ·consiste n ell'aver sa.puro condensare in un •t< numeiro dì pagine relativamente limitato (circa 400 in tutto) quanto oggi si conosce e quanto in ogni t< caso può giova.r e in un campo così esteso, concernente la medicina e la chirurgia d'urgenza. e< Il libro si .apre colle sindromi emorragiche, seguono le sindromi dispnoiche, le dolorose toraciohe « ed addominali, Je evacuative (vomito e diarr ea), le urinarie, le nervose; indi l 'Au tore si ocoup·a degli « avvelenamenti acuti, dei processi infiammatori .acuti, delle scottature, delle lesioni traumatiche ed in fine ·'(<dei corpi estranei. L'opera si chiude con un .accurato indice alfabetico degli argomenti svolti. «Ed in vero il Santoro non ha soltanto scritro un libro ·p ratico, ma ha fatto un'opera sciea.tifica, « giaoohè nel suo pensiero è sempre la sindrome m_ orbosia che domina e tutte le altre considerazioni sono cc secondarie, mentre tutto ciò che non appiar.tiene alla patologia ed ali.a clinica è saggiamente trascurato. « E un'opera della qual~ nessun medico pratico saprà f are a m en o e che non mancherà d'incontrare « il favore incondizionato degli studiosi, costituendo, in una felice sintesi finale; un MANUALE DI « PRONTO SOCCORSO acourato e complero. «Tutta la più ampia lode va anche data ~ll'in fatioabile editore Pozzi il quale sa rendersi così «benemerito della buon.a stampa scientifica medica in Itali.a» . M. (Dagli e< Annali di Medicina Navale e Coloniale», Roma, Fase. Ili, aprile 1927. 1
«Nella prefiazione del Prof. Ferretti per la p3Arte chirurgioa, del Prof. Antonelli per la parte me«dica (entrambi primari dell'Ospedale di S . Spirito), è detto chiaramente quanto sia il valore di quesro «libro del Dott. C. Santoro, degli Ospedali Riuniti di Roma. Egli h.a diviso l.a vasta materia nelle se« guen ti parti ; « Sindromi emorragiche Sindromi dispnoiche, Sindromi dolorose, toraciche, S . d. addominali, S. « e\'acuative, S . urinarie, S. 'nervose. - Av;velenamenti, Scott.atme, Lesioni traumati che, Corpi estranei. e< Si tratta indiscutibilmente di un libro accurato, pratico, serio. Del che davano già affi.dam~n~, «oltre la presentazione fattane dai due distinti primarii surrioordati, anche La serietà della Casa Ed1tr1ce « Luigi Pozzi e la qualità, dell'egregio Autore valoroso Assistente negli Ospedali di Roma ». ' (Dalla e< Rivista di Terapia 'Modenia e di Medicina Pratica>), marzo 1927, Milano.
Un voll11ne in-8° di pagg. XII-400, nitidamente stampato su carta semipatinata. L. 4 5 più le spese postali di spedizione. • P er i nostri abbonati sole L. 41,90 in porto franco. •
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!.NNO XXXVII
Roma, 21 Aprile 1930
Nnm. 16
fondato dai professori: •
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE
PRA.TICA.
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Note e contributi ; G. BoEH,hi: L a nma cu r.a del diabete me llito m edi ante l a raidioterapia de1lai regione
ipofisari.a.
Osservazioni cliniche : M . Nicoli•nii : Sopra un -0aso di
ascesso del cavo del Doug.la-s per ferita perineale. Apparecchi e strumenti nuovi : S. P isani : La « SirinigaAsp.i;ràtore ». · Commenti : G. M..orell i : Sulla tecnitca dell'appendicectomia. Sunti e rassegne : RENI E VI~ URINARIE: Pa6teU·r -Va1leryRaidot e P. Delafontaine: I l rene dei ve()chi. M. Martens: Calcoli r enali e reni oalooloai. - Bri gotte: I l etntom a •dolor e nella l itiasi renC>Ju.reteraile. S1FILOGRAFlA: F . Mo•r el: Sifilide senza ulcera prim ari a . - F.avre : Su d i una maniieat.a~iOin.e musoo.lot-endinea dell·a sifilide : le contTattu.re sifilitiche. La con.tr.attura sifi.1!i.tica dei gemelli. - TERAPIA: N. M . Keith : La terapia en•dovenosa. - Gosset : I l batteriofago per iniezioni endovenose. - Davion1d: Settioopi<>emi.a da sitaJìJ.000000 tJrattata e gu·arita con autobatteriofa,go per via endovenos-a. Cenni bibliografie•. Accademie, Società Mediche, Congressi: Reale Acca;de-
mia di Medicina idi Torino. - Società Medioo--Chirurgiica .di Pavaa. - Ospedale Maggiare ·di Bologn•a . - Accademia Medica P.i .stoiese « Fi1i.w>o Pacini » . -
NOTE E CONTRIBUTI. Os-PEDAT~ E Psrcµ1~ T RTco PRov INC I ALE DI FERR.<\RA.•
La mia eura del diabete mellito mediante la radioterapia della regione ipofisaria. Pro f. dott. GAETANO BoscHr, divettore . 1
Mi permetto chiamarla addirittura così, a sventare ogni equivoco. Del r·esto già il prof. Cesare Cattaneo ebbe recente-m ente a chiamarla col n1i o nome (La lltf edici na Italiana, agosto 1929, pag·. 608). Descris·s i il primo caso, ed il m·e todo, sul n. 23 della cc G.a zzetta degli Ospedali ·e delle Cliniche » dell'anno scorso. Esso consist~ in una irradiazione pro fonid a :Sulla ghian.dola ipofisi; o, più esattam·e nte, s ulla regione tubero-ipofisaria, sia per la impossibilità ma.teriale dr.i concentrare r igorosamente la ra·dioterapia ulla ipofisi esclu·dendo la regione tubero-infundibolare; e sia perchè questa stessa regione è opportuno di aggredire essa pure in quanto si ritiene oggi che propaggini gl1iandolari ipofisarie si estendano in seno a detta soprastante regione. 1
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Sooietà f·r·a i Oultor i delle Scien•z e M·e diche e NaituraJi i n Cagli·wri. Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: L'azione degld ootratti Ténali sulle turbe funzi<mali nelle sclerosi renali. - La mi-orografia aJl'infrar osso nello s1:Juidio della f.u.nzdona.lità renale. - CASISTICA : l!perpairatioroi·diisimo: t um ore delle ~hi1an1do.l~ .par.alti· r oidi associato aid ooteite fibroea. - Adenoma ma.1igno de1le .ghian•d ole pad'atiroidi. -TERAPIA : Il trattamento dell'epilessia. La sieroter.aJP!ia dell'eruce· f.alite postvaccinale. - I r isrultati della malarioterapiia ·de11a pa1ralisi P'rogressiva. - Nella vertigine di Ménière. - Un trattamenito ·degli sternruti incoercibili. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : L a moda in medi cina. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvag.gii: Controversie giuridd.che. Nella vita professionale : Danni e rimedi della. pletor a pr ofeeeio.tJ.aJe. - Servdzi igienioo--sanit01ri. - Oronaca del movti.mento .p rofessi<m.ale. - Con·c orsi. - Nomine, promozioni ed onorifioenze. Nostre corrispondenze : Da Fdirenze. - Da Catania. Da Potenza. 1
Notizie diverse. Rasseg na della stampa medica. · Indice alfabetico per materie.
Che un a denoma ipofisario possa dare, fra g li altri distu rbi, anche glicosuria, è arcinoto. Come un a,d.e·n oma ipofisario sia curabile vantaggiiosam·ente con una radiotera·p ia profonda, è pure arcinoto. ~l succo e. la parte originale del mio lavoro sta niella cura del dia'IDete m edi.ante la radioterapia dell 'ipo·fisi (che è poi radioterapia della regione tubero-ipofisaria). Apposta ho intitolato quel primo l.avoro : « Diabete mellito curato colla ra·d1ioter.apia profon1d.a dell 'ipofisi » . I·n tendo dunque porre bene i limiti della paternità mia. L 'oggetto originale della mia pubb licazion1e di al.lora già citata riposa su una con cez•i one di medicina individualistica, evidentemente ispirata ad Achille De Giovanni: e cioè che, come scrissi in quel lavoro, o per 1no dalità meccanich e rd el tumore ipofisario, o per diversa suscettibilità morbigena di questo o quel centro infun.di·b ulo-tuberiano in paragone degli altri, eventualmente « un piccolo adenoma ipofisario possa esprimersi sintomatologicamente con d ella gliicosuria soltanto » (pag. 747). Ecco perchè clinicamente il caso rispettivo può presentarsi come cc diabete mellito » puro 1
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IL POLICLINICO
e semp1ioe e non oome glicosuria sinto,m atica di adenoma ipofisario. Dipenderà poi dalla quantità e qualità della indagine neurologica, o dalla soggettiva i·n terpr.etazione di certi sintomi a significazione ambigua, quali la cefalea, l'astenia, I.a sonnolre nza, un lieve grado di debolezza sessuale, forse certe turbe oculari, che si è incerti ta1volta se si debbano oonsid.erar.e come distur.bi co,l laterali all1a alterazione del ricam•b io idro-caiilionato ovvero a1d essa conseguenti, dipenderà an che da ciò se l 'osserva tofle ~iu1 dich.i un eventuale adenoma ipofisaTio nettamente monosintomatiico, ovvero monosintom.atioo con qualche nuance oollatera.Ie. Comunque, rimane questo scultorio e preciso: che la cura mia consiste nella radioterapia pro·fond,a sulla r egione ipofisaria, e quin·di tubero-ipo·~i saria , nel diabete; rispettivamente, la radiotera·p ia pro~onda sull.'ipo~i1 si - e quindi sulla region.e tuhero-i·p ofisaria, - sia fatta per via tem·porale, o sia fatta da.I vertice, o dall'o1c ci·pite, o di dove si vo,g lia e si possa, in casi di diabete mellito, con·forme da me P:U·b blicato nel mio r.i1petutamente citato· lavoro, ·c osti tui1sce la Il1ia cura· del diabe·t e melli tò (di quei certi casi ohe vi risponid ono). Qu·e sto per ciò ch·e riguaflda la pratica della cura. Per ciò che riguarda poi la teoria, e cioè il meccanismo dell '.azion·e tanlo vantaggio·s a rivelatasi in quel mio primo caso, come pure in un seoon·d o da me comunicato in una Confer.enza Clinica all'Istituto di cultura medica di Varese nel luglio dell'anno passato (La Medicina Italiana, agosto 1929), que-sto è un altro paio di maniche; e a proposito di esso c'è molto da dire, perchè l'argomento è complesso, e son·o ancora sub iudice gli argomenti che devono invocarsi come piedestallo alle re·lativ·e cong.e ttur·e : come e quale e dove si esplichi nella sua intrinsich ezza I 'azione radioterapica in genere anoora bene non sappiamo, e non sappiamo ancora bene quali e come siano le funzioni della ipo fisi stessa e dei centri mesocefalici sovrastanti, nè i rapporti reciproci fisio.p atologi1oi. In quel mio primo lavoro, io ho espresso la propen sione •p er la ipotesi, che ancor oggi prediligo , ch e il meccanismo d.ell'azione curativa della radioterapia ipofisaria nei casi di diabete mellito ch e se ne avvantaggiano riposi sulla inibizione di un iper-·dispituitarismo che disturbasse, vuoi meccanicamente, vuoi biologicamente, il soprastante centro s-impatico del ricambio zuccherino. Se il disturbo fosse , prevalentem ente almeno, di indole biologica, il 1
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meccanismo dell 'azione vantaggiosa della radiote:rapia ri poserebbe, per esempio, su una immed.iata inibiz,ion.e del disor.din·e secretorio. Sono tutte congetture, più o meno fonid ate. E per la ipotesi mia so,n o partito dal princi pio ohe una gh·i andola pituitaria più o m ,e no leggerm1ente a1denoma•tosa sia più elettivamente suscettibile a.i raggi X che non il tessuto nervo.so soprastante. E so·n o partito da consiideirazioni clini1c he, alle qua1li aggiungerò le seguenti. Il diabete mellito è particolarmente frequente nei sacerdoti cattolici. Non credo .di venir meno al profo·n do riS'petto che io sento per loro, asseren1do che il fatto stesso della loro vocazio·n e alla castità depone - in tesi generale, e a parte le eventuali eccezioni - per una costituzione organi ca meno carnale che non quella de.i oomuni mortali. È dun,q ue pro1b a·b ile in molti di loro una originaria predisposizion1e che - se io associ insi em·e nella mi.a ' considerazione l'e.ventuaJ.e malat1Jia del ricambio zuccherino rolla modestia originaria di funzionalità sessuale - mi vien ~atto di rifer>irre preciis amen te a sede tu·bero-ipofil saria, ma probabilmente con predominio endocrino. Vi sono alterazioni 1d·e l1la ipo·fisi nel diabete risultate_ solo come r·e perto d~ autopsia: una iperplasia d·e l lobo anteriore è descritta dal Com-e·s satti .(Minerva Medica, 1928). È vero che ·s i sono desoritte alterazi-0ni intrinseche anche nei sovra·s tanti centri mesoceifali·ci , ma verosimilmente di natura secondaria, aci.dosica (Nicolesco e Raineau, Revue Neurol ., 1927). D'altra parte, esclUJdere ailteTazione ipofisaria in vivo in singoli~ casi che eventual·m ente mostrassero di avvantaggiarsi della mia cura, saPebbe cosa ·p roblematica. La .s ella turcica può apparire normale ad onta di alterazioni anche gravi .d ella ipofisi. E perifino l 'ev·entuale esame anatomo-patologico sareb1b e .s carsamente at.tendihile se non fo sse praticato mediante tagli serial[. c '1è appena bisogno di richiamare le discussioni che si son fatte a proposito di presunti, o pr~·sumibili, casi di acromegalia senza l.e sione ipo fi·siaria . L'ipotesi di U!D. meccanismo d'azione della mia cura diverso da quello supposto da me dovrebbe comportare e sug~eri.re corrispondenti profonde varianti nella tecnica della cura stessa. 1
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Come dissi fin dal
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momento, in teoria I.a mia cura può essere indicata anche in casi di diabete che , dal punto di vista tuberoipofisario, o neuro-ipofisario, come denomina in modo più com·p rensivo il Di Guglielmo, si presentino nettamente monosintomatici: 1
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diabetJi melliti puri e sem,p lici. L '•e ventuale risultato felioe in uno di siffatt i casi attesterebbe, seconrd o il mio modo di vedere, che si trattava veramente di diabeti su base di lesione neuro-ipofisaria monosintomatica. Però nei casi in cui a me non riuscì ,d i scorgere affatto segni neuro-ipofilsari - due casi mi sii pDestarono al tentativo terapeutico I 'anno scorso - non ebbi affatto risultati soddisfa·oenti. Ritengo quindi un po' arrischiata l 'applicazione d'ella mia cu ra a quei oasi ch e non most:riino indizio alcuno di lesione neuro-ipofisaria. on.de : volendosi pr-0ce·dere con tranquillo proposito, con siglio di far precedere la mia cura da un fini.s simo esame neurologic-0 ch e val·g a a confortaTne la indiq:tzi-one. RIASSUNTO.
La cura ,d el diaibete descritta dall 'A. consiste in una ra.diotera.p ia penetrante sulla regione tuib ero-ipof~saria (per v.ia tempor:ale, per via frontale, eoc. ). Le do·si hanno a.d essere blandamente depressive sulla ghiandola ipofisi. La cura si presta sol.tanto a certi casi di d•i aibete. Nel! 'ideare la cura I ' A. è partito dal principio che un piccolo aden-0ma ipofisario possa ledere anch e una soltanto delle funzioni infundibolo-tu•b eriane così che si possa avere diab ete puro e sem plice come espressione mo1
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no~intomati·ca di una affezione tubero-ipofisana. · L 'A. però non insiste risolutam.e nte sul meccanismo d 'azione per cui giova la sua cura. Egl:i ha ottenuto guar.igioni ch,e fino a d oggi sembrano dur.a ture. Ma in casi in cui n on potè scorg ere segni tubero.Jipofisari univoci, non ot~enn.e risu:ltati soddisfacenti. Consiglia quindi per ora di d ecidere la sua cura radioterapica in un caso di diabete solamen.te in seguito ad un fine esame neurologico ch e n·e stabilisca l'indicazione.
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e da parecchi mesi -
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Nuova pubblicazione della nostra Casa: ~
Prof. Oott. CIULIO MOCLIE docenite nella R. Università di Roon.a
Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studenti' Pref·azione ·del Prof. SANTE DE SANOTIS DiTettore 1della R. Oli·n ica delle Malattie Nervose e Men.tali nella Uniiversità di Roma. Volume iin-80, cli pa.gg. XVI-420, nitidà-mente stam. pato in oCa.Tta americana, oon 68 figure intercalate nel testo. Pl'ezzo L. 5 6 più le spese poe-tali dli spedizione. Per i nootri abbon~ti sole L. 5 O, 7 5 in porto fra1111Co.
Inv.iare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Po· stale Succursale diciotto, ROMA.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI SANTARCANGELO DI RoMAGNÀ SEZIONE CHIRURGICA di.retta dal prof. ACHILLE FRANCHINI.
Sopra un caso di ascesso del cavo del Douglas pe1· ferita perineale ( 1). Dott. MARINO N\IcOLINI, assisten te. 1
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Mor. RinQ, a, .. 21, di Cesenatico. Anamnesi. - Il padr~ m crì nel di~mbre 1927 per n eoplasma delle fauci. I a tre fratelli che godono buona salute; Que m<·rirono in tenera età per ma,latti~ nQ~ b~~ precisabili. All'età di 11 anni soffrì di pl~urite essudativa destra che guarì dopo un mes~ cµ-ca. Verso la metà del mese scorso men.tre r ecavasi a diporto in bicicletta, lungo la strada si sentì chiamare da un amico; frenò e si fermò improvvisamente mettendo il piede sinistro a terta. St~o frat~llò, che lo seguiva pure ~n bicicletta ed a, breve distanza, non fece in tem.po a frenare ~ andò a oolpirlQ violentemente, cqn la, leva del freno rivolta in avant~ , contro ia, regione perineale (ad 1 cm. circa dal ma,rgine sinistrQ del! 'orifizio anale), procurandogli una, piccola ferita da punta, dalla qualesgorgò mQltQ sangu~. Si deterse localmente liiA lesione c.q~ a,cqua boll~ta, poi la disinfettò coTh alcool ; camhiò i calzoni, intrisj di sangue, coni un alt.rq. paio che gli procurò il suo amico, e ritqrnò a, casa. Il giorno su ccessivo il P . potè montare ancora e senza disturbi la sua bicicletta; ~n terza giornata la, ferita si chiuse. Dopo u11a settimana cominciò ad avvertire sen so di stiramento e di peso al basso ventre: attribuendQ tali fatti a disordini dietetici pe11sò d~ purgarsi con l 'olio di r~cino. I disturbi però no~ desistettero, anzi, nei giorni seguenti, é_!ndarono accentu~ndosi; comparve pollachi uria, ma,lessere generale; non ematuria, non febbre. Si decise a chiamare il medico ~l quale notò, nella region~ sovra,pubica, una tumefazione, dolente alla pressione, non fluttuante, di consistenza duro-elastica, bernoccolut a. Il sanitario praticò anche un cateterismo evacuativo ottenendo solo pochi eme. di urina pr~ssochè normale. Tre giorn,i prima fu trasportato in un ospedale ove venne eseguitQ l 'esam~ cistoscopico, in base al qual~ il chirurgo formulò la diagnosi di sar coma della, vescica cqn cons~guente prognosi infausta a breve scadenza; e rimandò l 'ammalato come ~noperabile. Aggravandosi semp~e più la sintomatologia, si dec~de pQl r~covero ~n, questo Ospedal~ (8 luglio 1928). Esame obbiettivo. - Indivjduo di costituzione· scheletrica regolare, ai statura media; nutrizione. genera!~ discreta; color~ della cute brunQ-pallido. Nulla di notevole all'esame degli apparecchi respiratorio ~ cµ-col ~tor~q e del sistema nervoso .. (.1) Comunicazione fatla nella' seduta del 15 dicembre 1929 della Società Medico-Chirurgica della Romagna .
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Assenza, di temperatura. Pol so regolare, ritmico un po ' freq11ente. All'ispezione notasi nella regione addominale e, segnata1)1ente circoscritta alla regione, ipogastrica, una tumefazione, rotondeggiante, sovrastante il pian.q normale addominale di alcuni centimetri colla maggiore rilevatezza all'unione del 3° inf. col 3° med~o della linea pubo-ombelicale. La massa, h a contor11i sfumati che si perdono verso le fosse iltach e a circa due dita trasvers~ di distanza dalle spine iliache a,nter~pri-superiori. Verso il pube ~l confine si confonde colla sinfisi. Alla palpazione la, detta tumefazione presenta una consistenza piuttosto dura, ma elastica. In alto essa giunge a, due d~ta trasverse al disotto d~lla cicatrice om;bel~.c(\}e; lateralmente sembra addossarsi alle. fosse iliache. . Alla percussione s~ ottiene risonanza ottusa su tutto l 'àmbito· della massa suddetta che sembra però circondata ai lati ed in alto dalle anse int~stjnali per la risonanza t~mpanit~ça che si avverte nei suoi con torni. Il cateterismo uretrale fa,tto con siringa metallica è assa~ malagevQle e doloroso; lo strumento urta evidentemente contro una r esistenza che limita l 'ampiezza della vescica, dalla quale non si .estraggono che poch~ssime g·occe di urina torbida, e, fetida. Il riscontro rettale fa se,ntire anteriormente e ai lati una massa estesa, occupante tutto il cavo d'el Douglas, i cui cQnfini debbono spingersi e confondersi in alt.q e anteriormente colla s.ede occupata normalmen~ dalla vescica ricacciata a ridosso d elJa sinf~si pubica. · · Pervenuti nel convincimento che la massa suddescritta dovesse attribuirsi ad una raccolta pro-
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ba})ilmente e1natica d a pQtersi porre in relazione col trauma subìto dal P. 20 giorni prima, e pur urgendo agire per i disturbi vescicali (ischiuria, pollachiuria, cistite) che tormentavano not.evolmente il malato, praticammo una puntura esplor ativa, nel punto di maggior rilievo della tumefazione e cioè a tre dita dal margine super. della sinfisi sulla, linea media11a. Estraemmo una siringa piena di pus denso ematico. Atto operatit'O (8 lt1glio, ore 16). - Per tanto ci decidemmo ad un immediato intervento che praticammo 1n anestesia locale novocainica. Un 'incis?pne a strati, prolungata in alto per 10 cm., ci fece facilmente cadere sulla raccolta da cui spontaneamente, per la forte tensione, uscirono 500 eme. circa di pus; il resto fu rimosso con striscie sterilizzate di garza cori l~ qual~ furono aspoTt ati molti c,oaguli d~ sangt1e, fra cui scoprimmo, con nostra, sorpresa, un d:schetto di stoffa grigiastra di forma grossolaname11te quadrata, larga circa 1 1/ 2 cm. Evide.n temente essa rappresentava il corpo estraneo ch e la leva puntuta del freno, con la, quale venne ferito al perineo il nostro P. , ~veva trascinato, spinge,ndolo nel cavo del Douglas. Decorso post-operatorio. - Alle succ.es.sive medicature, che rinnovammo giornalmente p~r una settimana, poi più di rado , acquist ammo la cognizion e che l a sacca formatasi dal cavo del Douglas fino alla regione ipogastrica fosse di un 'ampiezza 11Qn certo inferiore alla testa di un feto a termine. L 'andamento pos1-operatorio fu ideale; ·la cawità st1ppl1rante andò adagio adagio riducendosi,
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talch è n on fu llecessario, come avemmo motivo di pensare in un primo t.empo, praticare una contro-apertura perjneale. Non vi furono mai elevazioni termiche all 'infuori di qualche rialzo che non superò i 38°, e per breve ora, nei giorni 29, 30 luglio e 1° agosto. Fu dimessQ il giorno 11 agosto con s.emplice medicatura a piatto, e potemmo poi constatare che la chiusura della ferita si ottenne dopo circa un mese. Riveduto l 'ammalato ~l 7 novembre (circa 3 mesi dopo) lo trovamm.q perfettamente guarito con funzioni v~scicali e intestinali normali. 1
RICORDI ANATOMICI E CONSIDERAZIONI.
Se, in un soggetto messo n ella posizione del taglio 1del·l a pietra, si considera una sezione fronta'le del perineo post,eriore, parallela alla linea che con·g iunge le due tuberosità ischi·ati1ch1e ([inea corri.spon1die nte all'asse minore del1la losanga perineale e che divide la porzione anteriore del perin•eo od uro-genitale da q·ue1la posteriore od ano-rettale), patssante per il retto e che arr.ivi al peritoneo pelvico, troveremo le seguenti formazi oni anatomi·ch·e : cute, oel'l ulare sottocutan eo, fo·ssa ischio-rettail·e, muscolo elevatoTe dell'a no,, spaz1io pelvi-sottoperitoneale e peritoneo. In riferimento a questi dati topografici, noi pensia.m o ch e iil corpo estraneo, spinto attraverso la ferita estern.a dalla punta· del freno , sia _passato per la fossa ischio-rettalre, e, p erf-0ran·do l '·elev.atore dietl;ano, sia giunto nel cavo cl~l DCYUglas dopo aver oltnepassato lo spazio pelvi-sotto peritoneale. Tale evenienza si verificò in primo tempo e fu facilitata, a nostro avviso, d.ailla posizione ste·ssa del pazi1ente, dalla natura dell'agente vUJlneran~e ·e dall.a violenz.a del 'tr.a uma. Infatti, se il corpo estran·eo non fos se giu11to in iprimo tempo nella cavità periton·ealie, si sarebbe fermato o nel1là fossa ~schio-rettale o n ello spazio pelvi-sottaperitoneale. Nell'un caso o nell'altro avremmo avuta la formazione di .asoessi ,di tali spazi, che si sarebbero aperta una via (come succede il più s•p es·s.o) verso il retto, oppure esternam ente Vrerso il perineo posteriore (nel primo ca so) o avrebbero dovuto propagarsi all'indietro della natica attraverso l'aipertura 1schiati1ca o estendersi, ma assai rar~men te, verso la fossa iliaca e lo spazio del Re tzius, come .p uò avveniire per i fl emmoni d·ello spazio pelvi-r;e ttale :5Ulp8riore. Queste eventu.a lità non si verificarono nel nostro caso; non solo, ma la ~erita esterna si chiuse in terza gjornat.a. Nel cavo del Dougla.s quindi si formò primitivamente l rascesso; caso clini1c o molto raro giaoch è non mi fu da·to d i trovarne citato nella 1etteratura uno simile. 1
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Non dei più comuni ritengo a n ch e il qua dro sintomatologico in rapip orto all'inizio e al d.ecorso del processo infiammatorio. Infatti , stabilitasi una peritonite settica, che, per la rapida produzione d1 essudati plastici, rimase circoscritta al polo inferiore dell'ovoide .addominale (pelvi-p eritonite), l 'inizio della malattia avflebbe dovuto essere acuto con sindr.o me addominale più o m•e no grav;e : vomito , brividi , febbre, meteorismo; nel nostro caso invece nulla di tutto questo, solam,e nt.e senso di stiramento e peso al basso ventre. L'inizio fu addirittura subdolo e lento . La mancanza d·ella febbre poi potè far deviare alcun poco da l1' esatto giudizio, tanto che un sanitario, per questo dato obbiettivo n egativo e di fronte .alla grave fenomenologia vescicale, dopo aver praticato un esame cistoscopico, formulò la diagnosi di tu,m ore della vescica a rapidissimo sviluppo. Noi cr edemmo un po ' azzardato tal6 asserto e piuttosto orientammo la nostra attenzion e, in ri,f erimento anch e a l trauma perineale subìto, verso una rarc colta del cav.o de l Douglas. Dal reperto operativo poi potemmo arguire com,e in questa raccolta, che si mostrò in parte ematica, la pres·enza del corpo estraneo, contenente i germi piogeni comuni , abbia dato luogo alla formazio~e lenta di una suppura~i on e ch,e, aumentando di volu·m e, sia andata occu.p ando, ada~~io i: <1agio , confini anatomici più estesi, tanto da assumere il quadr.o cli.n ico di una pelv.i-perjtonite ci:Dcoscritta . 1
APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPEDALE CIVILE DI PRATO TOSCANO.
La '' Siringa·A.spiratore ,,. Dott. SANTE PISANI, direttore e primario m e1dico, doc. di Clinica m edica n ella R. Università di Firenze . Da alcu ni anni ad9pero in Ospedale un aspiratore pleu rico moltq semplice ed economico. Siccome è anche pratico e sicuro , penso di aver fatto cosa util e permetten,d one la fab bricazione per uso di quei colleghi che non amano g li a1p1p are·o chi complicati e costosi e ch e n el fare la toracentesi pre feriscono il d eflusso libero anzi ch è la aspirazione mediante i·,,l vuoto. 1
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Importanti pubblicazioni : Prof. ANTONIO DE CASTRO Dooente <li · Oli,n ica ChlT. e di Medicina Operatoria
Complicazioni Post-Operato·rie e loro terapia Un · gxoes-0 volume i n-8°, di 468 p agine, IÌin 01Mm 1a veste ti(pogra.fioo.. In oomme!l'lclo L. 6 O più l e sipeee IPOsta.li dd spedizione. P er i .n oetri ab boniaiti, sole L . 5 5 fiNlm.JOO dii
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RIAS~.UNTO.
L'A. descrive un caso di a scesso ·d·el cavo del Douglas, svi11.uppatosi in segu ito a ~erita perineail e, prodotta dalla leva puntuta d el freno di una bicicletta. Mette in ril1ievo la rarità del caso e fa alcune considerazioni ~iguardanti la sintomatologia e il decorso del processo infiammatorio. Gennaio, 1930.
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Constatata la presenza di liquido citrino si immerge la pallina in un recipiente che contenga alcuni eme. di soluzione leggermen.te disinfettante (ma non coagulante), e si aspira lentamente il liquido fino a che lo stantuffo :abbia sorpassato l'imbocco della piccola branca -~ateral e della siringa. Da questo momento, sospesa ogni manovra , ;~spirativa manu.aie, e mantenuto ben fisso lo .stantuffo, l'aspira1J<?re entra automaticamente :in funzione: il liquido pleurico comincia cioè ;a defluire nel sottostante recipiente con velocità uniforme e tanto più facilmente quanto più verticale starà il tu~o di gomma (2) e quanto più in basso starà il recipiente di raccolta. · Con un ago da siero (cono 5 I 6) ed un tubo di 60 cm. di lunghezza e 3 mm. di lume, defluiscono in un recipiente tenuto 50 cm. più in basso dell'apparecchio, 200 eme. di liquido in 5 ', cosicchè in un tempo sufficentemente breve si può eseguire una vera toracentesi. Se durante la toracentesi si vuole raccogliere un campione di liquido per analisi fisico-chimiche, basta estrarre il tubo dal primo recipiente di scarico ed introdurlo in altro recipiente adatto: il liquido pleurico continuerà a defluirvi con uguale facilità e nel quantitativo che si desidera. Qualora poi a toracentesi ultimata si voglia procedere alla autosieroterapia si può utilizzare il liquido rimasto nella siringa, stante che vi si è mantenuto sterile, di continuo rinnovato e nella giusta quantità richiesta per la Gilbert. . Queste le poche delucidazioni che facilitano l'uso di questo piccolo apparecchio il cui pregio maggiore è la grande praticità. (2) La pallin·a deve rimaneTe tutta immersa. _.. Importante monografia:
Dott. Prof. PIETRO CILBERTI Dooon.t e di Clinica. Chirurgi-ca nella R. Uni vereità di Milano Direttore della Sezione Chirurgica del· l'Istituto Palazzolo-Bergamo.
Gastropatie e GastroenterostòmiasTuo•o CLINICO RADIOLOGICO OPERATIVO (Con 4 radiografie e 6 disegni aemisohematiei origJnali di An1atomia. Ohirurgioa, nO!llehè 1°a bibliograJìa
dal 1881, epoca della 1pcim.a gastroenterostomia, ad oggi). eull'a~gomento
Un volume nitidamente stampato su ottima. oarta, dd. circa 125 1p,aigine (N. 19 delle noetre Monografie .M~ dioo-Chiruxgi.che 1d'attualità, Collezione del « Pol1cl~ lllioo 11}. Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a bbon&ti sole L. 1 3, 9 O in porto fra.neo. Inviare Vag1ia Poetale aill'editore LUIGI POZZI · Ufficio Poeta.ile Succmrsale diciotto (18) - ROMA.
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COMMENTI. Sulla tecnica dell'appendicectomia. Illuis trissimo Signor Direttore del Giornale Il Policlinico. Leggo nel n. 12, Sez. Pratica delllB. Sua pregiata Rivi5ta, la ·n ota « Sulla tecnica ,d ell '.a ppendioectomia » ·del dott. Giovanni Roc·ca, aiuto on·o rario nell'Ospedale C·elesia di Genova-Rivarolo. Giustamente egli osserva che il momento più delicato dell'intervento è rappre sentato dali'amputazione del verm1e e dal trattam·e nto del moncone 1'€Si·duo e che la possibilìtà di un 'in.fezione sia ridotta al minimo od anche annullata mediante l'accorgimento tecnico dal Collega pro1p osto di « porre il filo deila sutura circolare affondante a borsa , di tab.a cco prima di proced-e re alla termosezione dell'appendice ». Da oltre dieci anni, abbandonato il metodo .d.i in·fossamento del moncone appendicolare a punti staccati, mi sono attenuto all'infossamen.to del moncone dell'appendice, mediante un filo di sutura circolare applicato sul cieco prima di resecare il verme; ed in circa treoen to casi di appendicite a fred1do, con questo metodo ho sempre otte·n uto decorsi ideali e guarigioni di prima intenzione. ·Dirò anzi che il più delle volte pratico la sezione dell'appen·dice, anzichè col termocauterio, col bisturì e precisamente nel mo·do seguente: isolata }'appendice previa legatura e sezione del meso, e legatala alla base, la recido col bisturi r.a sente al bordo inferiore di una pinza a forcipressura applicata po·chi millim~tri. al disopra del laccio, tocco il moncone con. tintura d.i jodio e l 'affondo nella borsa ~1 bacco già preparata. Certo, come ben dice 11 dott. Rocca, non è consigliabile questa tecnica in quei casi n ei quali il pericolo della sepsi è rappresentato maggiormente dalla presenza di un 'appendice che non dal mon~o~~ resecato: quindi è da usarsi nelle append1c1t1 a freddo. . Non voglio vantare una priorità del metodo; ma solo osservo che questo mi sembra cosi naturale che ritengo cl1e molti altri chirurghi Io adottino benchè i1ei trattati di tecnica operativa (almeno in qu·elli da me con-0sciu.ti) si 'Precetti di applicare il filo a sutura circolare dopo resecata l'appendice. 1
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Distintamente La riverisco Dott. GAETANO MoRELLI ChiTUrgo del! 'Ospedale Civile. Forlimpopoli, 26 marzo 1930-VIII.
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SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE. Il 1·ene dei vecchi. ( PAsTEUR-VALLERY-RADOT
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SEZIONE PRAtICA
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DELAFONTAINE.
La Presse Médicale, 22 febbraio 1930). Gli AA. hanno creduto utile occuparsi di .questo argomento, al 1urne d.e i nuovi processi .d. ' esplorazione d ella funzione del r en e, approfittando d el vasto m a•teri.a·l e of~erto loro dai ricoverati d ell'Ospizio di Bicetre. N.ei vecchi esi stono quasi costantemente dei disturbi della funzione renale e sono tanto più frequenti ed accentuati qua nto più l'età è av.a nzata. Il r ene senile p erò non deve essere considerato isolatamente , ma bensì come un elemento di un insiem e di disturbi intimamente fra loro legati. Qualch e volta i disturbi renali sono molto accentuati: si tratta di una nefrite vera e propria, capace di d.a r luogo a qu.a dri clinici complessi dominati ora dall 'azotemia, ora da una sindrome cardio-renale. Molto fre que nti .s ono 1e azotemie inizial·i -Oscillanti cioè tra gr. 0,50 e 1. P er lo più sono latenti e quasi stabili; n on sono per niente influenzate dal regime alimentare. Le azotemie al di sopra di un grammo sono piuttosto rare ·e la lòro sintomatologia è frusta. I segni più importanti sono la sonnolenza, il torpore; di rado si nota la cefalea, il delirio ecc. La prognosi è grave : la morte sopraggiunge entro un anno in gen eve da llo . stabilirsi della azotemia, ed àvviene in stato di coma progressivo ma incompleto (subcoma). Le grandi azotemie sono eccezionali nei vecchi. L 'ipertensione arteriosa è frequente ma non c osta.n te e non h.a l 'importanz.a ch e questo sintoma ha n egli adulti. Si tratta in genere di iperten sione lieve , latente e b en . sopportata. Ancora poco chiari sono i rapporti tra nefrite croni ca ed ipertensione arteriosa. Interessante è il fatto che mentre i risultati del dosaggio de ll 'u rea san guigna sono simili nei vecchi ipertesi e in quelli con pressione normale non così si può dire per l e altre prove ch e danno invece una maggior proporzione di cattivi risultati n·e gli ipertesi. Gli edemi d egli arti inferiori sono mol.to frequenti n ei vecchi ma difficile assai ne è la interpretazione p er ch è possono derivare da cau se assai di verse. Gli AA. non sono mai riusciti a ·di·m ostrare in modo certo n e i loro vecchi l 'origine renale degli edemi. Si trattava sempre di edemi cardiaci o di edemi car·dio-renali · ne i quali era difficile apprezzar€ il ruolo d el rene. Connessa a questo problema è la quistione 1
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oirca il posto c·h e ,s i debba assegnare alla nefrite cronica n ella etiologia d egli accidenti di insufficienza cardiaca dei" vecchi. Gli AA. a traverso le loro accurate ricerche sono giunti alla conclusione che nè i dati clinici , n è qu.elli funzionali, e ne·p pure qu·e lli a natomici permettono ·d i individuare n ei vecchi un tipo di asistolia dir·ettamente legata a lle l esioni renali . È più logico ammettere che d elle a lter azioni si producano parallelam ente nel cuore, nelle arterie e nei r eni e ch e scambievolmente si influenzino. Dal punto di vista clinico i disturbi cardiaci hanno i l predominio su quel1i renal·i . Alla base di queste sindromi complesse sta la tera·pia tonico-cardia·ca. Gli AA . hanno fatto l ' esame anatomico dei r eni di 42 vecchi. Questi reni erano per lo più modicam·e nte atrofici. La capsula era ispessita e a d erente. L 'aspetto d ei r eni era varia·b ile. La su•p erficie talora era finamente granulosa, taloTa presentava b ozz·e llature irregolari , d elimitate qualche volta da solchi cicatriziali . Il colore variava dal rosso bruno al r osso lilla. Alla sezione, l 'atro·fia d ella c·o rticale era fre quente, con scomparsa d elle striature. Le lesioni ateromatose dell·e a.a . ren.a li apprezzabili macro·s copicamente erano incostanti. Queste lesioni che corrispondono alle descrizioni classich e d el r ene senile dimostrano ch e m acroscopicamente il rene dei vecchi è analogo n ella maggiar parte ·d ·e i casi a quello d ella n efrite scle rosa, d etta interstiziale. Dal punto di vista dell'esame i stolo·g ico è impor tante il fatto che l'aspetto varia da una sezione a l 'altra e anche nei vari punti di una stessa sezione. · Le lesioni dei glom.eruli sono fre quentissime. Il più spesso essi h.anno subita una trasform.azione . ia lina più o m eno completa. Altre volte si trovano dei glomeruli fibrosi. Quasi u g uale è la frequenza d elle lesioni a rteriose : le diffe renti tunich e arteriose possono esser e prese e si riscontrano tutti i gradi d ella endoperia rteri te. I tubuli appaion o . ora dilatati , ora collabiti, strozzati da ll.a sclerosi. Il loro lume è spesso occupato da cilindri. Ma la lesione più co,m une nel r ene senile è la sclerosi inter stiziale. Molto varia è però la su.a importanz.a e la sua topografia . · Ta lora è ·diffusa e uniforme, talaltra irregolarmente disposta a isolotti o travate. La sclerosi interstiziale n on è limitata alla corticale ma inva d e anch e la midollare. In un terzo d ei casi gli AA. h anno riscontrato la presen za di focola i di· infiltrazione di cellule linfoidi irregolarmente disseminati . Non sempre vi è con corda nza tra aspetto macroscopico e lesioni istologich e. In r eni atrofici e g r.a nulosi, il micr oscopio mostra 1
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sempre lesioni intense che però possono anche riscontrarsi sui reni macroscopicamente poco alterati. Gli AA . hanno paragonato i risultati anato· miei con quelli forniti dalle esplorazioni fun· zionali. Hanno trovato netta concordanza nei casi estremi solamente. Negli altri casi è stato impossibile formula:re conclusioni. Tutta}più è rimarch·evole il fatto ch e lesioni importanti p·ossono esistere in sogg.e tti portatori di disturbi funzionali moderati. VICENTINI.
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I.a nefrotomia .cioè da1la parte dove ebbe sede I '.u l.ti·m a colica. Se i calco1I.i sono troppo grossi anc h e que sto tenta·t ivo è da abbandonarsi. La radiologia ci dà un grande aiuto n e.I determinare la priesenza, il volume e la sede dei ca~·Col~; il pne urmoperiton·e o e i pne·u matogramm1 sono da esclude re perchè troppo pericolosi. L 'A. cita poi le opinioni di varii clinici cirrca· .l e in.d ioazioni ai·l 'ape:r.azione in oaso di calcolosi lìeinaJ.e; Umber ri·ti.ene i•n dispensabil1e l '1n·t~~e~rto quan·d o il ~oa1lcolo è tro1pp 0 grande, o s1 ~ inc·u n,eato nell ru.rieterie, o si ha·n no emoirr~g1e e .doil~ prol'l1Jlg.a1i,. o .appaiono i segni .c:lti iu na l·n fe z1one secon·dana o di una pieloneC~lcoli renali e reni calcolosi. frite ; Hirsch con.sigtlia 1l 'o.p erazione nei casi di ( M. MARTENS. lvlediz. Klinik , n. 1, 1930). co liche forti e proil·u ·n gate, di em.orragie impoL'A. comincia col ricorda.l'ìe che non si è nen~i, di coliche con anuria; per Curschmann anc ora ri u sci ti ad ottenere il disfac i·m en to dei og·n 1. ca.J.cruo può -esser e fonit e di gravi pericoli calc alri ,r enali in &i•tu e in tra-vi tam con cure a c hi lo poPta, e Kuster consigùia di interveni.r e in ogni cas o .siouro di calcolosi. J. e W. m ·e dich·e o con m ezzi chi1n1ic~; è salo possibile, fino ad un oerto punito, di im:p ediTe che essi I sra,e l consig.liano il m etodo conservativo nei si riformino, una vo lta ch·e ,s pontaneamente o casi che decorrono sen z.a infezione d.e lle vie per l 'intervento del chi1JUrgo eis si si siano al- urina.r ie e in cui i dist·u ·r bi sono piccoli, e lontan.a·ti; se la profilassi m ·edica d elle recidive an·ch e nei oasi in c•u1 il danno ren.ale è così è a ssai pirobl1ematica, bisogna p erò ammettere · ava·n zato che l'operazione no·n si potrebb·e comch·e le recidiv·e stesse .sono ais.s ai .ra:rie qua.n do p1ie.:re senz.a gr.ay,e ·fli1Sichio della pernson·a. Qua·n I ' operazi·on.e è ,s ta•ta oompleta e q·u an·d .o dopo· ·do i 1calcoli sono troppo v.ol·u minosi e non v.a [lno via spo1n tan·eamen1te, l 'i·n dicazione a.J:l 'inl ' opierazio n•e il paziente ha seguitato a curar.si. terv.e nto è ,reil ativa; essa diviene assoluta quanIl 12 % dei calcoli sono eli·m~na ti spo~ tado i .calcoli hanno sede ne l.l 'unico rene funnea·m ·enite p er le vi e n.aturaJ.i; tale e liminaz•i one zi·onante, o b~o·ccano g li ure teri o ha.uno sede può esser e favori·ta dalla ·sommini.strazione di glioerinia, papav·e·r ina, a·t ropina, d.a1la dilatazio- in entrambi i ·r eni o, infine, si a écom.p agn.ano n e d egli ureteri; risal.i:re con speoiali istrumenti a intiezioni, emorragi e g'ravi1ssime , o ad a·n uria. sino al rene per tentaTe l 'estrozione dei cail colii Anu.ri.a , i1n fezione e stasi sono i tre grandi peè cosa estrema·m ente pcriooilosa, molte vo1te .si ricoJii eh.e m ri naccia·no il calcoJoso; e il rene è dov·uto o.p erarie d'urgenza per es1raITe -ealcoìo co1lpi to risente sempre d.an1n i più o m en gravi: ed istru•m .e·nto; non è i l chir.u rgo che pr·e nde infi·lt:razio·llii ·parvice llu1lari, aumento del conil calcolo, ma il calcolo il 1chirrurgo (Volker). nettivo, d .egeneraziione dei glomeruli , collasso Non sem1p re del resto J '.eJi,m inazione d el cal- d<e i cana·l i·c oli , I.oro scomparsa o di-latazio11e, idrone,fr.osi, piom..e fro.si; tutte queste ail te:r.azioni colo porta ailla guarigione. . L'i•n .a un·eamento del ca'lco.lo nell 'curreter e è costitui scono ~I « .:riene calcoloso )). L 'A. ri.ti.en·e che in ogni caso di calcolosi s.i pi·eno di p·erilc oli : anuria, .stasi, infezione. L 'A. ri•ferisce il ·caso di un uo·m o di 40 anni debba inter:rVieni•r.e oon .la pielotomia p er allontanare i calc oli prima che e.ssi sacrrfic hino il che aveva da un anno ·u·n a u·r ina assai torbida la quale .si fece improvvi·sam.e ncte per qualche r e ne; i .pericoli. de1la pie lotomia sono trascuragiorno a•s sai deniSa, poi de.J bu1to chi.ara; con- bili ed essa ,rimane l'operazione di scelta, retemporaneamente comparvero febbri elevatissi- stando la ne tiratorruia pa1rzi~le riserva·ta ai calm e, pDeoed·ute da brivid·o; do·I ore a.Ila regione co·lri d·ei 1ca.Jic i o d el ,paren chima e I 'asportaziolombar.e sin.istra. La ;nefrotomia, praticata ap- ne del reine ai calcoJi coraliJ.iformi e a1le piopena d opo l 'ingr.esso in Clinica, e pr€cisa.mente neirosi con ascessi r enat.i . Qua·nd.o ,entrambi i r eni sono gravemente 7 g iorn.i d o·p o l'inizio di questi sintomi, non val.se ad .evitare .J.a morte: a11 'a·u topsia si trovò col.p i ti o quando la icalcolosi ha sede nel! 'unico r·ene funzionante, la p rognosi è natu·r almente un gr ois sissimo caJcolo .che ostruiva l 'uretere che er a a l disap.r a dil.a•t ato e pieno di pu1s: la as.sai grav·e; ain ch·e l'operazione è im·possJ.bile pione frosi si -era dirffusa al pe ritoneo. Una o ·per .Io m ·e·n o pericolo,9i,ssi1rna. aa poPtazione .de.J ·calc o-lo f.ait.a in tem·p o avre·b be L 'A. concl1ude che i caJ.coli d ebbono essere sa.lvato r en.i e vita deJ 1pazie nte, l'asportazione tolti pri.m a che essi abbiano pro·dotto d ei danni de l :re.n e avre.b be salvato la vita. irreparabili, cioè prima che da11la oalcolosi reAnch e piccoli caJcoil i possono d ete.r minare n ale si sia .fo·r ma to il « rene cail.coloso ». Tolto il calc olo, se ne d eterminerà Ja strutl 'anuria ; dopo un tentativo di cura con servatu'l"a chimica e si consiglierà una cura medica tiva (cateterir&mo degli ureteri, ap·e stesia p ara• 1n c onseguenza. ve r tebira le ecc.), ch e non d eve m a i sol'pa s ~a:re le 48 ore , si im.p one l 'intervento ch·i rurgico, V. SERRA. 1
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Il sintoma dolore nella litiasi reno-ure· · ~e·sione del b.acinetto; il p unto sotto-intraspinoso di Pasteau che -d à dolor.e circondan do la spitera le. 1
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Le Scalpel, n. 34, agosto 1929). Sarebbe un errof!e rit·enere che q·u alunque ]itiasi renale sia dolorosa, come pure che ogni sealiic.a venale sia eisclusiva1m ente causata da li..tiasi renale o uretero-renale. · Quaiunqu.e prodotto dii secrezione un po' in.-durito (pus, sangu e co.aguLato, fibrin,a), qua.J unque tessuto 1desquamato ,e mobilizzato, che -si trovi nell 'urin.a riprodu·oendo lo stampo ure..terale (cellule diel bac inetto e dell'uretere, 1ra·m menti di neopla.s ma, o ·d i papi1lloma, ida.tidi) ,s e oistruisce l 'ur·et ere ·pr.ovoc.h ·e rà la sin.d rome dell.a coli·ca nefritica. Questa sarebbe il risultato costante se non -unico id i un.a ipertensione del riene e .d.el baci·. netto, provocata da runa ostruzione ur.e terale o .,da uno spasmo ureterale. Questa ·ocolu sion1e rtermina in ultima analisi ia.id una ~perten:sione del tessuto rena!Je ed è questa m ·essa in tensione che è la causa ·dei grandi dolori renali. I calcoli più voluminosi, cioè meno spostat>ili, sa:ve·bber-o i meno dolorosi. La ·c olica re:naI.e avrel:>be seconid o a lc uni un valore progno·.stico favorevole in quanto che perm·e tterebbe .Qi sperare in una g uarigione senza interve nto (chirurgica, per elimin.a zione s·p ontan•e.a d el ·calcolo. Ma qu.a ndo sì ripet·e a lungo and.are, pre·p ara la via alla infezione, all 'uropionefrosi ·ed è di prognosi poco fuvoPevale. Le coliche r1petute non seguite da .espulsion,e rli calcoli devono eisser~e ,sempre sospette. Oc.corre in dagare bene COn la ra1diogra·fia, che .si dev1e es.tendere a tutto l'a·p parato urina•rio. Il dolore può essere di intensità assai varia, -O.a un semplice ·malessere a quella di una vio]enz.a· estrema; € raram-e nte continuo, sebbene, .in qual1c h e caso -e ocezionale, si sia protratto per • ;anni. È per 1o tpiù a crisi intermittenti c he si ac.centuano n·ei movimenti, dea.m bulaz1one, • • "V1agg1, ecc. Si hanno sipesso irradiazioni 1do lorose c h·e coririspon·d·e rebb·ero al decorso d ei nervi addomino:g"enitali , plesso (periureter.al e, genito-crura.le, e 'femoro-cutaneo. Le zon·e dolorose renali (Head) -corrispcm·d er.ebbero al ,decimo, un1d·i·c esimo e .dodioesimo segmento mi·dollare dorsale. ~ ben.e ricoDdare •Ch e non ci .si deve lasciare -deviare dal fatto c h e ta.lora duran.te la palpa.zione bima noole, il paziente a,cou sa a'll 'imiprov·viso un dolore dal lato opposto. Oltr.e iai punti dolorosi cl,assi1ci (.costo-mu-scola.re., costo-vertebra•l e, u:rieteral•e ·superiore, medio e inferiore), rico:ndarsi il sottocostale a l·l a -estr.emità anteriore de1la X 'costa, raro e di ·poco v.alo1'e; il paraombelicale, due dita al di 'fuori de.Il 'om1ne;lico, ove -c on la pressione si ·determina un 1dolore che 1Scend·e alla vescica (riflesso pielo-vescìca1e di Bazy) ·c he indicherebbe (BRIGOTTE.
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na i liaca anteriore superiore come se si volesse uncinarla, e che indich er ebbe alterazione del Dene; re d infine il punto inguinale all 'ingrieSSO del canale o·m onimo. Non .si .deve dimenticare c h·e gli stessi dolori con le stesse iri:radiazioni si possono avere n,elle ipertensioni renali dell'idro e uropionefrosi, che vi sono d elle n·efriti ·dolorose , delle uron·efro.si non calcolose ... , d·el}e form.e id i a.tassie e di 1pretabi con 1dolori ad irradi.azioni lombo ad.dominali. Il do·l ore non deve mai da solo essere sufliciente a por la diagnosi di litiasi reno ureterale . L. TONELLI. 1
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SIFILOGRAFIA. Sifilide senza ulcera primaria.
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(F. MoREL. Paris M édical, 28 di1c . 1929). cc L ',esordio obbligato de~.la sifi.Jide acquisita , è ,}'uloera primaria n. Corntro talre dogima ,s i sono levati recentemente alcuni autorii colpiti dal gran:d·e numero .d i sifiQi,di m1an'Ìfe·sitatesi tardivamente con iìenomeni 5econ,dari, terziani o quaternari. Tali studio,s i amm·ettO'Il·O la possibi·lri tà d·el·l a assenz,a reale del[ ''1ll1oera primaria e onde spiega.r e -c iò han.n o emesso due ipotesi: sia Ja pen·e trazione del:l '.ag1ente infettivo n·ell·e vie l.infa,t iche e di là nel gang-ilio tri·b utario; ~ia una inoculazionie sanguigna pri.m itiva. Ma ne ssuna dimostrazione 8\peri·m entale è possibi1Jd i·n appoggio a llia prima ipotesi e le nu.m1ero1&e (>Sservazion·i clini.che ri•p ortate sono pochissimo proib ative. , Deve peroiò essere presa in considerazione l.a seconda ·i potesi e b.attezz.al'e per sifi~ide senza ulceDa prim.aria, qu.ella che td•eTiva da ,u na inooul:a zione s.ang:u:ign·a primitiv.a d1el tre·ponema e che s i manitesta subito con aocidenti secondari . L' A. nassa anzitutto in ;va.ssegna gli argom ,e nti f;rniti dagli .e s·p erim,e nti in favore del1la esi s:tenza de l1la sifi.il.i de e ndov,enosa d 'emblée. È n ieoe.s sario anzit·u tto di.mostrare oh·e l'inooullazione endoVienosa del virus sifjlitioo è realizzabile e per c iò provare la contagiosità del san gu1e d-e:i. ·1lruetic i. Ora ·questa inocul.aLione è stata effettivamen1te reallizzata tanto n·el l 'uo mo che negli ani'TI}-a1li (cavad·l o , oon·iglio), ne.I oui sangue circorl ante si riwovarono i t1.,eponemi · come risultato posi·tivo del']1e inoc,u lazioni stesse. Ma l 'a1'go1m ento più b ello in appoggio alla tesi d.ell 'A. viene fornito d.a llo stu,dio d ella trasmissione deJ.l 'e'Pedità sifilitica. - T·u tti s.ono d'accordo n el·l 'amim e tte re l'assenza d.e1l1l'rulcera primaria n iella eredo-lues, le cui m.ani~estazioni ·prim·e hanno valore di secondari.e o terziarie a seconda -del momento del la loro compa.r sa. 1
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Gli ant~chi sifilografi ritenevano che fosse lo sperma p,a terno il vettore del tre·p onte ma : ora 5e ciò è stato provato da1l•l e ricerche microscopiche e sperimentali, non vuol dire che il trepon1e ma esista ne1ltl o spermatozoo, la c ui testa è quattro volte 1p i ù piiecola del treponema stesso. E d 'altra parte è poco probabile che, penetrato comunque i·l treponema nell'uovo, la sua presenza sia compatibile con lo svi1luppo del-
a'ovu~o.
patog·e netico d·ella sifi1lide senza ulcera • pr1mar1a. Da mo lti fatti si è portati a credere· che I 'ulcera primaria non corriSiponda ali 'inizio realed ella malattia, ma sia l'espressione di una reazion•e dre1ll ',01rganismo, m .e sso in stato di allergia dal passag.g jo molto pr,ecooe di alcuni treponem·i n~l sangue. Se i tre•ponemi inv·e ce penetrano dìr~ttamen te n·el la oiroolazio·n e e v.a nno a local.izz,airsì negli orr-gani emo•p oi,et1ci e linfatici, la perlrle non è· inte~essata a~fatto e viene perciò a mancare· I 'ulcera- pri.maria, :Peazione allergica. Così pureil periodo a ntial•l ergioo è isopprresso, e viene •pePciò notevolm·ente raccoroiato il periodo di incubazione niel suo insi em,e. VrCENTINI. •
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Di qui .la con.c lru.sione che il padre trasmette la m ,a1Ja tti.a al figlio, infe·t tando in p:rreoeidenza la madrie. Quie sta ha, durante la gravidanza, col ~eto solo rappo;rti cirèola tori per mezzo dei vasi placentari, a trav.erso i quali avviene il passa.ggio d-e l · tr1e'p,on1e•m .a d,a'11l.a m .adre a l feto, c ioè ,per via en,dov,eno·~ d '·e mblée . Ed infat·ti si può seguire i1l cammino de i tre·p on emi dal1 '.organismo m a,t erno fino a quello del feto, n e1la placenta, n el cordone om·b el1licale, nel sangue circolante, n el fegato e nell·e glandole in gen·e ral,e . I casi clinici ch e parlano in favoPe della sifi1ia e senz.a ulcera pri~aria sono una quindiici'Ila: in tutti fu _rit·rovata sicuramente il a po:vta d 'in·gressso dell.a infezione . Si tra tta di ~eriite acci dentali in m edi1 c i o chirurgi n el corso di interventi su 1soggetti sifilitici, oppure di iniezioni terapeutiche settich e fatte con aghi cari1chi di prodotti virul enti. In tutti ì casi è manifes.ta l'inoculazione sangmign.a: specjalmente in quelli nei qu.a li i treponemi fu;ron o lanc iati direttamente nel torTiente circolatorio per via ·endov·e nosa in occasion·e di una trasfusione. :È pro·b abil.e .q uindi che .a fianco di qu.e sti casi accidentali , n ,e esistah·O altri, più numerosi, nei quali l 'inf.ezione è .s tata rèalizza ta con un processo a na logo, quel·l o ad es. de·ll.e punturie di. insetti. E n on è imrp,o&s.ibitl e che il tre.p on·ema, portato dallo sp erma:, pe·n etri direttamente per. via sanguig·na a livello della muoosa uterina cruentata in occasio.Q.e del p eriodo m·estruale o nel post-partu·m o post-abortum. Due · .sintomi sono imp·o rtanti tra qu elli riscontr.a ti n elle osservazioni pubbl~cate di sifilide intrav.einosa d'emblée e cioè: il fatto che le prime mani·~estazioni segnalate furono semprie la Toseola si fili tioa, le placche mucose e tutto il oo.r teo abitua11e dei sinto mi secondari; ~.a n otevole brevità del p eriodo di in1 c u·b1azi'one. La ·diagnosi p ositiva di sifilide endovenosa d 'emblée d·ev.e riposare su di una tri·p lice base : le condiz,i oni precise di inooulazione Tivelate da l•l 'an.a mn e·s i; 1'assenza oerta di ogni fenomeno primaTio (ulloera o adenopatia sa,te l1lrite); la èomparsa precoce ·degli a.o cidenti secondari. R.iguaTdo alla prognosi si noterà ohe , essendo l'infezion e subito generalizzata, c 'è la possibi lità di looal·i zzazioni vi1scerali gravi e sopratutto nervo·se, con J,e più gravi oon.s egu·e nze p er l'individuo, Ja fami1g lia, la società. L ' A. oerca infine di interpr.etare il meccani1
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Su di una manifestazione muscolo-tendinea della sifilide: le contratture sifilitiche. La contrattura sifilitica dei gemelli. . . (F AVRE. Le J ournal de Médecine de Lyon, 2!) maggio 1929).
Fournier ha descritto minutamente Ja co·n traittura sifi.l itica de·l bi.cipite brachiale: il malato è colpito, senza prodiromi, da con-tra ttura.r del bic~pite , oioè pr·e senta l 'avambraocìo flesso su:l braccio e non può estenderlo a causa del' dolore eh-e si provoca n el tentativo; non riesce n emmeno l '.esten·sione passiva forzata. Il tendin-e del bici.pite a1p pare teso cGm·e una co:Pda, il ch·e è in contrasto col muscolo còe è flaccido , inoltre la flessione de1T'ava-mòra-ocìo form .a per lo ,p iù un angolo ottuso, raramente un· angolo retto, tutti gl1i a.Itri muscoli d~ll 'arto·s ono in condizioni normali; l 'fmmobiaìtà asso1u ta 11on provoca do.Jo:r.e se si escludono J,e sensazioni di cra mpo so:rido, sensazioni che siacutizz.a no fino all'angoscia quando si . vuol pr.atica:re J 'estensione forz,a ta e si Tocailizzanoa.11la pi•e ga deJ gomit_o l1u ngo il decorso del tendine e più vicino al.I 'in.serzione musco1Jare eh& a quelil a sul radio. Tutti i tessuti circostanti, pelile, sotto outaneo, O·s sa, artfcol.azfoni, nervi, tendini, sono i,n tegri. L'iniz·io 1è brusC·o, il dolore di' ìnten'Sità variabi.l e. Nel1le forme p,i ù lievi il doil ore si mani:.. festa improvvisam ente arrestando il movimento ·di estrema e&ten.sione de.ll 'avambraccio sul braocio. Secondo Fourn.ier è una manìfestazio-·n ·e d·e l period-0 second.a rio; però Favre ne haosservato qualche caso paTecchf ann"i dopo l 'incidente primario. Secondo Fournier è rarissimo riscontrare lostesso fenomeno in a.ltri musco1li, flessori delle· dita , ml1sco]i del polpaccio, fl·e ssori ·d eJ.la gamba swl1la coscia, masseteri, e<".C., nerl periodo secon·d ario; egli non sa come spiegare questa affinità per il bicipite ma ritiene che sia così specificamente un a ccidente sifilitico cbe basta esso solo a denunziare la presenza di una lues a·n che se mancan'O dati" anamnestici o altre manifestazion ì . 1
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Favre ritien·e però che la contrattura sifilitica non sia priviilegrio esclusivo del bicipite brachiale e riferisoe un caso. Si · tr.a ttava di un uomo di 31 anni, ch·e da .quindi1ei gior·n i soffriv.a ·d i dol-0ri ai polpacci specialmente nel-la deambuJazione e nella stazione e.retta tanto da dover rimanere in letto; egli aveva anohe febbve modica. In riposo si n-0·t ava un 'estensione esagerata dei p·i edi e nu1l1l',ail tro. Nel.J'anamriesi c'·e ra (sette a nni prima) un 'ulcera unica dei g:enita.Ji ritenuta mol'le e non seguita d.a fenomeni secondari. Prin1a de11 'inizio d ella si ndrom e i·l p. aveva avuto salt'Uariamente ce faJ.ea notturna . I dolori ai polpacci co·m parivano colla tfJ,e ambulazione (specialm·ente ne1 momento di so}levare il tallone) e nella stazione evet•ta . In ri1poso avvertiva un d·olore localizz.a to a1ll.a faccia posteriore della ga1niba, .sulla linea me1di·a na, in corris1p ondenza dell ' inserzione diei gemeil li suJ tendine di Achi.lle . I·n riposo, opponendosi all'.e stensione del piede do po averlo messo ad angolo r.etto colla ga·mba si provocava d01loTe come quan·do il m.alato sollev.a il tallone per cammin.are . Il dolore aveva sede ai 1polpacci ed era a ocompagn.ato da con•tr.azioni fibrilil ari visib1ili d·ei mu~ scoli della loggia antero - est~rna d ella gamba. I muscoli gemelli apparivano non contr.atti. Il paziente presentava delle ma·c ule luetiche sulla cute del braccio destro. La Wassermann fu positiva completa. Trattato con sciroppo di Gibert e neosalvarsan i fenomeni dolor.osi sono note:volmente rido.t ti e la febbre è scom parsa fin d.all 'in.izio ,d.ell.a cura; a cura finita ogni manifestauone morbosa era a.s sente. L 'A. osserva che la parola contrattura fu usata per questo caso solo per uniform.arsi a'll 'uso corrente, m.a cl1e una vera cootr.attura non esiste, ma si tratta di .u na les]on·e ch,e colpisce il muscolo in vicinanza d1e1ll 'in seTzione tiendinea e eh.e si pon,e in evi·die·n za nel m ·o m,e nto in cui si m·e tte in tensione I 'apparato n euromuscolare. Inoltre è una lesione importante a diag·nostica:rsi norn tanto per sè stessa quanto per la mal.atti.a gen·erale che ne è la causa e che essa rivela. R. LusENA. 1
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TERAPIA. La terapia endovenosa. (N. M. l\.EITH. Journ. Amer. med. Assoc., 16 nov. 1929).
La terapia endov,e nosa può essere usata per quattro scopi : 1) introdurre .del sangue o co~ mun,q ue del liquido in circolo; 2) comb,attere la disidTa·t az·ione dei tessuti; -3) provocare la disidratazione; 4) come chemoterapia. INDICAZIONI PER LA TRASFUSIONE.
Emorragia acuta e « shock » chirurgico. La pratica della trasfu1sione id i sangue si è diffusa specialm.ente duTante .la guerra, in cu·i l'emor-
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SEZIONE PRATICA
ragia e lo cc sho,c k n ·Chirurgico si presentavano spesso come problemi gravi. :È bensì vero che Baz·ett ed altri hanno dimostrato che la riduzion.e della quantità di emo·g lobina al 40 % è ancora compatibile con la vita e sufficiente per mantenere le ossid.azioni di un individuo che sta in letto.· Ma è oerto che se la perdita di sangue è -eccessiva, oppure quando, oltre al1'.emorragia vi è un trauma grave, si hanno . le COn dizioni di « shock », caratterizz.ato dalla 'inca·pacità d·ei proc·essi normali di ridare rapidamente del liquido al sistem.a v.ascol.are. In questi casi, l 'introduzione di sangue o di siero a·p pare come i.I procedimento terapeutico più razionale che, di fatto, in molte circostanze ha portato alla guarigion·e. Così pure, la trasfusione fatta 1p re0ooemente può salvare la vita in .al.tre con1dizioni, com·e nell',emorr.ag·i.a acuta e· n ello cc ·s ho·ck » ·da cause diverse s.p ecialmente durante o dopo il parto o la gravidanza ectopica. Quando la trasfusione è fatta tardivamen te nello cc shock », da emorr.agia o da altre cause, rimane per lo più inefficace. A ne mia secondaria, itterizia, alcune infezioni. La trasfusione i1uò essere utile n el1l'anen1ia secondari.a cronic.a, è r.accomand.ata d.agli etologi n ei casi di mastoi.dite grave, anche se si è già prodotta la trombosi del seno e la setticen1ia. Lo stillicidio san guigno ch e si ha talora durante certe 0 per.azioni può .essere efficacemente combattuto m ediante la trasfusione, sp.eci.almente n ei pazienti itterici; il sang u.e così iniettato abb~evia in molti casi il tempo di coagulazione. Condizioni tossiche, specialm·ente nella tossiemia grave dei bambini. 1
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LE
SOLUZIONI DI GELATINA E DI GOMMA. ARABI(,A .
Si co·m prende l 'importanza di ridare il volume norm.ale ,d.e'l plasm,a nell e ·emorr.ag·ie e n ello cc shock » chirurgico. L'iniezione di soluzione fi siologica di cloruro di sodio ristabilisce il volume primitivo, ma soltanto temporaneamente, sicchè tale misura risulta, in ultima analisi, inefficace. Invece l'uso di soluzi oni di gelatina o, m eglio, di go·m ·m ,a arabica al 6 per 100, con o senza l 'aggiunta di destro1sio (al 18 r.istabilisoe pro·n tamente la prefisione, quanto la stessa trasfuiSione. Bisogna ten·e r presente la possibilità che alcuni tipi di gomma sono tossici, ma non è difficil.e procurarsi della gomma pura e non tossica. Il modo con cui agisce la gomma ci è ancora ignoto; probabilmente essa aumenta la viscosità e la p~ession·e osmotica del sangue. 1
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LA
TERAPIA ENDOVENOSA NELLA DISIDRATAZIONE.
Le condizioni di disidratazione si trovano nel colera n ella dissenteria bacillare, nell 'anidre' mia acuta dei bambini, n ei vorr;iiti della gravidanza, nell 'ittero da ostruzione con vomito, nell'uremia nel coma diabetico. In queste condizioni ri,. es~e difficile introdurre del liquido
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IL POLICLINICO
nelle vie digerenti od anche sottocute, mentre J'introduzione .p er via endovenosa di soluzioni di ·c loruro di sodiò (all ' 1 %) o di destrosio (al I O %) o di en tr.a mbi può portarie rapi di mi~lioTa·men ti. Si introduoe ciTca un litro, in 25-20 minuti e si può arriivare a 3 litri nell e 24 ore. L 'uso della semplice soluzione fisiologica può dare degli ·e demi, sicchè è con sigliabile una soluzione leggermente .ipertonica. Se .iil paziente non può pr.e n,d,er e affatto cibo, si posso·n o fornir.e delle calorie m ediante il destrosio; I.a soluzion·e ·di questo· (al 20 %) può aumentare l' escrezione urinaria n ei ca.si in cUii vi sia ol·i guria od anuria. In casi di acidosi n el coma diabetico, si userà una soluzione di bicarbonato di sodio al 5 % (500 cm •c .). L'iniezion·e en,d.o venosa di soluzion·e di c}o.. ruro di sodio può essere utile n ei pazienti con glo·m erulonefrite cronica e con i segni d.ell'uremia termin.ale, nei quali può portalf.e un temporaneo migliOTamento; e cosi an·che nei paz,i enti con .p ielonefri te croni ca e con uremia da ostruzione prostatica. 1
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LA TERAPIA ENDOVENOSA NELL'EDEMA .
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Risulta da esperimenti dell 'A. stesso e di a1tri ch e l 'iniezion e ·endovenosa di soluzione ipertonica di destrosio, continuata. a lungo produce un' eccessiva secrezione di urina; su ques to fatto è fond.a ta la tera.p ia endovenosa n·el1'edema. L'ap1p licazione è stata fatta speci.almente n el 1'edema cerebrale in cui , .se si ·desidera un'azione Tapida, s i iniettano 50-100 c m·c . di una soluzione di cloruro di sodio al 15-30 %, 0 ppure 100-500 e m e. ·di una soluzione di d estrosio al 20 %. Dowman riporta un risultato fa vorevole ottenuto con 6 iniezioni endov·enose di cloruro di ·s odio al 30 %, in un paziente con lesioni ·cr,ani,che, ·Ch·e era già in .com.a . Altri autori hanno ottenuto un m.iglioramento temporaneo con l'uso di una so luzi o·n e di solfato di m agn e·s io all'l %, in bambini che presentavano sintomi a llarmanti di ur.emia, effe tto d ovuto, secondo tali autori, alla riduzione delJ',e,d ema cerebra l,e . P erò l'uso di tali iniezioni non è ancora stato .a pplicato per .l '·e d.ema gien·er.ale -0 }'.ascite. Il mixedema è .stato trattato con su·c cesso me·diante l'iniezion·e endovienosa di tiroxina. 1
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LA TERAPIA ENDOVENOSA E LA CHEMIOTERÀPIÀ. LA PRIORITÀ DI !BACCELLI.
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terapia endovenO·Sa s i è V enuta ·dii~fOil dendo moltissimo n el 2°-3° decennio di questo secolo; si potrebbe anche ·dire che si esagera u sando la via d elle vene mentre alitri modi d'introduzione potrebbero essere u gualmente efficaci. Ma si dimentica dai più ch e chi ha introdotto la chemioterapia endovenosa nella pratica è stato Guido Baccelli ch e da ll 'A. nonostante le numerose c itazioni (oltre una settan1
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XXXVII, Nul\-r. 16]
tina) con cui documenta il suo arti colo non menziona n eppure. Oggi che qualunque medi co usa la via endovenosa, que\5ta ap·pa:re naturale ed agevole, ma la cosa era ben diversa quando Baccelli per pni mo ne iniziò e ne consigliò l 'applicazione. Si era p oco prima del 1890 e Baccelli si pose il problema se fosse po·s sibile di ottenere la distruzione del parassita malarico, in modo più pronto e duraturo di quello che si otteneva con 1e ordin.arie vie d 'in·troduzione, portan·do invece il rimedio in contatto ·diretto con le emazie. Egli studiò quindi quale fosse la dose minima neoessaria, l 'ora più opportuna per la somministrazione, le m odificazioni che il sangue subiva. Nessuno aveva, fino allora, usato n ell'uomo le iniezioni en·dovenose di chinina. Alcuni avevano studiato l'azione del rimedio su ani.m,ali , m ,a Egli si c onvinse ben presto della nocività ·d·elle soluzioni da essi usate, le quali erano acide. La formu.Ja di Baccelli era la seguente : 1
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Idroclorato di chinin.a . .. g. 1 Cloruro 1sodi.co » 0,075 Acqua ·distillata . » 10 La soluzione, qu.a n·do è tiepi,da, è lim·p ida. Dopo i primi e&pe:rimen ti sugli animali, passò all '.applicazione nell'uomo, adottan·do , dopo qualch·e tentativo , la dose costante di 40-60 centigrammi. I risultati corrisposero brillantemente, e per tl 'innocuità .a,ssoluta e per l 'imm.anc.abile effetto tera.peutioo, se .se ne ·e ccettua qualche fenom 'eno di intossicazione chininica, della durata di pochi second~. Specialim ente nelle perniciose era più mani testo l'effetto del dissiparsi d ei sintomi pericolosi. Ed il Bacoelli non ,si a.ocontentò ·di o'tten.ere 1'·e ffetto clinico, ma ·v olle .seguir·e l 'azione del rimedio sul sangue ie sui paDa.ssiti. Potè cosi ·o sservare ,c h e i malarici curati per qu·esta via presentavano in minor numero l·e alterazioni globu1lari. E, dopo la sommini1strazione di un g ra.m mo di chinina ·per vi.a ·endovenosa, ne studiò l 'azione, osserv~n·do il .sang u e di mezz'ora in m1ezz 'ora. Potè 1cosi a ssod,a re ·eh.e, n elle prime ·s ei ore, non si h.a n essuna modificazione sell'sibil·e n è neil numero n è n ella formra , n è nel .m ovi1m . ento ameboide dei parassiti; solo appariva, n·el1le prime 2-3 ore, un.a mag·g iore vivacità di movim,e nti; ma, dopo 24 ore, quasi tutti i parassiti potevano dirsi .s comparsi, senza aver potuto segn alare prima una fa se dri r egressione o di morte. I risultati clinici otten·u ti destarono la mar~vi.glia di .tutti . (è noto a tutti l'aneddoto di Koch ) ·e d indussero il Bacoe:1'1i ad usare la via endovenosa per altri m-edicamenti. Usò cosi il sublimato corrosivo nonostante le fiere opposizionii · di c linici con sumati, quali p. es. il Nothn.agel; l 'imponente casuistica favorevole dimostrò ch e non erano giusti1ficati tir.o.ori ch e, 1
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SEZIONE PRATICA •
del .res to, lo is tesso Baccel li aveva dovuto avere prima di incominciare l 'applicazione d el m.eto·do , còme lo dimostr.a no le numerose esperienze da Lui fatte s u gli animali. A buon dritto, il Bacoel·li può .quindi dirsi il vero fonda tore d ella terapia endoveno~a e lo riconobne anch e Virchow, il quale disse ch e « ciò che Lister fece per la superficie del cer1
po, Baccelli ha fatto per la crasi del sangue ». [N. del T·ed.J. Sull'introduzione d ella c hi°nin.a p er via endovenosa, l 'A. adotta l e vedute di Maxcy, ritenendo ch·e essa si.a indicata quando non ,si possa garentire 1'assorbimento per via orale, n ella forma perniciosa con gravi sintomi gastro-int•estinali e nel d e'l irio o n el co·m a de ll 'infezione estivo-autunna le. Consiglia la dose di 65 cg. di clori drato di chinina disciolti in 100 eme. di soluzione di cloruro di sodio a 0,85 %. Raccomanda .di evitare n el modo più assoluto il trapelam ento d el l_iquid-0 fuori della vena e di praticare l'iniezione assai lentam ·ente. Con la chinin.a , la 1dig ita'1ina e la stro·f.antina sono molto indicate per la terapia endoven osa ; oertamè nte occorre star e molto atten t i a l dosam ento perch è il marg ine di sicurezza fra la dose terapeutica e quella tossica è molto piccolo. P er I.a stra.fantina, la dose è di mg. 0,5 ed .anche m e n o; p·er la digitale (·soluzione a cquosa, dig ifolina, digalèn , dig ita n ) è di 6-11 eme., da ridursi a 2-4 se il pazien te ha preso d ella digitale da pochi giorni. Il g rande sla n cio all,a ter.api.a endovenos.a è venuto dietro g li studi di Ehrlic h sull 'atoxil e sull 'arsenobenzol. Abbastanza r ecentem ente, è stata dimostrata l'azion e b enefica d el la tripar~ sarr1ide n·ella n eurosifili.de e n ella d em enz.a paralitica; la quantità totale var-ia da 48 a 1500 grammi per og ni pazie nte . Sembra c h e essa abbia anch e azione favorevole n el'l a tripa nosomiasi, per cui si con sigliano a n ch e, sempre ·p er via endov·e nosa, il 1B ayer 215 ,ed il Fourn eau 309. · Altri m edicamenti sono stati introdotti p er via .endoven osa .a scopo ch·emioterapeutico: il violetto di gen ziana, il m er cu rocromo 220 solubile .(sale d1isodico d ella 2 : 7 - dibromo - 4 - idrossimercurifluore-s ceina) ,e l 'acriflavina, tutti per la setticemia . Il m ·erc urocromo 220 vien·e u sato alla dose di 5 mg. per kg. di p eso d ell 'individuo , in soluzione a.ll ' l %; ·spesso ~a effetti tossi,ci , quali innalzamento ·di temperatur.a, vomiti, dia rrea, d o1p o di ·c h·e si h.a talora mig liorame nto. Alle stesse .dosi si dà l 'acriflavin a. In com1p lesso, dunque, la via endov·enosa offre .a l m edi.cc ·1a possi?ilità di. agir,~ Hro~t~~en te ed efficacem ente in .molti casi d1ff1c i.l1 ed u sata giudiziosam.e nte può lesse~e di grande utilità. 1
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fil.
Il batteriofago per iniezioni endovenose. (GossET. Bull. Mém. Soc. Nation. de Chir., n. 2 8, p. 115.3, 6 nov. 19 2 9) . L 'A . . osservò un uomo di 26 a. affetto da fl·emmon·e diffuso d el braccio sin. e d ella metà suip. ·d ell 'anti1braccio; anch·e dopo larghi sbrigliamenti continuando ancor.a la temper atura alta comparvero un 'orrch·ite e funicolite sin .~ una flebite e .periflebite della safena di sin. con form azione di tre ascessi, a l triangolo d.i Scarpa, .al canale di Hunter e d al polpaocio. Lo ·Stafilocooco isolato ·dal flemmone al bra·ccio era resistente allo stock b.a tteriof.ago anti-stafilococcico, mentrre quello isolato alla coscia era lisizzato.. A·pp1irc azioni locali. dii batteriofago avevano d ete rminat o caduta d ella temperatu ra tem·p oTanea·mrente. L 'emoc oltu:r:a riuscì n egativa . L 'iniezione .en.doven os.a di 5 eme. di ba tterio . . fago lentissima·m ente (tre quarti d ' ora) somministrato in sospensione di 350 em e. di soluzione fi siologi1c a dete·r minò b~iv.ido ed elevazion e d·ella tem·p eratura (40°) . I fenomeni flogisti ci lungo la safe:r;ia scom·p arv.ero in 3 giorni, migliarand·o 1r.a pi·d.amente le · condizioni g·en era'1i e loca-li. JuRA. 1
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Setticopioemia da stafilococco trattata e • gua1·ita con autobatteriofago per via endovenosa. ( DAVIOND. Bull. et M ém. Soc. Nat. Chir., 2 nov . 1929, n . 27, p. 1127). L 'A. illu,s tr.a un caso .d i setticemia stafilococcica c ons.e cutivo a ferita infetta · d·el calcagno d. , in una donna ,di 45 a . Comparvero in segui te e con sulc cessione in un m ese e m ezzo circa, ascesso d ella m .a mmell.a d. , fl emmone profon·d o d ella nati,ca sin., all 'av.a mbraccio d., a l braccio d., a ll 'epig.a strio , .a l1I.a natica d., al bracoio sin., un a scesso perinefriti co d. , i quali tu•tti vennero inci si in tempo utile. L 'emocoltura ripetuta due volte aveva fatto isola r e lo stafilococco pioge n e auTeo. Il tr.atta·m ento .c on au·t ovaccino e la somministrazion·e di autobatteriofago per b occa od ap·p licato localmen te n on avevano m odificato il quadro gener.aJ.e. L 'A. praticò in tali .c on dizioni un 'ini·ezi one ·e n.dovenosa id i 50 em e . ·di autobaùterio fago, diluito in 350 .e m e. di soluzion e fisiolog·ica, impiegando un'ora e mezza per la somminis tra zione d ella d ose innanzi cenn ata . Seguì dopo 1/ 2 01~a brivido inten so ed ·elevazione termica fino a 39, 9, la qua le scomp arve d opo 3 ore. Nei g iorni su,cce ivi l e condizioni gen erali d ella pazien te mig liorarono rapidame nte, re ~ g r edì e poi guarì un piccolo ascesso ch e i andava formando sulla paTete toracica , la tem per.a1tuTa è gr.a du.a]m ente ritornata a l no~a,] e, e gli a ces i già in ci. i ed an cora trattat·1 con semine di batteriofago guarirono. 1
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CENNI BIBLIOORAFICI
nei riguardi d·ei germi della tubercolosi. Nella prima parte c~e . riguarda la difesa istiogena in generale, ie ssi s1 -0ocu1pano di~fusamente della dottri~a del sistema reticolo-endoteliale, ·e sponen1do una severa e documentata critica a detta teo-r ia. Nella secon da .parte studiano le ~eazi<?ni. cellulari a1 l ~rus tubercolare .p ortando il. contr.ibuto delle ricerche peirisonali. Gli AA. giungono al.la oonclu.s ione ch·e non pare loro esa.tto s~sten.ere che le .oeillul·e che intervengono .attivam.ente nel prooe sso di difesa co·n tro il virus tub~rcolare, sia~o .s oltanto quelle del sistema ret1colo-endotel1.ale, o anche che .si.ano solta~to quel1l~ .del conne~tivo. Oltre gli elen:enti c?n.nett1v1, hanno i·m portanza gran.diss;i-ma .g~1 ele.menti ?el. sangue (polinucleati e .J.i n.focit1). Gli AA. si dichiarano inclini ad accettare la dottrina .dell ,emoistioblasto di · Ferr.ata che attribuisce le proprietà difensive a tu tti gli e.lem~nti rr;iobili primitivi di origine mesodermica, I qu.a]1 .attraverso al .m esenc·h ima e~ agli emocitoblasti, portano all.a formazione di tutte le oellu1e del conn,e ttivo e del sangue.
Il fattore ereditario nella tubercolosi. Un vol. in-16° di pag. 194. L'Editrice Romana Medica, Roma, 1930. Rilegato, L. 35. Noti,s sima è la dottrina sulla eredo-immunità d,ell,a tubercolosi, formulata d,a l Sanare,l li e . ' quasi conbemporaneamente e su altre basi, dal Calmette. Da•pprima parv·e .d.i sorien tante e sollevò, ·critiche e ostilità; si temette eh.e potesse pregiudicare e intralciare la lotta contro l,a tuberco.: losi; ma poi è andata inqua drandosi tra le nost·:ve cogn.i zioni e orm.ai può stiro.arsi definitiv.amente ammessa. La dottrina del Sanarelli, ch e co·n si1dera .I ' immunità verso la tubercolosi come acquisita attr.averso infezioni paub.a cillari e tra sm essa ePeditariamente, ha fornito una base scientifica e una razionalizz,a zione alla pr.a tica d ell.a vaccino-profi.Ja1ssi, la quale sostituisce l'opera del1'uomo - gra,d u·a bile, sorv•e g]iabil e e r esa inTRENTI. no'c ua n:iediante vaocin.i uocisi (Maragliano) o atte11u,a ti .(Calmie tte) - ,all' op·era ci,e ca d·ell.a A. SECHERAVE. Le traitemerit de la tiiberculo se natura, cui 1sono cor:r.elative in.f inite so·f ferenze pulmonaire et chirurgicale par ·l;Umckaloae ·ch e im·p orta un eno rme dispen,d io di vite. bo . . Un vol . in-8°, di 205 pag. Maloine, éd. Duran·te gli ultimi anni si è raccolto un maParis) 1929. Prezzo fr . 30. teriale ingentissimo ch e h.a r.apporto con tal.e L'u·mc~aloabo è una pianta appartenente argomento; esso è stato forn.i to dalla guerra e alle pol1galacee, che cresce nell'Africa del ~al dopo~uerra, d.alla scoperta della filtrabil1tà del virus ~ ~el s~o passaggio transplacen- sud. Un meccanico, certo Stevens, guarito tare, da l molti plicars1 d elle vaccinazioni pr-0- meroè l'uso di essa d.a una tubercolosi polmonare che lo affliggeva, se ne è fatto propafila ttich e, ecc. Il Sanar.elli ha r ioI1dinato e svolto tutto latore in Inghilterra, incontr.a ndo natl1ralmente le ostilità dell'Associazione medica briquesto m.ateri.ale in un libro interessantissimo tannica ed andando incontro a più di un prolar·g amente do,cumentato, destinato non sol~ oesso per ven.d ita di me dicinali secreti. a i m edici, m.a anche ai pr·o fani colti. L'A. ha av11to occasione di tentare l'umcka~a sua ·4 ottrina. n·e risulta sempre più conloabo su un malato di tub.ercolosi chirurgica, v,ali1d,a ta e lumeggiata. L'A. ri.assume d.apprim.a le vecchie ve dute che n,e fu guarito. In seguito, sottopose il sull 'eredo-fp:redisposizio;n e e le nuov.e con oe- rime dio ad uno stu,d io sistematico (che espone z·ioni ull '.eredo-immunità; p-0i tratta della tu- , nel volume) e lo applicò su circa 800 m .a ]ati (.in Svizz.era) ottenendone risultati che qui ri~e1:c? lizz~zione degli antropo·i di, delle colletferisce in gran parte. Ne conclud1e che l 'umtr~1~a ~hiuse o re·m ote, degli emigranti, dei m1l1tari, .delle .trup•p e mobili·tate per I.a guerr.a , ckaloabo,. pur non essendo infallibile, ha un'efficacia reale in tutte le forme chirurgiche con spe~iale rJguavdo a quelle di oolo:re, ecc.; espone il meccanismo dell'assu efazione dndi- e polmonari di tubercolosi, meno in quelle molto acute. Esso avrebbe un'azione specifica vi'd':1,a le e ~i razza e d ell'auto-e purazione col(n·e utralizzazione della tossina? I); il suo uso lettiva al virus tubercolare della trasmissione eredit~ria, dell'allergia, d·~ l.l'an·ergi.a; da 1u lti- Cp1:1r non escludendo gli altri sussidi terapeufil. mo ria urne le nozioni esposte. Seo-u.e una tici) port·e rebbe a r-eali vantaggi. scelta bibliogralia. t:> P. STANGANELLI. Il problema diagnostico della Questo libro ·del chiaro .igieni1Sta di Roma, tubercolosi poln1onare latente . Tip. A. Trani com•p en ctrato di fecondo ottimismo merita di Napoli 1930. Vol. di pag. 88 e 6 tavole: ' essere largamente conosciuto a m editato. Lire 12. L. V. ·A:riduo . 1è il compito .di chi si accinge a prospetta·re in quadro sintetico le differenti A. BRUNI e R. SEGRE. R eazioni delle cellule alfarme anatomo-cliniche dellia tubercolosi poll'infezione tubercolare. Sperling e Kupfer. monare latente, in quanto esse rappresentano 1\ililano, 1929, L. 70. stadi del processo nei quali è spesso difficilisI due Autori .s i sono prefi si di st11diare il simo d·iscernere i limiti fra la latenza propriamente detta e l 'iniziale attività evolutiva. L 'A. P!~obl en1a della dife a i tiogena da un punto di ha affrontato il non lieve cimento, svolgendo '1 ta ge11erale e da un punto di vista speciale G.
SANARELLI.
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con perizia l ' im·p ortante a:rgo·m ento in _ una monogta.fia non voluminosa, con una discussione· critica intorno al1e più dibattute que-stioni, sgo·m hrando il campo .d a ogni ecoesso di espo.sizione dottrinaria e mettendo sempre .al primo piano i dati dell'esame clinico nella _ .discriminazione delle varie forme. Egli classi1fi1Ca le form·e anatomo-c'liniche ed.ella tubercolosi polmonare latente in 4 tipi 1ondamentali: 1) tubercolosi latente occ.u lta; :2) tube~. ganglio-ilare .latente; 3) tuberc. la.:tente cortico-pleurale o p leurite ·siero-fibrino'Sa ,primìt•i va; 4) tuberc. latente polmonare vera. ·La monografia è anche corredata ·d a 6 radiogrammi dimostrativi: essa sarà l·etta col più vivo interesse da qu.a nti desi·d er.a no approfon<lire i problemi che con·oerno.n o il so-p ra acc.ennato argarnen to. G. ANTONELLI. · 1
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;ACCADEMIE, SOCiETA' MEDICHE, CONGRESSI '
Beale Accademia di Medicina di Torino. S~dt1ta, d~l
7 marzo 1930. Presidente: Prof. D10NISIO.
1.e iniezioni endotracheali di olii medicamentosi sono veramente innocue? Prof. PA1J.ESTRIN1 E. e Dott. ALBANESE ELIA. <il i 00. in dQdici cani han110 studiato le altera.2Ìoni broncopolmonari; che ~i potevano provo<:are colle iniezior1i endotracheali di olio sterile ~ntenente in sospensiQ·n~ pax;ticeile minutissime -Oi olio di china, o una soluzione dt orcanettq o menlol0: e - gomenolq,. L'esame istolQgico ha dimo str~tQ che sempre J 'introduzione di olii in trachea (sia m edicamentosi o no) determina l 'insqrgenza di lesioni flogistiche broncopolmonari, che da semplici lesioni infil.trative o desqua1native, posso no diven:!re .ulcerative ed anche distrultive n~~ casi trattati pili lung~mente. 1
.Su di una speciale forma di broncopolmonite subacuta .a focolai consecutiva all'uso di instillazioni oleose 1endotra~heafi.
Prof. VALOB~ N. - Dopo aver ricordato le ri-cerche f~tte. da parecchi autori.i sul comportamento delle ~niez!pni endotrach~al~ di soluzioni oleo~e, descrive un caso clinicq i1el quale l 'instilla.zione endotracheal~ di sqluzione oleosa di gome,nolo ~n un, uomo sano, ha prqvocato delle lesio·n i bront~pneumoniche l~ qué\li riproducono punto per punto i caratteri dell~ les:pni riscontrate negli animali ~ cioè: 1) segni radiolog ici e s~m~iotic~ d~ focolai multipli d~ · broncopolmon,ite J.qcali·zzati simmetricamente . .. ai lob~ inferiQr~ cqn µitegrità dei lobi .super1~r1;
2) segni radiolog ie.i di infiltrazione d ei gan~li peri·ilari, senza calcificazione nè depositq di -sost~nze opach~;
3) reperto di crepitini pleurici e di catarro , -de~ piccoli bronchi a livellq dei seni costodiaframmatici, senza, segnq d~ essudato nè d~ aderenze pleuriche; 4) scarsa influenza sullo statQ generale, ma tendenza alla cronicità.
Sulla secrezione del sudore in alcune dermatosi ed in istati infiammatori sperimentali. Dott. FERRAR! V. - L 'O. impiega,ndo la tecnica della salda d'amido d~ M~:n,or ha, sperimentato: 1) sulle chiazze psoriasiche; 2) in les:toni di altre dermatosi :infiammatQrie, (eczemi, lichen planus, lichenificazioni); 3) ~n l~sionJ infi·ammatorie sperimentalmente pr.qdotte ed, ha, trova,to assenza costante della ~udorazione n~l primo e nel terzo gruppo, assenza frequente n~I secondo ~ruppo. L 'inibizion~ della sudorazione sarebbe seco·n da· ria a] processo inf~.am1natqrio e quindi non c?stituisce un argomentq in, fa,vQre della n·atura nervosa della psoriasi. La pilocarpina iniettata localmente è capace di risvegliare la, secr~ziqne ~udoraJe; la a,drenalìna, pure iniettata loca,lmente, ~:n,i bisce 1'azione della pilocarpina,. L 'O. ritiene che si tratti di un riflessq. inibi· torio cQn, pu:n,tQ di pàrt~nza, · dalle zone infiamma,tqrie.
Sulla sclerodermia palmare e plantare simmetrica • di Besnter. Dott: VERCELLINO L. F .. - L 'O. ha constatato in una donna di 42 anni ed in una ragazza di 14 anni la, predetta forma, strettamente legata alla funzione ovarica,. Ritiene che l'iperemia attiva, che sta alla base delle der1natosi in questiQne, sia analoga a qt1ella ottenuta da Morpurgo in seguito all é\ eslirpazione .del ganglio simpatico cerv~cale superiore del cor1iglio, e c~oè di origine simpatic.a. SeCQndariamente si avrebbe uno . stimolo· alla scissione cariocinetica delle cèllule dello strato basale cui seguire.b be corrispondentemente un 'aumentata produzione ed accumulo d elle cel· lule d ello stra,tQ corn~. V. 0
Società Medico-Chi1·nrgica di Pavia. Se(lltta del 24 febbraio 1930 . Presidenza,: ·Prof. A. FERRATA, pres!·d ente.
Contributo alla terapia delle neoplasie cutanee e di certe dermatosi con le correnti diatermiche . G. FALCHI. - L 'O . riassume da principio quan· to oggi si conosce sui mezzi di produzione e sulle appl~cazioni delle correnti diatermiche. Si estend~ in, modQ p~rt~,:;olare a, riferire in breve la letteratura eh~ riguarda la, diatermoterapia delle neoplasie cutanee e più precisamente dei cancri cutanei, dei neo car cin omi del cancro dei radiologi e delle forme precancerose. Espon e po~ il contributq personale : fa precedere alcune nqte di tecnica, e pr~cisa le indicazioni della diatermocoagulaziqn~ delle neoplasie cutanee. I casi trattati furono 33, 29 a sede cut anea, 3 d elle mucose d~l Jabbro, unQ su lupus ed uno su m. di Bowen: di essi 21 b asocellulari e 9 spinocellulari.. Nei primi si ottenne g11arigione in 18 e recidive in due, 4 furonq riveduti dopo 2 anni, 8 dopo un annQ, 2 dopo 6 mesi e d egli altr~ 5 non si è avuto più notizia. Del secondo gruppo (spinocellulari) si ebbe guarigione in 6 e rec!diva in uno, i casi furono controllati 4 per 2 anni, 2 per un anno. 2 per 7-8 mesi e di uno n on si ebbe più notizia. Nei tre can cri d el labbro si ebbe guarigione
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IL POLICLINICO
perfetta, in tutti, in, uno quest a dura da un anno, negli altr i due da. quattro mesi. Ottimi risultat~ fur-0nQ pure Qttenuti n el carcinoma su lupus ~ nella trasfqrm aziQn e neoplastica del Bo\ven. La dialermocoagulazi9-ne è st ata pure estesa con successo alJ e foi;-pie preca.11cer ose (papillomi d elle mucose, verru che sen~l~, cheratosi); al sar coma di Kaposi, a cert~ fQrme d~ tbc .. cutanea (lupus, tbc. verrt1cosa, ulc~ra tubercqlare) alle verruche volgari e g'.ovaniJi, rosacea,, ectasie venose ed all 'ulcera, ve11erea . Nelle conclusioni l 'O . do·pQ a,ver discu sso i pregi ed i difetti del m etodQ, lo ritien e d egno di essere largamente ~mpiega,tq ~n unione alla chirurgia, alla Rontgen-Radium.terap~.a n on solo· nell a cur~ delle neopla,sie cu ta,nee, ma anch~ di mqlte altre· d ermatqsi.
Ricerche circa l'azione di stimoli chimici e fisici su certi miceti. G .. FALc111 . - L 'O . h a svolto ricerch e circa l 'azione di sti1noli lisi.e~ svaria.ti (Luce, Raggi X, Temperatura, Anareobios~~ su. ~1jceti diversi (Achorion Schonlei11, Trichophyton, Micro·sporum lanosum , SporQ trichum de Beurmanni, Ac tinomyces bovis, Hemispora, stellata, Monilia candida), Per le radiaziqni luminose h a, u sa,to luci monocromatich e a pern1anen,za (:c:osso, giallo, azi:urro), l 'Ultrav?,oletto, la luc~ di W qod, lo spettro totale, i Raggj X, il fre~do (2° e -2°), il caldo (20° ~ 37°) ed il soggioi-no in ambiente povero di ossigeno. Per l 'Ultravioletto, la luce di Wood, lo spettro totale, si j)raticarono 20 irra,diazioni a giorni alterni d ella durata di 10', alla d :·stanza di 40 cm. dalla sorgente luminosa: p er i raggi X si diedero 19 dosi eritema a giQrni alterni; per gl~ altri stim oli le culture ven11erQ tenute a permanen za sot• to la loro azion e. Per tutt~ le esp erienze si fece u so d!, un unico terren q culturale (Pollacci) ; dai primi risultati ch e p er ora s~ riferisconQ a,lle variazioni macroscQpich e dei miceti n el loro aspetto vegetativq si posson,Q etj11n,c~ar~ le segu enti consid eraz :'DI\~ : 1) la luce di V\7 Qod influenza p oco· lo svilupPQ dei Mic~ti esaminati; 2) l 'Ullraviolett o r allenta lo sviluppo del .Trichoph yton, dello Sporotrichun1 e dell 'Achorion, m entre non infll1enza l 'Actinomyces, l 'Hemispo· · ra, la Jvlonilia ecl il Microsporum; 3) lo spettro lumin,oso tqtaJe h a i11 gener e azione forteme11te inibitrice su tutti i Miceti esaminati; 4) i raggi X inflt1enzano poco l a crescita d i. tutt~ i miceti, all'infuori dell 'Actino·myce~ , del1'Hemispo ra e della Monilia; 5) la luce rossa ambientale rallent a solamente lo sviluppo dell 'Achqrion, mentre f av.orisce quello d el 1~richophytQn; G) l a luce azzurr a i_n fluisce n egativamein te solo sull 'Achorion e st1Ua ~1onilia; 7) la luce gialla, rallenta la vegetazion e dell 'Acti11omyces e stimola qu~ll a dell 'Achorion; 8) la temperatura a, 37° inibisce in modo assoluto l a vitalità dei vari miceti (Hemispora esclusa), mentre a, 20° s~ ha l 'opti1num per la crescita di tutti; 9) a + 2 si ha solo sviluppo minimo della Monilia e <lell'Aclin-0n1yces, quasi nullo di tutti gli altri , a - 2 cessa la vitalità di tutti i miceti 1
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eccettuato il Microsporum, lQ Sporotrich11m e, l 'Hemispora,. È d a osservare che non appena si riportarono 4 temperatura ambiente le cultur& de~ miceti sot tQposti a, + 2°, ess~ ripresero a vegetare quas~1 normalm~n te; 10) in ambiente privo. di ossigeno e mantenuto chimica,mente asciutto si nota Mr la tqtalità dei miceti esaminati un arresto dec~se dello-. • sviluppo. Per spiegare tl rneccanes :.mo dell 'attività dellet radiazioni luminose sui mice ti l 'O. ritiene che si d ebba trattare di t1na duplice azio·n e e cioè di~. un effetto· diretto sul micete sommato· ad alteraz~on~ nella composizione chimica del terreno legate all ' ~zione della luce. Per gli ~ffetti della temperatura e dell ,.A naerobiosi pensa, esclusivamente ad azione diretta d i questi s~qli.
Contributo statistico allo studio del rapport& fra il valore metrico della grande apertura delle braccia e quello· della statura. · Dott. DoMEN1co VIOLA. - l ,''O. studiò il rapporto fra la misura della grande apertura dellebraccia e quella della statura m 1000 individuil di 20 anni, p~evalent.emente lombard.l, ~ conclud e che la, misura d ella, grande ap~rtura . delle braccia è superiore a quella della! s:tat"Mra ne» 93,2 % dei casi: che tale ecceden za d al punto di: vista costituzionale non ha val.qre se non. q:uando-. ragg-iunge un d eterminato limite minimo (9 cm.); SQrpassato questo limite l 'eccedenza è spesso u ns segno che si riscontra associato a quelli classici; dell 'adenoidismq senz~ ch e però possa aver e iTh questi individu~ alcun ser :<> valore perchè differenze cospicue si riscontran o anche in soggettr non adenoidei ed a costituzione fisica molto robusta : tuttavia le eccedenze maggiQT~ s~. hanno. negli individui meno r obu sti e più in quelli d i:. alta statura in, cQn,fronto di quelli a st atura bassa ..
Ricerche sugli innesti di midollo osseo •. D. BARBIERI.. - L 'O, in seguitai ad innest~. au:toplastici di midollo qsseo nel rene ha trovat0> nell 'interno d ell '.qrgano, in corrispondenza della. r egione nella quale era st ato innestato· il midollo, una neoformazione ossea, con trabecole ossee-ch e h anno g~à ragg iuntQ un discreto sviluppoOueste racch~1 11donQ una massa con siderevole dii tèssuto midollare, con tutti gli elementi che si sogliono trovare in un midollo funzi.q:nante . ~ I l Seg retario : F ~ fu cc1. 1
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Ospedale Maggio1·e di B-Ologna. , Conferenza clinica del 16 marzo 1930..
Su un caso di malattia cistica del cervelletto, operato .. Proff. FILIPPO FRANCHINI e CARLO GAM.BER1N1. FRANèH1Nr presenta un malato che diede da operare al collega Gamberini con diagnosi di malattia d~ jmprecisabile natura, forse ascesso, del lobo cerebellare sinistro. Nell 'anamnesi, un forte trauma, un colpo' di sole, una dubbia otite .sinist~a. con mastoidectQmia parziale sinistr~. S1ntom1: cefalea violenta, frontale: non vomito,. n on stasi cap~ll are : astasia assoluta con cost ante caduta a sinistra. All'operazione, cisti dell'emisfero cerebellare sinistrQ a contenuto pressochè incoloro,. limpido che non si potè esa1ninare e meningite-
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adesiva, fra t~ntqrio e verme superiore. Im:pirecisab~le la natura della raccolta cistica. Escluso 1'echinococco. Esito operatq.riqi buono. L 'infermo -sta in piedi ~ cammina come persona sana. Ha ancora accessi dt cefalea frqntale, meno forte però d~ prima, ogni venti-trenta giorni che durano uno Q du~ giorni . Esce da,11 'Ospedal~ tre mesi dopo op~r~to.
stra non riesce. Ciò che riesce è una ureterografia perchè si vede iniettato solo· e non tutto l 'uretere. il qt1ale presenta vari strozzamenti. L 'urologo ritiene che i q cc. di jodurq di litio iniettati non siano g!u11ti n oll& pelvi perchè pochi e suppone. una. idro·n efrqsi sinistra. Punta, poi, la mass~ addominale si estrae un liquame ro·ssastr q- contenente molte emazie ~ gro·sse cellule. Diagno,si clinica : tumore addominale di natura GAl\iIBERINI con1menta11do- l 'intervento eseguito imprecisab!le forse del rene sinistro. Esito: morin anestesia lo>Cale riCQTda le 11orme moderne di te dopo 12 giorni di degenza. Diagnosi an~tomi tecnica seguite dai p~ù noti o·p eratori in questo ca: carcinoma del rene sir1istrQ· c.qn obliterazione campo di chirurgia nel Nord-America (Cushing, e stenos i. multiple dell 'ur~tere sinistro di origine Dandy, Elsberg) e da quelli d'Europa · (eh 'egli ha neoplastica e metast a tica. GJ'.OSso rene bianco a vedut{)' ripetutamente operare), De Martel (Parir destra .. L 'O. mostra l '11reterogra,fia, fa osservare come gi) , Heyman (Berlino), Sergent (Londra). Essé si riassumono nel curaré che l 'anestesia sia la mel 'obliterazione ureterale· sini,stra spieght la non nQ nqciva, la emostasi tempo· per tempo assoluta, fuoriuscita di urina dall 'uretere S. e 1'assenza di il traumalisn10 minimo donde una necessaria ematuria tanto frequente nei tu1nori renal~, e colentezza d~ll'operazio11e. Così la mortalità post- me il reperto urinario patologiC.(l', il qual~ aveva operatoria è mirabiln1ente d!;Scesa al 12-10 %: fatto supporre là m~lattia d·~ Qrigine renale e (Cushing) nei cas~ più gravi; e il 40 % può con- verosimilmente del rene sinistro, fo sse dovuto insiderarsi g11arito dopq. 3-5 e a11che 10 anni. Ciò vece all 'altro rene. deve persuadere maggiorment~ i m·edici. a co n· Su un caso di pleurite mediastinica. segnare presto aJ chirurgo questi malati condannati d 'altronde alla cecità e aJla morte. Rileva Dott. S1M.JLI ALESSANDil.O. - In,fermQ' sedicenne. che non è necessaria una installazione di app·a- Pleurite nella, in ad re e, pare, in una sorellina. recchi speciali per la chirur g~a dei tumori· cere- Soffre da una diecina d 'a,nni, quasi annualrp.ente brali. Cushing continua ~ usare soli istrumenti di catarro bronchiale. Dagli ul timt giorni del seta mano e così Heyma'n e Sergent operano in amtembre 1929, tosse ostinata,, scarsa espett.o·r azione bienti di estrema semplicità. È necessaria invece muco-purulenta, do]ore a,l petto CQn irradiazione 1'unione dt un buon trinomio (neurologo, ocu- verso la base sinistra posteriormente. Febbre molista e operatqre); spesso utilissima l a radiogra- dica per 15 giorni prima dell'ingresso in Ospefia. L 'esercizio di tale ch~r11rgia non è riservato dale. Obbiettivamente: all 'apparecchiq res,p iratoa opera,tori d'ecce.ziorte, ma è di qualsiasi chirurrio .nulla all'ispezio11e, .palpazione, percussione. go che sapp~a discipli11are la propria buona tec- . Soffio. bro,n chiale, specie esp~ratorio, alto, aspiranica secondo alcun~ regole speciali che si com- to, sonoro, CO·n molti ran,tc>li piccoli e sonori ~el pend\1no nell 'accura,tezza d~ ogni particolare, nel- la parte m edia dello spazio scapolo-vertebrale sila dolcezza dell 'esecuzione, . nella più delicata pro- n :;stro,, con propagazione in })assQ e parecchio tezione <lei tessuti. Certo l 'esperienza è maestra versQ l'esterno. Diagnos~ clinica: brqnco-polmoin ogn~ campo. nite . peri-ilare sinistra. Diagnosi radiologica: pleu_ rile media,stinica pqsteriore sinistra. Esito: gua• • Su un caso di tumore renale. r1g1one. L 'O. m-0stra parecchie rad~ografie ch e docuDott. CARLO LurGI EMILIANI . - Inferma settann1entano 'in n1odo hrill a.n te ~l caso. E precisat enne che da 30 ann,i ha accessi d i· dolori epigamente: in proiezione frontale si vede un 'ombra strici con vo1nito e diarrea. Dal gennaio 1929 diarrea cont~nu·a (5-6 sca- vert'..cale il ct1i lato esterno diretto in basso verso riche al giQrno) : nell'aprile '29 -edemi agli arti sinistra e infÙori taglia dall 'al.t o · in ba,sso l 'ominferiori ch e sco·m paiono in agosto per ricompa- bra cardiaca · s~cchè l 'ombra del versamento si sovrappone al tra,tto p-iù mediano di essa. In rire a fine ottobre. Dicembre '29: aumento, noproiezior1e sagittale : .q1nbra, il cui margine antetevole degli edemi, della dia,rrea e scadimento delriore tagli,a l '0111bra carcliaca nel tratto posteriole forze. L'inferma entrando in Ospedale nel gennaio 1930 a scopo diagnostico, nega disturbi re di questa sicchè l 'ombra del versamento si dimostra situata nella parte pqsteriore del mediaur~nari: sq.lo da qualche settimana perde urine stino. Rileva, le difficol tà diagn.qstiche di simili e feci Ha edemi · cospicui agli arti inferiori e alle casi, · l~ quali rendono questa djagnost il più parti declivi del tronco e l 'addome inesplorabile perchè molto tumido, teso e con versamento li- spesso impqssib~le. Il Segretario: C. L. El\tILIANI. bero. Non febbre. Nqn sangue nelle feci. Fondo oculare sa110. Nell 'urina il 7 per mille di albume, moltissimi leuc.qciti , molt~ cilindr~ jalino-granu- Società fra i Cultori delle Scienze Mediche losi. No11 sangt1e. Liquido ascitico· opalescente, e Naturali in Cagliari. col 2 per mille di alb11m'..n,a, 1003 di P. S. e gramSeduta del 28 marzo 1930. mi 0,52 per mille di urea. Estratto il liquido" si Presiden,te: Prof. G. n. ZANDA. palp~ nella r~g~ope del colq.n discend~nte una massa bernoccoluta,' dura, d.qlente. Questo reperLa bilirubinemia nel corso delle affezioni tubercolari. to e quello urinario, fanno supporre una malatLEONI A. - Dopo aver accennato alla opinione tia del rene sinistro. Cistoscopia: nulla di nqtevole. Cateterismo ure- quas•, unanime dei diversi AA. circa una costanterale : a sinistra difficile e incompleto per ste- te assenza di bilirubina in circolo nei soggetti affetti da tubercQlosi, l '0. passa alle consideranosi: no11. dà urina: a destra, non possibile perchè l 'inferma nor1 si presta. La pielografia ~ini- zioni fornite da 81 casi di tubercolosi polmonare 1 ,
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IL POLI CLI NICO
che egli h a s lud ja lo ; in i1essuno dei detti casi 11a cons lala lo uria asse11za con1p leta d i bilir u b i11a, p er cui ritiene erro11ea l 'opinione fino . ad oggi maggior1nente accredilata da,i ricer catori . Ha po l uto cons tatare anch e i11 questa sua rjcer ca, ch e esiste un certo p arallel is1no fra lo st at o febbrile ed il t asso l)ilirubinemico, n el senso ch e p iù alte er anq l e elevazioni febbril '.1 e altr et t anto bassi eran o ~ valori di bilirubina ottenuti inenlre il contrario risulterebbe d a quanto fino ad ora si sarebbe d ai vari r :cercatori trovato negli s tati infe ttivi in g·e11er e. Analogo r apporto si è manifes tato fra l e condizioni dt trofismo d ei soggetti esaminati, e le qua11tità di bilirubina n el san gue ; infatti mentre negli individui che s~ trovavano in condizioni general i scadute e ch e rasentavano lo st ato cach et tico i t assi di bilirubina sono stati mol to bassi, ques ti valori si so110 visti gr adat amente elevare fino a, r aggiung·er e il massimo nei soggetti in m igliori condizioni di trofismo generale . H a '• noltre potuto •constata,re ch e l a r eazione diretta ritardata compariva con valori dt b ilirubina inferiori a quelli s tabiliti dai precedenti ri• cer catori, inentre in altr i ~si pure avendost d ei tassi corrispondenti d i bil~rubina in circolo l a r eazio11e dire tta è risultat a negativa,. La bilirubina degli essudati o trasudati, in rapporto al sangue. LEONI A. - L 'O. è st ato jndqtto allo s tudio d el rapporto fr a 1 t assi d i b ~lirubina nel sangue e quell o degl i essudati e tra,su dati dalla scar sità d elle cognizioni ch e si hanno al ·riguardo . Egli dal l 'esam e di 19 essud ati e di 12 trasu dati ha con cluso ch e esis te un costante aumento di b :lirubina nell 'essl1dato risp~tto al sa11gue, al 1'opposto di q u a nto avviene p er i trél:su dati nej c1uali il tasso di b ilirub ina è inferior e a q u ello del san g u e, ch e compare un aumento della q u antità d i bilirubina quandQ L li quidi effusi d ivengono emorragici. Che la reazione diretta ritardata, è presente in quasi tutti gli essud:iti anche se n el sangue corrisp ondente essa, come quas~ generalm ente avviene, è i1egativa . L 'O. h a p otul-Q i11ol lre con st atare l a presenza d ella reazion e diretta anche con t assi di bil irubina ch e stan110 molto ai disotto d ei limiti fino ad ora stabiliti dai precedenti ricercatori . Il comportamento del S. R. E. propriamente detto e del S. R. E. respiratori.o con la doppia colorazione per via endotracheale.
Prof. li . Bu s1Nco ~ Dott. G. GrUN'l.'I. - Da ricerche sp erimentali co11 d oppia colorazion e vitale en d,o tracl1eal e ed endoven osa, risulta palese l 'esis ten za di un rivestimento cellulare dell 'alveolo pol n1011are ch e, per l e inolteplici funzioni e p er la spicca la granulo-pessica, .si comporta come u11 el e111e n lo sui gen eris ed h a diritto ad una deno11J :naz io11e ~ pec i ale: pneumocita. Questo i1el le fu 11zioni grC1n11lo-pessica e difensiva, è colleg·ato co11 gli elementi is tiocitari d el i)arenchima r e piratorio , acce11nando ad un organico si ten1a fisio-palol og ìco lo cale (S. R. E. rcsp :ratorio) . Dalle ricer che scaturi ce la })Ossibilità di impreg11arc del colore introdotto endotrach ea gli elen1e n l i clel S. R . E. 11r opria1nente delto o generale .
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Prof. CASTALDI. Si congratul~ per l e bel le ricer ch e d egli 00. tanto più che esse portano una ulteriqr e conferma alla, esistenza e all 'im por ·ba11za d el S. R. E. che recenti studi, specialme11te francesi, vorrebbero· d el tutto negare. Chiede al r el atore se n el cor so di queste esperienze abbia, avuto occas~:one di fare qualch e r ili evo nei riguardì della fun zione lipodieretica del pqlmo·n e. · Prof. BusJNCO A. - Ringrazia il prof. Castaldi . Aggiunge ch e durante le sue ricer che non h a fatto alcuna osservazione riguardante l a, lipod~e • • r esi. P. A .. T .
Accademia Medica Pistoiese ''Filippo Pacini ,,. Sed11ta del 16 marzo 1930. •
Presiede il Prof. CANTIERI .
11 prof. CANTIERI ricorda il collega Alberto Chiappelli, deceduto il 9 gennaio u. s. Il dott . CAPECCHI espone l a biografia dell 'Estinto, r icordandq le sue numer ose pubblicazion~ nel campo della Storia, della Medicina e dell 'Arte. Vaccinazione antidifterica.
Prof. CHIAPPELLI. - Espone all 'Accàdemia u n a circolar~ ministerial e in m er~to alla vaccinazione anlidif te ri ea con l 'anatossina di Rarno,n e fa appello· at m edici per l 'att uazione pratica, ricordando come Ja via più !·n nqcu a s ia quella nasale. Dopo discu ssione, cui prendo110 parte il prof. CANTIERI e il dott. ROMAGNOLI, si decide, su prop os ta d el dott . BACCI, di trattare l 'ar gom ento in u11a prqssima adunanza_. Complesso sintomatico di Morgagni-Adams-Stockes e i rapporti di dipendenza fra bradisfigmia e turbe cerebrali.
Dot t. BACCI VITTORIO. - L 'O . dopo aver preso :n rapido esam e g li agenti ineccanici, chimici, infeziosi, ch e p ossono determinare una bradisfigmia, e fra questi quelli che con~emporaneamente sono cagione di turbe cerebrali p iù o meno grav!, esprime l a_ propria convinzione che non sia sufficiente l ' ~nemi~ cerebral e determinata dall a len tezza o dall'arresto temporaneo d el polso a cagionare gl 'impressionanti accessi epilettici -sinco., pali d~ Morgagni-1\ d ams-S lockes, e nel confron to fra_ due casi da lut studiati , ~ n uno dei quali furono trovati all 'autopsia du e t umoretti ch e co111primevano i tronchi del vago sulla base cr anica e colla scorta di molte con sjderazioni, tratte da11 ·esame della ricca l~tt eratura sull 'ar go1ne11to, conclude che p er d ar luogo alle gravi turbe cerebrali occorre una pred~sposizione del sistema n ervoso centrale, com e è in tutte l e affezioni accompagnate da accessi a car a tter e epilettico, sia di tipo vegetativo che motorio; e che d'altra parte è da distinguersi una forma cl assica di Mqrgagni-Adams-Stockes con blocco cardiaco, ch e devesi appellare giu stamente malattia di M. A.. S., dalle forme fruste di tale infermità e tanto più agli effetti pratici non devesi confondere questq ·quadro nosologico ben definito con una sindr ome di tal n ome, in cui manchino i rapporti di dipendenza fra t sintomi cl1e Ja co. Lituiscono. S. A.
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SEZIONE PRATICA
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA L'azione degli estratti renali sulle turbe funzionali nelle sclerosi renali. Stejskal (Mediz. Klin. 26 , 1929) ha ripreso, sotto nuova forma , le prove di opoterapia renale ch e .d opo le esperienz·e del Dieulafoy, erano state allor1tan.a te d.alla . pratica. Gli estratti utilizza ti son o stati pr.eparati in modo da conservare i loro elem enti lipoidici intatti il più possibile, sen za a utolisi . L 'inoculazione è fa tta per vi.a intracu tan ea, alla dose di 2-5 em e ., in modo da determinare una bolla di edema cutaneo di lento riassorbimento. L ' A. ha trattato in tal m odo 10 casi di sclerosi renale primaria o seconda ri.a. Non 11.a notato mai alcuna reazione spiacevole, m entre h.a avuto quasi sempre una caduta della pressione arteriosa, mai verificata con qt1esti estratti in altri rr1ala ti , n è in questi m alati con altri estratti. · L 'abb.a ssamento di pression e dura parecchi giorni: un 'amaurosi ch e sembrava dovuta ad un angio sp~smo in un grave iperteso, retrocedette rapidamen te dopo la prima iniezione. L 'A. attribui sce questi risultati ad un 'influenza atti van te dei lipoidi specifici sulla circolazione ren.al e. I li po idi cerebrali , utilizzati secondo la stessa tecnica, p er iniezione intracutanea, sar ebber o . su scettibili di agire in modo · analogo su alcune turbe di ordine en cefalico. L 'A. ha visto mig liorare, in qu este condizioni, 3 ca si di scialorrea, dovuti uno ad una paralisi bulbare, uno ad una para lisi p seudobulba re ed il terzo infine ad un 'en cefalite. A. P. j
' La micrografia all'infrarosso nello studio della funzionalità renale.
. Le mi ~ro·g ra fi e ottenute con l ' ai'Uto d·ei ragg i 1nfr'3:ro 1 d ello spettro h.a nno p·ermesso di s~ud1a:r.~ e m ettere in evidenza d elle parti col·a 'P1tà ne1 protoplasmi e n ei nuclei cellula ri ch e non a p par ivan o con la comune luce all 'esa,m e microsco·p ico. La tecnica è d·elicata , e n·eoessita una perfetta • color.a zion e p·er otten.er e d·elle m .er.avi bo·liose n11~rofo~ogra fi·e; è con siglia to a tal u o·p o il liquido f1 s ator e di Booin; a nche la fi ssazione di Lesegu e, seo-uita dalla coqorazion e Galeotti dà ottimi risultati . ~ impor tante prelevare gli organi da anim ali ancor a vivi, e n on an estetizza ti. A. F ortuna·to (ll1 org ag ri i , 5 febbr. 1930) ricorda gli inter essan ti stu·di f.atti con tale m etodo da Ju tin e Besan çon per osservar e la f1 1nziona lità ren ale. Essi hanno p otuto n otare e~e l 'aspetto dei g ran'tl'l i dei tubu1li con torti ~i dtspongon o ,·aria m en te al m omento dell a diuresi, e prec isan1ente essi, ch e n ormalmente 1
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son o diffusi nel protoplasma, a l n1o·m en to della diu resi si raccolgono in alouni punti, r en d1en·do chi.a·ro i.I ·p rotoplasm a n ell,e altre zon e. t noto ch e a lcun.e sostan ze, il m,e rcurio, l 'uranio, a piccole do.si sti·molano la diuresi a . ' m aggior dose n ec·rotizzano gli epiteli t'Ubulari; 11e rioerch.e fa tte iniettando ,p iocole dosi di ura nio h anno fa tto n otare la stessa disp osizione dei ,granu!li protoiplasm atici ch·e si osserva n ella d1u r.e· i norma le. Le r icerche per ora· non forni scono alouna conc lusione teorica o pr)atica, m a la continuazione di tali stu1di .p erm.e tterà .I.a cono·s cenz.a pi ù e atta dell'a ttività ren.ale in r.a!p porto al'la sua funzion·e. ~ono ri1~erite le altre modifi1cazioni g·r.anular1 osservate allorch è si ini.ettano qu.a ntità. di aici1di tali da alteraT,e il pH, e sè porta un con·t rib·u to all.a conoscen z.a <lell.a form·az ione dell 'a:mm oniaca n el rien e. 1
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C ARU S I .
CASISTICA.
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lperparatiroidismo: tumore delle ghiandole paratiroidi associato ad osteite fibrosa.
t n ota ] '.azione delle paratiroidi sul rie.ambio dei! calcio e del fa.sforo . Erdheim Ìl1el 1907 aveva ;notato I.a frequente concomitanza di i•pertrofia delle par atiroi di coll 'oste om.a l.acia; qu·e si'ipertrofia fu da lui interpretata coim e un tenta tivo ·di co rr1.per1so, quindi conseguen za e non cau sa della malattia. Qu,e st 'ipertrofi.a delle paratiroidi fu n·o·t ata an cl1e nell 'ostejte fibrosa da Ho ffheinz. Il Ma n.d i n el 192·5 fece un innesto di 4 .p aratir oidi tolte a d un moribo·n do· p er tTaum.a jn u•n ma la to di osteite fibro·s a, ma qu·esti peggiorò; per questo il Ma1i.dl pen.sò ch e le a lter.azi o:n i d·e1'l1e .paratiroidi potessero essere .la cau sa de1l 'osteite fibrosa; perciò in questo stesso .m .alato· volle .a sportare le para tiroidi . Sebben e clinicam ente n on si n otassero tumefazioni. , a li ' intervento si trovò u n picco lo aden om a parat iroideo. Il malato miglio,r ò notevolmen te , l 'eliminazione del calcjo ne·l,l e urine si ridusse, e due a nni ·do,p o ·n on era guarito , ma m olit o m.igliorato ed era cresciuto di peso d i 16 kg. Ra.diogrammi presi 4 m esi dopo l 'operazion e .m ost r3.ron o moderato ""u men to de.J ,]a den sità <lel,l e o a . Secondo W ilder (Endocrin ol ogy, maggio-giugno 1929) q uesta è Ja prim a prova di iperpara tiroidismo spon taneo. Un ca o molto imile fu descritto du e anni do·p o .d al Gold; prima di questo , un a ltro caso era st.ato r e o n oto dal Du Bois; dopo d i questo u 11 altro ca ·o ·fu de- critto da Barr, Bulger e Dixon ; in q ue t'ult1imo ca o c 'era cal co lo~ i renale, com plicazione non infrequente nell 'o~ teon1.al acia e n ell 'osteite fjbrosa . 1
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IL POLICLINICO
Un altro caso descrive l'A. in una donna di 32 a nni, la qu.ale presentava una tume fazione tiroid·ea comparsa 3 anni prima e 1da 3 anni av,e va dolore a.Il.a co1scia destra e una tumefazione a cari.Jco del periostio della regione biouspidal·e ( ?) destra. .Q uie sta turo.e.fazione, estirpata fu ritenuta mielosarcoma. Ricom·p arve tum,efazione in sito; si tol.se una dÌ!Screta ql1a.n tiità di osso e il pavimento .del.I 'antro fu cauterizzato e si tolsero m ·o lti ·d·e nti fino ,a lasoiarg1liene 4. Poi comparve appendicite acuta e fu operata di appe11dioectomia. I/a . .peggiorava, non poteva camminare senza ,s tampe·l le e i do·l ori sO. erano estesi a tutte le ossa 1e tutte 1e airticolazioni. La calce.mia era .e}e.v ata, mentre la fosfore1m ia era b,a ssa. Radiologica.men-te si trovarono aree di rariefazione alla co1loona vertebrale, al baci.n o e al cranio, m entre Je gambe erano normali. Due a·n ni dopo, .p eggiorando sempre le condizion·i dell'ammal.ata , si trovò un 'area cistica a1lJ '•e stremo di.sital1e del femore destro; un fra·m m.e nlo di c resta iliaca pr.elevato eh irurgicam en te .si mostrò povero .d i calcio, fosforo e m.ag11es10. Dopo u·n a cuifa di vitamina D, l 'amma·lata era cresciuta di peso, .c'e.r a aumento d,e.J caJcio e del fosforo del san g ue e a um·ento del numero degli eritrociti e del tasso e·m oglobinico. !F u prelevato ·u n framm,e nto d1e l femore d·estro; macro·s oopicamente era poro·t ico e microscopicamente formato da tu.m ore giganto-ce.Jlulare. Qualch e tempo dojp o fu estirpato un tumore paratiroideo. Rapidamiente dimrin·uì la escriezione del ca·lcio, la p. si com.inciò a risentire fO'l'te, ta·nto da poter camminare senza sf:ampel.le . R.a·d.iografi~ fa·tte qu.attro m esi do,p o di.mostravano indubbio aiu mento del1la d·en sità del cranio, ·d el.la colonna veTtebrale, del bacino, dei f.emo.r i . l\. Lu sENA. 1
Adenoma maligno delle ghiandole paratiroidi. William Wellbrock (Endocrinology, maggio-gi1ugno 1929) della dlinica M.a vo d i Rocheste'.f, fa am1p ia.m .ente la storia, piÙttosto recente, d~i. tu~o:i paratiroidei, citando anche gl.i a·utor1 ita:lr1an1 ch e hanno trattato l 'argomento, per poi descrivere un caso personale. Si trattava di un tumore ch e aveva diametri di 5 x 3,5 cm. , nodulare, fluttu.a n te e se.m ielastico, avvolto in una cap~u.ia fibrosa, po·s to al polo irn feriore del lobo destro de1la tiroid1e. A.illa sezione esso si presentava costitu·iit o da quattro d istinti nodu·li incapsulati, contenenti var.i·e cavità piene di liquido color ambra. La struttura istologica gen erale era quel1la della ghiandola paratiroide; f.u fatta diagnosi di tun1ore maligno per il polimorfismo de·l l.e cellu le e per i nuc lei policromatici, per la presenza di fig ure mitotic he e per l'invasione d ella capsu·l a da parte del tessuto neoplastico. R. LusENA. 1
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TERAPIA. Il trattamento dell'epilessia. :È Jioto c h e ·d a mi0lti si attribuisce grande importanza alla 1di1eta nel tr.attamento dell ',e piJ.e,s sia. I. McQuar:rie (Journal amer m ed. assoc., 16 novembre 1929) ha osserv.ato ch e gli e·p ilettici hanno tendenza a-Ila ritenzione di acqua nel loro organismo durante la fase a ttiva della malattia; le convulsioni si mani1estano quandola quantità di acqua co·s ì ritenuta h.a raggiunto una certa entità, m entre quando la ·d iuresi segue gli accessi, favorisce la prevenzione di ult€riori attacchi. Egli ·con sidera quindi che il fattore eziologico nell'epilessia sia basato sopra uno squilibrio n el 1m etabolismo dell'acqua un 'inviersione fra i .p rocessi extrarebali d e;lla diure·si (d ei1drazione) e dell 'antidiuresi (idrazione). Uno squilibrio analogo, .ma in sen so inveflso .si .h a nel diabete insipido. L ' e·s perienza clinica ha dimostrato ch e la notevole r est:r;izione di acqua, unita con una dieta non rc hetogena porta ad una ,p arziale disidratazione dei tessuti e previene gli aocessi. lnveoe, l 'aumentare notevolmente l 'ingestione· di ,acqua, ·d urante il trattamento· con la disidratazione tende a dare nuovam·ente gli acoe si , a lmeno n ei casi gr.a vi . La .sommini.strazione par enterale ·di ;pituitrina o .dell'ormone anti1d iuretico ~ell 'ipofisi sposta l'equilibrio deil 1'acqua dal lato •positivo e favorisce la comparsa di .accessi epilettici. I rapporti fra lo squilibrio ·dell 'a·cqua e' gl i aooessi epilettici ci sono tuttora ig noti . Può daflsi che, in qualche caso, g li 1effetti benefici d ella dei1drazion e siano da a ttribuirsi ad un effetto m eccanico con sistente nella diminuzione della .p ressione eccessiva n egli spazi cerebrali conten enti il liquor; tale 'spiegazione può andare per individui che hanno un 1a iccumulo abnorme di liquor negli spazi subaracnoidei in cau·s a di ostruzione m eccanica. Per altri pazi1e nti , la .s piegazione non vale e va forse cerc.ata nei rapporti del .b ilancio dell'acqua con lo stato acidosico. · Ad ogni modo , vi ~sono dei vantaggi ovvf combinando ]a restrizione n ell 'ingestione di · acqua rcon l 'u so di un.a .dieta poco chetogena. fil. 1
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La sieroterapia dell'en~efalite pos~vaeeinale. J. Hekman (Die M ed. Welt. , n . 8, 22 febbraio 1930) ha avuto occasione di osservare in Rotterdam, dal 17 agosto al 12 settembre 1929 . 11 casi di en cefalite insorti ·dopo le v,accinazioni antivaiolose rese n ecessarie per l'infierire di una piccola epidemia in quella regione. In 9 di tali casi u sò come tera pia il siero di .s angue prelevato da individui, per lo l )i · parenti, ch e in pari tempo eran o stati egualmente vaccinati , con esito positivo, inie ttandolo in quantità di 10 em e . per via endovenosa, una o più volte.
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SEZIONE
Uno solo dei pazienti mori, nonostante la iniezione, m entre gli altr.i guarirono ra·p idamente. L'A., pur dichiaran·do che la sua ipotesi dovrà e·ssere confermata da ulteriori ricerche, esprime il convincim1ento che · il siero d 'in·dividuo vaccinato con esito posi·tivo contenga degli anticorpi specifici v·eTso l '·e ncefa1lite vaccina1e, e ch·e la lintia vaccini ca possa venir considerata, per tail e rag.ion e, la causa de lle manifestazioni encefalitiche. M. FABERI.
PRATICA
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Al minimo d·u bbio, si intraprei;id.erà il trattame nto specifico con gli arsenobenzoli, intercalati al cianuro di meroorio, seguìto poi dal bismuto. Nei casi ribe·lJi, si potrà te·n tare la puntura, lombare. Sono stati altre~ì preconizzati diversi interventi chil'urgici (tra.p anazione d ecom pressiva, tr.apanazione a.n tifa·c cia le, ecc.).
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I risultati della malarioterapia della paralisi pro• gress1va. Nell'83 % dei casi trattati Prunak (L'Encéphale, 4, 1929) ha notato remti ssioni accentuate, riguardanti però solq la psiche, giacchè i caratteri del liquor e lo stato neurologico ,]el paz. restano pressochè inalterati. Lo scompenso cardiaco, la tubercolosj, l 'obesità grave rappresentano delle controindicazioni. V. SERRA. 0
Nella vertigine di Ménière.
J. Re·b attu (Journ . de méd. de Lyo.n, luglio 1929), accanto alle forme violente, in cui il paziente cade senza conosoenza e d h a in segu,i to una sor.d ità·· irrim·ediabi,l·e , ·ne ammette altre attenu.a te, o oroniche intermezz.at·e da episodi acuti. Diverse cau se possono provocarle: un 'emorragia lah·i rintica, un disturbo fun zionale, un 'iipertensione del liquido endolinfatico ; spesso, vi è al.l 'origin e la sifilide. Trattam ento. Ne lla crisi violrenta, riposo in letto, con immob~lità assoluta, ott·u r.azione dei con·dotti uditivi con cotone; ali·m e ntazio·n e leggera e fred·da . All 'in.domani, un purgante drastico ed appl.icazione di sanguisughe alla m astoide. Somministrazione di chini'Ila a. dosi ·deboli (cg. 2-10 al giorno), continuando per u n m ese, sospend ere per 10 giorni e r1prende r e. Utille è la formula oogu·e nte: 1
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Un trattamento degli sternuti incoercibili. M. Lapouge (A rch. int. laryngologie, otologie, rhinologie e Presse Médicale, 5 marzo. 1930) h.a osserv.ato un pazi·ente, op1er.ato d.a ·p ooo di mastoi dectomia, il quale presentò delle crisi sternutatorie parossistiche, assai fr,equenti, ripeten·dosi parecchie migliàia di volteal giorno; erano accom·p agn.a te da inten sa lacrimazion·e e da idror~ea nasale. Ogni tera-. pia era risu.Itata v·an.a (cocain.a , atropin.a , autoemoterapia, dieta idrica) ed il malato era ca1duto in uno stato di notevol1e prostrazione. Esclusa l'origine da una n evrassi te epi·demica fru sta o d.a . uno stato pur.am·e·n te n evro~ ·p atico, l 'A. ha pen·sato a lla possibilità di un'orig ine periferica , ad uno stato di irritabilità sen·sitiva e sim·p aticà de lla pitu.i taria. Intervenne allor,a nel . modo seguente: 1) anestesia del ganglio s~enopalatino sinistro per via palati na; in·i ezion·e di 2 em e . di tutocaina al 2 %; 2) resezione sotto-pericondro-periosteai alta d el setto. Le crisi oessarono immediatamente e definitivame1n te. Questa eccitazione particol.arm.ente intensa> d el simJ>atico n asale si era avuta sotto l ' influenza di un'infezione r ealizzata d.a un'otitee da una mastoidite, in u·n terreno .di squilibrio neuro-veg·etativo a ti·p o· ·sim·p aticotoni co·ed in un malato con · una spina irritativa nasale. fil. 1
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POST A DEGLI ABBONATI.
cg. uno Bromidrato di chinina Estratto di valeria na q. b. per una pi·llola. Di tali, n. 60.
A1 dott. G. C. T ., abb . n. 4021:
Vi s i può aggiungere un centig rammo di estratto di bel·l.a·do.n na (era stata anche con sigliata l 'atropina, 1/ 2 m g.) . Buoni risultati si hanno con l 'appli.oazione di vescicanti (5 x 5) alle mastoidi. Meno b ene riescono la pilocarpina (iniezioni quotidiane di 5-10 mg.) , la cin1icifuga raoemosa ed i sed.ativi n ervini. Consigliata da diversi è l'adrenalina. (dosi deboli di 5-1 0 gocce mattino e sera). Se vi è r agione di sospettare uno spasmo del} '.arteria uditiva esterna o della sua branca vestibolare, si raccomandano i vaso-dilatatori .(benzoato di b enz,ile, XX-XXX gocce al g iorno; n i trito d 'amiJe per inalazioni, soluzione di trinitrina all'l %, V-VI gocce al g iorno).
1. Metodo· di Debré della siero-attenuazione .. - N·el morbillo esistono due m etodi di profi1iassi: quello d·e lla siero-prev·enzione e quello. della siero-attenuazione. Disgraziatamente la sier o-pro filassi conferisce ·u na immunità di breve durata (3 settimane), insufficiente ai fini di una lotta prati.c a c ontro l.a .m .a1attia. Ini8ttan·d o i.I siero entro i pri·m i 6 g jomi dopo il contagio si previene sen z'altro la malattia; se l'iniezione si pratica invece il 7°, 8°, 9° .giorno dopo l 'avvenuto contagio la malattia non si previen·e, ma essa compar·e in forma molto attenuata, con blefarocongiuntivite & rinite lievi, senza ·esantema, con temperatura oscillante sui 38°, con esantema discreto, enza trach eo-bron chite e senza complicazioni. Su
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.questo princ i.pio è fondato il metodo di Debré del·l a siero-attenuazione. L'individuo parzialm ente protetto contrae il morbillo in forma .attenuata ed acquista così una immunità attiva -durevole. 2. Fenomeno di estinzione di Schultz e Charlton. - Se si ir1ocula ·o,2-1 omc. di siero -di scarlattinoso conva:lesoente nel 1derma di scarlattinoso in periodo ,d i eruzione, dopo 6-8 ,ore si osserva la scomparsa del} 'esantema per una zona di qualche cm. intorno al punto di ini,ezione. Il fenomeno è dato &pesiso anche.. da .sieri norrnali, mai .da sieri ricavati da scarlattino.s i in atto, nè da sieri di animali normali : ~si verifica invece ccn il siero di cavallo immunizzato ,con streptocoochi emolitici della scarlattina. La ca11sa delJ.a can oell.azione dell'esantema 'SCarlattinoso probabilmente deve rioercarsi nel1'antitossina specifica .contenuta nei sieri in ~parola, che ·n .eutralizza in sito· la tossina 'Scar1.attinosa, per cui I.a cute disintossicata ri·prende il suo .aspetto norma],e . B. MASCI. 1
All 'abb . n. 5084: Per il trattamento d). etetico della tuberco1osi con il metodo di Gerson, veda Policlinico·, :Sez. Prat., 14 ott. 1929, pag. 1459. fil. All'abb. n . 8363 : Consulti: SwARTS. Chimica organica. Union e tip. e·ditrice torinese. RONDONI. Biochimica. l1bidem . AzzI. Immunol ogia. F. Vallar di, ed. M.i lano. Sull.a fisiop atologia della digestione, veda i trattati di fisiologia e di malattie gastro-inte·s tinali.. fil. 1
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Al dott.
:M. S. da Napoli: •
finito proprio ora un concorso di assistente n egli Ospedali e per ora non si ritiene ch e ne possa essere bandito un altro se non in autunno e più probabilm.ente dopo gli esami di Stato . A. È
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VARIA. La moda in medicina. La m·e dicina poggia su basi .scientifiche. La ·chimjca, l.a fi sica, l 'anatomia, .1a fi siologia, la patologia, sono i piloni sui quali è fon.dato il gra.n de edificio della medicina, i oui pr.o spetti mae tosi sono la clinica e la terapia. Que.s te pure sforzandos i di assumere carattere positivo € logico delle 1 s cienze esatte, non ne hanno an-cora raggiunta l 'infallibilità. Ma se la medicina non è una scienza, come la matematica e I 'astronomia, non è neppure un 'arte, come la -scultura e la pittura, come da alcuni si pre1
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tende. Essa è scienza nelle premesse e nelle te ndenze, e ·.ia diagnosi e la cura sono il portato di un processo intellettJivo, non di un 'ispirazione. Se talvolta giuoca più l'intuito che il raziocinio, si è perchè non sono del tutto noti o rilevabili i fatti che forniscono l 'osservazione. La malattia, pur.e essendo la conseguenza di fattori materiali soggetti a leg.g i fisico-.c himiche e biologiche, ha in ogni caso un a&petto 1p ro·p·r io, esponente di el·ementi imprecisabili ed iìn1prev-edibili, che 1deviano la diagnosi e rendono incerta la prognosi. Nessuno oserebbe negare il carattere di scienza alla met-ereologia ed all'economia ,politica, quantunque le vioende del tempo e delle finanze non sempre fanno onor-e alle previsioni. In med.ioina giuoca un mondo in,f initamente piccolo di m-a teriali e di energie, i cui piccoli spostamenti producon-0 gran.di conseguenze. Noi conosciamo abbastanza bene qu este, m.a ci .sono ignote m·olte delle cause, o non si.amo sempre in grado, ·d i rilevarle o di prev.e derle. Questo carattere im·p re.ci.so sipi·ega come i·n m·edicina le -idee do·m inanti variino con molta facilità e fre.q uenz.a, come l.a mredicin.a .abbia la sua moda: una moda Ja cui mutevol•ezza si riscontra i·n fatti acoessori e 1p ra tici, ma anche nelle ,i.d.ee generali ,e dottrinali, .n on solo da seoolo .a secolo, ma anche d.i anno in anno. Qu·esta mutevolezza è determinata anche da fattori emotivi, dall'ansia dell'uomo di .a·s sicurar,s i il s·u premo b ene, da >Salute. •N on è il caso di ric ordare quali profonde differenze vi siano tra la medicina ·di Ippocrate, quella · ,d el medio-evo e quella modern.a. Quel che più importa .si è che, malgrado il severo c aratter·e scientifico im·p resso a lla medicina, i m.e dici de1la seconda mie tà del secolo x1x e di quello ·i n corso han mutato più volte nella dottrina e neJ.Ja prais si. Con Virchow e Conheim entrò in voga la patologia cellulare, con P.a steur tutto si ridusse a mriicrobio10gia, i microbi costituivano la causa unica e dir<etta di tutte Je m.alattie, segui la reazione che fece pa.s sare in secondo piano i microbi, da.n do .al terreno, all 'organi·s mo la maggiore i1m portanza, e attribu.e ndo all'endocrirnismo Ja parte essenziale in ogni attività fisiologica e vatologica. Successivamente hanno dominato l'istologia, la batteriologia, la serologia, l!.endocrinologia. Quel che più è strano si è che l'entusiasmo per le id·ee dominanti, ha •talvolta fatto quasi abban·donar.e quelle .p i:ecedenti, come se non avessero .alcun v.aJore . . Alcune malattie di ta·n to in tanto prendono tutta l '.attenzione dei medici, poi, come se stancassero, diventano una rarità 'e ritornano per frequenza nel rango che loro spettava. e'è .stato un periodo nel quale tutti gli addominali ~rano ritenuti appendiciti e si operavano semplici dispeptici. Una volta si v·e deva l 'isterismo da per tutto, poi venne la moda della neurastenia, seguita da quella della neurosi d'angoscia. Il 1
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freudismo tiene ora il cam.p o ed in alcuni paesi è diventata .un.a vera ossessione. . Lo stesso può ·d irsi dei mezzi diagnostici. iFino a poohi anni or sono dominavano la chimica e la microscopia, poi venne la volta della serologia, oggi tutt·i giurano rs oltanto nella radiosoopia. Ma la .m oda .si sbizzarisce di p·iù so.p ra tutto in terapia. E si spiega. È questo il campo dove si è fatta luce anGor meno, ,do~e i progressi sono stati me·n o sen sibili, ,e che costituiscon·o d'.a ltra .p arte la m eta .d ove .s i tende con .ansia maggior:e. Ogni nuovo metodo di cura ~uscita nuove ·&peranze . Viene esaltato, ado·p erato su Jarga scala. Segu·e l 'imma·n cabile rea.zione, ed il toccasana viene sprezzato, .a bbandonato, ,per poi ritornare in onore. u .n a volta il salasso ·era il rimedio ·contro tutti i mali. Se n e ·u sava e se ne abusava con fidu·c ia ·c ieca, si dissa11gu.ava·n o m.aJati perchè si credeva fe rmam,e nte n ella virtù .del salasso. Così volev.a la moda. Poi venn·e il perio·d o nel quale un me dico ch·e avesse parlato di .s alasso €ra considerato p·o co m eno che ·er·eti·co e bestiale. Poi vi furo·n o n1edici di coraggio che sostenn ero l'utilità d·ella sottr.azione di sangue in alcune malattie, ·ed o·g gi la 1lancetta e le "Sanguisughe fanno ·p arte dell'armamentario di Qgni .b uon medico. Un'analoga paT.abola sembra seguono le copp ette ed i vescicanti. Era un dogma ch e le anemie si curassero con il .ferro o con l'ingestione di sangu.e fresco. 'Tutti ricordano con quanta insiste·n z.a fino a trent'anni fa si s omministravano i preparati 'ferruginosi, e con quanta .fede le giovinette si r ecavano ai macelli per bere il sangue ·dei :Qo-vini di ·re·c ente sgozz.a ti. Il .f erro cadde .di mod,a -e solo ora si rite.n ta ·d i riportarlo in auge e 1'opot·er.a·pi.a em.a ti ca a.n,d ò .in disuso del tutto. Qggi è la volta .dell 'epatotera·pia. Le frizioni ·di u·ngu·ento ,m ercuriale oedettero il posto all 'iniezioni di sali di m ercurio, e ~ esti ag li a·r senobenzoli -ed ,a i p ·r epa·r ati bismutici. Oggi si decantano di nuovo i v.antaggi <!ella ,p omata napoleta·n a. Presso ch e .i n disu so sono andate le lavande intestinali abituali, l',e nteroclism.a Can·tani non fa più parte degli uten sili domestici. La cura d el tifo ·o on la dieta •lattea· e magari -con .quella idrica era u·n .canone indiscutibile ~d indi.scu·sso, oggi a questo rigorismo di·e tetico .s'imputano .gra·n •p arte delle malefatte 1del -tifo. Tutti Ticordano con ;quanta fede 1fino .a qual~he anno fa .si su ggerivano e .si pren devano 1 ferm·e·nti lattici. ·Costitlllivano il rimedio infallibil e ,p er tutte le affezioni .d el tubo intesti_n ale, erano considerati una specie di mezzo per P.rolungare 1'esistenza. Oggi questi entu iasmi -si sono m olto ra ffredd.ati . Da molti a·n ni non .si parla più d ell 'ipnoti:smo , o se n e parla com e di cosa inuti le o 1
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dannosa, .eppure una volta era un rimedio infallibile per tutte le malattie n ervo·se, oggi non si .p arla c he ,d i .p sicanalisi e si spinge il fanatismo fino .ad affermare che essa è capace di g uarire le affezioni n ervose organiche. Non è qui il ;Caso ·d i ricorda re quei ·m etodi ·d i cure che ,.pa.s sano come meteore . Esse sono le espressioni di .stu,d i .affrettati, di illazioni errate, rd i ciarlatani;simo o ·d i industrialismo. A queste illusioni o scro·cconerie si proesta oggi ·1'einidoc:rinirs m•o. Domina la moda del1' opoterapi.a. L 'inco.n testabile -efficaci.a degli estratti tiroi1deir in.s ulinici, e su·rren.a.li e parziaJ.mente di altre glandole a secr.ezione interna, ha generalizzato m etodi di cura che, se giustifi•c ati da apriorism.i teorici, in pratica si mostrano utili solo per i ciarlatani e per le case produttrici . Purtroppo g l 'in.s u coessi di queste gen eralizz.a zioni re queste applicazioni tera.p eutiche di fatti teorici, le quali non sono giustificate da ·c ontrolli scientifici rigoro·s i e so.n o sfruttate indu·s trialmente, non ·conferiscono, serietà alla classe m·edirc a. Il p·u bblic o ,o ra $a e .ricor.da, •e la mutevolezza di .m eto·di di ·cura talvolta. nettamente contra·stanti tra loro, è oggetto di derisione. Prim.a di accettare e tr.adurre in prati.ca I)UOvi indi.rizzi terapeutici , i m edici ·d ovreibbero r end eTsi conto d ella loro p ortata sulla scorta di stu1di di autorità scientirfich e riconos·ciute. Purtroppo però ·oggi è difficil·e orie ntarsi. La stampa p seu doscie·n tifica che le case •p roduttrict ·d i speci.alftà farm.aceutiche inviano abbond.antem ,e·n te e gratuitamente ai m edici, inquina la loro cultura . Qu,e sta stampa nascon.den·d·o i propri fini r ecJam-istici, indirizza a bilmente i medici vePso m ·e todi id i cura, che n ella maggioranza 1d,ei casi 1sono .efficaci solo p er J.e case industri.ali. Com.e per l 'abbigliam·e nto deJle signore,· a:nic he ·p er la :medicin.a .ci sono i giornali che 'lanciano e .sostengono la moda r 1
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argo.
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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI G. Dr GrAcoMo. Sull'azione d ello iodur o potassico sullo ossicianiiro di mercurio con riguar do alla diagnosi e cu r a delle uretriti croniche. - Tip.
A. Ran cati, iVIilano, 1929. A.
nerva , Torino, 1929.
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Il pneumotorace spontaneo in corso di pleurite ess u dativa l1zQer co lare. - Tip. MiT ERZANI.
Contributo all 'esplorazione del sistema vegetativa coll ' uso di un prep arato organico di midollare sopr arenale. Folia Therapeutica, T ORl\'f.
1929. L.
Asportazione graduale della milza ipe rtrofica ed aderente. L. Cappell :1, BoloSrLVESTRINI.
gna, 1929. Sulla profilassi e cura della sifilide ereditaria. - Tip. A. Nicola, ,Varese, 1929. F. P EDR.\ZZINI. D ell 'edema cer ebr ale. - Tip. Il Secolo, l\!Iilano, J 929. SPRECHER.
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POLITICA SANITARIA E GIURISPilUDENZJ\.<*) CONTROVERSIE GIURIDICHE XI. - Diplomi conseguiti all'estero: poteri del Rettore e del Ministro•
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Il Rettore non ha faoo.Jtà ·d i annu11.are o revocare le de-liberazioni del Senato acca·d e.m ico. Tale potere spetta inv·e ce al Ministro della Educazione Nazionale anche sulle Università, nonostante il loro carattere di ent•i autarchici. L 'annullamento può essere d.e liberato per err.a ta in terpetrazion-e o per f.alsa .applicazione della legge e anche per incom pleto accertamento di fatto. In quest'ultimo caso, il Ministro deve ·p rima comunicare i. nuovi fatti al1'autorità universitaria e provocare da essa un riesame; soltan,to se questa ritardi a provveder.e o rifiuti ·di modi·ficare l 'originario p:rrovive.drimte nto, il Ministro può, eventualm.ente, annull.are }'.atto che risulti fon·d ato su elementi incompl·e tamente acoer~ati. Queste risoluzioni d·el Consiglio di Stato, Sez. IV, risultano d .alla d·ecisione 13 dicembre 1929 n. 652. Si trattava del riconoscimento di un diploma conseguito a11 'estero. Il diploma presentato da tal Capobianco alla l Jniversità di Perugia fu poi .sospettato di falsità. M.a questa fu esclusa dal magistrato penale. Non risultò n emmeno il falso ideologico, n·el senso ch e la U.n iv·ersity of Sakta fosse istituzione non riconosciuta dallo Stato al tempo in cui fu rilasciato al Capobianco il diploma. Ma in base a posteriori in dagini e notizie si ritenne che quella Università non potesse essere considerata di maggior fama, p erch è screditata nel suo stesso p,aese . · P·e r qu·e sti accertamenti suc·c essivi, il Ministero annullò il giudizio del Senato accademico. Ma il Consiglio di Stato ha dichiarato non legittima questa determin.a zione : cc se il Ministero avesse ravvisato nei supposti falsi l 'el emento :essenziale d·ella . quistione , avrebbe dovuto attendere l 'esito del giudizio penale; e se questo li .avesse accertati, avrebbe potuto senz'altro dichiarare nulli, come con segu enza immediata e inevitabile, gli ,e sami e la laurea italiana del Capobianco; ma se riten.e va, come ha ritenuto, che indipendentemente dai falsi, •l e inform.azioni avute per m .ezzo delle no·strre rappresentanze diplom.atich e e consolari bastassero ad infirmare il giudizio d el Senato acca·d emico di Perugia, a questo doveva comunicare tali informazioni, invitandolo a rive dere in base ad esse il suo d eliberato; e solo quando il Senato non avesse provveduto in alcun modo od ave se insistito, il Mini tero sarebbe 1
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stato competente a dec~1dere se con tale inerzia o con tale ripetizione fosse violato il precetto ·d ella legge, il quale ammette il riconoscimento più o mèµo pieno soltanto dei diplomi d elle Università estere ·di maggior fama. Nè varrebbe obbiettare ch·e , nella specie, l'inesistenza del requisito d ella maggior fama risultava evid·e nte, pe:rchè nessuna .aprioristica evi1den~·~ può alterare l 'oridine ·delle competenze. stab1l1to dalla legge èd anche a prescin.dere dal riflesso che l 'auto.r ità investita d el giudizio di merito può sempre accogliere per proprio conto altri elementi oltre quelli forp.itile dalla supe.riqre autorità di vjgilanza ». XII. - Sospensione dell'attivftà professionale per man· cato pagamento d'imposta.
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Ll professionista c h e risulti moroso per sei rate .successiv.e ·d 'im,p oste di·r ette, dovute per l.a sua attività, è sos.p eso dall'esercizio d·ell a profiession·e. Ci è stato chiesto qua•J.e ,sia in tal oaso la .p·osizione ·d e'l ,pr-ofessionista e. quali dov·e ri a~bia l 'Oridine dei saillitari . La risposta è sempl1oe. L'esattore, constatata la morosità, ne riferisce all'Intendente di Finanza, il quale provv.ed e a lJ.a dichiarazione di sospensione con decreto che è notificato all'interessato, al Presidente d.el Consiglio d·e•l l 'Ordi.ne e a l Segretario pr-0vinciale de~·la Fe·derazione. nazionale: a lla qu.a'l1e il con~buen~e appar~1ene, . ed e pubblicato nel Foglio degli ann_u:izi legali della provincia e n.ella Gazzetta Ufficiale. Notificato il decreto, il contribu·e nte moroso non può e~ercitare la professione. L'Ordine d·eve sorvegliare, per acoertare l' eventuale abusivo esercizio ch·e sarebbe pena lm•e n te perseguibi1le co·m ·~ .nel caso di cancellazione dall 'albo. '('Fortunatamente si tratta di casi ecoezionaliss~mi). La legge però consen·t e al contribu.ente un rime dio di equità. Egli può dimostrare, con istanza diretta al Pretore, che la morosità è dovuta esclusivamente ad assoluta impossibilità eco·n omica. Il Pretore giudica se la sospensione debba essere mantenuta. Tale provvedimento è emanato entro un mese, con semplioe ordin.a nza non soggetta ad alcun gravame. Il Pretore la co·mu·n ica all 'Intendentedi Fin.anz.a, il quale, se la d·o m.anda d·el c.ontribuente sia accolta, provvede a·1'la pubbl1cazion·e e alla notifi.c azione a'l1e autorità e alle persone alle quali era stato noti.fi ca to il dec reto di sospensione. Se i1l contri~uente paga i.J suo debito , l 'Inten dente revoca 1.1 d.e creto eproYY.ede alle pubblioazioni e a lla notificazione sopra indicate. . 1
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(•)La pil'eeente rubrica è 8'ffidata all'avv.
GIOVANNI SELVAGGI, esercente
in Cassazione, eone. legale del n06tro periodieo..
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NELLA VITA PROFESSIONALE. •
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scie11za affronta)'e l '~sercizio professionale dovranno rifarsi una n,uova c11ltura, che purtroppo non L'argomento è stato ampiamente discusso. Ocè SQn1pre agevQle conseguire. ~orre tuttavia insistervi p~rchè, malgrado tutto, ID; queste condiziq.ni fl:Qn sembra commendenon . si è finora notatq alcun m~· glioramento e vole auspicare l 'at1mento degli impianti scientinessuna tenden,za al m~gliQramento. I giovani fici,, la, moltiplicazione o la divisione delle catcontinuano ad affiuir~ ~n, n,umero sempre ere- . tedre. Tutto. ciò ·no-n tenderebbe alla mèta che scente alle facoltà d,i medicina ingrossando la · s~ deve onestamente perseg·uire: la riduzio,n e dei falange g~à trqppQ numerq&a d~i medici. n1edici. È un fenomeno stranQ. Malgrado la sproporA part~ il fattq che la quantità è sotto tutti .z~one tra domanda e l 'off~rta, g~à eccessiva, quei rapporti a scapito della qualità, il numero ec:Sta insiste nell'esibirsi in propQrzioni sempre cessivo degli esercenti l 'a,rte sanitaria non ha alma,ggiori. cuna tnfluenza socialmente utile. S~ può anzi so~ Altra volta ci fu un arr~sto automatico della stenere il contra,riQ. pletora. Nel decennio 1891-1901, il numero deIl Ministro Rocco, che pure è un profesS-Ore di .gli iscritti alle facoltà di m~dici na raggiunse un diritto ed avvoca,tq, ha, affermato recentemente limite n1ai raggiunto per lo passato: si ebbe una alla, Camera dei deputati la necessità di ridurre media annua di 6600 iscritti. Seguì la inevitabile il numero d~~ laurea,t~ in l~gge . Alla Nazione, -crisi profession,ale che, fQrse, costituì un freno eg·li . ha, detlo, sono più utili buoni industriali alle iscriziqni. Il num~rq degli studenti di meed ag·ricqltori che gli a,vvQcati: Questi incremendicina s~ese nell 'anno scqlast!cq 1902-1903 a 5872, tano la litigio·s ità, eh~ tende sempre ad aumen~ d~minuì progress~van:ient~ fin,q a raggiungere tare e che 11on è un indice di civiltà. un minim.q di 4341. Noi 11on possiamo. affermare che l'eccesso di Alla dim~nuzione d~l r1umerq degli studenti medici aumenti la, morbo·sità, ma non possiamo di m~dicina corrispose un aumento degli iscritti neppure pretendere che la diminuisca. È certo, .alle facoUà di legge e sopra, tutto ed in proporper altrQ, eh~ la pletora alimenti certe attività .zi~ni cospicue alle scuole d'ingegneria. Ora se si n on con1mendevoli Q i1nmorali, che comunque tien conto che con il 1900 com~nciò per l'Italia non conferiscono decoro alla classe e so-n o d:su~n periodo di . no.tevole prosperità economica, si t il i SQCialmen te. potrebbe concludere che l 'aumento dei nledici Dobbiamo purtroppo cqnstatare che malgrado non è un indice d~ agia;lezza generale. la diffusione della cultura generale e la tendenza ~Ifa a part~ ciò, è c~rto che a,lla ra,refazione della ad imprimere alla medicina un carattere scienclasse medica. seguì ancora una nuova ondata di tifico sempre più rigoroso,, ~l ciarlatanismo non ~scrizicni alla medicina,, qndata che con il 1919 è del tuttq spent-Q, e trova adepti numerosi nella raggiunse un '~ltezza impressionante, che ha con- folta schiera di laureati ~r1 m edicina poco scru~ervat.o neglt anni successivi, senza per altro mopolosi o che 1e necessità della vita hanno i11dotto ~trare a,lcuna tendenza a decr~scere. Nell'anno a questa scorciatoia pocq dignitQ·sa. :Scolasticq 1919·1920 gl 'iscritti in . medicina furono I recenti hanno messo . . scandali ir1fortunistic~· . 10.532, e son,o sta,ti presso a poco dello stesso nuin evidenza un 'altra pia,ga professionale. 111ero neO'li anni successivi. _..\ttualmente j)n tutte ':> Il l,iso·g no d 'altra parte cQnsiglia fo rme di conle Università il numero degl~ studenti di medi- correnza addirittura ca11nibalesche. . . . . cina è superiore, e rilevantemente, a, quelli delle La classe medica italian,a è n ella sua generalità .altre facoltà . A Bologna ed a Genova gli stude11ti inoralmente sana, ~ nqn ha adottato certi me9i medic~na sqno piii eh~ il doppio di quelli todi d~ lu-cro aberranti e più o meno confinanti di legge. con il codice penale, che sq.no in u so in altri paeQuesto eccessivo affollamento delle facoltà me- si pure infestati daJla pl~tora. • diche ha senza dubbio perniciose conseguenze Comunque s'i~pone un provvedimento che di~ulturali scipli11i il numero dei medici esercenti. . ' economiche e. morali. . . I giovani possonQ giungere aglt esami speciali, St è già provvedl1to a, limitare il numero delle ~ quelli di·. laurea e di Stato imbottiti di notizie farmacie ~ dei notari. Si sono aumentate i<Il. modo lette sui libri o apprese dalle cattedre, ma non quasi scoraggiante le difficoltà per conseguire potra11no inai avere qt1el corredo di esperienza 1'autq.rizzaz~one ad esercitare I 'avvocatura, e si che è dato so·IQ dalla osservazion~ diretta e dalla tende agli albi chiusi. ricerca fatta perso11almente., Ora, più che dubbio Occorre che si faccia qualche cosa anche per -è sicuro che solo a pochi dei moltissimi studenti la medicina: si limiti il. n11mero delle iscrizioni . <il medicina è consentito dt pqtersi fare una cul- alle Univer~jtà Q agli albi. .t ura pratica. La, Nazione ha bisogno di medici culturalmente Per necessità di cose, salvo eccezioni, l 'indiriz- ben preparati ~ moralmente integri. zo dell'insegnamento dimostrattvo della medicina E ciò non può essere garantitq dall'affollamento si va perdendo. Eq i la1rreatii di oggi potranno degl 'istitut~ sci~ntifici e dalla pletora professioessere più Q meno colti., ma se vorranno con co- nale. Pangloss.
Danni e rimedi della pleto1·a professionale.
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SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Per una vasta sfera di tempestiva difesa contro le malattie sociali. In conformità alle d~rettive f~ ssate· dal So·t tosegret ario all 'Interno, òn. .A.rpinati, affinch è t utte l~ Opere di assistenza e prevenzione sanitaria della gioventù siano coordinate e concentrate a m ezzo dell'Opera Balilla,, il presidente di questa, on. R::cci, ha inviato u~a circoiare ai Presidenti dei Comita,ti pr~vinciali, ~partendo disposizioni sulla necessità eh~ laJe opera di assistenza e nel medesimo tempo d~ prevenzione contro le malattie soc:.al~ - prima fra tutte la tubercolosi - così validamente perseguita nei capoluoghi di provincia ~ i~ altri maggiori Comuni, sia estesa sino ai centri- rurali p~ù lontani. Il punto di partenza di tale azione deve essere la vis~la med~ca del fanciullo, eseguita dal inedico d~ regione all 'attQ dell 'iscrizione nei. ranghi dell'organizzazione, al momento del p assaggio ·alle avanguardie e all 'atto della partenza p er le cqlonie e ~ campeggi. . Queste visite m ediche sqnQ il cardine fondamenta,le della prof:.Iassi, allq scopo di assicurare allo Stato l1n cittadino sano e robusto. Ma la visita m edica deve essere generalizzata da tutti gli Organi esecutivi dell'Opera, in modo che ogni Comitato deve stabilire lo sviluppo di questo es~r c:.zio. Di ogni far1cit1llo visitato. deve essere presa nota. in un apposito registro sanitario, il quale sarà tenuto a,l corrente delle cure e dei provvedimenti adottati n ell ' interess~ degli inscritti bisognosi. Vi saranno a11notati anche gli eventuali infortuni occors~. Di ogni fanciullo· visitato sarà inoltre stabilita un 'apposita cartella biotipologica sulla redazione e comp:Jazion e della quale il Presidente dell 'Opera Balilla la,scia libero ogni dirigente provinciale sanitario, purchè sia, tenuto presente ~n ogni caso che lo scopo principale della vis:,ta è quello di seguire ~l fan ciullo attraverso i vari ciel~ d~l su o s.vil11ppo. Affinch è le visite merlich.e effettuate non r estino fine a se stesse, qualora s~ presentasse l 'o·p portunità di procedere a i11terventi terapeutici o a, provved ~ment~ atti a migliorare il fisico di qualch e fa~ciullo ritenuto sano, ogni Comitato penserà di coordinare l'azione svolta dal medico 'tlell 'Opera, oon glt a,ltri servizi assistenziali esist enti n el luogo In virtù di, tali collegamenti, il dirigente provinciale sanitario dell'Opera Balilla dève ottenere ch e si.ano a disposizione l'opera dei Consorzi antit ubercqlari e delle Istituz~<>ni da essi dipendenti, no·n ehè l'opera di altri p·u bblici Istituti assistenziali e Preventori eh~ ricevono incremento dall'Opera Matern~tà e Infanzia. In conformità a quE>ste direttive, la Presidenza dell'Opera Balilla, dietro accordi presi col Comando della Milizia, ha stabilito che per qust'opera di assistenza sa,nitaria, presso i reparti. giovanili, sia destinato un dato numero di ufficiali medici, 1•
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e c~oè presso ciascun Co·m itato provinciale un seniore med~<;o dirigente provi11ciale sanitari<> de) Comitato dell 'Opera, Balilla,, due centurioni med.ici jspettori sanitari; presso ciascun<l: legione e ciascuna, coorte, un capo-manipqlo medico._
Consorzi antitubercolari. stata dirama,ta a,i Prefetti la seguente circolare del Mintstero dell'Interno - Direzione General~ della Sanità Pubblica - Ufficio Antitubercolqre - Sezione 2a., N. 20300.20-40730, del 4 febbraio· 1930-VlII : _ Co~ circolare 15 dicembre 1928, n . 20300.206176, fu richiamata la vigile attenzione delle EE. LL. perchè i Consqrzi Provincia!~ antitubercolari avessero -evitato facUi dispendi per assunzione di personale cQn retr~buziQni eccessive, e perchè l 'assunzione stessa di p~rsonale fosse mantenuta nei più ristretti limiti, in proporzio·n e,. cioè, delle effettive esigenze dei servizi severa,mente accertate e dell 'arnmontare delle entrate ordinar~e dei detti Enti. Dalle no·t µie eh~ pervengo~o al MinisterQ risulta, invece, che no11 t11ttj i Consorzi Provinciali antit.ul1ercolari s~ attengono alle . dirett~ve predette. Il Ministero irttende eh~ tale inconveniente abbia senz'altro a cessare. Epperò invita le EE. LL. B: trasmetter e, d 'Qra inna11zi, per il preventivo esame del I\1;,nistero, ~ bandi dl concor so dei Consorzi Provinciali antituber colari p er assunzione di p ersonale e, per intanto, copia, ove, esistano, dei r~lativi Capitolati dt serviz~o. Al riguardo si reputa opport11no avvertire che i. capi.to:Iati predetti debbono riportare l'approvazione dell'Autorità t11toria pr~via, I 'osservanza delle d:,sposizioni dell'art. 6 della legge 23 giugno 1927, n. 1276, e contener~ insie1ne con quelle altre norme che si rite:r:rannQ o·p portune le seg uenti: a) le 111odalità del con cor so, se, cioè, deve questQ ·av~r luogo- p er esa1ni, per titoli, o congiuntamente per titolt ed ~sami; le condizi~ni di amm;,ss~one dei co11correnti, nessun limite di età dovendo essere apposto per i concorrenti che già prestino- s~rvizio presso i CQnsorzi Provinciali anli tubercolari a seguito qi nomina regolare; le norm e per l'accertamento dei r~sultatl del concorso; b) la indicazione degl~ obblighi dei nominan~ di e le norme concernenti il r egolare adempimento del servizio, la carriera, l 'ammontare dello stipend~o, e gli eventuali al1m~nti periodici; e) l~ norme circa, le licenze, i congedi, le supplenze in caso di malattia e quelle circa la aspettat~ va per motivt di salute, la disciplina, l 'esonero da,l s~rvizio, il collocamento- a, riposo, e 1& dimissioni., Giova avvertire che l~ norme contenute nei capitolati di servizio non debbono essere più favor evoli di quelle v~gent~ per i funzionar~ statali È
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e che l~ norme stesse debbonQ assicurare il r~go lare funzionamento dei servizi antitubercolari affidati dall& citat~ legge 23 giugno 1927, n . 1276, ai ConsQrzi Provinc~aÌi antitubércolari. Si resta in a,tt~sa d~ un cenno di adempimento. Pel
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M~nistrq: ARPINATI.
Ricovero dei tubercolotici. ' . stata dtrama,ta aJ Prefetti la segu ente circo-
del ~fini stero · d~ll 'Intern,o .., ·Direzione Genedella Sanità Pubblica - Ufficio Antituberco- Sezio11e 2a., N .. 20300 ..20-140468, del 20 gen1930-VIII : Uno d~i mezz~ più importanti per la lotta co,n tro la tubercolosi è costituito . . indubbiamente dalla sollecita ospitalizzazione degli inferm~ d~ tale malattia, a, scopo prQfila,ttico, per togliere dall 'am biente famigliar~ e da quello di lavorQ pericolose sorgenti d~ contagio; ed a scopo curativo, per conseguire il migli.Qrament~ e, quandQ è possibile, 1a g uarigione di tali infermi, e, in ogni caso, per alleviarne le sofferenze. Il ricovero osp~dalierQ ha,, qu:.ndi, una, .parte cospicua n~lla lotta in parola; in quanto riguardi infermi di tubercolosi che per il periodo e la gravità della malattia, per la impossibilità di adeguate cure a domicilio, per il pericolo di contagio nell 'amhiente ~n cui vivQno, nQn è lecito abbando11ar~ a lQro st essi. L 'avv~ 1an1ento agl~ ospedali specializzati Sanatori, Ospedali-Sanatorio, Ospedali Marini può avvenire in un .periodo consecutivo, quando si sia, provveduto, con l 'internamento nel reparto di Qspedale, a,lle prime necessità prqfiJattiche e terapeut:,ch~ e sia st ata i11tanto assicura,ta la disponibilità ,di posti. Ora, il ricqvero ospedaliero predettQ può e deve esser~ assicurqto in qualsiasi Qspedale generico. In mQdo speciale Qccorre che esso sia, assicurato negli ospedal~ q~1 centri minori, ch e possono esplicare un '~zione più efficace di quelli d ei cen tri urban~ in confrQnto di quell~ popolaziqni rurali, che appaiqno, n o·n meno d~lle cittadine, vittime della tubercolosi e p~r le quali pertanto è indispensabile porta,re ~ntensa, oculata ed ecceziQnale attività antitubercolare . Inoltre detti ospedali, co,m e più v~ cini a~l a -0rdinaria residenza degli arrimalati, possono offrire un soggiorno più. gradito agl~ infermi stessi e alle loro famiglie. Dalle notizie, delle quali questo M'.·n istero è in possesso, r~sulta cQ.~ a, siffa.t te funzion~ non venga da p arte d~ molti ospedali adempiu to in modo corrispondente alle nec~ssità. Risulta, anzi che sp essq, mentre, per ragiq·n i· oggettive o soggettive, si è data parte eccessivamente ~ ·ingiustificatamer1te prepond-era,nte alla attività chirurgica, v~ si faccianQ addi-rittura ostacoli al ricovero dj tubercolotici , appunto perchè si teme ch e la presenza di questi allontan~ altre categor~e d~ infermi. lare rale lare naiQ
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SEZIONE P.RATI·'.:A
Ev:.denli sono le 11ecessilà d~ rimuov~re ogn1 diili.coltà in guisa da m~ttere il più gran numero possibil~ d~ ospedaJi in gradQ di prqvvedere,. ed Qttenere, quindi, che la importantissima funzione sociale di· ricovero d~~ tubercolqtici sia. adempiuta. , Deve al riguardo tenersi conto ch e la funzione stessa può rappresentare, a,nzich è un aggravio,. una, font~ d~ e1:ttività ~conqmica, a, tuttq vantaggiq qella vita cqmplessiva dell 'ente, con utilità: e di questo ~ de~i co1nuni ev~ntualmente chiamati a r~mhorsare le spese dei ricoveri di infermi di: alt.r~ mala,tt~e, dato· che la, maggior parte di essi avvengono in, })ersqna, di assicurati a carjco. dei Consorzi provinciali antitubercolari Q di altri enti od istituzioni,. D 'altro·n de, ove manchino locali adeguati, questi pqssq·n q f a;cilm~D:te provv~dersi anche con eventua,li aiuti da parte dellq. Stato, a termini delle leggi 24 lugliQ 1919, n . 1383 e 23 giugno 1927, n. 1276.. Non, .occorrono lQcal~ g·ra,ndiqsi; sono anzi preferibili piccoli r eparti a~n~s si agli Qspedali, purchè ad Ufl: minimo d~ condizioni igieniche agg~.ungano tlfl: aspetto conf.qi·tevQle, utilissimo anche per malati che abbia~o bisogno di lunghe degenze. Qt1estt r eparti h a11no il vanta,ggio di costare pocq com~ funzio~amento, u sufruendQ dei serviz~ comuni deJl 'ospedale, CQn che si ha un alleviamento d elle spes~ gen~rali, ed una riduz:one della retta. Questo con cettq di praticità è stato· autorevolmente confer1nalo da,l Consigl~o Supertore di Sa.:. nità in una, deJl~ sue ultime sedute. In tale senso occorre che le Prefetture, di pieno accordo cort il Consqrzio provinciale antitubercolare, in~zino senz'altro, se già 11on l'h'anno fatto, e proseguano, poi, con alacr~ ~ntensità un 'azione en~rgica ed effica,ce. Questa non pt1ò evidentemente basarsi, che sul--la prec;,sa conoscenza dello stato di fatto attuale. Ove, pert anto, già l 'ufficio provinciale sanitario non sia in, poss~sso d~i dati relativi, dovrà procedersi di urgenza allo accertamento, per cia-scuno degli ospedali comuni della provincia, deI numero det posti-letto per n1alati: a) di medicina; b) d~ cl;l.irurg'ia; e) di tubercolosi; d) di altre specialità .. Per quanto si riferisc~ agli ospedali, ch e ricoverano tubercolotici, s~ dovrà specijicare il num ero dei posti-lettQ per tubercolotici: a) uom.;.ni; b) donne; e) bambin,~; indicando se detti malati sono isola,1i in un padiglione separato da,ll'Osped ale, ovvero in un r ep ar to sp~cial~ dell'ospedale stesso. Perchè ~l 1VI; n..istero possa, poi, avere un adeguato concetto della estensione del ricovero dei tubercolosi, tn confronto con quello degli infermi di altr~ malattie, si prega, di fare riemptre dalle amministrazioni ospitali ere l'acclu so prospetto (allegatq. alla circolare). 1
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IL POLICLINICO
· Per quanto, infine, si riferisce agli ospedali che 'nQil ricq.veranQ tubercolqtici, si prega d~ indicare il mot!vo aggiungel'l;do anche quali di essi avrebbero eventualment~ la poss~bilità di disporr~ di ~ocali atti o adattabili ad assicurare ai ridetti ma. . . . lé\ti COI'l;Venien_ti cQnd~zioni di spedalizzazione. Si grad~rà rispQsta cQn premurqsa sollecitudine. Pel Afinistro·:
ARPINATI.
Cronaca del movimento professionale.· Vertenza fra medici. Era sorla una vertenza fra, il medico condotto ·d~ Villastcllone (TQrino) ~ il dqtt. Oggero, aJ qual~ si fac~va colpa di aver n1anca,to· di correttezza ·Ì n COI'l;frontq del collega cqndotto, quando lq sup;pl4va durante le ferie, mancanza per la quale a ·i stanza, del medico CQndottq l 'Ordine dei Medici infliggeva un m~se di sospens~one dal! 'esercizio :professional~. Il Ministero dell 'Interno, su ricorso -dell 'Oggero, qpponentes~ alla sospensione perchè la Comm~ ssione del! 'Ordine nqn àveva seguìto le prescritte forme procedura,li, ha affermato cl;le. le formalità d~lla pro~d,ura, nQI'l; pqssono arbitrariamente essere sqstituite da,lla, discrezionalità degli -Ordini professionali. Accogliendo quind~ iJ ricor·so del dolt. Ogg'3ro, !l ~1inistero ha annullato la '<ieliberazione 30 novembre 1928 che sanciva il ~rovvedimentQ disciplinar~ cqn,trq il ricorrente .
CONCORSI . POSTI VACANTI.
AvELLJNO. Amministrazione Provinciale. - Per titolL ed esam~. Direttore della Sezione Medico.Micrqgrafica del La,boratqrio Prqvinciale di igiene ~ prq.filass~. Stipend~o ~iziale L.. 12.000, aum entabili a, L. 14.500, qltre indenni.t à servizio .attivo L .. 3200. Età lim. anni 45. Scadenza ore 12 d~l 27 maggio. Chieder~ chiarimenti al SegretaT~o generale d,e 11 'Ammin~straziqne. B ERGAMO .
Consiglio degli Istituti Ospitalieri. -
Il cqncorso scaduto
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10 a,pr~l~ è annullat.qi e so:stituito da altro alle condizioni seguenti : Primariq qstetricQ dell 'Ospedale MaggiQre; titoli ed •eventualm. esam~; L .. 5000 oltre L . 800 serv:. att., il tutto al netto; partecip~z . prQventi; domande in cart a da L. 3;· scad .. or:e 17 d,~l 30 apr.; doc. a -3 mesi d~l 4 apr.; tassa L. 50. Chiedere annunzio -alla Segreteria Q all'IspettoratQ San~tario del Pio Luogo. CAFASSE (To·rino). ·:CQndiz~Ol'l;i, ca,pitolatQ.
Sca,d. 15 mag.; con Fiano;
CASSINASCO (Alessan d r ia). - Scad . 30 apr.; lire 7000 oltre L . 500 uff .. san., L. 500 cavale.;' tassa L. 50,10. CoMo. R. Prefettura. - Uff .. san. del capoluo€0. Sca,d. ore 18 del 20 maggio. (V. N. 15). FAETO (Foggia) . Scad. 15 mag.; con Celle S. Vito; L. 9000 e 5 q11adrienni dee., .oltre L. 2000 inclenn.. consorziaJe, L. 2500 cavale., L. 1000 se uff. san.; età lim. 35 a .; tassa L. 50,10.
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FrRMo (Cosenza). - Scad. 30 apr.; L .. 7000 e 5 quadrienni dee.; ~tà lim. 45 a.; tassa L. 50, 15. F UTANI (Salerno). - Scad. 4 mag.; L. 7000 oltre L. 700 uff.. san., L. 2-000 cavale. a ~Ila; età lim. 25-40 a.; tassa L. 50, 10. Laborat. Prov. d'Igiene e ProjiJ,assi. Assis tent~ Sez.. med ..-micrograf.; L. 10.000 oltre L. 2000 serv. att., c. -v.; età lim .. 35 a,.; tassa, L. 50. R~volgersi'. Amministraz.. PrQvin,c. Scad. 15 mag. GORIZIA .
LEcco. - Ufficiale san~t . ; L. 15.000 oltre lire 3000 ~ncarico sanitariq. scolast~co, L. 3000 trasp . ; età lim . 4!5 a.; ta,ssa L. 50,20. Scad. 25 mag. Ch~arimenti dalla, Segret~r~a Comun. LIERNA (Corno). - P~r t~toli ed esami. Ufficiale Sanitario pel Consorzio Lierna, Abbadia Lariana, Mand ello· Lario, Varenna,, Es~nQ Lario. Stipendio annuo L. 9000, cqn d~ritto a quattro aumenti quinquennali del d~cimo. Indennità traspo.r to L. 3500. Indennità per visite per cqnto pri1vati a norma, disposiz~oni apprQvate .. Ritenute di ricch. m .q.b. e Cassa Pens.. sui predett~ assegn~. È cons~ntito il libero eserciz'.:0 professiona,le fuori delle ore di Ufficio. Età non super. a 45 anni. Domand e, document~, quietanza tassa, richieste di chiarin1enti, ecc. alla T~soreria Comun,ale di L~.erna. Scadenza 30 ma,ggio. l\1ASSA-CARMRA. Amministraz. Provinciale. Direttqri d ella Sez. ~Iedi co-Micrograf. e della Sez. Chim. d~l LabQrat. Provinc. d 'Igiene e Profil. con sede a, Carrara; L .. 15.000 cia,scuno e 10 bienn~ ventes., c ..-v., eventualm. 25 % su utili netti di ciascuna, Sezione; scad. Qre 16 del 31 mag.; tassa L. 50, 15. Rivolgersi Segreteria Provinciale. NovARA. R. Prefettu.ra. -· Quattro posti di Uff;~iale Sanitario. Per Intra, stip. L. 7500 e indennità trasp. L.. 1500.. Per Omegna, stip. L. 3000 e indenn. tra,sp. L. 1000. Per Arona, stip. L. 2500 e ~ndenn . trasp. L.. 1000. Domodossola L. 6000 . Cinque aumen. quadr'ienn. del decimo sullo stipendio:. Document~ di ritQ. Per ulteriori infor1p.azion~. rivolgersi a,lla Segreter~a Comunale dei rispettivi Comuni qppure alla R . Prefettura di Novara (Uffic~o d~l MediCQ Provinciale). Scadenza 31 maggio .. OsIMo (Ancona). In sostituzione del preced ente avviso. Fil'l;o al 12 maggio, per titoli, condo:t ta ch~rurgica primaria res?denziale con servizio al! 'Ospedale e Ambula,torio. Stipendio lordo L . 8000. Indennità speciale L. 2000. Indennità caro viver~ .. Domanda, documenti di r~tQ bollati e legal;,zzati a sens~ di l~gge, nonchè diploma di laurea. Chiedere informa,z~oni alla Segreteria del Cqmune. PIACENZA. R . Prefettizra. Ufficiale Sanitario m edico-capo del comune. Stipendio L. 20.000, oltre l'indennità di carica, L. 3000. Cinque aumenti quadrienn. pari a un decimo dello stipendio base. Le domande, con i documenti di rito, debbono essere presentate alla R.. Prefettura di Piacenza, entro il 10 luglio. P1sToIA. Comune. - Due condotte; L. 8500 e L. 9000, 8 trienni ventes., oltre addizion. L. 3 sopra 800 pov., fino a L .. 2000; per cavale. L. 3000; età li1n. 35 a.; tassa L. 50. Scad. ore 17,30 del 15 lug .
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SEZIONE PRATICA
PoLLUTRI (Chieti) . - Uffic~ale Sanitar io . La R. Prefettura, di, Chieti con Decr eto dell '8 corrente ha prorogato a, tuttQ jl 30 aprile il termine per la prese11tazione delle domande al posto di Uff. Sanit. , del comune dt PQllutri, d~ cui il bando d~ concorso qel 20 gennaiq 1930. PoNT CANAVESE (Novara) . giugnQ. (V. N.. 15) .
S. V1!'icENzo VALLEROVETo
2a cond.,; scad. 10
Per la I Zona. Stipendio L. 9500. ID:dennità cavalcatura L. 2700. Scad~nza 30 apr~le. Assumerebbesi sub~to inter~nQ·. RivQ·l gersi alla Segreter~a Comun. (Aquila) .
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SONDRIO. .4mministrazi<>ne Provin ciale. - Direttqr e d P.lla Sezione Medico-Microg rafica e Dir ettore della Sezione Chimica, del Labor atorio Provi11ciale di Igien e e Profilassi. Stipen dio p er ogni posto annue lorde L . 15.000. Indennità servizio attivo L. 3000. Caro viver~ come impiegati Amministr. Pr.qvi1n ciali. Percentuali, oblazioni ed ammende: Scadenza ore 12 d~l 31 m aggio. Per infqrmazion~ rivQlgers~ alla Segr eteria della Pro• • v1nc1a. TRAPANI. - Consorzio cqn ~1o~te S. Giuliano e Paceco; residen za a Napola,; L. 9000 oltr e L. 2500 cavale., scatti quadr~ennal i e quinquennali dee. Rivolg·er si Presidente d~l ConsQrzio presso il Municipio. Scad. 30 apr. UMBERTIDE (Perugia) . - · Scad. 31 m ag.; Centro urha11.q; L. 8000 ~ 6 quinquenni dee., oltre L. 600 serv . att ., c . .-v., L . 2500 direz . Ospedale, L . 3500 direz. Padiglion~ Sanatorjo; ~tà lim. 40 a.; t assa L. 50, 10. VALSAVIORE (Br escia). - Se.ad. 25 apr.; L. 12.000 e 6 quinquenni d~c., oltre L. 3500 cavale., c.-v. , L. 700 uff. san .; t assa L. 50. VASTO (Ch ie ti). - La, R. Prefett u ra di Chieti infor ma ch e il termine per la presen tazione delle dom ande cli ammissione al C.JOn cor so per il posto di Ufficiale SanitariQ di Vasto, di cui il b ando in dat a 20 gennaio . u. s. , è prorogato a tutto il 30 aprìle 1930. Ouando non è altrimenti indi.. cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avuertenza. -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il prof. Ca rlo Rig h etti, di clinica chirurgica, è stato trasferito da, Perug~a a Bari. Il dott.. Herbert i\1. Evan,s, professore di anato1ni~ a Berkeley (Stati Uniti.), è n ominato dottore honor is causa d alla F acolt à f\1edica di Friburgo i.. Br. (Germania) . Il d.qtt. C. W .. Muehlberger è i1ominato professore di tossicologia e f~rmacolo·gia aJla « Northwestern University » d! Chicago. Il dQtt. L .. N. Katz, prqfessoi:e ass~stente di fisiologia alla « W estern, R~serve University School of J\!Iedicine » d~ Chicago, è nominato direttore della Sezione per ricerch e cardiqvascolari all 'Ospedale Mich ael Reese dell ~ st essa città. Sono r evocate le decadenze d~ libere docen ze dei proff. Mario Ser en a e Cesare Bartqlotti.
Sono stat i ab~litati alla liber a docen za i dottori : ~n Chimica e Nl icr oscopia clinica: Camp an acci Domenico; Clinica de r mosif i lop atica : Truffi Giovanni; Cli nica M alattie meri tal i e ner vose : Clivio Cesar e; Cliniç;a M edica generale: Ponticaccia Luigi ; Clin ica ocu l isti ca: MariQtt~ Cesare; Clinica ortop edica: Camurat i ~f ario, J emma Giuseppe; Clinica p ecliatrica: Blasi: Domen~co~ Carbon ar a Giacomo, Ferri Umberto, Lar ini Domenico, Lo Presti Sem in erio Fran cesco, Macch i Annibale., Mira-· glia Del Giudiee Michel~; Cl i n ica oto1·ino·laringoi atrica: Pier antoni Luigi ; Far macologia e Terap ia : De Nito Git1seppe, Mascl1erpa Pietro; I sto·logia : LaID:bertin,i Gastor1e; Medici n a del lavoro : Francion~ G~useppe, Pipanti Pelletier Pier Lorenzq; Medici na legale : Siracu sa Vittorio; Odontoiat r ia e Protesi dentaria: Alban ese Paolo; Ort op e-dia e Traum atologia: Annovazzi Giu seppe, Berto-n e Carlo, C&ttaneo Filippo, Mar ino Zucco Carlo, Rallo Andrea; Parassit ologia: Croveri Paolo; Patologia gen er ale : Bqrg hi BrunQ, Vercellan a Giuseppe. 1
NOSTRE. CORRISPONDENZE. Da F-lrenze •.
Conferenze alla Scuola di Applicazione di Sanità Mi-· li tare.
Din an zi a un, fqltQ uditorio n el quale spiccavano le più eminenti per sonalità m edich e del n ostro l\ te11eo S. E . i.I prof. Dionisi, Accademico d 'Itali a h a t enuto u11 'inter essa11tissim·a confer en za st il t e111a cc Milza e emolisi ». Dopo brevi p arole del gen . m ed!ieo prof. Grixoni, ch e h a rtcordato le ben em eren ze acquist atedall 'O. durante la gu erra quale insegn ante all 'U11iver sità .Castrense di S. Giorgio di Nogaro, il prof. Dionisi ha iniziato i1 su o di.r e rendendo· om.a gg"io alla Scuqla Fiorentina e ai chiari nomi di Guido l3a11ti e di Fil~ ppo Bottazzi, ai quali ègit1sto attribuire ~l ID:erito di aver e gettate le basi di tutta una, lunga seri~ di esperienze, di osservazioni, di. co11trihuti tendenti a lumeggiare il comp1icato ~ a,nt or n,on risolto problem a dell 'azion e emolitica della milza, o an cor m eglio dell 'azion e demolitrice della milza sui globuli rossi. cqm e l 'O. preferisce design arla. La dimostra,z-ion e di quest 'azion e dem olitrice· ri sulta oggi ben chiar a da tutta una serie di indagini a capo delle q11al ~ troviam o le class!che· ricerche del Banti ch e con d u cono all 'asportazione dell 'or gan o n ella m alattia ch e po·r ta il su onorr1 ~, alle ricerch e del Bottazzi, ch e n e afferma l 'azion e ~mocata tonis tica, per g iunger e · alle più. recent~ del Peserico, j_l q u ale dimostra ch e il sangue, passando a traverso la milza diminuisce di resisten za, e dello. Spadqlini il quale, dop o con trazion e splenica, trova at1mer1to delle piastrine· e immissione in circolo di forme vecchie e alter ate di, globuli rossi . Ricer ch e le quali h anno. evidenti addentellati. in quelle ch e h a condot t q e direttq n el suo Istituto il Dionisi sopra ~l desti110 dei globuli rossi di pollo introdotti n el coniglio, dalle quali risul ta l 'eser citarsi su di essi di una fu11zione captatrice per parte del p olmon e, del r ene, del fegato, ma soprHttn tto della milza ove i globuli rossi intrQdotti a,rr iva110 fin o a r aggiungere i cor -
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IL POLICLINICO
doni di Billrotb.. Ma q11esta, possibilità particolarme11t.e spiccata della milza viene a risultare -inoltre da altri dati sperimentali ~ clinici, quali ad es .. la resistenza dieci volte maggior~ che · gli animaJt smilzati offrono all 'azione d! determinati v~len~ (toluilendiE~1nirJ,a) ; dalle alterazioni sple{\~che eh~ si ritrQvanQ n,~11 'itterQ emolitico, nella malatt~a, d~l Bant~, nella splenogranulomatosi del Gamna, nella bilarziqsi; malattie nelle quali la Il\Olteplicità e la, diversità delle lesioni è Ja riprova ptù palese eh~ la milza è l 'organo che conduce a,lla demqliziqne de~ globult rqss~. Tutti qu~sti fatti SQI\O sta,t~ lumeggiati con grand~ ch~arezza, sull~ scorta d~ numerqse e dimostra,tiv~ prq.iezioni, dall 'O. !l quale nella sintest qt ch~usura ha rivolto a,ncQra un pensiero di omaggiq. ~ di reverenza a,lla memoria del Banti·. e.. alla - . sua . .. scuola..
••• Il giornq 5 aprile ~1 prof. L~one Lattes, stabile .di Medicina lega,le nella R. Università di Modena, ha t enutq ,UI\ 'interessante lezione su: « La -dottrina det gruppt sanguignJ e la medicina militar~ ».
L 'O. ha a,nzituttq prqspettato l 'importanza che il problema clinicq d~lla, det~rminazio1ne dei grup ,pi sa,nguigni v~ene ad assumere nella vita militare, ove la tra,sfus~ne d~l sangue, spec~almente duran,te le necessttà b~lltche, raggiung~ il suo massimo d~ applica,bilità. E il riconoscimento di tale impqrta{\za, è dilnostrato appunto dal fatto .che ad es. nell'~sercito a,merica,nq. il gruppo sanguigno cui, appartiene ~l m~l~tar~ è contrassegna.to. tra. le note caratteristiche sul libretto di rico. . . . noscin1entq persq{\ale. Esposta quind~ per sommi capi la dottrina . dei gruppi sanguignt ha prqspettatq. gl 'inconvenienti eh~ possonq a,nzitutto dertva,re in una trasfusione pe.r pari~ di dq·n atqri inadatti e qi ricevitqri dtfettivi, quell~ tnoltr~ che pqssono presentarsi nelle trasfusioni ripetute nei ricevitori di.fettivi n1edesimi p~r eff~ttq di una pregressa sensibiliZzazione, qnde la, nec~ssità di ripet~re l'intereazione a{\che alla seconda trasfusione i,n uno stessq soggetto, Ha prospetta,to pot I 'importanza che la d~terminazioD:e dei gruppi sanguigni · può aver~ ·per µ buqn att~cch~mentq degl 'in{\est~ eteropla,~t~ci.
Da, tuttq questo emerge la n~cessità di ri~rc~e sistematiche eseguite su u11 gran numero q1 ~n dividui in identiche condizioi1i di età e d~ vita, per l~ qual~ · s~ prest~ bèniss~Q il ·materiale umano eh~ può fQrQire l 'esercito con un'intera cla~se di leva. Ricordando appunto che in passato inchieste simili d~ caratter~ antropologico sono state cqndotte con mqlto profitto dal Livi · sopra intere classi di leva, l 'O. ha proposto che precisam~nte l 'inchi esta di cara,ltere biologico circa la determinazione de~ gruppi sanguigni venga eseguila sopra, una ~ntera classe di leva, poichè l'ambiente militare è quello che megl~o si presta per: ricerch~ sist~ma,tiche s~ri·ate, analogamente a. quanto è stato fattQ in Finlandia, in. Cecoslov~cchia, in Polonia. Una, volta attuata, questa inchiesta si potrà così s tabilire an che in Italia una carta assai precisa de~ gruppi sanguigni, e og11uno vede subito qual e in1poriar1 za essa, potrà avere sia per lo studio
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d~lla derivazione etnica della popolazione, sia per ~ rapport~ che potranno essere stabiliti dai confro{\t:~ fra, gruppi saD:guigni ~ i caratteri biotipologici, per l~ correlaziQni fra quelli ~ disposi-
zioni morbose per ! ra,pporti infine tra gruppi sanguigni ~ criminalità. P.q~chè sembra appunto, dagli studi. &ncora incompleti sull'argomento, delinearsi il fatto che glt appartenenti a un dato gruppq potrebberQ a,ver~ p~ù facile tendenza a contr~rre talune malattte ~ all a criminalità. Il valore d~ tali ricerche è quindi. enorme e deve perciò ·essere cornpre00. iQ tutti i suoi aspetti dai medict militar~ cui verrà affidata, I 'inchiesta, i quali, dato a,nche che vi pqssa essere alcuno che rimanga scettico sull 'utilit.à cli eseguire oggi una sin1ile indag~ne bio,logica,, dovranno sempre pensare che la, ITTusta deterIQina,zione del gruppo sanguigno cui appartien~ UD: soldatQ potrà servire a salva,re una vita in pericolq. sul campo di battaglia. CANALE.
Da Catania. Prelezione al Corso di Tisiologia.
Il prof. Luigi Ferrannini il giorno 15 marzo nell'Aula di Clinica Medica ha dato inizio al corso di Tis~olo·gia dina,nz~ a,d un nt1meroso uditorio di medici. Egl~: in oppo-s izione a,l Bernard, non ammette che la Tisiologia possa formare oggetto di specializzazione medica. La Tisiologia, se per ·ragioni di opportunità può formare argomento di separato insegnam~nt-0 o di studio preferitQ non può costituir~ una, branca autonoma (come le malattie dell'infanzia, l~ malatt~e tropicali, ecc.) perchè la tuberoolos1 può colpire molti organi dei quali la vasta e cqmplessa, conoscenza si confonde con la stessa Clinica Medica. L 'O. ritien~ eh~ due jatl ure hanno sovrastato la Tisiologia : i s~gni premqn~,tori e la diagn9si diff~r~nziale.
I segni premonitori hanno servito più a giustificare la vanità personale di qualcuno che ha creduto di legare il proprio nome ad un s~nto ma, che alla, diagnostica. Una lesione p. es. di un apice polmonare ·p~r a,ver determinato una atrofia evidente di un muscolo deve aver raggiuntQ una ent~tà tale da, non offrire difficoltà diagnostiche .. L'O. infine combatte la terminologia di pseudo-tubercolosi in qua,nto · non esistono malattie false. La diagnosi in g~nere e quella di tubercolosi i!\ partiCQlare deve poggiare sopra sintomi caratteristici della, malattia. La pneumoconiosi o l~ a,lt~razioni sporotricotiche del polmqne per es. pqssQno sqlo cagiona,ndo confusiQne ed errori entrare n~l gruppo delle cosidette pseudo-tuberco· losi.. A. T. Da Potenza.
Consorzio Provinciale Antitubercolare.
La rappresentanza del C.Onsorzio Provinciale Antitubercolare riunitasi U 19 febbraio, nel prendere in esame il bilancio preventivo per l 'eserciz!o in corso, con ! ~ intervento e segt1endo i criteri esposti dal direttore tecnico dQtt. Enrico Adduca, ha tracciate le linee per l 'att ltazione ·del programma
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SEZ IONE PRATICA
rche si propon e di mettere in esecu zione per la applicazion e della legge contro la tubercolosi. Deliberato l 'aum~nto del contributo ch e da 0,25 è stato portatQ a centesimi 50 per abitante, h a in oonsegt1en za deciso : 1) La istituzione del posto di direttore tecniieo del Con sorziQ per organ ;.zzare e dare unico indirizzo ~ disciplina ai vari servizi. 2) Nom~na d~l direttore tecn~co n ella persona <lel dott. cav. uff. Enrico Adduca, seniore medico -della 1\1. V., dirigent e il servi.zio sanita,rio della 156a. Legion e Lucai1a. 3) Nomina del direttore d el Dispe~sario Antitubercolare di Potenza. 4) Met ter~ in efficienza complet a l 'attuale Di-spen sario centrale di Potenza, con l 'ampliamento dei vani e l 'impianto radjologico. 5) I stituzione d~ due Dispen sari complet amente attrezzati per le zon e dipendenti d a Melfi -e LagonegrQ. 6) Impianto d~ un Dispensario mobile ch e possa periodicame11tc, con tutta l 'attrezzatura, spostars~ dal capolt1ogo e r aggiungere le località pii1 loi1 tan~ della Provincia, specialmente ! cen tri di campagna, per procedere alla ricerca ed all 'accertainento clir1ico dei malati, alla somministrazio11e di materiale prof~l '\ttico e aq o•g ni p i l!. attiva propaganda. 7) Gradual e istituzione di 24 Dispensari di zona ch e costil uiranno una rete abbracciante la intera Provinc!a e che dovranno essere forniti di microscopi{} ed · a·pparecch~o r adiologicq portatile per provvedere all 'assisten za degli ammalati del proprio Comune e di quelli viciniori; con compito princi.pale per la ricer ca e lq accertamento precoc~ del m alato, l '~ssistenza, e difesa dell 'infanzia predispost a sqttraendola agli ambienti familiari infetti, la, educaziQn~ igienica del tubercoloso e della sl1a famiglia, la, propaganda a m ezzo di confer enze, sp ettacoli cinematografici, . distribuzione d~ m anifesti ~ opuscoli; segnal azion~ celere alla Direzione Prqvinciale di tutti i casi abbisognevoli· d~ cura sanato.r iale. 8) Sulle considerazioD:~ esposte daJ direttore tecnico ~l quale rileva che trqvandoci in regioni di montagna, con inQlt~ paesi a,nzi in alta m~n tagna, dove si u sufrl1isce e si trae vantaggio dall 'aria dei m onti, stapilisce prQvv~d ersi per la comp~Jazione di progetto p~r la costruzione di una Colonia Permanente Marina a, pr~ferenza od anch e cqntempor aneamente alla, costruzione d ella Colonia Per1nan ente Montana U cui progetto è già pronto e l 'area s ulla quale d eve sorger e è sta,ta, con ml1nificq atto um~nitario, donat~ al Consorzio dal Princip~ di S. .i\ntimo D. Gioacchino Ruffo. 9) Sollecitare la costruzion e d el Sanatorip provi11ciale i cui att~ di appalto SQno in co•r so di pubblicaziqn e. 1
A. ...- DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: Diffonder e il cc Policlznico » tra i colleghi, facendolo conoscer e ed apprezzar e e procu rando nuovi associati; Provvedere al p agamento della quota dovuta all 'Amminist ra.Zione, senza farsi sollecilare.
JYOTIZIE DIVERSE. 40 Congresso internazionale di urologia. Come ne avevamo d a to nQtizia, dal 7 a,l 12 aprile si è tenuto a 1\iiadrid il 4°_ Con gresso dell~ Soci~là internazionale di urologia, sotto la pres_ idenza del dQtt. L .. d~ la Pena. Furono svolti i seguen t~ temi: cc Eziqlog~a ~ trattam~n.to delle id~o nefrosL », rela,tori: Leg u eu (Parigi), I. Covisa (Madrid), G. Lasio (Milano); cc Antiset:lici urinari », r elatQri: J aeggy (Losanna), Pul1dq (M~ dr~d); « Inf~ziQ·ni cqlib acillar~ dell 'apparatQ urin a,rio », relato·r~: O~coD:omos (Atene) e Perearna'? (Barcellona) ; tutt~ ·le rela,zioni furono molto discusse. Ebber Q anche 1u .qgq alcune dimostrazioni di E .. 'ì\Talker: cc Cinen1atogr afie operatorie »; R. Dos Santos: cc Arterioradiografi~ de~ reni ». Numerosi i r:cevimenti, le feste e l~ gite. L 'Italia era degnamente rappresentat a, oltr~ ch e. d_a l .cor~ relatore, d al prof. Alessandri e da altr~ 1nsign~ chirurghi .
90 Congresso nazionale di medicina del lavoro. È indetto a Roma p er ~l prossimo ottobre, dopo ~l Con gresso di medicina, interna. T~ma di rel~ zione : cc Malqttie polinonari qa polveri »; relatori:
proff. S. Caccur~ ed E, CQp.pa (fi~i.q·pa_tolqgia e clinica), e dott. lVI. Sgambati (rad1olog~a). Rivolgersi alla R. Clin,~ca, d el La,voro, via, S. Barnaba, 10, Milano.
70 Congresso medico latino-americano. Si è adunato a 1\ifessico dal 12 al 19 gennaio; h a raccQitq circa 600. CQ11gr~ss!,sti d~ tutti i Paesi dell 'Am erica e vi so110 state fatte circa 150 comunicazioaj . All 'qrg.a nizzai ione ha cooper ato efficacem~nte ~l Dipart~mcntQ di Sanità dell~ R~ pubblioa qel Messico .. Ebbero luQgQ vari rice~ m enti, tra cu~ unQ sontuosQ da p arte del pres~ de;nt~ d ella Repubblica Portes Gil e d ella su a Signora,, al castello di Chapultepec. Vennero cq~ piut~ escursiqni a~ giardiD:i pensili di. Xochilmiles e alle piramid~ di San Juafl: Teot1huacan: Tra i lavor~ pr~sentat~ va,nnQ segna,lati quell1 sul cc mal de Pinto » e sull 'oncocerc~si .
40 Congresso delle società francesi di oto-neurooftalmologia. 11 IV Cqngresso annuale delle Società Francesi di Oto-Neuro-Oftalmologia avrà luogQ a, Bruxelles dal 6 all '8 giugnQ .. Il comitato è presi~duto dal prof. Coppez (Br~ xelles); dell~ vice-pr~sidenza fa, p ~rte ~l prof. BilancioD:i (RQma). . . Le relazioni saranno presentate: dai proff. Di Marzio e F~rria,rola (d~ Roma), sui cc Disturbi dei movimenti a,ssociat~ d eg·li occhi »; dai proff. Terracol, Euz~ère e Pagès (di Montpellier), sulle cc Paralisi laringee » .. . ·Le . comunicaziqn t discussion~ ~ dimostrazioni vert~rannQ soltanto 'sui soggetti delle relazioni. Le adesioni al Congr esso non comportano alcuna quota, ; esse debbono essere indirizzate al segretario o-enerale del Congr esso, professore aggregato Velter, 38 Avenu~ du Préside~t 'Yil~on~ Paris 16° non più tardt del 1° maggio; i t1tol1 delle co~ unicaz~oni e le pres~n tazioni dovranno essere inviati al segretarto generale.
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IL POLICLINICO
Si è prqvvedutq presso la Direzione delle ferrovje francesi, per Qtten,er~, co1ne gli anni pre· cedenti, l 'autorizzaziQne a,~ viaggi a metà tariffa per i men1bri. del CQ11gresso; rivqlgere le domande al segretario generale, non più tardi del 1° maggio 193Q. · Per la partecipazione al ball:chetto ~d alle escursioni a L-Ova,n ;,o e a Lieg~, p el soggiorno e per l 'alloggio a Bruxelles dura,nte il Cqngresso,, rivolgersi direttamente al segreta,r~Q del Comitato Belga: doft. Van Boga~rt, 22 rue d 'Aremberg, Ar1vers (Belgique).
Congresso tedesco di chirurgia.
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ne sempre maggiQre dei t~sqr~ di acque e climi salutari di cu~ è ricca l 'lta,lia e che avranno quest'anno un 'apposita l\iostra nel Padiglione grand;oso che è statq messo a disposizione dell '« Ente Nazionale Industrie Turistiche » (ENIT). Nessuna tassa, d~ iscrizi.qn~. Sarà bene però, per motivi d~ qrganizzaziQn,e, che i medici che voglio110 partecipare alla « Giornata Idrologica » mandino la loro adesione al prqf. C. Gozzi, segretari.q general~ della, .~ssociaziQne Idroclimatologica, via Bellot ti, n. 17, ~filano.
Costituzione e sport.
La cc Det1tsche Gesellschc;\ft fiir Chirurgi,e >> terrà la sua 54a adunanza annua dal 23 a,l 26 aprile, in Berlino (Langenbeck-''irchqw~Haus, Luisenstrasse 58-.59), sotto la presidenza, di W. Auschiitz di J(iel. Sono in discussione du~ tem,i, principali: « Emo,rragie, Emostasi, Prevenzion~ delle emorragie » (relat . Stich d~ Gottinga) ; « Chirurgia del rachide >> (relat. Schrr1ieden d~ FranCQ,f orte s .. M.). Il 26 aprile verrà te11uta da Sauerbruch una conferen,za sulla, tera,p~a diet~t~ca della tubercolosi, con numerose presentazion,i d~ malati. Il 27 aprile i cqngressisti si recheranno ad Halle, 'p er celebrare il centenar~Q d~lla nasc~ta di Richard von Volkmann ..
questo il titolo della prolusione al corso di Medicina Sport1va che ~l prof. Pietro Castellino ha te11uta 11ella. sede dell 'Istituto di Medicina del La. vorq ~n Napoli. ~e sale erano affollatissime di un pubblico in gran parte di studenti. Sqnq intervenuti il Segretario federale avv. Schia,ssi e tutti i rappresentanti degl~ en,ti sportivi e delle autorità militai:i. Il prqf. Pietrq Castell~o ha parlatq per oltre un 'qra, attentam~nte ascoltato ~ spesso interrotto ·da lunghi applausi. In ultimo l'oratore è stato fatto segI\.q ad uné,\ grande, entusias.tica ov~zione. Dopo la confere~za, ven11e spedito un telegramma all 'on .. Turati.
Corso teorico-pratico di talassoterapia.
Conferenze.
Come abbiamo annunzic;\to, si svqlgerà presso l '« Ospedale al l\ifa,re » del Lidq di Venezia, dal 5 al 17 maggio·. Tassa d 'iscr~zione L .. 50; per studenti di 6° annQ, assistenti sanitarie ~d allieve assistenti sanitarie L. BO. F.a,cilitaz~on~ di alloggiq ~ viag·giQ. Per iscr~versi e per informaiioni, dirigers~ a,l direttore della Scu.qla, prof. G. Ceresole, via Dalmazia 11, Lido Venezia.
IL Sindacatq provinciale rr1edi.:.~ fa scista di Roma comunica che doma11i 22 aprile, alle ore 18 il prof. Young di Baltimora terrà nei locali del Dopolavorq · ospilaliero (d~ fronte all 'Ospedale della Consolazione) una conf~renza da,l titolo cc La prostatecl.qmia per via perineale » (con prqiezioni). Medici e studenti di medicina sonq invitat~ ad interv~nire .
•
È
La giornata idrologica di Milano. Con la parteci,pazione di ~llustri studios~t quali il sen. prof. R. Nasini, il sen. prof. U. Gabbi, il prof. O .. Casagrandi, il prqf. L. Devoto e altri di varie Università italiane, s~ svolgerà a Milano, il g=1orno 24 del corrente aprile, la « Giornata Idrologica »; vale a dire una (( giornata medica » prevalentemente dedic a~a alla (( Idrologia ». Essa è infatti organizzata sotto gli auspici della (( AsSQciazione Ita,liana di Idrqlogia, Cli·m atologia e Terapta Fisica», ed i temi delle oqnferenze concerneranno lo studio delle acque minerali sotto ogni aspetto, con riguardo anche alla (< climatologia », quale essenz~ ale complemento delle cure idriche e termali. Le conferenze, cQn proiezioni, si terranno nel1'aula l\iiangiagalli, gentilmente concessa, degli Istituti Clinici (v~a Commenda 12) e ne sarà d~ stribuito il programma ~l mattino del 24 aprile; essendo già stato notificatq che il punto di raduno dei med~!Ci, di qualt1nque parte d 'Italia, sarà U piazzale tra la Clinica del Lavoro e l'Ospedale Maggiore (incrqcio di via S. Barnaba con via Francesco Sforza). Sarà effettuata durante ia giornata una visita alla ~fostra delle Stazioni Idrqclimatiche Ital ~1a ne, nella Fiera Campionaria. La Direzione della ((Fiera di Milano » ha accordato il suo pieno appoggio alla iniziat:.va, a fé,\vore della valorizzazio-
TI prqf. Francesco la -ca,v~ ha tenuto in Roma una èonferenza s11l tema: cc La passione e morte di Gesi1 Cristo ». Egl~ si è servito un:,camente della fonte evangelica,. L~ sue cqnsiderazioni sono state fatt~ ammettendo la, natura umana, perfettissima, qi Gesù. Assis'teva,no alla conferenza l 'accademicq pr.qf. Dionisi, l 'Qn. Anile, varì insegnanti d'Università, i generali mect:c~ Della Valle, Galli e Cipolloni, molti medici e studenti. •
Nella stampa sanitaria. Ha iniziato le. pubblicaziQni I '(( Archivio Italiano cli Anatomia e Istqlog~a Pa,tqlogica », diretto da ~\ . Di.qnisi, A. Pepere. e F . Vanzetti, redatto da N. Orlandi e R. Rcitano. L 'Archivip, a periodicità bimestrale, pubblica lavori qriginali, relazioni riassUI'l:live e r~viste sintetiche, note. d~ casistic~, Qsservazioni, studi. Il prin10 f~scicolo, di oltre. 100 pagine, reca una serie di· sett~ cqntributi del genere, tutti prege: v.qlissimi; è corredato largamen,te di. figure. Nei prbs-simi fascicoli s~ farà pqsto anche a recen· sioni eµ tratta,t~ e mQnografie. La veste. tipografica del periodico è veramente m~gnif'.ca. Pet jl valore. del cqntenuto ~ p~r la forma, essQ q.nora il Pa,ese e ce ne comp1acc1amo vivamente con gl~ organizzatori.
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SEZIONE PRATIUA
Gli uffict h anno sede presso ~I R. Istituto di Anatomia Patologica qi Milano (Ospedale Maggiore). L 'abbonam~ntQ tmporta L. 100 per l 'Italia, L.. 150 per l'Estero; un numero separato rispettivamente L. 25 e L .. 40. Auguri fervidissimi. '
Si è iniziata a Lima la pubblicazione della « Revista Médica Peruana », a period~cità quindicinale, diretta dai dottort Jua,n B. La,stres, Mauricio Davila e Ov. Garcia Roseli.
All'Istituto antitubercolare di Olgiate. Accompagnati dal gr . uff. J ean de Fernax, ricevuti dal prof. Ga,etano R-Qn,zqni, da,l prof. rag. Carlo Cavalli, daJ gr .. uff. Piero Preda e da donna Olga d~ Fernex e dal d~rettore dell 'Istituto dott. Anto·n io Delar:.a, i rotariani di Varese hanno visitato l 'Istituto di Olgiat~ dove, com 'è n oto, sono raccolti 300 bambini figl~ qi tubercolot~ci sottratti al co11tagio familia,re. Del g ruppo d~i visitatori facevano parte tra gli altri ~l gr. uff. Ermeneg~ldo 'froll~, podest à di Varese, ~l sen. Borletti, ~l cqmm. Introini, il comm. Macchi, il co1nm .. Maderna, l 'avv. Mazzoli, l 'ing. Papagn,i, ~l comrn. Pomi·n i, il cav. uff. Rasina, !l comm. prof. Solaro, i1 comm. To·g nella ed il comm. Gabardi. Il prof. Ga~ tanq Ronzoni pqrse il suo saluto e il ringraziamento della, pr:esidenza, agli intervenuti, illustrando gli scopi dell 'Op~ra ch e assiste e protegge l ""infanz~a, rntnacciata.. Rispose il pod està di Busto, gr. uff .. Ottorino Maderna. Per la Sorbona. Il duca di llich elieu, rapprese11tan~ del! 'illustre famigli a del card~ale, h a rega,la,to alla Sorbonne il castello che r eca il suo nome e la piccola villa adiacente all 'edific~Q. Questo dono magnifico è stato fatto dal duca in memoria del cardinale per riannodare i, legami della sua famigl~a, co·n l 'Università di Parigi, e perchè questa possa ricevere in un degno ambiente gl~ scienz~ati stranieri. Il ' c astello di Rich eliel1 non cqmpr~nde che una parte dei suoi ant:chi edific~. I.a Rivoluzione non l 'ha risp armiato, ina i suo~ resti hanno ancor.a un aspetto gr andioso, tanto p~ù che parecchi immobiJi vicini si aggiungono . all'edificio principesco. L 'insieme di questo dominio occupa 47 ettari . Rich elieu , scrignQ d~ tale gioiello, è una piccol ~ città unica ~n Francia p~r la, sua architettura di car attere storico. Non era che un povero villaggio quando n el 1585 v~ nacque Armando Giovanni du Plessis. Divenuto ~l padrone q~lla Francia, il cardin ale volle glorificare la, sua piccola patria e, n el 1631, sul terreno de.I vecchio castello paterno egli fece cos lruire un palazzo intorno al quale sorse ·una citl adina fab·b ricat a secondo l 'ultima parola del lnqdernismq dt allora. Egli ordinò a tutti i suoi amici e a inolti de~ su oi còrtigiani di edificare ~ intorno al castello, dell~ casette di un piano, esentando da t asse i cento primi costruttori. Questa specie di costrizion e sollevò qualche critica della quale si trova un 'eco n ella corrisponden za di La Fontaine, ~l quale previde che R! ch elieu sar ebbe divenuto il più bel vUlaggio di Francia. Se il grande Ministro non h~ potuto creare la città viva ch e sognava, le vie ch e ha tracciato e
l~ c~se
tutte di t1nq stesso stile, c:r conda te adessQ di piant e e di fiori, sono un ideale ritiro campestre p er un intellettuale o un artista. Il rettore della « Sorbonne » h a deciso ch e il castello e le su~ dipendenze saranno messi a disposizion e de! prQfessori dell 'Università, con valescenti o sta11chi delle febbrili ricerche nelle bibliot~che e nei laboratori. Per soddisfar e ~l desiderio1 espresso dal duca,, v~ saranno egualmente accolti gl~ scienziati stranier~.
Albergo ospedale a New York. Il 9 febbraio- venn~ inaugurato a New Yonk iJ « Doctors' Hospital », istituto privato di cura che contiene 264 camere per pazi.e nti; risulta di 14 piani ; è costatq. 4.250.000 dol ., ossia 80 milioni di lire it. Ogni sforzo è stato compiuto per eliminarne l 'atmosfer~ ospedaliera e circondare i pazient;, di tutto U comfort domestico. Vi sono addetti 182 medici, chirurgi e specialisti: in media 2 per ogni paziente I Naturalmente, è riservato ad una categoria molto ristretta di pazienti..
Lasciti ingenti. Un legato del sig. J. Sebastian Goyeneche, del1'i1nporto di 6.600.000 peseta,s (oltre 15 milioni rli lire it ..) , a scopo di beneficen za, è stato così distribuito: 3 m~lioni d~ p es. alla città di Madrid per un ospedal~ municipale gratuito nella Città univer sitaria; una somma u gu ale per un osped ale a San Sebastian; 600.000 pes. alla città di Arequeja (Perù). •
Elarg'izioni. Il be11emerito Istituto NazionaJe l\1edico-Fe.rmacologico cc Sereno» ha fatto p ervenire al prof. Luigi Ferrannini, d~rettore della Clinica Medica di Catania, la somma d~ L . 2000 destinata all 'acquisto di n1ateriale scientifico per il Laboratorio della Clinica stessa. Assistenza ai diabetici in Vienna. Si è inaugurato a Vienna t1n posto munic)pale di assistenza ai diabetici ; è "diretto dal prof. Gustav Singer, medico primario della 1a Sézion e di l\t[edici.na Interna, dcll 'Ospedale Rudolf. ,.
Onoranze al prof. Raffaele Bastianelli. Il 3 aprile u~a simpatica cerimon ia si svol se alla Scuola l\tl~dic9, Ospitaliera di Roma. Il sen .. prof. R. Bastianelli , ch e già ne fu, sino all 'ottobre scorsQ, il presiden le effettivo· e da al1o·r a ne è jl presidente onorario, ten11e ad un foltissimo uditorio', in cui brillavano i più bei nomi del mondo m edico romano, una dotta e interessante confere~za sut tumori dell 'angolo pontocerebellar e. Alla fine della quale il prof. Carducci, attt1ale pres~dente d~ questa bella istituzione dei medici degli Ospedali di Roma, prese inaspett atamente la p arola per esprim ere la riconoscenza della Scuola al prof. Bastianelli che con amore e con fede fu il pri1n.q a reggerne Je sorti e a darle impulso. E gli offrì una artisti.ca m edaglia d'oro . Il prof. Bastianelli, commosso dall 'improvvisa inaspettata manif~stazione, rj spose dichi~rani:lo
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IL POLICLINICO
ch e la bel1a medaglia avrebbe r qppr esentatQ il più preziosq e ambìto pr~miQ all'opera d a lu~ svolta in pro dello insegn amento e degli Ospedali di Roma. La s~1nplicQ, cordiale c~r~monia, svqlta,s~ Jier così dire ir1 forma del tutto privatq, si cqncluse in u n lunghissimo applausq CQ.J quale tutti i prese11ti (primi fra gl' altr~ U gr. uff. Cotta e il gr . 11ff. Corelli rispettivamente presidente e segretario generale degli Osp~dali Riu~iti dt Roma) vollerQ associarsi é;\lle parole d~ gratiludine, di amore ~ di qmmiraiione pronunciate dal prof. Carducci.
Viaggio di istruzione marinara per i neo-laureati in medicina. .A..llo scopo di prqcurare ai giovan1 da poco lau-
Per i danneggiati dall'inondazione in Francia. • Il presidente della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde h a rimessQ a S. E. il Capo del Governo la sq1nma di L. 50.000 deliberata dalla Commissione centrale di beneficenza dell 'Istituto, a féf:VQTe degli italiani r esidenti in Francia danneggi.ati dalle r ecenti inondazioni: •
Per i sanitari sinistrati in Francia. La Confederazione dei. Sindacati medici francesi . . ha mes,so a disposizion~ dei medici sinistrati dal1~ alluvioni la somma di 100.000 franchi ed h a incaricato del Sud-Ovest di accen. . la Federazione . trare le richieste di soccorsi. Lq Federaz ~one dei Sindacati Medici del SudOvest, a SUG\ vqlta, ha aperto una sottoscrizione tra medici, dentist~ ~ levatrici, allo scopo di venire · in aiuto d~~ loro colleghi, che dall 'Hérault alla Gironda sonQ stati vittime della catastrofe. I vers~ment~ PQSSOno essere fqtti. in qualsiasi Ufficio postale, al ~ome del tesqrier~, Dr. Granboulan, chèque posta,! Toulot1se 158i83.
reati in medicina e chirurgia l 'occasi.qne di com-· piere un utile viaggio d~ istruzione marinare;\ pr1,m a di intraprender~ l 'esercizio della loro professio·n e, la, Lega Navale ItaliaQa ha ottenuto per loro dei posti di v~aggio int~ramente gratuiti sui piro·scafi delle seguent~ li~ee commerci~~: Periplo d 'Africa: Tri~ste, Suez, Capetqwn, Gibilterra, Genova, CQ~ fer~ate interm~die e viceversa, ; Nord Pacif:co : ultimo porto toccando la Columbia, il Un monumento a Pirquet. Messico, Nicaragua, ~l Gua,tem~la, lq California, il Canadà. Il rn,un~-cipiq q~ Vienna ha eretto un monuDurata approssimativa del viaggio tre mesi per mento a Clemens vqn Pirquet - il grande peil periplo d'Africa e quattrq per il Nord Pacifico. diatra che pose fine volQntar~amen'te ai suoi giorQuest~ ec~ziQ.nale concessio~e ~ specialmente deni - qual~ attestazione di gr~titudine per tutto stinatq a completare l '~struziq·ne professionale dei il ben~ che egli ha, fatto all'infanzia nell 'Austria giovan~ medie~ con cqgnizion~ pratiche1 d~ igiene e~ ~n, ricQnoscimento delle sue benemerenze navale ed offre loro U mezzo di visitare ospedali scie~ t~iche . tropicali e di sperimentare la propria attitudine La 'c erimonia assunse molta solennità. alla vite;\ del mare p er eve11tuali concorsi nella m~l'ina da .guerra o per la iscrizione nei ruoli La Commissione per le piante medicinali. della marina m er canti le. .
Cinematografia sulla Maternità. ~
Nella grande sala delle prqiezioni dell 'Istituto Internazionale della Cinematografia educativa in Roma, è stata visionata la p~ll:cola di propaganda sociale « 1\1aternità ». L'aiitore della · pellicola Benoit Levy è stato presentato dal direttore del! 'Istituto, il quale ha messo in risalto il netto programma educativo de.Ila istituzione ed il consenso vivissimo ch e da ogni parte del mondo giunge ad esso e si estrinseca nel desiderio de'.. produttori stranieri ch e l 'Istituto abbia a rappresentare un organo superiore di censura internazionale. Benoit Levy ha successivamente illu strato le linee direttive della propaganda sociale a mezzo del cinematografo ed ha fatto cenno al vasto programma che può essere realizzato nel ca,mpo della previdenza sociale e della propaganda ~n favo.r e dei maggiori problemi che oggi interessano tutti i paesi. B seguita la visione della pellicola la quale è tutta una esaltazione della politica demografica. La sala era gremita di un pubblico scelto. Tra gl 'intervenuti si notavano i). m~nistro on. Bottai, il sottosegretario on. Arpi11ati., il sottosegretario on. Ricci, l 'Ambasciatore di Francia, il gen erale Vaccari, i capi dell 'Opera p er la maternità e l 'infanzi1a, dell 'Opera Balilla, il cq~sole Beretta, direttore generale del Dopolavoro, e numerosissime per sonalità dell 'aristocrazia e del campo artistico, letterariQ e scientifico. 1
La Cqmmissione, cqst~tuita sotto la, presidenza del SQttos~gretariq p er l 'agr~cqltura, qn. Marescalchi per dare il suq p arere circa il nuovo disegno di legge sulle pian,te m edicinéf:li, aromatiche e da essenza, ~i è d~v~sa i;Il tr~ sottosezion~ : agraria, scientifica. -e industriale-commerciale. . . . Q>m~ è nqtq, lQ scop.o qel progetto di legge è di va,lorizzare le infinite risoi:se nazio1na,l~ delle erbe arqmatich~ e med~,c~nal~ emancipando l'Italia da persisten,ti rifornin1.ent~ stranier~ e ·a vviando invece verso i m~rcat~ esteri le produziq-ni italiane elqbora,te. '
ANNALI D'IGIENE. Periodiico mensile.
Cli « Annali d' Igiene ,, costituiscono il periodico più vario, più ricco, più interessante di medicina preventiva, sanità pubblica e biologica applicata. Vi· collaborano i più reputati igienisti, patologi ge-nerali e microbiologi italiani. Recano una densa rubrica di recensio.n i ed una co. piosa messe di notizie documentative. Sono largamente diffusi e accreditati in tutti i Pa&si. Si rendono utili a tutti i Medici. Abbonamento annruo: ltaliia, L . 6 O - Eeitero L. 1 O O, Per i ncetrl a.bbon.8iti L. 5 5 e 9 5 rispettiva.mente. Un numero sepa.ra.to : Italia. L. 8, Estero L. 1 2. linviare Vaglia 8.li'Edit.ore LUIGI POZZI, via Sieti· na., 14. Roma.
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XXXVII, NuM. 16]
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA.. DELLA. ST.A..MP A.. MEDICA.. Mediz. l(linik, 3 g~n. -
M.. MARTENS. Calcoli renali. e. reni calcolosi. - H.. ScHLESINGER. MesoaQrtit~ sifilitica.. R. ScHl\1:JDT. Diagn . differenziale d~i tumori cerebr. Bull. de l'A 0. de Atléd., 24 d ic . - G. HAYEM. L'organizzaz.. generale d~ll 'igiene. BAuMGARTNER. Pneumotomia neglf ascessi polmon,. L. M'OINSON ~ T. STÉPHANOPOLI. Progressione del ca,~cro a Parigi. Journal cle Microbiologie, Leningrado, 1. - P. KAsHKIN. Reazion~ allergiche da a,ntigeni di m i ceti nelle dermatomicosi. D.. F. ToMTCHOUK. . . . DermatomicQsi d a « Torula epizoa >> Corda. E. PETROWA. Microrganismo sviluppanti s~ in substrati saturi di sale. Jo·u rn. Méd. Franç., nov. - Numero sulle viscer q.ptQsi. . Arch. lt. di Dermat. ecc. Il. G. PATRASSI. Cosidetlq epitelioma calcifica,~te della c ute.. E. BENASSI. Sifi:l~de gastrica a t~po p seudocanceroso. Minerva Med., 6 gen. - G. MELLI. La sierologia degl~ asmatici:. Riv. di Patol. e Cl. d . Tuberc., 31 dic. - A. RoBLEs . Sulla tendenza alla localizzazione meningea, della tbc .. nell'infanzia. - V. LuBICH. Vaccinazione antitbc. prever~tiva oql metodo "italia110. Zb l. f. Chir., 11 ge11 . - H . v. HABERER . Insuccessi della resezione ga,strica per ulcer a gastr:ca
e - duqdena]e. - P. RATHCI(E. Nefrectomia transperitQnea,le. J ournal A. M. A., 28 dic. - I . S. FALK e al. Ezio,l ogia dell 'influenza,. - G. CHEN_gY. L 'analisi. gastrica. - G. M. CunTrs. Diuretic~ specifici. Norsk Magasin L,aegevid., gen .. - R. B1NG. Sta- · to psichico protratt o d 'ob11ubilazione per un tum Qre det lqbi frontali. - H .. HARBITZ. Reperti 1 Roen tgen nella sciat~ca e n ella, lombaggine. Minerva Med., 13 ge11. - c._CERUTI e D. CANTONE. Az . dei ragg~ U. V. sulla coa,gulaz . del sangue. - . G. CENTANNI. Influenza, delle ghiandole genital~ sopra i tumor~ .. Jiaematologica, VI. - A.. SEGA e A. BRUSTOLON. Leu cemia mo11ociti.ca o reticulo-endot eliosi leuce-mica P - G .. C.. BENTIVOGLIO.. L 'anemia di. Bier-m .er n ell 'infanzia. . Bull. Méd., 11 gen. - E .. DuRoux. Microcolon. cong~n,itQ ~n, a,dul lo.. G~. d. I-I6p., 11 gen;. P. BAIZE. Le setticemi~ da, pe~frigens. Journ. d. Prat., 4 gen. - P . GuÉRIN. Trattam .d ella tb c. CQl metqdo Jousset. 11 gen.. C_ AcHARD. Aneuris1na dell 'aorta e aortite addomi-nale. R ev. Méd. Peruan.a, 7 d~c . ·- J. B. LASTRES. La sindrome e1nipl~g~ca in clinica. Lancet, 11 gen. 1\1. CAMBPELL. Le malattie reumatich~ nell 'infanzia. Gaz. d. Osp . e d. Cl., 5 gen. C. CANTIERI . . Febbr~ criptotubercolari.
Indice alfabetico per materie. Appendicectomia: tecnica ., . Pag. 58.6 Ascesso del cavo del Dougla,s per ferita periQeale . .. . .. . .. . . . . » 583 )) BatteriofagQ per v~a, endovenosa . 593 )) Bibliografia, .. . . . . . . 594 Bilirubina d egli essl1dati .Q trasudati in )) rapporto al sangue . . . 598 B~liruhinerr1ia nel cor so delle affezioni )) tubercolari . . . . .. . 597 BroncopolmQnite s ubacl1ta a focolai d a )) instillazioni oleose endotracheali . 595 )) Calcoli renali e reni calcqlosi . 588 • )) Cer velletto: malattia cistica; operaz. 596 ..
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Co rrispondt~ 11ze
. . Cr onaca del movimento professionale
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Diabete rnellitQ: cura m ediante irradiazione d ella r egione ipqfisaria . . Diatermia delle neoplasie cutanee e n elle dermatqsi . . . D iplomi co nseguiti all'Estero: poteri del Rettore e del Ministro . Dolore nella litiasi reno-ureterale . . .
Encefalite post-vaccinale: Epilessia: trattamentQ
s~erqtera,pia
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Esercizio professionale: sosperisione per mancato pagamento d'i rnposta .
Iniezioni en,dQtracheali di Ql~ medicamentosi .. . . . Miceti : azion~ di stimqli ch~mici e fisici MidollQ osseq: innesti Moda in medicina . . •
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581 595 604 589 600 600 604 595 596 596 602
Morbillo : siero 1pr~fi.lassi e sieroattenuaz ione . . . . Pag. 60L )) P aralisi prqgressiva : m alariqterapia . 601 )) Paratiroidi: adenqm a maligno . . 600 · Paratiroidi: tumore assQciato ad osteite )) 599· fibrosa; iperp~ratiroidisrno . Pletora professionale : danni e rimedi
Pleurite mediastinica • Rene d ei vecchi . Ren e : tumqre . • • • • Reni : azione degl~ estratti . • • Reni: studio della funzionali.tà con l a • micrografia all 'infrarossQ . • Scarlattina: fenomeno. ..di.. estinzione . . Sclerodermia pa,ln1are e plantare simmetr~ca ._ . Servi zi igi enico-sani tari
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Sifilide: CQ'n trattura dei gemelli • Sifilide senza ulcera primaria . Si11drome Morgagni-.i\.dams-Stockes e rapporti di, dipendenza fr~ bradisfigmia e turbe cerebrali . . . Siringa-aspiratore . . . Sist ema ret.-er1do·t . : ricerche Statura ~ grande apertura delle braccia: rapportQ. . . . Sternuti incoercibili: tratta~~nto . . Sudore : r~cerch~ .. . . . Terapia end qvenosa : la. ·- . . Vacci nazione an ti.difterica Vertigine di Ménière: trattamento •
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595 606 . 590 589
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Diritti di proprietà riservati. - Non è con sentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. :@ vietata la pu"hblica.zione di sunti di essi senza citarne la fonte.
Roma - Stah .. Tipo-J_i t .. .i\.rmani di M_. Courrier.
V. AscoLI, Red. resp.
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IL POLICLINICO
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XXXVII, NuM. 16.
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Nuova pubblicazione della nostra Casa:
Prof. MICHELE BOLAFFIO DIRETTORE
DELLA
R.
CLINICA
OSTETRICO- GINECOLOGfCA NELL ' l lNIVERStTÀ DI MODENA
:Lo stato attuale della radioterapia ginecologic .
. (CON
10
FIGURE INTERCALATE NEL TESTO E
Riportiamo l'Indice sislernatico affinchè
!
8) Gr~vidanza, puerperio, dubbii diagnostici. 9) Atteggiamento persona!~. RAn10 o RAGGI RoNTGEN P
•
Parte generale. -U so
TECNICHE.
Mono
DI AZIONE. RISULTATI ANATOMICI . RISULTATI CLINICI. AZIONE
,
A)
B)
Appendice: La castrazione temporanea.
funzionali della donna.
Castrazione co~ raggi Rontgen. Castrazione col radio . · Tecnjca della castrazione lrradiaz:t0ne con piccole dosi. Irradiazione di gh~andole lontane. lrradiazio,11e della milza. RADIOTERAPIA DELLE ANOMALIE MESTRUALI IN DIFETTO. Gu ARIGIONE DELLA STERILITÀ. IRRADIAZIONE NEI DISTURBI DELLA MENOPAUSA . ' CURA DEL PRURITO GENITALE.
8TATISTJCUE ED INDICAZIONI.
6. Terapia dei tumori maligni dell'apparato genitale ' femminile.
A) GENERALITÀ. DOSE DA CARCINOMA ? ll\-IPORTAN.7.A Dl!.LL 'AMBIENTE. l\IIoDIFICAZIONI ISTOI.OGICHE. INDI CE CARIOCINETICO, TIPO DEL CARCIMOMA, DI MALIGN I1'À.
a) in animali. b) nell'uomo.
4. Radioterapia dei fibromiomi dell'utero, STATISTICHE. INDICAZIONI E CONTROI NDICAZIONI.
Volume del tumore. (~omplica1ioni infiammatorie. Fibro1ni, sottQperitoneali ~ intralegamentosi. Fibromi sol tosierosi e sQttomucosi . Età giovane. Età avanzata. Dubbio di ~ssociazioni maligne. Degenerazioni d~l fibrqma.
INDICE
B) TECNICA G·ENERALE. APPLICAZIONE INTRAUTERINA E VAGINALE. ASSOCIAZIONE DI RADIO E RAGGI RONTGEN. RADIOPUNTURA E R.WIOCHIRURGIA. TELEC URIETERAPIA.
3. Aborto radiologico e deterioramento delta prole. DETERIORAMENTO DELL'EMBRIONE ED ABORTO. DANNEGGIAMENTO GERl\fIN ALE.
AFFEZIONI INFIAl\1MATORIE NON TUBERCOLARI.
Castrazione t~mporane~. Terapia cqn dosi deboli. Ricer che sper~mental~.
a) dell 'ovajo. b) dell'utero.
IBRADIAZIONE ' NEI.LE IPERl\iENORREE.
TUBERCOLOSI GENITALE.
Tecniche. Statistiche recenti. OperaziQn.e Qd irradiazione?
giche dell'apparato genitale della donna.
CLASSIFICAZIONE.
?
femminili.
1. Le modificazioni actiniche morfologiche e fisiolo-
2. Terapia delle turbe mestruali e degli altri disturbi
STIMOLA'.I'RICE A DEGENERAZIONI MALIGNE
5. Terapia delle affezioni infiammatorie dei genitali
Parte speciale.
1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)
TAVOLE FUORI TBSTO). .
lettori possano formarsi un 'idea della importanza del libro:
PREFAZIO~E.
DEL RADIO .. .DOSAGGIO IN R. DOSAGGIO DEL RADIO . LUNGHEZZA D 'ONDA E AZIONE BIOLOGICA. TORIO X EO EMANAZI ONE. AZIONE BIOLOGICA DELLE RADIAZIONI. AZIONE GENERAL.E DELLE RADIAZIONI. ,RADIOECCITAZIONE •.
7
C)
INDICA~IONI
E RISULTATI ..
CARCINOMA DELLA VULVA. SARCOMI OVARJCI E DEL CONNETTIVO PELVICO . .CARCINOMA DELI/OVAIO. CARCINOMA DEL CORPO DELL 'UTERO . CARCINOl\1A DEL COLLO .
Statj,stiche. ConfrQnto fra, rjsullati operativi e radioterapici. Irradi.azione post.oper~tiva. Irradiaziqne preQperativ~ . Svolgimento della cura. Casi febbrili. Tesi. .~ VVENIRE DELLA RADIOTERAPIA DEL CANCRO DELL 'UTERO.
Bi bi iografia.
Volume i.n-8v, di pagg. VIIl-104, nitidamente stampato in carta semi-patinata, con 10 figure intercalate nel testo e 7 tavole fuori testo. Prezzo L. 2 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abb<>nat~ sole L. 1 8 in portQ fra11co.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA
Roma, 28 Aprile 1930
ANNO XXXVII
Nnm. 17
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
----SEZIONE PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO • •
Rivista s intetica : E. Milanti: Lo stato .3Jttuale della ;roentgentera.pia nella lotta. contro il cancro. Note e contributi : l\I. Zingale: Per i'1 buon and.ament? della ourr.'a antiluetica. (C0J1.S.ideramoni e criteri direttivi). Osse rvazioni cliniche : R. B.abini: Cim1que ·casi di lu~ sazione iposteriore .d ella spalla. Comtnenti : P . Timpano: A proposito della leishmaDiiosi negli adulti. Sunti e rassegne : RICAMBIO: P . Escudero: Una n·u ov.a forma clinica del di abete. - Il diabete SOIS'Peso. A. Muir Crawfard: Contrti.buto a llo studio della glicosuria renale. - Depisch, Hasenobr.l e Schonbauer: Sul modo di influenzare chirur.gicaJJJ.ente il ricambio dello zucchero. - CuoRE : E . Donzelot e R. Boueomon•t : L'infarto del miocrurdio a forma .aJOginosa. H. K.r&Sso: Pseudo-valvole dell'endocarddo ipa.J'ieta.le nei vizi aortici. 'Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accaid·e.m.ia Lancisiam•a di Roma. - R . Accademia delle Smenze Mediobe d i P a l ermo. - Accademi?. Medica-Fisica Fiorentina. - A-cc.ademia Pugliese di Scienze.
Appunti per il medico prat ico : :MBDICINA SCIENTIFICA: Importanza del ganglio stellato -come -0entro .r jflessogeno in certe sindiromi visceràli. - Il pirocess,o d.i riJ)arazione ne1'1e f.e r it e delle airterie sottopcste a sò mpa te<.;tomi·a . - SEMEIOTICA : L?. reazion,e d i AschheimZondek per l~.. diagnosi delle .a menorree e diem·e norree. - Una nuova reamone per 1a dimostr.azione di putrefa~ione intestinale. CASISTICA : Forma pseudoplenritica del eancra del polmone da ,p a.J'aliei freni·ca. - Sulla forma su1ppuTativa del caniero bronoopoil monare. - Ulll·a osserv·a zione di ·n eoplatSma del polmone con metastasi infettata del cervello. - Forma cavitaria d'uin ieancro pri.mitri.vo del ,p olm·o ne a ti•po d'ascesso putrido. - TERAPIA: Le sa.niguisughe in ter~pia. w. diaJtermi a nelle affezioni dolorooe dell 'addome. - I oata'Pla&mi di fecole nell'eczema. VARL\: Gli onorari dei m edici n °e lJ'anti.c a Grecia e fll1ell'a.nti ca Romiti. Nella vita prafessionale: I nsegnamento Sll·p erior e. Servizi àgienico-sam.it.ari. - Concorsi. - Nomi1ne, pTomozioni ed onorificenze. •Nostre col"'rispondenze : Da Padova. - Da F.ixenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per mater ie.
RIVISTA SINTETICA.
t inaia di casi e 1su ·m alati seguiti dai .5 · ai 15 anni : casi di c.a·n cro d el col.lo dell 'utero (operabi.l i) guarigione .con la radi'U1m terapia n·el 50 %; casi inoperabili: guarig·ione n el 16 % d·ei casi. È la statistitc a riportata anch e dal Bolaffio al c ·o ngresso di Ginecologia nel 1928 : ma se si vogliono a questo proposito confro.n tare dati interessanti di statistiche (operatorie, attiniche sia curando, col solo radio, sia usan~ do la cura m 1ista raggi-r.adium) rim.a·n do il lettorie all 'am1p ia documentazione d·e l Bolaffio ·i1ella sua bella pubblicazi-0ne : Lo stato attuale della radioterapia ginecologica ch e vede in questi gior11i la lu·c e per i ti,p i .de·l l 'ed itore Pozzi; 2) che un tale mezzo, se non a una guarigione, possa portare almeno ad un miglioramento. Qu-e sta seconda proposizione è placidamente amm.e ssa da tutti; ma oçcorre proceder.e in questo cam·p o con accortezza, perchè la roentgentera·p ia può fi·n ire per e er e il mezzo umanitario nei caiSi disperati , quando non c'è più speranza di cura. Ammesso dunque che la X e la radiun1teraipia pos ono portare qualche volta a guarigione del c.ancro, quasi sem·p re a un miglioran1ento del.l e condizioni locali, dobbiamo doman,daTci - c ome prin1a co a - se questo mezzo terapeutico ha dato in realtà tutto quello
Lo stato attuale della roentgenterapia nella lotta contro il cancro •p er il prof. d-0tt. EUGENIO M1LANI ìncanicato d ell 'insegnamento di Ra,diologia e Terapia :F isica nella R. Università di Perugia. Sul v:alore della roentg·enterapia come m ezzo terapeutico n ella ·l otta contro il cancro, le opi·n ioni - come è natu.r.ale - non sono conco.Ddi. Da un,a p1a rte - rp·er limi ta.r ci ag1i estremi noi troviàn10 gli sce ttici ad oltranza; dall 'ialtra parte gli ·entusiasti; prreferibi·li questi a quelli perchè glli entu siasti assai spesso sono almeno .anim.ati dal sacro fuoco della ricerca. l\1a pe.Pchè valga la ·p ena di dis~u tere u!1 mezzo terapeutico si deve a lmeno poter dimostrare : 1) che esso sia stato capace almeno qualch e volta di guarire da malattia. È fuori dubbio ch e esi·stano casi di ca.nero ·guariti con la X-radiumter.a·p ia. P·er gli scettici ad oltranza · basterà citare un esempio, preso nella \ra.s ta e recente statistica d el Radiu·m hen1met di Stoccolma, basata su cen1
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che poteva da·r e o. se siamo eventualmente ar- la dose massima di toll eranza giornaliera. rivati invece ad un punto morto, oltre il quale Questa ·d·ose ·m a·ssima giornaliera (con·dizio·n ata non è possibile ottenere di meglio. La risposta •d.alla larghezza del campo da irradiare: 1 DE non può essere in questo senEo ch·e am1pia- a·d es. su un cam1p o 15 x 15 o 1 DE su 2 campi rnente n eg·ativa. grandi la metà) non è 1che una dose parte della La roentg.enterapia è stata pa:ragonata da dose di focolaio e questa non è che una dose GuillaU1me ad un continente che sta affior.ando ; palfte ·d ella dose totale. La dose di focolaio caè affiorato qua e là qualche scoglio; quailche pa.ce id i distrug·g ere .J,e cellule, non è una .dose scoglio si è riunito form.a ndo un'isola più fissa nel senso di Win tz, la quale può servire g·rand·e ma siamo ancora ben lontani dalla di falsariga e deve essere raggiunta con una terra ferma. Con un paragone più girossolano serie di i·r radiazioni; la dos·e totale sarà fissata i raggi X sono .stati paragonati ad un 'arma da strada facendo, ma in ogni modo non vanno fuoico ch e usi.amo senza mi.ra·r e; sa.p p·i amo m a- sorpassate 80 H in un mese e 4 DE in un anno n eggiarla in realtà meglio che ne.I pa·ssato, ma ·e su ·u na ,stessa rparte. non sappiamo pu·n ta·r e e non ·s appiamo se il 4) Tecnica delle irradiazioni intermittenti: col1p o aTriverà a destinazione . Ma intanto però tra la la. e la 2a. irra1diazi-0ne ·Si dovrebbe lasciar i'l cancro con le sole rad'iazioni qualc·he volta pa.ssa·r e .u n oerto tempo, pevchiè è stato osguarisce : questa è l 'unica cosa sicura, com e seTvato che nelle cellule colpite ·d ai raggi X be·n insiste su questa affermazione il Pier- le n1itosi rapidamente scompaiono dopo UD • grossi. periodo di picnosi (eff.etto .primario) e poi, Se 1diaimo uno sguafldù al p1a ssato e se pas- dopo un intervallo amitotico, ricompaiono siamo ra·p i·damente raissegna tutte le modi- bruscam·e nte delle cariocine·si patologiche più ficazioni che la .ioc·n ica radiologica ha subìto resistenti (effetto secondario ·dei raggi X sein 1questi suoi 30 anni e poco ·p iù di vita, è condo Alberti e Pollitzer) : la 2a. irradiazione faci.l·e 1persu.adeTCi che a1b b1iamo ·p roceduto spes- dovreib be coin·c idere con qu·este mitosi. L'efse volte a tentoni. Co·n frontiamo infatti tutte fetto primario di A. e P. non è stato da a1tri queste tecniche. · AA. confiermato,_ 1) Tecnica delle piccole dosi: filtrazion·e 5) Tecnica della saturazione di Pfahler: il modi1ca, durezza scar.sa, dosi ca•lcolate àsul1J.a 1Ju mo·re va tenuto saturato per 40 giorni con ~a vieoohia unità H: do·si ravvicinate (1/ 3 d ose dose del 11 O %: a tale scopo alla pri·ma dose ·o·g ni 8 giorni). o dosi intepmittenti ·{dose nor- si fanno seguire nei ·g iorni successivi delle dosi m·a l1e imi:siura ta in H ogni 3 mesi) : è la tecnica · aggiunte (50 % ·do1po 10 giorni, quin·di dosi usata all 'alba d ella roentgenterapia, quale si decrescenti). Data la ·difficoltà del do·saggio in può oontTolil are •n.el v,eochio trattato di Kien- questa cura così cronicizzata, Niootra ha proposto di daire dosi aggiunte mi1n ori ma suffibock . cienti 1per le cellule in cariocinesi. 2) T ecnica delle grandi dosi massive co1icen6) Tecnica delle grandi dosi ma con raggi trate: ra:ggi ·d·u·r issimi (38-40 di •scintilla), fil trazio1n•e 1con metalli ·pesanti (zinco o rame più di poca durezza e poco filtrati: è la tecnica aillumi·n io), concentrazione della 1dose cercanido introdotta di Teoente dal Coste 1p er gli epitedi far giungere su.I •focolaio la dose ma·s sima liomi cuta·n ei; ma è poi in realtà la vecchia mag.ari 1con .aTtifici come il sistem.a .d·ei ruochi te1cnica di Bordier riesumata (Bordier sommiincTociati o col sistema dei campi a distanza . nistrava 4-5 unità B in una seduta). 7) Tecnica delle dosi protratte : le irradiaLa dose è calcolata sulla nuova unità (dose erite·m a) .stabilita da Seitz ·e Win tz che han oercato zioni vanno c·o ntin·u ate ,p er molti gioTni fino a di f1ssare delle dosi specifiche 1p er rciasouna colpire tutte le cellule in mitosi. La base del m:ailattia. Per il .cancro basterebbe la dose nor- m eto·do è il calcolo dell'indice cariocinetico male (100) più un decimo (110 % in tutto) e secondo De Nabias e lForesti er. Un indice catale dose andrebbe somministrata nel più rioci·netico di 1/ 50-1 / 200 vuol ·d ire che su una breve tempo possibile in modo da uccidere oeJlula in cariocinesi ne esistono 50-200 rispettiv.a mente in ·r iposo e l 'irradi.azione va contirapidam ente tutte l·e cellule. Dopo qualche a nno idi entusiasmo per qu·esto nuata nel primo caso per .sei gior·n i , nel semetodo, le reci1dive, ch e si sono verificate, han condo per 40. Alcuni Ticorrono alla dose di dimostrato ch e ,]a ·b rutalità non è il metodo Wintz, altri a ·dosi minori adatte per le cellule migliore ,per porta·r e alla guarigione. È perciò in cariocinesi, altri (com e sorgente costa·n te) ricorrono al radio. che molti pre~erisco·no: 8) T ecnica della filtrazione variabile : è la 3) I.a tecnica delle dosi frazionate, con sedute ravvicinate (e con ra·g gi idruri e filtrati). tecnica introdotta dal Ghilarducci n ell 'epiteHolzknecht raccomanda di 1lasciarsi guidare lioma ulcerato: ·con questa teonica si cerca di n ella irra·diazione 1dai criteri ·clini,c i: ise la pelle somrm inistrare sul cancro le varie specie delle è sa·n a non va mai sorrpassata la dose eritema ; ra.diazio·n i dalle più mo1li alle più dure, nella se il tumore è uloerato, somministrata 1/2-3 / 4 ignoranza delle più utili. 9) T ecnica della sensibilizzazione o desenD. E. si può dapo 24 ore iripetere la dose (a·d es. 2-! H in 3 giorni , 8H al giorno) o aumen- sibilizzazione dei tessuti : le applicazioni diatando ogni 2!-48 ore la dose fino a Taggiungere termiche provocano una irrorazione m.aggiore 0
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d ei tessuti che si sensibilizzano; la iniezione di adrenalin.a o la com·p ressione permettono di dare sulla p·elle una dose ·maggiore. 10) Tecnica dei radiatori metallici secondari introdotti in profondità: è la tecnica del Ghilarducci e del Wintz (introdotta quasi nello stesso tempo, 1921) i quali hanno cercato mediante la ionoforesi di introdurre nella profondità dei tessuti ·degli ioni m etallici. L"introduzione di a-g hi, di sond·e, di fili m·etallici aip1pare poco a·datta. Con la ionofor:esi il meta!l lo invade il tessuto sotto forma di ione e i raggi X, co1pendo il m·etallo, .dan luogo alla produzione di radiazioni secondarie in seno ai tessuti. In questo modo non solo si viene ad aumentare globalmente la dose, ma accanto alle radiazioni diffuse e ai raggi corpu·s colari esistono r.a diazioni car.atteristiche per ciascun metallo. 11) Tecnica della associazione dei raggi X con iniezioni di speciali sostanze : è stata sperimentata l 'iniezione di ·e osina che si riteneva fissarsi elettivamente siul tumore; l 'iniezione endovenosa ·di enzitolo rit·e nendo che' la co.lina fos.se il prodotto ,d i scom·posizione de~le albumine dei tessuti sotto i raggi X, l 'iniezione di piombo colloi dale ·d·e cantato anche ' recenteme·n te ·per la cura dei tumori e infine l 'iniezione endov·e nosa di glucosio. È questa la tecnica introdotta di recente da Mayer; e Holzknecht stesso ha potuto constatare ~che tumori insensibili ai raggi X possono guarire con la cura asso,c iata. E potrei continuare ancora nelle citazioni di tecnica; ma. savebbe inutile cer.care poi quale d·elle tecnich e è la migliore; perchè quelJo ch·e è >Certo, sapendo scegliere caso da caso, ora con le dosi piccole, ora ·con le dosi massive e ·concentrate, ora con le do·si frazionate, ora ·c on le do·si protratte, ora con le dosi a satu·r azione ecc. qu.a lch e volta il cancro guarisce! Ma fra tutta questa ansiosa ricerca del nuovo, la tecnica del dosa.ggio c·i si è venuta inta•n to affin.a ndo fra le mani; e, dopo avere sperim-entato ile unità più disparate e ·più ·CO·n venzionali (dagli H agli X, agli F, V, M, ecc. ) spesso basate su reattivi chimici ben d·iv.ersi ·d al r eattivo ruomo, siamo rico-rsi in questi ultimi 10 anni alla dose biologica di Seitz e Wintz (dose dell '·erite,ma c uta·n eo). E ·qu.alcuno ha ~eferito la dose biologica di Jiingling basata sulle modificazioni pro, ocate sui semi in g-ermogliazion·e della vicia faba equina (2 dosi seminali e mezzo == dose eri tema; una dose seminale arresta la germ·o gliazione). Ma ora eococi a u·n nuovo ritorno all'unità fisica, alrl 'unità R (unità Roentgen) basata per gli AA. tedeschi sulla capacità di ionizzazione dei raggi in un eme. d 'aria e sulla unità elettrostatica e per gli AA. fran cesi sulla ionizzazione campionata sul radium. E c'è una guerra, in assise internazionali, fra R e R con vantaggio della R tedesca, m e·n tre l 'unità fran1
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cese, a seconda d ell 'i·m1piego di raggi molli o d·u ri, mostra trop1pe difter·enze biologi che. Anch·e per il Tadiu.m si oevcano unità più pratiche e invece d·ei mmgr. di ra.d ium elemento usati o dei mil'1icuries distrutti , si tende oggi a·d adottare una nuova unità, la unità D (unità Dominici) la quale ·d ovrebbe essere utilmente confrontabile colla unità R (ID = 70R 'tedesche e 175 francesi; 12 unità Holzkneeht == 1 dose eritema = 600 unità tedesche e, salvo le v.ariazioni spesso notevoli secondo· g.li AA. 1500 unità R. fran·cesi). L'osservatore obbiettivo non può ch e Timan ere sonpre.so da tutte queste tecniche nuove ,. da tutte queste nuove unità: è un peccato originale ,ch e ci perseguita; l'ig-n oranza di molti fatti a proposito della etiologia e · d·ella p.a toge·nesi dei tumori, l'ignoranza ·di mo1ti fatti a propo.sito del meocan~smo d'azione dei :raggi X. E quante domand·e si affacciano alla nostra mente! Quale € dunque il meccanismo d'azione dei raggi ? .S u quale parte d ella cellula essi agiscono? Quali sono 'le cellule più facilmente distrutte? Quali sono le :radiazioni più attive? . Si d·ev·e nella irradi.azione tener conto dei tessuti .s ani e delle difese e dell 'economia d·e ll ' o·r ga·n ismo? Ma rp erchè n-0nostante tutte le dosi massive,. assai !Spesso qualcuna ·delle .cellule canoerigne, sfu·gge all 'azìone d·ei raggi? L'azion·e dei raggi X non oo·n siste in una semplice azione ·c hi:n1ica : la alterazione delle albumine è il fenomeno a·p pariscente e grossolano. I raggi X sono dell'ordine atomico, investono l'atomo, strappano elettroni dall 'atomo e, ·p er la per.d ita d·elle cariche n egatiY.e, i colloidi precipitano, .l 'equilibrio d·egli elettroliti si .p erde, la ffi.e mbrana 1c ellu·lare si altera, cambian·o j liqui di organici la loro reazione ecc. Tutte le azioni biologiche dei r.aggi X sonodovute agli elettroni liberati. Una parte dei raggi X infatti colpendo la materia torna in··dietro come raggi diffusi, una parte investe il com·plesso edi·ficio dell'atomo, lo scuote fin 11egli strati più profondi e gli elettroni entr.a no in vibr.azione con una frequ·enza caratteristica (radiazioni caratteristiche) a seconda' dell 'elemento colpito. Tutte queste onde elettromagn·e tiche col loro quantum di energia (raggi primari, raggi caratteristici, raggi diffusi) estraggono elettroni dall'atomo e altri elettroni si liber.ano dal'l 'urto : ecco il fenomeno della ionizzazione che forma la base, seconrdo l 'ipotesi prim.a di Bordier, ·d i tutte le azioni biologiche. Dessauer non ha abbandonato però ancora la sua teoria d el calore puntuale in quanto gli elettroni liberati si possono ricombinare e l 'energia, cosi trasformata in calo,re, coagula il protoplasn1a cellulare; quest~ . sostanze necroti che ria ~sorbite potrebbero dare Teazioni generali lontane qualche volta di apparente eccitamento (necro-or1
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moni di e .a pari ). Holthusen, in polemica con rizzazione del tumore (col nitrato di torio) e Dessau er , è sem ·p re invece fautore d·ella teoria altri ricercatori han cercato di utilizzare le d·e'll 'effetto fotoelettri co (d:ell 'eccitamento e ra.di.a zioni più molli, mediante l 'introduzione non dello s Lra•ppamento atomico, con sposta- ·di sostanze ra.dioattive introdotte nei tessuti mento d·e gli atomi n elle orbite). (e·m anazione, torio X). I raggi X a.g iscono essenzia.lmente sul ricamData la possibilità di necrosi il metodo ha bio cellula~e e I.a sensibilità è forse in rapporto oggi una battuta d 'arresto e l 'em.anazione si con l 'attività del ricambio d·e lla cellula: ma u sa filtrata: i raggi duri, capaci di · penetrare noi, se teniamo conto solo dei fenomeni mor- nelle profon·dità dei tessuti, permettono ai tesfologici più a1pparisoenti, diciamo g·e neralm e·n - suti profon·d i stessi l 'assorbi·m ie nto d ell 'enerte ·c he il punto ·di .a tta.e co dei Taggi è il nu.cleo gi1a; e d 'altra p·aroo, poichè i raggi duri dan oellula.r,e e nu·merose sono le e·sperienz~ che luo·g o a una maggior quantità di radiazioni dimostrano la grande sensibilità dei n·uclei in secondarie e poich è, in b.ase all'effetto Commitosi. Anzi il nucleo è specialmente sen si- pton, le radiazioni secondarie diffuse finibile n ell 'anafase e nella profase; esso è certa-; scono man mano per divenire più molli e più mente il portatore (v. ricerche rico:r.date dal assorbibili, l 'azione biologi ca d ei raggi duri Bolaffio l . c .) delle qualità idiop1asm.atich·e può essere conoepita come legata sopratutto come a·p pare accertato m·ediante le lesioni col processo in pro fon di tà di diffusione che sperimentali dei raggi. La legge. di Tri1b on•d eau d.etermin.a del resto un cambi.amento ~ncl1e e Bergo·n iè ha dominato per lungo tempo ·il niella qua·l ità. Ma è l'azione dei raggi X una azione puracampo della radiobiologia: un ele·m ento è mente quantitativa? e in questo caso di tulte tanto più sen sibile quanto più attiva è la sua riproduzione, quanto più lungo è il suo dive- le rad·iazioni o di una parte di esse? O non piuttosto, perchè le varie radiazioni non nire cariocinetic<:> , quanto più la cellula ha car.atteri morfologici m·eno differenziati. Ma potrebbero avere azioni specificlie diverse a secon·d~ della loro qualità ~ Rispetto a una qua e là sorgono ecoezioni a questa legge la qua'le in ogni mo.d o non può essere tr.adotta ottava de·l le radiazioni luminose che vanno semplicisticam·ente: un elemento è tanto più dal rosso a l violetto esistono 20 ottave di sensibile quanto è più giovane, giacchè s ono radiazioni roentgen. L 'uomo per mezzo della sua retina percep~soe solo l 'ottava delle radiaproprio i tumori a cellule giovani (come i zioni luminose : eppur.e noi si.a·m o immersi in sarco·m i parvocellula-ri) quelli più difficili a un.a vera .atJmosf.era, i·n un v.ero bagno di raguarire ra1dicalmente. Ma ·secondo Pordes la ra·diosen sibilità com·e può essere leg.ata al nu- diazioni ·d i cui non ci a ccorgi.a1no . D.alle stel·le cleo, così può essere legata al protoplasma · bi:anch e e d.a lle n·e.b ulo.se .della vi.a lattea venquando questo è la parte funzion.ante più im- gono 1e·m ·esse radiazioni gamma ultraipenetranti portante della cellula (ad es. nelle cellule ohe in vestono l.a terr:a e che sono capaci di delle ghianidole a secrezione interna). Ma v 'ha al'lrivare nella pro·f ondità dei mari; dal sole e di più : N emenow sostien·e con buona copia ·d,a gli astri sono irr.aidiate onde elettrom.agnetiche che darebbero, secondo le te.ori e di ·di argom·enti ch·e le cellule più sensibili non sono le più giovani ma le più vecchie : la ca- Lakhowsky }'.energia necessaria alla cellula per riq:c inesi non è che l 'espressione dell.a senili- mantenere }e oscillazioni vitali; le onde h erttà della cellula, senilità che i raggi X a coele- ziane si in·crociano attorno .a noi, penetrano rano, facendo esau·r ire rapidamente la cellula n·elJe nostre case e riusciamo a captarle solo stessa fino alla morte. Come le varie parti con specia·l i appare~hi; dal sole l 'energia radiante raggiunge la terra; dai filoni di radium della cellula sono diversamente sensi·b ili, così variamente sen·s ibili son·o anche i vari tes- e dai corpi ra dioattivi si liberano raggi alfa suti: il che ci 1permette appunto nella radiote- (v.eri proiettili atomici) sotto forma di emana·r a.pi.a - rispetta·n do i limiti della dose - di zion·e e . raggi beta e gamma dai corpi che dalla emanavione derivano; 1'uomo stesso che colpirne solo .alcuni e risparmi.arne d egli altri. Ma forse anche fra le cellule di uno stesso vive n ell.a dififerenza di potenziale tr.a l 'atmotessuto n e esistono di quelle varia,m ente 'fesi- sfera e la terra è produttore n el suo organismo sten ti: il ch e è dubbio se vada ascritto al perio- di correnti di .azione. N·on si può escludere a priori una azione do diver so de]la mi tosi o a quel fenom eno di biologioa specifica delle varie :radiazioni e, . no .. fluttuazion e comune a tutti i fenomeni vitali. Se una parte d egli Autori riferisce ai nostante le critiche, la questione d·ell 'az1one :raggi di me,.ggiore durezza la .massiI?a ~zio·n~ speci fiica delle r.adiazioni a cui il Ghilarducci e la sua .Scuola han portato contributo notebiolo,o-ica esistono ancor.a "dei munti .d1sct1ss1 t> , .I:"" • dalla cui .r i oluzione n e potrebbero ·derivare vole di lavori, rimane ancora u·n problema m odi1ficaz ioni non indifferenti di tecnica. A seducente; dare in terapia la massima quantità parità di d.ose i?ntometrica (~e~i B_ola~zio l. c.! ma solo delle radiazioni adatte per quell e d el 'azione b1olog1ca d elle rad1az1on1 p1u m olli terminate cellule : questo sare bbe allora lo . oggi è stata. da alcuni .AA. ·d~most!.ata inve?e scopo della cura. Russ ad es. è partigiano conmaggiore d1 quella dei raggi duri (for e 1~ vinto ch e i diversi t essuti r eagiscano in modo raipporto all,e condizioni di assorbimento n et di,1erso alle varie lungh ezze d 'on·da: con1c t es uti) : qualoh e A. ha tentato pertanto la to- qu.a lch e volta gli ·e ffetti sono diversi variando 1
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l'intensità nel tempo (alta intensità in breve tempo, piccola intensità in tempo maggiore) così l'effetto curativo è talvolta diverso passando dai raggi X ai ga.mma. . Ma pure a·m messo ch,e la durezza condizioni la possibilità di fare arrivare la quantità mass~ma di raggi i·n profondità e ch e l 'azione tra raggi molli e duri sia perfettamente identica seppure apparentemente ·diversa in rapporto ai feno·meni ·di diffusione e di assorbimento (m{lssivo da pa•r te degli strati su.p erficiali per i raggi molli, apparentemente elettivo per i raggi duri), è certo oggi ch e l 'azione dei raggi X non può ess·ere iridotta a una pura e semplice azione citolitica. Dona l·dson e Ca·n ti, Lacassagne e Monod che hanno .s tu·diato le mo·d ificazioni dei tessuti sotto l 'azione del radiu•m hanno notato ch·e éome primo fenomeno si ha la cessazione immediata delle mitosi (3°-4° giorno); ma v.erso 1'8°-9° giorno l·e mitosi ricompaiono ed anzi in numero abbondante ma di tipo a·n ormale; quindi le oellu.J.e (e ciò analogamente al modo di mani·festar si ad « ondate n d·ella azion.e dei 1~aggi X) presentano alte-razioni distruttive. I fagociti allo.r a ne inglobano i d·etriti e una produzione ab·b ·o ndànte di connettivo viene a sostituire le cellul e distrutte. È su questa formazione di tessuto conn ettivale che dobbiamo fermare specialmente la nostra attenzione: noi ip·o ssiamo distruggere bruta:lmente con una .irradiazione ma~siva un tumore ad es. ·Cutaneo, ma alla distruzione potrà segui1re un 'ulcera fissa ·no·n neoplastica e che non vuole cicatrizzare p erchè manca la reazione del connettivo. Dunqu·e l 'azione ·dei ·r aggi X deve essere alm eno t.ale da col.p ire le cellule n eoplastiche , ma non le cellule sane ich·e devono contribuire alla guarigione. E se sono vere - come aippair e - le ricerche di Prim.e, Caspari, Opitz che con 5-8 e perfino 100 dosi eritema non riuscivano a distruggere in vitro tutte le cellule di un tumore, è lecito pensare ch e forse proprio ai tessuti sani spetta la parte più impo•r tante n.ella gu.a rigio·n e. No·n led·e re dunque il connettivo: ideaJ.m·ente sarebbe anch·e più semplice ecci ta.rne la produzione; se qu·esta potrebbe essere una del·le aspirazio·n i di èoloro che am mettono l 'azione specifica ·delle radiazioni, in realtà i raggi X h~nno sem 1pr.e una azione di.s truttrice sep1pure i prodotti di distruzione riassorbiti pois sano portare a fenomeni di apparente eccitam.e nto. Nelle piante irraid iate a ·un appa;pente eccitamento segu'e il ra·pido esaurirsi della pianta stessa; l 'irradiazione di piccole dosi sui tumori (come del resto si faceva con le ·vecchie tecniche) non ha mai dato fenomeni certi di eccitamento. Sotto le grandi dosi qualc he volta si assiste a una disseminazione, ma in ra pporto a fatti di resistenza locale. Ma ·se i tessuti sani hanno dunque una grande importa·n za nei fenomeni di guarigione del tumore, qualè pa.rte hanno gli organi ·di difesa dell 'q·r ganismo modificati dalla irradiazione? 1
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Ad ogni irr.adiazion.e .l'azione locale è aocompagnata da fenomeni generali: basta ricordare la leu·cocii osi, le variazioni dell 'indice opsonico, le va:riazioni .d·ella viscosità del sa·n gue e della .coagulabilità per irradi.azione della milmilza, ecc., e le variazioni d·egli anticorpi e dei fenomeni immunitari. . Ma aocanto a queste reazioni umorali, in parte forse in rapporto con I.a distruzione cellular.e, esistoin o delle az ioni a distanza le qu1~rl~ non posso·n o es.s ere sp1~ega te ch,e con le , relazioni che passano fTa sezione e sezione del sistema emopoietico e 1p iù sp ecialmente colle correl.azio'Ili in terghian·dolari ch e intercorrono fra .un caipo e l 'altro d·el sistema ·e·n docrino . Come s1p iegare in .a ltro modo le modificazioni "d ei .s urreni, de1llia tiroide, ·della ipofisi nella irra·diiazione . speri.m.entale dell 'ovaio .e dell'utero nelle ricerche ·di Balli e Fornero? Com·e interpretar.e la cicatrizz.azio·n e di un epiteliom.a cutaneo ,per i:rira·diazione di ·u n tratto di pelle della iregion.e glutea (Busi-Tuirano) quan.do la distanza stessa che i'Iltercorre fra le du·e parti può f.ar senz '1a ltro escludere ·u na .p ossibile azio·n ·e di radiazioni 1d~ffuse? Fr.aenkel sin d.a l 1914 h.a consigliato l 'irradiazion·e della ·m ilza n ella cura del can cro; Chaoul più di recente le piocole irra diazioni su'l11'a·d,d om.e, ·e Opitz, ch e ha v ed·u to guarire i tumori (.anch e se pro,t etti) nei topi irradiando l 'intero animale con dosi inferiori a quelle necessarie per avere una azion e ci tolitica locale, ritiene senz 'altro che l 'azione dei raggi X si espliohi attraver so le ghian·dole endocrine e il sistema nervo·so vegetativo o (Recasen s) attr.averso gli organi a·d azione can·crolitica. E non sono mancate le ricer ch e diTette a·d irradiare al cune ghiando.Je endocrine, importanti per l 'equilibrio morfogenetico e per la produzione di sostanz·e bl~stiche (Centanni) allo scopo di inibiTe lo sviluppo dei tumori. I rapporti tra la ra·dioteT.a:pia della ipofisi e lo sviluppo del cancro, tra la ra.dioterapia del1' ovaio e il decor so del cancro della m.a mmel1.a, ·sono stati ormai stabiliti in modo sicuro. Ma un fatto v.a .a n·cora ricordato ed è che &otto la radioter.apia si ha , almeno in una 2a. fa se, un aumento d ella glioemia; e aumento della glioemia e compar sa di glico uria si ha (se·c on·do le rioer ch e di Jolly) dopo I 'irradiazion e di un can cro . Ch·e rapporto hanno que sta ·g licemia e questa glicosuri.a con il metabolism o d ella cellula c.an•cerosa e con le ricer che di Mayer che, somministrando prima della irradiazion·e glucosio per via en,d ovenosa, ha reso sen sibili cancri prima ra·dioTesistenti P Le cellule n eoplasti ch e formano (come ·scrive il Rondoni) una razza special e di cellule con peculiari c.aratteri di m etabo·li mo (tendenza facoltativa alla vita anaerobia), di attività proliferativa e di autono·m ia. Albert Fischer su culture di cellule cancerose (alla Carrel) ha dimostrato ch e queste cellule h anno attitu·dini alla sintesi d el loro proto'Plasma da materiali svariati, insufficienti 1
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al1a vita autonoma in culture di tessuti nor- irradiazione di prova ci potrà dire se il tu;inore mali. Può questo speciale m etabolismo spieè .p iù o m eno radiosensibile; ma anche in gare la radioresistenza in molti casi ·di cancro P presenz.a di un tumore radioresistente dobIl Busi n elle sue lezioni ha già affrontato la biamo sempre ten·t are e provare. Ci possono question e ·della radioresistenza tenendo presoccorre.re in realtà alcuni criteri noti a tutti <'Seimte il m e tabolismo della cellula cancerosa; i radioterapiis ti e sui quali di reoente Holz1 ed eg!i ha espresso l '·iJpotesi « ·che i raggi knecht ha voluto richiamare di nuovo l 'atten.non agiscano direttamente sul protoplas,m a zioné; ma tutti questi criteri non hanno un ·f{)T!se insensibile o quasi, ma solo o in m odo v.a lore assoluto. wreval ente m edi.an·te oerte modific azioni di taLa risposta di un tumore al1 'irradiazionc 1l'l.lili1.e sositanze, in,cluse i·n ·esso, n·ecessarie alla app are ·c on.dizion.a ta dall.a struttura istologica \Yiilta che esse preparano, di guisa che scom- del tu·m are, dall 'organo da cui il tumore hi'\ poste o alterate la vita cellulare non è pilì preso origin·e, dalla delimi·t azione del tumore possibile . Oppure data la scomposizione di rispetto ai tessuti vicini: praticam.ente infatti materiali .di ritiuto i sottoprodotti possono fi- .i tumori che si origin.ano d.a lla mucosa d elle nire per acctimulansi in qua·n tità maggiore di guance, dell 'eso fa go, dello stomaco, cosi com e quell a acconsentita per il normale svolgimento i tumori del pene sono radioresistenti; mentre d ei .processi vitali » . un risultato in gen ere favorevole si ottiene con Abbiamo già accennato ch e in Tealtà dopo la ra dioterapi.a nei tumori della mammella, una irra.diazione ,a.Joune delle cellule di un dell 'utero , d ella p elle, del retto ecc. tessuto (e ·perfino del testicolo ra.d iosen sibile Anche l'età d·el tumore, l'età e lo stato geper eccellenza) sfuggono sempre a l'} '.azione dei nerale del paz1ente sono cr.iteri da tenere preraggi: si è pensato ch·e le oellule sfuggivano 1senti nell.a irradi.azione di un .canoro : e se le perch1è in fa se ,di riposo ·del metabolismo o in condizioni gen erali del p·a ziente sono buon e. fa se id i ritp 0.s o della mitosi; ma il fatto può possiamo bene a ragione spera·r e - in base a rie·ntr.a·r e (co·m e g ià abbi.amo· .aocennato) n 1el quanto siamo venuti esponendo - · ch·e ancl1<' fenomeno ·co·sì d·etto 1delJ.e flutt.u azioni. Ip effi cace potrà essere la reazion·e dei tessuti sani e ch e potran·n o entrare in giuoco le forze di fondo il problema ,s t esso della radiova1ccinaZ1ione (resistenza di un tumor1e nelle succesdifes.a dell'organismo. sive irradiazioni) può rientrare (Busi, Béclère, Perussia, ecc.) in questo sfuggiTe di alcune NO-PE E CONTRIBUTI. Qellul e più resistenti all'azione dei raggi con ri•petizion e del fenomeno n elle successive irra- Per il buon andamento della cura antidiazioni fino a1d aversi quasi una selezione di 'Iuetica. cellule più resii·stenti. Ma non mancano AA . (a1d es. Perussia, Roussy) che ri·p ortano la ra (Considerazioni e criteri direttivi) dioTesistenza alle modificazioni d ell 'ambiente per il dott. MICHELE ZINGALE. ·o alla incapa cità d·el tessuto connettivo vas•colare, alterato da·l la irr.a1d i.azione, a·d ini·b ire .Io Si constata !11n.iveTsalm·ente ch·e il sifiliti co è .svilu·p po dell1e cellule canceTigine. un aim·m a1ll3.to i:ndiisciplinato. Ora, a pr·e scindere M.a se .avr.anno 1conferma le ricerche di Fi . . ·sch·er chie avrebbe .prodotta una tra6,f ormazion.e d.a l fatto che è re1a,1m.ente diffioi:le, .p e·r non dire blastomatosa coll'aggiunta ai m.aorofagi di fil- im possiibilie, otten1e:r e la perfetta :Degolarità ritrato di saTcoma o 1coll 'aggiunta di .a rsenico o chiesta nella cura ad 1nterm0.ttenza di u.n.a macatrame per cui i·l principio .chimico che si lattia la q.ua.Je l·ega l 'in d1ividu·O al siuo medico 'f orma dentro ai maicrofagi induce poi a pro- peir annj, sussistono el·em e:nti pregi'llldiziali soli1fer.ar e a ltre cellule, la questione del metabo- 1.iidamente radi1ca ti ne lla m ente del maTato proli mo cellulare sa1ta in primo piano; e, dati fano che, contrais tando con la real.t à de·i fatti, i raip porti tra m ,a orofagi ·e tessuto r eti.colo enfru strano n1el maggior numero dei casi l 'imd oteliale, 1eoco già sorg·er e dei lavori che oorpegno 1d e•l oUT.an.te. . cano .attraver so il reticolo ien dotelio (MischtSono ~essochè incrollabi1li nel pubb1ico insch enko, Z.a ch·erl , ecc.) di determin.are m odicolto (o non deil tutto inc olto I) le seguenti fi cazioni sullo sviluppo· d ei tumori. Cramer, 'Schoenig, Zonid eck han dimostTa to eh-e le ir- convinziani: I ) la gravità del.la n1a1lattia deve ra·di azioni lievi eccitano il tessuto r. e., .l e forti ·e ssere colt1eg;ata a ginavi fatti g•enieral·i e n 1ella lo deprim ono (onde incapacità di n,eutraliz- fat.t i·s.p eioire ad iimpiagameinti estesi, r~pugnanti zare l'intossicazione da proteidi). ·de111a superficie cutanea: non è possibile che Noi non a bbiamo avuto intenzione con tutto si rid·u ca ad .u n 'innocente e d insen sibile questa rapi·da rivista sintetica di a ffronta r e dei sbucciatJura ch·e potè essere conseguenza di un problemi, ma· solo di m etterli all'ordine d.el traillma inavvertito; 2) non è possibi1le con cig iorno riafferma·n do il ·principio ch e qua lch e lia"Pe l'·i dea di una siffatta m.a·l att·i a con uno volta con le sole radiazioni il cancro guarisce. Dinnanzi a un tumore da irradiare n oi certo stato di perfetta integrità fi sica e psichi ca che . . . . ' non sappiamo a. priori se esso guarira: una per g iunta persi ta i.mmutato per anni di vita .1
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quieta e ta1ora burra,&cosa. (Così non è possi- dopo qualcl1e anno di perf.etto b enessere e ,cure bile molto spesso far inben,diere aid un.a donna iJJ'i.sor.i e, tendeva·n o ad infirmare la diab'l"Jlosi che essa è affetta da blenorragia se affeirima di fatta lo-ro da i11signi clinici nostri e strani·eri. non av1er m aii notato distu.rbii ta1i da imp,orsi E talora, si capisce, si resta .perplessi, sopraa~la sua di1retta osservazione); 3) non è possitutto quando interferisoe qua1lche giudizio dibi1le che il .sogg1etto possa esser.e sifi1libi1co, d.a'l scorde. Arduo e delicato è al·lor.a convirnoere momento che gli è mancata l 'osservazione dlel- della necessità che sia contiDJUata e condotta a 1'ulioeiia itn fettante; 4) se do po l,a p·r im1a cura te;Imin e la cura inco·m pleta, irr·egolare o infatta, i•l r esponso del·l a R . W. S1Ull sangue è sufficiente. Qu e&to d.a to di fatto mi porta .a1,1.a seguente negativo, l ogioa:m.ente eglii. è @U·a·r i.to: n·e gati,,ità è assenza, inesistenza; specia.I.m·e nte quando consi·d eraziione : che n ell 'in.ter.esse dell 'indiviper due, trie volte (di r.a do .acoe d:e più oltre duo, e in q·u·ello superiore della società ·Che ne alla ostinatezza del med.i·co) l'esame risuJlti uni- conseg.u e, si possa e si debba osservare certe formem.ente n 1eg·.ativo. ·c aute l1e. 1) :È anzitutto pare re unan1me che non si In a1lbri termini, i dubbi più o meno mal oelati dall '.ammalato n elle su e conve·r sazion.i d ev.e mai iniziare una cur.a antisifiliti.ca prima col medi1c o sulla esistenza reale o sul·l a ulte- di aver accertato i'Il modo a ssoluto ] '.e sistenza riore sussi·s tenz.a d el:l a su.a m .a1l.attia olinica- d.ell 'inf.ezion e sifilitica. Si riscontrano intanto mente sil·ente, co&titu,] scono, a mio parere, la spesso, e per ·differenti ragiond note, pseudosif~lo·mi e pseudoad·e niti così sugg·estivi d.a prirn ci..pa l e causa d ell.a ~onstata.ta indisci1pJ.in.a, ancor più ch e una strana indolenza, eveniep.ze poter indurre in 'errore i più esperti, onde la diag nosi non dovrebbe m.ai, in ne.ssun caso, d ebl.a vita eh~ lo distraggano o lo stanchino, ' tema di essere scoperto e variam·e nte compro- essere en.u nciata senza l 'acoertamento d ella messo, condizioni .e cono mi,c h e eoc., r.agioni pr·esenz,a d,e.l virus specifico. M.a qu·est 'accertatutte .che contr.a,ste-riebbero oo;n l'opinione chia- men to , va tenuto presente, non è sempre così r.a e pr·ecioo. che S·i h.a slllll.a te·m ibilità del ma:Ie facile come potrebbe cred·ersi : vi sono forme (al contrario di quanto si verifica per l 'infe- ati·p iche di spirochete refringens, d entium, spirochete di con·dilomi volg.a ri, ch·e possono zione bleno rragica). Consideria·m o i1l caso più frequente e più seriamente indurre in ·e rrori diagnostici - risugg·estivo per la m enta1lità d ell '.a mmal.a to: la 1corda l 'illustre clinico di Bolo,g n.a - . Da quefa.m ·o sa « sbuociatura .>> sq.spetta . con .sed~ ai .sto punto di vista la tecnica di colorazione genitali esterni . L'esam,e mi croscopico pro~t:a ir.apida .al Giemsa a l calinizzato appare preferimente fatto mette in chiaro la natJura sifilo- bile al Fontana-Trihond·eau, con · o senza il matos~ d ella lt-sion.e. S1 inizia ·s~itÒ Ìa cura, soccorso del p.araboloid1e. Ma a·n che n,e i casi chiari, · di piena evidenza sotto l '~nflruenzd d ella quail e in 15-20 giorni la J.e ~ione cicatrizza, nè altre m.anifes~zioni, per clinica e micro·scopica, rit·e ngo non sia senza quanto l 'amma.] ato si osse!Yi e .fa ccia control- uti:l·ità pel malato l'associ~rsi sist~matioamente lare, si rivelano di poi : lo stato g·en,e rale per- n·el giu1dizio urL col.lega di · nota esperienza... e mane immutato, anzi mi~liora spesso. sensibil- serietà. Un r esponso ·duplice· e . concorde assimente. Qui comincia il dubbio aml·etico del cura sempre più l '.a m.m ,al.ato e lo dispone meno fa,cilm·ente a·d ava.n za.r e riserve in un avvenire paziente: so·n o v·eram~nte s~filiti co o. no n piut·t osto vittim.a d i ·u n fatale errore? C}:l.i ha larga più o m·eno lontano e nell'assenza· di llllterion pratica di a:µimalati ·e. ~\!quanta co:µft·denza. co~ , ·e venti patolo·g ici; poièhè non è snil o necessal'indagine psicologica sa che questo stato d 'an~ rio , come .si di.ce, cl1e la · diagnosi si.a be n mo si rivela più o m•eno ·OS~ensi.b~~ment~ in acc·ertata, ma parm:i più n ecessario ·ancora ch e l 'ammal.ato abbia e conservi ne l suo interesse quasi tutti , nelJa ·pratica terapeutica odierna, appena ve•l ato dagli osan,na ~l1la ~eravigliosa l 'impression e d el.la · certezza d ella diag n osi efficacia d el rimedio. Da questo mom·ento si enunc i.a tagli. 2) Può ~arsi c~e I).On si ri~cpntrino affatto de linea g ià il. futuro indisciipli:µ ato. ;Non v'è autorità, prestig·io di .m ed.ico o di clinico che spiroch ete, anche in ripetuti esami: « vi sono possa ovviare su1 serio,. . e non soltanto per clinici che in siffatte evenienz,e non esitano a defterente, transitoria ed ingannevole con discen- inizia r.e la cura » dioe Martinotti. Ora due sono d·e nza, a qu•esto · p ericolo; l 'istinto, ia logica i casi : o non si com·u nica a1ll'esaminato l' esito affatto personal1e, la prepotente spinta di un negativo d el.l a ricerca, e ciò n on de_v e riten er si interesse, ~ini ~co·no ])er indurre spes~o il lue- corr etto; o ·g li :S! coim unica i1l dubbio derivante tico latente a dubitare di chic- da l corntrasto fra l 'accertamento fa11J.ito e la . dell 'a.s serzione . . c'1essia. Ho d ovuto per miq ·O~nto non po.che propTÌa im1pressione olinica e }o SI Cllta : in volte combattere 1'ostinatezza di individ1ui che , questo casò si mette l 'individuo in ' un imba1
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razzo ch e può sboccare n ~ll 'in·differien za più o m eno solleci ta, pericolosa per sè o per altri . In ogni caso incerto, per caratteri clinici, per assenza . di spiroch-e te, non vi può esser luogo a discu ssioni: ri·servarsi il giudizio sulla natura luetica (m ai esolu.d erla a priori, a n c he quando n egativa sia la ricer ca, n egativa una Wassermann, ma tenere in osservazione bisog na per tutto il tem.p o n ecessari·o), non inizian do la cura se non dopo accertam.e n·t o clinico o sier olog ico, a m e no che non sembri più 0'1p po:rtuno, , coim-e ·s ar ebbe difa tti, associa.r si u·n C01 llega n el gi•U·di~io .e n elle re&pon sabi1lità, al,] o scopo di rinunziare i.J m ·eno possibil-e al b en e fizio di una cura precoce. 3) Altro caso .è cl1e l 'individuo si presenti con scler osi iniziale inoltrata ed, in più, adeniti ed esantema .roseolic o più o meno pronunzia ti. In questi casi è d etto ch e vo.Jer e la conferma d el la \\T.a ssermann-H.echt è oltremoid o disdicevole. Se n on che, specia.Jmen te qua ndo · ci si trovi in presenz.a di individ·u ri avanz.a nti subito ris.erve con ac.c enno a certi disturbi dig-e stivi r ecenti, ad . eruzionii to·ssich è g ià altre volte sofferte, a ipe:r:pilasi·e gangliari sempre esistite, espr essioni che riv-e lino , per i.J tono più ch e per la loro essen za, 1UnO stato d 'animo proclive a porre in dubbio qua11do ch e sia l 'ottenuto respo'n so, ritengo ch e, no·n al1lo scopo di una vera·m~ nte s·u perflua conferma ffi<l n e ll 'interesse esoltUsivo d el sogg.etto si d ebba eseguire egu.alm ente la Wassermann , la quale po,si.tiva (prima o d opo le prim-e iniezioni), e trascritta su un fog lio , cost}tuisce per l 'ammalato la carta da visita del.la su.a sifili.d e d etJ.Ja qu.a le non dubit erà m a i. ~i.a m ·eglio anco·r a sa:r.ebbe cl1e qu esta pratica venisse addirittura gen eralizza ta ir•. tuttii i casi di osservazionP, in presumibil-e fa.sn sier o-positiva . Difatti di fronte ad un a ndam·ento persistentemente asintomatico d el1la malattia (1), per chi de bba co n sig lia r e e sorv1 eglia~e ul·t er.i ormen·te 1'anda·m ento della cura da condursi a g iusto termine, ovvero trattandosi di una r einfezione d a accertarsi per interesse pratico, m edico-legale, scie ntitiico, è di noti poco conforto a.I g iudizio la conoscenza di un eventuale esam e sier alog ico 1
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(1) Il 50 % dei sifilitici va ~sente da manifestazioni cutanee : è ql1esto t1no stato, di laten za ch e può· jn seguito estrinsecar si con manifestazioni, nette viscer ali o nervose: dunque (St ern) nel 50 % dei casi la sifjlide è m alattia interna . I lueli1"i a decor so cutaneo benigno sono' quelli più predisposti alla tabe e alla paralisi generale (Fischer, No nne, Plaut, ecc.) .. « Sembra dunque esister e un certo grado di antagonismo tra le forme cli sifilidi in terne e le forme che hanno invece te11denza a, dare lesion i cutanee ». 1
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gi à p ositivo. cc Si conoscono purtrop•p o casi dice Martinotti, in cui l 'infezion e venn-e dia~ gnosticata con troppa precip1itazion·e. Così se a d es. risiu·ltasse (a praposiito di reinfezioni) ch·e è preesistito i.I solo sifilom.a , ipossono su ssistere dubbi sulla diag nosi di questo » . P er necessità di cose difa tti, e data I.a lunga durata d ·e·l l ' inf.ezione, n on è possibi1le assai spesso ch e 1'infermo stia sotto 1'oss.ervazione di un un·i co sanitari-o. Ora i su.c oessivi non son certo in dovere di credere a·l l 'inf.al~ibiJità sopratutto quando I'am,m a·l a to faccia oenno a ,qualc h e d·i ff~coltà d.i diagno-s i; epperò, og-ni più picco.la r1·serva m entale de l gen ere può essere poco 01pportuna. 1
*** Nel riflesso pratico poi d elle discussioni che da più di un d ecennio a questa parte si sono inten sificate circa il valore da accordarsi alla cos~ d·e.tta terar,ia abortiva, con g li o·ppo,s ti par eri che ancora perdurano e le convinzioni persona~i che ne son potute derivare, bisogner-ebbe V·edere un nuovo e lem .ento capace di di sorientar e sempre p1iù ed arrecare d.anno al lu-e tico, al-I 'infuori d ella .sua ,s dla vo lontà il ' che è più grave. :E: chia ro c h e non è dal~a discordanza di avvisi che il sifilitico latente possa tra.rrie anticipato conforto e buona di sposizione a pre·s tarsi ancora disciplinatamente ai con sigli pru·denzia1li d esiderabili , per il m om ento in cui, ravvisando nel lungo $ilenzio clinico una prova di gua.rigione, inten.d esse sottrarsi definiti vam ente alla cura. Difatti come c o·n seguenza di questa disparità di vedute si nota già che il sifilitico corre .o g.g·i ad attinger.e par.eri a più fonti , a ll 'infuori d el pro prio ourante, n eil riguar.do ·del<la durata da a ccordar.si a l1la sua cura in izi,a•ta per tempo. Ne l le risposte, di 1Specia:listi e non 1&pecialisti , è un caos: 18 m esi, d u•e anni, tre anni .. . ruserve variamente form.u la te (o non formulate a ffatto) e in ogni caso n on d el tutto rispond enti al m i nimo dei d esiderata teo:nici ch e, spe- · cia·l mente per cure b revi, d ovr ebbero consid erarsi co7J-ditio sine qua non. Si può pertanto esser certi che, fra diVler si pareri, il luetico latente fini·r à nel 50 ;~ per attenelìsi a quello che implica la minor durata di oura , ·e data la no·n lodevole cons u·etudine di far ·t ara alle , indicaziowi m e·diche, la drurata efiettiva potrebbe anche risu1ltare più brev·e d ella più breve consigliata, .salvo tardive ~esipiscenze. l Tna questione di tanta i1mportanza non po~eva non richia m are l 'atten zione d eil la Società Italiana di Demnatologia e Sifilo·g ra fia, la quale giià nella RiurLi one del deoembre 1921, rlopo esaurienti relazioni (!\fartinotti, Mibel1li) e di1
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soussioni, espr:esse le propri e conic lrusioni in m erito, concretandole n el seguente o. ù. g. Pasini, molto opportuno a ricl1.1a:..n.arsi (1). cc La Società It. di D . e S., udite le rielazioni ~uillia cur:a abortiv.a dell.a sifilide, riic onosoe che: lo stato art tuale delle nostre oonoscenze non perm-ette di affenmare con sicurezza la possibilità di una guacigion.e del1a sif1li•d.e con una 1
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e i .danni di assoliute assicurazion.i a1l proposito, e ciò specialm·ente pe:r quaifito rig.ua:rida il matrimonio; pone in rilievo la n ecessità di una diagnosi ben sicura prima di iniziare ogni cur.a ; r.i con·osoe .il g:r.ande vantagg io ,ch·e .s i istituisca senza indugi la terapia, la qua:1e dovrà metodicamente essere continuata, proporzionalm·ente alle necessità e .a.J.Je condizioni orgarniche individuali ». La_cura abo1tiva avr ebbe dov1uito esser giustificata da fati-; presuntivi c he potrei riassumer.e brevem ·e n te come segu e : 1) Nel periodo affatto iniziale la lesione primaria, data l 'esistenza di u·n secondo periodo -d 'inouibazion·e di una cer-ta du~ata, deve rappresentar.e una infezione ancora circoscritta . È possibi l1e quindi tron,~.ar·e di un co1po l 'infezio~e quando non si sia ancora g·eneralizzata. 2) .C on.siderando la RW. indice di presen~a di ;reagin e sifiJitiche nel sangu·e, quindi di genrer.allizz.azione del.l a mal.atti.a, n ·e deriv.a che la fase 1s~eron·egatiiva del primo perio do ·d eve consi·derarsi espressione del momento in cui I 'infezione si mantiene localizzata, r egiona1le. 3) La RW . .persisten do n eg.a tiva durante \e dopo ]a cura, opportunam·ent·e do sata e 4i pa:rti·col.a:re efficaci,a q ua.Je la s.alv.a rsanica e mercuriale o bismutica associate, può assui:nersi ad indice ·d ella man cata co·s tituzio·n.a lizzazione delil 'i.n~ezione. 4) 'Dato eh(~ il maggior numero di recidive (olinich·e e sierolc;>gic4e) si verifica nel prjmo anno, . ~nzi nei pr~mi m esi, quando un sifili~ico curato .abortiv.a men,te .per un anno (o due) non ha presentato recidive, può. con siderarsi gu.arito . . . · . 5) La constatazio~e fatta · da p,iù parti _d i numerose Y.einfezioni srguìte all?- cura abortiva, costituir~bbe infine la prova decisiva del ri sult~to positivo .raggiunto dalla cura fatta con criterio abortivo. Pur~roppo , rileva Martinotti, la .maggior parte dei ol1nici ch e .si sono o·c·Clllpati della teoria abortiva an1ti'l1U.e ti ca sorvolan o o non trattano
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(1) V. Giorn. It. scìcolo. 2, pag . 367.
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Ven. e Pel_le, 1922, fa-
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arffatto troppo im1p ortanti e gravi problerni che essa coin, olge, n1entre in realtà tali questioni son·o fondàm entali .e impvescindibili dal problema pratico a cui si conn·ettono. 1) Clinicam·e nte già gli antichi os.servatori avevano dovuto concl1u d·ere ch e qu.a ndo compare il sifilo1m d l 'infezio·n e è g·ià, se non generailizz.ata, .p er lo m eno .e stesa. << Numerosi fatti ancor oggi dimostrano ch·e, . dal mom·ento in cui l 'infezione è entrata nel su·o secondo periodo d '-in cubazione, il virus sifitlltico h.a già sorpassato la zon.a d1e]1l 'infezione iniziale, r egionale, ed è molto inoltrato n el1'or.g anismo » (l\ia:rtinotti). Ln altri termini cc il sifilit1co in .s taid io primario è già in preda iad un 'infezione gener.a.l e ». Ne co·n s.egure ch e e< curando un in°divi duo ·n ella fase sieronegativa noi trattiamo un individuo in pieno pe·r iodo secondario, un '.i nfez-ion·e gen·er.al1e ilella S1U.a prima invasione n (Mart.). P.e:r un periodo vario il viru·s sifilit1co può cir cola·r e Il el sang ue S·enza . dare i l minimo segno della s ua esistenz.a, e solo più tardi dar 'luogo a mani~es tazioni gener.a li. Infatti, sperim.e n talm1ente, il sangu·e di pazienti ancora in fu.se sierol_leg.ativa ha potuto infettare di sifil~1de i con.igli (Friihvald, UhJ.enruth, Muelzer , Artz,. K·erl); olini ca~ente, anche pochi giorni do1po ll'ap·pariz~on·e d el sifi.lorria, po.s sono insorgere .sindromi preroseoliche, notate da pareochi osserv.a tori ,e co,s tituite ·d.a : .itte·r i •precoci, i1efriti, fl·eb·i ti, •p eriostiti, lesioni dell'ottico e del1l'acustico, manifes-tazioni m eni-r1gee, in concom,i t.anza o crneno a RW. positiv·e pre.c oci. D'altra parte nell'uomo basta talora esercitare un trauma su .pa1'ti integre ·di cute per provocarvi, alla s tessa epoca precocissima, l 'apparizione di lesiòni sifilitich e tipich e (Fi·n ger, Maio cch i, Jadassohn ecc.) . 2) È la rlw. una specie d i firma 'della sifili·d·e? o non è piuttosto · un sin to·m o contingente? N.on si può sa per·e con. esattezza ch e cosa essa stia .a sig·nifioa:ne, .m a oggi si fa .sempre più strada il concetto che ràppriesenti un particol.ar·e sintoma cc una ma·n ifestazione del tipo della roseola, ,d ella gomma » (Ch·evallier). 1\1entre da una parte RW. negativa può aviersi in pieno periodo di ma nifestazioni gen·erali, potendo persistere tale anche .dopo tenitativi di riàttivazion.e b"iolo,g ica (o diventa positiva solo dopo la comparsa dell',e santema), ed in peri'0 do ter-ziario con molta . frequenza n elle sifi1lidi ·m on osin tom.ati·ch e circoscritte (ooulari, outanee,· viscerali ecc.); .d'altra parte RW. positiva precocissima si è potuta ·c onstatare, sia pwe eccezionalmente, entro la prima settimana da lla comparsa d·el sifiloma (Reinhart, 1
cura di b:rev-3 durata per quanto intensiva: mette in guardi~ il pubb l·i co contro le i1llusioni
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Genne·r ich ), subito dopo .la seconda settimana n el 30 % dei casi (Reinhart, Levaditi), prima ancora della comparsa del sifiloma nell ' uomo (Lesser) e sperimentalm·ente n elle scimmie (iBruck , Stern). 3) Infin·e, recidive, anch·e di m.anifestazioni gravi, si sono .a vllte an.ch e n ella oura abortiva, m entr·e persisteva la RW. negativa (l\.erl, f .r eymann). 4) È .decisiva la m.ancanz.a di :vecidive entro il prim·o ann·o? La spiroch eta può p en etr.are in erg.ani o tessuti .senza provocarvi fatti infiammatorii r eattivi e vivervi per assai lungo t empo allo .stato saprofitico, fors'anch e ·sotto fo·r m·e vegetative di r esistenza, invisibili , insensibili agli attuali rim·e di. Per mesi ed anni, anch e molti, dalla scompar a della lesion-e attiva .p ossono persister e spiroch eti .~eperibili nei l'esidui cicatriziali, pig m enta·r ii, ecc. (Pasini, Hoffmann , Arnig, Klein) . Organi di sede pvefte-ri1ta dalla spiroich eta in peiriodo saprofitico (milza, mid·o·lJo osseo, testic olo) n1e'll'anim.a.l1e sifilizz.ato, possono inf.ettar·e di sifilide, an·c orchè lo stesso animaU·e si.a del tutto esente da ~enomieni morb osi I (Neisser, Sayd.emann, Hof{I)lann). · Clinicam·ente, è notissimo, .si può osservare la latenza protrarsi per molti anni - 15, 20, 30, fino al m ezzo secolo e più - . Un in.dividuo contrae la sifilide a 18 8:-- : non si è mai curato : per 47 a nni non n ota alcuna ma·n ifestazione : a 65 anni presenta fina.l.m en.t e una gomma della r egion e frontal1e (Nico]as). Un signore cur.ato da m e, or è qualch e anno, contra'e giovanissimo I.a lu·e a Londr.a: terapia esclusivamente pillola-re e della durata di pochi mesi: n essu·n a altra .cura, n·essuna m.anifestazio·n e . mai, nè altre malattie importanti: 8 anni dopo contrae m.atrimonio: n essun .aborto, figli tutti viventi e sani con prole sana: 36 anni .dopo presenta una retinite centrale sp ecifica dell'O. S. (prof. Bar d e:lli); RW. iÌ1per.positiva, a lu1n go r esistente . Un individuo presen ta una gomma del corpo ci1liare 30 anni dopo l 'infezione, e dopo 5 anni di cu·r a regolare (Tomrm asi). Sono questi esempi ch e in,d ucono al lJ. medi·t azione. A seguito di terapia abortiva, r ecidive tardive sono state notate : al 3° a. (Lev{in, Ravaut, Joltrain), ~l 4° a. (Bjorling), ail 6° a. (Friihwald). E quanto al valore dei dati statistici di ta-li recidive va notato, osserva giustamente Martinotti, che già dopo il primo anno il num ero dei malati che rim.a·n e all'osservazione di solito è molto diminuito, e dopo i due è g randem ente ridotto. Il trattamento abortivo, anzichè dunque impedire , può sempli(::e men.te ritardare ·le mani1
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festazioni secondarie della lue, favorir.e la tende nza dell.a spiroch eta ad accantonarsi in « angoli morti n; la pre.c;unta sifilide abortita può
ben essere una sifilide latente. Si potrebbe anche ammettere che col trattamento abortivo le recidive raggiungessero veram·ente il loro massimo nel primo e secondo anno, ma « il breve p·erio·do di osservazione non permette ancora di esolru·d ere la possibilit~ di qua1ch·e ricaduta tardiva, sia con lesioni viscerali o n·ervose, sia con mani~estazioni cutan ee a carattere secondario o terzi.ario » (Mart.). « La mancanza di .recidive cliniche in periodo r ecente non avrebbe dunq.u e che scarso val or.e ; le reazioni sierologich e n egative non avrebbero alcun valore » (Tommasi). 5) Quale può essere il valore delle reinfezioni osservate? È noto che un 'immunjtà vera e propria della sifilide non esiste: finch è l 'org·anismo alberga viru s si filiti co è re frattario v·erso nuove infezioni : non appena è g uarito, div·e nta suscettibile di nuove infezioni. Il numero d·eJi1e re infezioni p ubblicate,, a seg uito. di cure aborti:ve, è tale ch·e sembreir-ebbe ch e i contagi fossero diventati più frequenti fr.a i curati abortivam·ente eh.e fra gli individui sani l osse·rva Martino,t ti. Ora un gran numero di q.ueste reinocUlla7.ioni non r·esiste ad · un.ac ritica s.er-rata : si tratta talora di superinfezioni ch e! come rileva Tommasi , trovando un terr eno con ;reazione assai vicina alla normale(non è il virus ch e provoca, m.a l 'organismo ch e reagendo in maniera diversa produce il tipo d elle diverse m1nif.estazioni), dànno fatti locali e generaili sim·ili a qu·elli per reinfezipne ver.a; si tr.atta in .a ltri casi di pseudoreinfezioni· da subguarigion.i (Neisser, Gen·n erioh, Milian, Jan s~.Jme), di recidive cioè m·o nosintomatiche. (superinfezioni spontanee autogene) che pren·dono il .tipo di sifiloma perchè non si ·è formato nei tessuti quel particolare stato allergico (Gewebs-u m stimmung di Neisser, disergia di Tommasi) che ·porta a manifestazioni di tipo secondario o terzia·r io. E qualora .si vogliano con side rare come effèttivi c·erti casi di guarigione da ·cure abortive n oi non sappiamo quanti fra .questi rappresentino guarigioni spontanee cc poichè la possibilità che possa ~erificarsi una guarigione spontanea della sifi1lide .esiste, come può esistere: anche quel1la ch·e non tutte le sifilidi comunque curate siano suscettibi1li ·di guarigione »1 (Mart.). Quanto dovrebbe durare la cura per rendere' 'eramente attendibile la gTUarigione? È in definitiva ,p roblematico poter]o stabilire·~ 1
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Qua le potr-ebbe essere la durata del periodo di osserva zione? Il termine di 1-2 a·n ni , dice il citato r ela tore , ,è jnsufficiente. Si è visto difatti com e recidive si siano cont rol·l ate anch e dopo 5-6 a·n ni. Il malato, concl.ude Mibelli, finirta la cura abortiva , sarà sorvegli.ato con la m.assima attenzionie , prima m·e.se p er mese, ·e, di p·o i, grad.atamen•te, ,a intervalli sem.p·r e più lunghi, e 0 gni vo1 lta n·e -sarà saggiato, c on tutti i m ezzi più fini e d e1li,ca1ti , il siero di sangue e il liquido cefalo-rachidiano, previa iniezione provoc.a tr--i oe. Però questa propos ta fatta da Zimmern , di circonda re di minute c.a•u tele le cure a b ortive, potrà aver p oco su ccesso, dioe 'F reund. Aspetta·r e infatti ch e la R.W. ridiven:ti positiva p er riprendere la cu·r a , significa torn.a r e alla cura opportunis tica d el pas.5-ato , ed asp et tare , per curare, i1l rito·r no di lJna m .a nif.estazione sifilitic a, cioè coim piere un grave ,p asso indietro n ella cura d·e3,]a .sifrlide (Nico]as e Gaté); senza dim en ti care ch·e ci si potl'ebbe trov.a r di fronte a ce!"te lesioni c li·n iche non iniziali rna comp1 etamente costi tuite e tali da r end·ere problematico il b en efizio di una cura appro1p riata. In og ni teorica enuncia zione di n•u ovi indiri zzi tera1p eutici n on bisogn·ere bbe pie·r d·e re di vista la loro attua bilità pra ti ca. Ora, come .si può sperar-e, osser va g iustam ente Freun·d , ch e luetici, p er solito tanto indolenti di fron te al]e nostre prem ure, corripren·d a·n o l'imp ortanza di tante indagini e trovino. la pazien z.a i1ecessaria a tanti esami di sang u·e . .. ·e <li liquido ce falorachidiano P H-0 voluto prospettaro i termini de}!! 'inter essante problema, riportan·do .d.a ti ·di incontrov·e rtibiJ.e fon·damento soiéntifico, pareri e sagge considerazioni di eminenti olinici. Oggi, a di stanza di 8 anni, n essun nuovo elem 1e·n to è sopraggiunto che possa in firmarne il valo·r e e l'opportunità ; e non può esser diversamente, .poich è noi non possediamo tutto ra i'l m ezzo atto ad a ccertare .« quando l 'individuo sia in stato di guarigione appavente e quando in stato di gua rigi one efferttiva >> , 1ed in mancanz.a di questa possib.r lità decisiva, 30 anni di osservazione ail men-0 occorrer:ebbero , dice Schmidt, ·per poter p'él_rla:re .di guarigio ne n ei . riguardi della terapia abortiva, dato il caratter.e di croni·ci·t à eccesssiva di q.u esta ma.I.atti.a ve·r amente « i1m pla.cable n, coi suoi talora lunghissimi periodi di latenza (assoluta o r elativa) che non trovano riscontro in alcun 'altra malattia. Può b en essere la nostra impressione così 1
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profond a d.a rasen tare la certezza del .su ccesso, m a il t radrurr·e il m etodo in pratica è ardimento che imp·lica una ben grave responsabilità, ed è cont rario, oome dice Pasini, all 'in ter es e d el pazie·n te e ad u.n.a cor.retta profila.ssri soci.ale. Di turtta questa question e, ch·e pruden za vuole sia con s.ider.ata sorpassata e tale da far app arire m.olto OIJI)OTtuno ch e non si parli n·emmen più di cura abortiva per la sifilid.e (&e·m pli ce aspti.razio11e : Du.c rey) non d eve r estare ch e il con cetto .d1 u·n.a n.ecessaria cura precoce arsenoben zo:[i ca in ten a i!l più p ossibile, n on app·ena ch·e la ]esione primari.a sia m a·n ifesta ma a .diag n osi as olutam ente certa (non solo per i1l m edico, m .a a n ch e per l 'amm ala to, a m io modo di vedeI1e), perch è r ealn1ent e essa 1sembr a rn igliorare le condizioni di guarib~lità, e prescind.e ndo pratica.m ente da fa si sieron·e gative o p·o jtiv·e; e cc n ell ' incertezza d·el sucoesso è neoessa·r io in sister e n.eJ.1a cura periodica ch e ·Ci assicuri d·e1l successo » (Maiocchi). Nu1lla, n•e mm.e n J.a sifi lim·etri.a, permette quin di p er ora di abbando·n arie n ella sifi li de la vecchia cura r egolar.e, cron .i co-intermittente· gi_à stabilita da F ournier-Neisser (Nicolas e Gaté . Moride 1\1éd. , ediz. ital ., ott . 1929). Durata m edi a : 3-4 .anni, a ln1en o. I fau:tori .del.J.a cura .ab oTtiv.a del J~esto , cedendo passo passo all 'eviden za dei fatti , han finito per .a ccostar si vi-epp1iÙ a l rCOn oetto di una cura pruden zirulie cronica, ch·e, s tran o a dirsi , con tinu.a n o a chiam a·r e ab,or tiv.a . Così ad es . A. M.arras (Ann. des Mal. Vénér. , 1927) chiama abortive cu11e ohe egli pro1lunga ,p1e r tre anni (con un co m p1leisso di 10-11 cicli ourativi) più un .anno di osserv.azione : tr.at tasi di tera pia preco·ce. 1
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RIASSUNTO . .
Si ravvisa la n ecessità di inte~essare sem·p re più il }u,etico a l1l.a sua ma lattia, rendendo]o il m eno possibile d ispo to a diffidare ·della dia g n osi : ·ciò è tanto .più oppor tuno oggi in qua nto m ezzi ,e criteri di oura ten don o a r endere olinicam ente murto i.I decor so della sifiJide. Si richiama a·J,J 'opportunità di uniformarsi ai d.eliber.ati delila Soc. Derm.a t. Ital. ch e scansi• glia la ter.a1p ia b·veve f.attà con scopo abortivo , Ta·ocomand.a. inv.ece la cura precoce - com e qu.el1la .che dà il mag.gior affida·m ·ento p·er la g uarigion,e - per n ece& aria e dOiV•e ro·s a pruden za lungamle nte perseguita, come s:è fatto p er il passato. Firen ze, 6 novembre 1929.
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IL POLICLINICO
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI RAVENNA. SEZIONE CHIRURGICA, diretta dal prof. O. 0RTALI.
Cinq ne casi di lussazione posteriore
della spalla. Dott. RrccARDo BABINI, assistente. La lussazione IPO,s teriore de.I la ·s pall.a è assai rara in confronto con quella anteriore. La sua frequenza, risp·etto a quest 'ultim.a, è stata valutata a circa il 2, o 2,5 %. Loreta fu i.I primo, ch e illustrò c on precis ione, mediante esperienze s u.I ca·davere, i·l meocanismo di produzione d ella lussazione posterior·e. Egli dimostrò c he poteva prodursi in d ue maniere diverse. · Nella prima 'm aniera, si produce prima una lu. saz iane anteriore e poi, facendo .c om piere al braccio un movimento di circumduzione d.alil 'alto al b.a sso e ·dall '.esterno a ll 'interno, si ottien·e con facilità che la testa omerale giri intorno al margine inferiore d ella cavità glenoide e vada a tporsi posteriorme·n te, al di sotto d·e ll 'acromion . 'La testa omerale, durante la rotaziÒne dall 'avanti all'indietro, passa sotto il capo lungo del tricipite br.achiale, c~e di solito rimane ùacerato, come pure in parte può riman ere lacerato il g ran rotondo . Nella 5econda maniera in vece, la lussazione posteriore si pro·d·u Ge direttamente. Piegato il b.r accio ad angolo retto sul tronco ed agendo sul1 'a~ambraccio 1 piegato anch'esso ad angolo r etto sul braccio, si fa compier.e all'omero un movimento di ;rotazione interna sul p·r oprio asse e lo si spinge fortem ente dall 'àvanti al}'indietro. Con questa seconda 1nodalità non si ha, a differen za della prima, alcuna lacerazione di ten·d ini o di muscoli, poich è la testa si fa strada tra il piccolo e il grande rotondo. Che talvo1ta in realtà la lussaz ion e posteriore possa esser e second.aria ad un ~ lussazione anteriore, Jo dimostra il fatto che la lacerazione dell.a capsula è stata. trovata anche a nteriorm enLe (Jossel). Più frequ ente 1p-erò è la lussazione posteriore di.retta , con lacerazione della capsul.a posteriorm ente. La laceraz ione della capsula invero non è sempre n ecessaria. Malgaigne ha illustrato lussazioni posteriori intra-capsula ri permesse da llo scollamento .della capsula •u nitamente al p eriosLio. I casi osservati in questa sezione da l prof. 1
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Ortali, sono in tutto cinque. Tutti e cinque apparten gono alla varietà sottoacromiale. La sotto spinosa è invero ecoezionalissi.ma. CASO I. - M. Achille, q. 65. Entra in sezione il 14 lugl: 0 1925. È cadutQ dalla bicicletta sedici giorni fa battendo a terra con violenza la parte anteriore deJla spalla des tra. E. O. Si nota un 11olevole appiattimento della regione . d_e ltoidea, specialmente nella sua porzio11e B:nteriore. Il prqcesso coracoideo si delinea più sporgente che di norn1a. Sotto l 'acromion si nota una magg~Qre ripien~zza che dal lato opposto. Il braccio è mantenuto addotto e ruotato all 'interno. Ogni movimento è impedito, si può solo a11m~ntare leggermente la rotaiione interna. Avan1.braccio ~n pronazione. Alla palpazione si nota il cavo ascellare completamente vuoto, la testa omerale si palpa posteriormente. alla cavità glenoide,' al" di sotto del1'acrom :on. · Diagnosi: Lussaz ione posteriore sot to-acrornialc d~lla spalla. Cura: · Si ottiene la riduzione mediante trazio· ne sul bracciq leggerm ente elevato e abdotto, accompagnata da, energica rotazione esterna. Fascia tura immobilizzante per dieci g:-0rni. . 1
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II. - R. Giovanni, a. 48. Entra il 20 lugliQ 1925. È çaduto a terra battendo dirett~mente il moncone della spalla dall'avanti all 'indietro. E. O. Braccio lievement~ discosto dal tronco e in marcata r otazione interna. Profilo d ella spalla notevolmente alterato. Il marg ine esterno dell 'acromion è nettamente promin~nte. Tumefazione sotto-acro1niale. Movimenti abQliti salvo un aumer1to della rotazio11e interna. Cavità glenoide vuqta. . · La testa, si palpa posteriormente S-Otto l 'acro. m1on. Diagnosi: Lu ssaz'..one posteriore sotto-acromiaJe della, spalla. Cura: Narcos~ clorQ-eterea previa ~niezione di Paunevrol. Si ottiene la, riduzione portando il braccio in ahduzio·n e ed elevazione e accompagnando la trazione con un movimento di rotaz~one all 'es terno. Immobilizzazione del braccio in abd. e roL. est. C'\SO
CAso III. - P. Luig i, a. 52. Viene ricoverato il 26 dice1nbre 1929. È caduto a terra ])atte11do violentemente Ja spalla s in jstra. E. O. Region e delloidea sinistra molto appiattita sormonta ta in allo da un marg ine che si profila nettan1ente e eh~ è dovuto al processo acron1iale.. . Il cavo ascellare sj, palpa vuoto. La testa si palpa posteriorm~11:te, al di sotto del.1'acromion. Il braccio è addot1o e ruotato a11 'int erno, l 'avambraccio j11 'pronazione è mantenuto flesso ad ar1golo retto dal P. · Diagr1osi : Lussazione p osteriore sotto-acromiale della spall~. . Cura: Si ottiene la rid11zione abducendo il bracc=o, ruotando poscia fort~mente ·all'esterno, mentre n el contempo si eser cita una forte pressione sulla testa omerale dal da dietro in avanti. Immobilizzazione con fa sciatura amidata.
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CASO IV. C. Teresa, 24 dic~mbre 1927 .
SEZIONE PRATIC4\.
a. 85. Entra in sezione
scivQlata stil t erreno coperto di ghiaccio ed è caduta a, terra battendQ la spalla destra. È stata accompagnata all 'Ospedale d a, alcun~ passanti. E. O. Il braccio è mantenuto un po ' discosto dal tronco e ruotatq all 'interno; ogni movimento di elevaziQne ~ di abduzione è impedito. L 'asse del braccio è direttq in alto e al di dielro della cavità glenoide. La, re.gione de1toidea è l;'.m itata i11 alto da un, margine n etto dato dal delinearsi del margine ~sterno d~l processo acromiale e dalla clavic.qla. Posteriormente s~ apprezza · una tumefazione subitq al dì sotto dell 'acro·m ion, eh~ alla p alpazione si app~esa per la testa, on1erale. Diagnos~: Lussazione poster~ore sottq-acromiale della spalla.; d~s tra. Cura: Trazione e rota zion,~ esterna del braccio che si è cercato,. di abdurre il più possibile. Si ottiene cosl co·n, facilità ìa. riduzione. L'esam~ :r:adiograficq, prat~cato dopo- che si è ottenuta la ri,duzione n on mostra alcun segno di frattura a, . c~rico dei capi articolari. È.
CARO V·. - N. G h1seppe, ~· 47 ·. Entra tl 13 luglio 1927. E caduto in un fosso b~tter1do violentemente 1~ spalla sin,istra. E. O. Appiattimento no tevol e della regione deltoidea; la, regione sotto-acrqn1iale è in vece sporgente. La spalla così, vista, di profilo, sembra allargata. Il braccio è acldotto e ruotato all 'inlern o. La, palpazione provoca doJore e fa percepire la testa omerale posta fuor~ della cavità glenoide, pos t er~.ormente ad essa. Diagnosi: Lussa,zione pos teri9re · sotto-acromiale della spalla. Cura: Si riduce la lussazione media11t~ trazione in avanti e rotazip n e int erna. .L'esan1e radiografico fatto dopo la riduzione non mostra alcun segnq di fra,ttura dei capi articqlari della, spalla . .
Nei cinque casi sopra esposti .il trauma che produsse la lussazion·e è costa.n temente dato dall ' urto violento .a terra d el moncone d ella spall a, urto che il più delle vote si è potuto stabilire es.sere dire tto dall 'avanti all 'indietro. Riesce spesso difficile aver·e dall 'infortunato d.a ti molto precisi sulla modalità della caduta. Di solito si appre.n de ch·e il P . è caduto di fianco, battendo la spalla a terra. Questa d eve essere in :realtà la maniera più co·m une del prodursi ·della luss.azione ·p osteriore. Altre volte l 'urto può essere trasm esso dal. gomito o dalla mano, m entre il braccio trova.si in proiezione anteriore. Secondo .alcuni 1'urto diretto sul moncone d ella spalla dovrebbe difficilmente dar luo.go a lussazione per il fa tto c he la testa omerale è impedita ad u scire ·dalla cavità g lenoi.d e da·l m a r gine posteriore dell '.acromion. P er girare l 'ostacolo , la testa bisogna ch e riceva un impulso a ruotare internamente, ciò ch e si ve. 1
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rifica ad es. nella caduta in avanti s ul gomito, con rotazione di tutto iil tronco intorno all 'omero ch e fa da perno. Noi cr ediamo tuttavia che anche con l 'urto diretto sulla spalla, nella caduta in avanti, possa prodursi la 1'ussazion·e posteriore. La testa omerale spinta fortemente contro la faccia posterie.re d·ella glenoide, n,e sgusci.a fuori ruotando forzatamente ·e come su una guida, .. all 'interno. Da molti Autori sono state notate lesioni ossee ·e muscolari con comitanti . ei due casi 4° e 5° in cui fu eseg·uito, avvenuta la Tiduzione, I '·esame radiogr.afico, non fu -riscontrata alcuna lesione d ei ca pi articola.r i. egli altri -cas i, b en ch è non si sia ricorso all 'es . r.a diogr.a fico pos.si.amo d,esumer e ch·e non vi fossero lesioni ossee per la rapida guarigione ed il ri·p ri sti·n o completo d ella ~unzio naiità ·d ella sp·a lla. Il ·distacco d ella ·p icco.J.a e d ella grand·e tuh er osità, sono le lesioni ossee ch e ·p iù di frequente sono .state riscontrate .associate a questo ti1po td i lussazione. Anche il bord·o g·lenoideo posteriore è stato d escritto distaccato in casi in cui anch.e il periostio era scollato, verific.a.n dosi ·così quella lu·ssazione ch e Malg·aigne ch iama ap,p u.n to intracapsula.re. Tuttavia .i l distacco ·coolle tuberosità ffelI ' on1er o non deve considerarsi molto fr·equente. Esso avviene di solito i~ occasione idi traumi 'Co·m plessi; ad ·es. quando il a .Ju,s sazione ,posteriore è il risultato <li u.n a QJrimitiva lussazione an.t erio.r.e, p er su ccessivo ·scorrimento della testa intorn o a l margine inferior·e d ella cavità g·lenoide (2a m.a·n iera . di Loreta), allora è facile ch e la piccoJa tuberosità, stirata viol entem ente · d.al sotto scapolare e 1dal piccolo roto,ndo, si distacchi. In questa forma di lussaz ione, come Lo~eta ave va in·dicato , .si trova la .lacer azione capsular e .anteriore e la con comitante 1acera zio·n e d el capo lung·o d·el tricipite e d el g r ande r otondo. P er .ciò ch e rig uarda la diagnosi, s i trova scritto 1ch e essa presenta difficoltà e che · di solito questi traumatizzati vengon o cu·r ati a lung o erron eam ente per .p resunte contusioni o ·distorsioni d e1lla spalla. A dire il vero non ci sembra ch e ·esista una vera difficoltà ne}la diag.n osi. Il pro·filo· d e.Ila palla non ·è così alterato come p er la lussazion e anteriore, ma è sempr·e dato di rilevare egni indubbi ch e rischi.a·r .a no completan1ente. L'attegg·iamento a ssunto dall ' infortunato è qµel'lo comune a molte d elle lesioni traumatich e d ell'arto superio-re: avambraccjo pi·e gato ad a n golo r etto, so tenut o dalla mano d el lato 1
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IL POLICLINICO
sa110. Di solito non :si ha tu1nefaz-ion e notevole n è ecchimosi marcate. 11 profilo d ella spalla, se 1pure non ·eccessivamente, è alterato. La spalla sembra più larg.a in senso tr.asver so d ella san a . Due salien ze ossee divise .da un solco, colpiscono all'ispezio.n e; sono date da l margine esterno ·dell '.acromion e dal ·Cor.acoide. Ma i dati ·più in1 portanti ·e car<ltteristici che valgono .subito a far diagnosi di. lu1ssazione posteriore sono: L '.aocentu.ata r otazione interna d ell 'ome·r o , il cui asse n e1 suo estremo superiore è ·diretto al ·di dietro de lla cavità g1enoi.de. Alla . rp a·1 pazione si trova una tumefazion e so tto il bordo posteriore d ell '.acromion, tum efa zion e c h e, coi movimenti im·p ressi passivamente al braccio, si appalesa p er la testa omerale. La cavità 1g·lenoide invece si pa1perà vuota. Nelle ·Sub-lussazioni, n elle J.ussazioni cioè i.ntra.caipsula ri id i Malgaigne, la salienza sotto a·cromia le d elta testa è p oco pronunci.ata. Bi ogna in qu·esti casi, m entre si palpa, te·11ere p.r·esente , ·Ch·e n ella spalla norm.ale, mentre sotto la m età anteriore d·el marg ine ·esterno d ell 'acr o1m ion, n on si può .affond.a r e la mano p er la presenza .d ella testa omerale, subito al1'indietro, sotto · la m età posteriore e sotto l 'an go1lo ,d ell 'acromi on, ·esiste uno spazio d epres ibile (H·e.n nequin) . Or.a qua ndo esiste la lussazion e, anche se questa è incompleta, lo spazio 1d epressibile di H ennequin è scomparso ed al s uo posto si trova la prominenza data dalla testa omerale. Cura. - La riduzione d ella lussazione po·steriore non presenta eccessiva difficoltà, se eseg·uita }Joco t empo dopo iil trauma. Una trazion.e sosten•u ta ,s ul br;accio pa.rzia.Jmente abdotto e d elevato, accompagnata a totazione all 'esterno è suffi ci ente il più d ell e volte a riàurr:e prontamente la testa omerale entro la cavità g lenoide. In uno ·solo d ei cinqu·e ·casi sopra riportati , fu n ecessario Ticorrere all '.an estesia gen erale, dato il forte sviluppo muscolare d el soggetto. Q,r~ la riduzione non si otteng.a subito al primo t entati\1 0, è buona n orma eser c itare, in1sien1e alJ.a trazione, una forte pression e diretta n1ento sulla testa om·erale dall ' indietro al'l '.av.anL1. . Queste manovre valgono, ben s 'i.nten·de, n c-lla più freql1ente lussazione posteriore dir etta. Nei rari casi di lussazion e posteriore seco11daria a lu sazio1n e a.n terio.r e n on .sarà possibile con le mano\ re suddet te far rientrare in sito la te t.a. Infatti nel suo giro di circum: dl1zione intorno al margine glenoideo, essa · è J)a ... ~ a la al disotto del capo lungo d el tri cipite e , a 111cno cl1e questo non sia completamente 1
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l.acer.ato, la testa ne rimarrà impedita a rientrare lllella cavità articolare con una trazione ·diretta all'avanti, senza pensare poi che l 'apertu·ra .d ella capsula si trova anteriormente. In questi casi rari sarà dunque necessario ridurre prima 'la lussazione posteriore in a.n teriore e po.i m .amovrar·e ·c ome per quest'ultima. .L '~mmobilizzazio·ne dopo la riduzione della lussazione posteriore, ·sarà effettu.ata m ,a·n ten·endo il braccio in leggera abduzione ed in rotazione ·esterna. CONCLUSIONI . . Si 1presentano cinque casi di lussazione posterio:re della spal'la avvenuta in se·g uito a trauma diretto sulla t esta ·dell 'omero. Tutti i casi furono diag nosticati senza l 'aiuto d ell 'esame radiog r.afico per i segu-e nti sintomi b en -evidenti: Deformità .d·ell.a spa'll.a . Adduzione, in a l cUilli casi molto a coe.nt•u ata, in altri meno, accompagnata da forte rotazione interna d ell'arto. L'asse omerale è 1proiettato a ll 'in·die-tro d e:lla ca vi tà g.J en o i·d·e. La riduziom·e riuscì sempre fa cile, p:revia o no ·n arcosi d el P., con tr:azione sull'arto abdotto e ruota.n do forte·m ·ente all'esterno. In un caso, il 3°, l.a irid uzione, ch e si sten: tava ad ottemere, fu aiutata dalla pressione dir etta sull.a testa om·e r.a le dal die tro a1l'avanti. BIBLIOGRAFIA. Conferenze cliniclie sulle lussaziorii trau matich e. Bologna, 1874, p~g . 129. MALGAIGNE. Traité tles fr actiir es et des luxatio ns,
LoRETA.
anno, 1855, vol. II, pag. 531. JossEJL. .4 nat. B eilriige zur J(enntniss der I-Iumeruslux. mit Practur der Tuberkel. Deutsche Zeitscl1rift f .. Chir., Band IV, fase. 2, a. 1874, pag. 124. V ALT .\NCOLI. Sulle. lussazione posteriore dèlla spall a. La chir. degli organi di movi1nento, v. IV, fase. 1-2, pag . 171. T1x1ER. P athologie Chir., tome IV, Chap. VIII, J\'f asso11 e C., édit. Luxat. sous-acrom. incomplète de l'humerus. '.l . • de la Soc. de. Chir. de , Bu 11 . et .l\.'rém
P ERI ER .
Paris, a. 1878, pag·. 112. 15 • Nuova monografia della Collezlone "Policlinico,,: Prof. MICHELE BOLAFFIO
Direttore della R, Clinica Ostetrioo-Gtnecologi.ca d1ell'Università di Moden.a 0
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:{A NNO
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SEZIONE P RATICA
COMMENTI
SUNTI E RASSEGNE .
.A proposito della leishmaniosi negli .adulti.
RICAMBIO.
L 'in t eriessante osserva zione· clinica deil prof. Una nuova forma clinica del diabet e. J>o,n tano pubblicata n el Policlinico, Sez. prat. , Il diabete sospeso. tll . 49, 1929, interessante non solo p erch è ri(P. EscunERO . R evue Sud-Américaine de A1ég uarda un u omo di 52 a nn i , ma an ch e perch è decine et de Chir. , t . I , n. 2, febbr . 1930). .questi proviene dall 'Abruzzo e perch è l 'infe.zion·e n·on ha ceduto facilmen te al-le più alte I l diabete vien definito un turb,a m ento per <losi ·di tarta•ro stibia to ch e si sian 0 finora ado- ma n en te del m et abolismo del glucosio. per~~e a.a n-0i (30 ctgr.), m 'i·nduc1e a ri.cord.ar e, Tre sono i periodi a tr.a ver so i qua li passa :a conf.erma delJe con clu1sioni cui è giunto I ' A., questa malattia : n el primo p eriodo non c'è nè c h e n e1la Pl"OViincia di Reggio c .a labria' dove glicosu ria, nè iperglicemia costante; esiste so-è mo.Jt.ò diff.usa la leishmani 01si cos ì in tern a. ·lamente una ip erglicemia post-alim,entare tra n()()ID·e est ero.a, i casi di I\..a la -az,ar n egli adulti sitori.a. Solo con l 'ingestion e di g·lucosio si :sono tutt 'altro che ra ri. Il primo caso, riguar- può m etter e in eviden za il tu·rbamento der m e·<1.a n.te una do·n na di 23 anni , lo pru1b blicai n el tab olismo. N:e1 secon·do peri o do c'è ipergìioem ia coPoliclinico, Sez. pra t ., 1925. Altri casi (indiv id'.u i di 22-33 anni) osserv.ai i ~ seguito , tutti stan·te, ma I.a glicosuria è nulla o debole (diabete occulto). :acoertati col r eperto deiJle lei.sh n1a11ie n el su cco Il terzo p eriodo è quello di pi en.a evolu zion e :siplen 1ico, e n e feci cenno a l 2° Cong resso d i me dì1cina e igi1en ·e co1lo.n ia le tenutoisi a Roma della m alattia . È b en e appar iscente la iperg·licemi.a e I.a glj cosuria e pu ò: .aggiu n g.e rsi la nell 'ottobre scoTsD, rib.adendo , co·m e n el 1925, a cidosi. 1 'opinione, già espressa dal Gabbi prima deJ In .gen ere i tre p eriodi si su ssegu ono infal1915, che I.a leish rnani.a Donovani e I.a leishm.a libilmente. M.a qualch e volta l 'evoluzion e si mia infantum sono la stessa cosa. arre ta al primo periodo : si parla allora di Però l 'importanti.ssimo caso d·el prof. Ponform.a sosp esa o a rrest atasi. · ian·o di1m os·t ra anoora più chiaramente ch e cc in Com e disting uerl:a dalla forma evolutiva al Itali.a i1l Ka la-a zar n on è esclu siv.a m ente infan- suo inizio? Un diab ete ch e con1.incia si actil·e ,. ma ch e può ,c olpi:re anch ·e gli ad.u1lti ». compagna g·en eralm ente ad iperglicemia e glicosuria costante .e fatto m olto importante n on Dicembr:e 1deil 1929. offre all 'osservazion e n essuna di quelle com Dott. P . T I M PANO. plicazioni che di frequen·te a pp.aio·n o n el cor so d elle for m e cronich·e : fa vo, gang ren a 'ecc. Nei cinque m.alati studiati dall 'A. e dicl1iarati a.ffetti da diab ete cc sosp eso » i soli disturDott. LUICI CAPPELLI bi m.anifesti eran o : due casi di .a n trace, 'un ..Aiuto a.Ila Catt edr a di Elet t r oteraipi a e Rad iologi a . caso ·di gan gr e11a delle estremità, due ca i di della R . Uni vers ità di Rom a • disturbi n er vosi. A digiuno e sotto l 'influen z.à di una alimen tazion e ricca di idrati di carb o·n io n on -esisteva n è glicosuria , n è iperglicemia. MANUALE PER J MEDICI PRATICI Solo la prova del glucosio era n ettam ente poPref,azi<>ne del praf. Francesco Chllarducci. sitiva e dimostrava l 'esistenza del dia b ete . . Ripor t ia mo soltan·to l'I NDICE dei capitoli , onde i L 'A. h a cercato un fondamen to sperimentale let.to.ri possano form a.rei u n ·criterio dell'importrum:a a lla su a ipo·t esi e 1'h.a trovato n ei risultati ot-del volt1me : tenu ti con la pan createctomia parziale n ei cani. ·P AR TE I . Cap. I . Il radium nel le sue pr,oprietà fisiche, .pagg. 1 a 30. - Cap. II. 11 radi u m nelle sue app l i· Ta li a nimali così trattati re taran o aglicosurici cazioni alla medici na, 'Pagg . 31 a 76. - Ca.p. III. Rae n ormo-glioemi:ci vivenid o n ormalmen te, ma si di umbiologia, pa,gg. 77 a 98. Oap. I V. Terapia, ·dimo trarono diabetici alla prova del g lucosio - .p agg. 99 a 146. - PAR'.rE II. Oap. unico. N uovo si . o sotto l 'influ en za della gravidanza. stema (mobile) e nuovi strumenti per radiu m terapi a, pagg. 147 a 156. Resta dunque provata clinicamen te e I)CriU n volume in-8°, di pa.g.IV-150 (N. 15 della Collana n1entalmen te l 'esi ten za di un.a forma clinica .Manuali del Poli clin ico n), n itidamente stamp a to su del diabete finora ignorata t il cosidet to: cc dia·.car ta s emipat inata , con 5 t a vo le e 5 figure nel t esto. b ete sospeso» . Es o i m.an ife ta r li11j camente Pre~zo L . 1 8, p iù le spese ipootali di spedizione. P er i n ostri abbonati sole L. 16,50. con le complicazioni pro1ìri e del diabete e . . i n1ette in eviden za so]t.anto p er i11 ezzo della iperglicem ia diagno tica. I nvia.r e Vagl.i a P oeta.le a ll'editor e LUIGI POZZI . 1
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RADIUMTERAPIA
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U fficio Postale Suecursale di ciotto (18) - ROMA .
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V1 cE~TIN1.
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IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVII, NuM. l 7J
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Cont1·iboto allo studio della g1ieosu1·ia renale. (A. Mu rn CRAWFORD . 1~1ie Lancet, 3 sett. 1929). Qua11do s.i trova u11a ' OStanza riducente n·e lle uri11-0 bi·sogn.a dom.anidarsi se si tratta di gluco, io e se il malato ha diabet e mellito. Per stab~lire se è g lucois io 1b asta la prova d'e lla ~enili, d razina e della fe1m·nntazione. L 'esistenza d.el diabe te ' Ì può m ie ttere in evidenzia co·ll 'ana1nnosi :e la .s i11tomatologia caratterjstic l1e; l ' inesi Lonz.a d·ol diabete si potrà afferi1naro solo d opo a ccurate riccr cl1e. La frequ enza d e.Jla glicosuri,a è maggior.e di que·l ,ch e abitu.a lmente si crode, perch è p e1" i tendo l 'abitudine di fare .I' o · lne u u.rine en1e e la n1.attina, si raccolgono uri11c do1>0 J)arecchie ore 'di digiuno. J1n1)o rtanLe fra Je g lico urie J1011 diabetiol1e è Ja g Jico uria r enale , cl1e è anch e chia1nata di.a be te i1111ocenle, gli co uria senza iperglioe1111ia, g·lico· uria Lra cu.r abile. Second.o Jo lin ·s i può d efi11.iro carn e g licosuria per is t ente, r.e la tiva r11cn Lo in.di'j)end.c;n te da.11la di1cta , .senza i1porg·l i·cc n 1i a o .a ltri si11tpmi del di.abete. Gr.aham n e ·di~Li nguo tre tirpi: lino· in cui Jo zuochero e lin1inato nelle 24 ore ò meno .d i 10 g., u110 i11 ct1i e so va.r ia da 10 a 30 g. e u11 t erzo in cui lo zuocl1ero con1pare n e lle urine solo dopo pa ti conitcne111ii idrati di carbonio. NormaJme11te i·l r e11e non el.in1in.a zuccl1ero · firl cl1 è la concentrazione ·di que to nel sangue ri1na11e al disotto ·d i O, 18 %- Nella glico uri.a ~e11a l e la .. og·1i.a di eliminazione d el g1ucosio è abba sa ta; qt1i11di i può avere g lico uria perma1lcnt c o ancl1e olo alimentare. E orm.a i ~ab ilito ch e I.a g lico uria renale è più· o 111cno in·n ocua, e non richiede cure. P·orò .c i 0110 al cu11i proble1ni ·da di euter e. 1
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Ca.risa dell' ab bassaniento della sog Zia re1iale in alcu.n,i in.dividui. Per MacLean la cau sa della gli cosuri~' rona] e ò o cura. Da .r 1cerchc speri•
. n1en tali fa1t e u·l ca11e da Hamburger e Brin 1{man ri::;t1l ta ch e la soglia 1en.ale per lo zuccl1ero ' 1aria col variare del contenuto in I<. e Ca n el liqt1ido circolante. Qt1est'ip-0tesi della dip endc11za d ella soglia r enale dalla composizione .. ano-uig11a fu tudiata da Cammidge e Iio,v.ard i qu.ali l 'avvaloraro110 colle loro osservaz io11 i. E ... i d e fini co110 la glicosuria renale quell a co11di zione in cui c'è eliminazion e di zucc l1cr o ne 1le urine re lativan1ente indipendente dalla di et a , in 1)c r one ap1parente111ente sane con g·l i "'c111 in. n or111a] e o subnormale e una din1in·uzio11c nssoll1L.a ·della calcen1ia. Es i almeno J)Cr qualcl1 e t.c1n110 modificarono la glicost1ria col I.a s on1mi11i~·trazione g·iorn.a liera di Ca e paratiroid.e . l\tluir Cra''"ford sommini trò quet e dt1·e so tanze in due dei sei ca i cl1e egli ri fc ri ~ cc : in uno non i ebbe alcuna modifiC..'\zion c, Jiell 'allro si ebbe riduzione dell 'elin1inazio11r d ello zt1cch ero .. olo temrporaneamente, c ior fincl1è clt1rò l a ommini trazione dei niccl i ca 111cn ti. 1
Possibile relazione con disturbi del sistema 1iervoso vegetativo. La somministrazione di fl orizina prov:oc.a g licosuria, che si. manifesta co11 ipoglicemia; quindi da questo lato la glicosuria da florizin.a è analoga a quella re11ale. P erò la glicosuria da fenilidrazina persiste anch e con dieta priva di carboidrati e con fegato privo di glicogeno. Secondo alouni il rene · e tra e ed elimina lo zucchero dal glucoside floriziin.a, ch 1e si ri.oombina collo z·ucchero de1 s.angiue; secon·do altri l.a florizin.a agisce come an tagoni.s ta dell 'insulina. Zun tz dall'osservazione ch·e iniettando florizina n ell 'arteria renale di un can e c'è immediata e.Jiminazionedi zucch ero dal r ene iniettato m e ntre l 'altr<> r ene ne e li·m ina solo dopo un certo tempo, d educe che la glicosuria da florizina è di origine pura·m ente r enal e. Altri hanno emesso l ' o,p inione ch e la florizina agi e.a sul rene per m ezzo d el si tema nervo o. Pare ormai stabilito cl1e individui con irritabilità del sistema n ervoso ' 'egetativo mostrano una maggiore sensibilità alJa florizin.a ; m .ag·giove sensibilità chefu .trovata anche n el morbo di Base do'v e in· indjvidui con anom.ali e d o-I sistema n eurovegetativo. Diinner ,e M·e·cklimberg h.a nno dimos tr.a to che gli antagonisti d el parasimpatice> (.calcio e atro pina) ha.i1no azio11e restrittivasu.Jl.a glicosuria da florizi.n a, ment~e gli sti1110Jatori d el parasimpati co (potassio e pilocar})ina) ha nno l 'effetto op1posto. Go·l dberg confermò questi dati coll 'atropina (antagonista d el para impatico) e o ervò gli stessi effetti coll 'ergotamina (antagontista deJ sì1npatico) e notò ch e l 'azion e associata di queste due sotanze aumenta la loro azione; per questo egli riti ene che la glicosuria d.a florizina dipende da timolo yag·ale e si1n.p atico e che la glicost1ria renale di1pende da disturbi d el sistema. n eur.oveg·eta·t ivo. Muir Cr.awford osservò ± ca si di glicosuria r enale in cui e istevano disturbi di qu·e sto sit 0m .a. La diminuizione d ella soglia re11ale per l o zuccl1ero da alterazione n eurovegetativa spieg·a l 'ipocalcemia ch e si osserva; e la so·n 1minitrazione di calcio in ca i . di glicosuria renale può esser e effi cace non solo per una modificazion e fisica e c himica d el sangue d el n1alato, ma specialmente perchè diminuisce l'eccitabilità de·l si t ema n eurov.c gctat.i vo. Sintomi dovuti alla. glicosu.ria renale o associati ad essa.. Cammidge e Hovvard l1anno notato nei m .a lati di g·licosuria r enale una facile esauribilità al lavoro , i)robabilmente in ra1pporto co·hl 'ipog licemia. Altri d escrivono fra i intorni il « n ervo,s ismo )) e la d ebolezza. Quattro malati di Muir Crawfo1'd .avev.a no consultato il m e dico perchè avevano malessere non b en d efinito. P erò ci sono malati di glicosuria r enale ch e stanno apparenten1ente b enissimo. La g licosuria r enale è in genere permanente· e può durare anni enza il n1 inimo disturbo. In tre n1alati di C:ra,vford e 'era debolezza accompagnata da di l t1rbi nervo i; que ti sin1
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tor11i scom .p arvero dopo prolungato riposo e, di più, una buona somministrazion e di carboidrati non pro'r,o cava più g li cosuria. Ci possono es er e q·u indi casi di g licosuria renale tem1por:anea. ' Glicosuria renale e vero diabete. Alcuni ritengono ch e la g licosuria r ena le possa trasformarsi in diabete vero, ma probabilmente questa è un 'opinione erra ta. Ci son o però pochi casi di diabete m ellito con soglia renale per lo zu·c ch ero ba sa. P er ora possiamo a ffermare ch·e non esiste una relazione n ota fra glicosuria ren.ale e diabete m ellito. , R . LusENA. 1
spil acnici ch e ,r,a111no .al fegato. Infine gli .esperim enti sui cani parzialmente spancreatizzati h a confermato la possibilità di influenzar e il rican1bio degli zuccheri mediante l 'in terruzione di queste vie n ervose; onde gli AA. con cludono , che effettiv.amente il loro m etodo avr ebbe la proprietà di agire sul fegato diminuendo l.a elimin.azione d.ello zucch ero. · P·r a ti1can1do poi la sim·p a ticectomia: periarteriosa ne lle estr emità di un can e gli AA. hanno potuto osservare una caduta della g licemia ecc., · che spieg.ano con lo stesso ondine di fenomeni : taglio d elle fibre simpatiche ch e impe·d iscono la fi ssazion e d el] o zuoch ero circolan.t e n ei tessuti , aumento p er ciò d ello zuc chero n ei tessuti stessi e, logican1ente, diminuzione di qu·esto n el san g u e, an,ch e in questo cas·o dunqu·e , l 'antagonismo in·sulini•oo è superato d a ll ' inteTVento operatorio. Oggi il fegato torna in onore nella patogen.e si del diabete; v. Noorden parla di un:a aume,n tata produzione di zucch ero, Falta di una diminuzione nella inibizion e all 'eli·m inazion·e d ello zucchero e per entrambi la sede del di-· sturbo è il fegato. On°dé il m etodo proposto dagli AA., rivolgendosi a qu.e sto oTgano ~i .armoriizz,a .alle vedute mo d ern.e, per .Jo n{.e no tedesch e, sull 'argome nto. V. SERRA. 1
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Sul modo di influenzare -chirurgicamente il ricambio dello zucchero. (DEPISCH, HASENOHRL e Scn6NBAUER. J{lin . Woch ., n. 11 , 1930).
l'11ien.
Gli AA. ricordano i m,etodi operativi principali ch e sono capaci di modificare il ri cam bio ·dello zucchero. La legatura d el pr·incipale condotto di escrezione (Alpern e Leites) del pancrea s, cui segu e un-a diminuzione d ello zu·cchero n el sangu,e, un aum,ento della tolleranza per g li zu·c ch,e·r i e una tendenza all'accumulo d ei grassi. La lega tura in massa d el pancreas, in corrispon,de nza d ella testa e risp ettaindo i ,rasi (M,a.n sfeld) cui seguo·n o g li stessi effetti ; è chiaro dunque ch e a questi interventi chirurg ic i ·se,g ue uno stato di iperinsub~nism,o; va·ri.e !nicer ch,e sperimental.i slem_brano confermar e questa ipotes·i, e n e l 1927 il Lin h.a rd n e h,a tentato I '.applicazione n ell 'uomo con risultati però piuttosto sfavorevoli , in complesso. La legatura bila teral e d ei con·dotti di escrezio,n e d ell e parotidi ch e av:rebb·ero .dovuto determinare uno sta to di ipoglicemia acuta è stata anche applicata 1J1ell 'uomo da l Goljanitski, sen za alcun vantaggio. Infine Ciminata h a dimo trato che n ei cani r esi diabetici con l 'asportazione totale d el pancreas I.a d en ervazi'o ne completa d ei ·surren i h a fatto cadere ii tasso g licemico, scomparire la g li1cosuri.a oe crescere il peso d el corpo; ma l 'applicazion e pratica di questo si stema incontr.a naturalm.en te la maggiore 1d ifficoltà n e l pericolo di determinare una insufficienza acuta su·rrenaloe . Gli AA. , basandosi anch 'essi sul p,r inci pio di in1debolire l 'antagonis m o insulinico , propongono di tagliare i nervi vegeta tivi ch e d ecorrono n el legamento epa·to-duod.ena le, interrompendo così una buona parte d elle fibre vagali ch e vanno ,al fegato e tutte que lle simpat•i ch e. Scopo di questo intervento sarebbe l 'eliminazione d ell 'azione antinsulinica d el fegato , on·d e un sopr.avvento d,e l sistema insu lare pancreatico e modificazioni favorevoli n ella curva della glioemia sperimentale. La puntur,a d el Calamus scriptorius (Cl. Bern.ard) · cl1e, come è noto, provoca iperg licemia. n1an ca .al uo e ffet to se si tagliano i nervi 1
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CUORE. L'infarto del miocardio a forma anginosa. R. BouCOMONT. La Presse médicale, 5 marzo 1930).
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L'infa rto del miocardio, com ,p licazione frequente d ella coronarite a tendenza stenosante, si m a n ifesta clinicam ente con una sindrome essenzialmente polimorfa. Vi è però una forma che si disting ue dalle al tre per una sin tomatolog ia n etta ed è la forma anginosa, di cui I.a diag n,osi, relativamente facil e, può essere. confermata dai dati elettrocardiogr afici; inol tre è d.a rileva r si ch e qu esto acci,d ente, seh bene grav,e, può ·.g·uarire . 1
LA SINDROME CLINICA. È n ettam,en te c.a ratterizzata da un insiem e 1
sinto·m atico ch e compren,d e tre eg11i co tanti : il dolore costrittivo, l 'abbassamento d ella pre sione a rteriosa, la febbre; un a ltro segno eccellente, ma in co ·tante è lo sfregam ento pericardico. Vi son o poi altri segni interessanti , ma ,di minore im,p ortanza. Il dolore ch e apre brutalmente la scena è d el tipo a nginoso e dura del·l e ore o dei g iorni, in modo continuo o con fasi di calm.a e di esace1'lbazione. Si può avere addjrittura uno stato di male angi·n oso con paro i mi. Il dolore è ttl]mente acuto da e sere torturante ecl i malati ch e soffrivano in precedenza di angina da &forzo lo di ting uono n ettamente. Può presentare, m .a jn modo inco tante , delle irradiazioni lontan e. La caduta della pressione arteriosa i pro-
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IL POLICLINICO
d ucc gen e ral111en te all ' in1zio d ella cri i ang in o a e con1prende la m .assima com e la min in1a , i)ure e endo maggiore per la prima ; una J)f e sione inizi.ale di 22 / 12 può arrivare jn i>och e ore a 11 / 9. La febbre è più tardiva e - compare al 2°-4° giorno ; g·eneralmente moderata , 38°-38°,5, costante, di patogenesi discuti·b ile. Lo sfregamento pericardico è un segno ca·ratteri·stico di infarto del miocardio; co,m pare dopo qualc·h e giorno e si manifesta co,m e un rumore di va e vieni, g·ener.almente discreto e soprattutto fugace; va perciò ricel1cato minuziosamente, mattino e ser.a dur.a nte i primi g iorni. Talvolta però esso manca, .in quanto ch e, per la sua produzione è necessario ch e I 'infarto ia parietale e d affiori ed irriti il pericaridio. Ali ' esa•me del cuore, ·si hanno al tre in dicazion i inter e santi. Generalmente, si ha tachicardia, ,d i 100-120 al minuto, talvolta con ritmo di galoppo ed extrasistoli. Ma ciò che c olp.i ce, ali 'ascoltazione, è lo smorzamento dei suoni cardiaci, che sono com,e lonta•n i . I disturbi gastro-intestinali (nausee, vomiti , m e teorismo .a·ddomina1e) possono essere notevoli ma non rischiarano la diagnosi; sono , del Testo, i·nco·s tanti. I disturbi po·lmonari sono pure in·costanti e c onsistono , per lo più, in una crisi di edema polmonare. Caratteri tico, p er questi malati, è i1 colore plun1beo, livido che, insieme alla caduta della pres i one arteriosa ed alla tachicardia, può ·dare un vero stato di cc shock ». 1
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raggruppan1ento, fino a,d aversi dei T negati,·i nelle tre derivazioni (fatto però raro). T ale periodo dura molto a lungo. La sindrome elettrocardiografica regredisce man m .a·no ch e le lesion·i vengono cicatrizzandosi; il più spesso persiste assai a lungo un 'inversione di T, in una o pi-4 derivazioni. '
DIAGNOSI E PROGNOSI.
La diagnosi non presenta difficoltà qu.a ndo le ·due si1n ,dron1i , la clinica e l 'elettrocardiografic a ,s:i sovra,ppo·n gono; vi cever-sa può es-sere assai malagevole pecia lmente allorchoè la sindrome clinica non è co·m pleta. Occorre allora molta prudenza ed abilità, il che non tog.lie che dall'analisi accurata dei sintomi si poss:> arrivare alla diagnosi. Soprattutto si tenga presente il carattere del dolore, diverso da quello dell 'angina da sforzo e che non cede nè al nitrito d'am·i le, nè alla morfina . Cosi pure la ca duta della pressione arteriosa, per Ia sua cronologia, per il suo grado e per la persistenza ha dei caratteri che non si trovano in altre sin·dromi. Così pure, lo· sfregamento pericaroico, se si .arriva a ·p ercepirlo, h1 grande im·p ortanza. La prognosi, evid·e ntemente, è assa.i grave; per molto tempo , si è con siderato l 'infarto ·del mioca:ndio come assolutamente fatale, mentre o·g gi si sa ch e vi possono ·essere delle g uarigioni ; glì AA . ne contano 3 .su l ~ casi. La morte, secon,do gli AA., è frequente nell e prime tre settimane, in cui è --soprattutto <la temere la sincope. Passato ta·l.e periodo, l '<icc1dente può .c onsi dera·r si in via di guarigione. 1
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SINDROME ELE'I'TROCARDIOGRAFICA.
Può dividersi ·sc h emati1cam·e nte in tre periodi: 1) si i·n izia con i primi a·cci1de nti ed è c aratterizzata da una gr.a n·de ond.a monofasica, che si el eva a cu pola e si innesta sul segm·e nto discendente di R, e tal,1 olta .lo oltrepassa p er raggiunger e la linea iso-elettrica , dopo avere d escritta una curva a larg.a .convessità. Ta le onda , ch e eccm1do P-ezz1i è patognomonica, non è una d eformazione di T , ma un.a nuova onda, prodotta da una corrente speciale d 'irritazione , ch e nasce in corrispondenza d el fecola io di n ecrosi miocardica. T.a1e periodo p erò è as ai breve ed è, quindi , as~a i diffi cil e poterlo sorp·r en·der e; 2) 1'o·n 1da T i sviluppa man mano dalla gr.andl' onda n1onofasica primitiv.a, la quale di·m,i1n11i ce di ampiezza p er diventare niente altro c110 un segn1 ento curvilineo a convessità su·p er io re, prece·d en te un T rovesciato, in una o più d erivazioni. Questo p eriodo l)UÒ durare 2-3 n1esi; 3) i co111 ple ... i . . i vanno r.avvic i nando alla norn1al e, in seg uito a n1odificazioni d e]] ' onda T , qua , i , empre di . . en o 0 1) 1)0 to, in prima e terza d eri yazione. ~i 11an110 diver . . i nlodi di 1
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IL TRATT.-\MENTO.
D eve aver.e tre sco1)i essenziali: evitare la sin.cape, calm,a re il dolore, s.os ten-e re il miocandio ed, in generale, tutto il circolo. Riposo oomipleto in ]etto per alm.eno un m ese, son1min i trando senza parsjmonia morfina e·d altri calmanti. Dig itale e strofanti·na 1 J1er via or~le e d a dosi moderate. Se però comJ)aiono dei segn·i di d ebo}ezza acuta del miocardio , i ricorra alle iniezio11i endo·v enose di uabaina e d , in ca o di edern.a polmonare , a I alasso d 'urgenza. L 'adrenali·na , per iniezioni en.domu col.ar·i, avr ebbe un 'azion e favorevole . fil.
Pseudo valvole dell'endocardio parietale nei vizi aortici. .Frankf. XXXVII, I , 2).
(H.
KRAsso.
Zeitschrift f.
Path. ,
T.ail·or.a po sono osse.rvar i ~ulla parete sinistra d el1l 'endoc ardio del setto d1ei1le saccocce ch e h.a nino la forma di valvo1J,e, ma che ~ono d elile formazioni cal,lo·se dovute alle c orrenti sa·n.guigine che riguTgitano n ei vizi valvolari aortici. Su tali p eud ovalvol1e ri cl1i an1a l'attenzione
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SEZIONE PRATICA
1'A., il qua le d1s1Ji.n gue due formazioni pseudovalv·dlari: quell1e sistolich,e e quellie diastoliche. Le p11i1m e, che presenta1no l 'apertJura verso la pun·ta del ouore, sono dovrute al ri·mbailzo vio-le·n to d el san.g ue sistdl~co del cuore 1 dilatato su!l.Ja parete del setto; quel1le dia.s tolich·e invece ·sono prodotte dail reflU!ire del sa.i11g u•e per l 'in·suffioienza delle v.a.l vole aortiche. CARUSI. 1
CENNI BIBLIOORAFICI ·G. SALVI OLI. Malattie infettive esotiche. (Trattato italiano di Igiene). Un vol. in-8°, di pag. 281, con 107 fig. Unione tipograficoeditrioe, Torino, 1929. L . 28. Lo stud-io delle malattie infettive esotiche si Tende sempre più n%essario ora che sono tanto aumentati e resi sempre più rapidi i Tapparti con i paesi caldi; esso è inoltre inteTessante per l'Italia perchè alcune di tali malattie si presenta110 anche n el nostro paese. L'A. ci dà con questo libro u,na succinta ma .completa descrizione di tali m.alattie, suddividendo la ma teria in cinque parti : M. da protozoi, M. da virus non h·e ne definiti, M. da spirochete, M . .da funghi, M. da schizo.m iceti. Trattazi9ne chiara, numerose figu:r.e dimostrativ·e, in parte originali, indicazioni pratiche su.IUa diagnosi, profil.a ssi , ter.apil(l rendono .questo libro un valido aiuto per l'igie nista ed, in gener e, per il pubblico medico. fil. 1
<:. f\1. BELLJ . I gierie coloniale. Un vol . in-8° di 235 pag. con 75 fig. Uni-0ne t~pogra1fico-edi tri ce, Torino, 1929. Prezzo L. 25 . Dopo una descrizione delle caratteristiche .delle nostre colonie, l 'A. ·parla dell'azione fisiolog·ica e patologica ·d ei climi caldi, a·coenna .a larg hi tr.atti .a lle n1.al.attie infettive e parassitarie, agli anin1a li ed alle piante veler1ose, passan·do poi all'igiene urbana , .alle .ahi tazioni, all'jmportante problema dell 'alim·entazione. Da ultin10, tratta · l 'igien e individua1e e quella delle spediz ioni militari e delle es·p lorazioni. Or.a ch e l ' interesse per J.e questioni coloniali .. i ,-a fa cendo sempre più vivo da parte .degli italia11i , questo libr.o d el chia ro autore verrà utilmente consultato da quanti si interessan o dell 'argon1ento. • fil. SESTINI. Profilassi dell' emigrazio11e. Un vol. in-8° di 227 p·a g. , con 42 fig . e 3 tav. Unione ti i:>ografico-·editrice, Torino, 1929. Prezzo L. 25. Sebbene, per un complesso di cau se il fe .. n omeno n1ig·ratorio si sia venuto attenuando -O.a n oi in questi ultimi tempi, ·esso è stato ed è tuttavia di notevole importanza per l 'Italia . Vasti e complessi sono i problemi ch e esso -su scita e ch e esigono una p erfetta organizzazione dei servizi p·er a ssicurare, da un lato il massimo b en essere all 'emigrante e proteggere, <iall 'altro, la pubbli ca salute dall'importazione di morbi, e ~ o ti c i e non. L.
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L 'A. che è stato per lungo tempo alla dirigenza di questo importante servizio, con la perfetta conosoenza della materia, anchè dei tortuosi meandri burocratici e legislativi, esamina in questo volume del cc Trattato italiano di Igiene » il fenomeno migratorio nelle sue linee generali. Tratta poi la profilassi dell 'emigrazione, specialmente quella che si com 1pie per vi.a di mare, la polizia sanitaria portuaria, la legislazione sanitaria marittima, riportan:d o an'C~Jhe i diVlersi moduli usati. Trattato ·e sauriente e com1pleto suil l'argom·ento ohe interessa non. solo gli igienisti, ma chiunque si occupi del problema demografico. fil. G. AIELLO. Preliminari di medicina sportiva. Voi. in-8° di 50 pag. con fig. e tav. Arti graifi·ohe, E. Calamandrei, Milano 1930. La me:dici·n a sportiva, con la crescente passione per lo sport, incomincia anche da noi ad interessare il pubblico medico, giustamente preoccupato per i gravi danni che può pro;vocare un eseroizio fisico non adatto od eccessivo, mentre è convinto dei grandi ben.e·fici che si possono avere da ·u no sport bene esercitato. V·edi.a·m o c on piacere che il prof. Aiello, della Clinica del Lavoro ,.di Milano inizia con qu.esto p:rimo fas·ci•c olo la trattazione della medicina sportiva, studiando il cuore e la fatica, con tutti i sussi·di della tecnica n1.edica moderna, negli indivi1dui di diverse costituzioni ed in diverse condizioni di affaticamento. Auguriamoci ch e, a questo primo lavoro, facciano presto seg·uito altri ch e diano ai medici pratici un indiri zzo in questo campo interessante. · fil. .
Primo Corso teorico-pratico per le vigilatrici sanitarie fascist e. Un vol . in-8° di 650 pag. Off. tip. La Vittoria, Catania, 1929 . È una raccolta delle lezioni tenute per cura della Delegazione provinciale dei Fasci fem-. minili di Catania, sotto la Direzione del dott. V. PANTÒ. Vi sono trattati i eguenti argomenti: 1) « Anatomia e fi siolog·ia dell 'uomo » (S. ANNINo). 2) cc Elementi di Puericultura » (P . VERGATA). 3) cc Ass istenza igienico-sanitaria scolastica » (V. PA NTÒ). +) cc ozioni di patologia medica » (A. Coco). 5) « Pronto soccorso m edico » (D. PAPALIA). 6) cc Pronto soccorso chirurgi"co » (G. ' ' EuTno). Come osserva n ella prefazione il prof_ D1 MATTEI, trattasi di un cc libro completo, buon o, serio, utile», che può b en e servire di g uida p·er tutti i cor i di istruzione per I 'assi tenza sanitaria ed il }')ronto soccorso .
fil. A rchiv jilr Gewerbepa.tliologie und Geiverbehygiene . Vol. I , fa se. I. l ln ,-o]. in-8° di 302 p.ag . con 6-4- fi g . J. Springer , Berlin, 1930. Prezzo Mk. 38. La Casa editrice Sprino-er vien e ora pubblicando, in aggiunta al Zentralblatt f. GewerbeJiygiene und Unfallverhiitung, un archivi o, in cui si contengono le n1emorie di maggior
IL POLICLINICO
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mole , vere monografie che trattano esaurientemente un dato argomento. Segnaliamo in questo primo numero i seg·uen ti lavori : « Riflessioni su a lèuni problemi di inedicin.a industriale » (L. CARozzI). cc L 'asbestosi 1polmonare, stu dio .me·dico-sociale » (Sir TB. 0LIVER). « Sui mo,d erni m ezzi solventi n (H. ZANGGER). cc Clima e lavoro; ricerch.e preliminari metodic he » (W. STRAuss). cc Contributo alla miopia professionaile n (TELEKY e A . TBIER). cc La dia·g nosi differenziale d ella siJi,cosi n·elle ra1di0grafie ie·d i pericoli d ella soffieri.a a sabbi.a n (1LocBTKEMPER). L'im·portanza del la patologia industriale, la vasta estensione ch e essa ha ora preso, i suoi scopi, i suoi m etodi sono presi in esame da H. Zangger , ne11 'introduzione in cui si es-pongono an che g li scopi di questa · pubbliéazione, cd i cui la cono~cenza è essenzi.ale per chiunque si occupi della medicina del lavoro. fil. 1
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Sed11ta del 10 aprj]e 1930.
[ANNO XXX' ' ll, NuM. 17]
co11do Anton Sch1niede11; ln. i11alala h a risentito· notevole gi0Yan1e n to, con sco1nparsa della cefalea, del vomito, rlel le vertig"i11i e co11 1nigliora1nento del visus. La ventricolografia in questo caso 11on ha provocato gravi ùisturb:, alla malata, tutLQra vive11tc ed un po ' m igliorata. Nel secondo ca,so trattas i di t1n uomo che in seguito alla cad uta da t1n albero ebbe sindro1ne di aur11entata pressionè endocranica senza che peraltro si notassero lesioni tra,umatiche delle ossa del cranio, J1è lesioni, distrofiche o distruttive di esse. 11 . malato venn e in Ospedale, dopo circa due· Jnes1 dalla caduta, con emipar esi degli ar ti di sir1istra, cefalea, sonnQlenza . Una puntura lombar~ non ' dimostrò alterazioni del liquor la cui press~one però e~a aumentata. U11a encefalograf=a praticata alla B1ngel din1ostrò un a i11ancata iniezione gassosa della par~e anteriore del ventricolo laterale d i destra e una diminuita trasparenza della m~là d~stra del crélnio. Il inalato andò sempre pegg·1orando e morì dopo circa venti g'.:0rni dal1'intervento pne11modiag·nostico. All 'autopsia s'i è trovato un grosso ematoma incapsulato che comprimeva ~ ~o~i frontaJi e parietali e parzialmente 11 lobq occ!p1tale di destra. U11 interver1to operatorjo precoce avrebbe potuto dopo la, localizzazione encefalografica, salvareil malato.
L'azione del simpatico e del vago sul canto del ' gallo.
Contributo alla terapia chirurgica della lussazione abituale della rotula con. il metodo Krogius-Ménard.
Prof. ~1{0TTA. - L 'O. espone brevemente i nuovi studi da J11i fatti sull 'arg·omento.
Prof. A. D 'AvACK. - L 'O. descrive un caso da lui operato e seguito per molti anni.
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Il brivido come equivaiente dell 'accesso malarico.
J)ott. V. ' r ANNl. - L'O. descrive un interessante caso ~n cui l 'equivalente dell 'accesso malarico era rappresentato dal solo brivido, in completa apiressia, con comparsa in circolo di parassiti. 'Si trattava di infezione mista. L 'O. descrive l a probabile patoge11esi del raro fenomeno. Tutore amovibile nel trattament9 ambulatorio delle fratture di gamba.
Prof. C. MARINO Zuco. ·- L 'O. posli in r:lievo alcuni inconvenienti del metodo ambulatorio di Delbet, inostra un apparecchio amovibile da lui ideato per completare tale trattamento. L 'apparecchio inen tre ass'.ct1ra la contenzione dei fra1nn1e11ti , consente al paziente di camminare con la scarpa e di usufruire dei beneficii dei bagni caldi ta11to sulla cute che su~l 'attività del callo osseo. La pneumoventricolografia in due casi di affezioni endacraniche.
Dotl. ~I . SANTORO. - L 'O. narra di aver prat'.o: calo i n1etodi descrilti ·da Dandy e da Bingel in due rasi rti sindrome tumoral e endocranica, di difficjle diagnosi. All 'esame radiolog'.~o e clinico si era git1nti alla diagnosi di. tumore cerebrale, sei1za poter perfettamente localizzare -1a malattia. Nel l)ri1no caso trattasi di una giovane entrata in Ospedale, perrl1è jr1 poco tempo, dopo periodi di cefalea, aveva avuto prQgressiva diminuzione fi110 a co1nplela abolizio11e del visus, con grave papilla da stasi, vomito e vertigini. L 'esame racliologico fece notare un notevole svasamento della sella ture· ra ed appiattin1ento del seno sfenoidale. La Yen Lricolografia eseguita secondo Dandy 111ise iii evidenzn un notevole ingrandiment0: dei Yentricoli e fece porre diagnosi di idrocefalo inlerr10. Fu praticata una puntura occ:pilale se-
· Di un reperto anatomopatologico non comune
in una pleurite purulenta.
Dott. EvA Gn1RON Pr.:zztJTO. - C. A., di anni 30. In un casq di pleurite purul~nta operato dal prof. Margarucci al secondo Padiglione al Policli-· i1ico, e in occasione di un seconclo intervento furono r:levate sulla pleura viscerale numerose ~ege lazioni grosse come fagioli, alcune delle quali peduncolate, di colori to giallq chiaro, poco sanguinanti . Asportate alcune, con innesto n elle cavie si stabil: sce la natura non tbc. del processo. I preparati microscop~i dimostrano u11 tessuto form ato di numerose papille con epiteli o cilindrico alto. vasi arteriosi e venosi, inol ti elementi linfoidi. accumula,ti a formare follicoli solitari; molti let1cociti a nucleo polimorfo, eosi11ofili e plas1nacellule; il tutto in u110 stron1a con11ct tiYale con ialinosi. A maggiore i11grand in1e11~-0 si nota l 'epitelio che si approfonda a formare veri otricoli ghiandolari co11 epitelio piatto, cubico e cilindrico e sulla superficie libera sfTnngia lure che ricordano sottili ciglia, vibratili.. Qt1este pseudo-ghiandole si ramificano in diverticoli minori. Si tratta di tess11to di reazione a una infiammaz:cne cro11ica no11 spec'.fica. 'f ale repertQ è stato trovato, in misura molto minore, da altri autori in pleuriti mecca11ir.be proct1rate s11l cane: nell 'uo1no, nel decor so di pericarditi croniche e n ella pleura dopo un oleotorace terapeutico (formazione di villi). Si poteva p ensare alla natura neoplastica delle papille del paziente per il loro aspetto macroscopico, ma questa ipotesi va scartata p~r l 'andumento clinico (atrofia spontanea delle r!manenti papille, guarigione del paziente) e per il reperto microscopico . . La disseren te vivament e ringrazia il prof. Margaru cci che l 'ha g11idata nell e r icerche e il prof. Djonisi che 11a esaminato i preparati.
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[ANNO XXXVII, Nu M . 17]
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SE ZIONE P RATICA
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R. Accademia delle Scienze Mediche di Palermo. Sedut~
del giorno 22 Marzo 1930 Presidente : GIUFFRÈ
Gli autofiltrati alla Besredka nel trattamento dell' uretrite , cronica con gonococco. 'f ARDO prof. GrAN VITO . L 'O., si è ser vito di autofiltra.:ti polivanti per liber ar e dal gonococco l 'u retra di sei in fermj aff~tti d a uretrite cronica r ibelle alle cur~ svar iate. L 'autofiltrato polivalen te è stato instillato m ediante instill atore sulla m u cosa mal ata. In tutti ~ sei cas!, l 'A. h a ottenuto la guarigi.qne . L 'autofiltrato agirebbe m odificando il terreno . i1el qual~ sono a11nidaiti i germi. L'A. crede che con tutt a probabili tà · questo metodo biolog?1co riesce a sterilizzare l 'uretra n ei casi in cui tutti gli a,lt.r~ m etodi di cura falliscono.
Sulle alterazioni istologiche della retina e del nervo ottico nella intossicazione sperimentale da alcool, da tabacco e da tabacco ed alcool. V. AccARDI e B. ALAJl\fO. - G1i 00., h anno eseguito tre serie di esperi1nenti : su gli an !mali (conigli) avvelen andoli cr onica,m ente con alcool , con fumqi di sigarebte, con alcool e tabacco. La durata (le.g li esperimenti è st a,t a da 15 giorni a quattro m es!. circa. All 'esame istologico <lel n ervo ottico, con il m etodo di March i, 11ann o rilevato n egli an i n1alt trattati più a lungo, degenerazion e del fascio centrale delle fibre I1er vose . Il processo degen er ativQ, in t aluni casi, an dava degradando d alle porz~'°ni r etrobulbar i ver so la estremit à chiasm atica del n ervo ottico. L 'esam e an atomico della retin a, con il m etodo fotogr afico di Ramon y Cayal, h a m os trato alterazioni sia del r~ ticQlo n eurofibrillar e delle cellule ganglionari, s:a di tuttQ ~l ~mplesso sis·t ema fibrill are estracell ular e .· Modificazion i d elle zolle <li Nissl stucliat e con il m etodo di Lenhossek sono st'ate osservate n elle cellule gan glionari' r etinich e di t11tti gli a11 imali tratta,ti: le al'terazioni dell e zoll e di Nissl sQnQ st at e p iù evidenti negli animali del1a prjma e della ter za serie. Gli 0 0. giudicano ch e il risultato posit:vo delle loro ricer ch e, contrariam ente a quello ottenuto da altri . ' sia dovuto alle m odalità di som ministrazio11e dei tossict : avv~lenamento pr evalen ten1.e11te cronicQ con a,lcool, intossicaz:t.0n e t abagica det erminat a dalla inspirazion e del fumo di tab acco e p er ciò con assorbimento di tutte le. sos tan ze intermedie dell a combustione del t a-. bacco, alle quali gli ·oo . attribuisc~no. n-0tev?le importan za n ella gen esi della ambl1op1a t-0ss1ca alcoolico-t abagica·. L 'azion e delle sost an ze t ossich e si svol ger ebbe su t utto il ter zo n eurQn e o tt ico, cioè simult aneam ente sulle cellule gan glion ari della retina e sui loro cilindrassi, in un pri1no te111po app~r tando modificazioni r egr edib:li per la sosp en sione del t ossico ed in seCQn do t~mpo det erm inan d~ne la. degen er azion e.
Su di un nuovo anestetico locale: la percaina. TAnno prof. GIAN V1To. - Le qualit à an estetich e della per c.aina son o st1per~ori a quelle di
tu t ti gli altri an estetici locali in u so, sopratu tto per la più lun ga dura la dell 'an estesia e per l 'asse11za d ! lossicità delle deb olissirne soluzioni ch e occqrre a,dop er are. Risponde benis si~o n egli ~nterve nti ch '. rurgici (a11es tGsia per i11filtrazione) ; n ella, pratica urologica (an es tesia in superfic:e) è di gr an de aiut o, po tendo, m ediante essa, eseguirsi senza vero e propr~o dolore, indagi~i diagnostich e e cure. A. CusuMANo. 1
Accademia M.edico-Fisica Fiorentina. Seduta
~el
20 m ar zo 1930.
Sindrome simpatica cervicale posteriore. Prof. 1\.. LuNEDEI. - L 'O., esp ost a la sinto1natologia che con segue all 'interven~re di stati di eccilazion e e d~ paral~si qel pl~ssq d~lla vertebrale,. q11ale risulta, dai cas~ ch e si trovan o descritti n ella letter atura m edi ca, ~ dei casi osservati dal- , 1 0. st esso, presenta un caso cQn associazion e di s:ndrom e simp a t ~ca cervicale pqs t~~ior~ e ~i sindrom~ d~ Lermoyez (la, vertige qu~ fait enten dre), er1tra1n be mo nqla,teraJ~ des tre. Per tale associazio11e 1'0., prosp etta, e discute la tesi ch e, tn prese11za di pa,rticolari condizioni pred ispo1~ent~, la s~ r1drome di Lermoyez p ossa essere talv.qlta dovut a allq sla lq del plesso della vertebrale, uno dei sintom~ per ciò della, si11dr om e simpatica, cer vicale poste.riore. Partecipano alla, discu ssion e ~ proff . 8ALl\ION eDE VECCHI B. 1
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Osservazioni sulla morfologia del bacillo tubercolare. l)r of. A.. TERZANI. - 1/ 0 ., n el cor sq delle su e r icer che su~ t erren t qi cul tura per il bacillo di Koch si è imbattuto !n una cultura su terreno. Petragn ani ·la cui p atina al 21° g·iorno· si pr esentava più urnida, pit1 grigiastr a, p iù piatta : un esame di strisc:o colqTa tQ secon do· lo Ziehl m etteva j rt · eviden za pressqch è assolutamente. delle forme acido-resi s l ent~ porta,n te ai due poli due sferule più inte11samen te fu csinofile: tra-. piant ando al 30° giorno si ebbero le stesse forme m a pit1 es~ li e in p ar te sostituite da alc:une form e a tipo .di strep tococch~ in catena: trapia~ .1.andq in 6Qa g~ornata si ebbero forme an cor a p1u m i11ute quasi di 2 sferu le u nite d a un appen a visibile ponte protoplasm at ico mentre numerosi appariva110 gr anuli l~beri acidQ-resist en~t p ure. Le ricerch e a questo p11nto furono interrotte· perch è · la col1 ezion e è andata distru t ta da u n guasto al term~stato. · Esito raro di ulcera gastrica. Dott. G. P ·\TRASS I e dott. G. ScorrI. - Gli 0 0., illustrano un caso di ulcer a del cardias impiantat a ~n storr1aco fortem ente ectasico per ulcere callose pilorich e, e ch e h a condotto a morte il p . per r~ tt ur a in ca,vità pleurica e ~motorace con secutivo. Sedu ta d~l 3 april e 1930. Indag ini e considerazioni cliniche sulla diatermia della tiroide nella tera pia delle metrorragie essenziali. Prof. G. PAROLI. - L 'O., tratta con appl icazioni di d: at ermia sulla regione t iro-paratiroidea i casi di m etrorragia della pubertà e trova che l 'attività della tiroide, determinata con l'esame del n1etab0Jisn10 basale, si esalta in pri1no t emp-0 per-
1638
IL POLICLINICO
ricadere poi allo stato prececlente dopo qualche mese. Ugualmente sj comportano i rjsultati clinici, soddisfacenti al! 'inizio per a11nullarsi in seg uito cql cader e cl el M. B. L '()., ritiene d a preferirsi n ella ter apia delle i11etrorragle del cl ~ materio la r ontge11-radiumterapia s leril~zzante ovarica.
XXXVII, NuM. 17]
Un nuovo metodo di colorazione degli sputi per la ricerca dei bacilli di Koch.
A. CoRMIO. - L-0 str!scio· fi ssato, viene colorato a cale.lo con fucsina b oracica per un minuto. Si lava; si trà tta con liquido di Gabbet; si lav·a, si asciuga, si monta. I bacilli di Koch si dimostrano notevol1nente più grossi di quanto non si dimostrano nei preparati colorati seco ndo i comuni metod~ di colorazione, ed in quantità maggiore.
La diatermia della tiroide come cura dell'albuminuria e dell 'eclampsia gravidiche. •
[ANNO
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Prof. G. PAROLI. - L 'O., propone come nuovo trattamento terapeuticQ d ell ' all>umin~ria e d ella eclampsia .gr avidiche, l 'irradiaz ion~ dia termica d ella regione tiro-paratiroid~a. Finora, egli ha trattato con buoni- ris11lt a ti casi di. albuminaria . . .grave in g ravidanza in evoluzione, e casi di albu1ninciri a ed 'e clampsia cq·n clamata in puerp erio . Ritien e prudente seguire il trattamento con esami dell 'attività tirQide~.
Un nuovo metodo di colorazione della capsula del bacillo carbonchios.o.
A. CoRMJO. - I prep arati allestiti con strisci di organi di cavie m orte di setticemia carbonchiosa, asciugati e fissati, vengono trattat: a freddo e poc un minuto, con liquid.q- di Gabbet. Si lavano, si asciugano' e s: color~no per u:n istante cqn fucsina fenica; si lavano, si asciugano, si montano . Il bacillo si climos lra colorato in rosso violetto, la capsula, sempr e evidentissima, in rosa. L~o. dimostra numerosi e be~ preparat: micrQscopici.
Sul vario comportamento del b. di Eberth rispetto ai pentosi.
Prof. M. DEcHIGJ ~ . prof. G . . MusETTINI. - Gli 00., d imostra110 sulla scorta di nuovissi1ne r :cerch e d i studiosi danesi e germani.ci, ch e anche in I talia si p qssonq m ettere i11 evidenza due gruppi bioch :mici d el b. tifico: l''uno ch e scinde lo xilosiq e 11on, l 'arabinos~o ('f ipo I o i1ormale), l 'altro ch e nqn scinde 11~ssu110 <lei due pentQsi (Tipo II e pi l.t rard), a p arità di comportam ento s ierologico; con una frequenza di 1 :13 p er quan.to ri guard él i ceppi da ·loro direttamente isolati. 1
Sifilide viscerale tard iva a decorso febbrile.
Accademia Pugliese di Scienze.
G. V ACCA . - S i tratta di due casi cl~ nici. Il primo rig u ardava un i.ndividuo, 11 quale improvvisamente· amm alò presentando una sindrome gastro intestinale acuta co-11 febbri a carattere continuo, r emittente, n au sea, vo·m ito, diarrea, prostrazione gen er ale. L 'O. ebbe modo di vedere il pazieit·l e do1)0· n ove g iorni di malattia, e 11otò un ingrossam ento uniforme del fegato ch e si app alesava alquant o duro e dolente. Per esclusione fece diag r1osi di ep at! te luetica. Il trattamento curativo specifico e la Wassermann n e detter o completa ragione. La fqrn1a è rara ed atipica. Il secondo caso riflett e una donna ch e ammalò improvvisamente con una sindrome dolorosa al quadr ante inferiore destro clell 'add(~me, vomito, ·febbre, diarrea ; fu sospettata un 'appendicite. In · seg·uito si p otetter o constatare segni d i annessite, e dall 'esame ulteriore della p aziente si p otè escludere I~ sospettata append ici te. La natura di questa annessirt:e, essendo muta l 'anamnesi nei riguardi di una preesist ente infezione gonococcica o. di altra affczio11e genitale, gli sfuggiva. Si p ensò ad u na forma lt1etica. Appena iniziata la cura specifica la pazie.nte migliorò rap!d amente tanto da poter lasciar e in capo a pochi giorni il letto. Tali forme essendo molto rare, mise come probabile la di ag·r1osi cli annessite luet:ca.
Seduta del 20 r11arzo 1930 Presidente: Prof. G. GALLERANI.
L'azione delle sostanze fotodinamicht; sul ricambio idrocarbonato.
Reperti istopatologici in pneumotorace sperimentale.
Dott. F. PESCATORI. - I~ 'O. h a esegui to una ser ~ e di ricer ch e sperimenta!~ allo scopo di dimostrare che la eosinofilia postpneumotoracica 11on .sia d a nlettersi ~n r elazjo11e a fen omeni in1munit ari risvegliatj dalla compr ess iqnc polmonare, ma .dal fatto eh~ il p olmone collassato r:mane co1n presso. Il fatto è dimostrato d al reperto cli numerosi eos inoiili n el p ar enchim a del polmone collassato . Accan to agli eosinofi]i. compaiono ~n cjrcolo norn1 0blasti, for1ne di passagg·: o e cellul~ di irTitazione; ciò che potrebhe dirnostrare che l 'eosin ofil ia 5ia in relazione a stimoli esercì tati sul J.nidollo, dallo st ato asf:t tico creato dal phx. I Segrelari: Proff. J,. P1cc a1 e P. N1ccoL1N1. 1
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Un nuovo metodo di colorazione dell e spore. • •
A. CoRMIO. -
Dopo ch e il preparato è stato allestito e fissato, ·si colora a caldo con fucsina boracica, avendo cura di evitare la ebollizione, e per u11 111.inuto, si lava . s: tratta con liquido di Gabbe L per trenta secondi ; si lav~, si asciuga, si inonta. Le spore vengono colorale in rosso, mentre che i corpi bacillari sono colorati in bleu. La fucsina boracica si prepara sciogliendo in cento centimetri cubici di acqua dis tillata, ed a cald o, ci11que gramn1i d i borace . Si aggiunge qui 11cl i t1n g r an1mo di fucsina basica finemente p oLYer a la. Il liquido r esta torbido. Esso va agita t'o pri111a dell 'u so .
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G. MoNASTERIO. - L 'O. ha studiata, in collabor azione con l 'allieva interna Ca1npese, l 'azione di alcune sos ta11ze fotodinamiche s ul ricambio idrocarbon ato, ed h a trovato cl1e la tripaflavina in dosi fra ctg . 2-10 prodt1ce n,el coniglio una ipergl :cernia notevole, mentre in dosi di 16-18 ctg. causa una inten sa ipo·g licemia, sino allo sh ock ipo.g licemico, che può esser e troncato da iniezioni endoven ose di glt1cosio. L 'ipoglicemia compar e al buio dopo un tempo assai pii\ lungo. I risulta ti di tali esperienze aprono una nuova, importante Yia allo s tudio del 111et abolismo dei carboidrati e del r ica1nbio intern1etfio in gene.re e si promettono rjcchi di applicazioni in b;ologia ed in clinica,. Il Segretario: Prof. dott. L. Qu ARANTA.
SEZIONE-
{ANNO XXXVII' ~UM . 17]
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PRATICA
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.
In 12 casi di gravidanza extrauterina, 11 diedero un risultato positivo; uno solo .ne~a Importanza del ganglio stellato come centro riflestivo, ma il feto era n1orto per emorragia insogeno in certe sindromi :viscerali. tern.a . Nelle amenorr·e e o nei disturbi d ella meDur.ante alouni interventi <per la cura chir':rstru.azione la re.azione p ermette di di·ffe:r:engica d e11'angina pect:oris e dell'asma ?ronch1az.iare le ~anifestaz.ioni dovute a·d i-pofunziole Lerich.e e Fontame (Rev. d . Chir., n. 5, n.a men to ghiando·l are .d.a que}le che :r:isultano 1929) hanno potùto fare le segu.enti constata• • da un 'eccitazione esagerata. .zion1 : . . Si può stabilire l ' ori gin.e ovaric:-a od ~·po.fi sa~ 1) durain te una sim·p atectomia cervi.c ale, produzione di una tipica ~risi. di angina pect?- . ria dei disturbi scaldando le urine prima d1 ris consecutiva ad elettrizzazione del ganglio iniettarle. In tal modo si distrugge soltanto l 'ormone i·p ofisario, sicch è allora i topi r eastell.ato; . gi scono soltanto a ll 'ormone ov.a ri co. 2) arresto imm,ediato di crisi anginose tiLa reazione ipofisaria si manifesta con piche, sopravv,enute d·u rante l '?perazion.e, con la novocainizzazione d el ga:p.glio stellato sotto l 'ipertrofia ovarica ed il rig onfiamento ~ei fol: ·l icoli; quella ovarica con l'aumento ·dei corni il controlt1o ·d ell.a vista; uteri11i e con modifi cazioni vagin.a li . 3) produzione di sindro·m i s imi·l i all 'angiPraticamente tali ricer che , permetten·do di na pectori.s, all '.a sm .a broncl1i.al e, all 'edem .a sta·b ilire qu.ale si.a I.a ghi.an.dol.a inter.es:sata. ·~ polm-0nare, in seguito a pu~tura t~an scu~anea se ·si tratti di i·p er - od ipofunz~onamento, s1 <lel g.anglio stell.ato ~·u~ante l ·esecuzione di una può stabilire qu.ale si,a l ' o·p oterapi.a d.a usarsi . ìnfi.ltrazio·n e novoc.ainica. In donne con disturbi gravi in ra·p porto Sulla base di tali c onstatazioni L. e F. pensano che il ganglio stel.l~to sia il ~entro d.ei c on l 'ipofunzio·n .am·e nto· ov.a ri•c? od i·I?ofi.sari.o , riflessi nell'angina· p ectoris e probabilmente in 1' ormonoterapia naturale , con•s.i stente in in stilaltre sindromi viscerali d el cuore e del pol- lazione rettale di urina norm.alie di donna inc inta prelevata all ' epoca presunta d ei m estrui . m one. G. PACETTO. ha dato d ei ri ultati ter.ap eutici mig liori di Il processo di riparazione nelle ferite delle arterie quelli ottenuti c on i con u eti estratti opo~era pici. fil_ sottoposte a simpatectomia. I
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V. S~meon{ (Ann. It. di Chir., ag o to 1929) ha fatto 7 esperim enti di sutur.a in art~ ri e simpatectomizzate; ha avuto .du·e . emorrag te .secon~ d.arie, u,n a per ferita long1tu1d1n.a le (carotJJde) ed un'a.ltr.a p·er ferita tr.asver.,sa (femor.ale). Con.olu.de ohe il processo di rip·~:r.azio·ne non off~e .p ec uliari differ·enze is tolo·g1che n~ll·e arterie rsimpatecto.n1izzate ed in . qru~l],~ : d1 coll:tro.llo. 'Ri•fer,e ndosi aali a ccid,ent1 cl1.n1.c1 , qua.li lacerazioni o strappamento di collateir~li, 1'A. ritien e che la sutura possa e sere .applicata a condizione eh.e le pareti vasali sieno sane e la ferita di lieve entità. G. MATRONOLA. , .
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SEMEIOTICA.
.La reazione di Asehheim-Zondek per la diag·11osi delle amenorree e dismenorree.
- Questa r eazione consiste n el. mettere , ~n ·~v~ denza l 'ormon.e del lobo anteriore dell 1'pof1si, che si elimin.a abbon d.a•n ten1e nte con le urine durante la g ravidanza ; si pra tica con mezzi speri1m enta·l i bio,logici (iniezi on e n el ratto-femn1i.n a). Nella gravidanza , la r eazione, secondo quanto riferì cono E. Soln1s e E. KloP6tock (lifu nch. m ed. TVoclien s., 15 i1ov. 1929) dà d ei ri ultati abbas tanza sicuri e può a'1 er i g ià 8 g iorni dopo pas ato il primo periodo m e t ruale as., sente. 1
Una nuova reazione per la dimostrazione di putrefazione intestinale. Vi·en·e ·proposta d.a N. Mutch (Lancet, 18 m .agg io 1929). La ti;rois ina, egli osserva, è lib erata a.i primi stadi ~ell.a digesti o.n e; .ora, se ·u n I?'ro · dotto interm·ed10 della p•u·triefaz1one della t1r0 sin.a comip1are n eill 'urin.a, si può. amm·e trter~ ch e la ·digestione ·p rotei.ca . sj è fatta in un ambiente c on tamin~a to. I prin1i stadi d'.ella ? esin te~raz ion.e d ella tir osii1.a dànno la t1ra m11 na ed il corr1 .. pondente idrossi1lacido , i1n oui la ti·ran1ina vien e trasformata da·l feg.a·t o .pr im.a d ell '·e er ezione. Ta le l'acido p-id.r ossil-fenilac·etico sostan za forni.se.e la base chimjca per la seguente re.a . zion e . A 50 cn1c . <li urina, si .aggiung ono 5 cm•c. di a cido soil forico a l 25 % e si ·estrae c on 15 em e . di e t.eire. Si m ettono 2 .cm c . d ell'·etere in u1n .a provetta b en secca e si eva·p ora a bagno~ m .ar[.a_ Ripr.en·d ere il ·I'e&idlll? co? 2 c!l'lc - d1 acqua, ag·.g·iung·er e u·n a go~c1a d1 ~e~tt1':0 del Millon e fa r b ol.lire. La 1r eazion·e p os1t1va e data da lla colorazione r ossa _· Siccome il formaggio contie·n e la tiramirn~, la r eazione mon vien e con iderata com e specifica .se si è in aeri to d e'] forma ao-io n elle pr~ cedenti 2± ore . bI salicil ati (ivi con11)r e.. ,a 1'aspirina) dàn1n o u·n a colorazion e sin1 ile, n1a la loro presen za è ri,relata agg iung endo d el cloruro 1
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IL POLICLINICO
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ferri co all 'estraitto etereo, con ch·e si ha un colore vio letto. (Il .r eattivo di Millon si pre·p1aiJ.'a scio·g li·en 1do 3 crnc . ,d i m ercurio in 27 om c. di acido nibr.i.co fu1m .a·n te, a flìeddo, .e dilu1e rido la soluzione residuante con ug·ual volum·e di acqua distill.a ta). fil. 1
CASISTICA.
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Forma pseudo-p1euritica del cancro del polmone da paralisi frenica. ~
fOlJ'fffi1e pseudo1p1 .euritiohe d.el cancro d·eil p olmonre ono Ìiil geneTe deterrn inate da .u na g;rossa m ,ass,a neoplastica che si annunzia con una sintomatologia a tipo pleurico·. Léon Be.r na:rd e Julien l\fa,r ie (Bull. et Atf ém. de la Soc. Méd. des Hop. de Paris, 23 dic. 1929) riferiscono i1n torno ad un caso di n eoplasia mie1dia•s tino-·p olmon-a re ·evolv·e nte da un anno e che si era mani~estato alJ 'inizio co.n u1na sin·drom,e p eudo1p1le urit·ica del,l a b.ase sinistra in 1rapporto con una para1li.s i del di.afram.m a. In seguito il quadro si completò con l'apparizion'e di una paralisi rd el ricorrente ,d i sinistra, con lo sviliuippo di un.a 0 pacità polmonare progressiva su tutto il campo sinistro., e con l.a comparsa di .adenoip.atia soittoc;lav·eia re s. la cui biopsia svelò la natura epiteliomatosa. Dal punto di vista clinico è ben deg·n o di nota l 'in~zio di qu·esto cancro mediastino-polmcma;re con u.n a rparalisi frenica . Diffi,cile pe::rò è a spieg,ar'5i la ot•tusità della base s. che unitamente 1a'l si,l1enzio re.spirato;rio feoe-Po pensare ad una pleurite: probabil,m ente oo·n ic orsero a produrre tale sintom-atologia l 'ascensione e la se·de po1sterio::re de}la mi.Jza e l 'ateil.etta.s ia del lobo poHmonare superiore. P.ure imq;)'oir tante è il o studio .radiologi,c o d1el caso : la p1arailisi ~re.ni·ca si tr.a·duoeva in un.a c.on ide:rev·o le asoensione de ll 'eJmidiaflramma, oom. inVie·r sio n e d e~ moiVimenti. Lo ,s toim .aco 1era di a petto normale, risalito però assieme al colon n 1ell ',e1mitor.aoe ·s in,i stro. VICENTINI. . Sulla forma suppurativa del cancro bronco-polmonare. Una osservazione di neoplasma del polmone con metastasi infettata del cervello. 1
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Si pensò da prima ad un ascesso cerebrale come se ne trov.a no in individui con dilatazion·e dei bro·n chi; ma l'impossib11ità di riscontrare sia al lett-0 d-el malato, che allo schermo radioscopico i sintomi di escavazione polmonare, l 'età del m .a lato, l 'inrtensità della dis11n r·~ fecero sorgere in mente agli AA. l'idea che si trattasse di un nreopl,asm.a evolv.e nte dietro la sindrome suppurativa. Tale diagnosi ebbe la s.u a conferma all 'autopsia: il polmon e sinistro presentava ·un neoplasma b.r on.co-polmonare i1lare ed un,a bronco-polmoni·te massiva. NeJ.l 'emisfero cer.ebrale destro si notava nella parte medi.a ·della circon·voluzione frontale ascendente una metastasi neoplastica con al centro un.a zona suppurata. Da ciò derivano due impo.rtanti constatazioni : I ) un ascesso del cervellq può mascherare una metastasi. nie oplastica n·ello stesso tempo che una suppurazione poln1onare nasconde un neoplasma primitivo d,ei bronchi; 2) dietro uno stato sup·p urativo si può camuffare egualmente bene uno stato neoplastico tanto a livello del po1l.m on•e. che de] cervel lo. VICENTINI.
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Troisier e Moninerot-Dermain (Ibidem) ritengono ch e quelle forme di cancro del polmone cl1e si dissimulano dietro una in·drome di suppur.azione polmonare, non sono a:n cora abba tanza conosciute. Un ma.lato da loro osservato all'ospedale Bicha t ha loro perni.esso di portare un centributo a que ta forma a natomo-clinica. Si trattava ·di un u omo di 55 anni riceverato per delle crisi di epi lessia jacksoniana. All'esame obietLivo gli fu ri co,ntrata una sindrome di u•ppurazione poJ.monare tipica; la radico-rafia faceva vedere un 'ombra generalizzata a tutto l'emitor.ace inistro; l 'esame clinico dava dei sintomi di addensamento parailare sinistro. 1
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Forma cavitaria d'un cancro primitivo del polmo• ne, a tipo d'ascesso putrido .. È un .caso c.Jin1ico riferi.to ,d a Besançon, Azou. lay e Duruy (Ibidem) di cancro del polmone .simu.Jante un ascesso putrido. · Si tratta d'un uomo di 50 anni, .i l quale in pieno benessere, a 45 anni, ebbe un violento dol·o,r e a·l la basie de1'1 '·emitorace S., che si accom~iagnò a disp,n ea intensa, a febbre a 39°; comparve espettorato senza specia·l'Ì caratteri ed un '·en1ottisi di media quantità. Do,p o 15 giorni tuLto era cessato. Do1p o 2 e 4 anni da·l primo, si ebbero .altri due simili episodi, ma senza emottisi. N,e·ll '.anno successivo il d·i sturbo si ripete ,e con maggior gravità; l'esp·e ttorato diventa più abbond.a nte; in seguito i sintomi si attenuano, ma nel giugno comparve una secan. da -emot. tisi.; I.a febbr1e div.enta p1e.rsistente, la tosse con. tin.u a e stizzosa, I '-e spettorato abbon·dante. tanto d.a .r i,e mip ire due spu•t acchiere n.elrle 24 h.' e per la .prima ,,o1ta di sapore fecalo.i de e di uova marci.e. Si ·p resenta all'esame dimagrito, col volto di colorito terr:eo, con tem·p eratura a grandi oscil. :},azioni, con a.lito nettam.ente ~etid-0; a1lla base sinistra esiste una ottusità con una netta resistenza alil a percussione; i·l fremito vocale tattile .abolito sul·l a zona ottusa; si·lelllzio ;respiratorio; non pettoriloquio, non egofonia. Si tratta in con.elusione d'un uomo che pre· senta una sindrome oJ.inica di suppurazione polmonaiie della base sinistra; l'esame radiologico mette in evidenza l'imagine idroaerea in bo1lla d'una cavità polmonare, in cui non pei1etra iJ li·piodol. La , lunga evoluzione della' malattia, 5 anni, gli episodi successivi di peggioramento senza emottisi, la febbre intermit-
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SEZIONE PRATICA
te11te, la leucocitosi co1n 14. 000 leucociti, di cui j] 95 % ne·utrovi'li, la febidità d ell'alito, imponev.ano Ja diag.nosi .di gangr-ena •po1monare oronica o a rica·dute, con ascesso. L'autopsia in·os<trò }'.esistenza d 'un vo1luminoso cancro primitivo del lobo inferiore del polmone sinistro, cancro cavitario con infezionre putrida. Questo caso è importiante perchè oltre a presentarie una si1nto1m .atologia inganna~tJrice, ha mo.strato che dal punto di vista radiologico il cancro può d.a re l 'im.agin,e d.e ll 'ascesso polmonare, ·e dal pu·n to .d i vista patoge·n ,etico ha ri-sollev.a to la questione dei raip porti del can·cro con la gang.p ena pol1m o1n are a ri cadute già prospetta•t.a da Lemierr,e e Lan1bling. Nel caso rifePito la I-unga ·evoluzion,e in rl111e tappe potrebbe far su·p porre una degen,erazione neoplastica d'un focolaio primitivo di gangrnena polmonail'e a ricadute; tuttavi.a questa è una i r,otiesi ch e rn1eri ta conferma. 1
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CAHUSJ.
TERAPIA.
Un '·u•l ti•m a a·pplicazìone è que}la di con serv:a~e viVienti ce·r ti ,p arassiti, come que•11i d·ell,a ma1la.r ia e ·d elJlce febbri r icorrienti, allo scopo ·della pir·etoterapia e d ell.a malarioterapia d ella d•emenza p·a'I~a1liti1ca. fil.
Là diatermia nelle affezioni dolorose dell'addome. · D.a lrl '·epoca di I ppocra.te si conosce l 'azior.ie benefica .del calo·r e sulle forme dolorose le più svariate; si com•p rend·e fa cilmente. il benefici.o d ella diatermia ch,e iperm.e tte di r1s1c al·dare direttamente i tessuti profondi. Nelle .aft-e zioni d olorose del} 'addome ,si hanno risultati indiscussi. Vi sono algie addominali ch e non si spiegano nè con -esam·e clinico, _.nè ra~io:logi co : In a~,cuni casi sono localizz.a te a1 plessi, in altn fors·e si tratta di ·puri distu.rbi pitiatici. Questi casi si .giovano tutti d ella . ~iate·r:~ia. ~gu:a~i benefici si han.n o nell·e perivisceriti , epiploiti, aderenze e dolori · postoperatori, non p erò jn tutti i casi con risultato comp1leto. Delhe rm e Laqt1errière (Parìs 1\1 éd. , .11: 1.6. 1 ~2 2.), su 4 7 casi hanno avuto 14 guar1g1on1. Ut1l·e e anche il trattam,ento delle .affezioni do.lorrose della colecisti. Anche forme dolorose varie gastriche si b en,efi·ci.ano d·e lla diate-rmi.a; così pu'OO alcuni casi di stipsi ribelli. Anche le salpingiti cro~ nich e .si avvantaggiano in modo notevol'e : S1 deve riten e.r e la ·diatermia v.e.ramente priez1osa per ·I '.addome . L. ToNELLI. 1
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Le sanguisughe in terapia.
H. Harant (Arch. de la Soc. des scien.ces méd. et biol. de Montpellier, otto·b r.e 1929) fa una buona rivista d el•l e diver se sanguisughe, dand·o alt:r.esì dei quadri sinottiic i, che permettono la dii.agno1Sii de[1l1e v.ari,e specie e descriven<lo de lle specie nuo>ve. Per quanto rig111ar.da l '.a.p 1p•liicazio·n e tera pootica, 'l 'A. osserva c he, in lin·ea di princirpio. flutte le speci·e d.i sanguisughe possooo essere utilizzate. In Euro1p a si usa di solito soltanto la Hirudo· medicinalis con il e sU·e varietà e tailvo.Jta anche la H. trotina. In Afrrica occidentale, si u.sa I.a Limnatis m)'Somelas, n el1l'In di.a, la L. granulosa; negli Stati Uniti , l a Macrobdella decora, al Messico la H aementeria officinalis, in Gia·p pon.e ·e Cina, la Hirudo nipponica. Le sangui.sug·h·e veng·ono u s.ate p er tre scopi div.ersi: 1) ,s angu1iis u·g io gener.a le, ch e l.1ende necessario l 'u.so si·mruataneo ·di una v·entina di sanguisughe, in modo da sot trarre un mezzo l1itro circa di san.g ue; 2) sang·uisugio· lo·c.al.e , in u~.a r.egio·n e infiammata per calmare i fenome ni dolorosi e congestizi; 3) sanguiisiugiio looarr.e, in . vicin.a nza di un territo·r io in cui si priesume la formazione di un coagulo, com•e p. es., nei casi di flebite chirurg·ica ·O pure rpe•r.ail1e. L 'irudin1a .avrebbe azione linfagog.a, sicchè •n e verrebbe esaltato il potere fago citario dei leucociti, .a1~riv.ando addirittura ad un 'azione .a ntiinfiett.i va. L' azion.e del,1'~ru,dina (soluzione del coagulo o potere antispastico .~·lJ!].1e yen e) dovl.ìebbe inoltr e essere consider.ata al_lume delle mo d erne vedute ·sull 'anafiiiassi, s:u1ll '-e•m o:l i.si, ecc. .· OltDe .all ',estrazion1e brutale di sangue, la sanguisuga sarebbe dunque .a.p pli·cabile in terapia 1pe~ ·p revenire local1nente la . formazione di un trombo. 1
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I cataplasmi di fecola nell' ec~ema. Lacapère .e Montlarur (Journ .. des pratici~ns! 26 ott. 1929) .asseriscono eh.e l cataµl asm1 d1 fec,ola .sono ,mo·l to utili n e.Jl 'eczem.a secernente pr:uriginoso. Si p~epa.rano stem.perando. i~ 200 grammi di acqua fr.e d.da 100 gram~1 d~ fecoil a d 'ami,do. Agg·iung·1ere 800 grammi d1 acqua bollente e rimescolare b en e; portare per qu.alch·e n1inuto .a11 'ebollizi,o n·e. La co l1la cos~ ottenuta si stende in strati d ello spessore d1 un centimetro, s u d ella garz.a. La si u s~ fredda , rinnovandola quando si è scaldata. Ungere con v.ase1lin.a le parti c irco·stanti . 1
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ARI A.
Gli onorari dei medici nell'antica Grecia e nell'antica Roma. All'epoca d·ella repubblica . ron1.ana il magist1-;a to eletto a d un.a carica, anzi oh è prendere un emolumento , doveva versare una certa somma per riconoscere l 'onore che gli veniva fatto. colla nomina, e questa er.a indicata 11recisamente col nome di horioraria summa. Più tardi Cicerone, col n on1e di honorarìizm, in1dica il regalo ch e le città erano solite fare ai consoli quando .andavano nelle provincie : in eguito il nome è. rima to ad indicare l 'emolumento ch e .si. dà ai me.dici, .agli .avvocati e agli altri professioni ti, a com·p enso d ell e loro prestazioni, e vuole significare che, malgrado 1
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IL POLICLINICO
la rimunerazione, rimane escluso qual siasi concetto di dipendenza, di p osizion e subalterna o di accettazione di ordini. La medicina cominciò a p er.dere il suo antichissimo carattere teurgico, ieratico e magico, p er divenire una scienza laica, indipendente e lucrativa, in Egitto: colà, a quanto racconta Diodoro di Sicilia, si so·n o avuti i primi medici retribuiti, i quali però non ricevevano dan aro ·'dai privati, ben.sì uno stipendio d.al]o Stato, che perm·etteva loro di viv.ere assai largam·ente. Gli Egizia ni riten ev.ano infatti che un 'arte nobile com e la medicina nor1 doveva esporre chi la esercitava all'assillo e alle tribolazioni d el bisogn ·o. I\iguaPdo alla medicina gr eca, Ippocra te suggerisce di convenire in antecedenza col malato l 'entità dell '·em olumento , tr.anne n ei casi di m alattie acute : ciò d eve valere anche a rassicurare il malato sull'intenzione del m edico d i continuare la cura. Riguardo alle forme acute, il buon m edico deve p en sare più a]la propria rinomanza che non al proprio profitto . E val m·eglio, in questi casi, avere piuttosto a lag·narsi dell 'ingratitudine di coloro ~ cui si ridona la salute, che non cer care ·d i assicurarsi il p1ag.amento mentre il m.a lato versa nel pericolo. cc Le vostr·e aspirazioni riguar·d o all'emolumento - ·dice il mirabi·l e m edico di Coo - d evono limitarsi a ciò ch e è n ecessario per p erfezionarvi ne11 'arte vostra ». « Io racco·m ando - egli aggiunge - di evitare il fasto, di sprezzare il superfluo e la fortuna, di visitare talvolta gratuitamente i ma. lati, preferendo il piacere della ricon oscenza a quello del lusso ». Ed ecco le parole d 'oro che Egli pone a conclu ione dei su oi precetti: « Non si può amare la medicina senza amare gli uomini ». L ' u so di p.a gare gli onorari ai m edici esist·eva dunque i n Grecia, com·e presso g li altri popoli ·del] 'antichità. Acgris sanatis m ercedem accipiunt, scriveva Ari stotele. Specialmente dopo Ippo·crate, gJ · emolumenti raggiunsero anche delle cifre co• sp1cu e. Rig uardo alle modalità di esercizio della m edicina , è interessante ricordare che n elle città grech e esistevano dei . posti di consultazione, di visita e di m edicazione, che pretendevano il n ome di iatreia e che forse rassomigliavan o un poco alle nostre ambulanze e g uaiìdie di soccorso. Alcune erano private, altre pubblich e, cioè autorizzate e pagate dalla città. Anch e i m edici erano retribuiti dalla municipalità : e pare che in alcune di queste iatreia si distribui ssero pure le m edicine e vi fossero dei letti per la degenza d ei malati. Riguardo agli emolumenti ch e i medici ricevevano dall e città per queste loro prestazioni , variavano a seconda della rinomanza dei medici s tessi: i quali erano tenuti in alta considerazione e contesi fra le diverse città. Si può ritenere ch e degli stipendi di 30-501
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60 mila lire della nostr.a moneta non fossero eccezionali: naturalmente l' emolumento fisso non impediva ad essi di ricevere compensi dalla clientela agiata. Se dalla Grecia noi passiamo in Italia, dobbiamo innanzitutto ricordare ciò ,che scriss~ Plinio: cioè ch e Roma rima se per più di 600 anni senza m edici. Pare che il pater familias n ella vecchia Roma .avesse pure la cura dei suoi di casa . Ciònon toglie che dovessero esservi an,c he degli individui specializzati - schiavi o liberti sia n ella cura dei ma1a ti , sia n ell'esecuzione di atti operativi. Dovevano inson1ma anche a Roma esservi - prima dell 'avvento d ella medicin.a greca - delle persone capaci di cu:r:arei malati, e ciò sarebbe confermato dal fatto ch·e lo stesso nome di m edicus non è di origine ellenica, ma bensì di origine osca. Nel 219 av. Cristo, ecco compa rire in Ron1a il primo m edico greco. Fu questi lo spartano Arcagato, il qua le ottenne di poter aver e, a spese dello Stato, dei locali per raccogliere e curare i mal.ati: questo p·r imo istituto medico romano, sul tipo delle iatreia greche, ohetenev.a dell'ambulanz.a, d.ella gu.alidia, della clinica e della farmacia, e che era ap·erto a tutti , ebb e 1a sua sede n el qu.adrivio Acilius. . Altri medici gr eci, attratti dal miraggio della gra nde Roma, caput mundi, seguono Arcagato: la storia ricorda Asclepia·de, T·e misone,. Postumio, Marino, Arpocrate, Antonio, Musa, Cratero . Onorati e b en retribuiti, essi fecero in Roma affari d 'oro. Ed ecco contemporaneamente istituirsi n ella città un vero servizio sanitario, medico ed ig·ienico, con m edici incaricati della cura dei poveri e della vigilanza della salute pub·b lica. Così pure ecco sorgere un regolare servizio m .edico militare. Si iniziano in questo perio,d o anche le fortune colossali dei medici : ricchezze enormi scrive Plinio il vecchio - vengono ammassate a l carp1ezz,a.l e dei malati. Una visita in una provincia dell'Impero può rd ar modo a Carmis di esibire la b ella paroe1la di 200 mila sesterzi . SteTtinio, dopo spese incredibili fatte per l'abbellimento di Napoli , può lasciare ai suoì eredi la bella somma di trenta milioni di sesterzi (il sester.zio aveva al! 'incir ca il valore di 70 centesimi attuali). Ciò non toglie p erò che anche a quei tempi esistessero dei medici coscienziosi e disinteressati. E di ciò fanno fede le parole di Seneca. a ptoposito del proprio m.edico curante . cc Egli mi ha dimostrato - così scrive - più premura di quanto avesse più obbligo. Sempre assi·duo, egli accorreva nei mcm.enti critiGi : non contento di indicare i rimedi, li applicava egli stesso : nè evitava i servizi e le operazioni più umili e disgustose. Egli è stato non solo medico, ma amico. Anch e quando gli avrò pagato gli onorari, io r esterò sempre suo debitore ». (Da1lla Gazzetta Sanita1ia).
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PRO FE SSIONA LE. INSEGNAMENTO SUPERIORE. In sede di bilancio. Il b:lancio dell 'educazion,e nazionale ha solle-: vatq in seno al SenatQ - come già alla Camera un dibattito ampio ed elevato, scqnfinante dal campo del bilancio per investire · i più alti problemi d~lla cultura, del pensiero, del rinnovamento spirituale operato dal Fascismo nella coscie11za italia,11a. Stimiamo doverosq· di registrare e segnalare le parti del dibattit.q ch e si rjferiscono all'insegnamento superiore e più spec5alm~nte a quello medico - c.qndensandole per necessità di spazio analogamente a quanto facemmo p er la d!scu s: sione avvenuta in seno alla Camera dei Deputati. L 'on. Maraglia110 sostien~ che è necessaria una profo11da innovazione nell ' qrdi11amen,to degli. studi universitari. Bisogn q ch e sia l asciata ai giovani la respo11sabilità de~ loro studi e ch e lo Stato fornisca loro tutti i 1nezzi necessari : con inetoclo ' fascista crei uno spirito nuovo e un indirizzo nuovo negli insegnamenti llniversitari.
essere int~rrogati anche in quella materia che non. credevano necessaria. Solo il Ministro ed il Consiglio Superiore della P. I . debbono determin are quali siano Je materie fqndamentali e ne~. cessarie alla preparazione del medico. ìvlolto opportun a sarebbe la. CQ'ncer1trazione di ca tl edr~ alla qual ~ si è mostrato favorevole il ministro dell 'E .. N. Si dichiara contrario alla pro-. posta fatta dal sen. Gabbi di con centrare in Roma tutte le commissioni per l 'esame di Stato. Non ne vede il vantaggio, nè vede come potreb~ bero svolgere con tranquillità il loro lavoro. Circa U persona!~ assistente delle Univer sità,. créde necessario r estituire ad esso la qualifica di personale di Sta lo. Oggi g·li assistenti si vedono,. diminuiti e vedono meno sicuro il loro avvenire. Bisogna infine r~volgere un pensiero ai vecchi professori ch e per il limil~ di età devo110 abban- . do11are l 'i11segnamento·, rist abil e11do il titol-0 di professore emerito .
L 'on . Gabbi vorrebbe ch e l 'esame di Stato si facesse unicament~ a Roma. Crede necessar!o istituire il numerus clausus p er l~ nostre U11iversità, ossia ammettere un nurnero di studenti proporzionatq ai mezzi di cui ogni Universit à dispone: ciò andrebbe a. vantaggio delle piccole Universi là, ove erroneamente si cr ede che non si studi. Crede ch e il movimento da lui avviato per la nazionalizzazion~ dei libri di medicina meri ti attenzione. Accenna ai rapporti fra medicina ed educazione fisica; ma occorre ch e i medici sport :vi siano preparati: all'uopo propone ch e la nomina di essi avvenga solo dopo un cor so fatto all 'Accademia romana. Conclude facendo voti ch e l'Italia non sta Nazion~ prima tra le seconde, ma prima lra l~ pr!me.
1 'on. Tamassi.a si preoccupa della. cosiddett ai fascistizzazion e della scu ola, ql1asi ch e l 'Univer... sità vivesse distar,cata dall 'a.n 1biente nazionale & restasse chiusa i11 sè stessa. Se si intend e solta11t o segnalare quegli uomini ch e meglio rappresentano le correnti del pensiero fascista, il loro pensiero servirà a ravvivare. la scuola. lVIa se tali correnti debbono ser vire ad una propaganda politica, non potremo accoglierle n ello stesso modo. Bisogna che la sc;enza sia, libera. · Dalle noslre Università, nel loro glorioso passato, sono usciti studi e dottrine ch e si sono diffu si in lutto il mondo. Non si può turbare questa magn if:ca ascesa della scienza italiana. Ciò segnerebbe l 'iniziq di una cacluta. La nostra Universi•tà ha accolto sempre tutt e le dottrine più· diverse e distanti, e le ha cor11poste nella p ace· degli studi. Scienza vuol dire accogl~mento di ogni maest & del pensiero umano.
L'on. Queirolo plaude al provvedimento adottato dal Governo per la nomina di una Commissione ch e faccia la storia delle invenzioni cornpiute dagli scien ziati italian.i e si augura che tutti gli studio.si vi portino il loro contributo. Si dichiara favorevole ~l mantenimento dei • }liccoli Atene~ e così pure all'ammissione, con larg hezza, di stt1denti stranieri . Riafferma il suo dissen so da quan ti son o <lel parer e ch e dovr ebbe essere facoltà. agli stu. . data . denti di scegliere la materia çli studio. Il mini · stro h a già annunciato ch e saranno imp9ste tlelle Jim'. tazioni a qµ esta facoltà. L 'or ator e osserva che n egli st ud4 di m edicina non v~ è materia importante ch e non abbia riflesso o connessione con le altre. La soppressione di una di esse cr ea una lacuna nella preparazion e degli studenti i quali poi all 'esarne di Stalo corrono il rischio di
L 'on. Gentile difende lo spirito fascista della, sua riforni.a. Questa « andò alle radici, e v'infuse la più pura linfa dellq spirito fascista, se· Fasc:smo è en~rgia e slancio spirituale, è person alità e car altere, spontaneità e disciplina, artistica genialità e senso religioso della vita ». Circa gli esami di Stato, l 'oratore dice ch e sarebbe bene che s·! ritornasse ai principii : che la Commissione• ~sa1ninatrice, c~oè, possa, co,m e una· volta, funzionare divisa in due Sottocommissioni , ciò ch e farà sì che la sessio·n e di esami non sì prolunghi eccessivam ente s~nza bisogno di accelera,re s.qverchiamente il rit:\TIQ d~i suoi lavori,. come avvenne 19 scorso anno con grande sacrificio (legli ésaminatori e con grande pregiudizioalla serietà dell'esame. Il sen. Gen'til~ s~ trattiene ampiamente sul valore della fa scistizzazione della scuol a. •
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Dall 'eloquente e nutrito discQrso del i11inistro on. Giuliano, limpido di pensiero e fervido.• di sentime11to, stralciamo quanto riguarda gli studi superiori. La que&tione delle Università è un punto doloroso per il quale non è cliffic!le fare delle elegie sul molto che manca e sul molto che bisognerebbe fare. Bisogna pensare anche però al poco che si è fatto ~ che è tut tq l]Uello che era .permesso dalle disponibilità finanziarie. La buona, volontà di fare c 'è, e in realtà si fa più di quel che non si creda. Ogn~ anno · si sono approvate convenzioni per le quali tutti gli enti si sono votati a favqre della Università. E tutti siamo, d'accordo per il mantenimento delle l Jniversità minori che, oltre a rapJ)resentare gloriqse tradizioni, rappresentano anche 10 sforzo mirabile di enti locali. AI · scn. Gabbi dichiara di non poter accettare il. concetto del numero. chiuso: ama le Università minori, ma non ama certo forme di protezionismo. Sarebbe difficile definire questo numero, e il togliere la scelta dell 'l lniversità toccherebbe troppi legittimi, interessi finanziari delle fa1niglie della p~ccola bQrghesia. Tutt'al più si potrà pensare a qualche concentrazione di cattedre, perchè abbiamo avuto un aumento notevol~ di istituti universitari proprio nel momento in cui più si faceva sentire quella crisi di insegnanti che esiste per l 1Università come per le scuole medie. Occqrre concentrare; ed è inutile quindi domandare, come si fa da alcuni, sdoppiamenti di cattedre e di facoltà. Si è credulo di vedere nella crisi del personale insegnante un segno di decadenza culturale. Non ~rede in una tale decadenza; crede anzi che noi s iamo oggi ln un periodo di rifiorimento di cultura. Se il movimenl·Q fascista, il quale ha affrontato· tanti e tali problemi spirituali e socialj, s i deve chiamare privo d~ cultura, non si sa più ch e cosa si deve intendere per cultura. Sarà allora cultura quella degli uom~ni che accarezzavano il pacifismo nel momento in cui si preparava la g uerra socia]e Q ~ndavano ad occhi chiusi verso l 'anarchia, affermandQ che questi erano fenomeni di- divenire storico. . Al sen. Tamassia dichiara, che il Fascismo, lungi dal togliere la . pace alla ~ta degli studi, ha dato la pace a tutta la vita, it~liana nella quale v~ve l 'Università. Se c'è stata qualche esuberanza e inframetten.za giovanile , essa è stata repressa. Del resto chi h a tocca to oggi' i 50 anni ha vistq tali j:.umulti scolastici non puniti da a,lcuno, eh~ non si può meravigl!are di qualche esuberanza; specialmente oggi ch e c'è un Parli·t o il quale ha immediatamente punito chi aveva creduto di poter agire di sua iniziativa,. . Riguardo alle pressioni o a.i dogmi, di cui qual-cuno ha parlato, non s'è dato nemmeno un caso n el quale un professore abbia sentito dall 'autorità governativa una, pressione qualsiasi riguar•
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dante il sLiQ insegnamento. Non esiste un pensiero fascista chiuso nel dogina, nessuno i111pone una, determinata dottr~na da insegnare. Il Fascismo vuole soltanto dare alla cultura, tutta la sua italianità, portarla a quelle v~tte da cui si possa spaziare per i tre millenni nella sua storia e dorninare gli orizzQnti dell'Appennino. Il mi11istro ha concluso con una appassionata e fiduc~osa esaltazione delle JJ,uqve correnti spirituali, che s~ vanno affermando in tutte le attività artistiche e scientifiche di questi giorni, parallelamente a quell~ che st affermanQ nel campo politico, rinnqvando il volto della Patria.
SERVIZI IGIENICO-SANITARI I medici condotti e la lotta antitubercolare. Il Niinistero dell'Interno ha, diramato ai signori Prefetti la segt1ente ClfColare a firma di S. E. Arpinat~:
« Il Ministerq con ctrcqla,re 13 gennaio· 1928,
N. 20300.20/150, richiamò l'attenziqne dei Consorzi Provinciali Antit11bercqlari sulla opportunità di avvalersi dell'opera dei medici cop.dotti per i servizi di profilass~ e di assistenza verso gli infermi di tubercolosi, che ha loro confidato la legge 23 giugno 1927, n. 1276. Quei Consor~i, che, ~n conformità di tale invito, si sono valsi della collabora,zione dei medici condotti, hanno ottenuto. in1porta11ti risultati. Pertanto il Ministero reputa che sia venuto il momento. di. estendere tale i1orma di servizio a tu·tti i Cons.Qrzi antitt1bercolari con le direttive seguenti: I 1nedici condotti debbono essere collegati con il D:spensario Antitubercolare Provinciale o con i Dispensa,ri _i\.nt~tt1bercolari di zona, secondo la distribuzione del servizio, eh~ la Direzione tecnica del Consorzio ha adottatQ. I Disvensari medesimi si varranno con, piena fidt1cia dell 'opera loro, perchè solo 1nediante questa sarà possibile spingere la ricerca dei casi latenti od ignorati aumentando la possibilità di diagnosi precoce, dl profilassi ~ di assistenza - f!no in quelle famiglie dei quartieri cittadint e nei Comuni rurali, <love altrimenti la funzione affidata ai Consorzi riuscirebbe manchevole od assente. Il medico co·n dotto avrà pertanto CQme suo primo compito la segnalazione precoce degli infermi aJ Dispe11sario, che, mediante il personale special: zzato ed ~ mezzi di indagine di cui dispone, potrà confermare o meno la · diagnosi di possibilità form11lata 11ella visita a domicilio. Sarà necessario che ia segnalazione comprenda almeno i seguenti dat~: cognome e nome, età, profess;one, diagnQsi clin~ca, numero delle persone conviventi e loro stato di salute, condizioni dell 'abitazione e segnatamente numero degli ambienti di questa. Il Ministero si propone così di arrivare alla conoscenza del numero dei tuberoolo,lici . fra la popolazione, a complemento delle deduzioni, necessariamente imprecise, che vengono tratte dalle statistiche delle. cause di morte; '
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SEZIONE PRATICA
dato importantissimo per sYill1ppare adeguati provved imenti di assistenza. Quando il servizio sarà avviato su1la base anzidetta, la rivelazione sistematica verrà perfezion~ta mediante apposita scheda per tutto il Regno. In secondo luogo il med~co condottQ potrà essere incaricato dell'assistenza a domicilio preospedaliera g post-ospedaliera, conservando i necessari rapporti attraverso ~l Consorzio con i competenti qrgani assistenz~ali . Compito importantissimo sarà anche di assicurare la profi1assi intorno all 'infermo, fino a che questo rimane nel proprio dom1cilio e segnalare i figliuQli per tempcstiv~ misure di a,ssistenza profilattica. Infine il m edico condotto .sar à il migl'.or propagandista che il servizio antitubercolare p ossa avere, specialmente quando potrà convalidare il suo corLsig·Jj.q con la persuasione esercitata dai fatti, r ealizzando una tempestiva assistenza e mostrar1do a,lla popolazione risultati completi del. l 'opera di profilassi. Ql1csto inquadramento dell 'attivjtà dei medici condotti nell 'organizzazio11e antitubercolare del Paese, corrisponde ad una ge11erosa offerta del1'.A.ssociazione Nazionale che 1i riunisce e li affratella e che l 'ha formulata come di collaborazione volonterosa e gratuita alla attività spiegata dal Governo Nazionale n el campo della difesa sociale contro la tubercolosi. Da altro lat o, m entre i Consorzi dovranno assumere a loro carico le spese necessarie per corrispondenza con i m edici condotti, moduli, stampe, ecc., potran110 legitt!mamente e opportunam ente stabilire dei premi da erogare in fine d'anno per i m edici condotti più diligenti, determi11ando, altresì, le norme per l 'assegnazione di essi, sì éhe questi abbia110 ~l carattere, p articolarmente pregevole, di un rico,n oscimentq morale del servizio lodevo1mente prestato ».
La Saniià coloniale. Discutèndosi ~l bilancio delle Colo·n ie a,l Senato, il prof. Gabhi ha el.qgiatq il ministro · De Bono per avere additato nel suo discorso alla Camera l 'opera cqstruttrice e rigeneratrice, dalla Rivoluzione fascista ~n poi, comp~uta da,l Governo nelle Colonie e allineato i problemi che ancora ~i impo11gono .per un'adeg uata solt1zione. Crede che in Ital ia ci sia una coscienza coloniale, e cita l'Istituto colontale fa,scista, le riviste speciali, gli insegnamenti ufficiali ad hoc, ecc. L 'on. Gabbi a,ggiunge che al problema sanitario non si è data adeguata jmportanza. E a, questo proposito cita una inissiorie, di cui egli era capo, in Eritrea, per studiarvi le . malattie trop~cali . Avanza aJct1ne proposte, specia.lmente a favore dei bamb~ni indigeni. Nota ch e il patrimonio zootecnico è colà nq.tevole. Parla delle pia11te 1nedicinali, da cui si può trarre notevole rendimento. Infine accenna alla questione dolorosa dei meticci e i11voca l 'intervento dell 'O. N. della maternità ~ dell 'i11fanzia. •
CO·NCORSI . '
POSTI VACANTI. ARGENTA (Fe rrara) .. Ospedale Civil e. go primariq; proroga a tutto 10 mag.
Chirur-
BERGAMO. Consiglio degli I stìtuti Ospitalieri. Il con c-0rso scaduto tl 10 a,pri,le è annullato e sostituito da altro alle condizioni seguenti: Primar~q ostetricq del! 'Ospedale Maggiore; titoli ed. eventualm. esami; L .. 5000 oltre L. 800 ser'v. att., il tutto al netto; partecipaz. '})r'o venti; domand~ in carta da, L. 3; scad .. ore 17 d~l 30 apr.; doc. a 3 mesi dal 4 apr.; tassa L. ·50. Chiedere annunzio alla Segreteria Q all 'Ispettorato San~tario del Pio Luogo. BoLOG!~A .
Medico assistente nell'Istituto Elioterapico Codivilla jn Cortina d 'An1pezzo; L. 3840, vitto e alloggiQ., percent ua-1e; età lim. 30 a.; tiit oli ed esame; tassa L. 25; conferme a,nnual~ fino a 40 a. Sarà tenuta in con sideraz. conoscenza ~nglese o tedesco. Istituto Rizzali. -
CAFASSE (Torino) . - Scad. 15 mag.; con Fiano; condizioni del vigente cap ~ tol ato. CALTAGIRONE nr SrcnLJA (Catania): - A tutto lo giu.; 1a. condotta; L. 8000 per 500 pov. , addizionale L. 3, quattro qt1inquenni dee., età lim. 35 a.; tassa L .. 50; doc. a 3 mesi dal 10 mar. CASSINASCO (Alessandria). - Scad. 30 apr.; lire· 7000 oltre L. 500 uff .. san., L. 500 cavale.; tassa , L. 50,10. Col\'IENO (Gorizia) .. - A tutto 30 giu. , con S. DanjeJe del Carso; eventualm. esame; L. 9000 oltre L. 900 serv. att., c.-v., L. 500-1500-3000 trasp.;· 6 quadrienni dee. ; se uff. san. L. 800; tassa lire 50, 10; età lim. 35 a.; doc. anifer. al 1° anrile. FAETO (Foggia) . - Scad. 15 mag.; con Cell~ S. Vito; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 indenn . consorziale, L . 2500 cavale., L. 1000 se· uff. san.; età lim. 35 a.; ta ssa L. 50,10; obbligo di recarsi ogni giorno a Celle, anche in ore st~a ordinarie se dqvesse presentarsene l'urgenza e· pernottare, .se occorresse, a spese del Comune. FIRMO (Cosenza). - Scad. 30 apr.; L .. 7000 e 5· quadrienni dee.; ~tà lim. 45 a.; tassa L. 50, 15. Goruz1A. Laborat. Pro11 . d'Igiene e Profilassi. Assistente Sez. med ..-micrograf.; L. 10.000 oltreL. 2000 serv. att., c.~v.; età 1im. 35 a.; tassa L. 50. Rivolgersi. Amministraz. Provinc. Scad. 15 mag. LECco. - Ufficiale sanit.; L. 15.000 oltre lire3000 incarico sanitario scolastico, L. 3000 trasp. ;· età lim. 4!5 a.; tassa L. 50,20. Scad. 25 mag. Ch!arimenti dalla, Segreteria Comun. LIERNA (Corno). - Per titoli ed esami. Ufficiale Sanitario pel Consorzio Lierna, Abbadia Lariana, Mandello Lario, Varenna,, Esinq Lario. Stipendi°' annuo L. 9000, con diritto a quattro aumenti quinquennali del d~cimo. Indennità trasporto· L. 3500. Indennità per visite per conto privati a norma, disposizioni approvate. Ritenute di ricch. mob. e Cassa Pens. sui predetti assegni. :B consentito il libero eserciz~~ professionale fuori delle· ore di Ufficio. Età non super. a 45 anni. Domande, documenti, quietanza tassa, rich.ieste · di chiarimenti, ecc. alla Tesoreria Comunale di L~erna. Scadenza 30 maggio .
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MACERATAFELTRIA (Pesaro-Urbino) .. - 1a · condotta 'e direzione Ospedal~ « Camillo Bell~ >>; proroga a tutto 5 mag.
SILIQUA (Cagliari). Scad. 10 mag.; L . 8500 e 4 quinquennt d,ec., oltre L. 1000 uff. san., 1 c ..-v.; età lim. 45 ~·
MASSA-CARRARA. Amministraz. Provinciale. Direttqri della Sez. ~Iedico-Micrqgraf. e della Sez. ·Chim. d~l Labqrat. Provinc. d ' Igiene e Profil. con sede a, Carrara; L .. 15.000 ciascuno e 10 bienn.,~ vent~s., c ..-v., eventualm .. 25 % su utili netti . di ciascuna Sezione; scad. ore 16 del .31 mag.; tassa L.. 50, 15. R~volge~si Segreteria, Provinciale.
SONDRIO. .4 mministr azione Provinciale. Diret.tQre dP.ll a Sezione Medico-Micrografica e Direttore della Seziòne Chimica, del Laboratorio Provi11cial~ di Igiene e Profilassi .. Stipendio per ogni posto annue lqrde L . 15.000. Indennità servizio attivo L . 3000. Caro vivert come impiegati Amministr. Prqvi1nciali. Percen t u ali, oblazioni ed ammende . Scadenza ore 12 del 31 maggio. Per informazion~ r ivQlgerst alla Segreteria dell a Provincia.
MIL.\NO. Istituti Ospitqlierj. Vice dirigente .dell'Ambulatorio Comun .. OftaJmqiatrioo; L. 3200. Scad. ore 6 del 30 apr. NovARA. R. Prefeltura. - Quattro posti di Uffi~iale Sanitar~o . Per Intra, stip. L. 7500 e indennità trasp. L .. 1500.. Per Omegna, stip. L. 3000 ··~ ~ndenn. trasp. L. 1000. Per Arona, stip. L. 2500 e ~ndenn . trasp. L .. 1000. Domodossola L. 6000. Cinque aumen. quadrienn. del decimo sullo· st.i, p~ndiQ. Document~ di r itQ. Per u l teriori informazionj, rivolgersi alla Segreteria Comunale dei •rispettivi Comuni .oppure alla R . Prefettura di ·Novara (Uffic~o d~l Medi~ Provinciale) .. Scadenza -31 maggio .. ·osrMo (Ancona) . In sostituzione del prece.·dente avviso. Fino al 12 maggio, per ti toli, condQtta ch~urgica primaria res~ denziale con servi· zio all 'Ospcdale e Ambula,torio. Stipendio lordo 'L. 8000. Indennità sp~ciale L. 2000. Indennità caro viveri. Domanda, documenti d i r~tQ bollati e legal!.zzati a sens~ d~ l~gge, nq.nchè diplo·m a di· laurea. Chiedere ~nforma,z~oni alla . Segreteria del .Cqmune. PADOVA. comune. Per t~toli; due posti di .ined. chir. condotto .. Stipendio annuo lordo ini~ziale L. 8000 elevabile a L. 12.000. Indennità serv.izio attivo L . 1200 e carQ viveri. In dennità per mezzi trasporto fi110 a L. 3000. A titolo rimborso .spese ambulatorio L .. 1100. Scadenza per presentazione do·m ande 31 maggio. Chiedere bando di .concorso al J\1unicipio· di Padova. PIOMBINO (Livorno). Congregaz~ di Carìtà. Chirurgo primar~o dell 'OspedaJe Vitt.. Em. III. ; L . 12.000 e 5 quadrienni dee., oltr~ c.-v., compartecipazion~, facoltà di assentars~ per visite e · cons~1ti finq a, 18 ore ecc. Scad. 20 mag.; tassa L. 50,10; dqc. poster.. al 20 féb .; tjtoli'. Direz . dell'Ospedale per un bien.,n,~o, rinnQvabile; lire 3000.. Chied. annunzio. PISTOIA. Comune. - Due cqndotte ; L. 8500 e L. 9000, 8 tri~nni ventes ., oltre addizion. L. 3 ·sopra 800 pov., fino a L .. 2000; per cavale . L. pOOO; ~tà lim. 35 a.; tassa L. 50. Sc3:d. ore 17,30 del lq lug. PoLLuTRI (Chieti) . - Ufficiale Sanitario. La R. Prefettura, di Chieti con D~cretQ dell '8 corrente .ha prorogato a, tutto jl 30 aprile il termine per la · prese11 tazion~ delle domande al posto di Uff. Sanit., del comune dt PQllutri,· di cui il bando · d~ concorso d,el 20 gennaio 1930. S. V1~cENzo VALLEROVETO (Aquila). Per la I Zona. Stipendio L. 9500. Indennità cavalcatura L. 2700. Scadenza 30 aprile. Assumerebbesi subito inter~nQ. Rivqlgersi alla Segreteria • Comun .
TERMOLI (Campobasso) . Scad. 10 mag.; lire 5200 (cjnquemiladuecen to) ~ 3 quinquenni dee. ; per trçtsp. L. 1800; età lim. 85 a .; tassa L. 50, 10. TRAPANI. - Consorzio con Monte S. Giuliano e Paceco; residenza a Napola,; L. 9000 oltre . L . 2500 cavale., scatti quadr~ennali e quinquennali dee. Rivolg·ersi Presidente del Consorzio presso il Municipio. Scad. 30 apr . UMBERTIDE (Perugia). - Scad. 31 mag.; Centro urhanQ; L . 8000 ~ 6 quinquenn~ dee., oltre L . 600 serv. att., c. -v., L . 2500 direz. Ospedale, L. 3500 direz. Padiglione Sanatorj.o; età lim. 40 a . ; tassa L .. 50,10. VASTO (Chieti) . - La, R.. Prefettura di Chieti informa che il termine per la presentazione delle domande d.t ammissione al C...oncorso per il posto di Ufficiale Sanitar~Q ai Vasto, di cui il bando in data 20 gennaio u . s. , è prorogato a tutto il 30 aprile 1930.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La medaglia Schaudinn, istituita recentemente dall 'I stituto per malattie navali e tropicali di Amburgo, è s tata assegnata a,i proff. M. Hartmann di Berlino·, F . d 'Hérelle di Parigi, E. Reich~now di Amburg~.. Il dqtt. O. H. Waugenstreen è r1ominato professore di chirurgia ~ direttqre della Clinica chirurgica presso la Scuola Medica dell 'Università di M~nn~sota, a Minneapolts, a, partire dal 1° gen~ naiQ 1930. Eglt sarà anche direttore dell 'Istituto Oncologico. Sono stati abilita,tt alla libera docenza i dottor.i: in Patologia speciale chirurgica dimostrativa: Gallt Giuseppe, Lein.,a,ti Fa,usto, Pettinart Vittorio; in Patologia speciale medica dimostrativa: Bossa Guido, Carusi Lorenzo, Dominici Giorgio, Gherardini Giuseppe, La,piccirella Vincenzo, Luned~i Antonio, ~1ontanar~ Arrigo, Moracchini Ruggero, Terzaghi Alberto, Zis.a Sebastiano; in Psicotecnica: Cimatti Leone; in Radiolog.ia medica : Mainold~ Pietro, Pqdestà Vittorio, Valenti Alessandro, Vallebona Alessandro; in Terapia fisica: Armani Lodovico ; in Tisiologia: Avezzu Guido. •
Il nuq.vq Consigliq d egli. Istitutt Clinici di Perfezionamento di Milano è oosì costil uito : prof. Ferdi11ando Livini per lo Stato; ing. Carlo Chierichetti e rag. Giuseppe· Fasana per la Provincia;
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proff. Silvio Pala,zzi e Mario Giussani pel Comune; dott. 1\.mbrogio Bertarelli e sig. Emilio Galli per gl 'lstittrti. Ospedalier~. Il Consiglio ha designa~ a presidente ~l prof. J. . ~vini ed a vice-pre:siden te il rag .. Fasana.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova.
Lezioni nella
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SEZIONE PRATICA
Università.
Il giorno 19 corr. il prof. V.. Ducceschi, direttore dell'Istituto di :F'isiologia di questa Uni.ver-sità ' ha. tenuta una lesione sul tema cc La fatica muscolare » al corso dei medici sportivi. L 'O. ha ri~orda,to prima di tutto le no.zioni anatQm :iehe e fisiologiche del muscolo in generale per trattare poi della fattca e della, stanchezza de~ Yari gruppi muscolari, e quindi del cuore e dell 'apparato cardio·vàscolar~ coi suoi riflessi sulla funzione renale. Ha messo in giusta, luce come l'eccessivo affaticamento po.r ti a conseguenze dannose anz:çhè ~ vantag·gt dell 'organismo. Il Ducceschi ha po~ parlato dell 'albuminuria e della cilindruria da strapazzo fisico, della morte improvvisa e sue rag·~toni, ed infine del funzionamenit o dei sistemi endocrini durante l 'azione della fatica. Ci0·nclude sul valore che ha per la profilassi e per la terapia delle malattie da fatica il tener conto del tipo costituzionale.
*** Un 'altra lezione allo stesso corso fu tenuta il 21 marzo n el! 'aula, della Clinica, Chirurgica dal prof. Aldo ZanibQni a~uto nella Clinica stessa. Lo Zaniboni trattò dell~ principali lesioni traumatich~ che st verificano negli esercizi sportivi . Dopo a,v~r differenztata la, traumatologia sportiva da quella da lavoro, ed aver ~numerati i più frequenti fattori predisponenti e cau sali d~ trauma nello sport, l 'O. ha, passa,to in rapida rassegna le lesioni dc>ll 'apparato tegumentale, del s~stema artero-venoso, dt quello 1'~rvoso periferico, delle fqrmazioni muscolo-apo·1 'eurotiche, dell~ ossa e delle articolazioni. · St è qui~di .s.off~rmato a studiare con dettaglio le lesioni scheletriche dell 'art:icolazione tibio-tarsica e. le lesioni . . dei . . menischi. Lo Zaniboni ha chiuso la sua lezione affermando la maturità di una specializzazio·n e di traumatologia sportiva, formulando I 'augurio che essa più che a, curar~ valg·a a prevenire le lesioni traumatich e i1egl~ es~rcizi sportivi, a, tutela di quel pr~ziosQ patrimonio. nazionale che è l 'integrità fisica dei. nostr~ giQv~i atleti. Società medico-chirurgica della provincia di Treviso.
Il giorno 16 marzo nella biblioteca dell 'Ospedale Civile, gentilmente copcessa dall 'Amministrazione, è stata inaugurata l a Società MedicoChirurgica della Provincia di Treviso.. Oltre i soci erano presenti le at1torità cittadine, fra le quali ricord '. amo il conte Steno Bola,sco, Segretario Federale del P. N. F., il vice Prefetto, il generale conte l\ilarincola, il comm. Coletti, presidente dell 'Ospedale, ~l dott. Ben1ardi, segretario del SindacatQ dei l'vledici. ' iollero gentilmente .intervenire anche personalità .dell'Ateneo Padovano e cioè il prpf. G. M. Fasia,ni preside della Facoltà
di l'vledicina, il prQf. M. Truffi d~rettore della Clinica DermQsifilopat~ca, il prof. G. Cagnettq direttore dell 'Istitutq di A11ato·m ia Patologica, ed il prof .. T... 'f ernt direttore dell 'Istituto d 'Istologia. Parlò per primo il C01'te Bolasco p er esprimere voti a,ugural~ a,lla Societ~ na,scent~; quindi il segretario d~ questa prqf. A. BQzzoli, primario oculista, lesse numeros~ adesiQ·n i delle quali · notiamo quelle dell 'on. prqf. E . :f\1orelli. del senatore prof. L. 1\1esserlaglia, d~i proff. Frugoni, Casa~ gra1'di, Part dell 'Università di Pa,dova e di nu1nerqse altre autorità del mondo medico. Prese quindi la pllrola il prof. P. L. Fiorani, presidente d~lla Sqcietà e direttore dell 'Ospedale. Eg-li, dopo aver ringraziat~ gli i·ntervenuti, tracciò hr~vemente ii pro·g ramma che il nuovo sodalizio a suo pqrere deve svolgere. L 'Qratore insiste specialmente sul co1'tr~buto che, in questa zona, agraria, si atte11de da,i medici delle campagne, i quali han11q la possibilità d'osservare e raccoglier~ t1n materia,le scientifico non ancora sufficientemente studiatq, seguendQ ~l criterio di mettere in evidenza i nessi fra fenomeni morbosi . . ed ambient~ nei qua,li esst si svolgono. I fattori morbig~n~ delle ca1npagne vengo no generalmente studiati fuori dal! 'ambiente e da p ersone che con~scono sqlo teoricamente la vita rurale. Il Fiorani parla anche dell~ scarsè conoscenze che abbiamo della patologia pro·fession~le dei ·.C<?ntadi1'i Ii~lle varie produzio11i agrarie, ~ si. a,ugura che i m edict delle zone rurali possano perciò portare alle adunanze della SQcietà osservazioni di rilevante interesse p~r le spec~a,li eziologie, patolog:e ~ profilassi. Il conte Bolasco ed jJ prqf. Fiorani furono entrambi v~vr.lmer1te: applauditi . PLF., 1
Da Firenze.
All'Istituto f otoradioteraplco "Celso PellizzarJ,,
Il giorno 10 april~ u. s., n ell ' ~ngresso dell 'lstituto FQtoradioterapico él,1'nesso a,lla, Clinica Dern1osifilopatica, ha avuto luogo l 'inaugurazione di un 111eclaglione ricordq in me1no·r ia del prof. Celso PelJizzar~ cl1e . venticinque anni or sonQ ne fu i.l ,benemer ~to fondatore. Austera e solenne nella sua int'.ma semplicità 18: cerimonia ha adunato n ei locali dell 'Istituit o i professori del nostro Atene-Q·, un folto stuolo di medici oltrè a numerosi amici e estimatori dell 'Estinto, la cui genialità~ cultura, bontà d 'animq·, rettitudine e operos~tà umanitaria, sono vive e present! in quant~ ~))bero la fortuna di conoscerlo, di avvicinarlQ, di ascoltarne l 'in segnamento l '. mpido e sua,sivo. Ha preso per pri1no la parola tl ~Iagnifico Rettore prof .. Burci ch e ha r~c~rfl a to qt1~nto altamente onori Firenze e la sua Università questa fil antropica istituzione .ch e fu la prima del gen ere a sorgere in Italia. Dopo d! che tl prof. J ader Cappelli, direttore della Clinica e dell'Istituto stesso, alla cui iniziativa d_evesi q11esto artisttco, ricordo, h a pronunziato uQ applaudito discorso esponendo quanto fece il compian•to ~I aestro per dare v~ ta a questa opera, la ql1ale, pur funzionando indipendentemente in quanto vive con bilancio proprio e ha una sua tndipenrlenza an1n1inistrativa, fa parte della R. U11iYer sità e si è resa altamente benemerita per aver portato a . tutt'oggi un contributo di assistenza a circa 17 .000 malati, le c11i I
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IL POLICLINICO
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storje cl~niche esatt am ente· cl assificate r appresen- fine messo in evidenza come il Con sorzio anti-. m ateriale scientifico tuber colare d~ Roma, con questa prima adunata, tan o un interessantissimo . . per lq studio, l a prqf~lassi, la terapia della tu- s! sia posto· all 'avanguardia, del vasto movimento bercolosi e dei tu 1nor~ m aligni, fqrme morbose · di coll aborazione fra M. C. e Consorzi: la luce 11elle qual~ l 'Islituto h a modo m aggiormente di an ch e questa vq.J ta p arte da Roma; si augura che esplicare l a su a fil antropica att~vità . . gli allr~ Consorzi n e seg11a,n,o l 'esempio. . Il gr . uff. Ricc~, dopo aver ringr aziatq le auAlla Sauola di Applicazione di Sanità Militare • t orità e i numerosi m edici convenut~, h a trac• ciato brevemente l 'oper a compiuta dal Con sorzio 11 giorno 12 e.. m. il prof. Tu sini, ordinario antitubet colare d~ Rom a ~ quella ch e si appredi Clinica Chirurgica n ella ·pt. Univer sità di · Genova h a t enuto u11a, conferenza sul t ema cc Esiti sta n co1npiere. Il prof. Benedetti, isp~ ttQre sa,11itar~o, ha riase cura di traumati smi cranio-cerebrali e midol• sunto i capisaldi del lavorq tecnico ch e dal Conl ari ». sorzio sarà richiesto ai medie~ condotti, l 'opera Con l 'au silio dt numerose e belle proiezioni e sulla scort a di una casist~ca per sonale molto co- di ricerca dei m alatt ch e può esser compiuta solt a11to dal m ediCQ cor1d qtto anch e n elle più disasp '.cu a, l '0. h a fatto una u1agi&tr ale esposizione giate contrade ; h a, ins~stj to sulla, propaganda di q"L1esti difficil~ ~ gr avi inter venti su fer~ti cranio-cerebrali ~ midollari, richiam ando special- igienica eh~ si dev~ fare in tutt~ gli ambienti mente l 'att en t'.on e s11l modo con cu~ sogliono ed h a acc~nnato, concludenqq, alla necessità che il m edico cqndottq si tenga !n streit ti rapp-0rti presentar si le sindromi r esiduali posto·p eratorie, an ch e con, i maestri di scuqla aflìnch è la sua atle quali non debbon o tuttavia far desist~re il t ività di preven zion e e di bQnifica sia svolta princhirurgo da c1uesti inter venit i, ch e, per quanto cipalm ente n ei bHmbini sui quali p oggiano le di una gra,vità eccezionale, posson o produrre sovente un m~ glior am entq e un beneficio duraturo fondate speranze del Regime. e insp er ato. CA...~ALE.
r!OTIZIE DIVERSE. Il Comitato per la medicina del Consiglio delle ricerche.
Il Corso di tisiologia per i Medici condotti a Mi.. lano.
All 'Istitutq di Tisiologia nella Poliambulanza G. Ronzoni, il 3 aprile cqrr. 11 prof. Gaetano Ronzoni h a tenuto la leziQ•n e di chi11sura, del Corso di Tis:ologia p er ~ m edici condotti, il quale è durat o tre m esi ed è sen1pre stato assiduamente freql1entato, essendo riuscito istruttivo ed emin eri.te;1l1ente pratico. Alla, fine dell 'ultima leziqne il dott. ParQdi, segr et ario pro·v inc~ale dell '.i\..N.F.M.C., si è fatto int erprete del sentimento d~i 1nedici condotti ed h a portato i pii1 v~vi ringraziamenti al prof. Ronzoni per l 'opera s11a di . insegnant e così volonterosa ed efficace, au gurandosi . ch e egli voglia contin11are an ch e negli a,nni venturi ~l Corso di lezioni, alle quali ha dato un ~ndiri zzo veramente pratico. Il prQ-f. Ronzqni, ringraziando, ha annuito alla proposta d~l dot t. Parod~, ed h a avvertito che il con corso p er du~ monogr(;\fie, ·y'una su un tema clinico, l 'altra su un tema sociale, al quale possqno prender e p arte tutt~ i frequentatori del Cor so, si. chiuder à col 30 prossimo settembre. 1
Con l 'approvazion e del Capo del Governo, sono st ati nominati m embri del. Comitato Nazionale . per la 1\1edicina del Co11sigliq Nazionale delle Ricer ch e i pro.ff . : Giulio Ceresole, Anton,:o Cesaris Dem el , Bindo De Vècchi, Antqnio Dionisi, Arturo Donaggio , G-iuseppe Ovto, Alberto Peper e, Giuseppe Pi~nese , DemetriQ Br11tQ Ron cali, Eugenio V anze~ t = , Gustavo Q11ar clli.
Importan_te riunione al Consorzio Provinciale Antitubercola:re di Roma. Per ir1vito dcl R. Com1nissario per l 'Amministrazion e Provinciale di 'Rq1na, gr. uff. Ricci, si son o adu11ati n el salone del CQn siglio provinciale i. m edici. condo tti del Lazio insieme con quelli ch e da tutte le Prqvinc: e d 'Italia erano venuti a Rom a per segt1ire il corso accelerato di clirtica. della tuber colosi ali 'Istituto. « Benito Mus. sqlini » . Scop o della ri1111ione è stato quello d~ iniziare i rapport~ di coll aborazion,~ fra medie~ condotti e Cor1sor ziv. an li tuber colare . .a second a delle recenti disp osizion i em an ate dal Ministero dell 'Inlerno (cfr . pag. 644). Alla cerimonia, la prima ~n Ita,lia, voluta da un Preside della Pr ov111cia d opo la circolare dell 'on. Arpir1ati, avevan o adertto il dir ettore gener ale della Sanità ch e er a rappresentato- dal prof. Ilvento, il prefet to di Rom a, il segr etario gener ale dell 'Associazione del Pullblico Impiego, il med ico provin ciale, il dot t. Liebmann, :U prof. Paslor e ecl altr i. Il dott Lu sig11oli dir!gen te n azionale dei M. C., ha rico rdato qu ali sono i compiti det m edie! co11dol ti n ella lot ta ar1tituber colar e; h a detto co111e in tutti i m edici con dotti sia gr ande l 'entusiasmq per q uesla oper a d i collaborazione coi Co1l.sorzi ai quali essi oggi s0n o chiam ati, ha in-
6° Congresso internazionale medico d'infortunistica e patologia professionale. Avr à 111ogo a Ginevra nell 'agosto del 1931. Temi: 1) I ris11ltati remoti e la evoluzione delle les:oni traumatich e del rachide; 2) I ,t r aumatismi dei vas] sa11guigni ; art~rite e tromboflebite ; 3) I.. e infezioni cutanee in rapporto agli infortuni sul lavoro; 4) St atQ anteriore nelle sequele degli infortun! sul lavoro. Per informazioni rivolger si a,l segrelar~Q generale Dr. Yersin, rue du Rhòne 1, Gen ève, Svizzera. 190 Congresso stomatologico italiano.
Prom osso da,lla cc Federazione Stom atologica Itali an a n s~ svolger à a Ven-ezia da] 15 al 31 set: .t em bre, ed assumer à m aggiore importanza de~ Congressi p assati, per chè , organizzato sotto gli auspic~ dell '« Association Stomalo1ogique Inter-
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SEZIONE PRATICA
nationale ». Prendera11no p er ciò parte alle sedute scientifich e di questo ~nno, oltr e a moltissimi ·mLd:ci italiani, anch~ m.qlt~ stoma~ologi stra~ieri ch e h anno già promesso il loro intervento: saranno presen ti anche tutti ~ delegati della A. S. I. di tutte le Nazioni . La Federazione Stomatologica It~liana ed il Comitato · ord :na1~Qre hann.o stabilito di organizzar e, a11nessa al Con gr esso, u11a Mqstra L~braria riguarda,nte la Stomatologia, l 'Odontoiatria, l '0d ontotecnica, ecc .. : tale Mos tra avrà luogo nel1 '0spedale Civile di Ve11ezia, dQve sarann 0 tenute le sedute scientifiche. Per la parte tecnica della Mostra ha offerto gentilmente la sua opera il ·sig. Uro])erto Sormani, propriet ario della .Libre•r ia Scientifica in l\1erccria S. Giuliano in Venezia. Per informa.iioni ~ adesioni r~volgersi al pre·siden te del Comitato Promotore, prof. dott. Umberto Saraval, primario stomatologo, Ospedale Civile , Venezia . .
Giornate mediche di Bruxelles. La 10'1 session e di queste << gior11ate medich e » sarà te11uta nei giorni 28-30 giugno e 1-2 luglio e rivestirà eccezionale importanza perch è coinciderà cori la celebrazione del centenario dell 'indipendenza hclg·a. Le « g iqrnate » saranno presiedute dal prof. J. Bordet ~ avr anno larga collaborazione internazionale. Le iscrizio11i sono di 75 franchi per i medici e di 50 franchi p er i famigliari . .Le ferrovie belghe acvqrdera11no la riduzione del 35 %. Per infor1nazioni rivolgersi al dott. R . Beclters, 62, rue Froissar t, Bruxelles, Belgio. ~ongresso
sulle malattie digerenti e del ricambio.
Co1ne abb:a1no annu n ziato, la « Gesell sch aft fiir Verdauu11gs~ und Stoffwech sel-Krankheiten » t errà la st1a loa. adunanza dal 6 all '8 ottobre in Budapest, pressq la III Clinica ìvledica Universitaria, sotto ] a preside11za del prof. ·V-On Koranyi. Te,m i: « Ca:mbiamenti di pqsiz1one e di forma del tubo d: gerente, in specie ptosi e d iverticoli »; «Mal attie delle ossa, 11ei loro rapporti col ·ricambio del calciQ, con le secrezioni interne e con le vitamine »; « Infiammazio·n i degli organi digerent'. come problema patogenetico». Si tratterà anche dell 'or ganizzazione dell~ cu cina nelle Cliniche di Bud apest. Al co11vegno sarà unita una mostra di p r ep arati farmaceutici. Per informazioni rivolgersi al segret ariQ ge11erale, prof. R. von den Velden, Bamberger Str. 49, Berl~n W 30, Germania.
Congresso medico sud-africano. Il 24° Congresso medico sud-africano (3° Congresso dell'Associazione Medica del Sud-Africa) si t errà, in coincidenza col 3° Cor1gresso sud-africano delle Scienze, a D11rban dal 21 al 26 luglio, sotto la presidenza del dott. ~1. G. Pearson . In sedute plenarie verrà d iscussa lB: forrp.az~one ,di un serv~zio inedico ed irtfermieristico con element i indigeni per il S11d-Africa . Il Congresso comprenderà 5 Sezioni. Gli uffici hanno sede alla National Bank Chambers, 4/6, West Street, Durbar1, Un~Qrle Sud-Africana.
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Corso di patologla esotica e di parassitologia medica. . Nell 'Istil uto delle mal att~e nautiche e tropicali d1 Amburgo (Institut fiir Schiffs- und Tropenkrankheiten) verrà tenuto quest 'anno un corso dal 6. ottobre al 20 dicembre. Il corso comprerid~ cqnf~renze, dimostrazioni e~ ese: ci zi pratici su i seguenti soggetti : clinica, et1olog1a, anatomia patologica, trasmissione delle malattie esotich e, e così pure lotta oontro di esse· introduzione allo studio dei p r qtozqj patogeni: deJl 'e1min to.Jogia e dell'entomologia medica, delle ep: zoozie e dell'ispezione delle car11i ed infine dell ' igiene nautica e tropicale. Prosp~tti p articolareggiat~ dietro richies ta. Il corso sar à ten11to dai sig11ori: F. Fiilleborn G. Giemsa, F .. Gl age, ~f. Mayer , E. Martini, P: Miihlens, E. Hauck, N. Pa,schen, E. Reich·e now, W .. Weise, E. Sannemann. I partecipa11t!, purchè medici apprqvati, potra11no a richiesta sotton1etl ~rsi ad un esame fin ale. Si prega d'iscriversi al pi.ù tardi due settimane prima dell 'apertu ra del cor so e d 'inviare ogni corrispondenza all 'Ins titut fiir Schiffs- und Trop en,krankh eiten, Bernhard-Nochtstrasse 74, Hamburg 4, Germania.
Le qùattro armonie biologiche.
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Il prof. Nicola Pende ba ·tenuto a Roma, il 14 aprile, nell 'Aula del Collegi.Q Romano, una conferenza d a,1 tilolo suggestivo surriferito. V'intervennero tl min~stro della educazione nazionale, on. Balbino Giuliano, il prefetto Montuori, molti senatori ~ deputali, eletti r ~ppresen tanti del ceto medicq, intellettuale e didattico . L 'oratore dimostrò che la. .p er son alità umana integrale c! appare come una piramide quadrilat era al cui apice sfavilla la sintesi vitale di t utti i processi biolo·g ici; ed ecco le quattro facce della piramide : 1norfqlogia, funzione, n1oralilà, intelletto. Qui egli offre una r apida visione dei rapporti tra lo sv: luppo dell 'architettura,· del corpo . umano ed i l firmamento endocr~no, entrato oggi quale elementQ imprescindibile nella fisiologia e nella patologia. Dall 'antagonismo d elle Yarie forze di qt1es to sist~ma risulta, nelle sue jnfinite varietà, la nostra, formà corporea. Quando l a risul•t an'te è proporzione matematica, ecco scaturirne la bellezza, CQ:une Venere dalle spume del mart?. Così la saJu le vera è armonia di funzioni; così il se11so morale è armonia di sentimenti e rl~ islinti; così la saggezza è armonia dell 'intelle tto. Come l 'ar monia morale è equilibrio lra egois1nq e altruismo, così l 'armonia dell 'intellet. lo è equilibrio tra ·obiettivismo e subiettivismo, ·t ra log:c a, e astr azione. Il perfetto equilibrio int~grale, l 'arn1onia tra le quattro armonie, è inattuabile ~n realtà ed è utopia: l 'organis1n.q meno disarmonico è il meno imperfetto. Il genio è l 'espressione di una disarmonia pjù stride11te, a detrimento di tre facce della piramide per il trionfo dell 'in•telletto. L 'oratore discute poi la. natura della felicità e dell 'educazione. Termina rilevando él1e noi italiani s~amo fors~ la Nazione più preparata alla scu ola d~ll 'armqnia somatica e psichica .
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IL POLlCLINICO
Q11esta, nelle linee principali e quasi schemat :ch e, la smagliante conferenza, l u t ta compenetrata dalla dottrina e dalle ~ndagi11i scientifiche p~rsonali dell'oratore. Ess~ venn~ r eplicatamente ~ vibratamente applaudita.
Per la creazione dell'Istituto Stomatologico a Roma. Si è r ecato a Roma il prof. HarYey Burk.hart, direttore della Cli11ica odontQialrica di Roch ester, come delegato del s~g .. Ea,stman, per i definitivi accordi c~rca il grande Istitutq stomatolo·g ico che presto verrà costruito di frqnte alla Clinica Qdontoiatrica della R. TJniversità. Alte personal~tà cleJ Governo hanno ricevuto il prof. Bur\khart jl quale, dopo aver visitata la Clinica od.qntoiatrica della R. Univer sità, espresse la più v~va a1nmirazione per 1'or ganizzazione tecnica, e la p erfezion e dei serviz~ sani tari che la distinguo110.
Un sanatorio per sacerdoti. Pei sacerdo·ti e p er gl~ aspiranti al sacerdozio, colpiti o minacciati dalla, tubercolQsi, SQrge un Sanatorio per iniziativa di mons. Nazareno Orlandi, s~gretario della FederaziQne del Clero Italiano: e sorg~ p·r esso · Arco, n ella villa Bellaria, messa a, dispQsizione dell 'anzidetta Federazione dal princ~pe a,rcivescovo d~ Trentq mons. Celestin o Endrici; ed Qra ~l Pontefice, volendo personalmenl~ concorrer~ a,lla completa attuazione della iniziativa, h a messo a. disposizione dell 'Opera che sta per sqrgere la sqmma di centomila lire.
mentre la popolazione è aum~ntata in proporzion e appena sen sibile, da 38.462. 601 a 40. 743.000. Nel 1913 si contava 1 med~CQ ogni 2300 abitanti; n el 1928 la, proporzione ~ra, cresciuta a 1 :1400. Nel dipartimento della Sen,na, il numero dei medici è aumentatq ~n proporzioni anco:ra maggiori, da 2208 n el 1913 a 5530 alla fine del 1929 m entre la popolazione è aumentata solo di poco: Il numero dei diplomati è ~n iscremento c.qntinuo: da 1369 nel 1922 è pa,ssatQ negli anni successivi a 1398, 1682, 1900, 2211, 2414, 2991. In, gran parte, que&ta sovraprQduzione qi medici è dovuta ad element~ stranieri: non v 'è alcun 'altra Nazion~ in cu~ abbQndino tanto i m edici stranieri. Tra j_ 2991 diplomati del 1928. ve ne furono 684 stra,nieri, tra, cui 79 donne: uno straniero ogni 7 n,az~onali. La, sprqporzione diventa ancora più elevata a, Parigi ov~ per es. nel 1927 si diplomarqno 606 francesi e 297 stranieri, e tra i medici- stranieri ne. furono ammessi all 'eserci. zio 96 (trasforma,zione dei diplomi un:versitari fran,cesi Q de~ diplomi stranieri in diplomi statali). Ogg~ i medie~ stranieri naturalizzati francesi ed am,messi all '~sercizio SOD,Q più di mille, ma si teme chQ ~l loro num~rQ verrà presto raddoppiato, se il Govern,o cq.nt~n,uerà a cQncedere con tanta fa,cilità i diplomi st~tal~.
Associazione dei giornalisti medici francesi.
La signora Ester Preyer vedQva del rag. Carlo Canali, già capo cassiere della Cassa di Risparm iQ delle prov~ncie lombard~ di Milano, per onorar~ la, memoria del compianto suq , marito, ha donato all 'Osp edale Maggiore d.i l\1~lano L. 100 mila circa nqmin,ali d~ titoli, riservandosene l 'usufrutto viit alizio.
L 'Assoc~aziqne professiqnale dei giornalisti medici frances~ ha ten,ltto la sua assemblea gener ale Qd ha, CQstituito com~ segue i,l suo uffic!o per il 193Q: presidente llenri BQuquet; v~ce-pre side11ti O ' Followell e De Fourmestrause; segretario A.. Garrigues; segretario aggiunto Molinéry; tesq.ri~re Ma,thé. · La Cassa mutua d~ rit!rQ tra giornalisti medici fra11cesi ha cQstituito come segue il suo ufficiQ per il 1930: preside11te Duchesne; vice-presidente Paul Manceau; segretario Bouìand; segretario 3=gg~unto P. !\tlab~ lle ; t~soriere A. Garrigues.
Manicomi in fiamme.
Alla Facoltà medica di Parigi.
Un. violento. incendio ha distrutto un intero . fabbricato del Manicomio di Tooling Bec-Road (Ing hilterr a) dove si trovavan o ricoverati 2200 infermi. Le fiamme, sviluppatesi al terzo p :ano dell 'edificio, si son.q ra1)idam~nte pro.p agate ai sottost anti reparti e h anr10 in })reve resa estremamente diffic~le l 'opera di spegnimento. Per fortuna, accortisi a tempo delJ 'incendio, ~ m edici e gli infermieri di servizio sono riusciti a dare l 'allarme e a condurre ~ ricoverati in salvo. Grazie al sang·ue freddo dei dirigenti, l a maggior parle clei ùe1T1enti non si è resa conto del pericolo.
Per ragioni che sfuggon,o a,d qgni esame, gli studenti della Facoltà medica di Parigi hanno turbato, con, manifestaz~oni clamQrQse, il corso del prof. Blanchetière, il quale è stato posto nell ' i.mpossibilità d 'impartire ~l suo insegnamento. Il decano Roger ehbe a rivolg·ersi al ministro della Pubblica lstruzion~, che sQspese tutti i cor si fino al 22 ID,arzo; ma pq~ le turbolenze hanno ripreso. Si ricorda che anche il prof. Blan chard era stato vittiID,a qi simili « chahuts »; poi egli divenne unq degli insegnant~ più amati e p~ù quota,ti d~lla FacQltà.
Benefjcenza.
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[ANNO XXXVII' NUM. 17]
Un monumento a Orfila.
Nel manicomio • d~ Coantr~m (Irlanda), si è imSotto gl~ a,uspicl del mun~cipio di Mahon, caprovvisamente svilt1ppato un violentissimQ incen- pitale d~ l'vlinorca (n elle Isole Baleari), ove il · 24 dio ch e h a posto in serio per: colo i 500 ricoverati april~ 1787 nacque Mateo Bonaventura Orfila, si fra uomini e donne ch e in esso si trovavano. Gli · è costituitq un Comitato p~r erigere alla memoinservienti, aiut ati dalla pqlizia e da volonterosi ria del gr ande medico un monumento, il quale borgh esi, sono riusciti a trarre in salvo i ricosorgerà di fronte alla viq che porta il suo nome verati ; pare ch e vi siano m olte vittime. e dove si trova la sua casa natale, sulla passeggiata Isabella, li. Aumento dei medici in Francia. Orfila appartiene a,lla Spagna per la famiglia, Il numero dei medici esercenti in Francia è per la nasclt a, per l 'educazione infa11lile; m a in Francia egli h a trovato i mezzi di lavoro, una aumentalo da 16.815 n~l 1900 a 27 .500 nel 1928,
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[ANNO
XXXVII, NuM. 17]
SEZIONE PRATICA
situazione di prim 'ord~ne, tutti gli onori e i successi che poteva sperare ; è a P arigi ch e trascor se quasi tutta, la sua esist enza e. fondò le su e magr1ifiche oper e filantropiche. La Spagna e la Francia gl~ devono, pertanto, un duplice omaggio. ·
La fabbrica Massone di prodotti chimico-tarma· ceutici a Buenos Ayres. Cor~
straordinaria, solen.11ità s~ è inau gurata, il 14 aprile, questa fabbrica, impq11ente, do·v uta ai due fratelli Arnaldo ed Attilio Massone e che costituisce un rn,agn~ fico esponente della collaborazione italQ-ar gentina. Oltre ch e a scopi industriali , è destina,ta a diven)~re un centro d 'investigazioni ~ di studi scientifici. Assistevano alla cerim.qnia il decan o della Facoltà d~ medicina prof. Iribarne, moltissime altre notabilità med~che, il con sole italiano Orsini Ratto, il prof. Serono, del~gazion~ mediche di MontevideQ ~ del Cile, ~cc . Numerqsi i discor si. Tutta la, stampa locale ha rilevato l 'importanza dell ' avvenim~~to.
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successo, attestatq da,lla frequenza del pubblico,. è stato pienq.
Infortuni di sanitari. Il prof. Giorgiq Dessy, dell 'Istitutq Sierotera-p :co Mil an~se, tornand.q a Milano cqn la propri a ffi3:Cchina d~ una gita, nei pressi di Binasco, perduta la gu rda, andava a rovesciarsi in un fos-sato eh~ çostegg·ia la, strada. Riportò la frattura d~ una spalla,. La signqra e il bambino·, che eran o pure sulla vettura, rirnasero incolumi.
Falso medico. La Corte d 'Appellq di Peru g!a ha respinto il ri-· cor so avanzato da Gino Ber san etti di cui demmo· già notizia, il quale av~va usurpat~ le funzioni di. medico ed er a stato condannato in contuma-· eia. Il Bersan~tt~ si era r ifuiì atq in Svizzera, ma è st atq consegnato alle nostre autorità e tradotto, • 1n carcere. '
.A. soli 33 anni. è morto jl dott.. CARLO PIOLI ,. .
Una mostra d'arte di medici. Il 30 in.arzq venn~ inaugurata a Napoli, nel salone delle Assqciaziqni univers ~tarie fasciste professori ed assistenti, cqn l 'intervento delle autorità politiche local~ ed accademich~ e del migl~or pubblico intellettuale, i1na, mostra d 'arte i cui espositori dilettanti sqnq quasi tutti chirurgh i. Promotore ne è statq il prof .. Luigi Man zi. Il
, m edico cqndot tq a San Giqvanni Valdarn.q, per un 'infezione scarlattinosa complicatasi, contratta. nell 'esercizio professional e. Sposo da 9 mesi la- · scia la moglie incinta. Il cqmpianto è stato ~na-- · . nime jn tutto il Valclarno, ove egli esercitava d a. · 8 an11i . G. c:.
Indice alfabetico per materie. Pag. 637 Anestetico locale nuovQ: percaina )} 635 Bibliografia . )} 640 Cancro del polmone : casistica Cervello: pneumove11tricqlQgrafia ii1 )) 636 sindromi tumorali . . )} 647 Corrispondenze )) 633 Cuore: infarto a for1na anginosa )} 634 Cuore: p seudo-valvole nei v~zi aortici )) 631 Diabete so·spesq: nuova forma clinica Diatermia d~lla tiroide in ginecol. e )) 638 ostetricia Diatermia n elle a,ffeziqni dolorose del)} 641 1'addome . . . , . )) 641 Eczema: catapla sm~ d i fecola . . Fratture di gamba : tutore ~movibile )) 636 nel traltam. ambulatorio )) 632 Glicosuria renale )) 643 I nsegnamen to superiore . Intossicazioni da alcool e tabacéQ : al)) 637 terazioni della retina e del n. ottico . )) 631 . Leisl1man iosi n egli adulti Lussazione posteriore della spalla: ca)) 628 . . . . · sistica l\'1alaria: brivido come equivalente del636 1'accesso . . · )) 637, 638 ~Iicrobiologia : ricerche Onorari dei medici nell 'antica . . Grecia e )) 641 nell'antica Roma .
Pleurite purulenta: reperto anatòmopatologico non co1nune . . . . . Pag . 636. Pnet1motorace sperim. : reperti istopatologici . . . . . . . . . . 638. • • Reaz. di A5chheim ~ Zqndek per la dia)) '639J g11osi dell e amenorree e dismenorree Reaz.~ nuova nell 't1rina per la diagn. )) 639. di pt1trefaz. intestin . . . Ricambio idrocarbon ato : azione di so)) 638~ st an ze fotodi11amiche .. . . Ricambio i(lrocarbonat.q: come influen)) 633. zarlo chirurgicamente . . . Roe11 tgenterapia n ell a lotta contro il )) 617 can cro . . )) 641 Sanguisu g·he in t erapia )} 644Servizi igienico-sani i ari . Sifilide : I?er il buon andamento della )} 622. cura, .·. . . )) 638 Sifilide viscerale a decorso febbrile . . 639: Simpatectomia periarteriQsa: ricerche . )) )) 637 Sindro·m e simpatica cervicale poster. Sindromi •viscerali: i1nport anza del ga11gl ~ o stellatq come centro riflesso)} 639i geno . . . . )) 637 Ulcera gastrica : esito raro . Uretrite cronic~ gonQcQcc~ca, : trattam. )) 637 con autofiltr ati alla Besredka .
Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n ei Poliolin1co se non in seouito ad autorizzazione scritta dalla Tedazi on e. E vietata la vubblicazione di sunti di essi sensa citarne ia f onte.
Roma - Stab. 'fipo-Lit .. Armani di M. Courrier.
V. AscoLI, Red. resp.
t652
IL POLICLINICO
[ANNO
XXlVII, NuM. 17]
~
SI è completata 1'importante pubblicazione del
Dott. ·VINCENZO MONTESANO
anuale di m a·I a t.t i e eu·t anee ad. -uso dei med..ioi pra1:ioi e
d..eg1i s1:-ud..e:n.1:i
Opera in due Volumi di .complessive pagg. XXVlll-780, con 76 figure nel testo.
Eccone il sommario ·: PARTE CENER~LE: Ainatomia e Fisiologia della cutePatologi·a generale, Semeiologia, Terapia generale • Clas. sificazione delle malattie cutanee. tPARTE SPECIALE: Disturbi di circolazione e malattie dei vasi • Dermatiti • Dermatosi che sogliono presentarsi nel corso di malattie del sangue e degli organi emolinfopoietici • Pemfigo e Pemfigoidi • Sclero· dermia e stati sclerodermici • Atrofie • Nevrodermie - Cher.atosi • Affezioni degli annessi e delle appendici cutanee • Anomalie delJa pigmentazione • Tumori • Malat~ie infettive soecifiche e parassitarie • Pitiriasi rosea • Psoriasi - Lichen ruber. 1 APPEN,D ICE: Dermatosi dei lavoratori .. Dermatosi simulate.
Riportiamo qualcuno d1ei tanti giudizi e~pressi dalla stampa medica su quest'opera del prof. l\1'oNTESANO: , « Un altro eccellente volume ha ora aggiunto alla sua « Collana del Policlinico» l'editore Luigi Pozzi ·« con questo ottimo lavoro del prof. Vincenzo Mon tesano. «La generazione dei medici romani che una treJJ tina d'anni fa s'avviava a lasciare le aule universitarie ..(< per lanciarsi con varia vicenda nella vita e nella professi on e, vede sempre con simpatia nostalgica la pro· « duzione di questa Casa Editrice che le ricorda il vec chio e fido compagno dei primi passi nella pratica, il « giornale, allora sorto da poco, oggi onusto e glorioso, cui dem1no con fierezza giovanile e .fiducia mai de·« lusa la nostra adesione di novellini, fregi~tì. allora allora del titolo professionale. « E anche quest'ultima pu·b blicazione è un vero regalo fatto ai medici italiani dalla Casa Editrice del « Policlinico >>. «La competenza del Montesano non ha bisogno di essere ricordata ai lettori di «Difesa Sociale >> ; in -«questo suo lavoro l'A. ha saputo mettere dottrina e metodo, dove l'una e l 'altro, per la natura stessa << della disciplina trattata, dovevano riuscire estrema mente ardui, il Montes.a no ha vinto gli ostacoli e ha << ~ato ai medici e agli studenti il libro sintetico, chiaro e pratico che loro occorreva. «L'edizione in finissima carta americana con mol te belle incisioni, è degna del lavoro. (Dalla Rivista La Difesa Sociale, Roma, 1928). A. CARELLI. «È uscito edito dalla Casa Editrice Pozzi un Manuale di. Malattie Cutanee, opera del Prof. V. M9NTE-
<< SANO, già aiuto del compianto Prof. Campana, alla memoria del quale il libro è dedicato . « Il trattato si · compone di due vo,lumi in bellissima veste editoriale con numerose ·figure chiare djmo· « strative intercalate nel testo: Ìn essi la trattazione de Ila materia è semplice e piana e riccamente corredata ·«da dati bibliògrafici. • « L' A. fa precedere l'opera da brevi ceJ;J.ni di anatomia, fisiologia, patologia, semeiologia e terapia ge« nerale della pelle, indi passa alla trattazione delle malattie cutanee, seguendo la classificazione del N eis,« ser: l) Disturbi circolatori e malattie dei vasi; 2) Dermatiti propriamente dette e loro varietà; 3) Derma..(< tosi che sogliono presentarsi nel corso di malattie d el sa·ngue e degli organi emolinfQpoieticÌ; 4) Pem.figo ·«e dermatosi pen1figoidi; 5) Sclerodermia e stati scl€ roder1nici; 6) Atrofie; 7) N evrodermie; 8) Cheratosi; « 9) Affezioni degl\ annessi e de'lle appendici cutanee; 10) Anomalie della pigmentazione; 11) Tumori; « 12) Malattie infettive specifiche e parassitarie. · « Il Trattato, scritto pe·r medici pratici e studenti, è a giorno d~i notevoli' prpg·i:essi che in questi ultimi ·« anni ha fatto la Dermatologia nei riguardi della etiologia e patogenesi tuttora oscure di molte dermatosi; ·« e nei riguardi delle' relazioni tra malattie ~utanee e malattie interne non tanto perchè mette in rillievo la «esistenza di questi rapporti ormai noti da molto tP-mpo - rapporti più che nelle altre specialità intimi ·« e complessi anche se non sempre definibili - ma q uanto perchè pone in rilievo in quali circostanze que« sti rapporti si stabiliscono e qual'è il momento che d etermina, in presenza di un medesimo .stato morboso <<dell'organismo, la divèr sa fisio'n oinia obiettiva della reazione cutanea . « Le alterazioni di varia natura che si riferiscono alla bocca (actinomicosi, leucoplasie, pemfigo, tuber-<< colosi, ecc.) sono ugualmente messe in ripevo dal M ontesano. «In complesso l'opera è ricca di pregi e sarà letta con grande pro.fitto non solo dagli studenti e da « coloro che si occupano della specialità, ma anche da quei cultori ·di ·altri ·r ami di · medicina, che deside· -<< rano completare la propria cultura spingendo lo sguardo oltre il con.fine del proprio campo di attività )). (Dalla Rivista · r.J a Stomatologia, · Roma, g.ennaio 1930). _ALBANESE. Vol. I di pagg. XVI-348, con 32 figure. Prezzo L. 5 O, più le spese postali di spedizione. P er gli abbonati ai nostri periodici, sole L. 4 5 , 2 5 in porto franco. . Vol. II di pagg. XIl-432, con 44 figure. Prezzo L. 6 O più le spese postali di ipedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici, sole L . . 5 4, 7 5 in porto f~anco . . , · · Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia alPeditor~ LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA
Roma, 5 Maggio 1930
ANNO XXXVII
Num. 18
fondato· dai professori:·
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori origina li : G. Sabatirui : La. riten.z ione clorurata nell a polmonite e l::>. ~Uira dei fenomeni tossi.ci della polmonite e d i a ltri . stati setti-oo-in·f ettivi, medi.ante piccole iniezion.i ripetute di soluzione :fisiologd.ca. Osservazioni cliniche: U . Bani: La· fisto1izzazione verso l 'i ntesti.no, metodo di scelta nelle fistole billar i r ecidive. Igiene : M . Gioseffi : L a. latta .am·t ianofelica in Istria. Lezioni : Uffenorde: L 'an•gilila e le sue conseguenze setti-che . Sunti e rassegne : NEUROLOGIA! E. Romberg: L'emi-0ran ia. G. Dock: Sin1drome d.eJ gangJ.io n1asale di Slu·der e suoi rapporti -colla medicina interin·a. J . Morelli e J . Qua.gliot t.j : P ara.plegi a in f•lee&ione. ORGAN I DIGERENTI : Dersheid e Toussamt: Stm'Cldo delle deformazioni gastriche ·nelle ano malie di f orma e .posizione del diafram ma. - Spiva1oh: Un nuovo m etodo di gastTo.stomia. - M . BufaliThi. e A. Mir olli : I per-t rofia ed iperplasia della turu·ca. m uscolare dell'intestino a mO'Ilte di segmenti stenotirci. Questioni del giorno : Cam.ta cuzène, Ciu·c a, Nasta, Veber, A1exa: Tre anni d~ v.acci nazioni antituberool•a r i in Rumenia <!On il B. C. G. 1
Notizié bibliografiche. - cen1ni bibliografici. Accademie, Soci·e tà Mediche, Congressi : R . A-o cademia Medica d.i Roma. Appunti per il n1edico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Effetti dell 'esercizio fisioo s ulla glicemia. - L'iperventiilazione. - SEI\'1EIOTICA : Il segno ·della sono rità preepatica . - I l bilan-c io del-la ·c olecistogxa:fia. - CASI· STICfl : Uno stt1dio sul reum atism o dei batm bini. Il reum atismo tuber colare. - Le ma.n1ifestazion.i arttcaJ.a ri dell'emofilia. - Disturbi simpatici du;rante il reumatism o aTticolaTe a cuto. - Le .acroosteopatie. r.rERAPI A: La nutrimone ·dei· mala.t i di •r ene. Gli ant:iisetti-ci ll'I"ina.ri. - L~.. claiSsificazione dei d iuretioi. - Il formag.g io nelle nefriti. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Fran.c hettd : La vigi·l anza igien i-ca .d el latte. - POSTA DEGLI ABRONATI. - VARIA: Negli ospedali di P -a ri gi. - Fragilità di giudizi. Nella vita professionale : Cronaca .del mov.imenta professiOjllale. Canoorsi. N-0·m i1n·e, promozioni ed onorid:ìcenze. Nostre corrispondenze: Da ~filano. Notizie diverse. Rasseg na della s tampa medica. Indice alfabetico per materie.
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,,.
. LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DI PATOLOGIA E CLINICA MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI SASSAR).
La ritenzione clorurata nella polmonite e la cu1·a dei feno1neni tossici della polmonite e di altri stati settico-infettivi, mediante piccole iniezioni ripetute di s oluzione fisiologica. Prof. GIUSEPPE SABATINI, dire·t tore inc. Nel 1926, a l XXXI Congresso della Società Itali.a na di m edicin.a intern.a, presentai u n a comunicazione ulla oura dei fenomeni tossjci d ella pol·m onite n1ediante le piccole ripetute fleboclisi ·Con soluzione fisiologica . La comunicazione, iscritta a ll 'ordine del g iorno, n on fu potuta svolger e in ?eduta p~r mancanza di ten1po: ho continuato ad occuparm i ·dell 'argom en to ed or.a espong·o nell 'insiem e i risultati ottei:iuti. Il punto di partenza del mio studio è derivato ·dalla nozione ,, div·enuta ·Classica , ch e n ella polimonite crupale è di regola qua si costante
una notevole d iminuzione ·dell ' eliminazione • urin.a ri.a ·dei cloruri, i quali talvolta possono anch e scom1pa rire de l tutto , onde la r eazione col nitrato .d 'argen to ri·e sce negativa nelle orin·e o dà appena un inalbam·e n to. . Colla crisi, entr o 1-4 giorni, si manifesta la nota scari,ca d i cloruri , che possono allora s uper.a.r e i 20 g·r.a.m .m i ·n elle 24 ore. ' Questa di•minuzione, fin quasi alla scompaTsa, d ei cloruri urinari durante il periodo evolutivo della polm onite, ch e si su ole indicare co1 no·m e di << ritenzio·n e d el cloro », h.a forn1ato l 'oggetto di molti studi. Il priimo a segnalare una riten zione di cloruro di sodio nella p olmonite fu Redtenba_ ch er (1) (sec . Garratt) (2). Dopo si sono occupati dell 'argomento, con amipiezz.a, Labbé (3), Laubry (±), Loep er (5), 0
(1) R E oTENBACIIER. Zeitschr. d . K. K. Geselleschaft. d . .i\ertze, v\rien , 1850. (2) G AnnATT. Med.-chir. Tran sact ., LXXVII, 1904. (3) J.JABBÉ . T11èse d e P aris, 1903 . · (4) L AUBRY. Ibid., 1903. (5) L oEPF.RJ cit. da 1\ilENETRIER e STÉVENI N, No u veau Trait é dc m édecin e, p u bbl. d a RoGER, 'i\'1DAL e TE1ssrEn, fase. I, pag . 216, 1920.
654
Bittorf e J ochmann (6), Viola e Patella, v. Hoesslin (7) ecc.; nel l~voro di quest 'ultimo ed in quello sopracitato di Garratt si trova riportata quasi tutta l 'antica letteratu·r a sull'argomento. Con u11a lunga ed accurata serie di ricer che qu-a ntunque non recentissime, essendo molti dei dati , ch e diremo, già risultanti dal l.avoro di Howitz (8) è stata ind,~gata la possibile correlazione della ritenzione clorurata coi diversi fattori morba;si presenti nel polmonitico. Così si è visto 1che questa ritenzion,e non dipende dalla · febbre in se stessa o dal suo g rado di altezza, n è dalle condizioni organiche gen erali o locali , nè dalla percentuale orinaria dell 'azoto. Il polmone ma·lato non è che apparentementè più ricco di cloruro d-e l normale, in qu.anto chle percentualm.e nte ne contiene quanto il polrm o·n e ·sano (Reale (9) , Hutchi·n son (10) , v . Jarisch (11) , Mieillerie (12), 1e cc.). Nè altri tessuti od o;rgani si sono dimostrati la sed e di questa ritenzione : infatti sono state n·e gative le ricerche chimich~ portate sul cuore, sui muscoli volontari, sul fegato, sul sangue. E importante aggiungere che anche le somministrazioni orali. di oloru.r o di sodio durante il periodo febbrile sono segu~te da ritenzione notevole di sale: La·u bry ; in polmonitici che prendevano circa 4 gr. di sale al giorno, non n e ritro·v ava ch e gr. 1, 75 nelle orine. D el com portam·ento del cloro nella polmonite so·n o state date molte interipret~zioni, ma nessun,a ,a pp,a re ind~scutibile e senz'altro acoettabil1e . La prim,a con·g ettura :ay,anz.a ta è .q u!6lla di Tra,u be (13), che ritiene la scarsa 1eli minazione d ei c]o.ruTi n ei polmonitic i come dovuta a d efi1c i•en te assorbirrniento intestinale e a perdita salina colle feci: però altre ricer che dirette in questo sen so non dimostrarono questa perdita fecale d e i cloruri (Schwarz, v. Hosslin, ecc.); nè dirigendo le ricer che in altri campi, furono trovate nel sudore e n ell 'espettorato perdite apprezzabili di cloruro sodico tali da 1
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IL POLICLINICO
B1TTORF e
Joc Hl\1ANN.
Deutsch. Arch . f. inn.
Med., Bd. 89, pag. 486. . (7) v. HoESSLIN. Ibid ., Bd. 93, pag. 404, 1908'. (8) Ho,1V'1Tz. Schmidt 's J ahrbuch, XCV, 1857. (9" REALE. Med.-chir. Trans., XXXV, 1852. (10) HuTCHINSON. Jqurn . of p~th. Anat. and bakt.. 1899. (11) V. J .\RISCll. vViien. m ed. J ahrb11cher, 1877. (12J ~fEILLERE. Cornpt.-Rend. Soc. de Biol. , 1901. (13) TnAUBE. Die Krankheiten d. Resp.- u. Zirkul.-Apparates, Berlin, 1867 ..
NuM.
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giustifi oar e il ~enomelilo urinario . Neppure evidentemente hanno bastevole valore le ipotesi ch e la ritenzione clorurata dipenda <Jalla ipoalim entazion,e e dal regime latteo (Charvot, Chalvet, Hoepfner) o da un ' insuffic ienza Tenale, e più .esattamente da un'alterazio,n e specifica d egli endoteli v.asali (Striimpe11 , Hutchinson) con ritenzi.on e renale od estraren ale di cloruro ·di sodio (Volha~d). E·ssen.do ·evidentemente tro•p:p o particolare, caratteristi·ca •e 'c ostante questa ritenzio,n e di cloruro durante il processo pneumonico, e ri·sultando ·p e r di più che anche le aggiunte di sale all '.a ljmentazione dànno lubgo a ritenzioni, mentre invece, a malattia finita, il cloruTo abban1dona raipi·damente ed in inaniera massiva l'organismo , quasi ch e avesse finita una sua funzione, mi ·sembra ,ch e non si possa fare a meno id i p en sar e ch e nella polmonite il cloruro di sodio d ebba esser e trattenuto nel.I' organismo in dipend,e nz.a di fattori .specificamente inerenti al proc,esso morboso e collegati con esso. Quali però siano questi fattori non è stato mai finora precisato. Rohmann (14) parlò di una cc ritenzion·e sp,ecifica ,n, ma questa f.rase, se ha il merito di fissare un f;Oncetto di specificità , non risulta fondata su un.a spiegazione inoppugnabile, in quanto che quest'autore ammise che il cloruro di sodio fosse ritenuto per unirsi all '·eccesso di albumina circolante, e che quindi venisse eliminato con questa. Giustamente v. Hosslin obbietta a questa idea due dati di fatto : anzitutto quello che nel sangue dei polmonitici non si riscontra aumento di cloruri, e poi I '.a ltro che, a crisi avvenuta, }'.aumentata eliminazione del cloruro non si associa con un correlativo aumento dell '.a zoto. Un tentativo di spieg.a zion,e biofisica fu fatto da Hijmans v~n d en Bergh (15) supponendo che il cloruTo ·di sodio servisse ,a mantenere la pressione osmotica d el san gue , modificata dai processi pneumonitici; ma anche a questa ipotesi sono state mosse documentate obbiezioni. In O. De la Camp (16) ho trovato un accenno, che mi è sembrato si avvicini alla interipretazione, .rch·e ritengo d ebba darsi al feno.m ·ep.o in paro,l a: e cioè che il cloruTo di sodio ritenuio abbia, n ella polmonite, una funzione sui proceossi immunitari, i quali si 1
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(14) RoBMANN. Zeitschr. f. klin. l\1ed., I , 1880. (15; H. VAN DEN B ERG. Nederl. Tijdsch. voor Geneesk., XI, 1901.
(16) DE LA CAMP, in KnA u e BRUGSCH. Spez. Palh. u. Ther. inn. Krank ., Ili, Bd. II, Teil, pag. 162, 1924.
[ANNO XXXVII, NuM. 18]
vengono svolgendo dura·n te il periodo febbrile di malattia; e più pr,e cisamente il · De la Camp pen sa ch e il oloruro di so.d io m ,a n m.a no trovandosi in concentrazion e sempre maggiore, esplichi una funzione par.alizzante sui processi di anafilassi, ch e si svolgon o nei polmonitici. E qui mi è n.e cessario ricordare, prima di procedere oltre, la . serie importantissim.a di ricerch e sperimentali e di applica... . zioni clinich e, che sono state fatte riguardo al comportamento del clor11ro di sodio n elle occlusioni intestinal i e a i sorprendenti vantaggi che apportano le iniezioni di soluzioni saline, gen eralmente ipertonich e, nel combattere la minacciosa intossicazione· d erivante dalla occlusione intestina-le, sipe·cie di quella alta. Qu.a ndo io ho cominciato le mie ricerch e (1923) questi studi, almeno per la parte terapeutica, n on erano apparsi, n è io mi SOD;O affatto ricollegato a d essi , essendo, come · ho d ·e tto, partito da un punto di vista totalmente 1
diffe~ente . .
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)
Sarebb,e · troppo lungo r iferire i· d.a ti acquisì ti a pro1p osi to ·d ei cloruTi nell 'occlusione intestinal.e, dei quali sopratutto g li s·p erimentali, rigu.ard.anti la ipocloruTemi.a raip idam,e nte instal·l antesi nelle occlusioni, sarebbero interessanti a nc h e per qu.a,nto io v.err ò deduoen.do. Essi partono dagli st'll1di g·en·e rici di fla:r;~w:ell e Hog u et (17) e di Mac Callum (18) e trovano una larghissima esten sione in una serie ininterrotta di ricerch e sugli animali fatte da Haden e Orr (19), confermate in Fran·oia da Binet .e 1F .a bre (1. c,). D.a queste ri·c~rche è risultato ch·e Je mqdifi.cazio·n i chimiche d el san gue e ·de•l le orine nelle occlusio·n i consistono soprattutto in un aum·ento gra duale (fino a 6 volte il valolfe iniziale) dell 'urea e dell 'azoto non proteico, nonchè della riserva alcalina; questi fatti umorali sono preceduti da una caduta dei cloruri nel sangue e dalla loro enorm e riduzione, fino alla scomparsa, n elle orine : questa diminuzione di cloruri, si irova a Iìche n egli organi interni (mu scoli ed ancora più fegat-0). Circa le occlusioni sia per la letteratura, sia per i risultati ottenuti colle ini ezioni clorurate e sia infine per l 'interpretazione dei fatti , rima ndo ai pregevoli lavori · recenti di Gosset, 1
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SJiìZIONE PRATICA
Binet e Petit-Dutaillis (20) e di Cernezzi (21); in questi lavori Si trova an·ch e tutta la paTte clinica riguardante i favorevoli risultati ottenuti da innumeri autori, mediante le iniezioni di cloruro di sodio , per lo più in soluiioni ·iperton.ich e, per combattere i disturbi org,a nici gen erali derivanti dall'occlusion e. Tornando alla nostra disamina, io ritengo che l 'azione del oloruro sa>dico nel processo pneumonic o si possa spiegare e si debba interpr.etare in base ai concetti moderni della fisico-chimica. Il clo·r uro so dico è un cristalloide, e come tale deve .espli care la 1SUa runzione, influendo sugli ambienti e sugli stati colloi,da li dell 'orr ganismo umano , secondo le b en e note leggi, ch e regolano le influenze r eciproch e fra elettroliti e colloidi. Lo sposta·m en to dei fosfati, ch e nella polmoni te .aYVierrebbe in sen so inv.e rso alla ritenzi-0ne d ei cloruri (eliminazion e· abbon1da·n te) può servire in qu·e sta inte:vpr-e tazion ie, io ·c redo, di con, troprova ·e id i guid:a, conosoe·n dosi l 'a?io·n e ·di pufJer dei fosfati, e la impo-rtanza ch e la conoentrazion·e d,e~ jo·n i i1drogeno, Tego1lata dai puffer, ha sulla intensità ·delle reazioni fisico-chimiche fua soluzioni idi elettroliti e di colloidi. P er trov.arc un ~ppoggio 1sporinicnta.Je a q·u este v.edute, h·o int·r a•p reso, com·e di1cev.o, da tem 1po lo ·studio delle modifi·cazioni , ch e ·n el1'organismo del pul.m onitico possono essere prodotte m edia nte l 'introd'llzione ripetuta ·di pi·c cole dosi ··di cloruro di sodio, indaganid o queste .modifi.cazioni da due punti .di vista.: uno fisi·c o-chimico, r~gua:rdante le e'.VentJJali modificazi·oni d,eJ.J.0:· stato d el. sa ngu e e del siero , ·e 1'altro clinico, .diretto a d aoce,r tare •Se e quali jnfluenze m.ani.festano sui sin tomi ·delle m.alattie queste introduzioni sistematiche di cloruro di sodio.' La prima parte dell 'indagine è ancora incom1p·1eta; d•e lI.a secon·da posso riferire le corrsta tazio1n i cliniche fatte . Il metoid o seguito è stato quello di iniettare nei ipolmoniti·c i aoceirtati, e per lo più già oltre la 4a. giornata di malattia', d elle do i di ZO a 3'0 (di ra·do fino a 50) centimetri cubici di soluzi-0n·e fisiologica (cloruro sodico al 7,5 %o)' per via intravenosa. Le iniezioni sono state ri-· petute mattino e sera; a volte son o state sistematicamente eseguite quattro volte al giorno· (circa ogni 6 ore). ' 1
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e H oGUET. Journ . Am . Med . A ssoc., IX, 13 luglio 1912. . (18.1 Mc CALLUM: LrTz , VEn1vrILTE , L EGGET e BoAs. (20) GossET, B1NF.T e PETIT-DUTAILLrs. Presse· J ohn Hopkins Hosp jt al 's Bull., XXXI , 1920. · médical e, n . 2, e n. 100, 1928. . (19) HADEN ~ Onn. Rif .. nel lavoro di GossET, (21) CEtrnEzz1. Gazzetta degli Ospedali e del leB1NET e ])F.TIT-DUTAILLTS, 1. e . Clin 1c h e, n . 11, 1929 .. HARTWF.LL
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IL POLICLINICO
L'iniezion·e veniva fatta a doperando una com'llne 's iringa di vetro, di corrispon.d e·n te capacità, e con la tecnica solita per le ini·ezioni endovenose. Non ho con statato nessuna influ·enza da parte di queste piccole fleboclisi ripetute sulla malattia in sè, soprattutto rispetto alla sua durata. Ma senza eccezione ho constatato uno spiccato benefico effetto sulle condizioni generali degli infermi: talvolta (circa nel 25 % dei casi) si è manifestato anche un abbassamento termico. Questo b en efic o effetto si appalesa in modo particolarmente apprezzabile negli infermi con gravi fatti tossici: lingua a·r ida, coriacea, nerastra, sensorio ott·u so o stato di eccitazione) forte di·s pnea, tremori, eoc. In genere gli infermi divengono in brevissi~o tempo più calmi , la lingua specialmente tend·e subito ad inumidirsi, le condizioni generali si risollevano, il malato dice di ·sentirsi meglio. L 'i·n fermo appare disintossicato e meno grave: in più di un caso, ove esistevano condizioni gravissime ed .assai allarm.a nti, il miglioramento decisam·e·n te raggiunto, ,si è mantenuto fino alla crisi con ~on seguente guarigione. Nelle ~icerche ancora limitate, che ho eseguite per vedere il com·p ortamento d ei cloruri orinari in seguito agli apporti di cloruro sodico iniettato, ho potuto constatare che, oonformemente a quanto era stato dimostrato per le ingestioni sperim·e ntali di sale somministrato ai polmonitici, non tutto il cloruro iniettato ricompare sulle orine. Però la quantità di urina em essa nelle 24 bre in genere aumenta. L'interpretazione clei fatti clinici osservati non può cer car si ,ch·e secondo le lin~e diretiive sopra acoenn.ate, di una funzione cioè fisico-chimica del cloruro di sodio. Introducendo dire ttamente n el torrente circolatorio, attraverso la ve·na, la soluzione fisiologica, si viene .a .m ettere a contatto del san: gue un elettrolito attivo, qual~ . è il ·cl~~To d1 sodio. Esso n on può non eserc1tar·e ·u n influenza sul com1plesso co1loidale d el sangue o per lo m eno su àlcuni dei colloidi esistenti, determinandon e delle modificazioni nello stàto chimico-fisico. Sarà certo difficile od impossibile stabilire quali siano queste reazioni colloidali, e soprattutto su quali colloidi si manifestino - tanto più che le alterazioni della struttura fis~co: chimica del sangue , indubbiamente esistenti n elle infezioni, specie setticemiche, e nelle tossiemie 1sono ancora poco precise (22) - ma 1
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(22) R in1portante, a questo propo~to, ri~or~ <lare che le sos tan ze ad alto potere tossico, cui s1 attribuiscono i fa,lti di avvelenamentq n elle oc-
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tutte le acquisizioni moderne d 'immunologia sono orientate verso questo tipo di indagin·e chimico-fisica, che io prendo a base per I.a spiegazione dei risultati clinici da me ottenuti. Per spiegare i benefici ottenuti colle soluzioni di cloruro di sodio nelle intossicazioni determinate da occlusio.n e intestinale, ed in t onsiderazion·e del fatto che il cloruro di sodio iniettato non riappare nelle orine, non si trov.a nei tessuti, non abba·n dona il corpo col vomito sotto forma di acido cloridrico, Hadden e Orr am·m ,ettono che il cloruro di sodio stesso si combini coi prodotti tossici, e da questa corrl'bin.azione nasca un nuovo prodotto atossico, mentre aum·e nta la riserva alcalina del sangue. Detti autori costruiscono una fo_rmula di questo genere : 7x
+
NaOl
+ H2QQB == 1 x. HCZ
+
NaHCOB
ove Tx rappresenta l 'ignota tossina, e Tx. HCl il com posto atossico di combinazione. Gosset, Binet e Petit-Dutaillis riportando questa formula la app·o ggiano s:ulla con·s tatazione fatta da Feuillé (23), che cioè nel cane normale le iniezioni ·d i soluzione di cloruro di s odio portano a.I passaggio di bicarbonati nelle orine. ./ Questa concezione dell 'influenza ·del cloruro su un.a . tossin.a si accorda in fon·do con un concetto più ampio, di indole generica immunitari.a, nel senso colloidale da noi inteso. Ricorderò , come fondamein ti generali, che già Bordet aveva intravvedute e affermate le .somiglianze fra le reazioni i·m munitarie e quelle della chimica colloidale . Su questa via, coi prospetti della · fisico-chimica, si è d'allora percorsa molta strada, per opera di innumeri studiosi. Infatti H. Gideon W ells nel suo recente libro su gli aspetti chimici dell'immunità (24) comincia con l'affermazione che · le reazioni di immunità, utilizzate dall 'orga·n ismo ·u mano vivente per dif.endersi contro l'aggressione chimica d·E:}i suoi nemici e resister·e in un ambiente o·stile, sono ·delle reazioni chimiche. I reattivi impiegati sono da un lato le sostanze provenienti dai tessuti ·dell'organismo e dal1'altro lato i veleni parassitari: delle une e degli altri ig·n oria mo la costituzione e cçnosciamo solo gli effletti risultanti dalla loro reciproca attività, on·de, in questo sen so, la chimi1
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elusioni i11lestinali, sarebbero come ricord a GosSET, una proteosi secondo IloGER e GARNIER e secondo W HIPPLE e I 'istamina secondo GERARD. (23) FEurr..LÉ. Compt.-Rend. de la Soc. de Biol., LXXXI, 1918. (24) H. G1nEON WELLS. L es aspects chimiq~.es de i 'imrnunité, trad. et annoté par L. BoEz, O. Doin, Paris, 1928.
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SEZIONE PRATICA
e.a d ell 'immunità è com parabile a quella degli enzimi. E in m olte manifestazioni immul!litarie le J.eggi fi sico-chimich e hanno trovato applicazione. Da un ' anti ca osservazion~ di !Bordet (25) risulta ch e l 'agglutir:nazione dei batteri non ha oiù luogo qua ndo I.a so.s.pensione batterica e.d il siero agglutinante, prima di e·sse·re m essi a contatto, sono stati priv.a ti , m€di,a nte la dialisi, dei sali; ad·d izionando di nuovo una minima quantità di ·cloruro di sodio si ha immediatamente l 'agglutinazione; osservazion·e questa , contradd·etta da Porges (26), ma confermata da Northrop e De Kruif (27), la quale, come fa notare Gideon W ells, indica la stretta parentèla fra l 'agglutinazione batterica e la precipitazione dei col1 oidi per m ezzo d egli elettroliti. Neisser e Friedmann (28) affermano che, comportandosi i batteri e le agglutinine com e ·delle miscele colloidali costitue·n ti una sospen sione colloi dale anfotera, i joni degli elettroliti, scaricandone disugua lmente la carica elettrica, ne provocano la pre-cipitazione. Tutti gli altri fattori fi sico-chimici (~on ce·n trazione dei joni-idrogeno , equilibrio di Donnan , punto isoelettrico, ecc.) agenti sulle soluzioni colloi·da li si veggono entra r e in funzi one ain che sui fenom eni im•m unitari della agglutinazione e d ella precipitazione . La spiegazione del fenomen o della n eutralizzazione della tossina con l 'a•n titossina , secondo le.g gi fi sico-chimich e, non è a·ncora riuscita, sopra tutto ·p erchè non si è potuto, per questa via, spiegar e la specificità delle r eazioni immunologiche, n è coll 'interpretazion·e di Arrhenius e Madse·n nè con quella di Bord·et. Invece le leggi della fi sico-chimica si sono dimostrat e applicabili ai fen om eni d·ella lisi: citerò a qu·esto riguardo un solo fa tto, ·ch e riguarda l 'influe·n za degli elettroliti. Coulter (29) (cit. da G~deon W ells), ha dimostrato ch e avanti e di·e tro un punto isoelettrico corr isponden te a pH = 5,3 la presenza di elettroliti aumenta la proporzion·e di an tigeni ed a nticorpi combi·na ti; in altri ·t ermini gli ele ttroliti diminuiscono l.a dissoluzion e d ell 'antigene e dell 'antioorpo, qua n·do ·si va al di fuori del punto isoelett·r ico . Desidero infine ricorda re ch e Huntoon, Ma1
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(25) B o RDET . An n ales d e l 'Inst . Pasteur, XIII, pag. 225, 1899. (26) P o RGES. Zentralblft.tt f. Baikt., 1905. (27) NoRTHROP e DE K.Ru 1F. Journ . gén. d e Physiol. , IV, 1922 .. (28) NEI SSF.:R ~ Fn1EDl\fANN. l\fiinch . m ed . W och ., LI, 1904. (29) CouLTER . Journ . gén. d e Physiol ., p. 513, 1921.
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succi e Hannum (30) studiando la natura chimi,ca degli anti corpi agglutinanti e protettori del sier o antipneumoconico avrebbero dimostrato ch e questi sono di na tura colloida le o ch e per lo m eno accompagna n o dei colloidi. Co·m e ·Si vede dunque c'è tutta un.a serie di acquisizioni, le qua li perm etton o di ritenere ch e una soluzione . di elettrolito, qu.ale la soluzione fisiolo1g·i.ca ·di ·Oloruro ·di sodio, :r;nessa a contatto del sangu·e dei pneumonitico deb'ba esercitarvi l 'azione degli elettroliti isui colloidi: questi colloidi possono essere di •n.atura immunitaTia , com·e pure potrebber o essere ·r appresentati d.a 1pToteine tossiche circolan ti non ispeci-fiieamen te immruni tarie. · Ora noi, i·n troducen do n el sangu e un elettrolito, e per di più un el ettrolito in piccola1 dose (parlerò più oltre del1l'importanza della· dose) dobbia:mo venire a turbat e l 'equilibrio colloidale d·el sang ue .stesso, in ra pporto a lmen o a determinati suoi costitu·enti. E questi , com e ho d·etto, possono essere ra·p presentati da sostanze protei che generich.e ed aispecif~che ; ma possono .a nch e apparten ere a qu-ell·e sostanze non definite a·n cora ch e. sostituiscon o i prodotti immunitari. E co sì si spiega an.che perch è qu.est 'azion·e del clorurò sodico, cui dobbi.amo ricon oscere così inten sa a zione, in base agli indici clinici , sia esplicata da dosi piccole e ripetute. Le· iniezioni di soluzione fi siologi•c a fatte allo scapo di la vaggio del san gue, - ed in tal senis o spesso ·p recedute o seguite da salasso - sono state da tem·p o trovate utili, ma sempre in dosi di- 200-500 grammi; ora queste gra·n di masse h.a nno un 'azion e a.ssolutam ente dif~erente delle piccole dosi, da noi stu1dia te, p·er le qua li _non può pen sarsi che· agiscano collo stesso m ecca·n ism o delle g randi tra·s fusioni di acqua salata. M·entre invece è un 'elem·en tare e fondam en tale legge di fi sico-chimica quella ch e l 'azione degli elettroliti sui colloidi si esplica per piccole dosi e secondo le leggi di zona o la legge della concentrazione dell 'elettrolito. Ecco per ch è io h o ott enuto i fatti clinici segnalati , e li h o riprodotti periodica;m en te, durante le giorna te di ·m a·lattia, ripeten do le fleboclisi di 20-25 em e. di soluzione fi siologica,. ed ottenendone ogni volta lo stess·o effetto. Le iniezioni di acqua di·sti1llata non m i hann o qu.asi m.ai ma nifestati d·egli ef~etti decisi : ciò con ferma l 'ipotesi in terpretativa, che sono ven uta delineando. E u n'altra conferma di essa si ha n el fatto ch e n essun effetto h o otten uto da lle iniezioni 1
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(30) H11NT OON, M Asucc 1 ~ H ANNU M . J ourn. Aro. Ch em. SQC. , 1920; Journ. Immunol ., 1921.
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IL POLICLINICO
di soluzioni glucosate, che pur tanto ' si vantano n·e i casi gravi e tossiemici. Io credo . ohe se qualche utilità si è t:a.lvolta avut:a dalle iniezioni glucosate (e specialmente quando si sono .tf~te in piccole dosi) ciò si deve riferire al' l 'acqua m essa dirett:amente nel sangue, in ~quanto che, sappiamo che, in certe condizioni, .I 'aggiunta diretta di acqua porta delle protonde . modificazioni negli stati colloidali. · !Jal pu·n to di vista · clinico posso a ffermare che l'aggiunta di glu cosio alla .soluzione salina (soluzioni fisiologid e g'lucosate) n e diminuisce o ne annulla l 1eifetto : e del pari inad.atto, per raggiungere gli effetti da me ora descritti, è l 'uso, invece del sem·p lice cloruro di sodio, di miscele di sali, come si hanno nelle varie più complesse soluzioni a·dottate per le tras.fusion·i. Ciò del resto coincide con quanto hanno trovato i ricercatori che si sono occupati delle soluzioni ipertoniche nelle occlusioni intestinali: i cloruri di magnesio, .ammonio, calcio e 1 potassio non hanno lo stesso e ffetto: questo invece sarebbe posseduto , in gran p51rte, dal bromuro · di sodio. · In quanto alla ·con centrazione , io ritengo che non convenga sorpassare quella del 7, 5 %o : in alcuni casi lio usate soluzioni al 5 %. Non bisogna mai iniettare più di 40 eme. di soluzione per ciascuna volta. E questo conferma .ancora una volta il meccanismo d 'azione fisico-.c himico (elettroli tièo) delle soluzioni. Riassumendo i dati di questa prima parte di studio posso dire ·C he: ·dal punto di vista clinico le piccole ripetute flebo·olisi . di soluzione fisiologica (20-40 eme. di soluzione di NaCl al 7,5 %0) apportano nei polmonitici un indiscutibile, netto e sicuro giovamento, per quanto riguarda le manifestazioni tossiemiche e la gravità della malattia, dando sovente l 'impressione, colla ripresa del malato, spe·cie quando si . atten·de vicina· la crisi, di con tribuire essenzialmente alla guarigione; dal punto di vista interpretativo l'azione delle piccole dosi di soluzione salina iniettata, può ·essere ritenuta d 'indol e fi ico-chiroica, cioè n el senso dell'azione ·degli el ettroliti sui colloidi. Qu est'azione v·e rosimilmente effettuasi su sostanze .as,pecificl1e altamente tossiche (proteine e derivati), n1a anche può interpretarsi sotto l'aspetto' jmmunitario, ia ch e si trattt di neutralizzazione di ' rere tos ine, sia ch e si tratti della provocazion e di altre manife ta2ioni immunitarie: ten endo presente che molte a cquisizioni n1oderne, ri1)ortano gran par.te dell'essenza te sa dell'immunità , od almeno 1
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gr.a n parte dei f.attori concorrenti alla sua determinazione, a fenomeni biochimici e fisico. chimici. APPLICAZIONI PRATICHE ALLA TERAPIA CLINICA .
I benèfici effetti clinici ottenuti e più sopra enun ciati, mi hanno portato ad usare, a puro scopo terapeutico, in un gran numero di polmonitici in clinica e fuori, le piccole ripetute fleboclisi di soluzione fisiologica, 20-30 eme., p·er la · cura sopratutto dei fenomeni tossici. La mia esperienza a riguardo è oggi sufficientemente estesa, per P~oter segnalare queste flebo·c lisi come un assai importante ausilio nella cura della polmonite : specialmente, ripeto per co·m battere le manifestazioni tossiche e settiche, per sollevare le condizioni del paziente e per aumentarne la resistenza, fino alla crisi. In genere io consiglio tre iniezioni endovenose di soluzione fisiologica semplice (mattino, mezzogiorno e sera) n ei casi gravi e con intensa into.ssicazione (lingua se·c ca, sopore o eccitazione); nei meno gravi una fleboclisi mat~ tino e sera. Quando, 'per condizioni di ambiente, non sono possibili le introduzidni endovenose, si può ricorrere alle ipodermoclisi, aumentando leggermente la dose iniettat:a (30-50 eme.); ma gli effetti so·n o alloTa sempre meno visibili ed apprezzabili. Per analogia, ho voluto estendere il metodo delle picco·le fl eboclisi ripetute anche in altri casi con stati tossico-settici gravi, non pneu• • manici. Non e' è alcuna difficoltà ad ammetter.e che anch e iu questi casi, in cui l'infezione è dovuta :a germi diversi dal 'Pn.e umococco, 1esiistano n el sangue e n ell'organismo in toto, condizioni analoghe, almeno dal punto di vista serologico generico, a quelle presenti n ei polmonitici. Devo dire subito che in una notevole percentu.ale degli. infermi così trattati, ho ottenuto gli stessi evidenti ben efici segn.alati niei polmonitici. I casi, nei quali ho avuto campo di applicare il m etodo, appartenevano a malati con g ravi bron copolmoniti influenzali ad infermi di colangite e colecistite con fenom eni settici e tossici imponenti, e talvolta di tifo, di eresipela o di sep si , sp·ecie puerperale . . Ripeto ch e i risultati sono stati sempre ril evabili e soddi facenti; in modo particolare po' nelle infezioni settiche a punto di partenU\ biliare. N.a turalmente non occorre dire ch e le piccole fleboclisi ripetute non rappresentano, nemmeno in questi casi, la cura specifi ca n è 1
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tutta la cura d elle malattie in parola. Esse mirano a raggiung·ere i d etermip.ati obbiettivi antito.s sici, già più volte ricordati. In alcune m .ala ttie, a·n che se con fenomeni settici e tossici, quali la pioemia, le setticemie (endocarditich e o di a ltra eziolog ia) , molte form e tuber colari , non h o riscontra to alcun benificio : e ciò è perfettamente log ico e.d anzi conferma la reale effi caci.a del metodo. Ma in quelle con·dizioni morbose, ch e sono venuto enumera ndo, queste piccole fl eboolisi ripetute (e, solo come ripiego, le piccole ipod ermoclisi ripetute) d àn·no bene fici così netti ch e m eritano di essere segnalate e raccomandate com -e m ezzo terap-eutico. Se g li .assertori d ell 'uso de lle soluzioni ipod ermiche clorurate n elle intossicazio·n i da occlusioni intestinali u sano parole a.ssai grosse di elogio, e panlano di vera r esurrezion·e, io posso dire ch e risultati a volte altrettanto brillanti si ottengono colle piccole fl eboclisi ripetute· nelle condizioni morbose d.a me enun.c ia te. On·de sar.ebbe g iusto est·enderne l'uso: tanto più poi che g li e ffetti utili si possono raggiungere a molto buon · m ercato , trattandosi di un m ezzo terapeutico perfettamente innocuo, senza n essuna base di sp e.cialità ed alla portata di tutti. RIASSUNTO. Nell.a prim.a parte l 'A. ipd.a ga la natura della ritenzione clorurata n el!a polmonite e quindi espone le idee sulla funzion e d·el cloruro di sodio , con siderata dal punto di vista fisicochimico n ella d eterminazione di fenomeni di ' n eutralizzazione antitossica , e fors'anc he di ver.a immunità, dur.a nte il corso d·e1la polmonite e di a ltre malattie infettive a prevalenti m .anifestazioni tossich e. Nella seconda parte l 'A. espon e i n ote~olis simi risultati clinici e terapeutici , ch e si possono ottenere nella cura rd ella polmonite e di altre m a l.a ttie infettive e tossich e m ·e,d iante il 1 meto·do delle piccole ripetute fleboclisi di so1uzione c loruro-sodica (soluzione fi siologica). _..
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE DI ·S. GIOVANNI IN LATERANO - RoMA Rep. Chirurgi,c o dirietto d.aJl P·r of. e. ANTONUCCI
La fistolizzazione verso l'intestino, metode di scelta nelle fistole biliari recidive. •
Dott. UGo BANI, aiuto chirurgo. Q.u ando una lesione d ell 'epato-coledoco, sopravvenuta dur.a nte un intervento sulle vie biliari , n on viene immediatamente riparata e con la massima cura, n e risulta una fi stola biliare ch e può divenire d efinitiva. Queste lesioni r elativam.e nte frequenti, anch e in mano ad esperti chirurgi, sopravvengono sopratutto in quegli individui obesi, ~ l egato poco esteriorizzabile, o con organi biliari avvolti in a der en z.e, in cui non è facil~ rendersi conto d egli esatti rapporti dei dotti, ch e possono venire o compresi n ell'allacciatura d el cistico durante una coleci stectomia, o sezionati di trasver so invece che longitudinalm ente in una coledocotomia , o comu·n que lesi in modo così esteso da non aversi più la cana lizzazione. La fi stola si stabilisce in breve tempo e malgrad o tutte le cure applicate su di essa non si r iesce a chiudere. Occorre riparare a ciò. Il modo più semplice quando la fi stola sia totale (feci co:i;npletamente scolorate) e si tratti di Jesio,n e d el coled oco per cole docotomia senza colecistectomia è il praticare una colecisto .. gastrostomia. L 'operazione è r elativamente semplice e conduce alla chiusura d ella fistola. Qu.a ndo la fi stola r esidua dopo colecistectomia , in assenza d ella cistifellea, · occorre ritornare sui d otti e cercare di ricostruirne in qualch e m od o la con. .' t1nu1ta. . . . . . .' P·erciò sono stati escog1tat1 mezzi i p1u svariati. Ricer ca ed. isolamento d ei due monconi coledocali e loro sutura. Ricer ca d el solo moncon e superiore e reimpianto di esso sul duodeno, previa infibula zione di un tubo di dre naggio. Sutura di un tubo di dren aggio sul moncone superiore e d infossam ento di questo nello stomaco, attrav·erso a d un lungo tunnel di par ete gastrica, la c ui estremità inferiore viene fi ssata a l moncone d el coledoco. In1missione di un tubo di drenaggio di gomm .a (Pauchet) sul moncone superiore ed infossamento di questo n el duodeno. A protezione d el tubo si pone un lembo di omento peduncolato.
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Il tubo lentamente si ricopre di un tessuto 1Jopo 3 mesi sempre in altro ospedale fu opecon rivestimento epiteliale e può essere aspor- rato per oltenere la chiusura della fistola , ma tato in secondo tempo od anche e liminato questa si riprodusse e in ultimo il 20 ottobre 1928 nuovamente ed inanemente rioperato. spontaneamente. La facilità dei tubi di gomma Ecco i protocolli delle precedenti operazioni. a rivestirsi di tessuto epitelizzato è b en sta Ì) « I . 25 marzo 1928. Rachianestesia novocainica li ta anche sperimentalmente, sopratutto d o1Jc 0.15. Taglio transrettale d. Colecisti circondata da forti ed estese aderenze coi viscer~ vicini, j11 i lavori di Sollivan e di Boppe. specie col colon. Isolamento. Colecistectomia per Quando le aderenze siano tali ·d a impedire e via retrograda. Zafia1nento con striscie di garza rendere van.a I.a ricerca d ei dotti resta un ul- dello sp azio epato duodenale. Ricostruzione della pa-r ete a, strati. ~imo mezzo: la fistolizzazione ver&o l'intestino. II. 18 luglio 1928. Eleronarcosi regolare. Con Questa fu tentata la prima volta per una incisione elittica si circoscrive e si escide la cicafistola pancreatica da Weiren con esito nega - trice esis;tente prolungando l 'incisione sia in alto tivo. Doyen l 'ha realizz.ata sempre per una sia, in basso cosi da avere un taglio di Mayo-Robson. Si penetra nel perjtoneo e si trovano adefi stola pancreatica nel 1905. Pauch et l'ha ottenuta nel 1910 in un caso renze abbaslanza salde <lell 'omento con la parete, aderenze che vengono liberate. Seguendo il tradi fi stola biliare. Egli descrive metodicamente mite fistoloso si va. verso l 'ilo del fegato. Il tral 'atto operativo e a malgrado ch e il suo ope- mite aderisce saldamente allo stomaco (porzio11e rato sia guarito perfettamente e ch e da 15 a nni pilorica) : anzi il tramite è limitato da questi in basso e dalla faccia inferiore del fegato in alto, goda perfetta salute e non abbia il minimo cui parte del tramite nelle manovre di libedisturbo dal punto di vista d ella funzio·n e epa- per razione resta aderertte alla parete gastr:,ca. Si tica, ritiene tale o per.azione non consiglia bile giunge così s11l coledoco ch e sembra presentare essendo a suo parere preferibile la protesi co i in corrispondenza del! 'imbocco del cistico un nod ulo cicatriziale, ma osservando meglio si trotubi di gomm.a . va che il cole<loco prese11ta un inginocchiame11to Il caso ch e d escrivo mi sembra invece di. d eterminato d al fatto che il moncone del cistico mostrare ch e il metodo de lla fistolizz.a zione - legato precedentemente ha preso aderenza con verso l 'intestin o, di tecnica facile e sicura, l 'ep atico a 1 X cm. al disopra. Durante la manovra di liberazione del coledoco non si versa nel d ebba essere ritenuto il metodo di scelta in tutti quei casi in cui la lesione dei dotti può campo oper atorio neppure una goccia di J,j]e, mentre nrima dell'intervento la bile fl11iva dnlla supporsi estesa e quindi · grave ed .aleatorio fistola quasi a rivolo e dopo libera·~a l 'ad1'!re11za ogni a ltro intervento · più complicato. del moncone del cistico. TJn 'osservazione prolunga fa per vedere se viene bile riesce negativa. PerÈ vero che le operazioni secondari e sulle vie biliari, sono in genere b enigne, se il soggetto ciò si ~·ichiude la parete a strati, lasciando una piccola lunghetta a contatto d el coledoco che si fa non è itteri co da lungo temrpo, ma non biso- uscjre ali 'unione del III sup. col III medio della gna dimenticare, ch e sono soggetti labili dal ferita. Sutura a s-trati della parete. III.. 20 ottobre 1928. l :teronarcosj. Si apre la punto di vista delle infezioni e ch e spesso coi vecch~ a cicatrice cir coscrive11do co n un 'incisione comuni metodi la fistola r ecidiva. ellittica il trar.aite fistoloso. Si segue questo, preAnche al metodo della fistolizz.azione verso via specillaziOtle. e si trov:i cl1e sPgue la fal~cia 1'intestino , come a tutti g li altri, viene rim- inferiore del lobo destro clel fegato e giunge in proverato di rico'struire un.a via bili.are non corrispondenza de.I carrefour. Si trova un tramite protetta contro le infezioni ascendenti come la ch e penetra nel r,aret1chima ep~.tico per pare('.normal e che è protetta dall 'Odai donde i chi centimetri, ma sen1bra pitittosto artificiale che naturale. Si ha }'impressione che la bile vendanni e d i pericoli di angiocoliti ulteriori. ga da uno dei dotti epatici interrotto, mentre P erò i malati seguì ti a lungo dopo l 'operazio- l 'altro si continua col coledoco. Nel blocco cican e dimostrano come tale pericolo sia molto triziale, esistente in corrispondenza dell '~lo del minore in pratica di ciò che apparirebbe in fegato, non si riesce però a rendersi conto esatto del ver (> stato delle vie biliari. Si cer ca invano teoria, ad ogni modo è stato pure pensato di di isolare i! coledoco data la vicinanza della vena ovvi.are a tale inconveniente facendo fare al porta che vi aderisce saldarnente e che appare in tubo o al tratto di fistola un cammino trasver- alcuni tratti dilatata e pronta a lacerarsi. Perciò,. sale nella parete duodenale sì d.a costituire una dopo inutili tentativi di isolamento del coledoco si rinunzia ad ulteriori manovre . Sii tampona laspecie di valvola protettrice. sciando uno stt1ello di gar za sterile e si r :n chiude Ed ecco il caso e la tecnica seguita: a strati ». L
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I. Salvatore, · d~ a11ni 2G, da Roma, entra in ospedale il giorno 29 gennajo 1929. Egli presenta una fi tola bi] iare su c:catrice da trans-rettale d estra soprao1nbellicale che largamente secerne. Fu operato di colecistectomia per colecistite il 25 n1arzo 192 in altro ospedale e residuò una fistola e he non si cl1it1sc .
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Il paziente so·p porta bene la sua fistola, non è dimagrito, le fec~ sono ab})astanza colorate, non vi è ittero, la digestione è buona, le funzioni intes.~inali n or1na]i: il più grande fastidio che egli accusa è il doversi medicare più volte al giorno essendo Ja fistola largamente segregante. Viene tenuto vari giorni in osservazione e ne
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SEZIONE PRATICA
risulta che non ba la mi11ima alterazione febbrile, null~ di anormale nelle urine, una azotemia di 0,30, una tensione carbonica di 5,4. La tistola elimina circa 400 cm. di bile nelle 24 ore. Si decide i 'intervento che viene eseguito il giorno 6/2/29. Operazione (Prof. Antonucci). Rachianestesia tutoca:nica 0,04 + + +. Incisione sull 'antica cicatrice rispettando· il tramite fistoloso, che viene acc11ratamente iso·l ato dal fegato, dal colon-trasverso e dal duodeno a cui aderisce. Liherato il dt1odeno si pratica un 'incisione sulla })arete rli esso e vi si intro,met~e il tramite fistoloso, nel quale precede11temente si è introdotto un drenaggio di gomma che pesca nel duodeno. Sutura della parete duodenale sul tramite fistoloso a dl1e strati e protezione di essa con tratto di ornento. Piccolo drenaggio sutura par.ziale della parete a strati. Il decorso post-operativo è perfetto, in quinta giornata si tolgono le agrafes ed il drenaggio ed .in 25a giornata il malato· esce completamente guarito. 11 malato viene seguito, e di teìnpo in tempo rivisitato: dopo tre mesi (maggio 29) si pratica una radio,g rafia che di1n-0-stra ch e il tubo di -cautciu si è eliminato. Bivisitato del tutto recen~e1nente (fine settembre 29) il malato risulta in_ ottime co,r1dizioni di salute, nè si lamenta di alc11n dist11rbo. Si lagna solo di un piccolo la· parocele, residuato ai numerosi interventi, e chiede rli essPre. operato.
Da quanto abbiamo riferito risulta che nel caso in questione la fistola si era prodotta per una interruzione di un epatico, il cui moncone non era stato possibile rintracciare nei due interventi intrapresi per guarire la fistola. In tale caso non vi erano vie di scelta e J.a fistolizzazione verso l 'intestino si poneva come unica vi.a di g uarigione e unica poss ibilità operatoria. Dal punto di vista tecnico l'oper.azione fu di una ·sem·p1licità so1npPen·d1en te; il ri.sul ta to, come si è visto, ottimo. Ora val la pena di domandarsi se non si debba ritornare sul giudizio pessimista, espres~o dal Pauchet su . tale operazione, ed elevarla a metodo di scelta, non solo in casi analoghi a 1 nostro, nel qua•le non è ·dubbio che questo solo è il metodo possibile ed efficiente, ma in tutti i casi di fistole biliari persistenti dopo lesioni dell 'epato-coledoco. Da un solo caso non è giusto ·trarre conclu~ioni definitive, ma la facilità del trattam.ento e la perfezione d ella guarigione ci pare debbano consigliarci :a continuare su questa via. RIASSUNTO. L'A. riferisce un caso di ftstola bi·liiare persistente, g uarita col m etodo ·della fi stolizzazione verso l 'intestino, metodo ch e m erita di essere pr.eso in considerazione come sistema di soelta.
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IGIENE. La lotta antianofelica in Istria per il dott. M. GrosEFFI (Parenzo-Pola). La campagna antimalarica si è imperniata in Istria, specialmente negli ultimi due anni, oltre che sulla profilassi e sull.a bonifièa umana, sopratutto sulla lotta antianofelica. Le zone n elle qu.a li si svolge la lotta comprendono le plaghe malariche dei comuni . di P ola, Rovigno, Valle , Canfanaro, Visignano, Gimino, Sanvi.ncenti, Anti gnana , Cherso, Lussingran·de, Neresine, Ossero, Capo.d istria (fond.i ex Saline), Parenzo, Orsera ·e Pirano (Fontanigge). ,, La sorveglianza del territorio fu a ffidata ai m.edici con·dotti, coadiuvati da numerosi fidu• • c1ar1. Il trattamento dei malarici non differì da quello degli anni scorsi: la i;naggior parte dei pr.epar.a ti chin.acei venne distriblJ.it~ più .a: scopo profilattico che curativo; la bonifica umana come cur.a r.azionale dei malari ci non venne scrupolosamen te condotta che in singoli casi. I risultati ottenuti nella campagna antimalarica sono perciò da attribuirsi più .che ad altro alla bonifica tellurica. Il quantitativo di preparati chinacei messi a disposizione dei singoli comuni nel 1928 è stato di: 36.400 g. di 46.000 n 22. 980 » 30.400 » 500 »
bisolfato di chinino cloridrato » bicloridrato » tann.a to >> cloridrato >> in fiale
e la spesa incontrata a tale titolo di L. 92. 733. Al servizio del corpo reale del Genio civile stavano 18 operatori antianofelici per la campagna antilarv.a le e per la cattura delle alate, previamente istruiti dal prof. M. Sella dell 'I·s tituto di biologia ma rina ; furono spese complessi,ram ente per lavori e salari agli operatori 140. 000 lire. Dal 1° giugno al 31 ottobre 1928 furono sistem.a ti 39 stagni, colmati 18, diserbati 2. Nelle rimanenti 2708 raccolte idrich e superficiali (1928 stagni n ei paraggi di Pa ren zo, Antignana, Gim.ino ecc., 520 n ella zona di Rovigno e 26 in quella di Valle) furono imm es~e le gambu sie ed in alcuni si è sparso anche 11 verde di Parigi . I risultati della campagna sono stati più ch e soddisfacenti. Come indice più sicuro per valutare il miglioran1ento dell 'endemia malarica abbiamo, in mancanza di un censimento della popola-
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IL POLICLINICO
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zione ottoposta alla vigilanza, alla profilassi Le larve (le prime furono trovate nella pried alla cura, il numero qei preparati di san- ma n1età di agosto), che erano numerose prima gue inviati per I ',a ccertamento microscopico al della immissione delle gambusie, si ridusser0:i laboratorio provinciale d 'igiene e profilassi e in seguito notevolmente . Il maggior numero, quello dei preparati trovati positivi, poi la pro- ~20 larve su 160 pescate, fu constatato dal porzione incontrata tra terzan,a benigna (pri- · prof. Sella in uno stagno presso Rovigno nel maverile) .e terzana grave (estivo-autunnale), luglio, che è il mese più pericoloso per I.ai infine la riduzione dell 'indice splenico, e quel- maggiore proliferazione degli anofeli. la degli ,a nofeli,. nonchè la riduzione delle inLa riduzione degli anofeli è stata. considerefezioni primitive. vole, sì che si può dire essere scomparse le inLa percentu,a le dei preparati positivi era n el fezioni indubbiamente primitive, chè non pos1917 del 26,3 % e si aggirava attorno tale cifra sono considerarsi tali che le infezioni constaa11che nel 1925, quando, dopo un anno di so- tate nei nati dopo l'ultima annata epidemica spensione, la campagna antimalarica era stata e quelle incontrate in soggetti provenienti da ripresa; si ridusse a 16,3 % n ell 'anno succes- regioni sicuramente indenni di malaria. Le anofeli erano in numero piccolissimo nelsivo, per .precipitare n egli ultimi due anni 1927 le stalle e n e' porcili; in uno stallaggio con e 1928 al 3,9 % ed all'l,l %! La proporzione tra terzana mite e terz.ana 30 anim.a:li furono trov,a ti dal prof. Sella non più di 3-4 esemplari. grave ch e fino al 1925 e~a ancora d el 73 .5: Questa annata così favorevole può anche at21,6, del1'82: 17,7, ~ dell'84 : 15,2, si elevò a 92,4: 1.4, a 93,0: 3,5, a 96,2: 3, 7 negli anni triJ)uirsi in parte alle temperature basse def 1926-1928. (Cfr. in p,r o·p osito l'unito prosp,e tto maggio ed alle temperature elevate dei mesi di luglio e di agosto, ,accompagn,a te da forte-d ella rielazione del prof. ·Sella, Riv. di Mal., siccità. Il. 4, 1929). percenPer vedere se i b enefici effetti degli ultimi positivo tua.le anni sono dovuti a qu este cause naturali (sicdi pre(cifre percentuali) NO dei parati N° dei cità estiva e temperature basse prim.a verili), oppositivi prepaprepa· Anno terzana estivo sul pure agli interventi antianofelici, converrà atquarrati rati totale prima.- e.utuntendere delle annate con estati calde e piovose. tana. inviati positivi degli ua.le veri le e sa.miIn ogni modo , con I 'inquadramento , per inn ati teressamento del Governo nazionale e di S. E. 1g17 7211 1902 26,3 il Prefetto Leone, dell 'annoso problema d el1918 8547 1557 18,2 1919 G831 855 12,5 1'acquedotto istriano n ella poderosa azione di 1920 7926 1155 14,5 82,6 13,2 4,2 bonifica integrale, 1'Istria si avvierà, dopo la 1921 6122 638 10,4 73,5 21,6 4,9 redenzione politica, anche verso la sua reden84, 1 15,2 o, 7 1922 4253 321 7,5 zion.e sanitaria. 1923 6758 1491 22,0 80,3 19, 7 Ringrazio l 'ill. mo signor medico provinciale 1924 (•) 1739 535 30, 7 69,2 30,8 1925 5586 1455 26,G 82,3 17,7 dott. De Angelis p er avermi cortesem.ent'e mes1926 3613 591 16,3 96,2 3, 7 0,1 so a disposizione per J.a presente nota il mate ... 1927 7024 276 3,9 92,4 1,4 6,2 riale del suo ufficio. 3,5 3,5 1928 7594 86 1,1 93,0 Il numero delle milze palpabili si è ridotto, secondo i rilievi del prof. M. Sella, del 25 %, del 29 % ed anche de:l 50-70 %. La disanofelizzazione fu agevolata dal naturale prosciugarr1ento di alcuni stagni durante la stagione estiva; stando a lle indicazioni del prof. Sella dal 22 % fino al 60-70 % ed anche all '80 % (nell'agosto) degli stagni, secondo le zone e }',a mpiezza della superficie idrica, si erano prosciugati fino alla comparsa delle pri. . me p1ogg1e. Da 100-200-1000, a seconda della grandezza degli stagni, erano le gambusie immessevi (Sella). (..) Anno in cui la campagna era stata sospesa ed i preparati inviati non provenivano che da singoli medici .
RIASSUNTO. Du e anni di i.rltensificata campagna larvicida (immissione .d i gambusie n egli stagni e spargim,e nto dì verde di Parigi) hann-0 ridotto in Istria l ' i n·d ice splenico, 1'in1dice parassitario> gli anofe·l i e le in~eziooi primitive a proporzioni m .a i prima osservate. 1
Mon·ogra fla Interessantissima : Prof. ETTORE MARCHIAFAVA
La perniciosità nella malaria. Volume in-8° dh pag. 66, nitida.mente stampato su caTta sem.i patina.ta, con 3 grafiche ne.I testo e una. tavola a colori fu()I'i testo. Prezzo L. 1 2, più le. epesepoeta.li di spedizione. Per i nostri abbonati eoleL. 1 O 1 9 O fr.a.noo di porto. •
Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZL Ufficio P~ stale Succureare diciotto, ROJtlA.
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' LEZIONI. •
L'angina e le sue conseguenze settiche. Mediz. Klin., 5, 1930).
(UFFENORDE.
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SEZIONE PRATICA
La trattazione ·dell'.aDgo-m ·ento delle angine è sempre di attualità , perchè molti ma;lati ne n1!uoiono .anoor.a, .s enza ch e ancor.a si di.a loro tutta l 'importa11za che m ·eritano e .senza che si app.l ichi qu·e.l1l 'interv.e11to opeTativ·o r.adioaie che solo garantisce la guar~gion.e. I ra.pporti che p.a ss.ano tra u·n'angina e una sepsi non ancora ben conosciuti qualche anno fa ' o non sufficientemente v.a'lautati, sono oggi. ben chiari e noti e l 'aumento statistico dei casi d.e scritti lo mostra ampiamente. Nelle tonsil.Ie si possono avere, dal punto di vista anatomo~to.I ogico, tutti i più svariati tipi 1d 'infi.a n1mazione, dalla sierosa alla necrotizzante: co1n1e focolaio di una futura epsi vanno ricordate, 1prev.alentem ente se non e olusivamente, l e tonsi:lle palatine; l 'a.denotonua del}1e tonsill·e faringee dà Tar:am-e nte Sepsi. N.el 3° d ecennio di vita la tendenz.a .all·e i11fiammazioni tonsillari r·e.g·redisce, per un proces-s o di invoJ.uzionie fisiologica , p·er un aum.ento della resistenza, per un 1regresso della costituzion·e linfatica: ma è proprio in questo decennio cl1e le forme gravi, con t)()mplicazioni, si f.anno più frequenti: si tratta serrupre, in questi casi, di ma.l ati eh-e hanno già sofferto di una o più angine in .p assato, e in cui sono probabilmente rimasti latenti dei focolai nell e cripte o n el tessuto tonsillare. La struttura anato mica di questo , il suo svi·l u.p po dalle pliche d·e ll.a mrucosa, l 'accuim ulo di ·d -etriti epiteliali misti a residui a'lim1enk~Ti e a batterii, le co,m pressioni es er citate d.al sistema musoo.Jare del p·a lato nella d.eglutizione e nella favella ci spiegano .l a fa·cilità con cui s'insediano nelle tonsille processi croni.ci : j quali a loro volta da f.a ttori anch e meccanici come la co·m ip ression·e, lo strofini·o ecc., possono essere stimolati sino a lla ric o·m parsa di un'angina a outa. La sepsi è, secondo il con cetto di Schottmiiller, una infezione generale, iJ cui agente pen etra nell'organismo traverso una ..data porta d'ingresso e di!laga poi n·e ll 'o·r g·anismo lu·n go le vie sanguigne e linfatiche, se11 za che si po·s sa .ricon oscere un .aumie nto d·ei batteri ·n el sangue. Secondo ile oscillazioni tra atta.e co de l 1germ.e e ·difes.e organich·e, ora è isolabile il germe, ora no: l 'ir1tervento dire tto sul focolaio iniziale può tronca.re bruscam·ente una sepsi : di un.a to.ssinem~a vera e propria è m1eglio non parlare. Pe r quanto riguarda le metastasi, l'O. ricorda ch e no·n è sempre facile stabilire il nesso tra esse e il focolaio primitivo: talora esse non sono dimostrabiili, ta.]ora . non si riconosce la via per cui si sono formate: e ciò in dipen1
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d e11za dell.e divers-e pro·p rietà d el germe e del comportamento vario d·e lla r esistenza organica . Nel caso .speciale d ell 'angina, la sepsi è particolarm·ente frequente quando si forma un imp·eg·no fl emmon oso pe:ritonsil.l a.r e, con risentim e·n to dello spazio par.afaringeo e dei grossi vasi .che vi d ecorro·n o; purtroppo noi sia1mo abitu.a ti a non ·dare g :r:ande in11portanz.a .al flemmone pe.ritonsillare, però l 'esperienza d·egli ultimi anni h.a m ·e·sso in chiar.a evi·d·enza tutti i pericoli che nasconde in sè: infatti entro il turg·or"e ch e .avvolg·e I.a tonsilla si .ritrovano spe o latenti picco1li ascessi, anche n•u merosi .. Quando l 'impeg·no peritonsillare si diffonde a·l lo sp·a zio parafaringeo, si .può avere l 'erosion e d ei vasi, l.a diffusione attr.a verso la V. giugulare all·e m ening i, il a difrusion·e anche n el m ed iastino: anche la loggia parotide.a l) UÒ es• sere invasa . Qu.a nto più av.anzata è l.a sepsi , ta11to più è difficil e ritrovare i'1 suo punto idi partenza : l e tonsille possono 1ess•er e to.r n.ate d el tutto normali , intere zone del collo p,oss.ono essere state ri sparmiate, e le m ·etastasi trov.arsi a un.a certa distanza . Rintraociare la via seg·uìta dall'inEezion.e può e5ser e diffi cile in qu·esti casi .anche p er l 'anatomo ...p•a tol ogo, che non ha un facile g·iruo·oo n·el rit·r ovarn.e ]e onmle i stolog ich e. Infatrti , colpita fulmin·eam·ente ·da un attacco di grande - violenza, 1.a ton silla ·p uò essere appena alterata o del tutto i1mmune; può mancare l 'ingorg·o gl.an,do'lar.e ed ogni fenon1e no · flemmonoso: i vasi venosi po ssono essere lib eri, g iacchè sappi.amo ch·e iJl loro im1Yegno può effettua:nsi anche a ,dista·n za dal focolaio • • pnmar10. Queste forme sono rapidam.ente mortali. Ad .ess.e vanno opposte le forme lente, a dèCOT1so 1p rolrunga to , le cc se1:>isi cronich.e n, in cui 1l 'i1dentifi1c azion-e del germe è qu.as.i impos.s ibile, e in cui do·mina11-0 1].e alterazio·n i di 1un qualch e .a1pp1a r:ato: il .c u.o re, i r eni, :l•e articolazioni. Su qrueste cardio- e ne fropati e, rSU qu.esti r eum .a tismi cronici possono inn.estàrsi periodi di riaoutizzaziooe in coinci denza a nuovi attacchi di angina: ma l 'as.p ortazione di questa troncherà rapidamente tali prooessi, e per semp re: n on s·i dimentichi però ch e l'intervento provoca una passeggera riesacerbazione dei sintomi . Ta•l ora infine il fooo1aio tonsillare può mantenere un-0 stato di .febbri cole iroegol.ari, senza caratteri Sipeciali. Con corìl'e validamente .a~·la ,diagnosi d ei casi a.cuti l '·eisame ,s ia cito1ogi1co che batteriologico d1el 1s1aogue : la leucocito·si, e più la d evi.az.i one de1lla formula verso sinistra sono indice ·d i gravità. N,ei casi cronici si esamineran.no accuratamente le tonsille, le. g lan·dole regionali, l a temperatura e l 'urina. Di ifronte al problema dell'angina, solo la teratpia chirurgica esp·l ica un.a v'era efficacia ourativa: ne1le form e .aoute si con sig lia non •l a enucleazione, che a1pre le porte aiJ1l 'infezione, ma 11'aspo:rtazione in toto co·n la capsula e un 1
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I L P OL ICLINICO
intervento en ergico .su11:le piegh1e interstizi.ali: se è necessario, si grun g·erà n el lo s pazio parafaring.eo e si legheranno o si asporteranno i vasi colpi.ti. Anche n elle forme cronich e l 'intervento va largamente raocomandato: ·esso ha in genere brillanti risu·l tati, a m·e no che le l esioni degli o,rgani (cuore, reni, ecc.) non siano ormai irrepar.a bili: l '.a tto operativo in sè .non co1n.p orta pericoli degni di n.o ta. Può .d.arsi, è vero, che si abbiano n uov·e infiammazioni e .ch e queste, non trovando più l ~ ton sill.e, si fissano sulle gl,a ndole tributarie o diano una esa-oerbazione di parafaringite, ma si tratta di evenienre assai .rare che non infirm ano l 'uti,l ità d el:l'interv·en to, ma cui vien·e a sopprimersi la cau,sa delle .alterazioni in atto e d·elle tpossibi[i coim plioazio·n i future . V. SERRA . 1
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· SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA. L'emicrania. Miinch. med. Woich ., n, 1, 19~0). I sintomi caratteristici dell 'emicrania sono ben noti: ,d olore accessual·e a lla fronte, ,l e tempie o le orbite, unilater.a le o bilater.a.Je, ch e si inizia con disturbi visivi, termina con nausea o vomito. Frequ.ente inizio al m attino appena svegliati, durata un 'ora o m eno, a volte anch e fino a m età giorn.a ta o più giorni. Meno spesso i dolori si possono iniziare alla nuca e i irra·di.ano verso I.a testa, specia lmente verso le r egioni parietali. Di solito la malattia si inizia n ell 'infanzi.a o nella prim.a giovinezz.a. I disturbi visivi mancano in molti casi. Esistono molte forme atipiche di emicr.ania, form e in cui i fenomeni di solito concomitanti costituiscon·o tutto il qu.a dro sintom.a tico . Si hanno cosi degli equivalenti d·ell 'a.ccesso emicranico, ,d isturbi visivi, scotomi, disturbi gas trici. Gli equìvalenti più frequenti sono i disturbi g.astrici accessua li; essi consistono in sen so di pienezza, inappeten za, nausea o anche vomito; talvolta ·dolore gastrico spasmodico . L 'accesso emicranico viene sostituito, accompagnato o precedu to da disturbi da parte del cuore o dei vasi. Si tratta prevalentem ente di disturbi vasocostrittori, anch e i fenomeni visivi ch e precedono 1l'emicrania si d evono consi.der.ar e conseguenz.a della vasocostrizione dei vasi retinici. Talvolta dal lato d el] 'emicranja ,. si vede spi ocare un'.arteria tempor.ale spasticamente indurita. Anch e ·.alle bracci.a e a lle dita si posson o ma nifestare contrazioni vasali accessuali , ch e ·d eterminano formicolii, sensazione di dito morto , dolori. Spesso i pazienti si lagnano di palpitazioni, altre volte di vertigin i ch e precedono l'accesso emicranico. Non i conosce a ncora l' etiologia dell' emicrania. La diagnosi differenziale non è sempre fa cil e. (E.
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Anche i dolori a carico dei muscoli della nuca e dell 'occipite nel reui:natismo sono di solito più intensi al mattino; possono irradiarsi concomitanti verso le r egioni tem·porali; mancano però le altre manifestazioni concomitanti all 'emicrania; I.a pa.J.pazione accurata dimostra spesso nei punti caratteristici delle fibre muscolari i cosidetti ispessim.e nti reumatici. Nella nevralgia il dolore compare o almeno si accentu.a a scatto, e limitato a determinati territori nervosi. Facile è anche distinguere dail1'emicrania le sensazioni s.pi.aoevoli nelle regioni orbitali e al disopra di -esse in casi di anomalie, di rifrazione male corrette, i dolori dipendenti da malattie dei .d enti, quelli da affezion i dei seni paranasa li, quelli da malattie dell 'orecchio e le sen saz ioni spiacevoli determin.ate da impedimenti ·della r espirazione nasale. Più diffi cile è la diagnosi differenziale in rapporto a ma l.attie ·del cervello. Le cefa1lee nella sifilide, nei tumori, n ella pachimeningite emorragie.a possono talvolta avere all 'inizio carattere in tutto simile all 'emicrania. E perciò sempre necessario .esclu·dere le dette malattie organiche esaminando il fon.do dell 'occhio e-d ·e seguendo la r eazione di Wasserm.a nn. Accessi emicranici sono talvolta il primo sintomo dell 'ipertensione; in.dividui che hanno sofferto di emicrania sembrano esser.e predisposti all'ipertensione. La cefa lea uremica ha di solito altri caratteri, essa è bilaterale, Je ma ncano i sintomi associati; il vomito è in·dipendente çlaJla cefalea ed è più continuo. La cefalea n elle an emie è simmetrica e si accompagna ad una sen sazione molesta di vuoto o di ten sione ne·l l 'intern o del cr.anio. Possono simulare l'emicrania le cefalee neuropatiche specialmen te J.a ce fal ea· degli scolari; in casi di nueropatia S·pi ccata si pensa sempre anche alla possibilità di una vera emicrani.a. Difficile è distinguere g1i equiva lenti emic ranici quando manchi o si.a poco sviluppata la cefalea, in caso di equivalenti gastrici l 'esam e obbiettivo è n eg.ativo , m.ancano i dolori locali alla pressione caratteristici dei processi ulcerati,ri e d elle affezioni dell e vie biliari, e ,dell'appendicite. Difficile è poi distinguere g li equivalenti v.a socostrittori daJla sclerosi d elle coronarie e dall 'angina pectoris. La cura ·dell 'emicrania consiste nai casi lievi nella somministrazione di cartine di 25 ctgr. fenacetina e 15 ctgr. caffeina (sostituita d.a 30 ctgr. di teobromina in casi di iperacidità gastrica); si danno Je car.. tine subito prima, ·durante o dopo il ma lessere. In tutte le forme m eno lievi è bene associare .anch e un.a cura di lumin.al o di chinino: 3-5 volte al giorno 15 mmgr. di luminal. o 1-3 volte al giorno d.a 5 a 10 ctgr. dopo i pasti. Non volendo d.are il lumina l e in casi in cui i sintomi sono molto spiccati si dà cloridrato di chinino, 3-6 volte al giorno da 5 a 10 ctgr. Gravi attacchi mattutini sono spesso prevenuti da lla sommini strazione serale di eufi1
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lina (35 ctgr. in su•p ·p oste). Im1portante è la dieta. I pazienti si .d evono .astenere dall 'alcool, è bene evitare la stitichezza. È necessario continuare la terapia fino a che da due a tre mesi sono passati completamente gli accessi e gli equivalenti; se i .disturbi sono più gravi la cura va continuata fino a che gli accessi sono sco,m p·a rsi .d.a un anno . Utilissimo è il soggiorno in alta montagna; i.I soggiorno a 1 mar·e ; invece, .aumenta i dif turbi. PoLLITZER.
Sindrome del ganglio nasale di Slude1· e suoi rappo1·ti colla medicina interna. (G. DocK. The Journal of the American Medical Association, 7 settembre 1929).
Nel 1908 Gr.een·fie1ld Slu d er riferì su alcuni sj11·tomri neuTarl g·ici che p ensava dovuti a lesioni dei gangli n.asa.li (sfenopalatino, di l\1eckel). Più ta·r di ·egli pa.r lò di disturbi motori, 1soositi,ri, g.uis tativi, ocula,r i, respirato·r i, vasomotori e •S ecreto•r i che 1era·n o p·oco attenuati dai con1uni an.algesii,c i, mentr e potevano miglio ra·re notevolm1ente col.I'an·e stesia cocainica della regione dei g.a n·g li nasa1li . Egli poi n .e l 1927 svols.e am.p iamen te I 'a·r go•m en to n el su.o libro cc Neurol ogia nasale, cefa]e.e e ·disturbi oculari n . La questione i1n teressò .rinologi americani. ed europei e com •p arv·ero vari lavori in proposito. Molti malat i con sindrome di Slu·de r consultavano il m ·e dico generico o il medi co internista; egli quindi deve saper farce la diagnosi . Sindrome neuralgica. Può essere varia. Ci posso.n o .e sere dolori in varie parti .de] la testa (.dietro g·li occhi, alla radice d·el n.aso, sul ,p alato du,ro, su·l p&lato m ·olle, ai de11ti, alle tempie, all.a region e o.coi-pitale, .al collo). Ci .Può essere dolore all 'o·r ecchio rif.erito alla :neg1one m.a&toidle a. Molti di questi m.a.1ati furono operati maste>idite ,con risultato negativ.o. Si può aver.e do}o.:re a lla sp1a lla, alla sca·pol.a , al1'asoella e q·u a.l·che vo·l ta anche lun~o l'arto fino a lle dita. A ca·rico .diegli occhi ci può essere dolo:re, ·epifora, irite, congi.u ntivite, ~he ratite herip es zoster oftalmico, accomodaz1o·n e dolor~sa , iperestesia ·d·e l musco.lo ciliar~. Sono sta ti riferiti casi con n evralgia di ogn L parte d,e]1la t esta comprese l "emiorania tipica e l e varie etiologie, m alaria, sifilide. A volte il dolore inizia alla radice d el naso da oui si estende .alla testa e da qui al collo e a lle spalle. Dopo I 'attacco .p ossono rimanere .sul cranio d·e lle zone dol.orose. A volte c'è ve'f1tig·ine e ronzi,o. Si può av·ere ·d olore al.J 'Oirecchio,. ti1nl1;ito.. Cody ha d escritto un caso co·n masto1dalg1.a e torcicollo. Sono stati notati .dolo·r i a lla lingua con disturbi d el g u sto, come pure mal di denti. Sluder ha veduto in una don•na lu-etica spasmo d ell'·esofago interrotto .agendo su,l gangJ,io nasal e. Sindrome simpatica. Si può avere a sociata ai sintomi neuralgici o isolata. In molti ca i 1
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c'è ,quello stato eh -e fu variamente d eno·m ·inato co·m e idrorrea nasale, rinite vason1otoria, rinite iperestesica, rinorrea parossistica, corizza spasmodica , rinite o corizza nervosa, ecc. A volte l 'atta·cco inizia .com ·e .u .n a corizza comune 1c on o senza - in~ezion,e etmoida·l e o sfenoi,dale, a vo·l t·e dopo resiposiz·i on e a:l freddo , alla polV1e:re, a profumi o a pol1lini, a volte senza ca.usa a pparren te. Si ha pure roissor·e d·e1lie congi untive, :tlotofobie, la.o rimazion·e in·tensa, .a volte esoftalmo. Si può av.ere irritazion.e J.aringea o b.r onchiale con s~ntoimi asmati1c i. L'a.sma può esserci se·n z,a la corizza. La sindrome sim·p atica si c onfond·e colla febbre da fieno. D opo l'uso della cocai·n izzazion·e d ei gangli nasa li si videro scompa1·ire disturbi posti al di fuori della zona d 'in•nerv.azi.on.e di questi gan·g li ·e precisa·m ente scotomi, globi isterici, -tosse stizzosa, dolori dil gol.a, dolori a ll 'orecchio secondari a can cro, d olori laringei da tmb er co.Josi , dolo·ri da carie d.entaria , d?1oTi mialgi·ci del tra•pezio e d ello sternomasloi.deo, vomiti gravidici, dolori uterini, dism·e·n orrea, corea, angina p1ect0Tis, ecc. Cura e risultati. I s1i1hto1n1i scom.p aiono appli1can·do un po' di cocaina a l 90 %. La rinite &J1iasmodica è il sintom.a ch e risp·o nde più rapidam,e·n te alla terapia. La lacrimazione e la fotofobia cessa•n o 1-2 ' dopo l'applicazion.e ed effetto ugualmente p 1ronto si ha in molte .nevralgie e par.estesie. A volte ·una sola a_ppl1·cazione è suffioiente. Si possono av·ePe r1c a·d1ute dopo fatica, em.ozio·n i, tossi,emia, e a volte senza causa rintr.acoiabi le. Per la .rapidità d el mig liora.m .e nto qua lcuno ha vO'luto v.ed.eTe dei n eur otici n ei mailati con s indrom·e di Sl,uder. Se l '.applicazion·e d.i co·cain.a :ri·m .an·e in.efficace, Sl.u·d er consiglia di in.i·etta·re n ella · r·egione del gangli·o aJcool co·n 5 % ·di acido fenico. La struttura anatom.ica d el ga nglio sfenopa.J.atino non h .a chiarito ~ p·: oblemi c.linici eh.e lo rig.uardan.o. P er alcun1 i tratta d1 un ganglio simpia tico, p·er altri no. . . , Per quanto rigua·rda la patologia, per a1 cun1 Je a ffezioni d e] ga·n glio dipe11do·n o dalle s~cre zioni nasali irritanti, per altri es e si as oc1ano a s.inusiti etmoidali e sfenoid.ali e anche mascellari , per altri h anno impo:tanza i disturbi ·endocrini, per a ltri .ancora I.a sindrome sarebbe di natura anafilattica. 1
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Secondo la teoria di Byrd dell 'impulso pa~ tologico, un impulso orig:inat.o dal ~aso può viagg·ia·re ed essere .avvertito in parti lontan e d el corpo com·e dolore o com ·e altre manifestaz ioni pat ologiche. R. LusENA.. 1
Paraplegia in flessione. (J.
J. QuAGLIOTTI. Ann. d e la Facultad de Méd., n. 9, 1929). Se le parap.Jegie in fles ione,. dopo .gli studi l\!IoRELLI e
di Babinsk:v son o. ben cono c1ute, c1ò non è altrettanto ~ per le .parap•l egie in fl e si.one d~ orig ine cerebrale , delle quali ono noti pocl11
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ca i, in n essuno di essi le lesj 011i cerebrali provenivano da un attacco di en cefalite letargica. Gli AA. riferiscono un caso di paraplegia in fl e · io11e interessante p er l.a origine cer ebrale e p er l 'etiologia patologica, e sendo ta to dagli AA. attribuito all ' encefalite l etargica. Tr.attasi di un giov.an e di 20 anni, con a n,amne-s i famig·liare e r ·emota completamente n eg.ati v.a . Sei m esi prim.a improvvisam·e nte il p. e bbe sen so di fre ddo, febbre, cefa] ea ; ricover.ato in 0 ~1p e·dal·e dormì .per cinque giorni di seguito. Sv·eg·liatosi, residuò uno .stato di sonn o.l·enza , oltr1e a ciò il p. cominciò a notare ch e la sera, guardando le lampade elettriche, le ved eva doppie. An ch e tale disturbo passò, ma quindici giorni do·p o, un m .a ttino svegliandosi il p. si accor e che non poteva muover e ,più la gamba ed il bracc io d estro , e contemporane,a mente la parola era diffi coltata. Alcuni g iorni do•po la g.amba destra cominciò a con trarsi, n è 1'esten sione era più possibil e; n el m edesimo ternpo la g"amb,a sinistr.a cljminl1iva ,di forz a, tanto d-a non poter essere e·stesa co.m J::»letam.e•n te. Quando ca11itò all 'osservazione degli AA. il p . e.ra p1er ciò COÙ1pii·t o ·d.a un' e·m ipleg i.a de·s tra con paral isi centrale .del fa cciaJe dello .stesso lato e da inizio di emip.Jegia sinistra. Al l 'esam e obiettivo nulla fu riscontrato a carico d el cu o-re, del feg.~to, d ei polmoni, della mi·Jza . Normal e era il fondo d ell'occhio le pup ill e r eag ivano b e·n ·e a lla lu·ce e all'.acco~ modaz ione . . L '.arlo s uperiore destro er a in })arali si fla cc1da co;n esagerazione dei rifl es i ra,diale, bicipit.a]e e tricipitale. L rarto inferior e destro era contratto in flession e rriassim.a e perm,a n·ente. L '·e.stensioin ·e provo c~va d o1 l or e; il r. rotu leo era :a ttenuato, qu·ello acl11lleo con servato . Babinsky po·s itivo. Il pi ed e, la g·amba , la coscia , d o1p o I 'esposizione al fr·eddo , presentavano u·n .a trepidazione ch e scom1>ariva ail ca lore. .\ cari co del]' a rt o sur). si.11. si 110t.ava esager~zion e dei riflessi tendinei e p erio·s tei, iperton 1a m.arcata del braccio , m ,a con motili tà attiva e pa iva normale. L 'ar1o inf. sin. ·er.a contr.a tto jn fl essione; r . a~h il l eo attenua to , Babi1n ky positivo. Rr fl c i a ddomin.a·li aboliti ; nu] J.a a carico d·cll a sr n..,·ibilità tattile, termica, dol orifica. La R. \!\!. risultò positiva sia n el s8ngu e, cl1 e n,el liquor; nul1la fu trovato all 'esam e d ell e 1rri ne. Il .p. v.enne a morte do.p o 17 giorni , jn segl1i1 o ad una broncopoJmon ite. T,e l)n r.a1)'legie in flession e di ori gine midollare i1o t0, 1 a no esser e fa cilmente e]i1m inate data la in1 on1a to1logia cer ebr-aile presen tata dal p . (cii turbi oculari, facciali , <li sartrja , assenza di n. lt ~ raz ioni dell a sen sibilità); la ifilide no1l era i11 ra 11sa in alc un n1odo , la sclerosi a placch e .. i pre .. cnl a con altro inj zio e eYolu zion a diffe1
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r en temente. Al contrario l 'inizio infettivo della n1alattia, la letarg ia, la diplopia , l' emiplegia doppia, le contratture muscolari, indussero gli AA. .ad amm·ettere un 'e n cefalite letargica, accompagnata da manifestazioni proteiformi simultain ee e da localizzazioni cerebrali diffuse. Per il momie nto g li AA. si son o limitati al1'esposizione olinica de.I ca·so, nella speranza che uno studio anatomo-fisiologico approfondito possa conferrn.are la loro ipote&i e porli in grado di regi1strare questo pri1mo caso di par:aplegia in flessio1n ,e d.a enoefalite letargica. A. P.
ORGANI DIGERENTI. Studio delle deformazioni gastriche nelle anomalie di fo1·ma e posizione del dia· framma. ,e ToussAINT. Archiv . m éd . chir. de l'appareil respirat. , n. 5, 1929).
( DERSHEID
L 'esame è stato portato su tre gruppi di tubercolosi: i·n f:r:enicecto·m izz,ati a sinistra, in anti·c hi pl1euriti·ci sinistri, in pneumotoraciz:Z.a ti sinistri, 1CO'n sinfi·si; 35 pazie.n.ti appartengono al primo gruppo, 18 al se co·n do , 8 al terzo. Nei f:r:enicectomizzati, d eformazioni gastriche si sono mostrate n el 76 % dei casi : le alterazioni possono riferirsi a tre tipi. Ovvero si tratta di biloculazion e tr.asversale p er ripiegamento della piccola curvatura, passando dalla immagine a coppa di champagne fino alla divisione in due acch e. Un secondo tipo è quello della biloculazione .antero-posteri-0re, p er 1·ipiegam,e nto della faccia anteriore. Un terzo tipo è quello del ripieg.amento ·eso,fag·eo che il più sp esso si abbina con una biloculazione trasversale più o meno ma r cata. Le deformazion.i in parola, ·n o·n sembrano dietermin.a.r.e disturbi funzion.al1i, ·O, per m eglio dire, non sem·b rano influ,enzare i preesistenti disturbi gastrici dei tuber colosi, n è si nota disturbo della motilità e della sen sibilità. La int en s•i tà di queste deformazioni non sembra essere dir'ettame·n te influenzata dal grado di sollevam ento de]l.a cupola. Su 18 pleuritici sinistri, si n otano 4 deform.azioni nette, ma attenu.a te, e tutte d el tipo biloculare trasversale. Su 8 pneumo artificiali sinistri , si notano tre deformazioni, delle quali una d el tipo esofageo e du·e del tipo bilocula re trasv·ersale. iLe deformaziooi g.a strioh e con secutive ad .alter:a zioni della · forma e d1ella posizione dcella c upola, costituiscono perciò un fenomeno frequ ente, e talora marcato, nei frenicectomizzati, un fenomeno m eno Jrequente, e più attenuato, in eguito ad alter azioni patologiche spontan ee del diaframm,a . Per quanto riguarda I.a spi·eg.azion e patoge11etica, ] 'ipotesi di uno pa n10 non può· sosten er .. i a cau sa della CO Lanza di queste d eforma1
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gomma n ella .fi stola. Qua r1do il tubo viene toilto, il cana:le si c hiude· e s i h anno difficoltà per riaprirlo . Con tale idea alcuni autori pensavano ad epitelizzare iJ lu.m e d ella fi s tola (Polya) o di rico prirlo con mucosa (Depage e Tavel). Ma questo m ezzo non impedisce la fuoiriuscita dei liquidi. P er c iò l 'A. ha cer cato di formare una valvola che si apre n·el sen so d el lume gastrico e non nel senso inve rso. I l procedimento è il seg·u ente: I tempo: taglio .d e·l la paret e addominal e sinistra lungo il bor.do co stale interes.sando oute, muscoli o·b ·l iqui e trasver so, fascia trasver saJis e per:itoneo; II tempo: est eriorizzazion e da~la ferita de lla faccia. .anteriore d ello stomaco e incisione ad U n el m ezzo tra la grande ·e la piccola curva tura, con altezza di cm. 5 1/ 2 e la r gh ezz'3. cm. 2 1/ 2, inte·ressante sierosa e muscoil are; III t em1po: n el lembo così scolpito fo:r.maz.ione <li. un tunn·e l rr1edia·n te punti introflettenti della sierosa al diso·p ra di una sond.a ; IV tempo : a·p ertura ,d eil la mucosa lungo Un nuovo metodo di gastrostomia. l 'inoi1sione già .fiatta; · ~ SPIVACH . Bruns Beit. z . Klin. Chir. , 147, 2, V tempo : chiusura de.Jil a b.reccia gastrica p. 308). fin o alla base de l lembo , 1e quindi chiusura L 'A. fa I.a storia ·d ella g·à:strosto·m ia di cui d el lembo dalla parte mucosa in modo da cosi ha oenno n e1l xv1I secolo, con riapparizione stituire u·n tubo ch e è rivestito interna m ente nei XIX 1per opera d el chirurgo· no.rvegese Ege l- . di mucosa bene irrorata e ch e possied e una herg e poi con Bassow, Blond-0t. Sedillot la va·lvo:l a formata ·dal tunn~l g ià forma to sulla praticò per primo n·ell 'uomo n e-1 1849 e nel sier osa nella bas€} d el lembo. Questa valvola è 1853 ed ebbe due m-0rti pe r p eritonite. Il pri- formata da una ripi egatura della pa:riete gamo su ccesso l 'ebbe Jones n el 1875 . strica rivestita d 'ambo le faccie da mucosa. Da V. Hack er fu appo.rtata una prima moQu esta valvoJ.a anular e n on la sc]a pa&sare i dificazione a l m •et odo di Sedil1lot. lJn caso di 'l1iquidi dal,lo stom .a co m entre può ·esser e oltreVerneuil fu tanto inte·r essante ch·e servì al papassata da un catet erre ch e va dal can.al.e n ello :zaente di sostentamento girando di città in tSt om a.c o. Qua·n do la pre·s sione interna d e1lo c ittà. Gli" antichi chiTurgi 01p eravano suturando stomaco .aumenta allor.a prem·e ·su.Jla faccia inJa parete .anteriore d ello stomac o all 'ad1do·m e e terna d ella valvola e chiud·e la fisto~a. quando dopo 4, 5 giorni era avv.enuta l 'adeCon I 'ultimo tempo vi ene fissato lo stom·a co s ion·e, bucavano 1.a parete gastrica. Così facendo intorno alla breccia ,d ella 1pa1'ete. evitavano i1l pericolo della p eritonite. Nel 1886 La su.ddetta operazione è stata eseguita V. Hacker iniziò il m etodo di un solo tem po. 9 volte n e l cane con chiusura perfetta del1la Albert vi a ggi.unse la possibilità di produrre fi stola senza I.a fuoriu.scita di una s o!a gocoia una s pecie di sfintere p er m ezzo d el retto di di liquido. Questa funziona•l ità fu controllata sinistra, operazione ch e fu poi modifi cat~ da in 5 a niimali con lo stomaco asportato -e riemG irard. . pito di acqua , mentre introducendo nella fi stola un catetere si ave,ra il vuotament o del liU·l lmann cer cò di fare la fistola continente con un.a torsione d ello stom.aco com e aveva quido. R. BRANCATI. 'fatto Ger sung . con la vesc ica e col retto. Hahn uti1lizzò lo spazio inte r costale fra ot- Ipertrofia ed iperplasia della tunica mu .. tava e non.a co·stol.a e la sua o.p er.azione fu poi scolare dell'intestino a monte di segmenti variamente modificata da H·eu·sser , Sabanajew, stenotici. Frank, He lfe rich. Witzel n el 1891. p·11bblicò il suo m etodo c.h e (BUFALINI M. e MIROI. LI A. A rchivio italiano fu molto seguito e modificato d.a 1\1.ar,ved el ed di cliiriirgia, vol . XXII, fase. VI). :aitri. . Il comportam ento d ella paret e intestinale e La ·difficoltà maggiore d elle fistole è la conpiù partic olarmente d ell a sua ·tunica muscoienzione dei liquidi .p.er c ui nei vari metodi si lare a monte di un qt1al ia i o tacolo a lla li~ cercato di forma r e un canale , una specie di b era can alizzazione d ell ' intesti no è stato assai piccolo eso fa go ch e ordinariam ente è fatto a discu sso e variament e inter1)retato. 'Spese d ella sierosa e quindi fa cilmente si obliNell e stenosi da causa estrinseca, determitera, per c ui viene sostituito con un tubo di
.zio·n i e dei dati offierti dall 'atropina: nè si poteva ammettere un.a alterazione organica; più verosimile è l'ipotesi dell 'eventualità di una IQri.gine estrinseca. Lo studio particolareggiato id.ella funzione diaframmatica, ed un reperto di .autopsia, in un caso di deformazion·e biloculata (autopsia la quale av·e va fatto esclu dere .qualsi.asi sinfi si g.astro-di.a fr:amm .a tica), ha permesso agli AA. di concluder.e .che le de·forma:z'.i.oni .descritte d.e:bbono riferirsi ad uno· squilibrio nell'azione combinata delle trazioni d~i legamenti: lo sfi.ancamento di.aframm.atico posteriore determina la trazione del legamento -sospensore d1e llo stomaco sulla facci.a poste:z-jore di quest'organo, ed un conseguente ripieg.amento della facci.a anteriore (donde biloculazione an tero-·posteriore), lo sfiancamento laterale porterà ad una traziqne d ella milza, e del suo legam·ento sospensore, sulla g rande curvatura d ello stomaco , con ripieg.amento della piccola curvatura ie h'il-0culazion·e trasversale. MoNTELEONE.
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natesi in modo a,cuto, è stato rilevato l 'assottigliamento del]a parete (Tuja, Lejars, Jaboulay, Rollet, Heritier}; in qu elle però consecutive ad ernia strozzata per la persisten za del1'agente di strozzamento è stato invece osservato un rapido e notevole ispessimento (Schutz , Garrè, Goullioud, Mollard e Berney). Nelle stenosi da causa intrinseca d'orig ine infiammatoria (ul cerazioni tbc. e sifilitiche), stabilitesi in modo cronico, sono stati osserv.a ti prevalentemente ispessimenti della parete (I\.oenig, Hofmeister, Gérard , Marchant), che si ammettono in genere anche per le forme neoplastiche, allorchè trattasi però di tumori maligni ulcerati o più eccezionalmente di tumori benigni in cui siano sopravvenuti processi uloerativi da coprostasi, invagione, ecc. (Qu·enu, Laudel, 1\fag.n o,u x, ecc.). L 'ispessimento della par ete intestinale è dovuto ad 1pertrofia muscolare nel segmento soprastante alla stenosi o a n eoformazione connettivale? Per il Patel, anche nei casi in cui è eviden te l 'ispessimento della parete, questo non sarebbe in rap.p orto con u·na ipertrofia compen satrice d ella tunica muscolare (fattore meccanico), ma con un processo d 'infiltrazione infiammatoria e proliferazione connettivale delle varie tunich e, in particolare della sottomucosa e della sottosierosa, e verrebbe determinato sempre da un 'ulcerazione dell.a. mucosa corrispondente generalmente al punto di stenosi . Tale conoezione è stata accettata e citata an.. che n ei ·]oro trattati da Bégo·u in, Roger-WidalT eissier, 1e·cc. Contrari invece sono Wieting, Muscatello, Marogna, ecc. Gli AA. pertanto hanno ritenuto opportuno istituire al riguardo due gruppi di ricerche: 1) Ricerche anatomo-istologiche su segmenti d 'intestino asportati per stenosi di varia natura ed intePpretazion·e dei risultati in b ase ad accurato studio clinico dei casi. 2) Indagini sperimentali rivolte a ripro· durre n ell 'animale u na stenosi intestinale e studio delle modificazioni nel segmento del1'intestino soprastante. CiTca la prima serie di ricerche .su ull: totale di dieci casi hanno risco·n trato ispessimento della parete, particolarm.ent.e della tuni~~ mu~ scolare in otto osservaz1on1; assenza d1 ispessimento' in due. I casi a reperto positivo si riferiscono a: a) due stenosi da ulcerazioni tbc. del tenue; b) cinque stenosi da tumore ma~igno ( car cinoma) ulcerato a sede cecal e o c1eco-ascen· dente; . c) una tubercolosi ipertro.fica del cieco. I casi a reperto negativo riguardano: a) un' occlusionè- da invaginazione di tumore benigno peduncola:o e . :ion ulcerato (fibro-mixoma) del tenue , in cui il quadro del! ' occlusione intestinale si è stabilito improvvisan1en t e senza che si possa riconoscere un precedente periodo di stenosi; 1
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b) un 'occlusione da ulcerazione del tenuedi dubbia natura (certame n·te non neoplastica nè tbc.) . In questo caso la sede d ell 'ulcera & stata punto di partenza di una r·eazione con" nettivale così intensa da invadere e distruggere le varie tunich e, compresa la muscolare .. L'ispessimento in tutti i casi in ·cui esisteva non era affatto apparente ma reale ed era dovuto prevalentemente se non esclusivamente ad iperplasia ed ipertrofia dell.a tunica muscolar,e (aumento del n·u me ro degli elementi n1uscolari ed anche del volume d,elle singole fibr ooellU!le muscolari). È opportuno ril,e vare come la iperplasia si sia sviluppata n e1 casi in cui la stenosi si è stabilita lentamente e progr.essivamente, mentr,e è ma·n ca ta n ei casi in cui il fatto occlusive> è stato la prim,a m anifestazione dell'ostacolo a lla ,cana1izzazione intestinale. ~ questo infatti il carattere differenziale fondam entale, al quale si deve dare la massima i1nportanza piuttosto che alla differenza di sede (estrinseca od intrinseca) e di natura (ulcerativa o non) del1'ostacolo. A .c onferma dei r isultati rilevati son o strite: praticate indagini sperimentali su conigli. Latecni·ca delle e·sperienze è stata semplice; es,t er iorizzazione attraverso una piccola incisionela,p aratomica di un :ansa intestinale ed applicazione attorno a questa di un laccio di ~eta stretto quanto basta per provocare una stenosi b ene evidente. Accu rati esami istologici hanno fatto riconoscere l 'esistenza d'ipertrofia e d'iperplasia della tunica muscolare dell'intestino al di sopra dei punti stenotici ; nori è stato n1ai notat~ alcun infiltrato infiammatorio d ella parete . . e. GIAcoBBE'. Interessante pubblicazione: CUCLIELMO BILANCIONI
Sulle rive del Lete. Bievocaziopi e ricorsi del pensiero sclentlfteo italiano.. SOMMARIO. - Dedica. - Lettera a . s. f. Michele Bianchi, Quadru.mviro della Marr..ia l)U R-0ma. pag. 1 a 16. - PARTE r. L'opera anatoi:rU-ca di Bartolomeo Eusta. chi p.ag. ' 17 a 24. - Bartolomeo Eusta c-hi e lo studio. di Ìppocrate, pag. 25 a 34. - Mafpighi e Redi, l)ag. 35 a 76. - La fiCJ''Ura e l'opera di Valsalva, pag. 77 a 100. Cian Mari a Lancisi e lo stu<lio degli o r ga>noi ·~i senso, pag. 101 a 146. - P er la Storia_ dell'anatomia dell'orecchio. Lettere inedite di Domenico cotugno e di ' Leopoldo Marcantonio Caldani, pa;g. 147 a 204. Calvani come studioso dell'an~t-0mia del naso e del~ l'orecchio, pa,g. 205 a 218. - M i chele R~ sa ma_estro d! Maurizio Bufali1ni, pag. 219 a 234. - C1ovann1 Rasor1 medioo e patriota, pag. 23? a 280. - Per le onoranz& al prof Domenioo Barduzz1 nel suo LXXX compleanno, pa,g. 285 a 290. - PARTE II. Stori,a _dell.a. Sc~enza eNazionalismo. Alla ricerea cl:i u na g1ust1z1a interna.. zioniale, pag. 291 a 310. - Vita e opera di m~estro Pi etro da Tossi g nano, pag. 311 a 318. - .A.1cun1 pensieri, rtalla lettura dei manoscrittli. di L~zzaro Sp~l lanzan i, pag. 319 a 328. - Scienza e stoi:-1a: ~r~ID.l~ ai pro!ili biografici di medici e natura;l1st1 italiani... pag. 329 a 336. Volume in-So, di pag. 346, nitidamente stampat~ e~ buon.a carta. Prezzo L . 6 O, più le spese postali d1 epedimone. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto franco. __ _ Inviare Vaglia Poetale aU'editore LUIGI POZZI Ufficio Post~le Succursale diciotto (18) - ROMA.
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QUESTIONI DEL GIORNO. Tre anni di vaccinazioni antitubercolari ' in Rumènia con il B. C. G. ( CANTACUZÈNE,
C1UCA,
NASTA,
VEBER,
ALEXA.
Archives de Pathologie expér. et de microb ., t . II , Il: . 2-3 , 1929) . •
Gli AA. pubblicano il documentato rapporto sulle vaccinazioni col B . C. G. eseguite in gran.de stile in Rumenia n egli u 1ltimi tre anni , con l '.a.iuto di m ·olti m .e dici rd i città e ·di campagna, con l 'appoggio ·d ell o Stato e d ei Muni1c ipi. Il vaccino era pre parato a Bucarest e la sua a1p plicazio·n .e er.a preceduta da pro·p ag.an·da inten·sa fra le masse. 11 numer o dei vaccinati al m arzo 1929 era d i 30.000 diffuso i·n 24 città. I calcoli ch e sono serviti a lle stati stich e elen cate nello studio attua le sono fatti su 17. 535 bam·b ini ess·e ndo state elimin.ate tutte l e osser,razioni incomplete. L'età d ei bambini varia dai O ai 36 m esi con percentuali progressivam ente d ecr escenti . Il m e to·do statistico utilizzato è quello d ell e « life tables » adottato dalla Conferenza internazionale d el B . C. G. Per non essere trop1po ottimisti nelle con.elusioni gli AA. hanno attribuito a lla tbc . le morti ch e risultava no dubbie. L 'esperienza rumena è stata fatta esclusivamente sull 'uomo. Gli es.perimenti che hanno preceduto ed accompagnato le vaccinazioni, h anno mostrato la completa innocuità del B. C. G. L 'inoculazion e di questo a lle cavie ed a i conig li d à luogo a d una re.a zione infiammatoria ch e resta localizzata qualunque sia la via di intro·duzion·e d ei bacilli : a n ch e a dosi massive la inoculazione non ha mai dato luogo a processo infettivo ad an1damento estensivo, e m .a i non si sono o·sserva te necrosi case o se n ei focolai reazionali , o lesioni di&s·eminative. bacilli non tardano a scom ·p arire nell 'interno de i focolai infiam1na tor i e le stesse lesioni locali si riassorbono in qualch e m .e se senza lasciare traccia. Il blocco d el sistema reticolo endoteli.al~ ch e in ca o di bacillo virul ento tra sforma una infezione tubercolosa b enigna in t uber colosi rapi1damente morta J.e con caseificazione massiva d elle n eoforma zioni tubercolari, è assolutan1 ente senza influenza sull 'evoluzione del B. C. G. L 'infezione così grave per aspirazione intra,p o·J.monare non dà luogo col B. C. G. che a·d un.a l ocalizzata reazione infia mm.atoria d egli alveoli e l e lesioni i11fiammatorie intraalveolari non tardano a riassorbirsi co·m pletam ente . L 'esperienza dimostr a l 'assenza di p roprietà nosogen e del B. C. G. n egli anin1.ali di laboratorio e conferma tutto quello ch e ovunque è stato stabilito sulla innocuità d el B. C. G. per le d1iflfere11ti s1}ecie a nin1ali (bovini , cimn1i e ecc.). , 1
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SEZIONE PRATICA
Ingerito , il vaccino, non ha mai provocato n ei bambini accidenti: la m ortalità generale, a n zi dei bambini vaccinati è diminuita con si·d er evolmente. Inoculato per via sottocutanea, in pochi casi si h anno ascessoilini fre·d·di ch e r estano localizzati e scompaiono con ]a semplice puntura . Nè inc ide nti notevoli provoca la rivaccinazione ad eccezione talora di lieve febbre : per via so~tocuta11ea e sa d à luogo a r.eazioni più mare.at e in b.ambini ch e v jvono in am bien te bacil1lifero : questa via è pertanto con sig liabile n elle cutireazioni n eg.a tive. ~1ai è stata constatata esaltazione d ella virulenza : sia sotto·p onendo g li animali a ini ezioni ripetute di tuber colina, sia col pa saggio da cavi.a in c.avia , sia col b locco d el sistema r. e. I b acilli assorbiti dal neonato scomp.a iono rapidamente nei gangli ov·e si erano accumulati e le lesioni locali provocat e dalla loro p·r esenza si riassorb ono in qualche settimana senz.a 1lasciar traccia: l 'evoluzion·e d ei processi infiammatori osservati n ell 'u om o è perfettamente sovra pponibile a quello ch e m .ostra l 'esperimento su gli animali. Queste conclusioni sono tratte ·dagli AA. sopracitati da ll 'osservazione di 22 autopsie di bambini morti p er affezioni diverse ed a diver so intervallo .d a1ll 'ingestion e del B. C. G. P er quel ch e. rig u.aJ\d.a l 'azione preventiv.a d el B. C. G. nei bovini e n egli antropoidi è concordemente stabilito : l 'azione preventiva n ell 'uomo è avvalorata dalla applicazione in m ·ezzi bacilliferi fa tta in Rume nia in famig l.ie miserabili , sen za allontanare i ·p iccoli dall 'ambiente. E, m e ntre la letalità per tbc . n ei bambi·ni fino ad un a nno , nati ed allevati in ambiente tuber coloso , è in Rumeni.a d el 25 %, i h a n ei vaccinati viventi n e1l·e m ·e desime con.dizioni , una ca·d uta a ll ' l ,3 % per i casi di tbc. conif ermata ed alla · cifra di 2,3 % 1se ai casi di tbc. confermata si .a ggiungon o qu.e lli dubbi come di.agn o i. L 'efficacia premunizzante d el B. C. G. dallo studio .di 1005 bambini viven ti in mezzo bacillifero e mai isolati, è dunque certa, ed è tanto p iù significativa , in quant o d o·p o l 'età di un anno n essun caso di tbc . si è prodotto n ei vaccinati. I vaccinati mantengono ottimo stat o gen era1le e la loro curva di a ccrescimento evolve norma lmente: sono d escr itti an zi casi di bambini vaccina ti, malan,da ti p,r ima, in· buono stato gen erale d opo. L 'allergia da B. C. G. costante nelle cavie lo è di m eno n ell 'uomo . In C0'11clu sione la vaccinazione col B. e. G. desunta dai risultati ottenuti, in Rumeni.a, è ino·f fen siva e singolarmente effi cace: il suo u so deve esser e esteso anch e al di là dei bambini n ati in an1bient e tubercoloso. 1
MoNTELEONE.
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IL POLICLINICO
NOTIZIE BIBLIOORAFICllE. V.
BALTHAZARD.
Précis de "fl1 édecine Légale.
Quatrième édition, entièrement revisée. &lit. I.-B. Baiillière .et Fils. Parigi (Rue Hautefeuille 10) . Prezzo ·F r. 50.
XXXVII, NuM. 18]
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Gli orizzonti della Medicina Legale, osserva il Balthazard, si sono di tratto ampliati alla comparsa delle leggi politico-sociali, che hanno a p oco a poco creata una Medicina quale era stata vagheggiata pur da noi. Non a ·caso Lorenzo Borri in Italia avvistava 11 ,sorgere e concreta rsi di una Medicina Pubblica, che già il Baccelli aveva ·designata con il nom·e di Medicina Politica. Il risa·r cim·ento d·ei salariati infortunati, dei pazi enti pro~essio·n,ali, ·d·egli inv.a lidi e mutilati della guerra, e di quanti onestam.ente lavorano nell 'officina o nei campi; la p·r ot·ezion·e ·dai rischi del lavoro, e della professione, sono tutti argom.e nti in via .di studio e d'applicazione pratica nelle nazioni veramente colte e civili. Quest'applicazione, osserva ac·u tamente il Balthazard, ha fatto e fa sorger e nuovi problemi di Medicina Legale, la cui soluzione diventa oggetto di stu·di competenti e tutt'affatto particol.ari, o .s peciali. È necessario che il m edico pratico, nella mu;ltiformre sua attività, si renda con.scio del1'in cr emento ·e dei nuovi ·Sviluppi ·delle disci,plin·e Medico-Legali contemperane~, ch e ac~re: scono il patri1m onio dell·e cJ.as-slche nozioni fon.dame·n tali, su cui si s ono inn·estate quali vigorosi, e giovani polloni d1el vecchio tronco de1la M·e dicina. Il volu me d·el prof. Balthazard è illustrato, e sarà ben·e a ccolto ,d ag li studiosi della Medioina, e dai cultori del Diritto, e delle Legislazioni sociali. Genova, 18 marzo 1930-VIII. Prof. G. G. FERRANDO.
Ritornato .dalla gu.e rra, ai primi d·el 191 9 il prof. V. Balth.az.ard trovò a Parigi esaurita interamente la. ,seconda ediziollre del suo compen·dio di M·e dicina Jegale. Mise mano, perciò, all·a t erza ·e dizione che su per g iù no·n fu se non la rip;:roduzione della preoe ~ei;ite, con qual.ch e mo·dificazione. Non fu' possibile al~ora all 'A. la ricostruzione aggiornata ·del <Suo libro di,d ascalico anzi tutto perchè durante un quinquennio di' guerra l 'A. venne distolto da ' suoi stu1di Medico-Legali, dovendo attendere all 'u.ffi cio di Coman·dante d 'un g ruppo di batterie di artiglieria. Il Balthazard a1p parte?e':a agufficia li del-l 'Arma C-01m battente, e richiamato in servizio coim e tale era rimasto, essendogli stato .a ffidato appunto il ~o·mando di. ~l~une batteriie · comando la cui res1p onsabilita lo preoccupò inter.am~nte, e ~on gli pe~n:ise ~i ri pen sar e ai pr·e diletti studi 1della Medicina in gen ere, .e 1dell.a M.edi~ina Leg;ale i~ ispecie. Inoltre n el pe.r io·do bellico, se s1 toglie qual1ohe problema relativo .alle intos.sicazioni da gas, o re1ativo allce invalidità da ferite b elli che, la disci•plrina m·e dica profìessata -d al Balthazard non potè subito avere uno sviluppo normale, com e 1p ur sucoedette per ~utte I.e . branch e i~ gen.ere d·eJlo scibil e. Molti m edic.i. osserva i1 Balthazard, ai quali era poco famili~re la Medicina Legale, credettero di scop.rir~ all or~ cose nuove me·n tre si trattava di s1ndrom1 classich e ~o·me a.d es., le commozioni bel1 CENNI BIBLIOORAFICI <> lich e ]}el~tive a 'traumi svariatissimi nevrotici, e psi·chici. FRIBOURG-BLANC. Le traitement de la paralyIn q·u·esta edizion e il Balthazard ha potuto sie générale et du tabes p·ar la malaria procon.c lud.ere e c oncretar.e fatti importanti, e revoquée. Un vol. in-8° di pag. 120. Masson lativi anch·e alla Medicina Legale Militare post& C., 1929, Paris, Frs. 15. b ellica. Salito alla catte·dra ·d·ella 1Fac oltà MeS·copo dell 'A. è stato di m~tter·e al~a portat~ dico-Chirurgica Parigina, cattedra ch e ·si ador~ na di una corona di fronde auree su cui del pratico ed in mo do se~plioe e oh1,aro.' tutti spiccan o i n omi di Orfila, Tardi-e u, Br?uardel , i dati necessari per applicare la malariotP.ra: il Balthazard inaugurò nel marzo 1921 il ~u ovo pia ed i risu1J.tati che da ta·le trattamento si Istituto Medic o-Legale con un Laboratorio, d~ pos sono avere nella para.lisi generale e nella cui u scirono contributi origina li, e impor~anti tabe. L 'A. quindi precisa le indicaz~ on~, la te~nica alla traumatologia bellica, e sua valutazione I\1edi co-Legale. Nella nuova e.d~zione . s?no e&J?O- della ma laria pr·ovoca ta, I.e reazioni che .s1. d~ terminano nel'l 'organi1smo. Studi~ anch~ .i risti i contributi delle reoenti indagini r elative arla l ' électrocution par les courants de basse sultati .che si possono ave~e nella paralisi getension l'identification de projectiles d' armes nera.le sulle turbe psichiche, sui sintomi n eurologici , su·lla sin drome ·u mora le, così pu:e à feu ;ourtes, la détermination précise et rapide du coefficient d' intoxication dans l 'asphy- sulle turbe subiettive e obiettive d.ell 'atassia · xie par l 'oxyde de carbone (à l' ai de de la spec- locomot·r ioe. I b en·e fi ci della m alarioterarpia sono migliori trométrie) ecc. se si unisce il trattamento specifico. La parte innovatrice, poi, sta n e~la ric?struzione dei capitoli relativi. ali.e l~g.gi dell'infC?rtunistica, e ·della patologia e clinica professio(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione. nale , nonch è alle P en sioni b ellich e. 1
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SEZIONE PRATICA
Il volum·etto quindi rappresenta n·ell 'insieme una buon.a guida per chi desidera eseguire ta·l e metodo .di cura, oggi riconosciuto il migliore nella paralisi progr·e&siva. A. P.
Libro ch·e i·nvoglia ad a·p p·r ofondir·e lo studio della questione, la qua le è certamente impor~ tante e può, da un lato, chiarire meglio i fenomeni e, d,all 'a1ltro aiutarci nie lla difesa contro le malattie.
Cuando y como debe aplicarse la centroterapia po via nasal. Un vol. in-16°
F. J.
fil.
CoRTEZO .
di 255 pag. con 16 fig. Morata , ed. Ma·drid , 1929. Libro di attualità in questi tem·p i di .assueroterapia . In realtà, però, ad Assuero non si a ccenna che di sfuggita, mentre il vero fondatore della Centroterapia per via nasale ap·p are P. Bonnier, di cui si cita ad epigrafe il detto: cc È c on la vigilanza d el bulbo che si coltiva la salute; è con le sue ·deficienze che si coltivano le malattie nell'ambiente organico » . Gli albori della teoria sono riferiti allo stu1dio della sindrom·e ·d i Deiters, isolata da Bonnier; tenuto conto delle sue conne:ssioni col trigemino', questo autore ha pensato di agire su di ·e sso per vi.a riflessa , sopr.a le terminazioni del trigemino stesso, nei cornetti nasali. Da ciò, la genesi della centroterapia, la quale ha avuto nelle mani ·di Bonni·er degli sviluppi im·pensatì e strani. Ecco qui, p. es., riferiti: un caso di laring ite tubercolare guarito con un.a sola cauterizz.azione, la scomparsa in 24 ore delle enteriti d ei lattanti, delle nevrosi d'angoscia, il . ritorno delle mestruazioni. La min.i ma ca11terizzazio·n ·e d ella mucosa perrr1ette di ottenere scariche urinarie, chiarifica l'urina, fa sco,m iparire la piuria, l'ematuria, cura delle albuminurie gr.a vissime . . e cosi' via Le ultime pagine sono. d edicate a descrivere la tecnica dell'applicazione de l metodo. 1
fil. •
R. MoNTELUCCI. Noi .. . ed il mondo esterno. Un vol. in-8° di 299 pag. l\1aglione, ed . Roma. L. 18. L'ambiente che ci circonda è stato ·fin qui forse troppo trascurato nello studio d ella patogenesi delle malattie e soltanto in questi ulti1m i tem·pri si è venuto rivolg·e n1do a·d esso l 'attenzione degli studiosi e dei pratici. L'A . , che è essenzialm·ente un m e·d ico pratico, ha r.a ccolto, nell '·esercizio pro1fessionale numerose osservazioni sulla grande importanza d ell 'ambiente (umi·dità, tem•per.atur.a , elettvicità, ossigenazione), specialmente p.er le m .a lattie vespiratorie e le convalida con quelle di altri numerosi autori, che viene m.a n m a no citando. Nella prima parte, dà uno sguar-do generale alla ques tione, considera n ella secon·da i diver..,i elem·enti d el} '.ambiente che possono influire sulla patologia, studiando nella terza i m •eccanismi per cui possono agire sull'org anismo e ve.den do , n ella quar.t a, i loro rapporti con le teorie batteriologich e. 1
M. ARoN. Vie et reprodiiction. Un vol. in-8° di 366 pag. con 190 fig . Ma.&son et C.ie, Paris, 1929. Pi:ezzo Fr. 38. L'opera è divisa in due parti. Nella prima, l 'A. si occupa d ella oitolo·g ia in generale, n el1.a seco·n ,d .a consi·dera l e associazioni e le correlazio~i fra le cellule negli organismi (tessuti, a ccresc1•m .e11to) e, nella terza, tratta della rip·r o1d uzione degil i organi1smi .s tessi, esam.inando la sessu.a lità, la fecondazione , il determinismo dei sessi e d il problema delJ 'eredità . Qu esto volume costituisce un trattato elementare di biologia an~male, in cui sono consi1de r ati gli aspetti attu.a li dei problemi generali relativi alla vita delle cellule e degli organismi. Le questioni complesse della biologia sono qui pres.e ntate in forma chiara e semplice, senza esservi sch ematizzate. ·Non soltanto i m e·dici, ma anch·e tutte le persone colte trover.anno in questo vo1ume molte nozioni di grande importanza per una buona iniziazione biologica. 1
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordi11aria del 29 marzo 1930. Presiede il PrQf .. S.
BAGLIONI,
vice-presidente.
l'eliminazione dell 'anidride carbonica nel beri-beri aviario . Prof. P. TESTONI. - L 'O. riferisce i risultati di alcune ricerche intorno alla · eliminazione della a11 ~dride ca,rbonica nei colombi in istato di beri-beri aviario alimentati col metodo Di Mattei (gr. 25 di rtso brillato e 25 semi di girasole decortica ti) ~ conclude eh~ l 'eliminazione dell 'anidride carbon!:ea procede in questi animali presso a poco come negli animali normali . Questi risultali collimano da un lato con quelli ottenuti dal Di Mattei, il quale vide invariato il contenuto in glutatione dei tessuti nel beri-beri aviario, ma contrastano CQn ~ risultal i ottenuti da altri AA. i quali si erano però serviti, per produrre avitaminosi B, di regi1ni alimentari f<Qnd amen talmen !e diversi. L 'O. infine si propone il quesito, se l 'influenza favorevole esercitata dai sem: di girasole nell'andamento del beri-beri aviario sia da attribuire sQltant0: at principi alimentar~ conlenuti nei sem~ stessi o anche alle sostanze fotodinamiche che, secondo recenti ricerche, vi sono presenti. L 'O. si propone di riferire i risultati di ulteriori indagini non appena avrà element! sùfficienti per chiarire il co1nplesso problema.
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IL POLICLINICO
Su alcuni casi di micosi dell 'orecchi o da « Sterigmatocystis nigra •. Prof. 1~. ~IOTTA. - L 'O . 'riferisce su 7 casi di micosi dell'orecchio esterno, interessanti talora anch e la m.embrana del timpa,no, nei quali era visibile una vegetazione micqtica superficiale, che studiata, colturalm~n,te e microscopicamente risultò essere determinata da . Sterigmatocystis nigra. La vegetazione era talora co·sì abbondanté da chiudere il condottq ud~tiv.o con zaffi micotici. La superficie colpita era arrossata ed erosa. La guarigione ebbe luogo con grande facilità, mediante trattamento con alcool~sa]icilico all ' l %. L 'O. si intrattiene s11 particolari dell 'esame microscopico. •
Il prof. PUNTONI chiede se l 'O. abbia compiuto speciali indagin~ per rendersi conto se tale vegetazio·n e micotica s~a primitiva oppure impiantata secondariamente sopra, una precedente otite d'altra natura, ~ soprattutto se abbia potuto determinare :. reali rapport~ fra il micete ed i tessuti. Il prof. MOTTA risponde ch e per studiare i rapporti d Gl 1nicete con ~ tessuti sarebbe occorsa una biopsia,, ch'egli n on ha creduto opport uno di praticare . Tuttavia ritiene che si tratt! effettivamente di 11na m icosi primitiva, in considerazione d el decorso e della pronta guarigione sotto· l 'az :IOne di una cura adatta.
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ghiandolari . Ha poi rile,·a to che la saliva secreta o h a, caratteri normali, anche dal punto di vista enzin1atico, oppure si mostra alquanto più concentrata delle salive normali. Sulla ?.n teressante comunicazione non hanno luogo d iSCllSSiOni.
Della cataratta nigra. Dott. I .. NEUSCHULER. - L 'O. dopo· aver ricordato che questa forlna è mol to rara, espone u11a osservazione personale, e le ricerche compi ute come contributo allo sl ltdiq dell 'etio-patoge11esi . Egli non ha trovato nè pigmento ematico, nè tirosina, ond 'f. che non si associ a alle teorie che riguardere.b bero - ~l fattore emorragico o l 'accuu1ulo di tirosina co1ne la causa della malattia . Per contro ha rilevato adder1samento forte delle fibre cristalliniche (il che pt1ò spiegare :.1 ca1nbiamento di •colore che sarebbe determinato da un cambiamento di refr~ngenza) e presenza di colest erina. Inoltre il malato presentava una forte colesterinemia (cifra quasi doppia del nor1nale). L 'O. ammette perciò ch e l 'ipercolesterinemia possa dar luogo ad accumulo di colesterina nel cristallino, con consegt1ente addensamento delle (i])re e cambiamento di statq. fisico e di colore.
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Ricerche sulla etiologia , anatomia patolog ica e fisiopatologica dell'infezione parotitica epidemica. Prof. T. PONTANO. - L 'O. riCQrda come tutto è incerto n ei riguardi di qu~sta malattia. L'etiologia è stata lungan1ente discussa e tuttora non è risolta. L'O. ha ritrovato con facilità, nella saliva d~ parotit~~i, tanto ~l diplostteptococCQ di Laveran quanto la spirocheta di Remorgaud ch e ha potuto coltivare nei terreni proposti da Remorgaud stesso. l\.1a tale reperti diven-· gono eccez ion ali se si a,bbia cura di stud! are la saliva prelevata per sondagg~ del dotto e divengono assenti se si sottoponga ad indagine il materiale ottenuto dalla, puntura della ghiandola o di testico l~ affetti. D 'a,ltro canto questi reperti si possono ottenere con facilità qualora si esa1nini la saJiva .,. di perSQne sane o di malati diversi. Riguardo alla teoria del virus f!ltrabile l '0. dichiara ch e conta di esegu1re r1cerche in proposito. Per ciò che riguarda l 'a11alomia patologica, è noto il dibatt:to esiste11te, per cui alcuni AA. ritengono rhe sia colpitq il parenchima, altri la parte i11tersliziale delle ghiandole. Il problema è difficile da studiare perchè è eccezionale che i parotitici arrivino al tavolo necroscopico, ond 'è che 1'O. ha volutQ r isolverlo m ediante · biopsie, e successivo studio istologico; ha potuto cosi dimostrare che non è colpito il parenchima, ma solq la parte ~nterst~ziale della ghiandola che presenta edema ed infiltrazione leucocitaria. Infi11e, dal punto di vista fisiopatologico, l '.O. ha os ervato di norma diminuzione o sospens1011e d el flusso salivare, il che può spiegarsi con la ro111pre ione che vengono a subìre gl i ac~ni
Il prof. PuNTONI ch~cie all 'O. se abbia cercato di dar consistenza ad una Leoria con ricerche sperin1entaJi. Il prof. AncANGELI rileva che la colesterine1nia è un fatto be11e acrertalo anche nei vecchi affetti da cataratta usuale. Il dot t. NEuscniJLEn risponde che la parte sperimentale non è agevole, prestandosi poco gli ar1irn al~ a,lla riproduzione della cataratta. Quant.o al rilievo del prof. Arcangeli, fa osservare che nei riguardi della ca taratta nigra che fa ogget:o della comun icazione, oltre alla colesterinemia (che del restQ non era stata descritta in tale forma) esisteva accumulo di colesterina sul cr~stall ino stesso.
Asportazione bilaterale del 3° ganglio simpatico cervicale e dei primi due toracici in un malato affetto da tromboangioite obliterante (Malattia di L. Biirger), già am· putato degli arti inferiori e con fatti iniziali di gangrena degli arti superiori (con presentazione dell'operato). Prof. R. ALESSANDRI. - L'O. presenta un malato che a11ni or sono subì l 'amputazione degli arti inferiori per malattia di Bi.irger. Ultimamente ha, presentato i siQtomi della malattia agli arti superiori cqn in~z~o di gangrena e dolori così intensi da reclamare un intervento. Allo scopo di risparmiare nuove mutilazioni al inalato, e J)er calmare gli atroci dolori, l '.0 .. rife: risce che, dopo aver scartato le operaz1on; ~1 simpat~ctqn1~a ~riarteriosa .e. di. surrenelec~om1a sinistra, ha pensato ai ricorr~re alla gangl1ectomia simpatica, come si usa nel mo~bo d! Reyna11d. Tale operazione era stata praticata da u~ solo chiruro-o l 'argentino Diez 1 nel morbo d1 Bi.irger, asp"or'tando l 'ultimo ganglio cervicale ed
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SEZIONE PRATICA
il pri1no toracico. L'O .. invece ha prat:calo una più vasta gangliectomia est~ndendola anche al 2° ganglio cervicale. L 'operazione, praticata prima a destra, determinò l~ ce-ssazione dei dolori anche dal lato sin :.stro; ma poi essendo i dqlori ricomparsi da quest'11lti1no lato, fu eseguila ~nche a sinistra. In seguito all 'operazior1~ . r~cqmparve, in misura normale l 'qscillomelria, che prima era scomparsa, inigliorarono le condizioni de~Ie parti colpite da necrosi e la necrosi stessa si è delimitata. L 'O. pur fa,cendq riserve sul! 'esito definitivo, prospetta la possib'.lità di un ripristi11amento della cirCQlazion~. Il socio prof. PONTANO dopo aver asserito che egli giustificherebbe l'intervento operativo anche al solo scopo di troncare gl~ atroci dolori cui vanno soggetti questi malati, si intrattiene a discutere la patogenesi d~l dolore, che egli ritier1e legato a condizioni locali perchè l 'amputazione lo fa cessare. La gangliectomia simpatica giova perchè tronca la via del dolore, che in questa malatt.'.a è deJle vie si1npatiche. Quanto al miglioramento della, rr1alattia st~ssa in seguito a tale intervento, egli esprime i propri dubbi, perchè ritiene che i. fatti necrotici . . 'siano d eterminati da una vera obliterazio11e e non da spasmo o da azioni riflesse; a menq che il riposo del malato, consentito dalla ce'Ssazione del dolore, non possa essere una, causa di beneficio. Ritiene altresì che il sintomo dell'oscillometria possa av·er carattere temporaneo. Il proi. ALESSANDRI risponde facendo osservare le probabilità che entrino in giuoco anche azioni riflesse; infatti ! 'operazione praticata pr\ma a destra fece, almeno temporaneamente, cessare i dolori anche a sinistra. Anche ~l ritorno dell 'oscillometria in misura normale, secondo l '0. parla in favore de)l 'importanza di azioni riflesse, le quali potrebberQ esercitars~ sµ vasi non chiusi, poichè infatti in tale malattia, non tutti i vasi SQno obliterati.. Sull'esito definitivo dell 'operazio,n e l 'O., p11r 11utrendo speranze, dichi.a ra che non è ~n grado di prqn:unciarsi.
Contributo allo studio della cataplexia. Prof. G. .t\YALA._ - Anzitutto 1'0. prospetta le quistioni ancora quasi del tutto insolute riguardanti l~ natura, l~ etiqlog!p e la patogenesi di questa sindrome che va sotto differenti nomi: « chule ou astasie >> di Gélineau; « kataleptische Starre >> di Lowenfel; c«kataplektishe Hem1nung » di flenneberg.: « plotzlicher Tonusyerlust », « affektiver Tonusverlust » di Redlich e « Tonushlockade » di Stern, ecc.; question~ che si riconnettono intimamente con quelle certamente non più chi3:re dei centri e dell 'ori.gine del sonno, del tonqi muscolare, della patogenesi d ella epilessia. Presenta quindi una malata di a. 37, ricoverata da più inesi nel s110 r: parto, la quale alcuni anni fa presentò sintomi p sichici a tipo ist erico che poi scomparvero completamente. Da 7-8 mesi, in seguito ad affezjone febbrile, va ora soggetta a crisi di sonno irresistibile, diurno, d ella durata di pochi min11ti fino a un 'ora e mezza, dal quale può essere d estata f~cilmente provando però un disagio e un 'ambascia indefinibile che non pro-
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va se ~l risveglio avv:ene spontaneamente. Le cr~ si di sonno si presentano spesso senza cau se apprezzabili e senza prodrq.mi, ma per lo più insorgo110 all 'inizio del pasto; si sonQ rip~tut~ anche p :ù volte nella stessa giornata. Oltre a queste cris~ narcolettiche la paziente ha presen·t ato degl~ attacchi di brevissima durat a, di perdita improvvisa della, forza e del tono della muscqlatura degli arti ~ del collo, per cui essa s~ abbatte come un cenciQ al suolo o sul letto, se vi si trova. Durante la crisi che dura al 1nassimo un minuto e mezzo la co,scienza è perfettamente conservata e la crisi non lascia nessun sinto·m o pqstumo .. Durante una di queste crisi l 'O. ha potuto constatare che i movimenti passivi degl~ arti presentavano una r esistenza assoluta1nente ininore della n orma e avevano un 'ampiezz~ maggiore dell 'ordinario. I riflessi rotulei ed achillei eran,q aboliti e vi era il Babinski. Q·uesti feno1~1eni obbiettivi scomparirqno con la cessazione della crisi. U11a secqnda volta l 'O. arrivò solo a tempo a constatare la scompars~ dei rol11lei. QuestQ caso è il secondo, dopo quello di WjJson, in cui è stato prat~cato un esame neurologico, sia, pure so·m mariq, dei riflessi e d~l tono muscolare di postura. :È anche interessante qu~ sta, osservazione perchè s~ tra,tta di una. donna (i cas:. di narcqlessia più cataplessia che rigua~ dano gl ~ uomini sono 6 volte più numerosi di quelli riguardanti le donne, ~n tutto 44 dal 1880 al 1928). Non è privo d'int~resse anche il fatto che nel caso illustrato le crisi narcolett~iehe s'iniziaronq ctr ca trenta giorni dopo un 'affezione febbrile a tipo influenzale i11 un soggetto probabilmente isteroide; e che attualmente presenta anemia con linfoc~tosi. J_,a, paziente presenta altresì una sèlla turc~c~ relativamenle piccola (Radiografia). Il Segretario: V . PUNTONI. Rammentiamo l'Importante pubblicazione: Oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIOCE A . M., Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendaitore della Cor()(Il.a d'Italia. Membro corl'li6ipondente dell'Accademia Medica di Roma.
Il Problema del Cancro Traduz.ione in ciassunto dalle edizior:i·i ingl~e. ~r~n· oeee e spaguuola, ~ cura. dei Dottori C1ovann1 Peralll & Arnaldo Pozzi. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI D irettorE> della R. Clin. Chi.rurg. della UIIliv. di Roma. Il libr > contiene inoltre un oaprito~o originale
Sulla lotta e sugli studi contro il cancro in Italia. del suddetto prof. R. ALESSANIRI e del prof. R. BRANCATI., 1° aiuto ~1ella R. Clinica Chirurgica di Rorna, nonchè tutta la bibliografia oncologica Italiana piu recente. (1910-1926).
La prima cupi.a di questo libro, venne presentata a S . E. MUl)SULINI iJl quale, compiacendosi vivamente co11i l'autore e co·n i collaboratori, ha molto gradito l'omaggio, e ha consegnato al prof. Bainbridge wna sua fot ografia con dedica. Un volume in-8° di ciroa 400 pagine, nitidamente. eitamp.a to, ed arti·s tica.mente rilegato i n p.iena tela, oon iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le t1pesc postali di spedi~ion e. Per i noetri abbonati, sole L . 5 4 in porto franco.
Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI , Uf fi cio P o.stnle S uccu r s ale dicio l t o {18) - Il O) Ll...
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IL POLICL I NICO
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Effetti dell'esercizio fisico sulla glicemia. C. Bruusgaard (Norsk Mag asin jor Laegevidenskapen, luglio 1929) ha studiato le variazioni d ella glicemia in atleti durante I 'allenam ento e l e g.are (sal ti e corse a lunga distan.za), u san.do il meto do di Hagedorn e NormannJ en,s-ens ed arriva a lle seguenti con clusioni: 1) l 'esercizio di breve durata è sempre ac.compagnato da ll 'aumento dello zucchero sanguigno, dovuto in parte a fattori em otivi, in qua n to che esso è assai meno sen sibile durante l 'a1len amento. Ne viene quindi che l ' ipoglicemia non può essere consi d erata come causa d ella fatica provocata dag li esercizi di breve dur.at.a; 2) qu.ando }'.esercizio dura più di 3 ore , si h.a costantemente una diminuzion e dello ~uoch ero sanguigno , diminuzione c·h e n on è mai n otevole. L'org.a nismo h.a poi una cap uc ità spiccata per mantenere lo zucchero sanguigno nei limiti .n orm.a li e soltanto d egli eserc izi molto gravosi provocano una ipog licemia llotevole; 3) durante g li eser cizi gravosi e di lu11 .z~ J.urata, l'ipog licemia può essere considerata come un fattore che dà la fati ca. In tali circostanze l o zucchero d eve esser e somministrato prefe!ibi.lmente in soluzione acquosa con centrata; 4) l 'organism o diabetico r eagisce com e il sano, però ]e vari.azioni sono molto più marcate, sia nel sen so d ell a iper- ch e d ell a ipog li cemia. fil. 1
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L'iperventilazione. Le aspir azioni forzate d etermin.a110, secondo e·. Mando,;ysky (D. Mediz. Wochenschr., n . 28, 1929) , un.a forte eliminazione di acido r.-arbonico e quindi un 'alcalosi; contemporaneamente si osserva un.a diminuzione d ella g licemia. L 'effetto determinato dall'iperventilazione, ] ' attacco t etaniaco, è molto lieve n ei diabetici ; .anch e in quest~ si osserva nell 'iperventi]azione una diminuzione del:l a ~1i cem ia . E istono dunque tretti r apporti tra il contenuto di zucch ero n el an g u e e }.a co,m parsa di sintomi tetaniaci da iperventilazione; la somministrazione orale ·di gluco io (fino a 100 gr.) riesce a·d irnpe.dire del tutto questi attacchi tetaniaci, anch e in casi in cui, senza I.a .som.m ililistrazton·e d el gluc osio , essi sono malto intensi. L'i1pe:çventi:]azione determin.a inoltre anch e un 'elevazione termj ca e sudor e. La pressione d el sangue diminui ce in seguito all'iperventilazione, tanto in <:ondizioni normali quanto in casi di ipertonia ·fi..... a ; m1e.n tre aumenta invece n ell 'ipertonia la bil e, cleterminan·do contemporaneamente di.. turbi oggettivi (disturbi anginoidi , cefal ea, ccc .).
Il dolor.e determinato da affezioni di organi addominali (appendicite, ulcera gastrica, colecistite, annessite, ecc.) viene risvegliato dalla iperventilazione; si r~ndono evidenti delle zone di H ead, e quelle già esistenti si estendono. Nel campo neurologi co, l'iperventilazione rend e evidente il fenomeno di Babinsky che prima era dubbio; lo stesso per il sintomo di Rossolino. Una r eaz ione pupillare tarda alla luce, viene trasformata dall'iperventilazione in rigidità pupillare assoluta; le zone ipoestesiche presentano anestesia, quelle iperestesiche diventano ancora più sen sibili al dolore . In casi di isterismo, schizofrenia , paralisi, l'iperventilazi on e riesce a provocare l 'a~cesso . PoLLITZER.
S E ME IOTICA. Il segno della sonorità pre·epatica. Il se.g·no d ella sonorità pre-epatica consiste n ei} seguente fenomeno : mentre, su un p. semi-seduto, la percussione della regione epatica un po' al di sotto d el capezzolo destro fino a ll 'arcata costale fa rilevare una n etta ottusità, questa, in particolari circostanze patologiche, è sostituita d.a una sonorità più o m eno estesa, ma sempr e evide.n te, se si ha l 'accortezza di ricer carla con la percussione leggera . Tale sonorità è dovuta al fatto che il gas, ch e, in seg uito a perforazione .di un 'ulcera, sfugge dallo t om.aco o .d.al bulbo duodenale sotto una certa pressione, si espande nel cavo peritoneale libero e va a raccogliersi sotto la cupola diaframmatica, talvolta nello spazio inter-epatodiaframm.a tico. T.a le seg.n o , secon·do Soui}ault (Presse fv! éd., n . 9, 1930), è ·di grande importanza e permette di di.a gnost icare una perforazione gastroduod·enale in p eritoneo libero; la sua assenza per contro d eve indirizz.arsi ad un 'altra dia. gnosi. Pren·den<lo in con siderazione i diver si elementi di <liagnosi (antece·d enti gastrici , dolore brusco cc a colpo di pugnale », contrattur~ addominale, assenza di vomito, ecc.), ve.d iamo che tutti con cordano per una forma di addome acuto; ma ch e n essuno di essi è sufficiente per poter am·mett-ere u.na p erfor.azione gastro-·duodenale. T ra i grandi accidenti addominali, osservati n elle prime ventiquattr'ore, i quali si prestano a d esser confusi con l 'ul cera perforata, .e cioè l'appendicite acuta, la pancreatite acuta, la colecistite perjorativa, n essuno presenta il segno d el1la sonorità pre-epatica ch e è patognomonico invece della p erforazione gastro-duodenale . In 21 pazienti a ffetti r ealmente da perforazione d 'ulcera gastro-du od enale il Soupault ha rile,'ato costantemente la scomparsa d el} 'ottusità epatica. C. GIACOBBE. 1
f AN~o
XXXVII, NuM . 18]
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SEZIONE PRATICA
Il bilancio della colecistografia.
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Ne riferisce B. R. l\.irklin (Arch. of Su,rg., n. 18, 1929) quale risultato di 17.000 colecistografie eseguite nella Clinica ~ayo. La via d 'introduzione della tetrajodofenolftaleina è quella orale, i cui risultati sono ~guali a quella per via en dov.er1osa. Principale fattore della colecistografia è l'osservazione dell.a funzione di concentrazione -O.ella cistifellea, la quale può app,a rire normale, insufficiente, assente; p er tale g·iudizio oc.corre servirsi d'una serie ·d i successive radio_g rafie. Nella calcolosi si potranno osservare delle .ombre più chiare o più opache in mezzo al]' ombra vescicolare. Le deformazioni del contorno della cistifellea non permettono precise indicazioni dia.gnostiche, p erchè talora molte briglie cicatri.ziali non producono alcuna deformazione , mentre talora una s ola brigli.a può deformare la cistifellea. Sulla percentuale di errori che fornis ce J.a .colecistografia non v'è l 'accordo; è da notare però che in c1uesti ultin1i anni per il perfe:zionamento de lla tecnica e la maggiore familiarità delle os·serv.a zioni, i risultati esatti sono saliti a 90-97 %~ Il maggior numero di errori -è fornito d.al colecistogramma normale; in fatti su 331 pazienti con colecistogramma normale, in 47 v' era una vescich-e tta chiaramente malata ed in 14 .furono riscontrati dei calcoli. 'Questo fatto apparentem-ente para.dossale s'accorda con le ricerche di Caylor e BoJ.lman, i quali hanno mostrato ch e la funzione di concentrazione V·escicolare poteva essere normale malgrado gravi lesioni della cistifellea.
tina), m·entre poca importanza ha i1 vomito ciolico. La tonsi.l lite può pre disporre alla malattia; essa quasi sempre prende il reumatismo d·i pochi giorni o di 3-4 settimane. In oirca la m ·e tà dei mal.ati si ascoltò un rumo,r e S·~sitolico nel l 'a cm e della malat·Via. Segni perm.a n.e nti d~ },es.ione. c.ardi.aca rimasero n1el 15 % dei malati d 'ambulatorio e n el 30 % di quelli o·s ped.alizzati. L 'esti:cipazione d elle 'tonsille, fatta in m edia ·du·e a.n ni prim,a 1del reum.ati smo, non impedì a qu-e sto di manifestar s1i nè deminuì la ~ua friequ-enz.a o modificò i1l deqorso de1Je comp1licaz,ioni. Quindi ]a to,n·&ilrlectomia n on si p1u ò ritenere m.etodo preventivo n ella profilassi del treu·m atis.mo. L 'inco·m pleta ,e nucleazione de1lle too.si.l·l e è seguita da · n1aggior tendenza a svilUJppo del reumati·s mo. L 'estirpazione de.Jle tonsill·e è giustificata in un piocolo r eumatico solo quando lo stato generale è minacciato dal},e .flreq.u enti ton silliti; però l 'interven to è contro·i n·dicato durante o in1m e d~ atam·ente dopo un attacco reuma.t ico. R. LusENA . 1
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CARUSI.
CASISTICA. Uno studio sul reumatisn10 dei bambini.
Campbell e Varner (Lancet, Il genn. 1930) ril1evano ch e il r·8l1.mati&mo è tanto frequ·ente fra i bambini poveri ch e il 15 % dei bambini al disopra d ei 3 anni ricoverati in dure o pedali del South East a Londra ne sono affetti. È irm,pressione deg·li a utori che i più poveri 'SO'llO più .spesso colpiti. Su 250 casi osservati .c'era una p:riepond.er.anz.a d e1le fiem1m i.n 1e (3 femmin,e ogni 2 maschi) e qu esta preponderanza del sesso femminile è più marcata nella corea. Il :rieumatismo r.aram,ente compare prima dei 4 -a nni di età, la core.a an che più tardi; l'età più co1pita è fra i 6 e i 7 a.n ni. Il ire11matismo n e•l1'anamm.ie si famili.ar·e fu provato nel 60 % d ei casi, quindi è un fattore da non trasc·uirarsi . Anche la coirea fu trovato più frequ enite•m ente in casi •Con preoedienti familia·r i di rorea. I m esi inv<ernali (da novembre a d aprile) dànno i·l maggior num·ero di casi. Fattore predi.., ponente importante è la debolezza da malattia r ecente (m orbil lo , carlat1
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Il reumatismo tubercolare.
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Lo scarso n um:ero di fatti che si p ossono portare in favore del r eu1natismo tubercolare ci spieg,a cl1'e la su.a esistenza sia stata contrastata. Sembra però eh.e }',e sistenza di una forma atipica di tubercolosi spe:r:im·e·n tal e della e.avi.a, quale è stata descritta da Calmette e Valtis per inocu.Jazion·e dei fi.l trati di prodotti tl1bercolari permetta ·di completare la dimostrazione ·dei r.apporti della tubercolosi con a.lcune forme di reumatismi articolar.i , acuti, subacuti o cronici. I•n tve c.asi G. Paisseàu e V. Oum.ansky (Ann. de m éd., 1929, n. 1) hanno provocato , ID·ediant.e l ' i11ocu ·l.azione di prodotti pia tologici tubercolari non fi.l·tra:ti, una tub1erco1osi sperirn1entale che p·:riesen tava i car.a tteri · e-~senziali della tubercol.osi ottenuta con gli el·em enti filt rabili : I:n un pri mo ca o, si trattava di una donna affetta d.a po~pora r eurn.ato ide con bronco-polmonite; nel secon.d o , di un individuo con, idairtrosi c:rionica del gin occhio comparsa in seguito a d .un attacco di reumati m o poliarticolare, co·n sosp etto di tuber colosi polmonare, ma senza segni di oertezza . Il terzo riguardava un a dolesoente con cicatrici di tubercolosi osteoarticol,a re ; in seguito ad un notevole attacco di reum,a tismo a cuto con forti reazioni infi.ammatorie, compaTVero ai dru e gomiti d·ei fo cola i .d i osteiite -a cuta , seguiti clalJ.a fo1w..a zione di • a.soess1. Le inooulazioni fatte d-a gli AA. h anno din10strato ch e qu,e sti prodotti pa•tologici n on contenevano bacilli tubercolari di virulenza norn1ale, ma a ttenua ta; qu•e sti provocarono soltanto un 'infezione del sistema linfatico con pre. enza di bacilli acido-re i tenti ta lora abbondanti, n'la incapaci di o-eneralizzar i n ei vi1
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I L POLICLINICO
sceri e di provocare la morte dell 'animale, com1e niella tub er colosi sperimentale classica . ·Gli AA. am.m ,e ttono, in queste co·n dizioni, che le inooulazioni hanbo m esso in evidenza 1 '.es~stenza di ba o~lli aicido-;rie sistenti assimilabili ai g,e.r mi prov.eini,e nti d.a g1i .el·ementi fi'1trabi1li dei baoilli trub1ercplari (ultraviru s). Questi fatti tendono a coi:npl·etar·e le prove batteriologich e de1'l '0irigin·e · di un ce;rto num ero di forme cliniche di reu.:m;atismo tubercolare, ch,e i comuni processi d~ .indagine rima·n gono impotenti a fornire . fil. ' . 1
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Le manifestazioni articolari dell'emofilia. Le mani1festazioni articolari de ll '.emofilia, :sipesso non fanno· ,che ,a ggiungere u~ .altro sintoma 1ad ru n 'affezione già diag·n o~ticata ed in tal .caso, l '1em1a rtro non rappre enta, si può dire, che una .curiosi tà .olinica. Vi sono inv1ece dei ca.si i1n ·oui ·esso ,co stitui·sce la prima maniflestazion·e; allora •la ,diagnosi precoce s'jmpone per evitaPe .degli interventi che possono es er e fatali a,l ,malato. Vi richiamano }',attenzione F . Bee .e R. Mic h el-.Béch et (Cahiers de pratique médico-chirurg., 1929), facendo rileva re ·che 1'inizio del1'emartro è brusco, il do~ore è vivo, lancinante. L'immobilizzazione assoluta attenua le sof~el'ienz e, cl1e ricom pra iono però .a l minimo movimento, calmate appena dalla morfina. Lo stato g·en era·l e è un ,po ' ,alterato: m.alessere, anor essia, tempera-tura a 38°-38°,5, . polso fr,e quente. Loca'lmen te, l 'articolazione è g lobulosa, m a la cute è biarica, carattere ch e per.m ette l.a disti1nzione dal ·rieuma·ti·smo e dal1l e artriti •aoute , jn -cui la cute è rosea . Ginocchio .in semiflessione, sinoviale ·tesa, culi di sacco pieni, urto rotuleo più o n1eno n·e tto. Sintomi acuti. Ch·e .duran.o per 2-3 g iorni, du·r ante i quali ,s i dev e fare la diagnosi allo scopo di non far nulla; dopo circa otto giorni 1'.a rticol.azione ritorna a llo stato normale , salvo a.id averisi poi 1u na ripetizione dell' ema,r tro . Tale r.~petizione, ohe può f.arsi anche -10-50 voil te, fini ce per pr-0àuITie n ella sinoviale, n ei legam enti, n elle su1p erfici ossee delle lesioni organich e, dando uno stato 1di artropatia costituita ch e Ìilì ula, ad un 1esame SU1p erfi cia le, un tum ore bia n co. Nel periodo a cuto, l'em .artro p·u ò esse-re oligo- o pluriarticolar e. Quando si ripete, soeglie una data .articol.azione e vi si fi s a, dando il quadro di un 'o .teoartri te tubercoil are , salvo },a m an.can za di doil ore al.la Pif·e sione delle u1perfici o . . ee e la mancanza di a denopatia cr11raile. Cruet di ti1J1.gme due form e ,clini ch e : I ) quella g rave -a eill 'anca, caratterizz,a ta 1da un do1lore vi.,ro .anteced ente il versam ento re d.a a nestesia con l><'l.re i n el do·m inio del crural e; 2) quella m e diotar ~ i ra, cl1·e ~a spe so fare la diag n o i erra ta d i tarsalg ia degli adole centi. 1
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[ANNO
XXX.Vii, NuM. 18]
La diagn-0si .è ,difficile quando l'emartro costitui•s ce la prima m,a nifestazione ·dell 'emofilia; è però 1eooeziona1e ch e, n ella stori.a de1 malato manchin·o gli anteoedenti di ecchimosi ,d iscrete , di epistassi fa cili, di ematurie; ma i1l ricercare questi .sin to1m i signi1fica l 'aver già fatta la diagnosi. La r;a.diogr.afi.a, .a1lme•n o al l 'inizio, non d.à nessu.na jndiicazione precisa. La ,puntura, che non deve mai essere un mezzo te·raipe uti1co e ch·e può pTesrentair e gravi inconv·enienti (possibilità di infezione, aumento ·del v,e rsamen.to) non può costituire un mezzo di,a gnostico. So1lrtanto l 'esam·e del tem!l)O di coagu.l azione d.e l sangue ven oso può d.ar€ d1elle indicazioni utili . La diagnosi sarà soprattutto clinica, evitan<lo la confusione con l'artrite blenorll'agica, 1'osteo-artrite acuit a epifisaria, un attaceo di r eu matismo articolare aouto . In presenza di un'artropatia in un individruo già ri.icon·osciu1to emofilico, l,a diagno·s i diffe:r.enziale sarà soprattutto con l.a tubercolosi artico1lare; l'assenza di punti dolorosi ossei, di r.e:azion.e ghi.andolare 1 }.a n ozione di attacchi prece·denti sono gli el.en1enti essenziali per la diagnosi . fil. 1
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Disturbi simpatici durante il reumatismo articolare acuto. DuTa:nte il deco~so del reµm.atismo articolare acuto possono av·ersi svariati ·disturbi del g.r.a n simpatico che i·nquiietano _sempre il malato, anche se non ha'Ilno carattere di gravità. Guérin (La revue m éd., 14 febb. 1929) li disting·u ·e con11e segu·e : 1) Disturbi cardiaci, speci.almente : aumento della pressione arteriosa e tachicardia (che su ccede ad lln attacco di reumatismo a·r ticolare, a,n.che senza piressia); 2) Disturbi termici locali; aloune parti dei tegumenti hanno una temperatura più elevata in confronto di altre; 3) Disturbi trofici: rdeformazioni aPticolari, pigmentazio·n i ·d·ella cute, infiltrazioni calcari, miopatie, ecc. DuTante la crisi acuta, i malati .accusano talora d·e i cr.ampi dolorosi 1e persistenti limitati a·d un gruppo muscolar.e ; 4) Disturbi sudorali che, il più spesso, sano dovuti all.a m edicazione salicilica. Talvolta, si ha un.a segm·entazior1e della ·Seor.ezione sudora·le, localizzata, p. es. , alle estremità delle m a ni o dei piedi; 5) Aspetto particolare della pelle, a pelle d 'oc.a, dj·penden·t e dai ·pilom·otori, per l'intervento del simpatico. fil . 1
Le acroosteopatie. 1\tlerlini ,·ol. VIII, Io forme o~ ee in
A. (Annali Italiani di Chirurgia, fas e. 6) cr ede o.p portuno riunire tutte croni ch e d olorose d elle sporgenze un capjtolo unico di patol ogia del
[ AN~o XXXVII, NuM. 18]
siste1na locomotore e proponie il nom·e generico e co~mipren sivo di acroosteo·p a tie . Su'l la &corta di osservazioni personaili l 'A. af~erma c;.h e per queste affezioni l 'atto operativo non è indicato e che col solo riposo si ha un miglioraim ento ma non una guari·g ione definitiva. Riuscì inveoe indiscutibilmente eff~cace nel caso r1poritato dal:l 'A. il du1 p lioe tratt,a mento ra1diodi.a termoter.a·pi co. Bucc1. 1
TERAPIA. La nutrizione dei malati di rene.
Hegler (Die Mediz . Welt, n. 9, 1930) ricorda da·p prima e raccoma nda alcuni libri tedesohl che si occupano esclusivamente di dieta n elle varie malattie; poi passa a stu.diare le più opportune norme dietetich·e nei singoli .casi di lesione del r en e. Anzitutto, alc une regole generali: I 'anuria deve essere combattuta con la cura della fame e 1della ·sete (Volharrd); l 'e.dema n efritico richiede in princi·p io .a nch'esso I.a stessa dieta, poi un.a somministrazion·e di i·d r.a ti di carbonio e grassi, mentre il sale e l'albumina debbono esis ere ridotti al minimo; si daranno quin1d i ·Dimfonate, ,ar.anoi.ate, ecc., frutta, riso, zuc.chero, burro senz.a sal·e. Se gli edemi sono assai tenaci bisogna finir per dare un poco di albumjne . L'iperten sione esige ·l a limitazione dell 'albumina e di tutti g·li stimola nti (alcool , caffè, eoc.). Di fronte a ll '11remia conclamata non si deve dare nulla; se I 'uremia minaccia soltanto, si somministri una dieta ricca di gr.assi e di idrati ·di carbonio, povera di albun1ine. Nel·le n·efropatie acute giov.a questa stessa dieta, pur senza una eccessiva riduzione del1'acqua. N1elle nefrosi croniche il pericolo maggiore è l'edema e qu.in.di la dieta ·deve essere povera sia di sale che di acqu.a; invece non c'è ·bisogno di ridurre troppo le albumin e ; si darà p er ciò la carn e, sopratutto la bi an.ca che n on ha bisogno di esser e ·m olto salata. I condimenti , le carni in con serva, insaccate, ecc., sarannp abolite. Al posto del sale si u seranno surrogati vari; il peso del paziente va controllato a interval1li regolari . Di fronte al pericolo ·d i una n efrite acuta {scarlattina) si eviterà l 'abuso d ella carne e dell,e spezie; a nefrite ·dichiarata la dieta sarà regolata secon.do un criterio progressivo; in principio, e per 4-5 giorni, cura della fame e -d·ella sete, poi un primo perio·do di dieta ricca -di grassi e di i·drati di carbo-nio e poverissima di albumina e di sale; in un secon·do periodo si cominc,era nno a con cedere alcuni gr.ammi ·di sale e un po' di carn e e infine si passerà ·alla dieta norma le, qua ndo n elle urine n on .ci sia più nè san gue nè albumina e g li edemi :Siano del tutto scomparsi. Nella glomerulone frite cronica, non si può 1
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SEZIONE PRATICA
dare a lungo un.a dieta povera di sale e di èl 1bumina, e quindi ci si può atte11ere ad una dieta pressochè normale, facendo p erò u so moderato del sale e delle albumine, evitando le spezie, l 'alcool, il caffè; a periodi regolari si controlleranno il peso e la pressione san .. • gu1gna. Nella ipertonia vascolare, cioè in quelle forme di solerosi renale .a sintom.atolog·i a prevalentemente vas•a le, e a .cui si a ssociano spesso l '0 besità, la gotta, l '.al·ooolismo, 1'arterio,s clerosi, ha maggio·r .importanza, n,el prescrivere la dieta, la quantità che la qu.a lità dei cibi; l'uso de1ll 'albumina e del sal·e deve essere tenuto sotto i limiti normali; giov.a, ogni tanto, un giorn o di dieta ristretta, ·so·p ratutto dieta i dr-ica. S 'intende ch·e il· m edico modifich erà di volta in volta, a seconda delle indicazioni, i suoi dettami dietetici e che terrà debito conto non solo della lesione renale ma anche di tutte le ail tre con co-mitanti. V. SERRA. 1
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Gli antisettici urinari.
E. J.ae~gy (R ev . méd. de la Su,isse Romande, ·dic . 1929) osse-rva ch e l 'antisettico urinario ideale la panacea, non esiste ed è da ritenèrsi antiscientifico il parlare di un antisettico urinario generico. Molte de ll e infezioni urinarie non sono che delle m etastasi, mentre molte altre sono sostenute da ostacoli meccanici, ch e ·devono essere rimossi per portare il malato alla g u.a rigione. Nel trattamento d elle infezioni urinarie, oltre all'eliminazione delle condizioni che le manten gono, si seguiranno i seguenti precetti. 1) Prescriver e, secondo i casi, un regime acidificante (carni, g rassi, pesci, formaggi, pane, legumi) od alca:lini zzante (latte, patate, cavoli, pomidoro, frl1tta, acque alcaline). Comb.attere qu.a lunque infezio.n e ch e possa sosten ere l'infezione urinaria (er esipela, ('.)tite, forunculosi, ecc.). . 2) L 'urotropina p·u ò trovare la sua indicazion e n el c.aso di bacteriuria, n on ch è per prevenire le cisti ti sia posto.p era torie ch e nei protatici riten zionisti. Ten er presente ch e l 'urotropina agisce essenzialmente in ambiente aci·do, quin·di acidificare l 'urina. 3) Il salolo agisce in ambiente a cido com e a lcalino, quindi può essere utiJ.e n ei casi di urine alcaline. 4) L ' A. u sa di pre ferenza l 'a cido canforico, ch e è un buono antisettico ed , al tempo ste&so, .acidificante; lo si dà in qua ntità di 4grammi al giorno, a dosi di m ezzo grammo; talora è mal sopportato d agli stom.aci delicati; il • suo• u so n on d eve essere protratto oltr:e 15-20 g1orn1. 5) Il blu di m etilene, che viene prescritto così spesso, n on conferisce alle urine alcun potere battericida; h a invece effetti calmanti , n elle cisti ti specialmente tuberco'lari, e viene istillato direttamente. 6) P rima di pre criver e degli antisettic i
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urinari, a sicurarsi ch e non esiste tubercolo i urogeni tale. Fra g li anti ettici ur:inari .ad azione locale, l'A . prefcri ce il nitrato ·d 'ar gento; utile, qu.an{lo il mal.alo non prende ·d egli joduri, è l'os icia11uro di m er curio a 1/ 5000 p er lavature d ella vescica, p er queste va b e.n e anche l 'acido bori co, o la semplice acqua bollita. Uti li le cure . idropinich e. fil. 1
La classificazione dei diuretici. .
F. Arnaud (Th érapeutique pharmacologiqu e
et matière m édicale, Masson e C. ed·d., Paris, '1930), C1lassifica i diuretici com e segue.
T. Diuretici misti.
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a) J.,atte, acqua, b evande fredde , clisteri
freddj , s iero artificiale, a·cque . minerali di uretich e; b) Ti sane diureti ch e; c) Scirop·p o d elle cinque radi ci: se·dano , fin occhi o , prezzemolo (o·m brellifer e), asparagio, pugnito·p o (aspa ragine·e) . II. Diuretici g·lo1nerulari (t en sori o cardiovascoila ri ). a) Agenti n,e rvo-motori; di ordirl e psichico, o rifl c so p eriferico; b) Ag·en ti cardio-v.a scolari. Digitale, sella con,rallaria, caffè e caffeina, a g lio, c ipoll a; c) T eobro·mina. Agente diureti co specifico, g.lo·m erulare ed epiteliale ad un t empo .
III. Diuretici epiteliali.
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a) Diuretici zu·cch erini. Latto io , g luco io,
frutla zu,cch erine ; b) Diureti ci salini. Nitrato di potassio e di sodio . Acetato di potassio e di sodio. U:rea , nitr.ato di urea . Cloruri; c) Diuretici a ci·di. Acidi minerali, limo~ naia solforic.a e oloridrica. Acidi vegetali: c itrico, acetico, malico (frutta a cide); d) Diuretici stimo·lanti od alcoolici. Etere , a lcoo1l, vini, birra; e) Diure tic i b.a l samici: 1) Bal amici sem ·p lici: essenza di tereb enti11a, b a och e ·di g inep1ro; 2) Bal amici specifici: copaive , cubeb e, sandalo, ka,va-k.avva , b u chu. 1
fil. 11 fo.r maggio nelle nefriti. 1 i11cdici proibiscono ·sip·e&so il forn1agg io n e ll e n efriti, &peciailmente nell '.edema. Ora, Acl1ard (Oedèm e brigtique) osserva che il formag·gio di Gruyè1~e (ch e c orrisponde a l nostro par11t\igi an o), m algra,do il suo gusto salato , con Lione poco cloruro di sodio; un buon cuccl1iaio b en pieno di formaggio grattugiato (14 g rammi) non conti en e che sette centigrammi di cl oruro di sodio. Esso può quindi essere u . ato enza timor e p er condire i m accheroni, ed in O'e neral e la pa ta ed il ri o, ch e risu'lta110 tartlo di gu to i • enza sale. fil. 1
RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La vigilanza igienica del latte. L 'i•mportanza d e·l I.atte quale alimento non h.a bisogno di e·sser e dimostrata quando si consideri ch e n ei pr1mi m ·esi di vita esso può. costituire l'unico fatto.r e comipleto di nutrizio·nie e ch e, p·er l '.a·dulto e sopr.atutto per il m .a.Jato, rappresenta un alimento fo·n dan1entaJe p·er }.a su,a ricch ezz.a in princi,pt nutritivi e vitaminici e per la sua fa·c ile ·digeribilità ed assirm i.la bi1ità. D 'altra p1~.rte il J.atte è un a.limento estre.mam·ente d elicato e, se non proviene da anim.ali sani ed in condizioni di vita del tutto normali e non è raccolto e conserva to •con le n ecessarie cautel e igi.eniche, non solo perde molte d elle su e proprietà nutritive, ni.a può dive ntare d annoso. I·n oltr·e, per gli amb ienti in cui si produce e p er alcuni d ei su oi caratteri organolettici (co lor:e, odore, sap or e), ch e attraggono le mo·s ch e, il I.a tte è partj coJ.arm ente ·es.posto alla contaminazio·n e per parte d·i g·,e.rmi, i quali vi trov.a no ottim e condizi oni di conserv.azione e sp esso vi si moltiplicano r apida·m ente; ciò dà luogo ad a.Iterazione d elle qu.a lità d-e l latte e, qua ndo trattisi di germi pratog·e ni, può farlo div·entair·e veicol o di trasn1i ssio,n e di m .a lattie in fettiv.e . Infine iJ d esiderio di lucro ind.u ce i vendiLo.ri di latte a scremarlo o ad agg iungervi a cqu.a (n on sempre potabile) o sostanze estran iee, per aumentarne il volume o per masch e rarne le p ossibili altel!'azioni. La produzione ed il commer cio d e.I latte richiedono p erc iò ·Una rig·o.rosa vig ilanza igienica , la quale è disciplinata da particolari n·o rme d ei r ego1am e nti sanitari; di recente, anzi, il Governo nazio·n al e, tutore premuroso della sa.Iute d ell.a po.poJ.azion e e specialmente di quella ·d·e;l} 'in fanzia, ha riunito ed integrato tali norme nel Regola.mento sulla vigilanza igienica del latte destiriato al consumo diretto·, approvato con R. d ecr etp 9 magg io 1929 n . 994, il quale, co·m e que llo sulla vig ilanza igienica delle carni , costituisce un vero e proprio testo unico ch ·e, abroga ndo le preoed enti disposizioni in materia, offre agli ufficiali sanitari una guida co·m pleta e sicu.ra per la vigilanza igienica del·l 'importante a limento . Ne illustreremo brevem e nte le princ ipali disiposizioni. Il titolo I tratta d·e i ricoveri degli animali e locali annessi. Chi vuo]1e aprire una vaccheria p·er la prod.uzione ·di J.atte d estin.ato al consumo dirietto deve farne denu·n cia al P..od.e stà. Questi fa eseguire un 'is,p ezione dall'ufficiale sanitario e dal veterinario co,m u·n ale, i quali, con separata relazione , d ebbono riferire su1lle condizioni de i locali, degli attrezzi (reci.p ienti, ecc.), d el personale e d egli animali. Se il resultato d elle ispezioni è favorevole vien e rilasciata l'aut orizzazione all'eser cizio. Sono indicati i requisiti cui debbono soddisfare i locali per ampiezza, ventilazione, pavimenti, paireti, man1
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giatoie, lettiere, con cimaie, ecc. Detti loca•l i devono compre·n d·er e: la stal.I.a, .u·n locale per la filtrazione e refrigerazione del latte, uno per i1l d eposito e lavatura dei r·e·c ipi·enti, ed a.I tri, distinti dalla vaccheria e forniti di latrina e lavabo , per abitazione del person.a~l e di custodia. Tutti i locali d·e vo·n o esser provvist~ di abbondante acqua potabile ·e tenuti sen1.p re puliti. Il titolo II conoerne gli animali lattiferi. L 'idoneità, per stato di s alute ·e di nuurizio·ne, deg li animali da .Jatte deve essere acoertata da lla visita d el veter·inario e risultare d.a apposito certificato e da un marchio a·p p·osto a ciascuna vaccina. Ulteriori visite pe riodiche controlleiranno la persistenza d el! 'idoneità aìla produzio,n e d el }.atte, la .conv·eniente alimentazione d eJ.l 'a nima·l e, e le . •Con.dizioni igieniche d ei locali delle vacch eri e. I proprietaTi o conduttori di queste h a nno l ' o·b blig o di den·u nciare qua lunque malattia febbrile d.e} b estiam e; spetta al · veterinario prender e i re la tivi provvedimenti n ei rigu.a rdi d egli .anim.a li ammalati e ·dell'uso d e!l latte. Nell 'art. 9 sono elencate le malattie che portano a l divieto d el consumo de·l latte stesso. Il titolo III rig u arda il personale addetto
agli animali lattiferi, alle vaccherie e alle latterie. Esso d·eve subire , con esito f.avorevo1le, una visita da parte dell'ufficiale sanitario ch e n e ril.ascierà .a pposito certificato. La misura d el compen so per tale pr estazion.e è .stabilita da ll 'autorità c omunal e. Lo stesso p1 erson ~lc sarà sottoposto alla vaccinazione antitifica a norma ·dell 'art . 1 d·e l d ecr eto d e1 c .a po de l Governo 2 deoembre 1926. Sp etta a l1l '.uffi,c iaile sanitario . il con1tro·l lo periodi co (se·n za diritto di com penso· dai privati ) sullo stato di salute d egli .addetti aille va cch er ie e l.a tter ie. Degli accertam en ti eseguiti, come di quelli ·d el veterin.a rio , d.eve esser riferirlo se·m ·estr.ailmente al m e dico· provinc1a.le. I propri1etari 1e cond1Uttori di vaccherie e l atteriie soin o obbligati a d1en1Unci1a re al Comune qualrsiasi caso a ccertato o sos.p et to di m.a}.attia trasmiissibi1le v.erificatosi n el p er sona.l e di d ette azi·end,e o n e'lle ris1p ettive f.amig~lie. I co.lpiti da malattia infettiva d ev.ono ·es.sene subito a1llontanati ed il rimanente rpeTsona.Je sottoposto a vigilanza. SaTan.n o pu:ve a1llo·n tanati co1oro ch e a bbia no ·Taip porti con malati di forme morbose trasmissibili. È op1p ortuno ricordare ch e, p ei.r I '.a r t. 129 .d.e'l Regolamento gen·er.ale sanitario 3 febbraio 1901 ,. m.odifi cato dal d ecreto ministeriale 15 ottob:re 1923, è obbligatoria la denu·nzia dei casi di tuber;co1osi n elle ]atterje e vaccherie . Il titolo IV s i oocupa dei requisiti del latte 1
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e della sua mungitura, filtrazione, refrig erazione, raccolta e trasporto. L 'art . 15 definisce come latte alimentare « il prodotto otten·u to dal·la mungitura riego'l are, in1nte.rrotta e completa d ella m am.m •ella di a ni·m.a li in buono s tato di sa1lute .e di n·u trizione >) , per cc latte »
inte,n desi il latte di v.a·oca, q·U·~llo di .altri animali d eve indicarsi colla d enominaz1one della speci e animale da cu i provien e. I l ·latte deve av.ere un pes·o specifico fra 1.029 e 1.034 a + 15° C.; grasso non inferiore al 3 %; residuo secco magro non inferior<e al 9 %. L 'autori1tà comu.n .a'J.e ·può mo1dificare .la peroent.u ale di grasso indicata, quando abbia a ccertato ch e n·e.1.1.a zona di produzion·e i.I la t t e ne contenga . . ' maggior qua·nt1ta. L '.art. 17 in·dica l e norme di pulizia e d 'ig ie: n e da seguirsi per la mrung itura. Subito dopo m.unto, ~l lat'Le d ev·e essere filtra to •e refrigerato. Queste operazioni hanno p er scop·o di a·l lontan,a re dal latte le impu-rità più grossolan·e 1e di ·r itardare notevo1mente I.a rµ oltiplicazione ' d ei g ermi contenuti nel la tte munto, i1nipede.ndon e le con.segu1e nti a·l terazioni e aumentan·done I.a con siervabi.Iità, con gr.a n,de v.a ntaggio igien.ico ·e·d eco·11omrico. I resultati sara nno tanto mig1liori quanto più sollecita è l '·operazione e qu.a·n to più bassa è la te·m 1p erat ura rag·giunta . È esente ·dal1l 'obb1ig o d·e·l lra refr igerazion e solamente il latte ch e v-eng a conseg11ato all.e Centr.ali, di cui rd iPemo in seguito, e ntro due ore · dalla m un gituTa n ei n1esi d a m.aggio a setJtembre, ed entro qu.attro ore nei m·esi da ottobre a.d .a pril,e. I r eci1p·i·enti per la mu·n gitura, I.a r.acco.Jta, il tra ·p orto ed il commercio d·e'l latte devono e ser e .riiconosciuti idon·ei •d.a ll 'autorità ~ani ta r ia . Quelli per il trasporto (bi.doni) saran.n o m etallici, con co~ erchio fisso, a chiu ura er~ metica e ·n on s u scetti1b i'le ,di mano·m is ione; una targa rnetalli·ca inaimovi·bi1·e n e indicherà la capacirtà, la ·ditta e il luog o di provenienza; il loro trasporto ·dev1e farsi co·n appo .iti veicoli, protetti dai raggi sol.ari. Speciali norme sono da te p er la pulizia d ei r eci pi.e.n ti. fil titolo V •Conti1e n e l·e disposizioni ~elative a.ld1e . latterie. La loro apertura è autoriz;za ta dal Podestà , previ1a visita del.I 'ufficiale sanitario ch e ne .con stati le cond.izioni igienich e in rig··ua-vdo a l 1p.a vi1m .ento e pa.r eti (imperm·eabili), alle porte e finestre (protezione d elle m osche), .a l ba.n .co di ven.dita, al.l a provvista ·d 'a cqua dì rravaggio , a.1la cella o arma·dio frig orifero , ed a ll 'a ssenza di diretta comunicazion e collia latTi•n a. Ri.portia·m o i·n tegralmente , per la sua Ìmportanz,a , I 'art. 23 ch·e indica i casi di divi eto di vendita ·del latte . cc È vietato tenere i.n d·eposito, vender,e o ten er e per vend,er e, so rnministrare o ten er e per somministrare per com1p e1n so ai difpe·n denti: a) il latte .che provenga ·da animali affetti d alle infermità di cui a1l 'art. 9, o che pr esenti alterazioni di odore, sapore e coloiie, o degli a.Itri .suoi car.a tteri g.enera.li; b) il colostro; e) il latte su·dicio; d) i1l . latte annacq.u ato o comunque sofi ... ticato; 1
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e) il latte cui sian o state aggiunte sostanze per facilitarne la con servazione o correggerne i difetti; f) il la tte inacidito o ch e coaguli spontaneamente con l 'ebollizione; g) il latte ch·e formi .un sedimento di elem er1Li J)Ulo1ogici (o comunque anormali); h ) il la(!,~ , infine, ch e non presenti tutti i r cquisiLi dell a ge1LuiDità e della integrità. In tutti que1s ti casi o quar1do, co u1unque, non corrispo·n da aJle condizioni stabili te da I presente regolamento, il latte deve essere sottoposto a sequestro per i con segu enti provvedi·m .enti dell'autorità sanitaria » . I .reci pienti per la vendita al banco, da approva.r si dall 'autorità sanitaria, .devono esser muniti di rubinetto, restando vietato l 'attingimento o la m escita del latte da lla b occa del recipiente. La distribuzione a do,m icilio è perm·essa esclusivamente con bottiglie di vetro incolore, a fon·d o piatto, senza spa.11l1e, di fa cile pulizi.a e stetri.Jizzazione, e ch·i use con sistema riconosci uto idoneo d al.l 'autorità sanitaria. Il ti to~ o VI disciiplina le Centrali del latte, dando fa coltà ai Co1muni (isolati o i.n con sorzio) di istituir·e stabilimenti per la raccolta d el latte destinato al co·n sumo locale, allo scopo di so tto·p or]o ai controlli n ecoosari, n onchè alla pastorizzazione o a d altro trattamento ricon osciu to idoneo a·d assicurarne la genuinità e la salubrità. I pro.g etti delle Centrali del latte so·n o approvati dal Prefetto sentito il Consiglio provincial e d i sanità. Le Centrali possono essere a ffidate anch e a d Enti o privati, restando sempre a,} Comune l 'o·b ·b ligo del coin trollo sui} latte e d·e.1.1.a vigil.anz.a igie·n ica sullo stp.bi1imento. Al loro personale si app1lican o le norme indicate .p e,r quello delle vacch erie e latterie. Dove esiste la Centrale è vietata la vendita d i altro latte, eccettuato di quello da consu mare cru do, di cui diremo in seguito . Qu~ndo il latt·e fornito dalla Centra·le risul ti insuffic iente, è con sentita la im·p ortazion e n el Comune di I.atte pastorizzato o trattato in altri stabilimenti riconois ciuti adatta; esso sarà contro1llato e distribuito da lla CentTale. Sp eciali norme relative ai recip~enti disci1pli.nano la distribuzio·n e del la tte dalle Centrali. Le Centrali del latte, seoondo lo spirito del r egolamento, non devono essere solo stabjlimenti destinati ad eJabo.r are e .d istx!buire il latte, ma veri e .p ro pri org,a ni di controllo del latte cl1e ad esse affiuisce, aventi anche il compito di scoprire e correggere le eventu,a li defic ienze deti. centri di produzione. Un '.a ltra importa1n te innovazione è la r egolamentazion·e del latte da potersi consumare crudo OO"getto del titolo VII. Essa corri sponde ad un bisogno r eclamato sopratutto per 1'alimentazion e infanti 1le, nei casi in cui s.p eciali regimi diret eti ci-cuirat.ivi richiedan.o 1'uso di que to a limento, il quale perciò deve essere tutelat o dalle ·p iù rigorose cautele igi enich e. 1
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Per produrre e mettere in commercio latte da potersi con sumare crudo, occorre l 'a utorizzazion e del Podestà, che la concede previo assentimento del Prefetto. Questo tipo di latte deve : esser prodotto da animali saggiati colla tubercolina, visitati almeno ògni due mesi e sottoposti nuovamente alla detta prova ogni sei mesi; provenire da stalle nelle quali il person a]e sia pure controllato ogni due mesi COI) visita dell 'ufficia1e sanitario; essere, appena m.u nto, filtr.ato e refrigerato a lme·n o fino a + 5° C. e imbottigliato; non subire altri trattamenti. Speciali cautele sono richieste anche per le vacch erie, che devono ospitare esclusivam.ente animali idonei alla prod·u zione del la tte da consumarsi orudo, e per il trasporto delle bottigtlie (carri re frigeranti) . I.I titolo VIII considera il latte di capra, di asina, di p ecora, il latte reintegrato e scremato, e le preparazioni lattee speciali. La tenuta di capre per la pro1d uzione. di latte destinato al consumo diretto è subordinata ad autorizz.azione ·del Podestà. Il la tte di capra, oltre ad essere genuino, d ev-e aver1e peso speoific o fra 1.033 e 1.039 .a + 15° C. e gra·s so non i,nferiore al 3.25 %, per il grasso è ammessa, in date zone di produzione, la fi ssazione di una percentuale maggiore per p a.rte dell 'autorità coim unale . I ricoveTi d ell e capr e lattifere devono esser situati fuori del,l '.abitato e consentire facile pulizia e disinfezione. Per gli ani,m a.l i, i locali e·d il personale, son-0 stabilite norme di vigilanza analogh e a quelle r elative alla tproduzione d el J.a tte di vacca. I Comuni hanno facoltà di disc1plina.r e ]a produzione ed il commercio del 1latte di asin a e di pecora. J,l latte r ei.n tegrato deve contenere almeno i l 3 % di grasso ed esser e venduto in appositi locali av1enti i requisiti richiesti per le latterie e portanti I.a scritta: cc latte reintegrato n. Il latte screm a to si può vendere n egli spacci di co•m m estibili riconosciuti idonei e porta·n ti la scritta : cc latte scremato », ma n on nelle latterie. La stessa .s critta devono portare i recipienti. Occor:re l 'a.utorizzaz.ione comunale pe!r produrre e mettere in commercio crema, panna montata e a·n aloghi, youghurt, gioddu, ltéfir e ana.Joghi , latte in polvere o in blocchi , latte condensato, conserve, latte umanizzato, maternizz.ato e an.a loghi. Jn tutti i locali di 1produzione e commercio ·d e1l latte deve OTganizzarsi la lotta contro le mosche a sensi della legge 29 marzo 1928, Il. 858. Le disposizioni generali stab~liscono il term ine ·di .a.p plicazione delle varie parti del regolamento. L'aumento conti.n uo del con sumo del latte e •l e non lievi defioien.re ig ieniche lamentate nella sua 1p roduzione e comm.e rcio, avevano ormai r esa n ecessaria una più severa disciplina, ch e gara11ti se la genuinità e la salubr ità di un 1
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prodotto di così alta im·p ortanza ali.m enta.r e; il regolamento del 1929, girustam·ente rigoroso nelle sue disposilzioni e, per alcune di esse, V·eram.ente innovato:rie, ·Corrils ponde a questa necessità . È noto che la produzion·e ed il com mercio del .latte n el R·egno, solo in alcuni centri ,s i fanno con m1eto1di e criteri n101derni e·d ig;i·en:Ucaimente sod,di&f.a1cienti; .altrov.e vigono a·n ,c ora sistemi e tradizioni antiquate, che non sarà agevole modificare o sopp.r imer·e. Non è qu~n·di di poca ~~portanza l '0 p1era .che., in ques~o .camp?, J?OSsono e ?evono svolg·ere gli uffiCI'a1l1 san1tar1 , al'la CUl co1m petenza tecnica è affi•d.a to il co1m :p ito di co·a,diuv.a:re l 'a·u to.r ità com,unale n ell 'ap pli cazione del regoJam ento testè i·l lu·strato. 1
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A.
lf RAN GHETTI.
POSTA DEGLI ABBONATI Quesiti dermatologici. - All 'abb. n. 3561: . La neve carbonica si ottien·e fa.c en.do u scire l 'anidri1de ~ carbon.i,èa dalle così dette bombole o cilindri di ferro in cui (per u so ·d i oerte industrie) è conserv{l ta a forte pressione, e rac coglien·dola, sotto forma di neve, in appositi stam1p i configura ti a secon·da del•l a lesione ch e si vuol curare. I picçoil i blo cchi 1di cc neve » così ottenuti si applicano quindi sui fo:c olai mo:rbosi. Con questo rr1ezzo si ottengono b uoni risultati in alcune dermatosi a tipo n eo•formativo (an giomi, ch eloidi , epiteliomi) ed anche, pare, n el ·l upus eritem.a toso. Cfr. GARZELLA in Giornale Italiano delle nialattie veneree e della pelle, 1920, pag. 545 . L 'etilato sodico in .soluzione è stato .p roposto com e rim,edio locale contro il condiloma acun1inato, m .a g·e n er.almente è poco u sato. V . MoNTESANO. 1
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VA .R I.A. Negli . ospedali di Parigi. Il cc Journal des Praticiens » del 5 aprile 1930 r~feri-sce ch e la sig. na Odette Pannettie r ha fatto il giro d·e i servizi ·o spedalieri di Pari gi ed ora va pubblicanido, >Sul ·p eriodico « Can·dide ». quanto el1la ha visto. Ha denunziato alcu·n i abusi ed alcun.e amenità. Eccone un ',e sèmplificazione. In un m ag·nifi1co Reparto di c hirurgi.a il primario aveva acquistato, con den.a ro proprio. degli a ppar:eochi di ra·dio·g rafia, a llo scopo di p·ermetter:e l 'esame dBi poveri, senza che qu.e sti dovess.ero corri.sponid ere le tariffie previste dal1'Assistenza pub1b lica. Se non ch e, l 'Assistenza pubblica ha fatto opposizione: il principio d 'uguaglianza esige ch e i ma·l ati di quel servizio paghino come gli altri. Il primario ha protestato; ma l'Amministrazion e ba fatto rispon.dere che, qualora egli avesse in sistito nel suo divisamento, si
sarebbe provveduto a tagliare la corrente elettrica dagili ·; tppareochi. Il cc Journal des Praticiens » così commenta: « Voi credevate che l 'Assistenza pubblica fosse istituita per i malati ? Che spirito ritardatario· è il vostro! L 'Assistenza pubblica è, anzitutto, _ destinata a nutrire i pro·p ri funzion.a ri . E i malati debbojno stimarsi già troppo onorati se,. m edi.ante le di.arie d 'ospe.dalizz.a zion·e che essi p·a gano, contri buiscono a manten e rla » . Ma aggiunge che era tempo di com·pieire: un 'in1c hies·ta. A~· P.
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Fragilità di giudizi. I giornali riferiscono ch e due medici fran- cesi han.n o voluto fare una curiosa esperienza. Ha nno cercato in quale misura , in linea gen erale, i risultati dei concorsi e deg·li esami· subiscano la influenza ·d ell e disposizioni per-sonali d·e gli esaminatori. I can,didati bocciati' gettano quasi sem1pre su gli ·es,a minatori la respon sàbilità del'l 'insu ccesso. Nella maggior· p1arte dei casi questa è temerità; ma parecchie· volte vi è un fon·do di verità in quelle constatazioni .a mare e d·emoralizz.anti . L'inchiesta· rn·e·dica, di .c ui parliamo, ne ha dato le prove. I due sperim.e.ntatori h.a nno circon,d ato le· loro prov·e di tutte le garanzie po1ssi·b ili, comincianid o d.al rivolger si ad esamin.a tori di p rovata capacità. Quin,di sono stati dati in· esam e i risull tati di un con corso. Do·p o che la Commissione esaminatrice ebbe dato il suo· verd.e tto , stabilendo la g raduatoria dei conc or-· • r enti , lo stesso materiale di esa·m e fu sotto-· posto .al giudizio di u,n .a seconda Commissione· egualm ente seria e b en quotata. E si ebbe la sorpresa di ve·dere sconvolta nel modo più impressionante la graduatoria già stabilita dalla· prima Commissione. Quello che risulta chi.aro ed interresante. 1' ch e nei giudizii sui con corsi ha un.a gr.andis-· sima influenza il fattore d·elle disposizioni per-· son-ali d egli esaminatori. Ciò oh.e è b en fatto o è b ello, 01p pure non è abbastanza b en fatto· e abbastanza b ello, secon·do l 'opi1n ione di uno, può facilmente capovolgersi ·del tutto, secondo •l 'opinione di un altro. Ai cp1ali sig-nori tut-· tavia non si può muovere accusa di mancata imparzialità, perchè es i agirono nella più perfetta buon.a fede. Vestito da giudice o da concorrente l 'uomo con serva J.e sue deficienze . Esi·ste forse un criterio assoluto di verità e di b ellezza? E allora ·b isogna contentarsi che n e] g·iu·dizio regni, àlmeno, la buona fede.
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PU BBLiCAZION I PERVENUTECI V.
RONCHETTI.
Due tumori addominali di difficile
diagnosi. - Stab. Stucch!-Ceretti, Milano, 1929 G . R oAsENDA. L 'esame funzionale della corda del timpano mediante lo stimolo elettrico a liveLlodella colonna cervicale. - Torino, 1929. N. FEDERrcr . La infezione puer1Jerale guardata con sincerità. - Tip. Zerboni, Milano, 1929.
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IL POLICLINICO
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XXXVII, NuM. 18]
NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.
Cronaca del movimento professionale. :Per le ca-sse mutue .m alattie dei Sindacati dell'industria. •
Il Presidente della Co·nfed~razione dei Sindacali Fasci sti dell 'lndustr~a ha diramato a tutte ]e Uni0:ni Provinciali dipendenti la seguente circolare · circa la costituzi~ne delle Casse mutue malattie: « In riferimento alle preced~nti circolari, vi confermiamo il proposito di questa Confederazione d~ add:venire al più presto possibile alla costituzione d elle Casse mutue malattie, siano .ess~ aziendali q provinciali. Richiamiamo, quindi, la vostra attenzione e particolare att:vità su questa forma assicurativa che per i fini della .con servazione e della potenzia1ità della forz a del lavoro a ssurge a,lla massima importanza. A tale proposito e per facilitare ~I compito di codesto ufficio ed otten~re per quantq possibile uniformità di criterio e nella costituzione e nel funzio11amento delle casse, siamo venuti nella determinazio11e <li compil are uno schema di statuto-tipo. Intanto, . perchè possa prqcedersi alla costituz:o11e d e1le casse su dati di fatti certi e rilevati dal1e particolari condizioni ed esigenze locali, c rediamo necessario che codesto ufficio - previo accertameD:to del numerq degli opera~ appartenenti alle d~verse categQrie, del numero di essi per og ni azienda, dell~ ~edi delle azie11de o .del gruppq di esse per ogni comune, della Jnedia dei salari cqrrispqsti agl~ operai di ciascuna categoria ~ di tutti g]i altri dati indispens abili alla, creazione e al funz: on amento di una cassa m1.1tua - predispqnga fin da adesso quali mut11e debbano essere aziendali (semplici o plurime a numero degli iscritti,. ma anche in vista ·dei frequent! avvicendan1enti della, n1ano d 'opera) .e quali debbano esser e provinciali. Crediamo ·Opp.o rtuno fin d 'ora farvi presente che alla cost ituzion e della mul ua azie11dale dovrà addivenirsi s olo quando il numero degli inscritti sia alme110 di duecento. lnv~tiamo poi nuovamente a tras 1nettere a questa Confederazione l 'elenco delle inutue malattie esistenti in c0:desta provincia, indicando i loro caratteri se paritetiche o no - la. misura del contributo ~e fisso . . e sistema o a p erce11tuale - · l a misura della prestazione, il numer o d egli inscritti e l 'attuale consi stenza p atrimoniale. DA TENERE PRESENTE l I
10 Pagare sempre l'abbonamento al " Policlinico ,,
.senza obbligare l'Amministrazione a speciali solleciti " ad personam ,, . · · 20 L'importo d'abbonamento va inviato mediante assegno bancario o con vaglia postale. 30 Coloro poi che preferiscono sopportare una maggiore spesa, versarlo cioè contro tratta postale, tengano presente che questa dovrà essere aumentata di 5 lire per le varie ·tasse ed altri diritti postali che la tratta comporta. Inviare Vagl·i a P oetale .all'editore LUIGI POZZI · Ufficio Poetaile Su ccursale dj ci<Jtto (18) - ROMA .
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POSTI VACANTI. ARGENTA (Ferrara) . Ospedale Civile. go primario; proroga a tutto 10 mag.
Chirur-
BORGOSATOLLO. (Brescia). Scad. 31 mag.; L. 11.000 e c .. v.; ' per Montironi. CALTAGIRONE nr S1c1L1A (Catania) . giu.; 1a CO·n dotta. (V. N. 17) .
A tutto 15
CASTIGLIONE DI S1c1L1A (Catania) . Scad. 15 giugnq; 1° reparto; L .. 8.000 per 500 pov.; addizionale L .. 3; quattro quinquenni dee.; . età lim. 35 a.; tassa L. 50 . CHIOGGIA. congregaz. di Carità. Primario medico dell 'Osp. c~v~le; a tuttQ 17 maggio .. CoMENO (Gorizia) . - A tutto 30 giu., con S. Daniele del Carso. (V. N. 17) .. FERRAR.\ (Comun.e) . - Scad. 15 mag.; tre condotte; L . 9.000 e 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L .. 3000 e 3500 assegno oomplement ., L. 2500 cavallq Qd autove~colq; et~ lim. 35 a. ; tassa L. 50; ricp.nqscim. serv ..' anter. I
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GROPPELLO CAIROLI (PavJ·a) . L. 14.000 aumentabili e c. -v .
Scad.. 30 giu.;
GUARDIA LOMBARDI (Avellino) . - Scad. 30 mag.; L . 6484 e 5 quadrienni dee., età lim. 40 a. lsERNIA. - Due condqtte, per Longano e S. Agapito; scad. 15 ag. lVIASSA MAR1TTI1'-IA (Grosseto) . - Scad. 20 mag.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee.; tassa L. 50; per Monterqtqndo. PADOVA. Comun.e. Per titoli; due posti di med . chir. condotto .. Stipendio annuo lordo iniziale L. 8000 elevabile a L. 12.000. Indennità servizio attivo L. 1200 e caro viveri. Indennità per mezzi trasporto f~110 a L. , 3000. A titqlo rimborso spese ambu1atorio L .. 1100. Scadenza per presentazione do·m ande 31 maggio. Chiedere bando di concor so al ~1unicipio di Padova. PALAZZAGO (Berganio) . - Condotta medica. Stipendio L .. 8000 .. Indennità trasporto L. 1000; Uffic~ aie Sanitario L. 562; L. 2 per ogni povere• e L. 5 ·per ogni semi-povero. Scadenza 31 maggio. P10MBIN0 (Livorno) . Congregaz. di Carità. ChirurgQ primario dell 'Ospedale Vitt. Em. III. Scadenza 20 maggio. (V. N. 17) . PRAGELATO (Torino) .. - Scad. 10 lug. ; L. 9000 0:Itre L. 500 uff. san.; J.J. 500 trasp.; L. 500 inden; nità alloggio. . Ro:Nr.\. I stituto Ce ntral.e. di Statistica. - ·c onooPso fra laureati in medicina e in scienze natura~i e tre posti di vice-segretar~o; v. cc Gazz. Uff. », N. 73 d el 27 ·marzo. Scad. ore 18 del 9 mag. SILIQl:fA (Cagliari). - Scad. 10 mag.; L. 8500 e 4 quinquenni dee. , oltre L. 1000 uff. san.1 , 1 c ..-v.; età lim. 45 a. TERMOLI (Campobasso) . - Scad. 10 mag.; lire 5200 (ci nquemilad uecen to) e 3 quinquenni dee. ; p er trasp. L. 1800; età lim. 35 a .; tassa L. 50, 10.
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XXXVII, NuM. 18]
SEZIONE PRATI CA
(Comune). - Assistente del Laboratorio m icrograficq; coadiutore e assistente del Labor. Chimico. · Scad. 16 lug·lio. Rivolgersi alla Segreteria generale (Uffic~o personale) . VENEZIA
(Aosta) . ol tre L . 5DO u ff. san. VESTIGNE
Sca<l. 13 g:ugno; L. 8.000 ~ L. 500 trasp.
BORSE DI STUDIO.
Lega Italiana per la lotta contro il cancro. È aperto un concors() per esame e per titoli tra medici ~aur~ati ~a non qltre cinque ·ann~ p er il conseguimento d1 una borsa di studio di L. italiane 10.000 (Lit. d!.ecimila) per recarsi · in una o più sedi, scel te e design.ate dall a Lega, a trascorrervi un periodo qi tempo di almeno se~ mesi, all() scopo di per~ezionarsi negli s tudi d i istolog!a ~atologica, con particolare riguardo alla ·diagnosi td.ei . tumqr~ e alle applicaziqni pratiche rel ative (biopsie).. Il concorso si ch~uderà il 31 maggio alle ore 18 e per quel giornq i cQn correnti dovr anno aver 1f~tto pervenire la loro regolare dom~nda con i rel ativi documenti ed il loro indirizzo esatto arll.~ Segreteria della Sede Centrale . della Lega : l:\oma (33), piazza Cavour - Casa del ~rutilato. Chiedere iv~ . il programma. I
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NOMINE, PROMOZIONI ÈD ONORIFICENZE. ' Il dott. Lenor1nant, aggregato alla F~coltà medica di Parigi, è noni.i nalo, a partire dal 1° marzo, professore d~ pat ologia chirurgica nella dett a Facoltà, qt1ale successore di Lecène.
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La F_acoltà medica dell 'lJniversità imperiale d i To·k io (Giapp one·) ha conferi to il tito}Q di· pro•fessore al dott . Herman11 Gravert, di naziona·li tà tedesca.
Importante :
II Diritto Pubblico Sanitario
P~riqd~co me ns~le d~ legislazior~e
e giurispruden za
Direttqr:i : On . dott . Aristide Carapelle, Cq-q.sigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercen te in Cassazione. I
Il Numero 4 (Aprile 1930) -contiene:
L'azione preventiva e repressiva nella lotta oontro le malattie veneree. Note sintetiche : L'errm.e pr-<:>fessiona le. Rassegna di giurisprudenza : U·niv.ersi1tà: deliberazioni.. Annulla mento di uffi.cio. Limiti e condizioni. - Inden.n ità o sussi·dio del Comune .al tri.toùare della farmacia. Natura. Pignorabilità. Respomsabilità civile del ohiruirgo e dell'ospedale per tm ·eve~to eccemcmale conBiderato .colpevole. - Governatorato di Roma : competenza p~ le controversie dipendenti da.i rapporti di impiego. Impiego rpubblico: in· compatibilità. - PreGtafilo n e profeseionale; in·carioo tacito. Leggi e Atti del Coverno: Armaidi farmaceutici. Tabella degli lttensili e · dei medicinali. - Feeta del Fiore. 'Jiornata di propag?~nda i gienica ed antituberoolaJ·e. - Provvedimenti per la diifesa sanitaria del Reg110 contro la importa7Jone, per la via del mare, della p~te, del ·c olera, dell a febbre gialla, del tifo esn.ntematioo e del vaiolo. · Abbona mento per il 1930 : Italia L. 3 6; Estero L . . ~ 5. Per gli ab bonati al << Poliolinico i> sole L. 3 O. Un numero separato L. 5.
.. Inv·i are
Vaglia all'edit c.re LUIGI POZZI - Uffìci-0 Postate Su-oe.ursale diciotto (18) - ROMA. '
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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milaaò. Conferenza del Prof. Lasio su la radiografia delle vie urinarie coll'uroselectan.
La Bera del 28 mnrzo il prof. G. B. Lasio te11ne all a « Società di Scienze mediche e b iologiche » ttna conferenza s u « La· radiografia urologica mediante iniezioni endove11ose di uroselectan ». Data l 'att u alità dell 'argomento era, presente tutta una folla di studiosi, medici, signore ecc. L 'qrator13 cominciò col far~ la storia 'della scoperta dell 'uroselectan (iQdo-pirido·n -acetato di sqdiq)_ sostanza scoperta da Swick e Lichtenberg che, introdot t a nelle vene, viene quindi concentrata ed eliminata dai reni i11 modo da rendere questi e tutt~ le vie urin,arie .qpachi ai raggi X. Di tale seoperta recentissima venne data per la prima volta notizia tn Italia al Congresso della Società di l rro\ogia dell.q. scorso ottobre. Il prof. Lasio ha co1nunicato di avere studiato radiologica111er1te con l 'uroselectan c~rca 40 casi di molti d ei quali ha riprodotto le pielografie. I casi studiati riguaTdano le più diverse forme <li 3.f feziQni urologiche. Le con clusioni alle qual~ il prq·f. Lasio coadiuvato dall 'ass:stente rad iologo dott. Wiget è g tunto·, sono le seguenti : L 'iniezione ~ndovenosa di uroselectan non produce alc11n d ist11rbo nè danno all 'ammalato. Nella gran, maggi.q·r anza dei casi si ragg!unge la visibilità sulle lastre di tutte ·1e vie urinarie, compreso spessq. . il pa,r~nchima renale. I visceri sono tanto ptù v!sibili quanto peggiore è il loro funzior1ame-i:ito. Tale visinilttà non è però mai così nitida ed eviaente quantQ quella raggiunta mediante pielografie esegu~te coll 'antico sistema. Ad ogni inodo ~l m etodo è di utilità incalcolab ile tutte le volte in cui per presenza di çalcoli ureteral i · od al tro nqn è possibile far pervenire 11na sonda nel bac4ietto. Dalle ricerche <lell 'assistente dott. Ascqli è risultato: che i1ell ' i11(lividuo n ormale l 'eliminazione dura in inedia 3 ore. Che l 'eliminazione è tanto più prolungata ,quantq peggiore è l a funzionalità ·renale. Che U peso specifico dell 'ur-ina - che nel nor1nale ati1ne11ta fino a. valqri . di 1040-1050 e più aumenL\ tanto meno qt~anto p.e ggiore è la funziqnalità. renale. Che - contrariamente alle asserzioni di Swick ~ Lichtenberg - è p ossibile dimostrare la presenza dell 'uroselectan nel sangue ancbc 2 e p ii1 ore· dopo l 'in!ezione . La dissertazione del prof. Lasio - accompagnata da numero s~ prQiezioni - ha riscosso vivissimi applausi. R. A. Pubblicazione sempre utile :
La Legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale (Doitt. Caiv. Uff. ALBERTO VIGO: iJ.octor J u stitia). (M81nn.ale oon tenente Leggi, Decreti, Regolamentt, Cir. coLari e tutto ciò ohe si riferisce all'eeer{}izio professi& naJe, ad uso dei Mediai condotti, dei liberi eeer-0entl, degli ufficiali sandtacrili e del persona.le. a.ddetto a.i l.a.boraitori dd vigil a.nza ig.ienioa).
Prezzo L. 1 6. Per J ·n ostri abbon.a.tA eoie L. 1 3. 7 5 in iporto f ra!l.co . Invia Vaglià a ll'editore LUIGI POZZI, ROMA, Succurs a.Je di·ciotto, ROMA. ·
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IL POLICLINICO
ffOTJZIE DIVERSE.
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XXXVII~ NuM. 18}
la Mostra, gli allQggi ecc., bisogna rivolgersi al dqtt. Renzo Camell~, viale Carducci n. 2, Bolzano. 26° Congresso della Società ItaJiana di Dermato- · Gli aderenti ~1 Congresso sono . pregati di rendere noti, non pitt tardi del 15 maggio c . a., al dottor logia e Sifi.lografia. Renzo Camelli ~ l qro desideri relativi agli alloggi in~!cando. Ja categorià dell 'albergq (lusso, ·1a, 2a Con l 'interventq dell 'on .. prof. Ermanno Fioe 3 ) ed il numero delle s tanze o letti. Le asserelli, segretario del Si:Qdacato medico nazionale gnazioni fascista, ~l 24 aprile ver~ne inaugurato, come ne .iscr1z1on1. . . . saranQq fatte secQ11do l'ordine delle avevamo dato l 'artnur1zio, il XXVI Cqngresso della I mem'b ri del Congresso fruirannq delle riduSocietà italjnna di dermatologia e sifilografia, nelzioni ferroviar~e (50 %) concesse per la Mqstra Nala R .. CUn1 ca dern1osifilopqt1ca al Policlinico Umzionale Dopolavoristica i n Bolzano. berto I, dir~tta dal prq.f. Bosellini. AlJa presenza di molti cl~nici delle varie Uni1° Congresso internazionale di biologia. versità italiane e d~ numerqsissimi soci, il presidente prof. M .. Truffi ha letto il discorso inauguE' indetto a MQntevfdeo dall '8 al 12 ottobre rale illustrando l 'opera svqlta dalla Società, rivolin occasione del centenariQ dell 'indipendenz~ g endo, fra le qcclamaz~oni dell 'assemblea, un dedella Repubblica dell 'Uruguay. I lavori verranvolo saluto al Capo del Gqver110. no ripartiti in 5 Sezioni. Il Comitato è presieHa rispos to l 'on. Fioretti con ispirate parole dvto dal prof. Clemente Estable; segretario genesalutate dagli applausi di tutti i presenti, metrale ne è il dott. Benigno Varela Fuentes; tesotendo in evid enza il compito scientifico e sociale riere ~l dott. Jul:o E. Moreau. dei derm.qsifilopatici inquadrat~ nelle file dei SinLe adesio·n~ sono da inviare allo : Instituto de dacati fasc~sti, ed ha, illustrato le recenti disposiFisiologia de la Fac11ldad de Ciencias Méd:cas de zioni sulla concess:one del titolQ di specialista, le Buenos Aires; il testo delle comunicazioni alla sequali devono essere rigorosamente applicate sogreteria, casilla del Correo, 567, Montevideo non pratutto in questo campo, riel quale s~ vedono oltre il 20 settembre; la quota d 'iscrizion~ imtanto facilmente sor gere gli specialisti improvporta 5 l)esos orQ · uruguayani, ossia circa 95 lire italiane .. visati. , . Do·p o la relazione sul premio De Amicis, letta Al Consiglio Nazionale delle ricerche. dal segretarlo prof. V. ~1q11tesano, si sono iniziati i lavori, che si so110 svolti attivi per tre giorni: Il Dire1 tQrio del Co1tsigl io Nazionale delle rine daremo 11n breve resoconto prossimamente. cerche ha tenuto la sua riunione periodica. ET stato deciso che ogni Comita to nazionale scelga 2° Congresso Nazionale di Nipiologia. una delle più importanti riviste della rispettiva d~sciplina come organo ufficiale per le proprie S'. terrà a Bolzan.q nei giorni 29-31 maggio assieme alla Mostra del l attante, sotto l 'alto patrocomunicazioni. Il Direttorio ha preso var!e altre interessanti deliberazi.qni . nato di S. _i\: ..R. la Duchesa d 'Aosta. La Conferenza inaugurale del Congreso sarà tenuta dal prof. Francesco Valagussa, sub-commisPer la protezione igienira dei lavoratori nelle fab· sario dell 'O.N. M.I, sul tema: cc L 'azione dell'Opebriche. ra Nazio·11ale per l a Protezione della Maternità e L 'cc Agenzia di Roma » informa che il l\finidell 'Infa11zia nell 'assistenia del l attante dal ConstrQ delle Corporazioni ha comunicato alla Congresso di Nipiologia di Ancona a quello di Bolfederazion~ generale dell 'I11du stria che i 1nedicl zano» . di fabbrica hanno segnal ato agli ispettori corpoSaranno svolte nel Congresso l e' seguenti Rerativi cas~ d,i. intossicazione di operai occup.a ti l azioni: l)rof. G. Battista Al lari a: cc La protezione nelle aziende soggette a visite mediche e casi dii del la I t a11 te n elle fabbriche »; 011. prof. Nicolò deficjer1ze organiche in relazione al genere di Castellino: cc Influer1za d~l lavoro a domicilio lavoro cQmpiuto dagli operai. La Confederaziod ella m adre sullo sviluppo d el lattante »; Profesne Generale del] 'Industria, per mezzo delle disore Cesar e Cattn11eo: cc Cure marine, termali e pendenti federazioni , ha richiamato l'attenzione cl '. matiche n ell 'età del lattar1te »; Prof. Cesare dei datori di lavoro sul problema della protezioColucci: cc L 'ig iene m entale del lattante »; Prone igienica degli operai nelle fabbriche esortanfessor e Guido D 'Ormea: « L 'importanza demogradoli a provvedere alle organizzazioni che siano le fica della cattedra ambulante di puericultura in più adatte e ad accogliere in proposito anche i r appor to al lattante »; Prof. Gennaro Fiore: cc Il suggerimenti .dati dai medici di fabbrica e dagli problema dell 'allattamento »; Prof. Alfredo Giispettori corporativi, così da assicurare nel mismor1di: « L ' impo\tanza delle malattie respiratoglior modo possibile la salute degli operai senza rie come causa dì mortalità del lattante ed i pregiudiz 1o d~l regqlare andamento dell razienda. mezzi p er prevenirle; Dott. Attilio Lo MonacoAprrle: e< L 'assicurazione di mater11ilà in rapporL'Istituto per i grandi invalidi de1 lavoro. to all 'allattamento »; Dott. Eugenio ·Matteucci: cc Le conoscenze attuali della psicologia · del l atSotto l a presidenza · dell 'ing .. gr. uff. conte tante »; Dott. G:useppe Mazzini: cc Il lattante nelLuigi Sagramoso ha avuto luogo, presso il Mi1'arte in rapporto alla biologia »; Prof. Ivo Nasso: nistero delle Corporazioni, una seduta del Concc L 'immunità del neQnato ~ del lattante »; Prof. sigliQ di amn1inistrazione dell 'Istituto nazionale Dante Pacchioni: cc I vomiti del lattante»; Prof. per l'assistenza dei grandi invalidi del lavoror Riccardo Simonini: « La bjologia del lattante neche ha sede a Milano, cr~a lo con legge 19 luglio g li scrittori del Basso l\fed!o Evo ». 1929, Il. 1416. Al Congresso sarà unita una Mostra. - In tale seduta venne approvato lo Statuto che P er ll1tte le notizie rig l1ardanti il Congresso e dovrà reggere l 'Istitl1to e disciplinare, in armo-
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XXXVII, NuM. 18]
SEZIONE PRATICA
nia co11 la legge, l 'ordi11amentq ed il funzionamento di così importante istituzione assisten:zial~ e sociale . E' stato ·pqi ampiamente esami.natq il programrna d 'aziQne che 1'Istituto si pro_pone di svolgere nel corre11te anno coi mezzi fi11anziari che gli saranno accordati . Al riguardo .il Consiglio è stato unanime nel riconoscere la .necessità ch e siano i11te11sif'. cati tutti i servizi assistenziali a, favore dei grandi invalidi del lavoro, .con particolare riguard() alla rieducazione dei cie·Ch \ ·a lla fornitura di apparecchi orto·p edici ed a] .Ticoverq. ospiziale ed ospital~ero promovendo alcune opportu11e iniziative atte ad assicurare il più .efficace, se pur graduale, raggiu11g·imento delle finalità dell 'Ente. E' statq inf:ne provveduto a -dare all 'Istitt1Lo stesso una organica sistemazione -dei suo~ servizi centrali e periferici. Così, a breve dista11za dalla su a trasformazione, I 'Istituto va sempre piL1 avviando la sua opera nel campo completo delle realizzazioni, ispirandqsi ai precetti della Carta del Lavoro ed alle direttive del Reg~me che rivolge la, più vigile cura alle sorti dei lavoratori .
Per le esperienze sugli animali. Il Consiglio dei l\1i11istri, su proposta del Capo del Governo, Ministro dell 'Interno, ha approvato un disegno Qi legge recante modifiche alle vigenti disposizioni sulla v~vis~zione. Il pro,v vedimento, di cQncerto col Ministro Guardasigilli, è diretto a, discipl:nare, con norme più rigorose, la pratica della vivisezione, in mo.do da con ciliare equamente le esigenze di carB:ttere scient'. fico con ~l risp~tto ~i sentimenti zoofili, propri di un popqlo di antica ed alta civiltà. In particolare, cqn detto prqvvedimento si limitano gli esperimenti qi vivisezione ai casi strettamente indispensabil~; si stabiliscono le precauzioni necessari~ per sopprimere la sofferenza negli animal~, rendendo, in qgni caso, obbligatoria l 'anestesia, generale Q lqcale, dell 'animale soggetto all'operazione; si sottQpone l'esecuzione degli -esperimenti d~ vivisezione al controllo dei competenti organi dello Stato; si cqmm;nano, infine, forti penalità a, carie() ~e~ trasgressori delle nuove norme.
·Per i corsi complementàri d'igiene. Il Co11sigli.q dei l\iiinistrt ha approvato uno schema di Regio Decreto, cql quale, if?. relazione al1'aument.ato costo del mater~ ale scientifico, viene .consentito agl~ Istituti l Jntversitari di elevare congruamente il contributo a carico degli iscritti ai cqrsi complement'ari d i igien,e pratica. ~orso
complementare di igiene.
Presso la R. U11iversità di Padova, a partire dal 15 maggio si terrà un cQrso bimestrale per aspiranti ufficiali san itari. Modalità consuete. Tassa L. 300,50 ..
.Conferenze. Ha avuto luogo in Roma, presso l 'Ospedale della Consolazione, una co11ferenza del prof. Hug h H. Young, direttore della Clinica Urologica J ohn 's Hopkins di Baltimora, sul tema: «Vantaggi del metodo perineale nelle d~v~rs~ malattie d ella prostata ». Erano presenti all'assemblea le più alte perso-
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nalità scient:fiche della Capitale. Notati il presidente degli Ospedali Riuniti di Roma gr. uff. Adolfo Cotta, il tenente generale Sacco11e, capo della Sanit à marittima, il segretario generale degli Ospedali gr. uff. Corelli, tutti i membri del Dire-tlorio dell 'Accademia, prof.. Busi presidente della Facoltà cli Medicina e Chirurgia, sen. Pestalozza, pr.qf. Lugli, prof. Panegrossi, prof. Zann elli, prof. D 'Avak, moltiss'. mi primari d'Ospedale, molti pr.qfessori universitari, un largo stuolo di soci, di medici, ~ chirurgi della capitale e di studenti . Il presidente d~ll 'Accad~m! a Lancisiana, on. · prof. Ermanno Fiorel.t~, preser~tò l 'oratore alla. nu.: n1erosa asse1nblea che in religioso silenzio ha ascoltato la, .conferenza detta in italiano. L 'illustre urologo degli Stat.i Uniti d 'America ha illustrato co11 numerose proiezioni i diversi metodi da lui usati, ed è stato in fine acclamato dal! 'uditorio che gli ha, tributato una stncera ovazione.
••• Dina1Jzi ad un folto pubblico cqmposto di medici, specialmente ospitalieri della città, di pro- . fessori univerc;itari, d! liberi esercenti, il prof. Riccar.d o Dalla Vedova, qrdtn~r~o di Ortopedia e 'Traumatologia alla R. Università di Roma, tenne all 'Accademia Lancisiana, presentato dal presidente on. E. Fioretti, -..111a co·n ferenza . sullo stato attuale della Terapia della tubercolosi articolare. I convenuti hannq seguito l 'O . con vivissima attenzjone ~ gli hannQ poi tributato un fervido applauso .
Prolusione. Il prof. Pietro Castellino ha inaugurato a Napoli, cQn una magnif'. ca prolusione, . il c~rso di n1edicina spqrtiva che, segtiendo le direttive del1'on. 'furati 1 è stato organizzato a Napoli presso l 'Istituto di ~.1edici11a del Lavoro. Nel foltissimo uditorio figurava110, oltre i 260 medici iscritti al cor so, le maggior~ autorità c~tté\dine.
Opere assistenziali in provincia di Ravenna. Il 21 corr. le au tQrità di ltavenna, con · a capo S. E. il Prefetto com1n . Del Vecchio, S .. E. Giuseppe Frignani ~ il segretario federale, cav .. Renzo Morigi, si recarono a Rt1ssi, dove venivano inauo-urati i nuovi lqcali dell 'ospedale e del ricovero,0 no·n chè .il nuovo gab~netto radiodiagnostico. Parlarono brevemente S. E. Frignani e il presidente della Cqngregazio11e di Carità, rag. Enzo Babini. Le stesse autorità si recarono poscia a Consel!ce, dove vennero aperti per la prima volta due inagnifici locali, adibiti uno ad ospedale e l 'altr? a giardino d 'infanzia. Infine passavano a Cot1gn ola, dove pr~senzi avano all 'inaug urazione del monumento a~ Caduti e d ell 'imponente edificio delle scuole co·m unal~ e del n uqvo asilo infantile. Parlarono applauditissi1ni S. E .. Frignani e il ca,v . Morigi .
Dispensario medico della stampa a Madrid. Il 27 1narzo l '.!.issociazione della stampa spagnola ha inaugurato, nel suo .Palazzo, un .dispensario desti11ato a prestare assistenza medica gratuita agJi impiegati, operai e giornalai addetti alla stampa.
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IL POLICLINICO
Presenziarono all 'inat1g1rraz'.one il ministro del1'interno, l 'ispettore generale di sanità, il corpo medico coll 'Assqcjazione d ella st ampa ecc.
Ambulatorio ''Mussolini.,, a Parigi. Funziona g '. à da un anr10 e cqn grande fortuna a Parigi un ambul a~orio medico fondatò dai Fasci locali ed intitolato a B~nito Mussolini. Occupa. quattro sale e vi prestano con grande passione e perìzia l 'opera lqro gratuita cinque medici. ··
Corso di gastroenterologia a Buenos Aires. Durante il co'rrent~ an,no, presso ! '. I stituto di gastroenterologia d~ Buenos A:res, diretto d ai professori C. Bqnorinq Udaondo e D. Del Valle jun. ·cnell 'Ospedale Ramqs Mejia) si terrà un ?i~l~ d~ confer enze, cui prenderanno part~ 16 cl1n1c1 e studiosi.
Onoranze al prof. Pellizzari. Nella ricorrenza del XXV ann,iversariQ del! 'Istituto Fotoradioterapico dell~ R. Università di Firenze, è stato inaugurato un Medaglione alla memoria del Fondatqre, prof. Celso Pellizzar~, già professore di Clinica Dermatologica in quella Univer sit à. lr1tervennero alla cerimonia S. E. l 'o·n . Morelli, Sottosegret ario d i Stato alla Giustizia, le autorità cittadjne, ~ professor~ dell 'U niversità, numerosi medici, studenti, parenti, amici, estimatori. Parl aro·n o ~l Rettore prof. Bure~ e l 'attuale direttore prof. Cappelli , i quali· esaltaron o l 'oper a del Pel lizzari e nl i~ero in valore l'attività svolta dall 'l stitutq n el campo della, · Fqtq-RadiQt erapia, ·specialmente nella lotta contro la tub~rcolosi ed i tu1nori mal:,gni. Il medaglione in bronzo è oper a dell'insigne artista prof.. Dante Sodini.
Per un eroe del dovere. Al dott. Robcrt Chaperon, radiologo agli ospedali di Parig i, attual1nen,te in gravi condizioni per ~ffettq della su a attività professio·n ale, è stata assegnata l a medaglia d 'orQ dell 'ass~stenza pubblica. La consegna gl~ è stata fatta al capezzale. dal ministro dell 'igiene pubblica ort. Desiré · Ferry, accompagnato dal direttore ~e11erale dell 'assistenza e d ~ll 'igiene, cons'. gliere di Stato Gal dal direttore dell 'assistenza l)Ub lJJ ic~ di Pa · rigi' Mourjer e da un gruppo di med~ci.
Incerti professionali. Contro il dott . GiQvann,i Gibelli, medico nell 'Ospedale del Principato di. Monaco, ~1n~ e.erta signora Galloni ha esploso c1nq.ue colpi d1.. r1vol: tella di cui tre lo hanno ragg1unlo. ~a (,allon1 lq r~puta responsabile della morte del. figlio, ven: titreenne, avvenut a nel 1927, in seguito a che si era svolto un processo.
Un medico dà il suo sangue per il figlio. Il dott.. Ercole Zangrilli di Genzano ha fatto trasfondere il suo sangue al figlio vv-alter, ch e in segui to ad un infortunio tramviario era rimasto quasi dissanguato ~ ch e dovette essere amputalo di t1n arto i nferiore. L 'operazione è sté\ta compiuta al Policlinico di Roma.
(ANNO XXXVII, NuM. 18]
Ai medici laureati nel .1885 . a Bologna. Allo scqpq d~ festeggiare il 45° della laurea,. detti colleg hi sor10 pregat,~ di mandare .con sollecitudine il loro preciso indir~zzo al dott. Antonio Dal Proto, Faenza. Anch e ~ cqlleghi che parteciparono al 40° sono pregati a, confermare il loro indirizzo attuate. Il convegno s~ terrà nel :µiaggio a Bologna. ~I
mago d.i Gallspaeb.
·A bbiamq gtà dato notiz~a, ·(p. 426) delle cure miracolisticl1e Qperate da un certo Zeiléis, a Gal1spach (Alta Austria). Il prof. Lazarus di Berl:no ha condotto al rig uardo un'inchiesta edificante, sottoponendosi alle cure in qualità di p aziente. La Società M~dica di "\rienna h a denunziato l 'eserciz!o abusivq dellq. Zeileis, ma il ministro competente ha dichiar ato che l 'azione repressiva dipe11ide dal pr~fetto-luogqtenente, i1 quale, per la costituzio11e federa tiva dell 'At1stria, gode di u n 'alta aut.qnomia. Il prefetto Sch legel è stato inolto lento ad agire, onde non pregiudicare la prosperità della r egione, a,um~ntata rapidamente dopo l 'installazior1e della cl tn~ca Zeileis nel castello di Gallspach . Intanto lq Zeileis h a preso le su e misure, cirCQnda11dosi di tre medici prestanomi; ma uno di · questi ha potutq essere arrestato, trattandosi di un fa,lso inedico, già r~cercato dalla polizia. Due su ccursali della clinica sono or:a, sorte a B~rlino ed a l\!Ionaco .
Viaggio medico a Parigi. In seguitq a~ invito cordi al e rivolto dall '« Associatio·n po ur le développement des Rélatio11s ìvlédicales entre la Fr ance et les Pays Amis », un'. tarriente all '(( Assoc iation Générale des Médecins de France » a visitare gl! istituti ospitalieri e i laboratori medico-scientifici d ella grande capitale francese, l 'Uffic~o t11ristièq. italiano - sede d i Firenze - h a organizzato t1n viaggio medico collettivo ~ . Parigi. Un viaggio del genère ven11e g ià compiuto 10r scorso anno~ Esso ebl)e una felice riuscita. Del Comitato promotore fanno parte i l professor e Gino Gell~ e ~ dottori Aurelio Dami e A. G~ Chiari. La gita (~fQdane-Parig~ .e ritorno) durerà dieci giornt (26 maggio-4 g iugn-Q) e importerà l a sp.esa di L. 1200, compreso viaggio ~n 1a classe, vitto ~ allog·gio, n,ei migliqri alber~hi, regalie, ~cc . (Per recar si a Modane ~ tornare s1 può u sufruire della ridt1zion.e del 30% in occasione della fiera di Pa-
. . rigi. . T mi. Per i!lformaziqni rivolgers~· a11 ' « Uffic10 stico I taliano », via Borgo d e' Greci, 8, Firenze.
Si è spento all 'improvviso il prof .. DqM~NIC~ LO MONACO, direttore dell 'Istituto d1 ch1m!ca fisiologica della Pl. Università di Roma. Ne daremo· più ampie notizie in un prossimo numero. E' morto a Berlino ~l prof. KONRAD BIESALSKI , reputato ortopedico, fondatore e dirett?r~ d~ll 'Ospedal~ cc Oskar~Helen~-Heim » per bamb1n1 d e formt, a Berlino-Dahlem.
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XXXVII, NuM. 18]
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SEZIONE PRATICA I
RASSEGNA DELLA ST.A.MP.A. MEDICA. .
Me di z. I{linik, 10 gen. -
P . STENGER . Errori diagnostici ed errori terapeutici nelle · malattie del!e vie aeree sup. ~ dell 'o recchio. - R. ScHMIDT. Diag nosi precoce e differ e11ziale dei tumori cerebrali . Mediz. Welt , 11 gen .. - v. METTENHEIM e J. TANEFF. Il probJema d el reumatismo nell 'infanzia. Ned. Tijdsch. v G en eesk. , 11 gen. A. GEEsrNK e a,l. La· nefroton1ia . Medie. Pregled , gen . - B. ZARNIK. Gruppi sangu ~gni e rie.~rca, della p at ernità. R evue 'f..1eurol., dic. - .E. BF.NHAl\1ou e P . Go1NARD. Ec4irtoc.occosi intrarachidea. Soc. d . Hop. , 30 . d~ç.. - M. RENAun. Il vaccino tifico nel trattam. degli stat~ anaf~lattici . - Casistica. Su rg., Gyn. a. Obst., gefl:. - H . .A. S1NGER._ Le forme fruste dell'ulcera g·astr. perforata. R. H . OvEnHoL.H. Atelettasia pqlmon . p ost-operativa. A cta ì\lled. Scan'Clin .., V-VI. - A. LuNDBERG. Lecitina ed emQaggl11tin az . V .. BuLow-HAUSEN. Corp~ chetonici · e coma d~abet . L . . BRAHUSE. Patogenes~ della sciatica. E. KYLr~ . . Pressione colloidosmotica. - A. BREHus e C. HALTEN. Sintomi cosidett~ ipoglicemici çla insulina .. Id., Supplem. XXXI .. G .. NYLIN. Variazioni periodiche dello sviluppo, del m etabolismo basale e della saturabilità ~n ossigeno çlel san g ue dur~nte l 'infanzia. · Paris Méd., 18 gen . ·- Numero di dermatol. Ann. di Oftalmol., ecc. ott.-dic. - G. Ov10 Il concetto. antico e moderno. d ell L. . 'ottalmia. l\IIAGG1::>RE. Il tracoma jn Italia .. - G. TEss1ER. Tensione eD:docuJare normale. Ann. di Ost. e Gin., 31 dic. C. CoGGr. Irudintzzazione delle trombo-flebiti. G . MorrA. Diagn. biqlog. di gravid. Minerva Med_., 20 gen . .M .. AGRIFOGLIO. Coe-
sisten za di stenosi pilor~ca e di st en osi bassa del duqdeno .. St u diu1n, 1 gen. A.. SALl\'ION. l\IIeccanismo d~lle crisi epilettich e. L ancet, 18 gen . - C. J. FuLLER. Complicazioni p-0lmonari post-operative . - 'f . C. HuNT. Alcool e diabet e. Mediz. · Well, 18 gen. R .. FREuNn. I grandi progressi. della t er api a interna. - E"' NAUCK. La p sittacosi. Miinch. Med . woch-. , 17 gen. LAUBER e al. Artropatie endQcrine . ·_ TROITZKAJA. Sindrome di Banti n ella, sifilide cqn genita. Brit . Nled. J aurn., 18 gen. - W. H. W rLSON. Ez!ologia della p ellagra. - F .. W. SuMMER .. Se-· gno d 'appendicite ac. RifOì·ma Med., 6 geD:. - F. GALDI. Diston~a n eu ro-vegetat~va. E. LoMBAHDI. Diet~ di fegato e gl~cemia.
Presse M éd._, 18 gen. -
MANN. Stat~ biliare. .
mel ancon~c~,
Riv .. Ospedal., dic .. -
M. CHmAY e S. Z1TZERatq.nia v.escicolare e stasi A. DunAN. False tuber-·
colq~i.
Ann. d 'Igiene, dic . . -
G. T1zzoN1 e G. DE ANGELIS . Immunità contro il. cancro. E. J . PAM-. PANA. Asso·r bim .. polmqnare dei bacilli p aratµber~ colari. - · G. SoLLAzzo. Ricer ca dei bacilli del tifo. n elle feci. - E. BERTABELLI. Presa e trasporto dei liquido in asepsi. , Osped .. Magg., 31 d~.c. - I .. BETTONI .. Reni ialini' policistici. 1 •
-
R ivista di Terapia ) \fod. e Med. Prat . - Milano,
aprile 193Q. - R~vendic. scient., italiane n el lavoro del dot t. Nardi Ba tassi - Rivendi c . italiana nel campo dell 'Ematq.logia - Per il libro medico italiano. - P er la stampa m~d. I tal. - Contributi i tal .. nel campq della medicina coloniale Notiziario.
Indice alfabetico per materie . . , Pag. 676
Acroosteqpati~
. • • Angina e sue con seguenze setticl1e Antise ttici urinari . Beri-beri av~ario: ricerche Bibliografia . Cataplexia . • Cataratta nigra • Colecistografia : bilancio • Corrispondenze .. . Cronaca del movimento professi onale
•
Diuretici: cl assificazione . . . . . Emicrania .. . Emofilia : m,anifestazioni articolari Esercizio fisico : effetti sulla gl~cemia Fistole biliari recidive: fi stQlizzazione verso l 'intestino . . . . . . Gastrostomia: nuovo m etodo . . . . Intestino: ~pertrofia ·ecl iperplasia della tunica muscolare a monte dei segmenti stenotici . . . . Latte.: · vigilanza ig ienica
)) )) )) )) )) )) ))
663 677 671 670 673 672 675
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683
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682 678 664 676 674
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659 667
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678
. Pag. 66] Malaria: lotta in Istria )) 672. • Micqsi d ell 'orecchio 677 678 Nefropatie~ : nutrizi.qn e )) ' 681 Neve C<l:rbonica . .. • • )) 665 P ar apleg j a in fl~ssiqne . Polmonite e. altri stati toss'.co-infetti. )) 653. vi: ritenzione clorurata e trattam . )) 672. Parotite epidemica: ricer che . )) 674 Resp~razione: iperventilazione . Reumatism o artic .. ac .. : disturbi sim)) 676. p atie~ .. . . )) 675 Reumatismo nei b ambini . )) 675 R~umatismQ tuber oolare )) 674 Segno d ella sonorità pre-epatica . )) 665. Sindrome d el gangliQ n asale di Sl uder Stomaco: deformazion~ n elle anomalie )) 66& d i forma e p osizione del diafra1nma Tromboan gioite qbliteran te: gangliecto)) 672 mia simp~t~ca . . . . Tuberco1osi: vaccinazioni profilattich~ )) 669 con B. C. G. ~n Rumenia .
Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la -ristampa di lavo-ri pubblicati n el Policlinico se non in seouito ad auto-rizzazione scritta dalla -redazione. e vietata la pu1JbZicazione di sunti dt es8i senza cita-rne la fonte.
Roma - Stab. Tipo-Lit .. Armani di M. Courrier.
V. AscoL1, Red. resp.
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IL POLICLINICO
EDI'"i.~I
.PEM.J.OI>ICI
[ANNO
XXXVII , NuM. 18]
DALLA NOSTRA CASA
.
Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Maggio 1930 :
''IL POLICLINICO,, •
CUORE E CIRCOLAZIONE
•
•
SEZIONE MEDICA (mensile)
Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI
diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Redattore-capo: prof. CESARE PEZZI
Il Numero 5 (1o Maggio 1930) <:ontiene: LAVORI ORICINALI :
I. - P. FORNARA: Sopra urn caso di meningite purulenta a pseuclo-menin·g ococchi ·i n bambina eredoluetioa. 'II. - V. CANTALAMEASA : Sindromi di Landry a ·f orma polinev•r ùtica in soggetto sifilitico. m . - R . GOSIO: Un caso di emoistioblastoei .con partioolari caratteri clinici ed eim atologici. Abbonamento annuo alla Sezione Medica, per l'Italia. L. 4 5. - Per . l"eetero L. 5 . Un numero se'pal'aito : L. 6.
5. ·
SEZIONE CHIRURGICA(mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
JJ. Nu.mero 5 (15 Mag.g io 1930) oonterrà : LAVORI ORICINALI :
I. - F. BENEDETTI-VALENTINI: Urn nuovo m et-0do d!i art.rolisi appli.cato a.l serramento oroni-oo delle mascelle. Il. - A. CHJASSERINI: Osservazioni su idi un intervento .ohirurgiieo per cist.i de1l'ipofìsi . III. - N. LA GRAVINESE: Patogenesi e trattamento delle fistole gastroenterocoliche. Studio clinico ~ nave .casi a. controllo opera.torio. (Cont. e fine) . IV. - A . VITAI·l~j : Le .am.omailie ·r enali. Abbonamento annuo alla Sezione Chit;'urgica,
.per l 'Italia L. 45. - Per l~estero L. 55. Un numero separato : L . 6. I non 31bbon~ti alle eudd.ette Sezioni potraruno ottenere eubito l 'uno a l'altro numero inviando relatiivo Va· glia. .all'editore LUIGI POZZI, Via Sietin1a, 14, ROMA.
IL VALSALVA
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RIVJSTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA ·di•r etta da CUCLIE·LMO BILANCIONI Il Numero 5 (Magig.i o 1930) ca.n.1tiene: Terapia : A ~ REJTO: Sopra l?.. tera.pi.a delle euwurazioni dell'orecch•io medio oom·plicate da oolesteatoma. Specialità e medicina generale: C. GELANZ~: Tc..nsilliti ac11te e leeioni renali. .Raccolta di fatti ·: M. FABRONI: Corpo estraneo del bronco sinistro. Tr.acheotomia. Estrazione eotto il controllo ra.dicscop.i e.o. · Ricerche di laboratorio : E. PALLESTRINI: Contributo alJ..o studio 1delle vari·azioni ·di p·reesiO'Ile indotte nella tromba d'E11s.tacbio dalla degluti:uiooe. ~onetica biologica : G. GUIDA: I movimenti tracheali possono disturbare la circolazione san·g uigna? 1Recensioni: Men.in~ite cerebro-::;pinale da diplococcus orassus o meningococoo di Jaeger. - Note pol€JID.iche. Anoor.a eulla ,<sutura immediata dopo interventi su1la mastoidite » , Menin.giti .asettiche traumati che. Sn11a predispooizione .d ell'età infanrtile a:lla menjngite cerebro-epinale. Sulle dimensioni ·del· eacco -endolim.1f.at:Lco dell'uomo nelle var.i e età. - L'd.iI1iezione di lumina-1 sodico nella -0isterna mag·nia nella cura -O.elle pa;rae>usìe. - La reazione idi Tacco·n e eti.l li· quido .cefalo-r~.ch.idiano. - J;a relazione del Liquido -0efalo-ra.chidiano con la temperatura del corpo umano. - Le alterazioni ·del liquor del tipo Froin nei bambini. Sull'importanza delle varùazion.i della pressione en·docranica n ella genesi del riflesso ooulooardiaco. Tubercolosi leptomeningea e disso ciazione albu•m ino-citologica nel liquor. L'inraidia·zione Rontgein del capo nelle ependimiti sierose gravi. - L'impo.T\tam,z a dell'-esame vestibolare ti.n otoneuro-. logia. - Gli0-6a-vcoma del verme del -0erv·e lletto. - Sui tumori del nervo acUSitiioo. - Le tur.be labiirin.t iche in rapporto a1la <!lhirurgi a craruio-encefa;lica. - Il sistema diencefalo-i1polfìsario n-el sonno. - Sul numero delle fibre nervose -che costituiscono il nervo -00clerure nell'uomo. - Studio sulle Tadici eensitive del VII, IX, X pa.io 111ei -chirotteri. - Gli aneurismi dei gr.068i t;r-onohi oerebrali. - Tetano cefalico in bambina d1 12 mesi. - Tic post-encefalitico insollt<?· . . 'Domande dei lettori. La nota storica. - Not1z1e e questioni. Abbonamento pel 1930 : Italia L. 4 O; Estero L. 6 O.
Per gli associati a.l « Poli ·linico Italia L. 3 6: Eetero L. 50. Un numero separato L. 6. Il :
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I
Il Numero 5 (Magg.io 1930) -0aaitiene: Lavori originali : I. • L. ROSSI: Trombosi ventricolare e ta-c·h1ical'ldia parossisti(}a. - II. - L. CONDORELLI: Ricerche sperim ent~li sulla conduzione einonodale. Rassegne, Riviste e congressi: Fisiopatologia : MAN· DRU: Una nuova. teoria della secrezi{)ID.e renale e la patogenesi dell'ipertensione basata su e&Sa. - Cli· nica : GALLA VARDIN: Diagnosi e forme ·c liniche delJ'aritmia. extr·a sistoli.ca ventricol~.re. - A. MUT: Un caso di taiobicardia parossistica riflessa. - L . VE· LASCO BLANDO e E. MONFERINI: Aflfezioni con1genite del ouoo-e nell'infanzia. - L. GAI1T1A VARDIN, P . VEIL, ROGER FROMEN'r : T·a ch.icardia par-Oe6i· etica aù accessi notevolmente prolrtm1gati. I·n •o ootanza dei f·enOJineni di asistolia. Notizi·e bibliografiot:e: M. GEvVERT: Ueber die Schwankungen .dee Herzgewiehts in den verschiedenen Le· bensaltern unt~r norma len und .pathologischen verhfultntl.esen. - H. KUTSCHER.A-AICHBERGEN: Ueber Herzech wtiche. Abbonamento pel 1930: Italia. L.
40; Estero L. 60.
Per .gJii assoc.iati al u Poli.clinico 11 : Italia L . Estero L. 5 O. U·n numero separato L. 6.
3 6;
LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il Numero 5 (Maiggjo 1930) -0on·t iene: Lavori originali: L. BACIALLI e M. ARTOM: Contri· buto aHc stndio d€1 valore diagnootiieo delle cutivaieei.lnazioni n elle annessiti gonooocciche . Fatti e documenti: A. . . BOCCASSINI: Sulla neurite ottica in .corso di a llattamento. La . rubrica degli errori: G. VENTURO LI: Errore diagnootioo in tema di mola vescicola.re. Problemi medico-sociali : L. PUOCIONI: Sulle oause della mortalità inf?~nti·le intrapartum e durante i primi giorni di vita extra-uterina . La rubrica medico-legale : L. LENZI: Consideraz.ioni medico-legali ,sopra un caso ·di s0&pettato infanticidio. Riviste generali : L. SEITZ: Biolo.gia d.ella placenta. Dalle ri·v•ste : Ostetricia : Eclampsia senz.a albtlIDinu.r ia. - Reni eotoipici .cauea ·d i distocia nel parto. - L'timpegno de1la testa fetale n ·e lle p·r imipare in quale moment-0 della gravidanz.a si prQduce? - Sul valore ·de1'la ra-chiamestesia per l a ·dilataZ'ione del collo uterin.o. Nate d.i tecnica operativa nelle rioostruziQIIli comrplete del peri.neo. - La cuTa odierna della placenta previ~•. - Micromeliia in 11n feto irradia~ nell'utero. - Emorra.gie endoeoraniohe in feti nati mediaP,:te tagUo .c esareo. - Ci1necologia : Emoperito· neo di eziclogia -0'Vari ca. - La somiiglianza morfologtca di .al1c11n.e cieti luteiniche ed endometriali dell'ovai-o. - Let;ion.i beinigne e mal!igne della mucosa d·ell a portio. - Int.erpreta.zione istologica delle biopsie nehla iipertrofia della muC06a del .corpo. - L!i causa e l a natura del -0ancro cervicale. - La tecnica de1l'a.pplicamone del r~Jdio nel cancro dell'utero. - La ra<liotera pia ,del cancro della. vulva. - No~ eu 222 casi di sterilità. - Esperimenti di terapia auto-vaccinica nelle forme infetti ve ginecologi.che. Pediatria : Fattori ma.terni del rachitiisma. - ProfìlaJSSi e terapia .del ra()hiti smo. - Rwp'.Porti _tra peso ·c orporeo e •i ngiestione ·di liqui,d i nei 111eonati. -. Sul destino deii. prema.trnri. - Il siero di sangue di gravida nella alimentazione del neonato prematuro. Note di b•olog1a: Ri.cerche sperimentali sll.!l liquido follicolare. - L'effett-0 del siero delle gravide sul eiclo est:!'ua.le della -cavia. - L'influenza de~'irra · diazione ovanica s1.:l lla discendenz a del t-0po b1~nco. varietà. 1 Jibri. Divagazioni professionali. Notizie. Abbonamento pel 1930: I talia L. 40; Estero L. 60.
Per g.lri. associati al << Poliolinico » : Italia L. Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia ali' editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto - ROMA
3 6;
•
. ANNO XXXVII
Nnm. 19
Roma, 12 Maggio 1930
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•
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
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•
FRANCESCO DURANTE
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SEZIONE
REDATTORE tAPO: PROF.
PRATICA
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VITTORIO ASCOLI •
SOMMARIO.
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Note e contributi . P. Ma,r rii: Nt1ova modifi.'Cazione ai
triam1golo g~ato di Impallomeni nella cura delle fratture dell'estremità su'J}eriore dell'nmero. Osservazioni cliniche : Q. Vischia: Due siog,g etti oon sett·i ma •costa cervicale total e unilatea-aile. commenti: T. Silvestri: Urobili·n uria e ipertensione portale. Lezioni : L. A. Conner: I fattoTi psiobici n,e i disordini carrdia.ci. Sunti e rassegne : T1s10LOGIA : J . Auclair: Su1le cause della cronicità della tJt1bercolasi. - P. Chevallier: Le perrufreniti tubeTcolari primitive. - Roch e G. :Bickel: Considerazioni sulle associazioni della tuber·C.olosi e della gangrena polmonaire. - SISTEMA NERvoso : M. De Martel : Diagnosi dei tumori cerebraJi. Guleke : Sulla cleoompressione nei tu•m<Xri 1della f oesa cranica posteriore.
Notizie bibliografiche. - cenni. bibliografici. Storia della medicina: G. Piieri: Ma;ohi.avelli mori di appendicite?
Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medi.co-
Ohirurgica di Pa'Vlia. - AS60ciazion,e Medica Triestina. - Sccietà Italiana Fascista di Stt.ldi Scientifi-0i sulla tu.ber-colosi ( Re~ione di Palermo).
Appunti per il medico pratico :
MEDICINA
SCIENTIFICA:
IJ. rappo:roto fra l 'attività funz.ipnale del fegato e la
NOTE E CONTRIBUTI. Ospedale Felice Lotti di Pontedera. - Sezione Chirurgica.
·
Direttore : pro·f. F.
CASAGLI.
.Nnova modificazione al triangolo gessato di lmpallomeni nella cura delle t•rattnre dell'estremità st1periore dell'o1nero per il ·dott.
PIERO MARRI,
chirurgo com1p ri1ma-Pio.
Essendo ormai universalmente nota la n e.. .cessità, in casi di fr.a tture dell 'omero, di fissare qu.e st ' os-so in posizio·n,e di ab·d uzione pronunciata, i Cl1irb.rg]1i e gli Ortopedici cercano da ' rari o tempo un m ezzo ch e con ci1lian.do ]a praticità, e c1ioè J.a facilità di procurarselo a .costo minimo, con i J)Tecetti di, una sana e mDderna t er.api.a , p,e rm·ett.a a tutti , m edici e pazienti, di poter11e com odan1ente usufruire. Da quando Mid.deldorf id,eò per primo il suo cuscino trian g·olare ch e poi egli tesso modificò con una doccia della ste'" sa forma , varii sono stati gli ideatori di modificazioni ·più o m eno giu te ed utilitarie. Port mo,d ificò la forma del triango1o, lo co~ truì con lamin·e di stag·no , ma pern1a n eYano . . en1pre i·. difetti capitali e cioè
suscettibilità dell'ol'lganismo all 'i·n sulina. - Rapporti dell'iperalimentazione e dell 'obesità oon l'argano maulare. - La seru-ez.ione interna ·del 'Pancreas e la liP<>dieresi polmcm.are. - SEMEIOTICA : Note di semeiotica .31d,d ominale. - Diagn-0s1i topogra.fioa deJ:le aJ)pendiciti acute. - CASISTICA : Il fattore morfologico costituzionale della tubercolosi l aringea. - Sa.r<X>ma dell.a tiroide. - Tumori ·del glomo -carot:i1dieo. - . Un caso di lipQilla della lingua. - Tollera nza e l atenza dei ieol'!)i estranei nelle vie aeree. - TERAPIA : Il trattamento dell'ulcera ·g .astriiea per mezzo de1le iILiezionii di insuliua. - Q.uale dieta è consigliabile nei processi ulcerativi de1lo stomaco e deJ.l'i ntestino. Il trattamento delle perforazioni acute dell'ulcera gastroduodenale . - Sull'azione protettiva della sutura grustro-intestin.a le con °d·r enaggio di garrza e tubi di gomma. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : Medicina e DOesia. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selv1ag1g ii: Controve1'1Sie giuridi,c he. Nella vita professionale : Med.iicina soci ale. - Con-corsi. - Nomi.n e, pxomozioni ed o.narificenze. Nostre corrispondenze : Da Genov.a. 1
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Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. 11ndice alfabetico per materie.
la po.ca abduzione omerale (circa 45°), l 'avaml1racc,io e la mar10 ciondolanti e ·l a nes&una pratic ità dell 'apparecchio, ch,e essendo di m~tallo occorrev.a un t empo non breve p er costruirlo, da·to ch e p·er la sua applri cazione bisogna che corrisponda a precise misure naturalmente ' rariabili da soggetto a soggetto. Un co n siderevole • passo in a,r.a nti fu fatto d.al nostro Im1p allomeni ch e con il suo noto triangolo gessato costru·ibile in pocl1i · n1 inuti, e co·n misure rilevate da l paziente ste so e specialmente con la maggior e a bduzione d·ell 'om ero univa al trattan1ento più razio.n ale n ei riguardi dello spostam en to dei fra mmenti, un.a praticità_veramente d ~ecce zion e. Il Taddei poi riprendendo più tardi la question e, modificò in modo brillante la form a d ell 'appareochio , e dal triangolo cotruì un quadrilatero di form a trapezoidale ormai univer salmente noto , e ch e sul triangolo dell 'Impal]on1eni offriva du e \ran taggi e'ridenti, e cioè : primo, venivan o ad es ere elin1inati i dolori e g·li eden1i ch e n el triangolo i verifica,rano quas.i costantem ente per la i)ressione esercitata sulla piega del gomi to dall angolo acuto corrispondente d el triangolo; econdo, si 1
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otteneva con la diver,sa disposizione dell1e fasce a C.cava llam.ento dei framn1enti, e molto deluna immobi,lizzazione più compl·e ta da parte 1'abduzione del framm ento superiore, sembra d eJld 'apparecchio, ed anche in un certo grado :non si siano voluti ourare del terzo spostamen-· una trazion,e. to, pure iimportantissimo, della rotazione in diIn vari a·n ni di seirvizio chirurgico in questo r,e zion.e opposta dei due framm,e n.t i, e che non 051pedale che è centro importantissimo di trau- corretto porta ad una limitazione assai grave m.a toil ogia, ho avuto oocasione di appl1icare in d·ei m.o yjmenti d el braccio. ' fratture ·della testa e d·el ·Co1llo om·erale, n1ume_Infatti nel1le frattu~e n elJ.e q.u ali viene applirose volte il quadrilait ero del T.a ddei n·el.le mo- cato od i 1l triangolo dell 'Impa.Jil omeni, o il dalità colle quali egli stesso n e co n,sig.l1ia l "uso qua·d·r 1latero del Taddeo., nella sua prima edie mi .s on ·d·o vuto convin.c ere che se da un lato zione 1919, a g.ua:rtigio.n e avv·e nuta, manca o esso è 1p ,r a tici.s si mo sia per la costDuz.i one che quasi il movimento di rotazio·n e esterna delp~r l 'applicazion·e, se è ben tollerato dai pa1'asse omerale. Il p1erchè è chiiaro; in questi zi,e nti, .s e dà ottimi risultati per una sollecita apparecchi non essendo stato ten.u .t o conto delconsolidazione favor.ita anche dalla possibilità le .rotàzioni opposte dei frammenti, questi si di .p otere iniziare subito anche su,IJo stesso fo- 1 consoli·dan·o : il superiore in rotazione esterna colaio di frabtura quei rria.ssaggi che oltre a decisa, l'inferiore in rotazione i.n terna decisa, conservare la tonici·t à de1hle mas.se muscolari, ed a consolidaz.ione avvenuta, quando la ginpare anche influisca.no assai ben,e ficamente sul nastica rieducativa dei movi1m ·enti oerca di far progrredire d·el · processo Teattiv-0 o di sa.JdatJura eseguire al paziente la rotazion,e esterna sia at4'ei fu-ammenti che porta p1oi alla fo-rmazione tivam·e nte che passivan1ente, essa non può ved1el callo, d'altra parte però non dà in mo d·o riifi.carsi che in g.rado minimo anche passivacompleto qu e[ risultati fu.n zionali che oggi mente, dato che I.a testa om·e.rale ch·e è già dobbiamo esig eDe 1d ata la conoscenza es.atta che ru·o tata a1ll '·est1e.rno, si sa che ha u.n limite a abbia·m o d·ello sip ostamento dei framm,e nti os- detto movim.en1to (1·80°). I movimenti attivi poi son-0 impossibilitati anche dal fatto che i musei ne1l e ~ratrture in parola. Ri.ass111mo in brevi cenni gli spostamenti dei scoli rotatorii , sia .esterni che interni, già in frammenti ossei nelle fratture delJ'estremo su- stato di retrazione no1n possono più accorciarsi periore deJ~'o.mero, e più particolarmente d.i che in g.rado minimo. Per ovvO.are a questo impedi·m ·ento runzioquelle del collo chi1r u.r gico che sono le più importanti per la loro frequenza. Essi consistono nale grave è stato da a lcuni applicato 1'apparecchio ambulatorio a trazion·e del Borkgrein tre movi menti di estrema importanza: 1) aecaval1lamen1to (spostam·ento ad longi- ving, i.J quale però si è dimoistrato poco· pratico, sia per .e sse·r e aiprpli1cato 1e mantenuto, sia tudinem) de.i fram,m en.ti, causato dalla retrazion,e d·e i muscoli: bici pite (capo co rto), trici- per 1a spe1sa non lieve che occor.ve per prooura;rse~lo, dato ch e di tal i .appa.r eochi ille oc.corpite (capo l1u ngo) e coraco-brachiale; 2) ab,d·u zione d·eoisa e ro tazio.n e esterna del re·riebbero di molte. misu.r e ed in q1Ua.n tità conframm.ento prossimale d,etermiinata -essenzial- s1dertevole, a'l tri inve•oe, e sono i pii.ù, han·n o m1en1te dall 'az~one pr.epond.erante dei tre mu- riooÌrso addirirttuiia ad un ap1p a:reochio gessato scoli ch e si inse.ri scono neltl.a grande tubero, carn,p leto comprend,e nte il torace e tutto l'arto sità: sopraspi.n osp, sottospinoso e piccolo ;ro- lesionato, fissando questo in a,bdruzione e rotazione ·esterna .p iù o meno marcata. tondo; Ta·d·d·ei a;ppun.t o per evitare questo inconve3) rotazione interna ed adduzione del frammen·to distale sotto 1l'azione dei mm. : gran nien·t e, fece al suo quadrilatero iU·n a rnodificapettorale, grande rotondo e gran do·r sale a cui zion·e imrporta.nte applioando al lato esterno di si ago-i unge l 'azione d·e i fasci anteriori del del- questo una stecca a direzione vertica1le per fissarvi l 'avambraocio dando così al frammento toide . distale d rella frattura omerale, una rotazione Presi in consid.erazi-0ne qu·e sti spostamenti, e sapen.do com·e sia impossibile per la sua pic- esterna che a mio modo di vedere è un po' colezz.a poter far presa sul framm.ento surperio- troppo marcata. Dopo tutte qu.este con si1d erazioni e dopo l'e· re, per ridunlo· e mantene,r lo in b1u ona posizione , appare co·m e conseguenza logica, la neces- speri,enza di nu·r n·e rosi1ssimi ca.s i caduti sotto la sità di servirsi ·d·el frammento distal e per ada·t- nostra osseirvazione, ho ideato un apparecchio tarlo nella m1igliore rp osizione possibile rispetto gessato che a mio avviso ha il pregio di unire al primo ed ivi mantenerlo per tutto il tempo alla migliore posizione in cui mantiene i framnecessario ad una sufficiente consolidazione menti fino a consolidazione avvenuta, la stessa dei fu-am•menti. Nel fare ciò gli AA. degli ap- grande faci1lità e rapidità di costruzione del parecchi gessati di cui sopra m entre si sono quadri'latero, venendo eseguito come questo preoccupati 1Un poco dell'accorciamento per volta per volta su misu.r e esatte prese dallo 1
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stesso ainimala.to, suJ 'qual·e si adatta e si mantiene perfettamente, e d un costo veramente irrisorio. Ha ino·lt~e il p:riegio, a differ.e nza degili altri appa·reochi , n e[ quali ciò sarebbe una cosa a.ssai iproblematica, di permettere con tutta faci:l ità e senza bis ogno di apparecchi speciali , nè carrucole, ecc. (una carrucola , del re-
a'ri.che i rag.azz'i). Costruisco prima rin triangolo i cui lati corrispondonG per lunghezza: il · primo alla misura della distanza fra cup-0la d·ell 'ascella e !.a cresta il1iaca compresa, il secon·do a quellcl fra cupo·la ascellare ed epitroclea .compresa, il terzo, corrispondente a · qu·e llo ch e noi chiamiamo di abduzione e che è quello che deve unire le estremità dei -due lati corris pond·ent.i, una alla cresta iJiaca l 'altra all 'epitroclea, abbiamo cura di mis'=1ravlo con il paziente sotto allo schermo ra.dioscopico, quando ponendo l 'arto fratturato in 1
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sto, a ffidata .a d una staffa m etallica potrebbe anche essere intevp.osta per chi lo credesse opportuno), l 'applicazione di un a trazione p ermanente per m·ezz-0 di cer otti adesivi , all 'om.ero fratturato. Sono p·ossibili poi anche con questo tipo e fino dai prii;-ni giorni , i mass:\ggi, essendo pure qui la sed e d ella frattura e la spalla CO!mpletamente sco1p erte.
* *la *costruzion e.
Passo a descri,rere Essa viene eseguita sulla stessa tavoletta con fori de-
abduzione vediamo ch e abbiamo raggiunta Ja posizio,n e più adatta per la ripo·sizion·e dei fra mmenti . Dirò subito ch e per otten·ere qu1e sto scopo non è mai stato n eoessario raggiunge~e con I 'asse om·e ral e, 1 abduzione ad angolo retto sul torace, ma sempre un abduzione lievemente inferiore. Ne viene di conseguenza che 1 'angolo a scellare del triango1lo non è mai un angolo retto , ma se m·p re legg·ermen·te acuto (80<> · · circa). Term inato il triangolo costruito come si sa con fa scie gessate, applico due stecch e, pure fatte con f.a soe g·essate; una, ]a prima, ·che è d estinata a sostenere l 'avambraccio piegato ad a ngolo retto sul braccio e proiettato in avanti, in rota zione esterna inco.m pleta del frammento· omerale inferiore di frattura, lunga da lla su p erfici1e posteriore d·e.l gomito alla linea di flessione delle dita viene impastata suJ lato omerale del triangolo ancora umido in tutta vioinanza del! 'inizio d.ell a ngolo cu·b ital,e . Essa stecca, essen.d·o ancora il triangolo sui cavicchi del tavolo , avrà direzione esattamen te verticale e per fare qu,e sto basterà affida.rne]a sua estremi tà .superiore a d un inferm iere, il quale, magari coJl 'aiuto di una ferula d~ cartone messa lungo la stecca m·ed·e sima, starà· sufficien temente immobi le per quei due o tre · minuti necessari al la presa del g·esso. La seconda stecca, puramente destinata a · rinforzar.e la prima ch e .non ·s arebbe sufficente · a sostenere il peso dell avambraccio e della mano, si in1pasta colle sue due estremità una, 1
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scritta dall 'Impallo·m eni ed adottata anche da Ta.ddei. SoJtanto io ho fatto praticare un a fila di fori ogni tre cm. e per tutta l 'esten sione della tavola per rendermi più fa cil e 1'applicazione delle misurre esatte di ogni sin golo paziente anche piccol-0 (trattiamo con questo sistema
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al1l 'angolo d e1l tri.angolo corri s.p ondiente . a:lil a cresta iliaca, l 'altra a,ll'estren1ità del.la pr·i ma stecca cor.ri&pondente al·l a mano. P·er maggiore gar.anzia di solidità s i può girare alJ.e due estremità d ella prima stecca (cubitale e d ella mano) due o tre giri di fa.scia g·e ssata. Io però
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m e nto om.e ra1l1e distalre si addice assai m1eglio al fu-ammento la oui rotazi1one esterna non è affat:tQ compl eta. A.n zi il porre tutto I 'arto in rotazione ·e sterna d,ecisa io ritengo che sia un fatto m en ch e utile dannoso, d.a to ch'e con questa pos-izion,e si vi·e ne ad aum,e.ntare la rotazion.e esterna del framme n to prossimale e quindi a favorire l 'accor ciam1ent1o com1pensativo dei mu1sco.Ji rota1torii este.rnj, a ccoroia1m ento che ' com e si sa, se può esser vinto dopo alcune ore dal trauma, già due o tre giOTil.i d·oipo non è più possibile mo·d ificaPlo senza produrre .laoerazioni ,d·el1e compagini muscolari; una rotazione interm.edia d·e l fra.m me.nto inferiore inv·ece , men,tre si avvicfna di più alla posizion e del superiore, ritengo sia più utile alla buon.a conserv.azion e anatomo-fisio1logica dei corpi m .u scolari rotatorii, tanto esterni che inte·r n1i, dei quali puire è u til1issi·mo preoccu·p arsi se si vuo 1l~ una restitutio ad functionem la miglior.e possibi Je. D e1la posizionie d el-I 'arto in abduzione non ·v-.a le la pen.a di parlare e.s sendo pieno l'accordo fu-a gli AA. sulla gra.n de utilità di essa. Il fatto di po·t ere, in qu esto tipo di apparecchio, applicare con tutta fa ci.l ità p esi p er trazioni sull 'asse om:eralc lo r en de di g ran lunga SUJper-iore a tutti gli altri d el gen.e Pe. E' noto che una con solidazione in buona posizi1one è soprattutto in :r.elazione alle condizioni n.eJ.le quali è m .a ntenuto I '.a rto nei pri1ni giiorni di evoil uzione d elil a frattura. Poich è questa deve 'esser.e con si.der.ata n on com e una sempJJ.i:oe interruzione della co,n tinuità scheletrica, ma co·m e una vera unità patologie.a riferentesi · a tutto I 'arto leso, sono d·e l.Ja massima importanza J.e cure immediate dir.ette ad impedire il progressivo accorciamento de i muscoli intorno o n elil,e vicin.anz.e d el focolaio di frattu.r a , a ccoriciamento ch·e si esplica n ei primi g iorni d ella frattura , e che aumenta prog ressivam,e nt e quanto più ci allontaniamo dalla azione di stuiporie provocata dal trauma, e ciò anche perch è questi accorciam,enti sono i fattori ch e causano g li spo·s tamenti secondari dei framm .enti n el fo colaio di fr.a ttura . E siccome a ccor ciamenti e spostamenti son o l 'uno in diretta dipen denza ·d eill 'alrtro e vicendevolmente si provocano , n e consegu e ch e un tr.a1Jtan1ento raziona le è solo quello ch e si cura di r endere ai mu scoJi la J.o-ro p-rim.i tiva lungh.ezza e ten sione e di mantene r e i frammenti n el migliore ra pporto r eciproco p1e.r tutto il tempo n ecessario a d.are a l egm ento os. eo una resistenza sufficit>nte all e esigenze dinamich e cui la tens ione d ei corpi muscolari lo tien e sottoposto. (Dall a Ve d ova). Dato ch e il tipo di apparecchio da m e cost.ruito si. l) UÒ , appena ridotta la fratturn. ap1)li.care imm·e diatarn ente a l paziente, ed ap1
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non n e ho mai avuto n eoessità. L 'essenziale è di aver.e un buon g,esso ·e di im1pasta1re b ene g li strati. · .L 'appar.e ccl1,i o è term.in.a to. Io im.piego n.ella còstruzio·ri·e io:15 minuti a.I mais simo. Si la&cia qu.alch·e ora sul tela io per farlo seoca.r e bene e poi è pronto ·pe:r l 'uso. Le norm1e per l 'applicazione non differ.iscono n e l.l·e linee gen·era.Ji da q.u ,e lle· adottate daDl 'Im1pal·lome ni (vedi fig ure 1 e 2). · Soltanto, p rima d ella m essa in posizione de ll 'a.ppia recchio , f ono &olito app~.i care al br.accio i cerotti p·e r la trazion,e, po·i , m ·e nire ·d a un infermire.re vi en e mantenU!to l 'arto n ella posizione scelta , .a pplico l 'ap11)ar·e.c·c hio ben ovattato sui lati eh.e vengono a contatto ,ooJ corpo e lo fisso a1 tor.a·ce con due f.asoe. Una di qu1e ste, girando i.nto rno ail1l 'a,ddome, fissa contro la cresta il,iaca l ' ang·olo inferiolfe d el trjango lo; 1'altra fi ssa l 'ango lo superito re alla cupo1a asce1lal'e, gir.ando a seconda dei cas,i o suJ~a sp 1alla omolatera1e e poi sotto l 'ascella opposta a cifra 8, oppure .dall 'angoilo ascellare d el triangolo a:l la regione olaveaJiie o•p·p osta. Sulla fascia ch e fi sa l 'ov.attatuir a d el lato omerale metto po lvere di ta1l,co in abbo.n danza per ridu.r re gli attriti a lla · t razione, fi sso leggeTmente parte d el braccio ·e l 'avambracoio con qualch e giro di fasci.a all 'appaT!eochio €d .a1pplic o i pesi. L 'an1rnalato pu ò talìe già alzato, i massaggi possono es er e eseguiti, la trazione esplica la • sua ~z 1 o n e. 1
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l vantaggi ch e i po ono .a·vere sug li altri tipi con ... in1ili abbiamo potuto v ed ere e ser e di ordini divc-r i ; an zitutto la posizione di rotazione intern1edia in cui vi en e posto il fram-
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plicarvi la trazione che è la condizione · sine · qua non per pr eveniTe o vincere i fenoime.ni p·atologici suddetti, e dato che il controllo radiologico eseguito ad int·ervalli .r avvicinati anche in piani diversi perpendico lari fra loro, perm·e tte di segutire il mantenersi della contenzione, ritengo ch e esso appa,r ecchio sia quanto di più utiil e si pos.s a esigere attualme n,t e . Mi si può obb~ettare che l 'ap parecchio del Borkgreving è as ,ai siimill1e peT forma e principi al miio, ma in esso se si vuol porre l 'arto i.n abduzione più o meno orizzontale, occorrono mezzi di fissazio.n e esagerati e complicati; esso non si mantien.e m.a i b ene nella giusta po1siz.iòne, ~ fa stidioso e quindi mal tollerato dal paziente, è costruito in legno e qui.n di occorrerebbe di varie m isure malgraçlo le sue viti che permettono l 'all.ung.a m.ento e l 'accorciamento, ed ha un prezzo d'acquisto assai elevato. Noi abbiam.o più volte provato ad adottarlo, ma ci siamo dovuti convin cere della su.a 1poca .ad.a ttabilità e praticità. Le stesse o·b biezioni s i possono muoveT e agli altri numep rosi appar ecchi , soprattutto frane.e i, ch e so·n o derivazioni o sen1plifjcazioni di quello del ' Borkgreving. Riman.e a considerare l 'apparecchio g·essa to co·m pleto com1p rendente tutto o quasi il toraoe e l 'arto lesionato. Esso è inv.e ro buono e noi pure spesso l 'abbiamo adotta·to . Ritengo però ch e sia più u·t ile nei ca.si in cui è necessaria un a immobilizzazione .assoluta , come davo una riduzione con trattamento cruento. In esso infatti non sono possibili nè trazioni n è massaggi ~eco1 ci, riconosci.uti essi pure così uti1li per il ripri stino .an.ato·m ico e funzi.ona:l e si.a degli organi attivi che d ei passivi dell 'arto leso, ·ed è assai peggio toller.ato d.a i pazienti per quel senso di costrizione toracica duro e di pressione, speoie sull 'emito·r ace o·m olatera.Je .al·l 'a·r to leso sul qu.a le va ad appoggiare in gran parte il p·eso dell 'arto ch e sipo·rge verso l 'esterno.
OSSERVAZIONI CLINICHE. nue soggetti con settima costa cervicale totale unilaterale.
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RIASSUNTO. base a consàderazio.n i ana tomo-ffi.sio]ogich e e alla con oscenza del~e varie cause di dislocarnento dei moncon.i di frattura , cause riferibili specialmente all 'azion,e dei vari gruppii m·u sco.Jari nonoh è, ev·e ntual1m ente, a lla modificazione dehla com1pagin.e dei corpi · muscolari ste si in caso di disloéamento inveterato; l 'A. ha ideato un apparecchio gessato, a modificazione del triangolo di Impallomen.i , al fine di e-liminare i faltori patologici di una cattiva consolidazione e di una ridotta o alterata funzione dell 'arto leso. 111
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Dott. QUIRINO \' ISCHIA, m edico-chtrurgo - Perugi_a. La 1dorsalizzazjone della settima cervicale, coJI1P di1ce Bu$i (1), rarprprese.nta un'anomalia del me. tam.ero ·c ervtco dor'sale C'he è meno freqiuente
d·ella sacraliizazione della V verte!bra lo:rnb.are e • tenuto ,conto ·del sie&s·o è più di .sovente n·re· sente nella donna che nell''llomo. !In ge.nere l'attenzione su questa anomalia è ri... chiia1nata casualmente dal radio.logo facendo ricerehe sulla z.ona d·egli apici jpollmonari o su alteraziorli ohe eventualmente possono in~orgere St:» questo o·s so sorpran1ume•r ario (fratture, t·umori ecc.} od in altri casi viene o,sservata al tavolo anatomico. La .p r.esenza di tale anomalia e.be di leggeri potrebbe esser.e interpretata ·di importanz·a assai r elati va inv-ece costituisce un elemento anatornico ·d i primaTia importanza, in qu·anto ad es6a si ri:f eriscon·o strane e svari.ate fenomenol ogie, le qu.ali non 1per.mettono u11 'interpr etazione d_iagnosti,ca ben .n etta se si volesise fa.ire astrazione dall'•e&ame roent·genologi.co . 1N.ei riguardi dell'età . in cui tale anomalia si appalesa e dà le prlme m.a nifestazioni della sua so·SIP·etta es1.st:enz.a 1si può dire c1h e è niù frequente nel p erio,d·o d·ello svjl·uprp-o. Questo aato concorda pienamente con le statistieihe deg11 autori. E se varietà n otevoli si. riscontrano in queste C·o ste 1sapranumeraTie sia nell·a fo.r ma, n ella lun. ghezza, nella posizione (uni- o bilateraJle) altre.ttanto deve dirsi della sintomatologia che è varia. Infatti con sultando la letteratura si vede come in taluni casi la presenza di una costa bilaterale non deterrnina alcun di·5turbo soggettiv·o nè obbi-ettivamente è ap1prezzaibile alcun dato ' . tanto cl1e l'anomalia passa a;ssolutamente inos.s·ervata •8 solo rélJOCidentalmente viene rilev•ata (2) . In a ltri casi la pTesenza della co·sta bilaterale è accompagnata. da una fenomenologia particolare a carico dell'arto supexiore. Nelle fonn.e unilaterali in alC'Uni oasi, come si ril eva dalle r ecenti citazioni di Ferry e di Staffi eri, mancan.o f1eno!n1eni doloriI.fici, in altri CQ~e nei miei rerp·erti cl1·e illrustrerò si nota una smtomiatologia doloT0 sa. ~
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(1) ..t\.. Busi. T.'Jcriica e diagnosti ca radiol~gica
n eiie malattie chi1'urgiche. Nel « Trattato cli se-
meiologia e diagnostica chirurgic a ,, d·el TADDEI. U. T. E. T., 1927, ag. 19\l3. (2) C·ome n el reperto assai recente di DELARAYE d el quale riferirò in seguito.
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La dorsalizzazione d·ella 7a. cois ta cervicale, come si vuole 01gigi .denomin.are q1ue•sta anomalt•a , piuò simulare parecchi-e ~in1dro·mi ed -è qu.esta i.a r.aigi-0ne iper l·a quale m-0lte volte il me.d ico praii.co, che non è co:n·d.a.nnabile, IP'uò logi.camente lf0nnrular.e un giu1dizio diagnostico diverso. In alcrune forme di tale anomali.a il dolore che "\Viene acoo.sato dai p·a zienti al 0011-0 ed all'arto :sup~o:r·e rappr·esenta l'unico sintomo; s,p.esso -sì trovano irradiazioni alla nuca, all'emitorace corrispond·ente, specialmente nella zona degli aipici, dov.e la rt~contra apip·unto il r~clio logo, al quale il medico ~ratico invi.a l'infermo iper avere una conferma della sospetta malattia n·e·g li apici polmonari. Queste manifestiazioni dolorifich·e spesso sono il irisrultato / di fenom.eni di compressione, a carattere tra.nsitorio o p·ermanente, per d·eviazione d•ella colonna vertebral:e e della gabbi.a toracica (scol·i·o si c·e·r vico-dorsale). La scoliosi cervico..,.doI'ISal.e corri.sipondente alla parte n eoformata è l"espre:s·sione 1d ella deviazi·one della colonna verte1brale e tale deviazion·e come rilfe'IiJsce Be.rtolotti (3) « è legata non alLa pre1
senza deLLe coste soprannume.rarie, ma ad altre .anomaLie concomitanti aLLa dorsaiizzazione deLLa settima cervicale ,> .
Ma nell'arto S'Up eri-ore non è solo il dolore, vi sono disturbi di- trofismo, della motilità ed an·.che disturbi vasomotoifi. N·ei rigruardi del trofismo riiferirò il caso di Pierre Marie e Chatelin, nel quale oltre all'atrofia ·dei m·U$cOli dell'.eminenza thenar sti aveva una maliormazione cutanea. Nei distu·r bi nervosi ·Si ..uossono notare mani· testazioni che vanno dal sem!plice crampo alle nevralgie del trigemi·n o, del ples~o braichiale (ciò che ind11ce logicamente il medico 1p ratico a interpretare l'anomalia come semplice nevralgia del plesso) alle forme di parestesie e di pseudoparali·si nell'ambito del radiale in forma bilateTa le, come si p'UÒ ripeter-e in questi soggetti la sin1drom e di Clau·de Bernard. P·er i rapp-0rti ohe l'osso sopran'Thurrnerario vien·e a p.r en·dere con i vasi Buibclavi - eh.e po~son o subire degli stirar.I).enti e sposiamenti per cui le 1p ulsazioni possono rend.ersi visibili, o far percepìre fremiti (4) __:_ in alcuni casi si hanno d~sturbi di nrutTizione di un c-e.r to gra·do. Altre volte il dolore, .&peci·e nei casi in c'Ui le coste in parola hanno breve lung.h ezza e l'estremità libera a 1
(3; Cfr. M.
Anatomia radiografica d ell e ano1nal ie e d elLe alte:i·azioni deLLo sc h eletro. BERTOLOTTI:
Nel « Tratt3 to di diagno sti·ca raidiolo·g i.ca » . pografi a Editrice Taddei, Ferrara, 1924. (4) Tutto ciò con col'da con l 'osservazione LERY Fremiti n-ella r egione SO'PTaclavicolare r ono r iscontrati an che da BUSI in un caso cui fa parola n el trattato di Semeiol-0gia. 1
Tidel fudi
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punta, può essere determinato nei movimenti di lateralità od inclinazione della colonna cervicale, da stiramenti di fibre nervose o lacerazioni mu· scolari. Per di più poi quando tale anomalia è unilaterale -e sald.ata alla iprtma co1sta d·eve certrumente oontribuir·e a ridurr.e notev.olmente le esc'l.lrsioni respiratori.e nella zona degli a:pici . • Radiologi ed anatomi·ci b.anno die scritto n'Umero.si casi di taJ.e ano malia. Non starò a riportare i .casi ri1f.eriti nella le~ terat'U ra, mi limiterò solo a fal'e delle citazioni • di nom1. Così i casi di Crouzon, Pierre Marie e Chatelin, Neef, Hon.ey, Buy at, Nové, Gru·beT; Della Ve1dova, Busi, ecc. e le classificazioilli di Luska e Ombrédanne, Pierre Marie, Della Vedova ecc. Degli autori più recenti la loetteratura dà altri nomi. il Dagnini (5) nel 1922 de~criss e un ca5o di costa bilaterale con 1dis·OI'dini va;somotori dell'arto su'P·e.riore destro a ti'PO ra1dicolare inferioTe e della guaina 0ITT1onima. Il Delahaye (6) nella stes.sa epoca segnalò run oaso di 7a. costa bilatera1e in una donna trentenn.e : in questo ·Ca.60 la co;;ta sinistra presentava sviluippo min-0Te de11'a destra. L' A. non ri.&contrò fenomeni di comipressio,n ·e. Il Becc·h ini (7) nel 1924 riiferì anch'egli un -ca.so di costa cervi·cale. Nel 1926 il Ferry (8) citò in un so@getto la una costa oervicale sinistTa tota1e 1prese11za di unilaterale che non dava alcun distruJ"bo nei mo• vti.menti ·di lateralità del collo e della testa. Il Dereux (9) descrisse ancb'eg·li nella stessa epoca un reip·e rto di una coEta oervi·ca1e bilaterale con riduzione numeric a delle verte1br•e d·orsali e lombalizzazione della prirna sacrale. Nel marzo ' 1927 lo· Staffieri (10) ipreseritò vari tip i di coste cervicali con reperti radiografici diver·&i e con varia· sintomatologia. Così nel pPimo caJSO (1a. radio) una costa s11
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(5) G. DAGNINI. CostoLa cervicale bi laterale con disordini vasom;0tori deLL'arto superiore destro a tipo radicolare inferinr.e e deLLa guaina omonima.
Policlinico, ailJlo 29, 1922. (6) M.
76 c6 te cervicale biLatérale. Bull. Mém. Soc. Anat. Paris, 19-22. DELAHAYE. Un cas d e
(7) G. BECCHINI. Sopra un caso di costa ce:rvicaLe. Rivista Crit. Clin. M·e·di-ca, 24, n. 22, pag. 345.
349.
FERRY. Septième c6te cervicaie totaie uni particuLarités anatomo-cLiniques. Ann. Anat. Pathol., · 1926. (8) G. iatéraLe;
(9) I . DÉaEux. Cot es cervicales bi lat érales, abs.~n ce d 'une vertèbre do:rsale et de sa pai re costale, lombalisation de La première sacrée. Ann. Anat.
Patol., 1922. (10) STAFF'ERJ. Co stole cervica Li.
zione p-ratica, fase. 23, 6
g~ugno
P oliclinico, Se1927.
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nistra unilaterale, a decorso paralle1o alla prima costa, con la qu.ale contraeva raJpip-0rti. In queEto s-0 ggetto (donna) non o~e.rvava alcun rdist'urbo per la pre.senza di tale anomalia. Nella 2a. ra.dio run·a costa destr.a comipleta uni. laterale oon. dolori alla .s palla destra ed alle regi-0ni sopra.spinosa e soip.raclavi,coliare del lato co rrtsp·On d.ente. In quei~to ,so1gigetto la pa1p1azi.one, dolorosa, rivelava un a massa dura, siporgiente, all'ungata, nella lfoss·a so.praiclavicotare. Nella 3a. radio (·d-0nna) due aipolfi.si trasverse tp·ertrofizzate, ooe risvegliav~n·o ·d-0l0Te per i rapporti dhe da un 1ato l'apOfisi trasversa contraeva 1
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·di dr~tromia alla mano e tra i sintomi vaJSColari cianosi ed assenza 4i·el polso alla raidi·ale. _L\ll'aocertam.en to 1'3idiografico notò una costa bilaterale: .a sinistra picoolissima e fusa con la prima co1s ta, a .destra una costola della lunghezza ·d i 4 ceintimetri unita alla p:rima co,~tola mediante ·u na arti•oolaz.ion.e. L'.atto operativo, che fu .p raticato dal prof. Della Vedova, rtv·elò una dilatazione fusiforme d·ell'.arteria succlavia peT u·n a lungh ezzia di 4-5 centirrn·etri. L'A. ha ~ercato di spieg·a re i sintomi vascolari della paziente tenendo presente in proposito le O$~ servaziòni di Wingate T odd (12) che li riferisce a 1
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10 soggetto
con un ramo del p11e·~so ce.rvic.ale, con1e fu osserv,ato all'atto Qip:erativ·o. N·el1a 4a. 5a. 6a. radio co:ste· unìlater.ali destre; eh e av.e vano rarp porti con la parte m.edi.a de~la prima costola, ed a sinistra c·ois tole corte e ,p iù grosse. Lo Staf;fieri propone una classifica con la quale ~o.rnprende : 1° tipo: f orme asintomatiche (senza dolori): 2° tipo: forme d oioriJ,riche con sintomi nervosi: 3° tiipo: forme a tumore, nel1'e quali cioè j ] sintomo rp iù em~I'lg'ente, come dice l'A. , è la pre· senza •di un tumor.e unii o bilaterale; 4° ti!p·o : forme con predomi nio d i sintomi va1
scoLari.
Recentemente il Venezian (ll) all'Acoademh1 Medica (li Rorr1a ha riferito un caso di costola ce!". vicale bilaterale in una donna di 33 anni, che da un anno avvertiva dolore all'arto superiore d~ stro. Il Venezian n el soggetto in parola riscontrò notevole ipotrofia dell'arto superiore destro, fatti (11) VENEZIAN. Considerazioni su di un caso d'i una costola cervicale. Atti Ace. Medica di Roma,
maggio 1927.
st:iJm.olo •d·elle fib-re vaso:m oto.r ie cll·e nell!arto su .. ip·erior e deoorrono nel punto più be:sso del tronco 1del rplesiso brachiale. Altri casi di coste cerv.i·cali bilaterali sono stati citati •di reoente da CTouzon, Gi]b.ert, Dreyfus e <:o.ste (13) in ·un individuo che a\rvertiva sensazioni dolorose irraidiantesi ve.rso il braccio .s inistro e da Gard·elin (14) i·n una gi-0v·a ne donna. Sotto la mia osservazione sono capitati du~ soli <'.asi, nei qu.ali e$i1Ste la pTesenza di una cois ta cervicale sinistra c ompleta unilaterale che si vede saldata alla prima costola. Si tratta di due . donne, lJna di Perugi.a e l'altra della provincia: ambedue i 1soggetti. h·anno la medesima età (36 anni). Poichè la sintomatologia è comune n ei due ·casi ed u guali ,sono .i reperti radiografici ottenuti mi lin1ito a presentare solo il radiogtamma del pri· m o 50ggetto (vedi fig. ) . . . 1
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(12) Lancet, 1912, Il, pa«. 362. . (13) CRouzoN, GILBElRT-DREYFUS e COST~• . Bu.U. et mém. Soc. l\1éd. des Hòp. de Paris, 1927. (14) GARDELIN. Polici1ini.co, Sez. prat., l~, numei'o 18.
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lL P OLI CLINICO
I dist11rbi che le 1pazien ti pr esentano, comuni in ambedue, risalgono a Jnolti anni addietro: ver·so i 15-16 anni hanno incornin ci·a to a d avvertire dolore n ella zona dell'apice sinistro, do~ore che si acce11t uava n ei movim er1ti di later alità e di inclin azione del caipo : mane.ano sintom i obbiettivi. (2° ti/po cl:oosid'iclél.zione Staffieri). P er siffatti d'hsturbi l e pazi.enti s ono ricorse al1'ausilto di div·ersi sanitari, tanto più ch·e eran·o, coim e esse mi rtfer iiscono, o~s.e ssionat1 e dal dubb~o di ·a vere un'&f,fezio·n e polmon are. Ed a qu.a nte cur·e ric ostitu enti p er bocca e per iniezi oni sono 1state sotto)p os te .p erch1è, senza far torto ai m edici che le v:i:sit arono, il ·giu dizio dia.gnoistico era indirizzato ver so la s osp etta aff ezion e p olmonare, n1è .alcun medtco era ricor.so' al s u ssidio Rontgen . Bd io, di co la verità, sulla biase id ei ·dati clinici non aJbbastanza dhiari rimaJSi un po ' perplesso e con si.gliai l' esam e radiologico. All'·esame raidio1s coptco non si trovò n·u lla a carico 1degli aipìci polmonari, m entre 1Si notò la presenza di ,queste co.ste cervicali, cihe fur ono poi constatate m eglio .all'esa:me · ra·di o1g r18Jfico. 1Nelle pazi en ti c'he io pr esen to al'l 'infuori d.el dolore, unico s intom o· so•gigett:iJvo, n on si appr ezza obibìettiv a;mente a lcuna de.i ormità a carico di qu.este oStSa. È mdrublbio ohe n ei sogigetti d~ m e esaminati, il reperto di cos te cervicali .soprann.u 1nerarie sia esatto e ohe no·n si tratti di ·u no spostamento di parti ccxme bene :ho 1p1o tuto a ocertar mi con l ' esam e r aidioocaptco e raidiogr afico rd i tutto il torace. In questi soggetti, d ei ,quali ho ri<ferito l,a s intomatolo,g ia, s i ricavano •dei dati c.h e collim ano con quelli 1citati da altri. AA . : ho voluto pre-· sentarli p er aigigiun.gere 'lln contrilbuto a ll'argom ento, tanto più ohe la 'Presen za di co1ste totali unilaterali ~ono, a lmeno d·a lla letteratura, men o frequen ti 1d·ei casi di bilateralità.
Uro bilinuria e ipe1·tensi one portale. III.mo Sig . Direttore del Policlinico.
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RIA1SSUiNTO. L' A. r :ùf erisce ·due .ca;si di settima costa cervical e s inistra, rive1ati dall'esame r aidiologico; uni.co sintoma aiccusato era il 1dolore n ellia zona 1dell'aipice p olm onar e corrts.ponden te, a ccentu.antesi nei mov1.m enti di lateralità e d'inclinazione del capo; la diagn osi era .stata a lurugo indirizzata verso una af.f ezione IPOlmonare . Ricordiamo l 'importante pubblicazione. Dott.
ALDO
LU ISADA
· Assi stente nella. R. Olinic·a Med:ica d i Padova
lpotensiòne e iposfigmia deficienze di circolo
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Pref aa;ione del Prof. Cesare Frugoni Direttore de11a, R. Clinica Medioa d ella Tiniv. di Paidova Volume di pagg. XVI -352, c on 52 figure intercalate nel testo nitidamen.t e stampato in carta eemipa tinata. Prezzo L. 4 5 più le spese postali di spedizione. Per i nost r i abbona ti sole L. 41,9 O in porto fra noo. Invia re Va glia P oetal e a ll'editor e L UI GI POZZI · Ufficio Poetfllle Su ccursale di ciotto (18) - R OM.A.
. In un b ellissimo lavoro del prof. Melli della Scuola del Frugoni, cc Ricerch e sull 'urobilinuria e sull 'iperten sion.e portale » in Policlinico, S: M., n . 12, 1929, si legge :. (( T.ale interp~e tazi on.e (1egg·i su ll 'uro,b ilinuria fis iologica) io l 'avevo già affacciata anni a·ddietro imm.a·g in,a ndo ch e par te del bilinogeno riassorbito n ell'intestino sfuggisse al controllo e·pati.co, sia p er esser convo,g liato per collatera•li p or tali d iretta·m ente nella cava, sal tando la barriera epa tica, sia passando per quei ra muscoli portali , ch e r ecenti studi an.atomici hanno d1imostrato continuare di·rettam ente attraver so il parenchima del fegato, senza in esso capilla·r izzar si, con ramuscoli sopraep atici e a n ohe per le vie linfa tiche ». Ora n·elle Istituzioni di :f i·siologia del ·d ott. Sailvator·e To,m m,a si, prof. ·di Clinica Medica a Pavia, pu1bblica te ' d,a ll 'Un ion e Tipbgr.afica di Torino 1860, a pagina 390 l 'A. di.ce : . ·A'. n ch e ·n el fe·g ato h.a luogo un.a doppia disiposizion1e. d·ei vasi per la doppia circolazione : vuol ,d ive, oltr e .a lla ci.r colazion e capilla r e, che p1~ovvede alla secr ezion e; ci son o d ei rami venosi d·ella p orta di un certo ca·l ibro, i quali sen za immergersi n ella rete secr etoria, comunican o direttam ente coi ram i delle ven e epat ich e. Quando l 'organ o è in riposo bisogna credere c h e la circolazion·e collatera le le ser va a su.p plire in par te la capilla r e. Mod·ena . T . SILVESTRI. 1
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COMMENTI
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LEZIONI. I fattori psichici nei diso1·dini cardiaci. (L . A. CoNNÈR. J ournal A m erican ft1 edical A ssociation , 15 febbraio 1930).
La ,c onoscen za dei fattori psichici nei disordini cardiaci ha m olta im·p or tan za p-er il pra ti co in qu·a nto vi son o m olti disturbi d el1'a ttività cardiaca ch e ripetono la loro origine da fatti pura m en te em otivi , e vi sono cardio·p a tie organ iche il cui qua dro clinico può esser·e ·deforma to da reazioni p sichi1ch e. Lo stato m entale h.a un 'influen za notevole n ella produzio·n e e n el mantenim en,to di disordin i cardiaci , e :r:eciprocamien te le affezioni cardiach e po·s sono d~termina:r:e diso:ridini m entali . E ciò .a prescinder e 1da lle vere psicosi di n atura tossica o da esaurim·ento ch e talvol ta accompagn an o le g r.avi cardiopatie, e da quel p articolare r'stato mentale caratterizzato specialmente dalla g ra nde instabilità em otiva ch e presentano fin 'dall 'infanzia alcuni indiv.idui a ffetti da sten osi mi tra le. :È b en n oto ch e le emozioni h an no una influ enza dir etta sulle funzionali som atich e eser1
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citata attraverso il sistema nervoso vegetativo e senza ch e di solito se ne abbia con sa pevolezza. Come esempio di e ffetti secr etori può essere ricordato l 'aume.nto del flusso :della saliva e del su cco gastrico con la v-i sta di una vivanda appetitosa; .e come esempio di effetti motori sulla musco latura del tratto intestinale, il vomito ·eccitato dalla vista di qualche cosa ·d i na u seante e La diarrea pro,dotta dalla paura o dall 'an goscia . L 'influenza sulle pareti vasali è dimostr.ata dall'arrossamento che accom·p agna lo stato d '.imbar.a zzo ed il pallore prodotto dallo spavento . I rari m .a autentici <:.asi d 'itt·ero prodotti da ·emozioni violente si spiegano con la costrizione s pastica ·d ello s fint ere di Oddi. L 'influen za d ello stat o psichico s ull'azione cardiaca è provata d.a lla tachicardia, d àlla palp itazione, dai dolori precordiali prodotti dagli spaventi improvvisi o da ll 'angoscia violenta. Le n eurosi ·p ossono distingu·er si in due categorie: 1) quelle nelle qua li i sintomi dip endono principalmen t,e o comp,l etam .e n te da un disturbo p sichico (le psiconeurosi) e · sono car atterizz.a t e da fobie, ap,p rensioni, an goscia, ind ecisione e d epressione; 2) quelle ,n elle quali i sintomi sono dovuti a disor1dini 1d·ella funz,i one di una o più glan·dole endocrin e (le cosi d ette n ·eurosi org.a niche · o veg,etative) . Ci sono pazienti ch e h anno l' ossessione .d i esser e m a l ati di cuore senza avere a lcun seg no di ca:rdiopatia , e pazienti con ·sintomi e segni evidenti di .affezioni car diach e senza aver e alcuna apprensione o paura. Quando p erò ì l ·disordine persi ste per qualche t empo si hanno ambo i tipi di sintomi ch e agiscono fra loro a mo' di circolo vizioso aggravandosi r eciprocamente. La r e.azione p sichica in caso di car diopatia è gen eralmen te più violenta e più p ersistente di qu.ando si ha in affezioni di altri org.a ni. E c iò perchè le malattie cardiache d anno la convinzione di provo,c ar e la morte improvvisa. Questa è fors·e la r agione p·erchè Je n eu rosi cardiach e sono più frequenti e più all.armanti di altre n eurosi visceral•i . Le fun zioni orgaD;ich e ·sono sotto il con troll o d el sist ema n ervoso vegetativo ch e r egola il loro equilibrio con un m eccanismo acoeleratore ed inibitore, ch e è .i n parte su scettibile alle influenzie psichich e. Distui:_bi transitori di quest o equ.ilibrio si h a nno a n ch e in individui norm.ali come r eazioni od eccitazioni psichich e. Nei soggetti n eurotici la veazione del sis lcma a utonomo ag li stim.oli psicogeni è esager ata o comunque sproporzion.ata per intensi.. 'tà e dur.ata. Si p.a rla ·dì ipersen sibilità o di -squilibrio de1 si stema autonomo . Non sempre ri,esoe di scoprire l' elem ento p sic hico provocat ore d ella n eurosi caridiaca. E ·qttando si può se·n z'altro escludere l'etiologia 'tossica o infettiva , bi sogna ammettere ch e il fattore psichico incosciente sia subcorticale , d ella. zona a u•tomatica d ove persi ste com e « m emoria ·Or ganica ». 1
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Gli stimoli p sichici cap.a ci di provocaTe disturbi n eurotici del cu ore possono così rag • gruppars1 : 1) Quelli d eriva nti dagli esami medici. L'indugio sull'esame de l cuore o il dubbio espresso dal medico circa l 'esi st en za di qualche disoPdi,n,e cardiaco (com ·e talvolta avviene nelle visi te per 1'a ssicurazione sulla vita) provoca da parte dell 'esaminato una r eazione emotiva ch e d etermin.a disturbi cardiaci . 2) Qu·e l.l i di pen·d e nti dal fatto c·h ·e tra i paventi o amici si è verificato un caso drammatico di ·car.diopatia (con morte improvvisa) . 3) Quelli derivanti dalla comparsa di qualch e sintomo che richiama l 'attenzion·e sul cuoTle e provoca i l dubbio d ella sua i·n tegrità. Si tra tta di b.alzi i mprovvi si, di fitte, di dolen zie oppure di palpitazione o affanno dopo qual ch e s forzo. Questi disturbi si v erifican o per lo p iù durant e la convalescen za di malattie a cut e, come l 'influenza , o i·n seguito all'uso smodato di tabacco o caffè. 4) Quelli d erivanti da patemi d'animo o stato d '.an g oscia p·r olung.a to. Queste fo·r me si ebb ero numerose durante la g u erra .e furono descrittJe con il nome di ·cuore d.a soldato, sindrome da sforzo o astenia ciroolatoria . I sin tomi delle neurosi cardi.a ch e sono preva len t en1en te subiet tivi, e vanno da un leggero en o di cost rizion e, di pre ion e o di puntura fino a l dolore angi·n oso con le s u e car atterist icl1e diffusioni al.l e braccia , al collo, a l dorso . Spesso l e sensazioni si riferiscono a l battito cardiaco e sono d escritte com e palpitazioni, agitazioni , o sen s.o di pul sazione alle tempie e d alle -Orecchie . Ta lvolta si h a una sensazione particolare come se il cu ore non battesse più. Un a ltro sintomo molto comune costituisce la sensazion e ·di m ancan za di r espiro , l ' irnpossibilità di r eSJYir.are liber.amente, sen z.a ch e vi si.a un' e.iìfettiva disipnea do·p o· gli sforzi . Nelle form e n euroti·ch e il dolor e h a caratt eri parti·coilari ch e lo fanno distinguer e da quello dell.a vera a n gina pectoris . R.ar.amente è riferito alla regione r etrost ernale : di solito è localizz.ato al.la region e d ella pun·ta o alla m et à sin istr.a del precordio. Per lo più si tra tta di un d olore puntorio, cl1e n on il caratt ere cos tritti,ro, a n goscioso spasimante d el d olore ang inoso. È ra r o ch e sia in relazioni a sforzi fisici, .a n zi è più facil e ch e i abbia qu.ando il pazien te ;:riposa tranquillamente. Tuttavia se è facile distin g u ere il dolor e neurotico da quello d elle affezioni organich e, la diagn osi diffe renzi.ale n on è sem pre agevole quand o esso è dato da lesioni coronarie n on rilevabili a ll 'esame clinico . Tr.a i sintomi obiettivi più comuni vanno ricorda ti le modificazioni d ella frequ en za d el polso e la con citazione cardiaca . Per lo più si ha .tachicard-i~, ma può aversi anch e la bradicardia. Con la tachicardia si. h a una concitazione con scu otim ent o di tutta la regione precordiale. I battiti pren1aturi a tipo ventricolare sono frequenti a n ch •e quando si può 1
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escludere l'azione tossica del caffè e del tabacco. L'eccessiva labilità vasomotoria si estrin·seca sotto forma d'improvvisi arrossam·e nti d el volto in seguito ad emozioni anohe leggere. Nei casi particolari di 'c uo:re d,a sol dato oltre i sintomi subiettivi già in·dicati si ha tachicardia, 1palpitazione, pu.l sazionre .delle arterie visibili, dolore precordiale, esauribilità e dispn.ea ad ogni sforzo, tremori, su1dorazione e ci.an osi ·delle mani. Le .affezioni org.anich e d·el cuor e determin.an o quasi sem •p re uno stato di a pprensione, di preoccupazione e di paura. Tuttavia a·n che ne lle cardiopatie leggere con scarsi sintomi si possono aver e r eazioni emotive che domin.ano il quadro clinico € .domandano la maggiore cons~d·erazi one. -La distinzione tr.a i distur:bi ch e sono una legittima consegu enza della cardiopatia e quelli ch e sono l' espressione di uno stato psichico morboso p er sè tStesso, richiedono molto studio ed esperienza d.a parte del medico. L'associazion e di qu esti disturbi si incontra i11 pazienti di tutte le età, in ~agazzi con affezioni cardiach e r·eumatich e, in donne n eurotiche con stenosi mitralica anch·e lieve .ed in i ndivi dui anch e maturi .ch e sanno di essere affetti da iperten sione. La profila si di questi disturbi n ervosi consiste essenzialmente n el nascondere ai pazienti la esistenza dell.a lesione cavdiaca o quanto m eno di sminuirne ·l 'importanza. Sorpra tut•ta bisog n.a .evitare di ·r icord.are .ai r,a gazzi ed. ai giovani di esser:e malati di •cuore, il ·c he rSi fa troppo s·p esso per proibir loro questo o quello esercizio o p er raccoman·dargl.i la moderazione. Il pazien.t e d eve essere in ogni caso rassicurato ed incoraggiato. Si ~eve comunque evitare ·di far .cr edere .a l malato 1ohe le .sue -soffer enze sono ritenute immaginarie. Ciò produrI'1elbbe un'imm.a ncabile · re.azio·n e, ·conEerm er:ebbe il paziente n ell'importanza ,d ei suoi diis turbi, e farebb e, d '.altr.a parte, p erder e l 'indispensabile fiducia nel m edico. Bisogna rassicurare il ·p aziente non a 1parole ·m a c on i fatti , dimo trandogli ch e i .disturbi ·c a-vdiaci miglior:ano a n zi 1cl1e peggior.are con gli esercizi e con gli ·s forzi. Assicurare il pazi,ente che il •s uo cu ore è normale e n·ello stesso tempo imporgli delle r estrizio·n i, costitui s·ce un.a co·n traddizione fa cilmente rilevabile e che toglie ogni credito .alle a ffermazioni . ·del m edico. Gli e sercizi fi sici oltre a ra sicurare il paziente g iovano a ra1fforzare l 'oirganismo, a rendere il cu o~e me·n o irritabile e meno .suscettibile agli stimoli psichici. Deve _essere evitato 1'uso d·elle rmedioine ,a m eno ch e n on \ Te n e sia impellente nec·e ssità. Non si devon o a olutamente dare i v.ari tonici cardiaci, com e ad ·es., la .dig.itale, che in effetti non gioiVano e ch1e c onfermerebbero il pazie11te ·n·ell 'opinione di e ere un cardiopazic11te. Si può eventualm ente, ma mai in 1
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modo continuativo, "fic0rrere ai sedativi, comeai bromuri, al lumin.al ·e ·simili. Il caffè ed il fumo devono essere proibiti solo n ·el caso ·c he si .abbia I.a fondata presunzion·e c he i disturbi n·ervos.i .s iano in ra·p porto. con il loro u so. In ogni caso si deve consigliare di non abusarne. Il riposo a letto, i bagni , i massaggi dievon~ e ere lc on sigliatì con prudenza .p er revìtare che abbi.ano sfavorevol i effetti ·sulla mente del p,aziente .
DR.
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SUNTI E RASSEGNE. .
TISIOLOGIA. ~nlle cans~
della c1·onicità della tubercolosi..
(J. AucLAIR. La Presse médica~ e, 1930, n . 12)~ È nozione corrente che la tubercolosi ha una
durata, per così dire, ill~mitata . Ma quale è la vera cau sa di questa cronicità? E, per meglio. dire, quale è la parte che i·n questa durata sp·etta .a l bacillo e quale all'organismo che nesono i due fattori? P·er qu.a nto riguard.a il b.a ci]lo non si può. attribuirgli eccessiva importanza: non si puòinvocar e la sua co·s tituzione fisico-chimica perammettere la sua p ermanenza, ad es., la sua costituzione a dipocerea che ipoteticamente forman1do intorno al bacillo un involucro impern1eabile lo isolerebb1e cl.a ll 'organismo. Una taleip·otesi urta contro importanti punti di microbiologi.a: l 'istologia g en erale mostra che nessuna cellula è completamente avviluppata da g rassi, ed inoltre come può un essere vivente, completamente indi·p endente, vegetare e moltiplicarsi se è isolato? Una m embrana di t.al gen ere impedirebbe certamente la penetrazio'Il·e n el micro•b o si.a delle sostanze utili che • no c1ve. Si dice che il bacillo di Koch è difficjJe ad . essere distrutto. Ma siamo forse meglio armati contro streptocoochi, stafilocoochi, ecc.? Sec ondo no·i, il b. I\.. sembra dotato di proprietà speci.ali di ·r esistenz.a solo perch è gli organismi che ad esso sono sensibili, non dispongono di mezzi di ·difesa, per qu.a lità e quantità, uflicienti a ·d istruggerli: un b. aviario inocu lato agli u ccelli n e cau serà la morte , in un· cane, sarà distrutto . Tutto avviene qui per la presenza o meno delle sostanze difensive: in· ultima analisi la resistenza del bacillo è la riultante del terreno, al quale va riferito il carattere id i cronicità che la tbc . assum·e . In favore di quest-0 punto di vista esi stono· ·due fatti capitali: uno clinico, ed è l'osservazione ch e nessuno h.a m.ai visto un tifo, un morbil1o, una difterite, un vaiuolo, divenireinfezioni croniche. Nel corso di queste infez'ioni si sviluppano n ell'organismo mezzi tali di difesa da portare alla distruzione del germe:1
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cau sa del.la malattia. Altro fatto è sperimentale : se inoculiamo b. K. umani in un uccello, la tubercolosi non ·si svilu·p pa, i bacilli sono distrutti dall 'organismo con i propri mezzi. Nessun dubbio perciò ch e se in div.ersi individui la tubercolosi assume un andamento diverso ciò si deve al diverso comportamento del terreno, e se in un caso vi è distruzione di germi, diremo che vi è stata la v.accin.azione, se non. si è avuta, vorrà dire ch·e è mancata la vaccinazione: e co·sì vi è vaccinazione nel morbillo, nel vaiuolo, ne1 tifo, .e·c c., vi è v.a·c cinazion,e n€ll 'uccello contro il b. K., n1a non vaccinazione in dividu.a le, ma vaccinazione trasmessa ereditariamente, immunità trasmessa dalle antecedenti generazioni~ vi è evoluzione cronica della tubercolosi nell'uomo perchè, a1lo stato attua1e, l'uomo non h.a la possibilità di vaccinarsi automaticamente contro la malattia. P ertanto si differenzia la tubercolosi dalle altre malattie per il fatto ch e non v.a ccina; m.a se la tbc. non vaccina, secon1do Auolair, è possibile vaccinare contro la tbc. : cioè si può farl.a rientrare n ell'orbita delle malattie limitate. Secondo Auclair, per poter v.accinare è anzitutto indispen·sabile la esis.t·enza di un vaccino, ed in secondo luogo, di el en1enti cellulari sui quali portare la sua azio·n e; il vaocino stesso· è formato di due parti: una fornitagli dal microbio, l 'altra presa dal1'organismo an imale. Se la tbc. è una malattia cronica, ciò è dovuto all'assenza di vaccinazione, e se non si vaccina contro questa malattia, gli è perchè il b. J(. non trova n ell 'organismo la sostanza necessaria ch e combinandosi con il microbo porta a conferirgli la proprietà di formar.e un vaccino. L '.a ssenza della v.accinazione si con cilia con i migl·i oramenti, con le remissioni, e con le guarigioni dell.a tbc. supponen,do che, per eccezione alla regola, il baci1lo trova talora nel1' org,a·n ismo le sostanze delle qu.a li ha bisogno per dar luogo al vaccino, abbenchè questa ipotesi non si trovi d 'accordo con taluni fatti sperimentali: ovvero si potrebbe ammettere si tr:atti di una in solita eccitazion·e di una immunità preesistente e sonnecchiante. Nella funzion e di difesa dell 'organismo la parte essenziale, secondo Auclair, sarebbe e pli cata dal pancreas: una secrezione speciale del pancreas stimolata o inibita da tutte quelle cause che han·n ·o influenza sul funzion.amento della ghiandola. MoNTELEONE. 1
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Le perifreniti tubercolari primitive. (P. CHEVALLIER. Archiv. méd. chir. de l'appar. respirat. , 1929, n . 3).
Come p . t . Loeper des1gnò la tubercolosi secca, primitivamente ed essenzialm·ente localizzata ai due rivestimenti sierosi del diaframma: l'osservazione era dedotta da sei casi personali (con una autopsia), e da sette a }tri casi. Sono
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le p. t. p. ben individualizzate sia dal p·u nto di ' 'Ìsta anatomico che clinico e d evolutivo. Anatomicamente si mostrano con strati lardaoei ch e rivestono le due f.acce del diaframma. Clinicamente si notano per 11 loro inizio nevralgico, per la loro sintom.a tologia a ddominale e specialmente gastrica, per la special·e cachessja fin.al~. L'-evoluzione sottoendoteli.a le e la predominanza de.I pro·oesso produttivo sull 'essud.a tivo, son o così marcati cl1e nessun versam·e n.to pleurico o peritoneale sopravviene n·el corso dell '·evo1uzione. Ai e.asi di tale m.alatti~ rin ora conosciuti, altri n e aggiunge l 'A. ed un '.a l tra a utopsi.a. L'inizio della malattia è segnato da dolori: inter costali o agli arti, o gastrici, o colici , ecc.; dolori vaghi, ·difficili ad essere precisati. Indi · passa tempo più o m en o lungo o molti anni, con stato generale soddisfa cente : il malato non si presenta m.a i com-e un tubercoloso. Nel periodo di stato gli acci denti dominanti sono g.a strici : dolori epigastri·c i, vomiti a limentari, dolorj taridivi o precoci risp·e tto al pasto, continui od accessuali, senza alterazione r adiosco·p ic.a dell 'eso fag·o. Lo stato generale si altera rapidam·ente g iungendo alla cach essia tubercolare, con p al1ore, ipoten sion·e, febbre moderata, astenia, dimag·ramento, n·el m entre •Continuano o rico·m paiono i dolori. Un segno utile è la posizione a can e di fucile ch e pirende il m.alato se giace in letto o la deambuJazione quasi piegato in due. Stip i, ·dolenzi.a in tutto u11 fia n co ·a livello delle costole inferiori. In i1essun caso sono stati riscontrati d olenti i bottoni diaframmatioi. A carico del torace piccoil a tosse secca, integ·rità degli p.pici e dell 'il o, segn i di pleurite basale, ai raggi X integrità dello stomaco e del grosso intestino, non versan1ento. pleurico, oscurità de1 seno, immobiilità del diaframma dal lato malato, sp·esso diafrarnm.a ondulato. L 'evoluzione è prog ressi,ra, cronica, con poussées irregolari di miglior.a mento: possono schematizzarsi cinque fasi: ini:iziale dolorosa, poi n evralgica , addominale, gastrica, cachettica. L 'evoluzione è lunga , per anni. È possibile la gu arigion e. La morte è determin.a ta sia d.all 'intoll eranza gastrica, ia dall 'esten ione della tubercolosi o per via angujgna o per via linfatica. La tubercolizzazione terminale è minima: il numero e l 'importanza delle lesioni son o assolutamente o relativamente moderate. Il tipo più caratteristico di p. t. è la p. secca terminata da cach es·sia tubercolar·e con una sinidrome generale, una sindrome n ervo a, ed un.a sin1drome ba so-pl ~ur.ale. A seconda gli incidenti ed i sin tomi do1m inan ti si possono descrivere d elle form e nevral gi~che, ga triche, a·ddomina.li, pseudo appendicolari, renali, epatiche, ecc. Ma .in realtà la sinton1atologia è sem pre a ddomin-0-basotoracica, ·laterale destra o laterale sinistra. Ne]lp diagnosi , se il malato è nel periodo terminale, tener presenti: lo stato febbrile mo1
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dico, la cach es ia inten sa, l 'intolleranza gastrica, l 'oscurità di un.a base polmonare. Anatomo-patologicamente domina il fatto ch e le p. t. p. ·n on sono essud.ative, e che non esi · Lono fal se m en1brane. Le lesioni sono cos tituite d.a stra ti tubercolosi spessi, bianchi, a superficie liscia, ch e rivestono le due facci-e del dj.afr.amma ed essenzialmente localizzate al diaframma. La tubercolosi d ella p. è coriale interstiziale, con ten·d enz.a caseoso-fibrosa: il processo è lo s lesso di quello cl1e si verifica n·ella sinfisi tuber colare pericardica, ed è con certe varietà ·di tbc . del perica]}dio , d·ell 'intestino, d ella p elle ch e la p. t. p. si identifica . In essa si trovano scarse cellul e giganti, scars i baci1li: si tratta for se di virus attenu.ato? Ad og·ni modo la prog·n osi è sempr e, oscura. 1
MONTE ':.. EO '\TE .
Conside1·azio11i sulle associazioni della tubercolosi e della gangrena polmona1·c. (Ro cH e G.
B1c KEL .
Revue Méd. de la Suisse
Romande, n. 1, g·enn. 1930). La p·a togen·esi del.J.a gang·rena p·olmonare si è chiarita n ella im·p ortanz.a riconosciuta .d ei germi anaero·b i o fuso-spirillari; ma l'etiologia non h.a fatto gran p.assi , sopra tutto conosciamo m.a le le modificazioni paren chin1.atose locali ch e ·p reparano il terreno ai microbi d el 1'infezione putri,d.a. Mentr·e i tes uti polmon.ari sono facilmente preda di germi aerobi (b. di J(o1ch e pneumococco), 01ffrono molta resistenz.a ag~i anaerobi de1la putrefazione, eh-e colpiscono· quasi esclusivamente dei polmoni anteriormente lesi . Come alterazioni locali predi ponenti si con s ider.a quasi solo la dilatazion e dei bronchi . Si ha invece l 'abitudine di non attribuire alla tuber colosi, .a ffezion·e n ecrosante per ecoellenz.a, ch e un ufD cio b en modesto n ella gen·e si d ei fatti g.an g·r en osi. Nei trattati la coincidenza tra gangre.n a polè con sider.ata una ra·rism. onare e tubercolosi . s1ma eccezione. Da qualch e a nno si t enta di r eagire a questa • con cezione. Renaud 3P1er primo _pubblJ..cò un caso · in cui l 'autopsia din1ostrò nel lobo sup.eriore destro d elle caverne gan g r enose muil tiple scavate in un blocco epatizzato abbondantemente infiltrato di tub er coli. Numerosi ca~i simili venn ero poi segnalati qua e là e il problema della frequen za dell '.associ.a zione tubercolosi-gangrena , e ·d ell 'azion e predisponente del1la p.rima sulla seconda fu posto in tutta I.a su.a com pletezza. Gli AA. ritengono ch e questa ass ociazion~ non sia co ì eccezionale com e pretendono I classici . Essi h anno tudiato questo problema compulsando le sch ede di 4806 malati morti negli ultimi 25 anni per affezioni polmonari n ella
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clinica m edica di Ginevra : non trovarono tra questi ch e 16 casi di associazione gangrenatubercolosi. Basan dosi sulla modalità speciale d i questa associ~zion1 e essi dividono questi casi in 4 g ruppi . . I ) La gangrena polmonare b en chè opragg 1unta ad una tube·rcolosi più o n1eno antica dipende cl.a un.a patogenesi completamente es Lranea alla bacillosi del polmone e l'associaz i~ne . non h.a che il v.alore di una semp1ice co111c1·denza. In questo gruppo essi descrivono solo 4 casi. In uno alla tubercolosi si associò cangrena per ap·e rtura n ella pleura di un cancro ulcerato ·dell 'eso.fago, in un altro per un ascess.o pottico perforato n ell 'esofago; in un terzo per u11a polmoni te lobare gen uìna c?e si tras fo·1 mò in cangrena, e n el quarto si e,h be cang·ren.a della base, d·el tutto· in,di.p endente dalla tubercolosi apicale, forse per deglutizione alterata a causa di una concomitante tubercolosi del laringe. 2) La g.a ngrena polmon.a re è risultata dalla esten sione a l paren chima polmonare di una infezion·e put·ri,d.a consecutiv.a a delle dilatazioni bron cl1ia1i o a una bronichite fetida che .accom·p.ag·n.a la tubercolosi polmon.arc. Gli AA. hanno osservato cinque casi del genere d el tutto identi ci, e ritengono questo uno dei casi più frequenti. Si tratta qui ancora di una r elazione assai jndiretta tra le due form e, ed i due processi n on mostrano alcuna tendenza .a compenetr.arsi. 3) La gangr·e na polmonare si sviluppa in pieno fo colaio tuberco1.are, e realizz,a una vera simbiési tubercolo-gan g renosa. ~ certo il gruppo dal p·u nto di vi sta patogenetico più importante, ma ch e comprende dei casi in r ealtà assai comple si. In alcuni casi si tratta di gangrena circocritta ·della parete di caverne ·g en eralm.e nte voluminose che si ha per lo più come complicazion.e in casi av.anzati d ella tisi. Si tr.atta , evi·dentem ente , di una specie di fallimento terminale di un organismo marantico che si lascia invadere dai germi della p11tref.azione . Più interessa11ti sono i ca·si. in cui la gang11en.a si .ag·giunge a un.a polmonite caseosa di cuj ,a um:enta e .accelera il lavoro n ecrosante. ~ probabile che queste form e intri cate a evoluzione iperacuta non siano il risultato di un a semplice coinciden za. 4) La gangrena polmonare costituisce l 'alter.azione primitiv.a e I.a tubercolosi non si svilurppa che molto più taDdi. Gli AA. hanno per questo gruppo una sol.a osservazione. l ln u omo che a 21 anni sofferse una gangrena del lobo inferiore del oo·l mone di sinistra e ch e guarì. Dopo 20 anni morì per tubercolosi polmonare cronica . L 'autopsia dimostrò unn massa fibro sa .(del lobo inferiore) <li 6 cm. di pessore, r esi.duo della antica gangrena, che era com pletamente invasa da tubercoli e par1
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zi.almente caseificata; come, d'altra parte, tutto il parenchima polmonare vicino. Da tutte queste osservazioni si conclude: ch e la a ssociazione della tubercolosi e dellà gangrena polmon.are non . è cosi ·eccezionale come si crede abitualmente: da ciò non si deve s~nz 'altro ammettere un.a parentela patogenetica certa e costante tra le due affezioni. Gli AA. anzi afferro.a no che, a di spetto del gran num·e ro delle osservazioni cliniche sembra loro che esista tr.a la tubercolosi e la g.angrena del polmon·e un antagonismo r·eale. Le cose accadono come se il h . di Koch difendesse con energia il terreno che esso ha conquistato. L. ToNET.LI. 1
SISTEMA NERVOSO. :Oiagnosi dei tumori cerebrali. (M. D E MARTEL . Bull. M ém. Soc. Nat. Chir., t. L\ T, n. 35, 28 ·dic . 1929).
L' A. riassume le nozioni essenziali , che secon1do la su.a ·e sperienza, ·p·o ssono f.acili ta:re 1a diagnosi dei tumor.i initracranici. Innanzi tutto egli fa presente l'im·p ortanz.a notevole dello esame oftalmologico e de.Ila misu-ra .del campo visivo per la localizz.azion·e dei tumori. intracranici . Una lesione situa.ta a livello del chi.asma provoca 11na emianorpsi.a bitemporale e spesso un 'atrofi a ottica primitiva. Le lesioni situate in.d i etro del chiasma tra il chiasma ed il ganglio genicolato, s ulla bandeletta, causano un 'emianopsia laterale omonima ed un 'atrofia o~tica primitiva. Le lesioni delle vie otti ch e in 1dietro .de.I ganglio g·enicoJ.ato provocalllo u .n 'emian o osia laterale omonima, ch e, n ell e lesioni p,ro.fon·de dell.a par.te .anteriore d P1 lobo te·m ip orale, è ,s p esso un 'emianopsia ·i n quadr:ant,e sup·erior.e, .almeno al p·r in·cipio. Da quanto innanzi si può .desumer e ch e la regione tem·por.ale non d eve esser.e con si1derota come una region e muta . Di poj fa notare la freqt1en za ·dei tumori intr.a cr é\ni ci, ch e risiedono a livello o al ·di opra ·della sella turcica, e la facilità della loro diagnosi, per i rapporti col chiasma ottico e con 1'origin e dei n ervi etti.ci. Essi l)rovocano un'emianopsia bitemporal e e·d un 'atrofia ottica primitiva. I tumori ch e risied ono a livello della sella sono di 3 specje : a) l '.adenom.a dell 'ipofisi ; b) ]a tasca d. Ratke ; e) il meningioma sopra se]lare . R,a diog rafi•cam e·n te si può precisare a qu.ale specie appartiene il tumor:e. Inifatti. l'a,d enoma d.el•l 'ipofi si dà un.a deformità ·dell a seJJ.a turcica; inoltre esso si vede n el] 'infanzia e n ella pre.a do·l escenza , a·ccom pagnan dosi a mo·difi cazioni ·s omatich!e, riferibili alla sindrome di Froli ch od a quella .acromègalic.a. Nell a tasca di Ratke ra·diologicamente si con tata ch e la sell a turcica è norm.ale o modificata, ma al disopra d ella sella turcica ~i nota una con crezione calcar ea più o m en o 1
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g rossa e che può anch e essere en orme. Di solito tale malattia si h a n ell'ir1fanzia o n ella prea·dolesoenza. . Nel . m·e ni.n gioma sopr.a -sellare la sella turcica s1 presenta normale e non si vede niente a~tro; qualche volta n,el centro del m eningioma si vede una con·crezione ·calcarea, ch e la fa confond·ere con la tasca . Inoltre I' A. mette in rilievo la im•p ortanza dei ,p rimi sintomi p·er I.a localizzazion e dei tumori intra·crani·ci. Così la sor1dità p ei tumori d el'l 'VIII paio; il dolore n el territorio del n1ascellare su·p eriore dovuto a m eningioma svi1u ppa tosi all'incirca ·della fessura sfenoidale e ·del seno di Buch et ecc. Infine fa presente la esistenza di tu1nori intracranici a sede, struttura e sintomatologia sempre iden·t ica. Così il m·eningiom.a ·del seno o·l fattivo con la sua sindrome; il m eningioma d ella ·p iccola ala d·ello sfenoi.de; il tumore del verm·e m edi.ano n ei b.ambini ; i tumori del1'acus t~co . , De Marte! a conforto ·d i tal i concetti agg·iung·e otto osservazioni p er son.a].j. JunA. 1
Sulla deco.mpressione nei t11mori della fossa c1·anica posteriore. Are/i. Klin. Chir., 1929). l a mortalità n elle 01p erazioni p er tumori d~lla fossa cranica posteriore è superiore alle localizzazioni cer ebrali. Le cau se principali ne sono emorragie imponenti ch e insorgono ancora ·p rima dell 'apertura della dura e alterazioni Tiespiratori e ch e per lo più portano rapidamente a m orte i.l paziente. Quali i rime.di? Ogg·i il pericolo dell 'em orr.agia è qua.si scompar so per la tecnica migli orata, l '.an estesia , ecc. e al massimo può temer si una emorragia dalla sede tumorale dopo a s1p ortazione del tu·more, .a n·ch e qu·esta però è ·di soli to dom.a biJ.e. I disturbi respiratori son o .dunque in prima .lin•ea . Possono essere dovuti .a traum.atismi .acci.dentali nel cervell etto durante lo scoprimento del lemb o, ma an ch e que ti si posson o evitare con la tecnica della crani o- dccompres ione d·efinitiva. R estan o in di cu~ ione quelli che i11sorgon o dopo l 'apertura ·della dura e ch e J)Ossono esser e assimilati ai ca i di n1orte che si h anno nei tumori cer ebellari, dopo una sem ])1ice puntura lombar e. La cau sa potrebbe conistere ir1 un disturbo ·del cir colo, specie linf.ati co, dovuto a llo spostamento ·del oervelletto . Ma un edema, una ·e n1orragia da stasi n on possono dare ila morte jmp,r ovvisa, possono s1pi eg·are so]o l 'esito letale nei casi ch e vengono a morte .alcuni giorni do po l 'i.n .t ervento. Nella genesi ·del.le co,m plicazioni entrano in giuoco due fattori: la compressione da parte d el tumore e gli spostamenti di po izione , le pressioni e le trazioni sulla sostan za cerebrale detern1inate dal] 'inter,Tento. 'Nei casi a loca]izzazion e l)On t ina , 1n ido1lare, ' 'e11tricolare, il cer,1 ell etto vien e schi acri.ato (GuLEKE .
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po t eriormen.te e in basso in modo da ·deterni i11.a!'e una com,p res ione sul midollo all'unga lo. Com1piuta ]a d·e com1pr·essione la parte r.im a La libera 1d el cervelletto viene spinta poste·riormente m e ntre la parte in1f. , per un movimento opposto, va ad aumentare la compression e su'l midollo allungato e quindi sui centri vitali . Questo è il m ·e ccani smo più frequente d elle pa·r alisi im.pro·v vise d·e l respiro, meccani mo ch·e spi.e ga le moT.t i impr·o vvise dopo puntura lombare in casi d i tumori ·d el cervelletto. P er evitare questi inconvenienti si ·cerch·erà di ottenere una riduzione d ella pressione inLracranica prima d ell 'interven.to, con iniezioni endovenose di solt1zione ipertonica di cloruro so·dico e clismi di solfato di ma·g nesio. La puntur.a ·d el ven1tricoil o l.at erial1e ·Corno posteriore ·dà una d ecompression·e di a lto .grado, ma può essere peri·colosa in alcuni casi. . La tecni·ca 0 peratoria d eve e er e mol.to a ccurat.a e i d evono evitare le manovre brutal i. A evitare la com 1pre sione sul bulbo bisognerà as.p ortar.e prim .a d·e11 'apertura d ella dura, oltre al margi'I1·e post·criore del foro ooci1pitale, l 'osso post eriore d ell '.at lante e talv·o lta un tratto ·de11 'epi strof.eo . La cranio-·d ecom ·p ression·e occipitale va fatta bilateralmente .e completata anch e sulla linea m ediana. La dura viene ribattuta dal1 'alto a l b.asso. Se si opera in due tem1pi, n el primo tempo non i d ovrà aprire la dur.a ; se qu est a è stata .ap erta e insorgo·n o fen o·m ·eni g ravi , d i solito solo la continuazio·n e d ell '.atto oper•aitivo e I '.asportazione d el tumore riporteranno il malato a con di zionj normali . 1
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VALDONI.
A l n ostri l ettor i r ammentiam o l'In te r ess ante ope r a del
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Pro V. Do tt. CIOACCHINO FUM A ROLA Doceute e prlmo a.iut-O nella ffiini-0a del le mala.ttie nervooe e menta.li della R . Undversità di Roma.
Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Pref azi•n e e due oapitoll d el Prof. C IOVA NNI MINCAIIINI
PARTE GENERALE: un volume in-8 d,i pa.g VIII-361, in carta cli l,W!so, nitlrlamente et.a.mpato. con 175 f ii «UH Q11adi t u tte ol'igina li intei-oal ate n"l testo e I tavole, fuori testo, a coln-rl. Prazzo J,. 4 2 . Per l noetri _,. bonnti sole L. 38,2 5.
P .ARTE SPECIALE in tre puntate : 1) Sistema nervoso p e r iferico. Un volume di pa. gine 242, con 67 figure intercalate n el te6to. Prezzo L. 28. Per i nostri abbonati, sole L. 25 , 75. 2) Sistema nervoso cen trale. MIDOLLO SPIN AL E. Volnme di pag. 238, con 66 figure int~rcalate nel teeto. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonatt sole L . 30 ,7f: 3) 11 Cerve llo. Volume di 3!10 pa.gine. con 66 figure in tercalate nel test<'. Prezzo L. 4 2. P er i noet r i abbonati, sole L. 3 8, 2 5 . Q11indi l'opera completa: L. 1 4 5 , più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 3 3 in porto fra.neo. Tnvin re
Vaglia
Uf Rc:o P ootnle
Poeta le
Snc cursa~a
all'editor e LUIGI POZZI dici otto (18) - ROMA.
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XXXVII, NuM. 19]
NOTIZIE BIBLIOORAFICHE. N.
Anémies. Traitement par la méthode de Whipple . .Vol. in 16° di pag. 26. G. Doin, Paris, 1930. Fr. 8. FrESSINGER .
un 'esposizione pratica, delle conoscenze acquisite in cpochi a'nni sull'uso e g li effetti della terapia epati.c a d ·elle anemie. L'A . non si sofferma a lungo su questioni di prio r ità ·e it eoric he, ma fornisce i termini per l'applicazione utile d el metodo. Si trovano de1s criLte in qu•e sta rivis ta sintetica, cui porta anch e un contributo di esperienza personale, tutt e le maniere di somn1inistrazione del fegato, cl1e an,dr.anno volta a volta applicate a seconda d ella tolleranza in1divi1dua.le: sono specificati .J.a preparazion·e, l e ·d qsi attive, ricord.at! i p6,chi ·Casi di intolleran z,a e ·di controin·d1caÈ
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ZlOn·e .
L'.ariemia p erniciosa costituisce l'in.dicazione di el ezione di questo trattame nto , .che si mostra attivo anche sui sintomi collaterali, però il m etodo è risultato e ffi cace, specie con riceTche d ella scuola fr.a ncese, in molte altre forme di anemia: ane·m ie gravi·diche perniciosiformi, an emie .acute febbrili , .an·e mie leucemi che, .a n·emie splenic h e, post-emorragi·che, to·s siche, infanlili, n ella clorosi , ecc. Ciò iporteT.ebbe a con cluder e per un 'influenza non sp ecifica ,del trattamento. L '/\.. traccia quindi i segni cl1e il in edico d eve sorvegli.are p·er assicurarsi n el minor Ja:so .di Lempo ·del! 'effetto favor,evo.Je della t erapia e·p atic.a. Le leggi fond.a mentali che dimo str~no l'attività d el metodo possono così compend1arsi: 1) aumento ,r apido d el numero d ei g l. rossi gra11ulofilan1 ento i; 2) aumento rapido. ~el n~ n1ero d ei g l. rossi e d el tasso e rr;iog'lob1n1co (1!1 o rdin·e di t em ipo precede I.a r:eaz1one granulof1lan1ento·sa poi l 'aum·ento n·umeri co dei g l . ross i, po,i qu~I,lo ·d el l '.em~glo:bin.a, qui:i1 d~ il valore o·lobulare t en1d.e a dim1nu1re); 3) m11gl1oramento della s in1drom,e clini ca d·ell'anemia; 4) migliora111ento o scompar sa delle « sindromi n euroanen1 ich·e ». Nella valutazione d eo-li e ffetti l 'A. porta il suo notevole contributo personale e così pure per t entare .d i interpretare il m eccanism .o con il quale agisce il trattamento. Inter,essant1 sono le ricerch e che rio-uardano il forte . v.alore terao . peutico del fegato di animali anem1zzat1. . In complesso è ·u n 'insieme di fatti e ~i ve·dute di notevole utilità , perchè portano i] lettore a o-iorno d ella question e e docum·entano l 'e (ficacia d el trattan1ento nei rjg t1aridi d ell 'an emia perniciosa .ed invogliano a confermare gli effetti in a ltre SJ)ecie di a·n ·emie. P·e r ciò che rio-uarda le ricerche italiane, bi ogna con statare o . come esse iano t.ate a lquanto trascurate, spec ialmente quelle più anziane ch e r·ig uardano la cuo]a de l Ca tellino sull 'impi ego d el fegato nella cura d ell e a n emie , e non è ri cordata 1~ teoria della cuola di F errata sulla islogenes1 d el] 'ane1nia per11 iciosa cl1e porla ad un 'altra 0
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fondata ipotesi sul m-eccanìsmo d'azione del nef~iti, ch e trattano seguendo un _piano logico ttattarpento epatico .dell 'a.111emi.a perniciosa. Nel e cioè da·pprima le grandi sindromi (sindrome -concluder.e l 'A. consiglia di giu.dioare spassio- urina ria, d.a ritenzione azotata, da ritenzione znatamente 'il va'1ore del rpetodo, poic hè egli clorurata, sindrome card.io-vascolare), poi i -come già altri AA., ha o-s servato ·con una certa metodi di esplorazio·n e funzion.ale, l 'etiologia, tr.equenza minor attività ·d el trattamento nelle l '·~ na tomia pa to.logica, rla clinica, la terapia, Ticadute fino ad aversì una risposta pre·ssochè. ·d imostrando ·Continua m ente co m e la fi siopatolog ia e gli esperim·e nti permettano d 'inter.nulla. Pe·r quanto rìguar·da ~l ,concet·to in.f ormatore pretare spesso molti fatti clini ci. Dopo le n.e.friti gli AA. passano su ccessiva~i qu,e sto ~en·ere .di puh·b Ti1 c azìoni a s·c opo emiJIJ.en tem1e n te di ffusivo, biso·g na convrenire· sulla . mente in rasse.g·na gln Ascessi Mili.ari , Ie utilità pratica ·del programma che si intende P erine.friti su.p purate, le Pielonefriti , I.a Tubercolosi r enale, la Sifilid,e renale, l 'Amilosi, -svolgere sotto la direzìone del prof. Sergent. la Liti.asi, il Can·cro; infine con capitoli seR. Gosio. parati ·ed ordinatamente, .sono trattate le Anurie, le Poliurie, le Ematurie, le AlbumiCENNI BIBLIOORAFICI . nurie, le Piurie, le Lipurie. Pa rti.colare stu.dio poi gli AA. ha nno rivolto Pratica urologica. (Conolusionì dedotte da1llo stu·d io di oltre 14.000 osservazioni) rerlatto all 'Emoglobinuria (e. parossistica e d e . sintoa cura ·dei dottori LAsro, PISANI, Di l\ilAYO, m atich e) e n el capitolo ad ·essa con sacrato WrGET. Mìlano, R. C-linica Urologic a , 1929. sono chiaramente esposte le con cezioni a1le qu.a li Widal ed A·b ra mi poterono giungere in Prezzo : L. 200.. seguito .aUe loro ricerch e clini1ch e ·e speriÈ un bel volume di ci•rca mille pagin·e , ricmentali. a:camente illt1strato oon figur.e originali, ch e, Le ope.re .dedicate alle .nefropatie abbo·n dano ~ome dioe il nome, r.a ppresre nta le conclusioni nella bib1liog r.afi.a, m.a .questa di Wid.al , Lecche sì po ssono tra:rre d.alla pratica di 14 .000 mierre e Valilery-Ra.dot, occupa sen za .dubbio il <:>sservazioni, fatte n ell.a Clinica Urologica d el1la posto d'onore oh e .legittim.amen te le sp·etta. 'R. Univ.ersìià idi Milano, magistralmente diA. Pozzi. Tetta d.a l prof. G. B. Lasio. Lo scritto ha un _yalore em·i nen temente pratico, che può e deve CH. AcHARD . L' oedème brigJi tique. Vol. in -8' interessa:r:e n on solo lo specialista di mal.attie .d i pagg. 220. G. Doin, Pari , 1930, Frs . 30. tirin.arie, ma anc h e Il chìrurgo gen erale . Ogni !Fra le diver se varietà di edemi, l '·edema .::argomento è tratto .s i può dire dalle con clubrigtico è queJlo n el quale l ' influenza mecca-sioni di un gru1ppo di casi osservati, breve nica delle turbe circolatorie h a meno imporm ente riferiti e otiim,a m.e nte ìil·l u.s trati, p·er cui tanza d1ell e modificazi oni fi sico-ch imich e degli la trattazione riesoe piaoevol·e ed inte:ressante. umori, le quali invece occupano un posto conV-engono così passati in rìvìsta tutti gli argosid1erevole. menti, per o·g nuno dei quali p uò trovar si semIn qu esto volumetto l 'A. es·p one m etodicapre qualche cosa di nuovo e di origi·n ale, che m·ente J'.an.a tomi.a pato1],ogica d ell 'edema e la -si ceircherebbe invano sui tr.atta ti cl.assi ci. L '·ocomposizion e chimica d ei liquidi idro1p i·ci , j 'Pera prece·duta da una prefazione d.el Lasio car.atteti 1clinici d.el1'.e,d ema brigtico con le su e "Sull.a storia , organizz.azione e fl1nzion.a mento localizzazioni particolaDi n·e gli organi pro-g1en.e rail e d·ella divijs ìone urologica, merita di fon1di. ~ssere ·segnalata a l pratico ·e .allo speciali sta. Nel ca·pitolo .d.ella terapia ono indicati detLozz1 V. tagliatamente i vari r egin1i ·dietetici e le loro F. WrnAL, P . ABRAMI , A. L EMIERRE. Patholo- pratich e applicazioni. Data l.a grande com petenz.a d ell 'A. , le cui gie des reìns. (Vol. XVII: Nouveau Traité de t.f édecine). Vol. di pagg. 1000 con 100 fi g . ricercl1e personali h anno notevolm ente contribuito a1lla questione patogeneti ca degli edemi, ··e 3 tav . .a colori. Masson & C. P.aris, 1930. il libro riuscirà mol·to util,e a chi voglia ap· Frs. 125. profondirsi in questo argomento. A. P. In questo vo.Jume del magnific o Trattato di Me:d icìna fran-oese, il nome ·di Widal .d omina LuYs GEORGE. lv/aladies des vésicu.les séminanella tr.attazìo·n e degli .a rgo·m·enti in esso conles. G. -Doin, édit. Paris, 1930. Frs. 50. tenuti: la patoJo·g ia r enale infa tti fu quella ch e Il lavoro tratta so1p ratutto delle vesciculiti. -per b en 2·5 .anni appassionò il grande scienIn una prima parte è esposta l 'an.a tomia del:zato e ad essa Egli d edicò lunghe ri•cer.ch e e labo1riose osserv.azioni, unitamente agli amici le vescich·ette semi11ali illustrata da qualche fi g ura origin.ale, son o tudiati i rapporti , la e fedeli a1llievi Lemierre, Abrami , Pasteur Val' 'ascolarizzazione, l 'innervazione e la struttura. lery-R,a dot. · L'opera di Widal quindi, per quanto con- di e se, sono descritti in eguito i dotti ejacu1.atori ed i.} veromontano , .del quale sono riprotcerne la patologi.a rena.l e, è c onsiderevol e. Il volume s' inizia con un capitolo sull 'ana - dotte .delle buone immagini endo copi che. La seconda parte è dedi cata .alla fi iologia lomiu e ulla fisiologia dei reni , dopoclich è gli AA. entra n o senz'altro ·nel.l 'argom ento dell e ·delle vescichette, m entre in una terza parte è 1
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stu·dia ta la semeiotica di questi organi, col corredo · di a.lcun·e ra·diografie concesse da Sicard e Belfied . , ,.iene in seguito lo studio ·delle spermatocistiti, che è fa·t to v·eram·e nte bene, specialmente la parte riguardante la cura, che r.a1p presenta I.a parte più im·p ortante ed originale dell'opera. Viene trattata la questione del cateterismo dei canali ejaculatori in modo dettagliato ·e chiaro, ed impos tata e risolta la questione del lavaggio .d elle vesci·c hette per mezzo d.e1lle vie naturali . La vesciculectom.ia per via .p erinea.l e è trattata in un capitolo a parte da Pauchet, ed è corred.ata da numerose e belle figure. . Il r·esto della chirurgia d·elle vescichette è trattato in poche pagine, del tutto insufficienti p er l ~ imp·ortanza _d ell 'argomento. V. Lozz1~ 1
STORIA DELLA MEDICINA
Tutti dunque, salvo il Varchi, fanno accenno a·d un m e.dicamento, e precisamente ad alcune pillole ·d i cui Machiavelli faceva frequente uso. Di q.uè<&te pillole io ho .t rovato una formula un poco diversa nei vari testi, e riferirò quel la ·c h e viene trascritta nella lettera in cui Ma·chiave lli ne invia la ricetta a Guicciardini (in d.a ta 17 agosto 1525) a ccom1pagnandola coi segu·e nti apprezzamenti (cito dalle Lettere iamiliari pubblioate per cur.a di Edo,ardo Alvisì, 1F irenze, edit. Sansoni, 1883) : cc ••• Io vi dico che elle m ·e .hanno risu·sci .. tato . Cominciate col pigliarne una dopo cena; se I.a vi muov.e non .ne pigliate più, se non ·l a vi muove du·e o tre, o al .p iù cinque, ma io non ne presi mai più che due, et della settimana una volta, et quando io mi sento grave o lo s tom.a co o la testa ... n. 1
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Ecco. la ricetta del·le ·p illole:
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Machiavelli morì di
appendicite~
R ecipe: Aloè patico
Da qu.a lch·e tempo sui nostri peribdici l 'appendicite ha , com e 1Si dice in gergo giornalistico, « una buona stampa »: si ries.amin.a no i dati acquisiti, si riaccendono ·discussioni ... e' è stato persino chi l1a parlato di un.a (( coscienza ap·p endicolare » da cr,e are nei medici e n el pubblico! ... A m ·e ;sembra varrebbe la pena di fare una ind.a gine retro· pettiva sui mi sfatti dell 'append1icite n·e·lla storia: quante vittime ha fatto l'appendicite fra le person.alità più eminenti ·d el .p assato? Quar1te morti .repentine, e spesso attribuite .a veneficio, furono invece I '.e pilogo di un im.p ·r ovviso e violento attacco di a.p pendi cite? Una d elle vittim·e più illustri d el·l 'aippen·d.icite a me pare sia stata Niccolò Machiavelli . Almeno, tale è l'imip Tessione che si riporta l eggen·do g li scarsi docum enti che si riferiscono alla morte d el Segretario fi.o rentino. Il Giovio n el suo .e logio degli ·uomini di lettere ill.ustri, 1parlando d ell.a morte di Machiavelli , la ,a ttribuisce ad avvelenamento per un farmaco di cui egli fa oeva u so per premunirsi contro l e m .a l.a ttie :
Camedrios Zafferano Mirra eletta !J3r.ettonica Pinpinella Bolo .armenico
Dr.a m. 1 1/ 2 Dram. 1 Dr.a m. 1/ 2 Dram. 1/ 2 1/ 2 Dr.aro. 1/ 2 Dram. Dr.a1m . 1/ 2'
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fun ctus est, quum accepta temerè pharmaco, quo se adversus morbos praemuniret, vitae suae jocabundus illusisset ». cc •••
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T.a]e 1è anche la opinione del figlio Piero, che in data 22 g iugno 1527 così parte,c ipa la morte d el paqre a Francesco Nelli: cc NO? :posso fare di meno di piangere in d overvi dire come è morto il ,dl 22 di questo me~e Niccolò nostro .padre di dolori d.i ventre, cagionati da uno m edicamento ,preso il dì 20 ». Il Busini scrivendo al Varchi dice : cc Appena i a.mma lò prese le sue solite pillole, e sentendosi molto aggravare raccontò quel tanto celebrato ogno ecc. ». 11 Varchi in una lettera fan1iljare scrive: cc il 20 g iug no messer Niccolò Machiavelli è s tato pre . . o da dolori violenti » senza dare .altri })arti colari. '
Di questi in.g redi·enti, dei quali solo l'aloè à sostanz.a di un.a qu,a lche r eale ·e fficacia terapeuti·c a, è riferito .diversam ente il secondo: in alcuni testi Camedrios, in .altri Carman. Deos.,. e forse va interpretato Cardamomum Diosco...
ridis . E la dose di aloè non è davvero eccessiva: un.a dr.a mm,a ,e mezz.a, e cioè gr.am.m i .5,25 da divi dersi in 25 pillole : pari a gr. 0,21 per pillola. Già l 'Arta ud, che aveva fatto preparare queste pillole, le aveva trov.a te del tutto innocu e, e al più lassative per efEetto dell'aloè. Il B.a ccarani, che h.a f.atto appunto oggetto di una comuni·c azione alla So·cietà Medicochirurgica Ancon etana (sed.u ta del 19 luglio 1927) •l a .c ausa della tm orte .di Machiavelli riferisce : cc Ho fatto confezionare queste pillole secondo· la formula ·d el Machiavelli, e ne è venuto fuori un pillolone grosso, anzi molto grosso ... E le .h o .som1minist:r.ate, ta,s tandone un po' gli efifetti, ad alcu1Li malati d ell'Ospedale con risultato ottimo, e cioè con .effetto lassativo discr e to , senza provocar dol ore ». Ma io ho un forte dubbio .che il « pillolonegrosso, anzi molto grosso » (sfido · io: il peso complessivo è di grammi 17,501) fosse tale solo perchè ]a do se della rioetta era per 25 pillolee non per una pillola. Comunq·u e la esperienza fatta dal Baccaranì col cc pillolone » viene a buon punto, e cioèvale a ·dimostrare la assoluta innocuità degli ingredienti della ricetta, anche se ingeriti a dosi m assime. E allora si pone il que i to : Se il Machiavelli non è morto per avvelenamento dall e sue pillole (come h anno ritenuto i suo i contem-. 1
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poranei) quale è stata la malattia che lo ha ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI .condotto a morte? Intanto già nei documenti citati è la prova Società Medico-Chirurgica di Pavia. ch e il Mac hiavelli prese le pillole .a causa di un suo malessere , preesistente: cc Appena si Seduta del 14 marzo 1930. • ammalò n .scriv·e il Busini « ·p re·se le su ~ solite Presidenza : A. FERRATA, presidente. pillole n. Circa la malattia abbiamo pochissimi dati: Sopra un caso di « granulosis rubra nasi ». si iniziò il 20 g iugno 1527 , fu a cco:r:npagnata ·d a G. f ' ALCHc. - L 'O. h a stuclia to un caso di g raviolenti dolori a·ddomina li , e finì colla mo,r te nulosis rubra nasi in individuo di 14 anni non due giorni dopo . an cora pubere, senza precedenti er editari in conLa prima idea ·ch e si affaccia è che si tratti dizioni gen era!-! buone con c utireazione positiva di una occlusione intestinale o di una peritoma senza segni g hiandolari Q viscerali d i tubern·i te aouta . Ma difficilmen te una ocolusion e u c- colosi. ci1d·e in du,e giorni , e il caratteristico vomito La dermatosi d urava da molto te111po e con infrenabile sarebbe stato proba;bil1m ente accenessa l 'iperidrosi locaJizzata ; I 'aspetto della affen ato da coloro ch e della malattia mortale par- zione cutanea era il sol!to. Alla regione del dorso e d elle ali del naso s~ osservava cianosi, cute laron o. fredda, umidiccia e numerosi rilievi papuloidi. Resta l 'ipotesi della periton ite acuta, e a Dal lato istQlogico nulla all 'ep'. dermide, scarse questa si attien e il Baccarani, ch e pensa cc si sia tra ttato di un.a peritonite setti,ca da perfo- lesioni vasalt, preponderanza di alterazi.Qni a carico dell 'apparato su flor ale, d il atazioni del lume, razion1e » e riti·e ne possano essere incriminate degli acini ~ dei dotti escr elor'. , formazioni cicc proprio le su e pillole... che prese forse in stiche tanto di origine ghiandolare ch e tubolare. numero abbondante sono state cau sa di una · Ghian dole sebacee ipertrQfich e ed abbo:p.danti. perforazione intestinale. Purtroppo non sono Ne'. riguardi d ell 'eziolqgia l 'O. r ichiama l 'atpunto rar·e le peritoni.t i da 'p erforazione in sog- tenzione sul fattore cQstituzione d ell 'individuo, sulla cianosi, sul]~ esa,ger ate funzionalità delle g etti sofferenti del.Jo inte·stin o, in seguito a lghiandole sudoripare e sulle reazioni chimich e 1'uso di purganti dra·stici » . del sudore. Ritiene che la g. r. n. non sia un 'afL 'argomentazione non mi persuade. fezi-01n e t.b .è. della cute, 1na che sia legata alla Anziitutto il M.a,chi.avelli n on pare fosse so fcostruzion~ dell 'individuQ eh~ n~l caso in esame, fer,e nte ·di intestino: sipesso n elle sue lettere ed in altri, era a tipo linfatico, ipoto·n ico e iperaccenna a lla sua ottima salute, e dice, fra vagale; a q u esto terreno riferi sce la cianosi della l 'altro: cc sto b en e d el corpo, ma di tutte le regione nasale che l1nisce alla sindrome acrociaaltre ·cose male n. Due aani prima della morte, notica delle mani. Su questa particolare costin ella lettera a l Guicciiardini , acoenna , come tuzio·n e devono certament e influ'.re, come del resto tn altrt casi ripor~ati dalla letteratura, alabbia;m o visto, a lievi 1disturbi ch e fanno piutterazioni funzionali a, tipQ endocrino e più precitosto pensal'e a una dispepsia nervosa, ch e samente nel caso n ostr Q quelle legate al ritardo egli cura ·colle pillole prendenid ole cc quando de1lq stabil~ rsi della funzione sessuale e cioè del mi sento g rave lo stomaco o la testa ». Nulla mi sem1b ra quin·di ch e a utorizzi la sUJpposizion e sistema testicolo-tiroide . L 'iperidrosi è c0nsider ata legata ipotonia del di un.a m.alattia organica dell 'intestin·o. si1npatico e costituisce non un fatto-r e seconda1 Dunqu e : peritonite, sì, ma peritonite da per- rio alle alterazioni vasali, ma una vera e propria forazione di intestino mialato , no. A m eno ch e causa a sè che esplica la su a attività sulla derman on si voglia ,p en·sare (ma allora si sconfina tosi tanto con azione meccanica che chimica. Orientandosi in questo senso d à le direttive n elle i1p otesi più arbitrari e) a un.a peritonite da perforazione di ulcera ·du·o denale senza sintomi per la terapia della òern1atosi lin1j tan closi .i n un primo t empo a m igliorare la costituzio.11e dell 'inprecedenti ( !), o a un tifo am1b ulatorio con dividuo sal vo p oi ad intervenire localmente con p erforazione, o a perforazione di u lcera semadatti m ezzi . plice d el tenue o del cieco, ecc . • Molto più v·erosimile, sopratutto in ragione Osservazioni sopra l'irradiazione della tiroide d ell.a frequ enza, è l 'ipotesi ch e si si1a tr.att~to nella psoriasi. di una peritonite appendicolare , ch e, .com.e si sa, n elle sue forme .p iù violente, può ben u cG. F .\T,CH1. L 'O. riferisce da pri11cipio lo cidere un paziente in due giorni. E in essa le stato attuale delle conQscenze che si hanno sui rapportt tr~ irradiazioni ~~Ile ghiandole endopillole liev·e mente lassative n on hanno alcuna respon sa1b ilità. J,l Maohiavelli inizia·tosi il male crine e malattie cutanee e più precisamente tra: · prese le pillole aven·d o molta fe de in esse (cc m e tiroide, limo e psoriasi. Premette ch e certamente l 'azione del Rontgen hanno risu·s citato » aveva scritto egli nella sua non d~ve, fatta eccezione per la tenera età, svollettera al Guicciia.rdini), ma esse n on potevano gere l 'eventuale su o stimolo su l timo m a ben sì n è guarire nè aggravare una appendicite ch e sulla tiroide. in breve si d elineava così terribilmente vioQuesto in dipendenza delle cognizioni a11alolenta da u cci.d ere un u omo in due giorni. miche e fisiolog; che ch e si hanno, sull 'involuzioAppare dunque verosimile ch e il Segretario n e d el timo nel! 'adulto. Espone poi la su a casistica ch e compre11de IZ fiorentino sia morto in seguito a ·u n attacco di osservazioni di individui tra i 9 e 35 anni in c ui appendicite. G1No PrERI. 1
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11a o tle nule 5 guar1g1oni d~fj_nitive, 2 notevoli i11igl'. ora1ne11ti e 5 insuccessi. Ha eseguito irradiaziqni sulla regione tiroi<lea con 1 DE fjltrata s u 3-4 mm. di A1 alla distanza focale di 15 cm.; le applicazioni furono svolte a distai1za d·i 20-25 giQrni ·una dall 'altra ed eseguite ii1 numero non superiore a 3. Svolge poi alcune considerazioni circa il probabile modo di agire di queste irradiazioni; esclude che possa tratt ars~ di u n 'azione specifica dell 'aumentaté\ secrezione t iroidea, ma ritiene che pro·b ab:lmente s~ debba peD:sare ad u n 'azione specifica non nasco11dendo che anche l a pelle st imolata potrebbe svolg·er~ q u esta attività nei riguardi dellé\ affezione cu tanea. Cor1clude cQl racco1nandare l 'uso del metodo che deve essere considerato non. come esclusivo . . per la cura della psorìé\si, ma bensì alla pari dei tanti che abbiarnq a nostra disposizione e che può eventualmente sussidiare e completare le cure lQcali.
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Sull' istogenesi della micosi fungoide. li' . FLARE R. - L 'O., passate in rassegna le varie teorie che hanno cercato d i spiegare il processo is tolo·g~co della ~icosi fungoide, forma a tipo grafl:ulomatQso sistematicQ simil e per alcuni punti di visté\ al l infqgran u loma maligno, ne mette in evidenza alcun~ caratt eri istologie~ ed emato.logici che l a fanno considerare una altera~ zione sistematica rclicolq-endoteliale. Sui caratteri partiCQlari de~ comr)qnenti cellulari del tessuto micosico s~ pro pone di diffondersi ul teriormen te essendo per la, 1qro cqmplessità e articolarità strutLurale degni di particol are rilievo.
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Sulle calcificazioni cutanee con particolare riguardo al cosidetto epitelioma calcico. L 'O. :Ulustra con preparati m icrqscopici due forme di calcificazioni cuta11ee: u11a co11 i caratteri di una neoformazione del tipo coside tto di epitelioma calcificato che egli crede pjù opportuname.n le di considerare come una formazio11e cl i t ip.o nevico cal cif'.cata; l 'altra del tipo cli for1na costica con caJcificazior1e secondaria. F.
FLARER.
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L' insulina e i suoi rapporti con l'ovulazione. A. lVlrGLIAVACCA. - L 'O., ha trattato per periocl i diversi (da 10 g·iorni a 1 mese) del le ratte a dulte con dosi quotidiane di insulina di 5 e 10 u11i tà cl~11iche per anin1ale .. L '·O. ]1a p ol uto stabilire cl1e 1'azione del! 'insulina si esplica sull 'ovaio producendo un arr esto n~ll 'accrescimento dei follicoli oofori . Dopo un n1ese dal trattamento e.on , l 'insul!na i 'ovaio si presenta riccamente lobulato, e all 'esan1e is tologico colpisce il numero elevalo di corpi lt1lei; n el restante parenchima si rileva110 solo follicoli cli l)iccole d:meD:sioni . ·
l'azione stimolante e sterilizzante sull'ovaio degli estratti testicolari in funzione della dose: il meccanismo della sterilizzazione. _/\. ~l 1 n 1IAVACCA . L 'O. ha s tudiato l 'azione degli cslralti t esticolari s ull OYn io di anin1ali da e perin1e11to e descrive le n1odificazioni i lologic l1c incl olle da queste\ sos ta11za. l
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Con piccole dosi l 'O. ha rilevato un rapido accrescimento e la maturaziQne di un gran numero di foll icoli, con dosi meno scarse l 'a11mento cospicuo ~ disordinato del tessulo connettivo sottoe11ilelial e ~ spiccala p luri::;traLificazione dell 'eP:~telio germinativo con tendenza all ' invaginaZ!One, con dosi relatjva1nente elevate l 'aumento notevole dell 'albuginea, sotto forma di un alto e compattq. strato connettivale sottoepiteliale, con scar si accenni .alla p lurist ratificazio·n e dell 'epitelio. L 'O. pol1e in evidenza l 'azione st.i1n6l ante delle piccole dosi di estratto testicolare sull'ovaio, e tende a spiegare il 1neccan~smo della sterilizzazione con dosi meno scarse come dovuto all 'impossibilità, per lé\ presenza flello spesso strato connettival e corticale, dellQ scoppio del follicolo. Il Segretario: F. Rrccr. •
Associazione Medica T1·iestina. XI Adt111anza sc'.entifica del 17 gennaio 1930. Presidente: Dott.
ATTILIO
CoFI,ER.
Lo stato attuale del problema dei pigmenti biliari. Dott . vVINTE!\NITZ.. L 'O. cor1sidera p arlitamen te 3 lati d el prqblema ~ precisamente : 1) il l uogo di formazione dei pigmcnt~ bi· l iari; 2) il numero dell e bilirubine; 3) la genesi dell'urobilina. In rapporto al problema del luogo di for111azione dei pigmenti biliari l 'O . rileva cor11e tutte le esperienze Sùccessive poco di nuovo poteronoaggiungere alle osservazioni classiche dcl Nauny11 e Minko,vski. Soltanto l 'interpretazione fu diversa. Le iccenti esperienze fatte da l\tiann e Magath e quelle integrative di Rosenfeld e ~Ielchior di1n.qstraro·n o che la bilirubina può originarsi anche in animali privi di fegato, ma che un ittero intenso è possibile soltanto quando ques t 'organo· è integro. · In rapporto a lla duplic ità delle bilirubine già ammess~ dal G:uhl er ~ ricomparsa sotto nuova vest e per opera del IIym,ans v. d. Bergh l'O. crede di poter affer1nare l 'u11ici tà delle bilirubine. La distinzione fra reazione diretta e indiretta, prQnta e ritardata dipende soltanto da differenze quantitative (osservazioni proprie). Per ] 'urobilina l 'O. ammette la genesi enterica secondo Friedrich l\tI iiller come quella più atta a spiegare la fenomenologia cli11ica. Dott. LANG. - L 'O. si associa alle conclusion: del relatore specie perchè conclusioni temperate e come tali limita11ti di molto l 'importanza del R. E. nella biligenesi. Le co·n clusioni quind i del dott . W!nternitz reagiscono a quello che è s tato l 'entusiasmo di molti autort dopo le esperienze di Mann e ~Ia gath intese a dimostrare il R. E. come formatore di bile. Perciò le conclusiQni del Relatore hanno valqre e sono maggjorr11enle riscattate dal fatto cl]:e nel sist. R .. E. e nelle cellule del sistema R. E . 'per il pigmento trovato a cui il Relatore ha accennato· è dato prevalentemente da pigmento ferrico alla cu i elaborazione e alla cui economia il R. E. è deputato. Perciò è al R. E. che spetta l 'impregnazione delle sue cellule col
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. derivato della scompos!zione sar1guigna ed è al R. E: cui spetta stando alle ricerche di molti autori il rifornimento del coeffi.cente ferrico nella f.intesi dell 'e1noglobina, neila, fucina dei corpuscoli rossi il m idollo osseo. Per quanto rig u arda pqi ·la natura e l 'origine delle due bilirubine, l 'O. fa rilevare come la conclusione del Relatore debba essere maggiormente illuminata e debba essere n1aggior1nente riscattata qualora il giudizio che la bilirubi11a diretta dovuta a una maggiore concentrazione di bilirubina nel siero . tertga conto dei s~guenti dati : Che autorì precede nt~ al Winternitz neli 'ittero emQlitico da lui cjtato hanno trovato la diazo nel siero diretta e non sempre diretta ed al tre volte al lerrtantesi ed inoltre che l 'O. in diazo eseguile col siero di pazienti morii per itteri da ritenzione gravissima co11statata all 'autopsia ha trovato la diazo indiretta. Il Segretario: Dott. L. W1NTERN1Tz. 1
. sumers~ qu~l~ formaz :oni pseudo-cavitarie, poich è ~~sult ano dal} 'intreccio vascolare e pr~senta r;to p1u O meno normale la trasparenza, ed integr a la trarna del tessuto polmonare. Riguardo alla questione se, in base all 'esame radiograficq, sia possibile affrontare il quesito d.ella distonia vago-simpatica, come causa di enfisema Q 4~ atelectasia alv~olare, l 'O. crede che si sia ben lontani da up.a adeguata risposta. Allo stato attuale della clinica è da ammettere che le di~tonie vago-simpatiche interessino. l 'intero albero· resp~ratorio : ma n,qn, è a,ncora st ata dimostrata la, più perfetta autQnomia di Qgni alveolo o lobo- polmonare nei riguardi dell 'innerv.azione e del tono del sistema nervoso vegetativo. Il concettQ clinico di distonia vago-simpatica finora si limita alle nevrosi e forse ad una sol a: all 'asma bronchiale, m a l 'enfisema che ne consegue è dQvuto ad un complesso di fattori ch e è super.fluo enumerare.
Prof.. Vr!'l"CENzo F1cr. - Ritiene d 'accordo col prof. Epifanio, e sul s'. gnificato delle formazioni anulari e sulla questiqne dell 'auton,omia d 'inn ervazione del lob11lq polm.qnare. ·Sezione di Palermo. Fin 'ora sono state sol tante descritte zone di Seduta del 15 febbraio 1930. at~lettasia circoscr~tta, i1~i soggetti che espirano ab1tualme11te per la bocca, a livellq degli. apici Pres'.dente: Prof. . . LlTIGI MANFREDI. e delle regioni ilari (Hq.f bauer), ed anche zo·n e di atelettasia in vicinanza d~ versamenti pleurici, Ulteriori contributi clinici sul tono polmonare. specialme11te a livello· della parete l aterale toraProf. G10ACCH1Ko ARNONE. - L 'O. m ette in evicica, quale effet lo del prevalere del tono elastico . d enza con, proiezioni r ad~ografiche, for~azioni polmonare che tende a scollare i foglietti pleup seudo-cavitare nel pol1no·n ~ di soggetti non tu- rici, su lla forza adasiva ch e tende invece a teb ercolotici, dovute a, stimoli diver si aventi sede n erli in CQntatto e tale prevalenza viene consinello scheletro clel t• orace (costole, sterno), o nel der ata CQme dipendente da una condizione anof egato o n el re11e, ~ in soggetti tuber colotici primala nella sfera d 'innervazion e n euro-vegetativa ma, durante e dopo iJ pneumotorace con radiopolmonare, p :1ì specialmente dovuta ad ipotonia .grafie i11 serie. vagale cui consegue l 'inibizione degli impulsi Tali zon e sar ebber o dovu te ad un equilibrio co11tras tant~ la forza di retrazione polmonare. territoriale del lono vago-simpalicq dei singoli. Questa stessa depressione d~l to110 vagale, con lobul~ pol1n onari (secondo le idee del Viola). conseguente ipertonia della, forza elastica di reL 'i11filtrato poln1on ar e sottoclavicolar e <Jeve ri- trazione, fu invqcata quale p·r in cipale fattore patenersi , secondo 1'0., alm eno i n u11 primo tem'.togenetico del . cqllassQ massivo polmonare che, co1ne è nQto, nQ·n interessa m ai zone polmonari po (e qu ando norL si acco1npHg nano a fatti floininori di un i11 tero lobo . . gistici e distruttivi), effetto· di per turban1enti cirInfine l 'O. fa rilevare ch e l 'abnorme disp osicol ari e ill un territorio circoscritto per alteraz~ o,ne qell 'influen za regolatrice n er vosa dell 'autozione degli essudati pneumoloracici dipende daltono cellulare e sotto la dipende11za del sistema l a ste~sa sinfisi pleuriC'a, ch e talora con segue alla i1ervoso veget a t~vo si1npqtico e par asimpatico (se- pleurite stessa ~ ch e invariabilmente ascende, in g u endo Je idee dello Schiassi B.. e del Pende), direzio11e caudo-craniale, spingendo pr-0gressivazo11e n elle quali alla opacità può seguire la for- 1nente sempre più jn alto la r accol ta liquida. In mazion e di u11'ombra a11ulare e (con1e n otò il sin1ili casi ir1fatti, m ai riesce di praticar e il riLupo 11ella cli11ica del Miche!~) successivamente fornin1e11to pneumotor acico o la tor acentesi infiggendo l 'ago od il trequarti a valle della ' r acl a scompar sa completa di og ni lesio11e a11atomica cqlta. r adiologicam ente di111ostrabile. Ascrive alla autono1nia polmon are costrittoria Dott., G10VANNI AIRALF. . - · B. dell 'opinio11e ch e dei singoli lobi l 'inegu ale collasso del polmone n el pneu1nolor ace ipoten sivo·, e p·u re alla auto- certe immagini r adiogr afich e pseudo-cavitarie n omia pol 1no11are espa11sqria attiva la disposizio- possano riferirsi a. particolari condizioni anatom on e diver sa dei versalnenti m etapnet1motoracici . pa tolog~ che del polmon e.
. .Soeietà Italiana Fascista di Studi scientifici sulla tubei·colosi.
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Infiltrazione gelatinosa ed infiltrazione case.osa del polmone • .
Prof. G1usEPPE EPIFANIO. - L 'O. si occupa delle caratteristich e an atom,ich e ~ dell 'evoluzion e dei dt1e processi gelatinoso e caseoso . Sulla ba5e delle nozion~ d all 'O. _riassunte, le aree din1.qslrale in quest a seduta, dal prof. Arnon e a sosteg110 della stia tesi, n on possono as-
Prof. VrTo CESARE PIAZZA. - Crede ch e la even ~ tuale disto·n ia neuro-veg,e t at~va polmon are invocata da ll 'Arnone possa esser e facilmente r isolta ricorrendo a! vari stimoli farmacodinamici del vago e del sim patico ed a rad iografie in ser ie fatte dopo pochi min11ti e dopo qualch e ora, quando già l 'azio11e dei reattivi farmaco-dinamici o del vago o del si1npatico h anno già fatto n ot are la lqro az'. one gener ale. eyj tan\iv così l 'er -
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IL POLICLINICO
rore di parago~are radiqgraru1ni fatti a distanza di giqrni e sotto I 'azione di stimoli che sfuggono all 'indagine q~ll 'Qsservatore. Prof. Lmonio GIUFFRÈ. - Per quanto riguarda l 'interpretazione fisjcq-patQlog~ca della, disposizione dei versamenti pleurici, si associa alle osservazioni fatte <lal prof .. Fici e per l 'interpretazione delie pseudq-caverne a quelle del prof. Epifaniq .
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Prof. GAETANO PARLAVECCHIO. - Chiede al prof. Arnon~ se le nuove ric~rche sul tono polmonare non pqssano con~ribuire a, chia.:ire. la gene~i de_~ collassi pqlmonar1 post-qperatqr1, sinora sp1egat1 con meccanismo ~olto grossolano. Da molto tempq si è cominciato- a constat~e che molte delle credute pqlmoniti post -operatorie sono invece dei collassi pqlmQnari più ·o meno limitati o. estesi . , collassi ch e insorgono specialm en te dopq anes tesie in,alatqrie. Prof. GIOACCHINO ARNONE. - Le ombre anulari e le ·p seudo-caverne pqssqnq essere dovute non solo alle cause accennate qai proff. Epifanio e Fici ma a molte al tre cause. P~rò l 'O .. h a voluto n,on interessar si degli altri e intrattenersi solq sulla spiegazione di un s~ngÒlQ reperto radiQlogico e cio~ di ~uello_ al quale, all '~same an atomq-p atol~g~co, . s1 è. v~sto corrispondere una zo·n a c1rcoscr1t~a d1 enfisema. Cir ca la spiegazion e d el meccanismo di fqr~a~ zion~ di questi speciali reperti in~ppugD;ab1l1 egli cr ed e trattarsi di. un, fen,omeno f1s1~log1co ~ fisiopatologico deter~inatQ dalla c~n.trazion~ _dei muscoli lisci interlobulari e pleur~c1 descritti e sulla cui funzione e sul cui m eccanismo oramai non st può rispondere che in sede ~per~entale. Che nei tuber colotici ~sista una distonia vagosimpatica è st ato affermato così concordemente d a tutti ch e forse è l 'un :co punto sul quale neiSsuno più discute. Quind~ l 'O. n on affronta tale quesito, ma lQ suppo,n e g ià risoluto, come lo è di fatto. . Riguardo poi al tono· elas l~co pqlmo·n are a ~u1 si è accennato, oraipai queste içlee vengono c.hiarite m egl:o dai nuovi cqncett~ esposti da~ yiola. Sulla disp osizione p oi dei liquidi pleur1c1 non h a che a rimandar e · l 'O. ai l avori dell'ultimo Congresso di radiologia svoltosi a, ~ap.oli, ai lavori d el Rossi di Parma, dello Schiass1, ecc. Si associa, alla spiegazione qata dal prqf. P~r· lavecchio sul collasso polmon,are pqst-operator10. Si può il pneumotorace terapeutico eseguire in ambulatorio?
Prof. GIUSEPPE FERNANDEZ. - L 'O. è stato tra i primi in Ital!a, ad eseguire il pneumotorace artificiale in ambulatorio, ed esp qne il frutto della sua esp erienza al riguardo. Da u na disamina attenta e serena d ell 'ar gom e11to d eve convincersi che le gravi evenienze d ell a cura non possono esser e attribuite al luogo 11el quale va fatto, e nutre fiducia eh~ ~ssa venga senza alcuna limitazi.qne sempr e più estesa a vantaggio dei numerosi soff~renti . I risultati della pratica pneumotoracica dispensariale.
))r of. Lu 1c1 SAGONA. - L 'O. d alla disamina delle ,·arie eve11ie11ze conclude ch e alla formula « col-
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. lassot er apia ii1iziale in og11i dispe11sario, posszbilmente con d egenza, bisogna sostituire quella . <e collass~terapia iniziai~ in ogni dispensario con . degenza, di cui fare a meno solo in caso di assoluta impossibilità ».
Prof. MA URiiio ASCOLI. - Crede che le due opposte tendenze rese n,ote nelle comunicazioni dei proff. Fernandez ~ Sagona, pqssano essere opportunamente conciliate. Fermo restando il principio ch e gl 'inci den~i operatori nella pratica pneumotoracica, per lo più si presentano subito dopo l 'intrQduzione di ~a·~'. e eh~ non ~onq mai coinpletamente preved1b111 n è all'inizio n è durante il corso della cura perlocchè. dQvrebbe r!chiedersi una degenza a tempo indeterminato - può il pneumotorace essere jstituit.Q ambulatoriamente in quegli amm alati t quali offrono, all 'esame cl~nico , m ag·giori garenzie p er I 'inizio !n an1bulatorjo della cura,. 1nentre possono essere affidati ai comparti di d~ genza disp en sariale od osp~daliera, quegli altri, . per i quali ~11vece necessitano maggior e assistenza e t ecnica più prudente, e fra es-si senz'altroquelli a pneun1obilateral e sin1ult an eo. L 'O. è di avviso che alcuni incidenti operatori possono essere esclu si con ?pportun~ pre'?den ze tecniche, e sp ecialmente evitando d1 ferire la pleura viscerale neJl 'atto dell 'infissione d ell 'ago da pneumotor ace. Presenta, a tal 'uopo un agofornito di cannula cQn finestra laterale; detta cannula si fa spor ger e dalla punta dell'ago non appena si giudica che quest a s1a penetrata nel cavo pleuricQ, per m od Q che Jo estremo a~roton dato della cannula stri sci st1lla pleura viscerale senza ferirla durante le manovre per l 'ii1troduzione del gas. Prof. LIBORIO G1uFFRÈ. - Ritiene che una questione importantissima sia quella che riguarda la speciale competenza dei sanitari ch e si occupano di cure pneumotorncich e. TaJe cqmpe~enza. es~ sendo .indiscutibile n,el p er sonale degli Istituti dispensariali, si può ammettere che_, ~n seg~to ad oppqrtuna selezione di ammalati, la pratica pneumotoracica possa anche esser e estesa ambulatoriamente. Insiste sul con cetto ch e la pratica pneumoto~ racica debba essere inibita ai sanitari che non ne siano co·m unque autorizzati. . Prof. GIOACCIItNo .A.RNoNE. - Si associa al principio ch e la, cura .pne~~otor<l?ica debba essere iniziata in ammalati ctu s~a ass1curata una breve degenza a letto . Prof. LUIGI ~IANl"REDI. - Pt1r riconoscendo la n ecessità che dalla cura pneumotoracica venga beneficiato il mac:rgior numero di ammalati, crede ch e q11 anto piiJ. t ale metodo sia cirC?nd~to da garenz :e tecnich e, tanto più · esso ,p11_ò. riuscire ac: ereditato, e p ertanto ricono_sc~ .1 ut1~1tà ch e agli ammalati cui debba essere 1n1z1ato il pneumotorace, venga assicurat~ la degenza a lett? pe~ ~1cune Qre o p er alcuni giorpi secondo. i ~s1 in istituti sp ecializza ti come i dispe~ s.ari. .c~ò fa: cendo si copre an ch e la responsabilità c1v1le di tali pubblici is tituti di cura . Il Seqretario: Prof. V. F1c1. ~
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SEZIONE PRATICA
APPUNTI PER IL MEDICO. PRATICO . •
MEDICINA SClENTIFICA Il rapporto tra l'a~tività funzionale del feg·ato e la suscettibilità dell'organismo all'insulina. E . Forsgr.en (ActaMedicaScand., n. 1, 193'- 1 espone una sua teoria, destinata a spiegare come un,o stesso indivi duo presenti in p erio,di d iversi una diversa sensibilità a l trattamer1to in· sulinico, e che certo non man,ca di geni.ali·tà. Egli parte dal .o onoetto che i·l fegato possiede una funzione ritmica, in,dipendente fino ad un oerto punto dalla somministrazione del cibo, e oonsistente nell 'al·ternarsi di fasi assimilatrici o .secretorie. Durante la fase di assimi lazion e il fegato a ccumula il glicogeno nelle cellule ed è un consumatore di glucosio; durante la fase di dissimilazion·e, in cui il glicogeno scompare da1lle cellule epatiche perohè richiesto dalla loro azione secretoria, il fegato è un produttore di glucosio. Data la sua grande ca.pacità si capisce come il fegato possa, ad alim entazione moderata, d-0minare il metabolismo. La 5en·sibi.Jità dell'individuo a ll 'insulina è determinata non .solo dal cibo introdotto, ma an. che d.a ll·o stafo in cui il metabolismo vien,e ad esserie in connessione coll'attività ritn1ica d el fegato; essa perciò è massima quando la fase di dissimilaz·ione è al termine e il gl icogeno è scom 1parso d·a l fegato, e minima quan d o la fase assimilatoria è finita e comincia il passaggio del g lucosio epatico in circolo. Le variazioni ritmiohe nella sensibi1lità d,e}. l'in,divid.u o verso l'in sul~na e ne l .conten·u to di zu cchero n.e l sangue e nelle urine, sono assai probabi·l mente in rapporto con questa attività ritmica d·el fegato. V. SERRA. Rapporti dell'iperalimentazione e dell'obesità con l'organo insulare. 1
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W . 1F alta (Wiener lf- lin. Woch., n. 10) osserva che in molti casi di magrezz.a la somministrazione di insulina e di i drati ·di carbon iO determina un in·g rassamento. Questa azione ingrassante dell'insulina è in rap1porto ·Con un aum·e nto dello stimolo a nutrirsi (aum,ento dell'assimi1lazione), con una migliore utilizzazione del materiaJ,e nutritivo e con un 'esaltazione dell 'atppara.to insulare. Parti1colarmente manifesta è l'azione ingrassante d el l 'in sulina nei casi di magrezza astenica, m entre nelle forme di magrezza eretistica anche piccole dosi di insulina determinano faci1lmente reazioni ipog licemiche, lievi sintomi basedowiani e aumento del rica1mbio basale. La facilità con cui la som ministr,azione di insulina determina .l 'ingrassamento fa pensare a l,l a possibilità id i rap,p orti fra l 'obesità e un iperfunzione d ell 'appar.a to insulare. In alcuni casi l 'iperinsulini mo è in rapp_o rto con alterazioni locali d elle i sole (a·denomi, adenocarcinomi) che d eterminano l 'obesità; esistono però anche casi di iperinsulinì1
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smo funzionale. L'adiposità è certamente dovuta a vari fattori, ,diversi n ei singoli casi. L ' irperinsulinismo è soltanto uno di questi fattori, nè si rpuò dirie per il momento· quale importanza s petti ad esso n«:~lle ·diverse forme di obesità. POLLITZER.
La secrezione interna del pancreas e la lipodierest polmonare. Con esper1m,e nti in vivo ed in vitro, e cioè con dosaggio de i -grassi e del col,esterolo nel sangue del cuore destro e sinis ro, ovvero in framm enti _di polmone di cane sia norrna'li ch espan.creatizzati, Nitescu ,e Ben etato (Clujul méd. 1929, n. 5) hanno potuto dim_o strare c he il pol, mone ha una manifesta azione lipodieretica e· co}esterinolitica, fatto questo già dimostrato ,dal Roger e da i suoi allievi . La spancreatizza-zione disturba questa attività in quanto la lipodieresi e la colesterolisi in vivo ed in vitro, diminuisco·n o . Im·p ortan.t e è il fatto che l 'agg iunta di insu1ina in pol~ere od in sol uzione, a ll 'or g.ano in autolisi asettica non rinforza l'a-. zione colesterinolitica o lipodieretica , n el men ... tre l.a somministrazione di insulin,a per iniezione sottocutanea ristabilisce l'attività d el pol .. mone in vivo sui grassi e sulla colesterina tal quale si pot:r.ebbe avere n eil cane normale. L'azione lipolitica e co1esterinolitica ·c essa con la cessazione della somministrazion e d ell 'insu ... lina: queste :ricerche confermano i risultatì d el1la scuola fran oese sulla fu·n zione lipol i.ti1ca8 co'l esterinolitica del polmon,e. MoNTELEONE .
SEMEIOTICA. Note di semeiotica addo1ninale. Il prof. A. Carducci (Riv. Ospedaliera, n. 1, genn. 1930) con I.a competenz.a che gli è abituale e con fine spirito di osservazione, richiama l'attenzione su due sintomi di semeio· tica addominale : il sintomo del doppio colletto,
e le va.riazioni respiratorie delle ottusità addominali. Il primo, presente in casi di ascite, si mette in evidenza osservando tangenzialmente I 'addome d'un ascitico; in tal m .anier.a si può notare uno spianamento nella regione perioinbe1icale ed un soll evamento n ella parte sopra & sotto1m belicale; il tutto dà l 'impressione di un doppio colletto . Tale fenomeno differisce dal solco del Sacconaghi, d escritto anni addi etro, ed a s urne una oerta im·p ortanza allorchè è stata confermata l 'esisten za d.i liqu·ido libero n ell '.a·ddomecon a ltri mezzi; in tal caso il sintomo del doppio colletto sta ad indicare che si tratta di transu·dato e non di essudato. La spiegazion e d,e ] fenomeno sta nel fatto che il tr.ansudato, per i suoi caratteri, spinge in a lto le an e in-
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te tin.1 li, m entre s.i raccog·lie .in basso il liquido ralizzata. Al contrario, i casi in cui la dissoa sciti·co ; di qui il doppio sollevamento; l 'es- c iazione fosse superiore ad un grado corrisponsuda to invece per i suoi caratteri biologici , derebberq a d elle appendici sottosierose pre- o sopratutto r etrocecali. e per la p eritonite che spesso 1'a1ccompagna, Dal. punto di vista dell'indicazione operatonon si raccoglie tutto in basso, ma uniforr i.a questa loca.lizzazione topografica non avrebm em ente nell'a ddome . Tale sintomo purtroppo non ·ha un va lore be alcun valore. E' evidente invece l 'impor;asso1'uto, e deve essere cons1iderato alla stregua tanza della localizzazione topografica dal pu·n to ·di vista de;lla prognosi in co·n siderazione d egli altri elementi .semeiologi.ci. La variazione delJ.e ottusità addominali- duch·e, qu.a·n do .si tratti di appen·di1c i ader-enti, il'an te g li atti respiratori è un otti·m o mezzo retrocecali, le lacerazio,n i e le emorragie sono p er ·delimitar.e gli org.ani ipocondri.aci. :È co- sempr-e da temersi oltre agli inconvenienti di mun e la manovra della palpazione congiunta una ma.ggiore durata ·dell'intervento in malati -alla profonda inspii.razione p er stabilire il li- operati d'urgenza e spesso in con.dizioni genemite inf.erio1'e del fegato e della mi·l za; con rali non buone. 11 m etodo suggerito ·da.Il' autore si sostituisce Le con·c lusioni sono basate solamente su die• • • BuccI. a lla pal11'azione la p ercu ssion e in quei casi in c1 osserva z1on1. -cui riesce diffi cile per qualche ragione di deli-CASISTICA. mitare gli organi ipocon·driaci. . . Si esegu e n el segu·ente modo : s i d etermina Il fattore morfologico costituzionale ìl limite inferiore del fegato o della milza a della tubercolosi laringea. 1 respirazion e tr.anqu illa; poi si ,fa inspirare pro'f ondam ente e si se.g na 1.1 nuovo limite; si fa E. Borgh,e san (Atti Clin. Otorinolar. R. Unipoi espira r e profond.amente , e si .&egna il li- versità di Roma, 1929) ha esa:minato mo:rifolomite di ottusità; si avranno tre line·e, di cui l:;t gi,camente, seguendo la t·ecnica di Viola e .con ' ·super iore e la inferiore staranno a indicaI'e lo strumentario ,d a questi ideato, 132 soggetti -ch e la linea m ediana ·evi·d·entemente segna il aff.etti d-a tUlb·e rcolosi polmon.a re con o senza g iusto limite d·ell'org ano ipocon·d riac o. localizzazione laringea e d in base al1le sue ·ricerQu esta manovra può .giova-re per stabilire se ch·e ha -potuto osservare che questa si presenta una t um·ef.azione .all 'ipocondrio si.a dipendente quasi 1costantem·e nte n ei ti•p i longilinei, i qua•l i d al fegato o dalla m ilza, oppure non abb ia h.a nno in g ran •p arte un.a morfologia laringea rap1porti .con tali organi. Infatti la zona d'incon sona all 'abito generale , hanno cioè con terferenza, talora diffi-c il e a .m etter e in evidenza ; g·ra n de frequ,enz.a una laringe lunga, con diaco11 tale m etodo si può facilmente apprezzare met:ro verticale superiore al corrispondente dei d alla n etta variazione del suono di p er cu ssione . tubercolotici polmonari ·senza localizzazione ·Ed a n ch e se I.a tumefazion e appartiene allo a lla la ringe. Qu.a n to alla patogenesi della tuberstesso organ o ipocondriaco , ma si origina dalla colosi laring,ea, l 'A. p ensa che come il minore 'f accia inferior e, parte posteriore, cr e.ando la apporto di sangu e ,a i poln1oni c ostituisce un ·zona d 'interferenza, si può giu·dicare questa n1om·ento predis ponente alla tubercolosi polpossib i·1ità; jn tal caso, oltr e la mo,d ificazione mon.ar·e ·e }'.aumento d ·e ll 'irro:riazione s anguigna p erou s.soria della· zona con gli atti r espiratori, un mom.ento inibente, così può darsi avvenga ·vien e a m odificar si .anche il limite in~eriore in la rin.g.e : i tub·e11colotici dànno sempre modo d-ella t um,e faz ion e, n1obile com e l'organo ipo- di ·OS·serva re uno spiccato ·pallore di tutta la in ucos a laringea , dato clinico c·h e ·trova riscon·condri.aco . I risultati di tale manovra son o più scar si tro n elle -esperienze di Bil.an cioni e Zanni, allorch è la tumefazione è a contat to con gli quali poter on o ,d imostrare che le laringi tuber'Organi ipocondriaci, con o senza aderen ze con colotich e presentan o u.n .a vascol.a rizzazione irree s.i. Tuttavia an ch e .-in questi casi una attenta golar e, deficiente e in alcuni punti incospicua. os ervazione del m odificato suono p er cu ssori o In a l1ri termini 1'A. è d 'avvis o ch e la diffeì n r.apporto agli atti resp·i ra tòri può fornire rente morfologia laringea esprima uno stato uti1li in dicazioni p er le ·diagn osi dell e malat- costituziona le locale, e di c on.su eto gen erale, che prob ::rbilmente presied e ·direttamente o fort ie .a ddomin ali . C ARUSI. se più fa cilmente per m ezzo del sist ema vascolare sa nguigno e linfatic o .a lla m.aggiore o miDiagnosi topografi.ca delle appendiciti acute. nore r e·s isten z,a dei tessuti all 'infezi one specifiSecondo M. DeoJindo A. Pasqu.a los (Bull. et ca. Ta le ,c oncetto trova ·confevma n el ·fatto che 1\1 ém . de la Soc. d. Chirurg. de Paris, t. XXI , i sogg·etti .affetti ,d a }.a ringite sp eci1fica tubercon . 15, 1929) sar ebb e possibile .di d etermin.a re lare con laringe .a diametro vertical·e inferiore la situazione dell 'app endice n ell e appendiciti a1la rrcrma, com e in alcuni casi a ccade di osa cu te basandosi sulla dissociazion e del1la tem- ser vare, r eagiscono en erg icam ente al male, sop eratura rettale ed a scellare . no b en eficam ente influen zati dalla cura a urica. I casi in cui la dissociazion e fosse superi o- e n o11 di ra do g uariscono, a differenza di quai;ito a~ri ene n ei soggetti a la ringe lung.a, ossia r e ad un grado corrisp on-d er ebb ero a dell e appendici libere con pericolo di peritoni te gen e- morfologicam ente predisposti . V. A. 1
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SEZIONE PRATI CA
Sarcoma deJla t iroide. I fibrosa:rcomi d ella tiroide so.n o una lesione rara .a esito rapidame nte fatale. Pos sono ·da principio essere favorevolmente influenzati dalle irr.a·diazioni con ~a.di.um, ma poi Tapidamente si di·ffondono per i] siste ma circolatorio .e d.a nno m·etastasi n·ei visr.;eri tor.a cici e a·ddominali. I . Arons (Ann. of. Surg ery, g enn.aio 1930) ri.ferisce un caso tipico di fibro·sarcoma tiroide o. Riferi;sc·e 13.nche .di altri 17 c asi trattati nel1 'ospedal·e nel quale egli lavora; 7 s i ·p resentarono in maschi e 10 in femmine di età variabile fra 25 e 61 anni . In qua·si tutti i ·ca·si aveva preoeduto un gozzo. In tutti d.a m eno di -Otto mesi era stato notato un ingrossamento rapido ·del collo qua n·do si presentarono all 'ospe-0.ale. Ad interventi incom.p leti, quali sono generalmente quelli ch e s i compiono quando il tumore ha .g ià sorpassato ra. c apsula. :d·ella tiroide, la morte .segue sem .p re in m eno di un .anno. Il .sarcoma ra.·p pr·e sel).ta ·circa il O, 6 % idi tutti i casi di lesioni ·chirurgich e della tiroiid·e. Si trattava di sar:comi a cellule. ft1s ate, roto,n <f.e, I.infosa:rco·m i e tipi .a cellule miste. Questi u l timi in prevalen za . · Le dissemin.azioni m etastatic h e .si ebber o .alle glandole a scellari, cervicali, e bronchiali, n·eii polmoni e n el feg.a to . La trachea e 1'·eso·f.ago furono anch·e invase dir·ettamente dal tumore. In un caso , particolarmente inter e sante , coincideva un tu·m ore d e1lla tiroide e uno d ella m a mmella c ogli stessi car.atteri. 1\if. A SCOL I. 1
Tumori del giorno carotideo. A. D. Bev.an e E . McC.arthy piubbl.jc.an o un caso g iunto alla loro osservazione e inolt r e pas~.ano in rivista 134 casi d.e ll.a letter.atura oltre ai r eperti di 9 . autop1sie. Si trat tò di tumori -v.a ria m ·ente diag nos ti•cati: en·dote].i om .a, adenon1a, paragan g lioma , n eurob.lastom.a , fibrangiom .a, p·erite]io m.a , ec·c . Certo il r ep erto i stologico n on fu u g u ale in tu1ti e m entre per a lcuni si tr.at tav.a di n eoplasie m .a lj gn e, per a ltri erano form e b enig n e. G·en eralmente non sono form e dotate di alta malig nità. Ciò è im.p ortante dal punto di vista o·p era.torio. Molto spesso_, d ata l.a loro situ azion e, inglo·b ano il fa scio vascolo-n·e:rvoso d·e l collo p er oui è n ecessario· Jegafle la carotide. Ora n ei casi r.aocolti la l eg.atura d ella car otjde h.a d.a to rl 30 % ·di mortalità ·e p ertanto g li AA. r accomand.ano , n ei casi in ,cu1i ci si trov.a d.a v.anti a ta:le contingen za, di legare i vasi cl1e vanno al tumore e n on asiportarlo ris.pettando cosi la ca r otide. 11 tu1m 0De piccolo e r ara m ente m olto m a ligno , l.5i potrà trattare con semplici irra diazioni n è la vita d ei p p . corre rà gr ave p ericolo. Gli AA . ricorda n o p oi ]a s intom a tologia di questi m ala ti in cu i v'è qu.a l1c h e secrn o comiune ai tum o1ri surren ali (alterazioni del ritmo car1
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di.aco e vasale, glicosuria, e, ra r am ente, ipercromasia) oltre a quelli dovuti alla sede (co·m pressione sui nervi e va.si deil collo, dolori n euralg ici) e alla natJura (soffio sistolico e thrill nei tumori molto vascolarizzati), la sua mobilità in direzion·e laterale e non in direzione da.I b.a sso in alto. Gli AA. ricord.ano p1Ure che olt:r.e ai ~umori .si riscontrano talvolta n el glomo ca~ r~t11d.eo fo·col.a i emonr.a.gici n·e l neon.a to , casi ·d i sclerosi c on a.u m·e nto d ,el tessuto connettivale. V. GHIRON.
Un caso di lipoma della lingua. . I oasi di .Jii1pom1a d eJla lingua sono assai rari : in le·t te1'a.tura se ne trovano racoo]ti soltanto un a tventina. O. Ang ele lil i (Il Valsalva, 1929, n . 12) aggiunge a questi una su.a osservazione per sona·le di li poma puro d ella ·l ingu,a . Si tratta di una ·d onna di 56 anni in buona sa1lute l.a qua1le dia tre m e.s i si era a ccorta casu aù.m ente di una piccola tum.efazio·n e situata ii.;n co1·r.is po1ndenza d·el margin.e destro d·ella 11.ngua e gros.sa c oim e una no ccioJ.a. La tu.m efazio1 .1n.'e eir.a . di consiste nza molle, indolore ' a lim1 t1 n·ett1 anteri 0 1rm ente . La mucosa linguaJe er a a1d er ente a·d essa e non presentava. alterazioni macr osco pich e rilev.a bili , salvo .c he un colorito diffusamente g iallastr o. F~tta. dia.gnosi di lipoma d ella lingua, si procede in eteron.ar cosi all 'asportazionre ·d ell.a n eoformazione . I stalogicam .ente il tumor e h a la struttura d el 11poim a m olle costituito d a te suto lipom atoso p uro con scarsissimi fr.,am ezzi fibrosf connettivali. Vascolarizzazion e abbondante specie n·elJ.e zon e perife.rich e. Non c'era d a pen sare ad una ipertrofia d e.J g r asso p.r eesistente per ch è q·ue&ta è sem ·p r.e comp en sativa di un processo di atrofia: n el ca so ,s peciale di una a tro.fia m111scolai:r.e, m entre l e fibre muscoJ.a.ri vicine a ]r].a ·n eoplasia ed a·n cl1e qu el e in oluse in ·essa n on p r e en tavan o a lcu na n ota atrofica. La racrità d ei lipomi lingua.Ji si pu ò spi.egar e co n la scar sezza dii tessuto a diposò ·esistente n ella ling ua . Essi sono di n atu.r a t11)icamen te b enigna, .a.d eziologia ig n ota. V . A. 1
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Tolleranza e latenza dei rorpi estranei nelle vie aeree. Guisez h a riferito a ll 'Acca d em ia l\fedica di Pa rig i (m a r zo 1929) u na serie di casi in cui oggett i· varii (una m on eta, uno spillo , un unc inetto , una vite, ecc.) r estar ono a ]ungo ]a.tenti en tr o i b ron chi , sen za cau sar e il minimo disturbo subbiettivo, e furon o scoperti casualm en te con la ra diogra fia . Tut ta,ria si d eve pen sar e a queste eventualità in tutti i casi d i bron chiti tenaci, con seg ni di d ila tazione bron chiale ed espettorazione fet ida ab bond.ante. Se i cor pi son o assai piccoli, si lascino in sito, se son o grandi , settici o suscettibil i d i rigonfia111en to è u rgente e trarli. . V. SERRA.
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JL POLICLINICO
TERAPIA. Il trattamento dell'ulcera gastrica per mezzo delle iniezioni di insulina.
A. Cade e Ph. Barral hanno riferito intorno a questo im1portante arg·omento n ella seduta del 18 febbraio 1930 della cc Aca.démie ·de Médecine ». . Essi hanno applicato questo mezzo di tera.pia ideato da F·eissley in 25 malati che presentavano la sindrome clinica dell 'ulcera gastrica o duodenale evolvente da anni con le caratteristiche remissioni. Quasi tutti presentavano segni radiologici a favore di un 'ulcera: punto doloroso fisso, modificazione dell'aspetto del piloro, nicchia ecc. Gli AA. ha nno ripartito le osservazioni in • • cinqu e gruppi. Nel p,r imo gruppo sono compresi i malati migliorati col trattamento insulin~co . -~i t~atta di dieci pazienti giunti a·ll ' osservazione in piena crisi nonostante il regime latteo e il riposo in ·l etto. Ad essi iu somministrato ogni- mattina 15 unità d'insulina e fin dal primo giorno ebbero vitto normale. Malgra·do ciò e l'abbandono del letto, tutti questi malati notarono un n otevole sollievo dopo la 1a, la _2a o la 3a iniezione. In genere dopo il 5° giorno di cura scomparvero tutti i disturbi. L'insulina fu somministrata sempre n ella dose di 15 unità al gioTtno ·p er uno .s pazio di 15 a 25 ·giorni. . Nel secondo gruppo sono riuniti sei malati nei quali la terapia insulinica non bastò da sola a fare scomparire i dolori gastrici : essa li attenuò ma a farli cessare completamente ' . fu necessario somministrare 1/ 2 ora prima dell 'iniezione di insulina una dose di 20-80 grammi di g·lucosio sotto forma di sciroppo. Nel terzo g ruppo vi è un sol malato avente una stenosi pilorica da ulcera prepilorica. I fenomeni dolorosi scomparvero momentaneamente dopt 5 ini ezioni di insulina. Fu n ecessario l 'intervento chirurgico. I quattro malati del 4° gru ppo non risentirono migli orame~to alcuno soddi sf~ cent~ nè da l 'insu·l in.a, nè .d.a l tr.attamento misto insulina-glu cosio. . . Il quinto g ruppo comprende c1n.qu·e. m.al~t~ ch e n on h anno dato elem enti sufficienti a utili deduzioni. . Con cluden do gli AA. sono di opinione che sei soggetti presentanti una sin.drome ·di ulcera gastrica o duodenale cronica ad evoluzione p~ riodica, le ini ezioni di insulina sono suscettibili in un buon numero di casi di condurre ad 'una scomparsa rapida dei fenomeni dolorosi, senza ch e con ciò si possa parl~re di guarigione clinica, n è t.anto più a natomica. Le do i d eb oli (15 unità al g iorno) hanno azione suffi cien te e non presentano incoi1veni enti. 11 trattan1 ento deve essere continu.a to per 1
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20-25 giorni e in ogni caso essere prolungato per una dozzina di giorni dopo la scomparsa dei dolori e delle emorragie occulte. Un g ran.d e vantaggio della terapia insulinica è che essa non richiede nè un regime severo, nè l 'allettamento. In alcuni casi è necessario far precedere l'iniezione d'insulina, dalla somministrazione ·di .g lucosio per os . . Nessun incidente ·n otevole h,a nno .a vuto a. lamentare gli AA. nel corso delle loro cure. Non ancora bene spiegato è il m eccanisrno col quale agisce l'insulina ed i vari studiosi non sono ancora d'accordo sulla quistione. I nostri AA. non si pronunciano in proposito. Al ·termine della comunicazion e Vaquez si duole che gli oratori non abbiano citato fra gli autori cl1e si sono occup,a ti della quistione il dott. Dimitrakoff di Sofia, ch e molto· di recénte ha pubblicato un lavoro riguardante tre malati colpiti da ulcera gastri ca e che sembra siano guariti (controllo radiologico) in virtù ·del trattam-e nto ,c on l ' cc .angioxy1 », sostanza contenuta nel} 'estratto pancreatico e individl1alizzat-a da Gley e Kisthinios la qu.a le mentre non ha azione sullo zucchero, ne ha invece una vascolare energica capace di influenzare utilmente il trofi s1no dei tessuti. Lo stesso Va quez sta sperimentando con buoni risultati l'angioxyl nella cura delle ulcere varicose , lesioni visibili nelle quali è possibil e seguire direttamente gli effetti del medicamento. Per quar1 to ancora non si possono trarre co110J.u·sioni definitiY.e, egli crede ohe l'angioxy 1 eserciti la sua azione ~rofica _agen~o dire~ tamente sui vasi che nutriscono i vari tessuti, e si comprende così come il medicamento possa beneficamente i_nf!ue_n~are delle affezioni apparentemente di~s1m1li. , . (Biilletin de l'.4cadémie de 1'1edecine, 1930 1 numero 7). VICENTINI.
Quale dieta è consigliabile nei processi ulcerativi dello stomaco e dell'intestino.
H . Elias (Wiener Klin. Woch., n. 10, 1939) rileva che in casi .di emorrag ja abbondante il paziente deve stare a letto e senza cibo; è bene p er un certo tempo non s?mministr~rgli ~er_n m eno liquidi. Con farmaci coagulanti per iniezione o per bocca si cerca di aum.e ntare la coagulabi1li tà d el sang ue. . Arrestata l 'emorragia è ind.icata la somministr.azione frequente ed a piccole dosi di un cibo liquido e che resta 1iquido nello stomaco e a llo stesso tempo ricco in calorie. Se si da latte è bene aggiung·e rvi d.ella farina in parte diastasata con cui esso va cotto. Invece del latte --si possono usare decotti di. riso ? ~i avena con a crcriunta di burro. Tra i pasti s1 danno 1-3 c~;chiaini da caffè di un miscuglio di carbonato di calcio , mag n esia u sta e un po' di bi c.arbon.ato di so da. Somministrazioni di atropina dirn inuiscono l 'iperperistal si e l 'ipersecre-
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SEZIONE PRATICA
;zion e. Scom,p arsa com·p letarnen te ogni traccia di sangue ·dalle feci, si può .p assare ad una .alim.entazione più consistente in forma di pappe. E bene a ten.er si per molto tempo dalla carne. Si aggiu11gono alla dieta dapprima purées di verdure o d i frutta di sapoTe n è dolce n è acido, quin di piccole quantità di cervello o di animelle. In fin e poca carne b,en pestata unita ad idrati ·di carbonio. P oLLITZER. 1
Il
trattame~to
delle perforazioni acute dell'ulcera gastroduodenale.
V. Pau·c het (Journ. de méd. d'e Paris, 10 ottobre 1929) ·dà i seguenti 1con sigli : Diffidate di ·u na ;perforazione in1minente in alcuni ulcerosi in cui si installa il dolore spontaneo ed in quelli che cessano di subire l 'influenza aggravante d ei 13.asti. . Diffidate ·di quelli ch e soffrono sempre ·})· malgrado il trattan1ento e J.a dieta, nonch è di quelli ·ch e, durante la palpazione, presentano un riflesso 1pari eta1le e della difesa muscoJ.ar.e ìn ·Corris.p ondenza d el cavo ·e pigastrico . In alcuni e.asi simili, l 'A. h.a v·eduto I.a p·erforazion e ·d ell 'ulcera ·entro le 24-48 ore consec utiv·e all '·esame . Fate op erare imm·ediatam·e n te non so ltanto i malati affetti d.a p erfor.azione gastrica o duod·e naJe, m a quelli ·i n cui si può sospettare la \ possibilità ·di un.a .simile rottura. Fate trasporta r e immediatamente in una clinica chirurgi ca il paziente ch e ha presentato i sintoim i di una perforazione acuta (dolor e improvviso, difesa epig·astrica) e non .p erdete il tempo in consu1ti con medici o chirurghi; la guarigion·e è soprattutto funzione d ell.a precofil. ci tà d ell 'operazi on·e.
POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. Domenico :F al con e Di Gissi (Chieti): Eccellenti fra i grandi trattati: . LEGUEU. Traité Chirurgical d ' Uro logie. Félix Alcan, Paris. - l\1ARION. Trait é d' Urologie . M.a sson , P.a ris . - N1coLICH. Manu.ale di Urologia. Ti.pogr.-Editrice Torinese. · 1
Un.
Fra i minori (più sem·eiotica ·e ter.a pia ·che pato.Jog·ia) : BARY. Urologie p·ractique. Gauthier -Villars, P.a ris . - FLAUDRIN. Urologie. Les consultations jourrialières. Doin, Paris. Fra tutti questi, il più consigliabile per il m edico pratico , ch e d esideri a cquistare un solo trattato, com'Pleto, ma più pratico che ·d ottrin,a le, è il MARION. R. SABATUCCl.
V ARI A.
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Sull'azione protettiva della sutura gastro·intestinale con drena,ggio di garza e tubi di gomma. F. Man·dl (D. Zeit. f. Chir., vol. 219, 1929) ricorda come in chirurgia sia d iffuso il conc·etto ch e i dren.agg·i posti a contatto d elle su t·u re gais tro-intestina·l i le danneggiano e favoriscano I.a d e.i scenza d ei margini. P erò n eilla Clinica di Hochen egg è stato u sato il drenaggio per molti casi di sutura ga stro-intestina le ch e per varie rag ioni comunemente note sembra. vano poco sicure (150), e si è avuto un risultato com•plessivam ente buono. In l1u ogo dell.a p eritonite generalizzata ch e molte vo'1te si avrebbe avuto, si formò un asces-so l ocalizz.a to ch e gu.a ri e I.a sutura si chiuse. L 'A. ha fatto anch e sp·er.i•mentalmente r icerca <lell 'effetto che i dren.a ggi h,a n.n o sull.a sutura gastro-inteis tinale e non vi·d·e mai accadere la deiscenza d ei marg ini, solo talvolta un rall lentamento d el processo· di g u,arigione. P ertanto ne consiglia l 'uso in tutti i casi in cui il chirurgo non sia co·m .p·l etamente ·sicuro .della sutura. V. GHIRON. 1
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Medicina e poesia. L '.abito mental e d el m edi co· ten d e piuttosto ad esser e scientifico anzich è letterario, ma ciò n on tog·lie eh-e molti m ·e1dici trovino uno svag·o e·d un riposo dalle fati ch e e dalle preoccup·a zioni professionali n ella coltura l etteraria. Alcuni, poi, dotati forse di più attiva espansività, non contenti di rimanere tranquilli spetta tori a g·u sta1·e l 'opera altrui, discendono n el1'agon e letterario, con poesie, romanzi, impressioni , novelle e così via. I più numerosi sono stati forse i poeti, alcuni d ei quali , come il nostro Redi , hanno trattato di argomenti ·d el tutto estran·e i a-Ila m edicina, m .entre altri h.a nno .avuto la mel.anoonica ide.a di m ettere in versi ·dei concetti scientifici, forn endoci esempi di quella uggiosa p·o·esia didascalica, che sta b en lontana cosi dalla ver.a sci1enza come dalla vera poesia. Eccovi , p er esempio, un francese, il dott. Claudinet ch e .se la prende con la signora di Sevig n é, la quale aveva cantato I 'incanto della campagna durante la fienag ione. 1
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E b en sarebbe stato , frivola Sevign é ch e Dio vi avesse dato un r euma di stagione; il ra ffreddar d el fieno vi avr ebbe allora r eso m eno g·ra dito il tempo ch e le erbe sono in [fiore, quan·do il leggero polline d el11e graminacée v·eicola per l 'aria un n1i·crobo demente ch·e vi dà la dispnea e :vi f.a sternutire , vi provoca la tosse e ancor v ' intasa il naso. Am·eno, n on è vero , quel microbo d emente? Falso per la poe ~ia e per la scienza. Un a ltro, francese anch 'esso, André Martel, ci fa d ell 'anatomia in versi. Ecco l 'elogio del dente :
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IL POLICLINICO
Dente, caro ossicino, dal candor d~ lisciva e burnea torre infitta n 1ella rossa gengiva, tu ch e n el mio .sorriso, per chi bene mi guar, [di, a go-i ungi il tuo brillare a quello de' miei 0 [sguardi. Accenna , altrove, come : Al tempi'o .dell'amore, ohe la n.atur.a eleva occorrono davv.ero potenti contrafforti. Mentre, in altra parte ripro duce, con arm~ nia ·o nomato•p ei·ca i rumori ,b roncopolmonar1, che lascio niella lingua origi·n a·l·e : 1
. .. il 1s'a·muse à gargouiller: san s cornouiller - Ho! corn.amuse. oppure d·escrive vivacemente il sinistro antro d ello stomaco. Ma que ta ch e non è scienza non ~ ~einmeno poesia e non ha di questa che un r1g1do scheletro metri·co. Scienza e poesi.a non si possono confondere se non si vuole immiserir·e l'una e l'altra; il oh e non toglie che lo ·scienziato non possa essere po·eta e sentire la profonda poesia ch e vi è n·ell 'intimo· della scienza ·e tanto più . l o potrà 1essere il medico che, ·~·er la su.a . pr?,fession·e, si trova a contatto d1 quanto d1 p1u umano vi è al mo·n 1do e, come mette a nudo i corpi , sa penetrare n elle anime e divinarne i segreti e scoprire le intime connessioni ?h.e le legano. Piccoli fatti, gesti anche sem pl1c1, situ azioni psicologiche varie cb.,e destano profon·di echi in un 'anima sen sibile e, se questa h a ·capacità di espressione e di ritmo, si traducon o in vera poesia, che nulla ha a che f.are con la fredda did.a scalì.a e d è invece riscaldata .da un a mato lirico. Fra i r ecenti, cito H. O. Klein e ch e, nelle tranquill e nottate di guardia ha scritto de~ « Sonetti clinici )) (1) i qu.a li rievocano vari momenti della vita vissuta del medico: ecco le sale d'o·p.erazion·e , aspr.a sinfonia in rosso e bian·co, la sala .d 'attesa d 'ambu.}atorio, scena rio di numerose tragedie, i gustosi qu.a dretti d ei ·diver si tipi di suore, la superba gioia di. un 'operazion e difficile riuscita, di una vita salvata, b al amo a tante delusioni. Tra duco qui, lln po' liberamente, un sonetto sulle puerpere. Io g ua rdo spesso le puerpere quando si m ettono il bambino al S;.eno , le une con tranquilla giocon.dità, le altre con mille preoccupazioni, com e irnpacoiate. Pallidi stanno i loro visi sui .can didi cuscini , come .q uelli di sol.d.a ti feriti in g u·erra, ch e hanno valorosarn·ente compiuto, soffren·d o , [il loro dovere. Anch 'esse l1anno dovuto soffrire abba stanza ... 1
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(1) J( linische So n,ette. Wellersberg-Verlag, Lind enlhal, 1927.
I o sento che esse vivono la vera vita, assai più che quella artificiosa delle donne c:he studiano e, consunte da forze estranee, [sono spesso sterili_ -
E m'inchino davanti alla fida maternità poichè ~ in essa vi è fed e, amor.e, speranza, [forza,. e la circondo sem J!>re di rispettosa venerazione. N.ella sua semplice espDessi one è la poesia. del.Ja maternità ch e aleggia in. qu.e sto sonetto, come in altri dello stesso autore . Ma la poesia può toccare le più alte vette del lirismo anche sie nz.a lo stretto vincolo. d ella metrica. Un esempio di squisita poesia, pure in veste di prosa, che ci dà una profonda commozione e ci sorri de a volte con un fine « humour » lo troviamo nei ·cc T etti rossi ». Ricordi di m .a nicomio, di C. Tumiati (2). Quadri della vita di ogni giorno, ·davanti a cui, per carattere o per abitudine professionale tanti passano indifferenti, si ripercuotono invec·e nell 'animo del poeta, d estandone vibrazioni di .dolore e .di commossa simpatia. E rivivi.amo i div.e rsi momenti ,d,ella vita .manicomiale: vediamo i vari tipi di ·dementi, le suor.e, il cappellano, i colleg·hi. Nè mancano talora dell·e descrizioni co·m e, per esempio, quella d,ell '.accesso repilettioo., jn pochi brevi tratti, più efficaci - p er la · :i:-.ipercussione che hanno nell '.a·n in10 nostro - di un.a lung.a descrizione clinica. E questa prosa ha un suo particolare ritmo robusto, quanto lontano dalla sterile, fredda , inutile poesia didascalica I Riportare dei brani di questi quadri significh erebbe darne una visione incom1pleta; ne con.sigliamo viva m en te la lettura a chi abbia il desiderio di un godimento spirituale e ne ·d iamo soltanto du·e brevi accenni. L'uno, ch e esprime J.a gioia ·di ve·dere ~n risanato, un in·div~duo ch e era uno dei più sco·n oi d.e m·e·n ti e ·Che l '.auto·De vede - libero a l lavoro n·ei campi e gli fa : · cc Bravo. Lavori? - gli chiedo con la solita voce che vuol es er tranquilla e non lo è. Perchè lo spettacolo d'un.a· m ente risana~ n on ha l 'eguale n el m ondo . ·E questa volta io no·n odo la sua risposta e ·dimentico I.a pen.a sofferta, l'orgoglio della prova raggiunta , il fragile , caduco destjno che ci .affratella, per g uardare il suo volto come si gua:rida, cessato il turbine, risplender e ancora il mare ». L 'altro è una massima che l 'autore porta a conclusione di un ca·p itolo e eh-e il medico dovrebbe sempre tener presente. « Disperare della n,atur.a o misur.arla ·col nostro pìccolo m etro .di g iu·dici e ·di morali sti è da • • miseri. Ace-ettarla, ascoltarla, volgerla a nostro vantaggio è ·da forti ». fil . 1
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(2) Le J\[onnier, eèL,
I~., ire nze,
1929.
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[ANNO XXXVII , NuM. 19]
:SEZIONE PRATICA.
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XIII. - Procedimento disciplinare per conco~renza eccessiva: assoluzione, ricorso del denunziante.
soltanto in,dicare che simile procedimento può essere svol to p er iniziativa spontanea degli org·ani 1preposti .a lla tutel.a disciplinare o s u de . . n·u nzia d'i · interessati. La risoluzione del Con·siglio di Stato sembra giuri.dicamente corTetta. La legge .attribuisce .a gli 01~dini il potere d ì reprimere .a zioni ed omissio·n i illecite, nel campo 1d ell '.attivi·tà ·p rofessionale; an·c he I '.azione disciplinar.e ap1p artien.e all 'Ordine, a l qu8:le spetta di deci der e se per un dato fatto s1 ~ebba prooe<lere. I l privato inter essato può eccitare , provocare l 'eserc izio dell 'azione, ma non può promuoverla. Anche se sia segnalato , agli ef. . fett i d ella r epressione disciplinare, un fatto le ... ivo -d i un jnteresse d el priv.ato , questi può denunciare , ma ·IlOn ha diritto di azione e, quin1di , di iico1,so .al fin e dell 'appli·cazione della p en a . Il Consiglio ·di Stato h.a c on·s id er.~t? a;n·c he· se ·q u.esti criteri d ebbano essere m odificati p er e·ffetto delle disposizioni d el. testo unico 26 .april e 1928 n. 1313, le .quali,, ?0011d~nar;tdo le· norme .dell.a legg e su g li Ord1n1 san1t,ari con· quelle 1d,ella l egg e sindaca}e 3 aprile 1926, n. 563 .accordano anch e a i Sindaca.ti .I.a facol-t à idi i'm p,u g nare i provvedimenti d ei Con·sigli a·n 1ministrativi in m a t eri.a discip·l in.are . ·Ma ha osservato ch e i Sindacati legalmente riconosciuti sono p ersone g iuri di ch e di ·diritto pubblico e ag·iscono p er fini di pubblico interesse, quasi in v est e ·p rocurator.ia d.ella pubb~i ?a .am-ministrazione nella rappr.esentanza $pecif1ca de-. g li inter essi pro1fession.a li ·da ll.a leg·g·e a1p pli catì alla loro tutela. · E ' , quindi, d.a ·disting u er e 1.a posizione del Sin dacat o ·da quella del privato, anche . ag li e~- fetti .d.ell.a p·ersecuzione ·e d·ell.a r e.p ressione disc iplinare.
Un sanitario l~bero reseroente denunziò al Con·siglio dell '0.v dine un collega p er concorrenza 1di1cian10 così , •e·c-oessiva, e chi.ese ch·e fosse ordin.ata la remozione ·d i .a vvisi e I.a chiu~ su ra di un in·g resso. I l Con sig lio e l 'Assemblea generale dell 'ODdine dichiararono no11 esser lu ogo a sanzione ·d.i sciplinare. I l denunzian·te ricorse al Ministero d ell 'interno il 1quale dichiarò in.ammissibile il reclamo p~r difetto di interesse giuridico e, q1:1in.di, non gi.udicò della legittimità del provvedimento ·di a ssoluzione. 1F u prodotto ricor.so, contro questa dete~m~ nazi one, al Consi·g lio di St~t? in sede g1u~1sdizionale, il quale, con ·decisione 22 febbraio 1930, n. 81, ha esaminato e risoluto la sol~ question~ che, in q.u· ~llia fa~ 4 ~r~ ogg.ett? d·1 contestaz10.n e: ·se, 1c1oe, abbia ·d1r1tto d1 ricorrere contro i·l provvedim·e nto, di .a ssoluzione chi abbia denunziato un sanitario, sia pure p er fatto che egli ritenga l.e sivo di un .suo interess~. Non si trattava di una contestazione tra sanitari per la quale il Colleg io profe?sion.a le . ·~o vesse intervenire p er amich evole interpo siz1~ ne. L'attività del Consiglio e d ell 'Assemblea r1g·u ardava un .procedimento disciplinare vero ·e proprio, che avrebbe dovuto esser e co!lcluso da una .determinazione di condanna o d1 asso1,u zione, per sua natura sogg·etta . .a . 1 si~·~acato gerarchico prima e a controllo ·g1ur1.sdiz1 o·n~le poi. M.a .p er agire è necess~ri? un ~nteresse ~1u ridico. Da questo punto ·d1 v1'st~, il d enui:iz1ante ha diritto di ricorso ·c ontro il provvedimento di a ssoluzione? I·l Consiglio .d i Stato· h.a osserv.ato, .anz.i tu·tto, che l 'azioine disciplinare appartien e normal. mente .alla stessa p·u ·b blica ammini strazion~ alla quale è attribuito il potere ~i r ep·r e s~one punitjv.a. « Al iprivato non può r1 co~ oscers1 a_l- Pe riodico mensj]e di legislazione e giurisprudenza I l N . 4 (ap;rile) oltre a d u n a estesa Rassegn a di Ciuricu n ·diritto di azione o di ricorso in materia disciplinare, se non in qua.nto sia il sogg·etto sprudenza, riport a p a recchi e Leggi e Atti del Coverno, passivo de l rappor!o. ·discip~in~r~, ovv.er o. ven~a e c ootiPoe due interessantissimi a rticoli: col1pito dalla punizione. .di sc1.pl1nar~ ; g1ac~h e, L'azione preventiva e repressiva nella lot-in questo ·Caso, può v·er1f1cars1 la. les1~ne d1 un ta contro le malattie veneree. interesse legittimo d el sing olo , ·di un interesse , cioè, individuale protetto ·d alla le·g·g·e ». . . L'errore pr ofessionale. Vero ·c he .l 'azione ·disci·p linare è ·eser citata ·dl .Abbonamento p er il 1930 : Itailia L. 3 6 . P er g li a;bufficio o su reclamo de lle parti iri.teressate; ma bon ati a l « Policlionic·o » sole L. 3 O. Un nu•m ero separ ato L. 5 . · l'art. 34 1d·e l reaolam·e nto 21 marzo· 1929 n. 547, Ai n 'lt O"Vi abbon,a ti si invi a no subito i Numer i p u bco ì dis po·n ·endo, non ha voluto attrib u.ire ~i privati il .d iritto di pro:nu9ver.e un pr.o ce·d1- blicat i da ~nnai o .a d o r a . mento ·di·sciplina:r:e ·e , qu1nd1, d1 ·gr.av.a rs1 conInv ia.Te V.a.g lia all'edit ore LUIGI POZZI - Uf-1cio Po... t ro una ·p ronunzia obbligatoria ; m a h a voluto s t a le S11ccur Gale ddciot t :> - ROMA. 1
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Il Diritto Pubblico Sanitario
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(• )La ptresente rubrica è a;ffidata all'avv.
GIOVANNI SELVAGGI, eeer cente
in Cassazion e, eon e. legale del n ostro periodico._
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lL POLICLINICO
[ANNO
XXXVII, NuM. 19]
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NELLA VITA PROF E S SI ON AL.E . MEDICINA SOCIALE Lo Statuto della Federazione Italiana dei Medici Sportivi. Dal Bollettino del Sindacato Nazionale F ascista dei Meclici e d egli Ordi11i Medici, riportiamo lo statl1to della Federazione Italiana dei Medici Sportivi. FINALITÀ DELLA FEDERAZIONE.
La F.I.M.S. inscritta n el C.0.N ..I. ha le segu enti fi11alità: 1. - Aiutare praticrunente quanto si r · Len g a ut~ le
all'org anizzazione sci~ntifica dell 'educazione fisica. A tale scopo utilj zzerà gli studi scientifici ch e sar anno ogge tto di discussioni e decisioni in sen o al Comita lo Medjco di cultura fisica di Bolog·n a . 2. - Provvedere . alle.\ · vjgilanza sulle capacità di r es :stenza fisica deg-lt adQlescenti, g-iovani, adulti clte si esercitano nelle varie branche della ginn astica e dello sport, al fine di ottenere u11a massa selezionata; robusta, ben preparata fisicam ente e mQralmente a servire la Patria in tutti i campi. 3. - Organ :zzare la propaganda nazionale p er la cultura fisica. 4. - Organizzare cors~ scientifici per m edici e dottor esse, per allenatori .e massaggiatori sp ortivj . 5. - Sorvegliare il funzionamento dei gabinetl i scientifici sportivi extra-univer sitari, così provinciali eh~ sociali. 6 ... Organizzare l 'o·p era di assistenza sanitaria degli sp ortivi regolarmente tesserati al C.O.N.I. e attivi n elle singole società. 7. - Provvedere ~l rtco·v erq nel Rifugio Sanit ario Sportivo di Roma degli infortunati per cause sp orti ve 1 •
ORGANI DELI,A
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F . I. M.
s.
F.ssa è cosliluita : del Presidente, d el Segretario , d el Vice Presidente, del Vice Segretario, del Direttorio, ù ci Medici SpOrti1•i Isp ettori Region ali, dei Medi ci Sportivi Capi Provinci(J)li, d-ei lVIedici d elle Società. Il Presidente è S. E .. l 'on. Augusto Turati, Co1nm' ssario straordinariQ del C.O .N.I. 1 .. - Il Segrelrtrio è nominato dal Preside11te della F .I.M.S. fra i membri del Direttorio; è alle sue dipe nden ze dirette ; si tiene a contatto stretto con gli or gani del C.O.N.I. (segretario generale, segpetari di F ederazioni, ecc.), e dell 'O.N.D. (D:r ettore gen erale, Ispettore sportivo, ecc.) e col Segr e tario gen er ale d ei Sindacati medici nazionali p er l u ~ l e l1uelle attività della F .l.M. S. ch e posso-
no svolgersi nell'ambito della attiv:tà dei Sindacati. Provvede a far conoscere agli organi della F.I.M.S. tutte le deliberazioni del Presidente, ed a riferire a lu1 sulle attività degli organi perifer ici. Segue le attività dei Segretari delle varie Federazioni sporti ve e prende parte alle riunioni dei C'10mitati direttivi di qt1elle. Deve r!sjedere a Roma. Riveste contempo,r aneamente la carica di m~ dico sportivo ispettore centrale. 2. - Il Vice Segretario è nominato dal Presidenle su proposta del Segretario, deve risied€re in Roma, coadiuva il Segretario e lo sostitu~ sce nelle su e eventuali assenze, è alle dirette dipendenze del Segretarjo .. Può essere sceltQ fra i medici sportivi della città. Non ha funzioni deliberative. 3. - Il Direttorio è definitivamente costituito di undicj membri scelti d,al Presidente fra i !llBdici più versati in questioni sportive. Si riunirà ogni qualvolta il Presidente lQ r~tenga necessario per deliberare · su questioni d~ pratica attuazio~e. Le deliberazioni saranno sempr~ sottoposte all 'approvazione d el Presidente e quindi rese di pubb lica ragione. I membr~ che non siano stati presenti alle riunioni per due volte di seguit.Q sono consid~rati dimissionari .. 4. - l .ì\t[edici sportivi ispettori regionali sono nominati dal Presidente in numero di uno per og·ni reg~one , e sonQ a contatto coi rappresentanti del Governo, Segretari federa,li del P.N.F. di ogni . .
prov~nc 1a .
Ogni Ispettore regionale ha alle sue dipendenze i medici sportivi cap~ provinciali; ne sorveglia l 'attività; .fa, le proposte al Presidente per nomine o, even:tual~ sostituzioni; si assicura dell 'jmme· diata esecuziQne delle disposizioni ~manate dal Presidente. Propone la nomina, in seguito a proposta dél ~Iedico sportivo capo prQvinciale, dei medici sportivi delle società; organizza la propaganda per la cultura fisica e gli sports (specie per quelli atletici ~ d~ combattimento) coli articoli, conferenze, proiez~oni cinematografiche, ecc.); riferisce su tutto ciò al Presidente trimestralmente, od ogni qualvolta lQ ritenga necessario. Si astiene dal prendere decisiQni per questioni importanti senza averne avutQ autorizzazione. ·ral: proposte possono anche essere oggetto di discussione in seno al Direttorio appositamente convocato. Sorvegl~a la, funzione dei gabinetti scientifici sportivi provinc!al~ ~ sociali della regione. 5. - I medici sportivi capi pr<>vinciali sono nominati dal Presidente, su proposta del medico sportivo ispettore regionale.
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XXXVII, NuM. 19]
SE ZIONE PRATICA
s:
..
m anten go11:q ~ cor~t atto col r appresen ta11te del Gover11.q. e cpl Segr et ario feder ale per quanto rigt1ard a Je questioni inter essanti lo sp ort . Propon gono al m~dico sportivo isp ettore i m edie~ sportivi ch e riter1gono adatti 'ad espletar e le ma11sioni n elle Soc=età ginnastich e o sportive, così p er i gruppi maschili ch e femminili. Cer can o la collahor azione dei tec11ici dei m edici del· ·' . l 'O.N.B., degli Istituti l Tniver sitari G uida110 l 'attività dei m edici sportivi della Societ à, sp ecie p er la scelta e la sqrveglian za degli iscritti a gare provinc: ali , r egionali e nazionali. Coadiuvano il m edico ispett-Qr e n ella· sorvegli_anza o n el funzion amento dei gabinet ti scientifici spor1 iv~ . -- Riferiscono trimestralme11te al medico sportivo ispeltore s nll 'andam e11to dei servizi e fanno le proposte ch e riten go110 adatte. No n prencl orio inizi ative i mportanti sen za aver n e r if er ito all 'Ispettore.
6. - M edi ci sport iv i. - Son~ non1inati dal Presid ente su proposta dei dirigenti le Società sportive (prop.Qs.t a c·he deve esser fa t"~a al m edico sportivo capo provinciale), ~ devono in viare d·u e fotogr afie per tessera direttamente alla segr et eria della F.I.M. S. e la quota d 'iscrizion e annu a al C.O.N.I. in L. 2 p~ù L. 15 per la tesser a, ch e rappresenta il documento ufficiale' della loro nomina, e sarà ritirat a qt1ando cessi per qualch e r agion e la prestaz:on e della loro oper a di m edici sportivi. Acquistar10 diritto alla n omina in primo luogo i n1edici ch e avranno frequentato i corsi per m edici sportivi e n e abbiano avuto il certif= ca to di freque11:za . Sonq ~n direttq r apportQ col m edico sportivo capo provinciale p er tutto quanto possa loro occorrere e p er r ender e co11to trimestralmente della lqro at tività . 7. -. M edici i scritti. - Tutti i medici ch e ne faccianq dqmand a . possono· essere iscritti alla F.I.ì\iL S. ver sando la cruota di ~scrizione al C.O. N.I . in L . 2 e L. 10 per iscrizione alla Feder azion e. I m eclici. iscr itti dovranno concorrer e n ell 'aiutare le finalità della Federazione con la prop aganda n elle famiglie e n,ei diversi am bienti sociali per ]a cultura fisica in genere e in ispecie per quella atletica, p~r gli sports di combattim en to e per ~ giuoch~ sportivi atti a prep ar ar e n1or almente e fisicame11te le m asse. Potranno aiutare gli scopi della Feder azion e prestando l 'op er a lorQ in quei centri n ei quali lo si riten g·a , n ecessario, finch è non sia er etto il gabinetto scientifico sportivo. . Di questa loro oper a potranno far relaz:one al1'Ispettore regionale della F .I.M.S. _.i\.TTRIBUZIONI DE I M EDICI SPORTIVI.
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Ad ogni m edico spor tivo ufficialmen te n ominato con apposito· bolletlino ch e u scirà n el « Bollettino del C. O.N. I . », compete l 'obbligo di :
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a) esaminare così all 'atlq
d 'ingresso, come periodicar11ente, ogn,i iscritto alla Sqcietà (sia questa appartenente alle Feder azioni del C.O.N. I., sia dell 'O.N. D. : ch e privat a) per stabilire prima di tutto se è sano qd affetto da qual ch e m al attia . In questo_caso si r egoler à a secon da della m alattia, prqvvedendq all 'allo·n tanam entq t empor aneo. o definitivo dell 'allievo ~ avv:sandon e il presidente della Società p er iscritto. Gli esami .saranno obbligator~amente riportati. su apposite taheJle, di t1n tipo unico per tutta la Nazio·n e, accettata d al Pres:dente àella F.I.M.S. ch e sar anno distribuite ad ogn i m edico sportivo· I all 'atto della su a n omina; b) all 'esam e di valutazione sportiva si varrà dell 'aiuto di uno degli istruttori design ato dal pres:dente delle societ à, e delle apposite t abelle, ch e portano le n orme per detta valut~zione . Per la valu ~ azione fisica, qualor a n on possa· complet are la tabella, per m ancan za di strumentario adattQ, può richiedere, n elle città dove ·già sia110 i1n piantati i gabinetti scient!fici sportivi,. di m andar e od accon1pag·11nr e g.l~ allievi per tùtti gli esami del caso·. Qu ando manchino i m ezzi d i esam e completo• il m edico dovr à u tilizzar e i m ezzi a sua conoscen za util~ al rilievo dei dati n ecessari. Potrà, n el caso, chiedere consigl =o al m edico capo sportivo provinciale; c) ·dagli esami fatti ai sa11i il m edico sportivo dedurrà l 'attitudine a sopportare gli eser cizi ch e il soggett.q chiede di far e, a studiar e gli effet ti ch e n e riceve, r egolando così an ch e l 'attività dell 'allievo. • In quest 'opera egli deve essere sempre affianca to all 'istruttor e o all 'allen a tor e. In caso ch e l 'allievo· n on sia rit enuto ada tto agli .eser cizi che v.o rrebbe scegliere, il m edico gli consìgl~ erà per un primo tempo un tipQ di , attività fisica più conso·n o cqJle condizioni di su a r esistenza ; d) qualor~ l 'all!evq rif~ut~ di accettar e il con:. siglio m edico; questi n e rifer~rà per iscritto. al presidente della sqcietà cui è d~voluta la r esponsabilità inqrale di n on aver pr ovvedu to, responsabilità ch e si aggraver à in caso d ~ infor tunio Ò malattia dipe11den te da cau se sportive. In tali casi tl 1ne<lico n e riferirà serr1pre al 1nedico spor tivo capo prqvinciale o, in sua mancanza, al m ed =co spor tivo isp ettor e regionale ch e n e comunich er à al Presidente della F. I.M.S . In m odo p ar ticolar e la sor vegl i anza del m edico è r ic hiam ata sui g iovan i ch,e_si dedicano ad eserci zi mo lto in t e.n si così al l'at to d'ingresso nelle soci et à come e sopratutt o duran te g li allenamenti.
Di qt1es te osservazioni, e di quanto altro riten g~ opportuno far à r elaziqn e scr~tta ogni trimestre al m edico sportivo capq od in su a mancanza al m edico sp ortivo ispettor e r egionale ch e ne r :ferirà alla Presidenza; e) egli inoltre giudicher à della capacità fisica degl~ iscritti a gare soci al ;, provin ciali, nazioI
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IL POLTCLINICO
cnali, del loro stato di é\llenamento che sarà se_.guitQ co~ particolare Cllré\, alfine d~ evitar e che ·sianq fatti partecip·ar~ a, gare soggettt non pre.parati, mal preparati, Q iné\datti, ai quali dal1'ec~sso di att~vità fi.sica no~ verrà che danno; inoltre i1 med~co sportivo presterà i soc•-COrsi del caso per infortuni da, cause sportive ai -quali gli avvenga di presenziare, e redigerà apposita dich~arazion~ su reg~strq che terrà presso ··di sè .. Tal~ dichiarazione potrà essere utilizzata dalla Segreteria del C.O.N.I. qualora, decida di aiutare :-I 'infortunatQ provvedendo al ricoverQ in una clinica priv~ta Q nel R~fugio sa,~itario sportivo di ' Roma non appena saranno applicati gli articoli 5-6 dello sta,tutQ della F.l.M.S. non contemplati çin questa prima parte del regQlamento; g) tutti gli esami descritti al fine di rende•re n1eno gravoso l'inizio del nuovo lavoro del . i-medico sportivo saranno fatti in primo luo·g o ai nuQvi entrati nelle societ~ e agli entrati nell 'ul~ timo anno, sempre nel caso che siano soci attiv~; h) il me~~co sportivo incaricato del funzio··namento d~l gabinetto scientifico sportivo farà ·~al medicq sportivo capo provinc!ale rapportQ se.mestrale del lavoro espletato dal gabinetto.
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GABINETTI SCIENTIFICI DI VALUTAZIONE FISICA E SPORTIVA Dovranno sorgere in ogni capoluo·g o di provin• • · eia, arr.edati in modo sufficiente a tutti gli esami ~'indole fis:Q-psichica e dovranno avere sed~ in ambienti sportivi (stadi o palestre dei ..quali faranno p arte) , per stt1diare i giovani nelle .ampiezze di capacità funz~Q nale dei loro organi wdi front~ agli sports, come nell 'attitudine ai diversi sport::;. Ne &arà direttore tecnico il medico .. sportivo ispetto·r e regionale, che potrà incaricatJe del funzio.n amento ~l medicq sportivo più atto. ·Dei lavori scientifici che sarannQ fatti presso ·-detti gabinett!, dovrà esserne inviata copia alla Presidenza della F.I.M.S. I gabinetti privati gestit~ da medici sportivi .. faranno capo all'ispettore regionale con relazio1 ne scritta semestrale dell 'a,ttiv!tà svQlta. N. B. - Gli articoli . . 6 e 7 dello Statuto .saranno svolti in un secondo t~mpo. Saranno indettt cQncors~ ~ premio da · L. 500 a L. 1500 per pt1bblicazioni scientifiche e tecniche ·di indQle en1inentemente pratica ad uso de~ medici spqrtivi, degli istruttori, a,llenatori e massaggiatpri. Saranno anche istitD:iti prem~ annui sottQ forma di danaro e di medaglie d'oro di benemerenza per quei medici sportivi che nell 'adempimento della loro attività professionale e fascista, dimostr:no di compiere opera prqficua e altamente redditizia.
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XXXVII, NuM. 19]
C ·O N CORSI. POSTI VACANTI. AIJ3AIRATE (Milano). - A tutto il 31 mag.; lire 11.200 e 5 quadrien~i dee., oltre L. 400 bicicl., L. 700 se uff. san.; età lim. 35 a.; tassa L. 50,15. BrANCAVII.LA (Catania). 2a. CQndotta; al 20 mag.; L .. 8000 e 4 qt1inque~ni dee.; tassa L. 50. BARBINETO (Savona) .. - Scad. 31 mag.; L. 8400 e 10 b~en~~ ve11tes., qltre c.-v., L. 300 trasp., L. 500 uff. san.; età Jim .. 40 a.; tassa L. 50. BORGOSATOLLO. (Bresciq.). L. 11.000 e c .. v.; per Montironi.
Sc~d.
31 mag.;
CASTIGLIONE DI SICILIA (Catania): Scad. 15 giugnQ; 1° reparto; L .. 8 .000 per 500 pov.; addi- . zionale L .. 3; quattro quinquenni dee.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. CANICA1TÌ (Agrigento~. Scad .. 20 · mag.; due cqndotte; L. 8000 ciasc. e a,ccessori; età l~m. 45 a. CARRODANO (La Spezia). - Scad. 15 lug.; L .. 8200 oltre 10 bienni ventes., L. 500 uff. san_., età lim. 25-40 a. CEHRO TANARO (Alessandria) . - Scad. 31 mag.; L. 7000 e 4 quadrienni dee., Qltre L. 1000 trasp., L. 500 uff. san.; età lim .. 45 a.; tassa L. 50, 10. CETONA (Siena). - A tutto 15 giu., due condotte; L .. 8500, oltre c.-v., L .. 3500 trasp., 6 quadrienni dee., L. 500 all 'uff. san.; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. CHIOGGIA. congregaz. di Carità. Primario medico dell 'Osp. civ~le; a tuttQ 17 maggio. (iROPPELLO CAIROLI (Pavia) . Scad. 30 giu.; L. 14.000 aumentabili e c. -v. GUARDIA LOMBARDI (Avellino). - Scad. 30 mag.; L. 6484 e 5 qu~drienni dee-., età lim. 40 a . lsERNIA. - Due condotte, per Longano e S. Agapito; scad. -15 ag. [,ucERA (Foggia). - Scad. 20 mag.; L. 8500 e 5 quadrienni dee ..; c.-v. L. ~40; età l~m. 35 a.; tassa L. 25. MAs.sA MAn1rrrrvrA (Grosseto) . - Scad. 20 mag.; L. 1O.000 e 5 quadrien~~ dee.; tassa L. 50; per Mon terotQndo. MOGORELLA Ru1NAS (Cagliari). - Scad. 30 mag.; L. 10.500, oltre L. 500 serv. sanit., L. 2000 cavale. PALAZZAGO (Be rgamo ). - Condqtta medica .. Scadenza 31 maggio. (V. N. 18). P1EvE RM .\NlJELE (1,1ilano). - Scad. 20 lug.; con Opera; L. 12.200 qltre L. 1500 trasp. PRAGELATO (Torino) .. - Scad. 10 lug.; L. 9000· oltre L. 500 uff. san.; L. 500 trasp.; L. 500 indennità a~loggio. PREDOSA (Alessandria). Scad. 31 mag.; l~lfe 7000 e 4 quinquenni dee:, oltre L. 1800 trasp., L. 500 uff. san.; età li1n. 45 ~·; tassa L. 50,25. Medico per le visite preventive e periodiche prescritte per gli operai occupati ~ella lavoraz. di materie tossiche dal decr. minist. 20 marzo 1929-VIII. Pratica ospedaliera tri~nnale Qvvero, per ogni 'fafESTE.
Cassa Circondariale di f.!alattia. -
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SEZIONE PRATICA
di mancata pratica ospedaliera, due anni .di pratica privata. Per ~n;formaz. rivolgersi alla Direzione.
11IlilO
VENEZIA (Comune). - Assistente del Laboratorio micrografico; coadiutore e assistente del Labor. Chim:co. Scad. 16 luglio. Rivolgersi alla Se' greteria generale (Uffic~o personale). VERONA. Ospedale Civile. - Scad. 30 giu.; pri1 mario specialista ~n <lermosifilòpatia. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria Qel Consiglio 1 -Ospedaliero. VEsTIGNE (Aosta) . - Scad. 13 giugno; L. 8.000 ' -0ltre L. 500 uff .. san. ~ L. 500 trasp. V1cENzA. Ospedale Ci11ile. - Anatomo-patologo; L. 6000 e percentuale. Gli sarà affidata anche la direzione sanitaria; L. 15.000 olt.re L. 3000 serv. att. e L. 9000 indenn. alloggio. Sei lrienn! ventesi1no . Biennio di prova. Scad .. ore 18 del 31 mag. Età lim. 45 a. Doc. a 3 mesi del 16 apr. Tassa I L. 50,10. Per le altre condizioni ch:ed. ani1unzio. VoRARNO (Brescia) . - Scad. 15 giu. ; L. 10.000, 1 .oltre L. 3500 trasp.; chied. annunzio. · ZoNE (Brescia). - Scad. 25 mag.; L. 10.000, 1c.-v., Qltre L. 500 uff. san. ; tassa L. 50, 15. La Federazione Italiana Fascista di · lotta contro •la tubercolosi è stata incaricata di ricercare candidati per il posto di direttore di ·un Sanator~o di 200 letti a Manilla (F ilippine). Si richiede pra, tica pneumotorace, cap~cità direttiva e d 'inse. .gnamento per la creazione personale, per cui è indispertsabile la cQnosce:Qza dell'inglese, e dello spagnolo. Il trattamentQ è da 7 ad 8000 dollari,
•viaggio di andata e ritorno gratuito se sarà stil -pulato un contralto d!. almeno due anni. I candidati in possesSQ dei suddetti requisiti possono rivolger si direttamente alla Federazione Nazionale Fascista contro la 1'ubercolosi (Rom~, via T·oscana, 12) per ulteriori sch~1arimenti . Il Segretario gener(J)le: Prof. F. BoccHETTI 1
I NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il premio della Fondazione Ferrero di Cavallerie'o ne pro ufficiali med~ci del R. Esercito in S.P.E. -.è stato assegnato in parti uguali al colonnello medico Filippo Cacc;.a e al ten. colonnello medico Arturo Casarini. Rallegrament~ cord~ali ai due valenti studiosi, che qnoranQ il CQrpo sar1itario del R. Esercito. '
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Genova.
•L'lnaagurazlone del Corso di Studi scientifico-pratici sulla tubercolosi.
Nella grande Aula degl~ Istituti biologici de~la nostra Università il sen. prof. Edoardo Maragl1ano ha ;n a1igurato, nel pomeriggio del 28 aprile, l'annuale Corso di Studi scientifici pratici sulla tubercolosi, al q11ale accorrQno come alla miglior fonte di perfezionamento falangi di medie~ da ogni reg:on e d 'Italia. Il sen. ~faragliano, accolto al suo apparire da un 'ovazione che gli espresse
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la gratitudine ~ la devozione !}el foltissimo ed eletto uditorio, ha parlato in 111cida sintesi del! 'evoluzione degli studi sulla tubercolosi dimostrandone tutta l 'imp-0rtanza nei campi della clinica, dell'igiene e della medicina sociale. Ha lratteggiatq infine il programma dei c.Qrsi che saranno svolti nell 'lstituto di perfezionamentQ da lui diretto ed ha lumeggiato la fondamentale importanza d~ un~ buona preparazione tisiologica del med:cq oggi che le provvidenze soc~ali volute del .Governo fascista richiedono opera specializzata a fro11:teggiare il morbo tubercolare. Il discorso inaugurale del sen. Maragliano, che fu applauditissimo, ft1 precerluto da una brillante esposizione d~l prof. Pietro Canalis, pres:dente dell'Istituto di Studi scie11tifici pratici sulla tubercolosi, sulle finalità dell 'Istituto stessq. Il corso p frequentato quest 'anno da un cenlina!Q di medici. ' Le nuove funzioni peritali del medico, secondo 11 Progetto itocco in una conferenza del Prof. Perrando.
La sera del 24 aprile u .. s. il prof. G. G. Perrando ha trattato al Circo]q di Cultura giuridica lo spinoso argomento Qelle perizie mediche. ~re sentalo al folto uditQi'io dall'avv. Oppenheim, l 'O. ha anzit.u tto con1ba.t tutq ~l corrente pregiudiz:o sui cqsidetti scandalosi dissensi fra periti rilevando cqme, fermi resta11do i fatti materiali ed i f~1,on1en,i biologie~ e cl inici, ne possa variare la int.erpretazioi1e sc~entifica. Tutte quante le scienze sono relative nelle loro deduzioni ed induzioni ed è relat~va, perchè soggetta alla valutazio11e soggettiva della mente umana, la stessa g iust~zia quale viene affermata n~lle div~rs~ sentenze d~i vari gradi giurisdizionali. È. quindi assurdo U pretenderé non vi debba mai .esse~e clissenso fra i periti medici ed occorre lasciar libera discussione dinanzi alla colta serenità del giudice, che saprà sempre arrivare a conclusioni soddisface11ti.. L 'O. din1ostrò pQi la spec~ale dignità del perito medico e<l insistette sulla necessità di esigere dal perito stesso quell~ speciI!ca preparazione che deriva dal contcntito tutto particolare della medicina legale, la quale ha sua ragion d'essere nello studiQ e nella interpretazione dei rapporti giuridici del fattQ tec11ico. L 'O. con siderò poi, fra il massirno in teressamen tQ dell 'udi torio, le riform e ch e all 'islituto della p~rizia sono portate dal progetlo Rocco del n11ovo codice di P. P. Si dichiarò favorevQle alla progettata, istituzione dei consulenti tecnici fianch eggiatori dell'avvocatura di fronte ai periti gi urat~ scelti dal giudice, ma richiamò l 'attenzione s11lla n ecessaria elevazione morale e culturale dei periti, che non si otterrà fino a quando non saranno costituiti ruoli ch!usi, limitati e rivedibil~, di persone particolarmente competenti . Istituzione questa che, d 'altra parte, avrebbe un'or:gine sèhjettamente italica, potendo compararsi a quei .C-0llegi dottQrali già vigenti ai tempi di Dante i1egli antichi Statuti fiorentini per la Corporazione dei Medici e degli Speziali. L 'O. fu applauditissin10 ~ complimentato dalle autorità della ftiagislra,tura e del Foro genovese, presenti al completQ nel salQne della Biblioteca Civica ov~ la conferenza ebbe luogo. D. MACAGGI.
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IL POLICLINICO
NOTIZIE DIVERSE. 3° Congresso internazionale di anatomia. Il 3° Con gresso federa] e internazionale d 'anatomia avr à luog·o ad _i\.m st erdam, dal 4 all '8 agosto, u nitarn ente alla 25a. r juniqne dell 'Assoc~azione degl' an a tQmici. L 'ufficio del cqngressQ è così composto : presid ente Br ach e t ; vice:pres~den t e Grynfel t t ; segr etar io perpetuo onorario A. Nicol as; segretario gen er ale R . Cqllin ; segretar: Lucien, Debeyre e Au g1er ; tesoriere Verne. Le adesioni p ossono inviarsi al segr etario gen er ale dell 'Associaz1o·n e degli anatomisti, rue Lio11n ojs 31, Nan cy, Fran cia . Le ferrovie accordera,nno delle facilitazioni.
so Congresso internazionale
di dermatologia e sifi ..
li grafia. È 1ndetto a Copen agh en , dal 5 al 9 agosto, sotto l 'alto p atron atq del Re di Danimarca. Il comitato organizza tor e è presieduto da C. Rasch. Temi : « Eziologia e p atogen esi », relatori Darier (Parigi) e .T ad assohn (Breslavia); « Immunità, r e: nfezione e superinfezion e n ella sifil~de », r elat ori Truffi (Pado·va) e W ade Brovvn (Ne"v York); << La tuber colosi cutan ea e suo trattamento », relatori Adamson (Londra) e Reyn (Copenagh en ). Per ogni t em a sono an ch e stabiliti vari correlatori. Al Cong·r essq sar à un:ta un 'Espo1sizione. Sono in prograntma vari festeggiam enti e tre escursioni. Quot a : 240 fr an chi fr an cesi p er ~ m embri effettivi, la m et à per le per sone di fa1niglia, da inv:ar e al tesoriere rlott . Har ald Boas. Informazion '. e prog rarnmi sono da .. chiedere a) segret ario gen er ale, dolt. Svend Lomholt. Gli uffici hanno sede fino al 1° agosto, in: Radhusplaclsen 45, Copenhagt1e ' ' ; poi p Rsseranno in: Rigdagen, P al ais Chris~ia11s lug . Conto corrente postale N. 23435. Commissario dell 'Esp os:zione : C. B. Ingvv-er sen , Dan asvèj 30, CQpe11hagu e V. Indirizzo t elegrafico : Dermato. '
9a. Riunione Neurologica Internazionale. La riunione cor1vocat a a11nualmente dalla Società di Ne11rologia di Par:g~ avr à luogo nei giorni 3 e 4 g·iugno, alla Salpetrièr e. Temi in discu ssion e : « Reazioni patolqg'iche della n euroglia », r elat ori Lhermit te e Oberling (Par : gi); « La micr oglia », r ela tor e Del Rio Hortega (Madrid); cc Le sciat1ch e », relat. H ..· Roger (~1ar s1 gli a) . 2° Congresso medico panamericano. Il 2° Con gr esso dell 'Assqciazione Medica Pan an1erican a s~ è t enuto n Panam a, dal 30 gennaio al 3 febbr aio ; ' vi erano rappresentat e 15 azioni da c:rca 200 m edici, ~ quali ricevettero accoglien ze cordial :ssime dal comitatq organizza tore . I lavori furon o presiedt1ti d "l dott. J . .T. Valentine, di New York. Il prog·r amma scie11tificq fu dei più svariati. A. Agr am o,n te, unico sopravv!vente della celebre com111ission e del 1899, espose lo stato attuale degli studi sulla febbre gialla. Segn aliamo i seg uenli al lri t emi trattati: E. Zubieta, le salp'. n giti come problema sociale: H. C. Clark, esp erien ze sulla 1nalar ia n egli u ccelli e n ell 'uom o; H. L. 13au er, n1cdic ina dell 'aviazio11e; E. lVIacCornack, le i11clicazioni op er ator :e nelle affezioni delle vie bil iari ; L. Con1as, urod iagnosi della tuber colosi ;
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C. H. Mayo, difft1si.on e delle conoscenze mediche; W . J. Cree, l 'arte di ricettare; ecc., ecc.
1° Congresso spagnolo sulle malattie digerenti e della nutrizione. Si adunerà a Valenza dal 9 all 'll ottobre, con la presidenza effettiva di F .. Rodriguez Fornos, decano della F acoltà m edica. Ten1i: « Itteri emolit;ci », r elat. T .. Hernando; « Megacolon >J , relat. F. Gallart; « Perivisccriti », r elat. F. L6pez Vi~ cent; « TrattamentQ chirt1rgico della litiasi biliare ; risultati prossimi e r emoti », r elat. L. Urrutia. Sono in programma vari festeggiamenti e una escursio11e . Segretario gen~rale è D. Ricardo Onero, Valen cia, Spag·11 a. I
Giornate mediche di Bruxelles. • La ioa sessione si adunerà, cqme abbiamo annunz::ato, dal 28 giug n o al 2 111glio, sotto il patronato de~ Sovrani del Belgio e con la presidenza del prof. J ules Bordet. La cqllaboraziqn e scientifica in ternazionalé aggrupper à molti studiosi di valore; segnaliamo Carrel di Ne-...v York, A. rb ard e Calmette di P arigi > Chagas Chagas di Rio de J Fineiro, Nicolle di Tun :si, Cantacuzène di Bucarest, Alessandri di Roma, ~11ttall di Ca1nbridge, Funk di Varsavia, Sabrélzès di Bordeaux, l\fo11riquand di Lione, Pi y Suner di Barcellona, i\rtht1s di Losanna, Roffo di Bue11os Aires, B:r;ouha di I.. iegi, Izquerdo di Messico, Stefanopo11lo d i .l\t.e ne, ~I ayer e van Lint di Bruxelles, ecc. Il progr a1nma delle feste ufficiali è molto ricco e vario . Le ferrovie belg he e francesi accorder anno una riduzione del 35 % sulle t ariffe normal~.
Iscrizioni (m edici 75 fran chi, signore 50) e inform:izioni presso il segretario gen erale, dottor R . Beckers, rue Froi ssart 62, Bruxelles, Belgio.
Congresso medico tedesco. Viene annunz~ato per il prossimo giugno a Kolberg (Pruss~a) . Il d~rettorio ha propostq come primo tema da discutere: « lnsegnamentq e pérfezionamento m edico n, r elatori i prqff. Sçhiecke e Strube di Brema, Schn eider di Berlino; come secondo tem a : « Relazioni tra la m edicina scientifica e -tl · pubblico », relatore il prof. Diepgen di Berlino. Sonq in previ sio11e varie gite. Congresso dei Gruppi Universitari. Si è svolto presso la R. Univer sit à di Perug! a il 3° Convegn o dei Gruppi Univer sitari italiani,. per la Società delle Nazioni. All 'inaugurazione eranq presenti ~l comm. Bruccoleri, per la S~ cietà delle Nazioni, ~l dqtt._ Santoni, vice presidente della F eder aziqne un,iversitaria internazionale della S. d. N., S. E . il Prefetto, il Segretario federale, il r ettore . dell'Aten eo Qn. Panunzio e l~ medagl!.a d 'oro prof. F an,tini. I :vari deleg~t1 r appresentavano 50 nucle~. Ha presieduto la riu~ nione il dott. Tagliavia, dell 'Ufficio Centrale dei Gruppi univer sitari fascisti, in rappresentanza dell 'on. Maltini . La Facoltà medica di Marsiglia. · Il « J qurnal Officiel » della Repubbl~ca Fr an~es.e pubblica il) data 24 aprile un decr eto che istituisce una F acol là mista di m edicina gen erale I
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SEZIONE PRATICA
e coloniale a l\il arsiglia, a partire dal 1° inagg·:o. Il corpo insegnante comprende ~ seguenti professori titolari: clinica medi ca, Gaujoux; clinica chirurgica, Imbert; clinica ostetrica, Guérin; clinica neurologi ca, Rqger; cl~nica, oftalmologica, Blanchetière; n1ateria medica e farmacodinamica, F. Mercier; anatomia patolqgica e patologia sperimentale, Cornil; istolqgia Rqmieu; parassitolo·g ia Joyeux ; chimica medica Mqitessier; chimica analitica e idrologia 11lanch etière; fisica Chevallier.
Biblioteca medica di Madrid. Si è cqstituito un Patronato della biblioteca medica di Madrid; alla presid~riza è stato nom~ natq il dott. Abreu; cq·me segretario il dottor Baro. Si è approvato ~l regQlamento della biblioteca. Parecchi medici si sonQ iscritti qual !. «Amici della biblioteca » contribuendo, in varia misura, ai fondi p~r alimentarla .
()linica per la cura del reumatismo in Londra. Cqn l ''. ntervento della regi~a e del ministro p er l 'igiene Green,vood, è stata inaugurata a Londra una Clinica p·e r il trattamento d el reumatismo, istituita dalla Croce Rqssa Britannica, in seguito ad invito del CQ:m,itato Britann:co. sul Reumatismo. Si è aòattatQ· a clinica-ambulatoriQ un vecchiQ edifizio ~~ tre piani. L 'istituz:on e ha prevalentemente scQpi dimostrativi. Si conta di aprir11e presto niolte altrè .. La spesa, preventivata in circa 20 .m ilioni di lire it. , fu r apidam ente coperta da sottoscrizioni private.
Ambulatorio di chirurgia plastica a New York. Il commissario degli ospeùali d t New York, dott. J ohn C. William Greef, ha annunziato ch e è stata istit u '. ta una divisione di chirurgia plastica negli ospedali municipali; avrà l a sed e pri11cipale all 'ospedale Bèllevue ; ne faranno parte al t r e dieci unità ; direttqre gener ale 11e sarà il dott. J a1nes Francis Grattan , il quale dir: ger à anch e l 'u11ità del Bellevue; ivi egl~ sarà coadiuvato da un .aiuto chirurgo e da due chirurghi assistenti; educherà anche il p er so·11ale }Jer le altre unità, attraver so un internato d i un anno·, al quale saranno a1n1ness i solt anto chirurghi ch e abbi~no prestato almeno due anni di servizio n egli ospedali gen erali.
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Alla Scuola-Convitto '' Regina Elena :t,. La scu ol a-convitto cc Regina E lena » d i Roma, la prima ver a g·r ande -scuola ital:ana per infer1niere, h a fest eggiato ~l suQ 20° anniversario; l a direttrice miss Dorothy Snell, allieve, al cuni mem])ri del Comi tatq fondatore della scuola, al,cuni sanita.ri , mo11s. Faberi, jl comm. Emina r e.gi.q co·m missarto della scu ol a, l a contessa BruschiF al g·ari, dama di cort e della Regina, l a n1arch esa Guerrieri Gon zaga, il co11te e l a contessa Della Rocca De Can dal, si riun iro11q in un s~mpatico, familiare ricevi111en to offerto n el salon e della scu ol a stessa . Molti t el eg·ran1n1i g i11nsero alla direzione; la l'egina inviò il suo caldo affettu oso saluto, l 'on. 'ft1rati , pre id ente dell 'A. N. F. I . D. , il qual e ortora l a scuola del suo alto con senso, Yolle pure inviare il suo benevolo augurio per il raggiungin1e11to clella nobile inèta ch e l a scuola si ·è irnpo ... ta.
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All'Istituto materno '' Regina Elena ,, di Roma. Sulla facciata dell 'Istituto l\1aterno « Regina Elena», eretto in Roma a sp ese dell 'avv. Carlo Scotti, presidente della Co1lgregaziQne di Carità, è s tata in.augurata uria l apide, nella quale il .Go-· vernatorato ha vol11to consacrare il ricordo del1'opera benefica compi ut~ dal fondatore dell 'Istit·uto e le sue benemerenze ver so l a cittadinanza. Erano fr ~) 1 present~ ~l ministro delle Corporazior1i on. Bqttai, il Governatore di Roma Principe Bor1cQ1np-agni-Ludovisi, il v~ce Governatore conte D 'Ancora, il segretario gen erale del Govern atorato comm. Rizzo e il capo di Gabinetto del Gover11alqre comm. Di LullQ, il Prefetto, l 'on. Blan c Con11nissario dell 'Opera Nazionale Maternità ed Tnfa11zia con il diret tQr e gen erale gr. uff. Graz:ani, il gr. uff .. Ricci capo delle Opere Assistenziali d~l Governatorato, l 'avv. Pinci in rapprese11tanza della F ederazio1le d ell 'Urbe, ~l sen. prof. Pestalozza ed altri. Dopo un qiscor so del Governatore, l 'on. Blanc ha dato l ettura di un telegramma del Capo del Governo, in nome del quale ha con segnatQ all 'avv. Scolli una m edaglia-ricordo d 'oro.
L'Opera Maternità ed infanzia per f'alimentazione delle madri ·e dei fanciulli. Considerata l a grande impqrta11za che ha I 'alimentazione nel p eriodo d ella g·estaz~one, del puerperiq e d ell 'allattan1e11to per la clonna e per lo sviluppo d el bainbino, l 'Opera Nazionale Maternità Infan zia ha rìtenuto n ecessar1o di studiare il miglior metodo di razione alimentare per l e inadri e i fanc~ulli, da fare adottare a tutti gli Istituti. Pertanto il R. (~ommissario on . Blanc ha d eliberato di istituire una Commissione di tecnici ch e raccolga e coord~ni tutti quegli elementi utili alla compilazione di tabelle dietetiche stand ardizzate . A .far parte d ella Commissiq11e sono chiamati i segu en l~ professori : · a) Fisiolog·i: prQf.. SilvestrQ Baglioni, Ra:ma; prof. Filippo Bottazzi, Napoli; prof. Carlo Foà, l\llil ano; • b) Farmacolog j : proJ. SaJ)ato Visco, Sassari; e) Ostetrici: prof. C~sare Mich eli, Roma; prof. Paol o Ga'. fa,mi, Bari; prof. Roberto Bompiani , llon1a ; prqf . l~ milto Santi, Trieste; d) Pediatri : prof. Fran cesco Valagussa, Ro111a; prof. Rqccq J emn1a, Nap oli; prof. Dante Pacchiqni, Genova; prof. Luig i. Spolverini, Roma. Segr etario della Con1missio11e sar à ~ l prof. Guido cl ·or1neu.
Beneficenza. Il Con siglio di an1111inistraz:one della Cassa d1 Rispar1nio di Tori110, con l 'assis lenza del Colleg io sindacale d ell a direzione generale, su proposta del presidente prof. d.o tt. Giuseppe Broglia, ha deliber ato cli erogar e alla benefice11za la somn1a di lire 5.332.804,20, cor r isp o11de11 te a~ tre deci111i dell'util e c-01nplessivo risu1 tato a bilancio in l:r e 17. 776.014,42. Il Principe di P!en1onte h a approvato l a distribuzione ad Associ azioni benPfiche di Torino, propostagli dal Prefetlo e dal Pode tà, della somma di 425.000 l ire sottoscri lle dalla citladinanza torinese in occasione delle augus te i1ozze.
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IL POLICLINICO
Incendio 1n un pedocomio. Un grave incendio scoppiato in urt Ospedaletto a Irvington, i1ello Stato di Nuova York, dove sono accolti sessanta bambini, fu prontamente avvertito, ta11to che si r~uscì a trarre in salvo tutti i piccol: ricqverati, non pochi dei quali erano in istato grave. Dell'opera di .salvataggio, resa più difficile dalla furia dell 'ince'ndiQ, rimase però vittima un infermiere, tale Edoardo Brice. •
Corso di radioterapin: a Francoforte. L 'Islil uto universitario d~ radioterapia a Francofo,r te sul Menq ha organizzato un corso di perfezionamento in rad :ot~rapia, che comincer'à il 26 m agg·io ; il numero degli ~scritti ·è limitato a 4Q. Gl 'interessati potranno .richiedere informazioni al prof. Hqlfelder, direttore dell 'Istituto, Frankfurl a ~1 . , Germania.
Federazione delle Società mediche d'Egitto. in via di co sti~uzione, col· nome di cc Unione Reale delle . Soc:età Mediche d'Egitto », sotto il patronale del Re; comprenderà la Società Reale di 1\iledicina, la, Soc~età d, 'Igiene, la Società Oftalmolpg:ca, l '.U nione l\1ed'i~a d 'l~gittq e le sue fil~ali; in avvenire potrà aggregars~ altre soc:età. Scopo dell'Unione è di stabilire rapport~ di cooperazione tra tutte le Soc~età Mediche Egiziane; di rafforzarle, p er rendere più efficac~ ~ loro contributi alla medicina e all'igiene; di diffondere lo spirito di colleganza e d,i mutua assistenza tra i medici; di r ~ 3 lzarne il prestigio; d'istituire una cassa di soccorso, ecc. L 'Unione non ha scopi politici, nè religiosi . Sarà retta da un Consiglio. È
Nella stampa sanitaria. La « Rev~sta Espafiola de Tuberculos~s » si propone d 'intensificare la cultura dei med,ici nel campo della tisiologia; di pubblicare i lavori sperimentali e clin~ci esegu~ti in Spagna sulla tubercolosi ; di raccogliere la biblio·g rafia specifica; di promuovere la lotta CQI\tro la tubercolosi. Si occt1perà an,che delle rn,alatti~ dell 'appara,to respiratorio tn genere .. È d:retta dal dott. J. Valdés Lambea; n e è redattor-e..:capo il dqtt. J. Alvarez Sierra; segretario di redazione ~l do tt. J. Ruiz de Guardia . Glj uffici hanno sede a Madrid, Almagro 25. Auguri. 1
Giubileo di laurea. I laureati a Pa,via nel 1905 in medicina e chirurgia sono invitati ~ trovarsi a Pavia il 1° giugni per la celebraz~ one del loro 25° d~ laurea. Mand are l 'adesione al prof. Camillo ~hiri.
In onore di due medici. In un ' adunanz~ d~l Cq.nsiglio dell 'Ordine dei Medici di Ber gamo è stata CQnsegnata ai due expresidenti dell 'ordine stessq, dottor~ Montanari e RovigJio, una p ergamena con medaglia d'oro, com e ringraziamento per l 'Qpera attiva e disinter essata per lungQ tempo prest ata dai due a favor e della classe med:ca.
Responsabilità civile. Il Tribunale di Cremona h a condannato un chirurgo e l 'osp edale dal quale questi dipende, •
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al risarcimento dei danni per fatto colposo, in. quanlq eh~ nell'eseguire una gastroenterostomia venne lasciata una p :nza Péan entro l 'addomedel paziente; s~ manifestò poi una peritonite adesiva; durante una seconda operazio·n e, eseguita dieci mesi dopq la prima, ~l paziente venne a morte. Il caso è discusso ampiamente ne « Il n:ritto Pubblico Sanitario» (aprile 1930) : si giunge alla conclusione che l 'errore professionale non importa responsabilità e quindi neppure risarcimento di -danni . .. •
Assassinio di un medfco.
Il dott. Salvatqre Melini, med~CQ condotto a Siliqua (Cagliari), ~x combattente, d~ 37 anni, è· stato assassinato a colpi di rivoltella da un certo~milio Baldi, minacciato dal med~ co di denunzia per maltrattamenti alla madre.
Bambini uccisi in un ospedale. Un ·infortunio quasi incred i b~le è qccorso (a quanto informa la cc Deut. ~Ied. Woch. » del 27 aprile, nell'Ospedale Bellevue d~ New Yorik.: in seguito all 'introduzione del sistema metriCQ per· la posolqgia de~ ined~cinal~, è avvenuto uno scamb :q tra grani (gr.) ~ grammi (g.) col risultato che sono rimasti uccisi 96 bambini! Si trattava di 1Jn espettorante a forte azi.qne, di produzione francese. ~n1 'è n:otq, il grano equ~ vale a 0,064 grammi; i.n altri tern1ini, un grammo equivale a circa 16 grani : la differenza è dunque fortissima. ·
Mostra del Libro Italiano di Medicina. Per iniziativa del dott. Giovanni Bardi, in occasione della IV Festa Nazionale del Libro si è inaugurata iin Ron1a nei locali della sua Libreria di Scienze e Lettere una « Mostra del Libro Italiano d,i ~1edicina », .alla qt1ale hanno aderito quasi tt1tte le nostre Case editrici di opere mediche .e le. Direzio11i de! Periodici. . Nei locali, appositamente addobbati e arricchiti di quadri q stampe, è così possibile al visitatore avere sott'occhio tutta la, prQduz:()né nazionale, rilevarne i pregi ~ le lacune, consigliarsi e consigliare in merito a.I vastissimo campo delle nostre d~scipline. Fin dalle prime ore, la « l\1ostra » è stata vl:sitata da insjgni cultori delle scienze mediche, e da ~l cuni professori UJ).iversi tari che sono intervenuti insieme a gl~ st11denti, illustrando e commentandq le più importanti opere italiane. Anche noi abbiamo visitato la << Mostra » che resterà aperta tutlo ~l corrente mese di m aggio, con ingresso in . Piazza Navor1a, n. 79, r iportandone una simpatica impressione pel modo serio con cu~ la stessa è stata preparata. All 'instancabile org·anizzatore della stessa, rivolgiamo il nostro vivo r,ompiacimento e molti, auguri.
E ' morto a Bruxell~s il dott. CHARLES WILLIEMS, professore di medicina opera tori a e di clinica chirurgica all'Università di Liegi, abilis~ simq operatore. Si ricorda di lui il metodo di mobilizzazione precqce ~elle artriti purulente Fondò la Società Internazio~ale d~ Chirurgia.
I
[ANNO
XXXVII, NuM. 19]
SEZIONE PRATICA
B.ASSEGN.A DELLA. ST.AMPA. MEDICA.. Cult. Med . Moderna, 15 dic. -
G . cCICALA. Tos-
sine dell'« Actinomyces asteroides ». Deut. Med. woch., 17 gen .. HtiBNER e al. OmQsessualità. - K . ZoELLNER. Trattam. chirurg. del pilorospasmo infant.:· ' · Rass. Int . Clin. Ter. , 31 dic .. - L. GuG~IANErrr. Nevrit~ ottiche rinogene. .. Spitalul, d~c. - A~. 0BREGIA ,e ~J. Modificazioni ~mocitqlogiche nell 'alcoolismo acuto~ RadiOl. M ed., gen. G'. TORELLI. Roe~tgenterapia dell ' asma bronch. A. D 'ISTRIA. Usure vertebr. da aneurisma. Ann. de Méd., dic. A. JACQUELIN e A. DuRUYI. Ascessi crqnici del ~lmone da piogeni. F. CoMBEMALE e al. Cura insulinica ingrassante nella tbc. polm. · Bu.ll. .4cc. de M éd., · 7 gen: -· CADIOT. Le uova nell 'alimentaz. umana. - LEROY e MÉDAKOVITSCH. V~ntagg~ sqc'iali ed ecqnom~ci della malarioterapia. . Acta DermatO-Vener., dic. M. DE MmNIKI e E .. DE SA \VICKI .. Trat tam. della sicqsi semplice. - A.. MATRAS . Trattam. del pemfigo. - V. FRANcovic . Reaz. di chiarificaz. di l\1einicke. .4rch. Mal. ,4pp.' Digesti/, ecc., dic. - · N. 0MER . e R-AsSIM ALì. Metabolismo delle nucleoproteine. - N.. P. RAsouMov e F .. M. LEVIJ:'!A . Compito del latte nella dietetica delle ~persecreziqni gastriche. - F. MouTIER e L .. CAMUS. Trattam. dell'ulcera gas tr. con ormo11e paratiroideq. Amer. Journ. M ed. Sciences, gen. J. BANcnoFT. Variazioni di vqlume della milza norm. -
Assistenza ospedaliera e person.ale femminile . . . . ·
.
)) 718 . 702, 703
.
Concorrenza e,iccessiva: prO'Cedimento disciplinare; ·assoluzione)· ricorso d el denunziante .. . . .
Corpi estrane~ 11elle vie aeree : tolleranza e latenza . . . . . Corrisponden2e .
Arch. Mal. du Coeur, ecc., dic. -.- ·n. DANIELO-·
POLU ~· al. Fis:ologia del g.anglio s tellato. - Du-cuosAL. Regis lraz. d ei rumori cardiaci. · Cliri . Chtr, nbv. SCALONE. Insegnamenti da reinterven ti sullo stornaCQ per ulcera · gastr. e· quod~n . - · · · · · ' Zeit. f. Tnberk., gen. - 1\1. R. H . .VAN DEN BERGH. Il BCG' ad Amsterdam. - · E. GosTER. Tbc. ··cere- · bral~ . · · · ; Riv . San. Sicil., 1 gen. - G. EPIFANIO e G. Gor:A .. Funzio~e endocrina della glandola interst~ziale .. Journ. -A . M. A., 4 gen. - J. F. KESSEL e V . . R. MA SON. Infezioni prQtozoarie intestinali.. - I) .. T. S1v1ITH. Relaziqni tra, angina di Vincent e ma-lB:ttie fuso-spirillar~ dei, ,polmQni. · Rass. Clin-.Terap. dell'l'. B. I., 15 ge~. · - G . ZAGARI. Glicoreaziorte ~ella fisiologia e patologia· epat~ca . A. BusINco. l\1orte timica. Pa-tholog i ca, 15 gen. - P. VER,GA. Infarto dell'ipofisi. E, SA!\IEK. Biqnchlettasie multiple· cirrotiche, ecc. I
•
-
f
'Indice alfabetico per materie.
Addome: semeiotica . . . . . . Pag. 709 )) 710 Append'. citi acute: diagnosi topqgrafica ..
·i.
i:
·I
Bibliograf~a,
E. McCRAL. EziolQgia · defl 'angina p. - B. BLAND· · e al .. Anem~.a. secondaria nella gravid. e nel puerp. ' - . R. IVI .. .Gn-EENTHAL. Il problema dell'eczema. W. ·~'. G. MACLACRLAN. Impiego del destrosio nel'la pqlmonit~. - S .. R. SLATER . Interessam. delle . arterie coronarie nel reuìnat. acuto. , Zbl. Chir. ,' i8 g en .' - . l\ . ./\... 0zERELIEVJ' Di· sinfezione d el camp0 operat. -· M. S1EBNER. Gra- . nulomi da . CQrpi estranei. . .' . Soc. de, Chir., ·6 .di4. -. , ·R9EDERER. Trattam. del- · · le ' tbc. ossee. - D. A. PASQUALIS . Le colec:stostomie.
.
.
.
.
Costa cervical~ (78') : casistica Cuore: fattori psichici dei disordini Cute : calcificazioni . .. . . Drenaggio nella sutura gastro-duode· r1ale . . . . · •· Fegato e insulina . . . . Fratture dell 'estren1~ tà sup . dell 'omero: n1odificaz. al triangolo gessatQ di Impallqmeni . . . . . Granulosis rubra nasi . ~ Insulin~ e suqi rapporti con l 'ovula. z1on~ .. . . . . . · · Lingua: lipoma . Medicina ~ p oesia . . Medici sportiv i: statuto della F ederazione Italiana d ei - · . . . .
Mucosi fungoide : istogen esi
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Obesità, iperalimentazione e organo in· sulare . . .. . . . . . Pag. 709-• . Ovaio: azione sti1nolante degli estratti test ~ colari . . . . )) 706.. Pancreas: s~crezi.one interna e lipodie)) . 709-t resi pol n1(1nare .. . . . Perifreniti tuber cQlari pri1nilive . . . )) 699., Pigmenti biliari . . . . . )) 706St oria della m ed.: Mach : avelli morì di a ppen:dic~ te P • • •. • . )) 704 Tiroide: irradiazione nellé:\ p soriasi . )) 70& . . )) 711 'Tiroide : sarcoma . • 1'ubercolosi: cause della cronicità )) 698'fubercolosi: comunicazioni varie )) 707 . .. . Tubercolosi ~ gangrer1a polrno·n are : as.. . . . . sociazioni )) 700 Tubercolosi laringea : fa,ttore m orfologi04 cost~tuziona] e . . . . . )) 710· Tumori del glomo carotideo . . . )) 711 Ulcera gastroduodenale : di~ta )) 712.. l Jlcera gastrica: trattamento insulin~co )) 712 Ulcera gastroduoden~le: trattamento. )) 713. delle perforazion1 . . )) 701 'fun1ori cerebrali: diagnqs~ · . . . Tumori della fqssa cranica p oster. : )) 701 decompressione . . . . . • )) 696. Urobilinuria ~ iperten sione p ortal e
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Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.
V. AscoL1,. Red. resp.
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IL POLICLINICO
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XXXVII, NuM. 19]
011'' Rammentiamo ai nostri lettori l'importante libro: Dott. CARLO SANTORO Assistente negli Ospedali Riuniti di Roma
D'U
SI
Cause, Diagnosi e Terapia
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Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e
G~OVANNI
ANTONELLI
Chirutgo Primario Docente di Patologia Medica Direttore Medico Primario dell'Arclospedale ' ' S. Spirito in Sassia,. di Roma
~
Perchè i Signori Medici ne abbiano conoscenza, riportiamo qualche giudizio espresso dalla s~ampa consorella, su questo volume del dott. Santoro: « Questo libro fa parte della ·« Collana dei Manu·a li del Policlinico» con cui l'editore Pozzi di Roma
t< svolge alta opera di benemerenza per la cultura pratica del medico italiano, ed è .d egno di tutta la «considerazione pel modo chiaro, succinto ed ordinato onde le Sindromi d'urgenza vi sono esposte. Giacchè «di ognuna vengono rapidamente esposte le cause, la sintomatologia, la diagnosi ed infine la terapia, in -<<modo che il medico possa compire l'opera di soccorso oculata e precisa, invece .d i quella osoura ed in· -<< certa messa in pratica il più delle volte: «Il libro contempla le sindromi emorragiche (epistassi, emottisi, em·atemesi, emorragia intestin.a.Ie, -<<ematuria., metror.ragi.a); le sindromi dispnoiche da stenosi laringea, asistolia, asma, edema polmontl-re; «<le sindromi .dolorose (toraciche e addominali); le sindromi ev.acu.aitive (vomito, diarreaj ed urinarie (ri·« tenzione, anuria); le sindromi nervose, e poi gli avvelenamenti acuti, le scottature, i processi infiam-<( mat-Ori acuti, le lesioni traumatiche, ed in ultimo i corpi estranei della congiuntiva, naso, orecohio, ecc. «La cu.ra della sindrome d'urgenza rappresenta la bestia nera del medico; e non soltanto del pra<~ :tico novellino, ma anche di qualche vecchio cattedratico brontolone, il quale assumerebb·e anche egli un « colorito... nero, in presenza di un·a qualsiasi volgare epistassi . «La lettura di questo bel libro è quindi consigliabile a tutti: per illuminare l'oscurità della sin(< drome e quella di se stessi n. (Da «La Rinascenza Medica», Napoli, aprile 1927). ~
un nuovo volume di quella « Collana Manuali del Policlinico» che il solerte editore Luigi Pozzi t(< pubblica a vantaggio dei medici italiani, nell'intento di arricchire la letteratura medica del nostro << paese di pubblicazioni sempre migliori, a profitto degli studiosi. « L'Autore tratta le sindromi d'urgenza, ossia il pronto socoorso medico e chirurgico, studiandone «le cause, i sintomi, i segni differenzi.ali, per· stabilirne la diagnosi precisa e sicura, ed in fine si occupa «della cura, enumerando e vagliando tutti i su~idi della medicina interna, come anehe tutte le risorse .e< della ohirurgia generale e speciale. Il ·suo merito principale consiste nell'aver saputo condensare in un -<< numeiro di pagine relativamente limitato (circa 400 in tutto) quanto Qggi si conosce e quanto in o·g ni <<caso può giova.re in un campo così esteso, concernente la medicina e la chirurgia d'urgenza. « Il libro si .apre colle sindromi emorragiche, seguono le sindromi dispnoiche, le dolorose itoraciohe << ed addominali, le evacuative (vomito e diarrea), le urinarie, le nervose; indi l'Autore si ocou.pa degli <<avvelenamenti acuti, dei processi infiammatori acuti, delle scottature, delle lesioni traumatiche ed in fine << dei corpi estranei. L'opera si chiude con un accurato indice alfabetico degli argomenti svolti. «Ed in vero il Santoro non ha soltanto scritto un libro pratico, ma ha fatto un'opera scieRtifica, « giacohè nel suo pensiero è sempre la sindrome morbo&a che domina e tutte le altre considerazioni sono <<secondarie, mentre tutto ciò che non a·p p1a r.t iene alla patologia ed alla clinica è sa.ggiamente trascurato. « ~ un'opera della quale nessun medico pratico saprà fare a meno e che non mancherà d'incont.rare << il favore incondizionato degli studiosi, costituendo, in una felice sintesi finale, un MANUALE DI -<< PRONTO SOCCORSO acourato e completo. cc Tutta la più ampia lode va anche data all'infaticabile editore Pozzi il quale sa rendersi cosi H benemerito della buona stampa scientifica medica in Itali.a». M. (Dagli «Annali di Medicina Navale e Coloniale», Roma, Fase. Ili, aprile 1927. « Nella prefazione del Prof. Ferretti per la pa.rte chirurgioa, del Prof. Antonelli per la parte me-
«dica (entrambi primari dell'Ospedale di S. Spirito), è detto chiaramente quanto sia . il valore di questo «libro del Dott. C. Santoro, degli Ospedali Riuniti di Roma. Egli ha diviso la vasta materi.a nelle se« guenti parti : . . « Sindromi emorragiche Sindromi dispnoiche, Sindromi dolorose, toraciche, S. d. addominali, S. « e\'a cuative, 8. urinarie, S. ' nervose. - Avvelenamenti, S cottature, Lesioni traumatiche, Corpi estranei. « Si tratta indiscutibilmente di un libro .accurato, pratico, serio. Del èhe davano già affidam~n~, « olt re la presentazione fattane dai due distinti primarii surricordati, anche 1a serietà della Casa Editrice « Luigi Pozzi, e la qualità, dell'egregio Autore, valoroso Assistente negli Ospedali di Roma ». . ( Da1la cc Rivista di Terapia Moderna e di Medicina Pratica >}, marzo 1927, Milano. \ rolu111e i11-S0 (li p agg. X.II-400 .11iticla1ne11te s tan1p a to s u cart a se111ipatinata . - Prezzo L. 45 più le sp ese postali di spedizione. P er i n ostri abbonat i sole L. 41,9 f) in porto franco . Per ottenere quanto sopra Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LU I Cl POZZI· Via Sistina 14 • Roma.
ANNO XXXVII
Roma, 19 Maggio 1930
•
fondato dai
GUIDO BACCELLI
Num. 20
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p~ofessori:
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA •
REDATTORE C AP O : PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Note e contributi : F. Benedetti-Va lentini: Contributo clinie-0 al nu-0v-0 metodo di Muzii per la perfetta xicom.posizi-0ne ortopedica. delle fratture dia fisar ie del f emore. Osservazi oni cliniche : S. Cerqua: Gomme multiple del muscolo g.rande dorsa le. Comme nti : E. Cartolari e G. Rocca: Sulla tecnica dell'aippendiceotomia. ' Quest iorni del g iorno: V. Andrenelli: Le sostanze n•u<>ve nella vti.t·titazione. Confe renze : Sta.dler : L 'apopl essia. Sunti e rassegne : COLONNA VERTEBRALE: V. Putti: Sciatiche vertebraJi. - Benihamou e Goinard : L 'eoh inacoccosi intrarachidea. SANGIDl E ORGANI EM OPOIETICI: C. F a rma ki.d is: AgranulocitosJ n ella difterite. - G. Spe ngler: L a prognosi dell'agranulocitOBi. - Ter plam e Mittelba,ch: Contributo a·l lo stu dio della Jinfogranuloma.tosi e di altre gra.nulomatosi partioolani e genera lizza.te dei gan·g li linfatici. - E. Benha.mon : L 'anemia febbrile a cuta. Medi cina socia le : Le visit e p r eventive e periojd iche dei lavoratori. Ce nni bi b liog rafici.
NOTE E CONTRIBUTI. Arcispedale di S. M. della Consolazione in Roma. •
P.r ima.r io ch irurgo : prof. S. Muz11.
Contributo clinico al nuovo metodo di Muzii per la perfetta ricomposizione 01·topedica delle f1·attu1·e diafisarie del femore. Dott.
FABIO
B ENEDETTI-VALENTINI,
aiuto chir.
Il letto re ha g1ià compreso dal titoil o che ques ta m ia breve m emoria n on ha pretes·e , e m olto m eno è stata soritta, com •e pu·r tro ppo è talvolta accaduto, con l 'a;m ·b ig0u o o diso n•e1sto inte·n ·d imenito 0d i to·g liere altrui la proprietà della con cezione o de1lla attuazio11e di un m ezzo terape·u tico nuovo , i·l quale n on potrà non detare il prl auso d·ei co m1p etenti per la sua geniale se·m •p,l icità. Chiunque abbia alquanta dirne tichezza con la terapia d elle fratture, per esser i lungo tempo ind.u gia to n ei repa1~ti ove in n1aggior n1u 111ero so•g.li on o ,a ffluire i .tra111m,a tizzati; o chiunqu1e altro, pe.r .nozioni acquisite dai libri, ne a bbia del pari teorie.a con oscenza, avrà certo contezza della enorme difficoltà che off~ono 1
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Acca demie, Soceietà Mediche, Congressi : Reale Acoa,demia di Medioo·n a di Torino. - Soci età Mediico-Chirurgica di P avia . - Ospedale Maggio re di Bolo,gna. S-ocietà I tali a n a },?.ecista di Stu di Scientdfìci sulla tubercolosi. (Sezione di P alermo). Appunti· per il medico pratico : SEMEIOTICA: L a rea zione dell'urina. - I l dosaggio dell'n-rea con l 'iipobr-0m i to di sodi .:>. - L'esame della saliva nell 'ure mia. - CASISTICA: La <l.i·vert i culite. - L'ap.pen<li cite traumatica. - I r a ppor t i tra ·l e ·malattie del san.gue e le affezioni -d!igestive. - Il prurito amale e l'acid,it,à delle f e.ci. - TERAPIA: I l t ra.ttamento delle oongeationi pol_m onari. - 11 trattr..me11to dell'i.influenza. - 'Drattam enti recenti della pertosse. - POSTA DEGLI ABBONATI. 0
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VARI\ .
Nella vi t a professiona le : I rimedi d ella pletora. Servizti igieni cC>-6anitari. - Cron aca del •m ovimento ipro.fessionale. - Con cor si. - Nomine, promozioni ed onorifice nze. Nostre corrispondenze: D;;i" Baroollc.na. 1No tizie diverse. Rassegna de·lla stampa medica. In d ice a lfab etico per
m ~.t erie.
a1ll.a buo·n .a ri po,s jzion1e certe fratture ·di.af.isalfie , per esempio qu·el1le d·el • femore e d ell 'o1mero, e ricord.erà senza dubbio ch e per lungo tempo ohiru·r gi ·ed ojr toipedi.ci d ' ogni paese si sono torm0entati1 per escogitare il m ezzo più idon.eo ad otten.erre l 'esatta ricompo,sizioDe di esse, i cui framm·e nti p er altro si sono sempre ma.} volen ti·e·ri e mai completam·e nte piegati ai cento a·r tifici ed ai cento .appareccl1i , i qua li, o con trazio.n i o coin press,ioni va:riamente dirette e c.ombin.a te, oercav.a no di ri·con.durli alla obb edien za. I ri uil tati pratici di questi diuturni s forzi sono stati i seguenti: chi h a valuto , per raggi·u·n ger e I.a perfetta restitu z.ion e alJa integrità drei traumatizzati , pren·dere di mira la ideale ricomposizione anatomica di certe frattur e, h a d ovuto rivolg~rsi ai mezzi cruenti; e chi i:nvece, ih se·g uito a consider azio·n i varie, su1l valo-re delle quali non è opip o1rtuno per ora discutere, h a oreduto far m egilio in istendo nella cur.a ortopedica anche n ei casi difficili, ha dovuto a .forza rinunciare al perfetto, ed acconte·n tarsi del sufficiente risultato funziorw.le, dopo aver con statato che qualsiasi artificio peT ottenere la riduzion e completa e la sicura contenzion e dei framm enti era vano. 1
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IL POLICLINICO ·
]: così ch e dalla semplioe stecca lig n·ea di Mac-Ewen e da quel•l a m etallica di Tho·m as o d a-Ila doccia pelvi-dorso-podalica di Ollier, adopeirati com e apparecchi amovibili ne l trattamento d 'urgenza d elle fratture d el femo1re e talvolta lasciati co:m e apparecchi ·de·finitivi , si è pa, sati alle g ra.n ·d i g.essatu:rie p elvi-p·o dali1che, dopo tentativi di riduzione praticati a m a lato d1esto o m ·eiglio sotto narcosi. E, dopo la reiterata con1statazio·n 1e d ei m .e.diocri ri1su1ltati ottenuti con qu,esti e·d altri si stemi di cura, si è g iu·n ti ai m etodi ch e sono an.c h e attu,almente in auge, qua.si tutti basa·ti sul principio d e1lla esten sio,n e continua in d iverso modo ottenµta : o con trazione sulla estremità inferi ore d ella cosci,a, esse•n do 11.a g1amba in a tteggi.amie nto flesso, secon.do il meta.d o più antico di H en·n equi.n .oh e itutti con oscon o, od a l1la maniera .più nuova di Ziipp iger , di Destot o di Bl.acke; oppu1re con tiraggio ·eser ci·t ato, a m ·ezzo di lunghe striscìe di oerotto a d esivo, su tutto l 'arto po sto in esten sionie, a l m o.do di Ba~de·nheuer o di Ti~ la u x; o ,an.ch e applicando dir.ettamente la forza tra,en·te ,s u ·e lemeniti sch1eJ.e.f1ric i (calcagno , con d~il i femo·ra.Ji) m e diante il çhio·d o di C·o divil1 la o di Steinmann o di Lambret. Finalmente g li appa·r ecchi .ambulatori i·d eati d.a Delbet, da DUipuy de Frenielle e da à ltri han cer cato di combin.aTe in vario e d i.n gegnoso modo la estensione continua d ella coscia .con la contenzione più o m eno perfetta d ei frammre nti ossei, con.ced·endo altresì al p. la .possibilità d ella deambulazione e a l terapista quella d el m assaggio e d anch·e de lle medi,c azioni n el caso i n cui esistano per avventura lesioni d elle parti m ol,l i (1-2). U·n passo 1più innanzi h~ ten·t ato in Itali.a il Gianturco con i su oi ap·p arecchi costrui1i in mo,do ch e ·sia p·o ssibil e fare assumer.e .a li 'aTto fr.at>turato quel! 'atteggi.amento ch e ri sul ti il migliolfe, n el caso particolare, sotto lo sch ermo radiol ogico (3). E d opo ciò a tutti è sembrato e sen1bra tuttora ch e poco di m eglio si possa escogitare ed attual'e, volendo se·g·uire l 'indirizzo orto pe dico n,ella te·r a·p ia d·e.lle fratture dia fi sarie del femore. ]~ se un u omo co·m e Tuffier è arrivato · a dire eh.e di qu·este la sola riposizi0ne assiale è suffic iente e la coPr ezione d ell 'accavallamen' to è una « coqu.etterie chirurg icale », è segn o che d alla maggioran za d ei compete11ti si e ra rinunziato quasi com ,p let.amente alla ricomp·osizio·n e ortopedica ideal e di certe fratture dia fi sari.e. Ma l ' ideale del perfetto continua tuttavia a vivere e a tormentare la mente degli u om ini , e questa è la fonte perenne del miglior ame11to e d el proo-resso. E non credo di dire troppo n ell 'affermare che un vero progresso è s tato 1
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or ara r eailizza to n 811a c ura ortopedica de lle fratture diafisarie in gene r e e sopratutto in qu·e1la d el femore ·da l nosl.-ro maestro, il prof. S. Muzii, col suo .n uovo m e todo di ricomposizione in due tempi . Del quale è mio intendimento esporre l>revemente il principio, e spiegare la pratica attuazione con que i modesti mezzi ch e ·da noi fu.r ono u sati, affinch è qu.esto m .ezzo terapeutico possa diffondersi rapidam.ente fra i g iovani colleghi cl1·e s i occupano o si dilettano di chirurg i.a ·e di ortopedia. Mos trerò infin e a mo' di esempio le fotografi e e le radiografi e di alcuni ma,e i casi, i quali rappresentano le primissime applicazioni , do1po qu,elle con le quali I ' A. stesso h a voluto di sua mano attuare l ' idea feli ce.m ente concepita. Data una frattura diafisaria de lla quale non sia possibile otten er e la riduzione comple ta, per cui si prevede ch e sarà d 'u opo o ricorrere a ll 'operazion,e , o·p p·u re accontentarsi di una correzion e appro·s simativa, preoocUJpandosi più ch e altro di avere il ripristino d.e1ll 'asse, rass.egn,andosi ai soliti du e o più cm. di r accorciamento, co·m e ·di solito occorre in qu·elle de l fe·m or e ed a n ch e d e1ll 'om,e ro , sopratutto se so.n o (ed è il caso più frequ.ente!. .. ) trasver sali; si vuole in I tempo ottenere, con opportuno artifici o, il contatto o più propriamente la corrispondenza per quanto è possib)Je completa delle due supe1jici di frattura, qua.Iunque sia la direz io[}e ch e debba assum.ere l 'asse d el.l 'un fra mm ento rispet to a quello d·e ll ' altro; e d .a ttender e poi ch e si formi sul focolaio di frattura un callo abbastanza r esi sten te per gar.antire la solidarietà di essi , ma sufficiente m e n te molJ.e per permettere di modi ftca.r n,e ancor.a la dir,ezione. IL PRI NC IPIO . -
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In II tempo, approfittando di queste condizioni anatomiche, si vog liono abo·lire queg li elementi della scomposizione ch e in primo tempo non si sono corretti o si sono, ad arte, provocati od esagerati, e ridonare così all'osso la sua figura normale. Un brevre sguardo a questo diseg·no r enderà l 'idea m eglio de11la parola (fig. 1). L 'ATTUAZIO NE. :E: arrivato da un posto di socc or so un f:r.a ttur.a to d el Eemore immobilizza te provvisoriam1e nte media.n te il so·l ito steccone di M.a·c Ew en . Un esa•m e r adiogr:afi co ha lo.c alizza to la fra ttura al! 'unione del 3° m edio col 3° in·ee:r io:ne. L'um,m agine ,presa in posizion.e antera-posteriore dimostra no tevole sovrapposizion e d e1i frammen ti (3-6 cm.): il superiore è in leggera abduzione e r otazione esterna, l 'inJleriore è spostato a li 'interno; ne risulta un angolo aperto medialm ente, di maggiore o minore ampiezza. Que.Jla in laterale 1
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m ette in evi d1en za il più im·p ortante spostam ento del fr,a mimento prassi.male. in un piano anterioPe e del fram1111ento distale in un pjano posterioPe, e conferma inoJ.tire i l riilevante accavalJam·en1to di e,s si. • 1
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'
fascia di tela larga 10 o 12 erri. e lunga 3 o 4 metri ed un forte sostegno di fe rro o di acciaio, costituito da u·n a larga base, dalla quale si inna1lza V·erticalmente un 'asta alta circa du·e met·r j e m·ezzo con•tinu,a n tesi con un 'altra assai breve ed orizzointa.J.e, so1lidam ·ente unita alla pri ma e terminante con un laTgo gancio ~ meglio ancora con una carrucola (v,edi fig . 5). L 'an·e stesia gen·era.J.e o lo·m bare è di riego.Ja per a bolire l 'azione de!i potenti rnuscoli che I han 1p rovocato e mantien gono lo spo stamento d.ei frammenti ossei (n.el caso specia le il framm.ento superiore, obbede.n do a ll 'azio ne dei musco.li psoia s e .peilvitroic anteric i si porta in flessione, abduzion1e e rotazione esterna, il fram mento interior e è atti.rato a1ll 'in1den1tro dagli adduttori e poste·r iormente dai ge•m elli ed in ail to a.a tutti i muscoli a fibre lun·g ·h e della coscia). Quando la riso,luzione nfu,s co·l a·r e è completa , ~l p. è pois to suil sostegno peJlvico munito di asse interrcruTale ed è sottoposto a lenta gradua l e ma energica t•r azio,n e prati cata meocanicamente sui piedi, che· sa•ranno· stati all 'uo1p o guarniti di gh etit e b en,e imbottite. Contemporanea.m ente una larga b en·da di tela forte bene spo1lverata di ta.lco è .p a sata a d U sotto la co,s cia in corrispond·enza ·del 3° inferiore di essa, ois sia in mo·d 0 ch e il suo bordo &uiperiore norn 1SOI'lpassi l 'estremità de,} frammento distal1e; le .drtl<e b a:nde d:ella fascia sono i1m peg·nate n el gan oio o fatte scorrere sulla c.arrucoil.a de1l sostegno ch e è stato posto a1l.l 'e terno del} 'arto fratturato · e d a1ll 'altezza d e·l fo colaio d·i frattura. Qu:ando il verme della vite di Lorens, quiasi completamente attratto dal manubrio girevole, ha est·e so a sufficienza l 'arto, si comincierà a tirare m.a n m.a no e in n10 do semprie più en·e rgico suJJ.e bande della fa eia di tela pendenti dal sostegno, il cui piedistallo è reso solidale in qualche modo col suolo. Più o meno p·r ontam.e nte le mani dell 'o•p1e•r ator1e che co ma nda la manovra potranno, palp,a ndo la coscia, percepir.e l 'av,,renuto con tatto delle ruvide superfici di frattura per un crepitio osseo grossolano. All ora eg·li , facendo rnant en ere b en tesa la fascia ch e sol·l eva ed abduce il frammento inif eriore, o facendola a ddirittura fi ssare in ten,sione, ordinerà a 11'as istente ch e sta al·l a vite di Loren s di .allen tarre man mano la trazion e; e dopo ciò avrà agio di osservare, sotto un fascio di raggi X provenien ti orizzontalm ente da una lampada po ta di fianco al paziente e di fronte .a sè a'l l 'a1ltezza del focolaio di frattura, il risultato d·i queste manovre. Qualche volta troverà che il voluto contatto rlelle superfici di frattura è tato ottenuto di primo a cchito; ma il più delle volte dovrà riscontrare ch e i frammenti 1
1
.4.) La frattura tipo.
Frattura del fe1nore fra 3° m edio e 3° inferiore. Il framm ento prossimale è anteriore ~ l at erale, il d '. stale è posteriore e m ediale.
1
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B ) Il I te1npo.
I framme11ti sono a contatto per un p11nto del bordo posteriore della superficie di frattura . Tale contatto fu reso possibile e permanente dalla situazion e angolare. Il callo fi])roso si già form ato.
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C) I l Il tempo.
I frammenti, resi sol:è ali dal c.:> callo. abbastanza solido ma ~ncora docile, sono , ricondotti perfettam ente in asse.
FIG.
1 ..
Il p. è trasportato n el gabinetto r~diologico ove sono g'ià pronti i soliti istrumenti per la ·esten,s ion·e m·eccani.c,a ed il mat.e.r ial·e occoirrente p er la fabbricazione di un grande gesso pelvi podalico; è inoltre .necessaria una robusta
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IL POLICLINICO
non si sono cc a·p puntati » e che le due superfici di frattura si guardano diDettamente per 1/ 5 appena od 1/ 4 delJa loro totalità. Allora egli dovrà far ·ripeteDe la n1anovra, intensificando prima la trazione sull.a benda tesa dal sostegno, per n on perde:re quanto si è conquistato , e poi la trazion·e pod.a lica, ed aiutare egli stesso il lavoro de·g li as.s istenti con energich e ed a ccorte pressioni manuali fatte su-Ile estremità dei framm·enti; fino a che non senta un.a nuova cr·eipitazion e ossea, in.d ice sicuro del guadagnato terr·e no. Un'altra occhia·ta allo
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p1u marcata rotaz1on·e esterna che ha subìto il fram.m ento distale rispetto al prossimale, ponendo la gamba ed il piede jn buona posizione. ~ questo il momento di fissare sopra una lastra l '~mmagin.e d ei ftan1menti ossei per la più esatta verifica. Dopo di che si procede a.II.a modellazione d·e·l glesso che deve risalire fi,n o all 'altezza delle arcate costali e compren· d·e re tutto l 'arto no11 escluso il piede. IJa ges· satura dev·e e·s sere comp,i uta prima che il p. si desti dalla narcosi o prima che sia esaurita. 1'.azion·e d·elJa rachia.nesteisia, e non debbono
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,
B
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FrG. 2. A ) Frattura completa dell'avambraccio. B ) La stessa dopo la ricompo,sizione e sutura me-
tallica. I
sch ermo ci f.arà controllar.e la maggiore o mi'nore e att.ezza della ricompo.s.izione. La posizione d ei frammenti si riterrà composta quando essi avran preso contatto per un punto de·l b ordo posterior·e delle superfici di frattura; lo arà abbasta111za se dette sup erfici si guard.eranno per i 4/ 5 od almeno p er i 3/ 4; sarà altrimenti ritenuta scomposta e bisognerà subito J'ettificarla. La tensione · elastica .d,elle apo11'euro i e dei fasci muscolari a direzione longi·tudi11ale prima, ·e la co·n tr.a zione di questi ullimi poi, quando l 'azion·e dell 'ane tesia sarà terminata, r ender:anno impossiibile lo spostam ento d ell·e os a, purcbè si continu i, con mode ta trazionie pod.alica ed alquanto più energica ten ione della b en.da sollevante ed abducente, a mantenere costante l 'angolo a seno aperto po teriormen te ed un po' m edialm ente formalo dall'asse ·dei due frammenti. i farà an ch e a ttenzione perch è sia corretta altresì la 0
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venir n1eno nel frattem,p o le trazioni di cui 01>ra, finchè il gesso nO[l sia del tutto indurito. E poichè le manualità n ecessarie per la modellazione del! 'apparecchio gessato possono aver casualmente provocato qualche sposta-. mento nel focoil aio di frattura, non è male ricorrere ad un nuovo controllo radiografico, prima di far uscire il p dal gab~n.etto, r>er deporlo sul suo letto a pi.ano rigido e mal era. si morbidi ch e gli è stato nel frattempo preparato. Come si vede dalle fotog·rafie (vedi fig. 5) i.I g·esso, p er fissare i frammenti femor.ali sotto la voluta angolazior1e, d·eve ass11mere una forma corrispondentemente curva ed ha bisogno quindi di essere tenuto sollevato da~ piano ·deJ letto con uno o più cu scini, perchè il p. 'i r esti a suo agio. Dopo circa 20 o 25 g iorni a seccnda de]J '0t:l del fra't tJUrato, è da supporsi che sia espletata la fom1azione del co ì detto callo fibroso; nuo-
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ve .radiog·rafie de 1 resto possor10 d~r contezza ad un occhio esercitato circa l'estensione e la densità di esso. Ed è presso a poco in tale eipoca ch e si su ol·e procedere al Il tempo, col
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ne esterna e sopratutto l 'accavallamento dei frammenti; la qual cosa con tutti gli alti.ri rnetodi 9rtopedi1c i, che sono stati fino ad oggi descritti, n on si arriva c he ecceiionalmente ad
A) Frattura de.l femore fra terzo medio e terzo inferiore. a rima trasversale;· è quindi di quelle che meglio si prestano per la r~duzione in due tempi. È
B) I tempo: 1) Con la estensione e controesten-
sione, col sollevamento e trazione esterna sul frammento inferiore si è òttenuto l 'ipercorrezione dell 'accor ciarnento ed il perfe·t to affronLa1nento clelle superfici di frattura . •
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2) 'Nioderata o abolita la estens:one i fra1n1 nenti ossei si sono bene « appuntati » l 'u110 conlro l 'altro . Quindi la frattl1ra è ben r '.\composta. Il gesso, adeguatamente modellato, li ha fissati nella posjzione angolare che ne garantisce perfettan1ente la stabilità .
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(.;) II tempo.
(Si eseguì dopo diciotto giorni, quando i fran1me11ti erano res~ solidali dal callo fibroso). Si è riposto il frammento inferiore sull 'as~c' del superiore sollevando ed abducendo insie1ne ga1nba e parte inferiore della coscia. ,
PTG.
3.
quale si deve ottenere la perfetta figura del1'osso femorale, co rregge1n do questa volta lo spostamento sui}} '.a sse, ch e è stato ad arte esa~erato, per rendere ·p ossibile in I t empo la completa corr-ezionc a.e gli a ltri e lementi dello spostamento, ossi1: qu·e llo laterale, la rotaL:io1
1
ottenere e solo in casi particolarmente favorevoli. Il secondo tempo è di esecuzione molto più semplice ed assai rr1eno laboriosa del prim,o, i1l ripristino per~etto de ll 'asse femOTale potendosi ottenere in più modi : 1) tagliando l ong itudina ln1ente all 'esterno ed all 'interno l 'ap-
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IL POLI CLINI CO
parecchio g,e ssato fino all 'altezza d·ella rima di frattura, e rimove.n.do I.a doccia anteriore, per modo eh.e gambe e parte distale de.J-la coscia possano essere a sufficienza soll eva te e poi solida.m en te mantenute nella nu.ov.a posizione da ounei o rotoli di stoffa .o da sostegni di mate-
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totalmente per la prat:ica del massaggio, o fino al ginocchio per iniziare da prima la mobilizzazione passiva ed attiva della gamba e del piede e poi per consentire al p. la de~mbula zione secon.do le solite norn1e che ognuno conosce .
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FIG.
ri.ale du,r o ben rivestito di cotone soffice; 2) ri·n1ovendo tutta la parte del gesso che resta .a valile d·ella frattura per r.icostruirla ubito diritta, dopo aver riip osto l 'arto perfettamente in aisse; 3) (e que to è il partito migliore d.a pren-
4.
Si ricoTdi per altro che esistono purtroppo I.e deviazioni s·econdarie, per la p,r ofilassi delle qu.ali non si permetterà il caricq completo sull 'arto fratturato che do·p o un lasso di tempo di qu.attro o sei mesi!... (4).
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~ . ~
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FJG ..
5 ..
Il primo tempo è stato espletato: la trazione podalica è abolita; è mantenuta ancora, n1a co~ moderazione, quella fatta con il sostegno 111etallico e la benda per sollev ~re e abdurre il fram111ento J,nferiore.
ders i) libe.r ando coim pl etamente il p. dal suo appa1~ecchio per riporlo addi·r ittura in un altro ge o do1p o aver messo il frammento inferiore i11 perfetto a e col superiore me diante giu to ollevamento ed abduzione della gan1ba e della i}arte i1n feriore della coscia. Il controllo radioo-rafico ci far à ceTti del perfetto ri ultato ottenuto. Quc ta econda gessa tura sarà tenuta 30 o .J.O g iorni ; dopo di rh e arà rim osso o
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Presenterò ora le radiografie e fotografie di tre giovani traumatizzati, nei quali fu attuata la terapia di cui i è dettagliatamente parlato. I. - G. Nazareno, di a. 25, muratore, entrò in Ospedale il g. 22-8-29: aveva riportato, cade11do da un po11te, frattura completa dell 'avambraccio s. e frattura trasversa del femore fra terzo CASO
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medio e terzo inferiore. Della prima fu trattato cruentemente il g . . 27 agosto, poichè la scomp·osizione dei fram11'1enti ossei era irriducibile con mezz: ortopedici e tale da abolire quasi completamente lo spazio interosseo. (Vedi fig. 1) . Della seconda fu curato incl,'uentemente col inetodo· di Muzii. Il 1° tempo fu praticato. il gior-
Il 2° tempo fu eseg11ito. i.I g. 23 settembre, ossia a distanza d i 18 giorni: l'él:pp·arecchio fu tagliato a doccia fino a metà della coscia e l 'arto messo in linea sollevando gamba e parte inferiore della coscia con rotoli cli panno (fig. 4). Successivamente il gesso fu rimosso completamente per sostituirlo .:.on un altro, dopo· aver 1
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A) Frattiira del fem<>re al III inferioTe. Anche questa è a rima trasversale e quindi facilmente riponibile e conte11ibile.
B) I tempo . La buona ricomposizione dei fram-
menti, ottenuta· con le solite manovre, sembra fatta sicura oltre che dalla angolazione anche dall 'i11graname11to delle grosse . cuspidi ossee.
Il controllo in antero-posteriore confer1na la cor· rettezza della riduzione.
C)
li'rG. 6 .
no 5-9-29, ossia quattordici giorni dopo il trauma e fu piuttosto laborioso, esse11dosi dovuta vincere la resistenza oppo·st.a dai m11scoli già retratti, e forse anche clalla 11eoformazione callosa abbastanza avanzata. 'futtavia si riuscì ugualmente allo scopo, con1e pt1ò vedersi dalle radiografie (fig. 3).
II
~empo .
Non è sitato eseguito correttamente, p~r cui i framme11ti, sebbene cementati da 11n callo visibile anche n ella imn1agine radiografica, si sono potuti sco·m porre alquanto di lato, senza p·erò perdere ciò che avevano guadagnato seco11do l 'asse e la lur1gh.ezza. (È una possibilità piuttosto frequent e, di cui l 'operatore deve tenere gran conto).
corretto la i:eve angolazione a seno mediale ch e ancora persisteva. CAso II. -
M. Ettore, di a. 25, muratore, en tràto in Ospedale il giorno 30-8 -29. Essendo caduto da un~ scala, aveva riportato an ch 'egli una frattura trasversale del femore al 3° inferiore. E fu trattato con lo stesso metorlo. Il primo tempo fu eseguito il giorno 14-9 (fig . 5-6).
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IL POLICLINICO
Seguì U secondo tempo a distanza di venticinque giorni; ed il risultato, a dìre il vero, non ne f~ così buono come quello del primo caso, probabilmente per pocét: correttezza nella esecuzione della manovra (f)g. 6-C). III. - B. Luigi, di a . 30, decoratore; fu accolto il giorno 31-7-29 all 'Osp edale per una fratt11ra trasver sa dell 'omero al 3° inferiore (vedi fig . 7-A) .. Anc~e a questo caso credetti opportuno estendere l'applicazione del metodo escogitato d al Muzii per riporre le fratture di afisar:e del femore (fig·. 7-A-B-C). CA SO
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trasversaJe o scal'samen te oblique le sole che possono avvalersi .d i q·u esto metodo di cura. Per qu~1lie a forte obliquità .è difficile cc appuntare » fra loro stabilmente i frammenti ossei, i q.u ali sono fatalmente destinati a scivolare ben priesto l'uno su·lJ 'altro sotto l'azione delle contJrazioni muscolari, anche a dispetto d ella po sizione a~efolare mantenuta dalla buona gessatura. Lo stesso dicasi di certe f.rattur.e comminute. P·er le une e le altre il tiraggio, ap1
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7.
A) Frat tu ra dell 'om ero sinistro al III inferiore . B) .I tempo: Con J'estension e e controestension e e lieve trazione esterna, esercitata con una benda sul frammento infer ~ore , la fr attura è st ata ricomposta ed i1nmobilizzata in lieve angolazione a sen o m ediale p er m.eglio assicurare la st abilità dell'affrontame11.to delle superfici di frattura . •
C) II tempo (è praticato a d is tanza di circa venti giorni) : La fig ura del] '0 mero è perfettamente ricoslitt1ita p on endo in lieve abduzione l 'estremità inferiore del braccio. 1
I frammenti s~ poter on o cc appuntare » l 'uno contro 1'altro, esercitando l1na energica estension e m ediante una larga benda di tela posta a cavaliere d ell 'avambraccio te nuto in flessione ad ang olo retto da un assistente, m entre altri praticava una n on m eno valida con troest en sione m ediante un 'altra benda fatta passare s.o tto I 'ascella conv~nientemente gu arnita d a un cu scinetto d i ovatta. L 'an golo offerto dai frammenti è in questo caso a sen o ap erto m edial1nente. L 'apparecchio scapolo-met acarpal e segu e con dolce curva t ale an g,olazion e. Il 2° t empo fu attuato dopo circa 20 g iorni , rifacendo complet amente :1 gesso d opo aver r iposto in asse i frammenti mediante adegu at a abd11zion e dell 'eslremità inferiore d el · braccio. La frattura era consolidata quando fu tolto il 2° appar ecchio dopo circa 25 g!orni e la fi g ura d ell 'om ero perfe,t t a.
* ** A qua·n to h.o esposto e riferito, non sarà male aggiun ge-~e, ben ch è paia intuitivo, ch e sono specialm ente le fratture diafisarie a rima
plic ato secondo uno dei modi sopr.a mentovati, o, più eccezionalmente, la oura cruenta, sono indi1cati. Qu1esta è poi di rigore in ogni frattu·ra , a qualunqu e tipo essa appartenga , nella qu,ale un fa scio mu·scolare o altro si inteir ponga ai framm(e!Ilti irn maniera da v1eta•r n·e il co·n tatto, poich è in qu,esto caso la riduzione è, con ogni altro m ezzo, co·m preso quello che noi abbiamo esposto, impossibile, e la pseudartrosi inevitabi•l e. In ogni modo è e.erto che il m edico ha in mano, con questo metodo , un prezioso segreto per ottenere nella maggior parte delle frattur e diafisarie del fem ore ed anch e dell'om ero risultati così perfetti quali si potevano esigere prima di oggi appena dalla terapia cruenta. E poichè qu.es ta non è di facile esecuzi one per ognuno ch e si di.letti di chirurgia , ed anche in mani espertissime n on è scevra di pericoli e può in ogni modo ip resentare alla critica, co1
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SEZIONE PRATICA
OSSERVAZIONI CLINICHE.
me del vesto la maggior pa•r te delle opyrazioni, i suoi punti vulnerabili (5), io sarò ben cont·e nto di questa mi.a tJenue fati ca, se avrò contribuito alla diffu sio~e di un m etodo ingegnoso e semplice ad un tempo, accessibile a qualu1nque medico pratico, per poco ch'egli possa disporre di un gabinetto radiologico e di alcune persone per l 'assistenza . ~ certo poi ch·e n1 eg~li .a mbienti bene attrez~.ati, la m.a.nuarJ.ità tutt',a ltro ch·e .agevo,lie attraverso la quale noi abbiamo potuto attu.aTe il m etodo con mezzi pressochè primitivi, quali sono quel~i che ci ~ offre l 'ormai morituro A·r cispedale della Co·n soil azion,e, sarà Desa ben presto, con la costruzion·e di nuovi e più adeguati apparecchi, assai più semplice, ·p iana ed e•l eg.ante. Trevi, 15 ottobre 1929.
OSPEDALE ITALIANO (( UMBERTO
Direttore : pro f. E. 1
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CAIRO
GAGLIO.
Gomme multiple del. muscolo grande d(•rsale per il dott.
SAVERIO
CERQUA,
chirurgo aiuto .
Il paziente di . cui si riporta il caso è un uomo di 40 anni, fotografo, armeno. Si presenta, al servizio ambulatorio dell 'ospedale l amentandosi di dolori e gonfiore alla re.gio11e scapolare sinistra. È un uomo ben sviluppato, con anamnesi negativa ( ?) . Egli afferma di non aver mai sofferto di alcuna malattia, solo, dice, c irca un anno prima h a avvert1to dolori al fianoo sinistro· che si irradiavano verso la spalla e il braccio dello s tesso lato, do-
RIASSUNTO. L 'A. espone un nuovo m etodo incruento per la .e satta ricomposizione delle frattur.e diafisarie de1l fe·m o re, quale è stato ideato dal Muzii. Egli riferisce poi so·p ra due casi ch e sono, dopo qu·elli d ell 'A., le prime applicazioni. Parla da ultimo di un caso di frattura del-• l'omero al quale egli ha esteso lo stesso mezzo di terapia. 1
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TES1'1 E MEMORIE CONSULTATE .
l. TANTON. Nouveau traité de chirurgie etc., sous la direct:on de A. LE DENTU et DELBET: Fractures. Paris, Librairie et Fils. 2 . J. LEVEUF. Ch. G1RODE, P. MANARD , R. MoNOD. · Traitement des fractures et luxations des membres. Masson et C., Editeurs. 3. G. G1ANTURCO. Trattamento delle fratture dell'omero e riel femore. Risultati ottenuli con l'uso degli appareccli i Gianturco. R. Accade:inia ~1edica Chirurgica di Napoli, 29 maggio 1927; Il Policliniro, anno XXXIV, fase. 23, p ag. 1156. 4. P. PocHET. La pratique ch.ir. il lus trée, fascicule III (par Ch . Du RAzrnz). Libr. Ocl ave Doin, l?aris, 1925 .. -O. P. LEcÈNE. Chirurg1:e des os et des ar ticulations des membres. l\1asson et C. , edit., Paris.
Ricordiamo l 'importanle "t.!lonografia del Prof. ARISTIDE
BUSI
Direttore dell'Ist. di Radiol. della R. Univ. di Ro ma.
Sulla esplorazione radiologica del torace nella tubercolosi polmonare (Lezioni tenute al Corso di perfeziona mento ·delle malattie dell 'apparato respiratorio). Anno 1928-29 - VII Volume in-8, di pa.g. 111, nel formato delle Mon~
grafie della Oollezione <1 Policlinico ». Prezzo L. 1 6 più le spese poetali di &pedizione. Per ti n06tri abb<>-n1ati sole L.. 1 4, 6 O in porto fran-00. Invia Vaglia all 'editore LUIGI POZZI, ROMA, Sue(l()Uraale diciotto, ROMA.
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F1G.
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lori ch e man n1ano au1nentaro·no acco111pagnandosi a tumefazione della regione stessa. All 'ispezione si nota un tumore che si estende dall 'estremit à inferiore della scapola sirtistra fin quas i ~ due dita trasverse al disotto d ella XII costa, e dalla linea p aravertebrale fino a quella asçellare inedia. La pelle è di colorito normale, è dotata di una relativa mobilità, ma non si l ascia distendere in pliche. La tumefazione è appiattita nel senso antero-posteriore e presenta una superficie dura, irregolare, non dolente alla pressione . All 'esame clinico d egli organi toracici ed addo,m inal ì non si riscontra n =ente di anormale ; anch e l'esam e d el si stema, nervoso è n egativo. C'è però micropoliadenit e i11d0J en te biing uinale, l aterocervirale ed cpilrocleare bil ~terale. on si riscontra Sl.ll pene alcl.1n segno di ul cer e pregresse. Le urine n on con1 engono el emen li patologici. Le r eazioni Wassern1 ann e Sach s-Georgi son o forte.mente positive (WR = + + + +, SGR = + + + ì . Si co11 siglia all'ammal a to nn a bi opsin e all 'e terenarcosi si asporta co1npletam ente il tumore.
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[t\~ :"lo
IL POLI CLINI CO
Ques to all 'esan1e macroscopico appare costituito da gran parte clel tnuscolo grande dorsale trasformato in un tessuto duro, fibroso, contenente numerosi noduli irregolarmente disseminati e di grar1dezza varia da quella di un pisello da quella di una nocciuola. Esame istologico: Il tessu·~o congiuntivo che separa le fibre rnuscolari contiene una infiltrazione puramente linfocitaria molto rilevante. Le fibre muscolari stesse no·n .sono alterate da questo processo infiltrativo (fig. 1) . D'altra parte ci so110 dei focolai di granulazione cronica che han110 dislrutto il tess11to 1nuscoilare in estesi tratti. Questi focolai sono composti da una necrosi da coagulazione centrale molto vasta e da un bordo
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CO MMENT I .
Sulla tecnica dell'appendicectomia. Il.I.mo Sig. Direttore del Policlinico, A proposito della nota del dott. Giovanni Rocca, dal titolo su riportato, comparsa nel n . 12 della Sez. Pratica e .del commento del dott. Gaetano Morelli, chirurgo dell'OspedaleCivile di Forlimpopoli, sul medesimo argom.ento, mi piace far sapere, che da quande> esercito la chirurgi.a, e cioè da più di vent'anni, nel.l'eseguire l'appendicectomia ho sempre applicato sul cieco la sutura a borsa di tabacco prima di resecare e legare il verniio. Tale pratica di preparare la sutura preventivamente sembrami così ovvia e direi quasi istintiva, che non dubito sia .a ddottata dalla maggior parte dei chirurghi. Con distinto ossequio · Dott. ENRICO CARTOLARI di Isola delJa Scala (Vero·n a). chirurgo Direttore Ospedale Civile: 1
21 aprile 1930-VIII.
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FrG. 2. periferico di tessuto infiammatorio che rton ha una netta linea di separaz.ione dai tessuti vicini. Il bordo ~ formato in massima parte da linfociti, un piccolo numero di fibroblasti, qu'alche cellula gigan.t e del tipo Langhans e finalmente da capillari cli nuova formazione. I capillari mostra110 1'endo tel it> irritato, i,spessito, in qualcuno· il lume è totalmente occluso. La necrosi è di natura caseosa, ma ha conservato ancora la struttura di qualche vaso.
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La necrosi caseosa centrale con conservazion e di qualche vaso, la granulazione periferica specialmente linfocitaria e l 'infiammazion·e e·n doteliale dei capilla·ri di nuova formazione sono delle alterazioni caratteristiche corrispondenti alla str11ttura d el processo sifilitico terziario . alla gomn1a sifilitica (fig. 2). RIASSUNTO. Uon10 ±Oenne, ha una tumefazione del m. gran dor ale s.; asportata, risulta costituita da te suto duro, fibro so, contenente numero i noduli n ecrotici, il cui esame istologico rivela la truttura d el processo sifilitico terziario.
Il.I.mo Sig. Direttore del Policlinico, Mi consenta, egregio Sig. Direttore, una breve risposta al collega dott. Gaetano Morelli, per il suo commento al mio articolo: « Sulla tecnica dell'appendicectomia », pubblicato net n. 16 ·della Sezione pratica del Policlinico del 21 aprile 1930. Anzitutto ringrazio il collega Morelli per la cortesia usata a mio rig·uardo e per il consense> al mio articolo, cui si riferisce. Il fatto che il meto·do d.a me proposto si.a così naturale, che eg.li ritenga che molti chirurghi possano averlo già adottato di propria iniziativa, mi conforta come una dimostrazione della sua praticità ed utilità. Tuttavia, non avendo io mai appreso da alcun chirurgo, sia all'atto pratico> sia per comunicazione su Trattati o periodici di chirurgia, il procedimento da me proposto, ritengoa me spetti il, pur piccolo, merito di averlo, se non pr.aticato per il primo, comunicato e di\rulgato ufficialmente prima di ogni altro; dal che ho la ferma convinzione possa derivare. utile ammaestramento appunto per la indiscu.. tibil·e utilità del m etodo stesso. Questo, e non altro, mi spinse alla mia pub .. blicazione. Coi ~ migliori ringraziamenti al dott. Morelli~ e·d a Lei, sig. Direttore, mi abbia Suo Dott. G1ovANNI RoccA .. Genova Rivarolo, 30 aprile 1930-VIII. 1
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SEZIONE PRATI CA
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QUESTIONI DEL GIO.RNO. Le sostanze nuove nella vittitazione. (V.
ANDRENELLI.
M orgagni, n . 3, 1930).
Lo studio d elle v ita1nine va g iorno p e r giorno sempre più ra fforzandosi ne l suo proc~ dim ento sp erimentale ·e n el suo poter e d 'azione . So,n o noti i danni rilevati p er la loro carenza i1elle sosta11ze alimentari, e molte evenienze morbose, p er lo innanzi n.ascost e n·e l loro lato etiologico, oggi sono state m esse "'ir1 rapporto a l.la loro m a n can za, come pure si comin·c ia a p en sare ch e la p ellagra, la clorosi, il gozzo endemico sian o .altrettante avitaminosi. A queste forma p at olog ich e l 'A. ,rorr ebbe unire la st essa got ta, per il lato etiolog ico , e per il m od o come vi ene ·p rovocata . Le vitaipine agisco110 in via ,diret ta sull 'org·anismo pren·d endo p ossesso d elle g·hi.andole a secr ezion e interna; il rapporto con esse è cosa accertat a , com e lo è l o studio comparativo di a lcu ne ev enienze a vit.amiotich.e, ch ·e r ivelano la capacità d~ quelle ghiandole a fabbr icar e alt rettante secr ezioni in terne simili agli s tessi principi ch e si trovano spesso in natura, specialmente n elle parti verdi d e.Ile piante, n eg·li erbaggi , n el p ericarpio di certi semi (grano, riso), n ell·e cortecce d elle frutta , iecc. , e che ono, in alcune circostanze, elaborat e, pure colà d entro a quei mi st eriosi la b oratori . Chissà ch e con ulteriori ricer ch e sul.J e v itamine e su quelle sp eciali secr ezioni, n on si ven g a al con ce tto ch e la p erfetta nutrizion e e le avitaminosi non si.ano b.asate sulla n ormale o altera ta funzione di quelle g hja ndole. Le vitamine oggi conosciute son o cinque , classificate con le prim e letter e alfa b etich e. La vitamina A è ·diffusissim.a in n.atu ra , poich è è presente in quasi tutti i vegetali, specialmente nelle parti verdi; troy.asi ancora n ei t.uberi, n ei legumi non troppo stag ion a ti, e n egli spinaci . È a bbondantissima n el latte, n elle uova ; l 'olio di fegato di m erluzzo ne è ricchissimo . La mancan za di questa vitamin a. n ell 'organismo animale, d etermina un a rresto di svil uppo non solo, m a anc he la diminuzione d el 1}eso d el corpo. A tale stato di dep erimento si u niscono poscia disturbi corneali che assu1nono forma di xerosi d ella ·congiuntiva e della cornea , la quale si complica con una eter atoma.Iaci.a , d onde l a d en omina zione data a questa vitamina ·di antixer oftalmi ca. Pra ticamente quind i la vitamina A può essere ado perata in tutti qu·e i casi n ei quali si scorge il fa tto impressionante della mancata cr escenza in un b ambino, sp ecialmente se latt ante . La vitamina B è contenuta n ei semi dei veg etali e n ei tessuti a nimali; non sopporta la troppo alta t emperatura , con1e la forte r eazio· n e a lcalina. È chia m a ta a ntineuritica per ·la disturbata 1
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fun zion e d el sistem a n ervo o centra le, det ern1ina t a da lla sua privaz ion e. . Gl~ e~fetti de lla car en za sono m oltepli ci, m a il pr1nc1pale consiste in quel fatt o n er, 1 oso ch e ha ,s om iglia n za alla malat tia oriental e, cbiam .a ta t>eri-beri. Altre even ien ze nlorb ose sono stat e p erò con statat e p er la m an can z.a .di t ale vitamina, ed .an zi r,ecen tem en te Balietti avr ebbe di~o~str8:to _.ch e .la vitamina B avr ebbe la propr1eta d1 ,a iutare la fibr.a muscolar e n ella fatica con la consegu enza l egitt ima che, la sua caren za n egli a limenti , porter ebbe n ecessaria m ente la fiacch ezza e, magari pure l 'atro.fia d ella fibr,a st essa. ' Tal e osservazion e m erita s1)eciale consider a zion e, per il fatto ch e, nelle località ove il ber~-beTi . è ~nde mi co, _l 'infezion e colpisce sp esso ind1v1du1 sott opost_l a eccess i·ve fatiche, in m odo q uasi da far p en sare ch e vi sia qualch e r.apporto . Questo fat to trova riscon tro n el! 'accesso gottoso ch e, in p er on e pre·disp ost e, si palesa, r ep entinamente, d opo un 'eccessiva far t ica. Ch e la gotta s ia un 'avitaminosi n on è s tato a n cora d etto d.a n essuno , ma se la fatica porta il b eri-beri , ·come fatto di car en za d ell a vitamin.a B , 11er ch è n on si p otrebb e dire ch e 1'accesso ·di gotta, ·d etern1inat o dalla f.a tica , n on p ossa ripeter e la m e,d esima orig ine di C·:lren za di una vitam in.a , di cu i la fatica h a esaur ito g li ultimi avanzi? È ' 'ero ch e la gotta è ritenuta costitu zionale, d iatesica , er editaria, m .a la p rincip ale cau sa d et erminante l 'a ccesso si trova in coloro eh {· m .agari predi sposti , fanno v ita c rapulon.a man g ian·do troppa carhe, inolto p esce, m a i erbaggi. .T ale cosa è comprovata d.al fatto eviden tissimo ch e difficilme nte si trova la gotta, il dia b et e, l 'obesità n ei conta dini: or.a se si di cesse ch e il g·ottoso è g ottoso p erch è a lui m an cano le ' ritamine, chi potrebbe con traddirlo? E se si d i·cesse che i conta·dini. n on sono gottos i , ob esi , diab etici , p er cl1è assum ono m olte vitamine, chj oser,ebbe op pug n arlo ? La vitamina e si trova in o ()'n i t essu to vegetale ed in quei tess uti animali ch e pr~ndono parte a ttiv.a n ei processi ·d ella vjtali tà, com e, a n ch e, in og ni parte verde delle p iante, n ei t uberi , n ell.e frutta, n el fegato , n el cervello, nel latte. L a car en za di d·et ta vitamina n ell 'alim en tazion e cag·iona una a lterazion e sull e p ar eti va scolari san g uig n e, di cui l 'endotelio si fa più sot til e fino a lacerarsi con fuoriuscita di sang ue a d ogni urto, e m agari sp on tan eam ente (qua dr o diatesico em orragico) . Tale forma m orbosa è facil e a d osservar si in quelle circostanze n elle quali regn a la fa m e (tempi di gl1erra) o n elle sp ed izioni m arittime p r olungate, qu.alora i fornim enti di viveri , special-m ente di verdure frescl1e, m ancano da lungo tem po. In oltre s i p u ò avere nei bambini qu ando q u esti son o sot toposti a ll'u o di farina lattea, o son o nutriti con alla t tamento artificiale, con latt e t r oppo bollito .
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I L POLJ CLINl CO
La 'i Lar11ina D antirachitic.a fu a lung o confu'"'a con la prima, antixeroftalmica; n1a poi que ta venne sdoppiata, perch è la car en za d ella vitam ina A si combatte in vi.a sperim entale col burro, il qual e è affatto inutile come antir.achiti co. L' olio di fegato ·di m erluzzo, con l a aponificazione, p erd.e }'.a zione ,a ntixeroftalmica, ma non I 'antirachitica, sicch è .d ebbono n·eces .ari.amente esister.e due vitamine liposolubili, di cui una antixeroftalmica poco r esis ~e nte ·ed un '.a ltra più stabile antir.achitinosa. R ecentemente è .stata aggiunta un 'altra vitamina, la vitamina E, ch e ha acqui stato valore per il Bishop e per l 'Evans . È liposolubile e si può estrarre d.ai semi d ei cereali e de11 e parti verdi delle piante. È stata chiamata vitamina antisterile o d ella fecondazione, p er chè la s ua car enza ·determina sterilità. La terapia alimentare ha ricevuto , oggi, con l e nuove sostanze qui sopra ri cord.ate, il più girande ausilio nel capitolo d ella nutrizione, e nessuno ne disconosce o.gg·i la gr.ande imJ)Ortanza, speci.alm·ente in rapporto alla vera .alim entazione d.ei b.ambini . A. P.
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Lo Hueck disting ue l'arteriosclerosi, la quale consiste in un progressivo disturbo della nutrizione delle pareti vasali, in due forme anatomiche: quella con processi iperplastici ·e quella con proc.es i deg enerativi d ei diversi strati della parete vasale. Quin·di non basta far ·diagnosi di arteriosclerosi, ma bisogna distinguer e di qu.ale form.a si triatta. Lo Hueck insiste nel concetto ch e i processi iper·p lastici v1engono pro-dotti d.all 'i i}ertensione, e quindi non è vero ch e la pression.e si eleva perchè esiste arteriosclerosi} ma le arterie ·diventano iperplastich e per chè esiste una ipertensione stabilitasi per un.a qualsiasi cau sa. Altre cau se p,r oducono poi n e11 'arteria i processi degener.ativi: d eg·en erazione calcare, g rassa, ialina . L 'insorgenza d ell'emorragia bisog·nerebbe inetterla quindi in rapporto con un processo d egen·er.ativo; il prooe o iper.pla tico e l'iperLensio11e non è sufficiente a produrre la rot tura del v.a so. Un l eg·ame esiste tra le l·esioni pro.dotte d al l "emorr.agi.a e qu.elle ·del l"ammollimento bi.anco; in ·entrambi i casri per la oura deg li insulti apopl et tici s.ar·ebbe n e.c essario stabilire se la CONFERENZÈ. n ecrosi d ei tessuti dipenda da uno spasmo d elle arteriole locali , prodottosi per via n erL'apoplessia. vosa, o da disturbi d ella funzione dei capilSull'apoplessia h a tenuta una confer en za il lari, e quin.di d.a .insufficiente nutrizione cellulare. Tale qu estione è impossibile a risolvere. pTof. tadl er alla Soci.età medica di Holf (G az. ed è quindi su1)erfl uo riferire le opinioni dei Osped. e Clin., n. 5, febbr. 1930). diversi autori, alcuni inclini alla prima, altri Con tale termine si designa la cessazione alla seconda opinione; certamente alla genesi improvvi a delle funzioni motorie, sens·i tive o p sichich e, prodotta da un ·disturbo ·d el! 'attività · d ell 'emorrag ia cerebrale concorrono diversi fattori, ed in ogni sing·olo caso può prevalere d el cervello. un.a delle componenti ch e presiedono a tale In ogni attacco di apopl essia, biso·g na ridisturbo. cercar1e la causa 1d·el 1clisturho oe:rebr.ale, 1.a P.er l.a cura, è n ecessario stabilire una cura quale consiste in alterazioni d e]l '.apparato della p-rofilattica, perchè quando la sostanza cerecircoJ.az ion·e, n ella pr·esenz.a di t11mori o di processi . infiammatori od infettivi, in lesioni brale s'è ·distrutta, noi non siamo in grado di ripararla; e quindi è molto utile sapere se ~i tr.a um.atich e, locali zz.ate nell.a cavità cranica o tr.a tta di un caso ·d i .a rteriosclerosi senile od fuori. Il tumore o I ' a cesso cerebrale può essere ipertonica. La prima, ch e è appannaggio dei vecchi , ~i svelato dall 'esan1 e del fondo d ell 'occhio; si presenta con quei sin tomi che denunziano l 'a 1p en serà all 'embolia allorch è esiste un vizio cardiaco, una malattia infetti\1a acuta , o sia terazione dei vasi di a lcuni territori cerebrali : diminuzione della m emoria; il soggetto divenaccaduta un.a lesione traumatica. Se esiste sita indiffer ente, in tabile, chiacchierone, ride fili·de , i p en serà a·d .alterazioni specifich e dei p·er nulla, è privo del senso critico, com1nette va i cer ebrali. in.cliscrezioni n·el campo sessu.ale; diminuisce L 'anamnesi spe so può giovare a definire la la resistenza al lavoro; i vasi accessibili sono cau .a d el disturbo cerebrale; tuttavi.a le alte .. razioni anaton1ich e del cervello sono così nu- ·d uri e tortu osi alla palpazione; il cuore può e"ser e ingrossato; spesso g li attacchi di apoplesm ·e ro e e vari e ch e spesso vengono fatti ersia dipendono d.a un.a insuffi cienza cardi.ac.a. rori diag no ti ci, e con siderati come attacchi È importante cono· cere i primi sintomi deldi apopl es ia fenon1eni leg·ati a d a ltr,a n.a tura. L'\sc·i an do da parte n ella descrizion e le }'ipertoni.a, che costitui sce la causa .p iù free n1orrao-ie, i ramn1olli n1enti dipendenti da quente d egli a ttacchi di apopl essia , e la sola e111bolia, trombo i, alterazioni luetiche, le cui ch·e p11ò essere m .anLenuta in limiti costanti le .. ioni an atomich e sono b en note, l'A. si ofda una cura opportuna. fcr1na , 1111 'arLeriosrlerosi , la cui cau ~ a e patoI prin1i inton1i con11)a iono verso il quarto ~·r11r:'i è ancora in discu s ione. decenn~o; il sintomo più importante e precoce 1
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SEZ IONE PRATICA
dell'ipertonia con --iste in an1pie pscillazioni della pressio11e sanguig na , ,e n e lla sua instabilità, per cui a·d ogni minima emozione o causa interna od esterna si ha un grande rialzo, per ritornar norn1ale .a causa perturb.atrice cessata . In .seguito , .a questa instabilità si sostituisce l 'elevazione costante della pressione, per le alterazion i ·dei vasi sanguig ni , i qual i a loro volta risentono delle oscillazioni sudd ette. In uno con ]e oscillazioni della pres, sione s i osserv.a no: .affiusso di sang·ue .a l capo, senso 1d i 1caldo e ·di formi colio alle mani ed ai piedi, senso ·di oppressione ai precor·di, dìspnea, cardio·p almo. In seguito com·p aiono 5. seg·ni d el disturbo cer.ebrale : v:ertigine, emicrania transitoria, nau ee, sudori fred·di, vomito, sci ntillio agli occhi. Altro sintomo imJ)Ortante è il mal di testa mattutino; il J>aziente ,reg]iandosi n on si sente b en riposato, a fatica riprende il lavoro abituale, ·e solo più tar·di si sente in con·dizior1i di forza norm.a]e. Gli ipertonici risentono il · cambia111en to del t empo; in primavera g li .attacchi apoplettici ono più frequenti che nelle altre stagioni . In seguito si aggiung·ono tutti quei sintomi cl1e ·d enunziano la diffusione "del processo al! 'appar ecchio d,ella circolazione; tuttavi.a g li attacchi di apo·p lessia si presentano in seguito ad una causa ch e produce una improvvi sa elevazione d ella pressione sanguig n a : emozioni , strapazzi fisici, .azion·e del caldo o del freddo, fort·i pasti; un regime rigoroso di tranquillità che .eviti queste ampie oscillazioni d.elJ.a pressione può far scomparire molti di t11rbi nota i i àal paziente. Come cura profilattica occorre evitare queste cause occasionali ed .emozion.a li che .agiscono sulla pression e; b isogna lim~tare l ' introduzione di liquidi e di molto sale , per ·dimi11uire I.a i11assa ·del plasma san·g11igno. Durante le fa s i di aumento a ccessional•e 1d ella ·p ressione , occorre ch e il paz. faccia q ei g iorni ·di digiuno o,d ·anche .di sete; I 'alimentazione sarà piuttosto -yegeta.r iana; se v'è uno stat o ·di eccitazione generale si dar.anno i bromuri. Le cure n1edicamen tose: i odo , coli11a, corpi purinici, nitroglicerina , .sulfocianogeno hanno un' azione ipotensiva sì, ma transitoria. Anch e jl salasso, pur agendo benefi camente in certi casi, neJ.l 'ipertensione ha effetto passeggero ; in seguito .al s.al.asso s'è visto talora insorgere attacchi ·di apo-plessia, evidentemente legati in tali e.asi alla brusca oscillazion.e ,della pressione sanguig·na. Ten er presente le forze del cuore, e in caso .di debolezz.a cardi.a ca somministrare la digitale, per bocca o per clister e. la quale non aumenta mai la pressione ·del sangue g ià alta, anzi può abbassarla alquanto, p er la migli orata irrorazione d ei centri cerebrali , e quindi p er la regolarizzazione d ea-li " scamb i. g.as o 1. .
SUNTI E RASSEGNE. COLONNA VERTEBRALE. Sciatiche vertebrali. (V.
PuTTI.
Rif. Med. , 29, lug lio 1929).
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Ormai il con cetto di sciatica ·idiopatica, r eun1.a tica, identificato con quello di origine vert ebrale è diventato un fatto comune ed assodato. Mettendo da parte le sciatalgie dipendenti da lesioni localizz.at e d ella colonna vertebrale, ]a sciatica più comune, quella d etta reumatica , è preceduta da lomb.a ggine, o si manifesta in individui ch e soffrono cr onicamente di lon1ba]gie. La lombaggine, t ern1ine impreciso ch e dovrebbe essere sostituito con qu ello più preciso di lombo-artrite o artrite lombare, si basa su due sintomi fond.a1t1e11tali: d olore e ri gidi·i.à. Il dolore si diffonde anteriormente a cintura, o in basso; in sorg·e bru cament e o ins idio.3.amente; la rigidità è a tipo segmentale, 1in1itata cioè al tratto lomb.are. ~ ovvio ch e ta]e lombo-artrite può esist ere da sola, sen za complicarsi a sciatica; m .a ogni sciatalgia - se si interroga con in sistenza il pazi ente - è pr,eceduta da un passato lombalg ico , e all 'esa1ne si troverà una rig idità più o meno inten sa . Tl Sicard ha dimostrato che la sciatica è un.a nevrodocite l ombare, cioè un.a sindrome algica dipendente da alterazione d el car.a le di coniug.azione, per alterazione d el] 'articol azione in·1ervertebrale e delle sue apofisi articolari, e non d ei corpi v·e rtebrali. Il Putti chiama vizi del tropismo articolare l e 'V.ariazioni còng·enite che modifica110 il nor. male decorso d ell 'articolazione vertebrale. Per poter riscontr.are un di turbo d.a viz io di tro. pismo la variazione dev'essere .di grado el~vato o unilater.ale; e p er alterare il can ale d1 coniugazione deve agire o modificandon e ]a for, n1.a e le · proporzioni, o alterando la m eccanica articolare con su ccessiva artrite localizzata. In entrambi i casi l' effetto è una com1)r essione o una irritazione del n ervo coniugale. Queste condizioni congenite p o ~ ono in altri mon1enti prodursi· in seguito ad azioni di fattori infettivi , tossici, discrasi ci , ecc. Le articolazioni ch e più frequentemente vanno soaaette a questi vizi di tro fi smo sono la l"\' -V f;mbare e le sacrali; tali variazioni possono e sere messe in evidenza d.a p erfetti rad iograrnmi e da un otti1110 n1etodo di lettura di t ali radiogrammi. Nell e algie sciatiche , SicFtrd ha n ett amen t e d efinito che si tratta di affezioni del n er,ro coniugale e non della radi ce o d el ple ~ o o d el tron co ne rvoso; eo-Ji 11a dimostrato ch e la radi. colite sciatica dejerin iana è propria di due sindromi m orbo e : la tabe e l a zon a.
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IL POLI CLINI CO
Dopo il dolore, la con tratturà vertebrale cos titui ce il s intomo più costante d ella sciatica vertebrale; tale contrat tura manca n ella sciatica radicolare, perchè la colonna v ertebrale non partecipa al processo. La contrattura sta a r.appresentare uno stato di difesa, p er chè immobilizza ] 'articolazione. La t erapia d elle lo111bo ci.atalgie è stata fi11ora sintomatica, servendosi di analgesici o di n1e. dicam enti ch e non ag·iscono direttamente sul proce o morboso; se la lombalgia è un sin tomo d ella lomb.a rtrit e, p er g u arirla bisogna curare 1'artrite vert ebrale. Il trattamento uggerito ed u ato dall 'A. è duplice : iper e1nia attiva ed immobilizzazione. La prima si pratica n1ercè un t ermoforo ad a l cool d i Bier; il bag no sarà fa tto ogni g iorno o a g iorni .a lterni, durerà da 20 a 40 m., e la t emper atura iniziale a 90° sarà p ortata fino a 120-1 30°; al bagno seguirà un massaggi o gen erale . Tale m et od o agisce provocando una vasodilataz ion e ed un o scambio umorale b en efi co sull 'articolazion e. Appe11a i di sturbi gravi saranno diminuit i , ~ i applicl1erà l 'immobilizzazione m er cè un corsetto gessato, il qu.a l e deve r isponder e .ai seg u enti r equis it i: 1) immobilizzare il bac ino o ~lm en o 1.a parte lombare d el tronco; 2) non d eve m a i corregg·er e , ma sol o immobilizzare; 3) n on d eve esser e lasciato in posto più d e I tem po n ecessario all a sua consolidazion e, cioè 15-30 m . Il corsett o arà t enuto ~apprim.a p ochi momenti, in seguito. si t errà più a lung o , a mi sura d ella tollera nz.a d a parte del paziente . Nei rari casi in cui questi due m etodi non miglior.a n o l e condizioni , .allora bisogn.a ricorr er e al m etodo chirurgico; l 'A. in tali casi eseg u e la lamino-.artrectomia, ch e consiste nel1'aprire i can ali di coniugazion e per d ecompr im er e i n ervi coniugàli , e nel r esecare le articolazioni m alat e. I r i ultati sono buoni, ed i dolori cessano in breve. CARusr.
L'echinococcosi ( BE NIIAM OU e GorNARD.
int1~arachidea.
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Rev11e Neurologique,
1929 , n. 6) . L'echinococcosi intrarachidea è p iù sconosciuta ch e r ara: n e son o stati pubbli cati 177 ca i. L'an.a lis i più stretta d ei sint orr1i, i progressi n ella diagnosi biolog ica, la più estesa ap p1icaz ion e d e lla laminectomia lJermettono d·i ricono cere più facilmente l 'affezione. La i11alattia si m anifesta con una comune indrome di compressione d el n1idoll o, prece. duta da una fa e di radicolite o ra·dicolo-\ ert ebra]e. Quel ch e caratt erizza la sindrome è 1 .a sociazion1e di questi seg·ni: l esioni vertebrali , c ostali o coxali d 'a pett o particolare, lun1cfazio·n c rc ~ i tente sulla linea dorsale m ecl iana 11ararr1cdiana od in lln punto qualsiasi flclla g a11bia Lorar ica o d el bacino; cisti d elle d orce, i111111ag1n1 c ircolari iux tavert ebrali o 111 cd i:\s lini cl1 c ch e b isog11a ricercare con e a1
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m e radiolog ico sistematico. Le prove biologich e e lipiolodiche, esclu·dendo la sifilide perm ettono di affermare la compressione. Le reazio·n i per l 'ech inococco i, se po sitive apportano un prezioso contributo alla diagnosi. L 'echinococcosi intrarachidiana n on è un ica : il processo di com pressione a l qual e è resiposto il midollo può giungerci da tutte le direzioni. Vi è u·n a echinoccosi unicamente intraraohide.a con sintom.a tologia puramente midollare: molto rara può essere intradurale od epidur:·ie Le localizzazioni intradurali, intramidollari o sotto a racnoidee sono curiosità pat ologich e (autopsie) e possono es ere sospettate qua ndo c.oesistono cisti cerebrali. ì sette C\JSl ài focola i epidurali prim-itivi si COJ))j.."OrLano con:1e 1 umori benig·ni extradurali e sono gen eralm,ente operati con1e tali : potrebb ero esser e più sovent e diagn osticati se si pensasse sistematicam ente a ll 'ech inocoocosi e se si ricer cassero le re.azioni biologich1e in ogni sin drome di compression e midollare. Vi so·n o lesioni a punto di parten za vertebrale e ch e raggiungono lo spazio epidurale o si propagano alle part i molli extrarachidia n e : la radiodiag nosi permette sempre più di elim in ar e l.a tubercolosi vert ebr,ale. Alcune fo.r1ne son o facilmente rilevabili con l 'esame n1etodico : è quel ch e accaide p er l ' echinoco·c cosi a punto di parten za sottopleurico con secondari 3. lesione d ell e vertebre o d ello spazio epidurale attraver so gli archi neurali 0 d i far.a mi di coniug.azione, donde una sindrome midollare talora associata ad una sindrome p seu·dopottica con o senz.a cifosi e ch e è svelata dall 'esame radiolog ico d elle . zone iuxtr.avertebr.ali o d ell.a gabbia toracica. Così pure l 'echinococcosi epidurale o vertebra epidurale a punto di partenza muscolare, riv·elata da un tumor e liquido d ei rr1uscoli spinali, si pu ò ·distinguere da un ascesso ossifluente. Così l 'echinoco·c cosi intraraohidiana a punto di par- tenza sacr.ale o coxale, con sintomatologia pseudocoxalg ica, pseudopottica od ippuropottica, svel.a ta dall '-esplor:azione vaginale o rettale e sovratutto d all 'e ame radiol ogico del bacino. In tutti i casi la g l1ain.a dural e resiste più della g uaina ossea a livello d ell a quale la echinococcosi prende sempre l 'aspet to multiloculare . Il tr.a ttamento deve essere radica1e e n on sarà utile se non è pr ecocissimo. 1
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~{ONTELEONE.
SANGl JE E ORGANI EMOPOIETICI . Agranulocitosi nella
difte1~ite.
(C. F ARMAKmrs. Presse Médicale, n. 69, I 029). chultz ha d escritto , con la d en ominaz io11e di agranulocitosi, una a ffezione particolare, l e cui ca ratteristich e ematologich e essenziali on o : una modificazion,e quantitativa a ssoluta
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SEZIONE PRATICA
dei globuli bianchi (leucopenia costante e organi emopoietici e san gue vi è un fattore ~ -considerevole), associata ad una profonda insufficientem·e nte ·S tudia.te e ch e si potrebbe modificazione nei loro rapporti relativi (did efinire la soglia di eliminazione ,d egli eleminuzione considerevole o scomparsa d ei m enti midollari n el sangu e. Troppo di sovente polinucleati con presenza unica, o quasi, di ci si ferma a un.a .d iagnosi em atologica quando forme mononucleate a tipo linfocitario e mo. invece bisognerebbe poter preci sa r e la mielonocitario), senza elem ·e nt•i patologici nella forpat•i a. Sulla base di tutto un insieme di dati mula sanguign.a, -0 a•l più con rare cellule Aubertin e Lévy differenziano l 'agranulocitosi di irritazione di Turk, ceJlule .linfoidi atipiche in: agranulocitosi pura, e sindromi agranulo-. ~ran.di, S·enza l'aspetto di linfoblasti; as- citarie ·divise a loro volta in primitive o idio-senza di alterazioni nette ·d ell 'eritropoiesi, di patich e e secon.d arie o sintomatiche. lesioni endotelio-plasm .a.tiche di tipo ·emorraLe osservazioni cliniche che gli AA. riferigico, ·di tron1bop•enia. L 'evoluzione clinic a scono sono ·d·esunte dallo studio a ccurato di -della malattia è grave. La durata è v.a riabile sette casi caratter.i zzati dalle note comuni ~ntro gli •estremi di 3 g·iorni e ·di 4 settimane. segu enti : I ) la presenza ·d el bacillo di Loffler (forma L'esito abituale ·è la morte. Le caratteristiche anatomo-patologich e con- corta) n·ella gola; 2) uno stato infettivo in alcuni casi grave, sistono in una alterazione del midollo osseo -che interessa esclusivan1ente il sistema gra- in .altri lieve; 3) delle lesioni gravi, alcune delle quali nulocitario , da cui 1deriva la rarità o la scomulcero-n ecrotich e, della n1ucos.a bucco-.amigparsa assoluta dei polinucleati; in una diffu'Sione ·di importanti lesioni ulcero-necrotich e dalo-far.ing-ea; 4) ·d elle mo·dificazioni del san gu e consic h e possono inter es are varie mucose, come ·l a bucco-faringo-1.aringea, la Tespiratoria, l<t s tenti in una leucop·enia acoentuatissima, con digerente, la genital·e. A s·econd.a d el decorso diminuzione co·n siderevole, quasi ·scomparsa, de i polinu·c l eati, senza modificaz·i oni qualitasi possono distinguere forme sub.a cute, a cute, ì.per.acute, 1e secondo i sintomi forme. simulanti tive e ·q u.antitative dei g·lobuJ.i rossi, con lieve ìl noma , la tifoide, l 'influe·n za , l 'endocardite aumento e ineguaglianza ·delle piastrine; 5) esito in gua·rigione, tranne in un caso. ·settica, le angine. Le ricerche batteriolog iche · · Ta li casi, seguen·do la classificaz·i one di eseguite da vari autoTi non p ermettono alcuna -conclusione, onde n1a nca alla malattia di Aubertin e Lévy, appartengono evidentemente Schultz una consacrazion e etiolog ica ch e ne a lla forma infettiva ·d elle sindromi agr.anulo.giustificherebbe 1'autonomia . Il bacillo di Loff- ci Larie secondarie o ·sintomatiche, poich è le 1er è stato isolato in un ·caso , tre volte l 'as- alteTazioni ematolog iche sono apparse nel d e'Sociazione fuso- spirillare di Vincent, e in un cor so della infezione difterica. Anche per :grande numero di casi è stata ·dimostrata una queste osservazioni l'agr.anulocitosi non sarebbe ch e una ·sindrome d erivante da cause flora banal e di pneumococchi, ,5tafilo- e strepmulti·ple, n on tutte svelate. E p otendosi aver e, tocoochi. Aubertin 1e Lévy riteng ono oh e ·esistono nu- insien1e con la carenza g ranulocitaria , delle merosi casi ch e si avvi·cinano a quelli .di modificazioni n·el sistema form.atore ·d·ei globuli rossi , delle piastrine, e nel si stema endotelioSchul tz per l 'evidente carenza d el si stema :granulo citario ma c h e se n•e allontanano sia plasmatico , l 'agranulocitosi dovrebbe prenper la comparsa in uno stato patologico .di der posto fra le g ran·di sindromi d ella pato'Ordine tossico o infettivo, sia p er la concomi- logi.a san guigna ch e non è costituita solo d a entità distinte le une dall e altre, m a piuttosto, tante esistenza ·di alterazioni ·d ei globuli r ossi, delle piastrine o della crasi san g uig n.a. Schultz segu endo W eil e Clerc, dalla esi tenza ·di r earifiuta di ammettere questi fatti nel quadro zioni diver se degli or gani emopoietici. Queste r eazioni semplici o .complesse, d erivano da dell 'agranuJ.oci tosi tdi c ui e videntemente :r.ecau se multiple, cause ch e, a seéonda della 'Stringe i limiti di e ntità morbosa, pur non loro intensità o d ella durata d ella loro azi on e, pote~done dimostrare l 'etiologi.a precisa. Aubertin ·e Lévy insistono tuttavia •n el con- a seconda .d el terreno su cui agiscono possono 'Siderare la agr.a nulo·citosi un aspetto partico- d eterminare lesioni e sintomi diversi. A. PIC CI NELLI. 1are ·d i una sindrome più g·en erale, ch·e si ri 'Scontra i sol.ata o associ.a ta a•d .a ltre g·randi La prognosi dell'ag1·anuJoeitosi. :sindromi d ella patolog·ia sanguigna. I vari :aspetti ·di essa sono colleg,a ti ·d.al carattere co(G. SPENGLER. Wi en. Klin. Woch ., n . 2, 1930). mune d ella d eficienza del sistema g ranulociDa quando il qua·dro d ell 'agranulocitosi è tario. Il m eccanismo int·i mo d ella scomparsa -dei granulociti .dal sangue circolante è legato stato b en d efinito , si sono su sseguite le comunicazi oni di casi d ella m a lattia. La maggior probabilmente a vari fattori, quali un'aumentata ·distruzione periferica, una ripartizione parte di tali casi e bbe però esito infaus to , peranormale, una vera lesione d el si tema gra- ch è as ai raramente le cure prodjgate riusci nulocitari o. R och e Mozer fann o g iustamente rono e fficaci. Ziko,vsky trovò utili le tra fu ioni san gui()Sservare, a tal proposito, che nei rapporti fra 1
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IL POLICLI NICO
gn e e i ieri streptococc1c1 pol.ivaJ.enti, m entre Friedeman11 si .avvantaggiò d elle ap p 1licazioni radioterapich e su1lle ossa lunghe. Altri, in fine , u sarrono la ch emioter.api.a e la proteinoterapi.a , con r esuliati a ssai scarsi. D ',a ltro canto, invece, v. Domarus ha pubblicato un caso di agranu.Jocitosi guarito spon taneamente. Altri 2 n·e riferisce or.a I 'A. , in :uno •d.ei quali . i·n v·ero, si fecero tre iniezioni di p1ccole dosi di n·eosalvarsan, dur.ante i primi tre g iorni di malattia , e n ·e ll 'altro si ap·p licò p er qual ch e tem·p o la radioterapia sulle ossa lungh e . Tali our·e lievi no•n avrebbe·re> avuto, secondo l 'A., va.lare a l oono n .el d et erminismo d el.la g n.a rig ione , la qual e si sar ebbe ve rific ata spontaneamente, modifi·cando in tal modo il concetto prog nostico assai infausto ch e sin qui si a·v eva d el.l a malattia, e g iustificando i t entativi t enapeuti c·i che si volessero fare. 1
M.
FABERI.
Contributo allo studio della linfog1lan1tlomatosi e di altre gran'11omatosi particolari e generalizzate dei gangli linfatici. e M1TTELB.' \ C'H. n. 3, 1929) .
( TERPLAN
Virchow' s Arohiv,
Gli AA. riferiscono i risultati ·di uno tudio sistematico anatomo-patologico di 29 casi di linfogranulom.atos i. In linea generale le forme cronich e si os ervano di prefe.renza n e i soggetti giovani , m entre le forme ad evoluzione rapida sono p iù frequ enti fra i 50 e i 70 anni. Circa la to·p og·rafia d elle lesioni , si possono di sting u,e r e 21 casi gene ralizzati, 2 m esenterici, 2 m ediastinici, 2 intestin.ali ed 1 a l ocalizzazione paraaortica. P·er qu.a11to concern.e .la p orta d 'ing·resso , le fo,r m1e intesti11a li son o forse quell e più inteJ·iessanti . In qu·est i casi la tum·efazione d.ei gang·li è pr·eoed.u ia da turbe g·astro-intestina]i che perm ettono di pen sar.e a d un.a infezione p er via ent.e r a]e . Queste stesse manif.estazioni gastrointe tin.ali ono state notat e in altri casi con loca] izzazion e mesenterica, perigastrica, e paraaortica . I Lo1logican1ente gli AA. disting uo110 le se• • • g u en t1 ca Legor1 e : I ) ca i tipici , con i reperti classic i di linfog r anuloma d escritto d a Paltauf e Sternberg; 2) forme fibrose , n ell e quaJi la ·diag nosi di linfogra nu.Jom.a è spesso a ssai difficile ; 3) forme tum.o.r ali, con pro.Jiferçi.zion e estesa di u.n ti·p o oel1lulare e produzioni simili ad alcuni tumori maligni dei gan g]i linfatici; 4) forme fib.r ose con abbondanza di plasm ociti. Gli ..\ A. poi analizzano ancora r e11erti p iù rari , car a tterizzati da un a proliferazion e d elle cellul e r eti colari, di cellu·Je endoteli ali o d a m an ife tazioni infiammatori e a cute . IeJl ' i t ogen e i d ell e lesioni , si nota , all ' i11izio, t1n a l)rol iferaz ion e di cellule r eticolari ch e 1
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XXXVII,
[ A NNO
~U:LVI.
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dànno spesso origine a i1oduli ben delimitati ; alcuni reperti parlano in favore di un 'origine reticolar.e dei plasmociti. Il baciLlo di Koc h non può essere con sjde;rato come l 'agente d ella linfogranulomatosi ; gli AA. vedono nella linfo·g ranulomatosi un 'in fezione spe·cifica , ma finora sia I.a clinica ch e i 'istologia parlano con tro u n agente patogeno A . .p ~ d·e1la .m ,a l.attia. 1
L'anemia (E.
B ENHAMON.
t•ebb1~i1e
acuta.
Le Sarig, n. 1, 1929).
L ' A. studia questa sindrome d escritta la prìma volta da Brill e di cui egli stesso recentemente h a .avuto occasione di pubblicarne un caso. La malattia si manifesta con un'anen1ia grave e rapidamente progressiva, febbre elevata e continua, splenomegalia moderata ; i globuli rossi sono notevolmente dilUlinuiti senza ch e si constati una iperleucocitosi ·con polinucleosi e senza mieloci tosi. La diagnosi differ enziale va fatta con tuttele form e di anemi.a : Biermer, leuca nemia , 1~ anemie splenich e (an emia malarica· sopratutto, anemie sifilitich e e tubercolarì , splenomegalie primitive); ma in special modo con· le malattie infettive : endocarditi lente, tifo, colìbacillemia. All'autopsia non si riscontrano che lesioni banali, e I 'osservazione di l\Ioschowitz , che descrive, al livello d elle arteriole e dei capillari viscerali, trombi ialini circondati e pieni di fibrobla sti con aspetto tub er colare, è rim.a sta isolata. . Il trattamento non può e er e etiologico; i due m etodi più effica ci sono le trasfusioni e· la cura di Wippl e, ch e in .a lcuni casi hann() dat o risultati veramente brillanti. Per il n osogr.afismo di questa forma, l 'A .. pensa che fra l e anemie febbri] i a cute, si possa fare, a lato d ell e anemie febbrili sintomatiche di a ffezioni sanguigne, d elle anemie febbrilì sinto1natiche da setticemi e conosciute, delleanemie splenomegalich e, un posto anche allean en1ie febbrili acute essenziali, di n.atura sco· nosciuta , ma b en caratterizzate d ai loro sintomi clinici ed em atol0.Q'i r.1. A. P.
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Importante
pubbli~azione:
Prof. Dott. REMO MONTELEONE A.esistente nella Regia Clini-ca Medica Libero Dooen·t e di Patologia Medi-ca dimostrativia nella R egia Università di Roma.
L'esame funziona le dell'apparato respiratoriOJ L'insufficienza respiratoria in Clinica
figure intercal ate nel teBto) . PreJf azi001e ·del Prof. VITTORIO ASCOLI. Volume in-So (N. 34 della Collan a Manuali del « Policlinico ») , di pa,g:g. VIII-267, nitidamente sta.rnpato in. carta semipatinata., con 30 figure int~rcalate nel te-. sto. PrP.zzo L. 3 2. Per i nos tri abbonati sol& L. 2 9, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia Poetale all'edito re LUIGl POZZI Ufficio Poetale Succursale diciotto (18) - ROMA. (1con 30
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SEZIONE PRATICA
MEDICINA SOCIALE Le visite preventive e periodiche dei lavorato1~i. .-\ . ll.anell etti, in una confePenza tenuta al Poli cl inico d el La\'Oro d·i Ron1a, osserva che i t en11)i sono oggi pro·p izi per ve1d,e r e di integrare sen1pre meglio -l 'assistenza ai lavoratori. 011tre .a lle varie leggi sociali esistenti, è importante la disposizio·n e d ell 1art. 6 del Regolame11to d 'ig ien e ·d el lavoro (14 aprile 1927) oh e stabi)i. oe l 'obbliigatorietà della visita per i la,1 oratori d elle industrie in cui si maneggi.ano so tanze tossich e e infettanti. Il successivo Decr eto Mini teriale d el 29 m arzo 1929 ha d eter1ninato quali lavorazioni debba·n o andare soggette a que ta vigil.anza (in tutto 19). el p1iimo anno di esercizio, l 'A. visitò, in Rom.a , 832 operai, appartenenti in mass ima })arte (738) alle industrie tipografiche. Oltre un terzo di que ti è stato trovato affetto da 111ala tLi e più o meno gravi, a lcune d elle quali incon1p1atibili con l 'industria d e1 piombo; sono fra questi 16 casi di tubercolosi, i vari casi ·d i pleurite e bronchite, i 30 e più casi di vizi cardiaci, i 60 di arteriosclerosi, i 4 di n efrite , i 29 di satur11ismo, oltre ad altri molti ch e presentavano i segni di intossi caziorte saturnina frusta . Purtroppo, dai risultati di tali visite non si addivenne a risultati pratici , poichè si trattava n eJ.la maggior parte dei casi di individui dai 40 a.i 70 anni, ch e non avrebbero potuto cambiare m estiere. Invece, se n101lte di tali visite fossero state fatte agli stessi lavoratori , da g·i.ov.a ni, ed in seguito continu.ate perio·dicamente, tali incresciose con segu enze non avrebbero a la mentarsi. An.a loghe osservazioni possono p,oi f.a rsi per a ltre industrie, per la possibilità di eliminare preventiv.a miente i meno adatti, come, p. es., gili alcoolisti, e g,l i in1dividui con carie dentaria o .d ermatiti, n elle industrie d el mercurio, gli alcooliisti ed i tarati del sist e·m a nervoso per le industrie d el soJfuro di carbonio (seta artifioiale), gli alcoolisti, anemici, emofilici per le industri1e d el b enzolo , ecc. L'utilità d el1le visite preventive e periodiche, unita . a saggie misure di profilassi, è stata di n1ostrata fra l'altro dal fatto ch e nella c ostruzione della gra·n de galleria d ella di:nettissima Bologna-Firenze non si ebbe al.c un caso di anchilostomi.asi, mentre ne.Jla costruzione d1el·la g·all.eri,a del Gottardo s i ebbero l O. 000 morti p er tale malattia. Certamente, di tutte le provvidenze igienicosa·n itarie a difesa della salute dei lavoratori , qu·e sta d eJ.Je visite preventive e periodich e è la più importante per la profi,I.assi delle malattie professional1i e comuni; anche g li . industriali nie risentiranno vantaggi, potendo usufruire di una maestra·n za sana. In moltissimi casi, poi, risulta evidente
tale utilità non solo }Jer le i11dustrie tossich e ed infettanti, ma ancl1 e p er altre che, pur n on essendo comprese fra qu este, influiscono sullo stato di salute dei lavor.atori ; basti pensare all '~nfluenza della fatica (\aria sui diversi org.a nismi più o meno r e istenti), ali 'azione d eJle IJolveri industriali e d·e i gas irritanti, ecc . per comp·r en der e ch e sarebbe somm.amente utile anche p·er qu·esti ca i l 'adozio·n e d~ tale ini sur.a. Tutto questo, unito con un 'oculata se l·ez ione p sicotecnica, rie11tra in una saggia org.an izz.az1ione scientifica d el lavoro. Nè questo deve far t emer e al lavoratore ch e I.a vi i ta sanitaria possa toglierg.l i il - lavor o; a·n ch e per i minorati vi è empre posto n ell e industrie, con1e lo ·dimostrano i dati di intelligen ti industriali, fra cui Ford ch e, su 30.000 operai, n e h a 9500 minor.ati per ma.Jattie cotituzionali , per mutilazion·i, ecc. La visita preventiva, con evidente p:nev.ailen za 1e .,precedenza d·e·l l 'e ame clinltco, oi può q~indi dar e degli elementi per poter con si g liare determi11ati mestieri o sconsigliarne altri. Le visite p eri o,d i ch e (p. es., un.a volta ! '.anno) pern1etteranno un ulteriore controJlo sulla ·alute rile\r.a ndo ·e ventu.alment e il male fin dal1'iniz.io, ciò ch e porta a cura1'lo più efficacem ente. Si p·otrà così effettuar e la miglio:ne 1Jro~ilass1~ d ell e malattie comuni, di quelle profe s1onal1 ed a n che d egli infortuni , in quanto ch e le statistjch c dimostrano che il 50-75 % d egli infortuni mortali dipende dall 1essene l 'o})eraio inadatto a l m e: tiere. Opportuno , .a tale scopo, ~arebbe l 'istitu zion e ,di un libretto sanitario individua l e da inizi.arsi fin dalle scuole, dag li orientatori' d el l avoro e da continuar.si in seguito, in cui vi arebbe tutta J.a steri.a sanitari.a d1ell 'in·dividuo stesso, 11 che sarel>be di g r ande utilità in molte circo,s tanze . Tale i stituzione potrebbe poi est end ersi a tutti i cetri sociali, alle mutue-malattie , alle assicurazioni , ecc., r ealizzan1do cosi la ,rera me·dicina preventiva ed insp~randosi al motto di R.am.azzini « Longe pra.estantius est praeservare quam curare ». fil. 1
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Dr. Prof. .UBERTO ARCANCELI Lib. doc. di P atol. e di Clinica Med. nella R. UniveTeiità Medico primario n egli Ospedali Riundti di Roma 1
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Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolarl (con 7 figure radiograiiche nel teeto) SOMMARIO. - Prefazione, pag. 3. - Febbricole tubercolari, pa.g 9. - Febbri .criptotuberooliri a brevi periodi od accessionali, pa,.g. 25. - Febbri coet dette « gaetciiche » , pag. 2.7. Tifoba.cillosi di Landouzy,. pag. 33. - Tubercolosi miliare, pag. 40. - Generalità sulla qiagnosi delle fehbri oriptotubercolari, pag. 42. - Importanza, e norme per l'esa.me radiologico. .p a·gina 43. - La cutireazione alla tubercolina, pag, 50. Volume rli pagine 60, atitidamente stampato su earta eemi patinata. - Prezzo L. 1 O, più le epeee posta.li di spedizionif>. Per i nostri aibbonati sole L. 8, 7 5 in parto ·franco. · _Inviare Vaglia Poetale all'editore LUIGI POZZI Ufficio Postale Succursale diciotto (18) - ROMA.
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IL POLICLINICO
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CENNI BIBLIOORAFICI A. Azz1. Compendio di microbiologia e immunologia. Vallardi, l\1ilano, 1929. L. 90. .
Questo volume raccoglie le lezioni tenute dall 'A. durante gli ultimi cinque anni nel! 'Università di Torino ed è stato pubblicato secondo gli intendimenti d ell 'A. per essere di utile guida agli studenti ed a èhiunque si appre,sta a com p i ere studi e ricerche di bacterio1o·g i.a ed immunolog·ia. La m .a teria è esposta in forma semplice e piana , tr.alascian do tutto quello ch e non rappresenta altro che un esub erante sfoggio di erudizione. La materia è suddivi sa in tre parti: nella prima tratta d ei microparassiti in genere, delle loro condizioni di vita e d elle malattie da essi 1svolte n ell 'uomo e negli animali. Tratta pure diffusam ente d el problema d ell 'immunità. Nella seconda parte sono riassunte le notizie tecnich e con particolare riguardo alle più utili ricette di terreni culturali , di liquidi fi ssatori e di liquidi coloranti. Nell.a t erz.a ·p .arte sono tr.attati i microJ)arassiti in paTticolare, schizomiceti, funghi, protozoi, virus filtrabili. Que to volume di circa 600 ·pag·.i ne, corredato d.a nu1nerose nitide illustrazioni, si presenta di particolare interesse pe·r gli studenti ai quali pecialmente è d edicato e per tutti coloro ch e intendono dedicafisi agli studi di b acteriologia ed immunologia. TRENTI. 1
A System of Bacteriology in relation to medicine. Vol. IV. U n vol. in-8° di 482 pag. H. 1\1. SLationery Office, London , 1929. Per l '.a cqui to rivolger si a : Adastral House, J(ingsvvay W . C. 2. Lon·don. Prezzo dei singoli volun1i: 1 st erlin.a , 1 scellino. Abbjamo g ià dato notizia del primo volume pubbli cato i di questo eccellente trattato di batteriologia che si vien.e pubblicando per monog·rafi e, sotto gli auspici d el cc Medica] research Coun cil n. Il pre ente volume, che è il secondo nell 'ordine di pubblicazione si presenta di notevole inter e e p er il medico, il batteriologo e l 'igienista. A proposito ·del bacillo del tifo, si estende specialmente sulle mutazioni , sull 'efficacia d ell e vaccin.azioni , le reazioni sierologiche, l 'epidemiologia; il batteriologo troverà poi molto int ere ante l.a monografia sul gruppo Salmonella (ch e comprende come è noto, i paratifi , il suipestifer, l'A ertrilce , l'enteritidis, ccc.); i caratteri de.J g·ru·p po , le diverse r eazioni biochimi ch e e sierologiche ch e servono a differenziarn e· i diversi membri, la trasformazione dei tipi e tutti i problemi connessi con l' epidemiologia sono trattati esaurientemente e chiaramente. SegPc il g ruppo del coli , con i germi affin i. i muco i-capsulati, i protei, i fluorescenti. Lar-
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gamente studiato è il colera dal punto di vista batteriologico, paltogenetico, epidemiol()gico, profilattico; in questa monografia sono riportati anche i contributi di autori italiani (BANDI, CALDERINI, DE GrAXA, ecc.) e principalment e le vedute di Sanarelli sulla patogenesi. Troviamo poi il gruppo Pasteurella (o delle setticemie .emorragiche) e quello della pseudotubercolosi dei rodenti. La trattazione è sempre fatta con grande chiarezza ed obbiettività e con accurata citazion··e delle fonti. fil.
. G. PAPAcosTAs .e J. GATÉ. Les associatioris mi-
crobiennes. Un vol. in-16° di 438 pag. con fig. G. Doin, éd. Paris . Prezzo Frs. 20. Argomento interessante per il biologo, e che fa parte del grande capitolo delle simbiosii e del parassitismo. Restringen.do l'osservazione ai soli microbi, si trova che l'associazione micro,b ica può dar luogo alla stimolazione (come nelle colture mis te), all 'antibiosi, alla sinerg ia, .a ll'antagonismo. Ecco, p. es. , che l'associazione del bacillo difterico con lo sta·fi lococco è inmfferente, mentre è sin.ergica quella con lo streptococco ed antagonista quella col pneurnob.a cill o. Ne derivano quin,di appJ,icazioni anche terapeutiche, in forn1a di batterioterapia, con i fermenti lattici , con il bac illo piocianeo, con i lieviti . Gli AA. espongono i11 questo volume i dati generali del problema , i fen om eni di associ.azioni . microbiche e le applicazioni pratiche. l\1edici e batteriologi troveranno qui ampia messe di osservazioni e d·i indicazioni utili. 1
fil. G. MrLIAN. Le Biotropisme. Un vol. in-8° di pag. 263 con fig . J. B. Baillièr e, Paris , 1929.
Non è agevoile darie una definizione esatta de l biotrop ismo , specialmente nel larg·o significato ch e gli attribui ce l 'A. Esso co1n,p rende tutto un ordine di feno111eni , quali l 'esaltazione delle spirochete in seguito a l trattamento a dosi d e.boli, i1l risveglio della virulenza di un germe latente nell ' organismo, ecc., fenomeni a sai diffusi in natura e che hanno una grande importanza n ella patologia e nella ter.apia. L 'A., esposti i con cetti gen·erali sul biotropismo, ne stu·d ia le varietà : chimica (da arsenico, d.a mercurio, da g ia llo d'acridina, ecc.), fisico (da radi,a zioni), nonch è il biotropismo da infezioni e tossin·e. Consiid·e ra poi la pa togen esi .degli accid·enti biotropi ci e Jie a·p plicaZ'i oni alla biologia ed alla medicina , fra cui importanti que1le che riguardano J.a sifilide (conflitti terapeutici, reazioni biologiche, riattivazione) e la t erapia d ello zon.a col 914. Concetti nuovi, che a prono forse la via :i · · una più sicura interpetrazione di molti fatti oscuri nella biologia e nel·la medicina pratica .. 1
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XXXVII, NuM. 20]
SEZIONE PRATICA
.ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Reale Accademia di Medicina di
To1~ino.
Seduta dell '11 aprile 1930-VIII . Presidente: Prof.
BALP.
Sulla idiosincrasia da iodoformio. Prof. E. B1zzozzE1lo e Dott. 1\. FERRAR!. Co·municano i risultati d elle ricerche sulla idiosin-. cr asia al roòoformio, presentata in due individui . 1) Hanno, constatato con numerosi esperimenti cl1e l" reazione all 'iodqformio si verifica solo quando essa viene in contatto con lo strato co·r neo dell 'epidermjdc, mentre manca od è djfficilrnente apprezzabile qua ndo viene posto a .contatto colle n1ucose od introdotto sotto epidermicamente od intradermicamente. 2) Dopo mql ti tentativi infruttuosi si è o tt enuto il trasporto della idiosincras!a allo iodoformio alla Praussnitz e Kustner nell 'uomo col m e tod.o seg·uito da Lehner e Rajka che consiste .nel prelevo di sangue alla distanza di pochi minuti dall 'applicazione d ell 'allerge11e . 3) La ricerca del componente che provoca la reaz '. one ali 'iodoformio eseguita applica11do· sulla cu te gli alo·g e11i (I. Cl. Br. ), i composti trialogenici del 1ncta110 (clqrofor m io, bromofor1nio), .compos ti a ffi11 i all 'iodofor1niq di cloretilcne e cloretile ed al lri co1nposti d ~ sostitu zione iodica del inetano, quale ~l iodo111 etilc ed ~l iodometilene, h a co nfermato cl1e l 'idiosi11crasia al iodoformio .è unn ipersen sibil:tà ai met analchili iodati, per-chè proYocato nei due casi in esame dall 'iodoformio, iodometile ~ iodq1netilen e, ch e differiscono tra di loro solo per il differente numero -di atom: di iodo ir1 sqstituzion e di atomi di idrogeno. Questn proposi zio11e però 11on è reversibile, per<Ch è g-li 00. han 110 osser valo cl urante le numerqse prove d i controllo, un caso di idiosincras ia .esclusivamente limit a to all 'iodometile.
L'indagine radiologica delle vie urinarie con mezzo di • contrasto per via endovenosa. Prof. PuNzro. - A con1plemento de : mezzi u sati d i visualizzazione delle Yie u r jnarie mediante iniezione opaca p er via retrograda, è stato recen teme nte su g·gerito d i u sare al tre sos tanze opache, ,ch e portate i1l. cir colo ~ 111ezzo in~ ezione e11<loven osa, vengono eliminate p er le vie r enali così da r enderle radiolog·ican1ente visibili. L ' ttr oselectan ?· un con1posto ad alto tenore iodico ben tollerat o dall 'organismo, introdot~o per vja endovenosa ;n soluzione al 35 % in acqu a d i·stillata esso si el i1n ina ir1 condizio11i normali p er via r e11ale i11 10-15 lltinuti così da r ender e b en p er cettib ili all 'esarne r adiolog·=co la pelvi l 'ureiere e l '01nbra r e11ale stessa. I radiogram111i, per l a rapidità della eli111i11a.zione debbono essere subito eseguiti; p erò in casi palologici l 'el :m i nazione pt1ò esser e più o meno cit ard a t a. Il metodo offre il va11taggio di riuscire 111eno -doloroso per il 111alato e d1 dare una i1n111agine p elvica pitt c0rri spo11de11te all a realtà ch e 11011
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quella p er via retrograda : però non sempre r iesce a dare l 'immagine della pelvi in quanto la pressione eliminatoria si compie prevalentemente dal l~to sano. Il n1etodo qui11di va considerato con1plcn1e11to degli altri m ezzi r adiodiagnostici clelle yie ur~ n:i.rie.
Sopra alcuni elementi che si mettono in evidenza col metodo di Bolsi nei muscoli volontari, nel cuore e nella vescica. V1sENTIN1. - - In relazjone alle ricerch e sulla natura e s11ll 'origir1e della microglia, l '0. ha ricercato in vari organi, se con ~ metodi di impregnazione argentica per la mi crogl~ a, si colorassero elementi simi]i ad essa. Ha ottent1to risultati cQl metodo di Bolsi, nel cuore dove si impregnano elementi ramificati spesso in rapporto coi capillari, n ei muscoli e n ell a vescica urinaria. Ebbe reperti meno precis~ in altri org·ani.
Sulla stenosi congenita estrinseca del duodeno. Prof. U. CAl\1ERA. - Ouattro anni fa l 'O. aveva ... riferito d.~ un quadro nQsqlogicq r iscontrato in un bambino di quattro annj, in cui si trovavano vo1n iti ciclici con aceto11uria. Eg·li allora aveva aspettato trattar si di una s tenosi estrinseca d el duodeno dovuta a compressione d~l viscere da parte del peduncolo mesenterico. La base anatomica sar ebbe risieduta in una defi c:1e.nte coalescenza dei fogli etti mesocolici. In seguito potè persuadere i parenti del piccolo malato e procedette alt 'intervento chirurgico, ch e consistette in una duodenod~giunostomia, dopo d~ che scomparvero i vomiti e l 'acetonuria. La guarigione ch e data da tre anni, ha confermato l 'ipolesi diagnostica. L 'O. si chied e se non sia il caso d i prender e in considerazione ques ta base anatomica per spiegare l 'eziologia de i cosidelli vomiti ciclici con aceton uria . g.
V.
Società llecJ.ico-Chiru1·gica di Pavia. Seduta dell '11 Presidenza : Prof. A..
aprii~
1930.
FERRATA,
presidente.
La dispepsia deg li allattati al seno. Dotl. \ ". Rossi. - L 'O. 1ncl ude sotto il nome di dispe1)sia primi tiva degli allattati al seno quelle inanifestazioni dj spep tjche ch e non trovano u11a ragione in cau se es terne o in condizion! patologiche del bambino . Egli crede ch e il mo1nento eziologico principale si debba ricercare in quelle d~vi azioni costituzionali individuali e in quelle co11rl.izioni diat~sicl1e . ch e . accen tuan.o le c aratteristich~ m egalqsplancn1che-1pervegetat1ve con iperea ttivi tà vagale propriQ del biotipo infantile.· Facendo ricerche comparative con vari trattament~ egli è arr~ vato alla conclusione che i migliori risul tati si posso110 Qttenere con pr-0luno-ata somn1i11islrazione di lattato di calcio o acqua ~econda cli calce per bocca o megliQ dopo alcuni
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IL POLICLINICO
giorni cli questo trattamento per via enterale, somministrando adrenaljna per via parenterale. Secondo l 'Cl. con questi mezzj si farebbe una terapia sintoma tira per 1'azjone antiacida del calcio sul c.ontenuto intestina!~ e una t erap~a eziologica per l'azione generale del jono-calcio e del1'adrenalina sul sist ema neurq-vegetativo.
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teristici : che l 'infezio11e batterica, trovando un terreno adatto al suo sviluppo, produca la morte prima che la spirochetosi abbia compiuto la sua evoluzione. In nessuno dei casi osservati dagli autori si è verificata la forma tipica di aggravamentQ improvviso dei sintomi della spirochetosi, che è stata d escritta recente1nente da Sanarelli e Pergher sotto ~l nome d~ « crisi nefasta ».
Le schistosomiasi in Cirenaica. Avvelenamenti professionali da gas toss!ci.
Prof. E. ZAvATTARI. - I/O .. d urante una campagna di studio compiuta i.n Cirenaica nell 'estate d~l 1~29 ha stud!ato parallelamente la distribuzione geografica dei mQl]uschi d 'acqua dolce e la distribuzione geografica delle schisto·somiasi e ba messo a c-0nfron to le due serie d:, ricerche face11do i1n 'analisi critica dei dati malacologici e clinici . Da questo raffronto sono en1erse le conclusioni seguenti: Nell 'Uadi Derna ~ i1ell '{Jadi el Atru11 esistono e in buon numero Bu llinus contortus,· questa specie sembra n1a11care i1ella zona di Beng·asi. Della reg:one di Derna sonp stati diagnosticati 14 casi di schistosomiasi v~scicale, quindi poichè vi è concordanza perfetta fra reperto inalacologico e reperto· clinico, si deve concluder e che la regio11e d,i Derna co~tituisce il focQlaio d 'infezio11e. Il solo . . caso di. schistosomiasi vescicale descritto di altra regione, e precisamente di Bengasi, no11 sernbra essere aut octon.q, ma bensì in1portato, e poichè in detta zona non sembra s!ano presenti i Bullinus, così si deve rftenere che la regione di Bengasi è ~ndenne dall'infezione. 1\fell 'Uadi Der11a ~ 11ell 'Uadi el Atrun1, ad Ai11 l\Iara e in sorgenti presso Borgu es=ste un Plenorbis (Pl. nuniidicits) specie pure prese11te in Tu11isia ma i11a11cante in EgittQ, e che non risulta fino ad oggi essere ospite intermedio di Schisto soma., il gen. Planorbis non sembra esislere nella regione di Bengas~. Il solo caso di scl1istqsomiasi intestinale descritto è certamente importato e nor1 autoctono, poich è le considerazioni zqolo·g iche, parassitolog iche . e e p: demiologiche porta110 ad u11a simile affermazione. Sulla infezione da leptospira ittero-emorragica nella cavia.
E. VERATTI e L. BIANCHI. - La con1unicazione, accompagnata da dimostrazion~ di preparati e tli cultura, riguarda una serie di ricerche su due ceppi di Leptospira ittero'-emorragica, isolati da due casi di morbo di vVeil, ch e poterono essere inantenuti in vita per lungo tempo col passaggio attraverso le cavie ed anche colle culture in vitro. Dopo u 11a breve descrizione del decorso, e del qt1adro analomo-patologico della malattia nella cavia gli autori, riferendosi ad una serie di esperienze sui rapporti fra l 'infezione spiroch etica e le eventuali infezioni batter~che secondarie, concludono ch e, quando nel corso dell'infezione spirochetica sopravviene una i~fezione batterica a seconda del grado di virulenza della specie batterica, possono darsi due casi : che la malattia primitiva non venga sensibilmente deviata dal suo corso normale e termini colla morte nel periodo di tempo consueto e coi sintomi terminali carat-
,
C. CHrRI. - L'O. descrive due casi di intossicazione cron~•ca da ossido di carbonio e da solfuro di carbonio richiamanclo la si11to1na to10,g ia ch e si riassume in alterazioni prevalentemente ematiche nel i) rimo, a carico del sistema nervoso nel secondo con tre1nori a tipo parkinsoniano ciò che fa pensare ad una sindron1e striopallidare. Sopra un metodo rapido di colorazione delle spirochete.
C. CALLERIO. - L'O . descrive un melodo rapido di colorazion e delle spirochete n1ediante l 'impregnazione argentica di materiale allestito per striscio, procedimento eh~ dà buoni risultati ed èsemplice e di c~stante r iuscita.
Il .Segretario: F. RICCI.
Ospedale Maggiore di Bologna. Serluta del 30 n1.arzo 1930. Intorno a un caso di compressione midollare.
Prof. FrrrPPO Fn.\ NCIII r. · - L 'O. ripresenta clopo un anno l '~ nferma già mostrata il 24 feb· braio (V. Policlinico, 1929, sezio11e pratica, pagina 717) con diagnosi d~ co1111)ressione medulloradicolare a livello del rig·o11fiamento lombare e cono terminale con offesa prevalente delle due prime rad:ci sacrali: diag11osi appoggiata anche da tutte le più probative ricerche ser~logiche e radiolog·iche fatte do·pQ l 'introduzione sottoccipitale di lipiodol. Malgrado la ' Vasser1nann negativa nel sang11e e nel liq11or, l 'O., fece una cura ener gica d~. Neos~lvarsa11. Dopo gr. 5,40 di questo farmaco (8 iniezioni e11dovenose, una per settimana, di cui l 'ultima gr. 1,20) l 'inferma camminava discreta1nente da sè e fu dimessar Ora, dopo un a11no, ca111mi11a µi modo perfetto e non qccusa ch e t1na piccola niQlestia al lato estern o degl~. arti inferiori: coscia, gamba e piede. Nien~e obbiettiva1nente è rilevabile, salvo la assenza dei riflessi plantari. Radiologicamente: reperto immutato da q11ando uscì l 'anno scorso; e ciqè : bri.Lsco a,rrest o del 1ipiodol a livello della metà d el corpo d~lla 1a lornbare . L 'arresto rimase, l 'anno scorso, totale per c~rca un mese; poi passò e s~ depositò a livello del I 0 metamero sacrale una parte di lipiodol grande come una pal· 1ottola di rivoltella. Questo è anche oggi l 'aspeitto radiologico. Non si è oggi ripetuta la puntura lombar e. L'O., mentre pone innanzi le diff.coltà insorm.ontabil~ per spiegare ]a completa (o quasi) guarigione clinica, tuttavia, stante la, gr~nde rapidità con cu~ il m!gliQramento incominciò durante l'uso del solo Neosalvarsan, non può non ritenere cagionato da questo il miglioramento e sifilitica la natura della compressione spinale.
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SEZIONE PRATICA
L'epitelioma del mo·ncone uterino dopo l'isterectomia subtotale per fibromioma. Dott. GrusEPPE ZAMPA. Dallo studio di tre cas~ di carcinoma del collo uterino, in sorto molti anni dopo I 'isterectomia subtotale p er fibromioma, l 'O. prende a considerare jl r apporto s11pposto, non dimostrato, di interdipendenza tra ] ~ forma, fibromiomatosa e quella carcinomatosa dell 'utero e si sofferrn,a brevem ente sulla inQìteplicità dei. turnQr~ dell'apparato g·enitale femminile. Esamina quindi la frequen za del cancro d~l moncone dopo la subtotale p er fibromioma conclude11do, sotto questo rig·uardo, che le .cifre raccQlte da,i vari autQri sono troppo disparate p er poter avere un valore pratico, oscillando esse dal 0.20 al 4% dei casi operati. D 'altra pa.r~e anche Ja mortalità della totale in confronto della, subtot.al~, è, nelle mani dei vari operatori, così varia che nqn si può, oggi, concludere in senso assol u tq per l 'isterec tomia totale i11 tutti ~ casi d~ fibrom~ oma. Si può tuttavia dare la preferenza alla totale, quando esistano sosp ette lesioni del c.qllQ uterino e quando, infine, sicuri della propria, tecnica, s! possa fare discendere la, mortalità della totale so tto il 2%, cifra che si avvicina a quella d el cancro del moncone, ~ di tutte le altre lesio11i flog ist :ch e e neoplastiche eh~ pQsson,o colpire il 1noncone stesso .
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Intorno a un nuovo caso di pneumoventricolo cerebrale. Dolt. AUGUSTO MoNAnI. ·- Il caso riguarda un fanciullo di 5 anni aJ quale accidenta11nente, durar1te un gioco, si era,, nella regione p ariet ale sinistra, i11fitto (pe11etrando nella cavità cr anj ca 3-4 cm.) un lungo ferro appu11tito. Trasp ortato il bimbo in coma, mezz 'Qra dopo U trauma, all'Ospedale gl~ si riscontrò coi radiogrammi eseguiti da11 '0 ., un pneumoveri.tricolo cer ebrale del solo ventricolo 1aterale sinistro. L 'O. riferisce il caso sia per la sua grande rarità, sia p erch è gli ricorda quell.q (da lui pure osservato) di un altro fanciullo che, vittima di investimento auto1nobilistico, presentò un cara,tteristico reperto radiografico dl pneumove11tricolo cer ebrale bilaterale. Nel caso presente ~sse11do il bimbo n1orto per mening ite, è stata possibile l 'autopsia. La quale din1ostrò che_ ~l ferro app11ntito era sì p en etrato nella sostanza cerebrale, ma no·n fino al ventr:colo , la tera le sinistro perchè, come mostr ò u 11 accurato esame d ell 'en cefalo, le p ar eti clj questo non avevano nessuna soluzione di conti11uo. Tale reperto non fa che conferm are secondo l 'O., la ipotesi (già d a.. lui emessa !n occasione del primo caso o sservato) sulla via seguita d all 'ar:a per giungere nei ventricoli in, simil ~ feriti. L'aria entrata p er la breccia del cuoio cap elluto e d ella teca cra11ica negli spazi s11ba,racnoidei, p assa, a.~ traverso i fori di Mag endie e di Luschka n el IV 0 ventricolo, quindi p er l 'acquedott o cli Silvio nel 111° ventricolo e per i fori di Monro ne: ventricoli laterali. FRANCHJN1 F. - Per spiegare l 'entrata n el ventricolo laterale sinistro, da,to ch e l 'autopsia d imostrò che la fer~ta non penet rava dentro di esso, pur ritenendo che l'aria sia p en etrata p ei forj di Magendie e di Lusch ka (com e h a detto il Monari) si domanda come abbia po tuto nrri· vare dal punto d~lla fer~ta a questi forn1ni e
crede ch e c~ò s~a J)Otuto accadere p er l 'effetto prem ente ed aspirante prodotto durante le gri . . da d el piccolo ferito; inquantoch è se il grido ècos~ituilo da una forte esp irazione, ad esso s1~gue n ecessariamente una inspirazione ~n genere più profonda e più forte del n ormale. Durante que ... sta sar ebb e stata aspirata aria. Il Seg retario: C. L. EMILIANI.
Società Italiana Fascista di Studi Scientifici sulla tubercolosi. Sezione di Palermo.
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Seduta del 20 marzo 1930 l)r es1den te: Prof. L t r1cr MANFREDI.
Sul pneumotorace spontaneo in seguito a primi interven .. ti per l'istituzione del pneumotorace terapeut.ico. . Prof. VINCENZO F1cI. - L'ù. riassume la letter a lura sull 'argomento, m ettendo in rilievo come t ale :11cidente della tecnica operatoria per l 'istiL_uzione del pneumotorace t erapeutico, sìa stato,_ finora, poco con sirlerato. Espone i propri casi, in n"?n:_iero di 12., su 300 pneumotoraci terapeutici, ?1st ·nguendol1, per rapporto alla sintomatologia,. 1n due gruppi : l ' uno· di med~a e l 'allro di lieve gr avità . Si SQfferma ad illustrare due casi , nei quali l 'incidente ebbe a manifestarsi in soggetti ch e si trovavano in particolari condiz:oni dell 'app ar ecchio· respiratorio. N~l primo caso trattavasi di pneumotorace spontan eo in soggetto preceùenteme11te sottoposto a coll asso ter apia pneumotora.. cica controla.terale, con interruzion e precoce della cu ra per pleurite ~ssudat! va e con seguente inter vento per frenicoexeresi; n el secondo caso il pneumo.torace sponta,n eo ebbe luogo n el t entativ-0 di istituire il pneumotorace simultaneamen .. te bilat er ale e. men ~re era già in effi cienza quello controlaterale. L 'O. invoca, p~r la, p atogenesi, il microtrauma s11 vescica.te polmo11Ari sot topleuriche in ista .. to di rigidità enfisematosa, p er effetto della pun.. tura dell 'ago da pneurnotorace, O· di lacerazioni prodotte dallo stiramento d~ aderenze pleuriche,. )ns!eme con l 'azione coadiuvante di fattori mul ... tipli , variamente concorrenti, della meccanica respira toria. Si occ11pa infine d ella ter apia del1'incidente e delle n orme p er la prosecu zione del trattamento pneumo torélc)co. ad inc:d ente super a to. Sopra alcuni inconvenienti dovuti a ritardato rifornì men · to nella cura del pneumotorace terapeutico. Prof. G1ovAi'iNI CIRiì'-lIN"NA. - L 'O. presenta tre casi clinici documenta ti d a controlli radiografici moltQ rlimostrativi . Nel primo caso : form a prevalente a d estra, fibro-caseosa con maggiore local : zzazione al lobo superiore; il r!tardnto rifornimento avvenuto dopQ due m esi dall 'inizio della collasso terapia, cleterminò la riespansione del p olmone, disugua... le n ei tre lobi e magg: or e nel lobo medio ed inferiore, con riaccensione in questi lobi d el processo morbo so, ch e scomparYe dopo la ripresa della cura . Nel 2" ca o - for111a c ... st1daliYa prevalen~e a
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destra nel lobo superior~ - n,~l quale, il ritardo al riforni1ne11to avvenne appena 40 giorni dopo l '! nizio della cura, si ebbe riespansione del lobo inferiore con ripresa del processo morboso attivo e con formazione di nuovi focolai nel lobo inferiore e formazione di essudalo pleurico. Ristabilendo, con nuqvi rifQrn,:menti, la pressione neJ cavo pleurico, s~ ebbe, a breve distanza di t empo, riassorbim~nto del versamento pleurico, e scomparsa dei fatti di riattivaz~one del processo morboso polmonare. Nel 3° casQ forma essudativa prevalente al lobo superiore sinistro, con leggeri fatti iperplastici a, clestra - ~l ritardo al r :fornim ento di 42 g·iorni si ebbe in un p eriodo avanzato della collasso lerapia, e precisamente dopq 11 mesi dall 'inizio di essa. Si produsse una, grave decompress=o11e del polmone con valori negaLivi di inol to al disotto di quelli iniziali, con lieve ed uniforme riespansione del polmone, ma con spos tamento verso il lato ammalato del mediastino e con seguenti disturbi c:r colatori, con elevazione del diaframma, e con retra,zione della parete tor acica del lato affetto, n1e11tre nQn si ebbero fat~i di r iaccen sione del processo morbo so. In co tnplesso Je alterazioni che si producono da ritardato rif.qrnimento sq11q d :verse, secondo che il ritardato rifornimento avviene in u11 primo ten1 po della cura - quando il processo di vegetazione connet livale· e di forrr1azione di tessu•i o i=broso, ch e s~ determinano per il pneumotorace, sono ancora limitati ~11~ zone d'el polmo11e amn1alale o più ammalate; q. che il ritardo al rifornime11to avviene in un periodo avanzato della c1rra , quando la con11ettivazione è estesa a tutto il polmone. Nel primo caso predo1ninano ~ fenomen: cli ries1)ansio11e i1elle zon~ precedent emente m eno affette del polmo,n e con riaccensione del processo 1norboso e formazione di essud°'to pleurico, fatti che sono èurabili con la ripresa dei rifornimenti. Nel secondo caso predom;nano ~ fatti di spostalnento versQ il 1ato ammal a~o agli organi vicini, specie del cuore, CQ'n eventuali disturbi circolatori e fatti di retraziQne della paret~ toracica del lato affetto. 1
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Risultati e significato della splenoterapia nella tubercolosi polmonare.
Prof. Vrro CES·\RE P1AZZA. - L 'O. si è proposto lo stud :o del! 'azione degli estratti splenici n ella tulJerco losi con tecniche adatte, per ottenere se111pre un identico prodotto, e p er stabilire poi se tale azione sia do;vuta a tutto il parenchima splenico o a q111lche sua frazione, e se agisca come. un semplice alimento Q· per . l 'azione di qualch e corpo definito in esso contenuLo, e se tale az ione rappresenti o non l 'esaltazione di una funzione norn1ale, o· il rinfQrzo di una insufficienza fu11z:onale della milza dei tubercolotici . L'O., co11 una sua tecnica speciale, è riuscito ad ottenere dalla massa splenica una frazione perfe~ta1ne11te identificabile per i suoi caratteri fisico-eh im =ci, e che corrisponde a circa il 3% della massa splenica, adoperata. Tale frazione splenica è stata adoperata negli i11dividui affetti da tubercolosi polmonare diffusa, con graYe tossiemia. E ' stata, sommin :strata agli a111malati in polvere secca, per via orale, alla
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dose di gr. 1/2, 1, 2, 3 al giorno . E' stata tollerata perfettamente bene senza dar luogo ad al· cuna insQfferenza. Gli effett~ sono stati lenti a comparire, poichè si sono notali dopo molti gior. ni, e si sonq fatti sentire sia sulla febbre, sia sull~ condizioni generali, sia sui fatti locali. Essi son-Q stati proporziona!~ all~ dosi adoperate, ed hanno avuto coincidenza, in, linea di mass:ma, con quell~ ottenuti dagli altri autori cogli estratti glo·b ali. La sola differenza esi~tente fra i risultati otte. nuti con questa, frazione splenica e con gli estr~t li globali è che essa non manifesta alcuna azione diretta sulla crasi sanguigna, che invece è molto evidente con gl~ estratti globali. Ciò è facilmente spiegabile poichè tale azione degli estratti globali è dovuita all 'emoglobina ed al ferro contenuti i1ella milza, che vengo110 inve~ eliminat~ con la tecnica di !solamento dell'O. Inoltre tale differenza mette in rilievo che l 'azione benefica sul! 'andamento del processo tubercolare polmonare è indipendente da quella diretta sulla massa globale sanguigna. Risulta invece che l 'azione benefica sul processo tubercolare polmonare data dalla splenoterapia è dovuta ad una fraz=one della massa splenica corrispondente al 3% circa di essa. Dopo aver passato in rassegna tutti gli studi che si riferiscono· a,ll~ va,rie funzioni dellé! milza sulla n u trizione in genere e sul metabolismo generale ~ speciale, I 'O. v!ene alla conclusione che, al mome11to attuale, non si può assegnare più all'uno che all 'altra di queste funzioni la regolarizzazione dei processi di guarigione del polmone tubercolare, che si verifica SQtto l'azione della frazione splen:ca adoperata. Questi risultati potrebbero forse dimostrare che, nei soggetti in esame, ]a i11ilza probabilmente si può trovare in co11dizioni di insufficienza funzionale e che forse la somm:nistrazione di tale frazione potrebbe re· stituire, o direttamente come prodotto di sostituzione, Q indirettamente come omostimolante, al· l 'organismo ammalatQ, il qu~ntum di funzione splenica necessaria. Le ricerche mettono in evidenza questioni nuove, e ·s pecia]mente quella che riguarda l'azione di ta,le frazione; se si tratti cioè di una azione ormo.n oide Q di un 'azione ~mostimolante. .Il Segretario : Prof~ V. Frcr. Importante pubblicazione: Prof. LUICI SPOLVERINI Direttore della Clin. Pedia.tJ'ica della R. Univ .. di Roma
Le recenti acqu ·sizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con presentazione del Prof. Sen. E. MARCIDAFAVA SOMMARIO· Lettera del prof. E. Marchiafava. Pag. 3 e 4 - Indice. Pag. 5 e 6 - Introduzione. Pag. 7 a -io. Cap. I: La oigestlone e l'uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di vita. Pa.g. 11 a. 18. Oap. II : La patogenesi e la cµra delle comuni dispepsie da latte di donna e di vaoca. P.a,g. 19 a 28 - Cap. III: Cli studi di fisico-chimica colloidale del latte ed i loro riflessi nella pratica alimentare infantile. Pag. 29 a 42. - Ca,p. IV: L'az•on~ eutrofica degli alimenti irradiati. Pag. 43 a. 61.
Voìume in-8 di pa.gine 64. Prezzo ~. 1 O più le spese postati di epedizione. Per i noetti abbonati sole L. 8, 5 O in porto franco.
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SEZ IONE PRATICA
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. ..
todo dell'ureasi. Ambard e Schmid (Archives '
SEMEIOTICA. La reazione dell'urina.
des Mala.dies des reins et des organes génitourinaires, febbraio 1930) hanno voluto para-
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L'urina delle 2 ~b ore ha reazione acida, ma quella presa dur.ante alcun-e or·e del giorno può avere anch e reazione · leggermente alcalina. Ciò accade specialmente quando il ren·e emette la sua secrezione subito dopo il pasto, al tempo del così detto cc flu sso alcalino » . Tali cambiam.enti sono dovuti alla n ecessità di mantenere costante il pH del sangue e d ei tessuti, durante il p erio·do di produzione. di acido, quale si trova nel su cco gastrico. Da qualcuno, è stato suggerito .d·i considerare la presenza o l ' assenza di un flusso al c·1lino post-prandiale com e l 'indice della presen2a o del] 'assenza di a cido cloridrioo n el succo gastrico. Ma non bisog·na dime ntical'e che un 'alcalosi re].ativa può .a versi an ch e per .a] tre cause, per cui se n e h a di 1consegu enza l'elimioozion·e ren.a le di .a lcali. Al mattino , vi può essere un'espulsion·e di anidride carbonica che si era venuta a ccumulando durante la notte; tale iperventilazione provoca l 'alcalinità delle urine, che si può osserv.a re anch·e .a l mattino. Grant e Goldnam (Journ . amer. m ed. assoc. , 7 dic. 1929) h.a nno, di fatto osserv.ato che q uan·do l'urina viene rac.c olta alla fine di un periodo di respir.azione forzata , è torbi da e tale torbidezza è ·dovuta al fatto che l 'urina stessa è alcalina e contien·e dei fosfati pr·ecipitati. s: ammette che l 'iperventilazione, lavando l 'anidride carboni'ca del sangue, tende a r.endere questo più a lcalino e quindi, per ma nten·ere la costanza d·e lla concentrazion·e idrogenjonica, una mag·gio-r quantità di alcali vien e e.scr-eta dal rene. In studi più recenti , è stato dimostrato ch e vi sono altri fattori ch e spiegano l'alcalinità dell 'urina mattutina. Uno è dato dalla secre2ione dell 'acido clorjdrico da parte dello stoma.c a, l 'altro è dovuto all 'adattarsi della respi r.azione alle condizioni di v,e glia. Si osserva inoltre e h-e il flusso alcalino .dell 'urina può 'n on essere dovuto al] 'ingestione di cibo, in quanto c he il ritmo acido-al ca.li non sempre dipende dall'immediato stimolo dello stomaco, ma può essere secondario al ritmo secr etorio d ell o s tom.a co. 1
fil. •
n
dosaggio dell'urea con l'ipobromito di sod.io.
Nei paesi latini e specia lmente in Francia si dosa da lungo tempo l'urea nel sang ue e n elle urine con l 'ipobromito di sodio. Nei paesi A~glo- Sassoni e specia lmente in America questo metodo è ·c onsi1derato come « g rossolanamente inesatto » e si dà I.a pTefer enz a a l 111e-
gonare i risultati ottenuti con i due metodi, esegu·endo dei dosaggi comparativi tanto sulle urine che su1l sangue, adoper.ando il microureo•m etro di Ambard per il .d osagg·io con l 'ipo- · bramito e segu·enid o l.a tecnica di v.a n Sly ke per il dosaggio con l 'ureasi. I risultati delle ri' Cer ch e h.a nno dimostrato uno scarto fr a i due m etodi com preso fra + 2 e - 1 p er 100. Il metodo con l 'ipobromito è dunque sufficien tem ent·e p1~eciso per tutti i bisogni della clinica ed ha , sul m ·e to·d o d ell'ureasi, il v.antaggio di una tecnica più sbrigativa e più semJJli ce. TO SCANO.
L'esame della saliva nell'uremia. S. Larregla (Clinica y Laboratorio, nov. 1929) mette in rilievo l 'importan za dell'esame ·della saliva n ell 'uremia, fa cendo notare cl1e spesso, nella saliva si riscontr.a u11a quantità di urea maggiore ch e n eJ sangue. Unica cosa .da ten er presente, si è che nei n efriti ci cloruremici, in cau sa dell ' idremia, la concentrazione d ell 'ure.a nella saliva (come, del resto a n che n.el sang·u.e) r.esta mino-re. _ In caso di lesio·n i suppuranti ·della bocca, i valori si mo·d1ficano n el senso di una magg iore quantità di ure.a saliv.a re. , P er farne la determinazione, si }}U Ò u sare qualunque ureometro; si ha anch e un vantagg·io, i11 quanto ch e è possibile otten er e una m.aggior.e quantità di saliv.a , senza incom od.a re p er nulla il malato. Nel ca~o di individui ner~ vasi , ch e 11.anno una certa inibizio.n e n ell 'emission e dell a sa.liva, b asterà m etter e una goccia di su cco di limone sulla ling ua per aver e una sec~ez ione abbondante. Natura lmente, la saliva va sottoposta, come il sang u e, alla ·dealbuminazione, m escolando la con quantità uguale di soluzione di aci do triclor oacetico al 10 % e filtran·do successivamente. Da numerosi esami praticati , 'ri ult.a ch e le quantità di urea della sali\1a corrispon·dono, salvo minin1e differen ze, .a quell e contenute n el sang u.e e ciò n ei malati come n ei sani. Il m etodo del] ' A. si presen ta quindi r accom andabile p er la sua sem,p licità , in qua11to ch e n on esig·e p-relev,a menti di sang u e. fil. 0
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CASISTICA . La diverticolite. La diverticolite del igm a col ico è conosciuta da mol to tempo. Edmund I . Spriggs (Th e Lancet, 28 sett. 1929) ricorda ch e si disting t1ono 3 periodi n el d ecorso della ma lattia :
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I L P OLI CL I NI CO
a) lo stadio prediverticolare in cui l 'in te tino,
nel suo tratto colpito, perde la sua segmentazione e d assume un aspebto rig ido con piccole convessità, corrispond en ti a·l le saccoccie ch e si formano dove i ·vasi linfa tici e sanguigni perforano la parete; la formazione d elle saccoccie è preceduta d a contrazioni muscolari ir:rieg,o lari; b) Io .stadio di div erti culosi, o diverticoli fo,r mati - i diverticoli possono essere pochi o molti, a imbocco più o m en o grande - ; alcuni contengono frammenti di cibo .e non si .possono riem ·p ire con il ba rio. L'·etiologia d ell a diverticulosi è ig nota tutto,r a: sem bra però escluso il fattore m ·e ccanico, e si dà maggiore .importanza a quello infiammatorio : u n rapporto costante con la stipsi, non è dimostrabile; e) quando un processo infiammatorio si stabilisce a carico di un diverti colo e, · di lì , invade tutta una zon a d ella pa·rete intestinale, allora si par1a di diverticulite. L'A. basan,dosi sulla osservazione di molti e.asi, n e traccia il qua dro clinico (sintomato1o·g ia dolorosa localizzata al quadrante inf. sin . dell'ad.d o me, talor.a intermittente; ivi si palpa sp·esso u.n a massa di consistenza elastica; l'alvo è irregol.a·re, I.a v escica può ,e ssere •Coinvolta n el processo morbo,s o; le emo·r ragie sono rare) : ri corda eh.e i sintomi possono aversi .soltanto ne·i primi e n egli ultimi stadii della malattia. L 'esace·r bazione dei sinton1i si .accompag na in gener e a nuovi at tacchi di diverticulosi. L 'esame radiologi co mostra le ombre del bario n ei diverticoli , sotto forma di escrescenze ti picam ente arrotond.a te od ovali. La diagnosi è, in gen ere, assai diffi cile; il igmoi d oscopio porta .p oco aiuto, l 'esame coi raggi è indispen sabile. La diverticolite può complicarsi di ostruzion.e 1p.er due m eccanismi ; o si tratta di un turg ore flogisti co ·d·e lle pliche ·d,ella mucosa , e i n tal caso l 'olio tiepido risolve faci lmente l 'ostacolo; o s i tratta di una costrizion e fibro sa clella pa·r ete intestinale. La prognosi dipende a.all a rapidità con cui si fa la di.agn osi; la cura con iste n ell ' uso di diete a datte (di cui 1'A. dà indicazioni es.atte); nell'astensione dai purganti troppo ripetuti, n ell 'u so di 3-6 oncie d'olio caldo per cli5tere : inol tre lavoro , esercizio, vita regolare ; poco fum o. Con questa cu·r a medica si ottengono spesso buoni e rapidi risultati. L'intervento ch irur g ic o diventa n ecessario quando un ·diverticolo si p erfora , quando si formano ascessi o fi stole, quando si ha una ostruzion·e ; la co.lostomia può talora esser e richiusa e l 'intestino riassume ]e fun zioni normali: la colosto·m ia p uò essere a ssociata o no alla cecostomi,a. L 'intervento chirurgico deve essere praticato solo quando ce n 'è stretto bisogno; e bi sogna sempre tentare prima la cura medica. William Mayo (Th e British ìl1 edical Journal, 28 sett. 1929) riprende l'argomento distinguendo i diverticoli del colon in \Teri del tipo con1
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g·e11ito o da trazione - il cu i sacco è ricoperto d a tutte le tuni ch e intestin ali - e in acquisiti in c ui è solo la mucosa ·Ch e si fa strada traverso I.a muscolatura, in corrispondenza dei suoi punti deboli : anch 'egli ritiene che la stipsi non si.a un fattore etiologico di grande im poir tanza . I quadri clinici si possono così di stinguere: 1) diverticolite e pe ridiv erticolite pura; 2) diverticolite e peridiverticolite con form.azion e di fistole o di ascessi ch e si posson o distinguere in e·n tero-intestinal i, ente ro-vescicali ed enterocutanei; 3) diverticolite complicata da ostruzione ; 4) carcinom a ch e si svj luppa su una diverticolite. Il M.ayo insiste su quest 'ultimo rapporto tra la formazi one d ei diverticoli e lo sviluppo di un tumore malign o: il passaggio d all 'uno al 1'altro processo morboso è innegabile, m a il nesso di r elazio.n e è ancora oscu ro. Riguar·do alla cura chirurgica, essa si impon.e in molti casi (asoessi, ostruzione, ecc.). L'op erazion e è spesso difficiJ e, come quando, ad es., s'intervien e su delle fi stole colla vescica o con a ltri tratti d ell 'intestino. Ottjrna tecnioa operatori.a è quella d 'in terporr e l 'omento, una volta suturate le fistol e, tra l 'ansa sigmoide e la vescica e ·g li altri organi . L 'A. termina accennando al l 'importanza ch e sembra - a l lume delle m od·erne ricerche assumer e in questo campo il sistema simpatico vegeta·tivo: g ià l 'asportazione di gan g l ; simpatic i lombari e dei lo.r o rami comunicanti , praticata da Adson , l1a dato ottimi risultati n ella cura del meg·acolon. V. SERR.\ _ 1
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L'appendicite traumatica. E. Desmarest . (Presse Méd ., 5 n1.arzo 1930) ossenr.a ch,e l 'appen·dicite traun1atica esiste e può su coed ere sia a un tr.a uma tismo diretto (sulla fo ssa iliaca d estra) ch e a un traumatismo in,diretto (per · violer1to sforzo muscolàre nel sollevare un pesante far.de1llo, durante certi esercizj ·di ginn.astica , ecc .): Le lesiòni a carico d ell'appendice sono dovute a lla brusca p enetrazione nel lume d el ] 'organo d 'una certa ql1antità di materiale fecale e di g,as ch e distendon o all 'accesso l'appendice, ·determinan,do a lterazioni d ella mucosa l e qu.a li favoriscon . . o il libero passaggio dei micro-organ1sm1. La presenz.a d'un calcolo fecale o d'un corpo estran,e o violentem ente spostato per la sovra_distensione d ell 'appen·di ce fac i~ita il processo infettivo. Gli accidenti locali son o d ovuti a gan gren a par ziale d ell 'appendi ce e determinano una peritonite· diffusa, se l'appendice è libera nella cavità peritoneale, un ascesso peri-appendicolare invece, se ]a presenza di a derenze anteriori al traumatismo ha stabilito l1na barriera protetti\ a. C. GIACOBBE. 1
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SEZ IONE PRATICA
I rapporti tra le malattie del sang·ue e le affezioni ·digestive.
r eazione e di anafiila i. Si tratta d i veri « colpi di sang·ue polmonari », con semplici iperemie gen eralizzate de1 paren cl1ima, acco,m .p àgnate talora d.a focoJ,a i emorrag ici. In questa oateg·oria rientra la congestione parossistica descritta d·a ''1eill, provoc.ata da l fr€ddo , di cu i il segno principale è ·dato da abbon·danti ·e mottisi. Sono noti i sint~)imi di qu.e.ste forme: d olore puntorio, di·sp n1e.a intens a, tosse; espettorato e dematoso o m ru coso, spesso emot toiic o. Entrambi i po1lmoni sono inv,a.si d.a rantoJi fini di ssemina tj . . Contro il dolo re puritorio: coppette scarificate, iniezione di morfina, di novocaina (cg. 1), m ezzi che calmano ancl1e la dispnea e la tosse. Anch e gli .i mpacchi umidi agiscon o in q u esto senso. L ' elem erito corigestizio ' 'a trattato con la revulsion·e e numerose coppette seèch e o scarifica te; gli impacchi sena·pizzati hanno un 'azione indisc.utib].l,e. L' erg·otina e l 'ipeca r·ealizzan·o la medicazione anti con ge.stiv.a.
Vi è una stretta parentela tra tutti gli orga11i; più chiara appare q1u,e1ll a oh e esiste tra il tessuto sa n.guig·n,o e J ',a pparato digestivo, com e risulta d:ai casi 1patoJogric-i: i pa~assiti intestinali si ,acco,m 1p agna·n o ad ,eosinofi li.a; molte m~lattiie d eil sangme si pPesentam.o con uloerazion·i ,bu1cco-faPingee; 1.a li:ngu.a di H un ter 'Spesso è i·l ,p rimo segno d·eil,l 'a.nit}mia p1er·n i1
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Cl'OSa .
Anoh·e le ton il1l1e talora presentano i prim•i seig ni ·d 'una malattia de1l sang,ue ; co,s ì è facile 'trovare un 'an gin.a m .al.igna qu.a l1e segno r)recoce d'una leucem·ia a cuta; a n alog h e a lt era:zioni si osservano anche nelle agranulocitosi; la linfogran·Ullo·mato ~ i si a coompa·g na spesso a distuTbi in·testinali . A que bi rapporti , .Picordati da E. Schwarz ( Wien. Medic. Wochen. , LXXIX , n. 23, g iugno 1929), bisog.n a ag·giungerie quelli più imp,ortanti ch e .accom1pagn.a no l ',a.n001ia p1erni.ciosa : l 'anaclori.dria ·e l'achilia gastrica , m entre oo·n tierm.a no l '01p,in io·n e de'lil 'A. ch e tra san gue e.d organi ad1do m1..n ali esi ston o i1n timi :rappo rti , h 1a.n no perm·e,s,s o di p·oiter far av.anz.are la t eo ria enterogena del-la patog.enesa .de.11 'a·n eni.ia pierniciosa, teoria sostenruta d.a l S eyden h eln1 con rioerrche sperin1entaJi, n ·on da tutti in ve rità acoetta·ta. C .>\RUSI. 1
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Ergotin.a Polvere di i peca Sciro,p po di caffè Acqua distillata
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cg. 10 (per anno di età) )) 5 <Y 10-30 o· )) 30-120
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S. A piccoli sorsi ogni ora. L 'i p eca può anch e esser e prescri tta in cartine da 5 cg. (4 cartine, da prende r si ogni 10 minuti). L 'i·p eca agisce anemizzando il polmone medi.a nte i vomiti ch e provoca ed h.a per con seguenza l '·espu1sione d e1lle m .u c osità. L 'erg·otin.a può esse:ve sommini ~tra ta in forn1a di pi·l·lole.
Il prurito anale e l'acidità delle feci. 11 prurito anale 11.a scarsa importanz.a rna è
di una molestia spesso tormen.tosa : le cause possono essere svariatissime. Deg·ne .di ricordo sono rl•e dermo-,epi·d errniti micosich·e ch e possono cedere con 1'uso di un liev·e ant1settico .come la tintura di jodio diluita, od il calomelano. Alcuni AA. h.a11no u s,ato talora con buoni .r isultati i vaccini antistafilococcici. Anch e lo stato d el san gu e può essere iin caus.a e l 'ip ergli oemja ha tal ora valore patogenetico . Roux (Arch. de s mal. de l'app. digest . , n . 9, no,rembre 1929) l1a notato c h e in molti casi esis Le u11a acidità anorm8 1m ente a lta delle feci : orbene in questi casi jJ prurito non ced e a 11ulla, 111entre cessa non appena con adatta .~limentazion e si modi.fi cl1i. la r eazione d eile feci. L. TONELL I.
· Erg otina Polvere deil Dover Es tratto di giusquian10
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cg. 10 )) 5 )) 2
P.er un,a pillol•a. Di tali n . 12. Si r)ossono an ch e prescriver e d ei uppositori di op1pio e giusq1u i.amo, contro la t osse, che va combattuta soltanto se è eccessiva. Com e pozione calmante, si può prescrivere: Sciro1pp 0 di co d ein.a g . 40 )) 20 Sciroppo di belladonna )) 4 Acetato d 'ammoniac.a )) ± Benzoato di sodio Acq1u a- d i tiglio q. b. p er fare )) ] 20 1
TERAPIA. Il trattamento delle congestioni polmonari.
Se il cuore deve es.sere so tenu·~o, si fa ranno d el1le in iezioni di olio canforato e di spartein,a. In qu•esti casi , però, si farà b en e a misurare la pr·essione, ch e talvolta è elevata ed allora s.i deve agire in u11 altro sen o; le copp ette scarificat e, le san guisugh e sulla r egi on e epatica od il salasso (ciroa 300 g rammi) aranno a sai uti li.
Nelle fo1'me idiopa.ticlìe rion, infettive. F. Piech aud e C. Rudeau (Journ. de méd. de Bordeaux, 10 febbraio 1930) rile, r,a no ch e t.ali forme possono aver si , per intossicazione a lcoolica, da gas di combattimento, n egli avvelen amenti da veleni di serpenti , nel colpo di ca lore , c011'po di freddo, n ei fenon1eni di siero1)
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2) Nella congestione influenzale. La gra·vità deLl 'influen za di1pende per la m a.ssima parte d.alle loca]jzz.a zioni polmonari. P er evitarle, si è preconizzata, oltrie alla somministrazione d ella tintura di dig ita le (XV gooce), la rivulione m ed ian te coppette secch e o scarificate a lle polmon.ari, da ripetersi n ei primi 3-1 . basi . g 1orn1. Si d.a:r.anno abbondanti ti sanie. Nella forma asfissiante, broncoplegica, si eviterà il sa·l asso abbond1a nte e si cl.a.r anno d ei tonici c~ardiaci a piccole çlosi: scilla (cg. 15 d ella polvere), tintur.a di a donis (IV g occe a.l g iorno). Se la viscosità sanguigna è troppo alta , si darà il citrato di sodio:
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IL P OL I CL I NI CO
Citrato di odio g. 4 Scirop.p o di cortecce d '.ar.ancio » 60 Acqua ·di sti]lata .q. b. per f.ar.e » 120 S. Da co~1 su.n1arsi in ·u na giornata. Ripeterl a per 4-5 g iorni. Ra va ud h a con sigliato l 'iniezione endovenosa di 2-4 cm c. de1la soliuzione : Jodio J o·duro di · p·otassio Acqua distillata
g. 1 )) 2 )) 100
Ad ogni modo, 4-5 ore do1po la quarta dose, si incomincia un.a nuova serie di somministrazioni, continuan·do.Je ogni 3-4 ore, in. modo da da rne 4-6 a l giorno, seco,n do la gravità d el1'infezione. Al terzo giorno, anch e se i1 pavi.ente è apiretj co, dave 4 dosi e, se continua ad essere in stato subfebbr]le, se ne daranno 4-5 per qualche altro giorno. È aJ.tresì importante evi.tare ch e i pazienti si a lzino tro·pipo presto. L 'A. ritien,e ch e i risultati non u g ualrmente buo·n i ottenuti da altri con m·edicamenti simili sono dovuti al fatto che gli intervalli fra ]e singole dosi sono troppo lunghi e quind.i, egli dice , non si ottien e una suffici ente disinfez~one d e.ll '-0r'ganismo, il ch e fa ritenere ch e egli attribuisca un potere disinfettante alle medicine prescritte.
fil. Trattamenti reèenti della pertosse.
I. I raggi X. Varie sono le opinioni in arg·om ento. Alcuni autori sono n ett am ente pesimisti e riten gono ch ,e ta1e t~attam ento sia ineffi cace e talor.a , anzi , possa essere nocivo. Secon.do altri, invece, i raggi X diminuiscono il numiero e la gravità degli a ccessi nel 75 % d ei casi ed ar.~estano generalmente i vomiti. I risultati sembrano dovuti ad azione sui gang li bronchiiali. Qualche altro autore ritiene che sia p iù effi ca oe l 'irradiazione d el fegato che non· quell.a dell 'i•l o ed ammette che l 'effi cacia d el trattamento sia dov·u ta a,d una reazione d elle .p ir oteine; la p erto·s se non sar ebbe una semiplioe infez ion e, ma un 'ipersensibilità dovuta ad una protei.n.a, probabilmente innestata sopra una diate i sp ecifica . Il m eccanismo del~ ',a zione cons.ister ebbe, secondo a ltri, nel]' ef~etto calmante, sedativo de.Jla irradiazione prob.abilmen te con l 'intermed.iario d,eJ metabolismo calc ico . II. I vaccini. Sono stati u sati autovaccini. st ockvaccini , vaccini fluorati , auto lisati, ecc. In com ·p lesso i risultati sono abbastanza favoirevo1li; ancora mig liori lo sono quando il ·vaccino ·è u.s ato a sco·p o profilattico. III. L'etere. Lo si usa puro, ovvero mesco·l ato a parti ugua1li con alio o-rdinario o con olio go m ·e no1lato , sempre per iniezioni endom1l1scol.ari. In gen erale, i ri sultati sono favorevoli (iniezioni ogni du e g iorni , di 1-5 eme.); talora s.i è n otato un migljora m ento fìn dalla seconda, qrualch e vo.l ta se n e sono dovute fare 5-7. Sono p erò segnalati d egli · inconvenienti; A. Tow h a osservato n·e l 2 % lo sfa celo, altri <'\utori, do1p o iniezioni endoglutee profonde, h anno osserva to par.a.l isi nell a zona d el nervo tibiale ie peroneo. Il trattame nto , per essere effi cace, d eve essere prec oce. (R. Du périé. Journ. de m éd. de Paris, 17 ottobre 1929). 1
Nella forma tossica, da l colorito plumbeo, si metter1 in opera la m edicazione toni-cardiaca. Opoterapia urren ale (estr atto surrenal e, adrenalina o siero adrenalizzat o), olio canforato od olio et ereo-canforato, eventualmente con fosforo (1 m g . , con 20 cg. di canfora, per em e. di olio), il solfato di stricnina (2 mg . .al g iorno) . Impacchi umi.di sul torace. Gli AA. con s.i g liano ino.ltre, n ell e form e pol monari g r avi , I 'asce \SO di fis azion e. 1
fil . •
Il trattamento dell'influenza.
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E. N.esn er.a, (The practitioner, fìebbr. 1930) ha ott enuto buoni risultati col segu ente metodo. Il rimedio ch e egli consig,lia non a P'p are una n ovità, con stan d o di oloridrato di chinina, fenacetina ed .a rp~ rli.n.a, ana cg. 30; p er i bambi·n i a 5-6 a nni, ·l a dose si Tiduce ad un quarto, per que.Jli d.a 8-10 a.d un terzo, .a 12-14, a.lJ.a n1età, per ·que-lli ·di 15-16 anni , i tre quarti de1lla dose e lo .ste.sso p er g li adulti oltre i 65 anni. La pri•m a dose si prende subito dopo 1'iniziarsi d ei .sintomi e, secondo la serietà del caso, se n e prende un '.al tra 2 ore e m ezza a 3. d op·o la prima; una terza se ne prende dopo 4 otre e m ezza a 5 ed un ',a ltra dopo lo stesso inteTvallo. L ' A. annette grande im.portanza a questi interva lli , ch e d evono .e ssere osservati a n ch e se vi è bisogno di svegliarie il paziente. Se il trattamento è incominciato a tempo , la febbre o0essa, al dire d ell 'A. , dopo la quarta do e; se invece non lo si fa r egolarmente, si può avere un ritor.no d ella febbre dopo un giorn o di .apiressia . •
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SEZIONE PRATI CA.
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POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. Z. da S. : Il silicato di calcio· n ·o n si trova in c.ommercio ip erch6 deve esse~e preparato nel momento del bisogno. Si può partire dall'acido silicico in polvere, parti · 78, mescolarlo con 56 parti di ossido di calcio o calce caustica e impastare tutto con acqua sufficiente per avere la pasta della consistenza voluta. L'in durim ento della pasta così preparata è molto lento. Più praticamente il silicato di calcio si prepara partendo dal silicato .di sodio sciropposo, parti 150 circa, e mescolando 60 parti di calce caustica in polvere. Si mescola rapidament,e e si spalma. Il consolidamento .d ella pasta in questo caso è più ra,p ido. A. SCALA. 1
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VARIA.
J. Alquier (Bull. Soc . Scient. d' Hygi ène aliment., 1 ~29, v. 17 'P· 115 \e 182) discut e il valore biologico .e a1lim entare del vino. Rileva l 'importanza di tale studio, dacchè si calcola facilm·en te che in Francia ·il vino fornisce dal 7 al 10 % delJ' en ergia complessiva consumata co,n g li alimenti. Esperienze ,s u cavie, alle qu.ali v·eniva sO'Ill .. n1inistrata una piccola razion e di vino, 11.anno dimostrato che la prole era alquanto p·i ù p esante e presentava un.a mortalità mjnore, r.is•p etto ai controlli. Esperienze su cavalli , ai qu.a li si soim .ministr,a va d el viino molto diluito poco prima di uno sforzo i.n tenso, hanno dato risultati variabili: n ei .cavalli giovani e in quelli poco robusti l 'e ffi·cienza si riduceva; viceversa n ei cavalli ,adulti e forti. Ricerch~ rigorose con... dotte in una famiglia di co·n ta·dini ad alimentazione povera, hanno dimostrato che il vino fa .. ceva ridurre il con sumo d ei cibi e faceva a 11 mentare il r endim ento di lavoro. L' A. osserva che. il vino è poverissimo di vitamine, ,a lle qu,ali. si er,a voluta .a ttribuire _la sua azione benefica, v.e ra o presunta; ma c ontiien,e a ltri ·e lementi utili, come i glicerofosfati. Gli a],c o·l i superiori, le aldeidi, gli eteri, ecc . . contenuti nel vjno, non sono dannosi, perchè estremamente diluiti·; anzi gli conferiscono l 'aroma grad.evole ed eccitano la secrezione dei succhi digerenti. L' A. conclu,de ch e il vjno genuino non è d.annoso, .anzi d ev 'essere ·consi,d erato come bene .. fico; ma a con,dizion.e di con sumarlo con molta m ·o derazion·e. O. F. (Annali d ' lg., febbr. 1930). 1
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Bonum vinum laetificat... Dopo l'anatema lanci.ato d,a l prof. Guil lain contro il cocktail, g li alcooli,c i erano in forte ribasso tra i medici e gli igienisti. Ma ~{. Loeper, L. Michaux e S. De Seze (Bull. et. Méni . Soc. M éd. Hop. de Paris, 18 ott. 1929) hanno ri~erito, subito do po, una serie di e·s.perienze fisiologiche, le quali tendono ,a riabilitare gli alcoolici, a condizione di usarne con modera• z1one. Le esperienze sono state es·eg~ite col vino. Introdotto nel duod·eno, esso h,a provocato un deflusso molto copioso di bile. Introdotto n·el1'i.n testino (10 eme. di vino vecchio bianco entro un 'ansa intestinale del coniglio) ha provocato un aumento straordinario della leu cocitosi epatica . In malati che presie·n tavano i piic,,coli segni dell'-e patismo, l 'assorbimento di 250 g~,am mi di vino (un grosso bicchiere) ha fatto elevare il coefficiiente azoturico e il coeffi ciente di ossidazione dello zolfo e migliorare il coe fficiente id i Maillard. Qu·e sti rilievi sperim,entali e clinici conducono ad ammettere che in un sog,g etto normale il virio naturale, ingerito in quantità moderata, non può •e ssere considerato come nocivo: la dose limite è incirca di 5 om c . per kg. di p ese.;. Non solo , ma il vino può ·difi!ostrarsi un vero m ·e dicamento' epatico, daoch è ·d etermina un 'eccitazione della cel,J.u'1a epatica, favorevole al · buon funzionamento di essa. Ci si spiega così come l' empirismo abbia co·n dotto ad incorporare ,n el vino zuio cherato il boldo , il con·durango, ecc., on·de rafforzarne l 'azione. Inveoe, ingerito in quantità eccessive e per lungo temipo, il vino diviene &ninentemente dannoso per il f:egato. Questi dati conferma-no ch,e in igiene la via di mezzo resta sempre la mi,g liore. L 'uso generalmente è utile ; l'abuso danneggia. 1
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PUBBLICAZIONI
PERVENUTECI
Considerazioni sul parto di un feto mostruoso. - Riv. Terapia Pratica, 1929. R. l\1AROTTA. Il massaggio della tiroide nella diagnosi dell'occhio basedoivian,o. Coop. Tip .. Sicil., Napor, 1929. A. TERZANJ . Il pneumotorace spontaneo in corso. cli pleurite essudat. tbc. - Tip. Ed. Min., Torino, 1929. V. RoNCHETTI. Endocardite maligna 8. lento decor... so. - Arti Grafiche Relforte, Milano, 1929. F. PEDHAZZINI. Obesità. Ipertension,e. Insuf. app. elastico meningo-encefalico . - T:p. Il Secolo> 1929. G. Dc GrAcOMO. Il massaggio prostatico e i suoi prPtesi danni nella terapia delle prostatiti. Tip . Lito-Tip. Rancati, Milano, 1929. R elazione sull'attività sociale d'el la Società contro. la Tubercolosi di Trieste . - Tip. Leghissa, Trieste, 1929. D. PALIERL Infezione puerperale post-abortum, curata con iniezioni intrau.terine di olio canfo ... rato. - Tip. Zerhoni , l\1 ~l ano, 1929. G. R oASENDA. Pireto-solfo-terapia. e cure specifi.. clie in malattie luetiche del sistema n ervoso. - Arti Graf., Varallo-Sesia, 1929. D.
PALJERI.
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·NELLA VITA PROFESSIONALE. I 1·imedi della pleto1"a. I danni dell~ pletora professionale - l 'abbiamo già accennato - so110 incontestabili. Quali i rimedi? Se la diagnosi d el male e delle sue conseguen.ze è ovvia, n on è altret tanto facile la terapia. Anzi , ~ dir vero, non può parlarsi di terapia, perchè non è possibile escogitare un m ezzo ch e rid u ca attual1nente 1a con gestione d ella classe. Si tratta di evitare I 'immissione di nuovi elementi in proporzioni eccessive, s~ tratta di una profilassi con effetti a, lunga scad enza, e di cui la nos lra gener aziqne non_ può sentire l 'influenza benefica. Al tra vol ta all~ cris~ di congestione seguirono f asi Clecrescenti: fenomeno q11esto d i cui ci sfu g gqno le cause, e che n,on fu la conseguenza di provvediment~ voluti e predisposti. L 'esperien za quindi non può fornire a,lcuna n orn1a. Da anni si grida l 'allarme, s'invocano provvidenze profilattich e. Ma si è avuto il torto di parl arne solo n elle assemblee di classe, di scriverne solo s u~ giornali professiQn,ali, insistendo su di un metodo ch e non aveva altro effetto·, ol tre quello di convincer e i convint~. Gli or gani sindacali hannQ d elibala la quistio11e, hanno promesso il loro interessamento, ma di pratico n on si è fatto nulla, e le cose hanno continuato a peggiorare. L 'az:one del freno automatiCQ è rimasta illusoria, la propaga11da intesa a, distogliere i giovani c.lalJ 'iscriversi a lfe facoltà di medicina, non è stala fa tta o ha dato esito negativo. Cerlo il problema offre serie difficoltà, ma no11 è !rtsolubile. 'fantQ più è da sperare nell 'azione di provvedimenti, se si tien conto che la politica seguita con 1nano ferma ed illuminata in çonfron to della classe d egli avvocati, ha avuto r isullati sicu r i per ~l m:glioramento morale e m ateriale dell'esercizio di quella professione. L 'analogia Lra le due classi non è perfetta, in quanto ch e la laurea ~n legge con sente molte f.orme di a tt~vità , oltre quella di avvocato; mentre la laurea in medicina, se si eccettuano le po· che e non brillanti carriere, n on con sente di fare al Lro ch e il medico. 11 criteri~ analogico quindi di limitare le iscrizioni agli albi è troppo semplicista, e certo n on adoltabile al caso nostrq. Bisogna risalire alle origini. No11 è dubbio ch e l 'ecc~ssivo affollamento delle U11iver s ità, per le scienze dimostrative, in ispec:e, influisce sfavorevolmente sulla prep arazion e culturale degli studenti. L 'alto numero dei laureati, quindi, mentre provoca un abbassamento m orale e mater :ale della classe, non garentisce una sufficiente preparazione e idoneità dei nuovi medici . J) 'al tra parte, la iscrizione agli albi. solo dei
più c apac~ o meglio preparati, band:rebbe dal1'eser cizio professionale una gran massa di laureati, che per gli studi seguiti, non potrebbero adattarsi ad altre occupazioni. La limitaz:one delle iscrizioni alle facoltà mediche, oltre ad evitare la pletora professionale, garentirebbe una maggiore serietà di studi ed una più adeguata preparazione prat :ca. Tale provvedimento avrebbe anche il vantaggio di evitare ~ 'affollamento di ~lcune Università e lq spop olamento di altre. Attualmente le Università con sede in grandi città sono congeste, le altre sono anemiche . Su queste, dopo l~ ultime dichiarazioni del Capo d el G.overno, non più incombe la minacci a di morte. La loro vita potrebbe essere resa pii1 prospera e se n o potrebbe accrescere il rendimenlo, assegnando .ad esse un numero di stude11ti adeguato alle loro possibilità, e CQstituente il sopraYanzo delle altre Università, eh~ dovrebbero consent :re un numero lirnitato di iscrizioni. Le ragioni dell 'attrazione dei grandi centri sono troppo note, perchè m eritino di essere ricordate. Ad essa non si sottraggono certo gli studenti, .~ quali sono spinti verso le grandi città , oltre che dal fascino dei diversimenti, dalla lusinga ch e iv~ possano meglio prepararsi e più facilment e c-ollocarsi. La limitazione dell~ iscrizioni alle facoltà di medicina avrebbe qu: ndi vantaggi m olteplici: migliorerebbe le condizioni morali e materiali d ei medici, garantirebbe una rnigl~ore preparazione culturale, renderebbe più vitali ed efficienti le Univer sità dei centri minori, concorrerebbe alla politica con_tro. l'urbanesimo. Pangloss.
SERVIZI IGIENICO-SANITARI L'assistenza ospedaliera e il personale femminile. Il Ministero dell 'Interno ha nuovamente richiamato l 'atte11zione dei Prefetti sulle diverse interpretazioni che si dànno ad alcune disposizioni ?el R. D. 21 novembre 1929 e del Regolamento re __.tive all 'attività degli infermieri. Essendos'. riconosciuto che la donna è assai più adatta dell 'uomo a esercitare l'azion e di assistenza si deve cer care di dare la preferenza al p er' sonale femminile. Ma questo personale deve es~. sere convenientemente preparalo sia dal lato morale che professionale. A questo scopo si è provveduto al funzionamento di apposite Scuole-Convitto p er infermiere presso Ospedali di notevole importanza, Scuoi~ che rilasceranno diplomi e e certificati eh~ dovranno essere considerati com e t itoli di preferenza p er l'assunzione ai p osti di servizio e ai posti direttivi dell 'attivilà degli. in: fermier: n egli Ospedali comunali e negli Istituti d i pubblica beneficenza. Le Amministrazioni Qspitaliere h anno l 'obbli-
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SEZIONE PRATICA
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affidare, nel termine massimo di dieci ann~, tutti t posti di capo-sala a infermiere diplomate. È previsto anche un corso t eorico-pratico di un anno, mediante il quale le infermiere già diploJnate potranno conseguire ~l titolo di preferenza per l'assunzione presso Istitl1zioni d '. carattere medico-sQci&le.
legati delle 350 Mutue della Provi11cia che ave' vano aderitq ali 'appello della Federazione, alcune delle quali avevano portato anche il loro vecchio vessillo. L ,on.. Peverelli dopo avere, con rapida sintesi, reso un quadro d 'insieme del movimento mutualis ttco , affermò di aver voluto ques to primo Congresso Provinciale, affinchè i mutualis ti ~Iilanesi imparass~ro ineglio a conoscersi e dall 'avvicinaPer gli Armadi farmaceutici. 1ne11tq uscisse una bene affiatata e chiara preparazione per il Congresso Naz=i0r1ale delle ~Il1tue inIl ·!\1.inistero dell 'Interno Direzior1e Genedetto a Roma per l '8 corr. _ rale di Sanità - in ineri~o agli Armadi FarmaL 'on. Peverelli, esaminati ~ compiti che l a Muceuti ci, ha diramato ai Prefetti del Regno e altualità dovrà assolvere, superata la fa se del suo 1' Alto Commi ssar'.o per la provincia di Napoli la assestamento nelle Istituzioni del Regime Fascisegu ente Circolare: · s ta, vuqle ancora una volta precisare, affi11ch è << La vigente Farmacop ea Ufficiale del Regno, tutti ne traggano ammaestramento, ch e il mov~ ' ' edizione, in applicaziqne del disposto dell 'uln1ento mutuali s tico, com~ quello cooper ativo, non timQ comma dell 'art. 33 della Legge 22 maggio è sol amente una perenne mobilitazione di forze 1913, n. 468, concernente la soppressione degli econom!che, ma altresì una n1eravigliosa fonte. di armadi farmaceutici, non riproduce l e Tabell e forze morali, che scatl1risce d al sentim ento d ell a corr:spondenti a, quelle distinte coi numeri XIV fratellanza e dell a bontà umana. e XV della Farmaoo'pea Ufficiale IV edizione, Seguirono le var~e relazioni. Per l e lVIutue sae cioè: nitari1·' riferì il dq1t. Rossi , afferm anclo l 'utilità a) Ja tabella deg li arredi ed utensili per gli del loro. inquadramento. Armadi farmaceutici (Tabella XIV) ; Infine. si passò alla costituzione degli orga11i b) l a tabella dei medicinali, d~ cui gli Armafe<l~rali colla J1omina dei s= 11g·qli Direttori. Resta· di stessi devonQ essere provvisti. no eletti per acr,lamazione: per le mutue sanitaCome alle LL. EE. è noto, p erò, con la Circorie: on. Carlo Pevere11i, ra1)preseJLtante l a Federal are minister. 5 luglio 1928, n. 20400-3, r el ativa zione provinciale milanese fascista d elle Coo.p ealle professioni sanitarie ed alle arti ausiliarie, r ative e delle l\llutue; avv. Luigi Franco· Cottini, fu fatto presente che si deve tutt 'ora considerare rapprese11tante l a Federaz '. one provincial e milalecilo l 'eser cizio deg li .A .rmadi farmaceutici, in n ese fascis ta; on. co·m m. Pietro Capoferri, rappre · omaggiQ ad uno stato di necessità, per ass:cusentante dei Sindacati fascisti dell 'Industria; on. rare, cioè, un'assistenza farn1aceutica, pur di ca"Niari() AsciQine , rappresentante dei Sindacati farattere rudimen~ale, nelle l ocalità finora sprovvjscis ti d ell '1\.gricoltura; do.tt. Luig~, Parodi, rappreste di tale servizio. sen ta11te il Sinrlacatq medico provinciale; -avv. In conseguenza, rendesi n ecessario determiprof. cav. Domen!cq Medugno, rappresentante nare ciò di cui gli !rmadi farmaceutici non posso110 non essere forniti, per una pronta sommi- · 1a Feclerazione \.[11t11e combattenti; sig. cav . Gaet ano An t oniet t i, pres jd ente Mu~ua sanitaria nistrazione di rimedi urgenti e di uso comune, mo11zese; sig. :ivv. Lt1igi Barbieri, presidente sì da rispondere allo scopo p er il quale ve11gono :Niutua san~taria di Pozzo d ,Adda; ing. conte Pieconservati Q istituiti. tro Caccia, presidente Mutua, sanitar~a rli Ner Pertanto, per quel che concerne g l =, arredi e viano. gli utensili, è da rilevarè che quelli indicati nella 'fabella XIV della Farmacopea IV edizione, rappresentando per qualità ~ quantità ìl minimum indispensabile per l a preparazione de~ medicaPOSTI VACANTI. menti, nessuna variazione si ritiene doversi apportare all a stessa. La Tabella medesima deve ALBAIRATE (Milano). A tutto il 31 mag.; lire 11.200 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 400 bicicl ., quindi considerarsi tutt'ora in vjgore ». L. 700 se uff. san . ; età lim. 35 a .; tassa L. 50, 15. ALESSANDRIA n ' EGITTO. Medico del Servizio quarantenario; età 25-40 an11i; scad. 31 maggio. ch=edere condizioni alla f)irezione g·enerale della Convegno Nazionale delle Mutue. Sanità Pubblica, Roma. .. Mentre questo numero viene impaginat-0, ha AvEzzANO. Ospedale Civile dei SS. Filippo e ì'liluogo in Roma un Convegno Nazionale delle Mucola. Chirurgo primario e assistente medicotue. Ne daremo ulteriori notizie prossimamente. chir .; rispettivam. L. 6000, oltre c-0mpe11si rlai . paganti in proprio, e L. 50.00; tassa L. 50; doc . Congresso provinciale di Mutue. a 3 111es=, clal 1° maggiQ; scad . 10 giu. Per altre Il 4 corr. si è t enuto a Milano un c-011vegno condizioni chiedere annunzio. provinciale d~lle ~Iutue, per con sacrare il loro BARBINETO (Sauona) . - Scad. 31 mag.; L. 8400 i11quadramento in seno alla Federazione delle cooe 10 bienni ventes., oltre c.-v., L. 300 trasp., perative a termine d!. legge. V 'intervennero i deL. 500 uff. san . ; età lim . 40 a.; tassa L. 50. 1
CONCORSI.
Cronaca del movimento professionale.
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IL POLICLINICO
BcELLA. Ospedale degli Infermi. Assistente Sez. medica: titoli ed evcntualm. esami; scad . 30 mag.; e tà inass. 30 a.; servizio 1° lug.; per inform azioni rivolger si alla Direzione. BORGOSATOLLO. (13rescia) . Scad. 31 mag.; L. 11.000 e c. v.; per Montiron~. CARRODANO (La Spezia) . - Scad. 15 lug . ; L. 8200 oltre 10 bier1ni ventes., L . 500 uff. san., età lim. 25-40 a. CASTIGLIONE DI SICILIA (Catania) . Scad. 15 g iugno; 1° reparto; L .. 8 .000 per 500 pov.; addizionale L. 3; quattro quinquenni dee.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. CATANIA . A mministr az. Prov inc. Coadiutore e assisten te nella Sez . m eu. -.microg r af. d el Laboratorio Provinc. d 'Ig iene e Pro.filass:; rispettivam. IJ. 13. 700 e L . 11.600, oltre indenn. ser v. att. in L. 1000 e L. 800; c. -v.; scad. 31 lug.; et à lim. 35 a.; titoli ed esami .. Chiedere annunzio all a Seg r et eri a.
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SALDzzo. R. Ospedal e Ci vile. Assistente di n1ed~cina e assistente di chirurgia; scad . 15 giu.; s~ip. L . 2000 annue e partecipaz. ; all 'assistente di medicina assegno annuo di L .. 1500 pel servizio radiologico; vitto e alloggio. Tassa L . 50. P er l 'assistente m edico s.0110 titoli d: preferenza la pratica di . laboratorio ~ radiologica . Per l'assistente chirurgo rir.hie<lesi bienn io di prat~ca chirurgica p r esso (::liniche universitarie qd Ospedali. Serv. e11tro 15 g iorni dalla nqtifica . 1
SENosEcc1:rrA (Trieste). A t11tto 31 ag.; con Cr enovizza; L. 11.000 e 4 quinquenni, oltre c.-v., J_,. 3000 trasp. : L. 1000 uff. san.; et à lim . 35 a.; tassa L. 50,25 ; dtie ann i in r eparti, di medie. e chirur. di un osp edale del Reg no dj riconosciuta importanza, Qppure in condotta.
CEr<no TANARO (Alessandria). Scad . 31 inag.; L. 7000 e 4 quadrienni dee., o] tre L . 1000 trasp., L. 500 uff. san ..: età lim. 45 a . ; tassa L. 50, 10.
TRrESTE. Cassa Circondariale di Afalattia. - Medico per le visite preventive e periodiche prescritt~ p er gli operai occupati nella lavoraz. di materie tossiche dal decr. minist. 20 marzo 1929-VIII. Pratica ospedaliera triennale ovverQ, per ogni anno di mancata pratica ospedaliera, due anni di pratica privata. Per informaz. rivolgersi alla Direzione.
CETONA (Siena.). - -~ tutt.o 15 giu . , due condotte ; L. 8500, oltre c.-v., L . 3500 trasp. , 6 quadrienni d ee., L . 500 all 'uf.f. san.; età lim. 35 a.; tassa L . 50,10.
VENEZIA (Comune). - Assistente del Laboratorio micrografico; coadiutore e assistente del Labor. chimico. Scad. 16 lugljo. Rivolgersi alla Segreteria generale (Ufficio p ersonale) .
GROPPELLO CAIROLI (Pa,v ia) . L. 14.000 aumentabili e c . -Y .
GUARDIA Lo~1BARDI (Avellino) . - Scad. 30 mag.; L. 6484 e 5 quadrienni dee., età lim. 40 a.
VERONA. Ospedale Civile. - Scad. 30 giu.; primario specialista in <lermosifilopatia. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Consiglio Ospedaliero .
I SERNIA. - Due condotte, per Longano e S . Agapito; scad. 15 ag.
VESTIGNE (Aosta) . - Scad. 13 g!ugno; L . 8.000 oltre L. 500 uff. san. e L. 500 trasp.
MOGORELLA R u INAS (Cagliari) . - Scad. 30 mag.; L. 10.500, o] tre L. 500 serv. sanit., L . 2000 cavale. PALAZZAGO (Bergamo ). - Cond.qtta med'.ca. Scad en za 31 maggio. (V. N. 18). . PIACENZA. R . Pref ettura. - Scad. 10 lug·.; uff. san. del capoluo go; .L. 20.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 3000 indenn. carica; 5 ql1adrienni dee. con com1)uto servizi di guerra, di uff. san. e d ella liber a àocenza (limitatam. a giudizio della Commissione esa1n:natr.); d.ivieto libero eser c. e limitaz . assunz. altri incarichi. P1EvE E~t .\!'i1iELE (1,tilano). Scad. 20 lug.; con Opera; L . J 2.200 oltre L . 1500 trasp.
VICENZA. Ospedal e Ci11ile. - Anatomo-patologo; L. 6000 e percentuale. Gli sarà affidata anche la direzione sanitaria; L. 15.000 oltre L . 3000 serv. Htt. e L. 9000 indenn. alloggio. Sei trienni yentesi1no. Biennio di prova. Scad .. ore 18 del 31 mag . Età lim . 45 a. Doc . a 3 mesi del 16 apr. Tassa L. 50,10. Per le altre condizioni ch :ed. an11unzio.
Scad. 30 giu . ;
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P1sA. R. Prefettura . -· Scad. 10 agosto; con corso per t: tol i ed esami ; !)Osto Uff. Sa nit. Comuni di S . ì\lini a lo e cli ' ' oltcrra. Stip. L. 6000 lord e di R. ~I. e C. P. , a um enLahili di un dee. p er quadr. e no11 p itt cl i 5 quadr. p er co1nune di S. l\iliniat o. Stip. L. 9000 lorde di R. l\II. e C. P. , aumentabil: di un clec . per qua<lr. ~ non p~ù di 5 quadr. p er comt1ne di Volterra. Presentazjoni domande en tro 15 g iug no': or e 12, alla Prefettura (Uff. Sanitar~o) . -~ · Sl111zio n e ser viz io entro 30 g ior11i comun~ cazio11e 1101nin a . Per chiarimenti rivolger sj Prefettura di Pisa.
PRAGELATO (T orino) .. Scad. 10 lug.; L. 9000 oltre L. 500 uff. san.; L. 500 trasp.; L. 500 indennità alloggio. PHEDO~A
(Ales~andria) .
Scad. 31 nlag.; 1:r e 7000 e 4 quinquenni dee., oltre L . 1800 trasp., L. 500 uff. san.; e~à li11i. 45 a.; tassa L. 50,25. -
VoBAnNo (Br escia.). - Scad. 15 giu. ; L. 10.000, oltre L. 3500 trasp . ; chied. annunzio. ZoLDO ALTO (BPlluno) . - Scad. 15 giu.; L. 9000 oltre e .-v. e L . 1000-2000-3f500 trasp ., L. 500 uff. san. ; alloggio dietrQ corr:sp ettivo di L . 500 annue. Per i11formaz. rivolger si Segret. comunale. ZoNE (Brescia) . Scad . 25 mag.; L. 10.000, c.-v., oltre L. 500 uf.f. san.; tassa L. 50,15. Quando non è al tri1nenti iridi· cato· i cor1corsì si r~fer '.scono a condotte m ediche, i compen si allo s ti peridio base. Avvertenza. -
N'OMI NE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il J)ro·f. Carlo Gamna è t1on1inaLo direttore ge11erale sanitario delle Terme di Porretta. Espri1niamo il nos tro cordiale compiacimentQ per questa nomina, la quale ass:cura uno dei più valorosi nostri clinici alle reputate Terme. Sono stati nominati inembri d el Comitato Naziqnale p er la biologia n el Consiglio n azionale delle r '.cer ch e, ~ proff. Andrea Giardino, Cosi1no P ieri, Demetrio Bruto Ron cali .
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SEZIONE PRATI CA
.NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Barcellona. VI Conferenza internazionale di psicotecnica.
hanno r~feritq l\I . Fuentez Martianez, A. Fessar e H . Pieron. Molto interessante si ~ presentato il terzo tema:
tecnico, su
cu~
Sui metodi psicotecnici per lo studio della personalità, trattato da F. Baumgarten; J . P. f>orter
Si è tenuta qu~, negli ultimi giorni di aprile, la VI Confer~nza internazionale di p sicotecnica. Abbastanza numer osi gli intervenuti, circa una settantina, m~lti de~ quali erano g1i esponenti più $ign~ficat~v i d~ questa giovane scienza che 11fl già accu111l11ato l1na ricca letteratura e per la quale si possono p ,r evedere più ampi sviluppi e più larghe applicazioni. Cito, fra i presenti, Claparède, noto a tutt~ gli st ud '.osi sp ecialmente di p sicologia dell 'educazione, J . ~1I. Lah y di Parigi, con la sua assistente J)r. V\rein})erg, la F. Baun1garten, autrice di un gro·sSQ1 trattato di psicotecnica, W. Moede, direttore d ella Industrielle Psych otechnik, H. Rupp, direttore d ella Psychotechn ;sch e Zeitschrifl . Degli italiani, parecchi i11scritti, il F errari ch e era an ch e correla tore, il Gemelli , il Colucci, ~I.. Pon zo, m a n essuno s i i11tervenne, salvo eh~ scrive. Vi erano rapprese11tate dodici Nazio11i e cioè, -0.Itre la Spagr1a e l 'Ital '. a, l 'Austria, il Belg io, la Cecoslovacchia, la Francia, la Germania, l 'Olanda, la Polonia, la Ru111enia, la Svizzera e la Russia, con due ir1viati, i proff. Spielrein e Syrkin, ~he, nel]e varie discu ssioni , ebbero campo di far conoscere il lqro valore. Fra gli sp agnuoli, oltre il Dr. :ì\IIira, organizzatore del Congresso, il comandante Ay1nat, ct ella Scuola di Aviazione spagr1t1ola, G. R. Lafora ed altri. Dei te1n~ di r el azione, ~l primo, riguardava l a:
e G. Lafora. La pr'. m a ha, fra l 'altro', dato un utile schema sulle osservazioni del contegno del! 'individuo durante l 'esame e sulle diver se interp etrazio11i, t alor a con tradclittorie, ch e si posso·n o dare alle diverse estrinsecazioni dell 'individuo st essq. G. LafQr a h a osser vato ch e la p sicotecnica della persqnalità è il complemento indisp ensabile dell ~ p sicotecnica dell 'intelligen za, accenna alla utilità d ella p s:cotec11ica d elle professioni superiori e mette in rilievo ch e i inetodi d i osservazion e p sicotecnica debbon.q con siderare il nucleo pri1nario d~lla p erso11alità (ricer ch e 1norfolog'.cl1e ed umo,r ali) e la superstruttura secondaria (esperien ze p sicolo·gic.he e test diver si). Eccelle11tc è st ata l 'or ganizzazio1n e del C91n gresS01, sotto l 'infaticabile attivit à del Dr . È. lVIira, coadil1vato dai dottori Soler Dopff e Germain. Sontuosi r~cevimenti e ])elle g·ite furono offerte ai con gress isti a cui venr1e fornito alloggio e vitt o, a prezzi assai m odici, nella « Casa dello studen te », ottima is tituzione ch e offre agli stt1dent~, co11 ]a spesa di 10 11ese tas al g"iorno, (1 peset a = L. 2,40 circa), l 'allo,g·gio in b elle camere spaziose, un vi t to sano ed abbonda11te ed ogni comfort (bagno, sale di riunione, ecc.) in un ambiente di semplice sig rLorilità. Il prossimo Co11gresso si t errà n ell 'anno venturo a Mosca . fil.
Critica dei « test » ·per l'esame della fatica industriale, su cui hanno riferito \Vyatt e Dhers. Il
IYOTIZIE DIVERSE.
primo 11a :mostratq la grande complessità d el problema, soprattutto per il fatto ch e 11011 tutte le diminuzioni di rendimento l avorativo ch e si adottano per determ:nare lo s tato di fatica, son o dovut e a ques ta. _l\.ltri m omenti , come lo stato di noia, i d eboli incer1livi, vi agiscono, sicch è le variazioni d el r enòim e11tq· son o il risultato di d~ versi fattori (po s i t~vi e i1egativi) e quello, dato dalla fatica, sebbe11e importante, n o11 è necessariame u t e 1'unico Q l 'essenziale . L 'effet lo totale delle influer1ze contrarie è mostrato dalla differenza fra il inassimo di capacità ed il rendiment o m eclio e qliesta n1isura può costituire uno dei pt:n cipali requisiti di lln test p er la fatica. Con1pletamente scettico sul valore dei test attuali- per la fatica si è mostrato· Dhers, del Bureau international rlu ·~ravai] , il quale ha fatto· un lungo e. circostanzialo r apporto, ch e speriamo di vedere quanto prima pubblicat o. Allo st ato attuale delle cose, le nostre con oscenze sulla fati ca J1on ci permettono di misurarl a e tutt~ i t est adottati possono costituire, tutt 'al più, una ded11zio1n e. indiretta a11zich è una dimostraziqne obbiettiva d ella fa:·t ica. Jl pro])lema d ella fatica è troppo co1nplesso per esser e ridotto ad una unit à cl '. misura, il ch e n on vuol dire che non si cleb])a110 continuar e 1 n ostri studi~ i11 proposito p er otte11er e u11a pi L1 precisa conoscen za. È da un 'associaz ione d el le ricer ch e p sicofisiologich e e dei m e todi industr :ali ch e si potrà ottenere un ri sultato pratico. . · Puramente teori co. d i un sig11ificato generale, ch e oltrepassa ~ co1n fini d ell a p sico tecnica è stato il seco11do tema: Sul ri1in1ero delle pJ:ove necessarie per stabilire il valore di un (( test » psico-
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20 Congresso italiano di anatomia. Il 2° Convegnq della Societ à Italian a di Analo111 ia avr à luogo a Firen ze clnl 2 al 4 ottobre e ne sarà prcside11te il prof. Chjarug'.. Verranno svolte le segu el\ti relazioni: prof. T. Ter11i: « I .. a modr,r11a morfolog ia del sistema i1ervoso autonomo »; d Qtt. G. Simon elli: « Dati i11orfologici come g11ida di ricer che fisiologich e · sul cervelleLto ». Là Società è sta ta invitat a a prender e parte al 3° Co11gresso federa t~.vo di Anatomia di Amsterd a1n (4-8 agostq), d el quale abbiam o g ià dato n otizia (v. pag . 720) . I soci ch e intendono prend ere parte a detta riunione internazionale so·n o pregati di fi:tr pervenire subito ~ll a. Se~rel~ria l 'adesione ed i tit oli delle comun1caz1011a : riceveranno il programma, I 'elenco degli alber g hi con sigliati con il prezzo r el ativo e tut ti quegli chiar;menti ch e sar anno richiesti. Rivol ger si al prof. E. Luna; segr et ario d ella .so cietà Italiana di Analon1i a, direttore clel R . Ist1tu· l o- Ana~omi c.o, Palermo.
130 Congresso internazionale di idrologia, climato-
logia e geologia medica. La da1a di ques to Con g r esso ch e si svolgerà a Lisbo11a, è s tat a definitiv am ente fissala fra il 15 e il 22 ottobre. _·ei primi tre giorni i effettueranno le sedute scie11tif:,ch e e .d al 18 a l 22 ottobre a ranno luogo le visite presso alcune delle principali stazion~ balneari e cljmatjch e de.l Port?gallo. Fra queste ricordiamo Si11tra, Ester1l , Co1111bra, Batalha, Cur:a, Lu. o, Bussaco, Porto, Entr e os
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IL POLICLINICO
Rios, Vidngo, Regoa, Gerez, Caldelas, Acores e Madeira. Il Congresso sarà diviso ~n tre Sezioni : 1) Idrologica; 2) Climatologica; 3) Geologica. Le relazioni dovranno essere consegnate entro )1 1° luglio, i tit~li delle comunicazioni entro il 1° Qttobre. · Lingue ufficiali del Congresso sarannq tutte quelle neolatine, l'inglese ed il tedesco. I 1nembri titolari del Cqngresso verseranno per l'i scrizione fr .. francesi 60, i me1nbri associati o ade.r enti fr. 30. L'iscrjziQne dovrà avvenire entro il 20 ~ettembre a mezzo <ii speciale bollettino che dovrà essere richiestq al l Segretario generale del Congresso . Notevoli riduzioni di viaggio e di sogg:-0rno sono ir1 studio presso la Presidenza. I temi delle relazioni sqno i seguenti: I d ro,logia: le variazioni ematiche durante la cura iqromi11erale; gli stati spasmodici della musculatura l ~scia ; i sifilitici alle acque minerali. Cli1n.atologia: la climatologia e la medicina; i perturbamenti atmosferici hanno un.,,influenza sugli incidenti eventuali insorti durqnte il decorso della tubercol osi polmonare. Geo·logia: relazione fra la s~ruttura geologica del Portogallq e la sua r'. cchezza in sorgenti ter1no-minerali. Il t ema che sarà svolto durante il convegno della « Intcrnational Soriet y of 1\1 edical Hydrology » ' di Londra è il segl1ente: ~e Le cure balneari nelle malatli~ g·B5lrq-intestinali n. Sono stati officiati, dalla Presidenza del Congresso a formare il Comitato italiano di propaganda del Congresso, il sen . prof. G. B. Queiro1o ed il dott. pro,f. A. Vinay. Per informazioni scrivere al Segretar:o generale prof. Raposq de l\1ngal11aes, Rua de Buenos Ayres 3, Lisbona ; 01i al prof .. A. Vinay, Via Boccaccio 32, lVI~lano.
26° Congresso francese di medicina legale. Il Congresso di medicina legale d1 lingua francese avrà lt1ogq quest'anno dal 26 al 28 maggio; so tto la presidenza del dott. Dervieux. Temi: cc l\;Iorte improvvisa » (relatqri Héger-Gilbert, Laignel-Lavastine e de J.. aet); cc Osteomiel:te traumatica » (relat. Leroy e Muller); cc Crim~r1alità mistica n elle società moderne » (relat. costedoat). Per informazioni rivqlgersi al dott. Vernis, Quai de 1'Horlo"ge 29, Paris (IVe). Il 28 maggio si aduner.à a,nche il Sindacato de! .Meciici legalj francesi.
40 Congresso francese di fisiologia. La riunione annuale d~ll '« Association des Physiologistes cie Langue Française >> si è tenuta ad Algeri dall '8 al 13 apr~le, so tto la presidenza del prof. Per ez . Finiti i lavori scientifici, ebbero luogq varie escursioni., che dimostrarono le possibilità tur:,stiche dell 'Algeria. Il basciagà Abedel-Kerim dette un ricevimento so tto la tenda, a Bons Saada; il caid Nardin organizzò una fantasia nel1'oasi di Bonsaada; una p arte dei congressisti ha visitato anche Bislcra e ·r aoggourt.
L'Accademia Sindacale Medica Lombarda. :.\ell 'adunata rece nte dei Sir1dacati Medici Lom])ardi 1'on. Fioretti, gerar ca nazionale della categoria, propose, accompag nandola con una lucida
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e chiara argomentazior1e, l 'Istituzione di un 'Ac-cademia .Sin da cale Medica Lombarda.
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L 'on. Fiorett.~, nel rlefinirc la sua proposta, tracciò le finalità, delineò i compiti che il sodal :,zio· dovrebbe affron~are . Il sen. Baldo Rossi, rettore dell 'Ateneo inilan ese, fece subito sua la proposta, accollandosi il non facile compitQ di concretarr1e le basi, ed ~ n nome degli associat~ milanesi, diede per costituita nella sua struttura ideale - l'Accademia. L 'Accademi.a Sindacnle ~1edica Lombarda non interverrà, come un 'intrusa, nè recherà seco pre-t ese di rivalsa Q quar1 to meno si impancherà a dettar legge, ponendo all'uscio vecchie e pur gloriose istituzioni cult11rali di cui la Lombardia, e particolarmente Milano, vanno orgogl '.ose.. Sono. questi errori di visuale e di strategia che contrastanQ con gli scopi di un sodaliziQ di carattere em~nentemente scientif'.co. Sarebbe, dunque int empestivo non solo, ma a11che giustificabile, ogni allarme in proposito. L 'Accadeir:\ia Sindacale Medica Lombarda, che d.qvrebbe esser~ la prima della serie di accadem:.e regionali. 11Qn amtJisce di sostituirsi a tutto ciò cl1e r appreser1ta il Saricta Sanctorum delle locali Un1versità le quali hanno t1n lQrO fuoco sacro da tener gelosamente custoditQ, nè saranno influenzate da i,nterferenze di sorta; anzi verranno autorevol111er1te chiamate i11 causa per un loro tributo delucida torio. I~a nuova istituzior1e potrel)be, eventualmente, sqstituirsi ai vecchi sod~lizi, per eliminare dopp :oni, per assottigliare attrezzature ingombranti e per delimitare programmi ; escludendo, così, dal campo del sapr.re, finalità non sempre rigorosamente scientifiche. E se n,el1a sua orbita debbono di n~cessità entr~re tutt~ le iniziative a carattere culturale medico, i1011 è del to - con questo che ne debbano u scire, s1nir1u~te, ist ituzio11i culturali e scientifich~ organicament~ sane ed efficaci. In ogni tornata si avr~ il riassunto del notiziario scientifico rece11te ~ la trattaz:pne, a mezzo di appositi ed autqrevoli relatori, dei temi che piit da vicino possono interessare le singole categorie dei partec'. panti. Dovranno posc~a trovare ampia illustrazione le legg·i del Reg1me nei riflessi della politica sanitaria, in ql1anto nessllI\ governo mai, come l 'at tuale, ebbe l 'accortezza di scegliere la base, veran\ente granit'.ça, per il consolidamento di un popolo: e, ciqè, la salvaguardia della integrità fisica Il sindacalismo, nelle sfere intelletl uali, trova argomento e motivo per elevars~ a lJn più alto livello, neccssar~o i1er la graduazione dei valori delle singole collettività, ai quali è affidato un posto di comando e di responsabilità.
Per il patrimonio idro-climatico italiano. La Federàzio·n e Nazionale Fascista Industria 'f ermale Idro-Climatica ha te11uto n ella sede della Con fP.(lerazione della Industria un in1portante Convegno. Erano presenti i rappresentanti di quasi tutti gli stabilimenti di cura d 'Italia. Presenziavano il Convegno il dott. Sica per la Sanità Pubblica. il dQtt. Quercia per il ~Iinis tero delle Finanze, il dott. C.orde1la e il cqn1m. Piazzoni per il ~1i11i stero delle Corporazioni. Salutato rla applausi il presidente gr. ufi. Rebucci illustra minutan1ente l 'opera esplicata dalla
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Federazione; illustra il consegu::to sviluppo in Le inscrizioni si ricevono presso la sede del.quest 'ultimo decennio delle utilizzazioni indu- 1'Associazione Fascista Medici Condotti, Corso Vitstriali coi superbi impianti nelle' p'.ù celebrate torio Emanuele n. 20 (Palazzo della Rivoluzione Stazioni termali e rive11d jca all 'industria termale - Piano 2°). le be11enierenze praticl1e e reali che dovranno imporsi alt 'attenzione be1levola dei governanti. In- Corso pe~ medici sportivi a Lecce. fine esamina ed analizza le questioni da trattarsi che possono con siderar si CQI11e essenza spirituale Un Corso per med'.ci s1Jortivi fu i11augurato a di un meraviglioso movimento nazio·n ale di gente Lecce r1el feat.ro P aisiello con una cerimonia alla che lavQra per la grandezza liella Patria. quale intervennero numerose autorità c~vili e miSi prende i.Il esame il t ema : <<'· Applicazione dellitari, con a capo l '011. Starace e S. E. il Prefetto. l 'irr1posta di COilSUlnO sulle qCque minerai~ na- .. Il discorso inat1gurale fu pronu·n ziato dal prof. turali ». · Podestà, cl1e ha s1Jiegalo ch~aramente gli scopi Alla discussione partecipa110 vàri oratori, tutti della h::tituzione dei medici sportivi, rilevandone r:levando il g rave danno r ecato al commercio I 'importan za in r elazione agli sviluppi dello sport .delle acque minerflli, di c t1i si vede diminuita nazionale, il quale da oggi jn poi potrà fare asse· l 'espqrtazione. gnam pnto su di una m assa di atl eti selezionati e Si esa~inano, quindi, .e si discutono altri ar- iisican1ente preparati a, co11,seguire nuove vittor: e g o1ne11ti, per i qual~ veng·o~o proposti i voti al su tutti i campi. GQvernQ Nazionale. 11 co1nm. Ermete Sacca,ni svolge un 'elaborata All'Ospedale del Littorio. relazione per facilitare il finanziamento necessaLa Regina, accompagn ata dalJa contessa Guicrio allq sv!l11ppo delle Stqzio11~ di cura, dim.oci ard~ni e dal conte Solar o dei Bqrgo, si è r ecata strandone la importante fu11zione nel turismo a visit are l 'Ospedale del I~ ittqrio di Ron1a. n azionale ed esterQ. L 'Augusta Sovra11a ebbe p arole di vivissimo Si approva poi il bilancio federale esposto dalco1npiacimento, dqpo essersi intrattenuta lunga1'avv. Violati ed alcu11e rnodjficazioni allo statuto mente nJ letto di moJ ti i11f~rrni. illustrate dal segretario generale avv. Vizzoca. Era110 a ricevere la Regina ~l Presidente delDopo la r~nnovazione delle car~che il prof. Dettori della Conf. Gen . Fascista del] 'Industria Ita- 1'Amministrazione ospedaliera gr. uff. Adolfo liana e 1nembro del ConsigliQ Nazionale delle Cor- Cqlla cql segretario generale gr. uff. nob. Alfredo CorelJi; i1 direttore <lcll 'Ospedale prof. Tito Fer11orazioni prortunzia un elevato discorso, compiaretti ; il primario prqf. S. l\1t1zii e m olti sanitari. cendosi col presidente T{ebucci per la s11a esemplare attività e s~ura esperien za. Beneficenza. Per il Congresso stomatologico di Venezia. La Cassa di RisparmiQ d~lle Provi11cie Lombar Il Consiglio direttivo della Co·n federazione Sto·- de h a distribuito la rela,zione sulla beneficenza 111atologica delle F eclerazioni dci paesi di Europa svolta nel 1929, d alla quale si rileva ch e le elare di .i\.merica s~ è riunito a Budapest. Agli im- giz:1oni ordinarie di beneficenza an1montano a portanti lavori h a partecipato per I 'Italia l 'on. L. 11.887 .000 e che a t ale importo devono agprof. Amedeo Perna. È. sta,ta prescelta Venezia giu11ger si L. 33.943.450 erogate in via straordicome sede dell 'Assemblea generale che avrà ll10- 11aria agli ospedali dell 'antico Ducato di l\iiilano. g«~ il prosstino settembre. Sono quindi in totale L. 45.830.451, somma ch e illustra eloqu~ntemente l 'Qpera spiegata dalCorso di cultu ra medico-chir urgica a Cremona. la Cassa di. Risparmio pel pubblico, bene, per alQuestq ccr so, jr1detto p er in~ziativa della Sezione leviare sventure, per sovvenire iniziative inte~e a Cremonese dell ~ Assoc!azione Nazionale Fascista scop~ filantropici, a compiti sociali, ad op ere di Medici C.,ond.qlti, mercè l 'au Lorevqle appoggio delcultura. l 'on. Ammin~.strazione degli Ospedali Riuniti, si Per l 'assistenza all 'infanz-i a sono st ate erogat e propone di ~ntrattenere i medici condotti con le~ L. 3.740.000 ad orfanotrqfi, e11ti di ricovero e di zioni e dirr1os.trazioni cliniche· sugli ar gomenti di ed11cazione, istituti pei rn,j~orenni abbandonat!, magg :~re attualità ed importanza pratica nel sordomuti ~ rleficier1tj , ca,8e d~ cura climatica, campq meclico·-chirt1rg·ico, e , cli ~!lustrare i probalnèaria ~d elioterapica, p atronati . scolas1ici ed blemi e le necessilà della lotta contro alcu11e fra alla nuova e geniale istituzione dei Balilla. L 'asle più g r avi malattie sociali quali il can cro, la sist enza ai vecchi, a~. poveri è stata pure an10inalaria e le malattie veneree. r evoln1ente curala. Le lez: 1oni si terranno ogni mercoledì e sabato, Per l 'assistenza qspedalier a, oltre al su ssidio alle ore 15' nella sala delle confer en ze degli Ospestraordil1ario di 33 milioni di lire agli ospedali . . dali Riuniti durante il bimestre magg10-g1ugno. dell 'ex Ducato di l\I'.Ja110, la Cassa h a aiutato alA coloro ~he avranno r eg·olarn1enle seguito il cu11e istituzio11i per l a lot ta antitubercolare co11 cor so verrà rilasciato un certificato di frequ enza. su ssicli pel i11iglioramenlq dei Sa11atori o dei Pr~ Il c,orgo è crr at11ito ed è libero a tutti i m edici . ve11lori infantili o per i1np:,antQ cli A1nbulator1 , E diretto d~al prof. G. Stradiotti, d~rettore degli istituti sanitari ed igie11ici ~d enti di specializOspedali R~uni ti di Cr emona, con la collabora- zaz:p11e chirurgica. zione dei proff. A. Ferrata (direttore della Clinica ~1I edica della R. Univ. di Pavia), A. Zironi Aiuto ai cardiaci. (dell 'I titut~ Sierotcrapic.q ~Iilar1ese) , dei primari L '« Aide a11x cardiaques )> (Fondazione Dike) ha C. Dallarosa, M. Fiorini, R. Grignani, C. ~Iazzo tenuto la seco11da asse1nblea gen erale all 'Hopital lari, I. St!'Adivari e degli aiuti R. Dobelli e de l a p ;,tié di P arigi, sotto la preside11za del miG. Donini. I
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tro della salt1te pubb1ica e d e11 ' i g iene on. Deiré Ferry. P arlaron o il clinjco \ ' aquez , il direttore cl~11 'élss isten za pt1hblica dott. ~Iourier, il mi11istro, il direttore de11a Pitié d ott. Bau ch et, la signorina de Joa11n]s, segretario generale. Tutli gl i or a tor : espressero jJ rlesideralum ch e il Centro di cardiologia clella Pitié , sed e d ell '« A:rle aux cardiaques » sia con servato come funzio·n a attual1nente, r er ~l hrne <lei m alati, il prest]g io delJ'assi:; tenza pt1bblica e della c ittà di Parigi.
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Provvedimenti contro la psittacosi in Inghilterra. 111 f!eguito al numero considerevole dei casi di p sittaco i v~rifi catisi in Inghilterra e i1el Galles durante gli ult:mi mesi, quel ~1inistero della salute publJli ~a ::tnnurLZia che a partire dal 20 corrente è proibita 1'jmporl;\zione nel Regno Unito d ei pappag·alli e di altri u ccelli d ella stessa famiglia.
Studenti americani in Europa. L 'cc Instit11 te qf International Education » di New Yo,r lc informa che l e do111ande d 'iscrizione, da i) arte di studenti americani, alle Scuole rr1edicl1e inglesi, si sono molt:plicate in questi ultimi t empi , al 1J11nto cli creare imbarazzi. Si dice che I 'U niversità di Edimburgo sia stata costretta a s tab~ lire una « quota americana », poich e eran.q pervenute oltre 50 domande d 'iscrizione, insieme alle tasse corrisposte in anticipo. Le ammissioni hann o luogo sol o al primo anno di cor so', senza esenzioni. L 'U11iv~rsità di Par'.gi è r estia ad accettare stude11ti america11i che non siano provvis ti del diplon1a di studi second <lri: i corsi son o gi à troppo affollati p er g~ust ifi care sp eciali esenzioni e, perci ò, l è r ichieste relative attendono dei mesi p er una clecisiùne. L ' a: titt1dine ti elle autorità scol astiche in Ger1nan=a cd in Austria è amich evole ver so gli studenti americani: n1a le condizioni d 'ammissior1e i1on son o dissimili da quelle ~<ttte in Franc=a.
Lega medica contro la dicotomia.
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La e< Lega m edica contro l a dico to·m ia n , fondata n el 1929 in Francia, intende aggruppare i medici, j chirurgi e gli special~ sti , allo scop o di ri pettare e far risp ettare la propria situazion e morale e più specialmente lottare contro la dico tomi a, so tto tutte le sue forme. I 1nembri cl ella Lega s'impegnano, sul proprio onor e, :i non presentare m ai parcelle in comune ; a i1on distr arre alcuna quota d elle competeJ1ze, otto titolo di partecip azione o di rinJuncr azio11e, verso chicch essia ; a i1on accettare al cuna rin1t1ner azione da persone o i stituz:oni, come l aboratori , farmacie, fabbricanti d 'appareccl1i ortopedi e-i, ele t trotcrapicj Q r adiolog ici , stabi.lin1enti termali o balneari, alberghi, case di salute, ecu. I inedici ch e d esiderano aderire alla Leg·a posson o scriver e al dott. Pierre Mauriac, rue Vau])an 12, Bordeaux. 1
CORRIGENDA. - Nel fa5c. scorso, p . 720, 5° capov. , l . 4a., leggere: EzioJogia e patogenesi dell 'eczema.
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DOMENICO LO MONACO Il prof. Dom eni co Lo Monaco, direttore del1'Istituto di ChinJica fisiolog'ica della R. Universi Là di Roma, socio corrispondente della R. 'Accademia dei Lincei, è mQrto nella p:enezza della Sua attivit à, il 19 aprile. Era nato i.n Bag·heria (Palermo) il 13 luglio 1863. A Palermo, presso. qt1ella TJ niversità, aveva compiuto gli studi di medic'. na, ed era stato interno negli Istituti di Cl1imica e di Farmacologia. Poco dopo la laurea era statQ· nominato assistente di farmacologia prima e di f'. siologia poi, JJresso l a R. Univ~rsità di Firenze. Chiamato il Suo Maestro, .prqf. Luciani, a dirigere l 'I stituto di Fisiologia della R. Univers'.tà di RQma, Egli lo seguiva nella nuova sede, ir1 qt1alità di aiuto. Nel 1903, in seguito a regolare concorso, veniva n,qmina,to professore rli Chimica fisiologica presso la R. Universilà di Roma, e a questo posto lo ha ragg!,unto la nlorte. Egl~ l ascia ur:ia vasta produzione scientifica, ottanta pubblica;iioni circa, che vertono sui più svariati argomenti di biologia e di med~cina . Alcuni di questi lavori riguardan.q l a tossicologia e la farm acologia del ferro, del fosforo, della santqnina, della ch~nina, della stricn~na, dei diuretici, ecc. Altri, la biQlogia e la terapia della malaria, la biologia del (( Bombix mori », il ricarnb:o: materiale, gli alogeni, i gas a,sfissianti, gli idrati di carbonio, ecc. Nelle ricer ch e sul s:stema n~rvoso e s11lle gl andole a secrezione interna , Egl~ lascia d elle esperienze .fondamentali . I lavori sul cer vello trattano della fis~.olog'ia del corpo calloso e dei gangli della base, d ei tal ami ottici, della superficie interna del cervell o, della band e1etta ottica, del nucleo caudato, d ei tuber col i quadrigemini, dei lobi occipitali, ecc. Quelli. suJle glandol e endocrine riguardar10 l a tiroide, il ti1no, l 'ipofisi. Don1enico Lo 1\1onaco non fu solamente uno sperimentatore, fu anche un Maestro. Medici, biologi, chimici, accorsero alla Sua scuol a . Dal Suo Istitutq uscirono nu1nerosissime pubbl:cazioni scientifich e . Le Sue quatit ~t, 0 ltre quelle di scien ziato, ne fan110 rimpianger e la p~rdita ; lo rendono onorato nella 11os tra rr1e111oria. Prof. ATTILIO BusAccA. 1
S1 è sp ento in Ro1na, il prof. ODO.A.RDO ~1A NARA. Laureatosi in Rom a, ass~stente in questa Clinica chirurssica, e poi aiuto negli Ospedali, venne nominato nel 1893 ch :rurgo primariQ del1'0spedale d ell 'A nnunziata jn Sulmona. Eg~i seppe acquistarsi im1nediatamente larga e meritata fan1a in tt1tta la r egione, all a quale diede il pr .iJ.no vero in1p.u lso· chirt1rg-ico . Lasciato alla fine del 1914 spontanearnente il su o alto uffic=o, continuò il libero esercizio fino a poch~ mesi fa. Tempra infaticabile di lavoratore fu ricer catissin10 fra i con sulenti di Abruzzo. ' Seµtì profondamente gli affe tti famigliari ch e ardentemente gli eran o r =cambiati dalle sorelle, dai fra t~lli e d ai nipoti, ai quali inviamo le no, stre co11doglianze. Srr..vro P oRTA.
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA. ST.A.MP.A. MEDICA. Pediatria, 15 ge11. -
L. Aun1ccH10. Immunità del r1eonato e dal lattante. Revue de Méd., 1 .. - BAnnÉ ~ al; Paraplegia organica da spasmo va scol~re riflesso ; trattam. med.; guarig. - P. SÉE. Meteoropatologia. Giorn.: It. di Dermat. e Si.fil., dic. A. DEVOTO. Glicemia in alcune dermatosi. - L. CATTANEO. Indagine radiologica nell~ artriti gonococciche . - M.. ColVIEL. Circolaz. capillare cutanea. Journ. J\'erv . a. }fent . Dis., gen. - J. NoTKIN. Manifestaziqni ep~lettiche nell 'encefal~te epidemica cron. - R. L .. P1TFIELD. Aritm~a cardiaca da tumore cerebrale. Wien. Are h. f . inn. M ed., 15 gen. - P. MAHLER. Chimica del succo gastr. umano . - U. STRASSER. Picnometria d~l siero a servizio della clinica. E. ZELL.NER. Reumat. articql . fam~liare. - DREssLER .. Sulle extrasistoli ventricolari . Zbl. f. Cl1ir., 25 gen. - F. BERNHARD. La bile bianca . - S. FREY, B. MARTIN La morte da embolia polmon. Cul.t. Med. Mod., 31 di c. - C. LEONE. Collassolerapia nell 'echir1ococco polmo11. Wiert . Klin . Woch., 23 gen. - KNOPFELMACHER, RE1scR. Encefalite post-vacci11ica . 13rit . lvl ed. Journ., 25 gen. - H. L. TroY. Coli.t e catarral~ e ulcerativa. Mediz. Welt, 25 gen. - ·A. nosENBERG. ~Iodi ficazioni mestruali del seno .. - KATHE. Infezioni da B. abortus. Riforma M ed., 13 gen. - F. GALDI. Roentgenterapia nelle co1nplicanze gonococciche. Gazz. d. Osp. e d. Clin., 19 gen . - A. RABINO. Broncoli ti asi. 1Vlorgagni, 5 gen. - G. BOERI. Asma bro11chiale.
Revu e Sud.-Amér . de Méd. et de Chir., gen. -
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Indice alfabetico per materie. •
Agranulocitosi n ella difteri1 e Ag·ranulocitos~: prognosi Anemia febbrile acuta Apoplessia Ap pendicecton1ia: tecnica Avvelenamenti professional~ da gas Appendic:te traumatica . .. BibliQ·g rafia ' Cervello: pneumoventricol.q Congestio11i pòlrr1onari: trattamento 1
Corrispondenze Cronaca del movimento professionale
Disp epsia degli alla1 t ati al seno . DiverLicoli le Duodeno: stenosi conge11ita estrinseca Eçhinococcosi rachide~ .. Fratture diafisarie del femore: metodo i\.1uzii . Gomme m11ltiple del n1uscolo grande dorsale Granulqmatosi Influenza: trattamento Iodoformio •: id:osincrasia da -
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739 740 736 734 744 748 742 745 749 755 753 743 747 743 736 725 733 740 750 743
Istologi a : ricerche . Leptospira it1ero-emorr.: ricerche 'Nlidollo spinale: compressione Pertqsse: trattamenti rcc:e11ti . Pletora medica: rim edi .
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Prurito anale e acjd:tà delle .feci Sangue e affezioni digestive Schistosomiasi in Cire11aica Sciatich e yertebral1 ervizi igi eni eo-san ilari
Pag . 743
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Silicato di calcio: preparazior1e Spirochete: colo·r azione rapid a 'fubercolosi: comunicazioni varie Urea : do·saggio Ur emia: esan1e della sal'.Yi:t lJrina: reazione . Uter o : epitelioma dcl moncone Vie urinarie: indagine radiQlogica \ 1ino : azion i . Visite med?che preventive periodiche a1 lavoratori Vita111 i ne
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744 744 750 752 749 749 744 737 752 751 744 745 747 747 747 745 743 751 741 735
Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la Tistampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non in seguito aà autorizzazione sc1'itta dalla redazione. ~ vietata la pu1Jblicazione di sunti di essi senza citaTne la fonte.
Boma - Stab. Tipo·I~it . ..i\rmani di M. Courrier. ,
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V. AscoLI, Red. resp .
I
760
IL POLICLINICO
[ANNO
fl"' Interessante pubblicazione : AZEGLIO FII.1IPPINI
DOTT.
XXXVII, NuM. 20]
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Dirigente il Reparto d'Igiene applicata nell'Istituto sperimentale delle FF. SS. in Roma
PRONTUARIO DELL'IGIENISTA PREFAZIONE DEL PROF.
Cl USEPP~ SANAR.ELLI.
Su questa. nostra edizione già p11bblicammo i giudizi espressi in « Annali di Igiene »; « Italia Sanitaria »; (( Rivista di Biologia >); « Avvenire Sanitario >). · Riportiamo ora i seguenti, che din1ostrano il favore con cui questo utile PRON'fUARIO è "tato a·c colto dalla stampa medica e •la illustri cultori dell'igiene. «È 11n volume· che non dovrebbe maincare n,e lla libreria d'e l ·medico igienista, co,s trettoj a
ricorrere a,g li 'Q ttimi, ma poco maneggevoli trattati del Celli, del De Giatx:a, del Pagliani, per ,rico rdare soltanto i manuali di casa, nostra, e al quale non può non t9rnare utilissimo il lavoro .d el Filippini, vuo,i · per·c hè di consultazione fa,c ile e pronta, vuoi perchè redatto in guisa da, rispa-r miatrgli un tempo non indiffe,r ente. ' Le cogn1zionì necessarie per I'esercfzfo corrente dell'igiene sono . complete sotto ogni ra.pporto e C()rn de·n sate in un numero di pa.g ine relativa.mein te ristretto. Il libro non è pesante ed ingombra.n te 00 me ce:r ti ca.l epini tedeis chi e non è a.r ido c.o me un formula.r io·; no1n cade nel riassunto schema,t ico perchè dà n<:>·zioni c.o mplete into~no a.gli a.rgo·m enti trattati, ma, dato il pia· no del la.voir o, è ovvio che l' A. n<)in può correre dietro a tutte le no.zio·n i astra.tte, le disquisizio· ni, discussioni, dottrine, do·ttrine.lle e deve contenere il suo dire a.l p·uro indispensa.b ile, rioo,rdaJldo fra lé do·ttrine quelle soltaJlto àiretta.mente necessarie a 001m prendere i pro cedimenti tecnici, dei qua.Ii il volume è ric,c hissimo ». « Credo di non essere ta.c cia;to . di esagerazio,n e afferma.udo, in tutta e.o.s cienza, che il libro df\11 Filipp,i ni è venuto in buon punto a C()1lma,r e nella lette·r atura me1d ica conte.mporr anea una lacuna che era sentita da qua,nti fa.n no scopo• dei loro studi le discip line igieniche». (dai Lotte San,,i tarie). CbsTANzo E1N.~ uo1. « 'E un lib.ro vera.m ente utile. ~ la miglior lode che di un libro si p·o·s sa fa.re. E questo del Dott. Filippini la. merita indisc.utibilmente. Il co·n tenuto c.o·r risponde alla premessa che è nel titolo: un pro·n tua.r io·. Ma un prrontuario ricchissimo e attua.l e, in cui tutti gli argo1m enti che lo po,s sono inte·r essa.re nell'eseTcizio delle sue funzio·n i, l'Igienist~ trova., non lo svo·l gime,n to lungo1, minuto·, do1ttrina.le, che mira ad es· ser ·c ompleto e la.scia dubbiosi e perplessi a.ffa.t ica,t i e inso ddisfa.tti, ma il somma.rio conciso delle no·t izie meglio acquisite e più utili, la descrizione raJpida de:i meto:di di esa.me più aooredita.ti e vantaiggio-si, lai guida sicura per lo studio dei va1ri a.spetti del p·r o,b le·m a che di volta in volta si è presenta.t o. Per raggiungere lo sco·po proposto·s i, di riuscire cioè eminentemente pra.t ioo e oo·n de·nsa.re molto in pooo il Dott. Filippini ha. adotta.t o uno stile inusita.t o, una esp·o,s izio·n e piressochè tp . legrafica, che può a.pparire un'a.uda<jia per un libro .s ta1mpa,t o, ma una a.u dacia che è stata aiu ta.t a dalla fortuna, coronata dal successo. Se tutto ciò è già molto, va pure a.g giunto che la ma,teria tratta.t a è pa,s sa,ta art tra.verS<Y il va,g lio della co ltura e dell'e·s perienza personale. dell' A., che la ma:t.eria stessa,. si p·u ò dire, • vive quotidia.n amente nell'esercizio professionale, quaJe dirigente dei riparti di Igiene arp pli· cata delle Ferrovie di Sta.t o. . Al libro è premessa una prefa.zione del Sanarelli, che ha voluto presenta;rlo al pubblico . oon le pa.role c.he meritava. La ma.Ileveri.a non ooteva essere mwio·r.e. Al prontuario dcl dott. ~"ilippini do,v rà arridere sic.u ro successo libra.r io1. No,1 lo auguriamo aii letto·r i più che all'Autore». r. t. (da Giornale ili medicina ferroviaria). 1
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«Ho preso in esa.m e il Pr<Jintuatr.io, ritraendone la miglio,r e (è la pura verità) delle im pres· &ioni. Ella ha fa.t to cosa utilissima e l'ha fatta be1n e, co·n a.more, c,o,n giusta misura, con mo· dernità. Tanto gli studenti ohe i medici ne trarranno in,d ubbi vantaggi». Prof. ODDO CASAGRANDI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Pade'f&. 1
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«Il Prontnario dell'Igienista. è un'opera. di graJlde utilità p~ratica e condotta oon profon· da competenza, che non fa meno onore all'Edito-r e che all'Autore». Prof. D. 0TrOLENG Hl Diretlore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Si••· « Data l'indorle del Manna.l e che deve andare nelle mani degli studiosi di Igiene e dei pr• ticaJlti di La.boratorio, lo trovo molto aJ corrente dei vari a.rgo·mernti e molto utile per i medici e per gli Ufficia.li Sanita.r i: Io l'ho consigliato ai miei iscritti al ~orso di Igiene pratica>). Prof. E. DI MATTIDI Diretto" dell'Istitutio di Igiene della R. Università di Catania. « ..... ho motivo di giudicare che esso debba avere Ia.r ga diffusione con vantaggio grande degli stuqiosi e dei Funziooart d'Igiene». . Prof. A. DI VESTEA Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Piea. Un volume in-8°, di pagg. XVI-562 (N. 10 della Collana Manuali del « Polic]iniro >)), nitidamente stam· palo ed artisticamente rilegato in. piena tela. PrezzoL. 5 2 più le spese postali di spedizione. • PE>r i nostri abbonati sole L. 4 8. 5 O, franco di porto.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia PÒstale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZ~ - Via Sistina 14 - Roma.
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.ANNO XXXVII
Roma, 26 Maggio 1930
Nnm. 21
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fondato dai professori: ·
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
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SEZIONE
REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Osservazioni cliniche : G. Borromeo: Su di un caso di •
Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: La <:Xmitor-
nefrosi ~ronica complicata da a-miloidosi del rene, sione omolate.ral e, segno semeiologico nei tum ori m a milza e fegato e sull'importanza diagnosti-ca delle ligni delle vie resp.iratcrie inferiori. - Interpetraoscillazioni q11an ti tatiive dell '.albuminuria. zione ,delle im~-gini radio1lcgiche triangolari dette Commenti : T. Silvestri: A propcsiito della terapia delle da :pleurite mediastinica sovrapponentisi a dilata• tiu•b ercolosi ohirul'giche. zioni br omcb.d.ali. - CASISTICA : Ucn ·c aso di peritonite Riviste : I l dramma a-d•domin.al e. gaissosa. - Contributo alla peritonite cronica adeSunti e rassegne : FEGATO E VIE BILIARI : PartUll'im· e siva idiopa~ica. - Sulla. peritonite ooeenziale dei bamTha.lbei1ner: Diagnooi e -c11ra degli itteri da ritenbri.ni. -- TERAPIA: Il trattamento pratico del diaibete. zione. F. Martinez: Le forme gastrointestinali - Sulla possibilità ·di ·u n'azione sinergica dello z.olfo della litiasi biliare ed i poss ibili errori diag.n-0etici. rispetto ,a ll 'i nsulina - Questioni pratiche srull a te- ORGANI DELLA RESPIRAfJIONE: Sauerb1·uch: La cu;ra ·r a,pia del d!iabete. - POSTA DElGLI ABBONATI. - VARIA : delle suppurazioni pleuriche. - MeJchior : Sulla ooFilippiru : Il « Ma.,g-o '' di Qallepach. nos,c enza delle <Cisti congenite tracheo-br()(ll·chia-lri. del Nella vita professionale : MEr>Icl NA SOCIALE: La lègge polmone. eulle assicUll'azioni sociali in Fran·a ia. - Crona-ca d el movim ento professionale. - Concorsi. - Nomine, proCenni bibliografici. mozioni ed onorificenze. Storia della medicina: A. Botto-Micca: Gerolamo MerNostre corri spondenze : Da Padova. - Da Cataruia. curiale. (Nel IV centenario della naisoita). Notizie di,verse. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirtllrgica di Modena. - Società Medi:cu-Chirurg,i ca Rassegna della stampa n1edica. t·ndice alfabetico per materie. Bellunese. - Società di Cul tura Medica Novarese. 1
•
OSSERVAZION-1 CLINICHE • Ospedale di Santo Spirito in Roma - Sala Bacci.
Primario: prof.
NAZARI.
Su di un caso di nefrosi c1~onica complicata da amiJoidosi del rene, milza e fegato e sull'importanza diagnostica delle oscillazioni q11antitative dell'albuminuria. per il dott.
•
GIOVANNI B ORROMEO,
aiuto.
ei primi n1esi del 1929 ebbi occasione di seguire, per un periodo di te·m po abbastanza lungo, un oerto numero di malati affetti da lesioni renali. Fra questi , uno sembrami offrire un certo interesse, sì che meriti di essere riferito, e per l 'op portunità avuta di seguire .a lungo (per un periodo di circa due anni) I 'andamento clinico e di praticare ripetutamente i vari ·e sami della funzione renale , e per il fatto cl1e allo ·s tudio clinico seguì il controllo anaton1i co ed i tolog·ico, e so.pr.atutto perchè il decorso di alcuni ..,inton1i, in speoial modo quello d ell 'a1bt1minuria, ha presentato delle 1
particolarità ch e sembrano degne .di essere messe in rilievo. Il caso in questione è il seguente : Pal . Alessio, df a1111i 47, en lra in corsia il 15 febbraio 1929 .. 11 padre è 1norto di inalattia imprecisabile, la n1adre di pol1nonite in età avanzata . Il paziente è ammogli ato e ba tre f: gli in buona salute. Ha avuto per ben cinque volte la polmonite: e precisamente nel 1897, n el 1901, nel 1918, nel 1921 e riel 192·'.!. Nel 1903 contrasse infezior1e n1al arica. Le febbri st ripetettero p er circa 18 mesi. Da allora in poi non seml,ra abbia sofferto altre Yolte di febbri n1alariche. L 'iniz~o della malaltia attuale risal e a circa due anni or &Qno . Il p aziente r1ei primi di lug1io del 1927 fu colpito da. febbr e che durò continua per circa 10 giorni e, dopo qualcl1e giorno dall 'inizio della febbre, notò ede1ni deg·li arl: inferiori e d ello scroto. Cessata l a fehb;re , gli ed emi persistettero, anzi andarono aumenta11cio, insorse aifanno e il ina lato si decise a cl1icderc il ricovero in OspedaJe. Entrò il 18 lug·ljo 1927 i11 sala BagliYi a Sa,nto Spirito. La permanenza in ques la corsia fu cli soli 15 gior11i , dt1rante ~ quali l 'albu1n :nuria oscillò fra l 'l e il 3,75 per mille, l ~ qua11tità delle urine da
•
•
762
IL POLICLINICO
un minimo di 1200 a un massimo di 2000 eme. Obbiettivamente (secondo quanto rilevasi dalla schecla) pallore cutaneo~ ~demi diff-1.1si agli arti inferiori, non ingrandiment.q del cuore. Notevole tumore di milza. Inoltre una riduzione di suono e llJl affì~volimento del murmure ~lla base sinistra, cui i)er é\l tro non corrispondeva alcun reperto speciale al1 'esam~ radiologico. Uscì dall 'Ospedale che avevp. il 3 per mille di alb11mina. Fino al genna,io dell'anno succ~ssivo il pazie.11te seguitò ad accudire alle · sue occupazioni senza ri se11tir~ particolari · disturb~., ma il 16 gennaio J928 è costretto di nuovo a ricoverare in Ospedale, questa volt a, al decimo padiglione del Policlinjcq, sempre p~r gl~ edemi e per l 'affan110. In questo reparto rimase per parecchi mesi cioè fi.no al 18 maggio 1928. Il reperto obbiettivo in questa seconda degenza ospitaliera fu identico al precedente. Pallore; edemi degli arti ir1feriori, t timore di milza, no~n ipertrofia di c11ore. Il solito reperto alla base sinistré\ con repertq radiolq.gico negativo. In questo padigliqne furono eseguite numero-· se r~cerche sulla funzione ren ale, ch e sono esposte nelle tabelle r elative, e ch e concordano in tulto con quelle ese.guitc 11n anno più tardi in sala Bacc;,. lliassume11clo br~vement~: il malatq rimase per circa cinqu e mesi al decimo padiglione. Durante tutto qt1esto tempo la quantità delle urine oscill ò fra un minimo di 800 e un massimo di 2600 eme. La, pressione arteriosa, r'.petutamente mist1rata fu sempre più bassa del normale. L'esame del sedimento urinario per lo più fu completamente negativo, meno una volta in c11i fu.rono riscontrati dei cilindri j·alini e granulo~i . Non furono trovati granuli lip.o idei. Ma durante la degenza al decimo Padiglione si c.qminciò a notare un fatto nuovo, che in modo p~ù evidente si dimostrò nell'anno su ccessivo a Sala Bacci, cioè l'albuminuria a11mentò fortemente e prese ntò notevoli oscillazioni nella sua intensità. ~Ia di ciò si parlerà est esamente più avanti. Fu praticato più volte 1'esame dell'espettorato per la ricerca del bacillo di Koch con esito negativo. Più volte fu pure ~seguita la rea,zione di 'Vassermann sempre con esito negativo. Il 5 maggio 1928 di sua volontà esce dall 'ospedale presso a, poco nelle condizioni in cui vi era entrato. Parecchi mesi dopo ch iede nuovamente ricovero in Ospedale ed er1tra il 16 .febbraio 1929 in Sala Ba.cci. Racconta che fino al dicembre ultimo scorso era stato abbastanza bene; ma dopo una bagnatura si erano ripresentati gli edemi e I 'affanno. Aveva cefalea intensa, clolori precordiali, formicol :!O alle mani, crampi ai polpacci. All 'ingresso in corsia il reperto dell'esame obbiettivo ~ra il seg·uente: · Sensorio integro. Decu})ito indifferente; stato di nutrizione pi11ltosto scaciutQ. Cute e mucose pallide. Ede111i notevoli della metà infer!ore del tronco, dello scroto e degli arti inferiori. Lingua deter sa umida,. Fauci nulla. Polso 80 piccolo ritmico. Cuore: Itto dell a p11nta non visibile nè palpa1
[ANNO
XXXVII, NuM. 21]
bile. ~n la, percussione la punta si delimita al 5° spazio un poco al! 'esterno dell 'emiclaveare. A rlestra deborda appena. _i\..11 'ascoltazione lieve soffio sist.o.Jico sul centriim cordis; 2° aortico un poco forte. Pol.rn.oni: sonorità esagerata su tutto l 'an1bito meno alle basi ove, specie a sinistra, si nota riduzione di suono. -~]l'ascoltazione: rantoli umidi a piccole boJle ad ambedue le basi ma più abbon,danti a, ~ sinistra. .4ddorne: meteorico nella parte superiore. Pareti addominali edematose. Per il meteorismo e per l 'edema delle pareti è difficile l 'esame degli organi i.pocondriaci, tuttavia sembra di percep.ire il fegato debordante due dita dall'arco, e così pure la inilza. P11pille miotiche 11guali e reagenti. Sottoposto per quattro giorni alla somministrazione quqtidiana di 1 gr. di teo·b romina con 20 ctg. d~ polvere d~ dig·ita,le, g1i edemi diminuirono notevolmente e. ~l cuore tornò nei limiti. La pressione arteriosa misur~ta tl 21 febbraio 1929 fu di· 130-80 m111. Hg. Le urine contenevano il 5 per mille di albumina. Nel sedimento nulla di note·vole.
L'esame del fondo· dell 'occbio non dimostrò a,1cuna alterazi~r1e riferib~]e alla affezione renale. Si notava soltanto cono temporale in O.O. L'esame r adiolog·ico del torace non mostrò nulla di anormale a car~co dei polmon~, nè modificazioni dei diametri d~l cuore. L'esame morfologico d~l sangue mise in evidenza un 'eosi1lQfilia piuttosto accentuata (15 %) cbe per altro dopo alcuni giorni non fu più notata ~ che non trovò sp~egazioni nemmeno nell'esan1e delle feci che non mQstravano di contener~ uq.va di elminti. L'azotemia, praticata, con i.I metodo dell 'ipo})romito e con l 'ljr eometro di Olivieri fu di 0,47 per mille. Per qualche mese le cQn(lizioni del paziente si inantennerQ pressochò ~mutate. Nell'aprile cominciò a, peggiorare, gli edemi andarono aumentando, il mal ato si fece sempre più cac hettico, finchè Jentament~ si spen se n el marasma ~l 5 giug·no 1929. Il decorso della malattia e 1il comportamento delle varie 11rove fu11zionali so110 brevemente riassunti nella tabella a pagina seguente. L'autopsia, praticata dal prof. Nazari, dimostrò il reperto seg11ente: ..t\nasarca. Cervello, midollo spinale e occl1i normali. Cuore d'aspetto normale, miocardio di colqrito br11no (peso t;,rr. 240). Aorta e grossi vas i normali. .i\.dèrenze pleuriche fibrose bilaterali_ Edema polr11onare. lpere1nia clella mucosa dei medi e piccoli hrorlchi. Ji,eg·ato di aspetto normale (p eso gr. 1400) di consistenza alql1anto diminuita. Duodeno e vie b ~ liari normali. Tt1n1ore cronico <ii milza (gr. 470) con perisplenjte caps11lare .fiJ)rosa a grandi chiazze e discreto aumento di connettivo dei setti e delle trabecole con degenerazione amiloide diff11sa,. Reni legge.rmente aumentati di volume (grammi 310) capsula non ispessita fac!lmente distaccabile. Superficie liscia di colorito giallo variegato in rosso, con degenerazione amiloide dei globt11 i malpigl1iani. ~ delle arteriole renali.
...
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XXXVII, NuM. 21]
Ipofisi, 1iroide, capsule surrenali, test!colo, midollo osse,q, normali. All'esame istologico il reperto dei reni era il seguente: Nella sostanza corticale si nota la degenerazione amiloide messa jn evidenza con i soliti reattivi (gomma iodata ~ violetto di metile) in quasi tutti i glomeruli ma1pighi~ni, j quali non presentano altre alterazioni istologiche nè di carattere produttivo nè di carattere infiltrativo. Nella parte tubulare della sostanza corticale la massima parte d~i tubuli (contorti di I e II or-
'
763
SEZIONE PRATICA microscop~cament e
alla sosta11:za oortical~ stessa un as1)etto quasi tarlatQ ma se11za alterazioni notev,qli del loro epitelio. Nell~ sostanza midollare 1nolti dei tubuli contengono formazioni cilindriche di aspetto cereo. La capsula fibrosa appare n ormale ma un poco ispessit~ .. · Amiloidosi diffusa, della milza. Nel fegato l 'amiloidosi è li1nitata alle ramificazioni dell'arteria epatica. Nei polmon~ si riscontrano soltanto segni di inf:ltr azione · éron~ca dei piccQli bronchi.
X Padjglio·n e Policlinico
P .. ..\lessio
~nno
Sala B&cci - Santo Spirito anno 1929
1928
Ol1antità urine ..... .
l)a un massimo di 2600 a un minimo di 800. In genere in'liQrno a, 1500 eme.
D~
Peso specifico
Fra 1010 e 1020.
Fra 1010 e 1015.
Sedime11tq urinarie
Emazie sempre assent~. Cilir1dri ialini e granulosi sempre assent~ me110 una volta.
Cilindri ed ernaz,'.e sempre assenti,
A1buminl1ria
t)scillantc fra il 2 e il 14 %0. 1~6 gen. 1928: P1nx. 85·, Pmn. 60. )) )) )) 3 feb. 105·, 55.
Oscillante fra il 5 e il 30 %o·.
Pressione arteriosa
29
)}
16 apr.
)) ))
)) ))
85·, 105 ,·
• 29 g·ennaio 1928: 0,36 %o .
Azotemia
)) ))
un massimo di 3100 a un minimo di 80Q. In genere intorno a 2000 eme.
21 feb.
1929 : Pmx. 130; Pmn. 80. 12 mar. )) )) 115; )) 70.
55. 70.
28 14 20 10
febbraio 1929:
marzo aprile mag·gio
»
0 ,29 %c. 0,47 %0. 0,70 %0.
n
1,37 o/oo.
))
Colest~rinemia
24
Edemi
Pr~sen, ti
Sintomi uremici
Assen,ti.
Cerebrali assenti.' Dispnea. Parestesie. Nell 'ultimo periodo diarrea.
Sintomi d~ insuf. ficienza cardiaca
l)resenti.
Presenti.
.c\lterazioni del fqndo dell 'occb .:...o
~prile
1928: 3, 75 %o.
generai izzati .
22 apriJe 1929 : 2, 15 %o.
I'resenti generalizzati.
Assenti . • •
dine e anse di Henle) nQn ~ p~1ì riconoscibile per la scomparsa, delle cellule epit~liali. Nei pochissimi 1ubuli in cu~ gli epiteli sono co11servati, questi presentano gravi alter~zioni regressive e alcuni di essi sono in cQmpleta d egenerazio,n e grassa . La parte tubulare secernente è, nella sostanza corticale, in gran parte sostituita da un tessuto connettivo ricco 'di elem·~nti. c~llulari cqn nume. rosissime ~ estese aree di ir1fil trazione parvicel1u lare, co11 sede qu~si esclusivamente p eriglqmerulare. Tutte le arterie s~ presentanQ in maggiore o m '. nor gradQ colpite dalla deposizione amiloide e all 'infuori di questa, non n1ostrano altre alterazioni notevoli. I tt1bu li colle ttQri nel tratto compreso nella sosta11za c,qrticale appaiono conservati e assai notevolmente dilatat~ in modo da dare
Si tratta dunque nel caso in questione di una nefrosi nel periodo di sta.dio o secondo periodo, poich è oltre a lle gravi alterazioni regressive . degli epiteli tubulari senza fatti infiammatori dei glomeruli, si nota la re.azione del connettivo interstiziale caratteristica per: questo stadio della nefrosi. Oltre a questa esiste abbondante deposizion eamiloid,e in quasi tutti i glomeruli e nelle arterie renali, nella n1ilza e n ei rami del! 'arteria epatica. Evi·dentemente la amiloidosi è stato un fattO' secondario al·l a nefropatia, una complicazione· di essa. :È notorio clie appunto ]a nefrosi può' essere acoompagnata d.a lla deposizione amiJoide; •
764
IL POLICLINICO
nei vasi r enali e anche in quelli di altri . organi. Quella che è tutt'altro ch e chiara è l 'etiologia di questa n efrosi. Il P... è stato un malarico e la malaria p11ò esser e ca usa di n efropatie e anche di deg·enerazione amiloide. Cas i simili sono stati descritti ·da Marchiafava e Big nami, d.a R1em Pi cci e in seguito anch·e da altri autori . Ma in tutt i questi casi la malaria ha pr·e ceduto di poco l 'insorgere d·ella nefropat•i a o . è ancora in atto quando qu·e sta s i iniz.ia, e nel caso presente la malaria ha preceduto di 24 anni l'inizio aJm.eno appare nte d el·l a n e fTop·a tia. Il paziente non è luetico come lo dimostrano la n egatività della anamnesi, l'assenza di altri episodi morbosi riferibili alrl a lues, le ri·petute reazioni di Wassermann negative e fin.all11ente il reperto della autopsia che non ha riscontrato al cuna lesione nei varii organi imputabile .alla lues. Non era un tubercoloso, non aveva suppurazioni cronich e. Aveva 1una bron chite ero~ nica ma assai leggera e oertam·en te spropor.zionata alla gravità della n efropia tia. Un solo momento esi ste nei precedenti morbosi d cl P.. . ch e forse può non essere stato estran.e o al costituirsi della lesion e renale. Eg li ha avuto cinque volte la polmonite, 1'ultima volta n el 1924. Nel 1927 alm e110 apparentem ente, ha inizio la sindrome renale. Dico apparentemente, poichè non è impossibile ch·e g ià da prima il paziente avesse albumina nelle urine e non risentisse disturbi subiettivi tali da in·durlo a ri coverare in Ospedal·e. . Possono J.e ripetute infezioni pneumococc1che aver d eterminato la lesione renale che ha condotto a morte l 'infiermo? Non è .fuori di luogo rammentare a questo proposito quanto seri.ve ·n el Trattato di Mohr e Staehel~n il Volhard (pag. 327). Dopo aver rammentato gli studi di Frank sulla amiloidosi. o i suoi rapporti con il pneumobacillo di Friedlaen<ler, scrive: « In base a questa scoperta del Fran}, « appare probabile ch e anche n elle n·e fro si non cc compli cate d.a amiloidosi n elle Q1:1.ali pare cc trattarsi di .un ·p rooesso assai affin e, la causa cc 1consi. .ta in una azione battericotossica; cc n olle infezioni c roniche sarebbero in gioco cc dei batteri meno virul enti. ma capaci pur cc empre di pro,d urre d elle tossine. Certo deve « c olpire il fatto ch e in tutti i. ca i di. n e frosi cc ge11uina da noi osservati , finiti con la morte, cc qu esta h a avuto p er cau sa una pn eumonite cc p11 cu 1nococcica a d ecorso n el più d ei casi • • cc as&.'\ i cron 1co ». P o sono g li pneumococchi c h e 11iù volte hanno prodotto n el P... una polmoni.te 1
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franca, aver successivamente causato una infez ion e attenuata ch e ha determinato a sua volta la nefrosi? :È questa semplicemente una supposizione che non può naturalm·e nte trovare o meno, una conferma nel caso in questione . Ma l'interesse del caso presente è sopratutto di indole clinico-diagnostica. Perchè fu fatta diagnosi di rene ami'1oi de? I sintomi clinici portav.ano sem p licemente al.la diagnosi di nefrosi. Per essa d·eponevano, senz'altro: la forte qu1a ntità dell 'albumina, la assenz.a dell 'ipertensione e della ipertrofia di cuore, l'azotemia bassa. Però nel quadro urologico un fatto richiamava ] 'atte nzione ed era il comportamento inusitato dell 'albuminuria. Questa fu sempre cospicua, ·poic hè nei vari mesi di degenza ospitaliera non scese mai al disotto del 5 %o, ma qruel'lo che sopratutto colpiva l 'osservator·e erano le brusche ed ir1usitate oscillazioni che qu·esto S'intomo pre·sentava nella sua intensità. Ad esempio il 9 marzo 1929 le urine .c ontenevano il 7 %o di albumina, il giorno seguente questa er.a imiprovvisam·e nte salita al 30 %o senza che la quantità giornaliera delle urin·e fosse mutata. Il giorno 11 er.a già soesa al 20 %o ed i·l giorno seguente al 10. Questo fatto è messo in evidenza n ella annessa grafica. Può essere questo comportamento parti colare ·della albuminuria considerato un sintomo proprio d ella amiloi·dosi renale? Nei Trattati , i caratteri de·l l 'urina n el rene amiloide non sono d escritti come univoci, anzi q11asi tutti gli autori sono d'accordo nel dic hiarare che l'urina può variare notevolmente si.a nel suo contenuto in albumina sia nel suo peso specifico, che n ella quantità globale e n el re·p erto microscopico d·e l sedimento. Cosi, ad es. , nel suo classico Trattato il Leube (vol. I, pag. 424, 425 e 427) dice ch e nel caso singolo la albumina può essere abbondante o scarsa o in· alcuni casi addirittura mancante ed afferma anzi che dalla sola lirina non si può fare diagnosi di r ene amiloide. Volhard trattando la amiloidosi renale assi·eme alle n,e frosi non fa parola di caratteri urinari proprii d el rene amiloide. Lo stesso fa Ma tthes nel suo noto trattato di Diagnostica differenziale. H. Strauss nel Trattato di Eulemburg Kolle e Weintraud (vol. II, pag. 531, 546 e 54 7) dice che la quantità della urina è presso a poco normale piuttosto aumentata che din1inuita, il peso specifico normale o diminuito, l'albumina abbondante ma può anche mancare. Lichtwitz (Die Praxis der Nierenkrankheiten. Springer, 1921, paa. 163-166) dice: cc Se si pensa ch e 1'am iloidosi in alcuni casi si ag1
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IL POLI CLINICO
giunge ad una nefropatia epiteliale già esistente, che in altri casi colpisoe i vasi glomerulari e contemporaneamente ·danneggia gli epiteli, ch,e in altri casi si insedia primi ti vamente nei vasi e solo secondariam,e nte porta al alterazioni nutritive danneggi.an,d o l 'irrorazione sanguigna, diviene chiaro che l 'amiloidosi d ei reni può decorrere con caratteri urinari diversissimi .sia riguardo alla quantità d·e l•l 'urina co·m e al contenuto in albumina. Leube di.oe perciò con ragione che è im·p ossibile dal solo qua·dro urin.ario porre con sicurezza una diag nosi di rene amiloride ». Anch·e nella ricca lettera tura riferentesi a casi di rene ami·l oid·e, solo, o accompagnato da a1niJoiidosi di altri organi, n on si fa m en zione di caratteri speciali delle urine . Si trovano soltanto ·descritti casi di amiloi·de decor si senza albuminuria. Anzi in un anti co lavoro di Lecorché (A rch. gén. de méd. gén ., sept. 187 4) si dice che nella am~loidosi pura l'alb11mina manca del tutto. Così pure Litten osservò alcuni ,casi di amiloidosi in cui in tutto il d·ecorso della malattia mancò ogni albuminuria . Nel caso in questione, .come si è ·detto, qu·ello eh.e si imponeva alla attenzione erano le oscillazioni forti ed improvvise che da un giorno al} 'altro si producevano nella quantità di al})umina. Un fatto simile era occorso di osservare precedente·m ente al prof. Naz.ari in un caso di febbre ricorrente bronchitica accompagnata da rene amiloide (Nazari: Policlinico, Sez . Medi ~a, gennaio 1930) e fu pro·prio questo ricordo che fece nel caso in questione pensare alla degenerazione amiloi·de. Orbene il solo Striimipe'll nel suo Trattato parlando della diagnosi di ren·e amiloid·e, dice: « Un sintomo assai dismntivo per p1arecc~i casi di rene amiloide e che perciò ha un reale valore diagnostico, è il variare rapido e frequente della quantità dell'urina e del st10 contenuto in albumina (Wagner) >>. Di Wagner. nella letteratura medica ve n e è più di uno, e lo Strumpell n r,ll.a su.a citazione non dà indicazioni più precise. LrJ scrivente h.a forse trovato nel vecchio Trattato di Patologia g,e nerale di Uhle e W agner la aff.ermazion·e cui si Ti~erisce lo StriimJ>f)ll. Infa tti nella traduzion·e italiana del 1868 fatta sulla terza edizione tedesca ·d el 1865 , a proposito degli elem enti ch e servono .alla diagnosi della amiloidosi, è detto fra l'altro: cc L'orina ha per lo piµ un alto peso. specifico, la sua materia colorante è aumentata, contiene quasi sempre albumina, la quale però di tratto 1
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in tratto sparisce
».
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E nella sesta edizione tedesca del 1874 si leggono presso a poco le stesse parole : cc Der Harn ist klar und meist eiweisshaltig, jedoch verschwindet das Ei,veiss zeitweise n. All'infuori di ciò, non mi è riuscito di trovare nell'e.s ame della letteratura, altri ~avori in c·u i si facci.a menzione di questo peculiare com·p ortamento dell'albuminuria nel rene amiJ,oid1e e cr.edo perciò non privo di intere·s se seg·nalare il fatto che quando in una nefropatia c he ·d ecorre con inten,s a albuminuria, questa presenta forti ed improvvise oscillazioni, si debba pensare alla esistenza di una degenerazione amiloide e vagliare gli altri elen1enti che possano convalidare il so&petto. 1
RIASSUNTO . Hq esposto brevemente il decorso clinico ed il r·e perto anatomopatolo·g ico di un caso ai nefrosi cronica con amiloidosi oltre ,c he del rene anche ·della milza e dei rami dell 'arteria epatica. La amiloidosi ha costituito evidentemente una comiplicazion·e ·d·ella nefrosi . La causa della n efrosi stessa, appare nel caso in questione, difficile a stabilire;. si può affacciare l'ipotesi che possa collegarsi ad una infezione pneumococcica. Ritengo sopratutto degno di rilievo il fatto che n.e l caso presente, mancando ogni altro criterio diagnostico, la diagnosi della degener.a zion·e amiloide, fu potuta ugu.almente porre basando·s i sul · particolar.e d ecorso della albuminuria, ossi.a sulle sue forti ed improvvise oscillazioni quantitative, e richiamo percjò l'attenzione su questo che può essere, come n·el caso in questione, l'unic o sintomo che permetta di arrivare alla diagnosi di rene amiloide. 1
Dott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI Docente di Patologia Medica. nell.a. R. UniverSILtà Ohirurgo-ad11to neglli Ospeda.li ritmit.i di Roma.
L'esame della funzione renale con i moderni metodi di indagine Prefa7ione del Prof. Roberto Alessandri Dil.'lettore della. R. Cliruica Obirurgioa di Roma. U'Il vo11llIIle di pagine VIII-247 (N. 14 della • Collana Manuali del Polrlcùimioo n). nrltn.dameDJtp stampato 911 ot. tima carta, eon varie figura nel testo - Prezzo L. 3 O • Per gli abbon.wti al 11 Policlini.oo11 sole L. 2 7 , 7 5 in
oo.rto rrainoo. Inviare Vaglia Poetale all,editore LUIGI POZZI · Ufficio Postrule Succursale diciotto (18) - ROMA.
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C O MM
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SEZIONE PRATICA
ENTI.
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b) che i sali solubili di calcio devono es-
ser e ado1p erati per via muscolare solo a dosi piccole, altrim,e nti si fanno causa di infiamm.azioni, necrosi ecc.; c) ·che per consenso unanime se i sali solubili di calcio v·engono prontamente assorbiti, altrettanto prontamente vengono elim~11ati, .p er cui m.ale si pre·s tano per un.a calc1ficazion·e, ipercalcificazione ·d ell 'organismo. IF eci alcune serie di esperienze le quali mi dimostrarono che i sali insolubili di calcio, sospesi in un.a soluzione di zucchero all '8-10 per cento possono essere iniettati nei glutei, purchè profond.a ni·e nte, senza inconv.e nienti. e vengono assorbiti benissimo. Si possono in tal ·m .aniera iniettar.e an.è he 3-4 g r . di S·a li in 15-20 eme. di mestruo; ma in quantità di gr. 2-2 1/ 2 l 'iniezione f. sempre tollera ta bene, e gli effetti sono stati superiori ad ogni aspettativa non solo n elle poch.e tubercolosi chirur~ g,iche ·d a me ·curate, ma anche in form·e ·d i: scrasiche, mi si permetta ancora la fr.ase, · di lung·a .data, in ·f orm·e convulsive (T . Silvestri (C Dell '·u s-0 ·d ei sal~ insolubili di calcio per iniezioni intramuscolari » in Policlinico Sez. Pratica 191·5). M'affretto poi a dichiarare che le iniezioni ·endovenose di _cloruro di caJcio hanno delle indicazio·n i di urgenza, ch·e non p·o ssono esser richieste ai sali insolubili, i quali però, lo ripeto, hanno il ,d iritto .d i preferenza in tutte le forme di tubercolosi si.a me·dic h·e che chirurgiche e tutte le volte che vi .è bisogno di correggere, di riparare a turbe durature ·del r icambio calcico. In .o ani caso ila ·calcio tera pia ·d eve .essere ·c om.ple~ta .da tutti q·u ei ·sussidi fisici-chimici, alim·e n tari , organotera1pici, eh.e valgono a fil·ea lio assicurare, l 'assorbimento, l'.a ssimilazio~e ' la . ritenzione, nella rhist1ra n ecessaria, dei sali ·d i calcio. Mo·dena. 1
A proposito della terapia. delle tubercolosi .chirurgiche. Prof. dott. T. SILVESTRI gìà aiuto all'Istituto ·d i Patologia Medica.
Il ·d ott. Attilio Balduzzi in una nota « Ter.a1)i.a delle tubercolosi chirurgich e, prospetto e contributo )) pubblicata n el n . 14 della Sez. Pratica d·el Policlinico 1930, riferisce .i risultati buonissimi ottenuti ne1le tubercolosi chirurg·iche abbinando le iniezioni endovenose di endo,c alcio proposte da Sicard (in «·Gazette ·d es Hopitauxn, 14 ma,g·g·io 1927), alle iniezioni fotColari di olio vegetale iodato (Finikoff) . IF a poi notare che fin d.all'aprile 1925 di sua iniziativa adoperava n·elle tubercolosi chirurgiche iniezioni endovenose ·d i cloruro di calcio al 10 %, nella quantità di eme. 10 per volta, ogni tre-quattro giorni. Data l 'im1p·o rtanza dell 'argomento, mi permetto di acceni1are che nel n. 136 della Gazzetta Ospedali del 1914, in una nota preliminaDe cc Ipercalcificazion·e e tubercolosi chirurgiche n riassumevo i risultati di ·una lunga esperienza f.atta n.el turno dei tubercolosi, ann esso all 'Istituto di Patologia M·e dica , allora diretto d.al compianto prof. L. V.a nni, di cui • • • • • ero aiuto, in questi termini : I{( La pratica di questi ultimi anni .. . mi ha dimostrato che la ricalcificazione, l'ipercalcijioazione non deve esser riguardata, an.che nelle tuberco·lo·si · chirurgiche, semplicemente come un complemento di cura, sibbene come un fattore integrante di ogni metodo curativo n . E ·d opo aver acoenn.a to .all'uso di tubercoline e d·ella cura del Dur.ante, così ·continuavo : « Orbene nell 'un caso e n ell'altro per otten·e re ·dei risultati più sicuri, più pronti, più completi non bisogna mai trascurare la somministrazione sistematica di abbondante quanOpera necessaria a tutti I medici: tità di sàli di calcio, perchè con .questo abbiDott. Prof. BERNARDINO MASCI na:mento si ottengo'.1-o d ei risultati inspedella. R. Università. e degli Ospedali Riuniti di Roma. rati. . . » . Tecnica Terapeutica Ragionata << Nelle tuberco·losi aperte poi i sali insolubili Medica e Chirurgica di calcio (carbonato, fosfati) trovano anche una con prefazione del Prof, ACOSTINO CARDUCCI indicazione locale, le cavità ascessuali, le caMedtioo-prrimiario e v. direttoo."e saruita.rio del Pol iclinJco Um.berto I, in Roma vità ossee ·da carie, devono essere cosparse coVolu111e di p agg. vrri-84.5, nitidamente stampato pibsamente coi m edesimi, e nei seni fistolosi l'iniezione di una sospensione di questi sali su cart& semipatinata, col! 273 figure intercalate n el testo, ed artist1camente rilegato in p1ena tela, m erita di essere tentata; la guarigione viene . con iscrizioni sul piano e sul dorso. affrettata ... n. Prezzo L . 7 8 più le spese di sp-ed'izi cme . :postale. Per gli abbon ati .al « Policlin.i co » aole L . 7 2 in porto Tenuto poi conto che : franoo. a) la via endovenosa non è poi sempre la Inviare Vaiglia Postale all'edi•t ore LUIGI POZZI, più comoda, specie n ella pratica privata; ROMA, Su.ccursale poatale diciotto, ROMA. 1
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lL l)OLI CLINICO
RIVISTE. Il dramma addominale. Vi sono stati morbosi che col piscono i pazienti in modo assolutamente improvviso ed imprevisto, m entre essi godevano un perfetto stato di salutè. Appartengono a questi a oci·d enti le sincopi, l e apopl essie, g li .attacchi di angor in individui ch e non avevano mai sofferto disturbi o presentato segni ch e faoessero p en sar e a d una qualsiasi alterazione del cuore o dei vasi. Si tratta sp esso di fatti impressionanti, sopra tutto per le circostanze n elle quali talvo.l ia avvengono. Individui in piena attività str.amazz.ano, e soccombono o sono r esi invalidi , gettando n el lutto o n ella miseria intere famiglie. . Tuttavia nulla rag·giunge la drammaticità di certi a ccidenti a ddominali. Ed è molto felice la ·d enominazione di dramma a·ddominale che Guibal n el suo trattato di Semiologia chir urg ica (Editore Maloin e) h.a dato a l male ch e sorprende la vittima in buona salute, lo col, pi·s·oe con un ·dolore atroce e·d improvviso n·e l ventre, l 'atterra in sincope e l'uccide in qualch e ora. Il dramma è costituito non solo dall 'improvvisa e d imprevedibile manifestazione d el male, ma da ll 'impressionan te fenomenologia d olorosa, ,dall.a r.a pid,a su ccession e d egli eventi. Le affezioni ch·e più spesso provocano il dr.amma ,a c1domin,a le sono: la perforazione d·el1'·ulcera gastrica o duodenale, la pan·c reatite acuta, l '.a ppen·dicite perforante, lo strozzamento interno , la rottura d'una g ravida nza tubaria, l 'improvvisa torsione di pedun coli, la colecistite a cutissima o perforante. Il dr.amm,a a d dominale deve essere subito ric9nosciuto , e senza in,dugiar~i a precisarne le cause ·d ev·e in.durre a chiedere soll ecitamente l ' intervento d el chirurgo. Riconos·c ere il dramma a 'd dominale è essenziale e sempre possibile; precisarn e la causa è uti.Je ma non indipensabil e, e spesso non è possibile; in ogni caso .ciò che s' impone d 'urgen za è la laparotomia. 0
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sciante, improvviso, ch e atterra come un colpo ·di pugnale, fenomeni di shock, contrattura• ad1domin,a le localizzata: dura da una a quattro ore; 2) calma relativa, diminuzione del dolore e .d ei fe nomeni di shock, estensione d ella contrattura; si tratta di un 'aècalmia traditrice. Il .dolore diminuisce d 'intensità, ma si diffonde verso il fian co ·d estro e la fossa iliaca destra. La contrattur.a s.egu e la stessa diffusiofi.e. In capo a qualch e ora il dolore è localizzato alla fossa iliaca destra, tanto che è facile lo scambio con l'appendicite. La diffusione d el dolore e della contrattura è d eterminata d.al camminod el liquido proveniente dalla perforazione, ch e seguendo la doccia parieto-colica d estra, ragg iunge la r·egione ileo-oecale, inonda la pelvi, e si .diffon·d e infin·e in tutto il ventre; 3) peritonite: generalizzazione progressiva del dolor e e d ella difesa muscolare, m eteorismo, vomiti, accel eramento e d indebolimento der polso, ipertermia, iscuia , faci es ad-d ominaler L'esito è fatale. Tutti gl1i ammalati operati in qu·esto stadio muoiono. PAN CREATITE ACUTA.
La pancr eatite acuta h.a per su strato anatomico una lesion e acuta emorragica con citosteato-n ecrosi con gravi fenomeni tossici o df shock , oppure una ~ esion e su ppurativa ch e u ccide con fenomeni tossici e peritonitici. 0ome prec:edenti 1si hfanno manifes.tazionf biliari: coliche ep·a tiche, colecistite, ecc. Il ,dramm.a pancr·eatico è ancora più fulminante d el precedente . Colpisce per lo più individui giovani e vigorosi , spesso obesi, pocod opo un pasto a bbondante, con un dolore al1'epig astrio improvvi so, violento, brutale, ch e-atterra e strappa g ri da disperate, e ch e la morfina .a nche ad a lte dosi non riesce .a calmare. Lo shock è imrprovvi1s o ed è caratterizzato da po·l so piccolo, frequente, irpoteso, temperatura· normale o sub-normale·, cianosi d ella faccia, r.affreddamento d elle estremità. La contrattura epigastrica è abituale, ma non costante. · La morte sopravviene fatalmente in 12-48 ore a m eno ch e non si tenti precocemente1'oper.a zione. Questa d·eve sem·p r·e essere praticata senza preoccuparsi di stabi·lire d·i agnosi differen zia li. 1
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P ERFORAZIONE D'ULCERA GASTRI CA O DUODENALE.
La perfor azione d 'un ulcera g·astrica nel p eritoneo merita d 'e ser e presa ad esempio per la ua frequenza e perch è provoca il ·d ramma addon1inale più inten so e più caratteristico. Pu ò verificarsi sen za a lcun preced ente m orb oso, 111a più di solito il paziente era g ià affiitto da di turbi di speptici, dolori , crampi calmati dai pasti, scialorrea, rig urg iti a cidi. Que ti di turbj opravven gono a crisi spesso a ccon1paanati da n1elene e d em,atem esi. L 'im111inenza della perforazione è seg11alata da d olori più violenti e quasi continui , da iperes tesia e reazion e di difesa epigastrica, da gal rorragie .. Il ·dramma addominal e scoppia e si svolge in tre atti : 1) dolore violento, atroce, ango-
Ù CCLUSIONE INTESTI NAT..E ACUTA.
L 'occlusione intestinale acuta o ileo a cutO' è uno stato provocato da·l l 'arresto completo e persistente di feci e gas, ·d ovuto a d un ostacolo· m.e·ocanico. Il quaqro clinico evolve generalmente in tre pePiodi : iperiodo iniziale con ·do] ore e sh ock, periodo di accalmia i.ngannatrice, periodo ' 1 stercor emia. La condizione scoppia con un dolore addomina le improvviso, violento, brutale a tipo colico (colica di miser ere) local izzato o diffu so. Quasi contemporaneamente com .p aiono fenomeni di sh ock: udori freddi, pallore, aa itazione, ano-oscia, dispnea, bra dicardia ,.
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SEZ IONÈ PRATICA
aritmia, occhi.aie incavate e azzurre. La temperatura è normal e o subnormale. Frequenti le n .au seé ed i vom~ti prima .alimentari, poi mu.çosi, o bilia-mu cosi. In primo tempo si ha ~m issione di feci e di gas, seguite da tenesmo retta le e vescicale. Ben presto si ha il sintoma .capitale : la soppressione assoluta di emission e ·<li fe.c ì e d1 gas. I segni l ocali sono l 'espres~sione d e1la dist en sione d ell 'ansa a monte d el1 'ostacolo (m eteorismo local e) e la lotta d.e l1 'intestino per forzare l 'ostacolo (contraz ioni perista lti ch e). Manca di solito ogni reazione di id ifesa. In queste con dizioni l 'intervento è in.dispensabile ed indilazionabile. Il periodo d 'accalmia comincja in media 12-14 ore dopo l 'inizio d,ell 'arcidente. I dolori ~sono m eno viv i o cessati, scomparsi i vomiti, 11 sing hiozzo, le contrazion e peri staltich e. m eno inten se le n au se-e. Tuttavia l 'arresto d elle 1ecì e d ei gas permane assoluto. Il m eteorismo aumenta . Intanto compaiono i segni d el] 'intossicazione ster coracea : tachicar.dia, ipoter m ia, iscuria. Se si ritard.a a n cor.a l 'intervento 11 paziente entra n ella fas.e terminale . Il periodo d ell a stercoremi.a è quello preagonì co , n el qual e l 'ìnterv.e nto h a poch·e probabilità d i ev~tare l a morte. Soprav.v iene dopo .due o tre g iorni e<l è tanto più precoce , quanto più in .a lto h a sed e l 'ostacolo. I dol ori sono presso ch e scomparsi , il meteori smo a umenta. ì vomiti riprendono · e diventano fecaloi di , le urine sono scar se o mancanti, il polso è fre·quentis ~ imo , aritmico, appena per cettibile, la temperatura è bassa. Il volto d el malato <J.Cgt1i sta un aspetto caratteristico: naso a n i l.a to 'Occhi infossa ti, li ngua secca . Gli arti ed il ·naso sono gh i.a ccia ti e spesso coperti d i sudo~e La coscienza è integra fino alla fin e. L'evoluzion e ver so la morte è spesso accel e·Tata da una peritonite subacuta da perforazione rtf.e]l 1int estino. Qu e~ta forma clinica corrisponde a] ] 'occlu sion e d el te nn e. NPll 'occJu sion e d e] duodeno il dolore ha sed e all 'epigastrio , ch e è sporgen tr duro , te ~o , tim par. ico in contr.a sto con l 'affo ssam ento d el r esto d el ven tr e, i vom iti sono frequ ent i, abbo nd ~ nti an ch e se l 'individuo non 1n geri ~ce una gocc ia di liquido , h anno colore -ver.dastro , spes'o son o san guinolenti. In qu e~ ta form a la po' i7i on e di Schnitzler h a effetti ben èfi ci imm ed.ia ti: il m alato è cor icato sul -ventre o n ell a posizione geno-pettor.ale. In -q~ esta posizione le dt1e bra.n ch e d el compasso :.aortico-mesenter ico si . aprono e liberano il duodeno . f' ontempor.ane.am.ente si fanro abbond.an ti ipod ermocli si . Il volvo lo d el ceco e la s ten o i d efl'an golo sotto-epa ti co d el colon pr~vo ca t1na dilatazion e d el cero, ch e form a u:q. turµor: e sporgen te , ela stico, timpan ico , con ìntcn i borbori,gn1i . L'occlu,ion e d eJl 'inte tino g~o.s o h a 11n 'evolu zion e più len ta; i dolori sono . m od er ét ti , il peri ~taltì srn o è spesso as-sente; i vomi ti $Ono tardivi o m ancan o e non sono n1ç\Ì fecaJoiili , i seg-ni d ell a ste.rcor emia --;s on o mol to tardi,ri; i fi an chi sono ing r o sa ti
e sonori. Si tr.a tta di un d ecor so subacuto o • • cronico. Altri stati patologici possono dare un quadro .analogo a quello d elle occlusioni intestina~i. Ta li son o le peritoniti acute, l 'appendicite dei. vecchi , la pelvi-peritonite d 'orig·in e g inecolog ica, la rottura intrap eritoneale d 'un ascesso salpi:r:igeo, le irritazioni a s,etti·c he periton eali da ver sa m enti improvvisi di liquidi sterici (san gu e, liquido id.a tideo, bile), le pseudo-occlusioni r iflesse da colich e ·epa tich e e nefritich e. Sono anch.e da ri cor·dare g li stati m eningei, il colera secco, le crisi tabetiche, g li avvelenam·enti acuti, il saturnismo. Si ·tratta comunque di form e ch e h anno qualch e peculiari là caratteristica che con sente facilmente la diag nosi differenziale . 1
APPENDIC ITE
GANGRENOSA PERFORA NTE . .
~gen eralmente
preceduta d a qualch e giorn o di malattia : febbre, nausee, vomiti, anoressia, dolenzia ·d el ventre. L 'in izio è d.ato d.a l dolore con sede ne·l la fossa iliaca d est ra, intorno all 'ombelico o a l1'epigastrio. Cr esce r.apid.a m en.te e raggiunge in qualche minuto un ' intensità estrema. Contemporane.a mente si h.a brivido seguìto da febbre altissima e tachicardia. I vomiti sono precoci. Spesso ~i h,a diarrea seguita d.a chiusura completa ·d ell 'a lveo . Subito la faccia si a ssottig lia, il malato si agita o un 'euforia contrastante con lo stato termico e con il polso. Si ha difesa muscolare e d iperestesia n el quadrante inferiore d es tro d el} 'addome. La sintom atologia quindi evolve ver so la form.a peritonitica ipertossica o epatotossica. La morte ·pt1ò sop-r.a vvenire in 24-36 ore. T ORSIONE BRUSCA DEI PEDUNCOLI.
Si può avere l a torsio11 e d 'un.a ci sti , d'un tumore solido d ell 'ovaio, d 'un fibroma uterino peduncolato o d'un 'utero fibrom.atoso, d'un idro- o p iosa]}Jinge, d ella cistifell ea, d el la milza m obile o ipertrofica, del grande epiploon , d ' un tumore o d 'una cisti del mesenter e. L 'inizio è brusco. Si ha d olore addominale improvviso e d acuto con fenomeni di shock inten so e segn i d ' irritazion e periton eale. Il periodo dì stato differisce a secondo ch e dominan o i segni del] 'emorragia interna, 'd el}'occlu sion e o d el}'i nfez ione. Ne ll a forma e·morr.agica, il san gue ver sato n ella cisti o n el periton eo, in eguito alJ.a rottura d el peduncolo o d ei v.asi d el tum ore si h a polso pi ccolo, frequ e n~e, d epr essibil e, p::t 1lore, ipotermia come n ella rottura ttl baria : Nella form a d ' il eo il m eteori smo .può nascondere la lesion e causa le la qual e agi ce comprimendo o m eg-Ji o paralizzando. Nell a forma peritonit ica la sier osa è contaminata da,ll 'organo torto ch e s'è gangrenato o in fe1tato per via sangui gna. La diaQ"n osi cau sa le si basa ulla sede del d olore iniziale sulla relazione d el tumore con 1
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g li organi genitali , con il fegato , con la milza, .ecc. La torsione ·del gran.de ·epiploon è probabile quando un tumore ad.dominale coincide con un 'e rnri a epiploica irriducibile inguinale o crur.ale. La torsion e d·ei p eduncoli richiede la laparotomia imme·diata . 1
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PERF ORAZIONE D'ORGANI INTRAPERITONEALI. I
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I sin tomi sono analoghi a quelli d·e lla per-
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Nella forma a ripetizione, gli a ccidenti son<> meno drammatici e so1p ravvengono a crisi. La .forma incistata o a·d e matocel.e non ha car.attere dr.amm.a tic o. .
. EMORRAGIE I NTRAPERITONEALI SPONTANEE.
Possono sopravvenire in .seguito all.a rottura. d'una vena varico·sa, d'una ci~ti fol·l icolare dell ' ovaio. Le rotture .sp.ontanee della milza provocan~ un qua1dro clinico molto · dra mmatico: dolorea colpo di pug nale , sin·cope immediata, pallor e, anemia profon da, difesa addominale incostante. Si verificano nella malaria cronica nel tifo, e più r.aram-e nte n ella splenomegalia' leucemica -0 amiloide. DR.
forazione dell 'ulcera gastrica. La diagn osi si basa su g li antecedenti, sul m odo d 'inizio d el ma·lre, sulla localizzazione d el dolore iniziale. Può essePe data da un 'ulcera tubercolare, da .un 'ulcer.a semplice perfor.a nte del tenue o d el colon, da una diverticulite del colon, da un.a diverticulite di Meckel , da un'ulcerazione a~ disopra di una stenosi semplice o cance. FEGATO E VIE BILIARI. r1 g n a . . La lapar atomia . s' irppone, e spesso la dia- Diagnosi e cura degli itteri da ritenzione.. gnosi si fa solo do·p o l'intervento. · ( PARTURIER e THAL HEIMER. Press. Méd~, n. 37,. N1el tifo la p erforazione ha sede in generale 1929). ' ver so la fin e del tenu·e, raramente nel ceco o Un ittero completo c0n decolora2ione dellen.ell 'a·ppendi ce. Si manifesta con un dolore feci ch e si protra·e -0ltr·e tre .o quattro settimaneimprovviso n e·l l.a r egione iliaca d·estra o periombelicale, con m eteorismo rapi.do , caduta è un fatto molto importante. Gli AA. distinimprovvisa della febbre se·g uita da forte riac- guono in qu·e sto caso: 1) una sindrome leggera e passeggera ; 2) una sindrome cronica ecen sione, aocelerazione e indebolim·ento del .a lterna e · 3) una sin.drome cronica e progresvolto , difesa muscolare, facies a ddominale . • s1va. La salpi:q.g ite gang renosa o perforante è una La sindrome legg era e passeggera può dare-le1sione gr.ave, sp esso mortale. La diagnosi S'i a n che notevoli imbarazzi ,d iag n osti·ci: una volta> ·b asa su i precedenti g·enitali. La diagn osi d i p erfora zion e di un ascesso ci si a ccontentav.a d.e1la d enomin.azion.e di ito di una ci ti idatidea de.} fegato con versa- tero catarrale, oggi ciò non si ammette più. me nto n el ventre è facile qua ndo è già nota la . Al massimo itteri d el tutto transitori possonospiegarsi con uno stato .spasm o1d ico. In realt~ lesione cau sale. in tutte qu este forme si tratta di itteri infetLa perfor.azione d ella cistifelJ,e a si ha n e.Ila coleciistite calcolosa o tifo.sa. Si ha un dolor·e tivi benigni Jiegati a epatiti ch e si m .a nifestan<> a cuto, violento, sottoe·p atico con irradiazione con un fegato grosso non ·doloroso o poco, elombar.e, shock, difesa sottoepatica , disturbi .s opratutto ·c on una g ros sa milza ed uno stato. infettivo. r espira tori , ·vomiti incostanti , di solito ,febbre, Ma se questi itte·ri durano olt r e un m ese ! ,.intachicardia, scomparsa .della cistifellea ch e certezza dia.gnostica cr esce, tra una epatite d ì prima si palpava. Succe.ssiva m ·ente il dolor·e e la contrattura si diffon~ono e si ha la gen e- competenza puram ente medica od una ostruzione biliare in cui non ci si deve fare sfugr alizzazione dell'infezione con i sintomi a bigire il momento opportuno per un int·ervento. tuali . Le ricerch e di laboratorio che risulteré\nno neg.ative ·per le epa titi avranno un certo valore. R OTTU RA DI GRAVIDANZA T UBARICA. La sindrome cronica e alterna con periodi dì Si può produrre sotto tre forme: emorragia r emission e e di r ecrudesoen za. Si deve f.aTe un cataclismatica, emorragia a ripetizione, emor- esame accurato della cistifell ea. Essa può non r agia incistata o ematocele . .esseTe pal pabile, ma r.isultare dolorosa a]Ja Nella forma a d emorr.a g ia cataclismatica la p r essione : .si deve allora anzi tutto pensaredonna in pieno b en essere avverte n el ventre un all'ittero litiasico. ,Si sa ch e g ià Courvòisier & d olor:e a troce, u n colpo ·di pug nale, emette un Terrier trovavano nella mancata distensioneg rido e cad e priva di conoscenza. L 'inferma è della cistifellea un segno differ enziale tra calpallidissim.a , h a r espir.a zione rapida e supercolosi e can cro del pancr eas ; ciò sarebbe doficial e, p olso frequentissimo , im•per cettibile. vuto o al ra ttrappimento di una vescicola scleipotermia, ventre leggermente m·eteorico e con r otica p er flogo i cronica, o ad un arresto del _u b ottu ità n ell e pa rti declivi, san g ue n era's tro calcolo n el cisti co ch e disteso d eterminerebbe n ella vulva . Occon ·e proced ere alla trasfusione per comrpressione una occlusione d ell'epaticov.icino. Può m olto g iovare a)Ja diagnosi la d i san g ue, ch e con sente alla d onna di sop r a dio1log ia ton la tetra jodotenolftalein.a. }Jortare l 'operazio:ce i n di pen s1bile. 1
SUNTI E RASSEGNE.
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Se invece la vescicola è poco d olorosa, ma distesa e palpabile, ciò fa pen sare al cancro delle vie bi.Ii.ari inferiori (coledoco, ampolla di Vate·r) che sono, caratterizzati dal loro piccolo volume, e dalla loro friabilità che spiega la permeabilità intermittente delle vie biliari. l l can,cro del Va ter può essere so·sp ettato per i segni int~tinali e sopra tutto, p er le emorragie in.t estin.a li occulte du•r ante l'ittero ( !). Il .cancro dei canali e·p a ti ci è di diagnosi difficile e non produce disten sione .della cisti·fel1e.a. Quello della cistifellea n on pro-duce p er lo più ittero. La sindrome 'cronica e progressiva , implica un ostacolo· de·finitivo all 'ostacolo d·ella bile. Si pensi anzitu·tto a cancro della tes ta del pancreas : in questo l 'inizio sarà insi1dioso, in età avanzata , con rapido risentimento sulle condizioni gen erali. Con fegato e milza non ingranditi ·0 poco. Con vescica biliare distesa, con fenomeni di insufficienza pancr eatica facilm.e nte rileya bili aJil ' esam·e d elle f.eci e del liquido duod enale. Può esservi glicosuria per deficit della secrezione pancr,e.a tica interna. M.a non si deve dimenticare che vi sono altr·e lesioni capaci di creare un.a id·enti ca sin1drome di ittero cronico per ritenzione. Tali la ·p ancreatite cronica sclerotica stenosante e obliterante, oppure la peritonite sottoepatica . L' A. cita due casi che dimostrano chiaramente queste possibilità . Si deve poi pensare alle altre cause di com~ pressione o di ooc1usione del].e vie biliari: cancro pilorico ch e ag isce direttamente o per l'intermedia rio dei gangli , cisti id.a tidea del fegato ch e si apra o no nelle vie biliari. Circa la terapia essa può essere m.edica o chirurg ica . La prima compren·de : ri·p oso a letto, r egime latteo integrale, poi brodi cer eali . Terapia toni-cardiaca e tonica, cioè sparteina e glicerofosfato ·di so·dio. Terapia e patica: estratti di fegato , di pancr eas molto. Terapia calmante : antipirina. Terapia colagoga: olio di olivo . In molti casi si .impone praticam ente una. esplorazione chirurg ica. È m eglio deciderla precooemente . L. TONELLI. 1
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Le forme gastrointestinali della litiasi biliare ed i possibili errori diagnostici. Est Médical, 1928). Non sempre la .litiasi biliare evoluziona con .1 s1ntomt . . . . . . ' . cara tter1 st1c1 propri ; p1u spesso infa tti. J.e 1nanjfestazioni dolorose proiettandosi ruori d.ai .focolai ordin.a ri di lo,calizzazione possono .con·d·l1rre a g ravi errori diagno·s tici. In special modo sono le forme g<l s.triche dell a litiasi biliare quelle ch e no n presentano .una sintom .atologia definita: il dolore domina quasi s~mrpre il quadro olinico e la sua inten sità è ,,aria, potendo a nd.a r·e a.a una s.emplice mol·estia s ino alle al gie, brusch·e, re pentine, che r ealizzano , senza dubbio, u.n equiv.al ente epi gastra lgico della colica epatica . L ' A.. ricot·dlB- a questo proposito la stori a di (F .
MARTINEZ.
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SEZIONE PRATICA
. 3 inferme, n elle quali per la sintomatolo·g ia e per le caratteri stich e d·ei .dolori era stata posta la diagnosi di ulcera gastro-duoden ale, m entre in tutte all 'i11tervento fu trova ta una colecisti-te. La pirosi, l 'a cidità , il bruc.iore all 'epigastrio fi.gurano tra i sintomi .p iù costanti; essi però non so•n o in rapporto con i pasti , insorgendo an ch e a comp·l eto dig·iuno. Coincidono con un chimismo i·p erclori1drico, m.a possono riscontrarsi anch·e in soggetti ip ocloridrici. I vomiti alime11t(,lri e bili ari sono anch 'essi costanti, ciò ch e fa aumentare la per suf1.sione del m.edico di trattar si di ulcera g.a stro-duod.enale. · Deg·no di essere ricord.ato è · il. dol o re ·epiga~ strico dei colel itiasici. . I fen om er1i dolorosi n elle .a f f.ez ioni g·.astroduodenali , sor10 soggetti ad un orario fisso , cl1e dip·ende dal'l.a qu.a lità e cl.alla ,ql1antità del cibo ingerito; n ei biliari invece, se esiste il dolore gastro-·duodenaJe esso non presenta alcun rapporto con l 'alimentazione . È .appunto su questa mancanza di r egolarità del dolore ch e può spesso escludersi con certezza la presen za di ·un ' ul cera gastrica o duodenale. Altro dato da ten ere · presente è la facilità con la qua le questo dol ore ce·de ai prepa rati oppiacei, m·e ntre resiste agli a lcalini , all.a b ella donna , al vomito sp·ontaneo o provoca to, agli .a ltri rimedi infin·e ch·e sogliono mi ti gare i dolori di stomaco. Qua le è la cau sa di questi dolori ? P erch è la presenza di calco,l i n ella ve~oichetta infiam-m at a, determina , .a volte, questi dol ori .a to·p og rafia COSÌ n etta gastro-duod·enal e? Sono stati .a ttribuiti ad iperclor idri a concomitante, m·entre invece s i possono avere an ch e jn litiasi con ipocloridria ed anch·e con a ch illia ; si è supposto che fo·ssero dovuti a contrazioni V·esci cola ri , ma ciò è possibil e so.Jo in quei .casi n ei q u ali il dolore coincide con l ' jnizio della digestione. Kehr dice ch e la bil e si accu.m ul a n el JJerio·do in cui lo stomR r o ed il duod·e n o sono vu·o ti, .e provoca il dolore n ei litiasici per la eccessiva di sten $ion e delle pareti . Se così fosse i1l dolore dovrebbe scom parire con l 'ingestion e dei c ibi, p er ch è il rifl esso prodotto dal contatto d~ essi con la papilla di V.ater determin a il vuotamento, m.entre ciò non acca.de. Alcuni parla n o di a deren ze della vescich etta biliare con lo stomaco e con il duoden o, al tri pensan o ch e il dolore sia pr odotto da iperperistaltismo e da ipermotilità gastrica. Secondo l'A. , invece, I.a spieg.az ione deve essere ricerca ta in processi organi ci tangibi li. Si trattel'ebbe, cioè, per l 'A. , di u na auten tica par tecipazione del prooes o in fiam·m atorio , il qi.1a le a.alla vescich etta si propaga fi no agli o·r ga n1 v1c1n1. L 'infezi on e d·ella mucosa vescicolare guadag-na a poco a poco la m u scolare e la s ierosa; l 'infezione d·i q uest'ultima ra~giun ge facil men te la sierosa du odena:le e di lì si estende al 1
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piloro, allo stomaco, a-Il 'angolo .destro del di Chauffard e Rived nella zona formata dalla colon, all 'appen·dice. vertic.ale .e dalla bisettrice dell'angolo rettoSe a ciò si aggiungono p~ ccole embolie rni- ombellicale; il punto frenico tra le due insercrobich e dalla vescichetta biliare alla regione zioni inf.eriori d ello sternocleidomastoideo. Dopo i lavori di Einhorn, si concede molta duodeno-·pancreatica a trave;rso le comuni cazioni linfatich e, la com•p arsa dei sintomi gastrici importanza all'esame della bile ottenuto mee duodenali negli infer·m i di ·Calcolosi biliari d·i.ante il cateterismo duod.enale, sia s.emp1lice, sarà fa.ci·lmente spiegata. ohe .&ccompagnato dal drenaggio delle vie biAm·m essa la lesione della .paret·e g.a strica, I.a liari con il m·etodo di Meltzer Lyon. Anche il dosaggio della colesterina nel sansindrome dispeptica di questi in fermi non è ·dovuta ad ipercloridria , m.a .ad irrit~bili-tà della gue, S1eoondo Chauffard, può servire a distinmucosa gastrica e così si spiegano anche i guer·e I.a colecistite calcolosa a.all'ulcera iuxtavomiti per disturbi della prima porzione del pilorica, ma non tutti gli osservatori riconoduod.eno, o per duodenite secondari.a alla peri- sconQ tale valore di.agnosti co. Ciò ch·e invece senza dubbio ha grande imcolecistite, o per briglie stenosanti il primo portanza è l 'esa1ne radiologico. tratto intestinale. SeLl1en·e i calcoli, pur esistend-0, non siano Le em.atem·esi, la melena e l·e emorr.agie occulte, ch·e alcune volte possono riscontrarsi in sempre visibili ai raggi , tuttavia un ritar.do o questi infermi, possono spieg.arsi con diversi la mancanza di riempimento della vescichetta ffi.~ccanismi: piccole e·m orragie farin_ gee, r>er dopo somministrazione d·ell.a tetraio1dofenolftagli sforzi del vomito; di.atesi emorragica p er le!na può es.sere in·dizio di differenti lesioni: insufficienza epatica; trombosi ·della porta, con a~terazioni ,d'ella secrezione del fegato, occlustasi venosa g,astro-i11testinale; duodenite con- sione delle vi1e biliari, alterazioni .a .ella fungestiva o erosiva; coesistenza di ulcera gastrica zion1e cistica d.a condensazione della bile, ecc. Quando il riempimento è completo invece -o duodenale. La diagnosi d,el·Ie forme g.a stro-intestinali si può .allor.a studi.are b.en·e la form.a e la gran~ ·della litiasi biliare offre quin·di grandi diffi- d.ezza della v·escichetta . ed è appunto l 'esame coltà e spesso m ette a dura prova la sag.a cità diretto di essa, quello ch·e interessa nei casi dubbi di interessamento dello storr1aco o dcl ·d i clinici esperti. L 'interrogatorio deve essere proli sso e detta- duodeno. Anzitutto si osserva ch e il punto d01loroso gliato, sopratutto per quanto riITT1 ar.da i rapporti tra i periodi dig·estivi e il dolore; spesso · non corrisponde .all'ombra gastrica, ·m .a al si potrà ri}evare che i dol ori so110 .acr:o1 tlpa- bordo epatico; oltr·e a ciò le funzioni motorie ono esagerate, determinandosi ipertonia, ipergnati da rialzi febbrili, preoeduti da brividi di freddo, d.a dolori arti colari, da cefal.ea, tutti peristaltismo e ipermotilità. Sopratutto . imporsegni d ' infezione e·d interessanti per il criterio tante poi è la deformazione e l'ispessimento del bulbo duodenal e, a causa .di aderenze che differ enzial e con le ul cer e gastro-duodenali. L'itterizia, per quanto fuga oe e passeggera, partono d.a] corpo o dal collo della ve·scichetta è a nch e essa di un certo interesse. Occorrerà o del ci.stico, e che deformano notevolmente la informars·i se contemporan.eame nte vi è deco- form.a cli ques"J segmento inte.stinale. 9u,este deformazioni duodenali di origine velor.azion·e delle feci e pigmentazione d1elle urine. Occorre infine ricercare con attenzione la scicolare sono differ enti da quelle n ei casi di es·i stenza di altri dolori che, intercal.a ndosi fra ulceri gastro-duodenali: le prime infatti hanno gli epigastrici o accom·pagn::tndoli r.appresen- ].~ massima esteriorizzazione durante la repleZlo11e dello .stoma co e sco·m paiono gradualmentano modalità dellà colica epatica e rilevano la litiasi: dol ore n ell'ipocondrio sinistro, do- te, dur.a nte il vuotamento, quelle di origine uloerosa invece sono poco visibili immediataler.e precordiale con tendenz.a allo stato sincom·ente dopo l'ingestione del pasto opaco, e paJ.e, ecc. d!iventano evid-e nti più tardi. L' esplor.azione del]' epigastrio è spesso diffiIl criterio terapeutico può in alcuni casi escile durante la cri si dolorosa, ma in periodo se~e di aiuto per la diagnosi (infl.u enza a.egli di calma un 'esplorazion·e a ccurata può rilevare alcalini n el le ulceri, e non nelle colelitiasi , una sensibilità pro fon·da, che alcune volte azione del] 'op1pio in quest'ultime e non nelle passa inosserv.a ta nel decubito supino mentre prime); finalm·ente un sussi.dio diagnostico non si mette in evidenza stando l 'infermo in piedi, dis.prezzabile può essere dato dalla ricerca dei probabilmente perchè in qu esta posizione la calcoli nell e ~eci e il loro esame chimico. ve cich etta si abbassa al disotto dell 'arcata A. P. costale. ' ' arie sono le n1anovre indicate dagli A~~. J)istonie e discinesie vescicolari. per la ri cerca dei punti dolorosi classici; quelli c h e ad ogni m odo vanno ricercati con atten- (M. CHIBAY e A. LoMON. Archives des maladies de l' appareil digesti/ et des mal. de la zione sono il punto epigastrico o celiaco alnutr. , gennaio 1930). l 'an golo epigastrico ; il punto cistico o vescica lare al disotto della parte m.e di.ana del bordo La funzion e principale d ella cistife·llea è costale destro e 1'angolo forn1ato da tale bordo quella di serbatoio contrattile: lo studio della ed il bordo esterno dcl grande retto ; il pt1nto e erezion e vescicolare provocata ha t11 esso i11 1
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luce la perdita e la e agerazione di questo poter e contrattile. La colecistografia mette b en e in evide11za l 'aspetto particolare e caratteristico delle veocicol e biliari atonich e; invece l 'imagine d ella cistifellea ipertonica è poco dimostrabile perchè si a llon tan.a dall 'aspetto di quell a normale sol o di poco e il cambiamento di form .a è assai r.apido. ~ n eoess.ario p er .a vere delle \m.agini probative, seguire la contr.azione vescicolare con la r adioscopia e pren.d er e dell e r.adiografi e prima e d opo la con trazione. 1) Vesci col e atoniche: la cistifellea normale h.a la forma di una goccia ·d '.a cqua n el momento in cui sta p er staccarsi dal co:r:itagocoe, forma dovuta a lla ten ione superficiale d el liquido . La vescicola atonica, la cui parete non è più contrattile, ha la forma di una sacch etta piena di avena; essa in oltve a ssume un aspetto d el tutto differ en te secondo ch e iJ soggetto vie11e ra diogra fato in piedi, coricato sul d or so o coric ato su] ven tre. La maggjor parte d elle cistifell ee atonich e sono es.ag·e r.atam.e nte lunghe n el decubito ven- · trale ed ap·p aion o invece corte e con un fondo largo n ella stazione eretta. Nel pazien te in d ecubito dor sale, ]a c istifellea r.a ggiung·e la parte upero-estern.a d ell 'ipocondrio e si pone sotto jl bor·do d el fegato. La gr ossa cistifell ea a toni ca si svuota solo in completarµ ente dopo il pasto: una radiografia f.a t ta un ' ora e m ezza dopo , mostra ch e il contenuto tetraiodi co è ridotto soltanto a n1età. 2) Vescicole ipertonich e : la loro forma tend e alla sferica, qua si perfetta , perch è la tension e d ella par ete 11.a un valore su periore a qu ello d el peso ·d el liqui·do contenuto. La cistifelle.a ip·ertonica:' modifi c.a poco la sua forma n elle varie pos izioni d el corpo d el pa• z1ente . Altro carattere abitual e è la ipercin esia, sintomo objettivo molto curioso ch e non era stato ancora segn a lato da i ra·diologi. In un primo tempo (caso riferito dagli AA. ) la vescicola si presenta di forma n orn1ale, con una ripartizione u g uale d ella bil e in tutte le parti , in u11 secon·d o tempo, d opo pression e sul punto cistico, la cistifell ea prende bruscam ente la forma di un c jlindro e 1.a bil e r eflui sce verso il collo; infine n el cor so d el ter zo tempo , l'org ano ripren·de J.a forma normale, ma è diminuito in volum,e di m età. · 3) Vescicole a t on ich e iper eccitab )li: stan no tra l e vescicole francamente atonich e e quelle n ettamen te ipertonich e; esse b en ch è ipereccitabili , h anno una tonicità e una for za muscola r e diminuite ch e impedi sce loro di trionfar e sulla r esisten za d ell o sfinter e di Oddi e p er con egu en za di ' 'u otarsi. Con cludendo si può domandare all 'esam e r a diologico d ell a ci tifel lea d ell e informazioni più precise d ella en1plice diagnosi di cole-
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cistite calcolosa o d ~lla pern1eabilità o ineno d ella cistifellea . V-i è tutta una serie di affezioni , molto di ffu.se, ma poco con osciute ch e dipendono dalle con.dizioni di contrattilità ·d ella parete d ell.a vescich etta e ch e si traducono con caratteri radiol ogici molto b en definiti . Il lavoro è corredato da num·erose interessanti radiogr.a1fi e e calchi di radiogra fi e. VICENTI NI.
ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. La cura delle suppurazioni pleu1·iche. Archiv. Klin. Chir., ' 'Ol. I ~ 7. pag. 235, 1930).
(SAUERBRUCH.
Nella sua r elazione al Con g·resso te.d esco di Chirurgi.a del 1929, Saue rbru.c h osserv.a com e ogg·i la cura d elle su ppurazioni pleurich e sia oompen·diata in due processi : il dren aggio chiuso con a spirazione e lo svuotamento aperto d opo r esezione costale. Le statisti ch e d ei due me.to di parlano n ettamente in favore d el prin10. Oggi d eve valer e il con cetto ch e l 'empiema non è un ascesso ch e debba esser e svuotato. Empi emi prim·i ti vi son o molto r.ari, qu.asì sempre secondari. Posson o esser e con sec utivi a tr.a um.atismi, a focolai infi.amm.a tori viciniori ch e portano a ll'in fez ione d ella pleura per 'via lin·f.a·bica. B1npiien1 i m etastatici non • sono rari. L 'essu·d.ato ,,,aria molto; n ella p·olmonite d a g·rippe, p. es., può essere sieroso, sierofibrin oso, emorrag ico, purul ento. Anch e i germi sono ·differ enti e di differ en te virulen za. Ha im·p or t.an z,a il tipo d el germe m .a n·on eccessiva : così l "esperien za h a ,dimostrato ch e g li empi.emi da str eptococco, prim.a con i·derati i più pericolosi, possono guarire facilmente ment re si può osservare l 'o·pposto JJer quelli d.a pneumo·co cco. La ]Jrog·n osi d e]] 'empi ema dipende spe·c ialmente d al ffio,m ento della sua com parsa ·e ciò si osserva specie n ell a polmon ite. Esistono due forme di empiem i pneun1onitici: il para-p n eu monico e il m eta-pneu• mon1co. L '·e mpiema p.a r,a-pn·eun1onico nella prima forn1a con1par e n el d ecor o d ella polmonite com e r eazion e a stim oli tos ici e ha poca in1portanza. Altrimenti i comporta la seconda forma di em piem .a para-p·11 eum onico, quella che i ori gina per la r ottura n ella p leu ra d i un focolaio corticale. Allora I.a uppurazione polmon ar e si presenta in t1n nlomen to in cu i l 'oraani mo è offerente a l n1.a ... imo per la n1alattia, il polmone è gravemente le o, il cuore alterato. La prog·n osi è q u.a i .. empre in fau .., ta. L' en11piema m eta-pn eu111onico compar e in' 'ece quando ]a polmonite è g ià jn ri oluzione e il 1)o]n1one è in procinto di riprendere la ua 1)ro1)ri età di di sten ~ ion c e J.1 fun zio1 e. 1
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P er la cura h a irnportanza la di tinzione comipen·so sarebbe completo se in ·queste con della sede dell'empiema,"-se ·diffuso o parziale, dizion.i il mediastino non si sposterebbe e con e quando .p arziale se apicale, mediastinico , in- esso il cuore e i grossi vasi. La cava inferiore terlobàre, basale. L \ernpiema interlobare e me~ubisoe. al!ora, u~ ~nginocchi.amento. Quan,do diastinico è la con seguenza della rottura di un il med1as.t1no e r1g1do le con.dizioni sono mifocoJaio cortical e e quin.di h.anno particolare g·liori , allora il volume ·d ell 'es.suid ato può deim1portanza per la cura. . terminare una compressione ·sull'aorta e l'arGli em1piemi che accompagn.ano la g.an·g rena teria po.lmo·n are. o 1'asoesso polmo·n are sono di due tipi. Nel Stab·i lita l ' importanza che ha il m ·e diastino, primo si tratta ·di ess1U1dati sp·esso st erili, che la par·ete toracica e il diaframma n.e lla pa totalv~lta :danno po1chi s~gni c lini·ci e che per l~gia del.J'.e·mpie~a si po.n gono da sè i compft} la ri-duz1on e d el focol,ai-o . polmonare .ag'is·cono ·d i una cura razionale, e pr.ecisamenite : I ) elifavorevolm ente. II secondo tirp o è il più p eri- min.are il pus; 2) ovvi.are .a ll'alterata tensione coloso· e si ma·n-if.esta con sintomi simili .alla in tra toracica senza perico.Ii per il polmone e peritonite da perforazione. L ~;iscesso si è per- il cuore; 3) ridistendere il polmon.e con il rifor ato n ella pleura, c'è dolore. a n si.a, cianosi , torno a condizioni fisiologi che. re piro 1difficile. Scom pare l 'espettorato e il Non è possibile ·di assolvere contemporaneapaz. muore rapidamente per flen1mon e d ella n1ente tutt' e tre i compiti, ma occorre dare pleura. la preferenza a un ni etodo o a ll'altro a seconda Parte a $è fanno gli empi emi dei b ambini d elle condizioni d el malato . Nei flemmoni in ,cui a l primo piano stanno le con segu·enze pleurici gr.avi post-tr:aum.atici, n egli em•piemi m eccani ch e d el versamento per la ce devolezz.a con gravri. sintomi di intossicazione occorre 1d el mediastino. _ a·p rire subito J.arg,amen·t e la pl eu.r a . Negli emA .g iu,s tifi carre l 'intervento· ·di soelta ,deve piemi m .e ta-pneumonici con scarsi sintomi di servire I.a conoscenza d·elle alteraz.io.n i d ella · intossi cazione, con spostamento del me·diastino m e.ccanica r espira.to·r i.a prodotte da ll'·e mpiema. e dis turbi funzionali ·d el cuore e dei polmoni, Quando per una d·eterminata ragione (aria , li- occorre anzi tutto pro·v v·eder e al rj siLabi.li111ento qui1d o) lo spazio pleurico d.a virt•u .a le diventa d elle con dizioni di ten sion e endotoracica. In r eale e il polmone ·d ovrebbe diminuire di vo- questi casi una puntura evacuatrice porta alla lume, l 'organismo oerca di compensare questa d·ecompressione, la m eccanica r espiratoria del riduzione con una posizione inspiratoria d e·l la lato s~no si ristabilisce, cessa l 'inginocchia-: gabbia toracica e d el di.afr.amma. La pr·ession e m ento della cava e con il miglioirare d el cirn eg·ativ.a intrapl eurica rimane o addirittura colo si inizi.a il r·iassorbimento spesso fino a aumen.ta. Nell 'empiema due con.dizi oni si op- guarig ione completa . pon~ono a questo tipo di compenso : l 'imposIl g iudi zio è più difficile n·ei casi in cui i sibil ità di un.a ·d isten sion e compensatoria d el sinto·m i di intossicaz ione si associano a quelli torace e l 'ispessimento d el paren·c hima polmo- d ell'azione fi sica d el versamento. Se il m edia•n are. Jn.f.in.e esiste un'altra con dizion e di stino è fortem ente sp·ostato bisogna evitare grand e importa.nza. Il polmone non viene di- l 'ap,ertura della p.Jeura 1 lo stesso v.a]e nei casi st,eso solo m e·c cani ca·m ente d a·lla pressione d1el- complicanti un e nfisema o quan·do la respil 'aria n el lume bron chiale, nla il riJ asciam,ento r.a zion'e è sup·erfici.a le. atlivo della muscol.atura br.o n c:h iale apne gJ i Meno i casi di fl emmone pleurìco e di grave spazi e permette I 'ingr esso a un volun1e mag- intossicazione, bi sogn.a cominciar.e sempre con gioTe di aria. Così J'espirazione non è opera una puntura evacuatrice. Se il versamento si soltanto della contr.a zione ·d ell e fibre elasti ch e. riforma e dà ancora sin tomi di compressione ma .an·oh e dell'aum ento del ton o· dei muscoli la puntura va ripetuta. Do1po la puntura evabron chiali. cuatrioe, se l'empiema dura da parecchio terr1Da ou e te condizioni n e viene ch e le v.ari.a- po e si può pensar e ch e il m ediastino sia dizion i d ella pre ion e end otoracica n on .dipen- venuto rigido, si ricorrerà alla pleurotomia con don o sol o dal volume d el] 'essudato, ma molto resezione costale. Altrim·en~i si .applica un drenaggio chiuso di più dalle forze r espiratorie della parete toracica, d el diaframma e ·d·e l polmone. Solo associa to eventualn1ente ad aspirazione. Non qt1an·do que te cedon o ·entra in azione una sempre questo porterà direttamente a guari- . forz,a comrpri men te dell '.essu·da,to. g ione, 1spesso bis·o gnerà in seguito ,. rico::r~re Se per il dolore, la parete toracica e il dia- .a lla r.esezione costale . M.a questo t1po d1 intervento ci assi cu1ra il dr·en aggio .del pus senza fr;amm.a si m ettono in posiz ione di riposo, anch e piccole quantità di essudato po sono que]'le tem·i bili ,oomplicazioni sul m ·ediastino d are un.a comp,r essione d el polmon.e. Lo stesso e sull 'altro polmone ch e la toracotomia può succede quando il ])Olmone è atelettasico o h a dare . Il drenaggio chiuso può esser e ottenuto rperduto la u a ela ticità per ] ' infiltrazione con puntu·r e ripetute eseguite con un trequarti pneumonica. Infine se il volume d ell 'ess11dato e un apparecchio aspiratore o m eglio con è 1nolto notevole, il compenso n on è più suf- un drenaggio permanente a sifone, . m es~~ a tenuta nel cavo l)leurico e con un d1spos1t1vo ficiente. Quando il m ediastino è norn1aln1ente cede- idraulico . ch e impedisca all'aria l'ingresso ,.o le , 1'e111 it ora ce OJ)posto prepé\ ra i 1 c-0111 pen8o nella pleura. Basta un tubo ch e p e. chi in un co n un at1n1en to d elle forze inspir.atorie e i. va ~ o con liquido. In que ta m aniera i potrà 1
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;an che, soll,e van·do il recipien te, fa re dei lava ggi n el cavo pleu rico con liquidi an tisettici , -specie n ei casi in cui esiston o m em bra n e ch e -otturino il drenaggio. Se si p ra tica una toracotom ia il pus deve defluire da una aper t ura piccola . Non occorre -0he questa col'!fisponda al punto più d eclive. ~ da preferire la resezion e della 7a' sa o ga. rCostola sulla a scell.ar.e posteriore. I risultati migliori si otten gon o quando si associ a lla .toracotomia la differen te pression ·e ·e si .applichi .poi un dren aggio a ten uta . Un trattamen to par ticolare tie1hiedono gl,i -empiemi ch e sopravve·n gono nel deco.r so d i p n eu motoraci per tb c. In qu esti casi b isogna .addottare il semplice svuotamente. Queste for me h anno tendenza a lla formazion e di estese .ader enze e pePciò ten dono a una r et razione ch e .è opportuno favorire con .u na toracoplastica ..;an,c h e parziale, delle prime 8-9 cos tole. Più .gravi son o gli ,e m pi·em i eh€ in sorgono per la i.t;.r asformazion e di essu.dati pleu ritici tubercolari ìn pus. In questi casi si comin ci con il <lrenia ggio con aspir.azion e e .wppe.n .a è possibile "SÌ pratichi una toracoplastica ·e strapleurica . La s tessa cu ra è in dicata negli ,e mpiem i ch e ins orgon o pe~ rottura d·i u na caver na e ch e si .:accompagnano a fenomen i g·r.avissimi , sp esso anortalì. VALDONI .
Sulla conoscenza delle cisti cong~nite tracheo-bronchiali del polmone. ( MELCH IOR.
Zentr. Blatt
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1929, n. 42).
·La conoscenza ·delle ·cisti tr.a ch eo-bronchia li .;ch e si sviluppano n el polmone o n el m edia ~ tino e ch e in ter esisavan o gli a.n atomopatologi na ora U I). interesse pratico dopo ch e Sa u er h ruch h a dimo·s trato che le b ron ch iecta sie posso n o av·ere im po,r tan z.a per lo svilup,p o d i ~sse. Ma a·n ch e esse posson o presentarsi clin i<eamente sotto il qu adro di un a scesso polmomare o d i un empiem.a pleurico saccato. Sauerbruch n.e ha 0 perato 7-8 casi di questa e.ate1
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~ or1a.
L 'A. ha osserv.a to un caso in una bambina <Ii 8 an ni ch e inv.iata per sospetto di t ub ercolosi per u no stato gener.ale scadente present.ava mell ,apìce d el polmon e sinistro ipofon esi con iQmbra r.adioscopica intrapolmona r e. Essendo -s tate n egative le ricerche per l '·echinoco·c co fu posta diagnosi di dermoide e con narcosi et&'Tica sotto pr essio·n ,e venn e operata . Con taglio arcu ato sulla scapola e ·distacco <li essa fu :Desecata la 5a cos.to.Ja per 12 cm. .:a1perta la pleura e tra il lobo superiore e l 'in1eriore .fu rinvenuto l1n tumore quanto una p iccola m ela , pulsante, in tunamen te conn esso c ol pç>lrr1one . Venne isolato dal p olm on e e ~.a·l l 'a orta su cui era addossato ed a sportato e 1a ferìta suturata la ciando un dren aggio. La llambìn a gua rì . La di agno i di cisti dermoide "Veniva con fern1ata dal rinvenimento di una ,
sostanza v·e rdastra come poltiglia d ermoide e dall 'esam e istologico della parete ch e d ava e pitelio piatto con ghiandole accessorie. Il numero di qu este ciisti d ermoidi a sportate op,e rativam ente è fi nora r istretto . Ma venne posto un dubbio durante u na d imostrazione çlinica dal pro f. M.a thia s, .anatomo-patologo di Breslavia, ch e trovava i'nsolita la tra sparen z.a per un.a cisti der m oide ,e p en sava ch e la cisti avesse una origin e bronchia le. Ciò venn·e conferm.ato d.a . n uovi tagli istologici coi quali si rinvennero oltre l 'epitelio pia tto in uno strato più profon do d elle caratteristich e ghia·n·~ole m u cose circonda te da fascetti di rpu scoli lisci . P er u na d istinzione da u na cisti tlermoide si aggiungeva ancora la m .an canza n elJ.a p ar ete di b ulbi piliferi, gh iandole sebacee, ·g rass o ecc . Quanto alla presenza dell ' epi.telio piatto i.1 Ma thias cr ede ch e si tratti di una m etaplasia dell 'epitel io bron ch iale ch e si h a sp esso n elle bronchiettasie e nelle cav·e rne. Del r,esto in a ltri preparati furon o trovati mo lti epiteli cilin.drici d.a Sch m incke (H·eidelberg). Quindi è ver osimile che l 'origine sia d a porsi n el.l 'alber o tra ch eo-bronch iale. Cisti di questa specie son o state descritte ·da Joel , · Gold, Mathias e Sch m incke. La somiglianza con le cisti dermoidi è g ran de e forse è comune il modo di origin.arsi. R. BRANCATI. i
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;.- Interessante pubblicazione: Pr of. Cl US EPPE SABATI N I
D·irettor e della R. Clini ca Medi ca dell' U niv. diI Sassa ri.
LA CIRR O SI EPATICA S T UDIO C R ITIC O E CLtNICO.
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SOMMARIO DEL VOLUME. ·- o sservazioni prelimina_ri, pag. 1 1a 2. - C~~P · I . Ev9luzione storica del concetto di cirrosi epatica, pag. 3" .a 10. -- Oap . I I . Lo stato attuale
delle conoscenze sulle cirrosi. Esame dei dati anatomici ed etiologici riguardante la cirrosi epatica. pag. 11 ~ 43. Oa p. III. Studio clinico delle forme compre.e-e sotto il nome di cirrosi. La cirros i epati ca come individualità 1nosografica unièa ed entità clinica distinta. Classif!cazione delle forme morbose indicate col nome di cirros i, pag. 44 a 58. - Oa.p. I V. Forme clini'che ravvicinate alla cirrosi epatica. La mala tti a di Banti; la ma ia ttia di Wilson e le altre ~ indromi epato-str iate ; la cos idetta cirrosi bronzina o pigmentaria, pag. 59 a 64. - Oap. V. Alcune considcrazio1ni cliniche speciali sull a cirrosi epa. t ica propriamente detta : 1) Rappor t i fra ci rroei epatica e m a lattie del san gu e o m alattie del p ancreae ; 2) Edemi, aee:J.te e ver samenti s ier osi n ella cirrosi epatica; 3) Ra p porti fr a la :cirrosi epatica (epatite atrofica ero· n i ca) e le atr ofi e gi a lle a c·ute del fegato (epat iti at rofìohe acute) Gecontl o alcune moderne acquisiz.iun'i; 4) Qu1a L che osser va zion e s u,l la si'Tlt om atologia della cirrosi epatica, 6Ui cr it er i di p r ognoc'Sd. e l e poeis.ibilità di icura , pag. 65 a 81. Append ice : r..a cirrosi epatica nella descri l ione ori g in~le di Morgagini (E pist. An. Clrln. XXXVI II, N . 30), pag. 82 a 88. - - La osse rv aLione or i-
g inale nella quale Laennec avrebbe ind ividuali zzato la cirrosi epatica, p ag. 89 a 94. - Bibliogra fi a, pag. 95 a 102. Volume in-80 di pagg. VI II-102 (N . 21 delle nostre Monogra fi e Medi co-Ch irurgich e d'attualità., Coll ezione del n Policlinico o) , nit i dam ente stam pato in carta se:mipatinata. - Prezzo L. 1 5 p iù le spese poGtali di spedizione. P er l nostri abb-0nati sole r,. 1 3' 7 5 in porto franoo. Inviar e Va glia a ll'Editore LUIGI POZZI , Ufficio P<r stale S uccursa le diciotto, RO?\IA. '
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CENNI BIBLIOORAFICI (1 )
per vivacità di colore, per il rigore con cui· sono state impresse. Accompagnano le tavole1 . AscHOFF . Anatomia Patologica. 2a. ed . i tal. b revi e chiari cenni sintetici che lumeggiano. sulla 7a. ori.g., II vol . in-8° di p1agg. 1150. le .a lterazioni dimostr.ate .d.al" preparato. P·er ciaUnione rf ip. Ed. Torinese. Torino, 1930. scuna sezione si ha gen eralmente una riprodu1. 180. zione a-d 1 diametro e m ezzo ed ·u na a 70-80 La secon.da ·edizion·e di quest 'opiera notevol- · dia m etri . Si tratta a·dunque di un.a pubblicazione ve-· m ente arricchita di figur e, in gran parte a ramente interessante e utile n on solo all 'anacolori , è stata eseguita a cura d el pro.f. F.'=\- tomo-patologo, m.a anch e per la consultazione bris dell 'Università di Genova . · d el pratico. Naturalmente è stata aggiornata secon·do i V . GHIRON. dati delle più recenti ricerch e sperimentali, ma la materia è esposta sem·p re in mo do ohiaro e Traité ·de Physiologie normale et pathologique... compren sivo , sì <la rappresen tare il libro un 'otPubblicato sotto la ·direzione di G. RoGER. tima e compl eta guida con sultiva p er il m eTom . VIII: Physio·logie Musculaire. Chaleurdi co pratico ch·e desideri chiarire dei dubbi o animale. Vol. di 742 pagg. con 186 fi g_ attingere n ozioni .dimenticate, senza dover riMassdn & C. Paris, 1930. Fr. 95. correr e a·d opere troppo vaste. Questo volume del magnifico Trattato dì FiIl largo con sen so con cui fu accolta in Italia la prima edizione di quest'opera n on potrà siologia fra·n cese con tien e una serie di ìntecerto mancare a questa nuova edizione, ch e si r.essanti articoli red.atti da Lapique sui mupresenta fra I '.altro in ottim.a veste editoriale. scoli, da Bourg uig non sulla classificazione funzionale dei muscoli per la cronassia, da Weiss. A. P. sui principi gen erali della m eccanica e del caE. CnRISTELLER. Atlas der Hi stotopograph.ie ge- lore, ecc. Interessanti pure, sopratutto per i sunder und erkrankter Organe. Lipsia, G. m edici, appaiono gli altri capitoli sulla fati ca ,. sul freddo, sulla febbre, sul tessuto osseo eThieme, e-d . sull 'ossificazione. E. Christeller, a n atomo-patologo b en noto Tutti q11esti argomen ti n.atµr.aln1ente son o per vari .lavori fra cui quello sulle malattie del- m essi a giorno, in base alle più recenti ricerle ossa, ha recentemente m ~sso in evidenza i ch e clinich e e sperimentali, per c·u ì questo vov.antaggi si.a d.a l punto di vista puramente lume del rfra ttato sarà accolto con favore da scien tifico, sia da quello clinico; di poter stututti coloro ch e s'interessano della fi :tologìa.. diare le a lter.azioni -d ei v.a ri organi con un m ·e- moderna. todo ch e riunisca, a1meno in parte, i vantaggi A. P: • ·d ell 'os ervazion e m.acroscopica e di quella istomicroscopica. Con la prima si h a una migliore G. MARANO~ . Trabajos del servicìo de patolovision e ·d 'insiem·e dell'organo leso, delle parti gia m edica del hospita.l generar de Jlt/adrid . a cui il processo è più specialmente localizzaAnno III. Un vol. in-16° di 270 pag. Ruizto ; con la second.a si possono stu.diare m eglio Hermanos e·d. Madrid, 1929. Prezzo : P esetas 5. · i particolari e le a lterazioni cellulari poste in risalto dalle colorazioni e dalle reazioni istochi:È un' es1p osizione succi11ta delle 0 serv.azion E miche. Già in vista .di questi vantaggi si ·erano fatte n ella clin·ica drire'tta dal prof. Maranon, ottenute n ell '.encefalo e n el midollo, trattati ben noto a tutti gli studiosi ; osservazioni eh~ con l ' impregnazione arg·enLica o col metodo di d anno un ' idea delle attuali conoscenze sugli W eigert , sezioni coinplete ch e dav.a no una buo- .argo·m .enti tr.attati, ch·e vengono co·n SiÌ.dier:atF n a ' ri ione d"'insieme. con le vedute dell 'A. e tenendo conto della· L 'A. 11.a e te. o il m etodo .e l 'h a reso . sempli- org.anizz.azion·e di lavoro da lui ìstituìta . Coce ·ed esatto. Con siste, essen zialmente, n·el fis- municazioni brevi, quasi sch em atiche, ma su fsare g·li organi in form.alin.a per 2-3 giorni , n el ficienti per dare al m edico un 'idea chiara ? e!sezionarli a l microtomo congelatore, n ell 'inclu- la n1ateria trattata. In compl esso, una casistiderli in celloidina per p·oterli colorare con i co- ca su ccinta e b en comm·entata, talora seguitamuni metodi di ·ematossilina-eo ina, orceina, anch e da discu ss ioni . van Gi e on carminio, ·ecc., dopo di che venEcco qui alcuni d ei numerosi e svariati argono di idratati; rischiar ati e inclusi in balsa- gomenti: acidosi .e d uremia; a diposità doloro: mo . Con qu esto m etodo , ch e egli chiama di sa ; la di fagia nell 'aortite; aortite e tuhercolo~t istotopogra fia , ha ottoposto a studio i princi- polmon are; aborti ripetuti n el diabete; s~h1pali organi ·del corpo e le loro .alterazioni più zofreni.a ed infantilismo; la sindrome ang inonote, e le h a r iprodotte in tavole a tricromia , sa n e1'le lesioni mitralich e; · il fattore familìareveramente belli ime per e attezza ·di disegn o, nel reumatismo a rticolare, ecc. Un in ieme di refe:renze dfi gra11de uti]it~ per il m edico p~at i co. (1) ~i prega <l ' inY iar e d"L1e copie de i libri d i cui f il .. s i d e i'lrra la rece11sio11e. 1
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SEZIONE PRATICA
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STORIA DELLA MEDICINA OSPEDALE
CIVILE
DI TARQUINIA
( VITERBO).
Gerola1no Mercuriale. (Nel quarto ~entenari o della nascita). I >ott. BoTTo-MrccA AUGUSTO, chirurgo primario
n, ~11 'Un_iversità. di Padova da parte della Repub~11~ ?i Ven~z1a collo stipendio .annuale di, 600 nor1n1 (Facc1olati, Fasti , p. III, pag. 322). Il 9 nov,e mbre dello .s tesso anno il M1e rcuriale inizi.ò le sue lezio·n i a·ll 'A ten·eo .di Padova (Spea:on·1, Opera, t . V, p. 352) . . Frattanto sia a causa del uo corso sia per il fortum,a to esercizi 0 d el1}a stia professione la fa.ma del M·e rcuria•l e an·dò attm·enta.n do no·tev·o1l1m•emte, tain to ch,e nel 1573 Vien.n ,e ·c hiamato a V1enna dal•l 'imperatore Ma ssimiùiano II il quai.e, dei&i deroso d·i con u Jta,r:lo sulla sua ' saa.u te, gli dj.ed,e per ricomp e!D.sa il titolo di Conte Pailati.n o (I O ottobre 1573). Ritornato a Padova si vide n€il 1575 aumentato lo stiipe.n dio a 900 fiorini e nel 1581 a 1250, somma non mai ra~g-iunta dagli altTi medici in.s egnanti e che g~1 venne_ ·data, perchè egli non accettasse le d1Vierse o.fi~er·te, che gli vooivano fatte dal Papa e d.a],J·e a•l.t re Univ1ersi tà. Il Fa cci01lati (l . c.) raoconta ch e nel 1576 ·e . send~si .d es·tat-0 in V1e nezia qualche sospett~ d1 p est1lienza ed essen<l 0 voil à stati consultati il Me.rcuria l1e e.d il Capivacc~o, oin de d·i·c hi.a ra,s sero ill loro parere 1s ul periodlo di siffatta epidemia, ambedue af.fìermarono ·c h1e non vi er.a d.a tem ,e-re flllcum. contagio. Ma , essendosi ])O·i ·q uesto SVil•lupipato, i dru,e medici furono assai biasi·matJi ed il Me:rouria'le, vedendosi decaduto nella .s·tim.a popolare; prie~erì a ccettare 'le off e•r te in al tre città. Questo racoonto però non ha favorevoli le testimoniacr:lze orooologiche, giacchè i1l For.livese s tette ancora a Padova altri dieci anni e olo ne·l 1587 (nel 1581 ·come si è vi1sto ebbe 'lln ,a.uim ento di stipendio) i)assò all 'Univiersità di tBo!log·na, come testim,o·n ia::no l 'Alidos.i (Do,tt. Forast., p . 451 ed il P.a]eott.i i·n una lettera a Latino Latini del 4 nov·e1nbre 1587 (Latinii: Epist., v. I , p. 321). N.e.J]a oittà felsin ea ritrovo i~ qu el te.m po d1e i sapi·enti d 'Europ~, il Mercu1r1al1e seppe· tenieTie deg.n am.ente il suo posto, oocrupan.do con sple1n dore la sua cattedra co1ld 'abilità di und.re la teoria alJa pratica. Secondo l 'Alidosi , dopo soli sei anni di p erm.anenza in Bologna, il Mercuriale lasciò questa U:rl'iv.er.s ità pe;r recarsi in q,u ella dì Pisa, accettan·do le o,fferte del Grand1u ca di Toscana Ferdinan,d o de' Med1ici, i.I quale gl~ asseoonò' umo st~pendio anticipato di 180 scudi d'o;ro ed uno annuo iCli 2000. Ivi egli si trattenne per 14 .ann~ sin quasi al termine della vita (Eritreo: Pin.acoth., p. I, pag. 149). Sentand·o si già invecohiato si riti·rò in Forlì, ove venne a morte in seg,uit.o a calcolosi rena.le n ell 'a·u tun.n o del 1606. Fu oon molto onore seppellito n ella chiesa di S. Mercuriale e n e1'la stessa cappel~a, che egli aveva magnificamente innalzata' a sue spese (Tiraboschi: d. lette1·. ital. , v. VII, p. 1I, pag. 62). 1
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Tra le molte personalità , che la città di Forlì può vantare sia nel campo me dico ch e nello scientifico e nel religioso, un posto di pri1 maria importanza assume la figura di Gerolamo Mercuri.ale. Il nome ·di questa fan1iglia ebbe sin dall 'antico delle tradizioni gloriose, poi cl1·è lo stesso patrono della città è San _Mercurial e, eh.e si divide ·c on S. Vale1~i.ano la g·Joria del n1artirio n ei pri1ni secoli ·del cristia• nes1mo. G.erolamo l\ilercuriale nacque in Forlì il 30 settemb:re 1530 da Camillo l\ilercuriale e Camilla Pungetta. Studiò a Bolog·na e prese la laurea in medicina .a Pad·o,-a, ove fin dal 1552 pubblicò il cc Noonothelasn1us » ossia un trattatello suJ.1 'allattamento diei ba.rnbiini (M·oir ga.gni : Epist. Aemil., ep. 11 , n . 11 ·etc.; cfr. Bot-to-Micca: cc Il ·N omothelasn1us » in La pediatria del medico pratico, 1930). Toir nato in patria ...eserci tò l 'arte medica, mois trandosi non soilo assi du 0 nel curare i malati, ma anche dilige[lte tra d1utto re dei filois ofi e. dei m edici gr.e ci, tanto ch e ve1n n·e da tutti chia!llato non più cc M·e~olllT'ial·e », ma cc figlio di Merouri o » come :..antonoim a.sia per la sua intelli.g··e nza (Tommasini : lllustr. virorum elogia, pag. 147). Eg1li seppe conquistarsi tanto la stima dei suoi con1patriotti ·Che qu·esti, p er da rg·liene una pro, .a, ·10 inviarono n el 1562 a 'Roma per U1I1a m•issi-0ne speciale alla corte di Pio IV. In tale occa-sion·~, stabiilito i in Ron1a, salì i.11 tal fama per I.a su.a .abilità medie.a ch e nel 1563 ottenne i priviileg·i e g·li onofli della cittadinanza romana (M.arohesi: Vita III , Foroliv., 1). 192). Inta.n ·t o, ·Oedendo alle sollecitazio11-i del Cardinalie Farn,ese, il Merourial1e dim,o rò in Rom,a per sette ·. anni, salvo qual1che corta assenza, corrie dimostra la .l ettera personale i111, -iata dall.a Sicilia in ·occasion·e. d·ella morte di Q.nofrio Panvi1n io nel 1568 (Lagomia.n sini, in .Note ad Epist. Pogiani, ·v. IV, p. 93). Tutto questo teffiJ)O di pern1anenza romana diede al Mercuriale la possibilità -di dedicarsi al1la cultura letterari.a, all'insegna* n1ento della medicina e sopr.attutto al la r eda** -zione del suo trattato sul•la g·inna ~tic.a degli anMente feracissima, cultura profonda , ingetichi, opera che gli procurò una grande ripu- gno quanto mai sveglio, il J\fercuriale di ede tazione e lo fece nominare nel 1569 Profes ore alle stampe un n·u mero con siderevolissimo di 1
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IL POLICLINICO
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opere, di oui alcune vennoco per molto tempo tica del ~Iercuriale: la cc Censura et dispositio :ritenute come testi di importanza capitale. operum Hi1p pocratis » i11 cui l'A., sostenendo eguendo l 'ordine cronologico, il primo trat- una f.atica non lieve, discusse l 'autenticità dei talo, che i·l Mercu:riale dette alle stamrpe, è il libri ippocratici, creò up sistema particolare cc Nomothelas1nu.s » (d·erivaz1one etim,o lo·g ica sopra questo punto difficile, studia·n do il testo daJ greco siignifilcante cc n0tTII1a d·ell'al1lattare »), e da·n do rma traduzione Ialina, che non rapi1n c ui l 'A., .rivolgendo>Si sotto forma di lettera pr·e senta una sem.p lioe versione lettera·le, ma ad un suo a mico avvocato, Fran.cesco Pauluzz.o, ·il te.n tativo piiù a mmi.revo.Je di int·erpretazione pa.dre da po·co, gli dà i 1suggerim·enti· neoessa.r i d·e1lle o.p ere greche. CO.rea la dispo1sizione e la per a·lileva1r e bene il n°e onato. Compaioin o già oe·n su.r a delJe ope.r e ippocratiche il Mercuriale l'n qu·esto o·p u·scoil o i primi segni di qu,e ll ',e·r u- I.a divide in quattro ol.a,s si : la prima, contedrizione g:ve100-lat~na, .che rappresenta·n o una nente i trattati, che portano l 'impro nta della d elle vtirtù principali dt}l Forlivese nelle .a:ltre dottrina e d ello stiiJ.e di Ippocrate e eh.e fu.r ono sue ope;:re. I coosigli dettati, pur ,esst}ndo scritti da l.ui perfevionate e qui•ndi le genuine; la sein forma pia na e comprensibile dal·l 'amico, oonda compren·deinte note prese dal rnedico di profano di scienza m·edica, contengono regole, Coo, ampliate ed estese dai suoi figli e da che .sono tuttora p~ferite da Ir].Olti pediatri : suo genero; ila terza quelle campiute dai suoi quali 1'allattamento materno migliore di qual- disoeipoli e conten°e nti i pr1nciipii della scuola; siasi altro, l'astenersi dal sommin1strare ri- Ja quarta form.ata dalle opere spurie ossia non medi al neonato, l 'igiooe della nutrice, men- appartenenti nè ad Ippocrate nè alla sua scuot:rie peraltr.o in altre parti l 'A. si dimostra sen- la. Il criterio , che guida il critico è oltre la sibile agli u·s i d elJ'epoca, com·e n .el dare i.I latte lingua, lo stile, eh.e si avvicina a quello ome-ogniqu.a lv·o lta il bimbo pi,a1n ga, ecc. Nel corr1- 1rico : tend·enza a form.ar nuove voci, stil1e breve plesso però, tenendo calcorlo ch,e questo trat- ·ed oscu,ro, fras1i gravi neJla parola e ne,Jla d~ tatello venne scritto .a ll '.età ·dri 22 anni prin1a stribuzion·e, se.ntenze concise e tendenti ad aincora di laur·earsi, no1n si può che conside- espflim1ere la verità. Rappres.e nta qu·esit o u110 d·ei p1iù ammirevoli rarlo co1m .e ur1 segno pvem.onitore del suo ingegno in via di sv.ilu.p po e che si di1m o,strerà esem:p i di tentativ.o critico su Ippocrate e la sua riuscita diede luogo a non poche discusin tutta la su.a potenza nelle opere po -Le riori. Il cc De arte gymna&tica » (libri VI) ven11e sio1n i, giacchè se taluno lo loda (Puooinotti: in ogni tempo considerato come lo scritto più St. d. med., v. I, p. 291), altri gli trova a impor.tante de·l Merouria•l e. Leggendo infatti ridire (Sprengel: Storia pram. d. m ed., v. II, p. 383). Comunque sia, è questo un tentativo questo libro si resta sonpresi dalla so,m 1na di cognizioni antiche, che l 'A . andò iraccog·liendo non solo lodevol1issimo, ma degno della mas-in ogni luog·o 1e.d in molti libri g·reoi e latini, sima ammirazione, speoial.mente qua1n do si pensa che sino a quest'epoca non era accettata spie cialmente n1el periodo d·e·l·la sua vita ro111ana. Quest'opera r.a·p presenta una v~sta cornpi- ciirca i.I codi1oe iprpocratiic o ailtra cronolo·g ia che lazione, fatta basandosi sui monum.enti, .sulle qu'e~la svo1lta d.a Galeno e dimostrante che i operie edite .e sui m.an·osc:r.itti, rigu.a rdanti I.a libri di qu1e s·ta collezione ·erano soilo rd a attrigi1n nas.tica presso gli aintichi e tu·t ti gli eser- hu1i..rsi ad Ip1pocrate od ai suoi discendenti. cizi o giuochi, a cui questi si dedicavano. In Spetta quiin,d i al Merouria•l.e aver n·e ttamente qu.esto trattato, più ch·e in tutti gli altri, ri- iniziata la campagna contro quesita falsa attJrisal ta fortemente la gra·n de am·m~r.azion·e, che buz1on.e, dan·do o.r igine a quella seJezione crii·l Mercuriale porta per gli antichi e che è tanto tica, ch e, principiata dal Costeo, si venne amsentita da farlo cadere in un errore di con- pliand.o e de~illle·n do in maniera quasi sicura servatorismo ossia n·el biasi•m o di tutti g li eser- negili storici della medicina de~ secolo scorso. All opera suddetta il Mercurriale ~ece segu~e oizi mod1e1mi, compresa 1'equitazione, basanle « Hippocratis Coi opera quae extant omnia, dosi peroiò su di un passaggio di Ippocrate. Del l1esto l 'A. considera la ginnastica non solo graece et latine . .. », in cui l'A. di questa tracome un esercizio, che abbellisce il corpo, ma duzio·n e si mostra pro~ondo filologo , per quancome un vero metodo terapeutico, specialmen- to talora pecchi foi:rse di e .. agerato arbitrio . La vasta mente e la oultur.a profonda del te quando esso è unito convenientemente al bagno: in qu.e sto sta appunto umo dei grandi M·eQcuriale lo spinse.r o a tentare nu1o vi soggetti meriti ·del Me:Pcuriale, qu.e llo cioè di aver se- nei v.ari ca1npi de.Jla medicina, ma in tutti g'nato a grandi linee, pur basandosi su precetti questi trattati, eccetto alcuni, eg-11~ no~ mostra a•n tichi, i principii sci entifici moderni del.la più un 'originalità di concetti, bensì il frutto deJla sua era.dizione ossia itl riuscito tentativo terapia fisica. ei cc Variarum lectionum », libri IV, il Mer- di riunione abile dei principii medici grecocuria1·e conti.n ua a far sfoggio della sua p1ro- latini ed arabi. Ma in que ta 01pera il Mercuriale più che altro co1n tribuì al consolidal!l~nto fonda oultura grec-0-latina, e di queste due della medicina greca, alla perfetta cogn1~·1<?-ne lingue in partioolare, inserendo una notevole dei classici ed all'abbandono de.I la med1c.1na quantità di cor-vezioni, di spiegazioni e d'inte.rbarbaifa, specia,J mente con due lii.bri, il cc Repretazioni dei passi oscuri,. in~erpol~ti ?d . a}pugnainbia, qua pro Galeno trenue .I?ugnatur .» terati n elle opere di 122 scr1ttor1 dell ant1ch1ta, ed il cc De ratione di cendi m edic1n.am ep1m edici, filosofil, poeti, storici. . . i giunge co ì alla prima ope;ra med1co-cr1- gr.aphe n. 1
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Nel èam.p o d,eJ.la derma,t olog ia il Mer curiale scrisse un trattato « De mio rbi·s cuit an,e is et oonnihu.s oorporis humani excrietionibus. .. », in cui si trova uma descrizion,e d eill a pelle e delij1e parti adiacenti, ma ch e co,n tie·n e per lo più l·e dottr:inie d·e glli. .antichi Due libri sulla peste << De p estiù entia lection es » e d il cc T·ractatus de macul.i s pesiiferis et hydro1p1h obia n, n.ei quali il l\1e.r curiaJ,e m ette i n 1evidenz.a i sintomi r.acco1l1ti dura11te l 'epidemia de l 1557, complioata con tosse convulsiva. Questi sintomi erano un grave ·d olore di capo , con dispnea e vo·oe rio·c a; qui1n di sopravvenivamo b.r ividi,' ~ebbve e tosse ,c osi forte d.a sembrare soffocante. Nei primi giorni la tosse era secca, forte, sen za ·escr.eato, ma dal settim·o al deic1mo·q uarto giorno appariva abbo·n da111te catarro denso in taluni, i.n talaliri più te'Il·u e. To·s se e dispnea così dimirn uivano, ma l'im,a nevano la stanch·ezza drel corpo, l'abbattimento deJl,e forz·e, l'inappe·t enza e.d alouni infermi era1110 co1lpiti d.a inquietezz.a, l,a nguore e vegli1e ostinate; in molti verso la fine si manifestav.a la diarrea, in a.Itri sudori ,a bbond.anti. Questa per .s oro.mi capi la descrizion,e d·ei si·n tomi della peste data dal 1\tlèrcuri.ale, il quale fa inoltre un '.esatta descrizione delle malattie cutanee. Il Forlivese si dedicò a1J.1che alla gin,e cologia, nella qual sci.e;nza si può dir.e abbia otten·u to in quel tem.p o un vero prima to. Il suo libro infatti cc De mo1rbis muliebribus ... », pur contenen·do una gra·n soim ma di coig n.i zioni, che l 'A. seppe chiaramente soegliere fra quelle degli antichi, rappresenta il primo l.ibro ostetricoginecologico, nel quale tale . r.amo ·dell 'arte m.edica viene rrig·u ardato scientificamente e sotto questo aspetto non è assurdo con siderafie il Mericuriale come il priecu.rsore della ginecologia m.oderna. Itn questo libro l 'A. espone m u.n a mani era a ssa•i inter·essante i sintomi della vera e d ella falsa gravida•n za, considera come nocivo l 'uso del salasso e del coito per la donna incinta, ecc ... tutte o·p inioni, ohe egli corrobora non solo con testimonianze di scrittori antichi, ma co n nuovi c;:on cetti espressi per .la circostanza. Il Mercuriale trattò anch e la pediatria col suo libro cc De morbis puerorum .. . » in cui ad U!D.O sfoggio di grande erudizione classica unisoe l '-e sposizion·e d elle varie malattie intern-e ed esterne ·d ei bambini, taloir a co1n lunghe disquisiZJioni sulle cause di certi sintomi o sul1'eziologi.a d ella mala ttia stessa; tutto ciò in u1J.10 stil·e latiin ·o dei più puri, d1egno veramente di un cultore dell'.antichità (cfr. Botto-Micca : Ger. Mercurial e pediatra in cc La p ediatria del m 1e dico pratico n, 1930) . Anche in questa sciemza il Forliv.ese seippe im•postare le sue descrizioni su basi scientifiche. I suq_i pochi predecessori in tale campo avevano riportate le idee deg1li antichi testualmoote, aggiungendo ben poch e noVJità: oosi il Bag.ellardo a v.eva copiato integra lmente Razes, Michela1n gelo Biondo ne av.eva tratte la m aggior parte di notizi,e, cosi 1
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si dica di Leonre1'J.o Vittorio e di Omobono Ferrairio . Il Me,r curi·a1le n on si acconten·t a di copia:r:e, m.a discute le vari'e opi•n1ioni d ei diver si autori per ciascun argomento, smentendo talora coll.a prov,a dei f-atti o colla forza del ragi1om.a·m,ento e deJ.la .lo giiea I.e .loro a.sserzioni. Sùtto questo aspetto qurindi il cc De mo·r bis puerorum ... » è da considerar si il primo ve.ro tr.attato scientiiìico di pedi.a tria. Dove i·n v1ece il M·e rouriale lascia traspari•ve butta l 'i,n flue·n za d,eilJ a scuoil a m edica araba è Ja ma teria medica. Ad ~ssa egli dedica due libri: il cc De veneni1s et m·o rbis vie·n enosis ... » e.d il « De co1m po1sitione medicamentorum ... » oltre a p·a·r ecchi p eriod·i delle ,su e lezioni. Lo spiTito della prod·u zione araba su questo sog~etto si mostr.a evi.d ente n è si trov.a no d·ellie cose origitnali. Fra ·l e altrie asserzioni v'è qu.e lla che i vel·eni posson.o assolutamente nutrire, purch è i1l corpo s ia abbastanza forte e ciò si dimo·str.a neJ . vedere mOllte p ersone, ,c he prend,o no senza dann.o del vie11e no. Dopo u11 trattato di ooulistica e d i otologia: cc De ocu.lorum et aurium affectibus ... » che no1n piie.senta n u11a di partico·1 are, v·eni.amo alle su·e u1ltime opeve, di tempo, ma n an certo di impoTtanza. Anzitutto vi s ono i quattro tomi « Respo nisorum et consuùtationlllI11 m e dicinaJiium » in curi il M1ercu-riaJe 1com.siglia, secon·d o la dottrirn a araba, una se'fie di composizioni m olto complicate ed indica regole dietetiche, talo·r a esageratam ente sofistiche. Per le mala tti1e cronich·e si serve degli umie ttanti e dei rinfrescanti , limita il sala.s so ai pi·e di nei soli cas.i, in cui favorisse la derivazione, come credeva avvenisse n.ell 'amenorr.ea p ei vasi de.Il 'utero . Fra le no1n molte imp ortanti osservazioni originali di questo libro vi è qu1ella della generalizzazio·n e d.e ll 'ipooondria cagio·n ata dal lusso se·mJ>Te criesoent,e, .delle · lussazioni da ca·u se interne, della sove·r chia movibil1ità della limgua e del.la febbre petecchiale. Dopo un libro di me dicina pratica cc Medici,n a practica ... » soin o ancora da con siderare le cc Praelectione s ». Esse .s ono tfie: le « pisana.e », le cc patavi.na.e » e le cc bononienses » e svolgano tutte temi di argomento ippocratico. Nelle 1prim1e infa tti il Merouriale spiega e commenta i libri ippocra tici dei cc prognostici, dei prorretici, della dieta !Delle malattie acute e d.el1le storie epidem~ ch.e n; ne.J,le padovane comm,enta gli cc Aforismi »; nelle bolognesi spiega i~ secondo libro degli epidemici. Fra le tre le più importanti sono le patavine, ch e sono da con sidera rsi come un tesoro di fatti raccolti con u;n lu·sso di erudizione, non solo dalla antich ità classica, ma a·n che dagli osservatori più vicini di tempo. Il Mercu riale dimostra che molte ain tich e narrazioni, },e quali sono ritenute per favo1lose noo e~primono che malattie; p er esempio il racconto in Plinio ed in Erodoto che alcu·n i p opOtli della Scizia ogni anno si cambiavano .i n lupi; in Pausania che il pug~latore Demarco fu lupo per dieci anni, che Nabuccodonosor fu convertito jn bue ed in 1
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fiera ... , secondo il Mercuriale non sono che casi ·di l1ican tropi.a . Olwe alle opere esaminate il FoDlivese lasciò ancor.a delil1e altl'e pubbdicazioni di minor importanza, che voonero ·edite sotto il titolo: cc Opuscu·1a aurea et selectiora ».
* ** La vasta opera J.e tteraria del M·e rcuriale, superante l e venticinque p1Ubb1icazioni (libri e trattati), serve non so lo co·l suo numero considerievole di scritti a d.ar.e un 'id e.a dell 'operosità del Forlivese, ma coJ co,n tenuto a dimostrarn.e 1'alta dottrin.a m edica e letteraria , e ootlilo stii·e la sua profonda eru dizione classica e filologj.c a. Queste su e virtù v enn ero anche riconosciu·t e dag·li stranileri; n e fa fede il cc Dictioona~r.e des Scien oes m édica1ies » (v. VI, p. 256), cl1e .a fferro.a oo·m e cc les . nombreux ouvrages, qu'il a laissés, ... atte.s tent son grand savoir et sa profo;n .de érudiLio•n ». Il Bo·u chut po·i (Hist. d e la rriéd ., v. I , p. 540) d·e dica un capitolo al l\1eTcuria·J.e, ricorda.n do com e, dopo il primo uso esterno d·elle cantaridi com e v.e scicanti da parte di Archigene , Ezio ed Aret·eo, 1' impi,e g.o di tali animali' era caduto in disuso n el11.a ter.apeutica; ru preoi,s.a mente il Foril1ivese a rimettere in on·o re il v esoi:can·t e ·di ca:n taridi, servendosi in più casi di febbDe putrida. Ma ~l successo, non avendo rirsip·o sto alla sua atrtesa, i1l M,ercuri.al e .do.v.e tte riruu111ziare al suo n ru ovo m etodo, che però un secoil o più tardi per opera del Rivière e de~l 'Ettmi.ill1er y,einiva d·efli1n itivam·en te stabili to n el] a .p ratica comune . L'El'litlìeo (Pinacoth. , p. I , pag. 149 seg·g.) panla con calde paroil e de:lJa rara dottrina del M.erouPia1e n·ell '.arte m edi c,a, n eilJ.a fil·osofi.a, n elil 'astronomia e n,e esalta gli adamanti ni ed i n1nocenti costumi e l.a siingolare paetà. Il Mu-Peto mos tra di av eire in .g rande stima ~l F orli,r,ese e la testimo11ia in modo partico]arie iin u 1na lettera, oh e eg1li risponde al Merouria1e in segiuito .alla ricl1iesta d,a p1a:rle di qu esto ·di un suo parerie su .di u n passo di Ippocrate. Lo :scmttolìe non esita .ad ant e·p orr,e il v,a lor·e del] '·o pinione ·del 1F orlivese alla sua col1e seguenti parole: cc Quod si tibi quoque ita videtur, non dubito qu·in v,erum sit . -.. nunqitl1a·m ·mihti dubiu·m eriit qu1in tu.a sententia verior sit (m ea) ... ». Dinn.a nii a questo con corde 1~i conoscimento deill 'aU to1 va1ore sciiemtifico d el 1\1-e~ouriale non J1estn a noi , n el quarto .anniv.ersario deJ.la sua nascita, ch e ammirarne l'ingegno, l'erudizione e ~a semplicità d ei costuma, ripeterndo la frase cl1e il Pa leotti il 31 gennaio 1588 sarisse in u111a lettera al Latini, dandogli l.a notizia del·la s11a vita in co1mruin e c01l Forliv,e e (Latinii: Epist., ' '· I , p. 348). In q11c ta ricorren za ripetiamo.la an che n oi. Itali.a·ni , ad onove e gloria di uno ,d ei più vasti e colti ingegni del secolo x'rr: « O quanta J1om in i... eruditio, q11am suavissim i mores ! n. 1
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'r
1601. In . I n on1nes Hipp . aphorismos libros prael. paf al iinae. Bologna, 1619. • •
[ANNO XXXVII, NuM. 21)
SEZIO~E
ID. Praelec. Bononienses in Iiipp. Forlì, 1626. Io. De ratione . discendi meclicinam epigraphe. St rasburgo, 1607. . In. Opuscula au r èa et selectiora. Venezia, 1644. MonGAGNI G. B. Epistolae Anat. Lugduni Ba tav. , 1728. Moscucc1 A . In Clinica e pratica. Treviglio, 1906, III, pp . 290-294. M UNSTER J . Discussiq eoriirn . Françoforte, 1603. MunETO M. ANTONIO. Opera. Verona, .1727-30, v. 5. N1cERON. Mémoires pour servir à l'hist . des hommes illuslres. Paris, 1727-45, t. 43 in 44 voll . P APA.noPOr.1. flist. Gymn . Patav . Venezia, Coletti, 1726, voll . 2. PAUSANIA. Graeoiae descript.io. Lips.i a, Teubner, 1903, voll . 3 ... PLrNIO CAIO SECONDO. Naturalis Historia. Lips= a, Teubner, 1892, voll. 5. PoGIANI G1uL10 . Epistolae et orat. coll. a LAGOMAh!'INO. Roma, Salomonio, 1756-63, v. 4. PoRTAL H. llist. de l 'anat . et de la chirur. P aris, Didot, 1770, voll .. 7. Revue gén. de cljn. et de thérap. , Paris, 1919, XXXIII, p . 1057-1062. SPERONI SPERONE. Opera. :V~nezia, Occh ~' 11740, voll . 5. SPRENGEL Ct1nz10. St. pram. d. medie., trad. An• RIGONI. F iren ze, Tip. d . Sper anza, 1839, v. 9. TrRABosca1 GBnOLAl\10. St. d. letter. ital. Mil ano, Tip. Classici Jta l ., 1825, voll. 8. ToMASJNI G1Ar:. P1L. Illustr. virorum elogia. P adova, Pasquardo, 1630. VAROLro CosTANzo. _4.natomiae ... , libri I''· Francofort~, 1591.
ACCAOFMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI ~
Società Medieo-('hirurgica di Modena. •
Sedut a del 13 aprile 1930. Presidenza : Prof. PrETRO SrsTo.
Capacità vitale e frenico-exeresi. Dott . _A.. CAvAzzuTI. - Secondo l 'O. la fren.:coexeresi negli ammal ati di tubercolosi polmonare produce in alcuni casi dimi11uz:one p er111an ente della capacità vi tale ed in altri casi invece l 'al1me11to della capacità stessa. L'aumento. della capaci tà vitale è l'espressione della m ig·liorata ven til az:one pol1nort.1 re delle parti sane in seguito al processo di guarigio11e delle zone infiltrate dal processo tubercol are per causa d el riposo funzionale stabilito dall a exeresi del frenico. La din1inuzione invece dell a capacità vitale è l 'espress ·one di un fatto meccanico di comprensione del polmo11e an1mal ato, al quale viene sottratta per ciò una porzione di parenchima ancora funzionante e pub essere pure l'espressione d,~l progredire del processo morb.qso ed il ina11ifes~a r s: di q u esto nel polmone contro-laterale se il medesimo prima ne era immune. L'O. con clude ch e la capaci tà vitale è anche un prezioso inezzo pronostico p er saggiare l 'efficacia o meno della fre n ico-exeresi come mezzo t erapeutico d ell a tubercolosi polmonare.
La pielografia con l'Uroselectan. Prof. V. G1ovE1T1. - Mentre l a visual:zzazio11e delle vie urinarie coi m ezzi opachi introdotti per ' Tia r etro'g rada è orrnai di do·m inio comune e t uttii i medici g: à ne con oscono le indic azioni e i
PRATICA
781
risulta~i ,
da non mol ti invece è con osciuto un nuovo metodo col quale il m ezzo· cli contrasto & introdo tto per via endovenosa. L'O. ch e fra i p r in1i in I tal: a si è occupato dell 'argomento, ricorda brevemente l a storia della pielografia endovenosa, che dopQ lunghi sludi e tentativi iniziati nel 1923 h& potuto ottenere finalmente ri-su l tati pratici negl: u ltimi mesi del decor so ·anno per merito di Lichtenberg e Swick. Quest i AA . sono r iusciti a trovare un preparato, l 'cc uro-. selectan » ch e pur contenendo una enorme quan-tità di iodio ( 42 ~6) non arreca p er l a sua per-. fetta combinazione organica· alcun d:sturbo al paz. men~re dà una nitida visione radio·graf~ca. L 'O. presenta una numerosa casistica riccam ente cl oc.u1nentata con interessanti radiograrr1r11i, dall a quale appare evidente l 'util :tà del m etodo, che r enderà grandi vantaggi nello studio del1'apparato urinariQ in tutti i suoi segme11ti. A ~ale proposito si domanda se non fo sse più corr e lto dire urografia anzichè p · elografia. L 'O. che n on ha inteso che di portare u11 prim o CQntr ibuto all 'interessante s tudio, ch e cert a 1ne11Le aprirà nuovi orizzonti di ricerche, vuole r o11fermare la compl eta innoc uità clel metodo, assi curando colla sua esper :enza che ness un inco11veniente può esser da lo dall 'uroselectan, ch e po~rà essere usato con piena tranquillità anche in mal a ti g r avi .
Su di un caso d'avvelenamento da nitro-benzolo guarito. Do LL F. CnRFINI. L 'O . r iferisce su dì un caso di avvelenamento da nitrobenzolo con sito i11 g ua.rigione osservato nella Clin: ca Medi ca di l\IIodena . Si è tratt ato di un soggetto eh~ a,-eva. ir1geri1.q p er errore mezzo bicchierino .circa di essenza dì mirbana. L 'O. si intrattiene sulla d:agnosi differenziale fra avvelena1nento da i1itrobenzoli e ·quello da prussiali , sulle modificazioni apporta te dai nitrobenzol : suJ sangue e Q. questo proposito, sulla scorta del proprio caso, conclude che l 'essenza di mirbana non agisce soltanto come emolizzante, ma ch e eserc ita anche l.ln 'azione inibitrice proto·p lasmatica sugli scambi gassos\ senza tuttavia alterare I 'emoglobina, n el se11so di una trasformazione in metaemoglo~ ]Jina. Terapeuticamente l 'O. u sò con risultati oddisface11 ti l 'ossigeno per via sottocutanea. I l Segrelario: Prof. G. MARGRETH.
Società Medico-Chirur gica Bel lunese. Sed11te del · 5 1narzo e del 2 aprile 1930. Presidenza: G. P1ER1, presidente.
Il trapianto osseo -nelle fratture dei corpi vertebrali. Prof. G. P1ERI. - L'O. nei casi di frattura dei corp: vertebrali senza sintomi nervosi, invece del comune procedime 11~0 di in11nobilizzazione con1 apparecch i gessati, che n on. sen1pre dà risultati sodd isfacenti, h a adottato ~l trapianto osseo alla Albee; esso evita l 'azione del carico· sui corpi .ryertebrati fratturali , e immobilizza le piccole ar-ticolazioni rachid ee entrat e i11 sofferenza per l 'al~erata s tatica vertebrale. Prese11ta 3 pazienti nei quali l 'operazionc d at a cla t1n tempo sufficienteme11 te lu11go per g iudi~are dei ristùtati (6, 5 e 3 ann=) ; la g uarig ionecosì ottenuta si pllÒ dire perfe tta: tut~i e tre glioperati han110 ripreso le loro fa Li ro ~ e occupazio-
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IL
[ANNO XXXVII, NuM. 21]
P OLICL I NI CO
n i abil u ali senza alcuna apprezzabil e invalidità ;residuale. In un caso, di malattia di Ku1nmell-Verne u =1 secondaria a frattura d ella 3a. vertebra lombare erificatasi .. 7 anni prima, l 'O .. è intervenuto col ~ rapianto osseo; l 'operazione data da 5 anni, e il risultato è no·n ottimQ cqme quello ottenuto .n elle fra ttu r e r ecenti, rna discreto ; è scomparsa la dolorabilità al carico e nei mov~menti, ma per.sis tono clol ori irradiantisi agli ·arti inferiori a tipo .radicolare (da st enQsi d ei fQrami d,i coniuga. :l) .z1one ~ .. Jrtcqragg=ato da questi risultati, 'e impressio.na lo d 'al tra p arte dalla comparsa o peggiora:inento del gibbo ne~ casi di antiche lami11ectomie praticate p er fratture vertebrali con sintomi nervo,s i d a, compressione, l 'O. r ecentemente ha ·BS~eso anche a questi ca~i l 'ind:cazione del tra.pianto Qsseo come a tto operatoriQ complementare alla Jaminectomia decompressiva, allo sco~i:>o di assicurar e l & statica rachidea.
pito al capo, duran~e il lavoro, da alcuni mattoni, era110 comparsi nella notte cefalea, febbre e stat o stuporoso, per cu~ fu inviato in Ospedale CQn d : agnosi di encefalite, diagnosi che pareva giu stificata da vari sintomi accessotj (rigidità nucale, Kernig, ecc.) . Ma la pur:itura lombare, praticata tre vqlte, estrasse sempre l~quor sanguinolento . Sette giorni dopo lé\ CQmparsa di questi s:ntomi si iniziarono attacchi d~l tipo nettamente ep~lettiCQ noD: jacksoniano (urlo iniziale, bava san guinolenta, ecc.) . Tali attacchi si ripeterono frequentemente per il periodo di 7 giorn~ (36 accessi in tutto) poi cessarono.' nè più si verificarono nel p eriodo su.ccessivo di osservazione l)rotrattosi p er 4 ann!. L 'O. pensa ch e lo stato transitorio di psicosi epilettica abb ia potuto essere determinato dal fa l tQ ch e tl sangue ·stravasato abbia agito su tutta la corteccia come stimolo irritativo.
Forme non frequenti o mal note di appendicite.
Prof. A. PoNzIAN. - In una trentenne, plur:para, d opo UD: partq non avviene il secondan1ento e si avvié\ emorragta per atonia uterina . . L 'O. chiamato di urgenza tenta a utero contratto la, manoìVra di Credé senza risultato, per cui si prepara per il secondamento artificiale manu~le consigi:ato d~lle grav~ condizioni d ella pazien te ~ dalla emorragia. Tornando alla paziente con stata che la placenta fa capolino, alla vulva: distacca11d-0la si accorge che aderisce a un grosso corpo car11oso ch e fuoriesce con essa dai geni tal i, e ch e è il fondo uterino estroflesso. Riduzione d el viscere invert'. to. Segue uno stato di sh ock; ma in definitiva la g uarigione . L 'O. discute la ques tione dell 'inver sione uterina in genere, e a proposito del caso testè riferito n on esclude ch e le manovre d~ spremitura e di traz:one sul cordone 1'abbiano favorita, ma l 'ulterio,r e sviluppo di essa deve essersi prodotto spontan eamente. Il riconoscimento dell 'inversione -e il pronto intervento hanno reso facile porre riparo a UD: inc:dente eh~ talora ha conseguenze assai gravi. ·
Prof. G. COLLE. - Illustra due forme di lesio.t1e appendicol ar e ; una, determinata dalla insuf1ic:en za della valvola ciecoapp endicol are e r ap(presentata da alterazioni ù ella par.ete (atrofia d ell a l l l usoola tura, diminuz.ione o . scomparsa d ei follicoli 1~11fotici , trasformazione p er sino dell 'epitelio, eh~ diventa · u g u ale a quello del colon), .sp esso assoc:ata a distensio11e, mobilità e atonia -del cieco ; ~ un 'altra, d erival a da elminti ; l 'una -e I 'altra spesSQ degne d ell 'inter vento, perch è ac-compagnate d a quadri clinict a, volte imponenti, .}Jer quanto non possano includersi n ella cla~se dell 'appendj cite , m ancand-0 d i fenomeni ~logi st:ci veri e propri, o det loro esiti.
Simpatectomia periarteriosa nei dolori degli arti da emiplegia cerebrale. Dolt. G. BOMBI. - In due pazient~ con emi,pleg ja corel>rale che presen,tavano vivi d olori a 4ivello degli arti del lato paralizzato, i quali si •eran Q dimos trati ribelli a tut tj i tra ttamenti, l 'O. p en sò di praticare l a: simpatect omia dell 'ar t eria principale dell 'arto. In uno d ei due pazien tf, u omo di 62 anni, -em iplegico da p oco p ·ù di un a11no, in cui i dolori erano prev(.!lenti all 'arto superiore, fu pratica la l a sirnpalectomia della omer ale, ed egli ·ebèe tlall 'operazione un beneficio n otevole, che -dt1 rò fino alla sua morte verificatasi circa un -a11no d-0po. Nel secondo p aziente i 1iolori er an o u g·u almc11le ~ntensi sia all 'artq superiore come all 'ir1Ieriore, e fu pralic~ta Sltccessivamente la :simpalectomia d ella femor ale e dell 'omerale; anc l1e LJuesto 111alalQ ebbe un miglioran1ento notevole , cl1e fu controllato p er alcuni mesi (in se~· uj to il p az:ente fu perduto di vis ta). L 'O. n o11 si n asconde con1e tali su e constata,zioni rr1al si co n ciliino colle vigenti id ee, seco11tlo le quali i dolori d egli eni.ipleg:ci sono di ori_gi11e centr.ale e verosimilmente talamica . Si li111ila qt1indi a regis trar e il falto osservato, sen za ·le11ta livi di interpre~azi-0ne fisiopatologica.
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Psicosi epilettica secondaria ad emorragia traumatica subdurale. Dolt. ~f . ~1ANTOVANI ORSETTI. - In un giovane cdi 27 a rt11i che alc uni giorni prima er a ~ t a lo col-
1
Inversione uterina puerperale acuta.
Sulla cura della cangrena polmonare. Dott. G. M. ZANNINI. - L'O. illustra un caso di can gr en a polmona1:e ~n una giovane di 26 anni, probabilmente secondaria a operazione per ipertrofia dei turbinati Poche settimane dopo lebbre, d olor e puntor:o a destra, tosse con esp ettoratq che divenne rapidamente fetidQ, e comparsa di sintomi cavitari alla base del polmone destro. Il tra t tamento con sistette in somministrazione per os di iposolfito di soda (4-5 grammi al g'.orno), n eojacol per iniezioni endovenose (complessivamente g·rammi 2,50), inalazioni di · olio essenzi ale di t r ement:na e di iodoformio, e infine pr1eu111Òtorace artificiale int~nsivq: complessivamente furono praticati 15 rifornimenti a pochi giorni di dist anza l ' uno dall 'altro. s= ottenne la guarigione clintca nel ter1nine cli 45 giorni.
Contributi radiologici alla patologia cardiovascolare. Dott. DE AGOSTINJS. - Richiama I 'attenzione sul n on raro dissidio fra r eperti clinici e reperti radiologici nella patologia card~ovascolare. Egli illustra due cas~ di soggetti avanzati in
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XXXVII, NuM. 21] ·
~là che si fece~o ricoverare in Ospedale per disturbi lievi dovuti a una bronchite con enfisema polmonare, e in cui la radioscopia dimostrò un voluminoso aneurisma dell'aorta discendente -clinicamente muto. Viceversa in un paziente con grave sclerosi ed ateroma aortico, e jn una malata con sinfi si pericardica calcificata, esattamente diagnosticati clinicamente, l 'e'samé radioscop :co non rivelò che una modica dilatazio,ne cardiaca. I~ Segret.ario :. Dott. G .. LocATELLI. 1
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SEZIONE PRATICA
Società di Cultura 'Medica Nova1·ese. Seduta del 10 marzo 1930. :Presiede : 'BAcIAiL1. I ' .
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I,oDDINI (Novara), osserva ch e so lto la denomin azione di osteopsatirosi sono compr·ese diverse sindromi talvolta associ~le, tal 'altra isolate. La sclera blu va sotto l 'interpretazione di un deficiente sviluppo del mesen chima. Sifiloderma terziario superficiale con atrofia cutanea.
ARTOl\ 1. - Espone i dat'. di un caso clinico e · ded·uce considerazioni r alitjve alla possibilità che anche la lue terziaria possa dar luogo ad atrofie cut an ee pure, al polimorfis1110 ed all 'imponen za che possono assumere ~ sifiloderm : ed alle conseguenti difficoltà diagnostich e. 1
Presentazione di casi.
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Su un caso. clinico dt probabile osteopsatirosi. •
GARAMPAZZI. - L'O. presenta un ragazzo di 14 anni ricoverato in Ospedale per frattura del fetnore destro: antececlentemer1te per ben sei volle ha presentato fratture localizza te sempre a destra. · A 4 anni il r agazzo è st ato colpito da p aral :si infantile con localizzazione prevalente a destra <li cui sono evidenti tutt 'ora gli esiti trofici e motori. Le fratture cominc:arono· a,1 V anno. A l 'esame del paziente risalta il colore plu1nbeo delle sclere. Sclere blu che non si accompag nano però ad otosclerQsi. I diametri del capo . superano notevolinen te la D:Qrma. I movimenti attivi e passivi degli arti raggiungono 1:miti di eccezion~ per la gr ande lassità dei legam enti articolari. Radiografi camente segni cli scarsa ed irregol are calcificazione con abbondante proliferazione periostale. Clin :cam ente llna grande facilità di riparazion~ accompagna la g rand~ fragilità . Qssea.
At~To r.
Riferandosi alla comunicazione fatta nella precedente seduta, l 'O. presenta due casi: l 'uno di lupus eritematoso ac11to, l 'altro di lupus eritematoso fi sso. s: intrattien e a discutere della t erapia aurica di tale malatti::t e presenta in proposito preparati istologici, dai quali trae cons=der azioni favorevol~ al concetto che l 'az: one di tale terapia si esplichi attraverso ad una vera reazion e a focolaio·. -
Un caso di encefalomielite disseminata.
Presenta un caso· di encefalomieli te disseminata, dis.cute la di agn osi differenz :ale con le forme b asse dell 'en cefalite epidemica e le forme acute di sclerosi a placch e, e sostiene che questa forma morbosa va co11siderala come una en tit à n osologica a sè, dovuta probabilmente ad un virus 11eurotropo filtr abile, ullramicroscopico, analog·o a quello della p oliomielite. Il Segretario: Dott. RINALDr. VERCELLI.
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Interessante pubblicazione: prof. DARIO MAESTRINI e Dott. MARIO MUZll Direttore e 1\fedico Primario Specialista radiologo nell 'Ospedale Civile d1 Teramo
(Novara). - Prese11ta la radiografia di un caso d~ osteogenesi in1perfetta, di un bambino di 16 ore di vita, in cui sono visib:lissime Studio Clinico e Radiologico. numerose fratture con callo già form ato. Con 58 figure int.er ca.late nel testo. FoHNARA. - Nel caso par1 icolare chiede se non Prcf azicne con lettera. del P rof. Sen. C . B. Queirolo. può la poliomielite anteriore act1ta che il piccolo paziente subì a 4 ann: di età ed a localizzazione SOMlVlARJO DEL VOLIDfE. -- Prefazione. - Cap. I. Brevi sui fattori della stitichezza abituale, pa_ prevalente destra, spieg·ar e, con un 'alterazion e considerazioni '""ine 1 .a 23. - Cap. II. Stato attuale delie nos tre cono. del trofism o osseo, le fratture limitate agli arti ;cenze sulle dolico :.olie : a) St.OTia·; b) Patogen esi ; e) Clinella metà destra del corpo: in tale sen so p ar- nica · d) Radiologia, pag. 24 a 47. - Cap. III. Osservazioni' personali sulle dodcocolie, pag. 48 a 76. - Cap. IV. lerebbero le radiografie delle ossa degli arti che Segni clinici delle dolicocolie osservate : a) Dolore; mostrano un rimpi ccjoli1ne11to delle ossa stesse. b) Meteorism o c·o mplicazi oni; e) D2.nnooe conseguenze VERCELLI (Novara). Ritiene ch e la lesione delle dolicocc.lie (anormali posizioni di tratti intestinali, spinale abbia indubl1iamenle un 'importanza, se compleooioni, a-ngolazi•o ni); d) Sti t ichezza; e) Febbre; ) Qualche sintomatologia rara, pa,g. 77 a 89. - Cap. V. non come fattore deter111inante, com e sens:bi- fReperti radiologici delle dolicocolie osservate : a) Dolilizzan ~e del disturbo· trofico osseo esse11zialn1encoc<1lie univerGa.li; b) Dolicocolie parziali; e) Dolicocolie e m egacolie; d ) Doppia f uni.i one del colon, pag. 90 a 92. Ie en1ilaleralizzato dal lato· della lesione spinale. Cap. VI. Le dolieocolie pure, cons iderate come fattore ARTOM (No·v ara), ricorda i casi pubblicati, nei di stiti c~ ezza abituale : a) Funzioni proprie del colon; quali l 'ost eop sa tirosi aveva eziologia luetica. b) Formazione del-le feci e loro compoa·i zion e; e) Stim olo Nel caso attuale no·n esistono seg11i obiettivi fisiologi co del l'evaicuazione; d) Importanza della semplice lunghez:iia a.,norm ale del colon come fattore dd s~i n eppure di presunzione di lue congenita . ahituale, pag. 93 a 108. - Cap. VII. Terapia Circa l 'oscura patogenesi, c'è da pensar e ad una tichezza delle dolicocolie, p ag. 109 a 111. - Cap. VIII. Conclu ~ io .anomal: a co11genita del tessuto fibro so ~ cui fa ne, pag. 112 a 116. ·- Cap. IX Bibliografie, pag. 117a120. ;pet1sare sia il color e de1la sclera dovu~o all a sot- Volume di pagg. VIII-120, nitidamente etampato in carta tigliezza di quest a ch e permette la tra sp arenza am er icana. -- P-r-ezzo L. 2 O pjù le spese postali di spedidella coroide, sia la cofosi dovuta ad an omalie zio ne. Per i n ostri abbonati sole L. 1 8 io porto franco. dei lega m en ti degli ossicini, sia la l assità dei lef nviare Vaglia P oetale all'editore LUIGI POZZI ga1nent'. articolari ch e ~ll questq caso è enorn1e. ufficio Pootale Succursale diciotto (18) - ROMA. GREPPI
LE DOLICOCOLIE
784:
IL
POLICLINICO
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XXXVII, NuM. 21}
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •
SEME_IOTJCA. La c.ontorsione omolaterale, segno semejologico nei tumori maligni delle vie respiratorie inferiori.
A. Bosco (R ev . Med . Latino-Am., n. 167) studia un segno. sem eiologico, fino ad oggi non conosciuto, che eh ia1na contorsione omolaterale, fenomeno che si ritrov.a n ei tumori maligni del! 'apparato r espiratorio e ch e consider.a di g rande \ralore, come corrispondente ai segni patognomonici. Il suo inter esse è grande perch è contribuisce a stabilire il car.atter·e rn.a ligno d ell 'affezione; i·l suo valore è solo superato dalla const atazion e, nell 'esp e,ttor.ato , di cellule n eo·pJ.astich e. La con torsione omolate·r ale è u·n segn o sen1.eioil og·ico che si riconosce all 'ispezion e del i1aziente e ch e colpisoe il tronco, gli .a rti, la testa ed il collo . La sua patogenesi è puram ente funzionale e I.a su.a comparsa è sempre precoce; si può an ch e osservare prima ch e co.m paiono le deform azioni locali d el torac·e. L 'A. d·e cri ve le ·caratte.ristich e di questo seg110, faoilmente co·n statabi.li a.}} ' ispezione del malato, ch e d eve stare in piedi, completa1nente nudo, al fin e di .ap1p rezz.are tutti i dettagli ch e appaio·n o dal lato del tumore. L 'es en za di questa contorsion e è cara tterizza ta dalla rig·i,d.ità muscola.r·e on1olaterale, espor. ente di ·1urbe puramente vegetative. A. P. 1
tratti cioè di una pleurite a·desiva, n ella quale è molto difficile d.a ta la su.a cronicità di poter osservare, come è capitato agli AA. una regressione totale clinica e r.adiolo·g ica. Gli AA. sono invece di opinione ch e n ei loro m.alati si sia form.a ta in occasione di un.a poussée infettiva della b-ronchiettasia , una splenopolmonite di vicin.a nza con r eazione pleurica lieve . In altri casi a l contrario queste splenopolmoni ti cronich e son o, come .avviene nel fan ciullo, l 'origin e della bronchiettasia. VICENTINI.
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CASISTICA. Un caso di peritonite gassosa.
Nell 'ospedal e Na·cho d in Boemia l(udrnac (Zent . f. Chir., n . 5, 1930) 11a avuto occasione di opera re un giov.a ne di 18 anni che aveva n ell 'an amn esi un reumatismo. Scomparsi i dolori alle arti col.azioni cominciò un dolore localizza to n ella regione gastrica senza vomito, con alvo r egolare , senza alcun.a alterazione all 'esam e radiologi co. Presto cominciò a gonfiarsi l'addome con su ono timp.anico a lla percussione in tutto l 'ambito, senza liquido libero , alvo aperto per i gas. . Poioh è il nLeteorismo aumentava fu dec"Ise> }'intervento. Aperto . il periton eo n e uscì del gas eh "era cont.enuto n ella ca-yità sotto forte pr·essione; subito si ebbe un .affiosciamento .della parete &d·dom.inal e. Fu fatta una r evision e di tutto l 'a,ddom e e .n on fu trovata ch e u.na piccola quantità ·di essudato chiaro limpido, un'appendice lunga, leggem1ente iniettata. 1Fu asportata l'appendice ed asciugato il poco liquido; fu fatta la ch iusura ·dell 'addorne. Il ·decorso fu ottimo, il rneteorisma non si rip etè e rivisto ·d opo 1 anno il paz: sta,ra b en e:. Casi simili di gasperitonite p·er quanto rari sono n oti ma l 'eti olog·i.a è oscura. Nel maggior numero dei casi si tratta\ra ~i complicazioni 1po·s top eratorie dopo lapar otom1 e n el1le quali compariva un n1eteorismo ch e non si modificav.a con i movimenti peristaltici dell 'intestino . Raramente si ebbe vomito n el1'.a cme d·el m.a.J.e. Con I.a ril.a parotomi.a m.an cava.no i segni di u.na infiammazion e del periton eo, ·di una paresi intestinal e; soltanto le anse per la pressione ·en.doaddarninale collabivano. e.a si simili ono descritti da F-alk enburg dopo operazion i su~ c i~co, d~ Friind ~opo prostatectomie transvesc1ca]1 con impercett1b1le apertura d e] peritoneo subito suturata , da Stegema nn dopo operazione di erni.a c~mpli cata e-on eri sipela, da Ri eder dopo tag11 0 cesar eo. In tutti questi ca i la produzione del gas è spiegabile. ~fi che dj.a ne b a de critto un caso simil e aquel.Jo dell'A. non consecutivo a·d intervent?. P er la p a1ogen e i n ell e fom1e po t.oper~t1ve si lJllÒ J1en sare con Friin1d ad una 1nva 1one1
Interpretazione delle imagini radiologiche trian~o lari dette da pleurite mediastinica sovrapponentisi a dilatazioni bronchiali. L'aspetto ra,diolog ico di 01Jac iLà triangola·re ch e richian1.a una pleurite m·edi.a stinica è tutt 'altro ch e ra r o n ell e bronchi.ettasie. Bez.a nçon , Azoulay , Weismann-Netter , Ou1nansky e Brodi ez h anno riferito n ella se·duta d el 13 dicembr e 1929 della Soc. Médic. d es Hc}pitaux de Paris (Bull. et M ém. , n. 3-1) due cas i di bron chietta ie intere santi per il fatto ·ch e n el 1° di essi hanno p.otuto· osservare la compar sa del] ' o•p aci tà triangola re n el corso di una pous ée infet.t iva e n el 2° hanno assistito a lla compar a di que ta t essa im agine n el n1en tre ch e i intomi mi o-li.aravano. Tali fatt i e p ec ialmente il secondo fanno ])en ~ are ch e l ' in1agine triangolar.e opaca non d ip end{l direttamen te da ll.a dilatazione bronchiale, n1a da fatti passeo-geri complicanti, pleurici o polmonari. A prin1a vi ta l 'in1a o· i.ne in qui tiene corr i i)onde n ettan1 ente a quel] a ·descritta clasican1en te dell a pleur ite n1ediastinica ch e, a g il1di care dai fatti gen er.ali interni con comitanti , do,·rebbe es ere purulenta. l\1a le pl1nture e gl i inter,Tenti cl1irurgici h.a nno fatto rige tt are ta]c i1)otesi. E co_ì })lite de,-e scartarsi l 'altra ch e si 1
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SEZ IONE PRATI CA
batterica s1Jecial1n ente di a n aerobi o di altri batteri come il b . lactis aerogenes - poichè è accertato dalle ricerch e di Lohr ch e g li anaerobi non sono capaci di produrre una sindroffi·e di peritonite g.asso,sa. L ' infezion·e di tratti intestinali da anaerobi è dimostrata in ulcer e tubercolari o dissenteriche ma non si ebbero mai alterazioni n è dello stomaco n è ·d e11'intestino. Essi producono una sepsi generale ·e·d ·edem .a metastatico n elle e.stremità. L 'inoculazione sperimentale n ella cavità peritoneale di a n aerobi ,.:pro.duce sempre peritonite grave con essudato emorragico scarso o privo di l eu cociti, sintomi ch e non si h anno nella peritonite gassosa. Coenen ere.de ch e n ei casi primitivi si tratti di una peritonite locale e (,h e i batteri penetr.ano nella cavità peritoneale ..attraverso la parete in testin.a l e. In n essun caso però sono state O·SServate alterazioni del peritoneo . Così ch e l 'etiologia r iman e sem·p re oscura.
R.
,BRANCATJ.
Contributo alla peritonite cronica adesiva idiopatica. L 'etiologia .di questa forma è o·s cur.a m .a è certo che vi possono av:ere influen za altera, zioni di sviluppo e form.azioni adesive ·durante il periodo fetale, come pure alterazioni funziona li nervose. Borkowslti (Zerit. f . Chir., n. 5, 1930) rie ha osservato un caso : un uomo di 36 anni sen za al cuna mala ttia pregressa ch e nel 1927 .avev.a cominciato a presentare i segni di una subocc lusione ch e si r ipetevano. All'esame obbiètt. presentava meteori m ·o con eviden te rilievo del g rosso intestino, ch e si mostrava ing·randito a l] 'esame r.a diolog ico. A.I la laparotomia si trovarono numerose m embrane appena vascolarizzate fra le .an se dell 'i ntestino t enue ch e finivano a l cieco. Ness11na g h ian.dola n el mesentere, n essun.a alter.azion e nello tom.a co, ·d uod eno, cistifellea. Le membrane ve.n n.ero staccate. Il si O'm.a era fi ssato da una m embrana c h e lo strozzava e ch e fu incisa facendo seguire un.a peritonealizzaz.ione. Anch e l 'append ice era sepol ta fra n1embrane; fu isolata "ed .asportata. Quindi fu richiuso il ventre. Il malato m ig liorò; ma d opo 2 m esi ricomparvero i segni della occlusione. Fu riaperto. Venne resecato il g rande omento, furono asportate n1embrane e p eritonealizzati i punti e fu r ichiuso J'a·d·d o·m e. Fu fa tto un trattamento con ipofi~ i na, atropina, fibrolisina , -diatermia , massagg·i, b agni, g·innastica. Dopo 2 m esi si avev.a lln notevole n1igil ior am ento ma presto ritornarono i di sturbi e l 'in f . fu rioperato una terz.a · volta 1asci.a 11·d ovi n ella cavità una certa qt1antità di ol io canfor ato. Il p. ebbe un miglioramento . L 'esame istologico di pezz i di m embrane e dell'appendi ce esclu se Ja tuber colosi . Si tratta anche qui di un caso di cof'1 drt1a con glutinaz ion e (Pavr) ch e non può m ettersi in rapporto con un.a infezione primiti,ra tubercolare. 'F orse h a importanza un' a]te-
razion e jniziale ·dell 'a·ppen·dice . Si può a mmettere un fattore costituzionale con un processo infiammatorio ch e agisce come stimolo plastico. R. B :RANCATI.
Sulla. peritonite essenziale dei bambini. V. Obdalitz (D. Zeit. j . Chir., vol. 220, 1929) riferisce su 50 casi che ha raccolto n ell ,ospedale dei ba mbini di Briinn. Egli viene alla con clu1sio·n e ch e I.a peritonite essenzia le è rela·tiva.n1.ente frequente n ei bambini. Fssa co.Jpisce .a preferenz.a le b.a mb[ne. Co·m e causa di ciò è da ricePca:ve n·on un 'infez ione genitale, m.a differenze di ra1ppo·r ti del cavo peritoneale n ei due sessi. Solo 3 volte i potè con s icurezza stabilire una origine ..ascendente genitale in 2 peritoniti gonococciche e 1 streptococcica, n ei casi rimanent i sembr.a probabile al più un 'origine in testina le per inva ione d ei germi dalle pareti intestin.a li. Dal punto di vista batteriologico la IJeritonite essenzi.ale d 'origin e intestin.a le d1 un quadro clinico tipico . Rim.angono le altr·e co.m plicazio·n i com1e le febbri di lunga durata per un 'inf.ezion e d·elJ.e linfo.g hi.andole n1e&en terich e, se non v'è tale infezione 1'1 febbre cad e ra pidam·ente. Anch e n ella peritonite pneumococc.i.c.a contro il pericolo di m etastasi è consig liabil e un precoce intervento piuttosto ch e aspettare il 3° stadio. ' ' · GnrRoN. 1
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TERAPIA. Il trattamento pratico del diabete. D.al punto di ,rista pr.atico, il di.abete può con sistere: 1) in una g licosuria trascurabile; 2) in diabete lj eve; 3) in di.abete grave. Quest'ul tima condiz ione è agevo]mente riconosciuta dai sintomi di sete, prurito, poliuria, glicosuria ; la glic·e mia è oltre il 0,2 e spesso arriva al 0,3-0,5 %. Le prime duie condizio·ni son o ricon osciute solLanto n1·ediante adatti esa1ni. La g·licosuria tr.an sitor ia, in cui la g li cemia rimane n orn1ale dopo un pasto o.rdinario o con g luco,s io, n on richi·ede nessun trattam ento. Il diabete l ieve non i annu n cia con ·&intorni e può es.sere riconosciuto m ediante lo studio ·della glicemia, ]a quale si eleva al 0,2 °{ d opo la son1ministrazione di gl11ro~io e non ritorna a lla norma (O, 1 %) ch e dopo due ore. R. D. La,iV-ren ce (Practitio11er, febbra i o 1930) fa ril evar e che la cura del diabete non deve essere esclusivo dominio dello special ista, ma ch e va fatta anche dal m·edico prati co. Nei casi lievi, si tratt~ p er ]o più d.i individui di una certa età, s.pesso obesi. Al cuni ri tenO'ono addirittura ch e n on vi sia b iso·g no per . essi di nessun trattam.ento, ciò ch e n on è esatto, in quanto ch e essi, se non sono curati si caricano di zucchero e so ffrono di compl icazioni del .di.abete, quali neuriti, forun colosi e. e le condizioni si ag o-ra,1ano, di retinite e 1
gan~rena.
Q11indi tali malati non vanno trascurati. Neg li individui più gio,·ani, i farà oprattutto
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IL
POLICLINICO
la rid uzione della dieta, meg.l io se sommini .. stran·dola esatta·m ente p esata con la quantità to,llerata di carboidrati e fornen·do la quantità necessaria di calorie; è questo il miglior metodo di evitare in seguito l'insulina e di prol•ung·a~e la vita; irn questi individui è necessario altPesì dosaiie di tanto in tanto la glicemia; questo, a rigore, .p uò essere tralasciato n egli individui .più .anziani, p er i q,u,a.li basta in g·enerale l 'esame dell 'urina. Nei oasi gravi, la dieta non può essere tro.p po ridotta, altrimenti non si fo.rnirebbe una quantità di calori·e suffici·ente; è quindi necessaria la somministrazione di insulina. L 'A. scansi .. glia r ecisamente l'uso di insulina per bocca o di altri p reparati con sigJiati, che sono stati dimostrati de l tutto in·u tili; la loro efficacia è da attribuirsi soltanto alla dieta contemporaneam ente istituita. Importante è, in tali casi, di stabilire la quantità giusta di insulina, da somministrarsi una, ·due o raramente, tre volte al giorno. Nei pri·m i tempi del trattam·ento insulinico, si faranno du e ini ezioni di insulina (prima di colazione e prima di pranzo), si darà una dieta a!datta (pesata) e si esamineranno urine e sangue un,a volta (o più spesso) al giorno. In questo primo periodo sa;r ebbe bene che il paziente fosse ricover.a to in una clinica speci.ale, poichè il m edico n on ha tempo di procedere a tutto qu1esto; si deve però far presente · ch e si possono ottenere buoni risultati anch e senza l 'esame della glioemia. ImpoTtante si è di evitare i feno·m eni del·l ' ipoglicem·i.a (deboliezza, su.d ori, palpitazioni) che compaiono 2-3 ore dopo l'iniezione di insulina; quando essi si m.a nifestino, si diminuirà di una o du·e unità la quantità di insulina , altrim.enti il paziente tende .a diventare sempre più debole. L'insulina verrà altresi diminuita n·ei pazi,e.n ti che, col progressivo miglio·r amento , diVientano più attivi è f.a nno m.aggior e esercizio fisico. Quando, inveoe, si veda ri comparire ·d ello zucch ero neill 'urina in pazi,e·n ti n ei quali era scomparso, si aumenterà di u.n paio di unità o più ] 'in sulina; in tal modo si eviterà la tendenza alle ricadute. Evidentem,ente la ripetuta determ inazione della gfticemia faci.l iterà il compito del m edic o in qu·esti e.asi. Nel caso di malattie intercorrenti, specialm ente infettive e febbrili, ]a quantità con sueta di insu]ina diventa insufficiente e va spesso raddoppiata o triplic.ata se non si vuole andare incontro a fenom·e ni g ravi di chetosi ed al com.a. Ad ogni mo do , le dosi di insulin.a non saranno mai troppo forti e val megli.o aumentare il n·u·m ero delle iniezioni, anzichè la dose di ognuna. Nel caso che il m edico ven ga chiamato d'urgenza presso un malato ch e non cono ce e ch e presenta sintomi di aci,d osi o di coma ed h.a molto Zl1cch ero n ell e urin e, farà b en e a prati care subito 1' iniezion e di 20 unità d 'i n ulina , procedendo poi al trattamento d el Ca$O . fil. 1
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Sulla possibilità di un'azione sinergica dello zolf~ rispetto all'insulina. P. Catelani (Rivista Clinica Medica, n. 22, novembre 1929) ricorda che in una precedente pubblicazione aveva po tuto mettere in evi1denza l'azione ipo.g licemizzante dello zolfo; tale attività era considerata come uno stimolo sull'azion.e dei fermenti glicolitici; tuttavia il meccanismo d '.azione dello zolfo è molto complesso, e si svo1lge più sulla glicemia che sulla tiemia. Questa ipotesi è avva·l orata dal fatto che lo zolfo totale circolante n el sangue di individui normali è di ctgr. 0,475, mentre nei diabetici è di ctgr. 0,350; invece ]o zolfo neutro è ctg. 0,085 nei normali, ctgr. 0,107 n ei casi patologici. Tuttavia se è chiaro che una piècola dose di zolfo produce abbassamento del tasso glicemico, tale azione non è paragonabile all 'insulina, perchè aumentando I.a dose di zolfo si ha }'.effetto o-p posto, cioè l 'iperglicemia. P.a rtendo d,a qu·esti con cetti 1'A. ha voluto applicare in un caso di diabete grave · la cura insulinica associata alle iniezio,n i di gr. O. 00027 di zolfo soluto pro die. Egli ha potuto constatare che mentre er.a no necessarie 60 D. U. d'insulina per r en,d ere il p. agli cosuri1co, associando i due m edicamenti, e somministrando lo zolfo con una certa regola , il 'insulina si poteva ridurre a 10 D. U.; in seguito anche la dieta potette essere modificata, aumentando le proteine, i grassi , e·d anche gli idrati di carbonio. . A conferma di tali risultati furono istituite Ticevche sperimentali in conigli, resi iperglicemici mercè iniezioni di glucosio. In queste rioerche i risultati sono stati meno marcati, m.a hanno conferm.a to I '.a zione ipoglicemizzante dello zolfo. Qu·esto fatto non va interpretato come dovuto all'azione .cumulativa dei due medicamenti, ma lo zolfo insieme all'insulina presenta un'azione sinergica tale da esaltare .Je virtù terapeutiche dell'ormone pancre.a tico. CARUSI. 1
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Questioni pratiche sulla terapia del diabete. E. Wiechmann e F. Koch (Miinch. m e<I. Wochens, 1929, n. 20) riferiscono sui buoni risultati ottenuti a Colonia con l 'istit•u zione di cu cine spe,c iali per diabetici, in cui vengonC> pr.eparati degli alim·e nti ad.atti per tali ammalati e preconizzan o ]a diffusione di qu.esto m.ezzo di cura dietetico, che evita molti errori ne·J campo del] 'alimentazione del diabetico. T.ali c;;ucine sono particolarmente utrli peir tutta que·l la categoria di diabetici l·egg·e ri, ch e non d evono venir sottoposti .al trattamento con ]'insulina, il qual e va fatto soltanto nelle case ·di cura e sotto la diretta sorveglianza del medico. Tali ammalati non presentano notevole iperglioemia e n eppure una glicosuria marca~ ta, le loro urine non contengono acetone; essi sopportano b en e una dieta priva di idrati dì
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SEZIONE PRATIC..<\
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carbonio con l'aggiunta di circa cento grammi di pan,e al gior.no. L'insulina può essere di gran.de utilità , ma il suo uso deve essere fatto, comie si è detto sotto la sorveglianza del m·edico, in quanto ch e essa può determinare uno stato esagerato d i ipogl~oemia, con gravi alterazioni. 'Nelle grandi città, si può associa~e la cura dietetica per m·ezzo delle speciali cucine, con qu.ella insulinica, sotto la sorv.egli.anz.a di a·datti clinici. , . fil.
POST A DEGLI ABBONATI. •
Al ·dott. E. B., da Genova: La letteratura sull'azione dell e correnti elettriche nel corpo umano è vastissima, specialmente dal punto di vista m edico-legale. Le cito alcune pubblicazioni d'indole generale. G. AIELLO. Patologia da elettricità. VII Con.gresso di Me.dicina del lavoro , 1927. S. JELLINEK. Der elektris·che Unfall. F. Deuticke, ed. Leipzig, 1925. P. DuHEM. Acc·idents et dang ers de l' électricité. Gauthier-Villars, Paris, 1928. L. MANN e F. KRAMER. Neuere Erfahrungen
auf dem Gebiet der m edizinische Elektrizitiitslehre. Thi,e me, ed. Leip·z ig. In qu,e sto eccellente volume vi sono due capitoli interessanti sul1'elettri fi siologia e sui danni d elle correnti nel}'organismo umano. fil. ,
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tutti a dors o se11unudo, son o sottoposti al dardeggi.are dei raggi emananti dalle m.acchine elettriche; ma anche qui il soggiorno è breve> pochi secondi, chè il nostro è il tempo della fretta ed altre torme di soffer enti incalzano. Uomo d·ei suoi tempi , Valentino Zeileis (tale è il nome del « Ma·go ») diffond.e con abile réclame i miracolosi su cc·e ssi dell·e su.e cure, basandoli. s ui più moderni concetti scie ntifici. S~ tratta, egli annl}.nzia sulle canton.a te e ~13: per ~ giornali, di ottenere un aumento specifico d1 conduttività del m esen chim.a , ossi.a di tutto l'apparecchio e ndoteliale, connettivo, linfoghian·dolare e leuc ~citario ;e ·del ~essuto . d ella glia. In tal modo, s1 ha un esaltazione dei proce si di difesa dell 'organismo, una ,distruzione delle scorie tossich e endo- ed esocellulari ed alla fine una vera rigen erazione dell 'org,an ismo .. Tutto questo si ottien e con una felice combinazione di apparecchi ad alta frequenza , con i raggi X e l 'azione del radio, di cui, si l~gge sui giornali, .e gli possi.iede per un valore di un milione e mezzo di marchi . Guardiamo un po' da vicino le arti det cc M.ago n. La « b.a cch.e tta m.agica » che eg I~ utilizz.a per I.a sedicente di,a gnosi è un tubo ·di Geissler che, a suo dire, sar ebbe riempito con gas attinio, tubo oh e, sempre stando alle a sserzioni di Zeileis, portato in vicinanza degli· organi, si illumina in modo ,diverso a sec:on.da1degli organi stessi e delle diverse malattie da cui qu,esti sono affetti. Ed il pubblico credulone abbocca all 'amo ed afflui sce in numero stragrande; nel piccolo· villa,g gio ·di Galls pach sono andati, n el 1929, oltre 100.000 malati; altri 250.000 se ne atten ... don.o per il 1930. Le su ccursali, dirette da m edici compiacenti, si moltiplicano e si calcola ch·e l:a rendita netta annua di Zeileis raggiun ... g,a i 3.408.000 marchi (un marco corrisponde a circa L. 4.60); un cespite, quindi , non trascurabilè da difendere contro tutti gli attacch i ch e si sferrano contro Zeileis, da parte d ei Coll egi medici, ch·e sono anche ricor si ai tribunali. . Del resto, lo Zeileis ha cercato, in par te dì evitare i rigori della legge, operando al coperto della laurea del figlio Fritz, ch e è m e.dico. Quanrd o si esaminino i procedimenti di Zei ... leis .all.a luoe della critica scientifica, come ha fatto , p . es. , P. Lazarus (1), ci si convince sem·p re più che si tratta soltanto di un 'abilemistificazion·e. Il tubo di Geissler, osserva Lazarus, mostra una lu·m inescenza quando si h,a· una differen za di potenziale fra le due estre ... mità ·del tubo stesso. Allorchè lo sperimentatore afferra con una mano una delle estremità, vi trasporta il suo potenziale di superficie; avvicinando il tubo all'individuo in esam e, con ... n esso con l'altro polo, si stabili ce una di ffe ... renza di potenziale sufficiente per dare la Ju, minescenza, di grado diverso, non già secon1
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Il '' Mago ,, di Gallspach.
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Opera da qualche tempo a Gallsp.a ch, un piccolo villaggio austria-00, a pochi chilom·etri da Grieskirch en sulla linea Passa u -Wels-Linz, un nùovo taumaturgo. Accorrono a lui le folle soffierenti ed imploranti la salute. Sono accolte nel-la sala d 'attesa , dove cam:peggi.a uno . scheletro umano e, n ella penombra mistica rotta da una luoe rossa emanante da lampade sa1pientem.ente disposte, aspettano pazientemente il loro turno, parla ndo delle proprie soffevenze e magnificando i successi che la fama attribuisce al « Ma·g o n. Il paziente viene finalm·en te introdotto a·l la presenza di quest'uomo, dalla lunga barba fluente, ch e si dice discendente da un 'antica famiglia di principi indiani e salvato dal v·elenoso morso di un cobra per mezzo della saliva di un fa chiro. F·edele al:J.e vecchie tra1dizioni, il « Ma·g o n ·h .a in mano la bacchetta magica ch e, avvicinata al ·p aziente, si illumina di un.a str.ana luce ed egli stabilisce, in tal modo la ,diagnosi; è affare di un secon.do. Vien e in seguito la prescrizione della cura, quasi sempre la stessa, 30-50 applicazioni del suo m etodo. Ed , a frotte di varie di ecin·e, entrano i pazienti n ella sala di cura, dove ronzano delle lucenti e misteriose macchine elettrich e e brilla una lampada ad arco, da ll.a strana luce bian ca. I pazienti, 1
(1) Medizinisch e Welt, 1 e 8 marzo 1930.
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IL
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d o l 'organo esaminato o le sue con·dizioni fisio-patologich e, ma secondo lo stato di riempimento d el tubo stesso e la distanza di qu·e sto d al corpo d ell ' esaminando. P en sar e ch e si possa arrivare in tal modo ad una diagnosi, è semplicemente assurdo . Un 'altra mistificazione è ·data dal vantato riem ·p iment o d el tubo con attinio o polonio che, anche se vi fossero, v.errebbero distrutti in p·ochi secondi. Nè magg·ior fon.damento· ha il procedimento ·detto terapeuti co, ohe sarebbe b.a sato sull 'accoppiam.e nto di raggi X, di raggi ad alta frequenza e di eman.a zioni di radio. Tutta questa insalata di raggi applicata per un secondo ·-o. J?OCO più~ dar~bbe i vantati risultati tera peut1c1l Non s1 capisce come possano unire i loro effetti on.d e di sì varia lunghezza; nessun,a azion e h o osserv.ato, di fatto, Lazarus sull 'elettroscopio p er m ezzo di tale combinazione. Anch e le condizioni in cui opera il ra·dio n·egli appa r ecchi di Zeileis, sono tali ch e non n~ permettono alcun effetto. La quantità di radio r e.a lm.ente posseduta d.a Zei1eis è di mo,l to inferi?r~ a qu.~l la vanta.ta e non oltrepassa i 12 m1ll1g r amm1 (20.000 marchi); si consideri ch e g li ,elettro·d i col radio vengono tenuti a 10 cm. d.a l paziente , distanz.a per cui arriveverebb~ a questi 1 / 3600 di mg. f ora; q u iii ~el minuto secondo, o poco più, di appli cazione -d elle quantità ad·dirittur.a infinite ima li. Quan to al così detto sole di elio della la m~a~a a? ar co , si tratta di pura inven zion e; 1 e~10 . e gassoso alla temper.aturà normale, · qui~di n ell a la~pada ad arco non può esister e; in questa , s1 hanno ·d ei carboni c on a O'g iunta di cerio, .c h e dànno una luce bianga par~ico.l.ar~. la qual~ non manca di produrre i suoi effetti sulla ps1ch·e d ei malati. P er dar e magg ior colorito ed autorità alla cosa,. n~~ sono mancate delle ricerch e pseu<losc1ent1 fi ch e, fatte, p. es. da W endt insegnante di fisioJo~ia veterinaria, il q~ale avrebbe fatto d elle esperienze su se stes·so , sulla m oglie e su alcuni ratti. Pe r g iu.dic.arne la serietà , basti considerare ch e egli avPebbe trovato che , con i procedimenti di Ze il eis, si otti ene , al tempo stesso un a um ento d el ricambio ed una diminuzio~e d el m etab oli sm o basa]e f . çonfor!lli. alle ciarlatan.e sche prem esse, sono i. r1 uJtat1 diagnosti ci e terapeuti ci ottenuti . Lo si com pr ende, . c::lel resto, guan·d o si ponga m ente .a ll a d elica tezza di dosa m ento ch e si -~si~e p~r ~ r aggi X e per il radio, all e diverse inrl Lc.az1on ! p~r ~ui !luesti m~zzi possono, se m a le a pp11 ca t1, r1u sc1re nocivi. . Negli stabilim enti di Zeileis ' invece , ven. gon o tutti tratta ti a11 o stesso m odo Ja tubercolo i po lm on ar e, com e il carcino~a uterino o ga .. trico com e i vi zi ca rdiaci o J.a colec i ti te ! Lazaru h a inviato d ei coll eo-hi di fid11 cia (un rad ioloao ed un p~ichiatra)'"' all 'T tituto di 2 eil ei per far i visitare; in essi venner o dia' gno t icat i u n ' rizio aor tico ed una cola n g ioite.
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malattie ch e non esistevano affatto. Egli stesso si fece visitare nelle due filiali di Monaco ed ?bbe, i?- u_na la diagnosi di colangioite, nell altro, il giorno dopo, quella di malattia del mi dollo spinale. In altri tre individui ·di fi.duci.a ~2 medici e un ingegnere) sono state diagnosticate, nei due primi l'ulcera gastrica, nel terzo un.a tubercolosi polmonare. A tutti Viennero prescritte le irradiazioni, 50-160; al prezzo di 15 marchi l'una, e·d in numero ·d i tre al giorno, si arriva ad un bel guadagno·! In altri oasi, sono stati diagnosticati carci ... nomi uterini, fibromiomi, ecc. del tutto inesistenti, facendo durare la cura per 2-3 .a nni. P er quanto riguarda poi la cura Zeileis sUl ~rincipio applicava i raggi X co~ grand~ disinvoltura, tanto che provocò delle ustioni per le quali si buscò anche un processo. Attualm ente, amm~estrato dall 'esperienza, è divent.ato omeopatico n ell'applicazione e somministra qu,e ll 'insalam di raggi a cui si è accennato. Nessun e ffetto rea·le si ottiene salvo s 'inten·de, n ei casi in cui può operare J.a sugo-estion.e , cp~ esercitata così abilmente sulle m~sse non m .a nca ·di produrre i suoi effetti benèfici; si p~rla, fra i ~rofa~i, ~·d· dirittura di guarigioni ·dL tuber c olosi, di vista od udito ridonati olt r e ag li infiniti paralitici rimessi in movi-' m ento I Gli insuccessi, naturalmente, non si c ontano, n è mancano i casi di malati, come p . . es., .di. .carcinomi, recatisi a Gallspach al p:imo. in1z1.o della malattia e ritornati, dopo d1ver s1 m esi della così d etta cura, in uno stadio ormai inoperabile . Come si vede, il procedim ento d el nuovo «. M~g~ » . non è dissir_nile. da quello d egli ant tch1ssim1 predecessori. C1rcondare il tutto di un 'aria ·di mistero (lo Zeileis ha sempre rifiutato qualsiasi controllo scientifico che e< disturber ebbe i malati »), mi stero che viene rivestito con ermetich e parole di scienza; .a gir,e con la massima sugg.estione sull e masse dia. ' g nost1care un.a mal.atti.a grave che non esist e, per apparire poi come il Salvatore . P er fortuna nostra , g li italiani rifuggono d.a qu este forme di esaltazione collettiva , che sono inve?e abbastanza frequenti in altri popoli i qu a li , forse perchè in possesso di una più avanzat.a civiltà meccanica (1.) si riteng-ono più pr~ g-rediti. An che il caso Asuero (d el r esto ra pidamente liquid.ato con prontezza e fin e a ccorQ·in1ento ·dal nostro Governo) è rima sto limitato , d a noi, in ben modeste proporzioni ·e sperim·entato da pochi e, più che altro , per un certo senso di snobi smo. I l nostro buon senso innato ci protegge da queste esagerazioni, da tu~te queste forme di sug-g-estione che. ci appaiano tanto m eno attra enti, per chè non sono n ~mm eno c ircondate d.alla poesia di misticism o ch e' anima la suggestion.e a caratter e reli g io o. FILIPPINI. 1
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(1) Dag li Stati Uniti, terra r lassica per i più s travagH n ~ i metodi di cura extram'eàici, è annun• ziato l 'arrivo ~ Gallspach di parecch:e migliaia d i p er sone.
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NELLA V I T A· PROF E.S S I ON AL E • '
M E D I e I N A . S·O e I A LE.
7) Se le·. e .a sse ·n on possono: a ddivenire ad Uil1 accor.do con i Sin dacati m e·dici, esse d aranno'" « à forfait n un 'in·d ennità giorn.a lie ra all'assicurato, per le malattie che n on compor tano n èintervento chirurgico , n è spe·d .alizzazione . Il minimo di tale indennità sarà uguale a. N % della media g.e nerale d ei salari quotidiani , s-q cui,. nell'anno precedente, si era basata. I.a quota. Ev·entu.alm1e nte, l 'indennità g iorna liera potrà essere fissata dalle Casse a;d una pro-· p orzion e più eleva ta , sotto la loro stessa responsabilità. Potr.a nno a n che esser e fissate d elle in·d,e nnità su·p plem en tari. 8) Le indennità di cui sopra sono date all 'assicurato a •p artire dal primo giorno di malatti.a o ·dall'inizio d.e lla cur.a, che d ev e essere· qu·ello ·del primo certificato medico; essa, vien e poi continu.a ta per un periodo ·di sei mesi. 9) Pe r le malattie ch·e non comportano cessazione dal .}.a varo saranno fissate delle indenenità speciali. : . . IO) Ogni ricaduta entro i du.e m esi è consi:d erata come c ontinuazione di mala t tia. I.l pag.a mento ·p otrà even tu.a lme:rite esser e ef~ . fettuatq media~te .d ei tag lja n di. 1
La legge sulle assicurazioni sociali in Francia.
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Dopo numerosi e vivaci ·d ibattiti , che si trascinava no da mesi, è stata recen tem.ente r.a tificata da l S·ena to, in Francia, la 1-egge sulle assicurazioni sociali , votata dall a c .a mera con 54 7 voti contro 20. Alcuni g iorna li (R ép·u blique, Quotidien) ne sono entusiasti , .mentre g li altri la criticano a spramente, n e prevedono l'inapplicabilità e riteng ono ch e ·essa non si.a che una manovra d el Governo per difender si dalla taccia di fle.a zionario ch e, a.d esso, a ffibia no i suoi avv~rsari. Si prev·e de che essa finirà per rovinare alcune industrie già po·v·er e ch·e attualmente dànno d egli utili i qu? li non oltrepassano i.I 3-4 %, m entre la legge graverà p er il 5-8 %· ' Vero salto nel buio, .definisce il T e·mps questa legg,e che viene a g ravare sul paese per 5-7 miliardi di fr.an chi , proprio n.el momento in cui si sente maggiorm·en te il -bisog no di di. minuire J.a ·pressione fi scal e. Legge ch e divi derà la nazio.n e in du·e partiti a ca,u sa d el diverso tra t tam·ento fatto agli assicur.ati d ell e professioni agricole e d ell e in·d ustrie; i d atori di lavoro eh.e so~o o·b bligati a fare i prelevame nti diretti sui salari dive ntano così d egli agenti dell e imposte .e si viene per tal modo .a sta bilire una nuova causa di conflitti sociali. Si lamenta inoltre che, con tale legge, veng·a svanire il conçetto di mutualità e che siano abolite tutte le iniziative in proposito. · Ricordiamo qui i punti principali d ell.a legge. 1) L'assicurazione-malattia è .destinata a coprire le spese di m·edicina gen-e rale, per m e·dicine ·e d apparecchi, p er l 'ospe da~izzaz ion e ed il trattamento in stabilirn enti di cur.a e per interventi chirurgici, e tutto ciò p.er l'assicurato , il suo cong'iunto ed i figli non salaria ti .inferiori ai 16 anni. · 2) L'assicurato h.a libera scelta d·el m edico . 3) Le con sultazioni m edi che sono date, di regol.a, a domicilio .del m edico stesso, salvo il caso in cui l'assicu rato non possa spostar si. 4) · Il prezzo d ell1e :prestazioni mediche viene fissato dalle Casse (TaTiffa ·d i r·e sponsabilità), tenuto 'Conto d elle tariffe minime stabilite dai sindacati medici. E sso viene antici pato, o rimbors.ato all 'assicur.ato. Esso vien-e inscritto n elle Convenzioni ch e si faranno fra le Casse di assicurazione e d i Sindacati professiona li. 5) La partecip·a zi on e d ell'assicurato a l.la << Ta riffa di responsabilità >> è fi ssata dalla Cassa al 15-20 %; quella per le spese farmaceutich e al 15 %. 6) Dopo n on meno di due a n ni d i esperienza si potrà · ridur~e la percentuale dovuta dall'assicurato, ·di cui al punto precedente. 0
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La leg·ge è stata viv.an1.ente discu ssa e criticata specialmente ·d ai m edici, ch e n e vedono· tutto il pericolo, non solo per i m ,e dici stessi , ma anch e per altre ragioni. All 'Acc.a qemia di. M·e di cin.a si sono fatti eco '.di qu·e ste critiche Pr. MerkJen e M. Wolff (,10 ottc»hre 1929), . ~ qu.a li h.ann o messo in ri,l ievo i g r.a vi danni' eh~ · ha portato la legge an aloga in Germania, dove · si son o prodotti tali e tanti abusi .d.a p.arte· d elle Casse e ·d·e gli assicura ti , ch e n on si pub· n·emmeno 1più pensare .a procerdere l eg.almente contro di essi . Fra direttori di Casse e med.icf si hanno conflitti · g iorn.ali·eri, per il f.atto che l e Casse h anno organizz.a to .d elle ca+se speciali, per il trattamento , a cui so~o ad d·e tti .dei m ·e d ici ·d i loro fiducia. Si son o cr eati d egli ospeda li-clinich e, ch e entran o in concor~enza con gli ospedali universitari ed i futuri medici delle e .a sse d.e vono seguire i corsi di quelli sevogliono .poi essere a coettati. · In com plesso, J,e Assicur.a zioni sociali della. Gern1ania h anno avvilito .ed asservito i medici, h~nno a bbassato la pratica d el} 'esercizio medico, hanno abbassato il livello medio d ella coltura e proYooato la pletor.a per finire ·a dare u n vero proletariato medico; .esse inoltre incominciano a mettere in pericolo l 'insegnamento ed il lavoro .di ricerch e d elle Cliniche universi tari e. Si pensi poi a ll 'immane organizzazione bur ocratica che richie·d e un tale servizio. In Germ ania, p er l 'applicazione d ei 13.000 articoli di .legge si sono dovuti impiegare 70. 000 funzionari ed installare 1200 uffici di assicurazione. e 8000 Casse di malattia. 1
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IL P OLICLINICO
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Per la Francia, si calcola un fabbisogno di 90.000 funzionari; sono già stati ordinati 16 milioni ·di fogli di carta per la corrispond-e nza (certamente insufficienti) e si dovranno inviare agli interessati 13 milioni di pieghi. :eer i 10 milioni di assicurati si dovranno impiantare altrettante sch ede ed altrettante carte di assicurazion e; ognuno dovrà essere avvisato della sua immatricolazione mediante lettera raccom.a n·data ed altrettanto si dovrà fare per i 6 milioni di datori di lavoro a cui si dovranno comunicare i nomi degli immatricolati. Non si parla poi d elle verifiche da farsi nei municipi, alle pretetture, ecc. Vere v.a}anghe di carta ed enorme sciupìo di tempo che si tra·durranno in aggravi n on in.differenti per il bilancio ;p ubblico e quello privato. Il volume pubblicato d.a l sen.atore Chauv.eau , per spiegare la legge da lui proposta, consta di oltre 1200 pagine e pesa oltre un chilo e mezzo! Non ba.d ando a tutte le critich·e mosse e fiducioso ch e gl i eventuali ernen·damenti si fa ranno in seguito , il Governo francese h.a promulgato questa legge, che entrerà in vigore il primo luglio di qu·est'anno. fil .
Dopo il periodo della decadenza politica della mul ualità, Qggi l 'Ente riprende le alte trad~ zio ni di questo 1nqvimento, ch e viene ricongiunto al Fascismo e si a,vvia con spirito nuovo verso nuove m ète. L 'on . Biagi è stato assai applaudito. Ha parlato poi l 'on: Bagnascq, ·c he ha tracciato un quadro dell 'nttuale situazione del movimento 1nutualistico. Ha faltq ril~vare che, recentemente, dal ministro Bottai, è venuto l 'incitamento a proseguire nell 'op era d~ riorganizzazione della mutualità ed h a, con cluso dichiarando ch e tutto il Regime fascista apprezza 1 attivi là delle Società di ~I .. S., che si devonq ringiovanire per svilupparsi sempre maggior1nente. Il comm. Klinger ha p or tat o il saluto di S. E. Turati e del P artitq. Ilanno poi parlato gli on. Peverelli e Preti, ~I dott. Lahadessa e numerosi congressisti. I lavori si sqno chius~ con l 'approvaziqne di importanti qrdinJ del giorno, la nomina di un Consiglio direlt~vo e l 'invio di telegrammi di omaggio al Duce, agli on. Bottai, Turati ed Alfieri. Le mutu~ sanitarie o cl1e cqmprendono nella loro attività 1'assistenza sanitaria, sono largamente r appresentate n el movimento mutualistico italiano .
·Cronaca del movimento professionale.
CONCORSI.
Il Congresso Nazionale delle Società di Mutu o Soccorso. Si sono svolti in Roma al P alazzo Marignoli j l avori del Congresso n azionale delle Società di Mutuq Soccorso indetto dall'Ente n azional e della Cooperazione. I lavori sono stati presieduti dal1'on . Biagi, presidente dell 'E. N. C. e dall 'on. Bag n asco, presidente della Federazione di Mutuo Soccqrso. Fra i presenti era11Q: l 'on. Peverelli , vice pres'. dente dell 'E. N. C., il comm. Klinger, capo dell'Ufficio sindacale del P. N. F ., l 'on. Preti, . p er 1e mutue poligr afiche di Roma, il dott. L abadessa, direttore dell 'l~. N. C., il comm. Scoduk e l 'avv. Franzi della Mutua ~nti Cooperativi, il comm . Malgeri della Federazione n az~onale Cooperative edili, il comm. Montemurri , per la Confederazione nazionale sindacale agricoltori, l 'avv. Roberto Roberti per l a Confdeerazione sindacale agricoltori, il prof. Cantuti per l 'on . Lantini e la Confederazione del commer cio. I rappresentanti delle Unio11i provinciali e delle Società di. Mutuo Soccor . so aderenti alla Federazio11e n azionale che conta già c'.r ca 2500 n1utue associate con 700 Jn ila soci, erano alcune centinaia. Ha preso l)er primo la parola il presidente dell 'E. N. C., il qua1e ha portato il vibrante saluto dell 'Ente che si è preoccupato d~ inquadrar~ le forze vive nella int1t u alità italiana, non solo in ragione delle disposizioni statutarie, ma per stabilire un necessario contatto di tutto il movimento mutualistico, che ha avuto una grande importanza nel passato e ch e ha anche o·g gi una salda efficienza.
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POSTI
VACANTI.
ALESSANDRIA n 'Earrro. Medico del Servizio quarantenario; età 25-40 anni; scad .. 31 maggio. Ch1edere condizioni alla Direzione gen erale della Sanità Pubblica, Roma .. AvEzzANo. Ospedale Ci vile dei SS. Filippo e Nicola. Chirurgo primario e assistente medicochir.; rispettivam. L. 6000, oltre c-0mpe11si dai paganti in proprio, e L. 5000; tassa L. 50; doc. a 3 mes1> dal 1° maggiQ; scad. 10 giu. Per altre condizioni chiedere annunzio . BrELLA. Ospedale degli Infermi. - Assistente Sez. medica; titoli ed evcnt'11alm. esami; scad. 30 mag.; età 1nass. 30 a.; servizio 1° lug. ; per informazioni riv:olgersi alla Direzione. BONDENO (F errar a). - Scad. 15 giu. ; per Scortichinq; L. 9500 oltre L. 2500 trasp ., L. 1640 c ..-v.; et à lim . 35 a.; l'eletto dqvrà provvedersi di am bulatorio. Tassa L. 50,10. CARRODANO (La Spezia). - Scad. 15 lug.; L . 8200 oltre 10 bier1ni ventes., L. 500 uff. san ., età lim . 25-40 a. CATANIA. A mministraz . Provinc . Coadiutore e assistente nella Sez. m ecl ...micrograf. del LaboratoriQ Provinc. d 'Igien e e Profilassi; rispettivam. L. 13. 700 e L. 11.600, oltre indenn. serv. att. in L. 1000 e L. 800; c.-v. ; scad. 31 lug.; età lim . 35 a.; titoli ed esami .. Chiedere annunzio alla Segreteria. ~
CuNEO. Ospizio Trovatelli. - Direttore sanitario; L . J2.000 oltre L. 2500 serv. att. e L. 1200 in den11. provvis.; titoli in pediatria. Scad . 31 mag. Rivolgersi Segreteria prqv~n,ciale .
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FAETO (Foggia). - Consorzio p er i: Comuni di Faeto e di Celle S. Vito .' Il con cor so è pror ogato a t11tlo il 31 mag·gio 1930. GuALDo CATTANEO (Perug ia). Scad . 30 giu.; pel capo,l uogo ; L. 9000 ~ 3 quinquenni, oltre lire eoo serv. att ., c.-v., L .. 500-2000-4000 trasp ..; tassa L . 50; doc. non anter. 1° marzo. Nuono. Amministraz. Prov inc. - Direttore ed assist. della Sez. med.-microgr., direttore e coadiuto~e d ella Sez. chim. d ei Laborat. Provinc. di Igiene ~ Prof: lass~; sca,d. 30 giu . ; stipendi lire 16.000, 14.000 e 12.000, oltre L. 3000, 2000 e. 2000 serv. att ..; 5 quadrienni d ee. PERUGIA. Ospedale Psichi atrico Interp rovinciale. - Tre 1nedici aiuti ; L. 9500 e 5 sèatli quadriennali di L._ 800, oltre L . 1000 supplem., c. -v., vitto allogg=o personale; et à lim. 40 a.; tassa L. so: Scad. 10 lug .. P1sA. R. Prefet lu ra. - Scad. 10 agosto; per titoli ed esami ; p osto di Uff. Sanitario p er i Comuni di S. JVIini ato e di ' 'ollerr.a. Stip. L. 6000 lorde di l{. IVI. e C. P ., aumentabile di un dee . per qua dr. .e non pil.1 di 5 qua dr. per S. Miniato . Stip. L. 9000 lorde di R. l\ll . e C. P ., aumentabili .d_i un dee: per quadr. e non più di 5 quadr. p'er Volterra . Presentaz:i0ni dorr1ande n,on oltre le ore 12 d el 15 giugno, alla Prefettura (Ufficio Sanitar :o). Assunzione servizio entro 30 giorni comun :cazione 11omina. Per chiarimenti rivolgersi Pre.f~ttura di Pisa. SALuzzo. R . Osp edale Civile. Assistente di 1ned!cin a e assistente di chirurgia; scad . 15 giu .; .stip. L . 2000 annue e p artecipaz.; a,ll 'assister1te .di m edicina assegno annuo di L .. 1500 pel servizio .radiologico; vitto e alloggio. Tassa L. 50. Per l 'ass istente m edico son o titqli d i preferenza l a prat ica di laboratorio e radiologica. Per l 'assistente .chirurgo richiedesi · bienn io di prat~ca chirurg ica presso (~Jiniche universitarie qd Osped ali. Serv. € ntro 15 g io_rni dalla notifica. SENOSEcc1:11A (T r i este) . - A tutto 31 ag·.; con Crenovizza; L .. 11.000 e 4 quirtquenni, oltre c.-v., L. 3000 trasp. , L. 1000 uff. san .; età lim . 35 a.; tassa L. 50,25.; due anni in r eparti di medie. e .chirur . di un ospedale del Reg110 di riconosciuta importa11za, Qppure in condqtta. VERONA. Ospedale Psichiatrico Provinciale. Medico di Sezion e; L_., 11 ..600 e 6 quadrienni di L. 600 e L. 900, oltre L. 2500 ser v. a tt., L . 1970 c. -v. Scad . 15 lug. ZoLno ALTO (Belluno) . - Scad. 15 giu. ; L. 9000 oltre c.-v. Jndenn. trasport o L. 1000 se co11 bicicle tta, L. 2000 se cqn motocicl. ,. L. 3500 se con c avallo o a uto1nobile; L .. 500 uff. san.; alloggio in fabùri cato d el cQ1nune, dietro corr esponsion e di L. 500 a11n11e. Per infor1naz. rivolger si Segreteria comunale. Avve rt en za. - Quando non è altri1nenti iridi· cato i co11oor sì si r~fer: scono a condotte m ediche, i compensi allo stipe11d io base .
finj) indire fra gli inscritti agli albi dei laureati in medicina uman a e veterinaria e in farmacja e chimica, un concorso per la compilazione di u n: « Ricettario pratico per medici, farmacisti, veter~nari, a base prevalente a i piante aromatich e inedicir1ali e loro deriva ti, con · particol are riguardo alle drqghe ind igene ». Scopo d i questo concorso è la valorizzazione del nostro grande p atrimqniq di piante aro·m atiche e n1edic! nali, 011d~ in dettq ri~ ttario dq-vranno appunto trovare pqsto prevalente le droghe indigene.. Al con corrente vincitor e sp etterà il premiq di L. 15.000 (quindicimila), senza alcuna percentuale sul prezzo di ve11d ita d el ricel tario, che Yerrà pubbli cato 3: spese dell 'l~nte. La Conn11iss~pne Giudicatrice ha facoltà di segnalare all 'Ente promotore i ricettari ch e fossero ritenuti m eritevqli ò.i pubblicazione, ol tre a quello clel prernialo, ~ 1'Ente s,J. riser va di pubblicar li in l utto od in p arte. I lavori dqvranno essere i-nviali all 'Ente Nazio11ale per l 'Artigianato e le Piccole Industrie (Ufficio Nazionale per la Difesa e il Commer cio delle Pian.te Aromatiche, ~.fediciné\li ed Affini) in R:oma, nella seùe rli Via Vittqrio· Veneto n. 99, n on oltre le ore 24 del 31 marzq 1931-IX; ivi si può an ch e chiedere il prog·ramma.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Facoltà l\!Ied~ca di P'-01na h a chiamato il prof. Giuseppe Amantea, diret1ore dell 'Istituto di l1'isiologia della R .. Università di Messina, a coprire la cattedr a qi chimica fisiqlogica lasc!ata vacan te d alla n1orte del con1pianto prof. Dom e11icq Lomonacq. I nostri r allegramenti cordialissimi al valente studioso. Il · dott. H._ J . Stander è n omi nato professore di ostetricta e g·in~cologia a,lla, . Cornell University d i New York e direttqr~ d elle due Cliniche omonime al New York Hospital, a p artire dal 1° settembre 1931. Attualmente lp Stander è professore assqciatQ di ost~lrici a alla Scu ola Medica d ella Jo·h ns Hopkins Univer sity in Baltimora.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova.
Notizie universitarie. l~~
aperto il cq.11cor so annuale allo due bor se di studio di L. 2000 ciascuna per la fondazione « _l\chille Bucch:a ». Esse sono destinate a studi d; perfezionamento all 'esterq strett amente aiti11enti alla Medicina interna; sono quindi esclusi lutti gli al tri r ami d elle Scien ze n1ediche. Requisiti p er p oter con correre sono· l 'essere di 11azional ~tà italian a, ed aver compiuto da non più di quattro anni cqn n otevole profitto gli stucli n ell 'Un iversità di Padova. La don1anda ed i CoNOORSI A PREl\iI . documenti per venir a111messi al concor so d evono Ente Nazionale p er l'.4.rtig ianato esser e presentati alla Segreteria dell 'Univer sità e le Piccole Industrie. non oltr e i-1 10 giugno p. Y. ed il giudizio sarà affidato al Con siglio di ai11ministrazione della FaL 'E11te 1azionale per l 'Artigianato e le Piccole coltà ì\fedica . Sarà tenulo conto, fra i titoli, anIndu Lrie (Ufficio 'Kazionale l)er la difesa e il oomm er c:,o delle pia11te aromatich e, medicinali e af- . che delle eventuali pubblicazioni dei concorrenti .
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IL POLICLINICO
••• - I proff. G. M. Fasiani, d ~.rettore della Clinica Chirurgica, e Mario 'frl1ffi, direttore della Clinica Dermosifilop atica, sono stati nominati dal Mag nifico Rettore membri ~ella Comm:ssione giudicatrice per le controver sie nell 'applicazione della convenzione 'r ecentemente conclusa con le Cliniche universit~rie . · - Il prof .. Oddo Casagrandi ha tenuto una conferenza all'Ospizio Mar?.no Veneto sul teina cc Aeromalsa nia ». Riassumendq quanto egl~ co,m unicò in altre adunanze, espone studi sui fenomeni di aut odepurazion~ ch e avve11gono nell 'aria nel pulviscolo atmosferico e ~elle g.qccioline di nebb~ a. Quando tali fenomeni nqn si avverano, permane uno stato dt inquinamento batterico per masse batteriche che aderiscono agli ele1nenti pulviscolari e che so110 capaci anch e di produrre gas n ocivi alla salute. L 'orator~ a~mette anche la possibilità ch e questi gas assorbano virus di malattie epidemich e (come quelli di encefaliti) p ensando quindi ad un concetto di simbiosi fra gas e virus, con cetto che r~esumerebbe, presentandole c.qn una veste attendibilmente scientifica , le ora abbandonate teorie miasmatich e . Il Casag1'andi chiude ~l discor so affermando che la scienza è sulla via di risolvere con dati certi. e dimostrativi il mist~ro della viziatura· ticll 'aria , e ciò con b eneficio dèll 'umanità sana ed ammalata. Le parole dell'illustre oratore furono salutate da applausi calorosi. PFL. Da Catania.
Lezione di ch~usura del Corso di tisiologia alla Clinica Medica . .
Sabato 12 aprile il prof. Ll1jgi Ferrannini ha tenuto, nell 'aula della Clinica ~1edica, la lezione di chiusura del cor so d:, tisiq1qgia pe.r i m edici. Tale cor so, svolto in una trentina di lezioni ed in altrettante esercitazioni t ecniche, ha avuto un indirizzo eminentemente pratico, trattando princ:palme11Le di tutti ! mezzi di diagnosi e terapia d ella tubercolosi. Per le esercitazioni · è stato utilizzato il materiale clinico del Sanatorjo Ferrarott o, diretto dal prof. Fichera, ed il ricco materiale dimo lrativo del laboratorio della Cli°nica Medica, con la cooperazio·n e degli assistenti. Gli iscr:itti , in numero di 90, h anno seguito con molt a d iligenza lezioni ed esercitazioni, che si sono svolte in una simpatica atmosfer a di cordialissi1na collaboraz :(One collegiaJe. Alla fine dell 'ulti1na lezione, ha preso la p arola il do lt. Grasso, che interpretando l 'animo di tutti i colleghi ha ringraziato il prof. F errannini per l ~ su a utilissima iniz.iativa e p er lo spirito di disin teresse e di sacrificio al ql1ale lo svolgimento del corso è stato improntato. Il prof. Ferrannini ha risposto ringraziando i colleghi per la loro· assidu :,tà ed esprimendo il su o fervido vo lo che anche i11 avvenire , ed all 'in. fuori di ogni progr amma ufficiale, siano intensifica li i rapporti di collaborazione fra la clinica e i n1edici pra tici, in modo ch e l a cattedra universitaria ia palestra apert a a tutti i volenterosi, organisn10 collettore e sYlJuppatore a tutte le tendenze, e cli pensario pronto ~ tutti gli aiuti. A. T.
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IYOTJZJE DIVERSE. 7° Congresso francese di tisiologia. Avrà luogo a Bordeaux dal 30 marzo al 2 apri-
le 19:31, · Sono stat~ scelti quattro temi. Biologia: « Il problema della batteriolisi del bacillo tubercolar~ » (relatQr! Bezançon, Philibert e Paraf). Clinica: « La diagnosi qi attività della tubercolosi P?l~onare.» (relatori Leuret ~ Caussimon). Medic1.na sociale : « Come rendere accessibile ai tubercolotici ?11digenti il trattamento· pneumotoracico » (relatori Kuss, Seconsse e Piéchaud). Medicina militare: . << Profilassi della tubercolosi nel1'esercito » (relatore Pillod). Il programma del Congresso comprenderà le visite agl~ istituti della << Fédération Girondine des ()euvres antituherculeuses » e delle stazioni climatiche p er tuber colqtici al Sud-Ovest della Francia.
13° Congresso internazionale di id1·ologia, climatologia e geologia medica. Si riunirà a Lisbqnd. iJ 15-18 ottobre 1930. Il ComitatQ Italiano per la propaganda del Congresso è costitl1ito n el modo seg·u ente: Presidente: sen. prof. G. B. Queirolo, dirett. Clinica Medica d~ Pisa,; vice-presidente: dott. con sole med. G. L!rebman, deleg. del Sindacato, ~led. Fase. Naz . membri: proff. V. Ascoli, dirett. Clinica Medica di Roma; G .. Carreras, R. TJniv. Pisa; C. Cattaneo, R . Univ. di l\1ilano; G. Ceresole, Osp. Civ. Venezia; Domenico Cesa Bianchi, R. Univ. M;lano; L. Devoto, pres. gen. Ass. Naz. di idrol., clìmat. e terapia fis. Milano; ~1 . Donati, dirett. Clinica chir . Torino; C.. FrugQrii, d!rett. Clin. med. di Padova ; sen. U .. Gabbi, dirett. Clin. med. Parma; C. G. Gasperini, protomedico Go·v er. Rodi ; F. Lasagna, R . Univ. Parma; C. Loti, R. Univ. Pisa; P. ~Iarfori, R. Univ. Napoli ; P. Castellino, d:rett. Clin. med . Napoli; F. Mich eli, dirett . Cl~n. med. Torino; se:ri. R .. Nasini, R . Univ. Pisa; N. Pende, dirett. Clin. med. Genqiva; P. Plccinini, R. Univ. Milano; S. Pisani, R. TJniv. Firenze; G. Ruata, R. Univ. Roma; G.. Sabatini, R. Univ. Sassari; on. P. Sgobbo, R. Univ. Napoli; A. Trambusti, R._ Univ. Genova; S. Vacchelli, R. Univ. Bologna; A. Valenti, R. Univ. Milano; L. Zoja, dirett. Glin. med . Milano; A. Vinaj, R. l Tniv. Milano, segretario generale del Cqmitatq, via J3occaccio, 32, Milano.
IV Congresso della Società Italiana di Medicina Legale. Avrà luogo ~ Bologna, nei giorni 2-3-4 giugno. I temi delle r elazioni ufficiali sono: cc L 'istituto peritale e le sue progettate innovazioni >> (relat or !·: prof. Mario Carrara e sen. prqf. Alessandro Stoppato); cc La biologia del cadavere » (relatore prof. Giuseppe Bianchi11i); cc Artritismo vertebrale e trauma » (r ela tore prof. Vittorio Putti). L 'in augurazione del Congresso avverrà il giorn o 2 giugno alle ore 10 in un 'aula dell 'Archigin11asio. Il programma definitivo con l 'elenco completo delle comunicazioni verrà distribuito all 'apertura del Congr~sso. •
[ANNO XXXVII, NuM. 21]
SEZIONE PRATICA
1 o Convegno della Sezione Emiliana della Società Italiana per gli studi scientifici sulla tubercolosi. Il giorno 22 g iugno prossimo nel Palazzo del Littorio si terrà a lVlodena U I Convegno dell~ .Sezione Emil =ana della Società Italiana per gli s tudi scientifici sulla tubercqlosi. Della organizzazio11e del Cqnvegno è stato dato incarico al prof. Arturo Campani, direttore del Consorzio Provinciale antitubercolare di Modena e .fiduciario per le questioi1i sociali della Feder~ zione Italiana per la lotta contrq la tubercolosi. Verranno. svolte comunicazioni, scien. . di indole . tifica e soc iale. I soci e O'li adere11ti sono pregati di inviare il titolo delle t;,loro comunicazioni ~ la loro adesione non p'ù tardi del 15 giugr10 p . v. al delegato regionale della Società per l 'Emilia e R.q magna, prof. G .. Costanlini, via Dante. 6, Bolog~a: .. _i\lla riunione posso11q partecipare tutti i medici d.ell'Emilia e Romagna, senza é\lcuna tassa d 'iscriz ·<>ne. 1
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go Congresso medico nipponico.
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zata per l 'interessamento del comm. dott. Ernesto Basso, segretario dell 'Ist:tuto « Benito Mussolini » e. ~ai sigg. dqtt. L 'Ellqre, P assalacqua e ~1alinconico .
Il nuovo Consiglio dell'Istituto del cancro di Milano• Sotto · la presidenza del prof. Carlo Baslini, in rappresentanzé! del Cqmune di Milano, si sono radunati gli oblatori inscritti nel Libro d 'oro del1'Istituto Nazionale Vittori.q Err1qnuele III per lo studio e la cura del cancro ed hanno pro·ceduto alla nomina dei cqmpo·ner{li il nuovo Co·11siglio d 'amministraziqne dell '.E nte, in sostituzione degli u scenti per compiuto quinquenn~o. L'assemblea all 'unanimità hé\ rieletto gli amministratori scaduti signor~ : prof. Serafino Belfanti, prof . Anni))ale Berlazzoli, principessa Rosanna Borromeo Arese Leon ardi, conte Febo Borromeo d ;Adda march ese sen. Giuseppe De Cap~ tani d 'Arzago: avv. Sil eno Fabbri, rag . Dante Gaslin: conte do,tt. Alessqndro Messea, dott. Arn aldo ~Iussolini, c.qnte ing. Carlo Radice Fossati, ing. Raimondq Targett~ . 1
Si è svollo a Osaka dal 1° aJ 6 aprile, sotto la Il sanatorio di Ariccia gestito dalla Croce Rossa. presidenza del dott. Sata. Vi parteciparono ~ol- · Il sa11atorio fondato ad Aricci~ per la generosa te personalità med~ che stran~ere, tra cui Er1ch iniziativa di Alberto Berg·arn!ni, qll0: scopo di acHoffmann, sifilografo di Bqnfl:, che trattò della guaribilità dellé\ sifilide; Thornwald Mad~en, se- cogliere e curare bambini della prqvinc~a di Ro~ ina affetti da rachitis1no, deformità e tuber cqlos1 r~logq di CQpenaghen, che pros.p ettò le influendelle ossa su scet tib~ li di gt1arigione, è stato ceze stagio nali sulle malattie infet t~ve; Et:enne Burdulo per ·' cinqu~ a:n,:n,i tiall 'amm~nistrazi?ne del net dell 'l stituto Pasteur di 1'unisi, ch e discusse « Giornale d 'Italia >) alla Croce Rossa Italiana, afil problema d~lla lebhra; Arthur Black, 1'odonfinch è sia dato nu.qvo in1pulso ai servizi di astologo d1 Chicago, che presentò un lavoro sulla sisten za all 'i nfafl:zia. · patogenesi e la cura dellé\ piqrrea alveolare; e Per solennizzare l 'avvenimento, ha avuto luogo molti altri. Della c= na er anq presenti Chuan Shao Chen, direttore dell 'Ufficio d 'Igiene di Tsien Tsien, 1'11 Gorr. , una cer~monia, il cui significato è stato r eso più alto dalla presen za della ~uchess.a ed altri m edici r eputati, di cultura moderna. d 'Aosta. v ~intervennero il sen. Crem on esi, pres1dei1te della Cr.qce Rossa, il pri11c'.p e Chigi della Chiusura del corso di perfezioname11to della Cli· Commissione amministrativa del Sai1atorio e nunica della tubercolosi. m erose per~.onalità. 1
Ail 'Istituto « 13enito l\if tissolini » d i Roma ha avuto luogo la seduta di chiusura d.el 2° corso di perfezionamentq nella clinica della tuberc.ql~sj e delle malatti~ dell 'apparat.q respiratorio. · L 'aula era gremita ai professori, assistenti dei vari padiglioni e m edici iscritti al corso. Il prof. on . Eug·enio Morelli ha illustrato brevemente gl~ sc.qp : del 11uovo Istituto sor to in. ,R~ma ed ha delineato l 'azione d a svolg~re per piu intensa e fattiva azione antitubercolare. Il breve · discor so improntato a fine altam~nte umanitario e risp oi1dente a,lla :n,uova ~oncez1one fascist a h a su scitato profonda c.q1n1noz1on e. Gli applai1si h anno coper tq le parole del prof. on. l\1orelli. Fu quindi offerto al direttqre un cc album » con la seg·uen te dedica : . . « All 'on. pr.qf. Eugenio Th1orelli,. cultore 1nsi~ne e sacerdote d.egnissimo della sc1e11z.a . dell~ vita? consigliere feco·n do di ~obili propositi e d 1 forti oper:e in lui ~spirati dal grande am or e.per la umanìlà sofferente, Qr g·anizzatore appass1011ato e. s?s~enitore fervido della lotta antitubercol are « i discenti ·» del 2° cor so di perfezionamento n ella cli11ica della t uher colosi in segno di riverente ammirazione e di 11qn peritura gr atitudine ». Questa s:mpatica manifestazione di .aff~tt? eh~ viene a conferire alla Scu ola quella int1in 1tà di r apporti fra discepoli e professori, Yoluta dal ~i nistro della edu cazione nazionale è stata r eal1z1
Centri deJ. radium in Inghilterra. La Commissione del r adiu1n in Inghilterra ha cr eato dodici centri ·naz:onali del radium, in altre ttante sedi d t scuqle inedich e. ~on vi è compresa Londra, in cui ver1.g.qn o pure. costituiti due centri: ui10 per lo stud ~o del radium, al vVest1ninster Hospital; l'altro per le appl: ~azioni t~ra peutiche, per l 'insegna1n er1to e per ri~erche d ordine pratico, al fvlont Vermon Hosp1tal. Fra tutto la Cqmmissi.q ne ha assegnato 22 grammi di radium. Il «~ Medical Research Cot1ncil », in collabor azion e con la Comm =ssioi1e per la lott a contro il can cro 11a fatto distribujr e a tutti i centri, delle serie di moduli destin àti a campiQnare le osservazioni ed a re~dere i ri sultati comparabili.
Beneficenza. Il New tore eia
sig·. Georges Blumenthal e Ja sua signora, di York h anno donato al dott . l\IIourier, diretgene~ale dell 'Assist c11za pu~blica . in Fran~ la son1ma di 300.000 fra11chi, de ~ t1nata agli op~rati de] ser vizio del dolt. J.-M. Le l\!é~, n el1'« Hopital des Enfants ~lal ades » di Par1g1 .
Conferenza del prof. Ranelletti. Il prof. Aristi?e. Ran~lle t~i cli Roma ha. tenuto, al Cir colo Giuridico di l\I1l ano, ui:ia br~lla:ite e flot la confer enza sul tema: « Le as rcuraz1on! nel-
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IL POLI CLINICO
la legislazione del Lavoro in Italia ». Assisteva una nun1erqsa folla di magistrati, avvocati e medici. L 'oratoreJ che fu presentato dal gr. uff. Sileno Fabbri, preside della provinc'.a di Milano, ha messo in r~lievo l 'opera compiuta dal Governo fascista che nel campo delle assicurazioni sociali, ha portato l 'Italia, all 'avanguardia delle nazioni civili. Il prof. Ranelletti è stato calorosamente applaudito ~ vivar11ente complime11tato.
Avanzamenti nel corpo sanitario militare. Alla Camera dei Deputati è stato presentato u11 progetto d~ legge rigl1ardante nuovi provvedi1ne11tj per stabilire ' limiti di età entro i qual~ assegnare gli liffic!.ali in cq11gedo ai vari reparti per gli impieghi di g uerra. Dopo approvata la suddetta legge, verrà di co11seguenza anche la Inodificazione c.\l regolamento sull 'avanza1nento.
Banca per i medici in Polonia. I ined:ci polacchi han110 nominato una Commissior1e i11caricata di fq11dare una banca per azioni, riservata ai inedici : essa presterà un appoggio, pecuniario ai medici, onde permettere loro di stabilirsi, d~ fondare dispensari·, ambulatorii , case di salute, ecc.
Anniversario di laurea. I ineclici laureat! a Padqva
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1900 sono invitati a mandare con · sollecitudine il loro preciso indirizzQ al dott. ·Umberto Grandis, Cinto Caomaggiore, Venezia. Saranno poi infqr111ati del 111ogo e del giorno del convegno che h a lo scopo di festeggiare il 301> di 1aurea.
Vittime del dovere professionale. mqrto a Nancy il dott. Henry Bichat, di setticemia consecutiva ad una puntura, alla mano, praticatasi operando un maJato. Egli contava ~2 anni. Sul feretro jl prefettQ depose la medaglia d'oro d~lle epidemie. È
•• •• morto a Le Havre jl ·aott. Bossière, radiologo, in seguito ad una radiodermi t~ dichiaratasi nel 1924 e per la quale egli aveva dovuto subire successivamente l 'amputazione di un ditQ alla mano sinistra, l'amputazione Qel braccio corrispondente e i11fi11e la disar ticolazio·n e della spalla. È
Medico assolto. Il clott. Carmine Nicot~ra, che lo scorso anno uccideva a Milano tl maggiqre di fanteria Umberlq Bert~ni, è slalo assolto i11 istruttoria, per totale infermità di me11le, e ricoverato in un manico111io. Il perito d'accusa prqf. Bravetta e il perito di difesa prof. Varen11a, nominati per giudicare lo stato m C:> ntale dell'imputato, erano g :un•
XXXVII, NuM. 21]
ti a. i isultati discordi; nqminato un terzo perito, nel prqf. Medea, questi si manifestava d'accordo col prof. Varenna. La Sezione d'Accusa del 'l'ribunale ha accolto questa tesi, validamente sostenuta dal difensore. Le nascite e le morti in Italia nel 1929.
Dal i\Totiziario demografico dell 'IstiLuto centrale d~ Statistica si rileva che i nali vivi nel regno, durante il 1929, sono slati 1.035.866, con una differenza in meno d! 82. 700 in confronto dell'annq precedente. Il numero dei morti ha avuto, rispetto ~l 1928, un aumento di 21. 791, salendo infatti a 660.609. L 'eccedenza dei nati sui morti è stata di 357.257 con una differenza di 54.491; questa è dovuta in parte al minor numero di nati, in parte al m aggior numero di inorti nel 1929 rispetto all'c.\nno precedente.
Medaglia Nightingale. La Inedaglia u Florence Nightingale » è stata conferité\ alla sig.na Génin, direttrice dell 'Ospedale-Scuola della « Société de secours aux blessés militaires >> (sc1uare des Peupliers, Parig~) . Furono pronunziati discorsi dal generale Pau, dal la inarescialla Lautey, da,l prof. Legueu e da Desbordes.
[ANNO
MAX MATTHES -
morto il 26 marzo, a ~1erano, lVIAX MATTHES, che era direttore della Clinica universitaria di Konigsberg. Presa la libera docenza, a 28 anni, con l1n lavoro sperime~tale sulla paLogenesi del1'ulcera gastrica, él:ncor ogg-i degno di esser letto, succedette n el 1899 a Krehl, nella direz~one del Pol!clin~~ Qi J ena e si .él:ndò allora occupando soprattutto d~ questio11i di pratica clinica. Data da quel tempo il suo trattato di idroterapia, nel quale, basandosi essenzialmente sull~ fisiolog:a, dà una quant ità di consigli pratici, di particolare utilità per il medico. Passò pqi CQme direttore del grand~ioso ospedale Lindenburg d' Color1ia ed ottenne, nel 1911, la Ilomina a, prqfessqre ordinario a Marburg. Quivi iniziò U suo libro sulla diag·nosi di.f.ferenz: ale delle malattie interne, eh~ portò pQi a compimento a l{onigsberg, dove succedette, nel 1916, a Schittenhelm.. Questo eccellente trattato, ben noto a tutti ~ medici, h a ragg'.Ju nto recentemente la VI edizione ed è slato tradotto in 8 lingue. Esso rappresenta un '~norme SQ·m 1na di lavoro, tanto più che Matthes voleva perso nalmente sperin1entare il valore d~ qt1alsiasi metodo di ricerca clin :ca. Mente limpida e stilista brillante, egli eccelleva nell 'jnsegnamento, specialmente per la sua capacità di rendere chiare le questioni più astruse e complesse. Non ha fondato nessuna scuola, nel senso verq della parola, in quanto cl1e egli, essenzialmente clin'.,co, lasciava ai S'uoi collaboratori la massima libertà, ma dava ad essi un grande impulso sicchè, dalla clinica di Konigsberg è uscito, sotto la su~ direzione, un numero stragrande di lavori. I campi che egli magg:<>rmente preferiva erano- l 'ipertonia, l 'asma, l 'ane1nia perniciosa l a linfo·g rart ulomatosi, le 1nalattie infel ti ve. Particolare attenzione rivolse alla d:~toterapia, specialmente per le malattie cardiache. ~1ente aperta alla coltura generale, egli seguiva con passione le corren t~ del pe11siero filosofico, aveYa una profo·n da conoscenza dell'opera di Go~ the e si era dato negli ultimi ann;. allo studio della matematica superiore. ~fa egli fu soprattutto cl!rtico, attaccélto con p assione all ' insegn~en to e visse fedele al motto che egl i .spesso c1tava: che cioè il clinico deve ag\re soltanto con il suo È
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es~mpiq.
[ANNO XXXVII, NuM. 21 J
SEZIONE PRATICA
RASSEGNA. DELLA. STA.MPA. MEDICA.. Ann. Institi1t Past e11r, g en . A. CALMETTE e al. BCG. Bul.l. Méd., 1 feb. -- G. DuMAs. Il dolore . Presse Méd., 1 feb. .G:. Mou RIQUAND. Precarenza. . . Nederl. Tijd. v. Gen.eesk, 1 feb . - W. NoLEN. Pneumonia migr an s seu er ysipelatosa. - G. p_ FREETS. Encefalite epidem. cr.o n '.ca. . 'fl,t[ediz. J(linik, 31 g en . J{. DoPPLER. Diatesi angiospas~tica,. ll .. Nu~1BERG,. Scarlattina e urobilinuria,. Riv. Sanit. Sicil., 1 dic. - G. CARONIA. Vaccini tifici lisizzati. - 1 g en. , G. EPIFANIO e G . COLA . Funzio ne endocrjna d elle gland. inter stiz. Gaz. d. llop., 29 g en . - E . Doul\iER. Le radiodermiti e loro trat tam. Mediz. W elt, l feb . Diagnosi radiolog. dif·· ferenz. tra cancro· e ulcera d ello stom. - I{. VoGEL. Esame funzional~ d egl! organi d ell 'udito e d~ll 'equilibrio . Deut. Med. woch. , 31 g er1. l\f. GRUNvVALD, KALmBE. La malattia da p appagalli. Lancet, 1 feb.. .,--- G. ~IoNoD . L 'immunità da un nuovo punto di vista. A.rch . Argent. Enferm. Apar._ Digest. ecc., dic. C. BoNORINO UnAoNno e al. Volvolo parziale dello stomacq. -- G. M. lVlmANDA . Diagn. radiolog. de11 'appendicite cron. Pra cti t ioner, feb . - R. CRtTCHET .. Eziologia d el1'encefalite epidem . - L . CoLE. Ipoglicemia i1el diabe te. E. NESNERA . Trattam. abortivQ d ell 'influenza. Riv . I tal. di Ginec . , dic. - A. MARTINOLLI. Tbc. uterina. a. localizzaz.. miometrale. Quarterly Journ. of Med., gen. - T. THbMPSON e W . EvA NS. 1'~ n1bolismo p aradosso . - F. PARKEs
795·
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Indice alfabetico per materie. Pag . Addominale: il dramma Albuminuria: importanza d~lle o scjlla)) zi.qni . . . . . . )) Appendicite : forme frequenti e mal n ot e Assicurazioni soc;.ali: l a legge sull e )) in Fran cia . . . . Cardiovascolare: patologia; contributi )) radiolog ici . )) Ce11I1 i bibliografici . )) Cisti trach eo-bronchiali cong·en ite )) Cistifellea: distonie e discir1esi e . Contorsione ornolaterale n ei t t1m. m a)) lig ni dci po lmoni )) Corrisp o11 d en ze . . )) Cro naca del movim ento professionale . Diabete (terapia del -): questio11i p ra)) tiche . . . . . )) Diabe te: trattamento pra tico .. . )) Emorrag ia subdurale e p sicosi epilettica )) Encefalomielite disseminata . )) Frenico-exeres~ e cap acità vit aJe • )) • • Gallspach : il mago d i . )) Gang r ena polmon ar e: cura )) Insulina : azione siner gica d ello zolfo )) Itt eri d a riten zione : diag n osi e cura .
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J_},tiasi biliar e : f.qrm e ·g ast ro-intestinali Pag. 771· )) 777· Mercuriale Girolamo . )) 761. Nefrosi cronica con am ilo icl osi )) 781 Nitroben zolo: avvelen am ento Os teopra tiro si )) 783 • P erito11ite cron~a ad esiYa . )) 785 Peritoni te gassosa . )) 784 )) 785. Per i toni I e essenziale n e.i b ambini )) 781 Pielogr afi a con l 'uroselectan )) 773, Pleurich e suppurazioni : cura .. Polrnoni: tumori malig11~: l a contor)) 784 sion e 0111olater al e ltadioJogich e : immag·ini trian g·ol ari )) 784 det te d,a pleurit e m ed iasti11ica . . Sifi loder1na t erziario con atr ofia cu )) 783. t anea . Sim p a lectomia : l a - n ei dol.qri d a emi)) 782: plegia .. .. )) 715 Trach eo-br on chiali : ci s ti con g enite . )) 767 Tubercolosi chirurg ica : terap~a . . )) 781 Uroselect an nella pielogr afia . )) 782. _ . U tero: inversion e puerp erale . )) 781 Vertebre : fra ttura: trapian to osseo )) 78'[ Zeil eis : il m ago di Gallsp ach .
Dì ritti di proprietà r1servat~. - Non è co1!-sentita i.a ristampa di. la1! ori P'!Lbb iic~ti. n ei. Policfin.•co se non in seouito ad autorizzazione scritta daiia -redazione. E vietata ia v iibbhcazione di StLnti di essi senza cita-rne la font e.
Roma - Stab . 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.
V . Ascou, Red . r esp.
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IL
POLICLINICO
· [ ANNO
XXXVII, NuM. 91]
Importante pubblicazione: Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni nella !{. Università di Firenze
:La Traumatologia del Lavoro nei ·rapporti con la Legge Seconda edizione completamente rifatta e ampliata.
_ A!fif!-chè_ i si.gnori "!J edici possa:io . edursi della grande utilità che ha questo volume del profe11<>r Oiampolmi, riportuzmo t seguenti giudizi espressi da Riviste Italiane: « Pochissimi anni fa il Ciamp.olini aveva pubblicato in forma più succinta e modesta questo libro «e l'averne dovuta preparare una seconda edizione rifatta e an1pliata di1nostra l'interesse dell'argomen~ «e il su ccesso deJl'0.pero. _ « .Dei problemi sanitari del lav:oro tutti parlano perclìè son di moda e fanno sperare qualche eod· <~ d1Sfaz1one; ma ben pochi ne sono l competenti veri anche tra coloro che vi si affannano intorno. « Ciampolini è tra i pochi competentissimi : e mentr e dal suo maestro il Borri ha ereditaro la « predilezione per questi studi e l'acume critico meraviglioso, dal suo post~ di ispettore medico delle ·«Ferrovie dello Stato ha ricavato un'esperienza diretta e. v.asta, e dalle sue doti personali h a portato «la. facilità e la chiarezza della esposizione. « In una prima parte del suo volume egli analizza le cause lesive e l'inabilità al 1avoro e tratta « partitamente delle varie cause lesive di ordine fisico, chimico e psichico, e quindi della capacità al la« voro, delle sue minorazioni, . delle possibilità di adattamento e r iparazione chiru.rgica, delle conr..ause, {( delle liquidazioni, delle varie frodi, · della n ecroscopia. Nella seconda parte sono successivamente esa(( minati i traumi delle diverse parti' del corpo. _ . · « L'a~pia, in~ri~ta e. deli.cata . ~ateria, ~ t:at~ata con una efficacia didattica esemplare; e l'espo« s1z1one, ricca di r1fer1ment1, d1 oas1st1oa e d1 g1ur18prudenza, non è 1a raffazzonata compilazione di ·te materiale imparaticcio o leggicchiato, ma la trattazione severa anche degli argomenti più discussi e « discutibili, al lume di una critica obbiettiva e sulla base di fatti positivi di osservazione pro,p ria e altrui. <e E ohi ha qualche pJ·atica in materia può comprendere quale valore .abbia questo fondamento di fatti · « scelt i fra i più siou ri. « Il libro di Ciampolini è perciò un'ottima guida per chi con cosoienza e serietà vuole approfon· ·<< dirsi in questo campo, che sembra il più semplice ed è il più ricco di difficoltà. cc Il Pozzi, oome al solito, ha fatto del suo megli per darci un libro editorialmente bello e d elegante n. Da La Voce S0;nitaria, Napoli, Anno V, n. 7. Prof. LuIGI FERRANNINI.
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« Una notevole pubblicazione italiana è quella del prof. Arnolfo Oiampolini che tratta la «trauma<< tologia del lavoro nei rapporti con I.a legge » edita dalla oasa editrice Luigi Pozzi di Roma. « L'opera del prof. Ciampolini onora il p aese nostro; si tratta di una pubblicazione organica, ohd
·« colla trattazione sistematica di t utto il poliedro tr.aumia.tologico, arr iva a foTnire al medico italiano la « guida sicura e la materia, attraentemente present ata, per il saggio gove:r;-no suo. « In questa opera c9ndotta con un mirabile sen so pratico , per parte di chi, oltre che sulla cattedra,
«è srtato ed è altamente attivo nel ca.mpo delle analisi traumatologiche quotidiane, sono .adunate osser« vazioni e discussioni su vicende vissute e pertrattate, che soddisfano pienamente l'animo del Ietrore, << perchè questo è sic11ro di rin venire nel testo tutto ciò che gli può occor rere nello sviluppo della sua ·« attività professionale . « E in 135 capitoli scritti molto bene, con p1artioo1a.re chiarezza ed efficaci.a, il prof . Ciampolini ha «saputo disporre la materia da rendersi meritevole 001ne insegnante, come studioso e trattatista, dj «essere additato ad esemrpio. E l'editore con una cura veramente degna di encomio, ha voluto mostra.rei cc sensibile verso lia. nobile fatica dell'autore. Auguriamo che medici e giuristi abbiano a valersi dell'aper.i « d~ Arnolfo Ciampolini. Da La llledJicina del Lavoro, Milano, Anno XVII, N. 7. « Questa seconda edizione del noto manu.a.le del prof. Ciaxnpolini si presenta co&ì diversa dalla
prima, sia per mole del volume, sia per veste tip ografica, sia infine per la svolgimento stesso della ·«materia, da dare subito l'impressione nel lettore di essere di fronte a una pubblicazione del tutto nuova. « L'esposizione infatti dei vari argomenti è stata appunto esposta in modo .assai più ampio e .~e aSSiai migliore, e i p.roiblemi inerenti alla itr.aumatologia del lavoro, compresi quelli che sono oggetto «di maggiora discussione, risultano così assai chiariti attraverso a un.a. critica serena e obbiettiva e cc a una larga esperimentazione dei fatti. « Non è rosa nè semplice nè facile un esame, sia pure sommario di tutta la mater~ svolta in «oltre 1000 pagine e in 35 capitoli. Ci limiteremo quindi ad a~cennare che dopo uno studio accurato «delle varie oause lesive che possono condurre alla inabilità .al lavoro, dopo un esame dettagliato delle « varie oonoause di inabilità, 1d opo l'esposizione della procedura per la liquidazione dei danni in Italia cc e all'est-aro, per le perizie, gli arbitrati, ecc., non lasciando in disparte i · vari p~oblemi delle si~ula. <c zioni, delle autolesioni, ecc. l' A. passa in rassegna t11tti i traumi che possono agire sull' organismo «umano nelle varie sue· regioni (dal caipo e dialla faccia agli arti superiori ed inferiori) così da fornire et al medico pratico, .a cui essenzialmente è destinato, un manuale utilissimo e tale ~ metterlo in oon« dizione di giudicare e di risolvere degnamente i vari problemi che nel campo peritale della profes« sione gli si possono affacciare». Da Minerva ]jJedioo, Torino, Anno VI, N. 10. I{<
Un 1:rosso volume di pagine XXIV-1004, nitida.mente stampato su -0arta dietinta ed artisticamente rilegato ln piena tela, con inscrizioni etù piruno e 6'U!1 dorso. Prezzo L. 8 O, più TJ. 3 per le spese postali di spedizione. Agli abbona~i è concesso pag~re ~ale importo in due rate di L. 4 1 , 5 O ciascuna, la prima subito e J a, seconda alla distanza d1 t r e me&i. Al r1cev1mento della prima r ata. di L. 4 1 , 5 O si a-peùiece il volume in pa.l.l-00 postale. Col oro che d esideran-0 ottenerlo per sole L. 7 5 e risparmia re anche .la ~pe~a del pacoo postale debbono inviare Vaglia P oetale o Bancario di L. 7 5 all'editore LUIGI POZZI - V.la S1Elt1na 14 - ROMA.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèaue Bancario all'editore LU I Cl POZZI - Via Sistina 14 · Roma
' Roma, 2 Giugno 1930
ANNO XXXVII
Num. 22
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
sgzIONB
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. .Note e contributi : E. Fiorini : Sulla terapia della ritenmone di unina postoperatoria. .()osservazioni cliniche: B. Guatraldi: Considerazioni sulle perforaz.ioni da ui1oera gastrica e duo;den.a le. - V. Cruntal a.messa: Ancora a proposito dd un .caso di ta·be con oriei gastriche ed ematemesi. Sunti e rassegne : DERMATOLOGIA: S. Recasens: Dermatosi mestruali. - R . M. Balyeat: Il prurito riflesso nell'asma. - INFEZIONI ACUTfl : c. Aoha.Tld : Le emorragie tifose. - C. H. Wh.ittle : U1tevior.i osserva~ioni 6UJ1e infemcni pneum ocoociche. - L. Oerza : La peritoni.t e 1generalizzata da p.neumococco ne1l'infanzia. - INTESTINO: Fèvre: l'Iltervent.o per via sop:r,aombelicale e ouTe postoperatorie nell'invaginazione inte· ~tinale detta del lattante. Sch:miieden: La iregolazione della defecazione ne i pazienti con ano a:rtificiale. - Malley-Guy ed Etienne-Ma.rtin : I gr.a n,d i prolassi deglii .a ni iliaci definitivi e lor.o oom plicazione di strozz.amento. Cenni bibliografici. Accademie, Societ à Mediche, Congress i : R. Accademia Medica di Roma. - Sooietit. Medico-Chirurgica <lella ... Aom agna. - Società Medico-Chirurgi ca Bergama~ca. - Società. di Scienze 1\[edi-che di Conegliano e Vittoria.
Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Gli ampollomi vateriani con ittero i'Illtarmittente. - Sull 'ittero ·difiisociato. - Le coledociti infiammatorie. - I cal· col i 1intr a murali della .c istifellea. - Un ,caso di calcolc.iSi del coledoco in bambin·o. - Le false sciatiche per -0ellulalgia. - Il torcicollo. - Eziologia e tarapia del dolore all a spaHa. - Tetano inte~mittente. - TERAPIA: Sul trattam ento delle morsicatuTe dci. vipera. - Casi ·m ortald. di avvelena.mento da a,cido acetil-salicilieo. - n trrutt~_mento del furu ncoio dell€ labbra. - Il tratta.m.Emto p r atico del furun colo banale con la sol1lZione di mer.cu·ro-croo:no. - I clisteri dli. salicilato di sodd.o. - I olisteri solforosi nell'ipertensione. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Franohetti: La vigilanza igienica sugli alimenti : Pesci, cr-0.stacei, mollu schi, burro, g.ra·ssi, ol1ii, form~ggi , ecc. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA : La ohiroterap.i a. Politica sanita.ria e giuri·s p rudenza: G. Selva~gi: Con trov€1I'sie giurodi1Che. Nella vita professionale : Il còmpito dell'ufficiale me.clioo nel giudizi o del Duce. COlllcorE>i. - Nomine, promozioni ed onorlificenze. Nostre corrispondenze. ·Notizie diverse . Rassegna della statnpa medica. Indice alfabetico 9er materie.
NOTE E CONTRIBUTI.
dell 'uriina e cioè : l'oliguria, l'anuria, e la ritenzione d'urina. L 'oli~u·ria è un feno1n1eno quasi costante.. In ge·n ere trattasi di un inconveni ente di non g rande importalllz·a e ·n on è legato a .r ilevanti lesioni dell 'appa·rato esoretore dell "urina. In un altro I.av·o·r o abbi.am,o cercato di dimostrare com1e il trau1r1a ·o·p eratorio ·e la narcosi scarsamente, ra ramente agiscano sul.l 'apparato urinario. Alle stesse conclusioni pa.rta.r ono ricerche di a ltri Auto·r i. Prob.abilme·n te si determina tllel r,ein e un 'i.r.ritazione tra.n sitoria, ma talmienite insig·.n ·ificante da non dar sentorie di è che con q·u alch·e molestia lombare e con una fugaoe d1iminuzione di escrezione u.rina•ria. Il fatto con statato che l 'olig·uria è molto più acceintu.a ta dura·n te le stagioni calde, a nzic h è duran·te quelle fredd1e ci fa pen are che not e,Tole importainza abbia an ch e il f-attore sudorazione. E non v 'è dubbio ch e gli operati ch e udano copiosam,ente acousano il bi ogno di urinare molto più tardi di qu.eiJ~i ch e non sudano. Alla produzion·e dell'oliguria no•n scar a influenza de, e essere attribuita alla limitazione nella ingestione di bevande, a cui sono in ge-
OSPEDALE CIVILE DI VERONA -
di.retta da l prof. S.
SEz.
CHIRURGI CA
SPANGARO.
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• Sulla terapia della ritenzione di n1'1na postoperatoria.
Dott. E.
FIORINI,
aiuto.
Da un paio ·di anni (e n1olto ci incoraggiò il con siglio del n ostro iVIa'e tro) ci siamo prefi ssi di vin cere l.a i~itenzio11 e di u rin.a post-opera·toria con mezzi m edicam·ootosi, evitando cioè uua pratica sen1pre IJericolos.a, antipatica e a tutti sgradita qual 'è qu,eJla del cateterismo. Po1ssiamo dir:e di esseTe riusci ti nel nostr o in tento. Su 53 casi di iri1ten ziorne post-oiperatori.a di urina trattati senza cateterismo si ottennero risultati positivi .in 4± casi , incerti o tardivi in 6 e negati,ri in 3. Fra i disturbi dell 'apparato ur~nario ch,e possono complicare un normal e decorso post-operatorio n on poca impo1 ta.n za hanno quelli che -sono legati ad una di111inuzione o ad una so-spen ione n e1]la ecrezione o n ell a emissione 1
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IL POLICLTNICO
n er e oltoposti g li operati, cl1e i fa sentire diminue ndo la secrezione urinaria . L 'anuria post-operatoria è un fenomeno che s ~a i·nv.eoe a dimostr.are generalmente 1'avvenuta offesa, più o m eno grave, dell 'apparato ur1i·n a rio. P erò fortunatamente n el maggior nun1ero dei casi tale lesione è legger a e il fenom e.n o è tr:a·n .sitorio. Dopo 18, 20, 24 o.re la fu·nz.io111a.Ji tà ri pr.ende e l 'oper ato inoomin·c ia ad accurSare stimolo alla minzione. In caso invece ch e l 'anuria persista insorgon o fenome11i all.a.rmanti . Il m .a l.ato incomincia ad esser e inquieto ·e insonne. A qu esto stato di irrequietezza subeintra depr.essione gen eral.e ; la lingua si fa arida e patinosa, le labbra screpolate, le pupille miotichie e talvolta si osservano tremori muscolari. Possono svilupparsi i1nfine tutti i sintomi dell 'uremia. Il polso divien e frequente, la temperatura sce11de sotto il normale, ] ' intelligenza si mantien e generalmente lin1pida fino agli estremi. Naturalme·n .te tu1tti i m ezzi per combattere l 'u:riemia e le sue con segu.enze ·d ebbo1n·o .i.n questi casi essere m essi in azio·n e. R.a ramente perr-ò l 'am1nalato giunto a questo punto ha la possibilità di riprend·ersi. La ritenzionie d '1u.rina è fatto più f.requie·n te e moi] to ·mein·o gr.av1e c he l 'anurii.a . Tuttavia tail volta es a è talm·ente ribelle n ell e iiecidi,re, da riu scire peri col osa p er 11'i·n tegri.tà vescicale, se non si os ervano, nel comba1ttePla , tutte le priecauzio.n i c.h .e verriemo e po·n e.ndo. Le cau se che die terminano l 'i1n 0 rger e della rilenzioin e d ' urin.a son o molteplici. Indubbi,a ~ n1'e1n te ha gra1n.de impryrtanza la posizione a cu1i è co st:rietto .} 'op·er:a.t o. Esistono i1n ·divi.du i ch1e in posiizio·n 1e supina no1n ri.escono a.d u,rin.a1rie; ba .t a v·ol tarli su di u 1n fi.aGlJoo iper ch è la mimz i·on e i effettui. Altri non ries·oO'Ilo ad UT'Ì11are, e n on soendon o dal •l etto. Fra i ca i da n o i o . . erva ti v'è queJlo di u·n operato p er fi stola an ale ·Ch·e do,p o 18 ore d1a l•l 'operazion e non aveva a n cora urina to , b en ch è acou a ~ ·e lln forte timolo al.la minzion e. A null1a v.alse l 'iniezion e endovena a ·di pilocarp,ina e d a]tri rin1 cdi del ca o. Con tutte le precauzjani po ib ili ]o i fece .scend er e da l let:to, ciò oh e val . . e a farl o urin.a'f1e i stantaneamiente. Vien e cons1gt).iata oom e ,p o izio.n ie m•i.g liorr e ]a g·c11u-1)e ltorale. Ci sembra p.erò ch e in gen eral1e ,p o a riru cire m olto n1eno i.n ooim odo fa·r ~cem d 1 we un 01 1Jierato d.a l },etto, anzi ch è m.etterlo in tale po izione. Di notevole importanza n el favorire la ritenzione d 'urina post-operatoria è pure la sede in cui vonne praticata l 'operazione. In generre le OJ)erazioni ul r e-tto e sui ge11itali sono quelle cJ1c n1.aO'criormente la deiterminain o. In minor grado tiutte le altre operazioni ch e inter e sano 1
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la metà inferiore dell 'addo111e. Dopo operazio11i p er ernia noi l 'abbian1'o riscon.t rata nel 23 f->er oento dei casi, per varic ocele nel 25 per cento, per a.ppendici•te nel 9 p er cento, p er fibro111a uterino e per cistoma ·dell'ovaia n el 20 %. La maggio r fr:equ1e1nza n ei casi di operazioni ai genitali este.rni e al r etto può ricercarsi in uno spas.m o rifllesso degli sfi.nte.ri vescicali, provocato dal dolore de!l l '0 p•erazione e dal] 'irritazione es·e.rci·tata suifl,e m'u.cose m ediante li·q uidi dis i1nf.e.Ltanti. I di1sinfettanti e s1)ec jalme111te la tintura d.i iodii·o ch1e .accide.ntalmente vengono in contatto co1l meato uretrale determinano spesso un.a rìtenzionie urinaria rjfle ~ a ch e i.n molti casi potrebbe ·essere evi·tata. Abbia·m o notato ch e qua,n do melle ape-razioni ai ge·n itali estePn.i si ha cura di non toccare coi disinfettanti lo sbocco uretrale, la ritenzione di urin.a si .aveva con molto minor probabilità. Lo Spa.n gairo riti.en·e ch e la freq•u.enza d ella ritenzione d'u.rina dopo o.p erazioni praticate n,e l1la m·e1:à infe1-riorre de.Il 'addome dipenda anche dal:l ' addql or·a bilità della parte. Non si d eve ·dim·e ntica1~e ch e l '.atto d·ella m1inzione si verifica anch e p·er azion·e de.Ila mu.sco.Jatura addomina le, della « B.a uch11J1r esse n dei tedeschi. Naturailmente l' operato alla m età inferìore dell 'addome evita le co n trazioni delila paPete ch e sarebbero certam•eulte d·o loro e e ne viene di consegu1einza ch e }'atto de lla m.i nzione privato di una forza au~ i1liaria di una ceir ta impo rtan"n v.errà più diffiloi·lmente e IJile1:ato . Da alcu•ni vien·e data importanza al genere di ,arnestesia; si dice che quel1la generale, sp ecie se prolungata favoris ce la ritenzione molto più tirequ1entemente ch e 1'an estesi.a locale o sp1i1I1a•le. Ciò è in parte ve,ro, b·en ch è nei nostri casi ]a ritenzione ·di urina in operati con analgesia non si si.a dimostrata moil to m·eno frequente che in operati con anestesia gen erale. Il vero è che gen eralm ente l 'analgesia è u sata per interventi di breve durata, ch e non possono favorire in altra m.aniera l 'in orgere d ella riten. . . z1one ur1nar1a. Na tu·r a l·m ·e·n ·te n ella valu1tazion e della frequenza si de ve .a nch e ten err- conto della pree. iste.n te integrità degli oirgani u.rinari. Se IJreesist·e\ra ci tit·e o a n che sempli ce u.retri te, n aturalmente l.a ritenzione sarà in tali casi molto più probab<ile, tanto più ch·e l 'atto o·p er.a torio esalterà lo stato m o1rboso prees.is.te.n te. Non a bbiamo trovato che in individui eccitabili, eretistici, emotivi la ritenzio·n e sia molto p·i ù frequente ch e in .altri. :È più frequente invece il fatto ch·e tali individui, a causa della ]o.r o scarsa re· i ienza al male i la mentino deg li stimoli ad urinar e molto più precocem ente ch e altri, richiedendo un intervento cu!I'ati,,o immediato, anc h e quando una paziente atte~a 1
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avrebbe sein za ailcuna cura rim·ediato al distu1rbo. Secondo Goldn1ann la pato·getil·esi .della rite.n zione d »urina sarebbe facilm,e nte spieg.ata. Al1'atto del,l a minzione l)\r esiedono tre nervi e cio,è : u.n ramo del p udendo, che inne;rva lo sfintere striato, il ne.r vo pelvico del p.a rasim.p atico, che provoca ]a contrazione del detrusoire e il rilascia1n·e nto ·dello fintere interno, e il n ervo ipogastrico del simp.a tico, eh.e ha azioin e op•posta a qu.e1•l a del precede1nte. La patogenesi, seco·ndo tale A., si compendierebbe in u.na a•tonia d e·l sim1patico, atonia provo,c ata in va.rie maniere dal} ' intervento. • Tale teoria potrebbe esseire imputata di soverchio semplicismo, p erchè i fattori ch e conc0No1no alla pato·g·en·e.si d·ella iritenzione d'uri. .' na pos·t-operato1r1a sono oertame.n te p1u nun1·erosi e coim plicati. Ìl Du·c uing p er esemp io, parlando di alcuni tipi di flebiti ·post-operatorie, descri.Vie file·bit i a .s in•t omatologia vescicale e veire e proprie ~le biti della vescica. Qu,e ste si ma•nif.esterebbero co.n fatti di disuria o cLi riten z.i<)n·e o di incontinenza vescicale. La ritenzion·e ·di tale natu1ra sarebbe molto più grave e insorgeTebbe taiTdiv.a m·e·n te. In ciò si differenzia ·dalle ritenzioni dovu1.e ad altre cause. Due dei nostri casi di ritenzione, più rih·elI.i furono probabi'l mente di tal natura: una signora alquanto deperita ed emaciata , venne O•p,e rata di vòluminosissimo cisto·m a o·va·r ic o. Il decorso post-o·per.atorio fu normalissimo; solta·n to, in sesta gio·r nata , venne colta da ri•t enzion.e d'urina, invincibile con qu.alsi.asi trattamento m e dicam entoso, tanto1 che la si dovett e ri.p·etutam·ente c.ateteirizz.arè. In seguito i fat't i vescicali andaro·n o gradata·m ente scompa.rendo . Un'altra ~ ignora operata, per fibro1m a dell 'utero , do·p 0 qualch e giorno dall 'operazion·e fu colta da trombo-fl ebite agli arti inferiori e in vente ima g iornata da ritenzione d'urina più vo1te recidi .a ta. Do,p o l'atto o·p eratorio è ne·c essario attendere un ce·r to periodo di tempo per poter parlare di ritenzione .di urina. Tale perio1do ·di tempo è variabile a seconda ·d ei ogg·etti e a second.a delle stagioni durante le qu.a li l 'oi:>er.a zione venne praticata, ma non potrà essere jnferiore alle dieci-dodici o·r e, ammebte.n do ch e tutti gli operati abbi.a·n o u1rinato p·o·co prim.a dell'opera. . 7.lOile. \ Ta nto più lontani ci porti.amo da tale limite di tempo e tanto m.eno frequenti saranno i e.asi di ritenzio.n e. Più ch·e delle sensazioni soggettive si terrà conto dell 'esam e obbiettivo. Infatti esistono individui che tolleTano , senza lamentarsi, una vescica distesa al massimo grado, m·entre altri si lamentano e.on una ritenzione di pochi eme. di urjna. 1
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Uno d·egli elementi più imJlortanti per la diagnosi diffeire nziale con l 'anuria è appu.n to questo. Pe·r chè tanto l 'a·n uri.a che la ritenzione p-0ssono non dare sinto1ni soggettivi, per cui di massima impoir tanza appare in questi casi la d·elimitazione ·d el globo v·e scicale. 1
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I mezzi proposti per combattere la ritenzione d 'urin,a post-o,p eratoria sono molteplici; bisognerà p·erò e.sp·erimentare per primi i più semplici ed innocui. Abbiamo già parl~to del ca·m bi.amen.to d.i posizion,e del malato. Si ricorre ta1voJ.ta e con qu.aJch e su ccesso .a m·ezzi pu'.r amente suggestivi, come quel.lo di far ·Cad e.re da una certa ailtezza dell '.a·cqrua in u.n r ecipiente, in modo da imita.re il rumo·r-e ch e il getto urinario fà n e1 vaso. Anche la vescica e g li i1npa·c chi di acqua ca:lda sulla r egio,n e soprapubica possono talvolta, ben.chè 1·aràmente, avere il loro beneffico effetto. Il semicupo caldo, n ei rari casi in cui si:a-_ effettuabile, p ermetterà molto probabilment~ d,i, far urin.a re i,l p. .n .ell '.acq·u .a stessa. Alcunt consi.glia.n o l '·u,so di limonate calde, aJ.t,r i l 'uso-. di leggeri puTga·n ti, a causa dei rap·p orti neirvosi tra V·e scica e retto, altri di clisteri ecc;.. Non si dov·r à ·p erò insister·e troppo su tali m·ezzi, che molto spesso si mo.s tr.eranno inefficaci. Vj sono invece rin1·e di ·ad azione più s icura come qu.elli -che mir.ano a·d ecoitar.e la vescica sia direttamente sia attraverso il sistema nervoso. Già ne1 1903 il Brasch propo·n eva l 'in troduzione in vescica di un.a soluzione borog·licerica al 20 % e il Taussing l ' introduzione in vescica di .a ria. Il secondo di tali mezzi ·n o11 venne seguìto, ma 1'in·t ro,d uzione di gli oerina boricata trovò · qualche fautore. C·o sì il Fenn.a ud, che su una trentina di casi ebbe quindici successi imm·e·di.ati e d il Raffo che otte.n ne i·l 90 % di su coessi, tanto da ·e ssere indotto a ritenere questo mezzo consigliab ile, quan.d o tutti gli altri siano falliti. In gen ere la ,s oluzione boro·g li ce•r ica al 20 % si introduce nella vescica pi en a mediante catetere e in quantità di 10 eme . l\1a tale metodo si ptes.ta ad alcune .obbiezio·n i; an zitutto se noi ce-rchi.an10 un m·ezzo pe·r co·m b.a ttere la riten-.. zione d 'urina , lo fa cciamo pe·r ·evitare 1'u so del catetere, ch e in que to caso in\ .ece si rende indi pensabile. Secon.dariamen te la gli cerina bor•i cata provoca talvol·t a vere e pro prie cistalgie , non meno dolorose e Jioiose di quelle de-. terminate dall a r.i tenzione d'urina. Le sostanze ch e po ssono eccitare indirettamente la Yescica sono ' 'arie e fra queste ]e più 1
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comuni sono la pi·tu1tr1na , p er via ipodermica (Eb e.l er , Jaschk e), ch e p erò 1n on da tutti fu trovata e ffi cace, la pilocarpina p er via endovenosa o ·sottocuta1i.e.a, la urotropina o il cloruro di Ca. per via endovenosa.
n e nettam ente eccitante il simpatico (Hoet). È analoga alla nicotina e i.n forti dosi provoca la m orte, con sintomi di collasso cardiaco. Essa agirebbe sul nervo p elv.i co provocan.do la contrazione d el detrusore e il rilasciamento dello sfintere interno. Goldmann la trovò efficace * n·el 92 % de~ casi di ritenzione d 'urina. ** In 53 casi di ri•te.n zione di urina postope•r aNoi I 'abbi.a mo usata a dosi vari·e, a seconda torj.a abbiamo trov.a to i .se·g u1enti rim.edi : i·n ie- d.eJ se·s so e delle oon·dizioni generali de.11 'indìzioni e ndovenose di pilocar.p ina, iniezioni e n- viduo e a seconda d.e ll 'i.ntervento da questi sud-0ve n o e di urotropina, iniezioni end-ove·nose bito. Negli individui .robusti p er es. e che non di cloruro di Ca., introduzioni in vescica di gli- erano stati operati n el tubo gastro-.en.terti.co si cerina borica, e, p er la prima volta, clisteri usarono doisi di un centigirammo, m.e scolato al di piloca·r pi·n a. m·o m·ento dell'uso oon 7 eme. ·d i acqiua. La Dobb,i.am·o 1p remeitere che i pazienti ven,n e.r o dose però più comunem ente u sata era di otto soittoip osti a questi rim,e di non soltanto quan- m.~1ligr. Negli individrui depressi e n elle donne do avev.a no una discr·e ta qu,a ntità d ' urin.a in J,e d osi va·niavano da 5 a 7 milligr. vesoica, ma anche qua.ndo impeJ.Jeitte a ccusaL 'u so d€Jla pilooarpin.a vi ene sconsiglia to nevano jl bisogno di urinar.e . Ciò avveniva in gli individui operati all 'apparato ·digerente p eru·n peri odo di tempo ·c he variava dalle 10 al1le ch è le si atir.ibuisoe un effetto eccitante la pe24- ore dopo l 'opeoozion.e . In qualche operato rista'l·si. È v:ero r ea1lme•n te che a n che nei nostri ca..s~ venne aocu·s ato qual1c he movimento :-si atteseJ·o anch·e 25 ·e 30 ore. Que·sti furono d.e'1le ansie, m.a serruprè di po,co conto. L'abbia.ca.si però in ollli., per l 'abbondan·t e su·d oraziomo u sata, b en ch è in .dosi ridotte, dopo operane~ il paziente aveva avuto scar sa secrezione z.ioni di a•ppendioite, di ~isto·l a a nale, di emcxr<l'urina e poco avvertiva .il bisog no di urinare. Abbiamo se·m pre iniziato i·l trattamento coi roid1i e senza alcun inconveniente. , Ta1lvolta l 'ini1ezÌ'o1ne di piloca:rpi·na era seguimezzi più semrplici (v·e•s cica calda, cambiamento di .p osi zione ecc.) e siamo passati poi agli <ta imm1edia ta·m·en te da ro·s sor e d eil volto , sciia1orrea , sudorazione abbo·n dante , talvolta anclw altri rimedi ,. qua.n do i pri1m i avevano fa,J lito. vomito. Spes o la minzion·e spon•tanea i.n coLa introd·u zioin e in ve·s cica di 10 em e. cLi soluzione di glioerina boiricata a l 20 % dimostrò ·m i·nciava ancora prima che la ini1ezi1o ne fo6se poca efficacia. Inoltre provocò l "inso rge.r e di ·beirminata . Il tr.attamento con palocanpin.a venne u sato in 32 .ca,s i ed ebbe msu1tato nu1~lo solcistalgie che ci indussero a desistere ·d a tale tan lo i·n du1e. Negli altri 30 ~l ri uliaio fu indim ezzo. cuti1b~1men•te favorevole, quindi con una proIn qu.attro casi prova mmo le iniezioni e ndoporzion·e di 1sucoessi d1e.l 93 %. Le iniezioni di vena e di urotropina Schering (5 em e . al 40 p ilooarp[n.a , tr.an·n e i fen omeni sopriacitaiti, non p er ce·n to) a.n ch e queste presto abbandonate, -diedero mai a lcun di turbo. perch è quasi sempre inefficaci . In cinqrue casi di i~i ten11ion e, n ei quali la Le ini.ezioni endovenose di cloruro di 1Ca. ini ezione e n·d ovenosa si presentava di difficile (gr. 0,50 in 10 eme. di acqua) si mostrarono più efficaci. D.i cinqu.e casa tra ttati si ottenne e1sie;cuzi,one, la pilocarrp1i11.a venne :i·n .t rodotta 1 com e clis,t ere, in dose di trie ctgr. in 30 eme . di la imm.edi ata e spontanea minzione in 3. Gli altri 2 venne•r o trattati con altri m ezzi. Una .acqua tiepirla. Su 5 ca&j 3 ebb ero m.inzion e spontanea dopo percen tru.ale perciò del 60 % di successi. Però tali iniezioni prrovQoavano no,tevo.Je sen so di ca- ln1ezz 'o:r.a, g li .ailtri n on ebbero b.en effioio . Quelore e talvo.Jta ambasoia e m alessere, ch e rno- sto mezzo però co·n do1,i maggi·o ri potrà oertamen·te mos.tTairsi d.i effi cacia più sicura. le tavano notevolmente i P. C:oncludendo si può .a {fermare ch e i mezzi Le iniezioni endove nose di pilocarpjna dieder o .risul·t ati supe1riori ad ogni aspettativa, ri sul -. medicamenit osi oggidì a nostra di~posizi one per tati ch e ci indussero ad abbandonare tutti g1i comt1.arttere la .r:iten zi1o n1e post-operatoria di urina sono di effetto così sicuro da poterci spesso al tr·i rimedi. La pil ocaPpina è sostanza che proviene dal dii .pen sare dail.l 'u so d·e l catetere, riservando quepilocarpus pinnati! olius e d u asi sotto forma sto per quei ca i nei quali detti mezzi sien o di clo1rid1rato. Essa provoca r ois sore del volto , falliti, o n ei qua·l i esi ta qua lch e contro indipu 1 az ioni alle car oti di , ir e spiro frequente, scia- cazione ail 1oro imipi ego. La J)i1]ocar1)ina, sja u ata sotto forma di ini elorrea, sudorazion e, lacrimazi one, aum ento della peristalsi e delle secrezioni gastro-intesti- zione endovena a, ch e di clistere, è quella ch e dà maggior .affidamento di azione pronta ed nali ; avrebbe azione stimolante il parasimpa- ci • 1nnocu.a . tico, b en chè in a lcuni casi possa .avere un 'azio1
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SEZIONE . PRATICA
[ANNO XXXVII, NuM . 22] RIASSUNTO:
L 'A. ha oucrato oon vari mezzi la titenzione d 'urina post-operatoria. In qu.asi tu·t ti i casi potè abolire l '·u so del cateter e. L 'introruuzionie endov.esoicail·e di glioeri·n a bori.cata al 20 % ris1.lll·tò irrita·n te. Le iniezioni endo·v enose di urotropina si dimostrarono iniefficaci, quel.le di oloruiro ·di Ca. ben eh è efficaci no.n furono soevire di inconv·enienti. F ra tutte le sosta·n z.e usate come più attiva e più inno·cua si dimostrò la piil.ocarpin.a iniettata ·e nd·oven.a , alla dof~e m·edia ·d i 8 mil.lgr. o introdotta come clistere, alla dose dì 3 ctgr. Essa diede successi immediati nel 92 % dei casi. BIBLIOGRAFIA.
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Da due giorni soffriva lievi ·dolori addominali. Nelle pri1ne or~ di staman~ u scendo di casa ha mangiato alcune paste e bevuto un vermouth. Verso le 7 è stato preso impro,v visamente da vio 1l~~ti dolori .addominali, diffusi ,~ tutta la region~ epigastrica e diffo11dentisi verso l 'ipocondrio destro. Il malato dice che contemporaneamente provava una particolare difficoltà a respirare, tanit o· che volendo tornare a casa, non aveva la p~ssibilità di proseguire. Ricondotto da amici a domicilio, fu m esso a letto e gli furono praticate applicazioni calde, ma i dolori si fecero più violenti e diffusi in basso verso la fossa iliaca di destra. Verso mezzogiorno comparve vomito e stato ansioso. Chiamato il m edico verso il tocco questi consig-liò l 'imme~iato trasporto al! 'Ospedale. En-tra alle ore 15. E. O. Individuo di buon~ costituzione, berr conformato, co·n masse muscolari assai sviluppate. Colorito pallido. Pulsazio·n i 100. Temper. 37.3. L 'addo·m e si presenta legg·ermente meteorico e fortememe dolorabile anche ad una palpazione superficiale con punto di maggior riferimento sia verso la fossa iliaca di destra che in corrispondenza dell 'epigastrio·. Esisit e manifest~ contratt11ra di difesa dei mu-: scoli addominali. Nessuna ottusità nelle parti declivi, atea epatica e splenica conservate nor1nali. Durante l 'esame clinico ~l malato emette, col vo·m ito, scarso liquido di colorito verdastro-. Diagnosi: Pro·b abile ulcera gastrica perforata. Operazione: (prof. Torchiana) 11-11-1927 ore 16. 1
DucuING. Archive.s franco-belges de Chirurg·., n. 5,
1928., FERMAUD. Jou_rnal de Méd. de Paris, dic. 1928. FIORINI. Policlinico, Sezione pratica, 1927. GoLDMANN. Archiv. f. Klin. Chirurg., 1927, volume 147 .. HoET .. Presse Méd., 1928, n. 72. MARFORI. Trattato di materia m edica. RAFFO V. La Lj guria ì\ile.d • ~a, 1929, n. 6. 'iV1NOGHAnow. Centralblat f. Chirurg. , 1928, n. 49.
OSSERVAZIONI CLINICHE. I
OSPEDALE CtVILE DI 'FINALE EMILIA diTetto dal. prof. L. ToRCHIANA.
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Considerazioni sulle perforazioni da ulcera gastrica e duodena~e per i1l dott. BnuNo GuARALDI, aiu·t o. Sebbene la lett.eratura rigu·a rda·n te le perforazioni da ulcera gastrica o duo.denale si sia in qu.esti ultimi anni assai a·r ri.ochita e s~ano state traocia·te le line-e ch e un oculato chir:urgo / deve seguir·e, sia per la necessaria diagno $i pvecoce, sia per la condotta 0 perativa 1 non ore do tuttavia inutil e ri·pI1ende1re l 'argom·e nto, su1lla guid.a di alcu·ni casi clinici, che ho avuto oocasione di seguire e che si preis tano a considerazioni pratiche so1p ratutto d.al lato sintomatologico. 1
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CAso I. - B .. Libertario, di anni 28, fattorino telegrafico, da Pisa. Entra in Ospedale la sera dell 'll-11-1927 con diagn.o si d~ probabile appendicite. r\.namnesi famigliare negativa. Ha sempre goduto bt1ona salute. Si è ammogliato con donna sana circa 10 mesi fa. La moglie è incinta di 6 mesi. Racconta il paziente che pur godendo ottima salute ~n questi ultimi mesi avvertiva a volte, massime a digiuno, lievi bruciori di stomaco, ai quali non attribuì mai soverchia importanza. È sempre stato buon mangiatore, discreto bevitore, forte fumatqre di &~,garette.
Etero·n arcosi.
Laparotomia
xifoi-ombelicale.
A-
perto il peritoneo ft1ori~sce in discreta quantità un liquido biancastro eh~ si trova diffuso fra le anse. · Queste ap·p aio·n o dilatale, il p,e rito•n eo viscerale arrossato notevolmente. Si cerca subito il luogo idella avvenuta perfo·r azio·n e e a questo scopo si •estroflette lo stomaco e si ispeziona la parete anteriore . I11 corrispondenza di questa e precisamente i1ella regione prepilorica si nota un foro della grandezza di una lenticchia, dal quale continua a fuoriuscire conten11to gastrico. Esso è a inargini netti, con ·un bordo di tessuto duro, notevolmente spesso. Con due punti staccati in seta si affronta la breccia e si affonda sotto una accurata sutura alla Len1bert. Toilette del peritoneo. e detersio· . . n e . con batt1ffoli i1nbevut~ di etere. Gastro-~n terostomia transm esocolica posteriore verticaJe secondo V. Haker in triplice strato. Chiusura completa dell 'addome. Decorso post-op·eratorio: Nella sera ta le condizioni del malato si manten11ero gravi. Gli si praticarono ipodermoclisi, iniezioni eccitanti. Il polso s~ fece piccolo, vuoto· frequente (110) . Nella notte però migl~orò assai. Dopo l'intervento non si pres~ntò più vomito. La guarigione della ferita o·p eiatoria ~vvenr1~ per 1°. Il malato uscì dall'Ospedale ~l 1°-1-1928. Rivisto recentemente dichiara di godere ottima salute e di non avere pii1 a,vvertito alcun disturbo. È. molto ingrassato, mang'ia di buo11 appetito e digerisce bene. CAso Il. - P. Agostino, anni 34, operaio, da · Fi11ale Emilia. Viene inviato d 'urgenza in Ospedale il giorno 15-10-1928 alle ore 16 con diagnosi di peritonite da probabile appendicite. Il paziente racconta di non aver mai sofferto in
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IL
POLICLINICO
passato malattie degn~ di i1ota; ha sempre goduto buona salute ed è stato forte ma,ng1atore e forte fumatore di sigarette. D~ce che da soli, 15 giorni avvertiva senso di malessere, anoressia spicc~la, naus~a dopo ~ pasti, accompagnata da qualche dolore addominale a sede non fissa. Qualche giorno fa si è purgato con effetto e sembrava che tutto fosse ritornato alla norma, quando oggi, verso• le ore 11, appena finita l~ colazione, è stato preso improvvisamente da violentissimo dolore in .c orrispondenza della regione epigastrica più ac.centuato verso destra e irradiato alla spalla dello .stesso lato; dolore violer1to, atroce che ha costretto il inalato· a letto. Dice il mal~to che egli aveva I 'impressione «che gl~ mancasse il fiato » e che era nella impossibil:iità d~ respirare come normalmente. Ebbe anche vomito alimentare. Gli furono praticate applicazioni locali calde e so1nministrali calmanti, senonch è il dolo·r e pur diminuendo un po ' di intensità si è esteso in basso verso la fossa iliaca di d~stra, dove ora è in prevalenza. Il ~edico chiamato alle 14 constatata la gravità del caso, lo ha subito inviato in Ospedale. Al inomen·t o dell 'ingresso (ore 16) si nota: In(livìduo di buona costil uzione per qu~nto ass~i .e1naciato, colorito della cute e delle mucose visibili pallido, decubito supino, respirazione calma prevaJentemente toracica. Qualche colpo d i singhiozzo. Polso 88. Temp. 37. Nulla di notevole a carico dell 'apparato respiratorio e circolatorio; a carico i11 v~ce dell 'addome il reperto più importante è una marcatissima contrazione di difesa estesa a t utto l 'addome che s~ presenta avvallato e r~gido. L'area epatica è conservala, così pure la sple11ica. Ad una palpazione anche lieve l'ammalato accusa dolorabi1ità vivissima in corrispondenza della foss~ iliaca di destra, meno intensa, ma pure abbastanza viva all'~,ntorno dell 'ombelico e neJla 1netà destra della regione epigastrica. Data qt1esta, sintomatologia e la obbiettività prese11tala dal malato· si formula, la seguente diagnosi: Peritonite da probabile u lcera duod·enale perforata. Si propone l 'intervento operatorio che viene acceittato. Operazione : (ore 18) (prof. Torchiana). Morfioeteronarcosi . Laparatorolia meaiana sopraombelicale. Aperto il peritoneo si ve.de un liquido biancastro difft1so tra le anse intestinali più spec:ial1nente verso la metà destra del cavo addomirtale . Le anse del te11ue e il colon trasverso i n1.ostrano iperemiche con scarse deposizioni fibrinose sul peritor1~0. Stomaco piutto&to ectasico. Si ispeziona rapidan1ente la parete anteriore dello stomaco, ma non si trova alcuna lesione, invece in çorrispo·11denza della pa,rete anteriore della prima porzione del duodeno, 4 centi1netri circa al diso tto dell 'aneJlo pilorico, dove più è abbondante il liquido bjancastro, s~ trova una perforazione a ·stampo, del diametro di circa un centimetro, a margini netti con notevole ispessimento all'intorno. Tutla questa zona è ricoperta da stratificazioni fibrinose recenti e dal foro della perforazione fuoriesce ahbondnnte contenuto gas.trico. Si praticano due punti di chiusura in seta, m a 11 tessuto friabile ced e con facilità, cosicchè si è
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XXXVII, NuM. 22]
costretti a ripetere la sutura comprendendovi maggiore quantità d i tessuto. Ottenuta la chiusura si })ratica al disopra di essa una sutura alla Le1nbert e si rinforza la linea di sutura mediante fissazione a punli staccati in seta di un lembo di epiploon: 'fermi11ato questo primo te1npo della operazio:n e si pratica una gastroen·t eroston1i~ transm esocolica posteriore secondo V. Haker ad ansa vertical·e, piuttosto corta. Sutura a punti staccati del meso alla parete g·a&~rica . Acc11rata toilette peritoneale. Per meglio detergere e prosciugare la cavità addominale dal liqt1ido fuoriuscito e difft1so in basso verso la fossa iliaca si affondano 2 flanelle una al diso tto del colon trasverso e una in corrispondenza ùella zor1a sottoepat~c~ e si dà al paziente posizione di Tre11delenburg. Si estraggono le fla nelle e si completa la toilette mediante batuffoli 1nontati su pinze e i1nbevuti d i etere . Chiust1ra completa della parete addominale in triplice strato. Il malato ha sopportato· ottimamente l 'interve11to. Nei primi giorni ha presentato temperature piuttosto elevate, poi tutto è ritornato alla 11orma. In ga gior11ata si tolgono i punti. Guarigione per ia. Quando l 'ammalato stava per uscire dall 'Ospedale è stato colpito da lieye bronchite che ha prolungata la degenza di una settimana. CAso III. , _
B. ...i\ntonio, anni 26, possidente, da Rer10 Centese. Entra in Ospedale d ' urg·e nza la mattina del 12-XIl~l928.
Nessuna malattia in passato se si eccettua tifo lre anni fa complicato da bronco-polmonite. Ha sempre goduto poi buo·n a salute ed è stato for~e mangiatore e bevitore. Da circa una settimana si sente poco bene, tanto da non potere attendere con1e di consueto alle sue occupazioni; avvertiva negli sforzi che faceva sul lavoro viva dolorabilità all 'epigastrio. ·Non aveva però alcun dis tt1rbo funz1o·n ale a .c arico dello stomaco e po~ leva nutrirsi con1e normalm·e nte senza dolori, nè eruttazioni acide. La sera dell '11 dice1nlJre 1928 ha ma11giato abbondantemente poi si è coricato. Verso mezzanotte è stato colp ito da dolori dapprima tenui, poi fort issimi, localizzati all'epigastrio con irradiazioni in basso, verso la fossa iliaca di desitra. 'fal i dolori gli procurarono un senso di profonda ambascia respiratoria, agitazione e non erano influenzati da applica,zioni calde. Il medico chiamato nelle prime ore della mattina al letto del paziente, ha fatto praticare un piccolo clistere di glicerina rimasto senzà effetto, poi v~dendo le condizioni del malato aggravarsi e subentrare vomito, giustamente in1pression a to da una inarcata contrazione di difesa dei muscoli della parète addontinale, nel dubbio di una perforazione lo ha inviato in Ospedale . E. O. Individt10 di buona costituzione. Temperatura 37°,5. Polso 90. Qualche conato d i vo1nito, singhiozzo. Respirazio11e preYalentemente costale. L 'addome si prese11ta leggermente m eteorico con marcatissi1na contrazione di difesa, dolorabilità viYissima in corrj sponde11za della regione epigastrica e i11 basso verso la fo ssa iliaca di destra. Area epatica cons~rvata . Diag11osi: Peritonite da ul cera duodenale perforata. 1
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Operazior1e: 12-XII-1928 : ore 11 (p~of. Tor.chiana). Morfioe teronarcosi . La1)aroto1nia mediana sopraombeJicale. Aperto il per i toneo si notano le .anse intestinali assai dilntrtt e e iperemiche, ricoperte qua e l à d a stratificazioni fibrinose recenti. Nulla a carico <iello stomaco ch e si presenta piuttosto ectasico. In corrisponden za invece d ella prima porzione .del duodeno circa 2 centimetri al disotto del1'anello pilorico n ella faccia antero-later ale, si presenta s ubilo una p erforazione a margini n etti di circa 5 . millimetri di diametr-0 circondata da notevole ispessiment o· infiamma torio. . Discreta quantità di l ic1uido giallo-sporco purisin1ile si trova diffuso tra le an se al disotto (}ella perforazione, ~ str atificaz=.oni fibrinose si' .oslendono all 'ir1torno d ella zona p erforata. Detersa la r egion e s~ prati ca la, chiusura d ell 'ulcera a pu11ti staccati in seta . Data la gr ande fri qb iJità 1lel tessuto si rinforza la linea di sutura con lembi di epipJoon. Co1nple tato questo te111po dell 1operazio n e si esegue una, gas troenterò Lo1n!p. posteriore lra11s11lesocolica, isoperist ali~a, Yertica le ad ansa corta. ,-\.ccurata t@ette del p eri toneo ricorrendo com e 11el caso precedente alla p osizione di Trendelenhurg . J) isinfezione ali 'etere del focol aio di perforazione . Chiusura tot ale d elle pareti in tri})lice stra lo. Il d ecor so post-operatorio è st ato -0 ttimo. Dopo ! 'operazione n o11 si è più presentat o 11è votnito n è singhiozzo. 111 se\":011da gior11ata polso a 70, emissione di gas in 3a giornata. ' l n 7;), g iornata si tolg-0110 i plinti. Esce dal 1'Ospedale il 22 dice1nb re 1928. -
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CONS IDERAZIONI .
l\ili è sembrato interessan te riportare i presenti ,casi per .a lcur1e consider,a zion i di ordine -soip ratutto pratico. Lascierò qwndi da parte le varie questio·n i di indole p·revalentemente statisti.ca, inerenti .cio1è a·l sesso, all 'età in cui con maggio,r frequ.e nza suole verifi,c arsj J.a perfo,r azione d,ell '·u l1cera gastrica o duodenale, J?eiI' venire invece a.Ila sintom.a tologia ch e la m alattia suole presentare. Dirò subito che nei n o tri casi n essun dato anamnestico si è avuto all 'infuori di bruciori di stom.a co n,el 1° caso e di dolo,r i addo1min.a li a sede non fissa insorti 15 giorni prima n el 2° e una setti mana prin1a n eil 3° caso . La ma:l attia è scoppiata improvvisa dopo la ìng.e~tion e del pasto n el 1° e n el 2° caso, n el riposo nel 3°, con dolori addominali vio·l enti imi (caso I 0 -2°) m entre n el 3° i dolori dapprima furr ono piuttosto lie\1i e andarono rapidame·n te aumentando di inten sità. Tutti i pazienti ci hann o descritto questo dolore a cuto vio1lento lacer.ante che li attanagli<:i.va all 'epigastrio e n on dava loro la possibi lità di compier e alcu·n m ovimento. Ma essi 1
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ci h anno an ch e ra,c contato ch e co·n temporaneamente all 'in.sorig·e1re d·el dolore furono colpiti da speciale a•m bascia respiratoria, p er la quale essi avev:ap.o ,}'impression e ch e m.an casse loro il respiro e ciò no·n fac·eva ch e aume·n tare il loro speciale stato di irrequietezza ·e di agitazione . Questo stato di cose però fu di breve dur.ata, ta·n to ch e po·c o do1p o la respirazione si ri tal1i1lì in modo quasi normale, m entre i dolori addominali si estendevano verso il basso e . piu preci.sam·e nte ve·r so la fo,s sa iliaca di dest1-:a . In tutti i n ostri m ala ti contemp·oraneaìnente al.l 'insorge.re dei dolori o poco dopo si presentò vomito e singhiozzo. Il polso si fece più fr equente n el 1o caso, r·es.tò invece n ormale negli altri due. ir1tomo oggettivo più im•p ortante fu sem.p re una . m.arcatissim.a co·n trazi.one di difesa dei mu• scoli addominali per la quale l 'addo·m e si presentava avvallato e rigido. In n essun caso con statammo scomparsa dell '.a rea di ottusità epatica. In compleis so la n ostra diag·no·s i, ch e sempre ri contrammo giusta a l tavolo operatorio, fu basata sopratu tto sul dolo•r e improvviso e sulla m arcatissim.a contr.azion.e di dif.esa dei muscoli addominali. Tale sintomatologia però non è sola caratteristica dell 'ulcera g·.a sit rica e duo·d·enale perfor.at.a, ma è com•u ne a n.ch e a d a ltre .a ffezioni addon1inali ad a·n damP.nto acutissimo quali ~ 'a1)1pendi c ite, la perforazioné d.ella cistifellea, ]a pancreatite acuit a, ecc. ecc. È b en sì vero ch e &pecie per l 'appendicite deve essere tenuta mol to in co·n sid.e razione la sed e iniziale · d·el do.Jor€, m.a ciò a volte è impossibile precisare quando (com e n el 2° caso) i dolori son o assai \1ivi n ella fossa iliaca di d·estra , dimo·d och è si presenta a sai arqua una n etta diagn o.s i differen zial e. E che l 'errore possa essere fa cil e sta a dimo6tra·r lo il fatto cl1e il n ostro 2° caso entrò in Osped.ale con diagnosi di appendi.ci·te acuta, e ch e n el 1° la diagn osi era dubbia. Del .resto ...... anch·e n ei casi di io,s i in due fu praticato l ' intervento con diagnosi di appendi cit·e acuta e in uno la diagn osi rin1ase incerta, fra ulcera gastrica ·e append.i cite. Ciò d'a ltronde non deve r eca.r e m e-raviglia, qu.a ndo si p en si all e peculi ari con di zioni an.aton1ich e e anaton10-I>atologich e ch e in que ti casi si presentano e che spiegan o chiar.amente una sì complessa sintomatologia. · Si sa infatti ch e· ]a maggior parte delle perforazioni gastrrich e h a·n no sede p ilorica o iuxtapilo1rica e ch e, tanto in queste come n ell e ·duo,d enali , secondo le e perienze di Smith , il liquido ch e fuori esce i porta in bas o verso 1
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IL POLICLINICO
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la la ca r enale destra e di là h a tenden za ad n ella seconda dai caratteri del polso, dalla ciaestender i in b·asso lungo la parete esterna del nosi, dalla differente intensità della contrattucolon , tra quest' ult~mo e la pa.r ete addominale, ra di dii.resa a ddominale. Bisogna però ricorfin o a raggiun·g er e il pi ccolo bacino . Si com- dia.ire che qu,e ste forme sono piuttosto rare a prende perta·nito com·e il dolore possa risve- r 1scontrars,i n ella pratica, e ch,e gli errori più g·li a~· i nella zona cecale più violento ancora comu•n i avv·en gono nella diagnosi differenziale cl1e n ella zona ep~gastrica e masch eTa.r e com- con l 'appendicite. f!, per questo che mi sempletamente la giu•s t.a di.agn osi. Ciò si è v eri- bra non inutile richiamare l'attenzione nella fi cato n el no stro 2° ca.so, ciò, sebben.e in r.i- pratica alla necessità di ricercare nell' ariamnesi tardo , &i è avuto n1egli a1ltri. questa specia,le contrattura dolorosa del dialn tali contin,g enz.e a si-nto•m .a tologia così framma , che si appalesa clinicamente con o ·c ur.a è n eoessario proceder e a d una accurata l' ambascìa respiratoria e che unita al sintoana·m·n .e si p•er stabiliTe prima di tutto la sede mo dolore e alla contrattura di difesa dei muinizi ale del dolo·r e, in secondo luogo se si sono scoli della parete, può indirizzare a una più pre entati sintomi tali da fare sospettare insollecita diagnosi e affrettare l'intervento ope\rece la lesione a sed·e a ddominale più alta. Si rativo. a infatti ch e n·elle perforazioni gastrich e e Si sa ch e questo ha maggiore probabilità di duod enali il liquido oltremodo irritante ch e riu.s ci·ta quanto più precocemente viene esefluori e ce e ch e tend.e a portarsi nella tasca g uito, e ch e le .p robabilità di sal,1ezza per il renale destr.a , f.a sì ch e il diaframma imm edia- malato vanno rapidamente diminuendo al di tamente ·i immo bilizzj in una contra ttura do- là d·ella 12a. ora. 10To1sa , giacch è ad og ni respirazione il m .a lato , Nei nostri casi , essen dosi I 'intervento svolto n on fa ch e acutizzare una soffe·r enza già oltrie- sempDe in t em ,p o utile, oltlìe alla sutura ed afmo·do viva . fon·d.am ento dell 'ulcera .a bbiamo sem.p re praNe con s.egu·e da ciò qu·el senso spie cial e di ticata la gas.t roenteroan astomo·si, fa.oendo sean1ba eia r espiratoria eh.e tutti i malati ci guiTe, previa deter sion e all 'eter e e accurata hanno descritto e coincid ente co n I 'inizio del toilette periton·ea'l·e, la co·m pleta chiusura del... into.m o dolore, e ch e tende poi a diminuire ] '.addome. vuoi }Jer &p eciali compensi :fiespiratori, vuoi RIASSUNTO . p er lo postarsi in basso del liquido fuoiriu scito. ·1 ' A. illustra alcu1ni casi di ulcera gastrica e Questo intoma riflesso deve sempre essere duodenale p erforata , ten endo in partico·l are ricercato n ell 'anamnes:i. e tenuto n ella massima con.sid·erazione I.a sintomatologia presentata. con ider.azione gi.acch è, se ben vagliato , pu ò In.siste n ella diagn o si differenzial e con le vafa·r ci e·s clu.der e una dia.g nosi di appendicite ed rie affezioni acut·e ad·do1m i1n .a li, specie con l 'apind~ri zz.an do giustamente l'osserv.atore r endere p endicite, ·e insiste n el ricercare n e,]-! 'anamnesi più solleci·to e m eno indagin oso l 'atto ope- quella contrattura di afr.a mmatica dolo·r osa ch e rativo. si rivela clinicamen.t e con difficoltà respiratoÈ b en si vero ch e an.c h e ne],l 'a1p pen·d i1ci te, coria, p er indirizzar,e più so1lleci t.amente ad una ·m e in tutte le a.ffezioni acute a ddominali , si giu sta diagnosi e affrettare I 'intervento opeh a respirazione superfic iale e a tipo prevalen - ra torio . ten1ente costale, ma ciò è b en lungi da quel BIBLIOGRAFIA d olore vivo ad ogni vespirazione, da quel senso di manca·n z.a di respi·r o ch e rassomiglia a ciò CADENAT . Ulc èr e doub le du duodénum avec p erforation. Bull. et. I\·I ém. Soc. Anat., Paris, 1~20. ch e · si può osservaT·e in certe forme di pleurite o poln1onite dia frammatica . E ch e que- D oNATI. La chi rurgia dell 'addo1ne. Unione Tipografica Torinese, 1914. t 'ultima somi~lianza non sia a priori da scarIo. Chirurgia dell ' tilc era gastrica. Carlo Clausen~ t,a.r.e basta a dimostrarlo il fatto che a volte Torino, 1905. s,~RR . Perforating gastric dtiod. ulcer. Ann. of si prati,ca·r ono in tal.i .contingenze in terventi Surgery, 1920. addomir1ali , n ella persua·s ione che si tratt•a sse HAYEM e LYoN. J\1alattie del·lo stomaco. Unione di ulcer e gastrich e perforate. Tipografi ca Edi.trice To~inese, 191?· Forse questa sintom.a tologia invece può aveK ocHER. Diagnose u. chz r . Therapie des Ulcus re sca·r so va.Iore n ella diagnosi differenziale Ventriculi u. duodeni . l\rchiv f. Klinish Chi• rurg1e. . con la perforazione d.ella .cistifellea e con la VoN L EtTBE. Diagnosti cn differ enziale delle mapancr eati,t e acuta, ma in questi casi la giu sta lattie interne. Tradu zion e \ ·allardi. . diagno i potrà avvantaggnar i n ella prima, dalMASSA e BFRTONE. Considerazioni su alcu ni casr 1'accurata a•n amnesi , dalla sede e dall 'intendi per/orazion e di u lcera gastrioa. Minerva Meità del dolore al momento dell a pe rfor azione; dica, n. 32. 1 92~. 1
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SEZIONE PRATICA
:N1os1. Sulle p erforazioni libere dell'ulcera gastri· ca con particolare rig uardo alla terapia. Annali Italiani di Chirurgia, anno I, 1912. LEJARs. ·Chirurgia d'urgenza. Vallardi, 1922. s~ilTH. Citato da 1VIASSA e B ERTON E.
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i 'ultima, con inizio e cessazione brusca e con vo-
mito di materiale n erastro . Il paziente affermava inoltre che negli intervalli fra le crisi era stato completamente bene senza mai avvertire il bencl).è m '·nim9" d~sturbo, riferibile allo sto1naco. S1MON . Beit. z. B ehandl. cle r perf. Magen u. DuoDi front~ al quadro di una simile crisi doloridenal ulcera. Beitrage, 3, l{lin. Chirurgie, fica in un tabico, ci venne, naturalmente, suvol. 83, 1913. bito fatto di pensare ad una crisi gastrica tabe..rAD.DEI. Diagnostica Chirurgica. Unione · Tipogra- tica. Nè da questa prin1a impress.~one ci distolse fica Editrice Torinese. la presenza di abbondante sangue n el vomito. TEsT·oT JACOB. 'A. 1iatomia Topografica. Ibid., 1918. Successivamente la diagn-osi di crisi gastrica tabetica co11 ~matem,esi f,1 con validata da molti dati di fatto ~ non conviene qui1 ripetere i risultati delle diverS.e ricer ch e eseguite e le molte Ospedale di S. Spi rito in Sassia - (Sala Lancisi) ragio,n i che ci permisero di concludere che nel Primarìo: Prof. GrovANNI PILOTTI. nostro caso si dovesse indubbiamente trattare di ematemesi tabetiche vere e proprie, e non d: ema.!ncora a proposito di un caso di tabe tem esi dipendenti da una con comitante ulcera con crisi gastriche ed ematemesi. gastrica. · Il paziente, opportunamente curato, fu dimesDott. VITTORIO CANT~AMESSA, aiuto. so allor a, dop o 38 giorni di degenza, in buone condizioni di salute. Nell 'estate del 1928 avemmo occasione di osAbbiamo avutq i.n seguito occasione di conoservare all 'Osped,a le ·di S. Spirito (Sal.a J.Jan- scere l 'ulteriore decorso e l 'esito di questo caso perchè, a circa, un anno di distanza e precisa c isi) un caso .d i tabe con crisi gastriche ac- mente il 29 ottobre 1929 .. il paziente è venuto a compagnate da ·em,a tem•e si. Questo· caso . ap- deced ere per causa accid~ntale. I parenti ci hanparve d·egno di p articolare rilievo e fu illu- no riferito che egli, dopo l 'u scita dall 'Ospeda1n strato nel Polic.linico (Sezione Pt.atica, 1929). era stato ,qbbastanza bene ed aveva po tuto atter1d ere al suo abituale lavoro pur avvertendo semCi sem bra interessante ritornare oggi su di pre freqt1enti dolori la11cinanti agli arti inferiori. €SSO poich è essendo il soggetto deceduto per In questo perioclo aveva avuto altre due crisi ga<Atusa accidentale abbiamo avuto la possibi]ità striche, una breve, durata 3-4 giorni, e non aedi conoscerne il reperto anatomo-patologico. compagn ata ad ematemesi, un 'altra più forte e Riassumo i dati principali ·dell 'osservazione pi~'t lunga, accompagnata, com e al soli to, da von11to n erastro. precedente e le con clusiqni alle quali ci sem- ' L'autopsia, pr~ticata nella sala incisoria delhrò allora ragion,evole di pervenire. l 'Osped ale di S. Spirito (prof . . Nazar1) h a dimostrato : degenerazione grigia incompleta d ei corSi trattava di un individuo di 42 anni, ch e avedoni posterior~ nella parte dorsale alta e cervi va contratto, venti anni prima, lues, e che preser1cale del midollo spinale. Lieve pachileptomenintava il quadro classico cl~n~~o ed umorale d ella gite adesiva spinale. Ir1tensa ipere·m ja del cervello tabe. Ma n on furono i SQliti disturbi inerenti con lievi sofft1sioni emorragiche sottoaracnoidal;. .alla t abe ch e indussero. il paziente a farsi rico- Grave aortite 111etica con chiazze cjrcoscritte di verare in Ospedale; egli avvertiva da molto tem- arteriosclerosi ; l 'aortite occupa ·tutta l 'aorta torapo, è vero, frequenti, improvvisi e rapidissimi cica e termina nettamente co·n ess~; valvole aordolori agli arti inferiori, avvertiva anche spesso tich e sufficient~. Modica ipertrofia di cuore. Adeparestesie alle estr.emità, ma n on aveva d at o al- renze plet1riche fibrose prevalenti a d estr a. Concuna importanza a questi disturbi ch e n on gli gestion e ed edema polmonare acuto . L'esploraimpedivano di lavorare, ignorava completamente zione d ell.q st omaco, del duodeno e di tutto il la SU3: grave inalal t ; a n er vosa or ganica ed aveva resto del tubo digerente, non mette in evidenza .avuto invece altri disturbi per i quali si riten eva alcuna alterazione, s~a di d ata antica ch e recenpiuttosto affetto da una malattia d ello stomaco. te, ~ permette di escludere in modo cat egorico Difatti si presentò alla 11os tra osservazione in pre- la presenza d~ una qualsiasi lesion e della mucosa gastro-intestinale. 1 da ad ùna crisi dolorosa gastralg~ca violent:ssima, .accompagnata da vomiti frequenti di m ateriale La esclusione a11atomo-patologica di un'ulmucoso e n erastro nel quale fu con tutt i i soliti mezzi riconosciuta in modo indubbio la p resenza oera gastro-intestinale e di qual iasi altra led '. abbondantis$ima quantità d.i sangue. Il dolore sione organica cap.ace di d ar luogo ad emorche ~l pa,zi~nt e localizzava n ettamente all 'epig·ara.g·ie ha co,n fermato la diagnosi clinica di strio era insorto improvvisamente ott~ g iorni prima dell'ingr esso in reparto, si era mantenuto crisi g.as~rica tabetica c on ematemesi. Essa si basava, è vero, su molti dafi di fatto di inquasi continuo con frequenti e violent!ss~me crisi ·di esa·cerbazione e scon1parve improvvisam ente discutibile valore, ma avrebbe potuto lasciare dopo quattro giorn i di d eg·enza. Il vomito. pre- sempre adito a qualche dubbio. Abbiamo già sente fin dall 'inizio d ella crisi, er a st ato nei primi giorni. semplicemente mucoso e solo in ul- visto difatti quanto in simili ca i sia difficile poter e eludere con certezza in vita concom itimo era diventato n erastro. Il paziente ci riferì tanti le ioni organich e dello tomaco e del di avere aYu to nello spazio del! 'ultimo anno altre due cris~ dolorose, meno lu11ghe. ma simili al- duoden o, lesioni ch e pos ono talvolta pro''O1
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car e crisi dolorifiche talmente simili per tutti i caratteri alle crisi tabetiche da avere m eritato il nome di crisi gastri ch e tabetiformi. Così n el caso di Duhot e Leroy, così nel caso di Babinski, Chauvet e Durant - entrambi da m e già citati n el lavoro suindicato - così specialmente nel caso di Lamy pur esso c itato - , nel quale si tr.attava di un tabetico con frequ enti crisi g.a strich e acco,m pagn.ate ad ematemesi, crisi ch e erano in relazione con la pr.esenza di un 'ulcer.a duoden.a le e ch e non ricomparvero più dopo la gastroenterostomia. Ci h a d eci so a presentare questa breve n ota la consid erazione ch e il nostro caso deve aggiungersi alla molto esigua casistica di ematemesi tabetiche anatomo-patologicamente controll ate . RIASSUNTO. L'A. ritorna brevemente su un caso di tabe con crisi g.astrich e ed em.atemesi già i1llu strato (cc Policlinico n Sez. Pratica 1929) perchè i] l! n·el frattempo è ·d eceduto e l'.auto,p sia ha confermato la diagnosi clinica ·p ermettendo così di aggiungere il caso al numero esiguo di ematem ~si tabetich e vere e prop1 r ie , ch e hanno avuto cioè un controllo anatomico.
SUNTI E RASSEGNE. DERMATOLOGIA. •
Dermatosi mestruali .
(S. RE CASENS. Medizinisch e Welt, 19 ottobre 1929). Il fenomeno d ella m·estruiazione è attualm ,e n.te ben conoscjuto dal punto di vista istolog ico e sono stati bene spiegati i .r apporti fra ovu,l azione e mestru.azione. Non · altrettanto si può dire dei processi biochimi·c i ch e si svolgono in tale periodo e si è b en lungi dall 'aver e isolato le sostanze che circolano n el sangue d ella donna durante tale periodo, sebbene si possa affermare ch e, quando esse non vengono su fficientemente elimi1n ate, si hanno disturbi di varia specie. L 'A. si occupa qui delle dermatosi che possono aver si in conseguenza della soppressione d ellia m ·estruazion,e o di disturbi di essa, oppu1r e che sono a d essa riferibili. Schick ritiene ch e, dur.a nte la mestruazion e vengano eliminate d all·e ghia ndole sudorife~e e sebaoee d elle sostanze ch e possono ave·r e influ·enza dannosa sulla cute; le ricerche fatte per com provare tale ipote i sono state negative, il che non esclude però il fatto clinico· di donne con disturbi m e tru.a l1i in cui si h anno eczemi, orticaria e furun culosi. L 'e .. i tenza di una tossina m estrual e - la co ~ ì d etta meriotossina è controrver sa. Patzch e e ieburo- a ffern1ano ch e n e l udore di 1
[ANNO XXXVII, NUM. 22)
IL POLICLINICO
~o;in~ m~struanti. si. trova una grande quantJ.ta. dJ colina a cui s~ potJrebbe ascrivere la gene5i delle d ermatosi mestruali, tenuto conto. d ella nota azione d e·l la colina sul sistema nervoso pa,rasirrupaitico e sui nervi del sistema vegeta ti vo. Ad o,g ni modo, è n ecessa.rio d efi.n ire che co·s a si . debba in ten,d,ere per derma tosi mestruali, in quanto ch e la donna, nel periodo· d·e lla sua . matu rità sessu.aJ,e va soggetta a numerose d e.n natos i ch e non vann-0 tutte ascritte a quelle m estru.a li, ammettendo quindi fra queste soltanto quelle cl1e si iniziano con lam ·e struazione e sco,m ipaiono con essa o poc() do.po. ES1Se possono assumer.e le forme seg,uenti: 1
I ) Arrossamento rameico del viso. È la forma più sempli ce di r eazione cutanea. In uno d ei casi dell 'A., tale arrossamento era t.antointen so da riuscire assai incomodo alla paziente, ch·e non poteva per tal modo nascondere il proprio stato. L'eritema semplioe, nelle sue diverse localizzazioni si osserva spesso nelleoli.go- e dism·enor:Dee; sovente però esso va att~ibui~o ai m ·e dicamenti (antipirina, fenacetina , p1ram11 done, aspirin.a) cl1e vengono presi datali donne. 2) Dermografismo premestruale. È stato osservato da Freund, ma non confermato dal1'A. il quale ritien e che si tratti., in tali casi> di donne con disturbi trofoneurotici accompag11.an ti si alla ipoplasii a d ei genitali. 3) Eritema teleangiectasico. Venne osservato da Pu.l en in una d onna di 33 anni ch e, in conseguenza della so·p pressione d elle m estruazioni , aveva subìto una forte depressione, il che fa ritenere che esso fosse di origine neurotica. R ebra fa menzione di un eritema papulatum che sopravv·eniva ad ogni m ·e struazione, Kolben ha osservato un eritema gyratum in una ragazza con disturbi m estruali; l 'A. ha veduto dive·r si casi · di eritema multiforme essudativoin do.n n,e con oligom,en orrea ed in una pazi·ente di 29 a•n ni ch e aveva subìto l'estirpazione d ell'utero; il fenomeno r esistette a qualsiasi m e dicazione e scomparve spontaneam entedopo un paio d 'anni. 4) Erisipela. F.r a i nume rosi casi di questa, se ne può citare uno tipico d e11 'A., di una ragazza di 19 anni ch e, quasi ad ogni mestruazione , soffriva di erisi!pela iniziantesi alle pinn,e nasali e diffondentesi poi a tutto il viso; · essa scoimpia.r iva con · ]a m estruazione , ma lasciava poi un oerto gon•'fiore ed un rossor~ vinoso d·e l viso. La ragazz.a era di costituzione n ettamente linfa tica, soffriva di. forti dolori mestru.a li ed aveva scar si m estrui. Con ·una vita attiva, i bagni di .sole, la terapia ovarica, le condizioni miglioir arono , ma rimase sempre un viso un po' rigonfio ed un colore rossiccio. Probabilmente, in que ti casi , gli streptococchi ch e si trovano sulle erosioni nasali eboccali allo stato di latenza, subiscono una e altazione della ' 'iru] enza in conseguenza det1
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la m.a ggiò·r e irrorazj-0ne sanguigna della cute e d·ell 'azione di to·s.sine o· della colina escrete dalle ghiandol1e sebaoee e sudoripare. Secondo qualche autoir e si tratterebbe in questi casi di eczema reinfettato. 5) Eczema. E la fo1~ma più frequente, manifestantesi con una serie di vescicole con liquido li.m 1pi+do, sp·ecialm.ente alla parte interna d el1 e cosoie ed atto:rno alla bo·cca ed alla vulva. 6) Herpes labialis~· o·sservato sp·esso, come pur~ la localizz.azio·n e sull.a palp·ebr.a , manifes~az1 on e ch e scompare alla fine della m estrl1az1one. 7) Herpes zoster; è strao.r dinariamente raro. 8) Urticaria. E molto frequente, specialmente in casi di ameno1r1~ea duratu.ra o temporanea. In donne eh.e av·ev.a no subìto la castrazione op·erato·r ia o rontgenologica, l'A . ha osservato l 'estensione del! 'urticaria a tutto il corpo, ch e dava una sensazione di spossatezza la quale dur.ava a l ungo. In u11a donna di ±6 anni che aveva avuto sempre m estruazioni reg·olari, comparve con la m enop1ausa un 'urticaria tanto ostinata che, dopo du.e anni e nonostante tutte le cure tenta·t e , non si attenuò. Geber, in un caso del genere, ottenne la guarigione con l ' iniezione di siero. Matzenauer e P o·l·l and riportano casi di dern1.atite dism enorroica simmetrica, ch·e potrebbe riten ersi di natura trofica, talvolta a form.a umid.a , tal 'altra n·ecrotica, quasi sempre in donn·e dis.1 nenorro·i ch e; non si tratta però di form.a frequ·ente. Essa avrebbe origine angion eurotica e sarebbe da asoriversi alle 't ossicosi, ch e potrebbe però avere an ch e origine ematogena. 9) Emorragie cutan.ee. Possono dipendere da trombo·penia , ma sembra ch e si tratti generalmen•te di alter.azioni del.I' endotelio vas.ale ·e di una laoeTazione dei vasi dovuta all 'au·m ento di pressione. Lo stato congestizio d·ella p:elle p1u ò venire considerato fino ad un certo punto come un fen omeno vicaria nte . Le dermatosi emo·r ragich e hanno un terreno favorevole per il loro sviluppo n ell 'elmintiasi, d·ell'endocardite e n el reumatismo articolare . 10) L'A. h.a anche osserv.a to un caso di psoriasi che , p er il modo d·el su·o sviluppo , va a critta alle dermatosi mestruali. Si trattava di una ragazza di 24 anni, mestruata senza disturbi dai 13 ai 19 anni e che, in seguito , divenne oligòm enorroica ed aumentò di peso arriv.ando a 104 kg. all'età di 21 anni; stato gen·erale buono, altezza 171 .cm. All 'età di 20 . ' anni com·panr.ero per l,a pir1ma volta durante la m estruazion·e delle macchie TO·sse alle spalJ.e ed al petto, cl1e scomparvero con lo scomparire della m estruazione, ma che divennero poi persiste.n ti e si coper sero di squame biancastre, ch e diven n ero sempre più adèrenti e si diffu sero a d altre parti del corpo. Orrni terapia fu i.nutil e. Nonostante tale disturbo, la ·paziente prese m.a.rito; durante la gravid.anza, la • • • • • psorr1as1 scomparve per r1com par1re poi• , ma in 1
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SEZIONE PRATICA
grado minore, dop10 il parto. In seg·u ito, il flusso mestruale si fe ce più abbondante; il peso, si abbassò a 95 kg. Può d.arsi ch e l 'aum ento della funzi one sessuale abbia avuto influ·en za sulle g·hiandole endocrine. 11) Disturbi di pigmentazione. Il così detto menocele, la CO·m par sa cioè di macch ie pig111entate in con.segu enza di amenorrea, com e pu·r e I.a vitiligo ed il clo.a sma che v.e n.g ono rit enute conno sse .con modificazioni m estruali po~sono trov.a re la loro spieg.azion.e in .modifi-' cazi.o ni endocrin e plurighiando.Jari, connesse, oltre eh.e con l 'ovaio con i surreni. Si possono avere n elle form e e colo razioni più svariate . 1
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EZIOPATOGENESI .
La frequenza dell e dermatosi e d il loro comp,a rire più s.p eoi.a lmente n e.Ila oligo- dis- ed amen.orrea fanno riten er.e ch e si tratti della mancata eliminazione di una data sostanza del flusso m estruale, la qual e tro·v erebbe la sua via per le ghiandole sebacee e sudoripare od altrove e determin.erebbe quindi le modificazioni ])!rto,logiche. La presenz.a di derm.atosi a n ch e in casi con abbondanit e flu sso mestruale non e cl ude l 'orig ine ov.arica, in qu.a n to ch e la tosina può aversi in quantità sovrabb ondante ed in &uffici entem ente n eutralizzata dare così fenomeni com e quelli di cornpleta ritenzione. In tutti questi casi, però, si devono ammettere due fattori , l 'uno predispon·entc e l 'altro ch e d-ete·r min.a I '·eruzione . E' possibil e ch e esistano d·ei proeess.i infettivi locali latenti ch e, sotto l'azione di determinati stimo,Ji raggiung·ano un 'attività tal e da determinare un esantem.a . La pres~n za, poi , di un tal e pro.cesso n ei te suti colpiti , l.a eia in essi una predjsposizione , sicch è alla minima causa può sopravvenire un.a recidiva. L 'influenza di mal atti e gen,e rali (r eumatismo articolare, diabete) si manifesta po i non ~oltanto predispon endo la p,aziente a ll a dermatosi, ma an ch e rendendo questa più ostinata. Nulla si può dire sulla n atura d ella sostanza ch e esercita una tale influen za su ll a cute. Alcuni credono ch e si tratti di saprofiti cu tan ei Vitrul1entat.i; Nov,a k amm ette l 'esi tenza di un virus. filtra~ile presente nella pell e che , in determinate circostanze locali o generali , può dar luogo agli esantem i recidivanti ed os tinati. L'azione tossica diretta od indiretta può venire con siderata an ch e nei casi di infezione puerperale, in cui si hanno spesso delle eruzioni scarlattiniformi. I casi di ipopl asia genital,e co·stituiscono un.a gran parte delle dermatosi mestruali , probabilm ente perch è con essi si ha generalmente la dis- o l'oli gom enorrea più ostinata. Kreibi ch cita un c.aso di parapsoriasi, in cui si ebbe la g ua ri.g-i one, dopo raggiunto il completo sviluppo dell 'apparato $P . suale. 1
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TERAPIA.
Nel] 'incert.ezza della patogen esi , si comprende ch e anche la terapia sia del tutto in certa.
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POLICLINICO
Anch e in casi di insufficienza ovarica od ipofisaria, non si sono ottenuti risultati notevoli, ciò che si compr,e nde, poichè non conosciamo ancora un mezzo efficace per attivare l 'en ergia delle ghiandole sessuali femminili. I diversi preparati ovarici, 1'estratto di cor1p o luteo, ecc. hanno fa~lito in un.a gran parte dei casi. Ma in qualche ·caso si sono avuti dei risultati, p. es., con 1'autoemoterapia o l '.autosiierotera·p ia. Si sono avuti bu·oni effetti con le iniezioni di 1soluzione fisiologica , coi sali di calcio (in .casi in cui si avevano disturbi de1 sistema nervoso veg·etaUivo). Si tenterà anche la roentgenterapia dell 'ovaio e d ell ' i.p ofisi, n e: caso di in ufficienza di tali g hiandole. Con lJI'Obabil i tà anch e 1'impianto diretto di ovaie potrà avere buoni risultati. L 'A . .ritiene che r e.ali progressi in questo <'...amip o si potranno avere soltanto quando saranno note le cau se chimiche di qu,esite modific.azioni dovute a lla così detta menotossin.a. 1
FILIPPI'IJ'
Il
pru1~ito
riflesso nell'asma. (
(R. M.
BALYEAT.
Jo urnal. American Med. Asso"'
ciation, 16 m.arzo 1929). L 'A. ha già messo in evidenza il fatto ch e la sen azion e di prurito delle mucose delle vie aeree superiori e delle éongiuntive è un segno patognomoni co dell 'allergia. Egli potette inoltre con statare ch e in casi di asma· si può avere il prurito della cute del collo. Su 420 casi esa· minati egli h a trovato tale sintomo 13 volte. Riferisce quindi la storia di quattro casi che meglio illustrano l 'origin e del prurito. Caso I. - Donn.a ventenne sofferente di asma d.a cinque anni.· Da due anni prima del1'.asm,a 1.a paziente soffre di febbre da fieno. L'asma è a tipo perenne ma più marcata dal luglio in poi. La paziente l.a menta prurito intenso agli occhi, al capo, nella bocca, nella faringe posteriore, nelle trombe di Eustachio, n ell 'area interscapolare superiore con diffusion e in avanti fin'oltre la clavicola . Al p etto il prurito è più intenso durante 1'epoca della febbre da fieno, ma si verifica ogni due anni. . La derma-reazione è positiva per le penne dì oca e di pollo e per la canepa. L'allontanamento delle penne dalla casa e la desen sibilizzazione non solo h.a fatto cessar e l'asm.a, m a anch e il prurito. Ca,so II. - Un.a donna ventun,enne ha sofferto febbre da fieno per cinque anni e gravi a ccessi di asma n egli ultimi due anni. H.a forte prurito al naso, talvolta alle trombe di Eustachio, agli occhi , e prurito e bruciore tra le due spall e. Le reazioni dermiche sono positive per le penne di anitra, i peli di cane e di gatto e per il polline di alcune erbe. L'allontanamento dell e sostanze ensibilizzatrici e la dese n~ ibilizzazione ba fatto ces are l'asma. Però il prurito e il bruciore ha persistito ancora per qualche tempo.
[ANNO
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Caso III. -
Una donna trentunenne so ffre da du·e anni di febbre da fieno da un anno di asma, e da parecchi anni di ~czema . Esiste notevole prurito degli occhi, del naso della bocca, delle fau~i; il prurito n ella regi~ne interscapolare era intollerabile. Viveva in Russia nel distretto di Oklahoma. Le reazioni d·e rmiche er.ano positive per la . canape, . pel .card.o e per J.e ·desquam.azioni di parecchi .a n1m.al1 . La desensibilizzazione fece scomparire tutti i sintomi.
Caso IV. -
Uomo ventisettenne sofferente di febb~e da fieno da due anni e di asma da uno. S?ffr1va fo~te prurito a lla fa ringe e alle trombe di Eustachio, e tra le due spalle di tale intenità d.a levargli il sonno . Il disturbo scompariva col). la pressione locale. Tali osserv.azioni si prestano a lle seO'uenti 0 con siderazioni patogen-e tich e, le quali fanno con cludere essere il prurito in tali forme un riflesso viscera-sensitivo. I bronchi sono formati da un di~~erticolo del tubo dig~ren te e s~no innerva ti dai primi cin~ue o sei. s~gmenti toracici superiori. Quando i bronchi ipersensibili sono· irritati da una pr~tein.a specifica pe~ la qu.ale sono sensibilizza~i, tras~ettono al corrispondente segmento midollare impulsi sensitivi o centripeti. Però quando le cellule dei gan gli intervertebrali ri· cevano questi impulsi non li trasmettono solo attraverso il n ervo spinale corrispondente allo stesso .segmento midollare ' ma .a ttraverso i neuro~1 inte~ca.lati distribuisce l ' in1pulso an· che ' a1 superi ori segrnen ti cervicali. Perciò la sen sazion e di prurito dovuta all'irritazione della sostanz.a allergica non viene avvertita n ella mucosa dei bronchi dove è avvenuta l'eccitazione, nè nelle rn embr.ane mucose delle vie aer,ee sup.eriori, ma sulla zona cutanea che si trov.a sotto il dominio dei nervi cervicali. Pottenger ha dimostrato ch e i riflessi visceromot?ri, viscer~- sensori e viscera-trofici prodotti da uno stimolo pulmonare si estrinsecano attraver so parecchi segmenti cervicali e sopratutto. a.ttraverso il terzo ed il quarto . Cl1n1camente, da ll o studio dei casi su ripor~ti ~iguardanti pazienti ch e accusavano prurito in certe aree cuta11ee della parte superiore d.el torace, ~ppare cl1e il prurito è un riflesso v1scero-sensoriale dovuto ad irritazione bronchiale e manifestantesi sulle zone ch e si trovar;io sotto il doI?inio sen sitivo del quarto e qu1n to nervo cervicale e su una zona anteriore innervata dal terzo cervicale. È interessante il fatto ch e il prurito riferito può essere alleviato, come il dolore riferito dalla pressione. È noto come tra il dolore dovuto a~l 'appen dicite ed il dolore pneumonico riff}r1to nella regione appendicolare c'è questa differ enza: il primo è esacerbato mentre il secondo è alleviato dalla pressione locale. È perciò ch e in molti casi il prurito non è alleviato dal grattamento ma dalla pressione.
DR.
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SEZIONE PRATI CA. •
INFEZIONI ACUTE •
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Le emorragie tift•se. (C.
AcHARD.
Journ. des praticiens, 1930,
9).
n.
Le emorragie sono frequ,enti nelle infezioni tifose , ma la loro importanza è molto varia. bil,e. Le epistassi inizi.a li so·n o· di .solito benigne ed hanno solo .u n valor·e diagno·stico, le enterorragie nel corso drella m .alattia hanno prognosi più grav-e . Possono esser<e ·i solate o complicarsi .ad altre con diversa localizz.a zione dando a l qua.dro clinico un car.attere emorragico . Così possono aversi petecchie abbondanti, sto·m atorragie, • • • • • ematurie, metrorragie , 1emott1s1, m en1ngorragie, ematomi sottocutanei. Molte compli cazioni che sboccano n ella suppurazione pos ono av·ere per origine una leione emorr.a gi1c a : così la pJeurite, la miosite, l 'infarto splenico, l ' osteomielite. Alcune di queste complicazioni emorragich.e s'accompag nano con gangrena. Di solito queste e morragie si hanno n el per.io1d o inizial·e , ma possono anche verifi1carsi n el perio1do terminale e1d an·c he durante la convalescenza. La 11esione lo·c al·e che provoca l 'enterorr.agia è 1'ulcerazi one vasale nella zona ulcerata o anch·e il .distacco di un'escara intestinale che provoca l'apertura d 'un vaso. Talvolta l 'enterorragia è fa cilitata .da un aumento lieve e transitorio d ella pressione vasa.Je . Talvolta l 'emorragia è occulta e si rivela solo con il m elena o con .strie di 'Sangue n ell e feci. Nei casi gravi il sangu1e inonda il letto più o m ·eno rutilante e misto a coaguli. Se è rimasto qu.a l·ch e tempo nell 'intestino è n erastro e de·n so . · In questi casi gravi i segni generali sono quelli delle gran·cli emorragie : pallo·r e, v.ertigini, ronzii, ten·d·enza alla sincope o sin co1p e vera. Il carattere più im·p ortante è la caduta ~mprovvi sa d elJ.a temperatura, seguita da una riaccension1e superiore alla preced·ente. La morte può seguire più o meno rapidam ente. L 'im·portanza progno tic a d elle en tJerorragie tifose iniziali è var.iamente interpretata . Secondo alcuni le emorr,agie moderate potrebb ero <1vere anche un 'influe·nza favorevole . In re.a.Jtà 1.a prognosi dipende •d.all.a quantità di sal).gu·e p1e rduto e dall ·associazione di altre emorragi·e ch e in.dicano· un.a disposizione ge, nerale emorragica. La mortalità s·econdo Griesinger è ·d el 31 , 2 %, se-co·n ·do Li ebermei·ster de] ~7 %, "Recon·do Murchison del 55 % ·e secon do Homolle d el 41 %. La cura dell e emorragie tifose d eve essere indirizzata a rimediare all1e pericolo é conseguenze d ella perdita di sangue. P er mantener e la pressione arteriosa ed assicur.a re l 'attività cardiaca giovano i cardiotonici , caffeina, par1
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teina, ouabai'.na, adrenalina, canfora, etere, ipoderm·o clisi di siero fi iologico . P er arrestare l 'en1orragia si sommini strera11no il cloruro di· cal cio, l '·ergotina, l 'emetina,. la gelatina per via orale. N·ei .casi gravi conviene ricorrere alla trafusione di sangue. La comparsa d·e lle emorragie intestinali im.pone qualche modific azione d el tr.a ttamento general·e: cessazion·e d ei bagni, dieta idrica assoluta per qu.a lch·e giorno. Sull 'ad,dome dev·e ess er e tenuta a perman enza I.a borsa di ghi.aoci o. P er riendere meno possibili le enterorragie con vi1ene evitare i purganti ch e irritano l 'intestino ·e fanno più facilmente sang uinare le uloerazioni . Eventualmente convien e anche combattere la diarrea. 1
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l Tlteriori osservazioni sulle infezioni pneumococciche. (\. H. WHITTLE. Tli e British Medical Journal, 16 n ovembr.e 1929). I tipi di pneumococco in rapporto colla malattia. - Su um total e di 4 7 casi di p1..·l inon~te lob.are , broncopolmonite e d empiema 33 (cioè 70,5 %) erano provocati da pne umocoçchi del tipo I , 6 (12 ,5 %) dal tipo II , 4 (8.5 °~) dal tipo III e pu.r e 4 (8, 5 ~6) da l g ruppo IV. l .1csioni minori (catarro nasale, cong i.untivite e bronchite) dipen d evar10 da ce·p pi a virulen za m ·i nore e per lo più d el ti·p o IV (66 %); i.I tipo I non si trovò mai in queste liesioni minori . La polmonite terminale e que]i] a post-operatoria in persone già mala te o in stato ·di shock sono a sociate al tipo III e a l g ruppo IV so1ltanto. Paragon.a ndo la virulenz.a ·dei vari tipi .di p·n·eu,m o C·01c co basandosi sulla dose minima letale pel topo 1'A. ha notato che i germi del tipo I hanno .a lta virulenz.a, m entre minore virulenza hanr10 i.I tipo II .e il gru ppo IV, i.J ch e è in accordo co l·le con cluSiioni di Gaskell. Jn U'll e.erto numero di casi di bronchite l 'A. trovò pneumococchi d·el tipo II e del tipo TTI con viru·lrenza minore dei germi ottenuti in casi di po,Jmon~te lo·b are. Ne.l1l ' infezione pro·do1tta dal tipo II c'è una bro·n.chi te che fa sospettare clinicamen te una bronco-po·l monite. 1
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Trasfo rmazione di ceppi a bassa virulenza in ceppi ad alta virulenza. - Germi a virulenza bassa fuTono inocula ti i·n anrimali con m etodi n u.m ,erosi e nume.rosi passaggi, ma non si notò .apprezzabiI.e .a umtento !cf.e.J].a vin11le nza; r isultati n eg.a tivi si ebbero anch e co·l meJto,d o di Griffith. 1
Otite m edia pneumococcicrz prodotta sperim entalmente nel topo. - C·e ppi di pn,eumococchi a bassa virul en za inocula ti n e1 peritoneo de,] to1)0 provocano 1 volta su -12 t1n'infezion e sub-acuta, ch e d à incoordinazion e d ei movi· n1enti da lesion e dei canali . . en1icirro1ari e condu ce a lla m orte per etticemia pn eum ococcica 1
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IL
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POLICLINICO
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in un periodo che va da 7 a 21 giorni. All'autOJJ ia si trova pus da pneumoco•c chi nell 'oreccl1io interno e m edio ·di uno o dei due lati. B da n otare che spontaneamente ·n ei ratti di labor atorio l ' A. trovò infezioni d ell'orecch.i o; in a lcuni isolò d ei bacrlli gram1n egativi , in altri diplococchi g r.am.p ositivi, che in un caso somigli.avano molto ai pneumococchi ma er.ano in olub111i jn bil.e. R . LusENA.
La pe1·itonite generalizzata da pneumococco nell'inf·anzia.
vano; i1l d olore si dJi.ffonde a tutto l'addome; il vo.m ito d·i venta fecaloidie; la febbre si eleva a 40-40.5; iJ polso si fa rapidissimo, piccolo, impercettibile; il :riespiro è breve : com pare pre&to 1a f acies peritonitica con labbra screpola te, bocca secca, alito fetido, lingua arida, saburra·l e, n·e.rastra nel mezzo, naraci infossale, oc.c h•i o incavato, viso d'·u n pallo·r e leggermente plu1m beo . Il ventre è teso, contratto, meteorico; v 'è diarrea, . con feci mo·l li , Vierdastre, spie.sso fetide, e tenesmo. Il decorso di tale p eritonite è molto grave, e qui·n di sp esso ·nO·n si può svo1lgere un regolar·e decoTso i·nizi.ale, di stato, e terminale , coim e esiste per le altre forme cliniche di periton1iti diplococci cbe. La diagnosi di peritonrite non è diffi ci·le; è talora indaginoso determinarne la natura. Può giovare talora l 'inso:r g·e nza brusca ed il decorso grave; p er alcu·n i è indice differenziale la presenza del·l a diarrea abbondante, con feci acquose, v·erdastre, non fetide. La ma~att.ia si può confon·dere con il tifo e le febbri tifo idi; in tal caso gioviera·nno le prov·e di 1laboratorio ad esclu.d ere tali infezioni. Più diffici'le ta•l or,a è differenzi.are un.a peflito.n ite g·enera·lizzaita da pneumo·co cco da un'appendicite .a cuta; si terrà presente in tal caso che quest'u1ltima n on si acco·m pagna a diairree con carat;teri di enteroco1lite acuta, come si ha n e·l le peri1toniti, e il dolore addominale è diffu so e non locarl izzato .a l punto di MacBurney. La paracentesi a scoip o esplorativo può accertare il a diagnosi. · La prognosi è g.ravi si.m a, 1perchè tale infezione generia1.m·ente ha d ecorso fatale. Riguardo a,J.la terapia , oggi è sconsigli;:ito d.ai migliori c hirurghi l 'interv·ento oper:atorio, per il 'a1ta peToentua'le di morta·l ità che dà, e p erchè non vi è .a lcun.a lesione causale che si <pois.sa trattalfie o ,soppri1m ·e re con 1'atto operativo. La cura m ·edica è vo.J ta a so sten ere l e forze d el·! 'infermo, .e a.d agire specificam .ente con la vaccinoterapia, 1a quale s'è mostrata molto u1ti'le ne lJ.e mani di al cuni autori, tuttavia è sem.pre da preferi1re l 'autovaccinotera pia, nel concetto d ella molteplicità d egli stipiti di pneu·m ococco. Bisogna p erò avvertire che spesso }.a r.apida evoluzione della m .arlatti.a non la.scia neppure il tem.p o d 'istituire a·l cuna cura. CARYSI. 1
(L.
CERZA.
La pecliatria, n. 1, genn. 1930).
La con o scenza di tale forma m orbosa è antica; r ecentem e nte vi è stata portata maggiore attenzione, per cui può sembrare ch e il num ero di peritoniti generalizzate da pneumococco sia .aumentato, ciò ch·e rea.Jme11te non appare dalla statistica di Beaven . 'f.ale peritonite è molto più frequ.ente nel sesso ~emminile cl1e nel maschile; per spieg.a re tal e preferenz.a sono state invocate diver se i·p ote i, ma non anco.ra esi ste uniformità di v:edut.e i11 pro po1sito. R"igiuar.d o all'età, si può stabiliTe che esse &i svilupipano da 2 a l .f anni; qu.alcl1e autore l'ha osservate in bambine al di sotto di 20 mesi. L 'agente etiologico d el·l.a peritonite pn eumococcica è il diplococco di Frankel, capsulato, gram-positivo; tutti e tre i tipi di pneumococco 1 ono stati a volta a volta incrim1inati come fattori di tali peritoniti. La patogen esi d·ell e p eritoniti da pneun10cocco, gen er.alizzate o non, è molteplice, second o i diver si autori. Dai più è accettata la .diffusione em.atogena; .altri amm·ettono l.a infezion·e i)er prop1a.g azione da organi vicini in via d1ir etta; co·sì il feg.a to, la cistifellea, la pleura, lo stomaco, l'intestino e l 'ap1parecchio urogen·ita~ e potrebb·ero costituii.re il pu·nto di partenza p eir l 'in rezion e de·l peritoneo. Secon·do al l'ri la vi.a più p robab·i le è qu.e}l.a ]infatica ; que ta ipotesi non è accettata da tutti , come n on appar·e pro·b abile che I.a infezione possa pro11agar i da·l·la via genitale o da quella inte tin.ale. Le in fiamn1azionri diplococciche d·el periton.eo po ono e sere primitive e secondari.e; le forme gen.eralizzate, secondo Birk , son o se111pre primitive. All 'esame anato·m o-pato,Jogico tu tto l·'addo111e si presenta ri·e m1pito d.a es,s uid ato membr.anoso verdastro, ch e s.p e·sso ricopre completamente le a n se intestin.ali , le quali sono c ong·este e dilatate dai gas. N.e.Jl e fa.l s,e membrane si nota pre cn za di diplococchi capsu·lati , isolabi1i in coltu.r a pura, e.d identificabi·li con i·l pn eumococco di Frank.el. Circa la sintomatolog ia , ta l e peritonite esordi ce bru camente, con ' 'ivo d olore al ventre, ' 'omito, febbre cl1e rag-giunge st1bito 39, 39,5. Le condizioni gen er.ali rapid.an1ente si aggra1
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INTES1'INO Intervento pe1' via sopraom beli cale e cure postoperatorie·nell'invaginazione intesti· nale detta del lattante. (FÈvRE. Journ. d. Chir., t. 33, n. 2) .
L 'A. espone le proprie idee basate su numer o e osservazioni, ma il lavoro ha come base e...... enzi.ale 11 casi operati nella clinica del prof. Ombredanne. Di questi, 4 furono ope-
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SEZIONE PRATICA
-rati per via so1p ra- e sottombelicale e diedero .3 guarigioni e 1 d eoesso ; gli altri 7 operati .Per via sopraombelicale diedéro 7 guarigioni. ·Ciò dimostra che l 'intervento chi1rurgico nell'invaginazione dà eccellenti risultati e che la via sopraombeliicale è da preferire. Essa evita · -l'evisoer.azion.e operatoria e quella seoond.a ria e pe.r mette inoltre una ricerca sistematica del bu1dino di invagin.a zione allorchè qu·e sta, come ..n·e lla maggior pa·r te dei casi (93 %), inizia alla ~egione ileo-oecale. Il tr.agitto d1ell 'i·n vaginazio-ne, nel suo progredir.e, n·o n segue il decorso del colon, ma si avvicin.a progvessivamente .a lla linea mediana. Infatti il c ilindro invaginato trascina un segmento semprie maggiore di m ·esentere finchè arriva in un punto in cui è fermato e deviato n el suo p ercor so dalla radioe ·m esenterica ch e è m ediana e profonda. Perciò 1a via sopraombelicale è la più indicata. L 'A. tratta successivamente della tecnica o•p eratoria €Sponendo le varie eventua1ljtà, compPesa quella della invaginazione disinvaginata, e le manovre manu.a li per la dis!nv.a ginazione secondo il metodo classi·c o d ella sp:ve·m itura al di là -della· testa d 'inv.a.g in.azio1n ·e. Bisogn.a assioura,rsi che la ·d isinvaginazione sia com·p leta guavdando bene ch e nessun solco esista fra ileo e ceco. La fissazione del ceco e l 'a ppendioecto.m ia saranno praticati secon·do i casi ; .m .a non sistematicamente. Le cure postoperatorie hanno grande i·mportanza . • L'ipertermia v·a combattuta con impacchi liepid.i o freddi e con ghia.ocio sul ventre. Molto uti·l e la prottoclisi per la quale l 'A. adopera una miscela di soluzione g·l ucosata con soluzione di bicarbonato a 45 %o per combatte~e la disidratazion·e e l'acidosi. La rialim·entazione potrà cominciare dopo 48 ore du.r ante le quali il b.a mbino n·on avrà che acq.u a zucch18'rata . G. P A CETTO. 1
La regolazione della defecazione nei pazienti con ano artificiale. -( ScHMIEDEN. Chirurg., vol. 1, pag. 1137, 1929). L 'ano artifi·c iale m eglio tollerato è l'iliaco sin. specie quando si può con servare il sigma <> almeno l 'ultima parte d el colon discendente. In altre sedi, sia per i caratteri del materiale fecale che 1per la difficoltà di applicare apparecchi a·datti, rappresenta una vera infermità. Poco vantaggio hanno .d ato i diversi m etodi di plastica o di ere.a zione di un neosfintere o di torsioni dell 'ans.a. Il colon d·eve venir abboc-c.ato termina•lmente perchè gli .ani later.a li banno gran·de tendenza alla stenosi e richi·e idono cure dilatanti continuate. H.a nno importanza anc·h e 1e dimensioni; la stomia deve :permetter e il pas aggio di un dito, se troppo ~mpia diventa fa cile. il prolasso d ella mucosa, -se troppo stretta la defec azion1e è diffi cile. Bisogna evitare anch e con cura la formazione d i un'ernìa in corrispon·denza d ell 'ano.
A mantenere la contrazione c i si gioverà di una pelotte a molla mentre gli apparecchi a serbatoio riescono solo ·eccezionalmente a corrispondere agli scopi prefissi. Ha grande importanza la dieta del malato. Scarsi saranno g li alimenti liquidi, il gr.a sso, il latte, il caffè, la frutta cruda, i legumi, l 'insalata, il miele . Con una dieta b.en r egolata, · il paziente defecherà una· sola volta al giorno e durante la ·g iornata non ci sarà minim.a emissione di feci. Nel primo tempo do·p o l 'op·erazion e si som1ninistrerà una dieta leggera senza carne, poi a poco a poGo si aggiunge la carne e a lcuni legumi. Per'- raggiung·ere più facilmente lo scopo si sommi11i strano alcuni medicamenti come il bolus alboi, la tannalbina, e specialmente la tintura .d 'oppio in piccole dosi (3-5 gocce). Se c'è un eccesso di gas si dànno 3 volte al giorno 1-2 tabloidi di carbone, i processi ferm·entativi si rid·u cono anche con una cura di fermenti la tti·c i . . L'applicazione locale di pomate e la rimozione dell 'apparecchio ·di contenzione durante I.a notte, e.v iteranno la formazione di eczemi e VALDONI. r.agadi. . 1
I grandi prolassi degli ani iliaci definitivi e loro complicazione di strozzamento. e d ETIE NNE -MARTIN. Jotirnal d. Chir., t. 34, n. 4) .
(MALLET-GuY
J.l prolasso passa per 2 stadi anatomici: nel 1° stadio si ha ~na sern·p lice ev<ersione della mucosa; nel 2° stadio si ha l ' ever sione com pleta dell 'intestino ·Con formazion e di due cilindri. Il prolasso quasi costante1m en te si verifica su.} capo inueriore dell 'inte·stino -e si associa semprie a u·n certo grado ·d i eventrazione che si v·e rifi1ca tutto intorno alla colostomi a per atrofia ·della parete muscolare. La fuoruscita di un tratto con sider evole del1'intestino e l'edema del.Ja parete intestinale prodiucono quei fenom eni detti di strozzamento. Questo termine è improprio perchè, tranne il caso ecoezionale in cui un 'ansa d el tenue ha potuto ip.sinuarsi fra i due cilindri d el prolasso e strozz.arvisi com e in . un vero sacco erniario, in realtà i.J « prola so strozzato di un .ano· iliaco sinistro » è caratterizzato da a ltri fatti an.atornicamente e clinicamente ben differ enti. An.atoim icam ·e nte m .a nca ogni fatto di s trozzamento vero; il cilindro interno non pre- · 1senta .alcuna 1esio·n € e l·e lesioni del cilindro esterno .son ·da con sid erare come fatti infiammatorii dovuti all'infezione, alla stasi venosa, a!ll 'ede.m a ch e non permettono più la riduzione. Clinicamente la compli cazione r e ta di ordine locale, man.c a ogni fenomeno generale ·2 ostruzion,e intestinal·e. Per la patogenesi h a nno i·mportanza due fattori: la lunghezza d el me o e la d ebol ezza della 1
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IL POLICLINICO
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parete addominale. Qu est 'u.Jtirrna viene poi aggravata dall 'a1pplicazione di un apparecchio a vento .a (di Reverdin) di oui i ma1ati vengono ordin.a riamente forniti. L '.azione asipirant·e di tail e a ppa·r ecchio · non poten·dosi . esplicar e s.u~ capo intestinale s uperiore ch e è fi ssato, si e 1pijica su'1 cap16 inferio·r e. Il tt.attamento preventivo c-0nsiste in a lcu ne precauzioni di t.ecni·ca (incisio·n ·e pi1c c.o la, .dissociazion e e non sezione dei muscoli , stiramento e fi ssazione ·del m·eso) e n·e l1'aholizione deJl'a1p parecchio a ventosa. Do1po qualche temip o l 'ano iliaco diventa continente e i mallati rego11.ano molto ben·e l.a fuoruscita del 1le feci una o d,u e volte al g iorno. Basta perciò proteggere ·Con ,u n.a serruplic.e medicatura. L'operazione è indicata a lll oTqu.a.ndo il p·r olasso n on è più r iducibile e sono comparsi i fenomieni · infi.amm.atori1i intesi coi! nom·e di strozzamento. L ' inteirvento ·deve r estare extraperiton·e ale e con siste n ell.a ;resezione d e1l tr.atto proil assa to. G. P ACETTO. 1
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La fon°d azione data d.a l 1913. !Fin'ora ha elargito 144.1 89 milioni di ·doll., ossia cir ca 3 m iliardi di lire italia n e. E tributato un omaggio a1la m emoria dì H. Noguchi e W . A. Young , morti di febbre gialla n el 1898 ad Accra sulla Costa d'Oro, m ·e ntre per incari co d ella fondazione studiavano l 'eziologia d el morbo . 1
L. V.
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. CENNI BIBLIOORAFICI <1 > THE RocKEFELLER FouNDATION. A R eview for 1928 . Un op. in -24° ·di pag. 54 oon fi g ure. New York, 1929. 1
In. Annual R eport for 1928. Un vol . in-1 6° di ·p ag. 460 con molte figure . . New York (Bro.a·dw.a y 61), s. ·d. Come di con su eto , si è prima pubblicato un r esoconto sommario dell 'opera svolta dalla fondazione n el 1928; poi, con l ' intervallo di circa 6 m.e si, una r elazion·e completa. Del1'una e dell 'altra si è fatta anche un '·edizion e in fra n cese. Si desum e ch e nel 1928 furono spesi 21.690.738 doll., ossi.a circa m ezzo mili.a.fido di lire it. , per le molteplici attività d ella fon d.a zion·e, e cio1è : contri buti a lla co·struzio·n e, e all'attrezzame nto di 18 scuole medich e in 14 P.aes.i ; sovven zioni a scuo le e aid ospe·d.a li per l 'in segnamento, onde favorire la formazione di . .perso·n ale sani tari o; incrrem enoo all.a lotta contro la malaria, la febb re g ialla e l 'an chilostomiasi , borse di stu dio a 802 per·so·n·e di 44· Paesi; concorso a:ll 'Organizzazion·e d'Ig iene della Società delle Niazioni; con co·r si vari a Governi e ad Enti, in favore d ella salute pubblica sulla forma di con sulti, inchieste, istituzioni , ecc. z Inoltre sul capitale furono prelevati 12 m ilioni di doll., pari a 230 milioni ·di lire it., per dotare il cc Collegio Medico del! 'Unione » a P ech in o, il quale ora -è div.enuto a utonomo e n el 1928 ha rilasciato 13 diplomi in medi• c1na. 1
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(1) Si prega d 'inviare òue copie dei libri di cui si desider a la r ecen sione.
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Wiener Archiv fii,r innere· Medizin. Val XVIII, in-8° di 486 pag. con 20 fig., 15 tavole e 43 ·d iagrammi . Urban e Schwarzenberg, Vienna, 1929. Prezzo Mk. 38. Questo Archivio , diretto da W . F ALTA e da K . F. W ENCKEBACH pubblica, su svariati argom enti del massimo interesse per il m edico, una serie di lavori ampi ed esaurienti , ch eassumono talvolta la mole di una vera monografia, come, p. e., in questo volume lo studio ·della qu estion e. sul diabete renale ed insu lare, ch e occupa oltre un centinaio di p~gine. 1F ra gli altri lavori qui pubblicati segnaliam o all'attenzione dei medici i seguenti: cc Differenze n·ella stasi da stenosi e da in.sufficienza mitralica n (H . ELrAs e J. GoLDSTEIN). « La qua ntità di san gu e ·circolante negli stati comp en sati e non delle m .alattie circola torie » (K. HITZENBERGER e F . TucHFELD). « La debolezza cardiaca » (H . K uTSCHERA-AicHBERGEN). cc Disturbi n ell 'ipotonià arteriosa » (F . K1scH). << ·Clinica e terapia .della tro mbosi delle coronarie » (R . SINGER). « Patogen esi d elle psicosi da disturbi circolatori » (S. WASSERMANN). (< Mo·dificazioni an atomich e del cuore senza disturbi della .funzion·e car·diaca » (A. V\TF lL) , ·ed altri. fil . 1
U . VIVIANI. Gobbi e gobbe. Vivi.ani, ed. , Arezzo. P rezzo L. 10. L ' A. ha scritto altri libri del g-e n er e. Si è già dato cenin o di altri due stu1di su i « Panciuti e grassi » e su i « Magri , secchi e spilungoni ». Qu·e sto su i go·b bi e le gobbe nel1'arte, nella lie tteratura e nella storia è trattatocon lo stesso brio e con la stessa abbon·danzai di .aned.d oti . E una lettura piacevole e·d inter essa-n te. DR. 1
C. 0RTALI. Patologia sessua,le. P allotta', ed.,. Roma . Prezzo L . 25. Il libro è d edi·cato ad un capitolo solo della patologia sessua le, all 'impotenza. Dopo ave:rampiame n·t e accennato a lla fisiologia d el sesso, passa a lla trattazione del. djs~urbo proprio d e!· sesso maschile. Ne descnve il meccani smo d1 produzione, le varie manifestazioni, le cause pre1d isipon.enti ed effic~e~ti. Ui;ia lun~~ J?arte. r dedicata alla cura. E il capitolo p1u interessante per l 'originali.t à e l)raticità d elle vedute .. . DR -
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(A ~No XXX\ ìl l,
NUl\1.
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SEZ IONE PH..t\TICA •
\V. E. CouTTS . El dese o de niatar y el instinto sexua.l. Morata, ed. , l\radrid . P r ezzo P·e s. .!: .
L ' A. considera la sessualità come una g·ra11 fonte di delitti o meg·lio come un agen te e ffe ttivo criminog·eno. La tendenza alla combattività si a ccomipagna all 'attività geni,t~le, perchè la lotta è pr.eambolo al}'unione .dei sess i. Tali concetti sono svol ti co11 abbo11·danza cli fatti e di argomentazioni. Dai conoetti teor i c i pa sa poi alle applicazioni pratich e con vedu te originali su lla prevenzione e repressione del d el itto. 1
DR. ~f.
Rurz-FuNES. Endocrinologia y Crimirial idad. Mora La, ed. , Madrid. Prezzo P eseta 15 .
La dottrina cosLituzionale d ella d elinquenzu trov;a sem ·pr-ie più assertori e stu·diosi. Quest o d el Ruiz-Fu n es è uno studio veTamen te am.p io e particolareggiato d ei rapporti tra abito d elinqu enziale e disfunzion i ·endoicrine. L 'A. spagnuolo fa largo posto al contributo italiano su questa materia, contributo che h a ge ttato le basi e co truito l 'ed ificio di così originale dottrin.a.
DR.
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia lll edica di Roma. Secluta ord,inaria del 26 aprjle 1930. Presiede
~l
prof. S .. BAGLIONr, vice-preside11te .
Un caso di emoistioblastosi con particolare evoluzione ematologica.
Dolt. R. Gos10. L 'O. illu stra un caso di epalo-sple11omegalia che ha dato campq a dia · g n osi differen ziale con ] a lt1es e la linfogranulorilatosi maligna e che in seguito a ripetuti esami en1atolog ici , a repert i bioptici ed auto.Ptici ha din10 trato trattar si di una lesion e sis te1natica d el} 'apparato r eticolo-endoteliale decorsa con u11 aspetto ei11a Lol og·ico mutevole riportabile alle diverse p os ib:.lilà di evoluzione en1oist ]ob l as tiche. Il prof. G1unrcE4.NDREA · stim a che i n simil i casi la 111es possa g iu ocare una grande in1portanza e ricorda un caso p er sonale a V\rassermann positiva 11el quale molto g iovò l a cura specifica.
l·:g li 11a otte n11to n ei cn i di leucen1ia n1=el oid e d e lle oscillazioni po · iLive d op o ogni inocu ]azio11e e poi negative del 11l1111ero clei gl obuli bian cb i . cu i seg·uiYa, d opo· u11 certo 11umero di inoculaz)on i , l1na cl iminuzio11 e p er111anen le d~ ess j, ch e . i n1a 11lenev·a p er un p er iodo d! len1po variabile d a uno a tre n1e i. Nel leucer11ico 1infalico, la reazio11e di aun1ento è stat a più i11tensa e 1a fa e n egat iva non ha mai r aggi unto un abbassa1ne11to 11o tevole dell ~ leucor itosi. Nessuna influ enza jl tra t tam ento h a dimostrato sullo st::t ln clegl i or ga1ti e sulle co11dizioni g e11er al i. Sopra un caso di pseudo-parassitismo da Anguillula aceti.
Do Lt. G. PENSO. - L 'O. espo ne il caso del r ep erto di Anguillul a ace ti n elle feci di u na ba111b j 11a cl1e aveva r iceYuto t1n cl ister e a b ase (li ac:elo per ch è presentn Ya sinton1i ch e aveYa110 fat· t o osp el tar e una elrn in ti a i =.nteslinale . Dopo esser sj intra Lle11uto sopra la. d iagnosi diffe ren ziale clell 'An g uilll1l a aceti cqn altri n em at od i, l 'O. illuslra il caso dal punto d i vista dello p sc udq-parass~ l ismo con1e causa d i errori 11ello luclio elmiri tol og~co delle feci. Jl iferi sce p-0i su e ricerche sperime11tali dall e qt1ali risulta ch e l '.A ..... acet~ è capace di r esistere fino a 45\) e di attraver sare i1 tubo d ;gestivo delle cavie (somministrazione alle cavie d i aceto conten e11le anguillule) a11nidandosi altresl i1elle pli ch e gas i rich e cli ques L" anima,li. L 'O. ])r osp eL La al lresì l a ' 1)oss:,bilità cl i dis lurbi d elJa dig·es lio11e provocali dalle angunl uJ e, e Yor· rebbe cl1e fosse ado ttata u11a v jg ilan za ig·ienica su gl i aceti n ei rig·u arcli del conle11 u lo ji1 a11g·n nlul e. Sopra un' anomalia di Ankilostoma duodenalis.
Dott. G·. P E1 so . - L ' O. illustr a t1n 'an o111alia osser va ta j11 11n csen1pl are n1ascl1io di A nkilostoma e con sistente in una fig u ra cliYer n dal' nor1nal e, del la cost ola dorsale d ella borsa t11aschile. Dopo aver confro11t at o il proprio. reperlo co n la strut l ura n orn1a]e della ))orsa n1aschjle dell 'A n.l~y loston1a cliiOrlenalis, . d cl JV ecator an1 eri canus e · del Buriosto rnuni trigonocephalun1, l 'O. conclud e ch e si tratta di un 'an o111alia cl1e i1011 con sente la creazion~ di n l1ovi ge nert o sp ec=ti. ~
Calcolosi ren ale ematu rica sintomatica.
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Il prof. GHIRON prende la parQla dicendo che jl ca o illt1strato d al prof. G·osro è m ol to importante . Sulle autoemoinoc ul azioni nelle leucem ie croniche.
Do tl. R. Gos10 . - L 'O. h a appl icato in quattro lel1cen1ici inielo.;P.i ed in uno linfatico, il trattarr1en to con 1'autQen1oinoculazione. Egli è.' })artito dalle osservazioni precedentemente condotte sl1lln lel1colisi sponla11ea in vivo ed in 'i lro e s i è propos to, col t ratta111enlo indicato, d ;1 esaltare le proprietà renlliYe esistcrrti i11 ma11iera più o 1T1e110 lale11 lc, 11ell 'organismo d ei leucemici
Dott. V . Lozzr. - L 'O. riferisce un caso di calcolo j r e11ale c he si è ina11 ifestala col olo sinto1110 di u na ematuria silenziosa (no11 dolorosa) . Dopo di aver rilevat o l a rar]tà di t ali cas i ed aver riferilo ulla le lleralura relatiYa, insisle per l 'iJnJ:>Or lanza della racliografia come m ezzo diagnostico. Il .'"'egrelario: V. PuNT01~1.
Società
Med i e.o · Chi1·u1~gica
della Romagna.
Sed ll ta del 27 a prile 1930. Presjdenza: Prof. F. G IGGNI. Sopra alcun i casi di nefralg ia pseudocalcolosa.
L101 D. (Sant 'J\.rcangelo). - L ·o. p resenta cir1qu e casi d i nefralgi a p seudo-calcoloso, g·uariti colla d ecap sulazione del r e11e. Qc:,erYa che . ]e on1~
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L-.\.:\ ' o À À\ \ ll , _\ Uì\f. 2:2]
P OL ICLI NICO
}Jre di <.:alcoli a basso p eso ato1nico, descritte n el quadro r adio·l og jco r enale, in ques ti casi debbo110 riferirsi a ~spessi1nento· sclero tico fibro-connettiva le p arcellare del p ar en chin1a r er1ale st esso . Megagolecisti calcolosa suppurata simulante un ascesso appendicolare.
LroY D. (Sant 'Arcangelo). -- L 'O. descrive un caso di colecistite calcolosa st1ppurata, di enorm~ gr andezza, con una s~ndrome di ascesso appendicol are. L 'organo, diviso in due enormi sacch e co1nunicanti fra ai lorq con un canale, il cui lu1ne era dello spessor e di una matita, arrivava firto al pube. Al t avolo operatorio si potò co11statare ch e la sacca inferiore era piena di pus e calcoli biliari (119) , me11 tre la superi~re co11ter1ente bile era ostruita 11ell 'imbocco d el ca11ale di comunicazione cla u11 grosso calcolo. L 'irnn1agine della grandezza della colecisti. si polè otten ere solo dopo otto g iorni dall 'atto oper a torio e con artifici di tecnica radiologica. Su di una rara lesione traumatica del gomito.
C. (Imola). -
L 'O. presenta un caso di lesione traumatica del gomito, in cui, furono risco11trate due alterazioni che si osservano assai raran'l.ente, specjc nell'adulto: la frattura parzinJe d ell 'emin enza capita ta, e la lussazione del ca1Jilcllo del radio senza conte1nporanea frattura o lussazion e d ell 'ul11a . La paziente fu trattata incrl1entemente, CQntrariamcnt e a quanto h a11110 fa tlo 1nolti a"L1tori in simili casi, e il risultato fu buon o. L 'O. dopo avere. accennalo al la rarità d el caso , rilevando cl1e nella letteratura no11 ve n 'è alcun al tro ch e presenti la riunione in un solo !.ndividno ili ambed ue le lesio11i, osser va ch e tale com })in azione è forse p ii1 freql1en te cli quanto si potrebbe credere. ~'"'orse il no11 essere accenna ta dip e11de dal .fatlo che nella in aggioranza dei casi de: scritti si tratla di lesioni ]11veterate, nelle quali or inai i1on s:1 riscon lra che Ja al terazion e principalr. l)el rest o, analizzan(lo il probabjle meccanismo cl i i)roduz~one della lesione, si ' 'ede che è assai J)Ìt1 ~emplice con cepire assien1e le due lesioni. . l)a u 1ti1110 tra tla d ei 1)ossibili postu1ni di tali le io11i., accenna11do· alle cur e escogitate per ev: t arli, e osserva ch e non è sempre necessario a~ te11ersi agli sch e1ni prestabiliti per ottenere r1sullati dis.creti. 0AL PflATO
Meningite tubercolare ad inizio e decorso prevalentemen· te spinale. - Ischialgie sintomatiche di meningite tubercolare.
G1uG Jr F. (Lug·q). -·· Da 1111'interessanle osser-
' azione personale, l 'O. con clud e come segue: 1) che la meningi te tbc. può iniziars~ con local izzaziQni alle menir1g·i spi1tali ed avere un an: d nr\1ent o .febb rile talora lunghi ssimo, con scarsi e i11cerl.i -pg ni diag11ostici, con soste p :µ o meno 1ung he, priJna cl i es tendersi alle m eningi della l a ~c e della Yolt u cran:ca; 2) cl1 e jn tale evenier1za l a 11a~l1r a e la sede <lel In 1u11 e<ra malallia febbrile a d ecor so subdolo e S})es, o cli dilTicile interprelozio11e, può essere so-
, peltata dalla pregressa esistenza di n evralgie , s1>ecie a c~rico degli ischiatic~ , che decor sero anch e alcuni rr1esi pri111a, cqn febbre e deperimento ge11eralc; 3) ch e su tale guida la rachidocentesi con Jern1a jl rliagrtostico con parti colari caratteri del liquido spin ale, e specialmente col reperto pii1 facile in · questQ stadio· del b. cli J(oak nel ce11trifugato d el l '. q11or; 4.) tra l q fa.se di me11i11gite a sede spinale e l a sua propagélzio11c alle ineningi d ella base cranica può d ecorrer e 11n lur1g·o periodo, intercalato da soste e da iniglioramenti. L 'O. suppon e ch e quelle mening iti tbc., sicuramente accertale per il reperto b acterico 11el liquor, che d a tal11nt AA. risultarono, p er quanto eccezionaln1ente, guarite, siano forme a localizzazione prin1amente spinale, cl1e ebberQ una sosla clefi11itiva i1el n1icloll-0i, senz~ invasione ullerio1re d~lle meningi cranj.p.he.
P. (Faen za). -
A conferma dell 'andan1ento lungo ch e può presentare la meningite tbc. a lqcalizzazfone spinale, riporta un caso a lui occorso in un bamb~no di 12 anni, con reperto positivo d ei bacili~. di Kock n el liquor. La malattia durò . tre mes~ precisi e ad eccezione del1'ultlm a settimana, jn cui co,m parvero i segni classici della propagazione basilare; per tutto il tempo precedente si ebbero soli fenomeni spin ali (sensil~vi , motori, vasom-0tori). Anche in questo caso vi fl1rono fin dall 'iniz\o dolori fieri agli arti inferi0ri e alla regione lombo-sacrale: però qui l 'insorgen za non f11 subdola, ma quasi fl1Jrni11ea: sì da far pe11sare alla m eni11gi te cereGALLr
brq- spi1~ale .
L'intervento nelle perforazioni acute delle ulcere gastro-duodenali.
PAs1x1 U. (Alfonsine). -
111 base ad una cas:stica personale, l 'O. dimostra ch e il trionfo d~l l 'intervento operativo dipende più dall 'intervallo ch e passa tra perforazione e momento dell 'interYe11Lo, cl1e dalla virulenza e momento che so110 J)O tuti pe11etrare 11el peritoneo . Di qui la necess~tà (.li un~ diagn osi rapicl a, l a q11ale si b aserà sulla sede riel dolore (per solito epigastrico), sulla conlraliura dei •muscoli r etti (unilaterale o parziale, cioè liin~.ta ta alla parte sopr a ombeljcale), sulla zona d 'aria a f alce 1 ch e l 'esam e radioscopico di1nostra fra il diaframma e la sup erficie del fegato .. Il trallamento sar à gu idalo dagli aspetti anaton1ici d ella lesione: con1u11que deve essere ridotto al mini:1no (su tt1ra semplice). Le callosità del1' ulcera qbbligano alla escissiqne. Nel caso di u.1cera iuxta-p!1lorica, si farà la gastro-enteresto1111a anteriore: p er ulcera gastrica, si farà la st1tura semplice o lt\ gastrectomia d 'em blée . Sviluppi del taglio dell'addome destro del Solieri.
L ·o. in s:ste sui gr andi vande l 8o lieri offre. Oltre che per le o per~1zio11i s11~le localizzazioni con sociate. d ~l l 'addo1ne cl1~stro, il tngl io del Sol ieri è con s1gl1ab. lc é1n cl1e in certi "asi di !Jrr ito11ite perforaloria diifusa. È possibile poi l a g41s lrec tomia co11 ~lono G. (Forlì) taggi cl~.e il taglio
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[ ANNO
XXX'' ll, NuM. 22]
taglio accessorio a l ivello della pri1nR i11serzjone tendinea e qualsiasi oper azione ginecoìogica, pro lu11gando <:lll ' ;.nterno l 'incisione p erjton_e ale iriferiore . Fac;ilit3 di esplor azion e ~ si11tesi. Un caso di gangrena post- influenzale. LELLr-~lAl\'.II
P. (Ccse11 a) . -
Riferisce un caso di gan g r en a dell 'arto inferiore destro compar so du1 ante l a C(JnvalescP 11 ·~ a à i 11na for111a influenzale, con l ocalizzazioni p revalentemente b roncopolmo11ari in una b an1bi11a di ~nni dt1e, durante un periq 11o rli e1lid en1ia influen zale. A netl::l. <len.1 :1rc ~zione della ga11g·rena da circa un inese I ' arto fu an1putato p or ta11do a g·uarig ione l a piccola pazjente . L 'O. prende i11 esame la prol>aJ)ile paloge11esi di quest a gan grenn, conclude11do per una forma di tromboarteri te ; fa i nql tr e rilevar e com e le gan gren e per m alat t je infettive siano r are, specie n ell 'infanz'.a, e co1ne tra que .. Le, quelle influenzali sian o eccezionali. GALLI P. (Fae11za) . - Riferisce due casi di gang·r ena post-:~.fluenzale. Il primo rigl1arda una do1Lna d i 67 anni, arterioscl er o tica, l a quale dopo aver super ato una g r ave bronco-p11em11on~te da influ~nza, fu colpit a d a tro1nbosi clell 'arteri a omeral e destra: l e dita d ella n1a110, ad eccezion e del i)ollice, si mummiiicarono e più l ardi si s taccarono le fal an g ine e le falan g·ette. La d on11a i11orì due a11ni" clopo p er .con ges tiQne cer ebrale. Il secondo caso rig·uarda u11a Yecchia di 72 an11i con turbe cardior enali,. che n ella con~'alescenza di una forma influe11zale piuttosto g r ave, fu colpita da tro1nboflebile della vena poplitea destra. Qu~ si ebbe g·angr ena um = .d a della ga1nba e l a a mmal ata soccq1n b eva rapidan1en~ e. L 'O. p en sa cl1e in q11est i casi l 'infezione infl u enza v~ sia entr at a n on dire tla111ent e, determi11ando <;ioè una arteri te e u11a fl eb ite della stess a n a tura, 111a i11direl Lan1ente col fa orire in questi sog·gett i in con dizior1i di ast e11ia g e11erale e a si s le1na circol atorio deteriora lo ·Ja tro111bosi arleriosn in. 1111 caso e l a, flebite 11ell 'altro. .Sulla tolleranza della stricnina nella terapia infantile, con speciale riguardo alla profilassi delle paralisi dif· teriche. Mo~DOLFO
E. (Cese11a) . -
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SEZIONE PRATI CA
L 'O._ po11e
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rilievo l a g r ande tolleran za ell e i difterici prese11tano risp etto all:i stricn ina. In p ar ticolare si soffer111a ad esporre il su o metodo di tra ttan1ent o s tricn inico a titolo profilattico1 contro le paralis ; l)Ost-difteric~e, riferendo a lcune ricerch e sp erin1e11tali all 'u opo attuate .
Circa la g r ande t ollera11za dei b ambini di fronte all a s tricnind, l 'O. ciLa il parere di Allaria, v-a- . l agussa ed altri AA. stranieri ch e l a u sano con I11ol le cautele, é\ n1eno ch e non si voglia ricorrere alla etil~ tricnina o alla g·enostricnina, ch e sono p r odott i. molto· menQ t ossici e non si accu n1ulano 11el n ostro orgariismo. Un caso di stenosi pilorica cicastriziale da ingestione di sostanze caustiche.
CosTA L. (Cesena) . - - È U caso di un bambino di 4. ann~ ch e, dopq aver ingerito una n otevole qµa!lt ità di alcool a 90°, ebbe vomiti ripetuti e sanguinol~nti per mql ti g-iorni . Un mese dopo l 'incidente i l . bi1nbo era cal ato un terzo d el proprio peso e ~11 'esarne radiol ogico presentava una 11etta s tenosi pilorica. L 'i111possibilità dell ' alimentazione e il rapido declinare del paziente impQser o l 'intervento ch e 1nise in evidenza un processo jnfìammat orio esteso a tutta l a sezione piloriica. Gu arigione p erfetta .. Il Segretario: Do t t . P AOLO GALLI.
Società ltledico-Chi1·urgica Bergamasca. Sedt1ta d el 18 febbrajo 1930. Presid e11za: prof. D ' ALES SANDno. I tumori delle ossa .
Prof. NAsT1\uccr. - L 'O. jn rapida sintesi espo · ne le cognizioni atluali riguar danti i tumori clelle ossa, tratt a11do sp ecialmer:\te della loro. sin tomatologia e della lQro diagr1qsi, di capitale importan za per d efi.nire e r i so] vere i~ problem a prog nostico e cura tivo. Richia1na l 'a ttenzione dei colleg·hi sulla im])Ortanza di rendere sempre più n oto il capitolo dei i1eqpl asn1i ossei, poichè essi costi t t1iscono ~l 7 % di tutti J neoplasmi ; e tra essi i 1)it1 gravi dal punto di vist a prog nost ico. Sindrome radiologica delle coliti.
Dott . .L . GAVEZZENI. - L 'O. jn si ste su lla i111porta1l za dell 'esame r adiolQgico 11eJla diag·I1os tica d elle affezior1i del grosso intest ino . Oltre ad una s =J1rlro111e coJi lica, esso p11ò metl ere in evidenza delle i1n111 ag·i ni spesse volte i11olto caratteristiche d elle , -arje forme di colit~ cronich e (forma 111ucosa ulcerosa e muco-me111branosa). In molti casi di sen1plice irriLazione del CQlo11, la radiolog~ a può esser e di sussid~o prezioso,, rivelandocj m odificazioni di fQrn1a, d.i lUQtilità di dimensioni, talora jnsospetlate . ))resentq n u merose r adiog rafie . I
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GALLI P . (Fae11za) . - Fa le s tie riserve sull 'im]) iego della stricnina co111e n1e7.zo profilattico contro l e p arali si difterich e . Se è vero - e su ciò i1on cad e ormai i)!.t1 alct111 ò11bbio - cl1e queste j)ar alisi siailo di origi11e tossica (tossine o e11dolossinc clifterich e), resta il sier o specifico, usato precoce1ri.e11te e abbonda11ten1e11te, il vero 111ezzo per preYe11ire le paral:si: l a st ricnina colla ct1ra elettrica ecc . dovrà essere u sata a paralisi s tabiJite p er i11flt1ire efficacen1ente sul lor o decorso.
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Secluta del 21 marzo 1930. ]?r esiden za: prqf.. D '.:\ LES SANDRO. · Sopra un caso di ascesso del polmone.
Dott. Ci.u~I ·- Descrizion e cli u11 caso di a cesso del lobo 110l111onare ]r1feriqre sinistro, op er ato di toruco-pl eu ro-tqm '..a s11ll 'ascellare pos terior e; si polè aprire la plet1ra senza t eina di pn eun1otora .ce, })O ich è esisteYa t1na ader en za co1nple ta alla J)arc le del torace . •
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IL
[A~.\O
POLICLINICO
Sopra un caso di spondiloartropatia in tabetico.
Do l L. G Al\rPLAN L - - Rapida si11lesi delle al terazi.oni ~elJo sch~letro del tabetico e presenlazio11i d 1 rad1ogra1nm1, attestanti alterazioni clella colonna vertebrale nella porz!qne dorso-lombare in u11 lttalato di tabe dqrsale ; in periodo di atassia _ e nel. quale l 'e.same clin~co non faceva preveder~ la eststenza ò.1 alt.erazionJ scheletriche. Prende ar~on1ento· per cercare di pori.are il proprio contr1bt1 to alla controver sa quesl ione della ident!ttà tra spond!.loartropatia tabetica e . spondilosi defor111ante. Dolt .. QuAREN'crrr. - L 'O. presenta u11 caso di morbo di Thomsen, degente nella Cl i11ica Cavazzeni. Nqn vi son o precedenti ered itari e )a nlalat tia è i.nizia1 a a 26 a11ni. Tutti i inusco li sono ipe~L.rofic~, ;ma . in modo particol are quelli degli arti infer1or1. V1 è aumento della ecc itabilità muscolare ed è nettamente positiva la reaz:pne miotonica di Er}). Il Segretario: A.
operali Yo fu · riscon tra La i1or111alc la Ye ·cicola ]Jiliare, e presso a questa sul bordo epatico fu e~po_rtalo un lu1noretto gro. so quanto un ovo da p ·tc1one. Dall 'esan1e istologico di que lo fu esclus<? trattars i cli neoplasia, i11a di granl1loma avviato verso la i11voluzione sclerotica essendo cos tituito da accumuli jn prO])Orzioni varje di cellule epitelio·~.di,. di n1~no11uclcali, di scarse plas111azellen at~~fiche, d1 qt1alcl1e cellula gigante, no11 avente il carattere di quelle di Langha11s del gr~nulqma tubercolare, con travate cli tessuto connettivo disposto a fR~ci e rirco di cellt1le fus iformi. . La W. fu })Os itiva ( + + + +) i)et cu'. il R. ritiene pur con <J:ualche riser' a si tratti di epati~e nodulare sclerogom1nosa lue tica ereditaria visto che d~L lato d~i genitori e~isle qualche fatto che può 1~rla rag1011evol111e11le ospettare. Nell 'infer~na Iu eseguila l a cura specifica di r1eo I.C.I. e in seg·nito di bis1nuto e 'cli iodio (iobichin) . Paralisi postdifteriche tardive e sieroterapia. ~oll.
So.c ietà di Scienze Mediche di Conegliano e Vitto1~io. Seduta dell '8 marzo 1930. Pancreatiti acute a decorso attenuato con e senza steatonecrosi.
T>rof'. DE G 1BONCOLI. - L 'O. presenta due cas1 p er 011nl i rtej quali acl onta· dell 'esol'dio brusco e p~ecip '. to o l 'e~·oluzio11e del inale fu incno grave cli q~~nLo ab1lt1aln1e1~te si r iscontra 11elle pancr cn L1t1 acu Le. el primo caso l'ammalata guarì senza ;111lcrvenlo, mentre nel secondo l 'in terYe11lq tardi,-o limitato al solo svuotamenlo della racc~ll~ ema tica peri-pan creatica portò a rapjda guarJg ·one. Da qt1esle due osservazioni l '0. prende lo spt1nlo per cliscutere il con cetto ancora 111ollo diff,1so dell 'jnterYe11to imn1cdjato nelle })n11crealiti ac,1te ecl è portalo , quando l a diag nosi è sicura piuttosto ,acl aspettare cl1e i fatti di skok inizi,a]e siano p assali per non intervenire i11 co11clizioni sfavorevoli . Alla d iscussione prendono par Le i soci: prof. GnoLLO e cl-0lt. A1'ITSTANL L 'O. illu s lra poi un ipernefroma del rene des tro da lt1i recenten1ente operato presentando al tresì all 'assemblea il soggetto in otti·n1e condizioni cli salute. Cirrosi ipertrofica di natura luetica. Nodo epatico sospetto della stessa natura.
Do ll. FAn1t1 s . - L 'O. riferisce di un suo ai11111 nlalo ch e presentava fegato iper lrqfico, liscio, d·iscrolo luu1or e cli mil za, senza nscite con itte. . l'JZ ·.a. J~sc]u so trn ll arsi di ittero em olitico p er differcnt i pro' e e rg ni le e sul siero e sulle orine, con \\' . po~ ili\a co nclticle trattar s i dj cirrosi iperlrofi.cn l11el ira a rnpicl o d ecor so. L 'au Lopsia l1a con1L\ r111alo L1 cling110 i espos ta . ltifrri~cc poi la st oria di t1na ragaz7n ve11lic·.t \l\UP1lllt' 'erg·i n e, r 11e µrese11 tava u11 l ltmoretlo in :-.C'd r c11 colec i. li. co11 acces i doloro i inlcrco r 1 cn li rilc11l1li ùa calcolosi epatica. 1\ll 'a ll o
\\XVII, .Nul\r. 22]
~IARCER. -
l.'O.
rife ri ~ce
u11a sua osservaz1011e cli11ica relaliva .acl una bambina che ebbe a soffr'..re. a breve clisla11la di pocl1i mesi di Lre_ attacchi lievi éli diflerile nasQ-faringea tra LtatJ co11 siero an ti Lossico all a dose di 500Ò u. i. Dopo 4~ gio!11i clall 'ultj1110 attacco per I 'insorgenza d1 fatt•i paraliljci a cari co del III 1 ' rl VII IX! e P.arle del X nerYo cE:reJ)rale co11 fa'tti m1a~ten1~ e p~resi del ples .. o cerYicale ripetè a forl1 dqs1 la s1eroterapih prcYia saggio della tolleranza alla s tessa, sì ei a i11iC'I tare 70000 u. i. ed olLen11e in pochi, giorni j] ri1)ristino di tutte le fu11zioni n ervose. · . Il . l~. cli~ rilie11e quc ... ti falti quali espress1on1 di pol1neyrjli tard)\ c ~ i ciicl1iara convinto d 'accordo co11 la magg·ior p ar le degli autori che s 'interessarq110 dell 'arg·o111ento clcll 'uso del siero precoce ed inlenso all 'i11iz!Q della malattia ri. ' prendendo le iniezioni a dosi g·enerose associale a cura stric11inica (la cui tolleranza è nota n ei ba~nbi11~ l1resen lanti l esio11i 11crvos~ jn atto) al pr11110 111sor g·ere delle 1r1a11 ifes lazi-0ni ' paralitiche. Il Seg retario: Dott. P. FAnnrs.
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CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI R.ed attore-capo: prof. CESARE PEZZI Il Numero 6 (Giugno 1930) contiene : . Lavori originati : I. - R. CARUSI: I capillari nella prova detta del laccio (Fenomeno di Rumpel-Leede). - II. - L. ~1ENCARELLI : L'azione delle toosine tubercolari sull'endocardio. Rassegne, Riviste e congressi : Clinica: VON E. ROMBERG: Asma car.diaco e asma cerebrale. - R. A. BULLRICII : Importanza diagnostica della elettrocarcliografia. CH. A UBER 'J'IN e J. LEREBOUL· LET Sequele lontane dell'inrfarto del miocardio. A1naton1ia patologica: Al{E LUN DBERG: Tre casi di rottura aortica guarita. - Terapia: K. DROPPER: Patoge nesi e tera.pia della dia.tesi a.ngiospastica dej vaa•i degli a r ti. Notizie bibliografiche: s. .e'\.. LEVINE: Coronary thrombosis: it~ various clinical features. Abbonamento pel 1930 : Italia L. 40; Estero L. 60. PeT glii associati al " Policlinico 11 : Italia L. 3 6; Estero L. 50. Un numero separato L. 6. ahhouar ~ i. i11"iare 'Taglia all'editore LUIGI POZZI - Uffil'io P ostale Succure-ale diciotto - R0:ll.A.
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[ANNO
XXXVII, NuM. ~2]
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SEZIONE PRATI CA
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Gli ampollomi vateriani con ittero intermittente. A proposito d 'un caso osservato nella sua Clinica il prof. Carnot (Paris Méd., n. 20 . maggio 1928) riferisce sui tumori che sorgono nei pressi dell 'ampol la di Vater. Secon·do l'origine i cancri dell 'ampolla di Vater possono essere divisi in ampollomi duodenali, coledocici e wirsungiani. L 'ittero int ermittente è proprio di quelli duodenali; t altri producono un ittero continuo. L'intermittenza d ell 'ittero può essere dovuta o a temporanea apertura del canale, o a distacco di particelle di n eoplasma od a u ccessi vi a ccessi di angiocolite. La presenza continua di sangue n el sondag, gio duodena·le depone p er un 'ulcerazione d r 1 duodeno, b en chè anche il neoplasma del can.ale possa sanguinare un po'. Qualche indicazione sulla sede del n.eo·p lasn1a P.u ò essere fornita dalle ricerch e di laboratorio: l 'assenza di lipasi nel succo ·d uoden.ale potrà fare ammettere l'ostruzi on e del canale di Wirsung, come l'assenza d ell a ]ì . con ·presenza di lipasi sta piuttosto per un n eoplasm a del coledoco. L 'intermittenza dell'ittero n elle forn1e di origin·e duodenale è im·p ortante, perch è può con.durre alla diagnosi errata di calcolo i biliare. La presenza d'una vescichetta gonfia emorragie intestinali e di cellule n eoplas tiche n el succo duodenale faranno sospettare un ampollo·m a vateriano. :È necessario in tali casi non indugiare n·el1'interv.ento chirurgic o, e·d atten,d ere ch·e sorgano prima le intossicazioni colemich e e ] 'infezion e -d elle vie biliari. 1
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CARUST.
Sull' ittero dissociato. Cha brol, !Benard e Bariety (Lancet, 11 agosto 1929) han·n o studiato l 'argom ento e ha nno cercato m etodi di dosaggio .dei sali bili ari n elle urine, nel siero di sangue, n ella bile. I metodi fondati sulla modificazione della tensione superficiale sono utili n ella bile, e, con dovute precauzioni, n elle u.r ine, nelle · quali ha molta importanza la quantità di cloruro sodic o presente. Pel siero di sang ure u sa110 un m etodo derivato da quello di Pettenkofer, sensibile fino .a lla diluzion·e di 1 : 10000. Nei normali si ha una con centrazi-0n1e di circa 16 gr .. per litro n ella bile estratta col sondaggio duodenale, ma il su-oco enterico d ell 'ileo, già non ne contien e quasi più. Nelle urine i sali biliari sono assenti. Nel sang ue ve n e è circa 10 ctg. per litro. Il rapporto sali-p igmenti n ella bile (indice biliare , co ì detto dagli AA.) è di 40. 1
Nell 'ittero emolitico, n el siero e nelle urine il reperto è come nei normali: la bile duadenalè però contiene un eccesso di pig m·e nti p er cui l 'in1dice bili.are è di circa 6 invece di 40. Nell' ittero da stasi i sali biliari dovrebb ero abbondare n el siero, ma gli AA . con loro merav}glia n e hanno trovato una scarsa quan ... tità. Anch e n elle ur,i ne se ne tr-0va m eno di quanto si potrebbe pensar,e , immagin.a·n do che la soglia p ei sali bili.ari sia molto più bassa ch e pei pigmenti. Ciò sembra d·o vuto al fatto ch e i sali vengono pro·dotti n el fegato in minore quantità: in tali circostanze realmente si trova un aum,e nto di colie sterina n el san·g ue, n on utilizzata per la produzione di sali biliari·. Taluno vede in ciò una prova della lesione delle cellule ,epatich e (Lemierre e Brulé) . È in1portante il fatto , trovato ,d agli AA . , che iniettan do nel sangu·e sali biliari, non si produce prurito nè bra1dicardia , i qu.a li invece sii h an·n o n el,l 'ittero da ostruzione. 1
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DORI:\..
Le coledociti infiammatorie. C·on tal.e d en·om1in,azion1e J. Car:rier e M. Th.a lh1e imer (Arch. m alad. tub . digest. et de la nutrit., maggio 1929) descrivono quelle infi.ammazi·<?ni, stenosanti o n o.n , ch·c si presentano lungo il coledoco, non si accompagnano a litiasi delle principali vie biliari, ma ch e dànno luogo tut tavia ai disturbi pro.p ri della ritenzio11.e biliare. Due casi .riferiti, chre p.r.e.s entava·n o tale infiarri1m azio·n ·e, dà l 'o·ccasion e agli AA. d '.i ntr.abten·ersi su ll 'argorn1ento. In geneTa1e tal·e lesione si manifesta in ma1.a ti con a n·t1eced.en1ti di calc01losi bi•l i,a re e con ' ' erp-iso.di febbrili, i quali stan'Ilo a tes.ti1mon·iare Ja i1.atur.a infettiva. I segni olinici che si aocom·p agnano a tali co·ledocjti sono: un ittero da ritenzione, eh.e si presenta ed r.volve a periodi; cri.si dolorose intermittenti, ma di scarsa inten sità; ten1peratura febbrile tra 37° e 38°. 5; dc)'lore alla presi o ne della regione epati ca e cistic.a. La coJ.ecistografia con la tetra.iodo fa notare l 'assenza di calcoli, ina l 'impervi età del co1,edoco. La sinton1atc~logia appare simile a quella che si riscontra nella calcolosi del coledoco, e solo piccole sfum.atu:ve di dettaglio n e stabiliscon-0 la differenza . La cura con siste n ell ' intervento precoce, per ristabilire la permeabi·l ità del cana le biliare, e la scomparsa d ei fenom.e ni jnfiammatori. Il prooedimento migliore, quando è pos.sibile, consiste nella coledocotomia con drenae-gio de}l 'epatico. Di 13 casi trattati con tale m etodo, 9 guarirono comr;1etamente. 1
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CARU SI.
IL POLICLINICO
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[ANNO XXXVII, NuM. 22]
I calcoli intramurali della cistifellea.
Le false sciatiche per eellulalgia.
A. Jo et, P. Duval , J. Bertran~ e F . .Moutier (Presse Méd.) osservano c~e .1 calcoli che si formano n ella parete della cistifellea hanno talora una sintomatologia muta e possono a.n~he sfuggire aill'attenzion e de~ ~~irurgo! poi-ch è spesso all'intervento la c1st1felle.a s1 pre-senta ! ·d 'aspetto normal e e la stessa palpazione .n on fa rilev.are nulla di notevole. All 'apertura deil~a ci s~i~ell ea ? do·~o accurat? lavaggio con soluzione f1 s1olog1ca, s1 nota pero cl1e la mucosa presenta macchie n ero-verdastre ,più o m eno numerose a .secon.da dell~ qu~an tità d ei calcoli ed in corr1spondenza d1 essi . I -.calcoli possono esser e costitui~i di s~li biliari ·o ,di colesterina e si formano in corr1s·p on den.za d ei diverti coli ·di Luschka . La cura d ella calcolosi intramurale d ella ci· -stifellea è chirurgica (coleci.stecto·rq.ia). C. GIACOBBE.
I malati affetti da false sciatiche per oolJ.ulal.g ia hanno la stessa attitudine e lo stesso mo,d o di camminar.e dei malati per sciatica v,e ra e così pure i l polore provocato con la manovra di Lasègue e con il a pressione srulla regione delle natiche. J . Pavriot, J. Martin, Decha·u m.e e Lageze (Journ. de m éd. de Lyon, 20 genn. 1~29) ~co n oscoin o d·e l.l,e ·dif~erenie. Il do.love è il'1svegl1a·t o con i tentativi di mobilizzazi,one, attivi e passivi; viene esagerato quando l'individuo m ette i piedi i·n ter.ra, .c essa ·del tutto in ripo·s o,. manc.ando le ,esa cerbazioni spontan ee; l 'attività m ·u colare è indispen sabile per la sua produzione. Nessun.a modificazione dei riflessi tendin.e i. Invece, alla palpazione sistematica e m.etod~c~ della regione glutea, si sentono le nodos1ta cellulaJ.giche, di o·g,n i forma ·e dimensi1 on ~, ragonabili a noccioli di dat~er-0, a g:ros.st p . lini di piombo, oppure dei cordoni si?uos1, d·e lle specie di placche, che sembran 0 bl1nd.are il téssuto cellulare e non aderiscono alla cute. T.a li m asse sono molli, poco resistenti, crepitano finem ente sotto le dita e po·ssono scomparire dopo palpazioni pro lungate e ripetute; esse . . ono ·dolorose alla pressione del dito e si trovan o anche in altre regioni: docce v·e rtebrali, n1uscoli della nuca e spiegano i dolori del paziente, in altre regioni, nel passato. I doloTi della fail.sa saiaitica resistono ai trattamenti classici (r evu.}sivi, ·el.ettroterapi.a, ·ecc.), n1a la kinesitera·p ia, fino da.Ile prime sedute por . r.ta u·n gran solli.evo e dà in breve la guar 10o-ione. Si tratta, in questi casi di disturbi umo•r a li , a naloghi a quelli dell: edema di Quii:icke: La diag·nosi non può far.si ch·e per elim1naz1one, e eludendo la sciatica sintomatica e quella ese·nzi.ale. Ol tre alla kinesitera,pia, con massaggio p er impasta·m ento , si farà u~ .tra_ttamento .g·ei:terale per modificare le condizioni generali div.erse s.econdo g li ind ividui . fil.
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1U n caso di calcolosi del coledoco in bambino.
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E' noto ch e i processi patol ogici delle vie biliari n ei bambini sono rarissimi. Schroe.d er trova appena il 2.4 per cento fino a 20 anni, r11entre n elle età segu enti un aumento prog ressivo. Lo stesso si rileva d.a lle statistich e ·di Harley, Garnier e Prieur. Carey.' in. una ba~b~na •ji 9 anni co·o r intomatologia d1 appendic1te, trovò 1in calc.,ol o del cole.Cioco. In genere è stat.a fatta di.agnosi di ap·p endicite. P op e ~fure san (Zentr. f. Clin ., n . 5, 1930) h.anr10 ossc:1rvato un caso in un bambino di 13 a nni ricoverato n ella Clinica chirurgica della Università di Clui (Plum,a nia)', il quale da vari a 11ni sof[ri"a di dolori all'epigastrio con intervall o ·di 2-lU settin1a n e, qualche volta subito dClf)O 1 pasti, accon1pagnati spesso da vomito. A 7 anr1i ebbe ittero. Qu.an·do l'infermo fu cond otto in Cli.n ica e ra stato colpito im•provvisan1 en te d.a dol or e all '·epigastrio che poi si diff u ~ e aJla fosS<t iliar.-a d estra con vomito biliare e inghiozzo. 1\tl 'esame obiettivo si notava timpanismo d ell 'addome, area ep.atica impiccolita, resistenza rr1uscolare ed un impacco intorno al duod e 110 .
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Fecero diag nosi . di ulcera duodenale perf~ r.at.a. All'operazione si trovò U·n ·a cistifell ea distesa d ella g randezza d 'un 'arancia, diil atazione d el cistico e d el cole doco. Fatta una puntura 1d el coledoco, quando qu·e sto si afflosciò fu po ibile sent ir e n elle vicinanze dell a papilla di Vater un calcolo. Fu fatta una ·coledocotomia e l 'es! r.Jzione d e) calcolo seguita da drenagaio con tubo a T e poi una colecistectomj a r etrograda. L'errore di diagnosi era poggiato ulla man: canza del] ' ittero e sulla rarità dell e calcolosi nei baombini. R. BR.l\:\fCATI. 1
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Il torcicollo.
Vi on o delle form.e d·i torcicollo, che sono di ·dominio chirurgico: T. cicatriziale (sezione od estirpazione delle b·ri~li e ,c icatriziali). T . second.ario .ad otite o mastoidite (in questa forma, i'1 medico può interven~.~e co:r:i appli ca~ioni calde o mas·saggio). T . ·d,a ·d.1stors1on~. cervicale (decubito adatto ed estensione cont1nu~) . T: pasmodico (sezione dei muscoli contrflttl e dei tre p·r imi n e.r vi cervicali). ~· per rea.z1one muscol.a~e (è spesso n·e cessarna la sezione de~lo sterno-cleido-mastoideo, in vicinanza d ell e inerzio.n i i·n feriori). Vi sono invece due forme, in cui si deve istituire un trattam ento me dico e sono : 1) T. reumatico. Secondario ad un 'artrite reumat ica delle articolazioni rachidee. Se l 'in•
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fANNO
XXXVII, NuM. 22] ~
dividuo è febbri citante, il salicilato di so·dio r iesce m egliq : 2 grammi ad ogni so mministrazione d i latte (mattino, m ezzogiorno e sera), tenuto conto eh.e i.I m .a lato non dovrà p rendere che del latte fino a ch e dura la febbre . Se non vi è febbre, somministrare d e.Il 'aspirina a dosi di cg. 50, 3-4 vol te al giorno, o ·del s~lofene a lle stesse dosi. Regime latto-veg,etar1ano . Applicazio.n e .alla nuca di con1presse ca1ldoumide, coperte con taffetà gommato. In gen ere, sono necessari 8-10 gioTni. 2) T . mentale. Ta lvolta è consecutivo .a ll 'enc.efalite epidemica e sembra ~ llora ·dovuto ad u·n a lesione n ella regione dei nuclei g.rigi. Il trattamento con piJlole di stramonio è talvolta •riu scito. 1
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Stramofilio Gardienal
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cg. 5 )) 1
Per una pillola; una prima del pasto d el mezzogiorno .e d ella sera, per 10 gio.rni di seguito. Nei 10 giorni seguenti , un 'iniezione quotidiana ·d i 1/ 5-2 / 5 ·di milligrammo di bromidrato .di scopol.amina; op pure somministrazio!lle d ello stesso per. bocca (du e g·ranuli al gio.r no di 1/ 5 rdi mg. ). Talvolta si .rende n ecessaria la sezione del tendine d ello sterno-cleido, m a si dovrà sem pre tentare da.p prima u.n trattamento psicote• .rap1co. {Journ. des praticiens , 12 ottobre 1929). fil. 1
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Eziologia e terapia del dol ore a lla spalla.
A. Lux (Wiener med. Wochens., anno 40°, n . 50) osserv.a che le cause endo.articolari dei dolo·ri alla spalla (a·rtriti tubercolari, go1norroiche, r·e um.atiche) sono rare , m entre sono più tlrequ·enti le ca.u se exiraarticolari, in particolar modo le borsiti, sia acute .che cron.i ch e. N·ella forma acuta, il braccio è pendente com ,e paralizzato ed iI minimo tocco provoca int ensissimo dolore ed i movirri·e n ti di adduzione .e ·d i abduziorne .so·n o limitati. P er il trattamiento, l 'A. co·n sig lia di fa.r e un .ca·u to massag~io d e.ti.a s.p a1l1la , semplioen1ente co·l palmo de1la mano, fa,cend olo durrare per .5-7 minuti, fino a che si calma il do.101r.e. Si procede poi all'immobilizzazione: il braccio viene fissato in a dduzione e col gomito contro il to·r ace, si a1pplicaino poi sulla s.p alla delle compl'lesse di g·.arza imbevrute di acqua ossigenata e compresse fra le m .a ni, procedendo po a'1la fasciatura, .a pplicando ·da1pprima uno str.ato di cotone. La fasciatura si assicura con strisce di oe:rotto e si lasci·a in posto per 12-24 ore , ripeten do poi hl ma. saggio e l 'immobilizzazione . Soltanto quando sarà scompar o ogni d o1o~e, si iniZti.erà la cura con l'aria calda e la ·diatermia.
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SEZIONE PRATICA
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N.eJ.la borsite cronica, ch e lasoia spesso come con segu1enz.a d e111e a derenze, i sintomi co nsistono in ·u na legg·era dol.o rabilità d·e lla parte interna del braccio ·ed in pariestesie, sinto)m i che po·s sono anche manca.r e . Con la prova di mobilizzazione, fatta fissando con la mano, J.a spalla del paziente, si ottiene al n1assimo una abduzione di 90°. Per il trattamento, l 'A. con sig li.a di fare sedute di 20 minuti co1n ari.a cald.a e di .p rfo,e,yed·er.e p e>ii alla mobilizz.a zion·e, fii,s sando con la m ano la spall.a del P8Ziente e procedendo poi a movimenti di rotazione e di abduzione, facendo poi seguire un altro p eriodo di 20 minuti con ariia calda o con diatermia. In general e sono sufficienti 15-20 s·e duie. La frequ enz.a di qu·este affezioni d evé essere gTande, poichè l 'A. ·i.n 4 anni ne h.a v.eduto e trattato 785 casi . fil. 1
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Tetano intermittente.
Con tal·e d·en·ominazion.e Ph. Pagniez e R. Rivoir.e (Bull. Soc. Nléd. des fl op., n. 35, <lic . 1929) ·d e1S:cri\1 0·n o il caso d ' un i1i.dividuo, iJl quale do po essersi infettato di tetano per un trau•m a al p.i ede, p·r es·entò dal primo gior no crisi di contra·t ture in numero variabile durante le 2-! ore, ch e lo sorprendono all 'im•p rovviso, contratture d egli arti inferiori e dei muscoli addomin.ali, con polso a 120, temperaLura febbrile, aspetto ansioso .e su.d ori pro~u i. Questa sintomatologia si dilegu a i::>er d.ar luogo ad una condizione normale, a cui su coede una n.u ova crisi . Ten endo conto del la carsa gravità dell 'infezion e, non si i stibui soe .a lcun.a cura, ed infatti l e crisi drmin1Uiscono d ' intensità nei gi orni SU·CCe sivi, fino a scom1parire d.e} tutto. No11 v'è ·d ubbio ch e la sintomatolo·g ia p resentata d.al p.a ziente, con trism.a, contrattur e, ecc., sia quella prop·r ia d·ef teta·n o; n1a contrariamente a quanto si nota in tale malattia, in questo caso l e contratture non erano perman enti, m .a intermittenti, costituendo così una form.a di tetano non con1rune, e di cui non è fatto m ·e·n zione nei tr.attati di m·edicina. Il caso riferito è interessante, p er ch è m ·ette in ·e\ridenza una sintomatologia eccezionale del tetano . 1
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f.ARUSI .
TERAPIA. Sul trattamento delle morsicature di vipera.
A. L·uti•er (La Presse médicale, 20 nov. 1929) cons1ig lia: 1) Subi•to dopo la n1orsicatura , stringere, coin u11 laccio o con un fazzoletto , l 'arto i l più ,,.icino possibi.Je alla mor icatJura , ver~ O la radi.ce, i n modo da im,pediire la difflu ione d el veleno: 1
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IL
POLICLINICO
2) Far sangui,nare la ferita e cer care di evacuai:r.e il veleno su cch iando, se non vi sono -erosioni la.b iali o n occali; 3) Lav.are abbondantem ente -J,a feflita versa·n dovi a bbonda.n temente una so.Juzione r eoente di oloru.r·o di caloe a 1/ 60 i 1n a cqu.a distillata, oppure con una sol·uzion e di cloruro d 'or·o a 1/ 100. Queste du1e sostan.oe dist11 uggono b·OO·e il veleno ch·e rimane n ella ferita. Fare u.na m ·edicatura .asettica consueta. 1~ 1
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inutile cauterizzare la ferita col ferro o con caustici;
rove~te
5) Fare l ' in.i ezio·n e 'di siero antiv.el·enoso , ch 1e .è pPeparato dall 'Istituto P.a steur (il siero E. R. è adatto per l·e vipere d 'Europa). Se n e iintrod.u con·o 10 cm·c . (p er i bambini com.e r)er g li adulti) .sotto la pell e, nel tessuto cellulare al fi.anco; se si intervi1e ne . -dopo 3 ore, si dov.ra1n no i1Tui1etta:ve 2-3 dosi simultaneamente; se si intervi1ene molto più tardi, si farà l 'iniezione endovenosa . Il siero ·n on contien·e n ·essurna sostanza t ossica ·e non h .a m.ai dato incidenti. Il siero è anche assai utile in certi casi di punture di api, vespe, ecc. c he d·eterminano talvolta .accidenti gr.avi e d anche la morte, speoialm1ente se l·a ipuntur.a è stata fatta sull1e m•ucose; in casi di puntura d ella faringe, in individui oh.e av.eva.no mangi.ato d·ell·e frutta cont en enti tali -in setti, si è avuta la morte per e d·ema de1la glottide . Il siero con,serva l 'attività pe1r cinque anni.
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o semiliquida . Si copra il furun·colo con semplice n1edicatu.ra a lla vasellina borica o ·c on pomata a ba·se di vaccino antistafilococcico. Si -evitino perchè inutili le applicazioni umide, e sopTa tutto l1e spr.emiture perchè pericolose. Se. ' . . non v1 e apertura spontaniea s1 intervenga con un.a punta di bisturi n el punto di maggior rammollim·ento, o m eglio ool termocauterio. Se vi è febbre alta con t endenza all 'espan-sione si può ricorrere .a lle iniezioni di sangue ,é\Utogeno (Laew·en) prelevato dalla v·e na cubitale ed iniettato ai limiti d ell 'infiltrazio·n e . N1ei casi di me~dia g·ravità si prat~chi la stasi alla Bier, circond.an·do il collo con un.a fascia elastica larO'a 3 cm., più in basso possibile . In co.r ri-· .spon1d enz.a delle caroti1di si pong·ono tra la fa eia e la pelle due pilcc ole placche di feltro. La stasi d·e v·e essere m .a ntenuta d.a lle 20 àlle 22 ore al giorno, e, se praticata correttamente, d eve da·r e . .al m .a lato un netto senso di sollievo .. 1
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L.
TONELLI.
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Casi mortali di avvelenamento da acido acetii-salicilico. • '
Sono riferiti da G. Hultkvis t (Acta medica scandin.ava, 1929, n. 1/ 2) i.n malati ch e avevano ingerito spon tanie amen t~ per libe·r arsi d 1a un r.affreddore ban.a le , da dolori reumatici, da oefaiea , notevo·l i quantità di acido acetil- salicili1c o (asp,i rina). · I sintomi presentati non sono uniformi; il più costante sa-rebbe l 'a:umento· di freq·u ·e nza d el polso (103-120 ,ail min1Uto). La morte sopravv1enne ta.lora im:p rovvi·sa•m .ente qua.n do i 5i.n tomi morbosi sembravano scomparsi, altre volte , invece, ·dopo un periodo di coma , ·di convulsioni, di ci,anos~ e di di.sipne,a. Qu.est 'u:ltima, caratterizzata da una r espiTazione a.nsante, è conosciuta sotto il noim e di salic il-di1spnea ed è proibabi1lmen 1t,e do;vuta , com 1e il con1a diabetico , ad uno stato di .aci dos,i. NUJ]la di ca1ratteri1sti1èo al~'autopsiia . Incostanti sono le ecchimosi del p ericardio , più frequen ti quell e d ella m'llcosa gastrica . · Notevoli ono l'indurimento della milza ·e d il col ore bruno,~i ol aceo d eii muis coli. fil.
Il trattamento del furuncolo delle labbra. E cco quanto con igli.a C·h iari (Wiener. med. ll/ ocliens. , 41° anno, n. 14) : riposo a letto, J)arlare poco, evitar e ogni sforzo, dieta liquida
Il trattamento pratico del foruncolo banale con la soluzione di mercuro-cromo. G. L éo (Bull. et Mém. de la Soc . d. Chirurgiens de Paris , t. ~XI , n. 16, 1929) comunica i ris1ùtati della sua esperie·n za personale sul1'impiego del mercuro-cromo, associato agli altri mezzi abituali, per ottenere la guarigione rapida d el foruncolo banale . Preconizza sem.p licemente un trattamento che abbrevia l 'evoluzione della forun.c olosi di m edia gravità e ch e con siste nel: 1) f.are una puntur.a nel punto medio di sfacelo del forun colo con l 'ansa di platino di un piccolo ga.lv.ano-cauterio elettrico; 2) introdurre per l 'orificio creato uno stiletto ordinarjo bottonuto , imbevuto di una soluzion e di mercur~- cromo al 2 per cento; 3) .a pplicare un impacco umido caldo con liquido .di D.a kin due volte al giorno; 4) somministraré un vaccino antista filococcico p er via or~l e per la durata di 20 giorni; 5) -evitare di premere il forunc(.)}o per sprem ere la sierosità od ~l cen cio necrotico. Con tale programma, a.p plicato senza lacuna , si può assicurare al paziente la guarig~one in 9 giorni ed a l di là di tale data l 'imp1ego del vaccino assicurerà di evitare qualsiasi re. cidiva. Bucc1. 1
I clisteri di salicilato di sodio. Crouz·e t (Journ. rle méd. de Paris , IO ottobre 1929) con siglia la 1formula segu1ente: Salicilato ·d i sodio g. 16 Gomma arabica ·p olverata » 4 Latte bol1lito q. b. per ·e m e . 100 OO'ni cu cchiaio di questa miscela corrispond e ~ 2 g ran1rr1i di ~al icilato di sodio. e n e • •
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SEZIONE PRATICA
usa la quantità necessaria , introducendola con una siringa ·o con una pera di gomma. La mucosa rettale sopporta bene il ·contatto di que ta soluzion·e con la gom im a ed il latte. fil.
RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La vigilanza , igienica sugli alimenti. . Pesci, crostacei, mol ~u s chi, bur ro, gras si, olii. form ag gi, ecc.
I clisteri solforosi nell'ipertensione.
A. Bisset (Th e practitioner, febbr. 1930) riiler~sce ·di av.e r·e ottenuto h·u oni 1visultati con 1'uso dei cli,steiri fatti con .a.e qua sdlforosa, usan·done 600-1200 em e. a tempe·ratrura di .37°, 8-40°, con un.a .pressione di 45 -60 crn . La pressione san gu ign a miS'llrata pri::ma .e dop~ il clistere hia mostrato un.a dimtnruzione di 10-40 mm. di mercur.io. Nelle 12 ore sUJsseo-u,enti ' la pressione ritorna. ad essere que'1la ~ di prima, ma prosegu·en do i.I trattaim ento (per 2-± settlimane) si ottiene una d.iminuzione persist·en te. La raipida diiminuzio1n e dopo i·l c:l.i1s~ere è di .s piegazione difficile. ~econdo L11ss~more, l 'acqua minera-l·e •u is ata (di Harro1ga t~, . in Ingh~lterra) avreb1b e un e~fcett~ ?att e~i cid:a sul B. coli e sugli str·eipto·cocchi intestinali , ma ciò ·n ·on potrebbe far diminuilfie I.a pries.sione irn così b·r eve tempo. La tem1p1era tura potrebbe av·ere u·n effetto .depressore di1.atan do i v.asi d·&l colon e, di .riflesso, quel1li ·d.el tenue . Secondo alltri arutori, la mru·cosa intestinale contien.e una certa qruantità di istamiD:a e Ja te!-°-I?eratura ~e,I o14ste:ve n e m•etterebbe i.n liberta in quan t1 ta ta.le ch e, entrando in cir colo, determinerebbe la depressione. La de.pressi?ne dur~tura, ch e si osserva :dopo lre 2-4 settimane di cur.a sar ebb·e dovu ta all 'eli.minazjone delle tossine e dei batteri danno,s,i da.} coil on , nonch è a gli effetti tera.pierutici d,e:}l '.a cqu.a solforo sa sru1l~a mucoisa 1deil ·CO'l on . Nei casi dell 'A. siu 25 uomini, del·1'età m·edri.a di 65 anni ha ott·enuto la diminuziooe di pre·ssione sii~to~~ca d.a 175 .a 137 e d1~ll.a, di.ast?iica da 94 a 80; n·e1l1le 37 donne, dell eta m·edia di 60 anni la diminuzion e rispettiv.a d,a 162 a 130 ~ d a' 90 a 79 . · fil . 1
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IO· R a mme ntia mo l 'Inter essante m anualetto dt!I Dott. Prof. RENATO POLLITZER doc. rlt Clinica Pediatrica nella R. U1n..ivereità. diretto ..e Sanitario dell'Istituto-Scuola « San Gregorio • in Roma.
Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato · con Prefazione del Prof . FRANCESCO VALAGUSSA Questo vohmn.etto, siol'litto da1l'ap.pirezzato noetr o co1la;boratore Dott. Prof. RENATO POLLIT~ER, -00nsta di circa 120 pagine con 66 fig ure echemàt1che nel t eeito, e merutre rieeoo urtiliesimo nei CORSI DI PUERl~UL TU RA, di&~)()&ti dall'Oper a N az i ~nale per la Prote~ 1one della Infanzia e della Ma ternità e anoehe uina e~c';lnt Cuida per le A.ePietenti Scolastiohe. Ma.e~~e (V~BJta tri ci eoolaetiche), AssiE\tenti Sani!i'a:r1e V11s1t~tr~c1 di igiene materna e infantile, levatr1c1 e bamb1na1e. Prezzo L . 1 5 . P er i nostri abbona t i sole L. 1 3 , 5 O in porto fr!!ln>eo. Inv.irure Va,glia a ll'editore LUIGI POZZI - Ufficio Poetale Succursale ddciotto - ROMA.
In applicazione dell 'art. 114 del T . U. delle Leggi Sanitarie, I '.art. 115 del Regolam·ento ger1erale sanitari o 3 febbraio 1901 , enumera le · sostanz·e alim entari che, oltre la carne e1d il latte, 1sono soggette a v.igiI.ai:iz.a ·i.gi ~ni ca. Ab: biamo già illustrato le ,d1spos1z1oni !1gu:ardant1 questi due alimenti; passer e1no. o~a in r~~seg:na J.e n orme ch e disciplinano la vigilanza 1gien1ca degli altri prodotti ali.m en tari . .Dette norme son contenu te n el citato r egolamento gen•eral~ ~d in .quello speci.aJle 3 agosto 1890, n on che in leggi e regolam.enti particolari. Per un gruppo im portante di .alimen ti, cioè per le sostanze di origine agraria, le ·disposizioni relative sono state :r iunite e .com1p letate nel R. decreto-l~gge 15 ottobre 1925, n . 2033 (sulla repressione delle fro·di nella pre·par.azione ·e nel commerc.io di sostan ze di uso .a grario 1e id i prodotti ag·rari), convertito n ella legge 18 n1.arzo 1926 , n . 562, e nel relativo regolamento 1° luglio 1926, n . 1361. Qu·esto decr'eto conti.ene an c!ie mol~e di· po·sizioni sui ·prodotti agrari n?n al1rn~nta!i, le 1quali non ·interessan o l 'ufficiale ·s.anri:ar10 , ed 11a finalità anch e di carattere economico e fiscale mirando a d impedire le frodi n ella pre1)ar~zione e n el ·commercio ·di svaria~i .prodotti; finalità ch e, il ·p iù .delle volte, . s: i~ te grano, però, con q·u elle di .carattere ig1ell:ico, in 1quan to la frode porta s·p esso ad a lter.azione della genuinità o della salubi'ità d ella sostanza alimentare. Ricorderemo solo le 1p arti ·d el .decreto-legge e ,d el r eg·ola1m ·ento ch e h anno diretta .a ttinien za col) a vig·ilanza igienica.. , . . . , Seg·u·endo, per ·~om o dita 1 d~ espos1z1on1e, 1 9r dine della materia qual·e risulta dal reg·olam ento 3 .aaosto 1890, .accenniamo prin1a 'b revemente alla vigilanza sui pesci, crostacei e molltl.schi. L '.art. 69 ottopone a vigilanza tanto i n1ercati quanto le rivendite di p e ce; è pre critto il .s~qu~ s~ro e la di .truzione ~e~ pesci in stato di inc1.p1ente alte r.az1 on~ o u c.cisi con sostanze narcotiche o a ltr1ment1 n ocive; di quelli pescati in acque pantanose o di ma ce~ razion'e del lino 10 della can.ape, o apparten enti a specie Jlotoriam.ente n oci,re, in particolare durante l 'estate o n·ell 'epoca ·della fregol.a. E proibito l 'im·p iego di sost~nze coloran~i , anch e n on n ociv·e, allo scop·o ·di fare app.ar1r.e con1~ frescl1i crostacei, pesci e 1n1ollu ch i in stato d1 incipien te .alter azione. I pesci conservati, salati affumi cati, marinat i o al] 'olio, alterati o con;unque d·eteriorati , dovranno essere sequestrati e distrutti. La produzion e e lo ... m ercio dei molluschi . precedentemente ottopo ti alle norme deg]i art. 118 e 119 del regol.amento generale vani 1
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IL POLICLINICO
Lario , sono stati di iiecente discipli'nati con maggior rigore dalla legge 4 lug lio i 929, num. 1315, conten ente norme sanitarie per la colti-
vazione ed il commercio dei molluschi eduli. Qu,e sta legge costituisce un complesso organico di dispos izi oni p er le quali i molluschi (ostrich e, mitili, ecc.) sono ig ienicam ente sorvegliati dal luog·o ,di loro produzione fino .allo spaccio di vend.ita al minuto. Vengono infatti subordinati ad accertamento e d .a vig ilanza sanitaria la concession e di zone di mare p er l 'impianto di coltivazioni o d epositi di molluschi eduli, e l 'eser cizi.o d ei r elativi stabilim enti . Ove risulti necessario, può, essere imposta la costruzione di bacini di stabulazione d.a approvarsi da ll 'autorità sanitaria. Speciali n orme gar antiscono, ·dal lato igienico , il la vaggio ed il rinfrescamento , la spedi zione ed .il trasporto d ei molluschi, per il quale è obblig.a torio ·ch e sia no acco·m pagnati d.a un certificato di salubrità d el bacino di provenienza , rilasciato dall 'ufficiale sanitario, o da ll 'I spettorato t ecnico d emaniale d el l\{ar Piccolo ·di T.ar.anto , per i molluschi di qu e]J.a Aziend.a d emanial e di coltivazione, ch e è la p iù importante d el R egno. È vietata la v-e ndita d i ostrich e e mitili n on rp rovenienti da a ll evam enti o d epositi d ebitamente autorizzati , ed è prescritta la licenza d el Podestà, rila sciata su parere ·d ell 'uffi cia le .sanitario, p er l 'eserc izio ,di vendi la di molluschi e duli. Con d ecreto mini ste: ria] e sarà vi etata la raccolta d ei m olluschi n ell e zon e acquee ch e non presentino le dovute garanzie nei riguardi ig ieni ci. Burro e surrogati. Grassi. La prod uzione ed il comm er cio d el burro e d ei su oi surrogat i, prima ·discip lina ti dalla legge 19 luglio i R94, n. 359 (rifusa n egli art. i11-i22 d el T. U. d elle leggi sanitarie) e da l relativo rego]a·m en to io settembre i 895 , n. 625, sono ora sogget ti alle di spo izioni del d ecreto-legge i5 ottobre i 925 e d el regolainento i 0 lug lio i926 già ricordati. Il n ome dì burro è riservato alla mat eria grassa ricavata, con O·p erazioni m eccanich e, uni cam ente dal latte di vacca . La mat eria gra~ a r ic.a vata .dal latte di p ecora deve es ere m essa in comme r cio col] 'indicazion e di cc burro di p ecora ». Il burro d eve conten er e alm eno 1'82 % in peso di materia g ra sa, n on d eve conten er e agenti di conservaz ione, a d eccezion e del sale comune o d el borato di sodio (di que t'ultimo non più d el 2 %0), n è essere color a to con colori vi,e tati. Chiunqu e fabbrica o m ett e i~ v.endita com e succedanei del burro g rassi non provenienti dal la tte, deve ,di chia ra re la n atura d el g rasso di cui sono formati (olio di g r asso di cocco, g r asso · di m .argarina , ecc .).. Le mi cele di detti g rassi , an ch e se con tengon o burro , d evo110 es er ind icate come margarina. Tali denominazi oni d evono ripetersi sul prodotto, sui r ecipi en ti , involucri , fa tture, ecc. ed esser e appo te in caratteri b en leggibili a11 'e t erno ed a ll ' interno dei locali di fabbri cazione, mani1
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polazion e e vendita . I gra ssi venduti come su ccedanei d el burro, d evono' contenere non meno ·dell '8-1 % in peso di materia grassa; è, inoltre, prescritto ch e 11on possano esser m essi in commer cio se n on sono preventivamente m escolati col 5 % ,di olio idi sesamo o col 0,5 % 'd i fecola. Tali sostanze agiscono come rivelatori, in quanto servono a r endere più agevole· il riconoscimento, mediante l 'analisi, dei surrog·.ati in confronto col .b urro genuino. ·~ vietata I '.a ggiunta a i succedanei d el burro di materie ·c oloranti e di agenti ·di conservazione , ad ·eccezion e d el sale comune e del borato di sodio, purch è quest 'ultimo non superi i l 2 % 0. L'apertura di fabbri ch e :di su ccedanei del burro deve esser denunziata a l Podestà , il quale n e farà a ccertare le condizioni igieniche e dovrà assicurarsi ch e i locali r elativi siano nettamen~e se.p arati e non comunich ino, n eppurre attraver so cortili , con locali in c ui si prepari il burro. Il no.m e di strutto è riservato a l prodotto ottenuto p er estrazione a caldo dai tessuti adiposi d el m .a iale; lo ·strutto non deve contenere grassi diversi da quelli del maiale, nè acqua in proporzione superiore a l i %; n è so~tanze estranee di qualsiasi natura, fatta eccezione per il sale da cu cina. È vietata la vendita diretta al con sumatore di burro, •s ia di v.a cca ·ch e di pecora, di strutto e di ogni a ltro g rasso alimentare di ori~i ne animale, che, all' esame organolettico, si presenti rancido o in a ltro modo alter~to. Formag gio. Anch e p er i formaggi le disposizioni d ella legge 17 luglio i 9iO, n. 522 (provvedimenti per combatter e l e frodi n el commercio d ei formaggi) e del re.golamento 4 giugno , 19li , n. 829, sono state sostituite .da quelle d el ·d ecreto-legge i 5 ott obre 1925 e d el regolamento· i 0 lug lio 1926 , non chè dal R. d ecreto 12 ago-s to 1927, n. i 925, che ha parzialmente mo,d ificato il r egolamento . È stabilito ch e il n ome di formaggio o cacio sia riservato al prodotto ch e si ricava da l latte intero , o parzialm ente o t otalmente scremato , oppure dalla cr ema, in seguito a coagulazione a cida o ipresamica, anch e facendo uso di fermenti e di sale d a c u cin.a. I formaggi d evono esser e indicati , a seconda del contenuto in materia g rassa, come cc form,a ggio g rasso >) se questo non è inferiore a l 42 %; « formagg io semigrasso o parzia lm,e nte scremato n se è compreso fr.a 20 e 42 %; cc formaggio magro » se è inferiore a l 20 %. Questi valori si riferi scono .alla sostanza secca del formagg·io. Tali in·di cazioni ·d evono ri.p ortarsi sul prodotto , su gli involu cri , fatture, ecc.; se esse m a n cano , il form.aggio si intende messo in commer cio come formaggio grasso. vietato vendere formaggi in stato di manifesta putrefazion e o colorati c on sostan ze coloranti non con sentite. Chi fabbrica, m ette in commercio, vende, esporta o importa formaggi addizionati di
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grassi .estranei, deve indicarli c olla denominazione di formaggio margarinato, che sarà ripetuta sulle forme, involucri, ecc. •e d all '1esterno e all'interno dei lo·c ali di v·endita all'ingrosso e al minuto. È vietata la colorazione della pàsta dei formaggi margarin,a ti; è prescrjtto che iessi siano fabbricati a pasta dura, in form'e del peso non superiore .a 14 kg. e colorate esternamente e su tutta la loro super .. ficie colla 1m ateria color.ante detta « rosso Vittoria >>. · Olio. La produzione e il commercio dell'olio commestibile, prima regolati ·dal]a legge 5 aprile 1908, i;i. . 136 (disposizioni per combatter·e le frodi nella preparazione e nel commercio dell 'olio di oliva) e d.a l relattvo regolamento 7 settembre 1908, n. 620, sono ·o ra disciplinati, essi pure, d.al decreto-legge e d al regolamento per la repressione 1delle frodi nella preparazione e nel commercio di sostanze .di u so agrario e di pr-0dotti agrari, già ·p iù volte citato. Se non che, una recente ·d isposizion·e (R. decreto-legge 30 dicembre 1929, n. 2316) ha rr10dificato in mo·do sostanziale le norme precedenti vietando la produzion·e e la vendita <le) cosidetti olii miscelati, cioè prorvenienti da tagli di olii d'oliva, con a ltri olii v.e.g etali. Attualmente perciò le disposizioni che r egolano tale mate.r ia sono le seguenti. Il :riome di olio o di olio di oliva è riservato al pro.dotto .della lavorazi9ne d ell '.oliva (alea europea) senza aggiunta di sostanze estranee o di olii di altra natura. Chi intend·e fab·b ric.are olii vegetali commestibili, diversi ·d.a quello ·di oliva, d·eve farne denuncia al Podestà e contempor.aneamente al Ministero dell '.agricoltura e delle foreste, in·dicando, oltre le gen eralità del fabbri cante e la sede della lavor.a zione e del depositi degli olii , anche il vegetale da cui l'oli o vien'e ·e str.atto. Gli o lii (non di oliva). an.c he se -estratti da vegetali diversi dal sesamo o im portati dall' estero , ·d ebbono esser.e addizionati, prima di passare al commercio, con il 5 % di olio di sesamo .a re.azione cromatica caratteri s~i ca. Questa prescrizione, come ·per i surrogati del burro, ha lo scopo di faci litare il ricono·scirruento an.alitico degli olii vegetali diversi da quello ·di oliva. È vietata l '.aggiunta agli -0lii vegetali co·m mestibili di so·stanze coloranti comunque estranee o di grassi naturalm.ente colorati, allo scopo ·di corr1eggern·e il colore. È vietato preparare e smerciare miscele di olio di oliva con altri olii vegetali commestibili. Questi ultimi devono .e ssere venduti C·o me olio di seme, riportando tale indicazione sui récipienti, fatture, ecc. e n ei lo·c ali ·di deposito 1e vendita. È perm essa la vendita di olii di oli,ra deodorati , di sacidificati , o comunque raffinati, purchè non ·contengano sostanze estranee aggiunte per correggierne il colore od a ltro carattere. Tra gli olii raffinati si compren·dono anche quelli estr.atti dalle san se di oliva, 1
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purchè siano privi di sostanze ·estranee e non contengano tracce del solvente usato per l'estrazione. Questi olii devono vender si come . cc olii di second.a lavorazione n. · Gli olii commestibili non debbono avere più del 4 % di acidità totale esp•ressa come acido oleico. È vietata la ven·dita di olii che all 'esame org.anoilettico rivelino O·dori disgustosi, come di rancido, di putrido, di fumo, di muffa , ·di verme, ecc. Queste disposizioni, come appare .evid-e nte ~ non solo g.ar.antiscono d.a llt frodi nel commercio del] 'olio, ma n·e assi.c urano la salubrità ·e, nello stesso tempo, f.avoriscono il consumo dell'olio d 'oliva, ciò che, trattandosi di un genere alimentare di pro·duzione prettamente 11.azionale, rappresenta anch e un rilevante vantaggio econo1m ico. · Per riguardo alle uova l 'art. 113 del regolam.e nto 3 agosto 1890 proibisce .l a vendita di qu·e lle g·u.aste o colorate con sostanze no·c ive. Ben si compren·de che la violazi0ne delle disposizioni illustrate n·e l pre·s ente .articolo,. non sempre è così evi.dente da apparire al :sem-. plice esame organol ettico delle sostanz·e a li-. m entari; sp·esso, al contrario, o·ccorrerà l 'ana-. lisi di labor.a torio p·er rivelarla . È perciò com-. pita dell '.a utorità sanitaria preposta alla vigi-. lanz.a, ·qu.ando vi sia so·spetto ehe il pro.dotto. n on corrisponda alle norm·e pres·critte, provv·ede~e al pre1ev.a mento dei ·campioni da inviar-. si, per l 'esam·e, ai labor.a tori ·comunali o pro-.. vinci.ali competenti. A. , FRANCHETTI. 1
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POSTA DEGLI A.B BONATI All 'abb. n. 8991-1: Di.amo l ' indicazione delle oper e più recenti sull 'arg·omento che l.a inter.e ssa :· 1
DARTIGUES. Le renoupellem ent de l' organi-.. sme. Un vol . .di 424 pag. con 61 tav. fuori te-. sto in n ero e colori. G. Doin, ed. P.aris, 1929. Frs. 60. · S. VoRONOFF ·et ALEXANDREscu . La greffe testi-culaire du singe à l'homme. T echnique opératoire. Manifestations physiologiques ecc . Un vol. in-8°, di 92 pag. con fig. G. Doin, ·ed . Paris, 1930. Frs. 15. V. PAuCHET. La pratique ch.irurgica.le illus-. trée, fa se. XV. Un vol. in-8°, ·d i pag. 240, figure 200. G. Doin, e d. Paris, 1930. Frs. 65. ·Nel primo e nel secondo di questi volumi troverà esposto tutto il dottrinale e la tecnica· relativa al trapianto. Nel terzo volume, da pag. 195 a 21 4, troverà descritte m.agistralm.ente da Dartigues il processo operatorio: ogni tempo , è illustrato d.a due o tre magnifiche figure, ch e renderebbero anche superflua ogni descri.._ zio ne. T. FERRETTI. 1
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IL POLICLINICO
I raggi ultravioletti nella cura delle alopecie. -
Al dott. U . S. d.a I. di C. :
Les maladies du cuir chevelu. \l . MoNTESANo.
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V ARI A.
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La chiroterapia. · Qu.esta viene ·d 'America. Di tanto in tanto qualche metodo di cu·r a più o m eno paradossal e, f.o~·~ato su elementi teorici più o meno atten d1bili , sorge e prende voga per poi pas~re . come m eteora · do po le inevitabili de]us1on1 ~degli infermi e l 'arricchimento di qualche c1.a rl.atano. I primi sucoessi dovuti .a ll'.azione suggestiva valgono a sost~nere la breve yita d~ qu.e sti assaggi che m ettono sempr·e più l~ evidenza come l 'umanità abbondi sempre di scrocconi e d ?ingenui. · Naturalmente in tutti questi tentativi entra in giuoco I. ~elemento nervoso . Come l 'assuerotera1)ia guariva ogni sorta di male mediante la produzione d~ r~flessi, la .chiroterapia guarisce att~averso ~z1 on1 meccani~.he su i nervi spina!~ .. Questi avrebbero un influenza capitale e d ec1 iva su tutti i fenomeni biologici. Tutte le malattie savebbero dovute allo spos tamento delle varie vertebre, che esercitando una pressione su i nervi produrrebbero disor1din i motori, sensitivi, secretori e trofici de.ali orrg.a ni ch·e si trovand sotto il controllo ,dei n er vi tessi . Una malformazione, una lussazione o subluss azione di qualch e vertebra basta a determinare e a spiegare qualunque a~fezion e . Tutto ?iò. è spiegato al pubblico con rap~re entazion1 g rossolane ma · atte ad impres?1on.a re I~ fan~asia . ~e~iante tavole si spiegano i rap porti tra i forami intervertebrali ed i nervi e tra qu~sti e g.li .organi. I nervi ono rappre entati da tubi d1 gom·m a attraver o i quali scorre il liqui·do vitale che si distribuisce agli or~a n i. Il . r~stringimen to comunque provocato d a1 forami intervertebra li determina lo strozzan1 e11to dei tubi di gomma e conseguente· m ent.e l~ diminuzione o l 'arresto d-el passaggio del l1.qu1do , d onde il a malattia dell 'organo ch e d al liquido prendeva forza e vita . L ' in1m agine contra ta g rossola nam ente i dati 1
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sc~e~~ifici, .tuttavia. si prest.a per I.a sua sem-
pl1cita a.d im1press10 nare i gonzi. e .e rto è che negli Stati Uniti esistono attualmente ben 43 cu~le ·dove la ohiroterapia si insegna e si pr.atJ:ca. Tutta la diagnostica si rid·uce a trovare la sede e la natu·r a della alterazione vertebrale e tutta la terapia è intesa ad eliminare questa' alter.azion·e. Riconosciuto il male, facile è il rimedio. Si tr.atta di mettere a posto la vertebra colpevole. I mezzi possono essere blandi: ma aggi, docce, applicazioni calde, ecc., ma nqn mancano mezzi più energici che possono essere poco ~llettan ti e lasciare tracce ancora . m ,e no piacevoli. Un m,e dico .am,e~ca.no che ha voluto perso·n,a lm1 e nte rend·ers~ conto della tatti,c a dei ohiro pratici dà al riguardo notizie inter:essanti. Egli present~va qualche segno di pleurite ed il chiropratico l 'ha sottoposto ad una serie di movimenti terapeutici, la cui violenza ha dolorosamente colpito il medie.o ·c he non ha potuto sottrarsi Rl supplizio fino alla fi.n ·e della se.duta, che avev.a un.a dur.ata pr:estabilita. Così slombato ed in.curvato l'inf.elice ha conservato un ri co~do doloroso della lezione, unica sotto tutti i punti di vista. ruttavi.a il a brutalità della cura non dispiace aid alcuni pazienti. Per u.na specie di masochi mo questi sentono con una specie ·d i ·estasi sopravvenire il migljoramento a misura che le vertebre ripren·dono il loro posto. Si tr.atta evidentemente di neuroip azi.enti per i quali il trattamento è tanto più efficace quanto più 0 originale, nuovo, para.dossale. Si tratta ·di una psicoterapia, di un 'azione suggestiva per la "quale, a dir vero, spesso riescono meglio i ciar].atani . La haldanz.a e d il successo1 d·ei chiropratici aumenta con il dispr:ezzo ostentatamente dimotr:ato pe·r la medi1cin.a scientifica. La batterio.logia, la chimica, la farmacologia sono passatempi inutili . Una è l 'etiologia, una la cura delle malattie. I tumori, le infezioni, le discr.asie ·dipen dono tutti dall'alterazione delle vertebre e questa rimossa la guarigion·e è • sicura. Naturalmente le cose non vanno sempre secondo le promesse. E qualch,e chiroptatic o è finito dinanzi ai tribunali. Ma ciò giova a scopi r eclamistici. D.al ban co d egli ac9-usati si è potuto ,diffon~ere il nuovo verbo terapeutico. Un certo Palmer proclamò a i giUJdic i : la b.a tterio]ogiia è una delle più gran·di sciocchezze'; le analisi ·del sangue e delle urine non hanno alc11n valore; le ricerche diagnostiche lunghe e ·di pendiose non sono più n ece sarie. Noi n on misuriamo più ]a temperatura, non guardi an10 la lingua, non percuotiamo, non ascolti an10. Questa specie di miracolismo si va diffond·en1do .in Ameri(c a, ed è probabile ch e varchi l'oceano. Siamo avvisati e diffidiamo di que ~ ta nuo,·a lu ce ch e viene d'occidente. argo. 1
I raggi ultravioletti si applicano a preferenza nelle alopecie areate (area Gelsi), ma possono e ere adoperati con qualche successo anche nell e alopecie d el cuoio capelluto successive a se~orrea.'. purchè la cu:a venga. iniziata nei primi sta.dii del male e s1:a combinata con quella d el processo seborroico. Il. così detto ,eczema seborroico non è, probabilmente, se non una dermatite micotica che s 'impianta su terreno seborroico e va distinto dal! 'eczema volgare vero e proprio della cute seborroica. Non è possibile qui accennare nè anche somm.ari.a~en~e alla bibliografia per la quale è ne. cessar10 ricorrere ai trattati speciali, fra cui SABOURAUD :
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SEZIONE PRATICA
POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE XIV. - Determinazione del trattamento economico minimo: decorrenza; indennità di cavalcatura. • La G. P. A. di Sassari, con ·d eliberazio·n e 22 settem•b re 1924, s tabilì gli stip·endi minimi dei sanitari condotti d ella p·r ovinci.a, divi dendo i Comuni in tre èategorie. Sulla base di questo provvedimento, il Consorzio di Bormanaro Borutta aun1entò lo sti.pen·dio d el medico condotto, in rel.azion·e alle con·dizioni di carri1e ra, ma soppres e la indennità di caval catura, che sin allora era stata corrisposta al medico. 1F u stabilita la data 1° gennaio 1925 per la d ecorr enza d el nuovo tl'.attamento econo·m ico. Contro questa d eliberazione l 'interessato ricorse alla G. P. A. di Sassari, in se.de giurisdizionale, la quale ·dichiarò irricevi·b ile il ricorso per preteso errore d el .p rocedimento contenzioso, ch e non interessa esamin.a re ora. La V sezione del Consiglio di Stato, co·n ,d e-. ci·sione 21 febbraio 1930 n. 98, ha ann.u lla·to la risoluzione della Giunta, perchè il procedimento non poteva esser considerato nul·l o ed ha giudicato 1d,e l merito ·della .contestazion,e . Si presentavano du·e ques.tioni: a) era legi·t· tima la decorrenza 1° genn.aio 1925 ?; b) poteva il Comune sopprimere la indennità per il m ezzo di trasporto? Circa la prima quistione, confermando la precede nte sentenza 27 sette.m bre 1929 n. 535, la Sezione ha ritenuto che no·n sia necessaria la decorrenza 1° febbr. 1924, cioè quella ·d·e lla data in cui ·entrò in vigore l 'art. 34 del R. D. 30 dioem·b re 1923 n. 2889 che sta'b ilì il trattamento economico· minimo. La q·uistione è nota. Il Ministero dell 'Interno , con circolare 12 lu·g lio 1924 n. 20186 , diede istruzioni alle autorità .dipen·denti n el senso ·d ella efficacia de1 nuoiVO trattamento dal 1° febbraio 1924, perchè da quel momento ebbe vigore l'obbligo ·d ·e i Com uni e da quella data fu con si1d erata necessa· ria una data remunerazione minima. La prassi amministratiya si uniformò a questo criterio. Ma il Consiglio ·d i Stato in sede giurisdizionale, con le due decisioni sopra indicate, ha ritenuto ch e, se la disposizione d ell 'art. 34 ebbe vigot·e sin dal 1° febbraio, ciò non importava che dall.a stessa data dovesse ·d·e correre de iure il nuovo tratta·m ento· economico · occorreva sempre un provvedim·e nto dell 'autoir ità tutoria che avesse fi ssato in data di m as·sima gli stipen di minimi e la relativa d ecorrenza . È da dubitare fortem e nte della esattezza di ques~ risoluzione. Vero che ~ra ~1ecessario un provvedime nto per la d eterm1naz1one concreta degli stipendi minimi; n1a è anche vero che la legge, con norma imperativa, stabilì sin 1
dal 1° febbraio 1924, la necessità di un datotrattam.ento economi·c o minimo in r.a pporto ad esigenze indi spensabili. La G. P. A. è organo ·d i esecuzione per] 'applicazione, n·elle singole pTovincie, di uno· stato economico obbligatorio e necessario. L 'attuazione ritar·d ata aveva effetto anche ·sul passato, perch·è .u n.a norm.a di diritto pubblico -in1,poneva sin dal I 0 febbraio una data remun·er.azio·n e. La G. P. A. h.a un potere discrezionale c irca la misura ma non agli effetti della determinazione, ch e è n ecessaria, e del termine, d·erivando dalla legge un comando· con efficacia immediata. Malgrado le contrarie decisioni della V Sezione, la quistione non è ·da a bbandonare. Relativ.a mente alla seconda controversia, il Co.n siglio di Stato ha ritenuto l egittima la so·p1pres.sione della in d ennità per mezzi di traspo·r to, perchè non prevista nè nel capitolato· nè nel b.a n·do d,el con.c orso . La risoluzione è di specie e, quindi , ha limitato valore di mas-sima, soltanto per qualch e riflesso indiretto .. È da avv·ertire però ch e il trattam·ento economico minimo nè pregiudica il diritto precedentemente quesito allo stipendio in misura maggiore nè assorbe speciali indennità, che hanno causa propria e distinta dalla vera e · propria remun erazione. Il diritto ad indennità per mezzi d.i trasporto, se validamente acqui-· stato, perm.a n·e. 1
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. Periodico indispensabile ad ogni medico:
Il Diritto Pubblico ,Sanitario Period~co mens~le
(•)La
piresente rubrica è affidata all'avv.
legislazio~e
e giurisprudenza·
Direttori:
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di
On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione .
• I·l Numero 5 (Mag.gio 1930) contiene: 11 diritto di ottenere certificati e copie di document i.. dalla pubblica Amministrazione. t~ote sintetiche: La natura giuridica della .prestazione ·d'opera del santitario, e il suo compenso. Rassegna di giurisprudenza: Ordini dei saruitari: provvedime.nti; interesse di a.gire. - Cx»ncorrsi: elementi cii validità. - Oonoorsi: preferenze: - Medioo con· dotto: supplenza durante il congedo. - Procedimento discriplinrure: motivi politici; contestazione; in· .chiesta . - Sanitari .condotti : trattamento economico; indennità. Pensione: servizi va.lutaibili.. Apertuxa di farmacia ospedaliera: ll'ioorso gerarehi•CO. Rap.porta di dmpiego : competenza. - Infor· .t unio e malattia professionale : pneumonite a frigore. Leggi e Atti del Coverno : Provvedimen.t i per la di·fesa ~anii.tari~.. del Regno con.t ro la importàzlione, per la via del mare, del·l a 'Peste, del colera, della febbre gialla, del tifo esantemati-co e del vaiuolo. Abbonamento per il 1930 : Italia L. 3 6. Per gli abbonati al « Policli,n ioo » sole L. 3 O. Un numero separ ato L. 5. Ai nru.OVi abbonati si inviano subito i Numeri pub· blicati da Gennaio ad ora. ----InV'iare Vaglia all'editore del « Policlinico 11 LUIGI. POZZI - Ufficio Postale Sucoursale diciotto - ROM.A.
GIOVANNI SELVAGGI, eeercente
in Cassazione, eone. legale del nostro periodico.
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NELLA VITA PROFESSIONALE. Il còmpito dell'ufficiale medico nel giudizio del Duce. 1r111anzi agli allievi ufficiali med'.ci deJla Scuola idi Sanità ~1ililare di Firenze il Capo del Governo ha pronu11ziato le seguent i no·bil~~sime parole, che lumeg·giano ed elevano tutta l 'o·p era del medico: « Il còinpito al quale vi preparate, sia per il .te111po di pace che per il ten\po di guerra, è nobilissimo i1on solta11 lo clal punto di v!:sta fisico), n1A anche da quello in<.»rale . Non siete e no·n sarete soltanto .medici, ma dqvete essere in ogni ·Circostanza di pace e di g11erra anche degli educatori. No·n ho bisogno di sotto] i.ne are a voii la g rande e delicata responsabili Là che ·voi avete in terr1po di guerra. Coloro che come me hanno vis:suta l a guerra ricordano le infer111erie improvvisate ai n1arg=1ni del la trincea· e nelle immediate retrovie, ricordano e valuta110 l 'opera dei medici. Essi mi hanno salvato·. Tutti qt1elli che hanno fatto la guerra sanno c.q·n quanta abnegazione, ·Con quanto spirito di sacrific=o, con quanto coraggio i medici abbiano assolto il loro còmpito. << Qualche volta è accadutq che un medico abl>in lasciato il suo po·sto agli infermieri, abbia preso il moschet t.q e sia corso in linea quando vi era da parare un pericolo i1nmincnte. Siate fieri di queste tradiz;ioni, a})bia te sempre altissimo il senso della vostra missio11e e della vostra r espo·n sabilità. Siate in .og11i cir costanza degni di por·tare la gloriosa divisa gr~gio-v erde del fante italiano che è stata consacrat a durante il sacrificio •della guerra e baciat::t dal sole della vittoria ».
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CONCORSI. POSTI VACANTI.
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'BONDENO (Ferrara) . - Scad. 15 giu . ; per Scortichino; L. 9500 oltre L : 2500 trasp., L. 1640 c ..-v.; ·età lim. 35 a. ; l'eletto dovrà provvedersi di ambulatorio. Tassa L .. 50, 10. C.\SALROì\•JANO (Mantova). Residenziale per tutta l a popolaz. (1500 abitanti in due gruppi). Stipendio L. 10.000, 5 quadrienni del 1/10, L. 600 per Uff. San. se elet to dalla R. Prefett. Indenn. trasporto L. 2500 p er auto o cavallo; L. 1800 per moto od u so non continuativo di cavallo; L. 500 per bic=cletta; c. -v. Scrv. di ambulatorio nel capoluogo•. Età mass. 40 anni. Scadenza 6 ago·sto. CASTEL DEL l\i[oNTE (Aquila) . - Unica per sol i poveri. J_,. 8500 ]orde, L. 500 per Uff. San. Copia integrale atto d i. nascila qi1ietanza di L. 50 al tesoriere co1nunale. Docl1menti te1nporanei in da!a non anteriore ai 3 mesi dall '11 maggio. Scadenza 30 giugno. CECCANO (Frosinone). A niministrazione Provin.ciale di R o;na. - Per titoli scientifici e pratici. l\Iedko a i lente d ell "O pedale P sichiatrico Pro' 'inciale di S. l\Iaria clella Pielà, co11 l 'incarico 1
della direzione dell 'Ospizio per cronici in Ceccarto, co·n residenza obbl'.g·atoria in Ceccano stesso .. Slipendio annuo L. 11.600, indenn. di serv. attivo L. 2SOO. indenn. caro-viveri nei casi e nella n1.isura I?revista ~alle vigenti di,sposizioni, ed una 1ndenn1tà mensile di L. 550. Età non inf. a 2~ e no·n ~up .. a. 40 an1~i (sa~ve eccez. di legge). D1pl~ma d~ ab1l~taz. all eserc~zio della pro.fessiooe (ll 1ned1co-ch1rurgo. I .. a domanda in carta da bollo da L. 3, diretta al Prefetto R. Commissario p er la Provincia di Ro111a, presso gli Uffici del1'Amministrazione Provinciale (via IV Novemhr:e, 119-A) deve pervenire 11on oltre le ore 12 del 15 giugnq 1930. Per richiesta dell 'avviso di concorso rivolgersi alla Amministrazione Provinciale di Ro1na. VALDARNO CFi r enze). Scad. 25 giu. ; per Gaville ; L .. 8500 e 8 trienni dee., oltre c. -v.; età li1n. 25-35 a. ; tassa L. 50, 15. F1GLlNE
GuALDO CATTANEO (Perug ia). - Scad. 30 giu.; pel capoluogo ; L .. 9000 ~ 3 quinquenni, oltre l:re 600 serv. att., c. -v., L .. 500-2000-4000 trasp ..; tassa L. 50; doc. n Qn anter . 1. 0 marzo. MJLANO. Pio Istituto di S. Corona. - 1) Medico direttore res'. dente negli Istituti; L. 35.000 senza aumenti ; assegno servizio L. 7000; alloggio gratuito; 2J Primario chirurgo ; L. 20.000; assegno serv. L. 6000; indennità vitto e alloggio L. 4000; 3) Primario medicq. profilattico; L. 20.000; assegno L. 6000; indenn. vitto e alloggio L. 4000; .4) Due po,sti di aiuto chirurgo; L. 12.500; assegno L .. 5000; indenn. vjtto e alloggio L. 4000; 5) Quattro posti assist. ch irurgo; ·L. 9000; assegno L. 4000; ~ndenn. vitto e alloggio L. 4000; 6) Assistente inedico; L. 9000; assegno serv. L. 4000; indenn. vitto e alloggio, L. 4000. T·u lti gli st ::p endi, ad eccezione di quello del direttore, oon aumenti quadriennal i· de.} 1/10. Limiti di età: per direttore, 45 anr1i (o 49 in base al R. D. 18 sett . 1919, n. 1825); qualunque età per quelli che h anno posti direttivi in altr! stabilimenti .sanitari; per primario chir. o. med. a. 40 (o 44); per assist .., a. 35 (salvo, d~sposizioni per ex combatt.); per i pr:mari, esercizio profess. da almeno 8 anni, di cui 4 in ospedali. Tassa L. 50. Scadenza 16 giugn.o. Rivo]gersi Segret. Pio Istituto, Milano, via Cesare Corre.n ti 13. 1
~loNzA
(Niilano) . Ospedale Umberto I. -
Medico secondario; L. 5000 oltre L. 500 serv. att., partecipaz.; per le gl1ardie L. 10 e vitto; nom. e 2 conferme biennali; tassa L. 50. NovARA. Ospedale Psicliiatrico. - Scad. 30 giu . ; medico primario; L. 11.000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 2000 serv. att., L. 2000 indenn. guard~.a, c. -v.; computo servizi anteriori in Ospedali Psich.; età lim. 32 a. Nuono. Amministraz. Provinc . - Direttore ed assist. della Sez. med.-microgr., direttore e coadiutore della Sez. chim. dei Laborat. Provinc. di Igiene e Prof: lass~; scé,\d . 30 giu.; stipendi lire 16.000, 14.000 e 12.000, oltre L. 3000, 2000 e 2000 serv. att ..; 5 quadrienni dee.
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SEZI ONE PRATICA
Ospedale Psichiatrico . Interprovinciale. - Tre m edici aiut~; L . 9500 e 5 scatti quadriennali di L . 800, oltre L. 1000 supplem., c.-v., vitto, allogg!o persQn ale; età lim. 40 a.; tassa L. 50. Scad . 10 lug .. PERUGIA.
R. Prefettura. - TJfficiali san. di S. Miniato e di Volterra; risp e ttiv. I. . . 6000 e L . 9000; titoli ed esami; scad. 10 ag. Rivo·l gersi Ufficio proy·nciale sani.tarioi. P1sA.
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Rov1Go - Ammi1tislrazione Prov inciale. È aper to il con corso al pos to di Direttore d ella Sezio11e Medico-Micro.grafic& d el Laboratorio Pro,·i11cia1 e d! igiene e profilassi . Al IJOsto è annesso lq s tipenclio iniziale di l ire 16 .000 annue lord e, aumentabile del decimo dopo og11ur10 dei due i)rimi t.r:ienni di servizio e su ccessivan1ente dopo un quad riennio e dopo ognu110 dei <lue su sseguenti qt1inquenni, fino a ragg ju11gere al co1npi111 en to d el 20° anno, lo stipen<l~o massimo d i L. 24.000. \ 1erranno computali agli effe tti del consegt1i111e11to d egli aumenti periodic ~ gli a11ni di servizio ch e il nominato avr~ prestai o presso altre Am111inistrazioni Provinc ~ali o Comunali o presso Amministr azioni Governative coprendo pos ti di p iant a uguali a quello 1nesso· a concor so o ritenuti analoghi e corri spondenti . Oltre allo stjpendiQ viene cQrri!sposta una indennit à di carica di L. 1.500 an1tue lorde e, fino a t a11to. ch e verr à mantenuta ])er gli altri dipendenti della Provincia, l 'indenLl i tà ct i caroviveri n ella. misura in vigor e per gli .. . s.ess1. L ' A1 1 n1i11i trazi0ne Provi11ciale, il1oltre, potrà accordare al p er sonale tecnico del laboratorio, che se Ile sia r eso meritevole, sp eciali premi di operosità in rel azione al lavoro· compiuto per le ~ndagini di interesse privato fino al limite massi1110 d el 50 p er cento degli introiti annui provenienti dai con1pensi p er t ali indagini. Gl: assegr1 i sonq gravat~ d ell 'imposta di Ricch ezza !\ifobile e d al contributo p er l 'iscrizione alla Cassa di Previdenza per le p en sioni dei Sat1itari, che è obbligator:ji. Il con corso è p er esami e per titoli, giust a quan to dispon e l 'art. 4 del R. D. 16 genn aio 1927 N. 155. A su o tempo ai con correnti verr à comunicata l A sede nella quale si svolgerann o gli esam\ Ciascun concorr~n, te dqvrà far p ervenire alla Segreteria della Provinci a non più tardi delle ore 17 del 31 luglio 1930 l a relativa domanda su carta bollata corredat a dai seguenti documenti debita1nente l egalizzati : 1 . Certificato di nasc ita da cui risulti ch e il co11corrente non ha superato, aJla d at a del prese11te avviso, i 45 an11i, salvo il disposto dell 'articolo 42 d el R.. Decreto 30 settembre 1922 ' n. 1290. No11 è prescritto nesst1n lim ite massimo di età: a) per gli aiuto ed assistenti delle facoltà di m edicina e ch irurgia presso l e Un iversità e gli Is tituti di i struzione superiore; b ) per coloro che alla data suddetta prestino ser vizio ])resso l aborat0ri di ig:.ene e di profilassi dipende11ti dallo Stato o d a altri Enti pubblici, in base a r egol are n o111ina conseguit a per effetto d ) pubblico concorso ; e) per coloro che alla data del presente av-
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viso prestino i11interrotta1nente servizio, anch e p er effe lto di i11carico provvisorio, da almeno tre anni })r esso "Labor at ori di igiene e profilassi dipe11denti dallo S~ato o da altri Enti Pubblici. 2. Certificato di ciLtadinanza i tal :ana. 3 . Cert :·f icato di non ave re subì1o condanne penali per i titoli indicati n ell 'art . 25 d el 'f. U. della Legge C0Ìnl1nale e Provinciale, appr ovato COll Il. D. 4 febbraio 1915 n . 148, salvo che l a cond anna sia stata seguita da riabil'.tazio·n e o d a amni stia. 4. Cer tificato di buo·n a con dotta morale e politica. 5. Diploma d i abilitazione al! 'eser cizio della professione d i medico-chirurgo o d'.ploma di laurea in medicina e chirurg"ia con segu ito entro il 31 dice1nbre 1924, o entro il 31 dicembre 1925 per coloro che s ~ trovasser o n elle condizioni previste dall 'art. 6 del R. D . :31 dicembre 1923 n. 2909. Il diploma anzidetto dovrà essere esibito in orig inale o in copia notaril e. 6. Certificato di avere ademp:,uto· agli obblig hi di leva. 7. Certificato di sana e robusta costit uziqne e di idon eità fisica all 'eser c:zio della carica. 8. Quieta11za rilasciatu dal Cassiere Provinciale co1n provante il versamer1to t:li L . 50 p er tassa di con cor so. 9. I t itoli scien tifici e di carriera ch e crederà u Lile di pro<lt1rre d escriver1doli in un elenco in due origi11ali, cl ei quali u110 rimarrà unito agli a tt : e l 'u l lro gli verrà restituito con dichiarazione cli ricevuta. I certificati di cui ai numeri 3, 4, 7 debbono essere di d a ta non anteriore a tre m esi da quella del presente avvi so. E in facol tà dell '_l\mm!r1is traz ione Provinciale di sott oporre i concorr~nti a · visita sanitaria di controllo, da esegt1irsi dal l\1edico Provinciale o dall 'TJff~r.io Sa11it ario del Capoluogo. I conco·rre11t~ verranrlo g judicati da apposita Commi ssion e compos ta secondo quanto dispone l 'art. 5 del R. D. 16 gennnio 1927 n . 155. La detta Commissione, alla quale sp etta d ecidere pure sull 'ammissib'.,1 ità d ei concorrenti, formerà l a graduatoria di essi e designerà per l a nomina i primi tre classificati ind;,candoli per ordine di merito. A pQrità di merito h anno vigore le norme stab!lite dall ' art. 3 del R.. D. 24 settembre 1923 n. 2073. Il nominato dovrà assumere servizio entro il tern1ine di giorni 20 dalla ricevuta d i partecipaziqne dt nornina, altr~menti si riterrà rinunciatario. Ciascun concorrente potrà, durante l e ore d 'ufficio, prendere visione presso la Segreteria Gener ale della Provincia d el Regolamento organico p er il LaboratoriQ di tgiene e di profil assi le cui disposizioni si intenderanno co11osciute ed accettate d agli interessat i, anch e nelle loro su ccessive eventuali modificazioni, col solo fatto della p artecipazione al concor so, rima11endo in facoltà della Provincia di modificare il d el Lo Rcgo1amento tJUando e con1e lo riterr à necessar~o od opportuno. Rovigo, ] 5 magg:o 1930 _ .r\ nno VIII. Il Preside: ScARPARJ.
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IL POLICLINICO
S. STINO nr LIVENZA (Venezia) . - Scad. 15 lug. ; 2a. condotta; rivolgersi Segreteria comun. TARA1'7TO. Co mune. - 2° oculi&ta ; L. 9500 e 5 quadrienni dee.; c. -v ..; età l~m . 40 a. Scad. 30 giu. VENEZIA. Conso r zio Provinciale A ntilubercolar e. - Medico· ispettore; scad. 10 lug.; L. 21.000 e 4 au111e11li dec=m o, oltre L. 6000 serv. att., L. 10.000 trasferte, m ezzo di trasporto gratuito (no·n . p erò la conduzione); età lim. 40 a. ; t assa L. 50. V El\ONA. Ospedale P.sichiatrico Provinciale. Medico di Sezione; L .. 11.600 e 6 quadrienni cli L. 600 e L. 900, oltre L. 2500 serv. att., L. 1970 c.-v. Scad. 15 lug.
Quando :QOn è altri1nenti iridi·· cato i co ncorsi si r~fer iscono a condotte medich e, i compensi allo stipe11dio base. Avvertenza. -
CONCORSI A PREl\'II.
Co n co r so della F ederaz. contro la tub er colosi p er due lavo ri scienti/ .-sociali (Premio L. 10.000).
Il prof. P. Piccinini, che ha già preso, t ante iniziative in vari ca1npi dell 'att'. 1vi tà scientifica italiana, h a offerto alla Federazione Nazionale Italiana 17nscista d! lotta co:Qtro la, tubercolosi i =tfe diecin1i1 a p er due lavori, uno scientifico e l 'altro sociale s ulla t11hercolo·si. I d11e premi sonq rispettivamente i11tilolati: il 1° scientifiço « Piccin in ! Rorro n1eo n, L. 5000; il 2° (sociale) « Piccinini-Zoia )), L. 5000. ll presid ent e, prof. R. P aolt1cc= , su proposta d ella Commissio·n e g iudica trice, 11a scel lo i seguenti argomenti: L) Tema sc.ientjfico : « La tubercolosi glandulo-linfatica nella seconda !nfanzia n; 2) Te in a sociale: « Cau se d ella diffusion e clell a tubercolosi n elle campagn e e modo di evit arla ». Per schiarimenti rivolgersi al prof. F. Bocch etti, segr. gen. della F ederaz. Naz. It. Fase. di lotta contro la tubercolosi, via Toscan a 12, Roma . 1
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. .!\. dire l tori del Sanatorio di S. Maria della Vita
per l a c ura tlei tubercolot ici e del! 'Ospedale chirurg ico· d: S. l\i[aria di Loreto, in Napoli, sono s la li 11ominati, dal Consiglio di Governo del R. Alber go dei Poveri, in esito a conco.r si, i dottori proff. Vittorio de Bo11~.s e Vincenzo Simeoni, entrambi primi graduati n elle rispettive t erne.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Firenze. Una conferenza del P. Prof. Ago s tino Oemelli.
Promossa da un ComitatQ di p ersonalità scienl ifiche, civili, 1nilitari, ecclesiastich e, ha avuto luogo il giorno 30 aprile c. a. nell 'Aula Magna cl ell '.1\ten eo Fiorent=r10 un 'inleressante confere11za d el P. prof. Agos tino Gemelli, ~1agnifico Rettore d ell 'U11iversità Cattolica del S. Cuore, sul tema (( Medicina Missionaria ». Ha11no dato. il. b envenuto all 'illus tre conferenzier e, a 1101ne d ella nostra Univers'. là il Mag nifico Re ltore prof. Burci, e a non1e del Comitato Pro111olor e il prof. Bindo De Vecchi, il qt1ale ha e al ta lo la grande opera di civile uma11ità, di
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apostolato, d 'italianità che co1npiono i nostri Mission ari f~no nell~ pii1 lontane plaghe del mondo leggendo di poi un telegramma con cui il Santo Padre inviava la benedizjqne apos tolica agli int ervenuti. Il P . Gemelli, con elevata parola, h a quindi svoltQ l 'interessanti ssimo Lema, prospettando ai presenti il duplice aspetto sotto cui app are il problema della m edicina missionar~ a . Infatti esso riguarda da, un lato tutte quelle provvidenze medico-igienich e dirette ~ porre il missionario nelle migJiqr~ co1ndiziq.ni fisich e di r esis tenza personale ai disagi, agli strapazz~, alle insidie che poss<>no d erivare dal portarsi e dal viver e in condizion). di ambiente, di clima, ·di abitudini, di ·alimentazione così precarie e tanto d~verse da quelle dei paesi del mondo. civile. Dall 'altro esso riflette l 'efficace m ezzo di propaganda ch e ~ presidi medicoterapeutici e igienici, opportunamente e cosc~en tem ente applicati, possono rappresentare presso quelle p opol azio11i ove il missionario si r eca a svolgere il su o apostolato. :È infatt.~ ormai dirr1ostrato su b asi s tatistiche di eloquenza inCQntroverti])ile ch e il missionario abbrevia volontariamente la durata · d ella propria vita, in quanto ch e l 'organismo, sottopos to ai disag) che l 'o·p era missio.nar~ a impone, diventa meno resist ente e si logora prima dell 'epoca normale. Ora, dato che il massimo di mortalità nei· inissionari si ha n ei primt tre anni di espl;~a zione di questo nobile eser cizio, è evidente. che ciò dipende d al fatto. ch e coloro ~ quali vi si d edicano non si trovano sempre in condizioni di difesa sufficiente verso le insidie d 'ogni genere ch e loro tendono j paes~ ove si r ecano, soprat tutto per ciò che rig uarda le malattie infettive esotich e e i mezzi di .preve11irle; ond 'è ch e sotto questo punto di vis ta non si renderanno maì sufficientemente agguerriti ~ missionari, come non saranno mai troppi ~ presipi igienico-terapeutici ai quali si sottoporranno e dei quali dovranno di n ecessi tà essere edQtti. Questa i1ecessità è s tata ta11tQ sentita dalle Autorità prepos te alle l\t1iss1oni, che oggi coloro che parto·n o1 per portare altrqve la parola della Fede e della Civ~ ltà vengonQ opportunamente istruiti con corsi sp ecial?, di preparazione medica, come si fa ad esempio a Parma, ove i seminaristi, futuri missionari, seguono dura1~Le l 'estate appositi corsi di medicina, in1itando in questo quanto è stato fatto dalle missio·n~ est er e e protestanti specialmente olandesi, inglesi, americane. Ma l 'altro asp etto del problema, quello che investe la p ossibilità di eserc'..tare op er a di propagand a e di civilizzazione servendosi dei mezzi ig ienici, è forse ancora più i,1np-0rtante e denota quale parte e quale efficacia possa avere, p er accrescere il prestigio di una inissione e con essa quello d ella Nazione eh 'essa rappresenta, il forn1 are pressq i popoli primitivi una vera coscienza igienicosanitnria , il renderli edotti d ei p ericoli delle malattie infetlive, il curarli eff:.cacement e d ei loro mali. Naturalmente con questo problema un altro se ne prospetta, ed è .quello che si occupa del modo migliore d~ r ealizzazione d~ queste finalità. Il cr ear e insieme n ella s tessa perso11a un m!ssionario e t1n medicQ, cosa ch e t eorican1ente sarebb e l 'ideale, m entre importerà naturalmente enormi sacrifici di tempo e di denari, difficilmente ci po1
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SEZIONE PRATICA
lrà dare un buo11 n1ed =.co· che sia anche un ottimo mission ario, ch è più spesso sar anno mediocri tutti e due, così cl1e q11esta idea non è da accarezzarsi troppo . s ~ potrà invece istruire opportunamente il mission ario, d~ndogli una sommaria ma completa, conoscenza di quei presidi igienico-terapeutici e pr.qfilattict che lq m et ta110 in grado di svolgere la sua opera co11 i.I minor dan110 personale possibile e con il migliqr vantaggio delle popolazio·n i ; questo è appuntQ attualmente l 'indirizzo che st va dande> n~ll a creazione del personale delle missioni e che ha dato buoni frutt). Ma non è chi non veda quale vantaggio potrebbe derivar e dall 'aver si nelle missiqni stesse dei veri 1n edici, util1nent~ e oppe>rtunamente creat i e :struiti a questo scopQ, senza contare ch e in quest 'opera altamente umanitaria, religiosa, p atriottica potrebbero trovare l 'espl~cazione della loro attività un 11umero n o11 indiffer ente di medici che in pratica n el loro paese stentano la vita a cau sa della pletora prqfessio11ale. CANALE .
Da Trieste . Circolo dt Coltura del Sindacato Prov. Fascista medici.
Il giorno 28 1narzQ 1930, VIII, ad ore 19,30, ebbe luogo ~l Congresso gen er ale oTdinario del~ l 'A.1\t[. T. C.C. S.1\tl.F. Il Co:f\g·r ess.Q ebbe luogo in seconda con vocaziQne tn presenza del dott. C. A. Lang segretario del Sindqcato F ascista Medici e del prof .. A. Marz1ani preside11te dell 'Ordine dei l\IIedici. Presiedeva ii dott. Attilio Cofler il quale prima di procedere allq svolgimento dell 'ordine del g iorno rico!rdò i soci defunti e fece una relazione dell ' attiY: ~à svolta dall 'Associazione, ricordando ch e l 'A.M.T. è diventa,ta Circolo di Cultura del Sindacato Prov. Fascista Medici, p er cui essa appare or a perfettaID;ente inquadrat a, nell 'ordina1nento culturale volut.q dal regime, acquistando C·QSÌ in dignità ed qutor~tà. Questo atto fu integ·rato · dalla r\Corma dello Statuto ~ del Regolam ento interno . Il Ce>11sig1io d,irettivo con scio dei nuovi compiti del sodaliziQ h a cercato di d are uno sviluppo sempre i11aggiore all a s1ta attività culturale. F t1rono chiamati illustri clinic~ a tenere delle conferen ze ai soci e preci sam~nte i professori Putti, Don ati, Vittorio _t\.scoli, Ca,vina, Schiassi. Coadiuvati dalla Direzione dell 'Ospedale cc Reg!,.. na Elen a ;> è s~a ta ap erta u ria sala di let tura a disposizion~ dei soci , orn a,t a dalle fotografie dei presidenti, d~i soci d 'onore e dei confere11zier i ospiti. Infine è stata ripresa la pubblicazione del Bollettiri,o ch e no~ u sciva più dall 'anteguerra. Per stin1olare vieppiù l 'at t '. yità scien tifica dei soci fl1ro110 aperti colla ge11erosa oblazion e di u n socio an onimo 2 cqncor si a premio intitolati al prof. 1 ico,l ich, per on,q rar e la, m en1oria dell 'illustre con c:ttad inq. L 'Associazion e p artecipò a~ principali avvenimenti scientifici e 11azionali. Inviò telegr ammi al prof. Lustig p er il su o XL anno d 'insegnan1ento, al dolt . Graziani a Zara per la costit u ita Associaz ·-0n e ~Ieclica Dalm~t a e al dott. Sticotti per I 'inau gurazione del Sanat orio di Aspro1nonte, al gen er ale Clerici per lo scan1pato pericolo di S. A. R. il Pri11cipe Ereditario.
Prese parte al cordoglio per la morte del prof. Mingazzini delegando il dott. Guido Liebman a proprio rappresentante ai funerali e per la doJorosa perdita del prof. lVlarina socio d 'onore dell 'A.M.T. delegando il prof .. Luzzat to a r appresentarla. Dl1rante l 'anno trascorso furono tenute 30 adu11anze scie11tifiche. A.
NOTIZIE DIVERSE. L'opera scientifica e patriottica della Associazione Idroclimat o logica.
L 'odierna pubblicazior1e degli cc Atti del XX Congresso l\Tazionale Idroclimatologico », tenutosi a Spezia lo scor so ottobre, doc11ment a assa~. bene una delle manifestazioni di a,ttività della « Associazione Italian a d :Idrologia », eh~ r accoglie nelle proprie file uomini di scien za e di fede di ogni parte d 'Italja .. Nell 'odierno volume di « Alti >> fig·uran o impo,r Lanti contributi dei sen atori Gabbi, Nasi11i, Queirolo·, dei proff. Devo,to, Casagr and!, Valenti, Martori , Piccinini, Sg·obbo, l"luata, Sabatini, Boveri, Caselli, Cassanello, Sestini, Carreras, Len ci, Pi11ali, Bezzola, Cr~ spo1ti, Piccagn o·n i, Pisani , Gennari, A.ucleniao, Ortali, Vinaj, Ceresole, ecc.; dei dottori .!\nclreoni, Leo11ardi, l\l[elzi, Muscogiuri, Zon der e di molti altr:. distinti studiosi. La co•rrtpilazione di questo bel volume, pubblica lo a spese del prof. P .. Piccinini, presidente della Sezion e cc I talia Sette11trionale », è dovuta al prof. C. Gozz:, segr et ar io gener ale della Associazione l droclimatologica e r eclattore capo della Rivista d~ Idrolog"ia, Climatologia e Terapia Fisica, la quale r accoglie e documenta, la p:roduzione sc ~entifica italiana in quest~ discjpline. Solto gli au s.p ici della cc .l\ ssociazione IdroclimaLologica » ve11ne.ro recentemente al tu ate impor- · t anti manifest azioni, quali il cc Convegno Medico Garda~Trento >>, la « G-ior1~ata Idrolog'ica di Milano >> jn occasio·n e della F iera Campionari.a, la « Giorn ata Idrologica di Salice » cqn inau gur azio11e del Con valescenziario « Carta del Lavoro ». Ciascuna di tali. martifes tazioni ha dato motivo a poderose relazioni sc ientifich e, ch e h anno avuto eco anche nei pili autor evoli giornali politici1o La « Associazione Idrocljn1 atologica », ch e è sta ta la prima società scicnt'.tica italiana ad inquadrarsi n el cc Sindacato Medico Nazion ale Fascista », svolge continua oper osità fattiva in un campo di studi'.. ch e, favorendo l a valorizzazion e dei nostri tesori curativi naturali, h a n otevole in1portanza in r apporto coj grandi problen1 i nazional: turistic~, igienici e sociali. Sar à tenuto a Rodi n el pross i1uo settembre, sot to l a presidenza onor aria di S. E. il sen . M. Lago, il XXI Congr esso Nazionale della benemerita « Associazione ldroclimatqlog·ica », la cu : fervida at tività risponde al bin.qmjo: Scienza e Patria. P . S . - Il vol urne degli cc ..i\l ti del XX Congres~ so Naz . Idroclimatolog·=co », ch e t ro,·asi in vendita al prezzo di L. 30, sarà inviato gr atuitamente franco di porto a coloro ch e, e11tro 1naggio e giugno, n e facciano domanda a cc Uffi cio Stampa l\Iedica I taliana», via ' ' allazze, n. 39, l\I:Jano. l
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Un corso di lezioni per Sanitari in Vercelli sulla profilassi immunitaria.
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Il I\rl i!l .!. c; Ie ro con circolare 11 maggio 1929 circa le vaccinazi<Jni antittiberco1ari, avvisava 1e RR . Prefe~ ture d :, n on e1nettere decreti di autorizzazio·n e tra ttand osi di prove da eseg uirsi sotto la respo·n sabilità dei sanitari, e con circolare 11 maggio 1930 raccomandava alle Prefe tture di vigilare per le osservaz:1oni delle norme. per l 'i1npiego sull 'uo.m o d~ sieri e vaccini e di tener e u11 elen co dei vaccinatj per eventuali controlli da parte del ~1inistero che s:. riservava di fare accerta1nei1ti. Da to ch e erano a co11oscenza dell 'Uffic:o Sanitario le varie discussioni fatte all 'estero circa i r isul ta ti della vaccinazi<»ne antitubercolare, e cl 'altronde essendo necessario p er un completo assett o pro.fil a ttico (assetto raccomandato per l 'attuale period o estivo cQn circolari ministeriali) ch e i 1nect :,ci venissero a conoscer e le più recenti nozio11i di profilass i im1nunitaria onde integr are le inisurc ch e si adottano p er impedire la diffus:one d ei germi mor})ig·eni n ell 'ambiente, il medico provinciaJe di Vercelli dott . G. Monti, nell 'assemblea generale d ei m edici co·n dotti dell '8 aprile 1930 pro1nettev~ ur1 appo·s ito· CoTso di conferenze atte al completamento dell 'asse tto profilattico s tesso dur~n·te la stagione estiva. (Jueste conferenze cl1e la Prefettura co•n c! r colare 7380 del aprile a11nunciava p arlando d~l1'asset.to· profi1 attico durante la stagione estiva, venner-0 d efi11itivamente co11cordate colla circolar e 5 maggio 1930, n. 22282,· sotto il titolo di cc Lezio11: cli perfeziona1nento per sanitari ». Si ebbe un interessa1nento sp eciale d a p arte della locale Federazione Provinciale Fascista la qual e vol le ch e l e conferenze si ten essero i1ella seile di t ale Federazione, ~ sia il Sindacato Fascist a de:. Sanitari, sia la Sez\onc dell 'Associazion e Fascista dei ~'ledici Condotti. sia l 'Ordine d ei ~1fe(lici, sia il Co11sorzio Provinc:.ale Antituberoo·lare, sia il d irettor e della Sede :Provinciale della Cassa Nazion ale per 1'.A.ssicl1razione Sociale, cooperarono onde conco·r rer e alla preparaz:t>ne di queste aclunanze. Ve.u ne tenuta la p.r j1na cqnferenza d al prof. IVI . Don ati suJla « Tubercolosi chirurgica » davanti a circa 200 m edici condot ti che inter venn ero da tutti i Con111ni della Provinc:,a an ch e con speciale orgar1izzazione rli mezzi di trasp orto. Seguira·nno le confer enze del prof. F. l\!Iich eli sul I ema: « Nu ovi ele1nenti d ~agno stici e terapeutici della tuber colosi polmonare », d el prof. G. B. Allaria sulle cc Vaccinazion j preven tive n el1'infanziG », d el pr0f. E . Zavattari sul t ema: cc Par assi li an :,mali e patologia u1nana » . (Jues te lezioni, d<Jpo i fatti v~rifica tisi a Lubecca i11 questi ultimi g iorn ?., h anno vera1ne11te u1t c:iral tcre provvidenziale ed è d a lodar si l 'intui to del inedico provinciale che le ha pro1nosse .
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Fatali conseguenze della vaccinazione antitubercolare di Calmette. i ha notizia ch e a L ubecca, su 240 n eonati a cui si è somministrato il vaccino di Calmette, s! so110 ·avuti 31 casi di tuber colosi sviluppatasi circa <Jtto etti1nan e dopo l 'ingestione; 22 n e son o i11orl i. I intorni, a quanto riferisce il Deycke, cl1e ha orvegliato per son almente l 'esp erimento,
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erano quelli tipici di tuber colosi. I co11.troll : fatti dal Deycke sul vaccino inviato erano stati favor evo.Ji: esso si dimostrò innocuo p er le cavie . Del1'inchiesta sul caso è incaricato, da parte dell 'Ufficio sa11 :.tario s tatale, il prof. Lan ge . Il fatto ha destato, corne si comprende, grand e in1pressione ovunque; 1'autorità g iudiziaria tedesca na, aperto procedi.mento penale per 01nicidio in seguito· a negligenza. Il Min!stro degli Intern~, ·Wirth, h~ f atto alcune dichiarazioni in proposito durante u11a seduta della Commissione del bila11cio al Reich st ag ed ha dis11osto·, frattanto , che sia sospesa per tutta la Germa11ia l 'applicazio11e d el me~odo Calmette, d i fronte al quale, del r esto, l 'Ufficjo sani lario Federale s~. era sempre mantenuto molto· riser vato, ritenendo, che fossero necessari altri esperiment : prima di giudi carle> del tutto innocuo. Va sottolineata la circostanza che, dall 'Ist:tuto Pasteur di Parigi, la stessa coltura era stata fornita a varie regioni della Francia - ove ser vì a vaccinare 373 neonati - n on ch è al Messico ed a Riga (Letto·n ia), sen za cbe siano sta ti segnalati inconvenienti. l) 'altra p arte un a coltura qerivata è servita a vaccinare 3016 n eon ati, senza alcun incidente . Tntt<J· ciò sembra leg.i ttimare l 'ipotesi ch e sia intervenuto un inquinan1ento oppure uno scambio ·con colture virule11te. Ulteriori informazioni. ci chiarira11no senza dubbio la genesi di quel d eplo,r evole infortunio, ch e sorprende tanto pi1't in quanto che, fra le molte di eci11e di migliaia ct= vaccinazioni g ià pratjcate in tutto il m ondo· con que~o metodo , non erano mai s ta Li segn alati ch e rarissimi inco11ven ;enti.
Propaganda per la vaccinazione antitubercolare. Secondo le recenti cl isposizio11i g0Yer11ative per la propaganda della vacci11azio11e antituber colare, il sen. prof .. Edoardo Maraglia110 di Genova ha parlato al P alazzo del Go.verno d i Torino, il 24 maggio, innanzi ad t1na accolta numerosa d1 I11edici cor1dotti, convenuti d a ogni JJa.rte d el Pie1nonte, sulla vacci,nazio·11e preventiva e sug·li ottin1i r :s r1ltati firt qui con seg11iti. L 'illustre oratore; dopo una brilla11te disser tazione scientifica, affermò come l 'Italia sia decisa di muovere in brecc ia con tutte le armi cl ; difesa contro il terribile morbo ch e vi miete tuttora 60.000 cr eature un1ar1e all 'anno, ed i11citò i inedici condotti ad inten sif".care la loro propaga11da specialmente tra i ceti agricoli ed op erai. Il se11at0Te ~1arag1iar10 fu p oi applaudito e co1nplim entato d al rappresentante del Governo e dalle autorità m ed 1ch e e scientifiche presenti.
Il processo Zeileis· Lazarus. Abbiamo d ato n otizia del cc l'Iago di Gallspach » e dei metodi da lui seguiti . Lo strano si è che ora lo Zeile~s ha citato ir1 trihl1nale il prof. Lazaru s acc11sando]o di fal sità. La prima seduta si è avut a l '8 miaggio. Con lro l 'acct1sa di falsa diagnosi ch e lo Zeileis h a f"' tto sul Lazarus, egli si difende rlicendo ch e quest'ul timo si era presentato a lui con1e un pittor e ed aveva accusato dei sintomi ch e deponevano per una malattia del mid<Jllo spinale. Fiacca difesa che dimostra com e la bacch etta magica n on entri per nulla n ella
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d :ag11os i, la qua] e verreJ)be basala, come accade per tu tti i ctarlatani., unicam ente sui sintomi, r accolti dallo stesso pazjente. Il J_,azarus h a fatto -.in attacco· a fondo contro lo Zeileis, accu sandolo, di fro nte al inor1clo, d'.. 0111icjdio colposo. La sentenza non è ar1cora stata emessa. 1
teorologico sanitario, sulla base di u11 progran1ma tecnico elahorato (lall 'oratore. L 'istituto verrà dotato di lutti ·gli strumenti « ad hoc » e sarà diretto dal prof .. C~resole, già benemerito di questi studi.
Gita medica ai Pirenei. La diminuzione delle nascite. segnalata, oltre che in Germ ania, in Inghil·t erra, dove si son o avuti 16,2 n ati per 1000 nel 1929, in confronto ·di 16, 7 nel 1928. Si agg·iunga ch e, nel J 929, in cau sa dell''epide1n:a d 'influenza e del freddo eccessivo, la m ortalità è stata più elevata: 13,4, in confro n to di 11, 7 nel 1928. Per la coincider1za di qi1esti due fattori, l 'aument o di pqpqlazione è stato d i 111.000, invece di 222 mila, n1edia <legli ultin1 i 5 anni . Un fenomeno simile si h a in Italia, però in proporz:o11i di gran lunga inir1ori. Il numero dei nati è stato di 25,09 per 1000 n el 1929, contro 26,08 n el 1928. Anche i11 Italia l a mortalità è stata pi1'1 alta n el 1929. In complesso· però, da noi l 'au1nento di popolaz:-0ne è stato, n el 1929, di 357 .000, con una rli1ni11uzione di soli 50.000 ir1 confro·n to dell 'ann o precedente. È
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• • a scopo La deteiminazione dei gruppi sangu1gn1 medico-legale in Germania.
Il Ministero ciella G-it1stizia in Germania ha emanat o un '.ol'd ir1anza, co·n cut r '..leva la grande utilità ch e può portare la determinazione dei gruppi sanguigni per la diag11osi di inacch ie di sangue e per la ricerca della paternità. In parecchi casi tale determinazione h a fatto raggit1ngere una certe.zza, ch e non. s: poteva avere altrimenti; non facendo llSO d~ t ale procedimento, mancherebbe in alcu11i la possibilità di assodare il vero stato di fatto e s i renderebbe impossibile :i proscioglin1ento dt un innocente accu sato a torto . Per tali ricerche, so110 stati indicati il dott. Schiff dell 'Ospedale Friedrich sh ain ed il prof. Schutz òell 'Istituto di Ig·ien e, d"i Berlino .
Le malattie umane e le influenze meteorologiche. Il Padre Bernardo Paoloni1, direttore dell 'Osserva~orio geoiisico di l\1ontecassi:qo, h a t enuto a Venezia al corso di talassoterapia u11a interessante conferenza sul tema : « La meteorologi ~ n ei riguardi della morbosità umana ». Egl ;, ha esa1ninato ~ varii fenomeni 1neleoro] o,g ~ci e si è soffermato special1nenLe sull 'influenza ch e esercita l 'elettricità atmosferica sulla salute e sulle malatt ie e specialmente sui nervj, ' o Q riacquist ano Y1gore, . i qual!, si indeboliscon a seconda che l 'elettricità atmosferica è normale o no. Ha passa,to pQi ir1 rivista le varie malattie, esponendo quello ch e si sa sui r apporti che la compar sa e il decorso di, ~sse hanno con le condizio,n i atm osferiche e st agio11ali . Infine h a rilebato l 'alto interesse scientifico e pratico che ha lo stud:o pa,rticolaregg·iato di questi ra1)porti e ha annunziato che, avuto riguardo alle circostanze eccezion almente favorevoli che per il p,r ogresSQ di questi studi prese nt ano jJ clima del Lido e il materiale clinico raccolto nell 'Ospédal~ a mare, il comm. (i-ario11i, preside della Provin cia e com missar =i0 prefettizio del detto Ospedale, h a disposto che in questo ve11ga fondato un istituto me...
Avrà luogo so tlq il patronato della cc Fédératior1 Médicale Thermale et Clima tique des Pyr en ées )). dal 20 g"iugno al 2 luglio, con parte11za da Mont pellier; sar anno visitate le città n1edievali di A:g ues-Mortes e di !Vlaguelone, Nìmes, La lVIalou e la celebre Carcassona e saranno at·t raversati i 'p iù bei p aesaggi dei Pire:qei orientali e centrali . Il viaggi,o è riservato a~ meclici e all e loro famiglie; il numero dei posti è lim'..tato. Rivolger si alla direzione dei cc Voyag·es Médicales aux Pyrenées », La !Vl alou, Hér ault, Fr ancia.
Beneficenza. Il maestro Toscanini ha desti11ato la somma di L . 100.000 ad aumento di ur1 capit ale che g:ià era stato raccolto per costituire una cc Fondazione Toscan ini >) destinata alle rure climatiche dei figli dei dipendenti. del Tea tro.
IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA diretta da CUCLI ELMO BI LANCIONI Il Nu•m e,r o 6 (Giugno 1930) contiene: Anatomia patologica : L. PIETRAN'l'ONI : A .pr-0p-0sito. della 1diagn<lsi differenz.ia1e f r a sordomutismo congenito ed acquù•ito. . osservazioni di clinica : I. - E. RIMINI: L 'ascesso estrar dura.ile di onigine otitica. - II. - P. CACillAI1UPI: Seni late1·aJi a direzione am.omal a . V aJlore chiru·r gico ·d ella im,preesiione dd.gastr ica m astoidea. Rac•colta di fatti : C. BORR,I: Rar a. grave ferita al· l 'orecc.hiio. Tamponamento del seno si1gmadde ed al· lacciatura della. caroti de ·coonnne. Note di tecnica clinica : .E. LEO: Nuovo p.roceeso di plasti.ca. prima.ria do:po l'antru-atticotomia. Ricerche di l aboratorio : M. FABRONI : Oa..ra,tteri ist-0lo,gùci e morfolog i ci dell'epidermide f or.mataei in se· guito a lla « r aidti.,c ale di Schwa1·tze >> . In biblioteca : A. ANGELUOOI : Adenoi1d.ismo oculare e traicoma. - Actee du premier Cong.rès i..nter natio· .n al de lingui.s.tes à la Haye. - P. M. FRANCO: La pseudotuberoolosi e le s indromi pseudotubercolari del polmone. Rece nsion i : Sulla presenza di iifom.i ceti nei comuni tappi di cerume. - l /ctite influen.zaJ.e qu.a.le oont:rli.buto a.Ila. ·Clinica .dell'i•nifluenza. - Per valor izzare •gli dnfera:ni d1el'1'udito e della, parola. - I germi aJnaerobi nelle otliti e loro complicanze. - Conside· razioni sopra un ·Caso di ferita d'airma da f·uoco con ritenziane di iproiettile nella cavità cranica. - Sui t umori df'll'angolo ponto-cerebellare. Adenoflem· mone del:J.a loggti,a temporale si.muJa.nte una m ast..oi·diJte. - L'antivirus Besredka inel trattamento delle otiti med1e purt1lente croniche. Di un .caso di otite media piogenica cron·i ca .complicata da estesa esostosi del meato uditivo esterno. - La teoria dell'a11dimon~ da Helm.holtz ad oggi. La vertigine e la sua teraptia. - Su·l le mastoiditi tubel'colari primitive. - Rilie vi sta.tistioi sui tJumori m aligni delle prime vio . aeree osservati in clini ca negli a n,n i 19251929. - Considerazioni sopra 59 -casi di tumori ma1igni dell'orecchio e d·e lle vie aeree supericxri. - Contl'ibuto allo etu1dio delle para.mastoiditi. temporo-zigomaticih·e. La nota storica: Conrtriibuto ailla storia della vertigine rotatori a,. Abbonamento pel 1930 : Italia L. 4 O; Estero L. 6 O. Per gli associati. al « Poliolinico » : Italia L. 3 6 i. Estero L. 5 O. Un numero separato L . 6. Inviare Vaglia Poetale all'editore LUIGI POZZI Ufficio Poetale Sui0cu.reale diciotto (18) - ROMA.
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POLICLINICO
RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Bu.ll. A c. de Atléd., 28 gen. Diagn. biolog. di gravid..
L. BROUHA e al.
Riv. di Pat. e Cl. della Tuberc., 31 gen. - V. MoNALDT e al . l\1eccanica respiratoria. - S. ALOIGI.
"'f erapia sti1nolante de 1 reticolo endotelio nella tbc. Arch. lli Ortop., IV. D. MARAGLIANO e A. MUGGIA. Alterazion'. endocrine e deformità. - A. ·G. CHIARELLO. Comportam. del sistema reticolo.istiocitaria nelle fratturo. R. GALEAzzr. Assi:"stenza agli invalidi. Mediz. J(linik, 7 feb. - H. ULRicr. Il trattam. ·collassolerapico mQderno <lellB: tbc. polm. Rass. Int ern . di Clin. e Ter. , gen. - C. H1nscH. .Et:,ol. d~lla scarlatti11a. - V. M. PALl\1IERI. Osservazioni clinico-statist. sulle dqnne ch e lavo.rano. Arch. Amer. de Medie., 1. - L. V. BLANco e .J. NEGnorr1 (~ASSINELr.r. Trattam. d elle tossicosi del latta11te col metodo Power. A rin. di Ost. e Gin., 31 gen. - P. NATALE. Il solfato di . mag·nesio nella c11ra dell'eclampsia
[ ANNO
XXXVII, NuM. 22]
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Indice alfabetico per materie. Acido ace til-salicilico : avvelenan1ei1 to Pag. 820 Ampollomi vateri.ani ed ittero 817 .Alimen li: vigilanza ig·ienica . )) 821 Ang11illula aceti: pseudoparassitismo da . . . )) 813 Ani iliac: : gran.di i)rol assi : strozzamento 811 )) Ankylostoma duod enale: ano1naJia . 813 Ano ar tificiale: regolazione della defe• caz 1~r1e .. . . )) 811 Asma e prurito· riflesso )) 808 Autoemo-inoculazione 11elle leucemie croniche )) 813 Avvelenamento da aSj):.rina . )) 820 )) Avvelenamento da viperfl: c11ra 819 ))
))
Cavalcatura:
..
indennità
.
Cellulalgia e false sciaticl1e Cenni bibliografici ..Chiroterapia · Cirrosi 11pertrofica. 1u e ti ca 'Jistifellea: calcoli intramurali Clisteri di salicilato di sqdio . Clister~ solforosi Coledociti infiammatorie Coledoco: calcolosi del -· in b arnbini Coliti: sindrQme radiologica . . Dermatos) mestruali . Difterite: paralisi postdifteriche tardive Ematuria da calcolosi renale . ·E moistioblastosi con p articolare evoluz. ematologica Emorragie t~fose Foruncolo.: trattan1ento Gastriche : crisi - e tabe Gomito: rara lesione tra11n1atica Intestino: invagi11azione nel l at tante
)) )) )) ))
)) )) ))
)) ))
)) )) )) ))
))
)) ))
))
)) )) ~
825 818 812 824 816 818 820 821 817 818 815 806 816 813 813 809 820 805 814 810
Iperten.s ··011e: clisteri solforosi Pag. 821 Ittero dissociato )) 817 lt lero ed an1pqllomi vateriani )) 817 Leucemie croniche : al1toemoinoc11la• z1011e . . . )) 813 Lues : cirro,si ipertrofica . )) 816 Megalocisti calcolqsa suppurata )) 814 ~Ieningite tub. a decorso prevalentemente_ sp!nale )) 814 )) Mestruali : dern1atosi . 806 )) Nefralgia pseudocalcolosa 813 Ossa : turnori . )) 815 Pancreatiti acute a, d ecorso attenuato 816 )) Peri loniti da pneumococco 810 )) P.olmone : ascesso 815 )) Prurito riflesso e asn1a . 808 Ritenz1one d 'urina postoperatoria: te. )) rao1a 797 . . )) Salicilato di sodio: cli steri . 820 )) Sciatiche fals~ qa c~llulalgia 818 Solieri: tag·ljo del ·- all 'ad<lo·m e destro )) 814 )) Spalla: dolore; etiologia e terapia 819 )) Sponcljloartropatia tal1elica . 816 )) Tabe cQn crisi gastrir he 805 )) Tetano ·intermittente 819 )) 'l'ifose : em,orrng;,e 809 )) Torcicollo, · 818 ))
Trattan1ento economico minimo: dennità di cavalcatura
in-
'fumori delle ossa Ulcera ga,strica e d uoder1aJe: perforazio·n e Ulcere gastro-cl11odenali: perforazione; intervento , Vipera: mors~cat ura di - : trattamento
)) ))
))
)) ))
825 815 801 814 819
Non è consentita l~ rista1npa di. la"? ori p;ibblic~ti nei. Poliolin.ico se Z non tin seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. B viQtata la pu1Jblicazione di sunti di essi sen.z a citaTne a 1on e•
·Diritti di proprietà riservati. -
.Roma - Slab. Tipo·I4it. Armani di M. Courrier.
V. AscoLI, Red. resp.
I
\
ANNO XXXVII
Roma, 9 Giugno 1930
Nnm. 23
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE C APO: PROF.
,
PRA. TICA.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. L a vori originali: A. Di Natale: C.Ompo:rtamento delle
sostanze ìI'i.ducenti volatili del sa1D.gue dei diabeti<Ci e loro rapporto con la glicemia, la g lioosuTia e l 'acetonuTia. Note e co.-.tributì : P . Timpano: La leis,h maniosi iimr terna negli adu·lrti in Italia. Not e 0J)i<lemiologi.cihe e cliniche. Osservazioni clini che: I. Gazzotti: Costa cervi-0a;le determinrunte neurite del frenico d.eatro. Dalla prat ioa corrente : S. Cerqua: Un caso di pla·oenta p·revi~.. cOIID..plicato con iner~ia u terina poet· pa.rtum. Lstereot,om.i a vagina le. Sunti e rassegne: CARDIOLOGIA: P . Véran: L 'inf.aJrto del mi·oca.xdio. - Loeper e Lemaire: Il regime dei carrdiaioi e la nutrizione del cuore. - P. Morawitz : Patogenesi, di·agnosd. e tera;pia del·l 'an.gdna pectori.B. UROLOGIA: H. J. MacCurrich: La ritenzione di urina. - C. F ischer : Anatomia e fisiologia dei ,n ervi pil'opri de1la capsula renale in r appC.\rto a lla olinica. R o fd:h einz: Tecni ca •D er il trattamento dell'ipe.T'ltrofìa pr·o st atica secondo P ayr. Cenni bib liografici. Acca demie, Societ à Mediche, Cong ressi : IV Con·g resso
della Società Intern a zionale di Urologia a Ma,dri d. 1
LAVORI ORIGINALI: Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma
d iretto dal Pro f. VITTORIO AscoLI.
Comportamento delle sostanze r iducenti volatili del sangue dei diabetici e loro rapport o con la glicemia, la glicosuria e l'acetonuria. D ott. A TONIO Dr NATALE, assistente vol. Le sostan ze riducenti volatili prese in considerazione n ella presente n ota sou o l 'alcool etilico ed i corpi acetonici: a cido diacetico o·d acetacetico, acido ~-os sibutirri co, acetone . ORIGINE DELL'ALCOOL E DEI CORPI ACETONICI NELL'ORGANISMO. Si an1mette gen er aln1en te ch e l 'alcool de~ivi nell 'organismo dal metabolismo d egli idrati di carbonio. I l g licosio, si.a ch e provenga d alle . . ostanze alimentari, sia che proven ga dalla trasforn1az ione d ell e proteine o dei grassi, attraver so corpi intermedi (ch e secondo Embd en
MFDICINA SCIENTIFICA: L'esa.ger a.ta va luta zione etiol ogic?. degli streptooocch i. - L'origine inrtestina.le della co1ibaoilluria. - SEME· IOTICA: La dia.gnosi precoce di gravidanza, corionepitelioima e .mol~. iidatiforme, per m ezzo della p,r ova ·di Asohheim-Zondek. - Di~.gnosi etiologica delle p er dite di sangue in grwvidamza. - CASISTICA : Epilessia tra,u·m at ica -0oneecutiva a una ferita da proiettile. - Cefalee dell'adole6cenza. - L 'ain,oemia. ___.. Su alcu·ni. distUTbi l~.birintici residu·a ti 2.lle ra,ohianeete· sie. - TERAPIA : L'irudinazione nel tratta.mento abortivo ·delle fle biti acute. - La r adioterapia nel m or· bo di Rayn.aud. - VARIA : I sociogram•m i. Pol i t i ca sanita ri a e g iurisprudenza: G. Selvaggi: I struzioni 11er l'eserci zio ostetrico delle levatrici: !Nella vi ta vrofession~!e: Diffì·o oltà profee.sianali. Ora.naca del movimento professionale. - Servizi igien .i-co-sanitta.r.i. - Con cor si. - No.m ine , pr omo~ioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Da T orino. Appu1nt i
per
il
m edico prati CO
:
N oti·zie di verse. ' Rassegna della stampa medica . 11nld ice a lfabetico per m a t erie·
sarebbero : a ld eide glicerica, acido lattico, acido piruvico, acetald eide; e secondo N euberg e D.a kin aldeide glicerica , metilglioxal , a cido latt ico, acido piruvico, acetaldeide) può g iungere per riduzione d el! 'a cetal deide a d a lcool etilico:
CH3
I
COH
CH3
+ 2H
::=.
I
CH2 0H
È noto ch e facendo circolare attrave rso il fe-
gato isolato d ell 'acetaldeide si forma a lcool etilico . Inoltre l 'alcool può a n ch e g iunger e al sangu e indipendentem ente da lle b evande alcoolich e per ri assorbimen to a ttra·v erso il tubo gatroenteri co, dove esso si produrrebbe con fa cili tà , p er ] 'az ion e d ei saccaromiceti e di batteri su g Ji idra ti di carboni o. I corpi acetonici sono co tituiti, com e è noto, dal1 'acido diaccti co, dall 'aci do ~-os ibutirri co e dal] 'acet on e. L 'origin e di essi ed il n1eccanismo di loro formazione 11a d ato luogo ad una serie numerosa di osservazioni e di teori e. Si a111n1ette generalmente che e si son o dei i)rodotti intermedi norn1a1i del m etabolism o d ei g rassi e delle proteine. I grassi n e
•
834
IL
POLICLIN!CO
rappr esentano la sorgente principal e : gli a cidi g rassi ch e costituiscono i 9/ 10 del peso tot,ale d ei grassi (l 'altro 1/ 10 è dato dalla g licerina) passano per su ccessive trasform.a zioni o s.sidative, attraverso l 'a cido butirrico, alla formazione del cheto. a ~ido relativo, ch e è l ' acido diacetico, il qual e, secondo l ' opinione più diffusa, in m .assima parte viene ossidato fino a C02 e H20. Le sostanze prote ich e, attraverso g li ammi, n·o acidi in cui vengono scisse (d egli aminoacidi a lcuni sono cetogeni, a ltri a c·etogeni) dànno origine ad acido butirrico e quindi ad acido di.acetico, il qua le infin·e, in condizioni normali, passa ad anidride carbonica e d a cqua. Tuttavia però anche in queste condizioni una parte de ll 'a cid·o diacetico , sfuggendo ai processi di ossidazione, può d.a re origine agli .altri corpi a cetonici : per d·ecarbossidazione all 'aceton·e, per riduzione a ll '.a cido ~-o ssibutirrico, secon.d-0 lo schema seguente :
CHs CO CH2 COOH
CHs CO
ac. di.ac·e tico
acetone
,
CH3 CH OH CH2 COOH
ac.
, ~-ossibutirri co
Esiste dunque una ch etonemia fisio1ogica di grado minimo, transitorio, e si ammette comunem ente ch e l 'urina normale d elle 24 ore conten·g.a da 5 a 20 m g. di corpi acetoni ci; qu·estj si eliminano c-0n l 'aria espirata e sopratutto con l'urina. IMPORTANZA DELL'ALCOOL E DEI CORPI ACETONI CI NELL'ECONOMIA DELL'ORGANISMO
DIABETICO.
[ANNO
XXXVII,
NuM.
23]
. P·e r quanto riguarda i corpi acetonici abbiamo visto come esista un 'acetonemia fisiologica di grado minimo transi torio; perchè l 'aceton emia aumenti , occorre ·che nella razione alim entare vi sia deficienza di idr.a ti di carb-0nio oppure che esista un perturbamento d el metabolismo normale degli idrocarbon.ati, com·e avviene n el diabete mellito , in cui l 'utilizzazione di essi è limitato o addirittur.a mancante. La ricer ca sistematica del contenuto d ei corpi acetonici ·n el sangue dei diabetici può far conoscere il grado dello sconvol gimento m etabolico ch e avvien e n elle c-e llule per disintegrazione dei componenti di na tura proteica e g r.a ssa; e d inoltre può f.ar conoscer e la perdita en ergetica a cui va soggetto il diabetico, oltre quell.a d egli idrati di carbonio, poichè , com€ sappiamo, 1 gr. di a cido ~-ossibutirrico rapPT·esenta circa 4,5 calorie. . Da tutto quanto sopra abbiamo esposto, risulta quale importanz.a si d ebb.a attribuire al comportamento d elle sostanze riducenti nel s-a11g u e d ei diabetici seguìto in r elazione al tasso g licemico, p er i rapporti che abbiamo vi sto esistere tra alcool, corpi acetonici e, ricambio d egli idrati di carbonio. . In questa prima nota , che h.a semplicem ente tino scopo di orientamento, ho cr eduto o·p portuno di studiare le v.ariazioni d ell e sostanze riducenti volatili nel sangue d ei diabetici contemporane.a mente a lle variazioni della glicemia, glicosuria ed acetonuria, cer cando di m ettere in evid·e nza g li eventuali rapporti esi stenti tra di loro. METODO DI DOSAGGIO DELLE SOSTANZE RIDU CENTI VOLATILI DEL SANGUE.
L'alco·o l si trasforma in massima p.arte (se, con·do Atwater 98 % in m edia) bruc iando, in Principio d el metodo: si distillano con il acqua ed anidride carbonica, svilu·ppando una riscaldamento l '.alcool ed i corpi acetonici concerta qu.antità di calore e quindi funzionand o t enuti n el sangue, .e questi , liberi, agiscono da a limento di risparmio; una piccola porzione come riduttori sulla soluzione acida di .,.,., bicrosi elimin.a nei polmoni, il rimanente passa in- mato di potassio; titolando p er via iodimetrica d ecomposto per l ' urina. la quantità di bicromato rimasta in.alter.a ta , si Le esperienze di Fokker e I . Munk nei cani, ' ottjene per differenza , la quantità di bicroma to durante l 'equilibrio di azoto, hanno dimostrato ridotta, da cui , a m ezzo di un fattore stabilito ch e l 'alcool a dose m od er.ata, risparmia il con- e1n1)iricamente, si risale al la quantità di sosumo azotato di circa il 6-7 %. Ciò posto , poi- stanze riducenti liberate d.a l san g ue. ch1è l 'alcool è facilmente combustibile e poichè Di questa r eazion e si, servì il Widmark per h a spiccata azione antichetogena, com e è stato elaborare il suo microm etodo, ch e fu m odifidimostrato da molti AA . (r ecentemente p erò. cato da S. Bag lioni , L. Bracaloni e A. GalaMa rino h a messo in dubbio l 'azione antich e- mini n el fa tto cl1e il prelevamento d el sangue togena d ell '.alcool), qua le importanz.a si dovrà invece ch e ponderalmente avveniva volumetriattribuire alla presenza maggiore o minore di camente con una pipetta da 0.1 em e . L 'a·pp.a r ecchio è formato ·d .a un inatraccino di esso n ell 'organismo di.ab etico? Ammettendo l 'azione antich etonica d ell'alcool , si potrebbe 50 em e. con lungo collo, chiuso a tenuta per· pensare ch e esso, permettendo una migliore fetta, con tappo smerig liato. Questo tappo porutilizzazione d ei grassi e d elle proteine, rap- ta uno stelo verticale, terminante ad 1 cm. presenti un m ezzo di di fesa dell'organismo d al fondo d el m atraccio con un r ecipiente encontro l 'acidosi . tro cui si pone il san gu e da esaminare. Un
-
• [ANNO XXXVII, NuM. 23]
po ' al di sotto d ella m età d ello stelo è saldato un anello di vetro, al quale è a ssicurata la micro-pipetta tarata da 0.1 em e . I r e.a ttivi n ecessari d a adoperarsi n ella ricerca sono: 1) soluzione n / 100 di bicromato di potassio in acido solforico concentrato; 2) soluzione n / 200 di tiosolfa to sodico; 3) soluzione acquosa al 5 % di ioduro di potassio; 4) soluzione r ecente ali ' 1 <J'~ di amido. Esecuzione del dosagg io. In ogni m a traccino è n1isura to 1 em e . di soluzion e n / 100 di bicron1.at o di potassio impieg·ando un.a microburett a g r adua ta a l! ' 1 %, facendo a ttenzion e a i1on b ao·nare con I.a soluzion e il collo d el m at> traccino. Ogni m.atraccino vien e chiuso con i·1 p r oprio tap·p o a sm erig lio e p osto al riparo d ella luce . .Inter calati a questi prelevamenti si e egu oh o, ad op era ndo la stessa qu.an tità di bicr om a to, due o tre d eterminazioni per stabili re il titolo d ella soluzion e n / 200 di ti osolfa to sodico (saggio a). Si pro·c ed e quindi alla presa d el sano-u e. Dopo un 'accura ta p ulizia d ell e m ani , sf punge il p ol pastrello e si aspira · il an gu e con J.a micr opipetta (a cui s'innesta per como·dità un sottil e tubo di gomm a) sino al seo-n o d el ' 'olume. Si t oglie a llora il tappo d el o . . m atraccino e si vu ota len tam ente la 1n1cr o·p1pett.a n el fondo d el piccolo recipiente collettor e. Appen a svu ota ta , la ·micr opipetta s'introduce Ii·ell '.an ello di sostegno e si chiude rapida m ente il m a traccino. Sull'orlo di chiusura si pon e una pi ccola g occia di a cido solforico con. centra to, ch e p en etrando per capilla rità , r ende p iù sicura la tenuta d el m a traccino. Eguale procedimento si ripete per g li altri p r eleva m en ti . I m.atraccini son o ora pronti p er I.a distillazion e, la qua le si opera ten endoli immer si p er 2 or e in b. m . a 55-60°. In tal modo le sostan ze ri·d ucenti volatili contenute n el san g ue ven gono scacciate ed a ssorbite dalla sottostante soluzion e solfori ca di bicroma to di potassio a carico d ella quale si eser cita l 'azion e riducente. Conten1 por.an eam ente si p orr.a nno a b . m . <lei m a traccini con b icr om.ato, m a sen za san g u e p er controllar e il poter e riducente d elle soluzioni , cioè la po sibile riduzion e d ella soluzion e di bicron1ato di pota ssio dura nte il riscaldamento a b . m. oper ata da sostan ze estran ee a ll 'alcool (saggio b). La quà ntità di soluzione di bicr omato rimasta inal terata si d etermina n el m odo segu ente : n el m atraccino, liberato dal tap po , s'introducono 20 em e. d i acqua, e si fa r affreddare in acqua corrente. Si aggiunge 0,5 eme. di soluzion e a l 5 % di ioduro di potassio e si titola •
83·5
SEZIONE PRATICA
r apida m ente con soluzion e n /200 di tiosolfa to sodico misura ta con microburetta, adoper.a ndo com e indicator e la salda d 'amid-0 (3--! g occe) (saggio c). Il calcolo si fa applicando la formula : b -c - - 1,13
a
=
alcool
%o
Le osservazioni fatte rig u.a rdano dieci diab etici ricoverati n ella clinica m edica. P er il p relevam ento d el san gue gli ammalati era n o tenuti dig iun i da lla seTa preced ente ; p·er og nuno di essi h o eseguito diver si esami a distan za di due, qu.a ttro g ior n i l 'u no da l-1'altro . Il san gue p er il d osaggio d·elle sostaDZ'8'\ ri du cen ti d etermin ato con il m icr om etod()) ' suaccen nato si prelevava contempoiran eamente. ,a quello n ecessario per I.a glicemia ch e venivat do ata con il secondo m etod o di Ban g . P er la tecnica di questo m etodo rim.a n.do a l r ecen te lavor o di S. :Nl ar in o, pubblicato in cc I problemi d ella nutri zi on e », n. 1-2, anno 1926, in cui è tato d ettag·liatamen te d escritto. CA SO
Gl1ce. flll A
Glicosuria
I ..
Diacet uria
Acet onuria
So,st an ze riduceru~ i
in peso 1,32 b) 1,64 e) 1,14 d) 1,32 e) 2,03 J) 0 ,92
a)
%o %o %o %o %o %o
6,60 4,50
O/ 00 O/ 00
ass.
3
o; oo 5 o; oo
ass. CASO
a)
b) e)
d) e)
1,96 % o 1,89 %o 2.07 'X>o 2,14 % o 2,17 % o
62,50
°/ 0 0
5?.,52
O/ Oil
62,50 °/00 50 o; oo
55,50
O/ oo
C ASO
a)
b) e) d) e)
2,07 1,92 2,17 2,17 1,87
%o %o %o
%g %o
50 o; oo 19,23 O/ oo 33 O/ O'> 35, 71 O/ oo 21, 50 O/ oo CASO
a) b)
e) d) e)
2, 71 %o 2,67 %o 2,21 %o 2,57 ~/o o
58,80 O/ oo 33,55 °/ 00 66
O/ 00
33,33 O/ oo f55,55 O_I 00 CASO
a) b) e) d)
e) f)
2,20 % o 2,42 2,46 2,71 1,91
%o %o %o %o
4Q O/ 00 27,77 °/ 00 40 O/ oo 58,82 O/ oo 60 O/ 00 32 O/ 00
ass. ass . ass. ass . ass. ass .
ass. ass. ass. ass.
0,150 0 ,505 0 ,340 0,128 0,206 0 ,087
%o %o %o %o %o %o
II . ass. ass. ass . ass. ass.
a,ss . ass. tracce tracce ass.
0 ,374 0 ,136 0 ,104 0,146 0 ,285
%o %o %o %o %o
III. ass . ass. ass. ass. ass.
ass. ass. ass. ass. ass.
0,194 0,249 0 ,329 0,336 0,146
%o %o %o %o %o
ass. ass. ass. ass. ass.
0,161 0,122 0,335 0,331 0,155
%o %o %o %o %o
tracce tracce tracce tracce tracce ass.
0,308 0,113 0,143 0,133 0,540 0 ,239
%o %o %o %o %o %o
8:SS.
ass.
IV ..
ass. ass. ass. ass. ass. V.
ass. ass. ass. ass. ass. ass .
,
836
IL POLICLINICO
r"'1·ice• rn•a
Glico. sur1a
Diaceturi a,
Aceto. nur1a
Sostanze riducenti • 1n peso
tracce ass . . tracce ass. ass.
0,158 ),0439 0,0914 0,0828 0,0752
%o %o %o
ass. ass. ass. ass. ass .
0,0683 0,0688 0 ,0600 0 ,0776 0,0870
%o %o %o %o %o
ass . tra,cce ass. ass . tracce
0,325 0,436 0 ,164 0,200 0 ,228
%o %o %o %o %o
ass . ass . ass. ass. a,ss.
0,159 0,145 0 ,092 0,077 0,104
%o %o %o %o %o
0,504 0,122 0,124 0,363 0,109
%o
CASO VI .. a) b)
2,67 %o 2,21 %o
e) d) e)
2,~J ~li1 0
2,25 % u 2,17 % o
50 O/ 00 13,35 O/ 00 12,50 O/ oo 22,20 O/ OO 9 O/ o·o
ass. ass . ass . ass. ass.
~/oo
%o
CASO VII.
a) 0 ,93. %o b) 1,05 c) 0,98 d) 1,10 e) 1,12
%o %o %o ?'<lo
ass. ass. . ass. tracce 2
ass. ass. ass . ass. ass.
O/ 00
CASO VIII.
a)' b)
e) d) e)
2,34 %o 2,40 % o 1,89 %o 1 92 ~·oo 2 ' %o
35,50 O/ 00 43 O/ 00 28 O/ 00 33 O/ 00 4.6,50 O/ 00
ass. tracce ass. ass .. ass.
CASO IX.
a) b)
c)
d) e)
2,71 2 53 ' 1,98 1,48 1 ,87
%o %o %o o/òo %o
60,30 O/ 00 52 O/ 00 50 O/ 00 2-2 oI oo 38 O/ 00
ass. ass. , ass. ass. ass.
CASO X.
a)
215 ' b) 1,4(, e) 1 ,83 d), 1,98 e) . 1, 70
%o
o/oo %o %o %o
tracce tracce 43 O/ 00 ass. ass. 10,50 O/ OO ass. ass. 30 O/ 00 tracce tracce 26 O/ 00 ass . ass. 23 O/ 00
%o %o %o %o
CONS IDERAZIONI E CONCLUSIONI.
Dal complesso dei risultati appare in modo e,rid enLe che i valori delle sostanze riducenti volatili presenti nel sangue dei diabetici superano quelli norma li . Dalle ricerche di Galamini e Bracaloni risulta ch e in condizioni normali il valor e di dette sostanze oscil la tra un minimo di 0,011 %o ed ·u n massimo di 0,070 %0, con valori medi di <0 ,02± %0 , 0,049 %0, come io stesso ho po~tuto confermare in t1na serie di osservazioni prelimin,a ri in soggetti normali. Soffermandoci a con siderare i singoli casi troviamo ch e n el caso primo i valori delle sos tanze riducenti 0scillano tra un massimo di 0,531 % o ed un minimo di 0,092 %o con una m edia di 0 ,236 %~, superior e di circa 200 m gr. alla m edia norma le. Nessun rapporto einbra e ister e tra esse e la glicemia e la gli cosuria. In que5to caso nelle urine non sono sta ti 1nai riscontrati i corpi acetonici. ei ca i 2, 3, 4, 5, 8, 9, in cui la glicemia é slata n1 olto alta ed in cui lo zucchero d elle t1 r i11 c l1a raggiunto cifre ele, ate con un masin10 dcl 66 % o, le sostanze riducenti sono 1
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state, rélativamente al caso precedente, meno alte, raggiungendo una m edia di 0,231 %0. La presenza di acetone nelle urine in alcune osserva.zioni di questi casi non ha influenzato il valore delle sostanze riducenti; solo nel n. 8 (osservazione c) all 'aumento della glicemia, ed alla presenza di ac. diacetico ed acetone :nelle urine, ha corrisposto un netto aumento delle sostanze riducenti volatili . Nei casi 6. e 7 però i valori delle sostanze riducenti non presentano vari.azioni degne di nota, i loro valori si avvicinano al normale, nonostante ch e, specie n el n. 6, la glicemia sia alta e n elle urine si siano riscontrate tracce di a cetone. Nel caso 10, com e n ei due casi precedenti , sembra esistere un r.apporto diretto fra sostanze riducenti, glicemia ed acetonuria, n el senso ch e a ll'aumento di queste corri sponde un aum ento delle sostanze riduc·enti. Sono così riassunti i risultati d·elle mie ricerche, che si possono dividere in due gruppi fond.ament.ali: in un primo gruppo (3 casi), l'aumentato valore d elle sostan ze riducenti volatili pare sia in rapporto con il contenuto in corpi acetonici delle urine, m entre in un se' condo gruppo (7 casi) esso non è in rapporto n è con la glicemia n è con l 'acetonuria. In nessun caso il v.a lore delle sostanze riducenti è stato proporzionale alla glicosuria. BIBLIOGRAFIA. ALBERTONI. Sulla forma zione e sul contegno dell 'alc ool e dell 'aldeide nell ' organismo. Tip. Gamb erini e Parmeggiani, 1887 , Bologna. BRACALONI L . -GALAl\1:INI A. R endiconti della R. Accademia Nazionale de i Linc ei. Vol . IV, serie 6a., 2° s,em., fa se. 12, 1926; vol. V, serie 6a, 1° sem., fa se. 1, 1927. M. H. FoRn. Journ. of the Elliot Soc. of Nat., Hist I , p. 43, Charleston, 1859. I~ . GABBE. Ueber den Gehalt des Blut es an Alkohol int r avenoser Jnjection desselben b eim JO..M enschen. Deut. Archiv. f . klin . Medizin, Bd. 122,
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SEZIONE PRATICA
NOTE E CONTRIBUTI.
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di individui di 9, 12, 14 anni, c h·e n el Mezzogiorno d 'Italia sono piuttosto freque nti. (Il ISTITUTO DIAGNOSTICO DI REGGIO CALABRIA Lacava descrisse a lcuni fin ·d al 1913 .e,d a l tri ebbe occasione di osservare in Sicilia il CanLa leishmaniosi interna negli adulti n a ta). D esidero acoennar·e , invece, .a quelli di in Italia. individui di età su periore. Nel maggio d el 1924 osservai il caso di una ·donna di 23 anni: Note epidemiologiche e cliniche M. Annunziata di S. Loren zo (Reggio Calaper il dott. PIETRO TIMPANO. bria) . · Nel novembre del 1929 un caso di un Le osservazioni c h e si sono fatte in Italia g iovane di 18 anni: V. Giovanni da Palizzi M.a rina (Reggio Cal. ). Nel m aggio 1928 un da circa un ventennio sulla leishma niosi interna h.ann o sempre più confermato l'opi- caso di un g io·v ane .di 16 anni : R . Domenico da S. Alessio (Reggio Cal. ). Nel genn,a io d el nione espressa d al Gabbi n el 1909 ch e anche 1929 il caso di un contadino di 23 anni: nei paesi n el bacino d el l\il editerr.an eo la leishV. ·Domenico da Bov.a M.arina (Reggio e .a.I.)._ maniosi può colpire gli a·d ulti , e che i criteri Quest 'ul timo complicato da malaria. sui quali s i era voluto fonda re la distinzione Considerando, dunque, i casi di b ambini ,· fra leishmania Donovani e leishmania infantum, ossia i c riteri m orfologici e culturali d el adolescenti e adulti colpiti da lla leishmaniosi parassita, il criterio ·d ell a differ ente azion e pa- intern a in Italia e specialmente n elle provintogena n egli a nimali , della differente sinto- cie m eridionali , è lecito r ia ffermar e la con clumatologia, d el differente re perto anatomo-pa- sione a cui er.an o giunti da noi parecchi cul' tolog ico, e fina lmente i l criterio fond.amentai le tori di malattie esotich e, ch e, cioè, la leishma· dell 'età, si · d evon o considerare ormai sorpas- riiosi in, I talia può colpire individui di tutte le sati . età. e che nessi1,na diff erenza esiste fra leish1riania Donovani e leishmania infantum . Anch e il Nicolle, dopo avere osservato in Tunisi i primi casi di leishm.aniosi, ebbe ,a Del r esto è ormai accertato che anche n elscriver e : cc sappiam o ch e oggi in Tunisi il J 'India, nel Sudan, nella Cina, n ella Gr ecia, cala-azar può colpire b.a mbini id i 3-4 anni nella Spagna, n ella Tripolitania ecc. , la leishma niosi interna può colpire individui di tutte compiuti. :È probabile ch e un prossimo avvenire ci dimostrer à d·ei casi n eg.Ii adolescenti le età, e se in a lcune regioni preferisce i bame negli adulti . Non vi sarà allora n essuna dif- bini e in a ltre ·g.Ii ad·ulti , ciò n on toglie nulla ferenz.a fra le infezioni ch e noi osserviamo a lla verità d el fatto , ma vuol significare in- vece ·Ch e esistono ragioni di vita e d'ambiente nella Reggenza e la malattia indiana n . In Itali.a, e so pratutto n el Mezzogiorno, I.a ch e rendono m aggiormente recettivi ora i lei shmaniosi interna colpi sce g li individui ·di bambini, ora g li adulti. Al trettanto avvien e tutte le età , sebben e a n c h e d.a noi i b.ambini i)er la leishmaniosi esterna, ch e da noi è pure diffusa e si con stata specialmente la d·dove il siano i più r ecettivi. Il primo caso di leishma niosi in adulti fu l\.a.Ia-azar è endemico. La maggior parte dei casi di leishm aniosi osservato dal Gabbi in Sicilia n el 1909 in un g iovane di 18 anni. Successivamente lo Spain individui di 14 fino a 32 anni , ch e ho gnolio osservò un altro a Messina in un indi- avu to occasione di osservare, son o stati da m e viduo di 34 anni (191 0). seguiti per tutto il ·d ecorso d ella malattia. Fulci e Basile riscon trarono un caso a Fiu- · Cr edo ch e n on sia privo d'inter esse notare il 1nicino in un g iovan e .di 19 anni (1911). Il co·m portam ento di questi casi rispetto alla Marcialis ebbe occasione di osservar e due casi c ura .col tartra,to di potassio e antimonio, con in Sardegna, un o in un g iov.a ne di 17 a nni e I'antim osan (conten ente il 12 .5 % di antimoun altro in un g iovane di 19 a nni (1928) . 11io triva lente), col ta.r trato di sodio e antimoIl Pontan o descrisse un importan tissimo c.aso riio e ·c o1lle iniezion.i antimoniali Zambeletti. a utocton o in un individuo di 52 anni da Ro- Sono state n ecessarie dosi di 25-30 ctgr. d ei preparati antimoniali a base di potassio e soseto (Tera m o) (1929). Il Franchini e il Gior dano comunicarono dio e protratte più del con su eto, per poter a lla Soci età Medico-chirurg ica ·d ella Romagna vincere l 'infezione. Col tartrato di potassio e un caso in un indi,riduo di 22 anni nativo di antimonio a dosi di 20-25 ctgr. h o constatato pe so g ravi fen omeni ·d 'intolleranza : senso di Fano (1930). Fra i numerosi casi di leishm.an o i interna bruciore alla gola , to se stizzosa, vomiti, rafch e ho potuto osservar e da l 1908 .a oggi , tutti freddam·e nto d elle estremità, pallore, polso deaccertati con la splenopuntura, parecchi ri- b ole, albuminuria. P erò tali di ~ turbi avevano, guardano individui adulti . Non parlo d ei casi di solito, breve durata. Coll 'antimosan a d osi 1
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POLICLINICO
elevate ebbi a notare quasi i m ed esimi disturbi. Col tartrato di sodio e antimonio, somrninistrato a dosi di 25-30 ctgr. , si verificavano m eno frequentem ente e solo in qua.lche caso assumevano l 'inten sità di quelli or ora descritti. Le iniezioni antimoniali, che contengono fosfoantimoni.ato di soda, venivano toller.a te m.e glio dei preparati antimoniali a base di potassio, ma si doveva, perc hè riuscissero eflì caci, superare le dosi or·dinarie. Nei b.a mbini, invece, la toller.anz.a verso i preparati antimoniali è, tenuto conto .d ell'età e d elle dosi, magg iore che negli adulti. In i)ratica, d el r esto, non è diffi cile osservare ch e d eterminate sostanze vengono m eglio tollerat(j dai bambini che dagli adulti. Ciò è dovuto , forse, a l particolare stato fisi co-chimico d el sang ue o alla particolare sensibilità .dei complessi fenomeni reattivi. Nel caso di V. Domenico, complicato col la m.a laria, I.a r esistenza verso i prep.a ra ti an timon iali è stata assoluta n el primo p erio·do di cura. La splenopuntura , praticata du'e volte a distanza di tre mesi, h a .dato sempre esito posi.tivo per le leishmanie. In seguito è stato fatto l'esam e d el sangue periferico, ch e ha -dimostrato l 'esistenza .di par.assiti d ella ter:zana estivo-autunnale. Si è dovuto sospen der e la cura antimoniale e sottoporre il paziente ad una inten sa cura antima.Iarica coi sali di chinino e coi preparati arsenicali e poi riprenderla col tartrato di sodio e antimonio. La febbre, ch e con I.a cura di chinino-.arsenicale era discesa a 37,2-37 ,7 andò via via scomparen·d o. Mentre trovav.a si in 1p iena convalescenz.a fu colpito da polmonite, che in pochi giorni lo trasse alla tomb.a. In questo caso la malaria, non so.l o non h a funzi ona to d.a antigeno, m .a pare abbi.a ostacolato l 'azione parassitici·da del tartrato di sodio e antimonio. La tolleranza verso questo rimedio è stata , anch e n el caso in ·discussione, discr eta. Dopo l ' iniezion e en·dovenosa di gr. O, 20, il paziente diventava p·a llido , aveva sudori e vomito e le urine conten evano tracce di albumina senza elem enti r en.ali. Invece h o potuto osservare ·due ·Casi di lei hm.a niosi interna in due bambini, uno cli · a nni: L. Mafri ca di Bova M., com.p li,cato da poliomieli te a. a., sopravvenuta dulìante il d ecorso del I\.ala-azar , e uno di 3 anni: D. Larizza di Bova M. , affetto da sifilid e er editaria: n el primo caso si è avuta la guarigione spontanea del K ala -azar; n el secondo si è avuto la g uari gion e in seguito alla cura antimoniale, ma è acca.duto ch e m entre la milza si era ridotta completamente ed era finita la febbre, il fegato , dopo la scompar a dell'infezion e d.a
leishrr1aniosi , aumentò progressivan1ente di vo.l ume, assumen.do I.a forma di ling ua di bue, a superficie e margini irregolari e indolente .a lla pressione. La cura antiluetica ha portato n otevole miglioramento e tuttavia viene continuata. Nei due casi accennati, la poliomielite a. a. e I.a si fili.de non avevano affatto ostacoJ.ato la g uarigione della leishm.a11iosi . Nel 1° caso, anzi , il virus ·d ella poliomielite sembra ch e avesse servito da antigene e fa cilitata la guarigione spontanea. La terapia della leishmaniosi interna col. tartr.a to di potassio e antimonio, è, come si è detto, meglio tollerata dai bambini che dagli a·dulti. In questi le a lte dosi di tartaro stibiato provocano spesso intensi fenomeni reattivi, mentre le alte dosi di tartrato di sodio e antimonio vengono m eglio so·p portate. Anche le Ini ezioni antimon.iali di Z.a mbeletti, sono meglio tollerate del tartaro stibiato . Questa ·con stataz ion e non ci autorizz,a .a stabilire d elle norme terapeutiche fisse. Io credo . ch e n ella toller.a nza di certi rimedi, oltre allo stato fisi co-chimico del sangue, abbia importanza lo stato del sistem.a n ervoso vegetativo. Si sa ch e il I\.. rall enta la leùcocitosi e stimola il vago. Nei v.agotonici, p er consegu enza, la terapia antimoniale a base di K. darebbe più faci lmente luogo a s udori, a bra.dicardia, a sali,razion e, a vertig ini ,. ecc. La vagotonia, quando esiste, è, in. gen erale, più accentuata n egli adulti che nei ba1nbi11i , e forse anch e da ciò dipen de ch e i primi toll erano m eno bene il tartrato di potassio e antimonio. Nei simp1aticotonici ~ invece, la terapia col tartrato di i)otassio ·e antimonio troverebbe più opportun.a indie.azione. 0
RIASSUNTO. ~
L 'A. riconferm.a, con nuovi casi, l 'opinione g ià espressa da vari cultori di malattie d ei i)aesi caldi , ch e Ja leishmaniosi interna colpisce in Italia ancl1e g li adulti, e che non v 'è più a lcuna rag ione ch e possa g iustificare una differenza tra la leishmania Donovani e la leishmania infantum . Ri g·ua~do a lla terapia , l 'a. è di parere ch e n egli a·d ulti vi è maggiore r esistenz.a che n ei bambini .ai diversi preparati antimoniali, e ch e i bambini toll·erano m eglio degli adulti tali rim e.di. Ciò sembra ·d ovuto al particolare stato fisico-chimico del an.o-u e ed alla particolare sen sibilità d ei corno . p1lessi fenomeni r eattivi . I preparati ant1moniali a base di sodio sono, in gen erale , meg lio tollera ti dei preparati antin1oniali a base di potassio, tanto dagli adulti ch e dai bambini. Marzo , 1930.
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SEZIONE
PRATICA
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OSSERVAZIONI CLINICHE.
n egata in1portanz.a , è il trauma: sia imm-e diato e diretto sulla costa cervicale, sul collo e sulla Istituto di Patologia Medica della R. Università di Modena. spalla, si.a mediato e continuativo sugli el~ m enti anatomici della regione (pesi, cinghie Direttore : Prof. L . VANNI (t ) di g erle, bTetelle di fucili, ecc .). Vi è · anch e chi ha pensato che il ritardo Costa cervicale determinante neuri te nella comparsa della sintom.atologia diipen.d ente del frenico destro dalla costa cervicale sia lega·to a l tardivo stapel dott . I . GAzzoTTI, aiuto . bilirsi di lesioni osteitiche a carico della costa cervica le stessa; ed a tale proposito è d a noI reperti an.a tomici e radiografici dimostr.an·o . tare che a carico delle coste cervi cali sono ch·e la presenza di coste cervicali è fatto rela- stati constatati tumori, esos tosi, fratture. Come tivamente frequente. Secon·d o le statistiche è più fa cil e osservare la costa cervicale nella della Clinica Maya la percentuale di tale ano- donna , · così più frequentemente nella donna malia sarebbe ·d el 0,56 % (riferita da Tor- se ne hanno le manifestazioni sintomatoloraca), nlentre Southam e Bythell del Royal g ich e. La anomalia è più spesso bilaterale che Manch ester Ho pital danno un.a p er centuale monolaterale, e a seconda d elle statistiche sa<lel 0,45 %; il Perona infine, n e d enuncia una r ebbe monolaterale solo circa n el 10 % dei casi. mag giore frequenza, e cioè O, 90% . La anomaP er quanto si riferisce .a llo sviluppo della lia che si riscontra con maggior frequenza n el c osta cervicale occoTre ricordare che ciascun.a sesso femminile, spesso è assolutamente muta vertebra si origina individualmente per tre per sintomatologia, e rimane ignota fino a punti primitivi di ossificazio·n e a cui possono ch e vien·e .a ccidentalmente rilev.a ta, e solo nella aggiungersi anche vari punti co,m plem.entari. piccola percentuale di circa il 10 % dei sog- I punti primitivi sono il m ediano, cl1e . secondo .getti in cui esiste, determin.a lo stabilirsi di Serres pot·r ebbe anch e essere doppio , ed i due una sintomatolog ia ad essa imputabile. Tor- laterali. I punti complem entari sono d'ordiraca ch·e ha r accolto n ella bibliog r a fia 157 n ario cinque, m .a ne lla r egione cervicale essi c asi , fa n otare che tra questi solo 25 erano sono rid.ot·ti a due : per ò fa eccezione la 7a rim.a sti sintom .a tologicamente muti , ma egli vertebra cervicale ch e presenta cos tantem ente o sserva ch e ciò non può aver valore di sorta un terzo punto complem entare situato alla poich è n ella grande ~aggioranza v·e n g ono base e d a lla parte .anteriore d ella .apofi si trapubl)licate solo le osservazioni ch e si riferi- sver sa ; esso compa r e al 6° n1 ese di vita fetale, scono .a coste cervicali determinanti colla loro e d 'ordin.ario si sald.a colla m .a ssa cl.alla apopresenza disturbi di qualch e entità. I disturbi fi si trasversa durante il 6° anno , esso corriprovocati dalle coste cervicali , n ella scarsa per- spon·de alla serie di quelli ·da cui si sviluppano centuale preindicata tra i portatori d ella ano- le coste , nelle vertebre d or sa li, e merita perciò m .alia , si jni zi.ano prev.a lentemente n ella età i l nome di punto cos tal e (Sperino). T.ale punto giovanile e n ell •a prima maturità: in scarso sviluppandosi oltre misura e conservando la numero n ell 'infanzi.a e nell 'età av.a nz.a ta, e propri.a indi pendenza da orig ine alla 7a costa dalle varie statistich e risulta ·Ch e è ·tra i 20 ed oe·rvicale. An ch.e la 6a ver tlebra , e s·econ do i 40 anni ch e più spesso si r endono m anifesti Hyrtl, anch e la 5a e la 4a, possono presentare i sintomi s oggettivi ed obiettivi dipendenti un punto costal e analogo . Le classificazioni da tale anomali.a. Ciò si è cer cato di spieg·ar e di qu·e sta anomalia son o ba ate sui dati .ana in vario n1odo , sia rifer endosi .alle pos ibili tomici raccolti alla n ecr o copia, al tavolo openuove r el azioni an.atomiche ·di·pendenti d al r a tori o ed .all 'esam e ra diog ra fico. Gruber , processo di ossificazione che si cpm pleta tra Bla n chard, Luschka, Riesm an , Ombréda nne, il 16° ed il 26° anno , si.a rifer endosi .all 'ab- Pierre-Marie, Crou zon , Dalla Vedova , Scalone, bassamento d el ·c ing olo scapolar e ch e è proprio Sa inton , Leri , hanno proposto classificazioni d ella medi.a età, ed in fin e si è po·s ta in causa a car attere .anatomi co ·e d embri olog ico di cui la ipotrofia muscolare dell' età a' 1anzata e la riporto le più imp·ortanti. inflessione in av.anti ch e in tale periodo· s uClassificazione di Luschka: · bisce la colonna vertebrale, p·rovocando in tal 1) coste ch e raggiungon o l 'apice d ell e modo lo 1) 0 tam ento d ella costa cervi cale a apo fisi trasv·e r se; <fanno d egli elem enti vascolari e n ervo i d ell a 2) coste ch e sorpassan o l 'apice d elle a por egione 01)ra e sotto clavi colare. In qualch e fi i trasver se sen za raggiunger e lo sterno e terrara o servazione sono stati m essi in eviden za mina no liberamente, e son o unite alla prima quali fa ttori d eterminanti infezioni ed into - costa toracica d a un cordon e fibra o, d a una s icazioni . Un elem ento a cui non può e ere a rticolazion e o da un p onte o seo; I
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coste ch e raggiungono il manubrio dello sterno. Classifi.cazione di D.a lla Ve dova: 1) coste cervicali che non s·p orgono lateralm·ente dal processo vertebrale (a); 2) coste cervicali ch e sporgono lateralm ente .d.al processo verte•b rale e termin.a no lib er e (b), o ·continua no con un ponte osseo, osteo-cartilagineo, o fibroso, e si uniscono alla ra costa n el corpo (e), n ella cartilagine (d), o collo sterno (e) . , Classificazione di Blanchard: 1) coste eh.e cl.a lla 7a vertebr.a cervicale arrivano allo sterno; 2) coste a terminazion e cartil.aginea ch e s i fonde colla carti·l a.g ine della l a costa: 3) coste ch e h.a nno i capi m ediale e periferi·co ossei uniti da un ponte fibroso; 4) coste costituite solo .d.a ì capi sternal·e e vertebrale senza continuità di tessuti ; 5) coste ad unico moncon e posteriore. Classificazione di Gruber : I ) coste ch e non sup·erano l 'apofisi tr.a3)
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sve1~sa;
2) coste ch e sorpassan o l 'apice dell 'apofisi trasversa costituite da un corpo più o 'm eno svilu•ppato a termin.azion·e libera, o·d unito alla 1a costa toracica nel tratto osseo di essa; 3) cost e ch e raggiungono la cartilagine della i a costa toracica; 4) coste ch e 1si .portano fino al m.anubrio dello sterno. In contr.ap·p osto .a qu.e ste c l.assi•fi cazioni anatomich e Staffieri propo·n e una classifi·cazione clinica ch e egli ritiene prefe·r ibile a lle precedenti dal punto di vista pratico e didattico per ch.è le condizioni an.atomiche non determinano in ogni caso un qua·dro clinico fisso ad esse corrispond·ente . Egli ci presenta i segu·enti gruppi o tipi clinici: 1° gruppo: forme asinto,m atiche in cui la anon1alia non dà ·di sè alcun segno e la sua scoperta è accid.en tale; 2° gru·p po: la cui sintoma tologia è in modo esclusivo od a lmen o preponderante a tipo n en roso (comprender ebbe il maggior nun1 ero dei casi oss·erv.ati); 3° gruppo : il intom.a obiettivo più evidente è il tumore unilaterale o bilaterale dell a fossa sopraclavicolar e; 4 ° g·ruppo: comprende i e.asi relativa mente numerosi in cui la sintom atologia vascolare è predominante; può essere diviso in due sotto.g ruppi a econda del m.aggior intere samen.to del si tema arterioso o venoso; 5° gruppo: in esso sono da includer e tutti i casi a intomatologia poco frequente ed a
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spiegazione patogen etica oscura (acces~i dispnoici, crisi tachicardich e, dolori toracici, spasmi ·di.aframma·t i·ci , disfagia, sintomi oculari, ecc.). A detta dello stesso autore, questa classificazion e pure essen.do schematica ed artificiale si accorda col f.atto ch e I.a maggior parte d ei ·m ala·ti presenta cc il predominio n etto di un sintom.a o di un gruppo di sintomi ». Il quadro sintomatologico può essere dipen.dente da fatti p atologici riferibili a lla costa cervicale per se stessa (infiammazioni, tumori , esostosi, fratture), od invece alle alterazioni d ei rapporti normali degli elem enti anatomici della regione, dipendenti dalla costa Sitessa e determinanti lesioni più o n1eno gravi. La sintom.atologi.a soggettiva può .essere non m olto netta , a tipo di dolenzia vaga senza 11opografia prec~sa; m.a n ella maggior parte dei casi sono i disturbi soggettivi che coll a lo·r o continuità e g ravità costringon o il paziente a ricorrere al m edico. Formicolii, senso di de:boliezz.a de11 '.arto corrispon1d·en te .a lla anomalia, iperestesie, ipoestesie, od anestesie a ti•p o ra·di·colare, sono frequenti e r esistono in gene·r e ad ogni tra ttamento. Nel campo della motilità dalla leg.g.era ·difficoltà motoria si p uò giungere a veri fatti di paralisi (caso Torraca e Leri-Peron). Non infrequenti le l esioni amiotro·fich e in rapporto a l] e paresi e parali.si predette, localizzate primitiv.a m ente con particolare frequ enza ai muscoli d ella e·m inenza ten.ave, e su ccessiv.amente ai muscoli della m a no ed in qualch e caso a quelli dell'avam·b raccio (epi·trocleari). I rifl essi risultano gen er.almente di ri.dotta intens ità ed alla eccitabilità elettri ca con frequ·enz.a si h.a parziale r·e.azione degen erativa. I vasi venosi ed arteriosi possono subire per pressione o &tiramento diminuzion e del loro calibro, e da· ciò derivano .dj.s turbi circolatori che d.al semplice ra ffreddam ento o da lieve ipertermia possono giung·ere fino alla scom parsa ·d·el polso radiale, ed omerale, alla formazione di aneurismi, a trombosi di varia estensione. Sarebbero più frequenti le a ltera zioni del circolo arterioso ch e non quell e del circolo venoso. La .a n om.ali.a sch eletrica in parola può an ch e da r luogo allo s·tabilirsi di sindromi a distanza o gen er.ali zzate, come quella di Bernard-Horn·er, (pei rap porti tra simpatico cervicale e 6a e 7a ra dice cervicale), a disturbi per compressione .d el ricorrente a disturbi per compressione del frenico. Co~ dipendenti da questa anomalia sono stati an che descritti a cces i .asm.atiformi. L 'esame obbiettivo della r egione sopraclavicolare e della base del collo, può permettere 1
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SEZIONE l'RATI CA
di apprezzare alla ispezione, e più spesso alla palpazione, la esistenza di un tumore di vario volume, di consistenza dura, più o meno profondo; ma spesso nulla si rileva coll 'esam e obbiettivo, e solo la radiografia permette la diagnosi . Nella regione in esam.e possono es• sere evidenti pulsazioni anomale, e colla pressione si possono risvegliare od accentuare s,ensazioni dolorose lo,cali, o diffuse al collo, .al braccio ed al torace. Ciò è frequente quando la costa cervicale raggiunge una certa lunghezza e volume e viene a superficializzare gli elementi vascolari e n ervosi che in tal modo restano tesi foTtemente come le cord e di un violino sul proprio cavalletto (Ombre·danne). Fra le più rar.e . 111anifestazioni patologiche delJ.a c osta cervicale .sono q uelle· a carico del n ervo freni co : ed infatti unico caso ri~eri to è quello di Church (Jour. of Am. Med. Ass., 5 m aggio 1919) ch e descrive una paralisi unilaterale del frenico 1dipen·den·te da presenza ·d ì c osta cervicale. Credo pertanto opportuno riferire i dati dell'anam nesi e dell-'·esame obbiett ivo di un paziente capitato alla mi.a osservazione, e presen·tante fenomeni di n eurite del nervo fernico destro , evidentem ente legati alla presenza di una vol uminos.a costa cervicale d ello stesso lato. C. ModestQ, cont adino, di an11i 46 , da Montale Il padre è moTto in tarda et à per forma impre, c isahile, la madre è m orta· a 40 anni per tuber<:olosi polmonare; il paziente è ultimo nato d: altri tre fratelli tutti viventi e sani. Non ha soffer to di alcuna malattia fino a 42 anni epoca in c ui fu colpito da pleurite essudat1va sinistra, da <'Ui g uarì rapidamente. R. ammogliato con donna sana da cui h a a,vuto sei figli tutti viven ti e sanl ; la moglie non h a avuto abortij il paziente n ega q u als;1asi malattia vener ea. Non sa precisare l 'inizio d ei disturbi pei quali ricorre al medico, ma a fferma ch e già da qualch e mese è st ato soggetto aci attacchi dolorosi ch e inizialmente si origina-vano dalla reg ione della · spalla destra e s~ diffon<levano in basso, anteriormente e l ateralmente ver so l 'add.ome, con carattere trafittivo, e con esacerbazione notevole n egli atti r espiratori profondi. l l paziente, ch e è stato affetto da pleurite .essudativa sinistra, rassomiglia qucst:. primi fatti doJorosi a, quelli ch e ebbe a sopportare all 'inizio dell a preaccennala forma morbosa pleurale. Avendo constatato ch e la temperatura si m an teneva normale, ed· essendo, gli accessi dolorosi n on molto frequenti e di modica intensità, non credette necessario recar si daJ medico ; egli afferma ch e il dolore compariva qualche volta, spontaneo, ma il più spesso µi rapportQ a ' fat~ ca o a m ovimenti del torace e del collo di una certa entit à, quali il sollevamento ed ~l traspQrto di pesi . In questo periodo applicò revulsivi cu tanei ch e non gli diedero alcun giovamento; nell'ultimo mese le crisi dolorose sono anda,te aum~ntando di frequenza ied inten si.tà, ripetendqsi più volte nella stessa giornata, ~ due volte ad esse si è accompagnato
singl1iozzo mol esto che è continualo per circa due ore. Per questi disturbi il p . si presenta all 'am.bulatorio del prof. Vanni, ch e mi ir1carica della vis :,ta. · E. O. (marzo 1927) : Ind ividuo cli co1nplessione robusta, cute pallid a, solleYabile in plich e, elastica; mucose pallid e, cellulare so ttocutaneo normale; non ghiandole palpabili, non edemi, non re ticoli ven osi v!·sibili , muscolatura ben sviluppala, scheletr-0 apparenternente i1ormale. Nulla a carico dell 'apparato cardio-vascolare (pulsazioni 74 . PAMx 135, PAMn 80, alle omer ali di d estra e di sinistra). Il polso r adiale è facilmente apprezzabi '. e d a ambo i lati. A carico dell 'app ar ato r esp =r a torio si n ot a lieve diminuzione del murmure sull 'emilorace sinistro, n ulla a d estra . Gli organi addominali sono in sede normale e di, volume nor male. Nulla da rilevare a carico d egli .altri orgoni e sistemi. l~same
del collo dell e r egion:i SOf)ta clav icolari e clegli arti superiori: =n corrjsp on cle11za della fos-
sa ... opraclavicolare di d es tra si n olu alla ispezione
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una n oleYole rileva tezza ch e è special111ente evid en te quando il paziente p o11ga le braccia pende11 ti in completo ril asc: a1nento mu scolare. La palpazio11e permette di apprezzare in questa r eg ione una resistenza n on mqlto profonda di consistenza dura, immobile, che dal limite inferiorP d ella ,reg ione cervicale si estende lateral1nen te i11 aYan li ed jn basso fino aJla unione del ter zo m edio col terzo interno d ella clavicola. La pression e non deter n1i11a dolor e; a sinistra la r egione d el coll o e la fo ssa clavicolare non presentano nulla di an ormale alla isp ez:one ed alla palpazione. Gli arti superiori, sono p er tono e nutrizione nor111ali e la misurazion e rileva· che la cir confer enza del braccio e dell 'avambraccio di sinistra è di qualch e m illimetro inferiore a quello di destra. La inotilità attiva e passiva è completa; col dinamon1etro si ott engon o kgm. 55 a d estra e kgm. 46 a sinistra. Le sen sibili là tattile, d olorifica e termica sono normali, e così pure la sen sibi1 =tà stereognostica. All 'esame elettrico i n ervi ed i muscoli d egli arti su1)eriori reagiscono alla corrente faradica e galvanica normalmente. La pressione st1'. processi spinosi delle vertebre cervicali e dorsali non determina dolore. Al contrario la pressione eser citata nello spazio compreso fra i due capi d ello sternocleidomastoideo in corrispondenza del passaggio del fre11ico sullo scaleno anteriore proYoca dolore molto vivace, cl1e si risvegl~a pure mol lo vivace colla pressione eserc ita~a 1
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IL POLI CLINICO
lungo il mar gine sternale n ei primi spazi intercos laU, e colla press ione del punto di Guéneau de l\i1ussy, alla inter sezione della marginale stern ale colla li11ea p assante pel margine inferiore dellq decima costa. Esrrme radiografi co : evidente e teromorfismo regionale e cioè rlorsalizzazione della 7a vertebra cervicale bjla ler ale: a destra il processo costiformc si articola colla apofisi trasversa del medesimo lato portandosi in fuori ed in basso per cir ca tre cent \metri; alla s ua estremità esterna forma una nuova articolazione con una spina ossea che sorge circa a m età del primo corpo costale dorsale; da questa spina ossea ed in parte dal processo costiforme anomalo si parte un prolungamentq osseo ch e presumibilmente raggiunge il processo coraco ideo . A sini s tr~ il processo costiforme è molto· breve ed arr'. va alla prima costa • cervicale.
Per quanto riguarda la classificazione la costa cervicale di destra presen.t ata da questo paziente può esse-re assegnata al 2° gruppo della classificazione di ·L uschka, al g ru·p po e della classificazione di Daila Vedo"Va, e alle seconde divisioni di Blanchard e di Gruber. Deve poi esser e compresa ne] 2° gruppo della classificazione clinica prop·osta da Staffieri. Dato il reperto radiologico, mi pa·r e ch e la sintomatolog·ia presen·t ata dal ' C. Modesto po5sa essere posta in diretta r elazione colla presenza della costa cervicale ·de.stra, e poichè alla palpaz~one risulta ch e il processo osseo anomalo si p roten.d e in .avanti verso l 'inserzion·e dello sterno·cleidomastoideo sulla clavicola , in tal modo determina ndo fatti di compressione ed irritazion e sugli elem enti an.a tomici vicini, ritengo sia g iustificata la diagnosi di neurite del N. fr·eni co di d·e stra da presenza di volun1inosa costa cervicale . D.al t:r.attamento m edico .e dalle cure fisi ch e il paziente ha ottenuto, come prevedibile scarso giovamento; d '.a ltra p arte egli rifiuta il trattamento chirurgico ch e con ogni probabilità , specie con sideran do gli esiti riferiti dalla casi tica precedente, ·eliminando la presenza della .anom.alia, toglierebbe ogni disturbo . 1
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RIASSUNTO . Ria ssunte brevemente l e conoscenze ch e si riferiscono allo sviluppo ed alla Embriologia delle coste cervicali, l 'A. ·descrive un caso di costa cervicale ·determjnante n eurite del n ervo frenico, evenien za ch e ·dalla bibliografia risulta • essere as a1 rara. BIBLIOGRAFIA . STAFFIERI DAVIDE. Policlinico, Sez. pratica, 1927, n. 23. Pr.no~A. Radiologia l\1edica, 1926. LEn1 c uE. Presse ~léd., 1921, n. 21.
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MoucHETT. Ibid. , 1922, n. 93. M. R. Du PONT. Ibid., 1922, n. 8. A. THOMAS. Ibid., 1923, Il. 71. M. LA NCE. lbid., 1923, Il. 18. N.i.THAN. Ibid., 1921, n. 9. RoGER, REBOUL-LACHAZ et CHABERT. Ibid., 1925,,. n. 45. L ERl. Ibid.) 1924, Il. 88. TIXIER. Ibid., 1921, Il. 33. AnsoN and CoFFEY. Ann. of Surgery, 1927. SouTHAM and BYTHF.LL. Brit. ~1cdical Journal > 1924. . ScHIAssr B. Chirurgia Organ. Mov!ment~, 1921> n. 8. DALLA VEDOVA. Atti Soc. Italiana Chirurgia, 1908 ~ CAMINITI. Osp. Magg., n. 5, 1926. Cg·uncn. J ournal Qf American l\1edical Assoc. > 5-5-19] 9 . L. TonRACA. Ann. Ital. di Chirurg., 1928, n. 10.
DALLA PRATICA CORRENTR OSPEDALE I TALIANO UMBERTO I - CAIBO. REPARTO CHIRURGICO. Direttore: Prof. E. GAGLIO.
Un caso di placenta p1·evia complicato con ine1·zia uterina post partum. Isterectomia vaginale. SAVERIO CERQUA, chirurgo e aiuto. Annetta R., di anni 36, entra nel s·ervizio chirurg:~o dell 'Ospedale il 24 novembre 1929. Donna di n ormale cos tituzion e fisica, ha avuto sette figli co11 gravidanze e part i normali. Attualmente è incinta al settimo mese. Qualche settimana prima del suo ricovero in Osp edale ebbe una g·rave emorragia per cui fui chiam ato d 'urgenza. All 'esplor azione vaginale il collo dell 'utero leggermente rammollito mi pern1etteva di passare l 'indice e di sentire il bordo della placenta inserita margin almente a sinistra~ In quel m omento però l 'emorrag:a era cessata compl et f:lm ente p er cu i mi limitai a prescrivere riposo assoluto ed en1ostatici. Durante un p eriodo d~ dieci g iorni la paziente ebbe solo delle p erdite bia11che, qualche volta leggermente rossastre ed !nfine ancora sangue per cui mi decisi di farla ricover are in Ospedale~ Due giorni do·p o Ja sua e11trata l 'ammalala ebbe ]jevi dolori ch e le provocarono la rottura d el sacco d elle acque, inizjo del travaglio di parto e dopo. qual che tempo emorrag·ia. All 'esplor az:on e (fatta nella sala operatoria) trovai il collo rammollito e co.n una dilatazione sufficiente cla permettermi I 'introduzione della mano. Mi venr1e facile la ver sione podal :ca e in pochi minuti p otetti estr arre il feto e la placenta senza alcttna lacerazion e d el collo. Come d 'abitudine dopo ~l secondamento prçiticai ergotina e pituitrina. Ciononostante l 'utero com:nciò a rilasciarsi ed il san g u e a fluire in abbondanza. Praticai p er qt1alch e t empo mass~gg·io ed espressione bimanuale, ma sen za alcun risultato per cui mi decisi a tamponare.
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SEZIONE PRAT1 C...\
Fu allora che mi accorsi d i avere n elle mani un utero· di cau cciù; l 'utero s~ dis tendeva pro· gressivamente vi~ via che si introduceva la garza . senza alcl1n accenno a. contrazioni. Praticai an· . . cora il n1assaggio con 1'utero tamponat o, m a sem· pre inut:lme.nte. L 'a1nmalata ere\ in cattive condizioni anche per le eln.qrrag ie pregresse; un intervento si impo· n eva. lJna isterectomia p er via lap arotomica non mi avrebbe d at o· tempo sufficiente, per cui mi dec! si di fare una isterectQmia vag inale. Inciso l 'utero n ella sua parete anteriore 1'inversione e 1'estrazion e previ a legatura dei vasi n on presentar-0no alcun a difficoltà. Qualche punto di sutura al p eritoneo, due zaffi l aterali . L 'ammalata u scì gu ar~t~ jl ventesimo giorno. 1
RIASSUNTO. L 'autore riporta un caso di placenta previa m .ar g·inale com p licato con inerzia uterina postpartum ch e, n on ced ette alle solite cu re . (tamponi , .er gotina, pituitrina), ed impose seduta stante l'ist erectomia.
parietale d eI cu or e s ituato al la lJounta , po·c o o nie·n te sporg·e nte e .ri emp1it o di coiag·uli ; 3) le cicatrici fib rose d el mioic ardio, ta lvolta unich e testimOTui di un veccl1io infarto olinicamente ig n orato. Cli.niic amente l 'infa rto miocardi co può m aniEe tarsi in vario modo. La forma ang inosa i1peralg ica è que.1la ch e più si presta all 'accerLa n1ento diiagn os t.ico qua n tunqu·e n on sia la più f1~e quente. I sin.tomi ess.e.nz ia]i di quest a forma soro qt1attro: 1) Do·lore ariginoso c.ar att·erizz,at o dal1'acutezza atroce ·e d alla durata prol1u ngata. ~ in opportabile, t orn1e.ntoso , angoripera lg ico, con crisi paro i t icl1e di esaltazion·e e irra di azjoni lonitan.e (masoel.I.a i .a rti su p•eriori, atldom e). Può. durare per o•r e ed an·ch e fin o a 10 g iorni , r esis.t e.n do a tutti i rimed i effi caci p er 1'angina peot ori s; 2) Cadiita rapida clella pressione arteriosa sop·r atutto di qi:Lel1.a n1.assin1.a; 3) Febbre mo·dei'ata (38-38.5), costante ch e comipare di solito al seco·n do o qu.a rto g iorn o e p uò riapparire in ca so di r icaduita; 4) .Fremito pericardico incostante, di Cr cto, Jocalizzato, fuga ce. I sinto n1i .accessori sano: 1) Di sturbi del ritmo e segn,i cardiaci: tachj ca rdia, extr asist oli ' ientrico la;ri , fibr ill.azione a uricola.re : t oni carcliaci sm orzati ; 2) Disturbi gastro-i ntestinali: g.astralgi e, vomi ti . m et·eori smo, t.i1)~ i; J)Ossono J)r eval.ere fin o a d·eit erminare un ver o tato di J11ale car·dio-gastro-.a n g·inoso; 3) .Segrii pulmonari: r.antoli fin i disseminati .a ]] e basi o al focolaio , piccoli ver sam enti pJ.eu r ic i , talvolta anche tip·i co ed em .a pulmon.ar e .act1to; dispnea intermittente o parossistica con o sen za edem a pulmona r e; tosse sp asn1odica , j11 ce~· an te , p eno_a; 4) Stato di shock m olto più accent.u ato ch e n el.l e a ltrie cri si anQ'1no se : l ' inferm o . è di t 1n pallor e ciner eo con liev·e cianosi , è in p r eda ad .anQ'o&cia , •immobiJ.e o .ag·itato. Mo1Jte morti imr>rovvic;e ~ i spieQ'ano con I 'i n fart o d el m iocardi o senza i}r eced c11ti. c] inici. È più ch e ])robabil·e r h e molti cac;i cli morte 11er incope siano dovuti al l 'oco]u i on e acuta spasmodica d eJ.J e coronarie. Vi cever ·a ''i son o forn1 e d'infarti le ct1i tracci e (zone fibr ose cicatri zi.ali d el mio·c ardio) s i ri levRno solo al]'a utorpsia . L'infarto miocardi co può .assumer·c forn1e cliniche diver e. Dal pu·n to ·di ,~ i ~ta del cle:'or so si distiinguono: I ) Forme a ccom p a~nat e ad inc;11ffi c ienza cardiaca &ubac11ta, n e]J.e qu.a]i l 'inf.arto p11ò manifesta1'si ad in izio improvviso , ad ini zio in sidioso ·e m .a sch erato o com·e · itto Jniocardi co puro. . N·el primo ca o si può Rver e il ti1)0 cardioplegico (insuffi cienza ven t rir o la r e a r l1 ta, so ffi fun zion a li , cad uta d elJ.a presc;ione, edema pulrn on are , morte) o i.1 tipo cachetizznn te (cacl1 ess.ia e morte m entre i segni car·di aci 11as,ano in second'o.r din e) . Le forme in icli ose o m .asch era tc , 1e pi ù fre1
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SUNTI E RASSEGNE. CARDIOLOGIA. L'infarto del mioca1'dio. (P. VÉRAN. _ Gazette des Ifopitaux, 18 gen. 1930).
L 'rnfarto d eil mi·oca.r dio è un fo co.Jaio di n ecr~o1si, un 1 'arresto
sequ•e&tr o m iu ·scoJ.are, di pen d·en te d alim·p r ovvi so d ella c irco.Jazion e in un t erritorio circoscrit to del cu olìe. Si verifica oon maggior fr equenza n egli u omini ed in individui affetti ·d 'a·terosc1erosi , vecchi sifilitioi, quasi sempre ip er co!lesterinem .ici , e non r.ar am·e nte di.ab etiici. Sono più frequ,entem ente colpite le branche d·elil a c oronari.a sinis tr.a .sopratu1tto n ei suoi rami ventricolari, la oui importanza funzionale è superiore a l loro calibro sottile . La trombosi h a di solito sede n·el ramo interventrico1lafle a nteriore do1p o i·l distacco d ell 'arteria a1u ricolo-v.e ntr ic0Jare, e nella r egion e d ella punta. M.a può anch·e verificar si n e1lla bra nca aruri1colo-v·entricolare o n ei su oi rami d estinati al margine sini stro ·d·el cuo·r e . Il trombo , anato·m icam ente banale, può or g·ani zzarsi o disgr egar si con il ripri tino de lla p e1meabilità d el] 'arteria . Il fo·col.aio può a s um·ere due tir» : a) a foirma emorragica, apopl essia cardi.aca con irruzione n el ventricolo sinistro e rottura incomp leta n el cu ore; b) a form.a n·e crotica con tinta g iallastra o rossa. Come le ioni a sociate si posson o a\rere l"en doca.r dite iperpla stica, J.a pericardite subacuta • o cronica. Le con seg·u.e nze d el] 'infarto possono essere : 1) la rottu.r a d e] cu ore con se.de alla faccia anteri or·e d·el ventricolo sinistro; 2) l'a n eurisma 1
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POLICLINICO
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quenti, sono di diagnosi incerta. La sintomacardiaca . Si somministrerà la morfina, o altri tol.ogi.a non è così movim ·entat.a con1e •ne.Jl e oppiacei, senza paris1monia. I tonici cardiaci forme classiche, e la coronarite o·h literante può vanno a.doperati con p:riudenza. I nitriti, come essere supposta solo in ba e all 'irriduc ibiJità ogni altro vasodilatatore, sono controiindicati. del J 'asi to1l ia , al1la discordanza tra l ' ipertrofia DR. deJ cuore sinistro e l 'ipotens.ion e, all'assenza Il regime dei cardiaci dell 'a lterna.n za àel poJso, all 'intensità .d el rt1e la nutrizione del cuo1·e. mo,r .e di galo1p po. L 'itto m.ioca.r dico i)u.r o si estrinseca con l 'in(LoEPER e LEMAIRE. Presse Ji1 éd., n . 15, febbr. sufTì cienza acuta d el ouore sinistro con caduta 1930). 1 apida d el.l a pT·ess~o.ne e stato di .sho·ck . 2) Fonme a tapi::e su ccessive che s'iniziano L'alimentazione d el cardiaco è un pu11to con crisi anginose seguite da accalmia, e che ·~era•peutico che non viene in genere a suffiterminano con accidrenbi aritmici i qua·l i rjcienza curato: ci si accontenta in genere ·di un produ.cono esattam.entre ciò ch·e si o·s serva n·ella regime latteo-vegetariano; ora ciò è del tutto legatura sperimental e .d 'una branca coronaria insufficiente. imporita,nte, e ch·e ·p'1'~ecedono ·di poco la morte. Si d evono ·distinguere due punti: l'alimenDal punto s intomatologi,co si h.anno : tazione generale .d.el caridiopaziente e quella 1) FoTm·e gastro-in·t estinali . I vomiti ali- che g li AA. chiamano alimentazione del suo m .entari e poi bili.ari, l 'ipe.r estesia ·cutanea, lo cuore. Nel car·diaco esistono perturba~ioni not evoli ·d egli scambi nutritizi che vanno riequistato di shock, la facies, possono cond.u rre libr.ate, basti ricord.are ·qui brevem·e nte che il alla diagnosi di p·e r.fo:riazio.n ,e gastrica o i.ntemetabolismo basale è talora aumentato d el stina:le per poco .che i segni ang.inosi restino 38 % (Loubry), vi è un.a notevole ritenzion e al second·o pi.ano. Qu·esto stato di m .a.le cardiodelle scorie, come dimostrò Achard col bleu gastro-anginoso h a u·n a prognosi fa tale a breve se.ad·enza; di m etilene, vi è notevole ritenzione salina, e infine tutto il meccanismo digestivo è profon.2) Forme indolenti e dispn·eizzanti n ell e ·qu.a l i il sintoma · pr·ev,al·ente è l.a dispne.a jn- ·d.a n1ente alterato per la stasi addominale e la diminuzione di tutte le secrezioni. ten sa; Si ·d ovrebbe quin.di provvedere a una cor3) Form·e en1b oli ch e n.elle quali si ha la r ezione d·e ll 'acidosi, a un regime atossico poco -compar a di en1bolie nel territorio d·ella g rand e .circolazione; ricco in cloruri ·e in sali calcarei, ad una r e~ trizione d ei liquidi, a un regime antidis.pe4.) Forme a tipo Adams-Stokes dovute ad ptico. ·a rterite st e-nosante d ell '.arteria propri.a del nodo Di più il cuore deve essere nutrito in una di Tawara con focolaio di n ecrosi lede nte il eientro .a u;toma ti oo; certa m a niera elettiva, perchè la sua insuffic ienz.a è .spesso di ordin.e chimico. Gli A.\ 5) Fo.r me assooiat·e alla malattia di Buerfanno una minuta analisi d ella composizione ger nelle qua li i focolai card-iaci .sono simulchimica a .e} miocardio e tra g li altri dati, ditanei o seguono .a trombo-angioiti con diversa cono che esso contiene in paragone degli altri localizz.azion,e. La diagn osi d'infarto del mioic ardio può es- mu scoli striati due volte più fosforo, un ·p o ' sere posta Gon sicurezza n ella forma anginosa più ·di ferro (3 mgr. invece di 2) e di solfo iperalgica, n.elle alt:re fovme può essere sol(0, 11 invece di 0,07). Il rapporto ~: è di t.anto probabile , o addirittura azz.ardosa o impos ibil.e . 85 % invece di 54 %. In più vi sarebbero La diagn osi differenziale va posta innan zi anche d elle differenze zonali, per es., la cott1tto coin l'ang ina p ecto.r is ti.pica, dalla qual e l est erina sar ebbe più abbondante nel fascio di s i distingu·e essenzi.almente per l 'inizio più bru- . conduzione, e i lipoidi nel miocardio. sco , per l 'intensità e du.r ata d el d olore, per - Gl i AA. studiano poi accuratamente la distribuzione del glicogeno nelle fibre car.diach e l a resistenza di questo ai m edicamenti vasodilatatori . e in base a constatazioni anatomiche e biolog ich e ritengono di poter emettere l'ipotesi che L '·eSi tenza a el fren1ito pericardico soll eva il difficile problema diagn·o stico d'una pericardile cellule del fascio primitivo si possano conte in fettiv.a acut.a a tipo angiJloso, a favore sid er.are come riserve di combustibile che esse d ella quale parla la persi,s tenza d el fremito ed ·d istribuirebbero alJ.e fibre adulte del mjocaril ·mig1lioramento di tutti i sintomi in seguito ·dio (!) . a lla .cu ra salicilica. È g ià da lungo tem-po nota l 'azione imporQuando predomina.n o i segni d 'insuffici·e nz.a tantissima ·degli ioni Ca, Na , e K. Gli joni Ca ventricolare sin.i stra , acuta o subacuta, la diasarebbero sistolizzanti, quelli K diastolizzanti , gnosi del} 'orig ine coronari.a d egli accidenti è e le b elle ricer ch e della Scuola di Liegi e Brutalvolta impossibile. xelles permetterebbero di vedere nell 'antagoLa cura non può essere ch ·e palliativa. nismo dei due joni le ragioni della contraSi prescriverà il riposo assoluto e l'applica - zione ritmica d el muscolo caroiaco. Il carzione di una vescica di ghiacci o sulla r egion e diaco h a d t1 nque bisogno dei sali minerali , e 1
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SEZIONE PRATICA
n ei legumi verdi ne troverà in g ran copia e a ccessuale differ enzia l 'arigirta pecto1 is da i11olte altr e con.dizioni a com parsa accessuale, ma b ene assimilabili. Anch e la lecitina e il zolfo avrebbero grande im.porta·n za. Ma è certa- · senza dolore : asma carqiaco, tachicardia . paro ~ sis tica, ecc. mente l o zu cch ero ch e r.appresenta l 'alim·e nto Molto simile a ll 'an g·ina vera, n1a a prognosi e sen ziale d el cu ore; in base a ricerche sperid el tutto dive•r sa è 1'angiria pectoris vasomoton1en tali sugli .a nimali e sull 'uomo. Gli AA. ria, d·et erminata soltanto da spasmi fun zio11ali; afferman o che lo zu cch ero rinforza l'azion e di i disturbi sono molto sv.a riati , dipend en ti da numerosi m edicin.a.Ji a d azione ca:ridiaca. Essi ecc itazioni p sichich e : questi ·casi puran1en te con sigliano perciò di dare d ello zucch ero in f.unzion.a li sono però rari ed è r.accoma11da n,a tura sotto forma di sciroppo di g lucosio , bile. u na grande cautela n el diagnosticarli, specolla dose di 50 g rammi ne lle 24: ore. Avrebc ialm·e n t e in per son·e anziane ch e m ai pri1na b ero con que to sistem.a ottenuto· degli ottimi a evano so fferto di cuore. Molto rare sono a n ri ultati. c l1e le a n g·ine dovute puramente a ll 'u so di taL . T ONELLI . bacco. Talvo,l ta aff.ezioni dolorose dell 'articolazion·e d el.la spalla o d.ei mu,s coli d,el t orace Pa,togenesi, diagnosi posson o d eterminare stati simulanti l'angina e terapia dell'angina pectoi·is. pectoris; sono però casi m olto r.a ri, è più frequente l 'errore opJp ost o, ch e il n1edico dia gno(P. 1\il oaAWITZ. Deut. m ed. Wo ch., 48, 192 9). st ich i per a rtrite d ella spalla sinistra d olori anL'angina pectoris v iene probabi·l n1ente d eter- g·in osi. Una sind.ro.m e spesso moilto simil e a lla minata da un insiem e di var ie condizioni ana' 'era angina pectoris è il cosid etto « complestomich e e funzionali ; n essuna di queste condiso sin torna tico gastro-cardiaco n. Per la preszioni p er se stessa può esser e consid,erata co..,ione eser citata da uno stomaco eccessiv.amente m e indispen sab ile. P er l o più esistono però djJ atat o si possono m a nifestare sen sazioni mod elil e a lterazioni anatomich·e d·ei vasi coronari le t e n ell a r egione d el cuore; diminuen·d o il oppure (n elle forme sifilitich e) r.estringimenti con te11uto di g·.a s ·d ello stomaco si ·e liminano i d ei loro osti i per aorti te. Questi processi anadi t u rbi. È difficile differ en zia r e tale sin.drome dalla vera angina p er cb è anch e in qu,est '·u]tima tomici n on b as tano da soli a determinare l 'angina pectoris, esis tono infatti molte forme di il riem pi1m .ento ·d ello tam.a.ca può fav o·r ire la sclero·si d e•l l·e coronarie ch e decorrono sen za alco1nparsa di accessi, e p er eh è 1'.a coesso di angi11a pectoris n on raramer1te si a socia a mac u11 accesso e si riscon tra no soltanto alla autoip sia . nife t,az·i oni di m ·eteori.sm o intestin.ale. Jn m olti arnmalati di a n.g·ina vera i d o,Jori si attenuano P er ch è si d etermini 1'angina pectoris d evo~o l ta n to d o po ch·e son o avve11ute abbondanti n o coesister e con le alterazioni anato·m iche, eruttazioni. spasm i funzionali; far e in singoli casi questi FattoTi ch e provocano g li acoessi di an g ina spasmi d elle co·r onarie bastano da soli, anche senz.a alcuna alterazion.e anatomica, a determivera son o i movi.m·en.t i, i pasti, il fr eddo, il d ecubi·to orizzontale. In molt·i casi i dol ori nare g li a ccessi di arigi11a pectoris . Al cuni a uro1mpa iono quando i pazienti camminano rapitori invece pen sano ch e la cau sa d el dolore d.;ln1ente o fanno d·e lle salite; in altri casi i anginoso sia n·o n lo spasmo, b ensì uno stirapasti abbond anti provocano l 'accesso, specialm en to dell·e arterie coronarie . In molti casi, per trombosi d ei rarni d elle 111ent·e se d o·po i.I pasto l 'an1m alato s i muove. coronarie amm a·l ate, si sviluppano d egli in fart i Spesso l '.acoesso è provo·cato dal passag~g i o d: t1na stanza cal,da all'aria fredda esterna. Altre d el miocardio; qu.e sti possono, non p er ò i11 t utti i casi , d·eterminare i sintomi d ell 'angi1ta "·olte il d ecubito o.r,izzontale d et ermina 1'a cces, o, sp ecialn1 ente se lo to,m aco è dilatato pectoris. da gas. La diag nosi di angina pectoris 11on è sem prr Obbi ettivam ente si ri. rontra spe~ o n ei pafacile ed im plica spesso una n otevole r esponzienti il tipo picnico: coll o corto, toraoe largo, abi.Ji.tà; inf.atti I '.a ngina vera è una m.alatti.a a ddome dilatato; n on manca110 i tipi a st enic i, seria e talvolta molto grave . Sintomo prin c i]}al.e è il dolore; accessi di dispnea, di palpi - e .si sono però m olto più ra ri . Al cuore si contazioni senza do·l ore, n on sono angina pectori.'\ . s tatan o spesso rinforzo del secondo ton o aortico, ·soffi siisto1ici o (n·ella ifilid·e) diastoli ci a lIl dolore si può manifestare n elle regioni p iù di parate ; di so]ito percepito n ella reg ion e ra r - ] 'aorta , dilatazione del cu ore sinistro, aritmia extrasistolica o a ssoluta. La pression e d el sandiaca , più di .rado a lla parte superior.e d ell o g·u e è p er lo più aumen tat a, spes o p erò non ·terno , esso può in altr i casi esister e soltanto più d i qua nto corrisponde r·e bbe all 'et à d el maa l·l e spalle o perfino all '·epigastrio , al dorso o lato; i o ervano ca i di anqiria pectoris con a lla r egione laringea. on sempre il .d olore ~i pr essio.ne n1inore d·el normale. In cas i di inas~o·cia a l.la n ota sen saz ione di anni chilimentn farti del miocardio la pre. , ione prima a um eralla paura d ella morte; gli access i g ravis imi t at.a, din1inuisce subito dopo un g ra ·ve ecce o. con paura di n1orte, stati simili a colla so , sen sazioni insop:p ortabil i sono molto spes~o de- I rn.p or tante è l 'esam e r adi ologico; e es o din1 o. tra una aortite luetica o una ~cl ero i «ort erminati da infarti d el m iocardi o. 11 dolore 1
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POLI CLINICO
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tica la di..'.lgnosi di angina diventa molto p iù probabil,e. L 'el ettro,c ardiogra111ma può essere nor111ale; sono frequenti delle anomalie elettrocardiografich e, che in caso di disturbi angin oidi rendono prob.abile una angina pectoris vera (alJ ung·amento del PQ, onda T negativa in du·e d cri,razioni, ondu1azione d el comple.sso ST). Naturalmente queste a l terazioni del1'elettrocardiogramma non sono carat:teristiche d ella sclerosi coronaria perchè esse si riscon trano .a nch e in a ltr·e l esioni d el mio,cardio. Non '"' i dev,e mai trascurare la reazione di W assern1ann; nei casi esamina ti 1I4-l I 3 dei casi di arigi1w pectoris era dovuto ad aortite luetica. La prognosi dell 'angina pectoris è difficile , i)esso impossibile. Accanto ai pazienti ch e soffrono di accessi per anni senza .a vere serie conseguenze, esistono ca i d i n1orte cardiaca improvvisa; in generale l 'an g ina che compare d o 1) 0 fatica è m eno i)ericolosa d·ell 'angina cl1e co111paiie nel riposo (.angina da decubito). Quanto più frequ,enti e g ravi son o g li a cces i , q:u.a11to più prob.abil1i div.en tano gli infarti miocartlici e tesi, tanto più grave è la progn o i e probabile la morte cardiaca acuta o lo sviluppo cl i una in ufficien za cardiaca; anche la presenz.1 di asm.a cardi.aco aggr.a va l a prognosi. U11 catt ivo segno è il rimanere ba_ a la pres ione do.po un .a cce .so gr.av.e. Le forme ifiliLi.c]1e nono Lante la tera pia non h anno un.a progno i migliore d.e1le forme arteriosclerotich e; n elle prime infatti è r elativamente frequ·ent.e J.a morte cardiaca acuta . Importanti per la prognosi sono anch·e i r i·su·ltat i ter.ap eutici. P er ]a terapia è ÌffiJ)O·r tantissimo il t.enore di Yita , specialmente la dieta. ej pazienti g r.a ssi e su1p·er-nutri.t i è sp esso u t il is im.a una dieta scarsa e po,rera di car11'e; pa ti I)iccoili e frequenti, poch i liq·u idi , riduzio·n e di sostanz·e m .eteorizzanti . Sono pro,i biti j] ca ffè e il fumo , eccessi di alcoolici , eccessi ~e uali. Eyjtare fati ca fisica specialmen.te n ei ])r im i tem·pi . La ·cu ra m edicam ·entosa d ell 'acce so ste so si fa coi nitriti. Il preparato mig·liore è la nitroglicerina in soluzione alcoolica all'l :1000. P oco effi caci sono invece le tavolette di nitroglicerin a del commercio. Anche il nitrito d'.amile è m eno effi cace d ell a nitrogl icerina. Sono ·u tili an ch e ein ergici stimoli cutanei : bagni caldi alle m.ani e a i piedi, senapi m i, ecc. Se l e d ette misure sono inefficaci i ricorre a i n.a r cotici: dionina (d·u ·e .a tre ctgr.) e eucodal e (1-2 ctgr. ) per via sottocutanea . In caso ·di insuffi cienza di cuore ini ezioni di cardi azol ri petut•e ad in10rv.alli d.i 2-3 ore. l\folli J)azienti so ffro1ìo di lieve grad o di in. uffi c i e11za cardiaca ....p·e o non r iconosciuta dal n1 ecli co : le ven·e del col] o sono un poco t11rg-ide , il fegato un poco ingrossato , il m.a lat~ 11a lieve di pnea. Se si dà a questi pazienti rli a italc con chinidir .a in pjccol e dosi si diminui rr la tendenza ag-li accessi e si r ende mollo 1li \1 r nr 1 la mortr rqrdiaca acuta. Utilissi1
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XXXVII, NuM. 23)
me sono d elle pillole conten enti ciascuna 5 ctgr. di polvere di fogli e di ·digitale e 10 ctgr. di solfato di chinidina; due-tr e pi1'lole al gior110 per 10 g iorni , quindi riposo. :È utile anch e diminuire l 'eccitabili·tà n ervosa con adaJina, bromur.a l, luminal. Nelle form e sifilitiche la cura specifica d eve essere energica e prolungata. In caso di in ~uffi cienza cardiaca o di accessi gravi e frequenti è b ene farle precedere un periodo di terapia cardiaca. L 'efficacia d ella cura specifica è in ra pp'o rto col grado di alterazioni aortich e. PoLLITZER.
· UROLOGIA. La i·itenzione di urina. (H. J. MAcCuRRICH. British m ed. Jour., 1° fe bbraio 1930). La ritenzione d·i ·urina è uno d ei sjntomi più trazianti che afiligga l 'umanità ed è un sintoim a che può essere misconosciiu to quand·o è presente, m ·e ntr:e può. essere diagnosticato quando è assente. Il pri.mo di questi errori è ·dovuto alla ritenzione con rigurgito, che è presa invece per incontin·enza. Una volta l 'A. ha avuto occasjon·e di vedere un paziente n ella ca111era imbottita di un m anicomio, dove esso er a .. tato portato pe.r chè ritenuto affetto da mania . Il paz iente si rotolava s.ul terreno e si graffiava ] ' ipogastrio con le unghi e. L 'infermiere riferiva ch e esso em etteva liberamente l 'urina, anzi ch·e vi era incontin,enz.a. Al i ' esame si trovò ch e la vescica raggiungeva 1'on1belico e che vi era una prostata ingrossata , nonostante il trattam·e11to, i.J paziente morì di uremia. - Tutto que to d·eve far ten er presente la n eC·e·s.sità di distinguere b ene la ritenzione con rigurgito da,l l 'incontine11z.a; prim.a di diagnosticar e quest 'ultima, si passerà un catetere; n ell 'inco11tin·en z.a vera, si estra rrà in tal mo·do una scar sa quantità di urina. Un errore m eno frequente è quell o di scambiare la so p pression e d·e ll ' u r ina . (condizion·e più rara) con la ritenzion·e; anche in questo caso. il cateterismo leverà ogni dubbio. La ritenzion·e di urin.a può essere comp•l eta o parziale. Ne·l la prima, gli sforzi per la minzione vo lont.aria son o inefficaci, sebbene quando la vescica è abbastanza distesa, passi d e.J l 'urin.a per rigurg ito. N·e lla ritenzione parziale, il paziente può svuotare 1)arzialmente la vescica con uno sforzo m a se si introduce il cateter e a minzione finita , s i esttae ancora d ell 'urina. .La quantità di urina ch e così si estrae può fornire u n 'in.dicazione sul rapp orto fra la forza d el d etr-usor e ed il g rado di ostru zion e . L 'A. enum,era le cause della ritenzione. 1
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NELL UOMO.
A. Neonato. Ostruzione del m eato ro11 san gu-e o secrezion e di sseccata.
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SEZIONE PRATICA.
Meato a punta di spillo . Fimosi. Membrana con genita o valvola nell 'uretra posteriore.
13. Adulto giovane. Uretrite acuta, prostatite, asoesso prostatico. Spasmo ri~lesso dovuto ad infiamm.azione in .qualche altra parte (appendicite, ascesso ischioTettale, ecc.). Trauma locale od in a ltra parte (per arco ri\flesso). · Iperdistension·e della vescica. Funzionale od isterica. Malattia n ervo·s a organica . Calcolo.
passerà uno· grosso; l 'A. .afferro.a di n on aver mai veduto un ingrossamen to prostatico adenomatoso in individui ·ch e avevano avuto .in precedenza un 'uretrite posteriore. La storia di gonorrea o di cc riscaldo » come la chiamano spesso ·i pazienti ignoran ti, sug·gerirà I ' idea ·di stenosi. Si penserà al calcolo in pr esenza di pazienti ch e si lamentano di dolore specialme·n te dur.ante i movimenti ed in ·Cui il getto si arresta ad un tratto. L 'A. dà poi ind~ cazioni sul modo di fare il cateterismo , eventualmente con an estesia locale o sacrale o spin.al.e e l·e indi.cazioni e l.a tecnica per l 'ur:etrotomia e5terna. fil.
<C. Adulto di media età. Stenosi uretr.a le. Tabe dorsale. Cause, com.e a B.
O . Vecchi. Ingrossam ento dell a prost ata. Atonia. Cause con1e a B. e C. NELLA
DONNA.
U r-etri te (gonococcica). Utero retrove.rso, specialmente se ingro sa to per fibroma o per gravidanz.a . Prolasso d·ella mucosa uretral e. Caruncula. I.sterismo. Malattia n ervosa. Vaginite (bambine) . È criedenza vo1 l gare che se non si porta rimedio al.l a ritenzione , la vesci·ca sco·p pi, m a c iò no.n acca·d·e. Se l 'ostruzione si trova al col1.o della vescica, si ha il rigurgito quando la pressione -e n·dovescical·e raggiunge un certo limite. Se l 'ostruzione è n ell 'uretra, si h a uno s trav.a so dell'urina p er l 'uretr.a posteriore e si 'f ormano delle fistole. L 'aumiento di pressione ~provooa una tr.a becolazione dell.a vescica per <legenerazione del mu colo, la di·l atazion e del1'uretere e dell.a pelvi renale, con ·di struzione ~e1l tessuto e della funz ione del ren e ed , infine, '1 ' ur~mia . Il trattame nto n ell a maggior parte delle ri"tenzioni da causa cong·enita è ovvio . Nella ri·tenzione da infia·m mazione o da spasmo rifl es-so, è b en e evitare l 'uso del catetere, se è pos·sibi.I.e, e trattare l 'infia1n1'mazione. Altri m etodi '<ii diminuire lo spasmo sono i bagni caldi , le ~pplicazioni locali ca·l de, la morfina e l 'atropina per via ipodermica ed il oloruro di cal·cio per via endovenosa. L 'an amn esi indich erà la probabile cau sa e, -quindi, anc he il metodo di esame più ada tto iper ogni caso singolo. Per esempio , nelle stenosi, si farà il cateterismo con un strumento -sottile, mentre n ell 'ipertrofia prostatica, se n e
Anatomia e fisiologia dei nervi propri della capsula rena.le in rappò1·to alla clinica. (CARL ·F1scHER. D. Zeit.
f. Chir.,
vol. 222) .
Dopo uno s tudio .an~tomi co ~ fis~?logi co sui n ervi della capsula, 1 A. studi.a l importa~za ch e hanno in .rapporto al d?lore e -e morrag~a. Sinto,m i -e morragici ,e dolori possono apparire sia isolati, sia uniti . Come causa del ·dolore può essere ricercata la perinefrite diffusa o circoscritta,. l~ cica~r~ci , le callosità consecu.tive a processi infettivi e tr.aumatici, processi di organi vicini a lla capsula . . . Poich è il ·dolo·r e ·dip·end·e dalla .d1r:etta irr~ tazione ·de:lla capsula r enale , le stesse con~1zioni .an.a tomich e 1della -c apsula r en.a le lo spiegano. Come cau sa diretta di .emorragia sono da 1porre l·e .alter.azioni sv.ari.ate in pross~mità del bacinetto ren. sopratutto quelle localizzate aO'li .api ci ·d·el'la pacpilla, com e piccoli fo colai i~fiammator1 , piccoli tumori (angiomi , gruppi di ectasie venose, cavernomatosi ecc. , incrostazioni ecc.). Poich è le emorragie d.a questi fo colai avvengono ·direttam ente, in generale, ·n on è da ais petta.rsi un 'azion·e dalla -d ecapsulazione, b en chè per osservazioni isolate ciò sembri po·s·sibile . Com·e cau.s a diretta per il dolore e 1'em orragia .sono da ·p orre i focolai di .suppurazione n ell 'interno del paren ch ima ste"so. c .a usa in.diretta di emorragia e dolore : si possono ricordare ~ e a nzidette lesioni. in pros: simità al parenchima r enale per gli spasmi ' 'asali e quindi l'em orragia ch·e producono e il dolore eh.e n e •può deri,rare. Per malattie della capsu:la stessa po ono spasmi dolorosi formarsi per irritazione della capsula renal e, inoltre i focolai infiammatori p er la congetfion e ch e producon o po sono es.sere cau e eg·u.a lm·e nte di em·o rragie come , per distenione e stiramento dell{l cap ula r enal e, po sono e ser cau sa di ·doil ore. Ma quest e le ioni pos ono decorrere an ch e 1
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POLICLINICO
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si le11zio. arnente com e IJO ono questi sintomi ,,.as.ali cornparire per una ipereccitabilità del sis tema n ervo o vegeLativo. P er questo possono esser chiamati in cau sa fattori esterni: azioni di temperatura, mu tamenti di posizioni, cause puramente p icog·en·e. :È po · ·ibil e da dolori e emorragie .si formi110 spa rni e con gestioni puramente funzionali senza cr1e vi sia l 'azione riflessa partente da un focolaio infiammatorio, ma per una specia1e disposizione. Qu.e sta ipotesi vien suffra gata .d ai su ccessi ottenuti in questi casi ·d.aLla ·decapsu;l.azione. Contro gli spasmi la interruzione o l 'esclusione dell 'arco riflesso ch e passa dalla capsul a ed ha punto di p.a rtenza dal focolaio. Contro i f.att i di conge ti on e, libera il rene dall 'effetto della ·di tensione capsulare, inoltre migliora le con·dizjoni ·di circolo e il ·deflu sso sanguj gno diminu endo l 'azione dell ' ipertono v.asale. Per la n efrite (non per quella infettiva) spi eg·a la sua azione co.11 'interrompere l 'arco rifl esso della capsula renale , causa di spasmo ; e co ì ha .azion e anch e sull 'oliguri.a, uremia, anuria. La buona azione spiegata sul le n efro . i, deve. con siderarsi do.v uta ad una mi gl iore irrorazione. L' e.. clu ione delùa capsula ·deve con i.derarsi b en efi ca anch e quan·do non è completa, perchè l '.azio·n e fi iolo.g ica di irritazione nervosa si ha solo colla complessa continuità dei n ervi di cui è dotata la cap sula. Con la decap sulai ion e i in teressa solo il simpatico e l 'arco del rifle o cap sulare. V. ' GHIRON.
Tecnica per il trattamento del l' ipert rofi a prostatica secondo Payr . (HoFFIIEINz. Zentt.
f. Chir., n .
42, 1929).
L ' A. crede op1Jo1tuno riferire sul metodo di Payr, con iniezione di soluzione cc pepsinapregoid » ch e n on è finora b en conosciuto. L 'ini ezione si può fare ambulatoriamente. Il liquido vjene pre parato entro le 24 ore dal1'u o. Nel la !"iring.a .a 0.2-0.± del1la soluzione i uni ce 1. 8 em e. di n ovocaina al m ezzo. Il paz ic.nte viene posto n ell.a posizione del taglio della p-ietra con un catetere m etallico n ell 'uretra. L 'operatore infila il .d ito sinistro n el retto fi an,d o la 11arete e la prostata mentre infila 1'ago della siringa n el perin eo n ella li11ea m ed iana tra l 'ano e la radice dell o scroto. L'ago viene intro·dotto fino ad oltrepassare la cap ula prostatica, ed all ora si inietta il liqu ido in vari punti. Se non vi ha reaz ione si può ri petcre dopo qualch e g iorno l ' inc isione a11cl1 e a d una con centrazione maggiore. i ha elevaz ione ·cli temperatura fin o n 38°, b1uc iore ltell.a n1i 11zione ccl cYcnt ualm enle ematuria.
I buo11i ri ~ ul ta t; del m etodo s0no co1n unica ti ancl1e da altri, come Grunert, Rosenstein, Wolfsohn. Il n1etodo non è fatto per soppiantare la prostatectomia, che rimane il m etodo di scelta là dove si può fare. L 'utilizzazion e si ha n ei casi che compli cazioni vietano l 'operazione. Si può a n che u sare 11el primo stadio d eille ritenzioni acute di urina. BRANCA TI-
CENNI BIBLIOORAFICI (1) Physikalisch T echnisches Pralctikum filr Mediziner, 127 fig., pag. 228.
1\.LFRED
KRETIILOw.
M . 15,60.
Il cc praktikum » di K. è preceduto da una breve introduzione di Staeh elin, il direttore della C~inica Medica di Basilea il qu.a le presenta il libro come un buon co·m pl·e·m ·ento peT il corso di fisi ca m.e dica -c h e 1a Bas.ile.a è tenuto da Hagenbach . In questo prontuario sono raccolte tutte le applicazioni della fisica medica. Precedono brevi notizie sul! 'uso ·d ella bilancia; quindi 1'A. espon e i principii ·dell 'ottica (lenti , microscopio, polarizzazione, analisi spettrale ecc.) : parla delle applicazioni della luce nelle 1.ampade di qua·r zo e d·e i raggi infrarossi. Segu·e u n . capitolo sulJ.e generalità delle corr.enti elettrich e, sui m ezz i di misura, sui J)antostati, sulle correnti d 'alta frequenza e dia termich e per passare ai raggi X. •N el capitoi] o d·edicato ai raggi X sono passa ti in rassegn.a i fondam·enti di fisica, i m ezzi di ·m isura, gli apparecchi, la spettrografia, i dosim etri; per quanto riguard.a I.a diagnostica l 'A. fi ssa i punti principa·l·i dell' ottica dei raggi X. Un capitolo è dedicato a lla ra dioattività; un altro ca1pito1lo all !.e mo·dinamica (sfi g mografi) e l'ultimo all 'elettro·cardiograf.ia ·d escriv,endone i principi fondam.entali e gli apparecchi . In piccola n1ole son o raccolte molte cognizioni utili sulle applicazioni ch e la fisica ha n ella m eJi cin-3 . E. MrLANI.
Ergebnisse de r gesamten Medizin. Voi XIII. Due vol . in-8° di complessive p:;tg. 626, con 78 fig. Urban e chwarzenberg, Berlin,. 1929. Prezzo Mk. 30. Questa ottim a pubblicazione diretta da Th. Bnucscn continua a m ettere al corrente ir mondo medico dei prog ressi ch e si vengono facendo n ella n o.s tra scienza e dello stato d·elle questioni ch e si agitano. Fra i num erosi ed ampii lavori ch e si trovano in questi volumi, m enzioniamo i segu enti: cc L ' ipertonia essenzia le » (E. KYLIN) . « La secrezione interna delle ghiand ole salivari » (A. GoLJANITZKr). « Provocaz ion e artifi ciale del parto » « R. HoRNUNG). (1) S i pregn d ' iJ1,:ia re du e cop:c <lei l ibri fl j cui si d esirlcra la recen sio11e .
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SEZIONE Pl\ATICA
« Il trattamento delle malattie allergiche » (W. SToRM). cc L 'intossicazione saturnina n (P. ScHMIDT, A. SEISER e S. LITZNER). cc Stato attuale del trattamento del diabete con la sintalin.a » (E. FRANCK e A. WAGNER). H La durata della vita, dal punto di vista dell'igiene » (I\.. FRENDENBERG). cc Il trattamento dell 'anemia perniciosa col fegato » (R. SEYDERHELM). « La rianimazione alla vita n (K. THIEL), ecc.
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portanti n ei congressi della Società Italiana di Urologia. Sull 'idronefrosi vennero prese11tate e svolte .relazi-Oni assai diffuse dai proff. LEGUEU e FEY (Francia), LAs10 (Italia) e Cov1sA (Spagna). Riportiamo le conclusioni delle varie relazioni:
L'idronefrosi. LEGUEU e. FEY (Parigi) . - La distens!pne delle cavità r enali, lesione caratteristica dell 1idronefrosi, è la r~t'ultante di due fattori che importa non confondere: la dilatazione e la ritenzione . La dilatazione è una lesionè anatomica di natura estatica e s tabile. L 'anatomia patologica ce ne rende conto, e l ~ p ielo,g rafia permette studiarla. La ritenzfone, all ' incontro, è una lesione fisiopatologica risultante dal cattivo funzionamento dell 1apparecchio di escrezione c-:pè del muscolo pielo-ureterale. È un d :s tur~ d'ordine d'inamico. L'anatoroia patolo,g ica non può metterlo in evidenza, e soltanto la pielo·scopia p ermette esplorarlo . Tanto la d ~·latazione quanto la ritenzione testi1nonian,o una alterazione del muscolo pielo-ureterale; la dilatazione, d el disturbo della tonicità; la ritenz:,nn e, di quello, d ella contrattilità . Ma una di queste funz:i0ni può effettuarsi più presto o più intensamente dell'alLra, esis tendo frequentemente delle, ritenzioni fuori d'ogni dilatazione... Come nella vescica, oltre al'la ritenzione cronica con dis tensione esisilo·n o molteplici varietà di ritenzio·n e, così a livello de11a pelvi, del rene, s i trovano· pure altre va,.r~.età di ritenzione oltre alla ritenzione cronica con distensione (I 'uso le ha riserbato la d en ominazione d'idronefrosi) , ch e è necessario studiare al medesimo tempo ch e l 'idr.o.n efrosi propria1nente d etta. C:on siderata così, l ' ~dronefrosi r1on è una mal attia, è una sindrome, risultato comune di tutte le malattie deJl 'apparecchio del rene . 1) PATOLOGIA DELLE RITENZIONI PIELI CHE. Abbench è si tro·v:i u11a lesione anatomica p atente, ci si deve assicùrare, prima di ammettere l a sua az =one pa.togenetica che si tratta d'una causa primitiva di ritenzione, e non d 'una deformazione secondaria legata allo sviluppo· della dilatazione. a) T eoria meccanica. Certi aspetti della pielogr afia e d ella ureterografia possono stare a favore d~ questa teoria. Realmente bisogna esser estremamente_ prud ~nti, prima d'incolpare queste deformazioni, assicurarsi eh 'esse sono perman.enti e che non corrispo ndono a contrazioni fisiologiche e normali. Inoltre se si controlla il loro 1nodo d 'az~ 1one colla pieloscopia, si vede che n ella maggior parte dei casi, non si produce al loro livello ritenzio·n e n è ritardo nell'evacuazione del ljqujdo opaco. In verità, l 'idronefrosi da cau se meccaniche sen1bra r ara e non si può ancora accettare se non n ei casi in cui la cateterizzazione è impossibile. h ) T eor ia congenita. - · Dev 'essere una m al attia del tess11°to (Bard), una mal attia del muscolo pielo-ureterale . Ma questa m al attia n on agisce unican1ente sulla tonicità muscolare, ma pure st1ll a c ontra~lilità . Inoltre nulla ci pern1ette di a sserire ch e l a malattia sia id~9patica e ch e sia sempre con genita. Vi son o dei casi innegabili d'idronefrosi congenita ; sono quelli in cui l 'apparecch~o renale presenta allo s tesso tempo una malformazion e n1orfologica ed una n1alformazion e del tes-
fil. .
M ethods and problems of M edical Education. Fifteenth Series. Un vol. in-4 ° di p. 87 con molte figure, 1929.
Questo volrume tratta esclusiva.mente della Scuola 1\1.edica di Albany (New York). Vi hanno collaborato 19 autori; è corredato di un indioe p,e r materie. Ri·l eviamo che la maggior parte dei preoedienti volumi sono stati molto più ricchi e .' . p1u vari. F. 16PEZ UREfiA. El misterio de la vida. Morata, ed., Madrid. Prezzo Pesetas 6. L'A. passa in rassegna tutti i fenomeni vitali, .desorive amipiamente la struttura della materia vivente, per porsi e tentare di risolvere il problema del} '.essenza e della ragione d ella vita. È una . interessante dissertazione biologica e filoso.fica con riflessi pratici morali ed eugenici. DR. .
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI IV Congresso della Società Internazionale di Urologia. (Madrid, 7-12 aprile). I
Dal 7 al 12 aprile u. s. h a avu to luogo in i\!Iadrid ~l 4° Congressq, della Soci~tà Intern azionale di Urologia. Il pr'.mo dopo l a g·uerra è stato tenuto a Parigi nel 1921, il seco.n do a Roma n el 24 e il terzo a Brl1xelles n el 1927. Le sedute d el Congresso si svolsero nella grande Aula d el Senato, e l 'inaug urazione venne onorata dall a presenza di S . l\'l .. il Re Alfonso XIII. La Presjdenza del Congresso, che era stata designata nella persona d el dott.. GoNzALEs BRAvo, decesgo 11<i11 n o scorso, fu per decisione dell 'Assemblea conservata alla Spagna r1ella persona del pro·f. LEONARDO DE LA PEfiA. Gli italiani intervenuti al Co11gresso furono iI1 verità in nl1mero esiguo: Proff. LAsro di Milano, delegato, ALESSANDRI di Roma e BRUNI di Napoli, membri del CQmitato italianQ, GARDINI e PERRUCCI di Bolog:Qa, RAVASINI di Trieste, TARDO di Palermo. 111 co1npe11so preser o parte a l liva ai lavori e alle discu ssio11i, te11e11do alto nel cam1)0 della sp ecialità il nome d 'Italia, e portando un notevol e co11trj})uto ai vari temi proposti. Le ques tioni in discussjone erano tre: l 'idronefrosi, gli antisettici ur~nari , le infezioni colibacilIari d el} 'apparato urinario: sulla prima e sulla terza si erano già avute relazioni e d i.scussioni in1_
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II..
POLICLINICO
su ~o, n1a n on si potrebbe collocare in questa categoria la maggior parte delle rilenzioni pieliche. c) T eoria fun zionale. L 'esistenza di ritenzjoni funzionali si dimqstra dai numerosi casi in cui si trova una ritenz~•one con assenza d'ogni les:one congenita e d 'q.gni ostacolo meccanico. Questo è il caso, delle << piccole idronefrosi >> che si caratterizzano con una ritenz :-0ne senza' dilatazione .. Questa ri~enzione funziO'nale è legata al cattivo funzionamento dell 'apparecchio. e.scretore, del quale la fisiologia e la piele>scopia ci permettono studiare le modalità. Certi fatli sperimentali clinici operatori parlano ugualmente in favore d~ questa teoria. L'escrezione è assicurata dalla sinergia funzionale di varie azioni muscolari. Esse sono : 1) Co·n trazioni pielitiche che vanno sino alla forn1azio11e d 'un ])ulbo. 2) Un 'azione sfinter ~ana pielq-ureiterale, che con troll a l 'apparire e l 'evact1azione di bouchées ureteral'. ., 3) Contrazio,n i peristaltiche dell 'uretere. 4) Un 'azione sfin teriana uretero-vescicale, che protegge l 'uretere contro le minzioni vescicali. Se una di queste. azion~ muscola~i si altera, l 'escrezio·n e nqrmale è impedita e si produce la ritenzione. 2) LA DIAGNOSI CLINICA riposa specialmente sul
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Eziologia, patogenesi e cura dell'idronefrosi. LAsro (l\tlilano). - La vecchia concezione che faceva dipendere ogni idronefrosi da un ostacolo meccanico, dimoslratasi col tempo insufficiente per spiegare l 'etiologia di ogni caso, diede luogo alla teoria dinamica .. Lo stato attuale delle nostre c?~oscenze permette di concludere che non è poss~bile una nett~ separazione delle idro·n efrosi in dinamiche e meccaniche: i due elementi sono sempre presenti tutt~ e due almeno· quando la forma è in piena evolt1zione mentre all 1inizio ~~o. solo è capace di dare la ~pinta patogenetica in1z1ale. · L 'elemento ~eccan~co, d! cui non è possibile negare l 'ìmp-qrtanza, può esercitare la sua azione diretta - sulle v~e escret;,ve (occlu,sione), ma può a~che co.n la. sua presenza jn vicinanza di queste v·.e provocarvi uno spasmo che ha un effetto occlusivo che s! differenzia da quello meccanico perchè più breve, meno stabile. ' Quest 'azione spasmogena si esercita in zone speciali, quelle che più sono provviste di rete nervosa, nelle zone di passag·gio da un segn1ento urinario all'altro (colletto p :,elico, porzione estramurale). Lo spasmo non è f enorneno idiopatico, esso è la co n sP.gt1enza dell 'azione eser citata o da un elemento meccar~ico g·rossolano, facilmente riconoscibile, oppnre ~ l 'effetto di lesi-0,n i anatomo-patolog:che ininime alme11q nelle dimensioni (reliquati di periannessiti, vescicolo-sper1niti, prostatite, vasi qnomali, lieve mo·b ilità renale). L 'atonia è per lo più secondaria alle crisi spasmodiche acute che si ripetono ad intervalli. Essa non è mai primitiva e presuppone spesso una lesione pr-0fqnda del sistema neuro-muscolare centrale, perif~rico, vago-simpat:.co, quale fu sperimen Lal1nente riprodotlo; essa può svilupparsi per effetto di una compressio11e, di uno stiramento, d~ un processo infiatnmator:-0 ureterale e pielico . ' Causa ~olto· frequer1te dell 'qtonia è l 'infezione, che ha un 'importanza enorn1e nella patogenesi dell 'idronefrosi: essa spiega ~ r '.1sultati incompleti nella cura della piel~te, la recidiva della calcolosi renale, l'insufficienza delle operazioni ortoped?che sul bacinetto, il volun1e eno,r me di alcune idropionefrosi; in tutt~ questi cas?,, come in altri meno avanzati od affatto iniziali, anche l 'esame più attento nQn riesce a scoprire n essun elemento ineccahico; s~ tratta di forme essenzialmente din ainiche ir1 cui 1~atonia tossi-infettiva ha trasformato bqcinetto, calici ed uretere in una sacca flacc~da che si svuota solo con un drenagg~o che sia collocato in una zona declive. Il fattore meccanico manca od è secondario e tardivo per la formazio·n e di processi secondari (calcolosi settica, ing~11occhiamentt adere11ze pjelo-ureterali) che aggrava1i.o la, situazione che no.n fu da loro creata.
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carattere dei dolori renali; fra questi, il più tipj~<» è l a colica nefritica legata ad uno spasmo della muscolatura pielica, che porta ad una crisi di ritenzione acuta. La diagnosi può precisarsi dopo un esame completo radiologico, c~oè impiegando insieme la pielografia e le pieloscopia. Se la prima mostra la dilatazione, sol1anto la seconda può rivelare i fenome11i di ritenz;1one. Quest~ due modi di esame si. completano e si controllano, la loro associazione per1nette evitare mQlti errori d 'intrepretazione. 3) PER QUANTO RIGUARDA IL TRATTAMENTO, ii casi J)Ubblicati so~o d 1,fficili a confront arsi date le jn11umerevoli varietà dell ;idronefrosi; le osservazio11i p·o rtano rare vqlte delle prove sjcure. La 11ostra pratica attuale può così riassumersi: L 'indicazio,n e operatori~ si fonda sui disturbi d olorosi, sulle infez~o·ni, sulla dilatazione e specialmente sul grado di ritenzione cronica. Se ~ decide di non i11terveni.Te, si può ottenere t1n 111jglioramento cateterizzando l 'uretere. Se s'intervien e, bisogna incominciare, cercando con cura i dis turbi che rappresentano la parte di cau sa irriLante e. che d eterminano i fenomeni <i 'eccitamento Q d'inibizione che alteràno l 'escrezione. Non si ricorrerà alla nefrecto·m ia che il più raramente possibile, t~nendo presente il volume drlla sacca, della sua infezione dello stato del J1r1renchima rimanente, della to~icità della mo' il ità, della pelvi e dell'uretere., che deve esplo1·r: rs i i1el corso dell'intervento. . Negli altri casi, due eventualità si presentano: b) i è potuto determinare la lesione causale ò ell n rile11zione, ed in questo caso, ci si con~enta di so1) primere questa cau sa., senza che sia utile aggiu11gere n essun 'altra n1anovra comple-mentare. b) Non si può deternlinare la le ione cau sale d ell a ritcn zio11e, ed allora si può ricorrere, sia a ll a nefropessia, sia all 'enervazione renale , sia alla nefro lo1n;a ten1poranea .
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La relazio,n e venne illustrata co·n numerose projezio,n i, fra cui interessanti pàrecch:e urografie fatte cQll 'uroselectan per v~a endovenosa.
Eziologia e trattamento dell'idronefrosi. Cov1sA (Madrid). - Nel problema dell '~ drone frosi esistono ancora molte incognite riferentisi all 'e tiologia, all a rliagnosi ed al trattamento. Le caratterist:\he clini che ed anatomo-patologiche dell 'idronefrosi po ono concretarsi in una defi11izione descrilliYa dj cendo: che è una lesione
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.car~tterizzata dalla asettica, progr~ssiva,
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dil~taz~.one
primitivamente congenita od acquisita, par_ziale o totale, della cavità calico-pelvica del rene, con ritenziqne cron~ca, ipcomplet~ o completa, originata da difficoltà al! 'espulsione dell'orina. Nel! 'idronefrosi, I 'infezione è un fen:omeno secondario'; ciò che la distingue dalla pionefrosi, in cui essa è un fenomeno primitivo e primordiale. Dilatazione, riten:ziqne ed asetticità del contenuto, sono dunque le tre caratteristiche anatomopatolo·g iche del! 'idronefrosi. La dilatazione dipende da un 'alterazione della to11icità del mu sc-010 pelvico, e la ritenzione da un .disord :in e della n1otilità . La sen1plice alterazione mqtrice può originare ritenzioni senza: dilatazione, con1provabµ i me- · d:ante l a pieloscopia (ritenzioni pieliche funzionali di Legueu) .. È discutibile se in questi casi si tratta o no di vere idronefrosi. Abbenchè il termine idro·n efrosi nor1 sia molto, esatto, non .di meno è sancito dall'uso, j.n tal forma che sarebbe inutile sostituirlo cqn un altro. Nondimeno, la denom~nazione di pielectasia, proposit a da Fe.doroff ed impiegata da altri autori, esprime meglio il fattore anatomico f~ndamentale dell'idro11efrosi, cioè della dilatazi~ne della pelvi, permettendo la formazione di derivati, che indicano ~ differenti caratteri del contenuto pelvico in ogni caso, come: uretero-pielectasia, emo-pielectasia e 1
J>io-pielec tasia. Le cau se della idronefrosi sono inolto numerose e di diversa natur~, e secqndo quest'ultima, le idronefro si possono dividersi in due gruppi princ:.p ali: 1) idrÒnefrosi dovut~ a cau se d 'ordine meccanico; 2) idronefrosi dovute a cause. d 'ordine .dinamico. . . • li'ra le cause d'ordine m eccanico si includono tutte le lesioni organiche, congenite od acquisite, .come: tumori, processi infian1matori, corpi estranei, res1tringin1enti, pro·p~ggini e formazio11~1 valvolar:., che da qualsias~ puntq dell 'apparecchio urinario sia dentro, s~a fu~ri di esso, oppongo·n o .delle difficoltà alla normale escrezio,n e dell 'orina. Sott..Q la de11ominaz~one d '~dronefrosi dinamiche :Si aggruppano tutti quei casi ·in cui non es~ste una causa orga:nica él:pprezzabile cui poter at:tribuire lq. sv~luppo dell '~dronefro si. Le cau se sono: a volte dei processi tossi-infettivi, altre, processi infiltrativi infi ammatqri delle pareti del! 'uretere, a,ltre, ~Iterazioni del sistema nervoso. Dapprinc~1pio, · l a natura organ~ca di tutte le cause note condusse ad una concezi~ne patogenetica .esclusivan1~nte meccanica del! 'idronefrosi, consi.derando questa cqme il risultato d'un semplice fenomeno di dilatazione retrograda, in consegt1enza del r~stagnq d~ll 'orina al disopra dell 'o.staco·lo. In questo c~so si spieg·a l 'atonia muscolare come un fe11omeno consecutivo alla disten:Sione forzata delle pareti, al! 'aumento della pressione i1ei cqndotti e cavità dell 'appar~cchio uri• nar10. Posterio,r mente si p ensò che quasi tutte le idronefros~~ fqssero provocate. da lesioni d'origine CO·n genita, ciò che no11 escludeva la patogenesi esclu:S::vamente meccanica della dilatazione. In:fine, l 'osservazione di ~lcun~ casi d 'idronefrosi se.r.1za cau sa orga11ica apparente, congenita -0d ac<Jl1isita, ch e opponessero un ostacolo meccanico al ljbero corso dell 'Qrina, po,r tò alla con.cez~pne della teoria dinamica che attribuisce la '
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SEZIONE PRATJ CA
causa dell'idronefrosi a disQrdini primitivi della peristalsi pielo-ureterale (Israel , Fedoroff) . Le moderne esplorazioni p:eloscopiche ed i lav~ri sperimentali d1 molti investigatori, hanno dimo,s tratq che la perist~lsi del muscolo pielo~ ureterale può a1terarsi: 1) per disturbi della motilità ; 2) per disturbi della torùcità. I disturbi della motilità, secq·n do, Legueu, possono essere per eccesso o per difetto. Nel primo caso si forma una sindrome ipercinetica cara.tlerizzata p~elosco·picame1'l;te da un vuotamento· pelvico più rapido del normale. Nel secondo caso si origina una sindrome di ritenzione incompleta, che si rivela alla pielQscqpia mediante un 'evacuazione ritardata . Queste alterazioni della motilità si manifestano clinicamente con crisi dolorose spasmodiche, caratterizzandosi coll 'as-s enza di dilatazione della pelvi. Perc~ò Legueu le aggruppa sotto il nome di ritenzi-0,n i pieliche funzionali, considerandole co1ne i primi gradi · dell 'idronefros: ,. L 'idronefrosi, secondo lo stesso autore, dovrebbe passare nella sua evoluzione, per le seguenti fas~: 1) Crisi di ritenzio ne acuta .spasmodiche in una pelvi· norh1ale. 2) Alterazioni della l11oti.lità (iperchinesia e ritenzione cronica inco1npleta). 3) Perturbazioni della tonicità (dilatazione e dis ten sio11e). . La suggestiva ipotesi di Legueu, b asata sugli esam :1 pie1oscopici, richiede una 111ag·giore conferma cl~nica e sperimentale. No·n è pro,va·tq in i11odo con cluden,te eh~ la ripet!zione delle crisi spasmodiche j,n una pelvi normale, conduca fatalmente ~lla vera idronefrosi con 'd!lat~z~one. Pe:r conseguenza, è pren1aturo modificare il concetto attuale dell 'idronefrQsi, che cons~dera la, dilatazion~ cqme la lesione caratteristica e fondamentale del processo Delle ritenzioni pieliche funzionali, senza dilatazione della pelvi, può farsi un gruppo a parte; poichè si tratta di disturbi funzio·n ali che potrannQ o no co11durre al1'idronefrosi, e deve riserbarsi questa denominazion e per quei casi in cui grande o piccola, ma evidente esista dilatazione deJla p elvi . Le idro1nefros~ per alterazlon,i della tonicità muscolare possono esser d 'origine CQngenita od acquisita . Le recenti investigazioni sperimentali di Blatt, sembrano voler d'mos trare ch e la peristalsi del}'uretere e della pelvi 'è r egolata da centri auto111otori nevro--ganglionari, situat~ n ell 'avventizi~ della loro parete e che la lesione di quei centri dà ll1ogo alla dila,tazione pielo-ureterale per paralisi ed atonia della sua muscolatura . Queste investigazioni costituiscono una base ferma ~ sperimentale dell 'idro·nefros1 dinamica, e fanno sospettare, come disse Blatt, che non sia possibile unificate l a patogenesi e la fisiopatologia delle diver se forme dell '~.dronefrosi, pensando ch e le loro differenti cau se agiscono provocando t1na paralist ed atonia della muscolatura pieloureterale per lesione dei suoi centri aulon1otori . 1
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••• Jl trattamento dell ':dro11efrosi può esser radicale e conservatore. Il tratta111ento radicale è rapprese11tato dalla n efrect o1nia. Quello con servatore, rl alla n efroto1niH, lé\ pieIoto111i a, la n efropessia, l 'en etvazione del p ed u11colo renale, la sezione dei Yasi accessorì, e dalle differenti operaz:oni plastiche. In quanto possibile, il tratt an1ento conser~ ,·atore dev 'esser e cau sale .
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IL POLICLINICO
Un criterio eccessivamente radicale ha condo,t to molt e volte ad estirpare dei r eni idronefrosici con scarsa o, punto alterazione funzionale. Attualmente s 'inizia un 'accentuata r eazi.one a favore degli interventi conserv~tori, abband<}nati durante ·alcun tempo, a causa dei loro r i1sultati poco incoraggianti. In, genere, può dirsi che i grand~ sacchi idroneirotici sono tr~butari de] trattamento radicale, men tre che le piccole i1dronefros1 e le. forme incipienti, dovrebbero soltanto essere scopo d'una terapeut~ca conservatrice. Nell 'idronefrosi di medio vqlume è dove si presen,tan,o l~ maggiori d~fficoltà per decidere in ogn i· caso se i1 trattamento dev 'essere cons~rva t ore o radicale. ·La decisione si baserà sull'accurata interpretazione dei seguenti fattori: 1) Il valore funzionale di an1bedt1e i reni. 2) Il grado d 'alterazione motor!1a de11 a pelvi e dell'uretere. 3) La capacità di rip arazion e funzjonale e nloto:ria <lel r ene ammalat o. 4) La conoscenza della cau sa dell 'idronefrosi. In caso di dubbio, potrà giudicarsi, approssimativamente, della convenienza d 'estirpare il rene oppure cqin servarlo, calcolando il suo valoire funzionale dalla quantità di tessuto renale apparentemen~e san o esist ente nel rene idronefrosico al mo,m ento dell 'intervento. La valutazione a priori del valore funzionale d'un rene idr~nefrosico, co~ m ezzi abituali (concentrazioi1e ureica, cromocistoscopia, fenol sulfonftaleina) non ci . permette di giudicare sulla su a capacità di rigeneraz~qne; poichè non sempre vi è una re1azione diretta tra il grado del1'alter azione funzi~nale e quello della lesione anaton1 :,ca; in camb~o, il grado dell'alterazione motoria della p elvi e dell 'uretere e della loro possibile r ecuperazione dopo, messa quest 'ultima, mediante l 'atto operatorio, in condizioni di vuotars~, più facilmente, possono, esser calcolati col1'esame pieloscopico e coll 'uroritmografia. Un certo grad,o, d~ m otilità, abbenchè deficente (ritenzione inco·m pleta), costitu~sce un 'indicazione del iratLamento conservalore, se questo non fo sse coi1 troindicato da altri m,q,tiv~. L 'abolizio,n e della inotil:t à (ri.tenzione completa) è ui1 'indicazione della nefrecton1ia. Asser.i.ta ' in. principio, l 'indicàzione del tratta. . mento cQ nservator e l 'i ntervento da praticarsi varierà in ogi1i caso a secQnda si con osca o no la causa produttrice dell 'idro nefrosi. Se la cau~a ci è nota, p otrann o esser e ~ndicate la ne~otom ·~ o ]a pielotomia, in caso di calcolo; la sezione di ui1a arteria accessoria., sola o,d ;a,ssociata ~lla p :ielo-ureteroneostomia (W~db~lz, Quinby); la n efropessia, se la dilatazion e dipende d a ':Ila m~ bilità anormale del rene; la uret eroplastJca o il reimpianto dell'uretere, in caso1 di strettezza del cQllo ureterale. Se n-0n s~ è giun ti a conoscere la causa, sarà indjca ta l a nefropessia, associàt a o no all'ureterolisoslosi; l 'enervazione re,n ale, co·m e operazione palli ativn per alleggerire o far sparire le crisi ~o lorose; Jn sezione · di uno spero11e, o la p1e]o-11relero-ana Lomosi laterale; la resezione della pelvi e la pieloplicatura , col f;ne , alle volte, di di111inuire la capacità della pelvi distesa, ed altre di agevolare la sua evacu azione, perturbata dall 'c i te11za d ! propaggjni del I 'uretere ed aderenze tra questo e la pelvi, cl1e benchè no11 siano la ca11 a originaria clei di turbi , contribui scono all o 'iluppo dcl l 'idronefro i. 1
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Nelle grandi idronefrosi, le quali nel loro sviluppo eccessivo, scendono, f~nq alla cavità della~ pelvi ossea, principalmente nei casi di1 reni distopici, può effettuarsi il trattamento conservatore mediante l'idronefrosi-cisto-neostomia. In molti casi, le operazioni p,l astiche conservatrici dQvrai1no associarsi tra di loro per conseguire un'azione terapeut~c~ più perfetta, ed in tutti i casi si pratiicherà una nefropessia complementare per correggere la mobilità del rene, prodotta dalle manovre di isqlainento ed esterioriz• zazio ne. Se, da un punto di vista teorico·, le operazioni plastiche conservatrici sono giustificate, non succede lo stesso dal punto di vista sperimentale. Le classiche esperienze d •, Alksne e quelle moderne di Blatt dimostrano, che Ja sezione trasversale dell 'uret~re o la distruzione circolare della ~ttrl avventizja, alterano la, coo1rd~1nazione della sua peristalsi e danno luogo alla d~latazio·ne del condotto al disopra della zona lesa. D'altra p arte, l 'esperienza delle operazioni plastiche è ancora così scarsa, che non autorizza a racco1nandarne l 'impiego in un modo· sistematico. Perchè tutte od alcuna di queste operazioni possano essere adottale nell a pratica corrente della chirurgia urologica, occorre riunire un inaggior numero cl~ osservazioni, ch e ci fornisca una più vasta informazione al r.i guardo, non soltanto dei su oi risultati clinici immediatj, m a pt1re dei · ri sullati lontani e definitivi, e giungere n ei n ostri attuali m ezzi d 'esplorazione ad un tale perfezio11amento ch e ci perm etta: 1) diagnosticare co,n pfù precisiq,n e la éausa r eal e. ed effettiva d ell 'idronefrosi in ogni caso; 2) calcolare a priori, tanto il valore attuale d 'un rene,. cq-n1e ~l s110 potere di ricuperazione secretiva ed escrethra. Frattanto, l 'opportunità di praticare le operazioni pl~stiche sarà stabilità, in parte., dal criterio personale del eh :,rurgo, d~ suo temperamento, più o· meno ìntraprendente, ed a volte, dalla semplice i sp~azione del momento. 1
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.i\lla discussio11e presero partE'J numerosi soci ;. specialn1ente inter essanti le comunicazioni dei pto,f f. DE SMETH (Bruxelles), 0REJA (S . Sebastiano) K EYES (Ne\iv York), BoECKEL (Strasburgo), MA~ION, CnEVAssu e PASTEAlJ (Parigi) , BEER (New York), SAJ.'1TOS (Lisbon a), W11,nR0Lz (Berna) ~ degli italiani GARDJNI e PEunuocr di Bologna, che illt1straron-0 delle osservaziqni importanti di idro,n efrosi; BnuN1 di Napoli, che parlò specialme11te delle piccole idronefrqsi _d?l~rose e del!a loro diagnosi e cura, fuvAsINI d1 fr1este, che illustrò il suo ricco contributo con bellissime projezioni d~ urografie coll 'uroselectan, e ALESSAN~RI di Roma che discu sse dell 'importanza della pielo·g rafia e della pieloscopia, specialmente col nuo: vo n1etodo dell 'uroselectan e rjferì su numerosi casi di uronefrosi da vasi polari anormali e sulla loro ct1ra.
••• uo-li anliseltici urinari presentarono notevoli r elazloni i dot t. .TAEGGY di Losanna e Puuno di ì\Iadrid. Ecco le con clusioni cui essi son o giunti : •
Il relatore richiama l'atten zione sull a poca d iff11sione dei. ]avori apparsi sin '~ra sugli antisettici urinari, fatto ch e ha resQ il lavoro J AEGGY.
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SEZIONE PRATI CA
ingralo. Insiste sull'importanza di fissare le inùicazio11i del trattamento medico d~lle infezioni ~d esclude ·dal tratta1nen:to per vi a di medicamen:t1 antise~tici tutte l~ ~~laltie che si complicano di ritenzione urinaria. Rich~ama pure l 'atlenzione st1lla ~ecessità di tener conto del modo d 'infezione, e trattare, se p_ossibile, il focolajo pri1nordiale nel medesirno tempo. L 'anal~ si chimica e m~crqscopica delle qrine deve essere co1npletata da un, esame batteriolog·ico. L 'acidità reale dell 'orin:a (~l · pH) deve esser~ ricercata e controll ata giornalmente durante tutto il periodo di cura . Il relatore indica un procedimento semplice e rapido per d~terminare l 'i11dice reale d'acidità urinari~ sia ql capezzale dell 'amn1alato, s: a nel gabinetto di consulto.. Servendosi dei 3 indicatorj seguenti: la fenqftaleina, il rosso n eutro ect il rqsso d~ met1le, si può essere al corrente, secondo la colorazione, ch e prendono le or~ne, addizionate di detti prodqtti, sul pH, in limiti alca. che variano entro il 10 dalla parte lina ed il 4 dalla parte acida. Per i bisogn.i della prat~a, si possono disting·uere un 'alcalini\à forte e ilebole ed un'acidità debole, media e forte. Visto questo se~pl~ce procedimento, il controllo della reazione urinaria è alla portata d 'ognuno. Questo metodo renderà pure servizio. per controllare l 'efficacia d 'un regime O· cli certi prodotti amministrati allo scopo d 'alcalinizzare o acitlificare le Qrine. I 111olti lavori consultAti ci mettono davanti al1'evidenza che U valore d'un antisettico ·t1rinario i1on corrisponde: al suo· potere batterj cjda in, vitro. La più g·ran parle di q1.1esti procl ol ti agisce piuttosto in una sfera d'azione 1111rorale, quali· stimolanti dei mezzi- di difesa, che quali battericidi· direit ti . I vecchi prodotti, come il salolo, l 'urotropina, l 'acido·· canforico, i b alsamic4, continuano a. mantenere la loro acquistata posizione e non h a11110 potuto purtroppo essere rimpiazzati da nuqvi prodolti. Fra questi ultimi gli arsenobenzoli, cau sa il loro. potere quasi specif~co suglt stafilocqcchi sono venuti ad arricchire il nostro arsenale terapeutico. Il m er curocr onio, agente terapeµtico di grande valore , ma non senza qualche rischio, deve essere riservato ai casi che h annq resistito, ai prodotti n1eno pericolosi. 11 pyridium si è dimostrato· molto utile nelle cistiti post-gonorroiche, ed eccelle per le sue '1uali tà ca]martti . Riasst1mendo, noi i1or1 conosciamo fra gli antisettici urinari al cuna panacea . L 1i1nportante è d'usare un antisel tico, sia vecchi-0 sia n1oderno, con senno. 1 ,
PJ.Tr.1no (l.\fadridì . - La scienza medica n1oder11a l1a fatto degJi sfqrzi lodevoli. per otte11er e clegl i a11 tisettici urinari efficaci, ma questi sforzi abben chè coronati dal su ccesso in casi isolati non Jt[tnno condotto a risultati uniformi, e può assicurarsi degli antiset.tici oggigior110 p :ù correnti , che la loro fama sarà cqrta: cli al c~ni rimarrà :il ricordo, dei P~.ù nulla. No·n d.imeno, sono inter essanti come tappe nella strada del progresso, perch è traducono le idee tera~ eutich.e del inomento e rivelano la mancanza cl un criterio filòsofico capace di giud'. care il l avoro fatto fin ·oo-gi ed orientare quello dell'avvenire. Nel ll1igl ~~re dei casi , l 'antisettico aiuterà, m a inai sostituirà la natura .. Nella guerra, che è la malattia, l 'antisettico pl1ò essere parago11a to al-
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l 'esplo·sivo, e se le battaglie abbisognano , per· 'incersi, di molti fattori• oltre all 'impiego degli esplosivi, le guerre, per vincerle, abbisognano pure di molti fattori oltre le battaglie. Negli organi urinari ammalati, per r im etterli jn salute, sono n ecessari: 1) Il ristabilimento del corso libero dell 'orina. 2) L 'estirpazione del foco·l aio (foco) ammalato. 3) La coll aborazione dell~ natura. 4) L 'aiuto dell 'arttisettico, se esiste per quella pecie di germe. A11che st1 questa s~con:da questione si svolse urt 'interessante ( discus.s1i<>:n8! oon c-Om·unficazioni d~ notevqle importanza fra cui specialmente quelle dei proff. HoGGE di L;.egi,. You NG di Baltimora, ch e riferì sui risul1 ati brillanti ottenuti coll 1u so del mercuriocromo, di FULLER dell 'Afri ... ca del Sud, di LAsro di Milano . Sulla terza questione so·n o state presentate due esa urienti relazioni, una qel do1t. PEREARNAU di Bar ce1lona ed una veramente co·m pleta e dilige11te an ch e per aver r accolto l 'opin:one di mo} ... ti ssimi chirurgh~ ed urologi del pro·f. 0ECONOMOS di Atene. Ne ripoìftiamo· brevemente le conclusio·ni ~ Infezioni colibacillari dell 'apparato urinario.
PEREARNAU (Barcellon a) . - Data l 1estrema frequen za delle infezioni col?.bacillari dell 'apparecchio uri nario, abbi amo trattato soltanto di- quel1e proclotte primiitivamente dal bact. coli, essendo indenne (almeno cliTI:~camente) da ogni altra infezione o les~one. Possiamo asserire in modo assoluto ch e n essuna parte del tratto urinario nè genitale O·f fre alcuna co11<ljzio11e peculiare di resistenza al germe, per ... ch è non possa essere i,n vaso da esso; nonostante, sembra ch e a misura che si ascende dall 'uretra al rene, l 'infeziqne colihacillare sia più fre ... quent e. Il colibac'.llo può senza dubbio p enetrare dal ... le tre vie accettate per le infezioni urinarie in generale : diretta, ascendente e rlisce11dente od emato gena. l\l[a non c'è dubbio, dop·o jnnumerevoli inves tigaz~oni , sperialme11te le p iù recenti, che cqme per la tubercolosi urinaria, la via discendente od ematogena è quella ch e· prevale n ell a patogenesi dell'infezione colibac:llare. L 'oriirine intestinale,. già da tempo osservata da in ... finiti clinici ed ur ologi e la sua e&trema frequenza. è statA dimostrata da R-0ux e Heitz-Boyer i)rincipalmente, facendo uno studio 'impeccabile rl ella sua gr ande importanza n ella colibac=11osi La diagnosi della colibacillosi urinaria si ba sa quasi esclusivamente sull 1esame isto-batt~ riologico dell 'or:.na, tenendo conto della pol1r;orfologia del colibacillo, tanto n ell 'orina come i1el sangue. La prognos~ delle medesime, in generale, · è be11igna, poichè rare volte pone in pericolo la vita ; ma , cqme è naturale, si sono non p~ ch e eccezioni, specialmente nelle forme co mplicate con ostacolo ori11ario, chirurgich e propriam ente dette, non è .benigna in quanto con cerne 1'evoluzion e, poich è sono molt!ssime le colibacillosi cl1e col farsi cror1iche, si eternizzano, si r i,petono, ' si acutizzano ~i tant? in · ~anto., ~ pr~ p ar ano il terreno per 1 evoluzion e d1 les·:cn1 1:1r111arie che richiederan110 1~inl erYento chirurgico. La stes a oolibacillt1ria suol e ere m olto ribelle acl ogni tratt amento. 1
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Questo può dirsi ch e, ;,n genere, è molto comples o. In Yer o r azion a lme11te, p er le for111e di origine em a togena (r ealmen•te le più numerose, come abbiamo veduto) , consisterà principalmente : 1) co1nhtltle11do il focolaio originario, m olte volte. in testinale; 2) trattp.ndo deJJitam ente la set ticemi a n ei casi acuti e 3) n ella t er ap eutica delle lesio11i primarie ch e esis to110. Se n on riesce tutto questo, secondo noi , h a luogo la vera indicazion e della vaccinoterapia (auto-vaccinoterapia, tei:i.endo co,n to· d el polimor-fism o e varietà del CQlibacillo), e part icola rmente il procedimento di Mauté (piuttos t o : ch emioter apia) di vacc~ no « alla soda ».
Può detern1inare complicaz~-0ni su tutto l'organis1no . La diagnosi deve basarsi sullo studio accurato dei sintomi funzionali e generali, sul! 'esame met-0dico e completo d el malato, e sulle ricerche del b acillo coli nell 'or ~na, sangue. e nelle secrezioni patologicl1e. Per fare la diagnosi esatta della sede della coJibacillosi urinaria è indispensabile esplorare m etodicam ente e accuratamente tutto l 'apparecch=i0 urinario. Egualmente, l'esplorazione accura~.a dell 'apparecchio d: gestivo è l'unica cosa che ci scoprirà il focolaio primitivo della colibacillosi urin~ ria e mostrerà la causa d i questa infezione. Non v~ sono infezioni colibacillari dell 'appa0 ECONONros . - L 'infezione colibacillare d ell 'aprecchio urinario, senza stasi dell 'Qrina; ma spesparecchiQ ur'..nario è d '~mportanza c apita,le per so questa st asi è molto leggera oppure è molto la su a frequen za, p er le sue forme cliniche mold :fficile da scoprire; a volte passa inossevata . teplici e diver se, per le sue complicazioni, p er Il tratta m ento della colihacillosi urinaria deve la su a diagn osi a vqlle difficile e per i suoi tratesser e diretto: 1) alla stasi; 2) alla infezione protamenti molteplici e nuovi. Tra le diver se infe- pria e 3) al focolaio in ~ziale dell 'in~ezio~e. . zioni che 1ninacc~ano l 'or g a11ismo umano·, come Nella colibacillosi urinaria con ritenzione evila sifilide, la tubercolosi, la malaria, l 'infezion e . den t e bisog11a combattere questa coi mezzi apcolibacillar e r appresenta UD:a delle principali , p er propriati e l 'infezione cQl siero anticolibacillare la st1a frequen za. cli v·in cent. Da l pt111to d i. vista storico, quest 'infezion e NelÌa colibacillosi urinaria senza ritenzione con1pre11de due periodi : un p eriodo di sola osevidente _si proc1rrerà : 1) un trattamento intestiser va zj 011e clinica, ch e viene d alla, più alta antin ale (dieta, nujol, irrigazioni, trattamento apchi là: e un period.q· d 'investigaz =on~ microbioloJ)r opria to della ritenzione. fecale, ecc.) ; 2) un g ic he, patologiche e terapeut~che., Q p eriodo motrattam ento urinario (dieta, colargola per bocca, d erno, ch e n asce d a Past eur (1859), e specialalternando con salolo a ssociato al blu di met\len e, m en le nel 1884, epoca in cui Esch erich scoprì lavagg-io· d c1le vie urinarie, ecc.);. 3). u~ tratta: il col :bacillo'. mento d ell 'infezione cQl siero ~nt1colibac1llare d :. Il colibacillo è un m icrobQ polimorfo., che h a Vincent. d iver se r azze e vive come saprofito cost ante n el tubo d iges livo ; si m oltipl:ca part~colarmente col Artc li P. ~11 ..:i_uesto 1e1na si svolse un 'ampia dicalcio. scussio,n e ct1 ~ l1ortaronq in modo speciale conIn certe condiziq ni (st asi fecale, viziamenti tributi n otevoli t pro.ff .. YouNG di Balti~o~a, CH& del chimismo j.ntestinale, aumento di virulenza vAssu LEGUEU PASTEAU e JANET di Par1g1, ALEsdel colibacillo, assoc: azione. microbica) segrega SANDR~ di l{o n;a, che riportò 28 casi studiati in l o-ssine, alter a I 'epi telio intestinale e il coliba- inodo· cqmpleto nella sua clinica accennando·. ~Ile cillo passa n el san gu e. Determina una setticevarie tà d el b . coli, emolitico e non e mol1t~.co, mia, n el cor so d ella quale può localizzarsi, in graall 'associazion e con altri germi, specialmente sta: ·7.ia al] ~ st asi urinaria, sul r en e , gli ure~eri, la vefilococchi e s treptococchi, al concetto d~l ~· .c?l1 scica, l a prostat a, le vescicole semina! ~' la urecome virus d 'usclta e alla cura assai diff1c1le tra, ecc ., rl an rJ.o allora t11tta la scala delle infen elle pieliti, con q~alunqt1e m~zz':, efficace inzioni urinarie. vece nei casi gravi, che pe~ò r~t.h1edon 0 .la n eL 'or igine dell 'infezX>n e colibacillare dell 'ap- frectomia, riferendo un casQ in cui per 11 esistenza j):trecchio 11rina rio è sp esso un 'affezione d ell 'i11di un uretere bifido si potè fare un 'cminefr.ec·Lcsli110, più i)articolarmente, la riten zio·n e fecal.e t omia. -e i p ar assit i intestina!~ . La ritenzion e fecale or1••• .g i11a col t empo, al di sopra dell 'ostacolo, erosio: 11i O· ul cer azioni intestinal i che permettono a1 In una seduta speciale furqno presentati. dal colibacilli di penetrare n ell a p arete intest;nale, dott . REGINALDO SANTOS di Lisbona delle inte oer ean do la tossi -.infezione colibacillare. La riten r essantissime jilms di arteriografia dei r eni otte.?ion e urinaria costituisce la p arte princ:pale p er nute coll 'iniezione di liquido opaco direttamente localjzzar e questa t ossi-infe.zion e colibacillare su n ell 'aorta e vennero projettate cinematografie d.1 'lt1Llo l 'appar eccbio, urinario . op erazioni dal prof. TaoMSON ALKER ~~ Londra Dal p unto d :, vist a sperimentale, il colibacillo (prost at ectomia trasvesci~le, l1tolapas.s 1) e dal .agisce sp ecialmente p er le su e t ossine, ch e prof . ALESSANDRI di Roma (nefrectomia . per tu·sono ta11to pi\1 nocive q11anto più vecchie. b er colosi pielolitotomia) : que&te eseguite datIl colibacillo seg u e ord~nnriamente la via e1nal 'Istituto' Luce furono specialmente notate per la -togc11a in una <tappa o piuttosto i:n due, cio.è nitideLza e la precis:pne delle µnmagini. segu e prima i vasi linfatici, che sboccano, f111al men te, tu t ti d alla cjsterna d i Pecquet al torre11te circola tori.o. Il !) o Con gr esso avrà luogo a Londra nel 1933, J., 'infezion e colibnr illare d el! 'apparecchio urie i te1ni proposti per la discussione sono : l 'ur°: nario i inan ife ta clinicamente i·n forme divergr afia p er via discendente, ~ tumori del~a pelvi ...,e e 'arie (n efrite, pielon efrite, pion efrosi , .asce~ e del! 'ureter e, e le lesioni del collo vescic ale ad .si cor ticali ciel r en e , fl emmoni p erirenal1, c1esclu ione dell 'ip~rtrofia della prostata. st i le, p ericis tite, 11relri te, p eriuretrite, prost aA. ·tite, forn1e acute e cr on ich e, ecc.). 1
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MED ' CINA SCIENTIFJCA L'esagerata valutazione etiol ogica degli streptococchi.
I l reum.atismo , la cor·e a e I.a scarlattin.a sarebbero causati, secondo E. Leschke (Miinch. med. Woch ., n. 15, 11 .aprile 1930), .d .a gli streptococchi alla stessa guisa che la gripp·e; rientrerebbero cioè n el qu.adro morboso di tali malattie solo a ccidentalmente, ·e sercitando tuttavia un influsso diverso nel loro ulteriore decorso. Il r eumatismo vero e proprio, caratteri zzato da una g r anulomatosi specifica, ·dipende da una infezione fin qui non conosciuta, non tr.asmissibile agli anin1ali. Deve quin°di esser e b en distinto dalle .altre m .alattie r.eumatoidi infettive, e specialmente da quelle che hann o punto di parte:qza da una infezione focale. La scarlattina si distingue per le sue particolarità epidemiologiche e cliniche ·dalle streptomicosi. All 'inizio, infatti, com.e pure nei casi a decorso fulminante , gli streptococchi vengono non di r.ado .a mancare. Le complicazi oni , provocate da infezione streptococcica mista , nonchè le trasmissioni da queste, si disting uono dalle altre infezioni s treptococcich e alla stessa guida con la quale i cosidetti « streptococchi della scarla ttina », produttori di tossine, possono venire con facilità distinti con mezzi serol og·ici e culturali · dag li altri s treptococchi emoliti ci virulenti. Ij 'azione curativa d el siero antiscarlattinoso n on r.a ppresenterebb e quindi un.a ·dimostrazione per l'etiologia streptococcica della scarlattina; mentre il suo uso è g·iustificato .d.a l f,atto che il còmpito fondam entale del medico è quello 1di comb.attere J.e peri colose infezioni streptococciche miste. La facoltà di ada ttam ento d egli streptococchi alle variabili condizioni immunitarie d egli uomini ne provoca la straordin.a ria import an. za ·come virus epidemico e d elle infezioni miste, e come agente patogeno ·d elle streptomicosi fluttuanti individualizza te d a R. Frc11n d. 1\1:. FABERI. 0
L'origine intestinale della colibacilluria.
Gaudy (Le Scalpel, 22 g·iug no 1929) riporta tre casi di colibacilluria in cui il trattam ento locale .dell 'ap·parato urinario (lavature d ella vescica e del bacinetto) era rimasto inefficace, mentre invece la colib.aci.Iluria scom.p arve quando, in ·d u.e casi, vennero eliminati dei lombrici e, n ell ' altro, do po l'ablazione de1l 'appendice rn a lata . L 'A. ha a vuto l 'occasione di osserva r e gran nun1ero di colibaci.Ilurie; molte sono gua~ite con m ezzi a nodini, in pochi g iorni o poche settiman·e,. altre sono state del tutto r esistenti malgrado le vaccinazioni e le istillazioni · nel bac in etto. Ogni qual volta , però , è s ta ta fatta 1
la. diagnosi dell ' origi,ne intestina'le e si è applicata -qna terapia a·datta (m eglio se chirurgica) la colibacilluria è scomparsa r.apidamente . La_ colibacilluria va quindi, spesso, consid erata non gjà co·m e un.a entità nosologica, m.a come un sintoma, per lo più in-d icante una mal.atti.a intestinale e va trattata in conseguenza. L ' A. si dimostra scetti co , e non a torto, a proposito ,d elle vaccinazioni anti colibacillari, specia ln1e.n te per ' 'i.a orale, di cui ora si ·esagera nel l 'a PI)licazion e. fil.
SEMEIOTICA. La diagnosi pre<'oce di gravidanza, corion-epitelioma e mola idatiforme, per mezzo della prova di Aschhcim-Zondek.
Pren1essa la d escrizion e esatta d ella tecnica p er eseg·uir.e tale prova, · S. Aschl1eim (Americ. Jou,rn. of Obst. a. Gyriec ., XIX, n. 3, marzo 1930) ·dimostra, sull.a base di oentinaia di prove, eh~ le ·donn·e gravide elimin.a no con le uri-· i1e g ra ndi qu.antità di ormone ipofisario. L ' iniezione ·di simile urina induce n el gio\ri?e topo-femmina l.a _form azion e di corpi lut e 1 e provoca emorrag ie d ell 'ovaio. La pro\1a è positiva n el 98 per cento d ei casi sì da costituire un m etodo ottimo per la · dia~ g n osi di gravi·d.anza. Nella gr avidanza ectopica e n ell 'abor to , la prova r esta positiva fino a quando d el tessuto · fetale vivente è a contatto biologico col sang u e materno. E ' stata inoltr·e trovata fortem ente positiva nella mola i·datidea e n el corionepitelioma. Tali fatti ·sono ·esposti ·c on maggior ·dettaglio scientifico d.all 'autore stesso in un altro articolo (Die M ediz. Welt, n. 14, 5 aprile 1930), nel qu.ale sono presi in con siderazione i r.a pporti esistenti tra gli ormoni d el lobo anteriore d el1'i·pofisi ied li genitali muliebri, riassumendo anch e tutti i dati conosciuti circa la funzione di questo impor tantissimo organo. M. F ABERI Diagnosi et.iologica delle perdite di sangue in gravidanza~ La perdita di sang.u e può esser e dovuta alla p er sist•enz.a d ei m estrui, fa tto ra ro , m a in contestabile; v·i .sono, di fa tto, d e.Ile donne che h anno in gravidanza d elle perdite perio,dich e m en si:li , ben diffici1li da ·d istinguere dai n1estrui . P er le p1erdite d elùa prima m età d ella gr avid1an za, P. Guéniot (La m édecine, april e 1929) consiglia di eliminar e : 1) l 'aborto in a Lto o mina cciante; 2) i traumatismi sul collo o 5ull 'ut ero specialmente quelli fatti per provocar e l 'ab or to; 3) la gra vida n za ectopica, tubaria , in cui l' esam e genitale riveJa , accanto all 'uter o poco al1n1entato di ' ro]ume, ] 'esis ten za di un a tu-
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mefazione annessiale adiaeen te, in u.11a donna con inter·r u zione di m estrui; 4) la gravid anza angolare, ch e si a cco·m pagna s.pesso nei pri1r1i inesi a scoli san guigni ; diagnosi dìfficil e con .}a gravidanza tubaria; 5) la n1 0 l.a id.a tifor m ·e , cl1e ,s i può tSO·spettare dall 'eccesso di vo.l•u me d ell 'utero, più grosso d ell 'età - presunta d ella g-r.avidanza . La massima parte d ell e p erdi te di sangue n ei primi m~si della gravi.danza non è d ovuta a ll 'endo·m etrite - im1p ropriamente d·e tta gravidica - ma a lesioni della mucosa uterina preesistenti a lla gravidanza, d apprim a silenziose, ma m esse in evide·n z.a dalla cor1ge tio.n e d ell 'apparato genitale d1u:rante il a g ravidanza . Si osservano tutti i gr.adi, da po·c h e n1.acchie di sangue, a perdite con tinue. Le p•e rdite di san g u e si l1anno talora inframezzate da scOlli si erosi leggerme·n te rosei , noti col 110 m ·e di idrorr·ea .d eciduale. L' esi tenza e.li tali scoli è un buon egn o per diag nosticare l 'endo·m etrite in gravidanza. F,r a le cause abitual1i de lle m .etro·r ragie n ei primi m esi di gravid.anz.a , non si trovano quelle ch e so110 più comuni al di fuori d ella gravid.anza (fibromiomi u terini, cancri d el! 'utero, salpingo-ovariti). La gravid.a nz.a coesi ste rarament·e co n un can cro. I fibromiomi e l e anness.i.ti noiii provocano emorrag·i.a durante la gravid.anza. fil.
2) n ell ' in orgenza d ell 'epi lessia trauma tica, molta im·p o,r tanza h.a la regione cerebrale colpita dal trauma. Dell.e zo·n e eh.e h a·n no capacità epilettogena, vi è disa ccordo fra g li AA. quale sia qu·ella p iù .spesso in causa, non ostante le osservazioni di epilessie traumatiche riguardino tutte le zone, con una percentuale più o m en o alta. Ad o·g n·i m odo quando v i è l esion e ·d el lo·b o frop.tal·e, esistono sem1)r e anch e manifestazioni di o.rdi11-e p1sichico; 3) rapporto di tempo fra l e ferite ed i tr:aumi cranio-en cefalici e l 'inizio degli attacchi convulsivi. Dal punto di vista medico-1.egale ciò è di g·r ar11de valore, ma dalle o·s s.ervazioni fatte a ncor a n on è stato possibi.le stabilire d etti limiti in modo esatto. Vi sono infatti casi in cui l 'epilessia è insorta d op·o 1 .anno, e d altri a n ch e dopo 10 anni dal trauma; n el caso d ell 'A. gli ".attacchi si erano iniziati, dopo tJr:e m iesi , nonostante non fosse stato fatto alcun intervento. Ciò è im ·p ortante a rilevarsi, poich è a lcuni spec ialisti sono contrari a!ll 'interv.ento, sosten endo che le manovre d.i estr:azione d«:~l corpo estran·eo p·o·ssono le·s iona·:re di più e predisporre una solerosi m.aggiore di que lLa che .abbia cr eato il processo di cicatrizzazione d e11a ferita del proiettile . In tai1i circostanze perciò i periti debbono .a1g ire sem pt"e secon·do co·scjenz.a , tenen·do conto ad ogn·i mo·do d~ tutti i dati e d egli anteceCASISTICA. d·e11ti; 4) perch è il tra·u ma dia origine a manifeEpilessia traumatica consecutiva a una ferita da stazioni epilettiche, è necessarna l'esistenza di proiettile. un terreno costituzi·ona1e. J. C. Vivaldo (La Prensa "t.1 edica A rgeritina,' Osservando le statistiche di f.eriti e traiuman. 25, 1929) rifierisce il caso di un ragazzo di tizzati cranici, si vede che so.Jo una parte di 13 an·ni, il quale aveva tentato suicidars·i con qu·esti diventano epi.I.ettioi, p.arzia1i o totali. una pistola spialìa•n dosi un co1lpo .alla regione Alcuni autori h anno perciò pensato ch e perch è fronto-parietal.e d estra. Il proiettile e ra pene- si d etermini l '·epiJ.e.ssia, è nie oessario un tertr.ato nella scatola cranica ma non er.a stato r.eno costituzionale ecoitabile, vale a dire ocpraticato aloun intervento per tentare l 'estra- c orre che rnel paz·iente esistano tare er editarie zione. Al mom.ento del tra.u rna il p . av,e va per(}u·es, alcoolismo, ecc.). Gli in·dividui cosi taduto la coscien za, e solo dopo vari giorni rati , reagiscono senza dubbio sfavorevolmente aveva ripreso a riconoscere i famig.li.a ri . sia contro gli agenti esterni (infezioni, traumaTre mesi dopo d al tentato su icidi o, il p. tismi, ferite) ch e contro g-li agenti interni (toscominci ò a soffri.r e di attacchi .e;piilettic i clas- sine intestin.a11.i, sq·u~l1ibri rn euro- e·n docrini) ed sici, ch e da·p•prima distanziati , si fecero in seè perciò ch e al.l orch è un.a zona cranio-encefaguito sempre più viol enti. lica è colpita , facilmente si formano focolai Fin d.a ll '·età di 10 anni il p. soffriva di faepi lettog.eni , con risu ltato fin.a l e in una epicili sven.ime·nt.i passeggeri e da·l punto di vjsta lessia "par ziale o gener a.Jizzata. A. P. psichico, aveva I.asciato sempre molto a desi<ler.are. Cefalee dell'adolescenza. Il ripetersi degli attacchi e ptl ettici aveva Dopo .a,rer e escluse le cefalee sintom,atir:h e con tribuito a d ebiJ.itare lo stato psichico, oltre di n1a.lattie infettive acute, o ft sed e ·cranica a ciò era divenuto aggir essivo, irn.p·u:lsi vo e o generali , e quelle .da aument~t~ pressione di~obbediente. endocranica per processi neoplast1c1 ch e restaDallo attento studio d el presente caso, l 'A. n o l)Ur sempre n el gran numero di cefalee che trae a l cune considerazioni e cioè : I ) ogni ferita o tra1Uma cranio-encefal·i co si J)ossono chi~mare semplici e. che. dipendo1:1o può dar J.uogo ad u1n 'epil·essi.a parzial·e o g~n e- .d.a fattori sv.ar1ati , De Benedett1 (C lin . ed Igie11 e. infantile, n. Il , 1929) di ce ch e di fronte ~ ralizzata ed in a·l cuni casi, com e è stato Y1 sto anche da altri autori, 'Un'epilessia ch e si ini- qu este si deve ii:i<l·a~are an.zit~tto sul tenore di vita: gli eccessi di qual ia l gen.ere. p~ son? zia per cri i parziali e ch e poi si tra . . forn1a in direttarr1ente o indirettam ente cost1tu1re 11 pnepiles i.a generali zzata; 1
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mum moveris d ella ce fal ea: I.a sed·entarietà prolungata, la mancanz.a ·d i esercizio muscolare, il lavoro mentale eccessivo, il soggiorno prolungato in camere male aereate e soprariscaldate, ecc. Si pensi poi allo stato funzional e del tubo gastro intestinale: per errori, eccessi di alim ·e ntazioni , ipocloridria, stipsi, anafilassi a limentare. Si faccia poi u.n accur.at<?. esam e .d el cavo naso-faringeo: specie per le vegetazio11i adenoidi esuberanti. Non si dimenti chino i disturbi oculari: ano. malie di accomodazione e rifrazione, miopia, .astigmatismo, ipermetropia . Talora sono in causa squilibri endocrini: ipofunzione tiroi·dea, o eocessi id i funzion,a lità ipofisaria . In questi casi pare ch e si abbiano "Vantaggi con cure opotera.piche. Si d evono sem .p re esaminare le urine, e cer~re -d i indagare sulla possibilità .di .u na er edo Ju.e s. Bisogna ·essere molto cauti ·p rima di ammette.re l 'ori g in·e isterica ·d ella cefal ea ch e però può r ealmente ·esi ster e. L. TONELLI . 1
L'anosmia. L 'anosmia, perdita transitoria o d e finit iva dell'odorato, può riconoscere come ca u se : 1) un ostacolo m eccanico che d evia la corrente respiratoria dalle sue vie normal i ; 2) d ell e lesioni tossiche od infettive della zona olfattiva (v.apori irritanti, irrig.azioni nasali ripetute, i11 flue nza, sifilide, -0zena); 3) del.le lesioni n ervose a ntrali (tabe, a trofi.a senile d el n ervo olfatti,ro, tra umi della base cran ica). L 'anosmia è .abitu.a lmente comp.a gna ,a disturbi d el g·u sto; essa può avere g ra do diver so .nelle due fos se nasali. In gen erale, }'.anosmia ·cl1e dura da oltre due anni deve essere consi-Oerata come incurabile a meno che non s 1 tratti di disturbo meccanico . Le .a nosmie meccanich e richied on o un intervento chirurgico: resezione sottomucosa del setto · resezione di creste o di cornetti, abla' . .zione di polipi, che diano alla corrente r esp1 ratori.a· le su e curve fi siologich e. Le altre, siano tossiche, infe tt~ve o n ervose -sono più ribelli al trattamento. S1 farà sem p r e prognosi riservata e si con sig·lierà: I ) Soppressione dei vapori irritanti, d elle irrigazioni nasali, d elle prese (di tabacco, d .cocaina). 2) Rieducazione n asale fl1nzional e (docce ·d'aria sotto pressione, esercizi respir.a torii) . 3) Rieducazi-0ne olfattiva (m ediante una :gamma di odori adatti). . . 4) Eccitazione del n ervo olfattivo m edta nte 'l e seguenti polveri: · a) Allume polverizzato, Canfora polve·rizzata, ana cg. 25; Iride polverizzato, cg. 50; :C.affè torrefatto ·e polverizzato , g. 10. Da pren d erne quattro prese a l giorno; · b) Solfa to di stricnina, cg. 1O; P olvere
di iride. cg . 50; Lattosio , g. 10. Due prese al • g iorno. 5) E. F·e ldstein (Journ. des praticiens, 11 n1.aggio 1929) ha grande fiducia nelle docce endonasali di a cido carbonico, mediante un apparecchio speciale o m eglio una cura in stabilimenti idroterapici adatti; per la Francia egli consiglia Mont-Doré, in cui la doccia gassosa è composta di acido carbonico naturale e fil. di .a zoto .
Su alcuni disturbi labirintici residuati alle rachianestesie. E . P.a l'1 estrini (Rivista oto-neuro-ojtalmologica, dicembre 1929) pubblica un articolo di indubbio valore per il chirurgo. Egli ha potuto rilevar e che, ·d opo rachianestesia novocainica eseguita con cc barbotage » della soluzione a11estetica possono r esi.duare turbe labirintich e di notevole g ravità che si possono poi protrarre anch e per qualche m ese. I di sturbi consistono princip.almente in atLacchi ·di vertig in.e, con reazione di nistagmo anorma1le, e passano per 3 differ enti stadi ch e possono essere classificati: 1) stadio ini ziale o d 'in sorgen z.a ; 2) periodo di stato; 3) periodo di risoluzione. L 'A. cer ca inoltre di interpretar e l 'in sorgen za di questi fenomeni e crede ch e d ebbano attribuir i a fatti tossici :bulbari, ad espl osioni a ccessua li per contemporanei disturbi vasomotori bulbari. No11 sembra ch e la com.p osi;zion.e dello anestetico abbia importanza ma che piuttosto si d ebba prendere in con siderazion e la tecnica della iniezione evitan·do il « barbotage ». :f JLIPPA .
TERAPIA. .
L'irudJnazione nel trattamento abortivo delle flebiti
ocute. S,econdo Tern1ier (Gazette des liopitaux, 20 novembre 1929), l 'irudinazione va tentata ali 'inizio .d,ell1e flebiti, in quanto ch e n ello stadio pli ù av.an z.a to , qu1an.do si ha g ià l 'oBI.iterazi on e ven osa, essa sa:Pebbe inefficaoe. Alcuni chirurg hi , pure a·m mettendo i buonj risuGtati deil m €to·do , con testano ch e si abbia realn1ente un 'emofilia ·e d attribuiscono il successo a l fa tto ch e le flebiti sono diag n osticate più precocem ente e ch e esse son o sottoposte prima all 'immobilizzazion·e ·e a·d a ltri trattam enti. L 'A . .però non immobilizza ch e raramente e non fa trattamenti d i sorta, tranne l'applica zione .d i san g uisuga . Oltre ad un '·e m ofilia , sia pu·r e incom.p leta, si provoca in tal m odo anch e una fibrinolisi leggera ch e ha influen za so~ ta nto sopra un coagulo di formazi one r eoen te; una leu cocitosi con mononuoleosi eh e esalta il potere battericida d el sangu e ed una vaso-dilatazion e ch e si oppon e a llo spasmo \ Ta scolare.
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La dilatazione del diametro v.a ale e }.a mancata formazione de.I coagulo spiegano i buoni ri sultati, specialmente la scomparsa del dolore e dco-li edemi. fil. La radioterapi& nel morbo di Raynaud.
Bora! ( vllierier med. Woch ens. , 1929, i1. 17) osserva che, il morbo ·di Raynaud può trarre re.ali vantaggi d.a lla r.a.dioterapia. Qu.ando sia intere sato l'arto superiore, l 'irra·diazione va pratic.ata in corrisp ondenza del segmento cervicale inferiore e dorsale su·p eriore della colonna vertebrale, mentre nel caso di lesioni alle dita dei piedi, la si farà alla colonna lombare m edia e·d inferiore. Il inigl iorame11 to si ,,erifica, ·di solito, dopo 8-15 giorni e si palesa con l'attenuazione dei fen omeni subbiettivi. Dopo la prima serie di irradiazioni, si fa un periodo di riposo di 3-4 settimane, dura.nte le qu.a li il miglior.a mento si consolid.a m .agg·iorm ente . In seg uito , si prati ca una seconda serie di .i rr.adi.azioni e, nei casi gravi, anche una terza , allo scoipo di ren·dere stabili i risultati e di evitave le r ecidive, ch e sono tanto frequenti in tale ma·l attia. Gli individui cosi trattati da·l l 'A., hanno potuto so pportare b ene il rigido inverno dello scor so anno e m ·e ttere .le mani nell'acqua senza i.n comodo. Molto probabilmente , tal e terapia agisce sui centri simpatici del midollo, il ch e sarebb e una prova ch e il morbo di Raynau.d è di origin.e midollare. fil. 1
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VARIA. I sociogram1ni. Il cervello, oltre all.a funzion e r egolatrice di tutto il si t ema nervoso, ha la funzione dello p sichismo, ch·e consjste nel regolare le reJ.a .. zioni dell 'u omo con il mondo esterno , compresi tra que to i suoi simili. Qu·e sta è una funzione '"' cl1ietta111en te sociale. Laignel-Lava tine rileva l 'importanza di preci are i precedenti sociali dell 'individuo per ·detern1inare la personalità psichica dell 'individuo , per fi sare i sociog·rammi, i rapporti tra le tendenze individu,a li ·ed i car.a tteri ·del} 'ambiente . . ociale. Le variaz ioni ·del livell o ocial e 11anno una grande importan za iI1 rapporto alla rivelazi one d ell e tendenze n.att1r.ali dell'individuo. Il porsi in e.videnza ·di un uomo superiore o, d'un genio dipende .J.alJ.a felice coincidenz.a tra le tenden ze del per onaggio e quell e dcll 'ambien te ca1)acc di m etterle in valore. Si tratta quindi di con1pl e o psico-sociale. Quando gli ambienti soc.iali p ermettono una efflorescenza patologica ·di certe tendenze " i hi\nno le epidem ie psichicl1 e, con1e quelle del rr1 edi o evo, i fenomeni orgiastici ch e si sono
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verificati in alcune civiltà anch e le più razionaliste, come quella greca. All 'epoca nostra, sopratutto dopo la guerra, in relazione ali ' affioramento nella coscienza di riflessi istintivi elementari, si sono avuti dei ritorni mistici, spiritici, teosofici e simili. La legge degli infortuni sul lavoro ha prodotto I.a sinistrasi. Anche le reazioni morbose si modificano nel cor so ·del tempo . Dopo I.a guerra sono riap11a rse forme neurologiche mai più vedute. Le modific.azioni in rapporto ai. luoghi sono evidenti. La mestruazione è tanto più precoce quanto più ci si avvicina .all 'equator·e. Alla stessa latitu·d ine la mestruazione è più precoce n ei gran·di centri che nell e campagne. Analogamente si osserv.ano alterazioni organiche consecutive alle modificazioni sociali. Lo sviluppo del macchinismo ha per molteplici ragioni influito danno amente sulla salute degli operai. Vi sono modificazioni del sociogramma che risentono l 'influenza ·del vivere in ambienti ])iù o meno confinati o più o m eno selezionati. ·Nelle prigioni si hanno specjali disturbi psichici, le così ·d·ette psicosi peniten ziarie. Analog·.amente nei conv·enti si hanno .epidemie psicotich e. Lo spirito ·di corpo è l 'espressione ,d ell '.ambiente rel.ativamente limitato . La gu.e rra è n elle attuali condizioni della civiltà una malattia sociale. Essa provoca l 'inibizione delle funzioni sintetiche superiori in relazione ad uno scatenamento istintivo formidabile che fa affiorare riflessi e tendenze prin1itiv·e. E' perciò ch e ·dopo la guerra segue un periodo n el quale ·dom ina Afrodite , scoppiano epidem ie più o m en o prolungate di danzomanie. Analogh e modificazioni produce la guerra ci,rile, come dur.a nte ].a rivoluzione franc ese rl ell '89 e la r ecente rivoluzione russa. La determinazion·e del sociogr.amm.a impor· ta innanzi tutto lo studio ·dell'ambiente fami· li.are. Al rigu.ardo h.anno grande importanza lo stato del soggetto ·d i fronte ai genitori, se si tratta cioè dì un figlio natur.ale o legittimo, le perturbazioni familiari in relazione allo stato economi co e cultur.ale, ai rapporti affettivi dei g·enitori. La mi eria, i contrasti familiari hann o una notevole influenza sulle condizioni psichich e del soggetto. Seguono in ordine d'importanz.a l 'ambiente geografico (pianura, montagna, mare), l 'ambiente d emografico (città o campagna), l'abitazione, lo stato economico, le occupazioni, lo stato civil e, la religion·e, il servizio miljtarr. g·li sports. Tutti qu.esti d.a ti h.a nno importanz.a non solo per l 'inf]uenza che le varie condizioni esercitano sul soggetto, ma anche per lo studio d el modo con il quale il soggetto stesso ha re.ag ito ,a d esse. i\fediante il sociogramma si stabili ce la fig ura psicologica, ch e co tituisce il legame geom etrico della biologia con la sociologia.
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argo.
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Tstruzioni per l'esercizio ostetrieo delle levatrici. Con d·ecr·e to ministeriale 17 m.a ggio 1930, pubblicato nella Gazz. Uff. 26 maggio n. 123, sono state approvate particolareg·giate istruzioni per l'esercizio ostetrico delle levatrici in relazione .all'art. 7 del R. D. 6 dicembre 1928 n. 3318.
Qu,e sto decreto sarà integralmente riportato nella Rivista « Il diritto pubblico sanitarjo n; segnaliamo qui le disposizioni più importanti, concernenti i rapporti con l 'assistenza del medico chirurgo. « La levatrice, durante la g estazione , dev,e spiegare opera per convincere la gestante, specialmente se primigravida, a richiedere }',e same e il consiglio di un m edico e, dove possibile, quella di un ostetrico. In caso di parto lontano, la levatrice deve far presente la necessità di una ulteriore sorveglianza n ella gestazione e, qualora constati irregolarità n ella gravi·d anza, consigliare la visita da parte del medico o meglio dell'ostetri co, come è prescritto dalla legge (art. 10 della legge 23 ~iu g:10 1927 n. 1060) . La min.acci.a di aborto e !>aborto in atto richiedono sempre l 'intervento del medico, al quale soltanto compete lo stabilire le cure e la levatrice, n el caso in cui non sia presente alcun pericolo, rifiuterà le sue cure qualora non intervenga il medico n (art. 2). L'art. 3 regola il contenuto e l 'u o della busta ostetrica; gli art. 4 e 5 stabiliscono le norme tecniche che la leva trice deve osservare durante l'assistenza al parto. Operazioni vietate alla levatrice: « 1F ermo restando il divieto, portato dall 'art. 1 del Regolamento 6 dicem'b re 1928, n. 3318, per le operazioni che richieggono l 'uso di strumenti chirurgici, è del pari vietato alle leva trici: 1) di dar cure per l 'aborto; 2) di eseguire l.a riduzione dell'utero gravido retroverso o retroflesso; 3) di eseguire la ·episiotomi.a, e ciò .anch·e perchè si richiede per essa l 'u so di strumenti chirurgici, vietato in via gener.ale .alla lev,atrioe; 4) di ·eseguire il rivolgimento fetale per manovre interne o miste, tanto nelle presentazioni cefaliche che in quell.a di spalla, tanto in donna sana, che in donna malata; 5) ·di eseguire il secondamento ariificiale o ·di estrarre parte degli annessi fetali ritenuti; 6) di fare tentativi di ·dilatazione del collo dell'utero neppure allo scopo di facilitare il parto; 7) di praticare lo zaffamento ·dell 'utero; f•\.
8) di praticare J.a riduzionr, dell 'utero inverso, fl m eno cl1e sia imp ossibile a ssolutam·ente ottenere l 'intervento ·del medico. In questo caso ·del tutto eccezionale la levatrice dev,e sempre av,er presente la rsponsabilità , alla quale andrebbe incontro per la non facile e pericolosa tecnica e dovrà a stenersi da essa ai primi infruttuosi tentativi. L'atte a ·d el n1edico potrà ·esser meno pericolosa; 9) di eseguire la r ecisione del frenulo della lingu.a, inutile e pericolosa pr.atic.a per solito: la quale, se necessaria, deve essere a ffi,d ata .all.a responsabilità ·del medico. Ricordi la le' ratrice ch e un n eonato può morire ·per la recisione emorragica del frenulo lin.g uale » (articolo 6). L'art. 7 indica le oper.azioni consentite alla levatrice. L 'art.. 8, concern ente l 'assistenza ·dopo il parto, prescrive fra .a ltro che la levatrice « deve trattenersi ancora presso la pu erp era n ei casi normali almeno due ore, orvegliando particolarmente la permanente retrazione emostatica del corpo uterino. Nei ca i ch e anche lievem ente si allontanino ·d all a normalità, per condizioni generali o genitali comunque irregolari, la levatrice non d eve lasciare la puerpera sino a che non sia autorizzata dal m e.dico, la cui presenza deve esser·e subito richiesta ». L'art. 9 regola l 'assistenza durante il puerperi o, anch e e speci.almente per gli eventiiali primi segni di sepsi, per i quali deve essere sempre richiesta l 'op·era d'el m edico·. cc Nei casi di temperatura febbrile sorta n ei primi giorni ·di puerperio o tardiv.amente; n ei ca i di polso frequente, oltre le ottanta battute .a l minuto primo; n ei casi di lochi.azion e di odore grave o troppo a lungo em atica o in qualunque modo anorm.ale, I.a lev.a trice dovrà (a norma d ell'art. 2 del Regolam en to, per l 'esercizio ostetrico d elle lev.a trici , 6 dicembre 1928, n. 3318) chiamare il medico per su o, stretto obbligo a fine ·di non incontfare le più gravi sanzioni della legge n. Gli art. 10 a 14 disciplinano l 'attività della levatri ce per l 'assistenza al n eonato. Prescrive, infine, l'art. 15: cc P er i provve·dimenti da prender e in caso anche semplicem ente sosp etto di infezione puerperale, la leva trice dovrà tassativ.amente a tten er i a lle d i ~po izioni del Regolamento sull 'esercizio o tetrico. Il .più piccolo elevam ento della tem·peratura ascellare d ella puerpera , mi:;urata ogni giorno - come è suo dovere - deve provocare la immediata chiamata del medico. Così la puerpera ·deve essere visitata dal m edico per ogni altra irregolarità (dolori uterini ecces ivi od altri , scarsità oppure odore grave dei lochi , m etrorragie in puerperio , ecc.). 1
La. pTesente rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, ~ercente i n Cai:::sabione, cona. legn.le del nost1·0 periodico.
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NELL A VITA P R O F E S S I O N A L.E • Difficoltà professionali. Si deve riconoscere che l 'esercizio della professione medica si fa sempre più difficile. .Si tratta di difficoltà dipendenti da due ordini ·di fatti : l'estensione dello scibile medico, la diffusione della cultu ra generale. Un giovane :licenziato ·o ra dalle Università dev·e saiperne molto ·d i più di un medico insigne del secolo scorso. Tutte le scienze che costituiscono i pilastri della medicina hanno fatto passi giganteschi, e lo studio aecurato di ciasc11na ·d i esse richiede anni di studio. La ·clinica si è arricchita di qua·dri nosologici una volta sconosciuti. La semeiotica dispone di ·m ezzi .d 'indagine complessi e delicati. IA terapia è div-entata farraginosa. L'aumento del catalogo delle sindromi morb ose im·p one una maggiore somma di cono-scenze, una più lunga pratica, un più acuto sforzo discriminativo. Una volta le entità morbose ben in·dividuate ,e ,d escritte non erano molte, ,e·c:;r esistev.a no forme ·cliniche in1d·efinite alle quali riusciva comodo attribuire molti malanni. Valga al riguardo ricordare come il miserere serviva ad indicare una gran quantità di malattie a·d·dominali acute. I perfezionamenti dell 'in·dagine semeiotica h.a nno T·eso gran1di servizi alla clini ca, hanno per molti aspetti agevolato il compito del medico, m{l lo h.a nno reso molto più difficile sotto certi rig uardi ed in certe condizioni, e n e hanno senza dubbio accresciute le responsabilità. Oggi non è ·p iù possibile fare la clinica affidandosi esclusivam.e nte al proprio orecchio, alle proprie dita, al proprio intuito. Occorrono indagini microscopiche, batteriologiche, serologiche, ·c himiche, ra,d iologiche, la cui scelta costituisce per se stessa un problema e la cui ìnterpetrazione richiede vaste ·conoscenze. Tutti questi mezzi d ' investigazione sono mol, to utili per con cretare la diagnosi, ma sotto certi punti di vista ren·dono più imbaraz7,.a nte il contegno .del m·e dico. U~a volta, affidandosi al risultato dell'esame diretto, il medico se la cavava con una diagnosi, che poteva essere più o meno errata, e che poteva essere più o meno soddisfacente a seconda la prognosi che importava. Oggi occorre essere prudenti e riservati, perchè una diagnosi di tal genere co1~ r·e il rischio ·d'essere smentita d.a .esami speciali. La reputazione d·el medico è esposta cosi a maggiori pericoli. Non minori ·difficoltà offre la ter.apia. Orientarsi nella farragine di prodotti farmaceutici che l 'industria versa sul mercato non è agevole. La suggestione della propaganda reclamistica fatta con sottile abilità può far deviare dalla scelta del medicamento giusto , e far ten1
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tare medicamenti che quando non sono per se stessi nocivi, lo diventano per il tempo che fanno perd·ere nella cura del malato. A tutto ciò occorre aggiungere l'azione della pubblicità fatta di:r.ettamente al pubblico. Non c'è malato cronico che non abbia applicato al suo caso le in.d icazioni di medicam·e nti ·d ecantati sui giornali politici e sugli ebdomadari di lettura amena. Al medico tocca la fatica di persua·d ere l'illuso della inutilità o del danno degli intrugli buoni a curare tutte le malattie e che tanto più sono apprezzati quanto J)iù costano . D'altra parte gli indirizzi ter.apeutici subiscono frequenti oscillazioni, le cui escursioni ·devono ·essere seguite attentamente per non correre il rischio <li trovarsi fuori tempo. Si aggiunga che molti metodi moderni importano ipericoli, che ·p ossono compromettere la reputazione di medici sperimentati e stimati. Gli accidenti da siero e da arsenobenzoli so·n o .al rigu.ardo gli esempi più in1ptessionanti. P er altro tutta l'attività del medico è oggi attentamente vigilata. Egli è sempre sotto il controllo di colleghi e del pubblico, che oggi sa e discute. Questo controllo ha certamente effetti benefici in ,q uanto obbliga il medico ad una maggiore ·p onderazione, ma costituisce sem·p re una causa id i ansie e di perplessità. Tanto più che il controllo non è sempre sereno , e I.a critica è spesso facile e maligna. Tutti hanno potuto sperimentare quale soddisfazione procuri poter sorprendere in fallo -i colleghi, o quanto meno dirne male anché a torto. Ed i .colleghi sono tanti e cosi inaspriti d.a l numero stesso, che questa specie di fren esia ,d emolitrioe non ha ,p iù limiti. In quanto al pubblico è riconosciu to che la sua maggiore cultura non ha attenuato, anzi ha esasperato la tendenza ad attribuire al •m edico tutte le malefatte delle malattie. Questa maggiore cultura del pubblico, per altro, impone frequentemente uno sforz o didattico non indiff.er ente ed una perdita di tempo che non v,a messa nel conto. Si ,deve spiegare al malato o ai familiari perchè si tratta ·di questa e non di quella malattia, come la malattia si è contratta, come si svolge, quali ne sono le complicazioni, perchè è indicata un.a m edicina e non quella indicata dai manifesti murali o che il consulente medico dei giornali politici indica quoti.dianamente al colto ed all 'inclita. E tutto ciò non si limita alle regolari consultazioni fatte a domicilio o nel proprio gabinetto. Dovunque il medico si trovi o si cacci p er dimenticare di essere medico, dovunque c'è qualcuno che gli ricorda il proprio sta to. P er la strada, sul tram, in ferrovia, a] cine1
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I congressisti sono stati a visitare le Tern1e a:, Salsomaggiore che hanno destato in tutti una , vera meraviglia. . J\.d inaugurare il nuovo grande Salone delle Terme Statali che è destinato per le conferenze fu pregato l 'on. Fioretti a pres=-edere l 'inaugu• razione. Parlarono applauditissimi l 'on. prof. Fioretti, il sen. prof. Guaccero, i proff. Cattaneo e BertaCronaca del movimento professionale. relli i quali spiegarono dettagliatamente ai coll egh~ l 'azione curativa delle acque di SalsomagConvegno del Sindacato Medico a Bologna. giore ch e rappresentano anche un vantaggio per L '011. prof. Ermanno Fioretti, segretario del il nostro Paese essendosi riusciti ad estrarre molS1nclacato N(Jz io11ale Fascista dei f\/Iedjci, h a riuni- . te sostanze chimiche e principalmente lo iodio to a CongrPsso in Bolo·g na i Sindacati Medici del- <l.i cui finora l 'It alia era iinportatrice dall'Estero. l 'Emilia e Romagna. So110 intervenute le autor: tà locali, personalità scientifich e, il segretar:o FeSERVIZI IGIENICO-SANITARI derale e m.o lti medici colà convenuti da altre Provincie in rappresentanza dei rispettivi s=.Jlclacati, Lotta contro il cancro uterino. tra cui il sen. Guaccero, Ispettore Nazionale, l ' 0 n. Per11a, vice-segretario Nazionale, il do·tt. AngelucIl Prefetto di l'orino (Div. Sanità) ha diramato ci, tl dott. Trulli, il d-0lt. Giovannetti, il dott. la segu ente circolare in dat a 2 aprile 1930-VIII, Cazzella, il prof. P.orcelli, il dott. Pampersi, jl n. 15375, ai signori Podestà e Commissari Predott. Genta, il doti~. Allegrini, il do·tt. Ge11ca, il fett;zi della Provincia : dott. Lucan geli ed altri. Da accl1rate indagi ni eseg·uite dal presiden•te del Ii~u letto il telegram1na di saluto cl ~ S. E. ArCentro per l a diagno·si e terapia dei tumori dell)inati e nun1erose adesioni. 1'0spedale di S. Giovanni, risulta che non infreFurono applauditissimi il dott. Capelli11i, se- quentemer1t.e si sviluppa il car cinon1a del collo gretari-O del Sindacato Medico di Bologna, il prof. uterino, in donne che ebbero parti irregolari o Za11elli, presidente dell'Ordine dei lVIedici locale, complicati, e che per le assillanti diuturne esil 'avv. Pondrelli a nome del Sindacato Avvocati, genze della vita o per ignoranza, sfuggono alle l 'avv. De Bernardis, segretario generale della Concure ginecologiche success:.ve, tanito n ecessarie. federazione Nazionale s:.ndacati Fascisti Professio- Lo stesso si dica per dorine che abbiano avuto ·nisti ed Artisti che dopo aver comunicato il comaborti, spo·n tanei Q provocati, sovente seguiti da piacimento 1 del presidente on. Di Giacomo parlò postumi, che vengono trascurati. Tali condizioni delle benemerenze della classe sanitaria che per si r!scontrano per lo più in donne delle classi prima dette l 'adesione en•tus!astica ai Sindacati. popolari, di città e di campagna, coll 'aggravant~ Quindi ha avuto la parola l 'on. Ermanno Fio- che in caso di svillIP})O di un tumore uterino, r etti, segretario del Sindacato Nazionale dei Me- le malate si presentano ai centri di cura quasi dici, che in un mag11ifico discorso, dopo aver sempre in uno stato di Jnale tanto avanzato , da ringraz~,ato i numerosi congressisti per essere innon poters:.. più ottenere una guarigione radicatervenuti a discutere ! loro interessi e riafferma- le, dt1r::tlura;· mentre che ormai è acquisito alla re i sentimenti fascis1~i della classe ha fatto la scienza ed alla pratica, ch e le prime manifestazioni di un carcinorna sono facilmente curabili storia del sindacalismo intellettuale che già è un coi i11ezzi chirurg;iei o radiologici e sono suscetfatto C-Omp:,uto; del lavoro che sta compiendo il Sindacato in sincera collaborazione con il Regi- ti})ili di sict1ra ~t1arigione. È quindi necessario me; ha analizzato le leggi sanitarie volute dal org·anizzare per t ali donne un 'assistenza ginecoDuce nel campo dell 'Assistenza e Previdenza So- log~·ca post.puerperale, facilmente accessibile, praciale delle m.al ai~tie professionali e di tutto c!.ò tica, gratt1itn, in modo da poter curare a fo·n do che rigl1arda il miglioramento e lo sviluppo della ogni affezione gine.cologica postpuerperale o postrazza; ha terminato esaltando la nobile missione ::l.borto, e poter scoprire e Cl1rare le primiss;me del 1nedico e la bellezza d.el Sindacalis~o .1ned!co manifestazioni di eventuali tumori. Tale organ!iizazione è resa assai facile da quanto è già prech e immune da egoismi e da personalismi si eleYisto dalla legge. Il R. D. 6 dic. 1928, N. 3318, va sempre più affermando il suo principio di coll aborazione col Regime per ;,1 bene dell 'Italia e la infatti fa obbligo al1e levatrici di annotare i parli e gli aborti in appositi distinti moduli forni.ti dal sua immutabile fede fascista. l\1unic;pio: detti moduli contengono un questioUn lungo applauso saluta il discor so dell 'on. nario semplice, ma completo, indicato dalle sinFioretti. Il Congresso ha avviato i suoi lavori sotto la gole colonne dei moduli stessi; i moduli, poi, quando siano co,m pletati, vengono esaminati e presidenza del sen. Guaccero. Ebbe luogo un sontuoso ricevimento al Muni- controll a~i dall 'Uffic:.ale Sanitario, per gli opportt1ni rilievi. Sar à dunql1e necessario che le ]evacipio con la presenza delle autor:tà e dei gerarchi lr:.ci siano invitate a r edigere sempre con la masnel Partito e dei Sindacati.
matogr.afo , al teatro, c'è qualcuno che deve anes.acerbargli lo spirito presentandogli le proprie sofferenz·e, dom.andando la soluzione di un problema fi siologico, scroccando un consiglio. E, mal.gra do tutto questo b en di Dio, i giovani si iscrivono a migliaia alle fa coltà ·di ine<licin.a. Pangloss. 1
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IL POLI CLINICO
s jma esattezza le indicazioni r :chieste \nei moduli anzidetti, d escrive11do nelle appQsite colonne, quale sia stata la durata del travaglio di parto, se e quali furono l e 1nanovre ostetriche rich =ieste dal caso, se vt furono escoriazioni o lacerazioni , se seguirono processi settici o infia1nn1atori, ecc. L 'Uflìciale Sanitario, a sua volta, dall 'esame dei registri, potrà facilmente rilevare ~ casi che devo110 essere t enuti in particol are osservazione ed allestire ur1 casellari o q r egistro di quelle donne, p er le quali sia riconosci11 ta la necessità della sorvegl:·anza periodica dell 'a1)parato genitale . Tali donne saranno perciò periodicamente, e più o meno frequentemente secondo ! casi, invitate a presentarsi all '_I\. mbt1latorio Ginecologico annesso alla Clinica Ostetrica-Ginecologica od a quella èlell 'Ospedale 1\1 ar: a ' rittoria o ad altri Ambula;tori gir1ecqlogici autorizzati dove riceveranno·, in modo del tu lto gratuito, le cure necessarie e do·n de potranno poi essere inviate al Centro per l o ... lt1dio e cura dei tumori, presso l 'Ospedale San Giovanni, appena se ne riscontrasse l 'opporl unità, il biso·g no. Con tale organizzazione di assis tenza ginecolo·g ica pos.~puerperale alle donne e particolarmente a quelle d elle classi meno· abbienti, sarà portato t1n importante con tributo alla lotta contro il cancro uterino sia curando p~ J) rapidan1ente eçl efficacemen·~e le malattie uterine 1)r edisponenti al cancro, sia diagnosticando il i11ale al suo inizio, quancl.q è ancora perfettamente curabile e guarib~.Je. Le SS. LL. pertanto dovrar1no dare co·m unica1.ione scritta della presente circolare all'Ufficiale Sanitario ecl alle l evatrici comunali, invitandoli a col l aborar e jn pieno accord-0 fra loro , ut~lizzan do l 'opera del Cenitro anticanceroso per la lotta co11tro una malattia così dolorosa per l e inalate e gravosa per le famiglie. Gradirò assicurazione di ade·m pimento con la indicazione dei provvedimenti che sara11no stati udoltati per l 'or ganizzazione del servizio, e succe sivamen te notizie statj s.~ iche sulle donne asis t=.te seco·n do l e nor1T1e date. 1
_.. Rammentiamo l'Importante pubblicazione dd/ Prof. FRANCESCO VALACUSSA Miedioo della Fa mig1ia Reale, Direttore e Prtl.manio dei
Preventorio per lattanti «E. Maraini "• Medico prt mario nell'Ospedale infa.ntile cc Bambino Geeù •. Do eente dd Clinica pediatri.ca nella R. Università d' Roma.
Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia infantile. • Terza edizio·ne completamente rifatta e notevolmente ampliati Prefazione di AUCUSTO MURAI
Volume i.n-8, di p?_gg. VII-488, nitidamente stampato, con 42 figure intercalate nel test<> e finissima quatricroIDJia su lla oo·p ertina. Prezzo L. 3 6, Per i nostri ab bona ti sole L. 3 2. 5 O in porto franoo. 1
Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succm-eale diciotto, RO}-fA.
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CONCORSI. POSTI VACANTI.
BANzr (l\il ai era). Segreteria.
Proroga 6 lug.; rivolgersi
CASALFIU'1ANESE (Bologna) . Scad. 30 giu.; due condotte·; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500-3000 trasp., L .. 500 aml)ulat., L. 840 c .-v. se couiugato; età lim. 24-40 a.,; tassa L. 50,10. c~sALR()MANO
(Mantova). Residenziale per tutta la popolaz. (1500 abitanti in due gruppi). Scadenza 6 agosto. (V. N. 22).
CASTEL DEL MoNTE (A quila) . - Unica per soli po,v eri. Scadenza 30 gjt1gn,o. (V. N. 22). • FrGLJNE V ALDAnNo (Firenze). Scad. 25 giu.; per Gaville; L .. 8500 ·e 8 trienni dee., oltre c.-v. ; età l j1n. 25-35 a.; tassa L . 50, 15.
GORGOGLIONE (J\1.af.era_). - Per i poveri del Co1nur1e secondo il cap itol ato di servizio tipo della prov. di Matera. Stipendio annuo L. 7000 co n gli aumen. consentiti dal predetto capitolato, al lordo delle r:1tenute di ricch. m ob. e n1onte pensione. Scadenia un mese dalla data del 20 maggio. Per altri! chiarimenti su~ documenti ecc., rivolgers~ alla Seg·reteria Comunale. Gorgoglione, 20 maggio 1930. 1
GoruzrA. R. Pref etliira. - Vff . san. e capo del1'ufficio d 'igiene del cap.qluogo; L. 17.400 aumentab =li , oltre L . 4000 serv. att. Scad. 30 giu. FRosL~ONE.
Amrninistrazione Provinciale. Per titoli ed esami. l) ire~tore chimico del Laborat-Orjo Prov. di igiene e profilassi . Stip. base an11ue L .. 15.000, su scett~.bile di tre aumenti p e., riodici, uno trienn. e due quadrienn. fino a raggi ungere L . 17.400 lorde. Indenn. di serv. attivo 20 % dello stip. base . Età mass. a. 45 salvo eccel io11i fnlte dai RR. DD. 16 gen. 1927, n. 155 e 1° sett. 1922, n. 1290. La domanda coi cettificati prescr~tti, di data recente, debitamente legalizzali, dovrà perven ire alla Segreteria dell 'Amministrazio11e Provjnciale non piu tardi delle ore 17 del 17 lugli.q 1930. I program1ni e le norme di esame sono quelli stal1iliti con D. M. 9-V-1927. La nom;.na cadrà su uno dei concorrenti compresi nella terna. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreter~a suddetta. ~1ARENO DI P1 -\V E
(Treviso) . - A tut·~o il 30 agosto·, ore 18. Per in fo-rrrtazionì e bando rivolgersi alla Segreteria del Comun~ .
MrLANo. Pio Istituto di S. Corona. - 1) Medico direttore res=dente negli Istituti; L. 35.000 senza aumenti ; assegno servizio L. 7000; alloggio gratuito; 2) Primario chirurgo; L. 20.000; assegno serv. L. 6000; indennjtà vitto e alloggio L. 4000; 3) Primario mecl~r.o profilattico; L. 20.000; assegno L. 6000; indenn. vitto e alloggio L . 4000; 4) Due posti di aiuto chirurgo; L. 12.500; assegno L .. 5000; indenn. vitto e alloggio L . 4000; 5) Quattro posti assist. chirurgo; L. 9000; assegno L. 4000; indenn. vitto e alloggio L. 4000; 6) Assistente inedico; L. 9000; assegno serv. L. 4000; indenn . vitto e alloggio L. 4000. Tutti gli st=.p endi, ad eccezione di quellò del dj, r ett.o re, con aumenti quadriennal: del 1/10.
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SEZIONE PRATICA
Limiti di e tà: per direttore, 45 anni (o 49 in base al R. D. 18 sett. 1919, n. 1825); qualunque età per quelli che hanno posti direttivi in altr! stabilimenti sanitari; per primario chir. o m ed. a. 40 (o 44) ; per assist .., a. 35 (salvo d~ sposizioni per ex combatt.) ; per i primari, esercizio profess. da almeno 8 anni, di cui 4 in ospedali. Tassa ~· .50. Sca~enza 16. giugno. Rivolgersi Segret. Pio Istituto, Milano, via Cesare Co·r renti 13. Mo~GOHGIOnI
Scad. 15 giu.; lire '.9500 oltre L. 500 uff. san., c.-v. (Cagliari) . -
l\loNzA (Milano). Ospedale Umberto I. - Medi«> se~ondario; L.. 5000 oltre L. 500 serv . att., partecip·a z.; per le g11ardie L. 10 e vitto; nom. e .2 cor1ferme biennali; tassa L. 50. Scad. 30 g~ u. NocERA INFERIORE (Sal erno) . - Osp ed ale P sichia~rico « Vittor=;0 Emanuele II ». Per titoli. Posto di direttore sanitario. Stipendio L. 21 .000 aumentabili a L .. 23.000, oltre ~l supplem ento di servizio attivo di L. 7500, al lordo di r itenute e tre posti di m edico ordinario: stipendio L. 11 .600 au1nentabile a L. 13.700, 0 ltre il supplem ento di servizio attivo d ~ L. 2800, al lordo, di ritenute. 'fermine utile per la presentazione d elle istan ze e docum enti: 30 giugno. 1930. Per chiarimenti rivolgersi al Presidente del Consiglio d i Amminist razio. .. n e. NovARA . Osp edale Psicliiatrico . - Scad. 30 giu.; m edico primario; L. 11.000 e 6 quadrienni d ee., oltre L. 2000 serv. alt., L. 2000 indenn. guard~.a, c . -v .; computo servizi anteriori in Ospedali Psich . · età ìim . 32 a. ' 1
R~GGI OL fl
Scad. 20 lug.; lir e .SOOO e fJ quadrienni d ee., oltre c. -v. in L. 720, . L. 1500-3000 trasp .; età lim. 35 a .; t assa L. 50. Rof\rA. A mmi nistr azi on e Provi nciale. - lVIedico assist ente dell 'Ospedale p sichiatrico, proYinciale di S . l\Iaria d ella Pietà, con l 'incar :co- della direzion e '4ell 'ospizio· per cr onici in Ceccano . Titoli scientifici e pratici . Domanda in cart a d a bollo· d a L . 3 al Prefetto R. Comm:ssario· per la Provincia <li Roma e presso gli uffici d ell 'Amministrazio·n e provinciale (via IV Novembre i19-A). Scad e ore 12 d et 15 g il1gn o. Al posto, ch e importa l a r esiden za -obbligatoria in Ceccano (provincia d~. Frosinone), -è annesso l 'annuQ stipendio di L. 11.600, l 'ind ennità di ser vizio attivo in annue L. 2800, l 'ind ennità carov'..v eri, ed una indennità m en sile di L. 550. Et à lim. 25-40 anni . Informazioni e avYiso di co·n corso presso l 'Al11ministrazione Provinciale. SALuzzo. Ospedale Civi l e. - Assistenti interni di m ed . e di chir.; L. 2000 annue, oltre p artecipaz. ecc.; et à lim. 32 a . ; scad. 1.5 g~u.; t assa L. 50. S. STINO n1 LIVENZA ( Ven ezia). - Scad. 15' 111g .; 2a. condot.tR; rivolgersi Segreteria comun . TARA1'1TO. Comune. - 2° oculista ; L. 9500 e 5 ·quadrienni dee.; c.-v ..; età l:m. 45 a. Scad. 30 giu. (R eggio Em. ). -
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VENEZIA.
Consorzio Prov inciale Antituber colare.
- ~Iedico ispettore; scarl. 10 lug.; L. 21.000 e 4 au1n enti d ec:m o, oltre L. 6000 serv. att. , L. 10.000 trasferte, m ezzo di trasporto gratuito (non però la conduzione) ; et à lim. 40 a. ; tassa L. 50. A vverten za. Quando non è altrimenti ir1dicato i co11cor si si riferi scono a condot~ m ediche, i compensi allo stipe11dio base.
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Per voto unanime d elJa Facoltà m edica di Pal ~rmo , il i)rof. Ludovico Tom1nas: , derm at ologo titolare della cattedra all 'l Tniver sità di Siena è stato chiamalo a r eggere quella che fu g ià o~o r.ata d alle leziqni dell 'insig11e prof. Luigi Phil1ppson . !l prof. J... uigi Morquio, di Montevldeo, è nom1nato presidente del Comitato esecutivo del1'Unione Internazi.onnle cli Socco·r si ai Bambini ch e ha sede a Gin.evra, in sostil uzione del com~ pianto prof. Clemens von Pirquet.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino. La forma anemiea del carcinoma gastrico.
. Nell 'ultima secluta del Centro di sLudio per la d1agnos~ e cura dei tumori, di Torino, il prof. Paolo p ·,etra ha comur1ica~o sopra un 'inter essante. c~sisti ca di carcino mi gastr~ci in cui il quadro cl1n1cq er~ rappresentato, essen zialmente d a una co11dizione di anemia a. volte a t=1p o perniciosifqrme, più spesso a t~po clorotico con tutto il corredo della sintomatologia clipende.n te dall 'ane~ mia, ed invece cqn scar sa o m an cante sin.tomatol og: a soggettiva ed og·gettiva g·astrica, e cioè non clqlori, n on vo miti, chin1ismo gastrico non profon dam ente alter ato, non contenuto di san gue n el su cco gastrico e, t alora, assen za delle · r eazioni del san gu e n elle feci, r ep erti r adiologici t alor a negativi. Egli discu sse sulla p a togen esi d ell 'an e111ia rilevando ch e t alor a essa n on è clin'.cam e11te in r appor to con forti perdite di sa11gu e e sembra più Yerosimile in dipen den za a fen om eni di ini.bizione dell 'ematopoiesi dov ut~ alla presen za d el car cinoma gastrico. Il prof. l\1icheli , n ella discu ss '1on e, ricordò l 'eve11ienza ch e, com e forme d i. car cii10 n1i gastrici imp on gan.q per anen1ia, d 'altrQ, la Lo, forme di an emia perniciosa si ved ano talor a essere ritenute come i1eoplasie g astriche per la forte prevalenza dei sintomi dispeptici e, diagn os t:cate con venient0rrtente, g uarire co11 la ter apia epatica. Ritien e ch e sia un prezioso sin t.om Q clinicq con valor e d =.fferc11ziale, la, ling·u a H11nteriana. Riguardo alle quest=o·n i patogenet~che nei quad ri di an em ia perniciosiforme con can cr o gas Lrico ritien e ch e p ossano esist er e entra1nbe le possibilità o d~ un 'associazione n e11a quale, in un a11emico per· i1icioso s'in sedia n ello sto inaco un carcinon1a for se favorito d alla gastrite a trqfi ca, o ch e il carc!r110111a d ello stom aco sia ver ame11te la causa, com e altri fattori n oti, dell 'an emia a t ipo pernicioso. Ricor dò, a qu es to proposito, ch e le funzio11i gastricl1e s= ritien e abbian o· no~e ole in1portanza sulla fu11zion e epatica e n el m eccanis1no stesso 1)a togen elico dell 'an emia p er11iciosa, e ch e si son o osserva te gl1arigioni d ell 'a11cmia per11iciosa con somministraz=·on e di es tra tti di i11ucosa gastrica invece ch e di fegat o. ella stessa seduta furo110 svolle al tre int e~es sa11 ~i con1unicazioni sull e e1nan azio11i radiu111 (prof. Poch ett\n o e dott . Foà); « Sull a fissazione del p iomb-0 n ei tessuti » (d ott. Antonioli e '\' illata); Sulla diagn osi precoce d el can cro uterino (dol l. C11izza); Sulle metrorr agie per tumori ovarici » (dott . Davan zo). CrPRTAX r. 1
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IL
POLICLINICO
IYOTIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale di malariologia. Si è svolto ad Algeri dal 22 al 24 maggio con 1'.intervento di oltre 150 congressisti, tr~ i quali figuravano quasi tutti ~ maggiori esponenti della inalariologia di ogn~. parte del mondo, nonchè di molti medici locali. La cerimonia inaugurale ebbe luogo· al Palazzo delle assemblee algerine; parlarono S. E. Bordas, governatore generale., S. E .. Galle, pres~·dente delle d elegazioni finanziarie, ~l prof. lVlarchoux, presid ente del Congresso, il dott. Lutrario, per la Società d elle Naz1oni, il prof. Araoz Alfaro, per i delega~ i stranieri. Il prof. !\farchoux mandò, tra gli applausi, un commO$SO saluto ai proff. ~1archia fava e V. Asco11, impossib : l~lati a intervenire al Congresso. I lavori h anno assunto lln ampio sviluppo. Tra i temi più discu ssi furono: la r egressione spont anea d e lla malaria , la biologia degli anofelini, la bonif_:ca integrale, la terapia (plasmochina, chino-stovar solo, chineti) ~cc . La delegazion e italiana, diretta dal Lutrario, è sla·~a tra le più operose . Il governatore ge11erale dette un ricevimento fasto so ai congr essisti, nella sua r esidenza esti;ya. Ad un ban c hetto ufficiale p.arteciparono· il ministro fra11 cese clella salt1te pubblica on. Ferry ed altre a1ttorità politiche. militari e civili. Parecchi con gr ess:.sti presero parte ad interes• santi escursioni compiute nell 'interno della Reggenza. Daremo ulteriori notizie su questo Congresso.
9° Congresso italiano di radiologia medica. Si è tenuto a Torino dal 18 al 20 maggio, col con corso di circa 300 specialisti di tutta Italia. L 'inaugurazione ebhe luogo al Palazzo del· Giornale, al Valentino, alla presenza del Princ?,pe di Piemonte, con un di scorso del prof. Bertolotti. Gl 'importanti temi all 'ordine del g iorno furon o ampiamente disct1ssi .. Era stata pure organizzata una mostra di app arecchi rad~ologici modernissimi. I con gressisti vi si.~arono il centro radiolo,g ico per la cura del cancro fo11d a to dal sen. Pescarolo, gli ospedali, le nuove· cliniche e varie opere pubblicl1e.
43° Congresso francese di oftalmolog'ia.
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La Società francese di ofLalmo·l og·: a ha tenuto il su o Congresso annuale a Parigi dal 12 al 15 inaggio. V~ parteciparono p arecchi medici stranieri , tra cui il prof. Ovio d: Roma, il quale fu ch ian1ato a presieòere i l avori. I. 'argon1ento più discu sso fu la biomicroscopia del cristallino allo stato normale e patolog:co. I l avori si ch iu ser o con una gita al casf.ello di Chantilly e co11 un banchetto.
54° Congresso tedesco di chirurgia.
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Il Co11gresso annuale della Società tedesca di chirurg ia, aduna tosi in Berlino dal 23 al 26 aprile, l1a a sunto l '~1nportanza di un Congresso internazion ale: vi intervennero più di 3000 soci di tutte le parti del 1no11do, tra cui non mancavano gli i·talia11j. l)t1 e gr osse questioni sono state trattat e con
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ampiezza : la ch '. rurgia del rachide e quella dei vasi sangt1igni. I co11venuti si recarono poi ad Halle, 01ve celebrarono il centenario della i1ascita di Vol1k mann.
Congresso medico veneto. . S .. E. l\1arescalch i, Sottosegretari o all 'Agricoltura, ha inaugurato, il Congresso medico indetto a Coneg-Iia110 per comn1emorare il ci11quan•tenario di vita della Società Med\ca Veneta, pronunciando· un efficace discorso. l\1 essi in luce i rappo1r ti dell'igiene e d ella m edicina con l 'agricoltura, ha fattv rilevare cqme da~ sa11itari si attenda l 'opera di completa valorizzazione agraria inizia ta Yigorosamente dal Capo del Governo e sopratutto lo sforzo per rt1ralizzare il Paese. Ha ri corda,~o fra l 'altro la legge preparata dal Ministro Acerbo, ed ora approvata dal Consiglio dei Ministri, per valorizzare il patrimo·n io delle nostre erbe medicinali, li1Jera11do il nostro Paese da un 'umil=ante inutile importazione. Ha esort ato i medici ad aiutare la buona propaganda per il con sun10 d ella frut trt, d ell ' uva e d el vino, quest 'ultimo soprat utto ancora vittima di incomprensio-r1e scientifica e d~ bar1ali errori di confusio11e fra abuso. ed u so moderato al desco famig·liare . J/or1. 1\'Iarescalchi l1a concluso esaltando i nlerit~ ed i sacrifici dei rned :ci italiani sopratutto nelle campag ne, rj cordando· le vittorie contro l a malaria e la pellagra, ponendo in rilievo la santità d ella difficile n1issione d el medico ed èleva n cìo un in110 all 'avvenire d 'Italia. Dopo il Sottosegretar:o, ch e è stato calorosamente applaudito, ha parlato il prof. Dal Fabbro ed ha t ent1t.o una lesior1c il prof. Donati, direttore della Clinica chirurg·ica torinese.
Congresso medico d'idroclimatologia. L 'Associazione i talinna di idroclimatologia del Sind::icato l\ Tedici Fascisti ba preso l 'iniziativa, sollo la presidenza dell 'illu stre prof. Devoto, d: .. r ettore della Clinica .del Lav-0ro di Milano, di convocare i1ella celebrata Stazione d i San Pellegrino (Bergamo) un Cong·resso al qt1ale è già assicurato l 'i11tervel).to delle pi"tì chiare illustrazion~ della scienza lnedica italiana. L 'argomento principale ch e formerà oggetto di stud =o e di disc11ssione della prossima riunione,. sar à : cc La pelle n elle pi1'1 recenti conquiSJ:e della medicina », e le relazioni scientifich e sono state· affidate ai proff. Devoto, Foà , Valenti della Regia Università di ~fil ano; Maurizi.q Asco.Ji della R .. Università di Palermo ; ìVIario Truffi d ell a R. Univer sità di l)aclova . 1
Per il nostro patrimonio idrominerale. Il Consolo d o·tl. Gt1iclo Liebman è stato nomin ato Delegato d ella Sezio·n e idrologica del Sindacato nazionale medi co fascista. Egli ha così · sin·~etizzato il programma cui in dirizzerà la sua azione: « La no·s tra azione s;1ndacale n ell 'ambito delle tazioni di cura d eve esser duplice: azione culturale per l 'esaltazione e la volgarizzazione dei t esori iclrominerali nella cornice di bellezze nalurali che già per se stesse sono una forza d 'atlrattiva possenle , e sfor zo di organizzazione perch è attraver so ad esso la figura del medico ragg iu11ga, sempre più, un to110 di digni·~à e di prestig io ».
TANNO
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SEZIONE PRATICA
Riunione di medici sportivi. In occasione del convegno dei medici fascisti , ·si son-0 ri11niti a Bologna, nel gabinetto di medicina sportiva al Littoriale, gl; ispettori r egionali .della F ederazio,n e italiana medici sportivi sotto la presiden za dell 'on. l~ioreLti. Il preside~te ha .i nformato ~ convenuti che U Diretto,r io nazionale .sarà mantenuto, nelle linee g·enerali quello ch e .era in precedenza; h a nominato una' Commissione fr a g-Ii ~spettori, con 1'incarico di compilare .u n manuale per il m edico spQrtivo· ed 11a esposto in modo preciso e chiaro· quelli che saranno gli sviluppi t ecnici cle Lla F. I. l\iI. S. Il dott. Pamperzi, segre~ario nazionale della :E' .I.M. S., h a co1nt111ica Lo le norme ch e r egolarizzer anno l 'organizzaz: qne della Federazione. Hanno preso par le alla discu ssione il prof. Angelucci, delegato r egionale per ~l Lazio, il prof. Sorrentino, delegato per le Nicµ-che, il prof. Pini, delegato per l 'En1ilia, il prof. Polacco, delegato per Ja v-enezia c :.ulia, il prof. Langostreni, delegat o per la Lombardia, il prof. Ceresole, delegato p er la Venezia ·rridentina, e il dott. Ajello. 1
Commissio11e sanitaria. La prima visita verrà r :pet uta in seguito, p eriodicamente, ogni tre mesi. Lo studente do,n atore è impegnato a rispondere le1npestivamente ad ogni eh =.am ata del segretario dell~ Corr1missione sanitaria. La direzione onoraria del cc Gruppo donatqri di sangue n è de1nandata ad una Commissione composta del rettore dell 'Università, del direttore dell 'Ospedale M§tg·giore, che rappresenta anche i1 presidente degli Istituti ospitalieri, del segretario· politiCQ- del G.U.F . e del presidente della Con1missione sanitaria del Gruppq· stesso., che en•tra a farne parte di dir~il lo. La direzion e sanitaria è affidata ad una Co1111nissione sanitaria comp osta del presidente 11ella per sona del direttore della divisiq·n e ospitaliera, nelle ·s ale della quale h anno luogo gli esada due m e1ni clinic~1 dello studente donatore . ' rlici proposti dal presidente, da un medico in rapprese11tanza dell'Istituto sier oterapico· n1ilanese e da un segretario proposto dal fidu ciario della Facoltà d :· medicina e chirurgia.
La campagna contro la malaria nell'Agro Ro)llano.
Dalla relazione cqmpletata da una Commissione t~cn~ca, 11omi11ata dal Governatore di Roma, per La !)residenza dell 'Opera Nazionale Balilla ha r1fer1re sull 'a11damento della campag na antimadeciso di organizzare d 'ora in avant~ la visita me- larica n ell 'Agro rorr1ano e per su ggerire i provvedirnerl!t i atti a r endere più proficua l 'opera prod~ca e le conseguenti opere assistenziali sanitarie f:lattica, s~ rilevan o alcuni interessanti dati. Sono p er tutti gli iscritti alla su a organizzazione. · l'ali accert amenti dovra11no servire di base sia circa 80 mila gli abitanti del suburbio, di cui 70 per costituire classi differenzia!~ di educazione fi- 1nila dell '1\.gro, sparsi su duecentomila -ettari, che sica, sia per eventuali interventi terapeutici che sono stati assistit~ dalle undic:· « condot;te mediI 'Opera 11a l 'i11ten zione di organizzare mediante ch e », dai \~ centri diag11ostici », dai cc servizi delpropr=. ambulatori o con il c~rdinamento dei ser- la lotta antilarvale » e della « piccola bonifica ». Prof~ lassatori e profjl assatrici (studenti in mevizi san itari preesistenti. La visita sanitaria organizzata ct.all 'O. N. B. sarà fatta al Balilla al mo- dicina e infermiere specialjzzate, ecc.), segnalamen•to della sua ~scrizione, all 'atto del passaggio -tori (uomini di can1pagn a sotlo·p osti a istruzione alle Avanguardie e al ino1nento dell 'amm !·s sione speciale), disinf~ttatorj, rappresentano l 'esercjto ' nelle colo.n ie o n ei campeggi estivi. L 'O. N. B. in della lotta antimalarica. Le scu ole rurali compleconseguenza a queste decisioni h a già disposto tan o 1~imponente attrezzamento,. della lotta. La presso tutti j Comitati provinciali il relativo pia- Co1n111issione h a fa,t to. studi cli alta importanza, no d 'azione ~l quale p er accordi presi con tutte , che si concluser o con questi voti: 1) costruzione le prefetture del Regno dovranno collaborare soll ec~.ta di ed~fici per stazioni sanitarie; 2) intensificazion e, sorveg-lianza e cura nei p aesi di imtutti gli i stituti sar1itari della prorvin cia. 1nig·r aziQne degli agricoltori malarici dell 'Agro Le iniziative del G. U. F. Il ''Gruppo donatori di romano. L ·an1p~a ~ documentat a relaziqne verrà pross~ sangue,,. 111a111ente data alle stampe. Per f.niziativa degli studenti universitari fascisti appartenenti. alla sez:one inedicina e chirurgia Nuovo ospedale-sanatorio a Bologna. ' clel G.U.F. milanese «Ugo Pepe», con l 'adesione e con l 'approvazione del presidente degli Istituti Con una r accolta cerin1onia, alla presenza delle ospitalieri di l\llilano, del rettore dell 'Università autorità cittadine, il cardjnale arcivescovo Nasalli e del Segre~ario p olitico del G.U.F., h anno creato Ilocca, ha procedu to alla benedizione dei pa· cliglioni e dell 'Oratorio del nuovo ospedale Saun cc Gruppo donatori di sangue ». Il Gruppo., ch e è costituito dagli stud enti di natorio Carlo Alberto Pizzardi , grandiosa istituzione capace di ospit are oltre 400 ammalati ; è comedicina e delle altre ·facoltà e dai neo laureandi ch e ne facciano domanda e che abbiano i requistituito da 8 pacliglionj, modernamente a·~trezzati siti sanit ari rispondenti all e necessità della loro per la cura dei malati di petto. funzione di donatori di. san g·ue, h a car attere rnoNel pomerigg·io il cardinale ha assistito al! 'ar rale, persegue fini scientifici ed esplica la sua at- rivo dei pr '.mi inferm i per i qt1ali ha avuto amotivit à nelle sezioni med iche e chirurgich e delle revoli parole di conforto. cl;nicl1e ospitaliere. Le donazioni di sangue sono gratuite. Qualora dal degente b'e neficato venissero All'Istituto di protezione per la Maternità e l'InòeYolule donazioni finanziarie, queste andranno fanzia in Milano. a totale be11eficio delle opere assistenziali sanitarie del G.U.F. Jnilan ese. Ogni studente i.scri tto Tra 1e molte visite compi11te n egli scorsi giorni al Gruppo sj sottopone alla Yisita e all 'esame sog- dal Dt1ce, Ya segnalata quella all 'I ·~ituto provinget tivo eco11do le richieste del presidente della ciale per la protezione e I 'assistenza clella n1ater-
Le visite sanitarie all'O. N. B.
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IL POLICLINICO
nità e d~ll 'infanzia (l 'ex Brefotrofio) di Milano . L 'Istituto ha vjsto l a sua m~nùscola popolazione crescere di nun1ero e co·n essa incessantemente i bisogni. Si deve all a particolare attenzione del Capo del Gover110, se a questa tutela dei piccol~., si è potuto dare amp:.a applicazione e decoro. :È s ta~o· offer to al Du ce un album che reca la dedica : « A Benito IVI u ssolini che, con virgiliano cuore, voll e ch e ogni bimb.q avesse un nido di tutela e di salute contro le insidie della vita >>.
Pio Istituto Oftalmico di Milano. Alla presenza del r apprese11tante di S. E. il Prefelto della Provi·n cia, dot.t. At to I\ilarolla, si è insediato il nuovo Consiglio d 'amministrazione dell 'Istituto Oftalmico di Mil~no. Il comm .. rag. Penazzo, g~à Commissario p·refettizio per l 'amministrazione dell 'Ente, h a fatto una elaborata r elazione della sua gestione. L 'opera del comm. Penazzo è stata vivamente elogiata dal comm. Maro1la e dal presidente prof. comm. De Francesco; do·pQ di ch e la nuova ~ministra zio·n e ha iniz~ato senz'altro i suoi lavori con la partec;pazione del prof. De Lieto Vollaro, benem erito direttore della Clinica Oculistica della Regia Universit à e del Pio Istituto Oftalmico; e del prof. cav. Maggi, vice direttore, primar:9 del reparlo o·spitaliero.
Cospicuo dono all'Ospedale di Ferrara. Nell 'amp~o atrj o dell '_.\r cispedale di S. Anna, presenti tu.t te le auto·r~tà citt adine, no·n ch è S. E . il Ministro Italo Balbq, l 'on. Verdi e I 'on . Ferri; è stato firmato l 'atto di donazione, con il quale la Socie1à Anonima Zuccherifici Nazio·n ali, per rendere omaggio alla memoria del gr. uff. Emilio Bruzzon e suo Presidente h a ceduto in proprietà all 'Ospedale un vasto fabbricato attiguo all 'Opera Pia; si calcola, che il valore cqrrispo ndente s\ aggiri sulle 200.000 lire. Pri1na di in~ziare la cerimo11ia il Con1missario 1eg:,o dell 'Ospedale do·t t. comm. Senisi h a voluto ring raziare a nqme dei neneficati la benemerita Società do·n atrice; quindi ha p·r onunziato elevate parole i.I l1 odestà avv. comm. Renzo Ravenna. A i1on1.e p oi della Società Zuccherifici Naz!onali h a parlato 1'on. Pietro Sitta il quale h a .ricordato· l 'opera di Emilio Bruzzonc. . ~ s tato quindi firmato l 'atto di donazione, pre~ sente il co·mm. Anfossi, qu ale presidente della Socie tà ~ il Commissario dell 'Ospedale comm. Se11isi. Gli invitati hanno ~nf~ne assistito allo scoprimento di una l apide. 1
Donazioni. La R .. Università di Napoli è stata autorizzat a, con R. D. n. 349 del 17 marzo 1930, ad accettare l a donazione ,fi T"'. 50.000, disposta in suo favore dal prof. 1\rnalclo Angelucci p er l '!.stituzione di una borsa di studio da conferirsi annualmente ad uno studente dell 'u1timo anno di quella scuol a di perfezionamento in oculistica, ~l quale abbia frequentato la seuola stessa e presenti la migl~ore memoria inedita su di un argomento di oculistica. La R. Univer si tà di Bari è stata autorizzata, con R. D. n. 351 del 17 marzo 1930, ad accettare la donazion e di L. 50.000 dispoSJta in suo favore dal dott. S. A.. ~1arino di Buenos Aires per l 'isti-
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tuz:one di un premio a11nuo destinato a quel laureato dell 'Università stessa, il quale presenti le miglior! pubblicazioni n el campo della patologia e delle clinich e chirurgich e.
Alla Croce Rossa Italiana. La Regina d'Italia, alla Patrona della Croce Rossa Italiana, h a consegn ato, CQ·n cerimo·n ia solenne, la medaglia Florence Nightimgale alla duch essa Cito di Torrecuso n at a di Sambuy, ch e prestò serviz io d1.1rante la g uerra n egli ospedali al fro11te e subito dopo la vittoria negli ospedali di Trieste. Nella st essa occasione è stata confer~~ta la Crqce al Merito al sen. Filippo Crem onesi, presidente dell 'Istituzione. Pronunziò un elevato discorso il sen. Marchiafava.
Nella stampa medica. Si è ~n~ziata la pubblicazione del cc Bordeaux Ch irurgica! », for1dato d a un gruppo di chirurgi e di specialisti qft almologi ed qto-rino-laringologi. È a p eriodicità trimestrale. N~ sono segretari di redazion e Charbonn el ~ Papin. Il primo· numero contiene un lavoro di Bégouin sul cancro cervicale e l 'isterectomia per v~a addominale; uno studio di Char bonnel e Massé, sull 'arteriograf'. a degli arti· con ioduro sodico nelle gangrene; uno di P apin, sulle fistqle brortch~ali esterne consecutive ad interve11ti per cisti idatidee del polmone. Il nostro benvenuto a questo periodico e le nostre fe·l icitazioni al Co·m itato redazio11ale, che realizza, in Francia, u11 'en comiabile opera di decentramento culturale.
L' '' Umfia ,,. Il 13 maggio, sotto la presidenza on·o rari a di S. E. il dott. Caballero da Bedoya, ministro plenipotenziar:i() del Paraguay per la Francia, e sottq l a presidenza effettiva del prof. Achard, membro dell 'Isti.tuto di Francia, si sono adunati a banch etto, nei saloni dell 'Hé)tel Lutétia di Parigi, i membri dell 'U11 :,011e ~fed~ca franoo-ispano-italoamericana ed i lor o nu1nerosi amici. Alla fine del hanchettQ furono pronunziati i discorsi d 'u so, inneggian ti alla fraternità sp '. ril uale dei popoli deriYati dal grande ceppo latino .
Vittime del dovere. Il ministro della salu·~e pubblica della Francia ha conferito la croce della legion d 'onore alla memoria del <lott. Ch aperqn e dello studente in medicina Decuwe, il primo morto per les.~oni da raggi X, poch~ giorni dopo aver ricevuto la medaglia d 'oro del! 'assist enza pubblica (cfr. fase. 18, p. 686); l 'altro mo•rt.o, a soli 21 anni, per una difterite contratta nell 'ass2st~re un bambino colpito da questa malattia.
Profondamente Addolorati, registriamo la perdita del prof. ACHILLE SCLAVO, direttore del1'Istil utQ d 'Jgjen e della R. Università di Siena. Del co•m pianto Maestro daremo una biografia i.n un prossimo numero.
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SEZIONE PRATI CA
RASSEGNA DELLA ST.AMP.A MEDICA. Rivista Oto-Neuro-Qflal1n., n ov.-dic . DE ANGELIS. Cisti del cornu posterius e del ventricolo
laterale. - PALLE~TRINI. Disturbi lab~rintici r esiduali alle rachianestesie .. Amer. J ourn. Obst. a. Gyn., 30 gen. E. H. HAH SLEY. La sinrlrome tetanoide in os tetrici a. J . VRU\-VINI<. Cambiamenti nella libido con secutivi a sterilizzaz . operator ia. - J . T. BurESTLEY. Trattam. d elle infja1nmazioni p elvich e. Ann. Jtal. di Chi r. , 31 gen. E. G10JA. Gastroenterosto1nia e resez. g~str. cql processo Tansini. - D. VALLONE. Pl as111ocitoma d ell 'intestino. - A. CAnDtA e G. PEnETTI. Azione del caldo· umidq n ella c.icatrizzaz. p er primam. Gi.orn. di Balter iol. e Imm.unol., gen. L. HotiL. Infez. clell 'u o1no con B. abortus Bang. F. DE ~IELLO e al . Trattam. della mal aria con pl asmQch~na.
Soc. d . Iiop., 3 feb. -
L . BLuM, F. RATHEY. Azotemia e ipercloruremia nei nefritici. - CHIRA Y e J. LELOURDY . · Ascite gel a tinosa. - C. GAuTIER e E .. JoLTRAIN. Sensib:Jizzazio,n e all 'ipeca . Giorn. rli Clin . Jv led ., 20 gen. - L . FocHI. Morbo di Bang .. Prensa Méd . Arge11t., 21 gen. - M. F. BARILARI e T .. MENGELLE. Spla11 cnop~osi . Rev. Méd. L atino·.4.mer., dic. R. ARAYA. Fisiopatol. della tiroide n elle affezioni g~necologi ch e. - E. NANCK e C. P1c Ano T. Trattam. della malaria con l e .Sim aba cedr on. J ourn . A. M. A., 25 gen. - S . C. WAY e S. E. LIGHT. ~Ielanosi ger1er al izzata . - L . J. H1RscnMANN. Diag nosi di aclesioni d el colo11. Paris Jlféd., 8 feb. P . BLuM e J. BnALEz. Epiteliomi professionali. Folia g y naecol., 2. ~i\RMANINI. Ipo:etico virus filtrabile quale age nte della i nfezione puerperale. A.. MrGLIAVACCA. Singol ari formaz:oni nella mammella durar1te la g·ravida11za.
LA. CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml Il Numero 6 (Giugno 1930) contiene: Lavori orig inali : E. MAURIZIO: Ri sultati di ormo.n · terapia ·Con siero e sangue di g·r avtda e con liqui do follicolare. Fatti e documenti : L. G·IORNELLI: Contributo allo stmdio delle vagiruiti chimiche. La rubrica degli errori: M. B. CETRONI: Errol'i dia- . g.n osti·ci fra m.9.l'attie ginecologi che ed a,ffez.iOOli delle vie urinarie. Apparecchi e strumenti 1nuovi : SANTI SIRENA: Dia· goniometro. La rubrica medico legale: A. MIRENGHI: In tema di r i concscimento retrospettivo di gra,vidainz.a aJ.. l 'inizio. Puericultu ra: G. B . ALLARIA: Osta<'oli e oontToindi•caz•ioni a ll'allattamento materno. Re cen sioni : Ostetricia: Di ~..guosi biologi,c a di gr·a vi· danza. - Ral'.o caso di grave ta,chicairdia grav1idica. - Dieci a.nni .di oaservazione di ecilampsia e suo trattamento. - Frequen·z a e cause dell'abcxrto. - Necrosi durante i.l dieim·pegno dell a pr esentamome. La q ues1ione della sega.le i n rapporto alla gangrena puerperale. - · Cineco1ogia : Castrazione e mo·r bo di B asedo,,v. - Rappol'to fra dosaggio del ra.dio ed età della danna 1per la p:rod11zione dell'a,m,e no•r rea. Note s u 222 casi d·i steTilità. - Oura delle ainnes· siti croni che. - Tr?.tt?~m ento chirur,g ico dei prooesei fl ogistici dell a pelvi. -- Endo.m.etriomi delle ciieatrici lapairotomiche. - Le d·e i scerlze postlwparotomiche . Laminal'ia trattenuta n ella ca.v ità peritoneale per 18 annj. - Cura delle f_stole vesc'ico-vaginaili basse. - I pclipi del collo vescic?.le nell'a don•n a. - Recidiva di un oalcolo uter.tn.o e v escica,le. - Pediatria : Emoperitoneo in neonato per rottura della capsu·l a . eurrenaJe. - Verni ce caseosa a fo rma dli macchie simmetrich e alla guancia. - Ittero diei neonati. Sul sec·r eto .della ghiandola m a.mmaria nei neonati. - Note di biologia: Ovulazione e feoond.az.ione s ulla b ase di uova umane a.Tti:fJ..cialmem.te spremuite !fuori rlalle tu be, - Azione dei ragg.i Roent.gen sulla funzion e gran1ùo-pessica degli el ementi r eticolo-endoteliali d ell"uter<l. - Involuzdone timica provocata da in·n esti ov?.rici. Medicina sociale : U!. lotta contro il cancro a Torino. I libri. -· Vari età. Noti.z ie. Abbonamento pel 1930: I tali a L. 40; Estero L. 60. Per g.Li asscoiati al << Policlinico >> : I talia L . 3 6; Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6. 1
Per abbonarsi, inviare Vaglia aJl'editore LUIGI POZZI - Ufficio P ostale Succursale diciotto - ROMA.
Indice alfabetico per materie. Angina p ectoris: e 1erapia Anosmia Bibliograf'.·a
patog·enesi, diagnosi P ag.
Cancro uterino: lott a contro il -
Cardiaci: reg~me d ei - e nutrizione del cuore . Cefalee dell 'aa o·l escenza . Co libacilluria: origine intes.tinale 1
Corrispondenze
Costa cervical e d etern1inan te d el frenico d estro
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845 857 848 861 844 856 855 862
n eu r ite
Cronaca del movimento p r ofessi onale .
Cuore : infarto . . Di.abete: sostan ze r i<ln cenli volatili del s~ ngue
Epilessia traumatica consecutiva a ferita da proiettile Flebit!1 acute: iructinnzione Grav:darlza, corion-epi telioma e mol a idat~. : prqva di Aschheim-Zpndeik .
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Gravidanza: diagnosi eziolog ica d elle perd~ te di sangl1e , Pag. 855 Leish man !i0si inter11a clegli adl1lti i11 )) 837 Ital ia L evatri ci: istruzioni p er l 'esercizio profess i onale .
Morbo di Rayr1aud: radioterapia . Placenta J)revia complicata con i n erzia uterina post por turo; i sterecto·m ia
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Praf essio1te medica: diff~tol là .
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847 858 855 846
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Prosta ta: trat tamento dell 'ip ertrofia seco11do Payr Rachian estesie: disturbi labirintici r esid11ali Re ni: anatom:a e fi siologia d ei nervi dell a capsul a Sociogr a1nm i · Streptqcocchi: valutazione eziologica Urina: ritenzione • Urologia: relazjoni e comunicazioni . var 1e
Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito aà autorizzazione scritta dalla redazione. '/j] vietata la vubblicazion e di sunti di essi senza citarne la fonte.
Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.
V. AscoL1, Red . r esp.
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ù' HùilVIENTAZIOftE .OEù BHJYIBif{O Lezioni dettate per i Corsi di Puericultura ai medici sotto gli auspici dell'Opera Nazionale per la protezione della Maternità e lnfanz!a Prefazione del prof. CARLO COMBA della R. Università di Firenze. Introduzione del prof. FRANCESCO V ALAGUSSA Sub-Commissario dell'Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e Infanzia. Riportian10 qui di seguito l'Indice Sistematico del volume, affinchè i lettori possano formarsi un criterio dell'importanza del lìbro: PREMESSA DELL'AUTORE, pag. v-vr. - PREFAZIONE DEL PROF. C. CoMBA, pag. rx-x. - I NTRODUZIONE DEL PROF. F. VALAGUSSA, pag. XI-XIII. LEZIONI: I. L'alimentazione infantile come problema sociale. L'accrescimento, pag. I a 13. Il. Peculiarità anatomo-fisiologiche . dell'apparato digerente nel lattante (bocca, esofago, stomaco), pag. 14 III. Peculiarità anatomo-fisiologiche dell'apparato digerente nel lattante (duodeno e dia 21. giuno-ileo, crasso, feci, flora intestinale), pag. 22 a 28. IV. Il latte in · genere ed in varie specie di mammiferi, pag. 29 a 37. - V. Peculiarità del ri cambio nel lattante (sostanze azotate, grassi), pag. 38 a 44. - VI. Peculiarità del ricambio nel lattante (idrati di carbonio, sali), pag. 45 a 50. - VII. Peculiarità del rican1bio n el lattante (rìcambiò dell'acqua, ricambio respiratorio, ricambio energetico), pag. 51 a 56. - VIII. Allattamento materno: controindica zioni e difficoltà iniziali, pag. 57 a 69. - IX. Allattam ento materno: norme, razione, sorveglianza dell' allattamento, pag. 70 a 81. - X. Allattamento mercenario, pag. 82 a 86. - XI. Disturbi da allattamento a} seno, p.ag. 87 a 95. - XII. Allattamento artificiale: approvvigionan1ento e sterilizzazion~ del latte, pag. 96 a 106. - XIII. Allattamento artificiale: modificazioni del latte vaccino dirette ad avvicinare la composÌzi one a quella del latte umano, pag. 107 a 116. XIV. Allattamento artificiale: alimenti speciali, p ag. 117 a 123. - XV, Allattamènto artificiale: razione, sorveglianza e risultati, pag. 124 a 134. - XVI. Allattamento misto. Divezzamento. Alimentazìone sulla fine del primo anno, pag. 135 a. 144. - XVII. DisLurbi della nutrizione: limite di tolleranza, pag. 145 a 156. - XVIII. Disturbi della nutrizione: dispep sia da albuminoidi e dÌspep.sia da idrati di carbonio; distrofie, pag. 157 a 163. - XIX. Disturbi della nu trizione: intossicazione, pag. 164 a 172. - XX. Disturbi della nutrizione: atrofia, pag. 173 a 178. - XXI. Enteriti ed enterocoliti Ìnfettive, pag. 179 a 184. XXII. Disturbi da anafilassi e disturbi da carenza, pag. 185 a 195. - XXIII. Alimentazione d el bambino dal secondo anno in poi: fabbisogno alimentare, razione teorica, pag. 196 a 202. - XXIV. Alimentazione del bambìno dal secondo anno in poi: scelta degli alimenti, pag. 203 a 207. - XXV. Alimenti naturali, pag. 208 a 217. - XXVI. Regimi alimentari dal secondo anno in poi, pag. 218 a 227. - 4PPENDICE: Ricettario di cucina infantile, pag. 228 a 242. - INDICE ALFABETICO, p~g. 243 a 248. Volume in-8° di pagg. XVl-248 (N. 30 della Collana dei Manuali d el Policlin1co ), con 38 figure in nero e a colori nel testo e una tavola a colori fuori testo, nitidamte stampato su carta patinata. Prezzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 6 in porto franco .
Prof. LUIGI SPOLVERINI .. DIRETTORE DELLA CLINICA PEDIA 1'RICA DELLA R. UNIVERSITA
DI ROMA
,
Le recenti acquisizioni della scienza sulla ·alimentazione· della prima infanzia '
Con presentazione del Prof. Sen. ETTORE MARCHIAFAVA SOMMARIO. - Lettera del prof. E. Marchia/ava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag·. 5 e 6. Introduzione. Pag. 7 a 10. - CAPITOLO I: La digestione e l'uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di vita. Pag. 11 a 18. - CAPITOLO II: La patogenesi e la cura delle comuni dispepsie da latte di donna . e d~ vacca. Pag. 19 a 28. - CAPITOLO III: Gli studi di fisico -chimica colloidale del latte ed i Loro riflessi nella pratica alimentare infantile. Pag. 29 a 42. - C.\P 1 TOLO IV: L'azione ~utrofìca degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61. Volume in-8° di pagine 64. Prezzo L. 1 O più le spese postali di spedizione. .. Per i nostri abbon ati sole L. 8, 5 O in porto franco. Per otternere qu an to so pra inviare vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA
Roma, 16 Giugno 1930
ANNO XXXVII
profes~ori:
fondato dai
GUIDO BACCELLI
Num. 24:
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE CAPO : PROF.
PRATICA
,
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Osservazioni cliniche : O. Cantelmo: Lleo paralitico da probabile ilee-colotifo atipico con u lcere ileocoliche e con accidentaile presenza di diverticolo di Meckel ; perforazdon·e post-operativa di un'ulcera i leale; m orte. - P. Ad·r eani: Contributo a11a conosoeti.7.a del trattam ento dell 'ulcera gastrica col metodo Schia.esi (discontinuità nervosa vago-simpatica). Note di tecnica : E . Pittarelli: Sopra una nuova reazione del glucosio atta a svelarne minime quantità ne.gli timori de1l'organismo. Apparecchi e strumenti nuovi : P. Frassi.n eti : Di un nuovo apparecchio per l~.. trasfusione del samgue. Rivendicazio·ni : L. Si·ciliano: Intorn·o al rifl~eo carotideo. Sunti e rasseg ne: T1s10LOGIA: w. T. M1mro: Preeenza di bacillo del ti p o bovino nella tubercolosi polmonare; sua funzione nella patogenesi. - A. Campani: La via di contag.i a <liretta dalla tubercolosi dalle regioui del ieapo all 'apice polmonare. - D. Consoli : L 'eredità tubercolare. - G. Giauni : Sul meccanismo fisiopatologico di al.cune emottisi tubercolari.
-
F.EGATO
E
v1E
BILIARI :
G.
Pellegrini :
Sull a
patogenesi dell'~.-s.cite nella cirrc.ei epatica. - C. F. W. Illinytworth: Coleaterosi della cistifellea. O. Bang: Studi cli•nici sull 'urobi lina.
Cenni bibliografici. Acca demie, Società Mediche, Congressi : Società di Coltnra Medica della Spezia. e Luni·g iana. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Il signifi· cato di~nostico dei sedim enti urinar i. - Sulla pire. &enza di cocchi gramnegativi diversi dal go.n ococco nel tratto genitale femminile. - Il valore del dosaggio della dia.stasi urinaria nelle affezioni panor eatiche aente. CASI STlCA: I disturbi simpatici e le artropati e ta betiche. - P atologia e clinica dei versamenti articolari. - Eman.giomi dei tendini e de1l·e guaine ten•d·i nee. - TERAPI A : Esiti lonta ni della f.r enicoex.ereei. - Sul valore del pneumotorace terapeutico n~llo stato di maternità. - VARIA: C. Ansaldi : Rifle.ssot·~rapia araba. · Politica sanitaria e g iurisp rudenza: G. Selvaggi: Controversie giuridiche. Nella vita professiona.le: Medicina socia le. - Concorsi. - Nomine, promozio11i ed onor.ifi.cen·ze. Nostre corrispondenze : Da Firenze. Notizie d iverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti co per ma ter!2.
sco1nparsa la febbre a,lta, i genitori non controllarono più se esistessero elevazion~ termiche modich e. Senonch è par allelamente alla caduta o pseudocadula della febbre si andò inscenando una sindron1e .occl usiva addominale, caratterizzata da chiusura completa dell ·alvo alle feci, ed incompleta ai gas, dolori vaganti esacerbantisi fino a un acme cui seguiva, con la eJI?issione di gas, ten1poranea remissione, vomiti frequenti gastrici e bil ~ari . Al quar to giorrto dall 'inizio della sindrome occlt1siva il paziente fu ricoverato in Ospedale in reparto medico. Dopo tre giorni fu trasferito in Chirurg:a, e ci fu affidalo dalla bontà del nostro Direttore. Nella storia raccolta non comparve il dato della fuoriuscita dell'elminto dall 'ombelico, dato di cui i11fern10 e n1adre si rammentarono dopo l 'intervento. E. O. Note di <lJ) icite specifi ca a de lrf\. 1\ddon'le alquanto tumido ma non uniforme1l1ente, ch è ~ l fianco destro è più spo.rgente del sinistro. Cicatrice ombelicale sporgente e presentante una rilevatezza lenticolare sul su o contorno inferiore. Nessuna bozzatura mobile. Alla palpazione d·olore diffuso in tutte le sedi senza punti particolarmente sensibili. Niente liquido libero. Polso 90, t emperatura 37°,2, lingua la1np-0ne, sensorio depre_sso. Vista la impossibilità di addiYenire ad una diagnosi d! · n atura dell 'ileo, poicl1è la n ota iniziale
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI RIUNITI DI NAPOLI.
Ileo paralitico da probabile ileo-colotifo atipico con ulcer e ileo-coliche e con aceidentale presenza di · diverticolo di Meckel ; perforazione post-ope1·ativa di un'ulcera ileale; mo1·t e. O.
CANTELMO,
chir. aggiunto e libero docente.
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Giovanetto di 15 anni, poco sviluppato, con stato di nutrizione molto sGaduto. Genitori viventi ed apparen temente sani. La ~adre ha avu.to nove gravidanze con al trettanti parti a termine. Cinque figl i son morti nella p :.ccola età, prevalentemente per affezioni bronchiali; uno· è n1orto di meningite tubercolare. Il paziente ha 'Soffer to ripetutamente di catarri bronchiali, per cu: è venut-0 su ipoLrofico e sn'lilzo. . Nell 'aprile del 1927 ebbe lc;t fuoriuscita di un el111into da una piccola lesione della cicatrice 01nbelicale, che rapicla111ente poi si cicatrizzò. Il 2 giug·no 1929 il paziente ebbe febbre alta, della quale i genitori non sanno dare alcun ragguaglio, febbre ch e fu precedu ta da qualche ~iorno di. n1alessere e ch e cadde dopo dt1e giorni. La febbre no11 fu accorr1pagnata a sen sibili mo]estie a carico dell 'addome. Dopo due giorni, •
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febbrile mal si prestava ad esser.e accordata al1'ulteriore decorso, intervenimmo con la diagnosi d~ ileo dinamico. Laparotomia mediana ombelico-pubica in narcosi inorf'.o-cloroformica. Le anse ileali ed ~l colon trasverso appaiono tesi ~ congesti.. Dall 'om]Jelico si diparte un diverticolo di Meokel, che qccavalla il grovigl:o del tenue, striscia nella, lam~.na sinistra del mesentere, e s~ va a fissare a un 'ansa dell 'ileo incastrata in prqfo~d~tà sulla colon~·a v~rtebrale, di sotto dell 'i·mpianto mesenteriale.. Accanto al diverticolo compare sulla stessa l~m,ina sinistra del mesentere l 'appendice, sana. Resez~one d.e l diverticolo . Nelle manovre necessari~ alla sezione dell 'impianito profondo e fisso del cordone diverticolare sul tenue, si affaccia alla zona di osservazione un 'ansa del sigma colico, afilosciata, biancastra. Jn una delle sue bozze esis te una piccola protµberan za coniforme ad ap'.iee _smusso rosso violaceo, sicura espressione di una ulcerazione. Info ssar11er1to del piccolo tratto ulcerato. Una ulteriore ispezione del pacchetto intestinale rimane 11 eg~tiva per la esistenza di al.tre ulcere. Per quanto il rep,erto operatorio non sia sodd~sfacente , percl1è il diverticolo e l'ulcera non illuminano la patoge11esi dell 'ileo, richiudiamo l 'addome, anche perchè le condizioni del paziente non consento·no ulter~ori manovre. Ci sorride la speranza che una diverticolite follicolare possa essere stata la causa della febbre, e che la occlus~ one, · d apprima paralitica, dovuta alla diveFticolicte, sia diventata in secondo tempo anche meccanica per ~ 'az~one esercitata sulle anse tese dal cordone diverticolare; ma da una parte la d~verticolite non è rilevabile alla osservazione macroscopica, dall ' ~ltra è teso e congesto anche i.I colon trasverso, eviden'teme11te immune dalla azione · compri1ne11te del diverticolo. Dopo due giorn~ il giovanetto viene a morte con sintomi di IJerforazio:o,e intestinale. Non essendo stata concessa l'autopsia, possiamo tuttavi~ r!·aprire la incisione operatoria, e rilevare i seguent~ fatti : 1) Esiste una perforazione del tenue a circa 30 cm.. a monte dell 'impian1o ileale del diverticolo, il quale ri.sul.ta inserito su di un 'ansa ileale, a sua volta a una trentina di cm. dal cieco. 2) Il tratto del tenue su cui era impiantato il diverticolo è libero fra le altre anse intestir1ali, e n on p i1) incastrato profondamente sulla colonna vertebrale; l 'appendice ileo-cecale rimane nella posizione s~nistra mesenteriale. Essa si dipar~e dal cieco in posizione · normale, raggiunge il margine i11feriore del mese.ntere, e si adagia sulla sua pagina sinistr~. 3) Le due sutt1re st1ll 'ileo e sul colon pelvico sono i,n perfetta tenuta. · Esame anatomo patologico . del diverticolo. Il diverticolo asportato è della lunghezza di circa 12 cm., pervio in tutta la sua estensio11e, senza m eso, r egolarmente cilindrico, del diametro di qualcl1e milli1netro p~ù grande di quello n ormale dell 'appendice, coll'impianto sull 'intestino slargato a imb11to rovesci~to , iperemico e congesto. Aperto il diverticolo, la mucosa si presenta con gesla ma senza lesioni apprezzab!li; solo in corrisponden za del suo fondQ cieco ombelicale
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esiste una piccola cicatrice, e$ilo della ulcerazio11e che diede luogo due an11i prima alla fuoriuscita dell 'elminto.
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1. -
Sezione del divertjcolo con follicolite. .
Ali :esame istolog~.co,. illustrato nelle due ari· nesse m icrofotografie, notammo principalmente una abbondante proliferazione del tessuto ade11oide. L'infiltrazione dei follicoli solitari non si esaurisce :n sito ma si diffonde ai villi e negli strati profondi della mucosa, fino alle tuniche in uscolari.
2. - Sezione del diverticolo di M. a più forte ingrandimento.
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Se ne togli questa infiammazione del tessuto linfoide, e una netta congestione vasale, non si riesce di notare nè nella costituzione istologica degli elementi della mucosa e del corion, nè in quella delle sue guaine muscolari alcuna alterazione di sorta.
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Tale reperto istologico dive11ta molto sjgnificativo, quando si rifletta che esso appartie11e a uria sezione di D. di ~1. lontano dalle sedi ileocoliche delle t1lcere. Significative perchè è esso solo sufficiente a dimostrare che per la genesi delle '?lcere ileo-coliche del nostro caSo non si possono ~nvocare fB:ttori locali con azione circoscritta alla sede delle ulcer e. ma si debbono considerare i 1nomenti etiologiéi che portano alterazioni diffuse di tutto il ca11ale intestinal e. '
Ch.e 1'ileo nel caso in esame sia stato prevalentem.e nte paralitico non ci pare possa mettersi in dubbio , dato che a lla esplorazione chiru.r gica anche il colo,n trasverso, che nessun rapporto av·eva col diverticol·o, si presentava rigonfio. Vero è ch e 1'ansa ulcerata del sigma colico era invece vuota , ma n essu•n ostacolo m eccanico riscontrammo fra le due sezioni del grosso intestino. Nondime·n o una certa funzio·n e stenosan•t e d el divertiodlo si sarà ·b ensì potuta manifestare, ma solo con secutivamente alla dilatazione paretica del glomerulo ilea1le, ed appunto per la esistenza ·d·i qu.e sta dilatazio·n e. Quale è ora la causa di q·uesta occ~·u sione dinamica? Eccoci al fatto.r e infettivo, denunciato d.a lla 1febbre alta a l:l 'esordio mo rboso, dalle elevazioni termich e serotin·e con.seoutive, dalJ.a lingua tlà mpone, dalle .constatazioni: operatoria della .u lcerazione colon-pelvica, e necroscopica de lla uloerazione perforata d el tenue. Essen do·vi però d1ell e u·l cere d el tenu·e per sola dist·ensione (Kocher), n on potrebbero le nostre aip·p arten.ere a tale gruppo µ Noi rp ensiamo decisam ente di .n o per i ~e gue1n ti motivi: 1) la coesi stenza di ulce.r azioni in tratti di intestino m olto lontani, e, quel ch e più oonta, in un segmento non disteso; 2) l 'assenza di fenomeni di strozzam ento , a monte d ei quali I.e ul cere da distensione sog1iono costituirsi; 3) la 1d ubbia poiSsibilità che le u·lcere d.a distension e possano perforarsi; 4) l 'assenza dei fatti_r.e attivi pe.ritoneali ch e nelle ulcere da di·s tensio.n e di consueto si stabiliscono. e .on ciò siamo lontani ~al n egare ch e n el nostro caso la di.stens:i.one abbia avuta una fu.n zione a.n ch e capitale. All'incontro .n oi , anzi, opiniamo ch e 1a di.sten sione abbia r eso perfora.n te un 'urloera che fors·e non si sa.r·e bbe perfo,r ata. · « Non si .p uò decidere se n ello svilu.p po troppo avanzato d·elle escare e p er l 'assottigliamento abnorme della parete intestinale che risulta dopo il distàcco del·le escare, la peristaltica e l'aumento della pressione interna possa generare Ja perforazion,e » dice I' Aschoff. Questo nostro caso sarebbe decisivo, per la constatazion·e operatoria della integrità degli 1
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strati esterni della parete dell 'il,eo ulcerato , e per la sopravvenuta perforazione dopo circa 30 o.re dall 'atto 0 perativo, quando la pressione interna doveva ave r ·r aggiunto il suo più alto grado in uin tratto intestinale già prima d·el1'operazione dilatato e disteso. Dopo ciò ci sembra dimostrato ch e nella nostra perforazione abbiano agito con secutivam ente due iattori: 1) il fattore infettivo (vedre1m o quale), .n el produ.r re la uJoerazione non perfora.n te; 2) la iperten sion e dell 'intestino n el rendere isch emico il sottile strato re·s iduale e nel necrosa.r lo. Discussa e acoettata la étiolo·g ia infettiva delle uloerazion.i, quale ne è ora il fattore specifico ? Tre gruppi morbigeni si ·d isputano la genesi delle nostre uloe:ve ileo-co.Ji,ch e : la tube.r colosì,, ~l gruippo tifico, le rarissime enterotiflocolitì ulcerative p erforanti sempli·c i (Maragliano, Letulle, Cavicchia ) (riportati da Do.n ati). La ered.Jitarietà e le note somatiche sa.r ebbero un otti.m o terreno p1e~ la insorgenz.a dii · ulcerazioni tubercola.ri, ma ·n essun altro elem ento • probativo conforta tal·e i·p otesi; ch è anzi i caratteri ste.s si d.ell.e u1loere, l 'assen za di a.derenze c ont:roJ:lata 30 o.r e ·prima della perforazione, sono ·d ati risolutamente contrari alla n atura specifica accennata. Le enteriti o le ·molto più rare enterocoliti u1loer ose perforanti sen1,p lici potrebbero a loro volta essere ne-I nostro caso invocate, ma la feb·b re alta ·d urata un.a cinquantina ,d i ora, la lingua lampone, l 'assenza completa dei fenoim eni •Con cui queste enteriti sogliono riv.elarsi , detro nizz.a no a.n che questa ipotesi dal1la di.gn.ità di fattore patogenetico i1el quadro noso·g.ra1fi co in di soorso. Infin·e i caratteri macro·s copici delle ulcer e, ìa febbre iniziale elevata e non i,n rapporto con le lesioni ulcerose o con peritonite (.nesSU[la s·t;rati ficazione fibrino·s a fu d.a n oi riscontrata a lla la.paratomria), lo stato co1n gestizio di tutto l 'ileo, i~ cadere delll a ·p erforazion e n el corpo d e.J 2° settenario dall 'esordio iperpiretico, son o eliem·enti di giu,dizio m:olto probativi a favore della n abu.ra tifica delle ulcerazioni. Intendiamo però una specia1e forma tifica, per quanto anormale tuttavia abba tanza con1u.n e, e cioè una forma di m ezzo fra il tifo ambulatorio e quello classico. Nè il no11 aver trovato un grosso tumore di milza è •s uffi cien te a spodestare tale ipotesi , impercjocch è appunto in questi peciali qua dri tifosi la infezione enterica più c ircoscritta, ma n on per questo n1eno temibile, l 'assen za di u.n a ' ·era setticemia tif.osa r endono ragion e dell a mancanza di que1lle grandi splen omegali e ch e . ono l'appannaggio della diffu ione della f] oO'o~i : Un'altra conferma dell a probabile natura ti1
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fi ca d elle ulcer.azioni è data dal reperto istologico, cui si è avanti accennato . Es o dimost:ça enz 'altro nel D. di M. le stesse alterazioni ch e ogJiono trovarsi nel tenue al 2° settenario della evoluzione dell 'infezio ne Eberthiana. Che se le note di ~logosi sono scarse o per dir meglio non avanzate, ciò si ·d·eve vuoi al fatto che nelle sez ioni del D. di M. n-0n esistono placche di Prey.er, dove ile alterazio·n i tifiche assu1nono aspetto più gr.av·e, vuoi alla condrizione del diverticolo di trovarsi abbasrtanza lontano dalle sedi d·e lle ulcere e di essere poco ricco <ii tessuto linfoide, vuoi ancora alla stessa forma anormale della infezione tifoide, senza alcuna nota enteritica classica. Acclarata la etiologia delle ulcere ileo-colich·e, un altro eleme.n to si presenta oscuro, ed è la patogenesi della occlusione. Ileo com.e ·dicemmo non meccanica ma dina0m ico, aggiungiamo non spastico non paralitico. Il reperto operat_o rio ci risparmia di di1nostra.r lo. Ma .a ch e si deve attribuire la paralisi o paresi intestinal e, quando non furono riscontrate 11'ote di infezione peritonE?ale n è circoscritta nè 1
diffusa P Invero le c.i:rcomvo·l uzioni enter.ali apparivano all'atto operativo un po' più co ngeste di come siamo soliti trovarle n elle comuni occlusioni, ma tale congestione, scompagnata da qu.alsiasi fenomeno re.azionale o difensivo del pu.r sensibilissimo sacco peritoneale, p11ò b en rappresentare il solo rifl esso d·ella più jntensa congestione della cavità intestinale. All'incontro, se l 'ileo paretico dovesse discendere da una flogosi peritoneale, come si sarebbe essa esplicata senz.a essudato e senz.a ad·erenze P Co·n osciamo che nella i1p otesi tifica, testè discussa, esistono, ·Oltrechè forme di peritoniti da perforazione, anche form e di peritoniti da propagazione, le quali ultime però il Dieulafois m ette in dubbio nel determinismo voluto dai uoi creatori Thirial e Trousseau, ma quali no·te di peritonite anche da sola propagazione, o, come vorrebbe Dieulafois, da migrazione noi riscontrammo nella ·e splor.azio11e, si ba.di , non semiologica, ma operatoria in primo luogo e n ecroscopica in ultimo, se i1on la sola congestione e distensio•n e dell'intestino prima, e la inondazio.n.e fecale e gassosa da perfo·r azione mili.are dell'ileo poi ?. A chi poi volesse minutizzare che ci saremmo potuti imbatter e in uno stadio appena esorclicnte di peritonite, rispo·n deremmo che ormai la cena entero-paretica si era già stabilita d a . . . '(\1"1 o-1orn1. Esclusa così la genesi peritonitica dell 'il eo <Jlinlc altro d etermini smo invocare P 0
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Puo la nostra occl1u sione ·dinamica entrare nella forn1a di ileo paralitico riflesso? o in qu ella di ileo tossi-infettivo? Nel la Relaz~one all.a 32a. ad·u nata de1'1a Soci,e tà Italiana di chirurgia (1925) sul tema dell'occlusione intestinale, lo Stoppato, che fu inv·estito co1l MaTgarucci del.J 'onorifico incarico, divid·e va 1e occ1usioni in du·e categorie: I) « una forma dovuta ad inibizione ed a sipa,s1m o intestinale, o ooolusio·n·e dinamica (form.a più rara); 2) una forma dovuta ad atonia, paresi, paralisi, ·O <occlusion·e adinamica (fo.r ma più frequente) ». Le forme d ella prima categoria d·e bbono essere qui a 1priori escluse perchè nessuno spasmo constatammo alla esplorazione operato,r ia. Eppure lo stesso Stoppato afferma che ccin seguito a stimoli che parto·n o dall 'intestino ulcere nel nostro caso - sembra più facile aversi per via riflessa contrazio·n i spastiche , anzich è rilasci amen ti parali ti ci ». D'altra parte n,e}Ja patoge·n esi 1deJ.le forme .a din.a miche, cui il nostro caso appartien·e, il primato è ten·u to dalla peritonite, che dimotr.ammo non .sussistere. Pertanto oltre alla peri·t onite sono suscettibili di provocare forme adinamicl1.e di occlu sione il trauma operatorio o altri traumi, i narcotici, non invocabili qui da noi, o alou.n e malattie infettive . E siamo così semipre '1llo stesso interrogativo. Ha agito qui la sindro·m e ulcerosa per sè o lo stato to·s si-infett ivo , o tutti e due i fatto·r i assi·eme? In rapiporto all'ileo paralitico riflesso il Don.ati .af~erma che cc la paralisi int·e stinale intervien·e per azio·n e rifilessa in seguito a svariate cau se » fra le qu.a li cc certe enteriti ulcerose gravi ». Non si può sconvenire che questa dottrin.a si .può ad,a ttare al caso nostro. Ma qua1le azione ha esercitato lo stato tossiinfettivo? A noi pare che questa azione, se pur si è svolta, sia molto limitata e moilto dubbia, perchè se è vero che nelle setticemie tifiche gravi si può avere paresi tossi-infettiva dell'intestino, non è men vero che da una ·parte esistevano n el nostro caso note paretiche molto più gravi di quel,J.e ch·e sogliono aversi come semp1ioe manifestazion.e tossi-i·n fettiva, dal! 'altra mancava nel caso istesso tutto il ricco corteo semeiologico ch e suole .arri cchire la scena morbosa nelle infezioni ad azione preval entemente iossicemica. Ciò in li nea di massima , perchè se ricordian10 la eventualità di una elettiva affinità tossinica, e, ciò che è ,Jo stesso di uno speciale 1
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n eurotropismo tossinico, lo stato tossi-infettivo e plorato fun1n10 costretti a richiu·dere l 'addopuò recuperare la s.ua ·funzion e patogen etica. m e, e lo fa cemmo con quel mol esto sen so di Nè la r iserva se·m bri artificiosa, 1perch è no11 . insodisfazione ·ch e è quasi peggiore di un inè g uari .p ubblicammo un caso molto raro di su ccesso. n eurot.ropis.m o tossinico, o·ccoir so in una pleuE fu per questa insodisfatta sete del perchè, uite settica dia fTammatica ematogena , nel qua- ch e osammo con trapporci al pur legittimo veto le senza .altra n ota di ·stato tossico perdurava della n ecro·~copia . un m ese do·p·o la cad•u,t a della febbre uno stato d elir:ante d el1l 'i,nf.ermo, e due mesi dopo una llIASSUNTO. notevole tachicardia . L ' A. studia un caso non certo frequente di Siamo così g iunti pe·r su ccessiv-e taprpe alla risoluzione d.el problema patogenetico de.Jl 'ileo, ileo-paralitico tossico e riflesso da probabile con l 'abbina.m en to dei ·du·e mò1m en ti: ulcera- 1Jeo-colo·tifo atipico con ulcere ileo-colich e e con presen za .a ccideintale di diverticolo di zioni, to·s siemia. Stabilia mo ora se e quale responsabilità ab- Meckel. bia avuto l 'in t ervento per l ' u.] teriore decorso BIIlLIOG RAFI1\ , in fa.u sto. Anzitutto a noi sembrò e tuttora sembra ch e D1EULAF01s. lvlartiiel de · Palhologie interne. Ed. Masson, Paris. legitt~ma indicazione all ' intervento fosse: 1) PA SCAL E . Ulcera peptica del diverticolo di Meckel l'ileo per sè stante ed a qualunque categorìa con pc!rticolare riguardo ai tumori e processi appartenesse, pu.r n el1la oscurità del·I.a su.a espatologici della r egione ombelicale. Arch i·vio ed Atti della Societ à Italiana di Chirurgia, 1925, se·n za .e de.Jla sua genesi , · qùando dopo sette pag . 421. giorni ·d al suo inizio non solo non accennava a risorl''er si , ma si faceva per l 'op,p osto più DONATI . Chirurgia del l 'addome. l\1ARGA n ucc1 e STOPPATO. Relazione alla 32a aducompleto; 2) la dissimmetria dell 'addome, per nata della Socie là I tal ia11a di Chirurgia : « Occui il fianco d estro era più pieno del .sinistro, cl u~ i one intestinale ». l}Jid. , 1925. dissimmetria ch e ci fe ' sospettare una associa- AnRAULT. Delle perfor azioni int estinali p er opera degli ascaridi . Arch . rnéd . des enfants, 1897. zione deil1le due g randi categorie di il,e o: dinaJ3.r.;L~AN1:0NI. Un caso di ascaridi lombricoidi fuomico e m eccanico, e ch e O.nvece era in rapporrtusczti dal l 'ombelico. Policl ., Sez. prat., 1919. to con lo ammassa.rsi delle anse a destra , co- FELTl\1AN~ . Dei più freqii ent; accide nti chirurgici dovuti agli ascar idi lombricoidi . strettevi dalla topografia del diverticolo. f\s c HoFF. Anafoniia patologi ca. V . T. E. T. , 1914. Ma J.eg·ittimata la indicazione 01p eratoria, l 'interve.n to può esser .r itenuto 1respon sabile della con secu tiva perforazio·n e, data la funzion e ipertensiva che venne .a d eserc.itare su]} ' in - OsPEDALÉ DI S. L ORENZO IN COLLE VAL n ' ELsA. testino P Contributo alla conoscenza del trattamento Noi opiniamo ch e .Ja magg·iore disten sione, dell'ulcera gastrica col metodo Schiasindotta a.allo choc lapia ratomico si sarebbe d esi (discontinuità nervosa vago · simpaterminata eguaJrmente senza il ' intervento per la ulte.r iore azion·e comprimen te div·e rticola re stil tica) groviglio del tenue, ond·e il fatale ovrapporsi per il dott . PIETRO AnREANI ·del fattore m eccanico all '1ileo paraliti co. Nè la chirurgo primario e direttore san·i tarìo. ipotesi tifica poteva essere avanzata prima ch e si verificasse .l a perforaz ione dell 'ileo, perch è Nella patologia addominale, lo studio deJ]a anch e do·p o la laparatoim ia e la sco1p erta dell a ulcerazi.011e del sigma, da una parte la es isten- 1)atogen,esi delil 'ulcus ventriculi è sempre stato za di sicuri fatti tubercoil ari , dall 'altra l 'assen - molto dibattuit o ed anche oggi è oggetto d,i za di note 1u lcerative d·el tenue erano elem enti aspre co·n troversie. Il con cetto g·en·e·r ale - d·el r esto universalpiuttosto a favor e a.e lla natura specifica cronica della ulcerazione, an zich è della natura mente am•messo - ch e essa sia il prodotto di digestion,e deilla n1ucosa ga .tri ca da parte dei acuta tifica. u cchi d igestivi, attrav·e rso 1'i·n dagin e anatoMolto dubbiosi, com e dioem.mo, ci lasciò l 'intervento con i suoi reperti, non illustrativi n10-patologic.a ·e c1in ica, ha fatto acquistare ad del,la genesi d el·l 'ileo, ch è, m.a nco a farlo ap- e sa u•n .a ben precisa individualità n osogra fi ca; posta , l 'unica ulcerazione siedeva su una se- ma le divergen~e incom inciano laddove i cerzione di . intestino non pareti~o e non dilatato, cl1i di indi,ridual~zzare le cau se fondan1entali e ~l rl!vertico~o era palesemente estraneo a capaci d.i n1inorare ]e re ~ i tenze del]a mucosa quella scena occlusiva, n1a dopo aver i11vano ga tr]ca. 1
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~ pertanto n.aturale e conseguentem·e nte lo-
g·ico che di fronte ad una affezione a patogen esi ancora non b en chiarita , anche gli inter' 'en ti cl1iru.:rgioi sian.o vari i : e, per quanto tutti aventi .dJi mir.a l e .s tesse fin.a lità, pure diversi nel m·etodo, sicchè .og·ni scu.o la tenta un traittam ento o l'a1ltro secondo le idee che ritiene preva.lgano n ella presunta pat0gen.esi del1'ul cer.a e nel1le .cause che possono. m.a ntene:rla; ma se noi scoJ:1riamò la letteratura, osserviamo ch e qu as i tutti i chiru-rghi hanno notato il rip~esen tarsi di u1lcere gastriche dopo gli interventi pr.abicati. Pe·r Stpiega,re la ragione patog.e netica fondamie ntal·e di q'u esto processo u.]oeroso ~ono state enunoiate, come in tutti gli argomenti m ed1ico-chirurgici che hanno attratto l 'atlenzione d1egili sud1iosi in tutti i tem.pi, vari·e teorie, anch e so1pra b.a si spe.rime·nta11i più o meno fondate. Ma fra le ·diverse (t. de lla gastrite, la t. vascolare, .la traumatica, la infettiva, la t. deill 'ecòesso di sec!'ezione) cll:e, n·e11la loro n1oltepli ci•tà ci stanno a dimostrare qiu1a.n ·to tuttora s iano incerte le nostre cognizioni •SU qu·e sto argom en•t o anche p erchè poco ci soccorre lo studio anatomo-patologico e m e110 a.n c ora l'espeTim,e nto, of:flre1n doci i1l primo le·s ioni tr0ppo avanzate e no.n rifl.l.soendo coJ secondo a ri:pro1d urr.e una veir.a ulcer.a g.a•s trica, qu·e·lle che più si in1.p ongono a lla .nostra attenzione sono I.a teor ia a·naml.aittioa ·e la teoria neuroge·n a. La teo·r ia anafilattica, avanzata r,eoent,e mente (1923) d.a l C~·esari1s -Demel , dovrebbe invoca.nsi og ni q1u a1lvolta ullla delle tante teorie non si a·datti al caso singo1'o. Nel caso speciale dell '1u1lrc era, alla cri·s i anafilattica, la muco·s a gastrica rispon1d•e1:ebb·e con la formazione di ponfi (dipendenti da disturbi vais co!lanj.) accompagnati da disord~nri. nutritivi della mucosa che pern1etterebbe l 'aurto digestion·e ·e quindi la fo·rn11azione ,d e1'1'UJloera. ~n q.u.e.J determinat·o punto. Non so1o questo : ma il Demel ci .d ice ch e .anch e alll 'in~uori de1lla olassica crisi anafilatti ca, si può avere la formazione dell '·u lcera am.ch1e in seguirto a.]1l'ia1ssorbim,ento locale di protei11e mail di~e.ri te; qiu1e ste, ag.e nd·o da antiigen~, sensibili zzerebbero la sottomrucosa, cLi modo ch e un nuovo a ssorbimento proteico sarebbe capace di provocare una Ol'isi a1n a1fil1a ttic a in loco con que1lle mo1d ificazioni vasco•la·r i e con que Ile conseguenze per 1a m·u ·cosa di ouri sopra si è detto. Questa teoria del Cesaris-Dem €1 è ... tata confern1ata anch e ·dagli americani Shaphino e I'vj m ediante es·1)erim.enti su animali, rece11t.em e11te a1n cl1e da Allessio (1928). Il Barbara cred.c c1l1e que sta teoria po . . sa prendere il .. u o o-iu to po to n ell.a fi iopatoloa-ia dell 'ulc era digesti,·a percl1è clinicamente h a polt1lo o.... ervare i1 e11 'a11an1ne i dei suoi ai11.ima1
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lati UJlcerosi note di nervosismo e di ipe.reccitabiilità psichica , t endenza alla scialorrea, a•lla bradica;rdia, alla spa.s mofilia , ecc. J.l Gogilri a (1929) crede la si deb·b a considera.ire com e una i1n·t egrazione .d:e1lla teoria neurogena, perch è qu ell.a al pari di questa richijed1e uno stato di abnorme eccitabilità del &istero.a .par.a·simpa·tico o vagal,e. Ma fra le due però, qu·e~la che più ci dà ragion~e d·e ll 'insorgenza d1ellJ'.u.lcera, è la toori,a n·erurog,e na. Questa, rnoJto controversa amcora da iniern~sti e chirurghi, ammette l 'i.n tffil'ento del sistema nerv-0so oen-tra.J.e nel d e'ter:mri nare l '1u1l.oera gastrica, per il ·traimi-te d1el1la sezi·o nie v.a g.a l,e del si,stemia vag.o-1simpatico. E, per quan;to conv.enga rifflret·tere ch e an cora non sono state messe completam.e nte in )1u1ce Ire precise pro.p rietà fumzional1i ,d.ei n(:)rvi dello stomaco, pu.r e vi sono pa·reochi argo•m enti che autorizza.n o a ri te;nere che j1l vago possieda per lo stomaco propri.età in prevale11za motoPie e secretive, e ch·e a ll '.alt·r a seziome si.ano .a sse1g.n,a te piuttosto funzioni regolatrici della circolazione sangui. gnia, 1infatica e trofica. Alcune esperi.enze av:·rebbero p erò provaito che tanto la sezione vagale ch e sim1p a tica pos ' ODO esercitare funzioni nell "u.n o .e n e1ll 'altro senso; .d'altro lato ci parla in favor~ del com pito - d.a parte d el vago - d1i r egolare la m 0Li1lità e la secrezione deillo stomaco I.a sua di"' posiizion.e anatomica, in quanto i1n ·tutto il suo percorso al collo, al torace e .a.Jr.l '.a ddom·e dimostra la su.a d uplice qualità di n ervo-m.otore ~ secretore (muscoli del laring·e, g hiandola tiroide, esofago, bronohi , cuo·r e, .p lessi di Auerbach , 1ghiandole del]a m.u •co sa gas·trica). Così la disposizione an.atomic.a della sezione si·mpatica ci dimo·s tra u·n a fu1n zion,e regolatrice in qua11to, proveniente dal plesso oeliaco, essa raggiunge lo stomaco di1sponendosi }.u ngo il idecorso dei vasi , che avvi·lruppa, p enetran·do fin nell 'in·timità d1eJ. viscere; c osi·ochè non vi è vaso san.g uigno che non sia accompagnato da un filuzzo simpatico. Però, pu:r ricono~cendo questi uffici distinti delle dJu.e sezioni \ragali, bisogna tener ·p resente che ],e lo•r o proprietà fun zjon.ali non sono esclusiv.e, ma preponderanti (Schiassi). E questo anche perchè .esiste un 'innervazione autonoma dello stoim aco , e poi perch è le innervazioni i·mpat·i ca e parasim·p a·tica si .an.astomil:zano fra di loro anch e prima cl1e . si distribuiscano nella intimità dei visceri. Di questa teoria n e è paladino e sosten~ tore ,lo S chi.assi , il qua le a.immette che anche ·l 'uloera gastrica, così cor11e ·l a duodenale, dipend~ da un diseql1iJiLrio ~ago-simpa~ic~: a~ ch e n egli ulcerosi, c.,om,e n ei basedo\v1a111 , ies1ste una ne urosi oO' ~nerica cui si aggiu.n ge .una. neiurosi "'pecifica, e, m entre n ei based1ow1an1 1
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si svoJgie n ell 'ambito endocrino della tiroide, n egli ulcerosi s i svolge ne l.I ' ordigno trofo-se .. cretivo ga trico . Cita l 'autorità del Pende n el riconoscere quello ch e si può chìamare etiologismo intern o (concern·en te la speci.a:lre organizzazione in·dividuale p er la quale il sistema 11ervoso vegetativo di un individuo presenta t1na sp eciale n1orbilità g·astrica). Secondo lui la causa dello squilibrio può essere tanto emoz,ional.e, psichi.~a, r1:1,tnto tossica con azion e del simpatico visoerale : donde u.n 'alterazi<)ne n·e gli scambi nutritizi ai quali il s im,p atico presiede e la possibilità di una perdi1ta ··d i sostanza. La causa emozionale od i.n fettiva o tossica e forse anoh·e traumatica rompe I 'armonia funzional e dell·e drue sezio1n i del si•m·p atico : nei gastro-pazienti viene a prevale·r e .il para-s impatico con con segu·enz.a di turbe secretiv.e, motorie e trofich·e eh.e va.n no. dal·l a disse.er ezione alla ipersec!'ezione, a lla ulcer.azion e uniica o mUlltipla. A coloro ch e obi ettan·o la non rispondenza di al terazioni istolog ich e n el siste·ma di inne·r vazione degli uJ.cerosi , oss.erva ch e i n ervi agiscono com e via di co·n duzio n,e di forza vitale senza bisogno di alterarsi , la forza perturba trice avendo origin e altrove. Anch e il Ceconi la ritien e I.a ·più acc·ettabilre perch è, fra le tutte, la nleno jndeterminata. Il Gogl•ia pensa c h e essa debba integrarsi con la teoria d ell 'eooesso di secrezione ch e in fin fine non è ch e espression,e e m.anifestazio·n e di ,-agotonis.mo. L 'Udaondq insiste pure &uri distu·r hi co stituzionali del i t.em a n·ervoso vegetativo ch e creano un mezz·o favonevol·e a l1.a costituzione deJ1'u.J,oera; eg11i p·e rò ·n on sa se incri rr:.tiin a.r e più speoialm.e.n te uno stat o v.agotoniiioo o uno stato sin11p a tiico tonico. Il Wintern,itz, ri1chiamand,o 1l 'atten zione SUJi ra:pporiti fra ulcera gastrica e n evrosi gastrica, asseri sce ch e l 'uloera . non . sarebbe ch·e l 'ulbima con segu enza della neurosi ad.duoendo come unico tratta·m ento qu·elilo della scontinuità n erYosa alla Schiass.i. 1
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:È superfluo dire ch e la te.r apia dell 'ul.cera
.g.astric.a, p er quanto tutt 'ora presso un numero cos.picuo di sanitari :resista la teraipia medi·c a, d·ev·e 1esser·e essen zialme.nt·e chirurgica. E se la qu.estione de·l tratta·m ento chirurgico è molto agitata en za anc ora aver trovato la sua so]uzion e, ciò non deve meravigliare ove si pensi .a}.l 'ig.noran1..a compl,e ta in cui ci tro,·iamo circa la patogenesi . Il primo trattamento cl1irurgico è rappresentato dalla gastro-en terostomia ch e veniva praticata ancl1e qt1ando l'ulcera n on ostacola 1
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va affatto lo svuotam ento del.lo stomaco; e viene tutt 'ora praticata n on ostante il Tuffier dica ch e la gastro""'en·terostomia ne·lJ 'ulcèra g . non stenosante si.a operazion,e priva di qualsiasi ragionevol1ezza. Per qruianto non si sappia se il mecca.n ismo di azion,e della g . e. s. sia essenzia ln1ente m eccanico o m eccanico e chimico insi·em e ovve-ro ,sé i1n terv.e ngono altri f.atto.ri, di fronte a g·uja rigioni anato,m iche v·e re (l{rabbel, Du1b s), è un fatto però ch e do·p o interv.a'11i più o meno lunghi di h enesser.e, i pazienti ci ritornano com gli stessi sintomi od a n ch1e più gravi: si tratta oerto in qu1e sti casi di recidive del male. Fu poi associata .alla g . e . s. la esclrusione pilorica con div.ersi m etodi (l)arlavecchio, \ Eisel·s berg, ·e cc.), ma, di·m·ostratasi inadeguata alilo scopo in q.u ain to Je recidive si osservavano lo stesso, è stata abbando·n ata com e m etodo siste.m.atico, riserb.a ndola come tr.attam·ento di • ecc,ez1one. L 'oper:azion e di B.ailforur (oau sticaziione col cauterio) è periic alos.a pe.r emorragie secon.darie, per infarti pol.mona.r.i, ~l1ebiti . Conis ta ta·t a l 'insuf fio~enza di qu·esti in terventi , i ch~rurghi h a,n no incominciato a pratticare le resezioni gastrich e, ora i11mi.t ate ed oir a più estese, ottenen·d o in tal m odo lo scopo di asporta.r e la zona ma1a ta e pare an ch e il vantaggio di seon.tinua1~e gli elementi n ervo i che vanno al1'.uJ,c era. Pur a n ch,e con questi interven ti si 1sono registrati casi di r ecidive, sicoh è cade completamente ù.a speranza d',a v.er risolto definitivamen te ~1 1 probil.1ema d;e'll 'intervento n e1•1'uloeira pe1ptica (Ende:rilen, Bau·m , ecc.). V'è poi la serie d1ei sos,t enit ori d·elle estesisi mie iresezioni g.a.strich e com,prriend.enti anche l 'antro (Ha b er.er, Lo.rien z, Scl1ur), i quali credono in tal mo·do di arriv.a re al'l ' eliminaz1io111e completa ded1l'acido cloridri1co · dal succo gabrico : 1aoidità rite.nu.ta col pevolie de1ll '~nsorgen za dell 'uilcera •p eptica. Ma an ch e quesbi casi , sebben e l 'esperienza s ia limitata, h anno fornito im.sucoessi, dimostrandoci in tal modo che l 'insorgenz.a dell 'uJoera non è in ~apporto esolu,s ivo con lo stato d,i aci·d ità cloridrica d el su.cco gastirico; sen za pòi con·tare l'alta peroen .. t·u a.1e dri morta1lità ch·e n ~lle f!esezioni raggiunge il 6- 7 %· Se vog·liamo trovare Ullla con clusione si può dire ch·e nessuno dei m.e todi operatori suggeri ti e sperimentati è cap,a oe di eliminare in modo assoil uto il pericolo delila r ecidiva, come pure abbiamo ragione d::i ritenere ancora alte le peroentu.alii. di molftalità. Ci par quindi sia a .dimettersi 1'idea d el1la ,possibilità di una cura radicale, a ln1eno con i mezzi di cui disponiamo , ed al!lche con quelli che arri, ano alla pa1
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radossale concezione di vo.Jer sopprimere l 'organo per cu•r arlo radi caJ.mente. È nostro dover e aver di mira il Pi spetto dell'organo e non fare con troppo zelo d·ella chirurgia di' ablazion·e, brutal e d,al punto di vista biologico .e contro natu ra (IJerich,e). A qu esti concebti , cu~ ·dovrebbe .ispi·rarsi la chirurgia moderna, credo &i adatti bene l'oper.azione d·ello Schi.assi, diretta .su11 'aippairato ner,ro·so dello stom,aoo : tal,e .m etodo noi abbian1 0 applica1to n el caso ch,e forma oggetto del presente lavoro e ch e, per il 11J1singhiero risultato ottenuto, a bbiamo voluto ·r ender noto come co•n trib.u to alla conosoe·nza della nuova co·n oezione patog·enetica d1ell 'ul cera peptica e del suo trattamento. E per quanto l ',e spèrieinza in propo sito nojn sia ancora sufficiente per giudicare in qualch ~ modo d_,el v.a·l ore di 1u·n tale tra1Jtam ento, pure i risu·l tati lontani dei casi fin 'ora operati si mantengono du1raturi: lo Schiassi presenta una statistica di 14 1casi operati già da 4 anni; ìl nostro ca.so o·p erato già d,a airca 3 anni. 1
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M. M. fu ~1assimo , a . 33, da Colle di Val d 'El sa, entra in questa Sez. Chirurg ica _il 19 giugno 1926 (Reg. Gen. N. 243). Padre inorto di polmonite, madre vivente e sana. Nata a t er1nine da parto eutocico, ebbe allattamento materno, sviluppo p sichico ~ell 'infanzia n ormale. Soffer se in tenera età di morbillo. Mestruò a 11 anni e le mestruazioni si mant ennero sempre irregolari per ritmo, quantità e qualità. Quattro anni or sono fu amir1alata di febbri intestinali di cui g11~rì in un mese senza residuati. A 27 anni riportò un grave trauma psichico. I disturbi gastrici risalgono ad un anno or sono : in questa epoca la paziente, che prima digeriva sempre bene, v.enne colta improvv'.samente. - 111 entr~ stava pra11zando - da un dolore sorào all 'epigastrio con irradiazio11e a cintura e _p oslerior111ente al dorso (metà destra) , accompagnato da p~rosi, .eruttazioni acide, non vomito. Fu curata per diverso tempo per affezione epatica se11za peraltro trovar e alcu11 g'.ovan1ento. Dopo cinque m esi le sue condizioni andar()no peggiorando, in quanto che al dolore, fattosi continuo e pit1 violento, si aggiunse anche vomito aliment;)re: v~ era senso di fame. Success'.vament e con1parve anche melena ed ematemesi. Vis ta da un altro sanitario diagnosticò ulcera gastrica, ma non avendo ottenuto beneficio dalle cure mediche esperite, si ricovera nel nostro Ospedal e. E. O. Persona di costituzjone scheletrica rego1ar e con scarso p annicolo adiposo, in condizioni generali di nl.1trizione deficienti. Nulla ai vari organi ed apparat!; fegato e milza n ei limiti fisiologici. Acldorne': fortemente avvallato e tra ttabile in toto fuorchè all'epigastrio dove con Ia palpazione si detern1ina dolore viYo tre dita al disopra d el] '0111bellico, e pro11t a difesa muscolare. Storia clinica. -
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. S~ rit:en~ conveniente n o11 praticare esan1i spec1al1, cornpreso ~l radiologico, per la persistente ema teine si. Esame urine: negativo p. albumina glucosio e pigme~ti biliari. ' Esame delle fec! : sangue presente. Operazione: il 23 gi11gno 1926 in anestesia eter~a.
Laparotomia mediana sopra ombellicale. Gastro-entcrostomia tran s-meso-colic a posteriore a tre strati cori fissaziq11e del n eostoma alla breccia del mesocolo~ trasverso co11 punti staccati in se t~, per Ulcera pilo rica : s~ associa en tero-en teroanastomosi lalero-laterale fra ansa afferente ed · efferente. Sutura della parete a strati in catgut, d ella cute in agrafes. Decorso r egolare; guarigione per prima; è di1nessa il 27-VII-1926. Stette be~e fino al novembre, epoca in cui avvertì nuovamente dolori all '~piga s trio che no11 trassero beneficio nè dalle solite appl :cazioni calde nè da alcun m~di ca1nento. Anzi p ersistette a11da11dq co11tinuqn1ente ad aume11tare d 'intensità, accompagnalo da inappetenza, n au sea, pirosi e finalmente da vomito alimentar e. ·Si ricqvera in questa ' Sez:one Chirurgica insistendo per un nuovo intervento. E. O. Condizioni generali di_screte; nulla. ai vari apparati e~ orga11i. Addorrte : Pianeggiant e, cicatrice ombellicale r etratta, e~ catrice operatoria sulla xifo ..ombellicale . J~ indolente e trattabil e su tutti i quadranti : si provoca so1o dolore spiccato palpando sulla r e, gione epigastrica. Esan1e chimico e rr1icroscopico delle urine, negativo . 2a operazione: 28 novembre 1926: etero-narcosi. Esc!ssione della vecchia cicatrice . Aderenze è· stese fra la, parete e l a fa,ccia anteriore dello stomaco, che si liberano in parte per via s1nussa ed in parte col tagliente. Bocca anastomotica perYia, ·anse anaS'~omizzate ~n buona, posizione: ulcera bassa della piccola curva per la quale si pratica una r esezione cu 11e: forme. Si st1tura il p 6ritoneo everlendolo alla Taddei. Sutura, a strati delìa parete. Decorso regolare; guarjgione p. primam; esce il 18-XII-26. La nostra pazi.ente è stata veramente b ene fino <tl marzo 1927: in quest 'epoca cominciò ad avvertire dolori all 'ep: gas trio subi~o dopo i pasti, accon1pagnati dé\ pirosi, erutt.azioni acide; successivamente aumentarono i disturbi gastrici di intensità accompagnandosi ad jnsistente vomito alimentare: vi fu anche m elena ed ematemesi. Si ricovera per la t erza volta in questo Osped a]e. E. O. Discr ete le conùizioni generali; riflesso congiuntivale e faring.eo assent:. Nulla di notevole alla testa, collo, torace, cuore, vasi. I r eni non s i 11alpano; fegato e milza nei limiti. 1\.ddome: avvallato con cicatrice ombellicale r etra tta ; alla palpazion e è inòolente t a n~o alla p alpazione superfic= ale ql1anto a quell a profonda , tranne ch e in corrispond e11za d e11 'epigaslrio d ove si provoca vivo dolore e difesa mu colar e. Esam e urine: n ega tjyo per alburr1ina e gluco io.
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Esame feci: sa,r1gue presente. 3a operaz ~one, il 3 ma,rzo 1927 in an~stesia ge11erale eter~a. Riap.erto l 'addome con laparotomia mediana .sopraombellicale a si11istra della c~catrice operatoria, s~ trovano scarsissime e la,sse aderenze ch t:! _per via smussa ced.qno facilmente. Ulcera alta d ella piccola curvatura della grandezza di un &oldo di nuovo conio, scodelliforme, con jntorno una zo11a d'infiltrazione d 'aspetto raggialo . Prepara~ e recisi la coronaria fra due legature: denudai col bisturi fino alla sierosa quella parte di p~ccola curva in cui si trovava l '11lcera, andando 3 cn1 . ~l di là della zona ulcerosa verso ~ l cardias. Prat~cai su ccessivamente l 'incisione sul viscere in s~nso c~rcol are, prima sulla faccia posteriore eppoi sulla a11leriore, rispettando lo stoina : d e tta j n cisione l 'h o fatta decorr.ere sul corpo dello stomaco a 3 cn1. di distanza dalla zona ulcerata, interessando la sier osa ed una parte della muscolare arrestandomi in profond~ tà allorchè ' ·idi la ferita sa11g·ui11are vivan1en le, seco·n do quanto insegna, lQ Schiassi. Feci subito seguire una sutura sier o-sierosa tipo Lembert in seta N. 1. Sutura delle pareti. Decorso post-operato·r ~ o norn1alissimo; guarigione per prima.
Fin dal p e·r io,d o i1nn1ediatamen.te post-operatorio notai n ella m ia 1am,m alata ,d.ei b en~ fici soggettivi ed og·gettivi cl1e tu.tt 'ora , a distanza di circa tre anni, si mantengono : i dolori si son·o 1drleguati, la pirosi non è più ri comparsa, la dige.s tione si compie normalm.en te ; qualsiasi alimern.to è b en so1p portato, e il r rtorno sol.}eoito alila norn1al e digestion e ha c o.n oesso aill 'ammalata la trainquiJ.li tà della guarig ione c onseguita. La paziente soffriva a n ch e ·di ip·eracidi·tà ch e è stata b enevolmente influenz,a ta d.alla disconti11uità vag·o-sirnpatica e ch e innanzi n on aveva risentito n è della •g.a&tro·enter o·s tomia nè di un.a re·sezio:n e parziale : m i par.e qu,i ndi di essere ·autorizzato a ri ten ere ch e il co.n cetto finora ,d,o minante, ch e cioè l 'i:nsorgenza del} '.ulcera peptica fosse in rappoTto .esclusivo con lò stato di acidità cloridrica ' n on &ia integra•l mente giu. s to, m.a ch e q uesto elem·ento cc a cidità » causale sia s oste.n uto da una di sfunziooe del .sistema vag,a.le. . Pe<r quanto lo scar so numer o di operazioni eseguite fi.n o ad ora n on p ermetta di trarre d elil·e concliu·s.io1n i definitive, pu.r e qu esto trattam·ento m erita di essere preso in con sideTazione e di essere applicato con fiducia . E' una nuova chirurgia g·.asLrica an cora in pierno sviluppo: og·ni caso ch e si re nda n oto può po.r tare elementi bu oni rper la solu z.ione del quesito e per l 'impo stazion e di nuovi problen1i. I primi ri sultati so1110 incoraggianti.
RIASSUNTO.
L ' A. descrive un caso in cui, operata l 'amn1alata per uloera gastrica ·due volte, con gastro-ent.erostomia prima e poi con resezione parziale, è intervenuto ,u n.a terza volta - otten en·done guarigione completa e duratura - con il m et . Schiassi (discontinuità vago-simpatica) Colle Val d'Elsa, 19-XII-29 - VIII. BIBLIOGRAFIA. CEsAn1 s-DEMEL. Pathologica, n.. 341, 1923. Bu FAI.1NJ. Archiv. It. di Chirurg ia, vol. XIV, fascicolo 6, 1925. M ucc1. Ibid., vol .. XVI, n. 2, 1926. ScH1As s1. Ibid., vol. XVII, n. 1, 1927. CECOi~I. Corso di lezioni clini ch e. Ed. l\!Iinerva l\tied ., 'fqrinQ, 1927. UDAONDO. Arch~v. App. djgest. et nutr:tiv ., ottobre 1928, n. 8. W1NTERN1Tz. Società m edica triestina; seduta 14 dicembre 1928. GoGLIA. L ' ulcera duodenale con p articolare riguardo a nuov e acquisizioni patogenetiche e diagnostich e. No tiziar~o di d jagnostica e terapia, ·· n. 5, 1928 . B AnBAn A. Rinnovamento :Niedico, n. 7, 1929. P ENDE. L e clebolezze di costitu zion e. Bardi, Roma, 1928.
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NOTE DI TECNICA Sopra i1na nuova reazione del glucosio atta a svelarne minime quantità negli umori .dell'o1·ganismo. . NoTA PREVENTIVA del dott. EMILIO PITTARELLI. Nessun,a ·delle sostanze -c h e il biochimico incontra . n elle sue ricer ch e, ha un numero di r eattivi e di processi ch e ug·uagli il glucosio: io conosco 67 reattivi , distribuiti in 209 processi, e non preter1d·o d.i conoscerli tutti l Ma con tutta tale abbondanza , non siamo a ncora in gra.do di identificare le m in im e quantità ,d i quello zucch ero, sen za al cune previe, spesso defati g-a nti ·Op·er.a zioni, intese al fin·e ,d i elimin ar e possibilmente ogni altra ostan za capace di simularne o dissimularne I.a presen za. F ra tali op erazioni preliminari - di depurazion e, o, com e le chia ma n o i co·l leghi fran cesi , di defecazione - la più efficace è, sen za confronti, la pr.ecipitazion·e con nitr.ato m ercurico e soda caustica, la qua le v.a, a n ch e in libri italiani , e a n ch e dopo ch e io n e h o rivendi cato la priorità sulle principali n ostre Riviste, sotto il nom e ·di P.atein o ·di P,a tein-Dufal1; ma tutte queste defecazioni partono fa talmente dal precon cetto ch e, dopo di esse, n ell ' umore defecato n on sia rimasto altro ch e il glucosio. Ma con ciò ci si aggira in un manifesto cir colo vizioso,
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perch è, con tale ammissione, noi diamo per dimostrato quello appunto ch e bisognerebbe dimostrare. Ora, per potèr ·dimostrare ciò apoditticam ente noi ·d ovremmo p osse·d·ere proprio quel reattivo , ch e non abbiamo , e che fo sse a un tempo serisibile e caratteristico· del glucosio; m entre le reazioni più sensibili che possediamo finor.a,, e che sono le so-le atte .a svelarne le minime qu.a ntità, si basano tutte sul potere riduttore, cioè sop·r a una proprietà gen eralissima degli umori organici, ch è il glucosio divide perfino con sostanze minerali, e accumuna n ell o stesso effetto analitico, p. es. , glucosio, acido arsenioso e resorcina, tre sostanze ch e non hanno fra loro nessuna, neanch e lontani s i1n.a parentela chimica. Qu.alunque sforzo per diminuire la distanza che ci ~epara da lla r eazione ideale, può quindi meritar la simpatia dei biochimici ed eccitarne l'interesse per controllare e far di meglio e al loro cc giusto giu·d izio » sottopongo perciò una reazion·e che io ho incontr.ato, studiando i corpi che si forman 9 n·ello sgretolamento della molecola glucosica , determinato dall'azio·ne a caldo d egl 'i.dra ti alcalini e alcalino-terrosi. La descrivo su ccintamente, riservando a un tempo u1teriore una trattazione più minuta. Se si man ti·e n·e all 'ebollizion·e per qualche minuto una soluzione alcalina ·di glucosio con d·ell.a fenilidr.a zina; se, dopo ra ffre d.dam·e nto, si aggiung·e del parami·dofenolo e si sbatte all'aria, comparisoe ·d opo alcuni istanti una intensa colorazione rosso-viola, la quale per aggiunta di un sale solubile di m agnesio, si converte in una splendida lacca ·di colore. azzurro o azzurro-viol.aoeo. L '.ari.a .agisce per il suo otssigeno (ossidanti più en er gici non sono indicati); l'ordine indicato n ell 'usai dei r·e.attivi è obblig·atorio, p er cbè se si aggiunge prima paramidofenolo e poi fenilidrazina, la reazione non si verifica, e non si verifica nettamente n ean ch e se il saggio si esegue con i due r e.a ttivi uniti insiem e. La color.azione rosso-viola è molto sensibile; la sensibilità vien e aumentata dalla formazione d ella ·lacca, ch e raduna la m ateria colorante sotto piccolo volume, e per la stessa ragione viene a umentata a n ch e da ll'alcool .a milico, che e trae la m ateria colorandosi esso m edesimo in rosso intenso. Lascian·do il saggio in ripo so, la colorazione scomparisce in breve, ma ricomparisce sbattendo di nuovo all'aria, fino a ch e, dopo alcun·e ore, cede il luogo a un precipita to bruno. La reazione si può applicare direttamente all '0 rina; solo che, qui, l 'alcalinizzazione bi.. ogna ottenerla con calce idrata in eccesso, 1;
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.a llo scopo di .a llontan.are l 'acido fosforico. Questo, infatti , n ell 'ultima fa se del processo precipiter·ebbe col sale di magnesio ,a ggiunto , e impedirebbe la formazione d ella lacca. Ma se, per con centrare la materia colorante, ci si serve dell 'alcool amilico, l 'alcalinizzazione può f.arsi anche con potassa o soda caustica. Questa reazion·e è stata da me fatta conoscere tempo a·ddietro co1n e propria dell'aldeide formica, della quale, anzi, costituisce la più sen sibile delle reazioni conosciute finoira. Ciò ne ,d imostra la genesi e il m eccanismo, nel caso d·el glucosio. L'alcali produce dal glucosio, fra altro, aldeide formi ca; qu·esta vien e captata .d.alla fenilidrazina presente, ·e il fenilidrazone che ne ·d eriva e non è volatile, forma col paramidofenoloJ ·e con l 'ossig·eno dell'aria una materia colorante rosso-viola. Nei saggi praticati senza fenili.drazina la formaldeide si volatilizza , e perciò non si ritrova con nessuna . reazione. La genesi e il meccanismo della reazione ne mette pure in evidenza l'unica causa d '·e rrore: la formaldeide eventualmente preformata, per ingestion·e di preparati form.alinici : urotropina, elmitolo, n eosalvarsan, ecc. Il rimedio in tali casi consiste n ·ell 'evitare I.a somministrazione di qu,e i m edicamenti. Questi, dal canto lo1ro, si scoprono scaldando con tenilidrazina l 'orina (acidificata con acido cloridrico) fin verso 80°-90° e. : l 'aldeide si m ette in libertà e si combina all 'idrazina, e sarà poi svelata d.ai1 'aggiunta di paramidof.enolo ed alcali. Il glucosio linveoe, in soluzione fion alcalina, anche portato all 'ebollizion·e, non fornisce traccia ·di aldeide. Quando si a.b bia occasion·e di rioercare il glucosio nonostante la presenza di preparati formalinici , si ricorrerà a ll 'ev.a porazione: 2-3 em e . di orina, a cidificati con acido cloridrico, si ev.aporano a bagnomaria o a lento calore, e la ricerca d el glucosio si eseguirà sul residuai secco, ch·e non contiene più aldeide for. m1 ca. Neg1i altri umori .dell'org.anismo la reazion e vien disturbata d al colore proprio di essi e dagli albuminoidi norm.a lmente presenti: }'uno e gli altri si elimineranno a un tempo con acetato b,asioo di piombo; il colore, in ispecie, non si toglierà mai col n ero animale, ch e adsorbe il glucosio. P er la tecnica dell 'operazione si proceda come segue: Una piccola quantità di orina, p. e. 10-15 eme., si rimescola con una punta di co,l tello ,d i calce idrata; dopo sedimentata, il che avviene in brevissimo tempo, si decantano o si 1
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pipettano 4-5 eme . di orina, vi si aggiunge qualche centigr. di fenilidrazina idr·o clorica, e si bolle . Al miscu glio raffreddato si aggiunge qualche centigr. di paramido·fenolo, e si sb.a tte a ll'aria. Infine, si può aggiungere solfato di m~gnesi o o alcool amilico, se il colore del sagg io è ·dubbio. Campocl1iaro (Campobasso), 3 m agg·io •1930-VIII. RIASSUNTO . Riscalda ndo con fenilidrazina una soluzione di g lucosio alcalinizza ta con idrati alcalini o a lcalino-terrosi , si produce un fenilidrazon e formico, il quale per aggiunta ·di parami·d ofenolo e sbattimento all'aria si colora intensam e nte in rosso-viola. Questa colorazione svela le minime tr.a cce di g lucosio.
APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPEDALE CIVILE DI S. GIOVANNI IN PERSICETO. SEz. CnIR. diretta dal prof. ARNALDO MARTINELI,J
Di un nuovo appa1·ecchio per Ja trasfusione del sangue '
per il dott . PIETRO FRASSINETI, aiuto. Unicamente per ch è qualcosa di molto simile sembra ci pervenga d'oltr'Alpe (*) m ' induco· a presentare l 'apparecchio per t1. as fu sione di sang.u e puro o più esattamente di sangue n on addizionato a sostanze anticoag ul.anti che ho ideato e ch e da oltre un anno, n el limite d elle modeste possibilità d el r eparto presso il quale · lavoro, esperi!!len to così sugli animali come sull 'uomo. La casistica. sp erimentale è tuttora alquanto ristretta; non più ch e tre prove s ui cani e du e é\pplicazioni sull 'uomo. L 'esito sod·disfa cente in ogn i caso. Il concetto a l qual e si ispira il modello qui ripro1dotto si riassum e n ella ri cer ca d el m ezzo più atto a mantener e n ei tubi di collegam en to fra i t r equ.arti , infissi n ell e ven e d el donatore ·e d el ricevente , e l 'apparecchio un movim ento di afflusso ininterrotto. Ed a ciò si giun g e stabil en·do un rappor.to 1i continuità alterno fr.a i tubi n ei quali scorre il sangue in aspirazione ed in pressione con un recipiente contenente soluzi on e fi siologica sterile. Parti componenti. - L 'apparecchio si compone nella sua parte caratteristica o sostanziale :
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(•) Apparecchio per la trasfusione del sar1g ue del Dott. Tz.\NCK, An . Com.le Archivio Italiano di Ch~,rurgia, vol. XXV, fase . 6 ..
1) Di u n cilindro esterno cav o forato equi-
di tantem ente su tre punti di un 'emicirconfere11z.a della su.a sezione orizzontale · mecliana, e r ecante, a livell o di questi , tre raccordi per tubo ·di g omma; tagliato, sulla emicirconfer.enza opposta, da un.a fessura rettang ola re entro la qu.a le scorre il raccor.do ·della siringa, che d ell 'appar·e cchio è parte complementare. 2) Di un cilindro iriterno pieno a sezione conica , attraver sato &ull 'intiera lunghezza del suo diametro m ediano da un foro, che da un lato r eca l 'impostatura atta a ricevere il cono di r.accordo d ella siringa, sbocca sul l ato oppo to in un 'apertura che eguaglia per diametro (3 mm. circa) il ·diametro d ei tre fori prati cati sul cilindro periferico. Si affiancano a qu esta .a pertur.a 'du·e brevi scan.a lature orizzontali, ad es.sa ·e qu.i distanti, cb e vestono l'ufficio di porre in comunicazion.e il tubo che, abbandona to dall 'azi on e aspirante o premente della siringa, rester ebbe ripieno di sangue stagna nte e per ciò fa cilmente soggetto .a coagulare, col tubo centr.al e percorso d.a ll.a soluzione fisiologica. Al tubo laterale opposto affluisce nel contempo il sangu e risu cchiato dalla vena del dç>tnator e e sospinto nella vena del ricevente ·dallo stantuffo azion.ato dalla mano d ell'operatore. Si innesta a l dispositivo descritto una sirin ... g.a della capacità di 10-20 em e. T ecnica di impiego. L 'apparecchio, cosi
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F1c. 1. Appnr ecch :o per trasfu sion e pron to per I 'u so.
con1e la fi gura lo r ipro·duce, è p ronto per l 'u so (fig. 1). Il dona tor e ed il r iceven te vengono opportu na1nente ·d isposti ed appar ecch iati. Si aspira, dirigendo ]a sirin ga sull 'asse B (fig·u ra 2), la oluzione fi siol ogica; di cui , per ro tazioin e d el cilindro intern o, d ietro opportuna d eviaz ion e d ella sirin ga s tessa, si riem -
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pie, scacciandone 1',a ria, I.a via sull 'asse A; concomi tantemen te la soluzione fisiologica colmerà ·di sè, transitando per lo spazio 2, I.a ·via posta sull'asse C. S'introducon~ allora i trequarti tanto nella vena del donatore quanto nella vena del ric~ ven te, iniziando l 'aspirazione colla siring.a posta sull'asse A, supponendo il donatore da quel lato. Cominciata così l 'operazione, mentre la siringa aspira in A, la soluzione fisiologica percorre la via B-2-C. Ricolma di sangu e la siringa la si sposta
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troppo a lungo fermo, quin·d i raggrumato o per tale sospettabile. E' sufficiente distaccare il raccordo del gommino che si innesta al trequarti portato dal donatore, farne uscire un poco di soluzione fisiologica, deviando per breve tempo la siringa in C; approssimare il nuovo donatore, già punto nella vena e col trequarti in sito; innescare e riprendere l'identica m,a nualità. Conviene citare aftresì tra i buoni requisiti de11 'apparecchio la semplicità notevole; la possibilità di un uso corretto anche per chi sia scarsamente provvisto di assistenza; l 'opportunità di potere associare o sostituire, quando • ne sorga l'indicazione, l'iniezione di siero artificiale o soluzione fisiologica. Difetti. - Pochi e ch·e ritengo ovviabili. I) Il dispositivo presentato, come accessorio ad una piècola siringa, riesce un poco ingombrante e non di rapidissima manovra. 2) Co mporta un numero di raccordi non minimo e che giudico riducibile. R.accordi ch·e, per qu,a nto esatti, non so:qo perfetti e quindi poco simpatici per le anfrattuosità che provocano sul _percorso della colonna sanguigna, pel rallentamento s~ quei punti della corrente e di conseguenza per l'aumento di probabilità alla formazione di piccoli coag uli che ne deriva. , Queste ragioni e il ·d esiderio resultante di alleggerire dei ·d ifetti enunciatj l'attuazione del conoetto meccanico mi hanno indotto, se11z.a allontanarmi dall 'idea inforrmatrice, ad orientarmi verso un.a forma div.ersa, consigliandomi .a d abbandonare il proposito di pubblicare l'apparecchio che ho qui sopra descritto. Siccome altri, e di terra straniera, presenta oggi ed introduce nel nostro mercato un qualcosa ·d i somigliante, mi conviene scrivere attorno a quello che voleva essere un passo verso la m èta, non la mèta stessa. 1
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F1a. 2.. Schizzo dimostrativo dell 'apparecchio di cui alla fig. 1. - In alto: Sezio.n e longitunale; in basso.: Sezio11e trasversale. - x-y, indice di sezione; F, cilindro_ esterno·; A, B, C, raccordi per tubi. di gomma; D, cilindro interno; E, raccordo p er siringa; 1, 2, scanalature orizzontali simmetriche del cilindro interno; d, dato di conte11zione con sottostante molqa M.
in C, mentre la soluzione fi siolo gica devia per B-1-A. Si . ottiene in tal modo di mantenere costantemente sgombra dal sangue la via non percorsa dalla corrente mossa dalla siringa, oppo n endo un valido accorgimento alla possibilità che il sangue, altrimenti stagnante, co.a guli ; senza peraltro che alcun pregiudizio ne derivi alla correttezza ed al buon esito dell 'intervento : il fabbisogno per ogni com une trasfusione non superando di solito .i pochi eme. di . . soluzione sterile. Vantaggi . - Il sovraesposto è l'utile precipuo che si vuole raggiungere col mezzo ideato . Si associa a questo , altro gran.de vantaggio: la possibilità cioè di variare donatore senza che si renda necessaria una sollecitudine eccessiva, nociva alla correttezza della tecnica, nè tanto meno di rimuovere in totalità l'apparecchio per sgombrarlo del sangue in esso 1
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La stessa Ditta costruttrice, a cui debbo la realizzazione del primo disegno, sta costruen,do un nuovo modello di apparecchio che supera con un salto a piè pari le d·eficienze imputa);lili al primo . . Mi riprometto di presentarlo no•n appena completo. Per le innumeri difficoltà tuttavia che si coalizzano spietatamente contro chi ha il torto di volere superare il già fatto per dirigersi verso forme nuo,re e meglio rispondenti al bisogno, difficoltà in questo e·d in altri casi saggiate e con dispetto subì te; e perchè non abbia ancora a verificarsi ch e altri, meglio di me
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assistito e sussidiato, corra più veloce, non attendo il compimento per esporne le linee tlirettive.
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Il fondo mobile è fornito di tre fori posti sullo stesso diametro uno sul centro, gli altri agli estremi, sboccanti in tre raccordi per tubo di gomm.a . Dal foro centrale parte normalmente al diametro posto sulla linea dei tre fori un.a scanalatura (B) ch e non tocca la periferia del disco, atta a porre in comunicazione, dietro 0 pportuna rotazione dell'un fondo sull'altro , il foro centrale col cavo della siringa. Il forido solidale al cilindro è munito, sul diametro corrisp·o ndente a qu·ello intersecante le tre aperture del primo ·fondo, di un foro su di un estremo e .d i un.a sc.a n.a latur.a (A), sc~va ta nel suo spessore sulla metà opposta, partente dal centro ed arrestantesi un poco all 'interno della circonferenza periferica del fon.do stesso; capace ·di stabilire cioè una comunicazione fra il foro centrale ed uno dei fori periferici, una volta adagiato sulla superficie interna del fondo mobile. L 'altro foro periferico di questo fon·d0 combacia allora coll 'unico foro praticato sul fondo fi sso . Il cavo ·d el cilindro è così in comunicazion·e ' diretta con una via di afflusso alla siringa, mentre la via opposta chiusa alla siringa stessa è connessa co l raccordo oentrale destinato a ricevere il tubo di gomma r ecante la soluzione fi siologica . I raccordi .e stremi sono desig nati ad accog liere il san gu e rispettivamente dal donatore alla siring.a e ·dalJ.a siring.a verso il ricevente. Il fon .do fisso alla . siringa ruota· con essa in toto, di un angolo piatto, mosso dalla mano destra ·de-Il' operatore, in seno al fondo mobile fermo nella m.ano sinistra d ello stesso, alternando al lavacro della soluzion.e fisiologica il tubo che porta il sangue ìn. aspirazione e quello ch e lo contiene in pressione. Identi co concetto in espressione diversa. Semplificazione, allegg·erimento, maggiore agilità di manovra, e, C?iò che più importa 1 vie più facili e più brevi. 1 ,
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FrG. 3. - Schizzo dimostrativo dell 'app.arecr:hio in cost.ruzior1e. - In alto,: fo ndo· mob~ le visto sulla faccia interna secondo la sezione x-y . In mezzo: apparecchio in sezio.ne longitudin~ le. - 111 basso: .fo·n do fisso, v1sto sulla faccia esterna secondo la sezio·n e x-y. ·- A, B, C, raccordi per ·tubi · di gomma; D, testa ~irevole o fondo mob~le; E, anello :Q_er co·n tenz1one della tèsta D · contenente la molla M ; F, testa (o fo~do) fissa alla estremità del~a siringa S; a scanalatura incisa sulla faccia esterna del f~ndo fisso; p, scanalatura incisa sulla faccia ?•nterna del fondo mobile. 1
Il nuovo apparecchio in costruzione si esprime in una siringa di capacità varia (10-20 eme.), a doppio fondo (fig. 3).
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Questo ho scrittç, non per l'uzzolo ·d i giunger primo, ma per eh è non sia sterile, per quanto modesto, il lavoro compiuto, e perchè non sia proprio solo degli altri ciò ch e per diritto di concomitanza se, per sorte avversa, non di priorità, è anche nostro. RTASSU JTO. L 'À. riferisce circa un apparecchio per la trasfu ione di sangue puro da lui ideato e sperin1entato con felici risultati.
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Il fine che egli persegue e raggiunge è quello di mantenere ininterrotta la corrente di at..flusso nei tubi di colleg,a mento fra donatore red apparecchio, apparecchio e ricevente·, comunicando per un terzo tubo con un recipien~e contenente soluzione fisiologica sterile; la ~uale, per la particolare struttura del mezzo trasfon-d ente, perviene alternativamente, sgombrando del sangue I.a :via interposta, a lla vena del donatore ed a quella del ricevente. L'apparecchio di uso facile e rapido, consente la massima sicurezza · e proprietà di tecnica anche se scarsamente provvisti di assisten za, permettendo altresì, senza ·disagio e con corretta sollecitudine, I.a sostituzione di don.atore. 1
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Numerose esperienze condotte con criteri .dì·versi h anno dimostrato a ltresì che il seno carotideo p erde la propTietà di reagire ad ogni timolo sensitivo, se è privato dell.a sua inner\1azion e; e ancora potè lo stesso Hering completare la ricerca, dimostrando ch e l 'eccitazion e elettrica del ramo centrale del n ervo del \ 1en o è seguìta ·d.alle stesse reazioni prodotte dall 'irritazion e, comunque ottenuta, del seno tesso. Il taglio ·d ei du-e v.aghì o }'.atropinizzazion e permette poi di isolare il riflesso cardiaco da quello vasomotorio, in qu.a nto scompare il primo e persiste soltanto quest'ultimo. Non è difficile r en·dersi conto dell'importanza di questi fatti nella fisio-patologia ·dell'apJ)arato circolatorio: dimo tr.a ta la sensibilità del tratto caroti.dea ai cambiamenti della pressione arteriosa, si capisce ch e i fenomeni sudd escritti assumono tutta l'importanza di riflessi di ·difesa intervascolare; e, data la sede del , eno carotideo all'ingresso ·dell 'en cefalo, risulta evid-ente il m eccani n10 che tende a proteg.g er e quest'organo di in1portanza cosi elevata nella g·èrarchia fisiologica da anormali aumenti della pressione arteriosa . Il m eccanism o ha una duplice e trinsecazion e, ossia può manifestarsi anche in senso op.. posto (acceleran1ento ·del cuore e aumento del1.a pression·e) per I '.abb.ass.amento ·della pression,e in tracarotidea : è stato ·di fa Lti constatato che l 'innervazion·e del seno carotideo· h.a luogo in Ìnodo tonioo, onde l.a soppres ione dello timolo continuo fisiologico è seguìta da fenom eni opposti a qu elli che si ottengono colla timolazione. Troviamo in un.a recente pubblicazione nella Presse Médicale (2 aprile 1930) 1d i Hovelacque, 1\1aes, Bin·e t, G.ayet , uno stu·dio anatomico e fj siologico di que to argomento , m a purtroppo d.al numero degli autori ivi citati , che hanno contribuito a queste inter essanti ricerche , è scomp.a rs.o il nome .di quellj ch e primi ne misero in evidenza tutta l 'im1)ortan za e ne studiarono il m eccanismo con tutto il rigore deiderabile. Non possiamo quindi lasciare })a sare ìnoservata una ·dimenticanz.a ch e minaccia ·di attribuire ad altri tutto il m erito di una scoperta, ch e oggi ritorna a d assumere una grande importanza e si riveste di attualità. A dire il vero l 'Hering, che più di tutti si è occupato dell'argomento e ch e nel 1927 ha J)Ubblicato una b ella monografia dal titolo: « Die Karotis inusreflex auf Herz und Gefasse » fa una larga citazione d-el lavoro di Pagano, a cui io alludevo,· e cl1e data da] 1900, ma mi sembra che egli non n e riconosca tutta la importanza ch e esso realmente ha: a mio mo·do 1
RIVENDICAZIONI Intorno al 1·i:ftesso carotideo. In questi ultimi anni vanno a un1endo una importanza sempre crescente gli studi intorno al riflesso ..del seno carotideo, studi che hanno m·e sso in ,e videnza la imp·oTtanz.a fisiolo·g ica e patologica di .quel . tratto della carotide primitiva ch e si trova in pros imità della biforcazione di essa in carotide e terna e interna. Il seno o bulbo carotideo è una piccola dilatazione situata alla radice della carotide interna, subito dopo la su,a origine dal tronco comune. E' stata dettagliatamente studj.ata .anche la innervazione di tale importante sezione: se ci riferiamo più particolarmente a quello che si ha. n ell'uomo, ·dal n. glosso faringeo si partono numerosi fil etti che si p erdono nel plesso carotideo, ·dove si a nastomizzano con rami provenienti 1dal vago .e dal simpatico. Soltanto nel can·e è riuscito a Hering di scoprire un ramo nervo•so ch e, partito 1dal IX pai o, .a rriva fino al seno carotideo, e ch e egli h a chiamato Sinusnerv o n ervo carotideo. L 'im portanz.a fisiopatologica del sen o carotideo ·deri,1a dalla co11, statazione ripetuta or:an1ai .da v.ari osser~atorì, ch e cioè l 'eccitazione elettrica o m eccanica di que to tratto d ella carotide determina un ra llentam ento ·d ei battili cardiaci e una depress1one arteriosa. Gli stessi effetti i ottengono determinan.do un brusco aumento di i)r essione dentro la carotide primitiva, anzi questa esperienza h a molto maggiore importanza, p erch è, 0 ltre a dare la dimostrazion e della sen ibilità cl1e hanno anch e le pareti intern e di questo tronco atterioso, ne determina la eccitazion e per mezzo di uno stimolo i)erfettamente fi iolo·g ico, quale è q11ello ·di un aun1ento dell.a pres ione san1
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di vedere l e esperienze di Pagano r estano sempre le prime e quelle fondamentali in questo argoment:o; poco è stato aggiunto dopo p er completarle, specialn1ente nei riguardi ·delle vie anatomiche seguìte .dall'azione nervosa; ·e quindi è assolutamente d overoso manten ere sempre presente il nome di P.ag.an·o in questo argomento , ch e solo dopo le sue r ioerch e assunse il significato e l 'importanz.a ch e oggi gli si d eve giustamente riconoscere. La cri ti ca ch·e lo stesso B ering· f.a .alle esperienze di Pagano risente un po' lo sforzo di volerne diminuire I 'importanza, mentre che i due fatti capitali , cioè la n.a tura riflessa d ella azione nervosa e la precisa localizzazione di essa tra l 'orig ine della carotid e primitiva e la sua biforcazione, erano stati d a P agano per il primo n ettamente stabiliti . E' vero ch e egli non a ffermò con sicurezza ch e si trattasse di. riflesso ne rvo so, e parlò piuttosto per ragioni .di pru·d en za di azioni in.dirette o a distanza, ma egli si ferrriò più sp·ecia lmente sull 'ipotesi d.e ll 'azione riflessa, ammettendo la n ecessità di un.a via sen sitiv.a e di un.a vi.a m otrice per la estrinsecazione del fenomeno. Nè si intende J.a obiezion·e ch·e 1'estirpazion·e d ei gan g li d el simpatico (ch e n ella esperienza· ·di Pagano impedisce ogni reazion·e n ervosa) possa aver·e l eso il n ervo .d el seno o il vago; effettivam.ente la lesione ·del primo rispondeva a llo scopo de lla esperien za (cioè di interrompere la via sensitiva), m entre contro la seconda parte d ell 'obiezione sta la con statazion e che .dopo il taglio dei vaghi m .a ncav.a soltanto ogni effetto sul cu ore, appunto perchè era stata interrotta la via motrice. H ering obietta .an cora ch e mancan o n elle esperi·enze di P agano ·d ei dati precisi cronolog ici (difatti per P.a g.a no la imm·edi.ata 00 mpar .. sa della reazione car·diaca è uno d·e gli argomenti principali su cui .egli fonda I 'ipotesi della natura riflessa); ma per ch i g uarda i tracciati ch e illustrano il lavoro non vi può essere dubbio su questo punto; nè si saprebbe quale al tro .accorgimento di tecnica avrebbe potuto r en·d ere più esatta la constatazion·e d el fatto. Con tr.ari.amen te all 'afferrr1.azione di H_erj n g, Pagano ha ripetuto (modificandola) l'esperienza ·di F r.an çois-Franck provocando, n'l!eccanicamente un aumento di pressione ·d entro il moncon e periferico dell.a carotide, e trovando ug ua lmente ch e l 'effetto cardio-inibitore m.a ncava, quando erano estirpati i gangli ·d el simpatico. È dunque per lo meno strana I.a conclusion e di H ering quan.do .a fferma ch·e P.agano era vicino al vero riguardo alla localizzazione della sede del rifle so carotideo ma ch e le sue esperienze n on . . 0110 abbastanza dimostrative (ent1
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behren jedoch der Beweiskraft). L 'unica differenza ch e troviamo tra le esperienze di Pagano e quelle di B ering consiste soltanto nel fatto che n elle prime non è stato individrializzato il riflesso vasomotore (azione d epr·essoria della stimolazione carotj.dea), b en chè anch e Pagano afferma che d opo il tag lio d ei vagh i persista l 'effetto sulla pr.ession e. La parte più in teressante d ella monografia di Hering c~nsiste n elle consid·er.a zioni generali ch e l 'A. f.a intorno1 al significato del rifl,e sso carotideo accanto a l riflesso aortico (che avviene attraverso il n . d epressore), al loro tono , mantenuto appunto mediante l 'azione riflessa ch e parte da lla superficie interna di questi vai , per cui è logico riguar.d are questi meccanismi come d ei veri r egolatori ·d ella pressione sanguigna, e inoltre intorno a lle possibili applicazioni alla patologia uma na; difa tti I' A. ha potuto constatare (ripetendo un esperimento g ià fatto da Concato) ch e le lesioni arteriosclerotich e possono d eterm inare un aumento ·di eccitabilità dei nervi sensitivi vasali (per cui negli arterioscl·erotici la pressione sul seno carotideo con maggiore facilità produce il riflesso cardiaco). Ne deriva anch e la possibilità ch·e gli stati iperten sivi siano mantenuti .d alla esclusione funzionale del detto m eccanismo regD1l.a tore. Anch'io, n.el 1900, pren·d endo appunto le mos8e dalle ricerche ·di Pagano , mi occupai dello stesso a rgomento e specialmente d ella compressione d elle car otidi. Le mie ricer ch e d '.allora furono criticate da l(isch e Sal<ai in un lavoro pubblicato n·eg'li Archivi .di Pfliig·e r n el 1923 , tuttavia le con clusioni d.a me prospettate furono id·entich e a qu·e lle ora a f ferm.a te d.a H·ering; difatti anch'io av.e vo ammesso ch e lo stimolo fisiologico d ella parete intern.a d ella ca roti~e è la pression e del sangue, per cui si ha un'azione continua inibitrice sul cuore, un tono inibitore, che v iene a cessare o a ·diminuire quando la pressione d·entro l e caroti.di si abbassa per la chiusura temporanea di esse a monte d ella biforcazione. L'innerv.a zione sen itiva aJ)partien e secondo l e ricerche di Pagano e l e mie al simpatico: non ha in1portanza che il n. carotideo ·derivi da l g lossofaringeo; dal momento ch e la . I in1olazione elettrica ·d el capo centrale di questo n·ervo non ha ·dato a B ering a lcuna azione sulla pre·ssione san guign.a, è da pen sare ch e i rami depressori appartengano a l simpatico, col qu.a le effettivamente il O'lo sofaringeo scarr1bia d ei rami anaston1otici alla sua u scita da] • cranio. Le obiezioni dei due detti Autori si riferisco-
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no al dubbio ch e il vago resti offeso nello strappo -d el g . cerv. sup., obiezion·e ch e fu da m e prevenuta, essendo mi assicurato che il taglio ·dei vaghi era sempre capace di dare una accelerazione dei nattiti cardiaci; .altra obiezio~ n e si riferisce alla ev·entuale distruzione di fibre simpatiche acoeleratrici dopo lo strappo del simpatico al collo, per cui si avrebbe ìa m.ancanz.a d elle reazioni ca:ridio-vascolari; m.a contro di essa sta l 'esperienza che dimostra lo scomparire d·ei fenomeni so1ltanto · ~I.a un lato dopo la distruzion·e unilaterale del g . cervicale sup. ·P oco v.alore ha anche l 'obiezione che gli effetti della chiusura delle due éarotidi sono note,rolmente più intensi di quello che dovrebbero corrispondere agli effetti sommati ·della chiusura di ciascun.a delle due carotidi , 0 1biezione che gli AA. invocano in sostegno della loro interpetrazione che si tr.atti di disturbi di irrorazione san g uig na dei centri nervosi; ben diver se sono le con.dizioni di pressione a vall e d ella chiusura in caso che si comprimano una o tutte e due le carotidi. Ma, dopo tutto, io credo che è oramai superfluo insistere nel rilev:are gli appunti fatti dai du.e Autori, d.a l momento che le esperienze ulteriori hanno confermato le mie ricerche e·d hanno confermato anche la mia interpetr.a• z1one. Del resto con molto piacere leggi.amo n·el1'ultimo fascicolo di aprile ·d·ella Rassegna clinico-scientifica un articolo ·del prof. 1F oà, il quale, con parole molto chiare, stabilisce nettamente la priorità della scoperta di Pagano ·e delle ricerche fatte in seguito d.a me, per cui io ere.do cJie non sia necessario spendere ulteriori parole .a .difesa dei nostri lavori. M.a sar ebbe opportuno ch e anche fuori d 'Italia essl non venissero discreditati o misconosciuti. Anche in altro recente lavoro, comparso nella Klinische Wockensch1ift (n. 15) Heyman s, che molto si è occupato ·delle correlazioni funzionali cardio-.arterios·e sopratutto col metodo d ella circolazione crociata tra due animali, men tre cita le mie esperienze non ricorda affatto quelle di Pagano, ch e indiscutibilmente furono quelle che aprirono la strada alle ulteriori ricerche. E, per mettere m·e glio le cose a posto, dal momento ch e a tanti sintomi funzionali e a tanti egni semiologici si vuole sempre aggiungere il nome dello scopritore, è doveroso ch e il rifles o carotideo si chiami cc riflesso di Pagano ».
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SUNTI E RASSEGNE.
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L.
SICILIANO
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R. Uni,rer ità di Firenze.
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TISIOLOGIA. Pt"esenza di bacillo del tipo bovino nella,. tubercolosi polmona1·e; sua funzione nel· la patogenesi. (W. T. MuNRO. Edinburgh A1edical Journal ,. marzo 1930). Colla scoperta .di Koch del bacillo della tubercolosi f·i nirono le diverge11ze fra unicisti e dualisti nei riguardi delle a lterazioni anatomiche tubercolari. Sul principio l(och ammise l '·e sistenz.a di un solo tipo di bacillo per tutte le forme di tubercolosi. Nel 1896 Teobaldo. Smith pubblicò uii.a n1onogr.afia sostenendo. I' esistenza di due ti pi di bacillo della tubercolosi n·ei mammiferi , ma solo nel 1901 fu attratta l 'attenzione Sll questa osservazione e fu precisamente quando a:l Cong~esso di Londra· J(och affermò che la tubercolosi umana differiv.a dalla bovina e no11 poteva essere trasmessa ai bovini e che la tubercolosi bovina non si trasmetteva all 'uomo che molto raramente e in part1icolari condizioni . Furono nomin.a te commissioni incari cate di studiare questa ques tione in Inghilterra, in Germania e negli Stati Uniti . La commissione reale inglese concluse nel 1912 per l 'esi tenza di due ti p i di b.a·c illi della tubercolo&i, q(Uelljo Idei mammiferi e quello aviario, e per la su:ddivisione del tipo dei m.a mmiferi in due altri tipi . quello umano e quello bovino. La commissione ammise la varietà del ti])O bovino nella tubercolosi polmonare umana e questo fu confermato da altri ricercatori. A poco a poco le nostre nozioni sull 'importanz,a d el b.a, cillo bovino nella pro,duzione di lesioni tu•b ercolal'i nell'uomo si sono estese; se ne riconobbe la frequenz.a n elle forme ghiandolari dei bam1b ini e nelle forme ossee di indivi1dui di varia età, mentre si riconobbe la. sua rarità nella tubercolosi polmonare umana. Negli Stati Uniti su 680 casi di tbc . polmonare Park e Krumweich videro due volte sole il tipo bovino; in Inghilterra Stanley Griffith lo trovò tre volte su 212 casi. L' A. in collaborazione col Cumming, vide eh-e invariabilmente il bacillo tipo bovino inoculato nel conig lio dava sviluppo di tubercolosi generalizzata progressiva , fatale in 30 giorni, mentre il bacillo tipo umano alla stessa dose (0,01 mgr.) e per la stessa via (en1dovenosa) non u•c cideva il coniglio che in 90 giorni o non lo uoci·deva affatto . Negli ultimi otto anni furono trovati a Gleulomond 8 casi di tbc . polmona1:e umana con bacilli di ti·po bovino. Gli AA. nel 1921 comin ciarono a coltivare il ba·cillo della tubercolosi da 100 espettorati positivi per vedere e c'erano d·i ffe·r enze sie1
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SEZIONE PRATICA
Tologiche fra i vari ceppi; non trovarono queste differenze, ma due volte ebbero germi di tipo bovino e. una ' 1 olta tutt'e du.e i tipi, un1ano e bovino, insiem,e . Neì ·du·e anni successivi coltivarono gerrni di fo·rme così dette chirurgich e; in due casi in cui c'era!llo le·sio,n i deillo sterno 'e delle costole rispettivamente con lesioni polmonari coltivarono geTmi di tipo bovino tanto dalle lesioni ossee che ·d.all ' espettor.ato. . Nel 1928 essi coltivarono i germi .d i tutti i m.al.ati ammessi al san.atorio , tanto quelli con forme polmonari che qu.elli con J,esion.i di àltri organi e trovarono ·SU 80 casi 5 che espettoravano bacilli di tipo bovino. Fino ad ogg· i trovarono complessiva·n1ente su 250 culture d ' e~pettorati 10 ' 'olte il bacillo di tipo bovino. Di questi 10 casi gli AA. riferiscono la storia clin1ica, i reperti di laboratorio e di qualcuno l 'autopsia. Essi Titengono che n el decorso clinico di questi casi ci siano alcune differenze dalla form.a comune di tbc . polmon.are di tipo 11n1ano. Essi si doman.dano perch è il bacillo di tipo bovjno si trova così raramente n·ell '·e s1pettorato un1,a n0. Certamente il tip·o bo vino è più d-i fficile a coltivarsi ed è più frequ.e nte quando le culture si fanno in . laborato ri dove I.a cultura del b. di I{och è d·i pratica corrente . Ma questa è una risposta insuffici ente al quesito: come pure risposta insufficiente è quella di alcuni che dànno importanza pel b. di tipo bovino .alla r egione di provenienza del ma1ato. Certamente il tipo bovino nell'uomo · no11 tende a generaliizzarsi _ come il ti·p o umano, tende anzi a localizzarsi al.Je ghiandole linfati·ch·e e ·quindi pare·cchie lesioni tubercolari di tipo bovino gu.ariscono senza aver provocato lesioni viscerali. P erò g1i AA. notano ch·c, contr.ariamente alla legge di Marfan, essi o~ serva·r ono numerose forme di tn·c. polmonare seguita ·a tbc . ghian,do1are e d·a i du.e fo·colai coltivarono germi id i tipo umano . Per quel che riguar·d a la reazione allergica (s-eguen1do la distinzione anatomica di Aschoff d ell e forme proliferative e di quelle essu dative dovuta ognu~a a diViersa r.eazione allergica) gli AA. osserva·n o ch e in uno solo dei dieci casi c'era foi:mazione di cavità polmonari, per cui ritengono che la reazione del polmone al ti po bovino sia più di ti·p o proliferativo ch e uloorativo. Inoltre c'è da notare che il tipo bovino è per l'uomo meno virulento del tipo uro.a no. · In n essuno di questi 10 casi .c'·e ra una stol'ia fam.iliare di 'tubercoilosi ed è probabile c;he ·l 'infezione in questi malati non fosse a·erogena. Gli AA. riuscirono ad avere n·elle cavi e tbc. polmonare m ediante inoculazione sottocutanea di germi, per cui ritengono prov.ato. sperimentalmente che, contrariam·e nte a quanto afferma Ghon, la tbc . polmonare si può avere anche per via diversa dalla via aerea. In un caso solo di questi 10 fu notata infe ..
zione in un figlio d el n1alato, il quale aveva un.a lesione glandolare da cui non furono fatti prelevamenti per culture. In tutti questi ca i gli AA. ritengono che la u1)erinfezione si.a stata en.dogena, perchè non trovarono m-a i bacilli di tipo bovino nelle glandol e e -d i tipo umano nei polmoni, ma . em pr.e -tipo bov.ino anche n·ei polmoni. R. LusENA .
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La via di contagio diretta della tubercolosi dalle 1·egioni del ca.po ali' apice polmonare. (A. CAMPANI. Gazz. Osped . e Clin., n. 27, luglio 1929). Il concetto svolto dal Campani, e ripreso nel presente articolo , è anti co di 6 anni; attualmente il Reinders ha portato un contributo favorevole alle teorie dell 'A. Sul m ooc.anismo patogenetico della localizz.azione apicale della tbc. p·olmonare esiste una intera biblioteca; la predisposizione anato·m ica è .q u.ella che ·spiega, secondo la maggioranza, la primitjva infeziro ne dell 'apice; il Campani h.a ·s ostenuto i nvece ch e bisogna pensare anche alla esposizione,. in ciò seguito dal Reinders. Il collo costituisce l,a porta d'entrata; attraverso i linfati ci del collo l 'infezione si diffonde agli apici ed alla pleura apicale. Il decorso discendente della tbc. apicale era stato già notato; altre osservazioni rendono verosimile l'opinione ch e il processo possa seguire una via diretta d 'invasione a . m.ezzo di questo vero ponte patologico. Ciò rimetterebbe sul ta·ppeto la questione se tutte le cicatr.ici apicali siano di n.a tura tubercolare, e giustificherebbe .l 'osservazione anatomo-patologica di Hoo·p mann, il quale in 1405 casi con aderenze apicali, avrebbe comfermato in un terzo · 1a n.a tura tubercolare, in 1/ 3 una natura du·b bia, in 1/ 3 una natura sicuramente non tubercolare. Non ··m ancano le osservazioni, clinich e a conferma del.l'asserzione che le infezioni passano dal collo all 'apioe: le carie dentarie, le periotiti e le periodontiti, le otiti medie frequenten1ente si trovano n ell'anamnesi d'una tbc . polmonare apicale, con localizzazioni omolater.ali all 'infezione primi ti va. La differenza tra le vedute del Campani e del Reinders consistono in· ciò che il primo dà im.port.anza etiologica all e infezioni cutanee da J)iogen.i (antr.a ci , favi, ecc .); l 'altro dà la prevalenza alle lesioni del cavo orale (denti , tonsill e, n.a rici). Sernza voler disconoscere l 'importanza di quest.a porta d 'entrata , è sp~sso difficile documentarne la natura e la causa prima del . ] 'infezion e. Secondo l 'A. i molteplici punti dolorosi e dolori muscolari, ch e si accompagnano alle le~ i oni polmonari, spesso sono risentimenti li n1
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IL POLICLINICO
fati ci attraverso le prim·e vie d'infezione, oltr.e chè vere mialg ie e nevralgie. Non bisogna quindi riportare questi dolori ad iun processo tubercolare apica.l e, per non incorr.e re in fa cili errori. Questo nuovo punto di vista prospettato dal Campani per la pa.togenesi diretta d·e ll'infezione a pi cale tubercolare, a cquista un notevole interesse per qu.a nto rigu.a rda la profilassi, perchè una severa pulizia della bocca e dei d enti, e la detersione delle na rici ne i bambini, possono preservare ·da quelle affezioni ac ute ·e sub.acute ·dell·e mucose ch·e costituiscono la porta d'entrata e il punto di diffusione della tbc . a·p·icale. CARlTSI.
L'eredità tubercolare. Archivio di Ostetricia e Ginecologia, 1930, n. 4).
( D.
CONSOLI.
L 'importanza capitale dell 'argomento investe Q}tre ch e il punto di vista scientifico, anche il punto di vista pratico d·ella profilassi soc iale . Non solo bisognerà allontanare i figli .dei tubercolotici dai ripetuti e intensi contagi famigliari, m a occorrerà seguirli, sorvegliarli ancora per gran ·parte ·della loro vita; e si <:lovrà anche pren·d,e re in considerazione il probJ ema di r.egolare, entro certi limiti, i rapporti sessuali fra tuber colotici. __L 'eredità tuhP-rcolare fu un dogma dagli antichi tempi fi110 al 1882 epoca della scoperta del bacillo di Koch. Da questa epoca per un p eriòdo di -venti anni si sostituì al vecchio dogma della €redità l'altro della non eredità, ·d el contagio, d ella infezione dal mondo esterno. Senonch·è alla osservazione clinica non potevano sfuggire certe stimmate impresse all.a prole ·dalle madri tubercolose e non poteva sfuggire l 'alto grado -di morbilità e di mortalità a cui è d·estin.ata quella prole. Così la concezione semplicistica d el 1882 va ced.en·do il posto ad un.a concezione più complessa e multiforme della tu1b ercolosi , c h e non è solo malattia infettiva ma diatesica e co tituzionale. Ora non solo si ·eredita la costituzione ma .a nche il germe; e lo stesso Ca·l mette ch e n el 1920 con siderava l'eredità com e un pregiudizio del pubblico, n el 1926 .doveva ·e ssere colui che provava scientifican1 ente la possibilità d ell 'eredità, dimostr.ar1do l a trasmiss ione del virus tbc . attraverso la p J.acen ta e la presenz.a di processi tubercolari n el feto. ~ il ,d estino degli scienziati, osserva argutamente l 'Ascoli, quando formùlano dei d ogmi. Teoricamente occorre distinguere due f0rn1e di ere.d ità: ] 'eredità di germ·e e l 'eredità <1 i terre no a cui si può aggiungere una ere.d o i111munità . L 'eredità di germe potrebbe t·eori<'a1n enle e ere attuata: 1) com e infezione con<'rzio11ale (di origine m.aterna o paterna); 2) co111e infezion e intrauterina ch,e si effettua n1ediant e il passaggio del germe .attraverso la p lace11 ta; 3) con1e infezion e durante il parto (nel passaggio a ttraverso le vie genitali ma1
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terne infe tte). Da taluni è anche con siderata possibile una eredità tossinica. Secon,d o gli studi più recenti il maggior contingente alla eredità della tubercolosi sa:rebbe dato dalla infezione intrauterina effettuata mediante il passaggio del virus tubercolare attrav,e rso la placenta. Il germe della tubercolosi ha la possibilità di rimanere latente alcun tempo nei giovani organismi; qu·esta possibilità di una latenza parlerebbe in favore d·e lla tubercolosi congenita, e spiegherebbe .assai bene come il neonato di ma·dre tubercolosa possa solo apparentemen~e ·essere indenne dalla malattia, che però non manca di svilupparsi più tardi . Da numerose statistiche sui figli di madri tubercolose non isolati dalla nascita si hanno risultati disastrosi; si .a rriva fino al 68. % di mortalità. Però, secondo un.a recente statistica del C-0uvel.aire, molti .b ambini nati nelle maternità da ma·d ri tubercolo~e e se-parati dalla madre dopo la nascita soccombono senza causa apparente n~l corso delle prime settimane o mesi di vita. Queste osservazioni sono riportate dal Calmette che così conclude: Appare certo che almeno un quinto di questi decessi è da riferirsi alla in.fezione transplacentare a mezzo dell'ultra virus tubercolare, m€ntre la maggior parte dei riman.enti sarebbe in rapi)()rto alle condizioni proprie dell iallattamento. In una seri e di esperienze Consoli ha iniettato gli es·t ratti degli organi di 6 ·em·b rioni appartenenti a ma.dri tubercolose (in cui la gravidanza era tata interrotta · artificialmente a sco·p o terapeutico) nel sottocutaneo o nel peritoneo di un certo numero di cavie. In un caso ha avuto il r eperto positivo di bacilli tubercolari n elle linfoglandole mesenteriche. Tali esperienze inducono ad ammettere il passaggio transplacentare del virus tbc. in forma filtrante, come possibile ma non molto frequente. La frequ·enz.a di questo passaggio sembra sia in rapporto con I 'entità delle lesioni materne. Per . quanto riguarda i] problema della valutazione della vita fetale , pur ammettendo la trasmissione 1d el virus, non possiamo, solo in base al reperto di un .e ventuale contenuto in tossine di un dato organo fetale, esprimere una con .. danna definitiva per il feto. Le esperienze riferite se non ci autorizzano a·d affermare com e molto frequente la trasmissione tranS'p lacenlare d el virus tubercolare sotto forma filtrante, certamente ci invogliamo ad ammetterla ed a J)roseguire n elle ricerche. MoNTELEONE . 1
Sul meccanismo fisiopatologico di alcune emottisi tubercolari. (G. GrAUNI. Minerva 'f't1 ed., n . 35, sett. 1929).
Nel pa·s sato fu data un.a grande importanza alla cost·i tuzi.o n e p er spiegare I 'insorgenza delle emotti i in tubercolosi polmonari; r ecentemente invece la teoria co·stituzionali Lica è stata
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·sostituita da quella meccanica per un pertur. barnento vaso-motrice, e da quel,la biologica per uno speciale stato emogenico ed e mofi·l ico (Aloigi 1e Boggian). Sembrando al Giauni tale teoria interessante dal pu.n to di vista ·della patog.enesi de·lJ.e emottisi, egli ha voluto control1larn e il valore, ri.-cercando in tutti i tubercolosi che .ebbero emottisi se esistevano stimmate sanguigne e vascolari dti. una speciale dia tesi emorrag.i ca, e nel caso affermativo, l'·evo1'uzion·e di queste alte razioni rin rapporto a.J d·e corso delilia e m.oftoe. È stato quindi ricercato , in tali malati , se .esistevano segni di a·lterazio ni vascolari , come per .es. angiomi, c hiazze rosse ecc.; è stato .considerato il comportame nto del fegato e d el· la milza; sono state fatte indagini accurate sull 'a•namnesi familiare dei mala ti. .PeT quanto rigu.ardia ,più diret·ta·m e·nt:e la .crasi sanguigna è stato fatto: 1) con teggio delle piastrine, secondo il m etodo Fo mi ; 2) la prova di Duke o determinazione del t empo d·i -€morragia; 3) de terminazione del tempo di coagulaziOIIle d·e l sangue; 4) color e del siero; 5) ricerca della fragilità vasco·l are. D.e lla 2) è stato ·ricercato il prolunga1m e nto, le variazioni e l 'aritmia d·e l tempo di e morragia; delJa 3) la prova fu fatta co1l metodo Burker e con l 'osservazione della retrazione del coagulo; del· la 5) fu fatta: la prova deil1la stasi venosa o .d el laccio, la prova dell 'iniezione o di Hess, ·1a prova delle cinque punture o di Kocb , la prova de l marte1llo. Di tutte queste ri cerche .} 'A. dà un breve .cenrno dii tecni ca. Le ricerche furono eseguite su 29 ammalati -Oi tubercolosi con em ottisi r icorrenti , e Sll 15 ammalati di tubercolosi i quali I1on ave-vano mai presentato em ottisi. In qu-P,sti ultimi -non fu riscontrata alcuna n ota eh.e d e1p on1esse per un 'alterazione della crasi sanguigna, m entre degli e mottoici 20 presentarono nettam ente 11e note seme iologich e d 'un 'alterata crasi san:guigna. Questi am·m alati , secondo il conoetto -O i Aloig i e Boggian , prcsein tana uno speciale ·stato em-0genico ed emofilico. Questi i fa·tti -0sservati, a c·u i. I' A. .a g·giunge una in.te rpretazion·e patog·enetJca: la di pendenza dal virus tuherrQJlare. CARUSI . 1
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FEGATO E VIE BILIARI. Sulla patogenesi dell'ascite nella epatica.
ci1~rosi
(G. P ELLEGRINI. A rcli. a·i Patol. e Clin. ll1 ed., IX, f. III, febbr. 1930).
Il con cetto predominante s~lla patogenesi rdell 'ascite nella cirrosi epatica è quello m ec-canico ' do,ruto ad una stasi venosa n el .domi. . nio portale. Que ta antica op1n1on·e, accettata jn seg·uito da molti clini ci , h~ .tr~vato. .11na <>pposizion e in alcun e osser·vaz1on1 sia cl1n1ch e
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sia sperimentali. Infa tti con la teoria meccanica n on si potrebbero spiegare a sufficienza gl~ e demi malleola ri che di frequ·e nte si osservano n ei cirrotici, e che spesso precedQIIlo la comparsa del · versamento a ddomina le; le le1sio-n i ·d ella cava inferiore invbcate a spiegazione di tali edemi n on hanno trovato u.n a conferma al tavolo ana tomico, e tantomeno si può pen sare al fattore meccanico allorchè gli ed·emi com .p aiono agli arti superiori . Potrebbe avere maggiore attendibilità la teoria di Ha· not , il quale considera gli ed:emi cirrotici come dovuti ad insufficiente funzione de1l fegato, mettendoli in rapporto con fattori tossici, d 'orig irne epatica, che provocherebbero altera· zioni nelle albumine dei tessuti . Un altro fa tto ch e infirma la teoria meccan1ica, è rappresentato dalla con statazione di cirrosi atrofiche senza asciti . Sono stati i nvocati altri fattori per spiegare l 'ascite : per l'azione di sostanze tossich e di origi1ne intestinali (Josselin de Jong), per una discra·sia del sangue portale (Bleichroder), per una infiammazione peritoneale (Talma, Klo·p stok), per fa ttori infettivi ; di tutte que.s te teorie il te mpo e le ulteriori ricer che hanno fatto giustizia. La teoria più recen te, e ch e me rita la massima considerazione è quella che con sid era 1 'ascite come espressione locale d 'un 'alterazione gen erale imprecisata del ricambio idri c~ (Labbé). Riguardo alle ricerche sperimentali per stabilire l'influenza del fattore m eccanico, ricordiamo ch e la lega tura della porta n on ha m.ai da.to luogo a:d asciti; le prime asciti sperimentali furono ottenute dal Perron cito con inosculazione della porta nella cava, e legando in un secondo tempo l'epatica ed il coledoco, e producendo così una lesione del·l·e cellule epatiche. Que·s ta osservazione confermer ebbe l 'ipotesi di Hanot già ricordata dei rapporti tra edemi e fu.nzione ·epatica. Attua lme-n te la patogenesi ·delle asciti è riferita ·ad un 'alterazione d egli scambi d 'acqua tra il sangue ed i tessuti, e quindi una gran· de importan za assume il comportamento della pression e os·m otica delle proteine del plasm a neJ,,e cirrosi epatich e. Con tale criterio l 'A. ha studiato le eventuali modificazioni d ella crasi ·san guign a n elle cirrosi epatiche con ascite, con speciale riguardo al comportam-ento delle albumine e del ricambio dell 'azoto. Le ricerch e nei pazienti con ascite da cirrosi ep. hanno m esso in evidenza una notevole diminu zione delle proteine totali del plasma. Fra le varie frazioni proteiche del plasma la fibrin.a è •p resente in quan tità normale o poco al di sotto; la siero albumina invece è sempre n otevol·m ente ,diminuita; la sieroglobulina è generalme.r:te aumenta.ta. . La pressione osmotica proteica del siero è inferiore alla norn1a , in media 26. 35 cm, di H20. 1
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della pressione osmotic.a str etti, anch e in casi patologici, per cui non è proteica d el siero dipende non solo dalla ri- probabile ch e l 'i1pertensione portale sia I.a cauduzione delle proteine plasrnatiche, ma sopra- sa dell 'ascite; piuttosto ~ssa può agire come tul to dal modificato rapp·o rto albumin.a :glo- causa secondaria che localizz.a il ' rersam.ento bulina . Per stabilire se tale fatto sia esclusivo nella cavità peritoneale. d e}le cirr. ep. con asciti, o con1une ad altre Secon•do l 'A. quin.d i l 'ascite e gli edemi sono malattie, si sono estese le rioerche ad altre in rapporto con l'insufficienza funzional·e epaaffezioni morbose;· s'è potuto stabilire che le tica, e la loro com.p arsa è dovu.ta principalmodificazioni della pressione osmotica sri os- n1·e nte allo stesso meccanismo che presied e serv,a no in a ltre malattie del feg.a to · con ascite .alle alterazio·n i degli scambi i,dri·ci nei nefritici e d edemi; mancano i·n v·ece n ell·e altre epato- e n·ei cardiaci. CARUSI. patie sen z.a ascit·e od e.demi, e n·e i v.er sam enti di natura flogistica. S'è potuto anche · notare . Coleste1·osi della cistifeJlea. un rapporto tra la pressio.n e osmotica ed il (C . F. W . lLLINYWORTH. Beit. Joizrn. of Surg. , ' rer a1nento ascitico n el senso che quanto più ottobre 1929). è bassa :la 'ìp ressione osmotica _p1ioteica del plasma, tanto più facilmente passano acqua La colesterosi, col qual n o111e '" i con1prende ed elettroliti dal ~angue n e.Ila cavità perito- ·l a così d etta cistifell ea a fragole e le poliposi n eale. con depositi di colesterina , con siste essenzial- Lo studio della composizion e del liquido mente in una infiltrazione ·dell 'epitelio e dello ascitico riguardo la costituzione proteica ha stroma della mucosa d ella ci .. tife1lea con colemesso in .evidenz.a ch e nei versam·e n ti così detti sterina o altri · lipoi·di. Nello stroma sono ca-· meccanici le protein·e so·n o molto più scarse i!'atteristiche cellul e gran·di « schiumo,s e n di ch e in quelli ·~logi stici; ,a .e lle proteine, sono più origine en·doteliale. La ·colesterosi è frequente· abbondanti quell e a fase più di spersa (si,eral(20 % ·de1le colecistiti) . Si rinviene per lo T' bumin.a), m ·enlre la fibrina si trov.a appena in n·ell '·e tà m·e·d ia e ugu.al m·ente nei du.e ·sessi. Getracce. Nei versan1enti in ct1i n on siano inter- .n eralmente si associ.a a ·un mo,d ico grado di ' 'enute cau se flogisti che secondarie (paracen- inifiammazione della ve sci·ohetta bi.Iiare. Spesso tesi, infezioni) il rapporto sierina :globulina è coesistono calcoli, specie calcoli unici di con otevolm.ente elevato; 1diminuisce allorchè si lesterina. La colecistografia mostra che nei modificano i caratteri del trasu•dato e com- casi non complicati la proprietà della cistifelpare la RivalLa. lea di con centrare la bil e e di vuotarsi dopo1\falgrado l 'a um·en to ·della pe:nneabili·tà dei in_g estione ·di grassi, non è alterata. Talvolta capillari dimostrata dalle albumine presenti coesiste una ipercolesterinemi.a, ma non semn el liqui·do ascitico, e dal passaggio in esso pre. Nei casi non con1·p licati i sintomi sonod'una piccola quantità di rosso Congo iniettato.. molto vari, la diagnosi è quindi difficile. La n elle vene, l 'A .. ritiene che il versamento deb- cura più. razio·n ale è la colecistectomia che ·d à ba attribuirsi piuttosto alla diminuita .pressione risultati ·duraturi . · osmotica ch e alila maggiore ·p ermeabilità dei L'A. ha ,c ompiuto esperienze 90Jtle q·uali ha capill.ari. · 'dimostra.t o : 1) che una colesterosi si può otServendosi in successive esperienz.e dell 'indi- ten·ere nei conigli coll'associazione di un proce di Aldrich e McClure e dell 'indice di Fies- 1unga to ·stato di ipercolesterinemia, con una singer per stabilir.e le alterazioni generali del modica colecistite batterica; 2) che la coléstericambio idrico, l 'A. h.a potuto m ettere in evi- rosi no.n risulta solo dal ·depos ito di un eècesse> den za n ei cirrotici con ascite una più o meno di coleste1"ina dal sangue, è intimamente spiccata ten denza alla formazione dell'edema legata coll 'azione della mucosa della cistifellea d el tessuto· cutaneo. <li fronte a lla colesterina. L'A. ha eseguito Stabilito ch e la diminuzione ·della pressione anche esperienze sul potere di assorbimento osmotica delle proteine del plasma è il fatto della eistifel1lea, e ha potuto dimostrare: 1) che principale ·ch e si osserva .n elle asciti <la cirrosi l 'assorbin1ento di diversi lipoidi dalla bile è epatica, conviene ricercar-e se tale diminuzione facilmente dimostrabil.e; 2) che I.a colesterina. dipend.a da scarsezz.a d·ei proteidi del plasma vien.e riassorbita in fo:rnna non dimostrabile, o·p pure da i·dremia, e quale causa può essere proba1b ilmente perohè mischiata con altri liil fattore di tale mo,d ificazione. I risultati ot- poi•di. E ssa probabilmente viene assorbi.t a rol<Y qua ndo ·è presente in eccesso. Conclude che · tenuti, .e la critica delle opinioni in proposito, fa ·esclu·d·er.e ch e la diminuzione sia dovuta ad la colesterosi risulta da due alterazioni essenidremia o,d al passaggio delle a lbumine nel ziali primitive: 1) un .aumento n el contenuto1 liquido ascitico. Le ricerche sperimentali di della colesterina nel la bile che porta a un as11umerosi osservatori fanno pensare che il fe- sorbimento ·di essa per parte deilla mucosa della gato sia l 'organo ove si formano, completa- cistifellea. Quest'aumento talora è associato a m en le o in parte, tutte o a lcune frazioni pro- unia ipercolesterinemia talora no; 2) una modificazione nel·lo stato fisico e chimico della teich e del pla ma in più del fibrinogeno. La colesterina as~9rbita ch e la rende otticamente pre ~ ... ionc venosa della porta varia in limiti ri 1
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attiva e ricono·s cibile e eh-e ne impedisce il traspoTto lontano, fa sì ch e si accumu.l i nelle pareti della cistifel·l ea. Qu·e ste modificazioni sono spesso dovute a una fìogosi d ella vescich etta. MANFREDO ASCOLI.
Studi clinici sull'urobilina. (0. BANG. Acta med. scand., suppl. XXIX, 1920 Se il problem.a dell 'uro·b ilina resta an.cora oscuro e di scu s o dal punto di vista teorico, una più grande uniformità di vedute esiste in ciò ch e riguarda il S!JO sig·nificato clinico. Per tutti i cl inici infatti una es-e rezione urinaria d ell 'urobilina sup·e riore al n orma le è il segno di una insuffi cien za epatica, anzi l ' indicatore più sensibile di lesioni del fe gato. L 'A., dopo aver riassunto le nozioni attuali sulla com1p osizione, sul modo e luogo di produzione dell 'urobilina , tratta dei mo·di di svelarla n ell e urine. Egli raccon1anda la r eazione di Scl1lesinger modificata .da Marcussen (agitare 1 g r. di acetato di zinco fin emente polverato con 10 eme. di .alcool 90°; aggiungere 10 eme. di urina deboln1e11te a cida; addizionare 1-2 gocce di tintura di io·dio 5 %; do·p o nuova ag·itazione filtrare accuratamente: la fluorescenz.a caratt eristica r.aggiunge il suo m.a ssimo entro 20 minuti). I·l metodo di Einar Lar en, basato sull e diluizioni, permette un.a valutazione approssimativa della quantità della urobilina urinaria. Con questa tecnicçl Bang ha studiato l 'urobilinuria fi siolog ica e le sue variazioni giornaliere. Egli si è r eso conto anzitutto della trascurabile influenza ch e h.a la diuresi ed il peso speci fico d ell 'urina sulla concentrazione della urobilina n·ei soggetti norm.ali . Nessuna influe nza esercita la m estruazione. L'A. ha osserva to un.a ascesa costante dell 'urobi]inuri.a dopo i pasti al pari di altri AA. recenti, ma m ·e ntre la m .aggior parte di questi m ettono il fatto in relazione ad un riassorbimento rapido dell 'urobilin.a della bile evacuata d.a lla vescicola biliare, Bang r espinge questa interpretazione fondandosi sulla 'Osservazione di un aumento analogo in individui colecistectomizz.ati . Non accetta l'ipotesi di una transitoria insufficienza funzional e ·de.I fegato durante il periodo digestivo , ed .ammette ch e l ' urobilinuria postprandiale è dovuta al fatto che l 'urobilin.a imm.agazzinat.a o ritenuta nel fegato viene estratta da una circolazione sanguigna ·p iù attiva, determinata da un più intenso la voro del fegato. Bang studi.a quindi le ' 'ariazioni dell'urob·ilinuria secon.d o l' età. Nei n eonati, immediatam ente dopo la n.ascita si trova un.a urobilinuria r elativam ente elevata ch e dura 1-10 giorni 11oi diminuisce bruscan1ente: essa sembra di origin e materna po.ichè l 'urobilina manca nel meconio e nel liquido amniotico. L 'urobilinu0
ria ch e si osserva più tardivamente nei neonati pare sia di origine extraintestinale. In seguito la con centrazione ·dell 'urobilina ricercata nelle · urin e delle 24 ore dei soggetti r.aggruppati secondo l 'età, aumenta a misura che l 'età si fa più avanzata. Parrebbe che la sorgente di uro- bilina ch e trovasi n ell e feci sia più magra nei b.a mbini che negli a·d ulti. Dipende ciò dalla flora intestinale, ·O dall'ostacolo più efficace op·p,osto d.a l feg.a to ancora intatto d el b.a mbino? Bang non si pronuncia decisam ente in pro- l)OSi to. L.a deterID:inazione dei limiti fra urobi.Jinu- · ri.a n ormale e pia tologica è impr·e cisa. Si _può dire tuttavia ·Che i valori di 1 : 70 ed oltre sono ~to logici sempre. Inoltre al di sopra di questa cifra le forti concentrazioni patologiche si ri- · trovano in tutti i campioni d ella giornata. Nei soggetti normali può comparire urobilinuria patologica provocata da cau se diverse. Bang insiste sull.a i m·p ortanz.a di sostanze tossiche com e l 'a]cool, il cloroformio , il piombo, l ' ossido ·di carbonjo , e di medi camenti in · . ' 1 p artic~'lar mo·do del b icarbonato di sodio, che· ag·isce vero.s imilmente per I '.alcalosi ch e deter- · mina pe r cui sar ebbe facilitato il riassorbi-· mento intestin.ale. Ma il r egime dieteti co stesso· h a una g rande influenz.a sulla uro·b ilinuria. La restrizion e o la soppressione d eO'li idrati di carbonio provoca un aumento della urobilinu~ia ch e. deve esse: e con iderato co1ne segno di in s11ffic1enza epatica. Anch e altre urobilinuric, con1e quell.a .del dig ulcerosi . . iuno , que1·l a derrli o sot~opost1 a ~n r egim e severo , quella delle psicosi depressive, confermano I 'importanza del defi cit di i drati di carbonio in rapporto a una· diminuzjone del g·li cog.eno epia ti co e a un dis.turbo concomita.nte dell e funzioni del fegato. L'urobilinuria .di.abeti.ca sembra pure dirpend en te da una car enza di i dra ti di C sia che· questi siano in quantità in uffici.ente,' sia che· difetti il loro m etabo'lismo. P er tal e rivelazione· di m·eiopr.ag·ia ·epa·t i·ca Bang· r.accom.anda di sottopoTre il diab·e tico ad un regime assai ricco· di idrati di carbonio con aggiunta di ins ulina secon·do la bisogna, per far si ch e l 'urobilin11ria torni a.J norm.ale. A. Prcc1NELLr. 0
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_.. Rammentiamo l'Importante pubblicazione de F Prof. Cl USEPPE SABATIN I D,i rettore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Sassari.
LA CIRROSI EPATICA STUDIO CRITICO E CLINICO.
Volume in-8° di pagg. VIII-102 (N. 21 deLle noet.reMonografie Medioo-Chiru~giche d'attualità, Collezionedel n Policlinico »), nitidamente stampato in earta e& mipatinata. - Prezzo L. 1 5 più le spese poetali di eipedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 7 5 .iDporto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Posta.le Succursa-le diciotto, ROMA.
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CENNI BIBLIOORAFICI <1> M. BoLAFFio. Lo stato attuale ·della radioterapia ginecologica. P.a g·g. 112, con 10 figure n el testo e 7 tavole. Ed. Luigi Pozzi, 1930. Prezzo: L . 20. Il Bolaffio, ch e è, fra i ginecologi nostri, il più con sumato ·e competente in tutte le ques tioni radiolog ich e, aveva riferito sullo stato attuale d ella radioterapia ginecologica al XXVII Congresso d ella Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia (Roma , dicembre 1928). La sua Re la zione esauriente, interessante, materiata di fatti e ·di dottrina, aveva avuto il plauso g enerale, ed e ra davvero peccato che tanta mole ·di lavoro rimanesse semi-ignorata dalla grand.e m .a ssa medica, come è costume abituale per queste Relazioni, quando restano conse_gnate .a gli Atti d ella Società, magnifici volumi bensì , ma a tiratura e diffusione assolutamente scarse... , Ben e ,dunque fece il nostro editore Pozzi a ìnsistere p er pubblicare n·ell.a sua Collana la monogra fia .d el Bolaffio; qu·esti d'altron.de profittò dell 'occasion.e per .al cuni ritocchi , per talune aggiunte , anch·e di illustrazioni, e per aggiornare la bibliog rafi.a a tutto il 1929. Ne è venuto un volumetto , conci so, ma chiaro, dove le possibilità e i limiti d ella radioterapia nelle affezioi1i femminili b enigne e maligne sono compiutamente illustrate, fornendo così una guida completa e modernissima a ·quanti me·dici pratici non possono seguire I.a evoluzione continua ·della radiolog ia , anch e perchè mancano finor.a veri trattati itali.ani. Questo .del Bolaffio è intanto un saggio ottimo per la parte terapeutica , di quello che potrebbe essere il trattato italiano di radiologia ostetrico-gin·ecologica, che nessun meglio d ell 'A. potrà darci. Ci .auguri.amo di poter presto .d.are il benvenuto alla nuov.a m eritoria fatica d el Bolaffio; intanto, anche qu.asi a incoràggia m ento del1'A. e d ell 'e.ditor e, obbediamo a un sentito c onvincimento , spronando i colleghi tutti , d ella pratica , a fornirsi d el volume attuale. Le parole di chi scrive non sono solo d ettate dal}'amicizia ' 'entennale con l'A.; qui si p·a rla p er ver dire , obiettiv.amente : i lettori... comprin o il volume e mi ringrazieranno, r estando g rati a l Bola ffio ·d ell e m oderne cognizioni a pprese con poca fa tica . . . p . g. 1
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G. JEANNENEY e M. RossET-BRESSAUD. Formula.i re Gy n édologique du praticien . Ed. G. D oin e t C. P.a r is. Frs . 32. Il pro f. J. Guyot d ella clinica g inecologica di Bordeau x pr esen ta con simpatia questo volumet to, ch e r accoglie i fonda m ·enti elementari d ella g inecologia a.d u so d ei m edici pratici, sot to forma di sch emi. La g·inecolog ia med ica vi ha natura lmente la p arte principatl e, c on lar ga ricch ezza di ricette, e in certi ca·p i-
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toli minuzia di particolari, come per il cancro d ell 'u tero., dov~ i. cenni diagnostici occupano un.a dozzina d1 r1gh·e , m .entre qu.a si una facciata intera è ·de·dicata ad un analitiic o elenco d ei cibi permessi e di quelli pro i bi ti alle donne can cerose in apparenza guarite (pag. 115). ~'A. n?n . diment~ca mai di segnalare le varie. s~zioni termali (franoesi) dove le singole a ffezioni potrebbero trovare giovamento ... ~ell '~nsie•me il lib~o ha i pregi e gli in,c onvenienti dell e trattazioni sohem,atiche; nel suo gel).e:r.e è certo d ei migliori e più commendevoli, .c om.e guida pe~ .ricapitolare nozioni più compiutamente acquisite nel campo ·d iagnostico e come direttiva per le cure. L'edizione è ottima. p. g. 1
P . PETIT-DUTAILLIS . Troubles jonctionnels et distrophies à l' état chronique en gynécoilogie. Un vol . in-8° di 464 pag. con 185 fig . G. Doin, Paris, 1929. Prezzo Fr. 90. L 'A. espone secondo i dati più r ecenti e la propria esperiienza p e:r-son.ale la fi siopatogenesì, le cause prime, le sindromi palesi e latenti, la terapia medico-chirurgica preventiva e curativa dei disturbi frequenti nella donna mo derna. Vasto campo irto di ·difficoltà e di tranelli in cui il ginecologo· deve essere ad un tempo m edìco, psicologo per potere riuscire allo scopo. Non si tratta d elle gravi malattie a su·b strato anatomico, ma di quei disturbi ch e assumono talvolta un aspetto impressio~1ante che può mettere il m•edicq in grave im·bar.azzo. Ecco, p. es., il capitolo del confluente alg ico della fossa iliaca destra ch e f.a talora sospettare ·d elle malattie gravi (appendicite. tiflocolite, col·ecistite) e ch e si risolve spesso in una semplioe a.Jgia sim·p atica; a ccanto alle ipeDestesie p elvich e, i disturbi sen sitivo-motori (chi non conosce l'incontinenza e la ritenzione di urin:a che affiigg o·n o molte di qu este donne ?) vascolari, secretori, ecc. Il libro si apre con un 'introduzione anatomo-filsiologica , seguita dallo studio eziolog ico, dai m etodi di esame e di tr.attamento gen·era~l 1i. Alla fin e troviamo d ei buoni capit.o li sulla r.a.dio-di.a g noisi e sulla tecnica operatoria. Il libro è s·c ritto con uno stile vivaoe e piacevole a legger si; I.arga p.arte è fatta alla en fil . d ocrino1log ia ed alla opoterapia . 1
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W. HANNES . Ost etricia. Tra·d. d el dott. QuARANTOTTO. u. T. E. T. ' 1930. L. 40. Il dott. A. Qua r.antotto a ssistente n ellà Scuola Ostetrica di Trieste ha dato veste italiana snella a l piccolo m a nuale di R annes, che in 398 pag ine conden sa fisiopatologia e terapia o tetri ca, n aturafmente riducendola alle parti fonda m entali e d essen ziali per lo studente e '
(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desiclera la recensione.
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il medico pratico. La br.evità, la chi&rezz,a sono d oti buone del libro, che potrà quindi avere .anche fr,a noi la su.a fortuna. Ma non possian10 astenerci dal ripetere .u ri ' osservazione fatta altre volte (e a·ddirittura fi;rio ~a prima della guerra .. .) sulla opportunità di queste fatiche dei nostri studiosi e de i nostri Editori. 111 una mia nota· sui proO'ressi ·dell.a Ginecologia ita1li.an.a nel ,d ecennio ultimo (Rassegna internazionale di Clinica e Tera.pia, sett. 1929) io sorivevo: « ,s.e si vuole valoriz.zare il lavoro italiano bisogna che editori e puhbli<:o appogg·ino l 'Autore itali.ano. Se si ~oltiplicano le tra.duzioni questo appoggio , ·iene a mancare; questo si riferisce alle traduzionj di opere non fondamentali, ch e non è danno .alcu no non conosc·ere <la parte degli :Studenti o dei in edici pratici ». ~: questo qui ripeto , soggiungendo che ì nostri allievi che conoscono . bene le lingue e che possono quindi con corr erre a valorizzare la cultura straniera fra noi, ·dovrebbero dunque dedicare il loro tempo a tra·durre se mai lavori ori·g inali, nuovi, utili sul serio, non d·ei manua li corr.en ti, sia pure belli, chiari , pratici, m.a ch e non portano .alcun.a parola nuova nè nel contenuto n è n elle illustrazioni. Il moderno movimento per il librq -d idattico ita1iano come si sviluppa se persistono certe tendenze degli Editori e degli Autori nostri? p. g.
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società di Colt ura Medica della Spezia e Lunigiana. Sedt1ta del 28 marzo 1930 Pres~ede il Prof.. R. CASSANELLO. .
Sulla calcolosi reno-ureterale bilaterale. Prof. d.qit .. RINALDO CASSANELLO. - L 'O ., a p roposito di due casi recent~ da lui operati, co11 successo, mette in rilievo l'importanza sovrana che ha per la diagnosi d~ll 'affezione bilaterale I 'indagine radiolog:ca che deve essere con1pleta, estesa cioè a tutte e due le m età dell'apparato urinario reno-ureterale. La cura deve essere tutte le voltè ch e si può ultra conservativa riservando la demolizione di uno dei due reni ai casi bene accertati di assoluta perd~ta di funzione e di irreparabilità del r ene da asportarsi, dopo essersi naturalmente assicurati sulla sufficienza funzionale ed anatomica del rene superstite. Su quale dei due reni si debba prima inlerven~re, egli propende per quello meno alterato, eccetto quei casi in cui il rene più gravemente malato e settico ininacci l a esistenza del paziente. Come intervento conservativo, raccqmanda che la nefro o nefrol~tomia sia fatta con la massima cura ed il m eno lesiva possibile per il parenchima renale, preferendo ogni qual volta si possa, alle <>perazioni per estrarre i calcoli, quelle sul bacinettq o sull 'ureterc, a quelle sul rene. L' esame rad iolog ico dell e vie urinarie coll ' uroselectan. Dott. FAU STO SESTINI. - L 'O .. riferisce su ricerche fatte con questQ nuovo preparato, intro-
dQtto nella pratica urologica da Lichtenberg, su vari amn1al a,ti nell 'Ospedale · degli Incurabili a Napoli e viene alla conclusiqne che l 'indagine con iniezione endovenosa di uroselectàn è superiore alla pielografia per v: a r~trograda e che essa può rendere utili servizi in urologia.
Su una rara anomalia dell' epifisi inferiore del cubito.· Dott. Gt1.TSEPPE CoRSI. L 'anomalia constatata dall 'O.. consiste in un d istaccq dell'apofisi stìloide d el cubito di origine non traumatica e dovuta secondo 1'0., ad un mancato processo di ossificazione d ell 'epifi"si inferiore d ell 'ulna. È opportuno non ignorarne l 'esistenza per non confonderla appunto con il dista,cco dell'apofisi di origine traumatica n.ei sinistr~ sul lavoro . •
Sul! 'estrazione dei corpi estranei dai bronchi. Dott. DoMENrco IloLLAND. - L 'O .. riferisce due casi di estrazione ci~ cqrpi estranej dai bro11chi eseguite r1ell 'Ospedale Civil~ della Spezia con metodo ~sclusivamenle chirurgico. Nel primo caso si trattava di un bimbo di due anni e inezzo al quale era caduto in tr ach ea, imbocca11do il br~nco destro, un chiqdo lungQ 5 cm. ; il secondo caso riguardava un rag·azzq di 14 anni ch e aveva aspirat o t1n fischi~tto a linguetta metallica, che era sceso in fondo al bronCQ destro.· L'estrazione venne eseguita in narcosi eterea, attraverso l a feri ta tracheotomica, nel primo caso a inezzo d~ pinza esofagea, nel secondo uncinando la lingue~ ta con un esploratore di Dujardin per calcoli biliari, senza dare l uogo ad inconvenienti dj sorta, con relativa facilità e con guarigione cqmpleta dei pazienti in meno di venti giorni. L 'O. co11clude ch e nell 'estrazione dei corpi estra11ei dai bronchi, pure dovendosi ricorrere con1e metodo di elezione a,lla bro11coscopia, si debba riservare 11n postq onorevole a11che al metodo esclu siv::imente chirurgico, da prat~carsi tutte le volte che, sia per mancanza di mezzi idonei, sia per deficiente pratica endoscopie~, non si possa u sare ~l metodo di elezione.
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Imp ortante pubblicazione:
Dott. GIOVANNI MARIA G IU LIA NI Assistente nella R. Clin: Chir. dell'Univel'6ità di Parma
lVIA.fiUAllITÀ CI S T OSCOPICt1E ad uso dei M edici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogio Ferrari Direttore· della R. Clinica Chirurgiia Generale dell'UnJ.versità di Parma. SOMMARIO. - Prefazione. Principi della cistoscopia. Cietoocopii. Parte illuminante. Porta del cistoscopio Onglet. Cistoscopia. Cateterismo unilaterale e bilaterale. Cistoscopio ed irrigazione. Sorgenti luminoee. Parte ottica. Sterilizzazione. Verificazioni. Tecnica della cistoscopia. Sonde. Preparazione del malato. Introduzione del cistoscopio nell'uomo. Aspetto della vescica. •rrigono vescicale. Sbocchi ureterali. Cateteri&mo degli ureteri. Cistoscopia nella donna. Uretero-pd.elografia. Casi difficili per un eaa.m e cistoecopico. Rachianestesia. Anestesia locale. Puntura epidurale. Volume in-8° <li pagg. VIII-79, con 58 figure in nero e a colori: Prezzo L. 1~. Per i nostri abbona.ti sola L. 13,~~ in porto franco. · I
Invia Vaglia all'editore LUIGI POZZI, ROMA, SucourEia1e diciotto, ROMA.
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Il significato diagnostico dei sed imenti urinari.
Sedimenti inorganici. - Sono da menzionar i anzitutto : g li urati, l 'acido urico , i fosfati , carbon·ato ed ossalato di calcio. Gli urati si trovano nell 'urina fortemente con centrata ed .acida, salvo l 'ur.a to di ammonio che si trova n ell 'urina alcalina. Il sedimento laterizio consta di urati, che hanno adsorbito l 'uroeritrina. La precipitazione d egli urati e dell'acido urico è funzione dell '.acidità d ell 'urina. Un aumento di entrambi si trova, fisiologicament e, d opo abbondanti p.asti di carne e dopo gravi sforzi; patologicamente, n ella stasi cardiaca, n ella l eu cemia, n elle malattie epatiche, n ell a febbre e n ella crisi ·d ella polmonite crup.aie. Mollo g·iustamente osserva O. W eltmann (Wiener klinisclie Wochens., 15 maggio 1930) ch e, dall 'aumento di urati o di acido urico non si d eve concludere per l 'esistenza ·di gotta. La fo sfaturia e la carbon.aturia dipendono dalla reazione alcalina. La prima si trova dopo un pasto copioso , nella g.astrosucorrea, nel1'iperacidità, n elle affezioni delle vie urinarie posteriori e n ei n eur.a stenici. Le cau se di essa non vanno ricer cate in un 'aumentata eliminazion e di fos foro, m.a in un aume11to n el1'eliminazione d el calcio (calcariuria) . La presenza di fosfato .ammonio-m.agnesiaco e di urato di -1rnmonio, nell'urina emessa da poco indie.ano un 'infez ion e dell e vie urina rie. Gli ossalati si tro,rano quando l 'acidità del1'urina diminuisce, dopo un u so abbondante di frutta e legumi, nonch è n ella gotta, nel di.abete e n ella n eurasteni.a. La cistina indica un disturbo d el ricambio ir1tern1edio, mentre la leu cin.a e la tirosina, n elle urine itteriche , indica gravi lesioni ·d ella cellula epatica, speci almente l'atrofia epatica . Sedimenti organizzati . - Il sangue: se ben m escolato con l 'urin.a, insieme con cilindri, con le emazie pallide, com e lisciviate, rigonfiate e segm entate è da con siderarsi come di origine renale (r en e ·d a stasi ,. in.farto, nefrite ·e n1orrag ica). Se con coaguli , con le emazie b en conservate , insieme con abbondanti leucociti ed epiteli , si deve p en sare all 'origine infrarenale (cistite, porpora, tumori , varici, calcoli, tubercolosi , aneurismi, traumi, ecc.). I leucociti: si trovano abitualmente nelle n efriti; n elle infi.ammazioni ·delle vie di elin1inazion e dell 'urina , si hanno i polinucleari ch e, n ella pielite, si trovano a forma di grappolo. La colorazione con trypanblu e col rosso Congo, econdo Seyd erhelm, permette la diffe ren ziaz ione fra leu cociti intatti e quelli les ionati e dà quin,di un punto d 'appoggio per dis tin g uer e i proces i cronici da quelli acuti. Gli epiteli r en ali, se sono abbondanti ed hanno segni di d egen erazione g rassa indicano
un processo infiammatorio. Gli epiteli caudati non sono patognomonici per la pielite, ma sono .sospetti. Un abbondante contenuto in epiteli delle vie urinarie si trova nello stato infiammatorio di queste . I cilindri: quelli jalini, ed a granulazioni fini o grosse non sono c.aratteristici per nessuna particolare lesione renale. Quelli cerei, ch e si ritenevario indicassero l 'amiloidosi si trovano n ell 'oliguria renale e specialmente n ello sta.dio iniziale ·della glomerulo-n.e frite a cuta diffusa. I cilindri di leucociti' nella ne.. frite purulel)ta ,e nella pielonefrite. Quelli lipoidici (con granulazioni a doppia rifrangenza) n ella degenerazione dei tubuli (n efrosi genuina ·e .secon.daria) . I cilindri di GuJz (brevi, a lucentezza op.a ca) si trov.a no n.el coma diabet ico; quelli itterici nell'ittero grave. Quelli emoglobinici nell 'emoglobinuria parossistica e n ella febbre emoglobinurica. Il grasso: n ell ' urin.a, con concomitante lip emia si ha n elle anemie gravi, intossicazioni ·da fosforo e d.a sublimato, nelle fr,a tture osee, n ell 'alcolismo e n el diabete. Senza lipemi.a, in forma molto suddivisa , si trova nella filariosi ed in -rari casi di abnormi comunicazioni d·ei vasi linfatici con le vie urin.a rie. fil.
Sulla presenza di cocchi grarnnegativi diversi dal gonococco nel tratto genitale femminile. E gen·eralm·e n te noto ch e il canale geni tale della donna, oltre .al gonococco di Neisser, può albeTgare anche altri tipi di cocchi gramn egativi , ai quali p erò per lo più non è mai tata attribuita una particolare importanza no. so:Jogica. Malgr.adq che la loro dimostrazione n el secr eto vaginale e la loro differenziazione dal gonococco possano rivesti·re un 'importanza grandissima, specialm,ente ove si pensi alla possibilità di delicate complicazioni di natura medi,co-Jega'le, i detti cocchi gramnegativi sono stati so·l o raramente oggetto di studio ed abitualmente n ei trattati vi si accenna solo di sfuggita. T. Cuizza (Annali di Ostetricia e Ginecologia, febbraio 1930) h.a eseguito una ricerca sistematica ·dei cocchi gramn,e gativi nel tratto genitale di 65 donne , af~ette prev,a lentemente da forme infiammatorie ginecologiche. All'esame batterioscopico d eg·l i strisci in nessuno dei 65 casi esamina ti ha potuto stabilire con sicurezza •l a presenza di tali cocchi in modo che si potesse esclu dere che si trattasse di gonococchi. All 'esame culturale invece, in 6 casi su 65 ha potuto ottenere lo svilu ppo di cocchi gramnegativi nei terreni culturali .e in 3 casi ha potuto isolarli in cultura pura. L'A. descrive i ca·ratt•eri movfologic i, culturali, biochimici di questi 3 tipi di cocchi gramnegativi e ne discute la diagnosi differenziale coi tipi analoghi g ià noti ed in ispecie col gonococco di Neisser. 1
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Egli dimostra che tali ti pi di coochi gr.amne.gativi sono diversi ,d al gonococco e non identificabili per lo più coi tipi conosciuti di diplococchi gramnegativi del cavo-faringeo, e richi.ama l 'attenzione sull 'importanz.a dell 'ar.gomento, data la possibilità che tali ·cocchi ad un esame m,e n che rigoroso vengano scambiati .col gonococco di N-eis er. ToscANO. .
Il valore del dosaggio della diastasi u1·inaria nelle affezioni pancreatiche acute. Do·p o la scoperta del·la diastasi nelle urine per opera di Wohlgemuth, attribuita a lla se.erezione pancreatica , molti hanno voluto assegnare a tale ricerca un gran valore, mentre .altri hanno negata alla reazione di Wohlgemuth ogni importanz.a. T. Skoog (Acta chir. Scan.d. , n. 65, suppl. XIV, 1929) ha voluto riprendere lo studio di tale r eazione, praticandola sistematicamente in 350 p.a zienti, affetti da lesioni a·d·dominali .acute. Egli ha potuto stabilire prima di tutto che 128 U. D. dovevano considerarsi normali; si poteva considerare patologica una diastasuria · .suReriore a 256 U. Nelle lesior1i pancrea tich e acute si n ota una .diastasuria superiore a 256 se l 'esame delle urine vien fatto nelle 36 ore dall ' insorgenza -dei fenomeni; in seguilo la di.a stasuria si attenua. Sicchè è importante notare che l 'assenza ·d i diastasuria n elle }Jrime ore esclude una lesione pancreatica . Tuttavia una diasta-suria patologica non è patogn omonica di una lesione pancreatica, perch è nel 12,3 % di paz. con affezioni acute delle vie bili.ari si nota una <liastasi superiore a 256 U . An·ch e in paz. con .appendicite a cuta si ha nno valori e levati , e -così in casi di perforazione ·d 'u lcera duod.enale -e di una trombosj m esenterica, con pa·n creas integro. La qu.antità della diastasi in un '.affezione pancreatica non ha va lore prog nosti co, non .essendovi alcun rapporto tra la qu.a ntità della ·diastasi e .l'entità d ella lesione. Nei casi di gravi lesioni par·e ch e le celrl ule -Oell 'org.ano diventano incapaci a secernere forti -quantità di diastasi. La notevole diastasuria delle affezioni biliari dev'essere interpretata come un effetto -dell'irritazione pancreati ca , la quaJ-e potreb1b e pr-ovocare una vera pancreatite. L'A. quindi ritien e che una notevole dia -stasuria in un paz. con ca·l colosi biliare è un argomento per in·durr e all 'intervento· operatorio. CARusr. 1
CASISTICA. I disturbi simpatici e le artropatie tabetiche André-Thon1as e I\.udelski (Paris l'rl éd. , n . 40, 5 ottobre 1929) rilevano che la patogenesi ·delle artropatie tabetiche rimane ancora in sospeso. Due teorie si combattono : l'origine nervosa (Gharcot), e l 'origine sifilitica (Barré). In questi ultimi anni Froment e Exaltier
h.a nno messo in luce la presen za di disturbi simpati·c i .a i qu.a li h.a nno .a ttribuito gr.ande importanza. Gli AA. hanno a ccuratamente stu.d iato i fenomeni .simpatici concomitanti in 6 casi. In tutti hanno notato dei disturbi termici, ci·r colatori, sudorali sull 'arto che è sede della artropati.a. Questi disturbi ricordano quelli che si hanno p.er lesione .del simpatico, p erò m•entrie i distu·rbi termici .apparteng·ono alla serie dei fenomeni paralitici, l 'iperidrosi è un segno di irritazione. Tutti questi disturbi non si estendo·n o su una gra nde reg·ion1e m.a si circoscrivono a livello dell 'articolazione malata . Non solo la temperatura è più e~vata sulla articolazion e malata ma la r ete venosa vi è più svilu•ppata , e la disten•sione dei piocoli vasi appare qualch e volta più forte dopo compressione lenta p er m ezzo del m.anicotto dell'oscillometro. Natisi ch e le oscillazioni n1anometrioh1e h,a nno un '.a m p·iezz,a m-a.gg·ioire so·p r,a l 'articolazione malata , e minore al di sotto, on,d e se ci si fo sse limitati a pren.derle solo sopra o solo sotto si avrebbe errato. Gli AA. si ·dom,a nd,a no se questi disturbi siano il risultato di una per turbazione del simpatico ; se, in caso, questa si.a primitiva o secon:da·ri.a. E se essa è i)rimitiva, dipen.de. da una lesione dei centri sim1)atici, della colonna spinale o dell e vie simpatich e? From ent e Ex.altier concludono jn quest 'ultimo sen so. Alcun,e divergenze con1statate in diverse prove accurate fanno risaltare I.a complessità dei fen om eni e la difficoltà della interpretazione dei fatti riguardanti il circolo periferico. Per lo più l' iperteTmia coin ci,d e co11 una più g~ande am piezza dell 'indice ·o scillometrico, m.a ciò n on è una regola assoluta . From ent e Ex..altier b.a s.andosi sulla esistenza d·ei predetti disturbi ciroolato·r i , termici , udorali, e su lla a sin1m etri.a d el riflesso pilom otore r.itengon o ch e le artropatie siringomielich e e t ab etich e siano dovute a Jesioni dei centri e delle vie simpatiche . Gli AA. ritengono ch e il si tema simpatico è certam en te in causa ma in un m odo del tutto speciale. La stretta loca·lizz.azione ·d ei fen om eni di disfunzione impatica in tu tta vicinanza della articolazion e lascia ·dei dubbi ed è difficile decidere se questi non siano dovu ti .all 'azion e locale della lesion,e .articolare sulle terminazioni n ervose . Il probl ema è estremam ente complesso. Anch e la fi siopat.ologia d ell a secrez ione su.dorale solleva dei probl·e mi di n on facil e soluzio,n ·e. È essa influen zata a.a i disturbi termici e circolaÌori ? L ' ipertermia e la irrigazion e più a ttiva n on potrebbero determinare ·una eccitabilità più grande delle glandole sudoripar e? Gli AA. dopo varie altr e con iderazioni confessan o ch e n on sanno trar re una con clusione defin iti, ra sull 'insiem e dei dist urbi cir colatori termi,ci e sudar.a li pvesentati dai loro m alati. Non si può con cludere sulla patogen esi dell e artropatie tab etich e in base ai fatti su esposti; è certo ch e queste ricerch e se d iminuiscono un 1
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po, I ' in1portanza .d el simp·a tico, non apportano o n on opprin1ono alcun argomento in rapporto al la teoria nervosa di queste lesioni articolari . L. TONELLI.
Patologia e clinica dei versamenti articolari. Le rioerche sono staite cond.o tte su liquido endoarticolare estratto con puntura dall 'articolazione d el ginocchio in l .'2 casi, di cui 9 di pol~artrite r euma tica, I d 'artrite gonoco1c cica, 2 d 'arrt.rite ·d efo'fn1ante ed I d '.artrite per sta.si. Su tal.e ·l iqruido Risak .e WinkJ.er (Deut. Arch. f. J(lin. i\1ediz., CLXV, ott. 1929) hanno riceTcato il pH, i germi, iù Tuumero d egli elem1e nt·i figuTa ti 1e l e loro propo1rzio1Ili . La quantità d el liqurido variava da eme. 20 a 80; la · pruntura, fatta a scopo esp1lor.ativo, spesso h.a giovato aJ ·p rocesso articoJaTe . Daille r.i cerche si I1Ìlcava che iJ pH ha variato da 7, 6 a 7, 1, senza mai 0 tllieipa.ssarie il prunto neutro id i 6,8, ca.m e è fa1ciil1e di trov.are ne lle infezion•i articolari chiruirgiche o tuberco~ari. L '.albumina iera itra I e 8, 4 %; la Slla quantità éra in propor~iooie inv;ersa del pH; a pH piccalo, cor:rri.spon1d!ev.a m .aggior qu.a ntità .di albumina. Il sedirm·ento .ail1 'osserv.az.ione m i cro.soopica, mise in evidenza, in preva·lienza , leucociti neutrofi•l i senza granrul.azioni, e con vaooo lizzaz·ion·e :d,e.J protoplasma, scarsa co1lorabi.Jità della oal1lU1la •e flooculazi.ollle d·eilrla struttura nucleare. Tra qu·esit e cel·1.t111e se ne nota.ni0 alcune a nucleo d·ivenuto omogen eo, le qual~ reagiscono a·l1l 'o1ssli. dasi , e d aipparrtengono quindi ai granulaci.ti. Accanto a qu.esti ,e;].em enti, si trovan~ arn ch e linf.ociti, a coiloraz1ion.e nor.m a1 e, e g·ross1 mono·oiti , i qu.ali prob.a bi}m ente ·p rovengono, in m assima parte, da.llie oellru·l e e ndoteliali che ta1ppezz.ano la cavità sierosa. Il nu•m ero di tali elementi è in rapporto al1'attività del processo, e v.a ria da 250 a 43.000?· gli eritrociti sono · presenti solo. in ~si . in. cui vi sia stato un trauma, e son o in via dt d1sfacim ento. Il rapporto tr.a linfociti e leucoc iti è il seg·u·e·n te: nei casi acuti i leucociti sono in prevalernza sui linfociti (81 :8); nei casi cronici prevalgono i linfociti (83: 16). L 'esame batteriologico è stato positivo solo in un caso di artrite gonococcica; ma il germe non s 'è potuto co1ltivariè; n·egli altri casi il reperto è stato n egativo. CARUST. 1
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Emangiomi dei tendini e delle guaine tendinee. Gli ang·iomi delle guaine .tendinee. son? assai rari. Weil n el 1913 n e riportò sei e.asi. M. Burman e J. Milgram (Surg. Gyn. and Obst., 1930) ne h anno trovati altri 6 . Invece è noto come nei muscoli sono r elativamente frequenti. Sono in parte congeniti , in :parte acquisiti , par e per traumi. Sono .d~l?ros1 e se~ bra per la presenza · di ang1ol1t1. Certo il d olore è l egato unicamente alla presenza del tumore, che asportandolo quello scampar~ per ricon1parire se v'è recidiva. Sono tumori. genera.lmen te piccoli, a con si ste.n za non un1for-
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m e per la presenza di trombi, riducibili o no·, a econda d ell '.a bbond,anza di reazione fibrosa, talvolta pulsanti, posti sul decorso dei tendini . Sono più frequenti lungo i ten·dini dell'avan1braccio e ·d el polso, bench è in notevoli proporzioni al pied.e . La diagnosi è in generale difficile. V. GHIRON.
TERAPIA. Esiti lontani della frenicoexeresi. Il Castelli (L'Ospedale ll1aggiore, 31 ottobre 1929) ha studiato gli esi·t i della frenicoexeresi i'Il 175 o·p erati, però ·r iferisce solo su 100 casi, essendo g·li a ltri 75 ape.rati ·da m .eno di 6 mesi. Su.} nume·r o totale di 100 ·Operati figurano: riultati n·u lli 22, morti 18 e risultati favorevoli 60. Nei confronti del ten11po in cui fu praticato il controll o, osservò ch e il · n.u m·e ro d ei mo.r ti va ri,duoendosi a misu ra che ci si allontana dal1l 'operazione, fino a scom pa-rire nel 3° anno d.a essa, ment~e a sei mesi di distanza la mortalità è del 33, 33 %. Qu·e sto si può spiegare col fatto che la m .aggioranza d·e gli operati era .di mala·ti gravi, in cui quindi l 'operazione non può arTestarie il decorso della malattia. A un an.n o di distanza dall'intervento la moirtalità è del 18, 18 %, ;a due anni del 5,88 %. Quindi nei primi due anni si elimina tutto il .g ru1ppo di m .aI.ati .a resis-tenz.a precaria ·e in cui la frenic oeX!eresi ha indicazione sintomatica (emottisi) o di tentativo da farsi ad altre risorse esaurite. A 3 anni d.al.J 'operazione, scartando un piccolo ·n u•m1e·r o di .risuil tati nu·l li (11, 76 %), si ha un,a .pe·r oentu.a l1e favorevole dell '88,23 %, il che valorizza il m etodo . Il risultato favorevole si ha prima d ei 3 anni: da 6 JD.esi a I anno dal 48,48 % a l 45,45 %, dopo 2 anni 82,47 %. I risultati nulli sono più num·erosi a 6 mesi (18,18 %) e a 1 anno (36,36 %), perchè se in qualche caso il risultato è rapidamente favor evole, n ella' maggio-r parte esso è tardivo. Il fatto poi ch e i risultati nulli son~ I?iù .freque nti dopo I anno eh.e dopo 6 mesi s1 spiega cosi : casi a r esistenza precaria ottengono un primo vantag·gio, p er lo più .sintomatic?, ~ 6 mesi dall 'operazion e, pero poi la mala~tia s1 aggrava rapidamente. Lo st~sso serve a spiegare perchè i risulta.ti f~vore~ol1 dopo I an~o son~ in leggera dim1nuz1one 1n confronto di quel!1 esaminati dopo 6 mesi (48,48 % e 45,45 % rispettivamente). . . Studi.ando le varie forme ana tomo-clini che d ella malattia il Castelli ha notato che i r~ sultati mig·liori .appartengo!lo alle forme unilat erali ad andamento cronico o subacuto con tendenza spontanea alla scl~ro~i e. a loca~izz~ zioni prevalentem.en~ basali , i~an ? per1lar1. In 4 casi di qu,e sto tipo anatomico c. erano frequ,enti emottisi, scomparse dopo l ' 1nter:ento~ in 2 casi si trattava di cavernule sangu1n?-nt~ infraclaveari il che mo tra che ancl1e 1esion1 alte possond trarre vantaggi<? .dall'operazion~. ln tutti i casi ci fu paral1s1 postoperatoria d eill 'emidiafìramm,a ; l 'ascesa del dia framma fu 1
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di vario grad o, ma si ebbero risultati buoni anch e con .ascesa nulla o scarsa; quindi questa asoe·sa non è ch e una delle ragio·ni ·d el successo. Netle fo:rin1 e bilaterali il risultato favoir evole è meno fr.equ·ente ch e nelle unilaterali ; però le formf3 a carattwe cronico, a g·rande p~eva lenza mo11olaterale, a localizzazioni prevale ntemente basali, ilari e peri·lari, .con spontanea tendenz.a a lla sclerosi e .a n ch e a retr.a zion e dell 'emitoraoe e in condizio·n i ,g enerali buone, h anno ritratto vantaggio dall 'opeirazione. Nelle forme ad andamento forte mente emottoico s.i ebbero risultati favorevoli qu.anto più la forma anatomo-clinica si avvic inava alla preced ente; si ebbero risultati sfavorevoli qu.anto più la forma anatomo-clinica era grave. Però il Castelli riti·en,e che la frenicoexeresi sia indicata com1e ,cura sinto1natica del·l ',emottisi quando è acceicrta ta la prove.ni enz~ ~a un ~a to e il pneumotorace emostat1co .S·l a imp raticabile. An·ch e nel gruppo d ei bila terali l 'ascesa del diafra•m ma non fu sempre constatata. Se·con,do Ca.stelli .son 0 con·t roindic aziioni all 'iI1terv1en to ile forme a ui.po .br-0ncopn.eumonico a;outo o suba.outo, la laTingite specifica ulcerativa, la tossiemia srpeoifica di grado elevato. La fre n1coexeresi in casi di .p n·e u1m otorace incomrpl1eto peT .aderenze non recidibili è consigli:a bil1e quando la base polmona.r e non è oomp1etam.einte staccata dal,Ja cupola diaframma-tica. In casi di pn·eUJmotoir ace con versam1en to ,s ia si,e.rois o eh.e puruJ,e nto l 'intervento può essere utile. La f·r enico·exeresi piraticata in malattie non tuber:éo1lari ha dato q1u 1e sti r1sultati al Caste.Ili: in 3 asoessi polmona·r i 1 guarito (ascesso del lo bo inferiore) e 2 morti pochi mesi dopo (a soe·ssi de1 l obo m edio), ·e in 2 bronchiettasi.e scomparsa ra1pida d elle vo·m ich·e ~etide. ~ R. LusENA. 1
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Sul valore del pneumotorace terapeutico nello stato di maternità. Il Bom·p iani osserva giustamente ch·e l 'indioazion·e del pneumotorace nel corso dell.a gravidanza (Tub ercolosi, n : .I, ~ 930),, n on d1pend,e soltan to d.a lJ.e con 1d1z1on1 dell apparato respiratorio, ma dall ' effetto biologico che la gravidanz.a esercita sull 'organismo mal.a to e che rende ogni singolo caso un p ro·b lema a sè, onde non è pos ibile .d.a re alla questione una soluzione gen erale. E·sistono in pro·p osito tre diverse correnti di opinioni, g·iacchè alcuni pensano che l'uso del pneumotorace non deve escludere l 'interruzione d ella gravidanza ch·e rappresenta un fattore di agg·ravam ento, altri con sig liano di tentare in . ogni modo la cura pronti a interrompere I.a g·ravidanz,a quan do la cura stessa si sia mostrata inefficace, a ltri infine sostengono che la gravidanza è un el emento trascurabile e che il pneumotorace si d eve applicare . . en1pre senza eccez1on1. 1
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L 'A. , in base all'esperienza personale, ritiene che malgrado g li o•t timi risultati della colla·ssoterapia non può es er e can cellata l 'indi1cazione .all '.aborto ter.a peutico n ei cas i di tub . grave complicante la gravidanza. anch e perchè i ban1bini n.a ti d.a donn e sottoposte alla cura i)neumotoraci ca riescono solo in scarsa percentuale a superare il primo a nno di ,rita. V. SERRA .
V ARI A. Riflessoterapia araba. Gli Ar.a bi u sano praticare delle cauterizza-zioni più o ·m eno profon,de su certe parti del corpo per curare alcune malat tie. Le cauterizzazioni vengon o u sate sia per malattie ch e provocan o ·dolore, eh.e p er l e indolori , e sono ap-· plicate per lo più in prossimità della parte malata o in una zon a che ha con questa una certa rispondenza di sito, ma talora in una regione lontana da quella malata, ch,e non si trova in nessuna colleganza con essa. E' insomma una1 ter.a pia ch e sembrerebbe irrazionale perchè si rivolge non alla parte affetta, ma a,d un 'altra ch e non ha con questa rapporti vascolari o· nervosi o topog rafici. E' usanza di·ffu sa n·ello Yemen di curare le enteriti dissenteriformi con l'applicazione di un ferro rovente a,d un calcagno. Ta lvolta , si aggiungono alcune cauterizzazioni accessorie, n1olto piccole e superficiali , .a l dito pollice delle mani, alla fronte, alle tempie. Gli Arabi dello Yem·e n h.a nno grande fiducia· nell 'azion e favorevole di qu esto sistema di cura e tal,e fiducia trova rispondenza nella efficacia ter.a peutica, gi.ac·c hè colla cauterizz.azione del'· calcagno ottengono molto spesso la guarigione dell 'affezione intestinale! Occorre rilevare ch,e g li Arabi non sono quasi mai ·d ei soggetti « nervosi » e che quindi non si hanno forme di e nterite di pura origine nervosa, e che esse· sono per lo più in r·e l.a zione .coll 'alimentazione incongrua. I)erciò n on si può affatto invocare a l su coess.o terapeutico l 'azione psichica. E' indispensabil e, per spiegare l'effetto ·d i questa maniera di cura, rivolgersi a quelle modificazioni che si ottengono nelle parti malate· medi.ante la provocazion·e dei riflessi. Questa· terapia, che si è cercato di valorizzare generalizz,a n·dola come un sistema di cura per un troppo grande numero di malattie, ·dovrebbe chiamarsi riflesso-tera pia. · Le ·esperienze cliniche e g li studi · sperimentali e le aumentate conoscenz·e di anatomia e fisiologia del sistema n ervoso diranno quali e quante affezioni sono suscettibili di qu esta terrapia ·dei riflessi e quale sia il fondamento scientifico di essa. Comunque, la vantata originalità di quest() metodo terapeutico è falsa. La riflessoterapia è praticata in Arabia, e forse anche altrove, da tempo immemorabile. Sanaa (Yemen), marzo 1930-VIII. Dott. CES•.\RE A NSALDI P 1
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POLICLINICO •
POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA . . CONTROVERSIE GIURIDICHE. .XV. - Direttore di Ospedale. Licenziamento illegittimo.
Un rnedico chirurgo er.a sanitario condo tto -e direttore dell ' osp·edale, per due ·distinti rapporti di impiego. Fu licenziato, con d·elibera. tione della Congregazione di Carità, .dal! 'ufficio di direttore; m.a questo provvedimento fu -annullato dal Consig·lio di Stato in sede giurisdizionale. 1F r.attanto, il Prefetto lo destituì --dall'ufficio ·di m edico condotto. Il Presidente ·d ella Cong reg.azione, senza una r egol.are deliberazione, diffidò il ·d irettore dell'ospedale, ·giuri dicam ente reintegr.ato per effetto della ·decisione ·del Con siglio di Stato, e gli ingiunse -di non riprendere più servizio n ell'osp ed.ale, in r elazione al provvedimento ·di destituzione --eman.a to d.al Pre.fetto. . L 'atto della Congregazione è stato ·dichiara-io illegittimo dalla V Sezione ·del Consiglio di ·stato, con decisione 21 marzo 1930 n. 164 per le seguenti considerazioni: e< La necessità che occorresse un nuovo e diver so :atto giuridico ch e troncasse anch e quest'altro rapporto .d 'impiego, senti il Presidente della Congr-eg,azione, per cui fu in-dotto a dichiarare che, fa cendosi -forte dei motivi ch e giustificavano il decreto -prefettizio, egli riten eva avvaler si dell 'art. 216 - \del T: U. delle leggi sulla P. S. T.ale dichi.a:razione però se può rivela re una intenzione, non costituisce g·iuri dica m.anifestazione di volontà di esonero ai sensi dell'art. 216 predetto , n è ai sen si -d ell 'art. 2 -d ella legge 11 novembre 1925 n . 2023 (trasfuso nell 'art. 216. :'Stesso), n è del R. D. 23 ottobre 1925 n. 2113. .Affinch è un atto amministrativo possa acqui-stare quella speciale indole eh.e I '.amministrazione abbia volontà d 'imprimere, e spiegare, quindi , i suoi effetti giuridici , è indispen sabile ch e, a p.a rte la competenza, sia manifestato nelle forme prescritte. Nell.a specie, se c'è una manifestazione intenzionale, manca l'atto formale, ch e l 'intenzione integri I.a giuri dica dichiarazione di volontà di esonero, che, a parte i controlli amministr.ativi, a cui avrebbe dovuto sottostare, a\rrebbe dovuto esprimere -quale fra .le sanzioni , indicate n el 1° comma dell 'art. 216, si sarebbero dovute applicare al dott. Battista (destin.azion e, remozione, semplice licenziamento), previa contestazione e fissazione di un termìne congruo per rispondere. Tutti questi elem enti formali m ancan·d o nell 'atto di diffid.a imp·u gnato , non può questo Collegio riconoscere in esso alcun effetto ch e importi eson ero -del dott. Battista dal posto occupato presso la Congregazione di Carità ». L'art. 216 del T. U. della legge sulla P. S. stabilisce il licenziamento degli impiegati cc ch:e appartengano a·d associ.azioni , en ti O·d istituti nel regno o fuori ed operanti, ancl1e solo in 1
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parte, in modo clandestino od occulto , o i cui. soci so,,n o comunque vincolati dal segreto ». Nel caso ·deciso dal Consiglio di Stato, la quistione consisteva nello stabilire se era stato costituito un rapporto d 'impiego, avente p e1 ogg·etto la con dotta medica e la direzione del1'o&pedale, o se due fossero le relazioni giu .. ridich e . Nel primo caso, il provvedimento del Prefetto avrebbe estinto il rap1)orto, per tutti gli effetti. Nel s-econ-do, invece, la destituzione non poteva influire sulla situ.azione giuridica indipen·d·e nte ·dalla condotta medica, che .. sola era oggetto della determinazione prefettizia. Doveva ·quindi provvedere la Congreg.azione. Ma la volontà amministrativa ·deve essere estrin secata con le forme stabilite dalla legge; non era quindi suffi ciente, e iri ogni modo leg'ittimo, un semplice atto di ·diffid.a, il quale presupp·o ne una deliberazione ch e a bbia estinto il rapporto d'impiego e che debb.a essere eseguita. 1
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XVI. - Dimissioni non .accettate. Procedimento disciplinare.
Le ·d imissioni volontarie, sino_a quando no·n sono espressamente o tacitamente accettate d.a ll 'Amministr.azion·e competente, non estinguono il rapporto d 'impiego. L'impi·egato dimissionario d.eve, çiuindi , continuare a prestare l 'opera sua e a·d eseguire tutti gli obblighi che deri:vano dalla legge e -dai r egolam enti locali. Un m edico igienista ·d el Comun·e di Napoli presentò le sue dimissioni e poi abbandonò il servizio. L 'Amministr.azione, eh.e non le aveva ancora accettate, _lo sottopose a giu-dizio disciplinare e , frattanto, lo sospese a tempo in.d eterminato. È da notare ch e era stato notificato al Comun.e un atto ·d i diffid.a perch·è accettasse le dimissioni entro un dato termine. Ma il Comune ritardò a provved.er·e . Essendo stato pro.d otto Ticorso al Consig·lio di Stato in sede giurisdizion.ale, si dovev.a stabilire se era legittimo .il provve·dimento dell '.Amministrazion-e . La V Sezione, con d·ecisione 29 m.arzo 1930 n . 208, ha confermato anzitutto ch e è necessaria l'accettazion e delle dimissioni perchè si produca I "effetto estintivo. Questa risoluzione è ovvia. · Esaminando poi un qu.esito più delicato. circa il tern1in·e entro il qu.a le I 'amministrazione ·d eve provvedere, non poten do dipen·d ere dall 'arbitrio di essa di accettare o non le dimissioni, -0 di provvedere quan-do · creda, il Con siglio ·di Stato ha ritenuto eh.e il ritardo non è illegittimo se giustificato da motivi di servizio. In quel caso, per esempio, parve che il ritardo fosse determinato da ragioni di salute pubblica. 1
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NELLA VITA PROFESSIONALE·. .
MEDICINA SOCIALE. La tutela del segreto della maternità illegittima. Uno d ei più delica ti aspetti della politica demografica è quello che' riguarda la tutela del segreto della maternità illegittima nel caso di abbandono del neonato, al fine di evitare i 00 sì deprecati· p,r ocurati aborti o infanticidi.. È un aspetto che il Regime fascist a, così premuro,so nell'assistenza dell 'infanzia e dell a maternità e nel favorire l 'incre1nento delle nascite, non poteva trascurare. Perciò con un opportuno provvedimento governativo, mentre si .i!, sostituito d efinit~vamente l'anac ronistico medioevale sistema della cc ruota » con quello della con segna diretta dell 'infante agli isti tuti di assist~nza, rendendo o~bligatoria per la direzio,n e degli I stituti s tessi le ~ndagini sulla maternità dell 'assistito, si è d 'altra parte provvisoriamente lasciata in vigore la disposizione ù ell 'art . 376 del C. C. ch e con~ente all a madre di rifiutare, ove lo creda, la dichiarazione della proprietà; e cor1segt1enten1ente si . è rego~ata la J.)rocedura per la presentazion e dell 'infante e per l 'esecu z!one delle indagini in inaniera da rispettare il segret o ecl evi tare qualsiasi indi screzione. Le nuove disposizioni legislative perciò consentono che la presentazione d '. retta dell 'infante sia fatta , quando la madre non voglia intervenire, dalla levatric"e ch e ha prestato l 'assistenza durante il parto o da qual siasi altra p ersona e ammette altresì ch e la richiesta di assistenza sia fatta anche verbalmente. I)one inoltre d ei limit\ precisi e stabilisce speciali forme per evitare ch e 1'interroga torio della p ersona che presenta l 'infante ~ lP. eventuali indagini success:·ve si conducan o senza le ·necessarie garanzie di delica tezza e riservatezza. Vieta in modo assoluto di rivelare l 'esito delle indagini sulla maternità e d: fare pratiche per i?durre ' la madre all 'allattamento del figlio , quando si oppongano a ciò gravi motivi d~ ordine morale. Infine, per evitare ch e la madre s:·a espos ta a rendere pubblica la propria maternità, le consente di effet~uare l 'allattamento anche a domicilio. L 'Opera Nazionale per la maternità e infanzia ha però rilevato che alcuni Brefotrofi non accettano il bambino anche se denu11ziato come fi' glio di i·gnoti, se n on sia presentato personalmente dalla mucire. .r'\.ltri p qi esigon o una domanda scritta ed esibizione di documenti che la madre non può richieciere ag·li uffici competenti senza rendere pubblica la propria matern:tà. Altri ancora, p er accettare il bambino, esigono ch e la madre ver i t1n deposito o si impegni ad allattare il figlio per alcuni mesi. Inoltre in rrualche istituto gli accertamenti della maternità degli assistiti sono condotti senza le garanzie di riservatezza previs te dalla legge e, co11 traria1ne11te al tassativo disposto dalla leg1
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ge, n el verbale vengono indi cate anche le generalità d ella madre. Inf:.ne le pratiche per ottenere il rico11oscimento e l 'allattamento materno <l e i bambini de.i quali chiedesi l 'assiste11za sono svolte frequentemente in forma brusca e imper a tiva, 1nentre la leg·ge vuole una paziente opera di persuasio,n e ~ raccomanda in specie che l 'interrogatorio della persona che presenta l 'infante sia fatto cauté\mente e con ogni possibile delicatezza. Non soltanto tutt e queste infrazion:. della legge sono divenute a})itudinarie, ma le ammini- . 11.:strazioni interessale tendono financo a trasforn1are le loro illegali con suetuciini in vere e pro- ' prie norme r egolament ari, inser endole nel nuovo r egolamento speciale predisposto. Per porre termine a questo stato di cose è intervenuta l 'Opera Nazionale per l a ·maternità e l 'infanzia, il cu~ presidente . on. Blanc ha dira1nato t111n dettagliata circolare ai presidenti delle federazjo11 j provinc~ali dell 'Opera perchè, d 'accordo coi Prefetti, fa cciano presente alle amministrazii0ni incaricate nelle rispet tive provin cie del servizio di assiste11za dei fa11ciulli illegittimi , che i ·inosservfl n za dell e. disposizioni di legge intrse ad evitare. ch e contro l 'espr esso volere della n1:=idre nubile n e sia divulga ta o comt1nque resa pubblica l a maternità, compromette seriamente il regolare sviluppo della politica den1ograf=i:;a del Regime. In ogni modo è certo che tutte le norme regolamen~ari contrarie alle disposizioni cli legge devono ritener~;i prive di o·g ni efficac~e. giuridica. I d etti presidenti devono altresì esercitare attiva vigilanza affinch è le disposiz!oni della vigente legge con qernente la procedura per l a ])resentazio,n e d egli infanti, l'esecuz~one delle indagini sulla maternità , la dispensa d ella madre dall 'all attamentò per ragion:. mo,r ali , e la facoltà di effettuare l 'allattan1ento ~ domicilio, abbiano ' dovunq11e precisa e rigorosa applicazione. 1
CONCORSI. POSTI VACANTI. A CQUAFREDDA
J\.LGHERO
(TJrescia). -
Proroga 15 lug.
(Sassari). Ospizio Marittimo Sanitario .
- Direttore; scad .. 25 lug.; L. 10.000. Rivolgersi Amministr az. BANZI (Mat er a) . -
Proroga 6 lug.
BozzoLo (l\lf antova) . - Scad. 31 lug.; L. 9000 e 4 quadrienni dee., c.-v.; L. 1500 come chiruro-o primario del} 'Ospedale e 50 ~{, atti operativi dei solven~ i .: L .. 800 bicicletta; età lin1. 40 a. Scad. 30 giu.; due condotte ; L. 8000 e 5 quadrien11i dee., oltre L. 500-3000 trasp., L. 500 amhulat. , L. 840 c. -v. e con iugato; età lim. 24-40 a.; tassa L. 50,10. CASALFIU \IANESE
(Bologna) .
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IL POLICLINICO
C4SALR01\TANO (Ma ntova). Residenziale per tutta la popoJaz. (1500 abitanti in due gruppi). Scadenza 6 agosto. (V. ~ . 22~. CASTEL DF.L MONTE ( Aquila). Unica per soli poveri. Scaclenza :30 g i ogno. (V. N. 22) . CASTEL S. PIETRO J~J\tILJ A (Bologna) . Scad. 30 giu.; per ~1onlecalderaro; T,. 9800 e 5 quadrienni dee., oltre L .. 3000 cav., L. 500 ambul.; lassa L.. 50, 10. Col\ieEzzo (Gu rizia). -- Scad. 30 giu. Rivolgersi segret. com. FrGINO Si.::nENZA (Co mo) . Scad. 30 giu.; lire 9000 e quattro quinquenni dee.; e-tà lim. 40 a.; tassa L. 50. !i"rGLINE VALDARNO (Firenze). Scad.. 25 per Gavi1le; L. 8500 e 8 trienni dee .., oltre età lirn. 25-35 a.; tassa L . 50, 15. Fnosr~oNE.
11mrninistrazione
Provinciale.
P er titoli ed esami. Direttore chimico del Laboratorio Prov. di igiene e profilassi. Stip. base annt1e L .. 15.000, suscett~.hile di tre aumenti per~odici, uno trienn. e due quadrienn. fino a raggiungere L. 17 .400 lordej. Indenn. di serv. attivo 20 % dello slip. base. Età mass. a. 45 salvo eccezioni fnlte da i RR. DD. 16 gen. 1927, n. 155 e 1° sett. 1922, 11. 1290. La domanda coi certificati prescr~tti, di data recente, debitamente legalizzati, d ovr à pervenire alla Segreteria d ell 'Amministrazio11e Provinciale no.n più tardi delle ore 17 del 17 luglio 1930. I programmi e le norme di esan1e so110 c1uelli s tabiliti con D. M. 9-V-1927. La nom~.na cadrà su uno dei coin correnti compresi nelJa t erna. Per chiarin1enti rivolgersi all a Segreteria suddetta. GonGOGLIONE (i\lfal era'! . P er i poveri del Co1nune secondo il capitolato di servizio tipo della prov. di ì\Iatera. Stipendio annuo L. 7000 con gli aumen. con sentili clal predetto capitoil ato, al l-0rdo delle ritenute di ricch. moh. e monte pensione. Scadenza un mese dalla data del 20 maggio'. Per altri chiarimenti sui documenti ecc., rivqlgers~ alla Seg·reteria Comunale . GORIZIA. R. Prefellura. - Vff. san. e capo dell 'ufficio d'igiene del capQluogo ; L. 17.400 aumentab :l i, oltre L. 4000 serv. att. Scad. 30 giu . GuALDO CATTANEO (Perugia) . rivolgersi segret.. com.
Scad . 30 giu.;
MARENO DI ·r r .\V E (Treviso). - A tutito il 30 agos to, ore 18. P er in for rnazionì e bando rivolgersi alla Segreteria del Con1unc. l\Io.\rB.\RUzzo (Alessandria) . Scad. 28 giu.; co11 Quaranti: L . 8000 o1tre L. 800 uff. san., L. 2500 ca v. ; tassa L. 50: 1O. ~IoNZA (l\!Iilano) . Ospedale Umberto
I. -
Medico secondario ; L. 5000 ol tre L. 500 serv. att., parlecipaz .; per le gt1ardie L. 10 e vitto; nom. e 2 confern1e }) icnnali ; tassa L. 50. Scad. 30 giu .
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1nc~t~bile ~ L . .13. 700, ol tre il supplemento di
serv1z10 attivo di L . 2800, al lordo di ritenute. 'fermine utile per la presentazione delle istanze e documenti: 30 giugno 1930. Per chiarimenti rivolgersi al Presidente del Consiglio di Amminisl razione. · NovARA. Ospedale Psic l iiatr ico . - Scad. 30 g iu . ; medico primario; L. 11.000 e 6 quadrienni dee. , oltre L . 2000 serv . alt., L . 2000 indenn. guard~.a, c. -v. ; computo servizi anterior i in Ospedali Psich.; età lim . 32 a. 0PACCHIASELLA (Gorizia). - Scad. 31 ag.; con 'fernenizza; L. 9000 e 6 quadrienni dee., oltre L. ~Ol) serv. att., c ..-v ..; L. 3000 automobile. PALERMO. R. Prefettiira. - l Tff. san. di l\ilontemaggiore Belsito; L .. 7000 e 5 qu~ nquenni dee.; scad. 30 l t1g. ; dqc. a 3 mesi dal 22 mag.; titoli ed esarr1i .. PoIRINO (Bergan10). Scad. 31 ag. ; L. 8000 aumentabil i a, 12.000 iQ 20 anni; trasp. L . 5001800-8000; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. PREMANA (Como). - Scad. 20 g!tU.; CO·n Pagnone; L .. 10.000 e 10 bienni decimo; indennità diverse ed uff. san. L. 4200; età liin. 24-45 a. REGGroffi (Reggio Em.). Scad. 20 lug.; lire 8000 e 5 quadrienni dee., oltre c.-v. in L. 720, L. 1500-3000 trasp.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50. S. STINO DI L1vENZA ( Venezia). - Scad . 15 lug. ; 2a condot.ta; rivolgersi Segreteria comun. TAGGIA (Impe r ia). ~ Scad. 30 giu.; 2a condotta. TARANTO. Comune. - 2° oculista; L. 9500 e 5 quadrienni dee.; c .-v .. ; età l :m. 45 a . . Scad . 30 giu. VENEZIA. Consorzio Provinciale Antitubercolare. - l\ilcdico ispettore; scad . 10 1ug.; L . 21.000 e 4 au1nenti dec:mo, oltre L. 6000 serv. att., L. 10.000 trasferte, mezzo di trasporto gratuito (noh però la conduzione.'; età lim. 40 a . ; tassa L. 50. VERONA. Os[Jedale Civile. - Scad. 30 lug.; aiuto medico; L. 5000 oltre L .. 1000 serv. att., percentuali (mirnimo L.. 3000 nel 1° anno, L . 4000 nel seco·n do); età l im . 2fi-40 a.; tassa L. 50,05. Rivolgers~ aJ Co11sjglio Ospitaliero. Quando non è a] trimenti indi·· cato ~ co11~rsi si rifer!scono a condotte me.d iche, i compensi allo stipe11dio b·a se. Avvertenza. -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. . , . Con Decreto Reale del 26 aprile u. s., su proposta del Capo del Governo e d~ S. E. Renato Ricci è stato conferito il diplo·m a di benemerenza con facoltà di fregiars~ della medaglia di bronzo al dott. Umbeifto Sala dirigente il servizio saniitario dell 'O. N. B.. in provìncia di Salerno per l'opera pa..rticolar1nente efficace e la proficua at tività svolta a vantaggio dell 'O. N. B. 1
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'ocER \ I~FEn1ouF. (Salerno) . - Ospedale P sichìat rico « \ ' ilt or:o Emanu ele II ». Per titoli. Posto cli direttore sanitario . Slipendio L. 21.000 aumenLa})ili a I .. 23.000, oltre il suppleme11 lo di serviz io at tivo cl i L. 7500, al lordo di r'.tenute 1 e tre po ti cli 111ed ico ordi11ario: slipendio L. 11.600 au-
Con sovrano rn olu proprio il dott. prof. France co SaYerio Pa1)arozzì è stato nominato co1n1nendalore del l 'Ordine della Corona d'Italia. Il dott. Alcala Santaella è no1ninato professore di anatomia alla Facoltà medica di Cadice.
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Sono abilitati alla Libera Docenza in: Anatomia e I stologia g en erale: c~do.
Reilano
Ric-
An~ton:ia e I stologia patologica : Ajello Luigi,
Jh'lmp1an1 Gaetano, Cesaris Demel Venceslao Fontana Alfredo,, Mannell:. l\1Iatteo Test a Matteo' Zaltetti Giovanni Battista. ' ' Anatomia umana norniale: Girone Enrico, Scoppetta Gaetano. C~irr:iica fi siolof!i.ca: ~usso Giuseppe. Clinica dermosifilopatica : Bonaduce Francesco J aia, Giovanni, Marco·zz~ Aldo, Pisani Eugenio: Sa~nicandro Aldo .. Clinica Malattie mentali e nervose: Alessio Cesare, Farina Siro, Gozza110 l\1ario, Vizioli Francesco. Cl~n~ca Malat.ti~ vie urinarie: Caporale Lulgi. Clinica oculisti ca: Aliquò l\llazzei Alessandro Benc: ni _t\Jberto, Collevati Umberto. Pagani Mario.' Clinica ostl!irica e gin.ecol ogica : Arcieri Maria Dal Re Ottorino, D 'Aprile Franéesco Gu sso Aldo Martinolli .Aldo~ Motta Giuseppe, llo~si Domenico: Trettenero Mario·, Tropea Ug·o. Cl irii Ga p edi atrica: 11arbacci Piero, Bosio Carlo Dardani Remo, De Sim.o ne Gu~po, Fanton Edoar~ do, Gandolfo Silvia, G-iau1ne Cesare, Vasil e Baldassarre., Zallocco Antonio. . I armacologia e T erapia: I\.gnoli Ren zo , Messini Mariano. Fisiologia applicata all'aviazione : Talenti Cesare. Fisiologia sp erirrientale: De Carlo Luigi. I stologia : Pastor~ Giuseppina. I st ologia e .Biologia g enerale: Bucc!a nle Lujgi. ~ ediciria de i l avor o : Ca cc uri Scipio11e, Coppa Ezio. Odontoiatr ia e Protesi dentaria: l'vI u zj i r nncrazio Edmondo. OrlO[JCdia e Traumatologia: Buonsan t i Paolo. P atologia g enerale: Locqtelli Piera , l\1or elli Elisa, Scotti Fogliani Luigi . Patologin. speciale chir11rgica dimost1". : Valdoni P\etro. Patol ogia speciale m edica din,iostrativa : Audo Gianc~t t i Giov. Batt. , Bishini Bartolomeo , Castello tti Fra rtcesco, D '1\nlo na Leonardo, Galluppi Antonino, Introzzi P ao·lo, Manai Giulio, Margreth Giovanni, Massa l\Iario, l\1orefti ·Enrico, Occhio•n i I>ietro, Quaranta Luigi, Segre Riccardo, Sos ti Raffa:3le, Vasaluro Alessandro, Vegni Rem o. Radio logia m edica: Benassi Enrico, D 'A1nato G iuseppe, Feci Loren zo, G~ove.tti Vitto,r io . 1
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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Firenze.
Il Prof. Schupfer alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare.
Il giorno 23 i11aggio il prof. F. Schupfer, direttore della Clinica l\1edica di Firenze, h a tenut a un 'ir1teressan tissi1na conferenza su l '« Endocardite lenta ». Egli h a iniziato il su o dire facendo rilevare cor11e difficilmente Ja malattia ven ga r iconosciuta fino dal suo esordio e quanto disp arate po san o esser e invece le diagnosi (malaria, cisto-pielite, febbre ond 11lante, tbc. renale, ecc.) sotto cui
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arrivano a n oi i m alati d ! endocardite lenta. A q~esto .Proposito il l\lora,Yitz asserisce ch e il 50 % dei casi vennero inviati a lui per tubercolosi pol~onare. La ragione di questo fatto deve esser r;.cercata anzitutto n ell a ricch ezza di sintomatologia ch è presenta la forma m orbosa di modo che l 'attenzione del 111edico è spesse v~lte at tratta d a un sintoma dorninante che irr1pedisce di valutare e ricercare qt1elli che potrebbero i11vece condurre a un diagnostico esatto. In secondo Jl1ogo nel tatto ch e l 'endocardio colpito, il quale a tutta prima sembrerebbe dovesse presentare le 1nanifestazioni più clamorose, dà, almeno per lungo ten1po, poco sen tore di sè; e poichè in 11na grande maggioranza dei casi la malattia si pro~~1 cc in individui g ià conosciuti per card iopat1c!, i1or1 si pone sufficiente attenzione alle condizioni cardiflche come cau sa della fenomenologia complessiva. Si deYe a Schotlmliller la dimostrazione iI1 una gr an parte dei casi dello strept. viridante sia n el sa11gue circola11te, sia stille les:-011i valvolari, e an che n elìa Clinica dj lt' ire11ze questo germe venne isolato nel 50 % dei cn a)? li in v itam così che è logico ammettere, co·n s.id ·~ r a11do anche' dei casi in cui può farsi l 'isolamento del geJ>me post morle1n, t1na percentuale di positività anch e. maggiore . Si deve tener conto a questo proposito cl1e lo strept. v irid. 11a la caratteristica secondo Schol tn1i.iller a$solut a e costante di im-' . . ' p1a11tar~1 serr1pre su valvole in precedenza lese cli indiYidui g ià cardiopatici, di guisa ch e se si trat taYa di u11 individuo m:.tralico esso rimane i11itralico e 11on diventa aorlico e così inversa111 e11te. Ciò differenzia clinicamente l 'endocardite lenta dalle altre endocarditi e n on consente di ader:re al1e idee di coloro ch e riten gono lo
strcpt. vir id . una variante dello slrept . em ol . Coloro i qual~ ammettono ch e an ch e lo stre.pt. virid. possa, come l 'e1noli ti co e gli altr~ germi, colpire anche valvole sarte, si basano sul criterio della n eg·ativ:ità d~ precedenti cardiaci nei sog- · getti, criteriQ che però è m Qlto fallace, poichè si sa q~anto1 spesso una fortuita occasion e fa scoprire dei cardiopazienti per lo innanzi del tutto ig norati. 8, contro i.l cr :.terio ch e lo strept. virid. possa colp~re individui indenni precedentemente n el loro endocardio sta an ch e la . considerazione ch e questo germe, ospite frequ entissimo di mucose n ormali, può dare :n certi soggetti r in.iti , enterocoliti, ecc. sen za ob]Jlig·at oriamente produrre lesioni cardiach e, e d 'altra parte si cono cono setticemie da strept. virid . senza fi ssazione endocardiaca ; così che tutto !)Orla a dar valore al con ce tto ch e esso, per produrre l 'endocardite lenta, e per insed;.ar si sull 'endocardio, abbia n ecessità di particolari condiz~oni rappresentate appu11to da una preesistente lesione valvoJ are. Venendo a trattare la sintoma tologia l 'O. h a fatto rilevar e com e nel decor so della malattia si possa avere u.n primo periodo con sintomatolog~a JJOCO spiccat a, un secondo in cui i sintomi si fan110 più chiari, un t erzo in cui diYengono del t11tto con cl amati. l Tn primo sintoma cui si deve dare 1nolto valore è rappresent ato dal moYin1e11to febbril e: esso molte Yolte pa s a del tutto in o ~servatq , in quanto, con1e la febbre dei tubercolosi, è ben~ssimo tollerato dai malati, di .. oli to non acco1ni:)ag n ato n è cla briYidi nè da su-
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<lor azio11i; può ci1lrar e settima11e, inesi, d a solo IYOTIZIE DIVERSE. sen za altri segni salvo. uno s tato di lieve astenia ch e p er ò n on impedisce le ordinarie occupaz:oni; Comitato per la medicina del Consiglio nazional& i11 ge ner e di tipo intern1ittente, ha la caratteridelle Ricerche. stica di prese~tare gruppi febbrili più elevati e gruppi p :.ù bassi, co·m e pure può avere tipico an• Sotto la presidenza d ell 'accademico d 'Italia d am e11lo ondulante, con p eriodi di apiressia comprof. Dante De Blasi si è riunita la giunta del ple ta, n ei quali p er ò n o11 si assiste a un rifioComita,tQ n az ionale p er la medicina d el Consirire d elle condizioni gen erali. glio nazionale dell~ Ricer ch e, che h a preso coUn altro sintoma !.rnportantissimo è il tt1more gn lzione delle r~lazioni di numerosi istituti delle di milza, imputabile non solo allo stato inf~ttivo F acoltà medico-chirurg ich e del Regn o. Ha largain atto, m a an ch e alla p qssib :·lità di infarti ch e Jn ente discu sso su gli arg·oment i d elle ricer ch equando si verifican q inducon o dolor e e sfreg ainiziate e d a compiersi presso i diver si istituti mento p er :.splenico. Accanto al tumor e di milza sc:entifici. I t emi presi in ·p articolare consideè d a con siderar e quello d el fegato, ove p erò gli razione sono•: il reumati smo cronico,, l 'anchiloinfarti sono estrem am ente rari ; epatomegalia ch e stomiasi, la, febbre ondulante, l 'azio·n e biolog ica n on deve esser e riferita, no·n osta11te ch e si prod ella luce sull 'organismo umano. duca in cardiop atici, a fatti di s tasi p er d'e ficienza card :aca, poich è questa sopravvien e in gen er e Ali' Accademia d'Italia. solo n egli ultimi periodi d~lla malattia . Altro sintoma è l 'a11err1ia ch e può conferire La prin1a seduta pubblica dell 'Accad emia d 'Itauna tinta · speciale verdognola o caffè e latte ai lia si è tenuta n el P alazzo d ella Farnesin a, alla m alati, an emia ch e in parte è di ordine vasomo-presen r.a del Re, d elle pii1 alte Autorità, del Cortorio e che può assu mei-e secondo alcunl, caratpo diplomatico. Parl aron o gli accademici Sartoter e p ernicioso q n1eglio p erniciosiforme. Accanrio, \ tolpe, F ormir hi. to all 'anemia si debbono con siderare le altera È st ata annunziat a la distribuzion e dei prem i· zioni d ella serie bianca, in cui una leu copenia d 'i11coragg·iam ento , per l 'impor1to complessivo di n on sembra rivestire p erò carattere pronostico u11 milione. Tra ! pren1iati figurano due p eriopjL1 gr ave di una let1cocitosi , e in cui è d a tener d ic:, di m edicina : « _.\rchivio di anatomia patoconto d ell a presen za sp on tanea o provocata artilogica» con L. 10.000 e « Il ValsalYa ». con f i,c ialmen t e, (stropicc1o d el l. d ell 'or ecchio), di L. 4000. No1tian10 an ch e parecch~ periodici di forme er1doteliali circolanti. biolog ia, chimica, fisi ca, letteratura, diritto, muQuesto tripqde sintomato log :iic o (f ebbre-splesica, ecc. Il premio p ~ ù cospicuo è stato conferio meg al ia-anemia) d eve sempre risvegliare il . rito· alla « Gazze tta chin1ica » : impori\:a L. 100.000. sosp e tto d ella p oss ibilità di un 'endocardite lenta e deve spinger ci a ricer car e accuratamente quei 4° Congresso italiano di medicina legale. sintomi che sono espressio·n e d ell 'attiv:1t à di proIl 2 corr., n ella stQrica sala ana to1n ica d elcessi n eoprodutt.ivi valvolari: l e embolie. Embo1'Archig~nnasio di Bolog na, fu solennemente lie micot ich e, ase ttiche che portano al] 'em a turia inaugurato ~l Congresso nazionale di medicina micr oscopica , transitoria, a~ n oduli eritem ato-palegale. Parlarono i1 prof . l\1artinotti, il prof. pulosi cutan ei, alle emorragie r etinich e, alle .em: Morinni, direttore del! 'Istituto di m edicina legab olie n ei va.sa vasorum e consecutivi aneur1sm~ le, e !l prefetto, che dichiarò aperto il Congresso arteriosi multjpli contemporanei, alle embolie inin nome del Re. fine e emorragie n ella sostanza cerebrale. La ricerca di questi fatti embolj ci è della m assima I lavori si sono svolti attivi. I congressisti importanza p er la diagn osi. hanno vis:1tato l 'Istituto Ortopedico Rizzoli e oo~piuto ~na gita, a Ravenna, ove hanno reso Ven endo ~ p arlare della diagnosi differenz;f'.lle 01naggio alla tom,ba di Dante. con le altre forme di endocardite l 'O. ha fatto Quale sede del fu.t uro Congresso è stata acclapresente che l 'endocardite lenta può differen ziar1nata Roma. si d alla reumatica ricorrente, · poich è qui è diverso il car qttere del movimento febbrile, poich è m an ca l 'anem~a, e il tumore di milza e soprat2° Congresso nazionale dl nipiologia. tutto le e,rnbolie microscopich e, e per il comportamento degli o rific.i cardiaci, in quanto essi Si è tenuto· a Bolza110 d al 4 al 6 corr .., sotto· posson o essere colp~ti ex nov o o possono no.t ela presidenza del prof. Cacace. volmente modificare i loro r eperti ascoltatorì. 'fra circa 200 partecipanti, erano note illustraDalle endocard~ ti m aligne acute essa si distinzioni della p ediatria italiana . g u e p er il m aggior tun1ulto dei sintomi; p er il Alla seduta inaugurale, n el palazzo dell 'Ecocar a tter e più accentuato d 'intermitten za d ella n omia, parlarono il prefetto gr. uff. Marziali , t emper a tura, p er le embolie ch e qui d ànno luogo i proif. Cattaneo, Cevelotto, Cacace, il dott. Bria. a f a tti suppura tivi metast atici. n i d el Sindaca to l\1edici Alto-..i\d!ge ed il prof. La p rogn osi e la cu ra p osson o riassu1ners~· brePiccinini d ell 'Associa,zion e Idrologica; è st ata vemcn ~e: infau sta la p rima a scad en za più o d a ta letturn di telegra1nm~ di adesion e, fra cui 1ne110 lontan a, inefficace q u jndi la seconda n oapplauditiss:ani qu ell~ di S. A. R. la Duch essa n os tante sian o stalj sp er imentati tutti i possid 'Aos ta, alta p atrona del Congr esso, e del l\1ini bili pr esid :, ter apeu lici, d ai vacc jni, alla eter ostro Giuliano . protei n oterapi a, da i n1etalli colloidali al n eo\'enner o fatte interessanti r elazioni, tra c ui salvar .. an. quelle d ei proff . F. Valagu ssa e G. d 'Ormea. Dei laYori d aremo ul leriori no tiz~ ~. P. C ANALE. 1
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10° Congresso belga di neuro-psichiatria. La « Soc.i~t? de 1\!édeci11e mentale de Belgique » .e la « Sqc1eté belge de Net1rologie » s~ adunerann~ a, . Liegi dal 28 al 30 luglio. Questa riunione comc1derà col 60° an11iver sario della prima di ·detle società. Se?'~irà. i:rr;tID:edi atam~nte aJ 34° C~ngresso dei ined1c1 al1en1st1 e n euro]ogi. della Francia e dei paesi d~ lingua. francese, il quale, cqme abbiamo a~11l1n~~ato, è indett? a, Lilla dal 21 al 26 luglio. Temi: « Sulle ang10,n eurosi » cc I disturbi· co,n _gerD:.ti del linguaggio >>. ' La quota è fi ssata in 50 fr. per gl~ aderenti, .30 fr. per gli associati. Sono ~n programma una visita alle Esposizioni <l'Anversa e di Liegi, un 'escursione alle stazion' .balneari di Spa e. di Chaudfontaine, una serat~ teatrale per i medici stranieri, ricevi1nenti, ecc. Segretario g·enerale del Cqngressq è '11 Dr. A. Leroy, rue Beecikman 18, Liége; tesoriere il Dr. Devos, rue Willem s, Gand. La'' Famiglia delle Infermiere,, della ·Croce Rossa. Nella sede del Con1itn.t.o· centrale della Croce Rossa Italiana si sono i11au gurati i nuovi n1agnifici loca,li destjnati alla cc Fa1n::g lia delle in· fermiere ». Questa nuoi\ra istituzio·n e, sorta r ecentemente in seno alla, Cr oce Rossa Italiana h a lo scopo di riunire jn comun~tà di sp ~.rito e di lavoro tutte l e infer1niere d ~lla numero.s a schiera rosso-crociata le quali per noib ile iniziativa della Duch essad 'Aosta, Aug u sta ispettrice generale, ·h anno ass unto il dolce e s:gnifica,tivo n ome di « Sorelle ». 'fale « Famjglia n è stata istituita sotto l 'alto Patronato· della Regin a, la p,r es,i den za onoraria della Duchessa Elen a d 'Ao,st a e la vice presidenza onor aria della Duch essa delle Puglie. Alla cerimo nia intervenn e l a Duches,s a d'Aosta. Mons. Carlo Cremonesi, Elemosiniere segr eto di S. Santità h a ben edetto i locali. Parlarono l a delegata gen erale delle infermiere, marchesa Irene di Targian;i Giunti, il sen. Crem o11esi, presidente gen~ra,le, e l 'on. Turati, segr et ario del Partito . Poi la Duch essa d 'Aost a ha consegnato alle infermiere e alle assistenti sanbtarie i diplo1m~ cqinseguit~ n ell 'ultimo anno
lati. Nel secondo an110 di vi ta a cura· del d:retLorre dot t. Gian11i Pirani si svolse un (_i0r so rli 'Fisiologia pei m edici C0 ndQtt!:, ch e lo seguirono i1um~rosi e ass~dui. Le sitatistich e segnano, no.. teYol1 prog·ressi su ll e precedenti. F urono visitati 2086 m al ati, dei quali 621 uomini 1039 nonne ' e 426 bambini . Una particolare attenzio11e si è rivolta all ':.11fanzia. Di ogni malato, adulto passalo per il Dispe11sario si sono visitati .i figli Q i fratellini, cosicch è non malaiti ~solati si sono archi via ti e seguiti nella lotta antitubercolare, ma interi gruppi fa1r1iliari. Così, oltre che assicurar si una visio·n e il p~ù possibilment e integrale e topografica della pandemia tt1ber~lare (p·erchò og·n1 gruppo familiare è studiato n el proprio a1nbiente di vita, e di ab~tazione) si' è llOtttto r ilsalire. alle font~ ch e più è necessario salvare e cioè ai ban1bini. È intendin1ento dell 'Istituto, d!., ap rire llllil sezione per degen za, di b ambini malati dai 5 ai 12 anni e per tale sezione, i~tiJtolata al Principe di Piemonte, so1n o g~à state assegn1te t,0 .000 lire dal Con sorzio pro.vi11ciale Antituberco Lare. 1
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Beneficenza. La comp:ai1ta sig11ora Caterina Guglielmini, con sue disposizio,n i test am c.ntarie, h a istil uitq er ede universale l 'Ospedale ~Iaggiore di ì\IIilano, segu endo l 'esempiq d atole già dal pre(lefunto marito rnagg·iore ca,v. Enrico Ballerio, ch e analo•g a i&tituz:() n e ebbe a fare n el 1927. L 'una e l 'altra beneficenza furono volu te p er rendere. .degno omaggio alla memoria del figlio 1
dot~ .
Giovanni Ballerio, già medico dell 'Osp edale, eroicament e morto per la Patria n el 1917. La so1
stanza n etta ch e perverrà all-'er ede Ospedale si calcola complessivam ente· !n circa due i11:lioni.
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s~lastico.
Istituto Vittorio Emanuele di Lecco. L 'Istituto .A.a jr1iz iato, col m ese di. m aggio, il t erzo anno della su a attività. L'Istituto svolge due az ioni parallele e pure distinte: l 'una di profilassi, di prevenzione, di educazione igienica a m ezzo del Dispensario Antituber colare, che deve provvedere all 'accertamen.t o diagnostico, alle proposte di ricovero alla propaganda igienica, al collegam ento con tutti gli Enti pubblici e privati; l 'altra di vera e propria cura a :;nezzo della Sez:<)ne Ospitaliera San at o1riale, nella quale veng·ono ricoverat~ i m al ati biso,g nosi di, assistenza n1edica e degli i11tcrvent i terapeutici. Il }')rimo an110 di vita fu essenzialmente di p ènetrazione. In pochi mesi furono visitati 1028 malati <li cui 287 uomini, 604 donne e J 37 bambini. Si pra ticarono 1430 esami r~diologici, 352 esami batteriologici, 595 visite ed inchie9tc do1niciliari. Si dette ricovero inoltre a cer1to ina1 ,
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Il Governa tor e della Banca d 'I,t al:·a, in r1on1e del gr ande Istituto ch e egli presiede, . h a posto a disposizione del . G·qvernatore di Roma principe Bo11compagni Ludovisi la somma di L. 120.000 affin~chè s~a, devoluta ad opere di- · beneficen za n ella città di Roma. Il Govern atore, su proposta del delegat o per l 'Assistenza Sociale, ha sta})ilito, ~n conformi•t à della volontà espressa dal predettp Istituto Bancario, la erogazione della oblazione a favore di i1umerose istituz~ni cittadine ch e svolgono provvida opera assistenziale. 1
Classificazione idrologlca italiana. In confqr1nit à al mandato avu to dai recenti Congressi Nazionali Idrologici e col ben evolo interessamento della Direzione Ger1erale di Sanità la Commissior1e per la class~fi cazion~ delle acque minerali si è riunita il 21 maggio, A. VIII, in una sala ge ntilmente. con cessa dalla Direzione Generale suddetta, addivenendo ad una classificazione che comprende tutte le acqu e minerali italiane da bibita e da bagno. La Commissione, composta da: sen. prof. Nasini, proff .. ìvlarfori, Piccin ini, Sica, Marotta, ha formt1lat e altresì alcune propqsite di aggiunte al Regolan1ento r~guardante le acque minerali, per renderlo più completamente conforme alle odierne esig·enze. scientifiche ed ai desiderata della classe nledica.
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IL POLICLINICO
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Mostra del libro medico italiano.
Omaggio a Semmel weis.
Una prima l\Iostra del Libro ~1Iedico Italiano è stata attua.t a a Roma dal dott. Bardi in locali della Libreria d!. Scienze e Lettere, che ha la sede principale in Piazza, l\1adama, di fronte al Palazzo del Senato. La Mostra, adorna di ritratti di illustri med~ci italiani, d~ disegni ana,t omici, ecc., comprende anche un buon numero di periodici ed è già stata visitata da insigni cultor~ di scienza e dai principali direttori di Istituti e di . Clin'..c he di Roma, ecc. La Commissione per il Libro Medico Italiano, riunitas~, in Ron1a per discutere sullo sviluppo ulteriore da darsi al concorso « Libro Medico Italiano » bandito dalla cc Rivista, di Terapia Moderna » di Milano, ha preso atto cqn compiacimento di questa in;·.ziél tiva del dott. Bardi e ne ha incoraggiato altre e he, in Roma e nelle principali città d 'Italia, a])biano lo scopo di far conoscere e sempre ineglio valorizzare l~ produzione scie11>tifica f.taliana e ~l libro medico), specialmente didatt~co, che deve essere affrancato dalle invadenze e dalle influenze straniere.
La $p.cietà Medica di Berlino ha deciso di dotare l 'Ospedale Langenbeck-'' irchow di un grande ritrat:o di 8e1nmelweis, il grande medico ungherese, tl quale per primo riconobbe la causa delle febbri puerperali e, prima ancora di Lister mise in opera delle mist1re asettiche razionali', andar:iclo_però incontro ad una serie di gravi persecuz ·on1.
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La festa della Sanità militare. La festa del C-0rp-0 della San~tà militare è stata solennizzata il 5 giugno·, in tutta Italia con cerimonie austere. Vi, ha partecipato la Croce Rossa Italiana.
In onore di Pavlov. L 'Accademia delle Scienze dell 'U.R.S.S., l 'Istituto di Medic~.na, Sperimentale di Pietroburgo e mo1te altre istituzioni scientifiche hanno celebrato r ecentemente l '80° compleanno del fisiolo.g o M. Y. PavloiV, che ha al suo attivo un 'im mensa opeLra originale: è autore della dottrina dei rifless'. condizionali, scopritqre della secrezione gastrica cc psichica », ecc .. Ha compiuto ora 55 anni di carriera scientifica. Nel 1904 ricevette il premio Nobel. Malgrado l '04tà avanzata, di recente ha compiuto un viagg:.o nel Nord-America ed ha fatto delle comunicazioni al Congresso di fisiolo·g ia di Boston ed a quello di psicologia di New York. Il Consiglio dei Commissari del Popolo della Russ~ a gli ha assicurato le condizioni più favor evoli per le sue ricerche, inalgrad~ le opinioni politiche avverse al bolscevismo da lu~ manifestate.
In memoria del prof. Pellizzari. Il 10 aprile, ricorrendo la fondaz'.one del] 'Istituto Fotoradioterapico della, R. Università di Firenze: fu ivi inaugurata una targa ip bronzo alla inemoria del fondatore, prof. Celso Pellizzari. Alla cerimon~.a intervennero S. E. l 'on. Morelli, sottosegretario alla Giustizia, numerosi professori llniversitari, autQrità pubbliche e cittadine, moltissimi slurlenti e amici ed estimatori dell 'illustre professore; alla cerimonia presenziavano i congiunti del compianto Maestro. Parlarono il Rettore dell 'Università prof. Burci e l 'attuale direil~ore dell'Istituto pro.f. Cappelli, esaltando l 'opera del prof. Pell :.zzari e mettendo in valore 1'aziorLe svolta dalla Fotoradioterapia, specialmente nella lotta contro la tubercolosi cutanea .
Un chirurgo condannato. Il dolt. Ernest Nitzsche di Norimberga nell 'eseguire un intervento operativo addominale su di una giovane donna - u·na venditrice ambulante stimò bene di asportare anche i 'appendice. Quando l 'operata venne a saperlo, protestò, perchè i1on era stata preavvisata, e finì per intentare un 'azione giudiziaria innanzi all '<l Amtszericht ». TJn perito d 'ufficio dichiarò che l 'appendicectoinia era indicata ma non indispensabile. In seguito a questo responso, e malgrado l 'operaz~one fosse pienamente rit1scita, il Tribunale ha condannato il dott. Nitzsche a 20 giorni di prigione, ovvero ad lln 'ammenda di circa 5000 lire it.; naturalmente il Niitzsche ha preferito l'ammenda.
Infortuni di sanitari. Il dott. Hans Lupini, direttore del Sanatorio di Wildbad-Hin.od, nella Stiria, stava applicando a se stesso una corrente a:.atermica, quando volle fer1nare un rubinetto mal chiuso; poichè la conduttura d~ll' acqua costituisce un' ottima « terra », egli venne attraversato dalla corrente ad alta frequenza e fulminato : i suoi assistenti, giunti sul posto poco dopo, non poterono che constatarne la morte.
Manicomio in fiamme. Un incendio che ha avuto fasi drammatic~ssime per il luog~ ove è avvenuto, si è manifestato ne.l manicomio stat ale di Nt1ova York, nel quale sono ricoverati seimila pazzi. Il fuoco è scopp.iato nel dQrmitorio dei guardiani ; ma le fiamme essendosi subito innalzate dall'edificio in modo pauroso, hanno susciitato il panico fra un centinaio di alienati, fra cui molti per:.colosi, ospitati in un padiglione vicino. Sono subito accorsi medici e infermieri, che han dovuto faticare molto per ricondurre in una r elat;va calma gli infelici, cui la vista del fuocq aveva gettato in allarmi. I pompieri si s·ono prodigati per parecchie ore, e dieci di essi sono rimasti feriti pr:ma di .riuscire a domare l 'incendio. Questo ha recato danni per oltre 250.000 dollari. Il 16 maggio decedeva a Pavia per aneurisma, durante gli esami, il prof. J... UIGI SALA, direttore di quell 'Istituto di anatom: a umana normale. Era nato .n el 1863.
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Immaturamente è morta a Milano ELISA MAJER RIZZIOLI, infermiera di guerra, legio naria, scrittrice, operosa di bene. Era decoTata della medaglia d'argento della Sa11ità pubbl=ca, .della medaglia d'argento della Croce Rossa e della medaglia di bronzo al valor militare. 1
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Meclicina de los Pals. Cal., gen . S. PARODI. Rinosporidiosi nel Sud-..America. - J. M. D. GALAN. Epidemia di trich~.r1osi. Wien. Arch. .~nn. Med., 10 ott. Volume i1t onore di K .. F. WenC'kebach. D. ADLERSBERG. Riflesso di vtiotam. della cistifellea nelle malattie cerebr. - S. B0Nn1. Toni card~.aci musicali . W .. F AI.TA. Diabete r enale e insulare. - K. HrTZENBERGER e I~. TucKFELJJ. La massa di sangue circolante nelle malattie della circolaz. compensate e scqmpe11sale. F .. I<rscH. Ipotonia arteriosa. - N. MEYERSTEIN. Sensibilità alla · luce dei corpuscoli sang .. E. Nr:uBAUER. Aumento di secrezione e di err1issjone della bile. - O. PonGES e D .. AnLEXSBERG. Aumento d ' irritabilità del sistema neuro-muscolare i1el periodo pre-mestruale. - R .. SrNGEil .. 1'rombosi co·r onaria. --· E. ZnANSKY. Stasi polmonare d 'orjg\ne cardiale. Id., 25 ott .. - E., S1LBERSTEIN e N. PECHTEREWA. La reazione linfatica. L.. BoHMIG. Determinazione dei peptidi per la diagnosi delle n1alattie epatiche. - V. WE1ss e L. HoLL6s. Comparazione di prove funzionali d el ·fegato. - J. A. CoLLARO e al .. Ipervitaminosi. - G. SPENGLER. La malattia d~ Bang nell 'uorno. . · Presse Méd., 8 feb. ·- J. AucLAIR. Cause della cronicità della tbc . polm. - A. RAIGA. Trattam. delle mastiti acute con batteriofago.. Journ. d . Prat ., 8 feb. -- G. LAROCHE. Trattamento dell ;ipercolesterine1nia. Ann. de Méd., gen .. - R.-J .. WEISSENBACH e al. l\1eningit~ e mening·o-encefalile parotitiche primitive. - P. SAVY e H. THmns. Meningo-nefr~.ti. - J. PAVEL. Segno d~ Chvostek. · Ergebnisse ges. Med., 1. - E. KYLIN. Ipertonia .
903 ,
arteriosa essenziale. - I . A. GoLJANITZKI. Secrezio11e interna delle gland .. salivari. W. STORM. 'frattam. delle malattie allergiche. - E. KocH. Rifless'. vascolari. I d., 2. - E .. FRANK e A. AGNEn. Trattam. sintalinico del diabete. - K. FREUDENBERG. La durata della vita dal punto di vista igienico. P. SoHMIDT ~ al .. Avvelenamento da piombo. Arch. Mal. du Coeur, ecc., g·en. A. NANTA. Micosi spleniche. - E .. GERAUDEL. Il segno della contraz. auricolare satell~cte sulla sindrome di Adams-Stokes.
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Revue de Chir., 8. - M. CosTANTINI e E . CunTJLLET. Lo scalp plantare. · Riv. di Malariologia, nov.-dic. P. SEPULCRI e E . ScR1Nzr. Anofelismo r1el Veneto. G. Di ~IATTEI . Dermatite da verde di Parigi .. E. L1VERANI. E.m oglobinuria da chinino nei malarici. Su rg., Gyn. a. Obst .., gen. Resoconto deJ Cqngressq del Colleg~q America110 d ei Chirurgi . Bull. Ac. de Aféd., 4 feb .. - J. A ucLAIR. I1nmunità e mecc~nismo d~lla vaccinaz. contro la tbc. Diagnostica e Tecnica di Laborat., gen. L. . CATTANEO. -~ri·cchimen.to del virus vaccinico. A. LusTrG. Analogie fra l 'agente della febbre ondulante ~ q11ello dell 'aborto epizooticq. Pensiero Med., 31 gen. B. Rossr. Risultati tleila resezio11e dello stomaco per ulcera · gastr. e duoden. _ R adiol. j\fed. , feb .. Q. VrscHIA. Fisioterapia dell 'ang·ina pectoris. C.. SE~fENZA. Fistole digiur\O-col~ che. _4.rch. !tal. di Chir., 3. A. VEccn1. Linite plastica e carcinqma. L.. LAzZARINI. Appendicite cro11ica.
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Indice alfabetico per materie. 1\.rtrcolazioni: patologia e clinica dei versa1r1en ti . .. Pag. h94 Artropa lie tabetjche: disl urbi, simpatici . . . )) 893 Bibliografia » sgo )) 891 Calcolosi reno-ureterale bilaterale )) 887 Cirrosi epatica: pato·g enesi d ell 'ascite c:stifellea: colesterosi !) 888 Corpi estranei nei bronchi : es trazio.n e )) b91 Corrispondenze . >.• 899 )) 891 C11hito: rara anomalia Dimissioni non accettale)· procedimento disciplin,are . )) 8~6 Emottisi tut,ercolar! : 1n,eccanismo fisiopatologico . . )) 886 )) 894 Frenicoexeresi : risul ta,t~ lorutani . . Glucosio: 11uova r euziiq.ne, atta, a svelarne minime quantità n ell 'orga)) 877 nismo . . . . .. Ileo paralitico da pro·b abile ileo-colotifo, )) 869 atipico .. . . Licenziamento .i .Zlegiltimo di direttore )) 896 d 'Ospedale . . . )) 897 Maternità illegittim a. : tutela del segreto
Pneu1I1o·toraee terapeutico 11~llo stato. di n1aternità . Pag. 895 · Rifles.30 c aroti~eo . )) 882 Riflesso lerapia arab:l . )) 895 'feridini ~ guaine ten(linee: ema11gio·m i )) 894 ·r rasfn sio ne d! sangue: I\uo;vo appareccl1io . )) 879 'f11ber colosi d $ll 'apic~ j)-Olm,. : contagio diretto \lallc~ ff!g:~)ni del capo )) 885 'fubercolosi: eredità . )) 886 'f11her colosi polm. :. hacillo di ·t ipo bovino n,ella patogertes.i . )) 884 1.Jlcern gastrica: trattam. col metodo Schiél ssi )) 873 • Urina: s~gnificato diagnostico qei serlin1enti )) 892 Urinn: d os::iggio della diastasi nelle affezioni pancreatiche acute . .. )) 893 Urobjlina: studi cl~1tici )) 889 Vie genitali femm. : cocchi gramnegativi diversi dal go·n ococco )) 892 Vie urinarie: esame r adiolog. con uro)) 891 selec:tar\ 1
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Roma - Stab.
Tipo-I~it . .i\rmani
di M. Courrier.
V. AscoLI, Red. resp.
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IL POLICLINICO
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FRANCESCO TORTI Modenese Dottore in FiloSIOfia e Medicina - Professore Primarìo nel Patrio Ateneo •
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Ua tetta 1él
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eGtél delle febbtti pettnieiose ·S
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Traduzione italiana a cura del Dott. GIULIO LEGA, dalla edizione latina stampata a Venezia nel MDCCL V.
Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Dirett-Ore della
Clinica Medica. della R. Univ. di Roma.
Il volume si compone di ~ parti: l a prima è dedicata esclusivamente alla chinina, / della quale viene fatt a la stor!a e descritto l 'uso ch e se n e faceva di essa a quei tempi nelle febbri benigne intermittenti, mentre n elle a,ltre 4 parti sono descritte in m odo veramente m~rabile le febbri per~ niciose, la lor o cura ~ la loro d ~ agnosi differenz ~ale. Volume di circa 350 pagine, nitidamente ~tamp.ato in tipi elzevir, con il ritratto del TORTI riportato su una splendida cal cografia, ed una tavola « LIGNUM FEBRiù~ >> fuori testo. Prezzo L. 4 O, più l e spese postali di spedizione. Per gli ahho11ati ai nostri periodici sole L. S 6 in porto ·franco.
(N. 2)
Gli studi di Camillo Golgi sulla malaria RACCOLTI E ORDINATI
dal Prof. ALDO PERRONClTO
t
ORDI NARIO DI PATOLOGIA GENERALE NELLA R. U NIVERSITÀ DI PAVIA
Riportiamo l'Indice del Volume: PREFAZIONE DEL PROF. ALDO PERRONCITO, pag. III. - Sull' infezione malarica, pag. 3 a 24. - Ancora sull'infezione malarica, pag. 25 a 34. - Il fagocitismo n ell' infezione malarica, pag. 35 a 44. - Intorno al pre teso « Bacillus Malariae >> di l{ lebs, Tommasi- Crudeli e Schiavuzzi, pag. 45 a 76. - Sul ciclo evolutivo dei parassiti malarici n ella febbre ter zana. Diagnosi di/ ferenziale tra i parassit~ endoglobulari malarici della terzana e quelli della quartana, pag. 77 a 96. - S11lle febbri intermittenti malariche a lunghi intervalli. Criteri fondamentali. di raggruppa mento delle febbri malariche, pag. 97 a 116. - Dimostrazione fotografica dello sviluppo dei parassiti d ella malaria, (Prima serie : Febbre quartana), pag. 117 a 120. - Dimostrazione fotografica dello sviluppo deì parassiti malarici (Seconda serie: Febbre terzana). Diagnosi differenziale tra i parassiti malarici della terzana e quelli della quartana, pag. 121 a 126. - Il cloridrato di fenocolla n elle febbri intermit tenti malariche, pag. 127 a 134. - Azione della chinina sui parasEiiti malarici e sui corrispondenti ac cessi febbrili, pag. 135 a 172. - Sulle febbri malariche estivo-autunnali di Roma, pag. 173 a 220. - Bonifica ttmana o profilassi chininica n elle regioni risicole, pag. 221 a 262 . Volume in-8°, di pag. VIII-262, nÌtidamente stam pato su carta semipatinata, con dieci curve termome· trich e n el testo, due tavole e quattro carte topografiche a colori fuori testo. Prezzo L. 4 5 più le sp ese postali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici sole L. 4 1 , 7 5 in porto- fran co . Per otte>nere quanto sopra inviare Vaglia all ' editore LU I Cl POZZ t, Ufficio Postale Su ccursale diciotto, ROMA
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Roma, 2!l Giugno 1930
.\NNO XXXVII
Num. 25
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
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SEZIONE
REDATTORE CAPO: PROF.
PRA. TICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Rivista sintetica : M
cefalite postva-ccina le ()sservazioni
Faheri · La
questione dell' « en-
».
cliniche : A . Starna:
L'elefantiasi scro-
t S1le e sua ou•r a -chirUTgica. corrente : S. P aolillo: ConBid er a zioni pratiche su 110 casi di parotite epidemi(}a. Sunti e rassegne : TROFO-NEUROSI VASALI: Leibovici: L'arteriografia nelle gangrene degli a.rti inferiori. Dalla
pratica
- A. Lunedei: A prOJ>OSito di un caso di e dema di Quincke 0011 .iperemia emioo·n giunt ivale bi l a terale e di un oaso d'emiorticari a. - P. N. Desch a mps :· Le acrocianO\'Si. RICAMB IO IDROCARBONATO : Heibrg : Sulla cura e sulla conceziOO'.l.e del diabete mellito. M.aranon: A-cidosi da ipoglicemia. ~enni
bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Os·ped·ale Maig· giOTe di S. Giova nni Batti.sta. in Torino. - Società
Italiana Faecista di Studi colosi (Sez. di Pal-ermo). di ca Novareee.
Scientif1ici sulla tuberSocietà di Coltur a Me·
RIVISTA SINTETICA La questione dell' '' encefalite postvaccinale ,, p er il dott.
MARIO FABERI
d egli Ospedali Riuniti - e d ella R. Clinica P ediatrica di Roma. Si tratta di un proble111a a ll 'ordine d el g iorno, ch e appassiona g li tudiosi d ei vari paesi , enza aver tuttavia trovato ,a n cora la gi usta :soluzione. I dati etiolog·ici e clinici della sp ecia le forma morbosa sono abbastan za netti e costanti; l 'interpetrazione patogen·etica, inv.e ce , è tuttora in discu ssione, ed in ognuna delle teorie esposte s i trova qualcosa di vero. Potrebbe infatti sembrar strano il leggere l e c o,n .c lusioni di due lavori r ecentissimi, pubblicati da autori ch e s' interessano da molto tempo dell 'argomer1t o. Dice il Lucksch i1ell 'agosto 1929 : cc Der Ring ist Geschlossen », in tendendo come d efinitivamente dimostrata la natura ' 'accinale d ell 'ence falite; scrive inYece il P ette , n el settembre d ello stesso .an110: cc Fiir die postvakzina le En-
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Appunti per il
medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA:
L 'ormone follicola re in f 01·m a ori stallina . CASISTICA: Stenooi pilorica si fi}itica . - Due casi di t umori appendicolari : vcluminooo n evroma ed epitelioma gh i andolaire. Ernia parruduodana le destra e tubercol-0ei iperplastica i solata del ten'lle. - Ernie epjgaetri che e lesioni dello stomaco. - L "ernia crur a le dopo operazione di Bassini p er ernia inguinale. TERAPIA : L'usa d ei medicamenti iiir radiaiti. - SulJa terapia ·d elle sin dromi calcioprive con l'ergosterina irradiata. - la IENE : La m a l aria nel Ravenna te. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Med i-0ina soci a le. - Serviizi igienic-0-sanitari. - Concorsi. - Nomine , promozioni ed ono~ifi-0enz·e. · Nostre corrispondenze : Da Torino. 0
Notiiie diver se. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
zephalit is kann l1eu te a ls ·erwiesen gelten, dass das Vakzinevirus d er Erreger nicht ist », cioè: si può oggi ritenere ch e il virus vaccinico non è l 'agente dell'ence fal ite postvaccinale. Dall 'esposizione ch e andr·emo facendo in seguito, si vedrà precisam ente come esistano dei fatti i quali possono suffragare l 'una e ] 'altra opinione. Diren10 intanto come i casi d ella m .alattia scgu1t1no ad esser e continuamente riferiti , tan to da costituire, per certi paesi, d elle statist icl1e tutt 'altro ch e indifferenti. Eckst ein , p er esempio, . nel 1929 ne ha raccolti 89, i)ubblicati come avvenuti in Germani.a, e con mortalità d el 34,8:100. In Svezia, durante il 1927 e 1928 e n ei primi mesi d el 1929 n e sono st ati riportati 51 casi con 22 m orti. Le tatistiche d ell 'epidemia inglese parlano di 93 casi dal 1922 al 1928, con mortalità d el 58 %; e quelle Ola ndesi di 150 casi dal 192-1 al 1928, con morta lità d el 30 %. A Vienna, da l 1925 al 1929, n e sono stati raccolti 26 casi. Cifre, dunque, rispettabilissime, ancl1e per il numero dei d ecessi verificatisi. Des_ta p erò subito interesse il fatto ch e in alcuni paesi la m alattia n on è stata segnalata
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906
IL POLICLINICO
a~fatto , come per
~sem~io
in Spagna, ove vien e u sata una speciale linfa vaccinica, di cui dovremo. parla~e. espr~essame.nt~ in seguito. In Italia, poi, I casi descritti sono rarissimi e a d esito nettamente favorevole (Catta11eo ' !Forna_ra, _Gai.dano, Russi, Allaria, 1F aberi: Mugg ia , Fiore, Benvenuti). La storia dell~ enoefalite postvaccinale è abbastanza breve. Furono infatti H. Turnbull e 1F. ~c . Into~h ad osservarn·e i primi casi nel 1912 in Ingh1lterr.a, e il loro studio fu corres],ato da ricerche a.nato,m o-patologiche. Quasi in pari tempo si presentavano altri casi in Olanda, studiafi da 1F. V. Bowdyk v. Bastiaans~ dal punto di vista clinico e istologico; fin ch è nel 1920 Lucksch, con un lavoro clinico e sp erin1entale po·deroso attirava I '.attenzione degli studiosi sull 'argomento, seguito subito da Therburgh, Bijl, Levaditi e Nicolau, Stoos e C.ar~ière , ~lane e Caminopetros, I\.raus, ed altri, i quali completavano le ricerche, emettendo le loro ve·dute in proposito . . Sfogliando la letter.atur.a più recente, troviamo una serie di altri casi, studia ti accuratamente, e rap·presentanti ognuno un 'altra pietra offerta per innalzare l ' edificio ·di questa nuova entità morbosa. Citeremo, per chi avesse desiderio di consultare questi lavori di .data più vicina, i seguenti autori, rinvian·do alla parte bibliografi ca , p er le indicazioni più precise: Priesel , W alenta, Mader, Huber, Fulgham, Hekmann, Baron, P.aisseau e Scherrer, Russel e Oddie, Horder , Taylor, Dévé, Benvenuti, Fracassi e R ecalde Cuestas, All.aria, Mug·gia, Flexner, Bien en stein, Priesel e Wagner. Il p eriodo di comparsa della manifestazione n ervosa , dopo l'avvenuta -vaccinazione, è intorno al ~0°-12 ° giorno, e nel1la grandissima maggioranza ·dei casi sono colpiti i soggetti al disopra dell 'anno di età, e·d i ·p-rimo-vaccinati. Ecco, a tal proposito, una p·a rte delle conclusioni contenute nel cc Bulletin d 'Office Jnternatio11a le d 'h ygiène publique » ( décembre 1929, pag . 2052) a proposito dell'inchiesta svolta n ella Svezia: cc Il periodo di comparsa d ell 'en cefalite postvaccinale concorda con le o ser v.azioni in altre regioni, e cioè con massin1a incidenza all'll 0 giorno. Su 51 casi, 46, con 17 morti , sopravvennero dopo la 1a vaccinazion e; 8 casi, con 4 morti , avvennero in b an1bini al disotto di 1 .anno; e 18, con 3 n1orti , tra· 1 e 2 anni. Cinque casi solamente sopravvennero in rivaccinati di età .d.a 12 a l a11ni, e morirono tutti; ma in 2 di questi n·o n fu possibile rintracciar.e segno .alcuno della ] a vaccinazione, e in 3 altri casi non si trattò, a ssai 1)robabiln1ente, della malattia in questi on e. La rnag·gior parte dei casi si ebbe poi n ei m e i di maggio giugno e ottobre, e non i 11otò special e tendenza a raggrupparsi per di stretti ». Dalle statistiche Olandesi e Inglesi desumian10 i seguenti dati:
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[ANNO
1° Periodo tra vaccinazio11e e comparsa
dei sintomi nervosi: Giorni · Stat. Olandese: 2 o 4 o
5 7
1 3
8
4
9
6
10 11
19
12
30 30
13 14
12 6
15
2
16
1 3 2 4
17 18 19-34
Stat. Inglese: 2 2
o 4 1 2
11 23 23 12 2 1
o 1 1 3
2° Età, e casi di encefalite postvaccinale: Olanda
1
Età
0-1 1-2 2-3 3-4 4-5 5-6 6-7
7...
'
Inghilterra Età Casi 0-1 9 1 3
Casi 1 1
7 34 27 37 15 1
2
3 ±
-
o
6
7 8 9
10 11 12 13 14 15 oltre 15
o
1 1 1 5.
11 · 12 5 6 6 8 5 3 4
14
Il .decorso clinico della malattia è in genere rapido, e, se non so pravviene la morte, la guarig·ione si ha in una o due settimane. I sintomi nervosi raramente si stabiliscono a gradi; per lo più, invece, l ' insorgenza è brusca, con cefalea, von1ito e febbre. Sopravviene poi la perdita ·di coscienza ed i fatti paralitici. Nei casi iperacuti la temperatura raggiung·e gradi notevolissimi, e in due o tre giorni si ha l.a morte. I fenomeni paralitici colpiscono un.a o più membra, accompagnandosi talora a manifestazioni di irritazione mening·ea. I nervi cranici sono colpiti più di rado. I riflessi, in genere, sono aboliti, mentre il segno di Babinsky si ritrova con una discreta frequenza. A seconda dell'alterazione della vescica e del retto si può avere ritenzione o incontinenza. Il pre·dominare di un sintoma o dell'altro ha permesso di distinguere vari quadri patologici. In un primo gruppo di casi, infatti, appaiono colpite le sole m eningi, ed allora tutta ]a 1
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XXXVII, NuM. 25]
SEZIONE PRATICA
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1nalattia decorre con l'aspetto di una me11in- sciuto della flogosi non purulenta: iperemia ed gite sierosa, manifestantesi con: vomito, cefa- ed.ema delle leptomeningi, del cervello e del lea intensa, incoscienza, febbre, opistotono , midollo, con rare suffusioni emorragiche. Tarigidità nucale, avvallamento d elle pareti ad- lora , poi, il reperto· fu del tutto normale. dominali , ecc. Il liquor fuoriesce a pressione ~ficroscopicamente, invece, il carattere delle aumentata, limpido, e vi si può constatare lesioni, pur essendo quello &tesso delle flogosi mo.dico aumento ··dell 'albumina . e delle cellule. non purulente, è più netto e più variato. Si Se ne trovano ·descrizioni d.a parte di: iFinritrovano cioè infiltrazioni mesenchimali delle kelstein, Stoos, Stiner, Warschauer, Leiner, pareti vasali, e.d aumento delle fibre e delle cellule g·liari n elle vicinanze di tali vasi, tanto Oestreicher . In un secondo g·ruppo rientrano casi pi.ù nella sostanz.a grigi.a ch e in quella bianca. numerosi , nei quali .a pp.a re n etta I.a parteci- Nella sostanza grigia, inoltre, si mettono in pazione del cervello, dei suoi annessi e del · evidenza ,a mmassi ·di cellule gliari in mezzo al midollo al processo. Anche qui si ritrovano tessuto sano, e notevole quantità di leucociti, sia negli infiltrati -delle pareti vasali, sia negli fond.amentalmente gli stessi sintomi generali: cefalea, vomito, convulsioni,_ cui si aggi.un- ammassi di cellule gliari perivascolari. gono la sonnoleni-a, per lo più a ccentu.a ta, e Delle zone .sono colpite a preferenza di .altre, e, propriamente, nella sostanza grigia in spele paresi. Ma , a seconda -d ella presenza o meno di altri cial modo la substantia nigra e il ponte, taspeciali sintomi, po sono venir distinti vari lora il midollo lombare, e nella sostanza biansottogrup,pi. ca i campi midollari subcorticali. Molto limitate sono le degenerazioni e la Nei 3·4 casi -di Bastiaanse, infatti , e in alcuni di Lucksch , Fieder, Turnbull e Mc.Intosh, si scon1parsa ·delle cellule g.a nglionari, e rarisebbe costantemente: sonnolenza, von1ito, fatti simi i fatti di neuronofagia. In casi singoli si paralitici, talor.a con po·sitiv ità del segno di rilevarono campi di rammollimento, specie Babinsky, ma sempre con assenza di paralisi midollare. Da qu.a nto precede, si può subito dedurre a carico dei nervi oculari. In altri oasi, invece (Lucksch, ·e cc.), predo- come I 'anatomia patologica ·d i questa speciale minarono accanto alle manifestazioni cere- forn1a morbosa sembrerebbe già rappresentare un carattere importante per la sua differen~ brali sintomi tetaniformi (trisma , .opistotono, contrazioni muscolari delle estre·mità), tanto ziazione con l'encefalite letargica. In questa. da giustificare talora la somministrazione di seconda malattia, infatti, le lesioni hanno il carattere fondamentale di una polioencefalite,. siero antitetani co. In altri ancora furono compromessi i nervi ·e vi si trova l 'infiltrazione linfocitaria (plasmocitaria), diffusa anche ai tessuti ectodermici, oculari, sì che si poteva m ettere in discussione la possibilità ·dell 'e n cefalite letargica m entre i leucociti nelle infiltrazioni perivascolari i r itrovano solo )nei casi rapidamente (Lucksch, ·Russell, Turnbull e Mc.Intosh ecc.). Ai sintomi cerebrali, finalm·ente, si aggiun .. m ortali , costituendo invece un reperto cotante nella forma postvaccinale. In questa sere talora anche quelli midollari, simulan·do poi, come si è visto, i nuclei dei muscoli ocuun processo poliomielitico (Turnbull e Mc.Inlari sono per lo più risparmiati, mentre neltosh , Lein·er , ecc.) . Il liquor, in questi ult~mi casi, presentò 1'en·cefa]ite epi·demica vengono colpiti quasi cl~ r eg·ola. aumento dell'albumin.a e dello zucchero, m,a nH. Turnbull, ,a complemento del suo primo tenen·dosi, negli altri , :pressochè normale. In un terzo g·rup,p o si devono citare casi in }.a voro, ha recentemente descritto il r eperto cui le manifestazioni morbose furono a carico istolog·ico del suo 8° caso ·di en cefalit e vaccidel solo midollo (Thaning, Turnbull e Mc.In, nale, constatata in un b am]) ino di 13 mesi, ammalatosi 10 giorni do1)0 la ' 'accinazione, e tosh , Leiner ecc. ). . L'ultimo gruppo , infine, riunisce dei casi. m orto ·dopo 25. In sostanza vi ene riconfermato il vecchio reperto , cen si tcnte in un quadro più rari, in cui si sarebbero avuti sintomi a carico dei n ervi periferici : nevrite ottica essenzialmente diverso da quell o dell 'en cefa(Stoos), nevrite dell 'ulnare (Leiner), h ePpes li te epidemica e d ella poliomielite, e più sizoster (Baumgartner e FromI!Lel), tanto che, mile, invece, a quello dell 'en ce f.a lite dissemianzi, fin dal 1922 il Dumon t aveva discusso nata (Westphal), della sclerosi dissemi11a ta , e d·e lle possibili conn essioni morbose tr.a vacci- dell 'en cef.ali te peri,a ssiale (Schil der). Rico:rideremo, a questo punto, un lavoro r enazione ed herpes zoster. · L'an.a tomia patologica dell'.e ncefalite post- centissimo di A. Troup ed E. W. Hurst , i vaccinale è ben conosciuta perchè i numerosi quali , riferendo un caso di en èefalomi.elite disseminata insorta in un adulto affetto da vaiuocasi mortali h.a nno permesso di eseguire frelo e ad esito letale, dichiarano essere stato il quenti autopsie. I primi lavori in tal campo furono fatti da l o~o reperto an.atomopatolog ico identi co a· quello riscontrato nell ' ence falomielite seconLucksch , Turnbull e l\1c.Intosh, Bastiaanse. In complesso si può dire ch·e le alterazioni daria alla vaccinazione. È dunque logico, per quanto precede, che vi macroscopiche della malattia non hanno altro di caratteristico all 'in·fuori del.l 'asip etto cono- sian o autori i quali si dichiarino fautori del-
908
IL POLI CLINICO
l'origine vaccinale delle sindromi nervose insorgenti dopo ]a vaccinazione, e tra questi già abbiamo ricordato il Lucksch. Il Netter, a ltro sostenitore di tale ipotesi, h.a recentemente esposto le su e osservazioni sul1'epi·demia di ' 'aiuolo modificato chiamato « alastrim », insorta alla fine del luglio 1929 a Rotterdam. Si ebbero 597 casi, con 15 morti. In tale occasione è stata ripresa in tale città I~ vaccin.azi?ne an~ivaiuol osa, ~ con questa è riapparsa l encefalite postvacc1nale con 59 casi, dei qu.ali 15 n1ortali, quanti ~ioè se n e verificarono per l 'epidemia ch e si voleva ·combattere. Gli argomenti fondamen tali riportati d all 'A. 1p er sostenere la propria tesi sono i seg:u~nti: 1) d.imostrazione dell.a presenza di ant1virus vaccinale nel cervello di due malati · (Bijl e ·F renkel); 2) buoni r esultati della cura con. siero prelevato dai g·enitori vaocinati in pari terr;t·p o; 3) rarità molto più gr.an·d e dell 'encefal1 te nei ogg·etti rivaccinati. LB: magg·ior frequenza dell 'en·cefalite postvacc1nale sembrerebbe da mettersi in rapporto, .secondo il Netter, a lJ.a pratica di rinforzo delj 'attività .del vaccino d ella gioven ca e del passaggio n el conig1io. - . Bijl e Frenk.el hanno eseguito ricerche n ei conigli, u sando t1n n eurov.accino, p·er il fatto ch e le statistich e olan.desi avrebber o dimostrato l 'aumento ·del pericolo di encefali ti postvaccinali per l 'uso appunto di neurovaccino. Gli AA. ha nno dimostrato ch e do·p o l 'inoc ulazione cutanea possono presentarsi focolai miliarici in vari org·ani, tanto ecto·dermici che mesodermici, e in parecchi .di tali organi , come pure n·ei focolai miliari ci , nel sangue e nel cervello dissanguato, si potè dimostrare la presen za di vaccino . I focola i sarebbero quindi di natura specifica, e n e fu osservata la formazione a n ch e ·dopo l'uso del neurov.a ccino di Gallardo. Ap.pare dunque la possibilità che, in an.alo·g ia alla form.azione di tali focolai, .a nch e il prooesso en ceifa litic o veng.a provo·c ato dal • • • viru s vaccinI<co. Il cervello di un b ambino morto di en cefalite postvaooinica dimostrò di possedere propri età virulici.de verso il virus vaccinico. « Ciò in·dica n ·dicono gli AA., « unitamente al fa~to ch e in simili cervelli può essere dimostrato il viru s vaocinico, ch e i bambini muoiono al momento in cui il cervello acquista proprietà virulicide; e tale virulicidi tà fa com·p rendere come nei cervelli di en ce falitici quasi mai fu dimostrato il virus vaccinico ». Degli autori Itali.ani, ch e si sono oc.cupati dell'argomento, il Benvenuti è d 'opinione ch e non si poss.a escludere Ja possibilità che, almeno in qualche caso, si tratti proprio di una localizzazione cerebrale primaria del virus vac• • c inico. La ricerca del virus nel sangue e nel liquor dei bambini di recente va ccinati e in quelli ammalatisi di ence falite postvaccina le è riuscita positiva a vari autori, ed anch e questo
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XXXVII, NuM. 25]
costituisce argomento in favore dei sostenitori dell'origine v.a ccinica dell'affezione. Huber e Gildemeister l 'h.a nno rinvenuto 2 volte, Eck&tein, I-Ierzberg-I\.remmer ed Herzh.erg più volte. n el sangue di vaccinati, spec.ialment~ tra il 6° e 8° giorno, e 1 volta nel liquor d1 un n1alato. Heckstein, anzi a tal proposito, ritiene log ico d i pensare eh~ il virus possa n el v.a ccinato oltrepassare la barriera em~tica e. del liquor, sia per la virÙlenza ·della linfa, si.a per la m.a ssività dell 'infezione sia per l 'eccessiva perm eabilità della barrier~ · su·dd.etta , sia infine per le spec ia li disposizioni reattive allergich e dell 'organismo n el senso di V. Pirquet. ' _ Vi è poi tutta una serie di autori i quali o t engono. l 'orig ine vaccinale dell ' en cefali te, ma n on n el sen so ·di una infezion e cerebrale b ensi di una formazione di anticorpi, provo-' canti lo scoppio della sindrome morbosa. Priesel, ad esempio, prendendo lo spunto da un . a ltro caso venuto alla sua osservazione ' si riporta subito alla possibilità di complicazioni nervose ·durante il decorso dell'infezione vaiuolosa, messe recentem ente b ene in J.u ce dal Glanzmann, sull.a scorta ·d i numerosa casistica (C·u rshmann, Aldrik, Kliemb erger , Mairinger ecc.), e con sider.a poi I.a v.accin.a zione com e una malattia infettiva in miniatura, n ella quale g.Ii anticorpi ·del vaccino esplicherebbero un 'azione duplice. Mentre cioè si avrebbe da un la to la distruzione del viru·s per opera dei leu.co·citi, con digestj on e d ei prodotti del ricambio, si former ebbero ·d 'altro canto dei pro·d otti di scissione, capaci di provocare la flogosi dei tessuti circostanti e la reazione febbrile generale (Pirquet). È ·per questo ch e su.I punto inoculato si forn1a l 'area vaccinale. Ora si sa ch e all '8°-l2° giorno da lla vaccinazione può aversi il cosidetto cc vaccino gen eralizzato », un'eruzione va·ccinale cioè em.a togena, d.a interpetr.arsi com e una diffusione d el virus, appunto per via del sangue. Naturalmente le nuove coloni e depositatesi sottocute vengono poi combattute e .annien tate dagli anticorpi che si formano per l'occasione. Se dun.q ue il virus v.a ccinale può essere portato in cir colo ·1)er tutto l 'organismo, non sar.e bbe illogico pensare che, in qualche caso. giunto nel sistema n ervoso centrale, reagjsca qui a contatto degli anticorpi coi quali s'incontra, e ch e, forman·dosi allora una quantità più o meno notevole di apotossine, possano aversi le manifestazioni meningo-encefalo-mieli tiche. Tale ipotesi spiegherebbe il perchè dell 'i~ sorgenza di tali manifestazioni. tra il 10° e 11 14° giorno .da lla vaccinazione, n ello stesso periodo cioè in cui si manifesta il vaccino generalizzato (Leiner). A tal pro,p osito ricorderemo una :ecent~ osservazione di Paisseau e Sch errer, i quali assistettero , in un bambino di 5 mesi, all '8°
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giorno dalla vaccinazione, al.la compar sa dei sintomi di una encefalite mortale, con sonnolenza, segno del facciale, cianosi delle estremità, m entre in pari tempo si presentava un vacci.no generalizzato. L ' ipotesi d el Priesel spiegherebbe anch e il decorso talora rapido, con scomparsa pure rapida dei sintomi app.a rentemente g·ravi. Nei bambini piccoli le manifestazioni del genere sarebbero eccezionali per lo scarso svi1u ppo del cervello a tale età. Come .pure si potrebbe pensar e ad una disposizione individt1ale del sisten1a n·e rvoso centrale verso questa malattia, spiegabi le col con cetto dell ' cc allergia dell 'età » recentemente sostenuto dal compianto V. Pirquet. Secondo Glauzmann avrebbero valore gli stati anafilattici locali n el sistema nervoso centrale. ~ però ·difficile pen sare ad ~n processo anafilattico, qu.ando si sa cl1e nel nostro caso si tratta di un 'unica introduzione di antigene. Più importante è, in tale ; sen so, l'osservazione di Stern , di un bambino ammalatosi di encefalite epidemica n ell'aprile 1924, ·d ella quale guarì senza postumi, e morto nel maggio 1927 in seguito a manifestazioni encefalitiche postva.ccinali. Nel cervell o si trovarono alterazion.i in parte riferibili all 'encefalite pregressa, e in parte al la malattia ultima , sen za però i tipici infiltrati gliari. L' A. interpetra tale caso :r1el senso ch e siasi trattato o di una ipersensib·i lità .an.afilatti ca di un cervello flogisti camente mal.a te verso sostanze g iunte nel cervell o stesso ·do.p o la vaccinazione, oppure di riattivazion.e di un vir.u s r estato n ell 'orga11isrno. P\.itiene quindi che non sia del tutto escluso ch e in qualch e caso· possa trattarsi di virus en cefalitico, e propriamente di quello d ella encefalite epj.demica, e in altri casi di un altro virus rjattivato dalla vaccinazione, e dello stesso tipo forse di quello ch e provoca l 'en cefalite disseminata. 1· fautori p iù con vinti dell'etiologia da virus d ell 'encefalite epidemica e dell'encefalite postvaccinale sono Leva.diti e Nicolau. Ta li autori hanno infir1n ato an che il r·eperto an.atomopatologico presentato come caratteristico della malattia, dimostrando ch e è possibile provocare una nevrassite vaccinale nelle scimmie qon l 'inoculazione d el n.eurova.c cino direttamente nell'encefalo. L'esame anatomo-patolog ico su tali a n,i mali mise in evidenza ch e la inalattia cosi provocata consiste in una meningite acuta em orragica ed infiammatori.a, che interessa la pia madre, oltre ad un focolaio vaccinico locale (pustola cerebrale), sen z.a interessam·e nto del parenchima n ervoso, n è dei vasi d ei diversi altri seg·menti del sistem a nervoso centrale. Il Levaditi ha infirmato anche i resultati di Turnbull e Mc .Intosh , i quali ·dichiararono di aver visto socco·mbere, col quadro d ell 'encefalite postvaccinale, alcuni animali cui era tato inoculato materiale proveniente da individui
che soffrirono di complicanze ner.vose postv.accinali, previo arricchin1ento col metodo di Ohtawara (iniezione nel t esticolo). Secondo il Levaditi · ciò non sarebbe pro·b ativo, in quanto è risaputo ch e qualsiasi neurovaccino, da 8 a 10 giorni dopo l 'in oculazione sottocutanea, può apparire in piccola quantità nel nevrasse stesso, se11za tuttavia determinare di necessità delle lesioni en cefalitiche mortali. Sempre secondo lo stesso autore, poi, le osservazioni di Lucksch , per le qu.ali i conigli inoculati col vaccino jenneriano alla cornea morrebbero per en cefalite acuta determinata dal virus vaccinico, sarebbero state smentite dalle ric.erch e su ccessive, istituite da· lui e da altri, specie d.a Walth.a rd. Ma oltre ch e su questi fatti d 'in.dole speri111entale, la critica ·del Levaditi si basa anch e s 11 altri d 'i11dole p.ratica . In Spagna, inf.atti, Gallar.do, Gonz.alés e collaboratori hanno vaccinato migliaia di bambini u sando un n eurovaccino , un v.a ccino cioè coltivato nel cervello del coniglio, in modo da otten ere un virus privo .di qualsiasi germe associato. Gonzalés h a vaccinato a Barcellona in tal modo più di 1200 soggetti, che, uniti a quelli vaccinati da Gallardo, dànno un totale di 20.365 vaccinazioni con neurov.a ccino, raggiungendo poi n el novembre 1926 per tutta la Spagna, sempre con . lo stesso v.a ccino, fornito dall 'Istituto Alfonso XIII , la cifra di 2.500.000, con positività altissima. Ebbene, n onostante le su e qualità n eurotropich e, la v.accin.azio.n e eseguita con tale v.accino non si è mai complicata con en cefalite. Resterebbe a spiegare perchè in Ol.a nda, ll an.do lo stesso neurovaccino in 40. 000 sogg.,etti, si sono lamentati 11 casi di encefalite. Il Levaditi e il Nico]au, riportandosi anch e a loro precedenti studi, secondo i quali una infezione provocata da ultravirus neurotropi (n e·u rovaccino , encefalite, rabbia, h erpes) determin erebbe la comparsa di un processo morboso dovuto ad a ltro virus preesistente nel1'organismo riten gono che l 'inoculazione del vaccino jenn eriano sarebbe capace .di provocare lo scoppio di una sindrome nervosa solo a patto ch e il soggetto albergasse già un altro virus, allo stato latente, il quale non sarebbe, con gran.d e probabilità , a ltro ch e quello del] 'encefalite letargica. Questo possibil e rapporto tra ence.falite epid·ernica e·d encefalite postvaccinale è sosten uto anche da a ltri, basan.dosi su osservazioni probative, quali ad esempio quella di Terburgh, il quale notò contemporaneam ente, in una comunità , tre casi di encefalite in bambini , dei quali due solamente erano stati vaccinati in quel periodo. Accettando una tale ipotesi, dovremmo tt1ttavia ammettere, cosa abbastanza inverosimil e, ch e n ella Spag na, per lunghi periodi di anr i . non i sia verificato un olo caso di en cefalite 1
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letargica. Esistono inoltre altre osservazioni tendenti a toglierle valore, quale ad esempi o quella recente del 1\1ader, che , riportan.do sei casi di en cefalite postvaccinale in bambini , vaccinati per la prim.a volta, mette in rilievo , .con dati epidemiologici , la nessuna contemporanea correlazio:qe tra questi casi e l 'en cefali te epj demica . Il Keller insistè anche sulla neg.atività delle prove costituite sugli animali, ten·denti a dim ostrare ch e · il virus dell 'en cefalit e epidemica può essere la cau sa .d ella malat tia postvaccinale. I\..raus e Takaki hanno cer cato po i di dimostrare la n essuna affinità tra le due form e morbose, per mezzo della deviazione del complemento , sebbene tale complicata prova n on abbia eccessivo valore riguardo allo studio dei • • vacc1n1. Ricorderemo infine che una differ enza for1damentale tra le due malattie è costituita d.a i reperti anato·m ici, nei casi mortali, dall 'assenz.a di contagiosità da parte d ell 'encefalite postvaccinale, e ·dalla mancanza quasi assoluta di postumi morbosi nei casi di questa mal,a ttia venuti a guarigione. Numerosa è la schiera degli ,a utori i quali , negando la specificità del virus vaccinico nella determ inazione ·dell'encefalite postvaccin.al e, ma non .annettendo contempor.a neamente importanza assoluta a quello deJ.l 'en cefali te letargica, sosten gono tuttavia trattarsi di forma morbosa dovuta a·d un ·virus d '.altra natura. Il Demm e, a·d esempio, riprendendo lo studio sperimentale del neurotro,p ismo vaccini co, vaccinato un numero notevole di conigli periferi camente (sottocute, sulla cornea, n ei testicoli e nello sciatico) e in parte cerebralm ente, t~ovò ch e i primi, u ccisi a distanza vari.a di tempo, non mostrarono alterazioni istologich e notevoli n el sistema nervoso centrale, sebber1e fosse possibile, in un certo numero ·d i casi , dimostrare biologicamente la presen za d el virus ed una pleiocitosi del liquor; n ei secondi , invece, si rinvennero i cosidetti n1anico tti p erivascolari già descritti .dal Levaditi, alterazioni non specifi che, e limitate alle m eningi e ao-1 i spazi peri.vascolari. Fu poi possibile escluder e una diffusione del vaccino per vi.a nervosa, essen·do stati eguali i resultati ottenuti dopo il bloccaggio dei nervi , e per esser si osservato un vaccin o gen er alizzato dopo l 'introduzion e dire tta n el nervo e prin1a che si fo ssero prodotte alter azjoni di qual siasi entità n el sistsma n ervoso centrale. Il vacc ino quindi , secon·do questo autore, sarebbe da con siderarsi come una infezione generale; mentre l' en cefalite postvaccinal e n on dovrebbe esser e ritenuta a ltro cl1e un a reazione del sistema n ervoso centrale ad un secondo \ irus, attivatosi in occasione della vaccinazion e e delle mutazioni immunitarie e biolog ich e detern1inate da questa. 1
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A tali conclusioni si associa il Pette, secondo il quale questo ' 'irus potrebbe essere anche quello stesso che provoca i casi, da qualche tempo frequenti, di encefalorr1ielite acuta disseminata ·degli adulti, o, comunque, un agente d ell '.ordine d ei virus ultra-visibili, come lo riprova anch e il quadro istologico. L. Nicoli ottenne I.a morte degli animali da laboratorio , con m.a nifestazioni nervose, inoculando l.a linfa vaccinica per via subdurale, intracerebrale e intracarotidea. La ricerca istopatologica dimostrò una pachi-lepto-meningite, con infiltrati p eri.vascolari, ch e si spingono verso i centri n ervosi e provocano l 'accrescin1ento della g lia. L' A. m ette in evidenza il fatto ch e reperti ana loghi si ebbero in animali _ morti con sintomatologia nervosa , dopo infezione erpetica. Nomineremo, tra i partig iani di un virus neurotro•p o non anc·ora identificato: l(eller e Schaefer, Wiersma, Kling Lonberg e W assén, Reisch . L'osservazione di Reisch è interessante e riguar0d a 8 casi di malattja n.ervosa insorta durante la vaccinazione di 233 bambini in un distretto austriaco, tutti dell 'età da 5 a 10 anni. · " Il sintoma car.a tteristico consistette in cl onie, limitate quasi ur1ic.amente ai muscoli del tronco. In due casi si ebbe esito letate e si trovò n el cervello il qua·dro ca·ratteristico d ell 'encefalite po~tvaccinale . In pari tem·p o, però, clonie simili furon o ri scontrate in àltrettanti bambini ch e non er an o stati ' 'accinati affatto. Secondo l 'A., quindi , I.a v.atcin.a zione non rappresenter ebbe ch e una coincidenza, e la malattia non sarebbe stata ch e una manifestazion.e nervo-s a a tipo epi·demico, da virus neurotropo. Certam ente, le clonie sono un d.ato molto suggestivo per poter pensare che, nei casi sudd etti, siasi tr.a ttato di e.p idemia di encefalite epidemica. Resta però il fatto del reperto- caratteristico di lesioni n ervose di tipo diverso da .quello offerto da que t 'ultima malattia. G. Fiore, in un lavoro critico assai r ecente, è più esplicito e, analizzando anche dei casi j)ropri , afferma ch e clini camente tutti i casi ino ad ora descritti di en ce falite postvaccinal e rispondono a tre specie morbose : l 'en ce falite epidemica, la paralisi infantil e epidemi ca, ' la comune en cefalite infantil e. In Olanda e in Inghilterra prevarrebbe, secon.do tale A. , il tipo primo, in Italia il secon·do. Non si sarebbe fino a.d oggi dimostrato che queste pretese en ce falomi eliti non ·esistono al difuori della ' 'accin.azione, m entre i soggetti colpiti non sarebbero altro ch e dei portatori di un virus n eurotropo. La diver sità del quadro anatomico sarebbe dovuta, com e ammette pure il Levaditi, al particolare andamento impre.s o dall 'infezione vac- • cinica all'eventuale encefalit e epi·d emica insorgente; oppure, trattandosi di altri virus , le le1
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sioni sarebbero egualmente diverse da quelle classiche di quest'ultima malattia. In conclusione l 'A. dichiara che converrebbe d'ora innanzi parlare solo di cc encefalomieliti in soggetti di recente vaccinati ». Ora, dell'encefalite epidemica si è detto a ·sufficienza. Quanto invece alla poliomielite, è conosciuta la diversità del suo decorso, anche se viene implicato il cervello, ed anche qui il rep.e rto anatomico è assai differente. M.ancano poi riferimenti di casi di encefalite postvaccinale insorta in rapporto a fo colai epidemici .d i poliomielite acuta. Si può solo ammettere che qualch e caso della secon·d a malattia sia stato erroneamente confuso con qualcuno della prima, data la coincidenza della vaccinazione. E ciò varrebbe per i casi a localizzazione midollare, di cui si è già parlato, e per qualche caso di pretesa ence.falite vaccinale cui residuarono delle paresi fla ccide degli arti. Per quanto finalmente rigu.a rda il virus erpetico, la cui posizione nell'·e tiologia dell'encefalite epidemica non è ancora ben chiarita, si può dire ch e nelle es perienze sugli animali la cornea non si mostr.a immun.e verso l 'infezione erpetica dopo l 'inoculazione con pro dotti cerebrali di m.a.Jati di encefalite postvaccinale , mentre d 'altro lato no11 si riesce a produrre encefalite coll 'inoculazione corneale di cervello di encefalitici. È poi risaputo che i bambini al disotto dei 3 anni non sono suscettibili ad ammalare di herpes. Le i·p otesi patogen etiche riguardanti la forma morbosa di cui ci occupiamo, non sono però limitate a quelle fin qui esposte; poichè vi è un altro gruppo di autori che parla addirittura di germi conosciuti, specialmente di bacilli. Pon°d man, ad esempio, in seguito a studi accurati, esprime l'ipotesi che il virus vaccinico, come virus filtrabil e, .a ttivi un b.a cillo del gruppo della cc Pasteurella », e che l'individuo muoia a causa della neurotossina prodottasi. Tale pasteurella potrebbe essere già presente nello stesso individuo, oppure essere contenuta nella linfa vaccinica. In ulteriori prove l 'A., unitan1ente all'Al·~:lershoff, ha messo in evi·denza l'azione che esplicherebbe un altro germe, il bacillo bipolare, isolato negli animali da esperimento e dal muco nasale di un bambino sofferente di encefalite postvaccinale, e sempre fornito deg] i stessi caratteri culturali e .biologici. Le inoculazioni con tale muco nasale, inoltre, provocarono la comparsa n el cervello di quelle speciali sostanze tossich e, chiamate dagli AA. col nome di: cc n eurocidina ». Aldershoff, recentemente, in _14 casi di encefalite postvaccinale, ha isolato 8 volte dal muco ·d elle fauci della monilia, d-el tipo « m etalondinensis » di Ca tellani. Da un 'inchiesta retrospettiva compiuta da Klin , Lonberg e Wassén , risulta che in due 1
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casi mortali, con r eperto anatomico caratteristico d ell 'encefalite postvaccinale, &i rinvennero nel cervello dei corpi roton.d eggianti od ovali, simili a protozoi, le cui culture ed inoculazioni · ebbero però esito n egativo. Esaurita così, per sommi capi, !'.a nalisi dei principali lavori accumulatisi nel corso di pochi anni nei rigu.a rdi della p·atogenesi del! 'encefalite postvaccinale, diciamo poche p arol e circa I.a diagnosi, la progno·si e la cura. Il criterio fon·d amentale diagnostico è certam·ente b,asato .sulla nozione della preced·ente vaccinazione praticata, e sul periodo trascorso tra questa e la comparsa dei sintomi. Nelle form e a localizzazione m eningea si dovranno differenziare le varie m eningiti acute ·dell 'infanzia , caratterizzate da quadri caratteristici del liquor spin.a le, e la speciale form·a, piuttosto rara, di encefalite meningitica, nella quale il liquor presenta a umento considerevole ·d ell 'albumina e dello zucchero, con pleiocitosi marcata ·e form.azione di coag·ulo n etto (Stern e Lichtwitz). Più difficile può riuscire la differenzi.azione -d elle fo-rme encefalitich e ed encefalomielitiche le quali possono simulare tanto un.a encefalite epidemica, qua11to una poliomielite. L'assenz.a infatti di •p.a r.alisi ·d ei nervi oculari nell'encefalite postvaccinale non è in modo assoluto costante, poichè talora ancl1e tali nervi apparvero colpiti, com e nel caso di Winnicott e Gibbs, n el quale si ebbe una paralisi del III paio. Sarebbero invece più importanti il segno di Babinsky e i sintomi tetaniformi, già menzionati. Anche una pretesa mancanza di sequele nervose non è criterio costante, poichè sussiste possibilità ch e dopo la guarigione perrhang.a no dei postumi, c~me ad esempio· nel caso di Co·m by , in cui residuò una sclerosi cerebrale, con idiozi.a .e disturbi m otori. Della .p rogno·si si è già detto essere seria, essen.dosi verificata, in alcune regioni, una m ortalità del 40: 100 ed oltre. La gra ndissima maggioranza dei soggetti guariti, ·invece, non presenta postumi , i quali, come pure si è accennato, son o da ascriversi tra le .ecc~zioni. Redlicl1 poi assicura ch e mai ono state osservate recidive. Quanto alla cura , finalmente, tutto si limita ,a quella sintom.atica, essendo del tutto recenti e quin°di non ancora probative le applicazioni ~erap euti che di siero di sogge t~o d.a poco vaccinato. Un caso di Hard·er, per es .., sarebbe guarito in seguito ad iniezione nello speco di cento cubici 5 di siero fornito dalla madre del piccolo malato. Jiekn1ann, aven°do avuto occa ione di studiare una piccola epidemia di vaiuolo in Rotterdam nel decor~o anno, assistette anche alla comparsa di parecchie form e di encefalite in 1
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bambini v.a ccinati in tale periodo. In 9 casi' iniettò una o più volte .nelle vene 10 cn1c. di siero fornito da indivi.dui vaccinati n ell-a stessa contingenza, e con esito positivo. Tutti g·uarirono rapidamente, tranne uno. La con clusione da trarre ,d a tutto ciò che prece·de, non d.ev.e certo essere qu·ell.a ch e in~irmi il valore della vaccinazione contro una malattia tan to terribile qua le è il vaiuolo. La pe~centuale dei co·l.piti da complicazioni n ervose in seguito a tale p ratica è infatti minima, messa in rapporto al numero stragrande ·d egli individui eh-e a nnua lmente vi v.eng·ono sottoposti. Riportiamo in proposito una tabella di Terburgh, eh-e convali·da ancor più chiaramente tale affermazion·e : Et à e suoi rapport·i con il numero delle vaccinazio•n i e quello dei casi di encefali te postvaccinal~:
Al diso1tto di 1 anno : 1 caso di e. p . su 27 .405 vaccin azioni. Da- 2 a 3 anni : 1 caso di e. p. su 22.407 vaccinaz:oni . Da 3 a 6 anni: 1 caso di e. p. su 2.586 vacci11azioni . Oltre i 6 an11i: 1 caso di e. p . su 2.209 vaccinazioni.
Le .quali cifre devono essere ancora più ridotte per a lcuni paesi, q·ua le anch e l 'I tali.a, ove l '.enoefalite postvaccinale è stata n otata con . ' . estrema. . rar1ta Tutt'al più si cer ch erà di eseguire le vaccinazioni qu.a nto più precocemente è possibile, e di preferenza prima dello spirare dell 'anno di età, praticando scarificazi-0ni cutanee poco profonde, al fine di diminuire la quantità di viru s assorbita dall '.organismo . 1
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OSSERVAZIONI CLINICHE.
l)re ! 'incomodo della secr ez ione fistolosa. Il tun1ore che con l 'aperlura si era notevolmente riOSPEDALE AL POLICLINICO UMBERTO I - ROMA dotto è anelato in seguito au1nenlando, l 'ostio del ]a perforazione è ingra11dito fjno ad assumere il REPARTO I soLAMENTO, 1prin1. : prof. T. PoN'.fANO. diametro attuale e dalla fistola fuor~sce una continua s·~crezione fetida. EZIONE CHIRURGICA . La minzione è stata sempre regolare, mai è L'elet·antiasi sc1 otale e sua cura chirurgica. stala ostacolata e attraverso il fo·ro fistoloso non è inai u scita oriha. · Dott. A. STARNA, aiuto-med . ·d eg·li Osp . Riuniti. Nega, blenQrragia, l t1es e. qualunque altra ma~ lattia degna d~ nota. Es. ob. CqndiziQni ge~erali scadute, colorito Di tutte le affezioni d ello scr oto l 'elefantia si idio1patica è certa111e11 Le una del1le n1eno co- pallido della cute e delle mucose v:sibili, scarso })t\n11icolo a diposo~ struttura scheletrica r egol are. n1uni, potrà q·uindi , c r edo, Tiuscire non inutile Temperatura febbrile (38), polso di media amla de crizione di un caso che ho avuto occa- piezza e pressione. l,ingu.a ll mida,, detersa. sione di seg·uire e di operare con s u·c cesso durante il n1io ser\rizio chir.u rg·ico; prestandosi il 'forace b~n co11formato, simn1etr~co. Polmoni: ap ici in sede, basi abbassate di circa caso stesso ad os er\ azioni diag·nostiche e teclue dita, nelle profonde inspirazioni si espanrapeutich e di i1ote\ ole interes&e. dono poco; all 'ascqltazione, murmure vescicolare I ca i riferiti .d ,agli AA. quasi sempre riconoi1ormale non accompagna lo da rumori accessori. scono come causa predisponente i11fe-zioni locali Cuore: itto della punta palpabile al V spaz:o all 'internq d~ll 'emicla,veare, ata ~n parte coperta, (erisipele, ecz·emi cronici) o traumatismi ripetuti; quanto a i g·ermi ch·e possono trovarsi nei va- all 'ascqltazione il I è acco·m pagnatq alla punta da u11 lieve· soffio. 'fo·n i netti sugli altri focolai. s i della r eg·ione, s~b})ene s.abourau·d abbia .a suo Addome trattabile, indolente, non tumefazioni tem1Jo di n1o·str.a to in questi degli str.e ptococchi, nè versam~nti .. non debbo110 con si.clerarsi Ch·e come rep~rti Fegato e m:Jza nei limiti. accidentali frequenti e spesso .associati con Lo scrotq arrossato è fortemente aumentato di a ltre \'arietà pecie n elle forn1e uloerate, sem- volu111e raggiungendo qua,si quello di una t esta pre mutevoli da caso a ca.so. Uno stato elefan- di feto a ter1nine. Non è visibile alcun reticolo venoso sulla tun1efé.\,Zione; osservando Lene si nota tiasico può eguire a disturbi di circolo lin- ch e .questa è tutta a carico dell 'emiscroto di sinifatico o \reno o di varia origine; da compre - slra. Quivt la cute anteriormente n el punto p '. 1) cl~clive P!'esenta una ulcerazione irregolare del ione n ei tumori , da stasi i1 elle affezioni cardi.ache, da ostacolo endovasale come accade dian1elro di circa 2 cm. a bordi netti . Non si veclo110 granulazioni fungose sorgere sopra il pianelle trombo i e fl ebiti. Talora nella regione 110 ulcerato, da,l fondq nerastro fuoriesce un liscrotale può m .a ni fe.star s i nel segu·e11te modo: quido· giallo verdognolo· de11so, fefdissimo. un. p. r istretto ur·e tra le ba una fi stola scrotal e Co11 la · sonda si riesce a tro vare nel fondo delche per l 'irritazione continu.a d ell 'orin.a , per 1'ulcer a un tramit~ fi stoloso eh~ si approfonda ] 'assen za di n ettezza clella parte e i)er p iccoli l)er parecchi centimetri n ella massa in esame. La palpazione fa rilevare il testicolo d. di voascessi IJarietali va incontro a continuo e pro- lume, forma, e consistenza normale, il sin. non si lungato stato infiammatorio il quale finisce, r•csce a delimitare esattnn1er1te conglobato come specie se all 'infezione si .associa flebite, p er ò con l 'en1iscroto. La ct1te m olto ispessita e ader en te ai pian~ sottostanti è arrossata specie nel d eterminare una elefantiasi. Nel nostro ca o truadran te antero-inferiore fistolizzato; la co1nnessuno di questi fattori .sembra sia in causa , pressione non provoca dolore. i tratta,·a di u11.a ele fantiasi cronica di natura La, tu1nefazione ha una con sistenza duro-elaidiopatica. stica, una forma allt1ngata ov11lare con il polo più ottile che decorre verso il cordone f;po ad un ditq al di&Qtto dell 'arcata inguinale. No·n si riel\iI. Gaudenzio, cli ann~ 52, da Zagarolo, conta. ce esattamente a det eminare a carico di quale dino, celibe. org·a110 sia, la tumefazione. Si provoca il dolore Ana111nesi. Dal i). sorclomt1to 11on si possono testicolare in basso e<l indietro, non esiste versaraccogliere cl1e poc11e n otizie st1lla sua malattia. n1e11 to nella vaginale; il deferente che si riesce Si riesce a co·1 nprendere, per iscritto, che da 5 nel identificare alla, radice òello scroto è di consio G an11i lo scroto si è andato tun1eface11do 1enlenza norn1ale. 1'1icropoliade11opatja :ngt1inale, tameJ1te, senza prod1rrre. aJcun fastidio oltre quelnon si palpano gangl i lon1bari. lo n1eccaniro, '. l p. trascttrò la cosa fino a quando circa tre a11ni fa la l u1nefazione, divenuta nel e tenian10 conto soltanto dell'esam e, ~redia fratte1npo })iù grande cli una mela, si ruppe i111provYisa1nen te di rtotte mentre il p. dor111iva, n10 ch e scar i sono i intorni ch e ci possan o dando e i to acl abbo11rl.nnte sosla11za p icea ragindirizzare ad una diagnosi ancl1e di probab igrnn1ata. Ji tà; a11zi la febbre e ].a tumefazion e u·l cer ata Il p . riferisce di non aYer avuto febbre in quelril e11uta i1npro\rvisa fecero cr edere al m edico 1'occasione e cl1e cont:,nuò sen1pre le sue occupac11e l 'in,-iò a noi, si tratta .... e di un fl en1n1 one zioni di lavoro schlJene da allora abbia aYuto se1111
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POLICLINICO
urina rio can cr en oso . Infatti ricordando che le tum.efazioni aoute a carico d ello scroto , esclusa l 'infiltrazione em.o rragica da contusione, sono di solito dov.u te .a.d i·n fe zione fl em ·m onosa per sten osi o rottura uretrale si compren de rà l 'equivoco in cui si poteva cadere facilme nte. Ma le condizioni gen erali del p., la lingua umida , il polso , la febbre m 1e dia contra s.tavan~ notevolm·ente a questa ipotesi; subito quindi volli sapere d.a l p., non già tentando inconsultame nte iJ sondaggio, J.e con dizioni d elle sue minzioni . Sa.p utele normali e appreso che la tume fazione risaliva a data r emota, risultò facile d edurre c h e la fe bbre era dovuta ad una infiammazione acuta locale inter corrente, impiantatasi n erl la zona fi sto·l osa. Ma notevolm·e nte arduo eTa sa.p er,e a carico di quale orga no -si fosse inizia ta la fistola. Diremo a·n zi ch e, esclusa l 'uretra, le ipo~esi si dirigeva no tutte ver so l 'origine test icoJ.ar e. · Infatti, se si tolg ono le affezioni d ella vaginale . (1em .atoce1e , idrocele, pa cl1ivagin.alite) tutte d ' orig ine .acuta e con altra sintom.a tolog ia, la fistolizzazione è abitualmente l 'esponente di una lesione testico·la r e. Tra le m a la ttie d el didimo suggestivi caratteri dl somiig lianza c on la tu.m e fa zione in esam e aveva specialm·e nte la sifilide. L 'aumento di voJurrie del testicolo n el1 'orchite sclero-gomn1 osà è infatti g ra.d u.ale, I.a swperfi cie è abitua lmente liscia sebben e talora possa prt sentar e i sp essimen t i d e11 'albu·g inea, è indolente, l.a con sisten za per ò si presenta .p iuttosto durocart 11.ag·inea. Ma d obbiamo ricor·dare ch e n el n o t r o caso si sar ebbe dovuto tratta r e no n di una forma chiusa , ma di una ulcer~ta , in cui qu.in d i pare.e chi cara tteri orig ina ri potevano e er e secondiariam ente modifi,c ati. L'u•l cerazion e era anteriore come n ella g omma e sebb en e scolasticam ente si dica ch e il bordo d ei m a r gini n ella gomma ulcerata sia violaoeo e taglia t o a picco , il sopravvenire di una infia~- mazion.e a cuta sconvolge q.u,esti fini caratteri. Er a a n ch e su gg'estivo per . la n a tura luetica la per i, ten za · d ella fistola sen za alcuna t e-n·d enza a ,o-u.arig ion e e l 'ispessin1ento scr otal e a tipo elefa11tiasico ch e abitualmente si trova intorno a lle ul ceri g·ommose. Se i car atteri poi d ella secr ezione fistolosa non er an o tipici d ella gom n1a, si poteva riten ere ch e la infezione sopravven.u ta tardivam ente l 'a v·e sse potuti n1od i fi car e. Quindi tut to lasciava riten er e ch e lo "' tato ele fantia ico fosse una ina n i festazione second.aria scr otale di un a lesi on e gommosa d el • te t icolo. Pra ticata la \ iVa sserma nn questa r1su,Jtò n egativa completa . Intanto la febbre c ontinua, ch e aveva raggiunto n ei primi due o tre o-iorni elevazioni vespertin e di oltre 38, 5 1
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[ ANNO
XXXVII, NuM. 25]
cominciava a discen·dere il giorno 22 e il 24 il }) . torn.a. apire ttico. Anch e negativo è l 'esame chimi1co e microscopico ,'d elle orine. Nell 'esame diag n ostico differ en zia le dobbian10 ricor·dare la tubercolosi; m a i pochi el em enti certi era no contrari a q.uesta forma. Anzitutto la sede d ell 'uloerazione tbc. è sempre n ella parte po.sterior e del testicolo, la ulcerazione è non ra·r amente mu.l tipla, inoltre attraver so Ja fis tola fuori esce un liquido .s ieroso che non ha affatto il colore g iallo-nerastro denso come nel nostro p. Sebb en·e la forte tumefazione non p ermettesse un esame completo d ell 'epidi dimo , non era percep-ibile all 'a1ltezza d ella testa de ll'epididimo st esso alcun,a no.dos·i tà tubercolare; anche la· consistenza d·e l d eferente ch e si riusciva a p a•lpa re alla radice d ello scroto era normale enza ailc un indurimento a g rano di rosario ; infine l 'esame de lla prostata riuscì n egativo per qualunque alterazio.n e a suo carico . Non ne go ch e,< 1e sclus.a la sifilide, il pensiero corresse alla diag nosi di tu,m ore . Ma a qu1e sta iirpotesi v 'erano molti elem enti contrari ; in· n an zi tutto l 'inizio çh e a di·r e d el p . risaliva a circa 5 anni , sen za c h e fossero invasi i gangli inguinali e lombari , poi l 'a ssenza di un r eticolo venoso scrotale; m .ancava pure n el nostro }) . la p1esantezza ti pica di big lia. Quando a qt1esto si ag·giung.a l 'assenz.a di do.lori spontan.ei irra·d iati lung o il cordone, la superfici1e l i c i.a d ell 'organ o in esame, erano troppi i fa tti ch e face,·an o rit en er e più che dubbia la diagnosi di tumor e. Riass11n1endo, se tutte · le su,e sposte cons.ider.a zioni ci facevano riten er.e poco prob.abi1e un >affiezione testicola re, si doveva ammettere una ele fantia si p nim i.tiva o second.a ria d el.lo scr oto ; comunque in un, caso e n el l '~ltro il par en chima te ticoJ.ar e doveva esser e in p essime con.dizioni e l 'a sportazione di tutto l ' emiscr oto sin. ci sembrò sacrificio modesto n eJla speranza di otten er e la guarig jone. 1
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Op erazion e (26-1-1928. Dott. Starna). Eteronarcosi regolare. Si pratican~ dl1e !.n cisjo11i cur,:ilinee .ch e pa~ tite dalla faccia ant. dello scroto sin. subito al disotto della radice di qu esto scendono in basso allontanandosi e delimitando una losan ga che medialment ~ ragg iunge il r afe e lateralmente l~scia solo una piccola p arte della cule scr otale, viene per ciò compresa tra le due j,ncisioni tutta la tum efazion e e la fistola in essa con ten ll ta. Legato cd incis0 in alto il funicolo se n e ribatte in basso il capo inferiore, quindi si pr~cede, al~a dissecazion e della m assa sen za aprire l em 'scroto d . Asportata cosi la massa, si affront ano solo p·er il ter zo medio dell 'incisio,i1e i bordi della cute con qu alch e punto di seta, lasciando al di sotto un ...